Few words, many worlds

di MissAdler
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Idem ***
Capitolo 2: *** Il ragazzo in fiamme ***
Capitolo 3: *** Later ***
Capitolo 4: *** Always ***
Capitolo 5: *** Le Prince de la Mer ***



Capitolo 1
*** Idem ***


Ghost!AU

Rating: verde

Malinconica

Grazie a Miryel per la richiesta!

 

~~~


"Dice che ti ama!" esclamò Bill Wiggins da dietro la porta.

"Sherlock non l'avrebbe mai detto!" John strinse i pugni sulle cosce e una fitta di dolore gli tolse il fiato.

Bill, fece per rinunciare ma Sherlock sembrava di tutt'altro avviso.

"Digli che Sherlock è un nome da femmina!" esclamò improvvisamente speranzoso, mentre quel poveraccio guardava nella sua direzione senza poterlo vedere.

"E che diavolo dovrebbe significare, amico?"

"Tu diglielo e basta!"

Proprio quando John sentì che anche il più piccolo barlume di speranza stava svanendo, il borbottio fuori dalla porta cessò e una sola frase, pronunciata con voce incerta, lo raggiunse come una pugnalata al cuore.

"Sherlock è un nome da femmina" disse l'uomo senza capire.

In meno di un istante la porta del 221b si aprì e John, il viso segnato dal dolore e dalle lacrime, si ritrovò a fissare quel tossico rachitico e giallognolo come se fosse il suo ultimo appiglio per non annegare nella disperazione.

 

 



ANGOLINO DELL'AUTRICE 

Buonasera! Una raccolta senza impegno in cui raggruppare flash AU che mi sono state suggerite per un giochino su Facebook. 

Credo che ne metterò una al giorno. 

Non so se poi deciderò di svilupparne seriamente qualcuna, nel frattempo sono dei piccoli assaggi.

Spero che questa vi sia piaciuta, se vi va ditemi che ne pensate.

Grazie per averla letta!

MissAdler 


 


 

 

 

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Capitolo 2
*** Il ragazzo in fiamme ***


HungerGames!AU

Grazie ad Amigdala per il suggerimento!

Rating: verde

Avventura 

 

~~~

 

John sentì in bocca il sapore metallico del sangue. Si passò la lingua sulle labbra, rendendosi conto solo in quel momento della potenza del gancio di James Moriarty. Ora comunque non aveva più importanza: quel bastardo era stato avvolto da uno sciame d'api ibride impazzite ed era morto soffocato davanti ai suoi occhi.

Ciò che attirava la completa attenzione di John, adesso, era il giovane di fronte a lui, che impugnava una lunga katana tenendolo pericolosamente a portata d'attacco.

"Sei del distretto due?" si decise a domandargli realizzando con orrore di non avere più frecce nella faretra."

"E tu sei del dodici. Abile cacciatore, alta resistenza fisica, nervi d'acciaio..."

"Vuoi davvero fare conversazione?"

"Non colpirei mai un individuo disarmato."

E dicendolo abbassò la katana lentamente, lasciandola poi cadere sull'erba. A John per poco non cadde la mascella.

"Mi chiamo Sherlock" disse poi quel ragazzo alto e fin troppo magro per poter resistere in un ambiente tanto ostile. O almeno così si ritrovò a pensare John. Non ebbe neanche il tempo di presentarsi a sua volta che quello gli fu addosso, gettandolo a terra e facendo il possibile per bloccargli gambe e braccia. Ma John era un esperto di scazzottate e riuscì a colpirlo con un diretto sullo zigomo. Poi, in meno di due secondi, ribaltò le posizioni e fu sopra di lui, a stringergli i polsi e schiacciargli le cosce col suo stesso peso.

"Ben fatto" gli concesse Sherlock, sorridendogli in un modo che scatenò un brivido bollente lungo la schiena di John.

Si fermò a osservare quegli occhi acquamarina, le labbra visibilmente morbide e succose, i riccioli sparsi tra i fili d'erba...

"Non mi ucciderai, dodici."

"Come lo sai?"

Sherlock sembrò rilassarsi sotto il peso del suo corpo, arrossendo leggermente sugli zigomi affilati.

"Perché se avessi voluto l'avresti già fatto."

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Later ***


ChiamamiColTuoNome!AU

Rating: verde

Romantico

Grazie a Aaanatema per l'idea! 

 

 

~~~

 

 

Quando quel tipo scese dall'auto, Sherlock osservò la camicia che svolazzava leggera sulla t-shirt attillata, le scarpe di tela, i capelli chiari e spettinati che riflettevano la luce del sole d'agosto.

"L'usurpatore" mormorò tra sé mentre lo spiava dalla finestra della sua camera, la stessa che presto sarebbe stato costretto a cedere a lui, letto incluso.

I suo genitori sorridevano come se fossero già stregati dal fascino solare del nuovo arrivato e la governante era letteralmente su di giri.

"Inglese, iscritto all'ultimo anno di medicina" dedusse a bassa voce, continuando a osservarlo con avidità, "un fratello più grande, rapporto difficile con il padre..."

"Sherlock!" lo chiamò Mrs Hudson dal piano di sotto. "Giovanotto, vieni ad aiutare John con le valige!"

Quando se lo trovò davanti, luminoso e sorridente come il protagonista di uno spot pubblicitario, il suo fastidio improvvisamente svanì, lasciando posto a un vago sgomento misto a eccitazione.

"John Watson, piacere di conoscerti!"

"Sherlock Holmes. Ti cederò la mia camera e dormirò in una specie di ripostiglio. Piacere mio" borbottò in risposta, stringendo spavaldamente la mano abbronzata che quello gli aveva teso con modi gioviali.

"Sherlock!" lo rimbrottò Mrs Holmes, senza che lui vi badasse minimamente.

"Mrs Hudson" disse invece rivolgendosi alla governante con uno sbuffo, "sa dov'è il mio cellulare? Non lo trovo da nessuna parte e devo fare una telefonata urgente."

"Oh, ecco, tieni" esclamò John frugandosi nella tasca dei calzoncini, tirandone fuori un vecchio smartphone di seconda mano e porgendoglielo senza smettere di sorridere, "usa pure il mio!"

 

 


 

ANGOLINO DELL'AUTRICE 

Mentirei se dicessi che non amo questo AU! È uno dei miei preferiti, perché richiama l'estate, il sole, posti meravigliosi. Sono felicissima che Aaanatema me l'abbia proposto e spero che vi sia piaciuta questa fotografia iniziale.

Se vi va sentitevi liber* di suggerirmi altri AU, sarà divertente svilupparli, anche se in breve.

Intanto grazie se siete ancora qui!

MissAdler 

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Capitolo 4
*** Always ***


Hogwarts!AU

Rating: verde

Grazie a Miryel per l'ennesimo suggerimento!

 

~~~

 

Grifondoro aveva vinto di nuovo e per quanto Sherlock si affannasse a fingere che del Quidditch gli impostasse meno di zero, negli ultimi tempi non aveva potuto evitare di sbirciare da dietro gli spalti il bel capitano dei Grifondoro mentre segnava l'ennesimo punto in perfetto equilibrio sulla sua Nimbus 2020. John Watson, quello era il suo nome, non gli aveva mai rivolto la parola, ma in qualche occasione, Sherlock avrebbe potuto giurarlo, aveva alzato gli occhi su di lui sorridendo in un modo che al giovane Corvonero aveva fatto venire la pelle d'oca.


Accadde la mattina di un giorno qualunque, poco prima dell'arrivo dell'estate, con gli esami alle porte e una palpabile tensione a riempire i corridoi del castello.

"Tu sei Sherlock, giusto?" esordì John mentre il ragazzo si trovava nella serra a osservare, con aria assorta, uno strano arbusto rinsecchito.

Sherlock, colto di sorpresa, alzò gli occhi sul capitano della squadra, sentendo un calore improvviso salirgli alle guance.

"S- sì..."

"Ciao, io sono John... John Watson."

"Lo so chi sei."

Si pentì immediatamente di quel tono pungente e vagamente infastidito, ma la sua più grande preoccupazione era che l'agitazione che lo divorava potesse in qualche modo trapelare e tradirlo.

"Sì, beh..." continuò l'altro senza badarci, "mi chiedevo se potessi darmi una mano con Pozioni... sai, per via degli allenamenti... ultimamente ho saltato qualche lezione. Mi hanno detto che tu sei il migliore."

Sherlock aveva ormai dimenticato la pianta per cui era sgattaiolato nella serra in fretta e furia, così come aveva scordato il suo nome, almeno momentaneamente, tanta era la sorpresa per quella richiesta inattesa.

"Immagino sia stato Mike Stamford" borbottò quando riuscì a recuperare l'uso della parola, "siete vicini di stanza se non sbaglio."

"Sì, beh, devo avergli fatto pena" ammise John mostrando un certo imbarazzo. "Potremmo studiare insieme, se vuoi. Quando hai tempo, ovviamente..."

L'unico modo che a Sherlock venne in mente per non mostragli un sorriso a trentadue denti fu di raddrizzarsi e dirigersi verso l'uscita a grandi falcate, salvo poi voltarsi brevemente verso un confuso e mortificato John Watson.

"Stasera. In biblioteca. Sarò lì fino alle undici."

 



ANGOLINO DELL'AUTRICE 

Avevo dimenticato di aver scritto anche questa! La prossima penso che sarà l'ultima per ora. Spero che come primo (e credo unico) AU potteriano non sia venuta fuori una cosa troppo banale. Non sono abile a muovermi in universi alternativi, spero che comunque sia stata una lettura piacevole. Grazie per essere ancora qui e per aver lasciato una recensione. A presto!

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Capitolo 5
*** Le Prince de la Mer ***


Pirate!AU

Grazie a Koa per il suggerimento!

Avventura

Rating: verde

 


John Watson gettò il cinturone sul letto e sollevò in aria le mani senza smettere di fissare negli occhi quel pirata dal sorriso strafottente che si muoveva circospetto nella sua cabina privata. Sfoggiava un portamento elegante e dei lineamenti aristocratici decisamente atipici per un uomo di mare, così come la carnagione bianchissima e visibilmente setosa, arrossata solamente sul dorso del naso e sugli zigomi prominenti.

Era indubbiamente bellissimo, si ritrovò a pensare John Watson intanto che si sforzava di reggere quel suo sguardo intenso ed enigmatico.

Infine, dopo tanto navigare, se lo trovava finalmente dinnanzi. Ecco che aspetto aveva il famigerato Sherlock Holmes.

"Avete altre armi con Voi, Commodoro Watson?" gli domandò come se lo stesse canzonando, facendo suonare quella domanda tremendamente ironica.

Per tutta risposta, Watson si sfilò un pugnale dallo stivale e lo lasciò cadere a terra con un tonfo. Ma “Le Prince de la Mer" (così lo chiamavano i marinai francesi) non sembrava ancora soddisfatto.

"La casacca. Toglietevela. Adesso."

Mentre slacciava i bottoni dorati della sua alta uniforme, il Commodoro ascoltò con orrore le grida sul ponte, rumore di spari e imprecazioni sguaiate.

"I miei uomini..." provò a dire sfilandosi la casacca e abbandonandola sopra al cinturone.

"A loro non verrà fatto alcun male Watson, se Voi ci seguirete senza fare resistenza."

Sulle prime il Commodoro non seppe spiegarsi perché un pirata della peggior specie volesse portare a bordo del suo galeone proprio il soldato della Regia Marina che gli stava dando la caccia da oltre due anni, anziché limitarsi a trucidarlo su due piedi per poi affondare la nave con tutto il suo equipaggio senza troppe cerimonie.

Continuò a scrutare quel sorriso sghembo e inopportuno, e capì che trovare una risposta immediata non era prioritario, che l'unica cosa da fare, l’unica che la sua morale gli imponeva, adesso, era di obbedirgli senza fiatare, sperando in tal modo di preservare almeno il suo equipaggio.

E fu con le mani alzate e una rabbia mal trattenuta che si lasciò scortare sul ponte in maniche di camicia, sentendo dietro di sé il passo cadenzato del suo più acerrimo nemico.

Dopo tanto cercare, infine era stato lui a trovarlo e a farlo prigioniero, realizzò Watson con un sorriso mesto, alzando gli occhi sugli uomini che per due anni erano stati suoi compagni, consapevole che non li avrebbe rivisti ma i più.

 

 

 


 

ANGOLINO DELLAUTRICE

Per ora questa raccolta si conclude così, non escludo di aggiungere qualcosina in seguito ma per il momento preferisco dedicarmi ad altro.

Grazie a chi ha letto, seguito, recensito, a chi mi ha dato i vari suggerimenti. Avrei voluto pubblicare tutte le flash, ma alcune erano venute davvero troppo scarne, perciò ho scelto quelle che mi convincevano di più.

Spero sia stata una lettura piacevole.

MissAdler 

 

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