Quattro padawan a passeggio

di DanieldervUniverse
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Flusso ***
Capitolo 2: *** Nido ***
Capitolo 3: *** Mattina ***
Capitolo 4: *** Baseball ***
Capitolo 5: *** Scintilla ***
Capitolo 6: *** Sacco ***
Capitolo 7: *** Gregge ***
Capitolo 8: *** Roccia ***
Capitolo 9: *** Doloroso ***
Capitolo 10: *** Esclusivo ***
Capitolo 11: *** Cerchio ***
Capitolo 12: *** Coscenzioso ***
Capitolo 13: *** Design ***
Capitolo 14: *** Testato ***
Capitolo 15: *** Arance ***
Capitolo 16: *** Enorme ***
Capitolo 17: *** Latte ***
Capitolo 18: *** Evasivo ***
Capitolo 19: *** Scrivere ***
Capitolo 20: *** Rana ***
Capitolo 21: *** Scena ***
Capitolo 22: *** Bomba ***
Capitolo 23: *** Furtivo ***
Capitolo 24: *** Decidere ***
Capitolo 25: *** Uso ***
Capitolo 26: *** Disordinato ***
Capitolo 27: *** Orribile ***
Capitolo 28: *** Vivaci ***
Capitolo 29: *** Cucire ***
Capitolo 30: *** Cose ***



Capitolo 1
*** Flusso ***


Flusso

-Forse non avete capito cosa significa “flusso”- sospirò la Maestra jedi Traya, fissando intensamente i tre padawan che stavano impettiti (e solo apparentemente costernati) in riga davanti a lei.
-Vi avevo chiesto di connettervi al flusso attraverso la meditazione! E invece voi vi siete messi a fare… questo- la donna umana fece un ampio gesto per indicare lo stato penoso in cui versava la stanza.
-Non smetterò mai di ripetervi quanto sia importante la disciplina, essere Jedi è molto più che comprendere le vie della Forza. Ora dovrò punirvi e NON provate ad addossarvi la colpa l’un l’altro- aggiunse, notando che stavano già iniziando a puntarsi il dito contro a vicenda.
-Specie tu, Meetra. Tu che sei la più matura dovresti impegnarti di più a dare il buon esempio
-Quando non va a giocare con gli animali…- bisbigliò Revan.
-Grazie Revan, tu e io ci divertiremo un mondo insieme- continuò la Maestra -Ma veniamo a te Meetra. C’è un tipo di punizione speciale in serbo per te oggi.
La donna si volse verso la piccola umana che aveva atteso nell’angolo della sala distrutta, che si avvicinò subito di corsa.
-Questa è Bastila Shan, una nuova padawan. È arrivata da poco da Coruscant per proseguire il suo addestramento. Gradirei la accompagnassi a conoscere il tempio.
-E… se dicessi di no?- domandò Meetra. Traya si chinò a sussurrarle qualcosa all’orecchio, permettendosi un sorriso sornione quando notò che la ragazza aveva perso un po’ colore.
-Allora, Bastila- disse Meetra, chinandosi per prendere la piccola in braccio -Benvenuta all’Enclave Jedi di Dantooine. Ora andiamo, ti faccio fare un giro speciale.
-Non ti ho detto che potevi prenderla in braccio.
-Non ha nemmeno detto che non potevo- replicò la padawan, scomparendo alla vista in pochi attimi.
Traya ebbe l’impressione di aver appena dato alla piccola il peggior modello di riferimento possibile, ma le risatine soffocate dei due giovani padawan rimasti riassorbirono tutta la sua attenzione.
-Voi due lo trovate divertente? Revan, Alec?- sibilò minacciosamente.
-Bene- continuò la Maestra Jedi, avvicinandosi abbastanza per sussurrare nelle loro orecchie -Perché adesso inizia il vero divertimento. Vi assicuro che sarà un flusso di risate continuo.

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Capitolo 2
*** Nido ***


Nido

-Bastila- sussurrò Meetra, cercando la bambina -Bastila.
Non era nella nuova camera che condividevano; non era nella biblioteca, aperta anche tutta la notte; non era neanche alla mensa per prendere un po’ di cibo, ne fuori nel cortile. O meglio, non per terra.
-Eccoti- disse, raggiungendola in cima ad un albero -Cosa ci fai qui?
-Guardo il cielo- rispose lei.
-E perché non lo fai dalla tua camera?
-Perché questo è il mio nido.
Un attimo dopo un uccello arrivò schiamazzando a gran voce dritto su di loro, costringendole a saltare giù e scappare in camera prima di subito.
-Immagino non fosse proprio tuo- bisbigliò Meetra, aiutando la piccola a rimettersi al letto.

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Capitolo 3
*** Mattina ***


Mattina

La mattina al tempio Jedi di Dantooine era molto monotona, un tempo. Maestri, cavalieri e padawan in parte dormivano in parte vegliavano; in parte si destavano e in parte si concedevano un riposo più lungo. Era incerto cosa avrebbero fatto gli jedi, ma anche nelle più grandi emergenze si mantenevano tranquilli e misurati nelle loro abitudini. Ma quelli erano i tempi passati, in cui “Revan”, “Alec” e “Meetra” erano nomi come altri e non sinonimi di pessimi risvegli a causa di una delle loro brillanti trovate volte ad amplificare l’effetto drammatico della loro attinenza ai principi di libertà individuale e di costumi.

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Capitolo 4
*** Baseball ***


Baseball

-Mi chiedo sinceramente perché non potevano lasciare le ragazze a badare ai bambini, invece che noi- borbottò Alec, osservando con aria annoiata i giovani, delle più svariate razze della galassia, che giocavano con una palla, degli strani guanti e un paio di pezzi legno come mazze.
-Non sarò certo io contravvenire agli ordini dei Maestri- replicò Revan, dando all’amico un’occhiata che lo invitava chiaramente a non prendere iniziative in merito -Ma fortuna vuole che abbiano sorvolato sulle condizioni di tale compito…


-Questa non la prendi!- lo sfidò Alec, facendo volteggiare la palla sopra al palmo della sua mano. Revan gli rispose con un sorriso deciso dall’altro lato della piana, tenendo la piccola mazza con una mano. La palla schizzò rapida come un fulmine verso la testa del padawan, ma lui la intercettò al volto, spedendola lontano.
-Te l’avevo detto: non mi puoi battere- si vantò, mentre i piccoli lo acclamavano con ardore.
-Intanto la palla la devi andare a riprendere tu- gli rispose l’altro, roteando gli occhi.
-Non c’è niente di più facile.
-Sgusade, guesda è vosdra?- chiese Bastila, sbucando dal nulla assieme a Meetra.
-Ehi ciao Bastila. Grazie per aver riportato la…- Alec ebbe tutto il tempo di notare il cambiamento sul viso di Revan, che passò da un colorito roseo ad un pallore mortale alla vista dell’enorme ematoma sulla faccia della ragazza (che andava dall’occhio destro al naso) -… p-palla.
Ed ebbe anche tutto il tempo di calcolare quanto sarebbe riuscito ad allontanarsi prima che la padawan potesse rivolgere la sua ira anche su di lui.

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Capitolo 5
*** Scintilla ***


Scintilla

-Bastila!
La spada laser della padawan apparve dal nulla, puntata verso il naso della compagna.
-Ehi, calma!- esclamò Meetra Sono io.
-Lo sai che quando cado in meditazione sono molto suscettibile ai suoni improvvisi.
-Pensavo ti fossi abituata alla mia voce.
-Sii breve Meetra, per favore. Interferisci con i miei allenamenti quotidiani.
-Okay, va bene. Ci vorrà poco più di un secondo- rispose la padawan più anziana. Abbassò le luci nella stanza con un gesto e poi schioccò le dita, provocando una piccola luce.

-Lo faccio di nuovo. Osserva bene.
-A cosa dovrebbe servire?- domandò scettica Bastila, riportando la luce.
-Ehm…- rifletté Meetra -Mettiamo caso che ci ritroviamo in un posto senza luce…
-La Forza è tutto quello che mi servirà per cavarmela in una situazione simile.
-… E magari Revan provoca uno dei soliti disastri?

-Sai, credo che sia proprio interessante la tua abilità. Me la puoi insegnare?

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Capitolo 6
*** Sacco ***


Sacco

Alec trattenne il respiro, restando perfettamente immobile. Nemmeno il sacco che teneva tra le mani faceva un fruscio. Il suono di passi si faceva sempre più vicino. Tre… Due… Uno...
Con uno scatto il padawan calò il sacco sulla testa dell’ignaro bersaglio. L’uomo emise un breve grido di sorpresa, che venne soffocato dal tessuto. Alec sì caricò l’individuo sulle spalle e corse come un matto fuori dal tempio Jedi. Lo mise su una navetta e volò veloce verso l’altro capo di Dantoinee. Quindi si scaricò il corpo dentro una piccola stanza refrigerante e lo liberò dal sacco in cui l’aveva infilato.
-Che diavolo…!- esclamò Revan, quando finalmente il tessuto scivolò via dalla sua bocca -Alec!
-Che posso dire amico- replicò lui, alzando le spalle -Ti ho finalmente messo nel sacco!

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Capitolo 7
*** Gregge ***


Gregge

-Who-oh-oh-oh!- esclamò Meetra, cavalcando senza timore un branco di… di…
-Come hai detto che si chiamano?- domandò Bastila ad Alec, guardando il gregge di enormi animali a debita distanza.
-Non lo so e francamente mi va bene così- replicò il padawan più anziano.
-Dannazione Alec, l’avevano spiegato chiaramente di informarci bene sulla fauna locale. Altrimenti…
-Revan per favore, se ti va ammuffire sui libri fallo da solo. Io mi preoccupo della missione.
-I nostri maestri si stanno impegnando per gestire la disputa tra i pastori di greggi. Se tu non sei neanche informato su che tipo di animali allevano come puoi sperare di…
-Who-oh-oh-ooooohhhhhh!- gridò Meetra, venendo sbalzata dalla groppa dell’animale. In pochi attimi venne travolta dal gregge, che le passò sopra apparentemente senza alcuna pietà o tregua.
-Meetra è stata travolta!- esclamò Bastila, urlando a pieni polmoni e indicando con un dito l’ultima posizione in cui l’amica era apparsa.
-Naahhhh- replicò Revan, scuotendo il capo.
La giovane padawan sbatté le palpebre un paio di volte, fissando incredula gli altri due.
-Meetra è un’amante degli animali- spiegò Alec -Ha una sintonia. Sono sicuro che non si è fatta niente.
-Sì ma non si rialza!
Revan fece per ribattere, ma s’interruppe. Scambiò uno sguardo con Alec ed entrambi assunsero un’espressione preoccupata.
-E anche questo è vero- ammise il primo. I due scattarono all’unisono verso l’ipotetica posizione dell’amica, chiamandola a gran voce. Furono così rapidi che Bastila stessa si sorprese dei loro riflessi. La giovane stava per imitarli quando entrambi i padawan vennero raggiunti da due strane forme verdastre che si spiaccicarono sui loro volti. I gemiti di sofferenza che emisero non lasciarono molti dubbi riguardo alla natura della sostanza: feci di fauna locale. Bastila dovette trattenere un conato di vomito, distogliendo lo sguardo mentre la grassa risata di Meetra risuonava fragorosa.
-Come ringrazio non fare parte di questo gregge- balbettò la padawan più giovane, mentre i suoi tre colleghi iniziavano una battaglia a suon di Forza, feci e improperi.

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Capitolo 8
*** Roccia ***


Roccia

-Secondo voi cosa ci sta a fare qui?- domandò Revan, rimirando con fare pensoso la strana roccia scolpita che si stagliava sul lato del percorso roccioso.
-Forse è un abbellimento- commentò Meetra, passando oltre senza farci molto caso.
-Penso che sia un avvertimento- disse invece Bastila, mettendo mano alla spada -Non avvicinatevi.
-Secondo me non è importante- intervenne Alec, affiancandosi all’amico.
Revan sollevò il sopracciglio, e allora l’altro sollevò una mano e spinse la grande roccia da parte con la Forza.
-Et voilà- commentò allegramente.
L’attimo successivo un potente ruggito e dei passi pesanti fecero capire a tutti e quattro che quella roccia celava l’ingresso alla tana di qualche grande bestia predatrice, che non era per niente contenta della sorpresa.
-Io l’avevo detto- sibilò Bastila, prima che tutti e quattro si mettessero a correre nella direzione da cui erano venuti.

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Capitolo 9
*** Doloroso ***


Doloroso

La Forza è la funzione unica dell’intera potenza dell’Universo, e ciò nonostante può essere compresa e utilizzata da minuscoli esempi di vita in tutta la galassia. Ma un simile potere ovviamente non è onnipotente: quando tenti di saltare un precipizio largo venti metri e profondo cinquanta, e arrivi a saltarne solo dieci per poi precipitare senza appigli fino al fondo, non ti siederai comunque per qualche mese. E la parte più dolorosa, per Bastila, non era dover passare la convalescenza in branda (rigorosamente a pancia in giù), ma un certo qualcuno che non mancava di visitarla, ogni volta che aveva un secondo libero della giornata, con qualche pungente frase di scherno.
-Lo sai che stavolta puoi dare la colpa solo a te?- domandò Meetra, che, mossa a pietà, si era messa a fare la guardia alla giovane amica onde evitarle eccessive seccature chiamate “Revan”.
-Se lui non fosse così cocciutamente irresponsabile e irrispettoso niente di tutto questo sarebbe successo- replicò Bastila, digrignando i denti per il dolore.
-Se tu ci caschi ogni volta però…- insisté Meetra, alzando gli occhi al cielo -Sai comincio a credere che tu e Revan abbiate “qualcosa” a legarvi.
-MAI!- replicò con rabbia la ragazza, gemendo e piegandosi poi dal dolore causato dal gesto brusco che aveva appena compiuto.
-So che è doloroso ammetterlo, ma dovrai farci i conti un giorno o l’altro- continuò la maggiore, scuotendo il capo.

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Capitolo 10
*** Esclusivo ***


Esclusivo

-Ho un annuncio esclusivo da fare!- esclamò Revan piombando in camera delle ragazze, e trascinando con sé Alec. Un secondo dopo un piatto lo colpì in faccia, stroncando sul nascere le sue entusiastiche parole.
-Ops- disse Bastila, aprendo a malapena una palpebra -Credevo fosse un insetto.
-Dai andiamo- borbottò Meetra, interrompendo la propria meditazione per rivolgersi ai due ragazzi. Nonostante la sonora padellata in faccia Revan aveva ancora coraggio da vendere, tirando fuori ben due spade laser dalla tasca.
-Sono diventato un maestro a due lame- disse, con orgoglio -Non è fantastico?
Bastila sbuffò. Meetra fece un ghigno maligno, prima di balzare in piedi e sfoderare la propria spada laser.
-Andiamo a fare quattro salti nei cortili d’addestramento. Sono curiosa di vedere cosa combini.
-Attenta, quando avrò finito di te resteranno solo cubetti- replicò l’altro padawan.
Alec lasciò che i due lo superassero, per tenersi in coda alla fila. Aveva appena messo il piede fuori dalla camera quando avvertì una strana vibrazione nella Forza. Si volse verso Bastila, che era rimasta immobile fino a quel momento.
-A te piace lo stile di combattimento con due spade- disse ad alta voce il padawan, realizzando la cosa. Per tutta risposta la porta della stanza gli si chiuse in faccia.
-Questo si che è esclusivo- mormorò, mettendosi a correre per recuperare il terreno perso.

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Capitolo 11
*** Cerchio ***


Cerchio

-Stiamo girando in tondo!
-No Meetra. Stiamo girando in cerchio!
-Sei delusionale Alec!
-È il caldo… E quello strano albero che fischietta all’orizzonte, lo vedi? Mi irrita.
-È da quando abbiamo superato quel clown che continui a vedere cose senza senso.
I due collassarono infine sui propri piedi, accaldati, assetati e affamati.
-È l’ultima volta che vengo su questo pianeta- rantolò Alec, con un filo di fiato che ancora aveva.
Poi dal cielo calò un’ombra, che assunse presto l’aspetto di un astronave da trasporto. Atterrò proprio davanti a loro e Revan fu il primo a scendere.
-Fortuna che non siete andati lontano- disse, caricandoseli entrambi sulle spalle -Avete disegnato così tanti cerchi nella sabbia che non capivamo nemmeno più in che direzione steste andando.
-Che ti avevo detto Meetra…- biascicò Alec -Stavamo girando in cerchio...

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Capitolo 12
*** Coscenzioso ***


Coscienzioso

-Siete venuti a chiedermi scusa per qualcosa?- domandò Zhar, avendo percepito Alec e Revan avvicinarsi ben prima che entrassero nel suo studio.
-A dire la verità veniamo a chiederle il permesso di prendere un’iniziativa- spiegò Revan.
-Se vuoi il permesso rispondimi correttamente a questa domanda- disse il maestro, girandosi verso di loro -Qual è, secondo me, la maggiore qualità di uno jedi?
-L’essere coscienzioso- rispose correttamente Alec.
-Esattamente mio giovane padawan, cosa che voi non siete. Quindi perché dovrei mai acconsentire al vostro brillante piano?
-Perché lei è abbastanza coscienzioso da averci scelto per questa missione appositamente perché avremmo saputo come risolverla- rispose abilmente Revan. Il sorriso scomparve dalle labbra del maestro.

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Capitolo 13
*** Design ***


Design

-Qualcuno mi spiega chi ha disegnato quest’astronave?- domandò Alec, osservando il confuso quadro comandi -Non si capisce neanche a che cosa serve questa leva.
-Quella non la devi toccare- l’avviso Revan, protendendosi a fermare la mano dell’amico prima che potesse combinare il solito pasticcio -È la leva di accensione.
Alec sollevò le mani in segno di resa e si alzò dal posto di guida, venendo rapidamente sostituito da Meetra, che teneva in mano il libretto di istruzioni. C’era da dire che tra tutti quanti era sicuramente l’unica abbastanza responsabile da capire le cose prima di usarle.
-Allora, come funziona?- domandò Revan, allacciando la cintura al posto di co-pilota. Meetra rimase pensosa ancora per un po’, gettò da parte il foglio di istruzioni.
-O la va o la spacca.
-Meetra?
-Reggetevi!
Il velivolo partì senza aspettare l’autorizzazione dei maestri o degli ingegneri. Per quando la nave smise di fare giri della morte e piroette la faccia di Bastila era di un verde talmente vivo da sembrare irreale.
-Ti ci abituerai- la rassicurò Alec, dandole una pacca sulla spalla.
-Ragazzi!- esclamò Meetra -Adoro questo modello. Chiunque si sia inventato un tale design deve essere un genio!
-Speriamo solo che Maestra Traya e Maestro Zhar non ci chiudano a fare la guardia alla biblioteca per questa bravata. O peggio che ci mandino dritti a Coruscant- commentò Revan.

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Capitolo 14
*** Testato ***


Testato

-Testato!
-Cosa?- domandò Lestin, alzando lo sguardo dalle scartoffie che stava smaltendo.
-Abbiamo finito di testare il nuovo velivolo- ripeté con più calma Alec, a corto di fiato.
-E quindi sei venuto qui a darmi il rapporto completo?- chiese Zhar, nascondendo dietro alla sua facciata impassibile la speranza che per una volta i suoi allievi non avessero combinato un disastro colossale.
-Ecco a lei, maestro- rispose con cortesia il ragazzo. I test erano andati splendidamente, come promesso.
-Maestro, ora posso andare?- domandò Alec. Zhar gli fece cenno di andare con la mano. Il rapporto sembrava perfetto, nessuna sbavatura, nessun incidente di percorso, tranne la falsa partenza, e anche l’atterraggio era andato tutto bene. Poi il Maestro udì una forte esplosione provenire dagli hangar e tutto il suo ottimismo svanì come una foglia al vento.

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Capitolo 15
*** Arance ***


Arance

-Mi spiegate esattamente a che ci serve un’alimentazione tanto ampia se è la Forza a sostenerci?- domandò Bastila, fissando l’immensa quantità di cibo che adornava il loro tavolo. Il quartetto aveva pensato di utilizzare la sosta dagli allenamenti e dalle varie punizioni per portarsi avanti con le conoscenze teoriche, e dato che era pomeriggio inoltrato si erano anche adoperati per fare una piccola merenda.
-È tutta frutta- spiegò Meetra, richiamando con la Forza un massiccio frutto color prugna dal mucchio e iniziando a tagliarlo a spicchi con la punta delle dita -Proveniente da vari pianeti, ma tutta frutta di qualità. E fa sempre bene mangiarne in quantità.
-E poi, mia cara padawan- le fece eco Revan -La Forza è inutile per un corpo senza nutrimento.
Bastila sbuffò ma allungò la mano su un frutto arancione vivo, dotato di una buccia spessa e porosa.
-Questa cos’è?
-È un’arancia- rispose subito Revan, mentre si asciugava il volto coperto di succo -Credo sia in realtà un agrume più che un frutto, ma c’è poca differenza. È utile per favorire la circolazione di midiclorian nel corpo e quindi facilità lo scorrere della Forza: E anche colpire la gente senza farglielo sapere.
L’istante successivo l’arancia più grossa del vassoio si schiantò sulla sua faccia, facendolo cadere a terra con tutta la sedia.
-È vero- commentò Bastila, gustandosi la sua arancia con uno smagliante sorriso sulle labbra -Ed è anche molto buona.

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Capitolo 16
*** Enorme ***


Enorme

-Siamo guardiani della pace Bastila, non divinità. Può capitare di sbagliare qualcosa- cercò di rassicurarla Meetra
-Ma non capisci le proporzioni di questo pasticciò?- replicò la giovane padawan, facendo avanti e indietro per la capanna -Siamo nei guai. No, proprio nella merda. Oh, ho combinato un pasticcio enorme.
-Dai, ora non esagerare…
-No Meetra. Questo è proprio enorme. Un’enormità. Un’infinità di problemi, un universo di guai!…
-Per tutte le mucche di Dantooine Bastila! Hai solo bevuto un cicchetto di troppo e hai partecipato un po’ ai festeggiamenti per la pace di ieri sera. Sai che tragedia: Revan e io abbiamo bevuto il doppio di te.
-Ma voi siete due screanzati senza rispetto!
-Adesso stai offendendo…- borbottò un po’ risentita la maggiore.

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Capitolo 17
*** Latte ***


Latte

-Latte?
-Latte di Rupia. Di altissima qualità- gli spiegò il Maestro Zhar Lestin, un Twi’lek maschio dalla pelle marrone, rimirando il fondo del suo bicchiere -Questi contrabbandieri…
Revan mandò giù l’intero bicchiere tutto d’un fiato.
-Revan- lo rimproverò il maestro, lanciandogli un’occhiata eloquente, imitato da Bastila. Lui sollevò le spalle in segno di scusa. Un attimo dopo, tuttavia, Alec lo imitò, e il grido d’avvertimento lasciò troppo tardi le bocche degli altri presenti. Il ragazzo barcollò un attimo e poi crollò a terra, svenuto.
-Ci casca sempre- replicò Revan sorridendo sornione.
-Revan- disse Meetra, con voce rassegnata -Lo sai che Alec non regge l’alcool.
-È una vendetta personale per quando mi ha infilato nel sacco e abbandonato in mezzo al nulla.

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Capitolo 18
*** Evasivo ***


Evasivo

-Alec- sibilò Bastila, chiudendolo in un angolo -Dimmi esattamente dov’è Revan.
Il ragazzo si guardò attorno disperatamente, come un topo in trappola.
-Alec- insisté Bastila, con gelida calma.
-È una bella giornata fuori. Perché non andiamo a parlarne altrove?- provò a dire il padawan.
-Non fare l’evasivo con me Alec. Dimmi dov’è Revan.
-Cucù- esclamò quello, sbucando da dietro l’angolo con un bastone che infilò prontamente tra le gambe della giovane. Bastila gridò di sorpresa e si piegò in avanti, permettendo ai due di filarsela di corsa dalle sue grinfie.
-Si può sapere che le hai fatto oggi!?- domandò Alec.
-Ehm… c’è bel tempo oggi.
-Revan per tutte le mucche di Dantooine non fare l’evasivo con me!

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Capitolo 19
*** Scrivere ***


Scrivere

-Potresti anche provare a metterci un po’ più d’impegno in queste cose- mormorò Bastila, finendo di scrivere il suo rapporto sulla recente missione esplorativa su Dagobah.
-Perché dovrei impegnarmi a ricordare un’esperienza tanto traumatica?- replicò a denti stretti Alec, raggelato dalla memoria di cosa aveva dovuto affrontare in quella palude.
-Perché sei rimasto l’unico a dover scrivere il proprio rapporto- lo rimbeccò Revan, chiudendo il suo schermo e alzandosi per inserirlo nell’apposito archivio. Meetra aveva finito da ore.
-Uff…- sospirò Alec, trattenendo una risposta seccata.
-Facciamo così: se finisci di scrivere prima di stasera- lo provocò Bastila, facendo un mezzo sorriso di sfida -Non diremo a tutti dell’urlo che hai lanciato quando sei uscito dall’acqua.
Entro l’ora successiva il padawan aveva già finito.

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Capitolo 20
*** Rana ***


Rana

-Io non lo bacio- disse Meetra, scuotendo il dito -Specialmente non dopo che è saltato in quella pozza.
-Non ho detto di baciarlo- replicò seccamente Bastila, che tratteneva l’enorme rana a terra per evitare che scappasse di nuovo -Ho detto di trovare un modo per trasportarlo al tempio perché lo ritrasformino.
-Ma qualcuno mi spiega come sia possibile che Alec sia diventato una rana?- domandò Revan, cercando di scorgere negli occhi dell’anfibio un segno dell’amico.
-Poco importa, dobbiamo trovare un modo per ritrasformarlo- replicò seccata la padawan più giovane. Un attimo dopo la rana, dalle dimensioni paragonabili a quelle di un pitbull, si liberò dalla presa e balzò via, travolgendo Meetra e Revan, e sparendo nella palude gracidando. I tre gemerono, scoraggiati, senza sapere che Alec fosse comodamente seduto al tempio a spiarli con un robot spia. In compagnia di Maestro Zhar e Maestra Traya, che riuscirono a trattenere i loro ghigni divertiti solo con molto allenamento jedi.

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Capitolo 21
*** Scena ***


Scena

-Sapreste dirmi esattamente cosa stiamo facendo?- domandò Bastila, fissando la strana impalcatura che somigliava ad un palcoscenico.
-Facciamo una scena- spiegò Alec -Oh meglio, insceniamo uno spettacolo.
-Per chi?
-Per le tribù rappacificate, chi altro?- aggiunse Revan, apparendo apparentemente dal nulla, imbragato con delle corde.
-E i maestri ce lo permettono?
-Ma ti pare?- rispose Meetra, da qualche parte dietro le scenografie.
Bastila si arrese, allargando le braccia. Non valeva la pena di fare una scenata prima di andare in scena.

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Capitolo 22
*** Bomba ***


Bomba

-Hai mai provato a lanciare una bomba di Forza?- domandò Revan, fintamente assorto nei suoi studi. Meetra gli rivolse uno sguardo interrogativo, alzando la testa dalla sua partita di Monsters & Galaxyes.
-Perché me lo chiedi?
Revan fece un sorriso furbetto. Il padawan si alzò in piedi e avvicinò i palmi delle mani, piegò le ginocchia, e portò le mani lungo il fianco. Meetra realizzò in pochi attimi cosa quello stesse per fare.
-Revaaaaaaaahhhhhhhh!!!!
La ragazza venne sparata contro la parete opposta.
-Ops- fece Revan, realizzando la magnitudine della sua idiozia. Purtroppo il danno era fatto, e Meetra si sollevò con la furia negli occhi. E imitò il gesto precedentemente eseguito dall’amico.
-Preparati sorcetto.
-In guardia- replicò l’altro, con gli occhi che gli brillavano, mentre riassumeva la posizione.
-Onda…
-EHHHH!!!
-NEEHHHH!!!
-RGEEEHHHHH!!!
-TIIIIIIIHHHHH!!!
-LA FINITE DI URLARE VOI…!- esclamò Bastila, irrompendo nella stanza tale irruenza da trovarsi precisamente sulla linea di fuoco.
-CAAAAAAAHHHHH!!!!!

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Capitolo 23
*** Furtivo ***


Furtivo

-Furtivo Alec, più furtivo- sussurrò pianissimo Revan, sgusciando abilmente tra le pietre acuminate e segnando la strada da seguire. Alec gli teneva dietro, senza replicare alle sue innumerevoli raccomandazioni.
-Mi spieghi a che serve tanta segretezza?- si azzardò a dire quando si fermarono, infine, sul ciglio di un pendio.
-Pensi che sia facile muoversi se quelli magari ci sparano addosso?- replicò l’amico -Guarda. Ce ne sono una dozzina e sono tutti armati di blaster. Questi pirati non hanno alcuna pietà. Abbiamo bisogno della massima copertura…
-YAOOOOOHHHHHHHH!!!!!- Alec si lanciò avanti con un rumoroso grido di battaglia, scivolando lungo la parete per ben venti metri prima di saltare verso il campo dei pirati.
-Come dicevo, usando uno scemo come copertura è il modo migliore per muoversi furtivamente- commentò Revan, scendendo più lentamente.

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Capitolo 24
*** Decidere ***


Decidere

-Ti vuoi decidere?- sibilò Revan.
-No- rispose Alec, con uno sbuffo sonoro -Io non mi schiero da una parte quando si tratta di te e Bastila!
-Tu eri lì con me! Hai visto tutto!- insisté l’amico, agitando le mani per sottolineare meglio il suo stato d’animo.
-E ora vorrei non esserci mai stato!- replicò l’altro, chiudendo la porta della stanza in faccia all’amico.
-Alec esci da quella stanza o giuro che ti faccio scoprire tutte le vie della Forza con cui farti venire un colpo!- insisté Revan, cercando di scardinare i battenti.

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Capitolo 25
*** Uso ***


Uso

-Qual è l’uso della forza più intelligente che si può fare?- domandò Bastila, intenta a lanciare delle palline di gomma rimbalzante in giro per la sala.
-Impiegarla come arma- commentò Revan.
-Impiegarla per garantire la pace- lo contraddisse Alec.
-Impiegarla per nascondere le caramelle “tutti i gusti più uno”- concluse Meetra.
-Cosa c’entrano le caramelle?- domandò Bastila.
-Cosa ne vuoi sapere tu di cosa significa potersi sgranocchiare delle caramelle per alleviare lo stress?- replicò l’altra, tirando fuori una delle suddette apparentemente dal nulla.

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Capitolo 26
*** Disordinato ***


Disordinato

-Revan? Scusa se entro ma mi servirebbe loooooohhhhh PER TUTTE LE MUCCHE DI DANTOOINE!
-Buongiorno Bastila. Cosa ti serve?
-Cos’è questo schifo!?
-È la mia camera.
-Questo è un porcile, non una camera!
-Wow che paroloni.
-E PERCHÉ SEI NUDO!?
-Li sto cercando. Perché…?
-REVAAAAAN!!!!

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Capitolo 27
*** Orribile ***


Orribile

Per una volta nella sua vita Revan realizzò quanto utile fosse tenere organizzato il proprio spazio vitale, a cominciare dalla scrivania. Si riteneva giustamente soddisfatto del suo lavoro quando Bastila entrò in camera sua, preceduta dal suo cortese bussare.
-Revan? Vorrei chiederti scusa per il miooooohhhh PER TUTTE LE MUCCHE DI DANTOOINE!
-E adesso che c’è? Che c’è? Ho messo tutto in ordine- protestò il ragazzo.
-TUTTO TRANNE IL TUO ABBIGLIAMENTO!
Revan abbassò lo sguardo e realizzò purtroppo di essersi dimenticato di vestirsi, e di essere nudo come un pesce.
-Beh, mica sono così orribile da guardare, no?- replicò lui, mettendo in mostra i bicipiti e i pettorali. Poi pianse lacrime di sangue per una settimana.

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Capitolo 28
*** Vivaci ***


Vivace

-Allora miei padawan- esordì Maestro Zhar, con Maestra Traya che li osservava in disparte -Direi che il vostro rendimento questo mese sia stato piuttosto… vivace.
I quattro si scambiarono uno sguardo indecifrabile.
-Sarebbe a dire, maestro?- domandò Meetra, essendo la jedi più anziana.
-Beh, vediamo- continuò questi, tirando fuori un documento olografico -Danneggiamento di proprietà pubbliche e private, consumo di sostanze alcoliche, guida spericolata, superamento dei limiti di velocità, appropriazione indebita, violazione di domicilio...
Zhar alzò lo sguardo sui giovani quando questi non fiatarono.
-E…?- domandò Bastila, col fiato sospeso.
-E basta- rispose il maestro, sollevando il sopracciglio che non aveva.
-Ah, okay.
-Bene.
-Whew.
-Se è così…
-Come mai siete tanto sollevati?- domandò Traya, subodorando la puzza di fregatura. I quattro smisero improvvisamente di parlottare e si irrigidirono.
-Penso sia il momento di andare- suggerì Revan.
-Assolutamente, sono d’accordo con te- aggiunse Bastila, ma prima che uno solo di loro potesse fare un passo i maestri li afferrarono tutti per i piedi con la Forza e li sollevarono in aria per le caviglie.
-Bene. Ora che siete tutti piuttosto sollevati, diteci immediatamente cosa avete combinato di tanto temibile.

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Capitolo 29
*** Cucire ***


Cucire

-Nessuno di voi sa cucire?- chiese Revan. I suoi tre compari rimasero a fissarlo a bocca aperta.
-Wow. Allora come pretendete di potervi rassettare gli abiti rovinati in missione?
Il silenzio proseguì.
-Oh, sarò lietissimo di farlo io in cambio di qualche favore.
Anche stavolta nessuno rispose.
-Che c’è!?- esclamò infine, seccato.
-Tu sai cucire?- chiesero i tre in coro.

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Capitolo 30
*** Cose ***


Cose

-Ciao ragazzi!- esclamò Meetra, invadendo la stanza dei suoi amici -Che fate?
-Cose- risposero in coro i due. Revan sta facendo volteggiare un piccolo sasso su una mano, intento a fissare il vuoto, mentre Alec giocava con uno strano ologramma.
-Cose interessanti?- insisté la ragazza.
-Cose- replicò Revan, monotono.
Meetra si chinò verso Alec, sussurrandogli all’orecchio -Che tipo di cose?
-Cose- rispose lui, con lo stesso entusiasmo di Revan.
Mezz’ora dopo Bastila raggiunse la stanza dei due padawan, cercando Meetra.
-Mi volete dire che cosa fate!?- esclamò Meetra proprio nel momento in cui la giovane entrò.
-COSE!- replicarono in coro i due.
-Che tipo di cose!!??
-Cose! Che cosa c’è da capire!?- replicò Revan.
Bastila fece rapidamente marcia indietro e decise di evitare quella camera per il resto del giorno.

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