Io sono lupo

di VeganWanderingWolf
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Io sono lupo ***
Capitolo 2: *** catena spezzata aperta la via ***
Capitolo 3: *** e arrivò il vento, vento freddo, vento tagliente dal Nord ***
Capitolo 4: *** ViA ***
Capitolo 5: *** ultima notte ***
Capitolo 6: *** fuoco freddo e alcool caldo sulla città di notte ***
Capitolo 7: *** stanno arrivando ***
Capitolo 8: *** caccia su ghiaccio sottile ***
Capitolo 9: *** cinque lupi ***



Capitolo 1
*** Io sono lupo ***


Io sono lupo

Io sono lupo

sopra tutto cammino

su niente troppo a lungo rimango

Io sono lupo che corro e mai stanco

Io sono lupo d'ombroso ammanto

Lupo nero negli occhi

bianco fulmineo dei denti scattanti

E ciò che sfugge se interessa inseguo

con pazienza cocciuta e mortale

Io sono lupo che pesta le vostre menti

vi avvicina e vi accompagna nelle notti

quando perduto è ogni senso e motivo

e dove nemmeno la luna osa vi divoro il cuore

Gocciola lento sangue altrui lungo la gola

e pesa mentre si continua senza voltarsi

Giù giù lungo pendii bui che forse non hanno fondo

e attraverso un fiume dopo l'altro

non lascio impronte che nessuno mi segua

Io sono lupo e mi batte denso sangue nelle spesse vene

ma non concedo assaggio se prima non sconfitto

non mi catturano cacciatori nè tranelli

non avvicino ciò che non conosco

se non ho fame o non muoio di curiosità

Io sono lupo e non ho padroni,

sono lupo senza amori e di me solo trascino

Cantate e gridate, appiccate il fuoco e armatevi

correte fino a perdere l'ultimo respiro

ma non mi avrete

Io mai stanco mai di fuggire, mai di proseguire

 

Sono lupo, lupo, lupo

senza inganno e senza affanno

lupo di foresta lupo di sentieri lupo di ieri

 

Corrono le zampe più veloci del cuore

d'odore molto conosco ma poco mi porto appresso

So di notte e di selvatico e niente niente mi prende

conosco strade solo mie

e nemmeno l'alba ha visto mai le mie orme

Sono lupo di aria fredda e forte

occasionalmente amico della morte

Nemmeno la neve mi trattiene

e gentile ricade sui sentieri che apro

non mi ritroverete se mi avete già perso

non mi conoscerete se non avete un buon odore

 

Di tra le maglie delle reti

di tra le fruscianti fronde

di tra le ingrate ombre

di tra i sussurranti prati

e i fiumi che mormorano

di tra gli arcani alberi

e i ghiacciati inverni

di tra i sentieri inesistenti

sulla terra mai battuta

e tra estranee genti

e le unghie spezzate della notte rapace

ancora oltre mi trascina il cuore

finchè batte così forte finchè chiama

chiama alla dolce tremenda morte

signora signora divina della vita multiforme

che mi accoglie in grembo quando sussulta il cuore

solo al tuo richiamo accorro, ma non sii generosa

con un così nero lupo

che ha percorso ogni china per correre appresso

ad ogni alito di vento selvaggio

e ha disceso molti precipizi per cercare il fondo

e ho scavato in molti fondi e non ho trovato che

 

Nulla eterno Nulla divoratore e creatore

di come le cose fluiscano su esso

come sospese sui loro stessi vacui sogni

e precipitano infine in notti sempre più opache

e dimenticano il giorno prima di vederlo sparire

 

Signora amica sciogli le braccia che devo andare

al fondo di qualche antro le ossa a schiantare

stringo i denti che battono e le vene che tremano

e socchiudo gli occhi quando il sole ammicca

mi hanno tagliato gli specchi che ho rotto

e il sangue lascia traccia e odore

 

Mia fedele luna non protegge nè guida

non aiuta e non parla, fredda spia senza luce

maledetto io che ti ho venduto il canto

per un po' di disinteressata compagnia

 

Leccherò i polsi di altre lunghe notti

e ascolterò il sangue che scorre dentro

e la linfa che sgocciola nei tronchi

tra il muschio scivolo senza remore

non ho rimpianti ma nostalgia sì

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Capitolo 2
*** catena spezzata aperta la via ***


stava alla catena

stava alla catena

arrugginita

nel cortile di una casa

confortevole

non riusciva a entrare

perché

sui pavimenti lasciava tracce

fango

lo chiamavano a giocare

volentieri

ma ad ogni salto era

caduto

ruzzolava su sé stesso

perso

 

quando si rialzava perdeva sempre più

senso

acquistava forza

insensata

si sfogava senza sentimento

sepolto

mordeva le sue stesse zampe

sangue

non si sentiva più i denti

spuntati

colpiva tutto ciò che gli stava intorno

vuoto

 

arrivarono lunghe ombre nere

minacciose

scartava senza vedere cosa arrivava

terrorizzato

si trovò senza alcuna via di scampo

circondato

un fulmine bianco balzò nel cerchio

feroce

restò al suo fianco ringhiando

incredibile

tutte le ombre si agitarono e dispersero

fuggite

aveva molte domande per lui

curioso

sorrise ambiguo e se ne andò

scomparso

 

imparò qualcosa che non sa

nuovo

crebbe dentro di lui facendo male

rampicante

finchè non aprì la bocca per parlare

niente

e chiuse gli occhi per non vedere

buio

e dissotterrò il cuore che non aveva mai avuto

eccolo

alzò le orecchie che erano cresciute

affascinante

un canto, un rumore, un sordo richiamo

trascinante

arrivava dalla foresta oltre la rete

rapito

 

sapeva che non sarebbe più tornato

esitante

ne valeva assolutamente ogni pena e rischio

morte

si svegliò con la luce negli occhi

abbacinante

usò i denti sulla catena

pazienza

senza credere di poter riuscire

dolore

avevano sentito che ululava

notte

venivano con i fuochi e catene nuove

fuga

si ammaccò correndo troppo piano

debole

si accasciò senza essere abbastanza lontano

esausto

 

lo riportarono indietro con punizioni e tentazioni

cedette

ma aveva visto la foresta

meravigliosa

aveva provato a correre al massimo

esaltante

come il vento senza meta precisa

libertà

tornava indietro per finta

strategia

riposò e rifletté per lungo tempo

aspetta

gli servivano molte cose ancora

esercizio

 

non accettò alcuna catena più

ribelle

guardato con malcelato sospetto

attento

i cani sembravano sempre sul punto di morderlo

morso

sapeva difendersi e proteggersi abbastanza

meglio

non aveva più molto da perdere

qualcosa

si concentrava sull'acquisire

molto

 

vedeva una nube confusamente fantastica

futuro

attraverso ogni pioggia e nebbia

richiamo

più nessuna intenzione di arrendersi

testardo

combatteva soprattutto le sue paure

coraggio

chiamava a sé sé stesso

concentrazione

continuava a cercare e cercare

sempre

trovava pezzi di cose molto più grandi

sparsi

cercava di tenerseli stretti

sottili

molte cose da imparare

arduo

aveva qualcosa che ci assomigliava

speranza

e qualcosa che lo spaventava

scoramento

 

aveva conosciuto branchi

interessante

si sentiva bene e fortunato

impegno

riusciva a muovere bene i suoi passi

davvero

non c'era niente da ridere

scherzo

non c'era niente da piangere

commosso

 

ora sapeva cosa era stato

cane

non aveva idea di cosa era

sapeva cosa cercava di tornare a essere

lupo

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Capitolo 3
*** e arrivò il vento, vento freddo, vento tagliente dal Nord ***


lui disse da che parte bisognava andare

lui disse da che parte bisognava andare

e iniziammo a correre senza chiederci come

mai tanto veloci mai tanto lontani eravamo andati

il vento ci cantava incoraggiamenti e la luna ci sorrideva

 

avevo passato tanto tempo girovagando

senza meta tra le strade ugualmente luride

città anonime accavallate le une sulle altre con luci spente

morire sul marciapiede di amarezze ingiuste fame stenti

a chi sarebbe mai importato

 

una voce risuonò nelle notti d'inchiostro buttato

cantava per sè stessa e per tutti la stessa canzone ignota

ma io la conoscevo, io la conoscevo, corsi fuori a cercare

tra le strade spirava il vento freddo, vento tagliente dal Nord

 

avevo due gambe avevo quattro zampe una sola lingua

avevo una coda avevo un fucile rotto avevo una penna tra i denti

avevo quattro soldi bucati avevo due mani vuote e una lama nel cuore

ho i miei due occhi aperti sull'orizzonte e una lunga strada davanti

 

cammino di notte e riposo di giorno o viceversa

amoreggio con la notte e litigo con il giorno o viceversa

le mie quattro ali fendono ogni erba, ogni neve, ogni pioggia

la mia coda mi segue ovunque e le mie orecchie ascoltano il vento

 

avevo una casa, avevo un tavolo, una sedia, un letto

non ricordo dove ho messo la bottiglia, le sigarette, il caffè

ho il pelo ritto per l'aria gelida e l'emozione calda

tratteggio strade, scendo a compromessi con le distanze

 

avevo una sana paura della morte ed eccellenti teorie morali

avevo sicurezze e punti fermi anche quando avevo le carte sbagliate

le stelle e la luna camminano nel cielo senza mai fermarsi

la strada mi sfugge sempre davanti, sono senza fiato e il mio cuore canta

 

buonanotte signori e signore, dormite tranquilli

io passo senza far rumore, non mi importa dei vostri affari

il caldo è confortevole ma sono innamorato perso del freddo del Nord

è la che mi dirigo, sono stanco, ancora innamorato perso di questo andare

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Capitolo 4
*** ViA ***


Sogno un lupo

Sogno un lupo

un lupo dagli occhi lucenti

mi guarda così

intensamente e come

non potesse veramente

parola pronunciare

Mi aspetta lì

non troppo lontano

per accompagnarmi su

altre strade

non ha buone promesse

più insidie

ma mormora 'via'

E sorride ammiccando

si alza d'un tratto

si volge a guardarmi

e se ne va

Non riesco ancora

a seguirlo

senza incespicare

su mille asprezze

E poi ricordo che sono io

solo che non

ricordo più

come si fa.

Ma non temo più

la mia paura

non temo più

di cercare ancora

me e la strada

che è la successione

non ancora messa

su terra

dei miei passi

rapidi.

Poi succederà

e molto non manca

che mi alzo

e dico

'via'.

Se mi vedrete brillare

mentre vado a fuoco

sarà breve

poi rimarrà cenere

e il vento

mi porterà

via.

Che nessuno mi segua

se crede nell'importanza

del tempo

quando si tratta

di intuizione

balzo, scoppio

e via.

Se volete correre

col lupo

per una notte

non chiamatelo

viene da sè

se avete di che offrirgli

lui qualcosa

sempre porta.

Gridate pure

al lupo al lupo

se n'è già andato

l'avete sentito?

'via' ha bisbigliato

E al massimo un ricordo

ha rubato.

Meraviglie della notte

di mattine nebbiose

giornate perse

tane segrete

dove gli intrusi

restano tali per quanto fanno

e poi

via

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Capitolo 5
*** ultima notte ***


è stato molto tempo fa

quando ancora conoscevo quasi solo me

il ghiaccio non era ancora un occhio

il silenzio era un compagno più che sufficiente

 

ed ecco sulle mie tracce

una manciata di sciocchi appena arrivati

si credevano di essere gli eroi della situazione

che ne sapevano loro degli alberi la notte

delle serenate di canto sulle rive del fiumeluna

erano sporchi di polvere di città e basta

ma avrei dovuto correre

credetemi

 

e c'era tanta fame quell'inverno

e c'erano mucchi di cibo buttato

e c'erano topi e ratti e le prede

che loro allevano solo per

oh non so cosa mi fece la luna quella notte

non so cosa mi fece la fame alla testa

quando tornai in me stavo correndo

ed ero sporco di sangue non mio

 

e dietro un maledetto angolo

proprio quegli stupidi giovani arrabbiati

pensavano di fare la differenza sulla mia pelle

pensai niente più che una perdita di tempo

e gli diedi filo e corda mentre mi giravano attorno

venite pure ad assaggiare i miei denti

 

e la mia buona stella era scappata a gambe levate

e la luna era scomparsa dietro gli edifici troppo alti

solo buio nel vicolo e nelle mie intenzioni precise

li avevo già tutti alla mia mercé e non ero mai stato così vivo

un colpo un suono un dolore lancinante squarciò la notte

potrei giurarlo, non ho nemmeno visto partire il lampo

ma ero ancora vivo e allora mulinai le gambe e via, via di là

 

non so cosa mi passò per la testa quella notte

il cielo era così splendido, nero e d'argento

e la luna mi incitava ed accompagnava sulla montagna

la neve nascondeva le mie orme e le stelle guardavano

rispettosamente mute gridarono 'attento'

il mio sangue, il mio sangue dietro di me

sono spacciato, sono morto, morto che cammina

afferrai le mie ultime forze e continuai a correre

 

mai notte fu più bella di quell'ultima

il pelo mi correva tra le orecchie fin alla punta della coda

le zampe tempestavano invincibili al ritmo del cuore

e il cielo prometteva neve

non c'era un canto d'uccello

sapevo che non sarei cresciuto di più

avevo al dito l'anello d'argento della luna

l'anello d'argento macchiato del mio sangue traditore

pensai seriamente che avrei spiccato il volo

sempre più in alto nel cielo luce e nero

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Capitolo 6
*** fuoco freddo e alcool caldo sulla città di notte ***


 

scuro stasera giù in città come in un fondo di vino

e caldo che sembra il sabba di fuoco della savana bionda

zic zic zic, zic zic zic fanno le unghie sui tetti dei gatti zic zic zic

qualcuno grida aiuto ma nessuna stella tende un segno

caccio fuori un respiro e avrei preferito tenermelo dentro

tic tic tic, tic tic tic fanno le gocce dalla grondaia rotta tic tic tic

 

tocco il terreno con un muso, quattro zampe e una coda

sono il lupo che va in giro alle tue spalle

passando al ritmo del tuo cuore, sono perso nel labirinto

sono affamato come un lupo a digiuno da cinque o sei lune

non uscire dalla linea, a meno che a ritmo di rumba e tango

sono il cacciatore di uomini dietro di te

vediamo chi sopravvive fino al prossimo bicchiere di rum

e sono affamato come un lupo a stomaco vuoto

 

senza dubbio certe volte la città è come una foresta

e se aspetti un consiglio dalla luna caro mio sei fregato di sinistro

non non non, non non non ridono le signore sfregandosi gli indici

nessuno avrebbe detto che una schiena di tigre fosse così sottile

avrei giurato che il mio punto di riferimento fosse proprio qui dietro

ah ah ah, ah ah ah schioccano i corvi sui bordi dei camini ah ah ah

 

in intimità col terreno sotto ai polpastrelli

sono il divoratore di uomini che ti segue da vicino

non lascio il tempo di emettere un suono, trovato e perduto

sono affamato come un lupo perdigiorno

non provare a svendere le tue linee se non a ritmo di liscio e blues

sono il cacciatore che ulula una serenata d'addio alle spalle

vediamo se c'è qualcuno che ti offre un'ultima pinta chiara

e sono affamato come un lupo dopo troppi stenti

 

sfiorando il terreno, apprezzato dal crepuscolo dei merli

sono il cacciatore con occhio fino per le debolezze dietro di te

parlo come un ultimo rumore, mi sono perso e ritrovato

e sono affamato come il più determinato dei lupi affamati

non abbandonare la tua linea, o solo a ritmo di jazz e cha cha

sono il cacciatore di me stesso alle mie spalle

che prezzo darei a una vita, quello esatto di un bel bicchiere di vino

e sono scaltro come un lupo sul piede di caccia

 

orecchio prestato a ogni suono e l'occhio sulla scia buona

è il cacciatore che tiene la mia pista dietro di me

non emetterò un suono, trovo un punto e giro su me stesso

e sono come un lupo braccato che tira fuori i suoi denti migliori

non perdere di vista la tua linea se non sei a ritmo di rock'n'roll

e vediamo chi la spunta per un bicchiere di doppio whisky e soda

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Capitolo 7
*** stanno arrivando ***


colpo di zampe

lancio di coda

sferzata di occhi

 

qui un lupo manda il suo richiamo alle stelle

là un lupo sul tetto ha gli occhi alle stelle

da qualche parte un lupo si aggira in sembianze umane

stanno arrivando

 

non cambiare le tue carte contando su chi hai di fronte

qui non c'è spazio per gli scherzi, niente non ha un costo

quella ha gli occhi fin dietro le orecchie

vede bene ogni tempo

se gli vai troppo vicino

scoprirai il suo grado di ferocia

 

non hai fatto che vendere il tuo lavoro da lunedì a lunedì

e adesso che è arrivata la percezione chiara non sai a chi appellarti

iniziando ad ucciderti con gli occhi caduti

dentro un bicchiere di caffè da macchinetta

ti dico che se vai loro vicino ti diranno di tutto a proposito di te

 

qui c'è un lupo proprio molto vicino a te

e davvero non so cosa ne è stato di quelli prima

qua c'è un lupo che ha seguito bene le tue tracce

prova a voltarti e a trovare qualcosa da raccontargli

 

colpo d'occhi

lancio di zampe

sferzata di coda

 

tu provi a nasconderti chiudendoti in un bar

magari l'oste ti guarda e ti offre da bere gratis

dice: pensi di andare molto lontano? sai qui non c'è una via

ho visto anch'io quelle creature

non c'è bisogno di averne delle prove

scuote la testa, non ha altro da insegnarti

ed eccoti a cercare un essere umano che abbia un consiglio speciale

ma qui sono tutti quelli che si troveranno nei guai di lì a poco

cerchi con lo sguardo qualcosa che ti dia una gioia, una distrazione

prima che arrivino a prenderti persino quello che non hai avuto mai

 

c'è un lupo qui nelle vicinanze strette

nessuno si è provato a chiedergli cosa stia cercando

c'è un lupo alla coda del tuo cappotto

te girati e vedi se vuole giusto fare un giro all'aria aperta

 

qui un lupo scaglia un richiamo alle stelle

là il richiamo rimbalza sul lupo con gli occhi al cielo

da qualche parte i lupi si raccolgono e girano in cerchio

stanno arrivando

 

là un lupo canta 'va tutto bene?' alle stelle

qua un lupo riceve la richiesta di aiuto guardando le stelle

qui da qualche parte c'è almeno un lupo sotto sembianze umane

stanno arrivando

 

fulmine d'occhi

scarto di zampe

agitarsi di code

 

ticchettio di artigli

baluginio di zanne

squarcio di occhi

toc toc toc toc

toc toc toc toc

 

c'è un lupo alla tua porta

cosa abbia da dirti nessuno lo sa

c'è un lupo alla tua finestra

prova ad aprire e vedere cosa ti porta

 

 

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Capitolo 8
*** caccia su ghiaccio sottile ***


.caccia su ghiaccio sottile.

 

niente più nebbia tossica per alleviare

l’odore marcio di questo mondo

pizzica come unghia su nervo scoperto

la strega di tutti i malefìci indica prede sbagliate

signore di tutti gli indovini, tu che non esisti

dimmi, dimmi pure

qualsiasi cosa

io non ti crederò

 

perché ho occhi per vedere

perché ho muso per fiutare

perché ho orecchie per origliare

perché ho il tatto su pelle di strada

perché non ho più illusioni a foderarmi stomaco e salotto

perché in questo acido di vomito

brucerò uno ad uno

i premi e gli ammaestratori

che non voglio per essere bravo e buono

perché in questi balzi sia pur sconsiderati

mi brucerò in volo

perché ho il tatto della traccia

perché ho un’indole per la caccia

perché ho zanne per trovarvi gola e caviglie

 

cammino su ghiaccio sottile

se si rompe ucciderò qualcuno

cammino su ghiaccio sottile

se si spezza ucciderò me stesso

 

e se sei lupo stammi alla larga

       perché ancora piango il fratello con cui dovemmo spartirci

       in due territori diversi per non saltarci alla gola

       accecati di  dolore come eravamo

e se sei cervo corri più veloce e scappa

       perché già so come finisce questa storia, e non ti piacerà

       avere i miei denti piantati nella giugulare, poiché

       già so, che non vuoi metterteli a collana

e se sei altro, qualunque cosa tu sia

       col timore d’essere tu a potermi far male, ah, ma non sai

       che sia un lupo in caccia del sangue degli occhi tuoi

       no, non sai che sia

 

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Capitolo 9
*** cinque lupi ***


.cinque lupi.

 

Cinque lupi, poi non dirmi più altro

Il resto della storia la so a memoria

Non importa che ci fosse chi la racconta

La raccontano solo ombre dal mantello lungo

E se cerchi i loro occhi, ah…

E se cerchi i loro occhi…

 

Cinque lupi, un giorno grigio cemento

Fumo negli occhi, nessun odore poiché fermo il vento

Spezzato da edifici il suono e la luce

E così si dice che li arrampicarono come rupi

e che cantarono contro le nuvole grevi di cupezza

nessuno rispose, ma si sentirono a vicenda

e quando fuggirono dai silenziatori erano già insieme

 

che sia fatta di nero la paura, come la notte

quando se la fecero amica con un’ammiccare di stelle

quando impararono a stare al gioco ambiguo della luna

persero lacci delle scarpe come pelo di cucciolo

ma sapevano sempre giocare come se fossero nati ieri

come se dovessero morire domani correvano

un sorriso di lingua tra i denti e in bocca al…

 

e si incrinò il piatto del desco al rumore del loro trotto

e si intrufolarono correndo sulle tavole mandando tutto a monte

non azzannarono alla gola i ricchi, ché già si strozzavano col cibo per sorpresa

si dispersero le loro risate rapide come le loro code, dritte dritte nel complice silenzio

potevano spuntare e sparire in un battito di cuore in corsa rapida

e colpivano solo nei punti deboli, e si ritraevano, e ricolpivano, e si ritraevano

e gli aguzzini avevano già il capogiro prima di capir chi erano

 

sognavano di luoghi dove la mandria corre sempre

e tu correndoci in mezzo puoi fare perdere le tue tracce

ma nel giorno sveglio capitava sempre che la mandria ti chiudesse a cerchio

e tra chi si scansava nascondendo il sasso mai tirato dietro la schiena

puntando il dito accusatore

e chi ti cercava per aiutare i cacciatori, oh, sai i loro nomi

perché ne hanno uno solo: infamia, nessun altro

mandrie chiuse nel recinto non capivano proprio niente

pensavano di dover essere grati ai loro aguzzini e carcerieri

e se i lupi venivano a mordere i legami del cancello per dare possibilità di libertà

essi li prendevano a corna e colpi di zoccolo, giusto perché avevano pelo e zanne

 

ma si ricorda una notte, una notte scura e buia

ricordo cinque lupi che correvano con un bottino sorridente tra le fauci

soddisfatti del loro tipo speciale di caccia, non cacciatori ma predatori

corri, corri e corri, saettano le zampe su diversi terreni

e il cuore si precipita sempre un passo più avanti

come a indicarti la via, o forse a farti lo sgambetto

ma si può amare anche solo questo, correre così, ed essere insieme

sì, si può… sì… si può eccome…

 

e c’erano macchine che correvano sulle loro tracce

nessuna traccia sul cemento, è chiaro

ma quando iniziò il pendio ripido, fango infido e sassi

le ruote arrivarono prima sul cemento, davanti al pendio

e disperi dalle luci dei fari, chi le pigliò tra i denti le schiantò

bruciandosi nel balzo, volando via nel balzo…

 

cinque lupi trotterellavano nel giovanissimo mattino

accanto ai binari sulla cima del pendio

cogliendo al volo il raggio verde, scia su pelle

non ricordavano se erano ancora vivi o no

poiché, se erano caduti prima, in ogni caso erano lì ora

giacché se sparo trascina a terra

nel luccichio della neve sparsa dalla caduta

vedi il riflesso della corsa che non viene interrotta

e lì sulla lingua del raggio verde, cinque lupi

corrono nel primo sole, prima d’essere sparsi via

in un battito d’alba arriva il saluto dolce e amaro

poiché è tempo di lasciarsi alle spalle rimorsi e pentimenti

meriti, rimpianti e nostalgie, e qualsiasi altra cosa

poiché è tempo di portarsi dietro le cose solo così come sono

e ritrovandosi ancora tutti e cinque, poiché separati non è la stessa cosa

e la sorpresa toglie le parole nel miracolo perfettamente naturale

del principio di un nuovo giorno

 

cinque lupi, e non ho da dire niente più di questo

 

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