Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli: Capitolo 1: *** Capitolo 1: La nuova vita di Simon Kog *** Capitolo 2: *** Capitolo 2: Un blitz più complicato del previsto... *** Capitolo 3: *** Capitolo 3: Sospetti e litigi al Luna Park! *** Capitolo 4: *** Capitolo 4: Crimine efferato all'Accademia del Campione del Mondo! *** Capitolo 5: *** Capitolo 5: Due Sen-Sei molto ‘speciali’… Son Goku e Piccolo addestratori di eroi! *** Capitolo 6: *** Capitolo 6: Nasce la Squadra Anti-mafia di Tokyo! I due alleati dall'Italia... *** Capitolo 7: *** Capitolo 7: Ha inizio la guerra... Polizia contro Clan Kuchiki! *** Capitolo 8: *** Capitolo 8: L'esame della Sezione Anti-Mafia! Simon Kog contro tutti! *** Capitolo 9: *** Capitolo 9: La battaglia è finita! Incontri che ti cambiano la vita... *** Capitolo 10: *** Capitolo 10: Entrano in scena i Cyborg-Corporation - Il ritorno di Androide 16! *** Capitolo 11: *** Capitolo 11: Il passato di Ayumi Yoshida. Cyber-Rainbow al salvataggio! *** Capitolo 12: *** Capitolo 12: Verità difficili da accettare - Il passato della famiglia Agasa-Kog! *** Capitolo 13: *** Capitolo 13 - Scorci di vita normale tra il naufragare dei ricordi... *** Capitolo 14: *** Capitolo 14 - La situazione si complica - il primo attacco dei Deadly Sins e la verità su Helena! *** Capitolo 15: *** Capitolo 15 - Ai scopre tutto! La Regina di Palermo e il Fuhrer di Baviera! *** Capitolo 16: *** Capitolo 16: Nuovi alleati per la Squadra Anti-Mafia! Accordo con l'Associazione Eroi! *** Capitolo 17: *** Capitolo 17 - La creatrice di X-X-I *** Capitolo 18: *** Capitolo 18: Il Gruppo Karasuma parte all'attacco! Inizia la battaglia per il predominio di Tokyo! *** Capitolo 19: *** Capitolo 19: Il Demone si mostra a tutti! La seconda personalità di Simon Kog! *** Capitolo 20: *** Capitolo 20: Tutte le verità vengono a galla! Ecco la faccia del vero pericolo! *** Capitolo 21: *** Capitolo 21 - Fuga da Tokyo e Los Angeles! Il potere spaventoso di Lust... *** Capitolo 22: *** Capitolo 22: Gioie, Lacrime e Rimpianti... alla Plus Ultra Accademy! *** Capitolo 23: *** Capitolo 23: Che la sfida abbia inizio! 2-A vs Guerrieri Z! *** Capitolo 24: *** Capitolo 24: Cos'è il Vero Amore? *** Capitolo 25: *** Capitolo 25 - Missione di spionaggio nel Liceo Shiketsu! WALL-E alla riscossa! *** Capitolo 26: *** Capitolo 26: Dichiarazione di guerra! Liceo Shiketsu vs Deadly Sins! *** Capitolo 27: *** Capitolo 27 - Si dia inizio al Torneo del Potere! (Parte 1) *** Capitolo 28: *** Capitolo 28 - Si dia inizio al Torneo del Potere! (Parte 2) *** Capitolo 29: *** Capitolo 29 - Alleanze tra universi, scienziati allo sbaraglio... e segreti inenarrabili! *** Capitolo 30: *** Capitolo 30: Che abbia inizio la Seconda Fase del II Torneo del Potere! (Parte 1) *** Capitolo 31: *** Capitolo 31: Che abbia fine... il II Torneo del Potere! (Parte 2) *** Capitolo 32: *** Capitolo 32: La Guerra ha inizio! Fuga tra lo Spazio e il Tempo! *** Capitolo 33: *** Capitolo 33: Inatteso incidente! I gruppi si sfaldano! *** Capitolo 34: *** Capitolo 34: Comincia la caccia! Alla ricerca di Lust! *** Capitolo 35: *** Capitolo 35: Cadono le prime tessere! Ritorni insperati e abbandoni laceranti! *** Capitolo 36: *** Capitolo 36: Fiducia Tradita! Il litigio tra Simon e Chi! *** Capitolo 37: *** Capitolo 37: Un sacrificio necessario... il ritorno di Malefica! *** Capitolo 38: *** Capitolo 38: L'apparizione del vero Hunter Warrior! Gli alleati misteriosi del S. Sacerdote! *** Capitolo 39: *** Capitolo 39: This Is My Anomaly! Zero VS ALFA Dragon! *** Capitolo 40: *** Capitolo 40: Prima dell'Apocalisse *** Capitolo 41: *** Capitolo 41: La Guerra per il Trono del Dio Supremo (Parte 1) *** Capitolo 42: *** Capitolo 42: La Guerra per il Trono del Dio Supremo (Parte 2) *** Capitolo 43: *** Capitolo 43: La Guerra per il Trono del Dio Supremo (Parte 3) *** Capitolo 44: *** Capitolo 44: La Guerra per il Trono del Dio Supremo (Finale) *** Capitolo 45: *** Capitolo 45: The End Before The Beginning ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1: La nuova vita di Simon Kog ***
Avvertenze:
1.L’uscita
dei
capitoli sarà mensile, più precisamente il primo
martedì del mese. Pertanto il
prossimo capitolo uscirà il 5-6-2018. Vi avviserò
in anticipo se vi saranno dei
ritardi nella pubblicazione.
2.Questa
storia
parte ufficialmente dal capitolo 1012 del Detective Conan, pertanto
sconsiglio
la lettura a chi non conosce la storia fino a quel punto. Per di
più, dall’uscita
di questo capitolo del romanzo, non terrò conto delle future
uscite del manga ma
seguirò una storia completamente diversa, pertanto tutti i
possibili capitoli
dal 1013 in poi non esisteranno in questa storia.
3.La
storyline di
Dragon Ball sarà a dieci anni dalla battaglia contro Buu ma
la storia del XXVIII
Torneo Mondiale di Arti
Marziali sarà leggermente diversa. Lo scenario sul quale si
muoveranno Goku ed i suoi amici
sarà la Terra come la
conosciamo noi! Pertanto molti luoghi come Città
dell’Ovest, Santuario di Dio o
altri potrebbero essere rinominati e localizzati in maniera differente.
Le
vicende di Dragon Ball Super sono avvenute ma inizialmente avranno
ruolo marginale
rispetto
alla trama principale. Recupereranno importanza dopo i primi dieci
capitoli.
4.Ovviamente
Detective Conan e Dragon Ball non sono di mia proprietà, ect
ect ect.
5.Se vi sono
degli
errori grammaticali o delle incomprensioni sulla trama, siete liberi di
comunicarmelo EDUCATAMENTE. Non sono uno scrittore di fama mondiale ma
non sono
nemmeno una scimmia che preme bottoni a caso su una macchina da
scrivere, perciò
è assolutamente normale che si possano fare degli errori ;-)
6.Con la
stessa
EDUCAZIONE, vi invito, se volete e nella vostra piena
libertà, a recensire la
storia dandomi una vostra libera valutazione J !
7. Leggendo
la storia,
noterete dei titoli racchiusi da parentesi quadre, come le seguenti [...]; queste sono delle canzoni
che voi siete liberi o meno di ascoltare durante la lettura del
paragrafo indicato. Sotto a questa indicazione, troverete un pulsante
intitolato Pagina_OST, il quale conterrà il sito (ovviamente
senza alcuno scopo di lucro o di guadagno) con all'interno le canzoni
da ascoltare. Sono tutte suddivise per opera originaria, e ciascuna
avrà il suo titolo preciso. Non conosco i titoli di tutte le
canzoni, perciò siate clementi ;-) in più, come
potrete capire, non sarà possibile scaricare alcuna OST.
Detto
ciò, vi auguro una
buona lettura!
P.S.
Questa è la seconda parte della saga FOLDS OF FATE - BATTLE
FOR THE SUPREME GOD'S THRONE! CERCATELA E TROVERETE ANCHE LA PRIMA
PARTE. Vi lascio comunque un introduzione per chi non potesse leggerla
a causa del rating rosso (parlo per i minorenni... e non provate a fare
i furbi! ;-) La prima non è una storia che tutti possono
leggere senza alcun problema!)
INTRODUZIONE ALLA PRIMA PARTE
DELLA STORIA
(per chi potesse, si legga
KINGDOM HEARTS - THE LEGEND OF THE EARTHLY YILANCAR)
Il
pianeta Kagaku era famoso per la sua tecnologia e per le sue conoscenze
scientifiche in tutti gli ambiti del sapere. Alcuni scienziati
riuscirono a
scoprire una nuova tecnica per modificare geneticamente gli esseri
viventi, e
sfruttarono alcuni dei loro prigionieri per svolgere esperimenti a dir
poco
orribili. Questa procedura consisteva nell’iniettare, nelle
arterie dei corpi
scelti, una miscela fra una sostanza chiamata Yilar, prodotta nei loro
laboratori, ed i geni da aggiungere nella vittima.Solo in
pochi sopravvivevano. Il resto delle cavie
moriva tra atroci sofferenze. Questi esperimenti, però, si
rivelarono una
condanna per l’universo intero.
Il
monarca di Kagaku, infatti, venne deposto con un colpo di stato e sul
trono
salì Glacial Gelo, il figlio del tanto famigerato Dr. Gelo,
fuggito dal pianeta
Earth Z dopo aver espresso il desiderio di ottenere l’eterna
giovinezza. Costui
era diventato il capo di un gruppo di rivoluzionari violenti,
sanguinari ed
avidi di potere. Si narra che questi fossero stati tra i primi a subire
quelle
atroci sperimentazioni, ma che quest'ultime li avessero spinti a
cercare
vendetta nei confronti dei loro scienziati e del popolo che li aveva
ridotti a
meri topi da laboratorio.
Glacial,
tuttavia, invece di interrompere quegli esperimenti, decise di
diventarne uno
dei finanziatori più accaniti, assumendo scienziati sempre
più intelligenti,
fino a quando non completarono le loro ricerche con risultati
leggendari. Fu
così che nacquero gli Yilancar, assassini geneticamente
modificati, capaci di
trasformare a comando il proprio corpo, diventando dei veri e propri
mostri
assetati di carne fresca. Cominciarono a conquistare pianeti su
pianeti,
sterminando popoli millenari. Lui stesso divenne uno Yilancar,
iniettandosi
l’unico gene esistente di Lord Freezer e diventando un Demone
del Freddo. Lui
tornò perfino sul suo pianeta, recuperando un gene del tanto
decantato Super
Sayan e recuperando C-17 e C-18.
Erano passati quasi cinquant’anni dal giorno in cui
l’Impero degli Yilancar era
nato. Ormai, gran parte parte dell’universo conosciuto era
stato annesso ad
esso.
Purtroppo, anche il pianeta Terra venne conquistato. Vi fu soltanto
un’altro
sopravvissuto da quel globo, ed il suo nome era Dragon Oronar. Lui
venne
catturato dall’esercito di Kagaku e sottoposto agli
esperimenti dello
scienziato pazzo Oss Burk, il quale lo torturò e lo
seviziò fino a quando non
fece l’errore madornale di iniettargli il gene del Drago Nero
dalle Angeliche
Ali, la creatura più pericolosa e potente di tutte. Non
appena saputa la
notizia, Glacial liberò Dragon e lo fece entrare nei suoi
ranghi. Il terrestre
scalò ben presto le gerarchie, diventando il secondo in
comando del suo
esercito, il suo Generale Supremo.
Anche qualche altro mondo di nostra conoscenza venne sottomesso, ed
è da qui
che partirà la nostra storia.
La
nostra protagonista, infatti, si chiama Kairi Wave, una ragazza di
vent’anni la
cui casa ed il suo villaggio natale vennero distrutti da un plotone
ribelle
dell’esercito di Glacial. Durante la sua cattura, la giovane
ha subito le più
orrende e tremende violenze, carnali e fisiche, oltre
all’uccisione di Sora e
Riku, le due persone a lei più care, la quale
l’hanno distrutta e segnata per
il resto della sua vita. La giovane venne imprigionata ad Hollywood, il
carcere
di detenzione e lavori forzati più tremendo e conosciuto
dell’universo, e qui
verrà costretta a subire altre angherie, torture ed
umiliazioni.
Da
qui, però, partirà la rivolta di tutti i
prigionieri. Assieme a Paperino e
Pippo (catturati assieme a Topolino, ma con quest’ultimo che
verrà ucciso
dall’esercito), e con l’aiuto di tutti i suoi nuovi
amici (JUNION – Un giovane
ciclope, ex-soldato dell’esercito di Glacial, imprigionato
per essersi preso la
responsabilità dell’attacco a sorpresa nei
confronti delle Isole del Destino;
PORTGAS D. FLAME – Figlia di Rufy e Nami, re e regina dei
pirati di All Blue,
consegnatasi all’esercito di Glacial per salvare la vita
della sua ciurma;
SHIRO YAMANAKA – Un anziano Shinobi di Konohagakure, sul
pianeta Kaguya,
l’unico sopravvissuto del suo pianeta; CLAIRY –
Aliena dai quattr’occhi,
ex-agente segreta) ed anche di alcuni ribelli dell’esercito
di Glacial (GABOR
BLACK – Una giovane recluta dell’esercito
imperiale, al quale viene affidata la
custodia di Kairi durante i lavori forzati; SOLDATI
DELL’ESERCITO DI NAMECC)
riescono ad ottenere più libertà e più
agevolazioni.
Tutto
ciò, però, non senza gravi conseguenze. Shiro
Yamanaka verrà giustiziato
davanti a tutti i prigionieri, mentre Gabor si crederà
ucciso dallo stesso
Dragon Oronar, con quest’ultimo che cattura anche Junion.
Come se non bastasse,
un nuovo nemico si è aggiunto all’esercito di
Glacial; Malefica, accompagnata
dal suo corvo Diablo.
Qualcosa,
tuttavia, inizia a cambiare quando Dragon, dopo un viaggio verso la
dimensione
di Kairi, incontra tutti gli amici di lei a Radiant Garden. Il soldato
terrestre, dopo essere tornato ad Hollywood, riceve l’ordine,
da parte di
Glacial, di incontrare la giovane Key-Blader per studiarla e conoscerla
meglio.
A tutto questo, si aggiunge il ritrovamento di alcuni oggetti personali
del
Generale Supremo, tra cui il diario segreto nel quale viene raccontato
tutto il
suo turbolento passato. Questo porterà Kairi a credere nella
buona fede del
terrestre, e questo la porterà ad essere allontanata dalla
maggior parte dei
prigionieri, tra cui la sua nuova amica Flame (la quale è
stata persuasa da
Malefica ad unirsi con lei per far crollare l’esercito).
Durante
il viaggio di andata, Dragon e Kairi iniziano a conoscersi meglio e,
quando
finalmente riescono a raccontarsi il loro passato ed aprirsi
l’un l’altro,
scatta la scintilla. Peccato solo che Glacial e Malefica avessero
architettato
tutto l’attacco alle Isole del Destino fin
dall’inizio. Perciò, quando Kairi ed
il Generale raggiunsero il pianeta Glacial 01 vennero attaccati e quasi
uccisi.
Solo l’intervento di Junion, C-17 e C-18 permette ai due
innamorati di
salvarsi.
Da
questo momento, scatta la guerra.
La
prima battaglia si svolgerà sulla Terra, per liberare i
prigionieri di
Hollywood. I nostri amici verranno anche aiutati da moltissimi loro
vecchi
compagni (gli altri Key-Blader ed i personaggi di Final Fantasy di
Kingdom
Hearts per Kairi; la ciurma di Cappello di Paglia per Flame, la quale
si fece
perdonare dalla sua amica; i due vampiri Alucard e Seras Victoria,
vecchi amici
di Dragon e coloro che hanno causato la reale estinzione del pianeta
Terra; tutti
e nove i cercoteri, tutti all’interno di Junion che, durante
il periodo di fuga
dalla prigione, ha raggiunto il pianeta Kaguya convincendo i demoni ad
allearsi
coi prigionieri; C-17 e C-18). Malefica ed il suo alleato nascosto, il
temibile
Orochimaru arso dall’oscurità, verranno sconfitti
definitivamente, ma ad un
prezzo molto alto. Nami e la maggior parte dei soldati namecciani (di
cui
l’unico sopravvissuto sara Nail) verranno uccisi.
La
seconda battaglia avverrà su Namecc, contro Glacial. Anche
lui verrà sconfitto,
ma i morti saranno molti di più. Yen Sid, Xehanort, Demyx,
Ventus, Zoro,
Paperino, Pippo e la maggior parte dei ribelli perderanno la vita,
nonostante
tantissime anime dell’aldilà fossero venute ad
aiutarli.
Ancor
peggio, durante la battaglia tra Glacial, Kairi e Dragon,
quest’ultimo si
sacrificherà per salvare la donna che ama.
La
storia si concluderà con Kairi che diventerà la
regina del nuovo regno di Hearts,
formato dai ribelli sopravvissuti alla guerra dalle ceneri del vecchio
pianeta Terra.
Il
male, però, non è stato sconfitto. Durante queste
due cruente battaglie, Diablo
riacquisterà la sua forma umana e riuscirà ad
impadronirsi delle sette sfere
del drago di Namecc, fondendole in se e risuscitando dodici anime dagli
inferi.
Quali
sono i suoi obiettivi? Dragon sarà davvero morto? Ed il
simbolo sulla fronte di
Kairi, che solo il mago Gandalf è riuscito a vedere...
...
non solo...
...
perchè Diablo e Dragon sono impossibili da rintracciare per
chiunque?
Chissà...
quella che sto per raccontarvi è una storia completamente
diversa, sempre
collegata alla precedente, che potrà dare una spiegazione a
tutte queste
domande e ne porrà altre ancora...
...
perchè è accaduta semplicemente in
un’altra Linea Spazio-Temporale!
Questa
è la storia di come un giovane ragazzo terrestre, di nome
Simon Kog, rischiò
seriamente di diventare il nuovo Dio Supremo di tutti gli universi...
...
di come nacque la Squadra Anti-Mafia della città di Tokyo...
...
e di come nacque l’organizzazione FOLDS OF FATE per
combattere e scongiurare
gli obiettivi della mafia di Tokyo, di Diablo e di tutti i suoi alleati.
GOLDEN
BULLET - THE HUNTER WARRIOR
La
nuova vita di Simon Kog
Giovedì
03/05/2018
SIMON
[Detective Conan
Soundtrack 16]
-Attenzione! Vi
informiamo
che la fase di atterraggio si
è conclusa perfettamente! Potete slacciare le cinture di
sicurezza, uscire
dall’aereo e recuperare le valigie! Vi ringraziamo per aver
scelto la nostra
compagnia! –
Sospirai,
leggermente stanco,
recuperando un po’ di coraggio.
Viaggiare per dodici ore e un quarto non era mai stato così
faticoso per me,
soprattutto per me che soffrivo di alcune fobie.
Quel
giorno, tuttavia, ogni gesto
aveva acquisito un peso
molto pesante e difficile da portarsi appresso, perciò non
avevo fatto storie.
Oggi, 3
Maggio del
2018, io avrei visto per la prima volta il mio padre biologico.
Slacciai
le cinture di sicurezza,
proprio come ci aveva
chiesto l’hostess e mi incamminai verso l’uscita
dell’aereo, salutando
educatamente la donna in servizio all’Alitalia.
Scossi il
capo
divertito notando il leggero rossore che aveva avvolto le guance della
giovane
impiegata. Doveva avere soltanto una ventina d’anni, a
giudicare dal suo
imbarazzo e dallo sguardo gioviale che mi aveva rivolto. Quei pochi
amici che
mi erano rimasti dicevano sempre che il mio aspetto, molto maturo e da
uomo
vissuto, portava le donne di ogni età ad
innamorarsi perdutamente di me al
primo sguardo. C’era soltanto un problema. Io non cercavo ne
avventure da una
notte… né tantomeno una famiglia con cui vivere.
Non potevo
permettermi
nessuna delle due con il ‘lavoro’ che avevo svolto
in Italia.
Peccato…
era una
ragazza davvero molto carina.
Mentre
scendevo dalla scaletta
dell’aereo, mi voltai ad
osservare il cielo sopra Tokyo. Ringraziai di avere un piccolo
tettuccio
plastificato sopra le nostre teste, a coprirci dalla pioggia che cadeva
fitta e
sottile. I miei polmoni si riempirono immediatamente del suo profumo
denso e
pungente, mischiato a quello dello smog e dell’inquinamento.
Me lo sarei dovuto
aspettare da una prefettura di oltre tredici milioni di persone, ma il
fastidio
rimase comunque molto.
Io non amavo
la città.
Per anni avevo vissuto in aperta campagna, rilassandomi su
un’amaca appesa tra
due alberi secolari d’ulivo, leggendo i miei manga durante i
pomeriggi estivi.
Altre volte mi esercitavo nelle arti marziali tra le spighe di grano,
abbronzandomi al sole e irrobustendomi sempre di più. I
momenti più belli,
tuttavia, li avevo passati durante l’inverno, dentro il mio
trullo, con il
tenue fuoco del camino che mi scaldava non solo il corpo, ma anche
l’anima.
Ricordavo
ancora mia
madre che mi leggeva i suoi amatissimi gialli…
…
brutti ricordi
tornarono a galla. Meglio pensare ad altro.
Raggiunsi
il check-in, passando
nuovamente i controlli di
identità, per poi avvicinarmi al nastro trasportatore dal
quale recuperai il
bagaglio, ringraziando ancora una volta i santi per avermelo fatto
recuperare
senza alcun problema. Iniziare la tua nuova vita in un nuovo paese
sprovvisto
di vestiti non era nei miei piani.
Passai
attraverso i controlli
doganali, seguendo il
corridoio segnalato da un cartello rosso, ed espletai la dichiarazione
alla
dogana. Possedevo, infatti, un permesso di soggiorno a scadenza
indeterminata
ed un certificato col quale attestavo di aver acquisito un piccolo
appartamento
non molto lontano dalla casa di mio padre.
Fatto
ciò, raggiunsi il
terminal, aprii velocemente la
valigia e recuperai l’ombrello. Dopodiché mi
incamminai verso la scalinata che
conduceva alla metropolitana.
Per
raggiungere la mia casa sarei
dovuto scendere alla
fermata del quartiere Beika, poi avrei dovuto chiamare un taxi con i
numeri trovati
su internet, sperando fossero corretti. Per il primo tratto di viaggio
ci misi
un’ora e notai, con molto piacere, di essermi allontanato
dalla parte inquinata
e rumorosa della città. Sceso alla mia fermata, recuperai
dalla mia tasca un
foglio, con su scritti tutti i numeri da me cercati, e chiamai
un’agenzia di taxi
per richiedere l’affitto di un’auto.
L’attesa
non fu molta.
Cinque minuti dopo, un auto con la scritta
TAXI sopra al parabrezza si fermò vicino a me, permettendomi
di immettere il
bagaglio dentro al cofano e di entrare all’interno
dell’abitacolo attraverso i
sedili posteriori.
“Nuovo di qui?”
mi domandò il taxista parlando un perfetto
giapponese.
“Già…”
ammisi con sincerità, passando l’indirizzo della
mia
abitazione nella sua lingua. Avevo imparato il giapponese grazie a mia
madre,
originaria del Sol Levante come mio padre biologico.
“Ci metteremo
mezz’ora…” mi
tranquillizzò
l’autista,
mettendosi in marcia “Lei
si rilassi e non si
preoccupi… ha fatto bene a
scegliere questa agenzia. La maggior parte dei turisti sceglie di
chiamare dei
numeri cercati su Internet”
“L’ho fatto anche
io, a dire la verità…”
rivelai senza
peli
sulla lingua io “…
tuttavia ho scelto
l’unico numero che è apparso più volte
durante la mia ricerca. Devo
dedurre che sono stato parecchio
fortunato,
quindi…”
“Più
di quanto
immagina, signore! La maggior parte di quei
numeri sono in realtà dei falsi tassisti!”
mi
spiegò preoccupato l’uomo “Sfruttano
l’ignoranza dei turisti per adescarli e portarli fuori
Tokyo… nel migliore dei
casi ti sottraggono tutti gli oggetti di valore… e guai ad
essere delle giovani
donne… a loro capita molto peggio!”
“Che
schifo…” affermai, con rabbia.
E io che
pensavo di
aver lasciato per sempre gli orrori della mia terra natia…
tutto il mondo è
paese dicevano gli anziani del mio quartiere… avevano
davvero ragione.
“E’ stato davvero
molto fortunato… ecco,
tenga!” il taxista
mi porse un piccolo volantino “Lo diamo a tutti i turisti
della nostra città…
vi sono segnati tutti i taxi regolari disponibili per ogni
quartiere”
“Ottimo! La ringrazio
infinitamente, signor…”
“… Akimichi.
Chris Akimichi.
E lei è il signor…”
“Simon Kog! Piacere
di
conoscerla” mi presentai al signor
Akimichi.
“Il piacere è
anche mio. Signor Kog, lei è qui solo per
vacanza?”
“Non proprio…
sono qui per ‘lavoro’. Mi occupo di catturare
i criminali più pericolosi che mi capitano a
tiro…”
“Perciò
è un poliziotto?” mi
domandò lui
andando ad esclusione.
“Sì…
una sorta…” ammisi io.
Come
mi aveva raccomandato, il
viaggio in taxi durò soltanto
mezz’ora. Chris Akimichi mi aveva portato davanti ad una
piccola palazzina con
cortile, alta otto piani, color pesca.
“La ringrazio
infinitamente, signore… saprò
a chi rivolgermi
se avrò bisogno di un altro passaggio!”
lo
ringraziai io dopo aver aperto lo
sportello. Recuperato il bagaglio e aprendo il mio ombrello, salutai
Chris e mi
avviai ad entrare all’interno dell’appartamento.
Ad
accogliermi ci pensò
una donna anziana di nome Shizuka
Haruno, che si presentò come portinaia. Costei mi
elencò le solite regole di
convivenza all’interno di un condominio. Niente chiasso,
niente puzze, non
sporcare, niente animali senza permesso… un quarto
d’ora dopo mi passò finalmente
le chiavi del mio appartamento e mi lasciò andare. Feci
anche la conoscenza del
suo fido cane da guardia, un piccolo chihuahua che tentò di
azzannarmi un dito
non appena provai ad accarezzarlo.
Segnandomi
mentalmente di cercare un
alano allo scopo di
vendicarmi di quella che io chiamerei letteralmente ‘bestia
di satana’,
raggiunsi finalmente la mia casa.
Era
esattamente come me
l’avevano descritta. Semplice,
confortevole, ogni stanza aveva tutti i mobili necessari. In
più la stanza da
letto era provvista anche di un ampio balcone nel quale, compresi,
potevo
tranquillamente stendere i panni lavati.
Passai
l’intero pomeriggio
a svuotare il mio bagaglio e ad
ambientarmi velocemente memorizzando la disposizione delle camere. Nel
mentre,
sentii degli schiamazzi provenienti dal piano sopra al mio e sorrisi.
Bambini.
Lamentarsi delle loro urla equivaleva ad una bestemmia.
Terminato
di sistemare i miei vestiti
dentro l’armadio,
recuperai il mio accappatoio e le ciabatte di gomma, raggiungendo il
bagno con l’intenzione
di farmi una doccia. Lo ammetto. Ci misi dieci minuti buoni per capire
come far
partire il getto. Usare un semplice rubinetto no, eh? Dannata
tecnologia.
L’acqua
calda sciolse
tutti i miei muscoli e la mia stanchezza. Avevo passato metà
del mio viaggio in
aereo dormendo e, nonostante mi trovassi in prima classe, quei sedili
non erano
fatti per i riposini. Inoltre avevo la tendenza a russare,
perciò al mio
risveglio non mi sorpresi nel trovarmi lo sguardo indispettito di tutti
i
passeggeri. Fatti loro. Dovevano ringraziarmi per essere riuscito a
trattenere
i conati di vomito per la nausea.
Uscii
dalla doccia, mi asciugai con
l’accappatoio, indossai
le ciabatte di gomma e utilizzai l’asciuga capelli. Ultimato
il lavoro mi
voltai verso lo specchio riflettendomi attraverso. Temevo di peggio. I
miei
occhi dall’iride argentata erano reattivi come sempre e non
avevo occhiaie. I
capelli, lunghi e chiari, erano in perfetto ordine e non apparivano
oleosi come
quelli degli uomini di mezza età. Utilizzai semplicemente il
rasoio elettrico
per accorciare e sistemare la mia barba, dopodiché uscii dal
bagno e tornai
nella mia camera da letto, aprendo l’armadio e cercando
qualcosa da mettermi
per quella sera.
Optai
per una leggera camicia bianca
e un paio di jeans
scuri. Niente di troppo elegante, ma comodo e sportivo, adatto a un
giovane di
venticinque anni che avrebbe visto suo padre per la prima volta nella
sua vita…
…
il mio cuore
cominciò a battere all’impazzata come non
mai…
Sembravo
davvero un
bambino dell’asilo. Meglio darsi una controllata.
Mi
diressi verso il soggiorno e
controllai l’orologio appeso
al muro. Erano le sette di sera. Mancava un’ora alla mia
cena.
[Sakura’s
Theme – NARUTO]
Andai
perciò verso la
cucina, aprendo il frigorifero. Rimasi
soddisfatto quando vidi tutto l’occorrente per preparare un
dolce alla frutta.
Un bel regalo da condividere dopo una cena accogliente. Ero convinto
sarebbe
piaciuto anche alla bambina di cui mio padre aveva parlato al telefono.
A
lavoro terminato, osservai il mio capolavoro…
…
non ero mai stato un
grande cuoco, ma ero un’amante della pasticcieria. Avevo
già l’acquolina in
bocca.
La
misi all’interno di un
contenitore, ci aggiunsi un fiocco
come decorazione e mi preparai ad uscire di casa, recuperando le chiavi
dell’appartamento e un ombrello a causa del cattivo tempo.
Sceso fino al piano
terra, evitai per un soffio di farmi azzannare una scarpa da quel
mostriciattolo di chihuahua.
“Buono Sweet!”
riuscì a placarlo l’anziana Shizuka,
prendendolo in braccio.
Proprio
mentre
riflettevo su quali fondamenti fosse stato affidato il nome Sweet a
quel
piccolo demonio, la donna si voltò verso di me ed
affermò gentilmente.
“Stai andando
dal Dottor
Agasa, non è così?”
“Lei lo conosce, signora
Haruno?” le domandai con curiosità.
“Certamente. E’
stato lui, in fondo, a chiedermi di
accogliere il nuovo coinquilino come se fosse mio
figlio…” ammise lei con un
dolce sorriso “Lo
conosco dai tempi del Liceo… non
immagini nemmeno quanto sia
felice di vederti, figliuolo. Non
l’ho mai visto tanto
agitato e contento in
tutta la mia vita!”
Sorrisi
davanti a
quelle parole.
Se le parole
di Shizuka erano sincere, avevo fatto la
scelta
giusta. Vivere in Giappone sarebbe stata la decisione migliore per la
mia vita.
“Ti lascio
andare… salutami Hiroshi da parte mia!”
“Lo
farò… passi una buona serata, signora
Haruno!” la
salutai io uscendo dal cortile ed attivando il GPS del mio cellulare.
Per
raggiungere la casa di mio padre
era necessaria una
camminata da cinque minuti. La pioggia aveva smesso di cadere, tuttavia
dovetti
evitare molte pozzanghere durante la traversata. Se avesse ricominciato
a
piovere avrei usato l’ombrello.
Quando
raggiunsi la via stabilita,
notai due figure
indistinte in lontananza. Non ci volle un genio per capire chi stessero
aspettando…
…
me.
[Detective
Conan Soundtrack 25]
Il primo
tizio era un
ragazzo sulla trentina. Alto, piazzato, aveva i capelli corti e
castani,
portava gli occhiali ed indossava un maglione leggero sotto un cappotto
di
pelle leggermente logoro ma ancora molto elegante.
Il secondo
era un
bambino dai capelli neri, gli occhi verdi, che indossava una camicia
bianca
sotto una giacca di colore blu, con un papillon rosso al collo. Anche
lui aveva
un paio di occhiali, ma le lenti erano più grandi e
quadrate.
Mi resi
conto subito
del fatto che quei due non fossero affatto persone comuni, soprattutto
il
bambino. La loro posa era molto simile a quella di moltissimi
poliziotti coi
quali avevo lavorato…
…
altezzosi, sicuri di
se…
…
soprattutto
l’adulto.
“Tu devi
essere il figlio
del dottor Agasa…” si
avvicinò
questo, porgendomi la mano “Il mio nome è Subaru
Okiya. Piacere di conoscerti.
Sono il vicino di casa di tuo padre…”
“Il piacere è
mio” ricambiai il gesto, stringendo la sua
mano “Io mi
chiamo Simon Kog. E questo giovanotto
è…?”
“Conan Edogawa!”
si presentò il piccolo educatamente, ma con
un tono talmente falso e poco credibile che a stento cercai di non
ridergli in
faccia.
Mio nonno
sarebbe
stato molto più credibile.
“Strano vedere un uomo e un
bambino parlare fuori a
quest’ora della sera col tempo che
c’è...” feci notare loro,
leggermente
divertito “Io scommetto
che mi stavate aspettando. Ho
indovinato?”
I
due provarono a stento a trattenere
la loro sorpresa.
L’uomo,
in
particolare, fece un’espressione molto strana col suo viso.
Le possibilità
erano due… o Subaru aveva subito un intervento chirurgico al
viso… oppure, più
probabilmente, quella non era la sua vera faccia.
Ciò
che mi interessava
capire, tuttavia, era altro. Quei due erano davvero amici del dottore
oppure mi
stavano prendendo in giro?
“Beccati…”
ammise alla fine l’uomo, mettendosi una mano
dietro alla nuca e indicando il piccolo Conan “…
eravamo molto curiosi di
sapere chi fosse il misterioso figlio del nostro amico. Il piccolo
detective
era convinto che qualcuno avesse preso in giro il signor
Agasa…”
“Non è vero! Ero
semplicemente preoccupato!”
esclamò offeso
il bambino, ammettendo però “Come
reagiresti tu
sapendo di essere padre dopo
tantissimi anni senza saperlo? Ci crederesti senza battere
ciglio?”
Io
annuii comprensivo. Il nanerottolo
non aveva tutti i
torti.
D’altronde,
però, io
stesso avevo scoperto di avere un padre solo sei mesi prima, rovistando
tra
tutti gli oggetti di valore lasciatimi dalla mia defunta madre. Non
avevo
toccato quelle reliquie per più di tre anni da quel giorno,
e nel momento in
cui lo avevo fatto, avevo trovato il suo diario segreto nel quale
parlava sia
di me che di quell’uomo, Hiroshi Agasa, l’uomo che
le aveva rapito il cuore.
Lei aveva sempre sostenuto che mio padre fosse andato via non appena
scoperto
che la sua donna fosse rimasta incinta del suo bambino, e che fosse
morto
subito dopo a causa di un incidente d’auto. Immaginatevi la
mia sorpresa
quando, leggendo quel diario, scoprii che tutto ciò fosse
falso.
Mio padre
non aveva
mai saputo di me… la mamma era fuggita dal Giappone senza
dir nulla ad Hiroshi.
“Quindi tu sei un
detective, vero?” continuai io, provocando
un po’ Conan “Facciamo
così…
elencami tre punti a favore della tua tesi e tre a
sfavore… poi Subaru decreterà se io sono davvero
il figlio di Hiroshi Agasa
oppure no! Ci stai?”
Il
bambino rimase letteralmente
spiazzato dalla mia
reazione.
Una persona
normale,
quasi certamente, lo avrebbe senz’altro rimproverato davanti
alle affermazioni
che mi aveva rivolto senza dare peso alle sue parole.
Ma io
no… io non ero
così superficiale…
Conan
annuì, ancora
incerto davanti alla mia naturalezza, e
iniziò a discutere.
“I punti a sfavore sono
questi. Per prima cosa, non ti sei
ancora sottoposto al test del DNA, perciò non hai la
certezza che lui sia tuo
padre. Seconda cosa, è molto strano che tu ti sia informato
di tuo padre solo
dopo venticinque anni. Ultima cosa, ho provato a fare delle ricerche su
di te e
non ho trovato nulla inerente al tuo nome…”
“Interessante…
non posso ribattere ne
sul primo ne
sull’ultimo punto, ma posso farlo sul
secondo…” ammisi io
rivelandogli
“…
mia
madre mi ha sempre detto che in realtà lui non mi ha mai
voluto e che fosse
morto. Ho scoperto la verità solo sei mesi fa e proprio come
te non riuscivo
minimamente a crederci. E
per quanto riguarda i punti a
favore?”
“I… i punti a
favore… ecco…”
incominciò a
balbettare il
giovane “…
il dottor Agasa ha ammesso di avere
avuto una relazione con la donna
di cui parlavi… mi ha anche mostrato la lettera dove tua
madre lo aveva
lasciato… e poi…”
“Conan si imbarazza troppo
nel dirti che tu e tuo padre
avete dei lineamenti molto simili… soprattutto
gli occhi.
Sono assolutamente
identici” ammise Subaru “Anche nei movimenti vi
assomigliate davvero tanto… e
sei gentile coi bambini, proprio come lui. Forse l’unica
differenza tra voi due
è che a lui non piace tanto fare sport e attività
fisica… e infatti la piccola
Ai lo rimprovera sempre”.
Quelle
parole mi colsero
letteralmente alla sprovvista. In
effetti mi resi conto di esserci rimasto male a scoprire che loro
sapessero più
cose su mio padre rispetto a me.
Per la prima
volta mi
accorsi di quanto la scelta di mia madre avesse cambiato letteralmente
la mia vita. Io sarei cresciuto lì a Tokyo, vivendo una vita
felice
assieme ai miei
genitori…
…
mentre adesso…
adesso la mia vita era segnata per sempre.
“D’accordo…
lo ammetto… ho
fatto una figuraccia…”
affermò
subito Conan, notando il mio sguardo dispiaciuto e rendendosi forse
conto di
essere finito in torto.
Però
si sbagliava.
Davanti ai loro occhi io ero un estraneo, un ragazzo che avrebbe
cambiato per
sempre la vita di un loro amico. Il suo comportamento non era dettato
solo dal
sospetto verso di me, ma anche dalla paura che il dottor Agasa fosse
stato
preso in giro da un impostore.
Più
passavano i
secondi, più mi rendevo conto che Conan e Subaru avessero
ragione in entrambi i
casi.
“No, hai fatto molto bene a
preoccuparti, piccolo Conan!”
affermai io soddisfatto, inginocchiandomi di fronte a lui e
scompigliandogli i
capelli “Al
tuo posto lo farei anche io. Sono felice che mio
padre abbia degli
amici che gli vogliono così tanto bene… ed
imparerò a volergliene anche io! Ve
lo prometto!”
“Tu…
tu sei Simon…”
[Morning
– NARUTO]
Mi bloccai
di colpo,
sentendo quella voce. Nonostante fosse completamente sconosciuta,
percepii in
essa tutto l’affetto che mi era mancato per anni e anni, dal
giorno in cui mia
madre era morta.
Mi
alzai da terra e mi voltai
lentamente alle mie spalle,
con le mani che non smettevano di tremare.
Di fronte a
me, un
anziano signore stava già versando lacrime a non finire.
Stempiato, con due
ciuffi di capelli grigi sui lati del cranio, era leggermente
più basso di me,
portava un paio di occhiali tondi, aveva il naso rotondo e un paio di
folti
baffi. Indossava un camice da scienziato, che gli andava anche
piuttosto
stretto a giudicare dal suo giro vita. Ciò che mi
lasciò completamente
sbigottito furono gli occhi…
…
aveva ragione
Subaru… erano identici ai miei.
“Dottore!
Aspetti!”
Una
bambina lo raggiunse velocemente,
rendendosi conto solo
all’ultimo della mia presenza. Aveva dei capelli castani,
tendenti al biondo, e
gli occhi azzurri. Indossava una magliettina senza maniche rossa e una
gonna
bianca che gli scendeva oltre le ginocchia. Quando mi vide, rimase
letteralmente spiazzata e si nascose dietro al muretto della casa di
mio padre,
intimorita.
In quel
momento, però,
avevo soltanto occhi per mio padre, che si avvicinò
lentamente a me e mi
accarezzò il viso.
Un calore
completamente nuovo avvolse completamente il mio corpo. Mi accorsi
delle
lacrime che stavano scivolando lentamente sul mio viso e mi affrettai
ad
asciugarle, imbarazzato.
Era da
quando ero
piccolo che sognavo di vedere mio padre… ma solo sei mesi
prima avevo scoperto
di poter realizzare quel bellissimo desiderio.
Le
uniche parole che mi vennero in
mente furono solo due, ed
impacciato decisi di dirle, incurante della gente che c’era
attorno a noi.
“Ciao…
papà…”
Compresi
di aver detto le parole
giuste quando lui si
avvinghiò a me, singhiozzando felice di avermi visto per la
prima volta.
Anche
io ripresi a piangere, ma
stavolta non bloccai le mie
lacrime, cercando invece di consolare mio padre con qualche pacca sulla
spalla.
***
[Evening
– NARUTO]
Io,
mio padre e la bambina, il cui
nome era Ai Haibara, trascorremmo
una tranquilla ed allegra cenetta.
Il
dottor Agasa passò gran
parte del suo tempo a mostrarmi
tutte le sue invenzioni. Devo ammettere che alcune di esse erano
davvero dei
capolavori. Un orologio che sparava aghi anestetizzanti lunghi un
nanometro,
scarpe in grado di aumentare la potenza dei propri calci, occhiali in
grado di
rintracciare qualunque mezzo in movimento, e tanto altro mi venne
spiegato e
descritto da mio padre sul cui viso era ormai stampato un sorriso a
trentadue
denti.
Rendendomi
conto del silenzio della
piccola Ai, cercai di
includerla nei nostri discorsi ma senza successo. Anche lei, proprio
come Conan,
sembrava più un'adulta che una bambina. A differenza del
ragazzino, però, il
suo sguardo era molto più freddo e distaccato. Mio padre mi
spiegò di averla
adottata, dato che i suoi genitori erano morti senza che lei li potesse
conoscere. Decisi quindi di non insistere, lasciandole i suoi spazi.
Compresi che
lei, più
di tutti, stava facendo fatica ad accettare la nuova situazione.
Insistere
l’avrebbe solo fatta indispettire il doppio.
[Here
to Stay – BLEACH]
Dopo
aver lavato i piatti e servito
il dolce, io e mio padre
cominciammo ad affrontare i discorsi più seri. Raggiungemmo
tutti e tre il
soggiorno. Io mi sedetti sulla poltrona, mentre loro si misero sul
divano.
“Conobbi tua
madre
più di trent’anni fa. Andavamo allo stesso corso
dell'università ed io mi innamorai subito di lei”
raccontò
lui sia a me che alla piccola
Ai “Era molto
più geniale di me! Molti di quei
gadget che ti ho mostrato sono dei
progetti che abbiamo creato insieme!”
“Immaginavo… lei
passa molto più tempo a programmare
videogiochi per cellulare” sentenziò
Ai, facendomi
ridere e imbarazzando il
povero Agasa, che continuò il suo racconto.
“Ammetto che in amore sono
davvero una frana. Ci ho
messo un
anno intero a dichiararmi a tua madre, ma alla fine del primo anno
diventammo
ufficialmente una coppia. Ci laureammo in
Ingegneria Informatica con il massimo dei voti, ricevendo moltissime
offerte…
poi però… lei…”
“Da qui continuo io,
papà… so
cosa è successo da quel
momento…” lo fermai io,
sorprendendo sia lui che
Ai “Ma
vi chiedo di non
rivelarlo a nessuno. Capirete
presto il
perché…”
Era
giusto che sapesse quella parte
di verità.
Lui
aveva
amato mia madre e lei aveva amato mio padre… doveva
conoscere cosa l’avesse
spinta a partire.
“Avete mai
sentito parlare
della X-X-I?” iniziai io.
A
rispondere, con nostra grande
sorpresa, fu Ai.
“Se non sbaglio era una
Multinazionale, la più nota e
potente dell’intero pianeta in fatto di informatica e
tecnologie di alto
livello”
“Esattamente”
confermai io “Essa
veniva considerata
all’avanguardia nella creazione di moltissimi programmi
informatici… tuttavia
coloro che giostravano i fili di quell’azienda erano tutto
tranne che brave
persone. Essi sfruttavano gli impiegati, obbligandoli a
lavorare anche
ventiquattr’ore su ventiquattro con la minaccia della vita,
senza farli mai
dormire, affinché hackerassero tutti i sistemi di sicurezza
delle banche o
delle gioiellerie di tutto il mondo. In realtà la X-X-I era
un’organizzazione
mafiosa, tra le più temute al mondo”
“Oh no! Momo
venne
assunta dalla X-X-I!” si ricordò
improvvisamente mio padre con orrore, trovando la mia conferma.
“Lei non sapeva cosa
avvenisse tra le mura di quell’azienda.
Ammaliata come tanti
altri suoi colleghi dalla fama della X-X-I,
accettò senza
pensarci due volte. Finì dritta nella loro trappola.
Quando
capì cosa realmente
avvenisse all’interno di quella prigione, decise di fuggire
senza dire nulla ai
suoi superiori… e a te… ancora non sapeva di
aspettarmi in grembo… scappò per
non essere trovata dai sicari della X-X-I”
Tutti
e due, ora, avevano il viso
letteralmente sconvolto.
Non avevo, tuttavia, raccontato loro la parte peggiore.
[Crushing
Defeat – DRAGON BALL SUPER]
“Purtroppo… quattro
anni fa la X-X-I è riuscita a rintracciarci,
comprando un azienda telefonica italiana. Cambiare gestore
non ci
salvò dal
loro agguato. Due uomini
alla guida di una moto ciascuno ci presero
letteralmente a fucilate davanti all’entrata della mia
università. Nonostante
mi fossi messo davanti a lei per proteggerla, i colpi attraversarono il
mio
corpo evitando ogni punto vitale... mentre
una pallottola
colpì mia madre
dritta al cuore. Quando mi
risvegliai…
lei… lei era già…”
Cercai
di asciugarmi le lacrime,
ancora scosso da quei
ricordi orribili. Poi ripresi il racconto.
“Sapevo che non avrebbero
mai creduto alla mia versione
senza delle prove schiaccianti… per questo decisi, di comune
accordo con la
polizia, di farmi assumere alla Tele-Information, una delle aziende
agglomerate
alla X-X-I, per registrare tutto quello che avveniva al suo interno.
Voi… voi
non potete nemmeno
immaginare tutto il
marciume che si nascondeva dietro quel lavoro…
spaccio… prostituzione… omicidi
su commissione… scommesse… rapimento di
minorenni… non scherzo quando vi dico
che vi stava anche una sezione riguardante le torture, il satanismo e
il
cannibalismo”
Ai
stava letteralmente tremando sul
posto, come se avessi
aperto il Vaso di Pandora davanti ai suoi occhi.
“Fu qui che venni a
conoscenza di un particolare. X-X-I non
era solo il nome dell’azienda, ma anche del boss che
capitanava tutto ciò. Se
l’azienda si pronunciava Ics-Ics-Ai, nella lingua inglese, il
boss aveva
pronuncia Ics-Ics-One. Non appena usciva fuori il suo
nome, perfino i
sicari
più crudeli cominciavano a tremare di paura. Tuttavia, non
ho mai visto il suo
vero volto…”
“…
è
per questo che la X-X-I venne chiusa un anno fa?”
mi
chiese con durezza Agasa.
“Si. Un anno fa decisi di
portare tutte le mie informazioni
ai Servizi Segreti Italiani, che si mossero perfettamente avvisando
tutte le
altre autorità internazionali. Tutte le aziende X-X-I
vennero sequestrate
dall’esercito mentre gli impiegati e i suoi direttori
arrestati per i loro
crimini. Solo X-X-I riuscì a fuggire. Lo cercano ancora
oggi, ma nessuno sa
dove si trovi adesso né il suo vero aspetto.
Coloro che
uccisero mia madre, per
fortuna, vennero arrestati e condannati all’ergastolo. La
mamma ha ricevuto la
sua giustizia…”
“Ai! Ti senti
bene?” si voltò improvvisamente mio
padre
verso la bambina, la quale si era raggomitolata su se stessa.
Accidenti…
le avevo
fatto prendere un attacco d’ansia.
“Tranquillo…
adesso ci penso io!” lo avvisai io, fermandolo.
Mi avvicinai
a lei, mi
portai alle sue spalle e le toccai la schiena, rilasciando la mia
energia
dentro il suo corpo.
[Shittori
Tasogare – BOKU NO HERO ACADEMIA]
Cinque
secondi dopo, lei riprese a
respirare normalmente e
tornò in se. Si voltò verso di me, confusa, e io
spiegai ad entrambi.
“Non penserete che io sia
entrato dentro quell’inferno senza
essermi preparato a dovere per sopravvivere. Quella che ho fatto
adesso, Ai, è
rilasciare parte della mia energia dentro al tuo corpo per aiutarti a
sconfiggere la paura. E’ una tecnica che ho imparato da
Eremita delle Arti
Marziali…”
“Eremita delle
Arti
Marziali?” mi domandò lei ancora un
po’
sconvolta.
“E’
un titolo
riservato a coloro che hanno appreso tutti gli
stili di combattimento e hanno imparato a controllare il KI, ovvero
l’energia
presente all’interno dei nostri corpi”
la
tranquillizzai io accarezzandole i
capelli “Ora
ascoltami attentamente… non
c’è nulla di cui preoccuparsi al
momento! X-X-I non sarà così stupido da tornare
alla ribalta. Si ritroverebbe a
combattere non solo contro tutte le potenze militari del pianeta, ma
anche
contro l’intero mondo del crimine. Chi glielo farebbe fare? I
suoi piani sono
andati in fumo un anno fa… non ci vorrà molto
prima che riescano a capire chi
sia e dove si trovi! D’accordo?”
La
piccola, un po’
più tranquilla, annuì con la testa
abbassando lo sguardo.
“Simon…
forse
è meglio che tu vada… si è fatta una
certa
ora” mi avvertì mio padre, indicando
l’orologio.
Aveva
ragione. Erano le undici
passate e il giorno dopo avevo la sveglia alle sei.
“Hai ragione, è
davvero tardi e domani devo andare al
lavoro” annunciai io, salutando sia mio padre
che la piccola
ragazzina “Potete
chiamarmi a tutte le ore che volete, io sarò sempre
disponibile”
“Lo so” mi
rispose Hiroshi Agasa con uno sguardo leggermente
più rilassato “Grazie per
essere
venuto… e per avermi raccontato la
verità”
“Non potevo tenerti
all’oscuro…” gli dissi io,
abbracciandolo con affetto “… mi spiace solo per
Ai… avrei fatto meglio a
parlarne solo con te…”
“Non…
non
preoccuparti…” mi rispose proprio Ai,
abbastanza
afflitta “…
il fatto è che…
mi sono tornati in mente dei brutti ricordi…”
“Allora sarà
meglio evitare il discorso” la interruppi io
allegramente “Pensiamo a
passare dei momenti divertenti!
Dopodomani io, mio
padre, te e i tuoi amici andremo al Luna Park… ci rifaremo
lì!”
Lei
annuì ancora, ma
questa volta sul suo viso si formò un
bellissimo sorriso.
Sincero, pulito…
sofferto…
…
quella bambina aveva
reagito in quella maniera a causa di un trauma. Non osavo nemmeno
immaginare
cosa le fosse successo in quella tenera età.
“Credo proprio
che
rifarò la torta la prossima volta che
verrò qui!” affermai io, recuperando
il vassoio
completamente vuoto “Posso
anche darti la ricetta, se vuoi, Ai. Ti è davvero piaciuta,
non è vero? Ti ho
visto mentre facevi il bis di nascosto!”
Il
viso paonazzo della piccola
bambina riuscì a far ridere
sia me che il dottor Agasa. Poi, sorprendendo entrambi, anche lei
iniziò a
ridere ormai completamente rilassata.
Saremmo
diventati una
bella famiglia, ne ero sicuro. Fin quando X-X-I sarebbe rimasto
nell’ombra,
potevo approfittare di quei momenti per riprendere mano della mia vita.
Ma mi
sbagliai…
…
eccome se mi
sbagliai!
***
CONAN
[Detective
Conan Soundtrack 62]
Io
e Shuichi aspettammo fino a tardi
dentro la mia villa,
osservando dalla finestra la casa del Dottor Agasa. Simon Kog
uscì da lì alle
undici in punto, salutando sia suo ‘padre’ che
Haibara, prima di vederlo
allontanarsi tranquillamente con un sorriso.
“A te sembra
che stia
mentendo?” domandai incerto al mio
amico.
“No. Credo che
sia davvero
suo figlio. La somiglianza con
Hiroshi è troppo palese” ammise
l’agente
dell’FBI “Tuttavia
non abbiamo ancora
delle prove per dimostrarlo… e soprattutto non sappiamo se
abbia delle buone
intenzioni”
“Allora proverò
a parlare con Ai, domani…” decisi,
sbadigliando. Era tardi anche per me. Avevo ottenuto da Ran e Kogoro il
permesso
di andare a dormire da ‘Subaru’ per poter leggere
assieme a lui l’ultimo libro
giallo uscito sul mercato.
“In bocca al lupo, allora,
piccolo detective!” mi incoraggiò
scherzosamente Shuichi prima di lasciarmi da solo dentro la stanza.
Poi
anche io decisi di lasciare
quella stanza e raggiungere
la camera da letto. Avevo decisamente bisogno di riposo.
Gli
Uomini in Nero… Rum… la mamma di Shuichi e
Sera…
Karasuma… ed adesso anche questo Simon Kog… stava
accadendo tutto troppo in
fretta!
Capitolo 2 *** Capitolo 2: Un blitz più complicato del previsto... ***
Dopo un
mese, rieccomi di nuovo con il
secondo capitolo di
questa storia, nel quale verrà introdotto per la prima volta
il primo
protagonista del mondo di Dragon Ball.
Già
da questo momento si
noteranno le prime differenze tra
l’opera originale e la mia fan fiction, che
riguarderanno lo scenario ambientale
nel quale si muoveranno i personaggi principali.
Il prossimo
capitolo verrà
pubblicato martedì 3 Luglio.
Ringrazio
[shinichi e ran amore] per
aver
recensito il primo capitolo e
per avermi segnalato alcuni errori grammaticali, ed invito
tutti
voi a darmi i vostri pareri ;-)
P.S. Come
nello scorso capitolo, ho
aggiunto delle canzoni da ascoltare. Non a tutte è stato
messo il titolo
esatto, ma a ciascuna di essa è stato inserito almeno
l'anime di appartenenza o l'artista che l'ha scritta. Come al capitolo
precedente, lascio a voi la scelta di ascoltare o meno queste OST,
cliccando sul pulsante sottostante col tasto destro del mouse
ed aprendolo in un'altra finestra. Da questo momento non
inserirò più avvisi per la musica, ma
lascerò soltanto il pulsante, mentre il nome delle canzoni
verrà segnalato nella storia con [...].
Ultimo
avvertimento: i discorsi evidenziati inrossosono in
lingua INGLESE, quelliverdiinITALIANO,
mentre
quelliGIAPPONESIsono
normali!
Vi lascio
alla storia… buona
lettura!
GOLDEN
BULLET - THE HUNTER WARRIOR
Un
blitz più complicato del previsto…
Venerdì
04/05/2018
CRILIN
[Soundtrack-20
- DRAGON
BALL GT]
Mi
svegliai alle sei in punto, fra le
coperte del mio letto.
Avevo
ripreso gli
allenamenti assieme al Genio delle Tartarughe, sulla sua isola nel bel
mezzo
dell’Oceano Pacifico, affinché fossi pronto per
quella nuova avventura. Finalmente,
dopo più di un mese, ero riuscito a rilassare completamente
tutti i miei
muscoli e a recuperare il cento per cento della mia forza.
Accanto
a me, mia moglie stava ancora
dormendo. La coprii
con la coperta, le detti un bacio sulla fronte e mi alzai.
Dopo
essermi fatto una rapida doccia,
ritornai nella mia
camera. Sentivo il russare pesante del mio maestro, dalla sua stanza.
Iniziai
a vestirmi.
Camicia,
cravatta,
pantaloni eleganti, pistola di ordinanza e distintivo. Era tutto in
ordine. Un
perfetto Agente in Borghese della Polizia di Tokyo.
Mi
diressi verso la cucina per
preparare la nostra colazione;
latte, biscotti, succo d’arancia, il dolce che mia moglie
aveva preparato la
sera precedente e un frutto ciascuno. Sentii dei passi raggiungere la
cucina. C18
si era già svegliata.
“Buongiorno,
amore…”
mi salutò lei, dandomi un dolce bacio sulla guancia
“…
non ti vedevo così contento da
molto tempo…”
“E’
vero…” ammisi
io “…
per la prima volta entrerò a far parte della Polizia di
Tokyo. Non sto nella
pelle! Era da tanto che
volevo
provarci!”
“Sono felicissima ed
orgogliosa di te!”
si complimentò lei,
accarezzandomi i capelli, prima di pregarmi preoccupata “Promettimi solo che farai attenzione… sai che non possiamo sistemare tutto qualora tu
morissi…”
“Tranquilla!Non andrò di certo ad affrontare
dei mostri
assetati di sangue!” la rassicurai io con sicurezza
dandole un bacio sulle
labbra “E
poi chi mai ti lascerebbe da sola in casa del Genio?”
Dopo i
sayan, Freezer,
Cell e Majin Buu… e soprattutto dopo il Torneo del
Potere… dei criminali armati
di pistola non erano certamente un problema per me.
***
[Undefined
- DETECTIVE
CONAN]
Dopo
aver fatto un viaggio di
più di un’ora in volo, raggiunsi
Tokyo ed atterrai non molto lontano dal mio nuovo posto di lavoro, sul
tetto di
una casa con solo il piano terra. Saltai agilmente da lì,
atterrando in mezzo
alla strada, senza farmi notare.
Cinque
minuti dopo, mi trovavo
già all’interno della centrale
di polizia.
Ad
accogliermi ci pensarono due dei
miei nuovi colleghi.
Uno era un
uomo dalla
carnagione olivastra, il cui nome era Wataru Takagi, ed era un agente
in
borghese, proprio come me. L’altra era una donna dai capelli
castani di nome
Miwako Sato, il vice-ispettore del nostro distretto. Scoprii che
entrambi
erano molto più giovani di me, di circa venti
anni… una dimostrazione più che
esplicita delle loro capacità.
Era normale,
tuttavia…
avevo passato gran parte della mia vita a combattere contro nemici e
mostri di
qualsiasi razza, dall’immensa potenza e capaci di utilizzare
qualsiasi sorta di
trucchi e tecniche, e non sempre ne ero uscito intero.
“Posso
farti una
domanda, Crilin?” mi chiese severamente Sato
“Per quale
motivo hai deciso di
accettare la promozione?
In
molti, alla tua età, decidono di rimanere poliziotti
semplici per non rischiare
di morire. So anche che tu hai una
famiglia da mantenere…”
“Ecco…
è una lunga
storia…” ammisi io, ripensando
a tutte le
esperienze del mio passato “… credo sia proprio la mia famiglia il
motivo principale che mi ha spinto ad accettare questo incarico. Prima di entrare in polizia sono stato un
artista marziale e ho affrontato dei guerrieri talmente forti da
riuscire a
sopravvivere perfino allo sparo di un proiettile. E’ grazie a
quei
combattimenti se sono riuscito ad arrivare sino a qui… e voglio mettere in gioco le mie esperienze e la
mia vita per il bene
della mia famiglia e di tutti i cittadini di Tokyo!”
[Crushing
Defeat - DRAGON
BALL SUPER]
Avevo ancora
gli
incubi per ciò che era successo dieci anni fa…
quando vidi Majin Buu uscire
fuori da quel varco dimensionale, al Palazzo del Supremo, mi era
crollato il
mondo addosso. C18 e Marron si trovavano assieme a me e a tutti gli
altri miei
amici. Mi trovavo di fronte ad una creatura invincibile e puramente
malvagia…
ed io non avevo la forza sufficiente a difendere la mia
famiglia…
…
avevo pregato ogni
giorno tutti gli Dei dell’Aldilà
affinché non succedesse mai più un evento
simile… ma fui costretto di nuovo a riaffrontare le paure
del mio passato
quando Freezer ritornò in vita. Avevo assistito alla
distruzione del mio
pianeta, senza poter di nuovo far nulla per proteggere le donne che
più amavo
al mondo.
Ma non
furono quelli i
momenti peggiori della mia vita… assolutamente
no… il momento più terrificante
della mia vita fu il Torneo del Potere, indetto dai due Zeno per
decretare
l’unico universo meritevole di sopravvivere. Vedere tutti
quei guerrieri
lottare fino alla morte per la sopravvivenza di miliardi e miliardi di
innocenti… condannare, con un’eliminazione, un
universo intero… vedere tutte
quelle persone sparire dal nulla davanti ai nostri occhi…
…
e cosa avevo combinato,
anche quella volta? Mi ero fatto eliminare per primo tra i miei amici,
come un
principiante! Mi ero dovuto affidare perfino a mia moglie, al Genio e
al mio
genero… e grazie a quest’ultimo fummo in grado di
vincere il Torneo.
Non mi
importava se
anche gli altri universi fossero tornati in vita e che la competizione
fosse
soltanto una prova dei due Dei… ripensare a quelle
sensazioni mi lasciava un
vuoto molto simile a quello che si prova nel vedere improvvisamente un
cadavere
davanti ai tuoi piedi.
[Hīrō
ni
naru nda
- BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“…
capisco… la tua fiducia e la tua
esperienza ci
saranno molto utili!” esclamò
lei convinta, stringendomi la mano con
determinazione “Sarà
un piacere lavorare con lei, agente Crilin!”
“Anche per me,
vice-ispettore!”
confermai io.
Ci
trovavamo tutti e tre fuori
dall’ufficio dell’Ispettore,
in attesa di essere accolti, seduti su un piccolo divano. Mentre
attendevamo, qualche
agente entrava velocemente al suo interno ed usciva pochi secondi dopo,
sicuramente dopo aver comunicato qualche importante informazione al
nostro
superiore. La centrale di Tokyo era senz’altro più
affollata e piena di vita
rispetto alla precedente in cui ho lavorato, nella periferia di Osaka.
“Wataru… hai
già contattato
l’altro nostro collega?” chiese
l’agente Sato al suo compagno, il quale annuì
tranquillamente.
“Pochi secondi fa. Mi ha
detto di essere a un minuto
di camminata dalla
nostra centrale!” confermò
l’agente Takagi alzando il pollice
all’insù
“Arriverà
qui in perfetto orario!”
“C’è
anche un altro collega?”
domandai io, incuriosito.
“Sì.Anche
lui è nuovo
come te. Proviene dall’Italia, ma ha genitori giapponesi. So solo che il suo nome è Simon Kog.E’ entrato
nella nostra
prefettura con centinaia di raccomandazioni…”
mi rivelò Wataru.
“Ce…
centinaia?!”
esclamai io stupefatto.
L’unica
raccomandazione che avevo ricevuto io era stata quella del mio vecchio
collega…
davvero molto vecchio! Era andato in pensione due mesi fa dopo aver
lavorato
come poliziotto semplice per più di quarant’anni!
Ora se la stava senz’altro
spassando, quel mattacchione… anche lui, come il genio, era
un vero e proprio
pervertito!
Questo Simon
Kog,
invece, ne aveva ricevute a centinaia?!
“Sembra
abbia
sgominato da solo più organizzazioni criminali nel suo paese
natale…”
spiegò l’agente Sato sogghignando “Non oso immaginare quanto
possa essere in
gamba!”
“Non sai nemmeno se quelle
storie sono vere, Miwako!”
la
rimproverò Wataru “Potrebbe
semplicemente
avere ‘pagato’
per entrare qui!”
“Una persona che ‘paga’ per
diventare un Agente in Borghese è un
pazzo senza cervello, oltre che un lecchino di merda…”
[Tsuppari
hankō-ki - BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Tutti
e tre ci voltammo verso quella
voce, sorpresi.
Di fronte a
noi vi era
un giovane uomo dai lunghi capelli biondi, legati con un codino e
tenuti molto in
ordine. Alto, slanciato ma abbastanza tonico, indossava una camicia
bianca a righe
azzurre, più un paio di jeans larghi. Aveva un papillon
attaccato al collo, al
posto della cravatta, di colore blu, mentre ai piedi portava due enormi
scarpe
da ginnastica. Sul polso, invece, aveva un orologio digitale.
Ciò che mi colpii
molto furono gli occhi, dalle iridi argentate, molto freddi e pungenti.
Mi
ricordarono molto gli occhi di mia moglie. Sul suo petto era appuntato
il
distintivo della polizia.
“... tu… tu
sei…”
“Simon Kog. Il vostro nuovo
collega. Piacere di
conoscervi”
affermò costui senza battere ciglio, stringendo la nostra
mano.
Mentre
ci presentammo, abbastanza
imbarazzati dopo i
discorsi fatti tra di noi in precedenza, provai a studiare il suo KI.
Rimasi
sbalordito
quando percepii la sua forza combattiva…
“Simon…
tu per caso hai fatto
arti
marziali come me?”
Miwako
e Wataru mi osservarono,
confusi.
Era
assolutamente
normale. Loro non potevano ancora sapere delle mie capacità.
Le avrebbero
scoperte molto presto, e se ne sarebbero meravigliati…
…
proprio come i miei
vecchi colleghi, quando mi videro volare per la prima volta. Si erano
presi una
settimana di malattia, convinti di aver assunto sostanze allucinogene!
“Vedo
che sei in grado
di utilizzare il KI… e sei anche
piuttosto forte…”
affermò costui, sorridendo soddisfatto
“…
niente
male, agente Roshi! Questa è davvero una lieta sorpresa!”
Anche io gli
sorrisi
di rimando. Ora capivo perché in tanti lo avevano
raccomandato per la centrale
di polizia più importante del Giappone. Doveva essersi fatto
notare molto
grazie alle sue capacità. Di certo non intendevo sfigurare
di fianco a lui!
“Perfetto…
ora che siamo tutti qui possiamo entrare
nell’ufficio dell’Ispettore Megure!”
annunciò Miwako preparandosi a
bussare la porta “Recuperiamo un
po’ di
contegno, soprattutto voi due…” qui si
rivolse a me e a Simon “…
a lui non piacciono le persone troppo alla
mano!Comportatevi
con rispetto!”
Cinque
secondi dopo, tutti e quattro
eravamo all’interno
dell’ufficio di Juzo Megure, il nostro nuovo capo.
[Relaxing
Beerus - DRAGON BALL SUPER]
L’ispettore
Megure era
un uomo col baffo, molto corpulento. Indossava un giubbotto di pelle
marrone e
un cappello dello stesso colore. Mi domandai per quale motivo
indossasse quel
cappello anche dentro una stanza… ma non ebbi il tempo di
trovare la risposta
che subito tenne d’occhio sia me che Simon!
“La mia prefettura
è il luogo peggiore
nel quale siete finiti nella
vostra vita!Qui avrete a
che
fare con tutti i tipi di crimini possibili ed
inimmaginabili… e gli errori non
sono ammessi!Sono
stato abbastanza chiaro?”
“Signorsì,
ispettore!”
confermammo in coro sia io che Simon, mentre l’ispettore
Megure cominciò a
leggere i nostri fascicoli, seduto sulla sedia dietro la sua scrivania.
“Crilin Roshi, 49 anni.Hai
iniziato il tuo percorso a Osaka come poliziotto semplice dieci anni
fa, nel
distretto periferico della città.Hai contribuito in quel lasso di tempo alla
cattura di più di dieci mila criminali e pirati della
strada… davvero niente
male!”
“Die…
dieci mila?!”
esclamò sbalordito l’agente Takagi beccandosi una
gomitata da parte di Miwako
che riuscì a fargli recuperare un po’ di contegno.
“L’unica
pecca, nel
tuo lavoro, è la sfrontatezza con la quale ti lanci nelle
situazioni più
imprevedibili.Metti
molto spesso in pericolo la tua vita senza pensare alle
conseguenze personali…”
“…
ne sono consapevole”
ammisi io, affermando però anche “Tuttavia quelle azioni sono sempre state
calcolate in base alle mie capacità e ho rischiato solo e
soltanto la mia vita
e mai quella dei miei colleghi o di qualche innocente”
“Anche questo è
vero…”
notò soddisfatto l’ispettore, chiudendo
il mio fascicolo e rivolgendomi lo sguardo, con più
tranquillità “…
mi raccomando, agente Roshi.Dai
miei uomini mi aspetto spirito di sacrificio e massimo impegno.So che hai una moglie e una figlia di diciotto
anni… se non te la
senti…”
“So a cosa sto andando
incontro, signor ispettore!”
lo
interruppi io con fermezza, sorprendendo sia lui che i miei colleghi
“Non avrei mai accettato questo
incarico se
non avessi avuto il benestare della mia famiglia. Sanno
entrambe quanto sia importante per me!”
Quando avevo
parlato
con loro della mia richiesta di trasferimento, C18 non
l’aveva presa molto
bene. Me lo sarei dovuto aspettare… da quel momento avrei
lavorato il doppio e
sarei stato meno tempo a casa, ma era un sacrificio che io ero disposto
a
sopportare e vivere, per il loro benessere…
…
e per il mio
orgoglio ferito!
Marron non
aveva
accennato alcuna protesta, e ciò mi sorprese non poco. Si
era limitata a farmi
gli auguri per la promozione, andando a coricarsi più presto
del solito.
L’ispettore
Megure
annuì soddisfatto, prima di aprire il
fascicolo di Simon Kog. Quest’ultimo sogghignò
colpito dalla mia forza di
volontà. Chissà cosa pensava realmente di
me…
“Simon Kog. 25 anni.La
tua prima esperienza è stata tre anni fa, per ordine dei
Servizi Segreti
Italiani… come infiltrato nella
Tele-Information, affiliata della X-X-I…”
[Terror
- DRAGON BALL
SUPER]
Qui, mi resi
stranamente conto, Miwako e Wataru sbiancarono letteralmente ed
incominciarono
a tremare come due foglie autunnali in balia di una tempesta, sul punto
di
staccarsi dall’albero spoglio e raggrinzito. Perfino il loro
KI lasciava
trasparire paura e insicurezza… cosa aveva letto
l’ispettore Megure di tanto
scioccante?
Infiltrato
nella
X-X-I… dove avevo già sentito quel nome? Ma
certo! Era la stessa X-X-I che aveva tentato di mettersi
contro la Capsule
Corporation, la multinazionale della mia amica Bulma! Alla fine lei mi
raccontò
che quell’azienda venne chiusa perché capitanata
da mafiosi e da poco di buono.
Perfino il Red Ribbon aveva utilizzato
la tecnologia di questi criminali per le sue armi di distruzione di
massa!
“…
e grazie al tuo
intervento, più di trecento mila criminali sono stati
arrestati e consegnati
alla giustizia. Ciò che mi
preoccupa
sono i tuoi legami con la malavita. Tu hai ammesso di avere,
durante questi
tre anni, svolto degli incarichi anche per ordine di alcuni personaggi
poco
raccomandabili…”
“…
più che svolto,
direi costretto a svolgere,
ispettore
Megure” ammise Simon con sincerità
“Sono
diventato un cacciatore di taglie poiché era
l’unico modo per avere quante più
informazioni possibili su X-X-I, come hanno specificato i Servizi
Segreti nella
loro raccomandazione…”
“… non
è dei tuoi gesti che mi
lamento, agente Kog.Eri
un infiltrato…era
normale tu dovessi obbedire fino in fondo agli ordini dei tuoi
superiori.Io
sono preoccupato per la taglia in nero che ti è stata
attribuita…
stiamo parlando di 9 miliardi di dollari!”
“CO-CO-CO-CO-CO-CO-COSA?!
9 MILIARDI?!” esclamarono Miwako e Wataru
all’unisono.
Perfino
io rimasi sbalordito davanti
all’ammontare di quella
cifra… contro chi si era messo quel
ragazzo per essere ricercato dagli aguzzini di ogni continente?! Cosa
aveva
fatto per segnare così profondamente la sua vita? Qualunque
criminale al mondo
avrebbe potuto attentare alla sua vita, in qualsiasi
momento… fino al giorno
della sua morte!
“E’ una cifra
mostruosa, agente Kog!”
continuò l’ispettore
Megure con severità “Nemmeno
persone come
Osama Bin Laden, Saddam Hussein o Lupin III hanno mai avuto una taglia
così
esorbitante, e questo la dice lunga su quanto astio abbia il mondo
criminale
nei tuoi confronti. Solo quelle di X-X-I e di
Tao-Pai-Pai,
al momento, superano la tua! Il tuo travestimento, Hunter
Warrior, è ricercato
perfino dall’FBI, dalla CIA e da tutti i servizi di polizia
internazionali. Sei stato accolto in Giappone
solo grazie
all’appoggio dei Servizi Segreti Italiani, del Presidente del
Consiglio
Italiano e, cosa più impressionante, dal santo Papa della
chiesa Cattolica!
Sei consapevole che, con l’incarico di Agente in Borghese di
questa prefettura…
sarai una preda facile e ben visibile
per coloro che desiderano farti fuori?”
La
reazione di Simon, tuttavia,
lasciò tutti quanti
sbalorditi.
Un ghigno si
formò sul
suo viso, prima che il giovane cominciasse a ridere diabolicamente.
Quel
comportamento fece venire letteralmente i brividi a tutti
noi…
…
avevo già visto quel
ghigno… nel volto del marito di Bulma, Vegeta, quando
sbeffeggiava i suoi
avversari durante uno scontro!
[Golden
Freeza takes the stage - DRAGON BALL SUPER]
“Ispettore…
lei sa il significato dietro le cifre di
ogni taglia?” affermò
arrogantemente Simon “Se sono
sopravvissuto per tre anni all’interno di quel posto
terrificante… se sono riuscito ad arrestare tutti quei
farabutti… non è stato
solo grazie all’aiuto della polizia. Ho
fatto sì che il mio nome fosse temuto alla pari di quello di
X-X-I.La taglia e il suo valore
non indicano solo
l’odio e il desiderio di vendetta che il lato oscuro ha nei
miei confronti… ma anche
il puro terrore di tutti coloro che me l’hanno attribuita!
Se qualcuno avesse
la malsana idea di provare ad uccidermi le ragioni potrebbero essere
soltanto
due… o è un idiota
senza cervello…
oppure è un mostro che non aspetta altro che di essere
fermato. Mi dovrei
nascondere, secondo lei? Non è nel mio carattere…
io non sono un codardo. Se
qualcuno desidera la mia testa non deve fare altro che affrontarmi a
viso
aperto, a rischio di essere catturato ed arrestato a sua volta! Questo è Hunter Warrior, ispettore
Megure,
ed è pronto a dare la sua vita in nome della polizia di
Tokyo e della giustizia
dei più bisognosi!”
Nessuno
di noi aveva il coraggio di
parlare di fronte a
certe affermazioni. Crescere come infiltrato aveva temprato quel
giovane,
rendendolo più spavaldo e intraprendente di quanto sembrasse.
Hunter
Warrior… guerriero
cacciatore… non potevano attribuirgli soprannome
più azzeccato!
“Ho
ancora qualche
dubbio…ma
per il momento lascerò correre…”
si arrese alla fine
l’ispettore, dopo aver tirato un lungo sospiro “Vi
valuterò durante il blitz di
questa mattina… avremo bisogno di
quanti
più uomini possibili per questa operazione!”
[Detective_Conan
Soundtrack 7]
“Un blitz, mio signore?”
domandò l’agente Takagi drizzando le
orecchie.
“Sì…”
confermò l’uomo, facendo segno a tutti noi di
sederci
sulle quattro sedie di fronte la sua scrivania “…
vi ricordate tutte quelle denunce per i furti dei falsi tassisti,
sulle quali abbiamo lavorato queste due settimane?Una fonte anonima ci ha
appena
portato un biglietto con su scritti molti di questi numeri
fasulli… e queste
informazioni sembrano veritiere!”
“Ehm…
quella fonte anonima sono io, ispettore”
ammise Simon senza giri di parole “L’ho
consegnato ad uno dei suoi agenti stamattina spiegandogli tutto
ciò che sapevo…”
“Capisco…
un momento! Dice
davvero?!” esclamò sbalordito
l’ispettore volgendo lo
sguardo verso il mio nuovo collega “Come ha fatto a trovare tutti questi numeri
di cellulare?Noi eravamo
riusciti a trovarne solo un paio… ma
i
tuoi saranno più di una cinquantina!”
“Su
Internet…”
spiegò tranquillamente Simon a tutti noi “… avevo bisogno
di conoscere i numeri di un
agenzia di Taxi conveniente per quando fossi atterrato in Giappone,
così avrei
raggiunto il mio appartamento spendendo il meno possibile. Perciò mi sono messo a cercare, sulla
rete,
tutti i numeri che mi consigliavano sfogliando i blog… ogni nuovo contatto lo aggiungevo su quel foglio
che vi ho appena
consegnato, mentre segnavo una crocetta accanto ai numeri di telefono
che
uscivano più volte fuori dalla mia ricerca.Alla fine ho contattato il numero apparso
più volte sui blog e questa
scelta mi ha dato ragione. Lo stesso tassista mi ha poi
raccontato questa
storia sui Fake Taxi ed è per questo che ho consegnato
quella lista a voi. Sono sicuro che alcuni di
quei numeri siano
sicuramente di alcuni criminali senza scrupolo!”
“Sei stato molto
più cauto e intelligente
di tanti altri turisti, Simon…”
ammise Miwako Sato prima di rivelarci “… sembra che dietro questa moda dei Fake
Taxi ci sia una organizzazione malavitosa nata di recente.Questi tassisti portano i malcapitati
lontani dalla città…”
“… e li
rapiscono dei loro beni personali.
Mi è stato detto anche questo…”
ammise lui con sincerità.
“Alcune donne sono state
anche stuprate…”
ci raccontò l’agente
Takagi “… quei figli
di… quei bastardi hanno
approfittato dell’ingenuità
delle turiste… dieci di queste sono finite
all’ospedale con ferite
terribili, ma sospettiamo ce ne possano essere state anche di
più…”
[Detective_Conan
Soundtrack 24]
Strinsi
i pugni per la
rabbia…
…
esseri schifosi… pensare
che ci fossero delle persone così ripugnanti ancora in
circolazione sul nostro
pianeta! Poteva essere peggio di così?
Ah
già… Freezer era
ancora vivo dopo essere stato risuscitato da Whis al Torneo del Potere!
Ancora
peggio? Uno scatto d’ira di Lord Beerus avrebbe potuto
sterminare tutti! Peggio
ancora, se non la situazione peggiore di tutte? Un capriccio di
Zeno-Sama…
quello sì che era un incidente irreparabile!
“Perciò
l’operazione di oggi
consisterà nel catturare quanti più membri
di questa organizzazione, dico bene?”
domandai io all’ispettore,
recuperando un po’ di contegno.
“Indovinato!”
confermò Megure, chiamando un numero dal suo
telefono d’ufficio “Abbiamo organizzato un piano per smascherare quanti
più criminali possibili.Due agenti, uomo e donna, chiameranno un
numero ciascuno per farsi prendere da uno di questi tassisti. Al
momento
opportuno, quando il tassista cercherà di aggredirli, loro
lo arresteranno!”
“Ho
capito. I nostri agenti si fingeranno due
turisti…”
intuii io.
[Detective
Conan Soundtrack 25]
“… e saranno le
esche che faranno cadere
i predatori in trappola!”
concluse il ragionamento Simon prima di domandare
all’ispettore “Perciò
noi due verremo affiancati da due agenti donna… si sa
già chi sono?
Sarebbe un vantaggio parlare con loro per
discutere di alcuni particolari…”
“Verranno sorteggiate non
appena usciremo da qui.
Avrete dei vestiti adatti coi quali
camuffarvi e sembrare del tutto innocui… i nostri obiettivi
non sospetteranno
nulla! Poi avrete un’ora di tempo per crearvi una storia
adeguata con la quale
sembrare insospettabili! Amici
d’infanzia… fidanzati…
sposati… date sfogo alla vostra astuzia ed inventatevi tutto
quello che volete purché quelle carogne ci caschino con
tutti i piedi nella
trappola!” spiegò noi
l’uomo corpulento prima di rispondere alla
cornetta “… Ispettore
Shiratori!
Stiamo arrivando a prendere i micro-chip!”
Dopo
aver chiuso il telefono, si
alzò in piedi facendoci
segno di seguirlo.
“Quella
di oggi sarà
una lunga giornata… preparatevi
mentalmente e seguite tutti i nostri ordini! Un solo errore e verrete
sbattuti
fuori da questo distretto!”
“Sissignore!”
rispondemmo tutti e quattro, seguendolo fuori dall’ufficio.
“Però…
niente male come
inizio, vero Crilin?” affermò
Simon con
un sussurro, senza farsi sentire dagli altri. Mi aveva anche fatto
l’occhiolino
e mi aveva porto il pugno.
Non mi ero
sbagliato…
mi aveva davvero preso in simpatia!
“Si inizia col botto, mio
caro collega. Diamoci
dentro!”
confermai io altrettanto eccitato, collegando il mio pugno col suo.
Strano a
dirsi… ma mi
sentivo molto in sintonia con Simon… e non solo con lui, ma
anche con gli
agenti Takagi e Sato.
Ancora non
potevo
saperlo…
…
avevo trovato degli
amici fedeli che mi avrebbero sostenuto da quel momento in
avanti…
…
e che avrebbero
cambiato la mia vita in meglio!
***
SIMON
[Soundtrack-20
- DRAGON
BALL GT]
Lo
ammetto… mai mi sarei
aspettato di entrare in azione già nel primo giorno di
servizio in polizia.
Eppure
mi trovavo proprio davanti
alla fermata della
metropolitana vicino alla centrale di polizia, seduto su una panchina
assieme
ad una delle mie colleghe, in attesa dell’arrivo di un
‘taxi’ che io avevo
appena chiamato.
Non
ero più vestito in
borghese, ma portavo abiti sportivi e
comodi, proprio come un qualsiasi turista che intendeva passeggiare per
la
città in una tiepida ed accogliente giornata primaverile.
Tuttavia,
all’orecchio portavo un auricolare per comunicare con la
centrale, mentre
nascosto dentro la maglietta vi era un piccolo microfono col quale
avrei potuto
registrare i discorsi del presunto ‘tassista’.
A me, causa
sorteggio,
capitò l’agente Miwako Sato, colei che avevo avuto
il piacere di conoscere per
prima. La donna aveva quasi sicuramente una relazione con
l’agente Takagi, dal
modo in cui questi due si fissarono dopo quest’estrazione.
Nessun
problema. Era una
bella donna, ma non ci provavo con quelle già
fidanzate… ad essere sincero non
ci provavo con le donne in generale a causa dei miei trascorsi da
infiltrato.
Meno problemi avevo a cui pensare, meglio avrei potuto proteggere le
persone a
cui tenevo.
Avevamo
deciso di passare per turisti
italiani, fidanzati,
in procinto di sposarci. Rimasi sorpreso quando vidi che Miwako era in
grado di
parlare sufficientemente la mia lingua natia e le chiesi dove avesse
imparato.
“Vedi…
dovendoci
occupare anche di criminali stranieri che fuggono illegalmente in
Giappone,
abbiamo bisogno di conoscere almeno le basi di quante più
lingue possibili… è
così che sono diventata vice-ispettore!”
aveva rivelato la mia collega “Al momento posso parlare giapponese,
inglese, francese, spagnolo ed italiano!”
“Niente
male…”
dovetti ammettere io “…
non pensavo di incontrare qualcun altro in
grado di parlare almeno cinque lingue…”
“Qualcun
altro?Anche
tu quindi…?!”
“… io conosco
anche tedesco, portoghese,
arabo, russo e cinese!”
le rivelai io, divertito dalla sua reazione sbigottita “Lavorando alla X-X-I come cacciatore di taglie, mi
sono dovuto
adeguare… ma questa è
stata senz’altro
la scelta più azzeccata che io abbia preso in quel periodo!”
“Die… dieci
lingue?! Impressionante!”
esclamò lei senza parole.
“Ne conoscevo
già tre quando ero piccolo,
grazie a mia madre…”
le raccontai io, immerso nei miei ricordi “Con
gli amici parlavo in italiano, con la mia famiglia in
giapponese… mentre i
libri che leggevo erano tutti in inglese!”
“Lei è venuta
qui assieme a te?”
mi domandò lei con curiosità.
[Detective
Conan Soundtrack
16]
Con
amarezza, le feci segno di no,
raccontandole cosa fosse
successo.
Inutile
dire che l’agente
Sato ci rimase un po’ male e provò
a scusarsi con me, ma la bloccai subito.
“Non
preoccuparti. Mia madre ha ricevuto giustizia
dopo il
fallimento della X-X-I. I responsabili si trovano in carcere.
Ti chiedo
solo un favore… non parlarne con
nessuno! Solo tu e pochi altri sapete la verità e sarebbe
disastroso se
qualcuno scoprisse che io sono Hunter Warrior! Ma ora
concentriamoci… dobbiamo pensare
solo e soltanto al piano
per catturare il nostro tassista!”
Lei
accettò, ora
più tranquilla, stringendosi al mio
braccio. Io la lasciai fare, capendo che lo stesse facendo soprattutto
per non
destare alcun sospetto. Non era da escludere, infatti, che ci fosse
qualche
spia in osservazione per giudicare la nostra pericolosità.
Saper recitare il
proprio ruolo, in quelle situazioni, era di fondamentale importanza.
Dovevo
ammettere,
però, che quella sensazione di benessere ed affetto, seppur
menzognera, non era
affatto male… era davvero molto piacevole avere qualcuno che
ti voleva così
bene al tuo fianco.
Non
distrarti, mi
ripetetti nella mente… non distrarti e concentrati!
C’è in gioco la sicurezza
della tua collega!
[Detective
Conan
Soundtrack 22]
Un
minuto dopo, il
‘taxi’ da noi chiamato arrivò di fronte
alla fermata. Era esattamente uguale a quello che mi aveva accompagnato
al mio
appartamento ma con una grande differenza…
“Non
mi sembra affatto una
macchina da quattro soldi…”
dissi alla mia collega in italiano cercando però di sembrare
del tutto naturale
“… quelli
sono vetri balistici oscurati… qualcuno non vuole mostrare
la sua faccia!”
“Stiamo
in allerta…”
mi seguì a ruota Miwako
nella stessa lingua, alzandosi dal suo posto “… e
comportiamoci naturalmente come una coppia!”
“Come desidera, mademoiselle!”
Io
presi le valigie (ovviamente
vuote, ma feci finta fossero
pesantissime), mentre l’agente Sato entrò
all’interno dell’auto. La sentì
letteralmente
a cinguettare col ‘tassista’ in inglese.
Raggiunsi
il cofano del mezzo, per
infilarci le valigie
dentro, ma prima che potessi aprirlo io ci pensò
l’autista ad usare l’apertura
automatica. Una conferma in più… quel tizio non
voleva mostrarsi davanti al
pubblico!
Dopo
aver messo le valigie dentro la
macchina, chiusi il
cofano.
Tuttavia
riuscii ad
osservare gli interni di quell’abitacolo… sedili
in pelle bianca, di prima
classe… decisamente troppo nuovi per un taxi ordinario.
Altra faccenda che mi risultò
parecchio strana furono le pareti tinte di nero, che rendevano i sedili
posteriori più ristretti di quanto lo fossero
già. L’unico modo col quale
potevamo comunicare con il tassista era una finestrella grande quanto
lo
schermo di un computer portatile. Per il resto, una sottile parete
metallica,
anch’essa tinta di nero, ci isolava completamente alla sua
vista.
Invisibili al mondo
esterno… chiusi in
quel posto claustrofobico… perfino
un cieco si sarebbe reso conto di quella trappola!
Controllai
subito il
KI del nostro obiettivo… trattenni un sogghigno di
soddisfazione… quell’armadio
a due ante era tutto fumo e niente arrosto!
Ma con
l’agente Sato
da proteggere, era rischioso buttarsi addosso a
quell’incapace e lasciarla
senza alcuna protezione. Lei aveva una forza interiore elevata rispetto
a
quella di un umano qualunque, ma dubitavo potesse sopravvivere allo
sparo di
una pallottola... ed io ero convinto al cento per cento che quel
bastardo fosse
armato fino ai denti!
[Dragon
ball GT Soundtrack
62]
“Lei deve essere il fidanzato di
questa bellissima signorina…” si
presentò subito il tassista parlandoci
in perfetto inglese, dopo che entrai dentro i sedili posteriori e dopo
essermi
messo di fianco alla mia collega “…
ditemi! Dove
vorreste andare?”
Il nostro
obiettivo
puntò il suo sguardo sulla scollatura della mia collega, la
quale furbamente
non fece nulla per opporsi. L’agente Sato si stava
comportando egregiamente.
“Hotel Beika!” gli
risposi io
cingendo affettuosamente la vita dell’agente Sato e dandole
un bacio sulla guancia
“Lasceremo
lì le nostre valigie prima di fare un giro
turistico della città!”
Dai
nostri auricolari sentimmo le
lamentele di un
imbarazzato ispettore Shiratori che cercava, da quello che avevo
capito, di
controllare gli scatti di ira degli altri suoi colleghi.
Sospirai
costernato. I
poliziotti di Tokyo avevano davvero molta strada da fare se non erano
in grado
di controllarsi e di comprendere quanto fosse importante recitare bene
ruoli
così rischiosi. Scenate di gelosia erano inutili in quel
momento…
…
e poi… per quale
assurdo motivo erano tutti collegati alla nostra frequenza!? Non
potevano
controllare anche gli altri? Davvero li preoccupavo fino a questo punto?
No…
non ero io il loro
problema… erano tutti interessati a Miwako… lo
intuii dal modo in cui lei girò
gli occhi all’aria.
Improvvisamente,
sentimmo le sicure
dell’auto abbassarsi a
scatto, tutte insieme. La trappola si era attivata improvvisamente,
senza
lasciarci scampo…
…
senza lasciare
scampo al nostro obiettivo!
Miwako
tentennò un solo
istante, ma poi si riprese subito
cercando di attaccare discorso con me in italiano.
“Ah che bello! Sono
così felice
di essere qui a Tokyo per la prima volta! Sarà bellissimo
passare l’intera
settimana assieme a te, Simon! Tu ed io… soli
soletti…”
Sorridendo
e intuendo la provocazione
della donna verso i
suoi compagni, stetti al suo gioco, cercando anche di provocare quegli
incapaci
dei nostri colleghi più sedentari.
“Passerai la settimana
più bella
ed adrenalinica della tua vita, Miriana! Te lo prometto!”
“Miriana?”
domandò confuso il
nostro tassista in inglese “Lei
mi aveva detto di
chiamarsi Miwako…”
“Miwako è il nome giapponese
che ha
ereditato da sua nonna” gli risposi rapidamente
e senza alcun cenno di
paura “Miriana non
è mai stata in Giappone ma ha avuto
dei parenti giapponesi, però tiene molto al suo secondo nome”
“Già! Per questo ho anche un
nome
giapponese!” mi seguì subito lei,
intelligentemente “Il
mio nome completo è Miriana Miwako Sato!”
“… mentre il mio nome
è Simon Kog.
Ci sposeremo molto presto!” conclusi io
tranquillamente mentre lei
mostrò un anello di fidanzamento (ovviamente datole da
Wataru, ma nessun altro
lo sapeva ancora), riuscendo finalmente a sciogliere i dubbi del
tassista che
riprese di nuovo a guardare la strada, più tranquillo.
Io,
invece, cominciai a ragionare
subito su quanto fosse
accaduto.
Il problema
di non
esserci accordati col nome da utilizzare non era così grave
dato che avevo già
preparato nella mia mente quella scusa qualche minuto prima. Ciò che più mi aveva
allarmato era il fatto
che quel tassista avesse capito di cosa stessimo parlando…
ergo, conosceva
l’italiano.
Una delle
nostre
tattiche per conversare tra di noi era andata in fumo. Parlare o
sussurrarsi
tra di noi era impossibile, ormai…
…
una soluzione, però,
poteva esserci. Speravo solo che Miwako conoscesse quel linguaggio!
[Undefined.1
- DETECTIVE CONAN]
“E’ davvero molto bello quel
palazzo. Lei sa che posto è?”
domandai in inglese al tassista, che si
voltò verso il punto indicato da me.
Perfetto, si
era
voltato dall’altra parte… avevo
pochi secondi!
“Conosci
il codice
morse?”
sussurrai rapidamente all’orecchio dell’agente
Sato, che sussultò sorpresa da
quel gesto così intraprendente.
Per
fortuna, il tassista non se ne
accorse.
“Signore… quello
è solo un super mercato…”
mi rispose in inglese l’uomo,
leggermente sconcertato.
“Ahahahahahahahah… che stupido
che
sono! Ha proprio ragione!” affermai io
mettendomi una mano dietro la
nuca con finto imbarazzo.
Ero passato
per un
imbecille… meglio così! Si sarebbe insospettito
di meno! Avevo sentito anche
dei commenti poco carini dal mio auricolare… mi sarei
vendicato presto di tutti
loro!
“Lo scusi, signore…”
mi seguì
lei, stringendomi forte la mano “Simon
è davvero un
imbranato… ma lo amo davvero molto nonostante tutto!”
“Anche io, amore… cosa farei se non ci fossi tu?”
continuai io avvicinando il mio viso al suo.
Fu un
semplice bacio a
stampo quello che ci demmo, niente di troppo spinto o irrispettoso nei
confronti del vero fidanzato di Miwako, ma fu più che
sufficiente a far
scoppiare di lamentele i nostri auricolari. Per fortuna
l’agente Takagi non era
con loro, ma impegnato in una situazione simile a quella tra me e la
sua
compagna. Ci saremmo subito scusati con lui alla fine di quella storia,
se
fosse andato tutto bene.
Riuscimmo
anche a far scostare lo
sguardo del nostro
tassista verso la strada, ancora una volta.
Tuttavia,
durante
quella falsa effusione era avvenuto ciò che
speravo… Miwako, stringendomi la
mano, aveva ticchettato sul mio palmo con l’indice.
Tre punti… pausa… due
punti… stop… traduzione… - Si-.
Perfetto.
Non potevo
capitare con alleata migliore! Ora potevamo continuare a comunicare
senza che
quel babbeo se ne rendesse conto!
[Detective
Conan
Soundtrack
2]
Continuammo
a viaggiare per
più di un quarto d’ora, cercando
di tenere il tassista impegnato coi nostri discorsi e permettendo
così alla
polizia di rintracciarci attraverso le ricetrasmittenti, camuffate come
orecchini, indossate da Miwako.
Qualcosa,
però,
incominciò a far nascere in me dei sospetti. Secondo i dati
e le informazioni
che ci erano stati passati, i turisti venivano scortati fuori dalla
città, in
aperta campagna, prima di subire l’attacco del tassista.
Allora perché,
invece, ci trovavamo
proprio al centro della città? Quell’uomo era davvero così
stupido? In
quel modo sarebbe stato molto più facile essere beccato
dalla polizia o da un
passante. Dove si sarebbe fermato?
Anche
l’agente Sato
sembrava essersi resa conto che qualcosa
non andava, ed infatti osservava preoccupata i grattacieli di Tokyo,
confusa
come me per quello strano comportamento.
-Va
tutto bene–
le dissi io col codice morse, cercando di rassicurarla.
Lei
sembrò sorpresa dalla
mia tranquillità, ma forse fu
proprio questo a rincuorarla dato che mi rispose con un fugace ed
allegro
occhiolino.
Fu
proprio in quel momento che
l’auto del tassista entrò
all’interno di un edificio…
[Standoff
- DRAGON BALL SUPER]
…
era un parcheggio
privato. Ne avevo visti molti, durante i miei viaggi
all’estero. Si trattava di
palazzi molto grandi, nei quali era possibile entrare e lasciare la
macchina
con un pedaggio orario.
Mi
affrettai ad utilizzare il KI per
cercare di capire
quante persone ci fossero all’interno di quel
palazzo… usai i miei sensi per
percepire ogni forma di vita presente, inclusa la loro
oscurità…
… ed
incominciai seriamente a
preoccuparmi quando mi accorsi di una
decina di aure molto inquietanti all’ultimo piano.
Cazzo! Quel pezzo di merda
non lavorava da solo!
Ecco
perché quell’uomo
aveva deciso di portarci lì… nessuno avrebbe
ascoltato degli spari o delle urla
così in alto! Se il tassista era armato, anche gli altri
dieci lo erano al
cento per cento.
Ci eravamo cascati come
due pivelli! Tra i Fake
Taxi, avevamo beccato
quello più organizzato e spietato di tutti!
Non
solo… mi resi
conto anche del vero problema quando provai a percepire anche le aure
degli
agenti di polizia incaricati di catturare i nostri obiettivi.
Erano troppo lontani,
imbottigliati nel traffico!
Erano anche troppo
pochi per giunta!
Non
appena il tassista
cominciò a salire al primo piano del
parcheggio, Miwako si rese conto che qualcosa non stava andando nel
verso
giusto ed infilò la mano dentro la sua borsetta, nella quale
vi era la sua
pistola di ordinanza. Lei, sicuramente, si aspettava che
quell’uomo agisse da
solo in quel momento. Non era ancora a conoscenza di tutti gli altri
criminali all’ultimo
piano.
Merda…
se fossi stato
da solo mi sarei occupato facilmente di tutti loro non avendo nessuno
da
proteggere, ma ora non potevo permettermi di mettere a repentaglio la
vita dell’agente
Sato. Chissà cosa avrebbero potuto
fare
di lei al primo cenno di distrazione…
Eravamo
già al quinto
piano.
Non andava
affatto
bene! Dovevo trovare un piano per mettere al sicuro Miwako! Cosa
avevamo dalla
nostra parte? Avevamo il vantaggio delle pistole, ma non era abbastanza.
Concentrati
Simon…
concentrati!
Settimo
piano…
…
no! Un altro
vantaggio lo avevamo eccome! Io non avevo solo una pistola!
Ottavo
piano…
…
e non solo! La
macchina aveva i vetri blindati! Era un guscio impenetrabile non solo
dall’esterno, ma anche dall’interno!
Nono
piano…
…
ecco! La macchina
stava procedendo lentamente dritta verso un pilastro
dell’edificio. Dovevo
agire adesso o niente ci avrebbe salvato da una sparatoria!
[Dragon
Ball GT Soundtrack 3]
Miwako
mi osservò confusa
mentre puntavo l’orologio che
avevo al polso dritto verso il collo del tassista, premendo uno dei
pulsanti.
Improvvisamente l’uomo alla guida si addormentò di
colpo, scioccando la mia
collega, alla quale gridai preoccupato.
“TIENITI
FORTE E STA
GIU’!”
Riuscii
ad infilare un braccio dentro
quella finestrella per
recuperare lo sterzo ormai incustodito, ma lo scontro col pilastro fu
comunque
inevitabile.
Per fortuna
la
macchina andava molto lentamente, perciò il contraccolpo non
fu così terribile
come mi immaginavo. Nessuno dei due si era fatto male ed entrambi ci
trovavamo
dentro la macchina semplicemente ammaccata del tassista, oramai immerso
nel
mondo dei sogni.
[Dragon
Ball GT Soundtrack 6]
“Simon!
Cosa diavolo… perché si
è addormentato di colpo?!”
riusciva soltanto ad esclamare la donna, scioccata, mentre la tasca del
tassista.
Ci avevo
visto lungo…
quel figlio di troia aveva una pistola!
Con
molta fatica a causa della
larghezza del foro, riuscii a
sfilargliela e a recuperarla.
“Non ho molto tempo per le
spiegazioni lunghe,
perciò sarò molto breve!”
la anticipai subito preoccupato “Essendo
un artista marziale eremita, sono in grado di percepire la presenza di
persone
anche a molti chilometri di distanza, proprio come un radar…
e al piano superiore ci sono altri dieci
tizi armati che non aspettavano altro di farci una bella sorpresa!
Stavamo per
finire in un mare di guai!”
“Che cosa?! Altri dieci?!
Sono troppi! Per quale
motivo ci hanno portati
proprio qui?!”
“Sono
stati furbi.
Invece di portare le vittime fuori città, hanno agito in un
luogo trafficato ma
comunque isolato, così che la polizia non potesse
interromperli sul più bello!”
continuai io, riuscendo a sbloccare la sicura del taxi falso “E non solo… invece
di agire da soli hanno deciso di usare la tattica del branco
così da incutere più timore nelle vittime!
Scommetto tutto quello che vuoi…
sono sicuro che le aggressioni superano
di gran lunga le denunce che vi sono arrivate!”
“Ma…
ma come fai a
sapere tutto…?”
“Miwako!Non
c’è tempo per le spiegazioni!Te
le darò quando sarà finito tutto!Ora dobbiamo pensare alla
nostra sicurezza!C’è in gioco la nostra
vita, adesso… soprattutto la tua!”
insistetti io
preoccupato uscendo dall’abitacolo assieme a lei “Io, con la mia esperienza nella lotta, posso
occuparmi anche da solo di
tutti questi uomini armati…ma tu per loro saresti una preda facile!”
“Aspetta
un momento!
Primo: io sono in grado di cavarmela da
sola! Secondo: non avrai intenzione
di andare a catturare tutti e dieci i criminali completamente da solo?! E’ un suicidio!”
mi sgridò subito
l’agente Sato cercando di farmi ragionare.
“Non
sono così idiota
da lasciarti completamente da sola…” le
spiegai io con fermezza prima di
aggiungere “Ora
come ora la nostra priorità è ammanettare il
bastardo che ci ha
portato qui, imbavagliarlo ed impedire che qualche innocente salga al
nono
piano!Se verremo messi
alle
strette dagli altri criminali, ci basterà entrare dentro il
taxi e chiuderci a
chiave! Questo catorcio è un vero e proprio mezzo blindato!
Non potranno far
nulla per ucciderci fin quando ci rimarremo dentro!”
Miwako
mi guardò negli
occhi, allarmata dalla situazione, ma
alla fine annuì col capo.
Sapevo
fosse poco convinta della
situazione e leggevo il
terrore nel suo sguardo.
Era
agitata… normale…
la situazione era peggiorata troppo in fretta!
“Io
ammanetto ed
imbavaglio questo pezzente, poi raggiungo l’entrata al nono
piano…tu limitati a
controllare l’entrata al
decimo piano e non azzardarti a salire! Sono
stata abbastanza chiara, agente Kog!?”
“Agli
ordini!”
obbedii all’istante, facendo come mi aveva ordinato la
vice-ispettrice.
[Soundtrack
5 - DRAGON BALL GT]
Nel
giro di un minuto, entrambi ci
trovavamo nelle posizioni
prestabilite, dopo aver legato quel figlio di buona mamma come un
salame. Io
continuai a controllare il KI dei criminali al piano superiore,
cercando di
scoprire altri dettagli su come combatterli.
La loro aura
stava
leggermente tremando. Erano in trepida attesa delle loro prede. Le
possibilità
che scendessero al nostro piano stavano aumentando sempre di
più. Erano armati,
a giudicare dal modo in cui posizionavano le mani nelle loro tasche, ed
erano
grossi esattamente come il tassista.
Mi
resi conto improvvisamente
dell’avvicinarsi di un'altra
aura in volo verso il parcheggio…
…
l’aura di Crilin!
Grazie al cielo! Doveva aver concluso la sua cattura ed ora ci stava
raggiungendo per aiutarci! Stava andando a una velocità
supersonica! Sarebbe
arrivato da noi in meno di dieci
minuti.
Ottimo!
Con lui avrei avuto meno
problemi da risolvere e di
cui preoccuparmi…
…
tuttavia commisi un
errore da principiante che rischiò seriamente di mettere a
repentaglio la vita
dell’agente Sato.
Mi ero rilassato nel
momento peggiore!
Avevo,
infatti,
controllato soltanto i dieci alleati del tassista al piano superiore
senza
pensare che potessero essercene altri nei piani inferiori. Miwako stava
proteggendo l’entrata al nostro parcheggio come
stabilito…
… ma quella non
era l’unica
entrata… ce
n’era anche un’altra di servizio proprio alle
spalle della mia
collega… dove era appena sbucato fuori un altro tizio con la
pistola!
[Soundtrack
54 - DETECTIVE CONAN]
“ATTENTA
MIWAKO!”
Il
mio avvertimento fu vitale
all’agente Sato, che evitò
miracolosamente il proiettile sparato dal criminale, mentre io riuscii
a
portarmi davanti a lui alla massima velocità possibile,
disarmandolo e
mettendolo al tappeto con un preciso calcio di taglio sul suo collo.
“Per
un soffio…”
esclamò Miwako osservando il foro sul muro a pochi
centimetri da dove si
trovava la sua fronte “…
grazie, Simon! Ti devo la vita!”
Mi
misi immediatamente a controllare
le aure sottostanti il
nostro piano. Per fortuna lui era l’unico con un aura
malvagia, perciò non
c’erano altri alleati del tassista oltre ai dieci
già noti.
C’era
davvero mancato
un soffio… un solo millesimo di
ritardo
e i liquidi celebrali di Miwako avrebbero riempito il pavimento del
parcheggio!
“Di
nulla! E
anche
questo è fuori gioco…”
esclamai io con rabbia, prendendo il mio paio di
manette e catturando anche quel bastardo, tenendomi la sua pistola e le
sue
munizioni per sicurezza.
Ora
sia io che l’agente
Sato eravamo senza manette. Ne
avremmo dovuto fare a meno qualora gli altri…
…
cazzo! Gli altri
bastardi!
Controllai
subito i KI degli altri
criminali… e sbiancai quando mi
resi conto che erano
quasi arrivati all’entrata opposta del nostro piano, quella
che stavo
controllando precedentemente!
Merda! Avevano sentito lo
sparo! Raggiungere il
taxi blindato ora era
quasi impossibile!
“Sono
qui! Sta giù!”
avvertii immediatamente la
mia collega spingendola a terra vicino ad una macchina parcheggiata.
Poi le
feci segno di rimanere in silenzio e di caricare la pistola.
Controllai
l’aura dei
rinforzi. Ci avrebbero messo ancora dieci minuti ed erano stati
superati da
Crilin in volo! Cinque minuti, calcolai… soltanto cinque
minuti prima che
Crilin arrivasse da noi… dovevamo
resistere per quel lasso di tempo!
Con
gli auricolari che ormai stavano
letteralmente fumando a
causa dell’agitazione di tutti i poliziotti della centrale,
decisi insieme
all’agente Sato di toglierli e metterli in tasca. Avevamo
bisogno della massima
concentrazione per fuggire dalla situazione in cui ci eravamo ficcati!
Subito
dopo giunsero tutti e dieci i
malviventi che si
affrettarono a raggiungere il taxi incidentato e a liberare le vie
aeree del
tassista.
[Soundtrack
62 - DETECTIVE CONAN]
“E’
stato
narcotizzato…” sentimmo io e Miwako dal
nostro nascondiglio. Lei si voltò
stranita verso di me. Forse stava cominciando a capire cosa fosse
successo al
tassista.
“Credi che siano fuggiti?”
“Ne dubito…non avrebbero
fatto in tempo a raggiungere l’uscita al piano terra. Date ordine ad Hitami di sigillare tutte le entrate.
Quei bastardi
potrebbero…”
“Rei!Hitami
è laggù!”
“Cazzo! HITAMI!”
Io
e Miwako ci spostammo rapidamente,
così da non essere scoperti,
nascondendoci dietro ad un’altra macchina. I nostri nemici
non si accorsero di
noi ed andarono a risvegliare il loro compagno, atterrato
precedentemente da
me, vicino all’entrata di servizio al parcheggio.
“Hitami!
Va tutto
bene… cosa è successo? Parla!”
“Quei…
quei due figli
di puttana mi hanno messo al tappeto!” rispose loro
Hitami, rialzandosi
ancora ammanettato “Ho provato a
sparare
a quella troia…e un demonio mi è saltato addosso senza
preavviso! Mi ha fatto un male
cane!”
“Dove credi si trovino?”
“Ancora
qui!”
affermò l’uomo, gelando il sangue sia a me che
alla mia collega “Avevo
già ripreso i sensi quando vi ho visti
arrivare. Si stanno nascondendo fra le auto di questo parcheggio!”
[Soundtrack
25 - DETECTIVE CONAN]
“Merda!”
esclamò sottovoce
Miwako in preda al panico.
“Sta
tranquilla!
Non ti succederà
nulla finché ci sono qui io!”
insistetti con decisione io
sussurrandole “Tieni il mio
passo e continuiamo a camminare tra le
macchine… ora capirai perché mi hanno dato una
taglia in nero da nove miliardi
di dollari!”
Nel
frattempo sette dei nostri nemici
si erano sparpagliati
per tutto il parcheggio, mentre quattro di loro, compreso quello che
avevo
atterrato precedentemente, controllavano tutte le uscite.
Incominciai
a muovermi con sicurezza,
seguito da un incerta
Miwako, la quale comunque sembrava essersi resa conto di poter contare
solo sul
mio aiuto.
Ero
tranquillo sulle
nostre possibilità di salvezza. Crilin sarebbe arrivato in
meno di tre minuti e
percependo la nostra energia sarebbe potuto intervenire in nostro
soccorso
senza alcun problema. Per di più, potendo contare sul
rilevamento delle forze
esterne, potevo continuare a giocare a nascondino anche per parecchie
ore senza
farmi mai trovare da nessuno dei nostri nemici…
…
non solo… potevamo
anche distrarli e colpirli alle spalle, grazie al papillon
modifica-voce e
all’orologio spara-tranquillanti regalatimi da mio padre.
Dovevo solo non
commettere più errori… e stare attento ai
movimenti dell’agente Sato!
Non era
ancora il
momento di utilizzare parte del mio repertorio… lei non
sarebbe riuscita a
capirle e mi avrebbe preso per un pazzo, facendomi cacciare dalla
Centrale!
Ecco…
uno di loro si
era già isolato dagli altri, diventando una facilissima
preda!
Intimai
la mia collega a seguirmi di
soppiatto camminando a
carponi tra le macchine. Quando ce lo ritrovammo a pochi passi da noi,
girato
di spalle, usai ancora una volta il mio orologio e lo narcotizzai. Il
suo corpo
stava per cadere a terra con un tonfo, ma io riuscii a fermarne il
crollo e ad
appoggiarlo sul terreno.
Noi
ci eravamo già
allontanati dal corpo prima che tutti gli
altri potessero rendersene conto.
“Ora
ho
capito…” mi
sussurrò Miwako sbalordita “… è con quello che hai fatto
addormentare il
tassista. Chi te lo ha dato?”
“Mio
padre… è una lunga storia”
confermai io soddisfatto prima però di affermare deciso
“Adesso vediamo
di mettere fine a questa faccenda!”
Le
passai immediatamente il mio
orologio e le spiegai
velocemente.
“Tu
raggiungi le
entrate e narcotizza
i pali. Io cercherò di tenere impegnati tutti gli
altri… non preoccuparti!”
insistetti io notando la sua preoccupazione nei miei confronti
“Sono
in grado di evitare tutti i
colpi d’arma da fuoco… e poi tra meno di due
minuti Crilin sarà qui e ci darà
una mano a battere questi bastardi! Fidati di me, agente
Sato… ho giocato troppo
all’inferno per avere
timore di questi incapaci!”
Stavolta
non notai alcun tipo di
protesta da parte di Miwako
che obbedì all’istante muovendosi verso
l’entrata del nono piano, senza farsi
beccare dai suoi nemici che nel frattempo si erano resi conto
dell’assenza di
un altro loro compagno.
Prima che
potessero
scovare la mia compagna, però, decisi di sfruttare il
papillon di mio padre,
scegliendo una frequenza a caso.
[You
Say
Run - BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“EHI
PEZZI DI MERDA!
SONO QUI!” urlai loro alzando una mano per farmi
notare. La mia voce era
cambiata improvvisamente. Ora era identica a quella della piccola Ai.
“Eccolo! Prendiamolo!”
I
sei criminali che ci stavano
cercando nel parcheggio si
fiondarono dritti verso il punto in cui mi trovavo, mentre Miwako
narcotizzò
rapidamente i restanti quattro che montavano la guardia agli ingressi.
Io, nel
frattempo, ero già lontano a sufficienza per non essere
beccato ancora una
volta.
Ottimo…
avevamo
dimezzato i nostri obiettivi in meno di pochi secondi! Miwako stava
compiendo
un lavoro straordinario!
“BRUTTO MALEDETTO! ESCI
FUORI IMMEDIATAMENTE!”
“SONO
QUA!” urlai
di nuovo io muovendomi verso un’altra direzione e cambiando
frequenza del
papillon ancora una volta. Stavolta era capitata la voce di mio padre!
Quegli
imbecilli ci
cascarono ancora una volta… ed altri due si isolarono dal
gruppo! Uno lo
afferrai io silenziosamente, addormentandolo con una mossa di
sottomissione,
mentre l’altro cadde a terra come un sacco di patate colpito
dall’ago
dell’agente Sato.
“Merda!
Come siamo diventati quattro?!Cosa cazzo sta succedendo!”
urlò
imbufalito uno dei criminali sopravvissuti al nostro attacco.
“Succede
che siete
sotto arresto per tentata rapina, sequestro di persona e possesso
d’armi
illegali!”
Miwako
e tutti gli altri presenti,
escluso me, rimasero
senza parole quando sentirono quella voce provenire
dall’ingresso al nono piano
del parcheggio. Qui, Crilin era già pronto ad intervenire,
con i pugni ben
alzati per aria.
Non
appena lui si gettò
all’attacco dei poveri malcapitati,
io uscii fuori dal nascondiglio e feci altrettanto.
Un branco di
dieci
lupi aveva cercato di abbattere due ferocissime tigri ed una serpe
velenosa…
l’esito era scontato.
Dieci secondi dopo, io e
Crilin rimanemmo in piedi
di fronte ai corpi
svenuti dei nostri obiettivi.
“Ottimo
lavoro, agente
Ko… Kog…”
Miwako
si fermò
improvvisamente quando vide Crilin, ed io
stesso mi resi conto immediatamente del perché.
Il nostro
nuovo
collega era… era…
[Dogimagi
- BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“NON
GUARDATEMI
COSI’! E’ GIA’ IMBARAZZANTE DI SUO!”
ci rimproverò l’uomo stizzito,
gettando a terra la parrucca con la quale si era camuffato da
donna…
…
no… un momento… si
era anche truccato?! Aveva il rossetto sulle labbra! E cosa portava sul
petto?!
Oddio… aveva anche una gonna…
“Ma…ma
perché sei vestito da donna?”
chiese Miwako rossa in viso per
l’imbarazzo.
Crilin
abbassò lo sguardo,
bordeaux per la vergogna, ed
ammise.
“Due
delle agenti si
sono sentite male poco prima di incominciare
l’operazione… perciò
io e Wataru eravamo rimasti senza compagna…
l’ispettore ci ha
proposto di camuffare uno di noi… abbiamo giocato
a morra cinese per
decidere chi avrebbe fatto la donna… e
io ho perso…”
L’agente
Sato si mise una
mano davanti alla bocca, cercando
di trattenere le risate.
“Devo
ammetterlo,
agente Crilin…” ammisi sconvolto
“…
tu oggi sei l’eroe di giornata! Con cosa
ti sei fatto i seni?”
“Palloncini
dentro ad
un reggiseno…non farmici pensare…e dai, Miwako!”
la implorò il nostro
compagno “Non
ridere…hai
idea di
quanto sia stato brutto farmi vedere in questo stato davanti a tutti?Il nostro tassista ha provato a palparmi!”
“…
scusa… scusa…”
cercò di fermarsi la donna senza riuscirci,
scoppiando in una fragorosa risata con le lacrime agli occhi “… mi sono immaginata come
Wataru potesse
sembrare vestito da donna! Ahahahahahahah…
oddio! Non riesco a smettere di ridere!”
Quell’immagine
da
scena dell’orrore passò anche nella mia mente e in
quella di Crilin… l’agente
Takagi vestito da donna… o…
mio… Dio…
Quell’immagine
fu troppo
anche per noi due, che come Miwako
scoppiammo a ridere come due scemi senza riuscire a
fermarci…
…
l’adrenalina nel nostro
corpo era ancora troppa per poterci
trattenere…
…
per fortuna i nostri
obiettivi erano ancora narcotizzati!
Missione compiuta!
***
[Soundtrack
43 - DETECTIVE CONAN]
Alla
fine, grazie alla mia collega,
riuscii ad evitare il
cazziatone dell’ispettore ed assieme a Crilin venni
ufficialmente assunto. La
mia azione era stata molto rischiosa, ma essenziale per fuggire vivi da
quella
brutta situazione.
Per fortuna
era andato
tutto bene…
Wataru
non aveva fatto storie sul
nostro bacio, soprattutto
dopo che io e Miwako eravamo andati a chiarire con lui, con grande
rispetto. Però
fu davvero molto divertente il palesarsi della sua gelosia da quel
momento in
avanti.
Alla
fine dell’orario di
lavoro, io mi incamminai verso
casa, ripensando a tutto quello che era avvenuto in quei due giorni.
[On
the
Precipice
of Defeat - BLEACH]
Avevo temuto
che mio
padre non mi volesse nemmeno rivolgere la parola… ed invece
mi aveva accolto
come se fossi sempre stato al suo fianco.
Avevo anche
una nuova
sorellina adottiva di nome Ai Haibara, della quale desideravo
conquistare la
fiducia... uno prezioso scrigno dentro la tana del tesoro, che altro
non
attendeva di essere aperto per mostrare tutti i suoi meravigliosi
ori… un
germoglio che non aspettava altro di aprire i suoi coloratissimi petali
per
mostrare al mondo la sua esistenza.
Avevo
incominciato il
mio nuovo lavoro… mi ero già fatto tre nuovi
amici, ovvero Wataru, Miwako e
Crilin, mentre il mio superiore mi era sembrato un uomo molto ligio e
rispettoso della legge, con una morale in grado di rassicurare
tutti… era
impossibile che le giornate potessero sempre essere così
adrenaliniche, ma se
l’inizio era stato quello…
…
la mia vita sarebbe
cambiata, finalmente, da quel momento in avanti.
Vi
era, però, sempre il
solito problema con cui dovevo convivere
da tre anni…
…
la mia vecchia vita
da Hunter Warrior.
Mai mi sarei
scordato
di tutte le persone che avevo ucciso, nonostante fossero tutte dei
criminali
spietati… mai mi sarei dimenticato di tutte le scene macabre
a cui ero stato
obbligato ad assistere… non sarei stato in grado di riavere
una vita normale…
No! Non
pensarci
adesso! Ora hai un padre! Hai degli amici! Hai una casa tutta tua ed un
lavoro
di tutto rispetto! Era più che sufficiente!
[Evening
- NARUTO]
Dopo
aver preso la metropolitana,
chiamai un taxi (vero,
stavolta) e mi incamminai verso casa. Avrei potuto volare, proprio come
faceva
Crilin, ma se mi fossi fatto beccare da qualcuno, questo si sarebbe
preso un
infarto…
…
già rimbambivano con
le storie sugli UFO o delle streghe… ci mancavano soltanto i
super eroi!
Ormai
davanti
all’appartamento, venni accolto neutralmente
dal piccolo chihuahua della vecchia Shizuka, che si limitò
ad annusarmi le
scarpe per poi tornare nella sua cuccetta.
No
problem… meglio
convivere educatamente nell’antipatia che litigarmi con un
animale grande
quanto un mio piede.
Salendo
le scale, venni sorpassato
velocemente da una
giovane donna che si voltò rapidamente verso di me facendomi
un cenno di
saluto.
“Buonasera!”
la
salutai io educatamente, prima di riprendere velocemente il percorso.
Non
l’avevo inquadrata molto bene, ma ero sicuro
l’avrei rivista molto presto.
La giovane
aveva
lasciato una scia di profumo durante la sua discesa…
assomigliava molto agli
aranci che avevo dentro la mia casa natia, in Italia.
Sorrisi,
nostalgico, prima di varcare
la mia porta
d’ingresso.
Cosa potevo
fare prima
di cena? Perché non cercare qualcosa da acquistare su
internet? Un mezzo di
trasporto sarebbe stato molto utile! Non potevo sempre affidarmi ai
taxi o
sarei rimasto senza soldi nel giro di una settimana, arricchendo le
tasche del signor Akimichi!
Recuperai
il mio portatile ed
incominciai a fare ricerche.
Grazie
all’aiuto economico
offertomi dal nuovo Governo
Italiano per i servizi svolti come agente segreto, avevo un conto
internazionale bancario abbastanza consistente per poter vivere
agiatamente il
primo anno in Giappone. Oltre a questo, sia lo stato italiano sia
quello
giapponese avrebbero tenuta nascosta la mia doppia identità.
Ottimo!
C’era una
moto ad energia elettrica della Capsule Corporation che faceva al
caso mio!
Sarebbe stato pronto tra meno di… dieci minuti!? Ma
cosa…
Ero
a conoscenza del fatto che
quest’azienda avesse dei
tempi di spedizione molto rapidi, ma così era esagerato!
D’altronde non avevo mai
fatto acquisti dalla C-C, pertanto potevo affidarmi soltanto alle
ottime
recensioni lasciate… dall’unica persona che aveva
acquistato il mio stesso
prodotto…
“Spero
con tutto il
cuore che non mi stiano prendendo in giro…”
affermai dubbioso prima di confermare
l’acquisto.
Poi
ricevetti la chiamata al telefono
da parte di mio padre.
Mi aveva chiesto se fossi stato davvero presente il giorno dopo, al
Luna Park, avvertendomi
che sarebbero stati presenti anche tutti i piccoli amici di Ai. Mi
proposi di
andare a prendere i biglietti prima del loro arrivo, così da
poter entrare
subito nel parco senza fare la fila, e lui accettò di buon
grado. Dopo aver
parlato per qualche altro minuto, ci salutammo e ci demmo appuntamento
alla
mattina seguente, alle otto.
[Soundtrack
62 - DRAGON BALL GT]
Subito
dopo aver riattaccato,
qualcuno suonò alla porta.
“Non possono essere davvero
quelli della Capsule
Corporation…”
esclamai io incredulo, aprendo la porta.
Una
donna dai capelli turchini, gli
occhi azzurri e con un
camice da scienziato della C-C si trovava proprio davanti a
me…
…
ah
no… era un
ologramma proiettato da un piccolo robottino volante, grande quanto una
pallina
da ping pong.
Mi
ricordò moltissimo
un mio vecchio compagno di avventure nella X-X-I…
no… i compagni erano due in
realtà… infiltrati, esattamente come
me… chissà cosa stavano facendo! Da quello
che mi era stato raccontato, loro si erano trasferiti a Buenos Aires.
“Ecco a lei,
signor Simon Kog!All’interno del nostro robot vi
è la capsula contenente il vostro
acquisto! Vorrebbe una descrizione accurata del prodotto?”
“Non sarebbe affatto
male…”
confermai io, facendo svolazzare il
robottino dentro la stanza.
Per la
miseria… la C-C
non scherzava affatto in termini di tecnologia! Ora capivo il motivo
per il
quale la X-X-I aveva sempre temuto quell’azienda!
L’ologramma
della donna si
guardò attorno, curiosa.
“Un bel posticino
dove vivere!”
“Riesci a vedere dove abito?”
le domandai io
“Certo…
il tuo prodotto fa parte
degli acquisti per adulti, pertanto
ho bisogno di controllare personalmente se davvero
l’acquirente sei tu o se è
la bravata di un bambino! Così ho creato
quest’interfaccia universale, in grado
di riprodurre alla perfezione tutti i miei comportamenti!”
“Tu
hai creato… quindi
lei è la famosa…?”
“Bulma Brief!
Scienziata e figlia del
fondatore della C-C! Piacere di
conoscerla! Root 456! Rilascia la capsula!”
Il
piccolo robottino si
aprì in due, liberando una capsula
di cinque centimetri…
…
che si trasformò,
dopo aver tirato uno scoppio di fumo, nella nuovo moto da me acquistata!
Dovevo
ammetterlo…
brillava da tutte le parti che era una meraviglia!
“Lo vuoi
utilizzare per il tuo lavoro nella
polizia, non è così? In
effetti questo modello è ottimo per gli inseguimenti in
auto! Essendo un mezzo
volante, può levitare tranquillamente a più di
dieci metri di altezza. Inoltre
può raggiungere una velocità massima di trecento
chilometri orari…”
continuò a spiegare la donna “Per evitare il danneggiamento da
possibili proiettili, la sua scocca è formata da
Kachi-Katchin, un metallo
appena scoperto in grado di sopportare perfino i colpi di un cannone!
Un'altra
barriera elettromagnetica, sferica di raggio due metri, si forma
attorno al tuo
mezzo premendo quell’altro bottone! Se inserisci la frequenza
operativa giusta,
potrai usare questo microfono per comunicare con la centrale! Ci sono
molti
altri gad-jet compatibili con questo prodotto, ma occorrono i permessi
dei tuoi
superiori…”
“Non
sarà necessario…
è già perfetto così
com’è!” affermai io con gioia,
prima però di domandarle
“Potrebbe
dirmi chi è stato l’altra persona che ha
acquistato questo motorino?”
“Un mio caro amico
poliziotto di nome
Crilin Roshi…” mi
rispose l’ologramma di Bulma, raggiungendo la mia porta
assieme al robottino
volante “…
è stato un regalo che gli ho fatto per il suo primo giorno
nel
corpo di polizia... glielo dovevo dopo tutto quello che ha fatto per la
mia
famiglia! Adesso devo andare! Dentro al sedile del tuo prodotto vi sono
le
istruzioni scritte su carta! Grazie per aver scelto la nostra azienda!
Le
auguro una buona serata!”
“Un momento! Lei
conosce…”
Non
feci mai in tempo a terminare la
frase. L’ologramma
sparì improvvisamente, mentre il robot volante
svolazzò via non appena aprii la
porta di casa.
Crilin
conosceva la geniale Bulma Brief? Questa
sì che era una bella
sorpresa!
Capitolo 3 *** Capitolo 3: Sospetti e litigi al Luna Park! ***
Rieccomi
qua con il nuovo capitolo di
questa storia!
Parto
immediatamente dalle
comunicazioni importanti:
·Il prossimo
capitolo sarà pubblicato il 1 Agosto, ovvero di
mercoledì. Questa decisione l’ho presa a causa di
impegni privati durante le
prime settimane di agosto.
·In questo
capitolo ci sarà molta meno azione, ma sarà ricco
di introspezioni e nuove scoperte per i nostri personaggi.
Più che mai, i mondi
di Detective Conan e Dragon Ball si fonderanno sempre di
più, fino a coincidere
del tutto.
·Successivamente
inserirò due ultime opere come cross-over
momentanee. Lo farò, tuttavia, solo dopo aver presentato i
personaggi della
stessa. Vi anticipo solo che una di queste è un manga-anime
molto famoso
al momento! L'altra non è ancora così famosa...
ma per un personaggio in particolare sarà quasi fondamentale!
Vi lascio
alla storia… buona
lettura!
GOLDEN BULLET - THE HUNTER
WARRIOR
Sospetti
e litigi al luna
park!
Sabato
05/05/2018
AI
[Soundtrack
62 – DRAGON BALL GT]
“Dottor
Agasa! Venga a
vedere! C’è suo figlio
al telegiornale!”
Erano
le sette di mattina. Dopo
essermi fatta una doccia e
dopo essermi vestita, ero andata in cucina a fare colazione, seguendo
il tg del
mattino dal televisore. Sentii una notizia riguardante un operazione
svolta
dalla polizia di Tokyo che aveva arrestato trentacinque criminali;
durante la
spiegazione dell’ispettore Megure, avevo notato Simon in fila
assieme agli
agenti Sato e Takagi.
Insieme a
loro vi era
un altro poliziotto che non avevo mai visto prima d’ora.
Chissà chi era…
“Davvero?! Fammi vedere, Ai!”
Quando
il dottore entrò
nella cucina, io mi coprii gli occhi
imbarazzata. Per la miseria! Aveva solo un asciugamano per coprirsi
dalla vita
in giù!
“Dottore!
Mi avvisi
prima di entrare in accappatoio!” lo rimproverai
disgustata, indicando la
televisione ed uscendo dalla stanza.
Per
fortuna avevo finito di mangiare,
così mi affrettai ad
entrare ancora in bagno per lavarmi i denti, cercando di non ripensare
a
quell’immagine raccapricciante vista qualche minuto prima.
Recuperai anche
qualche elastico, coi quali mi feci un codino ai capelli.
Odiavo
letteralmente
legarmeli, ma quel giorno sarei salita su molte giostre in quel luna
park e i
miei capelli sarebbero rimasti in balia delle raffiche di vento se non
mi fossi
preparata a dovere. Soffrire un giorno non mi avrebbe fatto sclerare.
Poi
tornai nella mia stanza. Sul mio
letto vi erano poggiati
uno zainetto ed il minimo indispensabile da portare al parco.
Un ricambio,
il pranzo
a sacco preparato prima di lavarmi (una semplice insalata e della
frutta), un
costume da bagno qualora fossi voluta salire su uno scivolo
d’acqua, un telo da
spiaggia per eventualmente asciugarmi, ed una macchinetta digitale che
ero
riuscita a comprare dopo molto tempo e che avrei portato con me per la
prima
volta, avvolta da una pellicola di plastica per non bagnarla.
Il dottor
Agasa aveva
tentennato un po’ all’inizio quando gli avevo fatto
quella richiesta, ma alla
fine ero riuscita a convincerlo. Non era molto costosa, ma poter
scattare
qualche foto ricordo in quei giorni di divertimento riusciva a farmi
sentire molto
meglio, soprattutto se erano memorizzate in un oggetto irrintracciabile
attraverso altri mezzi.
Infilai
il tutto dentro lo zaino,
recuperai il mio
cappellino preferito dei Big Osaka e il portachiavi di Higo. Infine
scesi le
scale, dove il dottor Agasa aveva quasi finito di sistemare il suo
zaino…
“Spero
per lei che non
abbia trasgredito alla sua dieta…” lo
avvisai io minacciosa “…
altrimenti la farò tornare a piedi dal luna-park fino a qui!”
“Tranquilla, Ai… ho
seguito alla lettera tutte le indicazioni della dietologa!”
mi rassicurò
lui con un tono poco convincente.
Sospirai
esasperata, mettendomi una
mano sulla faccia.
Riuscivo a
vedere il
pacchetto di patatine da sotto il suo giubbotto. Accidenti a lui! Lo
sapeva
benissimo quanto si erano alzati i suoi valori del colesterolo!
“La terrò
d’occhio!”
lo avvertii, togliendogli quella porcheria
dalla sua tasca.
Lui
scosse sconsolato il capo, prima
di uscire fuori.
Un
minuto dopo, eravamo tutti e due
dentro la macchina, in
viaggio verso l’agenzia del Detective Kogoro, da dove avremmo
recuperato gli
altri bambini. Simon ci avrebbe aspettato direttamente al luna-park.
[Soundtrack
16 – DETECTIVE CONAN]
“Dimmi un po’,
Ai…”
mi domandò improvvisamente Hiroshi “…
non sono riuscito a domandartelo ieri,ma… che
impressione ti ha fatto Simon?”
“Gliel’ha chiesto
Conan, per caso?”
gli domandai io, un po’
spazientita.
Il giorno
prima quel
curiosone mi aveva riempito di domande per tutto il tempo passato a
scuola,
facendomi beccare un rimprovero da parte della maestra Kobayashi.
La
risposta del dottore,
però, fu assolutamente inaspettata.
“In realtà non
me l’ha chiesto.Sono io ad essere curioso!”
ammise lui con imbarazzo “D’altronde
solo due settimane fa ho avuto il
coraggio di rivelarti questa storia e mi sento in colpa con te per
questo… in effetti sono ancora un
po’ frastornato
da tutte queste novità!”
Gli
sorrisi dolcemente, contenta per
l’umore e la felicità
di quello che per me era come un secondo padre.
“Non lo so, sono sincera”
ammisi cercando di non ferire i suoi
sentimenti “Cioè…
io credo davvero che lui
sia suo figlio… ma…”
“Ma?Non
preoccuparti, Ai!” mi
rassicurò subito lui con tranquillità “Puoi
dirmi tutto ciò che pensi… lo sai
che io non ti giudicherò mai male!”
Io
annuii, ancora un po’
preoccupata per la sua possibile
reazione, e gli rivelai.
“Io…
io credo che nasconda qualcos’altro!”
riuscii a liberarmi di quel peso “Credo che Simon non ci stia dicendo tutta la
verità…però
non so dirle se
queste motivazioni sono giuste o sbagliate!”
“Anche tu, quindi, la pensi
come me…”
Rimasi
sbigottita davanti a quelle
parole. Anche lui aveva i
miei stessi dubbi?
“…
a differenza tua,
però… tendo
più a credere che le sue
ragioni siano in realtà buone!”
si affrettò a specificare il dottore “D’altronde è stato per tre
anni a lavorare
in incognito nella X-X-I, perciò è normale che
voglia nascondere molti suoi
segreti ed esperienze. In effetti tu fai
lo stesso con noi per quanto riguarda la tua vita precedente con
l’organizzazione degli Uomini in Nero.Credo
che voi due vi assomigliate molto caratterialmente, anche se
potrei essere
contraddetto dato che lo conosco a malapena…”
[Soundtrack
11 – DETECTIVE CONAN]
“A me?”
domandai io
stranita.
“Sì…
Simon mi ricorda molto te
in un momento molto particolare…c’è stato un periodo, durante
questi sei
mesi, in cui non riuscivi più a vivere… ti
rinchiudevi dentro la camera e non
uscivi fino alla mattina successiva…” mi
raccontò lui, lasciandomi a bocca
aperta “… poi accadde
quell’incidente con
Vermouth…e
non so come ma tu hai incominciato a rinascere! Se
ripenso al
giorno in cui ti ho trovato sotto casa mia… ti assicuro che sei assolutamente
irriconoscibile!”
Ero
senza parole davanti a quelle
frasi così sincere ed
affettuose.
Non pensavo
tenesse
così tanto a me… una donna che aveva lavorato
spontaneamente come scienziata
per un’organizzazione criminale.
“… e credo che
anche quel ragazzo abbia
molti scheletri dell’armadio di
cui liberarsi…all’apparenza
sembra forte e maturo, ma dentro lo vedo fragile e distrutto
nell’animo …
magari mi sbaglio ma…”
“No…
credo che lei abbia centrato il
punto…”
ammisi io ripensandoci su.
Il
dottore non aveva tutti i torti. E
se Simon non volesse
raccontarci qualcosa per non mettere in pericolo suo padre e me?
Possibile,
soprattutto dopo i suoi trascorsi…
…
potevamo scoprirlo
solo conoscendolo.
“Ti anticipo subito che non
parlerò con
lui dell’Organizzazione!”
mi rivelò lui, stavolta severamente “Non
è solo questione di fiducia… se
lui è
davvero mio figlio, allora non voglio metterlo in pericolo inutilmente,
non ora
che deve anche occuparsi del suo lavoro alla centrale di Tokyo!”
“Sono d’accordo
con lei…”
gli detti ragione altrettanto decisa “…
mettere un'altra persona contro
l’organizzazione ci farebbe soltanto cadere più
occhi addosso!E’
meglio non coinvolgerlo… per il suo bene!”
Raggiungemmo
la via
dell’agenzia investigativa.
[Soundtrack
13 – DETECTIVE CONAN]
Ad attendere
davanti
al suo ingresso vi erano non solo i miei ‘piccoli
amici’ ma, con mia grande
sorpresa, anche Ran, Sonoko, Sera… e i due piccioncini da
Osaka…
“Io lo ammazzo…”
affermai io digrignando i denti.
“C’era
da
aspettarselo…” ammise il dottore
ridacchiando…
…
però io non
mi feci ingannare dal suo comportamento…
Hiroshi era preoccupato… ed anche
infastidito!
Non ci
voleva un genio
per capire che anche i liceali volessero venire assieme a noi. Sia io
che il
dottore avevamo capito al volo il motivo di tale scelta…
conoscere Simon dal
vivo!
Hiroshi
voleva passare
una giornata tranquilla con suo figlio e fargli conoscere tutti i suoi
piccoli
amici… e quei due volevano imbucarsi nella nostra uscita
soltanto per incastrare
quello che per loro era un perfetto sconosciuto!
Questo era
troppo!
Conan ci
aveva già
fatto fare una figuraccia la prima sera, assieme a quel suo strano
vicino
amante dei gialli… adesso voleva anche l’aiuto del
suo amichetto Heiji per
scoprire qualcosa di più su Simon Kog!? E cosa avrebbe fatto
quando il figlio
di Agasa si fosse rifiutato? Farsi aiutare anche dall’FBI?!
Non era
giusto! Questa
storia non riguardava l’organizzazione! Perché
infilarsi nella vita privata del
dottor Agasa!?
Quella giornata non poteva
iniziare
peggio… erano stati in grado di far
soffrire il dottore… non l’avrebbero passata
liscia!
***
[Undefined
– DETECTIVE CONAN]
Giungemmo
al luna-park
un’ora dopo. Per fortuna i bambini
riuscirono a risollevare il morale sia a me che al dottor Agasa, il
quale li
intrattenne con delle allegre canzoncine alle quali decisi per la prima
volta
di unirmi tra la sorpresa generale.
Avrei fatto
di tutto
pur di non rivolgere la parola a quell’impiccione di Conan
che non si unì ai
nostri giochi, credendoli da bambini.
Gli
altri, invece, vennero con la
macchina di Heiji (aveva
compiuto da poco i diciotto anni e aveva preso la patente da ancora
meno),
dicendoci che si sarebbero divertiti per conto loro senza essere troppo
maleducati.
Potevo
credere a Ran e
Kazuha, che erano due ragazze a modo… ma non mi fidavo
ancora del tutto di
Sera… mentre non mi fidavo per niente di quella pettegola di
Sonoko e di
quell’irritante genio del cazzo proveniente da Osaka!
All’entrata,
ad attenderci
tutti e sei, vi era Simon Kog.
Dovevo ammetterlo. In abiti sportivi stava decisamente molto meglio.
Sembrava
molto più naturale. Era poggiato su un mezzo di trasporto
davvero insolito.
Era un
veicolo
elettrico a due posti verticali della C-C, un modello molto potente
riservato a
quelli che facevano parte della polizia. Senza ruote, si alzava in volo
fino a
dieci metri grazie a due cuscinetti magnetici di ultima generazione in
grado di
pareggiare il magnetismo della strada su cui veniva utilizzato.
Appena
videro quel mezzo, ovviamente,
tutti i ragazzini
andarono subito a vederlo da vicino. Anche io avevo deciso di andare a
vedere
incuriosita quel capolavoro di ingegneria moderna.
Quando ero
adulta,
avevo conosciuto personalmente Bulma… era un tantino snob,
come Sonoko, ma la
sua genialità e la sua generosità mi avevano
lasciato sempre a bocca aperta.
Dopo
aver salutato calorosamente suo
padre con un abbraccio
(e dopo avermi fatto un fugace occhiolino), Simon venne presentato a
tutti i
bambini che non conosceva, ovvero Ayumi, Mitsuiko e Genta. Poi entrammo
immediatamente al luna-park, dato che lui aveva già comprato
i biglietti per
tutti e sette, mentre i liceali si erano portati davanti alla lunga
fila per
comprarli.
“Loro stavano assieme a noi?”
domandò Simon notando Ran e
compagnia bella che salutavano i bambini “Avrei
potuto comprare i biglietti anche per loro se me lo aveste
detto…si
sarebbero
evitati mezz’ora di fila sotto questo sole cocente!”
“Si sono aggiunti
all’ultimo momento!
Peggio per loro!” affermai
nervosamente io, intimidendo quasi tutti i bambini.
“Sei
più acida del
solito, Haibara?” mi stuzzicò quel
bastardo di Conan, facendo il finto
tonto.
“Indovina per colpa di chi!”
gli risposi sussurrando inviperita,
prima di portarmi vicino ad Ayumi per parlare di cose da donne,
evitando in
questo modo di rivolgergli la parola.
Più
gli stavo alla
larga quel giorno meglio era!
Dietro
di me, sentii un commento da
parte di Simon che mi
piacque da morire…
“Conan… lo vuoi un
consiglio da chi è più grande di te?Non far indispettire mai
una donna, grande o
piccola che sia! Potrebbe
legarsela al dito per tutta la sua vita se non le dici scusa!”
“Lo
farei… se
sapessi
perché si è arrabbiata con me…”
commentò offeso lui, in piena crisi esistenziale.
“Vedi di scoprirlo in
fretta, ragazzino, edevita di incentrarti
su di me…so che sei molto incuriosito da questo
poliziotto misterioso… ma non
esiste
nulla che possa arrestare la furia di una ragazza!”
concluse Simon con
un sorriso leggermente divertito.
Mi ero
preoccupata per
niente… quell’uomo si era accorto
dell’insistenza di Conan e glielo aveva fatto
notare scherzosamente. Non avrebbe mai rivelato la verità a
Conan, né tantomeno
ad Heiji ed a nessun altro! Il dottor Agasa aveva ragione…
io e lui in parte
eravamo simili! Forse era questo il motivo per il quale lo trovavo
simpatico in
confronto a tanti altri tizi che avevo conosciuto in questi sei mesi!
[Soundtrack
62 – DRAGON BALL GT]
“Ehilà Simon!
Sei qui anche tu?”
Tutti
noi ci voltammo incuriositi
verso la direzione della
nuova voce.
A
parlare era stato un uomo molto
basso e pelato. Era molto
muscoloso, aveva gli occhi neri e salutava allegramente Simon con la
mano.
Mi resi
conto di averlo
già visto da qualche parte. Dopo pochi secondi mi ricordai.
Era in televisione
assieme a tutti gli altri membri della polizia di Tokyo…
l’agente in borghese
sconosciuto!
Affianco
a lui, vi erano due donne.
Una era una ragazza
della stessa età di Ran e le sue amiche. Aveva i capelli
lunghi e biondi,
intrecciati fino alla schiena, e aveva gli occhi azzurri. Aveva lo
stesso
sguardo gioviale di quello che, con tutta probabilità, era
probabilmente suo
padre.
L’altra,
non scherzo,
sembrava fosse stata scolpita da
Michelangelo! Era perfino più bella della giovane. I suoi
capelli erano più
corti ma dello stesso colore. I suoi occhi erano freddi e color del
ghiaccio.
Rimasi leggermente intimorita da quello sguardo, ma data la risposta
positiva
di Simon lasciai perdere.
“Guarda un po’
chi si rivede! Anche tu in
riposo, agente Crilin?”
“Eh
già…”
rispose lo sconosciuto raggiungendoci assieme alla sua
famiglia “… ho deciso di
approfittare del
giorno libero per passare del tempo con le mie donne…a proposito! Lei
è mia figlia
Marron… mentre questa è mia moglie C-18!”
“Lei è un nuovo
collega di mio padre?”
si presentò educatamente
Marron a tutti noi, sorridendo dolcemente “Sono molto felice di conoscerla!”
“E’
un piacere anche
per me, my ladies…”
rispose Simon
con molta galanteria “…
vi assicuro che
non avrei potuto conoscere collega più affidabile…ieri mattina ha
svolto un lavoro
encomiabile!”
“Ehm…preferirei evitare
l’argomento… mi vergogno
solo a pensarci…”
incominciò a sudare freddo Crilin, incuriosendo tutti noi.
Stavano
sicuramente
parlando dell’operazione svolta l’altro
giorno… chissà cosa era successo di
così
imbarazzante.
No! Non erano fatti miei!
Io non ero come quel
detective impiccione di
Kudo!
Simon
ci presentò
velocemente senza sbagliare nemmeno un
nome. Ogni secondo che passava, il presunto
‘figlio’ di Agasa guadagnava sempre
più punti a suo favore.
“Posso
farle una
domanda, signorina?” chiese improvvisamente Conan,
rivolgendosi a C-18 “Perché
il suo nome è un numero?”
“Conan! Non si fanno
domande del genere!”
lo rimproverarono
tutti gli altri detective boys, mentre io incominciavo a schioccare le
nocche
delle mie mani, decisamente stufa.
Ok! Questo
era troppo!
Ora lo avrei sistemato…
“Te
ne rivolgo una a
te…perché
tu e la tua amica avete l’aura di due ragazzi adulti?”
[On
Precipice of Defeat - BLEACH]
Sbiancai
di colpo assieme a
Conan… quella donna… come aveva fatto
C-18 a capire che non avevamo realmente sette anni?! Per di
più osservandoci
solo con uno sguardo?!
“Come
immaginavo…anche
voi avete dei segreti da nascondere…”
affermò quest’ultima sogghignando
soddisfatta verso Conan “… ma quantomeno la tua amichetta
è più
discreta e a modo di te, curiosone.
Dovresti imparare da lei… certe verità sono
troppo pericolose per essere
svelate, mio caro piccolo Conan Edogawa!”
Poi
si voltò stranamente
verso Simon. I due si guardarono
per qualche secondo, in profondo silenzio.
“Non
so il perché… ma sono
sicura di averti già visto da
qualche parte…”
esclamò improvvisamente la donna leggermente
insospettita.
“Stavo pensando esattamente
la stessa
cosa… ma non ricordo né dove
né quando…”
confermò Simon con un sorriso che non gli avevo ancora mai
visto.
Leggevo
curiosità nel
suo volto… ma anche un pizzico di arroganza e
spavalderia…
“Vuoi un
consiglio… Simon, giusto?”
affermò infine C-18,
voltandogli le spalle “Evita
di guardare in quel modo le persone
che ti stanno vicino…mi ricordi troppo un principe arrogante che
conosco…”
“E che fine ha fatto, se
posso chiederle almeno
questo?” le
domandò gentilmente Simon, ritornando a comportarsi
normalmente.
“Gli
ho spezzato le
braccia… entrambe… con
dei calci…
piangeva come una femminuccia!” rispose
senza peli sulla lingua lei,
rivolgendosi poi a tutti noi “E’
stato un
piacere conoscerti, Simon Kog. Spero che tu e mio marito possiate
lavorare
insieme e diventare amici…”
“Lo
siamo già, a dire
la verità!” esclamò Crilin
sospirando, beccandosi la risata divertita di
Simon che allungò il pugno verso di lui.
Il suo
collega fece
altrettanto, come se fossero amici di vecchia data. Ero felice che
Simon fosse
riuscito a farsi un nuovo amico… un po’ meno lo
ero nel sapere che questo aveva
una moglie molto misteriosa!
Poi
la famigliola si
allontanò tranquillamente lasciandoci
da soli a riflettere su quanto successo.
Io, in
particolare,
riflettei su tutto quello che era successo con C-18. Qualcosa
l’aveva indotta ad
avere dei sospetti sia verso di me che verso Conan, ma cosa? Lei aveva
parlato
di aura, esattamente come Simon due giorni fa… cosa era
quest’aura di cui
parlavano? Tutti potevano percepirla?
E
poi… perché non avevo
sentito alcun brivido
parlando con lei? Dalle risposte che ci aveva dato, C-18
sarebbe potuta
essere tranquillamente un membro dell’organizzazione degli
Uomini in Nero.
Allora perché non avevo provato alcuna paura?
[Hiro
ni Naru Nda – BOKU NO HERO ACADEMIA]
Tuttavia
i miei pensieri vennero
distolti da un’altra
battuta di Simon nei confronti di Conan.
“Ora
capisco qual è il
problema, Conan…non ho mai conosciuto nessun maschio in
grado di far innervosire una donna al suo primo incontro.Questo è un record, lo sai?”
Ridacchiai
divertita, assieme ad
Agasa e a tutti gli altri
miei amici.
Era la
seconda volta
che quel ragazzo riusciva a farmi ridere spontaneamente…
come ci riusciva?
***
[Akaruku
Genki Ni – BOKU NO HERO ACADEMIA]
Il
resto della giornata, per fortuna,
fu allegra e divertente
come speravo. Io e i detective boys ci divertimmo da morire, scattando
tantissime foto con la mia fotocamera digitale. Alla fine, come avevo
purtroppo
previsto, i bambini vollero che i liceali si unissero a noi,
perciò passammo il
resto di quel tempo tutti insieme. Per fortuna, Simon riuscì
a relazionarsi
molto in fretta anche con loro, soprattutto le ragazze. In quella
situazione
avevo anche avuto la possibilità di vedere dal vivo Masumi
Sera, e dovetti
ammettere che non era affatto una cattiva ragazza… al
contrario, tra i cinque
liceali fu quella con la quale Simon riuscì a parlare di
più.
Solo Conan
ed Heiji
rimasero da parte per un po’ di tempo, ma fin quando non si
sarebbero
avvicinati troppo a Simon o al dottor Agasa, potevano fare quello che
volevano.
Era
pomeriggio inoltrato, ormai, e
tutti eravamo seduti
attorno al tavolino di un bar. Qui Simon ebbe modo di conoscere tutti
meglio.
Tra
le quattro ragazze, come era
prevedibile, le uniche a
comportarsi più educatamente furono Ran, Kazuha e Sera,
mentre Sonoko riempì di
domande il figlio di Agasa il quale però riuscì a
districarsi da ognuna di esse.
La differenza di età e di esperienze dell’uomo nei
confronti della giovane
ereditiera si notava troppo, dato che Sonoko cascò
letteralmente in tutte le
sue risposte a tranello spingendola a spegnere la sua troppa
curiosità.
Una
domanda di Sera, però,
riuscì a farmi drizzare le
orecchie per la preoccupazione.
[Relaxing
Beerus – DRAGON BALL SUPER]
“Simon… posso
farti una domanda?
Perché hai deciso di entrare in
polizia? Vedi…
vorrei seguire le
orme di mio fratello ed entrarci anche io un giorno, e volevo chiederti
un
consiglio…”
Conan
ed Heiji si voltarono verso
quel discorso come falene
attratte dalla luce.
Stavano per
attaccare,
me lo sentivo.
“Non
ci sono mai delle
motivazioni oggettive per entrare in polizia, ma dipende sempre da
quelle
soggettive di ogni persona” le rispose Simon con
tranquillità “Io,
ad esempio, ci sono entrato per mettere fine alla mafia del mio paese, ma per te può essere anche seguire le
orme
di tuo fratello. Ciò che
ti consiglio
è questo.Non
entrare in polizia se non sei pronta a sacrificare la tua vita per
qualunque bisognoso ti si pari davanti!”
“Quindi sei stato nella
squadra anti-mafia?”
domandò incuriosito
Heiji.
“Più
o meno…ho
collaborato anche con loro, questo sì!”
confermò il figlio di Agasa “In
Italia la mafia è meno organizzata
rispetto a quella giapponese, ma è molto più
radicata nel territorio ed incute
sicuramente più timore. Non nego
che per
riuscire a sfuggire da certe situazioni ho dovuto disobbedire spesso
agli
ordini dei miei superiori. E’ sempre meglio
beccarsi dei rimproveri dal tuo
ispettore che finire dentro un obitorio per esserti trovato da solo
contro
decine di uomini armati. Questo è il mio pensiero!”
“Signor Simon!”
lo
chiamò improvvisamente Genta, interrompendo
quei discorsi piuttosto macabri “Lei crede che un giorno potremo diventare
dei detective famosi come Sherlock Holmes?”
“Assolutamente
sì! Ma per riuscirci
dovrete seguire due semplici regole!”
li incoraggiò Simon con un sorriso a trentadue denti
“Prima regola: imparare a conoscere
tutti i suoi ‘limiti’!Un
detective non deve comportarsi da poliziotto e nemmeno mettere a
repentaglio la
sua vita, ma deve agire nell’ombra senza essere mai scoperto.Ora siete davvero molto piccoli,
perciò non
demoralizzatevi se le persone più grandi cercheranno di
tenervi lontani dai
guai!Seconda regola:un
detective non deve mai ragionare da solo, ma ascoltare anche tutte le
opinioni
dei suoi colleghi.Sherlock
Holmes era molto intelligente, ma anche lui aveva il dottor Watson ad
aiutarlo!
Cinque cervelli funzionano sempre meglio di uno, non trovate?”
“Grazie, Signor Simon!
Seguiremo
senz’altro i suoi consigli!” lo
ringrazio Mitsuiko.
Sorrisi,
contenta.
Proprio come il dottor Agasa, anche suo figlio era molto bravo coi
bambini ed
era stato peso subito in simpatia da Ayumi, Genta e Mitsuiko.
[Soundtrack
5 – DRAGON BALL GT]
“Simon…
posso farti anche io una domanda?”
gli chiese Ran educatamente “Ho visto che non hai ancora parlato di tua
madre… lei è venuta qui con te o è
rimasta in Italia? Se non
vuoi rispondere non c’è pro…”
“No, tranquilla…”
la fermò lui, rivelandole dispiaciuto “Purtroppo
tre anni fa le è venuto un ictus ed è venuta a
mancare. Non c’è stato nulla da
fare…”
“Oh,
scusami! Mi
dispiace tanto!” si agitò subito Ran,
venendo però tranquillizzata dal
dottor Agasa, mentre io riflettei sulla risposta di Simon.
In quel caso
aveva
mentito. Non aveva detto loro che sua madre era stata uccisa in un
attacco
mafioso. Lui stava tenendo fede alla parola che aveva dato a me e a suo
padre…
… di questa
storia, fra i presenti, la
conoscevamo solo noi tre.
“Perché oggi non
sei salito sulle
montagne russe?” gli domandò
innocentemente Ayumi, prendendolo in giro “Non avrai avuto paura…”
“Oh no, tranquilla Ayumi!”
la rassicurò lui spiegandoci imbarazzato
“Io
non ho paura di salirci… ma il mio stomaco è
molto sensibile alla velocità e
all’altezza…
rimetto subito dopo
essere sceso da una ruota panoramica, immaginatevi voi! Non
volevo presentarmi in quel brutto stato!”
“Non hai mai scoperto il
perché?”
domandò Conan con curiosità.
“Certo!”
ci rispose
lui alzandosi la maglietta e mostrandoci una
brutta cicatrice proprio nel punto in cui vi era lo stomaco “Non
ricordo affatto come mi feci questa ferita, ma mia madre non voleva mai
raccontarmelo nonostante la mia curiosità.Mi diceva che le venivano in mente brutti
ricordi!”
Ammetto
che quella non era una
cicatrice normale, ed anche
io feci molta fatica a credere a quella storia.
Sembrava lo
squarcio
provocato da uno sparo, ma la consistenza della pelle cicatrizzata era
troppo…
era come se per tappare un buco ci avessero messo della chewing-gum!
[Tsupparu
Hanko Ki – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Posso
farle una
domanda anche io, signor Simon?” si intromise
subito Kazuha, domandandogli
“Lei prima ci ha detto che fa arti
marziali e… dalla prossima
settimana, io
e le mie amiche incominceremo le lezioni nell’accademia di Mr
Satan…”
“Un momento?! Quindi ci
stai dicendo…?”
domandò Ran alla sua
amica, che sorridente confermò con un cenno del capo.
“Dalla prossima settimana
io ed Heiji ci
trasferiremo qui
definitivamente e verremo in classe con voi! Lui collaborerà
con la centrale di
Tokyo, mentre io seguirò le lezioni con voi da Mr Satan!”
Per
poco non mi affogai con il succo
d’arancia che stavo
bevendo.
Che cosa?!
Quei due si
trasferiranno qui!?
“Io
non c’entro
niente, stavolta. Lo giuro!” si affrettò
a sussurrarmi Conan altrettanto
sorpreso “Heiji me lo ha detto
stamattina!”
“Da ciò che si
dice, iscriversi
all’Accademia di Mr Satan è una vera e
propria pazzia…” ammise Simon
con grande meraviglia “…
per
caso sapete già chi sarà il vostro insegnante?”
“Conosciamo
solo il
nome, a dire il vero!” rispose Sera rivelando
“Si chiama
Son Goku… lei ne ha mai
sentito parlare?”
Stavolta
a sputare la bevanda non fu
nessuno di noi. Alle
mie spalle, infatti, mi accorsi della presenza di Crilin e della sua
famiglia.
L’uomo
aveva gli occhi
sbarrati per lo shock, mentre C-18 e Marron lo stavano fulminando con
gli occhi
poiché lui aveva sporcato loro i vestiti.
“SO-SO-SON
GOKU?! VOI
PRENDERETE LEZIONI DAL MIO MIGLIORE AMICO?”
***
CRILIN
[Relaxing
Beerus - DRAGON BALL SUPER]
Eravamo
dentro al bar da soli cinque
minuti quando ci
accorgemmo dell’arrivo di Simon e dei suoi amici. Avevo, lo
ammetto, ascoltato
gran parte dei discorsi tra di loro. Scoprii, in questo modo, molte
informazioni sul mio nuovo amico.
Primo. Lui
non si
conosceva da molto con suo padre. I due si erano incontrati per la
prima volta
solo due giorni prima.
Secondo.
Simon non
stava raccontando loro la verità. Non aveva rivelato loro di
essere stato un
infiltrato nella X-X-I.
Terzo.
Quella
cicatrice non l’aveva provocata un’arma da
fuoco… ma un KI Blast!
Ci avrei scommesso tutto quello che volevano!
Ultima,
scioccante
rivelazione… Son Goku avrebbe
fatto il
maestro nell’accademia di quel buono a nulla di Mr Satan?!
“Signore…
ci
conosciamo?” mi domandò stranita quella
che avevo scoperto si chiamasse
Sonoko.
“Lo conosciamo
noi…”
mi anticipò una delle bambine che si erano
presentate con noi, quella che C-18 aveva considerato adulta, di nome
Ai
“E’
un
collega di Simon…”
“… ed anche
grande esperto di arti
marziali!” aggiunse il mio
nuovo amico “Sicuramente lui sa
molto
meglio di me chi sia questo Goku.D’altronde io non ho mai partecipato a
dei
veri tornei mondiali…”
“Allora
potrà aiutarci
lei,signor…”
[Krillin
and Goku – DRAGON BALL SUPER]
“Crilin.
Piacere di
conoscervi!” risposi io ad un’altra
ragazza, il cui nome se non sbaglio era
Kazuha “Lo ammetto.Son
Goku è il mio migliore amico fin dall’infanzia. Se è davvero lui che vi
allenerà, allora siete in mani perfino
migliori di quelle di Mr Satan, ve lo assicuro!”
“Davvero?!Allora
deve
essere davvero molto forte!” esclamò
felice la ragazza di nome Ran.
“Lo
è per davvero! E’ stato
anche un Campione Mondiale
tantissimi anni fa!Ammetto
però
che mi avete colto alla sprovvista…”
ammisi io con imbarazzo “…
vedete… Goku non è
sempre… come posso spiegarvelo senza denigrarlo?!”
“E’ uno
scansafatiche che non porta mai i
soldi in casa…” rispose
per me C18, aggravando la posizione di Goku “… a quanto pare Chichi stavolta
lo ha fatto rigare dritto!”
“C-18!
Così lo metti
in cattiva luce!” la rimproverai io offeso.
Tutti
gli altri ridacchiarono
divertiti, assistendo alla
scenata con mia moglie, la quale però li bloccò
subito con una frase secca.
“Una
cosa posso
assicurarvela io… il giorno in cui
incontrerete questo Son Goku, la vostra vita cambierà per
sempre!”
affermò infatti lei “Lo capirete solo conoscendolo… credetemi
se
vi dico che niente e nessuno è in grado di sconfiggerlo. Ve
lo dice la donna
‘con un numero come nome’!”
detto ciò fece un occhiolino verso un
paonazzo Conan, il quale abbassò lo sguardo pieno di
vergogna.
“Mamma! Papà! Si
è fatto
tardi! Devo prepararmi per la festa di
compleanno di Goten!” esclamò
improvvisamente Marron controllando
l’orario.
“D’accordo…
allora ce ne
andiamo!” acconsentimmo io e C-18,
alzandoci dal nostro posto “E’ stato un piacere rivederci ancora una
volta… ci vediamo lunedì, Simon!”
Prima
di allontanarci,
però, C-18 ebbe da fare un piccolo
appunto a tutti gli altri giovani.
“Fossi
in voi non
riempirei di troppe domande il vostro nuovo amico. Non
è un interrogatorio. Provate a conoscerlo nella
normalità. Solo
così potrà acquisire la vostra fiducia!”
“Perché ci sta
dicendo questo, signorina?”
le chiese Heiji con
sospetto, ma a rispondere fu invece Simon con severità.
“Perché non sono
un brocco, mio caro
Heiji. So che in
realtà non vi fidate ancora delle mie parole. E avete
ragione… alcune delle cose che vi
ho
raccontato sono false, ma ho mentito per il vostro bene. Al
momento solo
due di voi, incluso anche il mio collega…”
indicò me “…
sanno la verità sulla mia storia, e desidero che questa
situazione
rimanga tale… per il vostro bene!”
Accidenti!
Era stato davvero molto
duro nei loro confronti.
Tuttavia non
percepivo
rabbia nelle sue parole, ma soltanto saggezza. Lo aveva fatto davvero
per il
loro bene, lo sentivo. Essere ricercato dal mondo intero non era la
situazione
migliore con la quale farsi degli amici, ma lui ci stava comunque
provando e questo
la diceva lunga sulla sua voglia di vivere che aveva quel giovane.
“Fidatevi
delle sue
parole, ragazzi!” decisi allora di prendere le sue
difese, raccontando loro
“Simon sarà anche molto
misterioso, ma ci
tiene davvero alle persone a cui vuole bene…ieri mattina ha salvato la
vita
di una nostra collega durante un’operazione, nonostante l’avesse conosciuta da pochi
minuti. Dategli una
possibilità… ve lo dico per esperienza
personale!”
[Trunks
and Mai – DRAGON BALL SUPER]
E
dopo aver detto ciò,
andai a pagare il conto ed uscii dal
bar assieme alle mie donne, tra lo sguardo confuso di tutti i presenti.
“Sbaglio o lo avete preso
proprio in simpatia?”
domandò mia
figlia riferendosi a Simon.
“E’ molto raro
conoscere una persona
così devota al bene…sono convinto che un giorno lo ritroverò
al
mio fianco contro un guerriero molto forte.Quella che mi sorprende, però,
sei tu C-18!” ammisi io rivolgendomi a
mia
moglie “Non mi aspettavo che tu
prendessi le sue difese!Per
quale motivo hai detto quelle parole?”
“Non
lo so… sono convinta di aver
già visto quel tizio…”
insistette lei, sorprendendomi ancora una volta.
“Ne sei davvero convinta,
C-18?”
le domandai io, sospettoso.
“Sì…
ma non ricordo dove… mi
scoppia la testa solo a pensarci…” mi
rispose, decisamente preoccupata “…
è come se i miei ricordi fossero celati
nell’oscurità più profonda… ogni volta
che guardo negli occhi quell’uomo quei ricordi cercano di
riaffiorare, senza
riuscirci…”
“Però
devo proprio
ammetterlo…” disse improvvisamente
Marron con un sorriso a trentadue denti
“… Simon
è davvero un bellissimo uomo! Non
c’è proprio paragone coi miei compagni di
classe!”
“EHI!
Che intenzioni
hai, Marron?! E’ molto
più grande di
te!”
“Mica
ho detto che
volevo mettermi insieme a lui, papà!” mi
prese in giro lei, facendomi la
linguaccia e raggiungendo la nostra auto, salendo in macchina.
“E’
grande abbastanza
da potersi trovare un ragazzo…” mi
rimproverò mia moglie divertita “…
e poi non ha tutti i torti. Simon
è un uomo molto affascinante!”
“EH?!
ANCHE TU?!”
“Tranquillo”
mi
rispose però lei, dandomi un dolce bacio sulla fronte
“Mio marito
lo è molto di più…”
Dopodiché
mi
lasciò lì imbarazzato sul posto mentre saliva
sull’auto.
Accidenti a
loro due…
mi facevano dannare come un matto ma le amavo troppo!
Stavo
per raggiungerle, quando percepii un improvviso sbalzo d'aura
proveniente dal Luna Park. Anche C-18 e Marron si erano rese conto
subito di ciò, e avevano cacciato fuori la testa dal
finestrino della macchina. L'energia che avevo percepito apparteneva a
Simon Kog.
"Crilin..."
Rendendomi
conto che fosse stato un semplice allarmismo, decisi di lasciar
perdere, rassicurando le donne che amavo. Avrei chiesto spiegazioni al
mio collega il giorno dopo.
***
CONAN
[Soundtrack
25 – DETECTIVE CONAN]
Quel
giorno era stato molto
particolare. Per la prima volta
avevo avuto la possibilità di conoscere Simon Kog, e ad
aiutarmi era venuto
anche Heiji.
Dovevo
ammettere che,
nella vita privata, era davvero molto bravo ad avvicinarsi alle
persone. Un po’
meno lo era nell’essere un tantino meno arrogante,
soprattutto con quei
commenti che mi aveva lanciato addosso dopo l’incontro con
C-18.
Per di
più, Ai non mi
aveva rivolto nemmeno una parola. Sembrava fosse arrabbiata con me per
non so
quale motivo, e la cosa mi dava molto fastidio. Non era da lei
accogliere così
facilmente uno sconosciuto nella sua vita, soprattutto se si legava
così tanto
alla sua sfera di affetti privata. Questo
Simon poteva essere chiunque… poteva addirittura far parte
dell’Organizzazione,
così come quella donna di nome C-18. Era diventata davvero
così tanto ingenua?
Dopo
le parole che C-18 e Crilin ci
rivolsero dentro il bar
del luna-park, compresi che il dottore ed Ai conoscevano la vera storia
di Simon,
perciò presi in disparte la mia amica cercando di parlarle
per scoprire
qualcosa di più.
Tutto,
però, mi sarei
immaginato tranne quello che avvenne
in quel momento.
[Soundtrack
24 - DETECTIVE CONAN]
“Ancora?!Non
ti sono
bastate le risposte di ieri?!TI HO
DETTO DI NO!Non
ti dirò nulla su Simon!” mi
aveva risposto lei, inviperita
“E lo stesso vale per il dottor
Agasa!”
“Ma
perché?” le
chiesi io offeso.
“Te
lo dirò un’ultima
volta… NON…
IMPICCIARTI… NEGLI
AFFARI PRIVATI… DEL DOTTOR AGASA!”
mi urlò lei cercando di allontanarsi da me…
…
ma io non potevo
accettare una risposta del genere… non potevo rimanere
all’oscuro di tutto, non
nella situazione in cui ci trovavamo! Avevo bisogno di quelle
informazioni per
capire davvero chi fosse Simon Kog!
“Mollami
subito il
braccio… mi hai capito, Kudo?!” mi
minacciò lei quando la afferrai al volo.
“Chi
ti credi di
essere…CHI TI CREDI DI
ESSERE, AI?!
COME FAI A NON PREOCCUPARTI DEL DOTTOR AGASA?! QUEL RAGAZZO POTREBBE
ESSERE
ANCHE UN CRIMINALE DA STRAPAZZO E TU MI DICI DI FARMI I FATTI MIEI? IL
DOTTORE
E’ UN MIO AMICO DA TANTISSIMI ANNI! CHI
SEI TU PER IMPEDIRMI DI PREOCCUPARMI…”
[Vector
To Heavens – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Mi
bloccai subito, prima di dire
quelle parole orribili, ma
ormai avevo fatto la frittata…
“Scusa,
Ai… non
volevo…”
“No…
hai
ragione…sniff…
cosa dovrei essere io per il dottore? Tanto a te
servo solo per la
formula… sniff…
non pensi nemmeno
che io… sniff…
gli voglia bene come
un padre…”
Vidi
il suo viso riempirsi di
lacrime… quei singhiozzi furono in
grado di straziarmi l’anima… cosa le avevo
detto? Con che coraggio le avevo rivolto quegli insulti?
“Ai…
Ai… ti prego…
scusam…”
“RISPARMIA
IL FIATO!”
mi urlò con tutta la forza che possedeva in corpo, prima di
allontanarsi da me
fuggendo in preda ai singhiozzi…
“Ai!
Ai! Aspetta!”
Sbiancai
di colpo quando mi resi
conto che tutti quanti
erano venuti a cercarci e che avevano assistito a quella scena orribile.
“Con te faremo i conti
più tardi!”
mi avvertì Agasa, fumante di
rabbia, prima di partire all’inseguimento di Ai.
“Conan… cosa
è successo?”
provò a domandarmi Ran severamente “Perché
Ai stava piangendo?”
Fu
Simon a rispondere per tutti loro.
“E’
a causa mia… dico
bene?”
[Riku's
Theme
- KINGDOM HEARTS METAL]
All’inizio
stavo per
annuire alla sua affermazione, poi però
negai terribilmente in colpa.
“No…
l’ho fatta
arrabbiare perché sono uno stupido…”
“… ed anche a
causa mia…”
insistette Simon con un tono di voce talmente
freddo da farmi sentire ancora peggio “…
mi sembra di avervelo detto poco fa, ma a quanto pare a te non
è entrato ancora
in testa… questa non è una faccenda che ti
riguarda, piccolo impertinente! Non
azzardarti… mai più… a prendertela con
Ai o con mio padre… mi sono spiegato, stavolta?!”
“Ehi
tu! Vedi di
calmarti!” intervenne però Heiji
mettendosi fra me e Simon “Che
modi sono questi?! Chi ti
credi
di essere per permetterti di minacciare un bambino di sette anni che
conosci a
malapena?!”
“Sono
il figlio di quello
che voi state credendo pazzo!” affermò
senza giri di parole Simon
portandosi davanti ad Heiji, il quale indietreggiò
intimorito prima però di
dichiarare.
“Ma
davvero? Un figlio
che non si presenta per venticinque anni, che scopre tutto qualche mese
fa e
che cerca di riallacciare un rapporto con un padre di cui conosceva a
malapena
il nome… sempre che tu sia suo
figlio
biologico…”
“HEIJI!”
esclamò
scioccata Kazuha, allontanando il suo amico d’infanzia
“QUESTO NON E’ DA TE!”
“Adesso
basta! State
esagerando!” li rimproverò entrambi
Sera, mettendosi tra loro per evitare
lo scoppio di una rissa “Non
costringetemi ad usare il Jet-Kune-Do!”
“…
dici di voler
entrare a far parte della sua famiglia ma non racconti la
verità né a lui né ad
Ai… come ti sei permesso ad entrare nella loro vita sapendo
che la tua presenza
li avrebbe messi in pericolo? Che razza
di figlio metterebbe a repentaglio la vita di suo padre
sapendo…”
CRACK!
Tutti,
dal primo
all’ultimo, cademmo a terra dopo quella
brevissima ma terrificante scossa di terremoto. Sotto i piedi di Simon
si erano
formate delle crepe, proprio sull’asfalto…
…
ma non fu questo a
far tremare tutti di paura…
…
fu lo sguardo
omicida che rivolse al mio amico, talmente diabolico e minaccioso da
far
tremare Heiji come un bambino.
Nemmeno
Sera, Ran e Sonoko avevano il
coraggio di
avvicinarsi a lui, in quel momento, e si erano portate davanti ai
bambini per
proteggerli. In quanto a Kazuha, lei si era portata di fianco ad Heiji,
nonostante stesse tremando il doppio di lui.
Io, invece,
ero
paralizzato per lo shock. Nemmeno Gin fu in grado di mettermi
così tanta paura…
chi diavolo era quel ragazzo!?
Improvvisamente,
come tutto
cominciò, ebbe subito anche
termine.
Lo
sguardo di Simon cambiò
un secondo dopo, passando dal
furioso al disgustato.
“Che moccioso
impertinente…
fai tanto il gradasso ma ai fatti non sai combinare un
accidenti…”
L’uomo
recuperò
una bottiglietta di aranciata dal suo zaino
e tolse il tappo.
“Mio padre e Ai sanno
quanto basta per non essere in
pericolo… se
lui o lei non mi volessero, o se
rischiassero la vita, mi allontanerei da loro senza alcuna esitazione
per
proteggerli… ma tu sai
già tutto, dato
che giudichi e sparli senza conoscere, non è così?Dici di voler conoscere la
verità… ma ora te la stai facendo sotto per
il terrore... mi è bastato far esplodere
l’un per cento della mia potenza
per farti pisciare addosso. Vuoi davvero
sapere se sono suo figlio biologico? D’accordo…”
Tutti
noi lo vedemmo bere dalla
bottiglietta…
… prima che
sputasse letteralmente tutta
la bevanda addosso alla faccia
e al vestito di Heiji!
“HEIJI!”
esclamò
schifata Kazuha evitando il getto che finì addosso al nostro
amico, il quale
era rimasto letteralmente senza parole davanti alla reazione di Simon
Kog.
Quest’ultimo,
però, non aveva ancora finito.
“Ecco… adesso
hai tutto il DNA
necessario per cancellare i tuoi
dubbi.Dovreste
vergognarvi… approfittare di una giornata così
divertente per
fare gli stalker ad una persona che desidera soltanto
conoscervi… avete
ottenuto ciò che volevate, perciò io raggiungo Ai
e il dottore… e tu…”
Quando
Simon si voltò
verso di me mi rivolse lo sguardo
peggiore di tutti…
…
quello della pietà.
“…
tu ti avvicinerai
ad Ai solo dopo esserti scusato con lei. Quella
bambina voleva soltanto divertirsi con i suoi amici oggi… e
guarda cosa hai
combinato con la tua curiosità…”
“BRUTTO BASTARDO! VIENI
SUBITO QUI!”
impazzì Heiji cercando di
raggiungere Simon che si stava allontanando da noi per raggiungere
Agasa ed Ai.
“Heiji! Fermati!”
riuscirono a bloccarlo tutte le ragazze, prima
che commettesse una sciocchezza.
“Lasciatemi
andare… quel bastardo non la
passerà liscia!”
[Soundscape
to Ardor - BLEACH]
“ORA
BASTA HEIJI!”
Il
mio amico finalmente si
bloccò, sentendo la mia voce.
“LUI
NON CENTRA
NIENTE! E’ COLPA MIA SE AI SI E’ MESSA A PIANGERE!
LE HO DETTO DELLE COSE
BRUTTISSIME CHE NON PENSAVO DAVVERO… E LEI…lei ci è
rimasta malissimo…”
ammisi finalmente davanti a tutti “Mi
dispiace tantissimo… ho rovinato tutto…”
Ran
sospirò, delusa dal
mio comportamento, e mi disse.
“D’accordo…
ti crediamo… ma ti perdoneremo solo
se
andrai a chiederle scusa!”
“Se ci vai adesso,
però, lei ti
scannerà vivo, marmocchio!”
affermò invece Sonoko, molto più seria e
comprensiva del solito “Lasciala
sbollire, così eviterete di urlarvi addosso
un’altra volta!”
Cercai di
trattenere
le lacrime a stento…
…
non mi era mai
capitato di comportarmi in quel modo orribile con una
persona… né tantomeno con
un’amica tanto stretta! Simon aveva ragione… il
dottore ed Ai erano come padre
e figlia, ormai, e lui non aveva obbligato nessuno ad accettarlo come
loro
membro della famiglia.
Ero uno
stupido… lo avevo creduto un
membro dell’Organizzazione solo
per un mio capriccio o dubbio… no… lo avevo
creduto tale per paura di essere
stato scoperto…
… e lo avevo
giudicato senza prima
conoscerlo.
Avevo
provato a
cercare tutte le prove che avrebbero potuto incastrarlo, senza
minimamente
immaginare che quell’uomo potesse realmente agire come un
figlio per Agasa…
Fu
solo a quel punto che Heiji
riuscì finalmente a calmarsi
definitivamente, liberandosi dalla morsa di Kazuha e poggiandomi una
mano sulla
testa, terribilmente colpevole per quanto accaduto, mentre sentii Ran
abbracciarmi affettuosamente dietro la schiena.
“Direi
che è meglio
andare a scusarci con loro, amico mio…”
ammise il mio amico dopo aver
tirato un sospiro liberatorio “… stavolta siamo davvero andati troppo
oltre…”
Lui sapeva
il motivo
per il quale ero così preoccupato, per questo era
intervenuto in quella
discussione… aveva provato a difendermi a spada tratta e di
questo gliene sarei
stato grato per sempre. Lui era un vero amico. Però, a causa
mia era finito nel
torto…
“Sì…
sniff… andiamo…”
***
SIMON
[On
the Precipice of Defeat - BLEACH]
Riuscii
a rilassarmi solo dopo
essermi allontanato
abbastanza da tutti loro.
Che giornata
del
cazzo… era andato tutto bene fino a quel momento…
poi Conan ed Ai avevano
litigato a causa mia ed io avevo letteralmente perso la pazienza per
quella
situazione assurda.
Perché non
poteva mai andare tutto
liscio?! Perché la mia vita doveva
essere sempre così complicata?! Che pensassero tutto quello
che volevano… tutto
ciò che volevo era avere un piccolo stralcio di vita normale
con un uomo che
non avevo mai avuto la possibilità di vivere per colpa della
X-X-I e di X-X-I.
Perché avrei dovuto rivelare a loro quelle verità
così terribili? Loro non
erano la mia famiglia…
…
non lo erano nemmeno
Ai ed Hiroshi…
Mi
fermai improvvisamente, cercando
di riprendere il fiato e
il controllo.
Cosa avevo
dalla mia
parte per potermi definire figlio di Hiroshi Agasa? La scienza?
No… non bastava
soltanto quella per definirmi suo figlio… avevo perso la
testa nel momento
esatto in cui Heiji mi aveva provocato… avevo utilizzato il
mio KI per far
tremare di paura un giovane ed innocente ragazzo!
Ero andato
troppo
oltre con lui, nonostante le brutte parole che mi aveva detto. La mia
forza non
doveva essere utilizzata per scopi personali… con che
dignità potevo
presentarmi al lavoro? O anche solo davanti a mio padre?
Non era il mio lato oscuro
che volevo far conoscere
nella mia nuova
vita… che mi era saltato in testa?
Solo
a quel punto fui abbastanza
lucido da riuscire a
percepire il KI di papà ed Ai. Erano usciti fuori
dal parco e si trovavano
dentro la macchina.
La bambina
era ancora scossa,
a giudicare dal modo in cui tremolava la sua aura…
Con
dispiacere mi avviai verso il
parcheggio, con
l’intenzione di chiedere scusa ad entrambi per quanto
accaduto.
Se io li
avessi
lasciati vivere in pace, non sarebbe mai accaduta una cosa del
genere…
Cinque
minuti dopo, io ero fuori dal
luna-park e mi ero diretto
verso la macchina. Eccoli lì. Ai si era rannicchiata sul
petto di mio padre,
che la stava abbracciando cercando di consolarla.
[Max
Pezzali – Ci sono anch’io]
Quella scena
mi fece
tornare in mente molti ricordi… anche io, quando piangevo da
piccolo, mi facevo
coccolare, come Ai, da mia madre che cantava la mia canzone preferita
per
riuscire a smuovere la mia smorfia piangente e trasformarla in un
sorriso
sincero…
Io
di risposte non ne ho
mai avute mai ne avrò
di domande ne ho quante ne vuoi
e tu,
neanche
tu mi fermerai
neanche tu ci riuscirai
io non sono
quel tipo di uomo e non lo sarò mai
Mi
bloccai letteralmente sul posto
osservando le labbra di
mio padre pronunciare le esatte parole della canzone di mia madre. Quella canzone… lui la
conosceva…
Non
so se la rotta è giusta o se
mi sono perduto ed è
troppo tardi
per tornare indietro così
meglio che io vada via
non pensarci, è colpa mia
questo mondo
non sarà mio
Ripresi
di nuovo a muovermi, ma
stavolta non avevo controllo
del mio corpo. L’unica cosa che riuscivo a controllare era il
suono della mia
voce, che intonava dolcemente quel pezzo così bello ed unico.
Non
so
se è soltanto fantasia
o se è solo una follia
quella stella lontana laggiù
Però
io la seguo e anche se so
che non la raggiungerò
potrò dire
ci sono anch'io
Quando
mi avvicinai allo sportello,
mio padre si rese
finalmente conto di me ed aprii la portiera. Fu solo in quel momento
che Ai
alzò lo sguardo verso di me, confusa. Aveva il viso tutto
arrossato e gonfio.
Entrai dentro la macchina e iniziai a cantare dal punto in cui si era
fermato
mio padre, sorprendendo sia lui che la piccola.
Non
è
stato facile perchè
nessun' altro a parte me
ha creduto
però ora so
che tu
vedi quel che vedo io
il tuo mondo è come il mio
e hai guardato
nell'uomo che sono e sarò
Ti potranno dire che
non può esistere
niente che non si tocca o si conta o si compra
perchè
chi è deserto non vuole che qualcosa fiorisca in te
E
so
che non è una fantasia
Non è stata una follia
quella stella
la vedi anche tu
perciò
io la seguo ed adesso so
che io la raggiungerò
perchè al mondo
ci sono anch'io
[Freedom
– FLORIAN BUR]
“Simon…
tu conosci…”
mi domandò senza parole mio padre, ed io lo anticipai
facendo segno di sì con
la testa.
“Me
la cantava anche
mia madre” raccontai io con un sorriso, asciugando
le lacrime di Ai “E’
la
mia canzone preferita!”
“Anche…
anche la tua…?
Hic!” mi
domandò la piccola
prima di tapparsi la bocca imbarazzata.
Io
trattenni un sorriso davanti a
quella scena. Proprio come me, quando ero
piccolo,
singhiozzava dopo aver pianto troppo.
“Direi
che basta
piangere, non è così?” la
consolai io prendendola anche in giro “Altrimenti
non riuscirai più a parlare per
colpa del singhiozzo!”
“Divertente…
hic!Simon
io…hic!Volevo chiederti scusa… hic!” mi disse dispiaciuta lei
“A causa mia…hic!La
giornata si è
rovinata… hic!Volevo soltanto…
hic!Volevo soltanto
difendere te e il dottore…
hic!”
“Non farlo mai
più…”
Quella
frase mi uscì di
getto come una pallottola dopo uno
sparo. Tutti i dubbi che avevo avuto in precedenza si erano dissolti
nel nulla.
“Cosa…
hic!Cosa
intendi?” mi domandò lei senza parole.
“Non
voglio che tu ti
metta a piangere a causa mia!” la rimproverai con
fermezza, scioccando
anche mio padre “E non solo! Non
voglio
che tu mi difenda da quelle accuse e non accetto quelle scuse che mi
hai
rivolto… la colpa non
è tua!Chi
se ne frega di cosa dice la gente?! Con
tutte le loro supposizioni possono pulirci il culo!Che a loro piaccia o meno, io voglio far
parte della vostra famiglia perché sento che si sta formando
un bellissimo
legame tra noi tre e non voglio perderlo!Dopo
aver vissuto per tre anni in quell’inferno della X-X-I,
voglio
tornare ad avere una vita normale… e lo voglio fare con mio
padre al mio
fianco… ed anche con te!”
Le
poggiai una mano sopra i capelli,
scompigliandoglieli
tutti.
“Dimmi Ai… posso
far parte della vostra
famiglia?”
Lei,
per la prima volta, mi
guardò intensamente negli occhi,
pietrificata e commossa dalle mie parole. Poi si voltò
incerta verso mio padre,
che le accarezzò i capelli proprio come avevo fatto io.
La sua risposta fu molto
semplice… si
gettò tra le mie braccia e
ricominciò a piangere a dirotto!
“Oh
no… sono una
frana! Ti ho fatto piangere di nuovo!” esclamai io
imbarazzato tirandomi un
ceffone da solo.
“Credo che stavolta stia
piangendo di
gioia…” mi
rassicurò lui
osservando fuori dal finestrino della macchina e notando un particolare.
“Ci
sono tutti gli
altri fuori dal luna-park e ci stanno raggiungendo…”
“Non… non voglio
vederlo!”
affermò con rabbia Ai dopo essersi
asciugata le lacrime, riferendosi senz’altro a Conan
“Lui ha detto… ha detto che non
mi preoccupavo abbastanza del dottore… che non gli
volevo bene”
“Oh,
questo è
senz’altro falso!” ci scherzai su io
“Se
non ci fossi stata tu avrei ritrovato mio padre obeso, steso sul divano
ed
immerso tra i cartoni della pizza!”
“Dai!
Non scherzare!”
esclamarono in coro sia lei che il dottor Agasa, facendomi ridere.
“Ma
non vedete che siete
in perfetta sintonia? Chi crederebbe che non siate legati
l’uno all’altro?!”
continuai a prenderli in giro io affettuosamente “Ve l’ho
già detto! Non mi importa
se vogliono scoprire qualcosa di più sul mio passato!Che lo facciano pure… io non mi
prenderò alcuna responsabilità per
questo! Ma non devono farvi più soffrire! O dovranno fare i
conti con me!
D’accordo?”
“Però
non voglio
parlarci comunque…” insistette lei
decisa.
“Perché invece
non ci comportiamo da
adulti e non li affrontiamo a viso
aperto?” le proposi io “In questo
modo dimostreremo loro quanto è forte il nostro legame e non
avranno nulla da
ridire!”
Ai
mi guardò incerta, non
sapendo cosa fare.
“Facciamo
così… tu ascolterai
ciò che ha da dire Conan,
mentre io parlerò con Heiji. Così ti sentiresti
più a tuo agio?”
“Con Heiji?”
mi
domandò Agasa preoccupato “Non
avrete per caso…”
“Niente
scazzottate o altro
di irreparabile…” mi precipitai a
tranquillizzare mio padre, aprendo lo
sportello della macchina “Ha detto
che io
non ero tuo figlio biologico… così
gli
ho sputato addosso l’aranciata che avevo bevuto e gli ho
detto di fare il test
del DNA in quello stato.Allora,
Ai? Vieni con me?”
Lei
abbassò lo
sguardo, ancora indecisa… ma alla fine mi prese la mano ed
uscì insieme a me
dall’auto. Dietro di noi ci seguì mio padre, il
quale notò subito un altro
particolare e ci avvertì incredulo sottovoce.
“Sbaglio o anche Conan ha
il viso arrossato?”
Rivolsi
il mio sguardo verso il
piccolo… era vero.
Anche lui
doveva aver
pianto…
“Quell’idiota…quell’idiota
si è messo a piangere?”
esclamò senza parole Ai “Io… io non posso crederci…”
I
due ci raggiunsero lentamente, con
tutti gli altri che si
tennero a debita distanza per rispetto nei nostri confronti.
“Ai…
posso parlare da
solo con te?” chiese Conan ad Ai, con una decisione
che mai e poi mai mi
sarei aspettato da un bambino di sette anni…
…
entrambi
si stavano
osservando come se conoscessero a memoria l’anima di chi
avevano di fronte…
…
in quel momento
aveva deciso di gettare la sua maschera.
C-18, la
moglie di
Crilin, non aveva detto una stupidaggine. Conan ed Ai erano tutto
tranne che
bambini… quale rapporto li legava così
indissolubilmente?
Questo
però non era
importante in quel momento.
Ai
si voltò indecisa verso
me e mio padre, il quale le
sorrise cercando di confortarla. Solo a quel punto lei decise di
accettare la
proposta di Conan, indicando la macchina e facendosi seguire da lui.
Quando
i due bambini entrarono
definitivamente dentro la
macchina, mi voltai verso il giovane Heiji e mi portai proprio davanti
a lui
senza alcun timore.
“Cosa
farai, adesso?”
gli chiesi io con tutta la sicurezza che
avevo acquisito in quei minuti “Continuerai a sbraitarmi addosso oppure ci
comporteremo da uomini maturi? A noi la scelta!”
***
AI
[Here
to stay - BLEACH]
Rientrai
in macchina, senza voltare
il mio sguardo verso
Conan che mi seguii rispettosamente, chiudendo la portiera per non far
sentire
a nessuno i nostri discorsi.
“Vedi
di essere breve
e coinciso, Kudo…” lo anticipai io
furibonda “… perché
non ho affatto voglia di ascoltarti in questo momento! Ringrazia
il dottor Agasa e suo figlio se sei
qui!”
Seguirono
una decina di lunghi,
silenziosi e sofferti
secondi nei quali non ebbi il coraggio di voltarmi verso di lui.
Poi,
finalmente, parlò.
“La
verità è che io ho
avuto paura di Simon… temevo vi
stesse
prendendo in giro e che non vi volesse affatto bene…
avevo paura facesse
parte dell’organizzazione degli Uomini in Nero e che avrebbe
potuto un giorno
tradirvi e uccidervi…”
“…
non è vero… tu non avevi
paura…tu hai
ancora paura che
questo possa accadere!” precisai io con rabbia
“Non
è così? Chi potrebbe farti
tornare un adulto se mi succedesse qualcosa? Rimarresti per sempre un bambino e dovresti
rinunciare per sempre alla
tua ragazza Ran! Chi se ne frega se
Shiho Miyano vuole provare a ricominciare una nuova vita con il dottor
Agasa!?
Chi se ne frega se desidera tornare un’adulta anche lei
oppure rimanere una
bambina e rimanere Ai Haibara per sempre?! Shinichi,
credevo di potermi fidare di te! Credevo che tu,
più di tutti, avresti
capito il mio dramma perché lo stai provando sulla tua
pelle! Invece non fai
altro che parlare di uomini in nero, di FBI e di pillole! Kudo… tu sei la prima persona con la
quale avevo stretto amicizia per
la prima volta nella mia vita! Possibile che, per te, questo
conti davvero
così poco?!”
Conan
non parlò per
un’altra decina di secondi
interminabili.
Ciò
non fece altro che
aumentare la mia rabbia… volevo prenderlo a schiaffi! Come
potevo essere
diventata sua amica?!
“Ti
sbagli…”
Mi
zittii di colpo ascoltando quelle
parole e mi voltai per
la prima volta verso di lui.
“Parla…”
Lui
annuì con la testa e
continuò a parlarmi.
“Ti
sbagli… non è vero
che mi interessi solo per la pillola… posso
rimanere anche per anni in questo stato se so che la mia migliore amica
starà
sempre al mio fianco!”
[Shittori
Tasogare – BOKU NO HERO ACADEMIA]
Sgranai
gli occhi stupita dalle sue
parole.
Avevo sentito bene? La sua
migliore amica?
“Ai… sono un
verme…
è
questa la verità! Ti ho gettato addosso tutte quelle brutte
parole e non ti
meriti questo trattamento! Mi sono pentito subito dopo averti detto
quelle
cattiverie! Non è vero che per me
non
conti nulla… non so cosa farei se non dovessi più
stare al mio fianco!Sniff…
Ai… sniff… ti
prego… perdonami… sniff…”
Ero
rimasta paralizzata per lo
shock… Shinichi stava
piangendo?! Stava davvero versando lacrime per me?
Era
impossibile!
L’ultima volta che l’avevo visto in quello stato fu
quando lui aveva deciso di
mentire per l’ennesima volta a Ran a causa
dell’organizzazione…
…
ero davvero così
importante per lui? Ero davvero la sua migliore amica?
Shinichi
si asciugò le
lacrime, attendendo la mia risposta…
che arrivò puntuale dopo un infastidito sospiro.
“Accidenti
a te…
detective da strapazzo!Solo per questa volta lascerò
correre!”
decisi di dirgli alla fine, con grande sofferenza “Ma se ti azzarderai ancora
una
volta a…”
“Non
lo farò più…”
affermò lui distrutto, guardandomi dritta negli occhi
“…
non mi metterò più a
ficcanasare nella tua vita se è questo che vuoi…
ma non voglio perderti…
non in questo modo orribile…”
Continuammo
a fissarci per molti
secondi, prima che aprissi
il mio sportello.
Era stato
del tutto
sincero dalla prima volta che l’avevo conosciuto e non mi
aveva nascosto nulla.
Ora, dopo sei mesi, conoscevo davvero ciò che Shinichi
provava nei miei
confronti e sentire che, nonostante amasse incondizionatamente Ran,
fosse tanto
legato a me mi rendeva felice.
Tuttavia, quelle parole
bruttissime mi avevano
lacerato l’anima ancora
una volta… ci avrei messo tanto tempo a fidarmi ancora una
volta di
quell’idiota… di certo non avrei mai
più provato qualcosa in più
dell’amicizia!
Su questo ormai non avevo più dubbi!
Uscendo
dalla macchina, notai che
Simon ed Heiji si stavano
stringendo la mano con rispetto. Si erano chiariti anche loro. Il
dottor Agasa
si voltò verso di noi cercando di capire cosa fosse successo
tra me e Shinichi.
Quando annuii con la testa, lui tirò letteralmente un
sospiro di sollievo…
“SIMON!”
[Kimi
wa Hiro ni Naneru – BOKU NO HERO ACADEMIA]
Rimasi
senza parole quando vidi Conan
avvicinarsi al figlio
del dottore senza alcun timore… e rimasi ancora
più sconvolta quando vidi
voltarsi quest’ultimo e quando osservai il suo
sguardo…
…
era indecifrabile…
Simon in quel momento indossava una maschera neutra sul suo viso che
non
permetteva a nessuno di comprendere i suoi pensieri.
“Simon!
Avevi
ragione… io ed Ai abbiamo litigato per causa tua! Le parole
che ti ha detto
Heiji sono le stesse che penso io!
Tuttavia… tuo padre e la mia migliore amica si
fidano di te, perciò non mi
impiccerò più negli affari della vostra famiglia!
Ma… se un giorno tu farai soffrire
lei o il dottore… io ti darò la
caccia e non avrò pace fin quando non ti avrò
dato la lezione che meriti! Mi
hai capito, Simon Kog?!”
Simon
rimase lì, fermo ed
impassibile, ad ascoltare le
parole di Conan senza battere ciglio. Nessuno osò parlare od
intromettersi di
fronte a quelle frasi tanto forti…
…
quella fu anche la
prima volta che vidi il KI… solo che allora non lo capii non
avendo alcuna
esperienza nelle arti marziali… riuscivo ad osservare
perfino i granelli di
polvere che arrestavano il loro moto avvicinandosi al suo corpo.
Poi,
come d’incanto, quella
tensione crollò a picco…
…
quando Simon
incominciò a ridere a crepapelle in faccia a Conan, il quale
era rimasto
letteralmente senza parole!
“Ah!
L’ho già detto
due giorni fa… ed oggi lo
riconfermo!
Sono felice che mio padre abbia così tanti amici che si
preoccupano per lui! Ne
avete di fegato, ragazzi miei!”
esclamò compiendo lo stesso gesto che
aveva fatto con il suo collega Crilin, ovvero allungò il
pugno verso il piccolo
Conan.
Shinichi
capì al volo il
messaggio e rispose nella giusta
maniera, finalmente sorridendo con sincerità.
Stavo
per scoppiare a piangere di
nuovo, ma stavolta mi
trattenni. Vidi una coppia di turisti che stavano per tornare verso la
loro
auto e li raggiunsi di corsa, sotto lo sguardo curioso di tutti i miei
amici.
Quando
tornai, uno di
loro aveva la mia fotocamera in mano, e tutti capirono le mie
intenzioni,
mettendosi velocemente in posa…
***
…
tornata a casa,
decisi di stampare quella foto, grazie al computer, e di attaccarla
dentro il
mio diario segreto, affianco alla foto di Akemi e a quella dei miei
genitori
biologici.
Ancora
non lo sapevo, ma la mia vita
sarebbe molto presto
cambiata per sempre e non solo grazie a Simon Kog…
…
un’altra persona importante
sarebbe entrata nella mia quotidianità…
… un artista
marziale extra terrestre
proveniente da Namecc!
Capitolo 4 *** Capitolo 4: Crimine efferato all'Accademia del Campione del Mondo! ***
E rieccomi qua con il nuovo capitolo di
questa storia!
Vi anticipo subito che dal prossimo
aggiornamento ritornerò
a pubblicare il primo martedì del mese (in questo caso il 4
Settembre).
Inoltre, ho deciso di lasciarvi, ad
ogni capitolo, degli
indizi su quali opere saranno aggiunte prossimamente a questo racconto,
così
per farvi divertire e per rimanere in tema con il manga principale dal
quale
voglio trarre spunto, ovvero Detective Conan!
Partiamo dal primo manga/anime:
·Il suo
manga-ka ha 31 anni, il giorno di questa
pubblicazione.
Per quanto riguarda il secondo
manga/anime:
·E’
edito dal 12 Giugno 2013 e ha due protagonisti
principali.
Dopo avervi detto
ciò… vi lascio alla storia!
Buona lettura!
GOLDEN
BULLET - THE HUNTER WARRIOR
Crimine
efferato all’Accademia
del Campione del Mondo!
Sabato
12/05/2018
CRILIN
[Relaxing Beerus
– DRAGON BALL SUPER]
“All’Accademia di
Mr Satan?”
esclamai io sorpreso.
Era stata
una
settimana molto più tranquilla rispetto alla precedente. Io
e l’agente Kog
avevamo passato il tempo controllando i rapporti di tutti i nostri
colleghi di
grado inferiore. In questo modo imparammo a conoscere alcune dinamiche
che
avvenivano nella nostra centrale… ed anche molti
pettegolezzi.
Scoprimmo,
come
avevamo già intuito da soli, che l’agente Takagi e
l’agente Sato stessero insieme
e che si sarebbero sposati tra un anno. Io e il mio collega fummo molto
contenti di ciò, dato che erano una coppia stupenda,
completandosi a vicenda.
Lo stesso non valeva per tutti gli altri nostri colleghi, i quali,
scoprimmo,
erano tutti invaghiti di Miwako e non smettevano di bullizzare il
povero
Wataru.
Venni a
sapere che
Simon e Miwako, durante l’operazione di cattura dei falsi
tassisti, si fossero
baciati per non destare sospetti verso il loro obiettivo. Quella
storia, come
ogni pettegolezzo, uscì fuori alla velocità della
luce causando l’invidia e la
gelosia di tutti i colleghi uomini, che provarono a provocare il mio
compagno
di lavoro.
Non
l’avessero mai
fatto… quando compresero di essersi messi contro una persona
in grado di
girarli sotto sopra come una frittata dentro una padella, non si
azzardarono
più a spettegolare su di lui o, ancora più
sorprendentemente, sulla relazione
tra Takagi e Sato… i nostri nuovi amici non potevano che
essergli grati.
Non osai
nemmeno
immaginare cosa sarebbe successo se sotto l’occhio di quei
pervertiti ci fosse
finita C18… non ne sarebbero usciti vivi col
sottoscritto… figurati con mia
moglie!
Il rapporto
tra noi
quattro, invece, aveva incominciato a crescere sempre di
più. Miwako e Wataru
ci avevano accolti come se avessimo sempre fatto parte di quella
centrale, e
questo venne apprezzato sia da me che da Simon. Durante quella
settimana, avevo
invitato tutti e tre a casa del Genio per una cena, così che
i miei amici
conoscessero meglio la mia famiglia. Sfruttai una delle astronavi
volanti di
Bulma, dato che volare non sarebbe stata una scelta logica davanti agli
occhi
dei nostri nuovi amici.
Fu una
serata molto
allegra e divertente: Miwako e C18 divennero subito amiche per la pelle
ed
insieme a mia figlia cominciarono a parlare di cose da donne, mentre
io, Takagi
e Simon guardammo la partita di calcio alla televisione.
L’unica nota stonata
della serata fu il modo in cui Marron continuava a fissare il mio
collega
Simon. Temevo, infatti, si fosse presa una cotta per lui…
Oggi
era l’ultimo giorno di
lavoro per quella settimana, più
precisamente le undici di mattina, e l’ispettore Megure aveva
chiesto a me e
all’agente Kog di indagare sull’accademia di Mr
Satan.
“Molte associazioni
sportive famose stanno accusando
quella del Campione
del Mondo di far uso improprio di sostanze dopanti. Voi due avete delle esperienze nel campo delle
arti marziali, perciò
siete in grado di muovervi al meglio in
quell’ambiente…”
“Mi
scusi, ispettore…”
chiese però l’agente Kog poco convinto “…
se l’obiettivo di quest’indagine è
scoprire quanti atleti usano sostanze
illecite, non sarebbe stato meglio avvertire la JADA?”
“Vero.
Infatti il mese
scorso ogni persona all’interno di quell’accademia
si è sottoposta ad un
prelievo per scoprire chi tra questi fosse dopato. Tuttavia,
il vostro compito non riguarda il capire chi tra gli allievi
o i maestri utilizzi queste sostanze…”
L’ispettore
Megure ci porse
un fascicolo che io aprii
assieme al mio amico…
…
sgranando gli occhi
per lo shock a causa di quanto avessimo visto in quella foto.
[Soundtrack
24 -
DETECTIVE CONAN]
“Shikamaru Yamanaka, 23
anni, è stato
ritrovato all’interno di quello
spogliatoio stamattina alle nove e venti, già morto da
un’ora. Le
analisi hanno confermato sia morto per overdose,
ma stiamo cercando anche
altri possibili indizi dall’autopsia…”
“Overdose?
Quindi ci sta dicendo che potrebbe perfino
circolare della droga dentro l’accademia?”
esclamai io senza parole.
Quelle erano accuse
gravissime! Mr Satan era finito
in guai molto seri!
“Sono
stati svolti
tutti i rilievi del caso e nessuno ha il permesso di entrare dentro la
scena
del crimine, a parte voi.A trovarlo
è stata la figlia del campione, Videl
Satan, assieme a suo marito.
Ci
sono soltanto tre persone,
nell’Accademia, che non hanno
potuto
confermare il loro alibi, ed alcune
di esse avevano dei conti in sospeso con la vittima.Troverete le loro testimonianze nel
fascicolo!”
“Cercare
un alibi… non vorrà dire
che…”
“Non è stato lui
ad iniettarsi
l’eroina…”
l’ispettore confermò i
dubbi del mio collega rivelando macabramente “… qualcuno l’ha aggredito alle
spalle e l’ha ucciso infilando l’ago della siringa
nella vena giugulare. L’uomo
presentava diversi segni di aggressione tra i quali il foro sul suo
collo!”
“Un omicidio,
quindi…”
intuii io orripilato “…
si sa qualcos’altro riguardo Shikamaru,
che possa esserci utile nelle indagini?”
“Abbiamo
recuperato il
suo cellulare e il portatile e li stiamo analizzando… pensiamo che l’omicidio possa anche
essere collegato al problema di
sostanze dopanti presente all’Accademia perciò
puntiamo a trovare degli indizi
su quei dispositivi” ci rispose
l’ispettore, prima di ricevere una
chiamata dal suo telefono.
“Si?
... è
arrivato? Bene! Portatelo subito qui!”
[Tsuppari
Hanko KI
– BOKU NO HERO
ACCADEMIA]
“Chi,
signore?”
gli chiesi io quando lui riattaccò la cornetta.
“Verrete accompagnati da un
detective. E’
molto giovane, proviene da
Osaka ed è molto conosciuto. Da
questo momento lavorerà assieme a noi e ci
aiuterà per casi come questo!”
Si
sentì bussare alla
porta.
Mi resi
immediatamente
conto di conoscere l’aura fuori dall’ufficio
dell’ispettore, che invitò lo
sconosciuto a farsi avanti.
“Lui è Heiji
Hattori… spero
che possiate lavorare senza alcun problema!”
Ma certo!
Capelli
corti e neri… pelle olivastra… si trovava assieme
a Simon e gli altri al
luna-park!
“Un
momento! Voi
siete i miei colleghi?!” esclamò il
giovane detective riconoscendoci
all’istante.
“Paura, moccioso?”
lo
prese in giro Simon con un tono provocatorio
verso Heiji, il quale ammutolì di colpo.
“Voi
vi conoscete già?”
domandò l’ispettore Megure allegramente “Allora meglio
così!Non mi
andava di fare presentazioni! Potete
uscire e raggiungere l’accademia!Siete congedati!”
***
[Dogimagi
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Durante
il percorso in macchina, nel
quale fui io a guidare,
nessuno dei tre osò dire una parola per diversi minuti. Dal
modo in cui
evitavano di fissarsi negli occhi, capii che i miei colleghi non si
trovassero
molto simpatici…
…
al contrario…
“Heiji…l’ispettore
ti ha già dato tutte le informazioni del caso?”
domandai io al giovane
cercando di spezzare quel clima gelido che si era creato.
“Sì,
mi ha rivelato
tutto ciò che sapeva sul caso, ma
vorrei
parlare personalmente con i testimoni. Magari potrebbe uscire
fuori qualche
nuova rivelazione…”
“Sono
d’accordo con
te…” accettò Simon con
tranquillità, prima di chiedergli “… che
idea ti sei fatto fino a questo momento del caso? Ci sono
già degli indizi che
hai scoperto?”
Heiji
confermò con un
cenno del capo e ci rivelò ad
entrambi.
[Soundtrack
25 - DETECTIVE CONAN]
“Sappiamo
che Shikamaru Yamanaka era un grandissimo
esperto di arti marziali, in particolare di
Aikido e Bo-Jutsu, pertanto solo
un altro guerriero altrettanto forte sarebbe stato in grado di
attaccarlo alle
spalle. Per di più, il colpevole si è
letteralmente gettato sopra alla
vittima, avvinghiandosi alla sua schiena, e ha iniettato il contenuto
della
siringa nella vena giugulare di destra. Di conseguenza, le
probabilità che il colpevole sia mancino sono molto alte!”
“Perché mancino?”
affermai io con curiosità.
“Immaginati
mentre ti
attacco con le stesse modalità del colpevole…”
provò a farmi capire Simon “Pensa
anche al punto in cui è stato trovato
il foro dell’ago… con
quale braccio
pensi sarebbe stato più facile e rapido provocarti quella
ferita?”
“Certo…
ora capisco”
riuscii a comprendere io “Il braccio sinistro sarebbe più rapido e
preciso per una ferita del genere…e
la vittima non avrebbe avuto il tempo di difendersi…”
“Per di più
l’assalto
è stato improvviso, aumentando le probabilità che
il colpevole abbia usato il braccio a lui più
congeniale…”
confermò
infine Simon “Ciò che mi
lascia piuttosto
stranito è il come si sia fatto mettere così
facilmente al tappeto… da quello
che abbiamo letto la vittima aveva molta
più esperienza e forza degli indiziati. Deve essere accaduto
qualcosa di
particolare dentro lo spogliatoio…”
“Probabile…”
confermò Heiji tranquillamente “Io propongo di separarci. Io andrò a parlare con i testimoni,
mentre
voi due mi raggiungerete dopo aver controllato ogni oggetto dello
spogliatoio!”
“Per
me va bene…”
acconsentì l’agente Kog “… io propongo anche di andare a parlare
con
Mr Satan e sua figlia.
Loro hanno
trovato il corpo della vittima, perciò potrebbero darci
qualche altro indizio!”
“Con loro posso parlarci io!”
mi proposi io severo “Conosco
personalmente tutti e tre… non
proveranno a mentirmi!”
***
[Soundtrack
5 -
DRAGON BALL GT]
Erano
le undici e mezzo di mattina
quando io e i miei
compagni raggiungemmo l’Accademia di Mr Satan. Mentre
scendevo dalla macchina,
pensavo preoccupato ai miei amici.
La
verità era che
volevo parlare in privato con loro tre, senza coinvolgere Simon o
Heiji. Li
conoscevo molto bene e sapevo che si sarebbero fidati subito della mia
presenza.
Se avevano già scoperto qualche altro indizio, di certo non
me l’avrebbero
nascosto.
Quando
raggiungemmo finalmente
l’Accademia, ci separammo per
svolgere i nostri compiti.
Proprio di
fronte
all’entrata, tuttavia, notai delle macchie per
terra… macchie di tempera
arancione? Anche Heiji notò quel particolare ed insieme
avvertimmo Simon di
quella stranezza. Quest’ultimo dette un’occhiata
molto rapida alle finestre più
alte del palazzo, con sguardo indecifrabile.
Chissà
a cosa stava
pensando…
Dopo
essermi allontanato abbastanza
da entrambi i miei
colleghi, mi diressi a passo spedito verso l’ufficio di Mr
Satan, dove sapevo
avrei trovato i miei amici.
Cinque
minuti dopo, la mia ipotesi si
rivelò esatta.
Mr Satan si
trovava
fuori dall’ufficio, seduto per terra ed in piena crisi
esistenziale, con Videl
e Gohan che cercavano di consolarlo.
“Crilin! Sei davvero tu?”
si accorse quest’ultimo della mia
presenza, raggiungendomi di corsa “Sei venuto per la storia dell’omicidio?”
“Sì…”
ammisi io
senza troppi giri di parole “…
ma vi
chiedo di non trattarmi da amico adesso, ma da agente di polizia.Devo
farvi alcune domande su ciò che avete riferito ai miei
colleghi!”
“Ce…certo…”
esclamò sorpreso Gohan, raggiungendo sua moglie e suo
suocero, avvisandoli del
mio arrivo.
Mi spiaceva
comportarmi così con i miei amici più cari
… ma dovevo andare fino in fondo a
questa faccenda e non erano ammessi favoritismi! Più rapidi
ci muovevamo, prima
il caso sarebbe stato risolto!
Loro
tre mi fecero accomodare
nell’ufficio del campione del
mondo, dove io incominciai a fare il mio interrogatorio.
[Soundtrack
22 -
DETECTIVE CONAN]
“Gohan…
Videl…siete
stati voi due a trovare il cadavere, non è così? A che ora lo avete visto?”
“Verso le nove e
venti…”
raccontò Videl ancora leggermente
scossa “Io
e Gohan eravamo venuti qui per fare un po’ di esercizi
ginnici,
perciò siamo andati negli spogliatoi con l’intento
di cambiarci… e
quando sono uscita dallo spogliatoio
femminile ho visto lui che era paralizzato per lo shock…”
indicò suo marito
“…
abbiamo provato a controllare subito se quel giovane fosse vivo
ma…”
“… era
già morto…”
compresi io domandando loro “…
avete notato delle stranezze, per caso? C’erano armi per
terra o una siringa?
Sembra che la vittima sia morta a causa di
un overdose…”
“No…”
ammise Gohan
“…
non abbiamo notato nulla di strano a parte il cadavere...dentro lo spogliatoio vi
erano soltanto i borsoni di tutti gli altri allievi
dell’accademia.
La polizia li ha controllati tutti, ma non
c’era alcuna traccia di armi o siringhe al loro interno.
Tuttavia hanno
sequestrato tutti gli oggetti presenti nello spogliatoio e li hanno
portati
alla centrale!”
“Capisco…Mr Satan!”
mi rivolsi subito al campione del mondo “Lei conosceva bene la vittima? Per quale
motivo crede che l’abbiano uccisa?”
“E’
da molti anni che
non mi occupo personalmente dei miei allievi, lasciando tutto in mano
ai miei
assistenti. Shikamaru era uno di questi ultimi… era davvero molto bravo nelle sue discipline, e
pensavo di farlo
diventare il vice-direttore dell’accademia”
ammise l’uomo rivelandomi “Purtroppo,
però, un mese fa ho sottoposto
ogni allievo ed istruttore di questo staff ad
un controllo antidoping prima di presentare le loro
iscrizioni al torneo
mondiale di arti marziali… e lui
è
risultato positivo. Mi è arrivata la comunicazione proprio
ieri sera… che
delusione…”
[Soundtrack
62 -
DETECTIVE CONAN]
Ecco!
Questa era probabilmente
un’informazione importante!
“Altre persone sono
risultate positive
all’antidoping?” domandai
io al campione.
“Nessun altro. Solo
Shikamaru…e devo dire di esserci rimasto molto male. Me
lo sarei potuto aspettare
da tutti, ma non da quel ragazzo! L’accademia è
molto ligia in merito all’uso
di sostanze proibite, e quella di Shikamaru non è una
sostanza che si dà per
errore… è risultato
positivo ai
testosteroni. Avevo deciso di cacciarlo via proprio questa mattina,
dopo la sua
lezione… ma poi è accaduto tutto
questo…”
“Perfetto…
questo è abbastanza! Le
informazioni che mi
avete dato sono molto utili!” li
rassicurai io, prima di salutarli “Io
vado a parlarne con gli altri. Vi chiedo di
non allontanarvi da qui fino a
quando non ve lo ordineremo noi, d’accordo?”
[Hiro
ni Naru Nda
– BOKU NO HERO
ACCADEMIA]
“Solo
una richiesta,
Crilin!” mi chiese però Videl,
preoccupata “Questa
mattina, prima di noi, è
venuta anche Pan ma non riusciamo a trovarla da nessuna parte,
né tantomeno a
percepire il suo KI! Se
per caso
la vedete ci avvisate?”
“Pan
è sparita?!”
Pan era la
figlia di
Gohan e Videl. Era una piccola mezza sayan di cinque anni. Era davvero
molto
forte per la sua età.
“D’accordo…
potete
cercarla! Ma se vi chiamo dovete
raggiungermi, d’accordo?” li
intimai io con un sospiro preoccupato.
Dopodiché
mi incamminai
verso l’uscita, chiudendomi la porta
alle spalle.
Decisi
che la prima persona da
incontrare fosse Heiji.
Cinque minuti dopo, lo trovai al piano terra intento a discutere con i
testimoni all’interno di una delle tante aule adibite a
palestra.
[Soundtrack
25 - DETECTIVE CONAN]
Erano due
donne e un uomo.
Il giovane
si chiamava
Shino Senju, aveva 23 anni ed era il
migliore amico della vittima. Durante l’ora del
decesso aveva dichiarato di essere andato in
cortile a fumarsi una sigaretta, poi
era rimasto in infermeria a fare riabilitazione, prima che
gli fosse
annunciata la notizia. Tuttavia nessuno poteva confermare la storia
della
sigaretta poiché tutti si trovavano dentro le aule per
allenarsi e la
fisioterapista era in ferie quel giorno. Dai nostri dati risultava
fosse abile nel Jiu Jitsu Brasiliano,
un arte
marziale specializzata nella lotta a terra basata sulle leve, sugli
strangolamenti e sulle chiavi articolari. Aveva il
braccio sinistro fasciato da poco, causa di un infortunio.
Una delle
donne,
invece, si chiamava Ino Nara, 22 anni,
ed era la fidanzata della vittima.
Durante l’ora del decesso si
trovava
fuori in cortile ad esercitarsi nella sua arte
marziale prediletta, il
kung fu, prima che arrivassero
tutti
gli altri suoi compagni. Con loro
aveva continuato le lezioni dentro un’aula
dell’accademia, fino a quando non
venne scoperto il cadavere di Shikamaru. Rimasi molto
impressionato quando
scoprii che fosse addirittura una cintura nera, sapendo quanto fosse
particolare quella disciplina. Anche lei aveva
un braccio ferito, ma si trattava di
semplici escoriazioni.
L’ultima
donna,
infine, si chiamava Temari Hyuga. 21
anni, non sembrava avesse legami
con
la vittima, ma non aveva alcun alibi. Era rimasta per tutto
il tempo dentro un’altra aula
dell’Accademia (quel
posto era davvero troppo grande!) ad
esercitarsi con la katana nell’arte del Kendo, uno
stile di lotta
incentrato sulle armi. Lei aveva invece delle ferite
da taglio lungo le braccia.
Quando
lo raggiunsi, Ino stava
letteralmente discutendo con
Temari, mentre Heiji e Shino stavano facendo fatica a trattenerle.
[Golden
Frieza
Takes the Stage! – DRAGON
BALL SUPER]
“Ho scoperto che Temari era
l’amante
segreta della vittima…”
affermò il giovane tirando un sospiro di sollievo al mio
arrivo “… e la fidanzata
ha provato ad aggredirla!”
“Non
è affatto vero!”
provò a discolparsi Temari con Ino.
“Non
mentire!Ho letto tutti i vostri
messaggi! E’ colpa tua se
la mia storia stava
andando a rotoli!” le urlò contro invece
Ino “Scommetto
che lo hai ucciso per
questo motivo!”
“IO
NON HO FATTO
NIENTE! SE LA VOSTRA STORIA FACEVA
COSI’
SCHIFO LA COLPA ERA SOLTANTO TUA! CI PROVAVI SPUDORATAMENTE
CON TUTTI GLI
UOMINI CHE INCONTRAVI! SEI TU CHE L’HAI UCCISO…
COSI’ AVRESTI POTUTO FARE LA
TROIA SENZA PENSARE ALLA TUA GIA’ SCHIFOSA DIGNITA’!”
“Ripetilo
ancora una
volta se ne hai il coraggio!” la
minacciò Ino afferrandola con la mano
destra sul colletto del kimono.
“Quante
volte vuoi, puttana!”
rispose furibonda Temari afferrando il suo shinai, il cui manico era
rivolto
verso il braccio sinistro della stessa.
Prima
che potessero fare altro,
però, io ed Heiji
intervenimmo un’altra volta. Io staccai la mano di Ino da
Temari, mentre quest’ultima
si ritrovò davanti il giovane detective.
“ADESSO
BASTA!”
urlò loro Shino, quasi in lacrime “SHIKAMARU
E’ STATO UCCISO E VOI PERDETE TEMPO A LITIGARE TRA DI VOI?! E’ QUESTO IL RISPETTO CHE PROVATE PER IL
MIO
AMICO!?”
“Rispetto…la vittima aveva
un amante e tradiva la sua fidanzata, ma abusava segretamente di
entrambe… mentre
il suo amico gli vendeva le sostanze stupefacenti… una bella vita, non c’è che
dire!”
[On
the precipice
of defeat – BLEACH]
Tutti
si voltarono verso
l’entrata di quell’aula.
Simon era
ritornato
dalla sua ispezione.
“…
mi hanno appena
contattato dalla centrale!” ci avviso
l’agente mostrandoci il cellulare “Hanno
finito di analizzare i dispositivi
elettronici di Shikamaru… dentro
al
computer hanno trovato centinaia di ricette mediche false per
l’acquisto di steroidi… ed indovinate
chi le inviava?”
Shino
sbiancò di colpo,
diventando muto come una statua.
“Invece,
dentro al cellulare della vittima,
hanno trovato alcuni video e foto
molto interessanti...” continuò
l’agente Kog, avvicinandosi alle due donne
“… in cui vi erano dei
contenuti ‘compromettenti’
delle suddette signorine!”
qui indicò Temari ed Ino, che si misero le mani in bocca
sconvolta.
“Lei…
lei sta
scherzando, spero?” affermò orripilata
Ino, incapace di accettare la
verità.
“Affatto!”
confermò il tutto Simon, dichiarando con fermezza “Tra voi tre vi è l’assassino e
ciascuno di
voi ha dei moventi più che gravi per desiderarne la morte!Perciò sedetevi per
terra… e guai a voi se vi vedo
bisticciare ancora
una volta o vi giuro che vi farò analizzare perfino il buco
del culo!Sono stato abbastanza
chiaro?!”
Nessuno
dei tre sospettati ebbe modo
di obiettare.
Nonostante fossero ottimi combattenti, si resero conto subito di avere
a che
fare con un uomo fuori dal comune, e si affrettarono immediatamente a
seguire i
suoi ordini.
Dovevo
ammetterlo…
quando si arrabbiava Simon riusciva ad intimorire perfino il
sottoscritto!
[L’s
Theme – DEATH NOTE]
“Prima
domanda!”
Simon si rivolse a Temari “Dove ti sei procurata quei tagli?”
“Mi sono esercitata con le
mie katane…”
rispose l’amante della
vittima, indicando tre custodie appoggiate sul muro, con
all’interno tre spade
di pregevole fattura “…
e mi sono procurata le ferite stamattina!”
“Mostrami
le braccia e
le mani!”
La
giovane donna allungò
intimorita le mani.
Fu qui che
io
assistetti a qualcosa di assurdo…
…
le dita di Simon
vennero avvolte dal KI, poi una di queste sfiorò leggermente
le ferite della
sospettata.
Ma cosa
diavolo…?
Stava perfino controllando l’interno delle unghie con la
stessa tecnica! Che
intendeva fare?
“Tu!”
domandò
l’agente Kog a Shino il quale sussultò
letteralmente sul posto “Come
ti sei procurato quelle ferite?”
“Io… mi sono
rotto un braccio durante una
sessione di allenamento, un
mese fa!” ammise l’uomo
abbastanza in soggezione.
“Mostrami
le braccia e
le mani!”
Anche
Shino si limitò ad
obbedire, e Simon ripetette gli
stessi gesti fatti con Temari. Anche lno subì lo stesso
trattamento da parte
dell’agente Kog.
“Crilin…tu
sai cosa cazzo sta facendo il tuo collega? E’ rincitrullito per caso?!”
mi sussurrò Heiji arrabbiato
dall’atteggiamento del mio amico.
“No… so che sta
usando il KI per
controllarli, per questo non riesci a
vedere cosa sta accadendo…
i tuoi
occhi non sono in grado di percepire i suoi movimenti… ma ammetto che non ci sto capendo niente nemmeno io!”
ammisi io
mettendomi le mani nei capelli.
Quello a cui stavo
assistendo era unico…
non l’avevo visto fare da
nessuno dei miei nemici o tantomeno dai miei amici! Era un modo
completamente nuovo
di utilizzare la propria energia!
“Perfetto!”
esclamò soddisfatto Simon, allontanandosi dai tre sospettati
“Io e i miei compagni, adesso,
dovremo
assentarci per qualche minuto… vi avverto subito! Non azzardatevi ad uscire da questa stanza!”
Dopodiché
cominciò ad allontanarsi da loro…
…
improvvisamente però
si fermò di colpo e si voltò ancora una volta
verso i sospettati.
“Shino…”
chiese l’agente Kog all’uomo, guardandolo dritto
negli
occhi “… potresti
prestarmi le tue sigarette?”
Anche in
quel caso,
Simon aveva utilizzato il suo KI, dirigendo un flebile raggio di KI
dagli occhi
verso la fronte del suo obiettivo… stavo
andando sempre più in confusione! Cosa stava combinando il
mio amico?!
“Ce-certo… tenga!”
obbedì senza protestare il sospettato,
lanciando il suo nuovissimo pacchetto con la mano sinistra.
“Molte grazie!”
lo
ringraziò Simon, facendoci segno di uscire
immediatamente dalla sala.
Io
ed Heiji uscimmo fuori assieme a
lui, lasciando i
sospettati completamente da soli.
***
SIMON
[Soundtrack
13 -
DETECTIVE CONAN]
Quando
tutti e tre uscimmo fuori
dalla stanza, Heiji si
portò davanti a me e mi chiese infastidito.
“Si
può sapere
cosa hai fatto adesso? Quella danza delle
dita a cosa ti è servito?”
“Adesso lo
vedrete…”
lo tranquillizzai io con sicurezza “…
tuttavia è necessario che io vi dia delle
spiegazioni sul KI, soprattutto a te, ragazzo, che non sei preparato in
questa
materia! Il KI è una forma di
energia,
più precisamente è l’unica fonte di
energia presente dentro i corpi di ogni
essere vivente. Ha un colore ed una sfumatura differente per ogni
creatura
vivente, proprio come il nostro DNA. Molto spesso viene
utilizzata nelle
arti marziali, come fa l’agente Roshi… ma nel
corso delle mie esperienze ho imparato a sfruttarla per altri ingegnosi
trucchi!”
Mostrai
i palmi delle mie mani verso
i miei compagni, con i
pollici richiusi, e sobbalzarono quando su ciascuna delle mie dita
apparve una
fiammella di diverso colore.
“E’
un trucco di
magia, questo?” domandò ancora scettico
Heiji.
“Ci
sei quasi, giovane
detective… come reagiresti se
scoprissi che ciascuno di questi fuochi fatui
corrisponde al KI di ogni sospettato, che all’interno di essi
vi sia anche il
loro DNA… o ancora
meglio… che con esse
io possa tracciare i movimenti passati di ognuno di loro?”
Crilin
sbarrò la bocca per
lo shock!
“Tu-tu
mi stai dicendo
che in quel momento…?”
“Io ho appena raccolto le
loro tracce di DNA e
potrei utilizzarle per
scoprire tutti i loro movimenti…
ma già l’ho fatto durante la mia ispezione!”
confermai io, disattivando le
fiammelle “Questa tecnica
l’ho chiamata Biological Traces
perché funziona
esattamente come le macchine utilizzate dalla scientifica. E’
grazie a questa
che ho fatto delle scoperte molto importanti…per prima cosa…io so chi è
l’assassino di Shikamaru!”
“COME?!
DICI SUL
SERIO?!”
“Certamente!”
detti loro conferma, incamminandomi rapidamente verso una direzione
specifica,
seguito dai miei colleghi “Andando
nello
spogliatoio maschile ho notato un particolare molto importante. Il pavimento della sala profumava di
condensa e questo mi è parso molto strano. Perché qualcuno si sarebbe dovuto fare
una doccia di prima mattina
quando non ha nemmeno cominciato l’allenamento? Il
mio unico problema è che
ho bisogno di altre prove. La storia del KI non può ancora
essere schiacciante
in un aula del tribunale. Per il momento
ho raccolto due prove molto importanti…”
[Soundtrack
24 -
DETECTIVE CONAN]
Recuperai,
da una delle mie tasche,
un oggetto… una
piccola
bustina con all’interno una siringa ed una bottiglietta
schiacciata.
“Queste le ho trovate
dentro il foro di scolo in una
delle docce dello
spogliatoio. Per me
è importante
considerare questa bottiglietta…sono convinto che al suo interno ci sia del
sonnifero. Ecco come il colpevole è stato in grado
di sottomettere subito
la vittima. Queste prove sono state senz’altro nascoste
dall’assassino… e voi
sapete già chi è il sospettato
principale!” rivelai infine sbalordendo
gli altri due, cacciando la mia
seconda prova.
Era un
oggetto molto
particolare, la dimostrazione che uno dei sospettati ci avesse mentito!
Heiji
si batté un pugno
sul palmo della mano, capendo dove
volessi andare a parare.
“Ma certo! Il colpevole
può essere
soltanto quel sospettato!”
Anche
Crilin, alla fine, comprese
l’inghippo.
“Ora
che me lo fate
notare… il suo KI è anche leggermente superiore a
quello degli altri sospettati
ed il suo stile di combattimento si
sposa meglio con la dinamica del delitto!”
“Indovinato!”
gli
detti ragione “Tuttavia queste prove
non saranno sufficienti ad incastrarlo del tutto…
il colpevole, dopo aver ucciso la
vittima, ha fatto sparire tutte le tracce del suo passaggio…
niente può
dimostrare che il colpevole sia entrato dentro la stanza, anche
perché non ho trovato alcuna
traccia di KI nella
siringa o nella bottiglia che faccia risalire a lui, segno
che durante l’omicidio abbia
indossato dei
guanti. Tuttavia mi è rimasto un altro dubbio
… se davvero la nostra vittima si
fosse fatto una doccia, perché quando
Videl e suo marito hanno aperto la porta non hanno trovato vapore
acqueo dentro
la stanza? D’altronde non
ci sono
finestre o spifferi che possano disperderlo.Crilin,
a te hanno accennato questo particolare?”
“Assolutamente
no!”
esclamò il mio collega stupefatto “Ma
vi
posso assicurare che loro due non mi
avrebbero mentito su questa cosa!”
“Tranquillo…
loro non stanno mentendo!”
lo
tranquillizzai io rivelando però un particolare molto
importante “Partiamo da un
presupposto decisivo nella
nostra indagine…”
“…
il colpevole e la
vittima sono stati gli ultimi due ad entrare nello spogliatoio, prima
di Videl
e Gohan…” affermò con
sicurezza Heiji “…
se fosse entrato qualcun altro dentro
quella stanza si sarebbero trovate altre tracce grazie alla
scientifica…”
Tuttavia io
feci
segno di no con la testa, sorprendendo entrambi.
[Soundtrack
25 -
DETECTIVE CONAN]
“Ricordate
la macchia di vernice che avete
notato
sul pavimento di fronte all’entrata?”
spiegai io “L’ho studiata
a fondo e mi è parsa molto strana… io penso che la vittima si sia beccata una
secchiata di vernice dall’alto e che sia stato questo il
motivo che l’abbia
spinto a farsi una doccia. D’altronde, la vittima
è stata ritrovata in
accappatoio, mentre i suoi abiti non si trovano da nessuna parte!”
“Una
secchiata di
vernice? Chi gliel’avrebbe tirata,
secondo te?” domandò
incuriosito Crilin “Il colpevole?”
Solo
a quel punto, però,
Heiji riuscì a venirne a capo.
“Adesso
ho capito…c’era
un’altra persona dentro quello spogliatoio… un
testimone dell’omicidio, lo stesso
che ha versato la vernice addosso alla vittima. E’ questo che stai cercando di dirci,
vero agente Kog?”
“Credi
che il
testimone sia altrettanto colpevole?” mi
domandò Crilin preoccupato.
“No”
affermai io
con certezza “Credo che la testimone abbia semplicemente fatto
uno scherzo alla vittima e che successivamente sia
entrata prima di Videl e suo marito Gohan. Infatti, sulla scena del delitto ho trovato una
traccia volante, impossibile da percepire con le macchine della
scientifica… non
ha assistito all’omicidio, ma sicuramente conosce la persona
venuta assieme a
Shikamaru questa mattina”
Riattivai
una delle fiammelle, di
colore rosato e mi rivolsi
al giovane detective.
“Ragazzo…so che potresti
restarne abbastanza scioccato… ma queste
tracce indicano che la testimone è in grado di volare.
Col KI è possibile anche questo, ma
non
tutti sono in grado di farlo dato che serve un controllo a dir poco
perfetto di
quest’energia. Perfino la tua ragazza Kazuha potrebbe
impararlo, un giorno, seguendo
le lezioni di quest’accademia!”
“EHI! EHI! UN MOMENTO!”
esclamò Heiji, sbigottito ed imbarazzato
allo stesso tempo “Primo:
non crederò a nessuna delle tue parole fino a quando non lo
vedrò coi miei occhi! Secondo: io e Kazuha siamo soltanto
migliori amici! Non
c’è niente tra noi due!”
“Ehi
ehi, calma!”
lo trattenne Crilin, abbastanza divertito dalla reazione del ragazzo,
al quale
poi si rivolse alzandosi per aria di qualche metro e rimanendo in
levitazione
davanti ai nostri occchi.
Inutile dire
che ad
Heiji caddero gli occhi fuori dalle orbite!
“Ora ci credi?”
domandò Crilin al nostro giovane collega, il
quale tentò invano di toccare l’aria sotto i piedi
dell’agente Roshi per
constatare se fosse tutto vero.
“Non ho finito!”
anticipai loro però.
Quella che
stavo per
rivelare era la parte più brutta delle mie
scoperte… la più
traumatica!
“Vicino
all’entrata dello spogliatoio ho
trovato delle tracce sul
pavimento, sempre della
stessa
testimone… si è messa a
piangere…” spiegai io dispiaciuto
“… quelle che ho
trovato sono lacrime,
più
precisamente di una bambina molto
piccola… almeno cinque anni a giudicare dalla sua aura…”
[Soundscape
to
Ardor – BLEACH]
Crilin
si fermò
improvvisamente, diventando pallido come un
fantasma e scendendo lentamente verso terra…
“Oh
no… non dirmi che è Pan
ha visto il cadavere…”
“Pan?”
domandò
Heiji all’agente Roshi che, orripilato, rivelò noi
la verità lasciandoci senza
parole per lo shock.
“Pan è la figlia
di Gohan e Videl, oltre
che la nipote del campione.
E’ una bambina di cinque anni e sa usare il
KI, esattamente come me e l’agente Kog… per tutti i Kami…lei deve aver visto il cadavere e
dev’essersi spaventata… ecco perché i
suoi genitori non la trovano da nessuna
parte!”
“Pensi che il
colpevole…”
provò a domandare Heiji, ma io lo
bloccai prima che facesse quella fatidica domanda.
“Assolutamente
no… per
quanto fosse piccola, la sua forza è già molto
conosciuta. Nessuno dei tre sospettati
sarebbe stato in grado di farle del male.Ora abbiamo tutte le informazioni
necessarie per stilare uno scenario del delitto plausibile”
chiesi io al
detective di Osaka “Ti chiedo di
elencarmi il più probabile senza tralasciare nessun
dettaglio…”
Lui
annuì e
incominciò il racconto.
“Shikamaru Yamanaka, 23
anni, è entrato
dal cortile dell’accademia,
probabilmente accompagnato dal colpevole, tra le sette e
cinquantacinque e le
otto di mattina, ed ha subito uno scherzo da quello che poi
sarà il testimone
chiave, ricevendo della vernice addosso. Entrato dentro
l’accademia, ha raggiunto
lo spogliatoio, con l’altissima probabilità che
abbia bevuto dalla bottiglia
contenente il sonnifero. Dopo essersi fatto la doccia, alle otto e
venti, la
vittima stava per indossare il kimono, quando il colpevole lo ha
attaccato
iniettando una dose mortale di eroina dentro il suo corpo. Poi il
colpevole ha
nascosto le prove dell’omicidio dentro lo scolo di una
doccia. Nulla però si sa
ancora sugli abiti della vittima o sui possibili guanti del colpevole.
Nel
periodo compreso tra le otto e venti e le nove e venti, la testimone ha
raggiunto lo spogliatoio maschile e ha scoperto il cadavere della
vittima,
fuggendo spaventata. Solo dopo un’ora dalla sua morte,
Shikamaru è stato
trovato anche dai genitori della testimone che hanno dato
l’allarme”
“Ottimo
lavoro!”
mi complimentai io con lui.
Ci
fermammo di fronte ad una porta
anonima, molto meno
visibile rispetto alle altre dell’accademia.
Doveva
essere uno
sgabuzzino. Usai il mio Biological Traces per controllare
un’ultima volta la
traccia che avevo seguito… sì, l’avevo
trovata. Si era nascosta lì per tutto il
tempo, nascondendo la sua energia.
“Io parlerò con
la bambina… si
trova ancora dentro questa stanza…
deve essere ancora sotto shock!” affermai io,
abbassando la maniglia della
porta “Voi
tornate dai sospettati e tenete l’assassino sotto
osservazione… non deve
scapparci! Nel frattempo… Crilin! Tu prendi la bustina con
la siringa. Tu,
Heiji, quella con la bottiglietta! Iniziate a farlo pisciare
sotto…”
***
[Shittori
Tasogare – BOKU NO HERO ACADEMIA]
Quando
entrambi i miei colleghi si furono allontanati abbastanza, io entrai
dentro
quella stanza.
Avevo indovinato. Era
lo
sgabuzzino. Era un luogo molto piccolo e stretto, e si faceva fatica a
passare
tra le decine di scope, scatole e secchielli sparsi sul pavimento.
Trattenni un sorriso
quando
capì che la bambina si era immediatamente nascosta dentro
uno di quegli enormi
scatoloni in fondo. Riuscivo a vedere i suoi occhietti dai fori che,
con tutta
probabilità, aveva creato lei stessa.
Decisi,
perciò, di stare al suo gioco. Mi sedetti proprio alle sue
spalle puntando il
mio sguardo innocentemente verso un’altra parte…
“Etciù!”
Ok…
stavolta non
riuscii a trattenere una risata davanti a quell’innocente
starnuto che l’aveva
fatta beccare. Tuttavia volevo stare ancora al suo gioco.
[Hiro
ni Naru Nda
– BOKU NO HERO
ACCADEMIA]
“Strano!
Credo proprio
di aver sentito qualcuno starnutire! C’è
forse un fantasma dentro questa stanza?”
“Accidenti!
Che faccio…SI’! SONO IL FANTASMA
DELL’ACCADEMIA… IL
MIO NOME E’…che
nome posso usare… ah
sì…IL MIO
NOME E’ BABIDI! TUTTI
COLORO CHE MI VEDONO FUGGONO CON LA CODA TRA LE GAMBE DAVANTI ALLA MIA
IRA! UUUUUUHHHHHHH!”
Come per
magia, tutte
le scope si alzarono in aria e cominciarono a vorticare attorno a
me… niente
male davvero! Una persona ordinaria sarebbe fuggita via con la coda tra
le
gambe! Saper controllare il KI a soli cinque anni era un talento
più unico che
raro, soprattutto quando si trattava della Tele-Cinesi!
“Molto piacere, fantasma
Babidi!”
continuai divertito quel
giochetto, incurante degli oggetti che levitavano attorno a me
“Io mi chiamo Simon Kog e sono un
poliziotto
che combatte il crimine.Sto
cercando
una bambina di cinque anni di nome Pan…tu sai dove è finita, per caso?”
“Oh
no… mi stanno
cercando…NO…
UUUUUUUUUHHHHHHH! NON L’HO
MAI VISTA PRIMA D’ORA!Ti
prego Kami… fa che ci creda…”
“Che
peccato…”
ammisi io dispiaciuto “…
speravo potesse
aiutarci in un caso molto difficile… vedi, fantasma
Babidi… un ragazzo è
stato ucciso, e Pan era
l’unica in grado di aiutarci a trovare il colpevole!”
Le
scope cominciarono a rallentare il
loro moto…
“UUUUUUUHHHHHHHHH!
LEI NON VUOLE
ARRESTARLA?”
“Affatto…
volevo solo
parlare con lei, ma se non c’è non posso farci
nulla. Però ora sono
molto curioso, fantasma Babidi.Vedo che nell’angolo di questa
stanza ci sono un barattolo di vernice vuoto e dei vestiti tutti
sporchi di
tinta arancione.Sono
sicuro al
cento per cento che quegli abiti siano della vittima…”
“Oh
no… li ha visti…”
“…
perciò saprai
senz’altro cosa è successo oggi
nell’accademia!”
la spronai ancora io, più dolce “D’altronde
sei il fantasma Babidi! Tu sai tutto quello che accade qui… non è vero?”
“Ehm…
ecco…”
esclamò la bambina da dentro lo scatolone, con incertezza.
“Cosa
c’è? Hai paura, fantasma
Babidi?”
[Terror
– DRAGON BALL SUPER]
“IO?!
IO NON HO PAURA
DI NESSUNO! NIENTE E NESSUNO PUO’ SFUGGIRE AL MIO SGUARDO!
UUUUUUUUUUUUUUUUUUUUHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!”
“Ottimo! Allora saprai
sicuro cosa è
successo!” esclamai io soddisfatto,
prima di sentire un lamento strozzato da parte della piccola bambina
“Partiamo da stamattina… io dico che sei stato tu, fantasma Babidi, a
gettare la vernice sulla
vittima, e non la piccola Pan! Non è così?”
“Ecco…SIIIIIIIIII! UUUUUUUHHHHHHHH!
E’ STATO PROPRIO DIVERTENTE!”
“Perché
lo hai
fatto?”
“PERCHE’
HA FATTO
ARRABBIARE MR SATAN! UUUUUUUUUHHHHHHHHHH!
PER COLPA SUA L’ACCADEMIA STAVA PER ESSERE CHIUSA…
ED IO SAREI RIMASTO SENZA
CASA!”
Sorrisi,
compiaciuto
dall’inventiva e dalla furbizia della
piccola bambina, oltre che colpito dal suo affetto verso il nonno.
Doveva aver
scoperto
la storia delle sostanze dopanti, e per questo aveva deciso di
organizzare
quello scherzo.
“Hai visto se era da solo?”
“ERA
INSIEME AD UNA
PERSONA! UUUUUUUHHHHHHHH! ERA UN
RAGAZZO MOLTO ANTIPATICO!”
“Ottimo…
ora un’altra domanda importante!Sei
stato sempre tu a scoprire per primo il corpo? Ho bisogno di saperlo,
è davvero
molto ma molto importante che io sappia la verità!”
Le
scope caddero tutte per terra
facendo molto rumore.
Tuttavia il silenzio che sentii fu ancora più assordante.
“Non preoccuparti, fantasma
Babidi!”
la tranquillizzai io con
dolcezza “Niente
e nessuno ti manderà via da Mr Satan, da Videl e da
Gohan… ma non
posso catturare il vero colpevole se
non sono a conoscenza di tutti i particolari! Mi
aiuterai?”
Seguirono
altri secondi di silenzio,
nei quali lo scatolone
della piccola cominciò a tremolare.
[Here
to Stay
– BLEACH]
“Io volevo scusarmi con
lui…”
ammise infine la bambina, sempre
infilata dentro il suo nascondiglio “…
per quello che avevo fatto, così sono entrata nello
spogliatoio. C’era tanto vapore,
all’inizio, e non
riuscivo a vederlo. Poi ho visto… poi l’ho visto
disteso per terra e ho provato
a svegliarlo ma… lui era…”
“Non
si poteva fare
nulla, fantasma Babidi…” la consolai io
comprensivo “…
anche se tu fossi entrato
prima, non avresti potuto salvarlo…”
“Ma
è comunque colpa
mia… sniff…
se non gli avessi fatto
quello scherzo… sniff…
adesso lui
sarebbe ancora vivo… sniff…”
“No…
l’assassino avrebbe comunque ucciso quel
ragazzo… sono sicuro che hai rubato i vestiti della vittima
perché altrimenti
saresti finita tra i sospettati, non è vero? Puoi
rasserenarti. Il tuo era
uno scherzo innocente, non sei un’assassina.
Fidati di me! Io sono un poliziotto!”
“Dici…
sniff… dici davvero? Non mi porterai via dai miei…
ehm…
volevo dire… non mi manderete via dall’accademia?”
“Assolutamente
no!Non esistono fantasmi tanto bravi a fare
degli scherzi!” la rassicurai io, dandole la mia
parola “Tu
potrai rimanere per sempre qui, con Mr Satan e con la sua famiglia. D’accordo? Ma ho bisogno del tuo
aiuto… devi dire alla polizia
tutto quello che hai
visto! Altrimenti il colpevole non verrà mai
arrestato e potrà fare ancora
del male!”
“Ma…
ma io sono un fantasma! Non posso
allontanarmi da qui!”
Compresi
perfettamente le paure della
bambina.
Quel giorno,
per la
prima volta, aveva visto un cadavere e temeva che l’assassino
potesse prendere
lei oppure la sua famiglia… o peggio ancora…
aveva paura di essere accusata
come la vera assassina e di non rivedere più la sua mamma o
il suo papà.
“E’ vero, non ci
avevo pensato!”
affermai io facendo finta di
darmi dello stupido “Allora ti
faccio una
proposta… perché non
convinci Pan a
testimoniare contro l’assassino? So che
è una bambina davvero molto
coraggiosa e molto forte, artista marziale proprio come me!Se
dirà la verità, diventerà
l’eroina dell’Accademia e riuscirà a
salvare tutti
gli allievi, i suoi genitori e Mr Satan stesso!Scommetto anche che
avrà il
coraggio di coprirti per lo scherzo che hai fatto alla
vittima… i suoi
genitori non punirebbero nessuno dei
due per una sciocchezza simile!”
“E se… e sei lei
avesse paura?”
mi domandò la piccola Pan.
“Sta
tranquillo,
fantasma Babidi…lei
sarà
coraggiosa!All’inizio
è normale
avere paura…anche io ne
ho avuta
tanto tempo fa quando ho visto una persona a me cara morire…ma
poi ho affrontato tutte le mie paure e sono diventato ancora
più forte!Lei
vuole diventare più forte di Mr Satan, vero?”
Non
sentii alcuna risposta da parte
di Pan…
…
a parte i singhiozzi
da dentro lo scatolone.
“Allora
io vado!”
la avvertii io raggiungendo l’uscio della porta “Io andrò a tenere a bada
l’assassino, mentre tu vai a chiamare Pan,
d’accordo?
Metteremo in galera quel cattivone che
ha cercato di rovinare la vita dei tuoi amici!”
Quando
uscii dalla porta, raggiunsi
l’altro lato del
corridoio e mi nascosi per osservare cosa avrebbe deciso di fare la
bambina.
Qualche
secondo dopo,
vidi una piccola bambina uscire fuori dallo sgabuzzino. Era davvero
molto
bassa, aveva i capelli e gli occhi neri, ed indossava un kimono rosso
di arti
marziali, con una cintura nera legata alla sua vita. Portava una
collana al
collo, ma il pendente era nascosto tra il colletto del kimono.
“Ciao!”
la salutai io
uscendo dal mio nascondiglio “Come
ti chiami, piccolina?”
“Io…
io mi chiamo Pan…”
si presentò la
piccola, asciugandosi le lacrime “…
lei… lei è un
poliziotto?”
“Certo!
Hai bisogno di una mano? Ti vedo
spaesata…”
“Ecco…
sì… volevo
dirvi che…io
so
chi è stato a fare del male a quel ragazzo! Dobbiamo andare
a fermarlo!”
“Dici
sul serio?Ottimo!
Lo so anche io!” la tranquillizzai subito
io, ordinandole contento “Io mi
chiamo Simon Kog…devi
andare dai tuoi genitori e devi dire loro di raggiungere
l’agente Crilin al
piano terra! Vieni anche
tu con
loro! Così lo metteremo nel sacco!
Ci
stai, piccola eroina?”
“Certo!Vado subito!”
esclamò con grinta la
bambina, volando in direzione dell’ufficio di suo nonno,
mentre io decisi di
dirigermi in un luogo in particolare…
…
l’ultimo posto da
controllare prima di fare scacco matto
all’assassino!
***
CRILIN
[Soundtrack
6
– DRAGON BALL GT]
“Siete riusciti a trovare
l’assassino?!”
esclamò scioccata Temari.
“Allora diteci subito chi
è stato!”
dichiarò Ino con rabbia.
“Vedete
di calmarvi…”
le rimproverò immediatamente Shino “… e lasciateli parlare!”
“La
vedo molto sicuro
di se, signor Senju…” affermai con
grande sorpresa io “…
cosa le fa credere che lei non
sia l’assassino?”
“Molto
semplice.Shikamaru
era di gran lunga più forte di me!”
affermò il giovane amico della
vittima “Solo una persona molto
più forte
di lui sarebbe stata in grado di aggredirlo in quel modo!Per
di più potete vedere il mio braccio!
Come avrei potuto sconfiggere una cintura nera di Aikido in questo
stato?”
“Anche io ero troppo debole
per affrontarlo in uno
scontro uno contro
uno!” fece notare Ino preoccupata per se
stessa “E poi…io non avevo una vera
motivazione per ucciderlo!
Io… io
non sapevo nulla di queste foto! Non immaginavo che
Shikamaru… che lui
potesse…”
“Anche
per me vale lo
stesso…quel
bastardo mi ha usata proprio come ha fatto con lei… ed io ci sono cascata con tutti e due i
piedi…” ammise Temari disgustata
“…
voglio solo tornare a casa… vi prego…
diteci chi è l’assassino!”
[Soundtrack
62 -
DETECTIVE CONAN]
“In
realtà…chiunque
di voi tre avrebbe potuto
sconfiggere ed uccidere Shikamaru…dato che era debilitato dal sonnifero che
l’assassino ha sciolto nell’acqua della sua
bottiglietta!” disse Heiji
con un ghigno rivelatore, scioccando tutti e tre i ragazzi e mostrando
loro la
bottiglietta schiacciata “Ce lo hanno appena comunicato dalla
centrale.Allora…
ricapitoliamo!Abbiamo tre sospettati con tre moventi
più che validi… tuttavia due di voi hanno ragione
e sono le ragazze. Voi siete
due altre vittime di questa spiacevole situazione. Il
vero assassino di Shikamaru Yamanaka… è lei, signor Senju!”
Le
due giovani si voltarono
orripilate verso Shino ed
indietreggiarono verso di me, che mi misi davanti a loro per
proteggerle.
[Standoff
– DRAGON BALL SUPER]
“I… io?!
Perché dovrei essere
stato io!?”
esclamò sbigottito quest’ultimo verso di me ed
Heiji.
Fu
ancora quest’ultimo a
parlare.
“Partiamo
direttamente
dal movente. A differenza delle altre due sospettate, tu
eri immischiato con la vittima in un giro di sostanze dopanti.
Qualcosa, però, è cambiata proprio la scorsa
notte quando hai scoperto che il
tuo amico si era sottoposto un mese fa ai controlli della JADA ed era
risultato
positivo ad una delle sostanze che gli vendevi. Le
tue conoscenze nel campo medico avrebbero rischiato di essere
radiate dall’albo se si fosse scoperto tutto
ciò… per questo hai deciso di
ammazzarlo. Sei entrato questa mattina assieme al tuo amico
dentro allo
spogliatoio, hai scambiato la tua bottiglietta, piena di sonnifero, con
la sua
mentre si lavava… e dopo che ha
bevuto
un sorso d’acqua, l’hai aggredito alle spalle
uccidendolo con una dose letale
di eroina iniettata nel suo collo!”
“QUESTO
NON DIMOSTRA
ALCUNCHE’! INVECE DI ACCUSARE LA GENTE A CASO PORTA DELLE
PROVE, DETECTIVE DA
STRAPAZZO!”
“Oh…ma
noi le prove ce le abbiamo, signor Senju…”
lo anticipai io, lasciandolo
senza parole per l’orrore “…
non è vero,
Heiji?”
“Esattamente…”
confermò tranquillamente il ragazzo di Osaka, continuando il
suo discorso “… una delle
prove principali consiste nel
pacco di sigarette che hai lanciato verso il nostro collega.Ci
hai raccontato che hai fumato durante l’ora
dell’omicidio…tuttavia
il pacchetto che ci hai consegnato è ancora sigillato!”
“Io… io
l’ho comprato questa
mattina presto! Avevo un altro pacchetto
con una sola sigaretta… ho fumato quella e ho buttato il
contenitore vuoto!”
provò a discolparsi Shino, cominciando a perdere tutta la
sua sicurezza “E
poi
io sono arrivato da solo, non insieme a Shikamaru! Anzi! Oggi
è venuto assieme
ad Ino!”
[Aku
no Shinri
– BOKU NO HERO ACADEMIA]
“Ma
cosa…?”
esclamò stranita Ino prima di accusare il
‘migliore’ amico del suo ex-fidanzato
“Tu e Shikamaru venivate sempre
insieme
all’accademia! Era una delle vostre abitudini! Chi potrebbe
mai credere a una
storia del genere?! Tutti ti darebbero del bugiardo e avrebbero ragione!”
“Per
di più, c’è un
dato molto rilevante che noi non vi abbiamo rivelato durante
l’interrogatorio…”
rivelò ancora Heiji “La
ferita della
siringa, con un aggressione alle spalle, può essere stata
provocata soltanto da
un mancino… e lei, signor Senju,
è
l’unico tra i sospettati ad usare la mano sinistra!”
“NON E' VERO! ANCHE
TEMARI SA USARE LA MANO SINISTRA!”
accusò immediatamente Shino, beccandosi
uno sguardo omicida da parte della donna.
“Non ci provi…”
lo interruppi immediatamente io “Il
suo shinai ha l’elsa dalla parte del
braccio sinistro, perciò l’unico modo che lei ha
per afferrarlo velocemente è
usare la sua mano destra.Mi meraviglio di lei, signor Senju…
cercare
di gettare fango su due donne innocenti per discolparsi di un
crimine… si
dovrebbe vergognare!”
“Questo…QUESTO NON BASTA PER ACCUSARMI! NON AVETE
NEMMENO LE ARMI DEL DELITTO!”
“Ops…
ma guarda, Heiji!”
lo presi in giro
io, recuperando dalla mia tasca la bustina con all’interno la
siringa usata
dall’assassino, datami da Simon prima di lasciarlo ad
occuparsi di Pan “Non pensavo di
avercela in tasca… vediamo un
po’ cosa c’è
all’interno… ma non mi dire! Abbiamo
trovato proprio l’arma del delitto…
anzi… le abbiamo
trovate… è così che ci ha appena
detto, vero signor Senju?”
L’uomo
incominciò letteralmente a tremare ed indietreggiare
di paura.
“NON
BASTA! CHI VI
CREDEREBBE!? PROVATE ANCHE A FAR ANALIZZARE QUELLE PORCHERIE! CHI
CREDEREBBE A
QUESTA STORIA SE NON TROVASSERO NEMMENO UNA TRACCIA DEL MIO DNA!”
[Kokoro
o Shihai Shite
Iku
Yami – BOKU NO
HERO ACADEMIA]
“Ma crederebbero ad una
testimonianza…”
Tutti
noi ci voltammo alle nostre
spalle. Simon era tornato,
ed assieme a lui vi stava tutta la famiglia di Mr Satan, con la piccola
Pan
inclusa.
“La piccola qui presente
sostiene di aver gettato
della tinta…”
“…
è stato il
fantasma Babidi!” gli gridò contro Pan,
rossa in viso per la vergogna.
Un
momento… Babidi?!
Che cazzo centrava adesso quel mago stramboide? Cosa era successo
dentro quella
stanza?
“… ah, giusto! Il fantasma
di quest’accademia…” a questo
punto lui ci indicò di nascosto la piccola
Pan “… ha voluto fare uno
scherzo alla vittima,
gettandogli addosso un intero secchio di tinta arancione sopra alla sua
testa…
e a quella di un’altra persona. Pan…il fantasma ti ha detto
chi fosse questa
persona?”
“Lui!”
gridò con
decisione Pan, indicando proprio il signor Senju “Ho…ops…il
fantasma ha
beccato solo il ragazzo che è morto, mentre
l’altro si è lamentato
perché si era sporcato i lacci delle scarpe con la tinta.
–SE SCOPRO CHI E’ STATO A
FARLO GLI
INFILO UNA KATANA DRITTA NEL CULO! – Ha
detto anche questo!Il
fantasma li ha visti anche entrare dentro
lo spogliatoio e l’unico che è uscito vivo
è stato sempre quel ragazzo!”
“Piccola
peste…NON TI HANNO
INSEGNATO A NON DIRE LE
BUGIE!? NON TI AZZARDARE A DARMI DELL’ASSASSINO O GIURO CHE
NON RIVEDRAI MAI
PIU’…”
“Ahi
ahi ahi, signor
Senju…” lo intimai io a fermarsi
“Lo
sa che è proprio un imbecille? Lei
sta
appena minacciando la bambina del campione del mondo di arti
marziali… qui
tutti potrebbero darle una lezione se provasse ancora una volta a dire
certe
stupidaggini… soprattutto
l’uomo che
indossa la camicia!” qui indicai il mio
amico Gohan, il cui sguardo era
più furioso che mai “Lo sa che ha partecipato al gioco di Cell?
Non credo che ne
usciresti vivo se lo facessi arrabbiare ancora di
più…”
“Non
ce ne sarà
bisogno… basterà
controllare le scarpe
del signor Senju!” propose invece Heiji
avvicinandosi al giovane “Allora…
ce le togliamo di nostra spontanea
volontà… o ci pensa Mr
Satan in persona?”
Shino,
sbuffando sconfitto, prese le
sue scarpe e se le
sfilò, lasciandole in mano ad Heiji che controllò
subito i lacci…
“Non sapevo che le scarpe
si facessero le extension
arancioni!”
esclamò vittorioso il detective di Osaka mostrandoci i lacci
e confermando la
storia della bambina.
“Dovresti
vergognarti…
dare della bugiarda ad una bambina di
cinque anni!” lo rimproverò
schifata Videl.
“Questo non dimostra ancora
nulla…”
continuò però imperterrito
Shino, continuando ad arretrare passo dopo passo.
“Adesso basta! Sei ridicolo!”
sbraitò furibondo Satan “Ti
rendi conto della situazione in cui ti
stai ficcando? E’ finita! Ti hanno
scoperto… ed io ho scoperto voi due! Pensavate
davvero che non vi avrei mai beccato con tutte quelle porcherie dentro
i vostri
corpi?!”
“Sono
accuse
infondate… i miei avvocati possono
ancora scagionarmi!”
“Non con un testimone
contro!”
affermò rabbioso Gohan.
Improvvisamente,
però,
Simon si portò proprio davanti a
Shino e gettò a terra degli oggetti che
l’assassino conosceva molto bene.
[Villain
– BOKU
NO HERO ACADEMIA]
“Le
ho trovate dentro
la pattuniera vicino all’infermeria… per fortuna
sono arrivato prima che il
netturbino buttasse via tutto… guanti
di
plastica sporchi di vernice e la fiala contenente il
sonnifero… oltre alle
bende umide che portavi al braccio prima di cambiarle, anche queste
sporche di
vernice… forse non troveremo delle tracce di DNA sulla
siringa o sulla
bottiglietta… ma negli altri oggetti?”
Shino
sospirò distrutto, e
poggiò la schiena contro il muro,
ormai arresosi all’evidenza.
“E’
vero… sono stato io ad uccidere
quel pezzo di
merda…”
“Dopo tutte quelle menzogne
e le accuse che ci hai
rifilato…”
rivelò furibonda Ino “… era il tuo migliore amico!”
“Come hai potuto commettere
un’atrocità del genere!?”
gli urlò
contro Temari “Sei
un essere schifoso!”
“Io
schifoso!?Quel
figlio di puttana aveva deciso di non comprare più le
sostanze dopanti…voleva
disintossicarsi e mettermi nei pasticci coi rifornitori!Se
avesse spifferato tutto o se avesse smesso di assumere quelle
sostanze… mi
avrebbe messo in pericolo!”
“Per
questo l’hai
ucciso…” affermò Heiji con lo
stomaco sottosopra per il disgusto.
“Sì…
in questo modo i rifornitori non si
sarebbero lamentati e mi avrebbero dato un nuovo allievo di
quest’accademia da
drogare…a me
di quel figlio di
puttana non me n’era mai importato nulla…”
“Mostro…”
riuscii soltanto ad esclamare carico di rabbia.
“Voglio
farti solo
un’ultima domanda, prima di trascinarti in galera…viscido
essere…” disse
l’agente Kog estraendo dalla sua tasca un ultimo
oggetto…
…
una piccola scheda
SD.
“Perché hai
gettato via anche questa?”
chiese con curiosità
Simon, con un tono di voce a dir poco spaventoso “Se scoprirò che
il motivo è lo
stesso che ho in mente io… puoi scordarti di tornare in
libertà! E’ una
promessa!”
[Crimson
Flame - NARUTO]
Shino,
vedendo quella
piccola scheda di memoria, cominciò a
ridacchiare… sempre più forte…
…
fino a scoppiare in
una fragorosa risata che atterrì tutti i presenti, incluso
me!
“E
bravo il
poliziotto… alla fine hai trovato anche quella, eh? Sei
davvero in gamba nel
tuo lavoro, agente Kog. Volete proprio sapere cosa
c’è dentro quella scheda SD?
Molto semplice… QUELLA
E’ LA SCHEDA SD
DEL CELLULARE DI SHIKAMARU! QUELLA CHE AVETE ANALIZZATO VOI
E’ LA MIA!”
Ci volle
più di
qualche secondo perché quell’informazione venisse
recepito nelle nostre menti…
…
prima di renderci
conto di quanto Shino fosse un disgustoso e viscido bastardo senza
pietà!
“… sei stato
tu…?”
cominciò a rendersi conto Temari, tremando
schifata e mettendosi una mano davanti alla bocca per trattenere il
conato di
vomito che le stava venendo.
“… tu ci
hai… tu…
tu ci hai fatto quelle foto… quando?!”
capì
Ino cominciando a piangere disperata.
Solo
a quel punto io ed Heiji capimmo
cosa significasse la
storia della SD.
Ci voltammo
con
sguardo omicida verso quel assassino stupratore, che ancora
sghignazzante urlò
nelle nostre orecchie.
“E’
inutile
nasconderlo, ormai…E’
VERO! HO
NARCOTIZZATO QUELLE DUE PUTTANE E CI HO FATTO QUELLO CHE
VOLEVO… E MI SONO DIVERTITO DA
MORIRE! NON AVETE LA
PIU’ PALLIDA IDEA DI QUANTO HO GODUTO A TRASFORMARVI NELLE
MIE BAMBOLE!”
Le
due ragazze, in stato di shock,
vennero immediatamente
consolate da Videl, mentre cominciarono a produrre un lamento
straziante e
atroce…
…
avevano appena
scoperto di essere state stuprate dall’assassino
dell’uomo di cui erano
innamorate.
“IN
QUESTO MODO,
QUANDO AVREI UCCISO QUEL COGLIONE DI SHIKAMARU VOI AVRESTE ACCUSATO
LORO E NON
ME! QUALE MOVENTE AVRESTE SENTITO PIU’ SINCERO? UNA DONNA CHE
UCCIDE L’UOMO CHE
AMA PERCHE’ ABUSAVA DEL SUO CORPO ERA MOLTO PIU’
CREDIBILE DELLE MIE
MOTIVAZIONI!”
“Ti è andata
male, invece…
ti sei beccato tre tra gli agenti più forti e furbi
dell’intero Giappone, oltre
che una coraggiosa eroina che ha avuto il coraggio di dire la
verità!” affermò
Simon, disgustato, recuperando le sue manette ed annunciando “Shino Senju! Ti dichiaro in arresto per
omicidio colposo, per sequestro e violenza sessuale… con
questi capi di accusa
rimarrai in prigione per il resto della tua schifosa e lurida vita!”
Sul volto
dell’assassino, però, si formò un
ghigno talmente feroce e folle da sentire un
campanello d’allarme suonare dentro la mia testa…
…
solo a quel punto mi
resi conto dove fosse andato ad appoggiarsi Shino!
“Puoi
contarci…COL CAZZO CHE
MI FACCIO CATTURARE DA VOI!”
“SIMON!
LE KATANE!”
Shino
si era portato proprio al
fianco delle tre spade di
Temari, afferrandone una velocemente e provando a colpire il mio
collega con un
affondo!
“SIMON!”
Sbiancai
quando vidi
gli schizzi di sangue sul volto dell’assassino… oh
no! Eravamo stati troppo
ingenui… Simon era stato…
“… bel
tentativo… ma con me
non funziona!” affermò
l’agente Kog
senza alcuna sofferenza, tenendo bloccata la katana con la sua mano
sinistra.
Il sangue che avevo visto in precedenza, proveniva dal palmo che
afferrava
l’affilatissima elsa.
Fiù…
c’era mancato
poco! Dovevamo fermarlo!
“MOLLA
SUBITO LA…”
[Lightning
Flame Dragon
Roaring – FAIRY
TAIL]
“CARTA!”
Ciò
che vidi mi
lasciò letteralmente a bocca aperta. Mi
sarei ricordato di quella scena per tutta la mia vita e ne avrei
raccontato la
storia ai miei nipoti, tanto era assurda…
…
a dire la verità,
per una sayan non sarebbe dovuto essere un’impresa
così eroica…
…
il problema era che
la suddetta sayan aveva soltanto cinque anni, ed aveva spezzato la lama
della
katana con un solo schiaffo davanti agli occhi scioccati di Simon e
Shino, il
quale si mise ad osservare sbigottito il manico della sua arma ormai
inutilizzabile!
“FORBICI!”
La
piccola peste
approfittò della distrazione del suo
avversario per infilargli due dita negli occhi… e Shino ci
cascò in pieno! Il
giovane campione di Jiu Jitsu Brasiliano si mise le mani davanti agli
occhi,
urlando per il dolore…
…
mentre Pan aveva già
preparato il colpo di grazia, saltando sopra la sua testa ed
intrecciando le
sue mani, pronta ad usarle come martello!
“SASSO!”
Il povero
malcapitato
venne colpito duramente dall’attacco della piccola nipote di
Mr Satan,
crollando letteralmente a terra privo di sensi e con un bernoccolo
enorme sulla
nuca.
“Questo
da parte del
fantasma Babidi… pervertito!”
affermò tutta contenta Pan, scostando tutti i capelli che le
erano finiti in
faccia.
“Non
potevi meritare
miglior punizione, verme putrido… sconfitto
dalla più forte eroina del pianeta Terra!”
esclamò Simon soddisfatto,
mettendo le manette ai polsi del nostro svenuto colpevole, mentre la
piccola
veniva festeggiata dai suoi genitori e dal suo nonno materno.
In quanto ad
Heiji,
Temari ed Ino… tutti e tre erano letteralmente impietriti
davanti alla potenza
smisurata della piccolina.
“E’ la differenza
tra chi si allena solo
per passione e chi combatte per
le persone che ama…” affermai
loro, felice che quella storia si fosse
conclusa per il meglio “Una persona
che
usa scorciatoie per diventare più forte non potrà
mai capire tutto questo… chi non
ha vissuto sulla propria pelle
tutte le sofferenze di questo mondo non può capire cosa
siano davvero le arti
marziali… Pan l’ha imparato oggi… e
Simon è stato il suo insegnante. Se lui
non avesse fermato quella spada con la sua mano, a quest’ora
l’assassino
avrebbe ucciso qualcuno!”
“E’
vero… sarà
meglio raggiungere l’infermeria e curare quelle ferite!”
esclamò Heiji preoccupato per le ferite del suo compagno
“Tu porta quel bastardo in macchina
e tienilo d’occhio!”
“Con molto
piacere!”
esclamai io allegramente, afferrando il
colpevole dalla patta dei pantaloni e trascinandomelo via come se
avessi in
mano un sacco di patate.
***
SIMON
[Kira
Theme’s A – DEATH NOTE]
La
mia mano era stata medicata dal
collega di Osaka, con il
quale io mi ero complimentato per il lavoro svolto quel giorno.
Dovevo
ammetterlo, era
stato davvero in gamba! Avrei lavorato perfettamente anche con lui.
“Simon…per la storia della scorsa
settimana…”
incominciò lui a dirmi senza guardarmi “…
io… io ti chiedo scusa…stavolta
per davvero…non dovevo attaccarti in quel modo
senza motivo…”
“Mia madre non è
morta per un
ictus… è stata uccisa dalla X-X-I!”
Heiji
si voltò sorpreso
verso di me.
“Per
catturare coloro
che l’hanno uccisa, mi sono infiltrato in
quell’azienda e ho concluso la mia
missione l’anno scorso, riuscendo a sgominare i capi della
X-X-I… questa è la
verità che conoscono mio padre
e la piccola Ai… poi c’è
un'altra verità, che invece conoscono soltanto
l’ispettore Megure e gli agenti Crilin, Wataru e
Miwako… e che da questo momento
saprai anche tu!” ammisi io prima di
rivelare affranto “Io ho lavorato,
nella
X-X-I, come cacciatore di taglie, sicario e ladro sotto il nome di
Hunter
Warrior, indossando una maschera per rendermi
irriconoscibile… ora io possiedo
una taglia in nero da nove
miliardi di dollari per i crimini che ho commesso durante il periodo di
infiltrazione!”
Il
detective di Osaka
sgranò gli occhi ed indietreggiò in
stato di shock.
“Fino a quando nessuno
conoscerà la mia
identità mascherata, io posso
permettermi di vivere una vita normale assieme al dottor Agasa e ad
Ai… ma puoi
capire, adesso, come mai io non
voglia mai raccontare questa storia alla prima persona che mi capita di
incontrare!”
“Allora perché
me l’hai
raccontata a me?” esclamò
scioccato
Heiji.
“Perché ora so
di potermi fidare anche di
te…” affermai con
sicurezza, avvicinandomi al giovane e mettendogli una mano sulla spalla
“… è inutile
che provi a negarlo… tu hai agito
in questo modo per ordine del
piccolo Conan e non so per quale ragione… ma so che in tutto
questo c'entrano
anche mio padre e la piccola Haibara. Voi, esattamente come
me, state
cercando di mantenere un segreto nei miei confronti e non mi interessa
andare a
scoprire di cosa si tratta, non se rischio di puntare i riflettori
verso di voi
facendomi scoprire con la taglia che possiedo… ti chiedo
solo di mandare un
messaggio al tuo piccolo amico… digli
che se avrete bisogno del mio aiuto io ci sarò.
D’accordo?”
Heiji,
seppur ancora sconvolto dalle
mie rivelazioni, annuì
leggermente col capo.
“Ovviamente ti chiedo di
non rivelare a nessuno
ciò che ti ho
raccontato…nemmeno a mio padre e ad Ai.Sono convinto che non vorrebbero mai il mio aiuto
sapendo tutta la
verità.Sentiti libero
di parlarne
con Conan, ma non parlargli della taglia…”
“Non
lo farò…”
ammise il ragazzo, ormai beccato e colto sul fatto “… Conan non ne
vuole sapere
niente… è questo che mi ha detto… ma
gli riferirò il tuo messaggio. Una persona come te potrebbe esserci
davvero d’aiuto anche se non posso dirti tutta la
faccenda… è una
decisione che devono prendere Conan
ed Ai!”
“D’accordo…
per me va
benissimo. Grazie, Heiji…
lavoreremo
molto bene insieme!”
[Soundtrack
20
– DRAGON BALL GT]
Dopo
aver detto ciò, riflettei a fondo su un particolare che non
avevo rivelato a nessuno dei presenti.
Nello spogliatoio degli artisti
marziali uomini, e anche in quello femminile, avevo rilevato tracce di
una sostanza che girava spesso nella X-X-I. Possibile che Shino avesse
cercato di uccidere Shikamaru proprio perchè non si sapesse
nulla di ciò?
“Signor
agente!
Signor agente!”
A
chiamarmi era stata la piccola Pan,
che ci aveva raggiunto
di corsa a causa del fiatone che aveva.
“Signor
agente!Lo
zio Crilin mi ha detto di comunicarvi che è ora di andare!”
“Ha
ragione, si è
fatta una certa ora e dobbiamo portare quell’assassino in
centrale…e
dobbiamo ancora mangiare!”
esclamò Heiji controllando il mio orologio.
Sogghignò
con
sorpresa… Heiji conosceva già
l’orologio spara-tranquillanti.
“Allora sarà
meglio andarcene…
ma prima…” affermai io
recuperando
qualcosa dal taschino della mia camicia.
Era un pezzo
di stoffa
ripiegato, di color arancione. Aprendolo, ne uscì fuori una
bandana.
“Questa la indossava la mia
mamma quando andava a
lavorare nei campi in
estate. E’ molto
importante per
me… e adesso voglio che la tenga
tu!”
“Che?!
Io?! Ma non
posso!” esclamò incredula ed imbarazzata
la bambina “E’
un oggetto troppo prezioso per
lei!”
“Tranquilla…servirà
più a te che a me, adesso!Tu
vuoi diventare una grande campionessa di arti marziali, no? Una bandana
è
quello che ti serve per non far finire i capelli in faccia durante un
combattimento, proprio come è accaduto oggi! E’
il mio regalo di ringraziamento per l’aiuto che ci hai dato!”
Lei
mi guardò negli occhi,
lusingata e felice di ricevere
quel regalo così importante da parte di colui che
l’aveva aiutata a sconfiggere
il cattivone.
[Kimi
Wa Hiro Ni
Naneru – BOKU NO HERO
ACADEMIA]
“ALLORA
DOVRAI
ACCETTARE ANCHE IL MIO REGALO! SOLO COSI’
ACCETTERO’ LA BANDANA DELLA TUA
MAMMA!”
Lei
si tolse la piccola collana dal
collo… e solo in quel momento mi
resi conto che il
pendente, nascosto sotto il kimono rosso, altro non era che una sfera
di
cristallo dorata, grande quanto una pallina da tennis, con quattro
simboli
incisi all’interno di essa.
“Questa è la
sfera preferita di nonno
Goku…mi ha
detto che un giorno io l’avrei dovuta regalare ad una persona
dal
cuore buono e generoso!” mi rivelò lei
felice staccando l’oggetto dalla sua
collana e porgendola a me “Questa
è solo
una tra le sette che esistono al mondo… si
dice che chi raccoglie tutti e sette questi gioielli, potrà
esaudire tre
desideri! Proprio come Aladdin e il Genio della Lampada!”
“Però…
è davvero molto preziosa, lo sai?”
esclamai io senza parole “Sicura di volerla dare a me?”
Pan
annui sicura al cento per cento,
prima di rivelarmi
sincera.
“Sa
che in realtà il
fantasma di Babidi non esiste davvero? In
realtà ero io che mi nascondevo dentro una
scatola… avevo tantissima paura che
la polizia mi arrestasse per colpa del mio scherzo… e che
non avrei più rivisto
la mia famiglia… invece grazie a lei ho ritrovato il mio
coraggio e ho avuto la
forza di raccontare tutta la verità alla mamma e al
papà!”
“E
non solo…sei
stata in grado di sconfiggere da sola il colpevole… oggi sei
stata la più brava
e coraggiosa di tutti!” si
complimentò con lei Heiji, facendola
arrossire per l’imbarazzo.
“Se
è per questo… allora
accetto volentieri lo scambio!”
affermai io, aiutandola ad attaccarsi la bandana.
Quando
terminammo, lei si
osservò da uno specchio
dell’infermeria.
Dal sorriso
radioso
che ci mostrò, capimmo quanto le piacesse il regalo. Ne fui
davvero felice.
“GRAZIE
TANTE, SIGNOR
AGENTE!” mi saltò addosso lei con un
abbraccio talmente forte da lasciarmi
senza fiato…
…
letteralmente…
“Pan…
Pan… non…
respiro…”
***
Ragazzi, io
vi do appuntamento al 4
Settembre con il
prossimo capitolo… nel quale finalmente apparirà
il nostro caro Son Goku. In
questo modo capirete come sia finito a fare il sensei
nell’Accademia di Mr
Satan!
Capitolo 5 *** Capitolo 5: Due Sen-Sei molto ‘speciali’… Son Goku e Piccolo addestratori di eroi! ***
Ciao ragazzi e ragazze!
Bentornati in questo nuovo
capitolo di ‘Golden Bullet – The Hunter
Warrior’!
Inizio subito con
l’avvisarvi che, il prossimo capitolo,
sarà pubblicato il 2 di Ottobre. In questo, invece,
farà finalmente la sua
comparsa il nostro amatissimo eroe, Son Goku, il quale dovrà
cimentarsi in una
insolita veste di Sen-Sei professionista… non tre, ma
addirittura cinque
personaggi del mondo di Detective Conan saranno suoi
discepoli… o discepole?
Starà a voi scoprirlo!
Un grande consiglio che vi
do è quello di fare molta
attenzione a ciò che viene raccontato, perché
molti passaggi saranno importanti
nello sviluppo della storia.
Adesso, tuttavia,
è il momento anche di svelare due nuovi
indizi per i manga che verranno aggiunti in seguito. Ecco a voi:
MANGA 1 –
E’ un manga in cui, a farla da padrone… sono
gli EROI!
MANGA 2 – Questo
è l’ultimo kanji (credo sia un kanji,
non linciatemi se non fosse così XD)…ん
Ora
vi
lascio al capitolo… ma vi informo subito che, al termine
di esso, vi darò altre succulente informazioni sul prossimo.
Buona
lettura!
GOLDEN
BULLET - THE HUNTER WARRIOR
Due
Sen-Sei molto ‘speciali’…
Son Goku e Piccolo addestratori di eroi!
Lo stesso
giorno… 12 Maggio
2018
AI
[Soundtrack
7 –
DETECTIVE CONAN]
Era
passata una settimana da quella
giornata al Luna Park.
Dopo quella litigata, Conan fece di tutto per farsi perdonare, e fu
anche per
questo che decisi, alla fine, di lasciarmi quell’episodio
alle spalle comprendendo
che il mio amico fosse davvero pentito delle parole che mi aveva
rivolto quel
pomeriggio.
Una
preoccupazione in
più, tuttavia, era nata da ciò che era avvenuto
con C-18, la moglie del collega
di Simon. Avevo l’impressione di aver già sentito
quel nome, e fu per questo
che decisi di scavare a fondo nella mia memoria, nella speranza di
trovare le
risposte che cercavo.
Fu in quel
modo che ricordai…
durante il mio periodo come membro dei MIB, ero solita vedere delle VHS
sui
comizi degli scienziati più famosi al mondo, per prendere
spunto.
[Soundtrack
2 –
DRAGON BALL Z]
In una di
esse, l’apparizione
di un vecchio suscitò un clamore ed un ego talmente elevato
da ricevere articoli
su tutti i giornali. Costui era niente di meno che il famigerato Dottor
Gelo,
un pazzo megalomane che aveva appoggiato ogni azione violenta del
temutissimo
esercito del Red Ribbon.
Il suo
monologo (nel
quale inneggiava alla caduta di tutte le forze mondiali in favore del
ritorno
del Fiocco Rosso) venne interrotto tuttavia dalla sicurezza, che lo
trascinò
via con la forza.
Fu la frase
che ci
urlò, però, a destare la mia memoria…
“Quando
costruirò C-17 e C-18 niente e nessuno sarà in
grado di fermare il nuovo Red
Ribbon! Nemmeno quel bastardo di Son Goku!”
Ecco…
fu in quella occasione
che sentii per la prima volta quel nome. Di conseguenza C-18 non era
mai
stata
un membro dell’Organizzazione degli Uomini in Nero. Questo mi
risollevò solo in
parte, dato che comunque aveva, con tutta probabilità,
combattuto al fianco del
Red Ribbon.
E poi Son
Goku… non
era il nome del maestro che Ran e le sue amiche avrebbero avuto
all’Accademia
di Mr Satan? Lui cosa c’entrava in questa storia? Da quello
che ero riuscita a
ricordare, sembrava fosse stato un nemico giurato sia del Red Ribbon
sia di C-17
e C-18… allora perché la moglie di Crilin ne
aveva
parlato così bene?
Fu con quei
dubbi che
decisi di riprendere a parlare con Conan, il quale si mostrò
più che disposto
ad aiutarmi.
Meglio andarci
cauti… se davvero C-18
aveva fatto parte del Red Ribbon,
allora andava tenuta senz’altro
d’occhio… in modo più educato rispetto
ai miei
amici, ma andava comunque fatto!
[Undefined
–
DETECTIVE CONAN]
Tuttavia,
quel giorno era
incominciato con una novità. La
sera prima, Ayumi aveva chiesto a Ran, Kazuha e Sera se potesse venire
con loro
a vedere la prima lezione di Arti Marziali delle tre adolescenti, e
aveva
invitato anche me dopo aver ricevuto il permesso.
Non
ci avevo pensato due volte, prima
di accettare con gioia
quella proposta.
Entrare
all’interno di
un luogo così off-limits non era un evento da tutti i
giorni, e
poi avevo bisogno
di una pausa dalle mie ricerche sull’antidoto
dell’APTX-4869.
All’ora
prestabilita ci
trovammo tutte e cinque davanti
all’ingresso dell’Agenzia Investigativa del
detective Goro, il quale ci
avrebbe accompagnato fino all’Accademia. Durante il tragitto
in macchina, le
tre ragazze più grandi cominciarono a spettegolare sulla
loro nuova esperienza,
mentre io ed Ayumi le ascoltammo altrettanto elettrizzate. Solo il
detective, a
quanto pare, non sembrava per niente entusiasta di uscire di casa alle
sette di
mattina, a giudicare dai suoi frequenti sbadigli.
D’altronde,
le uniche
cose in grado di smuovere quel fallito erano le belle donne,
l’alcol e le
scommesse sui cavalli. Non invidiavo affatto la povera Ran,
l’unica in quella
casa con un briciolo di serietà…
Mezz’ora
dopo essere
partiti, raggiungemmo l’immenso palazzo
del campione del mondo di arti marziali.
I soldi non
comprano
la felicità, dicevano i saggi… ma sicuramente
potevano permetterti di vivere in
quella maestosa reggia!
La
mia mano scattò
immediatamente verso la macchinetta
fotografica, che ormai mi portavo appresso ovunque, ed incominciai a
scattare
foto a raffica, senza pausa.
“Per
la miseria!”
esclamò Kazuha a bocca aperta “Sapevo
fosse grande… ma questo
è troppo anche
per me!”
“E’ perfino
più grande della
casa di Sonoko! E i suoi
genitori sono miliardari!” affermò Ran
invece, varcando
il cancello dorato ed osservando l’immenso cortile che si
stagliava davanti a
noi.
“Assomiglia
tantissimo
alla reggia di Versailles… o a quella di Caserta, in
Italia…” notò Sera
osservando la struttura del palazzo “… e pensare che viene utilizzata per gli
allenamenti di Mr Satan e di tutti i suoi allievi…
non sto nella pelle!”
“Però…
non credete che quella sia un po’
esagerata?” domandò incerta
Ayumi indicando una mastodontica statua in
oro zecchino raffigurante il campione del mondo…
…
una statua alta
dieci metri… in oro massiccio…
“Lo è…”
ammettemmo tutte e quattro con una nota d’invidia nelle
nostre voci.
Raggiungemmo
l’enorme
ingresso e lo varcammo trepidanti. Fu
ancora meglio di quanto ci aspettassimo.
“E’
troppo… troppo bello!”
esclamò Ayumi osservando tutti i
premi e le cinture vinte dal padrone di quell’Accademia,
appese ai muri. Queste
erano ovviamente protette dalle guardie che sorrisero davanti alla
felicità
della bambina. Furono loro stesse a darci le indicazioni per
raggiungere la
palestra S7, dove le nostre amiche avrebbero cominciato le loro prime
lezioni
con il sen-sei Goku.
Le
lasciammo tutte e tre vicino agli
spogliatoi femminili,
mentre io ed Ayumi varcammo trepidanti l’entrata della loro
aula. Strabuzzammo
gli occhi davanti a quel maestoso luogo!
Vi era di
tutto!
Attrezzi ginnici, armi… vi era perfino un ring in pietra,
come quello dei
tornei mondiali!
Perfino io,
che non
ero un’amante delle arti marziali, desideravo prendere in
mano una di quelle
katane e ruotarla per aria!
Dopo
essersi cambiate
nell’apposito spogliatoio, le tre ci
raggiunsero all’interno dell’attrezzatissima
palestra a loro destinata. Indossavano
tutte e tre dei kimono da karate, comodi per il duro allenamento che le
attendeva. Ci sedemmo sui bordi del ring, in attesa
dell’arrivo del loro
maestro. Dopo nemmeno trenta secondi, il sen-sei arrivò in
aula, in perfetto
anticipo.
[Soundtrack
62
– DRAGON BALL GT]
“Acc…
scusatemi! Sono in ritardo!”
“No,
signore…” lo
tranquillizzò la piccola Ayumi “… in realtà siamo venute noi
in anticipo…”
“Davvero?”
esclamò questo controllando l’orario
dall’orologio appeso sopra la parete della
palestra.
Dovevamo
presentarci
dentro l’aula alle otto in punto… erano le sette e
quarantacinque.
“Fiù…
per fortuna!Chichi
mi avrebbe rimandato a lavorare nei campi se fossi arrivato in ritardo
il primo
giorno di lavoro!” esclamò Goku sen-sei
prima di avvicinarsi a noi tirando
un sospiro di sollievo.
Era un tipo
molto
allegro e gioviale. Aveva i capelli neri a punta. Indossava una tuta
arancione,
sopra una maglietta blu e una cinta, i polsini sui polsi e degli
stivali blu
con righe verticali gialle e orizzontali rosse. Abbastanza alto e
piazzato, con
dei muscoli che avrebbero fatto invidia a qualsiasi body-builder, ci
lanciò uno
sguardo talmente amichevole da sciogliere la nostra tensione.
Come poteva
un uomo
del genere essere stato un nemico del Red Ribbon? Sembrava
così… innocente…
“Quindi voi tre siete le
ragazze che Mr Satan mi ha
chiesto di allenare,
giusto?” domandò Goku a Ran,
Kazuha e Sera, le quali si inchinarono
rispettosamente davanti a lui “Ehi
ehi…non c’è bisogno che mi
trattiate come un
insegnante! Da questo momento datemi del
tu e chiamatemi Goku, d’accordo?”
Le
tre si rimisero dritte, mostrando
sorpresa e
sbigottimento davanti alla naturalezza del loro maestro, che poi si
voltò verso
di me ed Ayumi. Iniziò a contarci con sguardo buffo, e
sembrò andare in
confusione. Dopo un minuto, lui era ancora in palla…
“Strano…
Mr Satan deve
aver sbagliato a fare i conti…”
affermò Goku grattandosi la fronte con un
dito “…
anche voi siete mie allieve? Lui mi aveva detto che avevo soltanto
tre allieve e qui ne conto cinque…”
“Ehm…
no, signore” mi
affrettai io a
rispondere per entrambe “In
realtà siamo
delle spettatrici… volevamo
assistere alla
prima lezione delle nostre amiche… sempre se non
le rechiamo alcun
disturbo…”
“Sciocchezze!
Nessun disturbo! Temevo
di aver fatto male i calcoli… eheheheheheheheh!”
esclamò
lui, tirando un sospiro di sollievo (per quale motivo, poi), prima di
cambiare
espressione e chiedere ad entrambe con entusiasmo “Al contrario…vi piacerebbe allenarvi assieme a noi? Sono sicuro che vi divertireste un sacco!”
“Cosa?! Dice sul serio?”
domandò sbalordita Ayumi “Ma
noi non possiamo pagare…”
“Nemmeno
noi abbiamo
pagato per venire qui!L’accademia è gratis per tutti!”
ci
tranquillizzò Kazuha, cercando di convincerci “Sono i maestri a decidere se farti continuare le
lezioni o mandarti
via, proprio come una scuola. I vostri genitori dovranno soltanto
compilare un
modulo da consegnare la prossima settimana in direzione. Sarà
divertente, vedrete… provare non costa nulla!”
“Non serve un minimo di
esperienza, signore?”
domandai io a Son
Goku, che fece segno di no con la testa.
“Non
preoccupatevi per
questo. Intendo incominciare dalle basi, e vi posso assicurare che con
le mie
lezioni raggiungerete subito il livello delle vostre amiche! Allora… cosa ne dite? Vi andrebbe di
provare?”
Sia
io che Ayumi ci guardammo,
incerte. Poi guardammo
all’unisono le nostre compagne, le quali sembravano contente
della decisione
presa dal loro maestro.
Anche
io, alla fine, mi arresi a
quella tentazione.
La ragazza
di Osaka
aveva ragione… provare non costava nulla! E poi avevo troppa
voglia di
afferrare una di quelle katane!
“Allora accetto anche
io…
ma ci occorrono degli abiti, vero sen-sei?” chiesi
io al maestro “Non
credo che questi siano molto adatti…”
Io
indossavo infatti dei jeans molto
attillati, mentre Ayumi
una gonnellina. Non erano molto comodi per dei
combattimenti… a meno che il
sen-sei non fosse un
pervertito pedofilo…
…
per fortuna la sua
risposta ci tranquillizzò subito su quel dubbio! Era anche
un brav’uomo di sani
principi!
“Urca!
Hai ragione! Non sarebbe saggio
farvi allenare con quei
vestiti… non voglio farveli buttare! Si sporcherebbero e si
strapperebbero
irrimediabilmente! E poi sono scomodi per gli esercizi che farete!”
esclamò
Goku battendosi una mano sulla fronte, appoggiandoci due dita sopra
“Aspettatemi qui!Tornerò tra un minuto esatto con dei
kimoni della vostra misura!”
[Dogimagi
–
BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Qualunque
persona si sarebbe
aspettata che Goku uscisse
dalla stanza a piedi per raggiungere, con tutta probabilità,
una sala-armadio
con degli abiti di riserva.
Niente,
però, ci
preparò a ciò che avvenne in
quell’istante…
…
Son Goku era insieme
a noi fino a pochi istanti prima… ed in quelli successivi si
era volatilizzato nel
nulla davanti ai nostri occhi!
Sparito…
completamente… ma
come?!
Anche tutte
le altre
mie compagne erano rimaste scioccate da quanto fosse accaduto. Un
trucco simile
te lo aspetteresti da un mago, o ancora meglio da Kaito Kid in
persona… non da
un maestro di arti marziali!
Come
scomparì,
l’uomo riapparve davanti ai nostri occhi,
qualche secondo dopo, proprio come farebbe un fantasma con le sue
vittime.
Sulle
sue braccia portava i nostri
due kimoni, quello mio e
di Ayumi, di diverso colore.
“Rieccomi
qui…perché
quelle facce? Sembra che abbiate visto un fantasma!”
affermò Goku,
notando quanto i nostri visi fossero pallidi per lo shock.
“Lei…
lei è scomparso
all’improvviso… e… e…”
incominciò a dire Ran balbettante, stringendosi
assieme a Kazuha tra le braccia di Sera. Lo stesso aveva fatto Ayumi
con me.
Ammetto
che se Goku avesse fatto un
trucco del genere dentro
una stanza senza luce e silenziosa, anche io avrei reagito nella loro
stessa
maniera. Ma non ci trovavamo ad Halloween ed erano appena le otto di
mattina,
con la luce che filtrava copiosa dalle tante finestre in stile
giapponese presenti nella palestra.
“Ah, tranquille!
E’ ancora troppo presto
per imparare il tele-trasporto!”
ci disse il guerriero, come se nulla fosse “Dovete ancora imparare a
controllare il KI, la Tecnica del Volo e tanto altro!”
“Tele-trasporto…
KI…
volo…” iniziò a ripetere
confusa Sera.
Perfino lei,
che tra
tutte noi era la più razionale, era andata in confusione
assistendo a quella
scena e sentendo le parole del sen-sei.
“Non
preoccupatevi… capirete tutto molto
presto!Anche io la prima
volta sono rimasto
sorpreso come voi. Adesso voi due…” ci
ordinò gentilmente Goku, porgendo a
me e ad Ayumi i due kimoni che aveva recuperato “… raggiungete
lo spogliatoio e
cambiatevi. Noi quattro vi aspetteremo qui, d’accordo?”
Io
ed Ayumi annuimmo senza parlare ed
uscimmo dalla palestra
per raggiungere lo spogliatoio femminile. Prima ci cambiavamo, prima
potevamo
cominciare.
“Ai…
credi che abbiamo fatto bene ad accettare?”
mi chiese preoccupata la mia amica.
“Io…
io non lo so…”
ammisi io,
altrettanto agitata.
Avremmo
avuto una
risposta alla fine della giornata… e credetemi! Niente sarebbe stato più come prima!
***
[Hiro
ni Naru
Nda – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Tornammo
dentro la palestra cinque
minuti dopo, cambiate e
sistemate.
Ayumi
indossava un
kimono identico a quello del maestro Goku, color arancione, ed
indossava anche
le sue stesse scarpe. Doveva essere appartenuto a lui quando era
più piccolo, a
giudicare dalle tante cuciture che aveva. Nonostante ciò,
sembrava appena
comprato, a dimostrazione di quanto Goku ci tenesse ai suoi oggetti.
Io, invece,
portavo
degli abiti leggermente diversi. Il kimono era viola, con una cintura
rossa
attaccata alla mia vita, mentre ai piedi portavo dei sandali molto
particolari
ma comodi, con l’estremità a punta. Anche questi
erano stati sistemati, ma
sembravano completamente diversi di qualità rispetto ai
kimono di Ran e le sue
amiche.
Entrambe ci
eravamo
guardate allo specchio prima di tornare dagli altri. Strano a
dirsi… mi sentii
molto a mio agio con quegli abiti! Ti donavano molta più
sicurezza, ti facevano
sentire molto più protetta… anche
perché erano più pesanti di quanto potesse
sembrare!
“Eccovi qui! State
benissimo!”
si complimentò con noi Goku “Io
e le vostre amiche stavamo parlando un
po’ degli scorsi tornei e delle loro esperienze nelle arti
marziali. Bene… ora che siamo
tutti qui voglio
conoscervi un po’ meglio… sediamoci sul ring!
Voglio sapere i vostri nomi ed i
vostri obiettivi!”
“Obiettivi?”
domandò Ran all’uomo.
“I vostri sogni nel
cassetto per il vostro
futuro…” specificò
Goku, indicandoci il centro del ring di pietra.
Tutti
e sei raggiungemmo il punto
indicato dal nostro
sen-sei e ci mettemmo in cerchio, sedendoci su di esso.
“Comincerò
io, così sarò
d’esempio anche per voi cinque…”
affermò il sen-sei, indicando se stesso “Il
mio nome completo è Son Goku.Ho
vissuto assieme al mio nonnino adottivo fino a dieci anni, fino a
quando
purtroppo non è venuto a mancare. E’ stato lui ad
inculcarmi la passione per le
arti marziali!Il
mio sogno è quello di riuscire a farvi diventare delle
eccellenti
guerriere!”
“Io mi chiamo Sera Masumi”
si presentò la giovane detective col
canino sporgente “Il mio sogno
è quello
di entrare a far parte dell’FBI come il mio fratello
defunto… così potrò
vendicare la sua morte!”
[Soundtrack
25
– DETECTIVE CONAN]
Quell’informazione
mi fece
drizzare le orecchie. Il fratello
defunto faceva parte dell’FBI… possibile
che…
…
ma no! Non poteva
essere… sicuramente stava parlando di qualcun altro!
“Io mi chiamo Kazuha Toyama”
si presentò invece la ragazza di
Osaka “Il mio sogno è
quello di entrare a
far parte dell’esercito per aiutare le popolazioni in
guerra...”
Tutte
noi ci voltammo verso di lei,
incredule.
Alla faccia
della
ragazzina indifesa… entrare nelle forze di autodifesa
giapponesi?
Perché avevo il sospetto che Heiji
non sapesse nulla di tutto ciò?
“Io… io mi
chiamo Ran Mori”
si presentò la fidanzata del
detective innamorato “Io spero di
poter
diventare un’ispettrice per poter combattere contro il
crimine!”
Anche
stavolta rimasi senza parole.
Mai mi sarei
immaginata che quella ragazza avesse il desiderio di diventare una
poliziotta…
tale e quale alla sua famiglia e al suo ragazzo! Sempre in favore della
giustizia!
“Invece, voi due?”
Goku domandò sia a me che ad Ayumi, la quale
rispose imbarazzata.
“Ehm… io sono
Ayumi Yoshida…un giorno, vorrei diventare una famosa
detective…”
“Io sono Ai
Haibara…”
mi presentai velocemente io “…
ed ho lo stesso sogno di Ayumi!”
Meglio
rimanere sul
vago e non essere troppo specifici… o quell’uomo
mi avrebbe fatto domande più
intime! E non intendevo per niente sbottonarmi con lui!
[Soundtrack
20
– DRAGON BALL GT]
“Urca!
Davvero niente
male!Avete tutte e cinque dei
sogni
meravigliosi… e le arti marziali
potrebbero
fare proprio al caso vostro!”
affermò contento Son Goku “Anche
il mio migliore amico è un poliziotto molto in gamba! Lavora proprio qui, a Tokyo!”
“Si riferisce a Crilin?”
domandai io al sen-sei, che confermò
con un sorriso gioviale.
“Allora
lo conoscete! Anche lui ha fatto arti
marziali come me ed
è uno dei più forti guerrieri
dell’intero pianeta!”
affermò prima di
controllare l’orologio “Accidenti!
Direi
che è ora di andare da Piccolo!”
“Piccolo?”
domandò
confusa Sera.
“Lo
conoscerete adesso!
E’ un mio amico e ci aiuterà con gli allenamenti!E’ molto più
saggio e severo di me…
all’inizio ne resterete intimorite, ma vi assicuro che ha la
mia più
totale stima e saprà conquistare anche la vostra!”
ci tranquillizzò lui
ordinandoci poi “Adesso prendetevi
per
mano… Sera e Ran, voi aggrappatevi
forte
alla mia spalla e non lasciatela per nessuna ragione!”
Tutte
noi ubbidimmo immediatamente,
curiose di sapere cosa
sarebbe successo da quel momento in poi.
Goku
appoggiò, ancora una
volta, due dita sulla sua fronte…
…
lo aveva fatto anche
prima di sparire dal nulla qualche minuto prima. Possibile volesse
volatilizzarsi ancora una volta?
Non ebbi il
tempo di
rifletterci… mi sentì risucchiare improvvisamente
dal basso, come se un tombino
si fosse aperto sotto i nostri piedi, facendoci precipitare nella
voragine
senza fondo. Trattenni il respiro, impaurita dall’improvviso
buio che aveva
avvolto i miei occhi.
Fu un attimo
interminabile, prima di riprendere i sensi e rendermi conto di aver
nuovamente
toccato terra.
[Go
Go Naruto -
NARUTO]
Non eravamo
più
all’interno della palestra… non eravamo nemmeno a
Tokyo!
Ci trovavamo davanti ad
una casetta a cupola, in
piena montagna!
“Eccoci
qua! Questa è casa mia! Che ve ne
pare?!”
Per
tutta risposta Ran, Sera e Kazuha
persero i sensi a
causa dello shock e svennero davanti ai suoi piedi… e se Goku non si fosse sbrigato a darci altre
spiegazioni, anche io ed
Ayumi le avremmo seguite presto.
***
Per
fortuna le nostre amiche si
ripresero immediatamente,
dopo l’enorme spavento. Fu anche merito di Chichi, la moglie
di Goku, la quale
era corsa subito fuori dalla casa, notandoci mentre puliva i vetri
delle finestre.
Come era prevedibile, la donna aveva rimproverato severamente
l’uomo per quello
che aveva combinato, cercando di rassicurare tutte noi come una mamma
amorevole
farebbe con i suoi figli.
[Tsuppari
Hanko
KI – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Ti avevo avvertito che si
sarebbero soltanto
spaventate! Cosa diavolo
ti è venuto in mente di portarle qui col Tele-Trasporto!? Ormai hai imparato a guidare l’astronave
di
Bulma… perché non hai usato quella?”
“Accidenti… sono
stato troppo frettoloso”
ammise il nostro maestro, scusandosi con noi e con sua moglie
“Volevo mostrare loro il
tele-trasporto per
la prima volta… non l’ho
fatto con cattiveria…”
Chichi,
dopo aver tirato un lungo
sospiro, perdonò suo
marito e ci disse.
“Piccolo
vi aspetta a
valle. Mi raccomando… Mr Satan ed io abbiamo scelto di darti
questo lavoro
proprio perché in questo modo non saresti rimasto a casa ad
allenarti senza
portare un soldo a casa! Vedi di non fare brutte figure! NON
RIAVRAI UN’ALTRA OPPORTUNITA’ DEL GENERE!”
“Ehm,
d’accordo… lo
raggiungiamo subito!” affermò Goku,
intimorito dal suo sguardo, facendoci
segno di seguirlo.
Dopo
aver salutato la signora Son, la
quale ci avrebbe
offerto il pranzo subito dopo il nostro allenamento,
quest’ultima decise di
salutare suo marito con un tenero bacio, mostrandoci quanto in
realtà tenesse a
quell’uomo.
Ammetto che
provai un
po’ di imbarazzo davanti a quel semplice gesto
d’amore, ma mi sentii anche
molto felice nel vedere che Chichi volesse davvero che la prima lezione
di suo
marito andasse bene e che stesse facendo il tifo per tutte noi.
Una
persona che credeva in te
riusciva sempre a risollevarti
il morale, no?
Iniziammo
a scendere lungo quelle
piccole stradine di
montagna, camminando attentamente per non rischiare di scivolare,
anticipate
dal nostro sen-sei, il quale riusciva a saltellare tranquillamente dai
pendii
come uno stambecco. Noi cinque ci accontentammo di proseguire lungo la
strada
tracciata dalla ghiaia, non essendo così atletiche come lui.
“Goku… dove
siamo finiti?”
gli domandò Ran, incuriosita dal
paesaggio nel quale eravamo finite.
“Questo
è il Monte
Paoz!” ci rivelò lui, spiazzandoci
ancora una volta “E’ qui
che ho vissuto insieme a mio nonno…”
“Il Monte Paoz!?
E’ a più di
mille chilometri di distanza da Tokyo!”
esclamò scioccata Kazuha, interrompendo il suo discorso
“Come siamo arrivate qui in meno di
un secondo?”
“E’ grazie alla
tecnica del
Tele-Trasporto…” ci
spiegò
tranquillamente Goku, poggiando due dita sulla fronte come le altre due
volte “… con la quale
posso spostarmi da un punto
ad un altro che desidero, semplicemente percependo il KI di una
persona. In
questo caso, siamo stati velocissimi perché utilizzo sempre
l’aura di mia
moglie come punto di riferimento per tornare a casa”
Ayumi,
per curiosità,
provò a ripetere lo stesso gesto del
sen-sei. Ovviamente il suo tentativo andò a vuoto.
Però
io avevo notato
qualcos’altro… avevo sentito ancora una volta le
parole KI e Aura! Era
un’ottima opportunità per scoprire il significato
di quelle parole! Simon le
aveva utilizzate il primo giorno che ci eravamo conosciuti, ed avevo
sentito le
stesse parole pronunciate da C-18!
[Soundtrack
5 –
DRAGON BALL GT]
“Lei sta parlando sempre di
KI e aura…”
insistetti io curiosa,
pronta a recepire ogni informazione che mi avrebbe donato
quell’uomo “…
ci
potrebbe spiegare cosa sono?”
A
rispondere, tuttavia, ci
pensò un altro individuo, alle
nostre spalle.
“Il KI, o aura,
è una forma di energia
presente in ogni essere vivente,
e permette alle persone di compiere gesti quotidiani come alzare
un’oggetto da
terra, o anche compiere imprese sovrumane come levitare per aria,
utilizzare la
telecinesi, percepire gli spiriti o altro. Ogni persona ha un proprio
KI, ma
non tutti sono in grado di percepirlo od utilizzarlo al
meglio…”
Tutte
noi ci voltammo sorprese.
Davanti
a noi si ergeva un guerriero
talmente imponente ed
intimidatorio da lasciarci completamente a bocca aperta. Fu la sua
presenza a confermarci
che, ormai, tutte le nostre certezze stavano cambiando per sempre.
Lo
sconosciuto aveva
la pelle di un colore verde brillante, con dei rigonfiamenti rosa sulle
braccia
e sulle gambe, lunghe orecchie a punta, il cranio totalmente privo di
capelli e
con due antenne sulla fronte, e lunghe e affilate unghie bianche. Era
molto più
alto di Goku, ma altrettanto robusto e dalla muscolatura sviluppata.
Indossava
i miei stessi abiti, ma in più portava un turbante ed un
mantello bianchi.
La nostra
mente urlava
a squarciagola la parola ‘alieno’, ma nessuna di
noi ebbe il coraggio di
pronunciarla davanti a lui, più per paura di una sua
reazione che per rispetto.
[Terror
–
DRAGON BALL SUPER]
“Eccoti
qui!Ragazze…vi presento Piccolo! Amico mio… queste sono le nostre
allieve!”
“Quindi voi sareste le
nuove allieve di Son Goku?”
esclamò
Piccolo con un tono incuriosito “Dubito
riusciranno a sopportare anche solo il riscaldamento, amico
mio…”
“Saranno
davvero così
duri i nostri allenamenti, signor Piccolo?”
domandò preoccupatissima Ran
all’alieno, che sogghignò diabolicamente.
“Oh, mia cara
Ran… voi non immaginate
minimamente quanto dolore
proverete!”
La
giovane deglutì a
fatica, intimorita dalla minaccia del
tizio verde. Nessuna di noi ebbe il coraggio di chiedergli come facesse
a
conoscere già il nome della nostra amica, intimorite da una
sua risposta ancora
più assurda.
“Sarà meglio
separarci, almeno
inizialmente… così potremo seguire bene
anche le due piccole lottatrici! E’
inutile far fare loro gli stessi allenamenti se non possono mettersi in
pari
con voi altre!” esclamò Goku
scompigliando i miei capelli e quelli di Ayumi
“Piccolo!
Chi vorresti seguire oggi?”
“Io mi prenderò
cura di queste tre
ragazzine inconsapevoli…”
affermò l’alieno squadrando da capo a piedi Ran,
Sera e Kazuha “…
prenderanno così tanti calci sui loro fondoschiena che
cammineranno come oche
per il resto della loro vita!”
Avrei
potuto giurare di aver visto le
mie compagne sbiancare
come fantasmi per la paura. Ero convinta
che una delle domande nelle loro menti fosse questa.
Chi gliel’aveva
fatto fare?!
Anche io mi
ero fatta
la stessa domanda… e non riuscivo a trovare alcuna risposta!
“Perfetto! Allora
a voi due ci penserò io! Ci
rivediamo a pranzo a casa mia!”
affermò Goku, salutando le altre sue allieve ed
incamminandosi verso il lato
opposto scelto da Piccolo, seguito da me e dalla mia amica Ayumi.
Avremmo
rivisto le
nostre amiche solo prima dell’ora di pranzo… e
Piccolo avrebbe mantenuto
la sua promessa!
“Signore…
non sarebbe dovuto rimanere lei con le
altre?” gli domandai io, in
realtà grata per essere rimasta con lui e
non con Piccolo.
“Vero,
ma per valutare
le vostre amiche più grandi servono le maniere
forti… e lui, rispetto a me, sa
valutare molto meglio i suoi avversari. Io
sono troppo docile in alcuni casi, ed oggi non sarei stato obiettivo
nei loro
confronti. Da sabato prossimo potrò iniziare degli
allenamenti specifici per
ciascuna di voi! Oggi… vedetela come una giornata di
iniziazione! E credetemi… meglio
che voi abbiate a che fare con me
che con Piccolo! Mia moglie mi ha parlato l’altro
ieri di assicurazioni
sulla salute delle allieve di Mr Satan… e fin quando non
riceverete il permesso
dei vostri genitori, non intendo mettere a repentaglio la vostra
sicurezza!”
Se
prima eravamo timorose, adesso
eravamo assolutamente terrorizzate
da ciò che ci avrebbero fatto fare.
[Dogimagi
–
BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Cinque
minuti dopo, raggiungemmo una
valle ricca di fiori,
coi petali dai mille e più svariati colori. Una vera
meraviglia per gli occhi,
nella quale Goku ci invitò a sederci. Dall’altra
parte del prato, una
gigantesca gabbia ci attendeva.
“Durante l’intero
mese che ci aspetta,
preparerò i vostri corpi all’allenamento
sovrumano che vi attenderà!”
ci disse sinceramente, senza alcun giro di
parole “Una
volta a settimana dovrete sottostare alle prove che vi
proporrò
senza trasgredire nemmeno ad una regola… siete pronte?”
“Sissignore!”
esclamammo in coro entrambe, anche se con molti
dubbi nella nostra testa.
“Urca,
quanta grinta!D’accordo allora… la prima prova consisterà nel catturare
quante più talpe possibili dal
prato che ci circonda!”
[Hiro
ni Naru
Nda – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Passarono
diversi secondi prima che
io e Ayumi recepissimo
il messaggio.
“C…
che cosa…?”
“Adesso vi faccio vedere!”
ci anticipò però lui, avvicinandosi
ad un piccolo foro distante pochi metri da noi.
Improvvisamente,
l’uomo
avvicinò la sua bocca vicino a
quella fessura ed emise un grido. Qualche secondo dopo una talpa
sbucò da un
altro buco non distante da quello in cui aveva gridato il nostro
maestro, che
si gettò per terra allo scopo di afferrare
l’animale con le mani.
Ci
riuscii.
“Ecco! Questo è
il metodo di cattura
delle talpe! Ogni volta
che ne catturerete una, dovete
rinchiuderla nella gabbia là in fondo. Non preoccupatevi! Le
libereremo in
un'altra valle! Con questo esercizio voi
irrobustirete sia i muscoli delle gambe che quelli delle braccia.
Inoltre
aumenterete i vostri riflessi e la vostra agilità! Non
sottovalutate questa
prova… vi assicuro che molti contadini adulti non sarebbero
in grado di
catturarne nemmeno una! E’ un ottimo esercizio per coloro che
iniziano ad
apprendere le arti marziali la prima volta!”
“Posso
farle una domanda,
signor Goku? Per
quale motivo dobbiamo
catturare queste talpe e rinchiuderle in gabbia?”
domandò confusa Ayumi
al sen-sei “Perché
non possono vivere qui?”
“Molto semplice…
queste non sono delle
semplici talpe selvatiche, ma
sono state addestrate per smussare il terreno destinato alle
agricolture! Grazie a
loro, la terra è sempre friabile e
l’acqua del fiume che attraversa il monte la rende
fertile… non a caso questo
prato è così fiorito! Il
problema è che
qui ci troviamo sopra ad una montagna! Se le talpe continuassero
ininterrottamente
a scavare sotto lo stesso punto, il terreno potrebbe franare e
danneggiare le
abitazioni delle pianure! Per questo i contadini cercano
sempre di
catturare le talpe e spostarle, permettendo a questi animali di
lavorare altri
terreni più secchi per renderli nuovamente fertili! In questo modo si hanno sempre nuovi campi lungo le
pendici della
montagna, mentre le foreste e le pianure ai piedi del monte Paoz
vengono
lasciate allo stato selvaggio! Anche io ero un contadino
qualche anno fa, e
utilizzavo queste stesse talpe nei miei campi!”
Rimasi
colpita dalla spiegazione
dell’uomo.
Era un
metodo naturale
per poter creare dei campi coltivati rispettando la natura, attraverso
la
famosissima Rotazione delle Colture. Nessun pesticida, nessun
fertilizzante
artificiale. Mi piaceva molto.
[Soundtrack
6 –
DRAGON BALL GT]
Son
Goku si portò vicino
alla gabbia e cercò di infilarci
dentro l’animale. Improvvisamente quest’ultimo
cacciò una fila terrificante di
unghioni affilati e taglienti, coi quali provò ad affettare
le dita del nostro
maestro, che fu abbastanza rapido da rinchiuderlo dentro la trappola.
“Fiù…
c’è mancato
poco!Fate
molta attenzione! Se lascerete la presa anche solo per un
istante…
le talpe cercheranno di liberarsi con la forza e vi attaccheranno! Vi
posso
assicurare che le loro unghie sono davvero molto ma molto affilate!
Possono
perfino staccare un braccio!”
“U…
UN BRACCIO?!”
esclamò Ayumi senza parole.
Era
impazzito?! Ci
voleva morte?!
Se lo poteva
scordare
che io afferrassi anche solo uno di quei mostri assetati di sangue!
“Eh
già! In tutta la
valle vi sono cento talpe e vanno raccolte tutte prima
dell’ora di pranzo!
Divertitevi!” ci salutò lui non curante
delle nostre titubanze…
[Jaco
– DRAGON
BALL SUPER]
…
svolazzando via da
un'altra parte come un fringuello!
Stava volando!? Il nostro
maestro stava volando?!
“Ai…
puoi pizzicarmi
il braccio?” mi chiese senza parole Ayumi,
leggermente sconvolta “Perché
credo che questo sia un incubo…”
Non ci fu
bisogno di
farlo… due talpe sbucarono da una tana alle nostre spalle e
si divertono ad affondare
i loro minuscoli dentini proprio nelle nostre fanciullesche chiappette.
***
GOKU
[Soundtrack
62
– DRAGON BALL GT]
Trattenni
una risata quando sentii
l’urlo di disappunto
delle bambine.
Avevo fatto
apposta ad
esagerare la descrizione delle talpe, così da mantenere alta
la loro
concentrazione. In realtà quegli animali non erano affatto
aggressivi, ma solo
giocherelloni e molto socievoli. Se cercavano di mordere o di
graffiare, lo
facevano soltanto perché non sapevano controllare la loro
euforia nell’avere
dei nuovi amici con cui divertirsi. Le loro unghie, per quanto fossero
lunghe,
non potevano davvero tagliare un braccio, ma solo lasciare dei
sottilissimi
graffi, comunque curabili in meno di un giorno. Esisteva perfino un
trucco per
poterle portare vicino alla gabbia senza creare loro
fastidio… bastava che le
due bambine abbracciassero le talpe, e queste si sarebbero accoccolate
sui loro
petti ronfando come degli angioletti! A quegli animaletti piaceva
essere
coccolati come dei peluche!
Altro non mi
aveva
chiesto di fare Chichi… non mettere in pericolo di vita le
tue allieve! A
svolgere quell’allenamento sarebbero dovute essere Ran,
Kazuha e Sera, ma data
la presenza delle bambine e, soprattutto, di Piccolo, la nuova
suddivisione era
più congeniale per tutti.
Allora cosa rendeva
quell’allenamento
così difficile? Molto semplice…
le talpe sbucavano fuori dalle tane solo per pochi secondi, prima di
rientrarci
velocemente dentro. La valle aveva una decina di fessure… e
non tutte si
trovavano vicine tra di loro. Occorrevano ottimi riflessi anche solo
per
catturare una sola talpa… se entrambe fossero riuscite a
catturarne anche solo
una, sarei rimasto molto soddisfatto!
[Soundtrack
20
– DRAGON BALL GT]
Ricordo
alla perfezione il momento in
cui il Genio delle Tartarughe mi fece fare lo stesso allenamento con
Crilin, il giorno
dopo aver imparato la Kame-ha-me-ha quando il nostro maestro spense
l’incendio
attorno alla casa del mio suocero con la stessa tecnica. La prima volta
fu
davvero traumatica… una di quelle talpe afferrò
la mia coda per giocarci ed io
svenni come un pesce lesso! Per punizione, io saltai la cena e fui
costretto a
fare duemila piegamenti durante la notte.
Per me che
non ero mai
andato a scuola, quella punizione fu traumatizzante… ma
grazie ad essa imparai
finalmente a contare…
…
ok… dovevo
ammetterlo… Chichi faceva bene a preoccuparsi
dell’istruzione dei nostri figli.
Vivendo
da solo per più di
dieci anni mi ero sempre chiesto
come sarebbe stato se mio nonno Gohan fosse rimasto vivo, o se avessi
avuto una
mamma ed un papà sempre presenti. Nel primo caso, il nonnino
mi avrebbe
sicuramente rimproverato come Chichi e mi avrebbe fatto andare a
scuola, senza
però trascurare le arti marziali. Nel secondo caso, con due
genitori sayan,
sarei finito senz’altro a conquistare pianeti e compiere
stragi di innocenti
per il piacere di un re crudele e di un imperatore galattico megalomane.
Premetto…
la mia vita
attuale era senza ombra di dubbio la mia preferita, anche
perché ero riuscito
finalmente a trovare un compromesso con mia moglie per quanto
riguardava il
lavoro.
Fare il
maestro di
arti marziali... gli unici sen-sei che avevo conosciuto, nella mia
vita, non mi
avevano mai chiesto nulla in cambio e non lo facevano come professione,
ma per
pura passione…
…
ma d’altronde, un
ultra centenario, un gatto antropomorfo, un namecciano più
vecchio del
centenario, e non so quante divinità… ecco chi
erano stati i miei maestri…
normale non sapessi di poter guadagnare dei soldi allenando altre
persone oltre
a me.
La strada delle ragazze, però,
non
sarebbe stata più semplice rispetto alla
mia… se i miei sen-sei avevano
avuto dalla loro un allievo la cui vita si era basata quasi
esclusivamente
sulla lotta, io avrei avuto a che fare con allieve dalla vita
quotidiana e dalle passioni
completamente diverse dalle mie.
Gohan mi
aveva già
anticipato su questo discorso. Lui aveva vissuto il liceo in prima
persona e
sapeva, più di me, cosa significasse per un adolescente quel
periodo della sua
vita. Lui, d’altronde, aveva trovato sua moglie proprio nella
sua classe.
Sarebbe stato assolutamente normale se le ragazze non fossero
migliorate
esponenzialmente, dato che i loro pensieri si sarebbero spesso rivolti
ad
altro.
[On
the
precipice of defeat – BLEACH]
Raggiunsi
il luogo nel quale Ran,
Kazuha e Sera si stavano
allenando con Piccolo, nascondendomi tra le nuvole del cielo grazie
alla
tecnica del volo. Se mi avessero visto, sicuramente si sarebbero
distratte e
Piccolo non l’avrebbe presa affatto bene!
A quelle
ragazze non
poteva capitare maestro peggiore… di questo ne ero
decisamente convinto.
Piccolo, nonostante il suo animo fosse puro e generoso come quello di
tutti i
miei amici (a parte quell’antipatico di Vegeta), restava pur
sempre un
guerriero spietato e crudele con gli avversari che gli si paravano
davanti…
… peggio ancora
se si parlava di
studenti… i miei due figli potevano
tranquillamente confermarlo!
Come
immaginavo, non ci stava andando
leggero nemmeno con
quelle giovani terrestri decidendo di affrontarle da solo in uno
scontro privo
di regole. Ne era stata imposta solo una… se
non fossero riuscite a colpirlo almeno una volta avrebbero saltato il
pranzo e
avrebbero fatto cento piegamenti e cento flessioni durante il
pomeriggio!
Poverine… sapevo che
Piccolo avrebbe attuato la sua punizione se loro non si fossero
impegnate a
fondo nel combattimento.
Tuttavia,
quell’allenamento era assolutamente necessario per insegnare
loro l’arte del
KI. Entrare in polizia o nell’esercito senza un briciolo di
esperienza, sarebbe
potuto costare loro la vita… e le possibilità di
essere attaccate, o peggio,
uccise, sarebbero senz’altro aumentate!
Più
tutte e cinque
avrebbero riportato ferite da quegli scontri… più
la loro resistenza al dolore
sarebbe aumentata!
[Kimi
Wa Hiro
Ni Naneru – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Mia
moglie mi aveva procurato decine
di libri su tutti gli
stili di combattimento esistenti tra i lottatori del pianeta Terra, ma
io mi
ero sempre rifiutato di leggerli nonostante mi beccassi dei rimproveri
da parte
sua. Imparare loro dei movimenti standardizzati non avrebbe insegnato
loro le
vere arti marziali. Il Genio delle Tartarughe ci aveva insegnato questo
principio.
Il metodo più
efficace per imparare a
combattere era soltanto uno…
…
combattere!
Nel
mio percorso di iniziazione a
maestro e sen-sei, una
mano enorme me la dette proprio Videl, mia nuora. Lei aveva ricevuto
degli
insegnamenti da Gohan durante il liceo, e mi spiegò alla
perfezione quali
sarebbero potuti essere i problemi insorgenti tra le mie giovani
allieve.
Insoddisfazione
per non
riuscire ad eseguire un esercizio… possibili litigi tra di
loro per qualche
problema extra-accademico… qualcuna di loro poteva perfino
prendersi una cotta
per me! Gli adolescenti erano, a sua detta, molto instabili
caratterialmente e
soffrivano molto facilmente se sentivano indifferenza dalle persone a
cui
volevano bene. In compenso, mi disse lei, se fossi riuscito a
conquistare la
loro fiducia, loro mi avrebbero donato un affetto senza misura.
Non farle
soffrire…
comprendile… sii naturale come sempre… e loro ti
cambieranno la vita per sempre… queste
erano state le raccomandazioni di Videl… speravo solo
sarebbe andato tutto
bene, come lei affermava con certezza.
[Soundtrack
11
– DRAGON BALL Z]
Ammetto
che all’inizio
pensai di aver esagerato, osservando
lo svolgersi dello scontro. Le tre giovani avevano avuto delle
esperienze molto
agonistiche e sportive nelle arti marziali, e stavano cercando di
sfruttare le
loro conoscenze nel combattimento contro Piccolo utilizzando mosse
imparate a
memoria nei loro dojo e non valutando affatto i movimenti del loro
avversario…
…
e per un guerriero
straordinario come il namecciano, fu come parare gli schiaffi di un
bebè.
“Non
pensavo di
poterlo dire…” lo avevo sentito
esclamare tra se e se durante quel
combattimento “…
ma preferirei allenare Goten e Trunks con la Fusione in questo
momento!”
Mi
pulii le orecchie, incredulo
davanti a
quell’affermazione.
Avevo
sentito bene?! Preferiva le lezioni sulla
Fusione?! Lui?!
Ahi ahi… non andava affatto bene…
“Chi
sono Goten e
Trunks?” aveva domandato Kazuha al namecciano, che
per tutta risposta urlò
loro contro.
“DUE
ASSOLUTI
INCAPACI… O ALMENO COSI’ CREDEVO PRIMA DI
CONOSCERE VOI TRE! TUTTO CIO’ CHE
AVETE FATTO E’ TENTARE DI COLPIRMI CON DELLE MOSSE TALMENTE
BANALI DA FARMI
VENIRE VOGLIA DI CAVARMI GLI OCCHI DA SOLO! NON MI AVETE FATTO FARE
NEMMENO UN
PASSO DA QUI! SE ENTRO MEZZ’ORA CONTINUERETE CON QUESTO
SPETTACOLINO PIETOSO…
IO COMINCERO’ A FARE SUL SERIO E SCAPPARE SARA’ LA
VOSTRA UNICA SPERANZA DI
USCIRNE CON LE OSSA INTERE!”
Urca!
Piccolo si era davvero
arrabbiato! E chi se lo sarebbe
immaginato?
Non
l’avevo visto così
furibondo dal giorno in cui avevo perso di vista la mia nipotina appena
nata,
permettendole di scappare nella foresta del Monte Paoz!
All’inizio
credetti sarebbe
andata sempre peggio, ma poi mi
venne in mente un semplice pensiero. Se il mio amico fosse riuscito a
risvegliare
il loro orgoglio, le ragazze avrebbero perso la loro compostezza e
l’avrebbero
attaccato istintivamente, ferite nell’orgoglio.
[Relaxing
Beerus
– DRAGON BALL SUPER]
“Non pensi di andarci
troppo pesante con quelle
giovani donzelle?”
Mi
voltai sorpreso alle mie spalle.
La nuova
presenza
aveva un fisico slanciato, snello e alto. Aveva la carnagione celeste,
mentre i
capelli erano bianchi e allungati verso l'alto. L'abito che indossava
era di
colore viola, e dal collo dell'indumento scendeva in verticale una
fascia dal
motivo a rombi. La cinta, così come l'impugnatura del suo
bastone, era azzurra.
Portava un paio di scarpe bianche e nere a punta.
“Maestro
Whis!? Cosa
ci fa lei qui?”
“In vacanza…volevo
tenermi qualche minuto alla larga da Lord Beerus!”
ammise l’angelo,
osservando il combattimento tra Piccolo e le mie allieve “Perché siete
così severi?Sono
delle giovani ragazze, in fondo… è
normale che il loro primo pensiero sia
quello di vivere una quotidianità tranquilla…non sono abituate
ancora a
combattere per la loro vita!”
“E’
vero… forse è un
tantino esagerato…” rivelai io con
decisione “… ma il loro
sogno è quello di entrare a far parte di organizzazioni
pericolose come la polizia, l’FBI o l’esercito. Se vogliono davvero realizzare i loro
sogni… avranno bisogno di tutto
l’aiuto possibile ed io glielo darò!
Voglio risvegliare in loro la passione
per il combattimento, proprio come hanno fatto il mio nonno e il Genio
delle
Tartarughe… solo così, tutte e cinque avranno lo
stimolo di migliorarsi e
raggiungeranno i loro obiettivi!”
Whis
mi sorrise, colpito da
ciò che gli avevo detto.
“Oh cielo… non
mi sarei mai immaginato di
poter sentire parole così
sagge dalla tua bocca, mio caro Goku! Il Torneo del Potere ti ha forse
fatto
maturare?”
[Golden
Frieza
Takes the Stage! – DRAGON BALL SUPER]
Quando
sentii le parole
‘Torneo del Potere’, il mio corpo
sussultò di paura e terrore.
Una
competizione nella
quale l’universo vincitore sarebbe stato l’unico a
sopravvivere, mentre gli
altri sarebbero stati cancellati dall’esistenza…
in quell’occasione mi ero
scontrato con guerrieri potentissimi, tra i quali spiccavano le due
sayan del
sesto universo (Caulifla e Kale) e l’indistruttibile Jiren
dell’undicesimo
universo, coi quali mi divertii moltissimo a combattere. Alla fine fu
il nostro
team a vincere grazie al mio sacrificio e a quello di Freezer, che
eliminammo
Jiren per far rimanere C17 sul ring. Gli universi distrutti vennero
ripristinati, grazie al desiderio delle Super-Sfere del Drago, e tutti
quanti
potemmo tornare alla vita di tutti i giorni.
O almeno così
credevo, prima che quei
terrificanti incubi mi assillassero
ogni notte.
Sognavo i
due Zeno che
alzavano il loro sottile e piccolo braccino, con la mano aperta, mentre
sui
loro volti il sorriso si allargava sempre di più come quando
un bambino
riceveva il suo giocattolo preferito. Vedevo quella mano richiudersi
sempre più
lentamente... le urla di tutte le persone a cui volevo più
bene… mia moglie… i
miei figli… i miei amici… tutti gli abitanti del
mio universo che si
disperavano, ormai consapevoli che quelli sarebbero stati i nostri
ultimi
istanti di vita…
Ero morto
molte volte
nel corso della mia vita, ma mai come in quegli anni avevo avuto il
terrore che
il Torneo del Potere potesse essere riproposto. Non avevo mai avuto
così tanta
paura di affrontare uno scontro prima d’ora…
quello che un tempo, per me, era
un sogno da realizzare, ora era diventato il mio peggiore incubo!
[You
say run –
BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Magari
fosse davvero
così, maestro… sto diventando sempre
più grande, ma rimango pur sempre lo
stesso… URCA! PICCOLO STA
INIZIANDO
AD ANDARE IN DIFFICOLTA’!”
Anche
Whis si voltò ad
osservare lo scontro, incredulo, ed
in questo modo riuscii ad evitare quel discorso così
traumatico.
Ran,
Sera e Kazuha avevano deciso di
combattere all’unisono
contro Piccolo, cominciando a sferrare calci e pugni sempre
più rapidi e
potenti. Finalmente stavano cominciando ad abbandonare i loro
stereotipi di
combattimento, producendo dei risultati decisamente al di sopra della
sufficienza.
“Non
sono fluide nei
movimenti… ma questo le sta avvantaggiando! Agire
senza pensare… questo è il trucco per accrescere
esponenzialmente
le proprie capacità combattive! Il loro obiettivo
adesso è colpire il tuo
amico, non difendersi. Dico bene, Goku?”
“Attacco
totale…
questo è l’unico modo per superare questa prova!”
confermai io, soddisfatto
dalla loro sete di vittoria “Sapevo che Piccolo avrebbe toccato il loro
orgoglio… sono felice che stiano reagendo alle sue
provocazioni!”
Continuarono
a combattere in quella
maniera per più di
un’ora, fino a quando Piccolo non decise di riprendere in
mano il pallino dello
scontro!
[Soundtrack
62
– DETECTIVE CONAN]
“Ohi! Ohi! Quei pugni
devono davvero fare molto male!”
Whis
aveva ragione.
Tutte
e tre le ragazze erano crollate
in ginocchio,
stringendosi lo stomaco per il dolore atroce. Dubito avessero mai
provato una
simile sofferenza fisica… io mi ci
ero
fatto il callo allenandomi con lui, ma quella sensazione restava sempre
molto
fastidiosa.
Piccolo
era ancora in piedi, sempre
al punto di partenza, e
non aveva ancora un graffio.
Era su tutte
le furie…
“TUTTO
QUI QUELLO CHE
SAPETE FARE!? MI E’ BASTATO DARVI UN COLPETTO PER SPEZZARVI
IL FIATO!? COME
SPERATE DI POTER ENTRARE IN UN CORPO DI POLIZIA O
NELL’ESERCITO SE NON SIETE IN
GRADO DI AFFRONTARE IN TRE UN SOLO AVVERSARIO!? SIETE PENOSE! COME
SPERATE DI
PROTEGGERE LE PERSONE CHE AMATE SE NON AVETE NEMMENO LE FORZE PER
CONTROBATTERE
AI MIEI…cosa?!”
[No
More! –
DRAGON BALL SUPER]
Sorrisi
soddisfatto quando tutte e
tre si gettarono ancora
una volta all’attacco di Piccolo, il quale riuscì
a riprendersi dalla sorpresa
atterrando ancora una volta le sue avversarie. Avevano ignorato
l’atroce dolore
che l’alieno aveva loro provocato e si erano rialzate
inviperite ed arrabbiate.
“Non
arrendetevi…
state andando alla grande… continuate a
combattere…” incitavo dentro di me
le mie allieve davanti allo sguardo di Whis che, nel frattempo,
continuava a
fissarmi senza dire nemmeno una parola.
“Noi
non abbiamo
intenzione di mollare!” esclamò con
grinta Ran, urlando poi a
squarciagola “RIUSCIREMO A COLPIRTI
A
COSTO DI FARCI QUASI AMMAZZARE! PREPARATI!”
La
ragazza si fiondò verso
il mio amico che con rabbia provò
ancora una volta a sferrare un colpo…
…
immaginatevi
il suo
sbigottimento quando Ran riuscì ad evitare il suo pugno.
“Cosa?!”
Sgranai
gli occhi, stupefatto.
Ci era
riuscita! Ran
aveva imparato a combattere seguendo i movimenti del suo avversario! Ci
aveva
soltanto messo un’ora! Che talento!
Anche
Sera e Kazuha si fiondarono
all’attacco di Piccolo dopo
aver studiato i movimenti della loro amica. Mi caddero gli occhi fuori
dalle
orbite quando mi accorsi che anche loro stessero modificando il loro
stile di
combattimento in base alle caratteristiche del loro avversario!
Ero senza
parole… quelle
ragazze avevano un talento fuori dal comune!
[Krillin
and
Goku – DRAGON BALL SUPER]
“Ran, Sera e Kazuha sono
figlie di noti uomini
legati alle forze
dell’ordine! Ecco
il motivo per
il quale riescono a migliorare così velocemente… è nel loro DNA!”
mi rivelò a sorpresa Whis.
“Co-come?!
E tu come lo
sai?”
“Semplice!
Ho appena
letto i loro ricordi!” mi rispose, raccontandomi
“Ran Mori è figlia di
Kogoro Mori ed Eri Misaki, rispettivamente
detective ed avvocatessa di successo. Vuole diventare un ispettore di
polizia
perché in questo modo potrà vedere più
spesso il ragazzo di cui è innamorato,
Shinichi Kudo, del quale non riceve notizie da molto tempo. Inoltre,
con quel
lavoro, spera di poter riappacificare i suoi genitori, divorziati da
molto
tempo. Kazuha Toyama è figlia di un ispettore di polizia, il
cui nome è
Ginshiro Toyama. Vuole entrare nell’esercito
perché sua madre, volontaria
nell’esercito giapponese, è stata uccisa meno di
un mese fa da un attentato nei
paesi del Medio Oriente. Nemmeno il suo migliore amico, Heiji Hattori,
sa
ancora la verità nonostante lei provi per lui un sentimento
più forte
dell’amicizia. Sera Masumi è sorella di un
famosissimo agente dell’FBI, di nome
Shuichi Akai. Purtroppo lei crede sia stato ucciso da un organizzazione
molto
pericolosa nota come Uomini in Nero, che ha provato anche ad avvelenare
sua
madre, Mary Sera. Quest’ultima, invece di morire, si
è trasformata in una
ragazzina e, da quel momento, vive accanto a sua figlia per trovare un
antidoto
con cui curarsi!Vivendo affianco a
figure così spiccate, capisci quanto sia assolutamente
normale la loro
predisposizione!Per te
è stato lo
stesso, così come per la maggior parte dei tuoi
amici… sono stati altri ad
inculcarvi la passione per le arti marziali, no?”
Quelle
storie mi rattristirono
parecchio… povere
ragazze.
Ora capivo
perché
desideravano diventare più forti. Ciascuna di loro aveva
passato dei brutti
momenti e desideravano riscattarsi. Mi
promisi di riuscirci… o non avrei mai avuto il
coraggio di guardare in
faccia mio nonno nell’Aldilà!
Piccolo
finalmente si rese conto di
non avere a che fare con
delle femminucce, e capì fosse giunto il momento di
combattere seriamente. Dopo
aver abilmente atterrato le sue avversarie ancora una volta, il
namecciano si
allontanò da loro e si sfilò il mantello e il
turbante.
[Standoff
–
DRAGON BALL SUPER]
Il ghigno
che si formò
sul suo viso fece gelare letteralmente il sangue alle tre giovani che
si
voltarono, terrificate, verso le crepe formatisi sul terreno alla
caduta di
quegli indumenti.
Il mio amico
si era
tolto tutte le zavorre. Ora non si sarebbe più
trattenuto…
“Forse
sarebbe meglio
andare a controllare la situazione delle bambine…”
mi propose l’angelo
scostando lo sguardo dallo scontro “… non credo che Piccolo ci
andrà leggero con
quelle donzelle ed io mi impressiono molto facilmente!”
“Ci
credo poco, ma
sono d’accordo… ho
già visto ciò che
volevo e sono soddisfatto!”
acconsentì io allontanandomi assieme a Whis
dallo scontro tra il mio amico e le mie straordinarie allieve.
Erano davvero in gamba,
tutte e tre! Sarebbero
riuscite senz’altro a
colpire Piccolo almeno una volta!
Tornai
lentamente in volo verso le
mie altre allieve più
giovani, seguito in volo da Whis.
“Sono
proprio curioso
di sapere da quanto tempo ci stavi osservando…”
affermai io.
“Lo
ammetto… ti ho osservato da quando
sei entrato
dentro l’Accademia! Oh oh oh oh!”
mi rispose l’angelo con sincerità “Ero
troppo curioso di vederti all’opera!”
“Spione…”
esclamai, raggiungendo le due piccole bambine in meno
di due minuti.
Chissà
cosa avevano
combinato in quell’ora di tempo… erano riuscite a
prendere almeno una talpa?
“Oh
cielo! Guarda
Goku! Chi l’avrebbe mai detto?”
Sgranai
gli occhi per la sorpresa.
[Lightning
Flame Dragon Roaring – FAIRY TAIL]
Non potevo
affatto
crederci! Dentro la gabbia vi erano già una ventina di
talpe! Le bambine erano
ricoperte di tagli lungo le braccia ed erano anche ricoperte di terra,
ma se la
stavano cavando egregiamente! Chi l’avrebbe mai detto?
Pensavo
di aver dato loro una prova
abbastanza difficile per
due ragazzine terrestri di sette anni, ma anche stavolta ero rimasto
sorpreso
in positivo…
“Accipicchia!
Stanno
lavorando insieme per raggiungere l’obiettivo!”
“Indovinato!”
mi
rispose Whis colpito dall’ingegno delle due bambine
“Invece di
agire impulsivamente,
come avete fatto tu e Crilin molti anni fa, hanno prima pensato ad un
piano per
aiutarsi a vicenda!La
prima cosa
che hanno fatto è stata contare le tane presenti in questa
valle, dopodiché
hanno deciso di dividersele equamente affinché ciascuna di
loro avesse delle
aperture vicine su cui esercitarsi. Successivamente hanno controllato
quali
gallerie fossero collegate tra di loro, ed in questo modo hanno
sfruttato i
tuoi consigli per dimezzare la fatica.
Pensa… ne hanno catturate dieci nel giro di cinque minuti!”
Ero
senza parole. Io non sarei mai
arrivato ad ideare una soluzione
così scaltra!
Io e Crilin
ci eravamo
azzuffati come due personaggi idioti dei cartoni animati per catturare
più
talpe dell’altro… e il risultato fu un vero
disastro!
“GIURO
CHE QUANDO
RIVEDO QUEL BASTARDO DEL SEN-SEI… LO GETTERO’
DENTRO QUELLA GABBIA E CE LO
RINCHIUDERO’ A VITA!”
Mi
venne la pelle d’oca
sentendo l’urlo di rabbia di Ai.
Mi aveva
ricordato
molto Chichi… e questo non era un segno positivo! Se ne
avesse avuto la forza,
lei avrebbe potuto davvero agire con quelle intenzioni.
“Tutto merito della bambina
dai capelli ramati!”
mi rispose
automaticamente l’angelo, indicandomi Ai “Possiede
un’intelligenza pari a quella di una donna adulta ed il suo
KI è pari
esattamente a quello delle altre sue compagne più grandi!
E’ stata lei ad
architettare questo piano. Ayumi ha un’aura ordinaria per una
bambina di
quell’età, ma dietro la sua timidezza e gentilezza
si nasconde una forza di
volontà fuori dal comune. Non solo... c'è un
passato molto oscuro che le rendono due possibili guerrieri dalle
eccelse qualità. Ha preso lo stesso numero di talpe
di Ai! Sono
convinto che in poco tempo riuscirà a stare alla pari di
tutte le altre! Dovrai
essere tu a scoprire
cosa è successo ad entrambe, distruggendo tutte le loro
maschere!”
“E’
incredibile… e
pensare
che fossero venute solo per assistere agli allenamenti delle loro
amiche! Guarda quanto impegno ci stanno
mettendo… non
vedo l’ora di insegnare loro tutto quello che so!”
Whis
cominciò a
ridacchiare allegramente, osservandomi
orgoglioso.
[Soundtrack
11 –
DETECTIVE CONAN]
“Per
quanto tu non
voglia ammetterlo, Son Goku, tu e Vegeta siete cambiati moltissimo
rispetto a
cinque anni fa… perfino
quell’arrogante
ha deciso di fare da insegnante, anche se per hobby!”
“CHE?!
DICE SUL
SERIO?!”
“Ebbene
sì… sta allenando sua
figlia Bra. Ben
presto la piccolina sarà già in grado di
trasformarsi in super sayan! E non è
da sola… anche tua nipote si sta
allenando con loro!”
Quella
notizia mi lasciò
completamente sconvolto… Pan
si stava allenando con Vegeta?! Il mio rivale stava allenando la mia
adorata
nipotina?!
“Non
l’avresti mai
detto, eh?” mi prese in giro l’angelo
“E’
la prima volta che non sento alcun tipo di tensione nei vostri
corpi… non siete più
ossessionati dal superare i
vostri limiti fisici… e siete orgogliosi
dell’impegno e dei risultati delle
vostre allieve!”
“Ehm…
non credo di
aver capito, maestro Whis…” ammisi io
leggermente confuso “Perché
mi stai facendo questo discorso?”
“Son Goku… credi
non sappia di tutti gli
incubi che ti affliggono ogni
notte da quel giorno?” affermò
Whis, spiazzandomi completamente “Nonostante
tu abbia cercato di nasconderlo,
rimani pur sempre un mortale, e di conseguenza non riuscirai mai a
celare la
verità ad un Dio oppure un Angelo. E’
vero… il tuo potere adesso è pari a
quello di Lord Beerus, se non maggiore… ma
dal giorno in cui hai partecipato al Torneo del Potere non riesci
più a pensare
solo a te stesso, come facevi una volta, e non riesci a capirne il
motivo.
Vegeta, in questo, è maturato molto più di te.
Anche lui ha raggiunto una potenza pari alla tua, ma dopo il Torneo
del Potere ha
compreso quanto sarebbe stato difficile, se non impossibile, diventare
ancora
più forte. D’altronde
siete a metà della
vostra vita mortale, mio caro studente… sei perfino
diventato nonno!Un giorno, voi non
ci sarete più e la
Terra, a quel punto, rimarrà senza eroi o guerrieri pronti a
sacrificarsi per
il bene del pianeta. Vegeta lo ha già intuito, decidendo di
mettere da parte il
suo orgoglio e crescendo personalmente quelle due bambine, come un vero
e
proprio
maestro…”
Sentendo
quelle parole, cominciai a
comprendere le parole di
Whis. Non mi sarei immaginato che Vegeta potesse diventare
così maturo,
accollandosi una responsabilità così grande.
“Sono
felicissimo per
entrambe… meritano assolutamente il meglio del meglio!
Vegeta farà un ottimo
lavoro, ne sono sicuro!”
“Vedi?
Dieci anni fa tu
non ti saresti limitato a dire queste frasi… ma
ti saresti sentito ferito nell’orgoglio e te la saresti presa
con
lui! E’ questa la maturità che hai
raggiunto, mio caro allievo. Sei
più felice per il fatto che la tua nipotina potrebbe
diventare una guerriera
formidabile, anche più forte di te, dando la giusta
importanza al duro lavoro
che Vegeta farebbe per renderla tale!Sai perché reagisci in questo modo?
Perché anche tu hai appena deciso
di mettere da parte il tuo spirito sayan, spronando le tue allieve a
combattere
per i loro sogni!Dimmi un
po’… nonostante esse non
siano delle sayan… non
saresti felice se tutte loro fossero in grado di diventare forti
proprio quanto
te?”
“Eccome…
sarebbe fantastico! Tempo fa non ci
avrei mai creduto, ma da quando ho affrontato Kefla e Jiren, è cambiato tutto!”
“Dici bene… i sayan non
sono gli unici guerrieri in grado di diventare imbattibili. Ci sono i
demoni del
freddo, come Freezer… o i namecciani come
Piccolo… ed io sono convinto che
anche i terrestri meritino una possibilità con
il vostro appoggio! Non a caso C-17 ha vinto il Torneo del
Potere, no?”
L’angelo
cominciò ad allontanarsi, salutandomi con un cenno della
mano.
“Vado da Bulma a recuperare
la fornitura di cibo
mensile! Sono felice di
avervi rivisto un’altra volta, Goku… e sono felice
di vedere te e Vegeta così
cresciuti! Buona giornata!”
Anche
io lo salutai, assolutamente
contento.
Era stata
una visita
davvero molto gradita quella di Whis, dovevo ammetterlo. Era piacevole
poter
parlare con un Dio così saggio e gentile come lui.
Ripresi
ad osservare le mie piccole
allieve. Intuii fosse meglio
andare a recuperare dei fagioli di Balzar dall’Obelisco, per
non beccarmi dei rimproveri
da parte di Chichi. Mi tele-trasportai immediatamente, continuando
comunque a
controllare la loro aura anche a così tanti chilometri di
distanza.
Il Genio mi
aveva
avvertito della nascita di quelle nuove sensazioni e sentimenti paterni
verso
quelle giovani, la sera prima… e le parole di Videl
cominciarono ad avere un
reale senso nel mio cuore…
Non me n’ero
ancora reso
conto… ma tutte e cinque mi avrebbero cambiato
la vita!
***
AI
[Soundtrack
62 –
DRAGON BALL GT]
All’ora
di pranzo, tutte
noi ci trovavamo nel giardino di
casa Son per mangiare e recuperare un po’ di forze. Chichi si
era dimostrata
una cuoca eccelsa e il suo cibo era a dir poco squisito. Fu la prima
volta che
mangiai così tanto nella mia vita. Se il dottore mi avesse
scoperto ci sarebbe
senz’altro rimasto male, dopo tutti i rimproveri che gli
avevo rivolto.
Eravamo
riuscite tutte
e cinque a superare le nostre prove, anche se con una fatica immensa.
Io ed
Ayumi avevamo completato il nostro esercizio solo dopo quattro ore,
mentre Ran,
Sera e Kazuha erano riuscite a colpire Piccolo solo una volta, tutte
insieme,
con un solo debole pugno sul volto dell’alieno, prima di
crollare a terra senza
forze.
Nonostante
ciò, tutte
noi ricevemmo i complimenti entusiasti da parte del nostro sen-sei, il
quale
ammise di aver passato tutto il tempo a spiarci dal cielo, nascosto tra
le
nuvole.
Sprizzava
gioia e
orgoglio da tutti i pori! Non stava fingendo, glielo leggevamo negli
occhi!
Notai anche un sogghigno da parte di Piccolo, segno che anche lui, in
fondo,
avesse notato qualcosa di buono nelle nostre prestazioni.
Le nostre
ferite furono
tutte curate da speciali fagioli ‘magici’, che i
nostri maestri chiamarono
Senzu. Non appena Goku ce lo aveva offerto, ci aveva ordinato di
mangiarlo
senza sputarne nemmeno una briciola. Quando lo masticammo e lo
ingoiammo, la
sensazione che provammo fu indescrivibile. So soltanto che tutti i
nostri
acciacchi sparirono nel nulla, così come le nostre
ferite…
…
mi ripromisi che la
prossima volta ne avrei recuperato uno di riserva per farci degli
esperimenti.
Sarebbe potuto essere molto utile per l’antidoto
all’APTX-4869.
Assieme
a noi mangiarono anche Goku e
Piccolo, anche se in
realtà il secondo si limitò a bere
dell’acqua. Rimanemmo tutte e cinque
sconvolte quando vedemmo le scodelle di riso, di fronte al maestro,
aumentare
sempre di più…
…
a fine pranzo, ne
contammo una cinquantina!
Dopo
aver finito di mangiare, Piccolo
decise di darci tutte
le risposte che cercavamo, raccontandoci tutta la sua storia, quella di
Goku e
dei suoi amici.
[Soundtrack
7 –
DRAGON BALL Z]
Se quella
storia ci
fosse stata raccontata anche solo un giorno prima, nessuna di noi ci
avrebbe
creduto… avremmo pensato si trattasse di un romanzo di
fantascienza! Tutte
quelle scoperte e quelle rivelazioni, però, erano troppo
assurde per essere
considerate false… solo un pazzo poteva raccontare
così tante fandonie ed
essere creduto…
…
e loro due ci
avevano dimostrato di essere tutto tranne che rincitrulliti.
Goku e
Piccolo erano
due alieni, un sayan ed un namecciano, due tra le razze di guerrieri
più
potenti dell’intero universo. I racconti su Freezer, Majin
Buu… e perfino sul
torneo di Cell! Avevano partecipato tutti e due a quel torneo
sanguinoso
ripreso in diretta mondiale! Scoprire che la nostra vita era dipesa
anche dalle
gesta di quegli eroi fu una rivelazione che ci lasciò senza
parole. Poi quei
racconti sui viaggi del tempo e sulla linea temporale… Goku
era andato nel
futuro per combattere contro un suo alter ego malvagio! Chi
l’avrebbe mai
detto?!
Grande
importanza,
tuttavia, la detti quando ascoltai il racconto di Goku su come avesse
raso al
suolo il Red Ribbon, in età adolescenziale! Quindi
ciò che avevo intuito dai
miei ricordi era vero… il sayan era un nemico giurato del
Fiocco Rosso!
Ci venne
anche
raccontata la storia di C-17 e C-18, i due fratelli cyborg. Questi
ultimi
erano
umani con parti robotiche dentro i loro corpi, e si erano ribellati al
loro
creatore, il dottor Gelo, uccidendolo e decapitandolo per vendetta per
ciò che
il pazzo aveva compiuto contro la loro volontà. Avevano
causato un po’ di
subbuglio, come era prevedibile, ma qualcosa riuscì a farli
tornare sulla retta
via…
…
un giovane guerriero
pelato, terrestre, il migliore amico di Son Goku…
…
che si era
innamorato perdutamente di uno di essi, ovvero la bellissima C-18.
Fu
in quel modo che compresi il
motivo per il quale la donna
fosse così felice di aver conosciuto Son Goku ed avesse
tradito il Red Ribbon.
Lei si era semplicemente innamorata, e ciò aveva cambiato il
suo modo di vedere
la vita.
Ora che conoscevo tutta la sua storia, mi era
dispiaciuto non
aver
parlato un po’ di più con lei…
mi sarebbe tanto piaciuto conoscerla
meglio!
[Hiro
ni Naru
Nda – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Terminato
il loro racconto, salutammo
nuovamente Chichi e ci
dirigemmo un’altra volta verso la valle dove io e Ayumi ci
eravamo allenate,
per la seconda fase dell’addestramento. La gabbia delle talpe
era stata già
portata via, come ci aveva spiegato Goku, da un suo amico agricoltore
come
dimostravano i segni delle ruote del trattore rimaste sul terreno, ed
in questo
modo lo spazio per allenarci era tornato perfetto.
Erano
le tre del pomeriggio.
“Questo pomeriggio, io e
Piccolo vi insegneremo
l’arte della Meditazione
e della Contemplazione!
Qualcuna
di voi sa già di cosa si tratta?” ci
domandò il sayan.
“Se
non sbaglio è una
pratica che si utilizza per raggiungere una maggiore padronanza delle
attività
della mente” intervenne Sera “Si
concentra la mente verso un solo punto, raggiungendo uno stato di pace
e
quiete. E’ giusto?”
“Urca!
Non avrei
saputo dirlo meglio!” si complimentò
Goku con lei, all’apparenza
imbarazzato “La vostra amica ha
ragione! La Meditazione è un
esercizio base delle
arti marziali, il più importante di tutti. La
vostra mente sarà focalizzata
verso un unico obiettivo e, al compimento dello stesso, raggiungerete
quella
che il mio nonnino chiamava ‘Pace
Interiore’.Tuttavia, per imparare questo esercizio,
è necessario che voi impariate
prima la Contemplazione!”
“Non
sono la stessa
cosa?” domandò Ayumi ai due maestri.
Fu
Piccolo a rispondere.
“No.La Contemplazione
consiste nel rilassare totalmente ogni muscolo del
vostro corpo,
sgombrando anche la vostra mente da quei pensieri inutili che vi
assillano
nella testa. Che ci
crediate o
meno, questo esercizio è ancora più difficile
dell’altro… ma senza di
questo non imparerete a meditare e non riuscirete a
controllare il vostro KI!”
“Ciò
che dovrete fare
adesso è sparpagliarvi lungo la valle, raggiungere un posto
isolato, sedervi
sul prato e rilassarvi completamente… nelle
vostre menti non deve passare nemmeno un singolo pensiero! Dovrete
essere
tutt’uno con la natura che vi circonda!”
ci spiegò il maestro “E’
per questo motivo che ho deciso di farvi venire qui e non allenarvi
dentro la
palestra… non
avreste mai
imparato la Contemplazione o la Meditazione se i vostri corpi si
fossero
abituati ai sensi della città. Avete bisogno di un posto
tranquillo e privo di distrazioni
sonore, visive, tattili, olfattive o gustative! Non
ci aspettiamo che voi riusciate al volo
nell’impresa… ma siamo
convinti che entro le prossime due settimane voi abbiate già
imparato entrambi
gli esercizi!”
[On
the
precipice of defeat – BLEACH]
I
successivi minuti li passammo a
cercare un posto isolato
dove poterci esercitare.
Io
scelsi una morbida zolla di terra
nei pressi della
foresta, all’ombra di una quercia secolare, dove non avrei
sofferto il caldo o
la sete. Mi sedetti sul terreno e cercai di svuotare la mia mente, come
ci
aveva chiesto Goku.
Solo a quel
punto mi
resi conto di quanto fosse complicata e difficile per me quella
tecnica. Il
motivo era molto semplice… non ero
abituata a sgombrare completamente il mio subconscio.
Ogni volta
che
rimanevo sola, tutte le mie preoccupazioni e i dubbi riguardanti
l’Organizzazione degli Uomini in Nero riaffioravano a galla.
Tutte le volte che
chiudevo gli occhi, prima di dormire, due pupille molto familiari
laceravano la
mia anima… quelle dell’assassino di mia sorella!
Del mostro che aveva rovinato
la mia vita…
…
ed ora non era
affatto diversa la situazione…
…
sbiancai subito quando
riconobbi le iridi di quel bastardo
di Gin, riaprendo gli occhi e respirando a fatica.
“Sei
stata l’unica ad
aver scelto un luogo più riparato… fra
le ragazze sei stata la più furba!”
[Shittori
Tasogare – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Piccolo
si era avvicinato a me,
sedendomisi di fianco.
“Ti
vedo preoccupata…”
si rese conto il namecciano, con un tono molto paterno e saggio, simile
a
quello di un nonno “Cosa
c’è che ti
spaventa tanto?”
“Ecco…
io non so…”
Ero
rimasta incredula dal cambiamento
di Piccolo nei nostri
confronti. Era capace di modificare le espressioni del suo volto a
piacimento.
Rabbia…
o saggezza… in
pochi secondi poteva passare da una all’altra e tu non eri in
grado di leggere
nemmeno uno dei suoi pensieri…
…
a differenza sua…
“Non
sai… o non vuoi dirmelo?”
Tirai
un sospiro, sconfitta e beccata.
“La seconda…”
ammisi io, molto dispiaciuta “…
il fatto è che… tutte
le volte
che sono da sola, i ricordi del mio passato riaffiorano sempre a
galla… e
non sono molto belli da rivivere!”
“Succede perché
non ti senti ancora
sicura di te stessa…” mi
spiegò lui tranquillamente “… qualcosa ti impedisce di guardarti
dentro…
la paura di soffrire ancora una volta ti sta struggendo e non riesci a
pensare
ad altro. Il tuo KI è molto alto per una bambina della tua
età… ma è racchiuso
in se stesso, come se si trovasse dentro un guscio impenetrabile. Non è semplice timidezza. E’ come se stessi cercando di nasconderti
dietro una maschera, così che nessuno possa conoscere il tuo
vero io. Ho
indovinato?”
Mi
voltai sconvolta verso Piccolo,
senza parole per la
facilità con la quale mi aveva letto.
[Kokoro
o
Shihai Shite iku Yami – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“E non solo… percepisco un
bel legame tra te e la tua amica Ayumi, ma questo non ti impedisce di
aver paura…
al contrario… tu sei terrorizzata
per la
sorte dei tuoi amici e questo ti impedisce di averne altri o di aprirti
definitivamente al mondo esterno!”
“Lei…
lei come lo…?”
“Un
tempo non vivevo
qui da Son Goku… esiste un ruolo destinato ad una figura che
non tutti
conoscono, quella del Supremo, il
cui compito era quello di proteggere gli abitanti di questo pianeta.
Vivevo su
un palazzo che levitava sopra le nuvole del cielo, assieme al mio amico
Popo. Insieme a lui, lo ammetto, mi divertivo
ad
osservare lo stile di vita dei terrestri… ed ho imparato a
leggere le loro
espressioni ed i loro sentimenti… ed
anche i loro pensieri e ricordi!”
Quando
sentii la sua ultima
rivelazione, sbiancai di terrore
e provai ad allontanarmi da lui impaurita alzandomi dal posto, ma lui
mi bloccò
la mano e cercò subito di tranquillizzarmi.
“Sta
tranquilla… Shiho
Miyano…non
rivelerò a nessuno la verità.
L’unica cosa che desidero fare,
come ex-Supremo della Terra, è cercare di aiutare quanto
più possibile te ed i
tuoi amici! Fidati di me… sei
finita in
ottime mani!”
Nonostante
Piccolo avesse detto
quelle parole, la mia paura
era ancora tanta.
Lui sa tutto… questo era
l’unico pensiero che avevo in testa… lui
sa tutto ed io non ho la più pallida idea di cosa
succederà da questo momento
in avanti!
Eppure…
nonostante ciò…
decisi di sedermi ancora una volta accanto a lui, controllando che Goku
e le
altre non si avvicinassero troppo.
[Aku
no Shinri
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Non temere.
Goku e le tue
amiche non ci sentiranno, sono troppo lontani.
Ora ci siamo solo io e te.Dimmi,
Shiho… è da sei mesi che tu e Shinichi
vivete in questi corpi da bambini, a
causa dell’Organizzazione degli Uomini in Nero.
Cos’è che ti fa più paura in
questo momento? Cosa ti impedisce di
affrontare quei criminali? Cosa ti impedisce di vendicare la morte dei
tuoi
genitori e di tua sorella?”
Quelle
parole riuscirono a produrre
quello che era l’intento
di Piccolo.
Non erano
semplici
provocazioni. Erano frasi atte a distruggere tutte le difese che avevo
eretto
per sei, lunghi mesi. Ogni sillaba pronunciata dal namecciano fece
breccia nel
mio cuore come fossi stata accoltellata da pugnali incandescenti.
Non potevo
dirgli la
verità… non potevo… non
dovevo… perché
mi faceva così male trattenermi… lasciami in
pace… ti scongiuro… non
voglio…
“Io… io sento
che non posso
sconfiggerli…” ammisi io,
ormai
totalmente sconfitta ed umiliata “… l’organizzazione
è come una ragnatela
indistruttibile dalla quale è impossibile
scappare… e Gin… quel verme
miserabile è la tarantola assassina che vuole solo saziare
la sua fame! Mia
sorella è morta perché ha provato a lasciare quei
criminali… ed io farò la sua
stessa fine se scopriranno il mio segreto!Io non posso batterli… sniff…
non da sola… sniff…
e non voglio
mettere a repentaglio la vita dei miei nuovi amici… sniff… solo per essere
difesa… io… sniff…
voglio soltanto una seconda possibilità... sniff…
quella che non ho mai avuto…”
Piccolo
allungò la sua
mano verso il mio viso ed asciugò le
mie lacrime con le sue dita. Era dispiaciuto per il mio dolore, lo
leggevo nei
suoi occhi.
[Dark
Days Are
Coming– DRAGON BALL SUPER]
“Comprendo
le tue
paure, Shiho…” mi rassicurò
lui prima però di rivelarmi, dispiaciuto “… tuttavia non sono d’accordo
con molte
delle tue argomentazioni. Prima di tutto… non
esiste niente di indistruttibile. Anche una ragnatela
può essere scalfita e
strappata. Una tarantola potrà anche possedere un morso
mortale, ma anche lei
ha dei nemici naturali. L’impossibile
è
stato creato da noi esseri viventi per descrivere tutto ciò
che non abbiamo il
coraggio di affrontare perché lo crediamo insuperabile o
perché in tanti ci
hanno provato ed hanno fallito. Guarda dove ti trovi adesso.
Avresti
creduto possibile raggiungere il monte Paoz oggi, partendo
dall’accademia
stamattina? Non credo… eppure tu l’hai raggiunto
assieme a Goku in meno di un
secondo. Avresti mai creduto possibile l’esistenza di alieni
fino ad oggi?
Nemmeno questo… ora hai due maestri di arti marziali
provenienti da due pianeti
diversi dal tuo. Pensi sia possibile
fuggire da quell’organizzazione? Tu dici di no… ma
non è così. Tutto dipende
soltanto da te…”
“Cosa
intende,
signore?”
“Non puoi passare il resto
della tua vita nella
paura di essere trovata.
Se continuerai a comportarti come un
insetto allora sì che la tarantola, un giorno,
sarà in grado di catturarti. Affrontare
le tue paure da sola… è questo
che ti fa stare così male. Tua sorella non
è riuscita a scappare perché ha
preferito affrontare Gin da sola, senza l’aiuto di nessuno.
Questo è il vero
motivo per il quale non ce l’ha fatta… e tu hai
talmente paura di fare la sua
stessa fine che ti stai scavando la fossa da sola. Hai
tantissimi amici che possono aiutarti…
c’è la polizia…
c’è l’FBI…
ed adesso ci siamo anche noi!”
“NO!
LA PREGO! LEI
NON…!”
Il
namecciano fece in tempo a
tapparmi la bocca, prima che
qualcun altro mi ascoltasse. Poi continuò a parlare senza
togliermi la mano
dalle mie labbra.
“Se
credi che mi
facciano paura degli uomini armati di pistola ti sbagli, mia
cara… non mi conosci abbastanza
per dirmi cosa
posso o non posso fare!”
“Mmmrrrggghhh…
so che vi fareste soltanto ammazzare!”
insistetti io, riuscendo a liberarmi momentaneamente dalla sua morsa
“Mettereste
in pericolo tutte le persone a cui volete più bene!”
“Devi
perdonarmi,
dolcezza… ma i miei amici sono
forti
quanto me, se non di più!” mi
rispose Piccolo, con un ghigno che mai e
poi mai mi sarei immaginato di vedergli in viso…
…
un ghigno arrogante…
altezzoso… spocchioso…
…
ma che problemi
aveva? Ogni volta sembrava una persona completamente
diversa… ma aveva problemi di
personalità multipla!?
“Tu
sei pazzo… affrontare
un’intera organizzazione
criminale da solo! Fra le loro file ci sono assassini armati
fino ai denti!”
continuai io imperterrita, cominciando ad innervosirmi “Ayumi… Mitsuiko…
Genta… sono solo dei bambini! Gli amici di Shinichi
sono dei liceali! E il dottore… il dottore ha appena
ritrovato suo figlio! Se
esco allo scoperto…”
“…
anche Helena
sarebbe in pericolo!”
[Crushing
Defeat – DRAGON BALL SUPER]
Quando
sentii quel nome
impronunciabile, il mio cuore perse
un battito.
Non potevo
credere
alle mie orecchie… aveva scoperto anche quel
segreto… nessuno, a parte in
pochi, sapeva della sua esistenza!
Tutti i
ricordi e la
sofferenza che avevo trattenuto per anni, cercarono di fuoriuscire
prepotentemente, ed io riuscivo a trattenerli a stento, col mio corpo
che venne
letteralmente scosso dagli spasmi di terrore, orrore e
dolore…
…
questo fino a quando
Piccolo non poggiò una mano sul mio petto…
…
il mio cuore riprese a
battere normalmente, percependo
quel calore e quella fonte di energia così calma e pacata.
Era tutto
finito, come
era incominciato… ancora una volta…
… quando avevo
provato una sensazione
simile? Certo… quando Simon mi
aveva parlato della X-X-I. Anche in quella occasione i ricordi di
Helena mi
avevano paralizzato…
“Non avevo finito di
parlare!”
mi interruppe il namecciano col
suo tono severo “Ti ho detto forse
di
andare a spifferare tutto ad ogni persona che ti passa davanti?O che mi sarei buttato a spada tratta contro
l’organizzazione da solo? Solo un
idiota
senza cervello come Goku lo farebbe… e lo ha fatto, in
effetti, con il Red
Ribbon. Invece di catturare tutti, ha lasciato che il dottor
Gelo
sopravvivesse, causando la nascita dei cyborg, come C-17 e
C-18… o peggio… come
Cell! Sono altri i modi in cui bisogna
combattere un’organizzazione criminale!”
Mi
zittii di colpo, capendo di essere
stata troppo precipitosa.
Cosa stava cercando di dirmi Piccolo?
[Kira’s
Theme –
DEATH NOTE]
“Per
quanto io conosca
gente in grado di affrontare e radere al suolo eserciti di migliaia di
uomini… nemmeno io andrei ad
affrontare così su due
piedi un’organizzazione mafiosa. I motivi sono due.
Il primo riguarda
proprio la struttura gerarchica del nemico che vai ad affrontare; puoi
anche
togliere di mezzo tutti i pesci piccoli, o semplicemente occuparti del
capo-clan, ma questo non cancellerà l’esistenza
degli Uomini in Nero. Un capo o degli uomini
di basso rango
possono sempre essere sostituiti. L’unico
modo per sbarazzarti di loro è catturare tutti quanti senza
dare loro il tempo di ricostruirsi!
Il secondo motivo
riguarda ciò che accadrebbe se qualcuno attaccasse a testa
bassa
l’organizzazione senza alcun piano in mente; quei
bastardi diventerebbero più crudeli ed agirebbero con
spietatezza.
E’ di questo che tu hai paura… che
uno
dei tuoi amici decida di provocare gli Uomini in Nero, mettendo a
repentaglio
la tua sicurezza e quella delle persone a cui tieni…
soprattutto di Helena… non
è così?”
Annuii,
colpita
dall’intelligenza del namecciano.
“Ecco!
E’ questo ciò
che sto cercando di farti capire… se tu rimani nascosta
dentro la tana come un
coniglio, un giorno arriverà un predatore e ti ritroverai in
trappola o, peggio
ancora… se tu affronti da sola il carnivoro, verrai
mangiata… ma se tu affronti
un leone assieme a tutti i tuoi compagni bufali, come un branco, allora
le
possibilità di vincere aumenteranno… ed
infine… se riuscirete a
trasformarvi da preda in predatore allora niente e
nessuno potrà fermarvi!”
Ascoltai
rapita le sue parole. Era
riuscito, con poche
parole, a risollevarmi il morale…
…
tuttavia la paura
per l’organizzazione e per Gin non era affatto svanita.
[Here
to Stay –
BLEACH]
“Quella
sparirà
soltanto quando diventerai più forte… ma devi
fidarti di Goku e di me!” mi
disse Piccolo, leggendo nella mia mente “Imparare
a combattere e ad utilizzare il KI aumenterà la tua
autostima. Se riuscirai ad apprendere tutte
le
tecniche che vi insegneremo… allora non dovrai mai
più aver paura per te
stessa! L’organizzazione non potrà mai
più torcerti un capello!”
“Signor
Piccolo… lei ne è
sicuro?”
“Ne
sono convinto!”
mi confermò lui prendendo il suo turbante e poggiandomelo
vicino ai miei piedi “La
contemplazione e la meditazione, oltre
agli allenamenti mattutini, sono solo il primo passo verso il percorso
che ti
stiamo proponendo… e non scherzo
se ti
dico che tu sei la seconda persona che io intendo personalmente ed
intenzionalmente allenare nelle arti marziali… ti assicuro
che non è da tutti!
Gli abiti che indossi… sono quelli del mio primo allievo!”
Quelle
parole mi lusingarono al punto
da farmi diventare
rossa di imbarazzo. Piccolo si alzò dal suo posto ed
incominciò ad allontanarsi
levitando per aria.
“Il
tuo destino lo
puoi decidere solo tu!” affermò infine
il namecciano “Noi abbiamo fatto la
nostra proposta… ora è il tuo turno!”
“Aspetti!
Potrebbe dirmi cosa è successo al
suo
allievo?” gli domandai io, con
curiosità.
“Oh, sta benissimo!”
mi rispose lui con un altro ghigno “E’
un professore universitario e vive con sua
moglie e con la sua piccola figliola! Non è forte quanto suo
padre Goku… ma sono orgoglioso
dell’uomo che è
diventato… e sono certo che tu possa diventare una
donna altrettanto
straordinaria, Ai Haibara… dipende
soltanto da te!”
Quando
sparì alla mia
vista, ripensai alle parole che
l’alieno mi aveva detto.
Avevo
sentito la
fiducia che mi aveva donato, e ancora non riuscivo a credere a quanto
facilmente stessi creando legami in questi sei mesi. Ripensai anche
alle parole
che mi rivolse il dottor Agasa la mattina del giorno al Luna Park. Mi
aveva
detto che ero rinata, che avevo smesso di arrendermi
all’organizzazione. Era
davvero così?
Il mio
destino potevo
deciderlo soltanto io…
Chiusi
gli occhi e provai a svotare
un’altra volta la mente.
Sorrisi
quando mi
accorsi che il pensiero dell’organizzazione si fosse
momentaneamente celato nei
meandri del mio io… gli occhi di Gin erano spariti.
Forse contemplare e
meditare non erano azioni
così difficili come
credevo!
***
Cosa
ve ne pare? Vi ho dato
molto su cui riflettere, non
è così?
Goku
e Piccolo faticheranno
come non mai nel far
diventare le nostre cinque amiche delle eccellenti artiste
marziali… tuttavia,
sono già riusciti a conquistare la loro fiducia, e questo
è molto importante!
Goku
è lo stesso
di Dragon Ball Super ma, a causa degli
avvenimenti al Torneo del Potere, ha raggiunto una maturità
completamente
diversa. Questo fattore si noterà ancora di più,
nel corso della storia.
Invece,
ciò a
cui vi chiedo di dare estrema importanza è
il personaggio di Helena… perché è lei
uno dei primi collanti mai esistiti tra il mondo di Detective
Conan, Dragon Ball e Simon Kog stesso! In che modo? Lo scoprirete solo
continuando
a leggere la storia!
Infine,
voglio anticiparvi
alcuni avvenimenti sul
prossimo capitolo.
1)Da
questo
momento, la storia entrerà nel vivo, più di
quanto non lo abbia fatto negli
altri capitoli. Prendete questi cinque capitoli iniziali come una saga
di
iniziazione a ciò che avverrà dal 6° in
avanti.
2)Sempre
dal
prossimo capitolo, entreranno a far parte della storia due nuovi
personaggi inventati
da me. Hanno un legame molto stretto con Simon Kog, come noterete
subito.
3)Ci
sarà un caso
da risolvere, all’interno della casa di un famoso
stilista… ma dietro ad esso,
vi assicuro, c’è molto di
più…
4)Ultima
ma
scioccante rivelazione… leggete con attenzione il prossimo
capitolo, perché il
colpo di scena vi farà cadere la mascella fino a
terra… letteralmente!
E’
tutto! Ci
rivediamo il 2 Ottobre per il prossimo
capitolo di ‘Golden Bullet – The Hunter Warrior -!
Capitolo 6 *** Capitolo 6: Nasce la Squadra Anti-mafia di Tokyo! I due alleati dall'Italia... ***
Rieccomi
qua con
il nuovo capitolo di questa storia!
Vi
avevo
anticipato grosse novità per questo capitolo, e lo confermo
tutt’ora. Tuttavia,
aggiungo una novità… il prossimo sarà
esattamente allo stesso livello di
questo!
Ora
vi lascio al
capitolo…
…
e mi
raccomando…
…
SIATE PRONTI PER QUALSIASI COLPO DI SCENA!
Informazioni
d’uso:
Nero
Giapponese
Verde
Italiano
Rosso
Inglese
GOLDEN
BULLET - THE HUNTER WARRIOR
NASCE
LA SQUADRA ANTI-MAFIA DI TOKYO! I DUE ALLEATI
DALL’ITALIA…
Mercoledì
30/05/2018
SIMON
[Soundtrack 16 -
DETECTIVE CONAN]
“Tu
sostieni che Conan
Edogawa, in realtà, sia il famoso detective liceale chiamato
Shinichi Kudo…”
“E’ una teoria da
film di fantascienza!Secondo te un ragazzo di diciassette anni
può trasformarsi in un
bambino?!”
“Allora
come mi
spieghi la sua intelligenza?! E’
perfino
più furbo di te!”
“Ehi!
Bada a come
parli! Io sono molto più in gamba
di
Kudo e di quel moccioso!”
Io
mi tirai uno schiaffo sulla
fronte, costernato davanti a
quel litigio così stupido.
Erano
quasi le sei del pomeriggio. Mi
trovavo dentro
l’ufficio, assieme ai miei colleghi Miwako, Wataru, Crilin ed
Heiji,
quest’ultimo appena giunto dalla scuola per farci un rapido
saluto prima di
tornare a casa da Kazuha, dentro il suo appartamento. La donna ci aveva
rivelato un suo dubbio riguardante l’amichetto di Ai e
propose una sua ipotesi,
prontamente rigettata dal detective di Osaka. Io e Crilin, entrambi
inconsapevoli di chi fosse questo ragazzo di cui stavano parlando,
incominciammo a fare delle domande ai nostri amici, i quali ci
spiegarono chi
fosse il tanto agognato Detective dell’Est.
Shinichi
Kudo era un
ragazzo giapponese, nato a Tokyo, di diciassette anni, il quale era
stato soprannominato
come il detective più promettente dalla creazione e dalla
nascita del simbolo
di Sherlock Holmes. Tuttavia, sei mesi prima, di lui si erano perse
completamente le tracce, e riappariva solo in pochissime circostanze.
“Tralasciando
il fatto
che questa teoria non possa ancora essere scientificamente
provata…”
affermò Crilin, interrompendo il loro battibecco “… cosa ti fa
sospettare che
Conan sia in realtà Shinichi? Illuminaci!”
“La prima prova
è la sua somiglianza
spiccicata con il detective
dell’Est. Conan
e Shinichi sono
due gocce d’acqua! La seconda prova
sono
il tuo orologio ed il tuo papillon!”
affermò con sicurezza la nostra
vice-ispettrice, indicando gli oggetti che indossavo “Quando ho visto come funzionano, mi sono ricordata
che li indossa anche
Conan!”
“E
allora?”
domandò confuso Wataru “Perché sono così importanti
per la tua
teoria?”
“Sei
più distratto di
quanto credessi, amore…”
esclamò Miwako con un tocco
d’altezzosità tipico
di una donna sicura delle sue parole “…
un orologio spara-tranquillanti ed un papillon in grado di modificare
la
tonalità di voce… chi,
vicino a Conan,
si addormenta come un ghiro durante i suoi casi e li risolve in quello
stato?”
“…
si addormenta come…
MA CERTO! IL DETECTIVE KOGORO!”
[Soundtrack 25 -
DETECTIVE CONAN]
“Indovinato!”
confermò l’agente Sato con decisione “Ogni volta che quei due stanno insieme,
succede sempre la stessa storia… Kogoro sviene come se lo
avessero sparato in
piena faccia, e poi incomincia a parlare
‘magicamente’ nel sonno senza muovere
le labbra, mentre quel birbantello sparisce alla nostra vista! E sapete qual è la parte più
divertente? Un
giorno l’ho quasi beccato! All’inizio ho
creduto alla sua scusa e non ci ho
fatto caso… tuttavia, da quel momento, il detective Kogoro
non si è più
riaddormentato in mia presenza! Poi lo stesso avvenimento accadeva
anche con
altre persone, come ad esempio Sonoko Suzuki… e Conan era
sempre lì!”
“Interessante…”
ammisi io controllando per finta il mio
orologio…
…
ma sparando
intenzionalmente un ago tranquillante verso il collo del povero Heiji
che si
addormentò di colpo davanti allo sguardo incredulo di Crilin
e Wataru!
“Prova…
prova…ecco!
Ho trovato la frequenza!” esclamai io
modificando la mia voce col
papillon per farla assomigliare a quella del detective.
“VISTO?!
COSA VI
DICEVO?!” esclamò trionfante Miwako,
davanti allo sbigottimento dei suoi
colleghi.
Anche
io rimasi molto colpito dalla
deduzione
dell’ispettrice Sato. Aveva delle qualità
intellettive molto sviluppate per una
donna della sua età, e sicuramente avrebbe raggiunto dei
ruoli molto elevati in
polizia.
[Soundtrack 7 -
DETECTIVE CONAN]
Ma stavolta
aveva
commesso degli errori molto banali…
“Devo frenare il tuo
entusiasmo, mio caro
vice-ispettore…” la
fermai io però, avvicinandomi al detective di Osaka e
svegliandolo con un paio
di fulminanti e dolorosi ceffoni “…
quelle che ci hai mostrato sono le prove che i casi di
‘Kogoro il Dormiente’
vengono risolti da Conan Edogawa e non dal vostro ex-collega. Questo non dimostra che Conan sia
Shinichi…”
Tutto
l’entusiasmo mostrato
dalla donna si azzerò
completamente, sostituito da molta confusione.
“…
per dimostrare che
Conan sia Shinichi hai bisogno di una sola, semplice prova…
la stessa che
questo giovanotto…” mi rivolsi ad Heiji,
che ancora si stava massaggiando
indispettito le guance “…
mi ha chiesto
per dimostrargli che io sono il figlio del dottor Agasa… la prova del DNA!”
“Allora riuscirò
a recuperare il DNA di
entrambi e…”
affermò con
sicurezza l’agente Sato, ma io la interruppi nuovamente.
“E poi?
Anche se dimostrassi
che le tue teorie fossero fondate… tu
cosa faresti?Conosci il motivo per
il quale Shinichi nasconde questa storia? Da quello che ho
imparato nelle
mie esperienze in Italia… potrebbe
perfino averlo fatto con lo scopo di proteggere qualcuno a cui tiene!”
Quelle
mie considerazioni lasciarono
basiti tutti i miei
colleghi, Miwako inclusa.
“In
quel caso… Shinichi sarebbe in
pericolo di vita!”
dichiarò Crilin con preoccupazione.
“… e noi non
sappiamo contro chi si
è messo!” conclusi io,
rimproverando la mia collega “Non possiamo agire sempre a testa bassa… te l’ho dimostrato proprio durante la
nostra prima missione, Miwako… te lo sei scordato? La mia
forza era di gran
lunga superiore a quella dei miei avversari, ma io non ero da
solo… io avevo una
compagna al mio fianco e dovevo pensare prima di tutto alla sua
incolumità! Se
le tue ipotesi fossero vere… non credi che per Shinichi sia
lo stesso? In questo momento possiamo
soltanto fare
ipotesi azzardate, senza nemmeno sapere di chi possiamo realmente
fidarci…
adesso voglio parlare per me stesso! Chi
mi dà la certezza assoluta che dentro questa centrale non ci
siano degli
infiltrati, mafiosi sotto copertura? O ancora
peggio… potrei perfino essere io
l’infiltrato! Tu potresti dimostrare il
contrario?”
Lei
fece segno di no con il capo,
decisamente abbattuta.
“Questo
sempre che
Conan sia davvero Shinichi…” aggiunse
Heiji, rivolgendosi offeso verso di
me “…
lo hai fatto apposta. Non è così, bastardo?”
“Chissà…
comunque, per il momento, non credo ci sia
bisogno di compiere indagini!” spiegai
loro, motivando la mia proposta
con saggezza “Mi avete detto che
Shinichi
è apparso altre volte nel corso di questi mesi, e lui non si
mostrerebbe
davanti a tutti se fosse costantemente in pericolo… e se lo
fosse, credo anche
che abbia trovato qualcuno che lo protegga meglio di quanto possiamo
fare noi
al momento. Lasciamo perdere, per
adesso!”
Improvvisamente
ricevetti una
chiamata interna dal mio
telefono di servizio e risposi.
“Pronto?”
“Sono
l’ispettore
Megure… potrebbe raggiungermi nel mio ufficio?”
“D’accordo…
sarò lì a
momenti!” risposi io, riattaccando la cornetta.
“Era l’ispettore?”
domandò Crilin con sospetto.
“Sì.
Mi ha chiesto di
raggiungerlo… aspettatemi qui!
Torno tra
non molto!” affermai io, alzandomi dalla
mia sedia e dirigendomi verso
l’ufficio del mio superiore.
***
[Claudia
Mares – SQUADRA ANTIMAFIA]
“Una sezione della centrale
riservata
all’Anti-mafia?”
“Esattamente!”
confermò l’ispettore Megure, spiegandomi tutti i
dettagli “Vede, agente
Kog… è da
moltissimi anni, ormai, che la Yakuza giapponese si sta espandendo a
vista
d’occhio nella vita di tutti i giorni, al punto da essere
considerata,
all’estero, come un capo-saldo della nostra
cultura… questo, come puoi ben
capire, è dannoso per l’immagine della
polizia…”
“… soprattutto
se questi individui
agiscono come dei criminali.
Dico bene?”
“Sì.
Tuttavia la situazione si è
aggravata da un
anno a questa parte…non
so per
quale motivo, ma sembra che tutti i clan Yakuza siano in fermentazione.
Più di mille persone sono state
eliminate a
causa di conflitti tra clan rivali nel giro di soli dieci mesi.
Tuttavia non
sappiamo chi o cosa stia fomentando questa situazione…”
Annuii
davanti a quelle parole,
raccogliendo quante più
informazioni all’interno della mia testa.
“Ne ha già
parlato col commissario
Kuroda, suppongo…”
“No.Non intendo parlare con nessuno,
benché meno
con il commissario Kuroda”
La
sua rispostami lasciò
letteralmente basito. Una scelta
molto strana da parte sua… cosa era successo?
Perché non aveva fiducia nel
commissario? Quali erano le reali intenzioni del mio ispettore?
“Quello che ti
voglio chiedere Simon…
è di creare una sezione Anti-mafia
completamente separata dalla nostra centrale e di prenderne il comando!”
“Ispettore…
lei sta
scherzando, spero…”
Lo
ammetto. Ci misi più di
un minuto per rendermi conto che
facesse sul serio. Quando iniziai a recepire il messaggio, iniziai
seriamente a
preoccuparmi…
…
no… non era affatto
una buona idea!
“Non
posso crederci… lei mi sta
chiedendo di combattere e
sconfiggere la Yakuza!Le
è andato
di volta il cervello?!”
“Magari fosse solo
così, Simon…
purtroppo nessuna centrale di polizia ha il potere
di tenere d’occhio
i movimenti della Yakuza, non esistendo come in Italia una centrale
riservata
esclusivamente alla lotta contro la mafia. Ora
come ora non so nemmeno più di chi possa fidarmi nel mio
stesso distretto…”
“Allora perché
affidarmi un incarico del
genere?” gli domandai
io, letteralmente sbigottito “Perfino io potrei essere un infiltrato! Non
ci ha pensato?”
“Eccome
se l’ho fatto…ma
non potrei affidare quest’incarico a nessun altro che a te,
Simon Kog… Hunter
Warrior! Solo colui che ha
messo
a tacere la Mafia Italiana per sempre, ha il potere di intimidire i
clan del
Giappone, e sono sicuro che saresti anche in grado di tenerli a bada e
sconfiggerli!”
“Chi
glielo assicura?!
Io no di certo… lei sa che non metterò in mostra
il mio viso? Non accetto di mettere a
repentaglio la
vita delle persone a cui tengo! Sono appena riuscito a
ricostruire uno
stralcio di vita decente qui in Giappone, dopo aver passato tre anni a
fare
l’assassino su commissione… e
lei vuole
gettarmi nuovamente in quella fanghiglia?!”
“Per
questo, stavolta,
vi chiedo di agire nell’ombra… non sarai Simon
Kog, né tantomeno Hunter
Warrior! Sarai una figura invisibile agli occhi della
Yakuza… la mente
dell’Anti-mafia Giapponese! Dovrete soltanto studiare i
movimenti della Yakuza
e sostenerci nelle catture dei clan. In queste situazioni agirete
però sempre
in borghese e con me come vostro superiore in centrale”
“… vi sto
chiedendo?”
notai immediatamente io, preoccupato da
quel pronome “Lo ha già
chiesto ad altre
persone?”
[Sotto
Copertura – SQUADRA ANTIMAFIA]
“Giusto,
stavo per dimenticarmene…assieme
a te lavoreranno due tuoi ex-colleghi, provenienti
dall’Italia! Sono sicuro che
li conosci molto bene…
a
differenza tua, saranno le braccia che seguiranno personalmente i tuoi
ordini!”
Solo
a quel punto, percepii due aure
molto particolari
avvicinarsi all’ufficio dell’ispettore…
…
due auree molto
familiari!
“Che
mi venga un
colpo… sono davvero…”
La
porta si aprii improvvisamente,
lasciando che le due mie conoscenze
personali entrassero dentro l’ufficio.
Una era una
donna
sulla quarantina, dalla carnagione leggermente scura. Aveva dei lunghi
e ricci
capelli castani, mentre gli occhi avevano le iridi marroni. Non
indossava la
divisa giapponese, ma una semplice camicia color panna sopra un paio di
jeans
scuri, nelle cui tasche vi era una pistola.
Ancora
più spavaldo
assomigliava l’uomo. Alto, capelli corti e chiari, aveva gli
occhi freddi dalle
iridi color giada. Indossava una maglietta a maniche corte con una
scritta
piuttosto volgare al suo centro, mentre i suoi pantaloni erano neri con
degli
strappi lungo i bordi. Anche lui aveva una pistola nella tasca,
incurante delle
leggi giapponesi.
“Non riuscite a vivere senza
di
me, piccioncini?” li presi in giro io, nella mia
lingua natia.
“Ci mancava troppo pararti il
culo dai guai, ragazzino!” mi rispose di rimando
l’uomo estraendo la sua
pistola, assieme alla sua compagna, e puntandomela sulla fronte.
Non
mi feci impressionare dal loro
gesto, come fece invece
il mio ispettore, ma sfidai apertamente i loro sguardi.
Li avevo
lasciati in
Italia circa un anno prima, dopo aver concluso la mia infiltrazione.
Entrambi
mi avevano dato una grandissima mano nel non farmi beccare dalla X-X-I.
Erano
poliziotti di cui io mi fidavo ciecamente, tra i pochi in grado di
lavorare al
mio fianco. Anche loro avevano agito sotto copertura nella Tele
Information, ma
con ruoli completamente diversi dai miei. Avevano deciso, al termine di
quella missione, di trasferirsi in Argentina, per cercare di ritrovare
una pace e una tranquillità ormai dissolti per sempre.
I
loro nomi completi erano Claudia
Colombo e Domenico Da
Silva… ed era stato grazie al loro appoggio se la Mafia
Italiana era stata
sconfitta definitivamente!
“Ancora arrabbiata con me,
Claudia?” le domandai io, per nulla intimorito
dalla loro reazione.
“Per colpa tua abbiamo
passato
tre anni d’inferno in quell’azienda degli
orrori… e solo alla fine ci hai detto
chi fossi!” mi rispose la donna “… dovrai
sopportarci per parecchio… parecchio tempo!”
“Vedo che vi conoscete
molto bene!”
ci disse intimorito
l’ispettore Megure.
“Come i peli del mio
cazzo…
purtroppo!” rispose in italiano Domenico,
abbassando la sua pistola.
Giurai di aver visto Juzo tirare un sospiro di sollievo.
Non
conosceva
l’impulsività dei miei colleghi ed essendo,
lui, molto pacato nel suo lavoro era assolutamente normale una reazione
del
genere da parte sua.
“L’ispettore ci ha
spiegato
tutto quello che sta accadendo qui…”
mi spiegò Claudia, dopo aver
rinfoderato anche lei la sua arma “… ed abbiamo
ricevuto il permesso dalle autorità italiane di lavorare qui
nella tua stessa
agenzia…”
“Che peccato…”
scherzai
io, chiedendo all’ispettore Megure “Ha
davvero pensato in grande, ispettore… lei
sa cosa potrebbe accadere se gli occhi dell’intero Giappone
finissero addosso
alla sua centrale?”
“Sono pronto a correre il
rischio, ragazzo.
E’ questo il mio lavoro… so
che lasciare a piede libero Hunter Warrior
è una decisione quasi suicida, ed è per questo
che ti ho affidato anche le
gesta dei tuoi ex-compagni. Più
gente
sarà presente in questa ‘sezione’,
più possibilità avremo nel tenere a bada la
Yakuza Giapponese!”
“E non hai modo di
rifiutare…”
affermò minaccioso Domenico, mostrandomi un paio di manette
“…
altrimenti ti riporteremo in Italia e ti giudicheremo
in tribunale per le malefatte commesse nella X-X-I… ci sono
tanti dei tuoi
ex-nemici che si divertirebbero dentro le docce delle prigioni!”
“Uh, tremo come una
foglia…”
lo ignorai io, conoscendo la mia reale forza e sapendo cosa sarebbe
davvero
successo se qualcuno si fosse permesso di fare una cazzata del genere.
Tuttavia non
potevo
completamente ignorare quelle minacce. Se la mia identità
fosse uscita
improvvisamente a galla, non avrei mai più potuto rivedere
mio padre ed Ai, o i
miei amici della centrale.
Dovevo
ammetterlo… Juzo Megure era
riuscito ad incastrarmi per bene!
[Colonna
Sonora – SQUADRA ANTIMAFIA]
“E’ per questo
motivo che lei ha accettato
la mia assunzione in
Giappone… aveva intenzione di sbolognarmi questo incarico
dall’inizio!”
“So
di essermi
comportato da bastardo, mio giovane ragazzo… ma non avevo
altra scelta. Tu sei l’unica
persona in grado di aiutare
la nostra nazione a liberarsi dalle catene della Yakuza!”
mi rispose
l’ispettore, rivelandomi però “In cambio
del tuo aiuto… la polizia
giapponese e
l’esercito promettono di proteggere la tua vita e quella dei
tuoi familiari… ed
inoltre ti concedono l’assoluta assoluzione da tutti i tuoi
precedenti crimini,
permettendoti di vivere in Giappone fino alla fine dei tuoi giorni e
lasciandoti
costruire la vita che desideri!”
Ecco…
questa situazione
era già leggermente accettabile. Fin
quando mi avessero permesso di ricostruirmi la mia vita, senza impormi
altre
catene inutili, allora li avrei aiutati…
…
ma…
“D’accordo! Se
davvero volete che io entri
a far parte di questa sezione
allora lo farò… ma alle mie condizioni!”
ordinai io a tutti loro “Primo! Sarò
io… solo io… a dettare gli ordini ed il nome
Simon Kog non dovrà essere
nominato affianco alle parole Yakuza o Hunter Warrior!
Secondo! Domenico e Claudia non sono
sufficienti…
occorrono altri membri che sarò soltanto io a scegliere!
Terzo… solo noi quattro ed i
futuri membri di
questa sezione saranno a conoscenza di questa storia! Sono stato
abbastanza
chiaro?”
“Sei troppo
precipitoso…”
iniziò Claudia, ma l’ispettore la fermò
con un cenno della mano.
“Accetto tutte le tue
condizioni!”
“Ma…”
esclamarono in coro sia Claudia che
Domenico, che vennero ancora una volta fermati dall’uomo
corpulento, che
continuò il suo discorso porgendomi la mano.
“Accetto
ogni
condizione che mi hai imposto, Simon Kog. Da
questo momento tu sei il Questore della sezione Anti-mafia. A te il
compito di
scegliere un vice-questore ed un ispettore. Lavorerete negli
orari
extra-lavorativi, a vostra discrezione e scelta. Siete
liberi di muovervi come vi pare e piace, al limite delle leggi
giapponesi… se ciò sarà
possibile…”
“Per me va benissimo!”
acconsentii io felice di queste condizioni,
stringendo la mano del mio superiore.
Juzo
Megure non si era minimamente
preoccupato delle mie
proposte, a dimostrazione di quanto lui, in realtà, si
fidasse ciecamente delle
mie decisioni. Fu questo a farmi accettare definitivamente la sua
proposta.
“Ehi, rimbambito…”
mi
richiamò Domenico abbastanza nervoso “… tu sai che
non riusciremo mai a stare nelle regole, non è
così?”
“Tutto dipenderà
da chi vi
affiancherò, mio caro ispettore…”
“Ispettore?!”
“Sarà Claudia a
fare il
vice-questore!” affermai io con sicurezza,
indicando la donna che rimase
sorpresa dalla mia scelta.
“Me sta pigghi pe lu culu?!
Sta
fessa è ‘na paccia!”
“Niente discussioni! Avete
voluto darmi la bicicletta? Ora la pedalerò come mi pare e
piace!”affermai io, rivolgendomi poi all’ispettore
ancora una volta “C’è
altro che dobbiamo sapere, signore… in particolare sul
perché non
vuole che il commissario Kuroda sappia di questa decisione?”
[L’aquila
– SQUADRA ANTIMAFIA]
“Sei troppo scaltro per uno
come me…”
mi rispose lui con tono deciso
e severo, ammettendo “…
d’accordo. La verità è questa. E’ da
diverso tempo che io credo di essere seguito… non
a caso, prima di parlare
con voi, ho controllato che non vi fossero cimici dentro la mia stanza.
La prima raccomandazione che vi faccio
è quella
di non parlare di questa storia dentro la centrale, in nessuna stanza!Sono sicuro che qualcuno punta ad attentare
alla mia vita…”
Quella
rivelazione mi
lasciò completamente senza parole.
L’ispettore stava temendo per la sua vita?
“… per quale
motivo crede sia
così, ispettore?” gli
domandò la
mia nuova ex-collega, Claudia, con preoccupazione.
“Voi
non conoscete
tutta la storia, come temevo… dopo aver ricevuto la
richiesta, da parte delle
forze politiche italiane, di far soggiornare stabilmente Hunter Warrior
in
Giappone, le questure del nostro paese sono andate nel panico. Molti
erano
contrari al tuo arrivo, Simon Kog… temevano potessi compiere
delle stragi e che
tu in realtà fossi malvagio come X-X-I. Solo la nostra
centrale si è detta
favorevole al tuo arrivo… e con la centrale intendo io ed il
precedente
commissario, Kiyonaga Matsumoto. Entrambi avevamo intenzione di creare
una
sezione Anti-mafia totalmente legale e presentammo una proposta alle
questure
giapponesi. Temo, tuttavia, che il nostro gesto sia stato preso molto
male da
qualcuno… non solo la nostra proposta venne rigettata
all’unanimità, ma tutte
le trattative per farti arrivare qui si sono interrotte bruscamente. Il
mio
amico venne sostituito da questo Hyoe Kuroda, del quale non conosco
nemmeno il
suo passato… e di Kiyonaga si sono perse completamente le
tracce!”
“Aspetti
un attimo… ma allora la decisione
della sezione…”
“L’ho
presa di mia
spontanea volontà dopo tutti questi avvenimenti!”
ammise l’ispettore,
lasciando sia me che i miei colleghi a bocca aperta “Date le strane circostanze nelle quali la questura
sta navigando, ho
deciso di continuare le trattative per il tuo arrivo personalmente,
senza
rivelare nulla ai miei superiori. Per quanto ne sanno loro, tu sei un
ragazzo
che è vissuto all’estero per anni e che
è tornato da suo padre dopo molti anni.
Più tardi verranno a scoprire la tua vera
identità… meglio sarà per
te… e per
tutti noi!”
Ero
rimasto sconcertato da quella
rivelazione. Juzo si stava
prendendo un rischio enorme con quella decisione…
…
ora capivo per quale
motivo lui avesse paura di essere spiato da qualcuno!
“Ascoltatemi
attentamente… voglio che mi facciate un’ultima
promessa, prima di darvi il mio
completo benestare. Se dovesse
succedermi qualcosa… qualsiasi cosa… questa
sezione dovrà andare avanti anche
senza di me! Sono stato chiaro?”
Quelle
parole riuscirono a far
breccia nell’animo di tutti e
tre.
Non
pensavamo di poter
ascoltare ancora una volta quelle parole, soprattutto in Giappone.
Temevamo
fosse la mafia italiana l’unica in grado di incutere paura
della propria morte…
ma a quanto pare ci stavamo decisamente sbagliando.
“Mi
ascolti molto
bene, signor ispettore!” esclamai perciò
io, spiazzando il mio superiore “Se
qualcuno si azzarderà a torcerle anche
solo un capello dovrà vedersela con me… mi ha
capito?!”
Per
tutta risposta, Juzo Megure
cominciò a sghignazzare,
togliendosi per la prima volta il cappello da quando lo conoscevo.
Aveva una
ferita lungo
il lato destro del cranio. Era per questo che si copriva sempre i
capelli,
credo.
“Può
stare tranquillo,
agente Kog… non credo che potranno
torcermi quei pochi capelli che mi rimangono!”
Una
chiamata, però,
raggiunse il telefono del suo ufficio e
lui rispose alzando la cornetta.
“Ispettore
Megure…
sì… sì… capisco…
arriverò tra un’ora! Voi iniziate a raccogliere le
testimonianze!”
“Un caso?”
domandai io
quando l’uomo terminò la chiamata.
“Esatto!E
proprio voi
potreste essere molto utili! Sono curioso di vedervi
all’opera!” esclamò
convinto Juzo Megure, rimettendosi il cappello e recuperando il suo
giubbotto
di pelle “Simon…
va a chiamare tutti gli altri. Questa volta verrò anche io! Vi darò tutti i dettagli sul caso
mentre
andremo verso la casa della vittima!”
***
[Soundtrack 13
- DETECTIVE CONAN]
La
vittima si chiamava Ichigo
Kuchiki. 72 anni, era morto a
seguito di un avvelenamento da cianuro di potassio, pochi minuti prima
che la
nostra centrale ricevesse la chiamata. Era un uomo molto conosciuto tra
gli
altolocati, ed io stesso avevo sentito già quel nome durante
i miei tre anni di
infiltrazione alla X-X-I. Brutto segno, dato che in quella compagnia si
parlava
principalmente di gente con malaffari.
Prima di
entrare
dentro la macchina, ne approfittai per presentare i miei due vecchi
amici ai
miei nuovi colleghi. Non era facile prendere sul serio Domenico e
Claudia, lo
dovevo ammettere, anche a causa del loro comportamento, ma se non altro
i due
italiani non estrassero le pistole per gioco come avevano fatto davanti
all’ispettore.
Quando
giungemmo alla villa della
vittima, ad accoglierci
c’erano Ran, Sonoko ed il piccolo Conan, con mia grande
sorpresa.
“Non
sorprenderti…”
mi avvertì l’agente Takagi, mentre
l’ispettore era andato a parlare con loro “… te lo
ritroverai nove volte su dieci
invischiato nei casi…”
“…
chi, scusa?”
“Lascialo
perdere!”
affermò Miwako, sentendo il suo discorso “Wataru crede che Conan sia
seguito da
qualche sorta di spirito maledetto…”
“… in
realtà l’ho
sempre pensato anche io!” ammise per
scherzo
Heiji a voce leggermente alta “Ovunque
va
porta sempre rogna… vero piccolo
birbantello?!”
Intuii
lo avesse fatto per farsi
notare dal piccolo Conan,
che infatti si avvicinò al suo amico con sguardo scocciato.
“Parla per te,
Hattori-kun…”
“Cosa
ci fate voi qui?”
domandai io al piccolo, che mi rispose ancora una volta con quel tono
da finto
bambino al quale nessuno riusciva a credere.
“Sonoko-chan ci ha portato
qui a conoscere il signor
Ichigo. Lui era il suo
padrino ed era un
famosissimo stilista… volevamo un
abito
per entrambe e lui aveva accettato.E’
venuta una delle cameriere a portarci il thè ma, dopo che
lui lo ha bevuto, si
è accasciato a terra ed è morto!”
Potevo
sentire i risolini divertiti
dei miei vecchi colleghi,
Claudia e Domenico. Pure loro, come me, facevano fatica a credere che
quello
fosse un bambino di sette anni. Cominciavo a capire il motivo per il
quale
l’agente Sato fosse così convinta della sua
deduzione.
“Perfetto…
Heiji,
Crilin.Muoviamoci come
l’altra
volta. Io controllo ed analizzo tutte le
stanze e le tracce dei presenti nella villa, mentre voi interrogate i
possibili
sospettati e trovate altri possibili indizi o moventi. Fatevi aiutare
anche da
Miwako e Wataru, già che ci stanno! Domenico,
Claudia… voi state vicino a me! E
niente scherzi!”
“Non
ce ne sarà alcun
bisogno! Con me l’assassino non ha scampo!”
A
dire quelle parole era stato un
uomo sulla quarantina.
Capelli neri, baffo nero, indossava un completo elegante e si stava
atteggiando
decisamente troppo.
Lo riconobbi
subito,
dato che il suo volto usciva sempre su tutti i giornali.
“Oh… signor
Kogoro!C’è
anche lei!” esclamò contento
l’agente Takagi.
“Si, ho accompagnato le due
signorine e questo
ficcanaso!”
esclamò l’uomo squadrando Conan da capo a piedi
“Non potevo andarmene dopo aver
assistito alla morte di quel pover uomo…
che tragedia…”
Kogoro,
poi, si voltò
verso di me e Crilin, domandandoci.
“E voi chi sareste? Non vi
ho mai visto
prima…”
Era
molto arrogante e spocchioso per
un uomo della sua età.
Il successo gli aveva dato alla testa…
…
male male!
“Simon Kog e Crilin
Roshi…”
feci una rapida presentazione,
capendo che quello fosse il momento meno adatto per conoscerci a fondo
“…
siamo colleghi di pari grado. Loro due invece si chiamano Claudia e
Domenico…”
indicai subito i miei vecchi amici, sfruttando l’occasione
per presentarli a
tutti gli altri miei compagni di polizia “... e sono due miei ex-colleghi provenienti
dall’Italia. Sono stati appena assunti!”
“Signor Kogoro…
potrebbe darci delle
delucidazioni riguardo la morte della
vittima?” domandò Crilin al
detective “Lei deve aver
senz’altro approfittato della nostra assenza per cercare
degli indi…”
Il
mio amico però si
bloccò immediatamente quando si rese
conto che Kogoro, invece di prestargli attenzione, si era portato
davanti alla
mia collega Claudia, cercando di fare colpo su di lei!
Perché
questi tizi
capitavano sempre a me?! Per Dio… che avevo fatto di male
per beccarmi sempre
degli incapaci del genere!?
“Signorina…
dopo che
avrò risolto brillantemente questo caso…
le andrebbe di uscire con me per una cenetta romantica?”
Lo
sguardo letteralmente disgustato
della mia amica mi fece
sorridere, e la frase che rivolse a me in italiano fu ancora
più spassosa.
“Io opterei per uno
spremi-agrumi letale!” si inserì
Domenico, rivolgendo uno sguardo
omicida verso l’uomo che ci stava provando con la donna di
cui era sempre stato
innamorato.
“Vada per lo
spremi-agrumi…
sempre che ci sia qualcosa da spremere!”
acconsentì io, provando pena
per il detective Kogoro “Poi seguitemi dentro la
villa… meno danni facciamo meglio sarà!”
“Ai
suoi ordini…”
Cinque
minuti dopo, il detective
‘dormiente’ era accasciato
per terra, con le lacrime agli occhi, stringendo tra le mani i suoi
‘gingilli’
appena stritolati tra le mani della mia ex-collega che, insieme a
Domenico, mi
seguì dentro la casa. Assieme a noi, di nascosto, ci
seguì anche il piccolo
Conan, il quale rivolse uno sguardo preoccupato verso il suo tutore e
la soddisfatta Ran,
prima di
raggiungerci.
“Aveva ragione,
capo…” mi
disse durante il tragitto Claudia, schifata, recuperando dalla sua
borsetta del
detergente in gel e pulendosi le mani “… erano
troppo piccoli!”
Camminammo
tranquillamente
all’interno di quella casa in
legno. Aveva uno stile molto orientale, tipico del periodo feudale,
anche se
era molto più piccola rispetto ad esse. Raggiungemmo senza
fatica l’entrata
della sala dove si era svolto il delitto, ma un uomo
dall’aria molto
intimidatoria si piazzò davanti ad essa bloccandoci la
strada.
[Mani
sulla Città – SQUADRA ANTIMAFIA]
Provai
a controllare il suo KI. Era
leggermente più alto del
normale e non era in grado di utilizzarlo, ma percepivo
dell’oscurità nella sua
aura, segno che avesse compiuto delle azioni molto
deplorevoli…
…
e per macchiare di
oscurità un’anima umana, l’unica maniera
era aver fatto del male ad un altro
essere vivente, anche tuo simile!
I
suoi muscoli indicavano una
predisposizione alla lotta,
probabilmente il pugilato data la grandezza dei suoi bicipiti e dei
tricipiti.
Questa
storia non mi
piacque per niente. Perché un tizio
del
genere si trovava dentro la casa di un semplice stilista?
“Simon
Kog, Agente di
Polizia!” misi subito le cose in chiaro con quel
signore, mostrando il mio
distintivo “Ho l’ordine da
parte
dell’Ispettore Megure di perquisire la scena del
crimine…”
“…
mi è stato ordinato
di non far entrare nessuno fino all’arrivo dei nostri uomini
di fiducia!”
Io,
Claudia e Domenico aggrottammo
nervosamente le
sopracciglia.
Chiunque
fosse quella guardia, era
troppo spavalda…
…
e questo non mi
piaceva affatto!
Controllai
la targhetta attaccata al
suo petto.
Aizen
Abarai
“Stai ostacolando le
indagini della polizia. Te ne
rendi conto?”
“Non
posso fare
altrimenti… mi è stato
ordinato di non
far entrare nemmeno una persona dentro quella stanza, che siano
poliziotti o
meno. Ce ne occuperemo io e…”
“Non
credo funzioni così, mister guardia
del corpo…” affermò
con
convinzione Domenico, avvicinandosi allo sconosciuto “… da che mondo e
mondo, le indagini
vengono svolte dalla polizia
pubblica, non da sconosciuti. Vuoi
essere arrestato per intralcio a pubblico ufficiale?”
Idiota.
Parlare in italiano con una persona straniera. Scossi la testa,
infastidito, mentre la guardia del corpo si innervosiva sempre di
più.
“Non so cosa abbia detto
il tuo amico, ma è meglio che voi non facciate i gradassi! Tu accetteresti di essere
perseguitato
a vita dai nostri uomini?”
Misi
immediatamente una mano sopra le
spalle dei miei
compagni, i quali stavano cominciando pericolosamente ad incazzarsi
sul
serio.
L’aria
si era fatta
incandescente in pochissimi secondi.
“Ehi,
ragazzi… guardate bene la mano di
quest’idiota!”
ci avvertì Claudia, prendendo in contropiede lo sconosciuto.
Questo,
infatti, aveva una falange in
meno sul mignolo
sinistro della mano. Il suo tentativo di nascondere quel segno fu vano,
dato
che conoscevamo alla perfezione quella pratica.
“Yubitsume… rituale
giapponese usato per espiare la colpa di gravi scorrettezze compiute
verso
qualcuno, un modo per essere puniti o per mostrare scuse
sincere… un rituale utilizzato
esclusivamente tra
gli Yakuza!”
“Ora sapete con chi avete a
che fare…
perciò vedete di smammare via! A chiamare la polizia sono stati i nostri
ospiti ma noi sappiamo perfettamente come dobbiamo agire! I nostri
uomini
saranno qui a breve e voi di certo non metterete in pericolo la vita di
un bambino
di sette an…”
Il
membro dello Yakuza,
però, si bloccò all’istante quando
si ritrovò davanti alla sua faccia due pistole puntate sulla
sua faccia!
Aveva osato
troppo… era nei guai fino al
collo!
“Male
male male…non
potevano capitarti poliziotti peggiori, signor Aizen!”
affermai io,
indicando i miei amici “Forse non lo
sai…
ma questi due sono stati in grado di
sgominare tutte le organizzazioni mafiose del loro paese…
completamente da
soli! Perciò stammi bene a sentire…
primo! Se non ti levi immediatamente da qui,
tu e compagnia bella passerete il
resto della vostra vita in carcere! Secondo! Non
azzardarti mai più a rivolgerti alla polizia con questi toni!”
“Vi
state mettendo
contro il clan Kuchiki, uno dei più famosi in tutto il
Giappone… ve ne rendete
conto, feccia d’oltre oceano?”
“Non
ho finito…”
lo avvertii io però, indicando la sala alle sue spalle e
cogliendolo
completamente di sorpresa “…
terzo!Il bambino di sette anni che
hai minacciato
ti è appena passato tra le gambe e sta controllando il
cadavere del tuo
padrone!”
“Co-COSA?!
EHI TU!
ESCI SUBITO DA QUELLA…”
Aizen
si voltò
improvvisamente alle sue spalle, e questo gli
fu fatale dato che lo narcotizzai con l’orologio
spara-tranquillanti. Claudia e
Domenico afferrarono al volo la guardia del corpo e la ammanettarono
con le
manette che avevo tra le mie tasche.
Grande e
grosso… ma
molto stupido… si era condannato da solo!
[Soundtrack 24 -
DETECTIVE CONAN]
“Portate
questo
farabutto davanti all’ispettore Megure e spiegategli la
situazione. Poi
raggiungetemi di nuovo qui… e
prepariamoci a perquisire tutta la casa! Questi bastardi si pentiranno
di
averci provocato!”
Claudia
e Domenico non se lo fecero
ripetere due volte e
trascinarono di peso il corpo dello svenuto (la
donna si divertì anche a pestargli le dita dei
piedi… accidenti a
lei) mentre io varcai la porta della sala protetta
precedentemente dalla
guardia.
Una
scena del crimine assolutamente
alla norma si parò
davanti ai miei occhi. Il vecchio signore, Ichigo Kuchiki, era riverso
per terra,
steso sul fianco, con gli occhi vitrei e sbarrati a causa della morte
improvvisa. A pochi centimetri da lui, il piccolo Conan lo stava
osservando con
uno sguardo molto concentrato. Di fianco a lui, un tavolino era stato
capovolto, causando il rovesciamento di tutti i bicchieri con il loro
liquido.
Vi era solo una finestra, proprio sul muro di fronte
all’entrata e sotto il
punto dove era morto Ichigo.
Utilizzai il
Biological Traces… e mi resi conto che trovare il colpevole
non sarebbe stato
affatto difficile.
Meglio
così… avevo in
mente di fare altro!
“E’ sicuramente
morto a causa del
veleno… sento
l’odore di mandorla provocato dall’ingerimento del
cianuro di
potassio!” affermai io, affiancandomi al giovanotto
“Dalle tracce di KI che percepisco
dentro la stanza, solo voi, la cameriera che
ha portato il
thè, ed Aizen erano presenti assieme alla vittima prima
dell’imminente omicidio.
Tuttavia percepisco un’altra
traccia di
KI sul vassoio e sulla tazza della vittima, pertanto non
sarà difficile trovare
il o la colpevole di questo omicidio…”
“Tu e questo KI…
non è valido,
lo sai?” si offese Conan, prima
però di essere interrotto dal sottoscritto.
“Allora
Ai o Heiji te
ne hanno parlato… sta tranquillo… ho
in
mente per te un caso ancora più divertente!”
gli rivelai divertito,
controllando la mano sinistra della vittima…
…
sorrisi. La mia
intuizione era giusta. Sull’anulare portava un anello molto
particolare, sul
quale vi era inciso il cognome della famiglia.
朽
木
(Ku-chi-ki)
[Soundtrack 22 -
DETECTIVE CONAN]
“La
tua amica Sonoko
deve imparare a scegliersi meglio le amicizie, piccolo Conan…”
lo avvertii,
coprendo le mie mani con l’energia spirituale (per non
lasciare tracce di DNA)
e sfilando l’anello dal dito della vittima con attenzione,
infilandolo
all’interno di una bustina di plastica dentro la mia tasca
“…
il
suo ‘padrino’, a quanto pare, è un boss
Yakuza molto famoso…”
“Cosa?!”
“Pensavo
ci avessi
sentito prima… mentre sgattaiolavi dentro la stanza, io e i
miei colleghi siamo
stati affrontati a muso duro da quell’idiota di Aizen. Stava senz’altro attendendo
l’arrivo di qualcuno dei suoi sicari per catturare
l’assassino che ha ucciso il suo capo prima di noi…”
“Oh no!”
esclamò preoccupato Conan, provando a raggiungere
l’uscita “Dobbiamo
sbrigarci a risolvere il…”
“Fermo qui!”
lo
interruppi ancora una volta io, trattenendolo
dalla collottola “Ti
ho già detto che non ce n’è
bisogno…
saranno Heiji ed il detective Kogoro ad occuparsi della morte di
Ichigo Kuchiki. Tu, invece, aiuterai me ed i miei vecchi amici a
scoprire qualcosa di più sulla vita nascosta della vittima. In
questo modo
ti terrai lontano dai guai! E se ti
azzardi a rifiutare di obbedirmi… giuro che ti anticipo la
soluzione del caso!”
“No! Non è
giusto! Voglio rimanere anche
io qui!”
“Non
te lo sto mica
chiedendo per favore, moccioso…
te
lo sto ordinando!” gli feci capire per bene chi
è che comandava “Non
lascerò che un ragazzino di sette anni
vada in giro incustodito dentro la casa di un boss criminale appena
deceduto… o preferisci che riveli
la verità su ‘Kogoro
il Dormiente’?”
[L’s
Theme – DEATH NOTE]
Dallo
sguardo panicato del piccolo
detective, capii che
l’agente Sato avesse decisamente fatto centro.
Provò anche a discolparsi,
inutilmente.
“Un mo… un
momento! Quale segr…
oh… l’orologio e il
papillon… accidenti
al dottore! Doveva proprio darti quei gad-jet?!”
“E’
stato solo un caso,
perciò non prendertela con lui… e
sappi
che non sono stato io a scoprirlo, ma l’agente Sato! Grazie a
lei adesso lo
sanno anche Wataru, Crilin ed Heiji… anche se credo che
quest’ultimo sapesse
già tutto. Non è vero, Conan?”
“Indovinato…”
ammise il ragazzino, ormai colto sul fatto.
“Allora
sarà meglio
che tu rimanga vicino a me, a Claudia e a Domenico…”
gli ordinai
fermamente, proprio quando i miei colleghi ritornarono da me.
“Abbiamo il permesso
dell’ispettore!” ci
comunicò Claudia “Ci ha
detto – Fate tutto quello che
è in
vostro potere! -. Del morto stecchito ci penseranno gli
altri…”
“Meglio così. Se
la caveranno
egregiamente anche senza il nostro supporto!”
risposi tranquillamente,
indicando il piccolo Conan “Questo ragazzino si
chiama Conan Edogawa ed è un detective molto in gamba.
Starà con noi mentre
controlliamo questa villa…”
“Ddrhu
piccinnu?!”
esclamò Domenico nel vecchio
dialetto del mio paese “Ma che cazzo ti sei
fumato?!”
“Non ti ho mica chiesto se
sei
d’accordo, Domenico…”
affermai io, uscendo dalla stanza “… ed ora
muoviamoci. Ci sono due piani da controllare… tu
e Claudia controllate questo senza appartarvi da nessuna parte! Io e
Conan ce
ne andiamo sopra!”
Io
ed il piccolo salimmo lentamente
le scale. Io attivai
immediatamente il mio Biological Traces
per cercare i percorsi abitudinali della vittima. Per
comodità, poggiai una
mano anche sulla schiena del mio aiutante, passandogli parte del mio KI
per aiutarlo
ad osservare le tracce di aura.
“Ehi! E questo cosa
sarebbe?!”
esclamò sorpreso il bambino
sgranando gli occhi per lo shock.
“Le impronte della vittima,
oltre che di tutte le
persone entrate dentro
questa casa entro le ventiquattr’ore!”
risposi alla sua domanda “E’
molto utile quando sei alla ricerca di
indizi molto difficili da trovare!”
“Continuo
a dire che
non è giusto…”
affermò offeso Conan.
“E’
un vantaggio
rispetto a voi detective, questo è vero…”
ammisi io, rivelando però “… ma
per catturare un criminale, questo ed altro è concesso, e
non mi faccio
scrupoli ad usare i miei poteri per consegnare più malvagi
alla giustizia! Iniziamo
a curiosare! Dobbiamo terminare
l’ispezione prima della soluzione del caso… e
prima
dell’arrivo di qualche altro malintenzionato!”
Su
quel piano vi erano quattro
stanze: la camera da letto
del boss, un bagno, un ufficio personale ed una camera blindata.
Lasciando
perdere il bagno, non trovandoci tracce di KI anomale, ci dividemmo la
camera e
l’ufficio. Nella prima ci andò il piccolo, mentre
nel secondo ci andai io.
[Kira’s
Theme – DEATH NOTE]
Il
motivo di questa scelta fu molto
semplice. Ero convinto
che dentro l’ufficio di Ichigo vi fossero delle trappole
mortali e che il
tesoro più importante si trovasse proprio lì
dentro. Difficile che un boss
piazzasse oggetti pericolosi come trappole nella stanza dove dormiva,
con il
rischio di finirci secco da solo.
Davanti
all’ingresso, notai
l’assenza di pomelli alla porta.
Vi era soltanto una serratura, esattamente grande quanto
l’anello che avevo
sfilato dalla vittima. Provai ad infilarlo, proprio come se fosse un
gettone
dei videogiochi.
Funzionò.
Dalla porta si
udì uno scatto e mi bastò dare una
leggera spinta per riuscire ad entrare dentro.
Tuttavia,
non mi sentivo ancora
sicuro, perciò decisi di
utilizzare la tecnica del volo per non toccare il pavimento. Poi decisi
di
sfruttare un altro dei miei trucchi, ovvero quello della
Mimetizzazione. Questa
tecnica consisteva nel rendermi completamente invisibile agli occhi di
qualsiasi telecamera grazie alla riflessione prodotta dal mio KI.
Nemmeno
fermare la
registrazione sarebbe servito a nulla… non esisteva nulla al
mondo che sapesse
spostarsi alla mia frequenza.
[Delitti
Imperfetti – R.I.S.]
L’ufficio
era molto
lussuoso, tipico di coloro che avevano
un patrimonio milionario, come minimo. Sulle pareti vi stavano due
piccole
librerie colme di libri e riviste dedicati alla moda mentre, sparsi per
la
stanza, vi stavano alcuni manichini vestiti con gli abiti del vecchio
stilista.
Alcuni di
questi facevano
davvero molto ribrezzo… sembravano tutto tranne che abiti da
indossare in un
galà di moda! Troppo succinti, troppo trasparenti…
…
solo un viscido
pervertito avrebbe trovato eleganti degli stracci del genere!
Due
di questi, i più
rivoltanti, avevano dei cartelli sopra
sui quali vi erano scritti i nomi di Ran e Sonoko. Abiti del genere li
potevi
trovare tranquillamente in un film porno sadomaso. Per poco non mi
venne da
vomitare, pensando che quegli stracci sarebbero finiti sui corpi
innocenti di
Ran e Sonoko.
Decisi
di levare quei cartelli dai
manichini, di strapparli
e di infilarmi i pezzi nelle tasche, ‘leggermente’
schifato.
Nessuno,
a parte Ichigo, era solito
entrare dentro la
stanza, a giudicare dalla traccia di KI solitaria presente sul
pavimento della
stanza. I suoi movimenti erano decisamente pochi ed abitudinari.
Entrava,
appendeva gli abiti sui manichini e raggiungeva la sua scrivania,
recuperando
dalla libreria uno dei suoi libri di moda.
Una traccia,
però,
riuscii a rubare la mia attenzione.
[Soundtrack
3 – R.I.S.]
Affianco
alla libreria, infatti, vi
stava un piccolo
comodino sul quale vi era una macchina per il caffe. Ciò che
mi fece
insospettire fu il fatto che esso fosse stato posizionato al contrario,
con i
cassetti alle spalle. Decisi di avvicinarmi, sempre in volo, e
controllare cosa
ci fosse all’interno. Rigirai velocemente il comodino, sempre
con le mani
ricoperte di energia spirituale per non lasciare tracce del mio
passaggio, e notai
che il cassetto, ben nascosto alle spalle del muro e senza pomello,
venisse
utilizzato spesso dalla vittima a giudicare dall’usura delle
giunture e dai
segni lasciati per terra dai piedi del mobiletto.
Decisi
perciò di
aprire il mobile tanto misterioso… per fortuna riuscii a
compiere l’impresa,
anche senza bisogno del pomello…
… bingo!
Al
suo interno vi trovai soltanto
un’agendina telefonica,
cosa insolita dato che per aprire quel cassetto era necessario rigirare
il
comodino. Spingere la vittima a posizionare quel mobile di spalle aveva
un solo
significato…
…
provai a controllare
il suo contenuto…
…
e vi trovai centinaia e
centinaia di numeri, tutti
suddivisi in categorie.
[Soundtrack 62 -
DETECTIVE CONAN]
Una, in
particolare,
catturò il mio interesse…
… prostitute!
“Alla
faccia dei
settanta due anni… quel
porco…”
pensai disgustato, mettendomi l’agendina in tasca e
riposizionando il comodino
come prima.
Claudia
l’avrebbe
studiata a fondo successivamente.
Percepii
le aure dei miei colleghi
raggiungerci al primo
piano, segno che avessero finito le indagini. Decisi perciò
di uscire dalla
stanza, chiudendo la porta e recuperando l’anello utilizzato
per sbloccare la
serratura. Anche Conan uscii dalla sua stanza, ma con uno sguardo
talmente omicida
da farmi intuire avesse fatto le mie stesse scoperte.
“Non c’è
niente al pian terreno…
solo le stanze delle due cameriere e del bastardo che ci ha dato
fastidio.
Pulite come non mai…” disse Domenico
leggermente indispettito.
“C’era da
immaginarselo,
soprattutto da parte di Aizen… una guardia del corpo non
lascia tracce di se
dentro la sua stanza!” ammisi io.
“… per questo ho
deciso di
penetrare la sicurezza informatica della villa…”
continuò l’uomo,
mostrandomi un oggetto che mai e poi mai mi sarei dimenticato.
Non potevo
credere ai
miei occhi… se lo era davvero
portato
appresso!?
“Che mi venga un
colpo… ti sei portato dietro
WALL-E?”
“Assolutamente! Non potrei
mai
farne a meno!” affermò Domenico,
abbracciandosi il piccolo robottino,
grande quanto una mano.
WALL-E
non era però un
semplice robot. Esso era uno dei più
grandi capolavori dell’ingegneria informatica e
nano-meccanica mai creati nella
storia dell’uomo. Frutto della fusione di elementi della
Capsule Corporation e
di altri provenienti dalla X-X-I, WALL-E era in grado di penetrare le
difese di
qualsiasi mezzo tecnologico esistente nel pianeta, senza alcuna
distinzione!
Domenico, ingegnere dal quoziente intellettivo elevatissimo, era il suo
creatore e non se ne sarebbe mai separato in tutta la sua vita.
Tuttavia, a
mio
parere, poteva scegliere un nome meno disneyano per il suo brevetto.
“E più
precisamente cosa avreste
fatto di così particolare?” domandai
io al piccolo robot, che mi rispose
con la sua solita ed inconfondibile voce meccanica.
“Dovresti fare attenzione a
cosa
ti porti dietro, mio caro questore!” mi
rimproverò Claudia abbastanza
severa, indicando i cartelli strappati sulla mia tasca “Dalle registrazioni sembrava
fosse passato un fantasma!”
“Siamo riusciti a togliere il
frame nel quale Ichigo metteva quei cartelli sui manichini”
mi spiegò
nel dettaglio Domenico “In più abbiamo
celato anche
le registrazioni mentre spostavi quel comodino… non possiamo
fare molto di più!”
“Al cento per cento
cercheranno
di rintracciarci, ma che ci provino pure”
esclamai io con sicurezza “Sarà
l’occasione giusta per far capire a questa gente che
non ho tempo per gli scherzi e le minacce!Conan…
tu cosa hai trovato nella stanza della vittima?”
Il
piccolo si voltò verso
di me, ed affermò coi conati di
vomito.
“Quest’uomo era
un vero e proprio
maiale… dentro l’armadio e i cassetti
ci ho trovato di tutto!
Vibratori, oggetti fallici, fruste, costumi... tutti già
usati! C’era una puzza
terribile… ovviamente ho
usato un fazzoletto per coprirmi le mani e non lasciare
tracce…”
-
Astuto –
pensai io,
davanti a
quell’affermazione.
“… ma non
è tutto…
dentro la camera da letto c’era un telefono fisso con
un messaggio in segreteria… non
l’ho voluto ascoltare perché volevo sentirlo
assieme a voi. Ci andiamo adesso?”
“Non
c’è bisogno di
tornare nella stanza. Ci penserà
questo
guscio di metallo!” rassicurai il piccolo
detective, ordinando al
robottino in lingua inglese “WALL-E! Recupera tutti i
messaggi presenti dentro il telefono in quella stanza e facci sentire
l’ultimo
appena inviato!”
Un
secondo dopo, WALL-E fece
fuoriuscire un subwoofer da
radiolina sulla sua superficie, dal quale si sentii la voce di un uomo,
per noi
sconosciuto.
“-
Ciao, Nakama. Ho
saputo che oggi stai per acquistare due nuove galline… spero
con tutto il cuore
che soddisfino fino in fondo i nostri parametri! Sai quanto ci tenga ad
ampliare il nostro ricco e succulento pollaio! Quando hai finito,
chiamami dal
tuo numero di cellulare e descrivimele fino all’ultima piuma!
– Messaggio-Letto!
Passo-e-Chiudo!”
“Due
galline…oh
no!” esclamò Domenico mettendosi una
mano davanti alla fronte “Le due ragazze che sono
venute oggi…”
“…
sono state molto
fortunate… nell’omicidio
che si è
consumato oggi!” affermai io, mettendo
una mano sopra la testa di Conan
e cercando di tranquillizzarlo “Se non sei preparato a dovere, queste
situazioni sono trappole dalle quali scappare diventa quasi
impossibile… ti
consiglio di parlarne con entrambe! La
prossima volta non andrà tanto liscia come oggi.
D’accordo?”
Il
piccolo annui, capendo che non era
successo nulla di
grave, per fortuna… a parte l’omicidio di quello
che aveva provato ad
accaparrarsi le sue amiche più grandi.
“Anche
io avrei
preferito metterlo in gattabuia… ma
adesso ci ficcheremo tutti quelli che lo hanno appoggiato!Dentro
l’ufficio di questo pervertito ho trovato questo…”
rivelai io a tutti loro, porgendo a Claudia l’agendina con
all’interno tutti i
numeri di cellulare “…
scommetto che uno di questi
appartiene all’altro maiale che ha mandato l’ultimo
messaggio!”
“Lo controllo adesso fino
all’ultima cifra!” intuì
Claudia, aprendo velocemente l’agendina e
sfogliandola alla velocità della luce.
La
mia amica, infatti, aveva una
memoria a dir poco
infallibile. Era in grado di memorizzare qualsiasi azione, oggetto,
numero di
cellulare o altro semplicemente con lo sguardo. Un vero e proprio
computer di
memoria illimitata…
…
durante
l’infiltrazione nella X-X-I io potei affidarmi solo e
soltanto alla fiducia di
coloro che mi avevano affiancato in quell’incubo. Domenico e
Claudia… il primo
era uomo dalla grande intelligenza ma poco scaltro e coraggioso, ed
aveva
scelto di lavorare nei laboratori informatici della Tele Information,
dove era
riuscito a costruire WALL-E… la seconda, dotata di una
memoria infinita, era
grintosa, fatale ma troppo istintiva e sfrontata. Lei,
nell’infiltrazione, era
diventata una lottatrice dei Combattimenti Clandestini, dove la Tele
Information puntava i suoi soldi su di lei per vincere sempre
facile…
…
e poi c’ero io… l’unico
ad aver accettato il lavoro come cacciatore di taglie nella X-X-I.
Nel
giro di tre minuti, la mia
collega aveva finito di
sfogliare l’agendina.
“Rimettila a
posto… non si sa
mai!”
“D’accordo…
voi nel frattempo
cercate di forzare la camera blindata!” ordinai
loro indicando il
gigantesco portone d’acciaio di fronte al bagno, dirigendomi
un’altra volta
verso l’ufficio della vittima.
Tuttavia,
prima di raggiungere la
stanza designata, sentii
un commento da parte del piccolo Conan.
“Strano…
io ho già sentito questa
voce…”
Mi
incuriosii davanti a quella
frase…
…
sarebbe stato saggio
tenere d’occhio il piccoletto un po’ più
del solito!
Un
minuto dopo, l’agendina
si trovava di nuovo all’interno
del cassetto.
Al
mio ritorno, la porta era
già stata aperta, grazie sempre
ai consigli del piccolo robot di Domenico. All’interno della
cassaforte, vi
erano centinaia e centinaia di milioni di banconote, tutte stipate
dentro essa.
“Per la miseria! Quanti credi
che siano?!” esclamò Domenico alla
vista di tutto quell’ammontare di
denaro.
“3323670000000-Yen!” rispose per lui WALL-E “Equivalente-30000000000-Dollari!
Passo-e-Chiudo!”
“Un
bel bottino…
non c’è che dire…”
ammise Claudia
sbalordita “Ce
n’è abbastanza per far impazzire
chiunque…”
“Scommetto
che è questo il motivo per il
quale Aizen non voleva ci fosse la polizia…”
intuì Conan, rivolgendosi
a me poiché non comprendeva la lingua dei miei amici
“Se davvero Ichigo è il
boss di un clan Yakuza, allora questi soldi non
saranno tutti puliti…”
“…
e si potrebbe aprire
un’indagine al
riguardo, macchiando la reputazione da stilista del loro capo! Giusta
osservazione, piccolo Conan!” cominciai a
capire io “Qualunque
fossero le loro motivazioni, Aizen ed i suoi
uomini volevano recuperare questi soldi prima che si scoprisse il
tutto...”
“Allora
non ci resta che andare a parlarne
con l’ispettore Megure, vero?”
mi domandò il piccolo, ricevendo però un
no come risposta da parte mia.
“E
metterci contro un organizzazione
criminale di cui non sappiamo ancora nulla? Non sono così
stupido…hai
ancora tanta strada da fare. Oggi ti
insegnerò qualcosa di davvero unico al mondo…
adesso sta a guardare… Wind
Revelator!”
Concentrai
tutta la
mia energia all’interno dei polmoni e cominciai ad inspirare
con tutte le mie
forze, recuperando quanta più aria possibile attorno a me.
Quando le particelle
di ossigeno si frantumarono dentro il mio corpo, fusi
l’anidride carbonica con
la mia aura, dopodiché la sparai fuori con un leggero ma
denso soffio. Le
particelle si andarono a posare perfettamente sopra alla montagnola di
soldi e
monete.
“Ehm…
questo cosa sarebbe?”
domandò
confuso il piccolo Conan.
“Hai
presente le tracce di KI che hai seguito
in precedenza grazie alla mia energia? Non esistendo macchine in grado di percepirle, ho
deciso di
lasciarne un bel po’ delle mie su quel bottino.
Grazie a queste tracce,
adesso potrò scoprire chi e quante persone toccheranno,
recupereranno o
proveranno a prendere tutte queste banconote!”
spiegai io al piccolo
detective “E’
come se adesso avessi
lanciato miliardi e miliardi di cimici molecolari
trasparenti… se tu adesso
afferrassi una di quelle banconote, io lo scoprirei e sarei in grado di
rintracciarti fino in capo al mondo!”
“In
questo modo potremo scoprire quanti sono
i membri del clan Kuchiki e catturarli tutti in una volta!”
concluse la
spiegazione Domenico, richiudendo il portone d’acciaio
“WALL-E! Cancella tutte le
tracce del nostro passaggio… non lasciarne nemmeno una!”
“Un
momento! Voi sapevate il giapponese?!”
esclamò sorpreso Conan “Perché
allora
avete parlato in italiano per tutto il tempo?”
“Certo
che lo conosciamo… non avremmo
potuto
lavorare per la polizia, altrimenti!”
confermò Claudia con un sorriso e
poggiando una mano sopra la testa del bambino “Abbiamo
parlato in italiano perché non hai ancora il permesso di
ascoltare alcuni nostri discorsi… ordine
dell’ispettore Megure!”
“Perfetto…
il
nostro lavoro qui è terminato!”
esclamai io, indicando le scale “Scendiamo e
raggiungiamo tutti gli altri. Daremo le dovute spiegazioni
all’ispettore solo
al termine del…”
Con
nostro grande
orrore, sentimmo il suono di diversi spari dal piano sottostante.
Quattro aure
si erano improvvisamente azzerate…
… questo
significava soltanto una
cosa…
…
quattro persone
erano state uccise!
“CLAUDIA! DOMENICO! DIETRO DI
ME!TU CERCA
DI NON INTRALCIARCI, MI HAI CAPITO!?” affermai io
ai tre, armato della mia
pistola, fiondandomi subito al piano di sotto seguito dai miei colleghi
e dal
piccolo bambino.
Giunti a
destinazione, trovammo una scena tragica…
… a terra,
infatti, riverse in una pozza
di
sangue, vi erano quattro morti. Due di queste erano le cameriere del
signor
Ichigo; un cadavere apparteneva ad uno sconosciuto che non avevo mai
visto fino
ad ora…
… mentre
l’altra
era…
“NO! SONOKO!
NON PUO’ ESSERE! NOOOOOOOO!”
Io,
Conan, Claudia e
Domenico rimanemmo paralizzati per lo shock.
Come
era accaduta
una strage simile?
La
risposta ci
arrivò pochi istanti dopo, quando una decina di proiettili
saettarono
dall’esterno dell’unica finestra presente nella
scena del crimine.
Domenico
e Claudia
riuscirono per un soffio a salvarsi, trascinandosi dietro
rispettivamente Conan
e Ran, mentre io usai la mia aura per arrestare il moto delle
pallottole
dirette verso la mia direzione.
I pallini di metallo
caddero a terra come se
non fossero mai stati sparati, permettendomi di studiare la situazione.
I
sopravvissuti si
erano portati in zone nelle quali non sarebbero stati cecchinati, per
fortuna,
ma erano quasi tutti feriti! L’agente Sato era stata colpita
in pieno ad una
gamba. Heiji era stato colpito ad una spalla. Il detective Kogoro aveva
il
fianco ricoperto di sangue e non era cosciente. L’agente
Takagi aveva un grosso
bernoccolo sulla fronte, segno che in precedenza fosse stato messo al
tappeto,
ma perlomeno era sveglio.
“Si…
Simon!”
ci chiamò subito
l’agente Sato, sotto shock a causa dell’attacco
improvviso “Il tizio morto
per terra… è stato lui ad
uccidere le cameriere!Invece
Sonoko…
siamo circondati da cecchini! Sono stati loro a spararci e ad
ammazzarla!”
“Cazzo…ragazzi! Voi
rimanete qui e date una mano ai feriti!”
ordinai a Domenico e Claudia, rivolgendomi poi ad un assente Conan e
tirandogli
uno schiaffo per farlo riprendere “Non
c’è tempo per lasciarti impressionare, moccioso!
Prendi un cellulare e chiama
un’ambulanza! Dobbiamo evitare che qualche altra persona
finisca all’altro
mondo! Mi hai capito?!”
Il
piccolo riuscì a
riprendersi ed annuì con convinzione, lasciandosi prendere
in braccio da me.
Usai la mia super velocità per portarlo davanti a Kogoro,
quello con le ferite
più gravi, strappando la camicia nel punto dove vi era il
sangue. Per fortuna
era stato colpito di striscio, ma dovevamo comunque tappargli la ferita
per non
farlo morire dissanguato, perciò il ragazzino si tolse la
sua giacca azzurra e
la strinse attorno al punto insanguinato del suo tutore. Poi il piccolo
recuperò il cellulare dalla tasca e chiamò
l’ambulanza.
Solo a
quel punto mi
resi conto che gli unici due assenti erano l’agente Roshi e
l’ispettore Megure,
dei quali provai a percepire le aure…
… erano
all’inseguimento in
auto di Aizen…
come aveva fatto a liberarsi quel figlio di puttana?!
“Domenico!
Claudia! Non
rinfoderate le pistole! Semmai
dovesse entrare uno sconosciuto armato, non fatevi problemi ad
ammazzarlo! C’è
in gioco la vita di tutti loro!” li
avvertii io furibondo, uscendo
dalla sala con la mia velocità massima “Io mi
occupo della protezione esterna! Uscite allo scoperto solo
quando sarò
ritornato!”
Raggiunsi
ancora una
volta il primo piano, entrando nella camera da letto di Ichigo ed
uscendo fuori
dal balcone, tenendo la testa abbassata per non essere
riconosciuto…
… come
immaginavo, una decina di
proiettili
saettarono vicino alle mie orecchie, ma riuscii ad evitarli tutti
grazie ai
miei sensi estremamente sviluppati.
Quei
bastardi si
erano barricati dentro le villette attorno alla nostra, tenendo sotto
scacco
tutte le possibili uscite, dalla finestra alla porta principale. Intuii
non ci
avessero raggiunto da lontano, ma che ci trovassimo
all’interno di un grande
quartiere Yakuza. Quel tizio morto che non conoscevo, probabilmente,
era la
causa della fuga di Aizen. Si erano organizzati meglio di noi dopo aver
sentito
il nostro arrivo e ne stavamo pagando le conseguenze…
… ma ancora
per poco!
Calcolai
la distanza
tra il mio punto e tutti i miei obiettivi. Non potevo utilizzare gli
aghi
anestetizzanti, erano troppo lontani. Per di più
continuavano a sparare per
cercare di uccidermi.
Non avevo
più bisogno di altre scuse.
Estrassi
la pistola, livido di
rabbia… quei vermi figli di puttana si erano condannati da
soli!
“Salutatemi
Satana quando vi spedirò all’inferno…
ESSERI INSIGNIFICANTI!”
Davanti a
me vi erano dieci aure, perciò puntai la
mia pistola verso ciascun obiettivo, sparando un proiettile per ognuno
di loro.
Avvolsi quel piccolo frammento volante con parte della mia energia
spirituale
per donare potenza e velocità al piccolo pezzo di
metallo…
…
nessuno di quei dieci sopravvisse ai miei spari. Tutti crollarono e
morirono a
causa del foro sul loro cranio, e la loro aura si azzerò
come quella di Sonoko
e delle due cameriere. Perfino i muri vennero trapassati,
così come qualche
trave di metallo. Niente poteva sfuggire alla mia sete di
sangue!
Niente…
…
niente…
…
NIENTE!
L’aura
degli altri cinque cominciò a sussultare…
dovevano aver capito quale sorte
fosse toccata ai loro compagni e non riuscivano a capire come avessi
fatto ad
ammazzarli così facilmente.
Ricaricai
la mia pistola, dopodiché mi arrampicai
sulla balaustra del balcone e feci un salto verso il tetto della villa.
Ci
riuscii, grazie alle mie capacità fisiche, lasciandomi
avvolgere dal bagliore
del sole che stava tramontando.
Puntai la
mia arma verso i miei nuovi obiettivi.
Crepate…
…
crepate…
…
crepate…
…
crepate luridi figli di
puttana!
CREPATE!
Quattro
pallottole colpirono mortalmente altrettanti
nemici, lasciandone vivo soltanto uno, che provò invano a
spararmi con il suo
fucile da precisione.
Riuscivo
a vederlo, oltre la vetrata della finestra, nella casa di fronte alla
nostra.
Riuscivo a vedere il suo sguardo di terrore nel constatare che la sua
pallottola non mi aveva nemmeno fatto il solletico…
…
mentre fuoriusciva lentamente dal foro di carne, cadendo sopra le
tegole del
tetto e rotolando inevitabilmente verso il bordo…
…
ero
riuscito perfino a leggere il labiale del cecchino, a quella
distanza…
モ
ンスター(Mon-ster)
Inclinai
la testa,
leccandomi le labbra famelico…
...
sangue…
…
sentivo l’odore del loro sangue…
…
squartali…
…
uccidili…
…
UCCIDILO!
La morte
lo prese
improvvisamente, dopo che la mia pallottola perforò il suo
petto facendogli
esplodere il cuore all’interno. Il desiderio di raggiungere
tutte le case mi
assalì la mente… il piacere di bere il loro
liquido scarlatto… l’ossessione di
strappare coi denti e di masticare le loro carni…
...
per un minuto intero, non fui in grado di ricordarmi ciò che
avessi appena fatto.
Qualcos’altro,
improvvisamente, riuscii ad attrarre la mia attenzione. Voltai lo
sguardo verso
le aure di tutti gli altri miei amici e rimasi affascinato da una di
esse…
…
quella della figlia di Kogoro, l’amica di Conan
ancora viva…
…
ne sentivo il
profumo… il suo KI era molto più alto della prima
volta che l’avevo conosciuta…
…
molto più
succulento…
…
delizioso…
…
prendila…
…
squartala…
…
uccidila…
…
UCCIDILA!
UCCIDILI
TUTTI!
AS…
[Itachi Uchiha -
NARUTO]
Improvvisamente,
un suono mi permise di recuperare il mio controllo. Percepivo
l’arrivo dell’ambulanza, a pochi minuti di distanza.
Fu solo a
quel punto che mi resi conto di ciò che stavo per
compiere… e di ciò che avevo
appena compiuto!
Merda… come
era potuto accadere ancora
una volta?! Pensavo di essere riuscito a controllare i miei istinti!
Raggiunsi
subito tutti gli altri, al piano terra.
Domenico e
Claudia stavano finendo di fasciare la ferita di Heiji e quella di
Kogoro, che
stringevano i denti per il dolore.
Miwako
stava cercando di rimettersi in piedi, livida di rabbia e
frustrazione, ma veniva trattenuta da Wataru. Lo sguardo del poliziotto
era
colpevole come non mai.
Conan,
invece, stava
cercando di consolare una disperata Ran, che si era gettata sul suo
petto in
preda alle lacrime dopo aver visto morire la sua migliore amica in
quella
maniera così assurda e dopo essersi resa conto che suo padre
aveva rischiato di
fare la stessa fine.
Ricevetti
una
chiamata dal cellulare. Era Crilin.
“Crilin…
ditemi che avete
catturato quel
bastardo figlio di troia…”
“Lo
avevamo preso… ma aveva una
pillola di
cianuro dentro la bocca… quando lo abbiamo raggiunto, lui
era già morto!”
Strinsi i pugni per la
rabbia… peggio di
così
non sarebbe potuta andare!
Ci
eravamo fatti
mettere sotto come dei principianti alle prime armi!
“Come
è successo?”
domandai al mio
amico dal cellulare “Come
ha fatto
quello stronzo di Aizen a liberarsi e ad attaccarci così
facilmente!?”
Fu Wataru
a
rispondermi, però, con tono distrutto.
“La
colpa è mia…mentre stavo facendo la guardia ad
Aizen, qualcuno mi ha aggredito
alle spalle e mi ha dato un colpo sulla testa… non
ho avuto il tempo di
reagire…”
“Quindi
hanno usato le chiavi delle tue
manette per liberarlo… deve essersi trattato dello stesso
tizio morto qui
davanti ai miei piedi” compresi io,
mortificato, riferendomi allo
sconosciuto “…
Crilin, tu non ti sei
reso conto di nulla?”
“No…
ero troppo concentrato a non far scappare le cameriere della villa, e
non mi sono accorto di nulla… Aizen ha sfruttato
tutto ciò per fuggire dalla
villa…”
“…
ora è tutto chiaro. Adesso
ascoltatemi
attentamente… prendete il cadavere di quel
bastardo, infilatevelo in
macchina e portatelo alla centrale! Non aspettate nessuno! Qualche
altro
sicario potrebbe avervi seguito e non possiamo lasciare il cadavere
nelle loro
mani! Io mi sono occupato dei quindici cecchini attorno alla
casa e ho
fatto chiamare un’ambulanza per i feriti…
poi recupereremo anche questi
cadaveri e li porteremo via!”
“Aspetta!
CHE COSA?! MA NON E’
LEG…”
“Se non
ci muoviamo da qui, ne arriveranno
altri, Crilin!” lo bloccai subito io,
rischiando di perdere ancora una
volta la pazienza “Potrei
non riuscire
a difendere i nostri amici questa volta! Aspettateci alla
centrale… non
possiamo agire legalmente questa volta! Ne va della sicurezza di tutti
quanti!”
Chiusi
immediatamente la chiamata e presi in disparte sia Wataru che Domenico.
“Prendete
tutti i cadaveri e portateli alla
centrale di polizia! Non
ho tempo
per darvi delle spiegazioni. Portatevi appresso anche Conan e
Ran, dato che
non sono feriti. Io vi raggiungerò dopo aver
accompagnato gli altri in
ospedale! Domenico… ordina a WALL-E di cancellare
e distruggere tutte le
riprese delle telecamere! Non deve rimanere traccia del nostro
passaggio! E’ di
assoluta importanza che nessuno ci abbia ripreso in viso!”
“Simon…
ma cosa…?!”
mi domandò
confuso l’agente Takagi, ma dopo avergli rivolto uno sguardo
omicida lui si
sbrigò ad obbedirmi assieme al mio compagno e al robottino.
“Perché
dobbiamo
andarcene?” mi domandò Claudia,
leggermente
confusa.
“Perché
in questa
maniera tutti loro non verranno
coinvolti qualora il clan Kuchiki decidesse di vendicarsi…
nessuno di loro in
questo modo saprebbe chi ha attentato alla vita del loro boss!”
affermai
io “Se
ciò che è avvenuto diventasse di dominio
pubblico, le nostre facce finirebbero su tutti i giornali…
in questo modo,
invece, i mafiosi si limiteranno a controllare che niente di importante
sia stato
trafugato e potrebbero prendersela semplicemente con i
poliziotti…”
“…
ma verrebbero
tracciati immediatamente da te. Giusto,
Simon?” intuii lei.
“Esattamente…
con
il boss avvelenato e con tutti i loro
armaioli assassinati, il clan Kuchiki è destinato ad essere
vittima di tutti
gli altri suoi rivali. Tuttavia i membri rimasti saranno ancora
più crudeli e
spietati… non si lasceranno catturare facilmente! La cosa
migliore da fare è
evitare un’ennesima sparatoria e battere in
ritirata…”
Claudia
annuì,
quando sentimmo l’ambulanza raggiungere la nostra casa.
“Portiamo
i
feriti fuori da qua!” ordinai io, prendendo sotto
braccio sia il detective Kogoro
che il giovane Heiji. Claudia, invece, si occupò di Miwako.
L’avrebbero
pagata… questa era
una promessa…
il clan Kuchiki aveva firmato la sua condanna a morte!
Parola
di HUNTER
WARRIOR!
***
CONAN
[The
Last
Butterfly – BEST OST OF THE WORLD]
Era
accaduto tutto
nel giro di pochi secondi. Avevo sentito gli spari provenienti dal
piano terra,
ed insieme a Simon ed i suoi colleghi mi ero precipitato verso le
scale,
percorrendole per controllare cosa fosse successo.
Quando sentii le
lacrime di Ran e le urla di
tutti gli agenti di polizia, capii che qualcosa non fosse andato nel
verso
giusto…
… niente,
però, mi
preparò a ciò che vidi
davanti ai miei occhi…
…
niente poté
prepararmi alla morte della mia coetanea Sonoko Suzuki!
Nonostante
io
l’avessi sempre trovata antipatica, altezzosa, e nonostante
ci fossimo sempre
presi a parolacce, non avrei mai immaginato che la migliore amica di
Ran,
l’unica in grado di rincuorarla a causa della mia assenza,
potesse morire in
quel modo così orribile ed infingardo…
… colpita da
un proiettile
vagante… come
poteva essere successo tutto questo?!
No… doveva
essere un incubo…
vedere Ran
urlare in quel modo, mentre stringeva tra le sue braccia il cadavere
dell’ereditiera… quel suono fu in grado di
straziarmi l’anima come non mi sarei
mai immaginato.
Ero
finito in stato
catatonico… era diventato tutto buio e tetro…
volevo soltanto mettermi ad
urlare…
…
un dolore
lancinante alla guancia però mi fece tornare in me.
Era stato
Simon a
farmi riprendere, con un poderoso schiaffo. Mi aveva ordinato di
chiamare un
ambulanza per i feriti, mentre lui si sarebbe occupato di tutti sicari
fuori
dalla casa.
Per
fortuna lui era
rimasto abbastanza lucido da farmi stare sull’attenti. Aveva
ragione! Non era
ancora il momento di lasciarsi andare alla disperazione! Erano ancora
tutti in
pericolo!
Mi aveva
portato
davanti a Kogoro, al quale servivano cure immediate. Per fortuna aveva
solo una
ferita superficiale, che io decisi di stringere e tappare con la mia
giacca.
Poi sfruttai quella poca lucidità rimastami per chiamare
l’ospedale più vicino
alla villa. Perfetto! Mi avevano risposto e sarebbero arrivati con due
volanti
in meno di mezz’ora minuti! Meno male!
In tutto
questo, Ran
era rimasta assieme a Claudia e veniva consolata dalla poliziotta
italiana, la
quale continuava a spostare sempre il suo sguardo verso
l’uscita della casa,
mentre Domenico osservava la scalinata in attesa del ritorno di Simon.
Sentii
moltissimi
spari all’esterno, probabilmente puntati verso il poliziotto
figlio del
dottore. Quei suoni si susseguirono per una decina di minuti, prima di
cessare
del tutto.
Tuttavia, Simon non
tornava dalla sua
ricognizione e ciò mi stava decisamente
allarmando…
… possibile
che anche lui…?
“Non
azzardarti a farlo!”
mi aveva
urlato contro Domenico però, notando il mio cenno di
movimento verso l’uscita “Lui
tornerà! Non farti prendere dal panico!”
Qualche
minuto dopo,
Simon era tornato davvero dalla sua missione, con mio grande sollievo,
ed aveva
ordinato a Wataru ed al suo amico Domenico di recuperare tutti i
cadaveri
dentro la stanza, quello di Ichigo incluso, e di portarli in centrale,
mentre
lui avrebbe portato i feriti in ospedale assieme a Claudia. Ran ed io
avevamo
ricevuto l’ordine perentorio di andare in Centrale, al sicuro
da quella
situazione.
Lo sguardo del figlio
di Hiroshi era cambiato
… pensavo di aver già visto lo sguardo arrabbiato
di quel ragazzo, il giorno
del Luna Park…
…
mi ero sbagliato…
quella sera, sembrava fosse diventato la reincarnazione del diavolo!
Io e Ran
finimmo nella
macchina dell’Agente Takagi, mentre Domenico si
portò appresso tutti i cadaveri,
seguendoci attaccato come una cozza alla nostra auto, con la sua
piccola Mini
Cooper.
Rimasi
abbracciato
ad una sconvolta Ran, che per disperazione mi rispose stringendosi a
me,
distrutta. Sentivo il suo calore sciogliere mano mano tutta la tensione
e
l’adrenalina che si era accumulata dentro il mio corpo.
Lei aveva smesso di
piangere e si era
appoggiata a me. Il suo sguardo era perso nel vuoto…
continuai ad accarezzarle
i capelli e a stringerla forte a me, incapace di rassicurarla in altri
modi.
Giungemmo
alla
centrale di polizia un’ora dopo, senza essere fermati da
nessuno.
Ad
attenderci
c’erano già l’ispettore Megure con
l’agente Roshi, anche loro con un cadavere
dentro la loro macchina…
… quello di
Aizen Abarai.
***
[Time
–
HANS
ZIMMER]
“Si
è suicidato dopo che siamo riusciti a
catturarlo…” ci
raccontò l’ispettore abbastanza provato, dopo
averci
fatto entrare dentro il suo ufficio e dopo averci dato una tazza di
thè fumante
ad entrambi “Quel bastardo
ha perfino
provato a spararci addosso durante l’inseguimento…
per fortuna Crilin
è stato abbastanza in gamba da fermare la sua auto,
anche se devo capire come diavolo ha fatto a far scoppiare le gomme
senza
sparare nemmeno un colpo di pistola… ma quando
l’abbiamo raggiunto, stava
già soffrendo in preda alle convulsioni. Non
c’è stato nulla da fare. Ora
però è di altro che vorrei parlarvi,
perciò sedetevi qui… voglio
confrontarmi con te, Ran!”
Io
aggrottai le
sopracciglia, confuso, mentre mi sedevo assieme a Ran sul piccolo
divano in
pelle. Con mia grande sorpresa, Juzo afferrò una sedia e si
sedette proprio di
fronte alla mia amica d’infanzia. Sembrava decisamente
dispiaciuto.
“So che in
questo momento vorresti pensare
soltanto alla tua amica… ma prima voglio provare ad
alleggerire il tuo cuore di
un peso che, nel corso della tua vita, potrebbe renderti la vita un
inferno…”
Incominciai
ad avere
paura e le strinsi terrorizzato la mano. Tuttavia non sembrò
rendersene conto.
Di
cosa stava
parlando l’ispettore? Perché la stava guardando
come se si sentisse colpevole
di qualcosa?
“Ascoltami
Ran… non ti
succederà niente! La
tua è stata legittima difesa e non verrai arrestata!
Se non fosse stato per
te, nessuno dei miei uomini sarebbe sopravvissuto… nemmeno
tuo padre… so che
non era davvero tua intenzione uccidere quel criminale…”
Il mio
sangue si
gelò sentendo quelle parole terribili…
…
Ran aveva ucciso
l’assassino delle cameriere?!
“Non
sono… non sono riuscita a
controllare il
mio calcio… di solito riesco a farlo… ma
oggi… oggi ho usato troppa potenza e
non me ne sono resa conto… era soltanto un
calcio…”
“Lo so,
piccola… tutti
noi sappiamo quanto tu sia una ragazza in
gamba… hai attaccato
quell’uomo con buone intenzioni e non subirai alcuna
condanna… hai la mia
parola…”
“Ma…
ma se non fosse stato per
me… Sonoko non
si sarebbe buttata per difendermi…
e lei non sarebbe…”
“L’avrebbe
uccisa quel
criminale… e con lei
tutti voi… te lo ripeto… il tuo gesto
ha salvato la vita di tante persone…
non sentirti in colpa per quello che è successo…”
“Ma… sniff…
ma io… sniff… io…
io…”
“Ran-neechan…”
provai a parlarle io
delicatamente, abbracciandola forte e dandole un bacetto sulla guancia
“Mi dispiace tanto per
Sonoko-chan… lei non
meritava di essere uccisa… mi prendeva sempre in giro ma in
realtà ci volevamo
davvero tanto bene… sniff…per
fortuna tu e lo zietto siete sani e
salvi! Ho avuto tanta paura… sniff!”
Quelle
parole ebbero
l’effetto sperato. Ran non riuscì più a
trattenersi e scoppiò in un lamento che
mai e poi mai mi sarei aspettato di sentire dalla sua bocca…
… ed il suo
urlo fu in grado di far
venire i
brividi sia a me che all’ispettore, il quale decise di
lasciarci soli e di
uscire dall’ufficio, permettendo alla mia ragazza di sfogare
tutto il dolore
che aveva provato in quella terribile e sanguinosa sera.
Le sue
urla ed il
suo pianto continuarono imperterriti per più di due ore,
fino a quando lei non
si addormentò esausta sul piccolo divano, con la testa
appoggiata sulle mie
ginocchia.
Cominciai a riflettere
su quanto fosse
accaduto.
Sonoko…
Sonoko era
morta ed io non ero riuscito a far nulla per proteggerla…
Ciò
che era avvenuto
mi aveva fatto tornare coi piedi per terra. Come potevo sperare di
poter
proteggere i miei amici o la mia famiglia dall’Organizzazione
degli Uomini in
Nero se non potevo difenderli nemmeno da una semplice sparatoria?
Tempo fa
i miei
genitori mi avevano chiesto di andare negli Stati Uniti per cercare una
soluzione al mio rimpicciolimento, ma io mi ero imposto su di loro
affermando
la mia intenzione di lavorare a quel caso completamente da solo.
[Here to Stay
– BLEACH]
Che
stupido… cosa
potevo fare io da solo? Ero abbastanza intelligente, ma mi mancava la
cosa più
importante di tutte per sopravvivere ad un attacco del
genere…
…
l’esperienza e la
sfrontatezza …
Oggi Ran aveva
dimostrato di possederne anche
più di quanto immaginava, grazie agli allenamenti
nell’accademia di Mr Satan…
aveva ucciso quell’uomo, ma l’aveva fatto per
salvare tutti e sopravvivere.
Lei, a differenza mia, aveva reagito per prima.
Io, nella sua
situazione, non avrei potuto
far nulla.
Simon…
forse lui
poteva aiutarmi.
Simon e
quei due
tizi avevano deciso di investigare sulla vita privata di questo tizio,
e
l’ispettore Megure li aveva stranamente lasciati fare senza
opporsi
minimamente. Per di più, tutti quanti avevano obbedito ai
suoi ordini
istantaneamente…
…
come se in quella
situazione lui fosse un capo!
Ero
convinto che
qualcosa centrasse sicuramente il suo vissuto in Italia. Ormai ero
sempre più
convinto che quel giovane non fosse cattivo, ma che ci avesse mentito
sulla sua
identità per nasconderci un passato tremendo.
Qualche
giorno
prima, Heiji mi aveva rivelato di aver saputo la verità su
Simon Kog, ma io mi
ero rifiutato di ascoltarla. Volevo conoscere quel passato, vero, ma
sarebbe
stato lui a rivelarmelo. Non volevo far soffrire né il
dottore né Ai.
La
mia non era più
semplice curiosità… ma adesso era voglia di
imparare a conoscere a fondo quel
personaggio tanto misterioso… più di chiunque
altro, anche di Shuichi Akai…
…
volevo imparare a
conoscere il vero io di Simon Kog!
Sentivo
che mi
avrebbe aiutato a catturare tutti quei bastardi che avevano cercato di
ucciderci… che avevano ucciso Sonoko… e che
avevano tentato di fare lo stesso
con Ran, Kogoro, Heiji ed i poliziotti!
Sentivo
di poter
diventare suo amico…
…
Sonoko Suzuki…
perché avevo sempre quel nome dentro la mia
testa… era la stessa sensazione che
avevo quando tralasciavo un indizio importante…
… ma cosa
stavo dimenticando?
“Kudo-kun!”
La porta
dell’ufficio si aprì lentamente. Da essa
fuoriuscirono Ai ed il dottore Agasa,
terribilmente scossi, che si avvicinarono a me e a Ran. Io mi scostai
leggermente
per poggiare la testa della mia donna sul cuscino del divano. Poi mi
alzai e li
raggiunsi.
Ai mi gettò
subito le braccia al collo,
agitatissima per la mia salute.
“Come
state? Tu e Ran state feriti?”
“No, tranquilla
Ai… noi due stiamo bene”
le risposi io, lasciandomi avvolgere da quell’affettuoso
abbraccio per qualche
minuto.
Tutto ciò
che di brutto era successo al
Luna
Park era tutto un ricordo. Nel momento del bisogno, lei era venuta
subito da me
ed era questo l’importante. Avevamo fatto pace.
“Simon…”
“Lo abbiamo
accompagnato noi alla
centrale… ci
ha detto tutto quello che è successo!”
mi raccontò il dottore,
decisamente scosso “Mi
dispiace tanto
per Sonoko… era una bravissima ragazza, non meritava di fare
quella fine… forse
sarebbe meglio avvertire suo nonno, non dite?”
“Lo so, sarebbe
meglio se… un
momento! NON
CHIAMATELO!”
[Soundtrack
62 - DETECTIVE CONAN]
Ecco!
Questo era
l’indizio che stavo dimenticando! Era
questo ciò che mi stava assillando la testa!
Hiroshi
ed Ai mi
osservarono sbigottiti, mentre Ran si svegliò
improvvisamente spaventata dal
mio grido.
Ma non mi
importava… dovevo subito
avvertirlo!
“Sapete
dirmi dov’è Simon?”
domandai
io ad entrambi, con una decisione che mai e poi mai mi sarei aspettato
di
possedere “Devo parlargli urgentemente!”
“Nel
suo ufficio… ma
adesso è impegnato…CONAN!” mi chiamò Ai allarmata,
ma
io non accennai a fermare la mia corsa.
Simon Kog mi aveva
coinvolto in quella
situazione… adesso mi avrebbe avuto al suo fianco fino alla
fine! Peggio per
lui! Era ora di agire sul serio!
Ora
sapevo chi era
il nakama di Ichigo Kuchiki!
***
SIMON
[Colonna
Sonora – SQUADRA ANTIMAFIA]
Erano le undici
passate.
Avevo
lasciato tutti
i feriti all’ospedale, con la promessa che li avrei rivisti
dopo aver parlato
con gli altri alla centrale. Poi mi feci accompagnare proprio in quel
posto da
mio padre ed Ai, i quali raggiunsero immediatamente me e Claudia con la
loro
auto.
Durante il tragitto, io
e la mia collega
raccontammo loro quanto fosse accaduto. Tutti e due ci rimasero
malissimo
quando scoprirono che Sonoko Suzuki fosse stata uccisa durante la
risoluzione
del caso. Non mi azzardai a rivelare loro ciò che avevo
fatto ai cecchini, per
non farli stare peggio.
Entrammo
tutti e
quattro dentro la centrale. Mentre il dottore e la mia sorellina
adottiva si
diressero verso l’ufficio dell’ispettore, io decisi
di avviarmi verso le tre
aure che percepivo dentro il mio ufficio.
“Come
stanno gli altri?”
ci domandò
subito Crilin, non appena io e Claudia entrammo dentro la stanza.
“Sono
fuori pericolo…
un minuto di più e nessuno di loro
sarebbe
sopravvissuto…” ammisi in preda alla
collera “…
mentre stavo lì, Heiji ci ha raccontato tutto quello che
è successo…
voglio ricevere la vostra conferma! So che c’era
Takagi a controllare Aizen, ma è stato
atterrato da un suo amico, il cui
nome è Zaraki Sousuke in base ai documenti che abbiamo
trovato nel suo
portafoglio. Questo, poi, ha liberato Aizen, che
è fuggito con la sua auto
personale…”
“…
mentre Zaraki è entrato
dentro la stanza
dove ci trovavamo tutti noi ed ha ucciso le due cameriere della vittima. Era stata una di queste ad uccidere Ichigo
Kuchiki, più precisamente quella che non aveva portato la
credenza alla vittima.
Poi ha provato anche a colpire noi… ma Ran e Crilin
sono intervenuti in
tempo e hanno salvato tutti noi!”
raccontò l’ispettore Megure.
“Crilin…
non sei riuscito a percepire
l’aura
di quell’uomo?” domandai io con
sorpresa al mio collega, il quale con
dispiacere ammise.
“Non era un
avversario come tutti gli altri,
Simon…aveva
azzerato il suo KI,
perciò era in grado di utilizzarlo! Io,
per fortuna, ero molto più forte di lui e sono riuscito a
bloccargli entrambe
le braccia, mentre Ran… non credo
l’abbia fatto apposta… lei gli ha spezzato
l’osso del collo con un calcio.Anche
lei ha utilizzato il KI, ma senza
rendersene conto…”
“E’
successo a causa degli allenamenti con
il
maestro Son…” compresi io
“… da
quello che so, per esperienza personale, combattere subito
dopo aver
incominciato l’allenamento sulla meditazione e la
contemplazione è traumatico…
mi resi conto della mia nuova forza solo quando stritolai per sbaglio
una
forchetta di ferro durante una litigata con mia madre! Per
fortuna, il collo
che ha spezzato apparteneva ad un uomo che cercava di uccidere tutti
noi! Il
suo gesto, seppur esagerato ed incontrollato, oltre che pericoloso, ha
salvato
molte vite innocenti! Crilin… dobbiamo
spingerla a continuare con gli
allenamenti di Goku! Se adesso dovesse fermarsi… il suo
corpo farebbe fatica a
controllare la forza che ha acquisito. Non le andrà bene una
seconda volta!”
“Quel tizio
puntava a ucciderci…
cerchiamo
di appoggiarla!” affermò
dolcemente Claudia “Ci
vorrà un po’ per farle capire che ha fatto la
scelta giusta!”
“Come
è morta allora l’altra
ragazza?”
domandò Domenico all’ispettore, che affranto
ammise.
“Ran
era rimasta paralizzata per lo shock
quando Crilin ci ha detto che l’assassino era
morto…
assolutamente prevedibile, conoscendo
l’innocenza di quella ragazza… Sonoko
aveva visto un piccolo segnale
luminoso di colore rosso sulla sua fronte…”
“…
e si è gettata per
difenderla…”
intuii io, fumante di rabbia “…
quindi
sono stati i cecchini a colpirvi…”
“Si. Siamo
stati crivellati di colpi,
prima che io e l’ispettore Megure mettessimo al
sicuro tutti gli
altri.Poi ci siamo fiondati
all’inseguimento di Aizen, subito dopo aver
percepito la vostra aura scendere dal primo piano!”
finì di raccontare
Crilin.
“Invece
cosa è successo da quel momento
in
avanti?” domandò
l’ispettore a noi tre “Come
siete riusciti a cavarvela in quella situazione? Crilin mi aveva
detto che potevo avere fiducia nelle tue capacità, ed
è per questo che ti ho…”
“I cecchini non
esistono più. Li ho
uccisi
tutti. Non c’è stato modo di evitare lo
scontro…”
“CO-COME?!
LI HAI
UCCISI?!”
“Non
c’è stato modo di evitare
lo scontro…”
“LI
HAI ABBATTUTI
SENZA ALCUN…”
“NON
C’E’ STATO MODO DI EVITARE LO
SCONTRO!”
[Claudia
Mares – SQUADRA ANTIMAFIA]
Tutti quanti nella sala
trasalirono davanti a
quella frase… o forse davanti al mio sguardo… non
riuscivo a capirlo da come mi
stavano fissando, tremanti.
Ero
incavolato come
non mai… detestavo uccidere… odiavo i momenti in
cui ero costretto a farlo…
ogni assassinio era un passo in più col quale avanzavo verso
il baratro della
disperazione!
Di certo non mi
aspettavo di uccidere
quindici persone in una semplice indagine per avvelenamento e
omicidio…
…
ancor di meno mi
aspettavo di perdere completamente il controllo e di
impazzire… e di fare ciò
che ho fatto!
“D’accordo,
Simon. Abbiamo
capito…” si
affrettò subito ad intervenire Claudia, conoscendomi ed
avendo capito cosa
stava per accadere “…
cerca di
controllarti.E’ stata una
giornata difficile
per tutti! Forse sarebbe meglio parlare di ciò che abbiamo
fatto…”
“…
non mi sembra
il momento adatto!” affermò invece
Domenico, facendo un cenno verso Crilin. La sua amica comprese il
messaggio e
si ammutolì istantaneamente.
Ma io non ero dello
stesso avviso…
“Crilin…
sei libero di rimanere qui
assieme a
noi, ma ti avverto! Quello che sto per proporti potrebbe mettere a
repentaglio
la tua quotidianità con la tua famiglia… e non
solo… anche la vostra vita!”
“SIMON!”
esclamò scioccato l’ispettore Megure, prima di
beccarsi un’occhiataccia da
parte mia.
“Oggi, cinque
persone sono morte davanti ai
miei occhi, Simon…” esclamò
con grande decisione Crilin “…
se sai qualcosa che possa aiutarci nella
soluzione del caso, ti conviene parlare qui e adesso… anche
in mia presenza! La
mia famiglia sa come difendersi!”
Tirai un
lungo
sospiro… poi gli indicai la porta e gli intimai di chiuderla
a chiave. Solo
dopo che lo ebbe fatto, ripresi a parlare.
“E’
meglio che ti prepari,
Crilin…” lo
avvertii io “Ciò che sto
per dirti non ti
piacerà affat…”
“APRITE
SUBITO
QUESTA PORTA! E’ URGENTE!”
[Sotto
Copertura – SQUADRA ANTIMAFIA]
Tutti ci
bloccammo
ad ascoltare la voce di quel bambino che stava sferrando pugni a non
finire
sull’uscio della mia porta.
“Ce
ne occupiamo noi?”
mi domandò Claudia,
preoccupata per il piccolo Conan.
Questo,
però, riuscì
a sconvolgerci tutti con le sue rivelazioni.
“APRITEMI
SUBITO!
SO CHI E’ IL NAKAMA DELLA VITTIMA! NON POTETE TENERMI
ALL’OSCURO DI TUTTO, NON
DOPO TUTTO QUELLO CHE E’ SUCCESSO!”
“Crilin…
riapri la porta…”
“Ma
Simon…”
“Ho
detto…APRI…
QUELLA…
DANNATA… PORTA!”
insistetti io,
scandendo ogni parola con fermezza.
Il mio
amico, dopo
aver tirato un sospiro preoccupato, sbloccò la porta e fece
entrare il piccolo.
“Richiudila…”
dissi
ancora al mio collega
avvicinandomi al piccolo detective, il quale aveva ancora il fiatone.
Avevo
avuto ragione
anche questa volta. Conan Edogawa aveva ancora un asso da giocare nella
sua
mano… e lo stava utilizzando proprio in quel momento.
Se con Crilin potevo
stare sul sicuro…
con il
giovane detective era necessario usare le maniere forti ed affrontarlo
a muso
duro!
“Io…
io so chi è la persona
che ha lasciato
il messaggio di segreteria dentro al telefono di Ichigo
Kuchiki… si tratta
di Jirokichi Suzuki, il nonno di Sonoko Suzuki!”
“Un
momento?! Di cosa state parlando?!”
esclamò l’ispettore confuso “Che
storia è questa?!”
Tuttavia
non gli
risposi. Ero impegnato a fissare negli occhi quello scapestrato di un
bambino.
“Dimmi un
po’, ragazzino…che intenzioni hai?”
“Voglio
aiutarvi!Qualunque
cosa stiate architettando tutti
voi, io intendo partecipare!”
“SEI
IMPAZZITO!?
NON SE NE PARLA!” lo rimproverò senza
parole Domenico, additandolo
furibondo “Non hai la più
pallida idea di
cosa ti aspetta, moccioso!”
“Invece
posso esservi utile! Forse
non sono forte come voi ma sono
intelligente abbastanza da potervi dare consigli e
quant’altro possa servirvi!”
insistette però Conan, con grande sorpresa da parte di
tutti, rivelando tra lo
shock dei presenti “Tutti i
casi di ‘Kogoro
il Dormiente’ li ho risolti io! Non
volevo raccontarlo perché altrimenti lo zietto sarebbe
rimasto di nuovo senza
un soldo e io gli voglio bene… ma adesso sono
tutti in pericolo e non posso
rimanere con le mani in tasca!”
“Tu sei un
piccolo masochista, non
c’è che
dire…” ammisi io, abbassandomi al suo
sguardo e puntandolo dritto negli
occhi “… non
solo sei invischiato in
qualcosa di segreto che non vuoi rivelare a nessuno… adesso
vuoi ficcarti anche
in questa faccenda…”
“Simon…
questo ragazzino sta delirando!
E’
ancora scosso dalla morte di Sonoko!”
provò a farmi desistere
l’ispettore, ma nemmeno questa volta ascoltai le sue parole.
Ero troppo concentrato
ad osservare le
pupille ferme ed impassibili del piccolo detective.
“Vuoi
mettere a repentaglio la tua vita? Sei
libero di farlo…” accettai
alla fine, lasciando interdetti tutti i miei
colleghi “… ma
dovrai obbedire ad
ogni… mio… singolo… ordine! Mi sono
spiegato bene, ragazzino?”
“Signorsì!”
Annuii,
convinto
dalla sua grinta e dalla sua intelligenza.
Crilin e Conan ci
sarebbero stati
indispensabili, più di quanto tutti gli altri potessero
immaginarsi. Ciò che
era accaduto quel giorno era la palese dimostrazione che io non avrei
sempre
potuto stare all’ombra in quelle occasioni. Fra i presenti,
io ero quello con
più esperienza nella lotta contro le organizzazioni mafiose
criminali. Più
braccia e menti vi erano ad aiutarci, meglio era per tutti…
… e chi
altro poteva essere meglio di un
uomo
forte quanto me e di un bambino prodigio?
“Perfetto…
Crilin! Conan! Da questo momento voi fate parte della sezione
Anti-Mafia
della
polizia di Tokyo!”
***
Ebbene
sì… Simon Kog dovrà
lavorare a capo di una sezione segreta ed illegale della centrale di
polizia di
Tokyo, ho fatto morire la migliore amica di Ran (la quale ha anche
ucciso un
criminale per errore), ho costretto uno dei protagonisti a compiere una
strage
(a fin di bene, ma sempre di omicidi si tratta)… ed infine
uno degli amici del
boss della Yakuza altri non è che Jirokichi Suzuki, il nonno
della povera
Sonoko.
Forse
ho un tantino esagerato,
lo ammetto… o forse no?
Ah
no… potrei aver pareggiato la
mia stronzaggine nel prossimo… forse l’ho
addirittura superata! Non vi resta
che scoprirlo, sempre che tutti i miei lettori non fossero fan accaniti
della
ereditiera… O.O’
Vi
informo subito dell’uscita
del prossimo capitolo, che sarà martedì 6
Novembre.
Vi
aggiungo due nuovi indizi per
quanto riguarda i due prossimi manga da inserire nella lista di
Crossover:
1°Manga)
Provate
a tradurre questo codice, se ci
riuscite!
2°Manga)
Da quest’opera viene
tratta anche un suo spin-off, con tre personaggi secondari come
protagonisti
;-)
Sarò
sincero… più avanti andrò
con la storia, più indizi complicati
inserirò… ed alcuni misteri, legati alla trama
principale, potrete perfino risolverli voi!
Ci
vediamo il prossimo mese per
il nuovo capitolo della storia “GOLDEN BULLET – THE
HUNTER WARRIOR!”
Capitolo 7 *** Capitolo 7: Ha inizio la guerra... Polizia contro Clan Kuchiki! ***
Rieccomi
qui con il nuovo capitolo
della storia ‘Golden Bullet – The Hunter
Warrior’!
Ci
eravamo lasciati con tantissime
novità.
La
prima riguardava l’arrivo di due
note conoscenze del nostro protagonista principale, ovvero i suoi
vecchi
colleghi Domenico e Claudia. Poi c’è stata la
nascita della sezione Anti-Mafia.
A seguire, l’attacco della Yakuza che ha ucciso Sonoko
Suzuki… ed infine, Conan
e Crilin che decideranno di far parte del nuovo gruppo che
lotterà contro il
crimine.
Come
vi ho già anticipato, questo
capitolo sarà pesante almeno quanto il precedente,
perciò non perderò ulteriore
tempo e continuerò con la Sezione/Autore solo al termine
dello stesso.
Vi
anticipo solo che il prossimo
capitolo sarà pubblicato martedì 4 Dicembre!
Detto
ciò… buona lettura!
GOLDEN BULLET - THE HUNTER
WARRIOR
Ha inizio la guerra... Polizia
contro clan Kuchiki!
Giovedì
31/05/2018
CONAN
[Dark
Days Are Coming – DRAGON
BALL SUPER]
La
mattina successiva, ciò
che era accaduto in quella villa
venne immediatamente comunicato al commissario Kuroda, senza
tralasciare alcun
dettaglio. L’uomo aveva inviato delle pattuglie a recuperare
i cadaveri di
tutti i cecchini, ma la polizia dovette constatare la sparizione
completa di
ogni corpo, oltre che dello svaligiamento della camera blindata di
Ichigo.
Venni a
sapere solo in
quel momento che a far fuori tutti quei criminali fosse stato Simon,
completamente da solo, e con me lo vennero a sapere purtroppo anche Ai
ed il
dottore. Non fu piacevole, per loro, scoprire che una persona a loro
cara
avesse ammazzato così tante persone, anche solo per salvare
la vita a me e ad
altri innocenti.
Quindici persone, tutte in
una notte… di
certo Simon sapeva essere
davvero spietato quando voleva. Ecco perché aveva quello
sguardo irato nella
villa, dopo essere sparito.
Non era
soltanto
questo, però…
… Simon ci
stava nascondendo
qualcos’altro! Ne ero certo!
Ma non era
il momento
giusto per fare indagini su di lui…
[Shittori
Tasogare– BOKU NO
HERO ACCADEMIA]
Le due
persone che
subirono delle punizioni furono Simon e l’agente Takagi. Il
primo venne sospeso
a tempo indeterminato a causa della strage che aveva compiuto, oltre
che per
l’ordine dato ai suoi colleghi dei cadaveri, mentre il
secondo avrebbe dovuto
semplicemente pagare una multa per essersi fatto mettere al tappeto
così
facilmente. Wataru venne graziato, tuttavia, anche perché
nessuno era a
conoscenza del territorio in cui eravamo finiti. Non potevamo sapere di
essere
finiti all’interno di un quartiere malavitoso.
Lo scoprimmo
quando
andammo a visitare il detective Kogoro e gli altri feriti
all’ospedale. Come
c’era da immaginarsi, i feriti erano tutti ancora molto
scossi per quello che
era successo, soprattutto Wataru a cui era stata comunicata la sua
punizione.
Tutti loro sarebbero rientrati in servizio solo quando avrebbero
recuperato
completamente le loro forze.
Assieme a
noi, a far
loro visita, erano venute anche Sera e Kazuha, quest’ultima
con i genitori di
Heiji e con suo padre. La prima si era gettata in lacrime tra le
braccia di Ran
per la morte di Sonoko, mentre la seconda era andata prima ovviamente a
sincerarsi delle condizioni del suo amico per il quale, sapevamo tutti,
provasse più del semplice affetto. Successivamente vennero a
farci visita anche
i genitori degli agenti Sato e Takagi, i quali rincuorarono subito i
loro figli
spronandoli a dare il massimo come avevano sempre fatto. Infine, venne
a farci
visita anche Eri, la madre di Ran ed ex-moglie di Kogoro, che
andò subito a
sincerarsi delle condizioni fisiche dei suoi familiari.
In tutto
questo tempo,
Simon non aveva lasciato nemmeno per un istante il suo posto fuori
dalla loro
stanza. Aveva accettato la sua sospensione senza alcuna protesta e
aveva deciso
di passare gran parte di quel tempo a sincerarsi delle condizioni dei
feriti,
aiutandoli quanto più possibile.
Fra tutti,
compresi,
lui si sentiva il più responsabile. Lo stesso ispettore
aveva raggiunto
l’ospedale e ci aveva spronato a riprenderci da
quell’onta subita. Juzo ci
avrebbe provato proprio quel giorno, andando ad incontrare i bambini di
prima
elementare della Scuola Teitan per un discorso sulla lotta alla
criminalità
organizzata... che scherzo infame del
destino…
Ran venne
poi condotta
assieme a me, in tarda mattinata, alla centrale, più
precisamente nell’ufficio
del commissario, davanti al quale fu costretta a raccontare ancora una
volta
cosa fosse successo. Hyoe si limitò a ripetere che quanto
accaduto fosse stata
semplicemente legittima difesa e che non sarebbe stata incriminata per
questo.
Tuttavia lei avrebbe comunque dovuto presentarsi davanti ad un giudice
per fare
da testimone su quello che era accaduto.
Sapevano già
anche la data…
il 25 luglio…
Era stato
molto
delicato e a modo, esattamente come aveva fatto l’ispettore
Megure.
[Kokoro
o Shihai Shite iku
Yami – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
L’uomo
ci fece accomodare
all’interno di un salottino-relax,
in attesa dell’arrivo dei genitori di Sonoko. Domenico e
Claudia arrivarono
prima di loro e ci raccontarono la macabra verità su quanto
si celasse dietro
la ricchezza dei Suzuki.
Jirokichi e
Ichigo
avevano istituito un clan Yakuza nel quale erano entrambi capi
indiscussi. I
loro affari riguardavano gli acquisti illeciti di quadri ed oggetti
preziosi,
la contraffazione di abiti falsi e, soprattutto, la prostituzione di
giovani ed
inconsapevoli modelle. I genitori di Sonoko, a quanto pare, non erano
affatto a
conoscenza di quel lato oscuro del miliardario, che venne
immediatamente
arrestato per tutti i suoi crimini. Hyoe Kuroda svolse una
perquisizione
all’interno di tutta la sua reggia, trovandoci dentro
centinaia e centinaia di
oggetti preziosi rubati dai loro musei.
Solo a quel
punto era
stata comunicata la verità ai genitori di Sonoko, i quali si
disperarono nel
sapere quanto fosse accaduto alla loro figlia più piccola.
Anche Ayako venne
subito a farci visita nella centrale, facendosi raccontare quanto fosse
accaduto da Ran. Inutile dire che anche in quell’occasione la
figlia di Kogoro
non seppe trattenere il suo dolore.
Insieme a
loro venne
anche Makoto, il fidanzato di Sonoko, il cui viso era la maschera
dell’orrore…
… conoscendo la
sua immensa forza fisica
ed il suo sincero amore per
lei, non potevo assolutamente immaginare quello che stesse provando
quell’uomo,
ed in cuor mio ringraziai il cielo che Ran fosse sopravvissuta a
quell’assalto
mafioso.
Quando
Ran ed Ayako si allontanarono
da noi per raggiungere
l’obitorio della centrale per i riconoscimenti dei cadaveri,
io rimasi assieme
a Domenico e Claudia dentro la saletta relax.
[Colonna
Sonora – SQUADRA
ANTIMAFIA]
“Adesso cosa
succederà?”
domandai ai due poliziotti.
“Verrà svolta
un’indagine.
Tuttavia i nostri nomi non verranno rivelati
a nessuno.Ci
sarà un processo in
tribunale, nel quale il vecchio Suzuki dovrà rispondere dei
reati commessi, tra
i quali quello di aver mandato i cecchini ad ammazzare tutti
noi… dovremo testimoniare quanto
accaduto, ma lo
faremo senza essere ripresi o senza dover rivelare i nostri nomi, data
la
pericolosità del nemico che ci siamo messi contro!”
mi spiegò
tranquillamente Domenico.
“E Simon? Verrà
licenziato?”
“… e mandare via
l’unico in
grado di combattere la Yakuza a viso aperto?”
mi fece notare scherzosamente Claudia “Se
fosse così, la daremmo semplicemente vinta alla mafia. Non si può più tornare
indietro, ragazzino. Da questo momento ogni
associazione criminale ha deciso di puntare gli occhi addosso alla
nostra
centrale. Avere un poliziotto come Simon, per noi, è
assolutamente
indispensabile!”
“Voi lo conoscete meglio di
me… che tipo
è Simon?” domandai con
curiosità ai suoi vecchi colleghi “Lui
mi
ha detto che ha lavorato con voi per combattere contro la mafia
italiana. E’
vero?”
“Non so se ci è
permesso parlarti di
questo, giovanotto!” ammise
Claudia, osservandomi con sospetto “A
Simon non piace parlare del suo passato… e
purtroppo non ha tutti i torti!”
“Ma potete parlare del
vostro… sempre
se volete, questo è normale!”
mi affrettai subito a dire,
mettendo le mani avanti.
Entrambi
si guardarono negli occhi,
decisamente sorpresi.
Qualche secondo dopo, li vidi ridacchiare tra di loro, divertiti.
“Tu sei il tipo a cui piace
sempre averla vinta,
dico bene?”
esclamò Domenico prendendomi in giro e scompigliandomi i
capelli con una mano “Ora capisco
perché Simon ti ha voluto con
noi in squadra… tu al posto delle
palle
hai due coglioni così!”
“Domenico!”
esclamò imbarazzata Claudia, tappandomi le
orecchie “Ti sembrano
espressioni da dire davanti ad un
bambino?”
“Questo qui,
di bambino,
c’ha solo il corpo!”
affermò invece
Domenico, con soddisfazione “Sta davvero incominciando a
piacermi…d’accordo.
Adesso voglio raccontarti la mia storia!”
Claudia
sospirò,
arrendendosi davanti al comportamento
troppo rozzo del suo compagno.
“Sei
sempre il solito
testone…”
Tutti
e tre ci sedemmo su delle
sedie. Io stavo al centro
tra Claudia e Domenico, con quest’ultimo che
cominciò a raccontare la sua
storia.
[Claudia
Mares – SQUADRA
ANTIMAFIA]
“Sono
nato in Sicilia,
più precisamente a Palermo, quarant’anni fa. I
miei genitori vennero ammazzati
dai picciotti di un famosissimo e crudele boss perché si
erano rifiutati di
pagare il pizzo. Venni cresciuto dal giudice Colombo, il padre di
questa strega
che… ehm…
continuiamo…”
esclamò
Domenico, impaurito dallo sguardo omicida della sua compagna “… dicevo… è grazie
a lui se ho deciso di
entrare nella sezione dell’Anti-Mafia di Palermo. Riuscii a
catturare il boss
che aveva ucciso i miei genitori, ma fui costretto a fuggire a Tokyo
per
qualche anno così da non farmi rintracciare. Qui sono stato
assunto come
ingegnere alla Capsule Corporation per cinque anni.
Dopodiché sono tornato in
Italia, stavolta a Lecce, come semplice Ispettore di Polizia…”
“Io,
invece, sono
rimasta a Palermo, diventando vice-questore dell’Anti-Mafia. Abbiamo conosciuto Simon a causa di
un’indagine
svolta in tutta Italia, quattro anni fa…”
continuò a raccontare Claudia
“… e ti posso assicurare
che non è
affatto cambiato dalla prima volta che l’abbiamo conosciuto. Gentile e generoso, ma anche molto
calcolatore… se riesci a conquistare la sua fiducia, farebbe
di tutto pur di
salvarti la vita, anche sacrificare la sua. Ha attraversato
dei momenti a
dir poco traumatici durante quel periodo, Conan… ma nonostante ciò è sempre
rimasto lo stesso uomo che ha raso al suolo
per sempre la Mafia Italiana!”
“Che… CHE COSA?!
ALLORA E’ VERO?! LA MAFIA
ITALIANA NON ESISTE PIU’?!”
“Nemmeno l’ombra!”
affermò con tranquillità Domenico “E dubito possano ricreare un’altra
organizzazione… basta pronunciare il nome di Simon per far
tremare di paura
tutti i criminali! Nemmeno personaggi come Totò Rina o
Giovanni Provenzano
erano così temuti… non
esiste uomo
migliore per combattere la Yakuza in Giappone!”
Quelle
storie mi lasciarono a bocca
aperta. Chi l’avrebbe
mai detto che Simon fosse tanto conosciuto e famoso?
Io avevo
provato a
fare una ricerca su Internet, ma non era mai saltato fuori nulla dai
giornali
italiani o dai tg della stessa nazione. L’unica notizia che
mi aveva rubato
l’attenzione fu l’arresto di tutti i dipendenti
della X-X-I, una nota azienda
di informatica e tele-comunicazione giapponese, preceduta
dall’arresto di tutti
quelli che lavoravano alla Tele-Information, sua sede affiliata di
origine
italiana. Da quello che si era raccontato, dentro quelle aziende vi
stava
un’associazione criminale di fama mondiale, talmente temuta e
rispettata da non
avere alcuna rivale. Si dava a loro il ‘merito’
della creazione del Deep Web,
ovvero di tutto il regno di internet celato agli occhi della gente
comune,
riservato a tutti coloro che intendevano agire contro la legge. Solo
due
bastardi erano riusciti a fuggire…
…
uno era il boss
della X-X-I, il cui nome in codice era X-X-I… Ics
Ics One…
…
l’altro era il
criminale più pericoloso e noto di tutti! Mio padre mi aveva
raccontato delle
leggende sul suo conto e mi aveva sempre ordinato di non impicciarmi
mai da
solo in un caso se saltava fuori il suo nome…
…
Hunter Warrior… il
guerriero cacciatore di taglie, responsabile
della morte di molti famosi criminali ed assassini!
[Kira’s
Theme – DEATH NOTE]
Un momento… e
se fosse questa la
ragione?! Con la storia di Domenico e
Claudia, tutto incominciava a collegarsi perfettamente come un puzzle!
“Domenico! Claudia!
L’indagine che stavate
svolgendo riguardava la
Tele-Information?”
Quella
domanda spiazzò
completamente i due poliziotti, che
sbiancarono davanti a quelle parole.
“Lo sapevo! E’
per questo che lui non
voleva raccontare a nessuno la
verità! In questo modo X-X-I non sarebbe venuto a cercarlo
qualora l’avesse
scoperto! Ho indovinato? E scommetto che lo fa anche per non farsi
scoprire da
Hunter Warrior! Lui esiste davvero, non è così?”
“Ah… ma certo!”
esclamò tentennante Claudia, sembrando quasi
grata dopo aver sentito la mia spiegazione “Hai davvero indovinato, piccolo! Simon e noi siamo stati degli infiltrati
nella Tele-Information ed abbiamo fatto da testimoni ai processi che
hanno
condannato tutti quei bastardi!”
“Però devi
prometterci di non rivelarlo a
nessuno!” mi avvisò
Domenico, giungendo supplicante le mani “Se
lo venissero a sapere in troppi, più persone sarebbero in
pericolo di vita… soprattutto i
tuoi amici!”
“Non
preoccupatevi! Il vostro segreto è
al sicuro con me!
Io sono bravo a mantenerli!” ammisi con
sincerità, alzandomi dal mio posto
ed indicando la porta “Potete
scusarmi?
Dovrei andare in bagno!”
“Certo!
Nessun
problema…” esclamò rassicurata Claudia,
mentre io mi alzai dalla sedia per raggiungere la porta.
Uscendo
dalla stanza,
notai il sospiro di sollievo di entrambi…
... possibile avessi
sbagliato la mia deduzione?
Lo esclusi a
priori.
Che motivo avrebbero per raccontarmi una storia così scomoda
come quella della
X-X-I? Doveva essere necessariamente vera per averli fatti preoccupare
così…
Tuttavia,
quello non era
senz’altro il momento adatto per pensarci,
anche perché ero convintissimo fosse un fatto personale di
Simon del quale
poteva parlarmi solo e soltanto lui.
La sua
bravura nelle
azioni anti-mafia era un dato di fatto. Lavorando in incognito per
ordine
dell’Ispettore Megure, proprio come ci aveva spiegato Simon
durante quella
strana riunione tenutasi l’altra sera dentro il suo ufficio,
le probabilità di
imbattersi nell’Organizzazione degli Uomini in Nero
aumentavano
vertiginosamente. Questo era un altro dei motivi per il quale avevo
deciso di
entrare a far parte di questa sezione.
Il primo
ordine che
aveva dato a ciascuno di noi fu quello di trovare un luogo adatto dove
poterci incontrare
privatamente e dove poter svolgere tranquillamente tutte le indagini
sui clan
della Yakuza. Collegando queste due situazioni, la mia proposta
principale poteva
essere casa mia, Villa Kudo, di fronte a quella del dottor Agasa.
Lì, avrei
tranquillamente potuto discutere con Simon della presenza
dell’FBI, i quali
sarebbero potuti essere degli ottimi alleati per noi.
Vi era solo
un grande
problema da non sottovalutare… la presenza troppo vicina di
suo padre e di Ai. Per
questo avrei valutato prima tutte le proposte degli altri miei nuovi
colleghi.
In
particolare,
l’agente Roshi ci aveva rivelato di conoscere un luogo
più che adatto per i
nostri incontri ma che avrebbe dovuto organizzare il tutto nei minimi
dettagli
per parlarcene.
Mi fidavo di
quell’uomo… mi sembrava davvero una bravissima
persona.
[Soundscape
to Ardor – BLEACH]
Dopo
essere uscito dal bagno, vidi
Ran mentre tornava dentro
il salottino-relax. Sembrava stesse leggermente meglio,
perciò provai a
parlarci.
“Ho incontrato i suoi
genitori…”
mi raccontò lei, riferendosi
senz’altro alla sua amica deceduta “…e
ho
rivelato loro tutto quello che il commissario ci ha detto su Jirokichi.
Ho
anche raccontato… ho detto loro quello che Sonoko ha fatto
per salvarmi… mi hanno detto che
la colpa non è mia…”
“Certo che non è
tua, Ran!”
la rimproverai io arrabbiato “Sono
stati quei cattivoni che l’hanno uccisa! Tu volevi soltanto
salvarci!”
Ran
annuì, prendendomi la
mano ed accompagnandomi.
“Ho parlato anche con
Shinichi, stanotte…
mi ha detto che gli
dispiace per quanto è successo, ma che non gli
hanno dato il permesso per tornare qui. Anche lui ha avuto dei problemi
con un
caso… dice che riguarda la Mafia Americana!”
“Oh
no! Mi dispiace tantissimo…”
“Non preoccuparti.
Stavolta è stato molto più diretto e sincero con
me e l’ho apprezzato molto…”
mi raccontò lei, asciugandosi le lacrime agli occhi
“… mi ha detto che non
può tornare sempre da me fino a quando non
riuscirà a risolvere questo caso così complicato
e che non può abbandonarlo
perché metterebbe a repentaglio la vita di tutte le persone
che ama. Io… io forse sto
incominciando a capirlo,
lo sai? Dopo quello che è successo ieri sera, capisco
perché non si fidi ancora
abbastanza di me…”
“Non è vero!
Sono sicuro che Shinichi si
fidi di te più di qualsiasi
altra persona al mondo!”
“Mi
spiace, Conan… ti stai
sbagliando… in realtà Shinichi
ha ragione a non fidarsi di me, soprattutto se metto sempre a
repentaglio la
mia vita.Vedi,
Conan… io un giorno spero di poter entrare in
polizia…”
Mi
voltai sorpreso verso di lei.
Lei…
lei voleva
diventare una poliziotta? Non mi aveva mai rivelato nulla di tutto
ciò…
…
Ran alla centrale di
Tokyo…
…
si trattava di un
semplice sogno… o lei puntava fino in fondo a raggiungere
quel suo obiettivo?
“… ma adesso non
sono ancora abbastanza
brava o in gamba da riuscirci. Mentre
parlavo con Shinichi mi sono resa
conto che ho ancora moltissima strada da fare… la verità è che devo ancora
maturare… solo così potrò diventare
un
vero ispettore di polizia e rendere orgogliosa la mia famiglia di me!
Ieri
ho agito d’impulso, dimenticandomi di essere diventata
più forte grazie agli
allenamenti coi maestri Goku e Piccolo… ed una persona ha
pagato con la vita
per il mio errore. Non importa quante parole d’affetto mi
state rivolgendo… io
continuo a sentirmi sporca… sento che …
io… io avrei voluto agire
diversamente ieri sera, ma non ho potuto… e
questo sarà il più grande rimpianto della mia
vita!”
“Ran…
ti prego… non…”
“…
ma non posso più tornare
indietro!” affermò
la figlia di Kogoro,
cogliendomi letteralmente alla sprovvista con la grinta usata nella sua
voce.
Il
suo sguardo era cambiato
improvvisamente. Non vedevo più
la Ran timida e gentile che piangeva anche per la morte di un attore in
un
film… non c’era più la ragazza
adolescente piena di gioia e spensieratezza…
…
davanti a me avevo
una donna che stava patendo le pene dell’inferno…
vedevo una guerriera che non
aveva intenzione di darla vinta alla tristezza…
…
se c’era una parola
con la quale potevo descriverla…
…
quella era predatrice.
“L’unica
maniera per
sentirmi meglio sarà continuare ad allenarmi per far
sì che non accada mai più
un fatto simile. Ho appena iniziato a percepire le aure delle
persone vicino a me,
proprio come sanno fare Goku e Piccolo… non
immagini nemmeno lontanamente
quanto siano in gamba, Conan… loro
credono in me e non posso deluderli mollando alla prima
difficoltà!”
Ero
rimasto senza parole davanti a
quelle rivelazioni.
Per
l’ennesima volta in
quei sei mesi, io rimpiansi di non
essere vicino a lei come Shinichi Kudo. Volevo urlarle che
l’amavo, che io
avevo fiducia in lei, che ci sarebbe riuscita e che
l’avrei appoggiata in ogni
sua decisione…
…
mi resi nuovamente
conto di quanto volessi vivere assieme a
quell’angelo, di voler passare il
resto della mia vita al suo fianco, nella gioia e nel
dolore, nella salute e
nella malattia, amarla e onorarla…
…
ed invece mi trovavo
dentro quello schifosissimo corpo,
sotto falso nome, e l’unica cosa che potevo donarle era
l’incoraggiamento di un
bambino conosciuto solo da pochi mesi.
“Sono
sicuro che ci
riuscirai, Ran-neechan! Fa vedere a
tutti di cosa sei capace… io sono già orgoglioso
di te e lo sarò per sempre…
e lo saranno anche Shinichi, i tuoi amici, i tuoi genitori… ed anche Sonoko e la sua famiglia…”
Lei,
colpita dalle mie parole, si
inginocchiò davanti a me
con un sorriso dolcissimo, mi abbracciò affettuosamente e mi
dette un dolce
bacio sulla guancia. Sentivo che il suo calore ed il suo amore stessero
sciogliendo il mio cuore regredito.
Ci ero
riuscito… dopo
una terribile nottata... ero riuscito finalmente a farla
sorridere…
“Sei
davvero un angelo, Conan… ti
prometto che ci riuscirò… lo farò per
Shinichi, per i miei maestri… per Sonoko…
e per tutti quelli che mi vogliono bene!”
Io
annuii, leggermente contento dal
cambiamento in positivo
della donna che amavo.
In
quell’oscurità che
l’aveva avvolta, io avevo intravisto uno spiraglio di luce e
mi ero reso conto
che lei stesse cercando di raggiungerlo con tutte le sue forze.
Si sarebbe
ripresa… ora ne ero certo.
Improvvisamente,
però, il
mio cellulare cominciò a
squillare.
“Io
entro dentro la
sala-relax… ti aspetto lì!”
mi lasciò andare Ran, alzandosi da terra e
percorrendo il corridoio della centrale di polizia.
In
questo modo potei controllare il
cellulare e visualizzare
il numero che mi stava chiamando.
[Mani
sulla Città – SQUADRA
ANTIMAFIA]
Era
quello di Ai. Decisi di
rispondere velocemente, sapendo
quanto lei odiasse sentirsi chiudere la chiamata in faccia.
“Pronto?”
“KUDO!
SIMON PER
CASO E’ DA TE?”
Il
suo urlo mi colse letteralmente
alla sprovvista e
rischiai seriamente di perdere i timpani. Non fu questo ad allarmarmi,
però,
quanto il suo tono agitato ed in preda al panico.
“Haibara!
Calmati! No, non è in
centrale… che è
successo?”
“NON
LO SAPPIAMO
NEMMENO NOI… ERA RIMASTO SEDUTO
FUORI LA
STANZA DEI NOSTRI AMICI… QUANDO IMPROVVISAMENTE HA CAMBIATO
ESPRESSIONE!SEMBRAVA
GLI AVESSERO AMMAZZATO QUALCUNO
DAVANTI AGLI OCCHI!
HA APERTO
UNA DELLE FINESTRE… ED
E’ VOLATO VIA
SENZA DIRCI NULLA!”
Un momento…
AVEVO SENTITO BENE?!
“EH?!
E’ VOLATO VIA…
MA VI TROVATE AL NONO PIANO!”
“KUDO!
LUI PUO’ FARLO! E’ UN
EREMITA DI ARTI
MARZIALI! RICORDATELO E FAMMI FINIRE DI PARLARE!”
mi fece ragionare
Ai, ricordandomi le capacità del suo fratello adottivo.
Ah
già… me ne
stavo completamente dimenticando…
…
quindi poteva
perfino volare?! Ora potevo dirlo con certezza…
… saper usare
il KI era assolutamente
scorretto!
Peccato che
a parlare
non era tanto la ragione… quanto
la mia
cocente invidia!
“QUINDI
NON SAI IL
MOTIVO PER IL QUALE LUI FOSSE FUORI DI SE DALLA RABBIA?!”
“No,
Ai… spero
non si tratti del suo lavoro… non vorrei che
il commissario lo avesse…”
“NON
VOGLIO NEMMENO
PENSARE CHE SIA UNA COSA DEL GENERE! CI AVEVO PARLATO STAMATTINA CON
LUI E MI
AVEVA DETTO CHE LA NOSTRA NUOVA FAMIGLIA ERA LA COSA PIU’
IMPORTANTE E CHE NON
SAREBBE STATO UN PROBLEMA TROVARE UN ALTRO LAVORO QUALORA LO AVESSERO
LICENZIATO!
PER FARLO USCIRE COSI’ DAI GANGHERI, DEVE ESSERE
SUCCES… dottore! Cosa c’è? Il
telegiornale? Perchè… cosa… oh mio Dio…
no… cazzo… non può essere…”
Incominciai
seriamente ad impaurirmi.
Avevo imparato a
riconoscere il tono di terrore della mia amica, e quelle imprecazioni
mi
sembrarono troppo familiari…
… come se un membro
dell’Organizzazione degli Uomini in Nero
si trovasse vicino a lei…
… no… quello
che stavo sentendo era un tono perfino
peggiore!
Sembrava l’avessero appena
trovata!
“AI!
AI! COSA
SUCCEDE?! SEI ANCORA IN LINEA!”
“Si,
Conan… oddio… madonna
mia… a… ascoltami… hai un televisore vicino a te?”
“Un…
un televisore?”
esclamai io, sbigottito “No, Ai… ma cosa sta succedendo? Non farmi prendere un colpo, ti prego…”
“Credo…
credo sia meglio che tu lo veda con i tuoi
occhi… se ne trovi uno, metti al canale
principale… io adesso… sì… proverò a chiamare i bambini,
ma… loro potrebbero già
essere…”
I bambini?
Non stava
per caso parlando di Ayumi, Mitsuiko e Genta?!
Era per caso
successo
qualcosa a loro?!
No…
non dirmi che i
MIB…
“AI! ASPETTA! COSA
E’ SUCCESSO AI RAGAZZI!
RISPON…”
“Conan…
scusa… non
riesco… sniff… non riesco a dirtelo…
sniff… scusami… sniff…
sigh… io… io…
Ayumi… sigh… Mitsuiko…
sigh… Genta… sigh… come è
potuto accadere… CRASH…”
Quel
suono mi fracassò le
orecchie e mi fece saltare il
cuore…
...
no… non dirmi che…
Qualcos’altro,
però, mi fece rizzare i peli per il puro
terrore…
…
Ai non aveva chiuso
la chiamata… il suono che avevo sentito precedentemente era
quello del suo
cellulare che le cadeva dalle mani…
…
ciò che mi
terrorizzò fu un grido proveniente da quella
chiamata… un urlo animale talmente
inumano e pauroso… ma anche ricolmo di disperazione e
dolore…
… quel suono
atroce mi
spiazzò perché non avevo mai sentito Ai urlare
in quel modo…
…
sentivo la voce del
dottor Agasa mentre cercava di consolarla… mentre gli diceva
che i bambini, in
realtà, potessero stare bene e che non potevano smettere di
chiamarli… ma
sentivo anche i suoi singhiozzi… i singhiozzi di un uomo che
era stato colto
dal pieno sconforto…
…
riconobbi altre voci
in quella chiamata… quelle degli agenti Sato e Takagi, con
la prima che
incominciò ad urlare come Ai… perfino Wataru
produsse un lamento di pura
agonia, che mai mi sarei immaginato di sentire da parte sua…
…
riconobbi perfino la
voce di Heiji… stava urlando a Kazuha di chiamare suo padre
per dare una mano
nell’emergenza…
…
un’emergenza…
… quelle
urla… io potevo
riconoscerle…
… erano
identiche a quelle di Ran mentre
si disperava per la morte di
Sonoko!
Anche
il mio cellulare
scivolò dalle mie mani, schiantandosi
per terra ed aprendosi letteralmente in migliaia di pezzi. Era
irrecuperabile…
…
ma non me ne resi
nemmeno conto…
… un
televisore… dovevo trovare un cazzo di televisore!
Dovevo scoprire cosa fosse successo…
La saletta! La
saletta-relax aveva un televisore
dentro!
Credo
di aver scappato pochissime
volte a quella velocità,
senza guardare su chi sbattessi o cosa calciassi via per liberarmi la
strada.
Il mio cervello era andato letteralmente in tilt, svolgendo
l’unica operazione
che gli fosse possibile fare in quel momento…
…
ordinarmi di
raggiungere la sala-relax senza voltarmi indietro e senza fermarmi per
nessun
motivo!
Sbattei
più volte su molti
poliziotti che stavano andando
nella direzione opposta alla mia. Anche loro avevano il mio stesso
sguardo, ma
io non potevo vederlo. Percepivo solo il loro stato di agitazione, la
loro
frenesia e la loro adrenalina, ma trovandomi nella stessa loro
condizione
decisi di non dare loro peso.
Non avevo
ancora
compreso che fosse successo qualcosa di davvero molto grave per far
muovere
l’intera centrale in quel modo!
Riuscii
a riconoscere anche gli
agenti Colombo e Da Silva
durante la mia fuga, i quali si voltarono verso di me, agitati, e mi
ordinarono
perentori, urlando a squarciagola.
“TU! ENTRA DENTRO LA
STANZETTA E NON AZZARDARTI AD
USCIRE DA LI’! SONO
STATO CHIARO… MI HAI SENTITO?! CONAN!!!”
In
quel momento, però, non
li avevo minimamente ascoltati…
…
la stanza… la
sala-relax… perché ci sto mettendo
così tanto?! E’ sul mio stesso piano…
l’avrei dovuta raggiungere già da tempo!
Perché il tempo ha cominciato a
rallentare?!
Venni
superato anche da Crilin, il
quale sembrava il più
preoccupato di tutti. Era al cellulare con qualcuno e stava impartendo
ordini a
non finire.
“VEDI DI FAR USCIRE QUANTI
PIU’ BAMBINI
POSSIBILI DA LI’! MI HAI
CAPITO!? SARO’ DA VOI TRA UN MINUTO! FATTI AIUTARE ANCHE DA
TUO PADRE! MR. SATAN
CI HA GIA’ DATO L’OK PER…”
Non
riuscii ad ascoltare altro, dato
che Crilin mi superò
rapidamente senza nemmeno rivolgermi un’occhiata.
…
una svolta… manca
soltanto una svolta e mi ritroverò davanti
all’entrata della sala-relax…
…
eccola! Ma prima non
era così lontana! E poi i miei passi…
perché si erano fatti più pesanti?!
Non potevo
perdere
tempo! Basta! Velocizzati! Allunga il passo!
No…
non bloccarti… o
sarà peggio… non inciampare… ma quanto
cavolo è lungo questo corridoio!?
Solo uno
sforzo… un
ultimo sforzo… ormai hai raggiunto il pomello!
Dopo
un tempo che per me parve
interminabile, il mio
cervello tornò in funzione ed io riuscii ad entrare dentro
la stanza.
Ran…
mi ero dimenticato ci
fosse anche lei dentro la
sala-relax.
“Conan…
che succede?
Quei due poliziotti sono usciti fuori in preda al…”
“ACCENDI
LA
TELEVISIONE! AL CANALE PRINCIPALE!”
La
giovane figlia del detective
Kogoro, leggermente
spaventata, si affrettò ad obbedire, recuperando il
telecomando e facendo
zapping con i canali.
Ecco…
aveva acceso il
televisore e stava premendo il tasto
uno per far apparire il primo canale della città di Tokyo.
Cosa era
successo… cosa aveva fatto
urlare di dolore tutti i miei
amici?!
Quando
lo schermo del televisore si
illuminò al canale da me
desiderato, davanti ai nostri occhi si parò una scena da
film dell’orrore…
… una scena che
mai avrei cancellato
dalla mia memoria…
***
[Kakuzu – NARUTO]
- Siamo in
diretta dalla scuola
elementare Teitan di Tokyo, dove alle undici e trentacinque di
stamattina è avvenuto
un attentato terroristico atto ad uccidere Juzo Megure, ispettore della
centrale di Tokyo. Dalle testimonianze ci risulta che un uomo ed una
donna si
siano fatti esplodere all’interno dell’edificio con
una bomba nascosta in uno
zaino. Al momento i vigili del fuoco riescono a malapena a domare
l’incendio
spaventoso propagatosi per tutta la scuola ed ancora non si hanno
notizie sulla
salute dei bambini. Juzo Megure, verso quell’ora, stava
tenendo un discorso coi
bambini riguardante la legalità. Diamo la linea a te, Rui!
Ci sono delle novità
al riguardo? –
- Si, Rei!
Ci è stato
confermato che la maggior parte dei bambini e delle professoresse,
più
precisamente quelli dal secondo piano in su, sono stati salvati dai due
Great
Sayaman, ma a loro si è unito anche un uomo con un kimono
arancione di cui non
sappiamo il nome, il quale sta recuperando quanti più
superstiti possibili… e
sembra che si sia unito anche un poliziotto proprio in questo momento!
Queste
quattro persone sono degli eroi! Senza di loro, nessuno avrebbe potuto
salvare
tutte quelle vittime… un momento! Dal loro labiale sembra
che dentro alla
scuola in fiamme ci siano anche dei cadaveri! Vi ridò la
linea quando avrò
notizie più certe! -
- Grazie,
Rui… speriamo con
tutto il cuore che i nostri eroi siano arrivati in tempo per salvare
altre vite
umane e che non ci sia stata, come supposto dalla nostra inviata, una
tragedia così
assurda ed ingiustificata. Un momento… sembra che le
operazioni di salvataggio
si siano interrotte! Ricolleghiamoci subito con Rui… Rui!
Cosa sta succedendo?
–
-
E’ quello che sto cercando di
capire, Rei… oh no… hanno detto chiaramente che
non ci sono più persone da
salvare! Tutti i superstiti sono stati liberati dalla prigione di
fiamme. Hanno
richiamato tutti i docenti sopravvissuti, assieme al preside, ed hanno
ordinato
loro di contare il numero di sopravvissuti… attenzione! Uno
di loro si sta
avvicinando qui! SIGNORE! LASCI IL MIO… -
- Crilin
Roshi! Agente di
polizia! E’ una questione di vita o di morte! Voglio avvisare
i genitori e
comunicare loro che tutti i bambini sopravvissuti saranno portati
all’Accademia
di Mr Satan, dove riceveranno le cure base e dove potranno essere
ripresi! –
- Signor
Agente! Ci può dire se
vi sono stati dei morti? –
-
Purtroppo sì… e sono molti.
Ora i professori sopravvissuti ed il preside ci aiuteranno a capire chi
e
quante persone siano morte… ma la maggior parte dei deceduti
riguarda dei
bambini di prima elementare! L’esplosione è
avvenuta al piano terra, nel teatro,
dove tutti i bambini del primo anno stavano ascoltando un discorso
dell’ispettore Juzo Megure! -
- Quando
noi e i genitori
potremo avere informazioni certe? -
- Il prima
possibile…
attenetevi ai comunicati rilasciati dalla Centrale di Polizia di Tokyo!
Ora la
cosa migliore che i genitori dei bambini possano fare è
raggiungere l’Accademia
per ricevere notizie certe sulla sorte e la salute dei loro bambini!
Lì, potranno
sapere se i loro bambini sono ancora vivi oppure…-
- CRILIN!
MIO PADRE E’ PRONTO!
DOBBIAMO ANDARE! –
- Mi
scusi, ma ora devo andare!
Ripeto! I genitori dei bambini si dirigano verso l’Accademia
di Mr Satan! Tutti
i sopravvissuti si troveranno lì! –
- Signore!
Un’ultima domanda!
In molti sospettano che Juzo Megure sia… ASPETTI! NON VADA!
–
***
Ero
crollato a terra in ginocchio,
scioccato ed orripilato
davanti a quella scena.
La scuola
elementare
Teitan, dove io andavo ogni giorno da quando ero tornato bambino, era
stata
attaccata da ignoti…
…
un attentato terroristico…
una vendetta da parte della Yakuza nei
confronti della polizia per aver attaccato con fermezza uno dei suoi
clan.
Questa era l’unica spiegazione che mi venne in mente, davanti
a quella notizia.
Ecco
perché Ai era
rimasta così sconvolta… Ayumi!
Mitsuiko!
Genta! Loro potevano essere…
…
e non solo loro… vi stava anche
l’ispettore Megure dentro
quella scuola!
Tutti
quanti… tutti
potevano essere morti…
“E’…
è un incubo! Non può
essere vero… ma cosa
sta succedendo a Tokyo!?”
esclamò tremante Ran, con le lacrime agli
occhi.
Non riuscivo
più a
respirare normalmente… cosa mi stava succedendo?! Stava di
nuovo diventando
tutto buio…
… troppo
buio…
“Conan…
CONAN! AIUTO! QUALCUNO MI AIUTI!
C’E’ UN
BAMBINO IN IPERVENTILAZIONE! AIUTO! AIUTATEMI!”
“Ragazzina,
cosa…CHIAMATE SUBITO
UN’AMBULANZA! DITEGLI CHE
E’ URGENTE!”
Non riuscii
a
riconoscere la voce della persona che mi stava aiutando… mi
sentii
completamente mancare e non ebbi più la forza di
riprendermi, perdendo del
tutto i sensi.
***
CRILIN
Dopo
esserci tutti teletrasportati
all’Accademia di Mr
Satan, grazie a Goku che era arrivato immediatamente ad aiutarci, il
Campione
del Mondo, padre di Videl, aveva portato tutti i bambini dentro il suo
istituto, ordinando ai docenti di suddividerli per classi e di portarli
all’interno delle palestre.
Mezz’ora
dopo, i docenti
terminarono i calcoli e vennero a
comunicarcelo.
La scuola
elementare
Teitan aveva più di mille cinquecento bambini iscritti, in
base a ciò che ci
era stato detto dal preside Ryujiro Uematsu, oltre a cento professori
ed una
ventina di bidelli.
All’appello,
mancavano
tuttavia più di trecento bambini, una ventina di maestri e
tutti gli
inservienti. Alla fine, il bilancio totale dei morti fu di
345…
…
ma non solo loro…
…
ad avere la peggio,
per mia grande disperazione, furono anche l’ispettore Megure
e le sue guardie!
“E’
terribile…”
ammise il mio amico Goku, osservando tutti i
bambini sopravvissuti che si erano messi a piangere dopo aver vissuto
sulla
loro pelle quel terrificante incubo “… chi potrebbe mai volere la morte di
tutti
questi bambini?”
“Puntavano
al mio
ispettore…” affermai io, ancora scosso
da quella scena “…
solo una bambina è sopravvissuta all’interno di
quel teatro… ci ha raccontato
che quei due bastardi hanno sparato al mio capo… e solo a
quel punto hanno
azionato le loro bombe!
E’ stata
un’esecuzione in tutto e per tutto! E non solo…
quei figli di puttana stavano
perfino registrando tutto con una video-cam…”
“Se…
sen-sei…”
[Aku
no Shinri – BOKU NO HERO
ACCADEMIA]
Poche
volte avevo visto il mio
compagno d’armi sayan
sbiancare in quel modo. Quando entrambi ci voltammo, trovammo una
ragazzina in
lacrime davanti ai nostri piedi.
Era la
bambina di cui
stavo parlando al mio amico… si chiamava…
“Ayumi!Piccola… va
tutto bene!” la consolò subito
Goku, riconoscendo la bambina
“Adesso nessuno ti farà
più del male…”
“…
tutta la mia
classe… sniff…
la maestra Rumi… sniff…
Genta… sniff…
Mitsuiko… sniff…
l’ispettore Megure… sniff…
sono
tutti morti… sniff…
non sono
riuscita a far nulla…”
“Ayumi… no.Nessuno
avrebbe potuto fare nulla… nemmeno
io…”
la abbracciò Goku affranto “…
nessuno
avrebbe mai immaginato che se la sarebbero presa con voi… ti prometto che cattureremo tutti i
responsabili…”
“…
sen-sei… sniff…
sono stata troppo debole… sniff…
non diventerò mai forte come lei
o Piccolo… sniff…
mi dispiace…”
“Non è vero
piccola… tu
non sei debole! So che fa male,
Ayumi…
adesso aspettiamo i tuoi genitori, d’accordo?”
La
piccola annuì,
distrutta, e si lasciò andare tra le
braccia affettuose del mio amico, scoppiando a piangere disperata.
Goku
si allontanò da me
assieme ad Ayumi, consolandola come
un padre fa con una figlia. Notai, sgomento, il suo sguardo carico di
rabbia e
frustrazione, mentre controllava tutti i graffi e le ferite della
bambina, orripilandosi sempre di più quando ne vedeva alcuni
a dir poco tremendi…
…
l’ultima volta che
l’avevo visto così era stata quando aveva creduto
che Gohan, durante la nascita
di Majin Buu, fosse morto.
Assistendo
a quella scena strinsi i
pugni per la rabbia così
forte che le mie unghie tagliarono i palmi delle mani facendo colare il
sangue…
… schifosi
bastardi! Prendersela con dei
bambini innocenti! Come
avevano potuto?! E loro si facevano chiamare uomini d’onore?!
L’avrebbero
pagata… MOLTO CARA!
Improvvisamente
il mio cellulare
cominciò a vibrare, ed io
lo estrassi con sospetto dalla mia tasca. Avevo ricevuto un SMS molto
strano da
parte del mio collega Simon.
- RAGGIUNGIMI
A QUESTA VIA, IN VOLO! HO TROVATO I SOPRAVVISSUTI DEL CLAN KUCHIKI!
SONO LORO I
MANDANTI DELL’ATTENTATO!
–
Allarmato,
uscii
dall’Accademia raggiungendo il giardino,
tra gli sguardi preoccupati di Ayumi e Goku, dei due Great Sayaman e di
Mr
Satan, e mi alzai in volo partendo a razzo verso l’indirizzo
inviatomi da Simon.
Conoscevo
quel numero
civico di Tokyo. Si trovava su una parallela alla casa del vecchio
Ichigo!
Quando li aveva raggiunti?! Non aveva per caso intenzione di fare una
stupidaggine?!
Speravo proprio di no! Non
era il momento di
perdere il controllo!
Arrivai
in meno di cinque minuti.
Atterrai proprio davanti a
Simon, il cui sguardo era l’immagine stessa della
rabbia…
… oh
no… Simon…
“Si trovano tutti qui
dentro…”
spiegò il mio collega, indicando
la villa alle nostre spalle “…
ho seguito
le loro aure, seduto fuori dalla stanza dell’ospedale, dal
momento in cui hanno
svaligiato la loro vecchia base. Stavo
cercando di capire se erano arrivati tutti, quando… quando
ho capito quello che
stava accadendo, era già troppo tardi per intervenire!
Sono stato
un’idiota! Avrei dovuto avvisarvi prima!”
“Tutti
sbagliano,
Simon…” lo consolai io, cercando di
calmarlo e di percepire le aure dentro
la villa.
Erano
un centinaio di uomini.
“No,
Crilin. Mi sono
mosso troppo tardi e troppo male… c’è
una cosa che voi non sapete! Non so come, ma qualcun altro è
entrato dentro la
villa del signor Ichigo! Due aure sospette sono entrate durante la
notte,
dentro la villa dei Kuchiki, ed hanno recuperato un’agendina
dal suo ufficio
privato, andandosene subito dopo. All’inizio avevo creduto
facessero anche loro
parte del clan Kuchiki, per questo ho continuato a seguire le loro aure
pensando che avrebbero raggiunto gli altri in questa casa…
ma la loro aura
improvvisamente è sparita! Adesso non ho la
più pallida idea di dove si
trovino questi due né di chi siano!”
“Scusa…
perché recuperare
soltanto un’agendina? C’erano centinaia e
centinaia di banconote… non era meglio puntare ad esse?”
domandai io
confuso.
“Non lo so… ma
credo riguardi tutti i
numeri scritti su di essa. Ora però
pensiamo a catturare questi bastardi!” mi
rispose Simon, spiegandomi “Al mio
via sfrutterò una delle mie tecniche
per farli scappare via da quella casa… quando usciranno
dalla porta principale,
li metteremo semplicemente al tappeto! Ne
ho abbastanza di sporcarmi le mani del sangue di questi viscidi
bastardi!”
“…
e già che ci stiamo
li perquisiamo!” affermai io con decisione, grato
non volesse compiere una
strage come la sera precedente “Non permetterò che un altro di loro
cerchi
di suicidarsi! Pagheranno per tutto quello che hanno fatto!”
Il
mio collega annuì e mi
fece segno di mettermi ai lati del
cancello principale ed io obbedii all’istante.
Fece
il conto alla rovescia con la
sua mano.
Cinque…
…
quattro…
…
tre…
Una strana
foschia
violacea cominciò a propagarsi attorno a quella
casa… di cosa si trattava?
…
due…
…
uno…
[Boso
Suru Akui – BOKU NO HERO
ACCADEMIA]
Improvvisamente,
da dentro quella
casa, cominciarono a
sentirsi delle urla terrificanti.
“Illusioni…”
mi spiegò semplicemente Simon con un sogghigno
diabolico “…
adesso non sono più in grado di utilizzare armi o
altro… stanno per
uscire!”
La
porta d’ingresso si
spalancò all’istante, e da essa
uscirono fuori una decina di uomini tutti in preda agli spasmi di
dolore.
Sembrava
fossero arsi
dalle fiamme… urlavano frasi senza senso e maledicevano
tutti gli Dei!
Urla del
genere le
avevo sentite solo una volta… quando Spopovich venne fatto
scoppiare in aria
dal mago Babidi, gonfiandolo lentamente come un palloncino.
Io
e Simon uscimmo fuori dal nostro
nascondiglio ed
atterrammo tutti i nostri avversari quanto più velocemente
possibile. Un minuto
dopo, tutti loro erano riversi per terra, svenuti e spogliati di tutti
i loro
averi. Avevamo utilizzato i loro abiti per imprigionarli, lasciandoli
in
mutande. Erano in tutto cento sedici.
“Ben vi sta!”
esclamai
io con soddisfazione “E
con
questo il Clan Kuchiki è mor…”
“Sangue…”
Mi
voltai confuso verso
Simon… e mi vennero i brividi
quando mi resi conto che era circondato da
un’aura completamente nera ed oscura!
Ma cosa
diavolo…?!
“Vi
squarterò… vi ucciderò…
vendetta… carne… voglio carne…”
“SIMON!”
Quell’aura
sparì
improvvisamente, come se non fosse mai
uscita fuori dal corpo di Simon, il quale sembrò riprendersi
dal suo torpore.
Passammo un
minuto
senza muoverci minimamente. Non mi era mai capitato di assistere ad una
scena
del genere… cosa era successo al mio amico? Non era da lui
questo sfogo…
…
possibile avesse dei
problemi a controllare la sua rabbia?
“Tranquillo,
Crilin… ora sto meglio!
Chiama il commissario Kuroda. Ora è lui
il superiore… digli che sei
stato tu a trovare e catturare questi vermi… in questo modo
non verrò licenz…”
[Itachi
Uchiha – NARUTO]
“Non
ce ne sarà alcun
bisogno!”
Entrambi
ci voltammo sorpresi.
Davanti al cancello
d’ingresso, infatti vi era proprio il nostro commissario,
seguito da una
cinquantina di auto della polizia che avevano circondato tutto il
quartiere.
“I vostri colleghi ci hanno
portato qui!”
ci spiegò Hyoe,
indicando Domenico e Claudia “Hanno
tracciato i tuoi movimenti, agente Kog, grazie al marchingegno che il
tuo amico
italiano possiede. Ci siamo limitati a
seguirti!”
Simon
si voltò offeso
verso i suoi compagni.
Con
tutta probabilità, le
sue intenzioni erano quelle di
lasciarmi il merito della cattura dei criminali, poiché a
causa della grave sanzione
inflittagli dalla centrale, lui non era abilitato per svolgere
quell’operazione. Il rischio maggiore, adesso, era
senz’altro quello di essere
cacciato via dalla polizia…
“La tua sospensione
è sospesa. Sei
reintegrato a pieni poteri!”
Tutti
noi rimanemmo scioccati davanti
alle parole del
commissario, che sogghignando motivò la sua scelta.
“Mi
hai appena
confermato che la strage di ieri è stata solo e soltanto
attuata per salvare
gli innocenti dentro la casa, e mi hai dimostrato di essere in grado di
controllare i tuoi istinti omicidi! Avremo
bisogno di un uomo come lei, agente Kog!RECUPERATE
TUTTI I CRIMINALI E PORTATELI IN CENTRALE! STRAPPEREMO DALLE
LORO ANIME TUTTE LE INFORMAZIONI CHE DESIDERIAMO! PAGHERANNO PER LA
MORTE
DELL’ISPETTORE MEGURE!”
Tutti
noi ci sbrigammo ad obbedire ai
suoi ordini. Mentre ne
raccoglievo due afferrando la patta delle loro mutande, notai il
commissario prendere
in disparte Simon e parlare con lui sottovoce.
Un
quarto d’ora dopo, tutti
i membri del clan Kuchiki erano
stati scortati ed imprigionati all’interno dei camioncini
penitenziari. Domenico
e Claudia mi raggiunsero subito dopo aver completato
l’arresto di tutto il clan,
offesi.
“Potevate avvisarci di
questa storia…”
iniziò Domenico,
decisamente troppo agitato “In due
contro
un centinaio di assassini… che vi è venuto in
mente?!”
“Nemmeno
a me ha dato
il tempo di parlarne con qualcuno… se non lo avessi seguito,
avrebbe agito da
solo!” ammisi io.
Il
comportamento avuto da Simon mi
aveva allarmato, e non
poco…
… quella che avevo
percepito era senz’altro un’aura oscura e
malvagia.
Era
un’aura che, a mia percezione, non gli
apparteneva affatto.
Eppure, ormai, riuscivo a percepirla chiaramente dentro di
lui…
… come se,
dentro di lui, si trovasse
una seconda personalità.
Avevo visto
Hunter
Warrior?
Io
avevo immaginato si trattasse
soltanto di un assassino
spietato e crudele, ma sempre una maschera del vero Simon Kog.
Tuttavia,
qualcosa mi stava facendo ricredere su
quell’aspetto…
…
non era
paragonabile, a livello di potenza, con mostri quali Freezer e Black
Goku… ma
l’oscurità del suo KI, dovevo prenderne atto, era
molto… troppo simile alla
loro!
Non
potevo ignorarlo.
Perciò decisi di fare una proposta ai
miei colleghi.
“Ragazzi… che ne
dite se questa sera io e voi
due
ci incontrassimo a casa mia? Vorrei parlare di…”
“… di me. Non
è vero?”
Mi
voltai scioccato alle mie spalle.
Accidenti!
Ce l’avevo
dietro le spalle e non me ne ero
accorto! Il motivo era molto semplice… aveva
l’aura azzerata!
“EH?!
SIMON!? DA
DOVE…”
“Ci
hai provato… se
dovete vedervi, fatelo anche col piccolo Conan e con me… nel mio appartamento!”
ci disse lui con preoccupazione “Anche
io devo parlarvi di qualcosa… ed è molto
importante!”
***
SIMON
[Vector
to The Heavens – KH
Orchestra]
Quella
giornata era andata perfino
peggio della precedente…
…
no… era stata
semplicemente un inferno.
Nonostante
avessimo catturato un
intero clan di mafiosi nel
giro di due giorni, le nostre perdite erano state troppo
pesanti…
…
erano morti
centinaia di bambini innocenti… non potevamo sentirci
soddisfatti...
…
e l’ispettore
Megure… era stato ucciso…
…
era tutta colpa
nostra!
Fui
io, dopo aver ricevuto il
permesso da parte del
commissario Kuroda, a dover annunciare l’accaduto ai feriti
in ospedale.
Miwako
e Wataru scoppiarono a
piangere, disperati. Heiji
cominciò a sferrare pugni sul muro con la mano libera. Il
detective Kogoro
rischiò di avere un infarto, così come mio padre.
In quell’occasione, non
trovai Ai. Si era rinchiusa dentro al bagno, disperata, cercando in
tutti i
modi di chiamare i suoi amici dal cellulare.
Quando
bussai alla porta e la
chiamai, lei uscii lentamente,
quasi implorante con lo sguardo… bastò
quest’ultimo a farle capire che era
tutto inutile…
... ma prima
che
potesse sfogarsi con me, decisi di alleggerirle, almeno in parte, quel
peso
straziante nel suo cuore, rivelandole che Ayumi si era salvata e che in
quel
momento si trovasse a casa.
Il lamento
che
produsse mi lacerò l’anima… non so
quale santo riuscii a farmi trattenere le
lacrime.
La cattura
dell’intero clan Kuchiki si
era rivelata un vero e proprio
fallimento. Inutile girarci attorno.
Venni
a sapere anche che Conan si
fosse sentito male alla
centrale di polizia e che fu portato nel nostro stesso ospedale per
accertamenti. Per fortuna, non si trattò di nulla di grave e
poté essere
dimesso in meno di un’ora.
Alla
fine io decisi di andare via e
con me vennero mio
padre, Ai e Conan. Quest’ultimo avrebbe passato le notti
successive a casa del
dottore, mentre Ran sarebbe andata a vivere da sua madre fino a quando
Kogoro
non fosse stato dimesso.
Erano
le nove e mezzo quando
raggiungemmo la casa di mio
padre. Prima di salutarli, tuttavia, avevo chiesto a Conan di venire a
casa mia
e lui venne, lasciando che il dottore ed Ai rimanessero nella loro
dimora.
Erano
le dieci di sera quando tutti
quanti ci riunimmo a
casa mia. Eravamo io, Conan, Crilin, Domenico e Claudia, ovvero i
membri della
Sezione Anti-Mafia, e ci eravamo seduti in cucina, sulle sedie attorno
al tavolo.
C’erano
molti argomenti da
trattare quella sera. Il primo
riguardava ciò che non aveva funzionato in questi due
giorni, valutando chi o
cosa era necessario aggiungere alla nostra squadra. Il secondo
riguardava tutti
gli indizi che avevamo raccolto. Il terzo ed ultimo argomento
riguardava il
luogo segreto dove ci saremmo dovuti incontrare.
Come
era prevedibile, fu difficile
all’inizio intavolare un
discorso serio, ma alla fine iniziammo a raccogliere i frutti di
quell’incontro
segreto.
[Crushing
Defeat – DRAGON BALL SUPER]
“Conan…
quali sono, secondo te, gli errori
più
grandi che abbiamo commesso?” domandai io
al piccolo, che imbarazzato
ammise.
“Io…
io non so cosa dirti, Simon…
ora che ho
scoperto parte del tuo passato, mi vergogno a farti la
paternale…”
“Non sono un
genio… né
tantomeno un santo. Anche
io ho commesso i miei errori personali, ragazzino, ed i nostri
amici lo sanno perfettamente!” lo rassicurai io con
sincerità “Quello
che ti chiedo sono dei pareri personali, non delle sentenze…”
“Allora
d’accordo… credo che in
questo momento siamo semplicemente
troppo pochi” propose Conan a tutti noi
“Con qualche uomo di esperienza in
più, il nostro lavoro sarebbe stato
certamente più semplice e preciso…”
“Sono d’accordo
con te, Conan…”
confermò Domenico, affermando
poi “…
il nostro secondo errore è stato sottovalutarli. Simon e noi abbiamo agito, se si può
definire così, all’italiana. A
differenza dei giapponesi, i mafiosi del nostro paese non possedevano
delle
tecnologie e delle armi così sviluppate e pericolose. Questo
impediva ai nostri
vecchi nemici di reagire in poco tempo. La
Yakuza, invece, ci ha decisamente anticipato!”
“Non abbiamo preso in
considerazione il fatto che
anche altre persone
fossero in grado di utilizzare il KI!”
ammise Crilin con aria colpevole
“Ero così abituato ad
essere uno dei
pochi uomini ad averlo appreso che non ho pensato esistessero nemici
con carte
simili da giocare. Domenico ha
ragione…
li abbiamo decisamente sottovalutati! Poi
c’è un altro fattore da
considerare… ci siamo fatti prendere troppo dalla rabbia e
dalla frenesia.
Abbiamo preso decisioni che, in altre situazioni, non avremmo mai preso”
Sapevo
a chi Crilin si
riferisse…
…
a me.
Era
questo il motivo per il quale lui
voleva parlare prima
da solo con Domenico e Claudia. Ero io quello che si era lasciato
prendere
dalla rabbia, proprio davanti ai suoi occhi. Avevo perso il controllo
della mia
ragione per la seconda volta e, se non fosse stato per il grido del mio
amico,
avrei compiuto la stessa strage attuata l’altro pomeriggio.
Inutile
girarci attorno. Quei tre
anni nella Tele
Information avevano dilaniato la mia anima e l’avevano
destabilizzata, e quando
mi trovavo di fronte a situazioni così minacciose, il mio
lato da Hunter
Warrior cercava di fuoriuscire da me e tenerlo a bada era
un’impresa titanica.
Agire in
solitario…
non avere alcuna pietà del mio nemico… essere
pronto ad uccidere senza alcun
rimpianto… godere nel farlo…
Ero
stato affidato a molti psichiatri
in Italia, dopo la
sconfitta dell’X-X-I, ma nessuno di essi mi ritenne
mentalmente instabile,
definendomi invece un uomo dalla mente brillante. Dentro di me,
però,
continuavo a sentirmi sporco, e gli avvenimenti di quei giorni altro
non
facevano che confermare quella verità.
Dovevo imparare a
controllare quel lato oscuro del
mio io… tenerlo a
bada per non farlo fuoriuscire mai più!
“Senza contare che abbiamo
agito tutti in maniera
separata…”
seguì Claudia con dispiacere “Questa
sezione è nata soltanto lo scorso pomeriggio ed eravamo solo
in tre… poi si
sono aggiunti Conan e Crilin, ma avevamo già preparato la
frittata. Oggi la
cattura è avvenuta solo e soltanto grazie a Simon e Crilin. Non possiamo continuare a muoverci in questo
modo. Dobbiamo stabilire subito dei ruoli ben precisi ed essere tutti
partecipi
dell’obbiettivo comune!”
“Dei ruoli, eh?”
esclamai io, riflettendo sulle parole dei miei
colleghi.
[L’s
Theme – DEATH NOTE]
Claudia
aveva raccolto in
un’unica motivazione tutti gli
errori che avevamo commesso e ci aveva già dato uno spunto
da cui partire.
“Quindici…”
Lasciai
la cucina, tra la
curiosità dei miei compagni che
non mi seguirono. Mi affrettai a raggiungere l’armadio della
mia camera da
letto, recuperando dalla valigia uno dei miei giochi
d’infanzia preferiti,
regalato da mia madre per il mio decimo compleanno. Poi tornai dagli
altri e lo
mostrai loro.
Era
la mia prima scacchiera.
Avevo
sempre amato il gioco degli
Scacchi, perché era
impossibile barare per vincere. Se eri più bravo
dell’avversario, vincevi… e se
non lo eri, perdevi. Semplice. Fino a quel momento, non avevo
conosciuto
nessuno che fosse stato in grado di battermi, e tutti quelli che
conoscevano la
mia passione mi avevano consigliato di partecipare ad un torneo.
Partecipai e
vinsi, a livello nazionale, ad un solo campionato, a
vent’anni, ma a causa
degli avvenimenti della mia vita non potetti continuare.
Partecipare
ad un altro di questi
tornei non sarebbe stato
affatto male. Era un ottimo allenamento per la mente, soprattutto nella
situazione in cui ci trovavamo, ed era proprio per quel motivo che
avevo deciso
di mostrarla loro, parlando della mia idea.
“Quale modo migliore di
decretare i ruoli se non
comparandoli a quelli
degli scacchi? Non esiste modo migliore di simulare una
battaglia… i Re
rappresentano i nostri obiettivi e
quelli della Yakuza. Chi cattura l’altro vince! In base a
questo, adesso
sappiamo che la nostra sezione dovrà contare di una regina,
due alfieri, due
cavalli e due torri, più otto pedoni! In
tutto dovremo essere in quindici!”
Poggiai
la scacchiera proprio al
centro del tavolo, visibile
a tutti, e posizionai i due re nelle rispettive caselle di
appartenenza. Noi
saremmo stati i bianchi, la Yakuza i neri.
“Partiamo dalle due
torri…
possono muoversi liberamente di più caselle ma solo in
orizzontale ed in
verticale. Se dovessi paragonare la torre ad una persona… sarebbe forte e caparbia, in grado sia di
difendersi che di attaccare.
Il suo punto debole, tuttavia, è la sua poca
libertà di pensiero. Non
è in grado di affrontare dei pericoli
completamente da sola, e se lo facesse, metterebbe in pericolo sia lei
che la
sua squadra. Chi tra di voi si sente una torre?”
Claudia,
come avevo previsto,
alzò la mano leggermente
indispettita.
“Sei perfetta nel ruolo di
torre. Non ti sto
offendendo… al contrario!”
la tranquillizzai io
immediatamente “Ogni
ruolo avrà i suoi pregi ed i suoi difetti. E’
importante conoscere
se stessi, perché solo così potremo migliorare. Ci servirà un’altra torre,
ovvero una persona abbastanza forte sia in
attacco che in difesa. Non deve essere obbligatoriamente una cima di
intelligenza, ma deve conoscere molto bene i movimenti di un agente di
polizia!”
“Io credo di sapere chi
possa aiutarci… però
devo prima parlarne con lui!”
mi rispose immediatamente Conan
“E’
anche molto intelligente… farebbe proprio al caso nostro!”
“Meglio
così! Facci
sapere la sua risposta quanto prima!”
accettò Crilin, prima di domandare “Gli
alfieri invece cosa rappresentano?”
Posizionai
una torre bianca sulla
scacchiera, poi risposi
alla domanda del mio collega più anziano.
“Gli
alfieri sono i
pezzi che possono muoversi di quante caselle desiderano, ma soltanto in
diagonale. Sono molto utili per difendere pezzi importanti o per
incastrare il re
nemico. Una persona molto simile agli
alfieri è la figura dello scienziato, che con i suoi
marchingegni può aiutare
gli amici e mettere in trappola i nemici. Il loro punto
debole è molto
semplice: non possono cambiare il colore del loro sentiero… ovvero non sono in grado di agire in
situazioni diverse da quelle in cui eccellono. Chi si sente
un alfiere?”
“E’
il mio pezzo
preferito!” affermò Domenico,
posizionando l’alfiere bianco sopra la
scacchiera “Sono
curioso di sapere chi sarà il mio compagno…”
“Perché non
chiedi a tuo padre?”
mi propose Crilin con rispetto
“I suoi gadjet sarebbero perfetti
per
noi, e lui non correrebbe alcun rischio con questo compito…
oppure conosco
un’altra mia amica altrettanto in gamba! Accetterà
senza pensarci due volte!”
“Ci avevo pensato anche io,
ma non mi va a genio
l’idea di mettere in
mezzo mio padre…” ammisi io
infastidito dall’idea “… perciò preferisco prima
conoscere la tua amica, prima di accettare. Magari potrebbero perfino parlare tra di loro per
aiutarci, chissà. Adesso tocca ai
cavalli… a mio parere ne
abbiamo già due perfetti!”
“Davvero?”
mi
domandò incredula Claudia “Chi sarebbero?”
Io
mi limitai ad indicare Conan e
Crilin, poggiando i due
cavalli bianchi sulla scacchiera.
“Eh?! Io un cavallo?”
esclamò sorpreso il mio collega.
“Perché scusa?”
mi domandò invece Conan, con sorpresa.
“Voi siete le frecce
più imprevedibili
del nostro arco. Un passo
orizzontale o verticale… poi uno
in diagonale. I cavalli sono, a mio
avviso, i pezzi più rappresentativi degli scacchi,
perché incarnano alla
perfezione l’ideale del genio assoluto!”
affermai io convinto delle mie
parole “Conan… non so quale sia
il tuo passato, ma conosco il tuo presente… e
questo mi dice che tu sei un bambino prodigio di sette anni in grado
di risolvere qualsiasi caso di omicidio tutto da solo. Al
lato opposto ci
sei tu, Crilin… non hai
la stessa
intelligenza di questo marmocchio, ma dai tuoi racconti so che hai
affrontato
dei mostri in grado di radere al suolo il nostro pianeta. Non importa
se non
hai sempre vinto le tue battaglie… le
tue capacità nelle arti marziali e nell’utilizzo
del KI, oltre alla tua
esperienza nella polizia, saranno decisive per la nostra sezione
Anti-mafia!
Dubito che la Yakuza possa permettersi dei cavalli così
potenti!”
Dopo
aver detto ciò, mi
voltai verso i pezzi mancanti.
Ero una
torre, un
alfiere od una regina? Perché non chiedere direttamente a
loro quale fosse il
mio miglior ruolo?
“A vostro parere, quale
pezzo dovrei essere io?”
“E’ ovvio! Tu sei
la regina!”
mi rispose semplicemente Conan con
un sorriso sincero “Attacco totale e
difesa totale. Puoi muoverti di quante caselle vuoi in orizzontale o in
verticale o in diagonale. Sei il pezzo
che tutti vogliono distruggere, oltre che il più pericoloso
da affrontare. E’
la persona che ha avuto più esperienze tra di noi. Tu sei
forte, astuto,
intelligente, sei un ottimo combattente e sai muoverti alla perfezione
in
situazioni di pericolo!”
“Senza
contare che
conosci dieci lingue in tutto…”
rivelò a tutti Domenico sogghignando.
Ovviamente
Crilin e Conan rimasero di
stucco davanti a
quella notizia, mentre Claudia ridacchiò davanti alla loro
reazione.
“CHE?!
STA DICENDO
SUL SERIO!?”
“Mi sono dovuto
adeguare…”
ammisi io, prendendo il pezzo della
regina e posizionandolo sulla scacchiera “Il
punto debole è molto semplice da intuire… l’eccesso
di potere potrebbe portare la regina ad essere troppo arrogante e
spavalda,
rischiando di essere messa in trappola e mettendo a repentaglio la
vittoria del
suo esercito.Sì…
direi proprio
che la regina della nostra sezione sono io. Ora
tocca ad otto pezzi molto particolari, ovvero i pedoni.Vi chiedo di fare attenzione, perché i
pedoni potrebbero all’apparenza essere pezzi semplici da
spiegare, ma non tutti
riescono a comprenderne l’importanza. Questi
possono soltanto muoversi in
avanti, senza mai voltarsi indietro. Si muovono soltanto di un passo,
massimo
due alla mossa iniziale, e mangiano soltanto in diagonale con la stessa
distanza. Se raggiungono l’altro lato della scacchiera,
possono trasformarsi in
un pezzo a loro scelta. Chi potrebbe
rappresentare un pedone, secondo voi?”
A
rispondere fu ancora Conan, ma
stavolta lo fece con
incertezza.
[Colonna
Sonora – SQUADRA
ANTIMAFIA]
“Sai…
non ne ho la più
pallida idea…”
“I nostri possibili
sostituti…”
specificai io con fermezza,
sbalordendo tutti quanti “…
non importa
se sono piccoli come Conan o vicini alla pensione… gli otto pedoni sono coloro che dovranno
sostituirci un giorno semmai
uno di noi non dovesse sopravvivere alla partita. Le uniche
qualità di cui
hanno bisogno sono il coraggio, lo spirito di sacrificio… e
soprattutto la
forza di non arrendersi mai. Questo non è un ruolo
dal quale si possono
escludere le persone a noi care… se
un
vostro parente od un vostro amico ha queste qualità pretendo
che ne diciate immediatamente
il nome!”
Nessuno
si azzardò a
parlare per diversi minuti.
Li avevo
colti davvero
alla sprovvista con quella decisione, ma non potevo fare altrimenti.
Scegliere
dei pedoni era la decisione più importante da prendere se
dovevamo stabilire
dei ruoli o se dovevamo combattere contro la Yakuza.
“Che ci crediate o meno, i
pedoni sono i pezzi
più importanti degli
scacchi. Adesso ve ne darò una piccola dimostrazione!”
Presi
tutti i pezzi neri e li
posizionai davanti a quelli
che avevo precedentemente messo.
Solo a quel
punto
notai il cambiamento nei loro sguardi… solo a quel punto
detti loro la risposta
a tutte le domande ed i dubbi che avevano avuto.
“Tutti gli errori di cui
abbiamo parlato in
precedenza erano corretti e
questa disposizione ne è la prova schiacciante…
osservate! Quella che state
vedendo in questo momento è la situazione iniziale con la
quale abbiamo
affrontato il clan Kuchiki.
I
neri sono i nostri avversari ed erano posizionati perfettamente, coi
loro
pedoni che hanno fatto da scudo momentaneo a tutti i pezzi
più potenti, mentre
a noi mancavano tutte le difese, oltre ad una torre ed un
alfiere…”
“Tu stai paragonando i loro
pedoni ai cecchini, non
è così?”
cercò di capire Claudia confusa.
“Si.
Ieri, il clan Kuchiki
ha mandato tutti i suoi pedoni allo sbaraglio ed io, regina, ho piazza
pulita riportando
la nostra situazione in parità!”
Detto
ciò, tolsi tutti i
pedoni neri dalla scacchiera.
“A
questo punto, però,
comincia la parte peggiore. Una preda
ferita ha solo due possibilità... arrendersi al predatore o
lottare per la sua
vita! Purtroppo per noi il clan Kuchiki ha scelto la seconda,
e lo stesso
abbiamo fatto io e Crilin. Alla fine,
gli unici a rimanere in piedi sono stati i due re…”
Presi
la scacchiera e la rivoltai,
facendo cadere tutti gli
altri pezzi sul tavolo… poi riposizionai i due re su di essa.
“… e a questo
punto, la partita
è terminata in parità. Nessuno di noi ha
raggiunto il suo reale obiettivo… e tutti hanno perso! L’unica cosa che rimane da fare
è ricominciare
a giocare, fino a quando uno dei due pretendenti non si
arrende… aumentando il
numero delle vittime. Questa battaglia ormai è iniziata e
non può più essere
fermata. Sarò sincero con
voi… io ho già
in mente una delle mie pedine, mentre sull’altra sono ancora
indeciso… la prima
è Son Pan, nipote di Mr Satan! La seconda è Ai
Haibara, mia sorella adottiva!”
Davanti
a quelle scelte, tutti
rimasero letteralmente
scioccati!
“DUE
BAMBINE?!”
esclamò furibondo Domenico “Vorresti mettere contro la Yakuza due
bambine innocenti? Vuoi rovinare loro l’infanzia?!”
“Io
non voglio
rovinare la loro vita… VOGLIO CHE
IMPARINO
A COMBATTERE PER IL LORO FUTURO!”
Domenico
sbiancò di colpo
notando il mio sguardo carico di
rabbia e rancore per tutto quello che era successo quel giorno.
Claudia
e Crilin capirono la mia
agitazione e si fiondarono
subito a trattenermi, ma non ce n’era bisogno. Non avevo
perso il controllo
questa volta.
“Simon… ti prego! Devi
essere molto più chiaro! Non ci
stiamo
capendo nulla!” mi disse supplicante
Crilin “Pan ha soltanto cinque anni,
ed è la figlia di un mio grande amico!
Perché proprio lei? Non sarebbe
più
saggio parlarne con l’agente Sato o l’agente Takagi?”
“Semplicemente non sono
adatti…”
risposi loro con fermezza “…
tra un anno loro due si dovranno sposare e
dovranno pensare a creare una famiglia… dovranno sacrificare
il loro futuro per
il bene dei loro figli. Lo stesso potrebbe valere per tua moglie C-18.
Mi hai
raccontato quanto lei sia più forte di te, ma non posso
chiederle di mettere a
rischio tutto ciò che ha costruito con te per il bene del
Giappone. I pedoni sono pezzi che non possono
avere
alcun rimpianto perché in gioco ci sarà il loro
futuro! Non è tutto… c’è
una cosa che non mi avete dato modo di
spiegare…”
“Cioè?”
mi chiese
sempre più confusa Claudia.
“Loro
non devono combattere
adesso al nostro fianco, e spero non lo facciano in futuro…il
nostro compito sarà semplicemente quello di appoggiare tutte
le loro scelte,
aiutandoli a crescere e a maturare.Mandare
un pedone a combattere contro dei nemici senza alcuna preparazione
è un vero e
proprio suicidio… ciò
che dovremmo fare
è aiutarli a non inchinarsi davanti al potere della Yakuza!Pan è gentile, generosa, coraggiosa
e
desidera diventare forte come suo nonno per diventare una grande eroina!
Per lei la Yakuza è già una nemica e non
accetterebbe mai di farsi comandare da
un uomo come quell’imbecille di Aizen Abarai! Ecco
cos’è un pedone! Ciò che dovremo fare
noi è darle tutta la mano
possibile affinché il suo sogno si realizzi!”
“Allora perché
hai scelto Ai?
Perché proprio lei? Non vuoi mettere il
dottor Agasa in mezzo a questa storia… e ci infili dentro
proprio la sua figlia
adottiva?” mi domandò
sconvolto Conan, incapace di accettare che io
avessi preso anche solo in considerazione quell’idea.
[L’aquila
– SQUADRA ANTIMAFIA]
“Perché
quella
bambina, nonostante non voglia raccontarlo, ha passato una vita simile
a quella
che ho vissuto io… ed è un vero e proprio
miracolo che ne sia uscita quasi del
tutto indenne! Io non riesco più
nemmeno
a riconoscermi, ma lei… dentro di se, lei ha un coraggio che
deve solo lasciar
andare! Deve solo comprenderlo, Conan…
distruggere quella corazza che ha costruito attorno a se… Ai
deve capire di
non essere da sola e che tutte le persone vicino a lei
l’apprezzano e
desiderano soltanto la sua felicità. Solo
quando capirà che l’unica maniera di sfuggire alle
sue paure è affrontarle e
sconfiggerle… solo allora diventerà un pedone
perfetto per la nostra lotta
contro la Yakuza… e ricomincerà davvero a vivere!”
Le
braccia del piccolo Conan caddero
sui suoi fianchi,
mentre tutti gli altri riuscirono finalmente a capire il mio messaggio.
“Persone
che possano
trasmettere il nostro messaggio… ragazzi che desiderano la
pace e la gioia… questi
sono i pedoni…” comprese finalmente
Crilin, sorridendo colpito.
“Sono
un idiota, lo
ammetto…” disse amaramente Domenico,
rendendosi conto di quanto fossero
importanti le mie parole.
“E’
lo stesso sogno
che tanti eroi, morti per la mafia, ci hanno chiesto di trasmettere
alle
generazioni future…” esclamò
Claudia commossa, ripensando sicuramente a
tutti i colleghi che erano morti per proteggerci durante
l’infiltrazione alla
X-X-I.
“…
ed è lo stesso
messaggio che ieri l’ispettore Megure ci ha comunicato prima
di andare in
quella villa…” conclusi io, con una
stretta al cuore per la sorte che gli
era capitata…
***
“…
voglio che mi facciate un’ultima promessa, prima di darvi il
mio completo
benestare. Se dovesse succedermi qualcosa… qualsiasi
cosa… questa sezione dovrà
andare avanti anche senza di me! Sono stato chiaro?”
“Mi
ascolti molto bene, signor ispettore! Se qualcuno si
azzarderà a torcerle anche
solo un capello dovrà vedersela con me… mi ha
capito?!”
“Può
stare tranquillo, agente Kog… non credo che potranno
torcermi quei pochi
capelli che mi rimangono!”
***
Una
lacrima scese lungo il mio viso
ripensando ai discorsi
che avevamo fatto la sera precedente.
Non ero
riuscito a
proteggerlo… era morto a causa dei nostri errori,
così come tutti quei bambini.
Quel peso me lo sarei portato per il resto della mia vita, fino
all’inferno.
Tuttavia
potevo ancora
mantenere la mia promessa… la Yakuza doveva sparire,
esattamente come aveva
fatto la Mafia Italiana…
…
ed ero pronto a
tutto pur di vendicare le sofferenze che avevano causato ai miei amici!
“Allora io…
credo di conoscere una
persona… posso scegliere Ran come
pedone? Lei un giorno
vorrebbe
diventare un ispettore… credete che sia adatta?”
mi domandò il piccolo
Conan, abbassando lo sguardo. Sembrava gli avessero appena strappato un
dente
senza anestesia.
Io
mi avvicinai al piccolo ragazzino
e gli accarezzai la
testa, comprendendo le sue paure.
“Fidati di me,
Conan… se
c’è qualcosa che una persona apprezza è
proprio il sentirsi appoggiata! Non potevi
fare scelta migliore!”
“Allora
anche io ho
delle persone da proporre…” propose
allora Crilin “…
una si chiama Bra ed è una
coetanea di Pan.
E’ forte,
proprio come la nipotina di Satan. Anche lei non si farebbe mettere i
piedi in
testa dalla Yakuza, ma è una piccola testa calda come suo
padre… mentre l’altra
persona è mia figlia, ma non
sono convinto della mia scelta. Vorrei farvela conoscere,
così potreste
dirmi voi se è adatta…”
“Tua figlia ha tendenze
criminali?”
gli domandò Domenico.
“ASSOLUTAMENTE
NO!”
“E’ coraggiosa?”
gli chiese invece Claudia.
“Ecco…
non lo so… so che si sta allenando
nelle
arti marziali col mio amico Ten Shinan ma non so quanto sia diventata
forte…
so che le piacerebbe diventare una ranger come il mio nuoro,
ma…”
“Allora tua figlia
è un ottimo pedone!”
lo rassicurai io,
poggiandogli una mano sulla spalla “Abbiamo cinque pedoni… ne mancano altri
tre
e potremo incominciare la seconda partita! Sai a chi stavo pensando, Crilin?
Alle ragazze che si stanno allenando all’Accademia di Mr
Satan! Una era
Ran, mentre le altre due…”
“… si chiamano
Kazuha Toyama e Sera
Masumi!” rispose
immediatamente Conan alla mia domanda “Insieme a loro ci stanno anche le mie amiche
Ai Haibara e Ayumi Yoshida!”
[No
More – DRAGON BALL SUPER]
“Anche quella bambina si
sta allenando con Goku?
Ora capisco perché si è
attaccata tanto a
lui quando lo ha visto all’accademia…
poverina…” ammise Crilin dispiaciuto
prima però di dichiarare allegramente “… per fortuna
gli allenamenti del mio amico
la faranno diventare molto più estroversa e forte!”
Un’idea
mi
balenò subito in mente.
E
se…
“Crilin…
Conan… quando si allenano di
solito le ragazze?”
“Il sabato, se non
sbaglio…”
rispose il padre di Marron “Perché?”
“Semplice…
voglio assistere ai loro allenamenti!”
risposi loro con fermezza “Voglio vedere la loro reazione quando la
prossima volta sarò io il loro insegnante!”
“Vuoi allenarle tu?”
mi chiese sorpreso Domenico “Non
immaginavo avresti insegnato loro le tue
tecniche segrete…”
“Non impareranno a
copiarmi… ma a trovare
una loro strada! Voglio
dimostrare loro che non è necessario
percorrere la stessa strada di Son Goku o del nostro amico
Crilin… è possibile
diventare forti anche grazie
all’astuzia! Questo è il mio obiettivo per il
prossimo sabato!”
Decisi
di recuperare i pezzi della
mia scacchiera e di
rimetterli a posto.
Nel
mentre, incominciai
già a pensare ad una possibile sfida
da proporre alle giovani allieve, una prova in grado di stimolare non
soltanto
la loro forza e la loro astuzia, ma anche il loro carattere
nascosto…
…
un combattimento uno
contro tutti era l’ideale per loro. Io, al massimo della mia
potenza e delle
mie capacità, contro le ragazze e i loro maestri…
…
sarebbe stato
davvero divertente! Avrei finalmente valutato la potenza di tutti gli
amici di
Crilin!
Tornai
dai miei colleghi e domandai
ancora.
[Terror
– DRAGON BALL SUPER]
“Adesso voglio parlarvi di
una scoperta che ho fatto
di recente…
prestate il massimo dell’attenzione!”
iniziai io, cominciando il mio
racconto “Ricordate
l’incontro segreto di
ieri sera? Mentre stavamo discutendo,
due aure sospette sono entrate dentro la villa di Ichigo Kuchiki.
Hanno
raggiunto il suo ufficio, riuscendo ad eludere tutte le trappole. Hanno recuperato l’agendina che tu,
Claudia, hai memorizzato. Dopodiché sono fuggiti
senza lasciare alcuna
traccia del loro passaggio. Improvvisamente
questi tizi hanno azzerato la loro aura, dissolvendosi nel nulla.
Ora non
ho la più pallida idea di dove si trovino!”
“Tiro a
indovinare… non facevano parte
del clan Kuchiki, non è così?”
affermò Claudia.
“Lo penso
anch’io…”
ammise Conan riflettendoci su “… per
quale motivo avrebbero dovuto recuperare un’agenda personale
del loro boss
quando il pericolo maggiore riguardava la cassaforte con dentro i
soldi? Scommetto che i
suoi compagni non sapevano
nemmeno della sua esistenza!”
“Indovinato!”
confermai io “Un’ora
dopo, infatti, tutti i membri rimanenti del Clan Kuchiki sono entrati
nella
villa e non hanno minimamente toccato l’ufficio, fiondandosi
invece dentro la
camera blindata e recuperando tutti i soldi che vi erano
all’interno. Hanno
portato il loro bottino dentro un’altra villa, la stessa
nella quale li abbiamo
catturati. Lo ammetto…
all’inizio avevo
pensato che i primi due sconosciuti facessero parte dello stesso clan.
Per
questo, invece di andare ad attaccare i Kuchiki, ho atteso che questi
due li
raggiungessero nel loro nascondiglio… quando
poi mi sono reso conto che i kamikaze si trovassero già a
scuola e che le due
aure si fossero completamente azzerate, ho compreso il mio sbaglio.
Per
fortuna Crilin, i due Great Sayaman e Goku sono riusciti a salvare
quante più
vite possibili e a portare tutti i sopravvissuti
all’Accademia di Mr Satan. E’
solo a quel punto che io ho chiamato
Crilin, l’unico tra di voi in grado di raggiungermi in pochi
minuti… per il
resto sapete cosa è successo.Claudia…
tutti i numeri di cellulare che hai memorizzato… potresti
scriverteli su un
quaderno? Quando ci incontreremo al prossimo meeting, vorrei
controllarli e
leggerli tutti…”
“Avevo già
iniziato questo pomeriggio
perché sapevo me lo avresti
chiesto…” mi rivelò
la mia collega alzando il pollice all’insù
“…
domani sera sarà pronto!”
“Meglio
evitare di
comunicare con i cellulari o i computer per questioni legate
all’Anti-Mafia…”
decretò Domenico con fermezza “Dobbiamo pensare ad un modo per rimanere
aggiornati senza farci beccare da altri personaggi scomodi!”
“Ecco…
grazie
Domenico! Mi hai dato lo spunto per
parlarvi di un argomento ancora più importante! Vedete di
ascoltarmi con
attenzione!”
Quando
ricevetti
l’attenzione da parte di tutti i miei
compagni, affermai loro.
[Golden
Frieza Takes the
Stage! – DRAGON BALL SUPER]
“Qualunque cosa accada o vi
dica… non
fidatevi di Hyoe Kuroda fino a un mio differente ordine!”
“E’ successo
qualcosa mentre parlavate
dopo la cattura del clan Kuchiki,
non è così?”
capì Crilin.
“Mi ha detto esattamente
queste parole…”
raccontai io riferendo
il messaggio di Hyoe “– Non so cosa
tu o i tuoi amichetti
stiate architettando… ma dato che l’ispettore
Megure si è fidato così tanto di
voi, non posso fare altro che appoggiarlo nonostante sia morto. Ma vi
avverto…
non tollererò che avvenga un’altra strage del
genere! Ricordati sempre che i
Corvi sono sempre appollaiati sui loro trespoli, in attesa dei vostri
cadaveri!
–“
Tutti
gli altri mi guardarono
confusi. Solo Conan cambiò
letteralmente espressione del viso…
…
sembrava lo avessero
minacciato con una pistola!
“Non so voi… ma
a me sono venuti i
brividi!” affermò Crilin
“Soprattutto la parte dei
corvi…”
“Proprio per questo
sarà meglio lasciar
perdere gli aiuti di Kuroda… ho
il sospetto possa fare il doppio gioco!”
affermai io, trattenendo un
grosso sbadiglio “Direi che si
è fatta
una certa ora… sarà meglio riaggiornarci la
prossima volta. Non comunichiamo
coi cellulari, incontriamoci di persona qui un giorno a settimana. Abbiamo già una prossima data, ovvero
sabato mattina all’Accademia. Vedete di non
mancare… Crilin! Potresti invitare
anche tua figlia, Pan e Bra all’allenamento? Voglio vedere
anche loro
all’opera!”
“Sì, ma certo!”
esclamò subito il mio collega accennando un
cenno con la testa “Credimi…
ti lasceranno a bocca aperta!”
“Lo spero con tutto il
cuore…”
affermai io speranzoso.
Quelle otto
giovani ragazze
potevano davvero diventare la nostra ancora di salvezza nel momento del
bisogno.
***
CONAN
[Kokoro
o Shihai Shite iku
Yami – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Avevo
avuto un attacco di panico
subito dopo aver sentito
quella notizia al tele-giornale. Ero stato aiutato da Ran e, scoprii
con mia
grande sorpresa, dal commissario Kuroda, i quali furono tempestivi e
chiamarono
immediatamente l’ambulanza.
Quando avevo
riaperto
gli occhi, Ran si era gettata tra le mie braccia assieme ad Ai, la
quale aveva
saputo quello che mi era successo. I medici dell’ospedale mi
avevano detto che
era tutto apposto e che potevo già uscire
dall’ospedale.
Avevo
ricevuto il permesso, da parte
di Ran, di passare la
notte a casa del dottor Agasa per stare vicino ad Ai, mentre lei
sarebbe andata
a dormire da sua madre per quei giorni. Prima, però, avevo
deciso di passare a
casa di Simon, assieme a Crilin e i nostri nuovi amici italiani. Qui,
tutti noi
avevamo discusso di quanto fosse successo e di quanto dovessimo ancora
migliorare.
Era
stato un incontro molto
fruttuoso. Mi era davvero
piaciuta la sua spiegazione attraverso i pezzi degli scacchi. Era
riuscito a
farsi capire molto velocemente, riuscendo a trasmetterci tutto il suo
desiderio
di vendetta nei confronti della Yakuza.
Solo la
spiegazione
dei pedoni ci aveva lasciato senza parole. Delle persone a cui lasciare
in
eredità l’esito di quella battaglia terribile e
cruenta… delle otto scelte,
cinque di queste facevano parte della mia vita quotidiana. Sarebbe
stata la
scelta più giusta? Oppure le stavamo condannando ad un
destino troppo crudele?
Poi
c’era quella
scelta, presa da Simon, di prendere il controllo provvisorio dei loro
allenamenti…
…
desiderava
osservarle in battaglia… e solo a quel punto avrebbe dato
carta bianca sulle
nostre decisioni.
Ciò
che invece ci
aveva rivelato sul commissario Kuroda mi aveva fatto venire i brividi.
Quello non
era un
messaggio qualsiasi e solo io potevo saperlo…
… Hyoe Kuroda
conosceva gli Uomini in
Nero!
Era Rum? Non
era Rum?
Non potevo ancora saperlo. Sapevo che una delle sospettate, la
professoressa
Rumi, fosse morta durante l’attacco della scuola, dato che si
trovava al piano
terra insieme all’ispettore Megure e a tutti i bambini e
professori delle prime
elementari. Ora rimanevano soltanto quel cuoco davanti casa del
detective Kogoro,
Kanenori Wakita, e Hyoe Kuroda come sospettati.
Tutti
quanti uscirono
dall’appartamento di Simon,
salutandolo ed augurandogli buonanotte. Solo io rimasi dentro casa,
dato che il
figlio del dottor Agasa mi avrebbe riaccompagnato a casa del mio amico.
[Soundtrack
11 – DETECTIVE
CONAN]
Cinque
minuti dopo eravamo fuori
dagli appartamenti, in
mezzo alla strada.
In quel
momento ero
troppo scosso dalla morte di Sonoko, dell’ispettore, di
Mitsuiko e di Genta per
poter pensare lucidamente.
La
scuola elementare Teitan di Tokyo
aveva perso tutti i
suoi bambini della prima elementare, più alcuni di seconda
che si trovavano
proprio sopra il teatro. Le bombe, esplodendo, avevano fatto crollare
anche il
soffitto facendo precipitare sotto le macerie altre vittime innocenti.
Solo
Ayumi era riuscita a
sopravvivere a quella deflagrazione
improvvisa, probabilmente grazie ad una barriera di KI che aveva eretto
per istinto di
sopravvivenza, senza nemmeno rendersene conto, come mi aveva rivelato
Crilin
subito dopo averla vista.
Io,
Ai e la professoressa Kobayashi
eravamo stati graziati
dal destino. Il sottoscritto si era salvato perché era
assieme a Ran alla
centrale di polizia. Ai si trovava col dottore Agasa
all’ospedale, vicino a
Simon. La maestra aveva il giorno libero.
In meno di
due giorni
la mia vita era di nuovo cambiata completamente, esattamente come era
successo
sei mesi prima… e per la prima volta non sapevo
più come agire!
“Simon…
posso farti una domanda?”
“Certo, piccolo…
cosa vuoi sapere?”
“Quando
hai lavorato
nell’anti-mafia… non hai
mai avuto paura
per la sorte dei tuoi amici?”
Mi
voltai preoccupato verso di lui.
“Mia
madre non è stata
colta da un ictus… ma è stata uccisa davanti ai
miei occhi a causa di un
attacco mafioso da parte della Tele-Information. Da quel giorno non
c’è stato
un momento in cui non abbia provato il terrore di svegliarmi e di
vivere ogni
giornata… o l’incubo di
addormentarmi e
non riaprire più gli occhi…”
“Allora
perché hai
deciso di entrare nella Tele-Information come infiltrato? Avresti potuto vivere una vita
tranquilla…”
“Tu accetteresti di vivere
una vita tranquilla
adesso? Dopo che
così tante persone così care a te
sono state ingiustamente uccise? Ran
accetterebbe di non lottare e di non vendicare la morte della sua
migliore
amica?”
Compresi
le parole di Simon, e scossi
il capo lasciando che
qualche lacrima rigasse il mio viso.
Questo
però non
cancellava la mia paura…
“Quando
ti succedono
dei fatti così brutti, Conan… degli avvenimenti
tanto traumatici… le uniche due
scelte che ti rimangono sono… arrendersi
all’inevitabile… o diventare ancora più
forte, reagire e renderti
invulnerabile! Solo in questo modo sono riuscito a vendicare la morte
di mia
madre! E’ vero… non passa giorno che io
abbia paura per voi o per la mia
vita… ma la mia paura
più grande… quella
che più mi strazia l’anima da quel
giorno… è di essere dimenticato dalle
persone a cui voglio bene…”
“Dimenticato?”
domandai io stranito.
“Si…”
mi
disse lui, stringendosi il petto con una mano “…
Conan. Tu non sai ancora tutta la verità,
come io non so tutta la tua. A causa del
mio passato, esiste una probabilità, seppur remota, che, un
giorno, io sparisca
senza lasciare alcuna traccia o spiegazione… e ho paura
della sofferenza che
procurerei ad Hiroshi e Ai. Tu riesci a comprenderlo, piccolo
Conan?”
Annuii
con sincerità.
Sì,
anche io avevo quella
paura. Se l’organizzazione dei MIB
fosse riuscita a trovarmi come Conan e ad uccidermi, Shinichi e Conan
sarebbero
spariti per sempre dalla vita di Ran, ed il solo pensiero del dolore
che le
avrei procurato mi faceva tremare di paura.
“Lo
immaginavo… facciamoci una
promessa! Un giorno, quando
ci fideremo completamente l’uno dell’altro,
entrambi saremo sinceri l’uno con
l’altro e ci racconteremo i nostri segreti… ci
stai?”
Io
annuii, alzando il pugno verso di
lui.
Anche
stavolta i pugni
vennero collegati all’unisono rafforzando ancora una volta
quel legame che si
era creato.
“Eccoci qui! Io vado a casa!”
mi avvertì Simon dopo aver
raggiunto la dimora di suo padre e dopo aver suonato il citofono
“Mi raccomando… vedete di
dormire questa
notte! Siete rimasti svegli per più di un giorno! Se ci dovessero essere dei problemi, non esitare a
chiamarmi!”
“D’accordo…
tu non vuoi rimanere qui? A tuo
padre
farebbe piacere…”
“Dopo l’attacco
di stamattina preferisco
rimanere nel mio appartamento… ho bisogno di recuperare completamente le
mie energie… buonanotte!”
“Come
vuoi… buonanotte Simon!”
Varcai
il cancello
d’ingresso, mentre il giovane si
allontanò lentamente senza voltarsi nemmeno una volta, dalla
parte opposta di
casa sua.
Questo fece
nascere in
me dei sospetti, che si rivelarono esatti quando mi resi conto che
qualcuno ci
aveva seguiti nel frattempo, celandosi dietro ad un palo.
[Shittori
Tasogare – BOKU NO
HERO ACCADEMIA]
Non
ebbi tempo di pensarci. Ai
uscì fuori da casa e mi fece
entrare dentro, non lasciandomi il tempo di avvertire Simon. Non potevo
nemmeno
pensare di chiedere aiuto alla mia amica o a suo padre, o si sarebbero
preoccupati.
Dopo
essere entrato dentro casa, mi
arrivò un messaggio sul
cellulare da parte di Simon.
-
L’ho visto… me ne sbarazzo
immediatamente ;-) Saluta mio padre ed Ai da parte mia e dì
loro che sto bene e
che non devono preoccuparsi di me! Ci vediamo sabato
all’Accademia! -
Quel
testo riuscii a calmarmi. Avevo
conosciuto Simon solo
da poco, ma già avevo imparato una cosa importante di
lui…
…
non faceva mai
promesse a caso!
“Conan…
stasera
possiamo dormire assieme al dottore?”
Accettai
senza problemi la supplica
della mia amica,
cingendole un braccio attorno alla sua spalla.
Aveva pianto
da poco…
Era
ingiusto. Lei
voleva soltanto una vita felice e senza sofferenze… ed ogni
volta il destino
cercava di voltarle le spalle. Cosa aveva fatto di così male
per meritarsi
tutto questo?
Mi fermai
improvvisamente e l’abbracciai dolcemente, cogliendola alla
sprovvista.
“Ku…
Kudo-Kun…”
“Non l’avranno
vinta…”
le sussurrai io nell’orecchio “…
per quanto possano essere forti… nessuno
di questi bastardi l’avrà vinta contro di
noi… ti avevo promesso di
proteggerti e continuerò a farlo nonostante tutto!
D’accordo?”
Lei
accettò il mio
abbraccio e le mie parole, ricominciando
a piangere di dolore.
Nemmeno io,
stavolta,
riuscii a trattenermi… e potei dare sfogo a tutto lo strazio
che avevo provato
in quei giorni…
***
SIMON
[Itachi
Uchiha – NARUTO]
Dopo
aver mandato un messaggio a
Conan, mi accinsi subito a
controllare l’aura del nostro stalker.
Non era
così malvagia
come pensavo. Assomigliava più all’aura di un
poliziotto. Non era in grado di
utilizzare il KI, perciò sarebbe stato molto più
facile scappare da lui.
Tuttavia i miei piani
erano molto
differenti…
…
quando meno se lo
aspettò, decisi di attaccarlo e di
metterlo al tappeto senza dargli il tempo di reagire. Un colpo di
taglio alla
nuca da dietro le sue spalle, dopo essergli sparito davanti agli occhi,
fu più
che sufficiente.
Il
povero malcapitato cadde per
terra, privo di sensi,
mentre io mi accinsi subito a controllare le sue tasche.
Fui
fortunato. Vi trovai una pistola
ed un portafoglio, con
all’interno una carta d’identità ed un
distintivo…
…
FBI… Andre
Carmel…
Sospirai
con disappunto, rimettendo
tutto dentro le sue
tasche ed incamminandomi definitivamente a casa mia.
Ci mancava
soltanto la
polizia americana a darmi le tracce in quella situazione
complicata… possibile
mi avessero già scoperto?
Non
ero ben voluto dallo stato
d’oltre oceano. Nel corso
della mia infiltrazione, molti degli obiettivi si erano rivelati
politici
americani, sia democratici che repubblicani, corrotti e senza scrupoli.
Erano,
purtroppo per il sottoscritto, uomini con tante persone a proteggere le
loro
schiene, e ciò portò Hunter Warrior ad avere
quella taglia spaventosa.
Dopo
essere entrato
all’interno di casa mia, tuttavia,
percepii l’aura di un’altra persona avvicinarsi
allo svenuto agente americano,
facendolo entrare nella sua abitazione.
Sorrisi,
riconoscendo
l’energia di quell’uomo.
Ora capivo
il motivo
per il quale Conan si fidava molto di quel tizio…
perché avevo il sospetto che
la nostra torre sarebbe stata proprio lui?!
***
Ammettetelo…
in quanti di voi si
aspettavano un simile scenario già nel sesto capitolo? Sono
stato parecchio
cinico…
SONOKO
– Anche parecchio stronzo,
se posso permettermi!
AUTORE
- Ehm… Sonoko… è stata solo
una scelta di…
SONOKO
– SCELTA DI TRAMA UN CORNO!
HAI TOLTO DI MEZZO IL PERSONAGGIO FEMMINILE PIU’ AMATO DI
QUESTA SERIE!
AUTORE
– ( Seh… come no… )
JUZO
MEGURE – Sonoko, non farti
prendere dalla rabbia… l’autore deve aver avuto le
sue buone ragioni per far
questo…
GENTA
– Io, ad essere sincero…
vorrei tanto capire perché se l’è presa
proprio con noi! Non ci ha nemmeno
fatto fare qualcosa di grandioso… e poi volevamo partecipare
alle lezioni del
signor Goku, come Ayumi ed Ai!
MITSUIKO
– Ben detto, Genta! Questo
è stato un colpo basso, signor Autore! Un gesto simile non
ce lo saremmo mai
aspettato da parte sua!
AUTORE
– ( E che p****… ed ora che
mi invento… ma certo! ) GIUSTO! Mi stavo proprio per
dimenticare delle nuove
novità! Da questo momento, voi quattro aiuterete i nostri
lettori con gli
indizi! ( Ti prego… fa che se la bevano… fa che
se la bevano! )
GENTA
& MITSUIKO – CI STIAMO!
NON POSSIAMO TIRARCI INDIETRO COME MEMBRI DEI DETECTIVE BOYS!
JUZO
MEGURE – ( Poveri ragazzini,
ci sono cascati subito… ) Allora ci sto anche io!
SONOKO
– Scordatelo, autore da
strapazzo! IO PRETENDO DI ESSERE RESUSCITATA CON LE SFER…
AUTORE
– ALT! ALLARME SPOILER! Non
aggiungere parti della storia che non possiamo ancora
raccontare… o dirò a Re
Yammer di spedirti negli inferi! E poi... ( a questo punto,
dovrò andarci sul
pesante con lei… ) tu sei la famosa detective Sonoko Suzuki!
Tutti vorranno
sapere le tue deduzioni! Certo, potrei anche resuscitarti al volo, se
proprio
ci tieni… ma ti conviene davvero indossare quegli scomodi
Kimono per sudare
come i maiali!
SONOKO
– Mmmmhhhh… interessante…
d’accordo! Ci sto!
JUZO
MEGURE – (Non ci credo… ci è
cascata anche lei… )
Perfetto!
Direi di annunciare
subito una grande notizia. Questo è l’ultimo
capitolo nel quale aggiungerò i
nuovi indizi sui due manga/anime che inserirò come
Crossover! Chi è sicuro
della risposta, può scriverla nella recensione… e
chi indovinerà entro la
pubblicazione del prossimo, riceverà
un’anticipazione sul ruolo in questa
storia!
Riepiloghiamo
gli indizi per il
primo Manga!
1.Il
suo manga-ka
ha ancora 31 anni, il giorno della pubblicazione di questo capitolo.
2.E’
un manga in
cui, a farla da padrone… sono gli EROI!
MITSUIKO
& GENTA – Ehm… E’
TROPPO GENERICO! E POI L’ULTIMO INDIZIO E’
IMPOSSIBILE DA DECIFRARE!
AUTORE
– Lo ammetto, per voi
bambini è un tantino troppo generico…
SONOKO
– SOLO PER LORO?! NEMMENO NOI
ADULTI POSSIAMO…
JUZO
MEGURE – MA CERTO! Scommetto
che è un codice informatico, dico bene?!
AUTORE
– Esattamente! L’ultimo
indizio è un codice ESADECIMALE, che sfrutta 16 caratteri
(quelli numerici da 0
a 9, e quelli letterali da A ad F) per tradurre dei comandi ad un
computer! Il
miglior consiglio che posso darvi è quello di andare a
cercarvi un sito che
traduca dal codice esadecimale a quello letterale, oppure di andare a
cercarvi
una TABELLA ASCII per il codice Esadecimale!
MITSUIKO
– AH! Ora è più leggibile!
AUTORE
– Però devo ancora
aggiungere l’ultimo indizio! Spero che, con questo, io possa
chiarire tutti i
vostri dubbi su questo manga. Pronti?!
4.
La serie Anime è in fase di riproduzione in Italia da
settembre 2018!
SONOKO
– Pronto?! NOI QUATTRO SIAMO
GIAPPONESI! COME DOVREMMO FARE A SAPERE QUALI ANIME FANNO NELLA TUA
NAZ…
GENTA
– ECCO! Ho trovato! E’ stato
semplicissimo!
JUZO
MEGURE – Bravissimo Genta!
SONOKO
– EHHH?! MA MI PRENDETE IN
GIRO?
AUTORE
– ( Persino un bambino di
sette sa fare delle ricerche su internet con il suo smartphone ) Ebbene
sì… è
proprio quello!
MITSUIKO
– Abbiamo davvero fatto in
tempo… qui dice che il compleanno dell’autore
è tra quattordici giorni a
partire da oggi!
AUTORE
– (FACEPALM) Ottimo… altro
indizio spifferato al pubblico senza permesso. Allora passiamo
direttamente al
secondo manga/anime!
1.E’
edito dal 12
Giugno 2013 ed ha due protagonisti principali.
2.Questo
è
l’ultimo kanji (credo sia un kanji, non linciatemi se non
fosse così XD)…ん
3.Da
quest’opera
viene tratta anche un suo spin-off, con tre personaggi secondari come
protagonisti
JUZO
MEGURE – Devo proprio
ammetterlo… stavolta è proprio difficile!
MITSUIKO
& GENTA – Un altro
indizio, per favooooooooore!
AUTORE
– Ok… ok… non fate quella
faccia bastonata, ho capito! Ecco il quarto ed ultimo indizio!
4.In
realtà, gli
spin-off sono due! L’altro che non è stato
descritto, parla dei due
protagonisti che si sposano e che hanno una piccola bambina di qualche
anno!
SONOKO
– Ehi! Stavolta lo so io!
Non è per caso quella storia dove il ragazzino viene
sempre…
AUTORE
– EHM… RE YAMMER…
SONOKO
– Ops… per fortuna mi sono
bloccata in tempo!
MITSUIKO
– Ci sono arrivato! Quel
manga piace tanto ad Ai…
AUTORE
– Ok… questa mi è nuova…
perché dovrebbe piacerle proprio quella storia?
GENTA
– E’ facile… PERCHE’ IMPARAVA
TANTISSIMI TRUCCHI PER IMBARAZZARE CONAN DAVANTI A TUTTA LA
CLAS…
AUTORE
– STOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOP!
DOVEVAMO DARGLIENE UNO, NON CENTO MILA! COSI’ MI RIEMPIRANNO
DI RISPOSTE NELLE
E-MAIL!
SONOKO
– Seh… come no! Solo
‘Shinichi e ran amore’ ti risponde! Lui
è l’unico santo che ti dà
importanza…
AUTORE
– QUESTO E’ TROPPO! RE
YAMMER! PORTA QUESTA ANTIPATICA NEL PARADISO DELLE DONNE… IN
COMPAGNIA DI
DARBULA!
SONOKO
– Ehm… insieme a chi, scusa?
DARBURA
– Con me, tesoro… ahi ahi!
Mi sa che quegli abiti, nel Paradiso delle Donne, non sono affatto
ammessi!
Solo tuniche bianche… e mi raccomando! Senza trucco!
Ritornando
alla questione nuovi
manga, li annuncerò comunque nel prossimo capitolo,
perciò il primo giochino
terminerà il prossimo mese.
Per
quanto riguarda le recensioni,
spero si capisca che quella riportata di sopra sia soltanto un modo per
scherzare e per far divertire, e sia, più precisamente, un
modo per
auto-ironizzarmi.
Non
punterei alcuna pistola addosso
ai miei lettori per recensire (Sonoko lo farebbe, ecco
perché mi stava
provocando prima… quella malata di
celebrità… -.-‘ ), e di certo non
obbligo
‘Shinichi e ran amore’ a farlo, al quale continuo
sempre a mandare dei
ringraziamenti per i suoi complimenti.
I
miei avvisi, perciò, rimangono
sempre gli stessi, ovvero vi chiedo di recensire o meno la mia storia,
ma solo
se vi sentite in piacere di farlo, anche perché sono
già felice per come sta
andando avanti. Per come sono fatto, sono già soddisfatto se
ai miei capitoli
ci siano delle visualizzazioni costanti, a dimostrazione che, comunque,
il mio
racconto ed il mio lavoro viene apprezzato da qualcuno.
E’
tutto! Vi do appuntamento al 4
Dicembre per il nuovo capitolo di ‘Golden Bullet –
The Hunter Warrior’, nel
quale Simon Kog darà a tutti una dimostrazione sulle sue
reali capacità nelle
arti marziali!
Capitolo 8 *** Capitolo 8: L'esame della Sezione Anti-Mafia! Simon Kog contro tutti! ***
Rieccomi
qui con il nuovo
capitolo della storia ‘Golden
Bullet – The Hunter Warrior’!
Durante l’ultimo
capitolo ci siamo lasciati con tantissime
novità. Oltre a Sonoko, purtroppo, anche
l’ispettore Megure e tanti altri
bambini della scuola elementare Teitan ci hanno lasciato le penne
(compresi
Mitsuiko e Genta), a causa di un attacco terroristico da parte di
ignoti. Il
Clan Kuchiki è stato arrestato, con l’accusa di
essere responsabile di tale
attacco, grazie ad una manovra improvvisata di Simon Kog e di Crilin.
Il nostro protagonista,
tuttavia, ha un nuovo attacco di
pazzia, per fortuna controllato in tempo. Cosa lo spinge a comportarsi
così?
Il capitolo di oggi ed il
prossimo saranno molto più vicini
al mondo Dragon Ball rispetto all’inizio della storia. Fate
molta attenzione, perché
si vedrà finalmente all’opera Simon Kog in
paragone con tanti altri guerrieri
Z.
Vi lascio alla…
MITSUIKO & GENTA
– EH NO! SIGNOR AUTORE! SI STA
DIMENTICANDO DELLA FACCENDA PIU’ IMPORTANTE!
JUZO MEGURE – I due
manga che verranno aggiunti al
crossover, signor Autore!
Accidenti! E’
vero!!!
E’ giunta
l’ora di darvi la soluzione ai misteri degli
scorsi capitoli… ebbene, i manga che verranno aggiunti
saranno:
·BOKU
NO
HERO ACADEMIA;
·KARAKAI
JOUZU-NO TAKAGI-SAN.
Per l’apparizione
del primo manga nella storia, dovrete
aspettare il capitolo 16, mentre il secondo inizierà ad
avere risalto già nel
prossimo…
… e Karakai
Jouzu-No Takagi-San, in particolare, sarà
fondamentale per il proseguo della storia!
Complimenti a
‘Shinichi e ran amore’ per aver risolto
brillantemente il caso, e mi raccomando… preparatevi ai
prossimi indovinelli
che vi lascerò nel corso della storia!
Ora vi lascio davvero alla
lettura…
... ci vediamo a fine
capitolo con le Note dell’Autore!
L'esame della
Sezione Anti-Mafia! Simon Kog contro tutti!
Sabato
02/06/2018
AI
[Kira’s
Theme – DEATH NOTE]
Il
giorno
dopo l’attentato alla scuola elementare Teitan, il mondo
intero aveva parlato
di questa storia su tutti i tele-giornali, cercando delle spiegazioni a
ciò che fosse avvenuto. Tuttavia, a differenza loro, io
potevo affidarmi sulle
informazioni di una persona molto più informata di me.
Simon
era
venuto ad incontrarci lo stesso giorno, raccontandoci tutto quello che
i
colpevoli avevano rivelato durante l’interrogatorio. Tutti
loro avevano ammesso
di voler puntare alla vita dell’ispettore Megure,
poiché costui si era
impuntato nel cercare altre informazioni sul loro clan, ma che non
avevano mai
mandato dei cecchini verso i loro nemici. Anche Jirokichi aveva
affermato di
non aver mai mandato nessuno in quella casa. Inoltre, affermarono di
non avere
nulla a che fare con la strage della scuola elementare Teitan. Alcuni
di loro,
ci raccontò il figlio del dottore, erano impalliditi
sentendo quella verità
atroce. Affermarono che nessuno di essi avesse cercato di attaccare
l’ispettore, dato che non avevano avuto il tempo materiale
per preparare un
attentato e che l’assalto di Simon e Crilin li aveva
letteralmente colti alla
sprovvista. Si erano definiti uomini di onore, affermando che mai e poi
mai
avrebbero ucciso degli innocenti bambini.
Simon,
con
grande sincerità, ci rivelò che tendeva a credere
alle loro parole dopo aver
ascoltato le loro testimonianze. Il clan Kuchiki, tuttavia, non
l’avrebbe
comunque passata liscia, dato che ogni suo membro sarebbe rimasto in
galera per
il resto dei suoi giorni.
Ciò
non
toglieva che i mandanti di quella strage così efferata
fossero stati furbi. Colpendo
dei bambini, l’intero Giappone avrebbe incolpato la polizia
di aver gestito
malamente la situazione. Questo mi aveva fatto imbestialire parecchio.
Come si
poteva accettare tutto questo? Come potevano difendere gli assassini
di tutti
quei bambini? Mi ero lasciata andare alla rabbia, furibonda con tutti
coloro che
non riuscivano a comprendere la buona volontà della polizia.
Simon,
tuttavia, non si era mai lamentato delle discussioni nei talk-show. Al
contrario, ammise che questa volta lui e la polizia avevano agito
troppo
rapidamente e che gran parte delle colpe per quell’attentato
erano da
attribuire anche a loro. Tuttavia, era riuscito a sorprendermi quando
affermò che
non aveva alcuna intenzione di darla vinta a quei bastardi e che, ben
presto,
gli occhi dei giapponesi si sarebbero riaperti.
I
funerali,
ci comunicò Simon, sarebbero stati celebrati tutti domenica
dieci giugno, così
da permettere alla scientifica di analizzare tutti i corpi dei
deceduti,
potendo svolgere i riconoscimenti di quelli carbonizzati. In questo
modo ogni
famiglia poteva dare degna sepoltura ai corpi dei loro bambini. I
funerali di
Sonoko e dell’Ispettore Megure si sarebbero tenuti nello
stesso posto, assieme
agli altri deceduti. La famiglia dell’ereditiera aveva deciso
di erigere un
monumento dentro la scuola Teitan, in onore di tutti i caduti. Inoltre
si erano
anche incaricati di ricostruire le parti distrutte della scuola come
scusa per
ciò che Jirokichi aveva causato con il suo clan. Era stato
davvero un
bellissimo gesto da parte loro ed ero convinta che tutte le famiglie
dei
bambini avrebbero apprezzato. Nel frattempo, tutte le classi della
scuola elementare
distrutta avrebbero svolto le lezioni dentro l’accademia di
Mr Satan. Saremmo
tornati nel vecchio istituto solo alla fine delle vacanze scolastiche.
Un’altra
buona notizia, che Simon ci aveva rivelato a sorpresa, fu la nomina di
Miwako
Sato come Ispettrice della Centrale di Polizia della città
di Tokyo, mentre
Wataru Takagi era stato ufficialmente promosso suo vice. Io e Conan
fummo molto
contenti di questa scelta, sapendo quanto quei due fossero in gamba nel
loro
lavoro. La multa che aveva ricevuto l’agente Takagi, per
fortuna, non si era
rivelata deleteria per la sua carriera, e quella promozione ne era la
dimostrazione.
Il
figlio di
Agasa ci comunicò anche che, entro la prossima settimana, i
nostri amici,
rimasti feriti nell’assalto della Yakuza, sarebbero usciti
dall’ospedale grazie
a quei famosi fagioli che Goku aveva fatto già apprezzare
alle sue allieve. Non
sempre quei magici vegetali erano disponibili, essendo infatti molto
rari.
Occorreva una coltura molto particolare per farli germogliare e
nessuno, a
parte un tizio chiamato Karin, era in grado di produrli. Per fortuna,
però,
Goku sarebbe riuscito a farsene dare quanti necessari per far guarire
immediatamente gli agenti Sato e Takagi, il detective Kogoro ed Heiji
Hattori.
Conan
non era
ancora tornato a casa da Ran. Fin quando suo padre fosse rimasto in
ospedale,
lei sarebbe rimasta da sua madre Eri, mentre il mio amico poteva vivere
con noi
come nostro ospite per il tempo necessario. Ne fui molto felice,
nonostante a
volte quell’arrogante detective mi facesse saltare i nervi.
Avevo bisogno di
lui, in quel momento, ed ero felice di averlo al mio fianco.
Durante
quel
tempo, avevo provato anche a chiamare Ayumi al telefono, ma non avevo
ricevuto
alcuna risposta. Simon e Conan mi avevano rivelato fosse stata
l’unica a sopravvivere
tra le persone al piano terra. Era riuscita a salvarsi grazie agli
allenamenti,
svolti assieme a Goku-Sen-sei e a tutte noi, i quali avevano finalmente
risvegliato il suo potere latente.
Volevo
sentirla anche solo per pochi
secondi, così da poterla rincuorare ed aiutarla a sopportare
quel dolore atroce…
…
aveva visto morire
tutti i nostri amici senza poter far nulla… una tragedia del
genere l’avrebbe
traumatizzata per il resto della sua vita.
Per
fortuna
fu proprio lei a chiamarmi, quella sera stessa, comunicandomi
semplicemente che
sarebbe venuta all’allenamento il giorno dopo, passando prima
da casa mia per
farsi accompagnare da me e dal dottor Agasa.
***
[Mukosei
Anguish – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
All’orario
prestabilito, lei si presentò a casa nostra, già
cambiata e vestita col kimono
regalatole da Goku. Rimasi sorpresa quando scoprii fosse da sola senza
nessuno
dei suoi genitori ad accompagnarla.
Nessuna
madre o padre avrebbe mai
lasciato uscire una bambina di sette anni da sola, facendola camminare
per
diversi chilometri, a quell’ora del mattino… non
dopo tutto quello che era
successo ad Ayumi!
“Dottore…
potrebbe chiamare i genitori di Ayumi?”
chiese Conan (già sveglio,
stranamente) all’uomo, preoccupato “Ho il sospetto che sia venuta qui senza il
loro permesso…”
“Lo
faccio subito!” si
affrettò lui
altrettanto agitato.
Io
uscii
subito fuori di casa per andare a recuperarla dal cancello. Ebbi una
stretta al
cuore quando la vidi negli occhi…
…
freddi…
vuoti… spenti…
…
amica mia… quanto stavi soffrendo?
“Ciao
Ayumi…”
“Ciao…”
mi rispose
lei, sorpassandomi
lentamente senza guardarmi negli occhi.
Non
riuscivo a dirle
niente… ero
troppo sconvolta dalla sua impenetrabile maschera.
“…
il dottore è pronto?”
“Ce…
certo, Ayumi…”
le risposi io,
completamente sbigottita davanti al suo comportamento, prima che avessi
il
coraggio di farle la fatidica domanda.
“I
tuoi genitori sanno che tu…”
“No…
non mi avrebbero mai mandata da sola…”
Non
fu la
risposta a farmi venire i brividi, quanto ciò che vi si
celava dentro.
“Ayumi…
devi
avvisarli! Altrimenti si preoccuperanno per te…”
provai a convincerla,
vergognandomi di me stessa per la mia incapacità di
consolarla.
“Mi
riporterebbero a casa… ed
io non voglio stare lì…”
continuò lei con un tono in grado di farmi davvero paura
“… loro cercherebbero
solo di consolarmi… ma io voglio soltanto non
pensarci più… mi fa
ancora male… e ogni
secondo che passa lo fa ancora di più…”
Nel
frattempo, anche Conan era uscito di casa ed era andato a salutare
Ayumi
stringendola in un abbraccio affettuoso. Lei non ricambiò
l’abbraccio,
lasciando che le sue braccia penzolassero come quelle di un morto.
“Vuoi
sapere la novità, Ayumi?”
provò a
scuoterla lui con una rivelazione “Oggi verrò con voi
all’accademia per
assistere al vostro allenamento!”
“Un
momento! Dici sul serio?” domandai io
incredula.
Nemmeno io
ero a
conoscenza di questa storia!
“E
non ci sarò solo io… con
me ci saranno anche Simon, Crilin ed i due
nuovi colleghi
provenienti dall’Italia. Abbiamo in serbo una
sorpresa per tutte voi!”
“Quando
avevate intenzione di dircelo?!” gli
chiesi io offesa, prima di
rivolgermi ad Ayumi “Ehi…
per te va bene?”
Ayumi
annui
senza mostrare alcun cambiamento nel suo sguardo.
Speravo
che quella rivelazione potesse
scuotere il suo animo, ma a quanto pare né io né
Conan eravamo in grado di
aiutarla…
…
l’unica
soluzione a cui riuscivo a
pensare in quel momento era uno psicologo.
“Ho
chiamato i tuoi genitori, Ayumi…”
ci raggiunse fuori il dottore con
severità, piazzandosi davanti alla piccola bambina
“…
e sono riuscito a convincerli a
farti andare all’allenamento. Ma non mi è piaciuto
il fatto che tu sia venuta
qui completamente da sola, scappando di casa senza avvisare tua madre o
tuo
padre! Capisco le tue motivazioni, ma non farlo mai
più… o la prossima volta ti
riporterò indietro e riceverai un castigo! Chiaro?”
“Dottore!”
esclamò
Conan senza parole,
davanti alla fermezza e alla ferrea dichiarazione del suo amico.
Tuttavia,
io
cominciai a capire a cosa puntasse il mio padre adottivo.
Un piccolo
cambio nel suo
viso… la
maschera di Ayumi si era momentaneamente incrinata. La mia amica aveva
abbassato la sua testa, trattenendo a stento le lacrime.
Tuttavia
il
muro si ricompose subito. Lei fece semplicemente segno di sì
con la sua testa,
incapace di guardarci dritti negli occhi.
Dopo
aver
tirato un sospiro di disappunto, il dottore ci indicò la
macchina e ci invitò a
salire tutte e due.
“Per
questa volta vada… muoviamoci!
O arriverete in ritardo!”
“Conan,
tu vieni con noi?” domandai io al mio
amico che mi rispose di no.
“Simon
sta passando a prendermi… mi ha
detto che sarà lui ad
accompagnarmi!”
“D’accordo… ci vediamo lì alle otto in punto!”
lo
avvertii io, chiudendo lo sportello della nostra auto.
Adesso
dovevamo soltanto raggiungere l’accademia, dato che Ran si
sarebbe fatta
accompagnare da sua madre Eri, recuperando Sera e Kazuha dalle loro
rispettive
case.
Il
tragitto venne percorso in completo
silenzio, senza che nessuno dei tre avesse il coraggio di proferire
anche solo
una sillaba.
***
CONAN
[Itachi
Uchiha – NARUTO]
Dopo
aver
visto l’auto del dottor Agasa uscire fuori dalla casa ed
imboccare la strada,
qualcosa mi atterrò a pochi metri di distanza.
Rimasi
sbigottito quando mi resi conto che in realtà si trattasse
di Simon.
“CHE?!
COME HAI FATTO A…?”
“Volando!”
mi rispose lui con apparente tranquillità “Raggiungeremo
l’accademia allo stesso modo! Inutile oggi usare la moto della C-C!”
“E’…
è
uno scherzo?! E se ci vedessero?”
“A
quest’ora di mattina ci scambieranno per Great
Sayaman…” mi
tranquillizzò lui scherzosamente, cambiando poi la sua
espressione del viso.
“Hai
visto Ayumi. Vero, Simon?”
intuii io.
“Ho
controllato la vostra aura in questi due giorni e mi sono subito reso
conto
della sua fuga… l’ho raggiunta e l’ho
seguita in volo senza farmi notare.
E’ anche per questo che ho lasciato il mio
mezzo a casa, così non si sarebbe insospettita. Povera piccola… non possiamo
lasciarla in quello stato. Mi
dispiace… credevo di poterci andare
leggero con le ragazze… ma mi sa tanto che dovrò
essere molto spietato!”
“Spie…
spietato?!”
“Sì,
Conan!” mi confermò lui
prendendomi dalle ascelle e posizionandomi
sopra la sua testa “Devo sbattere
loro in
faccia la verità. Durante i miei allenamenti saranno
costrette ad affrontare le
loro paure più terrificanti… e
credimi…
soffriranno come non mai! REGGITI PIU’ FORTE CHE PUOI! ADESSO
PARTIAMO!”
[Slapstick!
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Aspetta!
Cos… ooooooooooOOOOOOOOOOOOOHHHHHHHHHHHHHHHHH!
CAZZO!
AIUTO! COME DIAVOLO E’ POSSIBILE?! STAI VOLANDO! STAI
VOLANDO! SCENDI O CI
SCHIANT…
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!”
“Whoa…
eccoci
qua!”
Scesi
immediatamente dalla sua testa e mi fiondai immediatamente davanti al
cestino
della spazzatura che avevo davanti ai miei occhi, rigettando tutta la
mia colazione.
Una
montagna russa sarebbe stata meno
spaventosa… a che velocità ci eravamo mossi?!
Eravamo arrivati nel giardino dell’accademia
di Mr Satan in meno di quindici secondi!
“Tu…
pazzo…
suicida… mi volevi
ammazzare?!”
“Conan…
spostati… credo che…”
Feci
appena
in tempo a spostarmi… anche Simon
seguì
il mio esempio, vomitando rumorosamente dentro il mio stesso cestino.
Notai
immediatamente la sua mano mentre stringeva con forza il suo
ventre… dove vi
era quella ferita orribile.
“Accidenti
a questa ferita… non posso nemmeno più volare
come si deve!” affermò
con rabbia lui, sputando dentro quella scatola e recuperando due
chewing-gum
alla menta dalla sua tasca. Una di quelle, finì nella mia
mano.
“Mangia…
ti aggiusterà
momentaneamente
l’alito. Ah! Ecco Crilin e gli
altri!”
[Dogimagi
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Davanti
al
cancello principale vi stavano infatti Crilin e i due poliziotti
italiani, i
quali ci salutarono calorosamente.
“Ben
arrivato, Simon… vedo che il tuo stomaco è sempre
deboluccio come al solito!”
lo salutò Claudia divertita, prima di rivolgersi a me e
chiedermi con molto
garbo “Ehi, Conan… tu come stai?”
Sapevo
non si
stesse riferendo al volo di prima, ma a tutti gli avvenimenti che
avevano
sconvolto la mia vita. Anche Domenico e Crilin sembravano preoccupati
per me.
Tutto questo mi fece enormemente piacere. Loro erano davvero in buona
fede.
“Un
po’ meglio…
grazie…”
“Meno
male… eravamo
preoccupati per te!” ammise Domenico,
strapazzandomi
tutti i capelli “Sono felice! Visto,
WALL-E?
Questo giovanotto è un nostro amico!”
Un
piccolo
cubetto volò attorno alla mia testa, proprio come un drone.
Mi scattò decine di
foto accecandomi con il suo flash, ed incominciò a parlare
in inglese,
rivelando la mia identità.
“Richiesta
negata, WALL-E…” gli rispose Simon
velocemente,
facendomi l’occhiolino “Meglio
non sapere
certe cose senza il permesso del proprietario, dico bene?”
Io
annuii,
grato al mio nuovo amico.
Quella
scheda
era stata aperta da mio padre per affermare l’esistenza di
Conan Edogawa. Quei
documenti non potevano essere letti da chiunque. Rimasi comunque
colpito dalla
facilità con la quale quel piccolo robot li avesse trovati,
segno fosse molto
avanzato tecnologicamente. Del resto ne avevo già avuto un
assaggio qualche
giorno prima dentro la casa del boss Ichigo Kuchiki.
“Fossi
in te farei uscire meno spesso WALL-E,
Domenico…” lo avvisò
improvvisamente Crilin, accennando un sorriso
trionfante “…
alla nostra nuova collega non piacerà sapere che tu le hai
rubato dei
macchinari!”
“Sei
riuscita a convincerla?!”
esclamò
sorpresa Claudia “Non
posso crederci! Lei ci aiuterà davvero?!”
“Di
chi stiamo parlando di preciso?”
domandai io con curiosità, indicando poi Domenico “E perché lui
è diventato blu per
la paura?”
“E’ la
nostra nuova alfiere. Bulma Brief, 51 anni. E’ la scienziata più famosa
ed intelligente del nostro pianeta, nonché
figlia del fondatore della Capsule Corporation!” mi
rivelò Crilin
felicemente “Lei
sarà felicissima non solo di aiutarci… ma anche
di donarci i suoi
laboratori a Tokyo per i nostri incontri segreti!”
Sgranai
la
bocca sbalordito.
Quella
Bulma!? Colei che aveva
inventato le Capsule?! Non passava giorno che il suo volto non venisse
spiattellato davanti ad un televisore!
“Ah
già… ora
ricordo!” esclamò Simon
rivolgendosi a Domenico in italiano, ovviamente
incomprensibile per me “Tu le hai fregato tutte
quelle attrezzature quando
andasti a lavorare lì… dovresti incominciare a
preparare le tue lettere di
scuse…”
“… quello che
dovrò preparare sarà un epitaffio…
quella
donna è una iena assetata di sangue… mi
scorticherà vivo ed appenderà la mia
pelle davanti al portone dell’azienda come monito per i suoi
lavoratori!”
“Quanta paura leggo nei tuoi
occhi… ti
stai pisciando sotto, Domenico?” domandò Claudia
scherzosa al suo collega, beccandosi un
dito medio dritto in faccia.
Non
dovevano
aver parlato di cose piacevoli, compresi.
“E tu,
Conan?” mi domandò Simon,
rivelandomi “Cosa mi sai dire
riguardante il tuo amico dell’FBI? Lo sai… quello che abita di fronte casa di mio
padre…”
Inutile
dire
che davanti a quelle affermazioni io rimasi senza parole.
“CO-COME
L’HAI SCOPERTO?!”
“Ricordi
il tizio che ci ha seguito l’altra notte?”
mi raccontò lui “Anche
lui faceva parte dell’FBI ed il suo
nome era Andre Camel. L’ho scoperto subito dopo averlo
‘atterrato’. Quando sono
tornato a casa, ho percepito
l’aura del tuo amico che si avvicinava al tramortito,
portandoselo dentro casa
sua. Da lì ho fatto due più
due… allora? Lui è dei
nostri? Sarei molto più tranquillo se sapessi di potermi
fidare dell’FBI… non ho delle belle esperienze in
America come infiltrato della
X-X-I…”
“Mi ha
detto che è d’accordo, ma che deve risolvere
alcune faccende coi suoi
superiori…” ammisi io alla
fine “…
lui si trovava qui perché era già coinvolto in un
altro caso, ma ci sono stati
dei problemi. Con noi potrebbe
tranquillamente tornare ad agire indisturbato!”
“Ottimo…”
[Hiro
ni Naru Nda – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Però
durante questi giorni mi è venuto in mente un altro problema!”
rivelai
io ai miei amici, spiegando loro “Se
dobbiamo agire contro la Yakuza, non ci basta trovare un metodo di
comunicazione impossibile da intercettare… ma
anche un modo per non mostrarci in pubblico, così da celare
il nostro segreto
ancora di più!”
“In
questo modo passeremmo inosservati anche
agli occhi della polizia… è
questo che
ci stai dicendo?” intuii Simon.
“Esatto.
Immaginateci mentre riusciamo a
trovare tutti i membri di un altro clan! Per andare a catturarli,
dovreste
chiedere un permesso al commissario e non è detto che ve lo
dia… per di più
questo lo indurrebbe ad insospettirsi di noi! Ci
serve un piano per poter agire indisturbati senza passare per agenti
di polizia… o ancora meglio, per non essere riconosciuti
nemmeno dalla Yakuza!”
“Ci
penseremo su quando potremo incontrarci tutti insieme!”
mi rassicurò
Simon, indicando la macchina della mamma di Ran “Guardate! Sono arrivate
tre
delle allieve di Son Goku!”
Qualche
minuto dopo, tutte e tre erano uscite fuori dall’auto e si
incamminarono verso
l’accademia, questo fino a quando non ci intravidero in
lontananza, indicandoci
sorprese.
“Conan!
Simon! Anche voi?! Perché siete qui?”
ci domandò sorpresa Ran.
“Sono
sincero… vi
stavamo aspettando!” ammise Simon alle
tre ragazze “Avevo in serbo una
sorpresa per voi tre e
per le due bambine… una sorpresa di
cui
Goku e Piccolo sono perfettamente a conoscenza!”
Tutte
loro si
guardarono confuse tra di loro. Si stavano senz’altro facendo
molte domande…
“Conan…
scommetto che tu sai di cosa sta
parlando…” incominciò a
‘corteggiarmi’ Ran, accerchiandomi assieme alle sue
amiche “…
potresti dirci di che sorpresa si tratta? Ti prego… prometto
che non
lo diremo a…”
“SONO UNA
RAGAZZA!ADESSO
TI SMONTO PEZZO PER PEZZO!”
Davanti
a
quella scena, tutti cominciammo a ridere divertiti mentre Domenico
aveva
recuperato e salvato WALL-E dalle grinfie malefiche di Sera.
Incredibile
quanto mi fece stare
meglio quella risata… mi era uscita di getto, senza che io o
gli altri
potessimo trattenerci…
…
un piccolo gesto che ci
risollevò,
anche se per poco, il morale.
“Ai e
Ayumi non sono ancora arrivate?”
domandò Kazuha a tutti noi “Hanno
cambiato idea? Non mi
sorprenderebbe…”
“Ci
raggiungeranno tra non molto… tranquilla…”
rispose velocemente Simon.
“Quindi
stanno davvero venendo…”
affermò
stupefatta Ran, chinando la testa preoccupata “… pensavo non sarebbero riuscite
a venire dopo tutto quello che era successo…”
[Kokoro
o Shihai Shite iku Yami – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Allora
perché siete venute qui, dato che
Sonoko è morta qualche giorno fa?”
La
domanda
spiazzò completamente Ran, Kazuha e Sera, le quali
osservarono scioccate il
figlio di Agasa.
Freddo…
diretto…
senza rimorso… Simon
aveva cambiato atteggiamento!
“Ecco…
ora
sapete perché loro sono volute venire…”
concluse il giovane poliziotto,
allontanandosi verso l’ingresso dell’Accademia
“Forse sarebbe meglio raggiungere il
vostro Dojo… andiamo!
Sarà una lunga giornata per voi cinque!”
Lo
seguimmo
tutti, abbastanza intimiditi dalla sua minacciosità.
Nessuno di
noi poteva immaginarsi
quanto avrebbero sofferto le nostre amiche…
…
no… nessuno
poteva…
***
GOKU
[A
Dire Situation – DRAGON BALL
SUPER]
“Spero
vengano tutte e cinque, oggi. Tutto
il lavoro che abbiamo svolto in
queste settimane non sarà servito a nulla se non riusciranno
ad affrontare
questi momenti!”
Annuii
preoccupato davanti alle parole di Piccolo.
Quella
settimana era stata terribile per tutte loro. Molti dei loro amici e
conoscenti
erano stati attaccati. Alcuni erano stati solo feriti, ma altri avevano
subito
una fine ancora peggiore. Durante quei giorni, avevo parlato al
telefono con
Crilin per sapere tutte le novità.
Erano
quasi
le otto di mattina, e quel giorno non dovevo allenare le mie allieve.
Ad
occuparsi di loro sarebbe stato un altro ragazzo, il cui nome era Simon
Kog.
Costui era un amico poliziotto di Crilin e aveva intenzione di valutare
personalmente le capacità delle mie allieve…
…
e non solo delle
mie…
“Nonnino…
come devo comportarmi con le altre ragazze?”
Mi
avvicinai
alla piccola Pan e le accarezzai la testa, rispondendole con
tranquillità.
“Basta
che tu ti comporta come sempre,
piccola mia… sempre educata e
gentile!
D’accordo?”
“Kakaroth! Spiegami ancora
una volta perché oggi sono dovuto venire anche io!”
“Vegeta…te l’ho
già detto!Non sono io che ho voluto Pan e Bra
qui… ma l’amico di Crilin!”
ripetetti
ancora una volta al mio amico e rivale di sempre “Dice che vuole valutare le loro capacità
in battaglia!”
Insieme
a me
e Piccolo, quel giorno, vi erano anche altre persone. Altre tre allieve
di arti
marziali si trovavano assieme a noi…
…
Pan e Bra, accompagnate
dal loro
maestro Vegeta e da sua moglie Bulma…
…
e Marron, la figlia di
Crilin,
accompagnata dal suo sen-sei Ten Shinan.
“Questo
amico di Crilin è forte?” ci
chiese Bra, la figlia di Vegeta.
“Da
quello che ci ha detto… è
davvero un talento fuori dal comune!”
confermò Bulma a sua figlia, facendola contenta “E’ raro vedere
uno come Crilin
elogiare tanto un altro combattente oltre a voi sayan!”
“Questo
vale anche per me? Anche
io verrò valutata da questo maestro
sconosciuto?”
“Esatto,
Marron…” confermò
Ten Shinan alla sua allieva “…
tuttavia, da quello che mi ha detto tuo padre, tu e Pan lo avete
già
conosciuto…”
[Soundtrack
62 – DRAGON BALL GT]
“Dici
sul…un
momento!”
esclamò
improvvisamente Marron, intuendo di chi parlasse il suo maestro
“Allora
potrebbe essere lui?! Il collega figo di mio padre?!”
“Figo…?!
Per
l’amor di Polunga…”
esclamò Piccolo, scuotendo la testa
sconsolato “Potresti
comportarti con più serietà?!”
“Non
scherzo affatto!” insistette
però la figlia di Crilin, arrossando
leggermente in volto “Alto, biondo,
curato e muscoloso… aria da uomo vissuto… ed ha
solo sette anni più di me!”
“Allora
ho capito anche io!” esclamò
improvvisamente Pan, voltandosi verso di
me ed indicandomi un indumento sopra la sua testa, legato attorno ai
capelli “E’ lo stesso
poliziotto col quale ho
scambiato la bandana per la sfera del drago!”
“Te
l’ha data proprio lui?Allora
dev’essere…UN MOMENTO?! L’HAI SCAMBIATA PER LA TUA
SFERA DEL DRAGO?!”
esclamai io spalancando la bocca per lo shock.
Lei aveva
davvero dato la sua preziosa
sfera del drago!?
“CO-COSA!?
QUEL TIZIO HA LA SFERA DEL
DRAGO?!” impallidì a vista
d’occhio Piccolo, sul punto di svenire.
“Pan…
perché
gli hai dato proprio la tua sfera?”
provò a chiederle Bulma, cercando
di non incolpare l’innocente figlia di Gohan, la quale
però con un sorriso ci
rivelò.
“Perché
con me è stato davvero
gentile e ha
aiutato nonno Satan ed i miei genitori… e poi… questa bandana significava davvero tanto per lui.
Non potevo fargli un
regalo qualsiasi… non dopo tutto quello che ha
fatto per me! Me l’avevi detto tu,
nonno Goku… avrei
dovuto regalare la mia sfera del drago solo ad una persona buona e
generosa!”
“E’
vero, Goku?” mi domandarono in coro
Piccolo e Bulma, inviperiti,
davanti allo sguardo divertito di tutti gli altri.
“Ehm…
ecco… non
immaginavo lo avrebbe fatto per davvero…”
ammisi io,
cercando però di discolpare sia me che la mia adorata
nipotina “…
però se dice che questo poliziotto è molto
gentile, allora dovrem… OUCH! AHIO! Urca… che male!”
“Va…
all’accademia… e
recupera… LE TUE ALLIEVE!”
mi urlò furibondo Piccolo prima
che mi tele-trasportassi a Tokyo, per prendere le mie allieve e
conoscere tutti
i nuovi amici di Crilin.
***
SIMON
[Soundtrack
5 – DRAGON BALL GT]
Ai
ed Ayumi
arrivarono cinque minuti prima delle otto. Quando vidi lo sguardo di
ghiaccio
delle piccole amiche di Conan, cercai di prepararmi mentalmente a
recitare al
meglio il mio ruolo.
Quel
giorno, le cinque allieve di Son
Goku non avrebbero incontrato il Simon Kog della loro vita
quotidiana… ma il
poliziotto pronto ad utilizzare qualunque mezzo allo scopo di
sconfiggere il
suo nemico…
…
no… ancora
peggio… si sarebbero
ritrovate di fronte ad Hunter Warrior in persona, anche se non lo
avrebbero mai
scoperto!
Ero pronto
ad utilizzare ogni metodo
per spronarle… anche il più sporco e letale!
Per la
prima volta, dopo
un anno intero, la mia parte oscura avrebbe avuto carta bianca!
Alle
otto
precise, vidi per la prima volta nella mia vita Son Goku.
[Soundtrack
20 – DRAGON BALL GT]
“Urca…
stavolta Piccolo si è proprio arrabbiato!”
Il
guerriero
si voltò verso di noi. Sembrava molto felice di rivedere le
sue giovani
studentesse, ma riuscii a leggere anche una leggera sensazione di
impaccio nel
suo comportamento. Si era infatti reso conto delle loro espressioni
sofferenti,
soprattutto quella di Ayumi, e a causa di ciò non sapeva
come attaccare
discorso.
Decisi
allora
di aiutarlo avvicinandomi a lui assieme a Crilin, il quale
presentò me e tutti
gli altri suoi amici.
“Ehi
Goku! Lui è
Simon Kog, la persona
della quale ti ho parlato! Loro sono Domenico e Claudia, mentre il
giovanotto
si chiama Conan!”
“Sono
onorato di conoscere una leggenda del
combattimento come lei, Son Goku…”
affermai io con ammirazione, porgendo la
mano verso di lui “…
Crilin mi ha
raccontato tutte le storie che la riguardano… tutti gli
abitanti di questo
pianeta le devono la vita… eroe!”
Il
sayan mi
guardò sbalordito, prima di stringermi la mano con
soddisfazione.
“Urca!
E’ un piacere anche per me, Simon Kog. Crilin e mia nipote
avevano proprio
ragione… tu non sembri affatto una persona come tutte le
altre! Sono curioso di
sapere cosa riserverai alle mie allieve…”
“Un
momento, sen-sei…”
gli chiese confusa
Ai “… di cosa state
parlando? Non sarà lei
l’insegnante oggi?”
Fu
a quel
punto che, dopo un lungo e pesante sospiro, decisi di rivelare tutte le
mie
carte e di girarmi verso di loro.
“Quest’oggi…
io
prenderò il posto del vostro
maestro! Io, Simon Kog, sarò il vostro sen-sei… e credetemi… se mi prenderete alla
leggera rimpiangerete il giorno in
cui siete nate!”
[Soundtrack
2 – DRAGON BALL Z]
Tutte
quante
sbiancarono letteralmente, notando il cambiamento di tono col quale mi
stavo
rivolgendo a tutte loro. Solo un’altra sembrava ancora ferma
sui suoi passi,
ovvero Ayumi, ma lo sarebbe stata ancora per poco tempo.
“Goku…
è l’ora di tele-trasportarci…”
disse Crilin al suo amico, il quale
invitò tutti i miei colleghi e me ad avvicinarsi a lui per
raggiungere il Monte
Paoz.
Un
minuto
dopo, ci ritrovammo tutti in mezzo ad una valle in fiore tra le pendici
di una
catena montuosa.
Che
tecnica stupefacente …
aveva usato
il KI di tutti gli altri suoi amici per raggiungerli, sfruttando la sua
aura
per smaterializzare i nostri corpi e farli viaggiare alla
velocità da lui desiderata!
Ci voleva un controllo dell’aura molto elevato per
riuscirci…
…
avevo, tuttavia, un
difetto nel suo
utilizzo… un dubbio nacque nella mia mente, ma lo avrei
risolto solo durante quell’allenamento.
Riconobbi
subito Marron e Pan, con quest’ultima che si
fiondò subito a salutarmi con
affetto. In lontananza scorsi una bambina della sua stessa
età, dai capelli
lunghi e celesti, la quale aveva le mani strette sui suoi fianchi
mostrando
altezzosità e orgoglio troppo smisurato. Affianco a lei,
riconobbi sua madre
Bulma, la notissima scienziata, la quale indicava con sospetto il mio
amico
Domenico cercando sicuramente di ricordarsi dove l’avesse
già visto.
Chi
mi lasciò
davvero senza parole furono gli altri tre personaggi. Crilin si era
subito sbrigato
a presentarmeli, rivelandomi i loro nomi.
La loro
aura era a dir poco
immensa…
mai mi sarei immaginato di conoscere dei guerrieri con un KI
così spropositato!
Quanto ne possedeva allora Son Goku!? Molto probabilmente quanto
l’altro sayan,
di nome Vegeta, il quale stava senz’altro cercando di
intimidirmi avvolgendomi
nella sua immensa energia.
Io
e le otto
ragazze ci allontanammo dai loro familiari, e tutte si sedettero per
terra
sull’erba della valle, davanti a me, pronte ad ascoltare le
mie parole.
Tutti
gli altri
si portarono nei pressi della foresta per osservarci e lasciarci
svolgere la
lezione senza alcuna distrazione.
[Soundtrack
6 – DRAGON BALL GT]
Solo
a quel
punto cominciai il mio discorso.
“Sarò
molto diretto con tutte e otto! Quest’oggi
le mie intenzioni sono quelle di valutare le vostre capacità
ed i vostri
miglioramenti stabilendo se le arti marziali sono la strada giusta da
percorrere per voi oppure no… ai
vostri
occhi questo sarà il giorno del vostro Esame di Ammissione!
Se non vi
riterrò adatte, non potrete più seguire una
lezione coi vostri maestri… mai…
più!”
Osservai
con
fermezza e durezza la reazione di tutte le ragazze. Ran, Sera e Kazuha
diventarono improvvisamente serie e si concentrarono immediatamente,
intimidite
dalla mia minaccia. Marron ed Ai cominciarono a preoccuparsi e sudare
freddo.
Sembravano due studentesse che affrontavano un esame senza aver letto
nemmeno
un libro. Pan e Bra si comportarono con molta arroganza e
superficialità
rispondendomi con un ghigno sfacciato di superiorità. Ayumi,
invece, non riuscì
più a proteggersi dal mio sguardo, il quale
frantumò in mille pezzi la sua
maschera…
…
riuscivo a sentire il
battito del
suo cuore accelerare sempre di più! Era andata letteralmente
nel panico!
Scossi
il
capo, infastidito e deluso. In quegli allenamenti, il mio obiettivo
principale
era quello di cercare quanti più difetti possibili in
ciascuna di loro, così da
poter consigliare i loro sen-sei su dove dovessero migliorare per
continuare.
Questo, ovviamente, valeva se e solo se fossero riuscite a superare la
prova…
…
e le premesse non erano
certamente
molto positive…
…
no… dovevo essere ancora
più obiettivo!
Non
c’eravamo proprio! A tutte
loro serviva una
bella lezione!
Erano
migliorate dalla prima volta che le avevo conosciute, ma solo
fisicamente.Mentalmente, tutte
loro erano
insignificanti.
Umiltà,
sacrificio, dolore,
ma anche
coraggio e forza di volontà… ciascuna di loro
aveva bisogno di migliorare tutte
quelle qualità se volevano davvero intraprendere quel
percorso!
Se per
farle crescere,
mi sarei trovato costretto a prenderle letteralmente a cazzotti davanti
a tutti
i loro maestri, allora ancora meglio!
“In
queste settimane, voi avete conosciuto
ciò che si cela dietro alla forza di un
guerriero… o almeno, questo
è ciò che credete tutte e otto! Se pensavate che
bastasse soltanto la buona volontà per riuscire a
raggiungere i vostri sogni,
allora siete completamente fuori strada! Se avete creduto
possibile che
chiunque di voi potesse diventare un guerriero come Son Goku, come
Vegeta,
Piccolo, Ten Shinan o Crilin solo ed esclusivamente con un semplice
allenamento…
allora nessuna di voi ha realmente
compreso quanto sia terribile ed estenuante il cammino che vi si sta
parando
davanti. Voi otto vi trovate all’inizio di un
deserto sconfinato e vi state
accingendo a percorrerlo senza alcun oggetto utile a
sopravvivere… in poche
parole… se andrete avanti in
queste condizioni l’unica strada che vi rimarrà da
percorrere sarà quella che
vi condurrà dritte al cimitero!”
Decisi
di
togliermi la maglietta, mostrando a tutte loro la mia orribile
cicatrice. Pan,
Bra e Marron si misero una mano davanti alla bocca orripilate, non
avendo mai
visto la mia ferita.
“I
vostri maestri mi hanno raccontato tutti i
vostri sogni e le vostre speranze… purtroppo devo essere
assolutamente sincero
con voi… siete davvero troppo pretenziose! Eroi…
ispettori… agenti di polizia…
esercito… sognate troppo in grande, per quanto
mi riguarda… ed il mio compito, oggi, è quello di
riportarvi coi piedi per
terra!”
Tutte
e otto
incominciarono a guardarmi in preda alla confusione.
Simon Kog
era una persona buona,
generosa e pronta a spronare i suoi amici e le persone più
care così che
potessero raggiungere il loro sogno…
…
Hunter Warrior non era
così.
Hunter
Warrior non era
buono… era un assassino…
Hunter
Warrior non era
generoso…
pensava solo e soltanto a se stesso e riusciva ad uccidere anche solo
con le
parole…
Hunter
Warrior non credeva nei
sogni…
ma era in grado di creare degli incubi senza fine, rovinando la vita
delle sue
vittime per sempre…
…
lui si dissetava col
sangue e con le
lacrime delle sue vittime… si crogiolava nelle loro
urla… si sbellicava dal
ridere mentre squarciava i loro corpi… e raggiungeva
l’estasi quando affondava
i suoi denti dentro le loro carni!
Hunter
Warrior non era un essere
umano…
…
lui era un mostro!
[The
God Of Destruction – DRAGON BALL SUPER]
“L’allenamento
di oggi è
esattamente quello
che già tutte voi conoscete a memoria. Dovete
cercare di colpirmi e mettermi al tappeto in ogni modo! Potete
affrontarmi
anche tutte insieme, se preferite… potete perfino chiedere
l’aiuto dei vostri
maestri! L’importante è che riusciate tutte a
colpirmi almeno una volta! Non
vi saranno limiti di tempo o pause di intermezzo… potete
metterci anche
settimane, se lo desiderate! Ma vi avverto… a differenza dei
vostri sen-sei… io
combatterò subito con l’intenzione di farvi il
più male possibile! Se ci tenete a
vivere… vi consiglio di
combattere seriamente fin dall’inizio!”
Allarmate,
quasi tutte si misero in posizione da combattimento. Solo in tre non
l’avevano
fatto. Due erano Ai ed Ayumi, alle quali stavano tremando le gambe per
la
paura. L’altra era Bra, la quale cominciò a
sghignazzare divertita.
Male…
davvero molto
male… qualcuna era
fin troppo arrogante!
“Ma
guardate… sembra abbiamo già una
volontaria… Bra, giusto?
Vedo che desideri vomitare tutta la tua
colazione, piccola impertinente…”
“Invece
io credo che lei, maestro, abbia commesso un grande errore!”
mi rispose
lei sfiorandosi il naso con il pollice, sicura di se “Questa sfida durerà meno di cinque
secondi! Lei non sa contro chi si
è messo…”
Io,
per tutta
risposta, le risi spudoratamente in faccia, facendo finta di cedere al
suo
gioco.
“AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!
Cinque secondi dici?!Accetto la tua scommessa… ma
se ti
metto subito al tappeto, il tuo maestro dovrà indossare
degli abiti da donna e
girare in quelle condizioni per tutta Tokyo!”
“BRA!”
le urlò contro
Vegeta, dal
limitare della foresta, in preda alla collera “NON
TI AZZARDARE AD ACC…”
“Accetto! Se
invece sarò io a darti per prima il colpo della vittoria,
sarai tu
quello che si vestirà da donna!”
“Affare
fatto…”
“RAZZA
DI IDIOTA!” la
sgridò inviperito
suo padre, trattenuto a stento da sua moglie e dal suo amico Goku
“SE TI AZZARDI A PERDERE LA
SCOMMESSA GIURO
CHE TI AMMAZZO!”
La
piccola
Bra sogghignò soddisfatta e si concentrò
improvvisamente, caricando al massimo
la sua aura…
…
la terra
cominciò improvvisamente a
tremare, mentre i capelli della giovane figlia di Bulma e Vegeta
cominciavano
ad illuminarsi…
…
un istante dopo, il suo
KI esplose
definitivamente, i suoi occhi diventarono color verde acqua, mentre i
suoi
capelli divennero dorati come l’oro!
Un potere
tale da distruggere anche il
pianeta… ma decisamente mal controllato.
“AHA!Questo è
il Super Sayan!”
mi rivelò lei, prendendomi in giro “La
sua potenza è in grado di spazzarti via in un soffio! Trema
di paura davanti
alla sua invincibile aura… cosa
c’è? Hai
la bocca spalancata per la pau…”
“Yahn…
che noia… tutto quello che vedo
è un semplice
aumento di forza…” le feci
notare io per niente meravigliato “…
non
a caso ci riesce anche una mocciosa come te! Ops…
ho forse detto qualcosa di sbagliato?”
Improvvisamente
mi vidi il suo pugno a pochi centimetri dalla mia faccia… ma
io non accennai
alcuna reazione visibile, sogghignando vittorioso.
[Black
Appears – DRAGON BALL SUPER]
Fuori
una…
Così
come era
iniziato l’attacco di Bra, così ebbe subito
termine. La giovane crollò
immediatamente ai miei piedi, stringendo le sue mani attorno alla vita
e
tremando da capo a piedi, incominciando ad avere degli spasmi
incontrollabili…
…
prima di essere colta da
veementi
conati di vomito, che la costrinsero a disattivare la sua
trasformazione.
“Co…
cosa…
sta su… succedendo?! Non… non riesco
a…?!”
“Uno…
due… tre…”
La
piccola
alzò il suo viso verso di me, rendendosi conto di quello che
ero riuscito a
fare senza che lei potesse accorgersene.
“Sei
stato… sei
stato tu?! Quando… quando
mi hai col…”
“…
quattro… cinque…
i cinque secondi sono passati, bellezza!”
la sbeffeggiai io, con
delusione “Mi aspettavo molto di
più dal
leggendario Super Sayan! Non sei stata
nemmeno in grado di sopportare una semplice nausea!”
“Tu…
tu… brutto
figlio di… BLEARGH!”
Non
fece mai
in tempo a terminare la frase. Il pugno che le sferrai fu talmente
preciso e
rapido da mozzarle il respiro e farle perdere del tutto conoscenza.
D’altronde,
grazie alla percezione del KI potevo tranquillamente notare tutte le
imperfezioni nella sua difesa e colpire minuziosamente quelle
più dolorose e
laceranti, non lasciando alcuno scampo al mio avversario.
“Mai
insultare mia madre, ragazzina!”
[Soundtrack
7 – DRAGON BALL Z]
Forza e
velocità non erano
sufficienti
a sconfiggermi… occorrevano anche tanta esperienza e
qualità dei movimenti,
oltre che molta maturità…
…
qualità che
Bra, al momento, non
possedeva per nulla!
“Potenza
solo genetica… inesperta, rozza
e
facile da provocare… torna quando
ti
sarai fatta un bell’esame di coscienza!”
Sferrai
un
calcio molto potente sul volto della bambina, che volò in
direzione di tutti
gli altri presenti ed atterrando proprio di fronte ai piedi del padre,
il quale
era letteralmente rimasto sbigottito come tutti gli altri suoi pari
grado.
Dubito gli
interessasse più
della
scommessa, in quel momento… quanto delle condizioni di sua
figlia, sofferente e
dolorante ai suoi piedi!
Improvvisamente
dovetti evitare un calcio molto rapido da parte della piccola Pan,
anche lei
trasformata in Super Sayan, la quale sembrava davvero molto arrabbiata.
“Sei
stato davvero cattivo con la mia amica! ADESSO
LA TUA AVVERSARIA SONO…”
Anche
lei non
fece in tempo a terminare la frase. Una luce fulminante la
colpì con potenza
immane, facendola urlare per il dolore. Quando il mio attacco elettrico
di KI
terminò, lei era in forma normale ed era finita per terra,
in preda agli spasmi
provocati dalla corrente. Avevo utilizzato un voltaggio molto elevato,
cinquanta volte più potente del limite accettato dal corpo
umano…
…
una persona normale
sarebbe rimasta
incenerita da quell’attacco…
“Fuori
due… leggermente più
debole della sua
compagna… agisce impulsivamente quando vengono toccati i
suoi amici… una preda troppo
facile da ingannare!
Se credevi di potermi sconfiggere facilmente come hai fatto con Shino
Senju… allora dovrai modificare i
tuoi calcoli!”
[Crimson
Flames – NARUTO]
Mi
voltai
diabolicamente verso le altre ragazze, il cui sguardo era crollato
verso le
loro compagne appena battute.
“Non
sono durate nemmeno un minuto… e
sono entrambe più forti di noi!”
affermò sconvolta Marron, indietreggiando panicata
“Chi diavolo è quel
tizio?!”
“Cosa
ti succede, Marron? Adesso non ti sembro
più ‘figo’?” la
sbeffeggiai io, camminando lentamente verso di lei “Quand’è stata
l’ultima volta che hai pianto?
Perché tra qualche secondo… NON
RIUSCIRAI A TRATTENERE LE URLA DI DOLORE!”
Lei
non si
rese nemmeno conto di avermi alle sue spalle. Il calcio che le sferrai
al
ginocchio destro le piegò innaturalmente la gamba, facendola
barcollare come
una bambola alla quale spezzavi una gamba.
Un
secondo
dopo, il suo grido squarciò il cielo e l’animo di
tutti i presenti. Le sue mani
si strinsero rapidamente sopra il suo ginocchio spappolato, mentre i
suoi occhi
non smettevano di lacrimare per l’atroce sofferenza.
Mi voltai
macabramente verso gli altri
presenti. Nessuno di loro riusciva a credere ai propri occhi. Crilin
osservava
sua figlia urlare per il dolore, Goku non la smetteva di fissare sua
nipote
riversa per terra, mentre Vegeta non riusciva ad avvicinarsi a sua
figlia,
ancora sconvolto dalla facilità con la quale
l’avevo sconfitta.
“Con
chi credevate di avere a che fare?”
mi rivolsi alle cinque ragazze rimanenti, le quali indietreggiarono in
preda
allo shock “Io
non sono solo un guerriero di arti marziali… sono un
poliziotto! Ho
affrontato il male a viso aperto e ho imparato a leggere i suoi
movimenti… ed
anche a copiarli!”
Continuai
a
camminare verso di loro, alzando la voce così da farmi
sentire anche da tutti
gli altri presenti.
“E’
QUESTO IL MODO CON IL QUALE AFFRONTATE
UN VOSTRO NEMICO?! ATTACCATE ALLA CIECA?! SCAPPATE COME CONIGLI?! ANCHE
IO HO
IL POTERE SUFFICIENTE PER DISTRUGGERE UN PIANETA! COSA FARESTE SE
DECIDESSI DI
COLPIRE A MORTE QUALCUNO?! PROVIAMO A SCEGLIERE… MAGARI
PROVO A COLPIRE CONAN!”
“NOOOOOOOOOOO!”
mi urlarono contro Ran ed Ai, ma ormai era troppo tardi.
Il
mio raggio
di KI si diresse inesorabilmente verso il piccolo detective, il quale
non si
rese nemmeno conto di essere in pericolo di vita…
…
prima che venisse
colpito, però,
qualcuno provò a parare il colpo mettendosi davanti al mio
obiettivo ed incrociando
le braccia ricoperte dall’aura.
Quella
fu la
risposta alle domande che mi ero fatto.
Quei
guerrieri non erano degli eremiti. Non si erano resi conto della
differenza tra
i miei ed i loro attacchi.
Il loro
controllo del KI si basava
semplicemente sul rilascio, sull’irrobustimento e sul
miglioramento fisico del
loro corpo, senza immaginare quanto il potere insito dentro di loro
fosse più
elevato e mostruoso.
Per
essere un
eremita, o maestro, delle arti marziali non era necessario solo saper
percepire
od utilizzare il KI…
…
ma saperlo controllare in
ogni sua
forma e atomo!
Era questo
ciò che avevo
notato
durante il Tele-Trasporto di Son Goku. Era vero… lui era
riuscito a controllare
il KI ad un livello molto elevato, ma la sua tecnica consumava molto
KI…
…
e soprattutto molta
stamina!
Goku non
aveva appreso appieno la
tecnica del Tele-Trasporto… era ancora all’ottanta
per cento del suo
apprendimento, a dimostrazione che anche il suo controllo del KI si
trovasse a
quel punto.
Contro un
avversario in grado di
controllare al cento per cento l’energia attorno a lui, quel
difetto poteva
costare caro.
Fu a causa
di questo
motivo che decisi di trasformare all’ultimo il mio attacco di
KI in un getto di
aria concentrata e pressurizzata che fu in grado di attraversare
l’aura di
Goku, penetrare i pori delle sue braccia e fuoriuscire dalla sua
schiena come
se fosse fatta di burro.
Per
sua
grande fortuna, l’attacco che avevo rivolto a Conan non era
affatto mortale, ma
era abbastanza potente da far crollare in ginocchio anche uno dei
più grandi
eroi del pianeta Terra! Se il piccolo detective fosse stato colpito,
sarebbe
senz’altro svenuto per l’impatto!
“MA…
MA COSA!? CHE DIAVOLO E’
SUCCESSO?!
PERCHE’ KAKAROTH NON E’ RIUSCITO A PARARE QUEL
COLPO DA NIENTE!?” si
sbalordì Vegeta, incominciando a tremare per lo shock.
“U…
urca… questo…
uff… questo non me
l’aspettavo…” ammise
Goku, rimettendosi a fatica
in piedi.
“Cosa…
cosa
è successo, Goku?”
provò a domandargli Ten Shinan, ma la risposta del
sayan sbalordì tutti.
“Io…
io non ne ho la più
pallida idea… non ho mai visto una
cosa del genere in
tutta la mia vita! Pensavo fosse un attacco identico a quello che aveva
usato
Hit contro di me sulla Terra…”
Perfino
le
cinque allieve ancora in piedi non sapevano più come
reagire…
…
ed improvvisamente cinque
esplosioni
le colpirono in pieno, senza alcun preavviso.
Avevo
utilizzato un attacco di KI deflagrante. Era una tecnica con la quale
raccoglievo quanto più ossigeno possibile attorno al mio
avversario per far
detonare il mio KI come se fosse una molotov. Loro non potevano urlare.
Non ci
riuscirono a causa dell’atroce sofferenza alla quale le avevo
sottoposte. La
potenza di una bomba le aveva colpite improvvisamente, mettendole fuori
combattimento.
[Sasuke’s
Ninja Way – NARUTO]
Quando
il
fumo si diradò, tutti quanti scoprirono il destino delle
cinque terrestri
amiche di Conan, ricoperte dai segni di bruciatura e dalle ferite lungo
i loro
corpi. Anche i loro vestiti erano bruciacchiati qua e là,
mentre i loro corpi
non smettevano di avere fremiti incontrollabili.
In
meno di
cinque minuti mi ero occupato di tutte quante.
Brave,
sì… ma
ancora troppo deboli ed
inesperte!
Dovevano
trovare il modo di
riprendersi e migliorare… o non mi sarei fatto scrupoli a
decretare la loro
sconfitta!
“Oh
cielo! E’ stata davvero una carneficina… non
c’è che dire!”
Alzai
il mio
sguardo verso il cielo, dove mi ritrovai faccia a faccia con uno strano
tizio
che non avevo mai visto prima. Mi lasciò interdetto il non
essere stato, inizialmente,
in grado di percepire la sua energia…
…
solo quando
aumentai la mia concentrazione, riuscii a comprenderne il motivo.
“Lei
non è un mortale… ho indovinato?”
“Niente
male, Simon Kog! Ci
hai preso in pieno… il mio nome è Whis!”
mi rispose questo,
atterrando proprio di fronte ai miei piedi “Sono
l’Angelo incaricato di proteggere questo universo…
perché non raggiungiamo gli
altri? In questo modo potremo rivelare
il motivo per il quale nessuno di loro è in grado di
percepire i tuoi attacchi!”
Acconsentii,
ben consapevole che ci sarebbero voluti diversi minuti prima che tutte
le
ragazze potessero risvegliarsi. Discorso diverso andava fatto per
Marron, la
quale aveva smesso di urlare ma non la smetteva di piangere per il
dolore, a
causa della gamba rotta.
Raggiunti
tutti gli altri presenti, Whis salutò i suoi amici e si
presentò agli
sconosciuti, iniziando velocemente a dare tutti loro una spiegazione su
quanto
accaduto.
“La
differenza che c’è tra voi
sen-sei e
Simon Kog è molto più semplice di quanto
crediate… questo giovane non ha
allenato tanto il suo corpo, quanto il suo controllo e la sua
percezione
dell’aura. Cerco di essere più chiaro
possibile… voi immaginate il vostro KI
come un palloncino che può soltanto gonfiarsi e sgonfiarsi,
o al massimo
bucarsi da qualche parte rilasciando tutta la sua aria. Non siete in
grado di modificare
la forma del KI, ed anche se ci provate le vostre tecniche sono molto
rozze e
rudimentali come la Kame-Ha-Me-Ha o il Final Flash. Perfino il
Tele-Trasporto è
una tecnica incompleta! Simon Kog,
invece, è in grado di percepire anche il KI ogni singolo
atomo dentro di se ed
attorno a lui, riuscendo a controllarne i movimenti, le possibili
reazioni e
gli esistenti legami con altre particelle. I suoi attacchi sono
impossibili da
parare perché, a differenza vostra, è in grado di
dare potenza e consistenza ad
ogni atomo utilizzato, donando loro il KI sufficiente a sfondare
qualsiasi
vostra difesa! Se solo avesse voluto… Simon
sarebbe stato in grado di uccidere Son Goku con quell’attacco
che ha sferrato!”
[Itachi’s
Theme - NARUTO]
“Simon…
è
vero?!” balbettò Crilin
incredulo, sgranando gli occhi davanti alla mia
conferma.
“E’
vero. Il vostro stile di combattimento
è
molto più vicino alle arti marziali sportive rispetto al
mio, dato che
privilegiate la forza bruta. Io ho
passato molti anni della mia vita a combattere contro dei criminali
molto astuti,
perciò gli allenamenti a cui mi sono sottoposto sono
completamente diversi dai
vostri. Il mio KI, se posso fare un paragone, è
grande dieci volte meno
rispetto a quello di Crilin e Ten Shinan. Tuttavia… io ho un controllo totale di ciascun atomo presente
nel mio corpo,
oltre che una percezione atomica di tutto ciò che mi
circonda. E’ in questo
modo che io ho appreso le tecniche della Biological Traces o della Wind
Revelator. Ho imparato ad utilizzare il
KI per i miei scopi…”
“Forse
ho capito…”
affermò Ten Shinan,
rivolgendosi a Goku e Piccolo “… credo che Simon abbia uno stile di
combattimento molto simile a quello di Jiaozi, ma molto più
ampio e sviluppato”
“Sì…
ho pensato anche io alla
stessa cosa…”
confermò Goku “… anche Hit ha uno stile molto vicino al
suo… lui sfruttava tecniche di
assassinio durante i combattimenti…”
“… ed
era per questo che andavamo molto in difficoltà con lui”
lo seguì a
ruota Vegeta.
“Con
un avversario come Simon, nessuna di
loro ha scampo se facesse sul serio… dico bene?”
esclamò Piccolo
rivolgendosi a me “Perché
tu non stai facendo sul serio… giusto?”
“Devo
deluderti, purtroppo… in questo
momento sto usando gran parte del
KI che mi rimane…” spiegai
loro purtroppo “… questa
ferita non si è mai rimarginata. Ogni volta che utilizzo
parte
della mia aura, lo squarcio si riapre e perdo sangue… sono
molto debilitato al
momento…”
Indicai
tutte
le ragazze al tappeto.
“Voglio
essere chiaro anche con voi… non
ci sono limiti o regole! Loro otto
possono cercare di colpirmi quando e come vogliono! Possono persino
chiedere il
vostro aiuto! L’importante
è che
ciascuna di loro riesca a colpirmi almeno una volta! Devono imparare a
reagire
ed andare avanti, soprattutto dopo quanto è accaduto nelle
loro vite! Non serve
che diventino più forti di me… mi basta che siano
astute abbastanza da
cogliermi di sorpresa!”
“Quindi
possiamo combattere anche noi?” mi
domandò sbigottito Piccolo,
indicando se stesso e tutti quanti gli altri.
“Certo…
siete liberi di combattere contro
di
me, ma le ragazze passeranno soltanto se saranno loro
a colpirmi! Per di più non c’è alcun
limite di tempo… ergo…
possono provare a rifarlo anche oggi, domani, dopodomani…
fino a quando non ci
riusciranno! Possono allenarsi nel frattempo, possono andare a pranzare
per
recuperare energie, possono tornare a casa per dormire… quella che è iniziata oggi è
una vera simulazione di guerra! Se
riusciranno ad essere abbastanza furbe e scaltre da acchiapparmi senza
difese,
loro supereranno la prova!”
“Non
farmi ridere, terrestre!”
mi
avvertì però Vegeta, con arroganza “Con
tutti noi ad aiutarle questo gioco non durerà più
di cinque minuti…”
“Così
come sono conciato, non posso darti
torto…” ammisi io, osservando la mia
ferita.
Quello
era
senz’altro il mio punto debole. A causa di quella cicatrice,
il mio KI era un
quinto del mio reale potenziale, così come lo era la mia
percezione. Per di più
i movimenti troppo bruschi mi causavano frequenti attacchi di nausea,
vomito e
capogiro. Contro dei guerrieri specializzati nella fisicità
degli attacchi e
delle difese, ero un piccolo pesce in mezzo agli squali. Se non avessi
avuto
quella ferita, il mio KI sarebbe stato esattamente la metà
di quello di Crilin
e Ten Shinan…
…
e a quel punto avrei
potuto
sfruttare la mia esperienza e la mia intelligenza per pareggiare
nuovamente la
sfida!
“Ma a
questo posso tranquillamente pensarci io!”
[Jiren’s
Theme – DRAGON BALL SUPER]
Whis,
sconvolgendo tutti noi, mi toccò il ventre con la punta
sferica del suo
bastone, dal quale partì una densissima energia curativa che
fu in grado di
ricostruire tutte le parti mancanti del mio corpo. Sentii i miei
organi, prima
leggermente affaticati, pieni di energia, come fossero nuovi, mentre la
pelle
rosata si trasformò in una semplice cicatrice bianca.
“Allora,
giovanotto? Ti
senti molto meglio adesso, non è vero?”
Sogghignai,
eccitato come non mai, percependo di nuovo il mio potere al massimo
delle mie
forze.
Ero
al cento
per cento della mia forza… no… ancora
meglio… ero perfino più potente di quanto
immaginassi!
Crilin
e Ten
Shinan, i terrestri più potenti del pianeta… ora
non sembravano nemmeno così
lontani! Non ero forte la metà di loro…
…
MA QUASI QUANTO LORO!
Come era
possibile?
Mi
ero
procurato quella ferita subito dopo la morte di mia madre. Avevo
mentito, quel
giorno al luna park. Da quel momento, la mia aura non era stata
più elevata
come prima ed ero entrato nella X-X-I portandomi appresso quella
debolezza,
incapace di curarla da solo.
Tuttavia,
quei tre anni passati a combattere per la mia vita erano
all’apparenza serviti
per migliorare ulteriormente il mio corpo ed il mio controllo sul KI,
riuscendo
a farmi diventare inconsciamente più forte.
Ora
erano
guai seri per tutti loro!
“Vi
consiglio caldamente di curare anche le
ragazze. Date loro tutte le spiegazioni che ho dato a voi… E VENITE A PRENDERMI SE CI RIUSCITE!”
Quando
sparii
alla loro vista, mettendomi due dita sulla fronte, riuscii a notare lo
sguardo
scioccato di Son Goku il quale riconobbe la sua tecnica del
Tele-Trasporto…
…
un tele-trasporto al
cento per cento
della sua efficacia, in grado di non farmi percepire da nessuno!
***
AI
[The
Last Butterfly – BEST OST IN THE WORLD]
Quando
riuscii finalmente a svegliarmi, mi ritrovai la faccia di un
inquietante sconosciuto
davanti ai miei occhi. Ovviamente mi presi un bello spavento, prima che
quel
tizio si presentasse educatamente come un amico di Goku e Piccolo, di
nome
Whis. Era un angelo, più precisamente l’angelo
protettore del settimo universo.
Ce ne aveva parlato già il nostro sen-sei, per questo non
rimanemmo sorprese.
Tutte
le mie
compagne si trovavano a pochi metri da me. Le loro ferite,
così come le mie,
erano state curate dall’angelo. I loro sguardi erano tutti
carichi di rabbia e
frustrazione. Soprattutto Ayumi era scoppiata in un lamento in grado di
farmi
venire la pelle d’oca, consolata dalla signora di nome Bulma.
Era stata
una completa disfatta. Simon
ci aveva letteralmente umiliate…
“Cosa
pensavi di fare…”
dissi tra me e
me, stringendo i pugni per la rabbia “… volevi migliorare la tua vita, no?
Volevi
tornare ad essere felice, no? Volevi
imparare a proteggere i tuoi amici…invece ti sei fatta mettere al tappeto come
un’incapace!Non
ti vergogni
almeno un po’, Ai… ed io che credevo di aver
trovato la strada giusta da
percorrere… ed invece mi sono
beccata
l’ennesima vergognosa delusione!”
Volevo
scoppiare a piangere per l’insoddisfazione, ma non ci
riuscivo. Incredibile
quanto fosse cambiato il mio punto di vista in meno di un mese.
Avevo
incominciato quelle lezioni
soltanto per gioco, come un modo per scrollarmi di dosso il pensiero
dell’Organizzazione
degli Uomini in Nero. Invece adesso mi ero resa conto di quanto
desiderassi
diventare forte quanto i miei maestri… per la prima volta
avevo trovato un
obiettivo da seguire…
…
ed ora era tutto finito,
ancor prima
di cominciare!
Qualcosa
mi
colpì con forza sulla testa, ed io mi voltai dolorante
toccandomi il
bernoccolo.
“Ahi
ahi ahi, mia cara ragazza…”
mi
rimproverò Whis con severità, accarezzando il
bastone col quale mi aveva
colpito “…
non è il momento di lasciarsi prendere dallo sconforto! Venite tutte ed otto vicino a me e vi
spiegherò cosa manca a ciascuna di voi… ed i
consigli che vi posso dare per
superare la vostra prova!”
“Superare
la prova?!” esclamò Kazuha
senza parole davanti all’affermazione
dell’angelo “Non
riusciremo mai a
sconfiggere quell’uomo!”
“Kazuha
ha ragione!” ammise Sera, avvicinandosi a
noi assieme a tutte le altre
“Non importa quanto tempo ci abbia
dato
per sconfiggerlo… lui ed i nostri maestri si sono allenati
fin dalla nascita a
combattere! Simon ha non so quanti anni
di esperienza ed allenamenti rispetto a noi… e guardi come
ci ha ridotto!”
“E’
riuscito perfino a sconfiggermi mentre ero trasformata in Super
Sayan…”
disse invece Bra, in lacrime a causa dell’orgoglio ferito
“… non mi ha dato nemmeno
il tempo di reagire!”
“E’
tutto inutile…
non diventerò mai…
sniff… abbastanza forte da sconfiggere Simon…
sniff… sono troppo
debole…” ammise invece Ayumi,
il cui pianto non
fece altro che sconfortare tutte noi.
Quello non
era un mondo nel quale noi
potevamo convivere. Non potevamo diventare poliziotte, detective,
ispettrici di
una centrale, soldatesse o eroine in grado di abbattere nemici ed
assassini
galattici.
Eravamo
soltanto otto ragazze che non
avevano ancora imparato nulla dalla vita…
…
anzi… io una
cosa l’avevo imparata…
…
il mondo faceva schifo.
“Oh
cielo… comincio a capire il motivo per il quale Simon Kog vi
abbia provocato
così tanto!”
esclamò Whis cominciando a ridacchiare divertito “Devo proprio ammetterlo, mie povere
fanciulle… vedo poca autostima nella vostra anima. Se
continuerete di questo
passo, il vostro futuro non sarà certamente molto
roseo… Simon non intende bloccarvi
la strada verso i vostri sogni! Lui vuole
soltanto rendervi forti abbastanza da attraversarla.
Dall’alto della mia
carica ho sempre invidiato i mortali… io posso ottenere
tutto ciò che voglio
con il minimo sforzo e sprecando meno tempo possibili, mentre voi avete
una
vita cortissima e dovete sudare sette camicie per ottenere
ciò che desiderate. Tuttavia voi
conoscete un sentimento che io
non potrò mai comprendere… ed è la
soddisfazione provata quando riuscite in
un’impresa inizialmente impossibile! Mi riempie di
gioia vedere un essere
umano realizzare il proprio sogno, anche se di breve durata,
perché immagino
tutto l’impegno che ci ha messo per riuscirci. Nella
vita non esistono strade impossibili da attraversare… ma
soltanto
ostacoli da superare! Ogni vostro sogno, qualunque esso sia, deve
essere
soltanto raggiunto senza arrendersi mai e senza perdersi
d’animo davanti alle
difficoltà!”
Poi
si
avvicinò a ciascuna di noi, cominciando a parlarci
personalmente.
[I
Have Seen Much (Extended) - NARUTO]
“Bra,
Pan, Marron… voi, tra le otto,
siete
quelle che hanno l’obiettivo più difficile di
tutti… dare la vostra vita per
salvare il pianeta dalle minacce. E’
vero, la forza fisica è molto importante, ma non basta
questa a rendervi delle
eroine. Il vero segreto per diventare un eroe è imparare a
comprendere la
sofferenza delle persone che vi stanno affianco e riuscire a consolarle
per
renderle migliori... e per diventare migliori! Tutte voi
avete sempre avuto
ciò che volevate senza mai rinunciare a nulla e
ciò vi ha reso molto arroganti…
ma le vostre nuove amiche non sono state così fortunate!
Loro hanno affrontato
delle esperienze davvero molto brutte nelle loro vite, ed in questo
momento non
possono dare il massimo perché le loro menti ed i loro cuori
sono sofferenti e
piangenti. Avete combattuto contro Simon da sole, senza pensare nemmeno
ad una
di loro e ciò vi è stato fatale. E’ una
battaglia tutti contro uno. Se non riuscirete
ad aiutare una compagna
in difficoltà, allora non potrete mai diventare tre eroine
leggendarie come i
vostri genitori!”
Bra
e Pan
abbassarono lo sguardo, dispiaciute. Sapevano che Whis si stesse
rivolgendo
soprattutto a loro, dato che erano state le prime ad essere state
sconfitte.
Anche Marron era affranta, ma per un altro motivo. Lei non era stata in
grado
di proteggerci. Rispetto a me e alle mie amiche, Marron era molto
più allenata
ma invece di provare ad incoraggiarci, era rimasta paralizzata dalla
paura e
questo l’aveva resa vulnerabile.
L’angelo
si
mosse verso una di noi, guardandola sinceramente negli occhi.
“Mia
cara Kazuha…
tua madre è morta
facendo volontariato per i popoli colpiti dalla guerra, vero? Pensi di
non
essere abbastanza coraggiosa o generosa per poter svolgere il suo
stesso
lavoro… ma tutte le persone che ti
stanno vicino sanno quanto tu sia speciale… soprattutto il
giovane detective di
cui sei innamorata fin dall’infanzia! Non
struggerti per nulla… Heiji si è
salvato grazie alla tua amica e tu non sei affatto colpevole di
ciò che gli è
avvenuto! Libera il tuo cuore da tutti i pesi superflui… e
rendi tutti
orgogliosi di te!”
La
giovane
amica di Ran rimase sbigottita davanti a quelle parole.
L’avevo conosciuta
poco, ma mi era subito sembrata molto simile all’amica di
Conan. Al mondo
esterno si mostrava molto più vivace e spigliata, ma
diventava una timidona
quando voleva rivelare i suoi sentimenti ad Heiji. In fondo, io la
invidiavo…
quelle sensazioni io non le avevo mai provate alla sua
età…
…
non sapevo nemmeno cosa
provassi in
quel momento dentro al mio cuore…
Whis
passò a
Sera.
“E’
un bel fardello quello che ti vuoi
portare addosso, Sera. Alla ricerca
dell’Organizzazione misteriosa che ha ucciso il tuo fratello
maggiore… non
potevi scegliere avversario peggiore! Eppure sono convinto che
quell’Organizzazione
non potesse avere peggiore nemica davanti! Tutto
ciò che ti serve è
soltanto avere fiducia in te stessa! So quanto tua madre possa
essere…
irritante, se posso permettermi. Ma lei ti vuole bene, nonostante tutti
i suoi
difetti e tutte le sue colpe. Ci sono
molte persone, più di quante ne credi, pronte ad aiutarvi!
Tuo fratello
veglierà sempre su di te… più vicino
di quanto tu possa credere! Un giorno
capirai!”
Negli
occhi di quella ragazza potetti
giurare di aver visto uno sguardo di stupore e shock, prima che
mostrasse uno
di quei ghigni che vedevo sempre sul volto di Conan… come se
improvvisamente
Whis le avesse passato un indizio molto importante!
In
effetti
avevo pensato per più volte a chi potesse essere
l’agente del quale lei era
sorella, ed ormai avevo intuito si trattasse di Shuichi Akai.
L’avevo già
conosciuto qualche volta, solo di sfuggita, mentre mi spiava o durante
qualche
atto eroico, e un po’ mi era dispiaciuto quando venni a
sapere fosse stato
ucciso dai MIB. Avevo sempre avuto dei dubbi riguardante un suo impiego
in
quell’Organizzazione, ma non ne avevo mai trovato le
prove…
…
solo tanti dubbi su una
certa mia
conoscenza.
“E lo
stesso vale anche per te, Ran Mori…
un giorno tu vorresti diventare un’ispettore di polizia. Ci
vogliono
tantissime qualità per riuscirci e tu ce le hai tutte
dentro… devi solo tirarle fuori!
Nemmeno tu hai
colpe per quello che è successo e sarai in grado di
realizzare tutti i tuoi
sogni! Il tuo ragazzo ci rimarrebbe malissimo se ti arrendessi al primo
ostacolo… e sappi che anche lui
è molto
più vicino di quanto tu possa credere! Lui ha tantissima
fiducia in te e ne ha
tutti i motivi! E lo stesso vale per la tua migliore
amica… mi spiace che
sia morta così giovane, ma ora si troverà
sicuramente in Paradiso nell’Aldilà e
sta sicuramente dando la carica a tutte voi!”
Quelle
parole
riuscirono nell’intento di far commuovere tutte e tre le
adolescenti, ma non
solo. Riuscirono anche a risollevare loro il morale. Anche
Conan, in
lontananza, stava cercando di non farsi notare mentre si asciugava il
viso
dalle lacrime.
“E
non è tutto…” affermò
poi Whis, ancora
a Ran “…
smettila di vivere male la morte di quell’assassino.
Ti assicuro
che lui, in questo momento, si trova negli inferi a rispondere per
tutti i
peccati di cui non ha voluto riconoscere la paternità!
E’ inutile che ci
giriamo attorno… tu lo hai ucciso
e
cancellare il passato è impossibile! Ciò che puoi
fare in questo momento è
soltanto andare avanti. Se tu non avessi compiuto quel gesto,
istintivo
quanto vuoi, nessuno dei tuoi amici sarebbe sopravvissuto! Quando un
giorno ti
ritroverai davanti a Re Yammer (lo conoscerai molto tardi, sta
tranquilla),
dovrai guardarlo dritto negli occhi e dovrai dirgli che non avevi
intenzione di
uccidere quell’uomo… e
dovrai farlo
soltanto dopo aver vissuto la vita che tu meriti! I giudizi, quelli
veri,
lasciamoli a chi si trova sopra di noi…
d’accordo, mia cara?”
“Io…
io
ci proverò…”
promise Ran, asciugandosi le lacrime e mostrando uno
sguardo così determinato da lasciarmi completamente senza
parole.
Quella
era
davvero Ran? Era irriconoscibile! Non avevo più davanti a me
un’adolescente
insicura e timida… ma una vera
donna
pronta a lottare per ciò che desiderava!
Era questa
la Ran di cui Shinichi si
era innamorato? Se sì, non potevo che prenderne atto e
sentirmi felice per
entrambi. Si completavano a vicenda e si amavano per davvero.
Whis
si
avvicinò poi ad Ayumi. Per uno strano motivo lo vidi
sfiorare il fianco
sinistro della mia amica e poi la sua schiena.
“Per
avere sette anni, piccola mia, tu hai
già sopportato delle pene enormi… la
tua
nuova famiglia è orgogliosa di avere una bambina tanto
gentile e coraggiosa!
Non eri ancora pronta per salvare Mitsuiko e Genta,
purtroppo… così come non lo
eri un anno fa a causa di quel brutto episodio… ma adesso hai la possibilità di
diventare forte abbastanza da poter
proteggere tutti gli altri che verranno! Anche i tuoi amici e
compagni di
scuola staranno senz’altro facendo il tifo per te, da
lassù… non lasciarti
andare allo sconforto! Un giorno potrai rivederli, ma dovrai vivere
felicemente
anche per loro… lo farai? Mi
prometti
che continuerai a fare la brava assieme alla tua amica Ai?Quando scoprirai la
verità... sarai pronta ad accettarla?”
La
mia amica
annuii, con le lacrime agli occhi, stringendomi forte a se. Sapevo cosa
significasse quell’abbraccio…
…
lei si stava scusando per
essersi
isolata da me durante quei giorni. Davanti ai suoi occhi io ero la sua
migliore
amica…
…
la sua ultima migliore
amica.
Ricambiai
l’abbraccio, lasciando che tutto il mio affetto si riversasse
nel suo cuore.
Per la prima volta da quando l’avevo conosciuta, mi resi
conto di voler essere
davvero sua amica. C’erano così tante cose che non
conoscevo di lei. Volevo davvero creare un
legame con lei…
…
non sapevo fosse stata
adottata…
cosa era successo alla sua vecchia famiglia? Perché Whis le
aveva toccato il
fianco e la schiena?
…
ma cosa mi stava
succedendo?! Ci
stavo cascando un’altra volta! Non potevo legarmi
così tanto alle persone, non
con l’Organizzazione in giro a darmi la caccia!
Ma allora
perché… perché
il mio cuore agiva sempre di testa sua?!
[Man
Of The World - NARUTO]
La
risposta
mi giunse a bruciapelo quando l’angelo, con mia grande
sorpresa, mi porse una
piccola scatola, appena apparsa davanti alle sue mani. Io, leggermente
confusa,
provai ad aprirla osservandone il contenuto.
Quando
riconobbi tutti gli oggetti al suo interno, le mie mani non riuscirono
più a
tenerla, cominciando a tremare per l’emozione e per lo shock.
Avevo
incominciato a piangere e singhiozzare senza rendermene conto,
inginocchiandomi
e recuperando un piccolo quadretto della mia famiglia da lì
dentro.
Al centro
vi stavo io, mentre
gattonavo
verso le braccia di mia madre, con mia sorella Akemi che mi
incoraggiava al suo
fianco, mentre mio padre stava alle mie spalle preoccupato ed attento
che non
mi facessi male.
Una vera
immagine della mia precedente
vita da bambina. Non erano dei collage fasulli che avevo
creato… quella era
vera… chissà chi l’aveva scattata!
Fu un
altro oggetto a farmi piangere
ancora più forte di nostalgia… e di
rammarico…
…
una piccola scarpetta da
neonata.
La annusai
lasciandomi trasportare dai
ricordi e da ciò che sarebbe potuto essere…
…
mi piegai, straziata da
quel dolore,
incapace di trattenerlo…
…
fin quando non sentii
l’abbraccio di
Ayumi, che riuscii ad alleggerire il peso del mio cuore.
“Direi
che non c’è bisogno di dirti nulla, vero Ai
Haibara?” mi rassicurò Whis
facendomi un occhiolino “Adesso sai
qual
è il tuo sogno… affronta
la tua vita a
viso scoperto e senza alcuna vergogna! Se c’è
qualcuna per cui io faccio il
tifo, quella sei tu! La strada del cuore è sempre
la più difficile… ma
è senz’altro la più gratificante quando
si raggiunge la fine!”
Whis
si
allontanò, facendoci segno di seguirlo. Io raccolsi tutti
quegli oggetti tanto
preziosi e li rimisi dentro la scatola, aiutata da Ayumi che vide la
mia foto.
“Quella
sei davvero tu? Che carina!”
Io annuii
compiaciuta da quel
complimento…
…
sì… ora sapevo cosa
dovevo fare!
Ci
avvicinammo a tutti gli altri, mentre l’angelo ci
indicò un piccolo spiazzo
vicino agli alberi della foresta.
“Ora
come ora, nessuna di voi sarebbe in
grado di battere Simon Kog… il
vostro
limite è molto semplice! Nessuna di voi conosce il suo vero
stile di
combattimento! Ciò che dovrete fare, da questo
momento, sarà osservare il
combattimento tra lui ed i vostri maestri ed imparare a conoscere tutti
i suoi
punti deboli. Osservate, analizzate ed
allenatevi! Chiedete consigli a chi è più esperto
di voi! Non agite
impulsivamente e pensate ad un piano per colpirlo anche con questa
differenza
di potenziale! Solo così riuscirete a scoprire il
trucco che si cela dietro
la sua grande potenza!”
[Pain’s
Theme - NARUTO]
“Un
trucco? C’è un trucco?”
esclamò sorpreso Conan, ascoltando il discorso
di Whis.
“E’
lo stesso trucco che ha imparato uno
dei
vostri avversari al Torneo del Potere…”
rivelò quest’ultimo a Goku ed i
suoi amici “… un
guerriero all’apparenza
invincibile di nome Jiren!”
“CO-COSA?!
JIREN?!” esclamò scioccato
Vegeta.
“Esattamente…
a
differenza di Jiren, che sfrutta questo trucco da più di
cinquant’anni, Simon lo fa solo da poco tempo e di
conseguenza è ancora molto
debole. Se posso fare una previsione per voi, giovani
fanciulle…” qui
l’angelo si rivolse ancora una volta a noi otto “… riuscirete a
colpire Simon Kog
in meno di due settimane!”
Quell’affermazione
lasciò tutti senza parole.
“Solo
due settimane? E’ davvero così facile?”
esclamò Ran con incredulità.
“Certamente!
Lui ci ha impiegato sei anni per
raggiungere quel livello, ma solo perché non c’era
nessun insegnante ad
aiutarlo! Non è
così… Simon?”
L’angelo
alzò
lo sguardo verso il cielo, dove il figlio del dottor Agasa ci stava
osservando
dall’alto con severità.
Tutte noi
incominciammo ad avere
paura. Avevamo già avuto un amaro assaggio di ciò
che sarebbe successo se
avessimo preso sottogamba il nostro avversario…
…
cosa potevamo fare, se
non seguire i
consigli di Whis?
***
SIMON
[The
Scarlet Letter - NARUTO]
Improvvisamente
sentii due spari provenienti da terra e mi accinsi ad evitare per un
soffio le
due pallottole. Domenico e Claudia puntavano ancora le pistole verso di
me, ed
il loro sorriso compiaciuto mi stava decisamente divertendo.
Ero sicuro
al cento per cento che
tutti gli altri presenti sarebbero subito intervenuti ad aiutare le
ragazze. In
effetti era questo il mio obiettivo fin dall’inizio di quella
giornata. Volevo
dar dimostrazione alle ragazze di come i veri professionisti si
dovessero
muovere in queste situazioni.
“Non
riuscite mai a prendermi… che
vergogna!” presi
in giro i miei
colleghi, scendendo lentamente verso terra.
Con
mia
grande sorpresa, però, nessuno dei due smise di ridacchiare
incominciando a
farmi nascere un sospetto. A parlarmi fu Domenico.
“Non
eri tu il nostro obiettivo, giovanotto! Guarda sopra di te!”
Alzai
il mio
sguardo, ma mi resi conto di aver fatto un errore da principiante.
Mi
avevano
costretto a voltarmi verso il sole, da dove Crilin stava preparando un
attacco
col suo KI.
“TAIOKEN
x 100!”
Fui
colto
letteralmente alla sprovvista… la
mia
vista venne immediatamente azzerata a causa dell’immensa luce
che aveva colpito
i miei occhi!
Intuendo
subito che guerrieri come Goku e Vegeta avrebbero cercato di
approfittare
subito di quella distrazione, sfruttai il tele-trasporto per
allontanarmi alle
spalle delle otto ragazze, le quali si presero letteralmente un colpo,
prima di
azzerare immediatamente la mia aura ed allontanarmi a passo spedito
verso la
foresta.
In
quanto a
Goku e Vegeta, sferzarono l’aria ed incominciarono a cercarmi
con gli occhi,
non potendo percepirmi.
Qualcosa,
però, mi passò a pochi centimetri
dall’orecchio e solo per miracolo riuscii ad
evitarla con un agile balzo. Mi venne uno spavento quando mi resi conto
che era
un braccio verde, quello di Piccolo, il quale si era accorto del mio
brusco
movimento!
“Ten
Shinan! Dentro la foresta!”
“Ricevuto!
KIHOHO!”
Un’onda
di
energia immensa partì dalle mani del tre-occhi ed
incominciò lentamente ad
avvicinarsi verso di me. Fui costretto a riattivare la mia aura,
preparando una
delle tecniche più difficili del mio arsenale.
“MAGNETIC
REVERSE!”
Immaginate
la
sorpresa di Ten Shinan quando vide il suo attacco cambiare
improvvisamente
rotta, senza riuscire a respingerlo.
“Idiota,
schivalo!” gli urlò Vegeta.
Vi
era
soltanto un semplice problema… non poteva evitarlo in alcun
modo!
Il
Magnetic Reverse era una tecnica
con la quale ero in grado di modificare la polarità
dell’attacco energetico
avversario, decidendone il verso magnetico. Come i poli di due
calamite, potevo
successivamente scegliere di utilizzare la stessa polarità
per allontanare la
possibile minaccia.
Poli di
segno diverso si
attraevano…
ma poli uguali si respingevano con una forza repulsiva pari ed opposta.
Questo
attacco, però, non
funzionava
solo in fase difensiva, ma anche offensiva! Se il mio avversario non
era in
grado di cambiare la polarità del suo KI come me,
l’attacco energetico avrebbe
percepito in lui una forza attrattiva talmente grande da poter
inseguire la
vittima senza lasciare alcuno scampo!
Così
avvenne per Ten
Shinan, il quale
venne colpito in pieno nonostante avesse provato ad allontanarsi.
Quando
il
fumo si diradò, il tre-occhi fuoriuscì da esso,
indolenzito ma ancora in grado
di combattere, con le braccia richiuse per proteggere i suoi punti
vitali.
“Ten
Shinan! Come stai!?” gli chiese Crilin,
preoccupato.
“E’…
è
pazzesco…nemmeno
Cell era
riuscito ad uscire così facilmente dal mio attacco!”
rispose il sen-sei di
Marron, dopo aver riaperto entrambe le sue braccia.
Nel
frattempo, io non rimasi lì ad attendere che mi scoprissero,
e re-azzerai
nuovamente la mia aura, cercando stavolta di muovermi con
più lentezza.
[A
Dire Situation – DRAGON BALL SUPER]
Solo
quando
fui certo di non essere più sentito o visto, mi fermai a
riflettere su quanto
fosse accaduto.
I
miei
avversari non erano affatto deboli, ma questo l’avevo
già supposto. Perfino
Domenico e Claudia erano stati in grado di cogliermi alla sprovvista,
grazie
alla loro astuzia. Me lo sarei dovuto aspettare. Alcuni di loro, come
Goku,
Crilin e Piccolo, erano in grado di utilizzare tecniche molto simili
alle mie,
come Goku con il tele-trasporto o come Piccolo con la
capacità di allungare le
sue braccia, o come Crilin con il Taioken. Tuttavia, le loro erano
incomplete e
riuscivo a prevenirle.
Se,
però, mi
avessero colpito anche solo con un pugno, avrebbero avuto la vittoria
in tasca.
Un colpo di Goku o Vegeta, al massimo del loro potere, era in grado di
paralizzarmi fino all’attacco di una delle loro allieve,
sancendo la mia
sconfitta…
…
no… un loro pugno alla
massima potenza, poteva perfino farmi fuori!
Avevo
bisogno
di meditare, assorbire energia e migliorare la mia potenza e la mia
resistenza
senza modificare eccessivamente la mia velocità o la mia
agilità. Dovevo fare
un check-up completo delle mie cellule e capire come poterle
migliorare,
cercando di percepire quelle dei sayan e del namecciano per capire le
differenze tra quelle terrestri e le loro…
…
ed una controllatina
più attenta a
quell’angelo non avrebbe fatto alcun male. Ero convinto di
poter comprendere la
differenza tra un KI divino e quello mortale…
…
provare ad analizzarlo e,
magari,
assorbire solo una parte della sua energia mi avrebbe aiutato a
raggiungere più
facilmente il livello dei miei avversari!
Mi
misi
seduto per terra, accavallai le mie gambe, poggiai le mie mani sopra le
ginocchia e mi lasciai andare completamente a quella sensazione unica
al mondo.
Con la
meditazione, ero in grado di
far fuoriuscire il mio KI dal mio corpo, come se la mia anima
abbandonasse le
sue barriere mortali, ed ero in grado di controllare tutto
ciò che si trovava
precisamente a dieci chilometri di raggio sferico dal mio guscio di
carne, che
fossero persone, animali, cose o semplicemente gli atomi che li
componevano.
All’interno
di quei dieci chilometri, con il controllo del KI che avevo imparato
dopo sei,
lunghissimi anni di allenamento, io ero alla pari di un Dio. Vi era
solo un
difetto… ma nessuno di loro lo conosceva!
Ecco…
ora riuscivo a
percepire tutto… anche
il KI divino. Non avevo più segreti…
La
differenza tra i sayan e noi
terrestri, a quanto pare, nasceva dalla presenza di alcune cellule
presenti
all’interno del loro midollo spinale. Da quello che compresi,
queste donavano
tre semplicissimi vantaggi a quei guerrieri: dopo battaglie molto
cruente,
modificavano la struttura di ogni muscolo, migliorandolo costantemente
fino a
raggiungere delle perfezioni pico-metriche; donavano una
stabilità migliore ai
loro corpi, soprattutto grazie ad una piccola appendice sotto al loro
coccige;
infine permetteva loro di sfondare i loro limiti corporei, aiutandoli a
trasformarsi per migliorare drasticamente e momentaneamente i loro
attributi in
battaglia. Gli svantaggi, però, erano molto evidenti: quelle
cellule
corrodevano anche il cervello, modificando la loro attitudine
quotidiana,
spingendo i sayan ad avere caratteri molto estremi rispetto a quelli di
un
pacato terrestre; inoltre, cosa ancora peggiore, spendere giornalmente
tutta
quella energia portava quei due sayan puri a recuperarla inutilmente
attraverso
quantità mastodontiche di cibo, quando sarebbe potuta
bastare soltanto
un’attenta meditazione.
A
differenza di quello sayan, il corpo
namecciano fu molto più interessante da analizzare. Da
quello che avevo
compreso, Piccolo aveva delle qualità a dir poco notevoli:
non solo era in
grado di allungare i suoi arti, ma poteva perfino diventare un gigante
o
ricostruire le parti mancanti del suo corpo. Le cellule namecciane,
infatti,
avevano un tempo di ricostruzione e di rimodellamento a dir poco
spaventoso,
oltre ad una particella completamente diversa rispetto alle nostre.
L’unico
difetto, se davvero potevo trovarne, di un namecciano era quello di
poter
assumere soltanto acqua come nutrimento per la sua sopravvivenza.
Per quanto
riguardava Whis, invece,
cominciai a comprendere il motivo per il quale precedentemente non ero
stato
in grado
di percepire il suo KI. Semplicemente l’angelo non possedeva
un vero corpo, ma
era pura energia. Era lo stesso principio con il quale io, in questo
momento mi
ero reso impercettibile agli occhi di tutti quanti, come se fossi
morto, ma a
differenza mia lui usava la sua energia per creare un corpo etereo ma
in grado
di essere toccato. Nemmeno io ero ancora in grado di compiere
un’impresa
simile, poiché non avevo un ammontare di KI così
elevato, e soprattutto perché
il mio corpo sarebbe esploso assorbendo così tanto potere
senza un opportuno
allenamento fisico ai limiti del sovrumano.
Improvvisamente
mi resi conto di un
altro piccolo particolare… anche tutte le ragazze si erano
sedute per terra,
come me, a meditare. Tuttavia il loro controllo era ancora troppo
scadente per
poter essere paragonato al mio. Le avrei aiutate indirettamente durante
la mia
meditazione, sfruttando il mio ora impercettibile KI per aumentare la
loro
concentrazione.
Cominciai
a riflettere su quanto
potessi fare in quel momento. Quali miglioramenti potevo attuare sul
mio corpo?
Quali era meglio lasciar perdere? E quanto ci avrei messo? Quanto
potevo
migliorare le mie allieve ed i loro maestri?
Intuii
potessi metterci quanto
meno tutta la mattinata…
…
tuttavia, ne ero
certo, ne sarebbe valsa la pena!
Quel
pomeriggio tutti
loro avrebbero ricevuto una bella sorpresa! Nemmeno i Super Sayan mi
avrebbero
fatto più paura!
***
NOTE DELL'AUTORE
Come vi è parso il
capitolo? Pensavate che Simon fosse così
in gamba nelle arti marziali? Difficile crederlo,
all’inizio…
… e cosa
succederà prossimamente, ora che non ha più
quella
ferita al ventre?
Una cosa è
certa… il risultato della sfida si saprà
già
dalla prossima battaglia e non voglio anticiparvi nulla!
Però voglio
soffermarmi su alcuni importanti particolari del
capitolo.
Per Simon Kog, non
è stato il clan Kuchiki a compiere l’attentato
alla scuola elementare Teitan. E’ stato un altro nemico a
voler morto l’ispettore
Megure... ma chi?
Il nuovo Ispettore, adesso,
è Miwako Sato, mentre Wataru
sarà il suo vice. Il loro lavoro, come potrete capire, oltre
che essere un
premio per il lavoro svolto in centrale, creerà non pochi
problemi ai due
poliziotti, soprattutto per colpa della Sezione Anti-Mafia che si sta
creando.
Un altro aspetto da non
sottovalutare è lo stato d’animo di
Ayumi. Ben presto, infatti, si raggiungerà un punto di
rottura per la bambina,
più precisamente tra tre capitoli esatti. Capirete presto il
motivo.
Altro punto molto importante
di questa storia è il passato
di Ai che, mano a mano, sta venendo sempre più a galla.
Prima è saltato fuori
un nome, Helena… poi Whis ha consegnato alla piccola due
oggetti molto
particolari, ovvero una fotografia della sua infanzia ed una scarpetta
da
neonato. Provate ad ipotizzare il messaggio
che vi sto mandando. Già
nel prossimo capitolo, scoprirete un indizio ancora più
schiacciante. Questa
sarà soltanto un’altra delle sotto-trame che
caratterizzeranno la maggior parte
dei nostri personaggi principali!
La differenza tra lo stile di
combattimento di Simon e
quello dei guerrieri Z è stato ben spiegato dal nostro Whis,
ma per essere più
preciso, è la stessa differenza che esiste tra, ad esempio,
il personaggio di
un anime rispetto ad un altro. Semplicemente, la tipologia ed il modo
in cui un
personaggio si immerge nel suo universo è particolare, e
questa differenza si
sta decisamente notando in questa storia. Premetto che non
accetterò lamentele
su livelli di combattimento o robe simili. I personaggi che sto
utilizzando per
questa storia hanno il dovere, da parte degli autori dei manga da cui
provengono, di sottostare alle volontà del sottoscritto. Per
questo, se Bra ha
fatto questa scommessa con Simon Kog, Vegeta dovrà indossare
vestiti da donna!
MITSUIKO & GENTA
– Noi… noi siamo davvero sotto i suoi
ordini? –
AUTORE – Solo fino
al termine di questa storia… dopodiché
potrete tornarvene nel vostro manga originale e comportarvi come al
solito! -
JUZO MEGURE – Noi,
bambini, siamo come gli attori del cinema…
loro interpretano personaggi diversi, o loro stessi, ma poi nella vita
reale si
comportano normalmente! -
MITSUIKO –
Ah… ora capisco! -
AUTORE – A
proposito… Sonoko dove sta? –
GENTA – Non se lo
ricorda? L’ha mandata in punizione nel
Paradiso delle Donne, assieme a Darbura… -
AUTORE –
Già, mi ero dimenticato anche di lei… direi che
la
sua punizione è stata lunga abbastanza! Chi di voi va da Re
Yammer per farla
tornare qui? –
JUZO MEGURE – Ci
penso io! –
AUTORE –
Perfetto… e voi? Siete già andati a cercare le
persone che vi ho chiesto? –
MITSUIKO – Le
abbiamo incontrate tutte! Hanno tutte
accettato di partecipare alla storia! –
GENTA – Hanno detto
che sono rimaste molto colpite da come li
hai utilizzati nelle sue storie precedenti! Vogliono tutti lavorare con
lei! –
AUTORE –
Ovvio… sono o non sono uno scrittore eccellente?!
SONOKO – Ma sta
zitto, megalomane… -
JUZO MEGURE –
Signor Autore… sono riuscito a riprendere
Sonoko
AUTORE – Ehi, sei
ancora tutta intera, vedo… come è andata
con Darbura? –
SONOKO – ALLA
GRANDE! ORA DARBURA E’ DIVENTATO UN MIO NUOVO
AMICO! –
AUTORE – (Non ci
credo… è riuscita a corrompere anche il
vecchio re del mondo dei demoni!?) Allora presumo tu abbia compreso i
tuoi
errori… -
SONOKO – Stia
tranquillo, signore… ora sarò un angioletto!
Dal prossimo capitolo, farò il tifo per tutte le mie amiche!
–
MITSUIKO & GENTA
– Anche noi tiferemo per Ayumi ed Ai! –
AUTORE –
Ottimo… direi che possiamo terminare qui! Vi do
direttamente l’appuntamento al prossimo mese, ma non al primo
martedì, bensì al
secondo (8 Gennaio), per passare le vacanze di Natale e Capodanno senza
alcun
assillo. Noi, nel frattempo, vi mandiamo tantissimi auguri per tutte le
feste e
vi aspettiamo al prossimo capitolo!
SONOKO & MITSUIKO
& GENTA & JUZO MEGURE – BUON NATALE
E FELICE ANNO NUOVO!
[…]
Eh eh
eh…
quel tonto dell’autore non se n’è reso
conto! Adesso mi divertirò a rovinare
tutte le sue opere e non potrà più trattarmi in
questo modo! E’ una promessa!
SKS12_95… ora inizierà la mia vendetta!
Capitolo 9 *** Capitolo 9: La battaglia è finita! Incontri che ti cambiano la vita... ***
MITSUIKO –
Bentornati a tutti voi, lettori! Tutti noi
speriamo possiate aver passato delle bellissime vacanze natalizie!
GENTA – Sappiamo
tutti quanti che l’attesa è stata molto
lunga, per questo non indugeremo più di tanto!
JUZO MEGURE –
Sicuramente vi starete chiedendo dove si trovi
l’Autore… in questo momento, sta svolgendo dei
colloqui per i nuovi personaggi
da aggiungere alla storia nel prossimo capitolo. Lo ritroverete nelle
note
finali!
SONOKO –
Sì, credeteci pure… io sono convinta che quel
pelandrone si stia allungando le vacanze!
MITSUIKO & GENTA
– NON E’ VERO!
JUZO MEGURE –
Sonoko… sai benissimo che non è così!
SONOKO – E come
posso saperlo? Mi avete fatto rimanere in
quel postaccio per più di un mese?! (Rivolta a Mitsuiko e
Genta) E voi non
fissatemi con quegli sguardi da mammalucchi!
MITSUIKO –
Ma… ma quella è…
GENTA – MA
SI’! E’ la Professoressa Rumi!
WAKASA – Mitsuiko?
Genta? Oh no… hanno ucciso anche voi?!
JUZO MEGURE –
Già… loro due sono morti a causa
dell’esplosione…
MITSUIKO – Un
momento… non è vero! Sono stati due assassini
ad ucciderci!
GENTA – Esatto!
Sono entrati dentro la scuola, e li abbiamo
visti dopo essere usciti dal bagno… ci hanno uccisi
subito… è stato orribile!
SONOKO – CHE COSA?!
QUINDI VOI SAPETE CHI E’ STATO A
COMMETTERE QUELL’ATTENTATO?!
JUZO MEGURE –
Accidenti… io non lo sapevo… pensavo vi
trovaste dentro quella stanza con tutti gli altri bambini!
Quell’uomo e quella
donna…
SONOKO – LI HAI
VISTI ANCHE TU?!
WAKASA – Li ho
visti anche io, purtroppo… io sono sfuggita a
quell’esplosione per miracolo, dopo aver cercato di
inseguirli… ma poi mi hanno
catturato e, dopo un po’ di tempo, mi hanno ucciso…
MITSUIKO – Oh
no… ci dispiace, professoressa!
WAKASA – Nessun
problema! Al contrario, sono felice di non
essere stata inclusa nella lista dei sospettati di Rum, in questa
storia! E
poi, da quello che ho capito, anche i due tizi che ci hanno ucciso
hanno
terminato il loro lavoro…
JUZO MEGURE –
L’autore li ha licenziati?
WAKASA –
No… vi ho detto che hanno terminato il loro
lavoro…
avranno soltanto un’altra sporadica apparizione, prima di
essere totalmente
dimenticati. Per questa storia, probabilmente quei due erano soltanto
delle
pedine…
SONOKO - … ehm!
Pronto?! Dobbiamo discutere dei nostri fatti
personali o dobbiamo introdurre alla lettura di questo capitolo?!
JUZO MEGURE – Hai
ragione! Signorina Rumi… se le va,
potrebbe rimanere con noi a dare una mano, se desidera!
WAKASA – Certo!
Sarà sicuramente molto divertente!
JUZO MEGURE
– Perfetto! Allora possiamo riprendere da dove
avevamo lasciato… Simon ha iniziato ad esaminare le otto
piccole allieve di
arti marziali di Goku, Piccolo, Vegeta e Ten Shinan, e sicuramente sta
dando a
tutti del filo da torcere. Whis, per fortuna, ha risollevato il morale
a tutte
le ragazze ma ci ha lasciato molti dubbi sul loro passato…
riusciranno, gli
otto pedoni della Yakuza, a sconfiggere l’abilissimo
avversario? Lo scoprirete
in questo nuovo capitolo di ‘GOLDEN BULLET – THE
HUNTER WARRIOR’!
Come
tutte le altre volte, le parole in GIAPPONESE sono
nere, quelle in INGLESE
sono rosse e quelle in ITALIANO
sono verdi.
GOLDEN
BULLET - THE HUNTER WARRIOR
La
battaglia è finita! Incontri che ti cambiano la vita!
AI
[My
Mother and my Father - NARUTO]
Due
giorni dopo io, Conan ed Ayumi
ricominciammo le lezioni
scolastiche che, a causa dell’attentato, si svolsero dentro
l’Accademia di Mr
Satan su gentile concessione del proprietario, il quale decise di
spostare gli
allenamenti dei suoi allievi nella sede ufficiale dei Tornei di Arti
Marziali.
Poiché
nessun altro
bambino della prima elementare era
sopravvissuto a quella strage, noi tre fummo affidati alla sola maestra
Kobayashi la quale cercò in tutti i modi di risollevarci il
morale, soprattutto
ad Ayumi. Un giorno, io decisi di parlare con lei cercando di sapere
qualcosa
in più sulla mia piccola amica. Venni così a
sapere la sua triste storia.
Lei
era davvero stata adottata un
anno prima, dopo che sua
madre venne barbaramente uccisa davanti ai suoi occhi dal padre
violento ed
alcolizzato. Ora quell’uomo si trovava in galera dopo essere
stato condannato
all’ergastolo per l’omicidio di sua moglie e per le
violenze fisiche su
entrambe le membri della sua famiglia. Ora capivo il perché
Whis le avesse toccato
quelle parti del corpo.
Povera
Ayumi.
Conan,
nel frattempo, mi aveva
rivelato che la casa di
Wakasa Rumi, la nostra nuova professoressa morta durante
l’esplosione, fosse
stata svaligiata prima dell’arrivo della polizia e che non
fosse stata trovata
alcuna traccia di DNA dei ladri. Conan mi aveva sempre parlato di tre
sospetti
possibili sull’identità di Rum. Una di queste era
proprio la defunta
professoressa. Un altro era Hyoe Kuroda, il nuovo commissario della
centrale di
Tokyo. Tuttavia non conoscevo nulla sul terzo possibile sospettato, ma
non mi
interessava impicciarmi in quella situazione, dato che non intendevo
farmi
vedere da nessuno di quei tre.
Se Rum mi avesse visto,
senz’altro mi avrebbe riconosciuta…
meglio non farmi notare e lasciare tutto nelle mani di Conan e
dell’FBI.
Assistemmo
anche ai funerali di tutti
i nostri compagni, il
week-end seguente. I nostri cuori si straziarono nel vedere i parenti
di tutti
quei morti urlare disperati i nomi dei loro figli. Nemmeno io riuscii a
trattenere la mia tristezza. Fu solo grazie al dottor Agasa se io,
Conan e
Ayumi riuscimmo a risollevare il nostro morale da terra.
Toccante
fu il saluto finale della
polizia, i quali
omaggiarono le vittime con un saluto riservato solo agli eroi di guerra.
Altrettanto
commovente fu il
messaggio lasciato dalla nuova
commissaria Miwako Sato, ora di nuovo in servizio, la quale
dichiarò
apertamente guerra alla Yakuza giapponese, ritenendola responsabile di
quanto
accaduto. Tuttavia, affermò anche che gran parte dei
demeriti erano da
attribuire alla polizia, la quale non aveva saputo arrestare
quell’ondata di
criminalità organizzata, intimidita dalle possibili
conseguenze. Ora però,
affermò lei, la situazione era ad un punto di non ritorno.
Lasciare
perdere era
impossibile… per il rispetto che avevano avuto sempre tutti
verso Juzo Megure…
per tutte quelle giovani vittime, il futuro del Giappone… la
Yakuza doveva
essere abbattuta per impedire altri avvenimenti così
orribili.
Nessuno
dei genitori osò
minimamente protestare a quelle
affermazioni.
Erano
passate due settimane
dall’inizio di quell’allenamento
tremendo con Simon. I nostri miglioramenti erano stati
senz’altro notevoli. La
nostra percezione del KI era migliorata a vista d’occhio, al
punto tale che io
ed Ayumi riuscivamo a compiere dei giochi telecinetici molto semplici,
come ad
esempio muovere un oggetto senza toccarlo. In quel brevissimo lasso di
tempo,
eravamo riuscite tutte a migliorare più di quanto lo
facessimo senza la
minaccia di Simon.
Durante
il primo pomeriggio della
prova, né io né le mie
compagne di esame eravamo riuscite ad avvicinarci minimamente a Simon.
Bra e
Pan erano rimaste senza parole quando videro il figlio del dottor Agasa
sferrare un calcio e colpire in pieno Goku-Sen-sei in forma Super
Sayan,
riuscendo perfino ad impensierirlo!
Nel
corso di quelle settimane, tutte
noi continuammo ad osservare
il combattimento tra lui e tutti i nostri amici. Ci era sembrato subito
chiaro
che il nostro avversario non fosse invincibile, ma che avesse alcuni
punti
deboli, ma più lo lasciavamo fare, più Simon
aveva la possibilità di migliorare,
cogliendoci sempre di sorpresa. Combattere soltanto un giorno a
settimana, nel
suo turno di riposo dal lavoro, non era un vantaggio per nessuna di
noi. Il
resto del tempo lo trascorrevamo allenandoci dentro le nostre case. Per
giunta,
i suoi amici Domenico e Claudia non potevano essere presenti ad ogni
nostro
allenamento, a differenza di Conan, il quale si univa a noi cinque per
studiare
i movimenti di Simon (sempre quando ci riusciva).
Fisicamente,
il figlio
del dottor Agasa era immensamente più scarso rispetto ai
sayan o a Piccolo, ma era alla
pari di
Crilin e Ten Shinan. Il suo stile di combattimento contro di loro era
una sorta
di mordi e fuggi… li provocava per qualche minuto, e poi
spariva per più di
mezz’ora senza lasciare tracce. Nemmeno noi riuscivamo a
percepirlo con la
meditazione. Quando tornava, riprendeva a combattere ed il ciclo si
ripeteva.
Vi era soltanto un problema…
…
ogni volta che
tornava… lui diventava sempre più forte!
L’unico
modo che avevamo
per vincere quella sfida contro di
lui era accerchiarlo e non lasciarlo più scappare,
spingendolo
quindi a consumare
tutte le sue energie. Solo così potevamo sperare di colpirlo
almeno una volta,
ma per farlo dovevamo trovare un modo per rintracciarlo anche quando
azzerava
il suo KI.
Una
figura importantissima in quei
combattimenti si rivelò
Whis, l’angelo del settimo universo, che ad ogni nostro
allenamento si presentava per osservarci. Era a lui che tutte noi
ci rivolgevamo, chiedendogli
spiegazioni su alcuni attacchi sferrati da Simon o da un nostro
maestro. Ogni
volta ricevemmo risposte chiare, semplici e coincise. Eravamo tutte
convinte,
di questo ero certa, che Whis fosse il più potente di tutti
ma che non volesse
combattere solo per aiutarci a migliorare.
[Mukosei
Anguish – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Anche
quella mattina, sul Monte Paoz,
ci aspettava una dura
ed intensa giornata di combattimenti e meditazione. In particolare,
quello era
il giorno prefissato da Whis come conclusione del nostro allenamento, e
fu per
questo motivo che andammo subito a consultarci con lui, mentre tutti i
nostri
maestri ed amici si fiondarono all’inseguimento di Simon Kog.
Per nostra grande
fortuna, oltre ai soliti noti, erano venuti anche Bulma, Domenico e
Claudia, ma
ancora non capivo il motivo per il quale fosse stato chiamato Subaru
Okiya…
…
mi parse subito
sospetto il fatto che si fosse portato dietro un mitra…
…
quindi avevo
ragione! Conan mi aveva nascosto qualcosa riguardo a quel tizio! Ecco
perché si
era fidato subito di lui!
Qual era
l’identità
celata dietro la sua maschera?
“Allora,
giovani
fanciulle…” ci chiese Whis,
raggiungendoci all’istante al centro del prato “… siete
pronte a far mangiare la polvere al vostro nemico?”
“Per la
verità… non
tanto…” ammise Ran
all’angelo, leggermente
preoccupata “…
è vero, siamo migliorate
molto, ma sconfiggere Simon mi sembra ancora impossibile!”
“E’
vero, siete
diventate molto più brave nel controllo del KI…
ed avete osservato tutte le
capacità del vostro avversario! Tuttavia
vi sta sempre sfuggendo qualcosa, non è così?”
Tutte
noi annuimmo sconsolate davanti
all’affermazione di
Whis, che ridacchiò divertito prima di voltarsi verso Conan,
l’unico a non
essere andato dietro Simon e gli altri.
“Ehi,
detective! Potresti raggiungere qui le tue
amiche?
Sembra che abbiano bisogno di una lezione di deduzioni…”
“Certo! Arrivo subito!”
affermò il mio amico raggiungendoci di
corsa e tirando un sospiro di sollievo.
Non
riuscii a trattenere un sorriso,
immaginando il motivo
di tale comportamento.
Lui non si
sentiva
sicuro nell’affrontare a viso aperto un guerriero
così forte… aveva paura di
fare la stessa identica figuraccia che avevamo fatto noi, due settimane
prima.
Potevo
capirlo, dato che non era
fatto per l’azione.
“Dimmi,
giovane Conan…”
gli chiese educatamente Whis “… di solito, in che modo riesci a
risolvere
un mistero?”
“Ehm…
di solito lo faccio valutando tutti gli
indizi che riesco a trovare…”
rispose Conan con imbarazzo, sapendo che
Ran non fosse a conoscenza della storia di ‘Kogoro il
Dormiente’ “…
Shinichi mi dice sempre che il miglior
modo di risolvere un caso sia sempre quello di valutare perfettamente
la scena
del crimine, trovare tutti gli indizi e formulare uno scenario adeguato
attraverso questi ultimi!”
“Ciò che dice
‘Shinichi’ è corretto, piccolo Conan!”
confermò
l’angelo con un sorriso, rivolgendosi nuovamente a noi
“Quali indizi avete trovato su
Simon, che possano aiutarvi a risolvere
il rompicapo?”
“La sua forza fisica
è minore rispetto a
quella di Bra e Pan, ma ha
molta più esperienza e riesce a contrastarle
facilmente…”
cominciò ad
elencare Marron, cercando di concentrarsi.
“E’ in grado di
controllare perfettamente
sia il KI dentro al suo corpo
che quello attorno a lui…”
continuò Sera riflettendo con precisione “…
attorno ad un raggio sferico di dieci chilometri, come ci ha rivelato
Whis la
scorsa settimana… all’interno di quella sfera, lui
può agire liberamente e non
ha avversari alla sua pari!”
“… è
in grado di analizzare i
nostri corpi e le tracce di KI che
rilasciamo, come se fosse una macchina…”
aggiunse Kazuha “…
inoltre può danneggiarci dall’interno
semplicemente attaccando le cellule del
nostro corpo, sempre attorno al raggio descritto da lei, signor
Whis…”
“… e quando si
tele-trasporta da
un’altra parte, la sua aura si azzera
completamente, come se sparisse… ma riesce nonostante tutto
ad anticipare ogni
nostra mossa come se avesse spiato tutti i nostri piani… e
sembra più forte ogni
volta che ritorna” concluse Ran,
scuotendo poi la testa.
“Manca sempre qualcosa!”
esclamò Bra, spazientita e sconsolata “Anche
se i nostri sen-sei accerchiassero il nostro avversario, a lui
basterebbe
tele-trasportarsi e sparire dalla circolazione per un po’,
azzerando l’aura e
riposandosi senza farsi trovare!”
“…
e così accadrà ogni
volta…” ammise Ayumi sconfitta.
“…
non siamo ancora
forti abbastanza da affrontarlo…”
affermò invece Pan, con le lacrime agli
occhi.
Anche
io, in effetti, non riuscivo a
trovare una soluzione a
questo rompicapo.
Era un ciclo
inarrestabile…
[Hero
A – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Ottimo lavoro, ragazze!
Avete tutti gli indizi
necessari per trovare la
soluzione del problema…”
esclamò contento Whis, cogliendoci di sorpresa
“… non è
così, Conan? Ammettilo…
tu hai già capito come
sconfiggere Simon, non è così?”
“Ecco…
non sono così
sicuro della mia deduzione…” ammise il
piccolo detective, preoccupato.
“Parla…”
lo minacciai
subito io, nervosa “…
o giuro che ti strizzo i testicoli come due arance!”
Conan
sbiancò per la
paura, mentre tutte le mie compagne
indietreggiarono intimidite dalla mia minaccia. Era stata Claudia,
durante il
primo giorno di esame d'ammissione, a mostrarmi quanto
quell’azione
fosse
terribilmente dolorante per un uomo, usandola su Domenico per punirlo
di un
proiettile che l’aveva sfiorata durante il combattimento
contro Simon.
“D’accordo…
voi sapete che Simon è
più debole
fisicamente di Bra e Pan, perciò se riusciamo ad
avvantaggiare voi due in uno
scontro ad armi pari contro di lui, allora è possibile
metterlo al tappeto.
Un altro fatto importante sta nella distanza entro la quale Simon
può
controllarvi, ovvero dieci chilometri di raggio sferico.
L’ultima volta ne ho
parlato con Whis e mi è venuto un dubbio… se il
suo controllo dell’aura avviene
soltanto quando sparisce? Se i dieci chilometri di distanza di
controllo
riguardano quei momenti in cui noi non possiamo vederlo? Se fosse
così, ci
sarebbero due fattori da considerare, tutti a vostro vantaggio.
Primo… mentre
combatte contro i nostri maestri, o quando è distratto,
Simon non può
controllare realmente tutti e dieci i chilometri di raggio sferico, ma
molti di
meno! Secondo… anche se così non fosse, abbiamo
un altro vantaggio, ovvero Simon non può controllare altre
persone oltre quella
distanza, a prescindere da tutto il resto!”
“Ho capito! Se tutte e otto
ci allontaniamo
più di dieci chilometri da
lui, Simon non potrà scoprire i nostri piani!”
capii al volo Ayumi,
ricevendo conferma da Conan.
“Esattamente.
Per ultimo,
voi mi avete sempre detto che Simon può azzerare
completamente la sua aura,
rendendosi impercettibile a qualunque forma di vita
esistente… perché non
potreste fare altrettanto?”
“Ehi!
Ha ragione!”
affermò Pan tutta contenta “Non è così difficile! Se lui non può sentire il nostro KI,
non potrà
percepire un attacco fisico! Sarebbe facile colpirlo!”
“Soprattutto
per Bra e
Pan! Hai ragione, sarebbe un piano
facilissimo da attuare!”
confermò Marron, recuperando la sua grinta.
“Non è
abbastanza…”
A
parlare, stavolta, fu Sera che ci
fece subito notare.
“Vi
siete dimenticati
che Simon è in grado di percepire anche l’aura
delle nostre cellule? Ce lo ha
detto lui stesso! Per quanto noi possiamo essere migliorate, non
sappiamo azzerare
il nostro KI a livello atomico come fa lui… riuscirebbe
sempre a percepirci
grazie ai suoi cinque sensi sviluppati!”
“In
realtà…”
rivelò Whis con un sorriso a trenta due denti “… nemmeno lui
può percepire il KI
a livello atomico quando ha l’aura azzerata!”
Tutti
noi ci voltammo sbigottite
verso l’angelo, il quale
cominciò a spiegarci.
“Ciò che fa
Simon Kog è molto
più semplice di quanto possiate credere… adesso vi faccio un esempio! Riuscite a
percepire la mia aura? Sicuramente no… questo per un
semplice motivo… per essere
percepita, l’aura deve trovarsi
all’interno di un corpo materiale! Questo non
è un vero corpo, ma un
immagine prodotta dal mio elevatissimo KI. Lo stesso trucco viene
utilizzato da
Goku e Vegeta per trasformarsi in Super Sayan God, ma in maniera
opposta a
quella di Simon… infatti loro avvolgono completamente la
loro aura attorno al
loro corpo materiale, e grazie alla densità della stessa,
impediscono a
chiunque di percepire la loro reale energia quando combattono in quella
forma. In base a ciò che vi ho
appena detto… cosa
credete che faccia Simon per non essere percepito?”
“Ehm…
si trasforma in
una divinità?” si domandò
confusa Kazuha.
“ORA
HO CAPITO!”
“ORA
HO CAPITO!”
Sia
io che Ran urlammo senza
rendercene conto, facendo
prendere un bello spavento a tutti quanti gli altri presenti. Ammetto
che
entrambe, quando ci rendemmo conto di aver parlato
all’unisono, arrossimmo
imbarazzate. Solo Whis e Conan sorrisero, intuendo avessimo trovato la
reale
soluzione.
“Lui fa uscire tutta la sua
aura fuori dal corpo,
non è vero?”
affermò convinta la ragazza di Shinichi.
“… in questo
modo nessuno può
percepirlo!” conclusi il
ragionamento io.
“Indovinato!
Ciò che fa Simon, in
realtà, è separare la
sua anima dal resto del corpo, lasciandola girovagare lungo il raggio
di dieci
chilometri di cui vi ho sempre parlato. In questo modo, lui
può percepire
qualsiasi forma di vita esistente dentro alla sua bolla, anche la mia
energia.
Esiste una legge divina che permette ad un mortale di lasciare
momentaneamente
il suo corpo e di muoversi dove vuole per un massimo di dieci
chilometri! Tuttavia vi sono alcuni punti
deboli. Il
primo riguarda il suo guscio ed il suo livello di
percezione… Simon, in quella
forma, non può percepire guerrieri
con l’aura completamente azzerata, così come non
può percepire altre persone
che utilizzino la sua stessa tecnica; è in grado di
percepire la mia forza, ma
solo perché la mia energia è troppo densa e non
può essere azzerata.
Secondo… il suo guscio esterno
rimane
completamente isolato e può essere colpito da chiunque.
Terzo… in base alla propria
resistenza fisica esiste
un limite di durata per questa tecnica, che per Simon corrisponde a tre
ore!”
“Un momento! Quindi anche
noi potremmo fare lo
stesso!” esclamò
Sera, intuendo subito dove volessero andare a parare l’angelo
ed il piccolo
detective “Whis! Quanto
ci vuole ad imparare questa tecnica?”
“Non
molto… se si è
già in grado di percepire il KI, una decina di minuti
saranno più che
sufficienti” ammise l’angelo,
rivolgendosi poi a Conan “Sarebbe
meglio mostrare loro il piano che hai architettato per incastrare il
vostro
obiettivo!”
“Hai già un
piano?! Tu?!”
esclamai io senza parole.
“Sì…
io…”
affermò Conan con uno dei suoi consueti ghigni di
trionfo “… e
credetemi… nemmeno lui si
aspetta ciò che sta per succedere! Ma vi avverto…
è un piano molto rischioso!”
***
SIMON
[My
Hero Accademia – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Era
uno spasso. Non mi ero mai
divertito così tanto a
combattere contro qualcuno. In effetti, non avevo mai combattuto per
divertimento, ma solo per sopravvivere. Non avevo mai partecipato ad un
torneo,
anche amichevole. Mi ero sempre allenato con mio nonno materno, il
quale mi
aveva inculcato la passione per le arti marziali, fino a farlo
diventare il mio
stile di vita.
Grazie
a quella lotta contro i
maestri delle otto candidate,
avevo aumentato enormemente le mie qualità fisiche. Inoltre,
avevo sfruttato i
nuovi vantaggi prodotti dalla DNA Modify, la tecnica utilizzata da me
due
settimane prima per modificare parte del mio genoma.
In che modo?
Aggiungendo alcune caratteristiche della razza sayan ed altre della
razza
namecciana!
Ora
ero in grado di guarire
automaticamente le mie ferite
nel giro di cinque minuti, ma col passare del tempo sarei riuscito
anche a
pareggiare i tempi di recupero di Piccolo, imparando a ricostruirmi
parti
mancanti del corpo (non si sa mai cosa potesse accadere durante gli
scontri
contro la Yakuza). Inoltre, ora il mio corpo era in grado di
potenziarsi
naturalmente a seguito di uno scontro, come quelli di Goku e Vegeta.
Avevo
rinunciato ad inserire le cellule della trasformazione in Super Sayan,
dato che
avrebbero modificato troppo radicalmente la mia vita e dato che, a mio
modo di
parere, non mi erano necessarie.
Era
soprattutto merito di quelle
modifiche se la mia durata
in battaglia aumentò così tanto. Ora potevo
reggere uno scontro lungo un’ora
prima di dovermi allontanare per recuperare le energie. Come
conseguenza,
nessuno dei miei avversari era riuscito a colpirmi nemmeno una volta.
Quest’oggi,
ad affrontarmi
vi erano Goku, Vegeta, Piccolo, Ten
Shinan, Crilin, Bulma all’interno di un guscio robotico
spara-missili,
Domenico, Claudia, WALL-E (modificato ed aggiornato dalla nostra nuova
alleata
in cambio delle scuse sincere del mio amico) e Subaru Okiya (armato di
un
mitra… va bene… nessuna protesta… se
quell’agente era convinto di prendermi
anche solo una volta con quell’arma, che ci credesse pure).
Non
potevo dimenticarmi, inoltre,
delle otto allieve e di
Whis, l’angelo del settimo universo.
E’
vero… Conan,
stranamente, quel giorno era rimasto assieme a loro…
…
possibile volesse
proporre loro un piano da seguire?
Imparando a
conoscere
quel birbante, era molto probabile!
Inoltre
la presenza della
divinità mi preoccupava il doppio. Avrebbe potuto
tranquillamente insegnar loro un trucco a me sconosciuto
per
fregarmi.
Accidenti…
avevo il
fiatone… dovevo allontanarmi in fretta!
Prima
che potessero provare a
colpirmi un’altra volta,
decisi di tele-trasportarmi.
Come
avevo sempre fatto durante
quelle battaglie, azzerai la
mia aura ed incominciai a camminare verso il punto in cui era possibile
percepire le aure di tutte e otto le mie allieve…
…
qualcosa, però, mi
insospettì molto.
Non
si trovavano assieme. Tutte e
otto si erano portate alla
stessa distanza e formavano un ottagono attorno all’area in
cui stavamo
combattendo io e tutti i loro amici.
Un momento!
Erano
davvero lontane! A quanto si trovavano da me? Qual era la distanza che
mi
separava da ciascuna di esse?
“Dieci
chilometri…”
Sbiancai
improvvisamente, sentendo la
voce di Whis alle mie
spalle! Mi voltai immediatamente e mi misi in posizione di
combattimento.
“Non
potresti far
nulla, anche se volessi…” mi fece notare
l’angelo, mostrandomi un
pennarello nella sua mano ed indicando il dorso della mia “… guarda tu
stesso! Ho scritto il
mio simbolo sopra di te!”
Incominciai
letteralmente a tremare
osservando il kanji di
Whis sulla mia mano destra.Il
mostro
più potente aveva deciso improvvisamente di attaccarmi e lo
aveva fatto nella
maniera più terrificante in assoluto…
…
mostrandomi la sua
completa superiorità!
Se
Goku e Vegeta erano gli avversari
più temibili, Whis era
la creatura da non provocare mai e poi mai! Un suo pugno… e
avrei perso!
“Davvero niente male il tuo
schema
tattico… avendo
di fronte degli avversari così potenti, la tua unica scelta
possibile era quella di giocare al gatto e al topo. Ogni volta che
consumavi la
tua stamina, cercavi un punto isolato in
cui ricaricare completamente le tue energie, e per non essere trovato
permettevi alla tua aura di abbandonare il corpo, sfruttando
l’elettricità di
ogni atomo per osservare i nostri movimenti. E non
solo… credi che non mi sia reso
conto dei tuoi
cambiamenti fisici? Sei stato molto intelligente…
ti sei accontentato di imparare
lo Zenkai e la Rigenerazione Istantanea. Un guerriero più
vorace si sarebbe
trasformato in un mostro incontrollabile per sconfiggere tutti i tuoi
avversari!”
“Sono
stato molto
sfortunato, a quanto pare…” ammisi io,
senza parole “…
mai nella vita mi sono trovato
contro un avversario così pericoloso e potente…
tu c'entri sicuramente con lo
strano posizionamento delle otto ragazze, non è
così?”
“In realtà
è tutto merito di
quel genietto di Conan Edogawa!” mi
rivelò lui invece, spiazzandomi ancora una volta “Questa mattina, prima che tu incominciassi a
combattere, lui mi ha
preso in disparte e mi ha fatto una deduzione davvero niente
male… il tuo controllo assoluto
del KI, durante
un combattimento molto violento, si aggirava attorno al mezzo metro di
raggio
sferico. L’assalto di Bra, il primo giorno della
prova, ne è la
dimostrazione più assoluta. Durante
queste settimane, il tuo controllo assoluto è aumentato del
triplo, ossia di un
metro e mezzo… una distanza più che ragionevole
per permetterti di affrontare
un semplice Super Sayan di primo livello. Ovviamente, più libertà di movimento ti
viene concessa, più ampio è il raggio di
controllo che possiedi. Ma non finisce qui… sei in grado di far fuoriuscire l’aura
dal tuo corpo, nel più estremo
dei casi, raggiungendo un controllo assoluto del KI per dieci
chilometri di
raggio sferico, il massimo possibile concesso ad un mortale.
Ma questa
tecnica ha dei grossi difetti… il
tuo
guscio rimane completamente isolato e non puoi difenderlo in alcun modo.Non puoi attaccare il nemico, dato che
rimani completamente incorporeo e non puoi sfruttare a pieno la tua
anima, come
faccio io. Infine, il difetto peggiore… è che non sei comunque in grado di
percepire le persone con un’aura
completamente azzerata, neanche con il tuo controllo assoluto.
Questo è un
grosso svantaggio contro dei guerrieri come i sayan o un namecciano.
Indovina
da chi è andato il tuo piccolo cavallo? Esatto…
proprio dai tuoi nemici … e sta raccontando loro tutto
ciò che ti ho appena
rivelato!”
Incominciai
seriamente a preoccuparmi
per la mia salute.
Merda.
Se tutti loro sapevano la mia
strategia…
“… e non
è finita qui! Ora
come ora, se tu ti spostassi da questo punto, perderesti contatto con
le otto
giovani guerriere che attendono una tua sola… semplice…
distrazione…”
“Quindi
il vostro
piano è questo, vero? Io verrò trattenuto da Goku
ed i suoi amici, mentre le
ragazze si avvicineranno lentamente, attendendo che uno dei maestri
più esperti
mi blocchi in una morsa di sottomissione fisica… no, è troppo semplice. Non funzionerebbe
mai… non dopo che me lo
hai spiattellato in faccia! E non è tutto… ora
come ora la nostra aura è
impercettibile a tutti quanti! Non riuscirebbero mai a trovarmi!”
“Oh
cielo… mi hai
beccato! Non avevo pensato a questo problema… uhuhuh…
scusa, non riesco mai a mentire!” ammise
Whis con finto
tono di sconfitta “In
realtà abbiamo pensato anche a questo… se ti
dicessi che le ragazze,
in verità, hanno appena imparato a percepire anche la mia
aura?”
Mi
caddero letteralmente gli occhi
fuori dalle orbite… ma
come…?!
“Non ti viene in mente
nessuna tecnica di tua
conoscenza, in grado di
percepire qualsiasi forma di vita senza essere scoperti in alcun modo?”
No…
era impossibile!
Io
ci avevo messo una vita intera ad
imparare il Rilascio
Totale dell’aura! Come avevano fatto quelle bambine ad
imparare subito una
tecnica così complicata in meno di due settimane!? Gli
allenamenti di Son Goku,
Piccolo, Vegeta e Ten Shinan arrivavano fino a quel punto? No, non era
fattibile! Nemmeno loro erano in grado di farlo…
…
come ci erano riuscite
quattro bambine dai cinque ai sette
anni, e quattro ragazze dai diciassette ai diciotto anni, totalmente
inesperte
nel campo della percezione del KI?! Certo… durante le mie
meditazioni le avevo
indirettamente aiutate aumentando la percezione dei loro cinque
sensi…
…
ma nemmeno Dio avrebbe
potuto…
…
Dio.
“Tu…
tu le hai aiutate…”
“Afferri
molto velocemente
i concetti al volo… i miei complimenti, Hunter Warrior!
E’ vero… loro hanno
scoperto il funzionamento della tua tecnica e si stanno preparando ad
utilizzarla contro di te! In questo modo non potrai sfuggire al loro
sguardo
qualora i loro sen-sei ti scoprissero in questo posto!”
Ero
in guai seri… se
davvero erano in grado di sfruttare la
mia stessa tecnica, per me era la…
…
no! Non era ancora
la mia fine! Il loro piano aveva una pecca!
Vero…
le otto giovani
ragazze, da quello che mi aveva
riferito Whis, erano in grado di percepirmi in ogni momento
all’interno del
loro raggio d’azione, ma in compenso erano obbligate a
rimanere del tutto
immobili, senza avere la possibilità di attaccarmi nemmeno
una volta! Era
questo il punto debole del rilascio completo. Dovevano abbandonare il
loro
corpo solo per potermi percepire! E poi, se avessimo abbandonato il
nostro
guscio di carne tutti insieme, nemmeno loro potevano percepirmi!
Era
una mossa assolutamente stupida!
Si erano condannate da
sole! Come aveva fatto Conan a non tenere conto di un errore
così madornale?!
Non
era finita qui. Vero, io non
potevo sfruttare molte
delle mie tecniche senza il mio corpo… ma questo non
significava che io non
fossi in grado di attaccare i miei avversari durante il Rilascio
Totale!
Questo, tutti quanti i miei avversari, non potevano saperlo! Si
aspettavano che
io, senza il mio corpo, fossi completamente indifeso…
…
ed erano caduti
dritti in una trappola letale!
Il
mio compito, di conseguenza, non
cambiava affatto… dovevo
continuare a combattere senza alcuna pausa contro i loro maestri e
amici,
sconfiggerli e raggiungere immediatamente i corpi vuoti delle mie
ragazze!
Non potevo
assolutamente crederci…
…
inizialmente ero
andato nel pallone… ma mi resi conto che tutti loro mi
avevano apparecchiato la
tavola esattamente nella maniera adatta al mio stile di
caccia…
… ora Hunter
Warrior giocava in
casa… e se ne sarebbero pentiti
amaramente!
“Direi
che la mia
presenza, ormai, non serva più… io torno sul mio
pianeta da Lord Beerus!”
mi disse con sicurezza Whis accennando un altro sorriso “Quest’oggi la
battaglia sarà
decisiva… ed io conosco già il vincitore!”
***
CRILIN
[Sasuke’s
Ninja Way - NARUTO]
Quelle
due settimane, per noi
guerrieri adulti, furono
quanto di più umiliante potesse esserci. Eravamo certi che
Simon fosse un
ragazzo molto in gamba nella lotta e, il primo giorno nel quale lo
affrontai,
l’adrenalina scorrette lungo tutto il mio corpo. Ero eccitato
nel poter
affrontare alla pari un guerriero terrestre con un talento molto simile
al mio
e a quello di Ten Shinan.
Eppure,
nonostante nella mia mente
avessi urlato di non
sottovalutare il mio avversario, commisi proprio
quell’errore. Avevo immaginato
di poter concludere quella battaglia in meno tempo, soprattutto con
Goku e
Vegeta al nostro fianco, ma Simon si era rivelato in assoluto il
guerriero con
più astuzia che avessimo mai conosciuto.
Non
solo. La sua capacità
di apprendimento era cresciuta a
livello esponenziale, permettendogli di schivare perfino i colpi dei
Super
Sayan di primo livello e di Piccolo, senza alcuna fatica. Fu Vegeta,
però, a
lasciarmi letteralmente senza parole quando pronunciò queste
esatte parole.
-
Se
questo ragazzo si fosse trovato con noi su Namecc… sarebbe
stato in grado di
far fuori Freezer con una facilità imbarazzante! –
Sentire
un guerriero orgoglioso come
lui affermare una cosa
del genere, era una sensazione indescrivibile.
Maestro…
eremita del
KI…
Perfino
il Genio mi aveva avvisato di
fare attenzione
durante quegli allenamenti, ogni mattina, sostenendo che potevo
soltanto
imparare da un ragazzo al mio stesso potenziale.
La
mia domanda, quella che
più di tutte frullava nella mia
mente, fu questa…
…
come se la sarebbe
potuta cavare, uno come Simon, di fronte a guerrieri spietati come
Freezer,
Cell, Majin Buu o Black Goku? Come se la sarebbe potuta cavare se
avesse
partecipato al Torneo del Potere?
Il dubbio
che avrebbe
potuto comportarsi mille volte meglio di me, mi aveva corrotto il
cuore.
Tutti
noi ci immergemmo nella
vegetazione, seguendo le
indicazioni del piccolo Conan. Il piano da seguire era piuttosto
semplice.
Tutte le nostre allieve si erano posizionate alla stessa distanza
l’una
dall’altra, formando un cerchio di dieci chilometri di
raggio, in modo tale da
costringere Simon Kog a dover rimanere all’interno di
quell’area per non
perderle di vista. Noi ci saremmo dovuti dirigere al centro di tale
zona,
l’unica dove il nostro avversario potesse nascondersi, e
continuare la ricerca
lì. A quel punto le possibilità sarebbero state
due…
…
o Simon ci avrebbe
riattaccato, senza poter più scappare da nessuna parte,
commettendo un errore e
permettendoci di colpirlo e metterlo al tappeto…
…
oppure avremmo
trovato il corpo vuoto di Simon, ed a quel punto potevamo imprigionarlo
nell’attesa che le nostre ragazze potessero concludere il
match.
In
entrambi i casi, gli errori non
erano più ammissibili.
“Questo
piano non
funzionerà mai!” incominciò
subito a lamentarsi Vegeta, dopo una ricerca
durata inizialmente mezz’ora.
“Abbi
fiducia in quel
giovanotto… sa il fatto suo!”
si
sbrigò subito Subaru a difendere il piccolo Conan, il quale
si sbrigò subito a
chiedere informazioni a Piccolo.
Tra
tutti noi, il namecciano era
senz’altro il guerriero più
adatto per quella missione. I suoi sensi erano di gran lunga superiori
ai
nostri ed era in grado di percepire una singola anomalia a
più di un chilometro
di distanza. Anche Ten Shinan poteva darci una grossa mano, grazie al
suo terzo
occhio, mentre WALL-E stava continuando a svolgere scansioni su
scansioni, alla
ricerca di una qualsiasi traccia del nostro avversario.
“Ehi,
signore… ancora niente?”
“No,
ragazzino… Simon è
davvero molto bravo a nascondersi!”
“Chissà
dove si sarà
nascosto…” esclamò Goku,
prima di gridare “…
SIMON! DOVE SEI FIN… AHIA!”
“Sta
zitto, idiota!”
lo rimproverai io con un pugno in testa.
“Così
ci farai
scoprire!” lo sgridò invece Ten Shinan
“Lo
farai allontanare ancora di più da noi!”
“Ops…
scusate, avete
ragione!”
Tutti
noi sospirammo divertiti. Goku
era sempre il solito
pasticcione…
I CAN SEE YOU…
[Prophet
+ Crimson Flame - NARUTO]
Tutti
quanti sbiancammo sentendo
quelle parole. In meno di
due secondi, ci eravamo messi tutti schiena contro schiena, pronti a
difenderci
da un imminente attacco.
Quella non
era la voce
di Simon… chi poteva essere?
I CAN HEAR
YOUR BREATH…
I CAN SENSE
YOUR FEAR…
I CAN TASTE…
YOUR FLESH!
THE QUESTION
IS… CAN YOU DO IT TOO?
“Questo non è
Simon…
qualcun altro sta approfittando del momento!”
affermò con sicurezza Goku,
continuando a guardarsi attorno.
“Il
problema è chi… io non
percepisco nessuna aura!”
affermò Ten Shinan, con una goccia di sudore che gli
scivolava lungo la fronte.
“Ra…
ragazzi… io incomincio ad avere un
po’ di paura…”
“Smettila,
donna!”
affermò subito Vegeta, zittendo sua moglie “Se
non vuoi rimanere qui, vattene! Ci fai
solo perdere tempo!”
OH
GOOD ...
THE
KING IS FARE FOR THE
LIFE OF HIS QUEEN ...
MAYBE
IT WOULD BE BETTER ...
THAT
HE THEMES FOR HIS!
YOU
CAN HEAR IT, VEGETA ...
YOUR
GREATEST FEAR IS ALWAYS
CLOSING TO YOU…
STRICTLY
SLOWING TO YOUR
FRIENDS!
“Attenzione!
Davanti
a noi!” ci urlò in preda al panico
Piccolo, indicando qualcosa a più di
cento metri di distanza da noi.
Nel
sottobosco,
attorno a noi, qualcosa di mastodontico si mosse strisciando lentamente
fino a
richiudersi lentamente…
… e quando il
mostro decise di mostrarci
il suo volto, impallidimmo per
il terrore!
Da dove era
uscito
quel coso?!
Era un
serpente di
color verde brillante con gli occhi gialli, lungo almeno un centinaio
di metri,
ed almeno cinque metri erano solo di diametro del suo corpo.
“E quello…
quello che cazzo sarebbe?!”
esclamò scioccato Conan
ormai crollato nella paura più profonda “Non possono esistere
creature simili… no! E’
impossibile!”
“Dev’essere
un incubo…
maledizione!NON SOPPORTO LE COSE CHE STRISCIANO! SPARISCI
DALLA MIA VISTA!” urlò
Vegeta alla bestia, sparandole contro decine e decine di KI Blast con
l’intento
di ucciderlo.
Si
levò un gran polverone…
dal quale però la creatura ne uscì completamente
indenne ed incavolata nera!
“Vegeta, l’hai
fatto infuriare ancora di
più!” lo rimproverò
subito Bulma, portandosi subito alle spalle di suo marito ed
afferrandolo da
dietro.
“DONNA! COSA
DIAVOLO FAI! LASCIAMI ANDARE…”
C’era
soltanto un
problema… lei si trovava ancora all’interno
del…
… un momento!
Come mai si trovava fuori
dal suo guscio robotico?!
No!
Che stupida! Doveva subito
rimettersi dentro la
protezione o sarebbe finita nei guai…
Tutti
evitammo per un soffio
l’attacco del gigantesco
serpente, che provò letteralmente ad ingurgitarci tutti con
le sue enormi
fauci…
…
tuttavia, quella fu
soltanto una finta! L’obiettivo del mostro era infatti quello
di imprigionare
Vegeta e Bulma tra le sue spire, stritolandoli con tutte le sue forze!
“Io…
io… ngh!”
“Merda…
non riesco a…”
BULMA…
VEGETA…
YOU ARE MINE!
Non potemmo credere ai nostri occhi quando assistemmo
all’ingurgitamento dei nostri amici da parte del gigantesco
serpente.
Li aveva
mangiati…
quel mostro si era mangiato Vegeta e Bulma come se nulla fosse!
“CAZZO!
VEGETA!
BULMA! INSEGUIAMO QUEL BASTARDO!”
Tuttavia,
l’inseguimento fu
assolutamente inutile. Quella
creatura si mosse ad una velocità anomala, quasi mistica,
dissolvendosi nel
nulla tra gli alberi della foresta.
I
nostri amici erano stati divorati e
non riuscivamo a
percepire le loro aure.
“E’
inutile… non riesco
più a vederlo… CAZZO! MA CHE DIAVOLO STA
SUCCEDENDO!”
“Calmati, Crilin!”
mi
urlò Piccolo con fermezza “Credi
veramente che Vegeta si faccia
sconfiggere da un mostro del genere così facilmente?
Pensiamo a noi… dobbiamo capire
chi ci sta attaccando in
questo momento!”
SOMETHING
WRONG?
WHERE
ARE YOUR FRIENDS?
ARE
YOU SURE THEY WERE BY
YOUR SIDE?
WHO
WILL TELL BRA AND TRUNKS
WHAT HAPPENS?
WHO
WILL TELL THEM...
THAT BOTH BECAME ORPHANS?
“Brutto…
chiunque tu
sia… questa ce la paghi cara!”
esclamò in preda alla rabbia Domenico, sbloccando la sicura
della sua pistola.
“Calmati! Non facciamoci
prendere dal panico!”
ci urlò subito
Ten Shinan riattivando la sua aura.
“Ten
Shinan ha
ragione, Domenico…” gli disse anche
Subaru, provando a rassicurare il suo
collega più anziano “… non facciamoci provocare!Questo non è il momento di perdere
la
concentrazione. Dobbiamo capire cosa sta succedendo! Questo non
è Simon… è
possibile che questo nemico abbia
attaccato anche lui!”
“Se
è così, allora la
prova è ufficialmente annullata!”
annunciò Claudia, improvvisamente agitata
“Oh no! Le
ragazze! Dobbiamo andare ad avvisarle!”
“Vediamo
di raggiungerle
subit… UN MOMENTO! LE RAGAZZE! NON
RIESCO PIU’ A PERCEPIRE LA LORO PRESENZA!”
OH
YES... YOU HAVE
DISCOVERED ME.
IT'S
TRUE... YOUR LITTLE
GIRLS ARE NO LONGER ALIVE...
THEY
WERE REALLY DELICIOUS... SOFT MEATS... SUCCULENT...
THEIR
TEARS OF FEAR HAVE
MADE THEM… MORE TASTY!
L’aria
attorno a noi si
ghiacciò completamente. Tutti noi ci
inginocchiammo per terra, scioccati dalla rivelazione orripilante del
nostro
misterioso nemico.
“Mia
figlia… mia figlia
è stata… non
può essere!”
esclamai io, incapace di ammettere la verità “CI STAI MENTENDO! NON PUOI AVERLE FATTE FUORI!”
“No…
non può essere… non
può averle uccise!”
esclamò
Conan, incominciando a piangere per la disperazione “Ran…
Ai… Ayumi… Kazuha… Sera…”
“Bra…
Pan…
oddio… sono
davvero…” ebbe la stessa reazione Son
Goku, incominciando a tremare e ad
avere spasmi incontrollabili.
SON
GOKU...
BETWEEN
ALL THESE WARRIORS,
YOU ARE THE MOST DANGEROUS...
GET
READY... MY NEXT
GOAL IS YOU!
“FATTI
VEDERE! QUESTA
NON LA PASSERAI… no…
non può essere… Cell…
Kid Buu… il dottor Gelo… Black Goku…
Zamasu… Hit… Kefla… Toppo…
Freezer… impossibile…
Jiren?!”
HAVE
YOU RECOGNIZED
EVERYONE, EH?
THEY
ARE HERE FOR YOU ...
THEY
WANT TO KILL YOU!
THEY
WANT TO KILL ALL
YOUR FRIENDS!
“NON
LO PERMETTERO’
MAI! AAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHH… ma
cosa… NON RIESCO
PIU’ A
TRASFORMARMI!”
“EH! STAI SCHERZANDO, GOKU!?”
gli urlai io in preda al panico.
Che
stava succedendo!? Era un incubo!
Attorno
a noi erano apparsi molti dei
nostri avversari più
potenti e tanti tra i guerrieri più crudeli e spietati
contro i quali avevamo
combattuto. All’inizio credetti si trattassero di semplici
illusioni, ma poi mi
resi conto di riconoscere alla perfezione ogni loro aura… e
capii fossero reali
al cento per cento.
Cosa ci
facevano quei
mostri tutti qui? Come avevano fatto a raggiungere la Terra?!
Nessuno
di noi, purtroppo, ebbe il
tempo di trovare una
risposta… tutti i nostri avversari si gettarono come degli
assassini sopra di
noi.
Io
venni affrontato personalmente da
Cell e dal Dr. Gelo.
Quest’ultimo evitò facilmente il mio attacco e mi
immobilizzò con una presa da
dietro le spalle, mentre il primo aveva già caricato una
Kame-Ha-Me-Ha.
Kid
Buu si sbarazzò
facilmente di tutti gli altri miei
amici, imprigionandoli dentro il suo corpo ed assorbendoli, anche Ten
Shinan e
Piccolo.
Il
resto dei nostri avversari aveva
accerchiato Goku e lo
stava crivellando di colpi a non finire. Singolarmente, il mio amico
avrebbe
potuto sconfiggerli tutti… ma in gruppo, purtroppo, era
un’impresa impossibile.
Simon…
non potevo
credere che lui fosse stato già messo al tappeto…
lui doveva essere ancora in
circolazione! Ma dove era finito?!
Non
ebbi il tempo di pensarci.
L’immensa potenza della
Kame-Ha-Me-Ha di Cell mi costrinse a chiudere gli occhi, ormai
sconfitto e
pronto ad abbandonare la mia vita terrena per l’ennesima
volta.
Tuttavia,
il colpo mortale non
arrivò mai…
…
quando riaprii gli
occhi, tutti quanti i miei amici erano spariti, così come i
nostri avversari. L’unico
ad essere rimasto al mio fianco era il piccolo WALL-E.
“CAZZO! CAZZO! CAZZO!”
andai letteralmente nel panico io, accorgendomi di essere
l’unico rimasto.
Il problema
era
soltanto uno… io non avevo alcuna idea di cosa stesse
succedendo!
ONLY
ONE ENEMY ...
ONLY
ONE ENEMY SEPARATE ME
FROM VICTORY ...
ALL
YOU ARE IDIOTS
... HAVE
YOU NOT RECOGNIZED ME?
Quelle
parole mi
fecero sorgere dei grossi dubbi… possibile che…?
Un
momento! Il fatto che Bulma si
trovasse fuori dalla sua
protezione non era molto strano? E due guerrieri come Goku e
Vegeta… non era da
loro farsi gabbare in quel modo!
Possibile
che… in
realtà… ad attaccarci fosse stato…
“Simon… sei
stato tu?! Ma
come…?!”
ELEMENTARY,
WATSON ...
I HAVE
USED SOME ILLUSION TO
DEFEAT ALL OF YOU ...
YOU
ARE FALLED IN THE TRAP
AS OF THE RATS!
Fu a quel punto che incominciai a capire…
…
che stupido ero
stato! Come avevo fatto a dimenticarmi di quella tecnica!? Lui era in
grado di
produrre delle illusioni attaccando i nostri cervelli!
“WALL-E! E’ vero?”
domandai
al robottino, che incominciò subito le scansioni.
“Rilevazione
in-Corso! WALL-E
Riscontra-Tracce di Gas
Allucinogeno nel corpo di Crilin Roshi! Circuiti di WALL-E fuori uso!
Allarme!
Allarme! WALL-E è fuori servizio!”
Chiusi
gli occhi, assolutamente
costernato.
Ci aveva
preso in
giro… ancora una volta…
…
o forse no?
[Sasuke’s
Ninja Way - NARUTO]
Possibile
avesse perso il controllo
un’altra volta? Dovevo
comprenderlo alla svelta o sarebbero stati guai per me!
Se
veramente Simon fosse stato in
grado di uccidere tutti i
miei amici, allora dovevo trovare un modo per fuggire…
…
ma dovevo provarci,
almeno una volta, a chiedere a lui stesso la sorte dei miei amici!
“Dove si trovano tutti gli
altri? Dimmi che non li
hai uccisi… dimmi
che i nostri amici e le ragazze sono vivi!”
provai a chiedere a Simon,
il quale mi rispose dopo una breve risata in grado di farmi tremare da
capo a
piedi.
KILL
WAS TOO SIMPLE ...
YOUR
FRIENDS ARE SIMPLY
UNCONSCIOUS AND DRUGGED!
THEY
WILL AWAKEN BETWEEN
HALF AN HOUR!
WHEN
I WILL END
WITH YOU ... YOUR YOUNG LADY
WILL DO
YOUR IDENTICAL…
TERRIBLE… ENDING!
Quelle
parole riuscirono a farmi
tirare un sospiro di
sollievo.
Marron era
viva, così
come tutti i miei amici…
…
ci eravamo fatti
prendere per i fondelli come dei principianti…
“Non
lo dico a tutti i
miei avversari, Simon… ma tu sei il più
straordinario di tutti! Non ho mai
conosciuto nessuno di così scaltro e furbo… avevano ragione a darti quel nome nella
X-X-I…”
Inutile
negarlo.
Ci
aveva battuto su tutta la linea.
Non era servita a nulla
la nostra esperienza contro guerrieri invincibili. Lui ci aveva giocato
con
l’arma che più di tutte lo contraddistingueva da
tutti noi…
… la sua
astuzia!
Era stata
una
sconfitta totale…
I
HAVE THE WORLD BETWEEN MY
HANDS ...
I
HAVE THE WHOLE WORLD BETWEEN
MY HANDS ...
NO
ONE ESCAPE TO MY LOOK ...
NO
ONE SURVIVES TO MY HAND
...
NO
ONE SURVIVES TO ...
…
ma
cosa… il mio… CAZZO! IL MIO CORPO! QUANDO DIAVOLO
SIETE… NOOOOOOO!
Improvvisamente qualcosa cambiò attorno a me… fu
come se un
sipario si fosse alzato davanti ai miei occhi, riportandomi nella vita
reale.
[Erza
Scarlett – FAIRY TAIL]
Ai
miei piedi, Goku, Ten Shinan,
Piccolo, Vegeta, Bulma,
Domenico, Claudia e Subaru stavano russando come dei ghiri, drogati
dagli aghi
narcotizzanti dell’orologio di Simon. Conan era in ginocchio,
ed aveva un dito
fratturato sulla mano destra…
…
come se fosse
riuscito a sfuggire al controllo dell’illusione!
Il
figlio del dottor Agasa, invece,
era piegato a terra per
il dolore, dopo aver ricevuto sette pugni dritti nello stomaco da parte
di
sette delle nostre allieve…
…
le nostre allieve?!
Erano riuscite a colpire Simon?! Come ci erano riuscite!? Come ci
avevano fatto
a raggiungere? Non avrebbero dovuto percepire l’aura di Simon
Kog!
L’unica
a non averlo ancora
colpito era Ai Haibara, la quale
si era portata davanti al suo nemico con sguardo furibondo.
“Questo è per
ciò che ci hai
fatto due settimane fa! PRENDI QUESTO!”
Fu la fine
della loro
prova.
Simon
si beccò un pugno da
parte di Ai nel diaframma, così
forte da fargli perdere completamente i sensi, crollando svenuto sul
terreno e
sancendo la sua definitiva sconfitta.
Era finita… le
ragazze avevano vinto!
“Ma
cosa… cosa è successo?”
domandai io a
tutte le ragazze, le quali avevano stampato sul viso un sorriso
trionfante.
“Il
piano… prevedeva
anche questo…”
A
parlare era stato Conan, il quale
si stese esausto per
terra dopo i momenti terrificanti vissuti a causa delle illusioni di
Simon.
“…
abbiamo ipotizzato
che Simon potesse separare la sua anima dal corpo per rendersi
completamente
invisibile al nostro sguardo… perciò
l’unica maniera per avvicinarci a lui era quella di attaccare
il suo guscio
vuoto… e ha funzionato. Devo ammettere,
però… che è stato un vero azzardo
attaccare alla cieca senza una prova concreta! Non sapevamo
che Simon
potesse attaccare l’avversario anche durante quella
separazione… ahi ahi…”
esclamò anche, guardandosi il dito spezzato.
“E’ colpa
mia… io sapevo fosse
in grado di creare delle illusioni, ma
non sapevo potesse farlo anche durante il Rilascio Totale…”
ammisi io,
chiedendogli preoccupato “…
mi spieghi
come hai fatto a spezzarti il…”
“… me lo sono
fatto da solo…
non appena ho capito di essere finito in
un’illusione!”
esclamò lui, cogliendomi letteralmente alla sprovvista
“Prima che quel mostro rosa provasse
ad
assorbirmi, ho sentito qualcosa pungermi al collo… ed ho
capito che qualcuno
stesse cercato di narcotizzarmi. Solo una persona aveva il mio stesso
orologio…
ed ho capito… mentre venivo assorbito da
quell’essere, mi sono rotto il dito
per risvegliarmi… e ci sono riuscito. Simon
non si era accorto di nulla… dopo aver sparato
l’ago tranquillante a tutti gli
altri, la sua aura era uscita nuovamente dal suo corpo e stava
incantando te. Per fortuna… sono
arrivate loro e lo hanno
colpito!”
Lui
si voltò orgoglioso
verso le otto allieve, le quali non
avevano ascoltato nessuno dei nostri discorsi, troppo felici per essere
riuscite in un’impresa quasi impossibile.
“Ci siamo riuscite! Abbiamo
sconfitto Simon!
Urrà!” festeggiò
Ayumi contenta, saltellando di gioia assieme a Pan e Bra, la quale
approfittò
dell’incoscienza dei suoi genitori per mostrare finalmente il
suo lato da
bambina. Perfino Ai venne coinvolta in quell’esultanza, e si
trasformò anche
lei in una gioiosa ed appagata ragazzina di sette anni.
Anche
le ragazze più
grandi erano raggianti di felicità, e
si erano lasciate cadere per terra, stendendosi nel sottobosco ed
urlando a
squarciagola tutta la loro sofferenza provata in quelle settimane.
Io
e Conan non potevamo che essere
contenti di assistere a
quei momenti.
Sapevamo
quanto avessero tutte
bisogno di sconfiggere Simon.
Improvvisamente
mi vennero in mente
alcune parole che ci
riferì il nostro Questore dell’Anti-Mafia,
riferendosi all’importanza dei
pedoni…
…
ed in effetti, anche
se nessun altro se ne era reso ancora conto, Simon era sveglio e stava
sorridendo davanti a quella gioiosa esultanza da parte delle sue
allieve.
I nostri pedoni erano
straordinari… la
Yakuza era nei guai fino al
collo!
***
WHIS
Assistetti,
con soddisfazione, alla
vittoria delle otto
ragazze. Tutte loro meritavano questa chance, ne ero certo.
Per
questo, all’insaputa di
Simon e di tutti gli altri,
Conan aveva ideato quel piano così geniale.
Non
poteva essere più
semplice. Il mio compito principale
era quello di dover tele-trasportare le otto guerriere alla distanza e
alle
modalità descritteci dal piccolo detective, andare a parlare
con Simon ed
instillargli dei falsi dubbi, far finta di andarmene via…
…
e tele-trasportare
le ragazze, al momento giusto, sul campo finale di battaglia, mentre
Simon era
completamente distratto!
“E’ stata una
bella sfida, Simon
Kog… ma hai ancora tanta strada da
percorrere! E chissà… forse sei proprio la
persona che stavo cercando da tanto
tempo! Ho solo bisogno di
un’ulteriore
prova…non
è così, Zero-Sama?”
Senza
farmi scoprire da nessuno,
decisi di andarmene per
davvero, questa volta…
… io e Beerus avevamo
un
importante incontro con tutte le
altre divinità per discutere di un importante
novità decretata da Zeno-Sama!
***
SIMON
[Soundtrack
20 – DRAGON BALL GT]
Era
l’ora di pranzo e tutti
quanti eravamo tornati a casa
Son per rifocillarci con il cibo preparato dalla moglie di Goku.
Le
più felici e contente
erano senz’altro le otto ragazze,
le quali sprizzavano gioia e soddisfazione da tutti i pori.
Non potevo
dare loro
torto… nonostante vi fossero state delle enormi falle nel
loro piano, non
potevo negare loro la vittoria. Erano state in gamba!
“Posso farti una domanda,
Simon?”
mi chiese improvvisamente
Crilin con curiosità “Come hai fatto a trovarci nonostante
avessimo tutti l’aura azzerata?”
“Molto semplice…
potresti arrivarci anche
tu!” gli risposi io
semplicemente “Non tutti voi avevate
l’aura azzerata!”
“Ma
come… oh…
Conan…”
“… Domenico,
Claudia, Subaru e
Bulma… nessuno di questi cinque era in
grado di azzerare la propria aura, tuttavia ve li siete portati dietro
per
proteggerli da un mio possibile attacco… ed è stato anche questo a condannarmi.
Il Rilascio Completo dell’Aura
è una tecnica che ti permette la massima percezione
possibile nel raggio
sferico di dieci chilometri, ma fino ad ora ha dei punti deboli molto
gravi… il
mio corpo rimane completamente scoperto, ed inoltre, nonostante
l’aumento
considerevole delle mie capacità, non sono in grado di
percepire le aure
completamente azzerate! Per di più non mi è
possibile utilizzare attacchi
fisici mentre la mia aura è fuori dal corpo. Non
potevo permettermi di incantarvi e basta, o tutti vi sareste resi
conto del trucco… perciò alternavo
l’utilizzo del Rilascio Totale durante le
illusioni così da potervi anestetizzare con gli aghi
dell’orologio.Per le
ragazze è stato facile individuarmi,
percependo la vostra energia!”
“Quindi
è in questo
modo che avete deciso di muovervi… ingegnoso!”
ammise Subaru con grande ammirazione verso Sera, la ragazza che aveva
davanti,
la quale iniziò a spiegare.
“Conoscevamo
tutti i
suoi punti di forza e di debolezza. L’unica
maniera che avevamo per rintracciarti, Simon, era dargli la caccia
senza farci
scoprire, tenendo la nostra aura azzerata. Nel
momento in cui avremmo percepito l’aura dei nostri amici in
difficoltà, noi avremmo dovuto raggiungerli ed aiutarli!
Era una sorta di
gioco… uno, due, tre, stai là! Quando Simon
entrava dentro al suo corpo per
attaccare i nostri amici, noi riattivavamo la nostra aura e la usavamo
per
andare molto più veloci… quando lui usava il
Rilascio Totale, noi azzeravamo il
nostro KI e continuavamo a correre. Noi non sapevamo
‘rilasciare’ l’aura come
Simon, quella frase era una bugia di Whis per ingannarlo! E’ stato facile raggiungere il nostro
obiettivo, dato che Simon era
concentrato principalmente su di voi! E non è
tutto… Whis non se n’era mai
andato da lì! E’ stato lui a tele-trasportarci da
te…”
Sospirai,
sconfitto. Mi ero fatto
prendere in giro ancora
una volta da quell’angelo geniale.
La tecnica
delle
illusioni, se compiuta con l’aura all’esterno del
mio corpo, era di gran lunga
più potente ma richiedeva una concentrazione assoluta verso
i propri obiettivi.
Mi ero fissato nell’affrontare i guerrieri più
forti e non mi ero immaginato
che le ragazze potessero attaccarmi nel frattempo con un piano
così astuto.
Se tutti i
loro amici
fossero stati messi al tappeto, non sarei comunque riuscito a trovarle
perché
avevano azzerato la loro aura durante il Rilascio Totale. Io ero stato
in grado
di trovare gli altri grazie alle aure dei non-guerrieri ma, abbattendo
questi,
io sarei rimasto completamente isolato, senza alcuna
possibilità di utilizzare
il tele-trasporto, tecnica che richiedeva la presenza di un aura per
poter
funzionare! Bra e Pan erano molto più potenti di me,
così come Marron… bastava
che una di loro mi avesse trovato scoperto… e sarebbe
arrivata la sconfitta
automaticamente!
Se in
più, Whis non se
n’era mai andato…
[Soundtrack
62 – DRAGON BALL GT]
“E’ stata una
partita perfetta…”
ammisi io, completamente
sconfitto “… mi avete
dimostrato tutta la
vostra bravura e la vostra voglia di vincere… non
ho più alcun motivo per impedirvi di continuare gli
allenamenti!
Che ne dite di partecipare al prossimo Torneo Mondiale di Arti Marziali?”
“Al Torneo Mondiale?! Ma
non è troppo presto per noi?” mi
domandò sorpresa Ayumi.
“Assolutamente
no!”
la rassicurò Crilin con un sorriso “E’
il
posto migliore dove poter valutare la vostra effettiva crescita! Siete tutte e otto in grado di raggiungere
le fasi finali, ed anche se non vincerete sarà un buon modo
per aumentare la
vostra esperienza. Voi due non avete ricevuto ancora un
addestramento
specifico per imparare davvero a combattere… lì
al Torneo potrete assistere a diversi stili di lotta e potrete
capire quali sono i vostri punti di forza e quelli di debolezza da
migliorare!”
“Simon…
qual è il tuo
stile di lotta preferito?” mi domandò
improvvisamente Subaru con curiosità,
studiandomi attraverso il suo sguardo indagatore.
“Uno stile alla
007…”
affermai io con sincerità, prendendo
un’oliva dalla ciotola davanti a me, lanciandola in aria ed
afferrandola al
volo con la bocca “… mi
piace attaccare
quando l’avversario non si rende conto di essere
braccato… mi piace anche
prenderlo in giro quando la situazione me lo permette, proprio come ho
fatto
oggi con voi…”
“A
proposito… non sarebbe
l’ora di toglierti la maschera,
fratellone?”
Subaru
per poco non sputò
tutto il cibo addosso ad Ai, a
causa dell’affermazione di Sera, la quale osservò
l’uomo con uno sguardo di
vittoria assoluta.
“Fratellone?Non so di cosa tu stia parlando…
e non
credo che ti piacerebbe sa…”
“Fossi
in te smetterei
di fingere, Shuichi…”
insistette
però lei, sogghignando trionfante “…
anche io, adesso, so utilizzare il KI… e
riesco a vedere il tuo volto dietro la maschera di trucco che ti sei
messo!”
Anche
Ai, per poco, non
rischiò di strozzarsi a causa della
sorpresa.
“Un
momento! Tu sei quel tizio?! Sei Shuichi Akai
dell’FBI?!”
L’uomo
si voltò
con sguardo accusatorio verso di me, ma io
mi sbrigai subito a discolparmi.
“Non guardare
me… è stato quel
tizio dalla pelle azzurra a dare loro una
mano!”
Alla
fine lui si arrese, tirando un
lungo sospiro ed
accertandosi che nessun altro, oltre a me, Crilin, Ayumi, Ai e Sera
avesse
ascoltato quel discorso così scomodo.
“Vi
chiedo…
cortesemente… di rivolgervi a me come Subaru
Okiya… e basta! Se qualcuno
scoprisse che io…”
“Terremo
il segreto… a me importa solo che
tu sia sano e salvo…”
ammise Sera, asciugandosi una fugace lacrima.
Ero
incuriosito da
quella situazione… volevo approfondire la storia su Subaru e
su Sera, convinto
potessi trovarci molte notizie interessanti.
Quel
discorso si interruppe
lì, ma io mi resi immediatamente
conto di una piccola e breve discussione a bassa voce da parte di Ai e
Conan,
affianco al mio posto.
[Relaxing
Beerus – DRAGON BALL SUPER]
“Quindi
era questa la
storia che mi stavi tenendo nascosta, eh?! Piccolo
bastardo! Quando mi volevi avvertire che dentro casa tua
c’era un agente
dell’FBI?!”
“EH?!
MA COME…?!”
“Abbassa
la voce,
idiota! L’ho scoperto adesso! Perché
non
me l’hai detto prima?! Ho passato mesi a preoccuparmi di
quell’uomo, credendo
facesse parte degli Uomini in Nero…”
“Scusa…
è stato lui a
impedirmi di rivelarti la verità…”
“E per quale motivo?”
“Non…
non posso rivelartelo… deve essere
lui a
farlo!”
“Lui?! Kudo… se
scopro che mi state
nascondendo
qualcosa di importante…”
“Ai… io non
posso dirtelo!
Glielo devo…”
La
piccola si era arresa davanti a
quelle affermazioni così
forti da parte del piccolo, e decise di lasciar perdere.
“D’accordo…
come vuoi…
ma guai a voi se vengo a scoprire che
state mettendo in pericolo Agasa e Simon! Sono stata chiara?!”
La
discussione terminò
lì, permettendomi di assimilare le
nuove informazioni appena giuntemi davanti.
Uomini in
Nero… chi
potevano essere questi tizi?
Inoltre Ai,
senza
rendersene conto, aveva chiamato Kudo il piccolo detective…
dove avevo già
sentito quel cognome?
Un momento! Ma certo! La
teoria di Miwako!
Quindi Conan
era
davvero Shinichi Kudo? Ma come era possibile? Come si era trasformato
in un
bambino? Era colpa di questi Uomini in Nero?
Cosa
centrava in tutto
questo Ai?
***
-
NO!
TI PREGO! NON PORTARMELA VIA! –
***
[Soundtrack
7 – DRAGON BALL Z]
Il
bicchiere che avevo in mano si
frantumò improvvisamente
facendo schizzare le schegge sopra al lungo tavolo. Tutti si voltarono
sorpresi
verso di me, che mi affrettai subito porgere delle scuse.
“Accidenti…
è colpa mia!
Sono ancora indolenzito dopo il combattimento e non riesco a
controllare
perfettamente la mia potenza!”
“Nessun
problema… ne vado a prendere un
altro di plastica!” mi
rassicurò Chichi entrando dentro casa sua.
“SIMON!”
Non
mi resi nemmeno conto di essere
crollato per terra, con
la testa che mi scoppiava a mille. Tutti quanti si erano avvicinati a
me,
preoccupati. Recuperai subito la mia lucidità, ma mi sentivo
ancora
scombussolato e debole come non mai.
“E’
meglio che tu vada
a casa, Simon…” mi consigliò
Goku, decisamente preoccupato “Hai
usato troppo KI oggi, e ti sei indebolito troppo… non sei
ancora abituato a
combattere a questi livelli!”
“Mi sa… mi sa
che hai ragione…”
ammisi io, staccandomi
lentamente dall’abbraccio della mia piccola sorellina
adottiva, la quale si era
preoccupata per me, e scuotendole i capelli affettuosamente “… vado subito a riposarmi…
domani dovrò
andare al lavoro molto presto… scusate il disturbo! Ci si
vede!”
***
Mi
misi due dita sulla fronte e mi
tele-trasportai
direttamente di fronte al palazzo del mio appartamento. Poi incominciai
a
salire lentamente le scale, cercando di mantenermi in bilico attraverso
il
corrimano, mentre la mia vista si annebbiava sempre di
più…
…
che stupido... non
avevo utilizzato il Tele-Trasporto alla perfezione, ed avevo consumato
l’ultimo
briciolo di energia che mi rimaneva … dovevo raggiungere
subito casa mia, prima
che…
…
purtroppo per me,
mancai proprio l’ultimo gradino, rischiando inesorabilmente
di ruzzolare per le
scale.
Qualcuno, tuttavia,
riuscii a salvarmi.
Sentii una
mano morbidissima
afferrare al volo la mia, mentre il moto del mio corpo venne arrestato
da una
piccola, esile figura il cui profumo inebriò inesorabilmente
la mia mente.
Profumo di
arance...
Non ricordai
più
nient’altro… svenni definitivamente, ormai allo
stremo delle forze.
***
[Itachi Uchiha –
NARUTO]
“Due
ragazze?”
“Si,
Hunter Warrior… sono
sfuggite al mio controllo un anno fa ed ancora non riusciamo a
trovarle… come
puoi ben capire, temo possano averci venduto ai piedi
piatti…”
“Il
mio compito
quindi è di ucciderle…”
“Assolutamente
no! Sono ancora
troppo importanti per noi! Devi trovarle e riportarle al mio cospetto!
Sono
disposto a pagare qualunque cifra pur di riaverle!”
“Tra
tutti i
compiti che mi potessero affidarmi… che rottura di
coglioni… una donna di
vent’anni ed una ragazza di quindici sparite nel
nulla… per quale motivo vi
interessano così tanto?”
“Non
ti è dato saperlo…”
“Al
contrario… sono
sicuro che quest’informazione sarà essenziale per
il successo della missione!”
“Ho
capito… andrò ad affidarmi ad
un altro sicario…”
“Dopo
esserti fatto
vedere in volto? Non farmi ridere… ormai sei in
trappola… anche tu hai una
bella taglia sopra la tua testa! Tu, adesso, mi racconterai tutto
ciò che
voglio sapere su queste due giovani… e se non lo
farai… ti ammazzerò e
consegnerò ad X-X-I la somma della tua taglia…
parola di Hunter Warrior!”
“Tu
non sai contro chi ti stai
mettendo contro…”
“Ho
piena libertà
decisionale nella X-X-I… siete voi che non avete la minima
idea di chi avete
assoldato!”
“Merda…
e va bene! Come vuoi… ti
diremo tutto!”
***
“Un bel
posto dove
nascondervi… colorato, allegro… un po’
mi spiace trascinarvi via dal vostro
sogno…”
“Tu… tu chi sei? Cosa
vuoi da
noi?”
“Sono
stato pagato
dal vostro capo affinché vi riportassi indietro…
la vostra fuga è finita…”
“No… ti
scongiuro… faremo tutto
quello che vuoi, ma non riportarci lì…”
“Tu sai cosa hanno fatto a mia
sorella? L’hanno costretta a vivere in quel tugurio sin
dall’infanzia… l’hanno
picchiata e violentata per anni e anni… e uno di quei figli
di puttana l’ha
messa incinta! Se torniamo da quei vermi, uccideranno lei e la sua
bambina!”
“Quindi
è questo il
motivo … non volevate che la nascitura venisse scoperta,
perciò avete deciso di
nascondervi in questo continente per non farvi trovare. Questo
cambierà il mio
approccio…”
“Grazie a Dio… ci
lascerai…”
“No. Gli
ordini
sono ordini. In questo momento io indosso un segnale GPS che segnala la
mia
presenza ai vostri aguzzini. Se mi rifiutassi, loro vi ucciderebbero
senza
alcuna pietà… l’organizzazione contro
la quale vi siete messe è troppo
pericolosa perché possiate fuggire da
sole…”
“Non hai alcuna pietà
per questa
bambina?! Le stai riservando il peggior futuro possibile!”
“Al
contrario… non
intendo lasciare quella piccola nelle mani di quei
criminali… la lascerò in
custodia ad una famiglia qualunque, così i vostri aguzzini
non potranno mai
scoprirla…”
“CHE?! NO! NON POTETE PORTARMELA
VIA!”
“Mi
dispiace, ma
questo è l’unico modo per evitarle un futuro
orribile… un giorno mi
ringrazierai per questo! Raggiungetemi
su questo indirizzo! Le ho trovate!”
“NO! LASCIALA! LASCIALA ANDARE!
TI SCONGIURO… FARO’ TUTTO QUELLO CHE
VUOI… NON PORTARMELA VIA…”
“Un indizio… lasciaci
almeno un
indizio su dove la stai portando!”
“Albania…
niente e
nessuno la troverà lì… so che
è crudele portarvela via in questo modo… ma
lì
non soffrirà più… ve lo prometto!
Parola di Hunter Warrior!”
“Io… io…
d’accordo… puoi portarla
via…”
“COSA?! NO! NO!
PERCHE’?!”
“Hunter Warrior ha
ragione… se
l’Organizzazione la scoprisse, sicuramente la
ammazzerebbero… o peggio… la
tratterebbero esattamente come noi! Non devono scoprirlo…
ehi! Se la stai
portando in Albania, allora lasciala nelle mani di questa donna! Il suo
nome è…
- … -”
“La
conosci?”
“Era una mia vecchia compagna
alle elementari… adesso è sposata e vive con un
uomo di nome… - … - … a
Sarande… sono dei genitori amorevoli… sapranno
badare a lei…”
“D’accordo…
potrebbe funzionare… non mi piace l’idea di
riportarvi in quel posto orribile,
ma non ho altra scelta… spero solo possiate un giorno
riabbracciare la bambina…
come si chiama?”
“Lei… lei si chiama
Helena…”
“Me ne
ricorderò…
vado a recuperare la piccola… mi raccomando! Acqua in bocca
con i vostri
compagni!”
“NO!
HELENA! HELENA! NO!
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOO…”
***
[Krillin
and Goku – DRAGON BALL SUPER]
Mi
risvegliai lentamente, dopo aver
sentito qualcosa
strusciarsi sulla mia testa…
…
era un gatto? Dove
mi trovavo?
“Ehi, tu… cosa
ci fai qui?”
“Miao?”
esclamò
confuso il gatto, incurvando leggermente la sua testolina.
Cominciai
ad osservarmi
attorno…
… in effetti il
piccolo animale non
aveva tutti i torti... quella non
era casa mia.
Sentii
qualcosa pungermi al braccio.
Era l’ago di una flebo.
Le mie gambe erano state poggiate sopra al bracciolo del divano su cui
ero
disteso. Davanti a me, la finestra del soggiorno era stata aperta,
permettendo
all’aria di circolare normalmente.
Solo a quel
punto mi
ricordai cosa fosse successo… cazzo… ero
svenuto…
Controllai
le aure degli abitanti di
quella casa… li
riconobbi come coloro che vivevano sopra al mio appartamento. Erano
cinque in
tutto, di cui due erano bambini.
Questi
ultimi, mi resi conto, si
stavano avvicinando di
corsa verso quella stanza, probabilmente a causa di un gioco. Come
avevo
ipotizzato, un maschietto ed una femminuccia stavano giocando a guardia
e
ladri.
“Sei in trappola, ladro da
quattro soldi! Ti
dichiaro in arresto!”
“Non
mi avrai mai,
poliziotta!”
“COUGH…
COUGH…ho la gola secca,
accidenti!”
Entrambi
diventarono pallidi come
fantasmi quando sentirono
il mio colpo di tosse. Si voltarono lentamente verso di me, impauriti.
Era
divertente…
poverini… pensavano stessi ancora dormendo!
Entrambi
avevano gli occhi castani e
i capelli neri, la
fronte spaziosa, il naso e la bocca piccolini. Intuii, dalle
somiglianze della
loro aura, fossero dei gemelli.
“Ehilà!”
li
salutai io allegramente, alzando educatamente la
mano “Come vi chiamate?”
Per
tutta risposta, i due gemellini
cominciarono ad
indietreggiare e a scappare terrorizzati fuori dal soggiorno, urlando a
squarciagola.
“MMMMMMMMAAAAAAAAAAAAAAMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMAAAAAAAAAAAAAAAAAA!
IL TIZIO INQUIETANTE SI E’ SVEGLIATO! AIUTO!”
Sia
io che il gatto ci guardammo,
increduli. Poi questo
decise che le mie gambe fossero abbastanza comode da poter essere
utilizzate
come cuscino, stendendovisi sopra. In attesa di nuovi sviluppi, decisi
di
accarezzarlo affettuosamente, lasciandomi incantare dalle sue
rilassanti fusa.
Strano, però. Perchè
avevano chiamato la loro mamma?
Un
minuto dopo, una donna
entrò nella stanza seguita dai
piccoli, i quali si erano aggrappati e nascosti dietro le sue gambe
osservandomi di sottocchio.
Era
una signora molto bella e
graziosa, aveva lunghi capelli
marroni e gli occhi castani, proprio come quelli dei bambini. Era poco
più
bassa di me, ed aveva una figura molto sinuosa come quella di una
sirena.
Qualcosa,
però, mi aveva lasciato leggermente interdetto.
Analizzando la loro aura, mi resi conto
che loro non erano legati in nessun...
... no. Non
erano fatti che mi riguardavano.
D'altronde,
i bambini non erano legati a nessuno di loro. Probabilmente erano
adottati.
“Per fortuna si
è ripreso, signor Kog!
Io sono la signora Takagi Kitsune, mentre loro
sono i miei figli
Naruto ed Hinata. Su… forza!
Salutate il
vostro nuovo vicino di casa!”
I
due piccoli uscirono lentamente dal
loro nascondiglio,
imbarazzati, dopodiché si avvicinarono a me e mi salutarono
mogiamente.
“Ci…
ciao…”
“Ciao…
quindi vi chiamate
Naruto ed Hinata?” li salutai io educatamente
“Sono
davvero dei nomi bellissimi!”
Dopo
aver sentito quella frase, i due
piccoli tornarono
dietro le lunghe gambe della loro mamma. Non sembravano,
però, terrorizzati come
la prima volta…
…
notai anche molto
compiacimento dopo il mio complimento!
“Signora
Kitsune… mi potrebbe spiegare cosa
è successo?
Perché mi trovo qui?” domandai
poi a Takagi, che mi rispose
tranquillamente.
“Sei svenuto addosso a mia
figlia Chi… per
fortuna lei è
un’eccellente infermiera ed aveva delle flebo di
riserva dentro casa nostra. Per questo ti ha trascinato qui assieme a
mio
marito Nishikata Miura. Era inutile chiamare
un’ambulanza per un semplice mancamento… ah!
Eccoli qui!”
Un
uomo dai capelli corti e gli occhi
neri entrò dentro la
stanza, leggermente preoccupato…
…
seguito dalla
ragazza più bella che io avessi mai visto in tutta la mia
vita.
[Celtic
Song – FAIRY TAIL]
Leggermente
bassa, i suoi capelli
erano molto corti, castani come quelli della madre. Gli occhi erano di
un
marrone molto scuro, ma caldo e accogliente. Percepii lo stesso
identico, dolce
profumo che mi aveva letteralmente rapito prima di svenire…
…
lo stesso che io avevo sentito
poco meno di un mese prima, in grado di rispolverare i miei dolci
ricordi
d’infanzia…
...
profumo d'arance...
“Mamma! Lo sconosciuto
è diventato tutto
rosso!”
“Forse si è
ammalato di nuovo?”
“Ragazzi!Lo sconosciuto ha un nome!”
li
rimproverò lei divertita, mentre io scostai lo sguardo
imbarazzatissimo “Adesso
la vostra sorellona controllerà se Simon sta meglio!”
Mi
venne un brivido sulla pelle
quando la vidi avvicinarsi
sempre di più a me, rendendomi sempre meno incapace di
affrontare il suo
sguardo magnetico.
La
stessa piccola e morbida mano, che
avevo percepito
qualche minuto prima, mi afferrò delicatamente il polso ed
allungò il mio
braccio, e Chi ci poggiò la testina di un stetoscopio sopra
all’incavo. Poi
avvolse lo stesso attorno alla fasciatura di un misuratore di pressione.
“Vediamo un
po’…
115 mmHg
di sistolica e 80 mmHg di diastolica! Sano
come un pesce!”
Mi
tolse tutto con una
rapidità fuori dal comune. Poi, senza
alcun preavviso, mi alzò la maglietta e poggiò la
testina dello stetoscopio sul
mio petto, facendomi arrossire il doppio di prima e facendo scoppiare
di risate
i piccoli Naruto ed Hinata, prontamente rimproverati da loro padre.
“Però voglio
controllare il battito
cardiaco…
allora… è molto
veloce…e per di
più
sei rosso come un peperone… eppure…”
Mi
appoggiò la mano sopra
la fronte, provando a guardarmi
negli occhi. Io, prontamente li chiusi per disperazione, ormai preda
della mia
vergogna…
…
ero diventato color
bordeaux e mi usciva il fumo dalle orecchie! Cosa mi era preso?!
“... eppure febbre non ne hai! Mamma…
papà… voi cosa credete
che abbia?”
“Credo proprio tu abbia
fatto colpo!”
esclamò allegramente sua
madre senza darmi il tempo di reagire.
Ehi! Takagi
stava scappando
troppo con le supposizioni! Non era accaduto niente!
“Allora Chi ha trovato il
fidanzato!”
affermò Naruto
sghignazzando divertito.
Oh no! Ora
anche i bambini le
stavano dando retta!
Che
pasticcio…
“O forse ha solo un po' di
caldo…” provò ad
ipotizzare il
padre, controllandomi di sottocchio.
Le
sue parole, tuttavia, non
rispecchiavano affatto il suo
pensiero dato che mi stava fulminando con lo sguardo…
…
merda! Ero riuscito anche a far
ingelosire suo padre!
Non potevo
continuare
con quella scena da bambini delle elementari!
“Sto bene… non sono
malato… stavo pensando a come
avrebbero
reagito i miei amici se mi avessero visto in queste condizioni!”
risposi velocemente a tutti loro “Sapete…
io sono un poliziotto della Centrale di Tokyo. Se
i miei colleghi mi vedessero con questa flebo attaccata al braccio,
non la smetterebbero mai di prendermi in giro!”
Ti
prego… fa che ci credano… ti
prego… non ho fatto nulla di male… come ci ero
finito in quella situazione
tanto imbarazzante?!
“Che
peccato… mi sarebbe tanto piaciuto
uscire con un
uomo tanto bello come te!”
“EH?!”
esclamammo
in coro io e Nishikata, mentre tutti gli altri incominciarono a ridere
di gusto
davanti alla nostra reazione.
Ora ci si
metteva
anche Chi?!
Quando
mi resi conto che stavo per
cadere nella sua
trappola, scostai ancora una volta il mio sguardo, preferendo farmi
liquefare
da quello furibondo di suo padre.
“A
proposito… tornando seri, la flebo
terminerà tra
un’ora esatta, perciò ti conviene rimanere steso e
non muoverti molto!”
mi avvertii Chi, preoccupata “Quando
ti
abbiamo portato qui, il tuo battito era irregolare e la tua pressione
era
bassissima. Non so cosa tu abbia fatto per ridurti in quello stato... non hai l’aria di essere un alcolizzato o
un drogato, ma dopo averti visto svenire in quel modo non ci tengo a
lasciarti
andare così su due piedi! D’accordo?”
“D’accordo…
grazie…”
fui costretto ad
arrendermi io, comprendendo le sue buone ragioni “Non voglio essere troppo
di
disturbo… non
appena terminerà la
flebo, io tornerò a casa mia!”
“Figurati…
era da un po’ che volevamo
conoscerti, in
verità!” ammise Takagi con un
sorriso sincero “La signora Shizuka
non fa altro che parlare di te!”
Ecco.
Tutto si spiegava adesso. Non
mi dispiaceva, però.
Quella donna era un vero e proprio angelo, sempre gentile e disponibile
con i
suoi coinquilini.
[Hiro
ni Naru Nda – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“A
proposito… voi due dovete subito
andare a chiedere
scusa alla portinaia!”
rimproverò i suoi bambini il padre Nishikata “Che
razza di scherzi sono quelli? Provare a far indossare il tuo
tutù a Sweet,
Hinata… ma come
vi è venuto in
mente?”
Mi
cadde letteralmente la mascella
per terra. Quel demonio
di satana aveva subito uno scherzo da parte di quei bambini?!
Era
ufficiale… Naruto ed Hinata mi
stavano simpatici!
“In
realtà volevamo
soltanto giocare con lui…” ammise Naruto
rosso di vergogna.
“… e adesso quel
chihuahua
rimarrà traumatizzato per il resto della sua
vita!Non è
stato molto carino da
parte vostra…” ammise anche la signora
Takagi con severità ma anche con
gentilezza “… adesso
andremo tutti
insieme a chiedere scusa alla signora Shizuka, mentre Chi
rimarrà qui assieme
al signorino Simon per tenergli compagnia!”
Ehi!
Un momento! Come?! Io solo con Chi?!
No!
Fatemi stare in
stanza da solo con chiunque, anche con quel chihuahua
assassino… ma non con
lei!
“Amore… non
sarebbe meglio che io rimanga
qui a controllare il nostro
amico assieme a nostra figlia?”
No!
Cioè…
scusa… si!
Si!
Rimani tu con me!
Meglio una sgridata paterna in quel momento! Non lasciatemi da solo con
lei…
altrimenti ci sarei cascato con tutti i piedi!
“No! So benissimo che
l’idea del
tutù è stata tua, in realtà…”
“Co…
come diavolo l’hai scoperto?!”
“Ehm…
la mamma ci ha corrotti…”
“Naruto! Hinata! Mi avete
tradito… come
avete potuto!?”
“Niente
storie!Tutti e tre verrete insieme
a me! E niente
discussioni! Oppure…”
“OK!
OK! TI SEGUIAMO!
NON FARE SCHERZI!”
[Brothers
(Full Metal Alchemist) – TAYLOR DAVIS]
Un
minuto dopo, io rimasi
completamente da solo con quella
bellissima ragazza, la quale non smetteva di staccarmi gli occhi di
dosso…
…
diventai di nuovo
rosso come un pomodoro…
“Stai pensando ancora ai
tuoi amici?”
“Eh
già… proprio
così!” mentii io, cercando di
deviare i suoi discorsi.
Sentii
le sue dita sfiorarmi il viso
e costringermi
inesorabilmente a cadere nella sua trappola…
…
l’inganno più bello
che avessi mai subito nella mia vita… lo sguardo di chi era
in grado di
leggerti l’anima con un’occhiata…
…
niente da fare… ci ero cascato
con tutte le scarpe…
“Stai mentendo, non
è vero?”
Abbassai
il capo, sconsolato.
Beccato…
“Si…
non volevo fare una
figuraccia con i tuoi genitori… sei
davvero
una bellissima ragazza, Chi!” ammisi io,
ormai senza più maschere “E
non solo… sei davvero molto generosa e
gentile… se non ci fossi stata tu
a
prendermi, a quest’ora mi sarei spaccato senz’altro
l’osso del collo!”
“Accidenti! Se parli in
questo modo sembri ancora
più figo, lo sai?”
Ridacchiai,
divertito da quella
battuta.
“Come hai fatto a ridurti
in quello stato?”
mi domandò lei con
curiosità.
“Un allenamento…
stavo
insegnando ad alcune allieve le arti marziali…”
raccontai io brevemente,
toccandomi il ventre “…
sono state molto
in gamba! Era da tanto che non venivo
ridotto in questo stato!Non
posso che esserne felice! Poco importa se mi sono sentito
male…”
“Allora
sei forte come
mio padre! Lui fa il professore di
educazione fisica alla scuola elementare…”
La
ragazza si interruppe
improvvisamente, cercando di sviare
il discorso. Ma io intuii subito cosa volesse dire.
“… Teitan, non
è
così?”
Lei
annuì, affranta e
distrutta.
“Quel
giorno lui aveva
la mattina libera, ma i miei fratellini… per fortuna sono
riusciti a salvarli,
ma sapere che…”
“Ti
capisco…”
ammisi io, dispiaciuto “…
una delle mie allieve
è sopravvissuta per miracolo all’attentato, mentre
conoscevo personalmente
l’ispettore Megure…”
“…
oddio! Scusa! Non volevo…”
“…
no, tranquilla… la vita va avanti,
giusto?” la
tranquillizzai io, alzando il pollice “E’
da anni che ho imparato a superare questi momenti difficili!
Riuscirò a
superare anche questo… in onore di
tutti
coloro che sono stati uccisi! Ahi…”
“Stupido! Se muovi il
braccio in quel modo
l’ago rischia di uscire!
Ecco…”
La
ragazza si sedette sul divano e mi
sistemò con cura la
flebo.
Sentendola
nuovamente
vicina, non potei far altro che ammirare la sua bellezza… i
suoi occhi… le sue
labbra… le sue mani angeliche…
Non mi era mai capitato di
provare un’attrazione fisica così esagerata nei
confronti di una donna. Mai.
Ero un ragazzino alle prime armi, in quel momento. La mia mente mi
implorava di
svegliarmi da quel torpore, mi urlava di non lasciarmi
corrompere, di non farmi
abbindolare da quella piccola dea, e cercava di ricordarmi chi
fossi in realtà.
…
sei Hunter Warrior… la metterai
in pericolo… sei ricercato… potrebbero
uccid…
“… fatto! Adesso vedi di
non muoverti per davvero, ok? Capisco
che ti piaccia avermi così vicino, ma non vogliamo farci
scoprire dalla mia
famiglia, vero?”
Altro
momento imbarazzante. Inutile
negarlo. Quelle
sensazioni venivano descritte perfettamente nei libri
d’amore…
…
imbarazzo… farfalle nello
stomaco… balbettamento…
…
mi ero preso una
cotta per quella giovane infermiera!
“Scherzo! Perché
invece non mi parli di
tuo padre?” esclamò
allegramente lei, afferrando il gatto steso sulle mie gambe e
poggiandolo sulle
sue “Mi hanno detto che lo hai
conosciuto
la prima volta solo un mese fa. E’ vero?”
Passai
l’intera ora a
parlare con lei dei momenti passati
assieme a mio padre, oltre che a rivelarle solo
‘parte’ della mia infanzia.
Lo
ammetto. Parlare con Chi fu
davvero molto piacevole. Non
avevo ancora conosciuto molti ragazzi della mia fascia
d’età in Giappone, e
poter parlare liberamente con lei di argomenti più leggeri e
spensierati mi
fece stare senz’altro bene.
Alla
fine dell’ora, a flebo
terminata, la giovane figlia di
Nishikata e Takagi mi tolse l’ago e mi medicò la
ferita, richiudendola con un
cerotto.
“Sembri stare
già molto meglio! La mia
presenza ti ha senz’altro
giovato, non è così?”
“Non tirare troppo la
corda, Chi…”
provai a prenderla in giro io
scherzosamente, leggermente grato che la flebo fosse finita, cercando
di
recuperare la mia compostezza “…
ci vuole
molto di più per…”
SMACK!
Mi
paralizzai sul posto quando sentii
le labbra di Chi
sfiorare affettuosamente il mio viso…
…
mi aveva appena dato
un bacio sulla guancia?! Ma… era successo per davvero?!
“… dicevi?”
Incominciai
a ridere di gusto, senza
riuscire a fermarmi,
seguito dalla ragazza.
Era la
seconda volta, in quella
giornata, che qualcuno riusciva a sconfiggermi in una battaglia
verbale… ma
perdere contro Chi era una sensazione del tutto nuova.
Non
sembrava
una
sconfitta… tutt’altro!
La
giovane donna mi dette finalmente
il via libera per
tornare nel mio appartamento.
“Va pure!Sei tornato al pieno delle forze! Cerca
di non esagerare la prossima volta… non ci sarà
sempre la croce rossina a
salvarti, poliziotto! Voi quattro…
so
che state lì dietro la porta!”
Mi
voltai sorpreso verso
l’uscio del soggiorno. Non mi ero
minimamente reso conto delle quattro aure nascoste dietro di essa, a
dimostrazione di quanto mi fossi completamente rilassato con Chi. I due
bambini
uscirono fuori dal loro nascondiglio e si gettarono addosso alla
sorella facendole
il solletico sotto le costole.
Al
contrario, i due genitori di Chi
uscirono tranquillamente
dal nascondiglio, come se non fosse accaduto niente.
O almeno
così
cercavano di dare a vedere…
“Vedo che ti sei ripreso
velocemente, Simon!”
notò contenta
Takagi.
“Già…
tutto grazie a voi! Sono in debito…
ora sarà
meglio che vada! Sono sicuro che mio padre voglia sapere le
mie condizioni…”
“Sì…
credo sarebbe meglio… AHIO!”
esclamò dolorante Nishikata dopo essersi beccato una
gomitata dalla moglie.
Potevo
capirlo. Sua figlia era
rimasta da sola con uno
sconosciuto per un’intera ora e subito dopo gli aveva dato un
bacio sulla
guancia. Un gesto innocente, vero, ma pur sempre un bacio. Qualunque
padre si sarebbe
preoccupato.
Nishikata
aveva
ragione… era meglio andarsene con educazione e garbo.
Salutai
la famiglia Miura ed uscii
dal loro appartamento. Due
secondi dopo, io stavo già scendendo le scale, raggiungendo
finalmente il mio
appartamento. Prima osservai il simbolo di Whis sul palmo della mia
mano, e con
la stessa mi sfiorai la guancia.
Che
giornata movimentata era stata
quella…
…
i nostri pedoni si
erano rivelati all’altezza…
…
vecchi ricordi del
mio passato da Hunter Warrior mi erano tornati nella memoria…
…
avevo scoperto la
vera identità di Conan…
…
avevo scoperto
l’esistenza di un’organizzazione denominata Uomini
in Nero…
… ed
infine… cosa ancora
più stupefacente…
…
mi ero fatto fregare
da due angeli…
…
ed uno di questi
era stato in grado di rapirmi il cuore!
***
NOTE
DELL’AUTORE
Rieccomi qua, finalmente.
Perdonatemi se sono venuto a
salutarvi solo dopo la fine del capitolo, ma vi stavo preparando una
sorpresa
per il prossimo! Infatti, un altro personaggio di Dragon Ball
entrerà in scena
per il proseguo della storia!
Ho deciso di lasciarvi tre
indizi molto importanti per
comprendere di chi si tratti:
·E’
un personaggio che
è, tutt’ora, deceduto nel
manga di Dragon Ball;
·E’
un
‘uomo’;
·La
parola
‘Cell’ vi farà sicuramente comprendere
di chi sto parlando!
Questo personaggio
misterioso, tuttavia, non sarà da solo…
in arrivo vi sono sei nuovi personaggi, ideati dalla mia folle mente,
che
diverranno importanti nella lotta contro la Yakuza ed i suoi alleati!
Ora, parliamo del capitolo
appena pubblicato.
Partiamo dalla parte iniziale
del racconto. Ammetto che è le
spiegazioni sui punti forti e deboli di Simon sono un tantino
arzigogolate, ma
spero di aver riassunto il succo del discorso in quanto ho scritto. In
queste
note, io voglio darvi tuttavia alcune precisazioni sulla battaglia
illusoria
tra Simon Kog ed i suoi avversari. Ovviamente, è possibile
sfuggire alla
prigione sensitiva che il protagonista ha eretto contro Goku ed i suoi
amici,
ed ovviamente il sayan e Vegeta, al massimo della potenza, sarebbero in
grado
di batterlo. L’errore dei maestri è stato proprio
questo, ovvero hanno
sottovalutato l’avversario e non sono stati in grado di
anticiparne i
movimenti. Se Goku e Vegeta, prima di andare a cercare Simon, si
fossero
trasformati in Super Sayan God o Blue, le illusioni del poliziotto non
avrebbero fatto effetto.
In questo esame, gran parte
dei meriti per la vittoria delle
ragazze vanno a Conan e Whis: il primo perché ha usato la
sua intelligenza per
ideare il piano, ed il secondo per aver limato le imperfezioni dello
stesso e
per averlo reso perfetto sotto ogni punto di vista.
A seguire,
c’è stato il pranzo di tutta la comitiva, nel
quale vi sono stati tre discorsi molto interessanti: il Torneo Mondiale
di Arti
Marziali, la ‘riunione’ tra Shuichi e Masumi, ed
infine il piccolo screzio tra
Conan ed Ai. Tutti e tre saranno importanti per il proseguo della
storia: il
primo lo vedrete tra qualche capitolo (non vi sorprenderete se,
più avanti nel
corso della storia, aggiungerò una caterva di personaggi, o
già conosciuti o
inventati da me, in altre storie da me pubblicate); il secondo
perché un
personaggio molto legato ad entrambi potrebbe avere uno o due capitoli
completamente dedicati a lui; la terza, come capirete,
perché Conan ed Ai hanno
letteralmente spiattellato la verità in faccia a Simon senza
rendersene conto.
Infine, rimangono altri due
importanti discorsi da trattare.
I flash back di Simon sono un
fulcro molto importante del
passato di questo personaggio. In questi, si riesce ad intuire che il
giovane,
durante la sua infiltrazione, abbia avuto un lavoro da svolgere per
conto dei
MIB. Se avete letto con attenzione i capitoli precedenti, capirete
rapidamente
chi fossero le due ragazze che Hunter Warrior ha dovuto cercare. In
quanto a
questa fantomatica Helena, presto apparirà anche nei
prossimi capitoli con la
sua famiglia adottiva… e vi assicuro che, quando scoprirete
chi sono i suoi
genitori, vi cadrà la mascella per terra!
L’ultimo discorso,
finalmente, riguarda Karakai Jozu-No
Takagi-San. Preciso, prima di tutto, che i cognomi dei due personaggi
principali sono, ovviamente, inventati di sana pianta. Tecnicamente, so
che
Nishikata e Takagi sono i veri cognomi dei due protagonisti di questo
manga, ma
ho preferito (solo per questa storia) trasformarli in nomi per renderli
più
facili da ricordare. Ovviamente, la mia storia avviene moltissimi anni
dopo
quella originale, e soprattutto prendo in considerazione la versione
(Moto) di
questo manga, dove Nishikata e Takagi sono sposati ed hanno una figlia
(gli
altri due, invece, sono completamente inventati). Ora posso
dirlo… finalmente è
apparso qualcuno in grado di far diventare il serio Simon rosso come un
peperone! La figlia maggiore dei due coniugi Miura è
riuscita, con la sua
semplicità (e con una grandissima dose di geni
‘diabolici’ ereditati dalla
madre), a far breccia nel cuore dell’agente Kog…
… e come vedrete,
nel prossimo capitolo, togliersela dalla
testa sarà molto difficile, se non quasi impossibile!
E’ tutto! Io vi
saluto e vi do appuntamento a martedì 5 Febbraio
per il continuo di ‘GOLDEN BULLET – THE
H…’
JUZO MEGURE –
AUTORE! AUTORE! UN EMERGENZA!
MITSUIKO & GENTA
– AIUTO! AIUTO! E’ UN DISASTRO!
AUTORE – Ehi,
calmatevi! Cosa sta succedendo?! Perché siete
così agitati?!
SONOKO – SUCCEDE
CHE LE TUE VECCHIE STORIE SONO STATE
PROFANATE! TUTTI I PERSONAGGI CHE HAI CREATO NELLE TUE VECCHIE STORIE
VOGLIONO
FARTI A FETTE!
AUTORE –
C… CHE COSA????!!!! ODDIO! E' VERO! LE INTRODUZIONI DELLE
MIE VECCHIE STORIE, LA DESCRIZIONE DEL MIO PROFILO... HA CAMBIATO
PERFINO LA PAGINA OST!!!! CHI PUO' ESSERE STATO... OH NO... NON LUI...
NON PUO' ESSERE STATO LUI!!!!!
***
Il corpo di
questa Wakasa è davvero molto utile… per fortuna
sono riuscito a svignarmela dagli Inferi e a trovare quella donna! Ora
posso
sbizzarrirmi con l’account di quest’Autore da
strapazzo…
Capitolo 10 *** Capitolo 10: Entrano in scena i Cyborg-Corporation - Il ritorno di Androide 16! ***
AUTORE
– E dai… dai! Togliti!
SONOKO
– Sta ancora cercando di eliminare quei messaggi
subliminali?
AUTORE
– Non ci sto riuscendo! Accidenti a Ginyu!
JUZO MEGURE
– Signor Autore… possiamo sapere il motivo per il
quale quel tizio ce l’ha con te?
AUTORE
– Nella storia precedente, per farlo partecipare, gli
avevo promesso un ruolo da protagonista nella successiva…
WAKASA -
… e lei non glielo ha dato?
AUTORE
– Lo avrei fatto… SE NON SI FOSSE DIVERTITO A
COMBINARE
DISASTRI SU DISASTRI! Ci ho messo un'infinità per
risistemare tutto! Ora quel
bastardo si dovrebbe trovare negli Inferi, come castigo…
almeno così pensavo!!!
MITSUIKO
& GENTA – Signor Autore! Il giorno della
pubblicazione è già arrivato!
AUTORE
– Di già?! Quando sei circondato da problemi, il
tempo
passa in fretta…
… ma
state pur certi, miei cari lettori, che quel farabutto
non la passerà liscia!
SONOKO
– (Seh… e chi ci crede?)
Nel frattempo,
anticipo subito che il prossimo capitolo sarà
pubblicato martedì 5 Marzo, ma per eventuali
‘spoiler’ vi lascio alla fine di
questo.
Nello scorso, ci
eravamo lasciati con moltissime domande…
…
quale legame nascosto vi sta tra Simon Kog ed Ai Haibara,
che nessuno dei due ancora ricorda?
Cosa lega,
invece, Shiho Miyano e sua sorella Akemi alla
piccola Helena?
E cosa
accadrà, adesso, tra Simon Kog e la sua vicina Chi
Miura? Scoppierà la scintilla… oppure rimarranno
soltanto amici?
E la battaglia
contro la Yakuza… come si evolverà?
Vi lascio al
nuovo capitolo… dove entreranno in scena dei
nuovi personaggi (totalmente inventati da me), capitanati da un
androide di
vostra conoscenza!
Come i precedenti
capitoli, le parole in Rosso saranno in
inglese, quelle Nere in Giapponese e quelle Verdi in italiano, e
lascerò sempre
il collegamento ipertestuale che indirizza alla pagina delle OST, alla
quale
potete accedere facoltativamente. Non fate caso all’immagine
di quel megalomane…
al solo pensarci mi viene il mal di testa!
Per farmi
perdonare, in fondo al capitolo, vi lascerò una
bella sorpresa, che spero vi piacerà!
BUONA
LETTURA!
GOLDEN
BULLET – THE HUNTER WARRIOR
Entrano
in scena i Cyborg Corporation: il ritorno di Androide 16!
Martedì
19 Giugno 2018
SIMON
[Akaruku
Genki Ni – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Anche
quella giornata lavorativa si concluse
tranquillamente, senza alcun omicidio o furto avvenuto.
Era
senz’altro una boccata d’aria dopo tutto quello che
era
successo in quelle settimane.
Prima
di uscire fuori dalla centrale, però, venni chiamato
dal mio nuovo ispettore, Miwako Sato, la quale voleva parlare in
privato con
me.
L’ufficio aveva, come
immaginavo, subito un restyling femminile. I fascicoli dei casi risolti
erano
stati tutti ordinati all’interno dello scaffale della
libreria, mentre non vi
era più traccia di polvere sui mobili e sul pavimento. Le
finestre, prima
coperte dalle tende grigiastre, adesso erano state aperte permettendo
all’aria di
circolare dentro la stanza, impreziosita anche dalla presenza di un
piccolo
vaso con fiori.
Decisamente la stanza
era molto meno tetra rispetto a come veniva curata dal precedente,
seppur
eroico, proprietario…
“Voleva vedermi, ispettore?”
“Non anche tu, Simon…
ti scongiuro… chiamami
semplicemente
Miwako!” mi implorò lei,
esausta “Non
ce la faccio più a sentire quel
prefisso…”
“E’ un bel fardello
quello che ti porti appresso, lo capisco…”
ammisi io, dandole ragione “Ti
senti meglio? Riesci a muovere la gamba?”
“Per fortuna
sì…
ho temuto
il peggio quando mi hanno detto che il ginocchio era stato
completamente
sbriciolato dalla pallottola…” mi
spiegò lei, con sguardo grato “… se
non fosse stato per quei… fagioli…
la mia carriera sarebbe giunta al termine ancor prima di
cominciare… dobbiamo la vita a
Crilin…”
“E’
vero…”
“… ma non
è per questo che ti ho chiamato qui, Simon!”
mi
avvertì subito Miwako allegramente “Ho tre notizie da darti. Partiamo dalla più leggera… ho valutato la tua proposta di
partecipazione al Torneo Mondiale di Arti Marziali e ho deciso di
accettarla!
In più, a causa dell’eccezionalità
della competizione, hai un mese di permesso
per esercitarti ed allenarti. Ovviamente, dovrai rimanere
reperibile nel
caso ci fosse un’emergenza…”
“Un intero mese?!
Dici sul serio?!” esclamai io sbalordito.
Non
mi aspettavo una notizia del genere. Credevo mi
avrebbero semplicemente lasciato libera la settimana del
torneo… non l’intero
mese! Questo significava che avevo molto più tempo per
diventare ancora più
forte.
“E’ lo stesso
permesso che viene concesso agli atleti delle Olimpiadi”
mi spiegò contenta l’ispettore, prima di
rivelarmi “Non è
tutto… anche Crilin mi ha
fatto la tua stessa richiesta! Parteciperete entrambi al torneo!”
Anche
quella notizia mi fece molto piacere.
Avere come avversario
e rivale un guerriero così forte non poteva che farmi
piacere…
“Io e Wataru siamo convinti
possiate tranquillamente raggiungere le fasi
finali del torneo, vista la vostra forza… se ci riuscirete, la polizia guadagnerà
senz’altro i favori del
pubblico. Ho saputo che anche i due Great Sayaman vogliono partecipare
con
l’intento di rappresentare la giustizia… mostrarci
forti porterebbe la gente a ritrovare la fiducia in noi…”
Annuii,
consapevole di quel peso…
… un mese di tempo da
sfruttare al meglio per migliorarmi e per diventare molto
più forte… con un
solo obiettivo…
… dimostrare al mondo
che la giustizia giapponese non era stata lesa dall’attacco
terroristico della
scuola Teitan!
[Soundtrack
25 – DETECTIVE CONAN]
“La seconda notizia,
invece, è un aggiornamento sulle indagini
riguardanti Wakasa Rumi, la professoressa delle elementari morta
nell’attentato…”
mi rivelò poi l’ispettore, molto più
seria “… sai
già che la casa, prima del nostro sopralluogo, fosse stata
completamente svaligiata da qualche sconosciuto senza lasciare alcuna
traccia
del suo passaggio. Ebbene… sembra
che
non sia stato in grado di portarsi via tutto!”
“Avete trovato qualcosa?”
“Sì”
confermò Miwako, recuperando dal suo cassetto un CD chiuso
dentro un cofanetto “Si
trovava all’interno dello specchio del
bagno… la scientifica l’ha recuperato proprio ieri
pomeriggio!”
“Si sa già cosa
contenga?” le domandai io con
curiosità.
“No… non volevo rischiare
di trovarmi un virus dentro i nostri computer. Ho
pensato sarebbe stato più saggio farlo analizzare dal
robottino del
tuo amico… ma quest’ultimo mi ha detto
che dovevo prima -chiedere
il permesso a te
-…”
“Che idiota…”
esclamai io costernato davanti a
quell’affermazione “…
te l’ha detto solo
perché è molto geloso della sua
creazione… digli chiaro e tondo che tu – hai il mio completo
permesso di
utilizzare WALL-E quando e come ti pare -e
che –
se si azzarderà a protestare,
dovrà fare
i conti con il sottoscritto! -“
“Meglio così!”
si tranquillizzò subito la donna, tirando un
sospiro di sollievo “Pensavo di aver
fatto qualcosa di sbagliato nei suoi confronti…”
“No… è solo coglione!
DDHRU FESSA DE
MAMMATA…”
“Tuttavia preferisco che ad
occuparsene sia tu…” mi
informò però
lei, cedendomi il CD “Ho il sospetto
che
al suo interno ci siano informazioni molto importanti… non capita tutti i giorni di trovare un disco
dentro lo specchio di un
bagno!”
“Lascia fare a
me… ti informerò quanto prima!”
la tranquillizzai
io, infilandomi quel disco in tasca.
La
donna tirò un altro grosso sospiro, prima di rivolgermi
un’altra volta il suo sguardo.
[On
the precipice of defeat – BLEACH]
Stavolta, ero
convinto, mi avrebbe detto la notizia più importante, ne ero
sicuro.
“Ho scelto di chiedertelo a
te perché tre giorni fa è successa
un’altra
cosa, molto importante…”
cominciò a raccontarmi lei, recuperando un
altro biglietto da dentro il suo cassetto “… è stato ritrovato il
testamento ufficiale
dell’ispettore Megure, e tu sei annoverato tra gli
eredi…”
Aggrottai
sconvolto le sopracciglia…
… stava scherzando,
spero…
“Niente soldi o
proprietà! Ciò che ti
ha lasciato è
questo biglietto con su scritto un indirizzo ed una frase molto
misteriosa…speravo tu potessi saperne di più
al
riguardo…”
Io
presi sospettosamente il foglietto con la mia mano e ne
lessi il contenuto.
Era
senz’altro la grafia di Juzo, l’avrei riconosciuta
tra
mille…
Tokyo
1-16-3, Yaesu,
Edogawa, Tokyo 42-6435
“La
mafia uccide, il silenzio pure.”
“La
più grande tragedia di
questi tempi, non è nel clamore chiassoso dei cattivi,
ma nel silenzio
spaventoso
delle persone
oneste.”
“Tu
sai di cosa si tratta, Simon?”
“Non
so nulla sull’indirizzo… ma la
prima frase è una citazione ad un uomo ucciso dalla mafia
italiana, di nome
Peppino Impastato. La seconda, se non erro, è stata invece
affermata da Martin
Luther King…”
La
donna annuì, decisamente preoccupata. Poi mi porse alcuni
oggetti molto
particolari…
… tre cimici
elettroniche, più precisamente
dei microfoni…
… ahia. Non
dirmi che anche lei…
“Sta
tranquillo… le ho trovate e disattivate
tutte e non ce ne sono altre dentro questa stanza. Simon…
anche io ho ricevuto una lettera da parte dell’ispettore.
Parlava di una sezione dell’Anti-Mafia completamente estranea
alla nostra
centrale, alla quale voleva che io dessi il pieno appoggio…”
Fu una
vera e propria sorpresa quando scoprii quella storia.
Quindi Miwako sapeva
tutto…
“Mi ha chiesto
di parlare direttamente con il
‘questore’ di questa sezione, il quale mi avrebbe
dato tutte le spiegazioni di
cui avevo bisogno… e mi ha
lasciato
parecchi indizi che puntano direttamente a te, Hunter Warrior!”
Annuii,
non negando alcunché.
“E’
vero… ma non ci conviene parlare
qui, nonostante tutto. Troviamoci a casa
mia, stasera alle otto… porta anche Wataru con te
se ti fa sentire più
sicura, ma non raggiungerci in auto. Usa i mezzi pubblici,
così eviterai di
essere seguita… e, soprattutto, mi renderò
conto se qualcuno vi seguirà!” le
consigliai io “In
questo modo, potrò raccontarti tutto ciò che devi
sapere!”
La
donna sospirò ed accettò la mia proposta,
massaggiandosi dolorante la testa.
“Fare l’ispettore
è il lavoro più difficile
che potessi mai fare… d’accordo,
ci
vediamo questa sera! Spero di capirci molto di più riguardo
questa storia…”
*** [Kira’s
Theme – DEATH NOTE]
Alle
otto precise, tutti i membri della sezione Anti-Mafia erano dentro casa
mia,
inclusi l’ispettore Sato ed il vice-ispettore Takagi della
Centrale di Tokyo.
“Simon…
per
quale motivo loro due si trovano qui?” mi
chiese Domenico leggermente
nervoso, indicando i suoi superiori, i quali non presero affatto bene
la sua
uscita.
“Il
tuo compagno ci ha dato l’ok, se proprio vuoi
saperlo…” lo
rimproverò
infatti Wataru.
“…
e,
come d’accordo, ci racconterà tutto quello che sta
succedendo!”
concluse per lui Miwako, avvicinandosi minacciosamente a Domenico
“Perciò
vedi di fare meno il gradasso con il tuo superiore…”
“…
peggio per te, allora…” non si fece
intimidire affatto il mio collega
italiano “…
io, in questa sezione, sono
un tuo pari grad…”
PUNCH!
“CAZZO…
OHI OHI… Simon?!”
“Vedete
di calmarvi!” li rimproverai io entrambi,
dopo aver tirato loro un cazzotto
sopra le loro teste “Questo non
è il
momento di litigare! Domenico… lei e Wataru hanno ricevuto
il permesso, da
parte mia e dell’ispettore Megure, di conoscere tutta la
verità! Miwako… in
questo momento, dentro casa mia, quello che ha l’ultima
parola sono io! Sedetevi tutti e
tre… adesso!”
Davanti
al mio sguardo livido di rabbia, nessuno dei tre osò
protestare e raggiunsero il
tavolo apparecchiato, sedendosi attorno ad esso. Per
l’occasione avevo
recuperato una lavagna bianca dalla centrale, oltre ad un pennarello
nero.
Inoltre, sul tavolo vi stava poggiato anche un quaderno, nel quale
Claudia
aveva copiato tutto ciò che c’era scritto dentro
l’agenda di Ichigo Kuchiki.
“Molto
bene… Miwako! Wataru! Fate attenzione… non mi
metterò a ripetere!”
In un
quarto d’ora, raccontai loro tutto quello che era stato
decretato assieme
all’Ispettore Megure, indicando tutti i ruoli dei miei
colleghi. I due
poliziotti rimasero molto interdetti quando scoprirono che anche Conan,
Subaru
e Bulma avrebbero fatto parte di quella sezione. Non accennarono,
però, alcuna
protesta, intuendo che avrei dato, molto presto, tutte le spiegazioni
necessarie.
“Ora che
conoscete tutta la storia, siete
liberi di acconsentire o meno all’istituzione di
quest’organizzazione voluta da
Juzo…” li avvisai io “… cosa decidete
di fare?”
“Mi sembra
ovvio, no? Avete pieno potere fin quando non
causerete dei disastri!”
affermò l’ispettore con un sorriso “Sono felice che esista
qualcuno con il
coraggio di affrontare la Yakuza a viso aperto!”
“Avete
già trovato qualche pista da seguire?”
ci chiese Wataru con curiosità.
“Direi
di sì…” confermai
io, raggiungendo la lavagna ed incominciando a
scriverci sopra. Disegnai un quadratino con su scritto Tokyo, e attorno
ad esso
vi disegnai dieci cerchietti.
Poi
iniziai la spiegazione.
“Mentre voi
indagavate sull’omicidio di
Ichigo Kuchiki, io, il piccolo Conan ed i miei amici del Bel Paese
abbiamo
svolto una perquisizione, scoprendo in anticipo che si trattasse di un
boss
della Yakuza. Abbiamo recuperato, all’interno del suo
ufficio, un’agenda
telefonica con centinaia di numeri di telefono al suo interno. Grazie a Claudia ed alla sua memoria
fotografica, noi siamo stati in grado di recuperare tutti i dati di
quell’agenda
e riscrivere ciascuno di essi dentro questo quaderno!”
Mostrai
loro il piccolo quadernetto rosso sopra il tavolo e continuai la mia
spiegazione.
“Ho
studiato questi dati fino all’ultima cifra, con
l’aiuto di WALL-E, cercando di
recuperare anche le conversazioni di tutti i numeri di telefono
all’interno
dell’agenda… e ho fatto delle scoperte molto
interessanti. In base alle
informazioni delle ultime
statistiche, che la Centrale di Polizia di Tokyo ha ricevuto dai
Servizi
Segreti Giapponesi, a Tokyo si trovavano più di diecimila
membri della Yakuza,
suddivisi in un centinaio di clan… tuttavia
sembra che qualcosa si sia mosso senza che noi ce ne accorgessimo. La
Yakuza,
adesso, in base ai dati scoperti da WALL-E, è formata da
dieci Macro-Clan,
ciascuno dei quali detiene il controllo di uno o più
traffici. Il Clan
Kuchiki, ad esempio, si occupava principalmente del traffico di abiti,
gioielli
ed oggetti da museo posseduti illegalmente. Questo, tuttavia, aveva
degli
accordi con un altro clan, chiamato Kyoraku, che si occupa del
controllo dei
Night Club e della Prostituzione. I due clan erano uniti in affari
grazie alle
conoscenze di Jirokichi Suzuki, il quale aveva il potere economico e
strutturale necessario per aiutare entrambi. Per
il momento siamo riusciti a trovare solo il nuovo nome di questo
clan… in tutto, cancellando I Kuchiki e i Kyoraku, dobbiamo
trovare i nomi, le
gerarchie e le aree d’interesse di tutti gli altri
Macro-Clan…”
“Per
quale motivo credi si siano uniti?” mi
domandò Miwako preoccupata “Perché
allearsi tra di loro? E’ successo qualcosa con la polizia in
questi mesi? A me non
risulta ci siano stati problemi con
noi, quest’anno…”
“Non
con la polizia giapponese…”
spiegò amareggiato Subaru Okiya, aka
Shuichi Akai “…
purtroppo all’interno di questo paese vi è
un’organizzazione criminale
internazionale, ancora più pericolosa della Yakuza, che sta
letteralmente
cercando di prendere il controllo del potere politico di questa nazione. Contro di loro vi sono già tutti i
servizi
segreti internazionali, tra i quali anche l’FBI. La Yakuza
rischiava di essere
schiacciata tra due fuochi, perciò ha optato per la fusione
di molti clan…”
“…
ed
è per questo che ci sono state molte più
esecuzioni e lotte tra clan avversari
in quest’ultimo anno…”
concluse per lui Crilin “…
i dieci Macro-Clan sono senz’altro quelli che sono riusciti
ad uscire
vivi da quella mattanza!”
“Hanno
fatto tutto questo solo per organizzarsi? Cosa teme la Yakuza da una
sola
associazione criminale?” si chiese Wataru
sovrappensiero.
“Non
si tratta di un’associazione criminale qualsiasi…
vengono soprannominati in
gergo ‘Uomini in Nero’, dato che indossano sempre
abiti scuri, e possiedono dei
nomi in codice inerenti agli alcolici.
Dai messaggi che abbiamo letto nelle conversazioni intercettate,
sembra siano temuti quanto i corvi che banchettano con i
morenti…” li
descrisse il piccolo Conan, preoccupato “… al momento conosciamo soltanto i nomi
in
codice di alcuni di questi, ma sappiate che si tratta di criminali
spietati e
crudeli, pronti a tutto pur di raggiungere i loro obiettivi!”
“Oh
no… e qual è l’obiettivo di questi
Uomini in Nero?” ci chiese allarmata
l’ispettore.
“Non
lo sappiamo ancora… conosciamo
pochissimo sul loro conto ed attaccarli alla cieca sarebbe
l’errore peggiore...”
ammise Claudia preoccupata “… se conosciamo la sua esistenza,
è solo
grazie al piccolo Conan e a Subaru Okiya!”
“Se
non fosse stato per loro due, non avremmo trovato nulla nemmeno su
Wakasa Rumi…”
rivelò loro Domenico, mostrando all’ispettore il
CD che mi aveva dato “…
lo
abbiamo controllato cinque minuti prima che voi arrivaste
qui… e abbiamo fatto
delle scoperte molto interessanti!WALL-E!
Trasformati in un proiettore e mostra a tutti i presenti ciò
che abbiamo
scoperto!”
“Trasformazione in
video-proiettore eseguita! Lettura dati in corso! WALL-E proietta il
file
recuperato!”
Dal
piccolo robottino partì un denso fascio di luce che
colpì il muro di casa mia,
mostrando a tutti quanti una lista ordinata alfabeticamente.
[Itachi’s Theme
– NARUTO]
“Quella
che tutti voi state vedendo è una lista contenente le
persone uccise da
quest’organizzazione, oltre a quelle che sono ancora vive ma
ricercate! Da quello che
è stato digitato su quel file
di testo… sembra che tutti questi
individui siano stati costretti ad ingerire un veleno chiamato
APTX-4869 creato
da una scienziata con il nome in codice Sherry, anch’essa
ricercata come
traditrice… quello che nessuno, tuttavia, conosce,
è l’effetto reale di questo
farmaco! Il piccolo Conan ne è la dimostrazione!”
“Ehi! Un
momento! Di cosa stai parlando?!”
esclamò sorpreso il piccolo detective, prima di ricevere la
mia bruciante
rivelazione.
“Mio caro
Shinichi Kudo…la
prossima volta
che vuoi parlare di qualcosa in privato, faresti meglio ad allontanarti
e
trovare un posto più riparato e discreto… non
discutere in una tavolata da dieci e passa persone in grado di
ascoltarti!”
“LO SAPEVO! CI
AVEVO AZZECCATO!” esclamò
vittoriosa Miwako allungando la mano verso il suo fidanzato, che invece
sembrava tutto tranne che felice “SGANCIA
I SOLDI, WATARU! QUESTA DOMENICA MI PORTI A FARE SHOPPING PER PENITENZA!”
“Ma… come
fai a dire che sono davvero Shinichi Kudo?! Non avete
altre prove!”
provò ancora una volta a difendersi il ragazzino, prima che
venisse interrotto
da Bulma Brief.
“Purtroppo le
abbiamo… per prima cosa,
all’interno di quella lista tu sei presente come Shinichi
Kudo e sei stato
dichiarato deceduto sette mesi fa, più precisamente il 23
Novembre del 2017. Ma Ran, durante il pranzo
di sabato scorso,
mi ha raccontato di quante volte abbia parlato con te al cellulare
durante questi
mesi e che il 4 Aprile di quest’anno Shinichi si sia
dichiarato davanti a lei,
a Londra, pertanto qualcosa non torna. Per di
più… Ran mi ha anche
raccontato che ha conosciuto Conan Edogawa proprio il
23 Novembre del 2017, ovvero lo stesso giorno scritto sul file di
Wakasa Rumi
dentro il CD. Terzo ed ultimo indizio… mi
ha svelato che quel giorno c’era stato un omicidio e che tra
i sospettati vi
erano due tizi completamente vestiti di nero! In base a tutte
queste prove
e in base a tutto ciò che ci hai raccontato una settimana fa
durante il nostro
primo incontro…”
“…
e
se ciò non bastasse, possiamo anche svolgere un test del DNA
a tua insaputa…”
lo incastrai io con tranquillità.
Shinichi
scosse affranto il capo… immaginavo già il
perché…
“Scommetto
che Ai ti ucciderà quando scoprirà di questa
storia, non è così?”
intuii io comprensivo “D’altronde
è per
questo che lei cerca sempre di essere così
discreta… anche lei ha assunto
quella sostanza e non vuole farsi beccare
dall’Organizzazione…”
“Sì…
è
vero… non
volevo mettere in
pericolo i miei amici… se gli
Uomini in
Nero scoprissero che io sono ancora vivo…”
“Allora
verrebbero subito a darti la caccia…”
intuii Miwako, voltandosi verso
di me “… era a questo che
ti riferivi
quel giorno, non è così?”
Annuii
alla domanda dell’ispettore Sato, felice che avesse compreso
la gravità di
quella situazione.
“Esattamente…ed è
lo stesso motivo per il quale Subaru Okiya non sta agendo col suo vero
aspetto
e nome. Lui è un agente dell’FBI ed ha
agito sotto copertura per breve
periodo nell’organizzazione di cui vi stiamo
parlando…” raccontai io,
indicando Subaru.
“E’
per questo che io sono a conoscenza di molti nomi in codice di alcuni
membri… conosciamo
solo il nome del boss, Karasuma,
oltre ad alcuni membri di alto rango come Gin, Vodka, Vermouth, Korn e
Chianti,
tutti ancora attivi, mentre ve ne sono due chiamati Bourbon e Kir che
agiscono
da infiltrati per mezzo di altre sezioni poliziesche, come ho fatto io
precedentemente” raccontò Subaru con
severità “In questo mese,
gli agenti dell’FBI sotto copertura in Giappone sono
stati alla ricerca del volto di un altro membro, molto pericoloso, col
nome in
codice Rum. I possibili sospettati sembravano essere tre, ma una era la
maestra
Wakasa Rumi, della quale è stata però confermata
la morte e di cui ora
conosciamo la sua innocenza. Ne rimangono solo due… un cuoco il cui nome è Kanenori
Wakita… ed il commissario della
centrale di Tokyo Hyoe Kuroda!”
“CO-COSA?! IL
COMMISSARIO?!” esclamarono
in coro sia Miwako che Wataru, totalmente sconvolti da tale rivelazione.
[Kokoro o Shihai Shite iku
Yami – BOKU NO HERO
ACCADEMIA]
“Purtroppo
sì…
in base alle rivelazioni che
ci hanno fatto, sappiamo che Rum è in grado di travestirsi
perfettamente in
un'altra persona… ha la forza di
un
uomo, le fattezze di una donna ma zoppica come un vecchio… e
cosa più
importante ha almeno un occhio artificiale!”
rivelò loro Conan “Ora
che abbiamo trovato questo CD, abbiamo
un indizio molto importante! Sia Wakasa
Rumi che Hyoe Kuroda conoscono l’organizzazione degli Uomini
in Nero!”
A quel
punto decisi di raccontare agli agenti Sato e Takagi ciò che
l’ispettore Megure
mi aveva rivelato la sera prima di morire, ovvero i discorsi
riguardanti il suo
pedinamento e i suoi sospetti verso il commissario, giunto da poco
tempo al
posto del precedente superiore, nonché suo amico, Matsumoto.
Inoltre, rivelai
loro anche la frase che mi rivolse l’uomo senza un occhio,
lasciando intimoriti
i due ispettori.
“E’…
è
assurdo…non mi sembra
affatto vero…”
esclamò sbigottita la giovane Miwako.
“Eppure
è la verità. Abbiamo
provato a cercare delle informazioni riguardanti tutti e tre i
sospettati…”
continuò a raccontare loro Domenico “… e non siamo riusciti a trovare
quasi nulla!Wakasa Rumi
non ha
alcun precedente criminale, mentre Kanenori Wakita è un nome
falso. Per quanto
riguarda Hyoe Kuroda, è stato in coma per moltissimi anni a
causa di un
incidente, ma nessuno è mai andato a visitarlo e non abbiamo
trovato alcuna
testimonianza dal suo ospedale, e ciò è troppo
sospetto! L’unica cosa a cui
possiamo appoggiarci è un caso di omicidio avvenuto
diciassette anni fa… due persone, uomo e donna, di
nome Kohji Haneda e
Amanda Hughes, sono stati misteriosamente uccisi in due stanze
differenti e non
si è mai scoperta la causa della loro morte. L’unica
persona che collegava questi omicidi era una guardia del corpo
di nome Asaka, sparita nel nulla… non abbiamo né
foto né video che lo
ritraggono… il nostro sospetto è che questo Asaka
sia in realtà Rum!”
“Perciò
se scopriamo chi è Asaka, troveremo anche Rum!”
intuii Wataru,
ricevendo la mia conferma.
“Esattamente!”
confermai io, prima però di avvisarli “Tuttavia,
vi sconsiglio caldamente di agire per conto vostro in
quest’indagine,
soprattutto voi due!” qui mi riferii a Miwako e
Wataru “Comportiamoci
come al solito, anche con Hyoe… data la
pericolosità del nemico, possiamo
soltanto attendere un loro passo falso per agire!”
[Relaxing Beerus
– DRAGON BALL SUPER]
Entrambi
i poliziotti annuirono con la testa prima che continuassi.
“Ora
che abbiamo chiarito questo concetto, è ora che la nostra
amica Bulma ci
presenti la sua idea!” esclamai io con
piacere “Perché
non ci mostri le tue
creazioni?”
“Con
molto piacere!” esclamò lei
tutta allegra, alzandosi dal suo posto e
recuperando sette capsule dalla sua borsetta “La settimana scorsa, Conan ci
aveva mostrato un nostro grande limite. Con Hyoe Kuroda in giro nella centrale, non ci
è permesso svolgere
delle indagini sui nostri sospetti senza i permessi necessari. Inoltre,
non
tutti e sette facciamo parte della polizia di Tokyo e potrebbero
nascere dei
sospetti nei nostri confronti, se qualcuno dovesse riconoscerci durante
un’operazione di cattura da parte della polizia. Per questo ho pensato ad un modo per poter indagare
senza essere
scoperti… ed ora, sono convinta di aver trovato la soluzione!”
La
donna attivò tutte e sette le capsule, facendo apparire dal
nulla ciò che mai e
poi mai mi sarei aspettato di vedere in tutta la mia vita.
“BU-BULMA?! COSA
DIAVOLO HAI COMBINATO!?”
esclamò senza parole Crilin.
Stesi
sul pavimento della cucina, vi stavano sette corpi umani,
più precisamente
quattro uomini e tre donne. Erano cadaveri?
“Non
preoccupatevi!Sono cyborg creati geneticamente dalla C-C!
Si autoalimentano attraverso una batteria nucleare
all’interno dei loro
circuiti! Come potete vedere, nessuno di loro è
sveglio… dato che gli unici in
grado di attivarli siete proprio voi!”
“Bulma…
io non ci sto capendo un accidenti…”
ammise Claudia leggermente confusa.
“Nemmeno io, se
è per questo… ed io sono un
tuo pari in questa sezione!” si trovò
costretto a confermare il povero
Domenico.
“Ve lo
spiegherò con molta semplicità! Quelli
che ho creato sono corpi vuoti coi
quali voi potrete connettervi per muoverli autonomamente come vi pare e
piace!”
[Soundtrack 62
– DRAGON BALL GT]
“Corpi
senza… E’ GENIALE!”
esclamò Crilin avvicinandosi ad uno dei cyborg “Mi
stai dicendo che saremo in grado di controllare uno di questi cyborg
come se ci
trovassimo dentro di loro?!”
“Spero
vivamente di sì…
non ho ancora
avuto il coraggio di attivarli per paura di aver combinato qualche
disastro! Chi vuole provare?”
domandò la
scienziata tutta elettrizzata, per nulla consapevole che avessimo la
sua stessa
paura, prima di rivolgersi a me “Perché non incominciamo proprio da te,
Simon?”
La
maggior parte dei miei colleghi cominciò a fare segno di no
con la testa,
intimoriti, mentre Subaru sembrava si stesse divertendo.
In
effetti, dopo l’introduzione fatta da Bulma, nemmeno io avevo
così tanto
desiderio di provarci. Decisi però di fare un
tentativo…
… nel
peggiore dei casi mi sarei
fuso per sempre con un robot di ferro!
Ok…
ora avevo
perfino meno voglia.
“D’accordo…”
acconsentii alla fine io, capendo di non aver altra scelta, prima di
domandarle
“Come
diavolo ti è venuta un’idea del genere?!”
“E’
stato mio marito a darmi il suggerimento… uno dei suoi
vecchi nemici era in
grado di scambiare il suo corpo con quello del suo avversario!”
mi
rispose lei, facendomi avvicinare ad uno dei sette corpi e mostrandomi
un
piccolissimo aggeggio grande quanto un bottone “Il funzionamento dei Cyborg-Corporation
è molto semplice… vedi questo
microchip? Adesso dovrò installarlo
dietro la tua testa! Non preoccuparti…
non ti farà alcun male!”
“Un
momento! Come
inst… OUCH!”
“Vedi?
Nulla di troppo doloroso!” mi
rassicurò lei, mentre io mi massaggiavo
la zona nella quale la scienziata mi aveva penetrato col suo aggeggio.
Non avevo ferite o
sangue…
semplicemente era entrato all’interno della mia pelle.
Fu
quello che
accadde dopo a lasciarmi letteralmente senza parole…
“Ma che
diavolo…”
Davanti
ai miei occhi era apparso un ologramma del mio cyborg il quale mi disse
queste
esatte parole.
- Benvenuto
nell’interfaccia-utente. Il mio nome è
Cyborg-Corporation-1. Da questo momento
io sarò il tuo androide personale. Mi dica cosa devo
fare… -
“Simon…
che
sta succedendo?!” mi domandò
preoccupata Miwako avvicinandosi a me “Perché
continui a fissare il vuoto?”
“E’
in
collegamento con il suo cyborg…”
spiegò loro Bulma “…
al quale dovrà dare un nuovo ordine ed un
nuovo nome col quale chiamarlo… ecco!
Osservate! C-C-1 si sta alzando!”
Proprio
davanti ai nostri occhi, dopo avergli dato il mio primo ordine, Juzo
Miyano si
alzò da terra, lentamente, e si erse in tutta la sua statura.
Era un
giovane uomo dalla carnagione mulatta, con gli occhi celesti e coi
capelli neri
e cortissimi, quasi calvo. Indossava semplicemente un maglione blu
notte, un
paio di pantaloni color panna ed un paio di scarpe da ginnastica.
Nonostante
fosse attivo, non riuscivo a percepire alcuna energia al suo
interno…
“Buonasera
a tutti… il mio nuovo nome è Juzo Miyano!
E’ un vero piacere conoscervi…”
“Un
momento! Qualcosa non va! Non dovresti riuscire a controllarlo
completamente?!”
esclamò incredula Bulma, sbigottita davanti
all’indipendenza del cyborg.
“Solo
in parte…” provai a descrivere
le mie sensazioni “…
sento che, adesso, il mio
cervello si sia completamente fuso con il suo. Nonostante
ciò, la mia anima
rimane sempre dentro al mio corpo, così come la mia energia.
Per di più,
percepisco dentro Juzo una coscienza vera e propria…
meccanica, vero, ma pur
sempre una coscienza in grado di intendere e di volere anche per conto
suo!”
“Questo
perché io e lei siamo connessi, signor Kog” mi
rispose automaticamente Juzo, muovendo semplicemente le
labbra “Questo,
tuttavia, non mi permette ancora di muovermi
con naturalezza, come fate tutti voi. Non ho un’anima, ma
sono una macchina in
grado di analizzare e migliorare me stessa in piena libertà
ed autonomia”
[Hiro ni Naru Nda
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“OH
NO! Non doveva andare così!”
esclamò Bulma, con aria sconfitta “C-C-1
doveva funzionare in un'altra maniera…
Simon… il tuo microchip avrebbe
dovuto funzionare
come un controller virtuale in grado di farti muovere il cyborg come
desideravi…”
“Ma
io
posso controllare i suoi movimenti…”
la anticipai io, muovendo la mano
di Juzo per accennare un saluto a tutti gli altri “… tuttavia… credo che il
nostro amico sia perfino più aggiornato di
quanto credessimo! Sei in grado di
comprendere ciò di cui stiamo parlando, Juzo? Sapresti darci
una spiegazione
più approfondita?”
“Ai
suoi ordini” mi
confermò C-C-1 prima di rivelarci “La mia
creatrice, Bulma Brief, ha
utilizzato un vecchio progetto, trovato tra le macerie di un
laboratorio del Red
Ribbon, credendo fossero quelli di un umano con componenti meccaniche.
In
realtà, però, quei progetti appartenevano alla
creazione di un altro androide,
mai completato dall’esercito… un bio-essere in
grado di apprendere in autonomia”
Shinichi
si avvicinò a Juzo e gli domandò “C-C-1! Tu sai
già il motivo per il quale sei
stato creato?”
“Condivido
gli stessi ricordi e gli stessi pensieri del mio padrone,
perciò sì…”
confermò
Juzo, prima però di
ammettere “…
ma non posso aiutarvi senza un
suo ordine preciso da parte sua…”
“Non
è
mia intenzione dartelo!” mi affrettai io a
dichiarare, con severità “Quello che ti chiedo
è semplicemente se puoi
aiutarci… la vita di molte persone è in gioco e
la tua forza sarebbe davvero
molto utile per poterle aiutare…”
“In
base ai miei calcoli, la probabilità di sconfiggere la
Yakuza e gli Uomini in
Nero senza alcun danno è del 0,75%” ammise C-C-1 senza peli sulla
lingua.
“Così
basso…”
esclamò Bulma sconsolata, arrendendosi davanti
all’evidenza “…
è
tutto inutile… la mia idea non ha funzionato! Simon… se vuoi
puoi disatt…”
“NON
LO FACCIA! LA PREGO!”
[Colonna Sonora –
SQUADRA Anti-Mafia]
Quell’urlo
strozzato da parte del cyborg colse tutti alla sprovvista. Perfino lui
rimase
abbastanza sconcertato osservando la sua mano che si era
momentaneamente
allungata verso quella di Bulma.
“Hai
avuto paura, Juzo?” gli domandai io,
incuriosito dalla sua reazione.
Che
comportamento stupefacente. C-C-1 era riuscito a catturare
la mia attenzione!
“Io…
io sono una macchina… non posso avere paura…”
“Eppure
quello che mi hai mostrato adesso è puro terrore… l’ho riconosciuto attraverso la nostra
interfaccia personale!”
affermai con sicurezza, indicandomi la nuca “Dimmi
Juzo… tu non vuoi essere
disattivato, vero?”
Riuscii
a percepire il panico nella sua coscienza, nonostante la sua maschera
fosse
tornata di nuovo come prima della sua esclamazione di paura.
Un cyborg in grado di
provare
dei sentimenti, o quantomeno copiarli… e pensare che quel
corpo fosse stato
creato semplicemente dalla scienza, senza possedere un’anima
al suo interno!
“Io
farò solo ciò che lei mi chiederà,
signor Kog”
“Non ti ho
chiesto se voglio disattivarti… ti
ho chiesto se TU vuoi essere
disattivato!”
Il
cyborg attese qualche secondo prima di darmi la sua risposta
definitiva,
dandomi la conferma a ciò che desideravo sapere.
“No…
io non voglio essere disattivato. Se succedesse, non saprei quando
sarò
riattivato o se verrei smontato un’altra volta…
io… io credo che questa
sensazione venga descritta dagli esseri umani come ‘paura di
morire’…”
“Per tutti i
Kami… C-C-1 ha sviluppato il
libero arbitrio?!” esclamò in
preda al
panico Bulma, agitatissima “Ho creato un altro Cell senza volerlo!”
Tuttavia,
ad un mio cenno della mano, lei si ammutolì di colpo.
Ero io
a dover decidere… e lui…
… ed io
avevo già preso una
scelta, con il sorriso stampato sul mio volto!
“Non
ho alcuna intenzione di disattivarti né di metterti in
pericolo… ma non
riusciremo mai a sconfiggere la Yakuza senza il vostro aiuto!”
ammisi
io a Juzo “Sei
libero di accettare o meno… per noi non sarete dei semplici
robot…
sarete nostri compagni e colleghi! Saremo pronti a dare la nostra vita
per voi…
ci state?”
Il
cyborg cominciò a rifletterci su.
Ora era
molto più rilassato e tranquillo e ciò non fece
altro che rendermi contento. Mi
stava già simpatico!
Ci mise
un minuto buono per darci una risposta.
“Sono
con voi. Accetto la sua richiesta di aiuto, signor Kog”
“Perfetto!Bulma! Attiva anche gli
altri
cyborg!” ordinai alla scienziata, la
quale mi chiese preoccupata.
“Simon…
possiamo fidarci di loro?
Se
dovessimo perderne il controllo…”
“Credimi,
collega… hai fatto un vero e proprio miracolo! Non potevo desiderare di meglio!”
la tranquillizzai io,
recuperando il mio cellulare dalla tasca “Aiuta
gli altri nell’attivazione dei cyborg… io nel
frattempo chiamo la pizzeria
vicino casa mia!”
***
Cinque
minuti più tardi, dopo aver ordinato delle pizze a domicilio
(sarebbero
arrivate in meno di venti minuti), mi incamminai ancora una volta verso
la
cucina seguito da Juzo Miyano.
Tutti i
cyborg erano stati attivati e stavano facendo conoscenza con i loro
padroni.
C-C-2 era una donna dai
lunghi e
ricci capelli di color verde scuro. Aveva delle pesanti occhiaie agli
occhi,
che la rendevano più brutta di quanto in realtà
fosse. Lei era stata affidata a
Bulma, ed il suo nuovo nome era Bikini Brief (nessuno di noi ebbe il
coraggio
di dire alla scienziata che quel nome faceva pena).
C-C-3 era un ragazzo
dai capelli
neri, vestito in maniera molto sportiva. Tra i cyborg, era
senz’altro quello
più muscoloso. Era stato affidato nelle mani del piccolo
Conan, il quale gli
dette il nome James Edogawa (James deriva da James Bond, ci
rivelò il piccolo;
il cyborg erano le sue braccia, il piccolo era la mente dei due).
C-C-4 era una ragazza
dai
capelli molto corti, biondi. Di lei, la caratteristica più
evidente era una
piccola voglia rossa a forma di cuore sull’incavo del collo.
Aveva ricevuto il
nome di Victoria Croft da parte di Domenico (Claudia era stata vicina a
strozzarlo quando aveva compreso i riferimenti).
C-C-5 era il cyborg
uomo che
dava senz’altro più nell’occhio. Molto
mingherlino e sfuggente, sembrava un
giovane fissato con la musica ed il mondo dark, coi suoi capelli blu
notte. C’era
mancato poco che Claudia, la sua padrona, lo chiamasse Edward Cullen
come uno
dei vampiri della serie Twilight, ma per fortuna decise di cambiare
almeno il
cognome (prima che mi tirassi un ceffone sulla fronte quando sentii la
parola
Malfoy, riconoscendo la citazione… ricordo a
tutti… Claudia era una donna di
mezza età!)
C-C-6 era invece la
più piccola
ragazza del gruppo. Dava anche l’idea di essere la
più timida, se ciò era
possibile per un cyborg. Capelli lunghi e corti, dava l’idea
di essere una
ragazza delle superiori con il suo viso da brava e dolce studentessa. A
prendersene cura sarebbe stato Subaru Okiya, il quale decise di
chiamarla Akemi
Scotch. Non volle rivelarci, però, il motivo di quella
scelta.
L’ultimo
della lista ad attivare il suo cyborg fu Crilin, il quale era senza
parole
davanti al guscio privo di vita.
[Krillin and Goku
– DRAGON BALL SUPER]
“Bulma…
lui è davvero…”
“E’
proprio lui!Tra tutti i
modelli
che ho creato, lui è l’unico ad avere al suo
interno alcuni ricordi della sua
vita precedente da androide, perciò possiamo considerarlo
come il Sen-Pai dei
nostri nuovi amici! Dopo la battaglia contro Cell, sono riuscita a
recuperare
parte dei suoi componenti celebrali ancora non danneggiati e sono
riuscita a
ricostruirlo. Come tutti gli altri
androidi, anche lui adesso è molto più forte di
prima! C-16 sarà il server base
al quale tutti gli altri cyborg faranno riferimento in vostra assenza!”
ci rivelò Bulma tutta contenta.
“Se
è
così importante, perché non lo hai affidato a
Simon?” le domandò
confusa Miwako.
“Perché
C-16 e Crilin si conoscono già molto bene!”
ammise la scienziata,
poggiando la mano sulla spalla del suo amico che non riusciva a
trattenere le
lacrime “Non esiste partner migliore
per
lui!Perfetto! Direi che è ora di
risvegliarlo, Crilin!”
“Subito!”
esclamò il piccolo agente,
asciugandosi gli occhi.
Un
minuto dopo, anche C-16 si era alzato in piedi.
Non era
muscoloso quanto C-C-2, ma era senz’altro molto
più alto di tutti gli altri
presenti dentro la stanza. Aveva gli occhi azzurri, il volto allungato
ed i
capelli rossi alla moicana. Portava due orecchini in oro, circolari.
Indossava una
particolare uniforme verde e nera in materiale sintetico.
Dovevo
ammettere che, alla prima impressione, quel tizio mi incusse parecchio
timore.
“Dove…
dove
mi trovo?” esclamò confuso
l’androide, guardandosi attorno “Ricordo
solo che Cell era sul punto di
schiacciarmi la testa, e poi… Crilin?
Bulma?”
“Amico mio! Ci
hai riconosciuto!”
esclamò felice il mio collega, saltando addosso a C-16.
Fu un
momento di gioia quello a cui assistemmo.
C-16 ci
venne presentato da Bulma e Crilin come un loro vecchio amico, morto
durante il
Torneo di Cell. A differenza di tutti gli altri cyborg, sembrava molto
più
umano e alla mano, e difficilmente qualcuno avrebbe potuto scambiarlo
per un
robot... sempre che di robot si potesse parlare, in questo caso.
“Il
mio corpo… è completamente diverso dal precedente!”
si rese conto
l’altissimo androide, dopo le presentazioni “Non è completamente
meccanico… riesco a sentire i miei organi
funzionare… mi avete ricostruito
con un modello
bio-nano tecnologico, non è vero?”
“Indovinato!”
confermò Bulma con un
sorriso a trentadue denti “Adesso
sei
molto più umano di quanto non lo fossi precedentemente! Era
da tanto che
desideravo riattivarti, ma solo da poco sono riuscita a ricreare dei
bio-corpi
adatti… anche se l’ho
fatto senza
volerlo davvero!”
“Ti
credo, Bulma…
non potevi sapere
del tentativo del Dott. Gelo di creare un ventunesimo Cyborg
assassino… ma per fortuna lui non
ci è mai riuscito!”
esclamò rassicurato C-16, prima di voltarsi verso di me ed
affermare.
“Ho ricevuto
tutte le informazioni necessarie
dai miei compagni… sono pronto ad
aiutarvi!
Sarà un piacere, per me, lavorare in favore della giustizia!”
“Ne sono felice,
C-16!” affermai io,
stringendo la mano dell’androide con una presa ferrea, prima
di sentire il
citofono suonare.
[Dogimagi – BOKU
NO HERO ACCADEMIA]
“Dev’essere
il porta-pizze. Apparecchiate il tavolo, io
vado ad aprire
la porta. Juzo… rimani
con loro e
fai la loro conoscenza!”
Mi
affrettai a raggiungere l’ingresso del mio appartamento,
preparando rapidamente
il mio portafogli.
Quando
percepii due aure dietro la porta, tuttavia, incominciai ad
insospettirmi…
…
soprattutto perché una di
queste era molto familiare…
…
troppo, in quei
giorni!
Ricevetti
conferma quando abbassai la maniglia, permettendo alla giovane Chi, la
quale
indossava un cappellino con la marca della pizzeria, di entrare dentro
il mio
appartamento, con tutte le nostre sedici pizze tra le sue braccia.
“Ecco qui le sue
pizze! Sono 6518.07 Yen… OH
NO… MI STANNO PER…”
Per poco
tutta la nostra cena non le cadde dalle mani, ma per fortuna io riuscii
a
raccogliere tutto al volo, prima che rimanessimo a bocca asciutta.
La
giovane tirò un lungo sospiro di sollievo mentre il vero
porta-pizze, fuori dal
mio appartamento, era diventato bianco come un lenzuolo…
…
poverino… sicuramente Chi
stava provando a farmi uno scherzo e lui ci era finito di mezzo.
“Tenga,
non si preoccupi!” lo ringraziai io dando
al giovane il conto e
cedendogli anche una piccola mancia per l’infarto che aveva
ricevuto.
Dopodiché
il porta-pizze si diresse a passo spedito verso le scale, letteralmente
in
preda al panico.
“Se volevi
venire a trovarmi, potevi
tranquillamente farlo senza far prendere un colpo a quel
pover’uomo!” la
rimproverai scherzosamente io, appoggiando momentaneamente le pizze
sopra il
tavolino, davanti al televisore del soggiorno.
“Era un bel
ragazzo, ci stavo provando con
lui…” provò a stuzzicarmi
lei, senza riuscirci.
“Non
hai fatto bella figura…” le
feci notare io “… sedici
pizze tutte per terra… lo avrebbero licenziato sicuramente
dopo un pasticcio del genere! Lo hai
fatto scappare a gambe levate!”
“Devo
correggerti, Simon…” mi
avvertì
però Chi, allegramente “… sono diciotto pizze!”
“Come?! Diciotto?
Perché?”
[Trunks and Mai –
DRAGON BALL SUPER]
“…
due
sono mie…” mi
spiegò affranta lei “Oggi sto da sola in casa, dato che ho appena
terminato il turno di pomeriggio all’ospedale… i miei genitori erano già usciti coi
miei fratellini e staranno fuori
casa fino a tardi. Dato che non mi andava di cucinare, ho chiamato la
pizzeria… ed ho pensato di
offrirtene un’altra e di
mangiarle assieme a te…” mi
rivelò poi con sincerità “…
avevo pensato anche di invitarti a casa
mia… ma quando ho visto il
porta-pizze
davanti a casa tua ho capito che ero stata anticipata e ho deciso di
farti
questo scherzo… o almeno ci ho provato…
tu ora starai con i tuoi amici,
immagino…”
Quelle
parole mi colpirono moltissimo, lo ammetto. Non mi sarei mai immaginato
che lei
potesse compiere un gesto simile per me. Decisi perciò di
fare una scelta di
cuore. Dovevo soltanto far capire a tutti gli altri che la riunione era
terminata.
“Nessun
problema! Puoi mangiare qui assieme a noi! Sempre meglio che rimanere soli, non ti pare?”
“Sei
sicuro, Simon?” mi chiese un
po’ preoccupata Chi “Non è che stavate svolgendo una
discussione segretissima?”
“Avevamo appena
concluso, non preoccuparti!”
la tranquillizzai io, recuperando le pizze con entrambe le mani ed
urlando a
squarciagola “I MIEI AMICI NON SONO
COSI’ IDIOTI DA FARSI BECCARE CON DEGLI INDIZI TANTO
PERICOLOSI DA DEI PERFETTI
SCONOSCIUTI!”
[Slapstick! –
BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Cominciai
a ridacchiare quando sentii tutto il macello che stavano combinando i
miei
colleghi per nascondere le prove!
“La lavagna! Nascondete la lavagna!”
“E dove, razza di imbecille? Fuori dalla
finestra?!”
“Basta che cancellate il disegno! E
disegnateci sopra qualcos’altro!”
“E cosa cazzo ci dovrei disegnare?!”
Chi si
voltò con sospetto verso di me e mi chiese sorridendo.
“Lo hai fatto
apposta?”
“L’ho
fatto apposta…” ammisi senza
problemi con la giovane, dicendole
successivamente “… ci
sono dei segreti
che non possono essere svelati a chiunque… metteremmo
in pericolo la tua vita e quella della tua famiglia… siamo
dei super eroi in
incognito!”
“Meglio
così, allora... manterrò il segreto sul vostro
incontro privato!” mi
rispose lei con una fugace carezza sul viso, accettando la mia
scherzosa
versione.
Poi
recuperò metà delle mie pizze e si diresse verso
la cucina, dove si sentiva sempre
più casino.
Abbastanza
imbarazzato per il gesto affettuoso della giovane infermiera, la segui
fino al
soggiorno pregando che non facesse un’altra figuraccia
buttando le scatole per
terra.
“…
ed
è così che si crea l’arrocco!”
Quando
entrai dentro la stanza, feci molta fatica a trattenere le risate.
[Tsuppari Hanko KI
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Di
fronte a me e Chi, Subaru stava spiegando le regole degli scacchi a
tutti gli
altri miei colleghi, i quali stavano seduti tranquillamente attorno al
tavolo,
come se fosse completamente normale. I cyborg, invece, stavano tutti
seduti per
terra, a gambe incrociate…
… sembravano
tutti dei nerd…
… che
figuraccia… la casa dei
rifugiati di guerra…
“Ragazzi!
Lei è Chi, una delle mie vicine di appartamento. Non vi dispiace se le ho chiesto di rimanere a
mangiare con noi, vero?”
“Assolutamente
no! Sei la benvenuta, Chi!”
la salutò allegramente Miwako “Sarebbe
meglio recuperare qualche altra
sedia, giusto?”
“Ci
pensiamo noi!” affermarono Domenico e
Crilin, sbrigandosi subito a
raggiungere il soggiorno ed approfittando di quella situazione per
portare via
la lavagna ed il quadernetto.
“Di
cosa stavate parlando, prima?”
domandò Chi ad uno
dei cyborg.
Oh,
cazzo…
“Stavamo
parlando dell’arrocco, una mossa particolare degli scacchi”
rispose Edward, uno di loro “Consiste
nel muovere il re di due case a destra o a sinistra in direzione di una
delle
due torri e successivamente muovere la torre (quella verso la quale il
re si è
mosso) nella casa compresa tra quelle di partenza e di arrivo del re. Per
indicare l'intenzione di effettuare un arrocco si deve prima sollevare
il re e
muoverlo di due case e solo successivamente muovere la torre nella casa
di
destinazione. Se si tocca la torre per prima si deve effettuare,
secondo la regola
che il pezzo toccato dev'essere mosso, una mossa con la sola torre. La
mossa
può essere effettuata solo se si è in presenza
delle seguenti condizioni: il
giocatore non ha mai mosso il re; il giocatore non ha mai mosso la
torre
coinvolta nell'arrocco; non ci sono pezzi tra il re e la torre
coinvolta; il re
e la torre devono trovarsi sulla stessa traversa (questa regola venne
introdotta nel 1972 quando si scoprì che le regole
altrimenti permettevano
l'arrocco in verticale con un pedone promosso a torre;
vedi Arrocco
Pam-Krabbé); il re non deve essere sotto scacco; il re,
durante il movimento
dell'arrocco, non deve attraversare caselle in cui si troverebbe sotto
scacco.
L'arrocco non è vietato se ad essere sotto attacco (prima,
durante o al termine
della mossa) è la torre. È inoltre permesso
effettuare un arrocco anche qualora
il re sia stato sotto scacco in precedenza e, ovviamente, non sia stato
ancora
mosso”
Mi
tirai un ceffone dritto sulla fronte. I cyborg non avevano ancora
imparato a
comprendere alla perfezione il linguaggio umano. Avevo la netta
impressione, che Edward avesse
letteralmente recitato da
definizione di Arrocco trovandola su Wikipedia, senza tralasciare
alcuna
lettera. No, era
più un dato di fatto.
“Ah!
Quindi stavate parlando di scacchi!”
disse Chi, per fortuna, non
tenendo conto della troppa precisione del suo interlocutore “Vedi… anche io pensavo steste parlando
di
quel gioco… ma mi era sembrato
strano il
fatto che non ci fossero scacchiere sul tavolo o da altre parti!”
“Non
abbiamo bisogno di scacchiere…”
pronunciò senza mezzi termini Victoria, allarmandomi
“…
perché noi siamo dei…”
“…
GENI! LORO
SONO DEGLI ASSOLUTI GENI! EHEHEHEHEHEHEHEH!” esclamò Bulma, avvicinandosi
a Chi e chiedendole “Mia cara,
potresti aiutarci a prendere le
bevande e le posate?”
“Certo! Poi
continueremo a parlare dopo!”
affermò la mia nuova amica…
… con un
ghigno diabolico sul
volto...
…
sarebbe stata una luuuuuuuunga
serata.
[Evening – NARUTO]
“Lei
non deve sapere la verità”
affermò C-16 ai suoi simili, a bassa voce,
dando loro un ordine “Dobbiamo
nascondere
la nostra vera identità. Per
quella
ragazza, noi saremo dei semplici umani”
“Ricevuto”
risposero in coro gli altri
sei, come soldati, preoccupandomi ancora di più.
“Non si
preoccupi, signor Simon” mi
rassicurò C-16, notando la mia agitazione “Tra qualche minuto, tutti
i nostri dati sul
comportamento umano saranno scaricati dalle memorie dei nostri padroni,
ed
inizieremo a comportarci con più naturalezza!”
“Lo
spero… perché quel ghigno di Chi non mi piaceva
per niente!” ammisi
loro, temendo delle domande molto più scomode da parte della
giovane
infermiera.
Cinque
minuti dopo, tutti noi eravamo seduti attorno al tavolo (per fortuna si
poteva
allargare, anche se rimaneva comunque troppo stretto per diciassette
persone) a
mangiare la nostra cena.
Quella
pizza non era minimamente paragonabile a quella italiana, ma era pur
sempre
saporita. Notai con piacere che anche i cyborg apprezzarono molto,
lasciandosi
trasportare dall’allegria di quella tavolata. E dovetti anche
ammettere un
altro fatto…
…
la presenza di
Chi aveva alleggerito sicuramente l’atmosfera.
Quella
ragazza era stata in grado di fare subito amicizia con tutti quanti,
riuscendo
a far emergere il nostro lato migliore. Si era subito aperta con i miei
amici,
e loro avevano fatto lo stesso con lei. Chi sapeva farsi apprezzare da
tutti
con una facilità che mai e poi mai avevo visto fare da parte
di nessuno.
Lei era
l’esatto opposto di me, in tal senso. Ci voleva molto tempo
per conquistare la
mia completa e totale fiducia. Lei riusciva a donarti il suo affetto
solo al
suo primo sguardo. Riuscì a legare molto anche con i cyborg,
i quali, per mio
grandissimo sollievo, iniziarono a sbloccarsi mostrandosi finalmente
sette
entità completamente indipendenti ed interagenti con
l’essere umano.
James e
Bikini erano i cyborg più vivaci ed allegri della tavolata,
Akemi e Juzo quelli
più educati e rispettosi, Victoria quella più
aggressiva e grintosa, ed Edward
quello più strambo (mangiare accucciato con i piedi sopra la
sedia non era
sinonimo di normalità, ma con l’aspetto che
possedeva già, non insospettì
ulteriormente Chi).
Purtroppo,
però, appena finimmo di mangiare, Chi ricacciò
subito il discorso sugli
scacchi.
“Ho
notato che stavate parlando di scacchi…”
chiese lei a tutti noi “… vi
piace questo gioco?”
“Altroché! Siamo molto bravi!”
esclamò con spavalderia Domenico, cercando
in tutti i modi di farla allontanare dai precedenti discorsi “Stavamo tenendo delle lezioni per sette nuovi
appassionati! Io… modestamente… sono un maestro
eccellente!”
Claudia
ed io per poco non lo tradimmo con una risata. Domenico, in
realtà, odiava gli
scacchi anche se non lo dava mai a vedere.
[Go Go Naruto –
NARUTO]
Ricordandomi
il ghigno malefico di lei, intuii che Domenico si fosse condannato da
solo.
“Che
bello! Anche a me piacciono gli scacchi!”
esclamò contenta lei,
proponendo al mio collega “Posso fare una partita contro uno di voi?”
Per
poco non mi affogai con la birra che stavo bevendo.
“Eh?!”
esclamò il mio collega, con una
faccia a dir poco oscena, tipica dei quadri di Picasso.
“E’
davvero una bella idea!”
esclamò allegramente Claudia, sferrando una
poderosa pacca al suo amico “Perché voi due non vi sfidate adesso? Sono sicura che sarà divertente
osservare
le tue eccellenti abilità!”
“Ehm…
perché
proprio io?” incominciò a
cacciare scuse Domenico, cercando di fuggire
via dal pasticcio in cui si era ficcato “Non potrebbe sfidare Simon? Lui è senz’altro molto
più bravo di…”
“Ma
scherzi, amico mio?” lo presi in giro io,
prendendomelo sottobraccio “Perché
nascondere le tue eccezionali doti da scacchista? Io recupero la scacchiera, voi liberate un
po’ di spazio! Juzo, puoi venire
anche tu con me?”
C-C-1
mi seguì immediatamente nella mia stanza da letto e mi
aiutò a recuperare tutti
i pezzi della scacchiera, mentre Domenico iniziò a sudare
freddo presagendo la
sua imminente figuraccia.
[I Have Seen Much
– NARUTO]
Mentre
recuperavo gli scacchi dall’armadio della camera,
l’androide si mise a guardare
una foto vicino al comodino del mio letto. Era una foto della mia
infanzia,
dove io mi trovavo al mare con mia madre.
Era uno
dei tanti momenti felici con lei, che io ricordavo con affetto.
“Signor
Kog… questa è sua madre, non è vero?”
“Sì,
Juzo…” confermai io, con un
sorriso “… è
una delle poche fotografie ed oggetti che riuscii a
recuperare… il resto delle sue
cose venne distrutto a
causa di un incendio scoppiato lo stesso giorno della sua
morte…”
“Posso
farle una domanda, signore?”
mi chiese improvvisamente il cyborg, guardandomi dritto negli occhi “Lei,
a differenza mia, non può essere ricostruito e non
può più permettersi errori
fatali… allora perché continua a combattere
contro il male? Perché non accetta
di passare la sua vita in maniera molto più
tranquilla… con la sua nuova
famiglia… con i suoi amici… con quella ragazza
che le piace?”
“Chi
ti dice che Chi mi piaccia?” gli domandai
io con sospetto, inarcando le
sopracciglia.
“Ogni
volta che voi due incrociate lo sguardo, il suo cuore presenta un
battito molto
veloce ed irregolare… il sangue circola maggiormente lungo
il suo viso e lungo
le sue parti int…”
“Ok! Ho capito!
Mi hai beccato! Non c’è
bisogno che tu mi faccia una radiografia!” lo
pregai io imbarazzatissimo “Ti
chiedo solo di non parlarne ancora con
nessuno… io e lei non ci frequentiamo nemmeno e non
è ancora accaduto nulla. Capisci
quanto possa essere pericoloso per
Chi se ci dovessimo conoscere in questo momento come… come
coppia. Basterebbe
un errore e la Yakuza punterebbe dritto a lei!”
“Ha
ragione… non dirò nulla di quanto ho
intuito…”mi
tranquillizzò però Juzo, prima di avvertirmi con
un
sorriso “…
devo comunque avvertirla che il livello del
sospetto di una relazione amorosa con Chi da parte dei suoi amici
è
drasticamente aumentata!”
Mi tirai
un altro ceffone sulla fronte, il secondo di quella serata.
Pettegoli…
sempre pettegoli
dovevo incontrare nella mia vita…
“Non
mi sembra molto contento, signore…”mi prese in giro C-C-1
accennando una piccola risata.
“Vedo che fai progressi nelle
relazioni con
gli umani… adesso hai imparato a
fare
anche il sarcastico!” dovetti constatare
io, scuotendo sconsolato la
testa “Andiamo
dagli altri… sicuramente ci stanno
aspettando!”
“Un
momento, signore! Non ha risposto alla mia domanda!”
Era
vero. Cercando di eludere i suoi sospetti su Chi, mi ero dimenticato di
dargli
una risposta.
Perché non
metterlo alla prova,
allora?
“Nel corso della
mia vita, Juzo, mi sono
mosso sempre con un principio di vita molto semplice. Se
puoi, devi. Se non puoi, imparalo. Se altri possono, impara da
loro…
se altri non possono, aiutali… ecco…
prova a vivere anche tu con questo
principio e riuscirai a trovare le risposte che cerchi!”
Dopo
aver detto ciò, uscii dalla stanza, lasciando il giovane
cyborg in preda ai
suoi pensieri.
***
[Morning –
NARUTO]
Come
era assolutamente prevedibile, Domenico subì una sconfitta a
dir poco
scandalosa contro Chi, perdendo in sole dodici mosse. La sua troppa
arroganza
l’aveva condannato ad una palese e vergognosa figuraccia.
Aveva, per quel gioco,
lo stesso talento di un bambino che giocava con le costruzioni montando
i pezzi
a casaccio. Alla fine, lui ne uscì fuori con una scusa,
sostenendo che l’avesse
fatta vincere di proposito per farla contenta.
Alla faccia dello
scienziato…
Quella
non fu, tuttavia, l’unica partita di scacchi della serata. Se
ne svolsero altre
due, ed in una di queste partecipai anche io.
La
prima si disputò tra Subaru Okiya e Conan Edogawa (nessuno
si azzardò a dire i
loro veri nomi davanti a Chi) e si concluse, con nostra grande
sorpresa, in
perfetta parità. I loro movimenti, infatti, erano troppo
ragionati e
complicati, impedendo ad entrambi di muoversi in maniera molto
più plastica ed
efficace.
La seconda partita,
infine, vide
me affrontare lei… sì… proprio Chi.
[Dogimagi – BOKU
NO HERO ACCADEMIA]
D’altronde,
era a questo che lei aveva puntato fin dall’inizio. Voleva
mettermi in
imbarazzo davanti ai miei colleghi per averle nascosto la
verità. Per di più,
durante la partita tra Subaru e Conan, le tre donne presenti in casa
avevano
iniziato a farle domande molto scomode. Sapete, domande tipo
– Da quanto tempo vi conoscete?
– oppure – Sei
fidanzata? –. Lei, per tutta risposta
iniziò a raccontare ciò che era
avvenuto il pomeriggio nel quale ci eravamo incontrati la prima
volta…
… e lo fece
nei minimi dettagli…
… dalle
facce color bordeaux al
bacio a bruciapelo che mi aveva dato sulla guancia.
Cosa
avevo fatto
di male nelle mie vite precedenti per meritarmi questo?
No… non
potevo usare quella
scusa… nella mia vita attuale ero stato un criminale
ricercato in tutto il
mondo! Ecco… forse era quello il motivo per il quale gli Dei
mi avevano fatto
conoscere Chi.
Erano loro che volevano
vendicarsi di me…
I suoi
movimenti nel gioco, rispetto a quelli degli altri due miei compagni,
erano
senza dubbio più variegati, ma troppo semplici da leggere
per uno come me che
giocava con quella scacchiera da anni per passione. Tuttavia, mi resi
conto
subito, Chi incominciò anche a studiare attentamente le mie
mosse, riuscendo ad
anticipare molti dei miei attacchi e sferrandone anche alcuni molto
efficaci, a
dimostrazione di quanto in realtà quella ragazza fosse molto
più intelligente
di quanto credessero tutti, lei compresa. Questo non mi
impedì di avere una
tranquilla vittoria contro di lei, venti minuti dopo l’inizio
della partita.
Quando
Chi si rese conto di essere finita in scacco matto, sgranò
gli occhi stupefatta
ed aprì la bocca indicando il pedone con il quale avevo
incastrato il suo re.
La faccia che aveva fatto fu il premio più dolce che potessi
ricevere…
… no! Controllati, Simon! Tu non stai
fidanzato con lei… e ci sono
anche tutti gli altri! Non dare loro motivo di pensare male di te!
“Tu… tu
mi hai spinto a mangiare la tua regina per battermi! Credevo
di averti
fregato, stavolta… invece non mi
sono
resa conto di nulla!”
“Incredibile! Non ho mai visto una partita di scacchi
così divertente!” esclamò
senza parole Conan, il quale aveva studiato ogni nostra mossa
“Non
pensavo tu fossi così bravo!”
“Che
strategia utilizzi di solito?”
domandò incuriosito Subaru prima di
ricevere la mia scioccante risposta.
“Nessuna
strategia a senso unico, amici miei…
per giocare a scacchi devi saperti muovere alla perfezione in ogni
situazione,
leggere ed anticipare ogni mossa del tuo nemico analizzando le tue
possibili
alternative… nel gioco degli
scacchi ogni
pezzo ha la stessa importanza e non esiste il più forte o il
più debole!Solo con
questa mentalità è possibile
vincere ogni battaglia! Ricordatevi questo… tutti voi!”
[Kimi Wa Hiro Ni Naneru
– BOKU NO HERO
ACCADEMIA]
Tutti
quanti, a parte Chi, si resero conto che non stavo parlando affatto del
gioco
di scacchi, ma di ciò che saremmo andati a compiere contro
la Yakuza e gli
Uomini in Nero. Affrontarli con una sola strategia era la peggiore
scelta
possibile. L’unico modo che avevamo per giocarcela alla pari
era analizzare
tutte le mosse dei nostri avversari ed agire di conseguenza, cercando
sempre di
non osare più del necessario.
Il loro
sguardo era cambiato. Nel momento in cui avevano percepito la mia
sicurezza e
la mia fiducia, tutti mi avevano rivolto un cenno deciso del capo ed un
sorriso
compiaciuto. Anche i cyborg furono contenti delle mie parole e
mormorarono un –
Ricevuto – a bassa voce, per non farsi sentire da Chi, la
quale aveva notato
l’improvviso cambiamento da parte di tutti i miei amici e si
voltò verso di me,
colpita.
Poi, con
mio grandissimo stupore, la giovane infermiera mi mostrò un
sorriso a trentadue
denti... un sorriso che mi seppe di assoluta vittoria e
soddisfazione…
“E’
stato divertentissimo! Possiamo rifarlo
un’altra volta?”
“Certo,
quando vuoi!” accettai io contento di
essere riuscito a rallegrarla così.
Questa
volta ero stato io a batterla…
… ero stato
io a farla
sorridere!
***
“ODDIO!E’
tardissimo! Devo tornare a
casa e coricarmi!”
esclamò lei in preda all’agitazione “Domani
devo trovarmi al lavoro all’una in punto e devo riposarmi!”
Dopo
che tutti la salutarono calorosamente, avendola presa assolutamente in
simpatia, decisi di accompagnarla all’ingresso di casa sua,
da vero galantuomo.
[Brothers (Full Metal
Alchemist) – TAYLOR
DAVIS]
“Che
gentiluomo… lo
sai che sono in
grado di tornare a casa da sola, vero?”
“Io accompagno
sempre i miei ospiti… è un
gesto di galanteria molto noto in Italia!” le
risposi io con molta serenità
e scherzosamente, prima di ammettere “Sono felice che tu ti sia divertita…”
“Anche
io…scusa
se mi sono ‘imbucata’ alla
vostra riunione segreta!” mi
sussurrò all’orecchio lei, realmente
dispiaciuta “Non lo avrei fatto se
avessi
saputo che tu non fossi da solo…”
“Non
preoccuparti… mi ha fatto piacere passare un
altro po’ di tempo con te…”
Quelle
parole mi uscirono di getto, ma non mi pentii di averlo fatto.
Era la
pura verità.
Io con
lei mi trovavo benissimo. Era simpatica, giocherellona, alla mano, ma
anche
intelligente e generosa…
…
oltre ad essere
la più bella ragazza che avessi mai visto…
… anche
se…
“…
ma
tu non vuoi provarci ancora con me, giusto? E poi non siete degli scacchisti nerd…
questa storia ha a che fare con
qualche indagine segreta della polizia…”
Sospirai,
con grandissimo dispiacere. Alla fine l’aveva compreso per
davvero. Era
riuscita a fare due più due e non era riuscita a nascondere
quel sospetto da
me.
“Si…”
le rivelai affranto “…
non posso e non
voglio legarmi a qualcuno se non sono sicuro di poterlo proteggere dal
mio
lavoro e dal mio passato. Io ed i miei colleghi stiamo per svolgere
delle
missioni molto pericolose, Chi… sono un
poliziotto… potrei rimetterci
perfino la vita.Non
posso lasciarmi condizionare dalla donna di cui mi sto innamorando se
non sono
convinto di poterla difendere e amare come merita!
Mi piacerebbe davvero portarti fuori a cena, come un uomo
qualunque… ma io…”
“…
tu… tu sei…”
Le sue
guance, improvvisamente, erano arrossite leggermente, mentre gli occhi
rivelarono tutta la meraviglia che Chi provava in quel momento. Solo in
quel
momento mi resi conto delle parole che avevo usato.
Nonostante
questo, non mi venne in mente di rimangiarmi tutto.
Non
volevo cancellare nulla di quel momento.
Io mi
stavo innamorando. Era la pura verità, e quel sentimento mi
stava alleggerendo
il cuore come non era mai stato in grado di fare in tutta la mia vita.
Se fossi
stato un ragazzo qualunque, non avrei perso tempo e ci sarei uscito
subito,
senza perdere alcun secondo.
“Io… ora
mi sento meglio… ora che ho scoperto cosa sono io
per te, sono felice di
averti come vicino!” esclamò lei col
sorriso più luminoso e splendente che
avessi mai visto in tutta la mia vita, allungando la mano verso di me
ed
afferrandone una delle mie con dolcezza “Ora
so che i comportamenti dello scorso sabato non sono avvenuti a causa
della
semplice attrazione fisica… ora so
che i
tuoi sentimenti stanno andando di pari passo coi miei!”
Quell’affermazione
mi colse letteralmente alla sprovvista. Anche i suoi sentimenti erano
simili ai
miei? Anche lei, quindi, si stava innamorando di me?
Io
credevo volesse essere soltanto mia amica… io non avevo
letto ancora nulla nei
suoi occhi…
…
no… la verità è che ero stato
un idiota, fino a quel momento.
Io non
mi ero messo a guardarla negli occhi per paura di essere scoperto,
nonostante
lei cercasse in tutti i modi di provocarmi…
… senza
capire che Chi volesse
semplicemente mostrarmi i suoi occhi, farmi vedere che erano lo
specchio dei miei.
“Facciamoci una promessa, d’accordo?” mi propose lei, avvicinando le
sue labbra al mio orecchio e sussurrandomi con una dolcezza tale da
sciogliere
ogni mia difesa “Quando tutto questo
sarà
finito… un giorno… noi due ci metteremo insieme e
ci fidanzeremo! Non importa quanto tempo ci
metterai… io sarò
disposta ad aspettare, anche tutta la vita, un uomo stupendo come
te…”
Sentire
quelle parole fu come ricevere una scarica di elettroshock sul petto.
Nessuno…
mai nessuno mi aveva rivolto parole così importanti oltre
alla mia famiglia…
era da quattro lunghi anni che io non ricevevo un simile gesto
d’affetto da
parte di una persona…
…
sì… io volevo stare con lei…
…
e fu così decisi di fare la promessa più
importante della mia vita!
“D’accordo…
fino ad allora… saremo amici!”
“Amici!”
accettò lei prima di
abbracciarmi calorosamente e salutarmi affettuosamente “Ora devo andare via per davvero! Ciao Simon!”
La
salutai anch’io, seguendola mentre varcava
l’ingresso della sua casa,
chiudendola.
Lei,
però, non se n’era andata. Riuscivo a percepire la
sua aura proprio dietro
l’uscio della sua casa. Si era seduta per terra, con la
schiena poggiata sulla
porta.
Cosa provava lei, in
quel
momento? Era felice? Oppure aveva desiderato qualcosa di
più? Stava soffrendo
per le parole che le avevo rivolto, per l’amore che ancora
non potevo
corrisponderle?
Era la
prima volta, in tutta la mia vita, che desideravo con tutto il cuore
conoscere
i sentimenti ed i pensieri di una persona, per non farla soffrire e per
renderla felice.
Mi
inginocchiai per terra e, nel punto in cui vi stava la sua testa,
decisi di
accarezzarla capendo, purtroppo, di non poter fare altro in quel
momento.
Decisi perciò di rialzarmi e di raggiungere nuovamente i
miei compagni...
…
l’aura di Chi aveva avuto un
sussulto… si era toccata la nuca, come se avesse sentito il
mio tocco… solo a
quel punto si era rialzata dal suo posto, entrando in una stanza e
gettandosi
sopra a quello che, compresi, fosse il suo letto. Dava l’aria
di essere elettrizzata.
“I
miei complimenti, Simon Kog…”
mi complimentai sarcasticamente con me stesso “… il coraggio di
farti gli amici o di far innamorare le donne, nonostante la tua taglia,
non ti
manca affatto… spero solo che vada
tutto
bene!”
Dovevo
smetterla di stalker-are quella povera ragazza.
[Claudia
Mares – SQUADRA Anti-Mafia]
Tornai
velocemente dentro il mio appartamento, più precisamente in
soggiorno,
richiudendo la porta alle mie spalle. Tutti avevano già
sparecchiato la tavola
e lavato le poche posate sporche, ed erano pronti a tornare a casa.
Intravidi
già lo sguardo incuriosito di Bulma, Claudia e Miwako, le
quali sembravano aver
capito più di quanto dovessero sapere.
“Per
fortuna è andato tutto bene…”
ammisi io tirando un sospiro di sollievo,
prima di fare una domanda importante alla scienziata della C-C
“…
Bulma… dove andranno a vivere i cyborg? Io non posso tenere altri coinquilini dentro la
mia casa…”
“Nessun
problema! Ricordate la base segreta di cui vi
ho parlato? Quella sarà la loro
nuova casa!” rivelò Bulma
alzando il pollice all’insù “Assieme a loro vivrò anche io con la mia
famiglia, dato che Bra tra meno di un anno incomincerà le
elementari a Tokyo! Ecco… queste
sono le coordinate per
raggiungere questo posto!”
I
nostri cellulari vibrarono all’unisono, segnalandoci
l’arrivo di un messaggio
con su scritte le indicazioni stradali per arrivare alla base segreta.
“Yahn…
si è fatto tardi anche per me… io
vi saluto! Venite anche voi!”
avvisò Bulma i cyborg, i quali fecero un semplice segno di
arrivederci
rispettoso prima di rientrare momentaneamente dentro le loro capsule.
Prima di
salutarmi, però, Juzo mi mandò un messaggio
attraverso la nostra interfaccia
grafica.
-
Si è divertita davvero molto… non si
preoccupi di lei, padrone! E’ felice! –
Quel
messaggio mi rese davvero molto felice e, come ringraziamento, entrambi
ci
demmo un batti cinque prima di salutarci.
Sì…
Bulma aveva davvero creato
qualcosa di miracoloso!
***
Mano
mano, tutti quanti uscirono fuori da casa e, come al solito, io
riaccompagnai il
piccolo detective a casa del dottor Agasa. Questa volta,
però, ad accompagnarci
c’era anche Subaru Okiya.
“E
ora
chi glielo dice ad Ai?”
esclamò durante la camminata Conan, decisamente
preoccupato “Mi ha fatto una testa
così
affinché questo segreto non lo scoprisse nessuno…
ed ora…”
[Pain’s Theme -
NARUTO]
“Digli
esattamente le stesse parole che ti ho
detto io… e dedicagliele da parte
mia
per punizione!” lo rassicurai io,
rivelandogli preoccupato “Più
passa il tempo… più
sono indeciso se rivelare a mio padre ed Ai tutta la verità
o meno…”
“Del
fatto che tu sei Hunter Warrior?” mi
domandò Subaru con sicurezza.
“Indovinato…
accidenti a voi dell’FBI!”
esclamai io, lasciando di stucco il
piccolo.
Vero… lui
non sapeva niente di
questa storia!
“TU…
TU SEI…?!”
“Sì!”
lo anticipai subito io “E ti chiedo
di non urlarlo ai quattro venti!
Il problema principale non è questo… che loro
sappiano tutto il mio passato non
è una cosa grave… quanto
il fatto che ho
una taglia da nove miliardi di dollari per la mia cattura!”
“NO… nove miliardi di…”
rimase a bocca
aperta Shinichi, scioccato.
“Già… ora come ora, Hunter Warrior non esiste
più
dato che posso modificare l’aspetto del mio viso con il DNA
Modify e dato che
indossavo sempre una maschera nella Tele-Information. Solo Domenico e
Claudia
conoscevano il mio vero volto. E’
per
questo che sono indeciso… ormai troppe persone
già conoscono il mio passato e
non mi va di nasconderlo anche alla mia nuova famiglia!”
Il
volto del piccolo ragazzino si oscurò improvvisamente.
Doveva avere i miei
stessi problemi…
“Anche
io ho sempre avuto questo dubbio… con Ran…”
ammise il ragazzo, afflitto
“… ho provato tante volte
a dirgli la
verità… ma ho sempre
paura che possa
rimanere coinvolta e rischiare la sua vita!”
“Forse
dovreste entrambi incominciare a rifletterci un po’ su”
provò a
proporci Subaru con saggezza “Sia
Ran che
Ai, adesso, stanno diventando sempre più forti grazie agli
allenamenti di Son
Goku e Piccolo, non tanto fisicamente, quanto
caratterialmente… ora come non
mai, sono capaci tutte e due
di difendersi da ogni minaccia!”
“Anche
questo è vero…”
constatò Conan, dopo aver ormai raggiunto la villa di
mio padre “… voglio
pensarci su… se prima Ai non mi
ammazza!”
“Andrà
tutto bene!” esclamai io cercando
in tutti i modi di rassicurarlo, mentre suonavo al citofono “Vai
dentro e affronta il tuo destino con coraggio!”
“Grazie
per l’incoraggiamento…”
mi rimproverò offeso il ragazzino, varcando il
cancello di casa e salutandoci con la mano.
***
JUZO
[Celtic Song –
FAIRY TAIL]
Tutti e
sette ci trovavamo all’interno della nostra nuova casa,
costruita in tempo
record dalla scienziata Bulma. A noi era stata concessa
un’aula intera con
sette letti ciascuno, ma non vi erano solo questi.
“Siamo
arrivati!” ci mostrò Bulma con
allegria “Questa
è la vostra dimora!
Siete liberi di uscire quando e come
volete, ma nel momento in cui vi chiameranno i vostri padroni, dovrete
indossare i vostri costumi e rendervi irriconoscibili!”
“Dei
costumi? Dove si trovano?” le chiese C-16
con curiosità.
“Non sono ancora
pronti… ve li mostrerò
domani mattina!” promise noi la
scienziata,
salutandoci allegramente “Io vado da mio marito! Vi auguro una buona
notte!”
Quando
finalmente la porta venne chiusa, Bikini incominciò a
saltellare per tutta
l’aula, elettrizzata.
“E’
tutto troppo bello! Una casa tutta nostra!”
All’interno
di quella stanza vi era tutto ciò che potesse permettere di
svagarci durante i
momenti di pausa e riposo. Videogiochi, libri, attrezzi ginnici, un
grande
televisore a schermo piatto, DVD… si poteva dire che
quell’unica stanza
corrispondeva ad una casa in tutto e per tutto! Vi era perfino una
cucina ed un
frigorifero ricolmo di cibo in abbondanza. Vi era anche un gigantesco
guardaroba contenente centinaia e centinaia di vestiti per tutti noi.
“Io
credo che sarebbe meglio andare a dormire…”
proposi
io, saggiamente “… non
possiamo
sapere quando potrebbero chiamarci i nostri padroni!”
“Io
penso… penso che abbia ragione Juzo…”mi rispose Akemi con
timidezza “…
non voglio fare brutta figura col mio padrone…”
“Allora
dobbiamo soltanto decidere quali saranno i nostri letti…”
accettò James, camminando
vicino ad ogni letto “…
sbaglio o non ci sono posti
dove cambiarci i vestiti?”
“Ehi!
E’ vero! Adesso come faremo noi?!”
esclamò
imbarazzata Bikini, diventando tutta rossa.
“Guarda
che potete anche cambiarvi davanti a noi! Noi non faremo alcuna
sto… OUCH!”
James
venne atterrato malamente da un pugno sulla fronte, sferrato da
Victoria, la
quale indicò due piccole porte dall’altra parte
dell’aula.
“I
bagni si trovano da quella parte… scostumato pervertito!”
lo rimproverò lei imbufalita,
prima di raggiungere l’enorme guardaroba e recuperare un
pigiama della sua
misura, seguita da tutte le altre ragazze.
“Perché
si imbarazzano se sono dei cyborg?”
si chiese Edward,
confuso ed incuriosito “Non
dovrebbero provare imbarazzo…”
“Non
siamo semplici cyborg…” ci
spiegò C-16 “… poiché abbiamo fuso la
nostra
mente con quella dei nostri padroni, ora conosciamo il significato di
molti sentimenti
umani e li proviamo inconsciamente. Per questo adesso proviamo anche
desiderio
carnale o vergogna.
E’ normale
che, all’inizio, tutti voi abbiate avuto
difficoltà a dialogare e comportarvi
normalmente, ma adesso tutti i dati celebrali sono stati letti e
compresi.
Cambiamoci anche noi e andiamo a letto… ci aspetteranno
giornate molto pesanti
da ora in avanti!”
“D’accordo,
C-16…” obbedì
io, recuperando un pigiama dal mio guardaroba e preparandomi ad entrare
nel
bagno per farmi la doccia.
Non immaginavo
minimamente
quello che sarebbe accaduto da quel giorno in avanti…
***
SIMON
[Colonna
Sonora – SQUADRA Anti-Mafia]
Solo
quando Shinichi entrò dentro casa, Subaru mi fece una
proposta amichevole.
“Ti
andrebbe di prendere un piccolo goccio di Bourbon a casa mia? Volevo parlarti di una cosa molto
importante…”
“Se
non mi consegnerai dritto tra le braccia dell’FBI…
con molto piacere!”
L’uomo
sorrise contento, raggiungendo il cancello della casa di fronte a
quella di mio
padre.
A
differenza di quest’ultima, quella di Subaru si
rivelò una casa molto più
elegante e sfarzosa, tipica di una famiglia benestante amante del
classico. Cinque
minuti dopo, Subaru mi aveva accolto all’interno di una
maestosa biblioteca,
facendomi sedere su una poltroncina in pelle. Decisi, per
curiosità, di
sfruttare il Biological Traces e notai molte tracce di DNA sui libri di
uno
scaffale in particolare, quello dedicato ai gialli.
“Bel posto dove
vivere…”
“Me
l’hanno
prestata i genitori di Shinichi, il periodo necessario
affinché l’FBI possa
arrestare gli Uomini in Nero!” mi
spiegò l’agente, con in mano due
bicchierini colmi di Whisky.
Io
presi al volo il mio e feci un brindisi alla nascita e al completamento
della
Sezione Anti-Mafia, prima di berne un sorso e lasciarmi scaldare dal
calore
dell’alcool.
“Allora,
Subaru… di cosa volevi parlarmi?”
Sapevo
che un uomo come Subaru non mi avrebbe mai parlato a
quell’ora della notte per
delle sciocchezze. Per questo non volli perdere tempo, chiedendogli
subito di
andare al nocciolo della questione.
“Prima
di tutto volevo comunicarti che l’FBI e tutte le forze di
polizia mondiali
hanno ricevuto una comunicazione su Hunter Warrior, nella quale viene
dichiarata la tua innocenza.
Per
rispetto della tua privacy, non verrà rivelato il tuo vero
nome né il tuo nuovo
paese di residenza… pensavo ti
avrebbe
fatto piacere saperlo!”
“Quindi
non mi ritroverò più poliziotti a seguirmi?”
gli domandai io
scherzosamente, riferendomi al suo collega Camel.
“L’unica
persona che ti inseguirà per un bel po’
sarà soltanto la signorina Chi…”
mi prese in giro lui, facendomi intuire che ormai tutti avevano
compreso la mia
cotta per la mia giovane vicina.
Poi si
rivolse a me in tono ufficiale.
“… in
particolare, mi rivolgo a nome di tutte
le forze di polizia americane. Ci
è
stato raccontato il tuo modus-operandi, dai Servizi Segreti
Italiani… ci
hanno rivelato come tutti i tuoi omicidi abbiano riguardato politici
americani
molto pericolosi e che, nel contempo, tu riuscivi a salvare il nostro
paese
durante dei tentativi di attentato. Questo
non può che cambiare il nostro pensiero nei tuoi
confronti… in questa
busta…” Subaru mi passò una
lettera “…
vi sta il ringraziamento personale da
parte del Presidente degli Stati Uniti d’America per il
servizio svolto a
favore del nostro paese!”
“Gliene
manderò un’altra nella quale gli
ricordo tutte le stupidaggini che sta compiendo…”
gli risposi io, mezzo
serio mezzo scherzoso, prima di chiedergli “… c’è
qualcos’altro?”
“Sì…
l’altra domanda che volevo farti era
questa. Per quale motivo hai dato al tuo
cyborg il nome Juzo Miyano?”
“Tutto
qui?” gli chiesi io, leggermente
sorpreso, prima di rispondergli con
sincerità “Juzo viene dal
nome
dell’Ispettore Megure… mentre
Miyano è
il cognome di due giovani donne che ho conosciuto tre anni fa durante
il mio
periodo di infiltrazione nella X-X-I. Si chiamavano Akemi e
Shiho…”
[L’aquila
– SQUADRA Anti-Mafia]
“… e
una di loro aveva una bambina con se,
dico bene?”
Sgranai
gli occhi, scioccato, prima di rispondergli con sincerità.
“Come
fai
a saperlo?”
“Lo
so
perché una di loro era la donna di cui io mi ero
innamorato…” mi
rivelò
lui con aria distrutta.
Sbiancai
letteralmente, davanti a quelle parole.
Shuichi
era legato a quelle due ragazze?
Ricordavo perfettamente
quel
giorno. Non me lo sarei mai scordato in tutta la mia vita. Durante il
mio primo
periodo come cacciatore di taglie della X-X-I, avevo ricevuto
l’ordine, da
parte di un vecchio signore di nome Karasuma, di dare la caccia a due
ragazze,
membri della sua organizzazione criminale, e di riportargliele vive e
vegete.
In particolare, lui voleva salvassi la più giovane, genio
della chimica.
Ovviamente, non
immaginavo
ancora che mi sarei dovuto scontrare contro
quell’organizzazione, anni dopo.
Quando le ritrovai,
tuttavia, la
storia si era leggermente complicata. Si trovavano
all’interno di un
orfanotrofio di Rio de Janeiro, più precisamente in una zona
nascosta
dell’istituto riservato alle madri single che avevano subito
violenze o erano
in pericolo di vita.
Fu lì che
scoprii, con immenso
orrore, della nascita di una bambina… la bambina di una di
loro!
Non avendo la potenza
che
possedevo in quel momento, dovetti prendere una decisione drastica per
salvare
la vita innocente di quella piccola…
…
strappandola dalle braccia
della sua mamma e riconsegnare quelle due giovani tra le grinfie
dell’organizzazione a cui appartenevano.
Per
anni mi ero strutto sulla loro sorte. Ora, però, Shuichi
Akai poteva
rivelarmela. Poteva dirmi se erano ancora vive e se potessi ancora
salvarle.
“Io mi ero
infiltrato nell’Organizzazione
degli Uomini in Nero, come sai… il
mio
compito era quello di avvicinarmi ad un membro di nome Masami Hirota e
di
conquistare la sua fiducia, cercando di scoprire quante
più informazioni
sul mio nemico. Tuttavia l’amore
riesce
a coglierti letteralmente alla sprovvista, quando meno te lo
aspetti… tu
stesso ne hai avuto la conferma stasera…”
mi disse senza peli sulla lingua
riferendosi a Chi “… ho
scoperto
tantissime cose su di lei… il suo vero nome era Akemi Miyano
ed aveva una
sorella più piccola di nome Shiho, scienziata
dell’organizzazione, ed erano
obbligate a sottostare agli ordini di quei criminali senza scrupoli. Avevano già provato a scappare una
volta…
ma mi ha raccontato che tu non hai potuto far nulla.
Progettavo di farle
fuggire entrambe, ma siamo stati scoperti e questo l’ha
condannata a morte… è
stata giustiziata prima che riuscissi a
salvarla…”
L’orrore
si impossessò del mio cuore…
…
no… non poteva essere morta…
… NO…
“Mi
ha
lasciato un messaggio, poco prima di raggiungere il luogo del suo
assassinio…”
mi rivelò ancora, passandomi il suo cellulare dopo aver
aperto la cartella dei
messaggi ricevuti “… nel
quale mi ha
fatto due richieste: mi ha chiesto di proteggere Shiho da ogni
pericolo… e mi
ha chiesto di cercare Hunter Warrior, l’unico in grado di
potermi aiutare!”
Il mio
bicchiere mi cadde dalla mano, frantumandosi per terra, mentre leggevo
quel
messaggio.
-
Shuichi… quando leggerai questo
messaggio, io, probabilmente, sarò già morta.
Speravo di poter fuggire assieme
a te dall’Organizzazione, ma purtroppo ci hanno scoperti. Non
provare a
salvarmi! Devi fuggire! Non rimanere nelle mani di questi criminali!
Vivi la
tua vita e non disperarti per me… io ho ricevuto la condanna
che meritavo per
aver accettato di lavorare al fianco di questi assassini senza
scrupoli. Ti
chiedo solo un ultimo favore… ti supplico! Salva almeno
Shiho! Sono convinta
che, dopo me, andranno a prendere anche lei! Se tua madre non vuole
aiutarti,
allora prova a contattare l’unico uomo in grado di incutere
timore nei MIB…
CHIAMA HUNTER WARRIOR!
Ti
amo, amore mio…Akemi-
Ero
troppo disgustato da me stesso per la fine che aveva fatto quella
donna.
Era una
ragazza innocente e non ero riuscito a salvarla. Forse non ero riuscito
a
salvarle entrambe…
… le avevo
condannate a morte!
“Shiho…
a lei cosa è successo?” gli
domandai io supplicandolo.
“E’
riuscita a scappare da sola, subito dopo l’omicidio di sua
sorella…” mi
rispose lui, distrutto, riuscendo in parte a risollevarmi “… ha ingerito l’APTX-4869 per
tornare una bambina di sette anni,
dopodiché è riuscita a scappare verso la casa
dell’unica persona di cui non era
stata confermata ancora la morte, ovvero Shinichi Kudo. E’
stata recuperata
dalla strada da un uomo di nome Hiroshi Agasa… ed
ha cambiato il suo nome in Ai Haibara!”
Il mio
corpo si mosse letteralmente da solo, scattando in avanti ed afferrando
la
giacca del mio collega, alzandolo da terra con la mia forza sovrumana.
“Se
tutto questo è uno scherzo… non mi piace per
niente, Shuichi Akai!”
“Magari lo
fosse… almeno Akemi sarebbe viva…”
mi rispose lui, non opponendo alcuna resistenza “… lei, adesso, lavora assieme a tuo
padre con l’intento di cercare un
antidoto alla sua creazione, mentre l’FBI continua a tenerla
d’occhio per
evitare che qualcun altro scopra la sua vera
identità…”
“ANCHE MIO PADRE
E’ A CONOSCENZA DI TUTTO QUESTO!?”
I vetri
di quella casa si incrinarono, così come la bottiglia di
Bourbon poggiata sul
tavolino, la quale non riuscì a trattenere il liquido al suo
interno,
versandosi a terra.
Shuichi
si era improvvisamente azzittito, tremando di paura davanti al mio
sguardo
furioso.
“Simon…
ti prego… calmati…”
“Calmarmi?!
Ho appena scoperto che una delle mie missioni da infiltrato ha portato
alla
morte di un’innocente, condannato un’altra a
diventare una bambina rovinandole
la vita per sempre… E CHE QUEST’ULTIMA E MIO PADRE
RISCHIANO LA VITA OGNI
GIORNO A CAUSA DI UN’ASSOCIAZIONE CRIMINALE DI ASSASSINI! ED
IO DOVREI STARE
CALMO?! HAI LA PIU’ PALLIDA IDEA DI QUANTO MI STIA SENTENDO
DA SCHIFO?! HO
TRASCINATO VIA DALLE LORO BRACCIA UNA BAMBINA PENSANDO DI NON POTER
SALVARE
NESSUNA DELLE DUE… le ho… le ho rigettate tra le
fauci del leone… e tu mi chiedi di calmarmi…”
Mi
inginocchiai per terra, in agonia, stringendo i miei pugni per la
rabbia e
versando lacrime amare…
… per anni
mi ero sognato i
volti di quelle due giovani innocenti… per anni il mio cuore
si era strutto nel
conoscere il loro destino, nel sapere dove si trovassero sperando un
giorno di
poterle salvare entrambe…
… ed ora che
avevo scoperto la
verità, non riuscivo ad accettarla.
“Simon…
tu non potevi fare nulla… lei non
ti ha mai dato alcuna colpa!”
cercò di consolarmi lui comprensivo, poggiandomi la mano
sulla mia spalla “Akemi e Shiho sono
grate che tu abbia
salvato la bambina dal terribile destino che le attendeva…
se anche tu le
avessi lasciate fuggire, un giorno sarebbero state catturate tutte e
tre e a
quel punto le avrebbero senz’altro uccise! Hai
fatto la scelta più saggia e consona… e questo
aveva salvato la vita di tutte e
tre!Quello che dovrebbe sentirsi
in
colpa sono io… è stato a causa di un
errore dell’FBI se Akemi è morta e se
Shiho ha rischiato di fare la sua stessa fine… tutto
ciò che possiamo fare
adesso è tenere fede alle parole del suo
messaggio…”
“Cosa
sa Ai sul tuo conto?”
“Sa solo che io
sono stato un infiltrato
dell’Organizzazione, ma non si ricorda ancora del mio volto o
della mia
relazione con Akemi… lei sa che sua sorella era fidanzata
con un certo Dan
Moroboshi. Non sa il motivo per il quale sia morta Akemi, ovvero per
colpa
nostra… e non sa che il mio
iniziale
obiettivo, per quell’infiltrazione, fosse soltanto quello di
acquisire la
fiducia di sua sorella… come credi la prenderebbe se
scoprisse la verità?”
“Vi sputerebbe
in faccia, conoscendola…
e non so se avrebbe del tutto torto!”
affermai visibilmente irato, alzandomi da terra ed asciugandomi gli
occhi “Dal
reparto di polizia più preparato al mondo, tutto mi
aspetterei tranne che un
errore da quattro soldi… sarò molto franco con
te, Shuichi Akai… se tu ti trovi
all’interno di questa sezione è perché
Shinichi Kudo si fida ciecamente di te e
di tutti i tuoi colleghi dell’FBI! Non fatemi pentire di
questa fiducia!”
“Tranquillo,
Simon… non commetteremo più
errori…” mi rassicurò
l’uomo, abbassando lo sguardo affranto e sconfitto.
“Sarà
meglio per voi…” esclamai io,
raggiungendo l’uscita della biblioteca, pronto ad andarmene
da quella villa “…
hai
altro da rivelarmi?”
“Io…
no… non ho altro da
aggiungere…”
Notai
un leggero cambiamento nella sua voce…
…
no… mi stava nascondendo
qualcos’altro…
“Allora ti
faccio io un’ultima domanda… di
chi era la bambina?”
Passò
un minuto senza che lui proferisse una sola parola, facendomi temere il
peggio.
Poi sentii un lungo
sospiro… prima
che mi rivelasse il nome della madre.
Mi
venne la
nausea.
Ecco… ora
stavo anche peggio…
Prima
che potesse dire altro, sbattei la porta ed uscii di corsa da quella
casa,
incapace di accettare quella orrenda verità.
***
NOTE
DELL’AUTORE
Piaciuto
questo capitolo?
Anche
qui ci sono stati parecchi colpi di scena molto
importanti: Wakasa aveva un legame con i MIB, i quali sono
probabilmente la
causa scatenante delle guerre tra Clan Yakuza di Tokyo; Conan
è stato costretto
a rivelare tutta la verità ai suoi alleati, ormai colto in
flagrante; ai membri
della Sezione Anti-Mafia si sono uniti perfino dei Cyborg, creati
artificialmente da Bulma; Chi per poco non scopre i piani del
gruppetto…
…
e, il colpo di scena più inaspettato, Simon Kog scopre tutta
la verità su Shiho ed Akemi.
In
base a ciò che ho accennato negli scorsi capitoli,
sarà
facilmente intuibile quale sia la vera madre di Helena. Tuttavia,
lascerò che
sia poi la storia a rivelarlo in maniera definitiva.
Per
quanto riguarda il prossimo capitolo, come vi avevo già
accennato negli scorsi, riguarderà particolarmente una delle
cinque allieve di
Son Goku, la quale dovrà scontrarsi con il suo orrido
passato. Avremo, di
conseguenza, un nuovo caso per la Centrale di Tokyo! Vi anticipo subito
che ci
sarà un inseguimento…
…
e che interverranno anche i maestri della misteriosa
allieva!
Non
vi anticiperò altro, e vi aspetto il 5 Marzo per il
prossimo capitolo di GOLDEN BULLET – THE HUNTER WARRIOR!
Un
momento! Quasi me lo stavo dimenticando! Vi avevo accennato
ad una sorpresa…
…
ed eccola qui!
SIMON
KOG
CHI
MIURA
…
alla fine di ogni capitolo, ho deciso di pubblicare un mio
disegno (ovviamente con tutte le limitazioni del caso, dato che non
sono certo
un professionista), riguardante la storia che sto pubblicando! Ed ho
deciso di
partire con il botto, mostrandovi un disegno del protagonista e della
donna di
cui si è innamorato alla follia!
Chi
pubblicherò la prossima settimana? Lo scoprirete solo il
prossimo mese!
ALLA
PROSSIMA!!!
***
YAHWN…
CHE NOIA…
…
QUEL TONTO DELL’AUTORE
NON E’ POI COSI’ IN GAMBA COME SI CREDE…
…
NON HA ANCORA CAPITO
CHE HO RUBATO UNO DEI CORPI A LUI VICINI…
Capitolo 11 *** Capitolo 11: Il passato di Ayumi Yoshida. Cyber-Rainbow al salvataggio! ***
Bentornati
in questo nuovo capitolo di GOLDEN BULLET – THE HUNTER
WARRIOR!
Prima
di lasciarvi al capitolo, volevo darvi delle comunicazioni
molto importanti. La prima, quella meno importante, è che
sono riuscito a
sistemare tutto il casino provocato da quel farabutto di Ginyu.
Purtroppo,
però, non sono riuscito ancora a catturarlo, ma spero di
farlo nel minor tempo
possibile.
Nel
ricostruire tutta la mia bacheca, inoltre, ho approfittato
per riaggiornare la mia immagine avatar. Noterete che, adesso,
rappresenta un
semplicissimo logo che è una delle novità
principali del mio profilo.
La
novità più importante, tuttavia, riguarda quella
dell’apertura
di una pagina pubblica di Facebook. In essa io vi riferirò
gli avvisi
riguardanti non solo questa storia, ma anche quelli delle future. Oltre
a ciò,
tuttavia, inizierò anche a pubblicare alcuni dei miei
disegni. Non sono nulla
di che, lo ammetto, ma dato che il mio sogno sarebbe quello di entrare
nella
scuola di fumetti della mia città, mi sto esercitando quanto
più possibile, ed
ho deciso di sfruttare anche il mio profilo su EFP per fare, appunto,
delle
illustrazioni riguardanti le mie fan fiction. A che pro questo avviso?
Se
dovesse capitarmi qualche inconveniente, che mi impedirebbe di
pubblicare i
capitoli, da lì sarebbe più facile darvi un
avviso.
Anticipo
subito che non c’è alcun obbligo di iscrizione.
Non
sono una persona che pretende di essere seguita anche da chi non lo
desidera, e
sentitevi liberi di scegliere. Questa scelta l’ho
semplicemente fatta perché,
in questo modo, potrei semplificare le comunicazioni tra me autore e
voi
lettori, qualora ci fossero dei problemi.
Qui,
trovate il link ;-) per chi volesse darvi un’occhiata.
Detto
ciò, vi lascio subito al capitolo e ci rivediamo in
fondo allo stesso!
BUONA
LETTURA!
GOLDEN
BULLET – THE HUNTER WARRIOR
IL PASSATO DI AYUMI
YOSHIDA. CYBER-RAINBOW AL SALVATAGGIO!
Mercoledì 20 Giugno 2018
AI
[A
Dire Situation – DRAGON BALL SUPER]
“Haibara… per quanto
altro tempo dovrò portarmi appresso il tuo zaino?”
“Fin quando non ti
spezzerà la schiena, detective incompetente! Così
impari a non avere una scusa decente per nascondere il nostro
segreto!”
Ci
trovavamo davanti al cancello di casa mia, e stavamo
attendendo l’arrivo di Ayumi per essere accompagnati dal
dottore all’Accademia
di Mr Satan, dove avremmo tenuto le lezioni scolastiche.
La scorsa notte avevo
scoperto, con mio enorme disappunto e rabbia, che Simon era stato in
grado di
scoprire il segreto di Shinichi e che ora avrebbe fatto delle ricerche
sugli
Uomini in Nero. Questo, intuii, lo avrebbe portato a scoprire la mia
vera
identità, mettendolo in grave pericolo. Quando lo venni a
sapere, per poco non
presi letteralmente a pugni Shinichi, e solo il Dottor Agasa fu in
grado di
fermarmi, impedendomi di ridurre quell’idiota in una
poltiglia.
Quella notte avevo
fatto più fatica del solito a dormire. Ero preoccupata a
morte per Simon e la
sua incolumità. Sarebbe bastato un semplice passo falso e la
sua vita sarebbe
stata rovinata per sempre…
… con la situazione
della Yakuza, per giunta!
“Ti ho già detto
che la colpa è di tutti e due!”
mi rispose il
mio amico, leggermente affaticato dal peso del mio zaino ma ancora
deciso a
darmi battaglia su quel punto “Sei
stata
tu a chiamarmi Kudo a quel pranzo! Non
scaricare la colpa solo su di me!”
Scostai
lo sguardo da quello accusatorio di Shinichi,
incapace di ammettere quella verità davanti a lui.
Non
sbagliava. Era vero. Metà della colpa era mia…
… avevamo messo a
rischio l’incolumità di una persona
così cara al dottore… e a me…
“E adesso cosa facciamo,
Kudo-kun?” gli domandai preoccupata
“Se altre persone lo
scoprissero…”
“Non
succederà…”
provò a tranquillizzarmi lui, finalmente più
calmo e rilassato “… non
lo scoprirà
nessun altro! Nessuno di noi andrà
ad
affrontare l’Organizzazione senza una strategia…”
Il
mio sangue si raggelò quando sentii la sua frase.
“… noi…chi sarebbero questi noi?!”
Conan
divenne bianco come un lenzuolo quando si rese conto
del terribile errore che aveva commesso.
“Io, Simon, il dottore
e te, ovviamente… e non scordiamoci dell’FBI!”
cercò subito di distrarmi il
piccolo detective, senza riuscirci.
“KUDO! CHI ALTRO HA
SCOPERTO IL NOSTRO SEGR…!”
“Nessun altro, te lo giuro!”
mi supplicò lui, ma non riuscivo a
credergli nemmeno ad una parola.
Riusciva
soltanto a farmi incazzare il doppio.
Non
riusciva a capirlo, una buona volta? Io odiavo le bugie,
soprattutto se riguardavano la mia persona! Non potevo restare
all’oscuro di
ciò che Conan avesse in mente per sconfiggere, a suo modo e
speranza, i MIB…
… e se lui si era
alleato con qualche sconosciuto avevo il diritto di saperlo anche io,
essendo,
tra i due, quella con più pistole puntate alla tempia!
“Non vuoi dirmelo, eh?
D’accordo! Da questo momento non
azzardarti mai più a definirmi la tua migliore amica!”
lo attaccai io,
delusa dal suo comportamento “Perché
continui a mentirmi? So che cerchi soltanto di proteggermi… ma almeno non nascondermi la verità!Credi che io non ti conosca? So benissimo
che tu, dopo aver preso una decisione, sei irremovibile e non
metteresti mai a
rischio la nostra vita! Preferisco
sapere ciò che ti passa per la testa piuttosto che rimanere
all’oscuro del
pericolo! Essere la tua migliore amica…
è questo che significa per te?”
“Io… io… no, Ai… non posso
dirtelo…”
PAFF!
La
sua guancia era ancora rossa a causa dello schiaffo che
gli avevo tirato. Shinichi non si era difeso, ed il suo sguardo era
più
colpevole che mai.
Più i secondi
passavano, più dolore provavo nel mio cuore…
[Dark
Days Are Coming – DRAGON BALL SUPER]
“Loro non sanno la tua
vera identità… nemmeno Simon…”
mi rivelò lui, massaggiandosi la parte
colpita “…
l’unico che hanno scoperto
sono io… e non si tratta solo
dell’Organizzazione, Ai! E’ molto
più complicato e pericoloso di quanto tu
possa credere! Non posso dirtelo! Non
è
solo una mia scelta… è un ordine che mi hanno
imposto!”
“Non è solo una loro
scelta… non me lo diresti nemmeno
se non
te lo avessero ordinato! Alla faccia
dell’amicizia… ma tu sai
cosa significa essere amico di una persona? Significa
proteggersi le spalle a vicenda… significa non nascondersi
mai nulla… significa
fidarsi ciecamente l’uno dell’altro! E
tu… tu mi deludi sempre di più, Shinichi
Kudo, ogni giorno che passa… sai cosa
c’è? CHE
PUOI ANDARE AL DIAVOLO PER QUANTO MI RIGUARDA!”
Dopo
aver detto quelle parole, rientrai di corsa dentro
casa, cercando di trattenere le lacrime.
Pensavo
di essere riuscita a trovare un equilibrio nel
rapporto con Conan. Pensavo di aver messo pace ai miei dubbi e alle mie
sensazioni. Più il tempo passava, però,
più il mio rapporto con lui si faceva
complicato.
Se
fosse stata un’altra persona a trattarmi in quel modo,
l’avrei senza ombra di dubbio allontanata dalla mia vita
perché solo qualcuno
che non mi voleva realmente bene poteva avere così poca
fiducia nei miei
confronti.
Ma
non riuscivo ad allontanarmi da Conan. Nonostante fosse
stato in grado di ferirmi più e più volte, lui
riusciva ogni volta a riattrarmi
come una calamita, ed addolciva la mia sofferenza.
Nonostante mi avesse
fatto soffrire… quel piccolo detective con gli occhiali ed
il papillon era
l’unico ragazzo che fosse stato in grado di farmi sentire al
sicuro… il primo
per il quale abbia provato qualcosa di più della semplice
cordialità.
Cercai
di recuperare un po’ di compostezza e raggiunsi il
dottore Agasa, il quale stava chiamando insistentemente un numero dal
suo
telefono in cucina. Mi resi conto subito che fosse più
preoccupato del solito,
perciò misi da parte i pensieri su Conan e gli chiesi,
sospettosa.
[Kokoro
o Shihai Shite iku Yami – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Dottore… che succede?”
“Ai… Ayumi, per
caso, è arrivata?”
“No…
perché è così agitato?
E’ successo qualcosa?”
“Guarda l’orologio…”
Insospettita,
obbedii istantaneamente al suo ordine,
voltandomi verso l’orologio da muro appeso sopra alla parete
della porta, in
cucina.
Le otto meno dieci…
eravamo decisamente in ritardo e se non ci fossimo sbrigati avremmo
saltato la
prima ora di lezione…
… un momento!
Ayumi era sempre puntuale, dato che la accompagnavano
sempre i suoi genitori con la macchina!
Ora capivo perché il
dottore fosse allarmato. Che fosse successo di nuovo qualcosa?
“Sto provando a chiamare i
suoi genitori da dieci minuti, ma il numero
di casa è irraggiungibile, mentre i loro cellulari suonano a
vuoto! Ho provato
a fare lo stesso con quello di Ayumi, ma anche lei non sta rispondendo!”
“Potrebbero trovarsi dentro
la macchina, in questo momento…”
provai
io a rassicurarlo “… e
per questo non
possono rispondere…”
Ma
anche io mi resi conto immediatamente di quanto fosse
futile quella scusa, ed infatti lui mi contraddisse.
“Questo però
accadrebbe solo con suo padre, il quale è l’unico
ad avere
la patente di guida!In
altre
occasioni, a rispondere dal cellulare di suo marito, è stata
la mamma di Ayumi,
così da non incappare in una multa… invece
oggi non ho ricevuto nemmeno un messaggio! Dopo quello che è
accaduto con Ayumi
il giorno in cui è scappata… io comincio a temere
che sia accaduto qualcosa!”
Questa
rivelazione mi lanciò subito un allarme.
Aveva ragione… non era
da loro comportarsi così!
Ed Ayumi… possibile
avesse fatto un’altra sciocchezza e avesse compiuto un gesto
stupido per
disperazione? No… era piccola ed ingenua, vero…
ma imparava la lezione molto
velocemente! Ayumi stava reagendo, in questi giorni! Lei non avrebbe
fatto
preoccupare nuovamente la sua famiglia!
Se era successo
qualcosa… allora nei guai ci erano finiti tutti e tre i
familiari messi insieme!
“Io provo a chiamare
Ayumi!” gli dissi io, recuperando il cellulare
dalla tasca ed ordinandogli
“Lei continui
a chiamare i suoi genitori! Nel frattempo
avviso quell’imbecille
di Kudo e gli chiedo di chiamare la pol…”
“HIROSHI! HAIBARA-SAN!”
Conan
era entrato dentro casa e ci aveva raggiunto di corsa,
decisamente agitato. L’ultima volta che l’avevo
visto così era quando…
… oh no… quando i
bambini si erano infilati in un grosso pasticcio durante una caccia
improvvisata
al bunker segreto di Lupin III! In quell’occasione, si
trovarono di fronte a
nientepopodimeno che il famoso samurai compagno del leggendario
ladro… Gaemon
Ishikawa XIII!
“Shinichi! Cosa…”
provò a domandargli il dottore, venendo però
interrotto dal mio amico.
“CHIAMATE SUBITO LA POLIZIA
E FATELI VENIRE A CASA DI AYUMI! NOI CI ANDIAMO ADESSO!”
“Che…?!KUDO!
CHE STA SUCCEDENDO?!”
“AI! GUARDA IL
CELLULARE! AYUMI CI HA MANDATO UN MESSAGGIO!”
Era
vero. Afferrando il cellulare, preoccupata com’ero per
la sorte della mia amica, non mi ero resa conto della notifica di un
messaggio
mandatomi da Ayumi.
Agitata,
lo aprì rapidamente…
… e quando lo
lessi,
mi venne il panico!
- Non
cercatemi… o lui ucciderà i miei genitori!
–
[Soundtrack
62 – DETECTIVE CONAN]
Il
telefonino mi scivolò dalla mano, cadendo inesorabilmente
per terra e smontandosi all’impatto col pavimento.
No…
Ayumi…
Non
attesi Conan ed il dottore. Non mi importò nemmeno di
recuperare o rimontare il cellulare. Semplicemente mi fiondai fuori di
casa,
sbattendo tutte le porte e spaccando perfino l’entrata del
cancelletto, in
preda al terrore per le sorti di Ayumi e della sua famiglia! Non mi
resi
nemmeno conto di aver utilizzato inconsciamente il KI. Mi liberai con
facilità
dei resti del cancello metallico, letteralmente piegato e tranciato dal
recinto
murato attorno alla casa del dottor Agasa, e cominciai a correre come
non avevo
mai fatto in tutta la mia vita!
Non
Ayumi… non anche lei…
***
SIMON
[Morning
– NARUTO]
“Non hai dormito molto
questa notte…” mi fece notare Crilin
osservandomi sbadigliare e prendendomi
in giro “…
non è che per caso hai fatto baldoria con la tua nuova
‘amica’?”
“Potreste… per l’ultima
volta…smetterla
di inventarvi queste storie?! Io e Chi siamo solo amici!”
Io,
Crilin e tutti gli altri nostri colleghi, ovvero Wataru,
Claudia e Domenico, ci trovavamo all’interno del nostro
ufficio, intenti a
riempire e compilare tutte le scartoffie.
Non
mi dispiaceva svolgere quelle mansioni. Scrivere
rapporti significava non avere omicidi di cui occuparsi e,
più tempo passa fra
un caso e l’altro, più la tua città
viveva nel rispetto della legge e del prossimo…
… o, perlomeno, le
persone non arrivavano a sgozzarsi, spararsi, avvelenarsi o quanto
altro.
Una
settimana prima, come caso di omicidio, mi era capitata
perfino una donna segata in due come un maiale da macello. Scoprimmo
che fu
uccisa dai suoi due figli, perché la ritenevano responsabile
della separazione
con loro padre. Peccato non sapessero che, in realtà, la
loro mamma avesse
divorziato perché subiva violenze fisiche da parte di suo
marito.
Avevo
appena finito di compilare il rapporto su quel caso,
specificando come Heiji fosse stato in grado di risolvere accuratamente
il caso
senza alcun bisogno di aiuto, quando i miei colleghi avevano
incominciato a punzecchiarmi
su quanto fosse successo la sera precedente con Chi.
Di solito, le prese in
giro dei miei compagni non mi davano molto fastidio… ma
quando usciva lei in
quei discorsi, provavo un enorme imbarazzo!
E come di consueto, il
bullo prova piacere a punzecchiare la sua vittima quando
quest’ultima è più
vulnerabile!
“Sì, come no…
non ci crede nessuno! Sii sincero con
noi… non ci sarebbe affatto nulla di male!”
mi rispose convinto Domenico,
facendomi l’occhiolino “Eri irriconoscibile ieri sera… ogni volta che lei si voltava verso di te,
ti comportavi come un liceale davanti alla sua prima cotta!”
“… e lei
tergiversava quando provavamo a cacciare l’argomento!”
affermò convinto il vice-ispettore Takagi.
“LE AVETE FATTO UN
INTERROGATORIO IERI SERA?!” li rimproverai io,
decisamente irritato, ma fu
come parlare ad una parete.
“… e non solo… quando
tu non la fissavi, era Chi a guardarti di nascosto… e quello
non era lo sguardo
di una ragazza che ti vuole solo come amico!” mi
rivelò anche Claudia con
un sorriso divertito, tipico delle donne capaci di leggere il
comportamento di
chi le circonda “Lei
si è innamorata perdutamente di te e tu lo stesso! Perché non vuoi ammetterlo?
E’ la prima volta che io e Domenico
notiamo un lato così ‘umano’ di te
… e ciò non ti renderebbe affatto
più vulnerabile…
tutt’altro!”
“Perché non
è così!” ribattei
alle loro accuse, con fermezza “Credete
davvero che io abbia il tempo di
pensare alle donne quando c’è in gioco la mia
vita, quella dei miei colleghi e
dell’intero Giappone… se non del mondo intero?! Riprendiamo il nostro lavoro! Questi
documenti non si firmeranno da
soli!”
Con
quell’affermazione riuscii a distogliere i loro pensieri
dalla mia persona e ad indirizzarli verso le loro enormi pile di fogli
sopra le
loro scrivanie.
A loro non piaceva
quel passatempo… preferivano l’azione che la
sedentarietà dell’ufficio ed
odiavano quelle mattinate e quei pomeriggi passati a compilare fogli su
fogli
come i comuni impiegati di un’azienda.
Tuttavia
quella era una parte molto importante del nostro
lavoro, pertanto ingoiarono il boccone amaro e ripresero a compilare i
loro
rapporti, mentre io mi accinsi ad iniziarne un altro dopo aver firmato
quello
della donna tagliata a metà.
[Itachi’s
Theme – NARUTO]
Non
mentivo quando dicevo di non pensare a Chi, in quel momento.
La mia mente era ancora scossa dalla scoperta traumatizzante della
scorsa
notte. Pensavo a quanto Ai avesse sofferto in quegli anni e a come
fosse
riuscita a superare tutto quel dolore. Per colpa dei MIB, lei aveva
perso ogni
cosa, ed ancora adesso vi era il rischio che prendessero la sua
vita…
… e quella di Helena!
Tuttavia,
non potei fare a meno di pensare a ciò che mi
avevano appena detto i miei colleghi. Inutile prendermi in giro. Chi mi
piaceva
moltissimo. Fisicamente, era il mio ideale di donna e, ancora di
più, mi
piaceva il suo carattere. Scoprire che anche in lei stesse nascendo
un
sentimento molto simile al mio, mi aveva reso senz’altro
molto felice. La
sezione Anti-Mafia, in quel momento, aveva tuttavia la
priorità assoluta. Ero
stato molto chiaro con Chi e lei sembrava avesse capito, accettando con
giudizio la mia scelta.
In
futuro? Chissà…
tutto dipendeva dall’esito della nostra guerra contro la
Yakuza.
-
E’ la prima volta che io e Domenico
notiamo un lato così ‘umano’ di te
… e ciò non ti renderebbe affatto più
vulnerabile… tutt’altro! –
Improvvisamente
le parole di Claudia mi riempirono la testa
di domande senza ancora risposta.
Come
mi vedevano i miei colleghi? Mi vedevano soltanto come
un loro pari grado? Mi vedevano come un robot privo di sentimenti?
Oppure come
un loro amico? Potevo fidarmi ciecamente di loro? Potevo essere loro
amico,
raccontando loro tutti i miei dubbi su quello che stavo provando per
Chi?
E se quelle parole si
riferivano al mio passato… significava che per Claudia,
Domenico e tutti gli
altri, io ero sempre Hunter Warrior e non Simon?
“Ohi Simon… guarda
che stai firmando sempre lo stesso
foglio!”
Alla
battuta di Domenico abbassai lo sguardo, preoccupato…
… oh cazzo! Era vero!
Avevo
fatto più di cinquanta firme sullo stesso documento
macchiandolo irrimediabilmente! Ora mi toccava riscrivere quel rapporto
tutto
da capo e ristamparlo un’altra volta!
Ci avevo messo più di
mezz’ora a compilarlo… e ne avrei passata
un’altra per rifarlo!
“A cosa stavi pensando,
collega?” continuò a prendermi
in giro
Crilin, cercando di trattenere le risate.
“Cosa vi avevo detto?
Non appena si pronuncia il nome Chi… puff!
Il suo cervello va in palla!” lo
seguì a ruota Claudia, mentre Wataru
indicò il mio viso color bordeaux in preda agli spasmi delle
risate.
Non
lo facevano con
cattiveria, compresi. Il mio momento di distrazione, per loro, era un
modo di
dimostrarmi ‘umano’, proprio come mi aveva detto la
mia amica, perché ormai di
questo potevo essere certo. Loro erano miei amici e stavano
cercando di
sbloccarmi e rendermi più partecipe delle loro
vite, e di questo non potevo che
essere grato a tutti loro.
“RIPRENDETE A
LAVORARE!”
Tutti
si zittirono non appena sentirono la voce
dell’ispettore Sato, la quale riuscì, con mio
grande
sollievo, a riportare
l’ordine. La donna entrò dentro
l’ufficio e mi indicò rapidamente con un dito.
“Agente Kog! Mi segua
immediatamente!
L’ispettore Shiratori ha chiesto espressamente il tuo aiuto
per
un’emergenza! Un momento… ma
che hai
combinato a quel documento?!”
“Mi perdoni,
ispettore… qualcuno non lascia
lavorare
in pace i suoi colleghi!” affermai io con
imbarazzo ed irritazione,
squadrando malamente i miei amici, i quali continuarono a trattenersi
dallo
sghignazzare davanti al loro superiore.
Mi sarei vendicato
molto presto di loro!
“Ci penserai una volta
conclusa la nostra caccia!” mi
rimproverò
lei, intimandomi di seguirla “Ora
non
abbiamo tempo da perdere! Usiamo il tuo mezzo, così ci
metteremo meno tempo… ti
spiegherò i dettagli durante il tragitto!”
Sorpreso,
la seguii rapidamente, chiudendomi la porta alle
spalle e raggiungendola di corsa.
Era molto scossa ed
agitata… non doveva trattarsi di un caso qualunque!
Un’altra persona tagliata
in due, forse?
“Di quale emergenza si
tratta?” le domandai io dopo aver
raggiunto l’uscita, recuperando la capsula del mio mezzo di
trasporto dalla
tasca “Un
omicidio?”
“No, ma se non ci
sbrighiamo, potrebbe esserci una strage! Junzo
Yoshida, 46 anni, pregiudicato, è riuscito ad evadere dalla
prigione di Tokyo
ed ha rapito tre persone senza lasciare alcuna traccia della sua
presenza.
Il tuo compito è quello di salvare tutti e tre i membri di
quella famiglia,
oltre che catturare quell’uomo prima che commetta qualche
altra stupidaggine!”
“C’è
altro da sapere?” le domandai io
attivando la capsula,
salendo sul sedile anteriore del mio motore subito dopo la sua
apparizione,
mentre l’agente Sato andò a posizionarsi dietro di
me cingendomi velocemente la
vita.
Percepii un tremolio
nelle sue braccia… non era imbarazzo, compresi
immediatamente… lei non mi aveva
raccontato tutto!
“Sì,
purtroppo…” mi
rivelò lei, affranta “…
una delle persone rapite è la
sua figlia biologica, di soli sette anni.Quell’uomo, un anno
fa, uccise sua moglie e provò a fare lo stesso
anche con la piccola. Lo arrestammo subito dopo aver ricevuto una
chiamata dai
vicini di casa che avevano sentito delle urla. Tu
conosci bene questa bambina… è Ayumi Yoshida!”
[Mani
sulla Città – SQUADRA ANTIMAFIA]
Stavo
per mettere in moto, ma quella rivelazione mi lasciò
letteralmente
senza parole.
Ayumi…
… la bambina
rapita era Ayumi?!
“SI REGGA FORTE A ME,
ISPETTORE! DOVRO’ VOLARE ALLA MASSIMA ALTEZZA PER
RAGGIUNGERE LA SCENA DEL
CRIMINE!”
Un
secondo dopo, la mia moto si era alzata fino a dieci
metri di altezza, dopodiché partì alla massima
velocità in direzione della casa
di Ayumi…
… nel mentre,
continuai a sentire il racconto dell’ispettrice Miwako.
Ayumi
era stata adottata. I suoi vecchi genitori avevano
avuto un brutto rapporto tra di loro, culminato con la morte della
madre della
piccola per mano di suo padre, questo Junzo. Quest’ultimo,
poi, era riuscito ad
evadere dal carcere, e il primo gesto che aveva compiuto era stato
quello di
rapire sua figlia ed i suoi nuovi genitori. Gesto molto stupido, pensai
io, per
due semplici motivi.
Primo… se fossi
evaso da una prigione, la mia prima mossa sarebbe stata quella di
sparire e
celare completamente le mie tracce. In questo modo, sarebbe stato
più difficile
essere rintracciato. Poi avrei cercato un modo per fuggire dal
Giappone, anche
illegalmente. I metodi per farlo non mancavano. Tanti pescatori
giapponesi, ad
esempio, assumevano barboni dalle strade per andare illegalmente a
cacciare
balene e cetacei di grossa taglia. In cambio, ogni lavoratore riceveva
un
grosso guadagno utile ad acquistare dei documenti falsi per poter
raggiungere
un paese fuori dalla giurisdizione giapponese. Ne avevamo arrestati
molti, in
quel mese.
Secondo… Ayumi non
era più la bambina debole e timida che Junzo credeva. Se la
piccola avesse
visto i suoi genitori in pericolo, sarebbe intervenuta immediatamente
in loro
soccorso e li avrebbe salvati sicuramente mettendolo facilmente al
tappeto.
La
domanda che più di tutte, però, rimbombava nella
mia
mente era questa…
… perché Ayumi si era
lasciata catturare così facilmente sapendo quanto il suo
padre biologico fosse
pericoloso? Perché gettarsi tra le spire della serpe di sua
spontanea volontà?
C’era qualcosa
che non sapevamo ancora…
Raggiungemmo
la casa di Ayumi in meno di dieci minuti.
L’ispettore, dopo aver fatto atterrare il mio mezzo, scese
agilmente da esso
senza alcuna fatica mentre io riattivai la capsula, rimpicciolendo la
moto e
richiudendola in essa.
Dopo
aver messo il piccolo oggetto dentro la tasca,
cominciai ad osservarmi attorno, e riconobbi mio padre, Ai ed il
piccolo Conan,
alias Shinichi. Mi si spezzò il cuore quando vidi la mia
sorellina adottiva in
preda ai singhiozzi, consolata dal dottor Agasa, mentre Conan stava
già
parlando con altri due individui, di cui uno molto familiare.
Quest’ultimo era
l’ispettore Ninzaburo Shiratori, conosciuto durante il mio
primo giorno di
lavoro, mentre la seconda era molto somigliante a Miwako. Wataru mi
aveva già
raccontato di lei, se non sbaglio…
… ma certo! Era Sumiko
Kobayashi, la maestra delle elementari della quale
l’ispettore Shiratori si era
innamorato.
Essendo
tutti i suoi alunni, gli unici tre che le erano
rimasti, fuori dalla scuola, intuii si trovasse lì
preoccupata come gli altri
per le sorti di Ayumi. Era comprensibile, d’altronde. Da
quello che ci avevano
raccontato, Sumiko quel giorno era a riposo in casa. La sua
accompagnatrice
tirocinante era morta nell’esplosione e lei si sentiva
immensamente in colpa
per non essere stata presente e per non essere riuscita a proteggere i
suoi
alunni.
“Sei arrivata, Miwako!”
la ringraziò subito Ninzaburo,
sbrigandosi a raccontarci “Il dottor
Agasa era venuto assieme ai due bambini in questa casa, temendo fosse
successo
qualcosa di grave alla piccola Ayumi ed alla sua famiglia. Sono
riusciti a
forzare la porta e ad entrare, ma della famiglia Yamanaka non vi era
più
traccia!”
“SIETE ENTRATI
LI’ DENTRO SENZA ASPETTARCI!?”
gridò furibonda
l’ispettrice a mio padre e ai due bambini “IL
RAPITORE POTEVA ANCORA ESSERE DENTRO LA CASA… POTEVATE
METTERE IN PERICOLO GLI
OSTAGGI!”
“Calmati, Miwako!”
la rimproverai io con fermezza “Se
lo
hanno fatto è perché probabilmente non hanno
percepito delle aure all’interno
della casa, e hanno temuto il peggio vedendo l’auto dei
proprietari ancora
parcheggiata nel giardino. E’
così, Ai?”
La
piccola annuii tremando, confermando la mia teoria. Lei
era l’unica, tra i tre, in grado di percepire le aure,
pertanto solo lei poteva
aver dato l’ordine di forzare la porta.
Tuttavia,
notai preoccupato, l’uscio era stato letteralmente
abbattuto come fosse fatto di carta pesta, segno che Ai, in quel
frangente, non
fosse stata completamente lucida.
Male… dovevo fare
attenzione ai suoi gesti o ci saremmo trovati di fronte ad un caso
simile a
quello di Ran Mori… e non avevamo bisogno di altre morti
accidentali in quel
momento!
[Itachi’s
Theme – NARUTO]
“Cosa sappiamo di
quest’uomo?” domandai io alla
maestra
Kobayashi “Signorina… lei
conosceva bene
i vecchi genitori di Ayumi Yoshida?Potrebbe descriverci la precedente
situazione familiare della piccola?”
“Sì, purtroppo… li
conoscevo fin troppo bene…”
ammise Sumiko, in preda al disgusto “…
qualche anno fa, ci fu un grave incidente aziendale che
causò un enorme perdita
di denaro, e Junzo fu accusato di
aver
provocato lui l’errore più colossale.
Venne licenziato senza dargli il
tempo di discolparsi e da quel giorno lui prese una bruttissima
strada. Divenne un alcolizzato ed
iniziò ad abusare
violentemente e sessualmente di sua moglie, la signorina Kiyoko Maeda.
Anche
Ayumi, purtroppo, ha subito delle violenze… lei,
per fortuna, non sembra
ricordarsi delle schifezze che lui le ha… porco…”
“La prego, signorina
Kobayashi… so
che è difficile, ma le chiedo di non fermarsi a giudicare e
di
continuare il suo racconto!” la invitai io,
gentilmente ma con fermezza “Solo
così potremo dare una mano ad Ayumi!”
“Sì, mi scusi… mi
viene la nausea solo a pensarci… è
stato
per questo motivo che sua madre, una sera di un anno fa, ha portato la
bambina
dentro la casa dei vicini, mentre lei affrontò verbalmente
Junzo per comunicargli
la decisione di divorziare da lui, togliendogli la
possibilità di vedere Ayumi
per sempre se non avesse ripreso in mano la sua vita. Povera
donna… la
polizia non fece in tempo a salvarla…”
“Venne trucidata
da centoventiquattro coltellate su tutto il corpo…”
mi rivelò Ninzaburo, lasciando che tutti noi mostrassimo
tutto il nostro orrore
nei nostri volti.
Perciò avevamo a che
fare con un pazzo, alcolizzato, porco e pedofilo assassino…
ed io che speravo
di aver terminato i casi speciali per quel periodo…
“Junzo ha un conto in
sospeso con sua figlia, a mio modo di vedere… ecco
perché si è diretto subito qui!Un gesto stupido, se desidera anche mantenere
la sua nuova libertà!”
compresi io, chiedendo poi a mio padre e Conan “… quando avete incominciato a
preoccuparvi delle condizioni di Ayumi?”
“Di
solito lei viene sempre accompagnata a casa mia dai suoi genitori,
perciò è sempre puntuale… è
normale che sia nato in noi un sospetto, nel momento in cui si
è fatto tardi!”
mi racconto mio padre, pulendosi i suoi occhiali ed asciugandosi la
fronte
imperlata di sudore “Inoltre
Ayumi ha mandato un messaggio sia a
Conan che ad Ai.
Diceva–
Non cercatemi… o lui ucciderà i miei genitori!
–”
Altri
tasselli incominciarono ad incastrarsi perfettamente
nella mia mente.
Ecco per quale motivo
la piccola non aveva opposto resistenza. Junzo aveva tra le mani la
vita dei
suoi genitori adottivi e lei non voleva mettere in pericolo nessuno,
anche se
questo l’avrebbe portata davanti alla forca.
Decisi
immediatamente di attivare il Biological Traces.
Sicuramente sarei riuscito a tracciare l’aura di Ayumi grazie
ad esso, dato che
era abbastanza elevata per una bambina della sua età.
Più rapidamente agivamo,
più possibilità avevamo di risolvere quel caso in
breve tempo e col migliore
risultato.
Incominciai
seriamente a preoccuparmi quando mi resi conto
che le tracce di Ayumi terminavano all’interno della sua
casa…
… erano tracce molto
attive e frenetiche, ma non vi era morte in essa… lei aveva
azzerato la sua
aura di proposito, durante il suo sequestro e quello della sua
famiglia.
Inoltre,
con mio grandissimo orrore, scoprii una traccia
dall’aura sconosciuta ma molto elevata… troppo
elevata per una bambina come
Ayumi!
Dove
avevo già visto delle tracce simili?
Un
dubbio inquietante iniziò a formarsi nella mia
mente…
… o mio
Dio… se
davvero stava accadendo ciò che temevo…
[Crimson
Flames – NARUTO]
“Ispettore!”
mi voltai subito verso Ninzaburo, chiedendogli
perentorio “Come
ha fatto, il ricercato, a fuggire dalla prigione? Si è fatto aiutare da alcuni complici?”
L’uomo
abbassò lo sguardo, imbarazzato, prima di ammettere.
“Tu puoi crederci o
meno… ma ha letteralmente
distrutto
tutto ciò che gli si parava davanti, dalle sbarre della
cella ai muri… solo con
la mera forza fisica!Nemmeno
le
pallottole gli hanno fatto nulla!”
“Cazzo… mi
spiegate come diavolo siete riusciti ad
arrestare un mostro del genere?” gli
domandai io preoccupato.
“Si è consegnato
da solo…” mi rispose Miwako,
leggermente scossa
“… mi ricordo ancora quel
giorno… non
riuscendo a trovare la bambina, ha deciso di lasciarsi catturare senza
opporre
resistenza. Non hai idea di quali
oscenità si era messo a urlare nei confronti di quella
povera bambina… è stato
condannato all’ergastolo immediatamente!”
“Oh merda…”
esclamai io mettendomi le mani in testa “…
quel bastardo sapeva di poter fuggire
quando e come voleva!Non
è uno sprovveduto… vi ha letteralmente
preso per il culo!Miwako! Ninzaburo!Questa
non è una situazione risolvibile dalla polizia ordinaria!Da
questo momento ci penserò io!”
“CHE?! STAI
SCHERZANDO?!” mi urlò inviperita
l’ispettore, beccandosi un’occhiataccia
da parte mia.
“Affatto! Quell’uomo
è in grado di utilizzare il KI
come me… ergo, è in grado di percepire
il nostro arrivo a qualunque
distanza, e non saremmo mai in grado di salvare gli ostaggi
perché ci
anticiperebbe in ogni momento! Miwako!
Seguimi! Devo parlare con te in privato!”
La
donna mi guardò sorpresa, prima di avvicinarsi e parlare
con me, lontana da occhi indiscreti. Se le mie ipotesi erano corrette,
Junzo
aveva ingerito qualcosa di rarissimo, una droga dal costo molto
elevato, che lo
aveva reso un uomo dalla forza sovrumana. Ne avevo affrontati a
migliaia,
durante la mia infiltrazione alla Tele-Information, di questi tizi e,
se presi
sottogamba, potevano diventare una seria minaccia per tutto
ciò che gli si
parava intorno. Avevo già avuto dei sospetti mentre mi
trovavo all'accademia di Mr. Satan, dubbi che erano diventati certezze.
Orripilato, dovevo constatare che qualcuno aveva deciso di rimettere in
giro quella roba disgustosa...
... e forse quella persona la
conoscevo molto bene!
Per
questo avevo già ideato una strategia, ed intendevo
chiedere il permesso a Miwako per attuarla.
“Che intenzioni hai, agente
Kog?!” mi sussurrò
agitatissima
l’ispettrice Sato.
“Ho intenzione di
utilizzare i Cyborg Corporation!” le
spiegai
io, convinto della mia scelta “A
differenza nostra, loro non possono essere percepiti in alcun modo, di
conseguenza sapranno avvicinarsi al rapitore ed agli ostaggi senza
metterli in
pericolo. A differenza degli altri
poliziotti, inoltre, solo io e Crilin sappiamo azzerare il nostro KI,
perciò
siamo gli unici in grado di svolgere una missione simile assieme ai
cyborg.
Quello che ti serve sapere è molto semplice da comprendere. Se un poliziotto senza alcuna esperienza
nel campo della lotta prova ad avvicinarsi a quel tizio…
quello perderà il
controllo della sua energia spirituale, causando un autentico disastro!”
“Ne parli come se fosse in
grado di radere al suolo l’intera Tokyo!”
mi fece notare lei offesa…
… sbiancando
improvvisamente quando si rese conto che non l’avevo
contraddetta come pensava.
“Stai… stai
scherzando, Simon?Tokyo potrebbe
essere in pericolo?”
“Sì…purtroppo. Temo
che Junzo abbia assunto una sostanza dopante rarissima, in grado di
potenziare
la sua aura, il cui nome è KI-Power. Tuttavia, questa ha un
punto debole…”
le spiegai io, preoccupato “… se colui che l’assume
subisse uno sbalzo
d’umore, non sarebbe in grado di controllare alla perfezione
il suo KI. Nel migliore
dei casi, si comporterebbe
come è accaduto in prigione, ovvero distruggerebbe tutto
ciò che gli si
parerebbe davanti. Nel peggiore dei
casi… il suo corpo si auto-distruggerebbe, polverizzando
tutto ciò che ha
intorno come se fosse scoppiata una bomba!”
Miwako
si mise una mano davanti, orripilata davanti a quella
rivelazione.
“Una bomba… c’è
una bomba dentro il corpo di
quell’uomo…”
“In parole spicciole… sì…è quello che sto cercando di dirti!”
confermai io, spiegandole
ancora meglio “Quest’uomo,
da quello che
ho compreso, non ha mai ricevuto delle lezioni di arti marziali. Di conseguenza, le possibilità che la
sua
aura impazzisca improvvisamente sono troppo alte! Non
possiamo agire con
dei semplici poliziotti, ispettore Sato… non con mine
vaganti di questo genere,
molto più pericolose di un clan Yakuza! Se
non ci muoviamo in fretta, ci sarà una tragedia perfino
peggiore di quella
della Scuola Elementare Teitan! Ho bisogno del suo permesso
per agire in
piena libertà… così da poter salvare
l’intera città!”
La
donna abbassò lo sguardo, scossa da tutte quelle
rivelazioni. Era tesa da tutto quello che le stava capitando in quel
periodo,
lo sentivo, ed aveva paura di fare la scelta sbagliata.
“Stai tranquilla,
Miwako… non possiamo essere
più
organizzati di così!” la
tranquillizzai io, alzando il mio pollice
all’insù e poggiando una mano sulla sua spalla
“Salverò tutti gli
ostaggi ed impedirò la strage… fidati
della sezione Anti-Mafia!”
Davanti
a quelle parole, l’ispettore emise un lungo
sospiro, prima di darmi la risposta che attendevo.
“Non farmi pentire
della mia fiducia, Simon…” mi disse lei
con falsa fermezza, allontanandosi
da me “… avete carta
bianca!”
Annuii
con grinta, raggiungendo di nuovo tutti gli altri.
Miwako andò a parlare direttamente con l’ispettore
Ninzaburo, dandogli conferma
del mio comando in quest’operazione di salvataggio.
Improvvisamente,
però, Ai mi gettò singhiozzante le braccia
al collo facendomi una richiesta molto particolare.
“Simon… ti prego… permettimi di partecipare…”
“No!” ordinai
perentorio alla ragazzina, lasciandola sbigottita sul posto “Non puoi venire con me e non ascolterò
alcuna motivazione. Se quell’uomo
dovesse percepire anche solo un briciolo di aura all’interno
del tuo corpo,
accadrebbe il finimondo! Se proprio volete esserci
d’aiuto, chiamate
Goku-Sensei e ditegli di andare immediatamente da Crilin!”
“Ma… Simon…
io posso…”
“No, Ai… quest’uomo
è
molto più forte di Ayumi… e
tu non sei
lucida a sufficienza per aiutarci!” la
rimproverai io con fermezza,
nonostante le sue lacrime, senza alcuna pietà, cercando di
farla ragionare “Non sei pronta per
un’azione di polizia
simile… rischi di commettere lo
stesso
errore di Ran, peggiorando la situazione! Rimani insieme a
mio padre e
all’ispettore Shiratori… e
vedi di non
fare stupidaggini! Basta un solo errore… ed Ayumi
farà la stessa fine di
Mitsuiko e Genta! Serve gente esperta per
quest’operazione di salvataggio…
mi capisci, vero?”
La
bambina abbassò lo sguardo, affranta e distrutta, prima
di scendere dal mio petto e raggiungere di nuovo mio padre, riprendendo
a
piangere.
Sapevo
di essere stato molto duro con lei, ma non potevo
comportarmi diversamente. Quella non era la situazione adatta per fare
l’eroina.
Nel
frattempo, però, io avevo lanciato uno sguardo verso
Conan, indicandomi la nuca. Il piccolo capì al volo il
messaggio, e nonostante
la sua sorpresa, annuì.
Recuperai
immediatamente il mio cellulare, digitando un
numero sul mio telefono.
Era l’ora di far
tornare in azione la Sezione Anti-Mafia… provando sul campo
i
nostri nuovi
amici!
“Pronto? Sono Simon! Dì ai
Cyborg di prepararsi e di raggiungermi immediatamente! E’ una
situazione di
emergenza!”
***
JUZO
[Kira’s
Theme – DEATH NOTE]
“Questi
sarebbero i nostri costumi
da battaglia? Non sono troppo… strambi?”
Era
mattina presto, e ci eravamo svegliati tutti insieme
alla stessa ora, come orologi svizzeri. Dopo esserci vestiti e
cambiati,
avevamo deciso di fare colazione con il cibo presente dentro al
frigorifero
della nostra gigantesca stanza. Non avevamo realmente bisogno di
mangiare,
possedendo una batteria nucleare all’interno del nostro
cervello, ma la cena
della sera precedente ci era piaciuta molto, e volevamo ricopiare la
stessa
atmosfera di allegria provata in quei momenti.
Ci
riuscimmo, e ciò non fece altro che sollevare ancora di
più il nostro morale.
Bulma
era entrata proprio mentre avevamo terminato di
sparecchiare e lavare le posate, e portava un’intera
confezione di capsule tra
le sue mani.
Quando
le attivò, sul tavolo apparvero delle armature molto
particolari, che noi provammo senza perdere nemmeno un secondo. Si
indossavano
dalla parte superiore del corpo e possedevano due grosse spalliere.
Erano
estremamente resistenti ed elastiche, in grado di sopportare anche uno
sforzo
sovrumano.
Oltre
a queste, tuttavia, Bulma ci aveva dato un elmo da
inserire sopra le nostre teste.
“Ho preso spunto dagli
abiti che indossava Vegeta qualche anno fa… ma
i vostri sono molto più adatti al combattimento!”
ci spiegò
la scienziata contenta “L’elmo, invece, è un prodotto
tecnologico di
altissimo livello in grado di facilitare la comunicazione durante le
battaglie
più movimentate…”
Qualche
minuto dopo, tutti avevamo addosso i nostri costumi
da battaglia. E devo essere sincero…
… non calzavano
affatto male!
Io
avevo un costume blu, Bikini uno verde, James uno rosso,
Victoria uno giallo, Edward uno viola, Akemi uno rosa e C-16 uno
arancione.
Noi
maschi ci sentivamo elettrizzati. Ora ci sentivamo
davvero dei super eroi come quelli dei fumetti!
Le
ragazze erano molto più scettiche, ed il motivo era
abbastanza
ovvio.
“Sembriamo
i Power Ranger… non so
se è una cosa positiva o meno…” ammise Bikini, leggermente
imbarazzata.
“E’
troppo aderente… si vede
tutto!”
si vergognò subito Akemi, coprendosi il prorompente seno.
“Non
è una cosa negativa, Akemi…
io credo ti stia divinamente!” affermò James con
convinzione, prima
di beccarsi una tirata d’orecchi da parte di Victoria.
“Lo dici
solo perché la trovi
provocante, non è vero?! Schifoso maiale…”
“Perché
te la prendi sempre con
me?!”
la rimproverò subito James, offeso “Non le ho
chiesto
mica di toccare le sue tette! Non sono un maniaco!”
“Io credo
sia perché ha un
complesso di inferiorità con le altre ragazze…”
provò ad
ipotizzare
Edward, indicando il petto della bionda compagna con il suo ossuto dito.
Ovviamente
questa perse letteralmente la testa, ormai colta
sul fatto. In effetti tra le altre, Victoria era quella con il seno
più
piccolo.
“NON
E’ ASSOLUTAMENTE VERO!”
“Ora basta!” ci
rimproverò tutti C-16, richiamando l’ordine
“Sentiamo
cos’ha da dire Bulma!”
Tutti
ci voltammo verso la scienziata, la quale si sbrigò
subito a rassicurare le nostre tre simili.
“Non disperatevi! Potete
aggiornare il vostro out-fit quando
e come volete, purché il costume base rimanga questo!
Inoltre li ho fatti tutti
di colore diverso per potervi distinguere tra di voi…
anche se credo non ce
ne sia affatto bisogno!” ammise lei, ricordandosi
delle nostre interfacce
personalizzate “E’
tutto! Vi auguro una
buona giorn… scusate!”
L’esclamazione
di Bulma fu a causa del suo cellulare che
aveva incominciato a squillare improvvisamente. Tutti noi ci allarmammo
quando
le nostre onde elettromagnetiche riconobbero il numero di Simon Kog, il
Questore dell’Antimafia giapponese, nonché mio
padrone.
“Simon! Stavo
giusto parlando con… un momento!
COSA HAI
DETTO?! AYUMI E’ STATA RAPITA?! HAI BISOGNO DEI CYBORG
ADESSO?!”
“Lo
raggiungiamo subito!”
esclamai io, ricevendo il consenso da parte di tutti gli altri miei
compagni
che si infilarono immediatamente il casco, uscendo dalla stanza senza
aspettare
un ordine da parte di Bulma.
Un
minuto dopo, eravamo già in volo verso il nostro
superiore dopo aver lasciato la nostra casa.
Non
c’era stato un attimo di pausa. Era partito tutto col
botto!
“Junzo Yoshida, 46 anni, è evaso oggi dal
carcere di Tokyo!”iniziò a
elencarci la missione il
nostro server di base, ovvero C-16, il quale aveva ricevuto le
informazioni
necessarie direttamente dai computer della nostra creatrice“Dopo
essere fuggito, ha raggiunto una casa nel quartiere di Beika e ha
rapito tre
persone. Ayumi Yoshida, 7 anni. Sasuke Yamanaka, 46 anni. Sakura Hyuga,
39
anni. Gli obiettivi della nostra missione sono catturare il ricercato e
salvare
la vita dei sequestrati.NON SONO
AMMESSI ERRORI! IL FALLIMENTO NON E’ CONTEMPLATO NEI NOSTRI
CODICI! MUOVIAMOCI!”
Aumentammo
la velocità di volo, pronti a dare man forte per
la buona riuscita della missione.
Atterrammo
non appena percepimmo l’aura del nostro
comandante, nei pressi di una villetta in periferia, davanti alla quale
poggiammo
i piedi.
[Sotto
Copertura – SQUADRA ANTIMAFIA]
“Siete
davvero voi?”
ci chiese lui raggiungendoci, sorpreso, e
squadrandoci da capo a piedi “Bulma ha
fatto davvero un buon lavoro!I
miei complimenti per il travestimento!”
“Non anche
lei! La prego, signore!”
lo supplicò
Akemi ancora imbarazzatissima.
“Signore!”
gli chiesi io,
cercando di spostare la
conversazione sulla nostra prima missione “Abbiamo
ricevuto tutte le
informazioni necessarie grazie ai server della nostra creatrice, Bulma.
Le ho mandato lo stesso rapporto attraverso l’interfaccia
grafica, a noi solo
visibile…”
“Ottimo lavoro, Blu!”
mi rispose lui con il pollice all’insù.
Intuimmo
ci avrebbe chiamato per colore del travestimento
dato che, in lontananza, vi stavano sia il padroncino Conan che altre
persone
completamente sconosciute. Non potevamo dar loro indizi, o i nostri
veri nomi
sarebbero usciti fuori e sarebbe stata una catastrofe.
“Dobbiamo sapere altro?”
gli chiese C-16,
preoccupato.
“Purtroppo
sì… Junzo ha assunto una sostanza chiamata KI
Power, in grado
di alterare pericolosamente l’aura all’interno del
suo corpo.
Non possiamo semplicemente salvare i
prigionieri… dobbiamo catturarlo
senza
fargli perdere il controllo della sua energia spirituale!” ci spiegò
perentorio Simon, prima di ordinarmi “BLU!
Tu verrai con me, e seguiremo le
tracce di KI lasciate da quest’uomo e dalla famiglia
rapita… voi seguiteci
dall’alto ed attendete un segnale da parte nostra!”
“Qualcuno
di voi sa cosa sia
questo KI Power?” domandò Edward a
tutti noi.
“Io
sì… e non vi
piacerà scoprirlo!” ci
rispose agitato C-16, obbedendo istantaneamente all’ordine di
Simon “Facciamo
come ci ha detto il questore! Adesso vi spiegherò i dettagli!”
Quando
tutti si allontanarono in volo, io seguii velocemente
il mio padrone vicino alla villa. Tutti i presenti si voltarono verso
di me,
cercando di capire chi fossi.
Due
di questi, Conan e l’ispettore Sato, non insistettero
più di tanto. Gli altri, invece, rimasero sorpresi dalla mia
presenza. Grazie
ai dati della memoria in comune col mio padrone, potetti riconoscerli.
Rimasi
molto sorpreso dal modo in cui la piccola Ai mi
stesse fissando. Sicuramente, mi resi conto, stava cercando di
percepire il mio
KI ed il suo sguardo di frustrazione confermò la mia
ipotesi.
Sfruttando
le conoscenze mentali che avevo acquisito la sera
prima dalla nostra connessione, improvvisamente, compresi
ciò che il mio
padrone volesse fare, e provai a copiare il Biological Traces.
Simon
se ne rese conto, e mi lanciò un sorriso soddisfatto.
Lo seguii a ruota quando mi resi conto di esserci riuscito, anche se
solo in
parte.
“Cosa
percepisci, Blu?”
“Vedo tre tracce, di
diverso
colore, di cui una molto forte… devono appartenere a Junzo
Yoshida, Sasuke
Yamanaka e Sakura Hyuga, e l’aura più potente
appartiene senz’altro al primo!”
cominciai a descrivergli io, cominciando a sfruttare anche le scansioni
gentilmente concessemi dai software presenti nel casco “…
percepisco anche
un’altra energia vitale, la quale però ha celato
la sua aura. Deve trattarsi
della piccola Ayumi Yoshida, figlia biologica del ricercato. Non si
sono
allontanati a piedi ma con un furgone, il cui serbatoio
dell’olio è rotto, a
giudicare dalla scia lasciata vicino all’ingresso della loro
casa…”
gli indicai
immediatamente la scia liberata dal mezzo “…
un modo molto
semplice per scoprire di che macchina si tratta sarebbe quello di
informare la
centrale di polizia e domandare loro se qualche mezzo penitenziario sia
stato
rubato durante l’evasione del detenuto!”
“Gli
ispettori se ne occuperanno subito ed informeranno il sottoscritto...”
mi rassicurò lui, facendo un cenno ai suoi superiori della
polizia. Questi
chiesero a tutti gli altri presenti di entrare nelle macchine
dell’ispettore
Shiratori e della maestra Kobayashi, per seguirli in centrale
“…
ora la prima cosa da fare sarà quella di
seguire queste tracce e raggiungere i nostri obiettivi! Dì
ai tuoi compagni di starci dietro e di non perderci di vista!”
[Kakuzu
– NARUTO]
“Ricevuto!”
Simon
riattivò la capsula del suo motore e salì sopra
al suo
mezzo. Azzerò la sua aura, così che Junzo non
potesse percepirla. Infine si
alzò da terra, seguito da me in volo, e partii alla massima
velocità.
Rimasi
letteralmente sbalordito dalla facilità con la quale
riusciva a stare dietro quelle flebili tracce di aura, nonostante
viaggiasse a
più di duecento chilometri orari e ad un’altezza
di dieci metri sopra la
strada.
Nel
frattempo, io e gli altri cyborg eravamo in contatto tra
di noi.
“Avete ascoltato
ciò che ha detto
Simon?”
“Sì.
E’ un vero mostro…”
affermò con
rabbia James, non appena raggiunsi tutti quanti “…
e pensare che potrebbe perfino distruggere l’intera Tokyo se
perdesse il lume
della ragione!”
Era
vero. Il KI Power, assimilato da un uomo incapace di
controllare la sua aura, era in grado di trasformarlo in una
potentissima bomba
ad orologeria. Semmai qualcuno avesse osato recuperare gli ostaggi da
sotto il
suo naso, la sua reazione folle lo avrebbe portato ad una morte orrenda
ed
istantanea, esplodendo con la potenza di un missile da guerra!
“Juzo!” mi
parlò Simon attraverso l’interfaccia grafica da
noi
condivisa “Gli
ispettori mi hanno appena
dato una risposta! Sembra che il
detenuto abbia rapinato un furgoncino della polizia penitenziaria! Ci
hanno
anche inviato la targa! Comunicalo anche agli altri!”
“Perfetto!
Li informo tutti!”
lo ringraziai io
mandando un messaggio a C-16, il quale lo inoltrò anche agli
altri.
Qualche
secondo dopo, Simon mi fece ancora segno di raggiungerlo
ed aumentò la sua velocità, mentre io lo seguii a
ruota separandomi dagli altri
e cercando di non perdere il passo.
Improvvisamente,
però, iniziò a rallentare. Intuii subito il
motivo per il quale lo avesse fatto. Percepivo l’aura di
Junzo Yoshida a meno
di cinquecento metri di distanza da noi.
“Da questo momento ci
muoveremo con cautela… Juzo! Sali
sulla
moto, scendiamo a terra!”
Obbedii
istantaneamente, mentre il mio padrone ritornò
sull’asfalto per riprendere a guidare in maniera composta.
“Ragazzi!
Riuscite a vederlo?”
chiesi ai miei amici attraverso il casco.
“Lo abbiamo
individuato! E’
proprio sotto ai nostri piedi!” mi avvisò
Victoria, elettrizzata “Adesso
proviamo a collegarci a qualche strumento elettronico per recepire
quello che
stanno dicendo!”
“Inviatemi
la frequenza non appena
avrete concluso!”
Cinque
secondi dopo, incominciai a sentire la voce di Junzo
Yoshida dai miei auricolari, ed ordinai a Simon di attivare la sua
radio. Io
gli passai la giusta frequenza, grazie ai software del mio casco,
così potemmo
ascoltarlo entrambi.
Ciò
che udimmo ci fece venire i brividi per l’orrore…
[Caramelle –
PIERDAVIDE CARONE ft DEAR JACK]
Ciao, sono Marco
e dieci anni è la
mia età
Ho i capelli biondi e vado in quarta A
Tranne matematica a me piace studiare
Mio papà e mia mamma hanno un negozio alimentare
Ho una sorella
cinque anni più di
me
Ed un fratellino che sta per nascere
E non vedo l'ora che arrivi in fretta maggio
Che se farò il bravo potrò tenerlo in braccio
Il mio migliore
amico si chiama
Giosuè
Pensa che anche in classe siede vicino a me
Poi alla campanella voliamo come piume
E finché fa buio tiriamo sassi al fiume
Ieri pomeriggio
però lui si è
ammalato
E perciò alla fine da solo sono andato
E mentre giocavo uno strano sconosciuto
Prima mi ha guardato e poi si è avvicinato
E con fare
misterioso ma gentile
Si è seduto accanto a me sopra il pontile
E primache io prendessi un
sasso da tirare Lo strano
sconosciuto ha cominciato a dire
- Piccola puttanella…
avresti dovuto
sapere fin dall’inizio a ciò cui stavi andando
incontro non appena sparisti da
casa mia… lo sapeva anche la tua cara mammina…
quella troia succhia cazzi -
"Dammi la mano
bambino e vieni
nel bosco
No che non sono un estraneo, io ti conosco
Vengo dal tuo stesso posto"
Nel mio silenzio il
ricordo di cose
più belle Il colore delle
stelle, mentre prendi la mia pelle In cambio un
sorriso e due caramelle
- Nel momento in cui avete
deciso di
sfuggire al mio controllo da capo famiglia…
l’unica cosa che mi restava da fare
era ristabilire l’ordine! Ma no… quella puttana di
Kiyoko ha avuto perfino il
coraggio di minacciarmi, nonostante sapesse quello che le sarebbe
accaduto…
nonostante sapesse perfettamente chi fosse, tra noi tre, quello che
comandava…
non hai idea della soddisfazione che ho provato
nell’affondare quel coltello
dentro il suo corpo! -
Ciao, sono
Marica e ho fatto
quindici anni
Sono già un'adulta e ho fatto molti sbagli
Primo, mettermi con Luca invece che con Dario
Sì, forse è più bello ma troppo
autoritario
E
così per dispetto sono uscita con
le amiche
E dopo una per una a casa siam tornate
Che palle, casa mia è sempre l'ultima
In fondo a quella via buia e torbida
E come non
bastasse è anche
scoppiato il temporale
Ho fatto anche lo shampoo stamattina, porco cane
Perché da qualche tempo il mondo è un'agonia
Qualsiasi cosa faccia è sempre colpa mia
Fortuna che un signore
mi ha
offerto un passaggio Non l'ho mai
visto prima però mi sembra saggio La vita non
è un film, cosa vuoi che mi succeda E mentre penso
questo all'improvviso cambia strada
- Una…
due… tre… quattro… ad ogni coltellata sentivo il
suo sangue schizzare sui
miei vestiti e dentro la mia bocca… cinque…
sei… sette… otto… i suoi occhi si aprivano sempre
di più ed il suo urlo si
strozzava ad ogni nuovo affondo! Alla
fine gliene ho date cento venti quattro… e me le ricordo
tutte… l’orgasmo
che ho avuto rendendomi conto che non avrei più dovuto stare
a sentire le sue
lamentele! Tua madre ha fatto la fine degli animali esposti nella
macelleria e
non esiste paradiso o inferno che possa darle giustizia… lei
non meritava
alcuna giustizia! Sapeva quanto avevo sofferto ingiustamente a causa
dei miei
superiori al lavoro… nessuno aveva capito quanto mi
servissero quei soldi...
dovevo mantenere la mia famiglia e nessuno lo aveva compreso! Ma ora lo
capiranno… capiranno lo sbaglio che hanno commesso! -
"Dammi la mano
bambina e vieni
nel bosco,
no che non sono un estraneo, io ti conosco
Vengo dal tuo stesso posto"
Nel mio silenzio il ricordo di cose più belle
Il colore delle stelle, mentre prendi la mia pelle
In cambio un sorriso e due caramelle
Due caramelle
Per qualche secondo ci fu una interferenza, che ci impedì di
ascoltare una parte del suo discorso. Per fortuna, fummo in grado di
recuperare la frequenza radio. - Quando io e te ci
imbarcheremo
dentro quella nave, niente e nessuno potrà di nuovo
separarci… diventerai una
bellissima donna e procreerai tutti i figli che desidererò!
La tua vita sarà
meravigliosa, Ayumi… papà te lo promette!
–
Ti prego, fa' in
fretta ciò che
devi fare
Ti prego, fallo in fretta senza farmi male
Ti giuro, non avrò niente da raccontare
Però fa' in fretta così torno a respirare
Ti prego, fa' in fretta
ciò che
devi fare Ti prego, fallo
in fretta senza farmi male Ti giuro, non
avrò niente da raccontare Però
fa' in fretta così torno a respirare
-
Tu… tu mi prometti che non farai del
male ai miei genitori adottivi? Mi
prometti che li lascerai liberi non appena arriveremo al porto? –
- Oh,
ma certo, mio piccolo angelo… farò tutto quello che
desideri… fin quando
obbedirai ad ogni mio ordine! Perché tu sai… sai benissimo cosa
accadrà se farai arrabbiare un’altra volta il tuo
papà, vero?
Questa volta non si farà arrestare, no affatto! Stavolta tuo padre
ucciderà tutte le persone
che gli si pareranno davanti! Niente lo fermerà…
solo le tue lacrime di
scuse!
–
"Dammi la mano
bambino e vieni
nel bosco,
No che non sono un estraneo, io ti conosco
Vengo dal tuo stesso posto"
Nel mio silenzio il ricordo di cose più belle
Il colore delle stelle, mentre prendi la mia pelle
In cambio un sorriso e due caramelle
"Dammi la mano
bambina e vieni
nel bosco
No che non sono un estraneo, io ti conosco
Vengo dal tuo stesso posto"
Nel mio silenzio il ricordo di cose più belle
Il colore delle stelle, mentre prendi la mia pelle
In cambio un sorriso e due caramelle
Ti
prego, fa' in fretta ciò che devi fare
Ti prego, fallo in fretta senza farmi male
Ti giuro, non avrò niente da raccontare
Però fa' in fretta così torno a respirare
Nessuno
dei due si mise più a parlare, e per questo motivo
decidemmo di interrompere la comunicazione.
L’aura
di Simon faceva fatica a trattenersi. Era la prima
volta che percepivo dentro di me quel sentimento opprimente dentro al
mio
cuore. La nostra comunicazione stava laggando, a causa della sua
cocente furia.
Non l’avevo mai visto in quello stato.
“Juzo… raggiungi gli altri
e partite in direzione del porto… io
ho
bisogno di recuperare la mia lucidità!”
Feci
come mi aveva ordinato il padrone e mi mossi
rapidamente verso gli altri miei compagni, levitando in cielo e
lasciando
sbollire la sua rabbia.
Non
immaginavo avessimo di fronte un simile bastardo senza
cuore. Junzo stava cercando di sottomettere definitivamente sua figlia.
Se lei
si fosse arresa del tutto, non avremmo potuto fare niente per salvarla
da una
morte certa. Inutile affermare che non credemmo minimamente alle parole
di
quell’uomo…
… lui non avrebbe mai
risparmiato i genitori adottivi della bambina… li avrebbe
uccisi per sancire la
fine della felicità di Ayumi. Quei poveri innocenti, ai suoi
occhi, erano una
colpa che sua figlia doveva espiare.
Ora
più che mai, era necessario mantenere la calma, per
questo Simon aveva permesso al furgone rubato di distanziarlo. Il KI
Power,
infatti, permetteva a quell’uomo di sentire ogni nemico che
provava ad
avvicinarsi a lui. Nessun poliziotto poteva avvicinarsi, se non fosse
stato in
grado di azzerare la sua aura. Con il suo nervosismo, Simon avrebbe
potuto
incappare in un errore ed era abbastanza lucido da essersene reso
conto. Per
fortuna, lui era più che preparato per missioni del genere,
perciò riuscì in
breve tempo a calmarsi.
Crilin
e due altri tizi, i cui nomi erano Goku e Piccolo, lo
avevano raggiunto grazie ad una volante della centrale, e si erano
aggiunti
all’inseguimento assieme al mio padrone, il quale
iniziò a raccontare loro
quanto stesse avvenendo e ciò che Junzo aveva detto alla
loro piccola amica. I
due guerrieri, mi resi conto dalle loro funzioni vitali, non presero
affatto
bene le nuove novità.
Noi
cyborg eravamo fondamentali per la buona riuscita di
quella missione, poiché avevamo un vantaggio persino
maggiore rispetto ai
nostri padroni…
… la nostra aura
non
era percepibile in nessun modo, nemmeno col KI Power! Potevamo
attaccare Junzo
e salvare gli ostaggi quando e come volevamo. Dovevamo solo attendere
il
momento giusto!
“Combattere
contro di lui vicino
al porto limiterebbe i danni…” ci fece notare Victoria,
nervosa “…
ci basterebbe tirargli un colpo molto potente e spedirlo in direzione
dell’oceano! Lì non farebbe danno a nessuno
qualora dovesse esplodere…”
“Quella deve essere la nostra ultima alternativa!”
affermò
subito C-16 con fermezza “Il
nostro compito è quello di salvare gli ostaggi e
recuperare vivo il criminale! So bene quanto sia viscido
quell’uomo, Victoria,
ma gli ordini vanno rispettati!”
“…
ok! Non c’è bisogno di
scaldarsi tanto!” gli rispose la nostra compagna
da dietro il
costume giallo, leggermente contrariata ma ubbidiente.
Era
difficile non provare empatia per la madre di Ayumi, in
quel momento. Riuscivo a capire Victoria e i miei compagni, in questo.
Avevo
percepito l’affetto che il mio padrone provava ancora per la
sua, anche dopo
essere stata uccisa dai sicari della Tele-Information.
Junzo
aveva commesso un grande sbaglio. Kiyoko non era
sparita dai pensieri delle persone che le avevano voluto bene. Lui non
aveva
vinto quella battaglia…
…
e noi gli avremmo sbattuto in faccia l’amara
verità!
[Sasuke’s
Ninja Way – NARUTO]
“Siamo arrivati… incominciamo a scendere!”
All’ordine
di C-16, tutti noi scendemmo velocemente verso
terra, atterrando sopra al ponte di una nave ormeggiata ed ancora senza
equipaggio. Il porto era abbastanza trafficato, ma niente di troppo
esagerato.
Potevamo attaccare Junzo anche in mezzo a quella folla,
purché lo mettessimo
subito fuori combattimento.
“Ora dobbiamo trovare un buon nascondiglio prima che
arrivino tutti
quanti!” ci spiegò
immediatamente C-16 “Questa
nave non è in servizio oggi… potrebbe andar bene!
Qui nessuno ci noterà!”
“Mancano
soltanto loro…”
affermò Edward, controllando l’aura dei nostri
obiettivi “…
li percepisco a
meno di un quarto d’ora da qui…”
“Prepariamoci
adeguatamente! Tra
non molto Junzo scoprirà contro chi si è messo!”
esclamò
grintosa
Bikini, alzando il pugno all’insù.
“Sal…
salveremo quella bambina e
la sua famiglia…”
“Akemi!
Devi dirlo con più grinta!
Riprovaci!”
la rimproverò Victoria, altrettanto elettrizzata.
“Noi…
noi salveremo gli ostaggi!”
“Più
decisa, Akemi! Ancora più
decisa!” la
incitò James eccitato.
“PORCA
MISERIA! PRENDIAMO A CALCI
NEL CULO QUEL MAIALE DI JUNZO!”
Tutti
noi osservammo sconcertati la nostra amica Akemi, la
quale nascose il suo viso tra le mani, rossa di vergogna.
“Così
mi piaci!” la
incoraggiò tuttavia Victoria, tirandole una pacca sulla
schiena“Facciamogli
vedere chi è che comanda!”
“La nostra
prima missione sarà un
successo…” ci incoraggiò anche
Edward, usando però il suo tono
tetro.
Anche
lui sembrava essersi fatto trascinare dall’euforia.
Chi l’avrebbe mai detto?
“Siamo
pronti ad affrontare il
nostro primo lavoro come Cyborg della sezione Anti-Mafia?!” urlò
elettrizzato James, allungando la mano verso di noi “Gridiamo
in coro…
hip hip…”
“RECUPERATE
UN PO’ DI CONTEGNO!”
Tutti
i miei compagni si ammutolirono davanti alla sgridata
del nostro superiore C-16, il quale li squadrò
così minacciosamente da farli
diventare piccoli come bambini delle elementari, per la paura che
incusse.
In
effetti, i miei compagni stavano andando leggermente
oltre.
“C’è
in gioco la vita di tre
persone innocenti!” dissi a tutti loro,
comprendendo il loro punto
di vista “Capisco
vogliate entrare subito in azione dopo essere stati risvegliati ieri
sera… ma
trasformiamo questi pensieri positivi in concentrazione…
basta un solo errore e
delle persone rischiano di morire per colpa nostra! Festeggeremo solo a
missione terminata!”
“Questo
è un discorso
d’incoraggiamento, amico!” si complimentò con
me James, voltandosi
poi verso C-16 “Dove ci
conviene posizionarci?”
Il
Master-Server si voltò grato verso di me, prima di
indicare il ponte più alto della nave.
“Raggiungiamo il ponte di coperta!Da
lì avremo una visuale più ampia del
parcheggio… e potremo studiare
una posizione adeguata per quando Junzo giungerà
lì!”
Cinque
minuti dopo giungemmo nel punto indicato dal nostro
compagno. Nello stesso tempo sarebbero arrivati anche Junzo e gli
ostaggi.
“Li sento!
Sono a tre chilometri
di distanza da noi!” affermò Victoria,
percependo l’energia del
nostro obiettivo “Non ci
scapperà!”
“Ottimo…
sembra che vi siano soltanto tre parcheggi
liberi” iniziò ad
analizzare C-16, e noi trovammo conferma nelle sue
parole grazie alle scansioni fornite dai nostri software “L’entrata al parcheggio del porto
è elettronica… possiamo hackerarla per non far
entrare nessun altro al suo
interno!La
riattiveremo
solamente quando arriveranno Junzo con gli ostaggi!”
“Detto
fatto…” si mise
subito al lavoro Edward, il quale inviò un virus
all’interno del server-madre,
riuscendo a prendere il controllo dei dissuasori di traffico ed
alzandoli fino
alla loro massima altezza. Al loro fianco, un segnale luminoso verde si
tramutò
in rosso per indicare l’indisponibilità di
parcheggi.
Durante
quegli istanti, ognuno di noi ricevette una grafica
sulle postazioni più vantaggiose nelle quali nasconderci ed
agire più
rapidamente all’interno di quella zona di sosta, grazie ai
calcoli forniti dai
computer di Bulma la quale, sapevamo, stava osservando tutti i nostri
movimenti
per darci una mano nella riuscita del piano.
Dopo
pochi minuti, finalmente, riuscimmo a intravedere in
lontananza il furgoncino penitenziario rubato da Junzo, mentre si
avvicinava al
parcheggio del porto.
[Pain’s
Theme - NARUTO]
“Avviciniamoci lentamente, senza farci notare!”
ci ordinò
C-16,
incominciando a levitare lentamente verso il nostro obiettivo, mentre
Edward
riattivò i dissuasori facendoli tornare come prima.
Tutti
noi lo seguimmo, riuscendo a raggiungere le nostre
rispettive postazioni senza farci notare da nessuno, mentre osservammo
il
furgone entrare nel parcheggio dopo aver atteso
l’abbassamento dei dissuasori
elettrici. Il nostro obiettivo, tra tutti i parcheggi, scelse quello
più
centrale e nascosto dalla presenza delle altre auto. Ottimo se non ci
fosse
stato nessuno oltre a lui… ma fatale se ti trovavi
completamente circondato dai
tuoi inseguitori!
Provai
a percepire l’energia di Simon, ma non ci riuscii. Aveva
ancora l’aura azzerata, così come tutti i suoi
compagni di arti marziali.
Probabilmente avremmo dovuto cavarcela da soli.
La
mia attenzione venne spostata verso il furgone, dal quale
scese Junzo decisamente soddisfatto.
Dal
sedile del passeggero, invece, scese la piccola Ayumi,
il cui viso era a dir poco indecifrabile…
… il suo passato
l’aveva inghiottita ancora una volta... ma non riuscivo a
comprendere se lei
stesse cercando di uscirne o meno.
“Finalmente siamo
arrivati al porto! Ora dobbiamo soltanto
rubare uno Yacht e fuggire dal Giappone! L’America ci
aspetta, amore mio!”
Sgranai
gli occhi, orripilato, così come tutti i miei
compagni.
Quell’uomo era uscito
di senno?! Affrontare un viaggio del genere con una piccola barca in
mezzo
all’oceano?! Non ne sarebbero mai usciti vivi!
Perfino
C-16 era rimasto senza parole davanti
all’imbecillità di quel malato di mente. Non
poteva essere così stupido…
…
a meno che non stesse mentendo?
Quell’eventualità
mi colse ancora più alla sprovvista. Per
quale motivo un padre dovrebbe mentire alla propria figlia?
“Libera i miei
genitori adottivi! L’hai promesso!”
lo supplicò Ayumi, spezzando la sua maschera, mentre le
lacrime iniziavano a
scivolare lungo il suo viso.
“Non ce
n’è bisogno!” la
interruppe però Junzo, con fermezza “La
polizia rintraccerà subito il nostro
mezzo e verrà a recuperarli…”
“Permettimi almeno di
salutarli… o giuro che io non
verrò con
te!” impuntò però i
piedi la piccola bambina, cambiando improvvisamente
espressione e lasciandoci completamente a bocca aperta.
Sottomessa?!
Quella
bambina stava affrontando suo padre a viso aperto,
senza alcuna paura, mostrandogli che lei non era più la
Ayumi che lui
conosceva!
Di
questo, Junzo non sembrò ancora rendersi conto, dato che
ebbe un fremito di rabbia che riuscì a malapena a
controllare. Lui stava
cercando di accelerare i tempi, consapevole che la polizia lo avrebbe
rintracciato in pochi minuti.
L’improvviso
sorriso dolce dell’uomo, tuttavia, mi colse
improvvisamente di sorpresa.
“Ma certo, amore mio…
d’altronde
loro ti hanno voluto bene come una figlia… ti permetto dire
loro addio!
Prenditi tutto il tempo che desideri, piccola! Poi ricominceremo la
nostra
vita… insieme… per
sempre…”
L’uomo
aprì il cofano del furgoncino, ed i raggi infrarossi
ci permisero di osservare i due coniugi Yamanaka, da dietro le lamiere.
Erano
ancora imbavagliati e legati come salami. Stavano in buona salute, per
fortuna,
ma erano comunque in preda al panico. La piccola entrò al
suo interno ed
abbracciò affettuosamente la sua famiglia, piangendo
disperata.
Non doveva andare a
finire così… non potevamo permettere a quel
criminale di farla franca!
Fu a quel punto che
l’orrore si impossessò dei nostri cuori sintetici,
quando lo vidimo estrarre
dalla sua tasca una pistola, pronto a sparare a tutti e tre.
Solo
a quel punto compresi quali fossero state le intenzioni
di quel bastardo, sin dall’inizio.
Eravamo stati degli
sciocchi! Lui non avrebbe mai perdonato sua figlia! Lui voleva soltanto
concludere ciò che aveva cominciato un anno fa! Non solo non
avrebbe mai
mantenuto la promessa fatta a sua figlia… ma era pronto
perfino ad ucciderla
per soddisfare la sua sete di vendetta!
Non potevamo
più intervenire in tempo. Il colpo di pistola era
già partito... ... ma avvenne
l'impensabile!
Un
raggio di KI partì dal cofano del furgone, colpendo in
pieno la pistola di Junzo e disintegrandola in parte.
Chi
l’aveva lanciato?
Rimanemmo
scioccati quando percepimmo un’aura aumentare
improvvisamente dentro il furgone penitenziario. Non era
l’aura dei genitori…
… era quella di
Ayumi
e stava diventando sempre più forte… perfino
più forte di quella di Junzo! La bambina era davvero
diventata così
potente!?Era
riuscita perfino a evitare la pallottola vagante?!
“Tu… piccola stronza…
come hai osato fare una cosa del genere?! Chi
ti ha dato il permesso di colpire tuo padre…NON TI E' BASTATO QUELLO
CHE E' SUCCESSO ALLA TUA PRIMA MAMMA?! ANCHE QUELLA VOLTA AVEVI CERCATO
DI COLPIRE IL TUO PAPA'...”
“TU NON SEI IL MIO
PAPA’!” gli urlò
però contro Ayumi, con tutta la voce che aveva in corpo
“TU SEI SOLTANTO UN ASSASSINO! LA
MIA MAMMA
E’ MORTA SOLO PER COLPA TUA! IO NON TI PERMETTERO’
DI FARE DEL MALE ANCHE ALLA
MIA NUOVA FAMIGLIA! NON SONO PIU’ LA BAMBINA CHE SI FA
PICCHIARE QUANDO VUOI TU…
NON SONO PIU’ LA AYUMI CHE OBBEDISCE AD OGNI TUO
ORDINE… NON TI PERMETTERO DI
FARMI DIVENTARE IL TUO GIOCATTOLO! DOVESSI COLPIRMI CENTO O MILLE
VOLTE... IO RESTERO' IN PIEDI PER DARTI LA LEZIONE CHE MERITI!”
Quello
sfogo venne sentito anche da alcune persone fuori dal
parcheggio, le quali si voltarono dubbiose ed impaurite verso la loro
direzione. Alcuni di questi, una piccola gang di teppistelli, sembrava
avesse
ascoltato perfettamente le parole della bambina, dato che iniziarono a
scavalcare le recinzioni con l’intento di raggiungere il
luogo del litigio.
Il
coraggio della piccola Ayumi fu una delle cose più belle
che vidi nella mia vita da cyborg. Riuscivo a sentire la paura nella
sua voce,
ma anche il suo desiderio di non lasciarsi vincere da quello che, per
lei, era
solo un criminale pronto ad uccidere lei e tutta la sua famiglia.
Lo
stesso gruppo di teppistelli li aveva appena raggiunti ed
aveva accerchiato Junzo, intuendo fosse lui la causa della paura di
Ayumi.
“Ehi bello! Chi ti
credi di essere per far spaventare così una bambina di sette
anni!?”
“Se non ti allontani
subito da qui, chiameremo la polizia… o peggio…
ti gonfiamo di botte!”
Quei
poveri giovani, per quanto sembrassero dei poco di
buono (avevano tutti età liceale, segno che quel giorno
avessero marinato la
scuola), non si erano fatti scrupoli a proteggere la bambina avendo
temuto
potesse avere il peggio. Vi era soltanto un problema…
… il peggio
stava per avvenire…
… nel giro di pochi
secondi, tutti vennero sbalzati via dall’energia spirituale
di Junzo e si
andarono a schiantare contro le auto parcheggiate attorno a loro,
sfondandole e
riducendole a colabrodo!
Erano
vivi e non erano in pericolo, ma lo sarebbero stati se
Ayumi non si fosse gettata contro il suo avversario, cogliendolo di
sorpresa e
sferrandogli un calcio dritto nei testicoli. Nel momento in cui suo
padre cadde
in ginocchio, in preda agli spasmi, lei si fiondò verso il
camioncino e ci
rientrò dentro, con l’intenzione di liberare i
suoi genitori e scappare assieme
a loro.
“… tu… TU…
QUESTA VOLTA TI SBRICIOLERO’ LE OSSA,
LURIDA FIGLIA DI PUTTANA CHE NON SEI ALTRO! TU…
TU…UUUUUUUUUAAAAAAAAAAAAARRRRRRRRRRRRRRRRRGGGGGGGGGGGGGGGHHHHHHHHHHHHHHHHH…”
Tutti
noi cominciammo seriamente a preoccuparci quando
osservammo il corpo di Junzo raddoppiare di volume. Per fortuna C-16,
alzando
il braccio oltre la macchina dietro la quale si era nascosto, ci dette
l’ordine
che tutti aspettavamo…
… era il momento di
agire!
“Sorpresa…”
Edward,
il quale si trovava proprio alle spalle del nostro
obiettivo, lo sottomise con una presa stringendo il suo collo con le
braccia.
Nell’istante dopo, Victoria si era portata davanti a Junzo,
quest’ultimo in
netta inferiorità di potenza con i nostri amici, e gli aveva
sferrato un calcio
sotto il mento. Edward, per risposta, spinse l’avversario a
terra, a pancia in
su, e gli sferrò un doppio colpo con i piedi, spedendo
l’uomo per aria.
C-16
e James furono altrettanto rapidi, volando verso il
corpo del nostro nemico ed intrappolandolo tra le loro braccia. Junzo
non fu in
grado di reagire. Tanta era la sorpresa nell’essere stato
interrotto, tanta era
la differenza di potere tra noi e lui, che venne imprigionato in un
batter
d’occhio. Era tutto finito in meno di un secondo. Tutte le
persone che si
trovavano attorno a noi erano rimaste a bocca aperta davanti alla
nostra azione
di salvataggio ed incominciarono a fare molte foto e video.
Perfino
i teppistelli di prima, i quali si erano leggermente
ripresi dalla sconfitta subita, erano rimasti senza parole.
“Minchia, fratello… quelli
non saranno mica…”
“… puoi dirlo
forte… ci hanno salvato i Power
Ranger!”
“NON SIAMO
I POWER RANGER!”
urlò contro
loro Bikini, visibilmente imbarazzata, mentre assieme a me ed Akemi,
raggiungeva gli ostaggi, afferrandone uno per la vita, ovvero il signor
Yamanaka, mentre ad Akemi toccò la signora Hyuga. Io
recuperai la piccola
Ayumi, la quale non aveva preso bene il nostro intervento.
“No! Lasciatemi andare! Chi
siete voi!? Andatevene o quell’uomo vi
ucciderà!” mi urlò
lei, provando a tirarmi dei pugni per liberarsi.
Un
qualunque essere umano normale avrebbe ricevuto una
grossa sorpresa, ovvero delle costole incrinate a causa della potenza
dei pugni,
ma io ero un cyborg e per questo riuscii a sopportare ogni suo colpo.
“Tranquilla…
siamo venuti a
salvarvi!”
la tranquillizzò subito Bikini, liberando le vie aeree
del padre adottivo di Ayumi “La polizia
sarà qui a breve!”
“NO!
SALVATEVI! QUELL’ASSASSINO
E’ PERICOLOSO! SE LO AFFRONTATE…”
“Non
possiamo andarcene… e non
vogliamo nemmeno farlo!” le rivelò Akemi,
liberando la madre della
bambina “…
questa è una missione di salvataggio. Ecco! Sono arrivati i
rinforzi!”
La
piccola ed io abbassammo lo sguardo, sorpresi.
Era
vero. C-16 e James avevano lasciato andare Junzo, il
quale adesso era circondato da quattro uomini dall’aria
minacciosa…
… uno dei quali era il
mio padrone!
Era
arrivata la cavalleria pesante. Ci avrebbero pensato
loro a Junzo. Gli altri miei compagni si avvicinarono alla folla, che
in poco
tempo era aumentata a vista d’occhio. Urlarono che lo
spettacolo fosse finito e
che, da quel momento, si sarebbe occupato di tutto la polizia. Per
questo
motivo, iniziarono a far allontanare quante più persone
possibili, cercando di
far capire a tutti la pericolosità della situazione.
Per fortuna, la folla
si rivelò composta di gente molto saggia e tutti tornarono
alle loro attività
quotidiane… ovviamente alla larga dal porto per non correre
rischi!
“Goku-Sensei…
Piccolo-Sensei… agente Roshi… Simon…
siete venuti tutti a salvarmi…”
iniziò
a comprendere la bambina, mentre la feci sedere sopra le mie spalle.
“Sì,
piccola… siamo venuti qui per
te!” la
rassicurai io, riuscendo finalmente a calmarla “Se
non fosse stato per i tuoi amichetti Conan ed Ai, che hanno chiamato la
polizia, non avremmo scoperto in tempo la vostra cattura…”
“Ma… ma
io… sniff… io
non volevo che… sniff…
non volevo… sniff…
essere salvata… sniff…
io non volevo… sniff…”
“Volevi
affrontarlo da sola per
non metterli in pericolo, vero?” comprese Akemi, capendo le
reali
intenzioni della bambina, la quale annuii poggiando la sua testa sopra
la mia.
Mi
resi conto solo dopo qualche secondo che la piccola si
fosse addormentata, stremata dalla situazione che aveva vissuto, decisi
perciò di
farla scendere dalle mie spalle e di prenderla semplicemente in
braccio,
poggiando la sua testa contro l’armatura.
Il
suo sorriso fu la conferma di quanta gioia le avessimo
procurato con quel salvataggio.
Il suo incubo era
terminato per sempre.
Nel
frattempo, la battaglia sotto ai nostri piedi era già
terminata.
Crilin,
Piccolo e Goku avevano sferrato un colpo ciascuno,
così forte da far arretrare sia me che le altre mie compagne
a causa dell’onda
d’urto. Purtroppo per loro, i tre teppistelli vennero
sbalzati di nuovo per
aria, terminando ancora una volta la loro corsa sopra alcune auto
parcheggiate,
perdendo nuovamente coscienza.
Dubito avrebbero più
marinato la scuola dopo quel giorno.
Fu
Simon a concludere quella faccenda. Con sguardo omicida,
si era portato vicino al petto di Junzo, il quale stava tremando come
una
foglia percependo l’aura dei suoi avversari.
Al confronto della
loro… la sua energia spirituale era pari a quella di un
microbo!
Il
discorso tra Simon ed il padre biologico di Ayumi fu letteralmente
a senso unico.
“Junzo Yoshida… sei in
arresto per tentata evasione, resistenza a pubblico ufficiale, per
sequestro
plurimo di persona, per tentato omicidio… e
per assunzione di sostanze stupefacenti illegali”
“Tu… tu come lo…”
“… non ti interessa
sapere come lo abbia scoperto. Ti
interessa sapere che sto per disintossicarti dallo schifo che ti sei
iniettato
dalla carotide. Preparati… non
esiste niente di più doloroso del farti estrarre il KI Power!”
Fu
a quel punto che il mio padrone piantò una mano sopra al
petto di Junzo…
… estraendo, non so
come, tutto il KI in eccesso dentro al corpo della sua vittima!
L’uomo,
a causa dell’atroce dolore e degli spasmi
incontrollabili, non riuscì nemmeno ad urlare e perse
definitivamente i sensi,
crollando rovinosamente a terra.
“Chiamate
l’ispettore Shiratori e l’ispettore Sato!” ordinò
Simon a Crilin, avvicinandosi allo svenuto e girandolo di schiena,
ammanettandolo “Ditegli che stiamo
tornando con questo cretino e che l’allerta terroristica non
sarà più necessaria.
Junzo Yoshida non seminerà
più il
terrore per il resto della sua vita! Avete la mia parola!”
***
SIMON
[Evening
– NARUTO]
L’operazione
di cattura e recupero degli ostaggi si concluse
perfettamente, senza alcun morto.
Junzo,
grazie al mio Biological Traces e al mio DNA Modify,
era stato completamente disintossicato dal KI Power tornando ad essere
un
normale essere umano. Immaginate il suo shock quando scoprii che non
era più in
grado di utilizzare la sua forza sovrumana e che le sue minacce
andarono a
finire nel vuoto più assoluto. Ammetto che fu divertente
ascoltare le sue
bestemmie e le sue minacce nei nostri confronti mentre veniva
trasportato in
manette dagli ispettori.
L'unica
cosa che mi aveva fatto storcere il naso era stata una grossa chiazza
di sangue, dentro al camioncino nel quale erano stati sequestrati i
coniugi e la bambina. Junzo aveva provato a uccidere la ragazzina, da
quello che ci avevano raccontato i genitori adottivi di Ayumi, con un
colpo di pistola, ma l'allieva di Goku aveva ben appreso le tecniche
del suo maestro ed era riuscita a evitare la pallottola. Tuttavia, sul
corpo della bambina, apparentemente sfiorata, non avevo trovato alcuna
traccia di ferite, e nemmeno su quello degli altri presenti. Eppure, da
ciò che avevo intuito con il Biological Traces, le tracce di
sangue appartenevano sicuramente ad Ayumi.
Come
era possibile tutto questo?
Quando lo feci notare
ai genitori di Ayumi, questi non seppero rispondermi, ma mi resi conto
che qualcosa però la sapevano e non volevano che si
scoprisse.
Non importava più nulla, comunque. Il bastardo era stato
arrestato e difficilmente qualcuno avrebbe tenuto conto di quella
chiazza, dato che la situazione si era risolta perfettamente senza
conseguenze gravi.
Miwako
mi rivolse un sorriso sincero quando
la rividi, essendo a conoscenza del modo in cui Junzo Yoshida era stato
reso
inoffensivo. Avevo conquistato la sua completa fiducia, ne ero
convinto.
Perfino l’ispettore Shiratori, il quale non conosceva tutti i
dettagli, mi
dette una pacca sulla spalla senza farmi alcuna domanda, segno fossi
riuscito a
far colpo anche su di lui.
Goku
e Piccolo vennero accompagnati in centrale e ricevettero
un elogio ufficiale da parte della polizia di Tokyo. Perfino Chichi
scoprì
questa storia, andando a chiamare suo marito al cellulare e
complimentandosi
con lui per quanto avesse fatto. Il sayan aveva incominciato a leccarsi
le
labbra quando scoprì che sua moglie gli avrebbe preparato un
cenone coi fiocchi
come premio!
Perfino
i tre teppisti di strada vennero elogiati dalla
polizia per il coraggio con il quale avevano affrontato il criminale
per
aiutare la piccola Ayumi, nonostante fossero stati facilmente
sconfitti. A dire
la verità, mi raccontarono poi i cyborg, a salvare loro era
stata la bambina,
ma ciò non diminuì la loro tenacia. Peccato solo
che i loro genitori non furono
contenti di sapere che i loro ragazzi avessero marinato la scuola.
Poveri giovani…
dubito avrebbero più fatto i prepotenti con
le forze dell’ordine, dopo quell’esperienza
traumatizzante.
I
sette cyborg, invece, sparirono immediatamente senza
lasciare alcuna traccia della loro presenza. Tuttavia, durante il
tele-giornale
dell’ora di pranzo, vi fu un’intera sezione
dedicata al loro gesto eroico.
Erano stati ripresi da moltissime persone, i quali avevano
successivamente
mandato i loro video alla sede di Tv Tokyo. Nel giro di poche ore dalla
loro
prima presenza, lo scoop era bello che pronto. Ogni notiziario che
annunciò il
loro servizio pose la stessa domanda ai telespettatori...
… chi erano
questi tizi mascherati? Erano eroi? Erano dei fanatici? Chi
si nascondeva sotto i loro caschi?
Avevano perfino
iniziato a fare dei confronti con dei personaggi e vip famosi della
televisione!
La
famiglia Yamanaka venne riportata nella loro casa, dove
ad attenderli vi erano la maestra Kobayashi, Conan, mio padre e la
povera Ai,
la quale si gettò tra le braccia di una piangente Ayumi.
Poco dopo, li raggiungemmo
anche io, Crilin, Goku, Piccolo ed i sette cyborg, mentre
l’insegnante dei
ragazzi dovette andarsene a causa di un impegno improrogabile con il
suo
fidanzato.
I
due sen-sei si complimentarono con la bambina per aver
avuto il coraggio di affrontare a viso aperto il suo avversario,
provando a
salvare la vita dei suoi genitori. Certo, anche i cyborg erano pronti
ad
intervenire nel momento in cui Junzo aveva puntato la pistola sulla
schiena
della sua vittima, ma la rapidità con la quale Ayumi si era
mossa in quel
frangente era stata fenomenale.
Dopodiché
decidemmo di concedere un po’ di riposo alla
famiglia Yamanaka, facendoli rientrare a casa.
Tuttavia,
prima che i sette cyborg volassero via, Ayumi
tornò per strada, bloccandoli in tempo e chiedendo loro.
“Aspettate! Non so nemmeno
il vostro nome!”
Tutti
e sette si guardarono sorpresi, prima che io
intervenissi, divertito, e le rispondessi, incastrando i miei nuovi
amici.
“Non li conosci? Sono i
Cyber-Rainbow! Sono degli eroi
che combattono contro i criminali e le ingiustizie! Non è
vero?”
Tutti
loro si voltarono verso di me, sorpresi dalla mia
uscita, prima che capissero il significato del mio gesto.
“Ecco…
SI! SIAMO I CYBER-RAINBOW!
COMBATTIAMO I CRIMINALI E LE INGIUSTIZIE!” urlò tutto
eccitato
quello con l’armatura rossa sferrando pugni per aria.
“SIAMO
FORTI E POTENTI, MA ANCHE
GENEROSI E CORAGGIOSI! SMACK!” lo seguì a ruota
quella con
l’armatura verde, mandando un bacio alla bambina.
“SIAMO
SEMPRE A DISPOSIZIONE DEI
PIU’ BISOGNOSI…
non mi viene in mente altro…” continuò
quello con l’armatura viola con molta noia.
“I NOSTRI
NEMICI TREMANO DAVANTI
AL NOSTRO NOME!” insistette quella con
l’armatura gialla, allungando
le mani come se fossero le zampe di una leonessa pronta a sbranarti.
“UOMINI…
ALBERI… ANIMALI… NOI
DIFENDIAMO TUTTO CIO’ CHE RENDE QUESTO MONDO MERAVIGLIOSO!”
aggiunse
quello con l’armatura arancione, mettendosi
sull’attenti come un soldato
dell’esercito.
“I nostri
avversari… I CRIMINALI
SE LA FANNO ADDOSSO OGNI VOLTA CHE ARRIVIAMO NOI! Oddio… che
cazzo ho appena
detto?!”
esclamò quella con l’armatura rosa, vergognandosi
subito
per ciò che aveva pronunciato ad alta voce.
“NOI SIAMO
I CYBER-RAINBOW… E
SIAMO PRONTI A SACRIFICARE LA NOSTRA VITA PER
L’INCOLUMITA’ DEL MONDO INTERO!
SAREMO I VOSTRI EROI!”concluse
infine Juzo, quello con l’armatura
blu, battendo il suo pugno destro sul petto, proprio sul cuore.
Tutti, poi, conclusero la loro
presentazione con delle pose
ridicole ed imbarazzanti.
“Mi
ricorda vagamente
la Squadra Ginyu…” ammise Crilin,
sconsolato, ai suoi amici Goku e Piccolo.
Il primo stava provando ad imitare una delle pose dei nostri amici,
mentre il
namecciano aveva voltato loro le spalle per la vergogna.
Per poco, davanti a quella scena, non
scoppiai a ridere
davanti a tutti. Perfino Juzo e C-16, all’apparenza
così seri, si erano lasciati
trasportare da quel discorso. Agli occhi di una bambina,
però, grata per le
loro gesta eroiche, quella era la presentazione più bella
del mondo.
“GRAZIE,
CYBER-RAINBOW! GRAZIE DI TUTTO!” li
salutò lei con un bellissimo sorriso a
trentadue denti, prima di tornare tra le braccia della sua famiglia e
rientrare
finalmente dentro casa.
Non
potevo essere più felice di così. Quella missione
era
ciò che mi serviva per acquisire la fiducia necessaria a
combattere contro la
Yakuza. Ci eravamo mossi senza commettere alcun errore ed avevamo
gestito una
situazione di crisi con intelligenza ed efficacia.
[I
Have Seen Much – NARUTO]
“Simon…”
Mi
voltai sorpreso verso Ai, la quale si era avvicinata a me
e ai Cyber-Rainbow, inchinandosi davanti a noi.
“…
io volevo chiederti
scusa per aver agito di impulso, quest’oggi… ti
prometto che non accadrà mai
più una cosa del genere nel tuo lavoro! Io
vi sarò eternamente grata per aver salvato la vita di Ayumi
e quella dei suoi
genitori!”
“Ma
figurati!”
la
interruppe però James, il quale poi le disse “Non hai
bisogno di
scusarti per nulla… non è vero, Rosa?”
“Rosso ha
ragione…” le
disse anche Akemi, avvicinandosi alla piccola ed accarezzandole i
capelli “…
se non vi foste resi conto del rapimento di Ayumi, nessuno avrebbe
potuto far
nulla…”
“A salvare Ayumi non siamo
stati tanto noi… quanto te, Conan e mio padre”
ammisi io davanti a loro “Sarebbero
morti
tutti e tre… peggio… sarebbero morte molte
più persone se non vi foste accorti
di nulla! Siete stati in gamba… al
mondo
servirebbero molte più persone come voi!”
Mio
padre andò ad abbracciare la piccola Ai, la quale si
strinse a lui affettuosamente. Anche Conan venne coinvolto in quel
gesto
d’affetto, anche con molta sorpresa da parte sua.
Mi
veniva una rabbia crescente se provavo ad immaginare
quanto dolore avessero provato quei due negli ultimi sette mesi.
“E’
ora di andare, ragazzi!”
annunciò
Bikini da sotto il suo costume “Io ho
troppa voglia di provare
Venerdi XIII su PS4!”
“Ma
dobbiamo proprio giocare a
quello?” chiese
James, leggermente contrariato “Potremmo giocare
anche a Fortnite, se volete!”
“Che
c’è, Rosso… non avrai mica
paura!”
lo prese in giro Victoria, con tono vendicativo.
“Assolutamente
no! Io non ho paura
di un videogioco! Preferirei giocare comunque a Fortnite…”
“Se la sta
facendo sotto…”
confermò Edward, sogghignando.
“Perché
invece non facciamo a
votazione?” propose
Juzo, con saggezza “Abbiamo
tre persone
a favore di Venerdi XIII ed una per Fortnite…”
“Fai due
per Fortnite… ho troppa
paura dei giochi horror!” ammise Akemi, la
più piccola del gruppo.
“Anche io sono a favore
di
Fortnite, allora!” dichiarò il cyborg
dall’armatura blu,
tranquillizzando la sua compagna.
Tutti,
ovviamente, si voltarono verso C-16, il quale li
osservò stranito.
“Perché
mi state
fissando in quel modo? Io non voglio
giocare con…”
“Eddai,
Arancio… non tradirci
così!” lo supplicò Bikini
giungendo le mani a preghiera “Sarà
divertente! Scommetto che non hai mai toccato un videogioco in tutta la
tua
vita… non ti andrebbe di provare almeno una volta?”
La
mancanza di risposte fece capire a tutti che l’invito non
fosse andato completamente a vuoto.
“…
cosa ti piacerebbe essere? Un
semplice soldato che deve sconfiggere tutti i tuoi
avversari… oppure vuoi
provare l’ebrezza del thriller e dell’horror?”
iniziò a
provocarlo
Victoria, alzandosi leggermente per aria e poggiando il suo braccio
sopra la
spalla del Master Server “Nel
secondo ti divertiresti molto
di più… potresti essere quello che fugge dal
mostro… o potresti essere tu, il
mostro che ammazza la gente!”
“Vi…
Giallo! Non corromperlo!”
provò a
protestare la piccola Akemi “Non
è corretto!”
“Paura di
farti friggere i
circuiti, Rosa?”
“Non fate i
bulli con lei,
poverina! Vi ha già detto che ha paura…” la rimproverò
Juzo,
dispiaciuto per la sua compagna più piccola.
“Appunto!
Perché dobbiamo farla
spaventare? Giochiamo a Fortnite e facciamo contenti tutti!”
insistette James, la
cui paura per gli horror era stata ormai confermata.
Nel mentre, Ai e mio padre
stavano osservando la scena,
divertiti.
“Sembra esattamente la
scena in cui io ed il dottore proviamo a
chiederti di giocare assieme a noi a Rocket League!”
notò Conan
parlando a voce leggermente alta, facendo arrossire la ragazzina.
“Guarda che io sono
ancora arrabbiata con te! Fin quando non mi dirai cosa fate tu ed i
tuoi amici
contro i…”
“Lo so… ma…”
“… ma lo fai per
proteggermi… non mi
resterà che
scoprirlo da sola…”
“Ai! Tu giochi ai
video giochi? Ed anche tu, papà?!”
domandai io alla bambina ed al dottore,
prevedendo ciò che stesse per affermare la prima. Per
fortuna, lei si distrasse
diventando ancora più rossa.
“Ed è anche
molto brava…
anche se non lo vuole ammettere!” la
provocò nel frattempo suo padre, con
un sorriso divertito.
“Sono una bambina! Ho
diritto di poter divertirmi anche io… E
TU NON RIDERMI DI DIETRO, O TI PRENDO A MAZZATE!”
affermò irata Ai,
squadrando malamente il piccolo Conan, il quale decise saggiamente di
fermarsi
lì.
Perlomeno
aveva imparato a controllarsi, dal primo giorno in
cui l’avevo conosciuto al Luna Park.
Mio Dio…
sembrava fosse passata un’eternità!
Nel
frattempo, C-16 aveva preso la sua decisione. Con grande
dispiacere di Akemi e, soprattutto, di James, tutti avrebbero giocato a
Venerdi
XIII quella sera. Era andato ad esclusione, poiché si
sarebbe annoiato a
giocare come un soldato, essendone stato lui uno. Era più
interessato a fare
Jason e a dare la caccia ai suoi nemici.
Alla
fine tutti ci salutarono e partirono in direzione della
nuova casa di Bulma.
“Allora io torno a
casa!Ci si vede, ragazzi!”
salutò tutti Goku, mettendosi due dita sulla fronte ed
utilizzando il
Tele-Trasporto…
… un momento… sbaglio
o la sua tecnica era…
“Credo sia ora di andare
anche per noi!” annunciò
Crilin,
controllando il suo orologio e distraendomi dai miei pensieri
“Oggi ho promesso a Marron di
acquistare due
biglietti per il concerto del suo cantante preferito… e mi attende una fila di due ore ai botteghini!”
“Buona fortuna…”
lo incoraggiò Piccolo alzandosi dal suolo,
pronto per andarsene anche lui “…
io vado
al Palazzo del Supremo a salutare Dende e Mr. Popo.
Ai… ricordati ciò che ti ho detto il primo
giorno… stai andando alla
grande!”
La
giovane annuì con sicurezza, salutando allegramente i
suoi maestri.
Ora
eravamo rimasti solo io, Conan, Ai e mio padre.
“Allora, Ai… andiamo
a casa anche noi?” disse
mio padre alla sua figlia adottiva, ma fui io a fare una proposta a
tutti e
tre.
Era
da un po’ che avevo preso questa decisione. Non mi
andava di tornare a casa ogni giorno e rimanere completamente solo
senza far
nulla. Un video-gioco, a meno che non fosse un manageriale di calcio,
non mi
attraeva più di tanto, così come non potevo
leggere un manga o un libro ogni
santissimo pomeriggio o sera, quando non uscivo con i miei colleghi.
“In realtà… io volevo
che mi accompagnaste al negozio di animali sulla parallela. Volevo
vedere quale
cucciolo acquistare… per voi va bene?”
Gli
occhi di Ai si illuminarono improvvisamente, e con
nostra grande sorpresa si voltò verso suo padre adottivo
implorandolo di
andarci.
Alla
fine il dottor Agasa si arrese, accennando una risata
divertita, dandoci il suo benestare.
“D’accordo! Allora
andiamo!” annunciai allegro, prendendo in braccio
Ai e facendola sedere
sopra le mie spalle, sorprendendola ed imbarazzandola davanti ai
presenti.
***
[Morning
– NARUTO]
Alla
fine, gli animali ad uscire da quel negozio furono
addirittura due.
Io
acquistai una gattina dal pelo nero come l’opale; la
scelsi semplicemente perché era quella più
tranquilla e sorniona di tutte, dato
che si fece coccolare tra le braccia della piccola Ai senza fare alcuna
protesta. A farci compagnia, tuttavia, fu un dolcissimo e vivacissimo
maschietto
di labrador, di tre settimane circa, di cui Ai si era letteralmente
innamorata.
Fu abbastanza dura convincere mio padre, il quale tentò
un’inutile resistenza
prima di arrendersi, sconfitto. Tutto questo era avvenuto davanti agli
occhi di
Conan, il quale non smetteva di punzecchiare scherzosamente la sua
amica…
… no… non solo
amica…
perché avevo come una vaga impressione che quei due si
piacessero, almeno un pochino, e non
volessero ammetterlo a se stessi?
Alla
fine passammo gran parte del pomeriggio a casa di mio
padre, giocando assieme ad Higo (il nome scelto da Ai per il suo cane)
e a
Moon. Anche il dottore Agasa, alla fine, si divertì da
morire. Per qualche
minuto, Ai e Conan avevano perso di vista il cagnolino. Io lo ritrovai
cinque
minuti dopo, dentro la cucina, mentre veniva spupazzato come un peluche
da mio
padre.
Verso
le sette di sera, salutai tutti loro e mi incamminai
verso casa, con in mano il trasportino nel quale Moon riposava, mentre
nell’altra avevo tutto l’occorrente che le serviva
per vivere nel mio appartamento,
ovvero croccantini, lettiera e giocattoli scelti da Ai e Conan, oltre
ad una
cesta con la quale avrei preparato la sua cuccia.
Non
appena varcai la soglia del mio palazzo, quel topo
rumoroso di Sweet incominciò ad abbaiare e ringhiare
all’impazzata verso di me,
cercando di afferrare il trasportino di Moon coi suoi affilatissimi
dentini del
cazzo. Com’era prevedibile, la mia gattina
incominciò a soffiare spaventata,
per difendersi, ma io avevo un metodo ancora più
efficace…
… in molti, infatti,
non sapevano che gli animali potessero percepire il KI istintivamente,
valutando la pericolosità e la minacciosità di un
essere vivente.
Cinque
secondi dopo aver aumentato leggermente la mia aura,
il piccolo chihuahua filò a nascondersi impaurito dentro il
cespuglio del
giardino, guaendo ed imprecando nella mia direzione.
Così imparava
ad accogliermi così malamente ogni volta!
Decisi
di sistemare la ciotola del cibo e dell’acqua sul
balcone della mia camera da letto, poggiando invece una coperta ed un
cuscino
dentro la cesta acquistata, appoggiando il tutto sopra il mio
materasso. Solo a
quel punto decisi di liberare la gattina, la quale
incominciò subito ad
osservarsi attorno e a studiare l’ambiente circostante. Poi
raccolsi la
lettiera ed incominciai a sistemargliela, sempre sul balcone, che in
quel
periodo estivo avrei lasciato aperto per far circolare
l’aria.
Non avevo paura dei
ladri o degli altri animali, dato che potevo percepirne
l’arrivo… e se fossero
stati così imbecilli da provare ad entrare…
peggio per loro!
Proprio
mentre concludevo la preparazione della toeletta di
Moon, il mio sguardo venne attratto da due persone sedute sul prato,
sotto
l’albero di pesco del giardino. Costoro erano Chi e sua madre
Takagi, le quali
stavano giocando a scacchi. Potevo giurare di aver visto del fumo
uscire dalle
orecchie della mia coetanea, tanto era concentrata nel voler vincere
quella
partita e battere sua madre la quale, proprio in
quell’istante, fece scacco
matto a sua figlia.
“COSA?! NON E’
GIUSTO! HO PERSO DI NUOVO!”
Rimasi
senza parole davanti alla sua reazione bambinesca, la
stessa che aveva avuto con me la sera prima, mentre sua madre
incominciò a
ridere a crepapelle.
“Ho vinto io! Ora devi
pagare la tua penitenza! Devi rivelarmi
il nome del ragazzo che ti piace… e non puoi mentirmi!”
“Io…
io…” incominciò a
balbettare lei, completamente paonazza ed
in difficoltà come non l’avevo mai vista, alzando
lo sguardo verso il mio
balcone…
… ed arrossendo come
un peperone quando si accorse che io ero proprio lì a
guardarle!
“Simon Kog! So che sei
lì! Ti ho intravisto mentre rientravi a casa con
tutti quegli accessori per animali!” mi
avvertì ad alta voce la signora
Kitsune, alzando lo sguardo verso di me con tranquillità e
salutandomi con un
cenno della mano.
“MAMMA! LO HAI FATTO
APPOSTA!”
“Certo che sì!”
ammise senza vergogna lei, guardando sua figlia
con aria di sfida, prima di domandarmi “Cosa hai comprato?”
“E’ una gattina!”
le risposi io, afferrando dolcemente Moon e
mostrandogliela da lontano. La piccola, per giocare,
incominciò a mordicchiarmi
le dita senza farmi male.
Sembrava la scena del
Re Leone, quando Rafiki mostrava Simba dalla rupe… ma se
Moon non l’avesse
smessa di giocare con le mie mani, avrei fatto una frittata di micio!
[L’s
Theme – DEATH NOTE]
“CHE CARINA! IO VADO
A VEDERLA!” gridò Chi a sua madre,
correndo a perdifiato verso casa mia
come se fosse una bambina di dieci anni, mentre la donna più
matura raccolse
tutti i pezzi del gioco e li conservò dentro la scacchiera
prima di
raggiungerla lentamente.
Un
minuto dopo, Chi era sul mio balcone a giocare con e
coccolare Moon, mentre sua madre ed io preparammo del caffe in cucina,
prima di
raggiungere il soggiorno per berlo.
“E’ la prima volta che
assaggio questo caffè! E’
squisito!”
“Viene dal mio paese
d’origine!” le rivelai io,
sedendomi
stremato sul divano assieme alla donna e bevendo un sorso di quella
densa
bevanda, lasciandomi trascinare dal suo aroma “Oggi
ne avevo proprio bisogno… è
stata davvero una brutta giornata. Una bambina e la sua
famiglia sono stati
rapiti da un assassino evaso di prigione. Per
fortuna siamo riusciti a salvarli senza causare vittime!”
“Il suo è
davvero un lavoro molto pericoloso, non è vero?”
esclamò improvvisamente Takagi, rivolgendo il suo sguardo
preoccupato verso il
balcone, dove Chi si era stesa per terra e aveva appoggiato Moon sopra
il suo
petto.
Un
dubbio incominciò ad insinuarsi nella mia mente.
“Lei crede che io e sua
figlia stiamo insieme, non è così?”
“No…” mi rispose
lei con fermezza “…
ma sono convinta che lei si sia perdutamente innamorata di te!”
Vederla
così convinta mi lasciò assolutamente allibito.
“… io non sto
insieme a sua figlia, signora Kitsune!”
la
rassicurai io cercando di confortarla “Io
e Chi siamo soltanto amici! Non la
metterei mai in pericolo di vita!”
“Parli come se potesse
succedere un’eventualità del genere…”
mi
fece notare la donna, con severità “…
ed
è per questo che le tue parole non mi piacciono per niente!”
“Non posso
nasconderlo… e di certo non
l’ho
nascosto a Chi!” le rivelai io con
tranquillità “Le ho
già spiegato, al momento, i limiti invalicabili che nessuno
dei
due può ancora varcare! Non sono
un
ragazzino, signora Kitsune… e di certo non lo è
nemmeno sua figlia!”
“Chi è libera di
mettersi con chi vuole, Simon!
Io non mi sono mai opposta alle sue
decisioni, ma non esiste genitore al
mondo che non si preoccupi del futuro di un figlio!
E’ la prima volta che
vedo Chi così presa da un uomo… ha
avuto
un vero colpo di fulmine! Non dovrei preoccuparmi per lei,
secondo te,
sapendo che si è innamorata di un poliziotto conosciuto da
meno di due
settimane… di un uomo che mette
sempre a
repentaglio la sua vita?”
Abbassai
lo sguardo con profondo dispiacere. Takagi aveva
ragione. Non ero senz’altro il tipo di uomo del quale lei
sperava che Chi si
innamorasse. Ma questo non cambiava nulla.
Io
non avevo intenzione di mollare per Chi!
“Perché non
facciamo una partita a scacchi?” mi
propose lei
improvvisamente, poggiando la scacchiera sul divano.
Io
rimasi incredulo davanti a quel cambio di discorso
improvviso. Che intenzioni aveva?
“Perché no?”
accettai io, comunque insospettito, aiutandola a
posizionare i pezzi sulla scacchiera “Vuole giocarsi qualcosa?”
“In effetti sì…”
mi rispose lei con sincerità, rivolgendomi severamente lo
sguardo “Se
vinco io, tu e Chi interromperete la vostra relazione, di qualunque
cosa essa
si tratti… se vinci tu, potrai stare con mia figlia per
tutto il tempo che
desideri! Accetti, Simon
Kog… o
ti tiri indietro?”
Cercai
di capire se lei stesse dicendo sul serio ma bastò
una sua, semplice, occhiataccia per comprendere che non stesse affatto
scherzando.
“D’accordo…
ci sto!”
Non
avevo alcuna intenzione di darla vinta a quella donna.
Non ero uno stupido! Ero in grado di tenere al sicuro sua figlia, senza
metterla in pericolo o senza rivelarle segreti troppo scottanti sul mio
conto!
Io e Chi eravamo liberi di frequentarci quando e come
volevamo… eravamo adulti,
per Dio!
A
Takagi toccò la prima mossa, con i bianchi. Cominciai a
comprendere subito il perché Chi non fosse stata in grado di
battere sua madre…
… Takagi Kitsune era
un autentico genio! Come era possibile che una semplice casalinga
avesse una
simile intelligenza?! Ogni sua mossa aveva un suo
perché… chi l’avrebbe mai
detto?
Tuttavia,
io non ero senz’altro da meno!
A
cinque minuti dall’inizio, nessuno dei due era riuscito a
prevalere sull’altro.
A
quel punto, però, notai un difetto nel suo stile di gioco.
La madre di Chi stava man mano diventando sempre più
contratta e difensiva nei
suoi movimenti, consapevole dell’enorme posta in gioco.
Dovevo semplicemente
approfittare del suo primo ed unico errore per vincere.
Qualche
minuto dopo, fu apparentemente lei a passare in
vantaggio, sferrando subito un colpo decisivo con la sua regina e
cercando di
farmi scacco matto…
… senza riuscirci.
“Il cavallo… tu
l’hai posizionato lì per proteggere il tuo re,
così che
il tuo alfiere potesse mangiare la mia regina!”
si rese conto lei,
sbiancando come un fantasma davanti alla mia mossa “Io… come ho fatto a non rendermene
conto…”
“Non sono diventato un
agente in borghese per nulla…”
le feci
finalmente notare io, con molta sicurezza “…
i rischi del mio lavoro hanno forgiato il mio corpo e la mia mente,
signora
Kitsune… lei è molto
intelligente, una
delle più geniali donne in assoluto… ma
per vincere contro di me la mente
non basta. Occorre anche una grandissima dose di fortuna ed esperienza.
Lei non ha la più pallida idea di
cosa
abbia dovuto affrontare nella mia vita… Takagi…
mi hai sottovalutato!”
La
donna, per la prima volta da quando l’avevo conosciuta,
iniziò a guardarmi con occhi diversi, come se avesse
intravisto dentro di me
quell’aura minacciosa che i miei colleghi mi rimproveravano
di avere. Lei ingoiò
quel boccone amaro con grande fatica, osservando la mia mano che
afferrava una
delle due torri nere e la posizionava di fronte al suo re, sancendo la
fine
della…
[Go
Go Naruto – NARUTO]
“NO MOON! NON FARLO!”
L’avvertimento
di Chi, giunto dopo che lei e la gatta raggiunsero
il soggiorno, fu tardivo. La micetta trovò molto invitanti i
pezzi della scacchiera,
saltandoci sopra e scombinando tutte le nostre posizioni.
La partita era finita
senza un vincitore!
“CATTIVA MOON! GUARDA
COSA HAI COMBINATO!” la rimproverò
severamente Chi, che venne completamente
ignorata dalla gattina col pelo nero, la quale cominciò a
strusciarsi sulla mia
gamba “Scusate… non volevo rovinare la vostra partita!”
“Nah, nessun problema!”
la tranquillizzai io, affermando scherzosamente “La partita appena
terminata…”
“Davvero?! Questa la devo
proprio sapere… chi ha vinto tra
voi
due?”
Io
mi voltai verso la signora Kitsune, la quale abbassò lo
sguardo, afflitta e sconfitta come non mai.
“… è finita in
perfetta parità!”
Takagi
si voltò sorpresa e stupefatta verso di me, mentre
Chi spalancò la bocca incredula.
“PARITA’?! VOI DUE
STAVATE PAREGGIANDO?! VOGLIO VEDERVI GIOCARE!”
affermò la giovane, tutta
elettrizzata, recuperando tutti i pezzi ed incominciando a
riposizionarli sulla
scacchiera.
Tuttavia
sua madre non fu della sua stessa idea.
“Non ce n’è bisogno… e poi noi dobbiamo andare a prepararci!”
la rimproverò saggiamente, indicandole l’orario
“Tra
mezz’ora dobbiamo trovarci
alla stazione per andare al cinema!
Ti sei dimenticata che stasera i bambini vogliono vedere il nuovo film
di
Naruto!?”
“Uffa… non è giusto…”
si arrese sconfitta la giovane, rimettendo tutti i pezzi
all’interno della
scacchiera e prendendola tra le sue braccia “Allora sarà meglio andarcene…”
“Chi,
potresti andare tu per prima? Vorrei parlare con Simon in privato!”
affermò immediatamente sua madre, prendendo in contropiede
sia me che Chi “Tranquilla… non ci metterò molto!”
[Celtic
Song – FAIRY TAIL]
La
signora Kitsune riprese a parlarmi solo quando fu certa
che sua figlia fosse tornata a casa.
“Perché hai
detto che era un pareggio? Tu mi avevi battuto… eri riuscito
a vincere… allora perché non hai reclamato la tua
vittoria?”
“Perché Moon ha
scombinato tutti i pezzi e ha interrotto la nostra
partita” le risposi io senza alcun
tentennamento “Lei
crede nel destino, signora
Kitsune? Proviamo a fare
testa o
croce con una moneta su questo pavimento. Poi proviamo a farlo
un’altra volta…
il risultato non sarà sempre lo stesso. I fisici provano a
spiegarlo con il
moto rotatorio, gli urti… gli ingegneri ed i matematici
parlano di probabilità
e statistica… io credo che ogni avvenimento prenda luogo in
base alla legge
dell’ignoto. Vuole sapere come ho
interpretato il gesto di Moon? Come un modo per farci capire che la
posta in
gioco fosse troppo alta per entrambi!”
La
donna sgranò gli occhi, scioccata.
“Takagi… io tengo
molto Chi non ho intenzione di vivere senza la sua compagnia! Voglio
solo che
sappia questo… io voglio soltanto
la
felicità di tua figlia. Mi permetterà di averla
al mio fianco, signora Kitsune?”
Lei
non parlò per diversi secondi, fino a quando non
scostò
lo sguardo cercando di trattenere le risate e scuotendo la testa.
“Tu…io
non mai conosciuto una persona come te,
Simon! Il destino… di tutte le risposte che potessi
darmi… tu hai scelto il destino!”
“E’ davvero una
teoria così stupida?” le
chiesi io, grattandomi
imbarazzato la testa.
Tuttavia
lei scosse il capo e mi rispose con sincerità.
“Affatto… è la
risposta più sensata che tu potessi darmi, Simon Kog. Mi hai sconfitto su tutta la linea. Sei il secondo
uomo che ci riesce
in tutta la mia vita!” ammise la signora
Kitsune, dirigendosi verso la
porta d’ingresso di casa mia “Non interferirò più tra te e
Chi… hai la mia
parola!”
Annuii,
felice di aver risolto quella situazione.
“Posso solo chiederti
un piccolo favore, Simon?” mi domandò
lei, però, con un sorriso sincero e
preoccupato, come solo quello di una madre potesse essere “Non farla
soffrire… non
so se potrei resistere se…”
“Non permetterò
che accada, stia tranquilla” la
rassicurai io,
prima di domandarle “Signora
Kitsune… con
quell’intelligenza che possiede, lei potrebbe
senz’altro trovare un qualsiasi
lavoro… allora perché
è rimasta una
casalinga?”
Quella
domanda la colse letteralmente alla sprovvista, dato
che rimase a bocca aperta per qualche secondo prima di emettere un
lungo
sospiro ed ammettere, affranta.
“Me l’hanno detto
in molti, prima di te, lo sai?
Perfino mio marito ha sempre cercato di
spronarmi a continuare gli studi, nonostante fossi rimasta incinta di
Chi. La verità e che non mi sarei
mai sentita la
stessa Takagi-San di cui Nishikata si era follemente innamorata. Non mi
sarei
più sentita la Takagi in grado di comportarsi come una
bambina normale
nonostante fosse dislessica fin dalla nascita, nonostante non avesse
mai fatto
alcuna amicizia nelle materne… Nishikata ed i miei
figli sono gli unici che
si sono sempre comportati come se fossi una persona
qualunque… e non posso
desiderare nient’altro!”
Quella
rivelazione mi lasciò completamente senza parole. La
madre di Chi era dislessica? Ed era in grado di relazionarsi
così bene con le
persone?
“E posso farti
un’ultima richiesta? Non darmi
più del
lei, o mi farai sentire ancora più vecchia di quanto sia in
realtà! Allora io
vado!”
mi avvisò la signora Kitsune, salutandomi calorosamente
prima di
rivelarmi “A
proposito! Stavo per
dimenticarmene… questo pomeriggio, è passato un
signore molto anziano… alto,
secco come un grissino, capelli lunghi e argentati… aveva chiesto di te!”
[Soundtrack
62 – DETECTIVE CONAN]
“Sul serio?” le
chiesi io sorpreso “Non
conosco nessuno con questa descrizione. Verso che ora è
passato?”
“Un’ora prima che
arrivassi tu!” mi rispose altrettanto
incredula lei, lasciandomi completamente sbigottito.
Era…
era impossibile! Io controllavo il mio appartamento
ogni qualvolta uscissi di casa… e non avevo percepito altre
aure sconosciute
entrare nel giardino del palazzo!
“Si è avvicinato
a me e Chi, chiedendoci se tu ti trovassi in casa.
Quando gli abbiamo detto di no, lui ci ha dato questo bigliettino
pregandoci di
dartelo quanto prima possibile!Non sembrava cattivo…
tutt’altro! Era molto
educato!”
La
donna mi porse il piccolo foglietto, tutto stropicciato,
ed io mi affrettai a leggerlo preoccupato.
Il
messaggio era molto chiaro.
- Domani. Ore 23:00.
Cafè
Poirot. Sii puntuale –
Aggrottai
le sopracciglia, sospettoso.
Chi era questo vecchio che
era venuto a cercarmi?
"Ora devo andare per davvero... perdonami!"
"Takagi... solo un'ultima
domanda..."
La donna si
voltò verso di me, curiosamente, ma la domanda che le feci
la colse totalmente alla sprovvista.
Non la prese affatto bene.
"Simon Kog... non credo
tu sia la persona alla quale rivelerei una verità del
genere. Se Chi si fiderà di te, potrai chiederlo a lei...
fino a quel momento, non provare a farne parola con nessuno, per
nessuna ragione! Sono stata abbastanza chiara?"
***
Ed
anche questo capitolo è giunto
al termine. Che dire… Ayumi, stavolta, se
l’è vista davvero brutta! Per fortuna
i Cyber-Rainbow sono intervenuti in tempo!
Arrivati
a questo punto, inizio con
il fare la solita analisi per facilitarvi la comprensione della storia.
Stavolta, i punti più salienti sono decisamente pochi, ma
importantissimi.
Il
primo riguarda questa strana droga
che ho introdotto nella fan-fiction, ovvero il KI Power. Se avete letto
attentamente la descrizione, avrete sicuramente notato quanto questa
sostanza
sia pericolosa se assunta da un semplice essere umano… ma
cosa accadrebbe se,
invece, ad utilizzarla fossero guerrieri con grande esperienza?
La
seconda, invece, ha a che fare
con l’ultimo personaggio accennato dalla nostra Takagi a
Simon. Da questo
momento, infatti, la trama diventerà ancora più
intricata da seguire, ma il
ramo che introdurrò dal prossimo capitolo
riguarderà Simon molto più
personalmente di quanto immaginiate.
Ed
ecco il momento di mostrarvi
altri due disegni, che riguardano stavolta Ai Haibara e Ran Mouri del
manga
Detective Conan!
AI
HAIBARA
RAN
MOURI
Detto
questo, io vi aspetto martedì
2 Aprile per il prossimo capitolo, dove ci saranno altri colpi di scena
molto
importanti.
Vi
anticipo semplicemente il titolo…
VERITA’ DIFFICILI DA ACCETTARE – IL PASSATO DELLA
FAMIGLIA AGASA-KOG!
WAKASA
– No... ma nel suo stanzino ho trovato questo!
(Lettera scritta dall’autore)
Miei
cari amici, lettori e personaggi della saga GOLDEN BULLET –
THE HUNTER WARRIOR...
...
purtroppo, la minaccia di Ginyu non sembra affatto essersi conclusa, e
pertanto
ho preso la decisione di raggiungere gli inferi per andare a cercarlo.
Non
preoccupatevi per me! Mi sono portato dietro la cavalleria pesante!
Nel
frattempo, però, ho deciso di lasciare il controllo di
questa storia ai miei
cinque nuovi compagni, per non lasciarvi completamente a corto di
capitoli!
Saranno loro, fino al mio ritorno, ad occuparsi di tutto!
Il
capitolo, come ogni volta, sarà pubblicato ogni primo
martedì del mese (il
prossimo sarà il 7 Maggio).
Nell’eventualità mi accadesse qualcosa di
spiacevole (ma ne dubito, viste le mie eccellenti capacità
di combattimento...)
...
SONOKO
– Seh... gracilino com’è, si farebbe
mettere sotto da
una formica!
GENTA –
Continua a leggere, Sonoko!
...
...
vi sono abbastanza capitoli per permettere a voi cinque di completare
la
storia. Lo stesso vale anche per i miei disegni e per la mia pagina OST.
A
proposito! Mi sono portato appresso il mio portatile (non si sa mai) e
perciò
potrò rispondere alle vostre recensioni!
In
bocca al lupo e crepi la squadra Ginyu!
Con
affetto
SKS12_95
MITSUIKO
– Ehm... ed ora che si fa?
SONOKO
– Semplice... GLI ROVINIAMO DEFINITIVAMENTE LA STO...
mmmrrrggghhh...
(Tutti gli altri
afferrano Sonoko e la legano come un sacco di
patate)
JUZO –
Direi che può starsene per un altro po’ con quel
Darbura,
per quanto mi riguarda...
WAKASA
– Io ho un idea persino migliore...
SONOKO
– MMMRRRGGGHHH?!
WAKASA
– Sembra che Re Yammer stia cercando una domestica per
il suo palazzo! Mandiamo lei e restiamo tranquilli, no?
JUZO –
Il capitolo di questo mese è essenziale per il proseguo
di questa storia... e capirete presto il perchè! Al termine
dello stesso, ci
rivedremo per farvi vedere tre dei nuovi disegni pubblicati da SKS12_95!
Come
tutte le altre volte, le parole in GIAPPONESE sono
nere, quelle in INGLESE
sono rosse e quelle in ITALIANO
sono verdi.
GOLDEN
BULLET - THE HUNTER WARRIOR
Verità
difficili da accettare - Il passato della famiglia Agasa-Kog!
Venerdì
22 Giugno 2018
SIMON
Erano
le undici di sera ed io mi trovavo al Cafè Poirot,
proprio come indicato sul bigliettino che quel vecchio mi aveva
lasciato.
Nell’attesa, avevo deciso di chiedere un bicchiere di Rum,
dato che avevo
raggiunto quel posto senza usare la mia moto.
Non
avevo avvisato nessuno dei miei amici, non sapendo se
quell’uomo fosse una minaccia o meno. Volevo prima
affrontarlo da solo,
cercando di comprendere le sue intenzioni.
“Ecco il suo bicchiere!”
mi servii uno dei camerieri, un giovane
dalla pelle abbronzata ed i capelli dorati.
“Grazie!”
Mentre
facevo ruotare l'alcolico nel bicchiere, riflettei su quanto fosse
accaduto con Takagi.
Dovevo
ammettere che ero stato davvero molto indelicato con lei. Certamente,
con la mia ultima domanda, l'avevo certamente indispettita. Non potevo
aspettarmi una reazione diversa da quella, e dovevo darle atto che le
sue parole erano giuste. Chiedere delucidazioni su un argomento
così intimo non la autorizzava a darmi una risposta, e lo
stesso valeva per Nishikata o Chi.
Avrei
dovuto chiederle scusa, quando l'avrei incontrata nuovamente.
Non
appena bevvi il primo sorso, intravidi un uomo sospetto
raggiungermi lentamente, sbucando dall’ingresso del bar.
[Daily
Life – SHINGEKI NO KYOJIN]
Takagi
Kitsune l’aveva descritto alla perfezione; alto,
secco, capelli lunghi color argento, molto vecchio. I suoi occhi
saettarono
senza indugio su di me, con troppa rapidità…
… notai un particolare
ancora più sospetto… da quell’uomo non
percepivo alcuna energia vitale! Ecco
perché non ero riuscito a sentire la sua aura.
Brutto segno!
“Finalmente ho il piacere
di
conoscerla, signorino Kog. E’ un onore…”
L’uomo
si sedette al mio fianco, con estrema naturalezza,
mentre io con lo sguardo continuai a studiarlo. Notai anche che non
emetteva
alcun respiro e non sbatteva le palpebre. Le possibilità che
lui fosse ciò che
immaginavo, aumentarono vertiginosamente.
“Come fa a conoscere il mio
nome, signor…”
“… non mi
chiami signore,
giovanotto. Sono un androide creato per servire la signorina Red. Mi
chiami semplicemente
C-22” mi rispose lui confermando i miei sospetti.
“Primo… non hai
risposto alla mia domanda.
Secondo… non conosco alcuna
signorina
Red!”
“E’
assolutamente normale. Lei non
ha mai conosciuto la mia padrona in tutta la sua vita… lo
stesso non posso dire
per i suoi genitori e per l’ispettore Megure”
I
miei sospetti aumentarono ancora di più.
Come faceva a
conoscerli? Potevo davvero fidarmi di lui?
C-22,
per tutta risposta, mi lanciò contro una vecchia foto
logora, che io afferrai dal bancone del bar.
Vi
erano raffigurate quattro persone. Due di loro erano mio
padre e mia madre, mentre l’altra ragazza mi era del tutto
sconosciuta. Aveva
dei lunghi e mossi capelli castani, gli occhi azzurri e la pelle molto
chiara.
Indossava un paio di occhiali da vista, un abito smanicato corto a
scacchi
rosso e blu, un paio di copri braccia neri ed un paio di leggings neri.
Indossava anche un paio di stivaletti di colore diverso, uno rosso e
l’altro
blu, con entrambe la punta dorata. Portava anche un anello e degli
orecchini
dorati.
L’ultima
figura, stesa sopra un tavolino, era niente di meno
che C-22, ancora in fase di costruzione.
“Hiroshi Agasa. Momo Kog.
Clarice
Red. Io sono stato creato dalle loro geniali menti. E’ stato
grazie alla mia
padrona se tua madre Momo riuscì a fuggire in Italia”
Mi
voltai lentamente verso di lui, spronandolo a continuare
con lo sguardo più minaccioso che possedessi.
Funzionò.
“Tua madre e la mia
padrona erano
amiche d’infanzia, essendo nate nello stesso distretto e
nello stesso anno, a
Tokyo, nel 1966. Avevano frequentato le stesse scuole ed avevano sempre
avuto
le stesse passioni. Devi sapere, tuttavia, che Clarice era la figlia
legittima
del generale Red, capo del famigerato esercito del Fiocco Rosso.
Quest’ultimo
decise di non iscrivere Clarice al liceo e di lasciarla nelle mani del
mostruoso
Dottor Gelo, uno scienziato pazzo che le fece passare i momenti
peggiori della
sua vita. A diciassette anni, lei aveva già avuto un figlio,
dopo essere stata
violentata da quel megalomane. Fu a quel punto che Clarice decise di
fuggire
con il figlio e raggiungere Momo, l’unica amica che le era
rimasta,
raccontandole tutto quello che il Red Ribbon le aveva fatto provare
sulla sua
pelle. Tua madre, saggiamente, andò subito a parlare con la
polizia, la quale
permise a Clarice e suo figlio di vivere a Tokyo con dei falsi
documenti. Da
quel giorno, la mia padrona venne affidata ai genitori di Juzo Megure
il quale,
all’epoca, aveva solo sei anni, e venne cresciuta come parte
della loro
famiglia, non facendole mancare nulla. Un anno dopo la sua fuga,
precisamente
nel 1984, l’armata del Red Ribbon venne annientata da Son
Goku, un piccolo ragazzino
dalla forza sovrumana. Fu grazie a quell’avvenimento se la
mia padrona
riacquistò completamente la sua libertà,
riuscendo anche ad iscriversi
all’università assieme alla sua amica. Fu qui che
conobbe tuo padre, Hiroshi,
il quale si fidanzò subito con Momo. Avevano deciso di
creare un robot,
prendendo spunto da alcuni fascicoli che Clarice aveva rubato dal
laboratorio
segreto del dottor Gelo, nel quale venivano costruiti dei cyborg su
base umana.
Grazie alla genialità di tutti e tre, quei progetti vennero
modificati per
costruirmi completamente su base meccanica. Fu a causa della mia
creazione che
ricevettero il massimo dei voti alla loro laurea. Da quel punto,
conosci
perfettamente la storia dei tuoi genitori… sappi solo che la
mia padrona
continuò a vivere a Tokyo, lontana da sguardi ed occhi
indiscreti, sfruttando
anche i vecchi laboratori del dottor Gelo per le sue creazioni”
Quelle
notizie ebbero l’effetto di lasciarmi letteralmente a
bocca aperta.
Era
davvero successo tutto questo? Non avevo trovato
assolutamente nulla tra i vecchi ricordi di mia madre! Dovevo davvero
credere a
quell’androide? Non sapevo cosa fare…
“Capisco tu sia ancora
frastornato, mio caro ragazzo…” comprese lui, con
tranquillità “…
ma puoi fidarti sia di me che della mia padrona. Non a caso,
l’ispettore Megure
ti ha lasciato quel biglietto in eredità…”
“Il biglietto? Voi sapete
del biglietto?”
“Sì…
l’indirizzo ti porta
direttamente nella base segreta della mia padrona” mi rivelò lui,
senza alcuna preoccupazione “L’ispettore
veniva sempre a
trovare sua sorella adottiva, essendole rimasto molto legato. Clarice
ha
sofferto moltissimo per la perdita di suo fratello… ma a
causa di un brutto
avvenimento risalente al suo periodo universitario, non è
potuta andare al suo
funerale né le è possibile muoversi liberamente
come vuole. Tuttavia non posso
rivelarti nulla senza il suo permesso… è un
ordine che lei mi ha imposto”
Quella
sì che era un’informazione importante! Quindi
quell’indirizzo riconduceva alla casa di questa Clarice Red,
la sorella
adottiva dell’Ispettore Megure…
…
o almeno questo affermava C-22.
“Per quale motivo mi
hai chiamato qui? Non credo tu volessi soltanto conoscermi…”
“Ha ragione,
signorino…”
ammise l’anziano robot, rivelandomi preoccupato “… qualche
giorno
prima della sua morte, Juzo è passato dalla mia padrona e le
ha chiesto una
mano per scoprire chi lo stesse pedinando. Abbiamo svolto delle
indagini
private, facendo delle scoperte agghiaccianti… ma sta solo a
te, fidarti di
noi! Raggiungi l’indirizzo del biglietto, domani sera alle
otto, e ti diremo
tutto quello che abbiamo scoperto!”
Dopo
aver detto ciò, l’uomo si alzò dal suo
posto ed uscì
dal bar, senza darmi modo di replicare in alcuna maniera.
***
Sabato 23
Giugno 2018
SIMON
[A
Dire Situation – DRAGON BALL SUPER]
“Sei stato avvicinato da
uno sconosciuto e ci sei andato a parlare da
solo senza avvisare nessuno?!”
Come
era prevedibile, il giorno dopo mi beccai il rimprovero
severo da parte dell’ispettore Sato quando al lavoro, nel
suo ufficio, le
rivelai tutto quello che era accaduto.
“Non sono uno
sprovveduto! Se avessero cercato di
attaccarmi mi sarei semplicemente tele-trasportato a casa!”
provai a
farla ragionare io, prima di ricordarmi che lei non conoscesse affatto
quella
tecnica e che pertanto non potesse comprendere il mio ragionamento.
“Tele-cosa!? Non importa! Avresti
comunque dovuto avvisare i tuoi
colleghi! Poteva essere pericoloso!” mi
sgridò sbattendo un pugno sulla
sua scrivania, prima di poggiarsi una mano sulla fronte,
massaggiandosela con
le dita “Accidenti a voi…
mi state
facendo scoppiare la testa a furia di rimproverarvi…”
“Non è
sufficiente!” insistette però
lei con sorprendente
decisione “Queste
non sono situazioni nelle quali tu puoi agire da solo! Vi siete riorganizzati proprio per evitare
queste problematiche, agente Kog… e tu ricaschi nello stesso
errore?! Tu che sei il loro superiore?!
I tuoi
colleghi sono pronti a rischiare la vita per te, proprio come tu
faresti per
loro… non trattarli come se fossero degli incapaci!”
Quelle
parole, lo ammetto, mi ferirono molto. Non avevo
preso quella decisione perché li credessi incapaci, ma
perché non pensavo
potesse trattarsi di una situazione inerente alla sezione Anti-mafia.
Credevo
che quel vecchio fosse semplicemente un ciarlatano che volesse farmi
uno
scherzo e mi ero diretto lì con l’intenzione di
rendergli pan per focaccia.
“Non pensavo si
sarebbe trattato di un incontro così importante… non immaginavo che una mia qualsiasi uscita potesse
mettere a
repentaglio la mia vita…”
“Simon… non ti sto
dicendo questo…” mi
tranquillizzò lei, intuendo ciò che stessi per
dirle e
pentendosi di essere stata così dura “…
per stavolta è andata bene e non è successo
nulla… ti chiedo solo…
parlane anche con gli altri, la prossima volta.
D’accordo?”
Annuii,
comprendendo le ragioni della mia collega.
Miwako
aveva ragione in questo. Avevo agito con impulsività,
temendo che i miei compagni della sezione Antimafia potessero impedirmi
di
andare a quell’appuntamento, ed ero stato egoista. Come
potevo impedire a loro
di agire allo stesso modo se io stesso non ero in grado di dare il buon
esempio?
“Ora che abbiamo
risolto questo problema…” riprese
l’ispettore, molto meno severa per mia
fortuna “…
raccontami tutto quello che ti ha detto questo tizio!”
In
meno di dieci minuti, raccontai lei tutto ciò che C-22 mi
aveva rivelato sui miei genitori e su Clarice Red, svelandole anche la
parentela nascosta con l’ispettore Megure.
“Juzo aveva una sorella
maggiore adottiva?!” esclamò
senza
parole lei, incapace di credere a quella storia “E’ impossibile! Io
non l’ho mai
vista prima d’ora! Per caso si trovava al funerale?”
“No…”
le risposi io, altrettanto dubbioso “…
non so nemmeno se quel vecchietto mi abbia detto o meno la
verità.
Non me la sono sentita di rischiare… se
c’è qualcuno che può darmi una risposta
definitiva, quello è mio padre! Lui,
secondo il racconto di C-22, era uno dei suoi creatori!”
“Allora dovresti andare a
parlare con lui questo pomeriggio!” mi
ordinò lei con sicurezza, avvisandomi poi “Ovviamente dovrai rivelare
tutto questo
anche agli altri! Nessuno
escluso… ci siamo intesi?”
“Lo farò, ispettore! E
mi scusi ancora…” accettai io,
inchinandomi davanti a lei e lasciando il suo ufficio con educazione.
***
[Relaxing Beerus – DRAGON BALL
SUPER]
“Hai detto un
androide?!”
“Te ne sei andato in
giro da solo a parlare con uno sconosciuto qualsiasi?!”
“Ed ecco che il nostro
collega incomincia a muoversi per conto suo…”
“Razza di idiota! Poteva
finire molto male, lo sai!”
“Simon Kog
stupido! Rischio trappola molto elevato!”
“Vedi!? Perfino
WALL-E ha capito che hai fatto una stupidaggine!”
Ero
tornato nel mio ufficio, dove raccontai tutta la verità
ai miei colleghi. Come era prevedibile, anche loro mi fecero un
cazziatone,
come se non mi sentissi già in colpa per quanto avessi
combinato.
“C-22… C-22…oh, per
la miseria!” esclamò
improvvisamente Crilin, agitato “Quindi
esistono altri cyborg oltre quelli costruiti da Bulma e dal Dottor
Gelo?!”
“E’ vero… tu
conosci la storia del Red Ribbon!”
mi ricordai io, rivolgendomi a lui “Hai mai sentito parlare di Clarice Red?”
“Mai… all’epoca io ebbi a
che fare solo con un generale di quell’esercito. Fu Goku che rase al suolo la base militare!
Forse potrei chiedere a
C-18…”
“Tua moglie? Aspetta… anche
tua moglie è un’androide?!”
esclamò a bocca aperta Wataru, facendo il giusto
collegamento.
“Ehm… sì,
mi avete beccato!” ammise il
lottatore, prima di spiegarci “C-18 è un cyborg costruito su base umana. E’ diverso da quelli costruiti da Bulma,
poiché la mia amica ha creato dei bio-corpi dal nulla,
mentre il Dottor Gelo ha
catturato mia moglie e l’ha… non
mi va
di raccontarlo, scusate”
“Credo di aver capito…
l’ha trasformata contro la sua
volontà…”
intuii Claudia, ricevendo la conferma del mio amico.
“D’accordo, allora. Questo
pomeriggio io e te andremo a parlare
con mio padre e tua moglie” proposi io,
ricevendo l’assenso da parte di
tutti gli altri miei colleghi.
“Direi che è
meglio ritornare al lavoro!” ci
consigliò Wataru,
saggiamente “Se Miwako viene a
sapere che
stiamo parlando un’altra volta durante la stesura dei
rap…”
“Quanto
entusiasmo…”
Tutti
noi ci zittimmo quando ci accorgemmo che l’ispettore
era appena entrata nel momento sbagliato, facendo sbiancare il povero
vice-ispettore.
“… visto che vi piace
così tanto stare in ufficio, perché non saltate
la pausa e compilate i moduli
sulla sicurezza, già che ci state?! TORNATE
AL LAVORO!”
***
CRILIN
[Krillin
and Goku – DRAGON BALL SUPER]
Quella
mattinata la passai a compilare tutti quei moduli, a
correggere tutti i rapporti e a ricopiare i fascicoli cartacei sul pc.
Miwako
ci aveva avvisato che alla centrale non si sarebbero più
utilizzati i vecchi
faldoni, sfruttando invece un database ideato dalla C-C, molto
più aggiornato e
difficile da manomettere. La nuova amicizia con Bulma aveva iniziato a
dare i
suoi frutti in polizia.
Io
e Simon, dopo pranzo, lasciammo il posto di lavoro per
raggiungere le nostre rispettive famiglie. Lui si diresse in volo verso
casa di
suo padre, mentre io volai verso quella che ormai era la mia casa,
quella del
Genio delle Tartarughe.
Il
viaggio in volo fu piuttosto rapido. Fuori dalla casa,
stesa su un telo mare a prendere il sole, vi stava mia moglie C-18,
mentre
percepivo l’aura del Genio dentro casa intento a fare non so
che cosa…
… ah no… me lo stavo
dimenticando… a quest’ora quel pervertito di un
vecchio accendeva la
televisione e si metteva a guardare i programmi di fit-ness per
ammirare i
tondi fondoschiena delle personal trainer.
C’era
anche mia figlia, Marron, dentro la sua camera, la
quale era in compagnia di un’altra persona con
un’aura molto familiare. Chissà
chi era, non riuscivo a collegarla.
“Sei già di
ritorno, amore?” domandò mia
moglie, molto sorpresa
di vedermi già lì a quell’ora.
“Oggi sì!” le
risposi io, dandole un dolce bacio sulle labbra, prima di chiederle
incuriosito
“Con
chi sta Marron?
E’ un amico?”
“E se fosse il suo
fidanzato?” mi prese in giro C-18
scherzosamente,
senza riuscire a farmi abboccare.
“Non ne farei un
dramma…” ammisi io, quasi in
simpatia verso
quel giovane che avesse avuto il coraggio di provarci con Marron.
“E’ una sua amica,
gelosone! Si chiama Masumi Sera e
l’ha
conosciuta durante un allenamento di arti marziali, o così
mi ha detto…”
mi tranquillizzò C-18, schiarendo i miei ricordi.
Ecco
dove avevo percepito quell’aura! Masumi era quella
ragazza dall’aspetto un po’ maschiaccio, la
sorellina nascosta del mio collega
Subaru Okiya, alias Shuichi Akai!
“Strano… Masumi
non doveva avere allenamento, oggi?”
“Te lo sei
dimenticato? Oggi c’è la
cena dell’anniversario
di Gohan e Videl!” mi
rimproverò C-18 scuotendo la testa “Credi
veramente che sua moglie permetta al
tuo migliore amico di mancare ad un evento del genere?Sicuramente
l’allenamento di oggi
è saltato!”
Accidenti…
me ne ero completamente dimenticato! Non erano da
me quelle dimenticanze…
… la frenesia della
Centrale di Polizia di Tokyo mi stava cambiando parecchio.
“Non è da te scordarti
eventi di questo tipo… per di più torni a casa in
anticipo.Vuoi
parlarmi di qualcosa, non è così?”
Io
annuii sconfitto, ben sapendo quanto fosse impossibile nascondere
i segreti a mia moglie.
“Dammi solo il tempo
di cambiarmi! Tra un minuto sono da te!”
Come
promesso, tornai da lei in pochissimo tempo, dopo
essermi tolto tutti i vestiti e raggiungendola con indosso soltanto il
mio costume
da mare. Mia moglie mi lasciò un po’ di spazio sul
suo telo mare, permettendomi
di sedermi davanti a lei, girato di schiena. Iniziò a
spalmare lentamente la
crema solare sulla mia schiena.
[Trunks and Mai – DRAGON BALL
SUPER]
“Allora, Crilin… sputa
il rospo!Cosa ti ha spinto a
ritornare a casa in anticipo?”
“Niente.Dovevo tornare qui a
prescindere, ma stiamo
svolgendo delle indagini molto particolari…”
ammisi io, con sincerità.
“Riguardano la Sezione
Antimafia?”
Feci
segno di sì con la testa.
Avevo
raccontato la verità a mia moglie, consapevole lei
fosse in grado di mantenere il segreto. Ovviamente si era leggermente
preoccupata per la mia sorte, ma ero riuscito a tranquillizzarla
promettendole
che né lei né mia figlia sarebbero rimaste
coinvolte. Dopo aver saputo che
nella sezione avrebbe partecipato anche Bulma, C-18 aveva accettato
meglio la
situazione.
Mi
aveva impedito, tuttavia, di parlarne con Marron. Lei si
sarebbe arrabbiata moltissimo, mi anticipò C-18. Io non
potevo che darle
ragione, ben conoscendo il carattere lunatico di mia figlia.
“Sembra che il nostro
vecchio ispettore, quello morto nell’attentato, avesse una
sorella adottiva di
cui non aveva mai parlato con nessuno prima, di nome Clarice
Red… tu l’hai mai
conosciuta prima d’ora?”
“Clarice Red? No…
non so nemmeno di chi stai parlando, se
devo essere sincera…” ammise
mia moglie leggermente stranita.
“Ne sei sicura? Perché da
quello che ci è stato detto, questa donna sarebbe la figlia
biologica del
generale Red, comandante dell’esercito del Fiocco Rosso. Ci
è stato rivelato anche
che rimase in custodia al dottor Gelo per qualche anno, prima di essere
salvata
dalla polizia!”
Il
suo sguardo di meraviglia e sorpresa mi confermò che lei
non fosse affatto a conoscenza di questa storia.
“Crilin… io non
credo di poterti aiutare.
Gli unici due giorni di cui ho memoria durante la mia prigionia nel
Red Ribbon risalgono ai momenti post-modifica. In tutti e due i casi,
io non ho
mai visto questa donna di cui mi parli. L’unica
persona con la quale ho avuto contatti nel Red Ribbon è
stato il dottor Gelo!”
“Capisco… quindi
non saprai nulla nemmeno riguardo l’androide
che i genitori di Simon e questa Clarice abbiano costruito, C-22.
Non è
vero?”
“Hanno costruito un
androide!?” esclamò sbalordita C-18,
sgranando gli occhi.
“Già… un robot completamente
meccanico, per fortuna, ed anche pacifico… è
stato lui a parlare con Simon di Clarice, l’altra sera!”
le rivelai io,
altrettanto preoccupato “A lui non
è
sembrato un tipo pericoloso… ma
non
possiamo esserne sicuri fin quando non sapremo più notizie
sul loro conto!”
“C-22… non
trovi strano questo nome?”
“Strano?”
le domandai io, confuso.
“I cyborg creati dal dottor
Gelo sono venti, escluso Cell.
Tuttavia quest’ultimo è un bio-androide,
pertanto non possiamo soprannominarlo un C-21… allora perché quell’androide
si chiama C-22?”
Compresi
subito dove volesse andare a parare mia moglie, e
la sua teoria non era affatto stupida!
“Stai dicendo che i cyborg
costruiti dai genitori di Simon e da Clarice
Red possano essere addirittura due?!”
“E’ una
possibilità…”
confermò lei sovra pensiero “…
provo a farti un’altra domanda, alla quale
ci stavo pensando da moltissimi anni. La
prima volta che il dottor Gelo ci attivò, io e mio fratello
provammo già ad
ucciderlo… in quel periodo, lui non era ancora un
cyborg… allora chi l’ha
aiutato a modificare il suo stesso corpo?”
Accidenti!
C-18 aveva ragione! Possibile che, allora…
“… potrebbe essere
stata Clarice… o uno dei genitori di Simon! Uno
di loro tre ha trasformato il Dr. Gelo in un cyborg!”
“Può essere
andata davvero così, lo ammetto…”
confermò lei,
prima di mettere le mani avanti e dire “… ricordo
soltanto che il dottor Gelo ci disattivò un attimo prima che
gli dessimo il colpo
di grazia… poi il nulla!”
“Capisco…
grazie, C-18!” mi poggiai sul suo petto,
prendendo le
sue mani e cingendomi tra le sue braccia “Scusa
se sono venuto qui a parlarti del Red Ribbon… so
che non ti piace parlarne…”
“Non preoccuparti, amore…
ma quello non è C-17?”
[Sakura’s
Theme – NARUTO]
Alzai
lo sguardo verso il cielo.
Era
vero! Il fratello gemello di C-18 ci stava raggiungendo
volando, con alle spalle la più piccola tra i suoi bambini.
Qualche secondo
dopo, lui atterrò proprio davanti ai nostri piedi, lasciando
scendere la sua
figlioletta.
La
piccola aveva poco più di quattro anni. Aveva dei lunghi
capelli perlacei e gli occhi azzurri come l’acqua del mare.
Indossava un
piccolo costumino, segno che lui e la bambina fossero venuti
lì per divertirsi
sull’isola.
C-17 e sua moglie
l’avevano trovata sotto casa, abbandonata dentro un cesto. In
quell’occasione
era presente perfino C-18.
“Era ora che ti
ripresentassi, fratellino…” lo
prese in giro
sarcasticamente lei, domandandogli “Che
fine hanno fatto tua moglie e gli altri tuoi pargoletti?”
“In giro a fare
compere…
io ho terminato il mio lavoro alla riserva e ho deciso di portare
Selena, che è
stata con me per tutta la mattina, a farsi un bagno in mare!”
“Con tutti i cacciatori che
raggiungono la tua isola?! Non è
pericoloso?!” gli domandai io senza
parole.
“Spero tu le abbia almeno
spalmato la crema solare…” lo
avvertì
C-18, mettendosi una mano sulla fronte quando comprese che suo fratello
era il
solito pasticcione “…
vieni, Selena! La zia adesso ti
spalmerà la protezione
così non finirai per bollire come un’aragosta!”
“Grazie zia! Poi
faremo il bagno insieme!” accettò
allegramente la piccola, prendendo il mio
posto e lasciandosi coccolare tra le braccia della sua zia preferita.
Fu
a quel punto che decisi di parlare anche con C-17
riguardo la faccenda del nuovo cyborg.
“C-17! Per caso tu hai mai
sentito parlare di Clarice Red?”
Il
cyborg mi guardò con sorpresa, prima di rispondermi.
“Strano che tu sia
venuto a parlarmene… ricordo solo
di aver
letto il suo nome all’interno di alcuni fogli
all’interno di uno dei laboratori
segreti del Dottor Gelo”
“Un momento! Quale
laboratorio?!” esclamò
sbalordita C-18 a suo
fratello.
“L’ho trovato in
Italia, nei pressi di una città di nome Lecce, circa
due anni fa. Ero andato
lì per
una missione da ranger quando mi sono imbattuto in questa botola
metallica… anche io sono rimasto
senza parole quando
ho scoperto di cosa si trattasse!”
“Sapresti portarmi
lì?” gli domandai io,
ricevendo però una
risposta negativa da parte sua.
“No…
è passato molto tempo, ed ho semplicemente dato
un’occhiatina dato
che ero impegnato in altro...
e
dato che non avevo voglia di ricordare il mio passato, decisi di
richiudere la
botola e coprirla con dell’erba secca e con terriccio. Ma posso riprovare a cercarla quando
sarà possibile, se ti interessa
così tanto!”
“Davvero?! Grazie, C-17! Ti
devo un favore!” lo ringraziai io,
contento.
Una
delle basi segrete del Dottor Gelo…
…
già il fatto che C-17 avesse letto il nome di Clarice
all’interno di qualche foglio al suo interno era un indizio
molto importante.
C-22 ci aveva raccontato della relazione tra quella ragazza ed il Red
Ribbon,
perciò le parole di C-17 spingevano a credere alla versione
dell’androide
creato dai tre ingegneri.
“Perfetto!”
esclamò improvvisamente C-18, dopo aver chiuso la confezione
di crema solare “Adesso puoi
buttarti a mare!”
“SIIIIIIII! PAPA’!
ZII! VENITE ANCHE VOI!”
“Certo, Selena! Con
molto…” esclamò
subito C-18, allegramente,
prima che le sue pupille si dilatassero improvvisamente!
[Pain’s
Theme – NARUTO]
Prima
che potessimo dire altro, il suo sguardo si caricò
d’orrore e di rabbia…
… fu come se avesse
visto il diavolo in faccia!
“C-18!C-18!”
Mi
fiondai subito verso mia moglie, raggiungendola con un
semplice balzo. Prima che potessi controllarla, tuttavia, lei si era
già
ripresa.
“Tranquilli! Non
è nulla!” esclamò
lei, come se
non fosse accaduto nulla “Voi andate in acqua! Io scappo un attimino in bagno! Vi
raggiungo subito!”
Senza
darci il tempo di farle altre domande, mia moglie
scappò rapidamente verso casa sbattendo la porta
d’ingresso.
“Papà…”
domandò preoccupata Selena a C-17 “… per caso ho detto qualcosa di
brutto?”
“No, piccola…”
la tranquillizzai io, prendendola in braccio ed
incominciando ad immergermi assieme a lei dentro l’oceano
“…
la zia sicuramente non si è
sentita bene, per questo aveva quello sguardo! Tranquilla! Adesso divertiamoci e passiamo un bel
pomeriggio insieme. C-18 arriverà
tra qualche minuto!”
Io
e C-17 cercammo di far divertire la piccola durante
l’assenza di mia moglie che, grazie a Dio, tornò
da noi come promesso
rassicurandoci sulle sue condizioni.
Tuttavia,
io sapevo che qualcosa avesse turbato C-18 in quel
momento…
… il problema era
capire cosa.
***
SIMON
[Evening – NARUTO]
“Ciao
Simon! Sei venuto a trovarmi presto, oggi!”
“Sì,
papà. Oggi uscivo prima dal mio lavoro!”
Entrai
dentro casa di mio padre e venni accompagnato in
soggiorno, come al solito dopo quel primo mese e mezzo di conoscenza.
Sul
tavolo vi erano una decina di gad-jet che lui stava
senz’altro controllando.
“Non
c’è Ai? E’ all’accademia di
Mr. Satan?” gli domandai io
sedendomi sul divano, accompagnato dal mio genitore.
“No. Questa settimana
l’allenamento è stato annullato. E’ a
casa di Ayumi! Si è portata dietro Higo e
adesso stanno giocando assieme a lui! Quando
non penso che quella ragazzina possa sorridere più di
così… ogni volta mi
coglie letteralmente alla sprovvista! Non l’ho mai vista
così felice!”
“In effetti non so molto
della sua vecchia famiglia…
tu sai qualcosa, papà?”
“Sì,
purtroppo… i
suoi
genitori erano dei dottori molto famosi, e svolgevano delle ricerche
molto importanti
nell’ambito della farmacologia… in
uno
dei loro esperimenti, tuttavia, persero tragicamente la vita, lasciando
Ai
nelle mani della sorella maggiore” mi
rivelò lui, tristemente.
Mio
padre non mi stava rivelando la reale identità di Ai. Mi
stava descrivendo la sua storia, come se nemmeno lui conoscesse i reali
dettagli, ma mi stava palesemente raccontando ciò che era
davvero successo alla
ragazzina. I suoi genitori erano davvero morti a causa di un
esperimento
dell’Organizzazione. Sua sorella era stata uccisa davvero da
un assassino
spietato. Ma non mi aveva raccontato nulla sul fatto che lei, in
realtà, fosse
Shiho Miyano.
“Come se non bastasse,
Ai ha perso anche lei, uccisa da un assassino
sconosciuto…” continuò a
raccontarmi il dottore “…
da quel giorno,
l’unico che potesse prendersi cura della bambina fui io, che
la trovai a
girovagare da sola davanti a casa mia… non
mi scorderò mai le condizioni in cui si trovava. Indossava
soltanto un lungo
camice, era denutrita e non riusciva a parlare a causa della gola
secca…ed
era ricoperta di tagli e lividi lungo tutto il corpo.Ai ha dovuto aspettare una settimana dentro
casa mia, prima di poter uscire da quella porta in condizioni
decenti…”
“E’ rimasta
completamente da sola in mezzo alla strada?! Per quanto tempo?”
“Non ne ho la più
pallida idea… io non avevo mai
conosciuto quella bambina prima di quel giorno!”
Rimasi
sconvolto davanti a quella rivelazione.
Non
sapevo che il dottor Agasa avesse deciso di adottare Ai
senza nemmeno conoscerla. Quella ragazza, dopo essersi trasformata in
bambina,
era fuggita da quei criminali ed aveva vagato in quelle condizioni per
ore,
forse anche per giorni, senza ricevere alcun aiuto.
Solo mio padre aveva
aperto il suo cuore a quella povera piccola…
… ora cominciavo a
capire il motivo per il quale Ai tenesse così morbosamente
al dottor Agasa.
“Papà…
ti ho già detto che sei l’uomo più
generoso ed affettuoso che io
abbia mai conosciuto?”
“Questa sarebbe la
terza volta, a dire il vero!” mi prese in giro
l’uomo, mettendosi una mano
dietro la nuca imbarazzato.
Non
potevo che essere fiero di essere suo figlio.
Ora,
però, quella non era la cosa più importante.
“Papà… devi
perdonarmi, ma oggi non sono venuto qui solo per chiacchierare. Stiamo svolgendo un’indagine alla
centrale,
riguardo una certa persona…”
gli rivelai io, tranquillizzandolo poi “…
niente di pericoloso, tranquillo!
Semplicemente vorremmo scoprire qualcosa di più su di
lei… e tu potresti avere
le risposte che cerchiamo!”
“Dici
sul serio, Simon?” mi
domandò Hiroshi, visibilmente
sorpreso ed incuriosito.
[Sasuke’s
Ninja Way – NARUTO]
Recuperai
la foto, che C-22 mi aveva dato, dalla mia tasca,
poggiandola sulle sue ginocchia. Non avevo tempo da perdere, purtroppo.
“Tu conosci quella donna
affianco a mia madre?”
Il
viso di mio padre divenne bianco come quello di un
fantasma. Ok. Era una risposta abbastanza evidente.
“… dove hai recuperato
questa foto? L’unica che la possedeva era…”
“… era?”
insistetti io con veemenza.
L’uomo
sospirò arrendevole, ridandomi la foto e cominciando
a raccontarmi, dopo essersi ripulito gli occhiali almeno due volte.
“… quella donna
si chiama Clarice Red. Era la migliore amica di Momo. Suo padre era il generale del Red Ribbon, e
la obbligò a passare gli anni dell’adolescenza nei
laboratori segreti di un
pazzo scienziato che abusò sessualmente di lei. Venne
salvata da tua madre, la
quale fu in grado di aiutare sia lei che suo figlio, il giovane Thomas.
Quando tua madre fuggì dal
Giappone, lei
sparì completamente dalla mia vita… non venni mai
a sapere che fine avesse
fatto o cosa le fosse accaduto, nonostante avessi cercato in ogni modo
di
contattarla”
“E la macchina che era
stesa sul divano… cosa era?”
“Era un androide…”
ammise l’uomo con un sospiro quasi nostalgico
“… un giorno, durante i
nostri studi
universitari, Clarice ci rivelò di aver trovato uno di
questi laboratori
segreti del Red Ribbon e che avesse recuperato molti progetti
riguardanti la
creazione di un cyborg su base umana. Ovviamente
tutti e tre decidemmo all’unanimità di non
sviluppare quella tecnologia
orribile, ideando invece un modello pacifico in base completamente
meccanica.
Clarice fu la vera mente dietro quel capolavoro che vedi in
foto… nonostante
provasse disgusto nel sentir parlare del Dr. Gelo, quell’uomo
le insegnò le fondamenta
della Robotica, della Cyber-Tecnologia e della Bio-Tecnologia.
Il nostro
progetto fu un vero successo! E’
stato
grazie alla creazione di C-22 che ci laureammo tutti e tre col massimo
dei
voti!”
“Hai detto che C-22 era un
androide pacifico…
in che senso, scusa?” rimasi confuso io
davanti a quelle parole.
“I progetti del Red Ribbon
erano a scopo bellico!” mi
spiegò lui
tranquillamente “I cyborg su base
umana
sarebbero dovuti essere le armi definitive di distruzione di massa, a
causa
della batteria ad energia eterna nucleare installata al loro interno,
che
donava loro una forza a dir poco sovrumana, oltre alla
possibilità di sparare
raggi laser in grado di far esplodere un’intera
città. C-22, tuttavia, essendo una
vera e propria macchina, era completamente
controllabile in base ai comandi che gli inviavamo ed in base alle sue
reali
possibilità... ed ovviamente, non venne installata alcuna
arma. C-22 era
perfino in grado di agire autonomamente, ma in quei casi non faceva mai
del
male ad una mosca… la sua passione era quella di crescere le
piantine preferite
di Clarice, e fu per questo che lei decise di tenerlo in casa come suo
maggiordomo personale”
Annuii,
contento di quelle rivelazioni. In poche parole, mio
padre aveva confermato in tutto e per tutto la storia di C-22. Meglio
così. Ancora
poche domande ed avrei concluso quell’interrogatorio.
“Posso farti una
domanda, Simon?” mi chiese lui dubbioso “Come hai fatto a trovare
quella
foto?”
“C-22 è venuto a
farmi visita…” ammisi io,
raccontandogli tutto
quello che era successo tralasciando, ovviamente, tutti i discorsi
riguardanti
la sezione dell’Antimafia.
“Che mi venga un
colpo! Sono passati più di
trent’anni e
lui è ancora attivo?!” si
meravigliò lui, sbalordito “Chi
se lo sarebbe immaginato… ed anche
Clarice sta ancora bene! Ora capisco come
abbia fatto Momo a fuggire in Italia… e capisco anche
perché non si siano fatte
più vedere per così tanto tempo…
incredibile!”
“Sapevi che Clarice fosse
la sorella adottiva dell’ispettore Megure?”
gli domandai io, con curiosità.
“Questa è una
sorpresa anche per me!” ammise il
dottore, con
sincerità “Non avevamo
mai conosciuto i
nuovi genitori di Clarice, dopo che lei tornò ad abitare qui
in città… lei non ce li
aveva mai voluti presentare,
forse per proteggere se stessa e loro...”
“Capisco…”
conclusi io, soddisfatto.
Avevo
ricevuto parecchie conferme importanti. Non mi restava
nient’altro da chiedere a mio padre.
[Itachi’s
Theme – NARUTO]
“Posso farti
un’altra domanda, Simon?” mi
chiese improvvisamente
però mio padre, accennando un sorriso allegro “Qualche uccellino mi ha
raccontato che hai fatto amicizia con una ragazza del tuo stesso
palazzo…”
“… scommetto che
quest’uccellino ha sette anni, ha gli occhiali ed
è
vestito elegantemente!” affermai io con
sicurezza, capendo chi fosse
stata la male lingua “State tutti
scappando un po’ troppo! Io e Chi
siamo
soltanto amici!”
“E’ solo questo,
Simon?” mi domandò lui, con
sincerità “Sai che puoi
dire tutto a tuo padre!”
“Certo che lo so…”
lo rassicurai io, divertito da quella scena prima di rivelarmi solo in
parte “…
lo
ammetto. Chi è una ragazza molto bella, intelligente e
gentile…”
“… ma…”
“… ma con la
situazione che si sta creando in centrale, una relazione
sentimentale non è l’ideale”
spiegai io saggiamente “La polizia
di Tokyo ha sradicato un intero
clan della Yakuza… abbiamo subito un attentato… fin quando la situazione non si
stabilizzerà, c’è sempre il rischio di
mettere a repentaglio la nostra vita! Anche a me piacerebbe
pensare ad
altro che non sia la mia felicità…”
“Credo che tu stia facendo
un errore, in questo caso.
Il tuo non è un lavoro come tutti gli
altri, Simon. Fare il poliziotto non è come fare
l’impiegato… tu metterai
sempre a repentaglio la tua
vita. Questo ti deve impedire di vivere come meglio desideri?”
Quella
considerazione mi colse letteralmente alla sprovvista.
Lui non aveva tutti i torti, in quel senso. Semmai fossimo riusciti a
vincere
quella guerra, io non sarei comunque rimasto senza pistole puntate alla
tempia.
D’altronde, ero partito per il Giappone proprio
perché non mi importava di
quante avversità avessi affrontato per conoscere mio padre.
Allora
perché con Chi era diverso?
“Poi non credo
c’entri solo questo, dico bene?”
notò il dottore
con tranquillità “Scommetto che riguarda anche quel segreto che ci
stai tenendo nascosto…”
“… ti ricordi
ancora di quelle parole?”
“Sono tuo padre. Io
non posso ignorarle…siamo
due
persone adulte, Simon. Possiamo affrontare ogni situazione con
maturità… tocca a te
fidarti di questo vecchio amante
dei videogiochi!”
Mi
voltai sorpreso verso mio padre. Non mi sarei mai
immaginato che lui potesse comprendermi fino a quel punto. Ripensai a
ciò che dissi
a Shinichi qualche giorno prima. Avrei avuto degli enormi svantaggi se
avessi
scelto di raccontare tutto. Mio padre avrebbe potuto fare un semplice
errore e
la mia identità sarebbe saltata fuori. La mia
libertà sarebbe terminata per
sempre. Rivelare la verità oppure no? Era davvero necessario
correre questo
rischio?
Per
fortuna, la mia mente non si azzardò a formulare domande
simili.
Lui
non era una persona come tutte le altre. Hiroshi Agasa
era mio padre. Lui aveva diritto di sapere chi fosse suo figlio.
“Papà… io so tutta
la verità…”
Non
mi era venuto altro modo per iniziare quel discorso. Una
verità aveva lo stesso peso dell’altra. Ora che
conoscevo il legame tra il
dottor Hiroshi Agasa e la piccola Ai Haibara, non potevo tenerlo
all’oscuro del
mio.
“Se parli della storia di
Shinichi, lui ci ha già raccontato tutto!”
provò subito a discolparsi
il dottore, agitato “Non
c’è bisogno che
tu ci protegga con la centrale di Tokyo… abbiamo
degli alleati pronti a difenderci qualora precipitasse tutto!”
“So benissimo di chi stai
parlando… perché loro mi conoscono da molto
più tempo di voi!” ammisi io,
ormai stanco di fingere “Ascoltami
attentamente… quello che sto per
raccontarti, non deve uscire da questa casa per
bocca tua. Potresti rischiare la vita se rivelassi qualcosa
del genere a
qualcuno. Sei pronto a promettermelo,
papà?”
Lui
si zittì improvvisamente, rendendosi conto del
cambiamento nel mio tono di voce. Si era reso conto subito della
serietà con la
quale gli stavo parlando, ma ciononostante annuì con
fermezza, pronto ad
accogliere quell’atroce ed amara verità.
Io
ne presi atto, iniziando a rivelare tutto ciò che gli
avevo nascosto per non farlo soffrire.
“Il mio primo segreto,
il meno terribile, è questo. Io so
che
Ai Haibara, in realtà, è Shiho Miyano, ex-membro
dell’Organizzazione degli
Uomini in Nero col nome in codice Sherry!”
Il
suo viso si deturpò come mai mi sarei immaginato
accadesse. L’orrore si era impossessato dei suoi occhi, non
lasciando spazio ad
alcun sentimento positivo. Stava perfino tremando.
“Subaru mi ha
raccontato tutta la storia due giorni fa… forse conosco Ai
più di quanto la
conosca tu, ma non devi avere paura. Non
faccio parte dei MIB. Sono il capo di quella che noi definiamo Sezione
Antimafia della Città di Tokyo, la quale ha deciso di
combattere contro le
organizzazioni criminali di questa città… inclusi
coloro che hanno fatto
soffrire tua figlia adottiva. Perciò non
svelerò il vostro segreto…”
“Figliolo… di cosa
stai parlando?” mi chiese lui, in evidente stato di
shock “Una
Sezione Anti-mafia? Cosa c’entri con questa storia?”
“Semplice… l’ispettore
Megure, il giorno prima di
essere ucciso, mi ha nominato Questore di questa sezione.
Essa è formata,
per adesso, da sette membri con grandi capacità, incluso io,
che svolgono
indagini senza alcun permesso da parte dei commissari. In questo modo,
nessun
poliziotto corrotto potrà denunciarci o tentare di
ucciderci. Shinichi ne fa parte…
ecco perché non può
raccontarvi nulla su di noi!”
Il
silenzio calò dentro la stanza, per qualche secondo,
prima che mio padre mi chiedesse.
“E’ molto rischioso,
figlio mio… sei sicuro della scelta che hai preso? Juzo
Megure è morto a causa
di un attentato da parte di uomini della maf…”
“Non è
così…” rivelai io,
afflitto “… quelli che
hanno attaccato l’ex-ispettore non c’entrano nulla
con la
mafia. Le nostre indagini segrete ci hanno rivelato che nessun clan
avesse
ordinato un omicidio. Per di più, Juzo si era fatto molti
nemici in polizia,
durante l’ultimo periodo… non
mi
sorprenderei se, ad ordinarne la morte, fossero stati alcuni dei miei
colleghi!”
“SIMON! CREDI DAVVERO CHE
QUALCUNO ARRIVEREBBE A COMPIERE UN GESTO
SIMILE?! QUEGLI ASSASSINI
NON
HANNO UCCISO SOLO L’ISPETTORE… MA SI SONO PRESI
ANCHE LE VITE DI MOLTI BAMBINI,
DUE DEI QUALI CONOSCEVO PERFETTAMENTE!”
“CREDI CHE NON LO SAPPIA,
PAPA’?! CREDI DAVVERO CHE TI METTA A
RACCONTARTI DELLE MENZOGNE SU UNA FACCENDA COSI’ TERRIBILE?
PERFINO L’ISPETTORE
SOSPETTAVA DEL COMMISSARIO KURODA… E GUARDA UN PO’
CHI POTREBBE ESSERE IL
PRINCIPALE SOSPETTATO AD ESSERE RUM! IO HO LAVORATO PER TRE ANNI NELLA
TELE-INFORMATION SOTTO COPERTURA… COSA POTREBBE IMPEDIRE, AD
ALTRE
ORGANIZZAZIONI, DI FARE ALTRETTANTO CON LE FORZE DELL’ORDINE?!”
L’uomo
si alzò dal divano, visibilmente contrariato,
incapace di ammettere quella verità, non tanto
perché non ci credesse…
…
ma perché gli faceva male sapere quella verità.
“Papà… io non ho finito…
c’è un altro segreto che devo
raccontarti… e
questo potresti non digerirlo affatto!”
“Più di scoprire
che mio figlio è ricercato dai criminali di tutta
Tokyo?” mi domandò lui,
visibilmente sarcastico.
“No, papà…è mille volte peggiore!”
Lui
si voltò nuovamente verso di me, visibilmente nervoso.
Nemmeno questo mi fermò.
“Ti ho già raccontato
quello che accadde a mia madre… venne uccisa davanti ai miei
occhi da alcuni
sicari della Tele-Information… ti ho anche rivelato come io
mi sia infiltrato
in quell’azienda per cercare degli indizi per incastrare quei
criminali… quello che
né tu né Ai sapete… è che
io
sono stato assunto come sicario, assassino e cacciatore di taglie!”
Ecco…
finalmente ero riuscito a dirgli la verità.
Un segreto che mi ero
portato appresso per un mese e mezzo… ora era
venuto a galla.
Il
suo viso divenne paonazzo, con le vene delle tempie che
gli pulsavano pericolosamente.
Non
la stava prendendo affatto bene.
“A… ASSASSINO?! SE E’
UNO SCHERZO, SIMON KOG, GIURO CHE TI SBATTO FUORI DI…”
“Magari lo fosse…”
lo contraddissi invece io, capendo di dovergli dare
un’ulteriore prova della
mia versione.
Non trovai altro modo…
giuro… non ne trovai nessun’altro più
efficace che mostrare il vero volto di
Hunter Warrior.
L’ultima
volta che io avevo immaginato di trasformarmi in
quel mostro fu prima della prova finale svolta dalle otto ragazze con
me come
insegnante. In quell’occasione, decisi saggiamente di non
farlo…
… se avessi mostrato
quell’obbrobrio alle giovani guerriere, le avrei
traumatizzate per il resto
della vita.
Usando
il mio DNA Modify, mostrai finalmente il mio lato più
oscuro, la maschera che io avevo utilizzato per celare la mia vera
identità al
mondo intero, durante quegli anni sotto copertura. Mio padre cadde per
terra,
in preda al terrore e al panico.
[Prophet
+ Crimson Flame – NARUTO]
Potevo
immaginare ciò che stava osservando. Il mio volto si
era ricoperto di cicatrici, deturpato dalle piaghe e dal sangue
raggrumato. I
miei denti si erano trasformati in zanne ricurve ed acuminate, mentre
degli
artigli si erano allungati al posto delle unghie sulle mie dita. Vi
erano pochi
ciuffi di capelli, scrostati dal denso liquido rosso, ed un codino di
pelle che
si allungava dalla mia nuca. Pupille nere ed iridi rosse completarono
la mia
trasformazione. Perfino la mia voce era completamente diversa, e mio
padre lo
scoprì non appena ripresi a parlare.
“Per farmi
assumere dalla Tele-Information senza far scoprire la
mia vera identità, decisi di usare questo travestimento,
grazie al controllo
del KI che ho appreso in quegli anni, modificando i miei tratti del
corpo per
rendermi irriconoscibile a tutti. Solo i Servizi Segreti Italiani
conoscevano
la verità. Per conquistare la fiducia della
Tele-Information, per ricevere incarichi
sempre più importanti e per scoprire il legame tra
quell’azienda e la X-X-I, io
abbandonai momentaneamente la vita da Simon Kog e mi trasformai in
Hunter
Warrior… l’assassino più crudele,
spietato, sadico e meschino dell’intero
pianeta. Fu in questo modo che conquistai quei criminali. La mia vita
privata,
nonostante non mi fossi mai mostrato a loro col mio vero aspetto, non
fu più la
stessa dopo averli consegnati tutti alla polizia… Hunter
Warrior era ancora
ricercato in tutto il mondo sino a due giorni fa, ma grazie
all’FBI sono stato
completamente scagionato dai crimini che ho commesso in quel periodo
sotto
falso nome. Tuttavia, io possiedo una taglia in nero da nove miliardi
di
dollari, e vivo ancora nel terrore che qualche malintenzionato scopra
il mio
segreto e che prenda di mira le persone a cui voglio più bene”
Tornai
velocemente alla mia forma normale, prima che mio
padre mi morisse per infarto. Ciò che aveva visto non era
stato per nulla piacevole,
ma non potevo fare altrimenti. In pochi secondi, il figlio che lui
aveva
imparato a conoscere era di nuovo lì, come se nulla fosse
successo. A tradirmi,
tuttavia, erano rimaste le gocce di sangue colate sul pavimento.
“Questo era il segreto che
non volevo ancora raccontarvi…”
continuai io, subito dopo aver recuperato il mio tono normale di voce
“Il mio peggior incubo che
è diventato
realtà… mi sono
mascherato da mostro
assassino per difendere il mondo intero dalla minaccia della X-X-I.
Mi
dispiace, papà… io non sono il bravo ragazzo che
credevi fossi…”
L’uomo
si rialzò da terra, sconvolto, si avvicinò al mio
viso, accarezzandomi e cercando i segni di quelle cicatrici orrende.
“Tu… tu hai
ucciso delle persone?”
“Criminali… ma
sì… ho tolto la vita a centinaia di migliaia di
esseri
umani…”
“CE… CENTINAIA DI…”
“Come Hunter Warrior…sono
responsabile della morte di
149'987 persone!”
Per
poco non vomitai da solo, ricordandomi di quella cifra.
Non vi era alcuna differenza tra me ed un soldato nazista che lavorava
come
guardia degli ebrei, nella seconda guerra mondiale. Io ero altrettanto
disgustoso.
No…
mi stavo
dimenticando di quei quindici sicari che avevano ucciso
Sonoko… dovevo
aggiungere anche loro, dato che mi ero sbarazzato anche dei loro corpi
senza
che nessuno lo venisse a sapere…
…
perfetto… Simon Kog, alias Hunter Warrior, aveva
ufficialmente ucciso
più di 150’000 persone…
… non era questa,
però, la parte peggiore della mia storia.
“Tu… tu ti sei
mai pent…”
“Come Simon Kog, non passa
giorno che io non mi penta di tutto il sangue
che ho versato. I Servizi
Segreti
Italiani ed il mio stato originario sanno che l’ho fatto
unicamente per
smascherare quanti più bastardi possibili…”
ammisi io, cercando a stento di
trattenere le lacrime “…
non a caso è
grazie a loro se io mi trovo in libertà e non dietro le
sbarre di una prigione…
ma sarò sincero… come
Hunter Warrior
rifarei tutte le scelte che ho fatto… ricommetterei tutti
gli omicidi che mi
hanno commissionato… non rimpiango nulla delle azioni che ho
commesso…”
No… non era vero…
un’azione non l’avrei rifatta…
… non avrei
lasciato Akemi e Shiho nelle mani di quei criminali.
Mio
padre tolse la sua mano dal mio viso e si girò di spalle,
levandosi gli occhiali ed appoggiandoli sul tavolo.
Non
aveva il coraggio di guardarmi negli occhi.
Qualcosa
si era incrinato, lo sentivo.
Ora
lui aveva paura di me.
“Chi altro conosce questa
storia?”
“Dal Giappone la
conoscono soltanto Conan, Heiji, alcuni colleghi della centrale ed i
vostri
amici dell’FBI…”
“Simon… questa
storia deve rimanere soltanto tra
queste persone… Ai non deve saperne nulla! Se lei
scoprisse che tu… che tu sei stato
quello… non si
fiderebbe mai più di te! Ha già passato dei
momenti terribili con
l’organizzazione degli Uomini in Nero… come
credi reagirebbe sapendo tu sia un ricercato così pericoloso?”
Molto
male, risposi io nella mia mente. Soprattutto se
quell’uomo, in passato, aveva…
… no… non volevo
ripensare a quella missione orribile!
“Credo sia ora che tu
vada…
vorrai riposarti, dopo aver passato una giornata intera a lavoro!”
mi
rispose lui, con freddezza, raggiungendo la porta di casa ed aprendola.
Io
mi alzai, completamente abbattuto, incapace di guardarlo
negli occhi.
“Mi farò sentire io…
quando sarò pronto ad accettare tutto questo…”
mi avvertì lui, dopo che io
varcai l’uscita “…
ci vediamo, Simon Kog…”
… e dopo aver detto
quelle parole, mi chiuse la porta alle spalle, lasciando che il mio
cuore
venisse travolto dallo sconforto più totale.
Avevo
fatto bene? Avevo fatto male?
Ora
non potevo comprendere se avessi preso la scelta giusta…
sapevo soltanto che non ero stato più in grado di nascondere
la verità a mio
padre…
… e che adesso lui
stava soffrendo come non aveva mai fatto in tutta la sua vita.
Le
aspettative non erano affatto rosee, anche perché non
aveva usato più la parola ‘figlio’ dopo
aver ascoltato la mia vera storia.
***
[Kira’s
Theme – DEATH NOTE]
Arrivò
presto la sera. Passai il resto del pomeriggio dentro
casa mia, a parlare con Crilin al telefono di quanto mi avesse
raccontato mio
padre su Clarice Red. Lui fece lo stesso, parlandomi di ciò
che avesse saputo
da suo genero C-17.
Mi
feci passare il numero di telefono. Semmai avessero
scoperto qualcosa, io potevo tranquillamente raggiungere Lecce grazie
ad un
permesso firmato dalla Centrale di Tokyo, nel quale mi era concesso di
tornare
in Italia quando volevo, ma solo nella mia provincia di origine.
Successivamente,
decisi di andare a raccontare anche agli
ultimi tre rimasti della sezione, ovvero Shinichi, Shuichi e Bulma,
ciò che
fosse accaduto il giorno precedente, oltre alle novità di
quel pomeriggio. La
scienziata mi prese letteralmente a parolacce quando glielo raccontai,
mentre
gli altri due furono più interessati alle parole che C-22 mi
aveva riferito.
Dando
poi appuntamento a tutta la sezione per domenica,
nella base segreta dei cyborg, incontrai l’ispettore in un
bar sotto la
centrale di polizia, alle sette di sera, annunciandole
l’intenzione di
dirigermi verso l’indirizzo indicato dal bigliettino di Juzo
Megure, con lo
scopo di andare a parlare personalmente con questa Clarice. Ovviamente,
prima
le rivelai tutte le nostre scoperte.
Miwako accettò la mia
scelta, ma solo ad una condizione… il mio cyborg, Juzo
Miyano, sarebbe dovuto
venire con me, rimanendo in contatto telepatico con tutti gli altri
suoi
compagni e con i miei colleghi, i quali si sarebbero radunati tutti
nella
nostra base segreta, anticipando di fatto il nostro incontro.
In
tutto questo, non parlai con nessuno di ciò che era
avvenuto con mio padre. Ero troppo frustrato per potermi sfogare con
qualcuno.
“Quindi
è questa la base segreta di
Clarice Red… abbastanza fatiscente, direi…”
Juzo
non aveva tutti i torti. Alle otto precise, ci
trovavamo di fronte ad una piccola fabbrica abbandonata e diroccata
nella
periferia di Tokyo.
“Signore…
per quello che è successo
con suo padre…”
Mi
paralizzai sul posto.
Cazzo…
lui aveva la
memoria in comune con la mia!
“…
le prometto che non lo rivelerò a
nessuno. Ha la mia parola”
“Juzo… vattene
affanculo!Ti
sembra il momento di parlarne?!
Spero per te che nessuno abbia ascoltato…”
“Lo
streaming partirà tra venti
secondi” mi
rispose lui, per nulla impressionato dal mio scatto
d’ira.
In
effetti ero io quello che stava dando troppo i numeri.
Dovevo darmi una calmata.
“Comunque, per ciò
che
hai detto prima… sì,
è fatiscente. Però
è anche insospettabile…” confermai io al
mio compagno “Nessuno
verrebbe a cercare un androide ed
una donna qui dentro tra questi calcinacci. Vediamo
di muoverci… è già abbastanza
fastidioso non percepire l’aura
di C-22... e non percepisco nemmeno altre aure all’interno di
quella fabbrica!”
“Questo perché
la base segreta si
trova sotto terra…e le
nostre aure, lì sotto, sono
impercettibili anche per dei guerrieri come voi…”
[Daily Life – SHINGEKI NO KYOJIN]
Io
e Juzo ci voltammo preoccupati alle nostre spalle. C-22
si stava lentamente avvicinando a noi, con apparente
tranquillità. Non sembrava
armato, ma la sua sicurezza non piacque a nessuno dei due. Aveva due
buste
della spesa per ciascuna mano.
La nostra interfaccia
grafica ci informò che lo streaming fosse appena
cominciato… perfetto!
“Se lei si trova
qui… è sicuramente
perché ha constatato che non le stessi mentendo”
“Questo non mi dice nulla
sulle vostre intenzioni!” insistetti
però io, decisamente sospettoso “Non
sono
dell’umore adatto! Se scoprirò che tramate
qualcosa alle nostre spalle, non
esiterò a difendere sia me che il mio amico… è una promessa!”
“Mi creda, signorino
Kog… né io né
la mia padrona abbiamo forza sufficiente a minacciarla. Riesco
benissimo a
percepire la vostra potenza, anche quella del tuo compagno
cyborg…”
mi rispose lui con
sincerità “… e potreste
smontarmi pezzo per
pezzo, se solo lo desideraste… ma non mi va di farvi
aspettare fuori dalla
base. Non indugiamo oltre…”
“Ci faccia
strada, allora”
gli ordinò
Juzo con decisione venendo superato da C-22, il quale si
incamminò
con decisione verso l’entrata della fabbrica.
Passammo
un minuto intero a camminare tra quei calcinacci e
quei mattoni, cercando di non sporcarci di cemento o di terra, per
quanto
possibile. C-22 si trovava davanti a noi e si muoveva con incredibile
agilità,
mentre io e Juzo lo studiavamo attentamente, cercando di cogliere
qualsiasi suo
gesto di minaccia.
Improvvisamente,
l’anziano androide si fermò proprio davanti
ad una botola di metallo sul pavimento, sigillata con un apertura molto
simile
a quella dei caveau di una banca, con due chiavi a doppia mappa. Dopo
aver
lasciato le buste per terra, sbloccò la botola
così velocemente da non darci
modo di poter imparare i codici. Poi riprese la spesa e ci chiese aiuto
per
muovere la leva e farla ruotare in senso orario, così da
sbloccare definitivamente
l’entrata.
Solo
a quel punto la botola venne aperta.
Fummo
costretti a scendere una scala metallica con pioli
verticali lunga almeno una decina di metri, mentre C-22 fu
l’ultimo a
percorrerla, sigillando nuovamente l’entrata. Ovviamente, per
far ciò ci chiese
di raccogliere una busta ciascuno, per permettergli il gesto.
Controllai
all’interno della sua spesa.
Terriccio e semi…
niente di pericoloso.
“Signore…” mi sussurrò
Juzo, preoccupato “…
lei riesce a percepire le aure
esterne?”
Mi
accinsi a controllare, con grande sospetto.
Merda… eravamo davvero
isolati! Perfino la ripresa streaming si era interrotta bruscamente!
“No…”
ammisi io, riuscendo a toccare terra “… sei ancora in contatto con gli
altri?”
“No…” ammise lui,
decisamente agitato “…
non appena C-22 ha sigillato
l’entrata, tutte le mie comunicazioni si sono interrotte. Per
il momento ho
attivato la video-registrazione, ma attendo suoi ordini, padrone”
Annuii,
osservando l’altro androide scendere tranquillamente
la scala, senza tenere conto dei nostri discorsi.
Andare avanti e
rischiare il peggio… oppure non fidarci e tornare indietro
con la forza?
“Continuiamo… se
dovessero attaccarci, sapremo come difenderci! Non ci
rimane altra scelta, d’altronde…”
lo rassicurai io, facendogli cenno di
seguire C-22, il quale ci aveva subito sorpassati e ci aveva indicato
il
percorso da seguire.
Ci
trovavamo all’interno di un corridoio con pareti in
acciaio, arieggiato da alcune bocchette che fuoriuscivano dal soffitto,
le
quali sparavano fuori getti di ossigeno a volontà. Dopo aver
percorso almeno un
centinaio di metri, giungemmo di fronte ad un altro caveau,
anch’esso sbloccato
con grande rapidità dall’androide.
“Vi voglio dare un
semplice
avvertimento… non vi conviene forzare l’apertura
di queste porte con la
violenza, nemmeno della precedente” ci spiegò lui
aprendo l’enorme
portone in acciaio “Se lo farete, i nostri
cannoni al
plasma vi inceneriranno senza pensarci due volte”
“Cannoni al plasma?”
domandai io, con enorme preoccupazione.
“Sono armi
tecnologiche utilizzate
sui pianeti esterni a quello terrestre…” mi sussurrò Juzo
all’orecchio, senza perdere tempo “…
emettono delle scariche talmente
potenti da bruciare qualsiasi creatura vivente in meno di un secondo”
Quella
notizia non mi piacque per niente. In poche parole
Juzo mi aveva confermato che la fuga da quel posto era impossibile
senza il
pieno appoggio di C-22 e di Clarice Red.
Eravamo finiti in
trappola…
“Non vi
agitate… se vi avessimo voluti
morti, non sareste sopravvissuti nemmeno un secondo dentro questo
corridoio”
provò a tranquillizzarci C-22, senza riuscirci, prima di
farci varcare
l’ingresso della base segreta “Benvenuti nel Laboratorio
Segreto
della mia padrona”
Restammo
letteralmente senza parole di fronte a quello
spettacolo.
Ci
trovavamo al piano superiore di un laboratorio
scientifico grande quanto un quartiere, ricolmo di macchine, computer e
tanto
altro. Una miriade di colori inondò i nostri occhi, i quali
erano stati colti alla
sprovvista da quella luce così intensa. Poco davanti a noi,
una lunga e ripida
scalinata a chiocciola ci avrebbe permesso di scendere per un centinaio
di
metri, raggiungendo il fulcro del gigantesco nascondiglio.
“La mia padrona vi aspetta
giù al
piano terra…” ci spiegò C-22,
congedandoci “… ora, se
volete
scusarmi, dovrei andare ad occuparmi dei miei ciliegi… ci
rivedremo quando
dovrete tornare a casa. Siete liberi di provare a registrare il vostro
incontro… ma non vi prometto nulla. La mia padrona
è in grado di cancellare le
vostre riprese quando e come vuole. Vi saluto”
Dopo
aver detto ciò, il vecchio robot recuperò le due
buste
della spesa e compì un balzo verso il basso, atterrando
elegantemente
all’interno del laboratorio, dove si avviò
all’interno di una serra,
rinchiudendosi dentro.
“Tentar non nuoce…”
insistetti però io, con decisione “… Juzo! continua le riprese e non farti
influenzare dalle sue parole!”
Il
cyborg annuì ubbidiente, osservandosi attorno.
“Un intero
laboratorio segreto al di
sotto della città di Tokyo… e ci crescono perfino
degli alberi!”
esclamò
senza parole Juzo, incominciando ad incamminarsi verso la scala a
chiocciola
davanti a noi.
“E’ tutto troppo
strano… Clarice dovrà darci parecchie risposte!”
affermai io, sempre con più sospetto.
Scendemmo
lentamente verso il pian terreno, sempre in allerta.
Appena giunti lì, fummo sconvolti dalla
maestosità di quel posto. Era la stessa
sensazione che si provava nell’entrare all’interno
di una cattedrale colma di
storia ed arte…
… riuscimmo ad
intravedere una piccola casetta al centro di quel posto e decidemmo di
dirigerci lì.
Ad
una decina di metri da essa, notammo dei portaritratti
sopra ad alcuni computer, ed in ciascuno di essi vi era una foto.
Riconoscemmo
moltissime delle persone al suo interno. Mio padre, mia madre,
l’ispettore
Megure da giovane…
[Kyojin
Shinkou – SHINGEKI NO
KYOJIN]
“I ricordi
dei momenti più belli
della mia vita… se penso che sono
passati più di trent’anni!”
Lentamente,
sopra ad una sedia a rotelle elettrica, una
donna uscì da quella casa e ci raggiunse, portando sul suo
grembo due camici da
scienziato. La sua aura era talmente flebile da essere quasi
impercettibile,
ecco perché non eravamo riusciti a sentirla. Non era in
salute, ecco spiegate
molte cose.
Era
quella, sicuramente, una delle tante ragioni per le
quali Clarice non si era fatta vedere per così tanto tempo,
non partecipando
nemmeno al funerale del suo fratello adottivo.
Nonostante
ciò, il suo aspetto, i suoi abiti ed i suoi
accessori erano identici a quelli sopra la foto datami da C-22.
“Finalmente ho il
piacere di conoscere
il figlio di Hiroshi e Momo...”
esclamò
lei, all’apparenza molto
felice, allungando la sua piccola e curatissima mano verso di me
“Il mio nome
è
Clarice Red, ma credo che C-22 ti abbia già raccontato molte
cose sul mio conto!”
“Abbastanza…”
ammisi io, stringendola rispettosamente, ma
continuando ad osservarla con sospetto.
“Tu
invece devi essere uno dei tanti
cyborg che Bulma Brief ha costruito per la sezione Antimafia!”
affermò poi
Clarice, lasciandoci completamente sbigottiti “Me la ricordo
ancora! Era iscritta al
nostro stesso corso ma era un anno più piccola di noi!”
“Un momento! Come fa a
sapere della sezione Antimafia!?”
“All’interno
di questo laboratorio ho
il controllo totale sulla vita di ogni abitante della città
di Tokyo… o almeno
ci provo, come vedrete tra un po’. Mettetevi
questi, le macchie d’olio
sono impossibili da lavare!” ci spiegò lei,
dando a ciascuno di noi
uno di quei camici e facendoci segno di seguirla
“Cosa stavo
dicendo… ah sì! Tutte
le vostre comunicazioni sono state
intercettate ed ascoltate dalla sottoscritta grazie alle nano-cimici
che io
stessa ho creato!Perfino la
registrazione che Juzo ha ancora attiva… anche
questa è sotto il mio
controllo e posso cancellarla quando voglio e come voglio!”
Io
e Juzo ci guardammo abbastanza stupefatti. Quella donna
non era forte, così come probabilmente non lo era
C-22… ma era senz’altro più
furba e scaltra di noi!
Decisi,
quindi, di andare subito al nocciolo della
questione, iniziando il mio interrogatorio.
“Lei ha aiutato mia madre a
fuggire in Italia, non è vero?”
provai a chiederle, cercando risposte.
“Simon,
puoi anche darmi del tu! Io
non mi offendo!” mi prese in giro lei, prima di
raccontarci “E’
vero. Un giorno Momo mi ha raggiunto a casa
mia,
e mi ha chiesto una mano per poter risultare irrintracciabile agli
occhi della
X-X-I. Ovviamente decisi di aiutarla, essendo in debito con
lei… le
procurai dei documenti falsi, un lavoro ed una nuova casa in Italia per
tutta
la sua famiglia, spronandola a lasciare il Giappone prima che la
scoprissero. Provai perfino a darle dei
documenti falsi
per tuo padre… ma lei si rifiutò categoricamente
di coinvolgerlo!”
“Perché non lo hai
mai
raccontato a mio padre? Perché non lo hai più
rivisto?”
“E’
molto più semplice di quanto credi, Simon… Momo non voleva che lui la raggiungesse in
Italia, facendo saltare la sua copertura. Sapeva che, se lo
avessi
incontrato di persona, io non sarei mai riuscita a nascondergli la
verità. L’avremmo messa
inutilmente in pericolo… ma
non è servito a niente…”
“No… assolutamente a
niente…”
confermai io, con durezza, prima di farle un’altra domanda
“… da
quello che ho capito, tu non sei mai più uscita da questo
laboratorio da quel
giorno…”
“Esattamente…
da
quel giorno la X-X-I si è messa alla mia ricerca, per
fortuna senza riuscire
mai a trovarmi… lo stesso non fu per mio figlio
Thomas… diciassette anni fa
venne ucciso da un vecchio membro del Red Ribbon di nome Tao Pai
Pai… l’ho seppellito
sotto questa casa, non
potendo uscire da qui e non volendo separarmi da lui.
Ovviamente mio
fratello mandò un prete affinchè potesse ricevere
un funerale degno”
“Mi
dispiace molto per la sua
perdita…” provò a
rincuorarla Juzo, cogliendola letteralmente di
sorpresa.
“Devo proprio
ammetterlo! Bulma ha davvero fatto un buon
lavoro con voi cyborg! Sta
tranquillo, Juzo… la vita va
avanti, o
così almeno dovrebbe essere… eccoci qui!”
Raggiungemmo
un enorme schermo, davanti al quale vi stava
una scrivania e due sedie, sulle quali la donna ci fece sedere.
“Così
starete molto più comodi! Adesso
passiamo alle cose più serie…”
Clarice
recuperò un telecomando da sopra il suo computer e
con severità accese lo schermo. Su di esso apparve una
cartina della città di
Tokyo. Ciascuna zona della città era ricoperta da centinaia
e centinaia di
micro aree di colori differenti.
“Poco
più di un anno fa, il mio
fratellino adottivo Juzo Megure venne a farmi visita e chiese il mio
aiuto per
l’elencazione di tutti i clan della Yakuza presenti a Tokyo.
All’inizio
credevamo sarebbe stata una passeggiata, con le tecnologie di cui
disponevamo… ma ci siamo dovuti
ricredere quando ci
siamo resi conto che tutti i clan erano in lotta tra di loro…”
Improvvisamente,
la cartina di Tokyo cominciò ad illuminarsi
di molti colori, senza che nessuno di essi prevalesse
sull’altro.
“…
l’ispettore te ne ha già parlato, Simon Kog. In quest’arco di durata, moltissimi
criminali e membri della Yakuza sono stati uccisi da queste lotte tra
clan.
Improvvisamente, però… qualcosa
è
cambiato circa tre mesi fa…”
I
colori sulla cartina divennero semplicemente dieci, tutti
suddivisi tra i distretti della città.
“Le lotte sono
terminate definendo questa struttura che
voi state osservando. I clan rimanenti della Yakuza sono questi: Kuchiki, Kyoraku, Hitsugaya, Zaraki,
Kurotsuchi, Hirako, Ichimaru, Tosen, Shihoin e Urahara.
Abbiamo provato a rintracciare
tutti i loro membri… ma
improvvisamente
non sono più stata in grado di intercettare alcun loro
contatto. Al fianco
di questi clan vi sta qualcuno di molto potente e pericoloso, con
grandi
conoscenze nell’ambito dell’hacking… qualcuno
che ha incominciato ad insospettirsi di mio fratello, puntando alla sua
vita!”
“L’ispettore
è passato di qui anche
qualche giorno prima della sua morte, non è così?”
le domandò
Juzo,
ricevendo una scossa conferma.
“Sì…
lui mi raccontò
del tuo arrivo, Simon Kog, e di come lui fosse riuscito a farti
trasferire in
Giappone. Mi aveva anche rivelato di essere, da diverso
tempo, seguito da
ignoti, e mi aveva chiesto di rintracciarli… è
per questo che C-22 ti ha cercato! Ho fatto delle ricerche in
proposito ed ho scoperto tre auto che hanno inseguito mio fratello
durante
questi tre mesi!”
[OST
2 – SHINGEKI NO KYOJIN]
La
mappa di Tokyo si rimpicciolì, mostrandoci cinque volti
suddivisi in tre gruppi.
“La prima
macchina è una Subaru Impreza alla cui guida
vi stanno due membri del clan Kuchiki. Rukia
Fujita, 23 anni, taglia in nero da 240 milioni di dollari… e
Renji Nakano, 25
anni, taglia in nero da 260 milioni di dollari. Vi hanno
inseguito mentre
raggiungevate la casa del boss e, successivamente… vi sono tornati per recuperare
un’agenda…”
“Aspetta un momento! Quindi
quei due fanno parte del clan?!
Allora non mi ero sbagliato!” esclamai
io incredulo “E
ci stavano dietro perfino da
prima?!”
“E’
stato Aizen Abarai a chiamarli”
ci spiegò Clarice “Voleva
accertarsi che i poliziotti non fossero delle
minacce per i loro affari, così vi ha fatti studiare dai
suoi colleghi più
forti ed esperti. Sono dei mercenari
molto ricercati, in Giappone. Lavorano sempre in coppia e difficilmente
falliscono una missione!”
“Sai per
caso dove siano fuggiti?”
provò a domandarle Juzo.
“Sì,
ma sarà complicato spiegarvelo…” ammise
la scienziata, prima di rivelarci “…
avevate ragione sul fatto che la Yakuza si fosse
organizzata per resistere ad un attacco improvviso da parte di forze
sconosciute… ed avete azzeccato anche il collegamento tra
questa storia e la
guerra nata tra l’FBI e gli Uomini in Nero, o
‘MIB’ per abbreviare. Ecco… Rukia e Renji hanno avuto una conversazione
privata, nella quale ho scoperto
che
i due facevano il doppio gioco a favore dei MIB.I loro nomi in codice sono Whisky per Renji e
Chablis per Rukia”
“Ecco perché non
si sono fatti vivi durante la sparatoria…”
compresi io, senza parole “… hanno scelto di stare dalla parte del
più
forte…”
“Esatto…
ed è qui
che interviene la seconda macchina che vi ha pedinato!”
ci
anticipò lei indicandoci due altre foto “Questi due tizi
si trovavano dentro una Porche 356A. I loro
nomi in codice sono Gin e Vodka.
Ho provato a fare una ricerca sui loro veri nomi, ma non ho trovato
molto. Vodka ha origini italiane, si chiamava
Gustavo Regalia, ed è calabrese. Ha una taglia in nero di
soli 30 milioni di
dollari, ed è un semplice tirapiedi.Gin,
invece, è il figlio reietto di un boss Yakuza, ed il suo
nome completo è Jin
Zaraki. Venne buttato fuori dal suo clan per aver cercato,
più di una
volta, di uccidere suo padre. Possiede
una taglia in nero molto elevata, pari a 550 milioni di dollari.
Sembra che
sia davvero molto conosciuto nel suo lavoro… a differenza
delle altre macchine,
però, questa si trovava già vicino casa di Ichigo
Kuchiki… dalle riprese, ho
scoperto che uno dei loro obiettivi, in realtà, fosse
Kogoro Moori, detective privato di grande successo…”
“Allora
perché li hai inclusi in questa lista?” le domandai io,
stranito.
“Hai presente
l’inseguimento che mio fratello ed il tuo
collega hanno fatto per catturare Aizen? Questa
Porche si è mossa allo stesso tempo… qualcosa ha
attirato la loro attenzione!”
“Il
problema è capire cosa…”
comprese Juzo, molto concentrato ad analizzare tutti gli indizi che
stavamo
ricevendo.
“No, Juzo… la risposta
è molto semplice… si
tratta della fuga
di Aizen!” intuii io, presagendo il
peggio.
“Bingo… ho provato a
controllare tutte le conversazioni del cellulare di Aizen…” ci rivelò
ancora Clarice “…
ed ora so che non è stato lui a
chiamare i rinforzi, ma Rukia! Coloro che hanno ucciso Sonoko
Suzuki… sono i
MIB!Chablis ha
ordinato
ad Aizen di impedire le vostre indagini in attesa del loro
arrivo… ma in realtà,
lui doveva essere ucciso
assieme a voi! Quando si è reso conto di essere
stato ingannato, è riuscito
a mandare un messaggio col suo cellulare ad un suo compagno, il quale
l’ha
salvato. Aizen Abarai e Zaraki Sousuke,
cugino di primo grado di quel Jin, agivano per conto proprio!Zaraki ha deciso di sacrificarsi per
permettere ad Aizen di raggiungere tutti i suoi compagni!
E’ per questo che
lui è scappato…”
“… ed è per questo che
si è suicidato, in realtà…”
compresi io “…
perché era consapevole di
essere inseguito da Gin e Vodka!”
Ora
molte cose cominciavano ad acquisire più senso. I MIB
non puntavano soltanto ad indagare su Kogoro Moori… ma
volevano sterminare
tutti noi ed il clan Kuchiki! Ecco perché si trovavano
lì!
Due piccioni con una
fava… astuto… peccato che i loro cecchini fossero
stati tutti uccisi da me!
Era
una magra consolazione, dopo quella giornata terribile.
“Ma allora
chi è stato ad attaccare
la scuola elementare Teitan?” chiese Juzo alla scienziata “I
MIB od il clan Kuchiki?”
“Nessuno dei due…”
Il
cyborg si voltò scioccato verso di me, dopo aver sentito
la mia risposta.
“E’ anche per questo
che ci hai condotti qui, dico bene?” compresi io,
ormai sicuro della mia
ipotesi.
“Devo
ammetterlo… ma
in questo caso siete stati tutti molto ingenui…”
ci
rimproverò
Clarice, abbastanza nervosa, prima di farci notare due stranezze
“… prima di tutto, un clan mafioso non avrebbe
mai attaccato dei bambini innocenti, per nessuna ragione al mondo.
Si tratta
pur sempre di uomini d’onore e non avrebbero mai commesso un
gesto così
ignobile. Per loro, un minorenne è sacro, così
come una donna innocente o un
anziano. Non potrebbero essere stati
nemmeno i MIB. Quest’organizzazione agisce
nell’ombra e non uccide degli
innocenti davanti alle telecamere… pensate davvero
possano mostrarsi in
questo modo, in pubblico? No… questo
è
il gesto inconsulto di un megalomane che sta puntando sulla vostra
caccia
all’uomo per togliersi di mezzo dei nemici
scomodi… un pazzo pronto a tutto pur
di riuscirci!”
“Io
continuo a non capire…”
esclamò sconsolato Juzo, voltandosi verso di me “Padrone…
lei sta
comprendendo ciò che ci sta dicendo?”
“Temo di
sì…” ammisi io,
orripilato.
Eccome
se avevo capito… nè il clan Kuchiki né
tantomeno i
MIB potevano aver compiuto, o anche solo ordinato,
quell’attentato. Il motivo
era molto banale; nessuno dei due gruppi sapeva cosa avrebbe fatto il
nostro
ispettore quel giorno. Rukia e Renji, così come Gin e Vodka,
ci avevano seguiti
soltanto per un pomeriggio. Di conseguenza, a voler morto
l’ispettore erano
ignoti…
… no… non ignoti
qualsiasi… chi potevano essere gli unici a conoscere a
menadito gli spostamenti
di Juzo Megure?
La
risposta era troppo semplice.
“… gli
unici che potrebbero aver ordinato una strage
del genere… possono essere soltanto
degli uomini di giustizia corrotti!” ci confermò
Clarice, indicando
l’ultimo volto sullo schermo “Tomura
Akaguro, 35 anni. Lavora come
avvocato nel Tribunale
di Tokyo. A suo nome vi sono due
cellulari, ed in uno ha mandato dei messaggi a due tizi, chiedendogli
di
raggiungerlo in un posto…”
Altri
due volti apparvero sullo schermo. Sbiancai come un
fantasma quando riconobbi entrambi i personaggi.
Ormai
avevo compreso cosa fosse successo per davvero.
“Kai
Shigaraki, 38 anni. Conosciuto
col soprannome ‘Mano del Diavolo’. Taglia in nero
da 153 milioni di dollari.
Himiko Chisaki, 34 anni. Il suo soprannome è ‘La
Vampira’. Taglia in nero da
138 milioni di dollari. Nel mondo del
Deep Web erano piuttosto famosi per i
loro streaming nei quali torturavano persone innocenti di ogni
età, prima di
ucciderle, smembrarle per divertimento... o ancora peggio, darle in
pasto a
qualche animale randagio. I loro
preferiti erano i neonati… esseri disgustosi!” esclamò nauseata
la scienziata, prima di riprendere “Dai
messaggi che ho recuperato, sono
questi due i tizi che hanno attaccato la scuola Elementare…
non è finita…
sembra anche che fossero riusciti a sopravvivere!”
Mi
alzai di scatto, facendo cadere la sedia all’indietro.
“Non è
possibile… ho sentito le loro aure
spegnersi nel
momento della deflagrazione! Nessuno dei due può essere
sopravvissuto!”
“Allora
credo ti convenga vedere
questo video, Simon…” mi anticipò lei,
abbassando lo sguardo
schifata e passandomi il telecomando “Puoi guardartelo
tutte le volte che desideri, basta
che clicchi il tasto ok. Io non voglio
rivederlo… mi vengono gli incubi solo a guardarlo!”
Detto
ciò, la scienziata si allontanò, girandosi di
schiena
e recuperando un paio di cuffie per non sentire quel video che era
appena
apparso sullo schermo.
“Juzo… va assieme a
lei” ordinai al mio cyborg con fermezza “Continua con le
domande… io ti
raggiungo non appena avrò finito qui…”
“C’è
qualcosa in particolare vuoi
che le chieda?” mi domandò lui, con
tranquillità.
“Sì…
parlale del
secondo androide che potrebbe aver costruito. Poi parlale di
Rum… è possibile
che abbia fatto delle ricerche anche su di lui. Infine chiedile di
inviarti il
video che sto per guardare… dovremo farlo vedere a tutti.
Non essere freddo con
lei, non ne hai il motivo… prova a conquistare la sua fiducia”
“Come desidera,
padrone…”
Juzo
raggiunse la scienziata recuperando la sua sedia e
portandola affianco a lei, intenzionato a parlarle a quattrocchi,
mentre io
premetti il pulsante ok, prevedendo già il peggio…
***
[Exorcist
– BEST OST OF THE WORLD]
- Benvenuti
in questa live streaming! Siamo in
diretta davanti all’ingresso della scuola Elementare Teitan
della città di
Tokyo, dove quest’oggi ci sarà lo spettacolo
più bello mai visto su questo
sito! Giusto, Himiko? –
-
Assolutamente sì, Kai! Oggi non ci
occuperemo delle solite e noiosissime torture sulle nostre
cavie… oggi, dopo
essere stati pagati profumatamente, ci hanno ordinato di compiere il
nostro
primo attentato! L’ordine è stato molto
chiaro… il nostro obiettivo è Juzo
Megure, ispettore della centrale di Tokyo! Noi, però, non ci
limiteremo ad
ammazzare lui… faremo soffrire anche quei deliziosi e
succulenti bambini prima
di arrostirli con una artistica deflagrazione! –
- Direi
di non far aspettare il nostro
pubblico, allora! Ecco, ci troviamo davanti
all’ingresso… troppo allegro e
bambinesco… ecco! Stanno arrivando le nostre prime vittime! –
- EHI VOI!
COSA SIETE VENUTI A… -
BANG!
BANG!
- Sanguinano
parecchio questi bidelli quando
gli apri il cranio con un fucile a pompa! Perché non gli
apriamo anche le
viscere? Tanto su questo piano non c’è nessuno in
giro! –
- Ma
sì… un intermezzo da film horror nel bel
mezzo della nostra missione ci sta tutta, Himiko! Io preparo i
coltelli… -
- Ah…
profumano ancora della mia precedente
vittima… quanto piangeva quella bambina… mi sono
divertita un mondo a sfilettarla
come un salame! –
-
Crudele come sempre… c’era davvero bisogno
di tagliargli tutto? –
- Credimi…
non c’è tortura più grande per un
uomo, qualunque età abbia… siamo davanti
all’entrata del teatro! Sei pronta
Himiko! -
- Quando
vuoi, Kai! –
- Al mio
tre… uno…
due… tre! –
SLAM!
- SALVE
A TUTTI, MIEI GIOVANI BAMBINI! SPERO
DI NON AVERVI DISTURBATO… VOLEVAMO SOLTANTO AVVISARVI CHE
QUESTO SARA’ IL
VOSTRO ULTIMO MINUTO DI VITA! –
- PERCIO’
VI CONSIGLIAMO CALDAMENTE DI PREGARE
AFFINCHE’ IL VOSTRO DIO VI ACCOLGA IN PARADISO,
PERCHE’ ALTRIMENTI FINIRETE
ALL’INFERNO… PROPRIO COME QUELL’UOMO
GRASSONE LA’ IN FONDO! –
- VOI
DUE! CHI DIAVOLO CREDETE DI ESSERE!? –
- Signor
Juzo… mi meraviglio di lei!
Minacciarci con una pistola davanti a dei bambini… come
può regalare loro un
momento così traumatico per salutare la loro vita che fa ciao ciao?! Loro vogliono
gioia… VOGLIONO SPERANZA! INVECE VEDRANNO
DEI MORTI PRIMA DI ESSERE CUCINATI COME DEI POLLI!
–
- MA DI
COSA STATE PARLANDO?! USCITE IMMEDIATAMENTE DA QUESTA STANZA! NON
ESITERO’ AD
UCCIDERVI SE PUNTERETE QUEI FUCILI IN DIREZIONE DEI BAMBINI! –
- I
fucili? Può anche tenerseli, se lo
desidera… ecco! Ora sono a terra… e con essi
lasceremo anche questi zaini!
Eravamo venuti solo per questo… E
PER
QUEST’ALTRO! –
-
COSA… NOOOOOOO! –
BANG!
BANG!
BANG…
-
NOOOOOOOOOOOO! –
- E
l’ispettore ci ha lasciato… pace alla sua
anima… che brucerà tra le fiamme degli inferi!
E’ ora di andarcene, vero Kai?
–
- Puoi
ben dirlo, Himiko! Altrimenti saltiamo
in aria anche noi! –
- VOI
DUE NON ANDRETE DA NESSUNA PARTE! TORNATE QUI!
–
- NO!
MAESTRA RUMI! TORNI QUI! –
SLAM!
- Kai!
Questa qui non vuole mollarci! –
- Non
pensarci, Himiko! Tra qualche secondo
le bombe scoppieranno! Esci fuori dall’edificio! –
- BOMBE…
oh no! NO! MERDA! I BAMBINI! NOOOOOOOOOOOOOOOOOO!
–
BOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOM!
- Per un
pelo! Siamo riusciti ad evitare
la morte per un soffio! –
- Come
avete potuto… erano soltanto dei
bambini… voi due… mostri… COME AVETE
POTUTO!–
- Che mi
venga un colpo! Anche la signorina è
riuscita a sopravvivere? Cosa ne facciamo, Himiko! –
- Adesso
lei sarà una delle nostre nuove
cavie! Ora che le ho sparato alle braccia e alle ginocchia, non
potrà più
scappare… azzera la tua aura, prendiamola ed andiamocene di
qui prima che la
polizia ci trovi! –
-
D’accordo, Himiko! VIDEO SPETTATORI! SPERO
CON TUTTO IL CUORE CHE QUESTO VIDEO VI SIA PIACIUTO! SE E’
COSI’ ALLORA
LASCIATE UN MI PIACE E CONDIVIDETE QUESTO SITO COI VOSTRI AMICI! NOI CI
VEDIAMO
IL PROSSIMO MESE CON LA PROSSIMA TORTURA IN LIVE! BELLAAAAAAAAAAAAAAA!
–
- BELLAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!
–
***
JUZO
[Mukosei
Anguish – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Eravamo
usciti dalla base segreta di Clarice Red qualche
minuto prima. Il mio padrone utilizzò il suo tele-trasporto
per raggiungere
tutti i nostri amici della sezione Antimafia, i quali si trovavano
dentro la
mia casa.
Dopo
aver recuperato un computer, Simon ordinò a WALL-E di
proiettare il video sul muro bianco della nostra stanza, senza dare
altre
spiegazioni agli altri.
Il
suo sguardo era accecato dalla rabbia.
Del
resto, nessuno riuscì a rimanere impassibile davanti a
quelle riprese così stomachevoli…
letteralmente…
… durante la scena
dello sventramento dei bidelli, Bulma dovette dirigersi in bagno per
vomitare…
mentre la rabbia aveva preso possesso del corpo di Conan quando aveva
visto i
suoi amici morire in quel modo così orrendo.
Nessuno
riuscì a dire mezza parola subito dopo la fine di
quel video. Fu Victoria a pronunciare la prima frase.
“Dopo aver
visto questo schifo…
ringrazio il cielo di essere nata cyborg e non umana!”
“Credimi,
Victoria… sono
esistiti cyborg altrettanto crudeli…” la
contraddisse però Crilin in preda
alla rabbia, rivolgendosi a C-16 “… prova a chiederlo a lui, se vuoi una
prova!”
L’ex-androide
chiuse gli occhi con disappunto, come se le
parole del suo padrone gli avessero fatto tornare in mente brutti
ricordi.
Simon
ordinò a WALL-E di staccare le riprese e di mostrare
agli altri le immagini che Clarice ci aveva mostrato durante la nostra
visita.
Per nostra fortuna, la donna ci aveva concesso il permesso di mantenere
le
riprese fatte, ma soltanto dal momento dell’incontro con lei.
Solo
a quel punto, il mio padrone incominciò a raccontare
tutto quello che avevamo scoperto senza tralasciare alcun dettaglio.
Dai nomi
dei rimanenti nove Macro-Clan da affrontare… sui nuovi
membri dei MIB… fino
alla scoperta più terribile e sconcertante di
tutte…
“Deadly Sins?”
“Esattamente… subito
dopo averci mostrato questo video, Clarice ci ha rivelato questo nome. Con tutta probabilità, si tratta di
un’organizzazione composta da sette assassini controllati da
qualche potere
ancora ignoto della politica Giapponese. Non
c’è stato modo, a detta sua,
di scoprire altro sul loro conto. Il
video che abbiamo appena visto non si trova più nel sito
indicatoci, a
differenza di tutti gli altri, segno che l’azione di Himiko e
Kai sia stata
avventata e non premeditata. Inoltre sappiamo che nessuno dei due fa
parte di
questa setta…”
“… perché ne sei
così
sicuro?” mi domandò Bulma, appena
rientrata nella stanza dopo aver vomitato
l’anima dentro il water femminile.
[Jiren’s Theme – DRAGON
BALL
SUPER]
“…
perché è stato pubblicato un altro
video, sul loro sito oltre a questo, che è stato
cancellato…”
rivelai io, con grande
dispiacere “…
il 10 Giugno, alle dieci di sera,
Himiko e Kai hanno fatto un’altra streaming nel Deep Web,
nella quale hanno
deciso di torturare anche Wakasa Rumi… durante le loro
riprese, tuttavia, è
successa una cosa perfino più terrificante di ciò
che abbiamo assistito! Sette
tizi con un mantello ed un cappuccio neri hanno accerchiato tutti e
tre…
Clarice stava tremando quando me l’ha raccontato…
qualunque cosa fossero queste
creature, hanno incominciato a divorare vivi sia i due assassini che la
donna!”
“CO-CO-CO-CO-CO-CO-CO-COSA
HAI
DETTO?! LI HA… LI HANNO MANGIATI?!” esclamò Bikini in
preda al
terrore.
“Mi ha
detto che è stata una scena
da film horror…” confermai io, recuperando un
foglio dalla scrivania
e disegnandoci sopra con una matita recuperata dallo stesso posto “…
a differenza dell’altro, purtroppo, questo è stato
cancellato subito e non è
stato possibile recuperarlo in nessun modo. Tuttavia, quel giorno,
insieme a
lei vi stava anche C-22, il quale ha notato un particolare…”
Disegnai
velocemente il simbolo intravisto dall’androide
amico di Clarice e lo mostrai a tutti loro. Si trattava di una stella a
sette
punte, nera, con una pupilla da rettile al centro di essa.
“L’ha intravista sui
mantelli di questi tizi” continuò a
spiegare Simon, decisamente preoccupato
“Clarice
ha effettuato una ricerca nel Deep Web, e le scoperte che ha fatto sono
da
incubo... è
lì che hanno scoperto
l’esistenza di questo gruppo di assassini, ed è
sempre lì che hanno scoperto
qualcosa di ancora più orripilante…”
“Ovvero?”
ci domandò Subaru, decisamente agitato.
“Questi
tizi hanno una religione
completamente diversa da quelle fino ad oggi conosciute, una sorta di
demonismo
estremo verso le forze oscure” risposi io, incapace di
trattenere i
fremiti di paura nel ricordare ciò che avessi visto
“Non
si tratta di
semplice satanismo… se dovessi fare un paragone, i capi dei
Deadly Sins
sarebbero gli alter-ego degli Illuminati in Europa. E’ un
potere che si è
costruito molto prima della nostra nascita, che cerca in tutti i modi
di
mantenere il controllo su ogni essere umano esistente sul pianeta
Terra. Per
loro non esiste bene o male… che non sia il loro! Tutto
ciò che minaccia la
loro esistenza viene estirpato dai Deadly Sins, che per la loro
religione
equivalgono agli Shinigami. Ecco chi ha voluto la morte
dell’ispettore Megure!”
“E’… è…”
“Lo so, Conan…”
esclamò comprensivo Simon al suo piccolo amico, prima di
riprendere il discorso
“…
sappiamo ancora troppo poco sui Deadly Sins, perciò
concentriamoci sulla Yakuza
e sui MIB. Clarice ci ha
dato
anche altre informazioni, molto importanti. Primo… i nomi ed i cognomi dei membri di tutti i clan
Yakuza vengono nascosti
da un hacker, di cui ancora non conosciamo il nome.
L’arresto di tutto il
clan Kuchiki, mi duole ammetterlo, è stata una semplice
questione di fortuna. Se vogliamo avere
accesso a tutti gli altri
nomi, è necessario trovare questo hacker e catturarlo.
So che all’apparenza
è come cercare un ago in un pagliaio… ma esistono
pochissime persone in grado
di compiere un’impresa del genere e possiamo contarle sulle
dita della mano. Escludendo momentaneamente
Bulma e
Domenico, i sospetti principali ricadono su tre mie vecchie
conoscenze…”
[Aku
no Shinri – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Tre
immagini apparvero sul muro.
“Rosalia Mares… 38
anni… taglia in nero da 5 milioni di dollari.E’ una ex-boss della mafia italiana,
dalla quale veniva soprannominata
‘la Regina’. Sebbene la sua taglia sembri molto
bassa, vi assicuro che questa
donna è in grado di giocare con le menti di chiunque tenti
di avvicinarsi
troppo a lei. Domenico e Claudia la conoscono fin troppo bene.
E’ una femmina
di enorme fascino, ma dotata anche di un’intelligenza fuori
dal comune… è stata
in grado di creare un software utilizzabile e visibile solo e soltanto
ai suoi
uomini, ed è stata l’unica boss in grado di
prevedere la cattura di tutti i
suoi pari grado. Nessuno sa dove sia finita… il suo limite
di conoscenze è
ancora ignoto.
Adolf Weber… 57 anni…
taglia in nero da 64 milioni di dollari.Nato
in Germania, si è laureato in Ingegneria Informatica con 110
e
lode, ma non accettò mai di lavorare per nessuna azienda a
livello mondiale.
Credeva che il suo sapere sarebbe stato molto più utile e
‘divertente’ nelle
mani di assassini, sicari e ladri di fama internazionale. Come Hunter
Warrior,
la X-X-I mi ha sempre chiesto di rivolgermi a lui quando avevo bisogno
di
rintracciare qualche mio obiettivo. La sua nazione non è mai
riuscita a
catturarlo, proprio come Rosalia… ed esattamente come
l’ultima persona di cui
sto per parlarvi.
Samantha
Edwards… 25 anni…lei
non ha una taglia e non ha mai commesso dei crimini. Era una
studentessa
americana che frequentava la mia stessa università. Era
considerata da tutti
come la donna più intelligente mai esistita sulla faccia del
pianeta. Grazie
alle sue scoperte in ambito informatico, le venne data una laurea ad
honorem in
Ingegneria del Software a soli diciott’anni…
tuttavia un giorno di cinque anni
fa, di lei si sono perse completamente le tracce. Perfino io provai a
rintracciarla quando entrai nel corpo di polizia a Lecce, ma senza
risultati”
“Noi dell’FBI non
abbiamo mai sentito parlare di queste tre persone…”
ammise Shuichi decisamente sconcertato “… come faremo a rintracciarli tutti e
tre?”
“Ci muoveremo con
estrema facilità, per quanto possiate credermi…”
cominciò a spiegare loro
il mio padrone, indicando la foto di Rosalia Mares “… qualche mese
fa, i Servizi
Segreti Italiani hanno ricevuto delle segnalazioni da parte della
polizia
brasiliana. Sembra che
una di
queste persone, ovvero la Regina, sia fuggita a Rio de Janeiro, dove
è
diventata ben presto la più nota boss mafiosa sul mercato
dello spaccio di
droga” poi indicò la foto di Adolf Weber
“In quanto
all’hacker tedesco, io
ho ancora il mio vecchio cellulare da Hunter Warrior mentre lui non ha
mai
modificato il modo col quale essere rintracciato…”
“Quindi sarà
molto più facile catturarli!”
esclamò convinta
Bulma allegramente, venendo però contraddetta da Simon.
“Ora come ora, sarebbe una
mossa suicida. Entrambi hanno in mano un
potere pari, se non superiore a quello di un clan mafioso… possono tranquillamente modificare dei file
segreti senza essere scoperti, oltre che rivelare la nostra presenza
qualora
dovessimo provare a catturarli… semplicemente
li interrogheremo”
“Solo interrogarli?!
Simon… sai benissimo quanto quei due siano persone
orribili!” affermò Claudia
decisamente contrariata.
“Ha ragione la Colombo,
imbecille!” la seguì a ruota
Domenico,
altrettanto indispettito “A causa
loro
sono morte centinaia di persone… ed
alcune di esse erano poveri innocenti!”
“Credete che io,
Hunter Warrior, non lo sappia, razza di testoni che non siete altro?!”
Entrambi
i poliziotti ammutolirono istantaneamente ed
ingoiarono il boccone amaro, capendo quanto fastidio provasse anche il
loro
superiore.
“Per quanto riguarda la
signorina Edwards?” gli
domandò Shinichi
cercando di rasserenare gli animi “Come
faremo a trovare lei?”
“Saranno Rosalia e Adolf a
rintracciarli…” rispose il mio
padrone, con un sorriso molto diabolico “…
se sarà Hunter Warrior a minacciarli non oseranno discutere
o protestare!”
“Se li minacci… ora
ti riconosco!” ammise Domenico
con stupore, cominciando a ridere divertito “Quei
due non avranno mai il coraggio di mettersi contro di te… sanno perfettamente a cosa vanno incontro!”
“A morte certa…”
lo seguì a ruota Claudia, con un ghigno
esaltato “…
quindi andrai tu a rintracciarli?”
“Indovinato… io
e Juzo!” confermò lui, dandomi
una pacca sulla schiena.
[Afternoon
of Konoha - NARUTO]
Inutile
dire che tutti gli altri androidi, escluso C-16
ovviamente, incominciarono a lamentarsi di quella scelta.
“Non
vale! Juzo si prende sempre i
casi migliori!”
“Io mi
annoio a stare sempre in
questo tugurio!”
“MA SE
CI SEI STATO SI E NO PER DUE
GIORNI?!”
“Ragazzi…
non litighiamo…”
“Dovremo
rigirarci le dita per un
altro po’ di tempo…”
Il
cyborg dalla cresta rossa scosse infastidito il capo,
prima di richiamare il loro ordine con tono imperioso.
“Non
rimarrete fermi, potete stare
tranquilli!” li
tranquillizzai io, cercando il permesso da parte del
mio padrone per poter rivelare loro un’altra rivelazione che
Clarice ci ha
concesso.
Simon
mi fece un cenno di conferma, dandomi l’ordine di
continuare.
“Da quello
che ci è stato rivelato,
sembra che il prossimo Torneo di Arti Marziali sarà quello
col numero di
partecipanti più elevato di tutti i tempi…
più di tremila persone di ogni età e
da ogni parte del mondo si sono già iscritte, consegnando
agli organizzatori del
torneo tutti i moduli. In questi sono presenti nome, cognome, data di
nascita,
luogo di provenienza, professione e codice fiscale, oltre che una
foto-tessera
del partecipante”
“Perché
ci stai dicendo queste cose,
Juzo?”
mi chiese confusa Akemi, inclinando la testa come un
cagnolino quando non comprende il comando del suo padrone.
“Perché
molti di questi moduli non
corrispondono alla persona realmente iscritta… vi sono dei
falsi tra i
partecipanti!”
rivelai io, con preoccupazione, spiegando a tutti
loro “Clarice
e C-22 sono rimasti molto sorpresi da questo fatto, dato che
l’ultima volta in
cui avvenne qualcosa del genere risale a dieci anni fa… ed
in quella edizione
molti di quei partecipanti abbandonarono improvvisamente la disputa. E
non
solo… subito dopo la cerimonia, un uomo dai capelli biondi
fece esplodere una tribuna
causando diverse vittime!”
Qui
notai lo sguardo distrutto di Crilin e, soprattutto,
Bulma, i quali si erano comportati stranamente davanti a quelle
rivelazioni.
Decisi comunque di andare avanti.
“Il sospetto di entrambi
è che possa accadere lo stesso anche quest’anno”
confermò Simon, dando loro un’altra scioccante
rivelazione “Le
possibilità che uno di questi falsi appartenga a qualche
clan malavitoso, o
peggio, ad un membro dell’organizzazione degli Uomini in Nero
sono molto
elevate. Non mi
sorprenderebbe se
il loro obiettivo principale fosse l’esatto opposto del
nostro… ovvero
abbattere definitivamente la nostra reputazione, mostrando la nostra
completa
incapacità nello sconfiggerli. Il momento, inoltre, non
potrebbe essere
migliore… da quello che si
vocifera,
questo sarà l’ultimo Torneo Mondiale di Arti
Marziali per Mr Satan prima che
appenda le scarpe al chiodo, ritirandosi dalla lotta. Quale modo
migliore, per
uno dei nostri nemici, per umiliarci ancora di più?
Soprattutto dopo essere
stati additati per un crimine non commesso?”
“Sarebbe una
catastrofe...” ammise Crilin, intuendo la reale
minaccia dietro quelle
parole “…
come se non ci fosse già pressione sufficiente! Anche mia
figlia e le
loro amiche si sono appena iscritte al Torneo…”
“COSA?! ANCHE RAN
PARTECIPERA’?” esclamò Conan
incredulo.
“Anche Masumi ha presentato
quel modulo…”
affermò Shuichi,
ammirando stupito il coraggio e la determinazione della sua sorellina
minore.
“Non dirmi che anche Ayumi
e Ai sono…” domandò
stupito Simon al
suo amico, il quale confermò senza alcuna esitazione.
“… e non solo
loro… ci stanno anche Kazuha, mia figlia e le piccole Bra
e Pan! E non ci stanno soltanto loro… parteciperanno anche
mia moglie, suo fratello
ed i miei amici Yamcha, Ten Shinan e Jiaozi! Vincere il Torneo Mondiale
di Arti
Marziali, quest’anno, sarà una vera impresa!”
“Goku e Vegeta non
parteciperanno?” domandò C-16
a Crilin, il
quale allegramente rispose.
“Per fortuna no…
e non parteciperà nemmeno Piccolo! In questo modo abbiamo ancora una
piccolissima possibilità…”
Fu
Bulma, tuttavia, a distruggere tutte le sue speranze di
vittoria.
[Go
Go Naruto – NARUTO]
“Ehm… Crilin… in
realtà parteciperanno tutti e tre! E non solo… anche Gohan e sua moglie, Trunks, Goten e Majin Bu
prenderanno parte al
torneo!”
La
reazione del poliziotto fu a dir poco esilarante. Il suo
viso divenne letteralmente blu ed il suo corpo venne scosso da
irrefrenabili
fremiti di terrore.
“E’…
è… E’ UNO SCHERZO?! NON
RIUSCIRO’ MAI A VINCERE!”
“Parteciperanno tutti
questi guerrieri? Sarà più divertente di quanto
credessi!” ammise Simon, con un sorriso
talmente euforico da
appassionare perfino noi cyborg.
“E’
un peccato… volevo partecipare
anche io!”
affermò James offeso.
“Anche io!”
lo seguì a
ruota Bikini.
“Avrei
potuto spaccare qualche osso…
pazienza!”
ammise infastidita Victoria.
“Se lo
avessimo saputo prima, ci
saremmo senz’altro iscritti…” confermò Edward
sbuffando
vistosamente.
“Io
credo… credo che sarebbe stato
divertente…” disse dispiaciuta Akemi.
“Che peccato… mi
sarebbe piaciuto
combattere contro Son Goku almeno una volta…”
Rimasi
senza parole quando sentì le parole di C-16,
altrettanto affranto nel non poter godere di quel momento di
libertà.
Fu
Bulma, tuttavia, a darci la buona notizia…
“… ed invece io vi ho
iscritto tutti e sette al Torneo Mondiale!”
Inutile
dire che tutti noi rimanemmo letteralmente scioccati
davanti a quella rivelazione.
“EEEEEEEEEEEEEEEHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH?!”
Al
contrario, a Crilin cadde letteralmente la mascella a
terra per lo sconforto. Più guerrieri forti partecipavano al
torneo, meno
probabilità vi erano di vincere.
“Non potevi darmi
notizia migliore, Bulma… grazie
alla tua
iniziativa, possiamo muoverci ancora meglio! Riprendiamo il discorso
dei falsi
moduli!” ricominciò subito
Simon, molto contento davanti a quella
svolta “Ciò che dovrete
fare, prima
dell’inizio del Torneo Mondiale, sarà molto
semplice. Dovete controllare quali di questi
documenti siano veri o falsi,
andando ad indagare di nascosto senza farvi scoprire! In questo modo
sapremo,
il giorno del torneo, quali tra questi personaggi siano sotto falso
nome!”
“Ci
vorrà più di quanto crediate…”
affermai io, ordinando a WALL-E di switch-are la slide “…
Clarice e C-22
hanno già controllato un quarto di questi partecipanti e ci
hanno già fornito
una lista di quelli che hanno già scoperto essere dei
falsi… un’altra scoperta
molto importante sta nella directory WHIS-SAMA…”
“…
è vero! Me n’ero
dimenticata!” esclamò improvvisamente
Bulma, tirandosi uno schiaffo sulla
fronte e rivelandoci “Whis è un angelo,
incaricato di proteggere l’Hakai-Shin del settimo
universo… sarà
l’arbitro speciale degli incontri di
quest’anno!”
“MA QUESTE NOTIZIE TI
DIVERTI A DARLE ALL’IMPROVVISO?!”
incominciò a piangere disperato Crilin,
prima di ricevere un’ultima terrificante rivelazione.
“Bulma… potresti
spiegarci perché all’interno di
quella cartella vi sono altri moduli, completamente diversi da tutti
gli altri?”
domandò Simon alla scienziata.
“Altri… altri moduli?”
domandò curiosa Bulma “Potreste mostrarceli, se potete?”
“In
questi moduli sono presenti soltanto i nomi dei partecipanti,
oltre…
ecco…” esclamai io, con
enormi dubbi “…
accanto ad essi vi stava un numero dall’uno al
dodici… WALL-E! Mostra
loro questi moduli!”
Il
robottino andò avanti di un’altra slide.
[Pain’s
Theme – NARUTO]
Crilin
sbiancò improvvisamente, indicando scioccato i nomi
apparsi sul muro.
“Quelli… quelli… oh
no… perché ci stanno
anche loro… cosa
sta succedendo?”
“Crilin… tu
conosci questi tizi?” gli
domandò preoccupata Bulma,
notando il suo sguardo colmo di puro terrore.
Ciò
che il nostro amico cominciò a raccontarci fu una storia
a dir poco terrificante…
…
il racconto di una sventata carneficina ad un torneo di sopravvivenza
degli universi!
***
WAKASA
– Ed eccoci qui, alla fine di questo nuovo capitolo...
a voi cosa ne è parso?
MITSUIKO
– Cento cinquanta mila persone...
GENTA
– Ha ucciso così tanti criminali?!
JUZO
– Lo so... è difficile da accettare, ma
è stato sempre
costretto...
WAKASA
– Credo non ci sia altro da aggiungere. Lasciamo che
siano i lettori a valutare le gesta del protagonista.
I
disegni scelti da SKS12_95, questa volta, sono questi!
SIMON
KOG – Character Design
CHI
MIURA – Character Design
SIMON
KOG & CHI MIURA
– Dinamic Pose
JUZO
– Dietro questi fogli, SKS12_95 ha voluto specificare che
ha scelto di rifare i due protagonisti principali perchè i
primi disegni, oltre
ad essere stati fatti male, furono fatti molto prima e con tanta
sufficienza.
In poche parole, li ha voluti migliorare... e, per fortuna,
è riuscito a farli
assomigliare di più a quelli veri!
MITSUIKO
– Lei dice, signore?
GENTA
– A me, Simon Kog sembrerebbe una donna, se non fosse
per la barba...
[DALL’ALTRA
PARTE DELL’UNIVERSO]
AUTORE
– Etciù!
SCONOSCIUTO
1 – L’avevo avvertita di mettersi qualcosa di
più pesante...
AUTORE
– CHE NE SAPEVO CHE L’ENTRATA
DELL’INFERNO SI TROVASSE SU
UN FOTTUTISSIMO GHIACCIAIO! POTEVATE ANCHE DIRMELO!
SCONOSCIUTO
2 – Lo abbiamo fatto apposta...
AUTORE
– E per quale motivo... per un pesce d’aprile?!
SCONOSCIUTO
3 – Perchè si è dimenticato di creare
il seguito
della nostra storia! Deve darci un lieto fine ancora più
bello... soprattutto a
Dragon!
AUTORE
– Non mi ero dimenticato di voi! Avevo... soltanto
bisogno di un po’ di tempo per pensare a qualcosa!
DRAGON
– E ALLORA SI SBRIGHI! MI STA FACENDO
GIROVAGARE NEL MONDO DEL NULLA, COME UN FANTASMA, DA PIU’ DI
UN ANNO!
KAIRI
– Lui ha ragione! Deve inventarsi
qualcosa di straordinario, o non darà giustizia alla sua
prima storia!
AUTORE
– Un momento... tu non stai con Sora?!
LO SAI CHE VOI SIETE ATTORI E CHE NON DOVETE PER FORZA IMMEDESIMARVI
NEL
PERSONAGGIO???!!!
JUNION
– Ahia... non doveva...
KAIRI
– Certo che lo so!!! Non sono così
idiota! Ma Dragon è diventato anche un mio carissimo amico e
si merita un vero
lieto fine! Non ci basta un’apparizione in questa storia...
deve creare una
parte due della precedente storia!
AUTORE
– Ok... ok... prometto che lo farò...
ma solo alla fine di questa storia! Potrei anche metterci parecchio, ma
lo
faccio per il vostro bene, ricordatevelo!
JUNION
– Lo spero, SKS12_95... perchè
altrimenti sarei costretto ad usare i poteri del mio occhio su di te!
AUTORE
– Oh cacchio... mi sa proprio che
dovrò darmi una mossa... MA QUANTO CAZZO E’
PROFONDA, QUESTA GROTTA?!!! ETCIU’!
[...]
JUZO
– NOI VI DIAMO APPUNTAMENTO AL 7
MAGGIO PER UN NUOVO CAPITOLO DI GOLDEN BULLET – THE HUNTER
WARRIOR!
Capitolo 13 *** Capitolo 13 - Scorci di vita normale tra il naufragare dei ricordi... ***
Bentornati in
questo nuovo capitolo di GOLDEN BULLET – THE HUNTER
WARRIOR!
Ci eravamo
lasciati con tantissime rivelazioni su quanto stesse accadendo
sulla Terra.
Simon Kog ha
conosciuto due personaggi molto particolari, ovvero Clarice
Red e C-22, due vecchi amici di suo padre. Non solo… Simon
ha mostrato la sua
maschera davanti al dottor Agasa, e questo sembra aver incrinato i
rapporti tra
i due. Si è scoperto chi fossero stati i veri esecutori
dell’attentato alla
scuola elementare Teitan ed il loro mandante…
… ed
infine le due scoperte più atroci e terrificanti.
I Deadly Sins e
qualcosa riguardante il XXVIII Torneo di Arti Marziali!
Prima di
lasciarvi alla lettura, vi informiamo che il prossimo capitolo
verrà pubblicato martedì 4 Giugno! Mi raccomando
non perdetelo…
… ed
ora…
SONOKO -
… SPAZIO AI DISEGNI SCABROSI DELL’AUTORE!
MITSUIKO
& GENTA – SONOKO!!!
JUZO MEGURE
– Accidenti a lei…
WAKASA
– Riprendiamo, che è meglio…
Ecco a voi i
nuovi disegni del vostro autore!
SIMON KOG
& CHI MIURA CHE
PASSEGGIANO
DOMENICO DA SILVA
– VOLTO FRONTALE
CLAUDIA COLOMBO
– VOLTO
DOMENICO DA SILVA
& CLAUDIA
COLOMBO IN AZIONE
Sappiamo che
stavolta, rispetto agli altri disegni, ha deciso di farsi aiutare da un
gruppo di talentuosi disegnatori su Amino, il cui gruppo social si
chiama DISEGNARE CON MARIONETTA MATTA.
Non vogliamo
anticiparvi più nulla! Vi lasciamo direttamente al nuovo
capitolo e per i dovuti chiarimenti potete domandare
all’autore per mezzo di
una recensione!
E’
tutto! BUONA LETTURA!!!
Come
tutte le altre volte, le parole in GIAPPONESE
sono
nere, quelle inINGLESEsono
rosse e quelle inITALIANOsono
verdi.
GOLDEN
BULLET - THE HUNTER WARRIOR
Scorci
di vita normale tra il naufragare dei
ricordi...
Domenica
01/07/2018
SIMON
[Itachi’s
Theme – NARUTO]
Erano passati
diversi giorni dall’incontro con Clarice. In quel lasso di
tempo, molte cose
erano cambiate drasticamente.
Io e Crilin
eravamo stati momentaneamente spostati dalla sezione Omicidi a quella
dei Furti
e delle Rapine, per ordine dell’ispettore Sato. In questo
modo, ci spiegò lei,
nessuno dei due avrebbe corso il rischio di farsi del male prima
dell’inizio
del Torneo.
Durante
quell’occasione, poi, ne approfittai per invitare
l’ispettore a casa mia,
assieme a Wataru, per raccontare loro tutte le nuove rivelazioni
sull’attentato
alla Scuola Elementare Teitan. Per entrambi fu un vero colpo al cuore
scoprire
che ad uccidere l’ex-ispettore non fosse stata la Yakuza, ma
degli assassini
mentalmente deviati commissionati da uomini di giustizia corrotti. Non
mostrai
loro il video dell’omicidio, per non orripilarli ancora di
più.
Le indagini,
nel frattempo, proseguirono senza alcuna sosta. La ricerca
dell’hacker
affiliato alla Yakuza aveva portato alla scoperta del suo nome. Il 24
Giugno,
io e Juzo raggiungemmo la Germania ed il Brasile per rintracciare ed
interrogare rispettivamente Adolf Weber e Rosalia Mares.
Con il primo,
per quanto strano potesse sembrare, si trattò di una
semplice chiacchierata fra
vecchi amici. Adolf, infatti, non era il bastardo che avevo descritto
ai miei
colleghi, ma un ex-infiltrato, proprio come me, costretto a subire le
minacce
di morte della X-X-I per più di dieci anni, prima di
conoscere me. Fu liberato
nel giorno della caduta di quell’azienda, e da quel momento
aveva vissuto
all’interno di una villa nella periferia di Monaco di Baviera.
La seconda,
invece, era molto conosciuta da Claudia e Domenico per ciò
che aveva combinato
a Palermo. A differenza del primo, costei era tutto tranne che una
brava
persona. Quando la trovammo, cercò spudoratamente di
corrompere il mio compagno
provando a sedurlo con il suo ‘apparente’ fascino.
Le andò decisamente male
quando comprese chi fossi veramente.
Entrambi,
come era prevedibile, si dichiararono estranei alla vicenda, dandoci
delle
prove concrete sulla loro innocenza. Storsero leggermente il naso
quando
ordinai loro di fare delle ricerche su Samantha Edwards. Ordinai loro
di inviarmi
i loro risultati attraverso il mio vecchio cellulare, usato nel periodo
in cui
ero camuffato da Hunter Warrior. D’altronde non avevano tutti
i torti. Con
quelle indagini scomode, rischiavano di mettersi letteralmente contro
tutta la
Yakuza giapponese.
Durante quei
giorni, inoltre, Clarice ci fece chiamare un’altra volta da
C-22, per
confidarci un’altra scioccante scoperta sui MIB, in
particolare riguardante
Rum…
…
da una conversazione tra Gin e
Vodka, era risultato che questo tizio avesse fatto parte del Red Ribbon
prima
di unirsi a quell’organizzazione.
Questa
notizia era molto importante poiché, in base agli indizi che
avevamo appena
raccolto, solo un uomo poteva essere ricondotto ai MIB, e non erano
né il
commissario Kuroda né il cuoco Wakita.
Il sospettato
numero uno, ora, era Tao Pai Pai, un leggendario assassino di origine
mongola,
con una taglia in nero da addirittura 15 miliardi di dollari, quasi il
doppio
rispetto a quella da Hunter Warrior. Nessuno l’aveva mai
visto in volto, prima
d’ora, o almeno così credevo, ma Crilin e Bulma ci
avevano rivelato di averlo
conosciuto una volta, durante un torneo di arti marziali. In
quell’occasione
era stato sconfitto in combattimento da Ten Shinan, come dimostrato
dalle
riprese di quell’edizione.
Tutti noi
eravamo rimasti sconvolti
quando l’avevamo visto… aveva l’aspetto
sia di un uomo che di una donna, oltre
a dare l’impressione di essere vecchio… e non
aveva più gli occhi dato che era
stato trasformato in cyborg prima della caduta del Red Ribbon! Tutto
combaciava!
Crilin provò
ancora una volta a chiedere aiuto a C-18, ma senza alcun successo. Al
contrario, sua moglie si era rifiutata di categoricamente di darci una
mano,
per qualche oscura e strana ragione che non rivelò a suo
marito. Da quello che
mi aveva raccontato Crilin, C-18 aveva cominciato a comportarsi in
maniera più
scontrosa quando lui le parlava di me. Decidemmo, perciò, di
lasciar perdere e
di non insistere per rispetto nei suoi confronti. Quella donna non era
stupida
e non avrebbe mai nascosto delle notizie così importanti a
suo marito.
In quanto a
mio padre, da quel giorno, io e lui non ci eravamo più
rivolti la parola, con
la differenza che io agivo in quella maniera per lasciargli un
po’ di spazio.
[Morning
– NARUTO]
Quella mattina
del 1 luglio, però, fu molto più dura da
digerire.
Era domenica
mattina, ed io mi trovavo a casa per il giorno di riposo, quando venne
a
trovarmi la piccola Ai, senza mio padre.
“Mi
ha accompagnata Subaru…” mi disse
lei, con grande imbarazzo “… stiamo aiutando Ran a lasciare gli
inviti
per il suo compleanno…”
“…
quindi sei venuta qui per…”
“… sì”
confermò lei, rossa in viso, porgendomi un piccolo
cartoncino decorato, con su
scritte molte informazioni “Si svolgerà la notte tra il 31 luglio ed
il
1 agosto, in una delle ville della famiglia Suzuki… c’è solo un piccolo
problema… ecco…
è una festa a tema…”
Incominciai
ad imbarazzarmi anche io quando lessi la frase incriminata.
OGNI INVITATO DEVE ESSERE ACCOMPAGNATO
DA UN’ALTRA
PERSONA DELL’ALTRO SESSO!
PER
QUALSIASI RICHIESTA, RIVOLGERSI ALLA FESTEGGIATA ;-)
“Una
festa in maschera… con musica e balli… sarà
una lunga e pesante serata…”
“Magari sarà divertente! Non si giudica
un
libro dalla sua copertina!” la
incoraggiai io, non credendo affatto
alle mie stesse parole.
Dovevo invitare davvero una ragazza?
Pietà…
Nella
mia mente passò subito l’immagine di una signorina
in particolare… vestita
elegantemente… mentre mi sorrideva e mi prendeva in
giro…
… no! Non potevo invitare
Chi! I miei amici mi avrebbero preso
a vita per il culo se lo avessero scoperto!
“Hanno
invitato anche te, giusto Ai? Con chi ci
vai?” le domandai io, decisamente in
preda al panico.
Per tutta risposta, lei trattenne una
piccola
risata e mi prese in giro, dicendomi.
“Simon…
so che sono la tua sorellina adottiva
preferita…
ma non credo che faresti una bella figura accompagnato da una bambina
di sette
anni! Ti prenderanno per un amante delle loli!
Perché non inviti una delle
tue colleghe? Non dovrebbero prenderti in giro, in questo
modo…”
“Tu
credi, Ai?!” le feci notare io “Non
hai la minima idea di quanto quei bastardi siano pettegoli… ti prego, Ai! Non mi importa se mi prendono
per un pedofilo… ti farò passare una bellissima
serata!”
Ai fece decisamente finta di pensarci
su,
divertita da quella situazione.
“Non
è
da tutti i giorni ricevere un invito ad un ballo da parte di un uomo
così bello
e forte… che peccato…
mi lusinga molto
la tua proposta…”
“… ma?”
esclamai io, ormai sconfitto.
“… ma ci sto già andando con
il dottor Agasa!”
mi rispose lei, facendomi cadere la mascella per terra “Dato che quell’idiota di Conan, quei
giorni, starà insieme ai suoi veri
genitori… e dato che Ayumi lo ha chiesto ad uno dei suoi
spasimanti… io ci andrò
col mio papà e non desterò
alcun sospetto!”
“Conan
ha ragione… in questi momenti sai
essere
molto odiosa!” me la presi io, ormai in
preda ad un crollo di nervi.
Chi…
Chi… Chi…
…
NO! BASTA! RIPRENDITI, SIMON!
“A proposito… Simon…”
Il tono di Ai era improvvisamente
calato ed
era diventato cupo e triste.
[Sasuke’s
Ninja Way – NARUTO]
“… è successo qualcosa con il
dottore Agasa?”
“In che senso, Ai?” le
domandai io,
decisamente preoccupato.
“Si comporta in modo scorbutico da molti
giorni… e quando provo a chiedergli qualche notizia su di
te, lui esce di casa
e mi lascia da sola…
all’inizio
pensavo fosse soltanto nervoso per via della dieta che gli ho imposto,
ma ormai
si comporta così da giorni… e
ho paura
che voi due abbiate litigato!”
Comprendendo il suo timore, mi chinai
di
fronte a lei e le accarezzai i capelli con un sorriso sincero,
rivelandole.
“No, tranquilla… una settimana fa, io e
lui
ci siamo messi a parlare di quello che è successo durante il
mio periodo di
infiltrazione nella X-X-I e credo non si aspettasse molte delle mie
rivelazioni. Credo sia per
questo che lui non mi stia
cercando o non voglia parlartene… ha
semplicemente bisogno di accettare ciò che sono stato, e
questo dovrà farlo da
solo”
“Ma tu non sei una persona cattiva!”
insistette Ai, contrariata “E’
vero… ti eri infiltrato nella
X-X-I perciò hai
dovuto commettere dei reati per non essere scoperto… ma
questo non ti rende un
criminale!”
Sorrisi davanti a quelle parole. Una
qualunque persona si sarebbe meravigliata davanti a quelle parole
così sagge
pronunciate da una bambina di sette anni. Ma Ai era unica, io lo
sapevo…
…
sapevo più di quanto lei credesse, per questo riuscivo a
comprendere quanto lei si sentisse coinvolta in
quella
situazione.
“Guarda che il dottore lo sa perfettamente!
Lasciamogli un po’ di tempo, non mettiamogli
fretta… e vedrai che il destino ci
darà una mano!”
“D’a…
d’accordo… come
vuoi…” esclamò
Ai, con aria sconfitta, prima di essere raggiunta da Moon, appena svegliatasi, che incominciò a
farci le fusa per ricevere la colazione.
“Accidenti
a te, gatta… sei davvero un pozzo
senza
fondo!” affermai io con finta
severità alla micetta, recuperando il
pacco di croccantini ed incominciando ad incamminarmi verso il balcone,
seguito
da Ai che, nel frattempo, aveva preso in braccio Moon riempiendola di
coccole “Non
posso nemmeno portare lei, vero?”
“Ma sei davvero così disperato, Simon!?”
mi domandò sorpresa lei, incominciando finalmente a capire
che non stessi
scherzando affatto sui miei problemi con le feste in generale.
“Non ci eri arrivata, ancora?”
scossi
io il capo, afflitto, mentre uscimmo sul balcone, riempiendo la
ciotolina della
mia gattina.
“Sta
tranquillo… in un mese qualcuna la
trovi!” mi rispose lei con
sincerità, lasciando per terra Moon, la
quale banchettò allegramente con la sua seconda colazione
“Quale
donna non vorrebbe un uomo
così affascinante e misterioso al suo fianco?”
Improvvisamente, però,
sentimmo suonare il
citofono di casa mia.
“Non
è
Subaru…” esclamò Ai
incuriosita notando che il poliziotto dell’FBI si
trovasse ancora dentro la sua auto, fuori da casa nostra.
[Afternoon of Konoha -
NARUTO]
Io, tuttavia, avevo riconosciuto
immediatamente l’aura dietro la porta, pertanto andai ad
aprire senza battere
ciglio.
“Non
sai stare senza di me, vero Chi?” domandai io alla
nuova arrivata dopo
averla fatta entrare “Perché
sei venuta
qui? E per quale motivo ti stai portando
dietro quella reflex?”
“Strano che tu non lo sappia…”
esclamò elettrizzata la giovane “… dato che tu lavori in
polizia… sto andando
davanti al monumento della Scuola Elementare Teitan per fare una foto a
Kaito
Kid!”
Ovvio che sapessi di questa storia.
Era da
giorni che tutti i canali della TV ne stavano parlando.
Kaito Kid era un giovane ladro
di fama internazionale,
conosciuto come il Lupin III del ventunesimo secolo, ricercato in tutto
il
mondo per le sue malefatte. Una settimana prima, l’ispettore
Ginzo Nakamori, il
nostro momentaneo superiore, era arrivato in centrale e
richiamò tutti i suoi
colleghi nel suo ufficio, per farci leggere un bigliettino trovato
quella
mattina stessa, firmato da Kaito Kid in persona.
Il 1
luglio, mi presenterò dinnanzi al monumento dedicato
ai bambini della Scuola Elementare Teitan.
Kaito Kid
L’ispettore
aveva il sospetto che il giovane
volesse rubare l’enorme monumento in oro massiccio, per
questo aveva imposto lo
stato d’emergenza. Io e Crilin, tuttavia, venimmo scelti per
altri casi, perciò
non fummo coinvolti.
Tuttavia,
essendo Kaito Kid un ladro molto
ricercato (taglia in nero da 75 milioni di dollari), nel mio trascorso
da
Hunter Warrior mi era capitato moltissime volte di ascoltare delle sue
incredibili malefatte. Per questo motivo, avevo deciso di fare delle
ricerche
personali, di mia spontanea volontà, e scoprii una storia
molto particolare.
Il
Kaito Kid che conoscevo, in realtà, venne ucciso
da un criminale di nome Snake appartenente ad un clan ignoto, nel quale
tutti i
membri indossavano dei cappotti molto simili a quelli dei MIB. Fare un
collegamento con quei criminali fu d’obbligo, ma non ne
trovai altri, perciò
ipotizzai si trattassero di organizzazioni differenti. Il vero nome del
ladro
era Toichi Kuroba.
Al
suo posto, da meno di un anno, vi stava
suo figlio Kaito Kuroba, studente liceale.
Studiando
il testo di quel bigliettino,
apparso su ogni giornale per pubblicizzare l’evento, notai
subito un particolare
molto strano. A differenza di moltissime altre volte, il messaggio non
annunciava alcun furto. Inoltre non incitava il pubblico a presentarsi
numeroso, gesto troppo insolito da parte di un ladro egocentrico come
lui.
Infine, ciò che più mi fece storcere il naso fu
la sua fama da ladro
gentiluomo, ed era per questo che ritenevo improbabile volesse rubare
un
monumento così simbolico per la città, nonostante
a forgiarlo fossero stati i
familiari di uno dei suoi più acerrimi nemici, Jirokichi
Suzuki.
“Questo
però non cambia la mia domanda… perché
sei qui?” insistetti io con veemenza alla
giovane Chi, la quale con un
ghigno malefico mi dette la brutta notizia…
“Ti ricordi la scommessa di
ieri sera? Se tu avessi
perso contro di me ai
videogiochi, avresti fatto tutto ciò che volevo… ed oggi sarai la mia guardia del corpo personale!”
La
mia reazione? Profondo turbamento e shock…
“Io…
la
tua guardia…”
“Niente di
complicato…” mi prese in
giro lei, facendomi la linguaccia “… quest’oggi starai tutto il
giorno fuori
casa! Dopo aver fatto
qualche
foto a Kaito Kid, andremo a pranzare e poi andremo in un centro
commerciale a
fare shopping!”
Scossi
la testa, contrariato ma arrendevole.
L’altra
sera io e Chi avevamo deciso di
passare una serata a casa sua, dato che la sua famiglia era uscita. Lei
era
appena tornata a casa dal lavoro, ed ovviamente aveva deciso di
rimanere a casa
a riposarsi, dopo un’intera giornata passata ad occuparsi di
clisteri e lavande
gastriche. Dopo aver ordinato due pizze ciascuno (a
consegnarcele fu lo stesso commesso al quale lei fece prendere un
infarto… e quando se la rivide davanti agli occhi, per poco
non fece cadere le
pizze per lo shock), le mangiammo allegramente seduti sul
divano, cercando
qualcosa di interessante in televisione, con Kurama (il nome del loro
gatto
pigrone) steso ed addormentato in mezzo a noi. Alla fine lei
optò per un anime
molto famoso in tutto il mondo, di nome Naruto, di cui io scoprii lei
fosse fan
accanita. Ammetto che non mi dispiacque affatto. Solo alla fine del
film,
annoiati, decidemmo di accendere la Playstation 4 dei suoi fratelli e
fare una
partita su Fifa 18, decidendo di fare delle scommesse.
[Hiro
ni Naru Nda
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Fu
il più grande errore della serata… lei mi
stracciò con una facilità a dir poco
imbarazzante. La partita Real Madrid (io) – Barcelona (lei)
terminò con un
vergognoso 1-20. Il mio gol, per giunta, se l’era fatto da
sola ad inizio
partita per ingannarmi.
La
figlia di Takagi Kitsune, dopo avermi
fatto una foto a tradimento, abbassò lo sguardo notando la
piccola Ai, la quale
era rimasta piuttosto sorpresa dal suo arrivo. Non smetteva di
fissarci,
letteralmente stupita dalla nuova arrivata.
“Tu sei Ai Haibara, giusto?”
“Sei davvero tu, Chi?
Quindi abiti qui!”
“Voi due vi conoscete?”
domandai
loro, sorpreso.
“L’ho avuta in
visita all’ospedale, qualche
mese fa, a causa di un’influenza”
mi rivelò Chi, sorridendo dolcemente
alla mia sorellina adottiva “Ammetto
che
il dottor Aralde ci ha messo più del solito a trovare una
cura adatta… ma vedo che ora sei
in piena forma! Sono
molto contenta!”
“Anche io!”
ammise Ai, piacevolmente compiaciuta
per quella affermazione “Fra le
infermiere eri l’unica in grado di farmi dimenticare la
desolazione di
quell’ospedale… allora
io vado! Ci
mancano ancora parecchi inviti da consegnare…”
Oh
no…
…
Ai… perché lo hai detto…
“Inviti?
C’è qualche festa in particolare?”
La
piccola si voltò verso di me, con uno
sguardo talmente fulminante da farmi venire i brividi. Dal piccolo
sogghigno
che mi rivolse, capii che anche lei avesse intuito qualcosa…
…
era finita… le donne avevano un fiuto infallibile per quelle
storie, qualunque
età avessero.
“La
mia
amica Ran compirà diciotto anni e ha deciso di organizzare
una festa da ballo
in maschera la notte tra il 31 luglio e l’1 agosto. Ogni
invitato dovrà essere
accompagnato da un compagno dell’altro sesso. Ero venuta a
consegnare l’invito
a Simon… Chi… posso
farti una domanda?”
…
oh no… oh no… oh no… non lo
farà sul serio?
“Simon non vorrebbe essere
accompagnato da
una sua collega di polizia perché altrimenti tutti i suoi
amici lo avrebbero
preso in giro…”
…
fermati, Ai… ti scongiuro…
“…
perché non ci vai tu con lui? In questo
modo lui non si sentirà così in
imbarazzo…”
E
dopo aver detto ciò, lei si rivoltò ancora
una volta verso di me, facendomi un occhiolino talmente ammiccante e
provocatorio da farmi sprofondare nella disperazione più
profonda.
Sapevo
perfettamente la risposta che Chi
avrebbe dato…
“Che
bello! Una festa in maschera! Mi farebbe
molto piacere!” confermò
infatti la giovane infermiera, allegra ed
euforica “Ora abbiamo un motivo in
più
per fare shopping, Simon! Sempre che tu
sia d’accordo… questo è ovvio!”
La
mia risposta fu piuttosto esplicativa…
…
inutile protestare… Ai mi aveva letteralmente
fregato…
…
potevo soltanto affrontare il mio destino con dignità.
“Vado
a
riempire ancora una volta la ciotola di Moon… dammi il tempo
di prepararmi,
Chi. Aspettami fuori all’uscita del palazzo…”
“D’accordo!”
mi rispose lei, salutando Ai con aria raggiante “Mi ha fatto molto piacere
rivederti! Suppongo ci
ritroveremo la prossima volta a
questo compleanno…”
Dopodiché
uscì fuori dall’appartamento,
saltellando come Heidi sulle valli delle Alpi. Mi voltai offeso verso
Ai, la quale esclamò
con finta ingenuità.
“Chissà
perché eri così in agitazione, prima… quando
avevi un’amica così bella e simpatica a cui
chiedere!”
“Lo
confermo ancora una volta… quando
vuoi
sai essere odiosa… ed anche impicciona!”
le risposi io, decisamente
imbarazzato.
“Allora
ho indovinato... anche un tipo duro come
te non riesce a resistere al fascino di una bella ragazza…”
affermò
tuttavia lei, uscendo da casa mia tutta contenta “…
chissà come reagirebbe se
scoprisse che hai provato ad invitarmi alla festa! Ti prenderebbe per
un
pedofil…”
“NON
DOVEVI CONSEGNARE GLI INVITI?!” sbottai io, rosso
come un peperone,
allontanandola da me con il solletico.
Lei
incominciò a scappare via, felice, mentre
io mi accinsi a recuperare un’altra volta il pacco di
croccantini.
“Non festeggiare troppo!”
avvisai la
mia gattina, quando si rese conto che stavo per riempirle la ciotola
un’altra
volta “Questo deve bastarti fino a
stasera! Intesi?!”
La
testa della micia si inclinò, come per
dirmi che non avesse compreso. Poi Moon mi fece capire chiaramente il
programma
della sua giornata, dato che ritornò dritta
all’interno della sua cuccetta, in
camera da letto, pronta a riaddormentarsi col pancino pieno.
“Tu
e
Kurama state diventando due gocce d’acqua… e
non è un complimento!” la
redarguii mentre scesi sul balcone per
riempire la ciotola, quando notai Ai che mi salutava, assieme a Subaru,
dall’auto di quest’ultimo che sparì
all’incrocio dopo pochi istanti…
…
e notando, solo in quel momento, che Chi stesse continuando a farmi
foto di
nascosto, dal cancelletto del palazzo.
***
[Tsuppari
Hanko Ki – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Che folla! Non immaginavo
ci sarebbe stata
così tanta gente a vedere Kaito Kid!”
“Cosa
ti aspettavi? E’ una celebrità,
dopotutto…”
Eravamo
non molto distanti dal mastodontico
monumento, lontano poco meno di un centinaio di metri. Davanti a noi,
almeno un
centinaio di persone, principalmente ragazze, stavano discutendo
allegramente
su tutte le ‘eroiche’ gesta del ladro.
Tutto
ciò, stranamente, lo trovai molto
antipatico per qualche motivo.
“E’
meglio se attendiamo mezzogiorno dentro il bar all’angolo”
consigliai
saggiamente a Chi “Non
preoccuparti… posso farti vedere Kaito Kid con molta
più facilità
di quanto tu creda!”
La
ragazza, decisamente incuriosita, accettò
tranquillamente. Due minuti dopo, entrambi eravamo seduti attorno ad
uno dei
tavolini esterni al bar, con in mano un cono-gelato ciascuno, lei ai
gusti
cioccolato e fragola, io ai gusti stracciatella e crema allo zabaglione.
Mancavano
ancora dieci minuti all’arrivo di Kaito Kid.
“Simon… come mai
hai quello sguardo così
severo?” mi chiese lei, indicando tutte
le fan del ladro “E’
perché tutte le ragazze fanno il tifo solo
per i ladri e non per i poliziotti?”
“Nah… non
potrebbe fregarmene di meno…”
ammisi io con sincerità “…
Kaito Kid è un
esibizionista, arrogante e scaltro ladro di diciassette anni.
Nonostante ciò,
viene nominato ‘gentiluomo’, poiché non
ha mai cercato di uccidere delle
persone durante i suoi furti. Inoltre fa
passare i suoi crimini come dei semplici giochi di magia…
non tutti sono in
grado di agire nel suo stile, devo dargliene atto! Non
può essere arrestato
da un poliziotto qualsiasi… ne
serve uno
abbastanza scaltro da anticipare tutte le sue mosse!”
“… uno come te?”
mi provocò Chi.
“Non parlo solo di
me…” la frenai io,
tuttavia “… ricordi tutti
gli amici che
mi sono venuti a trovare quella sera? Tutti
loro sarebbero abbastanza scaltri da catturare Kaito Kid!”
“Ma
non
mi dire… scommetto che non
riusciresti
nemmeno a sfiorarlo!” mi sfidò
lei improvvisamente, con un sorriso
molto ambiguo “Sei a meno di cento
metri
dal posto in cui arriverà… se riuscirai a
catturarlo tutto da solo, chiederò ad
un'altra mia amica di venire alla festa con te!”
Mi
voltai verso la mia compagna, sorpreso.
Stava
facendo sul serio… oppure mi stava prendendo in giro ancora
una volta, come
quella sfida tragica alla Playstation?
“… e se non
dovessi farcela?”
“Allora dovrai uscire con
me una volta a
settimana!” esclamò lei
allungando la sua mano verso di me.
Scossi
il capo, incredulo, prima di
stringergliela.
Ne
aveva di inventiva per provocarmi, dovevo concederglielo. Accettare
quella
scommessa era semplicemente un modo per complimentarmi con la sua
‘genialità’.
“Sei
proprio la figlia di Takagi Kitsune…”
ammisi io, puntandole il dito contro
“…
non ti arrendi facilmente!”
“Io non mi arrendo e basta!”
affermò
lei con una sicurezza a dir poco spaventosa “Si
vede da un miglio che tu vorresti darmi un bacio, ma a causa del tuo
lavoro e delle tue insicurezze, adesso siamo soltanto amici…
e dato che potrei diventare una vecchietta
decrepita molto prima di ricevere una risposta positiva, ho deciso di
strapparti degli appuntamenti a suon di sfide!”
“Non
credo saremmo arrivati fino a quel punto…”
dovetti constatare io, dato che
le mie intenzioni erano quelle di catturare tutti i miei obiettivi nel
giro di
un anno “…
ma apprezzo il tuo coraggio. Cosa ti fa credere che vincerai?”
“Perché quella
delle sfide è una tradizione
di famiglia…” mi
rivelò lei diabolicamente, sfregandosi le mani “I miei genitori si sono conosciuti
attraverso una sfida alle elementari e hanno continuato a fare
scommesse tra di
loro fino ad oggi… indovina quante
volte
ha vinto mio padre?”
“Una…”
“No!Nessuna!”
“No,
Chi…” dovetti interromperla io,
rivelandole divertito “…
tua madre, quel giorno della partita a scacchi, mi ha rivelato che
tuo padre è riuscito a batterla, anche se una sola volta! E poi tu hai già perso una sfida contro
di me… ricordi? Ci siamo
affrontati a scacchi ed io ti ho battuto…”
“…
ma
non ci siamo giocati nulla! Quella sfida non era valida!”
brontolò lei
gonfiando le sue guance, offesa perché io le avevo ricordato
quella batosta.
Io,
ridacchiando, controllai l’orario dal mio
telefono.
[Kokoro o Shihai Shite iku
Yami – BOKU NO HERO
ACCADEMIA]
Mancavano
soltanto tre minuti. Andammo a
pagare e ritornammo in mezzo alla strada principale.
Mi
voltai ancora una volta verso il monumento
di fronte alla scuola Elementare Teitan. Gran parte delle zone
pericolanti
erano state rimesse a nuovo. L’intero edificio sarebbe
tornato in funzione
subito dopo le vacanze estive.
Solo
a quel punto incominciai a capire il
motivo per il quale tutta quell’eccitazione e fermento nei
confronti di Kaito
Kid mi stesse dando sui nervi.
“Simon!
Hai di nuovo quella faccia tutta imbronciata! Si può sapere
cosa ti prende…”
“…
è
una vergogna…”
La
ragazza divenne improvvisamente seria,
notando la mia rabbia crescere sempre di più.
“Simon… che
intendi…?”
“E’ meglio
incamminarsi” la avvertii
io senza pensarci due volte, afferrandola improvvisamente in braccio
senza
darle il tempo di reagire “Tieniti forte! Non è mai piacevole la
prima
volta!”
Chi,
imbarazzata e spaventata, avvolse le sue
braccia attorno al mio collo prima di sgranare gli occhi, terrorizzata,
non
appena incominciai a prendere quota, volando verso il tetto del palazzo
più
vicino alla scuola. Lì, avremmo goduto di una vista migliore.
“Ecco qua!”
affermai io, lasciandola
scendere coi piedi per terra “Ora
non
dobbiamo fare altro che aspettare il suo arrivo!”
“Simon!
Come diavolo ci sei riusc…”
“Tecnica
di Levitazione delle Arti Marziali!” le risposi io,
cercando di
tranquillizzarla “Tutto merito degli
allenamenti sovrumani che ho svolto anni fa… ecco!
Kaito Kid è arrivato! Vediamo cosa
combina… giuro che, se prova a
togliere anche solo
un granello da quella statua, lo vado a catturare qui e adesso!”
Tuttavia,
le sue intenzioni sembravano essere
altre.
Kaito
Kid si trovava proprio davanti al
monumento prezioso e dava le spalle al pubblico, senza voltarsi nemmeno
una
volta. Noi, invece, potevamo vedere il suo profilo.
All’occhio
portava un monocolo. Sul suo collo
era appesa una cravatta rossa sopra una camicia azzurra. Sopra di essi,
indossava
uno smoking completamente bianco, completato da una tuba ed un
mantello,
anch’essi perlacei.
Chi,
approfittando della sua posizione,
riuscii a scattare una foto del famigerato ladro. Non riuscii,
tuttavia, a
farne altre. Aveva incominciato a tremare per l’orrore.
“Simon…
guarda la sua faccia…” mi disse lei,
quasi in lacrime, passandomi la
fotocamera digitale.
Raggiungendo
la galleria, compresi il motivo
per il quale lei si trovasse così a disagio…
…
Kaito Kid stava piangendo…
…
la folla, tuttavia, continuava ad
acclamarlo, mentre la polizia era appena apparsa, pronta ad arrestare
il
giovane criminale.
Fu
a quel punto che avvenne l’impensabile.
“SMETTETELA
IMMEDIATAMENTE! NON
VI VERGOGNATE A GRIDARE IL MIO NOME DAVANTI A QUESTO POSTO?!”
Il
ladro si era voltato inferocito verso la
polizia e tutti i suoi sostenitori, urlando a squarciagola. Tutti,
nessuno
escluso, si zittirono e si fermarono, scioccati davanti a
quell’uscita
improvvisa. Perfino l’ispettore Nakamori era rimasto
letteralmente senza parole
di fronte alle parole del suo più acerrimo nemico.
Il
giovane Kaito si voltò un’altra volta
verso il monumento, appendendo un gioiello su di esso. Rimase
lì, in piedi,
incurante delle forze di polizia che lo accerchiavano e del silenzio
che aveva
creato con il suo sfogo.
Lui
desiderava concedere un momento di
preghiera per le vittime di quell’attentato. Non aveva mai
avuto intenzione di
commettere crimini davanti a quel luogo sacro. Era questo il motivo per
il
quale lui aveva deciso di mandare quel messaggio
all’ispettore Nakamori. Anche
quest’ultimo cominciò a comprenderlo, dando ordine
a tutte le sue unità di
abbassare le armi e togliersi il loro casco, inginocchiandosi davanti
alla
statua in segno di rispetto. Assieme a loro, uno ad uno, tutti i fan
del ladro
si inginocchiarono ed incominciarono a pregare.
Mi
ero sbagliato sul suo conto. Kaito Kid
aveva guadagnato il mio rispetto con quel gesto. Anch’io,
seguii il loro
esempio, rinnovando la mia preghiera in memoria di tutte le vittime,
affinché
trovassero pace nell’aldilà ed affinché
donassi loro la giusta vendetta.
Fu
una grandissima sorpresa quando una piccola utilitaria venne
parcheggiata non molto distante da quel monumento. Chiunque avrebbe
riconosciuto quelle quattro figure, leggende del loro illegale
mestiere, le quali raggiunsero Kaito Kid e si inginocchiarono come lui
in segno di rispetto per le vittime dell'attentato.
Arsenio Lupin III... Daisuke
Jigen... Goemon Ishikawa... Fujiko Mine... li avevo affrontati
parecchie volte nelle mie missioni della X-X-I, ed erano quattro tra i
pochi criminali che avevo deciso di risparmiare.
Cinque
minuti dopo, il giovane mago ladro si alzò
in piedi e, assieme agli altri quattro e senza voltarsi verso il suo
pubblico, sparì in
mezzo ad un
improvvisa esplosione di fumo. Io, nonostante ciò, riuscii
ad individuarlo,
grazie alla percezione del KI, ma non mi azzardai a dargli la caccia.
Lo
stesso fecero i poliziotti, tra i quali riconobbi anche il famosissimo
ispettore Koichi Zenigata, i quali
chiesero alla folla di tornare alla loro vita quotidiana, o quantomeno
di non
causare disagi davanti alla scuola.
[L’aquila
–
SQUADRA ANTIMAFIA]
“…
poco
più di un mese fa, questa scuola è stata vittima
di un attentato terroristico
nel quale sono morti centinaia di bambini… tutta
quella gente si trovava di fronte alla loro statua commemorativa e non
faceva
altro che inneggiare alle gesta criminali di Kaito Kid…
perfino un ladro
onorevole come lui si è sentito schifato davanti a queste
scenate da cori
ultrà…”
“Simon…
scusa… io non pensavo che…”
esclamò Chi, distrutta dalla vergogna.
Avrebbe
gettato per terra la sua reflex, se
io non l’avessi bloccata e non avessi provato a
tranquillizzarla con qualche
parola.
“…
lo
so, tu non sei come loro… l’importante
è che tu te ne sia resa conto in tempo…”
le risposi io, accarezzandole i capelli e sedendoci entrambi sul
cornicione del
tetto, ovviamente di schiena al vuoto “…
nel momento in cui l’hai visto piangere ti sei accorta
dell’errore e non sei
andata avanti… ci vuole
più coraggio ad
ammettere i propri sbagli. Credimi, Chi. Io lo so molto meglio di
chiunque
altro…”
“Tu eri qui…
quando è accaduto?” mi
chiese lei, incapace di guardarmi negli occhi. Era la prima volta che
capitava.
“No…
ma molti
dei miei amici erano lì… ed io ho
vissuto un’esperienza simile nel mio paese natale…
ho visto la morte in
faccia e le fiamme dell’inferno avvolgere il mio
corpo…”
Mi
vennero i brividi solo a ricordare quei
tre giorni. Quegli avvenimenti che cambiarono la mia vita per
sempre…
“Simon…
perché stai tremando?”
mi
domandò lei, terrorizzata, guardando il mio corpo scuotersi
con quei fremiti.
Il
suo gesto più istintivo fu quello di
avvolgermi in un abbraccio fortissimo, in grado di sciogliere le
barriere che
mi ero costruito per non ricordare.
Fu
così che io decisi definitivamente di
lasciarmi andare, raccontandole il segreto più orribile e
traumatico della mia
vita…
…
qualcosa che non avrebbe messo a
repentaglio la sua, come quello su Hunter Warrior… ma
il ricordo più
straziante della mia esistenza da Simon Kog.
“Studiavo
Ingegneria dell’Informazione… volevo diventare uno
sviluppatore di videogiochi.
Quel giorno, io avevo l’ultimo esame
all’università e venni accompagnato con la
macchina da mia madre. Era così
orgogliosa di me… finalmente, dopo moltissimi
sforzi, ero vicinissimo a
coronare il mio sogno! Tuttavia, il destino fu nefasto per
entrambi…
soprattutto con lei… poco prima di
scendere dall’auto, due uomini con dei mitra ci bersagliarono
di colpi senza
darci il tempo di reagire. Io… io non feci in tempo a
salvare mia madre… lei
venne crivellata di colpi e morì tra le mie braccia un
minuto dopo,
dissanguata. Non provai nemmeno a chiamare
l’ambulanza o i carabinieri… recuperai
la macchina e rifeci il percorso
inverso, troppo scosso per poter fare altro. Un quarto d’ora,
tuttavia, mi
ritrovai di fronte al peggiore dei miei incubi… casa mia era
andata
letteralmente in fiamme… e dentro c’erano ancora i
miei parenti…”
“…
oh
mio Dio…”
“…
io… non potei far nulla nemmeno per loro… nonostante mi fossi gettato in mezzo a
quelle fiamme, non riuscii a trovare nessuno. Svenni lì
dentro, incapace di
respirare o reagire… il mio corpo aveva deciso di
arrendersi… i vigili mi trassero
in salvo per miracolo,
con un foro sullo stomaco. Ancora oggi ne porto le cicatrici…”
le rivelai
io, alzandomi la maglietta e mostrando il mio addome, dove la cicatrice
bianca
ricopriva tutto il mio ventre. Se Whis non mi avesse guarito quel
giorno,
quella cicatrice sarebbe rimasta aperta per il resto della mia vita.
Improvvisamente
la sentii singhiozzare sulla
mia spalla. L’avevo fatta piangere…
“Simon…
scusami… sniff…
scusami… sniff…
scusa se ti ho fatto rivivere
quei ricordi orribili… sniff…
scusa…”
“No… sono io che
devo scusarmi” le
risposi io, asciugandole gli occhi “Ho
tenuto dentro di me questa storia per anni e anni senza raccontarla
nemmeno
alle persone più care che mi sono rimaste… e ho
finito per sfogarmi con te che
non centravi nulla…”
Ci
rialzammo lentamente, svuotati da ogni
peso. Non eravamo ne tristi ne felici. Rimanemmo in quella posizione
per un
minuto intero. Esistevamo solo noi in quel momento…
…
e mi resi conto di non voler stare con nessun’altra ragazza
al mondo.
In
quel momento mi vennero in mente le parole
che mio padre mi riferì a proposito di Chi. La Sezione
Anti-Mafia doveva
impedirmi di avere la vita che avevo sempre sognato?
Ora
conoscevo la risposta… anche Chi me
l’aveva data, con la sua impazienza e con le sue sfide.
Io
la volevo… io mi ero innamorato di lei… volevo
renderla felice…
Decisi
di riprendere la parola, cercando di
smorzare l’aria pesante che si era creata in quel momento,
liberandomi per
sempre di un altro peso.
“Questa
sfida l’hai vinta tu…”
“Questa…
no! La sfida di oggi non v…!”
affermò decisa Chi, ma io la interruppi
tappandole le labbra con un dito ed insistendo con fermezza.
“Questa
sfida… l’hai vinta tu!Io
non
arresterò Kaito Kid dopo ciò che ha
fatto…e noi usciremo
insieme una volta a settimana!Se
vuoi che te lo ripeta, o che lo urli… basta che tu me lo
dica!”
All’inizio
lei non comprese.
Poi
i suoi occhi si illuminarono e con
entusiasmo annuì di fronte alle mie parole, stringendosi
ancora più forte a me.
Io,
per risposta, la baciai prima sulla
fronte, e poi sulla guancia, prima di separarmi da lei, con sua grande
sorpresa.
“Adesso andiamo a pranzare!”
le
proposi io, con un’idea in mente per stupirla “Prendimi la mano e chiudi gli occhi… sto per farti una sorpresa!”
“Ha a che fare con lo
svolazzare come un
fringuello?
Perché credo che il
gelato di prima mi abbia fatto uno strano effetto…”
mi domandò intimidita
Chi, col viso accaldato mentre si toccava la fronte, ricevendo le mie
rassicurazioni.
“Fidati
di me,
Chi… sarà molto più
traumatico!”
***
CONAN
[Colonna Sonora
–
SQUADRA ANTIMAFIA]
Quella
mattina Heiji e Kazuha erano passati a
casa di Eri per salutare la loro amica Ran, portandoci dei cornetti
caldi presi
da un panificio. In particolare, la giovane di Osaka si
separò da noi e la
trascinò letteralmente verso la sua camera, mentre io ed
Heiji rimanemmo da
soli in soggiorno, dove ci sedemmo attorno al tavolo a mangiarci due
cornetti.
“Chissà di cosa
stanno parlando?”
“Non
chiederlo a me…” confermai io, incerto,
prima di chiedergli “…
come stai, amico mio? La tua spalla…?”
“Nah, tutto a posto!”
affermò lui,
muovendo la spalla, colpita dalla pallottola quel giorno, come se non
fosse mai
accaduto nulla “Quei
fagioli fanno davvero miracoli!”
“Meno male… in
effetti è da un po’ che non ti
sento…” ammisi io, leggermente
in colpa.
“Conoscendoti,
lo hai fatto perché eri indaffarato a trovare degli indizi
su coloro che
avevano cercato di ucciderci… e
scommetto che in tutto questo c’entra quel Simon!”
Annuii,
consapevole che il mio amico non
fosse tanto stupido da non essersene accorto.
“Hanno
creato una…”
“Ehi
ehi ehi! Vacci calmo! Io non voglio saperne nulla di questa storia!”
mi
fermò immediatamente lui, intimorito “Sono
sicuro che, se nessuno dei miei colleghi me ne ha ancora parlato,
è perché non
vogliono mettermi in pericolo di vita!
Non sono tonto come te!”
“Grazie
tante…” lo ringraziai sarcasticamente io
“Quindi tu
sai tutto su Hunter
Warrior...”
“E
bravo il mio amico… alla fine ti
sei
deciso a fidarti di lui!”
“Parla per te! Anche tu non
eri stato da
meno!” lo rimproverai, ricordandomi di
quel giorno al luna park “E poi
volevo parlarti di due cose, in
particolare…”
“Due
cose… in cosa posso esserti utile, detective
dell’Est?” mi chiese divertito
lui, capendo avessi bisogno di aiuto.
Nonostante
quel suo comportamento mi desse decisamente
fastidio, decisi di lasciar perdere e di chiedergli quei favori.
“Il
primo riguarda… una
ricerca… che vorrei
facessi per me. Vorrei che tu cercassi quante più
informazioni possibili sul
Red Ribbon. In particolare, abbiamo scoperto che Rum ha
fatto parte di
quest’esercito. Voglio capire se uno tra i due sospettati
rimanenti fosse
collegato con il Fiocco Rosso”
“Uno tra il commissario ed
il cuoco, dici?”
cominciò a comprendere Heiji, annuendo con la testa
“D’accordo…
c’è altro che devo sapere?”
“Sì…
sappiamo che Hyoe Kuroda conosce gli Uomini in Nero! Lo abbiamo
scoperto da
poco… e non solo! Sospettiamo che
l’identità reale di Rum sia in realtà
quella di Tao-Pai-Pai… e
solo Kanenori Wakita si avvicina molto al
suo aspetto!”
“CO-COSA?! TAO-PAI-PAI?!
E’ UNO SCHERZO?!” esclamò
scioccato il mio amico
“HAI IDEA DI QUANTO SIA FAMOSO QUEL
CRIMINALE DA QUATTRO SOLDI?!”
“Lo
so…
per questo non possiamo più commettere errori!”
confermai io, decisamente
preoccupato “L’ultima
richiesta, però, è ancora più
importante. Ne ho
già parlato anche con Kogoro, dato che
da quel giorno ha ricominciato a prendere il suo lavoro
seriamente… dovete indagare su un
uomo di nome Tomura
Akaguro. E’ un avvocato con legami nella
criminalità organizzata!”
“Hai chiesto
l’aiuto di Kogoro?! Sei messo
così male, amico?” mi chiese
Heiji, sfiorandomi la fronte e credendomi
pazzo.
“Non
ho
il tempo di spiegarti tutto… sappi
solo
che non è stata la Yakuza ad ordinare l’attentato,
e che è stato Tomura a
chiamare i due attentatori!” lo
avvertì io, preoccupato “Heiji…
tu ed il detective Kogoro siete gli
unici ai quali io possa momentaneamente chiedere aiuto! Non ve lo
chiederei se
non fosse importante!”
“Ah…
d’accordo!” accettò
lui,
tranquillamente “Tanto non avevo
tanto da
fare in questi giorni…”
“Grazie!”
esclamai contento, prima di
avvisarlo “A proposito! Voi due non sarete da soli! Due altri miei
amici vi aiuteranno ad indagare!”
“Due amici? Di chi stai
parlando?” mi
domandò incuriosito Heiji, senza però riuscire a
corrompermi.
“Vedrai… lo
scoprirete molto presto!”
esclamai io con voce da bambino, notando assieme al mio amico il
ritorno delle
nostre ‘amiche’ dalla camera da letto di Ran.
***
AI
[Daily Life –
SHINGEKI NO KYOJIN]
Io
e Subaru terminammo la consegna degli
inviti nel giro di una mattinata, riuscendo a tornare nelle nostre case
in
tempo per pranzare. L’uomo era stato davvero molto educato e,
per la prima
volta da quando lo avevo conosciuto, non sentì nemmeno un
barlume di minaccia
arrivare da lui.
Era
da un po’ che avevo pensato a quelle
strane sensazioni che provavo quando qualcuno
dell’Organizzazione si trovava
vicino a me, e dopo molti mesi, mi era venuto in mente il motivo per il
quale
riuscivo a notare quelle sottigliezze. Tutto si basava sulla mia
percezione del
KI. Essendo persone molto pericolose con le quali avevo condiviso gran
parte
della mia vita, era normale potessi sentirne la vicinanza con il mio
nuovo
corpo da bambina. La mia aura, nonostante fossi rimpicciolita, era
senz’altro
rimasta uguale a quella di quando ero adulta, ed era per questo che la
mia
percezione fosse più elevata rispetto a quella di tutte le
mie compagne di
allenamento con Son Goku e Piccolo.
Rimasi
molto sorpresa quando, rientrata a casa,
trovai il mio padre adottivo intento a parlare con una persona, mai
vista fino
ad ora, in soggiorno, seduti sul divano. Subito dopo, Higo mi raggiunse
con
grandi balzi, facendomi la festa e permettendomi di coccolarlo e
spupazzarlo
come più desideravo.
“Ma ciaoooo… chi
è il cucciolone preferito
della tua Ai, eh? Chi
è? Hai fatto il bravo, oggi? Hai
controllato se il dottore non sgraffignasse nulla dalla credenza? Fatti
abbracciare… no! Non leccarmi sul
viso!
Mi fai il solletico!”
Potevo
dirlo ufficialmente… mi ero innamorata follemente di un cane!
“Eccoti
qua, Ai! Finalmente sei arrivata anche
tu!”
“Sì,
abbiamo finito prima del previsto. Buongiorno”
mi sbrigai subito a salutare, lasciando Higo per terra ed inchinandomi
rispettosamente davanti a quello sconosciuto.
“Quindi
tu sei la piccola Ai. Sono molto
felice di conoscere la figlia di uno dei miei padroni”
esclamò
questo, alzandosi ed eseguendo un inchino riservato
solo alle
principesse, tale da farmi arrossire per l’imbarazzo.
“Uno
dei… suoi padroni?”
chiesi
confusa io, rivolgendomi ad Hiroshi, il quale si ritrovò
costretto a
raccontarmi quella sconvolgente verità.
“Vedi…
lui si
chiama C-22…ed
è un androide che io ho progettato
all’università!”
Gli
occhi, lo ammetto, mi caddero fuori dalle
orbite. Un… un androide?!
“Dice…
dice sul serio?! Oppure è uno scherzo?”
“Prova
a controllare il mio KI”
mi fece notare C-22,
indicandosi con un furbo sorrisetto “Non
riesci a percepirlo, vero? Questo perché il mio corpo
è completamente meccanico”
“Io…
non si direbbe!” ammisi io, sconvolta, voltandomi
meravigliata verso il
dottore “Da quando sei in grado di
creare persone?! Perché non ce lo hai mai detto!?”
“Non
l’ho creato da solo, a dire il vero…”
ammise Hiroshi Agasa, con leggero
imbarazzo “…
ma con l’aiuto di Momo e della sua migliore amica!”
“Momo…
non
è la mamma di Simon Kog?!”
“Precisamente”
mi confermò
C-22 con un cenno deciso del capo, mentre il mio
padre adottivo
spostò lo sguardo verso terra, leggermente afflitto.
Era
un piccolo miglioramento. Gli altri
giorni era stato molto più nervoso quando usciva il nome di
Simon.
“Se
sono di disturbo,
allora mi dirigo in
camera…” dissi loro,
leggermente stanca “…
sono stata fuori tutta la mattina a consegnare…”
“…
gli inviti per la festa di compleanno di
Ran Mori”
mi rispose, con mia
grandissima sorpresa,
l’androide accennando uno sguardo comprensivo “In
realtà sono venuto qui
per ordine di Clarice, un’altra delle mie padrone…
e stavo cercando proprio te,
piccola”
Davanti
a quelle parole incominciai a fare
qualche passo indietro, leggermente intimorita, ma lui mise prontamente
le mani
avanti per annullare ogni mio singolo attimo di paura.
“Non
temere. Non è nulla di cui tu debba
preoccuparti. La mia padrona mi ha incaricato semplicemente di
consegnarti
questo…”
L’anziano
androide cominciò a tastarsi le
tasche del suo elegantissimo smoking, porgendomi un hard-disk esterno
con un
cavetto per collegarlo ad un computer.
“Cosa
c’è all’interno?”
provai a
chiedergli io, ma lui scosse il capo, incapace di rispondermi.
“Clarice
non me l’ha accennato… mi ha chiesto
soltanto di consegnartelo. Mi ha detto che quest’oggetto
appartiene soltanto a
te e di non darlo a nessun altro, anche a costo di mettere a
repentaglio la mia
vita…”
Quelle
parole mi lasciarono completamente
sbigottita.
Cosa
poteva esserci di così importante,
dentro quell’hard-disk? Perché C-22 lo aveva
difeso anche a costo della sua
stessa vita? Perché potevo averlo soltanto io?
La
mia testa venne inondata da domande e
dubbi, ai quali potevo trovare risposta solo in un modo…
…
accettando quel dono e scoprendolo da sola!
“Perfetto.
Ora che ho svolto il mio compito
posso anche andare”
dichiarò
l’androide soddisfatto dopo avermi
ceduto il regalo di Clarice, dirigendosi verso l’uscio di
casa ed inchinandosi
ancora una volta davanti a noi con un garbo ed un educazione
irripetibili da
chiunque “Sono
stato molto felice di rivederti, Hiroshi. Porterò i
tuoi saluti a Clarice… tu porta i miei al suo figlio
maggiore. Spero possiate
fare subito pace… ne avete bisogno entrambi”
“Lo…
lo
farò…” esclamò,
ancora una volta con tristezza, Hiroshi, prima che la sua
creazione aprisse la porta ed uscisse di casa.
Ripresi
ancora una volta Higo in braccio,
solo dopo aver riappoggiato l’hard-disk sopra il ripiano
della cucina, seguita
da mio padre, il quale aveva recuperato il mio portatile e lo aveva
poggiato
accanto al misterioso oggetto.
“Sei ancora triste per la
storia di Simon?!”
sbottai io, decisamente infastidita.
“Un momento?! Tu come hai
fatto a saperlo?!”
“Me
lo
ha accennato Simon! Nessuno dei due è arrabbiato con
l’altro, eppure vi evitate
a vicenda… è da bambini! Perché
non
siete in grado di affrontare questi discorsi come degli adulti?! Non mi
piace
rimanere in mezzo ai due fuochi!”
L’uomo
si avvicinò a me, recuperando Higo
dalle mie braccia e dandomi un dolce bacio sulla fronte.
“Scusa
piccola… hai ragione… il problema è
che è troppo difficile da comprendere… anche per un adulto come me…”
“…
io
non voglio che rimaniate separati per una sciocchezza… è una sciocchezza, non è
così?” chiesi io, mostrando
finalmente
tutte le mie paure al dottore il quale, con immensa fatica, annuii e si
sedette
di fianco a me, aiutandomi ad inserire le porte giuste del cavetto
dentro
l’hard-disk e dentro al computer.
[Claudia
Mares –
SQUADRA ANTIMAFIA]
Sulla
schermata del mio computer apparve un
pannello, con due caselle di testo nelle quali inserire un username ed
una
password.
“E’ uno scherzo?!
Come dovrei saperle se
quell’androide non me le ha dette?!”
esclamai io, indispettita,
cercando qualche indizio sul rivestimento in plastica
dell’hard-disk.
Il
cofanetto poteva essere scoperchiato,
permettendomi di controllare il suo contenuto. Sul pezzo di plastica
appena
staccato, sotto il lato opposto, vi era appiccicato un piccolo
fogliettino, con
su scritte due frasi.
Il tuo
vero nome.cognome
Il
nome.cognome del tuo segreto più intimo
Fissai
confusa il biglietto, cercando di comprendere il messaggio celato
dietro quelle
parole.
Un’illuminazione
mi colse improvvisamente…
…
e se…?
Feci
un tentativo immediato sul mio computer,
digitando le parole che mi erano venute in mente, seguendo le
linee-guida del biglietto.
Bingo!
“Ci sei riuscita! Come hai
fatto?”
“L’username
era il mio nome e cognome tutto attaccato, con le lettere minuscole e
con un
punto a separarli, ovvero shiho.miyano…
la password… ecco… è lo stesso,
ma…”
“E’ un segreto,
dico bene?” intuì il
dottore, lasciando perdere con molto garbo.
“Sì…
ma
non riesco a capire come queste persone conoscano il mio
segreto… nessuno lo conosce a
parte…”
Il
mio battito perse un colpo.
No…
non poteva essere…
“Può
davvero essere… non è possibile…”
Sullo
schermo vi stavano due directory,
rinominate IMPORTANTE e SEGRETO.
Mi
voltai sgomenta verso il dottor Agasa,
chiedendogli gentilmente di lasciarmi da sola. Se quello che avevo
intuito
fosse vero… allora dentro la cartella SEGRETO…
Quando
lui si allontanò, portandosi via Higo
tra le sue braccia, decisi di aprire subito la cartella SEGRETO. Al suo
interno
vi era un’altra cartella, più un file txt
intitolato ‘Promemoria’ che io aprii
subito.
Si
trattava di una lettera.
Cara
Shiho,
Ero
certa avresti scelto la directory dei SEGRETI per prima…
perché avrei fatto lo
stesso se fossi stata in te. Ti anticipo subito che
all’interno della cartella
IMPORTANTE vi stanno tutte le informazioni dell’APTX-4869,
quelle che tu ed il
tuo amico Conan avete cercato di recuperare dai MIB. Sfruttale per
creare
l’antidoto di cui avete bisogno.
Noi
non ci siamo mai incontrate o conosciute. Tutto quello che so
è frutto di
numerose ricerche ed indagini che ho svolto
sull’organizzazione degli Uomini in
Nero. Mi sono sentita molto legata alla tua storia, per motivi che non
intendo
raccontarti per lettera, ma a quattr’occhi con te. So cosa si
prova a perdere
tutte le persone più importanti della tua vita…
so cosa si prova a perdere la
tua dignità e la tua libertà…
So
tutto quello che è avvenuto con Hunter Warrior. Forse non
hai bisogno che te lo
dica io, ma ti posso assicurare che quel ragazzo non è
affatto una cattiva
persona. Tutt’altro…
…
dal giorno in cui la X-X-I è stata abbattuta, non ha fatto
altro che cercare le
due donne alle quali aveva sottratto l’ultimo barlume di una
vita normale, ed
ancora oggi lo stava facendo, distrutto da quello che ha compiuto.
Non
accetterai senz’altro queste parole, e forse non
accetterai inizialmente il
contenuto della nuova directory, ma io credo fermamente che
lui, quella notte,
abbia compiuto la scelta giusta.
Non
sono neanche convinta che questa sia la decisione giusta da compiere.
Hunter
Warrior ti direbbe senz’altro parole più
struggenti e delicate delle mie, ma
dentro il mio cuore sentivo che non potevi attendere un secondo di
più per
scoprire la verità.
Goditi
tutte quelle foto… Helena sta benissimo!
Con
affetto
Clarice
Red
Quelle
frasi mi lasciarono letteralmente di
stucco. Allora avevo ragione!
Dentro
quella cartella vi stavano…
Aprii
immediatamente la cartella all’interno
di SEGRETI, ed incominciai a piangere osservando le foto
dell’infanzia di
Helena.
Era
diventata una bambina bellissima…
Quelle
immagini così allegre e spensierate,
per quanto fossero piene di vita e gioiose, mi riempirono il cuore di
una
tristezza infinita. Tutti
quei momenti avremmo potuto viverli assieme.
Se Hunter Warrior non ci avesse mai trovato, forse io, Helena ed Akemi
avremmo potuto
vivere una vita normale…
…
come una vera famiglia…
…
invece mi trovavo dentro il corpo di una bambina di sette anni,
ricercata dai
MIB e dall’FBI… Akemi era stata uccisa…
ed Helena si trovava dall’altra parte
del mondo.
Ancora
una volta nacquero in me numerosi
dubbi su ciò che desideravo davvero fare dopo essere fuggita
dall’Organizzazione.
Tornare un’adulta o rimanere una bambina per sempre?
Una
cosa era certa… una di queste scelte avrebbe potuto
allontanarmi per sempre da
Helena…
…
e non sapevo se fossi ancora pronta ad accettare
l'eventualità di non essere mai più la sua mamma!
***
SIMON
[Naruto’s
Daily
Life - NARUTO]
Raggiungemmo
Napoli nel giro di due secondi
grazie al mio Tele-trasporto. Ci trovavamo a pochi metri
dall’entrata del
porto, lungo la costa. Fu una grossa soddisfazione coglierla di
sorpresa per la
seconda volta nello stesso giorno. All’inizio Chi pensava si
trattasse di un
mio scherzo, fino a quando non riconobbe il Vesuvio in lontananza.
Per
poco non rischiò di svenire. Certamente coglierla alla
sprovvista era più facile rispetto a sua madre.
Quando
le spiegai quali fossero le mie
intenzioni, mi gettò entusiasta le braccia al collo. Non era
da tutti i giorni
raggiungere Napoli per mangiare la vera Pizza Margherita in un giorno,
sfruttando le capacità del tuo prode guerriero di fiducia.
Quello
fu il mio modo per scusarmi di quello
che era successo qualche minuto prima. Non era da me lasciarmi andare
in quel
modo, e lo sfogo era stato sicuramente un inconveniente per la giovane
infermiera, la quale recuperò rapidamente il suo sorriso
dopo essere entrati in
una delle tante pizzerie napoletane. Ordinammo come antipasto delle
verdurine
grigliate, fritto misto di mare e mozzarelline di bufala. Entrambi,
ovviamente,
scegliemmo la classica Pizza Napoletana, gustandocela fino
all’ultimo morso.
Ricordo
pochissimi momenti della mia vita
così allegri, spensierati ed indimenticabili, ma quello fu
senz’altro uno dei
più belli. Era da anni che non scherzavo così
tanto con una persona, ridendo
alle sue battute o alle serenate improvvisate di una tavolata di
napoletani di
fronte a noi.
Dopo
aver pagato il conto, dato che non mi
era permesso di stare in altri posti diversi dal Giappone (a causa di
quell’ordine dei Servizi Segreti Italiani, che per fortuna
non mi scoprirono
mai), ritornammo a Tokyo per il tanto sospirato shopping.
Raggiungemmo
il centro commerciale più famoso
della città in pochi istanti, sempre con il tele-trasporto,
ed incominciammo a
cercare degli abiti per il compleanno di Ran. Poiché si
sarebbe trattato di una
festa in maschera all’interno di una sala da ballo,
sicuramente avevamo bisogno
di abiti eleganti ma comodi. Dovevano essere, inoltre, non troppo
caldi, dato
che era estate inoltrata e non volevo lasciare una scia di sudore al
mio
passaggio durante la festa. Decidemmo, di comune accordo, di separarci
per fare
una ricerca tra i negozi del piano-terra, dandoci appuntamento davanti
alla
scala mobile.
A
dispetto di quanto si potesse credere, Chi
fu rapidissima a trovare l’abito giusto per lei. Dopo essere
entrata in un
negozio, uscì con una busta già impacchettata.
Io, invece, rimasi a bocca
asciutta.
“Di solito siamo noi donne
quelle indecise…”
mi fece notare lei, prendendomi in giro.
“A quanto pare vanno di
moda le camicie color
violetto… e i pantaloni color evidenziatore! E’
troppo trash per i miei gusti!”
ammisi io, leggermente orripilato da ciò che avevo
intravisto in quei negozi.
Chi,
dopo aver tirato un leggero sospiro di
compassione, mi fece segno di seguirla sulle scale mobili, salendo al
primo
piano. Dopodiché mi indicò un altro negozio,
più piccolo ed appartato, nel quale
la seguì fiducioso.
Ancora
non mi ero reso conto di essere
diventato il suo manichino personale…
…
passammo due ore dentro quel buco… due…
intere… ore… a provare e riprovare
tutti gli abiti all’interno del negozio…
…
da quel giorno, ne fui certo, diventai l’oggetto di scherno e
delirio da parte
delle cassiere di quel negozio le quali, non contente di vedermi
imprigionato
dentro il camerino, proponevano a Chi altri out-fit ed abbinamenti da
provare.
Lei mi
stava provocando… un’altra volta… ne
ero convinto…
…
non dovevo cadere nella sua trappola!
Per
fortuna, riuscii a resistere, e grazie al
suo aiuto riuscii perfino a trovare uno smoking adatto a me! Se non
fosse stato
per lei, avrei passato giorni a trovarne uno!
Usciti
dal negozio, raggiungemmo un piccolo
bar all’interno del centro commerciale ed acquistammo un
ghiacciolo alla
frutta, sedendoci attorno ad uno dei tavolini esterni.
Di
fronte a noi, un televisore mostrava le
immagini di un evento sportivo.
“Fiù…
finalmente un po’ di pace! Mi hai fatto
camminare per ore!” mi
rimproverò lei, additandomi offesa “Sei
così difficile da accontentare… più
degli stilisti di moda!”
“Hai
continuato a riempirmi di camicie hawaiane, pantaloni con le
cinghie… e
cappelli di paglia! Non ci sei andata
nemmeno vicina al mio stile!” la presi in
giro io, prima però di dirle
sinceramente “Comunque ti devo
ringraziare… era da anni che non
mi
divertivo così con qualcuno…”
Chi
mi mostrò un sorriso dolcissimo prima di
rispondermi.
“Anche
io, Simon… sei il primo uomo che
riesce
a cogliermi ogni volta alla sprovvista! Non voglio perderti, qualunque
cosa
accada…”
“Neanche
io…”
“…
e
grazie… per la bellissima giornata che mi hai fatto passare.
I miei genitori non mi crederebbero mai se
glielo raccontassi!” esclamò
Chi con gli occhi sognanti, prima di
voltarsi verso il televisore e cambiare improvvisamente lo sguardo.
Sembrava
decisamente sorpresa.
Anche
io decisi di seguire il suo esempio, e
mi ritrovai di fronte a qualcosa di molto interessante.
“E’
vero!” esclamò lei battendosi un pugno
sul palmo della mano “Oggi
iniziava ufficialmente il count-down per l’inizio del Torneo
Mondiale di Arti
Marziali!”
“Ti interessano le arti
marziali?”
domandai io, sorpreso alla mia compagna.
“A chi non interessano?
Soprattutto se Mr
Satan è uno dei partecipanti?”
mi rispose lei, senza staccare gli occhi
di dosso dal televisore, dove incominciarono un programma completamente
dedicato al torneo, nel quale Mr Satan era l’ospite speciale.
Oltre a noi due,
anche altri clienti cominciarono ad avvicinarsi
all’apparecchio visivo.
Chi
aveva ragione. Me lo sarei dovuto
aspettare. Il Torneo Mondiale di Arti Marziali, da quando
quell’uomo aveva
sconfitto Cell, era diventato l’evento sportivo
più seguito di tutto il mondo,
perfino più dei Mondiali di Calcio o del Super Bowl
Americano.
Fu
una sorpresa per me, tuttavia, trovare
anche Whis al fianco del campione in carica. Perché
mostrarsi in pubblico in
questo modo?
***
[My
Hero Accademia – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Buonasera
a tutti, signore e signori! Benvenuti su Tokyo-Channel per
l’inizio di
‘COUNT-DOWN’, il programma che ci
accompagnerà da questo momento fino al
termine del XXVIII Torneo Mondiale di Arti Marziali! In nostra
compagnia, vi
sono uno degli organizzatori di questo torneo, ovvero
Whis-Sama…”
“…
siamo davvero in diretta? Oh cielo… buonasera a tutti gli
abitanti del pianeta
Terra!”
“Ehm…
ok… mentre al suo fianco abbiamo il nostro campione in
carica… ovvero Mr
Satan!”
“Grazie
mille, Mike! E’ un onore essere presente a questo
programma!”
“Il
piacere è tutto nostro! Partiamo subito dalla domanda
più importante di tutte!
Quando si svolgerà il Torneo Mondiale di Arti
Marziali?”
“Il
Torneo incomincerà ufficialmente il 20 di Agosto e
terminerà il 31 dello stesso
mese! A differenza degli altri anni, il numero di partecipanti
è davvero
elevatissimo… si parla di oltre cinquecento mila
partecipanti provenienti da
ogni dove, tutti di elevatissimo livello! Le eliminatorie termineranno
il 24 di
Agosto, e da lì tutti gli spettatori potranno assistere alle
fasi finali, come
ogni anno!”
“Ottimo
Whis, grazie per le informazioni! Ora una domanda a lei, Mr
Satan… in molti
ipotizzano che questo sarà il suo ultimo Torneo Mondiale
prima di appendere le
scarpe al chiodo. Lei può darci delle informazioni al
riguardo?”
“Certamente,
Mike. Speravo che questa voce non circolasse subito così in
fretta… ma
purtroppo mi trovo costretto a confermare questa diceria. Questo
sarà
ufficialmente il mio ultimo impegno nel mondo della lotta”
“…
oddio… questa è davvero una notizia sconcertante!
Potrebbe dirci i motivi per i
quali ha deciso ufficialmente di smettere?”
“Vedi,
Mike… più gli anni passano, più
guerrieri dalla potenza formidabile si fanno
avanti, ed è giusto dare spazio anche alle nuove promesse!
Al termine del Torneo,
io mi occuperò solamente dell’Accademia e della
formazione di nuovi lottatori
ed eroi in grado di sostituirmi degnamente. Ritengo questo compito come
il più
importante da quando ho deciso di intraprendere la strada dei
combattimenti… e
sento che è arrivato il momento giusto per compiere questo
passo!”
“Capisco…
presumo che questa sia una decisione definitiva…”
“Lo
è. Ciò che chiedo ai miei sostenitori
è di non abbattersi… io darò il
massimo
per vincere anche questo torneo, anche se sono consapevole di non
poterci
riuscire, visto l’elevatissimo livello raggiunto dai miei
avversari! Se io
uscirò di scena… lo farò combattendo
contro guerrieri al mio stesso livello, se
non superiore! Il Torneo non perderà qualità,
anche senza il sottoscritto!”
“Queste
sono parole molto entusiastiche da parte sua, Mr Satan! Speriamo
davvero sia
così! Diamo ancora la parola a Whis-Sama. Signore, ci
è stato detto che lei
sarà l’arbitro ufficiale del Torneo…
potrebbe darci qualche anticipo su come si
svolgerà il Torneo?”
“Ma
certamente… come potete immaginare, quest’anno non
sarà possibile utilizzare la
Punching-Machine, visto l’elevato numero di partecipanti.
Abbiamo perciò
deciso, di comune accordo, di modificare radicalmente i preliminari.
Inizieremo
con le dirette durante la prima trance delle eliminatore, che si
svolgerà tra
il 20 ed il 21 agosto, nella quale si salveranno soltanto mille
partecipanti,
mentre nella seconda, che si concluderà il 24 agosto,
sopravvivranno soltanto
160 concorrenti. In questi preliminari, a differenza degli altri anni,
Mr Satan
ha deciso di prendervi parte. Successivamente, il 25 Agosto, vi saranno
sedici
match da dieci lottatori ciascuno, nei quali solo due concorrenti
potranno
passare il turno successivo. Il 26 Agosto ci saranno i sedicesimi, il
27 gli
ottavi, il 28 i quarti, il 29 le semifinali, il 30 vi sarà
la finale 3°-4°
posto, ed il 31 agosto la finale 1°-2° posto”
“Accidenti!
Non c’è che dire… questo torneo
sarà ancora più entusiasmante di quanto ci
aspettavamo. Possiamo chiedervi a quanto ammonteranno i premi del
1°, 2° e 3°
posto?”
“Il
terzo posto riceverà in premio una vacanza per la settimana
natalizia alle
Hawaii. Il secondo posto riceverà un sostanzioso premio in
denaro di 13
miliardi di yen giapponesi… ma quest’anno
sarà il primo premio a rubare la
scena!”
“FERMA!
FERMA! 13 MILIARDI?! MA MA… COSA PUO’ ESSERCI DI
PIU’ STRAORDINARIO DI UNA
SOMMA DEL GENERE?!”
“E’
molto semplice, mio caro signore… parlo delle Super Sfere
del Drago!”
“Lasci
che ti spieghi io, Mike… Whis non è una persona
qualunque… lui è un Angelo, una
divinità incaricata di proteggere e controllare le sorti di
questo universo…”
“…
solo di questo… ma che diavolo…”
“…
esistono in tutto dodici universi, tutti comandati dall’unica
Divinità
ufficialmente riconosciuta… i due Zeno-Sama! Lui
è l’erede del precedente Dio
di tutti gli universi, il cui nome è Zarama, ovvero il
fondatore delle Super
Sfere del Drago. Questi sono artefatti preziosi, grandi quanto pianeti,
in
grado di esaudire qualunque desiderio… e quando io dico
qualunque… io intendo
qualunque!”
“CO-CO-COSA?!
QUALSIASI DESIDERIO?”
“Esattamente…
il vincitore di questo torneo potrebbe esaudire qualunque suo
desiderio, di
qualunque cosa esso si tratti… potrebbe perfino chiedere di
diventare il Dio
più potente di tutti i tempi, perfino più di
Zeno-Sama! Ohohohohohohohohoh!”
“Esistono
delle sfere simili anche sul nostro pianeta, Mike, ma, a causa di un
avvenimento
di cinque anni fa, non possono più esaudire
desideri… vi possiamo assicurare,
tuttavia, che queste gigantesche Sfere esistono per davvero e sono
ricercate da
moltissimi universi! Noi siamo riusciti ad ottenere il permesso, da
parte di
tutte le divinità, di poterle raccogliere… ma ad
un’unica condizione… anche
guerrieri di altri universi potranno partecipare!”
“E’…
è talmente assurdo che stento a crederci,
signori… direi… direi che possiamo
lasciarci qui… avete un’ultima frase da rivolgere
ai nostri spettatori?”
“Il
mio obiettivo principale, quest’anno, sarà
superare quanto meno le fasi
preliminari… poi sarà una vera e propria
incognita! Quello che posso
promettervi è uno spettacolo da non perdere!”
“Io,
invece, voglio dare un grosso consiglio a tutti i guerrieri del nostro
universo… vi consiglio caldamente di allenarvi e
perfezionare le vostre
tecniche nel corso del tempo che ci è rimasto,
perché al momento i lottatori
degli altri universi ci surclassano completamente… e non
tutti hanno delle
buone intenzioni! Non oso immaginare cosa accadrebbe se una persona
malvagia
chiedesse di diventare il Dittatore Universale del Pianeta
Terra… sarebbe
perfino peggio della Seconda Guerra Mondiale e dei campi di
sterminio!”
“D’accordo…
grazie ai nostri ospiti… ci vediamo domani pomeriggio,
sempre alla stessa ora,
con ‘COUNT-DOWN’! Diamo la linea al tele-giornale!
Portatemi un ventilatore… ho
bisogno di aria fresca dopo tutte queste rivelazioni!”
***
Ero rimasto senza parole
davanti agli annunci di quel programma, così come il resto
di tutte le persone,
compresa Chi, che lo avevano seguito assieme a me.
La prima notizia
sconvolgente, più per il mondo intero che per me, era
senz’altro l’annunciato
ritiro di Mr Satan dalla lotta. Nonostante l’avessi
conosciuto e sapessi che
sul pianeta vivessero altri guerrieri più forti di lui, ci
rimasi comunque un
po’ male nello scoprire che le parole di Bulma si fossero
rivelate veritiere.
Quell’uomo ostentava sì la sua ricchezza e la sua
fama, ma dal vivo era
sicuramente un uomo molto buono e gentile con tutti, soprattutto con la
sua famiglia
e, in particolare, con la sua piccola nipotina. Per il mondo intero,
quella del
suo ritiro avrebbe avuto il significato della caduta di un simbolo. Il
suo
gesto, tuttavia, era da ammirare. Lui aveva sostenuto sulle sue spalle
le
speranze e le suppliche di aiuto di tutta la sua gente completamente da
solo,
nonostante la sua evidente debolezza. Ora tutti i nuovi lottatori
avrebbero
puntato a raggiungere il suo stesso livello, portando tutti insieme
sulle loro
spalle l’enorme pilastro.
Grande attenzione, invece,
era da attribuire alle parole di Whis, in particolare sulla conferma
dell’altra
voce riferitaci da Bulma. A prendere parte in questo torneo, vi
sarebbero stati
anche i guerrieri degli altri universi. Era accaduto ciò
proprio a causa della
scelta, da parte di Whis e degli organizzatori del Torneo Mondiale di
Arti
Marziali, di concedere l’utilizzo delle Super Sfere del Drago.
Quel nome mi fece tornare
in mente un oggetto in particolare… la sfera che Pan mi
aveva regalato! Quindi
la leggenda di cui mi aveva parlato era vera… peccato che
quelle terrestri non
funzionassero più, altrimenti avremmo potuto utilizzarle per
riportare in vita
tutti i morti nell’attentato del 31 maggio.
“Quindi era tutto vero…”
esclamai io, a voce un po’ troppo alta, richiamando
l’attenzione di Chi.
“Simon…
di cosa stai parlando? Hai
capito che Mr Satan ha deciso di ritirarsi?”
“Scusa!
Stavo pensando ad altro!” le dissi io, rivelandole
“E’
vero! Tu non lo sai ancora! Io parteciperò al Torneo
Mondiale di Arti Marziali
quest’anno!”
“COSA?! DICI SUL SERIO?!”
esclamò Chi con gli occhi fuori dalle orbite “E NON TI SCIOCCANO TUTTE
QUESTE
RIVELAZIONI?!”
“Vuoi la verità? No affatto…”
ammisi io, più determinato che mai, raccogliendo le buste
con i nostri vestiti
e lasciando i soldi del conto sul tavolo “Perdonami,
Chi… ma stasera ho un impegno
molto
importante!” “SIMON!?
EHI! ASPETTAMI! NON LASCIARMI INDIETRO!”
***
CRILIN
[Tsuppari Hanko KI
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Marron! Camminare avanti
ed indietro non ti
aiuterà per niente!”
esclamò mia moglie, cercando di tranquillizzare
mia figlia.
Erano
quasi le otto di sera, ed io e la mia
famiglia ci eravamo vestiti di tutto punto, in attesa
dell’arrivo di quello che
Marron ci aveva annunciato fosse il suo nuovo ragazzo. Assieme a noi,
vi stava
anche la nuova amica di mia figlia, Masumi Sera, la quale cercava in
tutti i
modi di rassicurarla. Eravamo tutti in soggiorno, dove avevamo
apparecchiato il
tavolo di casa per cinque persone.
Da
quando era entrata al liceo, Marron aveva
sempre ricevuto le attenzioni di moltissimi compagni della sua stessa
età, per
questo era assolutamente normale che lei avesse già avuto i
suoi primi amori e
cotte. Dovevo ammettere, però, che quella era la prima volta
che lei ci
presentava un suo fidanzato… ed era anche la prima volta che
la vedevo così
agitata e preoccupata.
“Marron,
tranquilla!” la rassicurai io, convinto delle mie
parole “Andrà
tutto bene!”
“Papà…
mamma… dite sul serio?”
“Scherzi? Sei nostra
figlia…” la
tranquillizzò
C-18, abbracciandola calorosamente “…
devi averci pensato molto prima di organizzare questa cena… siamo pronti ad accogliere questa persona
come se avesse fatto sempre fatto parte della nostra vita!”
“E
se…
se lo trovaste strano?”
“Strano? Ma lo hai detto
sul serio?”
le feci notare io, con un sorriso “Il
mio
migliore amico è un sayan ed è sposato con una
terrestre… mentre tua madre è
una bellissima donna-cyborg! Non siamo
sicuramente una famiglia tradizionale! Accetteremo qualunque persona
riesca a
renderti felice!”
Marron,
leggermente imbarazzata, ci sorrise
allegramente prima di alzarsi dal suo posto e dirci che doveva andare,
per
l’ennesima volta, in bagno, seguita da Masumi.
Per
l’ennesima volta da soli, io provai a
chiedere a mia moglie.
“Secondo te di chi si
tratta? Hai già in
mente qualcuno?”
“Io
ho
già in mente di chi possa trattarsi…”
mi rivelò lei, divertita dalla
situazione “… e tu?”
“In effetti non ne ho la
più pallida idea…”
ammisi io, un tantino preoccupato “… qualche settimana fa avrei detto
senz’altro Simon, visto quanto mia figlia lo trovasse figo. Ma ora che lui è così preso
da un’altra
ragazza, non so che pesci pigliare…”
Come
era prevedibile, C-18 si innervosì
un’altra volta, scostando il suo sguardo dal mio.
Era
giunto il momento di chiederle il motivo
di tale comportamento. Quando ci andammo a sedere sulle nostre sedie,
decisi di
attaccare il discorso.
[Aku no Shinri –
BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“E’ da un
po’ che mi guardi male quando ti
parlo di Simon Kog…” iniziai
io, controllando che Marron non ci stesse
spiando “…
per caso è successo qualcosa?”
“Qualcosa?”
mi guardò torva lei. Il
suo sguardo era tipico di quando avessi combinato qualcosa di stupido.
Ahia…
si metteva male…
“Sputa il rospo, Crilin!”
mi ordinò
lei, decisamente nervosa nei miei confronti “Quel
bastardo ti ha forse chiesto di farmi altre domande? Te
lo ripeto un’altra volta… non
risponderò
più, fin quando…”
“…
fin
quando?” mi insospettii io davanti a quelle parole.
C-18
si rese conto del suo errore e si tappò
la bocca, maledicendomi con il suo sguardo.
“A
me
sembra che debba essere tu a raccontarmi qualcosa…”
affermai io con
fermezza, questa volta senza timore “… perché ho il sospetto che
tu e Simon vi
conosciate da molto più tempo? La prima volta che lo hai
visto, ti è sembrato
di conoscerlo… e quando è venuto C-17 con Selena
hai incominciato a comportarti
stranamente!”
“E questo cosa ti dimostra?”
mi
affrontò lei duramente, cercando inutilmente di
interrompermi.
“Tu
adesso ricordi…” le risposi io,
facendole sgranare scioccata gli occhi “…
ora tu ricordi perfettamente dove hai
visto Simon Kog la prima volta… e non mi sembra un bel
ricordo, visto il tuo
comportamento!Ti ha forse detto
qualcosa…”
“Io…
non è questo… lui non
mi ha fatto
niente! Come ti può venire in mente una stupidaggine del
genere!?” mi
rispose C-18, la quale cercava ormai di arrampicarsi sugli specchi
“Questa storia non ti riguarda!
Questa
faccenda riguarda soltanto me e mio frat… cazzo!”
“C-17?!Non vorrai dirmi che Simon c’entra
qualcosa con…”
“ADESSO
BASTA!”
Quell’urlo
mi paralizzò sul posto, così come
il suo freddo sguardo di ghiaccio. Si era trasformata improvvisamente
nella
C-18 sanguinaria, senza alcun preavviso.
“Guarda
cosa mi hai fatto fare… tu e la
tua
fissazione per quel verme miserabile! Ti sembra questo il momento di
parlare di
questa storia?! Ora che Marron vuole presentarci il suo ragazzo?!
Non te lo
ripeterò un’altra volta… questa
faccenda… non… ti… riguarda!
E adesso smettiamola di parlarne… non
intendo mostrarmi a Marron e Sera
conciata in questo modo!”
E
dopo aver detto ciò, si alzò velocemente
dal suo posto a tavola, raggiungendo la cucina ed incominciando a
scolare
l’acqua degli spaghetti. Sospirai, tra me e me, decisamente
col morale sotto i
piedi. Ero stato troppo irruento.
C-18
aveva ragione… quello non era il momento adatto per parlare
di questa storia.
Ma
non sarebbe finita in quel modo. Avrei
recuperato senz’altro quel discorso.
La
reazione di C-18 mi aveva lasciato
decisamente deluso. Io avevo deciso di fidarmi di lei, raccontando
tutto ciò
che stava accadendo nella sezione Anti-Mafia…
perché mia moglie non voleva fare
altrettanto con me sulla questione di Simon Kog? Temeva che potessi
affrontare
quel discorso con lui?
Un
minuto dopo, C-18 tornò da me, con gli occhi
leggermente arrossati…
…
no! Non potevo rimanere all’oscuro di
questa storia! Non potevo permettere che mia moglie versasse lacrime a
mia
insaputa, senza che io potessi far nulla!
“Ne riparleremo un'altra
volta!”
affermai io, deciso, nonostante il suo sguardo infastidito “Non
voglio restarne all’oscuro… voglio che ti fidi di
me! Se lui ha fatto qualcosa
a te o a tuo fratello…”
“Ancora con questa
storia… è più complicato
di quanto credi…” mi rispose
lei seccamente “…
e noi due non abbiamo bisogno
di essere protetti!Tu
continua a
stare con lui all’Anti-Mafia… l’unica
cosa che cerco da Simon sono risposte!”
Io
abbassai lo sguardo, contrariato.
“D’accordo…
come vuoi… ma non
riuscirò a guardarlo
con gli stessi occhi, C-18… non dopo che lo hai nominato
‘verme miserabile’…”
“Crilin…
ti scongiuro… fidati di
me…” mi
supplicò, con mia grandissimo stupore “…
lui non ha fatto nulla di male a te… ed io sono
più che sufficiente. Tu ti sei
fidato di me, raccontandomi tutta la verità
sull’Anti-Mafia… voglio
soltanto affrontare questa
situazione personalmente con Simon Kog. Non trattarmi come
una bambina
indifesa”
Quel
suo comportamento mi colse alla
sprovvista. Non si era mai rivolta così in quel modo. Ero
sempre stato abituato
a vederla prendere decisioni personali in maniera indipendente, ma mai
si era
rifiutata di parlarmene o lasciarmi completamente all’oscuro
di una sua scelta.
Quando
iniziai a percepire l’aura di Marron
ritornare dal bagno assieme a Sera, decisi di lasciare definitivamente
perdere.
Odiavo
non poter aiutare mia moglie, ma mi
fidavo di lei abbastanza per lasciar correre questa storia. Sapevo che
C-18 mi
avrebbe rivelato la verità, alla fine di questa storia.
Controllai
incuriosito l’orologio. Erano le
otto e dieci. Il ragazzo di Marron non era ancora arrivato.
[Soundtrack
62
– DRAGON BALL GT]
“E’ inutile che
controlliate l’orologio…”
A
parlarci fu il Genio delle Tartarughe, il
quale era appena rientrato in casa.
Con
l’avanzare dell’età, il mio sen-sei
aveva
migliorato di gran lunga il suo carattere. Crescere la piccola Marron
come
nipotina lo aveva senz’altro molto responsabilizzato, anche
se il suo corpo
portava ancora i segni di qualche pugno o calcio sferrato da mia moglie
dopo
qualche palpatina di troppo. Vi era soltanto un motivo per il quale
C-18 non
aveva mai deciso di lasciare quella casa…
…
e quel motivo era Marron, l’unica ragazza
passata dentro questa casa senza ricevere alcuna avance da quel
vecchietto
pervertito.
Nostra
figlia gli voleva bene come ad un vero
nonno. La mia costante assenza da casa per via del mio lavoro aveva
senza ombra
di dubbio influito su questo affetto paterno che lei aveva nei suoi
confronti.
“Perché, Genio?”
gli domandai io,
incuriosito, prima che un’idea malsana mi venisse in
mente…
…
no… era il peggiore incubo…
“NON
VORRAI DIRMI CHE SEI TU IL RAGAZZO DI MARRON?!”
“RAZZA
DI BABBEO RINCITRULLITO! NON SONO COSI’ RIMBECILLITO! NON
FAREI MAI UN AFFRONTO
DEL GENERE AL MIO ALLIEVO!” mi
rimproverò lui, sferrandomi un colpo di
bastone sulla fronte “E POI CREDI
DAVVERO CHE TUA FIGLIA SI METTEREBBE ASSIEME A UN VECCHIETTO COME ME?!
SARO’
ANCHE L’ANZIANO PIU’ VIRILE DEL PIANETA
TERRA… MA PERFINO IO SO CHE ESISTE DI
MEGLIO PER TUA FIGLIA!”
Perfino
mia moglie si tirò uno schiaffo sulla
fronte, costernata davanti alla mia affermazione.
In
effetti non avevano tutti i torti…
…
ero davvero idiota!
“Genio! Sei arrivato anche
tu!”
esclamò Marron, allegramente, andando a salutare il vecchio
maestro di arti
marziali “Perché
stavi urlando a mio padre?”
“Perché
è una testa di rapa!”
insistette
lui, tirandomi ancora una volta il suo bastone sulla mia fronte, con
due
bernoccoli che si formarono sopra di essa “Ah…
vedo che sei arrivata anche tu, giovane Sera…”
“Salve,
signor Roshi…” lo salutò
educatamente Sera facendo un inchino verso di lui
“…
stavamo soltanto aspettando lei…”
Quell’affermazione
ci colse letteralmente di
sorpresa, sia a me che a C-18. Quest’ultima, tuttavia,
incominciò ad arrossire
stupita, arrivando prima di me alla risposta. Poi, da buon poliziotto,
mi resi
conto di un indizio molto particolare.
A
tavola vi stavano soltanto cinque posti…
per il genio, per me, per C-18, per Marron… e per…
“Ed io che credevo Goku
come il mio allievo
con meno sale nella zucca…”
affermò il Genio, rivelandomi con un
sorriso sincero verso le due giovani “…
Marron non porta mai nessuna delle sue amiche dentro casa mia. Non lo
hai
trovato strano? Lei sa benissimo quale
sarebbe la mia reazione se vedessi una giovane ed affascinante
fanciulla nel
fior fiore dei suoi anni…”
“E poi si sorprende se
incomincio ad avere
dei dubbi nei suoi confronti, maestro…”
mormorai io, aggrottando le
sopracciglia, prima di ricevere una pestata sul piede da parte del
tacco di mia
moglie. La mia esclamazione di dolore causò una piccola
risata divertita da
parte di Sera, la quale si avvicinò a mia figlia e
cercò di tranquillizzarla…
[Celtic
Song –
FAIRY TAIL]
…
portandosi dietro di lei, avvolgendo le sue braccia e cingendole la
vita con le
sue mani.
La
vidi poggiare la testa sulla spalla di mia
figlia, sussurrandole qualcosa di divertente e dolce
nell’orecchio. L’effetto
fu così immediato e meraviglioso da lasciarmi a bocca
aperta. Marron ci mostrò
il sorriso più bello che avessimo mai visto, riuscendo
finalmente a sciogliersi
e dimenticare tutti i suoi timori. Il suo viso si mosse istintivamente,
rivolgendosi verso quello di Sera e poggiando delicatamente le sue
labbra su
quelle della ragazza.
In
quel piccolo lasso di tempo, per Marron, non esisteva
nessun’altro attorno a
lei… se non la ragazza di cui si era perdutamente innamorata.
“Ci
sei
arrivato alla fine…” esclamò
il maestro, notando lo sguardo carico di
commozione da parte mia e di mia moglie, la quale mi stava stringendo
forte la
mano, troppo felice nel vedere sua figlia così felice.
Tutti
i nostri precedenti problemi si erano
dissolti davanti alla rivelazione meravigliosa di mia figlia, la quale
si
avvicinò a noi assieme ad un’imbarazzatissima Sera.
Dopo
qualche attimo di imbarazzo, Marron ebbe
finalmente il coraggio di confermare ciò che tutti noi
avevamo ormai compreso.
“Mamma…
papà… maestro Muten… lei si chiama
Masumi Sera… ed è la mia ragazza!”
***
KAIRI
– Autore… cosa sta facendo?
AUTORE
– E’ una dedica speciale… ho saputo che
Monkey Punch, un famoso
mangaka, è passato a miglior vita…
DRAGON
– Quello che ha creato Lupin III? Oh no… mi
dispiace… era la mia
storia preferita.
JUNION
– Anche la mia… il mio personaggio preferito era
Fujiko!
GABOR
– Anche il mio!
KAIRI
– Chissà perché… pervertiti!
AUTORE
– Comunque… questo era il disegno che volevo
pubblicare in suo
onore! Come vi sembra?
Capitolo 14 *** Capitolo 14 - La situazione si complica - il primo attacco dei Deadly Sins e la verità su Helena! ***
WAKASA
RUMI - Ciao a tutti! Ne è passato di tempo, vero? Siamo
certi
volete riprendere subito la lettura, perciò non indugeremo
oltre...
...
anche perchè questo è un capitolo davvero ricco
di colpi di scena! Già il titolo è più
che esplicito!
Buona
lettura a tutti e speriamo possa piacervi!
GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR
La
situazione si complica - il primo attacco dei Deadly Sins e la
verità su Helena!
Domenica 8
Luglio 2018
HEIJI
[Tsuppari
Hanko KI – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Maledetti giocatori
brasiliani… dovevano proprio perdere con il Belgio?! Il
Belgio?!”
“Io ti avevo
avvertito…”
“Tu cosa puoi saperne
di queste storie?! Mi ero giocato la
doppietta
di Neymar…”
“Ma non hai visto le
partite del Brasile? Neymar ha fatto letteralmente
una figuraccia!”
Io
ed il Detective Kogoro ci trovavamo all’interno di una
camera d’albergo, con un portatile poggiato sulla scrivania
davanti a noi.
Nella stessa stanza, leggermente annoiato sopra il nostro letto, vi
stava anche
Conan, intento a giocare col suo cellulare.
“Mi sembrava di averti
chiesto di andartene nella stanza delle ragazze…”
“Non mi hanno
voluto…” ci rivelò
sinceramente il piccolo “…
hanno incominciato a parlare tra di loro
della festa di compleanno e mi hanno cacciato subito…”
“Per la miseria…
d’accordo… puoi rimanere
qui!”
esclamò arrendevole il detective Kogoro “Ma vedi di non fare troppo
macello! Sei stato tu a
chiederci di controllare
questo tizio… se non fossimo stati
in
debito con te, ti avremmo certamente mandato a quel paese!”
“Lo so… grazie
zietto! E grazie anche a te, Heiji!”
ci rispose il mio amichetto con sincerità “Non vi avrei chiesto una
cosa del genere se
non fosse stata importante!”
“Va bene… speriamo
solo che Shinichi ci abbia
azzeccato con questa storia dell’infiltrato…”
risposi falsamente io,
conoscendo la reale storia dietro questa affermazione “… possiamo
fidarci dei tuoi due
amici?”
“Certo!” esclamò
Conan allegramente “Sono
entrambi due validissimi agenti della CIA! Potete fidarvi
ciecamente di loro!”
Kogoro
annuì, voltando il suo sguardo verso lo schermo del
portatile, dove vi era ripresa l’immagine di una giovane
donna, all’apparenza
giovanissima, seduta su un tavolo del ristorante dell’albergo.
Conan
li aveva chiamati James ed Akemi. Questi erano i nomi
dei nostri colleghi. Loro avrebbero agito in incognito per ingannare la
vittima, mentre noi dovevamo rimanere in linea per intercettare
qualunque
minaccia e comunicarla ai nostri alleati. James avrebbe ripreso tutto
grazie
agli occhiali inventati dal dottor Agasa, mentre Akemi aveva un
microfono
nascosto nel pendente della sua collana e poggiato proprio sul suo
prosperoso
‘davanzale’.
Avevo
ancora dei dubbi sulla partecipazione di quella che, a
mio modo di vedere, sembrasse una semplice adolescente.
Qualche
minuto dopo, le riprese si fecero molto più
interessanti. Un uomo si avvicinò galantemente al tavolo
della nostra collega,
salutandola con un baciamano degno di un qualunque principe.
-
E’ un
piacere poter conoscere una giovane
donna così elegante e stupenda come lei…
-
-Lo
è
anche per me, Tomura Hakaguro…-
gli rispose Akemi, con
un fascino
ed una seduzione tale da far arrossire sia me che Kogoro…
… e dire che quando
l’avevamo conosciuta la prima volta, lei ci era sembrata
timidissima! Mai
giudicare dalle apparenze… diceva bene il proverbio!
L’inizio
del pranzo, come c’era da aspettarsi, fu molto
tranquillo e si basò sui gusti e sui rispettivi lavori.
Akemi parlò molto bene
della CIA, ma ciò non fece che rendermi ancora
più sospettoso verso di lei.
Il fatto che questa
donna avesse lo stesso nome della sorella di Ai… il fatto
che il suo cognome
fosse il riferimento ad un alcolico, proprio come i soprannomi degli
Uomini in
Nero… e poi era spuntato anche questo James Edogawa, uno zio
di origini
americane…
… quel piccoletto
stava senz’altro architettando qualcosa!
***
JAMES
[Sasuke’s
Ninja Way – NARUTO]
Il
pranzo di Tomura ed Akemi fu parecchio noioso e monotono
fino alla fine del primo piatto. I discorsi fra di loro erano stati
troppo
frivoli e monotoni, tant’è vero che per poco non
mi appisolai sul tavolo per
colpa della noia.
- James! Riprenditi!
Non perdere la concentrazione! -
- Whoa! Padrone! Se urla così mi
farà
prendere un colpo! -
- Poche storie! La
tua compagna potrebbe essere in pericolo da un momento
all’altro! -
Mi
ripresi lentamente, leggermente infastidito. Quel piccolo
pestifero non aveva bisogno di preoccuparsi. Akemi era perfettamente in
grado di
cavarsela da sola!
-
Guarda che sento
anche i tuoi pensieri! -
- E
basta, moccioso! Ho capito! Non
mi distrarrò più, va bene? -
Sentii
il suo sospiro innervosito prima di lasciar cadere la
comunicazione. Proprio in quell’istante, finalmente, Tomura e
la mia amica
incominciarono a parlare tra di loro con più riservatezza.
“Direi di iniziare a
parlare di cose più serie… dico
bene,
agente Scotch?”
“Può
dirlo forte, signor Hakaguro…
come le ho già spiegato per messaggio, la CIA ha trovato
delle prove molto
schiaccianti su di lei per l’avvenuto attentato alla scuola
Teitan di Tokyo!”affermò
Akemi, senza troppi giri di parole.
“Lei sa che sta
giocando col fuoco, signorina?” le rispose
Tomura, decisamente sicuro
di se “Scommetto
tutto quello che volete… sta bluffando!”
Akemi,
tuttavia, con un sorriso tentatore gli fece segno di
no con la testa. Aveva preparato quel discorso a menadito, grazie
all’aiuto del
suo padrone Shuichi.
“Mi
duole ammetterlo, signor
Hakaguro… ma le prove ci sono eccome. Sappiamo che il giorno
prima
dell’attentato, più precisamente alle 16:32, lei
ha mandato due messaggi dal
cellulare che porta nella sua tasca sinistra. I destinatari si
chiamavano Kai
Shigaraki e Himiko Chisaki, due criminali ricercati per atti orrendi
come
omicidio, tortura e cannibalismo… ha chiesto loro di
incontrarla all’interno di
un palazzo abbandonato nel quartiere Setagaya… e
lì ha commissionato ai due
l’omicidio di Juzo Megure!”
“Queste sono accuse
pesanti, signorina…”
iniziò a minacciarla
l’avvocato, cambiando improvvisamente tono di voce “… e potrei
portarla davanti ad un
tribunale per queste accuse!”
“Solo un
tribunale? Lei mi
sottovaluta, signor Hakaguro…”esclamò
Akemi ridacchiando
ingenuamente, afferrando il suo coltello ed incominciando a tagliare la
sua
bistecca “…
lei non sa con chi ha a che fare… provi a controllare la sua
tasca sinistra!
Non crede sia leggermente vuota?”
“Vuota… un momento… il mio…”
“Lo ha
notato, finalmente!”esclamò
raggiante lei dopo aver masticato ed ingoiato un pezzettino di carne,
indicando un cellulare proprio affianco al suo piatto “Lei crede
di poter
sfuggire alla CIA? E’ un povero illuso… non sarei
venuta sin qui per farmi
ingannare da un pervertito maiale come lei… cosa diceva ai
suoi colleghi questa
mattina, in ufficio? Ah sì… - Oggi esco
prima dal lavoro… mi ha contattato
una figa da paura! Ho già preparato i
preservativi… -. A proposito… mi sono
presa la briga di toglierle anche quelli e di gettarli dalla spazzatura!”
Come
era prevedibile, davanti a quelle parole l’avvocato
sbiancò per il terrore. Chiunque sarebbe rimasto sbigottito
di fronte alla
pericolosità di quella donna dal grande fascino.
Tomura
Hakagure era in trappola…
“Vedi…
Tomura… posso darti del tu,
vero? D’altronde i tuoi occhi non hanno fatto altro che dare
del tu alle mie
tette senza chiedere il permesso! Lei è in guai molto
seri… con il cellulare
che ho affianco al mio piatto, la CIA può rintracciare tutti
i tuoi vecchi
messaggi e chiamate, incastrandoti definitivamente… quanto
ci scommetti che al
suo interno troveremo molte più commissioni di quante ne
crediamo?”
L’uomo
iniziò ad ansimare preoccupatissimo, guardando di
sottecchi l’uscita.
“Te lo
sconsiglio… sarei in grado di
riacciuffarti nel giro di pochi millesimi di secondo… e poi
credi veramente che
io sia venuta qui da sola, a differenza tua? Sei un tantino pollo, lo
sai?”
“Cosa… cosa ti fa
credere che io sia venuto qui da solo?”
“Il tuo
comportamento…”
confermò
lei, incominciando a roteare il coltello di metallo tra le sue dita “…
sei agitato e preoccupato… continui a guardarti intorno,
spaesato, senza avere
un chiaro punto di riferimento... inoltre ti sei messo a cercarmi con
lo
sguardo, domandando al cameriere dove si trovasse il nostro tavolo. Tu
non sei
mai stato qui, segno che non ti sei minimamente preoccupato di cercare
delle
informazioni sul posto… cosa che qualunque uomo attento
avrebbe fatto se
ricercato dalla polizia… semplicemente pensavi di averla
fatta franca e di
poter passare un intero pomeriggio in camera da letto a scoparmi!”
Il
viso ormai paonazzo dell’avvocato fu la conferma di
quanto Akemi ci avesse azzeccato. Gli umani di sesso maschile erano
così
prevedibili…
… ora capivo perché
Victoria ci controllasse così spesso!
[Pain’s
Theme – NARUTO]
“D’accordo… è
la verità… sono stato io a chiamare Kai
ed Himiko… ma non sono io il mandante
dell’omicidio! Glielo giuro! Io sono
soltanto un intermediario tra gli assassini ed i mandanti!
Non era stato
chiesto loro di ammazzare tutti quei bambini! Dovevano
semplicemente uccidere Juzo prima che varcasse l’ingresso
della scuola!”
“E’
per questo che li avete uccisi,
allora… per cancellare definitivamente le prove della vostra
colpevolezza…”
dichiarò Akemi, con severità.
Gli
occhi sgranati dell’uomo, tuttavia, dissero qualcosa di
assolutamente diverso.
“Kai ed Himiko… o mio
Dio… io non lo sapevo! Non
pensavo
che qualcuno li avesse uccisi in questo periodo… merda! Potrebbero provare ad uccidere anche me,
adesso!”
“Questo
dipende da te, Tomura…”
L’avvocato
si voltò supplicante verso la mia compagna, la
quale non si era fatta prendere dal panico come il suo solito. Se la
stava
cavando davvero alla grande…
… tutto merito dei
consigli del suo padrone e della poliziotta Claudia Colombo!
“Facciamo
così… tu mi dirai il nome
dei mandanti… ed io farò in modo che non ti
accada nulla di male! Ci stai?
Magari potrei anche concederti qualcosina… tutto per la pura
e sola verità!”
Quelle
parole furono più che sufficienti per addomesticare
la povera vittima, il quale iniziò a spifferare tutto in
preda al panico e ad
un attacco di testosterone maschile.
“Non so chi sia o
perché ce l’avesse proprio con Juzo… so
solo che il suo nome fosse Kiyonaga Matsumoto. E’ venuto a
trovarmi al lavoro e
mi ha ordinato di commissionare l’omicidio della persona la
cui foto si trovava
all’interno della mia cassetta delle lettere. Quando sono
tornato a casa, c’era
un’altra persona vicino a quella cassetta… era una
ragazzina dalle pupille
completamente nere e le iridi rosse come il sangue! Ha
lasciato la foto di
Juzo Megure dentro la mia cassetta delle lettere e se
n’è andata via, dopo
avermi fatto cenno di non dire nulla a nessuno…”
Storsi
il naso, incapace di credere a quelle parole. Una
ragazzina dalle pupille nere e le iridi rosse? Non ci trovavamo in un
film
horror!
“… anzi… prima di
andarsene mi ha anche detto una frase stranissima… ha detto – Mio
caro James, ovvero C-C-3… è tutto vero! -. Lo giuro… mi
è venuta la pelle d’oca! Si è leccata
le labbra e si è allontanata canticchiando
una canzone sui dolci!”
Mi
voltai incredulo verso di loro, col sangue che mi si era
gelato nelle vene. Scherziamo?! Mi stava prendendo in giro?! Come
poteva essere
vero?!
“Dici di
essere stato contattato da
questi due tizi… potresti descriverceli meglio fisicamente?”gli
domandò Akemi, decisamente preoccupata.
“Ce… certamente! Il signor
Matsumoto era un uomo molto alto e corpulento, con i capelli cortissimi
ed il
baffo. Portava una cicatrice sull’occhio sinistro. Quella
ragazzina invece era
alta più o meno così…”
l’avvocato alzò la mano fino ad
un’altezza
all’incirca di un metro e quaranta “…
gli
occhi ve li ho già descritti… aveva i capelli
lunghi e lisci, color argento, ed
indossava un top nero che le lasciava scoperto il ventre. Portava anche
un
pantalone bianco ed era completamente scalza… ricordo
anche… sì! Aveva un
tatuaggio a forma di M poco
sopra l’ombelico!”
-
Quindi
è stato
l’ex-commissario… non posso crederci…
io conoscevo quell’uomo… - mi
rivelò il piccolo attraverso la sua interfaccia - …
Heiji e lo zietto sono
rimasti a bocca aperta… -
-Mi
spiace…- ammisi
io, dispiaciuto, non senza dirgli -…
pensi che stia dicendo la verità,
padrone? Potrebbe anche averci mentito… -
-
Io non credo… -
mi rispose però lui, decisamente agitato - E’
stato troppo preciso e non ha avuto alcun tentennamento… ho paura che abbiamo di fronte personaggi troppo
pericolosi per noi! Ma
ora sappiamo che Kiyonaga e questa ragazzina sono a capo dei Deadly
Sins! E’ un
informazione importantissima! -
Annuii,
dando purtroppo ragione alle parole del mio padrone.
Merda… eravamo finiti
in una situazione più grande di noi!
“Signori…”
Improvvisamente
uno dei camerieri si avvicinò a Tomura ed
Akemi e domandò loro.
“Gradireste un
dolce prima di pagare il conto? Vorremmo
offrirvi una nostra specialità…”
“Lei cosa
vuole fare, signor
Hakaguro?”
domandò la mia amica, cinguettante, all’avvocato
completamente spaesato “Non vuole
parlare ancora un po’ con
me?”
“Io… io credo che… sì… accetto…”
si arrese Tomura,
sconsolato, facendo un cenno al cameriere.
Qualcosa,
però, mi stava dando leggermente fastidio.
Perché
avevo il sospetto che qualcosa di brutto stesse per
accadere?
-
JAMES!
INTERVIENI! QUELLO NON E’ UN CAMERIERE! -
Sgranai
gli occhi, orripilato, quando mi accorsi dell’errore
che avevo appena compiuto. Avevamo controllato i nomi ed i cognomi di
tutto lo
staff dell’hotel…
… e quel tizio non
faceva parte di nessuno di essi!
Non feci in tempo ad
alzarmi… un’aura terrificante premette sulle mie
spalle, schiacciando tutte le
persone che si trovavano all’interno del ristorante,
facendole svenire dalla
prima all’ultima!
Gli
unici a rimanere svegli fummo io, Akemi e Tomura… il
quale però non ebbe il tempo di salvarsi…
… il cameriere puntò
un dito verso il suo obiettivo, facendo partire un raggio di KI
violetto che
colpì in pieno Tomura…
…
trasformandolo in una tavoletta di cioccolato!
La
nostra sorpresa fu talmente tanta da lasciarci
completamente senza parole. L’orrore fu addirittura maggiore
quando osservammo
quel giovane afferrare la tavoletta e mangiarsela in un sol boccone
senza
lasciare nemmeno una briciola!
“…
è un dolce molto ricercato nel mio
mondo… è cioccolato al sapore di tradimento e
disonore…”
[What
can you see in their eyes -
BLEACH]
Poi
si voltò inesorabilmente verso Akemi, le cui mani non
smettevano di tremare per la paura. Solo a quel punto riuscii a vederlo
in
volto per bene.
Trasalii
quando mi resi conto di chi potesse realmente
essere.
La
sua pelle era completamente bianca e perlacea, mentre i
capelli erano neri e lunghi, quasi oleosi. Furono altri segni ad
incutermi molto
timore. Il primo erano i due tatuaggi a forma di M sotto gli occhi, le
cui
pupille erano macchie oscure macchiate dalle iridi insanguinate,
proprio come
ci aveva descritto Tomura…
… il secondo segno,
tuttavia, era perfino peggiore… ovvero la cicatrice dei
Deadly Sins sulla
fronte!
“Che
strano… tu non sei svenuta a causa della mia
magia… devi essere una tizia pericolosa se sei stata in
grado di ingannare
questo avvocato…” notò impassibile
quell’assassino, puntando il dito
verso di lei “…
non posso lasciarti vivere… ora tu
sai
troppo!”
Merda!
Dovevamo agire in fretta o Akemi sarebbe stata trasformata
in un dolce!
Mi
alzai rapidamente e sferrai un calcio verso di lui,
mentre Akemi per istinto riuscì ad evitare il raggio viola
diretto verso la sua
direzione, il quale colpì uno dei quadri trasformandolo in
una torta che
precipitò sopra la faccia di uno dei clienti svenuti.
Il
mio avversario evitò il colpo e fece qualche passo
indietro, permettendo a me e ad Akemi di metterci fianco a fianco con
una posa
di combattimento.
Per
nostra grande fortuna, entrambi eravamo stati truccati
dai nostri padroni ed eravamo completamente irriconoscibili.
“Questo non me lo
aspettavo…” ammise il
membro dei Deadly Sins “… non
credevo aveste messo in trappola il nostro
obiettivo così facilmente… questa è
opera di quella impicciona scienziata… poco
male… dovrò semplicemente trasformarvi entrambi
in due torte alla crema e
spiaccicarvi sotto il mio piede…”
Incominciammo
seriamente a preoccuparci. Eravamo
perfettamente in grado di combattere contro questo tizio, ma non
potevamo
arrestare il suo raggio magico in nessun modo! Non potevamo affrontarlo
dentro
il ristorante… o altre vittime ci avrebbero rimesso la vita!
Potevamo
fare solo una cosa…
“TAIOKEN X
100!”
Un
immensa luce si espanse all’interno del ristorante, a
causa della mia tecnica. Il nostro nemico venne completamente accecato
e noi ne
approfittammo per uscire e fuggire ai piani superiori, correndo a
perdifiato.
Potevamo
soltanto sperare che quel bastardo lasciasse in
pace tutti quegli innocenti.
Ci
fermammo al primo piano, controllando l’aura del mostro.
Per
nostra immensa fortuna, lui non trasformò
nessun’altro,
uscendo tranquillamente dalla porta del ristorante. Lo fummo
decisamente di
meno quando incominciammo a renderci conto che si stesse dirigendo
verso le
scale!
Lui poteva
percepirci?! Ma come era possibile?! Eravamo dei cyborg!
-
JAMES! RAGGIUNGI
IL TETTO E ANDATEVENE DA QUI! QUELLO VI STA DANDO LA CACCIA!
-
Il
mio padrone aveva ragione! Chiunque fosse
quell’assassino, stava semplicemente seguendo i nostri passi!
Feci
segno ad Akemi di seguirmi e riprendemmo a salire le
scale, controllando la velocità del nostro avversario.
Raggiungemmo
velocemente il tetto, a quindici piani di
altezza. Stavamo per volare via nella stessa direzione, quando il mio
padrone
mi dette un ordine completamente diverso.
-
NON INSIEME!
VOLATE IN DIREZIONI OPPOSTE! RAGGIUNGETE IL QUARTIER GENERALE E
RIUNITEVI AGLI
ALTRI! -
Intuii
subito a cosa puntasse il piccolo Conan. Se ci
fossimo spostati insieme, le possibilità che ci trovasse
erano senz’altro più
alte. Non dovevamo cadere in quella trappola! Se davvero era in grado
di
rintracciarci, era meglio scappare separatamente e tenerci in contatto
con gli
altri!
“D’accordo!
Akemi! Andiamo in
direzioni opposte e confondiamolo! Ci ritroviamo direttamente a casa!”
avvertii direttamente la mia amica, facendole segno di ok con il
pollice.
Cinque
secondi dopo, sia io che lei eravamo già in viaggio
verso casa. Provai a percepire l’aura del nostro nemico e,
per nostra fortuna,
non sembrava fosse in grado di volare.
O,
più probabile, ci aveva momentaneamente lasciato
perdere…
- James! Per il
momento staccherò il contatto con te! Raggiungi il quartier
generale ed informa
Simon della situazione! Noi rimaniamo qui dentro la camera per non
farci
trovare! -
- D’accordo,
padrone! Mi raccomando…
fate attenzione! -raccomandai loro
preoccupato, staccando la
comunicazione ed accelerando il passo.
Quello
non era un essere umano… quello era un vero e proprio
mostro!
Come
avevano fatto a trovarci così in fretta?!
***
CONAN
[Kakuzu
– NARUTO]
Staccai
rapidamente la comunicazione e mi avvicinai a Kogoro
ed Heiji, i quali erano in preda al panico.
“James ed Akemi sono
riusciti a fuggire!” li avvertii io,
tranquillo “Sono andati a chiamare
aiuto...
noi raggiungiamo Ran e Kazuha! Dobbiamo
rimanere lì fino all’arrivo della polizia!”
“D’accordo!”
accettò Heiji, recuperando il portatile e tutte le
sue cose, raggiungendo la porta assieme al padre di Ran, il quale aveva
seguito
il suo esempio.
Io
li seguii a ruota nel corridoio, chiudendo immediatamente
la stanza alle nostre spalle. Raggiungemmo la porta di fronte alla
nostra e
bussammo veementemente.
“Conan! Ti ho
già detto che… MA COSA… USCITE FUORI
DA…”
“RAN! E’
UN’EMERGENZA! DOBBIAMO ENTRARE SUBITO DENTRO LA STANZA! NON
C’E’ TEMPO!” le
urlai io, preoccupatissimo per la nostra sorte.
Forse
fu lo sguardo pieno di panico di tutti noi, ma Ran
fece una faccia molto seria e ci fece entrare subito dentro la sua
stanza.
Assieme a lei vi stava anche Kazuha, con indosso un abito da sera.
Era
questo il motivo per il quale non volevano che
entrassimo. Stavano sicuramente provando gli abiti del compleanno di
Ran.
“Spero per voi che sia
importante!” esclamò con
sguardo serio
Ran, facendoci sedere sul loro letto “Cosa
sta succedendo!?”
“C’è un assassino dentro
questo hotel… e sta girovagando
tra i
corridoi senza che nessuno possa fermarlo!”
le spiegò suo padre,
prendendola dalle spalle “Dobbiamo rimanere all’interno della
stanza fin
quando non arriveranno i soccorsi!”
“Ran… potrebbe essere
che quell’aura…”
esclamò improvvisamente Kazuha, rivolgendosi
preoccupatissima verso la figlia del detective, il quale fece un cenno
con il
capo.
Era vero! Loro
potevano percepire il KI! Dovevano aver sentito qualcosa di strano!
“Kazuha! Usa la meditazione
e controlla l’aura di tutte le persone
dentro l’hotel!”
affermò Ran con fermezza “Heiji… tu non distrarla! Voi tre adesso mi spiegherete il motivo per
il quale ci avete fatto venire qui… ho il sospetto che non
siate venuti qui per
visitare un tuo vecchio amico… vero
papà?!”
“Hai ragione…”
ammisi io, dispiaciuto “…
avevamo trovato un uomo che era collegato all’attentato della
mia
scuola… c’erano perfino due agenti in incognito
che erano riusciti a farlo
confessare… quando è apparso questo tizio
che… che…”
“… che?!”
“Ran… l’uomo
che avevamo trovato è stato
trasformato in una tavoletta di cioccolato!”
dichiarò Heiji in preda ad
un attacco di panico.
“Ed è stato
mangiato vivo dal bastardo che sta camminando per i
corridoi!” concluse il detective
agitatissimo per le sorti di sua figlia
“Tu non devi uscire di qui per
nessuna
ragione al mondo…”
“Questo è da
vedere!” affermò
però lei, avvicinandosi a Kazuha e
chiedendole “Riesci a percepire
qualcosa?”
“Sì… è
un’aura molto
potente che sta scendendo lentamente le scale… non ne ho percepite mai di simili!”
ammise l’amica di Heiji,
decisamente preoccupata e con la fronte imperlata di sudore “Sicuramente sa usare il KI… e credo anche che stia nascondendo la sua
forza! Non possiamo sconfiggerlo da sole!”
“Merda…”
esclamò
Ran, voltandosi verso di noi.
Per
l’ennesima volta, notai il cambiamento che aveva avuto
il suo sguardo ed il suo carattere. In quella situazione, le
più preparate
erano senz’altro lei e Kazuha. I loro allenamenti con Son
Goku le avevano rese
sicuramente più mature.
“D’accordo… ci
conviene rimanere qui ed attendere l’arrivo dei
rinforzi… sperando si trattino
di Simon o Crilin…” ammise Ran,
arrendendosi davanti all’evidenza.
“Io ho mandato un messaggio
a Simon!” le tranquillizzai io,
immediatamente “Probabilmente
sarà lui a ven…”
Qualcosa,
però, mi mozzò letteralmente il respiro.
Il
mio naso venne avvolto da un odore nauseabondo di morte e
sangue, talmente forte da costringermi ad inginocchiarmi per terra e
tenere
tappata la mia bocca con le mani per non vomitare. Lo stesso, mi resi
conto,
fecero anche Kogoro ed Heiji.
“Ran… lui è qui…”
esclamò Kazuha, incominciando a tremare per la paura.
“E’ furioso…”
affermò Ran con la mano che non riusciva a smettere di
tremare “… la sua aura
è oscura fino al midollo… si
può sapere contro chi vi siete messi,
razza di idioti?!”
Improvvisamente,
però, i suoi occhi sgranarono per il
terrore. Cosa stava succedendo?
“Si è fermato
proprio qui davanti…”
Il
terrore cominciò ad avvolgere ogni centimetro del mio
corpo. Mai mi ero sentito così in tutta la mia vita. La
nostra camera cadde in
un religioso silenzio. Solo i nostri agitati respiri erano
udibili…
…
e poi lo sentimmo… l’assassino che parlava da
dietro la
porta…
“Il
profumo… il profumo di quella
donna si trova dentro questa stanza…”
Sentimmo
un forte boato, prima che il corridoio tornasse nel
più completo silenzio.
Simon!
Quanto ci stavi mettendo?!
“E’ entrato
dentro la vostra stanza…”
confermò Kazuha le nostre
ipotesi senza smettere di tremare “…
ed
ora si è diretto verso il vostro bagno… sembra
abbia preso qualcosa dal
lavandino…”
“Il profumo di Akemi!”
esclamò Heiji battendosi una mano sulla
fronte “E’
così che sta dando la caccia ai nostri amici…
porca…” si
tappò nuovamente la bocca a causa del disgusto.
Quella
notizia mi rassicurò in parte. L’assassino non era
in
grado di percepire l’aura dei cyborg, di conseguenza James ed
Akemi erano
diventati impossibili da percepire una volta fuggiti in volo alla
massima
velocità.
Tuttavia,
il solo fatto che lui fosse giunto dentro la
nostra stanza era una seria minaccia. Cosa poteva impedirgli di andare
a
rintracciare chi fosse entrato dentro quella stanza? Gli bastava avere
accesso
alle telecamere dell’Hotel! E non solo… quella non
era una marca di profumo
qualunque, ma molto rara da trovare… per loro sarebbe stato
facile scovare chi
lo avesse preso!
E
a comprare quel profumo, purtroppo, era stata Bulma. Lei e
la sua famiglia sarebbero stati in pericolo!
“Un momento… sta… sta venendo qui!” si
agitò Kazuha,
portandosi affianco a Ran e mettendosi davanti alla porta, in posizione
di
combattimento.
“Cazzo… quando
arriva la polizia?!” si
lamentò Ran, sudando
freddo.
Improvvisamente
io, Kogoro ed Heiji rischiammo di svenire a
causa della nausea. Quella sensazione era triplicata.
“Due
aure… più potenti del solito… loro
potranno
sicuramente aiutarmi…”
Ran
e Kazuha incominciarono a tremare da capo a piedi,
nonostante la loro posa da combattimento lasciasse intendere altro.
Il
motivo mi era fin troppo chiaro…
… il membro della
Deadly Sins era troppo potente!
Fu a quel punto,
tuttavia, che quelle sensazioni orribili iniziarono ad affievolirsi
lentamente, come se fossero contrastate da qualcosa di ancora
più potente.
“Quest’aura… sì!
E’ Simon!” esclamò
Kazuha, ora
più tranquilla.
Ran
tuttavia ci fece cenno di non parlare, avvicinandosi
alla porta e origliando preoccupata.
Anche
noi seguimmo il suo esempio, poggiando l’orecchio
sopra l’uscio ed ascoltando ciò che Simon e
l’assassino si sarebbero detti.
“Per quale motivo ti
sei intrufolato dentro la mia stanza?”
“La
tua stanza… è molto strano… l’unico oggetto che ci ho trovato dentro
è questo profumo da donna…”
“Perdonami… sono
fatti
miei se mi piace usare prodotti da donna… non
ti pare!? Vedi di smammare!”
Seguirono
pochi secondi, per noi interminabili, prima che il
falso impiegato riprendesse a parlare.
“Come hai fatto a
capire che io non sono un cameriere?”
“I
tuoi vestiti… anche se
non sembrano, indossi una camicia ed un paio di jeans da donna. A
quanto pare
non puoi parlar male dei miei gusti…”
“…
quindi li hai notati… tuttavia anche io ho notato un
piccolo particolare… ho seguito la
scia
di profumo per tutto l’hotel e sono giunto qui… ma
non sento provenire alcuna
fragranza dal tuo collo. Perché ho il sospetto che tu stia
cercando di
proteggere quei due tizi?”
“Non so di chi tu stia
parlando, cane da fiuto da quattro soldi…”
affermò senza problemi Simon “…
presumo tu sia entrato qui per cercare queste persone… hai
preso una
cantonata… io sono da solo assieme ai miei amici che stanno
dentro quella
stanza… perciò sparisci
o dovrò farlo
con la forza! E credimi… quel raggio non ti
servirà a niente contro di me!”
Altro
momento di puro silenzio…
“Tu… tu
sei come me… ora capisco…
d’accordo...
me ne vado. Non mi sembra ancora il caso di combattere con tutta questa
gente
dentro l’hotel…” dichiarò
tranquillamente il falso cameriere “…
ma ti avverto…
se i miei padroni mi chiederanno di ucciderti io non avrò
alcuna pietà… guerriero
cacciatore!”
“Ci ritroveremo molto
presto, majin… prima di
quanto tu
possa credere. A proposito… visto che hai provato a
svaligiarmi la camera…
potrei sapere quanto meno il tuo nome?”
“Tu mi diresti il
tuo vero nome?”
“Assolutamente
no…”
“Allora non puoi
aspettarti che ti chieda il mio… ti
dirò solo il mio peccato… io
sono Sloth!”
Fu
solo a quel punto che l’aura malvagia di quell’uomo
lasciò i nostri corpi, facendoci respirare aria pulita.
“Se
n’è andato…”
confermò Ran, tirando un sospiro di sollievo.
“Sia ringraziato il cielo!”
esclamò in lacrime suo padre,
abbracciandola come un bambino “Credevo di essere il prossimo dolcetto di
quel mostro!”
Anche
io ed Heiji tirammo un sospiro di sollievo. Era
finita…
…
eravamo tutti salvi!
“Apritemi immediatamente
questa porta!” ci urlò improvvisamente
Simon da dietro l’uscio, decisamente
nervoso “Devo fare una
chiacchieratina
con quei rimbambiti di detective!”
***
[Itachi’s
Theme – NARUTO]
Dopo
essere entrato dentro la stanza, Simon ci fece una ramanzina
molto accesa su quanto fossimo stati incoscienti e senza cervello.
Venni preso
di mira anche io, anche se per finta, dato che l’ordine
sarebbe partito, a
detta nostra, da Shinichi. Come era prevedibile, anche Ran e Kazuha si
aggiunsero all’agente Kog quando scoprirono la
verità.
“Shinichi vi ha chiesto di
indagare in incognito per la CIA?! E voi non
avete chiesto l’aiuto della polizia di Tokyo?! Ma cosa
diavolo vi passa per la
testa?!” Ran rimproverò me e
suo padre, che abbassammo la testa sconsolati
e doloranti dopo il pugno subito sulla fronte.
“E avete messo in pericolo
anche noi con questa storia! Non riesci
proprio a tenerti lontano dai guai, vero Heiji?!”
la seguì a ruota
Kazuha, puntando il dito verso il suo amico d’infanzia, il
quale era diventato
rosso per la vergogna davanti a quei rimproveri.
“D’accordo… ci
dispiace!” affermò Heiji,
sconfitto “Volevamo soltanto dare
una
mano a Shinichi… non intendevamo
certo
rimanere con le mani in tasca! E poi avevamo dalla nostra
parte la CIA, non
eravate scoperte…”
“Sbagliato!” lo
sgridò invece Simon Kog, fulminandolo con lo sguardo
“Quei due agenti erano gli unici che
vi erano stati affidati dalla CIA… ed
ora sono ricercati da un essere
demoniaco! Voi sapete cosa sono i Majin? Sono creature create
per mezzo
della magia e della scienza oscura… sono
nate per distruggere qualunque cosa gli si pari davanti! Quel
Sloth non ha
usato nemmeno l’un per mille della sua reale
potenza… se non gli avessi fatto
credere di essere più forte di lui, a quest’ora
saremmo tutti morti!”
Quelle
parole, a differenza delle altre, erano molto decise
e forti.
Quindi
Sloth era davvero così potente? Avevamo davvero
rischiato così grosso?!
“Hai sentito Simon,
papà?! E’ da più di qualche anno che
ormai la
polizia ti ha licenziato dal lavoro a causa delle tue stupidaggini!”
urlò Ran, furiosa verso suo padre “Che figura ci faresti se l’ispettore
Megure
ti vedesse? Hai messo in pericolo la mia vita, quella di Conan e dei
nostri
amici con le tue menzogne!
Tu
dovresti essere il più maturo fra di noi… ED
INVECE HAI MESSO A REPENTAGLIO LA VITA DELLE PERSONE DENTRO QUESTO
HOTEL! CHE
RAZZA DI DETECTIVE DOVRESTI ESSERE?!”
Dopo
aver detto ciò, lei iniziò a piangere, uscendo
fuori
dalla sua stanza di corsa.
Oh no… Ran…
“Parlerò io con lei!”
Simon fermò sia me che il Detective Kogoro, dato che ci
movemmo istintivamente
verso Ran “Non vi
ascolterebbe… la scelta
più saggia che possiate fare, in questo momento, sarebbe
andare alla polizia e
riferire quanto accaduto all’ispettrice Sato… e già che ci siete fategli vedere quelle
registrazioni!” qui
l’agente indicò il computer poggiato sul letto di
Kazuha, prima di chiedere all’amica
di Heiji “Fossi in voi due, mi
allontanerei da qui e raggiungerei le vostre case. Per
oggi avete combinato abbastanza danni!”
“Sì…
d’accordo…”
accettò la ragazza originaria di Osaka,
trascinando il suo amico Heiji fuori dalla stanza, il quale non
accennò alcuna
protesta.
- Padrone!
Io li controllo a
distanza! -
- James!
Quando… -
- Dopo aver riportato Akemi a casa,
sono tornato qui assieme a Simon. Io terrò
d’occhio i tuoi amici, fin quando,
non saremo certi che quel demone non punti alla loro vita!
-
-
E Bulma? Cosa farà
lei? Se scopriranno chi ha comprato quel profumo… -
- Non ci riusciranno mai… quella
donna ci ha dato un profumo proveniente da un altro universo! Inoltre,
Akemi
non ha lasciato alcuna impronta digitale su di esso quando se lo
è messo. Siamo
fuori pericolo… per il momento…
-
Tirai
un sospiro di sollievo. Ringraziai mentalmente la
genialità della nostra scienziata e la cura con la quale
Akemi si era
travestita. Ci era andata di lusso.
“Allora noi due
andremo alla centrale…”
dichiarò il detective, scompigliandomi tristemente
i capelli e recuperando il portatile, facendomi tornare nella vita
reale “…
Simon… potresti pensarci tu a riportare la nostra Ran a casa?”
“Va bene… ma non
pensate sia finita qui…” ci
annunciò Simon, allontanandosi da noi e
sigillando la porta della camera alle nostre spalle “… vi
aspetterà una sgridata
perfino peggiore da parte di Miwako!”
Io
ed il detective deglutimmo a fatica…
… era vero! Miwako
Sato non ce l’avrebbe fatta passare liscia!
***
SIMON
[Evening
– NARUTO]
Scesi
velocemente al piano terra, dove ad attendermi vi
stava il piccolo WALL-E, gentilmente ‘prestato’ dal
mio amico e compagno
Domenico. James si era già messo in movimento, seguendo il
percorso di Heiji e
Kazuha.
Un
po’ mi era dispiaciuto essere così duro con tutti
loro,
anche perché il vero ideatore di quel piano era stata la
sezione Antimafia di
Tokyo. L’imprevisto dei Deadly Sins era stato del tutto
inaspettato, ma ce
l’eravamo cavata per un soffio.
“Come è andata?”
domandai al robottino velocemente, ricevendo
risposta affermativa.
“Missione completata!
Ho cancellato tutte le riprese del giorno 8/7/2018! Sono state
cancellate anche
le prenotazioni elettroniche e cartacee del detective Kogoro Moori!”
mi
rispose, allungando il suo braccino elettronico per mostrarmi
ciò che rimaneva
di una povera agenda.
“… ed io sono riuscito
a cancellare la memoria di tutti i presenti nell’hotel, prima
di raggiungere i
miei amici… ottimo lavoro, WALL-E!” lo
ringraziai io, contento, prima di
chiedergli “Hai
per caso visto la nostra amica Ran?”
“Affermativo! E’
uscita dall’hotel in evidente stato confusionario ed
è volata via verso una
destinazione sconosciuta a nord-ovest!” mi rispose
il robottino indicando,
con l’altro nuovo braccio robotico, l’entrata
dell’albergo e svolazzando allegramente
davanti alla mia testa.
“Stai migliorando, WALL-E!
Adesso utilizzi soltanto frasi di senso
compiuto, e riesci perfino a parlare in giapponese!”
mi complimentai
con lui, uscendoci insieme dall’hotel “L’aggiornamento
di Bulma ti ha fatto davvero
molto bene!”
Come
era prevedibile, il piccolo robottino cominciò a girare
tutto euforico, piroettando lusingato. Al suo vecchio corpo erano state
aggiunte due braccini e due gambette robotiche, perfettamente
funzionanti.
Inoltre, il suo vecchio hardware era stato aggiornato, permettendogli
di
imparare ogni lingua esistente sul pianeta Terra.
Mi
concentrai, cercando di percepire l’aura di Ran. La
sentii in volo, molto vicina alla scuola elementare Teitan. Intimai al
piccolo
robot di poggiarsi sulla mia spalla, e mi preparai
all’utilizzo del
Tele-Trasporto.
Un
secondo dopo, eravamo sul tetto della scuola in
ricostruzione, mentre Ran si era avvicinata al gigantesco mausoleo
dedicato
alle vittime dell’attentato…
… no… quel monumento
era stato dedicato anche a qualcun altro…
Decisi
di scendere lentamente in volo, raggiungendo Ran che
si rese conto di me, stupita.
“Quando… quando mi hai
raggiunto?”
“Tele-Trasporto!”
le risposi io, tranquillamente, indicando una
panchina non molto distante dalla nostra posizione. Un minuto dopo, io
e Ran ci
eravamo seduti sopra, con WALL-E che si mise a giocare allegramente con
qualche
gatto randagio nascosto tra le impalcature della scuola in costruzione.
“Scommetto che sei
venuta qui perché questo monumento è dedicato
anche alla tua migliore amica… non
è così?” le
domandai io,
comprensivo.
“Cosa sei venuto a fare qui?”
mi disse lei, con tono sospettoso
“Se mi stai chiedendo di perdonare
mio
padre, allora sappi che non lo farò!”
“Non mi lascerai
nemmeno parlare? D’accordo…
allora
sfogati con me!” le dissi io, accettando
per finta la sua decisione “E’
davvero un papà così terribile?”
“E’ un idiota!
Dopo aver risolto i casi, non fa altro che ubriacarsi e
giocarsi i soldi nelle scommesse! Non prende mai seriamente il suo
lavoro ed è
stato cacciato via dalla polizia dopo essere arrivato in centrale
ubriaco
fradicio alle otto di mattina! Ora capisco perché mia madre
lo ha lasciato!”
“I tuoi genitori sono
separati? Io non lo
sapevo…” le domandai io, sorpreso. In
realtà credevo che
Kogoro ed Eri stessero ancora insieme.
Ran
annui, con gli occhi lucidi, ed incominciò a raccontare.
“Mio padre è sempre
stato un uomo molto vivace ed altezzoso. Mia madre ha sempre provato a
farlo
rigare dritto… si sono separati quando io stavo ancora alle
medie, e all’epoca
non capivo cosa fosse successo… fino a quando non ho trovato
una lettera che
papà ha lasciato alla mamma. Lui…
lui
l’aveva tradita... aveva bevuto troppo ad una festa con i
suoi colleghi ed aveva
finito col fare sesso con una sconosciuta… in
quella lettera lui le aveva
chiesto di perdonarlo, che non sarebbe più accaduta una cosa
del genere…”
“… e tua madre non gli
ha creduto…” compresi io, tristemente.
Lei
confermò, cercando di asciugarsi le lacrime, che ormai
scivolavano copiose sulle sue guance.
“… dal giorno della
separazione è stato sempre peggio… sono entrambe
persone orgogliose e non
ammetterebbero mai le loro colpe all’altro… eppure
si amano come il primo
giorno in cui si sono conosciuti. Allora
perché papà si comporta in questo modo!? Come
può sperare di recuperare la
fiducia mia e di mia madre se continua a fare il pagliaccio o a fare
figuracce?
Più di un mese fa ha rischiato di essere ucciso…
io un mese fa ho ucciso una
persona… E LUI NON MI HA CHIESTO
NULLA
AL RIGUARDO!!! Ed io oggi dovrei perdonarlo?”
“Tuo padre ha paura…”
La
ragazza si voltò verso di me, confusa.
“Simon…
che
intendi?”
[Man of the World – NARUTO]
“Adesso provo a farti
un paragone…” provai a confortarla io,
rivelandole “… avrai
senz’altro capito che il mio passato non è stato
sicuramente
gioioso e felice… tutt’altro… non mi
sento ancora di raccontartelo perché non
credo tu possa comprendere molte delle mie azioni. Tuttavia,
qualche settimana fa, io ho rivelato tutto a mio padre… ogni
mio segreto riguardante il mio lavoro da agente di polizia in
Italia… lui non
mi ha più rivolto la parola da quel giorno”
“Oddio… Simon… mi
dispiace tantissimo…” esclamò
Ran terribilmente dispiaciuta “…
sono sicura che riprenderà a parlare di nuovo con te!”
“No, Ran… non lo
farà…”
La
giovane rimase stupita davanti a quelle parole così
forti, ma io sapevo già come proseguire quel discorso.
“Ciò che voglio dirti…
è che mio padre non avrà mai il coraggio di
parlarmi dopo tutto quello che gli
ho raccontato. Lui ha paura…
esattamente
come tuo padre… perché ha scoperto
qualcosa che mai e poi mai si sarebbe
immaginato potesse aver fatto suo figlio… non
avranno mai il coraggio di compiere il primo passo!”
“Non paragonare mio padre
col tuo!” mi rispose lei con fermezza
e rabbia, provando ad alzarsi dal posto “Il
dottor Agasa è un uomo dolcissimo… non
farebbe mai mancare nulla alle persone che vuole bene! Mentre
mio padre…”
“… mentre Kogoro
ha perso la fiducia delle persone che più ama al mondo”
affermai io, afferrandola per una mano con fermezza ed intimandole di
sedersi
ancora una volta.
Forse
quelle parole furono parecchio pesanti, dato che Ran
riprese di nuovo a piangere, stavolta con una faccia talmente furiosa
da
provare a liquefarmi con gli occhi.
Ma
non ci riuscì.
“Tu sai cosa mi ha
raccontato mio padre, due settimane dopo che l’ho
conosciuto?” le raccontai io, con
sincerità “Subito dopo
essere stato lasciato da mia madre, lui cadde in
depressione… alcol… anoressia e
bulimia… gioco d’azzardo… se non fosse stato per tuo padre e per il padre del
tuo ragazzo
Shinichi, lui avrebbe tentato di suicidarsi! Aveva perso la
fiducia della
donna che più amava al mondo. Mi dispiace, Ran…
per quanto tuo padre possa
sembrarmi fuori di testa, non credo lui sia così bastardo
come lo dipingi tu… e tu ti stai
facendo inutilmente del male!”
“PARLA PER TE!
TU… sniff… TU NON HAI MAI VISSUTO…
sniff… DAVVERO UNA
SEPARAZIONE! NON… sniff… NON SAI QUANTO POSSA
FARE MALE!”
“Hai ragione… ma solo
in parte…” la contraddissi
però io “…
la separazione tra mio padre e mia madre non è stata dettata
dalla fine del
loro amore… ma da forze esterne ad
esso!
Loro si sono sempre amati… ma a differenza dei tuoi
genitori, i miei non hanno
mai potuto ritrovarsi. Sono state queste
forze ad uccidere mia madre… non un cancro!”
Fu
quella rivelazione a lasciare completamente sbigottita
Ran, la quale trasformò il suo sguardo di rabbia in uno di
puro ed intenso
orrore.
“Quando avvenne, io
credevo di essere rimasto solo. Non sapevo di avere un padre
dall’altra parte
del pianeta… se tu, adesso, ti trovi sull’orlo del
precipizio… a me mi ci
avevano buttato con la forza… e
non c’è
sensazione più straziante e dolorosa che io abbia mai
provato nella mia vita!”
affermai io, riuscendo a trattenere il tremito della mano destra, la
quale si
era spostata d’istinto sul cuore stringendo forte la camicia
e rischiando quasi
di strapparla “Per i nostri
papà è stato
perfino peggio, nonostante tu voglia continuare a negarlo e a
comportarti come
una bambina che non ha ricevuto il suo regalo preferito il giorno di
Natale… loro hanno perso
l’amore della loro vita!
Mio padre lo ha perso per sempre, questo è vero… ma il tuo non vuole arrendersi e ha così
tanta paura di affrontare tua
madre da nascondersi in quei vizi così futili! Tu cosa fai
per aiutarlo? Lo
bacchetti quando commette un errore. Perché invece non lo
incoraggi e non inizi
a dargli forza!?”
“Simon… io…”
“Tu cosa?! Lo sai che nel
mio paese si diventa maggiorenni a diciotto anni? E’
giunta l’ora che tu incominci a maturare, mia cara! Non
esistono i
super-eroi invincibili, Ran! Goku ha salvato il nostro
pianeta non so
quante volte… e nonostante tutto, questa scuola è
stata distrutta da una bomba
che ha causato moltissime vittime. Questo
rende il tuo sen-sei un bastardo o un incapace? Non credo! I
tuoi genitori
continuano a litigarsi e comportarsi come dei liceali… loro
non sono
invincibili… e nemmeno tu lo sei… se
non
vi aiutate a vicenda, come potete sperare di superare tutte queste
avversità?”
Quelle
parole non fecero centro soltanto nel suo cuore… ma
anche nel mio.
Anche
io mi resi conto di quanto fossero davvero vere le
parole che avevo pronunciato. I nostri genitori non erano
invincibili… se non
avevano la forza di superare le difficoltà…
allora gli unici che potevano
aiutarli eravamo soltanto noi…
… solo noi…
“Ran… perdona tuo
padre…” la supplicai io, stringendole
forte le mani, lasciandola
completamente senza parole “…
credimi. Se
non lo farai te ne pentirai per il resto della tua vita… e
quando sarà troppo
tardi… no… non voglio nemmeno pensarci. Sei
troppo buona perché tu possa odiarlo fino a questo punto.
Sei vuoi davvero
che migliori… se vuoi dargli la forza di andare avanti e
riprendersi la sua
vita… allora dovrai essere tu a
donargli
quella forza, fino a quando i tuoi genitori non riusciranno a
riappacificarsi. Fidati
delle mie parole… non saresti migliore di lui se lo
lasciassi al suo destino…
d’altronde è per questo, a mio parere, che tua
madre ti ha lasciato nelle mani
di quel detective buono a nulla, come lo hai soprannominato…”
“Tu… sniff… tu
come…
sniff… come lo hai cap…”
“Da quanto non parlavi
di questa storia con qualcuno?” la consolai io,
abbracciandola
improvvisamente “Credi che io non
percepisca l’aura delle mie amiche? Passi qui una volta a
settimana e piangi
davanti a questa statua… l’unica persona in grado
di darti forza, in questi
mesi, era morta e non poteva più aiutarti come
voleva… basta provare rancore… sfogati,
Ran…”
Fu
straziante, lo ammetto, ma non mi tirai indietro e la
lasciai piangere sul mio petto, accarezzandole i capelli e baciandola
sulla fronte,
come un fratello farebbe con la sua sorellina…
… come io avevo fatto
con Ai la prima volta che l’avevo vista piangere…
Ran
incominciò a riprendersi solo dopo un quarto
d’ora.
Aveva smesso di piangere, ma era ancora poggiata sul mio petto,
completamente
consumata e distrutta dalla sofferenza.
Fu
a quel punto che WALL-E riuscì a risollevarle il morale,
anche se inconsapevolmente.
Il
povero robottino, dopo essersi divertito con i gattini
randagi, era stato adocchiato da un grosso San Bernardo senza padrone,
il quale
aveva deciso di giocare alla caccia con WALL-E!
Io
e Ran osservammo sconcertati gli insistenti tentativi del
cane di azzannare il nostro elettronico amico, il quale si
gettò disperato tra
le braccia di Ran e si nascose furtivamente dietro la sua
schiena…
… senza riuscirci…
“Ma cosa… OH
NO! BUONO! A CUCCIA! A CUC…
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH! ODDIO! BASTA! AIUTO! MI STA FACENDO IL
SOLLETICO! OH
NO! MI STAI LECCANDO TUTTA LA FACCIA!”
Alla
fine WALL-E riuscì a nascondersi definitivamente dietro
la mia schiena, ancora terrorizzato, mentre Ran venne completamente
ricoperta
di coccole e strusciate da quel gigantesco cane di taglia.
“Non sei violento! Sei
soltanto molto giocherellone!”
affermò
Ran, allegramente, dopo essere riuscita a tranquillizzare il San
Bernardo “Non hai nemmeno un
collare… non mi dire che non hai
nemmeno una
famiglia da cui tornare! Oh no… poverino! Vorrei
davvero portarti a casa
con me… ma non penso che papà
acconsentirebbe… UN MOMENTO! IO
SONO ANCORA ARRABBIATA CON PAPA’!”
“Non vuoi ancora
perdonarlo?!” esclamai io senza parole.
“Ho detto che sono
arrabbiata, non che non lo perdono!” mi
rispose però lei, fortunatamente, indicando il cane affianco
a lei “Ho deciso che lui
verrà a casa con me… sarà
il mio regalo personale dei diciotto anni! E saranno guai se
papà o Conan
proveranno a protestare… vero,
Sherlock?
Ti piace questo nome? AHAHAHAHAHAHAHAHAH… MI SA PROPRIO DI
SI’!”
“Sherlock è amico di
Ran! Sherlock, però, non deve avvicinarsi a WALL-E!”
esclamò ancora
nascosto il robottino di Domenico…
…
facendosi scoprire come un coglione!
Indovinate
sopra chi saltò Sherlock per acchiappare il
robot!
“SIMON!”
“UAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHAH…
SHERLOCK… FERMATI… SOFFRO IL SOLL…
UUUUUUUUUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!”
***
CONAN
[Kira’s
Theme – DEATH NOTE]
Dopo
aver raggiunto la centrale di polizia, Kogoro venne
subito richiamato in ufficio per ricevere il pesantissimo rimprovero da
parte
di Miwako, mentre io rimasi di nuovo all’interno della sala
relax. Ammetto che
ero abbastanza agitato, dato che l’ultima volta in cui vi ero
entrato avevo
scoperto fosse avvenuto l’attentato alla scuola elementare.
Dieci
minuti dopo esserci entrato, ricevetti una chiamata da
parte di Ran dal cellulare di Shinichi. Avendo previsto sarebbe potuta
accadere
una cosa simile, sistemai la frequenza del mio papillon e risposi alla
chiamata.
- Pronto, Ran…
-
- QUANDO TORNERAI
QUI IN GIAPPONE TI RIEMPIRO’ DI CALCI FINO A QUANDO
NON RIMARRAI SENZA NULLA IN MEZZO ALLE GAMBE! CHE TI E’
SALTATO IN MENTE DI
AGIRE IN QUESTO MODO?! HAI MESSO IN PERICOLO LA VITA DI MIO PADRE E DI
HEIJI… E
C’ERA ANCHE CONAN ASSIEME A LORO!
-
- Lo so… mi
dispiace, Ran. Non è stata colpa mia... -
le risposi con voce affranta - …
ma il mio capo mi ha obbligato a non
riferire nulla di quanto stesse succedendo alla polizia giapponese.
Sospetta
che tra di essi ci siano degli infiltrati…
-
- Per questo hai
deciso di mandare avanti due detective… SOLO
TU POTEVI ESSERE COSI’ IDIOTA! Uff… per
fortuna nessuno si è fatto male… a
parte quell’uomo a cui davate la caccia
- ammise Ran, dopo aver fatto un
sospiro talmente forte da farmi venire i brividi.
Si
stava decisamente trattenendo. Era in quei momenti che
ringraziavo di essere tornato un bambino di sette anni!
- A proposito…
perché lo spiavate? - mi chiese
improvvisamente lei, severa - E
non azzardarti ad evitare il discorso! Sarà la volta buona
che io ti tiri un
calcio nel didietro e ti mandi a fare in c...!
-
- Tra-tranquilla
Ran! Non ce n’è bisogno!
- le risposi io,
agitato, prima di rivelarle - Tutte
le
agenzie investigative del mondo stanno cercando quante più
informazioni
possibili su ciò che è avvenuto il giorno
dell’attentato… e la CIA
ha rintracciato delle conversazioni private tra l’uomo che
è
appena morto, ovvero Tomura Hakaguro, ed i due attentatori…
avevamo deciso
di tendergli una trappola… ma qualcuno è stato
più rapido di noi e ci siamo
finiti in mezzo. Scusami ancora, Ran… non era previsto che
qualcun altro
desiderasse la morte di Tomura… -
Ci
furono diversi secondi di silenzio, nei quali pensai fosse
caduta la linea, ma improvvisamente lei riprese a parlare, stavolta con
più
calma.
- Accidenti a te…
d’accordo, va bene… ti credo. Ma
la
prossima volta fai ragionare quella testa calda del tuo capo e chiamate
la
polizia giapponese! Se non fosse passato Simon, a
quest’ora… non voglio nemmeno
pensarci! - esclamò lei, prima
che qualcosa incominciasse a
fracassarmi i timpani dal microfono del cellulare.
- OH NO! SHERLOCK!
DEVI FARE PIU’ ATTENZIONE QUANDO CAMMINI DENTRO CASA!Accidenti… ora
mi tocca pulire il vaso che hai fatto cadere dallo scaffale!
-
- Sherlock?
- le domandai io, incuriosito ed insospettito.
-
E’ la punizione
che ho riservato a mio padre e a Conan… un
bel cucciolone da crescere! Se non lo
accetteranno… li
butterò fuori di casa e cambierò tutte le
serrature! Non è vero…
NO! NON STENDERTI SOPRA LA TERRA!
Adesso mi tocca anche farti il bagno… -
- Cu-cucciolone …
-
Strabuzzai
gli occhi terrorizzato. Ran... cosa avevi
combinato?
Simon non doveva consolarti?!
Che cosa era successo? Oh no… a Simon piacevano molto gli
animali… non dirmi
che…
… non gli aveva
per caso comprato un cagnolino!?
No.
Non un cagnolino. Lo scaffale di cui parlava Ran era
appeso al muro, ad un’altezza di un metro e mezzo. Quel cane
era riuscito ad
arrivarci…
… quando conclusi i miei
calcoli, fui sul punto di svenire.
- Ah… a
proposito! - esclamò
improvvisamente Ran,
chiedendomi euforica - Verrai
alla mia festa di compleanno,
vero? -
-
Ma certo! Te
l’ho già detto! Sono riuscito ad avere il permesso
della CIA!
Verrò assieme
ai miei genitori… mi spiace solo per Conan…
- le risposi io,
sinceramente -
… peccato che debba andare dalla sua famiglia proprio quel
giorno! -
-
Lo so… mi è
sembrato anche molto dispiaciuto, ma non me la sono sentita di
oppormi… -
mi rispose Ran, tristemente - …
credo
che per lui sia meglio allontanarsi per un po’ dal Giappone,
soprattutto dopo
quello che è successo…. -
Non
ci avevo messo molto ad ottenere il permesso di Ai.
D’altronde non capitava tutti i giorni di compiere diciotto
anni. Avrei assunto
l’antidoto dell’APTX-4869 due giorni prima della
sua festa e sarei rimasto con
lei fino al termine della settimana, ovvero il 5 di Agosto. Poi sarei
tornato
Conan.
Mi
dispiaceva continuare a mentirle, ma era il miglior modo
per proteggerla…
- …
adesso ti devo lasciare! - mi
avvertì lei, a fatica - Sarà
piuttosto faticoso lavare Sherlock… ci
sentiamo più tardi!Ciao,
Shinichi!
Ti am… NO! SHERLOCK! QUELLO
E’ UNO DEI FOGLI DI
PAPA’! ASP… tum…
tum… tum… -
Incominciai
seriamente a preoccuparmi. Che razza di cane ti
eri portata a casa?
“Ti amo anch’io…”
esclamai io, chiudendo la chiamata e pregando tra me e me.
Kogoro
non l’avrebbe affatto presa bene…
[Colonna
Sonora – SQUADRA ANTIMAFIA]
Un
minuto dopo, la porta della Sala Relax si aprì, lasciando
che Crilin, l’agente Takagi, Domenico e Claudia vi entrassero
dentro. Il loro
viso era tutt’altro che tranquillo.
“Lo sta sgridando
così tanto?” domandai loro io,
preoccupato per
lo stato mentale del papà di Ran.
“Gliene sta cantando di
tutti i colori…” ammise
Domenico,
piuttosto frastornato dalle urla che si susseguivano fuori dalla stanza
“…
un
po’ mi fa pena. Non è realmente colpa
sua…”
“Però ne ha
bisogno…” ammise Wataru,
decisamente convinto delle
parole che stava pronunciando “…
all’inizio io e Miwako, come Juzo, credevamo che lui stesse
ricominciando a
maturare visto i suoi casi risolti completamente da solo… ma
ora che sappiamo
la verità, abbiamo capito che la faccenda di
‘Kogoro il Dormiente’ lo sta solo
accecando. Ha bisogno di ritrovare se
stesso… era un ottimo poliziotto, già prima che
noi entrassimo a far parte
della polizia!”
“Fossi in te non andrei
più avanti con i narcotici…”
mi
consigliò Claudia, indicando l’orologio che
portavo al polso “Deve imparare a
cavarsela da solo… è pur
sempre un adulto!”
“Forse ho davvero
esagerato…” ammisi io, un po’
dispiaciuto da quello che avevo combinato con
quella diceria “… mi sono
lasciato
prendere troppo la mano a causa della mia passione…”
“Tranquillo! Kogoro se la
caverà!” mi rispose Crilin,
scompigliandomi i capelli affettuosamente “Siamo
stati noi, dopotutto, i veri mandanti di questa missione… e questo Miwako lo sa perfettamente! Lo
redarguirà soltanto e
gliela farà passare buona, per stavolta… lui ed
Heiji sono stati importanti per
la buona riuscita dell’aggancio! Senza
di loro, James ed Akemi non avrebbero potuto far nulla!”
Annuii,
sentendomi leggermente meglio.
“Perché invece non
parliamo di quel bastardo che ha divorato Tomura?”
affermò Claudia confusa,
domandandoci “Simon
ci ha detto che è un Majin, non appena è tornato
in centrale...
qualcuno di voi sa cosa sia?”
“E’ un demone…”
ci
spiegò Crilin, decisamente preoccupato “…
sono creature così potenti da riuscire a usare perfino magie
e capacità
sovrannaturali. La
cosa peggiore… è che sono immortali!L’unico
modo per ucciderle è
polverizzare tutte le loro cellule senza lasciarne nemmeno una intera!”
“Ucciderle!? Non ti sembra
esagerato, amico mio?!”
esclamò
inorridito l’agente Takagi verso Crilin, il quale
però fece segno di no con la
testa, fermo sulla sua idea.
“Voi… voi non avete la
minima idea di quanto siano potenti questi mostri… io ne ho
avuto un assaggio…”
Incominciò
a tremare come un matto, con gli occhi sgranati
per il terrore…
“… per loro non esiste
giustizia che tenga… l’unica
cosa che
desiderano è far soffrire quante più persone
innocenti possibili! A causa
di uno di loro… la mia famiglia è
quasi… io…”
Oh
no… Crilin…
“Non sono creature che
si possano tenere in galera… sono
troppo
pericolose per essere lasciate libere!”
concluse il ragionamento il
nostro amico, affermando con decisione “Mia
figlia si è appena fidanzata… per la prima volta,
dopo tantissimo tempo, non la
sento urlare nel sonno per colpa dei suoi incubi… non permetterò che un altro mostro le
rovini la vita un’altra volta!”
“Tua figlia si è
fidanzata?!” gli domandò
sorpresa Claudia,
molto felice “E’
una bellissima notizia! Chi è il fortunato?”
“Beh… ecco…”
balbettò imbarazzato l’agente Roshi, prima di
sorridere e rivelarci
allegramente “…
in realtà non è un lui… è
Sera-chan, una delle amiche di Ran Moori”
“Masumi si è
fidanzata?!” esclamai io, sbigottito,
seguito
dall’agente Takagi, che gli riformulò la stessa
domanda.
Quella
era, senza la minima ombra di dubbio, la sorpresa più
sbalorditiva della giornata. Masumi Sera… la sorellina di
Shuichi Akai… si era
messa con la figlia di Crilin?! Strano che il poliziotto
dell’FBI non mi avesse
riferito nulla di tutto ciò… ed era ancora
più sconvolgente la notizia, vista
la situazione in cui era andata a finire la loro madre!
Avevo
l’enorme sospetto che Masumi e Marron si fossero
fidanzate all’insaputa dei familiari della prima.
“Gli auguri sono di
obbligo, allora!” esclamò
Domenico,
stringendo la mano di Crilin, mentre la porta della Sala Relax si
aprì
permettendo al detective Kogoro e a Simon, accompagnato da WALL-E, di
raggiungerci.
Il
primo era in stato catatonico…
“Mi sono perso qualcosa?”
domandò Simon notando la stretta di
mano tra i suoi amici.
“Masumi Sera e Marron si
sono messe insieme!” rivelò
Claudia,
euforica.
“Le mie congratulazioni,
allora!” esclamò il
poliziotto, dando
una pacca sonora al suo amico, il quale si comportò
stranamente con un po’ di
freddezza nei suoi confronti.
Era
successo qualcosa tra di loro?
“E’ stato
così terribile, signor Moori?”
domandò preoccupato
l’agente Takagi al detective, il quale rispose senza energie.
“Mi ha decisamente
trattato come un moccioso delle elementari… mi ha fatto
venire i brividi per la
paura! Mi ha ricordato molto le sgridate di mia moglie! - Incosciente…
hai messo a
repentaglio la vita di molti innocenti… mi aspettavo di
meglio da un
ex-poliziotto… hai perso la mia fiducia… -”
Per
la miseria! Miwako ci era andata pesantissima con le
parole! Non aveva mostrato nemmeno un minimo di pietà nei
suoi confronti.
Perfino
gli altri miei colleghi sembravano essersene resi
conto, dato che si erano guardati tra di loro, abbastanza afflitti.
Solo Simon
aveva mantenuto uno sguardo molto severo nei confronti del padre di Ran.
“Ma d’altronde, non
posso dargli torto… mi sono infilato in una situazione
più grande di me, troppo
arrabbiato nei confronti di chi ha voluto uccidere il mio amico
Juzo… fecero bene, i miei
superiori di allora, a
togliermi il distintivo!”
“Non è vero,
zietto!” lo rimproverai io, impaurito
dalla sua
depressa litania “E’ stato
Shinichi a
metterti in mezzo a questa storia! E’ stato lui quello che
ha…”
“No, piccolo… lui ha
agito in questa maniera perché glielo hanno ordinato”
mi rispose però
Kogoro, con sincerità “Siamo
stati io ed
Heiji a formulare il piano d’incontro con Tomura…
e in esso abbiamo coinvolto
voi. Questo è un errore imperdonabile…”
“Lo è… per questo
abbiamo deciso di riassumerti in centrale!”
Lo
ammetto… perfino io ci misi qualche secondo per
assimilare quella sconcertante rivelazione. Sia io che il detective ci
voltammo
lentamente verso Simon, il quale si avvicinò a Kogoro e
continuò a dire.
“Miwako non te
l’ha detto perché gliel’ho chiesto io.
Da domani mattina…
tu sarai sotto il mio unico comando! Seguirai alla lettera tutti i miei
ordini…
e se proverai a sgarrare anche solo una volta… nemmeno Kami
potrà salvarti!”
“U-U-UN MOMENTO! IO
TORNERO’ A-A-A LAVORARE NELLA CENTRALE?!”
“Hai sentito
perfettamente!” confermò Simon, con uno
sguardo fin troppo serio. Non stava
affatto scherzando.
“Ma… MA IO HO APERTO
L’AGENZIA INVESTIGATIVA! NON SARO’ IL MIGLIOR
AGENTE DEL MONDO, MA SONO UN
DETECTIVE DI TUTTO RISPETTO! NON POSSO MOLLARE PROPRIO
ADESSO… NON DOPO CHE
SONO STATO CACCIATO DALLA POLIZIA… ORMAI LA MIA VITA
E’…”
“E’
così? Allora dovrai ricrederti su molte delle tue certezze!”
affermò l’agente Kog, senza pietà,
mentre puntava la sua mano verso di me…
…
e fu solo in quel momento che mi resi conto
dell’orologio spara-tranquillanti puntato verso di me!
“NO SIM…”
Non
feci in tempo ad evitare l’ago, che mi colpì in
pieno,
facendomi barcollare per qualche secondo, prima di fare il suo effetto
e
costringendomi a chiudere gli occhi…
… mostrando al
detective Kogoro il vero segreto del suo successo.
***
SIMON
[On
the precipice of defeat –
BLEACH]
Immaginatevi
la faccia sbigottita del detective Kogoro Moori
quando vide il piccolo Conan crollare a terra, addormentato come un
ghiro. Come
era prevedibile, l’uomo si inginocchiò davanti al
bambino, accertandosi delle
sue condizioni.
“CONAN! ODDIO! CONAN!
COSA TI E’ SUCCESSO…”
-
E’ stato narcotizzato…
esattamente
come accadeva a te durante la soluzione di un caso… mio caro
‘Kogoro il
Dormiente’! -
Il
problema di quelle parole non furono principalmente il
significato… ma la frequenza del papillon che avevo
utilizzato…
… ovvero la
voce di Conan Edogawa!
Davanti
a quella rivelazione così scioccante, l’uomo si
voltò verso di me, senza parole.
“Dalla tua espressione,
deduco che tu non ne sapessi nulla…”
dichiarai io, facendo finta di averlo intuito solo in quel momento
“… i tuoi inizi come
detective, dopo essere
stato licenziato dalla polizia, non sono stati certamente tra i
migliori… hai
rischiato seriamente di finire indebitato… questo fino a
quando non hai
incominciato a risolvere casi di ogni genere semplicemente
addormentandoti e
parlando nel sonno. Non hai mai pensato potesse trattarsi di una causa
esterna
alle tue capacità, e questo ti ha reso completamente
cieco… non ti sei
minimamente reso conto dei tuoi limiti, peggiorando la tua situazione
sentimentale e quella familiare con tua figlia Ran. E’
vero… ora il tuo lavoro
va a gonfie vele… ma non credo affatto che le donne della
tua vita siano ancora
felici di vederti ubriaco fradicio davanti alla televisione o al
bar… o quando
sperperi i tuoi guadagni con le scommesse sui cavalli… o
peggio… quando ci provi con le
prime donne che ti
si parano davanti! La mia amica Claudia ne è una
chiara prova…”
“Simon… non
credi di esagerare un tantino?” mi
avvertì lei,
decisamente preoccupata, ma non avevo alcuna intenzione di fermarmi.
Dovevo
andare avanti. Era giunta l’ora che quell’uomo
rimettesse
mano alla sua vita, agendo da adulto serio e responsabile… e
se per farlo
avessi dovuto trascinarlo come schiavo per tutta la
centrale… allora l’avrei
fatto!
“Prova a guardare
attentamente il polso ed il collo di Conan… non noti ci sia
qualcosa di strano?”
lo intimai a controllare, sbattendogli in faccia una verità
impossibile da
prevedere per lui “Ebbene
sì… colui che ha
risolto tutti i tuoi casi è
Conan Edogawa, il piccolo bambino che tu hai accolto in casa tua sei
mesi fa!
Ogni qualvolta lui riusciva a risolvere un caso, puntava
quest’orologio spara-tranquillanti
verso di te, ti narcotizzava ed usava questo papillon modifica-voce per
cambiare la sua voce nella tua…”
“E’… è
assurdo… per
quale motivo avrebbe dovuto farlo?” si chiese
l’uomo, letteralmente in
stato di shock.
“Quando ha visto le
condizioni in cui versava la famiglia che l’aveva accettato,
ha deciso di
chiedere aiuto a mio padre… il
quale ha
creato gli oggetti che ti hanno reso così famoso! Te
ne sarai accorto anche
tu, dato che non sei un brocco… Conan è un
detective prodigio, in grado di
risolvere misteri tutto da solo, e vi vuole bene abbastanza da
ingannarvi per
darvi una mano… per darla a
te…”
Kogoro
si voltò ancora una volta verso il piccolo, il quale
continuava a russare come un angioletto.
“Che stupido… non
doveva farlo… io non me lo meritavo…”
“No… non avrebbe
dovuto farlo…” ammisi io,
beccandomi un’occhiataccia da parte di tutti
gli altri.
“Ehi, Simon! Adesso stai
andando oltre!” mi avvertì
Domenico,
incominciando ad incazzarsi.
Ma
io non avevo finito.
“Non avrebbe dovuto
farlo perché in questo modo tu non sei stato in grado di
comprendere i tuoi
errori e migliorarti come persona… ma
nonostante sia molto intelligente, ha deciso di farlo… e non
si è mosso per
semplice passione verso il mondo dei detective… ma
perché con questo gioco ti
voleva dare una seconda possibilità. Non lo dà
molto a vedere, ma Conan vuole
molto bene a Ran… e a te!”
“Ed io che lo allontanavo
sempre da me, dandogli del ficcanaso…”
esclamò lui, letteralmente pentito delle azioni commesse
verso il giovanotto,
prendendolo in braccio e dandogli una dolce carezza.
Mi
venne da sorridere, vedendo quel gesto di affetto. Dietro
al suo comportamento arrogante e sfacciato si nascondeva un uomo
ferito, ma in
grado di provare dei sentimenti dolcissimi verso le persone che amava.
Non
mi ero sbagliato… non era il bastardo che Ran mi aveva
descritto.
“Tu sai cosa sarebbe
successo se, oggi, tu fossi andato dietro a Ran…
non è vero?”
“Mi avrebbe
senz’altro odiato per il resto della sua vita…”
mi
rispose lui, capendo fino in fondo, per la prima volta, tutti i suoi
errori “… ed in questo
modo l’avrei persa… proprio
come ho perso Eri…”
“… ed invece io sono
riuscita a calmarla… ma ad
attenderti vi
sarà una sorpresa inaspettata!”
lo tranquillizzai io, ripensando a ciò
che era accaduto durante quello sfogo da parte di sua figlia “Capirai non appena tornerai a casa… ora
come
ora, ciò che importa è il tuo futuro… da
domani tu sarai il mio sottoposto e riprenderai il tuo posto nella
centrale di
polizia!”
“Io… va bene… come
vuoi… suppongo di non avere altra
scelta!” acconsentì alla fine
il detective, appoggiando il piccolo
sopra ad una sedia e stringendomi la mano con forza.
“Non l’avresti
avuta in nessun caso…” gli
rivelai io, prima di
dargli un’altra rivelazione “…
c’è
un’altra cosa di cui voglio parlarti… Shinichi
e Conan hanno un segreto che stanno tenendo nascosto sia a te che a tua
figlia…
non posso dirti nulla, mi capirai, ma lo fanno esclusivamente per
proteggervi.
Sarà uno di loro a dire la verità quando
sarà il giusto momento…”
“Un po’ lo
immaginavo, a dire il vero…”
ammise Kogoro,
mettendosi una mano dietro la nuca “…
soprattutto dopo quanto è accaduto oggi…”
“… no, signor Moori…”
gli spiegò tuttavia Crilin “…
la storia
che vogliono tenerti nascosta non ha nulla a che fare con
ciò che è accaduto
oggi…”
“… capirai molto
presto, credimi…” lo rassicurai io,
prima di dirigermi verso l’uscita “Kogoro…
domani ti presenterai assieme a Sherlock!Ora puoi tornare a casa! Crilin… puoi venire con me per un
secondo?”
Dopo
essere uscito dalla Sala Relax assieme al mio amico
(mentre Kogoro domandò ai suoi nuovi colleghi chi fosse
questo Sherlock di cui
gli avevo parlato), raggiunsi il mio ufficio, dove io feci una
rivelazione.
“Crilin… credo di
sapere il motivo per il quale tua moglie mi odia… posso passare da casa tua per discuterne con lei?”
“Cos… dici sul
serio? Sei sicuro?” mi domandò
lui, sorpreso da
questa mia affermazione.
“Sì… si è trattata di
un’incomprensione” gli spiegai io con
amarezza “Conosco
personalmente uno dei
figli di suo fratello… e credo lo abbia capito anche tu,
ormai”
“Dici sul serio?!
E’ così che ti ha conosciuto mia sorella?!”
“Purtroppo sì… sarebbe
meglio andare a parlarne con lei…”
Crilin
annuì, accettando la mia proposta ed uscendo dalla
stanza, seguito da me, diretto verso l’uscita della centrale
dato che quel
giorno nessuno dei due sarebbe dovuto stare lì.
***
CONAN
[Here to Stay – BLEACH]
Riaprii
lentamente i miei occhi, ancora indebolito
dall’effetto dell’ago spara-tranquillanti. Sentivo
il suono del motore
dell’auto, che per poco non mi fece di nuovo crollare nel
mondo dei sogni.
Solo
quando osservai Kogoro alla guida, ricordai
improvvisamente ciò che era accaduto. Simon che mi puntava
l’orologio
spara-tranquillanti senza alcuna pietà, mostrando a tutti,
soprattutto al padre
di Ran, la verità sul successo dell’uomo.
Scostai
immediatamente lo sguardo dal detective, in colpa
per tutto ciò che gli avevo nascosto.
Accidenti
a Simon! Questa volta aveva esagerato! Lui non
conosceva quanto fosse fragile Kogoro!
“Ah! Vedo che alla fine ti
sei svegliato, moccioso!”
esclamò
l’uomo, notando il mio risveglio e dandomi una pacca
amichevole sulla testa “Abbiamo
lasciato la centrale di polizia da
venti minuti… raggiungeremo l’agenzia tra
dieci… d’accordo?”
“D’accordo…”
risposi io mogiamente, prima di attaccare
discorso con tono dispiaciuto “… senti, zietto… io volevo
chiederti sc…”
“Devo proprio
ammetterlo, mio caro Conan… questa
volta
l’hai proprio messa nel sacco a tanta gente! Me incluso! Chi
l’avrebbe mai
detto che dietro al mio improvviso successo ci fossi tu?”
Non
riuscivo a comprendere il significato dietro quelle
parole. Era arrabbiato… deluso… no, nessuna delle
due.
“Kogoro…”
“… alt!
Stavolta, però, tocca a me!”
mi fermò perentorio il
detective, prima di rivelarmi con decisione “Sai…
in questi venti minuti mi sono messo a pensare a tutto quello che
è accaduto in questi otto mesi. Improvvisamente
il migliore amico d’infanzia di mia figlia sparisce, senza
lasciare alcuna
traccia… e poi sbuchi tu dal nulla! Proprio come
Shinichi, anche tu hai una
grandissima passione per i gialli e per il calcio… per di più, tutte le volte che tu
scompari, quel bellimbusto di
Shinichi riappare improvvisamente come se nulla fosse!”
“Kogoro… io…”
“Ho sempre avuto
questi dubbi, in verità… ma
all’inizio
mi era sembrato quasi impossibile! Shinichi si è trasformato
in un bambino di
sette, quasi otto anni… mi era sembrata pura fantascienza!
Ma adesso… quei
dubbi si stanno trasformando in enormi punti di domanda ai quali vorrei
ricevere risposte…”
Mi
voltai con preoccupazione verso di lui… oh
no… non anche lui…
“… perciò sappi che ho
recuperato un tuo capello ed intendo analizzarlo… ovviamente
ho già recuperato
anche un campione del DNA di Shinichi… credo tu sappia cosa
accadrebbe qualora
le analisi indicassero il 100 % di compatibilità. Ma non voglio ancora arrivare a tanto…
non te lo meriti affatto!”
mi rispose lui, aggrottando con nervosismo le sopracciglia “Non lo farò… se tu
confermerai la mia
ipotesi. Non mi interessa sapere i dettagli o altro… l’unica cosa che voglio sentire dalla
tua bocca, in questo momento, è
che mia figlia e mia moglie non saranno in pericolo!”
Non
c’era modo di sfuggire. Annuii glabro con il capo,
scostando di nuovo lo sguardo dal suo viso truce.
Ecco…
mi aveva beccato anche lui… stava accadendo tutto
troppo in fretta! Accidenti! Ai, questa volta, non mi avrebbe
perdonato…
“Grazie,
Shinichi…”
Quelle
due, semplici parole, riuscirono a cogliermi
letteralmente di sorpresa. Avevo sentito bene? Kogoro Moori,
l’uomo che più di
tutti aveva cercato di impedire a sua figlia di prendersi una cotta per
me…
… mi ringraziava?!
“… grazie per essere
stato sincero con me. Non riferirò a nessuno la
verità… ma ad una
condizione!” mi rispose lui, con tono
deciso e fermo
“Se un giorno riuscirai a
guarire… se tornerai ad essere un
ragazzo in maniera
definitiva… prima dovrai raccontare tutta la
verità a Ran! Lei non merita
menzogne, e so che lo stai facendo per non farla soffrire e per non
metterla in
pericolo… ma tu stesso hai visto
oggi
quanto sia cresciuta!”
“Zietto… tu sei
sicuro…”
“Credimi, ragazzo… quella
ragazzina ha più carattere e forza
di volontà di tutti e due messi insieme!”
mi rassicurò lui, mostrandomi
un sorriso sincero “Non ti chiedo
solo
questo… da questo momento, voglio
che tu
mi dia una mano nei casi solo e soltanto se te lo chiederò
io! Ti sono
grato per ciò che hai fatto, moccioso… ma
è ora che io impari dai miei errori e vada avanti per la mia
strada! Solo così
riuscirò a riconquistare la fiducia di Ran ed Eri!”
Rimasi
colpito dalla sua grinta e dalla sua caparbietà, e
sorrisi altrettanto contento.
Chissà…
da quella giornata, forse, era uscito qualcosa di
positivo!
“Va bene,
Kogoro… te lo prometto!”
“Perfetto! Ah, eccoci qua!”
esclamò l’uomo, allegramente “Siamo
tornati! Sarà meglio prepararci alla sgridata di
Ran…
ehm… forse sarebbe meglio preparare un
epitaffio, a dire il vero…” disse poi,
ricordandosi quanto sua figlia fosse
furibonda con noi quando ci aveva lasciati.
“Mi sa proprio di
sì…” confermai io,
decisamente agitato e
preoccupato, uscendo dalla macchina subito dopo che essa venne spenta e
parcheggiata.
Un
minuto dopo, stavamo già percorrendo le scale, superando
l’ufficio di Kogoro e raggiungendo con passo flemme il nostro
piccolo
appartamento, suonando il citofono.
[Slapstick!
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Qualcosa,
però, incominciò ad attirare la nostra
attenzione…
… qualcosa di
molto rumoroso!
“Ran sta per caso
distruggendo casa?!
E’ davvero arrabbiata fino a questo punto?”
iniziò a tremare come
un matto il pover’uomo, diventando blu per la fifa.
In
effetti non potevo dargli torto… quel rumore era
completamente disumano! Ran stava davvero prendendo a pugni i muri?
Improvvisamente,
però, mi ritornarono in mente le parole che
lei mi aveva detto durante la nostra conversazione.
Cazzo!
Mi ero dimenticato di avvertire Kogoro!
“Ehm… zietto… non
credo che sia Ran a fare questo macello…”
“Che… cosa
intendi dire, ragazzino?!”
“… forse sarà meglio
che ti prepari mentalmente a qualsiasi cosa…”
gli annunciai io, con sguardo
altrettanto sconvolto, raggiungendo la porta di casa ed aprendola
lentamente…
… prima che un
autentico abominio la spalancasse con tutta la sua forza, gettandosi
sopra a
Kogoro e facendolo ruzzolare per terra!
Quel
‘coso’ era un San Bernardo alto il doppio di me e
grosso altrettanto, completamente zuppo di acqua e sapone, il quale
iniziò a
leccare il viso del povero detective che era rimasto letteralmente
senza fiato
per lo shock…
…
poi quel cane si voltò tutto eccitato verso di me…
… oh mamma…
“SHERLOCK! A CUCCIA!”
Il
mastodontico quadrupede si voltò incuriosito verso Ran,
la quale era uscita da casa, letteralmente zuppa d’acqua da
capo a piedi.
Sembrava decisamente preoccupata per le condizioni di suo padre.
“Oh no… papà… GUARDA COSA HAI COMBINATO! ADESSO TORNI CON
ME IN BAGNO E TI FARAI PULIRE COME SI DEVE! HAI LASCIATO TUTTE LE TUE
IMPRONTE
SUL PAVIMENTO!”
Per
nostra grande fortuna, Sherlock si mosse educatamente
verso di lei e si fece accompagnare dentro casa dalla sua padrona,
mentre io
andai a recuperare Kogoro da terra.
Povero zietto…
“Quello… quello
sarebbe Sherlock?!” esclamò in
stato di shock,
rialzandosi letteralmente in piedi “Simon
mi ha ordinato… di portarmi
appresso
quel gigante in centrale?!”
“Lui ti ha detto questo?!”
affermai io, altrettanto senza
parole.
Mi
voltai nuovamente verso l’ingresso della nostra
casa…
… questo
significava… che da quel momento… quel peloso
gigante a
quattro zampe sarebbe vissuto assieme a noi?!
Raccontare
quanto fosse successo ad Ai non mi sembrava più
tanto spaventoso!
***
SIMON
[Man
of the World – NARUTO]
Raggiunsi
la casa di Crilin in meno di un’ora, assieme al
mio amico, il quale non aveva smesso di fissarmi preoccupato.
Ci
avevo messo molto tempo a recuperare perfettamente la
memoria, di quanto fosse accaduto quel giorno in cui avevo raggiunto
l’Albania,
per abbandonare quella povera creaturina.
Ero atterrato a
Sarande in tarda nottata, in una strada completamente deserta. Non
indossavo la
maschera da Hunter Warrior, ma ero tornato normale. Avevo iniziato a
cercare
l’indirizzo datomi da Akemi, grazie al navigatore dentro il
mio cellulare,
quando la vidi. Stava senz’altro uscendo da casa di suo
fratello per andarsene
via. Mi aveva intravisto in lontananza e, incuriosita, si era
avvicinata a me
per vedere in viso quella bambina.
Quella notte, per non
farle destare sospetti e non sapendo fosse imparentata con C-17, le
avevo
raccontato di essere il padre della pargola.
Ora
sapevo il motivo per il quale C-18 ce l’avesse a morte
con me. Lei, quel giorno al luna-park, mi aveva conosciuto ed aveva
fatto due
più due. Aveva compreso che Helena fosse stata abbandonata
da me, davanti casa
di suo fratello e di sua moglie.
Lei credeva,
purtroppo, che io fossi il vero padre di Helena… o
Selena… Ajyna aveva
erroneamente cambiato la prima lettera quando lesse il biglietto che le
avevo
lasciato.
Non
appena atterrammo sulla battigia dell’isola, dalla casa
fuoriuscì il vecchio maestro di Crilin.
“Crilin… ti prego… qualunque cosa tu abbia fatto, chiedi scusa
a tua moglie!”
“Che… per quale
motivo?” domandò lui confuso,
prima di sentire
il suono di qualcosa che si frantumava dentro la sua casa.
“E’ su tutte le
furie e non c’è modo di calmarla!”
ci disse
invece una voce alle mie spalle.
Quando
mi voltai, mi trovai di fronte ad una tartaruga Caretta-Caretta,
la quale si avvicinò flemma mente a Crilin e riprese, con
mio grandissimo
stupore, a parlare “Ha urlato a
squarciagola – PROPRIO QUI ME LO
DOVEVI
PORTARE?! – e da quel momento sta distruggendo
tutto ciò che le capita di
mano!”
Il
mio amico, come era prevedibile, mi gettò
un’occhiata
talmente omicida da farmi abbassare lo sguardo, colpevole.
“Non c’è bisogno che
io entri…” lo anticipai, imbarazzato
“…
dille semplicemente che non voglio fare a lei alcuna
domanda… e che voglio affrontare
questa questione
solo tra noi due…”
“Va bene…”
Crilin,
visibilmente contrariato, passò vicino
all’ingresso
e lo varcò tranquillamente, mentre sua figlia Marron lo
aveva appena raggiunto
dall’interno della casa.
“Papà…”
“Lascia fare a
me…tu vai
fuori ed aspetta col genio…”
Quei
minuti furono angoscianti come non mai. Sentimmo
perfettamente tutte le urla e le imprecazioni che C-18 stava urlando
verso suo
marito, mentre le frasi di quest’ultimo erano impercettibili
per chiunque.
“Genio… perché
i miei genitori stanno litigando?”
domandò Marron all’anziano maestro di arti
marziali, ormai disperata.
“La colpa è mia… è
con
me che sono arrabbiati in realtà” la
rassicurai subito io, prima che
andasse nel panico più totale “Io
e tua
madre ci siamo conosciuti qualche anno fa… e non
è stato affatto un
bell’incontro…”
Prima
che potessi continuare, tuttavia, la porta d’ingresso
della casa si aprì improvvisamente.
Crilin
fu il primo ad uscire fuori, ordinando a tutti i
presenti di entrare dentro casa.
“Non tu!” mi
redarguì, non appena provai a muovermi io “Tu
te la vedrai da solo con lei… e se
scopro che cercherai di farle qualcosa, te la faccio pagare!”
Fu
solo a quel punto che C-18 uscì fuori. Mi vennero
letteralmente i brividi quando la fissai dritto negli occhi.
Quella
donna non aveva mai ucciso nessuno nella sua vita, ma
era senz’altro in grado di farlo.
Soprattutto in quel
momento…
… avrei riconosciuto
gli occhi di un’assassina predatrice tra migliaia!
Solo
quando tutti gli altri si chiusero dentro la casa, lei
mi rivolse la parola.
“Hai una sola
possibilità… non gettarla via!”
Annuii,
consapevole, prima di iniziare a raccontare.
“Selena non è mia
figlia… non lo è mai stata e non ho alcun legame
affettivo o di sangue con lei…
conoscevo a malapena i suoi genitori… l’ho
affidata a tuo fratello per salvarla
da morte certa”
Smisi
di parlare, sperando che lei fosse in grado di
recepire quelle parole.
“Continua…”
mi rispose lei, con molta meno rabbia ma con lo
sguardo immutato.
“Quattro
anni fa, mia madre venne uccisa dalla X-X-I. Per sconfiggere
quest’organizzazione, decisi di entrarci sotto copertura,
agendo per loro come
assassino e cacciatore di taglie. Due mesi dopo il mio ingresso, mi
venne data
la missione di recuperare, per ordine di un gruppo di criminali
chiamato MIB,
due ragazze fuggite al loro controllo. Una di queste era
un’amica della tua
nuora… si chiamava Akemi Miyano”
“La conoscevo anche
io, ma non sapevo facesse parte di un’organizzazione mafiosa.
Ma questo cosa c’entra con Selena?!
Sbrigati e non farmi perdere tem…”
[L’aquila
– SQUADRA ANTIMAFIA]
“Selena
è la figlia della sorella di Akemi, Shiho Miyano.
Riuscii a ritrovarle a Rio de Janeiro, all’interno di
un orfanotrofio. Selena era già nata. Le avrei lasciate
lì, tutte e tre, se non
fossi stato sotto il controllo dei MIB, per mezzo di un GPS. Inoltre,
l’orfanotrofio era circondato affinché le
possibili vittime non fuggissero.
Anche io, in quell’occasione, ero finito in trappola e me ne
resi conto troppo
tardi. Quando le due ragazze mi raccontarono ciò che fosse
realmente accaduto,
fui costretto a prendere una decisione… per
non farmi scoprire dalla X-X-I, e per non far morire tutte e tre, io
decisi di
strappare quella bambina dalle braccia di sua madre e di riconsegnare
entrambe
nelle mani dei MIB… in questo modo, le due giovani non
vennero uccise, ma
tornarono prigioniere”
“… tu… tu
l’hai… ma
come hai…”
“Non avevo altra
scelta…” ammisi
io, altrettanto a pezzi “… non
potevo certamente consegnare anche la bambina
nelle mani dei MIB, o l’avrebbero uccisa. Non potevo aiutarle
a scappare,
perché non ero ancora forte quanto lo sono adesso e le avrei
condannate a morte
tutte e tre… e se le avessi lasciate lì, quei
criminali sarebbero entrati
dentro l’orfanotrofio anche senza il mio permesso. Akemi decise, saggiamente, di lasciarmi
l’indirizzo della sua migliore
amica… la moglie di tuo fratello. Così, se un
giorno fossero entrambe riuscite
a scappare di nuovo dall’Organizzazione di cui erano
prigioniere, loro
avrebbero potuto riabbracciare Selena. In questo modo, i MIB non hanno
mai
saputo la verità… e Selena ha potuto vivere la
sua infanzia con dei genitori”
“Quindi è per questo
che tu mi hai mentito…” mi disse lei,
scuotendo il capo infastidita “... perché
non hai provato a chiedere l’aiuto di mio fratello?! Lui
avrebbe potuto…”
“…
ma non
sapevo fosse un cyborg” le risposi io,
con sincerità “Il giorno in cui
lasciai quella bambina davanti alla
loro casa, io non percepii l’aura di C-17. Credevo non si
trovasse dentro casa,
ma sentii l’energia di Ajyna, troppo debole per provare a
chiedere un suo
aiuto, per cui suonai al citofono e me ne andai via… nemmeno sapevo potessero esistere persone
così potenti… a parte
X-X-I”
Il
silenzio calò per molti minuti attorno a noi. Sentii
l’acqua del mare bagnare le mie scarpe, ma non riuscivo a
distogliere il mio
sguardo dal suo.
“Che fine hanno
fatto… Akemi e Shiho… sono ancora vive? Voglio la
verità, non menzogne!”
“L’FBI
ha provato a salvarle entrambe quasi sette mesi fa… ma non
ci sono
riusciti” le rivelai,
distrutto, quella verità opprimente “Akemi
Miyano è morta.
E’ stata
uccisa dal vero padre di Selena, un assassino spietato dei MIB, il cui
nome in
codice e Gin. In quanto alla madre di
Selena… lei riuscì a fuggire da sola, ed ora
l’Organizzazione la crede morta.
Tuttavia, non può tornare ancora da sua figlia, e non so se
avrà mai il
coraggio di andare a cercarla, fino a quando i MIB saranno ancora in
circolazione. Tu l’hai già conosciuta,
C-18… l’hanno conosciuta anche
Crilin e tua figlia… adesso lei
vive a
casa mia, e non sa ancora chi sia io, in realtà…”
“… io… io la…”
Solo
a quel punto, la maschera di rabbia si frantumò, lasciando
che ad essa se ne sostituisse un’altra di orrore e sgomento.
Molti tasselli
nella sua testa si andarono a connettere, e la terribile storia della
figlia
adottiva di C-17 iniziò finalmente ad avere un senso.
Fu
in quel momento, però, che mi resi conto del fatto
peggiore…
… il suo sguardo
assassino non era mai sparito…
… al contrario…
… era diventato
ancora più acceso di prima!
Non
gli avevo dato le prove della mia innocenza… ma quelle
che mi avevano condannato a morte.
“… Simon
Kog… pensavo
di non poter mai dire tanto… ma mi fai schifo quanto Cell,
se non di più!”
mi sbraitò infine lei, incapace di trattenere la sua rabbia
“…
io… come ha potuto non pensare
alle conseguenze di quel gesto… come hai potuto strappare
una figlia dalle
braccia di sua madre?”
“Quella giovane aveva
soltanto quindici anni! E il vero padre di Selena
è un assassino spietato! Se avessi provato a salvarle,
nessuno dei quattro
sarebbe sopravvissuto!”
“Ma ti senti!? Per una
volta che avresti dovuto usare il cuore e non la testa… sei
solo un misero
codardo! Non hai avuto nemmeno le palle di sacrificarti per loro!”
“Anche se lo avessi fatto,
ed avrei potuto farlo con tranquillità, tutte
e tre non avrebbero avuto nessuno a cui affidarsi!”
“Questo perché,
invece
di andare a chiedere aiuto, tu hai deciso di agire troppo in fretta!
Forse non
sapevi nulla di C-17… MA QUELLA DANNATA SERA, PORCA MISERIA,
HAI CONOSCIUTO
ANCHE ME! PERCHE’ NON HAI PROVATO A PARLARMENE?! INVECE DI
RIEMPIRMI DI
MENZOGNE… TU POTEVI RACCONTARMI LA VERITA’! IO E
C-17 AVREMMO POTUTO SALVARE
QUELLE RAGAZZE… NOI, CRILIN, GOKU E TUTTI GLI ALTRI!”
“PENSI VERAMENTE CHE IO
MI SAREI
MESSO A RACCONTARE UNA STORIA DEL GENERE ALLA PRIMA PERSONA CHE MI
PASSAVA
DAVANTI!?”
“ERA
QUESTA LA DECISIONE PIU’ UMANA, SCHIFOSO ESSERE
CHE NON SEI ALTRO!”
Sbiancai
davanti a quelle parole così dure e fredde da parte
sua.
[The Last Butterfly – BEST OST IN
THE WORLD]
“Non ci hai nemmeno
provato a salvarle tutte e tre… non ti è nemmeno
passato per la testa di
chiamare aiuto! Hai agito di tua spontanea volontà e le hai
condannate
entrambe! No… ancora peggio… tu hai condannato
tutte e tre! Hai fatto credere a
Selena che C-17 ed Ajyna fossero i suoi veri genitori… non
ti senti minimamente
in colpa per questo, non è così?”
“Non puoi sapere…
quello che ho provato… se non ti
sei
trovata nella mia stessa situazione!”
insistetti io, ormai, però,
incapace di affrontare il suo sguardo “Ero
andato alla ricerca di due criminali… e quando le ho trovate
ho scoperto
fossero due innocenti che stavano crescendo una bambina! Non potevo
più fare
niente da quel momento… niente… non
ero
forte abbastanza da salvarle tutte e tre… non lo
ero…”
“…
smettila… stai
usando sempre le stesse scuse… ed incominci a darmi il volta
stomaco!”
mi rispose lei…
…
iniziando improvvisamente a piangere…
“Tu hai condannato
Selena… io non posso perdonartelo…”
“C-18… ascoltami…”
“…
DEVI SPARIRE DALLA MIA VISTA!” mi
urlò
disgustata lei, con le lacrime, di pura rabbia, che ormai solcavano il
suo
volto “PER
COLPA TUA UNA DONNA INNOCENTE, LA MIGLIORE AMICA DELLA MIA NUORA,
E’ STATA
UCCISA… LA MADRE DI SELENA E’ STATA RIMPICCIOLITA
PER NON SO QUALE SCHERZO
DIVINO… E SELENA…assassino…
tu… TU
SEI SOLTANTO UN ASSASSINO!”
…
e fu così che lei si gettò furibonda al mio
attacco,
caricando una sfera di KI con l’intento di togliermi la vita.
Fu
solo grazie all’arrivo improvviso di Crilin, il quale
parò il suo attacco, che rimasi in vita.
“VAI VIA, SIMON!
TELE-TRASPORTATI!”
“Crilin…”
“VAI…
SUBITO! NON POTRO’ TRATTENERLA PER MOLTO!”
Nonostante
il mio dolore accrescesse sempre di più, capii di
non aver altra scelta se non obbedirgli. Abbassai lo sguardo, ormai
abbattuto
nell’onore e nell’orgoglio, usando la tecnica del
Tele-Trasporto per sfuggire
all’ira di quella donna accecata dalla rabbia.
Vi
fu un solo posto dove potei andare…
…
l’unica persona dalla quale volevo ascoltare parole di
conforto…
… ti prego,
papà…
***
CRILIN
[Time
– HANS ZIMMER]
Simon
si tele-trasportò giusto in tempo, prima che C-18 riuscisse
a liberarsi di me con un calcio sul ventre. Volai fino alla casa del
genio,
senza riuscire a fermarmi, distruggendo le assi del muro e finendo col
schiantarmi sul televisore del soggiorno.
Non
aveva nemmeno percepito la mia aura. Si era liberata immediatamente
di me, senza rendersi conto di chi fossi e mi aveva attaccato con una
forza in
grado di mettermi KO.
Cercai
di alzarmi lentamente, aiutato da Marron e dal
Maestro Muten, ma io ero in preda al panico. Mia moglie era
incontrollabile ed
io cercavo a stento di trattenere le urla di dolore. Se non trovavo
subito una
soluzione, C-18 avrebbe potuto fare del male anche a nostra figlia o al
genio.
Improvvisamente,
tuttavia, mi resi conto che era già tutto
finito.
Mia
moglie era stata immobilizzata, dal collo ai piedi, da
qualcun altro…
… o meglio… da
qualcos’altro…
C-17,
infatti, si trovava proprio davanti a lei, e teneva
premuto il pulsante di un tele-comando, molto simile a quello che Bulma
creò
per me. Era stato grazie a quell’oggetto se il cyborg era
riuscito a fermare
sua sorella, paralizzandola, ed ora la osservava dritto negli occhi,
con
dispiacere e severità.
“Liberami subito…”
“No…”
“TI
HO DETTO
DI LIBERARMI SUBITO!” gli
urlò contro C-18 con tutta la rabbia che
aveva in corpo, incapace di muovere un qualsiasi muscolo “VOGLIO
ANDARE A SPACCARE LE OSSA DI QUEL VERME DISGUSTOSO…”
PAFF!
Tutti
noi, perfino Marron, rimanemmo sconvolti quando C-17
sferrò un forte ceffone sul volto di sua sorella, la quale
smise
improvvisamente di gridare, scioccata e tremante.
“Calmati… stavolta
hai passato il segno!”
Solo
dopo aver detto ciò, C-17 alzò il suo dito dal
bottone
che stava premendo, permettendo alla sua simile di muoversi nuovamente.
“Guarda cosa hai
combinato… ti è andato
di volta il cervello?!
E meno male che dovrei essere io quello irresponsabile tra i due!”
la
rimproverò lui, furibondo “Hai
letteralmente provato ad uccidere un povero ragazzo, hai tirato un
calcio a tuo
marito e ti sei messa ad urlare come una matta davanti a tua figlia e
all’uomo
che vi ha donato la casa! Come hai
potuto!?”
“C-17… ma cosa…
perché
lo difendi?”
“Perché?! Se non fosse
stato per lui, io non avrei mai avuto Selena come figlia… se non fosse stato per lui, ora lei si troverebbe
nell’aldilà! Non
hai nemmeno provato ad immedesimarti in lui, non è
così?”
“… ma… ma cosa stai
dicendo?”
“Non vuoi proprio capirlo,
eh?! NON TUTTI SONO IN
GRADO DI PRENDERE SEMPRE LE DECISIONI PIU’ SAGGE…
E
NON SEMPRE QUESTE SONO QUELLE GIUSTE DA COMPIERE! COME HAI POTUTO
DISTRUGGERE L’ANIMO
DI COLUI CHE HA SALVATO MIA FIGLIA?!”
C-18,
letteralmente in preda allo shock, si inginocchiò
davanti a suo fratello.
“Te lo ricordi questo
gingillino, non è così?! Crilin lo distrusse
davanti ai tuoi piedi, perché si era rifiutato di
disattivarti! Alla fine
quella scelta gli si è rivoltata
contro quando Cell è riuscito ad assorbirti… per
poco non ci ha rimesso le
penne! Eppure… io sono convinto al
cento
per cento che lui non rimpiangerebbe di aver fatto quella scelta
così avventata!Non fu a causa di quella scelta se tu
decidesti di dargli una possibilità? Guarda cosa
è nato da quella scelta… io
sono di nuovo in vita, tu hai una famiglia ed entrambi abbiamo
dimostrato a noi
stessi che possiamo vivere felicemente anche dopo tutto quello che ci
è capitato!”
“C-18…”
provai a farla ragionare io, rendendomi conto della sua
confusione “… so che non
riesci a
comprenderlo del tutto… ma Simon
non è
una persona malvagia. E’ vero… a volte
è arrogante, agisce da solo, si arrabbia
facilmente quando non obbediamo subito ai suoi ordini… ma
lui non è peggio di
Cell.Se lui fosse stato un vero
assassino, come hai detto tu… avrebbe consegnato anche
Selena in mano a quei
criminali! Invece ha deciso di osare… in qualche
modo è riuscito a salvarla.
E poi credi che Akemi gli abbia dato l’indirizzo di Ajyna e
tuo fratello senza
sapere a cosa andasse incontro? A lei
non importava se lei e sua sorella fossero state riconsegnate ai
MIB… ad
entrambe importava soltanto che Selena stesse bene”
Solo
a quel punto, mi resi conto che Marron si fosse gettata
fra le braccia di sua madre, stringendola in uno straziante abbraccio,
cercando
anche lei di risollevare il morale di sua madre.
“Mamma… credo di aver
capito ciò che ti sta addolorando… se
lui ti avesse raccontato tutto quello che era successo, quel giorno, tu
lo
avresti senz’altro aiutato. Però… io
penso che non sia giusto colpevolizzarlo
solo per questo. Io credo che… credo che Simon,
quattro anni fa, non fosse
così esperto come adesso. Lui
aveva
perso sua madre… lo ha detto adesso, te lo ricordi?
L’hanno uccisa davanti ai
suoi occhi. Mamma… quando l’ho sentito raccontare
quella storia, io stavo per
scoppiare a piangere… perché, dentro di me,
sentivo che nella sua stessa
situazione, avrei voluto agire esattamente come lui!”
“Marron… dici sul
serio?” esclamò incredula sua madre.
“Sì…
io credo lui stia soffrendo moltissimo per ciò che
è successo alla
vera mamma di Selena e a sua sorella. Lui avrebbe tanto voluto salvarle
entrambe, riuscivo a leggerlo nei suoi occhi… e sono sicura,
anzi, convinta al
cento per cento, che se Simon fosse stato forte come lo è
adesso, lui le
avrebbe salvate tutte e tre.
Simon è fortissimo, mamma… nonostante mi sia
allenata con Ten Shinan - Sen-sei,
lui è stato in grado di sconfiggermi solo con un
calcio… e lui aveva una ferita
enorme sul ventre! Ancora oggi… io
credo
che superarlo sia impossibile… però…
una lezione l’ho imparata, ed è stato
proprio lui ad insegnarmela! Essere deboli non significa essere
inutili… ogni
scelta che compi può cambiare il tuo destino e quello di
tante persone… dipende
solo da te”
“E’ un
bell’insegnamento” ammisi io, consapevole
di quali sensazioni avessi
provato quel giorno, rivelando alla mia moglie incredula e sbigottita,
mentre
mi inginocchiavo davanti a lei “Simon,
nonostante non fosse riuscito a salvare quelle due giovani ragazze, ha
acquisito esperienza… e ci
è riuscito!
Ha sconfitto sia la X-X-I che la Mafia Italiana! Simon è
stato in grado di
battere Goku e Vegeta in combattimento, C-18! Se lui, in questo
momento, non si
trovasse a capo della Sezione Antimafia… io non avrei saputo
cosa fare, così
come tutti i miei colleghi! Quest’oggi, lui ha
salvato le vite dei miei
amici da un mostro forte quanto Majin Buu, se non di più.
Nonostante fosse
molto più debole del suo avversario, lo ha affrontato a viso
aperto e lo ha
fatto andare via. Come può, un
uomo così
coraggioso, essere peggio di un mostro che ha seminato il panico ed il
terrore
su tutto il pianeta? Non puoi crederlo sul serio, C-18…”
Fu
solo a quel punto, compresi che C-18 avesse compreso ciò
che aveva fatto qualche minuto prima.
“Oddio…
sono… sono un mostro… cosa ho fatto? Ho cercato di uccidere un uomo… me la
sono presa con voi... mi sono comportata
esattamente come
desiderava il Dr. Gelo! Come ho potuto perdere il controllo in quel
modo?”
“Lo hai fatto
perché credevi che lui fosse semplicemente il vero padre
di Selena…” ammise il Genio
delle Tartarughe, con saggezza “…
eri già livida di rabbia prima di farlo
parlare… semplicemente Simon si è trasformato
nella tua valvola di sfogo…”
“… sono una stupida…
se qualcuno avrebbe dovuto prendersela con lui, quella non ero io”
ammise
C-18, asciugandosi qualche lacrima e rivolgendosi a me “Sono stata
un’idiota… avrei
dovuto parlarne prima con te, come ho sempre fatto…
perdonami, amore mio! Scusa,
Marron… non avrei dovuto comportarmi
così!”
“… mi prendi in
giro?!” esclamai io, scherzosamente, ammettendo
“Se mi avessi detto la
verità, quello che l’avrebbe preso a pugni sarei
stato io!”
“Direi che domani
sarà meglio andare a chiedergli scusa…”
ci
disse C-17, comprensivo, aiutando me e Marron a far alzare C-18 dalla
sabbia “…
e
poi voglio parlarci personalmente.
Credo che Ajyna meriti di sapere ciò che è
accaduto alla sua migliore amica. Non
solo… credo sia giusto parlare chiaro e
tondo con la vera madre di Selena”
“Per quest’ultima
cosa, temo dovremo aspettare ancora un pochino…”
ammisi io, con sincerità “…
Shiho, adesso, è una bambina di sette
anni…”
“Un momento! Che hai
detto?! Io pensavo fosse una scusa inventata dal
nulla!” affermò il genio,
scioccato.
“No,
Muten-Sen-sei… io ci ho combattuto perfino affianco”
ammise
Marron, affranta e triste “Ora
capisco
perché Whis le abbia dato quella scarpa da
neonato… mi ha straziato tantissimo
quando l’ho vista piangere in quel modo…”
“… voglio conoscerla”
“Anche io”
A
parlare erano stati i due fratelli cyborg, i quali si
erano guardati negli occhi con decisione.
“Ora che sappiamo la
storia fino in fondo…”
affermò C-17 con un sogghigno.
“… non possiamo
rimanere con le mani in tasca!” confermò
C-18, la quale chiese a suo
fratello “Tu
non dovevi cercare una base segreta del Red Ribbon?”
“Vuoi aiutarmi, non
è così?” le chiese
C-17, dandole
immediatamente conferma “E sia. Da questo momento siamo anche noi
parte di questa Sezione Antimafia!”
“Ehm… non so se tutti
saranno d’accordo…” li
anticipai io, prima di beccarmi una risposta secca
da parte di mia moglie.
“Amore mio… credi
davvero che aspetteremo un vostro
comando?”
Quella
frase fu più che sufficiente a farmi capire che, ormai,
tutta la situazione si stesse facendo sempre più complicata.
NOTE DELL'AUTORE
Grazie a tutti coloro che
stanno continuando a leggere o recensire la mia storia. E' sempre un
piacere vedere premiato il proprio lavoro.
Quello che state vedendo qui
sotto è il disegno che ho scelto di pubblicare per voi...
una versione a metà di Simon Kog Demoniaco!
Prima di lasciarvi, vi voglio
comunicare due notizie molto importanti.
La prima, la più
ovvia, riguarda la pubblicazione del prossimo capitolo. Infatti non
potrò pubblicare nella data prefissata, ovvero il primo
martedì del mese, per motivi familiari. Perciò la
prossima data di pubblicazione sarà lunedì 22
Luglio, e per farmi perdonare pubblicherò non uno ma due
capitoli. Dopodichè mi farò risentire alla fine
delle vacanze, ovverò il 3 di Settembre, per il capitolo 17.
La seconda, quella
più importante per il proseguo della storia, riguarda una
decisione che ho preso per facilitarmi il lavoro successivo. Questa
storia, infatti, sarà definita come il seguito della mia
precedente, ovvero KINGDOM HEARTS - THE LEGEND OF EARTHLY YILANCAR.
Essendo quest'ultima una storia a rating rosso, cercherò,
nel prossimo capitolo, di aggiungerci un breve riassunto tra le note
dell'autore per coloro che non sono ancora maggiorenni, così
non correrete il rischio di perdervi qualche passaggio. E' un po'
difficile da accettare, ma vi prego di farlo perchè al
termine di questa storia ho deciso di creare un terzo racconto
conclusivo di entrambe le storie, che sarà anche l'ultimo
che scriverò per un bel po' di tempo. Di conseguenza,
creerò una saga su EFP, con il nome di Folds Of Fate -
Battle for Supreme God's Throne, nella quale inserirò
entrambe le storie.
Detto ciò, ci
rivediamo lunedì 22 Luglio per il prossimo capitolo di
GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR!
P.S. Ho
appena raggiunto gli inferi... e la temperatura è cambiata
di nuovo! Temo che mi prenderò un mal... e... e... ETCIU'!
Capitolo 15 *** Capitolo 15 - Ai scopre tutto! La Regina di Palermo e il Fuhrer di Baviera! ***
Eccomi qui per il nuovo
capitolo di GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR!
Prima di lasciarvi alla
lettura del capitolo, informo tutti che il riassunto del prequel
è stato aggiunto definitivamente, e potrete consultarlo dal
primo capitolo della stessa. Avevo già dato
quest'informazione sulla mia pagina Facebook, ma non ho fatto lo stesso
su EFP. Lo farò per un'ultima volta adesso, così
nessuno rimarrà indietro nella comprensione dei futuri
capitoli di questa storia.
Ecco a voi la pagina delle OST
e... BUONA LETTURA!
GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR
Ai scopre
tutto! La Regina di Palermo e il Fuhrer di Baviera!
Giovedì
12 Luglio 2018
AI
[Colonna
Sonora – SQUADRA ANTIMAFIA]
Erano
passati solo pochi giorni da quando Simon si era
presentato davanti a casa del dottor Agasa, in lacrime. Da quella sera,
lui e
mio padre riuscirono finalmente a riappacificarsi. Hiroshi, come Simon,
si era
pentito del modo in cui aveva reagito il giorno in cui avevano
‘discusso’.
Fui
felice per entrambi. Avevano bisogno l’uno
dell’altro,
imparando finalmente a volersi bene come padre e figlio.
Come
conseguenza, legai maggiormente con Simon rendendolo
sempre più partecipe della nostra vita. Tutto ciò
non dette alcun fastidio nè al
dottore nè a mio fratello. Al contrario, li rese ancora
più contenti.
Né
io, né mio padre, tuttavia, scoprimmo cosa fosse accaduto
per ridurre Simon in quelle condizioni. Notai, con dispiacere, un
cambiamento
nel rapporto tra me e lui. Certo, il poliziotto si comportava come
sempre, ma
percepivo in lui un muro eretto, come se volesse difendersi da
me…
… o perché voleva
nascondermi qualcosa.
Mi
resi conto che, purtroppo, si trattasse di entrambe le
possibilità.
Ero
certa riguardasse ciò di cui avevano parlato lui e il
dottore, il motivo scatenante del litigio. Cosa poteva esserci di
così
importante da tenermi nascosto?
Quei
giorni, durante la sera, mi misi a vedere tutte le foto
inviatemi da questa fantomatica Clarice Red. Piangevo, commossa, mentre
scorrevo le immagini dell’infanzia di Helena. Era sempre
sorridente, in foto,
ed Ajyna la trattava come una principessina. Mi resi conto che Akemi,
quel
giorno, avesse fatto la scelta più giusta permettendo ad
Hunter Warrior di
salvare mia figlia dalle grinfie dei MIB.
Ora
lei era felice. Non averla al mio fianco mi straziava
l’anima,
ma ora lei aveva una mamma ed un papà… e che
papà! Mi ero resa conto, dalle
foto, che il marito di Ajyna fosse il fratello gemello di C-18! Avrei
potuto
vederla quando volevo, non c’era bisogno di stravolgerle la
vita.
L’avrei
vista crescere… per me era più che sufficiente,
adesso.
Ciò
che più contava ora, nella mia lista di cose da fare,
era sconfiggere i MIB, far tornare adulto Shinichi e salvare tutti
coloro che
avevano assunto l’APTX! Solo così Helena non
avrebbe più corso alcun pericolo.
Perfino
Gin, in quel momento, non mi incuteva più timore!
Un’altra
novità fu una chiamata ricevuta la mattina
precedente da Masumi Sera, proprio mentre svolgevo i miei compiti. Mi
aveva
chiesto, anzi supplicato, di raggiungerla il giorno dopo
nell’indirizzo inviatomi
per messaggio, alle cinque del pomeriggio. Voleva parlarmi di una
questione
molto importante, ma immaginavo già di cosa…
… di sua madre
trasformata dall’APTX-4869.
Durante
tutti gli allenamenti svolti sul Monte Paoz, avevo
imparato a conoscere Sera-chan molto meglio ed era, dovevo proprio
ammetterlo,
una ragazza con una grinta e una forza di volontà
inarrestabili. Ero
consapevole mi stesse cercando, ma il modo con il quale si
approcciò mi lasciò
molto stupita dato che cercò, prima di tutto, di ottenere la
mia fiducia.
La
ottenne. Dietro a quell’aria da maschiaccio e da
detective vissuto, in realtà, si nascondeva un cuore fragile
ma buono come il
pane. Fu una lieta notizia quando scoprii che si fosse fidanzata con
Marron, la
figlia dell’amico poliziotto di Simon.
Per
questo avevo deciso di accettare la sua proposta e di
andare a trovarla. Tuttavia, avevo anche preso la decisione di non
andarci
completamente da sola…
[Claudia
Mares – SQUADRA ANTIMAFIA]
“Sono davvero curioso di
sapere dove mi stai portando, signorina… il
dottore lo sa che tu ti trovi assieme a me?”
“Lo sanno sia lui che
Simon… perciò non
preoccuparti e
continua a guidare!”
Assieme
a me, infatti, c’era anche Shuichi Akai, ovviamente
sempre mascherato da studente universitario, il quale mi stava
accompagnando
con la sua auto.
Erano
le tre e mezza del pomeriggio, e il suono del jazz, proveniente
dalla radio dell’auto, riuscì a farmi rilassare
sul morbido e lussuoso sedile.
Le note inconfondibili di Bobby Caldwell fecero viaggiare la mia mente.
“Ti piace il jazz?”
mi chiese lui, incuriosito “Anche
l’altra volta mi è sembrato che ti
facesse sorridere…”
“Forse…” gli
risposi io, cercando sempre di non sbottonarmi troppo con
quell’uomo, prima
però di domandargli “…
questa canzone,
però, non l’ho mai sentita. Come
si
intitola?”
“What you won’t
do for
love…” mi disse il titolo
Shuichi, con un sorriso sincero “…
credo tu sappia cosa significhi, vero?”
“Cosa non faresti per amore…”
risposi io, con malinconia, prima di ammettere “… è davvero stupenda”
L’uomo
fece un leggero cenno del capo, come per
ringraziarmi, prima di riprendere tranquillamente la guida. Era
bravissimo al
volante. Non riuscivi a percepire la velocità assieme a lui,
o forse ero io,
con tutta la mia nuova forza, a essere molto più resistente.
Chissà…
… ciò che più
contava,
in quel momento, era il fatto che io non sentissi alcuna pressione
negativa da
parte sua.
Fu
forse quello il motivo che mi spinse, con sua grande
sorpresa, ad intavolare quel discorso.
“Shuichi… tu
conoscevi mia sorella, non è vero?”
La
macchina ebbe un brevissimo sussulto, quasi
impercettibile, prima di riprendere a muoversi come se non fosse
successo nulla.
“Perché ti interessa
così tanto saperlo?”
“Mi ricordi tanto una
persona che io ho conosciuto… il
ragazzo
segreto di Akemi. Io fui una dei pochi a vederlo, ma solo una
volta. Però,
a differenza tua… lui aveva i
capelli
lunghi e castani, mentre gli occhi erano verdi…”
Shuichi
non si voltò, continuando a schiacciare i pedali…
… ma la sua maschera
si era decisamente incrinata.
Inutile
pensarci altre volte. Avevo colpito in pieno.
“Tu eri Dan Moroboshi,
vero? Tu eri il fidanzato di mia sorella?”
L’agente
dell’FBI rimase in silenzio per molti secondi. Poi
tirò il sospiro più lungo che avessi mai visto
fare da una persona, e disse.
“… sì… è
vero…”
Quella
conferma fu una vera e propria staffilata al cuore.
Tutti i miei dubbi, ora, si erano dissolti. Avevo di fronte
l’uomo per il quale
Akemi aveva deciso di abbandonare l’organizzazione dei MIB!
“Credo tu voglia farmi
parecchie domande, non è così?”
mi
domandò lui, notando la mia insicurezza “Nasconderti
altro sarebbe inutile, dato che sei arrivata così in
fondo… coraggio!”
“Tu… perché proprio
lei? Perché hai usato Akemi per
infiltrarti nei MIB?”
“Perché era il
membro che aveva più dubbi sull’Organizzazione
degli
Uomini in Nero” rispose, con
sincerità, Shuichi “Fu
mia madre stessa a ordinarmi d’ingannare tua sorella per
farla
innamorare di me, così che potessimo ricevere quante
più notizie possibili da
lei… la vita, però, ti
riserva sempre
sorprese inaspettate… soprattutto quando si tratta
dell’amore…”
“Un momento…”
esclamai io, stupita “…
tu eri davvero innamorato di Akemi?”
“Sì… ero pronto a
tutto pur di salvare te e tua sorella, e fu per questo che chiesi a mia
madre
di aiutarmi a progettare una fuga per entrambe. Lei
rifiutò categoricamente… mi ritenne un pazzo
senza cervello e mi
ordinò di annullare la mia infiltrazione
all’istante. Io non obbedii… e nemmeno
i miei colleghi…”
Io
lo ascoltai, rapita da quella storia.
“Organizzammo il tutto
in gran segreto. Io avrei dovuto portare
Gin e Vodka all’interno di un capannone, mentre i miei
colleghi sarebbero
rimasti in zona per catturare quei due mascalzoni. Tua sorella, invece,
doveva
allontanarti dal laboratorio e farti raggiungere un’auto
blindata della polizia
guidata dall’agente Jodie… ma qualcosa
andò storto…”
“Cosa…?”
“… uno dei miei
colleghi vide un uomo seduto nei pressi del capannone e
gli chiese gentilmente di allontanarsi, credendolo un civile…”
mi
raccontò lui, con frustrazione “… senza capire che costui, in
realtà, si
trattasse di una spia dei MIB.
Da
quel momento non ci fu più modo di poter
intervenire… il tempo che capissimo il
nostro errore, Gin e Vodka avevano già raggiunto
Akemi…”
Lo
vidi stringere il volante con forza, quasi piegandolo se
ciò fosse possibile.
“Capimmo di aver
fallito quando ricevetti la chiamata di mia madre… era nera
di rabbia. Un membro
dell’Organizzazione dei MIB era
riuscito a raggiungerla e a farle inghiottire l’APTX con
l’uso della forza. Fu
perfino in grado di mettere al tappeto Masumi con una
facilità disarmante, e
lei non era a conoscenza di niente… fu una
completa disfatta…”
Scostai
lo sguardo dal suo, orripilata e sconvolta da tutte
quelle scoperte terribili appena fatte. Mia sorella era morta a causa
di un
errore… di uno sbaglio commesso da coloro che volevano
salvarci…
… ed io avevo affianco
a me uno di quei bastardi incapaci…
“Ai…”
“… non… una…
sillaba…”
affermai io, cercando a stento di trattenere le lacrime “… quando avremo terminato
qui… tu mi lascerai dal dottore e non ti
azzarderai… mai
più… a rivolgermi la
parola; né tu… né tantomeno i tuoi
colleghi di merda! Sono stata abbastanza
chiara!?”
Shuichi
si zittì all’istante, con uno sguardo talmente
distrutto ma così rivoltante da farmi venire la nausea, e
iniziò a cercare
parcheggio.
Durante
tutti quei discorsi, eravamo arrivati a
destinazione.
Non
attesi quel parassita. Non appena ci fermammo, io scesi
dalla macchina. Poi raggiunsi l’ingresso dell’Hotel
nel quale alloggiavano i
familiari dell’ex-fidanzato di mia sorella, con lui a farmi
da guardia del
corpo.
***
[Itachi’s Theme
– NARUTO]
“Ciao, Ai! Un momento…
perché stai piangendo?”
“Non… non
è niente! Tranquilla!”
esclamai io, asciugandomi
frettolosamente le lacrime.
Eravamo
all’interno della Sala Relax di quell’hotel, dove
la
giovane diciottenne ci stava aspettando. Come era prevedibile, entrambi
rimasero sorpresi quando si videro l’uno di fronte
all’altra.
“Non dirmi che è
colpa di questo idiota!”
affermò lei,
protettiva nei miei confronti, verso suo fratello il quale
però dichiarò, senza
mezzi termini.
“Non ora. Non hai chiamato
Ai per qualcosa d’importante?”
Trattenni
a stento la rabbia davanti alle sue parole. Ancora
si intestardiva nel cercare di proteggermi?!
“Giusto… con te
faremo i conti più tardi!”
confermò Sera, rimproverando Shuichi e chiedendomi di
sedermi di fianco a lei,
su una delle poltroncine attorno al tavolino di vetro occupato dalla
giovane.
Io
obbedii all’istante, capendo fosse meglio andare subito
al nocciolo della questione. Con un’altra occhiataccia, feci
capire all’agente
dell’FBI che la sua presenza troppo ravvicinata non mi fosse
affatto gradita,
pertanto lui andò semplicemente a sedersi a due tavolini di
distanza dal
nostro.
“Mi hai chiamato per la
questione di tua madre, vero?” la
anticipai io, lasciando che il suo viso mostrasse un ghigno di vittoria.
“Sapevo che Conan te
ne avrebbe parlato!” dichiarò lei
raggiante.
“E’ vero, lo ha fatto…”
ammisi io, prima di rispondere alla sua domanda più
importante, intuendo quale
fosse “… sappi che sto
creando il maggior
numero antidoti possibili, non conoscendo quanti innocenti abbiano
subito
l’assunzione dell’APTX-4869. Quindi
non
preoccuparti… anche se vorrei spaccare la faccia di tuo
fratello, non ho motivi
che mi spingano a prendermela a morte con tua madre. Avrete
il vostro
antidoto”
“Sapevo di poter
contare su di te, Ai…” tirò
Sera un sospiro di sollievo, rassicurata dalle
mie parole, prima però di ammettere “… almeno, in questo modo,
potrò avere una
preoccupazione in meno…”
“Sera-chan…
è successo qualcosa?” le
chiesi io, notando il suo
disagio.
“Succede sempre
qualcosa…” rivelò
affranta lei, abbassando
sconsolata lo sguardo “…
soprattutto
quando si tratta di mia madre. Ogni giorno, rinfaccia sia a me che a
Shuichi di
essere dei figli ingrati e senza cuore… lei…
lei non vuole nemmeno assumere l’antidoto!”
“Cosa?! Dici sul
serio? Ma perché?”
Sera,
con rabbia, mi rivelò la bruciante verità.
“Dice che non vuole
essere aiutata da colei che l’ha ridotta in questo
stato… mia madre non vuole
credere che tu ti sia redenta… vuole
sbattere in prigione tutti i membri dell’Organizzazione degli
Uomini in Nero
una volta per tutte! Tutti! Anche gli infiltrati!”
La
osservai, completamente basita.
Quella
donna era per caso impazzita? Capivo potesse avercela
con i MIB… ma perché prendersela anche con coloro
che stavano combattendo contro
di loro?
“Si comporta in questa
maniera dal giorno in cui il suo primo marito è
morto… me lo ha
riferito lui…”
mi raccontò Sera, indicando Shuichi alle sue spalle
“… da quello che mi ha
raccontato, era lo stesso motivo per il quale
aveva deciso di non rivelare a nostra madre del vostro piano di fuga.
Lei… lei vi odia… odia
tutti quelli che cercano
di combattere contro gli Uomini in Nero… perché
vuole essere lei da sola a
catturarli tutti! E’ diventata pazza!”
“Ma allora
perché mi hai chiesto di procurarti l’antidoto se
tua madre
non lo vuole?” le domandai io, confusa,
prima di rendermi conto da sola
del perché.
Lei
non aveva avvertito sua madre. Questa era una sua
iniziativa personale. Lei voleva salvarla, o quantomeno provarci.
“Oh no… Sera-chan…
tu…”
compresi finalmente io, quando la vidi singhiozzare disperata.
“Io non abito in
questo hotel…” mi rivelò lei,
asciugandosi le lacrime “… le ho detto che stavo uscendo
con Marron, quest’oggi. Non hai la più pallida
idea delle parole orribili che
mi ha rivolto… non accetta nemmeno che io mi sia
fidanzata, che io desideri
avere anche una vita normale come tutte le ragazze della mia
età… o ancora
peggio… che io mi sia messa con
un’altra ragazza. Ho già provato a raccontarle di
Conan, ma lei è così ottusa…
non si rende conto che si sta uccidendo con le sue stesse mani!”
“Si sta uccidendo… che
intendi?”
“E’ malata”
A
parlare fu Shuichi che si era avvicinato a noi, sedendosi
di fianco a sua sorella ed abbracciandola affettuosamente. Ingoiai il
boccone
amaro, capendo non intendesse far nulla di male.
“Prima di… quel
giorno… mia madre soffriva di una
malattia
polmonare e aveva spesso l’asma”
mi raccontò Sera, lasciandosi
consolare da suo fratello maggiore “Dal
giorno in cui l’hanno obbligata ad assumere quel farmaco, le
sue condizioni
fisiche sono peggiorate drasticamente. I suoi polmoni rischiano di
collassare
da un momento all’altro, e lei si rifiuta categoricamente di
andare da un
medico per farsi curare. Preferirebbe morire piuttosto che farsi
aiutare da
noi… vorrei tanto credere alle parole che Whis mi disse,
quel giorno, ma non ci
riesco… lei ci odia…”
“E’ ridicolo!”
le risposi io, incapace di accettare una
situazione così brutta “Quale persona accetterebbe di morire? Quale
madre odierebbe i suoi figli?”
“Una moglie che ha
perso suo marito per colpa dei MIB…”
rispose Shuichi, affranto “… molti
anni prima che nascesse Sera, mio padre venne ucciso da
un’esecuzione degli
Uomini in Nero, proprio davanti agli occhi di mia madre… lei
non si riprese
più. Era
già una agente molto
famosa, pertanto richiese di entrare a far parte dell’FBI
come ispettore. Non
ricordo alcun gesto di affetto nei confronti del papà di
Sera o dei suoi nuovi
figli, da quel giorno. Quando io entrai
a far parte dell’FBI, mia madre non era contenta per
me… era euforica perché
poteva sfruttare le mie capacità a suo piacimento. Mi
dettero l’ordine di
infiltrarmi nell’Organizzazione una settimana dopo la mia
assunzione…
esattamente due anni fa!”
Quelle
parole mi fecero letteralmente venire i brividi per
l’orrore.
“Una settimana
dopo… non può essere…”
[Vector
to The Heavens – KH Orchestra]
“E’ così. Mia
madre mi gettò tra le braccia di quei
parassiti senza concedermi nemmeno un briciolo di esperienza. Ero
diventato il
suo unico mezzo per catturare tutti i MIB. Un vero agente di
polizia in
incognito, all’interno di un’organizzazione
criminale, non avrebbe commesso
l’errore di affezionarsi a un membro della stessa…
non uno con una buona
esperienza alle spalle. Tu non puoi saperlo. Ho una cicatrice
sull’occhio. Me l’ha
procurata mia madre quando le ho
chiesto di aiutarmi a salvarvi… quel giorno stava
cucinando… mi tirò una
pentola incandescente verso la faccia. Io l’ho
evitata solo di striscio. A te sembra il
comportamento di una donna
che vuole bene ai suoi figli?”
“E’ per questo
che avete fatto di testa vostra?” gli
chiesi io,
finalmente comprendendo ciò che Shuichi non era stato in
grado di rivelarmi in
macchina.
“Sì… andammo
a chiedere il permesso al
commissario James, che tu hai sicuramente già conosciuto, e
lui ci aiutò a
preparare il tutto. Fu la nostra inesperienza a condannare
tua sorella… ma se fosse stato per
mia madre… lei vi
avrebbe puntato la pistola sulla tempia e giustiziate davanti ai nostri
occhi”
“Io… io quel giorno
stavo assieme a mia madre, quando ci attaccarono dentro casa nostra, a
Osaka. Non feci nemmeno in tempo a
intervenire… mi
misero al tappeto senza darmi il tempo di reagire. Quando mi
risvegliai… io… mia
madre…”
“L’agente Jodie e il
commissario James compresero subito la situazione, pertanto mandarono
la
polizia di Osaka a sincerarsi delle loro condizioni. Fecero in
tempo… colui che
aveva cercato di uccidere mia madre e Sera provò a
difendersi, ma venne ucciso
all’istante. Era soltanto un pesce piccolo… lo
avevano trovato mentre stava per
far ingerire la pillola anche a Sera…”
Abbassai
lo sguardo, più distrutta che mai. Quella storia mi
sembrava così surreale. La maggior agenzia poliziesca degli
Stati Uniti
d’America aveva mandato dei poliziotti senza esperienza
contro degli autentici
mostri…
… fu in quel momento
che mi resi conto della verità… una
verità che mi faceva sempre più male ogni
secondo che passava…
… Shuichi non era
l’unico colpevole della morte di mia sorella.
L’intera
FBI aveva toppato.
Tuttavia,
dovevo ammettere a me stessa, lui e i suoi
colleghi non lo avevano fatto intenzionalmente. Loro volevano davvero
salvarci,
così come Hunter Warrior voleva aiutare me, mia sorella ed
Helena. Semplicemente
non erano abbastanza preparati. Erano stati lasciati al loro destino
dalla
madre di Shuichi e Sera, la quale avrebbe potuto senz’altro
dar loro l’aiuto e
l’esperienza necessaria che mancava in
quell’operazione.
Invece
quella donna si era lasciata corrodere dall’odio
verso i MIB…
… e il suo cuore stava
marcendo, portandola a odiare perfino i figli che tanto le volevano
bene.
“Va bene…”
esclamai io, dopo aver tirato un lungo sbuffo “…
data la situazione, vi concederò
l’antidoto… ma a una
condizione! Se mai
dovesse saltare fuori il mio vero nome… io devo uscirne con
la minor pena
possibile!Non sono mai stata
fedele
all’organizzazione… mi ci hanno sbattuta sin da
piccola senza alcuna pietà!
Non voglio essere legata al loro nome, nemmeno se vostra madre dovesse
denunciarmi!”
“Non
preoccuparti… non ti accadrà nulla!”
provò a rassicurarmi
Shuichi, senza alcun successo.
“Scusa se non mi fido
abbastanza di voi, FBI…” lo
liquidai
un’altra volta, ancora arrabbiata con lui “… volevate
proteggere anche mia sorella… e
vedete come è andata a finire!”
“Non ci sarà solo
l’FBI, signorina…”
rivelò sia a me che a Sera-chan “…
credevi davvero che non ci saremmo riorganizzati? Esiste
una nuova squadra, a Tokyo, che sta
combattendo contro i MIB e tutta la Yakuza!”
Sentendo
quelle parole, mi venne un brivido lungo la
schiena…
“UN MOMENTO! SIMON E
CONAN-KUN SONO INVISCHIATI IN QUESTA STORIA?!”
“Invischiati?” mi
rispose lui, con un ghigno divertito “Eccome… sono stati loro a chiamarmi!”
“Che… che diavolo…?!”
“E se proprio vuoi
saperlo…” concluse lui, alzandosi dal
posto e raggiungendo la porta
d’ingresso della Sala Relax per uscire “… a capo di
questa squadra ci sta proprio
Simon Kog in persona!”
Dopo
avermi detto ciò, Shuichi uscì, lasciando sia me
che
Sera-chan completamente da sole.
Tuttavia,
un dubbio ancora più terrificante mi venne
improvvisamente in mente…
“AI-CHAN!”
esclamo Sera, preoccupata, quando mi vide correre a perdifiato fuori
dalla Sala
Relax.
“FERMATI SUBITO!”
Shuichi
si fermò, a pochi metri dall’uscita
dell’hotel,
voltandosi verso di me con molta lentezza.
“SIMON… LUI SA
CHI SONO DAVVERO! NON E’ COSI’?!”
Non
ricevetti alcuna risposta… semplicemente lui uscì
dall’hotel, rimettendosi in macchina e partendo a razzo con
la sua automobile…
… un comportamento che
mi puzzò di conferma!
***
SIMON
[L’aquila
– SQUADRA ANTIMAFIA]
“Buona, Moon!”
rimproverai la mia gatta, la si stava svagando con
il nuovo giocattolino, appena comprato dal negozio “Tra non molto arriveranno
i nostri
ospiti!”
“Miao!” mi rispose
con dolcezza lei, riuscendo a farmi sorridere grazie al suo buffissimo
musetto.
Erano
passati quattro giorni da quando avevo richiesto a
Miwako di riassumere il signor Mori e le cose stavano procedendo
benissimo.
L’uomo aveva preso quella novità con il piglio
giusto e si era rivelato un
ottimo elemento del quale la centrale sentiva la mancanza. Fu un
grandissimo
aiuto soprattutto per Miwako, la quale aveva ancora molta inesperienza
per il
ruolo d’ispettore. In più, Sherlock si
rivelò un fedele compagno del quale,
ero sicuro, lui non avrebbe più fatto a meno.
La
situazione con mio padre, per fortuna, si risolse nel
migliore dei modi. Entrambi decidemmo di lasciar perdere tutti i nostri
screzi
e tutto era tornato alla normalità. Anzi, il nostro rapporto
era addirittura
migliorato. Bulma, per incoraggiarci, aveva deciso di collaborare con
lui e
affiancarlo a lei nella C-C, facendolo sentire più al
sicuro. Con quella
decisione, anche io iniziai a tranquillizzarmi. In questo modo, lui
avrebbe
saputo tutte le novità senza mai agire in prima persona.
Inoltre, dubitavo che
i MIB potessero avvicinarsi ad un uomo pericoloso come Vegeta.
Passai
quei quattro giorni a parlare con lui molto spesso,
sia al cellulare che a casa mia, con la compagnia discreta di Ai.
L’argomento
principale riguardò il Torneo imminente di Arti Marziali al
quale stavo per
partecipare assieme alla piccola. Miwako mi aveva informato che io e
Crilin
avremmo dovuto, il sabato 14 Luglio, partecipare a
un’intervista di Count-Down.
In
quanto a ciò che accadde con C-18, lei e suo fratello
vennero a casa mia il giorno dopo il litigio, e la prima si
scusò per ciò che
mi aveva detto, ritenendosi una stupida e irresponsabile. Io decisi di
perdonarla, ma non mi sentii affatto meglio dopo averlo fatto. C-18 non
aveva
detto delle stupidaggini, quel giorno. Quel giorno io avevo commesso un
grave
errore, lo stesso di ogni volta…
… agivo sempre da solo
in quelle situazioni, temendo che altre persone potessero rovinare
tutto.
Per
di più, lei mi aveva considerato un assassino. Aveva
tutto il diritto di affermarlo…
… io avevo ucciso
cento cinquanta mila persone. Ero letteralmente un genocida.
La
scorsa sera, invece, andai in Albania a parlare con Ajyna,
raccontandole la verità su sua figlia Selena. Mi
accompagnarono anche suo
marito e C-18. La donna albanese riuscì a scioccarmi, quel
giorno, dato che mi
fece leggere una lettera.
“Me la mandò
Akemi… avevamo l’abitudine di mandarci lettere e
cartoline”
rivelò sia a me che a suo marito.
La
lettera diceva esattamente queste parole.
Cara Ajyna,
Come stai? Spero
che la tua nuova
vita con C-17 stia andando alla grande.
Ho ricevuto la
tua scorsa lettera,
nella quale mi raccontasti dell’arrivo di una nuova e
improvvisa pargoletta,
che voi avete trovato abbandonata davanti alla porta di casa vostra.
Ciò
che sto per rivelarti, senz’altro,
ti farà rimanere sotto shock… quella bambina
è di mia sorella.
Tu non sai tutta
la verità, amica
mia. Per anni, io ti ho nascosto un lato oscuro della mia vita per
proteggerti
e permetterti di vivere senza alcun pericolo.
La mia famiglia
faceva parte di una
organizzazione malavitosa, lavorando come scienziati per essi. Dopo
la loro
morte a causa di un loro esperimento, io e Shiho siamo state rapite da
questi
uomini e costrette a vivere sotto i loro tetti, celando la loro
esistenza e diventando
membri di quella setta di maniaci. Sono diventata
un’assassina, Ajyna… una
criminale senza alcuno scrupolo! La mia sorellina, invece, è
stata maltrattata
e molestata sessualmente da due porci maiali, Gin e Beer… e
a causa di questi
abusi, lei è rimasta incinta.
Ho anche provato
a fuggire
dall’organizzazione, assieme a Shiho… siamo
riuscite anche a vivere
tranquillamente per un anno, prima di essere rintracciate da Hunter
Warrior.
Lui ci ha riportate indietro, avendo ricevuto quest’ordine da
parte loro, ma ha
avuto un briciolo di pietà, permettendoci di lasciargli la
bambina per salvarla
dalle loro grinfie.
Non ho avuto
altra scelta che lasciare
S/Helena nelle tue mani. Spero con tutto il cuore che tu possa
crescerla come
se fosse tua figlia.
Un giorno, lo
spero, io e Shiho vi
raggiungeremo in Albania, quando l’organizzazione
sarà estinta per sempre… e
torneremo a parlarci a quattrocchi, come ai vecchi tempi.
Ti voglio bene,
amica mia…
Con affetto
Akemi
“Continuammo a parlare tra di noi per qualche altro
anno, fino a quando le lettere non cessarono
del
tutto…” aveva ammesso la moglie di C-17,
distrutta “… fu a quel
punto che capii… fu a quel punto che iniziai a comprendere
la verità… Akemi era morta… Akemi è
morta…”
Quella
sera, io conobbi anche la piccola Selena. Era una
bambina molto dolce, vivace, e intraprendente… ma
soprattutto molto
intelligente, come la sua vera madre.
“Quando le faremo conoscere
la sua vera madre?” mi aveva
domandato Ajyna, la stessa sera, quando Selena si fu addormentata nella
sua
stanza.
“Lei ha ancora bisogno di
tempo… Shiho è ancora in pericolo!”
aveva ammesso C-18, e io mi ritenni d’accordo con lei.
Dovevamo
prima sconfiggere tutti i clan malavitosi di Tokyo…
e solo allora, noi avremmo potuto parlarne con lei.
Fu
anche a causa di Selena che io decisi di rifiutare la
proposta dei cyborg di unirsi alla sezione Anti-mafia. Insistettero
parecchio,
provarono anche a ‘minacciarmi’ scherzosamente, ma
riuscii a far capire loro
quanto sarebbe stato pericoloso per la bambina e per Ajyna se loro
avessero
commesso un passo falso. Tuttavia, decisi di accettare un appoggio
simile a
quello di mio padre. Loro avrebbero saputo tutto e agito
nell’ombra, senza
farsi scoprire.
Quando
seppi che entrambi avessero intenzione di andare a
controllare le zone boschive vicino Lecce, decisi di unirmi assieme a
loro. Ci
saremmo andati il giorno dopo il compleanno di Ran, quando tutti e tre
non
avremmo avuto impegni.
[Mani
sulla Città – SQUADRA ANTIMAFIA]
Le
persone che stavo aspettando in quel momento, invece,
erano niente di meno che Rosalia Mares ed Adolf Weber, i due hacker di
fama
internazionale. Mi avevano chiamato, due giorni prima, rivelandomi di
aver
trovato delle tracce riguardanti Samantha Edwards, e di volermele
comunicarmele
di persona. Stavolta, però, sarebbero venuti loro da me e
non il contrario.
Improvvisamente,
il citofono suonò con insistenza. Riconobbi
l’aura fuori dalla mia casa e mi accinsi ad aprire
rapidamente la porta.
Una
donna dai lunghi capelli rossi, con le lentiggini e gli
occhi verdi, entrò dentro casa mia senza attendere oltre.
Riconobbi subito
Rosalia, anche se eccellentemente travestita, e chiusi rapidamente la
porta in
modo da non far insospettire qualche mio coinquilino di palazzo.
Portava un
portatile tra le braccia.
“Che ciarpame da quattro
soldi…” esclamò
lei, decisamente
disgustata, andandosi a sedere velocemente sul divano. Avevo preparato,
sopra
al tavolino, moltissime leccornie e dolci “… perdonami… sono a dieta!”
“Nessun
problema… mangerò tutto assieme al nostro secondo
ospite!”
la anticipai io, rivelandole quella verità nascosta.
“Un altro ospite…
pensavo di essere stata chiara, Hunter Warrior… questa faccenda riguardava soltanto noi due!”
“Tranquilla, non
è uno sbirro… è un altro Hacker come
te. Capirai quanto sia
importante per me
ricevere più informazioni possibili sul mio
obiettivo…” la rassicurai
subito, raggiungendo un cassetto della mia scrivania dentro il
soggiorno,
aprendolo e recuperando un malloppo di fogli sbiaditi “… ed io, come
promesso, ho fatto
delle ricerche su tuo figlio Leonardino. Lui sta benissimo e non
è stato ucciso
da Eleonora Trapani, come ti hanno fatto credere. E’ in Brasile e si trova
all’interno di un orfanotrofio. Lo conosco bene,
ci sono stato altre volte…”
Restai
in silenzio quando la vidi recuperare tutti i
documenti relativi al figlio scomparso anni fa, con le lacrime che le
scendevano lungo il viso.
Rosalia non era nata
come mafiosa. Lo divenne a causa della morte del suo ragazzo, ucciso da
un
poliziotto corrotto. Questo evento la spinse a odiare la giustizia e
tutto ciò
che le era collegato. Se in più si aggiungeva la presunta
morte di suo figlio
per mano di una donna avvocato…
“Amore mio…
finalmente ti ho trovato…”
esclamò lei, con voce
spezzata.
“Sembri meno
stronza…” la presi in giro io,
vedendo finalmente
un briciolo di umanità in lei.
“… ringrazia i
tuoi colleghi di merda!” mi rispose
Rosalia, tornando
a essere la bastarda assassina di sempre.
Percepii
un’altra aura vicino alla mia porta di casa e aprii
velocemente, anticipando l’arrivo di Adolf.
“Rapido come sempre ad
accogliere i tuoi ospiti, Simon Kog…”
si
complimentò il vecchio tedesco, entrando in casa con in
braccio un portatile.
Vita da hacker…
i loro computer erano parte della loro esistenza…
Adolf
eram senza minima ombra di dubbio, l’uomo con più
stile ed eleganza, sia nel vestirsi che nei modi. Perfino i suoi
bianchi
capelli e la sua fine barba argentea erano curati come non mai. I suoi
vispi
occhietti azzurri come il mare inquadrarono subito la Regina di
Palermo, la
quale indicò scioccata il suo compagno.
“Lui… tu hai chiesto
una mano a lui?!” esclamò Rosalia.
“E’ un piacere
rivederla, signorina Mares… l’età si fa
sentire sempre di
più, a quanto vedo”
“Sempre a
provocare… prof!”
“OK! NON VOGLIO SAPERE COSA
CI SIA STATO TRA VOI DUE!” li
interruppi rapidamente io, prevedendo brutte rivelazioni delle quali
non volevo
conoscere nulla “Ora ho soltanto
bisogno
di sapere quanto più possibile su ciò che avete
trovato!”
I
due annuirono e accesero i loro pc, non mancando di
squadrarsi cagnescamente. Quei due si conoscevano fin troppo bene.
Perché avevo
il sospetto si fossero già scontrati in questi anni? O
peggio…
… che avessero avuto
qualche sorta di relazione?
Non pensarci,
Simon… pensa a Samantha!
“Avevi ragione,
Simon… Samantha ora fa parte della Yakuza giapponese e
lavora per loro come hacker di fama internazionale sotto il falso nome
di Sasha
Orton. Vive qui a Tokyo, più precisamente nel quartiere di
Minato e, nello
stesso, lavora come tele-giornalista di programmi sportivi nella
compagnia
televisiva TV ASASHI…”
“… un momento!
Io ci andrò proprio tra due giorni!”
esclamai,
rendendomi conto di tutte le coincidenze.
“… allora fai
molta attenzione” mi avvertì
Rosalia, minacciosa,
puntando il dito sullo schermo del suo computer “Sembra che venga sempre
accompagnata da una scorta di altissimo livello! Anche loro hanno dei
falsi
nomi…”
“… e fanno tutti parte
della Yakuza” mi rivelò Adolf,
mostrandomi altre immagini dal suo computer
“Shaolin Shihoin, Nemu Kurotsuchi,
Nanao
Kyoraku, Rangiku Hitsugaya, Zaraki Urahara, Izuru Ichimaru, Shuehi
Tosen,
Byakuya Hirako e Mayuri Kenpachi.Questi
sono i veri nomi delle sue guardie del corpo. Non ti ricordano niente?”
“I cognomi dei clan
Yakuza…” notai io, con sorpresa.
Quindi
Samantha era ben sorvegliata. Cercare di recuperarla
senza essere beccati era quasi impossibile.
[Sotto
Copertura – SQUADRA ANTIMAFIA]
“Inoltre non mi sembra che
questa tua ‘amica’ sia stata rapita o
costretta contro la sua volontà…”
mi riferì ancora Rosalia “…
ho trovato alcune conversazioni vocali sul
whatsapp di una guardia del corpo… Samantha
è molto felice di avere tutte queste attenzioni per se!”
“Lo sospettavo da
qualche giorno, ormai…” ammisi io, prima
di domandare loro “…
non
siete riusciti a trovare altro?”
“No… né un indirizzo né un
recapito telefonico” si rammaricò Adolf
“Whatsapp non ci dà una
grossa mano…
sappiamo solo che esiste un gruppo chiamato - Le nove bestie demoniache
-, nel
quale vi stanno tutte e nove le guardie del corpo, oltre a
Samantha… ma
entrarvi è impossibile senza essere tracciati.
Io non posso correre un rischio del genere…”
“… e nemmeno io.
E’ già un miracolo se sono riuscita a trovare una
conversazione privata di Samantha con uno di questi tizi!”
concluse
Rosalia.
“In poche parole… voi
sareste in grado di penetrare le difese
elettroniche della Yakuza ma non lo fate perché nessuno
può farvi da garante
per proteggervi…” compresi io,
preoccupato, ricevendo la loro conferma
con un cenno del capo.
D’altronde,
non poteva essere altrimenti. Anche i miei
compagni si sarebbero presi un colpo se si fossero fatti scoprire come
dei
principianti.
Tuttavia,
mi era venuta un’idea brillante in mente…
“… e se a farvi
da garante fosse la squadra Antimafia di Tokyo?”
proposi loro, recuperando uno dei miei dolci e cominciando a mangiarlo
tranquillamente.
“Calma, bello!”
mi anticipò subito Rosalia, puntandomi il dito
contro “E’ già
un miracolo se nessuno è
riuscito ancora a scoprirci… perché
noi
dovremmo prenderci tutto il rischio?!”
“Per quanto questa donna mi
stia antipatica, devo darle ragione, Simon
Kog!” la seguì a ruota Adolf,
altrettanto agitato, a causa della mia
uscita.
“Tranquilli… non
vi chiedo di fare qualcosa senza concedervi nulla in
cambio!” li anticipai io, spiegando loro
le mie intenzioni “Intendo farvi
lavorare in incognito,
all’interno di un laboratorio completamente isolato e
schermato da ogni
tele-comunicazione mondiale, lo stesso nel quale siamo riusciti a
rintracciarvi. Lì, potrete lavorare senza essere
scoperti… in più, ad aiutarvi
vi sarà un’altra donna dalla grandissima
intelligenza. In cambio… io vi
regalerò la completa immunità da ogni
pena!”
“Non ci crederò
nemmeno se lo dirai davanti alle telecamere di tutto il
mondo!” mi rispose l’ex-regina
di Palermo.
“Perché
dovrebbero condannare una donna dai capelli rossi, senza alcuna
condanna precedente?” le feci notare io,
con un ghigno diabolico “Perché
condannare il suo caro nonno materno…
e perché separarli dal giovanotto appena adottato?”
Entrambi
mi guardarono a bocca aperta, senza comprendere le
mie ragioni.
“La donna dalla quale vi
sto portando si chiama Clarice Red. E’, a mio
modo di parere, la miglior scienziata esistente al mondo, oltre che un
hacker
al vostro stesso livello. Una delle sue specialità, che ci
crediate o meno, è
l’hackeraggio di software appartenenti alla polizia mondiale,
anche ai loro
servizi segreti… e non solo. Lei è in grado di
creare, per tutti e due,
un’identità completamente nuova e pulita. Il
vostro compito sarà molto
semplice… dovrete passare per una famigliola felice e vivere
a Tokyo legalmente
con Leonardino!”
Avevo
fatto centro. Puntando sulle loro debolezze, entrambi
non avrebbero potuto far altro che riflettere sulla mia proposta.
Rosalia
era rimasta paralizzata come una statua, incapace di
parlare o dire alcunché. L’idea di poter
riabbracciare Leonardino e di vivere
una vita normale assieme a lui la attraeva, come un’ape
davanti al polline del
fiore più profumato e delizioso del mondo.
Adolf,
per quanto fosse ancora leggermente scettico,
sembrava già pregustare il sapore della libertà
totale. Aveva vissuto, per più
di trent’anni, rintanato all’interno della sua casa
senza mai uscire, lasciando
che le sue faccende fossero sbrigate dalle sue governanti. Tutto
ciò fu la
causa del suo passato torbido nella X-X-I.
“Perché non vi
prendete una sera per decidere?” proposi
allora
io, aprendo la porta di casa “Io,
adesso,
devo uscire con un’amica e resterò fuori fino a
domani mattina. Voi potete rimanere
qui… per risolvere
tutte le vostre questioni!Non vi conviene cercare delle prove per
ricattarmi… non ne sto lasciando nemmeno una! Guai a voi se
fate scappare la
mia micetta… o non mi farò scrupoli a uccidervi!”
Dopo
aver detto questo, io uscii di casa dirigendomi per
strada, dove Chi mi stava aspettando per la solita uscita settimanale.
Avrebbero
senz’altro risolto le loro divergenze, se non per
amore, almeno per convenienza.
Speravo
soltanto non mi avrebbero ridotto la casa a uno
sfascio o che si azzardassero a sgraffignarmi nulla, o la loro nuova
vita
sarebbe iniziata con un arto in meno ciascuno!
***
ROSALIA
[Sasuke’s
Ninja Way – NARUTO]
Quando
Hunter Warrior uscì, io mi alzai dal posto e cominciai
a cercare dentro i mobili della sua casa, sperando potesse essersi
dimenticato
anche solo un oggetto a me utile.
Tuttavia,
dovetti arrendermi. Quel bastardo ci aveva pensato
bene a pulire la sua dimora.
Fui
tentata di rapire la gatta, ma la minaccia di Simon
faceva molto più effetto di quanto immaginassi.
Fu
il pensiero di poter riabbracciare Leonardino a spingermi
alla resa più totale.
“Ti sei decisa, alla
fine…” mi prese in giro Adolf,
quando mi
andai a risedere di fianco a lui.
“Vattene a fare in
culo, stronzo!”
“Che maniere… è questo
il modo di trattare il tuo vecchio professore, Rosy?”
“Io non sono più
la sua Rosy! La smetta di darmi quel nomignolo da
femminuccia!” lo minacciai io, facendo
scattare la mia mano lungo la
tasca.
Mi
ricordai solo in quel momento di non essermi portata
alcuna arma, volendo evitare ogni problema con la polizia locale.
Iniziai
a preoccuparmi accorgendomi che lui, al contrario,
portasse una piccola revolver dentro la tasca.
“Non preoccuparti… non
la utilizzerò. Sei davvero caduta molto in basso…
Rosy!”
Scostai
il mio sguardo dal suo, più infastidita che mai.
Lo
avevo conosciuto a vent’anni, quando frequentavo
l’università di Monaco di Baviera assieme al mio
ragazzo, Carmelino. Adolf ci
aveva concesso di vivere al pian terreno della sua gigantesca villa,
insegnando
l’arte dell’Hackeraggio sia a me che al mio
fidanzato. Furono tre anni molto
belli, vissuti in tranquillità e allegria.
Poi
io e Carmelino tornammo in Italia… e
lui venne ucciso da quel poliziotto di merda!
“Ascoltami
attentamente… prof!” lo
redarguii immediatamente io,
con chiarezza “Io voglio soltanto
che
Leonardino torni a vivere con me… sono
stata abbastanza chiara?”
“Non ho nulla in
contrario… ma solo se abbandonerai
la
strada del crimine!” mi
provocò lui, con un sorriso che conoscevo
perfettamente.
“Non se ne parla
affatto!”
“Ahi! Sicura di voler
rifiutare? Sai che non
puoi ancora superare il maestro…”
“Non mi sembra di
essermi dimenticata nulla nelle mie ricerche, Adolf…”
Tuttavia,
l’anziano tedesco riprese il suo computer aprendo
una cartella nascosta nel suo desktop.
“Non l’hai
mostrata a Simon…”
“Perché
l’unica alla quale volevo mostrarla eri tu!”
mi rispose
Adolf, cogliendomi alla sprovvista “Ormai
dovresti conoscermi bene. Io sto sempre un passo davanti agli altri.
Quando
Hunter Warrior mi ha chiesto di fare delle ricerche sul conto di
Samantha, ho
compreso di non essere l’unico Hacker al lavoro per questo
caso… ed ho deciso
di cercarlo. Trovarti è stato un gioco da ragazzi, mia cara.
Non sei ancora in
grado di creare delle barriere elastiche e resistenti. Non ne sono
capaci
nemmeno questi poveri illusi della Sezione Anti-mafia di Tokyo. Ho
scovato il
loro scrigno del tesoro... so i nomi e le storie di tutti i loro
membri,
inclusi i volti dei loro cyborg!”
“Hanno dei cyborg!?”
gli domandai stupita io, prima di tapparmi
la bocca.
Stupida…
mi ero fatta
scoprire come una bambina.
“Cara mia… hai
ancora tanta strada da fare…”
mi redarguì lui,
senza che io potessi far nulla. Poi mi porse il suo pc, intimandomi di
aprire
la directory.
Non
appena ci cliccai sopra, uscirono ventitré file txt
intitolati con i nomi dei membri della sezione, incluso Simon Kog.
“Se vuoi adescare un
Hacker, sappi che lui cercherà sempre di trovare
informazioni sul tuo conto” mi ricordai
io, ammirando stupita il lavoro
del mio lehler, prima di leggere due nomi molto familiari.
“Domenico Da Silva e
Claudia Colombo… quei due si trovano qui?!”
“Oh
sì… sono stati inviati qui per tenere
d’occhio Simon Kog!”
mi confermò Adolf “Ma non
solo… sembra
che stiano agendo, all’insaputa del loro capo, per cercare la
vera identità di
X-X-I. Da quello che ho scoperto, sembra
che quel bastardo criminale non si sia mai mosso da questo
paese… e che si stia
organizzando per tornare alla ribalta!”
[Soundtrack
62 – DETECTIVE CONAN]
“… e quei due babbei
vogliono scovarlo da soli? Poveri illusi!” li presi
in giro io,
ricordandomi perfettamente di entrambi.
Erano
stati miei compagni alle superiori. Loro due erano i
classici perfettini e, ammetto, io ero la terza. Ero stata molto amica
di
entrambi. Questo fino a quando non morì Carmelino,
portandomi a diventare la
mafiosa più pericolosa di tutti i tempi della Sicilia e
dell’Italia intera.
“Questo se quei due
agissero da soli… ma dalla loro parte hanno una setta
chiamata Deadly Sins! Con
loro nuovamente in gioco, nemmeno X-X-I ha speranze di fuga!”
Divenni
pallida come un lenzuolo.
I Deadly Sins… era uno
scherzo?!
[Dogimagi
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Ovviamente,
ti sto prendendo in giro!”
“ADOLF!
SEI
UN FIGLIO DI PUTTANA!”
“Calmati e ascoltami…”
si scusò subito lui, prima di annunciarmi “… la vera notizia, quella che
ti farà
piacere sentire, è quest’altra. Il padre di tuo
figlio è qui!”
“Se anche questo è uno
scherzo, giuro che…”
“… no, sta tranquilla!
Guarda qui!”
Adolf,
chiuse quella directory e ne aprii due altre di seguito.
L’ultima era intitolata MIB.
“Gustavo si trova
all’interno di un gruppo malavitoso chiamato MIB,
sotto il nome in codice di Vodka. Ovviamente è rimasto il
solito imbranato di
sempre, ma non ti conviene affrontarlo completamente da sola. Il suo
compagno
di squadra è uno Yakuziano reietto di fama mondiale, di nome
Jin Zaraki”
“Ne ho sentito
parlare… è parecchio sadico, si dice…”
[Kokoro
o Shihai Shite iku Yami – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Osservai
attentamente le immagini dei due criminali, di
Gustavo in particolare. Lui era stato un mio pari grado, ma in
Calabria, un boss
a capo della Ndrangheta.
Quell’uomo
era stato, purtroppo per me, la causa della mia
caduta. Durante uno dei nostri scambi criminali, lui si era fatto
scoprire come
un pollo, portando all’arresto di tutti i miei uomini. Hunter
Warrior e i suoi
scagnozzi Domenico e Claudia mi furono alle calcagna e io fui costretta
a
fuggire in Brasile.
Mi
ero pentita amaramente di aver fatto un figlio con
quell’imbecille tutto muscoli e niente cervello…
ed adesso potevo vendicarmi di
lui per quello che aveva combinato…
… oppure no?
Sogghignai,
diabolica. Perché occuparmi semplicemente di
lui… quando potevo risucchiarlo tra le mie spire!
Ormai
la mia mente stava escogitando il piano perfetto per
poter, alla fine di questa storia, guadagnarci il più
possibile.
***
SIMON
[L’s
Theme – DEATH NOTE]
Dopo
aver riaccompagnato a casa Chi (anche questa volta mi
ero divertito molto in quell’appuntamento), mi teletrasportai
nel covo della
squadra antimafia, dove vi sarebbe stata una riunione generale con
tutti i
membri della sezione, ovvero io, Conan, Crilin, Bulma, Shuichi,
Domenico e
Claudia. Quel giorno avrebbero partecipato anche Miwako, Wataru e tutti
i
nostri cyborg.
Dopo
esserci riuniti e seduti attorno a quel gigantesco
tavolo, io raccontai a tutti ciò che i due hacker mi avevano
rivelato.
“Un
momento… quei nomi… MA CERTO!”
esclamò
raggiante Bikini, rivelandoci a tutti “Vi
ricordate le
ricerche che ci avete fatto fare sui partecipanti al Torneo Mondiale di
Arti
Marziali? I nomi falsi di queste guardie sono presenti negli schedari!
E non è
tutto…”
“…
Samantha sarà una delle
commentatrici del Torneo, di fronte al ring!” la seguì Victoria,
altrettanto felice “Ora
sarà molto facile catturarla!”
“Non
partiamo con il piede sull’acceleratore!” le
rimproverò
immediatamente C-16 “Se la arrestiamo nel
momento peggiore…”
“…
rischiamo di farci scappare
qualcuno…” comprese Juzo, severo
“…
e di ritrovarci
altri nemici davanti a noi!”
“Fin quando
non avremo tutti i dati
informatici dei nostri obiettivi, noi rimarremo con le mani legate!”
confermò
James, alzando sconsolato lo sguardo per aria.
“Perciò
avremo bisogno di hacker
molto più bravi di Samantha…”
comprese Edward,
cominciando a
rifletterci su.
“Ma noi
sappiamo che solo Rosalia
Mares ed Adolf Weber hanno capacità pari alle sue!”
dovette
constatare Akemi, con rammarico.
“…
non solo lei…
anche Clarice le possiede!”
fece notare C-16 a tutti noi “Altrimenti
non sarebbe rimasta schermata al mondo intero per così tanto
tempo!”
“Ma nessuno di loro
è singolarmente in grado di competere con
l’intelligenza di Samantha”
dichiarò apertamente Conan, visibilmente
deluso “Dubito che tutti e tre
provino a
collaborare tra di loro… non sarebbero senz’altro
avvantaggiati a comunicare da
continenti completamente differenti…”
“Sarebbe una battaglia
persa in partenza…” concluse Miwako,
decisamente sconfortata da quelle
affermazioni “… mi sa
tanto che dovremo
pensare a qualcos’altro…”
“… non sarà
necessario… almeno spero…” li
anticipai però io, cogliendoli tutti di
sorpresa.
Parlai
anche delle mie intenzioni di farli lavorare fianco a
fianco con Clarice Red e della promessa che avevo fatto loro in cambio
del loro
appoggio. Come era prevedibile, Domenico e Claudia non la presero
affatto bene.
“VUOI FARLI RIMANERE QUI?!
SEI DIVENTATO PAZZO?!”
“Non possiamo fare
altrimenti…” lo rimproverai io, con
fermezza “… se vogliamo
scoprire qualcosa di più sulla Yakuza… e se
vogliamo
arrestare ogni suo membro… abbiamo
necessità di lavorare al fianco degli unici in grado di
pareggiare le qualità
di Samantha. Lei non può essere semplicemente
aggirata… ogni nostro
movimento, verrà valutato da lei, e sarebbe un guaio se
commettessimo un errore
davanti ai suoi occhi… occhi in
grado di
vedere dappertutto!”
“Simon… non
credi possa esserci il rischio che Rosalia ed Adolf possano
allearsi con la Yakuza?”
domandò Miwako, decisamente preoccupata.
“E’ una probabilità
molto remota, ma credo fermamente che non avremo nulla di cui
preoccuparci”
anticipai tutti io “Rosalia non
metterà
ancora una volta in pericolo suo figlio, dopo averlo
trovato… ed Adolf non è il
tipo che manca di rispetto alle promesse. Inoltre vivranno nel
laboratorio di
Clarice Red, da dove riusciranno a studiare Samantha senza farsi
rintracciare… e dove verranno
intrappolati se
commetteranno una stupidaggine!”
“Con i
cannoni al plasma, per loro
sarebbe impossibile provare a tradirci. E’ una buona mossa,
da parte nostra!”
confermò Juzo, ricordandosi di quel particolare.
“Continuo a pensare
che sia una cazzata colossale!” affermò
Claudia, preoccupata “Allearsi con
quei due… l’ispettore
Megure non ci ha chiesto questo! Non dovevamo rispettare le
regole e le leggi giapponesi?! E se ci scoprisse il commissario Kuroda?”
Quelle
parole, però, non mi piacquero per niente…
… no… non mi piacquero
affatto…
“Vediamo di mettere le cose
in chiaro, una volta per tutte!”
sbottai con veemenza “Rosalia
ed Adolf non sono certamente dei
santi… ma non lo sono nemmeno io! Per quale motivo dovreste
dare una seconda
possibilità a me e non a loro!? Siete uomini di giustizia!
Voi due sapete
benissimo cosa ha passato quella donna prima di diventare
ciò che è adesso… le
hanno ucciso il ragazzo davanti agli occhi… tutto a causa di
un poliziotto che
ha deciso di agire per conto suo! E suo figlio… lei lo ha
creduto morto per
anni, ucciso da un’altra persona che avrebbe dovuto
significare giustizia! IL
VOSTRO SENSO DI GIUSTIZIA E’ MARCITO FINO A QUESTO PUNTO?!”
Claudia
si zittì immediatamente, notando il mio sguardo
furente. Domenico, tuttavia, aveva ancora un briciolo di resistenza nei
suoi
occhi.
“Questo non è il
momento di essere puliti… dovreste averlo capito anche
voi! Questa è la stessa situazione di quattro anni fa!
Continuando ad agire
legalmente, la Sezione Antimafia di Tokyo diverrà
prevedibile ed i nostri
avversari leggeranno le nostre mosse. Non riusciremo mai più
ad arrestarli! Loro
stanno provando a barare… e noi abbiamo bisogno di qualcuno
che li anticipi! Perfino
l’ispettore Megure l’aveva capito, il giorno in cui
ci ha chiesto di mantenere
segreta la sezione Antimafia… quello non è
già un crimine di per se?! Vi siete
scordati che ha trascinato un cadavere dentro la sua auto, assieme a
Crilin, il
giorno in cui siamo stati attaccati?! Prima di sparare
cazzate…”
[Prophet
+ Crimson Flame – NARUTO]
Improvvisamente,
però, mi resi conto di una cosa molto
grave…
“… quest’aura…
possibile… MERDA!
PERCHE’ AI SI STA
DIRIGENDO PROPRIO QUI!?” urlai a tutti
quanti, in preda alla rabbia.
“CO-COSA?! AI!?”
esclamò Crilin, scioccato.
“DOBBIAMO NASCONDERE
TUTTO! PRIMA CHE SCOPRA OGNI COSA!” si
agitò Bulma, chiedendo a tutti i
cyborg di darle una mano a nascondere tutto.
Io,
nel frattempo, studiai lo sguardo di tutti i miei
colleghi. La piccola si stava dirigendo al laboratorio della C-C.
Perciò aveva,
con tutta probabilità, scoperto qualcosa di molto importante
sul nostro conto.
Per di più, aveva lasciato improvvisamente casa di mio
padre, senza dirgli
nulla, volando lentamente verso la nostra direzione.
La
domanda, però, era sempre la stessa.
Perché?!
Cosa
poteva spingere Ai a raggiungerci in volo nel bel mezzo
della notte!?
Trovai
uno sguardo, decisamente scioccato, davanti al quale
mi portai, carico di rabbia.
“Tu… tu mi stai
nascondendo qualcosa… vero, Shuichi?”
Lui.
Lui poteva senz’altro sapere qualcosa. Lui aveva
passato l’intero pomeriggio assieme ad Ai. L’aveva
accompagnata in quell’hotel
per incontrare Masumi Sera.
“Hai cinque secondi
per dirmi quello che è successo… uno…
due… tre… QUATTRO…”
Di
fronte a tali affermazioni, lui non riuscì a nascondermi
più la verità.
“Questo
pomeriggio… lei ha scoperto il mio passato da infiltrato
nell’organizzazione dei MIB” mi
rivelò, lasciando sbigottiti tutti i
nostri compagni “Non
ho potuto nascondergli la verità sulla morte di sua
sorella…”
PUNCH!
Il
pugno che gli sferrai fu talmente potente da farlo
sbattere sul muro, incrinandolo a causa dell’impatto.
“SIMON!” mi
urlarono Conan e Crilin, scandalizzati dal mio comportamento e andando
a
sincerarsi delle condizioni del loro amico.
Non
avevo usato molta forza, per questo Shuichi fu in grado
di rialzarsi tranquillamente, ma aveva una brutta ferita dietro la nuca
dalla
quale fluiva molto sangue.
Lo
avevo fatto apposta. Non avevo intenzione di fargli troppo
male, anche perché tutti gli altri miei amici lo avrebbero
curato subito.
Ma
ora sapeva cosa sarebbe successo se non si fosse sbrigato
a dirmi la risposta che cercavo…
… quella vera!
“… questo non spiega
il perché lei stia venendo qui in volo! Per quale motivo Ai
sta venendo PROPRIO
QUI?!”
“Non immaginavo
sarebbe giunta a tanto…” ammise lui,
rammaricato “… oggi
l’ho accompagnata da Masumi per discutere sulla questione di
mia
madre. Vi ho già raccontato cosa le è successo a
causa dell’FBI. Le ho detto…
ho detto ad Ai che l’FBI non si sarebbe più mossa
da sola per proteggerla… che
si era alleata con una squadra di polizia segreta… nella
quale tu stavi a capo…”
“Un momento… CI
STAI DICENDO CHE AI CONOSCE LA SEZIONE
ANTIMAFIA?!” si rese conto Wataru della
gravità della situazione.
“Come hai potuto fare
una cazzata del genere, Shuichi?!” lo
rimproverò Miwako con rabbia “Lei è
una bambina, adesso… l’hai messa inutilmente in
pericolo!”
“Anche il ragazzino di
fianco a me lo è!”
affermò con decisione
lui, portandosi a fatica davanti a me e indicando il piccolo Conan
“Lui è un genio, questo
lo sappiamo tutti… ma
non è forte quanto Ai! Lei… lei sta iniziando a
soffrire questa situazione!
Avete idea della marea di menzogne in cui vive quella povera giovane? Come pensate possa tornare a vivere
pacificamente se continuiamo a mentirle e a trattarla come se non fosse
in
grado di difendersi?!”
Basta…
quante cazzate in una sola serata…
“Adesso te la faccio
io… una… semplice… domanda…
COME CREDI AI POSSA PRENDERE
LA NOTIZIA CHE… L’EX-FIDANZATO DELLA SORELLA CHE
PIU’ AMAVA… L’UNICO RAGAZZO
CHE ABBIA AVUTO LA DECENZA DI VEDERLA COME UNA VITTIMA DI QUEI BASTARDI
DEI
MIB… E IL FIGLIO DEL SUO PADRE ADOTTIVO… METTANO
OGNI GIORNO A PERICOLO LA LORO
VITA PER SCONFIGGERE L’ORGANIZZAZIONE… LA
YAKUZA… E DEI DEMONI ARTIFICIALI
FUORIUSCITI DAL NULLA?! LEI, CHE HA SEMPRE AVUTO IL TERRORE DI VEDERE
LE
PERSONE CHE AMA MORIRE DAVANTI AI SUOI OCCHI… COSA CREDI CHE
FAREBBE, ORA CHE
STA RICEVENDO GLI ALLENAMENTI DI SON GOKU E DI PICCOLO?!”
Nessuno
provò a rispondere per qualche secondo… fu Akemi
a
rispondere, tra il silenzio assordante di tutti.
“Lei
pretenderebbe di partecipare
alla sezione Antimafia… lei vorrebbe provare ad
aiutarci…”
“… e non è detto che scelga
di obbedire agli ordini di Simon, visto il nemico contro cui ci siamo
messi…”
comprese finalmente Conan, costringendo Shuichi ad abbassare lo
sguardo,
sconfitto “Sarebbe
un vero suicidio farla entrare… ora che
l’organizzazione la
crede morta, cosa accadrebbe se scoprissero il segreto
dell’APTX?”
“La rintraccerebbero
subito… CI rintraccerebbero subito, dato che su quel treno
sono saliti molti di
voi!” affermai io, duramente, riferendomi al caso
del Mystery Train di cui
mi avevano parlato molto tempo prima “Shuichi… Ai è nel panico
più totale, adesso!
Non sa nemmeno se vuole tornare a essere un’adulta! Tu che
conosci
perfettamente il suo passato… come hai potuto non tenere
conto di tutto
questo?!”
Lui
scostò lo sguardo dal mio, ancora contrariato.
“No… tu l’hai tenuto
in conto… tu puntavi proprio a questo… TU VOLEVI
CHE AI ENTRASSE A FAR PARTE
DELLA SEZIONE ANTIMAFIA!” mi resi definitivamente
conto, trattenendo a
stento la voglia di riempirlo di pugni.
“La state trattando
come una bambina di sette anni… quando
sappiamo benissimo quanto sia forte e astuta!
Perché non includerla in
qualcosa che le sta così a cuore?”
insistette Shuichi, ancora convinto
della sua decisione “Perché
lasciarla completamente all’oscuro di
ciò che sta accadendo!? Se qualcuno merita di entrare in
questa sezione… se
qualcuno ha diritto di sconfiggere l’organizzazione degli
Uomini in Nero…
QUELLA E’ PROPRIO SHIHO!”
“Forse non ti è
chiaro un altro concetto, Shuichi Akai… NOI NON STIAMO
COMBATTENDO SOLAMENTE
CONTRO I MIB! ABBIAMO CONTRO L’INTERA MAFIA GIAPPONESE E I
DEADLY SINS! SE
L’AVESSI RITENUTA PRONTA A FARLO… NON CREDI CHE
L’AVREI GIA’ COINVOLTA?! IO CHE
L’HO PROPOSTA COME PEDONE, RAZZA DI RINCITRULLITO?!”
Davanti
a quella frase, per la prima volta, l’agente
dell’FBI
incrinò la sua maschera.
“Ammettiamo che lei sia
determinante nello sconfiggere i MIB… ma contro dei Majin?!
Tu la manderesti a
combattere contro dei mostri che tu, per primo, non saresti in grado di
sfiorare con un dito? E tu vorresti proteggerla… possibile che basti parlare di Akemi o Shiho per
farti friggere il
cervello?!”
“APRITE
SUBITO LA FINESTRA!”
La
mia voce si spezzò quando mi resi conto che la piccola Ai
si trovava proprio fuori dalla casa e stava battendo forte alla
finestra con il
pugno, provando a incrinarne il vetro.
“Uscite tutti fuori dalla
stanza!” ordinai a tutti loro, con
fermezza “Io parlerò con
Ai… e cercherò di
rimediare alla cazzata che ha
fatto quest’idiota!”
Dal
vetro osservai tutte quelle persone uscire dalla gigantesca
sala nella quale si trovavano. Riconobbi, tra di esse, Conan, Shuichi
(i cui
vestiti, mi resi conto con orrore, erano sporchi di sangue) e gli
agenti Roshi,
Sato e Takagi, oltre ai poliziotti italiani Domenico e Claudia. Tra di
loro,
con mio grande stupore, vi stava anche la mamma di Bra, ovvero la
scienziata
Bulma, la quale mi osservò con sguardo dispiaciuto prima di
seguire tutti gli
altri suoi amici.
Con
loro, mi resi conto, vi stavano anche altre otto persone
delle quali non riuscivo a percepire minimamente l’aura. Il
dubbio che fossero
dei cyborg incominciò a insinuarsi nella mia mente. Il
presentimento di averli
già visti mi colse improvvisamente…
… ma certo… erano gli
stessi tizi che avevano salvato Ayumi da suo padre.
Ora
tutto si collegava alla perfezione. Quindi era questo il
covo nascosto della tanto famigerata organizzazione segreta di cui mi
aveva
parlato Shuichi…
… il desiderio di
prendere a ceffoni ogni persona dentro quella stanza mi colse alla
sprovvista.
Mi avevano tenuta all’oscuro di tutto questo…
Shinichi… l’FBI… e Simon…
… come avevano potuto
mentirmi fino a quel punto?
Dentro
quella stanza era rimasto soltanto Simon, il quale si
sbrigò ad aprire la finestra e farmi entrare.
Il
suo sguardo era la rappresentazione più spaventosa della
rabbia e questo mi intimidì non poco mentre varcai
l’entrata improvvisata. Solo
dopo avermi fatto sedere su uno dei tanti divani presenti, iniziammo a
parlare
tra di noi.
“Si può sapere
che cosa ti è saltato per la testa?! Raggiungermi qui,
nel bel mezzo della notte, senza dire nulla a nostro padre…
ti sembra un
comportamento responsabile, questo?”
“Non potevo attendere oltre…”
ammisi, cercando man mano di liberarmi di quel peso orribile nel cuore
“… io… io
dovevo sapere la verità! Volevo sapere tutto ciò
che avevate cercato di
nascondermi!”
“Non mi sembra il modo
adatto per acquisire la nostra fiducia…”
dichiarò lui, lasciandomi letteralmente senza parole.
Quell’affermazione
mi aveva ferito.
“Fiducia… dopo più di
due mesi da quando ci conosciamo… tu
cerchi
ancora fiducia da parte mia?!”
“Non parlo della fiducia
tra fratello e sorella…” mi
rispose
Simon, con tranquillità “…
quella ci sarà
e rimarrà sempre. Io parlo della
fiducia
nei confronti di una delle tante persone che vorrebbero
proteggerti…”
“Ma di cosa diavolo
ti stai mettendo a parlare?!” esclamai io,
iniziando seriamente ad
arrabbiarmi “Tu mi hai
mentito… tu hai
mentito a tuo padre. Dicevi di volere una vita normale nella quale
nessuno di
noi avrebbe rischiato… ma allora
perché… dopo quello che ti è accaduto
in
Italia… perché vuoi
combattere contro i
MIB!? Ti rendi conto che stai mettendo in pericolo sia me che il dottor
Agasa?!”
“Questo
è il
mio lavoro, Ai!” affermò
con decisione Simon, puntando il dito verso
di se “Io
ho scelto di mettere a repentaglio la MIA vita per il bene di tutti
coloro che ne hanno bisogno. QUESTO è il compito e il dovere
di un poliziotto! Ti
ritengo più che sveglia per comprendere tutto
questo… e ti ritengo abbastanza
intelligente da capire perché non ho coinvolto te o mio
padre!”
Ero
scandalizzata.
Mi
stava trattando come un’estranea. Cosa avevo fatto di
male per meritarmi questo? Ero io quella su cui avevano gettato litri
di bugie
e menzogne sulla faccia!
“Però includi
una scienziata di fama mondiale e un bambino di sette
anni… ah giusto! Tu adesso sai anche la verità su
di lui, non è così? Ai tuoi
occhi lui è il genio del secolo… poco importa se,
per una vostra stupidaggine
anche i suoi genitori, la sua ragazza o il padre di lei rischiano di
essere
uccisi! E sai cosa credo? Che tutto questo non sia nemmeno legale, dato
che vi
incontrate di nascosto dentro questa casa!”
Non
recependo altre considerazioni da parte sua, intuii di
averci azzeccato. Tutto questo mi fece infuriare ancora più
di prima.
Un comportamento così
stupido, proprio da parte di persone tanto intelligenti…
“Quindi è
così… invece d’includere una centrale
intera e agire
legalmente, vi appartate dentro questo buco e mettete a repentaglio le
vostre
carriere?!”
“Tu non sai tutto, Ai…”
“ALLORA RACCONTAMELO!
SONO STUFA DI RIMANERE ALL’OSCURO DELLA MIA VITA!”
gli urlai io, stufa di
tutti quei segreti “NON
CE LA FACCIO PIU’ A SENTIRMI DIRE BUGIE SOLO PER ESSERE
PROTETTA!
IO NON SONO UNA BAMBINA… e tu lo sai benissimo…
sniff…”
Non
riuscii più a trattenere le lacrime ed iniziai a
piangere. Ero arrivata al limite…
… ed ero più confusa
che mai…
Combattere
i MIB… lasciarli perdere per sempre… tornare
adulta e riabbracciare Helena… oppure rimanere con quel
corpo e rinunciare a
lei, ma riacquistando la mia infanzia. Perché non lo
capivano?
Simon…
tu che avevi scoperto la mia storia… tu che avevi
visto quanto fossimo simili…
… perché, proprio tu,
non capivi la mia sofferenza?
“D’accordo… se proprio
vuoi saperlo, allora ti accontenterò…”
si arrese Simon, senza però mostrare
alcun segno di cedimento sulla sua maschera di collera “… il giorno
prima dell’attentato,
l’ispettore Megure mi ha rivelato di voler creare una sezione
segreta
dell’Antimafia che potesse contrastare la Yakuza, e che
avesse accettato il mio
arrivo a Tokyo solo per affidarmi il ruolo di questore. Aveva provato a chiedere ai suoi superiori,
così da farci agire in modo legale… ma tutto
ciò gli si è rivoltato contro ed
hanno incominciato a pedinarlo senza che ce ne rendessimo conto.
E’ per questo
che non possiamo uscire allo scoperto… ad uccidere tutti
quei bambini non sono
stati gli uomini della Yakuza… ma due assassini assoldati da
uomini di
giustizia corrotti! Miwako e Wataru non fanno parte del nostro
gruppo…
semplicemente ci danno una mano per tenere nascosto il tutto. Ora comprendi perché non volevo
parlartene!?”
Davanti
a quelle affermazioni rimasi completamente sconvolta.
I miei amici erano morti per colpa di un infiltrato nella centrale
poliziesca
di Tokyo?
Impossibile…
i MIB si erano infiltrati anche tra i
poliziotti?!
“Abbiamo scoperto degli
Uomini in Nero soltanto durante il corso delle
indagini sulla Yakuza…” mi
spiegò lui, inflessibile “A
causa del conflitto tra i MIB e l’FBI, quest’anno,
la mafia giapponese si è
suddivisa in dieci Macro-Clan, dei quali uno fu sconfitto lo stesso
giorno
dell’attentato e del quale hanno già parlato
esaustivamente in televisione!”
“Allora… tu come hai
scoperto che Conan…”
“Avevamo già dei
sospetti, in centrale, molto tempo prima che tu o lui possiate
immaginare…”
mi rivelò “…
avevo scoperto della storia
di Kogoro il Dormiente lo stesso giorno della morte di Ichigo Kuchiki. Mentre la verità su Shinichi…
possibile che
lui non te l’abbia detto!? Il giorno in cui voi
siete riuscite a sconfiggermi
in quella prova, durante il pranzo… tu
lo hai chiamato Kudo-kun sotto al mio naso! Come poteva provare a
coprirvi se
era impossibile farlo?!”
“E’ così che mi hai
scoperto…”
“… mi erano nati dei
dubbi… grossi dubbi sulla tua vera
identità… a raccontarmi tutto il resto ci ha
pensato Shuichi Akai. So tutto sulla tua vita antecedente nei MIB.
Conosco il
modo in cui è morta tua sorella… so come sei
fuggita…”
Quella
rivelazione mi pietrificò sul posto e mi fece gelare
il sangue. Quindi lui, con tutta probabilità, sapeva anche
di lei…
“… perché…
perché non
hai provato a parlarmene… perché non ci hai
nemmeno provato…”
“…
perché non sai tutto” mi disse
lui, scostando lo sguardo e
alzandosi dal suo posto, rivolgendomi la schiena “C’è
una verità che io non ho
ancora avuto il coraggio di raccontarti, sul mio passato nella X-X-I. Non potevo dirti nulla, senza accennare
quel discorso… ed io non ho ancora la forza per poterlo
raccontare, Ai… tu… tu
non hai idea del dolore che provo quando
mi vengono in mente quei ricordi… ho il terrore di
come reagiresti se
venissi a sapere che… merda…”
Lo
vidi stringere con forza la sua testa, quasi graffiarsela
a sangue, ma prima che potessi andare a controllare le sue condizioni,
lui si
rivoltò verso di me e si risedette affianco a me.
Ogni
secondo che passava, mi sentivo sempre peggio.
Cosa… cosa non era in
grado di raccontarmi… perché Simon si stava
intestardendo nel tenere il suo
cuore chiuso verso di me? Cosa temeva della mia reazione?
Tutto
ciò aveva a che fare con il suo passato nella X-X-I.
Cosa legava me, Simon e la X-X-I?
Hunter Warrior…
lui era l’unica persona che ci legava.
Ma Simon non poteva
essere quel mostro assassino… lui ce lo avrebbe
detto… lo avrebbe raccontato
sia al dottore che a me se quella era la verità… vero?
Hunter
Warrior aveva fatto qualcosa a Simon? Possibile…
avrebbe avuto senso, visto il
comportamento che stava avendo nei miei confronti.
Mi
venne in mente anche un altro dubbio, al quale volevo
ricevere subito una risposta.
“E tuo padre…
lui…”
“Sa già
tutto…” mi disse Simon,
rassicurandomi su quel punto “Gliene
ho parlato il giorno stesso in cui
abbiamo litigato… ovviamente non
lo
coinvolgerò in questa faccenda, e lo stesso vale per te!”
“Non parlo della sezione
antimafia! Parlo del tuo segreto!”
“Solo in parte…”
mi rivelò, molto provato “… sa il mio segreto… ma non
conosce quello che
ti ho fatto… non lo conosce nessun altro…”
“… quello
che…? Simon… cosa mi avresti fatto di
così brut…?”
“NON
E’
ANCORA IL MOMENTO!” insistette
però Simon, urlando in preda alla
paura e al terrore.
L’aria
si raffreddò all’istante attorno a noi. Solo a
quel
punto, l’uomo si rese conto di essere andato oltre, e si mise
le mani davanti
alla faccia, visibilmente provato.
In
quanto a me… ero sia terrorizzata dalla sua reazione che
arrabbiata per non ricevere la risposta che tanto desideravo.
“Non sei pronta a conoscere
la verità… e non sei nemmeno preparata a
conoscere
tutto ciò che riguarda la Sezione Antimafia!”
“ADESSO BASTA! E’
QUESTO IL MODO IN CUI VORRESTI TRATTARMI!? NON MI AVEVI PROMESSO DI
FIDARTI
CIECAMENTE DI ME?! IO LO FACCIO, SIMON… IO NON TI HO MAI
NASCOSTO NULLA! SE
VERAMENTE DICI DI FIDARTI DI ME… FAMMI ENTRARE NELLA SEZIONE
ANTIMAFIA!”
Solo
a quel punto mi resi conto di quanto avevo appena detto
e mi tappai scioccata la bocca.
Ma
cosa mi era venuto in mente!? Ero impazzita?!
“Direi che la forza
non ti manca, pedone… ma
è l’esperienza
a mancarti!” mi rispose con franchezza
lui, ridacchiando
malinconicamente e rifiutando quella malsana proposta “Non sei pronta a far parte
di questa
sezione… hai ancora troppa paura di questi MIB per aiutarci,
e rischieresti
soltanto di pestarci i piedi! Tutti noi sappiamo benissimo come
muoverci, Ai...
non abbiamo paura di morire come te!”
Quelle
parole forti non fecero così male quanto il suo sguardo.
Non avevo mai visto così tanta grinta e spavalderia in
quegli occhi.
Lui
non era soltanto Simon Kog, il figlio del dottor Agasa…
…
lui era anche l’agente Kog, il poliziotto pronto a tutto
pur di arrestare tutti i criminali!
Fu
in quel momento che lui cancellò la rabbia dal suo volto,
notando la mia paura, e si avvicinò a me, abbracciandomi per
provare a
rassicurarmi.
[I
Have Seen Much – NARUTO]
“Ai… tu non mi
stai rivelando tutta la verità”
mi scioccò lui,
paralizzandomi sul posto “Il punto è proprio questo…
fin quando non mi
racconterai ogni cosa… ogni… cosa…
avvenuta durante il tuo periodo nei MIB, io
non potrò parlarti del mio segreto. Lo prenderesti
malissimo… mi odieresti per
il resto della mia vita.Per quanto riguarda
l’Antimafia… sappi che
andrà tutto bene! Non ho intenzione di farmi
ammazzare come uno scemo… e
non permetterò che facciano del male a te o a
papà… o ad altri. Ma
non posso rimanere con le mani in tasca,
Ai… io ho l’esperienza e le capacità
per aiutare questa sezione a sconfiggere
la criminalità organizzata di Tokyo… e tu, meglio
di me, puoi capire cosa si
prova a rimanere completamente da soli a combattere contro questi
bastardi!
Non posso permettere che altre persone vivano il nostro stesso
destino… anche
Goku potrebbe rimanere ad allenarsi assieme ai suoi amici, ma quando un
nemico
attacca il nostro pianeta, lui accetta di mettere a rischio la sua vita
per il
bene di tutti noi. Per noi è la stessa cosa… per
me è esattamente lo stesso…”
Mi
voltai a osservare i suoi occhi, cercando di trovare
anche solo un barlume di paura o terrore in essi, e l’ultima
possibilità di
dissuaderlo da quella decisione folle svanì.
“… fidati di me, Ai…”
mi consolò Simon, stringendomi forte a se “…
presto riuscirai a comprendere tutto quello che ti sto
raccontando… molto prima di quanto
tu creda! Continua
a lottare, come in questi otto mesi, e trova tutte le risposte che
cerchi…”
Stretta
sul suo petto, finalmente, sentii il muro, nato
durante quei giorni tra di noi, incrinarsi. Non era ancora collassato,
ma ora
sapevo cosa potevo fare per distruggerlo e riavere l’uomo che
era riuscito a
farmi sentire così speciale.
“Io… io non ti
abbandonerei mai, Simon… tu sei la prima persona che ha
avuto il coraggio di
raccontarmi parte del suo passato senza alcuna paura di essere
giudicato… non
pensavo di poterlo dire… ma…
ora sei
diventato davvero un fratello, per me. Se tu avessi conosciuto
Akemi… credo che
lei ti avrebbe adorato esattamente come me”
gli rivelai io, lasciandomi
coccolare dalle braccia di un pezzo indissolubile della mia vita
“D’accordo…
un giorno… avrò la forza di raccontarti tutta la
mia vita… io lo farò! Te lo
prometto! Mi fiderò al cento per cento di te! Ma voglio che tu mi faccia una promessa
solenne… quando
arriverà quel giorno, tu mi racconterai tutta la
verità e ti
fiderai completamente di me! Me lo prometti?”
“Sì, Ai…”
mi
rispose lui, stringendomi ancora più forte “…
te lo prometto…”
Mi
bastarono. Quelle tre parole mi bastarono per celare
momentaneamente tutte le mie paure, permettendo alla mia ira di
dissolversi
completamente.
“Simon…
Shuichi… l’hai ferito tu?”
“Sì… scusa…”
“No… io… io non so che
cosa pensare di lui…” ammisi,
mortificata “…
io… io credo lui sia un brav’uomo… ma
non riesco a perdonarlo… non
dopo aver causato la morte…”
“Dagli una seconda
possibilità…” mi interruppe
però Simon, cogliendomi letteralmente di
sorpresa “… quando vuoi,
senza fretta.
Lui ti ha raccontato della Sezione Antimafia, non per farti un
dispetto… ma perché ti
voleva coinvolgere come un suo
pari! Ha detto a chiare parole che desidera con tutto il cuore vederti
al
nostro fianco nella lotta contro i MIB! E credimi… anche a
me piacerebbe
vederti assieme a noi, un giorno…”
“Co… cosa hai detto?
Ma io…”
“… ma non sei pronta.
Mi duole ammetterlo… ormai sei un’artista marziale
coi fiocchi, ma ci vuole
moltissima esperienza per combattere assieme a noi! Non ho voluto
nemmeno
Goku-Sensei con noi, per farti capire la pericolosità di
questo caso... solo gente preparata e
abituata a lavorare
nella polizia… o almeno in grado di convivere con questa
situazione! Tu ce lo
vedresti, uno come il tuo sen-sei, a lavorare per una centrale di
polizia?”
Mi
venne da ridere, pensando a uno scenario del genere.
No… Son Goku non era
l’ideale per quella situazione…
“Io ti proporrei
Piccolo… ho l’impressione che lui sappia
già tutto su
di voi!”
“Lo sa
già… ma si è rifiutato di avere troppo
a che fare con noi!”
mi rivelò lui, sorridendo “Ha detto che siamo più che sufficienti
noi… lui
si sarebbe occupato dei pedoni!”
“Simon… ma chi
sarebbero questi pedoni?” gli chiesi,
notando per
l’ennesima volta l’utilizzo di questo termine.
“Non l’hai ancora
capito, Ai? I pedoni siete tutte voi… coloro che si stanno
allenando per
rendere il nostro pianeta migliore…” mi
rispose lui, accarezzandomi la
testa e indicandomi la finestra “… è meglio se tu ritorni a
casa! Se mio
padre scoprisse che tu sei scappata di casa gli faresti venire un
infarto!”
Annuii,
comprensiva, e salutai il mio fratellone adottivo
nel modo più naturale che mi venne in mente…
…
dandogli un dolce bacio sulla sua guancia…
“Ti
voglio bene… fratellone!”
***
SIMON
[Man
of the World – NARUTO]
Controllai
l’aura di Ai mentre ritornava lentamente a casa
di mio padre. Per fortuna, lei non ebbe altri attacchi di rabbia e
pazzia,
raggiungendo la destinazione senza farsi beccare dal dottore.
Solo
a quel punto, feci rientrare tutti quanti gli altri
miei colleghi nella stanza.
“Simon…”
provò a
chiedermi Bulma, ma la anticipai immediatamente.
“Starà bene… sono
riuscito a calmarla momentaneamente, ma solo dopo averle raccontato
della
sezione” spiegai, ancora arrabbiato con tutti loro
“Quello che è successo
oggi non deve riaccadere mai più… non
possiamo rivelare la nostra esistenza a
troppe persone, o a quelle sbagliate! Oggi Ai l’ha scoperto
nella maniera e nel
momento peggiore… non lascerò correre
un’altra volta una simile sciocchezza!”
“Vuoi sapere come la
penso io, Simon?” mi rispose invece Domenico,
visibilmente contrariato “Io credo
che Shuichi abbia fatto bene a
parlarle… e se devo proprio dirla tutta… preferisco
coinvolgere lei piuttosto che due criminali di fama internazionale!”
“Siamo costretti a
farlo…” gli feci notare io,
ormai spazientito
“…
nessuno di noi ha le conoscenze o il tempo per imparare ad hackerare
allo
stesso livello di Samantha!
Tra
noi e la Yakuza vi è un muro troppo spesso da abbattere con
i mezzi consueti…
non mi va di ripeterlo ancora una volta, perciò fatevelo
entrare in testa. Se Rosalia ed Adolf non
potranno aiutarci…
noi saremo sconfitti già in partenza!”
Passarono
diversi minuti, nei quali il gelido silenzio regnò
sovrano.
Alla
fine, tuttavia, anche Domenico si arrese, seguito da
Claudia e da tutti gli altri.
Sapevo
quanto i miei colleghi fossero orgogliosi. Non
avrebbero mai accettato di essere aiutati da colei che aveva ucciso
molti dei
loro colleghi a Palermo, soprattutto perché erano legati
affettuosamente a lei
essendo suoi vecchi amici. Nessun altro al mondo, oltre a loro due, era
però in
grado di spezzare le difese di Samantha Edwards. Il loro era un dono
rarissimo.
Tenerli al nostro fianco li avrebbe limitati nelle azioni criminose.
“Non posso credere che
stiamo davvero per fare questo…”
esclamò Claudia, massaggiandosi la testa.
“… avremo di nuovo a
che fare con quella donna… e dovremo perfino
proteggerla…” dichiarò invece
Domenico, più sconfitto che mai.
“Ve lo posso
assicurare… nessuno dei due
cercherà di
tradirci fin quando si sentiranno protetti, soprattutto
Rosalia… ora che ha
ritrovato il figlio, non potrà più comportarsi
male, dovendo tenere conto anche
dell’incolumità di Leonardino”
dichiarai io, con fermezza, prima di
rivolgermi con rispetto verso Shuichi e dirgli “Per
questa volta lascerò correre e ti chiedo scusa per quel
pugno… ma è
l’ultima volta che ti permetterai di agire per conto tuo,
agente Akai… la prossima volta ti
sbatto ufficialmente
fuori!”
L’uomo,
dopo un lungo sospiro, annuì rammaricato.
“A proposito… puoi
ripeterci per quale motivo Ai è andata
a trovare Sera?” chiese Conan al suo
amico, il quale ci raccontò tutto
quello che era avvenuto quel pomeriggio, senza tralasciare alcun
dettaglio.
Mi
resi conto immediatamente di quanto la situazione
rischiasse, ogni giorno che passava, di sfuggirci rapidamente di mano.
Tutti
noi eravamo troppo coinvolti in questa storia.
Conan e Shuichi erano
troppo ossessionati dai MIB… Domenico e Claudia non
accettavano di avere
alleati criminali… Miwako e Wataru rischiavano seriamente di
perdere il loro lavoro
se li avessero beccati… così come Crilin, il
quale non voleva coinvolgere in
alcun modo la sua famiglia come era giusto che fosse.
Anche
io, in effetti, mi stavo lasciando andare troppo
oltre, soprattutto per quanto riguardava la mia famiglia.
Dovevamo
ritrovare immediatamente il nostro auto-controllo…
o sarebbero stati guai!
“Quindi Mary non intende
assumere l’antidoto…”
comprese C-16,
affranto dal racconto di Shuichi “…
il
comportamento di tua madre potrebbe sfociare in qualcosa di molto
serio… dobbiamo cercare di
parlarle!”
“Vi auguro buona
fortuna…” esclamò
l’agente dell’FBI, mentre
Claudia e Bulma avevano cominciato a curare la sua ferita dietro la
nuca “…
dubito possiate farle cambiare idea, visto che non ascolta nemmeno i
suoi
figli! Si rifiuta perfino di parlare con Shukichi da anni dopo aver
scoperto
che lui non sarebbe entrato in polizia!”
“E se andassimo a
parlarle noi, ci tratterebbe come dei nemici da abbattere…”
ammisi io, poco
concentrato “…
eppure deve esserci un modo…”
“Voglio provare a parlarle
io…”
A
parlare, con mia grande sorpresa, fu Bulma, la quale
sorrise dietro la schiena dell’agente, facendogli un segno
rassicurante di ok
con la mano.
“Credo di sapere come si
senta tua madre, Shuichi… vorrei provare a fare
un tentativo, se mi è concesso…”
“Allora verrò
anche io!” esclamò anche
Crilin, con sicurezza “In questo
modo potrò conoscere la mamma
della ragazza di mia figlia… e
potrò
dare una mano alla mia amica Bulma!”
L’uomo,
sentendo la tranquillità dei suoi due compagni,
dette il consenso con un sorriso sul suo volto.
“Perfetto… ora
che abbiamo risolto tutte queste faccende, direi che
possiamo tranquillamente andarcene a casa!”
ordinai io, avvisando anche
“La
prossima settimana, niente incontro! Siamo tutti troppo
agitati… abbiamo bisogno
di tirare un attimo le cuoia!
Aspetteremo fino a quando…”
Improvvisamente
il mio cellulare da Hunter Warrior mi
segnalò l’arrivo di un messaggio. Lo recuperai,
intuendo al volo chi potesse
averlo inviato.
- Siamo
pronti ad
aiutarti. Domani ci porterai dalla tua collega e incominceremo subito
il nostro
lavoro. Solo una domanda. Non ti dispiace se usiamo il tuo letto solo
per
stanotte, vero? Non abbiamo prenotato alcuna stanza d’hotel e
rischiamo di
dormire per strada.
Non
preoccuparti
per Moon… Rosalia si è innamorata di lei, anche
se cerca di non darlo a vedere
Adolf-
[Hiro
ni Naru Nda – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Hanno
ufficialmente accettato la nostra proposta…” annunciai ai
miei amici la decisione dei due hacker, prima di rivolgermi supplicante
ai
cyborg “… e questa notte mi serve uno dei vostri
divani per dormire…”
“EVVIVA! IL NOSTRO
QUESTORE RIMARRA’
CON NOI LA NOTTE!” festeggiarono Bikini ed
Akemi, facendo
imbarazzare tutti gli altri cyborg con il loro comportamento bambinesco.
“Ora
abbiamo l’ottavo membro per
Venerdi XIII!” esclamò Victoria,
facendo tremare di paura James.
“Ma… ma non
si era rotto?”
“Ops…
Edward ed Akemi si sono
innamorati di quel gioco e hanno deciso di ricomprarlo!” lo anticipò
Bikini, lasciandolo senza parole.
“Akemi?! Tu
vuoi giocare a Venerdi
XIII!?” esclamò
scioccato il cyborg servitore di Shinichi.
“Mi sono
divertita troppo nei panni
di Jason!”
“E per
forza! Hai fatto otto kills
su otto in meno di cinque minuti… e ci facevi perfino gli
Jump-scares!”
Io
mi misi una mano davanti agli occhi, imbarazzato, mentre Juzo
e C-16 iniziarono a ridacchiare divertiti.
Sarebbe
stata una lunga notte.
***
[Shittori Tasogare
– BOKU NO HERO
ACCADEMIA]
Alla
fine tutti ci salutammo, dandoci appuntamento al 28 di
Luglio per riprendere le riunioni. Gli unici a rimanere dentro quella
casa
fummo io, Bulma e i cyborg.
“Simon… prima che tu
vada a cambiarti…” mi chiese la
scienziata “…
posso parlare da sola con te?”
“Possiamo anche parlare con
i cyborg, non ci sono problemi per me!”
li avvisai io, notando il tentativo ingenuo dei sette che stavano
cercando di
origliare senza farsi scoprire.
“Ok… come vuoi…”
accettò lei, invitando tutti noi a sederci sui divani e
rivelandomi “…
Simon… mentre tu stavi cercando di
convincere Ai… ecco…”
“Voi avete origliato… me
ne sono reso conto!” la
anticipai io, ridacchiando divertito e facendo arrossire tutti gli
altri
presenti “Tranquilli… non
c’era nulla da
tenere nascosto a voi… ma Ai si sarebbe scagliata anche
contro di voi se foste
rimasti nella stanza. Volete farmi
qualche domanda, presumo…”
“…
io… sì…”
ammise alla fine la scienziata, voltandosi verso di
me con decisione e domandandomi secca “… qual è il segreto che stai
tenendo
nascosto a quella bambina? Cosa le hai fatto di così
orribile da distruggerti
l’anima in quel modo?”
Sospirai,
arrendendomi all’evidenza. Immaginavo me lo
avrebbe chiesto…
“D’accordo… te lo
dirò… ma devi promettermi che nessun altro
verrà a saperlo dalla tua bocca. Questo
vale anche per voi!”
anticipai i miei cyborg, i quali trasalirono sentendosi sgamati
“Sarò
io, a rivelarlo a tutti gli altri, se desiderano saperlo…
pertanto annullate le
registrazioni che avete fatto partire, proprio in questo momento!”
Bikini,
James, Victoria ed Edward abbassarono sconsolati il
capo, obbedendo al mio comando.
“Io lo dicevo che vi
avrebbe scoperti…” li
rimproverò
saggiamente C-16.
“…
non guardate me. Io non gli ho
detto nulla” affermò
invece Juzo, cercando di evitare le occhiate
accusatorie dei suoi compagni maschi.
“Scusaci
tanto, Simon… non volevamo
farlo con cattiveria” si dispiacque immediatamente
Akemi,
inchinandosi subito con rispetto.
“Tranquilli… non
mi sono offeso!” li rassicurai tutti io,
facendo un lungo respiro e voltandomi nuovamente verso lo sguardo
amorevole e
affettuoso di Bulma.
Sentivo
di potermi fidare ciecamente di lei. La scienziata
non l’avrebbe rivelato a nessuno.
“Durante
il
mio periodo d’infiltrazione nella X-X-I, mascherato da Hunter
Warrior, uno dei
miei primi incarichi mi fu dato da un vecchio signore giapponese, il
cui nome
era Karasuma. Non sapevo ancora si trattasse del boss dei
MIB… sapevo soltanto
avesse a che fare con un’organizzazione molto potente vicina
alla X-X-I e con
la quale avevano instaurato dei rapporti cordiali. Mi venne incaricato
di
cercare due ragazze, entrambe fuggite dalle sue grinfie un anno prima.
Sembrò
disposto a pagarci qualunque cifra pur di riportarle vive a lui”
“Due ragazze… oh
no!” comprese Bulma, mettendosi una mano
davanti alla bocca “Una
di queste era Ai… non è così?”
“Sì…”
confermai io, tra lo shock di tutti i presenti “…
erano lei e sua sorella Akemi. All’epoca credetti si
trattassero di due
criminali pericolose. Mi feci consegnare tutte le informazioni
necessarie e
incominciai le ricerche. Non ci misi molto a scoprire fossero fuggite
dal
Giappone… erano emigrate grazie a due biglietti aerei
diretti per Rio de
Janeiro. Avevano utilizzato dei passaporti falsi, per questo
l’organizzazione
non le aveva mai rintracciate. Una settimana dopo, le ritrovai
all’interno di
un Centro di Accoglienza per ragazze-madri e orfani abbandonati.
Loro… loro non
erano da sole… una di loro aveva tra le braccia una
bambina…”
“…
una bambina…” esclamò
sconvolta Akemi, incominciando a piangere orripilata.
“O mio
Dio… una di loro aveva avuto
una figlia…” comprese Victoria scuotendo
la testa, incapace di
accettare quella verità.
“Sì…
una di
loro aveva ricevuto violenze da due membri di
quell’organizzazione ed era
rimasta incinta. Per questo avevano deciso di fuggire … se
fossero rimaste,
avrebbero costretto la madre ad abortire…”
“Simon… non
dirmi che tu…”
balbettò Bulma, temendo il peggio.
Abbassai
lo sguardo, disgustato da ciò che avevo fatto, e
rivelai loro la verità.
“Quando
mi
sono ritrovato davanti a tutte e tre… mi sono sentito
mancare l’aria… volevo
fuggire da quel posto… non averle mai ritrovate…
ma fuori da quel centro vi
stavano molti membri e sicari di quell’organizzazione e farle
fuggire,
all’epoca, mi era quasi impossibile. Non possedevo tutte le
tecniche apprese durante
tutti gli anni di allenamenti in quella organizzazione. Io…
quella notte…
dovetti fare una scelta… e la presi… strappai
quella bambina dalle braccia di
sua madre e salvai soltanto lei. Akemi e Shiho vennero riportate
all’interno
dell’organizzazione e nessuno venne mai a sapere di questa
bambina. Si chiamava
Helena… aveva soltanto due mesi quando l’ho
strappata dalla sua vera madre… la
piccola Ai Haibara!”
Il
silenzio era calato all’interno di quella stanza. Nessuno
aveva il coraggio di dirmi anche solo una parola.
“Qualche
giorno dopo, grazie ai miei appoggi, riuscii a raggiungere
l’Albania assieme
alla piccola Helena, e la lasciai davanti a una casa… la
casa di un cyborg di
nome C-17! Akemi, la sorella di Shiho, aveva deciso di darmi
quell’indirizzo
affinché la bambina finisse nelle mani della sua migliore
amica, nonché moglie
del fratello di C-18”
“CO-COSA?! HELENA E’
UNA DELLE FIGLIE DI C-17?!” esclamò
C-16, talmente scioccato da essersi
alzato in piedi di scatto senza rendersene conto.
“Selena…”
iniziò a
capire Bulma, iniziando a piangere come una bambina “…
C-18 me l’aveva raccontato… Ajyna
l’aveva trovata davanti a casa,
dentro una cesta… quindi… quindi
sei
stato tu, Simon? L’hai lasciata tu da C-17?”
Annuii,
incapace di trattenere quella storia nel mio cuore.
“Sì…
e devo
anche essere sincero. Quella notte C-18 mi vide con in braccio la
piccola. Io
le mentii, dicendo che Helena fosse mia figlia. Qualche giorno fa, lei
ha
capito tutta la verità e sono stato costretto a rivelarle
tutto. Mi ha quasi ammazzato… e
avrei preferito
fosse riuscita a farlo. Nonostante lei si sia scusata con
me… io… io mi sento
un verme… avrei dovuto proteggerle… avrei dovuto
salvarle da quella situazione…
avrei dovuto parlarne con C-18, quando mi vide con Helena…
e invece sono
stato un codardo… sono soltanto un mostro…”
[Mukosei
Anguish – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Simon! Non dire mai
più una cosa del genere!” mi
rimproverò Bulma, sconvolta dalle mie parole e
commossa dalla mia storia “Come puoi
dire
che sei un mostro? Eri un infiltrato, non potevi sottrarti agli ordini.
Non
potevi conoscere tutta la verità.
Tu… tu
potevi soltanto compiere due scelte… consegnare quella
bambina
all’organizzazione degli Uomini in Nero e condannarla a
morte… oppure salvarla,
rischiando anche di essere scoperto, ma dandole un futuro
felice… tu hai preso
la decisione più coraggiosa di tutte, Simon! Hai permesso ad
Helena di vivere…
come può Ai, odiarti per questo?”
“Io…
io sono
la prima causa della morte di sua sorella…”
affermai però io,
incapace di accettare le parole di Bulma “… se
quel
giorno fossi riuscito a salvarle… loro tre sarebbero state
una famiglia vera…”
“…
ma gli Uomini in Nero avrebbero
continuato a dare loro la caccia!” cercò di farmi
ragionare Juzo,
dispiaciuto per il mio dolore “Loro ti avrebbero
scoperto… e a
quel punto X-X-I ti avrebbe ucciso. Padrone… lei si ricorda
ciò che mi ha
detto, la prima sera che ci siamo conosciuti? Se
puoi, devi... se non puoi, imparalo… se altri possono,
impara da
loro… se altri non possono, aiutali sempre…
credo di aver capito il
significato di quelle parole. Lei, quel giorno, avrebbe tanto voluto
aiutare
quelle due ragazze perché loro non potevano scappare
dall’organizzazione… ma
lei non poteva. Non era forte abbastanza… eppure, nonostante
quello che è successo…
lei si è migliorato… ed è riuscito,
qualche giorno fa, a salvare la vita di
Ayumi assieme a noi. Forse non sarà riuscito a salvare Akemi
e Shiho… ma
neanche un bambino impara a camminare subito senza mai cadere e farsi
male.
L’importante è migliorarsi sempre, dico bene?”
“Juzo ha
ragione… nemmeno il mio
padrone era abbastanza forte da aiutare la sua ragazza a fuggire dai
MIB…”
provò a convincermi anche Akemi, comprensiva “…
forse non ci sarà
riuscito… ma adesso lui vuole rifarsi con la Sezione
Antimafia! Gli errori ci
aiutano a crescere, no?”
“Perciò non
farti prendere dal
rimorso… tu non lo meriti!”
concluse Bulma, abbracciandomi come una
dolce e amorevole madre farebbe con suo figlio “Hai salvato la vita di
quella bambina… l’hai lasciata nelle mani
di una famiglia che non le ha fatto mancare nulla… sei stato
straordinario con
lei! Non struggerti in quel dolore…”
Non
riuscii più a trattenermi. Scoppiai ancora una volta a
piangere e stavolta non riuscii a porre un freno alla mia sofferenza.
***
"Quindi lui non sa tutta la
verità... o meglio... non sa che esiste quella possibilità...
domani dovrò parlarne con mio padre, subito dopo
l'intervista!"
***
Eccoci giunti alla fine del
quindicesimo capitolo! Niente male, non è vero? Ma
tranquilli... aspettatevi di peggio nel prossimo, dove verrà
introdotto un personaggio a voi noto, molto particolare... e molto
malvagio!
Il prossimo capitolo
verrà pubblicato tra qualche ora, quando sarò
fresco e riposato abbastanza per fare le ultime correzioni e modifiche
del codice HTML!
Capitolo 16 *** Capitolo 16: Nuovi alleati per la Squadra Anti-Mafia! Accordo con l'Associazione Eroi! ***
JUZO MEGURE -
Bentornati nel nuovo capitolo di GOLDEN BULLET –
THE HUNTER WARRIOR! Nello scorso, Ai ha scoperto tutta la
verità sulla Squadra
Anti-Mafia di Tokyo, ma il nostro protagonista è riuscito a
sviare tutti i
sospetti della piccola scienziata.
MITSUIKO - Non
solo. Sono entrati in scena altri due nuovi
personaggi, Rosalia ed Adolf, i quali si occuperanno di trovare
informazioni
segrete sulla Yakuza ed i suoi nuovi nemici!
GENTA - Ora,
però, passiamo subito al nuovo capitolo, perchè
rispetto al precedente è molto più ricco di nuove
informazioni...
SONOKO - Non vi
spoilero nulla! Basterà il titolo a farvi sgranare
gli occhi per la sorpresa!
WAKASA
– Infine, un nuovo Anime/Manga entra ufficialmente a far
parte della lista di questo Crossover!
Vi lasciamo
qui... buona lettura!
GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR
Nuovi
alleati per la Squadra Anti-Mafia! Accordo con l'Associazione Eroi!
Sabato 14
Luglio 2018
AI
[Mukosei
Anguish – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Quei
due giorni furono decisamente infernali. Nonostante la
nostra classe fosse rimasta soltanto con tre alunni, compresa me, gli
esami
erano imminenti. Per me e Shinichi non sarebbe dovuto essere un vero
problema,
data la nostra reale età. Tutti e tre, però,
facevamo molta fatica a seguire le
lezioni della maestra Kobayashi. Non erano i contenuti delle materie a
darci
problemi, quanto gli avvenimenti e le preoccupazioni extra-scolastiche.
D’altronde, Ayumi e io non ci vedevamo più
così spesso, dato che lei aveva
deciso di sfruttare la biblioteca della scuola per studiare con
tranquillità. Come
la mia amica, anche Shinichi aveva troppi pensieri per la testa a causa
dell’imminente
compleanno di Ran, in aggiunta alle indagini per la tanto segreta
Sezione.
Shinichi
e io non parlammo affatto di quella storia. Io per
prima avevo deciso di non attaccare quel discorso con lui e tutto si
era
risolto così. Troppo
velocemente… troppo rapidamente…
… e ciò non fece altro
che aumentare di più la mia agitazione sulla sorte della
sezione Antimafia e di
tutti i suoi membri.
Inutile negarlo… non
andava affatto bene!
Come
potevo accettare che ci fossero sempre più persone a
rischiare la vita inutilmente… perché dovevano
agire illegalmente, rischiando
ogni giorno di ritrovarsi nemici sempre più pericolosi e
minacciosi?
Il
solo pensiero, di quello che sarebbe potuto succedere se
quella storia fosse saltata fuori, mi rendeva paranoica.
Una piccola mosca che
stava cercando di sfuggire alle centinaia di ragnatele sparse lungo il
suo
percorso… ecco… questa era la rappresentazione
più realistica di ciò che stava provando
a compiere la Sezione Antimafia.
In
tutto questo casino, però, sorse anche una buona notizia.
Grazie all’hard-disk donatomi da Clarice Red, io ero riuscita
finalmente a
trovare tutto ciò che mi serviva per creare
l’antidoto definitivo. Stavolta non
vi erano errori di calcolo o incertezze. Tutti quelli che avevano
ingerito
l’APTX-4869 potevano, finalmente, riottenere i loro veri
corpi.
Ovviamente
Shinichi fu il primo a sapere quella buona
novella. All’inizio credette si trattasse di uno scherzo di
cattivo gusto. Lo
pensò solo fin quando il dottor Agasa non gli
consigliò di trovare delle scuse
per spiegare, a Ran e tutti gli altri, il motivo per cui Conan sarebbe
sparito
dalle loro vite. Per poco non gli venne un infarto dalla gioia.
Decretammo,
come data definitiva per l’assunzione
dell’antidoto, due giorni prima del
compleanno di Ran.
In
quel lasso di tempo, avremmo dovuto porre fine a quella
storia di menzogne e finzioni. Sapevo quanto facesse male sentirsi dire
un
sacco di bugie…
… l’unico modo per non
far soffrire la figlia del detective Kogoro, era quello di mandare via
Conan
dalla sua vita… per sempre!
Inoltre,
Shinichi mi rivelò l’intenzione di raccontare
tutta
la verità a Ran, prima che lui ritornasse adulto. Glielo
doveva, ammise, anche
perché non voleva nasconderle quelle bugie per il resto
della sua vita. In
questo, decisi di dargli ragione. Ran meritava di sapere la
verità, dopo aver
sofferto a causa dell’assenza di Shinichi.
‘Studiando’
ogni tabellina, annoiata e stanca, mi ripetevo
sempre le stesse parole nella mia mente. Ero felice per Shinichi, dato
che
avrebbe riottenuto la sua vecchia vita, quella che i MIB gli avevano
strappato
con la forza. Il problema, tuttavia, era un altro…
… io ero pronta a
lasciare andare Shinichi da Ran… ma ero pronta a dire addio
al piccolo Conan
Edogawa?
Non
seppi darmi alcuna risposta, rendendomi conto l’avrei
ottenuta solo durante il giorno dei nostri saluti.
Ciò
mi dette ancora più noie e mi rese facilmente
irritabile… più del solito, a dire il vero.
[Relaxing
Beerus – DRAGON BALL SUPER]
Per
fortuna, quel giorno io avrei avuto gli allenamenti di
Arti Marziali con Goku e Piccolo, occasione nella quale potetti
riabbracciare
anche Ayumi. Una nuova novità, invece, fu la presenza
inaspettata dell’angelo
Whis, il quale stava parlando con il namecciano una volta che
raggiungemmo il
monte Paoz grazie al nostro sen-sei.
“Mie care
fanciulle… da quanto tempo! Come state?”
ci salutò lui
avvolgendoci una a una in un caloroso abbraccio “So che vi state allenando per partecipare al Torneo
Mondiale di Arti
Marziali…”
“E’ vero! Ce la
stiamo mettendo tutta!”
affermò con eccitazione Ayumi,
lanciando il pugno in aria come una super-eroina.
“Sono davvero molto felice
della vostra partecipazione… sono convinto
che passerete senza alcun problema la fase pre-eliminatoria!”
ci incoraggiò
l’angelo prima di rivelare, tuttavia, con
sincerità “Sappiate,
però. La maggior parte dei vostri nemici saranno guerrieri
con più forza ed esperienza rispetto a voi…
traete spunto da ogni incontro a
cui assisterete e date tutto durante i vostri scontri... il
vostro obiettivo principale, qualunque cosa accada, è quello
di
migliorarvi e crescere!”
Tutte
noi annuimmo con grinta e determinazione. Eravamo
consapevoli di non poter vincere quel torneo, ma partecipare ci avrebbe
permesso di acquisire fiducia nei nostri mezzi e autostima. Se mi fossi
fatta
valere in quelle battaglie, ne ero convinta, sarei riuscita a gettarmi
gran
parte delle mie sofferenze alle spalle. Ovviamente non sarei mai
riuscita a
scappare dal mio passato, e forse, mi ero resa conto in quei mesi,
nemmeno ne
avevo intenzione.
Far finta che Gin o
Beer non fossero mai esistiti, equivaleva a rinnegare anche Helena, ed
accettare
una simile eventualità mi era impossibile.
“Ben detto,
Whis-sama!” lo ringraziò Son Goku, prima
di chiedere perplesso “A
proposito… ora puoi dirci perché sei
venuto qui da noi? Ti conosciamo troppo
bene… sta succedendo qualcosa di grosso, non è
così?”
“Beccato…”
ammise Whis, sconsolato, prima di recuperare il suo
atteggiamento composto e parlarci con serietà “…
il vostro sen-sei ha perfettamente ragione. Credo che ormai sappiate
tutto ciò che c’è da sapere sugli
universi e i loro collegamenti con le
divinità. Vedete… sono insorti dei problemi sul
vostro pianeta e sulla Terra
del sesto universo… problemi che non possono essere risolti
semplicemente con i
pugni come fa Son Goku…”
“…
lei parla degli avvenimenti di Tokyo?”
domandai io,
incuriosita, trovandomi ad affrontare lo sguardo meravigliato del Dio.
“Osservi molto bene, mia
cara Ai… ma non si tratta ‘solo’ di
quello…”
ci rivelò però l’angelo, spiegandoci “… oltre
alla nostra dimensione spaziale, ne esiste un’altra chiamata
Regno Demoniaco,
la quale è comandata da divinità diverse rispetto
alle vostre, e dove vi stanno
differenti leggi da rispettare. Nessuno può passare da una
dimensione ad
un'altra, poiché l’ordine universale andrebbe a
collassare minacciosamente…”
“… ma a qualcuno
questo non importa… ho indovinato?”
esclamò Masumi, comprendendo ciò che stava
cercando di dire Whis, il quale
confermò con un deciso cenno del capo.
“Esattamente! Tantissimi
anni fa, prima ancora che io e i vostri maestri ci conoscessimo o che
voi
nasceste… sette demoni ribelli
fuggirono
dal Regno Demoniaco, controllati dalla creatura più crudele
e scaltra che
avessimo mai immaginato. Io e la mia collega,
nonché sorella Vados, abbiamo
svolto moltissime indagini sul loro conto, e abbiamo fatto delle
scoperte molto
spiacevoli per tutti voi…”
“Loro sono qui?”
provò a ipotizzare Ran, incominciando ad
abbracciarsi a Kazuha, anche lei altrettanto spaventata.
Io sogghignai, conoscendo la loro paura per il
sovrannaturale e i
fantasmi… peggio ancora per i demoni!
“Purtroppo sì… e
voi due ne avete
conosciuto uno!” ci rivelò
Whis, lasciando tutte noi completamente
sconvolte.
“Uno… uno di lor… SLOTH!”
esclamò panicata Kazuha, mettendosi le mani sulla testa
agitata.
“Quello era un
Majin… ce lo aveva
detto Simon stesso!”
Mi voltai
sbigottita verso Ran,
dopo aver sentito quella orripilante verità.
Cosa centrava Simon con questi demoni?!
“Loro utilizzano il vostro pianeta e la Terra del
sesto universo per
nascondersi e muoversi come meglio credono. Per questo Lord Zeno ci ha
dato un
ordine da eseguire… ed è per questo che io sono
qui. Ciò che sto per rivelarvi
cambierà ancora una volta le vostre vite! Dal prossimo
mese… più precisamente
il 1 Agosto del nostro universo… il
sesto e il settimo universo verranno fusi in uno solo!”
[Jiren’s Theme
– DRAGON BALL SUPER]
Tutte
noi, compreso Goku-Sensei,
guardammo l’angelo senza capire il significato di quella
rivelazione. Solo
Piccolo sgranò gli occhi, completamente sbigottito e
scioccato.
“FO-FONDERE GLI UNIVERSI? QUESTO
SIGNIFICA…”
“… che ogni pianeta combaciante
verrà fuso a sua volta!”
confermò
Whis, rendendoci chiara la situazione “Nel
vostro caso, significa che esisterà una sola Terra per
entrambi gli universi,
più grande e ampia, così da permettere a tutte e
due le razze di convivere
senza alcun problema! Vi informo anche che questa scelta è
definitiva, pertanto
non potrete rifiutarvi!”
“Così le forze di polizia di entrambi i
pianeti potranno collaborare per
risolvere la situazione. In questo momento, tutte le potenze
internazionali dei
due globi si stanno incontrando in gran segreto, al palazzo della
coppia di
Lord Zeno, per ridisegnare i confini delle nazioni e per creare un
sistema di
polizia adeguato”
“Immaginando già
ciò che accade sul
nostro, di pianeta, starà avvenendo un parapiglia…”
ammise Kazuha ben
sapendo, come noi, quanto marciume ci fosse in politica.
“Credetemi… nel momento in cui i due lord
Zeno hanno iniziato a ‘cancellare’
qualche gallo troppo pretenzioso, si sono messi tutti a collaborare!”
ci
rassicurò Whis, facendo impallidire sia noi che Goku e
Piccolo “Comunque… non
sono venuto qui solo per
questo! Sapevate che Simon e Crilin sono
stati chiamati dal programma ‘Count-Down’ per
un’intervista? Inizieranno tra
quindici minuti esatti! Fossi in tutti voi, io la vedrei!”
L’angelo
del settimo universo non
ci dette tempo di decidere. Dal suo bastone partì un
ologramma sferico,
all’interno del quale si vedeva una pubblicità del
canale sportivo. Poi, senza
preavviso, affondò il suo scettro sul terreno,
così da lasciarlo diritto.
“Son Goku… ti dispiacerebbe portarmi
lì?” chiese, con nostra grande
sorpresa, Whis al nostro maestro “Anche io sarò presente a quel
programma…
sarò uno degli intervistati!”
“Ehm…
certo…”
“Ci sta prendendo gusto,
non è
vero?” lo punzecchiò Sera,
facendo arrossire la divinità e riuscendo a
far scoppiare tutti a ridere.
Goku
appoggiò due dita sulla
fronte mentre l’angelo mise la sua mano sopra la spalla. Due
secondi dopo,
entrambi sparirono alla nostra vista, probabilmente tele-trasportandosi
alla
sede televisiva del canale.
“Strano che un angelo non sia in grado di
tele-trasportarsi…”
dichiarò Kazuha, basita, sedendosi sull’erba
assieme a tutte le altre.
Solo io
decisi di raggiungere
Piccolo, il quale si era leggermente allontanato da tutte noi.
“Maestro… va
tutto bene?”
“Sì,
tranquilla… devo solo
assimilare la nuova informazione” ammise
il namecciano, leggermente
provato “Sarà molto
problematico questo
cambiamento, non tanto per gli universi in se e per se…
quanto per i due
Hakai-Shin. Beerus e Champa sono due teste calde e non fanno altro che
bisticciare. Dubito decideranno di collaborare per lo stesso
universo… questa
decisione potrebbe sfociare in una battaglia molto cruenta tra i due
Dei…”
“Oh no…”
“… ma quelli sono problemi dei
due Zeno-Sama. A preoccuparmi sono i
terrestri del sesto universo… nessuno di noi sa quanto
possano essere forti, in
realtà, dato che non li abbiamo mai conosciuti. Esistono
perfino altri
namecciani e sayan in quell’universo. Ci vorrà un
po’ di tempo affinché il
tutto si stabilizzi. Inoltre, non ho la
più pallida idea di chi siano questi nemici provenienti dal
Regno Demoniaco…”
“Sono legati a Simon, non
è vero?”
“Uno di loro ha provato ad attaccarlo, ma si
è trattata di una semplice
chiacchierata. Nulla di più…”
mi rivelò Piccolo, riuscendo a
tranquillizzarmi, prima però di ammettere “Tuttavia
non posso prometterti nulla. Simon verrà coinvolto
ulteriormente in questa
faccenda… a dire il vero… ho l’enorme
sospetto che tutti noi verremmo
invischiati! Fossi in voi, inizierei a
impegnarmi ancora più a fondo negli allenamenti, soprattutto
in vista del
Torneo Mondiale. Non sappiamo cosa potrebbe accadere, e sarebbe meglio
prepararci anche al peggio!”
Detto
ciò, l’ex-Supremo della
Terra iniziò ad incamminarsi verso le altre mie compagne,
lasciandomi immersa
nei miei pensieri.
Quindi
questi demoni erano legati
alle indagini che stavano svolgendo Simon e la sua sezione. Strano che
non ne
avessi mai sentito parlare.
No…
io ne avevo sentito parlare,
con tutta probabilità, durante la mia prigionia negli Uomini
in Nero, ma non ci
davo mai caso. Dei personaggi così sinistri e pericolosi
potevano essere loro
alleati, oppure loro nemici.
Ci avrei
pensato su… se mi fossi
ricordata di un qualsiasi particolare, allora lo avrei riferito a Simon
o a
Conan per dare una mano alle loro indagini e alleggerire il loro
peso…
… ma allora era un virus! Che mi stava
prendendo?! Quelli non erano
affari miei! Non dovevo pensarci! Lascia perdere, Ai, o li metterai in
pericolo!
Prima che
io potessi muovermi
verso le mie amiche, tuttavia, Piccolo mi disse.
“E’ da un po’ che noi due non
parliamo di persona… ti andrebbe, alla
fine degli allenamenti, se io ti raggiungessi a casa? Sono curioso di
sapere
tutte le novità…”
“… non che ce ne siano
parecchie, ma… ok! Ti
aspetterò lì!”
accettai io, andandomi a sedere affianco
ad Ayumi, proprio mentre il programma televisivo
‘Count-Down’ iniziò la sua
diretta.
***
SIMON
[Krillin
and Goku – DRAGON BALL SUPER]
La serata
che passai assieme ai
cyborg fu molto divertente e spassosa. Passai gran parte del tempo a
giocare
con loro ai video-giochi, a vederli scherzare tra di loro e a
conoscerli un po’
meglio.
Si era
notato subito chi fosse il
capo tra i sette.
C-16
aveva un’autorità e un
portamento degni di un comandante. Fra tutti loro, lui era quello con
più
esperienze e vissuto, e cercava di dare sempre il buon esempio agli
altri. Gli
piacevano molto gli animali, scoprii, e passammo gran parte del tempo a
parlare
della mia gatta, Moon, e di tutti quelli che avevo avuto.
James
era, invece, il cyborg più
genuino di tutti. Se all’apparenza dava l’idea di
essere un vero duro, in
realtà si dimostrava un giovane ragazzo che aveva sempre un
pensiero gentile
per chiunque. Si spaventava molto facilmente, più di un
bambino dentro la casa
degli orrori.
Bikini
era quella più vivace ed
estroversa di tutti. Il suo sorriso riusciva a contagiare tutti ed era
quella
che suonava la carica agli altri. Le piaceva molto la compagnia, e tra
tutte le
sue passioni, adorava inventare e creare oggetti dal nulla, proprio
come la sua
padrona. Aveva creato perfino degli occhiali 3D con cui farci giocare
alla
play.
Victoria
era il cyborg più
ribelle di tutti, la vera e propria mina vagante della compagnia. Si
comportava
da vero maschiaccio, e digeriva malamente un ordine troppo severo
datole dal
Master Server. Tuttavia, mi resi conto, era anche quella più
fragile, ma leale
nei confronti dei suoi amici. Io provai a farla sciogliere un
po’ di più, ma
per tutta risposta lei mi fece una linguaccia e andò a
dormire presto rispetto agli
altri.
Edward
era esattamente ciò che ci
si aspetterebbe da uno col suo aspetto. Tipico dark nerd a cui
piacevano la
musica metal e il ghotic, si era dimostrato un eccellente musicista,
abile con
la chitarra, il pianoforte e la batteria. Se avesse voluto mi avrebbe
fatto
ascoltare anche qualche pezzo con la sua console, ma C-16 gli aveva
ricordato
saggiamente dell’orario troppo tardo.
Akemi fu
una vera e propria
sorpresa. All’apparenza piccola e gracile, se riuscivi a
conquistare la sua
fiducia, scoprivi un mondo in lei. Come Edward amava la musica, ma non
solo il
metal. Adorava leggere e le piaceva scrivere e dipingere. Quella notte,
lei
l’aveva passata a fare un disegno di tutti i suoi amici,
regalandomelo. La sua
dolcezza, inoltre, riusciva a farti affezionare a lei più di
quanto ti potresti
mai aspettare. Solo una cosa era vietato fare con lei…
… farla giocare a Venerdi XIII come
Jason…
…
in quella situazione, la
piccola cyborg mostrava un sadismo e una ferocia inauditi. Io ne fui
vittima
durante la sua partita dato che mi uccise in quattro e
quattr’otto per due
volte, inclusa la mia resurrezione in Tommy Jarvis.
Juzo fu
il cyborg più
interessante da osservare. Era, tra tutti loro, quello con
più facilità di
apprendimento, avvicinatosi tantissimo al comportamento naturale di
C-16. Lui
era quello meno standardizzato e potevi rendertene conto anche dalla
postura, imperfetta
rispetto a quella dei suoi compagni. Mi resi conto, con mia grande
sorpresa,
che tutti loro, nonostante avessero C-16 come loro Master Server,
ritenessero
le sue opinioni alla pari del loro sen-pai. Mi incuriosì
moltissimo la sua
amicizia stretta con Akemi, che proteggeva da ogni presa in giro o
scherzo dei
suoi compagni.
In effetti avevo ancora tantissime domande sulle
loro potenzialità… un
cyborg bio-nano-genetico poteva provare dei veri sentimenti verso
qualcuno?
Potevano amare? In una sola notte passata assieme a loro, i miei dubbi
erano
aumentati.
Il giorno
dopo, portai sia
Rosalia che Adolf da Clarice Red. I due, esattamente come me e Juzo,
rimasero
senza parole quando si trovarono di fronte a quello spettacolo. Li
avrebbero
sorvegliati giornalmente Domenico e Claudia, a turno con Subaru e C-16.
Lo
stesso pomeriggio, io riportai Leonardino tra le braccia di sua madre.
Fu un
momento toccante, ammisi a me stesso, e perfino i miei colleghi
italiani fecero
fatica a trattenere le lacrime. Il piccolo, che aveva esattamente la
stessa età
di Ayumi, sarebbe entrato nella sua classe per non destare sospetti,
subito
dopo la fine delle vacanze estive.
[Tsuppari Hanko KI
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Ora,
invece, io e Crilin ci
trovavamo all’interno degli studi della TV ASASHI, dove
entrambi fummo truccati
per renderci presentabili in telecamera.
“Questa cosa
prude…” si
lamentò il mio amico, tentato come non mai di pulirsi le
guance dai quintali di
blush spalmati sul suo viso.
“Se non vuoi apparire come un Umpa-Lumpa della
Fabbrica di Cioccolato,
ti conviene stare fermo!” lo redarguì la
truccatrice, infastidita,
provocando una risata da parte mia.
Cinque
minuti dopo, tuttavia,
toccò a me, e dovetti dare ragione al mio amico. Quella roba
pizzicava e
prudeva come non mai…
Subito
dopo, potemmo raggiungere
lo studio principale, nel quale Sasha Orton, o Samantha Edwards, era
già
presente.
Dal vivo
stentai a riconoscerla.
Lei non era affatto la stessa di un tempo. Glielo leggevo dalla sua
aura. La
malvagità l’aveva corrotta da tempo. Le telecamere
l’avevano resa cieca e
arrogante. Riuscivo a percepire cellule di plastica lungo tutto il suo
corpo,
troppo geometrico per sembrare reale. Mi venne in automatico di fare un
paragone con Chi. Scacciai subito il pensiero delle sensuali forme
della
giovane infermiera e mi accinsi ad avvicinarmi alla giornalista.
Tuttavia,
nove figure si
avvicinarono improvvisamente a noi, piazzandosi davanti a Sasha e
minacciandoci
con il solo sguardo.
Non ci fu
bisogno di capire chi
fossero. Erano i nove amici di Sasha, le sue guardie del corpo. Shaolin
Shihoin, Nemu Kurotsuchi, Nanao Kyoraku, Rangiku Hitsugaya, Urahara
Zaraki,
Izuru Ichimaru, Shuehi Tosen, Byakuya Hirako e Mayuri Kenpachi. Quattro
uomini
e cinque donne, tutti con un’aura molto elevata…
… troppo elevata…
… e anche troppo simile a quella
di…
… merda!
Io e
Crilin decidemmo saggiamente
di non provocarli. Quei nove bastardi erano drogati di KI Power fino al
midollo. Al contrario del padre biologico di Ayumi, tuttavia, loro
sembravano
essere perfettamente in grado di controllare e utilizzare la loro
energia
spirituale. Per fortuna, sia io che il mio compagno avevamo deciso di
mantenere
il nostro KI molto basso, al livello di un qualsiasi umano, in modo da
non
insospettirli più di tanto.
Loro
avrebbero partecipato al
torneo, esattamente come me e Crilin. Erano decisamente pericolosi e da
non
sottovalutare!
“Fiù…
se non fosse stato per Goku,
sarei arrivato in ritardo!”
Entrambi
ci voltammo alle nostre
spalle, sorpresi. Whis, infatti, era appena entrato nello studio,
sorpassando
tutte le truccatrici e raggiungendoci a gran falcate.
“Whis-Sama?!Anche
lei qui?”
gli domandò Crilin, stupito.
“Ebbene sì… oggi
intervisteranno anche me! Vogliono scoprire quanto più
possibile sui guerrieri degli altri universi!”
rivelò l’angelo, facendoci
un occhiolino “Gli
altri Dei della Distruzione stanno passando tutto il tempo a
spiarvi di nascosto e mi sembra rispettoso darvi qualche rivelazione
anche sui
loro lottatori!”
Poi lui
ci indicò i nove membri
della Yakuza, ammettendo.
[A Dire Situation
– DRAGON BALL SUPER]
“Mi sembra, tuttavia, che molti guerrieri si siano
già preparati a modo…”
“Senza quel siero dentro il loro corpo, sarebbero
carne da macelli in
questo torneo” affermai io, voltando loro le spalle
per non farmi sentire “Presumo
che sia valido combattere anche se drogati…”
“Temo di sì, mio
caro Simon Kog…”
ammise Whis, dispiaciuto “…
nelle regole che sono state decretate da
mio padre, non risulta nulla riguardo l’utilizzo di steroidi
prima o dopo i
match”
“Perciò ci saranno altri lottatori come
loro…” comprese Crilin,
seguito da un mio cenno del capo.
Mi voltai
nuovamente verso Sasha
Orton, la quale si rese conto del nostro arrivo, ordinando alle sue
preparate
guardie di fare dei controlli prima di farci avvicinare a lei.
Nella
Basilica di San Pietro, a
Roma, svolgevano meno controlli. Era davvero così importante
quella
giornalista? Più del Papa?
Fatemi
il piacere...
A
controllarmi furono due uomini
e una donna. Il primo si chiamava Shuehi Tosen ed era un ragazzo di
colore alto
più di due metri. Il secondo era Mayuri Kenpachi, un tizio
basso e molto
robusto ricoperto di tatuaggi su tutto il viso, perfino sopra le
palpebre. La
terza era Urahara Zaraki, quella con l’aura più
pericolosa di tutte. Capelli
rasati a zero, occhi argentei, mosse le sue lunghe e toniche braccia
lungo
tutto il mio corpo, senza dimenticarsi nemmeno un centimetro di pelle.
Notò
subito il rigonfiamento
dentro la mia tasca e cacciò fuori l’oggetto al
suo interno, domandandomi
minacciosa.
“Questo che cazzo sarebbe?”
“Un gioiello di famiglia… è
maledetto, non ti consiglio di prenderlo!”
“Sì, come
no…” mi prese in
giro Shuehi, sogghignando “… come minimo vale una fortuna!”
“Lascia perdere quel coso…”
affermò però Mayuri ad Urahara,
indicando il pendente “…
lo vendevano anche su Amazon… non vale
nemmeno un dollaro!”
“Bleah… allora
è roba da
poveracci! Lasciaglielo pure, per quanto mi riguarda… anche
se provasse a
usarlo, noi possiamo occuparcene subito!”
lo seguì a ruota l’altro
compagno, allontanandosi da me.
Anche
Mayuri decise che fossi
completamente pulito, perciò la donna si arrese e mi ridette
la sfera del
drago, avvicinandosi tuttavia al mio orecchio.
“Fa una sola cazzata… e
sei un uomo morto, sbirro!”
Solo dopo
avermi sussurrato quelle
parole, Urahara si allontanò da me, andandosi a sedere
vicino il regista
assieme agli altri suoi compagni.
[Soundtrack 25 –
DETECTIVE CONAN]
Subito
dopo mi seguirono anche
Crilin e Whis, con il primo che si tastò dolorante i suoi
gingilli.
“Come se potessi nascondere qualcosa nelle
mutande… brutti bast…”
“Salve, signori!”
ci
chiamò subito Samantha, impedendo al mio amico di continuare
il suo discorso “Io sono Sasha
Orton, la vostra
intervistatrice per oggi. Inizieremo la diretta tra dieci minuti
esatti! Potete
andare ad accomodarvi su quelle poltrone, sul set televisivo. Per
comodità vi
chiedo di posizionarvi in ordine di grandezza crescente, partendo dal
posto più
vicino alla video camera”
“Grazie infinite”
affermò prontamente Whis, porgendo una mano alla
sua interlocutrice “Il
mio nome è…”
“Whis, l’Angelo protettore del Settimo
Universo, mentre voi due siete
Simon Kog…” indicando me “…
e Crilin
Roshi, i partecipanti al Torneo Mondiale di Arti Marziali che
rappresenteranno
le nostre forze dell’ordine. Dovete
scusarmi, ma non ho molto tempo a disposizione e devo ancora cambiarmi
d’abito!”
Detto
ciò, e senza replicare al gesto
di gentilezza della divinità, lei ci lasciò
lì dirigendosi verso il suo
camerino.
“Re Yammer le farà un bel discorsetto
quando giungerà all’aldilà!”
esclamò Whis con tono e con sguardo offeso, facendo ridere
sia me che il mio
amico.
Tutti e
tre ci sedemmo sulle
poltroncine indicate da Sasha, prima che l’angelo mi
rivolgesse una domanda
molto particolare.
[Itachi’s Theme
– NARUTO]
“Simon… per
quale motivo ti sei
portato dietro la sfera del drago?”
“Per tenerla al sicuro con
me!”
risposi tranquillamente e con sincerità, cacciando fuori il
gioiello e
strofinandolo per renderlo lucido come uno specchio “Pan ci teneva molto a questa sfera… ed
ora che conosco quanto possa
essere pericoloso averne anche solo una, preferisco avercela addosso
piuttosto
che lasciarla incustodita dentro casa mia, col rischio che qualcuno ci
rimetta
le penne… sai, però? Ora che ci penso…”
“Cosa, Simon?”
mi chiese
Crilin, notando il mio sguardo addolorato.
“… ora che ci
penso… un po’ mi
dispiace che le sfere terrestri non siano più utilizzabili”
ammisi io,
dispiaciuto “Se potessi esprimere un
desiderio, chiederei al drago di riportare in vita tutte le vittime
dell’attentato alla Scuola Elementare Teitan, incluso
l’ispettore Megure… non
importa! Abbiamo le Super Sfere del Drago, adesso! Se riuscissimo a
vincere,
potremo chiederlo a Super Shenron, dico bene?”
Crilin
scostò lo sguardo dal mio…
… con un’aria un tantino
colpevole!
“Simon… la verità è
che… ecco…”
“Crilin…?”
Whis mi
ticchettò sulla spalla e,
quando mi voltai, mi fece segno di porgergli l’orecchio.
Quando mi avvicinai all’angelo,
quest’ultimo mi rivelò sottovoce.
“Ragazzo mio… le mie
parole erano una bugia… le sfere
del drago terrestri sono perfettamente funzionanti!”
“COS…!?”
esclamai io ad alta voce, sotto shock, prima che Crilin mi tappasse la
bocca,
preoccupato.
“Non urlare o loro ci
ascolteranno!” mi disse il mio amico
voltandosi verso i nove membri
della Yakuza, i quali non si accorsero dell’accaduto, per
nostra grande
fortuna.
Incredulo
e senza parole, mi
voltai verso Crilin, il quale mi fece segno di calmarmi. Poi
iniziò a spiegarmi
lentamente.
“Ti ricordi quando ti ho raccontato del Torneo del
Potere? Nella nostra
squadra vi stava anche un tiranno spaziale, l’essere
più malvagio che io abbia
mai conosciuto, di nome Freezer, il quale era morto e si trovava negli
Inferi. Noi… noi non ti abbiamo
raccontato tutto… in
quell’occasione, quel bastardo ci ha aiutato a vincere e
salvare il nostro
universo e noi gli avevamo promesso, qualora fossimo sopravvissuti, di
riportarlo
in vita grazie alle sfere magiche. Ma lui era già
stato risuscitato una
volta e il Drago Shenron non esaudisce due desideri identici, in alcun
caso. Alla
fine è stato Whis a farlo tornare nel mondo dei
vivi… ma Freezer, offeso per aver
corso il rischio di tornare negli inferi…
ha deciso di rubarci una sfera del drago e di fuggire via senza
lasciare alcuna
traccia!”
“Perciò le sfere della Terra non possono
essere utilizzate senza
affrontare Freezer a viso aperto…” lo
appoggiò Whis, facendomi
un’agghiacciante constatazione “…
e quel
demonio ha un potere molto vicino a quello di un Dio della Distruzione.
Te ne
renderai conto tu stesso, dato che Freezer parteciperà al
torneo. Tu hai
battuto in combattimento Goku e Vegeta, ma solo perché quei
due non hanno
voluto utilizzare la forma divina… in
quel caso, credimi, non saresti stato in grado di superare i primi
cinque
minuti contro di loro!”
Annuii,
comprendendo la gravità
della situazione. Ecco per quale motivo Crilin non mi aveva parlato
delle sfere
del drago. Erano inutilizzabili, fino a quando quel mostro non fosse
venuto qui
sulla Terra…
[Pain’s Theme
– NARUTO]
… un momento…
… e se lo avessimo costretto a riportare
la Sfera del Drago sulla Terra?
Ero sicuro che Freezer, in quel momento, potesse
spiarci. Ricordavo
perfettamente la descrizione di Crilin sul tirannico impero di quel
mostro. Il
livello tecnologico degli altri pianeti, soprattutto quelli comandati
dall’imperatore, era molto più elevato del nostro.
Le possibilità che il nostro
programma televisivo fosse tracciato dai suoi soldati erano molto
elevate.
Non solo. Dato che, a quella competizione,
avrebbero partecipato tutte
le squadre del Torneo del Potere, più alcuni rappresentanti
degli universi con
il mortal level maggiore (ci avevamo messo un po’ a capire
cosa fosse, con la
spiegazione di Crilin, quel giorno alla base), le
probabilità che uno di quei
nove figli di puttana, seduti dall’altra parte della stanza,
si scontrasse
contro quei geni della lotta aumentavano sempre di più.
… no… c’era
un’altra possibilità…
… ancora più
succulenta…
… ancora più
efficace…
… tutti contro tutti!
Sarebbe uscito un solo vincitore… e
quello sarebbe stato uno di noi!
“Simon…
perché fai quel sorriso
così diabolico?” mi
domandò Crilin, decisamente preoccupato “Non avrai in mente di fare qualche
stupidaggine, spero…”
“Oh… niente
affatto, Crilin… ho
intenzione di provocare i miei avversari con un quadruplo scacco!
Freezer… la
Yakuza… i MIB… e i Deadly Sins!”
annunciai io, elettrizzato “Ho
appena trovato il luogo ideale per acchiapparli tutti
quanti… e ora farò in
modo che tutti loro caschino nella mia trappola!”
“Oh
cielo… mi
sa che il XXVIII Torneo sarà molto più difficile
del previsto da gestire…”
si rese conto l’angelo, abbassando lo sguardo sconsolato.
***
CRILIN
[My Hero Accademia
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Sasha ci
raggiunse dopo qualche
minuto, vestita con un semplice tubino che le rialzava perversamente la
sua
tonda quarta abbondante di seno rifatto.
Il
regista ci dette l’inizio del
count-down per la diretta. A dieci secondi, calò il silenzio
all’interno della
stanza.
Cinque…
… quattro…
… tre…
… due…
… cazzo, stavo
sudando come un
porco e dovevo grattarmi la faccia!
“Salve a tutti! Qui, dagli studi della TV
ASASHI, è Sasha Orton che
parla, e vi dò il benvenuto a questa nuova puntata di
COUNT-DOWN! Mancano 36
giorni all’inizio ufficiale del XXVIII Torneo Mondiale di
Arti Marziali! Oggi
diamo il bentornato all’arbitro ufficiale della competizione,
nonché uno degli
organizzatori… Whis-Sama!”
“Buon giorno a tutti voi, miei cari
terrestri…”
“… mentre al suo
fianco, abbiamo niente di meno che due dei prossimi
partecipanti al torneo. Salutiamo gli agenti Crilin Roshi e Simon Kog,
della
centrale di Polizia di Tokyo!”
“Buongiorno ai tele-spettatori”
“Bu-buongiorno a tutti…”
balbettai io, decisamente imbarazzato,
oltre che infastidito dal trucco.
“Benissimo! Direi che possiamo subito
cominciare!” esclamò la
giornalista, raggiungendo una sedia di fronte alle nostre poltrone e
sedendosi
con fare molto provocatorio. Dallo sfondo, il regista fece segno di ok
a Sasha,
eccitato come non mai.
Poveraccio… lui e tutti quelli che
stavano assistendo a quella scena…
… ehm… forse il maestro Muten
era tra questi…
“Partiamo subito dal nostro caro
Whis…” annunciò la
ragazza,
rivolgendosi alla divinità “…
in
tanti, dalla nostra pagina Facebook, ci chiedono quali possano essere i
più
papabili vincitori di questo torneo, escludendo ovviamente Mr. Satan
che parte
coi favori del pronostico. Ci può dare delle delucidazioni
al riguardo, signor
Whis?”
“Con piacere, signorina…”
accettò l’angelo, iniziando a parlare “… purtroppo per la Terra del
settimo
universo, Mr. Satan non è il favorito al Torneo Mondiale di
Arti Marziali. A
prendervi parte, vi saranno guerrieri di altissimo livello. I
più papabili, al
momento, credo siano gli Hakai-Shin, i quali hanno deciso di prendere
parte al
torneo per divertirsi. Poi, seguono sei mortali, ovvero Jiren e Toppo
dell’11
universo, Goku, Freezer e Vegeta del 7°, ed Hit del 6°.
Solo dopo di questi,
vengono tutti gli altri. La loro nomea è talmente diffusa
che anche gente di
altri universi conosce le loro imprese. Mr. Satan, tuttavia,
sarà senz’altro
uno degli out-sider di questo torneo, così come
l’intera Pride Trooper dell’11
Universo, le Palle di Fuoco Kamikaze del 2°, i sayan del
6°… trovare altri
possibili vincitori, a mio parere, è difficile…
ma sarei molto felice se
qualcuno riuscisse a coglierci di sorpresa!”
“Signor Whis, lei ha dei guerrieri per i
quali prova molta simpatia?
Oltre ai nostri, ovviamente…”
“Mi incuriosiscono tantissimo i terrestri del 6
universo. La loro
società, rispetto alla vostra, si è dovuta
adattare a causa dell’aumentare di
gravi minacce, e sono nati moltissimi eroi. Al torneo, tuttavia,
parteciperanno
moltissimi ragazzi, giovani con elevatissime potenzialità.
Forse non potranno
sconfiggere i guerrieri più potenti… ma il XXVIII
Torneo Mondiale di Arti
Marziali permetterà di accrescere le loro
capacità e la loro esperienza. Non
potranno che giovare da questo punto di vista. Sentirete moltissimo
parlare di
loro, vi assicuro! Inoltre, i guerrieri di quattro universi non hanno
mai
conosciuto altri abitanti esterni al loro, pertanto è
impossibile stabilire con
esattezza quanto possano essere potenti. Nonostante
ciò… io credo che il nostro
universo possa dire la sua! Dobbiamo avere fiducia in tutti loro!”
“D’accordo! Speriamo con tutto il
cuore che a vincere possa essere
uno dei nostri guerrieri! Ora passiamo all’agente
Crilin…”
Oh, cacchio…
“… questa non è la
sua prima esperienza ai Tornei Mondiali, dico bene?”
Fu una
domanda inaspettata, per
me. Sasha, nonostante fosse soltanto una criminale, svolgeva
perfettamente il
suo ruolo da giornalista. Scoprire che si fosse spulciata tutti i
vecchi
schedari del torneo di arti marziali fu una sorpresa per me…
… anche se, a dire il vero,
c’era una probabilità che lei avesse
scoperto il tutto spiando le mie informazioni personali, essendo la
miglior
hacker al mondo!
“No, non lo è… la mia prima
volta fu all’età di dodici anni. Sono
arrivato due volte in semifinale, una volta ai quarti e
un’altra agli ottavi,
prima di ritirarmi a causa di un infortunio…”
“Complimenti! Quindi sei un gran veterano
della disciplina! Ti trovi
d’accordo con le dichiarazioni di Whis-Sama?”
mi domandò Sasha, con
curiosità.
“Si. Gli Hakai-Shin e i sei guerrieri di cui ha
parlato Whis, purtroppo,
partono senz’altro col favore del pronostico. Cinque anni fa,
io li ho visti
combattere e non avete la minima idea di quanto siano potenti. Tuttavia, non sono d’accordo sugli
out-sider. Molti guerrieri del nostro universo fanno parte di questo
gruppo… in
particolare il mio amico qui di fianco!” esclamai
io, con sincerità,
indicando Simon “Lui è, a
mio parere, il
terrestre più vicino a poter raccogliere
l’eredità di Mr. Satan! Per lui è il
suo primo torneo, ma combatte già come un
veterano… lui è l’out-sider peggiore
di tutti perché nessuno conosce il suo stile di
combattimento o il suo vero
potenziale! Sarà difficile batterlo, anche per i favoriti!”
“Parole molto importanti, quelle
pronunciate dal nostro agente di
polizia… passiamo allora a Simon Kog. Gli elogi, da parte
del suo amico, sono
tanti… ma moltissimi commenti, alla nostra pagina Facebook,
non sono
altrettanto gioiosi…”
Ecco.
Questa era la parte più
difficile. Riuscire a risollevare il morale del popolo giapponese,
mostrandoci
forti e carichi. Sperai, con tutto il cuore, che Simon fosse
più che in gamba
per questo compito.
“Credo sia assolutamente normale, dopo quanto
accaduto più di un mese
fa. E’ vero, la centrale di Tokyo ha commesso degli errori
molto gravi, e io mi
aggiungo tra i colpevoli. Tuttavia, in questo lasso di tempo trascorso,
ci
siamo riorganizzati diventando molto più efficienti.
L’ispettore Miwako Sato,
nonostante sia molto giovane, si sta dimostrando una degna erede al
ruolo di
Juzo Megure. Inoltre, il corpo di polizia si è ampliato con
l’assunzione di
quattro agenti molto qualificati, ovvero l’agente
Roshi…” qui, fu lui a
indicare me “… Domenico
Da Silva e
Claudia Colombo, molto noti nel loro paese natio… ed infine
il famoso Kogoro Mori, chiamato da tutti ‘Il detective
dormiente’.
La Capsule-Corporation ci ha
fornito delle attrezzature all’avanguardia, dai mezzi
blindati fino a un server
più potente per l’utilizzo dei computer di ultima
generazione. La Yakuza non
potrà più coglierci di sorpresa. La
partecipazione al torneo, d’altronde, sta a
dimostrare anche questo… la centrale di polizia di Tokyo
è pronta a mostrare la
sua nuova forza, sperando di poterla utilizzare per salvare quante
più persone
in difficoltà!”
Sorrisi,
davanti alla decisione
di Simon. Diretto, sguardo magnetico, discorsi sempre sul
pezzo…
…
se la stava cavando alla
grande.
“Parlando proprio della Yakuza…
in tanti temono per la sicurezza nello
stadio o che possa avvenire un attentato ai danni del pubblico. Lei
cosa ha da
dire, al riguardo?”
“Che possono stare tranquilli. Nessuno
oserà compiere un crimine
all’interno dello stadio, non con Whis e gli angeli a
controllare assieme alla
polizia di Tokyo. Solo un pazzo tenterebbe di compiere un
attentato…”
…
bravo, Simon! Così si fa…
[Kakuzu – NARUTO]
“…
tuttavia…
io credo che tutti i clan della Yakuza si faranno vivi allo stadio!”
Tutti
quanti, scioccati, ci
voltammo sorpresi verso di lui.
Cosa stava dicendo?!
“Che intende, agente Kog?”
gli chiese, ovviamente, Sasha,
pronta a gettarsi su quella notizia come un avvoltoio sulla sua preda.
“Molto semplice. La Yakuza non
parteciperà come spettatrice… ma
manderà dei lottatori per combattere,
provando a vincere il primo premio! D’altronde, se
fossi in loro, nella
situazione in cui si trovano al momento farei
così…”
“… può essere
più specifico, agente Kog?”
continuò la giornalista,
sempre più famelica di scoop, con Simon che
iniziò a fare un discorso molto
particolare, mai provato in centrale.
“… proviamo a fare un esempio.
Facciamo, per ipotesi, che i
partecipanti al torneo possano essere suddivisi in Face ed Heel,
proprio come
nel Wrestling. I Face sono le persone buone, come Mr. Satan, mentre gli
Heel
sono quelle cattive, come un criminale. Sempre per ipotesi, facciamo
che in
finale arrivino un Face e un Heel, ma che entrambi non facciano parte
della
Yakuza. Se vincesse il buono, lui potrebbe semplicemente esprimere di
sopprimere il male dal mondo… e la mafia mondiale finirebbe
per sparire,
inclusa la Yakuza. Se vincesse il secondo, invece, potrebbe perfino
chiedere di
diventare l’essere più potente di ogni tempo, e a
quel punto la Yakuza non
incuterebbe alcun timore. Il XXVIII
Torneo Mondiale di Arti Marziali non sarà come tutti gli
altri… chiunque otterrebbe
la vittoria, avrebbe nelle sue mani un potere decisionale non
concedibile nuovamente
in futuro. La Yakuza
non dovrebbe
approfittarne? Solo uno stolto crederebbe il contrario, e la Centrale
di
Polizia di Tokyo non è formata da idioti. Non vi basta?
Allora vi farò una
rivelazione ancora più sconcertante…”
Fu a quel
punto che Simon Kog
riuscì a cogliere tutti alla sprovvista…
letteralmente.
“… quando ho assistito alla prima
intervista di Whis nel vostro
programma, il mio primo pensiero fu questo… se io
vincerò il Torneo Mondiale di
Arti Marziali, farò tornare in vita tutte le persone morte a
causa
dell’attentato alla Scuola Elementare Teitan di Tokyo. Poco
tempo dopo, però,
mi sono reso conto di un particolare. Il desiderio esprimibile da Super
Shenron
sarebbe soltanto uno, e raccogliere nuovamente sfere così
enormi è impossibile
per chiunque. Questo è il motivo che mi spinge a credere che
questa sia
un’opportunità più unica che rara.
Tuttavia, in quell’intervista, Whis ci ha
rivelato anche altro… questo pianeta possedeva delle sfere
del drago, non
potenti quanto le prime, ma riutilizzabili dopo un anno e
più facilmente rintracciabili!
Cosa accadrebbe… se io chiedessi a
Super
Shenron di riattivare le Sfere del Drago del pianeta Terra?”
Nessuno
osò fiatare davanti a
quelle parole. Perché stava dicendo tutto questo? A cosa
voleva arrivare,
Simon?
“Whis-sama… lei, per caso, sa quanti
desideri possano esprimere le sfere
della Terra?”
“Tre” confermò
l’angelo, iniziando a sogghignare “Uno
di questi potrebbe permetterti di esaudire anche il tuo precedente
desiderio,
giusto?”
“Indovinato!”
confermò Simon, iniziando a sorridere diabolicamente
verso Sasha, la quale iniziò a insospettirsi preoccupata
“Le sfere del drago terrestri,
nonostante siano molto meno potenti di
quelle riservate a Super Shenron, possono permettere al sottoscritto di
ottenere ciò che vuole… d’altronde,
diventare un Dio o il padrone degli
universi non fa parte dei nostri obiettivi, riferendomi alla Centrale
di
Polizia di Tokyo. Qual è il vantaggio, allora? Molto
semplice… io, a differenza
di tutti gli altri partecipanti, otterrei due desideri in
più da esaudire. Mi
dica, Sasha Orton… lei crede che
la
Yakuza, o qualsiasi organizzazione criminale del nostro pianeta, mi
permetterebbe
di esprimere il desiderio di arrestarli tutti e imprigionarli
all’interno di
una dimensione tutta loro, dove sia impossibile liberarsi?”
Simon si
portò davanti al viso di
Sasha, la quale era diventata bianca come un fantasma.
“Ogni criminale, al momento, si sente protetto
poiché non ha mai la
certezza totale d’incappare nella giustizia… ma nessuno potrà sfuggire agli occhi di
Shenron! Né la Yakuza… né tanto
meno le altre organizzazioni malavitose o segrete! Nessun
criminale,
terrestre od inter-galattico, sarebbe al sicuro. Con un semplice,
limpido
gesto… la Centrale di Polizia di Tokyo permetterà
ai cittadini onesti di poter
tornare a vivere in pace e tranquillità!”
Io
continuavo a non capire il
ragionamento di Simon. Le sfere del drago della Terra non avevano
bisogno di
essere ripristinate! Dovevamo soltanto recuperare quella che
Freezer…
…
solo in quel momento mi resi
conto del geniale piano del mio compagno.
Lui non stava dicendo la verità. Lui non
avrebbe chiesto di ripristinare
le sfere del drago della Terra. Voleva semplicemente farlo credere ai
suoi
nemici, in particolare alla Yakuza e ai Deadly Sins, gli unici a non
conoscere
il funzionamento delle Sfere del Drago. In quanto ai MIB, se davvero
Tao-Pai-Pai era un membro effettivo di quell’organizzazione
malavitosa, avrebbe
senz’altro fatto di tutto per impedire il piano di Simon.
L’incognita più
grande, al momento, era sicuramente Freezer. Lui sapeva perfettamente
che Simon
stesse mentendo. Tuttavia, tendevo più a credere in un suo
intervento durante
il Torneo. Non sarebbe mai stato fermo ad assistere alla nostra
vittoria, con
le Super Sfere del Drago così vicine. Inoltre, lui correva
il rischio di
perdere la sua sfera, con un desiderio di Super Shenron.
Il punto,
ora, era un altro… come
avrebbero reagito, nel breve termine, tutti i nostri avversari?
... ti lasceremo sognare ancora per un
po’, Hunter Warrior...
... presto saprai con chi hai a che fare!
***
FREEZER
[Soundtrack 7 –
DRAGON BALL Z]
Interruppi
la trasmissione sul
mio computer, sogghignando tra me e me e sorseggiando il mio vino,
seduto sul
mio trono. Chiamai un servo ordinandogli di conservare
l’apparecchio
elettronico. Solo dopo che quest’ultimo si fosse allontanato,
incominciai a riflettere
su ciò che avevo visto.
Tra i tre
partecipanti a
quell’intervista riconobbi quel terrestre che avevo fatto
esplodere su Nameck,
oltre all’angelo Whis. Quest’ultimo, meno di un
mese fa, era giunto sul mio
pianeta ospitante, nella mia nuova capitale, entrando senza alcuna
difficoltà
dentro la mia camera e domandandomi se avessi voluto partecipare a
quell’insulso torneo. All’inizio, io avevo
rifiutato seccamente, credendolo
fosse un semplice pretesto per corrompermi, fino a quando non venni a
sapere delle
Super Sfere del Drago.
Mi alzai
dal trono, dirigendomi a
passo spedito verso la stanza gravitazionale. L’unica
esperienza fuori dalla
mia astronave fu il mio tentativo di attacco con quei due sayan
sconosciuti, ma
si era risolto in un nulla di fatto. Per ripicca, quindi, avevo deciso
di non
andarmene subito e di recuperare una delle Sfere del Drago Terrestri,
prima che
queste sparissero davanti ai miei occhi. Per cinque anni,
perciò, avevo deciso
di passare gran parte del mio tempo ad allenarmi.
Volevo
evitare di uscire
sconfitto, ancora una volta, contro quei due scimmioni di Goku e Vegeta
quando
me li sarei rivisti di fronte!
In
effetti, la mia potenza era
cresciuta esponenzialmente dal giorno in cui resuscitai grazie al
potere di Whis.
Non era solo la mia forza a essere cambiata. Tornando come sovrano del
mio
impero, iniziai a dare molto più ascolto alle richieste dei
miei sottomessi,
guadagnando una stima precedentemente impossibile da ricevere. Non mi
ero
sentito così voluto e rispettato nemmeno da parte della
Squadra Ginyu.
Inutile
nasconderlo. Dal giorno
in cui avevo assistito alla sparizione di sette interi
universi… dal giorno in
cui avevo temuto, questa volta sul serio, di sparire per sempre e di
non poter
più ritornare in vita… dal giorno in cui decisi
di allearmi con Son Goku per
sconfiggere quel mostro invincibile di Jiren…
… io mi ero rabbonito.
[Soundtrack 2 –
DRAGON BALL Z]
Non
sapevo se ciò fosse per paura
o perché, in quell’unico sguardo di Son Goku,
avessi sentito una fiducia che
nemmeno la mia famiglia aveva saputo donato…
… per tutte le corna di mio padre!
Smettila di pensare a quella scimmia
e va ad allenarti! Anzi… metti gravità X5000,
così eviti di pensarci su!
Dopo aver
varcato l’entrata della
mia stanza di allenamenti, chiudendomi a chiave all’interno,
mi diressi verso
il pannello, deciso ad attuare le mie intenzioni, ma un’altra
considerazione si
fece largo nella mia mente.
Quel terrestre… quel Simon
Kog… non l’avevo mai visto prima d’ora.
Fui certo
fosse un altro amico di quei bastardi.
Dovevo
essere sincero anche
questa volta. Mi aveva davvero colpito. Nessuno dei miei generali, a
parte una
soldatessa dalle eccelse qualità combattive, aveva uno
sguardo simile al suo e
inoltre sembrava nascondesse molto più potere di quel misero
35 letto sullo
schermo del mio computer… un livello di combattimento troppo
basso per potermi
ingannare.
Simon Kog
mi aveva provocato, di
questo ne ero sicuro. Era chiaro quale fosse il suo reale
obiettivo… puntava
alla mia sfera del drago, quella che avevo rubato dal pianeta Terra!
“Vuoi il mio tesoro?
Vienilo pure
a prendere, se hai il coraggio…”
affermai io con sicurezza, aumentando
la gravità dentro la mia stanza e lasciando che il mio nuovo
peso raggiungesse
il livello stabilito “…
se poi ti farai ammazzare, allora sarà
solo colpa tua… terrestre!”
Un
momento… e se invece fossi
andato a fargli personalmente visita, senza dar tempo a nessuno dei
miei nemici
di raggiungerci?
Gli
avrei fatto capire fin
da subito il colossale errore che aveva commesso!
Sghignazzai,
riprendendo ad
allenarmi più carico che mai.
Un’opportunità
che non sarebbe
mai più ricapitata per tantissimo tempo… potevo
puntare a diventare
ufficialmente il nuovo Dio Supremo del Macro-Universo!
Prima di
ciò, tuttavia, avevo un
nuovo appuntamento a cui partecipare, ovvero l’incontro tra
tutti i politici
del sesto e del settimo universo.
Li
avrei fatti attendere
tutti... quei grassoni in giacca e cravatta. Che si beassero della loro
apparente potenza. A me sarebbe bastato ucciderne qualcuno per zittirli
tutti.
Il governo del nuovo Macro Universo era indiscutibilmente in mano mia.
Raggiunsi
un microfono sul
pannello dei comandi, e lo attivai istantaneamente per comunicare il
mio nuovo
ordine.
“Venite
a richiamarmi
non appena Whis-Sama verrà a prendermi! Non fatelo attendere
un secondo di più!”
[Soundtrack
62 - DRAGON BALL GT]
“Ancora
qui ad allenarsi,
imperatore?!”
Sobbalzai
di paura quando mi resi
conto che lei si trovasse alle mie spalle!
Si
trattava di una piccola aliena
dalla carnagione color arancio, coi capelli corti e verdi. Il suo nome
era
Peach, ed era il miglior soldato che possedevo nel mio esercito. Una
delle sue
capacità era quella di muoversi all’interno del
terreno o delle pareti, come un
fantasma, per via di una strana magia di cui soltanto lei e la sua
razza di
Fruttiani conoscevano il funzionamento.
Aveva
soltanto un bruttissimo
vizio...
...
si divertiva a farmi
scherzi davanti ai miei sudditi, screditandomi come imperatore!
“Non
mi uccida... lo so che
sono la sua preferita, lo ammetta!” mi
prese in giro Peach, evitando
tutti i miei raggi letali con estrema facilità.
“Veda
di non provocarmi,
soldato... posso degradarla e sbatterla nel peggior bordello del regno!
Lasciami allenare in pace!”
“Credo
dovrà interrompere
il suo sacro allenamento... un angelo è venuto a portarla
dai Zeno-Sama!”
“Un
angelo... non Whis?!”
“Sua
sorella”
confermò Peach, tornando ad essere seria e composta, come ci
si aspetterebbe da
un sotto-tenente come lei “Mi ha ordinato
di riferirle che Whis non
potesse venire a prenderla a causa di un imprevisto. Dovrebbe
già conoscerla,
mi ha anche detto...”
“...
deve trattarsi di
Vados-Sama... poco male. Vado a riceverla!”
“Un
momento, lord Freezer!”
“COSA
C’E’ ANCORA?!” le
urlai in faccia io, decisamente contrariato dalla sua presenza.
Volevo
strapparle gli arti con le
mie stesse mani, santo Polunga!
“Posso
seguirla in questa
missione diplomatica? Per favore! Sarebbe la prima volta che incontro
gli
Zeno-Sama in carne ed ossa!”
“Tutto
qui?! Fa come creda...
ma la avverto. Quei nanerottoli sono tutto tranne che carini e
coccolosi!”
“Perfetto...
a proposito! Si è
dimenticato di spegnere il microfono! Tutti avranno sentito il nostro
discorsino intimo, ormai...”
Ci provai
ad ucciderla. Provai
davvero ad afferrarla, ma lei mi era già sgusciata dalle
mani, fuggendo dal
pavimento.
***
GIN
[Dark Days Are Coming
– DRAGON BALL SUPER]
Spensi il
televisore, prima che
Sasha Orton annunciasse il termine del programma. Mi trovavo
all’interno della
nostra base assieme a Vodka, il quale sembrava piuttosto agitato.
“Hai sentito ciò
che ha detto quel
poliziotto?”
“Certo, Vodka… non sono sordo”
affermai io con tranquillità,
sogghignando “Devo
proprio ammetterlo… questo Simon Kog sa il fatto suo. Non ho la più pallida idea di dove sia
uscito, ma ha senza ombra di dubbio le idee chiare!”
“Non hai paura delle
minacce che
ha rivolto? Se lui ottenesse le Super Sfere del Drago…”
“Non è detto che
ci riesca…”
lo interruppi “…
chiunque, al momento,
potrebbe vincere quelle sfere. Tuttavia, le sue argomentazioni sono
inattaccabili. Noi non possiamo rimanere fermi qui ad
attendere… dobbiamo agire
per salvaguardare le nostre attività. Puoi star certo che
anche l’FBI tenterà
di mettere mano sul primo premio, così come la polizia di
Tokyo. Non a caso, in
centrale sono stati assunti Kogoro Mori e quei due poliziotti
italiani…”
“Tu sai già chi
sono, aniki? Pensi
possano essere pericolosi?”
“Sì…
quasi quanto lo fosse Shuichi.
Tu per primo dovresti saperlo” confermai,
riflettendo tra me e me “Ho deciso…
io e te parteciperemo al Torneo Mondiale di Arti Marziali!”
[Sotto Copertura
– SQUADRA ANTIMAFIA]
“CO-COSA?! STAI SCHERZANDO! NON RIUSCIREMO MAI A
VINCERE…” iniziò
subito a protestare il mio sottoposto, terrorizzato, prima che lo
liquidassi
con uno sguardo omicida in grado di zittirlo.
“… ovviamente, ci prepareremo
adeguatamente, e anche Rum farà parte di
questo torneo. D’altronde, tra noi tre, lui è
quello con più esperienza nella
lotta. In quanto alla differenza di potere tra noi e i partecipanti,
sappi che
la nostra organizzazione ha concluso con successo le trattative con
quel nuovo
gruppo e ci fonderemo con loro dall’1 Agosto… i creatori del KI Power! Saranno loro stessi a
donarci il potere
necessario a partecipare!”
“Se è così, allora non ho
nulla da obiettare…” riuscì a
tranquillizzarsi Vodka, prima di chiedere “… e suppongo dovremo trovare
il modo per entrare
tra i partecipanti, visto che le iscrizioni, sul nostro pianeta, sono
terminate
da molto tempo…”
“Per quello ci ho
già pensato io…”
Io e il
mio sottoposto
ammutolimmo, terrorizzati. Dentro la nostra stanza, infatti, era appena
entrato
Rum, accompagnato dal nostro boss, Karasuma. Immediatamente ci
sbrigammo a
inginocchiarci davanti a quest’ultimo, baciandogli i piedi in
segno di
rispetto.
“Come avete fatto a capire le nostre intenzioni?”
domandò Vodka,
sorpreso, rialzandosi in piedi assieme a me.
“Perché siamo a conoscenza di molti
più particolari rispetto a voi…”
ammise il secondo in comando, sogghignando “Parlando
con i nostri nuovi alleati, provenienti dal 6 Universo, abbiamo
scoperto ciò
che stava per accadere al nostro pianeta, ma non solo. Grazie a loro,
adesso,
sappiamo quali sono gli obiettivi della polizia di Tokyo…”
“Un momento! Ci state
dicendo che…”
“Siamo riusciti a trovare delle informazioni
molto… succulente…”
confermò il nostro capo, strofinandosi famelico le mani “…
Juzo Megure, da quello che ci
è stato riferito, intendeva instaurare una sezione dedicata
esclusivamente alla
lotta contro la mafia della città… ed ha chiesto
espressamente di poter dare
l’incarico ad Hunter Warrior in persona!”
[Mani sulla
Città – SQUADRA ANTIMAFIA]
Sgranai
gli occhi, stupefatto.
Hunter Warrior? Lui era in Giappone?!
“Tuttavia, questo permesso non gli è
stato concesso. Il nostro sospetto,
in questo momento, è che possa esistere un gruppo di
poliziotti, o gente legata
alla giustizia, che agisce illegalmente per scovare tutti i clan della
Yakuza…
inclusi noi!”
“Sono stati davvero i
nostri
alleati a scoprire tutto ciò, signore?”
chiese Vodka, ancora incredulo.
“Esattamente. Loro, oltre che con noi, hanno deciso
di allearsi anche
con altre organizzazioni del nostro paese… e da una di
queste, è saltato fuori
che Hunter Warrior sta a capo di un’organizzazione
anti-mafiosa!” ammise
Rum, sogghignando “Io stesso,
durante uno
dei miei pedinamenti verso Kogoro Mori, ne ho avuto piena conferma!
Conoscerete senz’altro l’Hotel
Bellclassic… il nostro obiettivo stava
pedinando, senza alcun permesso da parte dei suoi superiori, un
avvocato di
nome Tomura Akaguro, sospettato di essere il mandante
dell’attentato alla
scuola Elementare Beika, ma sono stati attaccati da uno sconosciuto.
Sono sopravvissuti
per miracolo, ma l’avvocato è stato ucciso. Stiamo ancora pedinando il nostro caro detective e
avremo altre notizie
fra qualche giorno. L’ipotesi più probabile, al
momento, è che lui sia uno dei
membri di questa sezione Anti…”
“Ora ho capito…”
Tutti
quanti si voltarono verso
di me, mentre stringevo con forza i pugni per la rabbia.
“…
quel giovane poliziotto che è
stato intervistato da Sasha… lui potrebbe essere un altro
membro di questa
sezione!” affermai io, con sicurezza,
indicando la televisione “Vodka!
Qual era il suo nome completo?”
“Si… Simon Kog,
se non sbaglio”
mi rispose il mio sottoposto, con preoccupazione.
“Perfetto… mi sembra il caso di pedinare
anche lui” proposi io a
tutti, confidando al boss e a Rum ciò che io e Vodka avevamo
sentito su
‘COUNT-DOWN’.
Rum si
accarezzò il pizzetto,
riflettendo sulle parole del poliziotto.
“Forse la tua intuizione è più
azzeccata di quanto sembri” decretò
lui, alla fine “Controllare il
passato di
quel giovane non guasterà. Inoltre, all’Hotel
Bellclassic, lui si è presentato
personalmente, raggiungendo per primo il luogo dell’omicidio
di Tomura.
Inoltre, da quello che mi risulta, è stato presente anche
durante il caso
dell’omicidio di Ichigo Kuchiki. Tutto questo risulta una
coincidenza troppo
sospetta per non indagare…”
“… e
sia! Gin, Vodka… voi
continuerete a occuparvi di Kogoro Mori! Rum… da questo
momento ti occuperai
soltanto delle indagini sulla squadra anti-mafia comandata da Hunter
Warrior!
Questa è la tua priorità assoluta!”
[Delitti Imperfetti
– R.I.S.]
“Ma signore… non
converrebbe che
ci pensasse anche qualcun altro?” propose
Vodka al nostro boss “Vermouth e
Bourbon, ora, non hanno altre
indagini o missioni da svolgere, senza dimenticare Kir…”
“Loro tre lavoreranno assieme a voi per il
pedinamento del detective…”
lo contraddisse il capo, con severità “… alla sezione, invece,
lavoreranno Rum,
Whisky e Chablis! Fatti aiutare anche da Korn e Chianti, Rum,
già che ci sei…”
“Tutti loro? Mi sembrano
decisamente troppi, signore…”
dovetti ammettere io, ben sapendo quanto
fosse potente il nostro collega.
Lo
sguardo che ci gettò Karasuma,
tuttavia, mi fece venire i brividi…
… non l’avevo mai visto
così preoccupato, prima d’ora.
“Credimi, Gin…
se Hunter Warrior
si trova in Giappone, sarà meglio sbarazzarci subito di lui
e dei suoi
complici…” affermò,
con convinzione “…
nella villa dei Kuchiki abbiamo mandato quindici assassini
professionisti, e
non siamo riusciti a trovare nemmeno un corpo. Gin… tu
sottovaluteresti un
nemico del genere?”
Dopo aver
detto ciò, il vecchio
si allontanò da noi, assieme a Rum, mentre noi ci rialzammo
da terra.
Era vero.
Quel giorno, quindici
dei nostri migliori uomini erano stati uccisi e non era rimasta nessuna
traccia. Possibile che, a ucciderli, fosse stato Hunter Warrior in
persona?
No… non era una
possibilità… poteva essere andata solo
così! Nessuno
dei presenti, all’interno di quella villa avrebbe potuto
ammazzare con così
tanta facilità una decina di sicari.
Oppure no?
Alla fine
decisi di uscire dalla
base, assieme al mio compagno, con l’intento di andare a
seguire il detective.
Inutile pensarci su… se ne sarebbe
occupato Rum… ed il mio superiore
era molto più bravo di me, in quel mestiere!
***
SIMON
[Counterattack Mankind
– SHINGEKI NO KYOJIN]
Subito
dopo l’intervista, Sasha
aveva accennato un mancamento ma era stata prontamente soccorsa da
Shuei Tosen,
il quale provò ancora una volta a incutermi timore.
Stavolta,
però, decisi di
rilasciare una piccola parte della mia aura, per fargli capire che non
ero più
disposto a farmi mettere sotto…
… e lui sembrò comprendere,
caricandosi in braccio la sua amica e
portandola il più lontana possibile da me. Dietro di lui, lo
seguirono tutti
gli altri membri della Yakuza, con Urahara che si voltò
verso di me.
Lei, a
differenza del suo
compagno, non si era fatta intimidire dalla mia energia spirituale, e
aveva
aumentato la sua allo stesso livello. Non di più. Non di
meno.
Fra di
loro, compresi, sarebbe
stata lei il nemico più pericoloso da affrontare al Torneo
Mondiale di Arti
Marziali.
Io e
Crilin ci pulimmo la faccia subito
dopo. La truccatrice ci aveva guardato storto quando entrammo in fretta
e furia
dentro al bagno degli uomini, ma non potevo sopportare quel prurito un
secondo
di più!
Dopo
esserci riuniti a Whis, ci
dirigemmo tutti e tre fuori dalla sede principale di TV ASASHI. Ora,
sia io che
Crilin avevamo la giornata libera.
“Simon, potresti seguirmi
in un
posto?” mi chiese Whis, non appena
tornammo in mezzo alla strada “Vorrei
farti conoscere una persona…”
“D’accordo! Tanto non ho altro da fare in questo
momento…”
accettai io, incuriosito dalla proposta dell’angelo.
Whis non
era uno che prendeva
decisioni sul momento. Se mi voleva far conoscere qualcuno, era
perché
quest’incontro doveva essere molto importante…
… e io non ero così stupido
da rifiutare!
“Allora io raggiungo Bulma! Oggi dovevamo andare a
parlare con Mary!”
mi rivelò il mio collega, alzandosi in volo.
Vero. Me
ne aveva parlato prima
di raggiungere insieme la sede di TV ASASHI. Oggi Bulma e Crilin
sarebbero
andati a parlare con la madre di Shuichi e Sera, per rabbonirla e darle
una
mano. Era necessario non rendercela nemica, con tutti quei gruppi
criminali
pronti ad approfittarsi di ogni nostra debolezza.
“Fammi sapere come va!” lo
salutai io vedendolo allontanarsi sempre
di più.
Quando
rimanemmo soli io e Whis,
decisi d’inviare un messaggio a Juzo attraverso la nostra
interfaccia,
chiedendogli di avvisare tutti gli altri membri della sezione sulla mia
decisione. Whis, invece, si tolse un pulsante dalla tasca del suo abito
e mi
chiese di aggrapparmi alla sua manica.
“Dove vuole portarmi,
Whis-Sama?”
domandai all’angelo, senza ricevere alcuna risposta.
Lui, con
un sorriso molto
sinistro, premette il pulsante. Riconobbi la sensazione del
tele-trasporto,
mentre il mio corpo veniva letteralmente smolecolarizzato. Cinque
secondi dopo,
raggiungemmo la nostra destinazione.
Non ci
trovavamo più sul pianeta
Terra. Non riuscivo a percepire nessuna aura in quel luogo
così isolato ma a
dir poco sacro. Mi resi conto di poggiare i miei piedi sulla testa di
un'enorme
medusa che fluttuava sopra delle nuvole dorate. Di fronte a me sorgeva
un palazzo
con una struttura architettonica a forma di kanji "全",
che significava Tutto.
“Questo è il
palazzo dove
soggiorna Zeno-Sama, la divinità più importante
di tutti gli universi
conosciuti” mi rivelò Whis,
cogliendomi impreparato “Vedi
quei monoliti attorno al complesso? Sopra di essi, si posizionano i
nostri 12
Universi!”
“CO-COSA?! Mi prende in giro, Whis-Sama?!”
affermai io, in preda
allo shock, osservando le sfere perlacee sopra quei massi.
“Affatto! Quella che ti sto
appena
indicando è la boccia contenente il tuo universo!”
confermò tuttavia
l’angelo, indicandomene una non molto distante e
incominciando a incamminarsi
lentamente verso il palazzo “Sarà
meglio
incominciare a entrare… i nostri ospiti ci attendono da un
po’ di tempo! Nel
frattempo, cercherò d’informarti di tutte le
novità che…”
“Ah… mio caro
Whis… quindi è lui
il nostro ospite!”
Davanti a
noi, improvvisamente,
apparve una figura sconosciuta. Era, intuii, un angelo come il mio
compagno. Basso,
con la pelle blu chiara, aveva occhi viola e capelli bianchi sgualciti.
Portava
un'aureola blu sopra la testa, e indossava un vestito verde scuro con
un
triangolo arancione rovesciato. Sulla cintura aveva un simbolo kanji,
il cui
significato era "Grande".
Compresi
di trovarmi davanti a
una figura molto importante nella gerarchia divina, pertanto mi sbrigai
a
inginocchiarmi dinanzi a lui.
“Non
c’è bisogno di essere così
formali con me, Simon Kog…” mi
tranquillizzò lui, mentre Whis mi dette
il permesso di rialzarmi “…
sei un
ospite gradito al Palazzo di Zeno-Sama”
“Simon… lui
è il Gran Sacerdote
del Multiverso, consigliere di Lord Zeno… oltre che mio
padre!” mi
rivelò infine l’angelo del settimo universo,
salutando rispettosamente il suo
genitore prima di chiedermi “Tuttavia, non sarà con lui che dovrai
parlare, al momento… entriamo a palazzo!”
Tutti e
tre entrammo all’interno
di quel posto. Mi resi conto di un particolare molto importante. Lo
spazio
all’interno del Palazzo di Zeno, in realtà, era
infinito ed al suo interno riuscivo
a percepire molte aure, segno che nessuno fosse in grado di percepire
energia
fuori di esso.
Mentre
camminavamo all’interno di
quel corridoio oscuro, Whis incominciò a darmi delle
rivelazioni a dir poco
sconcertanti. Scoprire che il sesto e il settimo universo si sarebbero
fusi (e
con essi, i due pianeta Terra) era una notizia in grado di lasciare
costernato
chiunque venisse a conoscenza della notizia. Ancora peggio fu lo
scoprire che
tale decisione fosse stata presa per permettere la cattura di otto
esseri
demoniaci, di cui uno a me ben noto.
Quella
notizia aveva cambiato
drasticamente alcuni dei miei piani. La missione con C-17 e C-18 andava
anticipata obbligatoriamente. Il rischio che l’ubicazione
nascosta del Dr. Gelo
subisse dei danni era troppo alta.
“Quindi i Deadly Sins
sarebbero
fuggiti dal Regno dei Demoni…”
affermai io, decisamente preoccupato.
“Precisamente”
confermò il Gran Sacerdote, continuando a camminare davanti
a me senza voltarsi a guardarmi “…
per
essere più precisi, il gruppo è formato da un
Aamon, un Astaroth, un Asmodeo,
un Albatros, un Baal, un Belial e un Belzebul.Sono tutti comandati dalla
ex-sovrana del Regno Demoniaco, la minacciosa e terrificante
Lilith… l’arpia
più potente mai esistita!”
“Per quale motivo lei
fuggì dal
suo regno?” domandai, con
curiosità.
“E’ una storia
molto triste,
purtroppo…” ammise Whis-Sama,
il quale iniziò a raccontare quella
triste vicenda, della quale io vi farò momentaneamente un
riassunto.
[Celtic Song –
FAIRY TAIL]
Il multiverso era comandato, un tempo, non da Zeno
ma da un’altra
divinità di nome Zarama, il vero creatore della vita. Il Dio
Supremo, mi venne
rivelato, decise di lasciare il suo trono al primo mortale che avrebbe
mantenuto, al termine della sua vita, il cuore puro mentre lui si
sarebbe
trasformato nel Super Drago Shenron. A contendersi quel posto, alla sua
decisione, vi stavano due persone. Uno si chiamava Zero, ed era un
contadino;
orfano, lavorava la terra, giorno e notte, per dare da mangiare alla
sua unica
parente, la nonna malata. La seconda era una principessa di nome
Lilith, figlia
dell’uomo più ricco e potente di tutti gli
universi; fu concessa in sposa ad un
uomo molto arrogante chiamato Ulquiorra e, per questo, si sentiva
oppressa
dalle decisioni autoritarie della sua famiglia.
Zarama, osservando quanto le loro vite fossero
tristi e sofferenti,
decise di dare una svolta al loro destino e li fece conoscere. Durante
una
passeggiata a cavallo, la principessa venne attaccata da un lupo ma fu
salvata
dal contadino. Tra Zero e Lilith fu amore a prima vista.
I due divennero subito amanti segreti, sapendo che
il re e il promesso
sposo di Lilith non avrebbero mai accettato la rottura del loro
matrimonio
combinato. La principessa, per di più, donò delle
medicine alla nonna di Zero,
la quale si riprese al cento per cento.
Qualcosa, però, rovinò
tutto…
… Lilith rimase incinta di un bambino.
Sapendo che suo padre l’avrebbe fatta
abortire, la principessa decise
di fuggire a casa del suo amante, il quale la accolse assieme alla sua
nonna.
La principessa, la quale lasciò una lettera ai suoi
genitori, venne data per
morta nel bosco e non fu cercata.
Un anno dopo, Lilith dette alla luce il suo unico
figlio…
… tuttavia, il futuro marito di Lilith
scoprì tutto.
All’inizio andò subito ad
avvisare il re e la regina ma loro, invece di
scandalizzarsi, piansero di gioia e chiesero di portare
l’intera nuova famiglia
al loro cospetto, per chiedere scusa di ciò che avevano
fatto.
Fu a quel punto che Ulquiorra, carico di invidia e
rancore, commise un
crimine a dir poco atroce.
Una notte, mentre tutti dormivano, decise di
uccidere tutta la nuova
famiglia di Lilith, compreso il bambino, rapendo la principessa e
bruciando
l’intera proprietà del contadino.
Dopodiché la riportò nuovamente nel castello,
dove uccise a tradimento i genitori di Lilith per impadronirsi
definitivamente
di quel regno.
Quell’avvenimento pose fine alla disputa
del trono universale.
Il piccolo Zeno, morto a soli tre mesi, fu la prima
creatura pura di
cuore a morire, sancendo così la sua nomina a Dio Supremo.
Zero e sua nonna si
tramutarono in anime e vennero condotte in Paradiso.
In quanto alla principessa, quelle morti la
cambiarono totalmente,
tramutandola in un’arpia e spingendola a compiere azioni
disdicevoli, come
divorare l’assassino dei suoi genitori davanti a tutto il suo
popolo, il giorno
del loro ‘matrimonio’. Quello fu il momento in cui
nacque il primo demone, una
creatura incontrollabile e insaziabile di vendetta. Un essere,
purtroppo, in
grado di contrastare tutti gli angeli e gli Hakai-Shin del tempo.
Fu proprio il Dio Supremo, Zeno-Sama, a confinare
Lilith all’interno di
un nuovo mondo nel quale lei sarebbe stata la Dea Suprema, e solo in
quel modo
la pura malvagità venne debellata. Quel mondo era il Regno
dei Demoni.
“Per farle recuperare uno
scorcio
di umanità, Re Yammer decise di concedere
all’anima del suo ragazzo, Zero, di
vivere in quel mondo assieme a lei, come suo fido compagno e consigliere”
concluse il racconto il padre di Whis “Funzionò,
per un po’ di tempo… ma quel povero giovane si era
reso conto di quanto la
principessa fosse cambiata in peggio. Nonostante lei non agisse
più come un
crudele mostro… nonostante lei avesse riottenuto
l’uomo che amava… nonostante
suo figlio fosse diventato una divinità
inattaccabile… Zero riusciva a sentire
la malvagità scorrere, sempre di più, nelle vene
della donna. Per questo decise di fuggire da
quel mondo
senza avvertire nessuno…”
[I Have Seen Much
– NARUTO]
“… oh
no…” compresi io,
alla fine “… quindi loro
sono fuggiti dal
Regno dei Demoni…”
“… per cercare
l’anima di Zero”
confermò Whis, affranto “La
sua fuga è
avvenuta precisamente cento anni fa. E’ da quel momento che
Lilith, assieme ai
suoi sette adepti, ha deciso di lasciare il suo regno. All’apparenza
i suoi ideali sono più che giusti… si tratta
sempre
dell’uomo che ha amato per tutta la vita.
Tuttavia… Lilith non ha più il
cuore puro. Lei ha un potere spaventoso, anche se non si trova
all’interno del
suo regno, ed è pronta a tutto pur di raggiungere i suoi
obiettivi!”
Annui,
comprendendo in pieno la
minaccia che poteva causare la Dea dei Demoni.
“Anche voi state cercando
l’anima
di Zero, non è così?”
“Vero, ma è molto difficile trovarlo”
ammise il mio compagno divino,
sospirando “Zero non si è
limitato a
fuggire nel regno dei vivi, ma ha continuato a reincarnarsi
illegalmente in
molti modi, così da non essere riconosciuto”
“Reincarnarsi? Non
è possibile rintracciarlo?”
“No, perché la sua anima non prende
completamente possesso del corpo
scelto, ma si annida e nascondendosi all’interno di quella
originale” provò
a spiegarmi il Gran Sacerdote “E’ come se dentro di te ci fosse
un’altra
entità nascosta…”
“Come Naruto con la Volpe a
Nove
Code…” compresi io alla fine,
citando l’anime preferito di Chi.
“Come Naruto con la Volpe a
Nove
Code…” confermò
l’angelo supremo, accennando un sorriso prima di
annunciarci “…
siamo arrivati!”
Improvvisamente,
di fronte a me,
apparve una porta anonima, come quelle del mio pianeta. Meno male
dovesse
essere un luogo dalle potenzialità inimmaginabile…
“Gli Dei hanno imparato a
essere
pratici come ai mortali!” mi lesse nel
pensiero il Gran Sacerdote,
sorridendomi e salutandomi con un inchino “Spero
tu possa avere una tranquilla discussione con i tuoi interlocutori.
Verremo a
riprenderti quando avrai finito. Whis,
potresti seguirmi? Vorrei parlarti in privato, se non ti
dispiace…”
“Ma certo, non si preoccupi”
accettò Whis, inchinandosi rispettivamente davanti a suo
padre e a me “Simon saprà
cavarsela da solo in questa
situazione!”
Anche io
mi inchinai davanti a
loro, prima che si allontanassero lentamente.
Poi mi
voltai, preoccupato, e allungai
la mano verso la maniglia della porta, afferrandola e tirando un lungo
sospiro.
Poi mi
venne un’idea.
“Vediamo un po’
se funziona…”
affermai io, provando a collegarmi all’interfaccia di Juzo
Megure. Ovviamente,
era impossibile comunicare col mio compagno cyborg, ma per fortuna
potevo registrare
l’audio della conversazione che avrei sostenuto.
Subito
dopo aver attivato la
registrazione, decisi di abbassare la maniglia e spalancare la porta.
[Tsuppari Hanko KI
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
All’interno
di quella stanza,
notai, vi stavano tre persone.
Una
era un uomo terrestre alto, con capelli neri e corti, con
occhi scuri. Indossava un soprabito marrone chiaro e un cappello
abbinato.
Indossava anche un completo nero con pantaloni e scarpe eleganti,
abbinati
perfettamente.
Un
altro era un uomo molto alto con un aspetto insolito, in
quanto possedeva una testa di beagle molto dettagliata. Dal collo in
giù,
sembrava essere umano e indossava un abito con una cravatta dalmata.
Infine,
l’ultimo era un uomo
magro con un volto scavato. Capelli biondi e spettinati, aveva occhi
spiritati
dai bulbi neri e le iridi azzurre.
Nessuno
dei tre aveva un’aura
molto elevata, ma l’ultimo sembrava decisamente
più potente degli altri anche
se non pareva stare in piena forma.
“Lei deve essere il famoso
poliziotto mandatoci da Whis-Sama… è un onore
conoscerla, Simon Kog!”
si presentò subito proprio l’uomo scheletrico,
stringendomi con sorprendente forza
la mano “Il
mio nome è Toshinori Yagi e sono un terrestre del Sesto
Universo.
Più precisamente, sono un eroe appena andato in pensione.
Lui è Naomasa
Tsukauchi…” qui fu il terrestre col soprabito
marrone a stringere la mano “… ed
è un detective della Centrale di Polizia di Tokyo…”
“…
Tokyo…?” domandai io,
basito.
“E’ una lunga storia…
c’entra il nostro Hakai-Shin. Woof!”
ammise l’ultimo sconosciuto, quello con la testa da
beagle “Kenji Tsuragamae. Io sono il
capo
di quella centrale. Voi, se non mi sbaglio, definite il mio ruolo come
quello
di Questore. Woof!”
“E’… è un
piacere…” risposi io, cercando di non
farmi condizionare
dallo strano aspetto del mio interlocutore.
Pensa a quei film in cui gli animali parlano come
le persone normali…
non cadere nel tranello…
“Woof!E’
la prima volta che qualcuno non scoppia a ridere davanti alla mia
faccia! Mi
stai già simpatico!”
scherzò Kenji, facendo sorridere tutti quanti “Direi che sarebbe meglio sederci, non vi
pare?”
Davanti a
me, infatti, vi stava
un semplice tavolo e quattro, a due a due disposte attorno a esso,
mentre sopra
al mobile c’era un proiettore che puntava la sua luce sul
muro perlaceo di
quella piccola stanzetta.
I due
poliziotti si sedettero di
fianco, mentre io stetti affianco a Toshinori, il personaggio che
più mi stava
intrigando. Riuscivo a percepire un potenziale enorme nel suo KI, molto
vicino
a quello di un sayan base, se non di più. Il suo corpo,
compresi, aveva subito
ferite davvero terribili. Mi ricordò molto le condizioni in
cui io versavo a
causa dell’enorme foro che possedevo fino a poche settimane
prima, curato da
Whis.
[Itachi’s Theme
– NARUTO]
“Perfetto. Possiamo
cominciare!”
iniziò a parlare Naomasa, che svoltò subito alla
prima diapositiva grazie a un
telecomando “Sino a cinque anni fa,
il
nostro pianeta Terra non aveva forme di vita viventi. La vita
è tornata grazie a
un desiderio espresso dal vostro Hakai-Shin, Lord Beerus, il quale ci
ha
permesso di risuscitare. Nessuno di noi sapeva quando o come ci siamo
estinti,
fino a quando la signorina Vados, l’angelo del Sesto
Universo, non si è
presentata in polizia raccontandoci tutta la verità. Ci è stato detto che voi abbiate
già fatto la conoscenza dei Deadly
Sins… sono stati loro a distruggere tutto, senza darci il
tempo di reagire…”
“Sono stati dei mostri
senza
cuore…” affermò
Toshinori, con la rabbia che ricoprì completamente il
suo volto “… non
risparmiarono nessuno,
nemmeno i bambini… tutto questo
avvenne
venticinque anni fa.Di solito,
alla
morte di un essere umano, la sua anima raggiunge il regno
dell’Aldilà. A noi,
invece, non accadde ciò… semplicemente ci siamo
risvegliati tutti, senza
renderci conto di cosa realmente accadde, come se non fosse mai
successo…”
Quella
non era affatto una buona
notizia. Se quelle creature erano in grado di sterminare la popolazione
di un
intero pianeta senza farcene rendere conto, il loro potere era
senz’altro
spaventoso, oltre le nostre immaginazioni.
“Che tipo di
società è la vostra?
Mi avete detto che è stato Lord Champa a ricreare le vostre
geografie…”
domandai subito io.
“Esatto. Woof!”
confermò Kenji, con tranquillità “Non solo. Ogni pianeta ha la stessa
geografia del suo simile nell’altro universo, fin quando
è possibile. La nostra
storia e, soprattutto, la nostra organizzazione, tuttavia, sono
completamente
differenti”
“Sulla Terra del Sesto
Universo il
livello medio di combattimento di un terrestre è venti volte
maggiore. Questo
perché noi, a differenza vostra, possediamo un Quirk. Questa è una speciale
capacità
sovrannaturale che un individuo può possedere, come ad
esempio volare o sputare
fuoco…”
“… esiste anche
nel nostro
pianeta, ma semplicemente non è stata ancora sfruttata dalla
gente comune”
risposi io, iniziando a comprendere ciò di cui stava
parlando Toshinori e
mostrandogli i palmi delle mani.
Sul
sinistro apparve una sottile
fiamma azzurrina, mentre sul destro iniziarono a formarsi delle
scariche
elettriche. Ovviamente, tutti e tre rimasero colpiti da quella scoperta.
“Credo che il Quirk sia
semplicemente una specializzazione nell’utilizzo generale
dell’energia presente
al nostro interno, quella che noi chiamiamo KI o aura…”
spiegai io a
loro, annullando le mie tecniche “…
se
hai un controllo completo della tua energia spirituale, sei in grado di
creare
ciò che vuoi. D’altronde, con lo stesso KI, io
posso percepire l’aura di
un’altra persona, volare, modificare il mio aspetto o il mio
genoma… tutto
grazie agli allenamenti che ho svolto…”
“… i…
incredibile!”
esclamò Toshinori, sgranando gli occhi stupefatto “Sul nostro pianeta, tu
saresti un
eroe molto ricercato, ragazzo mio!”
“Avete ripetuto la parola Eroe
non so quante volte…” mi resi conto io
di quel particolare “…
si tratta per caso di una professione?”
“Hai indovinato. Come puoi capire, anche i criminali
del nostro pianeta
sono pericolosi e vanno controllati su larga scala. I poliziotti come
me si
occupano delle questioni governative e politiche del pianeta, mentre a
combattere i malviventi ci pensano quelli che noi chiamiamo Eroi,
ovvero uomini
e donne altamente qualificati, addestrati nelle azioni tese al
salvataggio e
alla protezione dei più deboli!” mi
rispose Nanaomi con orgoglio “Da
cinque anni a questa parte, Lord Champa manda molti dei nostri eroi in
missioni
su altri pianeti per diffondere questo nostro sistema… ed il
nostro Mortal
Level è accresciuto parecchio! Non vorrei sbagliarmi, ma ora
dovremmo trovarci
in quinta posizione tra dodici…”
“Il mio nome da eroe era
All
Might!” mi rivelò Toshinori,
accennando un sorriso “Modestamente,
mi hanno sempre definito come
l’eroe numero uno di tutti i tempi… ma
ahimè, a causa di questa cicatrice la mia forza mi ha
abbandonato e non posso
più utilizzare la mia unicità! Fu un
mio vecchio nemico a procurarmela, ma
ormai si trova imprigionato e non può più causare
guai”
Detto
ciò, si alzò la maglia e mi
mostro una cicatrice terribile fra le sue costole. Una ferita troppo
simile a
quella che mi procurai io il giorno dell’incendio.
“Quindi, nel vostro
universo, sono
gli eroi a dover combattere in prima linea contro i
criminali…”
compresi io, continuando però ad avere dei grossi dubbi “… ma ancora non comprendo il
motivo per il quale mi avete chiamato”
Per
risposta, Nanaomi cambiò
diapositiva, mostrandomi le immagini di diverse persone, a me
sconosciute.
Tuttavia, dovevo ammetterlo, riuscivano a incutermi molto ribrezzo. Mi
ricordavano i pazzi dei manicomi.
“Stando a quello che ci è stato detto da
Whis-sama, tu sei a capo di una
Sezione illegale riservata alla lotta contro la Mafia e il crimine del
tuo
paese. Woof!”
mi spiegò Kenji, facendomi segno
di ok con il pollice “E’
una bella
iniziativa, lo ammetto… ma a lungo andare, rischiate
seriamente di avere contro
anche l’opinione pubblica, soprattutto quella dei terrestri
del sesto universo.
Li vedi i tizi nelle diapositive? Woof! Quelli sono criminali del nostro pianeta,
tutti facenti parte di un’organizzazione chiamata Unione dei
Villains. Il loro
credo è molto semplice ma efficace… gli eroi sono
la causa del male sulla Terra
e vanno eliminati! Qualche mese fa abbiamo avuto a che fare con un
assassino
pericoloso di nome Chizome Akaguro, meglio conosciuto come Stain
l’Ammazza-Eroi! Woof! Lui non accettava che molti dei nostri eroi
diventassero tali solo per la fama o i soldi… pertanto aveva
deciso di uccidere
tutti coloro che non rispettavano il suo metro di giudizio!”
“E’
stupido…” affermai io
schifato, senza giri di parole “…
non mi
aspetto che degli eroi siano perfetti come delle macchine. Nessuno
è perfetto,
è una base della nostra vita… non
esiste
metro di giudizio alcuno che gli consenta di uccidere persone solo per
il suo
credo!”
Tutti e
tre rimasero decisamente
colpiti dalle mie parole. D’altronde, io pensavo davvero
quelle cose. Se uccisi
tutte quelle persone, avvenne perché fui costretto, non
perché mi divertivo a
farlo. Giusto?
“Whis aveva ragione sul suo conto…”
affermò Nanaomi con un sorriso
compiaciuto “…
è difficile trovare uomini
con la tua intelligenza nel nostro mondo. Ora capisco il motivo per il
quale lui
ci ha consigliato di appoggiare la tua sezione…”
“… quindi
è stato Whis a parlarvi
di noi…” compresi io,
sogghignando “…
forse sto cominciando a capire… voi volete che la Sezione
Antimafia vi dia una
mano a combattere contro questa Unione dei Villain, dico bene?”
Tutti e
tre annuirono, tornando
nuovamente seri.
“Non ci rimane molta
scelta. Da
quello che ci ha anticipato Whis, entro il 1 Agosto, verranno arrestati
tutti i
poliziotti che, dal sesto al settimo universo, hanno avuto contatti
volontari e
consenzienti con la malavita.
Per
di più, lo stesso Whis ci ha detto di non affidarci ai mezzi
tradizionali,
facendoci comprendere quanti uomini corrotti vi siano nelle nostre
forze
dell’ordine” continuò a dire
il detective Tsukauchi “Solo a quel punto ci ha parlato
di voi e di quanto stiate combattendo per arrestare e condannare tutti
i
criminali della vostra città. L’Associazione Eroi
ha preso pertanto questa
decisione. Dal 1 Agosto, la Sezione Antimafia del Settimo Universo
diventerà
ufficialmente legale e potrà agire alla pari dei nostri
organi competenti.
Potrete essere assunti sia come eroi professionisti che come
investigatori,
senza il rischio di nascondervi”
“CO-COSA?!
DITE
SUL SERIO?!”
“Certo! Non possiamo
impedire a
questa bellissima realtà di sbocciare e di crescere come
merita!”
confermò il tutto Toshinori con un sorriso che non mi
sembrò molto rassicurante
“C’è solo un
piccolo problema… la vostra
Sezione agirà come un’agenzia di polizia segreta
affiliata all’Associazione
Eroi, come se nulla fosse partito dalla vostra centrale. In questo
modo,
nessuno di loro potrà protestare o impedirvi di agire”
Quella notizia non era ottima… era
semplicemente fantastica!
Non
potevamo chiedere di meglio!
Quella era la migliore delle opportunità e non poteva essere
rifiutata in alcun
modo!
Il
problema, tuttavia, c’era e
non potevamo sottovalutalo…
… l’Unione dei Villain.
“Non abbiamo finito…woof!”
continuò
pero Kenji, rivelandomi con preoccupazione “Circa un mese fa, grazie a
un’indagine condotta da Nanaomi, abbiamo trovato quintali di
boccette
all’interno di un edificio apparentemente
abbandonato…
credo tu possa sapere di cosa si tratta. Woof!”
Detto
ciò, l’uomo-cane si tolse
dalla tasca una piccola fialetta, sigillata, contenente un liquido
scarlatto
come il sangue. Sbiancai quando riconobbi quella sostanza orribile.
“Quello… quello non
è il KI Power?”
“Quindi sai di cosa si
tratta…”
notò Toshinori, serio in volto “…
da un
anno a questa parte, sul nostro pianeta, i criminali hanno incominciato
a
diventare sempre più potenti, e tutto ciò ha
portato alla nascita dell’Unione
dei Villain. Questa, da diverso tempo,
ha iniziato a stringere dei contatti molto serrati con il Gruppo
Karasuma, di
cui non sapevamo nulla… fino a quando non ce l’ha
rivelato Whis-Sama!”
“Karasuma… i MIB?! Come è
possibile? Come sono riusciti a entrare in
contatto?!”
“Grazie a lui…” mi
rivelò Toshinori, passando a un’altra
diapositiva.
Ora, sul
muro, vi era l’immagine
di un umanoide alto, con la pelle viola e gli occhi rossi. Indossava un
lungo
cappotto viola, blu e grigio scuro, con una cintura azzurra e gialla.
“Quello che vedi
è il Sicario
Leggendario del 6 Universo. Hit, 1000 anni. Lavora come assassino
professionista,
facendosi pagare per i suoi lavori. Per essere precisi, lui
è un cacciatore di
taglie. Sappiamo che, in questi mesi, abbia fatto da tramite tra le due
organizzazioni. E’ stato lui a rivelare l’esistenza
di un universo gemello
all’Unione dei Villain, i quali lo hanno assoldato come loro
membro
provvisorio. Non sappiamo, tuttavia, il motivo che lo abbia spinto a
unirsi a
quei criminali senza scrupoli”
continuò a spiegarmi Nanaomi, quasi
rabbrividendo mentre mi dava quelle rivelazioni, passando ad
un’altra
diapositiva “Uno dei membri
più
caratteristici dell’Unione è Kurogiri. Il suo
Quirk gli consente di aprire
varchi e di tele-trasportare gli altri o se stesso dovunque lui voglia,
purché
ne conosca la posizione esatta, grazie alla strana nebbia che emana.
Sospettiamo sia stato lui a permettere il collegamento, anche grazie
all’aiuto
di Hit”
“Come siete riusciti a
scoprire
tutto questo?”
“Grazie a una nostra spia, che purtroppo
è stata uccisa… povero
Hawkins…” ammise Toshinori,
con grande rammarico “…
è stato lui a
raccontarci tutto questo, prima di morire. Hit
lavora con l’Unione dei Villain dal giorno in cui la Terra
del Sesto Universo è
stata ripristinata.Tuttavia, fino
a
ora era rimasto estraneo ad ogni azione. Tutto è cambiato
dal giorno in cui si
è presentato un nuovo villain… una creatura che
non ha esitato ad attaccare la
nostra spia nel momento in cui è stata scoperta”
[Soundtrack 7 –
DRAGON BALL Z]
Fu a quel
punto, dopo aver
cambiato nuovamente la diapositiva, che il mio sangue si
raggelò del tutto,
lasciandomi completamente paralizzato per l’orrore e lo shock.
“No… è impossibile…
quello è…”
“Lo conosci? Woof!”
mi domandò
Kenji, preoccupato dalla mia reazione.
“Quell’essere era morto diciotto anni fa!”
affermai io, in preda al
panico “Non
ha mai avuto contatti con altri universi! Come è possibile
che si
trovi lì?!”
“Sei assolutamente sicuro
che sia
lui?” mi domandò Nanaomi,
stranito.
Io annui,
sicuro delle mie parole
e di ciò che stavano vedendo i miei occhi.
Quel bio-androide era fin troppo
riconoscibile…
… ma come aveva fatto a tornare in vita?!
No…
chi lo diceva che fosse
semplicemente tornato in vita? Lui era un essere
artificiale… possibile che
qualcuno l’avesse ricostruito?
I MIB…
“Sono stati
loro… solo loro
possono aver compiuto una simile cazzata!”
“I nuovi alleati dell’Unione dei Villain? Woof!”
mi chiese Kenji, preoccupato.
Annuii,
certo della mia
deduzione.
Quindi i MIB erano legati, sempre di
più, all’esercito del Red Ribbon.
Rum era senz’altro un vecchio membro di
quell’organizzazione militare e se,
come ipotizzavamo, Tao-Pai-Pai fosse la sua vera identità,
il collegamento era
sempre più netto.
Un momento… e
se…
“Direi che non ci sono altre informazioni da
scambiarci, al momento”
dichiarò Nanaomi, spegnendo il proiettore e alzandosi in
piedi, seguito da
tutti noi.
Il
detective aveva ragione. Se
anche la mia successiva deduzione fosse stata corretta, non avevo
ancora delle
prove per dimostrarlo. Era necessario trovare quel laboratorio il prima
possibile, così da non avere più dubbi al
riguardo.
Sarei tornato nella mia terra
d’origine… la mia seconda casa…
[Kimi
Wa Hiro Ni Naneru – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Prima di
concludere, tuttavia,
avevo un ultimo discorso da affrontare con i membri del sesto universo.
“In realtà… io volevo parlarvi
anche di una questione un tantino più
ser…”
“Sappiamo già
tutto su Hunter
Warrior!” mi colse alla sprovvista
Toshinori, facendomi segno di ok con
la mano “Noi e
l’Associazione Eroi non
abbiamo alcun problema a collaborare con te!”
Mi
paralizzai sul posto,
scioccato e incredulo davanti a quelle affermazioni.
“E’…
è uno scherzo? Per voi non
cambia nulla?!”
“Ragazzo mio… quello
che hai
fatto in passato è riprovevole, ma ti sei mosso sempre come
un infiltrato. Se
tu fossi stato veramente un villain come tanti altri nel mio mondo, non
avresti
nemmeno cercato di risollevarti dall’oscurità in
cui ti hanno affondato. Ma
tu ci stai riuscendo… in te vedo una luce che sta diradando
le ombre del tuo
passato, rendendoti sempre più forte e consapevole di te
stesso. Sarò sincero
con te, Simon… se dovessi scegliere da chi farmi affiancare
in un
combattimento, ti direi soltanto tre persone. Due sono miei
allievi… l’ultimo
saresti tu!”
Ero
rimasto colpito e
impressionato dalle sue parole. Una persona così ottimista,
ma saggia e allegra,
l’avevo conosciuta soltanto da poco tempo. Un uomo col
sorriso stampato sul suo
viso ventiquattr’ore su ventiquattro…
All Might
mi porse la mano, con
decisione, con un ghigno in grado di attrarmi al volo.
“Il mio sogno, da eroe, è sempre stato
quello di poter salvare i più
deboli con il sorriso, qualunque avversità mi fosse capitata
davanti! Anche
adesso sto insegnando questo ai miei studenti, all’Accademia
di cui sono
insegnante. Simon Kog… sei pronto
a
collaborare assieme a noi per contrastare il male?”
Anche sul
mio viso iniziò a
stamparsi un sorriso. Il mio, però, era un ghigno molto
più severo e sicuro di
se.
Ispettore Megure… il suo sogno si sta
realizzando… e si realizzerà
anche il mio!
“Prendiamo a calci i
fondoschiena
di questi criminali da strapazzo!”
affermai io, con grinta, stringendo
con forza la mano del mio nuovo alleato.
Ancora
non potevo saperlo, ma
quella stretta avrebbe avuto un grande significato per le sorti del
nostro
nuovo pianeta.
***
WHIS
[Cassiopea
– BEST OST IN THE WORLD]
La stanza
del nostro Dio Supremo,
senza la presenza dei piccoli Zeno, non era sicuramente la stessa. Dava
l’aria
di un luogo molto sacro e inavvicinabile, e non di un parco giochi
riservato a
due piccole divinità.
“Finalmente un
po’ di meritato
riposo, vero padre?” domandai io al Gran
Sacerdote, con sincerità “Non
deve essere facile mantenere il
controllo di un Dio così piccolo e instabile…”
“All’inizio lo è stato, devo
ammetterlo” mi rivelò mio padre,
condividendo tranquillamente la sua verità “Ho
fatto da balia a Zeno per milioni di anni prima che lui potesse
ottenere una
propria coscienza. Per fortuna, grazie alla presenza del suo gemello
dal
futuro, i suoi poteri si stanno stabilizzando, rendendolo
più maturo e
responsabile. Sono convinto che tra meno
di cinquecento mila anni, lui sarà un Dio saggio e
imparziale come il suo
predecessore!”
“Sono felice per entrambi!”
“Tuttavia, ti ho portato qui perché, al
momento, questo è l’unico luogo
in cui nessuno possa spiarci…”
Mio padre
fece apparire un
tavolino apparecchiato, con thè e zucchero, e due sedie
attorno a esso, sulle
quali ci sedemmo. Lui fece lievitare la caraffa sopra le nostre tazze,
riempiendole con quella bevanda così aromatica, prima di
afferrare la sua e
dirmi.
“Credi che io non mi sia
accorto
delle tue vere intenzioni, figliolo?”
“In realtà
speravo che lei se ne
accorgesse, mio signore…”
rivelai io, con soddisfazione.
Tuttavia,
le sue successive
parole mi delusero molto.
“So a cosa stai
pensando… e ti
sconsiglio caldamente d’intrometterti in questa faccenda!”
“Non credi possa essere lui?”
“Non abbiamo la certezza
assoluta…
e non voglio che tu entri nel merito!” mi
rispose seccamente lui, con
mio enorme disappunto “Sai benissimo
cosa
potrebbe accadere se Zero o Lilith si mostrassero davanti a
noi… è vero,
Zeno-Sama è diventato più controllabile, ma non
ho la certezza che possa
affrontare sua madre… non ora che lei è la Dea
dei Demoni! Potrebbe
surclassarlo completamente! Lui possiede ancora i ricordi del suo
passato,
Whis. Ancora oggi continua ad avere degli incubi su colui che
l’ha ucciso nella
sua vita mortale! Ricorda perfino i volti dei suoi genitori…
lo farai soffrire
inutilmente se lo costringessimo a cancellare sua madre!”
“Lilith sta cercando
l’anima del
suo più grande amore… e ora
ci ritroviamo un uomo
dall’aspetto identico a Zero!”
affermai io, contrario alla sua
decisione, bevendo un sorso del mio thè “Per
di più, lui è invischiato nella lotta contro le
forze del male! Se non agiamo
adesso, padre, lui ci rimetterà la vita… e io non
ho voglia di sacrificare
un’anima innocente solo per tenere a bada la Dea dei Demoni!
Non solo… quel
ragazzo continua a credere che sia lui ad aver causato la morte di
tutte quelle
persone… ma sappiamo benissimo che non è
così! Te ne sarai sicuramente accorto
anche tu, padre… Hunter Warrior
è una
creatura demoniaca che alberga dentro quel mortale, un essere corrotto
dal
dolore e dalla sofferenza... hai la certezza assoluta che, un giorno,
questo
non possa rivoltarsi contro di noi? La storia potrebbe
ripetersi… nascerebbe un
nuovo Dio dei Demoni, ancora più pericoloso di Lilith!”
“Allora come intendi agire,
figlio
mio?”
“Voglio allenare Simon Kog… voglio fargli
risvegliare il suo potere
latente per renderlo un vero Dio!Voglio
renderlo forte abbastanza da poter contrastare la minaccia di Lilith e
dei suoi
demoni, qualora attaccassero lui o la sua famiglia! Non
solo… voglio capire
fino in fondo chi sia davvero questo Hunter Warrior! Quel demone, per
quanto ne
sappiamo, potrebbe essere fuggito prima di Lilith e dei suoi
compagni… potrebbe
perfino essere l’anima di Zero, corrotta dal Regno Demoniaco!
Se ce ne laviamo le mani… i dubbi e
le
problematiche non faranno che aumentare!”
“Perché, invece,
non provi a
chiedere aiuto ai tuoi amici sayan? Goku e Vegeta sarebbero
più che disposti a
combattere contro Lilith…”
“… non possono far nulla, nemmeno
l’Ultra Istinto può competere con quel
mostro!Goku e Vegeta hanno il
potenziale per diventare degli Hakai-Shin, o al massimo degli Angeli
come noi…
ma ora abbiamo bisogno di guardare avanti! Fino a quando Lilith si
troverà
nella nostra dimensione, saremo sempre in pericolo… e due
Dei piccoli come gli
Zeno non ci bastano! Abbiamo bisogno di un Dio Supremo ancora
più forte che si
affianchi a loro! Solo così saremo in grado di contrastarla
definitivamente… Simon Kog
può far tornare puro il suo cuore
e diventare un vero Dio Supremo!”
Lui si
voltò verso di me,
letteralmente scioccato dalla mia rivelazione, e mi
rimproverò con rabbia.
“Whis… ti è forse andato di
volta il cervello?! Hai idea di quanto sia
difficile far tornare pura l’anima di un mortale?! Quello che
mi stai
proponendo non è un allenamento… tu rischi di
ammazzarlo inutilmente!”
“Vale la pena fare un tentativo, padre!”
insistetti però io,
convinto della mia decisione “E’
probabile che al XXVIII Torneo Mondiale di Arti Marziali, Lilith e i
suoi
uomini si facciano avanti… potrebbe accadere di tutto, e lui
non è pronto ad
affrontarli. Non ho alcuna intenzione di lasciare quel ragazzo al suo
destino.
Perciò, padre mio… permettimi di utilizzare la
Dimensione Spazio-Temporale
Divina!”
Mio padre
bevette un sorso del
suo thè, riflettendo su ciò che gli avessi
raccontato. La minaccia non poteva
essere ignorata. Se Simon Kog fosse davvero la reincarnazione di Zero,
il
rischio di trovarsi a combattere contro Lilith diverrebbe altissimo,
soprattutto se, a capo dei Deadly Sins, vi stava lei. Avendo imparato a
conoscere il giovane poliziotto, ero certo che avrebbe fatto di tutto
pur di
non sottomettersi alla volontà della Dea dei Demoni.
Ne
sarebbe sorta una battaglia
cruenta, nella quale troppe vittime ci avrebbero lasciato la loro vita,
mortale
o meno.
Ne valeva
davvero la pena?
Lasciare che quel giovane perdesse per sempre la sua libertà
solo per paura che
Lilith riattaccasse Zeno? Davvero mio padre temeva quella arpia fino a
quel
punto?
“Non sono affatto convinto
della
tua decisione… ma concederti un tentativo, in questo momento
difficile, non mi
costa nulla” si trovò
costretto ad ammettere, alla fine, il Gran
Sacerdote, terminando di bere dalla sua tazza come me “Ti do carta bianca sull’allenamento di
Simon Kog. Sei libero di
addestrarlo come meglio credi…”
“Grazie infinite,
padre… non ti
deluderò…”
“… ma lo farai alle mie regole!”
mi interruppe tuttavia lui, con
una severità con la quale non mi aveva mai affrontato
“I vostri
allenamenti saranno
supervisionati da tua sorella Vados, la quale mi informerà
di tutto ciò che
avviene nella Dimensione Spazio-Temporale Divina. Se verrò a
sapere che stai andando
oltre i tuoi compiti, sarò io stesso a interrompere il suo
allenamento… e
soprattutto… il ragazzo dovrà essere informato di
tutti i rischi che sta
correndo con questa tua decisione! Se lui si rifiuterà di
ricevere il tuo
aiuto, allora l’allenamento non avrà
luogo… non ammetto altre decisioni
personali oltre a queste!”
Ingoiai
il boccone amaro, sapendo
che non avrei ricevuto più concessioni di quelle. Annuii,
poggiando la mia
tazza sul tavolino, e mi inchinai rispettosamente davanti al Gran
Sacerdote.
“… accetto tutte
le tue condizioni”
“D’accordo…
sarò sincero con te,
figlio mio… ti stai lasciando coinvolgere un po’
più del solito dal mondo dei
mortali” ammise mio padre, sospirando con
dispiacere “Tu che, tra tutti i tuoi
fratelli, eri
quello con più imparzialità e distacco, adesso
non riesci a separarti dai tuoi…
amici… se così
posso chiamarli…”
“… mio signore… io
non sono coinvolto nelle loro vite… io continuo ad
agire con imparzialità e…”
“… facendo scorrere indietro il tempo per
due volte di fila in dieci
anni? Riportando in vita un mortale senza chiedere il permesso a Re
Yammer o a
me? Andando a mangiare sempre sullo stesso pianeta, di nascosto,
accompagnato
dal tuo Hakai-Shin? E questa storia di Simon Kog… tu hai preso a cuore la sorte del tuo universo, non
è così?”
“Sì, ma non
significa che io sia
meno severo con chi disdice alle leggi di Zeno-Sam…”
Con un
cenno della mano, il Gran
Sacerdote mi ordinò di non parlare più. Non
sembrava, tuttavia, arrabbiato o
altro.
“Devono proprio essere
speciali,
questi mortali del settimo universo, per averti spinto a compiere
queste
decisioni…”
Dopo
avermi dato una semplice
pacca sulla schiena, mio padre mi fece alzare e mi indicò
l’uscita dalla stanza
del trono.
“Il tuo amico ha terminato la sua riunione.
Sarà meglio che io vi
riporti indietro… a proposito!
Dove hai
lasciato il tuo bastone? Sai bene che è pericoloso lasciarlo
incustodito!”
“Ehm…
ecco… io… la verità… e
che…
accidenti!”
Per tutta
risposta, invece, mio
padre iniziò a ridere di gusto, divertito dalla mia reazione
balbettante.
Sembrava sempre più contento, senza che ne comprendessi il
motivo.
“Sono sempre più
curioso di
conoscere gli abitanti del tuo universo, figlio mio…”
mi disse, senza
peli sulla lingua, mentre varcò l’uscio della
porta.
Io lo
seguii, leggermente
frastornato dal suo strambo comportamento, e abbandonammo la sala del
trono.
***
[Akaruku Genki Ni
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Cinque
minuti dopo, raggiungemmo
Simon e gli altri mortali del sesto universo, i quali stavano
tranquillamente
parlando del più e del meno.
Sorrisi,
tra me e me…
… avevo l’enorme sospetto che
le trattative fossero andate più che
bene!
“E’ ora di andare!”
lo
avvisai io, con grande fretta “Devi
andare a un appuntamento con quella tua amica, giusto?”
“Ma che caz… MA
TU PASSI TUTTO IL
TUO TEMPO A SPIARMI?!” mi
rimproverò Simon, visibilmente imbarazzato,
suscitando l’ilarità di tutti noi.
“Ho l’enorme
sospetto che sia
davvero così, mio caro Simon…”
gli rispose tuttavia il Gran Sacerdote,
guardandomi di sottecchi.
Anche io,
a quel punto, mi
vergognai un po’, ma per fortuna nessuno di loro
provò ad insistere con me.
“Whis, posso farti una
richiesta?”
“Certo, Simon…
dimmi pure!”
“Ecco…” mi disse con
imbarazzo il giovane poliziotto, indicando
Toshinori “…
potresti curarlo come hai fatto con me?”
Oh no! Non davanti a mio padre!
“Ecco… il fatto
è che…”
“Lo farò io!” mi
prese in contropiede, tuttavia, il Gran Sacerdote,
poggiando una mano sulla ferita del famoso eroe.
[Watashi
Ga Kita – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
In meno
di quindici secondi,
l’aspetto dell’uomo cominciò a mutare.
Il suo corpo riprese la sua effettiva
tonicità, le ferite al costato si rinsaldarono e le forze
tornarono in lui.
Certo, non possedeva più One For All, ma stava
senz’altro meglio di prima, ora!
“AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH! VA TUTTO
BENE… NON DOVETE PIU’
PREOCCUPARVI ORA… E SAPETE PERCHE’?
PERCHE’ CI SONO QUI IO… ALL MIGHT!”
“All Might è tornato in forze!
Urrà! WOOF! WOOF!”
“Urrà per il nostro eroe!”
Ovviamente,
anche i suoi amici
festeggiarono assieme a lui, gai ed entusiasti della buona novella.
Improvvisamente, però, dagli occhi dell’ex-eroe
numero uno iniziarono a
scivolare molte lacrime, spingendo tutti a preoccuparsi per lui.
“Toshinori… va tutto bene?”
“Sono… sono troppo felice… sniff…ho tenuto questa ferita atroce per anni
senza poter far nulla… sniff…
mi
avevano detto che le mie aspettative di vita si fossero
azzerate… sniff…
ed ora non mi sembra vero di
essere guarito…”
Poi
l’enorme uomo si voltò
confuso verso Simon, chiedendogli “Simon…
sniff… perché
lo hai fatto? Non
avresti… sniff…
non avresti dovuto…”
“Ma l’ho
fatto… so cosa si prova a
vivere per anni con ferite così profonde, e oggi mi hai
dimostrato di non
meritartele!” esclamò tuttavia
il giovane, alzando la sua camicia e
mostrandogli la sua vecchia cicatrice “Consideralo come un ringraziamento per la
fiducia che mi avete concesso!”
Fu molto
toccante vedere
quell’uomo esprimere tutta la sua gratitudine a Simon e a noi
angeli, coi suoi
amici altrettanto gioiosi.
“I mortali del sesto e del settimo universo stanno
facendo amicizia
molto facilmente…” affermò
mio padre, con un sorrisetto soddisfatto “…
sono curioso di sapere se anche Champa-Sama e Beerus-Sama saranno
altrettanto
ragionevoli…”
Ecco…
con una sola frase, il mio
morale era di nuovo sceso a terra…
…
dovevo ancora avvertire Beerus…
ed io sapevo perfettamente come l’avrebbe presa…
…
molto…
… molto male!
***
NOTE
D’AUTORE
Ebbene
sì, l’anime/manga che voglio aggiungere al
crossover ufficialmente
è Boku No Hero Academia! Ben presto entreranno in scena gran
parte dei personaggi
che tutti conoscete, per una breve saga riguardante una missione di
salvataggio, ma non voglio spoilerarvi nulla!
In quanto a
tutti gli altri particolari... sono talmente tanti
che faccio fatica a separarli tutti insieme e parlarvene singolarmente.
Uno di questi,
tuttavia, voglio che ne teniate molto conto per
due semplici particolari, e riguarda la storia di Zero e Lilith.
Capirete molto
presto quanto sia importante nel proseguo non
solo del romanzo, ma dell’intera serie! Il discorso tra Whis
ed il Sommo Sacerdote
ne è la palese dimostrazione. Simon è davvero la
reincarnazione di Zero? Oppure
è solo una coincidenza? Lo si scoprirà in seguito.
Il secondo
particolare, invece, riguarda il prossimo capitolo.
Ho intenzione, infatti, di proporvi un nuovo enigma, il più
complicato di
tutti. Ho tratto spunto da un libro che mi piace tanto, e
sarà molto difficile
risolverlo! Vedrete!
E’
tutto! Quello di sotto è il disegno dedicato alla storia del
capitolo, e riguarda la piccola Helena/Selena, figlia di C-17 ed Ajyna,
con genitori
biologici Gin e Shiho.
Vi dò
appuntamento al 3 di Settembre, come già vi ho annunciato,
per il 17° capitolo di GOLD...
KAIRI
– AUTORE! AUTORE! E’ UN EMERGENZA!
AUTORE
– Kairi! Che succede!?
GABOR
– Abbiamo trovato Ginyu!
AUTORE
– Perfetto! Adesso gli do’ una bella lez...
JUNION
– C’è un problema... quello non
è Ginyu!
AUTORE
– EEEEEEEHHHHHHHH?! COME E’ POSSIBILE?!
KAIRI
– I guardiani dell’Inferno ci hanno rivelato che
due individui
sono venuti in visita alla cella di Ginyu!
GABOR
– Uno di questi era un Demone, confinato nel Regno
Celeste... mentre l’altra era Sonoko Suzuki!
AUTORE
– Oh no! Ma allora... lui ha scambiato i corpi con uno di
loro! Dove si trova la vittima!
JUNION
– E’ lì... sta frignando come una
femminuccia!
VITTIMA
– BUUUUUAAAAAAHHHHH! AUTORE! IO NON SONO GINYU!
L’HANNO
INCASTRATA! IO SONO... BUUUUUUAAAAAAAAHHHHHHH!
***
GINYU
– Troppo tardi, mio caro autore... ora mi
divertirò con le
anime di tutti i tuoi cari amici!
Capitolo 17 *** Capitolo 17 - La creatrice di X-X-I ***
Salve a
tutti!
In
questo momento, sto tornando alla massima velocità dal
commissario Megure e dagli
altri! Quel bastardo di Ginyu ci ha preso in giro! E’ ancora
in libertà!
Spero
abbiate passato delle buone vacanze e non attendo un secondo altro di
più!
Ecco a
voi il nuovo capitolo di GOLDEN BULLET – THE HUNTER WARRIOR!
GOLDEN
BULLET - THE HUNTER WARRIOR
La
creatrice di X-X-I!
Venerdì
28 Luglio 2018
AI
[Soundtrack
20 – DRAGON BALL GT]
Piccolo,
come promesso, venne a farmi visita. Dopo aver spiegato al
dottor Agasa chi fosse quell’alieno così alto e
minaccioso (per poco non svenne
a causa dello shock), io ed il mio sen-sei andammo a sederci sul
divano,
davanti al quale erano già pronti una bottiglia di acqua
fresca, un bicchiere
ed una tazzina di caffè, poggiati su un tavolino.
Fu
in quell’occasione che io gli raccontai di tutte le
novità su questa
fantomatica Clarice e sull’Hard-Disk donatomi dalla stessa.
“Perciò,
tu e Shinichi potrete tornare adulti da un
momento all’altro” comprese il namecciano,
prima di cogliermi alla
sprovvista con la sua affermazione “Sempre
che vogliate ricrescere...”
“Che
intende, Piccolo-Sama?”
“Ovviamente
questo discorso vale principalmente per
te, Ai. Sei sicura di voler tornare adulta? I MIB ti stanno ancora
dando la
caccia, e potrebbero scoprire la verità su Helena...”
“Già...
in effetti ci sto ancora pensando...”
Era
la verità. In quei mesi avevo sognato di ritornare adulta
per poi
andare a cercare Selena in Albania. La successione degli eventi,
tuttavia,
aveva cambiato e non poco i miei piani. Avevo scoperto, grazie ad
alcune mie
ricerche, che l’amica di Akemi altri non era che la moglie di
C-17, fratello di
C-18. La sicurezza di Selena, perciò, non era in
discussione, e non ritenevo
saggio strappare mia figlia dalle mani di quelli che Selena aveva
sempre
creduto fossero i suoi genitori. Piccolo, inoltre, aveva notato
giustamente che
il Gruppo Karasuma era sempre in agguato e che non andava sottovalutato.
Lasciar
morire per sempre Shiho Miyano poteva sembrare un gesto da
codarda, ma tornare adulta equivaleva ad essere per sempre marchiata
come la
scienziata pazza dei MIB.
Proprio come quel malato di Beer...
...
Dio...
...
se c’era qualcuno che io, tra tutti quei membri, detestavo
più del
padre di Selena, quello era proprio Beer. Per fortuna Gin lo uccise
poco prima
che io fuggissi dall’Organizzazione, freddandolo con uno
sparo.
Una
delle due azioni che io non avrei rinfacciato a
quell’assassino...
... l’altra era quella di
avermi donato un pezzo così importante della
mia vita, come Selena, a prescindere dai metodi.
Chissà
quando
l’avrei rivista.
Nel
frattempo, Conan aveva citofonato alla nostra porta, ed il dottor
Agasa era andato ad accoglierlo. A giudicare dallo sguardo eccitato dei
due,
compresi avessero intenzione di passare il pomeriggio ai videogiochi.
Uomini...
“E
di Clarice? Cosa hai scoperto su di lei?”
“Molte
informazioni mi erano note già ai tempi in
cui entrai a far parte dell’organizzazione” ammisi con
soddisfazione, bevendo la mia tazza di caffè “Era
la figlia del
generale Red, capo indiscusso del Fiocco Rosso. Venne trasferita nel
reparto
scientifico, a prendere ordini dal temutissimo Dr. Gelo. Entrambi erano
delle
menti brillanti, ma non so se ebbero una relazione sentimentale...”
“...
in effetti, conosciamo pochissimo sulla vera
vita del Dr. Gelo, nonostante fossimo nemici” dichiarò
Piccolo, leggermente confuso “Nemmeno il precedente Supremo fu in
grado di controllarlo dal palazzo. Sappiamo soltanto che era sposato
con una
donna e che ebbe un figlio, di nome Glacial, morto alla nascita”
“Sì...
sono le stesse informazioni che mi rivelò Beer,
all’epoca” confermai io, continuando
a bere il mio caffè
amaro senza zucchero “Ciò che nessuno sa, invece,
è che il
Gruppo Karasuma ed il Red Ribbon siano legati dalle stesse origini. Il
primo,
all’inizio, faceva parte del ramo di protezione per il
reparto scentifico del
secondo. Successivamente, quando si vennero a scoprire le reali ed
orrende
intenzioni del Dr. Gelo, i MIB si separarono dal Fiocco Rosso,
diventando ciò
che è adesso”
“E
tu sai quali fossero i suoi malefici piani, Ai?”
“All’inizio
no. Nessuno seppe la verità, e credo che
anche oggi la maggior parte dei suoi membri ignori la
verità. Io, invece, posso
solo trarre delle ipotesi, ma con tutta probabilità si
trattava del progetto
Cyborg, quello che ha portato alla nascita di C-17, C-18... o di Cell!”
“In
effetti non me ne sorprenderei... il Gruppo
Karasuma potrà anche essere pericoloso, ma non punta a
sterminare la vita sulla
Terra come fecero tempo fa gli androidi”
Una
domanda cominciò, improvvisamente a sorgere nella mia testa.
“Piccolo-Sama...
lei sa qualcosa in più, rispetto a
me, riguardo il progetto Cyborg?”
“Più
o meno”
ammise lui, raccontandomi “Le intenzioni del Dr. Gelo erano di
costruire un esercito di androidi,
cyborg e macchine che permettessero al Red Ribbon di prendere il
controllo
dell’intero pianeta. Puntavano a sterminare tutte le
popolazioni esistenti,
sostituendo la razza umana con quella dei cyborg e creando, in questo
modo, la
razza perfetta. D’altronde, il Red Ribbon è sorto
dalle ceneri del Nazismo, e
si riconoscono moltissime somiglianze tra i due eserciti”
“Che
orrore... erano dei mostri...”
“...
e tra tutti, il Dr. Gelo era il più
ossessionato da tale obiettivo, al punto da essere temuto perfino dai
suoi
stessi collaboratori e generali. Se le armi furono facili da costruire,
per gli
androidi ed i cyborg si rivelò una grandissima fatica. Tu
conosci la differenza
tra i due, non è così?”
Certo
che la sapevo. Un androide era un robot costruito con parti
completamente meccaniche, e non vi era traccia di elementi biologici in
esso.
Un cyborg, invece, era un robot costruito su base umana. Anche tra
questi
ultimi vi erano delle differenze; se il cervello ed il cuore biologico
erano
ancora presenti nel suo corpo, il cyborg veniva considerato un essere
umano.
“Devi
sapere che, in tutto, il Dr. Gelo costruì
venti robot fra androidi e cyborg, incluso lui stesso ed escludendo
Cell, il
quale è stato creato dal nulla per mezzo della
bio-nano-tecnologia e della
genetica. Gran parte di essi, tuttavia, furono dei completi fiaschi ed
il
Supremo stesso, una volta che il Dr. Gelo morì, si
occupò di gran parte di loro.
Molti di questi, tuttavia, non furono uccisi...”
“Un
momento! IL DR. GELO ERA UN CYBORG LUI STESSO?!”
Piccolo,
sorpreso, mi guardò con aria dubbiosa prima di ammettere.
“Sì,
Ai... pensavo tu lo sapessi! Il suo numero era
il 20”
“Affatto!
Come diavolo avrebbe fatto a trasformarsi
in un Cyborg da solo?! Qualcuno deve averlo operato!”
“E
tu pensi che...”
“... possa
essere stata questa Clarice? Molto probabile!” confermai
io, dichiarando anche “Non solo! Ho trovato strano il fatto
che il suo androide si chiamasse C-22! Se il Dottor Gelo era il cyborg
numero
20... il ventunesimo chi era? Pensando al Red Ribbon o al Gruppo
Karasuma... mi
sorprendo se questo non sia già diventato uno dei criminali
più pericolosi del
pianet...”
[Soundtrack
62 – DETECTIVE CONAN]
Mi
bloccai di getto quando mi resi conto che Conan, subito dopo essere
entrato, scappò fuori dalla nostra casa, davanti allo
sguardo sconcertato del
mio padre adottivo.
“Non
dirmelo... avete ascoltato i nostri discorsi”
Il
cenno di assenso del dottore confermò le mie ipotesi.
Poco
male. Se non altro, probabilmente avevo aiutato Conan con una
deduzione. L’unica mia speranza era che nessuno si facesse
male.
***
SIMON
[Colonna
Sonora – SQUADRA ANTIMAFIA]
Era
passato
diverso tempo dal giorno in cui avevo parlato con All Might e i due
poliziotti
del sesto universo. Lo stesso giorno, più precisamente la
sera, avevo indetto
un’assemblea straordinaria della Sezione Anti-mafia, nel
nostro covo, con
l’ispettrice Sato ed il vice-ispettore Takagi presenti,
raccontando loro tutte
le nuove novità e mostrando loro le registrazioni che avevo
fatto. La stessa
sera, io iniziai a fare un riepilogo su tutto ciò che
avevamo scoperto.
A
Tokyo vi erano
più società criminali di stampo mafioso, e dal
primo agosto se ne sarebbero
aggiunte altre. Noi puntavamo a sradicarne almeno quattro.
I
più
pericolosi, inutile discuterne, erano i Deadly Sins. La storia di
Lilith mi
aveva sicuramente rattristito, ma non potevo provare pietà
per una Dea
intenzionata ad uccidere chiunque avesse tentato di fermare la sua
ricerca.
Provavo pietà per la reincarnazione di Zero, e ringraziai il
cielo di non avere
un’anima nascosta all’interno del mio corpo.
Assieme
a lei
vi stavano altri sette membri certi, di cui ora conoscevamo tutti i
nomi ma non
il loro effettivo aspetto, a parte Sloth e quella ragazzina dai capelli
argentati descrittaci da Tomura. Gli altri si chiamavano Envy,
Gluttony, Greed,
Lust, Pride e Wrath. Era facile ipotizzarli, dato che si trattava dei
nomi in
inglese dei sette peccati capitali elencati nella religione cattolica.
Ciò che
ci restava da capire era il legame tra loro e
l’ex-commissario Matsumoto. Il
sospetto maggiore, tuttavia, era che l’uomo fosse una
semplice pedina di Lilith
e che venisse manipolato per permettere agli altri membri di celarsi
agli occhi
di tutti.
Un
nemico che
si sarebbe potuto aggiungere, purtroppo per noi, poteva essere
l’esercito
dell’imperatore Freezer. Durante una delle mie visite al
laboratorio segreto,
Clarice mi aveva rivelato che il mio cellulare aveva subito un attacco
informatico da parte di una traccia aliena, completamente sconosciuta
ai suoi
computer. Per fortuna, mi aveva tranquillizzato subito, Rosalia e Adolf
erano
riusciti in qualche modo a respingerla, ma questo non mi fece affatto
sentire
più sicuro. Ero convinto che, presto o tardi, avremmo avuto
a che fare con quel
dittatore assassino e l’idea non mi attraeva affatto.
La
più
numerosa e complicata da affrontare, tra le nostre minacce, era
sicuramente la
Yakuza, quella con la quale la Centrale di Polizia di Tokyo aveva
aperto una
guerra ormai inarrestabile. Nel giro di un anno, avevamo scoperto,
l’intera
mafia di origine giapponese si era suddivisa in dieci Macro-Clan, di
cui solo
pochi membri avevano la forza necessaria a darci problemi. La
difficoltà
maggiore stava nel non possedere una lista completa di ogni membro di
ciascun
clan. I loro dati, infatti, venivano giornalmente nascosti da Samantha
Edwards,
la miglior Hacker al mondo e giornalista sotto falso nome di Sasha
Orton, la
quale era sempre accompagnata dai nove membri più forti
della Yakuza, gli unici
di cui conoscevamo il vero nome. Per cancellare la minaccia di
Samantha,
avevamo deciso di assoldare altri due hacker molto noti nel mondo del
crimine,
ovvero Rosalia Mares ed Adolf Weber, i quali erano andati a vivere nel
laboratorio segreto di Clarice Red ed erano sempre controllati da
alcuni dei
miei uomini.
Per
il
momento, tuttavia, nessuno dei due era riuscito a fare molto, ma ero
sicuro
che, presto o tardi, entrambi avrebbero trovato un modo per abbattere
le difese
del sistema informatico eretto dalla loro collega. Se di Adolf mi
fidavo
ciecamente, conoscendolo da molti anni, lo stesso non potevo dire di
Rosalia la
quale, ero più che certo, avrebbe provato a farla franca
fuggendo assieme a suo
figlio.
L’ultimo
ostacolo che ci si stava parando davanti era quello del Gruppo
Karasuma, più
noto come MIB, od Organizzazione degli Uomini in Nero. Il fatto che si
fossero
uniti all’Unione dei Villain, che avessero collaborato con un
personaggio
sinistro quale Hit ma, soprattutto, il coinvolgimento di Cell, li aveva
resi
più minacciosi di prima.
Il
loro
legame con il Red Ribbon, purtroppo per me, venne immediatamente
accertato
quando ebbi la conferma a ciò che avevo dedotto durante
l’incontro al palazzo
di Zeno-Sama. Non tutti sapevano, infatti, che il Red Ribbon possedesse
una
sezione completamente segreta che si occupava di spionaggio, assassini,
contrabbando di armi e droga… ma soprattutto ricerche
scientifiche con cavie
umane. Il nome di questa sezione era Black Ribbon.
Tuttavia,
la
prova la trovammo solo una settimana dopo, quando io, C-17 e C-18
raggiungemmo
le campagne di Lecce per cercare il tanto famigerato laboratorio
segreto del
Dr. Gelo.
[Mani
sulla Città – SQUADRA ANTIMAFIA]
La
ricerca fu
un successo. Trovammo la botola nei pressi del vecchio Parco di
Rauccio, grazie
ad un metal-detector che io avevo acquistato a poco prezzo su Amazon.
Al suo
interno, trovammo moltissimi progetti segreti, pezzi di ricambio per
molti
cyborg ma, soprattutto, un libro scritto a mano, con un linguaggio a me
sconosciuto. Sembrava decisamente antico…
…
no… dava l’aria di
essere totalmente inventato!
La
sorpresa
più grande, tuttavia, la trovammo all’interno di
una piccola cassaforte, mai
notata da C-17 durante il suo primo sopralluogo…
…
al suo interno, infatti,
avevamo
trovato ventidue cd-rom, numerati in ordine crescente, più
il diario segreto di
quel famigerato scienziato, scritto in linguaggio binario... ma non
solo…
…
trovammo anche un elenco
di tutti i
suoi laboratori segreti!
Ve ne
erano almeno una
ventina, nascosti in tutto il mondo!
Alla
fine,
decisi di recuperare tutto il contenuto di quel nascondiglio e di
portarlo
immediatamente alla base segreta dei nostri cyborg, ai quali detti
l’ordine di
cercare i restanti laboratori, informandomi se ne avessero trovato uno.
La
ricerca
iniziò tre giorni fa. Ciascuno di loro, infatti, aveva
trovato le locazioni di
tutti i laboratori, ed in poco tempo recuperarono tutto ciò
che c’era da
sgraffignare da quegli scaffali, portandoseli nel loro covo.
Era
pomeriggio inoltrato quando mi chiamarono per dirmi che avevano
concluso la
ricerca ed il trasloco delle cianfrusaglie. Decisi perciò di
salutare tutti i
miei colleghi, dato che quello era l’ultimo giorno prima
dell’inizio del mio
permesso speciale, e di tele-trasportarmi prima a casa mia, recuperando
il mio
computer portatile, e poi direttamente nel nostro covo entrandovi
dentro dopo
aver suonato il citofono ed essere stato accolto da Bulma.
[Colonna Sonora
– SQUADRA ANTIMAFIA]
“Sei
arrivato! Che sollievo! Avevamo davvero bisogno di una mano…”
“Ed
io non avevo altro da fare…”
accettai
io, varcando l’ingresso della casa dei cyborg.
Tutti
e sette
si trovavano immersi negli abbecedari trovati nel laboratorio del
dottor Gelo,
cercando di trovare un qualsiasi indizio.
“Ciao,
Simon!”
mi salutarono allegramente James,
Akemi e Bikini, venendo subito ad abbracciarmi calorosamente.
“Come
butta?”
mi chiese scherzosamente Victoria, battendo il
pugno con il mio.
“Finalmente
qualcuno che possa darci una mano…” affermò
soddisfatto Edward, la cui
posizione mi ricordò, nuovamente, quella di L nel manga di
Death Note.
“Buonasera,
padrone”
mi salutò educatamente Juzo con un
sorriso sincero “Finalmente
potrà iniziare il suo allenamento, non è
così?”
“A chi
lo dici…” confermai io,
avvicinandomi a C-16 e chiedendogli “…
c’è qualche libro o diario che non avete
ancora analizzato?”
“Sì…
i
primi” mi rispose l’androide
più anziano, indicandomi un posto attorno
al tavolo dove erano seduti, davanti al quale vi stavano appoggiati i
due libri
ritrovati davanti al primo laboratorio, oltre ai ventidue cd “Abbiamo
preferito lasciarli a te, dato che ci sono sembrati subito
strani…”
“Strani?”
domandai io, incuriosito.
“Strano
che non se ne sia accorto lei,
signore…”
mi rispose
Juzo, confuso, prima di rivelarmi “…
su questi oggetti vi sono centinaia di migliaia di particelle di sporco
e
polvere. Quei due oggetti, tuttavia, sembrano comprati da una libreria
solo
pochi giorni fa…”
“In
effetti è così…”
mi trovai costretto ad ammettere, dichiarando però “… non me ne sono reso conto
perché ho
pensato prima a trovare delle tracce di DNA sopra gli
scaffali… ma era passato
troppo tempo e non vi era nulla di interessante…”
Decisi
di
intraprendere subito la mia indagine su quegli oggetti.
Il
diario era
scritto, con mia grandissima sorpresa, in codice binario. La
capacità del Dr.
Gelo di scrivere un diario completamente a mano solo per mezzo di un
linguaggio
così semplice era da ammirare.
Mi
ero
portato, per comodità, il mio pc portatile da casa, per non
dare problemi agli
altri. Mi andai a sedere al mio posto, cacciai il computer dalla borsa
e lo
accesi, dopodiché mi accinsi subito a trovare un sito che
potesse tradurmi il linguaggio
binario.
Bingo!
[See
What I’ve Become – BEST OST IN THE WORLD]
Mi
accinsi a
ricopiare il primo paragrafo del diario del Dr. Gelo, il quale
possedeva il
seguente codice.
Premetti
il
tasto ‘Traduci’. Trovai immediatamente le conferme
che mi servivano.
Quindi
ci
avevamo davvero visto giusto!
Immediatamente
mi accinsi a controllare il numero delle pagine scritte e presenti su
quel
diario. Erano meno di una decina, ma il diario era grande quanto una
mano,
pertanto non ci avrei messo nulla a ricopiare il tutto. Iniziai
lentamente a
trascrivere ogni linea di codice presente su di esso.
[Nobody
Wants to be Alone – BEST OST IN THE WORLD]
Sgranai
gli
occhi quando lessi la traduzione di quelle parole. Quindi Clarice ed il
Dr.
Gelo non avevano un rapporto così complicato come mi aveva
raccontato C-22.
E
poi… il Dr. Gelo
era…
Continuai
a
digitare il codice, insaziabile di risposte.
Finita
la
trascrizione e la traduzione, mi accinsi a salvare il risultato su un
file di
testo e mi rivolsi immediatamente agli altri presenti in quella stanza,
ovvero
i cyborg e Bulma.
“Ho
terminato di analizzare il mio primo indizio”
“Hai
trovato qualcosa?” mi
domandò C-16,
con curiosità.
“Direi
proprio di sì…”
affermai con tranquillità, mostrando il piccolo
quadernetto scritto in codice binario “Avevamo
ragione. Questo è il diario del dottor Gelo, e vi ho trovato
molte informazioni
interessanti. Come avevamo supposto, il Black Ribbon altro non
è che il nuovo
Gruppo Karasuma! Il dottor Gelo ed il boss dei MIB erano in aperto
contatto.
Inoltre Tao-Pai-Pai sembra proprio facesse parte degli Uomini in Nero,
a
giudicare dal modo in cui lo scienziato ne parla.
Un’altra importante informazione riguarda il rapporto
personale tra
il Dr. Gelo e Clarice Red. Lei non ci ha detto tutto…”
“Davvero?!” esclamò
allarmata Akemi, ma io la tranquillizzai
subito.
“Ci
parlerò io, non credo sia allarmante
come
sembra. Un’altra scoperta è stata il suo passato
prima di entrare nel Red
Ribbon… questo viscido era un
grande
amante della razza ariana!”
“Non
me ne sorprendo, a dire il vero…”
ammise Bulma, con disgusto, prima di ricevere un’altra
scioccante notizia.
“Non
c’è solo
questo… qui c’è anche descritto
parte del passato di C-17 e C-18, o meglio… un
piccolissimo riassunto di quando sono morti da umani!”
“COS…!?
Fammi vedere subito!”
La
scienziata
si alzò dal suo posto e si mise a leggere il testo tradotto
dal diario del Dr.
Gelo. Quando arrivò alla parte incriminata,
sgranò gli occhi sconvolta e per
poco non scoppiò a piangere.
“Oh
no… non credo che a loro due piacerà sapere tutto
questo!”
“Credo
proprio di no…”
confermai io,
recuperando i ventidue cd numerati “Io voglio analizzare questi, ora che conosco
la password per entrare nel loro software”
“D’accordo!
Allora io mi occupo di questo!”
esclamò lei, recuperando il secondo libro, quello
più difficile da tradurre “Le
lettere mi ricordano moltissimo la scrittura namecciana che ho imparato
anni
fa… strano che vi fosse un oggetto del genere nel
laboratorio!”
Afferrandolo
per porgerglielo, tuttavia, mi resi conto di una grandissima
stranezza…
“Sai,
invece, Bulma? Ho come l’impressione
che questo libro non sia namecciano!”
“EH?!
DICI SUL SERIO?”
“Eh
già… sai cosa
c’è? Penserò io a questo!”
affermai con certezza, lasciandole il computer ed i cd-rom “Ho l’impressione di aver già
visto questo
libro da qualche parte… devo solo trovare la conferma alle
mie teorie!”
Solo
dopo che
Bulma raggiunse nuovamente la sua postazione, io ripresi ad analizzare
il
libro, cercando una pagina in particolare di quel manuale.
Dov’era…
possibile che
mi fossi sbagliato… no! Eccola!
[Sadness
and Sorrow – TAYLOR DAVIS]
“Come
pensavo… questo libro era di mia madre!”
Tutti
quanti
interruppero istantaneamente ciò che stavano facendo,
voltandosi basiti verso
di me.
“COOOOOOOOOOOOOOSAAAAAAAAAAAA?!”
“Simon!
Sei certo di ciò che stai
dicendo?!”
mi chiese Bulma, letteralmente sconvolta dalla mia rivelazione.
“Sì…
guardate qui…” confermai io,
con nostalgia, mostrando la pagina del
libro che stavo cercando.
Sul
fondo
della pagina, scritto con un pennarello giallo ed uno rosso, vi stava
una
scritta da bambino in italiano, il cui significato era ‘ Ti voglio bene, mamma! ’.
“Me
lo ricordo perfettamente perché mia
madre
lo leggeva quasi sempre, scrivendoci sopra. Vi
sono scritte delle favole, o almeno questo credevo…”
rivelai
loro, fissando nostalgico quel manuale “Chissà
da quanto tempo si trovava lì… pensavo fosse
finito distrutto a causa di… fa
niente…”
“Per
quale motivo crede che quel libro si
trovasse dentro al laboratorio del Dr. Gelo?” mi chiese Juzo, confuso
“Lei
non faceva parte del Red Ribbon…”
“Ma
Clarice, la sua migliore amica, sì!” affermò invece
Victoria, con enorme
sospetto “Ho
l’enorme sospetto
che questi oggetti non si trovassero dentro il laboratorio di
Lecce… ma che ci
siano stati infilati solo dopo il primo arrivo di C-17!”
[Trickster Imps –
BEST OST IN THE WORLD]
“…
e sospetti che sia stata la stessa Clarice a lasciarceli, magari
aiutata da
C-22”
esclamò Edward,
riflettendoci su “Ora
che mi ci fai pensare, c’è un’altra
stranezza in questi indizi…”
“Che
intendi, Edward?”
gli chiese Akemi, preoccupata.
“I
cd-rom, non è vero?”
intuì Bulma, contando i dischi tra le sue mani “Il Dr. Gelo, nel suo diario, parla di venti
dischi… perché qui ce
ne sono ventidue?”
“Ricordi
ciò che ci ha detto Crilin riguardo al sospetto di C-18?”
le feci
notare però io “Secondo
la sua ipotesi,
oltre ai primi venti cyborg, il Dr. Gelo ne avrebbe dovuti costruire
altri due.
Invece, ora abbiamo scoperto la verità… C-22
è stato costruito da Clarice e dai
miei genitori… e Clarice, C-16,
è stata
la tua prima creatrice, non il Dr. Gelo!”
La
reazione
di C-16? Totale indifferenza…
La
reazione
di tutti gli altri cyborg? Shock totale!
“EEEEEEEHHHHHH?!
Tu sei stato costruito da
Clarice?!”
“Non
ho alcun ricordo di questo…”
affermò tuttavia C-16, ipotizzando
tuttavia “…
probabilmente, la mia vecchia memoria potrebbe essere stata
sostituita dal Dr. Gelo per farmi credere fosse stato lui a crearmi”
“…
e questo spiegherebbe perché sei caratterialmente simile a
C-22. Voi due
eravate modelli identici, prima che Bulma ti facesse tornare in vita
con questo
nuovo corpo”
confermò
Juzo, arrivando per primo al pensiero che avevano tutti.
“Non
solo… ora sappiamo che anche Clarice
stessa ha creato cyborg numero 20, dalla base di un morente Dr. Gelo.
Solo dopo
aver fatto ciò, lei se ne è andata, lasciando
definitivamente il Red Ribbon
come ci aveva narrato quel giorno. Per di più, se questi cd
ci confermeranno il
loro contenuto, avremo un’altra scioccante
rivelazione… Bulma! Prova ad
aprire il cd-rom numero 18!”
La
scienziata
annuì, inserendo il cd dentro il mio computer, aspettando
che si caricasse. Si
aprì un software sul mio schermo, prima che una finestra con
un riquadro vuoto
ci chiedesse la password.
“Perfetto!”
esclamò la scienziata dopo averla scritta, aspettando che il
software si
aprisse definitivamente.
Ciò
che si
aprì fu l’ennesima conferma a tutti i miei dubbi.
“Ma
questo… questo è un
modello
tridimensionale di C-18! Vi sono rappresentate tutte le sue parti
meccaniche…
oddio! Ce ne sono addirittura il triplo, oggetti ancora non completati!
Il Dr.
Gelo aveva intenzione di trasformarla in carne da macello… disgustoso!”
“Perché
il modello è senza vestiti?” domandò James
innocentemente,
beccandosi però un cazzotto sulla fronte da parte di
Victoria.
“SMETTILA
DI FISSARLE LE TETTE, MANIACO! E VOI
TOGLIETE GLI OCCHI DA QUELLO SCHERMO!” affermò la
cyborg platinata, indicando tutti i maschi,
compreso me.
“Il
computer sarebbe mio…” stavo
per ribattere io, prima che Akemi mi
coprisse gli occhi, imbarazzata.
“PADRONE!
NON LA GUARDI! E’ MALEDUCATO PER UN
UOMO OSSERVARE IL CORPO NUDO DI UNA DONNA SENZA IL SUO PERMESSO!”
Alla
fine
tutti noi uomini fummo costretti ad arrenderci e ad allontanarci da
quel
computer, con solo le donne a controllare il contenuto di quel
programma. Nel
mentre, Victoria continuava a lanciare occhiatacce verso di noi, in
particolare
James, il quale decise saggiamente di non provocarla.
[Dark
Horror Trap – BEST OST IN THE WORLD]
“Sì…
è
proprio ciò che abbiamo ipotizzato”
concluse infine Bulma, chiudendo
definitivamente il programma “In
questi
cd vi stanno tutti i dati di costruzione dei cyborg del dr. Gelo.
E’
incredibile… ciascuno di loro possiede delle parti
meccaniche studiate per il
corpo a cui verranno installate. Per quanto mi faccia ribrezzo
ammetterlo, quel
pazzo era un vero genio…”
“Se
avesse usato la sua intelligenza per altri scopi, nessuno lo
ricorderebbe come
un malato di mente…” esclamai
io, recuperando due cd in particolare “…
quindi conosciamo potenzialmente tutti i
dati sui cyborg dal numero 1 al numero 20, ma nulla sui numeri 21 e 22.
La mia ipotesi è che questi ultimi
due
cyborg siano stati costruiti da Clarice, perciò sarebbe
saggio andare a parlare
con lei, adesso!”
“Ottimo!”
acconsentì Bulma, assieme a tutti gli altri cyborg
“E per il
libro di tua madre?”
“Cercherò
di decifrarlo! Se ci è riuscita lei, ci riuscirò
io!” affermai io,
recuperando il libro dal tavolo ed infilandomelo nella mia borsa.
Qualcosa,
però, scivolò per terra cadendo dalle pagine del
libro. Prontamente lo
raccolsi.
Era
un foglio
a quadretti, scritto con lo stesso codice cifrato.
“E
questo da dove salta fuori?”
esclamò Bulma, osservandone il contenuto “E’ scritto nello stesso linguaggio del
libro…”
“…
e questa è la
calligrafia di mia madre, ne sono più che certo!” affermai io, infilando
nuovamente il
foglietto dentro il libro “Cercherò di studiarlo a
casa… ora dobbiamo pensare a
Clarice e a questi C-21 e…”
Improvvisamente
il cellulare di Bulma squillò nella sua tasca. La scienziata
si affrettò a
leggere il messaggio che le era arrivato.
“Ragazzi...
potete aspettarmi un attimo? E’ urgente!”
Il
suo
sguardo, mentre usciva dalla stanza, non mi promise nulla di buono. Era
decisamente allarmata, più del solito, come se non volesse
far sapere a nessuno
il motivo del suo allontanamento.
Molto
sospetto...
“Padrone...?
PADRONE!”
Loro
non mi
avevano mai visto separare la mia anima dal corpo, perciò
rimasero sconvolti
quando videro il mio guscio afflosciarsi per terra senza vita.
Più veloce che
mai, attraversai le mura che ci separavano da Bulma e mi accinsi a
studiare il
contenuto del messaggio ricevuto da Bulma.
Era
stato
Shinichi a mandarlo...
... ed il
suo contenuto mi fece ribollire il sangue.
Clarice…
C-21…
21…
“SIMON!
FINALMENTE
SI E’ RIPRESO... PERCHE’ STA SCAPPANDO?! DACCI UNA
SPIEGAZIONE!”
***
ROSALIA
[Merlin’s
Study – BEST OST IN THE WORLD]
Era
passata
qualche settimana dal primo giorno in cui io ed Adolf venimmo assoldati
dalla
sezione Antimafia di Tokyo. I nostri tentativi di attaccare le difese
informatiche di Samantha Edwards si erano rivelate inefficaci,
rendendomi
sempre più nervosa ed irascibile. Come se non bastasse,
entrambi dovemmo
occuparci del problema hacking sul cellulare di Hunter Warrior,
riuscendo
malamente a proteggerlo da quelle interferenze inter-galattiche.
Leonardino,
fortunatamente, non era cambiato di una virgola. Era sempre allegro e
giocherellone, e passava gran parte del tempo a divertirsi con Clarice
e
quell’androide. A volte, con mio grande disappunto, ai loro
giochi si univano
anche Domenico e Claudia, come se non fosse già umiliante
dover vivere
sottoterra, nascosti dal mondo, per non essere arrestata e per non
perdere mio
figlio ancora una volta.
In
quei
momenti, tuttavia, io cercavo di studiare anche il sistema informatico
che
permetteva di reggere le difese del laboratorio segreto di quella donna
sulla
sedia a rotelle. Con mia grande soddisfazione, mi resi conto, queste
erano
molto più fragili di quanto credessi, perciò
decisi di modificare leggermente i
loro codici mantenendo, tuttavia, nascoste le modifiche sia a Clarice
che ad
Adolf. Avere sempre una possibilità di fuga non guastava
mai, no?
Durante
le
pause, invece, io mi misi a cercare il numero di Gustavo. Non ci misi
molto a
rintracciarlo, data la sua testa bacata, e gli mandai un semplice
messaggio.
Speravo solo che lui si sbrigasse a rispondermi.
Quel
pomeriggio, tuttavia, dovemmo sorbirci anche l’ennesima
visita di Simon Kog, come
se non fossimo già abbastanza spiati.
Non
eravamo
noi due, tuttavia, i suoi obiettivi.
“Ciao
Leonardino!”
salutò subito mio
figlio, il quale aveva preso in simpatia anche lui.
Dovevo
allontanarlo il prima possibile
da quella gentaglia, prima che lo corrompessero!
“Ciao,
signor Simon!”
“Che
cosa sei venuto a fare qui?” domandai
subito io, visibilmente
contrariata dalla sua presenza.
“In
realtà stavo cercando Clarice… sapete dove si
trova?”
“Sono
qui!”
esclamò subito la donna,
fuoriuscendo da uno dei tanti corridoi “Ero
andata a prendere un bicchiere d’acqua per Leonardino! Ecco a
te…”
“Grazie,
zia Clarice!” accettò
educatamente lui, bevendo e restituendo il
bicchiere alla scienziata “Io ora vado ad esercitarmi in matematica con
lo zio 22! Ciao, signor Simon!”
Dopodiché
Leonardino si inchinò frettolosamente davanti a tutti noi,
venne a darmi un
bacio sulla guancia e scappò di corsa in uno dei tanti
corridoi, probabilmente
dirigendosi verso la serra dove C-22 passava la maggior parte del tempo.
“E’
davvero un amore…” ammise Clarice, con
tristezza “Mi
ricorda tantissimo mio figlio quando era piccolo…
spero solo che tutta questa storia si concluda il prima possibile!
Questa base
non gli farà bene alla salute…”
“Sarà
così, credimi…”
affermò Simon con
determinazione “…
alla fine del torneo, tutta questa storia sarà conclusa
definitivamente e Leonardino potrà tornare a respirare aria
pulita!”
“Ah
già… la
fine del Torneo…” esclamai io
falsamente colpita, ricordandomi delle
dichiarazioni fatte da quel giovane di fronte alle telecamere “… a proposito…
spero vivamente per te che
noi due non verremo coinvolti nelle tue trame malefiche! Non
ti sei scordato della promessa che ci hai fatto, dico bene?!”
“Allora
ci pensi un po’ anche a me,
Rosalia…”
affermò Adolf, accennando un sorriso, prontamente cancellato
dal mio successivo
e sarcastico commento.
“Vecchiaccio…
guarda che parlavo di me e Leonardino!”
“State
tranquilli entrambi… fin quando
voi
obbedirete ai miei ordini, noi non faremo saltare alcun accordo! Io sono un uomo di parola!”
“A
qualcuno non sembra piacere questa tua
decisione…” lo avvisai io, riferendomi a
Domenico e Claudia.
“Non
succederà nulla fin quando glielo ordinerò
io… non avete bisogno d’altro che di
fidarvi di me!” insistette, per fortuna,
Simon, voltandosi
improvvisamente verso Clarice “Ora
il mio
problema maggiore sei tu, Clarice… vorrei parlare con te in
un luogo privato,
se non dispiace!”
[How
Beautiful it is – BEST OST IN THE WORLD]
“Che
ti succede, Hunter Warrior?” lo presi in
giro io, sghignazzando
contrariata “Hai paura che i tuoi
segretini escano fuori dalle nostre bocche?”
“Rosalia…
non credo sia necessario…” provò a
fermarmi la scienziata,
imbarazzata, ma Adolf venne sorprendentemente in mia difesa.
“Se
posso permettermi, miei signori… se
volete coinvolgerci nelle vostre battaglie, vorremmo non essere tenuti
all’oscuro di niente. Se non volete
farlo per mancanza di fiducia nei nostri confronti per il nostro
passato… vi
pregherei di farlo per ciò che vi stiamo aiutando a svolgere!”
Sia
Simon che
Clarice si guardarono intensamente negli occhi, lei con sottomissione e
lui con
minacciosità. A prendere una decisione, tuttavia, sarebbe
stato soltanto il
nostro superiore.
“D’accordo…
se vi interessano i pettegolezzi, siete liberi di ascoltare”
acconsentì
lui alla fine, andandosi a sedere su una postazione non molto distante
dalle
nostre, con Clarice a seguirlo con la sua sedia a rotelle.
Solo
quando
tutti si furono preparati ad ascoltare le parole di Simon,
quest’ultimo decise
di parlare.
“Dall’ultima
volta in cui sono venuto a farvi visita sono accadute molte cose. Io,
C-17 e
C-18 abbiamo trovato un vecchio laboratorio del Dr. Gelo, nei pressi
della mia
città natale, all’interno del quale abbiamo
ritrovato numerosi oggetti
appartenenti allo scienziato… inclusi questi!”
Hunter
Warrior poggiò sul tavolo diversi oggetti. Notai un
quadernetto sgualcito
grande quanto la mia mano, un libricino dalla copertina azzurra ed
almeno una
ventina di dischi.
“Simon…
questi cosa sono?”
“Non
cambiare discorso” la interruppe
però Simon, bruscamente, aprendo prima
il quadernetto “Questo è
un diario
segreto di quel pazzoide, nel quale racconta tutta la sua vita. Qui
c’è scritto
che, un tempo, assieme al Red Ribbon vi stava un’altra
sezione… capitanata dal capo dei
MIB, ovvero Renya
Karasuma! Perché non ci hai mai detto la verità?”
“Perché
il Black
Ribbon non ha gli stessi obiettivi del Gruppo Karasuma” specificò lei,
affranta “Il
primo agiva cercando di finanziare le ricerche
scientifiche di Christopher. Il secondo, invece, non ha nulla a che
vedere con
il primo poiché solo due membri fanno parte di
esso…”
“…
ossia Karasuma e Rum” concluse il
ragionamento Adolf.
“Questo
non ti giustifica, Clarice… altra domanda!”
riprese però Simon,
visibilmente contrariato e nervoso “Perché,
da ciò che leggo su questo diario, sembra che tu ed il Dr.
Gelo non siate
stupratore e vittima… ma due amanti consenzienti?”
Questa
volta,
Clarice rimase letteralmente senza parole.
“No…
non può averlo
scritto per dav…”
“Invece
è tutto qui!”
insistette però
lui, indicando freneticamente il quadernino “E’
scritto in codice binario, ma sì… li vedi questi
cd? Per avervi
accesso, è necessario digitare la password –
THOMAS -! Non mi sembra che
Christopher avesse un brutto ricordo di te… dato che sei
stata tu stessa a
trasformarlo in un cyborg! Non è forse così,
Clarice Red? Chissà, poi, come è
venuto a sapere il nome di tuo figlio!”
La
donna si mise
una mano davanti alla bocca, scioccata e scoperta sul fatto.
Vedi
questa troia da quattro
soldi…
alla fine non era innocente come ci aveva fatto credere.
“Io…
fui davvero
stuprata da lui all’inizio. Mi ammanettò su quel
tavolo operatorio, lo stesso
sul quale si divertiva a dissezionare i suoi cadaveri,
dopodiché… ricordo solo
di aver provato un dolore così atroce da farmi urlare a
squarciagola per
diversi minuti… ricordo l’umiliazione che provavo
quando si mise a giocare
letteralmente con tutto il mio corpo. E poi… e
poi…”
“…
e poi ti sei arresa a lui…”
compresi
io, scuotendo il capo schifata.
“…
sì… capii che la mia
unica speranza di
sopravvivenza fosse non difendermi in alcun modo…
abbandonare la mia libertà e
diventare il suo giocattolo. Non vado fiera di
ciò
che ho fatto… uno o due
anni dopo l’inizio di quella relazione orrenda, scoprii di
essere incinta ma
non ne parlai con lui. Christopher, davanti a quella notizia…, Rosalia, dovresti
capirmi
bene dato
che sei una madre… capisci cosa avrebbe fatto quel farabutto
se lo avesse
scoperto sin da subito”
Per
non
mostrarle il mio voltastomaco, decisi di voltarmi dall’altra
parte.
Noi non
eravamo simili… io
non mi ero
fatta umiliare come una puttana prima di concepire Leonardino. Gustavo
non era
certamente il migliore tra gli uomini, o tra i padri, ma una cosa era
certa…
…
era un signore, in
confronto a
quello scienziato disgustoso!
“…
perciò l’hai davvero ricostruito tu?”
le domandò Adolf, troppo
comprensivo per i miei gusti.
Vecchio
credulone…
“E’
vero. Il giorno in cui mio padre venne a scoprire quello
che mi fece quello scienziato e della mia gravidanza, andò
di matto… pensava
che io fossi sempre stata consenziente e che volessi prendere il suo
posto. Il
Generale Red fece uccidere il dr. Gelo, avvelenandolo con una boccetta
di
cianuro di potassio, e provò a fare lo stesso con me. Per
fortuna, C-16 era
attivo in quel periodo e mi salvò da morte certa.
All’epoca sarei dovuta
semplicemente fuggire via senza tornare in quel laboratorio…
ma ormai nel mio
cuore non riuscivo ad ammettere ancora che mi fossi innamorata
perdutamente di
quel folle megalomane, senza rendermene conto. Si trattava del padre di
mio
figlio e non potevo lasciarlo morire davanti ai miei occhi. Sapevo perfettamente come costruire un
cyborg su base umana… e l’ho fatto…
consapevole che non l’avrei mai più
rivisto… consapevole di ciò che lui avrebbe fatto
una volta risvegliatosi… io
decisi di legare il suo corpo sullo stesso tavolo operatorio in cui lui
mi
aveva stuprato… afferrai il bisturi… ed iniziai a
creare il mio primo, vero
cyborg. Fu in quel modo che nacque C-20, il cyborg del Red Ribbon
creato dallo
stesso corpo del dottor Christopher Gelo, lo scienziato più
brillante mai
esistito…”
“…
e non fu
l’unico, dico bene?”
[The
Sealed Kingdom – BEST OST IN THE WORLD]
Clarice
si
pietrificò sul posto, come se l’avessero
minacciata di morte con una pistola.
Lei incominciò ad indietreggiare lentamente con la sua sedia
a rotelle,
spingendo Simon ad alzarsi dalla sua postazione e ad avvicinarsi alla
donna,
visibilmente iracondo.
“…
sai, ci ho messo un
po’ a fare quest’ultima deduzione, e Shinichi
l’ha capito solo da qualche ora,
ma più che mai siamo convinti di averci azzeccato! Sai, ho
creduto fin troppo
presto al racconto di C-22. Questo fino a quando non ho trovato tutti
questi
oggetti. Tu hai la più pallida idea di chi possa averceli
messi?”
“Io…
io non credo di…”
“Smettila
di mentirmi,
Clarice! Tu sai
benissimo di cosa sto parlando!” la minacciò
pericolosamente Simon, costringendola ad arretrare sempre
di più.
Sia
io che
Adolf iniziammo a preoccuparci seriamente per la sorte di quella donna.
Conoscevamo perfettamente ciò che accadeva quando Hunter
Warrior perdeva il
controllo del suo potere e, per quanto Clarice non fosse una santa, non
avevamo
intenzione di rivivere un omicidio di quel mostro senza
pietà!
“Ehi!
Calmati, Simon!” si affrettò
subito Adolf a mettersi tra lui e Clarice,
seguito dalla sottoscritta che cacciò la pistola puntandola
verso il guerriero
cacciatore.
La
reazione
di Hunter Warrior? Per nulla felice…
“Avete
cinque secondi per levarvi dalle palle, prima che io annulli il mio
accordo e
spezzi le ossa di tutti e tre… in particolare le tue,
scienziata da strapazzo!”
esclamò lui, per niente intimorito dalla nostra presa di
posizione “Farai
meglio a dirmi la verità, Clarice…
perché se scopro che me l’hai nascosta…”
Merda…
non stava
funzionando per
niente!
Dovevo
trovare un modo per farlo ritornare in se… o quantomeno, un
metodo che
impedisse a lui di torcerle un capello prima di recuperare il suo
auto-controllo.
Lui voleva
delle verità da
Clarice… e
allora…
“SE
TI AZZARDI AD AVVICINARTI A LEI, GIURO
CHE L’AMMAZZO!” gli urlai contro io,
imprigionando la donna in una morsa e
puntandole la pistola sulla tempia “TU
ADESSO FAI PACE COL CERVELLO E TI FERMI! NON MI IMPORTA SE CERCHERAI DI
UCCIDERMI… GUAI A TE SE METTERAI IN PERICOLO UNO DEI
PRESENTI IN QUESTO
LABORATORIO! MI HAI CAPITO BENE, GUERRIERO CACCIATORE!?”
“ROSALIA!
GETTA LA PISTOLA!”
Oh
merda… mi ero fatta sentire da
quei due
rompi-coglioni del cazzo…
“NON
FARCELO RIPETERE DUE VOLTE!” insistette
Claudia, cercando di mostrarsi
più minacciosa che mai.
“Allora
dite al vostro amico di darsi una regolata!”
le urlò di rimando Adolf,
comprendendo il mio piano ed indicando Simon “Sta perdendo di nuovo il
controllo… voleva uccidere Clarice!”
“Cos…
Simon…”
si voltò preoccupato
Domenico verso il suo amico, il quale però continuava a non
distaccare il suo
sguardo dal mio. Era una battaglia che non potevo perdere, anche se ci
avessi
rimesso la vita.
“Vedete
tutti di darvi una calmata”
A
parlare,
con nostra grande sorpresa, era stato C-22, il quale aveva Leonardino a
cavalluccio sulle sue spalle…
…
ma che… come
gli era venuto in mente
di portarsi appresso mio figlio in quella situazione pericolosa!?
“Sarò
molto franco con tutti voi” ci avvisò tutti
l’androide, più
sincero e sorridente che mai, lasciando che Leonardino prendesse un
piccolo
telecomando dalle sue mani “Se
non recupererete il controllo, io darò il permesso a questo
bambino di premere
il bottone di quel tele-comando… a tutti voi
l’ardua sentenza. Allora, amico
mio… premi il bottone al mio v…”
“NO!
NON FARLO! TI
SCONGIURO! DIRO’ TUTTA LA VERITA’! TE LO PROMETTO,
SIMON!”
urlò Clarice in preda al panico,
incurante della mia pistola.
Hunter
Warrior iniziò ad osservare quel telecomando con molta
più preoccupazione del
solito. Perché sembrava intimorito da
quell’oggetto?
“Si
è dimenticato ciò che le abbiamo detto il
primo giorno che lei ed il suo cyborg arrivaste qui? Attorno a queste
mura…
siamo io e Clarice a comandare, non voi”
Il
Questore
della Sezione Antimafia strinse con rabbia i suoi pugni prima di
rimettersi
seduto sulla sua postazione.Solo
a quel
punto decisi di liberare la mia prigioniera, sussurrandole
all’orecchio.
“La
prossima volta non sarai così fortunata…
ricordatelo
bene!”
Lei
si
massaggiò le spalle, intimorita dal mio sguardo, prima di
riconcentrarsi su
Simon, mentre io mi voltai verso C-22 furibonda.
“Vorrei
riavere mio figlio tra le mie braccia… senza quel
telecomando tra le sue mani!”
L’androide
obbedì senza alcun rimorso, facendosi restituire quel
pericoloso oggetto dalle
mani di mio figlio, il quale scese dalle sue spalle e mi raggiunse di
corsa
salendo sulle mie gambe e sedendosi sopra esse.
“Simon…
che diavolo è quel coso?”
domandò preoccupato Adolf al poliziotto, ma
fu Clarice a risponderci.
“E’
il telecomando di
attivazione manuale dei Cannoni al Plasma… non mi aspettavo
saresti arrivato a
tanto, C-22. Non intendevo nascondergli la verità…”
“…
lui è ancora troppo accecato dall’odio e non
ragiona lucidamente. Se non metto
a repentaglio la sua vita, non sarà in grado di controllare
la sua rabbia”
insistette l’androide, mostrandoci
il suo dito poggiato sul pulsante principale del marchingegno
“Fin
quando lo avrò in mano, tutte le persone
qui presenti, incluso me, rimarranno in pericolo di vita. Spetta a te,
signorino Kog, decidere la tua linea di azione. Scelga bene”
Simon
si
passò le mani sul viso, decisamente contrariato, ma sembrava
avesse recuperato
del tutto il suo controllo. Per quanto insensata fosse stata
l’azione di quel
robot, essa era stata decisiva.
[Suspenseful
Background Music - UNKNOWN]
“All’interno
del diario del dr. Gelo, vi sta scritto che lui ha lasciato soltanto
venti cd…
ma qui ve ne sono due in più, intitolati 21 e 22”
riprese il discorso
precedente Hunter Warrior, voltandosi nuovamente verso Clarice
“In
ciascuno di questi cd-rom vi stanno i progetti di ciascun cyborg
costruito dal
dottor Gelo… o almeno così immaginavo prima di
venire qui. Sai… mi è subito
parso strano il fatto che, tra di essi, vi fossero anche questi altri
due, che
non sono mai stati creati da lui… ma da te! Non è
così?”
“Se
parli dei cd, io
non li mai visti prima d’ora, così come quei due
libri che ti sei portato
appresso…”
insistette Clarice, prima però di ammettere “…
tuttavia… non posso negare di aver creato
io C-21 e C-22. E’ vero… io ho creato un altro
cyborg oltre al mio maggiordomo,
a C-16 e C-20, in base umana come quest’ultimo”
Davanti
a
quella notizia, tutti rimanemmo sconvolti e orripilati.
Clarice
aveva
creato un altro di quegli abomini?!
“Non
ci avevo fatto caso, per tutto questo tempo… eppure avevo
moltissimi indizi.
Prima di tutto, C-18 ci aveva fatto notare lo strano salto tra C-20 e
C-22,
suggerendoci questa verità. Inoltre, ve n’era un
altro ancora più celato, ma
talmente semplice da farmi domandare come sia stato in grado di non
capirlo
tempo fa… ci sono arrivato solo quando Shinichi ha mandato
questo messaggio a
Bulma, pregandola di non rivelarmi nulla!”
Simon
si
voltò verso la scrivania, e vi prese un foglio bianco ed una
penna. Con
quest’ultima, lui scrisse qualcosa sopra quel pezzo di carta,
dopodiché lo girò
verso di noi.
Clarice,
leggendo il contenuto di quel foglio, ricominciò a tremare,
più sconvolta e
scioccata che mai.
Anche
noi ci
avvicinammo per leggere. La nostra reazione fu di autentico shock e
terrore,
tant’e vero che Domenico e Claudia caddero a terra in preda
agli attacchi di panico.
21
10+10+1
X-X-I
Simon
si
rialzò nuovamente dal suo posto e si portò
proprio dinnanzi a lei, porgendole
quel foglio. Lei, per tutta risposta, lo appallottolò con
frenesia e lo gettò
il più lontano possibile, sbilanciandosi dalla sua sedia a
rotelle e cadendo
per terra, incapace di rialzarsi da sola.
Riuscimmo
a
sentire le sue amarissime lacrime di sconforto e dolore.
“Basta
prenderci per il culo, Clarice Red…” affermò Simon,
per nulla provato dalla sua sofferenza “Tu sai
perfettamente chi ha lasciato tutti
questi oggetti dentro il laboratorio… ciò che
adesso io desidero sapere è… per
quale motivo hai creato X-X-I… cosa ti ha spinto a mentire a
mia madre,
facendola scappare dall’uomo che amava per colpa di una tua
creazione… perché
hai permesso che quel mostro distruggesse la vita di tutte quelle
persone… ma
soprattutto… PER QUALE MOTIVO QUEL
BASTARDO POSSEDEVA UN LIBRO DI MIA MADRE?! COME MAI HA DECISO DI
LASCIARE TUTTI
QUESTI OGGETTI GIUSTO QUALCHE GIORNO PRIMA CHE IO, C-17 E C-18
SCOVASSIMO IL
SUO LABORATORIO?! COME CAZZO FA, QUEL BASTARDO DI X-X-I, A CONOSCERE LA
MIA
VERA…”
[Golden
Freezer Takes The Place – DRAGON BALL SUPER]
Una
sirena
fortissima iniziò, improvvisamente, a riecheggiare per tutto
il laboratorio, frantumandoci
i timpani.
“Cosa
sta succedendo?!” ci urlò
Domenico, allarmato, mentre io ed Adolf
analizzammo subito i dati sul nostro computer.
Lo
schermo ci
dava un solo singolo allarme.
ALLARME!
ATTACCO FISICO PROVENIENTE DALL’ESTERNO!
“Qualcuno
sta cercando di forzare l’entrata del laboratorio!”
affermò Adolf
agitato, prima che una scossa terrificante di terremoto ci facesse
mancare
l’equilibrio.
“Quella…
quella era una bomba?!”
esclamò Claudia, preparando la sua pistola, ma
venne immediatamente bloccata da Simon.
“No…
temo che questo fosse un semplice pugno di avvertimento!”
affermò
l’uomo, prima di ordinarci “Clarice! Hai una via di fuga per queste
situazioni? Rispondi!”
“Certo!
C-22! Porta
Leonardino e tutti gli altri fuori di qui! Anche loro due!” affermò la
scienziata, indicando
anche me ed il mio vecchio professore “Raggiungete
l’auto blindata e fuggite verso
il covo dei cyborg! Con quel mezzo, le vostre aure non verranno
percepite!”
“Venga
anche lei, signorina…” la supplicò
l’androide, ma la donna
si alzò dalla sua sedia con un’energia del tutto
inaspettata, portandosi di
fianco a Simon.
“Questo
laboratorio è
mio… e qui c’è la tomba di mio
figlio… non permetterò che me lo prendano con la
forza!”
C-22
annuì,
affranto, prima di scortare tutti noi verso una direzione, lasciando
Simon e
Clarice completamente da soli ad affrontare il nemico.
“Mamma,
ho paura!” mi disse Leonardino, quasi in
lacrime, prima che io lo
prendessi in braccio e provassi a consolarlo.
“Non
preoccuparti… Simon e Clarice sono due persone molto forti e
cacceranno via i
cattivi!”
“Tua
madre ha ragione, Leonardino…”
si
aggiunse Adolf, con positività “… quei due ne sanno davvero
una più del
diavolo! Non esiste avversario al mondo in grado di sconfiggerli!”
Sperai
davvero con tutto il cuore fosse stato così. Affrontare
guerrieri così forti
non era certamente il più piacevole dei toccasana per una
come me…
… e se
Hunter Warrior fosse caduto, niente avrebbe potuto salvare me o mio
figlio!
***
SIMON
[Golden
Freezer Takes The Place – DRAGON BALL SUPER]
“Non
sei obbligata a rimanere qui…”
feci notare a Clarice, preparandomi alla
lotta, mentre lei si avvicinò ad uno dei suoi pc
incominciando a pigiare tasti
a caso sulla tastiera “…
a proposito… cosa stai cercando di fare?”
“Attivo
tutte le
difese qualora qualcuno riuscisse ad entrare dentro il laboratorio, ed
inoltre
sto cercando di controllare dalle telecamere esterne di chi possa
trattarsi!” mi rispose lei,
decisamente
preoccupata, prima di indicare lo schermo “Ecco!
E’ lui che ci sta attaccando! Lo
conosci?”
Mi
avvicinai
al computer, osservando la figura esile di un essere umanoide dalla
carnagione
bianca, con diverse zone violacee lungo tutto il corpo, che stava per
sbattere
a frusta la sua coda, verso la botola di entrata del laboratorio.
Una
nuova
scossa di terremoto mi fece quasi cadere per terra, ed iniziai a
preoccuparmi
seriamente…
…
ma seri? Quel mostro
stava
provocando tutto questo semplicemente con uno schiocco della sua coda?
“Mai
visto prima… ma sembra decisamente più forte di
me!” affermai io,
ordinando a Clarice “Se
rimani qui, rischi seriamente di venire
uccisa… ti conviene andare via, e alla svelta!”
Lei
per tutta
risposta, si tolse il suo camice da scienziato e lo poggiò
sulla sua sedia a
rotelle.
Solo
a quel
punto mi resi conto che la sua aura fosse più alta di quanto
immaginassi,
troppo alta per una semplice scienziata.
Poi,
il suo
corpo cominciò improvvisamente a mutare. La sua pelle, da
pallida, si colorò di
un rosa molto acceso, mentre i suoi capelli si stinsero fino a
diventare quasi
argentei. Il suo vestito a scacchi rosso-verdi iniziò a
mutare. Ora lei
indossava un semplice reggiseno nero, un paio di pantaloni larghi
bianchi e due
copri-avambracci neri, oltre che due bracciali, ciascuno su ogni polso,
ed una
collana tutti d’oro. Infine, una lunga ed affusolata coda
partiva dal suo
fondoschiena, fuoriuscendo da un foro sui suoi nuovi pantaloni.
“Ne
hai di segreti da svelare…”
constatai io, rendendomi immediatamente
conto di ritrovarmi di fronte a qualcuno di più forte del
normale.
“Avrai
le tue risposte
se usciamo vivi da questa situazione…” mi rispose lei, con tono
molto secco, mostrandomi il
suo piano “…
ed ora ascoltami. Io intendo aprire la
botola…”
“…
MA SEI PAZZA?!”
“…
PREFERISCI CHE DISTRUGGA L’INTERA TOKYO DURANTE IL
COMBATTIMENTO?!” mi urlò contro
lei, cogliendomi
letteralmente alla sprovvista.
No…
quella non era la
stessa Clarice
di prima… sembrava un’altra persona!
“Se
ci avesse voluti
morti fin dall’inizio, non si sarebbe limitato a farsi
segnalare così, non
credi?”
mi fece
notare, iniziando nuovamente ad inserire codici sul suo pc “Potrebbe
perfino
voler solo parlare con noi… l’unica maniera
è scoprirlo lasciandolo entrare…
nel peggiore dei casi…”
“…
cannoni al plasma…”
compresi io,
notando un telecomando sulla mano di Clarice “… te l’ha dato
C-22, non è vero?”
“No…
gliel’ho tolto io senza che se ne accorgesse…” mi rivelò
tuttavia lei, premendo
invio sul suo computer “…
i nostri amici sono
fuggiti… ora possiamo farlo entrare! Teniamoci
pron…”
[Freezer
Army – DRAGON BALL SUPER]
Fu
a quel
punto che una pressione mostruosa mi fece quasi venire la nausea,
togliendomi
il respiro…
…
ma scherzavamo?!
Quella era l’aura di quel mostro?! Ma chi diavolo era?!
“Non
può essere… ho soltanto disattivato le botole
d’ingresso!”
esclamò Clarice, scioccata, prima di paralizzarsi sul posto,
voltandosi
tremante verso l’entrata del nostro corridoio.
Non
ci fu
bisogno di capire cosa stesse succedendo. Il nostro avversario era
già di
fronte a noi.
Era
molto più
basso di quanto sembrasse dalle telecamere. Era completamente bianco,
ed aveva
un aspetto molto meno spaventoso, sembrando quasi innocuo grazie al suo
corpo
snello. Era tutto bianco, con alcune placche a corazza viola sulla
spalle,
sulla testa, gambe, braccia e sull'addome.
“Buonasera,
signori… il mio nome e' Freezer e sono
l’Imperatore del Settimo Universo! Sono
qui solo per parlare con un certo… Simon Kog, se non
erro…”
Sbiancai
letteralmente quando me lo ritrovai ad un palmo dal mio naso, nemmeno
un millesimo
di secondo dopo.
“Sei proprio tu…
riconosco al volo le
persone
che mi interessano…” affermò
lui, col ghigno più terrificante che io avessi
mai visto “…
peccato per quegli occhi… non sono gli stessi che ho visto
in quel
programma televisivo…”
***
FREEZER
[Freezer
is Free – DRAGON BALL SUPER]
Ci
ero
rimasto leggermente male quando mi ero reso conto che quel terrestre
non era
così forte come mi immaginavo. Mi ero fatto troppe
illusioni, dovevo
ammetterlo.
Mi
sarebbe
bastato alzare un braccio e puntare un dito verso di lui, usare uno dei
miei
raggi letali per bucargli il petto ed ucciderlo sul colpo, come avrei
fatto con
un qualsiasi mio sottoposto che avesse avuto la faccia tosta di
provocarmi.
Tuttavia,
non
mi sarei arreso. Era la prima volta che avevo visto uno sguardo
così
determinato nello sfidare tutto e tutti. Quello non era lo stesso
sguardo di
Goku o di Vegeta, in grado di farmi venire la nausea.
Quel
ragazzo
sembrava fosse l’unico sopravvissuto di una guerra
sanguinolenta e feroce, e
non sembrava in grado di controllare la sua rabbia. Nonostante non si
fosse
rivelato quello che mi immaginavo, io non avevo intenzione di
rinunciare a
parlarci.
Dopo
averlo
provocato di proposito, mi allontanai lentamente da lui e mi andai a
sedere
sopra ad una sedia di fronte ai miei interlocutori.
In
effetti
non mi ero reso conto, inizialmente, dell’altra figura
affianco a lui… non
volevo altre persone ad ascoltarci, mi dava fastidio.
Prontamente
sferrai un raggio di KI dai miei occhi, perforandole letteralmente il
cranio.
Simon si voltò tremante verso la sua compagna…
…
la quale tuttavia
rimarginò la sua
ferita come se fosse fatta di gomma.
“Questo
è il mio laboratorio,
Freezer… il mio mondo… non puoi uccidermi in
questo posto!” affermò costei,
intimorita solo in
parte dalla mia aura “Se
vuoi parlare, lo
farai con me in mia presenza!”
“Almeno
qualcuno mostra un po’ di palle, al momento…”
esclamai io, capendo di
non poter far nulla di troppo eclatante per far andare via quella donna.
Poco
male…
l’importante era che non si
azzardasse ad interrompermi.
[Fear
– DRAGON BALL SUPER]
“Come desidera,
mademoiselle…
saro' franco con
te, mio giovane ragazzo… quando
ti ho visto la prima volta su quel
programma, dalla mia navicella, il mio primo desiderio e'
stato quello di
raggiungere il tuo pianeta, dare la caccia a tutta la tua famiglia,
sterminarla… e poi di torturarti fino ad estrarti ogni
goccia della tua anima
fuori dal corpo…”
Per
fargli
intendere che non scherzavo, aumentai leggermente la mia aura, facendo
arretrare entrambi per lo shock.
“Tuttavia…
durante quell’intervista, mi sono reso conto anche di altri
particolari, che mi
hanno spinto a non compiere la mia dolce decisione. Tu hai cercato di
provocarmi, ma solo
perché non mi avevi mai
conosciuto di persona… tu sapevi di me solo per la fama che
segue il mio nome,
e non sapevi quanto potessi essere forte in
realta'… secondo… quel messaggio non
era riferito solo a me, vero? Tu ti sei fatto altri nemici, avversari
che non
sanno nulla del funzionamento di queste sfere.
Devo ammettere che mi hai colpito molto, mio terrestre… hai
avuto le
palle di indirizzare l’attenzione sulle Sfere del Drago
Terrestri, ingannando
tutti i tuoi nemici… ma indirizzandoli tutti verso di me!”
“Che
sei venuto a fare qui?” mi chiese
preoccupato quel giovane, prima di
ricevere la mia risposta.
“Molto semplice. Dato che io
saro' uno dei
tuoi nemici al Torneo Mondiale di Arti Marziali… volevo
darti un semplice
avvertimento. Potrai anche riuscire a sconfiggere tutti i tuoi
fantasmi, piccolo
insetto insignificante… ma non
sperare di poter fare alcunche' contro
il sottoscritto!”
“Tutto
qui? Lo ritieni
un insetto, eppure sei venuto qui dal tuo pianeta per
minacciarlo…” disse la sua compagna,
puntandomi il
dito contro.
“…
in realtà… io sono venuto
qui per far assaggiare al tuo amico le conseguenze di cio'
che ha combinato!” affermai io, allargando il
mio
sorriso fino a scoppiare a ridere di gusto “AHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!
Devo
ringraziarti per quello che hai detto in quel programma…
perché invece di
prendermela solo con te, mi appropriero' di tutto
ciò a cui tieni! Ed ho gia'
iniziato con questo pianeta… vuoi davvero sapere la nuova
novita'? So benissimo cosa
sta per accadere al tuo pianeta e al nostro universo… perche'
al
momento della fusione, io saro' nominato Imperatore Assoluto
del nuovo Universo
6-7! Solo gli Dei mi saranno superiori… ma solo fino a
quando non vincero' il
Torneo!”
[Terror
– DRAGON BALL SUPER]
“Co-COSA?!
NON POSSONO
PERMETTERLO…”
“Invece
si', piccola figlia di troia…”
la canzonai io, sghignazzando esilarato “…
essendo, io, il nuovo mortale piu' potente
tra i due universi, ed essendo io l’essere vivente con
piu' pianeti posseduti,
mi e' stato concesso il controllo di tutto il nuovo universo!
Questo,
Simon, solo grazie a te…”
indicai il
giovane terrestre, il cui
volto era una maschera di orrore e sgomento “…
se tu non avessi cercato di
provocarmi con le tue parole, io non avrei mai avuto la brillante idea
di
impormi tra tutti i sovrani degli universi, nel consiglio indetto dai
due
Zeno-Sama! Ma non
solo… c’e' una
nuova legge che vige da questo momento in avanti… CHIUNQUE
OSERA’ ATTACCARE L’IMPERATORE O UCCIDERLO,
VERRA’ GIUSTIZIATO DAGLI HAKAI-SHIN
ED IL SUO PIANETA VERRA’ CANCELLATO!”
“No…
sei un mostro…”
“Solo per voi,
credetemi… ma non per me!
In
un solo colpo, ho impedito a quei due scimmioni di Goku e Vegeta di
torcermi
anche solo una scaglia! E non e' finita qui… hai
presente la tua cara sfera del drago, quella
che tu ed i tuoi amici
desiderate riottenere? Ebbene… sappi che se cercate anche
solo di sfiorarla
senza il mio permesso, riceverete la stessa pena! Divertente, non
trovate?!
Tutto per colpa di una lingua troppo affilata come una lama…”
esclamai
soddisfatto, alzandomi dal mio posto e voltandomi verso
l’entrata dalla quale
ero giunto “… e' tutto! Io tornò alla mia
cap…”
[Soundtrack
7 – DRAGON BALL Z]
“Tu
non ti muovi di qui…”
Improvvisamente,
un’aura più minacciosa della precedente
cominciò a disturbare la mia, ed io mi
voltai sorpreso alle spalle.
Di
fronte a
me non vi era più quel giovane, ma un essere completamente
ricoperto di ferite
e sangue, dalla puzza così orripilante da farmi tappare il
naso. Il suo
aspetto, in parte, mi ricordò molto quello della sua
amica…
…
ma con una semplice
differenza…
…
quell’entità era molto più forte,
pericolosa e minacciosa dell’altra.
Sorrisi,
davanti alla trasformazione di quel giovane. Finalmente mi aveva
mostrato il
suo vero aspetto, la sua vera forza! Ovviamente era nulla paragonato
alla mia,
di potenza, ma il solo fatto di rivedere quello sguardo di sfida mi
eccitò al
punto da concedergli un’ultima opportunità di
parola, spingendomi a risedermi
sulla sedia che avevo occupato precedentemente.
[Destati
– KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Potrai
ingannare questo giovane ragazzo… ma
non Hunter Warrior!”
rispose lui, cogliendomi di sorpresa.
Un
momento… quello che
stava parlando non era Simon?
“Se
Whis e Vados ti hanno permesso di ottenere
quel ruolo, non è per la tua fama… ma per tenerti
sotto controllo! Ma non
solo... ammettilo… improvvisamente la tua anima sta
incominciando a
rischiararsi e per la prima volta nella tua vita hai imparato il
significato
delle parole pietà e rispetto, Freezer!”
“E tu chi
diavolo saresti?! E’ con quel
terrestre che voglio parlare!”
“Ma
tu ce l’hai proprio davanti… nascosto
dietro questa ripugnante maschera! Tutto quello che ti sto dicendo io,
lo pensa
anche lui! Simon Kog non vede l’ora di darti una bella
lezione, e lo stesso lo
desidero io, mio caro tiranno”
“Non so
chi tu sia, ma non mi fai certamente
paura!”
esclamai io,
divertito da quell’improvviso colpo di scena “Riesco a percepire
perfettamente la tua
aura… non ti
avvicini nemmeno minimamente al massimo della mia forza!”
“Non
hai tutti i torti… Simon Kog, al momento,
non ha il controllo assoluto del suo vero potere!” confermò questo
Hunter Warrior,
sogghignandomi “In
realtà, non immagina nemmeno di avere un demone dentro
il suo corpo… ma presto le cose cambieranno… e
solo grazie a te!”
Quella
frecciatina improvvisa non mi divertì affatto. Stava
provando a provocarmi
un’altra volta?
“Devo
ringraziarti, Freezer… se non fosse
stato per te, Simon non si sarebbe reso conto delle sue debolezze, non
accettando la proposta che Whis-Sama gli farà questa notte.
Sei stato incauto a
provocare il tuo avversario prima del torneo… lui, tra meno
di un mese,
diventerà un guerriero molto più potente di te!”
“Che
ci provi pure, per quanto mi riguarda… lui non
potra' togliermi dal mio posto!”
“Non
ce ne sarà bisogno… quel piccolo raggio
di umanità nato nel tuo cuore continuerà a
cancellare tutto l’odio che avvolge
la tua anima!”
Mi
tele-trasportai davanti alla faccia di quel pezzo di merda, mentre
l’altra
donna mi puntò la mano pronta a colpirmi con un raggio di KI.
No. La
situazione non mi
stava piacendo più.
“Fa
attenzione a ciò che dici, schifoso terrestre… ho
ucciso per molto meno!”
“Non
chiamarmi terrestre, perchè non lo
sono... e non prendiamoci in giro... non lo farai! Smettila di
provocarmi! Tu
non puoi uccidere nessuno! Questo è l’imposizione
che ti è stata data per
diventare Imperatore… molti anni fa, non ti saresti
abbassato a tanto. Hai
abbassato la cresta, invaghito dalla speranza di ottenere le Super
Sfere del
Drago”
affermò
tuttavia Hunter Warrior, cogliendomi impreparato per
l’ennesima volta “A
proposito… visto che ti senti così sicuro
della tua vittoria… che ne dici di tirare alla sorte il
destino delle Sfere Del
Drago terrestri? Se tu raggiungerai una posizione al torneo migliore
della mia,
io ti consegnerò personalmente tutte le sfere mancanti e
potrai farne ciò che
vuoi. Ma se sarò io, a superarti… tu dovrai
consegnarmi la sfera mancante al
termine del Torneo Mondiale!”
“Non
se ne parla!”
“Che
cosa c’è, Freezer? Paura
di perdere?”
[A
Tyrant Revived – DRAGON BALL SUPER]
Ok.
Questo
era davvero troppo. Se era la guerra che cercava, allora
l’avrebbe ottenuta!
Rilasciai
il
massimo della mia potenza, sbalzando via sia lei che il mio avversario,
i quali
finirono per arrestare il loro moto sopra i loro computer, mentre io
attivai
immediatamente la mia forma dorata.
Non
avevo
alcun bisogno di far esplodere nulla. La capacità di
controllo del mio potere
era perfetta abbastanza da non avere alcun avversario alla mia portata.
Avevo
raggiunto un nuovo livello.
“Ti piace
provocare, eh?! E SIA! ACCETTO LA TUA OFFERTA!” affermai io, notando il
suo
tentativo di rialzarsi “Ma solo
ad una condizione… SE VINCERO’ IL
TORNEO VOI NON POTRETE UTILIZZARE MAI PIU’ IL VOSTRO SET DI
SFERE DEL DRAGO E
DOVRETE CONSEGNARLO A ME!”
Detto
ciò,
decisi di andarmene definitivamente, usando il massimo della mia
velocità per
uscire dal laboratorio e volando nello spazio, attivando una barriera
per non
subire danni collaterali. Potevo respirare, vero… ma potevo
comunque subire dei
danni se rimanevo troppo tempo nello spazio aperto senza difese.
Quel verme
miserabile era andato oltre le mie aspettative… ma anche
oltre l’accettabile.
Una
cosa era
certa. Se lui non mi avesse mostrato di meglio con quella sua strana
trasformazione…
…
avrebbe fatto una fine
orrenda!
Poggiai
due
dita sulla fronte e tornai all’interno della mia navicella
spaziale.
***
SIMON
[Why
Do You Leave Me Alone – BEST OST IN THE WORLD]
“Simon…
Simon! Svegliati!”
Sentendo
quella voce preoccupata, io riaprii lentamente gli occhi. Mi trovavo
steso per
terra con diverse fasciature lungo tutto il mio corpo, e non ricordavo
nulla di
quanto accaduto. Affianco a me, Clarice stava cercando di pulirmi il
sangue da
un’altra ferita.
Era
tornata
normale, ed era ricoperta di graffi su tutto il corpo. Forse era
perfino
conciata peggio di me, ma non si era medicata da sola.
La
cosa
peggiore, tuttavia, era che non mi ricordavo nulla di ciò
che fosse avvenuto
dopo aver sentito Freezer affermare di essere diventato il nuovo
padrone del
pianeta Terra.
“Clarice…
cosa è successo…”
“Hai
perso il
controllo di te stesso…” ammise lei, affranta “…
hai provocato
Freezer e lo hai sfidato in forma da Hunter Warrior. Lui… lui ci ha messo al
tappeto in meno di un secondo,
ma ha accettato la
tua sfida…”
“Che
sfida… lui dov’è?”
provai a rialzarmi, ma non avevo più un grammo di
energia.
“Se
n’è andato…” mi
tranquillizzò Clarice, iniziando
improvvisamente a tossire con veemenza.
Gli
angoli
della sua bocca si sporcarono immediatamente di sangue, facendomi
temere il
peggio quando si accasciò proprio sopra di me. La scarica di
adrenalina
successiva mi permise di posizionarmi quantomeno seduto, poggiando la
mia
schiena sulla scrivania dell’enorme computer.
“Clarice!”
le gridai io, cercando di asciugarle il sangue “Accidenti, stai troppo male!”
“No…
io… io sto bene… sono soltanto senza
forze…”
ammise lei, distrutta dalla fatica e
dal dolore “…
è così dal giorno in cui ho creato
X-X-I…
perdonami… avrei dovuto parlartene prima…”
“Non
sforzarti, o sarà peggio… ci sarà
tempo per questi discorsi, ma non è adesso!”
la tranquillizzai io, cercando di recuperare il cellulare dalla mia
tasca.
Mi
ricordai
solo in quel momento di trovarmi ad un centinaio di metri sottoterra,
senza
alcuna possibilità di ricevere risposta.
“Sta
tranquillo… fra
dieci minuti arriverà C-22 e ci porterà dagli
altri”
mi rivelò Clarice, respirando a
fatica “Non
preoccuparti inutilmente per me…”
Per
tutta
risposta, io usai il briciolo di forze che mi restava per afferrarla e
per
poggiarla sulle mie gambe, imbarazzandola un po’.
“Si…
Simon… ma…
perché…”
“Credevo
che tu ci avessi mentito per consegnarci ai nostri nemici”
ammisi io,
senza peli sulla lingua “Hai avuto tutte le occasioni per uccidermi,
adesso, e non lo hai fatto. A me basta e avanza per potermi fidare di
te…
nonostante tutto. Ma dovrai raccontarmi ogni cosa… dalla
prima all’ultima
verità! Chiaro!?”
Clarice,
senza parole, poggiò la testa sul mio petto. I suoi
singhiozzi riecheggiarono
per tutto il laboratorio, riuscendo, incredibilmente, a spezzare il mio
cuore.
“Mi…
mi dispiace, Simon… sniff…
non avrei mai voluto… sniff…
creare quel mostro… sniff…
ma non ho
avuto altra scelta… sniff…
non c’è
giorno che io… sniff…
che io mi
penta della mia scelta… sniff…”
affermava
lei, contratta per il dolore, affondando le sue unghie lungo la mia
spalla “…
tua madre… sniff…
la mia migliore amica… sniff…
è
morta per colpa di quell’abominio… sniff…
è solo colpa mia… sniff…”
“…
ora non pensiamoci” insistetti io, ormai
inerme davanti
a quella povera donna, della quale potevo percepire la sua completa
sincerità “Abbiamo
problemi peggiori a cui pensare,
adesso. Mi hai detto che lui ha
accettato una sfida… di cosa si trattava?”
“Una…
una scommessa…
sniff…” mi
rispose Clarice, asciugandosi le sue lacrime con il palmo della mano
“…
vi
siete giocati le sfere del drago di questo pianeta. Chi arriva
più lontano al
torneo, avrà l’intero set a disposizione”
Sgranai
gli
occhi, davanti a quella rivelazione.
Ero
rincitrullito, per caso? Nonostante avessi visto la potenza smisurata
di quel
demonio vivente, avevo deciso di provocarlo come se fossi un bambino
delle
elementari?!
“Merda…
ho fatto una cazzata colossale!”
mi resi conto, tirando un pugno alla scrivania dietro di me.
L’unico
risultato che ottenni fu quello di farmi ancora più male.
“Simon…
quello non eri tu”
[Carry
Me – BEST OST IN THE WORLD]
Tornai
a
fissare negli occhi quella donna, non comprendendo le sue parole.
“Tu…
tu parlavi in
terza persona quando ti riferivi a Simon Kog… come se Hunter
Warrior fosse
un’entità… un qualcosa che vive dentro
di te e che può prendere il controllo
del tuo corpo quando e come vuole…”
“E’…
è
impossibile… io sono sempre lucido quando mi trasformo in
Hunter Warrior!”
affermai io, senza comprendere.
“Simon…
la tua aura è cambiata completamente…”
Iniziai
a
tremare, sentendo quella frase. Il motivo era molto
semplice… una persona non
poteva cambiare o modificare il colore della sua energia spirituale, ma
solo
convertirla. Come il DNA, per ogni essere vivente esisteva uno ed un
solo
genoma. Lo stesso valeva per Simon Kog ed Hunter Warrior i quali,
nonostante fossero
diversi di aspetto, possedevano la stessa ed identica aura.
Le
parole di
Clarice, tuttavia, mi fecero sorgere molti dubbi.
“E’
la verità,
credimi…”
insistette lei, sempre più agitata “…
perfino Freezer ha cambiato atteggiamento quando si è
reso conto di non parlare più con te. Lui… Hunter
Warrior… parlava di te come
se fosse una tua metà oscura, ma indipendente…
facevi paura solo con la tua
aura… eri riuscito quasi a pareggiare la sua! Hai fatto
venire i brividi ad
entrambi!”
Io,
orripilato, mi misi a fissare le mie mani.
Ma cosa
stavo diventando?! Che razza
di mostro albergava dentro di me?! Cosa aveva spinto, un imperatore
crudele e
spietato come Freezer, a temere uno come il sottoscritto?
“Ma
cosa diavolo sono…” esclamai a bassa voce,
davanti allo
sguardo colpevole di Clarice, prima di essere raggiunti da C-22 e tutti
i
cyborg, i quali si affrettarono subito a recuperarci, portandoci in
volo a casa
loro.
***
[Continuazione
– Carry Me – BEST OST IN THE WORLD]
Mai
mi sarei
aspettato un pomeriggio così pericoloso da affrontare. Nel
giro di un niente,
era avvenuto di tutto e di più. Io avevo ritrovato il libro
preferito di mia
madre ed un messaggio segreto lasciatomi sopra ad un foglio. Avevo
scoperto
molte informazioni sul dottor Gelo e sul Black Ribbon. Avevo trovato la
creatrice di X-X-I…
…
ed infine, dulcis in
fundo, Freezer aveva fatto la sua comparsa mostrandomi
l’abisso che c’era tra
lui e me.
Clarice
ed io
fummo portati d’urgenza nel covo dei cyborg, dove tutti i
membri della sezione
Anti-mafia, con assente solo il piccolo Conan, stranamente, ci fecero
visita
per capire cosa fosse successo. Solo dopo averci dato un fagiolo di
Balzar
ciascuno, noi due rivelammo la gravità della situazione in
cui ci eravamo
ficcati.
Inutile
dire
che Crilin e Bulma cominciarono seriamente ad agitarsi, davanti alla
scoperta
che Freezer fosse giunto sulla Terra senza essere scoperto da nessuno.
Per
fortuna, Clarice non parlò del mio cambiamento
d’aura, e di questo gliene fui
estremamente grato. Prima di allarmare i miei amici, volevo ricevere
delle
conferme.
Alla
fine
fummo costretti ad organizzarci per far soggiornare tutti gli sfollati
dal
laboratorio. Rosalia, Adolf ed il piccolo Leonardino rimasero a dormire
dai
cyborg, dove avrebbero ricevuto una sorveglianza maggiore. Clarice e
C-22,
invece, avrebbero soggiornato dentro la casa di Shuichi Akai, il quale
era
disposto a tenerli in guardia solo per quella notte, ossia il tempo
necessario
per permettere la ricostruzione o quantomeno la rimozione dei computer
danneggiati dal breve scontro con il tiranno galattico.
Clarice
si
sarebbe riavvicinata a mio padre dopo tantissimo tempo che non si
vedevano.
Forse non si sarebbero rivisti nemmeno in quel frangente. Sapevo solo
che, la
mattina successiva, io sarei andato lì a concludere quel
discorso iniziato
assieme a lei.
C’erano
ancora troppe domande a cui necessitavo di ricevere delle risposte.
Ero
tornato a
casa da meno di un’ora e mi ero diretto a passo svelto in
camera mia,
recuperando il pigiama da sotto il cuscino e cambiandomi in tutta
fretta.
Dopodiché mi ero infilato dentro le coperte, cercando di
prendere sonno.
Ma
non
riuscivo a chiudere nemmeno una palpebra, ancora scosso da tutti gli
avvenimenti di quel giorno.
Un
pensiero
in particolare mi passò tra la testa e non si
diradò affatto.
Hunter
Warrior… quella
maschera che mi
ero portato appresso per tre, lunghi anni… credevo mi
appartenesse, che
l’avessi creata io stesso, per celare la mia
identità. Scoprire che, alla mia
insaputa, questo non potesse essere vero, aveva cancellato ogni
certezza.
Se non ero
stato io a creare Hunter
Warrior… allora cosa era? Clarice aveva parlato di
un’entità, di una creatura
completamente opposta a ciò che io ero.
Un
mostro che
cercava di uscire dal mio corpo con la forza…
…
tu sei come noi…
Dove
avevo
già sentito quella frase? Perché mi era venuta in
mente?
Certo…
era stato Sloth. Mi
aveva
riferito quella frase il giorno in cui ero andato a salvare Kogoro,
Conan,
Heiji e le ragazze.
Un
dubbio
incominciò a crescere dentro di me…
…
e se Hunter Warrior
fosse…?
Prontamente
mi alzai dal letto e mi portai davanti allo specchio appeso
all’anta esterna
del mio armadio, togliendomi ogni vestito di dosso e trasformandomi in
Hunter
Warrior con il DNA Modify. Dopo essermi trasformato in quella creatura
ripugnante, mi fissai davanti al riflesso dello specchio.
Niente…
io avevo il
controllo completo del mio corpo e la mia aura era identica al cento
per cento
alla mia.
Cazzo…
ora avevo il
doppio dei dubbi! Avevo bisogno di risposte, non di altre domande!
Improvvisamente,
il mio cellulare cominciò a squillare, dal comodino, ed io
mi accinsi a
rispondere senza controllare chi mi avesse chiamato.
[Merlin’s
Study – BEST OST IN THE WORLD]
“Pronto?”
“Buonasera,
Simon! Sono Whis!”
“Che
caz…” esclamai
io, con mia grande
sorpresa, controllando il numero sullo schermo del cellulare.
Mi
venne un
colpo quando mi resi conto che fosse una video chiamata.
“Dovresti
pulirti le orecchie prima di
andare a dormire! Comunque… ti sto contattando dal mio
bastone, ecco perché
riesci a vedermi. Inoltre la chiamata è schermata a tutti,
pertanto nessuno può
vederti! Ho saputo ciò che è successo con
Freezer… mi spiace tantissimo per
quello che ha fatto. Non aveva alcun permesso per agire in quel modo!
Sta pur certo
che non proverà a torcere un capello a te o ad i tuoi amici”
“Parli
tu, dal tuo pianeta. Io, invece, comincio a credere di aver osato un
po’
troppo…”
“Giovane,
caro… mi sembra
normale pensarla
in questo modo! Freezer è un grande esperto nella lotta ed
il suo potere è
perfino maggiore di quello di molti Hakai-Shin degli altri universi!
Chiunque,
al posto tuo, resterebbe inerme davanti a tanta differenza di
potere…”
“…
certo, questo
lo capisco
perfettamente… però…”
“…
però…”
“…
però ho paura che mi
stia succedendo qualcosa di orribile!” decisi, alla fine, di
rivelare tutta la verità a Whis “Durante
l’incontro con Freezer, io mi sono
trasformato in Hunter Warrior senza alcun preavviso… ma non
ero io a parlare! Cioè…
sì, ero io… ma non ricordo nulla di
quello che ho fatto mentre ero trasformato! Clarice mi ha
detto che
percepiva un’aura completamente diversa dalla mia, mentre ero
Hunter Warrior,
ma ho riprovato a trasformarmi e la mia energia non è
cambiata per nulla!”
“Ah…
adesso comincio a capire
perché sei
nudo da capo a piedi… hohohoho!”
Solo
a quel
punto mi resi conto di trovarmi davanti allo specchio, da dove Whis
poteva
osservarmi come madre natura mi avesse creato!
“Whis…
dammi un minuto e ritorno da
te…”
Rosso
come un
peperone, tornai da lui nuovamente vestito con il mio pigiama, e lui
riprese il
discorso precedente.
“Un
bel dilemma, non
c’è che dire… ma
credo di sapere quale sia il tuo problema, ragazzo mio”
mi rivelò
l’angelo, con tranquillità “Dentro al
tuo corpo, vi sta un demone! Sei proprio come Naruto con il suo
Jinjuurichi in
quell’anime che ti piace tanto!”
“Ahah…
divertente, Whis…”
“Guarda
che io non sto scherzando, ragazzo
mio!” mi fece notare Whis, regalandomi
l’ennesima, scioccante
rivelazione di quel giorno “E’
da
tempo che avevo questo dubbio, ed oggi me ne hai dato una conferma. La
maschera
di Hunter Warrior è, con tutta probabilità, il
vero aspetto del tuo demone. E’
normale che tu non possa percepire la sua aura, soprattutto se si
tratta di un
demone puro!”
“Scusa…
in che senso?”
“Credo
che tu possa capire solo e soltanto
se inizi ad allenarti seriamente per il Torneo… ed
è il secondo motivo per il
quale ti ho chiamato! Visto il tentativo goffo di Freezer di
provocarti… ho
deciso di essere personalmente il tuo maestro fino all’inizio
del XXVIII Torneo
Mondiale di Arti Marziali! Ti andrebbe di allenarti assieme a me, sul
mio
pianeta, fino all’inizio della competizione? In questo modo
potremo anche
capire cosa sia il demone che alberga dentro di te!”
Quella
proposta, dovetti ammetterlo, mi intrigò parecchio. Forse
non sarei diventato
forte come Freezer, ma avevo più probabilità di
arrivare lontano in quel
torneo.
Ora
che mi
ero ritrovato di fronte a quell’essere, puntare alla vittoria
mi sembrava
impossibile. Un tentativo con l’angelo, tuttavia, non mi
avrebbe danneggiato di
certo, al contrario.
“Per
me va bene… ma dovrò rimanere in contatto anche
con gli altri!”
“Non
c’è problema! Ti
aiuterò io, in
questo…” mi rispose
allegramente Whis, più del solito, prima di
salutarmi “Verrò
a prenderti la
mattina del 1 agosto! Non servono valigie, troverai tutto il necessario
qui! Ti
consiglio di preparare qualcosa da mangiare per Beerus e Champa,
qualora
cercassero di opporsi al tuo allenamento! Ci si vede!”
[Beautiful
Horror Soundtrack – BEST OST IN THE WORLD]
Il
cellulare
si spense nuovamente, ed io lo lasciai cadere sul comodino,
preparandomi a
rientrare dentro al letto. Qualcosa, però, continuava ad
insistere dentro la
mia mente…
…
solo in quel momento mi
resi conto
che non ero io ad avere dei problemi…
…
come avevo fatto a non
accorgermi
della sua assenza?!
“MOON!
DOVE SEI FINITA?!”
Cercai
di
percepire la sua aura, e la sentii in salotto, sotto al divano.
Preoccupato, mi
accinsi a recuperarla, notando fosse più frenetica del
solito.
Ne
ebbi la
conferma quando provai a prenderla. Stava soffiando a vuoto,
visibilmente
terrorizzata…
…
come se vi fosse qualcuno
alle mie
spalle!
Prontamente
la afferrai ed aumentai la mia aura, preoccupato.
Ero
stato
un’idiota. Solo adesso mi resi conto dello strano disordine
sopra gli scaffali
di casa mia, come se qualcuno avesse frugato tra le mie cose senza
alcun
permesso. Ma quando era successo? Io non perdevo mai di vista la mia
casa…
…
no… oggi ero
andato al laboratorio
di Clarice! Là sotto non potevo rendermi conto di nulla!
“Va
tutto bene, piccola… adesso ci sono io…”
mi accinsi a tranquillizzare
la mia piccola gattina, la quale però continuava a soffiare
in direzione della
vetrata che separava il soggiorno dal balcone. Di fronte a me avevo una
credenza, con l’anta in vetro che rifletteva ciò
che avevo alle mie spalle.
Fu
in quel
modo che mi resi conto, in preda allo shock, di essere osservato.
Non
ebbi il
tempo di voltarmi e sfondare la vetrata con la mia spalla. La figura
sinuosa e
misteriosa che mi stava osservando dal balcone, semplicemente,
scappò via senza
lasciare alcuna traccia di se, mentre le luci all’interno del
mio palazzo
iniziarono ad accendersi, a causa del rumore improvviso.
Allarmato,
mi
diressi verso la camera da letto, con Moon ancora in braccio, andando a
controllare se il ladro fosse riuscito a mettere improvvisamente mano
sulle mie
cose più preziose.
Per
fortuna
la sfera del drago, il mio computer portatile, i miei cellulari ed il
libro che
avevo ritrovato oggi si trovavano ancora tutti lì. Tuttavia,
mancava la capsula
della mia moto, mentre la vetrata della mia camera era stata aperta
dall’esterno, con una forzatura sulla serratura a farmi
capire che quel
bastardo fosse entrato dentro casa da lì.
Non
avevo la
più pallida idea di come quel tizio fosse riuscito ad
entrare dentro casa mia
senza che io me ne rendessi conto… del motivo per il quale
non avevo percepito
nemmeno la sua aura o delle sue tracce durante il mio
passaggio…
…
per la prima volta,
dopo quel giorno in cui entrai nella Tele-Information, mi
sembrò di essere
finito all’interno di un terribile ed orrendo incubo, dal
quale non sapevo come
risvegliarmi.
***
Piaciuto questo capitolo?
Parto subito con l'annunciarvi che il
prossimo capitolo verrà rilasciato il 1 Ottobre.
Il secondo riguarda la pubblicazione del
disegno che, per questo capitolo, non è stato rispettato.
Semplicemente non ho avuto il tempo di completarlo, essendomi goduto
fino in fondo le vacanze. In compenso, ho il piacere di annunciarvi che
le due immagini del diciassettesimo capitolo sono parte di un nuovo
enigma da risolvere!
Si tratta, infatti, della lettera
scritta nel linguaggio del libro di racconti appartenuto alla madre di
Simon. E' un foglio a quadretti, scitto sia sul fronte che sul retro,
ed i due lati hanno stessi caratteri ma diversi stili di lettura.
Starà a voi comprendere quale sia il significato dietro la
lettera lasciata da Momo a Simon Kog...
... e vi verrà svelata una
verità a dir poco sconcertante!
Piccoli indizi:
1) Ogni simbolo corrisponde ad una lettera
dell'alfabeto italiano, e ricoprirà l'intera superfice del
quadretto;
2) Anche i segni di punteggiatura hanno un
proprio simbolo, ed anch'essi occupano un quadretto intero;
3) Osservate con attenzione ogni dettaglio
inerente a questi fogli, anche il più piccolo, come ogni
detective, e capirete il metodo adatto per comprendere il significato
di questo linguaggio.
Non accetterò lamentele sulla
scarsa scrittura del messaggio. Anche i poliziotti veri studiano
lettere scritte a mano. Prendete questo enigma come una prova con la
quale dimostrarvi ottimi detective
;-).
Coloro che riusciranno a risolvere
correttamente la lettera entro il 20 Capitolo, avranno in esclusiva la
lista di tutti gli anime-manga che faranno parte di questo crossover
mastodontico!
Detto
ciò, vi aspetto l'1 Ottobre per un nuovo capitolo di GOLDEN
BULLET - THE HUNTER WARR... eee... etciu'! MI STO RAFFREDDANDO DI
NUOVO! CHE TU SIA MALEDETTO, GINYUUUUU!!!!
Capitolo 18 *** Capitolo 18: Il Gruppo Karasuma parte all'attacco! Inizia la battaglia per il predominio di Tokyo! ***
Salve a tutti!
Come va?
L'ultima volta ci
siamo lasciati con tantissime rivelazioni e colpi di scena! Clarice Red
è la creatrice di X-X-I, Simon Kog ha rischiato di essere
ucciso non solo da Freezer, ma anche per mano di un tizio sconosciuto.
Chi sarà mai?
Ma non solo. Cosa
ci racconterà mai quella lettera lasciata dalla madre di
Simon?
E voi avete
già tradotto il messaggio? No?
Allora vi lascio
un indizio molto importante, che vale per entrambe le pagine, ovvero...
... nessuna delle
due pagine presenta un punto e a capo. Come è possibile?
Qualcosa a che fare con le frecce e con la lumaca?
Secondo indizio,
più semplice rispetto al primo, è che le due
pagine hanno metodi di lettura differenti, ma molto simili.
Nel prossimo
capitolo, vi darò un ultimo indizio, con il quale vi
rivelerò letteralmente l'opera dal quale ho tratto spunto
per il seguente codice!
Vi lascio alla
storia... e vi anticipo subito che i prossimi capitoli saranno tutti
molto frenetici e ricchi di colpi di scena del tutto inaspettati!
Buona lettura a
tutti!
GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR
Il Gruppo
Karasuma parte all'attacco! Inizia la battaglia per il predominio di
Tokyo!
Sabato 28
Luglio 2018
SIMON
[Beautiful
Horror Soundtrack – BEST OST IN THE WORLD]
La
polizia arrivò da me mezz’ora dopo averla
chiamata,
suscitando la curiosità di tutti i condomini, inclusa Chi e
la sua famiglia i
quali vennero subito a sincerarsi delle mie condizioni.
Tra
i miei colleghi, con mia grande sorpresa, si
presentarono anche Miwako e Wataru, ai quali spiegai quanto accaduto.
Come
era prevedibile, tuttavia, non fu trovata alcuna
traccia o dimenticanza dello sconosciuto, a parte i segni di effrazione
sull’uscio della vetrata che portava fuori nel balcone. Con
mio grande
rammarico, nemmeno le altre famiglie del mio palazzo affermarono di
aver visto
qualcosa di strano. Chi, d’altro canto, affermò di
essere stata fuori in
giardino per tutto il giorno, proprio davanti alla finestra del mio
balcone, e
non aveva visto niente di sospetto.
Perlomeno,
con tutto il macello causato dalla mia chiamata,
quel bastardo non si sarebbe più fatto vivo così
presto. Ma le dichiarazioni di
Chi mi fecero comprendere di non avere a che fare con degli
incapaci…
… questa poteva essere
opera soltanto di uno dei nostri nemici… e se il mio istinto
non falliva, avevo
già una mezza idea di chi potesse essere il colpevole.
A
causa di quanto avvenuto, fui costretto a raggiungere momentaneamente
mio padre per informarlo di quanto fosse accaduto quella notte. Lui,
come era
prevedibile, si preoccupò molto per la mia salute, ma
riuscii a
tranquillizzarlo sostenendo di aver già individuato il
colpevole e che lo avrei
messo subito sotto tiro grazie alla polizia.
Non
so se mi credette per davvero, ma sembrò lasciar stare,
per il momento, iniziandomi a raccontare quanto fosse successo a casa
sua il
giorno prima, seduti come sempre sopra al suo divano.
[Sad
Piano Music – BEST OST IN THE WORLD]
Fu in quel modo che
venni a sapere il motivo per il quale Conan non si fosse presentato a
casa dei
cyborg l’altra sera… e non era una bella storia da
raccontare.
“Quindi ha assunto il
farmaco senza prima rivelare la verità a Ran…”
“Non esattamente…”
confermò il dottor Agasa “…
dopo aver
dato il suo ultimo saluto a lei e a Kogoro nella forma da Conan, ieri
mattina,
Shinichi aveva lasciato anche una lettera in camera da letto della sua
ragazza.
Ran, però, non l’ha trovata… così,
quando lui si è ripresentato davanti a lei, di nuovo adulto,
è rimasta
completamente spiazzata…”
“… non ha molto
senso…” ammisi io, confuso “… anche se lei non avesse
letto la lettera, come avrebbe fatto a
capire che… oh no… me
ne stavo per
dimenticare…”
“Lei è in grado
di percepire le aure…”
A
parlare era stata Ai, visibilmente assonnata, scendendo le
scale seguita dal suo cane Higo, il quale scattò in mia
direzione per farsi
accarezzare.
“Ehi, come va col viso?”
le domandò preoccupato mio padre,
facendomi notare solo in quel momento del brutto livido sulla guancia
destra
della bambina.
“Io sto bene…
è Kudo che sta in depressione cronica…”
rivelò la
piccola, sedendosi sul divano in mezzo a noi “…
Ran era su tutte le furie quando si è resa conto che
l’aura di Conan
e quella di Shinichi fossero completamente identiche. Abbiamo provato a
spiegarle ciò che stava succedendo… ma lei era
convinta che Shinichi la stesse
tradendo con me… mi ha proprio
dato un
bel calcio… ahi ahi…”
“Io prendo del ghiaccio e
della pomata…”
affermò mio padre alzandosi
dal suo posto per andare in cucina, sicuramente con
l’intenzione di raccogliere
l’occorrente con cui medicare sua figlia adottiva.
“Perciò
è stata Ran a farti quel livido…”
compresi io, cercando
di consolare la piccola “…
mi spiace non
ti abbia creduto…”
“… anche a me, ma non
è questo ciò che importa al momento, giusto?”
mi rispose Ai, voltandosi
verso di me “Io
ho fatto la mia parte dicendole la verità. Se non vuole
credermi, a
perderci è solo lei… ma mi fa male vedere
Shinichi soffrire in questo stato,
perché so che in parte è colpa mia…”
“… si sistemerà
tutto.
D’altronde, lui l’ha fatto per proteggerla, ed
aveva lasciato quella lettera in
camera sua, giusto?” la tranquillizzai io, cercando
di risollevarle il
morale “Ran
ti ha tirato quel calcio perché credeva che tu fossi
l’amante di
Shinichi, non perché le hai nascosto la storia dei MIB”
[Vector To The
Heavens – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
La
piccola annuì, un po’ più serena,
voltandosi poi in mia
direzione e guardandomi dritto negli occhi.
“Ho sentito ciò
che è accaduto a casa tua… non ti hanno fatto
nulla,
vero?”
“Nah… era venuto
lì soltanto per spiarmi. Non volevano uccidermi”
le risposi io, con sincerità “Per
di più,
sono riuscito ad intravederne la sagoma, perciò non
sarà così stupido da starmi
dietro, non ora che io sono consapevole di avere qualcuno alle
calcagna. L’unica cosa che si
è portata via è stata
la capsula con la moto della C-C, mentre i miei oggetti più
preziosi li porto
sempre appresso… così come adesso!”
Prontamente
le indicai la borsa del mio computer,
all’interno della quale mi ero messo tutto ciò che
avrebbe potuto smascherarmi.
“Credi si tratti di uno di
loro?” mi domandò lei,
preoccupata “E’
uno dei tuoi nemici?”
“Uno dei tanti…”
ammisi io, senza peli sulla lingua “…
per fortuna, dal 1 agosto andrò ad allenarmi da Whis-Sama.
Quando arriverà il
giorno del torneo, non ci sarà nessuno in grado di
sconfiggermi!”
Mio
padre tornò dalla cucina, incominciando a medicare la
ferita di Ai.
“Posso farti
un’altra domanda?” le domandai
io, incuriosito “Perché
tu non hai assunto l’antidoto?”
“Io non voglio tornare
adulta”
La
fermezza di quella risposta mi spiazzò totalmente.
“Se io tornassi
come… come tu sai… io non riuscirei a riprendere
in mano
la mia vita. Tornerei
semplicemente ad essere la donna che tutti temono, la ricercatrice del
veleno
più pericoloso al mondo… io, però,
voglio cancellare quel passato, se mi è
possibile, risparmiando problemi a tutte le persone a cui ho voluto
bene e a
quelle con cui ho legato dopo essermi rimpicciolita. Voglio vivere come
Ai
Haibara, per assaporare l’infanzia e la vita che non ho mai
avuto a causa di
quei… Simon… tu mi
capisci, non è così?”
“Sì,
Ai… ora più che mai…”
ammisi io, rendendomi conto di come
la piccola avesse parlato dei MIB senza alcun filtro, come se avesse
compreso
che quello era il terribile segreto mai raccontatomi da lei.
“COSA SIGNIFICA –
NON STA DA NESSUNA PARTE?! – IO L’HO LASCIATA IN
CAMERA TUA, SOPRA AL TUO CUSCINO! NON PUO’ ESSERSI
VOLATILIZZATA NEL NULLA!”
[Beautiful
Horror Soundtrack – BEST OST IN THE WORLD]
L’improvviso
urlo di Shinichi, dal piano superiore, ci fece
venire un leggero brivido.
“Sta parlando della
lettera…” esclamò mio padre,
con convinzione “…
strano che lei non l’abbia
trovata…”
“…
strano…” ammisi io,
incominciando a nutrire forti sospetti “…
è troppo strano!Aspettatemi
qui! Torno tra qualche istante!”
Senza
dare loro il tempo di chiedermi spiegazioni, io mi
misi due dita sopra la fronte e mi tele-trasportai a casa del detective
Kogoro,
proprio in camera della giovane Ran.
L’adolescente
aveva proprio combinato un vero disastro! Ogni
mobile, all’interno della sua stanza, era stato rigirato
dall’altra parte. Lì,
vicino alla finestra, Sherlock la osservava inerme, incapace di poterla
aiutare
al momento.
“AAAAAHHHHHH! SIMON!”
mi urlò terrorizzata lei, facendo cadere il cellulare a
terra e coprendosi con
le braccia. Era in pigiama, normale la sua reazione.
Ma
non mi trovavo lì per quel motivo.
Attivai
immediatamente il Biological Traces all’interno
della camera… e
sbiancai quando mi resi conto della terribile verità.
“SIMON! COSA DIAVOLO CI FAI
QUI! QUESTA E’ UNA PROPRIETA’ PRIVATA!”
mi urlò contro Kogoro, il quale era entrato dentro la camera
di sua figlia,
allarmato dalle sue urla.
“A quanto pare non sono
l’unico che se ne sbatte di questa legge…”
dovetti constatare, ormai certo della mia deduzione “… Ran! Sei
ancora in contatto telefonico
con Shinichi, vero?”
“S… sì… ma cosa sta
succ… EHI! NON PRENDERMI
IL…”
“Shinichi! Sei ancora
in linea?”
“Simon! Ma cosa…
perché sei lì?! Che sta succedendo!?”
“Molto semplice, mio caro
detective…” affermai io ad
alta voce,
scioccando tutti con la mia rivelazione “… i MIB hanno scoperto il tuo
segreto… sono
stati loro a far sparire la tua lettera!”
***
[Continuazione
- Beautiful Horror Soundtrack – BEST OST IN THE WORLD]
Cinque
minuti dopo, all’interno della casa dei cyborg si era
creata una vera e propria folla. In quel lasso di tempo, io avevo
tele-trasportato quante più persone possibili nel nostro
covo segreto, capendo
che il Gruppo Karasuma avrebbe immediatamente iniziato a dare loro la
caccia.
Le
persone coinvolte furono Shinichi, Ran e la sua famiglia,
mio padre ed Ai, l’ispettore Sato e Wataru, C-22 e Clarice
accompagnati da
tutta la famiglia Akai (inclusa Mary, la quale aveva cambiato il suo
atteggiamento da quando Bulma e Crilin erano andati a parlare con lei)
e la
famiglia di Ayumi, compresa la piccola. I genitori di Shinichi, invece,
ci
avrebbero raggiunto il pomeriggio. Poco dopo, ci raggiunsero anche
Domenico,
Claudia e Crilin (lui con tutta la sua famiglia), Heiji e Kazuha, ed
infine,
con mia grande sorpresa, anche Goku e Piccolo. L’unico a non
presentarsi fu
Shukichi Haneda, il quale si trovava dall’altra parte del
pianeta ad un torneo
di Shoji e non era realmente in pericolo, non avendo mai avuto reali
contatti
con i MIB.
Ovviamente,
oltre a loro, vi stavano anche Higo e Sherlock,
i quali avevano già fatto amicizia e stavano giocando in
giardino.
Solo
quando fummo tutti presenti, iniziai a spiegare loro
quanto stesse avvenendo, affiancato da tutti i membri della squadra
Antimafia
di Tokyo, inclusi i cyborg, questi nelle loro uniformi.
“Da questo momento in
avanti, almeno fino al termine del XXVIII Torneo Mondiale di Arti
Marziali,
tutti voi verrete protetti dalla nostra squadra e dai loro alleati!”
[Universe
– DRAGON BALL SUPER]
“COSA?! E’ UNO
SCHERZO, SIMON?! COSA DIAVOLO STA SUCCEDENDO?!” mi
urlò furibonda Miwako,
prima che io le rivelassi tutta la verità.
“Questa notte
un’associazione criminale conosciuta come Gruppo Karasuma,
o meglio, come MIB, ha attuato una perlustrazione nelle case di Kogoro
Mori e
del qui presente Simon Kog!” le rispose
Claudia, con fermezza “Se
in
quest’ultima non hanno trovato nulla, nella prima hanno
trafugato un documento
molto importante, in grado di mettere in pericolo la vita di tutti i
presenti
dentro questa stanza!”
La
reazione di tutti, ovviamente, fu di autentico stupore e
sbigottimento.
“Credo che non tutti
conoscano la verità, Simon… sarebbe meglio
metterli al corrente di quello che
sta succedendo…” mi consiglio Domenico,
decisamente preoccupato “… rivelando
tutti i dettagli…”
Io
annuii, comprendendo le ragioni del mio collega, e feci
cenno a Shinichi di farsi avanti per raccontare a tutti la
verità.
“Credo che quasi tutti mi
conosciate perfettamente, ormai. Il mio nome è
Shinichi Kudo, e sono uno studente liceale che, un giorno, desidera
diventare
un grande ed eccellente detective. Circa otto mesi fa, precisamente il
novembre
dello scorso anno, ho intercettato uno scambio illegale tra criminali,
ma sono
stato scoperto e mi hanno obbligato ad ingerire un veleno.
Quest’ultimo, però,
invece di uccidermi, ha fatto regredire le mie cellule fino a farmi
tornare un
bambino di sette anni, che voi avete conosciuto perfettamente. In questi otto mesi, ho vissuto come Conan
Edogawa e ho continuato a dare la caccia a questi criminali senza
scrupoli, con
la speranza di poter riottenere il mio vecchio corpo. Ieri,
grazie ad Ai Haibara, sono riuscito a tornare normale… ma ho
commesso un grande errore…”
ammise lui, voltandosi verso Ran “… non
ho avuto il coraggio di dirti la verità in faccia, e come un
codardo ti ho
scritto una lettera in cui ti spiegavo tutto, per filo e per
segno… ma i MIB
sono entrati dentro casa tua e l’hanno presa senza farsi
scoprire!”
“Perciò adesso, tutte
le persone che hanno avuto contatti con Conan Edogawa o Ai Haibara sono
in
pericolo di vita!” affermai io, con veemenza, prima
di ammettere con
dispiacere “Devo,
inoltre, chiedere scusa anche io. Durante l’intervista a
‘COUNT-DOWN’, ho esagerato nel provocare i nostri
nemici, e loro hanno agito di
conseguenza. Temo che l’azione dei MIB sia nata proprio a
causa di questo mio
errore, e non per colpa dei due ragazzi. Loro puntavano a capire cosa
mi stesse
proteggendo le spalle, e grazie a questa azione da loro compiuta, ora
conoscono
tutti i nostri piani…”
“Ma non possiamo rimanere
rinchiusi qui per un mese intero!”
protestò Ayumi, preoccupata.
“Ne sono
consapevole… semplicemente andrete a vivere lontano da
Tokyo,
in luoghi difficilmente raggiungibili dai nostri nemici senza essere
scoperti!”
confermai io, con tranquillità, rivolgendomi prima alle
cinque allieve di Son
Goku “Voi andrete a vivere a casa di
Crilin, dal Genio delle Tartarughe di Mare, che si trova al centro
dell’Oceano
Pacifico. Lì potrete anche allenarvi in vista del torneo. Le
vostre famiglie o
conoscenti, per comodità, vivranno a Los Angeles
all’interno della vecchia casa
di Bulma, e potranno tenersi in contatto con voi! Lì,
andranno anche Clarice, C-22, Rosalia ed Adolf, così da
permettere
loro di continuare le loro indagini…”
“…
con me viene anche Leonardino!”
affermò la regina di
Palermo, stringendo a se suo figlio.
“Non mi oppongo a tale
decisione, ma dovrà essere tenuto d’occhio!”
la tranquillizzai io, prima di domandare a tutti “Ci sono delle domande che
desiderate farci?”
[Sadness
and Sorrow – TAYLOR DAVIS]
Nessuno,
all’inizio, sembrò voler ribattere, almeno fino a
quando non vidi la mano alzata della madre di Ayumi.
“Mi scusi,
signore… io e mio marito vorremmo sapere se tutto
ciò è
legale o meno. Ci sono dei rischi? Avremo l’appoggio della
polizia?”
“Fino al 1 agosto, no”
ammisi io, con dispiacere “La nostra
sezione, fino a quel giorno, non
potrà muoversi legalmente senza il permesso della
polizia… e potrebbe esserci una
possibile talpa, o più di una, infiltrata nella centrale!”
“Perciò dovremo
trasferirci in un altro stato perdendo tutto ciò che
abbiamo costruito per anni…”
si rese immediatamente conto invece il
padre, sospirando e guardando negli occhi sua moglie.
Poi
mi dette conferma dei miei sospetti.
“Allora io e mia moglie
resteremo qui…”
“NO! MAMMA!
PAPA’! IO NON VOGLIO SEPARARMI DA AI! VOGLIO AIUTARLA COME
HA FATTO LEI QUANDO ERO IN DIFFICOLTA’!”
“Ayumi… amica mia…”
esclamò commossa la piccola Ai, colpita da quelle parole
così sincere.
“Tranquilla, Ayumi… tu
starai da questo Genio e ti allenerai
per il torneo, come ti ha ordinato il poliziotto!”
Sakura tranquillizzò
sua figlia, voltandosi poi verso di me, affermando “Sarebbe troppo rischioso allontanarci tutti. Molti
adulti, qui
presenti, hanno un lavoro stabile e rischierebbero di perdere tutto. Se
dobbiamo proteggere qualcuno con un tale rischio… preferiamo che siano i nostri figli ad avere la
nostra massima
attenzione! E poi non risulterebbe strano? Io e mio marito non abbiamo
mai
saputo di questa storia… e se questi nemici, con la nostra
fuga, pensassero il
contrario?”
“Lo stesso vale per me!”
confermò Kogoro, sorprendendo sia la
sua ex-moglie che Ran “Se perdessi
il mio
lavoro ancora una volta, non potrei più rientrare in polizia
qualunque sia la
causa della mia assenza. Ran, invece, è ancora giovane ed ha
superato il
processo per l’incidente avvenuto in casa di quel boss della
Yakuza. Preferisco
che sia lei a ricevere la protezione necessaria…”
“… a
questo punto, direi che mi tocca rimanere qua per tenere
d’occhio
questo citrullo!” accettò Eri,
con un dolce sorriso verso suo marito.
Ovviamente,
Ran non prese affatto bene questa decisione.
“NO! NON POTETE RIMANERE
QUI! RISCHIATE DI MORIRE SE…”
“Non preoccuparti,
Ran… se desiderano rimanere qui, li affiancheremo ad
uno dei nostri cyborg!” cercò
di tranquillizzarla Shinichi, beccandosi
tuttavia la più assassina delle occhiatacce
dell’adolescente.
“Puoi star pur certo… che
di te io non mi fiderò mai più! Mi hai
capito?!”
“Allora puoi fidarti di
me!”
Con
nostra grande sorpresa, James si portò tra i due e si
indicò con spavalderia.
“Io sono Rosso, e sono
l’androide
del tuo fidanzato senza cervello!”
affermò con simpatia, cercando di
risollevare il morale della giovane “Fra
i due, io sono quello più
responsabile, sincero e premuroso… mi occuperò io
dei tuoi genitori, se per te
va bene!”
Shinichi
stava per ribattere, ma Bulma prontamente gli
sferrò una gomitata sulle costole per fargli intendere di
non intromettersi. Ed
anche io mi trovavo d’accordo con lei.
L’unica
cosa saggia che il giovane potesse fare, al momento,
era quella di non stare troppo addosso alla ragazza e di lasciarla
respirare un
pochino, così che potesse tornare a ragionare lucidamente.
Se c’era qualcuno di
cui potesse fidarsi ciecamente la giovane, quello era
senz’altro James.
“Prometti che ti
prenderai cura della mia famiglia?” gli chiese Ran,
con sincera
preoccupazione.
“Darò la mia
vita per loro, puoi
starne certa!” la rassicurò James,
alzando il pollice all’insù “Tu
pensa a diventare quanto più forte possibile, mentre io
farò la guardia ai tuoi
genitori… e darò un po’ di fastidio al
mio padrone per darti un po’ di
soddisfazione!”
“EHI!” esclamò
offeso il giovane detective, beccandosi l’ennesima gomitata
da parte di Bulma
e, in aggiunta, anche di Claudia, entrambe più esperte nel
campo dell’amore e
più propense a dare una mano, in certi casi.
Le
parole di James, infatti, parvero funzionare, dato che la
giovane gli rivolse un sorriso di sincero apprezzamento. Ciò
di cui aveva
bisogno Ran, in quel momento, era di avere qualcuno dalla sua parte,
dato che
sia lei che Shinichi avevano molte ragioni con le quali ribattere.
Si
sarebbero riappacificati in fretta, ne ero convinto.
“Rimarremo anche noi, a
questo punto” affermò Miwako.
“Non possiamo lasciare la
centrale incustodita!”
confermò
Wataru.
“Io raggiungerò
Los Angeles” dichiarò Mary,
con tranquillità “Se
rimanessi a Tokyo, al momento, sarei soltanto di intralcio. Preferisco
dare una
mano dall’America, nel mio campo”
“Perfetto…”
“Andrò anche io
in America” mi colse alla sprovvista mio
padre,
indicando Clarice e C-22 “In questo modo potrò dare una mano in
più
alla mia amica!”
“CO-COME?! NE SEI SICURO?!”
gli domandò Heiji, incredulo davanti
a quelle parole.
“Per me va bene… ma la
vostra casa?” domandai io sia al dottor Agasa che
ad Ai.
[Pain’s
Theme – NARUTO]
Fu
la piccola a rispondere.
“Simon… quanto
tempo credi che i MIB ci metteranno a trovare casa
nostra? Nemmeno un giorno, conoscendoli. Dal momento in cui ci hanno
scoperti,
Villa Kudo e la casa del dottore sono sotto il loro tiro… ed
io so
perfettamente come agiranno, in quel caso…”
“Appiccheranno fuoco alle
due case come segnale…”
confermò
Shuichi, con dispiacere “…
non prima di aver recuperato tutto ciò
che possa essere utile a ritrovarti. Non è così?”
Lei
annuì, sempre più distrutta.
“Sì… per loro, io
sono la vergogna più grande al loro onore, da cancellare
quanto prima
possibile!” confermò Ai, con rabbia
“Ora
che sanno dell’esistenza delle sfere del drago, io non sono
più utile alla loro
causa… potranno ottenere ciò che vogliono
semplicemente trovando quegli oggetti
magici! Se rimanessimo all’interno di quelle case, sarebbe
soltanto questione
di tempo prima che qualche sicario venga ad ucciderci, cancellando le
prove della
nostra esistenza …”
“Credo che anche io
seguirò la strada di Los Angeles”
dichiarò
Heiji, con determinazione “Se
l’organizzazione
tentasse di cercare informazioni sul mio conto, non troverebbero nulla
sulla
mia famiglia. Non dovrebbero essere in pericolo”
“Io rimarrò a casa del
Genio per dare una mano negli allenamenti…”
ci rivelò invece C-18, facendomi
segno di ok con la mano “… una persona in più a
proteggere queste
ragazze sarà solo salutare!”
“Ma non è
giusto! Non dovremmo essere noi quelle da difendere!”
affermò contrariata Kazuha, portandosi davanti a tutta la
sezione e dichiarando
apertamente “Noi
siamo perfettamente in grado di combattere! Non siamo forti come i
nostri maestri, vero… ma non sarebbe più saggio
mettere i più forti a difendere
le nostre famiglie?! Sono loro a rischiare di più!”
“No, mia cara…
stavolta non sei nel giusto!” la
contraddisse
però Domenico, facendo notare a tutti “Proprio
perché siete così forti che dovete essere
protette. Loro non cercheranno di
ucciderci, non prima dell’inizio del Torneo. Sono convinto
che, al momento, troveranno
quanti più indizi possibili su chi sia il loro avversario
più temibile in vista
della competizione, così da poter giocare sui suoi punti
deboli!”
“Perciò, il loro
pericolo più grande riguarda esattamente voi…”
confermò Piccolo, portandosi
davanti alle sue allieve e dichiarando apertamente “… state pur certi che qualche
membro dei MIB parteciperà al torneo e che farà
di tutto per toglierci di
mezzo. Se tutti noi perdessimo, il Gruppo Karasuma sarà
pronto a banchettare
con i nostri corpi…”
“… ed
è per questo che voi dovete rimanere quanto più
isolate possibile ai
loro occhi, più delle vostre famiglie!”
confermai io, rassicurandole “I
nostri cyborg hanno una potenza molto
elevata e possono prendersi tranquillamente cura di loro. Voi siete il
nostro
asso nella manica… più avversari metterete al
tappeto, più renderete la vita
facile ai guerrieri più esperti come me, Crilin, Goku o
Piccolo! I vostri
sen-sei, da questo momento in avanti, vi alleneranno ogni giorno in
vista del
Torneo Mondiale… il miglior modo, per voi, di darci una mano
sarà quello di
potenziarvi quanto più possibile!”
“Questo varrà
anche per me, Bra e Pan, non è così?”
ci chiese
Marron, con severità.
“Ovviamente
sì… anche io, in questo caso, potrei essere
considerato come
un membro di supporto” le confermai io,
con sincerità “Ieri
pomeriggio ho avuto a che fare con uno dei favoriti alla vittoria
finale. Sono
stato fortunato… aveva soltanto intenzione di parlarmi, ma
abbiamo corso un rischio
enorme”.
“… chi è stato ad
attaccarti, Simon?” mi domandò con
curiosità e preoccupazione Goku.
Fu
Crilin, tuttavia, a dargli la risposta terrificante.
“Goku…
è… è stato Freezer…”
[Soundtrack
7 – DRAGON BALL Z]
La
faccia paonazza del sayan e di Piccolo fu più che
sufficiente per farmi capire quanto Freezer fosse temuto dai miei amici.
“Direi che è
tutto… vi conviene prepararvi per la partenza!”
annunciai a tutti, iniziando ad incamminarmi verso l’uscita
“Fatevi
trovare tutti qui a mezzogiorno, con le valigie in mano! Io devo
occuparmi di
un’altra faccenda molto importante!”
“Simon! Aspetta! Non
ci hai detto cosa farai tu in questi giorni!” mi
chiese Crilin,
preoccupato.
“Anche io, come voi,
dovrò seguire un allenamento molto duro, con
Whis-Sama a farmi da insegnante… dal 1 Agosto mi
trasferirò momentaneamente sul
suo pianeta… in quel lasso di tempo, Claudia mi
sostituirà come Questore
dell’Antimafia! In quanto a questi giorni che mi
rimangono… io ritornerò a casa
mia ad occuparmi di Moon!”
[Soundscape
to Ardor - BLEACH]
“Whis?!” esclamò
sbalordita Sera, a bocca aperta “Proprio
lui?! Seguirai un allenamento dell’angelo del
nostro… SIMON! ASPETTA!”
“EHI! CHE SIGNIFICA
TUTTO QUESTO?! QUANDO DOVREI SOSTITUIRTI IO!? RITORNA SUBITO QUI!!!”
Prima
che potessero dire altro, tuttavia, io mi misi due
dita sulla fronte, raggiungendo nuovamente casa mia.
Dopodiché azzerai
nuovamente la mia aura, controllando che nessuno sconosciuto fosse
presente.
Per
fortuna tutto taceva, al momento, e non c’erano altri spioni
in giro. Andai a cercare la mia piccola gattina, e la ritrovai stesa
sul
materasso del mio letto, ancora incasinato. A conferma non ci fosse
nessuno, Moon
era totalmente rilassata.
“Ah, mia cara…
spero tu ne abbia approfittato per recuperare qualche ora
di sonno… perché dovrai darmi una mano in una
caccia al tesoro!” le
dichiarai io, recuperandola e poggiandomela sulla spalla.
Era
una nostra abitudine. Quando volevo che mi seguisse
fuori di casa, io la facevo sedere lì così da
tenerla tranquilla e al sicuro. E
a lei piaceva un sacco.
Mi
misi nuovamente due dita sulla fronte, sbrigandomi anche
a chiudere i suoi piccoli occhietti per non allarmarla. Cinque secondi
dopo,
avevo raggiunto la centrale di polizia e mi trovavo davanti
all’ufficio del
commissario Kuroda.
“E’
l’ora di dare inizio alla caccia, piccola!”
le confermai io,
aprendo con decisione la porta di quella stanza.
***
[Sotto
Copertura – SQUADRA ANTIMAFIA]
Hyoe
rimase leggermente interdetto quando mi vide entrare
con determinazione dentro il suo ufficio senza bussare prima alla
porta.
Temette una mia azione violenta, e si preparò a cacciare la
sua pistola.
Io,
per tutta risposta, lasciai scendere Moon dalla mia
spalla e mi portai al massimo della velocità di fronte a
lui, disarmandolo e
lanciandolo dall’altra parte del tavolo. L’uomo
crollò al suolo, incredulo, e per
sicurezza gli tappai anche la bocca, inpedendogli di urlare o farsi
scoprire.
“Sim…
ch… mmmrghhh!”
protestò il mio commissario, ma non avevo
ancora concluso.
“Moon… a te la
decisione!” affermai alla gattina, usando
il mio
KI per comunicargli la domanda e fargliela comprendere.
L’animale si avvicinò
al mio commissario iniziando ad annusarlo, tutta
concentrata…
… prima di
iniziare a fargli le fusa, assolutamente convinta della sua
non reale minaccia.
Grato
di quella notizia, decisi di liberare dalla morsa il
pover uomo, il quale ovviamente mi sbraitò contro con rabbia.
“AGENTE KOG! CHE RAZZA DI
COMPORTAMENTO E’ MAI…”
“Lei conosce il Gruppo
Karasuma… e ieri notte ho subito un attacco da
parte di uno dei suoi membri!” affermai
con forza davanti al suo viso “L’unico
uomo in grado di avvicinarsi con
tale facilità alla mia casa è Tao-Pai-Pai, nome
in codice Rum, un assassino
specializzato negli omicidi, in grado di trasformarsi e mancante di uno
o di
entrambi gli occhi. Gli unici due sospetti, al momento, erano un cuoco
di nome
Kanenori Wakita e lei, signor commissario… e Moon mi ha
appena confermato che
lei è innocente! Ma questo non mi basta… ci sono
delle persone in pericolo,
signor Kuroda! Ho bisogno di sapere quanto più possibile su
di loro e sul
perché lei li conosce… e sono pronto a strapparle
le informazioni con la forza
se necessario! Parola di Hunter Warrior!”
La
determinazione e, soprattutto, la scoperta della mia vera
identità fece impallidire l’uomo, il quale si
inginocchiò davanti a me senza
parole.
[Colonna
Sonora – SQUADRA ANTIMAFIA]
“Quindi… quindi è
tutto vero… Juzo ha davvero
portato
Hunter Warrior dall’Italia… questa è
una buona notizia… allora esiste davvero
una sezione della polizia contro la Yakuza!”
“Non sono qui per parlare
di me, commissario…” gli feci
notare
io, leggermente di fretta “…
dopo di lei,
io andrò a controllare anche il signor Wakita, per avere una
conferma in più… ma
prima mi darà le risposte che cerco,
prima potrò andare a smascherare quel bastardo!”
“Sì, hai
ragione… scusa…”
confermò lui, con sincerità,
rialzandosi da terra ed andandosi a sedere sulla sua sedia, mentre Moon
si andò
a stendere sul divanetto in pelle.
“Come conosce il Gruppo
Karasuma?” gli domandai io, con
curiosità.
“Per un caso di doppio
omicidio avvenuto diciassette anni fa. Kohji Haneda, campione di Shoji,
venne
ucciso. Il maggiore sospettato all’epoca fu Asaca, la guardia
del corpo di
Kohji, ma quest’ultimo fece letteralmente perdere le sue
tracce a tutti noi”
“Voi chi?”
“I servizi segreti
giapponesi, ragazzo mio… di cui io sono il capo”
mi rivelò Hyoe, afflitto “Iniziammo
a
fare delle ricerche e, grazie ad Amanda, venimmo a sapere la vera
identità di
Asaca, oltre che il suo vero aspetto…”
“…
Amanda?” mi domandai io, con sospetto
“Ma lei non
era…”
Solo
a quel punto mi resi conto del piano che avevano ideato
i servizi segreti del Giappone.
“… non posso crederci…
la professoressa Rumi…”
“La professoressa Rumi”
confermò lui, con sincerità “Lei venne attaccata, quel giorno, assieme
all’uomo che tanto ammirava, ma Tao-Pai-Pai non
riuscì a completare il suo
lavoro. Io intervenni giusto in tempo prima che il suo coltello
affondasse
completamente il colpo dentro il corpo di quella ragazza. Fu allora che
quella
canaglia mi infilò la sua arma dentro il mio occhio,
fuggendo via. Abbiamo
scoperto, da qualche giorno, i resti raggrumati di ciò che
è rimasto dopo
essere stata rapita da quei due vermi schifosi… mi dispiace
tantissimo. Era una
donna di grande talento, ed era pronta ad affrontare nuovamente
Tao-Pai-Pai…”
“Quindi ora sapete chi sia
il vero Rum, adesso…” chiesi
lui, ma
il commissario fece segno di no con la testa.
“Quel farabutto riesce a
modificare il suo aspetto con estrema facilità.
Perfino il nostro nuovo informatore, un giovane ragazzo infiltrato nel
Gruppo
Karasuma, non è riuscito a vederlo in volto”
“Perciò toccherà a me
e a Moon trovare delle conferme…”
esclamai io, soddisfatto, prima di
chiedergli “…
presumo che lei, con la sua carica, sappia cosa stia per succedere
al nostro pianeta”
“Sì, ragazzo mio. Per
sicurezza, ho invitato Whis-Sama a presentarsi nella nostra centrale,
qualche
giorno fa, per sincerarsi della fiducia dei miei uomini. Siamo
fortunati… nessuno dei nostri
colleghi ha dei legami
con la mala-vita!”
Quella
notizia mi risollevò non poco. Sapere di potermi
affidare totalmente alla mia centrale era una notizia meravigliosa.
“Direi che qui ho
finito…” affermai, con
sincerità “…
sarei dovuto venire nel suo ufficio molto tempo prima…”
“… non fartene una
colpa. Hai avuto un buon giudizio… ed
anche la tua cara gattina!” ammise lui,
avvicinandosi a Moon e
grattandola dietro l’orecchio “Prendi
quel figlio di puttana! Non fartelo scappare!”
***
Mi
tele-trasportai in un luogo non molto distante
dall’agenzia investigativa di Kogoro Mori, con
l’intenzione di raggiungere a
piedi il ristorante di sushi dove lavorava Kanenori Wakita. Moon, come
prima,
si era messa sulla mia spalla.
“Ottimo! E’ ora
di raggiungere il nostro nuovo sospettato, piccola mia!”
iniziai a dialogare con la piccola gattina, incurante delle occhiate
stranite
di tutte le persone attorno a me “In
effetti non sono mai andato a parlare personalmente con questo
tizio… avrei
dovuto farlo molto prima, lo sai?”
[Go
Go Naruto - NARUTO]
“AAAAAAAAHHHHHHH!
FRATELLONE! NON LASCIARMI SOLA! NON TE NE ANDARE VIA SENZA DI ME!
BUUUUUUUAAAAAAAAHHHHHHHH!”
Lo giuro. Mai e poi
mai mi sono vergognato così tanto in tutta la mia vita.
Nel
giro di un secondo, mi voltai alle mie spalle, mi gettai
addosso ad una piangente Ai e la tele-trasportai sopra al tetto di un
palazzo,
con Moon che affondò terrorizzata le sue unghie sopra la mia
spalla.
“Tu… piccola peste…”
esclamai io, con disappunto “…
MI HAI
QUASI FATTO VENIRE UN INFARTO! COSA CAZZO CI FAI QUA!?”
“SONO VENUTA A
RIPRENDERTI, TESTONE!” mi rispose di rimando lei,
tirandomi un feroce pugno
sopra la fronte.
“AHIA!”
“TE LO MERITI!COSA DIAVOLO TI
E’ SALTATO IN MENTE DI
ANDARE A DARE LA CACCIA A RUM!? TI E’ ANDATO DI VOLTA IL
CERVELLO?! SE FAI UN
SOLO ERRORE, METTI IN PERICOLO TUTTI QUANTI!”
“Mi basterebbe anche solo
provare a percepire il KI dei sospettati… ed
ora so già che Hyoe Kuroda non fa parte dei MIB, e nemmeno
la signorina Wakasa
Rumi!” affermai io, massaggiandomi il
bernoccolo che mi era spuntato “Come
diavolo hai fatto a raggiungermi così di fretta!? Non sarai
scappata ancora una
volta in fretta e furia?!”
“Sì, invece!
L’ho fatto di nuovo e ti avrebbero raggiunto anche gli
altri se non li avessi rassicurati tutti!”
mi rimproverò tuttavia Ai,
voltandosi dall’altra parte decisamente offesa “Se vuoi fare qualcosa,
avvisaci
prima di agire così di fretta!”
“Sbaglio, o stai
facendo la maestrina con… AHIA!”
esclamai nuovamente, dopo l’ennesimo pugno sulla mia testa
sferrato dalla mia
sorellina adottiva.
“Quello di prima era
da parte mia… questo
è da parte
della tua vice Claudia e del tuo ispettore!”
affermò con decisione lei,
ordinandomi “Non azzardarti a
raggiungere
quel ristorante! Hai idea di quello che accadrebbe se Rum ti vedesse
entrare
con sopra la tua gatta? Non credi che lo troverebbe strano?! Faresti
saltare
tutta la sua copertura e lui scapperebbe… e
non credere che si trovi da solo! Sarà sicuramente
circondato da tutti i suoi
uomini! Saresti l’esca perfetta per lui!”
“Questo lo credi tu! Posso
affrontarli anche da solo se…”
“GIURO CHE SE CI VAI
IO TI STARO’ ATTACCATA COME UNA COZZA E TI
ROVINERO’ IL PIANO! E SE PROVI A
SCAPPARMI, MI BASTERA’ AUMENTARE LA MIA ENERGIA, ED IL MIO
SEN-SEI TI DARA’ LA
LEZIONE CHE MERITI! BAKA BAKA BAKA!”
[Daily
Life - NARUTO]
Davanti
alla sua insistenza e alle sue minacce, io fui
costretto ad arrendermi, sospirando sconfitto.
“Stai diventando
sempre più antipatica, sorellina…”
le risposi io, in realtà con affetto,
prima però che mi venisse un piano per aggirare il problema.
Così,
prima che lei potesse capire ciò che stesse accadendo,
io separai l’anima dal mio corpo, il quale rovinò
sonoramente per terra.
“Che cos… NO!
CAZZO! ME L’HA FATTA!”
Mi spiace, mia cara,
ma era troppo importante scoprire la verità, in quel
momento. Eravamo rimasti
per troppo tempo con le braccia incrociate al petto, ed i nostri nemici
avevano
deciso di approfittarne…
… era ora di rischiare
e far capire loro di non essere stupidi come credevano.
Prontamente,
sicuro di non farmi scoprire, feci svolazzare
la mia anima per circa un chilometro, fino a farle raggiungere
l’entrata del
ristorante. Ricontrollai per sicurezza l’aura di Ai.
La piccola si era
seduta per terra, aveva preso in braccio la piccola Moon e stava
letteralmente
bestemmiando tutti i santi che conosceva.
Consapevole di dover
ricevere gravi punizioni al mio ritorno, mi accinsi ad entrare dentro a
quel
locale.
Era
un normalissimo ristorante, come tanti altri, con
camerieri e chef dall’aura tranquilla. Di questo Kanenori
Wakita, tuttavia, non
trovai stranamente traccia. Stavo per andarmene, quando mi resi conto
della
presenza di altri due tizi in particolare, a me conosciuti, e sorrisi.
[On
the Precipice of Defeat – BLEACH]
Se quella non era una
prova della sua colpevolezza, io non sapevo come definirla.
Seduti
su un tavolino in lontananza, infatti, vi stavano
niente di meno che Gin e Vodka i quali stavano discutendo a bassa voce!
“Aniki… mi
è appena arrivato un messaggio da parte di Kir!”
affermò il secondo al suo superiore “A quanto pare, il detective Kogoro e sua
figlia non sono ancora tornati a casa!”
“Era
prevedibile… ora che sappiamo tutta la verità,
cercheranno
inutilmente di scappare… ma non ci riusciranno!”
“La tua deduzione si è
rivelata corretta, alla fine… Simon
Kog
era un membro effettivo di questa sezione, non è
così?”
“Ci ho azzeccato solo
in parte, Vodka…” ammise tuttavia Gin,
decisamente nervoso ed infastidito “Noi
avevamo ipotizzato che fosse Kogoro a
proteggere Sherry… quando in
realtà si
trattava di un moccioso di soli sette anni, che noi avremmo dovuto
uccidere
quel giorno al Luna Park quando era ancora Shinichi Kudo. Avevamo
ipotizzato
che Sherry fosse morta… quando in
realtà
ci ha fatto fessi diventando anche lei una piccola puttanella delle
elementari!
E non è tutto… anche
quel figlio di
puttana di Shuichi è vivo!”
“CO-COSA?! MA KIR NON
L’AVEVA…”
“ABBASSA LA VOCE,
IDIOTA!”
Vodka
si mise una mano davanti alla bocca, impaurito, ma il
rumore e la frenesia dei tanti clienti aveva coperto il suo urlo.
“Ma Kir non l’aveva
ucciso davanti ai tuoi occhi?”
“Ancora ti ostini a
credere a quella troia… quando torneremo alla base, si
pentirà di essersi
divertita con noi! Le farò provare
un
dolore pari a quello degli inferi, se non peggiore!E lo stesso vale per Vermouth e Bourbon!
Per quale motivo credi che
Shinichi e Shiho siano sopravvissuti così tanto senza farsi
scoprire?”
“Perché loro li hanno
coperti… dannazione! Abbiamo
troppe
talpe nella nostra organizzazione!”
ammise Vodka, decisamente
preoccupato, mangiando con foga il suo sushi “Cosa ne pensa il boss?”
“Quel vecchio rimbambito
continua a volere tutti vicini a se, e crede in
loro come se nessuno avesse il coraggio di opporsi a lui!”
affermò Gin,
con insoddisfazione “Perfino Rum si
è
reso conto di quanto il capo stia andando fuori di testa! La vecchiaia
gli sta
distruggendo quel poco di lucidità che gli rimaneva!”
“E cosa pensi di fare?
Dubito che Rum voglia spodestare il suo…”
Il
ghigno di Gin tuttavia, fece intendere a me e Vodka
l’esatto contrario.
“… un momento… non
dirai sul serio…”
“… per quale motivo
credi che noi ci troviamo qui? Ricordi
quell’agendina recuperata da Whisky e Chablis? Al suo interno
vi stavano tutti
i nomi ed i numeri di telefono di tutti i membri più
importanti della nuova
Yakuza! Lui ha fatto una scoperta pericolosa, questa notte, e
mi ha dato
ordine perentorio di raggiungere il suo ristorante per fare un
accordo… con una certa persona che
io conosco alla
perfezione! Lui, invece… si occuperà
personalmente del nostro caro boss una
volta per tutte!”
Quella
rivelazione mi fece venire i brividi. Quella
notizia era terribile… Rum e Gin
avevano pianificato di uccidere Karasuma?!
“Ma allora… ma
allora chi sarà il nuovo boss?!”
“Ma che domande…
chi altri, se non Rum? Io
diventerò il suo vice, mentre a te verrà
affiancato un sottoposto. La
nostra prima azione, perché tu lo sappia, sarà
quella di uccidere tutti i pesci
marci della nostra organizzazione. Kir… Bourbon…
ed anche quella stronza lecca-cazzi
di Vermouth. In poche parole…
quest’oggi, mio caro Vodka, riceverai una promozione
inaspettata!”
Senza
parole, Vodka fece cadere le sue posate per terra.
“Cosa
c’è, mio caro amico? Sembri spaventato…”
“No…
ecco… a dire la verità sono
sbigottito… non avevo la minima idea di
quello che stava accadendo! Tutto qua!”
Il
suo corpo, tuttavia, trasudava altro. Battito irregolare,
sudore freddo, ticchettio frequente del piede sotto al
tavolo…
… eh no… quel Vodka
stava nascondendo qualcosa…
Gin,
stranamente, sembrò non notarlo, dato che si
limitò a
bere un sorso del suo vino. Conoscevo perfettamente quel
comportamento…
… apparteneva a chi si
sentiva troppo sicuro di sé, accecato dal potere ottenuto.
Per
curiosità, decisi di controllare i messaggi
all’interno
del cellulare di Vodka. Niente di anomalo fino a quando, tuttavia,
trovai una
e-mail parecchio sospetta, scritta in un italiano troppo familiare per
i miei
gusti…
A chi devi il tuo
rispetto,
Gustavo Regalia?
Per
quale motivo una come Rosalia avrebbe dovuto contattare
un uomo come Gustavo? Cosa potevano avere da condividere la regina di
Palermo e
quell’ex-mafioso calabrese?
Avrei
dovuto parlarne con Domenico e Claudia, per capire
meglio…
… no… aspetta…
c’era
qualcosa che accomunava Gustavo e Rosalia, e me ne resi conto nel
momento in
cui notai la somiglianza tra il genoma di Vodka e quello di un bambino
particolare.
Se
avessi avuto il mio corpo, avrei sogghignato senza alcuna
ombra di dubbio. E bravo il nostro
Gustavo… ti sei scelto una donna molto problematica!
[The
Devil – BEST OST IN THE WORLD]
“Finalmente ci
rivediamo… Jin…”
Fu
a quel punto che mi resi conto della situazione
gravissima in cui eravamo finiti.
“Ma quale onore…
sorellina…” affermò
Gin vedendosi di fronte
Urahara, l’amica di Samantha Edwards.
“Risparmiati
quell’appellativo… tu non sei più parte
della famiglia!”
lo liquidò fermamente la donna dai cortissimi capelli,
sedendosi all’ultimo
posto disponibile su quel tavolo “Non da quando cercasti di ammazzare nostro
padre!”
“Lo sai… mi
piace avere più potere possibile!”
esclamò l’uomo
dai capelli quasi argentei, prima di rivelare “Presumo tu abbia ricevuto
l’e-mail di Rum…”
“Non sarei qui,
altrimenti” confermò la donna,
sogghignando “Ci avete proprio fatto
un bel favore, devo ammetterlo. Hunter Warrior ci sta dando la caccia e
noi ce lo avevamo proprio sotto al naso… questo, però, potrebbe non cambiar
nulla…”
“… se
Karasuma non si facesse da parte, giusto?”
dichiarò Gin,
ricevendo un messaggio dal suo cellulare e mostrando loro un sorriso
più
diabolico di quello del diavolo “Oh…
ma
guarda… a quanto pare il vecchio è
schiattato… ictus celebrale! Da
questo momento abbiamo un nuovo boss… ed ora siamo
liberi di contrattare con tutta la Yakuza!”
La
donna, per tutta risposta, recuperò la bottiglia di vino
e si riempì il calice da sola. Non sembrava affatto sorpresa
dalla notizia.
“Sentiamo un po’,
Jin… o Gin? Come dovrei chiamarti?”
“Vedi di darti una
mossa… ho altro da
fare… intendo fare
delle indagini su una vecchia missione che Hunter Warrior ha compiuto
con la
nostra organizzazione!”
Quella
notizia fu perfino peggiore delle altre…
… se intendeva
controllare, probabilmente, era perché aveva capito che
qualcosa di strano
fosse successo…
… e se non ci
muovevamo per sviare i suoi sospetti, lui avrebbe scoperto di sua
figlia!
Dovevamo impedirlo!
“Ok ok, non ti scaldare.
Cosa volete da noi?”
“Un’alleanza.
Semplicemente vogliamo continuare a svolgere le nostre ricerche senza
essere
attaccati dai vostri Clan, almeno fino alla fine del torneo. Ora come
ora,
abbiamo tutti un nemico comune da affrontare, ovvero Hunter Warrior.
Disponiamo
di ottime frecce nel nostro arco, ma anche lui ha degli alleati molto
forti.
Perciò la nostra proposta è questa…
chiunque di noi vincerà al torneo, non
esprimerà un desiderio in grado di distruggerci tra di noi!
In cambio… noi vi daremo possesso
della nuova versione
del KI Power!”
“Una nuova versione?”
“Esattamente, molto
più efficace di quella che contenete dentro il
vostro corpo! D’altro canto, io ne possiedo una proprio qui!”
le rivelò
Gin, cacciandosi dalla tasca una delle tante boccette che avevo visto
nelle
foto del detective Nanaomi, il giorno del nostro incontro “Non serve più iniettarselo nelle
vene… basta ingerirlo come se fosse dello
sciroppo per la tosse. L’effetto è
istantaneo… il tuoi sensi
aumentano cento volte meglio del KI Power precedente, ed
il potere che sblocchi cresce esponenzialmente in base
all’esperienza
combattiva che possiedi!”
“E tu me la
regaleresti… così… di
tua spontanea
volontà! Sei davvero così deviato?”
gli fece notare Urahara, con
crescente curiosità “Provo ad indovinare… noi vi permettiamo
di
continuare le ricerche sul vostro super farmaco della vita eterna e
sulla
resurrezione di cadaveri viventi. Per di più, ci concederete
l’utilizzo di
questo nuovo KI Power, ma se e soltanto se tu ed i tuoi malati di mente
non
verrete uccisi o danneggiati dalle sorti di questo torneo, e
viceversa…”
“… è
una buona offerta, non ti pare?”
constatò Gin, dopo aver
improvvisamente lanciato la boccetta alla sua sorella minore “Soprattutto
se ti permettiamo di bere per prima il KI Power! Puoi anche mischiarlo
con il
vino, se vuoi che scenda meglio…”
“Divertente… sai
che ti dico? Provare non costa nulla…”
dichiarò
la donna, con tranquillità “Tanto, se non dovessi tornare a casa… il
tuo
caro gruppetto di amici farebbe una brutta fine!”
Vodka,
per tutta risposta, deglutì con forza.
Con
quella semplice, chiara minaccia, la Yakuza aveva dichiarato
di poter affrontare e sfaldare senza alcun problema il Gruppo Karasuma,
a
differenza di quanto avessimo creduto durante le indagini. Quella a cui
stavo
assistendo, iniziai a comprendere, era la prima constatazione tre le
due
fazioni.
Forse
era proprio questo il motivo che aveva spinto i MIB ad
affiancarsi alla Unione dei Villain. Con degli alleati così
pericolosi,
compresi, la Yakuza ci avrebbe pensato più volte prima di
sfiorare i loro
avversari.
Urahara
stappò la boccetta e bevette quella droga tutta di
un sorso.
Il
cambiamento, come aveva pronosticato Gin, fu a dir poco
istantaneo. Me ne resi conto immediatamente dal modo in cui
l’aura della
criminale si stabilizzò raggiungendo un controllo a dir poco
inquietante…
… non potevo crederci…
quelli stavano riuscendo a fare, con una sola droga, ciò che
io avevo imparato
in lunghissimi anni di allenamento!
[Judas
- FOZZY]
“Allora, come ti sembra?”
le domandò Gin, assolutamente convinto
delle sue parole “Non ti senti
completamente diversa da prima?”
Urahara,
per tutta risposta, non aprii i suoi occhi. Un
movimento sospetto, tuttavia, mi allarmò e non
poco…
… e quel
sospetto si rivelò esatto, quando la donna
afferrò il suo
coltello e quello di Vodka, impalando suo fratello maggiore sul tavolo
e
staccandogli le mani come se i polsi fossero fatti di plastilina!
Il
chiasso del ristorante sparì nel giro di pochi istanti,
sostituito dalle urla tremende dell’assassino, mentre Urahara
iniziò a
ridacchiare deviatamente, leccando il sangue sulle sue armi e
recuperando le
mani di suo fratello.
“Sai… credo
proprio che accetterò la tua proposta, fratellone…”
iniziò ad affermare la donna, davanti allo sguardo
orripilato di tutti i
presenti “… voi ci darete
tutto il KI
Power che desiderate, mentre noi vi lasceremo giocare a fare i finti
Dei… ma
sappi già da adesso… che se sarò io a
vincere le Super Sfere del Drago, mi
proclamerò come Dea Suprema di questo pianeta… e
come prima cosa… mi
prenderò anche la tua testa! Stammi
bene… smack! Bye Bye!”
E
detto ciò la donna si alzò dal suo posto e si
diresse
tranquillamente fuori dal ristorante, lasciando Gin e Vodka alle loro
sofferenze.
Solo
dopo essere uscita, accadde una cosa che mai e poi mai
mi sarei immaginato potesse accadere.
“Puoi
anche smettere di starmi dietro al culo, Hunter Warrior… so
che sei qui!”
Fu
un vero incubo quando la vidi voltarsi esattamente nello
stesso punto in cui si trovava la mia anima, ed osservarmi negli occhi
con
tutta la rabbia che aveva in corpo.
Come
diavolo era possibile? Cosa significava tutto questo?
“Puoi star certo che
mio fratello non sarà l’unico a morire, quel
giorno… tu lo seguirai molto
presto! Oh… ma forse potresti morire anche prima…
perché non vai a controllare
il tuo corpo?”
Improvvisamente
mi resi conto di aver fatto uno dei più
gravi errori possibili…
… merda! Avrei
dovuto controllare l’aura di Ai!
Immediatamente
cercai di tornare indietro, ma sentii una
fitta talmente dolorosa da annullare la mia tecnica. L’ultima
volta che avevo
provato una sofferenza del genere era alla fine della prova delle
ragazze, sul
monte Paoz…
… quando qualcuno era
riuscito ad arrecare danno al mio corpo.
Non
riuscii più a riprendere il controllo di me stesso, e
persi definitivamente i sensi, accecato dal dolore e dalla sofferenza.
***
AI
[Force
of Will – BEST OST IN THE WORLD]
Non
mi ero minimamente resa conto del suo arrivo. Il calcio
che mi sferrò fu talmente potente da farmi finire
all’interno di un altro
palazzo, sfracellando mura e vetri come una palla da cannone.
Il
mio corpo, per fortuna, aveva subito pochi danni grazie
agli allenamenti di Son Goku e Piccolo, pertanto mi accinsi a
controllare le
condizioni del palazzo dove ero finita. Si era incrinata una sola
colonna
portante, ma per sicurezza…
“TUTTI VOI! FUGGITE
DAL PALAZZO! STA PER CROLLARE!” urlai ai presenti,
raggiungendo nuovamente
la finestra rotta e partendo in volo verso il punto in cui si trovava
il corpo
di Simon.
Lì,
tuttavia, non ci trovai nient’altro che uno sconosciuto.
Era
un uomo di media statura e con un corpo abbastanza
muscoloso. Aveva i baffi e i capelli lunghi, raccolti in un treccia
legata
all'estremità da un fiocco rosso. Indossava anche una tunica
rosa, sopra un
vestito viola, sulla quale vi era il kanji con significato
‘Gru’.
Qualcosa
di orrendo, però, mi strozzò il fiato. Sotto al
suo
piede, infatti, vi stava la piccola Moon, la quale stava miagolando
disperata
cercando di liberarsi da quella presa…
… oh no…
“LASCIALA ANDARE!”
gli urlai contro, cercando di colpirlo con un
calcio. Lui lo evitò con troppa facilità,
allontanandosi e raggiungendo il
cornicione del palazzo, mentre io mi accinsi a recuperare la piccola
Moon, la
quale stava tremando come una matta.
Ero
arrivata in tempo, per fortuna.
“Chi diavolo sei?! E cosa
hai fatto al corpo di mio fratello?!”
urlai al mio nemico, puntandogli il dito contro.
Lui,
per tutta risposta, iniziò a sghignazzare divertito,
puntando il dito verso se stesso.
“Quanta grinta, mia
giovane ricercatrice da quattro soldi… non
credevo che la libertà potesse offuscarti così
tanto la mente… Sherry!”
Quelle
parole mi bastarono per farmi capire di essere finita
in un grosso guaio…
… oh no… allora lui
era…
Il
sangue dentro le mie vene si raggelò, facendomi tremare
come una foglia. Non riuscivo nemmeno ad aprire bocca per urlare, tanto
era lo
shock che stavo provando…
… il mio peggior
incubo era appena iniziato… ma questa era la
realtà!
“Rum… tu sei
Rum…”
“Ci sei arrivata, alla
fine… è un vero onore conoscere colei che
è stata in grado di sfuggire non una…
ma per ben due volte al Gruppo Karasuma!
Congratulazioni! Prima di darti delle risposte,
però…” dopo aver
detto
ciò, puntò il dito verso il mio petto “…
ti consiglio di lasciare per terra il cadavere di quel sacco di pulci. Non potrai difenderti dai miei attacchi se
stringi tra le tue braccia un micio stecchito!”
L’orrore
si impossessò di me quando mi resi conto che Moon
non respirava più, aveva gli occhi vitrei e la sua bocca
sporca di sangue.
Disgustata la lasciai cadere per terra, incapace di comprendere come
avesse
fatto quel verme ad ucciderla davanti ai miei occhi.
“… e per quanto
riguarda il tuo ‘fratellino’… il suo
corpo ha fatto un bel volo di dieci metri
e si è sfracellato al suolo! Il
tuo caro
Simon Kog, con la sua fissa, ci ha lasciato definitivamente le penne!
Non ci
credi? Prova a controllare tu stessa!”
Detto
ciò, lui si fece da parte e mi permise di osservare
oltre il cornicione. Sul marciapiede, attorno allo sguardo orripilato
di tutti,
vi stava il cadavere dell’ennesima persona morta a causa
dell’organizzazione
degli Uomini in Nero.
No… non anche lui… era
impossibile…
… non volevo
crederci! La sua anima era ancora a girovagare! Lui si
sarebbe ripreso all’istante e si sarebbe rialzato! Non potevo
lasciarmi sopraffare
dalla paura!
Aumentai
la mia aura al massimo, consapevole di aver di
fronte un avversario troppo ostico per me. Tuttavia, non mi sarei
arresa più
come un tempo. Anche se mi fossi sacrificata, loro avrebbero puntato ai
miei
amici.
Ormai,
l’unica cosa che mi restava da fare era lottare e
sopravvivere!
Dovevo distrarlo…
fargli perdere tempo!
“Come hai fatto a trovarci?
Io avevo l’aura azzerata e quella di Simon
non può essere percepita in quello stato!”
provai a domandargli,
cercando di guadagnare quanti più secondi possibili.
“E’ stato un
gioco da ragazzi… la gattina che ho ammazzato! Sono stato io a spiare Simon questa notte,
imparando la sua aura… ed anche
quella
dell’animale. Lui è stato semplicemente stupido da
portarsela appresso e si è
condannato da solo!”
“Ma…
perché? Perché fare una cosa del genere?”
“Vedi, piccola… dal
giorno in cui pensammo che Shuichi e te foste morti, mi sono sorti
tantissimi
dubbi sulla celebrità di Kogoro Mori ed ho incominciato ad
avere dei sospetti…
e se la tua fuga fosse collegata ad una tua alleanza con quel
detective? Per
questo ho scelto di travestirmi e di studiare i suoi
movimenti…”
“Tu… tu quindi
eri quel cuoco… tu eri quel Kanenori Wakita!”
compresi io, ricevendo l’ennesimo assenso di Rum.
“Indovinato! Chi
avrebbe mai sospettato di un aspirante cuoco di un ristorante? Il vero Kanenori, se ti può interessare,
l’ho anestetizzato e l’ho gettato nell'oceano,
legando il suo piede ad un masso…
ormai sarà diventato cibo per i pesci! La
sorpresa, tuttavia, è arrivata il
quattordici luglio, quando il tuo caro Gin ha assistito
all’intervista di
Simon… e grazie a delle voci che ci erano giunte in
precedenza, abbiamo
ipotizzato l’esistenza di una nuova minaccia”
“… e
perciò siete andati a spiare nelle case di Simon e del
detective…”
“Esattamente… ed
abbiamo fatto centro!”
dichiarò senza peli
sulla lingua, scendendo dal cornicione e cominciando ad avvicinarsi
pericolosamente
a me.
Io
arretrai lentamente, cercando di non distogliere lo
sguardo dal mio avversario.
“E’ inutile che
cerchi di sfuggirmi… ormai ti ho in pugno!”
Per
tutta risposta, cercai ancora di prendere tempo.
“Tu… tu non sei
più umano, non è così? Ora sei un
cyborg, per questo ti
non ho sentito arrivare…”
“Sì e no”
mi rispose, continuando ad avvicinarsi a me “E’
vero, io sono un cyborg e non ho più un’aura
percepibile… tuttavia, se mi fossi mosso con più
irruenza, tu mi avresti
contrastato efficacemente. Ciò che ho fatto è
semplice frutto di esperienza nel
mio mestiere… io non sono un
assassino
qualunque, mia giovane Shiho… tu hai davanti a te il grande
Tao-Pai-Pai,
fratello dell’Eremita della Gru, la Scuola di Arti Marziali
più all’avanguardia
del mondo intero... oltre che il più famoso assassino del
pianeta Terra!”
Davanti
a quella rivelazione sgranai gli occhi,
terrorizzata.
Tao-Pai-Pai?! Quel
Tao-Pai-Pai?!
“Vedo che la mia fama
mi precede… ora ti sarai resa conto di avere di fronte un
avversario non alla
tua portata! Questa è la tua
ora…”
[Crimson
Flames - NARUTO]
Improvvisamente
mi resi conto di aver raggiunto l’altro
cornicione e che non potessi muovermi nuovamente da lì, se
non in volo. Non mi
restava altra scelta che combattere.
“Sei proprio senza
speranza…” affermò
l’assassino mentre mi mettevo in posa da combattimento
“Gin non la prenderà
così bene… ma se ne farà
una ragione! Credimi… ti sto dando
una
morte più dignitosa di quella che ti donerebbe
lui…”
“… MA NON MI
DIRE!” gli urlai io, gettandomi verso di
lui con
tutta la mia foga.
Non
riuscivo a colpirlo nemmeno di striscio, nonostante ci
stessi mettendo ogni goccia del mio impegno. D’altro canto,
lui non si stava
minimamente impegnando.
Ad
un certo punto, lui sparì dalla mia vista. Si era
spostato di lato, mostrandomi la lingua e provando a sfiorarmi la
fronte con
essa.
Una sensazione
orribile mi percorse tutta la spina dorsale e mi allontanai
frettolosamente,
tenendomi a debita distanza.
“I miei
complimenti… hai evitato un colpo mortale con una freddezza
ed
una rapidità degni di un grande lottatore… ma ho
vinto io!”
Le
mie spalle e le mie ginocchia, improvvisamente,
scoppiarono come bombe carta, costringendomi ad urlare per il dolore e
crollare
per terra a pancia in giù. Il sangue cominciò a
bagnarmi sia i vestiti che i
miei capelli…
… il mio sangue… era
tantissimo… facevo fatica a rimanere sveglia.
“Sei stata coraggiosa, lo
ammetto… ma hai allungato soltanto
l’inevitabile!”
affermò Tao-Pai-Pai, ormai innanzi a me, poggiando il
suo piede sopra alla mia testa e preparandosi a schiacciarla.
Era la fine… sta volta
sul serio…
… ma almeno ci avevo
provato… non avevo alcun rimpianto.
“ADDIO
PER
SEMPRE, SHER…”
PUNCH!
Il
piede che avevo addosso alla mia testa si levò
improvvisamente. Percepii altre aure affianco alla mia, ed una mi
infilò
qualcosa dentro la bocca.
“Ehi, mocciosa…
mangia! E’ una capsula rigenerativa… ti
guarirà dalle ferite…”
[A
God is Born – DRAGON BALL SUPER]
Io,
capendo di non aver altra scelta se non quella di
morire, masticai quella pastiglia, ingoiandola.
L’effetto
fu istantaneo. Il mio corpo si rigenerò
completamente, così come le mie energie che tornarono al
cento per cento.
Mi
alzai di scatto, voltandomi in direzione del mio
salvatore. Era un alieno e non l’avevo mai visto prima, ma
dall’aura che
percepivo, capii di trovarmi di fronte ad un altro guerriero
più potente di me.
Il problema era… chi?
“Non so chi tu
sia… ma non avresti dovuto intrometterti! Allontanati da quella ragazza o giuro
che…”
“Te lo sconsiglio
enormemente, Tao-Pai-Pai… noi
sappiamo
benissimo chi tu sia e chi comandi!”
affermò uno degli accompagnatori
dell’alieno, uno strano essere dalla testa viola ed allungata
“Quello
che hai davanti a te è l’imperatore Freezer, il
sovrano del tuo universo!”
Sentendo
quelle parole, sbiancai letteralmente ed iniziai ad
arretrare, ma venni prontamente fermata dal secondo soldato, il quale
si
abbassò e mi sussurrò all’orecchio.
“Non provare a
scappare… lui ti prenderebbe
comunque!
E’ qui solo per parlare con quel tizio, dopodiché
se ne andrà! Fidati…
se tutto va bene, tornerai a casa sana e
salva!”
Le
parole di quel soldato mi donarono nuova fiducia, e
decisi di assistere a quella diatriba. Sembrava sincero e preoccupato
per le
mie sorti.
I
miei sen-sei mi avevano parlato molto di quell’alieno
terrificante…
ma perché era venuto qui a salvarmi?
“Davvero niente male…
hai attaccato il tuo avversario e hai sfruttato il suo punto debole per
ucciderlo. Ti inviterei a far parte del mio esercito, come
generale… ma sembra che al Torneo
Mondiale noi saremo
nemici!”
“Quindi anche tu stai
dalla sua parte… è
tutta fatica
sprecata! Saremo noi a vincere le Super Sfere del
Drago… e se fossi in te, farei
meglio a starle
lontano se vuoi vivere!”
Quello
che accadde mi fece letteralmente venire i brividi di
terrore.
[A
God’s Power – DRAGON BALL SUPER]
Freezer
iniziò ad urlare, e la sua aura si espanse così
improvvisamente e così rapidamente da far collassare tutti i
vetri dei palazzi
attorno a noi, compreso il nostro…
…
no… aveva distrutto tutti i vetri della città di
Tokyo! Solo
urlando!?
Freezer era davvero così
potente?!
Per
tutta risposta, Tao-Pai-Pai usò la sua energia
spirituale per sbalzare via il suo avversario, per niente intimorito da
ciò che
avesse fatto l’imperatore. E ci riuscì, anche se
solo per pochi metri.
“NON TE LO
RIPETERO’ UN’ALTRA VOLTA! SPARISCI DA QUI E FAMMI
FINIRE IL
MIO LAVORO, ALTRIMENTI…”
Tao-Pai-Pai
fu costretto a zittirsi, dato che Freezer gli
scagliò contro un raggio così rapido e potente da
costringerlo a scansarsi per
evitare di farsi bucare il cervello.
“Dai l’aria di essere
un duro… ma alla fine rimani pur sempre uno sciocco
terrestre come tutti gli
altri! Mi sono sbagliato! Non hai più il mio
interesse… sei solo un vecchio
ammasso di rottame! Non l’hai ancora capito… QUI
SONO IO CHE DECIDO IL VOSTRO DESTINO!”
L’aura
di Freezer aumentò nuovamente, ed anche Tao-Pai-Pai
iniziò a preoccuparsi seriamente notando quanto
l’energia di quel mostro si
stesse facendo potente…
… qualcosa, però,
sembrò accadere…
… l’assassino
sembrò
ingoiare qualcosa, ed i suoi occhi si infiammarono nuovamente.
“L’aura di
Tao-Pai-Pai sta aumentando a sua volta?! Come è possibile?!”
esclamò uno dei suoi soldati, notando come me
l’improvviso cambiamento del
cyborg “Come
può crescere così rapidamente!?”
Tutto
quel disastro, tuttavia, cessò ancor prima di
cominciare. Freezer, improvvisamente, incominciò ad
abbassare la sua potenza,
ed i suoi muscoli si rilassarono completamente, come se non ci fosse
più
bisogno di fare altro.
“Cosa
c’è, imperatore? Non vuoi sporcarti le mani, per
caso?”
“Non affronterò in
battaglia un essere che utilizza dei mezzucci come quelli per
pareggiare il mio
potere… a meno che non sia costretto!”
gli rispose l’alieno, quasi schifato
dalla presenza di Rum “Mi
hai davvero deluso… il ragazzo che hai
cercato di uccidere, quantomeno, non si è azzardato ad
ingannarmi come hai
fatto tu!”
“Ma davvero? Ed io dovrei
crederti?” lo sbeffeggiò
Tao-Pai-Pai,
prendendo in giro l’imperatore “La verità è che non hai il
coraggio di
affrontarmi perché potrei ucciderti!”
“Libero di crederlo,
per quanto mi riguarda… le
convinzioni
di un robot non mi scalfiscono!”
dichiarò Freezer, voltando le spalle
al suo avversario “Ero venuto qui
solo a
controllare il tuo potere… ma a
quanto
sembra, posso stare tranquillo!”
“COME COME?! MA CHI TI
CREDI DI ESSERE!?”
“Uno che sa perfettamente come vanno davvero
le cose, nullità…”
[A
Tyrant Revived – DRAGON BALL SUPER]
Tao-Pai-Pai,
furibondo, allungò il suo braccio, pronto a
sferrare un colpo di KI con esso, ma il movimento di Freezer fu
così repentino
da essere invisibile perfino ai nostri occhi.
Semplicemente
si avvicinò a lui, afferrando entrambe le
braccia con una sua mano ed arrotolando la sua coda attorno al collo
dell’assassino, il quale ormai sembrava un inetto rispetto a
quanto avessi
pensato affrontandolo.
Nonostante
l’aumento di potenza, Tao-Pai-Pai era lo
sconfitto.
“Su Namecc mi hanno
dato molti più problemi… e tu vorresti vincere un
torneo in cui sono presenti
anche gli Dei della Distruzione, oltre che i più grandi
combattenti degli
universi? Oltre che patetico, hai un
cervello bacato come una mela marcia!Sono
venuto qui sulla Terra per mettere le cose in chiaro con i miei
avversari… se
c’è qualcuno che vincerà quel
Torneo… QUELLO SONO IO!”
Dopo
aver detto ciò, l’alieno sferrò un
pugno allo stomaco
di Tao-Pai-Pai, talmente potente da fargli sputare sangue dalla bocca.
Solo a
quel punto il cyborg venne liberato. Quest’ultimo
crollò al suolo, in
ginocchio, con le mani strette sul suo ventre.
In
poche mosse, si era capito subito chi fosse il più
pericoloso essere esistente nell’universo.
I soldati di Freezer
si avvicinarono al loro imperatore… tutti e tre…
… no! Un momento! Non
erano due?!
“A
proposito… tu
non hai ucciso quel Simon Kog… lui sta venendo a
prenderti!”
Freezer
sparì assieme ai suoi compagni, e rimasi nuovamente
da sola con Tao-Pai-Pai.
Le
parole dell’imperatore, tuttavia, mi fecero capire quanto
stesse accadendo, e sorrisi determinata.
Non
sapevo il motivo per il quale l’avesse fatto, ma lui
aveva salvato la vita sia a me che a Simon. Potevo fare soltanto una
cosa per
dare una mano a Simon…
… dovevo fuggire via
da lì!
“Lurido figlio
di… questa me la pagherà!”
affermò stizzito Rum,
asciugandosi la bocca coperta di sangue, prima di voltarsi nuovamente
verso di
me “Stavolta non ci sarà
nessuno a
salvarti, mia cara Sherry… arrenditi
all’inevitab… CHE COSA?!”
Tuttavia,
l’uomo fu costretto a distrarsi ancora una volta.
Due aure minacciose si erano improvvisamente avvicinate a noi. Una si
trovava
leggermente lontana dal palazzo…
… mentre l’altra, a me
familiare, si trovava proprio sotto di esso!
Era il momento!
“TAIOKEN!” urlai
con forza, posizionando le mie mani davanti al viso, col palmo rivolto
verso il
mio avversario, cercando di utilizzare quella tecnica vista una sola
volta
durante il combattimento contro Simon.
La
luce che produssi, ovviamente, fu meno intensa di quella
di Crilin, ma fu più che sufficiente per distrarre
Tao-Pai-Pai e non
permettergli di assistere alle mie azioni. Prontamente, recuperai il
corpo di
Moon e attesi il salvataggio del mio maestro, Son Goku, il quale si
tele-trasportò davanti a me e mi afferrò la mano,
usando la stessa tecnica per
farmi andare via…
… l’ultimo ricordo che
ho di quel momento fu l’urlo di disappunto di Rum, al quale
mi venne da mostrargli,
di getto, il dito medio ed una linguaccia infantile…
… e quella che provai
fu una delle sensazioni più elettrizzanti e soddisfacenti di
tutta la mia vita!
Stavolta avevo vinto
io, bastardi!
***
SIMON
[A
Dire Situation – DRAGON BALL SUPER]
Mi
ero reso immediatamente conto della gravità della
situazione, nel momento in cui la mia anima era tornata dentro al
corpo.
Quest’ultimo era stato gettato dalla sommità del
palazzo, ecco perché avevo
provato quel dolore atroce. Per fortuna, avendo un buon allenamento
alle
spalle, non ero morto, ma gran parte delle mie ossa erano fratturate e
non
riuscivo ancora risvegliarmi, perciò decisi di far uscire
nuovamente la mia
anima per controllare cosa stesse avvenendo in cima. Ai, durante la mia
assenza, era stata attaccata da Rum in persona ed aveva ingaggiato un
breve
scontro contro di lui, perdendo con troppa facilità. Quando
pensavo di non
poter riuscire a salvare la bambina, era avvenuto
l’impensabile.
Improvvisamente Freezer era apparso assieme ad un suo manipolo di
soldati, dei
quali una mi aveva salvato la vita.
Quella
donna aliena, chiunque fosse, mi aveva fatto mangiare
una pastiglia e mi aveva fatto tornare in salute. Dopodiché
si era allontanata,
sotto lo sguardo scioccato di tutti i passanti che mi avevano visto
precipitare
al suolo.
Mi
rialzai da terra, incredulo da quanto fosse appena
accaduto.
Freezer mi aveva salvato
la vita?! Per quale motivo aveva agito in quel
modo?
Non
avevo, tuttavia, il tempo di pensarci…
… Ai era in pericolo
di vita, ancora una volta, e Freezer aveva avuto la brillante idea di
andarsene
sul più bello con i suoi sottoposti!
-
Padrone! Son Goku sta venendo a
prendervi! -
“Juzo… prendete
solo lei… io catturerò quel figlio di puttana una
volta
per tutte!”
- NO! SIGNORE! NON LO…
-
Prontamente
chiusi il contatto tra me ed il mio cyborg,
uscendo dall’interfaccia in comune. Riconobbi
l’aura di Goku sulla cima del
palazzo, che salvava Ai e la portava via da qua.
[Black
Appears – DRAGON BALL SUPER]
Perfetto… ora nessuno
avrebbe potuto impedirmi di…
FAMMI
USCIRE DI QUI…
Mi
paralizzai, orripilato, sentendo quella voce così
terrificante…
… non riuscivo più a
muovermi. Ero troppo spaventato dalla voce che avevo sentito dentro la
mia
testa.
Me l’ero immaginata?
FAMMI
USCIRE DA QUI… SIMON KOG… RECLAMO
SANGUE…
… FATTI
DA PARTE!
Il
dolore più grande che avessi mai provato mi costrinse ad
inarcare la mia schiena all’indietro, fino a quasi spezzarla.
Mi venne di
istinto urlare per l’atroce sofferenza…
… ma mi venne un colpo
al cuore quando mi resi conto che la mia voce era cambiata…
…
l’urlo del mio dolore appariva, alle mie orecchie, come
quello di un
mostro assetato di sangue!
SI… SI!
PERMETTIMI DI MOSTRARTI LA GIUSTA DIREZIONE!
I TUOI
NEMICI TI TEMERANNO… CI TEMERANNO!
RIUSCIRAI
A SCONFIGGERE TUTTI!
NIENTE TI
VERRA’ NEGATO… TUTTO TI SARA’ CONCESSO!
HUNTER
WARRIOR RECLAMA IL TUO CORPO!
Il
mondo attorno a me sparì alla mia vista e non riuscii a
far nulla per tornare indietro.
***
CHI
[See
What I’ve Become – BEST OST IN THE WORLD]
Mi
svegliai tra le coperte del mio letto, ancora insonnolita
dopo aver passato l’intera notte in bianco. Io e mia madre
eravamo rimaste a
casa di Simon fino a tardi, dopo tutto quello che era accaduto. Mio
padre,
invece, era rimasto a fare la guardia ai miei fratellini più
piccoli.
Controllai la mia
sveglia… erano le nove di mattina. Avevo dormito soltanto
per quattro ore, e
queste erano state frammentate da troppi incubi.
Sognavo un mostro,
come quello dei film horror, grande come un gigante, che afferrava
Simon con le
sue mani e mi sogghignava, diabolicamente, dicendomi che lui era suo e
non lo
avrei mai avuto tutto per me. Io urlavo, disperata, mentre cercavo di
afferrare
la mano del mio amico, tirandolo con tutte le mie forze lontano da
quell’essere. L’ultima cosa che mi ricordavo, ogni
qualvolta mi svegliassi di
soprassalto, era Simon che si voltava verso di me, in lacrime,
implorandomi di
lasciarlo andare e di scappare per avere salva la mia vita, prima che
quella
creatura demoniaca avesse la meglio sulle mie braccia gracili e fragili
e
divorasse vivo Simon con le sue enormi zanne.
Un altro incubo, tuttavia,
mi fece tremare da capo a piedi per tutta la notte. Simon, la mia
famiglia, i
miei amici e tutti gli abitanti di Tokyo erano minacciati da questo
essere mistico.
Tutti quanti venivano uccisi, con troppa facilità, nei modi
più orripilanti.
Alla fine di tutto ciò, tutti i loro corpi si erano
ammassati, trasformandosi
in una montagna di cadaveri. Quello che mi traumatizzava, tuttavia, era
l’identità
di quell’assassina...
... perchè aveva il
mio stesso aspetto!
Rendendomi
conto che non sarei riuscita più a chiudere
occhio, decisi di alzarmi definitivamente e di preparare la colazione
per tutti.
Raggiunta la cucina, optai per fare i pan-cakes, che piacevano da
morire a
Naruto ed Hinata. Mezz’ora dopo, era già tutto
pronto.
[Celtic
Song – FAIRY TAIL]
“Che buon
profumino…”
A
svegliarsi per primo, fu mio padre, il quale si avvicinò a
me e mi dette un bacio sulla guancia.
“Ciao… puoi
già mangiare, se vuoi…”
“Preferisco aspettare gli
altri, tranquilla…” mi rispose
lui,
notando le mie pesanti occhiaie “… forse avresti fatto meglio a rimanere
a
letto un po’ di più… sai che stasera ti
tocca il turno di notte all’ospedale!”
“Non riuscivo a chiudere
occhio…” ammisi io, con
sincerità “…
non dopo quello che è successo a casa di Simon”
“Ehi! Guarda che non
è successo nulla di grave! Probabilmente si è
trattato di un semplice ladro e non tornerà più!”
mi rassicurò papà,
aiutandomi a lavare le pentole usate per preparare la colazione
“So che ti senti in colpa per non
esserti
accorta di nulla, ma la polizia non ha fatto alcuna storia.
Perciò stai
tranquilla… non sei nei guai!”
“E’ proprio questo il
problema… i colleghi di Simon si
sono
comportati stranamente quando gli ho detto la
verità…” gli
raccontai,
intimorita da quanto fosse accaduto “…
come se, in un certo senso, si aspettassero che io non potessi
notarlo… come se
quel ladro fosse più pericoloso di quanto sembrasse. Anche
Simon mi ha detto
che non potevo accorgermi di quanto stesse avvenendo… ma non
riesco a capire
come sia possibile non notare un ladro salire sulla facciata di un
edificio di
fronte ai miei occhi. Papà…
io ho paura
che…”
“Tuo padre ha ragione,
Chi…”
Anche
mia madre era entrata in cucina, con le mie stesse
occhiaie, e si sedette su una delle sedie attorno al tavolo
già apparecchiato
per il pranzo. Assieme a lei, anche Naruto ed Hinata si erano svegliati
e si
erano fiondati ai loro posti per mangiare.
“Simon non è uno
sprovveduto… è un
poliziotto e sa come
agire quando è in pericolo! Abbi fiducia in lui e
nella polizia, e tutto
andrà bene…
yahwn…” concluse lei
portandosi una mano davanti alla bocca per coprire lo sbadiglio.
“Quale scusa hai tu
per esserti svegliata così presto, oggi? Fareste
meglio a riposarvi entrambe, dato che siete tornate a casa alle cinque
di
mattina…” riaffermò
mio padre, andando a salutare anche sua moglie, la
quale lo guardò con curiosità prima di
domandargli.
“Un momento… tu
come fai a sapere l’orario esatto?”
L’uomo
arrossì vistosamente davanti allo sguardo incuriosito
di entrambe, rendendosi conto di essere stato beccato.
“Provo ad
indovinare…”
ipotizzò mia madre, sorridendo
diabolicamente verso di lui “…
tu sei
rimasto sveglio fino a tardi e sei andato a dormire solo quando ci hai
sentito
tornare… non è così?”
“E…
ecco… e anche se fosse?!”
affermò papà, facendo ridere tutti
quanti di gusto.
“Sei davvero dolce,
papà!” gli disse Hinata, con
gli occhioni
dolci “Sei rimasto dentro la nostra
camera
fino a quando non ci siamo addormentati…”
“… però stava quasi
per crollare quando ci stava raccontando le favole!”
ci rivelò Naruto,
sghignazzando divertito “Ogni volta
che
si appisolava, io ed Hinata non riuscivamo a trattenere le
risate… e lui si
risvegliava bofonchiando come uno sc…”
“EHI! QUESTO DOVEVA
RIMANERE UN SEGRETO!” lo rimproverò mio
padre, facendo ridere nuovamente
tutti “E NON PROVARE MAI
PIU’ A RIPETERE
LA PAROLA ‘SCEMO’!”
“Amore… non sei
credibile!” gli fece notare la mamma, con
le guance
gonfie e le mani davanti alla bocca per trattenere le risate, ed anche
lui alla
fine si lasciò andare ad un imbarazzato sorriso.
Io,
tuttavia, con un sorriso, mi accinsi a prendere la sua
mano e a stringerla con forza, dandogli un bacio sulla guancia.
Scoprire che
fosse rimasto tutta la notte sveglio a prendersi cura dei miei
fratellini,
attendendo il mio ritorno e quello di mia madre, fu molto bello e mi
sciolse
letteralmente il cuore.
Lui,
per tutta risposta, arrossì nuovamente, suscitando
l’ennesimo scoppio di risate tra la mia famiglia. In quel
frangente, tuttavia,
io mi avvicinai all’orecchio di mio padre e gli sussurrai un
semplice ‘grazie’
per il suo affettuoso gesto.
Non
mi importava se la mamma o i miei fratellini avessero
preso in giro anche me. Volevo che mio padre sapesse quanto fossi
orgogliosa di
avere un uomo come lui che ci volesse così tanto bene. Quel
breve momento in
famiglia fu anche ciò che permise di risollevare il mio
morale.
Finimmo
di mangiare, tutti allegri, prima che Naruto ed
Hinata facessero la fatidica domanda.
“Mamma… papà…
perché
non usciamo?” chiese mia sorella, quasi implorante
“Possiamo andare al luna-park, oggi?”
“Yahwn…
d’accordo, ma ci andiamo questo pomeriggio!”
rispose
loro mio padre, con severità “Noi adulti abbiamo dormito poco, stanotte, e
Chi deve lavorare questa notte!”
“Scusate…”
sussurrai loro, dispiaciuta, prima che mia madre
anticipasse la loro risposta.
“Amore… potresti
andare solo tu, questo pomeriggio,
con loro? Io non mi sento molto bene… ho un mal di
testa fortissimo…”
“In effetti nemmeno io
sto così tanto bene… preferisco rimanere qui e
riprendermi prima di andare a
lavorare” la seguì a ruota, cogliendo
l’opportunità “Andateci
solo voi tre… e divertitevi!”
“Così non
è divertente… se non ci siamo tutti, non
c’è gusto!”
ammise Naruto, affranto dalla nostra decisione, prima che nostro padre
lo
rallegrasse con una promessa.
“Ehi, ometto! Facciamo
così… il primo giorno
in cui Chi avrà il
suo permesso, tutti quanti ce ne andremo in spiaggia! Vi va?”
“SIIIIIIIIIIIIIIIII!”
urlarono in coro i due bambini, prima che nostra madre li avvisasse.
“Tuttavia…”
“… tuttavia?”
domandarono sia mio padre che i due bambini,
voltandosi preoccupati verso di lei, la quale li freddò con
una bruciante
dichiarazione.
“… tuttavia… voi
tre
dovrete sistemare le vostre camere da letto prima di andare al
luna-park… tutti e tre! Altrimenti
niente uscita!”
“Allora dobbiamo sbrigarci!”
affermò Hinata alzandosi dal suo
posto.
Anche
stavolta, però, mia madre la anticipò.
“Nah nah nah…bisogna
prima lavare le posate e risistemare il tavolo!”
“Lo farò io,
mamma!” fui io, stavolta, ad anticiparla
con
tranquillità “Tanto sono
stata io a
preparare tutto… così
Naruto ed Hinata
possono sistemare la loro camera senza alcun problema!”
Lei
si voltò verso di me, con grande sorpresa, prima di
accettare la mia proposta. Fu il via libera definitivo per permettere a
Naruto
ed Hinata di raggiungere la loro cameretta, dove avrebbero sistemato i
loro
giocattoli sparsi per terra. Mio padre, invece, si affrettò
a raggiungere la
camera da letto sua e di mia madre, probabilmente a sistemare
l’occorrente per
il luna-park.
[For
River – TO THE MOON]
Mentre
mi accingevo a sparecchiare il tavolo, mia madre mi
domandò preoccupata.
“Chi… come va con
Simon?”
“Bene… almeno
credo…”
“Credi?”
“Io… io non
riesco a smettere di pensare a lui…”
ammisi, leggermente rossa in viso “…
ogni
volta che lo guardo negli occhi, io riesco a leggere tutta la
felicità che lui
prova nel passare anche solo un pomeriggio assieme a me. Dovrei andarci
più
cauta, è vero… ma la
verità è che mi sto
innamorando sempre più di lui e non so più come
comportarmi!”
“E’ una brutta
grana l’amore, eh?” mi prese in
giro lei, facendomi
imbarazzare ancora di più “Perché non facciamo una…”
“MAMMA! TI STO CHIEDENDO UN
AIUTO! ALMENO ADESSO, RISPARMIAMOCELE QUESTE
SFIDE… per favore…”
mi affrettai ad aggiungere io, più rossa che mai.
Questa
volta mia madre spalancò la bocca, decisamente
preoccupata e scioccata.
“Ho sentito bene?
Preferiresti chiedermi un aiuto piuttosto che non raccontarmi nulla
come
l’ultima volta? Allora è
proprio grave…
non è da te! Devi davvero tenere molto a lui…”
“Sì, mamma… ma adesso
fammi finire di parlare…” la supplicai
io, ammettendo tutte le
preoccupazioni che avevo su di lui “… non hai visto come si
è comportato Simon
questa notte? Lui che sembra sempre così forte e sicuro di
se, ieri non la smetteva
di fissare la finestra del balcone… aveva paura che qualcuno
entrasse
nuovamente da lì!”
“Ti stai facendo
prendere dal panico!” provò a calmarmi
mia madre, stavolta con severità “Papà
ha ragione. Simon non è uno stupido e
sa come difendersi… non
è da te
comportarti in questo modo! A me sembra che quella spaventata sia tu!”
Quelle
parole mi ghiacciarono letteralmente il cuore. Come
sempre, la mamma riusciva a leggermi con troppa facilità, ed
in questa
occasione non era stata da meno.
“Amore mio… mi spieghi
cosa ti sta succedendo? Credevo che con Simon stesse andando tutto
bene…”
“Io… io
ho…”
[Exorcist
– BEST OST IN THE WORLD]
CRASH!
BOOM!
Prima
che potessi iniziare a spiegarle tutto,
improvvisamente, accadde qualcosa di così inaspettato da
lasciarmi un ricordo
indelebile per il resto della mia vita.
I
vetri delle finestre, e con essi tutti gli oggetti fragili
che possedevamo in casa, si frantumarono in mille pezzi a causa di un
boato
assordante, mentre io e mia madre volammo letteralmente addosso alla
parete
opposta della cucina. Io fui fortunata, finendo semplicemente
spiattellata sul
muro, ma su mia madre crollarono addosso le credenze dei piatti e delle
posate.
“MAMMA!”
Con
grande fatica a causa del dolore atroce dietro la mia
nuca, mi precipitai a soccorrere mia madre, cercando di alzare quanti
più
detriti possibili. Fortunatamente lei, nonostante il suo sguardo fosse
più
confuso che mai, era ancora cosciente e non ci mise molto a togliersi
di dosso
tutte le schegge di vetro che le erano finite addosso. Aveva un brutto
taglio
sulla fronte, ma la ferita non era profonda. Saremmo dovute andare
anche
all’ospedale per degli accertamenti, ma il fatto che
sembrasse completamente
lucida mi dava non poche rassicurazioni.
“Mamma! Tutto a posto?”
“I ragazzi… Nishikata…”
Sbiancai
di colpo, capendo ciò che stava tormentando la
mamma. Prontamente la feci alzare e la portai vicino
all’ingresso della cucina,
in un posto privo di distruzione dove potessi farla sedere o stendere
per
terra.
“Io vado nelle altre stanze
a recuperare anche loro, va bene? Tu
aspettami qui e…”
“… vengo… vengo anche
io…”
“… no, mamma!
Sei ferita e hai ricevuto sicuramente dei colpi in testa!
La cosa più saggia che tu possa fare, al momento,
è rimanere qui ed aspettarmi!”
Senza
darle il tempo di ribattere, mi precipitai di corsa
verso la camera dei miei fratellini. Entrata dentro la loro camera, mi
misi una
mano davanti alla bocca per trattenere le urla.
Loro
due erano ancora vivi, ma avevano i vestiti in
brandelli e moltissime ferite sui loro corpi. Inoltre erano ricoperti
di
schegge. Hinata era in lacrime, mentre Naruto l’aveva
abbracciata con forza per
proteggerla. Per questo motivo, mi resi conto, le ferite di mio
fratello erano
senz’altro più gravi. Le scatole erano
letteralmente accartocciate sulla
parete, mentre il loro contenuto si era nuovamente sparso per tutta la
camera, coi
giocattoli completamente distrutti e inutilizzabili. Anche la loro
finestra era
collassata, ed intuii fossero stati i pezzi di vetro a ferire
così tanto Naruto
ed Hinata.
“Chi! Cosa è
successo?”
“Non lo so…”
ammisi io, prima di ordinare loro “Ora, però, non abbiamo tempo da perdere!
Andate subito dalla mamma! Si trova nel corridoio della cucina!”
“E papà?”
mi chiese Naruto, alzandosi con sorprendente energia
in piedi, sorreggendo Hinata “Dov’è papà?!”
“Credo si trovasse in
camera sua… vado a controllare io…”
“Allora vengo con te!”
“NON SE NE PARLA!”
lo sgridai io, con fermezza, indicando Hinata “SEI RICOPERTO DI FERITE! Tu devi pensare a tua sorella e a tua madre! Papà vorrebbe questo da te! E ORA VAI!”
Solo
quando fui certa che Naruto ed Hinata avessero
raggiunto mia madre, mi accinsi a raggiungere la camera dei miei
genitori.
Anche
questa, mi resi conto, si trovava in condizioni
disastrate. A differenza delle altre stanze, mi resi conto, il muro
dove si
trovava la finestra era letteralmente collassato ed ora mi ritrovavo di
fronte
alla vista di un altro palazzo, nelle nostre stesse condizioni.
“Chi…”
“Papà! Aspetta!
Ti aiuto io!”
Mio
padre, per fortuna, era vivo anche lui. Gli era caduto
letteralmente l’armadio addosso, ed era impossibile capire in
che condizioni si
trovasse. Dovevo levargli quel peso di dosso, o sarebbe rimasto
schiacciato!
“Non
muoverlo! Ugh…” mi fece
notare lui, da sotto l’enorme oggetto in
legno “… se
il pavimento subisce un altro
contraccolpo… ugh… precipiteremo e verremo
sommersi definitivamente dai
detriti!”
“Cazzo!” esclamai
io, rendendomi conto delle numerose crepe formatesi per terra.
Mio
padre aveva ragione. Se avessi cercato di alzare quel
coso da sopra il suo corpo, aumentava il rischio che la pressione sul
pavimento
crescesse, causando un danno irreparabile
all’edificio…
… ma, soprattutto,
condannando a morte tutti e quattro!
“Papà! Come ti
senti? Sei ferito gravemente?”
“No,
tranquilla… posso rimanere qui anche per…”
“PAPA’! NON
AZZARDARTI A PRENDERMI IN GIRO! SE NON TI SENTI BENE, FARESTI MEGLIO A
DIRMI LA
VERITA’ O GIURO CHE RIMANGO QUI! MI HAI SENTITO?!”
Per
qualche secondo non udì alcuna risposta. Poi mio padre,
con fatica, fu costretto ad ammettere.
“Il
pomello…
credo mi sia penetrato nello stomaco… continua ad uscire
sangue e non riesco a
fermarlo… e poi non riesco più a sentirmi le
gambe…”
“Oh no…
papà… troverò un modo per tirarti
fuori di lì! Non preoccuparti!”
“Non…
fare
cazzate…”
“NON SONO COSI’
STUPIDA DA FARE ALTRI DANNI! FAMMI PENSARE AD UN MODO E
FIDATI DI ME!”
Uscii
fuori dalla stanza ed iniziai a riflettere su quanto
potessi fare per salvare mio padre. Un modo doveva pur esserci. Sarebbe
stato
più che sufficiente alzare l’armadio quel tanto
che bastava per recuperare il
mio genitore. La stanza di mia madre e mio padre era molto piccola e vi
stavano
soltanto un letto ed un armadio. A differenza delle nostre, tuttavia,
la
finestra si trovava proprio sopra al loro nido matrimoniale…
… il letto! Ma certo!
Prontamente
raggiunsi la mia camera da letto, recuperando
dai detriti uno dei miei oggetti più importanti della mia
adolescenza. Quando
mi trovavo ancora al liceo, in una delle gite scolastiche che feci,
decisi di
gettarmi da un ponte con il Bungee Jumping, e l’istruttore,
per regalo, mi donò
uno degli elastici che possedeva. Non era sicuramente buono per
riprovare a
buttarmi un’altra volta dalla cima di un burrone, ma per
quello che avevo in
mente era più che sufficiente.
Poi,
sia dalla mia stanza sia da quella dei miei fratelli,
recuperai quanti più cuscini possibili.
Infine,
tornai dentro la camera di mio padre, con
l’intenzione di attuare il mio piano per salvare mio padre.
“Papà…
sei ancora qui?”
“…
più o
meno… faccio fatica a rimanere del tutto
cosciente…”
Con
orrore, mi resi conto del lago di sangue che si stava
formando sotto i nostri piedi. Dovevo sbrigarmi, o mio padre sarebbe
morto
prima del tempo!
Gettai
i cuscini proprio sopra alle crepe del pavimento,
pregando tutti i Kami che potessero attutire l’impatto, e mi
accinsi a legare
le gambe del armadio con la corda elastica. Poi mi affacciai dal muro
collassato e provai a calcolare l’altezza tra il nostro piano
ed il giardino.
Mi andò, tuttavia, ancora meglio di quanto immaginassi!
“CHI! TUTTO BENE?!”
“NO! HO BISOGNO DI
AIUTO!” urlai ad uno dei miei condomini, il quale
si trovava in giardino
assieme a tutti gli altri, e gli lanciai la corda elastica “HO BISOGNO CHE VOI TIRIATE LA CORDA PER
ALZARE L’ARMADIO E TIRARE FUORI MIO PADRE DA LA SOTTO!”
“D’ACCORDO! TUTTI
GLI UOMINI CI DIANO UNA MANO! QUALCUNO RISALGA NEL
PALAZZO E VADA A RECUPERARE ANCHE TUTTI GLI ALTRI!”
“Non possiamo! Le scale dei
piani superiori sono inutilizzabili! Ci
conviene aspettare i Vigili del Fuoco!”
“NO! NON ABBIAMO TEMPO!”
urlai loro, preoccupata, indicando
l’armadio sopra mio padre “Papà è ferito
gravemente… TROVERO’ UN MODO
ANCHE PER FARLO SCENDERE! VOI COMINCIATE A TIRARE! QUANDO VI FACCIO
SEGNO DI
STOP, FERMATEVI!”
A
quel punto, mi misi in ginocchio e pregai con tutto il
cuore che tutto funzionasse al meglio.
L’impegno
che usarono tutti i condomini dell’edificio
funzionò alla perfezione. L’armadio
incominciò ad alzarsi lentamente da terra,
capovolto ma comunque in pendenza, e quando raggiunse una posizione
stabile
feci segno ai soccorritori di fermarsi, terminando io stessa il
procedimento
per impedire all’armadio di cadere sopra ai cuscini.
Immediatamente
mi sbrigai a controllare le condizioni di mio
padre. Mi resi conto che non fosse così grave come
immaginavo. La ferita di cui
parlava mio padre era in un punto all’apparenza non vitale,
ma sicuramente
aveva lacerato qualche vaso sanguigno. Le gambe, purtroppo, sembravano
avere un
problema peggiore di quanto credessi. Molto probabilmente non avrebbe
camminato
più
No… non potevamo
aspettare i soccorsi… non per lui! Dovevamo portarlo subito
a terra ed io mi
ero già fatta venire in mente un modo più che
adatto!
[Roundtable
Rival – BEST OST IN THE WORLD]
“MOLLATE LA CORDA! NE HO
BISOGNO PER FAR SCENDERE MIO PADRE! NEL
FRATTEMPO CHIAMATE UN’AMBULANZA!”
Iniziai
a recuperare la corda, quanto più in fretta
possibile. Ultimato il processo, decisi di slegarla
dall’armadio e di
attaccarla, invece ad una gamba del letto. Feci un rapido calcolo
dell’altezza
tra il nostro piano ed il giardino, e lo sfruttai per scegliere quanta
corda
utilizzare per imbracare mio padre.
“Chi…
che
diavolo hai in mente di fare?”
“Salvarti la vita! Fidati
di me e non preoccuparti! Non ti lascerò
morire qui davanti ai miei occhi! Preparati a restare nel vuoto per
qualche
secondo!”
Trascinai
il suo corpo lentamente verso il bordo del muro
collassato, arrotolando la parte di corda avanzata attorno ad uno dei
pinnacoli
del letto. In questo modo, sarei riuscita a far scendere mio padre il
più
lentamente possibile verso terra.
“STO CALANDO MIO PADRE!”
urlai a tutti gli altri condomini sotto di noi “PREPARATEVI
A PRENDERLO!”
Solo
dopo aver tirato un lungo sospiro, decisi di buttare il
corpo di mio padre nel vuoto.
Funzionò.
Il letto riuscì a mantenere il peso di mio padre
senza muoversi eccessivamente. Prontamente, iniziai a srotolare
lentamente la
corda in eccesso del pinnacolo, riuscendo a far calare mio padre dalla
sua
stanza come se si trovasse su un ascensore. Un minuto dopo, riuscii
nell’impresa e papà raggiunse la terra ferma senza
subire alcun danno.
Intravidi anche l’ambulanza raggiungere la nostra via.
Mio
padre era salvo…
“CHI!
CHI!”
Con
orrore, mi resi conto che tutto il resto della mia famiglia
stava raggiungendo la camera da letto pericolante, perciò mi
affrettai a
raggiungere il corridoio e fermarli prima che commettessero una
stupidaggine.
“Fermatevi qui!
IMMEDIATAMENTE!” ordinai loro quando li
vidi
davanti all’ingresso della stanza “SE
ENTRATE
TUTTI INSIEME, CROLLERA’ L’INTERO PALAZZO!”
“NO! VOGLIAMO SAPERE
COME STA PAPA’!” mi rispose di rimando
Hinata, ancora in lacrime.
Un
rumore orrendo ci costrinse a mantenerci in equilibrio
sui muri. Quando tornai in camera, mi resi conto che le crepe erano
aumentate
ed ora si trovavano anche sopra al soffitto.
Oh no… non ci restava
altro tempo!
“Mamma… ti fidi di me?”
“Chi… cosa vuoi
fare?”
“Salvare prima loro
due!” affermai io, con sicurezza, indicando i miei
fratellini “Li faccio calare come ho
fatto con papà… non
possiamo attendere i vigili del fuoco!
Tra meno di un minuto il palazzo ci cadrà addosso!”
Mia
madre si voltò ad osservare Naruto ed Hinata, entrambi
terrorizzati da ciò che stesse avvenendo. Poi, con grinta,
annuì in mia
direzione, così decisi di far entrare i bambini in stanza.
Più
rapidamente che mai, decisi di ripetere gli stessi gesti
che avevo svolto per salvare mio padre, preparando
l’imbracatura per entrambi.
“Papà
è sotto…” li
avvisai io, cercando di non farli spaventare
“…
adesso, proverete la stessa sensazione… di
un’altalena! Avete presente? I piedi
che rimangono appesi per aria… ecco! Sarà un
po’ più spaventoso, ma vi terrò
io! Vi fidate di me?”
“S…
sì, sorellona…”
confermò Naruto con sicurezza, tenendo
stretto tra le sue braccia sua sorella gemella, la quale mi fece un
debole
cenno di assenso.
Mi
bastò. Sapevo fossero abbastanza coraggiosi da affrontare
una situazione simile.
Cinque
minuti dopo, entrambi si trovavano assieme ai
soccorritori, i quali si affrettarono subito a dar loro le cure
necessarie.
Fu
il turno di mia madre.
“Promettimi che non ci
rimarrai secca, Chi… PROMETTIMELO!”
mi
urlò contro lei, mentre scendeva lentamente con
l’imbracatura.
Solo
quando anche lei fu sana e salva, mi accinsi a
preparare la mia fuga.
[Kishuu
– BEST OST IN THE WORLD]
Preparai
la mia imbracatura, cercando di formare una
carrucola con l’elastico per permettermi di scendere senza
alcun problema.
Quando
fui certa di non rischiare alcunché iniziai a
scendere con la corda…
… fu a quel punto che,
tuttavia, l’ennesimo scossone del palazzo in rovina
causò la caduta dell’armadio
che avevamo rialzato precedentemente il quale, invece di cadere proprio
sopra
ai cuscini da me poggiati in precedenza, precipitò nel punto
esatto dove stava
prima mio padre.
Quel
colpo sordo e terrificante, purtroppo, fu più che
sufficiente a decretare il fallimento della mia fuga.
Improvvisamente
mi sentii mancare l’appoggio della mia
carrucola improvvisata ed iniziai a precipitare senza alcun freno,
urlando a
squarciagola per la paura.
D’istinto
mi venne da chiudere gli occhi, ora in lacrime,
per non osservare il momento in cui avrei cessato di vivere.
Qualcosa,
tuttavia, mi afferrò per l’elastico, impedendomi
di spiaccicarmi al suolo come ad un pomodoro.
Scioccata,
riaprii gli occhi, incredula ed incapace di
comprendere come fossi sopravvissuta…
… fino a quando non
riconobbi i suoi occhi, costringendomi a piangere per la gioia.
“Tu…
sei…
matta da legare!” mi disse lui,
prendendomi tra le sue braccia.
Eravamo
già a terra. Era riuscito a salvarmi per un soffio,
ma a me non importava di ciò. L’unica cosa che
riuscivo a pensare, in quel
momento, era che lui fosse venuto a salvarmi…
… che lui avesse
recuperato quello sguardo fiero e sicuro di sé del quale io
mi ero follemente
innamorata!
“CHI!”
Prontamente,
lui mi fece scendere per terra, permettendo a
mia madre e ai miei fratellini di stritolarmi tra le loro braccia.
Avevano visto un
incubo terrificante davanti ai loro occhi… per fortuna,
tutto si era risolto,
grazie a Simon!
L’ennesimo
suono inquietante costrinse tutti noi a fuggire
fuori dal giardino, raggiungendo la strada per non essere sommersi
dalla
polvere e dalle macerie.
Simon,
non so come, riuscii a far sollevare la polvere e a
diradarla via, mostrandoci ciò che era avvenuto al nostro
palazzo.
Non
era rimasto più nulla. Era tutto collassato e non
c’era
nulla che potessimo fare per riaggiustarlo.
Eravamo
ufficialmente rimasti senza casa.
“Nessun morto, per
fortuna…” ammise Simon, voltandosi verso
tutti noi “…
I SOCCORSI ARRIVERANNO SOLO SE
VI SONO PERSONE IN GRAVE PERICOLO DI VITA! TUTTE LE ALTRE DOVRANNO
ATTENDERE
NOTIZIE DALLA CENTRALE!”
“Simon! Cosa è
successo?” gli chiese la signora Shizuka, con Sweet
tra le sue braccia.
“Un terremoto” si
limitò a dire lui con frettolosità, voltandosi
dall’altra parte “Era
impossibile prevedere una scossa così anomala… ma
non preoccupatevi! Faremo in
modo che assicurino una dimora di emergenza per tutti voi!”
Detto
ciò, senza darmi il tempo di ringraziarlo, lui
raggiunse l’entrata di un altro palazzo, probabilmente per
salvare altre vite
umane.
“Ci sta mentendo…”
A
parlare era stato un uomo del nostro ormai ex-condominio,
un uomo alto quasi due metri.
“Sono stato un soldato in
guerra…” affermò
costui, con sicurezza
“…
quello che è avvenuto è molto più
simile allo scoppio di un missile!”
“Non crede di esagerare,
signore?” gli chiese la signora Shizuka, stranita.
“E’ impossibile
si sia trattato di un terremoto” li
anticipò
tuttavia un’altra persona, proveniente da un altro palazzo in
rovina “Io
sono un sismologo, e ho contattato i miei colleghi al
lavoro… nessuna macchina
ha anticipato il sisma! Io credo che quel signore abbia
ragione… deve essere
accaduto qualcosa di terribile da qualche parte in città!”
Mi
misi una mano davanti alla bocca, incredula.
Quindi Simon ci aveva
mentito? Se sì, per quale motivo?
***
Eccoci qui con le note dell'autore.
Inanzitutto vi informo che il prossimo capitolo verrà
rilasciato il 5 Novembre, perciò spero di rivedervi ancora
per quel giorno. La situazione qui, nell'aldilà,
è precipitata! Ho scoperto troppo tardi che Ginyu si era
impossessato del corpo di Sonoko, ed adesso sta causando un disastro
dopo l'altro. Ha continuato a viaggiare di corpo in corpo ed ha
scombinato tutto! Nessuno si trova più nel suo corpo
d'origine! Nemmeno io...
... per fortuna, a me non è
andata così male... eheheheh...
KAIRI (Corpo Megure) - Non azzardarti a
sbirciare o toccare... o dovrai preoccuparti di un altro nemico oltre a
Ginyu!
JUNION (Corpo Genta) - Accidenti a lui...
ce l'ha fatta sotto il naso!
SONOKO (Corpo Ginyu) -
UUUUUUAAAAAAAAAAAHHHHHHHH! SIGH! SIGH! RESTERO' UN MOSTRO ALIENO PER IL
RESTO DEI MIEI GIORNIIII!
AUTORE (Corpo Kairi) - Non disperate! Ho
già chiamato i soccorsi! Ginyu non la passerà
liscia! Lo troveremo e gliela faremo pagare!
Tralasciando questa situazione a dir poco
imbarazzante, vi lascio un disegno di Marron, figlia di Crilin e C-18,
in uno stile molto più indipendente rispetto a quello
canonico di Dragon Ball. Come potete vedere, di aspetto ha preso molto
dalla madre XD
MARRON
ROSHI
Detto
ciò, vi saluto e vi do' appuntamento ad un prossimo capitolo
di GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR!
Capitolo 19 *** Capitolo 19: Il Demone si mostra a tutti! La seconda personalità di Simon Kog! ***
Importanti annunci prima della
lettura di questo capitolo.
Il primo riguarda la pubblicazione del prossimo capitolo, che
avverrà il martedì 3 Dicembre.
Il secondo, invece, riguarda una
decisione che ho preso. Non pubblicherò più
disegni su questo sito. Ho scoperto che qualcuno ha sfruttato qualcuno
di questi per guadagnarci sopra, e per questo farò in modo
che costui non possa farlo nuovamente.
Detto ciò,
vi lascio al capitolo!
Buona lettura!
GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR
Il Demone
si mostra a tutti! La seconda personalità di Simon Kog!
Domenica 29
Luglio 2018
SIMON
[Itachi’s
Theme - NARUTO]
Non
ricordavo più nulla di
quanto fosse accaduto tra la mia
perdita di coscienza ed il mio ritrovare me stesso. Fu l’aura
impaurita di Chi
a farmi recuperare il controllo. Mi ero ritrovato in aria, con le mani
imbrattate di sangue. Avevo compreso di aver perso nuovamente il lume
della
ragione, ma stavolta non avevo più alcun dubbio.
Hunter
Warrior non era
mai stato ciò che credevo fosse… lui era un
mostro ed albergava dentro di me!
Ero
talmente schifato da quel liquido
denso che raggiunsi
l’oceano e mi sciacquai entrambe le mani, lavandole
completamente.
Fu
a quel punto che, mi resi conto,
l’aura di Chi era
schizzata improvvisamente alle stelle, come se fosse in grave pericolo,
e mi
ero tele-trasportato da lei.
Arrivai
giusto in tempo prima che la
mia amica morisse
spalmata sul terreno del giardino.
Io,
i cyborg, i miei amici e perfino
le allieve di Son Goku,
incluse Marron, Bra e Pan, ci impegnammo fino in fondo per salvare
altre vite
umane. Per mia grandissima fortuna, non morì nessuno a
Tokyo, a causa dell’onda
d’urto prodotta dal KI di Freezer. Il tutto si risolse in
tele-visione, con il
commissario Kuroda che riuscì a coprire quanto accaduto con
la scusa di un
improvviso terremoto.
In
quanto a Tao-Pai-Pai, lui era
sparito nel nulla, ma speravo,
con tutto il cuore, di non essermi sporcato del suo sangue. Nonostante
quell’essere fosse perfino più schifoso di me, non
volevo sentirmi responsabile
di aver ucciso l’ennesima persona della mia vita. Avevo i
miei dubbi nell’esserci
riuscito, tuttavia. A differenza di Urahara, Rum era un esperto di arti
marziali, oltre che uno dei tanti utilizzatori di KI Power. Ero
convinto,
invece, che quel bastardo avesse approfittato della mia lotta inferiore
per fuggire
e far perdere le sue tracce. Tra i MIB, infatti, lui era
senz’altro il più
forte di tutti, oltre che il nuovo boss, perciò se si fosse
lasciato ammazzare
il Gruppo Karasuma sarebbe stato destinato a soccombere presto, con
l’Unione
dei Villain che non avrebbe mai accettato di allearsi con personaggi
molto più
deboli di loro, uccidendoli immediatamente per cancellare ogni prova
del loro
accordo.
Le
famiglie di Tokyo che avevano
perso la loro casa per
colpa del combattimento tra Freezer e Rum, vennero immediatamente
ricollocate
all’interno di gigantesche Case-Capsula create appositamente
da Bulma per
eventi di tal genere, perciò nessuno rimase senza un tetto
sopra la sua testa.
Una
situazione diversa, tuttavia, era
toccata alla famiglia
di Chi, quando venni a sapere ciò che fosse successo a suo
padre. Nishikata,
per colpa di quell’attacco di Freezer, era rimasto
schiacciato sotto ad un
armadio di due quintali, con tutti i vestiti e le scarpe al suo
interno, ed
aveva subito delle ferite molto serie, conseguenza di una Sindrome da
Schiacciamento. I medici gli avevano fatto diverse trasfusioni di
sangue per
sostituire quello perso ed inoltre erano riusciti a fermare tutte le
emorragie
interne dentro al suo corpo. Il peggio, tuttavia, era avvenuto per le
gambe.
Quando
avevo raggiunto
l’ospedale, Takagi stava piangendo
disperata fuori nel cortile. Scoprii, con mio grandissimo orrore, che
le gambe
di suo marito erano state amputate poiché ormai
inutilizzabili ed in fase di
cancrena.
Fu
bruttissimo da scoprire,
poiché ero giunto sul posto con
l’intenzione di dargli un Senzu per guarirlo. Sapere, con
profondo shock, di
non poter più fare nulla per salvargli le gambe fu
addirittura peggio.
Bulma,
comprendendo quanto ci stessi
rimanendo male per
questa storia, decise di trasferire Nishikata e la sua famiglia
all’interno del
covo dei cyborg, dove poteva ricevere le migliori cure
all’interno di uno dei
suoi laboratori, oltre che ricevere delle protesi robotiche, create
dalla
nostra scienziata grazie alle informazioni presenti nei cd recuperati
qualche
settimana prima, per sostituire le sue gambe. In quel covo, tuttavia,
ci finì
anche io, dato che ero rimasto, come tutte le persone del mio palazzo,
senza
una fissa dimora.
Anche
Moon era sopravvissuta. Ai,
infatti, aveva recuperato
il corpo della mia gattina ed uno degli amici di Crilin, un certo Buu,
era
riuscito a salvarla da morte certa. Mi pianse il cuore quando la rividi
dentro
la mia nuova camera da letto, assieme a Kurama (come aveva fatto lui a
salvarsi
da quella catastrofe, io non ne ebbi la più pallida idea, ma
ero grato come non
mai che nessuno, stavolta ci aveva rimesso la pelle… ero
contento anche della
sopravvivenza di Sweet… e lui adorava mordermi le dita dei
piedi)!
La
notte la passai fra i rimproveri
dei miei colleghi, gli
incoraggiamenti dei cyborg ed il ringraziamento sincero da parte di
tutta la
famiglia di Chi. Io, tuttavia, sentivo di non meritare fino in fondo
quei
ringraziamenti.
Parte della
colpa era
mia… inutile prendere in giro me stesso.
[Strange
Whispers – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
La
mattina successiva, invece,
Claudia venne a farmi visita
chiedendomi di poter parlare privatamente con me.
“Simon…
ieri non ho avuto il tempo di
chiederti delle spiegazioni… ma oggi non mi scappi!”
iniziò lei,
dopo che Bulma ci offrì una semplice stanzetta vuota dove
poter parlare, con
tavolo, sedie, divano e tele-visore.
Sospirai,
conoscendo il carattere
della mia collega più
anziana.
“Ora mi spieghi per quale
motivo tu hai deciso di andare
ad allenarti dall’altra parte
dell’universo… nel momento peggiore della Squadra
Anti-mafia!”
“I nostri avversari sono
ancora troppo forti… e non è più
sufficiente che vinca un nostro amico per stare completamente
tranquilli…”
le raccontai io, con tutta la sincerità che potessi
mostrarle “Tutti
i cattivi
degli universi puntano alle nostre teste, Claudia. Ora come ora, le
probabilità
di sopravvivenza del nostro gruppo, oltre la data del torneo, sono nulle”
“Questo non mi spiega il
motivo per il quale tu voglia
andare ad allenarti da un Dio, Simon! Cosa credi?! Che in un solo mese
tutto
possa cambiare?! Se pensavi di poter
vincere il torneo, e se hai agito stranamente in questo mese, solo per
questo
motivo… allora non sei stato abbastanza lucido e potresti
aver condannato tutti
noi! E’ questo che mi stai dicendo, vero?”
Come
volevasi dimostrare, Claudia
aveva una grandissima
intelligenza e, quando voleva, era in grado di sfruttarla.
“E’
vero… lo ammetto… ho sopravvalutato la mia
forza…”
“MI PRENDI PER IL CULO?! E TE
NE RENDI CONTO SOLO ADESSO?!
ORA CHE IL TORNEO STA PER COMINCIARE?! ORA CHE TUTTE LE ORGANIZZAZIONI
CRIMINALI DEL MONDO CI STANNO CON IL FIATO SUL COLLO?! E’ PER
QUESTO CHE HAI
DECISO DI LASCIARMI TUTTO, NON E’ VERO?! STAI SCAPPANDO PER
NON FARTI UCCIDERE!”
“No, Claudia…
purtroppo per noi… non è questo il
motivo…”
“ALLORA
TI CHIEDO, CON TUTTO IL RISPETTO CHE
POSSO AVERE PER UN BASTARDO SENZA CERVELLO COME TE, DI DARMI UNA VERA
SPIEGAZIONE… PERCHE’ IO E DOMENICO NON DESIDERIAMO
ALTRO CHE PUNTARE LE NOSTRE
PISTOLE SULLA TUA TEMPIA ED AMMAZZARTI QUI ED ORA!!! MA NON CAPISCI
CHE, CON LE
TUE SCELTE, METTI SEMPRE IN PERICOLO LE PERSONE CHE TENGONO A TE?!
QUANDO
CAPIRAI, MIO CARO HUNTER WARRIOR, CHE NON PUOI SEMPRE FARE TUTTO DI
TESTA…”
[Vector
to The
Heavens – KH Orchestra –
KINGDOM
HEARTS ORCHESTRA]
“Io
non sono Hunter Warrior…”
Quella
frase spiazzò
Claudia abbastanza da permettermi di
continuare col mio discorso.
“Io
non sto andando da Whis per fuggire
dalla morte… io ci vado perché dentro al mio
corpo vi è un essere che non sono
più in grado di controllare… un mostro che,
quattro anni fa, vi ha trascinato
nei meandri della X-X-I. L’ho scoperto da poche ore,
Claudia… tutte le azioni
di impulso che ho preso nella mia vita… io non so
più chi ho ucciso di mia
spontanea volontà e chi invece ha visto in faccia quel
demone!”
“Whoa whoa whoa…
time-out…cos’è
‘sta storia del demone!? Tu, con me e
Domenico, non ti sei mai comportato diversamente da oggi… nemmeno
da
trasformato! MAI! Di cosa stai parlando?!”
“Quello che ti ho appena
detto… per ben due volte, nel giro
di pochi giorni, ci sono stati dei momenti
in cui Hunter Warrior è apparso contro la mia
volontà, agendo come una persona
a sé stante… come se soffrissi di doppia
personalità!” le
confermai io, lasciandola letteralmente senza parole “Quando
ne ho parlato con Whis, lui mi ha detto tutto… ho un
mostro… sigillato dentro
di me… ecco perché sto andando da lui! Non voglio
soltanto allenarmi per
diventare più forte in vista del torneo… ci vado
per imparare a controllare o,
ancora meglio, estinguere questa minaccia una volta per tutte!”
Lei
chiuse gli occhi, sempre
più furiosa.
“Claudia… non
sarei mai partito se non fosse per una
ragione così importante, non con tutti i pericoli che stanno
nascendo ogni
giorno che passa… ma se io rimarrò qui, ho paura
di compiere un azione di cui
potrei pentirmi per il resto della mia vita. Ho paura che Hunter
Warrior
fuoriesca nel momento peggiore, causando un vero disastro…
peggio… uccidendo
per sbaglio uno di voi! Io non ho altra scelta…”
Lei
si alzò dalla sua
sedia ed incominciò a camminare in
lungo ed in largo per la stanza, e a stento tratteneva la rabbia.
“Claudia…
se hai qualcosa da dirmi… ti prego
di farlo adesso! Non voglio che tu ti trattenga!”
La
donna, quasi divertita, si
voltò verso di me e sbottò
definitivamente.
“Sono
colpita… adesso vuoi sapere cosa penso
io di te?! Non hai mai pensato di chiedermelo in quattro anni che ti ho
conosciuto! La vuoi sapere davvero la verità, Simon?! Io non
so più cosa
pensare di te…perché
non so
cosa pensare di un uomo che vive costantemente con un complesso di
doppia
personalità! E sai qual è il problema?! Riuscirei
a capirti un tantino di più
se ti decidessi… una volta tanto… di mostrarmi
realmente chi è Simon Kog! Te lo
giuro, in nome di ogni santo del paradiso… tu sei la prima
ed unica persona di
cui non riesco mai a comprendere ciò che gli passa per la
testa! E lo sai,
questo, perché?! PERCHE’ DI TE NON RIESCO A VEDERE
ALTRO CHE QUEL MOSTRO
PARASSITA DI HUNTER WARRIOR! IO… io ci ho provato, in questo
mese e mezzo, a
capire chi tu fossi davvero… pensavo potessi essere anche un
ragazzo normale,
dopo averti vissuto fuori da quell’azienda degli
orrori… pensavo perfino che
potessi fidanzarti finalmente con una ragazza per bene… MI
SPIEGHI COSA TI
COSTRINGE, PORCA DI QUELLA MISERIACCIA LADRA, A NON SCROLLARTI DI DOSSO
IL TUO
PASSATO?!”
Furono
frasi molto forti quelle che
mi riferì la mia
collega. Mi fecero male?
Tanto…
davvero molto…
“ED
ORA TE NE ESCI CHE C’E’ UN MOSTRO DENTRO
DI TE CHE VUOLE PRENDERE IL POSSESSO DEL TUO CORPO? COSA TI ASPETTI CHE
TI
DICA?! CHE IO MI CONGRATULI CON TE PER AVERLO SCOPERTO IN TEMPO?! CHE
IO MI
METTA A PIANGERE PER TUTTO LO SCHIFO CHE OGNI VOLTA TI GETTANO
ADDOSSO?! CERTO
CHE NON SONO CONTENTA… MA NON POSSO IMPEDIRTI DI ANDARE DA
WHIS! NESSUNO PUO’!
Non… non lo capisci, vero? E’ normale che ti
permettiamo di andare lì… ma
avresti dovuto dircelo! Perché… perché
continui sempre a tenerci nascoste le
cose? Perché non riesci a fidarti ciecamente di tutti noi,
Simon? Ti prego…
dimmelo, perché non so più cosa pensare di
te… non sto riuscendo più a comprendere
ciò che ti passa per la testa e vorrei soltanto
aiutarti…”
[Man
of The World - NARUTO]
“Ho
paura, Claudia…”
Lei
si bloccò sul posto,
sconvolta da ciò che stava
sentendo.
Non
mi ero mai aperto con lei. Era la
prima volta che lei
vedeva la parte più fragile del mio carattere.
“…
credi che io non voglia tornare ad avere
una vita normale, come tutte le altre persone? Credi veramente che io
non
voglia raccontarvi i miei problemi per puro egoismo? Io vi racconterei
tutto
ciò che volete… se solo quelle verità
non mettessero a repentaglio la vostra
vita! Ed io… io sono stufo di vedere la gente morire per
colpa mia! Sono stufo
di vedere le persone a cui tengo morire davanti ai miei occhi, senza
poter far
nulla… no… peggio ancora… sapendo
avessi le capacità per evitare tutto ciò!”
Facevo
fatica a trattenere le lacrime
di frustrazione, che
io asciugai frettolosamente. Mi rivoltai verso Claudia, la quale era
più
affranta che mai.
“Claudia… forse
non ho mai avuto l’intelligenza per
dirvelo… ma io… io mi fido ciecamente di tutti
voi, più di quanto vi abbia
dimostrato. Se ho agito egoisticamente in questi giorni… è perché vi voglio troppo
bene per mettervi in pericolo…”
“Oh…
Simon…”
Lei
si avvicinò a me,
sedendosi affianco a me sul divano.
“…
Simon… perché non ce ne hai mai parlato?
Così, apertamente, come hai fatto con me…”
“…
perché non riuscivo ad accettare il fatto
che altre persone mettessero la loro vita al servizio della mia. Io non
volevo…e non voglio sentirmi protetto. Quando Juzo mi ha
parlato della Sezione
Anti-mafia… io… io ho rivissuto, nella mia mente,
tutti i momenti più brutti
vissuti nella Tele-Information… e l’unica cosa a
cui pensavo… era… NON DI
NUOVO… NON ANCORA! Sono consapevole che, se io vi avessi
raccontato fin da
subito molti dei miei segreti…”
“… noi ti avremmo
impedito di agire, temendo per la tua
vita… o che noi venissimo a salvarti se qualcosa fosse
andato storto”
comprese Claudia, spiegandomi con sincerità “Simon…
il fatto che tu non voglia nessuno a proteggerti non significa che noi
rimarremo
fermi ad assistere alla tua fine se cercassero di ucciderti.
E’ vero, a nessuno
piace essere difeso se si sente in grado di combattere da solo. Ma sai
cosa ti
dico, io? Se anche una sola persona è pronta a mettersi
davanti a te per
beccarsi un proiettile… allora non devi essere
così mostruoso come ti credi!”
“Ma
a cosa servirebbe? Se anche io, che mi
sono allenato così tanto nel controllo del KI, mi sentissi
in pericolo di vita…
cosa spingerebbe te, Claudia, una poliziotta senza alcun potere, a
gettarti tra
me ed un proiettile?”
“E’
la stessa ragione per cui tu ti sei
tele-trasportato davanti a centinaia di persone, senza pensarci due
volte, per
salvare la ragazza di cui ti sei innamorato…”
mi rivelò lei, con
sincerità “…
perché non esiste alcuna legge al mondo,
terrena o meno, che controlli l’amore… che esso
sia per i tuoi genitori… per i
tuoi figli… per la tua metà… ed anche
per i tuoi amici, come me!”
Claudia
si alzò dal suo
posto, prima di farmi un’ultima
domanda.
“Simon…
perché io? Perché… tra tutti i
membri della sezione Anti-mafia… perché hai
scelto che sia io il tuo vice?
Perché mi credi in grado di sostituirti?”
“Perché,
mi chiedi?” le
risposi, io, alzandomi dal mio posto e guardandola dritta negli occhi
“Perché oltre ad
avere più esperienza di tutti nel campo
della lotta contro la Mafia, tu sei quella, più di tutti, in
grado di
affrontare le sue ombre. Io ci ero riuscito, fino ad ora, anche se
malamente…
ma ora non ne sono più in grado. Domenico non ha ancora
superato del tutto il
suo passato, così come Shuichi e Shinichi. Crilin e Bulma
non hanno esperienza…
perciò rimani soltanto tu… e sei
l’unica del gruppo, al momento, in grado di
tenermi definitivamente testa! Questo dovrà pur valere
qualcosa, non è vero?”
“E
ti fidi di me? Nonostante io non sia
forte come te?!”
“Sì,
Claudia… io mi fido di voi e mi fiderò
di ogni scelta che prenderai in mia assenza! Sono sicuro che, con te
alla
guida, il gruppo continuerà a muoversi
egregiamente… di certo, più di quanto
possa fare con la mia presenza, al momento…”
Quelle
parole furono più
che sufficienti per sciogliere,
momentaneamente, tutti i dubbi di Claudia, alla quale porsi il pugno.
Lei
sogghignò,
riconoscendo perfettamente quel semplice
gesto che concedevo davvero a poche persone.
“Sorprendimi…
Questore Colombo!”
Claudia,
per risposta,
batté il suo pugno contro il mio,
avvisandomi.
“Nessuno
morirà in mia presenza! Ti farò
vedere io come si combatte la Mafia!”
“Lo
spero… ora devo andare da Chi…”
annunciai io, tristemente, raggiungendo la porta “…
devo comunicare le brutte notizie anche a lei…”
“…
di cosa parli?” mi
domandò
Claudia, preoccupata.
“La
festa di Ran e la mia partenza… non
credo che le farà piacere… e nemmeno a me, se
devo essere del tutto sincero… e
pensare che è stata Ai a proporle di venire alla festa con
me…”
ammisi io, sospirando con amarezza “…
lo sai,
Claudia? Vorrei tanto dire la verità anche a Chi…”
“Allora
dilla! Dì la verità, Simon…
QUALUNQUE COSA ACCADA! Se le persone ti vogliono bene, capiranno e ti
resteranno
vicine… se la prenderanno con te? Allora non importa! I
fatti sono due… o non
riescono a vedere ancora il buono che c’è in te, e
ci vuole del tempo per
vedere quello sbrilluccichino dentro il tuo cuore… oppure
non è mai interessato
loro scoprire qualcosa su di te! La vuoi al tuo fianco, Simon? Allora
cogli il
rischio! CARPE DIEM! Difficilmente sbaglierai con questa
scelta…”
Io
annuii, rendendomi conto di quanto
fossero veritiere le
parole di Claudia. Non era successa la stessa cosa con mio padre,
quando gli
raccontai di Hunter Warrior (quello che credevo fosse, in
realtà)? Io e mio
padre ci avevamo messo un po’ di tempo a superare quelle
divergenze ma adesso
il nostro rapporto era più stabile che mai.
Claudia
aveva ragione…
CARPE DIEM! Cogli l’attimo…
…
e a me ne era
rimasto soltanto uno per ciascuno, prima di partire verso il pianeta di
Whis-Sama!
“…
e per quanto riguarda la festa di Ran…
sappi che le stiamo organizzando una festa a sorpresa!”
mi
rivelò Claudia, a bassa voce “E’
un’idea di Shinichi
per farsi perdonare per ciò che ha fatto! Festeggeremo
sull’Isola del Genio,
dove sarà più difficile trovarci per i nostri
nemici!”
“Una
notizia brutta in meno da dare…”
affermai io, con gioia.
Prima
di uscire da quella stanza,
tuttavia, mi voltai ancora
una volta ed andai ad abbracciare la mia amica.
“Grazie
per le tue parole, Claudia… non so
cosa farei se tutti voi non foste al mio fianco…”
“…
molto più di quanto tu creda… Simon!”
Sentire
dire il mio nome con quella
forza, mi risollevò il morale
e mi dette l’energia necessaria per affrontare la
più dura delle mie sfide…
…
mostrare il vero
Simon a tutti coloro che conoscevo…
…
raccontando la
verità alle persone che meritavano di conoscerla!
***
AI
[Treasured
Memories – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
La
casa del Genio delle Tartarughe
era quanto di più isolato
al mondo potesse esistere, una spiaggetta circolare nel bel mezzo
dell’oceano
Pacifico, grande quanto bastava per costruirci una semplice casetta con
piano
terra e primo piano. Ad abitarci, il vecchietto più bizzarro
e simpatico che io
avessi mai conosciuto.
Il
maestro Muten era di statura
media, dal fisico
mingherlino, calvo con la barba bianca, e vestiva con camice colorate,
il più
delle volte con maniche corte. Spesso portava sulla schiena un guscio
di tartaruga,
ed inoltre andava in giro con il suo bastone da passeggio dall'aspetto
grottesco. Portava sempre gli occhiali da sole.
Scoprimmo,
per ammissione del nostro
sen-sei Son Goku, che
il Genio fosse stato il suo primo maestro di arti marziali e che ci
avrebbe
aiutato negli allenamenti a partire dal primo di agosto. Fino a quel
giorno,
avremmo allenato il nostro controllo del KI esercitandoci nel far
fuoriuscire
dell’acqua di mare, raccolta con un bicchiere, senza farne
cadere nemmeno una
goccia per terra, muovendola attorno alla nostra testa per quanto
più tempo
possibile.
Ci
sorprendemmo di quanto questo
giochetto, in realtà, fosse
molto difficile. Non essendo in grado di controllare la nostra energia
spirituale perfettamente, ne sprecavamo moltissima per
l’esercizio e ci
stancavamo facilmente. Ancora peggio, l’esercizio andava
fatto in piedi.
Quella
mattina, tuttavia, avrei avuto
una difficoltà in più.
Simon
si tele-trasportò
proprio di fronte a noi, facendo
distrarre quasi tutte. Solo io e Ran eravamo riuscite a non zupparci da
capo a
piedi.
[Aku
no Shinri – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Simon! Mi hai distratto!”
lo rimproverò Ayumi, dispiaciuta per
non essere riuscita a mantenere la sua acqua a causa del mio fratello
adottivo
maggiore.
“Vi chiedo umilmente scusa!”
si accinse a farsi perdonare lui,
pregandoci tutte ed indicandomi “Sono qui perché volevo parlare con Ai di
una
questione molto urgente ed importante!”
“Non
è il momento
adatto!” affermai io, ancora offesa per quanto
fosse accaduto il giorno
prima.
Per
colpa sua, ero stata sul punto di
morire per mano di
Rum, e Moon era stata uccisa. Se non fosse stata risuscitata da Buu,
questo
amico misterioso di Mr. Satan, Simon se la sarebbe portata sulla
coscienza. Poi
il padre di Chi aveva perso le gambe, sostituite con due protesi.
Io non lo
avrei
perdonato così presto!
“Fossi in te lo ascolterei,
Ai… o
Shiho… come dovrei chiamarti adesso?”
mi provocò Ran, visibilmente in contrasto con me.
“Non vuoi proprio lasciar
stare, tu… vero?”
la redarguì io, già
nervosa a causa di Simon, prima di rivolgermi nuovamente a lui
“… non
c’è un altro momento in cui puoi
parlarmi? Ora sono impegnata a dare una lezione a questa
ragazzina…”
“Sta parlando la bambina di
sette anni…”
continuò a stuzzicarmi
lei, facendomi arrabbiare ancora di più.
“No… non
c’è momento
più urgente di questo, Ai!” mi
redarguì
Simon, notando l’astio nelle mie parole “Non
andrò via da quest’isola fino a quando non ti
avrò parlato di questa cosa… in
privato!”
“Puoi anche parlare qui
insieme a tutte le altre,
per quanto mi
riguarda!” lo avvisai io, sul punto di
perdere le staffe “Tanto a te che
importa… fai sempre come ti
pare e piace, no?! E’ da quando il mio sen-sei mi ha
tele-trasportato via da
Rum che io non ti sento! Ci ho quasi rimesso le penne, per colpa tua!
Sai che
me ne faccio delle tue scuse?! Mi ci
pulisco il…”
“Helena”
[Riku’s
Theme – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
SPLASH!
Sentendo
pronunciare quel nome, persi
completamente il
controllo del mio KI e l’acqua mi cadde letteralmente
addosso, bagnando tutti i
miei vestiti.
“Vittoria…”
sogghignò Ran, trionfante e vendicativa, ma smise di
provocarmi quando si rese conto che la mia aura stava aumentando
vertiginosamente.
Simon
aveva pronunciato la parola
peggiore di tutte, quella
che non si sarebbe mai dovuto permettere di dire, e ne avrebbe pagato
le
conseguenze.
Aveva
rivelato a tutte
loro l’esistenza di Helena… il nome di mia figlia
non sarebbe dovuto mai
saltare fuori senza il mio permesso!
“Tu… quindi
sapevi già
tutto… non è così?!”
“Sì…
adesso che ho attirato la
tua attenzione, preferisci rimanere qui a
parlare davanti a tutte loro… oppure stiamo da soli in un
angolino appartato?”
Mi
voltai, nervosamente, verso tutte
le mie compagne. Ero
tentata di allontanarmi da tutte quante, ma una voce dentro la mia
testa mi
diceva di non farlo.
Era inutile
cercare di
nascondere anche quella verità. Tanto, poi, sarebbe uscita
fuori comunque… non
è vero?
“Non ho più
nulla da celare,
ormai…” sbottai io, sedendomi
sulla
sabbia con le braccia incrociate “…
cosa sarà mai sentire un'altra
scioccante
verità sulla mia vita da Shiho Miyano! Stare
sempre al centro dello scoop…
non vi basta questo per umiliarmi, vero?”
“Sai
bene che non è
così, Ai…” mi rispose Sera,
affranta, beccandosi lo sguardo schifato di
Ran.
“MI
PRENDI IN GIRO,
SERA-CHAN?! QUESTA STRONZA HA…”
“Non
sai tutto, Ran…”
la anticipò Simon, con una fermezza che raramente gli avevo
visto in volto “…
e
prima di prendervi ad insulti, fareste meglio a discutere civilmente! State per affrontare un Torneo di Arti
Marziali in cui non verranno a dare la caccia solo a voi
due… vedete bene di ricordarvelo!”
“Io con lei non voglio
avere niente a che fare!”
dichiarò Ran,
tuttavia, indicandomi con freddezza “E’ solo una criminale senza scrupoli! Se siamo finiti in questo casino, la colpa
è solo…”
“…
dei MIB!” la
interruppe, con mia grande sorpresa, Kazuha, piazzandosi tra me e lei
“Lei è soltanto una
vittima, Ran, come tutti
noi. Credi veramente che Ai volesse
creare quel veleno? Perché invece non provi ad ascoltare
ciò che Simon ha da
dire? Sono convinta che sia molto importante!”
“Ai non è una
cattiva persona! Lei voleva
bene ai miei amici… e ne vuole
anche a me!” mi difese anche Ayumi,
sbigottendo la figlia di Kogoro
ancora di più.
“…
ma… MA E’ UNO
SCHERZO, QUESTO?! LE NOSTRE FAMIGLIE SONO IN PERICOLO!
COME FATE A TENERE GLI OCCHI CHIUSI?!”
“L’unica che li
sta chiudendo sei tu,
Ran… e mi stai deludendo
enormemente! Non hai imparato nulla dalla situazione di tuo padre!?”
la
gelò con fredda severità mio
‘fratello’, piazzandosi davanti a lei con
l’aura
pericolosamente alta “Se
non fosse stata per la ‘stronza’ che tu
hai appena insultato, il tuo caro Shinichi, quel giorno, sarebbe finito
dentro
un obitorio! Tu nemmeno ci
hai
provato a conoscerla per davvero… non
sai quanto lei abbia sofferto!”
“Ma questo non impedisce, a
te, di tenere segreti
nei miei confronti!
Non è così?” gli
feci notare io, con rabbia “E non cacciare quella scusa da
quattro soldi… tu conoscevi la verità su di me
fin dal giorno in cui ci siamo
conosciuti!”
“No…
non è così”
Quella
rivelazione, tuttavia mi colse
alla sprovvista. Ma
allora quando aveva scoperto di Helena?
Simon
si sedette di fronte a me, e
tutte le altre si misero
a cerchio attorno a noi, compresa Ran, il cui sguardo tuttavia non era
per
niente mutato.
“Quel giorno, dentro la
base
dell’Anti-mafia, ti dissi che ti avrei
rivelato la verità quando anche tu avresti avuto il coraggio
di raccontarmi la
tua storia” ammise lui, con dispiacere
“Non volevo
farlo per mancarti di
rispetto, ma perché credevo, e credo tutt’ora, che
tu debba avere il pieno
diritto di raccontare la tua vita solo a chi desideri, senza che altre
persone
debbano conoscerla con la forza…”
“…
direi che ormai è
tardi per questo, Simon Kog…” dovetti
constatare io, cercando di trattenere
le lacrime di frustrazione.
“…
vero… ed ormai è
tardi anche per me. Per questo ho deciso
di raccontarti il mio segreto senza attendere oltre. E’
successo qualcosa di
molto grave, Ai… non ad Helena, tranquilla…”
mi anticipò subito lui,
vedendo il mio sguardo allarmato “…
ma
nelle gerarchie dell’Organizzazione. Il
Gruppo Karasuma ha cessato di esistere come tale, dopo che Rum ha
assassinato
il suo boss, sostituendolo a capo di quei criminali. Gin, ora,
è il secondo in
comando! L’ho scoperto durante la perlustrazione nel
ristorante dove
Tao-Pai-Pai lavorava in incognito. Tuttavia, non so se Rum sia ancora
vivo…”
Quella
notizia fu tremenda da
digerire. Karasuma era stato
ucciso da Tao-Pai-Pai?! E Gin era diventato il suo vice?
“Il
golpe è stato
organizzato soltanto dai due. Avevano scoperto che Vermouth, Kir e
Bourbon
fossero dei traditori e che Karasuma si fosse rifiutato di credere alla
loro
versione. Gin, d’altro canto, ha deciso di svolgere delle
indagini su un fatto
avvenuto quattro anni fa, riguardante due giovani ragazze che avevano
tentato
la fuga dall’organizzazione… ed
è da qui
che inizierò a raccontarti il mio segreto!”
[Vector
to The Heavens – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Aspetta?! Non era
già questo il segreto?!”
mi resi conto,
iniziandomi a preoccupare seriamente.
Simon
mi fece no con la testa, e si
indicò da solo.
“Tu non potevi
saperlo… e nemmeno io, se
per questo. Noi ci siamo già
conosciuti quattro anni fa…”
mi rivelò lui, lasciandomi letteralmente
senza parole “... erano i primi mesi
all’interno della Tele-Information, e in una delle missioni
che svolsi in
incognito, venni assoldato da un vecchio signore, boss di una
società criminale
molto pericolosa nel Giappone. Mi chiese di recuperare, vive e vegete,
due
fuggiasche che avevano fatto perdere le loro tracce da un
anno… quell’uomo era
Karasuma, Ai”
Sgranai
gli occhi, senza parole.
Simon aveva lavorato anche
per i MIB. Aveva contribuito alla mia cattura e a quella di
Akemi…
“Simon…
dimmi che è
uno scherzo…”
“Non
sapevo chi foste
o cosa vi avesse spinto a fuggire. All’inizio credetti
perfino che voi foste
davvero delle criminali in fuga. Per di più non ero ancora
così forte ed
esperto come lo sono tutt’ora. Per
questo, sapendo di non potermi opporre in alcun modo al volere della
Tele-Information per non far saltare la mia copertura, decisi di
accettare
l’incarico ed iniziai le ricerche”
continuò tuttavia lui, incurante del
mio shock e di quello delle mie compagne “Non
ci misi molto a scoprire che prendeste un volo per Rio de Janeiro,
riuscendo
perfino a corrompere il direttore dell’aeroporto
affinché distruggesse tutte le
prove della vostra fuga clandestina”
“Quindi… quindi
sei stato tu a mandare
Hunter Warrior da noi…”
iniziai a capire io, scoppiando a piangere di dolore.
Come
aveva potuto tenermi
all’oscuro di questa atroce
verità?
Io mi ero
sempre
fidata di lui…
La
sua risposta negativa, tuttavia,
mi scioccò il doppio di
prima. No…
… semplicemente
mi gelò il
sangue…
“No,
Ai… io non ho
mandato Hunter Warrior da voi… io so la verità
perché sono stato io stesso a raggiungervi
a Rio de Janeiro, dentro quell’orfanotrofio. Io mi sono
mostrato davanti ai
vostri occhi… io ti ho strappato Helena dalle tue braccia
per salvarle la vita…
sono stato io a rispedirvi dall’Organizzazione dei
MIB… Shiho
Miyano… io sono Hunter Warrior!”
Il
mio cuore smise improvvisamente di
battere, mentre il
calore del mio corpo cominciò ad abbandonarmi. Era una
giornata di piena
estate, ma sembrava fosse scoppiato improvvisamente l’inverno.
A
bocca spalancata, con gli occhi
sgranati, il corpo
tremante ed il dito puntato verso di lui, assistetti alla scena
più orripilante
della mia vita.
L’urlo
prodotto da tutte le
mie amiche costrinse il Genio
delle Tartarughe ad uscire dalla sua casa, accompagnato
dall’agente Roshi e da
C-18. Anche loro, tuttavia, arretrarono di un passo quando videro il
vero
aspetto di Simon Kog…
…
quando videro
quell’essere rivoltante gocciolare sangue davanti ai nostri
piedi…
[Vanitas
Theme – KINGDOM HEARTS METAL]
“Quel
giorno… io,
Hunter Warrior, decisi di risparmiare, per la prima volta nella mia
nuova vita
da demone, un’anima pura ed innocente. Invece di consegnarla
all’organizzazione,
e non essendo ancora in grado di annichilire l’anima di
Simon, ho preferito non
macchiarmi del sangue di Helena, spingendo questo giovane a compiere la
decisione straziante di privarti della maternità per il
resto della tua vita…
per il resto, tu sai perfettamente come è andata la
storia… shiho miyano!”
“CHI SEI TU?!”
gli
urlò contro C-18, mettendosi immediatamente
in posizione da combattimento.
Invece,
Crilin indicò
scioccato il suo compagno di lavoro,
facendoci rendere conto di qualcosa di orrendo…
“…
l’aura di Simon…
QUESTA NON E’ PIU’ L’AURA DI SIMON!”
Fu
a quel punto che mi resi conto
dell’atroce verità che
Simon voleva rivelarmi. Solo a quel punto cominciai a rendermi
conto…
…
Simon Kog ed Hunter
Warrior erano due esseri diversi all’interno di uno stesso
corpo…
… ed io mi
trovavo faccia a faccia con
uno dei criminali più pericolosi
dell’intero pianeta!
Mi
mossi d’istinto,
prendendo per mano Ayumi ed
allontanandola da quella carogna, trascinandola vicino ai tre adulti.
Anche le
altre nostre compagne fecero lo stesso, rendendosi improvvisamente
conto di
trovarsi di fronte ad un nemico pericoloso!
“Quest’aura…
Ran!”
“Lo so…
è un Majin come quel
Sloth!” ammise la figlia di Kogoro,
allarmata più che mai.
Avevo
sentito bene?!
Un Majin!?
Hunter
Warrior era un demone!?
Quindi
era questo il suo
segreto…
… Simon Kog
aveva un demone
all’interno del suo corpo! Ed era stato
questo mostro ad agire come Hunter Warrior…
…
e mia figlia… era
stata quella creatura a togliermi Helena dalle braccia!
“Tranquilli,
signora e
signori… e fanciulle!”
esclamò quel mostro, stranamente non
minaccioso “Non
sono venuto qui per saziarmi… ho
altri pensieri per la testa e non ho molto appetito! Ero soltanto
curioso di
sapere da Ai cosa si prova a conoscere la mia vera
personalità… il vero volto
di questo giovane!”
“TU
NON SEI SIMON!
LASCIALO ANDARE!” gli urlai contro io, con tutta la
rabbia che provavo per
quel bastardo “CHE COSA GLI HAI
FATTO?!”
“Io?
Assolutamente
niente! Simon è ibernato dentro al mio corpo e si
riprenderà tra non molto. In
questi minuti che mi rimangono… volevo soltanto parlare con
tutti voi! Dovete
sapere che Simon Kog ha scoperto da pochissimo la verità, ed
intende allenarsi
da Whis-Sama per impedirmi di fuoriuscire quando desidero…”
“Quindi sei sempre stato
dentro al suo
corpo… sei stato tu che lo hai
spinto a diventare un mostro senza pietà?!”
gli urlò C-18, minacciosa “Hai
idea di quanto quel giovane ha sofferto per causa tua?! LO HAI FATTO
VIVERE
NELLA COLPA DI OMICIDI CHE TU HAI COMMESSO!”
“Per
causa mia, eh?
Lascia che ti dica una cosa, ammasso di rottami e botulino che non sei
altra…”
ci disse Hunter
Warrior, leccandosi il sangue che colava sopra le sue
labbra,
prima di urlarci “…
SE NON FOSSE STATO
PER ME, QUESTO CODARDO SAREBBE STATO ARSO DALLE BRACI DELLA SUA CASA IN
FIAMME!
SE NON FOSSE STATO PER ME, LUI NON SI SAREBBE MAI VENDICATO DELLA MORTE
DI SUA
MADRE… SE NON FOSSE STATO PER ME… SIMON KOG NON
SAREBBE MAI NEMMENO VENUTO AL
MONDO!”
“Ma di cosa stai parlando?!”
gli urlò contro il maestro Muten,
indicando sbigottito il demone “… tu… tu hai agito sulla
mente di Simon Kog!
Lo hai costretto a compiere delle scelte che non avrebbe mai preso!”
“Costretto?
Liberi di crederlo…”
affermò la
creatura sanguinolenta, alzando
le mani facendo finta di arrendersi “…
gli ho
semplicemente regalato la forza necessaria a compiere ciò
che voleva. E’ vero…
sono stato io a spingerlo ad uccidere più di cento cinquanta
mila persone… MA
LUI NON SI E’ MAI OPPOSTO ALLE MIE DECISIONI! MAI! IL SUO
DESIDERIO DI VENDETTA
ERA LO STESSO CHE PROVAVO IO! A CAUSA DEI SUOI SENSI DI COLPA PER
CIO’ CHE HA
FATTO, SHIHO, SI E’ GETTATO NUOVAMENTE NEL PERICOLO,
DIVENTANDO QUESTORE
DELL’ANTI-MAFIA… ED ORA CHE IL SUO CORPO
E’ DIVENTATO PIU’ POTENTE, IO SONO
PIU’ FORTE! ED ORA… ORA SONO IN GRADO DI
CONTROLLARE IL SUO CORPO, ANCHE SE PER
POCHI MINUTI! DOPO PIU’ DI CENT’ANNI, FINALMENTE,
SONO IN GRADO DI SENTIRE IL
MIO CUORE BATTERE COME UN TEMPO… E NON HO INTENZIONE DI
RINUNCIARCI COSI’
FACILMENTE!”
Io
ero più confusa che
mai. Più passavano i secondi, più la
disperazione prendeva possesso del mio corpo. Non credevo di poter
avere paura
di un’altra persona oltre a Gin e Beer…
…
ma quell’essere…
quel mostro che si era impossessato di Simon Kog… di una
persona così
importante della mia vita… quel obbrobrio mi fece tremare
mille volte più dei
miei stupratori.
Hunter
Warrior si
stava annidando anche nella mia anima, con la sua arma preferita e
letale…
…
la
paura!
“Cosa… cosa vuoi
fare a Simon?”
gli domandai io, sempre più
impaurita dal suo monologo esilarato.
“Molto
semplice,
piccola Sherry… IO NON HO ALCUNA INTENZIONE DI DARLA VINTA A
QUESTO TRADITORE!
CHE SIMON LO VOGLIA O MENO, IO SONO PARTE DEL SUO CORPO E DELLA SUA
ANIMA E NON
INTENDO FARMI CANCELLARE DA LUI O DA QUELL’EFFEMMINATO DI
WHIS! SE IO SONO STATO
LA MENTE DI HUNTER WARRIOR… LUI NE E’ STATO
L’ESECUTORE CONSAPEVOLE E DEVE
ACCETTARE CIO’ CHE E’ SEMPRE STATO… UN
VERO E PROPRIO MOSTRO! QUANDO TORNERO’
DALL’ALLENAMENTO… IO DIVENTERO’ FORTE
ABBASTANZA DA FAR VINCERE AL TORNEO IL
VOSTRO AMICO E MI PRENDERO’ IL VOSTRO DESIDERIO! STATEMI
BENE… LA CACCIA E’
UFFICIALMENTE APERTA!”
“NO!
ASPETTA! RIDAMMI SIMON! TORNA QUI! TORNA! HUNTER WARRIOR!”
Però,
senza darci il tempo
di reagire o rispondere, quel
mostro si tele-trasportò via, lasciandoci sbigottiti ad
osservare l’enorme chiazza
di sangue lasciata sulla sabbia dell’isola.
[Carry
Me – BEST OST IN THE WORLD]
“N…
no… Simon… non può
essere…”
“…
quindi Hunter
Warrior è sempre stato un Majin…”
affermò Crilin, sconvolto e disgustato “… AVREI DOVUTO CAPIRLO FIN DA SUBITO!
SONO
UN COGLIONE!”
“Nessuno
poteva
saperlo, allievo mio… quel demone ha ingannato perfino quel
giovane
inconsapevole e gli ha lacerato l’anima”
ammise il Genio, avvicinandosi a
me e stringendomi dolcemente tra le sue braccia “Ricordi perfettamente cosa
è
successo quando è venuto qui a parlarne con C-18…
sai bene quanto Simon si
sentisse in colpa per non essere stato in grado di salvare Ai e sua
sorella…”
Quelle
affermazioni, se possibile, mi
straziarono ancora di
più l’anima.
Ora
capivo il motivo per il quale
Simon non riusciva a dirmi
tutta la verità. Ora che conoscevo tutta la storia, potevo
fare i collegamenti
giusti.
Simon
aveva sempre creduto di essere
lui stesso Hunter
Warrior, che avesse inventato lui quella maschera macabra, quando in
realtà si
trattava di quel mostro demoniaco. Lui aveva creduto, erroneamente, di
aver
ucciso di sua spontanea volontà i suoi nemici…
…
cento cinquanta mila
persone erano morte a causa di Hunter Warrior… quale persona
al mondo
riuscirebbe a sopportare di vivere affianco ad un genocida?
Era
sempre stato questo, cominciai a
capire sempre di più,
ad averlo reso così diffidente verso la
normalità. Nessuno lo avrebbe mai
accettato per ciò che era…
…
se non avessero
saputo la verità dietro quell’assassino…
…
e mi resi anche
conto di un fatto orribile, che mi fece comprendere quanto Simon avesse
sempre
avuto ragione sulla mia mancanza di fiducia…
… se Hunter
Warrior, in quella
confessione, non fosse fuoriuscito di
sua spontanea volontà dal corpo di Simon, io avrei
allontanato per sempre
quest’ultimo dalla mia vita.
Lo
avrei allontanato per il motivo
più semplice del mondo,
il motivo per il quale chiunque lo avrebbe estromesso dalla propria
vita se
fosse stato al mio posto…
…
perché non ero in grado di
aiutarlo.
Non
riuscivo più a stare
in mezzo a tutte quelle persone.
Avevo bisogno di stare da sola.
“Scusatemi…”
Entrai
di corsa dentro la casa del
Maestro Muten, nonostante
i richiami di tutte le altre mie compagne e degli adulti, e mi fiondai
dentro
la camera da letto, gettandomi sopra al materasso del mio letto.
Avrei tanto
voluto
piangere… urlare tutto il mio dolore… sfogare la
mia rabbia e la mia
frustrazione…
…
ma tutto ciò che
feci fu rimanere distesa sopra quelle coperte, completamente immobile
ed
incapace di far nulla.
Non avevo
mai provato
una sensazione più brutta nella mia vita… ora,
però, potevo descriverla
perfettamente…
… avevo perso
la voglia di
vivere…
Ricordo a
malapena ciò
che tentai di fare…
… ma se non
fosse arrivata Ran a
fermarmi… proprio lei, quella che più
di tutte mi aveva odiato in quei due giorni… io mi sarei
uccisa con un colpo di
KI dritto al cuore.
***
GIN
[See
What I’ve Become – BEST OST IN THE WORLD]
Mi
risvegliai, intontito sopra un
lettino ospedaliero.
Riconobbi subito l’infermeria della nostra base, la quale si
trovava in cima al
mastodontico grattacielo nel quale i membri dei MIB vivevano. Era un
luogo inaccessibile,
protetto da barriere che impedivano di percepire forme di vita
dall’esterno.
“Ti
sei svegliato,
alla fine…”
Mi
voltai confuso alla mia sinistra.
Insieme a me, infatti,
steso su un altro lettino, vi stava niente di meno che Rum, il quale mi
stava
fissando con dispiacere. Era ricoperto di ferite da capo a piedi, come
se fosse
sopravvissuto ad un combattimento molto cruento.
“Il nostro scienziato ha
fatto un buon lavoro, per
fortuna”
affermò lui, indicandomi le mani…
…
solo a quel punto mi
ricordai ciò che Urahara mi avesse
fatto e spostai il mio sguardo verso il punto dove avrei dovuto avere i
miei
arti.
Al
loro posto, infatti, vi stavano
due mani robotiche che io
ero in grado di muovere perfettamente senza alcun aiuto.
“Sono state create con una
tecnologia perfino
superiore alla mia…”
mi rivelò lui con severità “… mi spiace
per quanto successo. Non pensavo che sarebbe venuta proprio tua sorella
all’incontro. La Dea della
Morte… il suo
soprannome le si addice alla perfezione…”
“Quella puttana…
la pagherà
per quello che ha fatto!” affermai
io, livido di rabbia, stringendo con forza quelle mani di acciaio
“LA
SVENTRERO’ CON QUESTE NUOVE MANI! LA FARO’ URLARE
COME UN AGNELLO SGOZZATO IN
SACRIFICIO!”
“Avrai la tua occasione
dopo la fine del
Torneo… noi non manterremo la
promessa!” mi tranquillizzò
Tao-Pai-Pai “Loro
si credono forti soltanto
perché avranno il KI Power dalle nostre stesse
mani… non sanno, però, che
quello dato ad Urahara è soltanto un prototipo…
mortale, per giunta!”
“Solo
un prototipo?”
“Esattamente. Credi
veramente che avremmo concesso
alla Yakuza un potere
così enorme senza alcun problema? Il
KI Power che tua sorella ha ingerito ha degli effetti collaterali molto
gravi. E’ vero… la sua
potenza, adesso, è a dir
poco inimmaginabile… ma più potere lei
utilizzerà, più il suo corpo subirà
gli
effetti di quel veleno… in parole povere… se
subisse dei danni, lei non sarebbe
più in grado di rigenerarli, nemmeno con le attrezzature
mediche più efficaci
dell’universo! Questa è la vera
differenza tra il KI Power che ha bevuto
Urahara e l’Ultra Power che berremo noi. E’ solo
questione di un mese circa…
lei e tutti i suoi compagni verranno sconfitti dai nostri nemici e
perderanno
la vita in quei combattimenti… si
sono
condannati con le loro stesse mani!”
Sgranai
gli occhi, stupito.
“… e loro si
sono fatti fregare con
estrema facilità…”
“Vedo che stai seguendo con
arguzia i miei
ragionamenti” notò
Rum, complimentandosi con me “Hai detto bene. Ora che tua sorella è
stata
ingannata, nessuno di loro potrà comprendere la
gravità dell’errore che hanno
commesso nell’accettare la nostra proposta. Anche
l’Unione dei Villan, coi
quali ci siamo alleati da poco, faranno la stessa identica
fine… per quale
motivo credi che Cell sia stato inviato come loro
‘alleato’? Quando lui
assimilerà l’Ultra Power… il suo potere
sarà paragonabile a quello degli Dei e
si sbarazzerà di quegli incapaci! Sarà lui, a
quel punto, il nostro nuovo capo…
ED IL RED RIBBON TORNERA’ A COMANDARE SUL PIANETA TERRA E
SULL’INTERO UNIVERSO!”
Dovevo
ammetterlo. Rum era un vero e
proprio genio del male.
Nulla a che vedere con il nostro vecchio boss…
“A proposito? Siamo
riusciti ad occuparci dei
traditori?” gli
domandai io, con preoccupazione “E
lei…
lei come si è procurato quelle ferite?”
“Ho cercato di mettere a
tacere Hunter Warrior per
sempre… ma non ci
sono riuscito” si trovò
costretto ad ammettere lui, lasciandomi con
l’amaro in bocca “Quel bastardo è più forte di
quanto ci immaginassimo, e come se non bastasse
si è messo in mezzo uno stronzo proveniente da un altro
pianeta. Il KI Power
vecchio non è servito a nulla contro quel Freezer, e nemmeno
contro Simon Kog.
Sono riuscito a sopravvivere solo per miracolo. In quanto ai
traditori… Vodka
si è mosso in nostra assenza per cercare di catturarli.
Bourbon e Kir sono
fuggiti, purtroppo, ma Vermouth è stata catturata e si trova
nelle nostre
segrete. Attende soltanto il mio ed il tuo interrogatorio, Gin”
“Quei due non sono delle
minacce… ma
quella schifosa volta gabbana lo è!”
affermai io, alzandomi dal mio lettino “Direi che abbiamo riposato abbastanza…
per
quanto mi riguarda, possiamo andare a divertirci con lei!”
“Non
dovevi fare
quell’indagine su Sherry?” mi
domandò Tao-Pai-Pai, alzandosi a sua volta
dal suo letto.
“Ho un mese di tempo per
farla… ed in
questo momento, l’unica cosa che
può risollevarmi il morale è scorticare viva
quella troia americana!”
sbottai io, leccandomi le labbra e pregustando le urla che avrei
strappato a
Chris Vineyard.
Tutti
quegli inganni, finalmente,
avrebbero avuto la
vendetta che meritavano.
“A
proposito… Sherry si trovava
assieme ad Hunter
Warrior, l’altro ieri… ora sa perfino combattere!”
mi rivelò
Tao-Pai-Pai, sogghignando “Si è salvata per miracolo anche
lei… è una
bambina molto graziosa e carina…”
“Meglio
così…”
Le
immagini di quel giorno
riaffiorarono nella mia mente… il
più bello della mia vita…
…
quando ero entrato
dentro quel laboratorio, dove sapevo che Sherry si trovava da sola in
compagnia
del mio complice. Una ragazzina di quindici anni, indifesa e senza
nessuno che
potesse proteggerla…
…
il sesso più
perverso, cruento e squisito della mia vita!
“… quando
riavrò tra le mie
mani quel corpicino mingherlino e profumato…
quando le farò riprovare ancora una volta quelle
meravigliose sensazioni… lei
non potrà più sfuggire al suo destino! Lei
è mia… mia… e di nessun altro!”
Ma
non avrei mai ottenuto quel
desiderio.
In
quel momento non sapevo
ciò a cui stavo andando incontro,
e nemmeno Rum lo sapeva…
…
nessun membro del
Gruppo Karasuma si era reso conto della gravità di
ciò che stava per accadere!
Non sapevamo
di
esserci messi contro i Deadly Sins!
Quell’ultimo
interrogatorio si rivelò la condanna a morte dei MIB.
***
HIDEMI
(KIR)
[The
Last Butterfly – BEST OST IN THE WORLD]
Per
la quindicesima volta, mi accinsi
a ricontrollare la
finestra della casa abbandonata nella quale io e Bourbon eravamo
nascosti.
Era
accaduto nel giro di poche ore.
Subito dopo aver mentito
a Vodka sulla reale posizione di Conan e dei suoi amici, ci era giunto
un
messaggio sul cellulare nel quale ci veniva comunicata la morte del
vecchio
Karasuma.
In quel
momento, io mi
trovavo all’interno dell’abitazione del Detective
Kogoro, dopo aver visto tutta
la famigliola recuperare quante più cose possibili, e
fuggire con diversi
bagagli, soprattutto della giovane adolescente. Rendendomi conto della
stranezza del messaggio, e comprendendo subito quale sarebbe stata la
fine che
mi sarebbe toccata una volta tornata nel covo, decisi di far saltare
definitivamente la mia copertura. Prima che potessi allontanarmi dal
mio
nascondiglio, tuttavia, mi ero ritrovata Bourbon dietro le spalle.
Pensavo di
essere
spacciata, quando mi fece segno di fare silenzio con il dito. Solo a
quel punto
mi resi conto di avere a che fare con un alleato.
Dopo avermi
nascosto
all’interno di quella casa, il giovane mi aveva raccontato la
sua storia. Il
suo vero nome era Rei Furuya ed era un infiltrato dei Servizi Segreti
Giapponesi. Vermouth l’aveva aiutato a fuggire e gli aveva
chiesto di salvare
anche me, raccontandogli la mia vera storia.
Avevamo
passato la notte
lì, facendo ronde notturne di tre
ore ciascuno. Ora, Rei era in attesa che qualcuno dei suoi compagni
venisse a
recuperarlo.
“Sicuro che
verrà qualcuno a prenderci?”
gli domandai io,
decisamente preoccupata.
“Il
nuovo Commissario
della Centrale di Tokyo è un mio caro amico ed è
il capo dei Servizi Segreti
Giapponesi. Ci aiuterà a trovare un posto sicuro…”
Annuii
alla sua risposta, affermando
con sincerità.
“Devo proprio
ammetterlo… sai mentire
molto bene, Rei. Non avrei mai
scommesso un soldo su di te, se avessi voluto trovare un alleato nel
Gruppo
Karasuma!”
“Io
non mentivo,
Hidemi… io avevo un conto in sospeso con l’FBI ed
intendevo riscuoterlo grazie
a quei criminali. Il mio capo non sa ancora le vere motivazioni che mi
abbiano
spinto ad unirmi definitivamente all’organizzazione”
mi rispose Rei, con
amarezza “Mi
sono infiltrato assieme ad un altro mio compagno, anche lui un
poliziotto dei Servizi Segreti, il cui nome in codice era Scotch.
All’inizio
avevo creduto che fosse stato ucciso proprio da Shuichi Akai per ordine
dei
MIB, ma solo da poco tempo ho scoperto che il mio amico si
suicidò per non
rivelare alcuna informazione a Karasuma e agli altri…”
“Quindi adesso non ce
l’hai più
con lui?” gli domandai,
preoccupata “Sai…
dato che faccio parte della CIA… non vorrei avere conti in
sospeso
con te… non so se mi spiego!”
“… non dico che
adesso mi sta
più simpatico, questo è sicuro… ma non
ho
più il desiderio irrefrenabile di piantargli una pallottola
nel cranio”
mi rassicurò lui, ridacchiando divertito “Ho
capito che Hiromitsu ha preso quella decisione per salvare la vita
anche a me,
anche se c’era la possibilità di non farlo
suicidare. L’unica cosa che possiamo
fare, al momento, è combattere contro
l’organizzazione degli Uomini in Nero.
Sempre che questa sopravviva…”
Quell’affermazione
mi colse
letteralmente alla sprovvista...
“Cosa intendi, Rei?”
“Vermouth.
L’hanno
catturata ed ora, sicuramente, stanno provando a torturarla per
strapparle
quante più informazioni possibili. Il
problema… è che loro non sanno chi sia davvero
lei… hai mai sentito parlare dei
Deadly Sins? Ne dubito… sono una setta religiosa
capeggiata da creature
demoniache che vivono sul nostro pianeta da un centinaio di anni. Gran
parte
della storia moderna, che tu ci creda o meno, è nata per
mezzo delle loro
decisioni. Come la prenderesti, se ti
dicessi che Vermouth è una di quelle bestie demoniache?”
Spalancai
la bocca, incredula davanti
a quella scioccante
rivelazione. Quella donna era un demone?
“Credimi,
Hidemi… se
non l’avessi vista coi miei occhi, non te lo avrei mai
raccontato. Lust… questo
è il suo vero nome! E’
stata lei stessa a rivelarmelo,
minacciandomi di non rivelarlo a nessuno!Per
questo il boss la teneva così tanto in
considerazione… perché
altrimenti quella megera avrebbe gettato dei mostri invincibili contro
di lui…
non c’è KI Power che tenga contro quegli esseri
immortali!”
“Quindi siamo riusciti a
sfuggirgli in tempo?!
E’ questo che mi stai
dicendo?!”
“Sì…
anche se non capisco il motivo per il quale
lei abbia fatto fuggire sia me che te!”
ammise Rei, pensieroso “Avrebbe
potuto uccidermi nel momento in cui ero venuto a conoscenza della sua
vera
identità… cosa l’ha spinta a
risparmiarmi? Io non riesco proprio a
comprenderlo… è stata
pietà… o il fatto che non possa più
recare danno ai
Deadly Sins?”
“Se
fosse la seconda…”
“… significa
che, presto o tardi, quel
mostro verrà a cercarmi con tutti
i suoi compagni…” ammise lui,
con dispiacere “… dubito
che i Servizi Segreti potranno difendermi per il resto della
mia vita”
“Rei…”
“Sto bene…
tranquilla… alla
fine me la sono cercata, no?”
affermò lui, sempre più amareggiato e scoraggiato
“Ho passato
una vita intera a
patteggiare coi mostri… cosa sarà mai perdere la
vita per colpa di una di loro?”
Per
tutta risposta, mi avvicinai a
lui e lo guardai dritto
negli occhi.
“E allora cosa dovrei dire
io? Cosa dovrebbero dire
Hunter Warrior ed i
suoi amici… Shinichi, Shuichi… anche la piccola
Shiho? Tutti loro sono pronti a
dare la vita per sconfiggere quei bastardi… non possiamo
perdere la speranza…
questo tuo vecchio amico non lo vorrebbe, dico bene?”
Uno
strano rumore, proveniente dalla
stanza di fianco, ci
fece allarmare come mai in vita mia…
…
ci avevano già
scoperti?!
Io
e Rei preparammo le nostre
pistole, attendendo ai fianchi
della nostra porta che lo sconosciuto entrasse. Ci sembrò
molto strano il fatto
che questo si muovesse con sicurezza nel nostro nascondiglio, come se
non ci
fosse nessuno al suo interno. Capimmo subito non si trattasse di un
uomo dei
MIB o un poco di buono, dato che anche il più idiota non
entrerebbe dentro la
casa di uno sconosciuto facendo tutto quel chiasso.
[Luffy
Moukou – ONE PIECE]
“Urca… questo
posto è davvero
ben curato! Chichi andrebbe in brodo di
giuggiole se lo vedesse anche lei!”
Sia
io che il mio compagno ci
guardammo straniti, abbassando
momentaneamente le pistole.
Lui?! Che ci
faceva
lui dentro casa di Rei?! Come aveva fatto a trovarci?!
“Ah! Eccovi qua!”
esclamò Son Goku, entrando senza alcuna paura
dentro la nostra camera “Voi dovete
essere i due agenti segreti che devo salvare, giusto? Vi
avverto… le pallottole non mi
fanno nemmeno un
graffio! Ihihih!” ci aggiunse poi,
notando le due pistole nelle nostre
mani.
“Ti ha mandato il
commissario Kuroda?”
gli domandò Rei,
rimettendo a posto la sua pistola, come me.
“Credo
che sia partito
da lì il comando, ma non ne sono sicuro…”
ammise il sen-sei di arti
marziali, iniziando a contare con le sue mani “…
il primo a darmi la notizia è stato Shuichi, ma prima
gliel’ha
chiesto Shinichi… ma a quest’ultimo
gliel’ha chiesto uno sconosciuto di nome
‘Komei’… credo che a
quest’ultimo gliel’abbia chiesto proprio questo
Kuroda,
ma… non ne ho proprio la
più pallida
idea!”
Basita,
inclinai la testa verso il
mio alleato, il quale era
rimasto altrettanto sconvolto dalle parole di quell’uomo.
“Comunque… mi
hanno chiesto di cercare
quest’indirizzo e di venire a
prendervi! La Sezione dell’Anti-mafia intende prendervi in
custodia… e mi hanno
detto anche di farlo con la forza, se necessario”
ammise anche il
sayan, con molta tranquillità.
Quell’ultima
frase,
tuttavia, ci allarmò e non poco. Se
erano pronti a trascinarci nel loro covo, le motivazioni erano due. O
la
Sezione Anti-mafia non aveva buone intenzioni…
…
o i nostri nemici ci
avevano già scoperto e stavano per venire a prenderci!
“E se ci rifiutassimo di
venire?”
provai a domandare a quel
guerriero, sospettosa nel suo comportamento.
“Bulma mi ha ordinato di
non darvi tempo di reagire
e di
tele-trasportarvi via da qui senza attendere nemmeno un secondo!”
confermò l’uomo con il kimono arancione, indicando
la finestra “Non ci rimane molto
tempo… da quello che ho
capito, vi hanno già rintracciati e stanno per catturare
anche voi! Siete in
grossi guai, ragazzi… e avete
bisogno di
qualcuno che vi protegga!”
Io
riflettei sulle parole del nuovo
arrivato. Possibile che
ci avessero già trovato? Trattandosi dei MIB, lo ritenni
assolutamente
probabile. Potevamo soltanto seguire gli ordini di Son Goku e di chi
gli stava
dietro…
“D’accordo…
verremo con te”
si arrese immediatamente Rei,
capendo come me che fosse impossibile tentare la fuga contro un uomo
così
potente “Ma
sia chiaro… non voglio mettere a repentaglio la mia vita con
questa
faccenda!”
“Come vuoi…
avvicinatevi a me ed
appoggiatevi alla mia spalla!”
esclamò allegramente il sayan, con un sorriso a trentadue
denti “Sto
percependo alcune aure minacciose avvicinarsi a questo
posto… abbiamo soltanto
pochi secondi!”
***
PEACH
[The
Mysterious Duo – DRAGON BALL SUPER]
Arrivai
appena in tempo per percepire
le aure di Son Goku e
dei due agenti segreti sparire improvvisamente. Il rilevatore non
percepì più
alcuna aura ed io non ebbi più la possibilità di
fare alcunché.
“Lord Freezer…
ci hanno anticipato”
mi accinsi ad informare
subito il mio sovrano, attraverso il mio tele-comunicatore.
“Era
prevedibile lo
facessero… ma ti consiglio di andare comunque a dare
un’occhiata dentro
quell’abitazione!” mi
ordinò l’imperatore, con autorità
“Dalla fretta che hanno
avuto, sono certo
che si sono mossi all’ultimo per recuperarli…
ergo, quei due avranno lasciato
degli indizi che possiamo sfruttare contro quei bastardi dei MIB!”
“Ricevuto, mio signore!”
gli obbedì io, scendendo davanti
all’ingresso di quella casa di periferia ed azzerando la mia
aura.
Se
mai fosse arrivato qualcun altro
all’interno di quella
casa, ci avrebbe pensato il rilevatore ad avvisarmi.
[De
Hisa no Pinchi – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Decisi
semplicemente di sfondare la
porta d’ingresso con un
calcio, ben sapendo che difficilmente qualcuno sarebbe rientrato dentro
la
casa. Era un’abitazione molto ben curata, mi resi
immediatamente conto. Non
dava affatto l’idea di essere il covo di un famigerato agente
dei Servizi
Segreti. Forse, a dire il vero, ero ancora troppo giovane per
comprendere come
si muovesse un vero poliziotto segreto.
Iniziai
a controllare partendo dal
piano inferiore. Bourbon
e Kir erano giunti dentro quella casa da non meno di un giorno, a
giudicare dai
piatti appena lavati affianco al lavandino della cucina. Non era
entrato nessun
altro dentro quella casa, in quel frangente di tempo, oltre a Son Goku.
Decisi
di andare al piano superiore.
Eureka.
Uno
dei due aveva lasciato il proprio
computer dentro la sua
camera da letto. A giudicare dal disordine lasciato al suo interno e
dalla
biancheria intima, intuii si trattasse di una proprietà
riservata ad una donna…
o anche di un uomo, se possibile. E se il disordine dentro quella
stanza fosse
stato causato da una notte di fuoco?
Meglio non
indagare…
i terrestri erano una razza troppo attiva sessualmente per i miei gusti!
Mi
accinsi a controllare
immediatamente le informazioni
dentro quella macchina elettronica. Una delle principali
qualità che un soldato
imperiale dovesse possedere era la bravura nell’hacker-aggio
di mezzi
elettronici di qualunque pianeta. Perciò non ci misi molto
ad entrare
all’interno della scrivania principale del computer.
[Bunseki
Analysis
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Guarda guarda…
questo coso è
pieno zeppo di informazioni sulla
criminalità di questo pianeta! Lord Freezer, le chiedo il
permesso di entrare
in comunicazione con la Sezione Informatica del nostro esercito!”
“…
e sia… ma fa in
fretta, signorina! Più tempo passi dentro quella casa,
più probabilità ci sono
che tu venga scoperta… ed io non potrò mandare
nessuno a salvarti!”
“Ci sono, ci
sono… lei si preoccupa
troppo, signore, e non le fa bene al
cuore, con il colesterolo che si ritrova!”
lo presi in giro io,
suscitando il suo nervosismo “Lo ammetta… lei ci tiene a me, non
è così?”
“Smettila
di
provocarmi, soldato Peach… ho ucciso per molto meno!
ATTIVATE LA
TELE-COMUNICAZIONE CON LA NOSTRA BASE INFORMATICA!”
Sogghignai,
divertita davanti al
comportamento imbarazzato
del mio sovrano. Mi piaceva provocarlo, lo ammetto.
Sapevo
quanto, in realtà,
fosse crudele ed assetato di
sangue. In tanti mi avevano raccontato di come quel criminale avesse
rovinato
la vita dei suoi nemici. Eppure non riuscivo a non pensare a quel re
come
all’unica persona che avesse salvato il mio popolo da morte
certa.
Il mio
pianeta, Fruit,
era da tempo terra di conquista del nostro vecchio dittatore, un essere
perfino
più malsano e malefico di Freezer. Io, dopo aver visto
morire mio padre e mia
madre davanti ai miei occhi, e dopo aver subito torture e violenze
carnali da
parte dei loro aguzzini, ero riuscita a fuggire grazie al capo dei
rivoluzionari, Apple, con il quale avevo combattuto la tirannia di quel
bastardo.
La battaglia
finale,
tuttavia, fu tremenda e si risolse con la sconfitta dei rivoluzionari.
A
sopravvivere fummo soltanto io ed
il mio migliore amico,
Berry, con il quale adesso mi stavo mettendo in contatto.
“Ehilà,
temeraria!”
mi salutò lui dall’auricolare “Non ti
piace affatto la vita tranquilla…”
“Non l’hai ancora
capito che non ho tempo
da perdere, vero?”
sbottai io, esasperata “Se succede qualcosa, non potrà salvarmi
nessuno!”
“Ok
ok… il
trasferimento di dati da quel computer ai nostri server è
già iniziato!”
mi rassicurò Berry, con tranquillità “Ci
metterà meno di dieci minuti!”
“Così
tanto?!”
“Quella
roba è
antiquata perfino per un protoniano… e quelli vivono dentro
le caverne!”
mi spiegò allegramente lui, seduto dalla sua tranquilla
postazione dentro
l’astronave di Freezer “A
proposito…
cosa gli hai risposto a Krakig? Non eri uscita con lui, ieri sera?”
“Ho
‘gentilmente’ rifiutato le
sue avances… ha dei modi troppo
‘terrestri’ per quanto mi riguarda!”
“Nel
senso che è
andato troppo oltre?”
“Nel
senso che gli
ho spezzato la mano non appena ha provato a palparmi il seno…”
lo corressi
io, ripensando con orrore all’appuntamento concesso al mio
pari grado.
Un
incubo… non
esisteva miglior parola per descrivere quell’incontro. Quando
un maschio
puntava soltanto ad ottenere il suo sfogo fisico quotidiano, e quando
era
pronto a tutto pur di riuscirci, non ti restava altro da fare che
comportarti
molto male…
…
facendo capire al
malcapitato chi era che comandava!
“A
furia di
trattare tutti i tuoi spasimanti in questo modo, l’unico con
il quale potrai
fidanzarti sarà l’imperatore stesso!”
“Non mi piace nemmeno
lui… non mi va a
genio di diventare la moglie di
un imperatore in grado di ammazzarti nel giro di un
nano-secondo… senza offesa,
lord Freezer!”
Ero
sicura che il mio imperatore
fosse rimasto in ascolto
dei nostri discorsi, ed infatti sentì il suo lamento
soffocato. Era troppo
spassoso prenderlo in giro!
“Fossi
in te farei
meno la precisina. Rischi sul serio di rimanere zitella per tutta la
vita!”
“Non
corro alcun
rischio, fin quando ci sarai te come soluzione definitiva…”
“Eh?!
Che hai
detto?”
“Niente… lascia
perdere…”
affermai io, delusa dal fatto che, per
l’ennesima volta, Berry non avesse compreso che io gli avessi
lanciato l’amo
proprio sotto al naso.
Non mi sarei
mai
fidanzata con nessuno… perché ero troppo
follemente innamorata del mio
sapientone, intelligentone migliore amico!
“E’
in questi
momenti che rimpiango la squadra Ginyu…”
sentii borbottare Freezer con
crescente nervosismo “…
i marmocchi ed
i loro problemi di cuore… parlarne nel bel mezzo di una
missione di spionaggio!”
Nessuno
dei due, per fortuna, era
presente per assistere
alla mia faccia paonazza.
Complimenti,
Peach…
sei riuscita perfino a far capire i tuoi sentimenti
all’imperatore galattico
più terribile e pericoloso di tutti!
Berry,
invece, non comprese affatto
il messaggio di Lord
Freezer e continuò a fare il suo lavoro.
E ti pareva
che mi
dovessi innamorare proprio del giovane più asessuato
dell’intero universo…
“…
manca soltanto
un minuto, Peach!” mi informò
Berry con allegria…
…
prima che il mio rilevatore iniziasse
a suonare all’impazzata!
[Boso
Suru Akui
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Cosa…
oh cazzo…”
“PEACH!
COSA
SUCCEDE?!”
Decine di
aure si
erano improvvisamente materializzate attorno a quella casa, cogliendomi
letteralmente impreparata.
Merda!
Invece di
avvicinarsi normalmente, i miei nemici avevano deciso di azzerare la
loro aura
fino al loro arrivo, così da impedirmi ogni via di fuga!
“Sono
circondata!
Berry quanto manca!?”
“Trenta
secondi!
Trenta secondi e potrai andartene!”
Stavo
per tirare un sospiro di
sollievo, quando il
rilevatore iniziò improvvisamente a fumare…
“…
il colleg… la
stiamo per… PEAC… PEA… Pea…”
CRASH!
Con
immenso orrore, il rilevatore mi
saltò in aria,
facendomi cacciare un lamento di dolore a causa delle schegge di
plastica che
affondarono sulla mia pelle e provocandomi diverse ferite.
Se un
oggetto così
potente era scoppiato, vi era una sola spiegazione…
… tra quei
nemici, ve ne era uno, od
una, dalla grande potenza
spirituale!
Sentii
dei passi provenire dal
corridoio in cui mi trovavo.
Erano già davanti alla mia porta, e la aprirono senza
attendere oltre.
Una
pressione immensa cadde sulle mie
spalle, a causa della
potente energia spirituale presente dentro quella donna terrestre che
aveva
varcato la soglia. Aveva lunghi capelli viola, tatuaggi di ogni colore
lungo
tutto il viso, occhi dalle iridi quasi bianche.
Tra
le mani, portava due lunghi ed
apparentemente
affilatissimi coltellacci da macellaio, di cui uno veniva lanciato per
gioco
nell’aria, mentre il secondo veniva fatto sfregare sulla
porta. Il suono
prodotto da quest’ultimo fu in grado di farmi venire i
brividi.
“Ops…
sembra proprio che la caccia non abbia
portato a nulla di interessante!”
affermò costei, avvicinandosi con
lentezza verso di me “Quei
due devono essere già scappati… che
peccato! Avevo proprio voglia di farli a pezzi! Però potrei
rimediare con
quest’essere rivoltante…”
“… parla per te,
terrestre!”
le risposi io, mettendomi in
posizione di combattimento “Nemmeno
mi
conosci e già mi giudichi? Avevano ragione i miei
amici… la razza di questo
pianeta è la più vergognosa del nostro universo! Razzisti, auto-distruttivi… non vi manca
niente!”
“Mi insulti
tanto… ma le braccia ti
stanno tremando per la paura!”
mi fece notare costei, paralizzandomi per il terrore “E’ vero… non mi sono ancora
presentata! Il mio nome è Nemu
Kurotsuchi! E tu sei…”
“…
per quale motivo
dovrei dirti il mio nome?”
“…
semplice… perché
sarà l’ultima cosa che dirai prima di andare
all’altro mondo!”
Deglutii
a fatica, arretrando
impaurita davanti a quella
criminale senza scrupoli. Mi ero aspettata di tutto, tranne che
esistessero
terrestri così potenti oltre agli amici di Son Goku.
Dovevo agire
in
fretta… o mi avrebbe uccisa senza alcuna ombra di dubbio.
Avevo
soltanto bisogno
di un minuto… un semplice minuto per utilizzare una delle
caratteristiche del
mio pianeta! Speravo solo che funzionasse anche per il giardino attorno
a
quella casa!
“Io,
invece, credo che
possa esserti ancora molto utile…”
affermai, cercando di recuperare la mia
compostezza, e mostrandomi molto più sicura “… tu sei venuta
qui per cercare
Bourbon e Kir, non è così? Io so dove si trovano,
al momento, ma te lo rivelerò
soltanto se mi risparmierai la vita!”
“Divertente… sei
così sicura
di poter sfuggire alla morte? Allora ti
farò una piccola rivelazione, mia cara…”
mi informò diabolicamente lei,
facendomi sbiancare il doppio di prima “…
il mio potere consiste nel secernere ogni tipo di veleno esistente su
questo
pianeta. Ne posso produrre anche in questo momento, rilasciandolo col
mio
semplice respiro… e posso controllare ogni particella del
prodotto che
fuoriesce dal mio corpo! In poche parole… sono in grado di
ucciderti
all’istante, prima che tu possa provare a scappare! Ma sai
cosa ti dico? Hai anche catturato la mia
attenzione
perciò accetterò la tua proposta… se
mi rivelerai cosa hai scoperto riguardo
Bourbon e Kir, io ti lascerò andare via, a condizione che tu
non racconterai
mai a nessuno del nostro incontro!”
“Andata…”
“Benissimo… a proposito! Il veleno
è già
dentro il tuo
corpo!”
[Kokoro
o Shirai Shite Iku Yami – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Un
attacco improvviso di nausea mi
costrinse a portarmi in
ginocchio, e dolorosissimi crampi al mio stomaco mi portarono a
vomitare sangue
dalla bocca…
…
lurida stronza…
voleva torturarmi durante il suo interrogatorio!
“Ma che schifo…
il tuo sangue
è arancione! Sembra ti esca succo di
frutta dal corpo! Non mi va di macchiarmi le scarpe, perciò
inizia subito a
raccontarmi la verità ed io ti toglierò il veleno
dal tuo corpo!”
Inutile
dire che io non credetti
minimamente ad una sola
parola di quello che mi promise… ed ero pronta a coglierla
di sorpresa al suo
minimo momento di distrazione!
“Bourbon e Kir erano qui
non meno di
mezz’ora fa… ma non torneranno più
in questa casa!” affermai io,
asciugandomi il sangue dalle labbra “E’
arrivato un uomo di nome Son Goku che li ha portati via… se
li volete cercare,
basterà trovare prima lui! E’ famoso…
suo figlio, Son Gohan, è sposato con
Videl, la figlia di Mr.Satan. Probabilmente, tuttavia, verranno anche
protetti
da Hunter Warrior ed i suoi compagni!”
“Ma che brava…
canti allegramente come un
usignolo!” mi
sbeffeggiò Nemu, ridacchiando come una malata di mente
“Questo,
però, non mi basta
ancora…”
“…
c’è anche un
computer con tante informazioni al suo interno!”
aggiunsi immediatamente io, indicando il pc portatile dentro quella
stanza “Sono
riuscita a disattivarlo poco prima del vostro arrivo, perciò
potete scoprire o
rintracciare tutte le informazioni che desiderate!”
“Mi piaci sempre di
più, aliena dalla
pelle arancia ed i capelli
verde-vomito!” si eccitò
improvvisamente lei, affilando i suoi coltelli
l’uno con l’altro “Mi
fai venire sempre
più voglia di affondare i miei gingillini dentro al tuo
tenerissimo ventre
scoperto…”
“…
e ti pareva che non
avresti mantenuto la promessa… cough!”
affermai io, sputando sangue per l’ennesima volta.
Ero
al limite. Il veleno stava
circolando troppo velocemente
dentro il mio corpo e facevo già fatica a respirare. Avevo
accumulato
abbastanza aura per attivare la mia fuga, ma era necessario attendere
il
momento giusto…
…
quello in cui Nemu
sarebbe stata certa di avermi in pugno!
Lei
iniziò ad avanzare
nuovamente verso di me, ed io
arretrai di conseguenza verso la finestra. Per mia fortuna era
già aperta, così
sarebbe stato più semplice attuare il mio piano…
“… tu credi che
io non mi sarei accorta
dell’energia spirituale che stai
accumulando dentro al tuo corpo, lurida puttana?”
Il
movimento di Nemu fu troppo veloce
ed imprevedibile per
poter far nulla. Nel giro di pochi millesimi di secondo si era portata
proprio
davanti al mio viso, e con i suoi coltelli aveva distrutto la mia
armatura,
affondando le due lame all’interno delle mie carni e
squarciando letteralmente
il mio corpo. Il dolore fu talmente atroce da spezzare ogni urlo di
sorpresa o
sgomento.
Mi erano
rimasti pochi
secondi di vita…
…
era il momento
giusto!
“Suca…
puttana…”
Senza
darle tempo di poter
comprendere ciò che stesse
succedendo, senza pensare agli organi che penzolavano tra le mie
braccia, mi
gettai fuori dalla finestra, senza volare, precipitando inesorabilmente
verso
il suolo…
[Villain
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
… fu a quel
punto che attivai
definitivamente la mia tecnica,
affondando letteralmente all’interno della terra e sparendo
alla vista dei miei
nemici!
Il
corpo dei fruttiani era molto
diverso da quello terrestre.
A differenza di questi ultimi, infatti, noi potevamo entrare
all’interno di
qualsiasi terreno, come un nuotatore dentro l’acqua di una
piscina. Non solo.
Il nostro corpo, all’interno di un terra molto fertile e
ricca di nutrienti,
poteva rigenerarsi e tornare al massimo delle forze.
Per
mia grandissima fortuna, la terra
attorno al mio corpo
era molto ben curata, e la sfruttai per ricomporre il mio corpo,
cicatrizzare
le mie ferite e recuperare il cento per cento della mia forza,
eliminando anche
ogni traccia di veleno dal mio corpo. Di qualunque sostanza essa si
trattasse,
per fortuna, la terra non ne risentiva affatto.
Cominciai
ad allontanarmi velocemente
da quella casa,
nuotando sotto terra, cercando di non farmi rintracciare da quella
assassina.
Nel mentre, cercavo di riflettere su quanto fosse successo.
La
missione per recuperare Bourbon e
Kir non era andata a
buon fine, ma eravamo riusciti a recuperare le informazioni
all’interno di quei
computer, pertanto non era tutto da buttare. Il problema, tuttavia, era
senza
ombra di dubbio un altro…
…
i miei amici mi
stavano sicuramente credendo morta o rapita.
Il
mio nuovo obiettivo,
perciò, era quello di recuperare la
mia navicella monoposto e raggiungere l’astronave del mio
imperatore, per
aggiornarli su quanto fosse accaduto…
…
ed anche recuperare
un abito per coprire le mie nudità non sarebbe stato affatto
male! Qualche
terrestre avrebbe potuto perfino trovarmi avvenente e questa era una
paura
perfino maggiore che di finire nel letto di Krakig!
Decisi
di riaffiorare in superficie,
in un luogo in cui non
vi fossero aure a controllarmi. Feci fuoriuscire la mia testa proprio
in un
vicoletto al fianco di un grandissimo centro commerciale…
…
eureka!
***
CLAUDIA
[Sword
of Kings – CELTIC MUSIC]
“COSA HAI DETTO, CRILIN?!
HUNTER WARRIOR
E’ USCITO ANCORA UNA VOLTA DAL
CORPO DI SIMON?! E’ SUCCESSO QUALCOSA DI GRAVE?”
“Per
fortuna no,
voleva soltanto parlare… ma adesso non riusciamo
più a percepire la sua aura!”
“Ok
ok… non facciamoci
prendere dal panico… Simon riuscirà a tornare da
solo! Ora dobbiamo pensare
principalmente all’incolumità delle ragazze! Loro
stanno bene?”
“Si,
ma hanno avuto
un brutto spavento… ed Ai… Claudia…
promettimi che, se Simon torna da voi, non
glielo direte… Ai ha tentato di suicidarsi!”
Per
poco il cellulare non mi cadde
dalle mani per lo shock.
Ai…
quella povera
bambina… aveva provato a togliersi la vita?!
“Oh no… Simon
era andato lì
proprio per rivelarle la verità… povera
piccola… lei non si merita tutto questo dolore! Restatele
vicino… e dite a Ran
di lasciarla stare!”
“Claudia.
Credo che
non ce ne sia bisogno. E’ stata proprio Ran a fermarla in
tempo! La situazione,
qui, si è stabilizzata, ma spero si possa risolvere tutto il
prima possibile.
Adesso vado! Ci vediamo domani mattina per l’incontro
giornaliero!”
Chiusi
la chiamata e mi lasciai
scivolare sul divano, già
esasperata da tutto quello che stava accadendo in quelle ore. Nello
stesso
laboratorio scientifico, assieme a me, vi stavano anche Domenico e
Bulma, i
quali erano in contatto con i cyborg per una missione importante.
Quella
mattina, infatti, i sensori
astronomici della C-C
avevano intercettato una navicella monoposto atterrare sul nostro
pianeta, e
per questo la scienziata aveva deciso di mandare i nostri cyborg a fare
un
controllo vicino all’area dell’atterraggio. Assieme
a loro, con nostra grande
sorpresa, volle andare anche il marito di Bulma, Vegeta.
“Come sta andando?”
domandai loro, con curiosità.
“Non bene…”
affermò Domenico, indicandomi lo sguardo furente di
Bulma “… quel genio di
Vegeta ha pensato
bene di distruggere l’astronave di questo alieno…
ed i nostri cyborg non sono
stati in grado di fermarlo…”
“… e non
solo…”
confermò Bulma, con un’aura inferocita attorno
al suo corpo “…
quell’incosciente ha anche catturato quel poveraccio e ce lo
sta
portando qui contro la sua volontà! QUANDO TORNA GLI
DARO’ UNA BELLA LEZIONE!”
“Tu invece? Cosa
è accaduto con Simon?”
mi domandò Domenico,
preoccupato.
Io,
per tutta risposta, iniziai a
raccontare loro quanto
Crilin mi avesse rivelato, lasciandoli letteralmente senza parole.
“Simon ha un…
povero ragazzo!”
esclamò sconvolta Bulma, la quale
aveva preso molto a sentimento il giovane poliziotto “Ed Ai… non posso credere che abbia
tentato di togliersi la vita…”
“Mi sembra brutto da dire,
ma… ora ho
molte più risposte ai miei dubbi su
Simon” affermò con durezza
Domenico, sospirando e portandosi una mano
davanti alla faccia “Spero
solo che possa riuscire a liberarsi di
quel mostro grazie a Whis-Sama… nessuno merita di vivere con
un abominio dentro
il proprio corpo!”
“Lo spero anche
io…”
“Stanno
tornando!”
Bulma
aveva ragione. Sentimmo un gran
chiasso provenire dal
corridoio del laboratorio, la cui porta si spalancò con
troppa veemenza.
[Bad
Attention – DRAGON BALL SUPER]
“BRUTTO
SCIMMIONE!
LASCIAMI ANDARE!”
“Tu non ti allontani da
nessuna parte fin quando te
lo dico io… mi hai
capito!?”
“MA SE TI HO DETTO CHE NON
VOGLIO ATTACCARVI!!!”
I
primi ad entrare furono i cyborg,
in divisa da eroi,
separati in due gruppi. Il primo, composto da Edward e Bikini, aveva
consegnato
a Bulma i resti accartocciati della piccola astronave, mentre gli
altri, ovvero
Victoria, James ed Akemi, avevano tra le braccia Juzo, il quale era
incosciente,
e lo poggiarono delicatamente per terra.
Oh
no…
“E’
svenuto all’improvviso”
mi spiegò
Victoria, preoccupatissima per lui “Non
è mai successo
prima…”
“…
credo sia stata opera di Hunter
Warrior…” compresi
all’istante io “…
quando lui prende possesso del corpo
di Simon, Juzo perde conoscenza.
Le altre volte non ce ne siamo resi conto perché il cambio
è stato molto breve,
ma ora…”
“…
CHE COSA?! SIMON ED HUNTER
WARRIOR SONO DUE PERSONE DIFFERENTI?!”
urlò scioccato James,
sgranando scioccato gli occhi.
“Oh
no… Juzo… quindi lui è…”
iniziò a
piangere Akemi, gettandosi tra le braccia
dell’incosciente C-C-1…
…
il quale, tuttavia,
si riprese improvvisamente, rialzandosi da terra e massaggiandosi
dolorante la
testa!
“Il mio
padrone… c’è qualcosa
all’interno del mio…”
“Lo
sappiamo… lo abbiamo appena scoperto!”
lo rassicurai io,
prima che Akemi e tutti gli altri suoi amici, si fiondassero sul
cyborg,
stritolandolo tra le loro potentissime braccia.
“Ehi…
va tutto bene!” li
rassicurò lui, lasciandosi coccolare soprattutto dalla
piccola ragazza, ovvero
Akemi, e poi rivolgendosi a tutti noi “Io sto
bene… ma devo aggiornare i
miei software affinché questo non accada più!
Sarebbe un problema se quel
demone riuscisse ad entrare all’interno del mio corpo!
Comunque Simon ha recuperato
il controllo e sta tornando qui da noi… sarà qui
tra meno di un quarto d’ora”
Annuii,
voltandomi immediatamente
agli ultimi arrivati
dentro il laboratorio. C-16, il quale sembrava decisamente contrariato,
andò a
sincerarsi delle condizioni di Juzo, ma lanciava occhiate omicide a
Vegeta, il
quale aveva imprigionato la malcapitata aliena appena giunta sul nostro
pianeta.
Costei
aveva una forma umanoide e non
sembrava affatto
cattiva. La sua carnagione aveva il colore delle pesche, mentre i suoi
capelli
erano molto corti ed erano colorati di una sfumatura smeraldina, molto
carina.
Il suo fisico, nonostante fosse alta meno di un metro e trenta,
sembrava
allenato e slanciato, tipico di un soldato militare. Tuttavia,
ciò che stonava
di lei erano i vestiti che portava addosso. Una canotta di One Piece ed
una
gonna troppo allegra e corta.
“Vegeta… molla
immediatamente quella
povera ragazza!” gli ordinò
Bulma, con una fermezza ed una furia tale da scioccare tutti noi.
L’uomo
per tutta risposta
si limitò ad obbedire, ma
incurante e per niente impaurito dalle minacce di sua moglie, e
liberò la
giovane aliena.
“Che palle... potevi anche
lasciarmi andare via,
principe dei miei
stivali!” sbottò costei,
decisamente offesa dal comportamento di
Vegeta, ma anche preoccupata per quello che avrebbe potuto farle costui.
“Non fin quando non ci
dirai i motivi per i quali
sei venuta qui!”
le ordinò perentorio Vegeta, puntandole il palmo della mano
contro “E non cacciarmi alcuna scusa
riguardante il
tuo imperatore da strapazzo… perché
altrimenti vado sul suo pianeta e ce lo rispedisco
nell’Aldilà... ma tu lo
seguirai all’istante!”
La
povera giovane sospirò,
arrendevole, e ci rivelò
sconfitta.
“Mi chiamo
Peach… sono stata inviata su
questo pianeta per andare a
recuperare due terrestri di nome Rei Furuya e Hidemi Hondo, ma voi ci
avete
preceduti…”
[Destroyed
City – DRAGON BALL SUPER]
“… per quale
motivo li stavate cercando?”
le domandai io, mentre
tutti gli altri presenti si sedettero sul divano per ascoltare la
soldatessa.
Solo Vegeta e Bulma erano rimasti in piedi di fronte a lei e a me.
“Lord Freezer voleva farli
entrare nel nostro
esercito come soldati di
spionaggio… era rimasto molto colpito dalla loro bravura”
ci rivelò
Peach, sconsolata “Stavo per tornare
da
lui… quando mi sono ritrovata
Vegeta e
tutti i suoi compagni che stavano litigando davanti alla mia navicella
in
fiamme!”
“Felice di averla
distrutta…”
affermò il principe dei sayan,
sogghignando beffardamente.
“Perciò
Freezer non ha
alcuna intenzione di attaccarci… è questo che ci
stai dicendo?” continuai a
chiederle, con gentilezza, ignorando il commento di
quell’arrogante.
Lei
sembrò rendersi conto
di avere un’alleata in più dalla
mia parte, e decise di essere del tutto sincera.
“No… lui non ne
ha bisogno…
Lord Freezer si è allenato per cinque anni
dopo la fine del Torneo del Potere, ed è diventato davvero
molto potente, non
solo fisicamente… il suo impero è più
solido rispetto a quello della sua prima
caduta. Se vi avesse voluti morti, lui avrebbe fatto scoppiare il
pianeta Terra
senza darvi il tempo di reagire…”
“Come
fai ad esserne
così certa?” gli domandò con
sicurezza Vegeta, prima di essere zittito
dalla risposta scioccante di Peach.
“Perché ha
creato delle armi in grado di
farlo per lui. Queste sono in
grado di liberare una potenza elettro-magnetica in grado di raggiungere
il
nucleo del pianeta per farlo esplodere, all’insaputa di
qualunque forma di vita
sopra di esso. Lo so perché ho assistito ad una delle tante
prove che hanno
svolto su un globo disabitato… nessun’aura e
nessuna macchina era in grado di
percepire l’attacco! Se lui avesse voluto vendicarsi
definitivamente di voi…
non credete che vi avrebbe già uccisi da tempo?”
Il
silenzio era calato
all’interno della stanza. Vegeta era
sul punto di perdere il controllo, e solo lo sguardo accusatore di
Bulma
riusciva ancora a tenerlo a bada.
“Posso
farti una
domanda, Peach… una mia curiosità…”
le domandai infine io, chiedendole con
sincerità “…
perché hai deciso di stare dalla parte di Freezer? Lui ha compiuto dei gesti or…”
“Credete che non lo sappia?
Certo che lo so… so benissimo quello che ha fatto tantissimi
anni fa!”
confermò lei, cogliendomi di sorpresa “Il fatto è
che… lui ha salvato il mio
pianeta… ed anche la vita.
Non
sono stupida… sono consapevole che lui non abbia davvero
avuto intenzione di
essere un eroe… ma proprio un’istante prima che la
lama del boia calasse sul
mio collo, lui ed il suo esercito hanno attaccato la nostra capitale.
Hanno
ucciso il nostro sovrano, un dittatore che aveva ucciso i miei genitori
e che
ha vissuto nell’oro rubato dalla povera gente… io ho scelto di mia spontanea volontà di
unirmi al suo esercito!”
“Nonostante abbia rovinato
la vita di tantissimi
popoli?” le
domandò Bulma, altrettanto sorpresa dalla sua dichiarazione.
“Sì.
Forse un giorno
verrò uccisa da lui stesso… ma
fino a
quando non mi darà una motivazione che mi spinga ad odiarlo,
per me, lui rimarrà
colui che mi ha salvato da morte certa… lui
rimarrà colui che ha salvato e
fatto prosperare nuovamente il mio popolo… lui
resterà il mio imperatore!”
Rimasi
colpita dalle parole di Peach.
Mai mi sarei
immaginata di ritrovarmi di fronte ad una guerriera come lei, pronta a
sacrificarsi veramente per un mostro come Freezer. Ciò che
mi lasciava
interdetta era il non riuscire a trovare delle motivazioni per farle
credere il
contrario. Se fossi stata nella sua stessa situazione, io avrei preso
la sua
stessa decisione.
[Tropical
Island – DRAGON BALL SUPER]
“… ora posso
fartene un’ultima
io?” le chiese con gentilezza
Bulma, inginocchiandosi davanti a lei e domandandole “Dove li hai presi quei
vestiti?”
L’aliena,
imbarazzatissima,
scostò lo sguardo da tutte e due
ed ammise.
“Li ho… li ho
rubati da un negozio in
città… erano gli unici che mi
andassero comodi…”
Perfino
Vegeta, alla fine, decise di
abbassare il palmo
della sua mano, andando ad appoggiarsi sul muro dietro di lui. Quel
gesto era
palesemente un modo per farci capire che non c’era alcun
pericolo proveniente
dall’aliena.
Meglio
così.
“Allora Akemi te ne
presterà qualcuno dei
suoi!” la
tranquillizzò Bulma, con la cyborg che annui senza alcuna
protesta “La
tua astronave la sistemerò io! Ci
metterò tre settimane, almeno, perciò puoi
rimanere qui a vivere da noi per il
tempo necessario alle riparazioni. D’accordo?”
“E lui?”
Peach si
affrettò ad indicare Vegeta, il quale si
affrettò subito a mettere le cose in chiaro.
“Non
sarai tu, il
pedone di quel farabutto, ad essere una minaccia per me. Ma sia
chiaro… tu non ci darai
problemi… noi non ti daremo
problemi… sono stato abbastanza chiaro?”
Lei,
intimorita dalla minaccia del
sayan, annuì abbattuta
nell’orgoglio e nell’onore. Di certo non si
aspettava sarebbe andata a finire
così la sua missione.
“Questa sì che
è una vera
sorpresa!”
[Relaxing
Beerus – DRAGON BALL SUPER]
Tutti
noi ci voltammo increduli
davanti alla porta. Proprio
in quel momento, Simon si era tele-trasportato e si era voltato
sorpreso verso
la giovane aliena, la quale iniziò ad indicare terrorizzata
il nostro giovane
capo. Prima che lui potesse aggiungere altro, i cyborg si gettarono a
salutarlo, felici che lui stesse nuovamente bene.
“Simon… va tutto
bene?”
gli domandai io, fermamente.
“Ora
sì… quel bastardo di
Hunter Warrior si è divertito a prendere
possesso del mio corpo un’altra volta e stavolta mi ha fatto
assistere a tutta
la scena” ammise lui, stringendo i pugni
per la rabbia “Non
vedo l’ora di iniziare quest’allenamento con
Whis… voglio chiudere questa
faccenda una volta per tutte! Juzo… tu ti senti meglio?”
“Ora
sì…”
affermò il
cyborg, alzando un pollice all’insù e rispondendo
esattamente come al suo
padrone.
“Ottimo…
e per quanto
riguarda te…” esclamò subito
Simon, rivoltandosi verso la bassa umanoide,
la quale non smetteva di tremare impaurita “… tu sei colei che mi ha salvato
la vita, dico bene?”
“Aspetta…
cosa…?! Ti ricordi
di me?!” esclamò lei,
scioccata,
indicandolo confusa “Non
vuoi attaccarmi più?”
“Accidenti… deve
essere accaduto qualcosa
mentre Hunter Warrior è uscito
ieri dal mio corpo. Non è vero?”
le domandai io, comprensiva “Perché
non ce lo racconti?”
“Ecco…
il mio padrone
e noi ci eravamo tele-trasportati via, ma non eravamo tornati nella
nostra
astronave. Siamo rimasti vicino al palazzo dove Lord Freezer ha
affrontato e
sconfitto Rum. Improvvisamente, la sua aura era scomparsa…”
qui, lei indicò
Simon, ricominciando a tremare “… e ne è apparsa
un’altra, ancora più
potente e malvagia… ha iniziato a combattere contro Rum e
stava per ucciderlo…
quando improvvisamente ha perso del tutto il controllo della sua forza,
attaccandoci senza alcun preavviso! Il mio padrone ci ha salvato in
tempo,
prima che lui potesse…”
“… uccidervi,
capito!”
comprese il giovane guerriero, annuendo
tranquillamente, prima di domandarle “Perché non indossi l’armatura
del tuo
esercito? E’ successo qualcosa, nel tempo che non ci siamo
visti?”
“In effetti ciò
è davvero
molto strano…” affermò
Vegeta, con
sospetto
“… parla!”
“Non
c’è bisogno che
me lo ordini, tanto ve l’avrei detto comunque…”
rivelò l’aliena, prima di
raccontarci quanto le fosse accaduto durante la sua visita alla casa di
Bourbon.
“Quindi
la Yakuza si è
mossa in prima persona per catturare i traditori del Gruppo
Karasuma…”
notai io, chiedendo a Peach “Potresti descrivere l’aspetto fisico di
questa donna?”
“Capelli viola…
occhi quasi
bianchi… era ricoperta di tatuaggi lungo
tutto il corpo, di qualunque colore. Sembrava fosse uscita da un libro
demoniaco…”
“Occhi quasi perlacei,
braccia
affusolate… sì, è proprio Nemu
Kurotsuchi”
confermò Simon, ammettendo “Sei stata davvero fortunata, lo sai? La
più
pericolosa di quel gruppo, in realtà, si chiama Zaraki
Urahara, e al momento
potrebbe perfino lottare alla pari con il tuo sovrano, se volesse!”
Tutti
noi ci voltammo scioccati verso
di lui, paralizzati
per lo shock. Stava scherzando?! Ce n’era un’altra
più potente di quella malata?!
[Whis’s
Special Ability – DRAGON BALL SUPER]
“Posso farti
un’ultima domanda, Peach?
Come hai sbloccato l’accesso a
quel computer?” le domandò
infine Simon “Da
quello che mi è stato detto
dal commissario Kuroda, quell’aggeggio era uno tra i
più protetti e sofisticati
hardware del nostro pianeta!”
“Perfino
i
telecomandi dei nostri tele-visori sono più potenti di quel
coso!” ammise
Peach, quasi scandalizzata “Non ci
ho
messo nemmeno tre secondi a trovare la password… e per
recuperare i dati
all’interno di quella scatoletta di metallo, mi ci sono
voluti dieci minuti
buoni!”
“Così
poco?!”
esclamò, senza parole “Quel computer era protetto da codici
conosciuti solo dai Servizi Segreti… e hai fatto tutto
questo in soli dieci
minuti?!”
“COSI’ POCO?! IN
REALTA’
E’ UN’ETERNITA’! Ci ho messo troppo tempo
a
recuperare quei dati, e per poco non mi hanno uccisa in missione! Tutta
colpa
della vostra tecnologia arretrata… circuiti alternati,
resistori, transistor…
condensatori… e usate ancora le pile alcaline e gli
adattatori con spina?! E’
da più di trecento anni che negli altri pianeti si utilizza
il trasferimento
wireless elettro-magnetico delle informazioni digitali!”
dichiarò la
piccola aliena, indicandoci offesa a causa della nostra arretratezza
informatica.
Fu
davanti a quelle informazioni che,
nella mia mente,
brillò un’idea fulminea e quasi
sciocca… ma perché non tentare?
“Peach… ti
andrebbe di darci una mano
durante queste tre settimane?”
“Claudia… che
intenzioni hai?!”
mi fulminò con lo sguardo
Domenico, puntandomi il dito contro. Ma io, incurante di
ciò, continuai a
trattare con la sottoposta di Freezer.
“Facciamo
così… dato che ti
stiamo sistemando la navicella per tornare
dall’imperatore, tu dovrai aiutarci ad irrompere
all’interno di un sistema
informatico molto pericoloso senza farci scoprire da nessuno!”
le
proposi io, sperando con tutto il cuore che lei accettasse “Fino
a quel momento, ti promettiamo di proteggerti come una nostra
compagna… ci
stai?”
“Simon! Tu non hai nulla da
dire?”
esclamò agitato Domenico al
suo compagno, il quale fece finta di nulla affermando.
“Te lo sei scordato? Da
adesso è lei il
nuovo Questore! Ha tutto
il diritto di prendere decisioni
personali se queste sono vantaggiose per la sezione… ed io sono d’accordo con la sua
decisione!”
“…
e lo sono anche io!”
confermò Bulma, allegramente “Avevo
già sviluppato una teoria sul trasferimento wireless
elettro-magnetico… non
vedo l’ora di saperne di più!”
“…
strano che uno come lei non
accetti delle belle donne, pervertito…”
lo prese in giro Victoria,
sbeffeggiando il suo padrone.
“Ma la vedi?! Sembra una
bambina delle medie! Non
posso provare des…”
PUNCH!
La
reazione di Peach ci aveva
letteralmente colti di
sorpresa, e mi scappò anche una risatina divertita davanti
alla faccia di
Domenico, distrutta dal dolore a causa del calcio nei testicoli che si
era
beccato da parte della piccola aliena.
“Io…
ho… trenta due anni!”
affermò lei, visibilmente arrabbiata
ed imbarazzata dalle parole di Domenico.
Poi
si voltò verso di me
ed allungò la mano nella mia
direzione.
La
sua risposta era più
che chiara.
***
FREEZER
[Jiren’s
Theme – DRAGON BALL SUPER]
“Mio signore…
non abbiamo più
comunicazioni né dal rilevatore di Peach,
né dalla sua astronave!”
Digrignai
i denti, furibondo. Peach,
nonostante fosse troppo
saccente e maleducata, restava pur sempre una delle mie migliori
reclute, nonché
quella con il talento più elevato. Ritrovarmi
improvvisamente a corto di un
soldato così importante mi fece letteralmente ribollire il
sangue.
Non
era mai successo, nel corso della
mia vita, che tenessi
così tanto alla salute di uno dei miei soldati. Nemmeno
Ginyu ed i suoi
compagni erano mai riusciti a conquistare una fiducia simile da parte
mia.
Era
questo, probabilmente, il motivo
per il quale avevo
tutta l’intenzione di puntare il Cannone Elettro-Magnetico al
Plasma verso il
pianeta Terra, incurante delle conseguenze. Ma la ragione
riuscì a farmi
recuperare il controllo. Se anche un solo pianeta fosse esploso, io
sarei stato
cancellato da Lord Zeno in persona!
“LORD FREEZER! LORD
FREEZER! LA SUPPLICO, MI
ASCOLTI! E’ UNA QUESTIONE
DI VITA E DI MORTE!”
Improvvisamente,
un giovane soldato,
di cui non ricordavo il
nome, si presentò dinnanzi al mio cospetto, inginocchiandosi
davanti a me e
prostrandosi supplicante.
Nonostante
l’aspetto mi
risultasse non noto, la sua voce fu
riconoscibile. Si trattava, quasi al cento per cento,
dell’amico di Peach,
quello che aveva raccolto tutte le informazioni informatiche dal
computer sul
pianeta Terra.
“Tu sei quel Berry, giusto?”
chiesi conferma al giovane dalla
carnagione rossa e le lentiggini giallognole, il quale annui con
decisione “Spero,
per il tuo bene, che questa questione sia davvero importante come
dici… SONO
GIA’ NERVOSO DI MIO PER QUANTO E’ ACCADUTO!”
L’informatico
deglutì a fatica, ma mi porse un piccolo
tele-schermo, che mi venne porto da uno dei miei servitori, mentre lui
iniziò a
dichiarare, con fermezza.
“Mio signore… ho
raccolto delle prove
concrete che mi spingono a credere
alla sopravvivenza del nostro soldato!”
Le
immagini sul tele-schermo
iniziarono a muoversi
improvvisamente, mostrandomi una povera villetta di poveracci,
circondata da
una decina di terrestri. C’era anche un altro particolare che
catturò la mia
attenzione…
…
una figura che stava
precipitando verso il suolo, cadendo da una finestra al primo
piano…
…
troppo simile a
Peach!
“Sono
riuscito a
riprendere questo frame dai satelliti che abbiamo appena immesso
nell’orbita
del pianeta Terra! Se le immagini sono
precise al cento per cento, Peach è sicuramente riuscita a
sfuggire da un
attacco a sorpresa da parte di sconosciuti, non risalenti né
ai MIB né a Goku
ed i suoi amici, semplicemente utilizzando la sua tecnica speciale!”
“Quella che le permette di
attraversare gli oggetti?”
affermai
io, ricordandomi di un particolare “Potrebbe
essere… quella peste si diverte ogni volta a farmi scherzi
mentre vado in
camera da letto a dormire… ma cosa
sai
dirmi riguardo all’astronave mono-posto? Perché
non riusciamo a metterci in
contatto con essa?”
“Ho
controllato anche
in quel caso. Lei sa che le nostre navicelle, di qualunque tipo esse
siano, possiedono
una scatola nera contenente un nastro sul quale vi sono le
registrazioni
audio-video di ciò che accade al loro interno, ventiquattro
ore su ventiquattro”
mi spiegò Berry, mentre le immagini si modificarono
nuovamente “Sono
riuscito a recuperare in tempo gli ultimi cinque minuti di vita
dell’astronave,
ed ho scoperto che Vegeta l’ha raggiunta e l’ha
distrutta per impedire a Peach
di tornare da noi!”
“Ancora
quel
principino del cavolo… SIANO MALEDETTI LUI E LA SUA RAZZA DI
SCIMPANZE’!”
A
causa della mia rabbia, la mia aura
esplose
improvvisamente, facendo sussultare tutti i miei sottoposti e
polverizzando il
piccolo schermo tra le mie mani.
[Fear
– DRAGON BALL SUPER]
“Potrebbe ancora andare a
recuperarla, se
vuole… le basterebbe usare il
tele-trasporto e…”
affermò uno dei miei consiglieri, ma rigettai subito
quella proposta.
“Non se ne parla neanche!
Sapete benissimo quali
sono le regole che
Zeno-Sama mi ha imposto… se vuoi essere
l’imperatore assoluto del nuovo macro –
universo, non dovrai più andare sul pianeta Terra per
nessun’altra ragione al
mondo! Quello di ieri era il mio ultimo passaggio verso quel pianeta,
prima del
XXVIII Torneo Mondiale… e Peach lo sapeva benissimo!”
“Senza
contare che,
con tutta probabilità, loro sono in grado di percepire
l’arrivo di nuove
navicelle spaziali” notò un altro mio
consigliere “Altrimenti
non mi spiego come sia
possibile che siano riusciti a trovare l’astronave monoposto
della nostra
soldatessa!”
“Io, forse, so cosa
fare…”
A
parlare, con nostra grande
sorpresa, fu il giovane Berry,
il quale propose a tutti noi.
“…
in un punto del
pianeta Terra, nell’atmosfera, vi sta una zona che non
possiede alcuna barriera
tecnologica… non l’abbiamo potuta sfruttare
perché in quel punto vi sta quello
che i terrestri chiamano Palazzo del Supremo, o Santuario di Dio.
E’ un luogo
sacro nel quale abita la divinità più importante
del globo, colui che permette
alle Sfere del Drago Terrestri di esistere”
“Non riesco a seguirti,
giovanotto…
spicciati a concludere questo discorso!”
“Se andassimo a parlare
personalmente con lui,
potremmo chiedere il suo
appoggio ed il suo aiuto per recuperare la nostra compagna. Il Supremo
è un
namecciano, perciò non si opporrà ad una
richiesta di soccorso da parte
dell’imperatore assoluto… ancora meglio se, a
presentarsi davanti a lui, vi
sarò io che conosco personalmente Peach e che le voglio
bene…”
Riflettei
sulla sua proposta. Non mi
andava a genio il fatto
di dovermi abbassare a richiedere l’aiuto di uno sporco muso
verde, ma in quel
caso non vi era altra alternativa. Berry ci aveva visto giusto, con
questa
proposta.
“… e sia!”
accettai io, sconfitto, ordinandogli “Tu
raggiungerai il pianeta Terra ed andrai a parlare con questo Supremo.
Tuttavia,
non dire lui che Peach è un soldato del mio
esercito… digli semplicemente che
la tua amica si è persa ed è stata attaccata, e
che tu hai bisogno del suo
aiuto. Se si rifiuta di aiutarti, non perdere altro tempo e vattene via
da quel
posto! L’importante è che tu non venga
intercettato dai loro radar! Andrai con
un’astronave due…”
“Mio… mio
signore…”
mi anticipò tuttavia un altro consigliere “… le
navicelle a due posti e quelle con più di due posti sono
tutte in utilizzo dai
suoi ambasciatori… la più vicina potrà
raggiungere la nostra astronave-madre in
quattro settim…”
BOOM!
Splat… spat…
[Freezer
Nova – DRAGON BALL SUPER]
Il
consigliere cadde morto per terra,
in mezzo alla
pozzanghera di sangue che avevo provocato facendogli saltare la testa
come una
bomba.
Tutti
gli altri presenti, incluso
Berry, iniziarono a
tremare come foglie…
“…
Berry… temo di non aver
altra scelta che mandarti con una navicella
mono-posto…” affermai, sempre
più furibondo per la situazione in cui ci
eravamo ficcati “…
quando riuscirò a trovare la prima navicella da tre posti,
ve la
manderò e vi farò recuperare. Partirai tra
mezz’ora esatta! Assicurati di avere
più di un rilevatore a tua portata, e non perdere mai la
comunicazione con me o
i tuoi superiori! SONO STATO CHIARO, SOLDATO BERRY?! Sei congedato!”
“SIGNORSI’
SIGNORE!”
mi rispose grintoso lui, quasi grato della mia decisione, inchinandosi
nuovamente ed uscendo immediatamente fuori dalla stanza.
Chissà…
forse
non era tutto perduto come credevo. Se Peach
era davvero viva, allora potevo sfruttarla per qualche altro mio piano,
nel
periodo precedente al XXVIII Torneo Mondiale di Arti Marziali. Io non
potevo
certamente mettere piede sul pianeta, ma i miei soldati non avevano le
mie
stesse imposizioni.
“Tu
cosa ne
pensi…”
“…
quel
Berry è un vero matto da legare… quella ragazzina
è bella che morta! Con che
coraggio te ne vieni davanti all’imperatore ad urlare come un
pazzo
innamorato!?”
“E
a
farne
le spese è stato il nostro collega… non ti do
torto! Perché i giovani non si
rendono conto di quanto sia pericoloso lavorare al fianco di Lord
Freezer?!”
“E
poi
siamo assolutamente sinceri… nemmeno il nostro sovrano
è una cima di
intelligenza! Come hai potuto credere ad una storia così
stupida?! Non avevano
tutti i torti i nostri predecessori… Lord Freezer si
è rabbonito un tant…”
BOOM!
Splat… spat…
“AAAAHHHHH!
MA-MARSHMELLOW…”
“Mi
dica, consigliere
Chupa… ha
per caso qualche lamentela di cui discutere con il sottoscritto!?”
“N…
no, Lord Freezer…”
“Bene…ALLORA VEDI DI
TROVARE
IL PRIMA POSSIBILE
QUESTA NAVICELLA TRE POSTI! SE NON CI RIUSCIRAI ENTRO I PROSSIMI TRE
GIORNI…
FARAI LA STESSA FINE DEI TUOI COMPAGNI! E ORA VAI!”
“A…
AGLI ORDINI,
SIGNORE! SUBITO SIGNORE! SIGNORSI’ SIGNORE!”
***
Eccomi
qui, mentre do la caccia a quel farabutto di Ginyu. Quello di oggi
è stato un capitolo bomba, nel quale Ai e Simon si sono
detti finalmente la verità, provocando un fortissimo trauma
nella prima. Oltre a ciò, vi consiglio di fare molta
attenzione alla sotto-storia di Peach, che sarà importante
non solo per questa storia, ma anche per quella futura.
A
parte ciò, vi do appuntamento al prossimo capitolo...
...
anzi no, un momento!
Manca
l'ultimo indizio per decifrare la lettera!
Vi
dirò solo due semplici parole, che dovrete studiare alla
perfezione...
...
ARTEMIS... FOWL!
Detto
ciò, ci rivediamo il 3 Dicembre per il prossimo capitolo di
GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR!
Capitolo 20 *** Capitolo 20: Tutte le verità vengono a galla! Ecco la faccia del vero pericolo! ***
Salve a tutti! Come va?
Nello scorso capitolo, Simon
era stato costretto a rivelare la verità ad Ai... ma proprio
un secondo dopo averlo fatto, l'entità che si trova nel suo
corpo ha preso il suo controllo, spaventando tutto e tutti!
Cosa succederà
adesso?
Lo scoprirete in questo
capitolo dove, al suo interno, vi lascerò l'indizio chiave
per risolvere l'enigma delle due pagine lasciate da Momo Kog a suo
figlio.
Buona Lettura!
GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR
Tutte le
verità vengono a galla! Ecco la faccia del vero pericolo!
Lunedì
30 Luglio 2018
CHI
[Treasured
Memories – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Era
passato un giorno intero da quando io vidi Simon per
l’ultima volta. L’avevo lasciato dentro la nostra
nuova casa, quel villone dove
viveva Bulma assieme a quei sette tizi strani, mentre parlava con la
sua
collega di nome Claudia, prima che io andassi a lavorare per il turno
di
mattina.
Da
quel momento, non ci eravamo visti nemmeno per un
secondo, troppo indaffarati nelle nostre preoccupazioni.
Quel
giorno, io avevo il turno pomeridiano, ed erano le sei
del pomeriggio. Mancavano ancora due ore prima del mio smonto e, come
sempre,
l’ambulatorio era colmo di gente senza assicurazione che si
faceva prescrivere
ogni qual sorta di cura per i loro problemi.
Lo
ammetto. Ero un tantino distratta, quel pomeriggio. Avevo
ricevuto un messaggio da parte di Simon, la mattina, nel quale mi aveva
chiesto
se, al mio ritorno, potessi parlare con lui in privato. Aveva anche
specificato
fosse urgentissimo e che non erano delle belle notizie…
…
no… il messaggio diceva esattamente questo…
Chi… quando torni dal lavoro,
vorrei parlare con te, da soli, riguardo ad una faccenda che potrebbe
farti
soffrire molto. Non lo farei senza un motivo, ma credimi… tu
meriti di sapere
la verità… tu, più di chiunque
altro…
… perdonami, in anticipo…
Simon
Quel
messaggio mi aveva turbato, e non poco. Cosa voleva
dirmi, Simon? Non voleva più avermi come amica? Non voleva
più avere a che fare
con me?
No… mi rifiutavo di
credere ad una storia così futile. Un altro uomo lo avrebbe
fatto sicuramente…
ma Simon non si separava da una persona con un messaggio sul cellulare.
La
mia paura più grande, invece, fu quella che Simon mi
volesse rivelare qualcosa di macabro ed orrendo riguardante il suo
passato… qualcosa che potesse
perfino spingermi a non
rivolgergli più la parola…
… qualcosa che mi
avrebbe fatto soffrire molto, come diceva quel messaggio.
Non
sapevo cosa aspettarmi da quella confessione, e ciò mi
faceva provare una paura indescrivibile…
… mi venne in mente
quel sogno che avevo avuto due mattine precedenti, il mostro che
prendeva
possesso del corpo di Simon davanti ai miei occhi…
“Chi! Ehi, Chi! Ma che ti
prende?!”
Mi
spaventai quando mi vidi il viso del Dr. Araide davanti
alla mia faccia. Cazzo. Mi ero distratta nuovamente…
“Mi scusi, dottore…
non so cosa mi prende oggi…”
“Tranquilla…
l’importante è che tu ti riprenda immediatamente!”
mi rassicurò lui, con evidente serietà “Al
lettino numero sessantasei è arrivato un uomo di nome
Kanenori Wakita, 56 anni.
Ha diverse ferite lungo le braccia e la schiena e vanno disinfettate.
Ci pensi
tu?”
“D’accordo, dottore…
mi scusi ancora!” obbedii all’istante,
inchinandomi di fronte a lui in
segno di rispetto ed incamminandomi verso il lettino indicatomi.
Accidenti a me! Che
figuraccia…
Il
tizio che avrei dovuto visitare aveva una corporatura
robusta, capelli neri corti, baffi a spazzolino da denti, denti
prominenti di
castoro e una medicazione sull'occhio sinistro. Se non mi sbagliavo,
faceva il
cuoco. Lo avevo intravisto in un ristorante non lontano da
lì.
“Salve, signor Wakita! Io
sono l’infermiera che si occuperà di lei!”
lo salutai io, recuperando tutti gli attrezzi necessari a disinfettare
quelle
ferite “Come
si è procurato questi tagli alla schiena e…”
“… un
incidente al mio ristorante” ammise
costui, mettendosi di
schiena sopra al lettino ed alzando la maglia “Una
delle credenze dove posizionavo i miei coltelli da lavoro si
è
smontata sul più bello e mi è caduto tutto
addosso… pensavo di non essermi
fatto nulla, fin quando non mi sono svegliato stamattina con un dolore
atroce…”
“… difficile crederle,
signore… le sue ferite sono molto
strane
e sono ricoperte da pus! Ma chi sono io, per giudicarla?”
ammisi io, incredula.
[Riku’s
Theme – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
A
dire la verità, qualcosa in quelle ferite era strano sul
serio. Se gli era caduta una credenza addosso, di quelle appese al
muro, allora
quei tagli erano del tutti innaturali.
Assomigliavano
più ai graffi di un animale feroce…
“… lei è
più scaltra
di quanto immaginassi. E’ vero… non mi
è caduto nulla sulla schiena… sono stato
attaccato da un… dubito lei possa credermi… lei crede nei demoni?”
“Un demone, signor Wakita?”
“Sì… una creatura
spaventosa…” ammise lui, con
sincerità “…
ne sono uscito vivo per miracolo. Sa qual è la cosa
più divertente? Lei lo conosce
perfettamente… non è così,
signorina Chi Miura?”
Interruppi
la medicazione, stupita. Sul mio cartellino vi
stava soltanto il mio cognome, ovvero infermiera Miura,
perciò non poteva
conoscere affatto il mio vero nome.
“Non mi hai mai
conosciuto di persona, tranquilla… ma ti ho intravista
durante la mia
intrusione dentro casa di Simon Kog… e non solo…
ne ho approfittato anche per
spiarti sotto la doccia… hai una bella voglia rossa, sul
fianco destro, circolare,
ed un neo sul gluteo sinistro…”
[The
Devil – BEST OST IN THE WORLD]
Iniziai
a tremare quando mi resi finalmente conto di chi
avessi di fronte.
Lui era il ladro che
era entrato dentro casa di Simon Kog… e tutto quello che
aveva raccontato era
vero!
“Non ti ho detto mica di
fermarti! La tua situazione è molto semplice… o
mi curi e mi lasci andare… oppure ti ammazzo, qui davanti a
tutti… sarebbe la
vendetta adatta a quel bastardo che mi ha ridotto nelle condizioni in
cui mi
ritrovo! Anzi…
sarebbe ancora
meglio se ti costringessi a venire con me alla base… così, oltre a guardarti, mi divertirei
anche a giocare con te!”
Sarei
voluta scappare da qualsiasi parte, in quel momento,
ma le mie gambe erano paralizzate sul posto e facevo fatica perfino a
respirare.
Non mi restava altra
scelta…
…
ripresi a medicare il mio paziente, sperando con tutto il
cuore che non volesse davvero attuare la sua vendetta.
“Tranquilla… voglio
soltanto parlare con te. Ero
curioso di conoscere la ragazza che tanto ama il caro Simon
Kog…”
“…
cosa vuoi da lui? Perché sei andato a rubare dentro casa sua?”
“Perché possedeva un
oggetto che, alla mia organizzazione, poteva essere molto utile, ma non
ho
trovato nulla e me ne sono andato via… inoltre,
quell’idiota si è messo in
testa di voler abbattere il male sul suo pianeta… povero illuso! Bene e male esistono da quando
è sorta la vita e non può
esistere l’una senza l’altra!”
“Ti sbagli…” lo
contraddissi io, sempre intimorita ma non arrendevole “…
il bene ed il male esistono perché siamo noi a crederlo. Io sarei felice se esistesse un mondo in
cui le persone cercano sempre di aiutarsi l’uno con
l’altro…”
“… sagge parole, Chi…
ma inattuabili.L’essere
umano, come
ogni essere vivente di questo universo, agisce sempre con un solo
obbiettivo… sopravvivere
all’inevitabile! Ogni
forma di vita teme la morte più di ogni altra cosa. Lo stesso vale per me, per Simon… ed
anche per te! Non è così, Chi?”
Incapace
di ribattere a quelle parole, io non risposi a
quell’uomo. Ero terrorizzata, in quel momento, preoccupata
come non mai per la
mia sorte. Non era tanto la paura di morire in se e per se a farmi
lacrimare
gli occhi…
… quanto la paura di
non poter più rivedere la mia famiglia ed i miei
amici… e Simon.
“Dimmi un po’,
Chi… cosa provi davvero per Simon?”
“Io… io gli
voglio bene…”
“… ma non come
amica… tu sei innamorata follemente di lui… e
Simon prova
lo stesso per te.Cosa mi impedisce di rapirti e di usarti
come ostaggio per avere la sua vita, a tuo parere?”
Nemmeno
questa volta riuscii a ribattere a quelle minacce.
Quell’uomo aveva una sicurezza tale da farmi letteralmente
venire i brividi.
“… è
molto semplice, Chi. Al momento, io non posso ancora batterlo”
ammise tuttavia costui, lasciandomi interdetta sul posto “Te l’ho appena
accennato… a farmi
queste ferite è stato proprio Simon Kog! E’ lui il
vero demone di cui ti
parlavo!”
“Non… non può
essere…”
“Invece sì… lui è
un
assassino di fama mondiale, mia cara, esattamente come lo sono io! Con la differenza… che Simon, rispetto a
me, ha ucciso più di cento cinquanta mila persone!”
“E’
UNA
BUGIA!”
Mi
resi conto troppo tardi di avergli urlato con tutte le
mie forze, costringendo tutti a voltarsi verso la nostra direzione. Il
mio
cuore si era fermato improvvisamente, ed ormai ero nel panico
più totale.
No.
Quel bastardo mi stava mentendo… non
poteva dire sul serio…
… Simon non era un
assassino!
“Libera di crederlo, per
quanto mi riguarda” mi rispose lui,
incurante degli sguardi che ci fissavano confusi, riabbassandosi la
maglia ed
andandosene via senza alcuna fatica “Mi
hai deluso, Chi… non credevo che
Hunter
Warrior potesse innamorarsi di una ragazzina qualunque come te!
Ti avevo
creduto… diversa… da tutte le altre... ma
ora che ti ho conosciuto, ho capito di aver perso soltanto tempo!
Non ho
bisogno di sequestrarti o di ucciderti… tu
non ne varresti la pena, per un uomo d’onore come Simon Kog!”
“Se ne vada
immediatamente!” gli urlò contro il
dottor Araide, appena giunto al mio
fianco notando il mio sguardo panicato “Altrimenti
chiamerò la polizia!”
“Tranquilli… me
ne vado… la qualità delle vostre infermiere
è
vergognosa!” affermò Kanenori,
allontanandosi da noi ed indicando un
qualcosa sopra al suo lettino “Se non vuoi credermi, allora controlla quei
documenti che ti ho portato… e poi parlane con
lui…sempre
se ne avrai il coraggio, Chi!”
“NON
HA
SENTITO IL DOTTORE?! SE NE VADA IMMEDIATAMENTE DA QUI E NON SI FACCIA
PIU’ VEDERE
O CHIAMEREMO LA POLIZIA!”
Quell’urlo
fu più liberatorio che veritiero. Mi ero resa
immediatamente conto di non poter fare nulla per impedirgli di agire
come
meglio credeva. Quello sfogo era la palese dimostrazione di quanto io
mi
sentissi impotente di fronte a quell’assassino.
Per
fortuna, tuttavia, Kanenori se ne andò via per davvero,
lasciando il nostro ambulatorio e dirigendosi verso l’uscita.
[Carry
Me – BEST OST IN THE WORLD]
“Chi-San… chi
era quell’uomo?” mi
domandò il
dottor Araide, preoccupato per il mio stato d’animo e per la
mia salute.
“Io… io non lo so…”
mentii in parte io, agitata “…
ma sapeva
il mio nome e fatti personali di cui non ho parlato con
nessun’altro… e ha
iniziato a minacciarmi… ho avuto paura…”
“Tranquilla…
adesso chiameremo la polizia e gli spiegheremo tutto quello
che è successo, d’accordo?”
mi rassicurò lui, abbracciandomi
affettuosamente prima di ordinarmi “Sarà
meglio che tu vada dentro il mio studio… non sei nelle
condizioni di lavorare”
“No, la
supplico… non voglio rimanere da sola…
quell’uomo…”
“Allora siediti qui
vicino… l’importante è che tu non dia
problemi a nessun altro paziente od
infermiere. Ok? Poi ti riaccompagno io a casa, così starai
più al sicuro…AVETE
VISTO ABBASTANZA! RIPRENDIAMO A
LAVORARE!”
L’ambulatorio,
dopo quella scenata da circo, si rianimò
nuovamente. Il dottor Araide mi fece sedere su una sedia tra i lettini
di
ospedale, mentre lui riprese a lavorare. Prima di tutto questo,
però, io decisi
di recuperare quel fascicolo che Kanenori mi aveva lasciato.
Solo
quando tutti si furono dimenticati della mia presenza,
decisi di aprire quel faldone e di leggere quei contenuti.
I
primi documenti riguardavano le identità della sua
famiglia. Sua madre, i suoi nonni materni, la sua vecchia
casa… vi era descritta
perfettamente la loro morte, attraverso dei rapporti dettagliati dei
servizi
segreti giapponesi.
Furono
i documenti successivi a lasciarmi letteralmente
senza parole, sbigottita ed orripilata.
RAPPORTO DEI
SERVIZI SEGRETI GIAPPONESI SULLA
MISSIONE ‘X-X-I ANNILIHATION’
In
data odierna, il 9 Dicembre del 2016, l’azienda degli orrori
chiamata X-X-I è stata ufficialmente chiusa, con tutti i
suoi membri che sono
stati arrestati e condannati all’ergastolo per i gravissimi
reati commessi. Gli
unici due a non aver ricevuto pena sono i famigerati X-X-I ed Hunter
Warrior.
Il primo è fuggito dalla base prima che potessimo
catturarlo, mentre il secondo
è sempre stato un infiltrato dei Servizi Segreti Italiani,
ed il suo nome è
Simon Kog. Nato il 14 Gennaio del 1993, a S. P. Vernotico (BR), il
giovane
poliziotto ha svolto una missione di copertura all’interno
della sede affiliata
in Italia della X-X-I, ovvero la Tele-Information, lavorando per essi
come
sicario ed assassino su commissione. E’ stato proprio lui,
infatti, a
permettere l’arresto e la fine di
quest’organizzazione criminale mafiosa,
grazie alle informazioni che ha accumulato nel corso di tre anni
effettivi di
servizio nei loro ranghi.
Nonostante
Hunter Warrior (questo è il soprannome che Simon Kog
ha utilizzato nella sua copertura) sia causa dell’omicidio di
149'987 criminali
per ordine della X-X-I, i suoi reati sono stati ovviamente annullati
grazie al
suo grande appoggio alle forze dell’ordine.
RICHIESTA
DI TRASFERIMENTO IN GIAPPONE DI SIMON KOG
Parlo
a nome della Centrale di Polizia della città di Tokyo, in
Giappone. Il mio nome è Juzo Megure e sono uno degli
intermediari che stava
trattando per il trasferimento di Simon Kog, nato il 14 Gennaio del
1993, a S.
P. Vernotico (BR), nella nostra centrale. Vi sarà giunto un
comunicato nel
quale il Giappone avesse deciso di annullare tutte le trattative. Io vi
chiedo,
anzi vi supplico, di riaprirle solo e soltanto con il sottoscritto.
Da
quando abbiamo richiesto questo trasferimento, la situazione
è peggiorata nel nostro paese. Kiyonaga Matsumoto
è stato mandato via, mentre i
clan della Yakuza giapponese stanno iniziando a muoversi, e noi non
siamo in
grado di tenerli a bada.
Abbiamo
bisogno di un ragazzo di esperienza come lui… mi creda!
Solo Hunter Warrior può sconfiggere la Yakuza!
Distinti
Saluti
Juzo
Megure
RISPOSTA
ALLA RICHIESTA DI TRASFERIMENTO IN GIAPPONE DI SIMON KOG
Signor Juzo
Megure,
abbiamo ricevuto
la sua
comunicazione, esattamente come abbiamo rintracciato quella dei suoi
superiori.
Sarò
sincero con lei… io non avrei
accettato la sua richiesta se non fosse stato per Simon Kog stesso.
Quel giovane si
è presentato dentro
la Camera dei Ministri, implorandoci di poter andare a vivere in
Giappone. Da
quello che ci ha raccontato, sembra che nella vostra nazione viva suo
padre
biologico, un certo Hiroshi Agasa di Tokyo, che lui aveva creduto
morto.
Pertanto io,
Presidente della
Repubblica Italiana, do ufficialmente il mio benestare, a nome delle
forze
politiche e militari italiane, al trasferimento in Giappone del nostro
cittadino, al quale dobbiamo un grande ringraziamento per aver
risollevato le
sorti del nostro paese.
Spero, con tutto
il cuore, che
anche il Giappone possa dire per sempre addio alla Mafia,
così che il futuro
delle nuove generazioni possa essere più radioso che mai.
Distinti Saluti
Il
Presidente della Repubblica Italiana
Mattarella
Sergio
PERIZIA
PSICHIATRICA DI SIMON KOG (HUNTER
WARRIOR)
Oggi, in data
odierna (23 Gennaio
2018), il mio paziente ha svolto la sua ultima seduta psichiatrica.
A mio parere,
quella di venire da
me a farsi visitare è stata una grandissima perdita di
tempo. Il mio paziente è
perfettamente sano di mente, ed è una delle persone
più intelligenti e lucide
che io abbia mai conosciuto.
Proprio per
questo, tuttavia, chiedo
alle forze politiche italiane e alla Centrale di Polizia di Tokyo di
fare molta
attenzione. Quello del mio paziente, nonostante tutto ciò,
è un caso unico, e
non raro.
E’
impossibile, infatti, che un
essere umano non provi alcuna apatia nell’aver ucciso
così tanti suoi simili.
Un uomo o una donna possono impazzire dopo aver ucciso, anche solo per
incidente, un altro loro simile. Ma mai mi sono ritrovato di fronte ad
un uomo
che riesca a mantenere lucida la sua mente dopo aver assassinato 149
987
criminali.
Io non ne ho
voluto parlare con il
mio paziente, perché difficilmente mi avrebbe creduto e
difficilmente crederete
alle mie parole anche voi.
E’
come se il mio paziente non
avesse mai commesso tutti quegli omicidi. Nonostante lui mi abbia
descritto, nei
minimi particolari, tutto ciò che ha compiuto nella X-X-I,
lui non mostra i segni
reali che abbia commesso tali crimini.
E’
come se, all’interno del mio paziente,
albergasse un mostro, insito della parte più oscura della
sua anima, che si è
completamente annichilito al termine della sua copertura…
…
come se quel mostro, in realtà,
non facesse realmente parte della vita del mio paziente…
…
come se fossero due entità
completamente distinte l’una dall’altra!
Quello che vi
chiedo è di fare
estremamente attenzione. E’ vero, il mio paziente non ha
più istinti omicidi
che lo inducano a compiere delle stragi, e ciò che
più desidera al momento è
ricostruire la sua vita…
… ma
se fosse messa a repentaglio
la vita dei suoi amici, familiari… o peggio… di
una donna di cui potrebbe
innamorarsi… il mostro potrebbe risvegliarsi, più
feroce e minaccioso che mai!
Stavolta,
però, potrebbe non essere
più in grado di controllarsi!
Il consiglio che
vi do, perciò, è
di affiancarlo a persone già conosciute nel suo periodo di
infiltrazione alla
X-X-I, così che queste possano aiutarlo a controllare la
parte malvagia di sé.
Per il resto,
sono favorevole al
suo trasferimento in Giappone, e spero tanto che lui riesca finalmente
a
riottenere la felicità che gli è stata strappata
via.
Distinti saluti.
Dott.
Alberto Denaro
LETTERA PER IL
COMMISSARIO JUZO MEGURE E PER I
SUOI COLLEGHI DELLA CENTRALE DI POLIZIA DI TOKYO
Miei cari fedeli,
sono appena
venuto a conoscenza
delle vostre intenzioni di assumere, nella vostra centrale, il vostro
fratello
Simon Kog, più conosciuto, con mio grande dispiacere, come
Hunter Warrior.
Vi scrivo questa
lettera per
implorarvi di aiutare quel povero giovane nella sua vita quotidiana.
Lui non è
una cattiva persona… lui ha preferito macchiare la sua anima
per impedire a dei
peccatori di rovinare l’anima di tanti giovani, come lui,
innocenti e pieni di
vita.
Sarò
sincero con voi… voi chiamate
me Santità, ma nemmeno io so come sia possibile ricevere il
perdono per un
peccato così grave come quello del vostro fratello. Uccidere
così tante persone
danneggia l’anima per il resto della tua vita… ma
se c’è una cosa che ho
imparato nella mia vita terrena, è che il perdono di Dio
è sempre aperto.
Simon Kog
vorrebbe ricominciare la
sua vita, rimediare agli sbagli e ai crimini che ha commesso, e vuole
farlo
aiutandovi a sconfiggere l’onta della Yakuza. Sarebbe pronto,
a parole sue, a
gettarsi tra le fiamme dell’inferno a costo di proteggervi.
Quello che vi
chiedo, fratelli
miei, è di non spingerlo sino a quel punto. Lui non riesce
ancora a ritrovare
la bellezza della vita che lo circonda e lo avvolge, perciò
aiutatelo voi.
Siate suoi fratelli, amici… amatelo, e lui vi
amerà a sua volta.
Se lo farete, se
sarete una
famiglia unita ed indissolubile, il male sarà sconfitto, sia
nel Giappone che
nel cuore del vostro fratello.
Che Dio vi
Benedica e vi protegga.
Sua
Santità
Papa Francesco I
[See What I’ve
Become – BEST OST IN THE WORLD]
Richiusi
quel fascicolo, letteralmente in stato di shock.
Quindi
Kanenori non mi aveva mentito…
… Simon Kog
era davvero un
assassino!
E’
come se, all’interno del mio
cliente, albergasse un mostro, insito della parte più oscura
della sua anima,
che si è completamente annichilito al termine della sua
copertura…
…
come se quel mostro, in realtà,
non facesse realmente parte della vita del mio cliente…
…
come se fossero due entità
completamente distinte l’una dall’altra!
Mi ritornò
in mente quel sogno che avevo fatto.
Era questo
il motivo della paura che io avevo avuto… era per questo che
mi ero sentita
male…
…
perché quel sogno non era tale…
… era tutto
vero!
E Simon non
me ne aveva mai parlato…
… mi sentii
mancare, e svenni senza
alcun preavviso per terra, tra lo sguardo scioccato dei miei colleghi.
***
SIMON
[Time
– HANS ZIMMER]
“Padrone…
si rilassi… Chi non si arrabbierà con lei!”
“Juzo
ha ragione, signor Simon! Lei la ama!”
Mi trovavo
all’interno della base dei cyborg. Assieme a me vi stavano
Juzo ed Akemi,
mentre gli altri erano andati a proteggere le famiglie che erano volute
rimanere a Tokyo. Ora ci trovavamo nella loro stanza, con i due cyborg
che
stavano giocando assieme a Moon e Kurama, mentre io camminavo in lungo
ed in
largo attorno ad essa.
“Perdonatemi se
non ne sono così certo…”
sbottai, leggermente infastidito io “… tra meno di due ore, io le
dovrò dire che
ho un demone dentro il mio corpo”
“Lei
si deve rilassare, signore!”
insistette però Akemi, afferrando Kurama e facendolo
volteggiare per aria “L’amore
è il sentimento più forte che ci s…
AHIA! AHIA! KURAMA! SEI ANTIPATICO!”
Il gattone,
infatti, non aveva affatto gradito di essere diventato il ballerino di
Akemi e
si era vendicato con diverse unghiate sulle braccia della cyborg, la
quale
rispose al micio con una linguaccia infantile in grado di far ridere
sia me che
Juzo.
“Mi
sono sempre fatto una domanda…”
ammisi io, ad entrambi “… ma
voi due vi piacete?”
Juzo ed
Akemi, come risposta, arrossirono vistosamente.
“Questa,
padrone, è quella che si dice domanda personale!”
“SIGNOR
SIMON! NON SI FANNO CERTE DOMANDE CON LEGGEREZZA!”
Ridacchiai,
ancora più divertito, prima di rendermi conto di qualcosa.
“Qualcuno sta
venendo a farci visita…”
“Piccolo
ed Ai…” intuì Juzo
quando li vide atterrare sul giardino, dalla
finestra.
Io mi
affrettai ad uscire, notando lo sguardo furente del namecciano ed il
viso in
lacrime della bambina.
Oh no… che
era successo, stavolta?!
“Eccolo
qui… visto?! Simon Kog è in perfetta salute!”
la rimproverò con
eccessiva severità lui, quando li raggiunsi
all’esterno.
“Piccolo…
calmati! Che è succes…”
Prima che
potessi terminare la frase, tuttavia, Ai scoppiò a piangere
e si precipitò tra
le mie braccia, singhiozzando come non mai.
“Scusa…
Simon…
scusami…”
“…
ehi… non fa niente, tranquilla… io sono
qui e sto bene…” la rassicurai io,
riempiendola di baci a non finire, prima
di chiedere a Piccolo, arrabbiato “… mi spieghi perché sei
così arrabbiato con
lei!?”
“Non
sono soltanto io… SONO TUTTI ARRABBIATI CON LEI, GOKU
INCLUSO!”
Rimasi
interdetto quando lo sentii urlare così forte.
“Simon…
mi dispiace…
non avrei dovuto…”
“Ai…
cosa è successo? Tranquilla…”
si affrettò a rassicurarla Akemi, la quale mi aveva
raggiunto assieme a Juzo,
provando ad asciugare le sue lacrime “… non ci
arrabbieremo con te… ma ne parleremo come adulti! Ok?”
“Io…
sigh… io… io
ho… sigh…”
Ma la
piccola non riuscì a proferire parola e si strinse ancora
una volta tra le mie
braccia.
Il suo
comportamento mi allarmò e non poco, perciò
cercai risposte dallo sguardo di
Piccolo, il quale decise finalmente di rivelarci.
“Ieri…
dopo l’incontro che ha avuto con te… QUELLA
INCOSCIENTE HA
CERCATO DI AMMAZZARSI!”
Fu un
autentico shock. La bambina non ne voleva sentire di staccarsi da me,
tanto
fosse distrutta, ed io non avevo alcuna voglia di lasciarla andare.
Ma ad una
cosa stavo pensando, in quel momento…
… la colpa
era m…
“LA COLPA
E’
SOLTANTO SUA!”
affermò tuttavia Piccolo, portandosi di fronte a noi
“DEVE SMETTERLA
DI
AGIRE IN QUESTO MODO QUANDO SI TROVA IN DIFFICOLTA’!
E’ LA TERZA VOLTA NELLA
SUA VITA CHE PROVA A TOGLIERSI LA VITA! NON RIESCE A RENDERSI CONTO CHE
NON
SARA’ COSI’ CHE POTRA’ AIUTARE LE PERSONE
CHE VUOLE BENE! STAVOLTA HA PASSATO
IL SEGNO!”
“Piccolo…
stai esagerando…”
si frappose tra noi Juzo, preoccupato per la situazione che si era
creata “Non
sarà rimproverandola così che la
aiuterete…”
“Juzo
ha ragione!” lo
appoggiò Akemi, visibilmente contrariata con Piccolo
“Come
credete che si senta, adesso, Ai, sentendovi litigare sempre a causa
sua?
Shinichi non le parla più perché teme che Ran
possa prenderla nuovamente a
botte… tutte le persone a cui vuole bene si trovano in
pericolo ora che il suo
segreto è saltato in aria… e per di
più ha scoperto di non poter far nulla per
aiutare Simon nella situazione in cui si trova adesso… lei
non si è nemmeno resa
conto di ciò che ha fatto, ne sono più che certa!
Per questo, ora, si sente in
colpa!”
Inutile
cercare di nasconderlo. Akemi aveva ragione. Shinichi mi aveva, tempo
fa,
raccontato di quella volta in cui Ai aveva deciso di non salvarsi da un
pulman
in esplosione. Quella volta, tuttavia, il giovane detective mi aveva
rassicurato sul fatto che il gesto della piccola non fosse altro che un
piccio,
o un modo per sfuggire all’organizzazione senza farsi
scoprire mai più.
Quello che
mi stavano raccontando gli altri, quello che mi stava mostrando Ai,
tuttavia,
era ben altro. Ai non era semplicemente disperata…
… era
sconvolta da ciò che avesse
tentato di fare, come se nemmeno lei si fosse resa conto di quello che
sarebbe
potuto accadere.
“Ok,
Ai… adesso calmati ed ascoltami…”
la rassicurai io, prendendola in
braccio e portandola dentro al palazzo, facendo cenno agli altri di
seguirmi “…
niente e nessuno mi allontanerà da te, capito? Non
è colpa tua se ho sofferto
così tanto… tu non sei responsabile di
ciò che è accaduto alla mia vita e a
quella di tua sorella. Quando tornerò
dall’allenamento di Whis, prometto che
non ti farò più soffrire come adesso… te lo prometto, piccola mia…”
***
Entrati
dentro la stanza dei cyborg, Ai continuò a piangere in quel
modo per più di
un’ora, prima che si addormentasse tra le mie braccia. Juzo e
Piccolo si
affrettarono a sistemare uno dei tanti letti a disposizione, mentre io
la
poggiai sul materasso. Fu Akemi a coprirla con la coperta, dandole un
bacio
sulla guancia.
“Rimango io, qui,
vicino a lei”
ci
disse la cyborg, affettuosamente, infilandosi dentro allo stesso letto
ed
avvolgendola tra le sue braccia “Si fidi di me,
signor Simon...”
“D’accordo…”
accettai io, andandomi a sedere sul divano assieme a Piccolo e Juzo,
lasciando
Akemi a proteggere la mia sorellina adottiva.
[How Beautiful it is
– BEST OST IN THE WORLD]
Fu a quel
punto che io domandai a Piccolo.
“Mio
padre ha già saputo che…?”
“No”
mi rassicurò Piccolo, ora più
rilassato “Altrimenti
gli sarebbe scoppiato il cuore a quel pover’uomo…”
“… e
per quale motivo Goku e gli altri sono
arrabbiati con…”
“Non siamo arrabbiati nel
senso che pensi tu…
credo di aver esagerato, prima” ammise il
namecciano, deluso da se
stesso “La verità
è che ci siamo presi un
colpo quando Ran ci ha rivelato quello che la bambina stava per
fare… Ai non
sembrava in se… questa volta stava cercando davvero di
uccidersi, Simon. Credo… credo
fossimo così impauriti da ciò
che abbiamo scoperto… che Goku è andato su tutte
le furie quando lo ha saputo.
Le ha vietato di allenarsi assieme alle altre…”
“…
COSA?! E’ UNO SCHERZO?!”
Mi zittii
quando mi resi conto di aver urlato ad alta voce. Per fortuna la
piccola Ai
stava ancora dormendo, e si era girata per essere accolta tra le
braccia di
Akemi, la quale si era appisolata anche lei.
“No, purtroppo”
mi confermò tuttavia
Piccolo, distrutto, rassicurandomi “Ovviamente
io mi prenderò cura di lei, da questo momento in avanti.
Sarò io il suo
insegnante, perciò non rimarrà
indietro… ma Goku si rifiuta di perdonarla. Non
lo fa perché non le vuole bene… al
contrario… credo che gliene voglia
al punto tale da sentirsi ferito quando ha
scoperto che lei abbia cercato di suicidarsi…”
“Perciò
credi che Goku possa farla tornare ad allenarsi assieme alle altre, un
giorno?”
gli domandò Juzo, dispiaciuto.
“Credo di
sì… Goku non è uno che ti volta
improvvisamente le spalle. Non l’ho mai visto rifiutarsi di
aiutare una persona
a cui vuole bene… io credo, in
realtà,
che lui non sia in grado di darle il sostegno che merita, e
perciò non l’ha
voluta negli allenamenti per non farla…”
“…
sentire un peso” compresi io.
“Già.
Lui non si era mai preso la
responsabilità di allenare delle persone al di fuori della
sua famiglia o dei
suoi amici. Lui puntava sempre a migliorare sempre e solo se stesso, e
ammetto
che spesso trascurava i suoi doveri da marito e da padre. In questo, lui è ancora immaturo. Si
riprenderà…” ci
tranquillizzò Piccolo con un sorriso “Lui ed Ai si
riappacificheranno senza alcuna
ombra di dubbio… ma non lo faranno presto, purtroppo”
Annuii,
iniziando a capire quanto fosse successo.
Povera Ai…
quante altre delusioni si
sarebbe dovuta prendere in faccia prima di poter essere felice come
meritava?
“Ho
capito bene? E’ stata Ran a salvarla?!” si rese conto Juzo, incredulo.
“Pazzesco,
non è vero?” ammise il
namecciano, scuotendo la testa altrettanto
sorpreso “Fino a qualche minuto
prima,
quelle due volevano strapparsi i capelli a vicenda… mentre
adesso Ran non fa
che chiedere agli altri delle condizioni di Ai. Direi che almeno
un’altra
faccenda si sia sistemata”
“Ne avremo
conferma soltanto domani sera… al
compleanno segreto di Ran!”
confermai io, chiedendo ai due presenti “E’ confermata oppure no?”
“Se
fosse stato per Ran, nemmeno per sogno…” ammise Juzo, indicando Akemi “… ma ad
occuparsi
della festa sono tutte le donne della sezione, incluse le mie compagne
e le sue
amiche. L’unica che non vorrebbe festeggiare, al momento,
sembra proprio essere
Ran!”
[The Sealed Kingdom
– BEST OST IN THE WORLD]
“MAMMA! CHI STA
TORNANDO PRIMA DAL LAVORO!”
Sentimmo il
grido della piccola Hinata dal piano di sopra.
“Non
è da lei tornare prima…”
ammise Juzo, controllando come me l’aura della mia
‘amica’.
Si trovava
sicuramente in auto, assieme ad un altro tizio. L’interfaccia
grafica di Juzo
mi rivelò che questo fosse in realtà Tomoaki
Araide, un medico collega della
mia amica.
Chi non
sembrava stare molto bene, a giudicare dalla frenesia della sua aura.
“E’
successo qualcosa mentre stavamo cercando di consolare Ai…”
si rese
conto Piccolo, inarcando sospettoso la fronte.
“Eppure
ci stava Victoria a controllare l’ospedale… un
momento!”
esclamò scioccato Juzo “Perché
non riesco a comunicare con lei?!”
“Oh
merda…”
Mi alzai
immediatamente, sentendo l’aura di Chi raggiungere la via del
nostro covo
segreto, ed ordinai a Juzo.
“Vai
all’ospedale e cerca la tua compagna! Tieni informata Claudia
e raccontale
quello che sta accadendo! Sono stato chiaro?!”
“Agli
ordini padrone!”
“Vengo
anche io con te!” ci rassicurò
Piccolo, allarmato dalla situazione.
Entrambi
uscimmo dal palazzo, con Juzo e Piccolo che partirono in direzione
dell’ospedale dove lavorava Chi, mentre io mi accinsi ad
accogliere la ragazza
a casa.
La macchina
del dottore si fermò proprio davanti al nostro cancelletto,
e da essa uscì
fuori la giovane, completamente confusa dalla mia presenza.
“Simon…
sei già qui?”
“Già…
che
faccia! E’ successo qualcosa?”
le domandai io, preoccupato, mentre la
macchina del dottore si allontanò definitivamente dalla
dimora di Bulma.
Lei, per
tutta risposta, mi passò un fascicolo che portava tra le
braccia.
A stento tratteneva le
lacrime.
Mi accinsi
a dare un’occhiata…
…
e quello che vi trovai all’interno fu uno degli incubi
peggiori che vissi nella
mia vita.
[Man
of the World – NARUTO]
“E’
stato un certo Kanenori Wakita a darmelo… non prima di
minacciarmi a morte…”
“Oh
no…”
Rum…
maledetto
ficcanaso!
“Oh
no?! E’ questa la tua risposta?! Simon… ti rendi
conto di come mi senta io,
adesso? Mi hai riempito di bugie dal primo giorno in cui mi hai
conosciuto… non
dico di non comprenderti… ma almeno non trattarmi come ad
una donna indifesa!”
Chi aveva
ragione. Non dovevo trattarla come se non potesse mai rischiare la sua
vita al
mio fianco. Potevo salvarla quante volte volevo, ma la
probabilità che non
subisse degli attacchi erano esigue.
Voleva e doveva essere
trattata come
un’adulta… era questa, d’altronde, la
mia intenzione raccontandole la verità.
“Scusa…
non era mia intenzione. Entriamo dentro casa. Lì
potrò darti tutte le
spiegazioni che meriti… qualunque cosa ti abbia detto quel
criminale, non sa
tutta la storia”
Un po’ più
calma, lei decise di seguirmi dentro casa. Decisi di entrare dentro la
stanza
dove stavano dormendo Ai ed Akemi, così né io
né Chi avremmo perso la ragione.
Mi affrettai ad indicarle a Chi, la quale mi chiese il motivo per il
quale loro
due si trovassero lì.
“E’
una lunga storia, e centra con quello di
cui sto per parlarti” ammisi io, facendola sedere
sul divano ed iniziando a
raccontarle.
***
CHI
[Continuazione –
Man of the World - NARUTO]
Era
arrivato il momento della verità. Simon mi aveva portato
dentro la nostra nuova
casa e si era seduto su un divano assieme a me, pronto a rivelarmi quel
segreto
che tanto mi stava corrodendo l’anima.
“La prima
verità che devi sapere è questa…
dentro il mio corpo esiste un mostro, un demone che si fa chiamare
Hunter
Warrior. Fino ad ora, ho sempre creduto che quella creatura
l’avessi creata io
con i poteri di cui dispongo… ma
da
pochi giorni ho scoperto che questo demonio agisce per conto proprio ed
ammazza
per conto proprio. Lui prendeva possesso del mio corpo e mi
portava a
compiere dei crimini orrendi. Io, nel
prossimo mese, andrò a farmi controllare da un
mio… amico… se così posso
chiamarlo. Fino a quando non mi libererò di questo mostro,
Chi… io non potrò e
non vorrò più vederti. Non
metterò a repentaglio la tua vita e quella dei
tuoi familiari e amici, se non sono in grado di controllare la parte
peggiore
della mia vita… tu non meriti di
avere
al tuo fianco un mostro!”
“Quindi
quello che sta scritto sopra i fascicoli…”
“E’
tutto vero, tranne la parte in cui dicono che io ed Hunter Warrior
siamo la
stessa persona…”
Annuii, più
sconvolta che mai.
Era la
notizia peggiore che Simon potesse darmi.
Quindi era tutto vero.
Kanenori mi
aveva detto tutta la verità… o almeno,
ciò che lui credeva.
“Chi
è
questo amico da cui devi andare?”
“L’angelo
protettore del settimo Universo,
Whis-Sama. Lo hai già visto su
‘COUNT-DOWN’, in tele-visione”
mi rassicurò
lui, spiegandomi “E’
stato lui a spiegarmi quello che mi sta succedendo, e sa come
aiutarmi. Starò sul suo pianeta fino all’inizio
del torneo. Lì, riuscirò… o
almeno spero… a liberarmi di questo demone”
Annuii,
nuovamente, rivolgendogli la domanda che più di tutte mi
stava tormentando il
cuore.
“Perché…
perché non mi hai mai detto la verità…
perché non mi hai
mai raccontato tutto questo, fino ad ora?”
“Perché
mi dici? Perché sono un
coglione…”
mi sbatté in faccia la verità
Simon, sospirando e quasi in lacrime, come me “…
perché, dopo aver visto mia madre morire davanti ai miei
occhi, ho
avuto sempre paura che altre persone a me care facessero la sua stessa
fine. E’
da quando ho sconfitto la X-X-I che faccio sempre gli stessi incubi,
ogni
notte… mio padre, mia sorella, tutti i miei amici e
colleghi… e te… vi vedo formare
una montagna di cadaveri… ora che so la
verità… io non posso accettare di
diventare ciò che non voglio essere. Voglio
liberarmi di quel mostro… voglio tornare a vivere, Chi!
Voglio rendere fieri di
me mia madre, mio padre, Ai, e tutti gli altri. Non ti ho mai
raccontato la
verità perché temevo di perdere una delle poche
persone, se non l’unica, che si
sia fidata di me senza alcun velo di dubbio. Ti sto raccontando la
verità
perché non voglio più rinunciare a nulla nella
mia vita, come ho sempre fatto
per quattro anni e passa! Io voglio stare con te, Chi, e so che nelle
condizioni in cui mi ritrovo, rischierei soltanto di farti del male!
Chi… io ti
amo… ma preferisco affrontare questa battaglia da solo,
rischiando di perderti
per sempre, piuttosto che causarti un dolore fisico o sentimentale
ancora
peggiore!”
Ecco. Alla
fine l’aveva detto. Era stato completamente sincero con me.
Ora non c’era più
nulla che potesse nascondermi. Ora sapevo quale fosse il significato
del mio
sogno.
Inutile prendermi
in giro. L’avevo perso. Per quanto mi fossi innamorata di
lui, per quanto Simon
fosse innamorato perso di me, preferiva non correre il rischio di
vivere al mio
fianco.
Ed io non
sapevo se fossi in grado di accettare il suo passato…
… il Simon
di cui mi ero innamorato
non era quello del fascicolo concessomi da Kanenori, ma ero consapevole
che, se
avessi voluto vivere il resto della mia vita al suo fianco, avrei
dovuto
sopportare anche questo.
Non potevo
decidere in quel momento…
“Simon…
io… io credo di dover andare dai
miei, adesso…” gli dissi io,
lasciandogli quei documenti e dirigendomi
verso l’uscita della stanza.
“Chi!
Solo un momento!” mi fermò
immediatamente lui, rivelandomi “Domani
sera, stiamo festeggiando il compleanno a sorpresa per Ran. Non
sarà nulla di
che, ma sarebbe bello se te e la tua famiglia veniste a darle
un…”
“…
Simon… scusa… ma io devo proprio…”
Lui sembrò
rendersi conto del mio disagio, perciò, dopo un lungo
sospiro, decise di
arrendersi definitivamente.
“No…
hai ragione… aspetterò la tua decisione,
Chi. Non ti obbligherò a prendere una scelta
immediata… prenditi tutto il tempo
che ti serve”
“O…
ok… ciao… Simon”
Chiusi
lentamente quella porta, aspettando di sentire lo scatto del pomello.
Solo a
quel punto mi precipitai di corsa verso le scale, raggiungendo la mia
camera e
chiudendomi dentro di essa, gettandomi sopra al letto e scoppiando
finalmente a
piangere, sfogando tutto il dolore che avevo provato da quel pomeriggio
fino ad
adesso.
Perdonami,
Simon… perdonami se non
ero ancora abbastanza forte da salvarti.
Perdonami…
***
PEACH
[Daily Life - NARUTO]
Dovevo
ammetterlo. Non tutti i terrestri erano assuefatti dal desiderio della
lussuria. In quel semplice giorno passato affianco alla sezione
Anti-Mafia, mi
resi conto di quanto sbagliati fossero i pensieri di tanti miei
compagni
dell’esercito.
Semplicemente,
il pianeta Terra era abitato da persone qualunque dal carattere
variegato e
dalla tecnologia in linea con il loro sviluppo mentale. Tutto qui.
Mi resi
anche conto del fatto che i tanto agognati nemici di Lord Freezer non
erano
così antipatici come li descrivevano i miei superiori (tranne Vegeta, quello
lì era
perfino più insopportabile del mio sovrano!).
Goku mi era sembrata una
persona molto gentile e cordiale, l’esatto opposto
dell’imperatore.
Forse era per questo
che Freezer era
così invidioso di loro… in effetti provavo un
po’ di pena per l’imperatore.
Lui era sempre stato
istruito dai
suoi genitori ad essere un tiranno senza pietà ed era sempre
stato messo in
competizione con suo fratello Cooler. Suo padre, Re Cold,
d’altronde non era
nemmeno stato così affettuoso con lui. Per questo avevo
cercato di farlo
affezionare a me, prendendolo in giro o stuzzicandolo quel tanto che
bastava
per fargli saltare i nervi.
La parola migliore con
la quale
potevo descrivere Lord Freezer era ‘solo’. Lui era
sempre stato solo contro
tutti. Non aveva mai avuto, veramente, qualcuno che fosse affezionato a
lui.
Tutti gli altri guerrieri non avevano mai provato a comprendere
ciò che vi stava
nel cuore dell’imperatore, così spaventati
dall’idea di essere le sue prossime
vittime. Forse solo Ginyu, a mio parere, aveva cercato di fare
qualcosa, ma lui
era malvagio fino al midollo e non aveva fatto altro che peggiorare la
situazione.
Qualcosa, invece,
sembrava essere
cambiata dal momento in cui mi ero arruolata nell’esercito.
Se n’erano resi
conto tutti i miei compagni, i quali non facevano che prendersi gioco
sia di me
che dell’imperatore.
Peccato
fossi
innamorata di Berry, ma quello era un altro discorso.
Il mio
compito, all’interno di quella sezione, era molto semplice:
·Aggiornare
ed aumentare la potenza tecnologica delle apparecchiature informatiche
di quel
piccolo laboratorio;
·Aiutare
due ex-criminali a penetrare le difese informatiche di uno dei loro
nemici,
ovvero la Yakuza.
Se per il
primo ero consapevole di poter fare ben poco se non spiegare i
meccanismi di
base del funzionamento di tutti i nostri beni tecnologici imperiali,
per il
secondo obiettivo speravo di poter fare di più.
Ma andai
incontro ad una cocente delusione.
Come
temevo, i computer terrestri erano troppo facili da intercettare ed era
impossibile hacker-are le difese della Yakuza senza essere scoperti.
Un metodo
più semplice ed efficace lo avrebbe potuto trovare Berry, ma
lui non era qui…
… o almeno
così credevo.
Invece, la
sera successiva al mio arrivo, davanti alla porta della casa di Los
Angeles
dove ero andata a vivere, mi ritrovai niente di meno che il mio
migliore amico!
“T…
TU?! MA CHE DIAVOLO…?”
“Sorpresa!”
annunciò lui, allegramente, prima di indicarmi debolmente il
corridoio dove mi
trovavo “Posso
entrare?”
“S…
sì… ma non riesco a capire come…”
“E’
stato Freezer-Sama a mandarmi!” mi
spiegò lui, entrando “Sediamoci
da qualche parte, così riesco a spiegarti per bene!”
Raggiungemmo
la cucina della mastodontica reggia americana di Bulma, e qui io
preparai al
mio amico una delle bevande tipiche di quel pianeta…
[Evening
- NARUTO]
“…
BLEAH! MA CHE
DIAVOLO E’ QUESTO SCHIFO!? E’ AMARISSIMO!”
“Devi
metterci lo zucchero, rincitrullito. La prossima volta aspetta
prima…”
lo rimproverai io, sedendomi attorno al tavolo della cucina ed
ordinando al mio
amico “… spara! Come hai
fatto a
raggiungermi qui?”
“Sono atterrato
sul palazzo del Supremo e ho
parlato con quel giovane namecciano per avere il permesso di
raggiungerti”
mi spiegò Berry, aggiungendo il dolcificante alla bevanda,
riprovando a berlo “Ah…
ora è tutta un’altra…”
“BERRY!”
“Ops, scusa!
Dicevo… abbiamo raccolto diverse
prove che ci avessero fatto capire che ti fosse successo qualcosa,
perciò ho
chiesto il permesso all’imperatore di venirti a recuperare.
Il problema, però,
è che non vi sono altre navicelle con più posti.
Ne arriverà una da tre posti
solo tre giorni prima dell’inizio del torneo”
“MA A QUEL PUNTO
NON SERVIRA’ PIU’ A UN
CAZZO! IO E LORD FREEZER PARTECIPEREMO AL TORNEO! CONVIENE
PIU’ ASPETTARE CHE
BULMA MI RISISTEMI LA NAVICELLA!”
“Un
momento… quella Bulma?! La moglie di Vegeta?!”
esclamò lui, incredulo,
indicando tutti i mobili dentro quell’appartamento “Quindi questo è…”
“Questa
è la casa di suo nonno! Benvenuto alla C-C!”
La faccia
di Berry fu la più spassosa che riuscii a provocargli in
tutta la mia vita. Non
si immaginava affatto di essere finito dentro la casa dei nemici numeri
uno di
Lord Freezer!
“MA
TI
E’ ANDATO DI VOLTA IL CERVELLO! HAI IDEA DI COSA TI
SUCCEDERA’ SE FREEZER-SAMA
SCOPRIRA’ TUTTO QUESTO?!”
“Anche se
fosse…?” me ne sbattei io,
fischiettando innocentemente.
“PEACH!
RISCHIAMO SERIAMENTE DI FINIRE
ALL’ALTRO MONDO!”
“No
problem… con uno come Freezer, normale
che si muoia giovani…”
“…
ma… MA TI SENTI! IO
NON VOGLIO MORIRE! SE VUOI TRADIRE L’ESERCITO
DELL’IMPERATORE, SONO FATTACCI
TUOI!”
esclamò
iracondo Berry, alzandosi dal suo posto e dirigendosi verso
l’uscita.
[The Prince Of
Sayan’s Power – DRAGON BALL SUPER]
Peccato
solo che un certo principe dei sayan, incuriosito dall’aura
che era appena
entrata dentro casa sua, fosse venuto a controllare…
… la seconda
faccia più buffa della
vita di Berry venne provocata alla vista di quel gigante (per i nostri
standard, dato che eravamo nani) tutto muscoli!
“Oh
mamma…”
“Guarda
guarda… un altro nanerottolo!”
affermò Vegeta, raggiunto immediatamente da sua moglie
Bulma, la quale rimase
sorpresa dalla presenza di Berry.
Per evitare
incomprensioni, mi avvicinai a loro e presentai il mio amico.
“Signori
Brief… lui è Berry, ed è…”
“… il
tuo piccolo fidanzatino… ho indovinato?”
“VEGETA!”
lo rimproverò Bulma, notando
l’imbarazzo che aveva creato tra me ed il mio amico, che
arrossimmo per la
vergogna.
“I…
io… so… sono… un… un
soldato… dell’esercito… di…
di… di
Freezer-Sama…”
“Ma
non mi dire… un’altra checca al fianco di
quell’alieno effemminato…”
lo
prese nuovamente in giro il sayan, portandosi proprio davanti al viso
di Berry…
… il quale
stava seriamente
iniziando a sudare freddo…
…
poverino…
“Lui
è
soltanto un informatico! Non è un combattente…
non fategli del male!”
mi frapposi tra loro due, chiedendo gentilmente a Bulma “E’ venuto soltanto a sincerarsi delle mie
condizioni, e dice che ha un
permesso da parte del Supremo per rimanere qui”
“Se
è
così, allora non ci sono problemi!”
mi rassicurò la scienziata,
fulminando Vegeta con lo sguardo “Berry
è
il benvenuto…”
“Scu…
scusate… ma pref… preferirei soggiornare dal
Supremo” affermò invece il
mio amico fruttiano, indicando l’uscita del corridoio
“Se Lord Freezer sapesse
che…”
“…
oh
no, mio caro scienziato da quattro soldi… tu non ti muovi da
questo palazzo,
non ora che ci sei entrato senza alcun problema!”
lo minacciò Vegeta
con sguardo omicida “Altrimenti
Freezer sarà l’ultimo dei tuoi pensieri…”
“Eddai,
principino dei miei stivali! E non lo lasci stare?!”
lo allontanai da
Berry, indicando poi il mio collega “Lui è molto più bravo di me
in informatica…
ed è anche un eccellente inventore! Potrebbe dare una grossa
mano a voi della
Sezione Anti-Mafia!”
“PE-PEACH! MA
CHE CAZ…”
“Perfetto!
Allora tu rimarrai qua!”
decise Bulma, con un sorriso a trentadue denti “Sarà
più saggio se tu vivessi momentaneamente qui a tenere
d’occhio la
tua amica del cuore… io non mi
fido
ancora di mio marito!”
“Puoi
anche smetterla di prenderti gioco di me, donna…”
la rassicurò il
sayan, iniziando ad allontanarsi da noi per raggiungere
un’altra stanza “…
quel pisellino moscio è perfino più merdoso della
sua compagna! Non ci daranno
problemi, posso assicurartelo… vero,
Berry?!”
Berry, per
tutta risposta, sbiancò davanti a tutti e produsse un
semplice lamento di
terrore. Lui aveva sempre creduto alle storielle su Goku e Vegeta,
pertanto la
sua fifa era più che giustificata.
“D’accordo…
scusalo, Berry. Non è sempre così antipatico! Ci
vediamo tra un po’ in sala da
pranzo per la cena!” ci salutò
Bulma, provando a rassicurare il mio
amico con una strofinata di capelli, raggiungendo suo marito.
Eravamo
nuovamente da soli.
“Berry…
come stai?”
“Siamo…
siamo nei guai fino al collo… Freezer
ci ucciderà se…”
[Endless Training
– DRAGON BALL SUPER]
“Non lo
farà! Non farti prendere dal panico!”
lo rimproverai io, decisamente stufa del suo atteggiamento passivo
“Lui si diverte ad uccidere le
persone che
desidera solo perché non ha di fronte qualcuno che riesca a
tenergli testa a
parole! Io non mi sono alleata con loro di mia spontanea
volontà. Se Vegeta non
mi avesse minacciato di morte e non avesse distrutto la mia navicella,
credi
che me ne sarei rimasta qui assieme ai miei nemici? E credi che sarei
rimasta
qui da sola senza ideare un piano per tenere sotto controllo anche
loro?!”
“Tu
hai un piano?!”
“Sì…”
confermai io, intimandolo di avvicinarsi al tavolo e di sederci
nuovamente
sulle sedie “…
la mia missione era quella di recuperare quante più
informazioni
possibili sui nostri nemici… e noi ci troviamo esattamente
dentro la loro tana!
Quale occasione migliore abbiamo per regalare a Freezer-Sama le
informazioni
che desidera?!”
Berry
iniziò a riflettere su quanto gli avessi detto. Sapeva
perfettamente che avessi
ragione!
“E se Freezer si
arrabbiasse… a te andrebbe
bene morire per mano sua?”
“Berry…
non
me ne può fregar nulla delle sue minacce. Lord Freezer
avrà sempre il mio
rispetto per ciò che ha fatto in favore del nostro popolo,
ma io non sono una
sua semplice schiava… io sono un suo soldato!
E’ mio dovere prendere delle
decisioni che possano giovare al futuro del suo impero, anche se a lui
potrebbero non piacere! Noi non sacrifichiamo la nostra vita solo per
lui… ma
anche per tutte le razze che lo appoggiano. Adulti, bambini,
anziani… se Freezer,
ora, decadesse dal suo trono, sarebbe una tragedia per tantissima gente
innocente! L’universo tornerebbe alla deriva e alla conquista
di tutti i pirati
spaziali… o dei dittatori come Cocumber… mi
ucciderà? Chi se ne frega! Io la piena facoltà di
decidere cosa voglio fare,
anche se ciò mi costerà la vita… e non
sarà il nostro imperatore galattico
preferito a negare la mia volontà di parola!”
Il mio
amico mi guardò, stupefatto, prima di abbassare il capo e
sospirare sconfitto.
“Ok…
allora sarà meglio che sia tu a parlargli personalmente”
mi informò
lui, porgendomi un rilevatore “Con
questo, puoi già entrare in contatto con il nostro imperatore”
“Perfetto! A proposito, Berry…”
mi accinsi subito
a dire a lui, infilandomi il monocolo davanti all’occhio “… perdonami se ti ho fatto
preoccupare così tanto… non deve essere
stato facile chiedere il permesso a Lord Freezer…”
“…
no… non lo è stato affatto, soldato
Peach!”
[Dogimagi
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Mi tirai un
ceffone sulla faccia quando mi resi conto che il rilevatore fosse
già acceso, e
che quindi l’imperatore avesse già ascoltato tutto
il mio discorso.
“Lord
Freezer! I dati di quel computer sono arrivati nei nostri server?!”
“I
nostri informatici li stanno
analizzando proprio in questo istante…”
mi confermò l’imperatore, prima
di urlarmi a pieni polmoni “…
QUINDI
HAI DECISO DI ALLEARTI CON QUEL BASTARDO DI VEGETA, EH?! TRA TUTTE LE
DECISIONI
CHE POTEVI PRENDERE, IN QUELL’ISTANTE… NON TI
E’ SALTATO IN MENTE DI
ACCHIAPPARE QUALCHE OSTAGGIO, DURANTE IL TUO PERIODO DI INFILTRAZIONE?!”
“E’
stato impossibile, mio signore… e,
con tutta sincerità, non ne avevo alcuna
intenzione…”
“PEACH!”
“Me lo
sarei dovuto aspettare, da una come
te… perciò intendi tradirmi…”
“…
non ne ho alcuna
intenzione!”
li
rassicurai io, tuttavia, incominciando a raccontare “Poco dopo aver perso il contatto con voi, sono
stata attaccata da un
nemico completamente sconosciuto, una certa Nemu Kurotsuchi affiliata
ad una
mafia chiamata Yakuza! Sono riuscita a sfuggirle per miracolo, e quando
ho raggiunto
la navicella per tornare, Vegeta ed i suoi amici mi hanno catturata. Ho
scelto
di allearmi con loro per recuperare quante più informazioni
possibili sulla
Yakuza e per scoprire le reali intenzioni di Vegeta ed i suoi amici!”
“…
e
cosa hai scoperto, nel frattempo?” mi
domandò Berry, preoccupato.
“Ho scoperto che
i reali nemici della Sezione
Anti-Mafia sono la Yakuza, i MIB ed un altro gruppo sconosciuto col
nome di
Deadly Sins. Loro non ci pensano nemmeno minimamente a spodestarla dal
trono,
mio signore! Alcuni dei loro membri, a detta loro, potrebbero perfino
essere
forti quanto lei o Son Goku, Lord Freezer…” rivelai
loro, avvisandoli anche
di un altro fatto “…
questi criminali utilizzano una sostanza a noi sconosciuta,
denominata KI Power, in grado di potenziare l’aura di chi la
assume e di averne
il pieno controllo”
“…
quindi è così che quel cyborg è
riuscito a diventare più potente in pochi secondi...”
comprese Lord
Freezer “… avrei
dovuto immaginarmelo
si trattasse di uno spregevole trucco! Quei poveri illusi non hanno la
minima
idea di cosa li aspetta… non avranno contro soltanto degli
avversari normali,
ma anche gli Dei della Distruzione! Non riusciranno mai a vincere il
Torneo!”
“Però
sarebbe saggio raccogliere un campione di questa sostanza ed
analizzarlo…”
mi anticipò Berry, comprendendo ciò che gli
stessi dicendo “…
se
ad assumere questo KI Power fosse un membro della Yakuza o dei MIB non
sarebbe
un problema… ma se ce ne appropriassimo noi, facendolo bere
a lei, mio signore?”
“Non ce
ne sarà alcun bisogno! Non ho
passato gli ultimi cinque anni ad allenarmi come un matto per nulla!”
sbraitò tuttavia Lord Freezer, ordinandoci “Limitatevi
semplicemente a raccogliere informazioni e a non concederne voi, anche
a costo
della vostra vita! Soldato Berry…
farai
meglio a mostrare un atteggiamento diverso se non vuoi che io ti faccia
fare
una brutta fine al tuo ritorno! Non tollero che un mio suddito faccia
la figura
della femminuccia davanti ad un nemico!”
“Si…
signorsì signore!”
“E
tu… soldato Peach…”
mi rivolse
un ultima richiesta l’imperatore “…
devo proprio ammetterlo… più passa il tempo,
più ti stai dimostrando una mina
vagante… vedi di non deludermi!
Non
perdono facilmente un tradimento o una coltellata alle mie spalle!”
“Signorsì,
signore!” obbedii io, spegnendo
definitivamente il mio monocolo e
lasciandolo soltanto in audio.
Il silenzio
era calato dentro la nostra stanza, ancora una volta.
“Che ti dicevo?
Mostrati fermo ed
impassibile… e lui
inizierà a notarti!”
rassicurai il mio amico, stringendolo in un abbraccio affettuoso
“Sono felice che tu sia venuto qui
per me…
sei la persona più importante della mia vita, Berry!”
“Anche per me,
Peach… sono felice che tu
stia bene…” mi rispose lui, ricambiando
il gesto e stringendomi più forte a
se.
Non avevo
più bisogno di altro.
Ora avevo
tutto il necessario per andare avanti in quella missione.
Con Berry al mio
fianco, e con
l’appoggio di Lord Freezer, niente e nessuno avrebbe potuto
farmi del male!
***
JUZO
[Soundtrack 7 –
DRAGON BALL Z]
Arrivammo
nei pressi dell’ospedale nel giro di pochi minuti. Io e
Piccolo iniziammo le
ricerche sopra i tetti dei grattacieli attorno ad esso, fin quando io
non
riuscii ad intravedere la figura della nostra amica sopra uno di essi.
“ECCOLA!
E’ LI’! RAGGIUNGIAMOLA!”
Quando
atterrammo vicino a lei, rimasi totalmente scioccato davanti a quella
vista.
Victoria non era affatto in buone condizioni…
… era
ricoperta di liquidi sintetici
su tutto il corpo ed i vestiti le erano stati strappati via…
… non
percepivo più alcuna energia
in lei.
“Juzo…
credo che l’abbiano…”
“…
lurido… farabutto… non avrebbe dovuto farlo!”
“Non
farti prendere dalla rabbia! Bulma la riaggiusterà!”
mi rassicurò
Piccolo, recuperando il cadavere della mia amica con delicatezza
“La
sua memoria è ancora intatta! Tornerà quella di
prima…”
Con una
fatica immensa, fui costretto ad annuire e ad alzarmi in
volo…
… prima che
qualcuno provasse ad
uccidermi con un raggio di KI!
“PICCOLO!
PORTALA VIA DA QUI!”
Il
namecciano, rendendosi conto dell’imminente minaccia, decise
di partire a razzo
verso Los Angeles, dove si trovava Bulma, mentre io rimasi ad
affrontare il
tizio che mi si parava davanti.
Costui era
un anziano. Portava due grandi baffi bianchi e la sua pelle scura e
rugosa era
solcata da due grandi cicatrici; la prima, sul lato destro del volto,
andava dalla
fronte fino alla guancia, e la seconda, sul lato sinistro, andava dal
mento
fino al torace. Portava una maschera, a forma di una corona provvista
di cinque
spunzoni, mentre aveva un foro situato al centro del petto. Indossava
un lungo
cappotto bianco con pelliccia nera, fermato alla vita da una grande
cintura
costituita da tre catene collegate ad un grosso disco di metallo su cui
era
raffigurato...
… l'emblema
dei Deadly Sins!
Cazzo…
“Chi
sei tu?” gli urlai
contro, decisamente impaurito “Cosa vuoi da me?”
“Tu sai dove si
trova…”
[This is a Fight to Change
the World – BEST OST IN
THE WORLD]
L’aura di
quel mostro mi avvolse completamente, all’improvviso, senza
darmi il tempo di
reagire.
Il suo
corpo iniziò a tumefarsi, fino a diventare uno scheletro,
mentre il suo
giubbotto si trasformò in una lunga tunica violacea. Sulla
mano portava una
mastodontica ascia bipenne dalla lama scura come la notte. Sul suo
cranio,
stavolta, portava una vera e propria corona.
“… tu
sai dove si
trova Zero-Sama… e se non me lo dirai… decomporrò
il tuo corpo!”
Il terrore
si impossessò del mio corpo. L’aura di quel mostro
era immensa, troppo perché
io potessi fare altro.
Ero nei
guai fino al collo…
“LASCIA
STARE IL MIO AMICO!”
Improvvisamente,
senza dare al nemico il tempo di reagire, qualcuno gli
sferrò un calcio sul
cranio ma il demone si parò con facilità con la
sua arma e lo gettò con forza
immensa verso di me.
Era James,
vestito con la sua tunica da combattimento.
“Che…
che potenza…”
esclamò, prima di domandarmi “… Victoria
sta bene?”
“Piccolo
la sta riportando a Los Angeles…”
ammisi io, con disgusto “…
l’avevano ridotta
ad uno straccio!”
“Wrath deve
esserci
andato pesante con lei…”
Ci voltammo
entrambi verso quell’essere, confusi. Non era stato Rum ad
attaccare Victoria?
“…
vorrà dire che dovrò andarci pesante anche io!”
Senza darci
il tempo di reagire, l’essere provò a tagliarci in
due con la sua ascia, ma
riuscimmo ad evitarlo per un soffio…
… lo stesso
non si poté dire per gli
altri palazzi attorno a noi, che vennero tranciati tutti come burro.
“NO!”
Quel
bastardo non ci dette il tempo di assistere a quella scena
dell’orrore, o di
poter salvare almeno una vita innocente. Con uno strano movimento della
mano,
sfruttò il suo KI…
… e
decompose completamente tutto
ciò che aveva tranciato! Non sopravvisse niente nel raggio
di azione di cento
metri!
In un solo movimento,
si era formata
una distesa desolata grande quanto un campo da calcio. Non era
sopravvissuto
nessuno, in quell’attacco.
“Merda…
ALLONTANIAMOCI DA QUI!”
Io e James
provammo a fuggire via dalla città, in direzione
dell’oceano, volando a razzo,
ma il nostro avversario fu più veloce e ci si
parò davanti.
“Non fuggirete
così facilmente dal campo di battaglia!
La vostra tomba sarà la stessa di tutta questa gente!”
“SEI
UN MOSTRO! LORO NON CENTRAVANO NIENTE! PERCHE’ PRENDERTELA
ANCHE CON TUTTI
QUESTI INNOCENTI?”
“Non me ne
può fregar di meno di questi sciocchi
mortali…”
affermò tuttavia quell’essere, lasciandoci
completamente senza parole per lo
shock “… per
quanto mi riguarda, sono
soltanto degli insetti da schiacciare… non vi
darò una seconda opportunità… IO,
PRIDE, VI ORDINO DI RIVELARMI L’UBICAZIONE DI
ZERO-SAMA… QUI ED ADESSO!”
“Noi
non sappiamo di chi tu stia parlando!”
insistetti io, mettendomi in posizione di combattimento
assieme a James “Stai uccidendo tutta
questa gente
solo per sapere dove si trova questo tizio, ma stai soltanto sprecando
tempo…”
“NON MENTITE A
PRIDE! PRIDE SA BENISSIMO CHE LO STATE NASCONDENDO!
PORTATEMELO AL MIO COSPETTO… O VI ASSICURO’ CHE
DECOMPORRO’ L’INTERA CITTA’!”
Inutile
provare a discutere con quel pazzoide. Lui non ci avrebbe ascoltato.
Era così
convinto della sua ipotesi che ragionare con lui era impossibile.
Avevamo a che fare con
un folle…
… allora
perché non sfruttarlo?
“D’accordo…
hai ragione! Lo teniamo nascosto noi! Ti porteremo da lui…” provò a convincerlo James,
indicando l’altra parte della città, quella vicino
l’oceano.
Ma Pride
aumentò furibondo la sua aura, schiacciandoci ancora di
più.
“Voi due non
avete alcun rispetto per me… SARA’
ZERO-SAMA A PRESENTARSI DAVANTI AL MIO COSPETTO E NON IL CONTRARIO!
PRIDE NON
SI MUOVERA’ DA QUI… E DECOMPORRA’ TUTTI
QUESTI INNOCENTI NEL FRATTEMPO!”
“Pride…
non farlo!” lo
supplicò
il mio amico, preoccupato per la sorte dei cittadini “Non
ti costa nulla fidarti di noi… non ti stiamo prendendo in
gir… CHE CAZZ…
WHOAAAA!”
James si
rese immediatamente conto del pericolo che aveva corso quando vide la
scarpa
che si era tolto polverizzarsi davanti ai suoi occhi, lentamente.
“Non trattatemi
come un vostro pari, ammasso di rottami… VOI DOVETE SOLTANTO
OBBEDIRE AI NOSTRI
OR…”
“FERMO,
BARRAGAN!”
[Archangel –
BEST OST
IN THE WORLD]
Il demone si paralizzò sul posto,
sentendo quella voce femminile
alle sue spalle. Tutti noi ci voltammo per vedere chi avesse arrestato
l’attacco di Pride.
Fu uno shock, per noi, vedere niente di meno che
Kiyonaga
Matsumoto, in volo, il quale era affiancato da una piccola bambina dai
capelli
bianchi come il latte. Era stata lei a fermare Pride.
Costei
era smagrita
e pelle ossa, con indosso una semplice ed ampia maglietta nera, che le
arrivava
oltre le ginocchia ed un paio di jeans troppo larghi dai quali non
riuscivamo a
vedere i piedi. Aveva gli occhi chiusi, come se stesse dormendo
profondamente.
“Guarda
cosa hai combinato! Tu e Grimmjow avete oltrepassato il limite!
Ve l’hanno detto a chiare lettere… Zero-Sama non
è con loro!” lo
rimproverò l’ex-commissario, voltandosi verso la
piccola ed ordinandogli “Sai cosa
fare…”
La bambina annuì e portò la
mano in direzione dello spiazzo
desertico provocato da Pride, e con nostra incredibile meraviglia,
tutte le
persone e le zone polverizzate vennero ripristinate, come se non fosse
mai
accaduto nulla.
“…
adesso torna alla base!”
ordinò Kiyonaga a Pride “E non
azzardarti mai più a disobbedire agli ordini… o
la tua padrona si libererà
presto di te!”
Pride si voltò quasi impaurito verso la
bambina, la quale non
aveva ancora aperto i suoi occhi.
Non c’era bisogno di comprendere altro. I
nostri cuori sintetici
mancarono un battito quando comprendemmo di avere di fronte proprio
lei…
“Come
desidera… mia signora…”
Detto ciò, il demone tornò
alla sua forma da vecchio e sparì
alla nostra vista, lasciando me ed il mio amico da soli con i nuovi due
nemici.
“Siete
stati molto fortunati… Barragan è uno dei nostri
mostri più
potenti” ammise il commissario,
scompigliando i capelli della sua
piccola compagna “A lui basta
direzionare
la sua aura verso un punto dello spazio che preferisce… ed è in grado di accelerarne
l’invecchiamento, fino a decomporlo!”
“Cosa
siete venuti a fare qui?”
domandai io all’uomo, il quale
indicò la giovane e spiegò.
“Siamo qui per
cercare un
altro dei nostri simili. Costui si chiama Zero ed è fuggito
dal regno
demoniaco. E’ nostro compito riportarlo indietro… quella che avete di fronte a voi è
Lilith-Sama, la sovrana, nonché Dea
Suprema di quel mondo!”
Quindi ci avevamo visto giusto. Quella donna era
davvero Lilith,
la stessa che ci aveva descritto Simon!
Una cosa,
però, notai
io… parecchio strana.
“Signor
Kiyonaga… perché l’aura di
Lilith non si percepis…”
“Questi
non sono fatti che ti riguardano… cyborg!”
Divenni pallido come un lenzuolo quando mi resi
conto che la
giovane dea si era portata alle nostre spalle, senza farsi percepire in
alcun
modo.
Se Pride era stato sul
punto di ucciderci… lei era già pronta ad
abbattere la scure sulle nostre
teste.
Fu un vero colpo di fortuna se non lo fece.
“Prima
Ulquiorra… poi Grimmjow… ed infine
Barragan…”
analizzò Lilith, camminando
attorno a noi, sempre senza degnarci di uno sguardo “…
tutto ciò mi sembra troppo sospetto… loro non
hanno mai perso il controllo in
questo modo… devono aver avuto delle buone ragioni per
avervi attaccato, non
c’è alcun dubbio…”
La piccola demone si alzò in volo,
allontanandosi sempre di più
da noi e raggiungendo Kiyonaga.
“…
sarà solo una mia impressione… ma voi due state
nascondendo
qualcosa. Potete stare certi che vi terremo
d’occhio… ci rivedremo prima di
quanto possiate pensare!”
“Perché
avete ucciso Juzo Megure!?
Almeno questo… rispondete almeno a questo!” supplicai io ai due, urlando a
squarciagola.
Per tutta risposta, lei si voltò verso
di noi ed aprì le
palpebre, fissandoci intensamente negli occhi.
Non provai mai una sensazione di impotenza simile a
quella che
mi fece provare Lilith quel pomeriggio. Non aveva bisogno del KI per
incutere
timore…
… le era
bastata una
semplice occhiata per farci capire che, contro di lei, non avremmo
vinto né ora
né mai!
“Puntavo
a vendicarmi… DELLA SUA CARA SORELLINA!”
E detto ciò, anche lei e Kiyonaga
sparirono alla nostra vista,
lasciandoci completamente da soli sopra a quel palazzo.
Inutile nasconderlo.
Le
possibilità di
sconfiggere i Deadly Sins erano, al momento, pari a zero.
***
PEACH
[See What I’ve
Become
– BEST OST IN THE WORLD]
Quando Piccolo si presentò davanti a
casa dei Brief con quel
corpo martoriato, tutti noi interrompemmo la nostra cena e ci dirigemmo
alla
svelta dentro il laboratorio della C-C. Qui, fu fatto un rapido
check-up sulle
condizioni fisiche della vittima, dopodiché il corpo venne
fatto stendere
all’interno di una gigantesca vasca, la quale venne riempita
di liquido
rigenerativo fino all’orlo.
Insieme a me e a Berry, vi stavano anche Bulma,
Domenico, Hiroshi,
Clarice, Rosalia ed Adolf, ovvero gli scienziati della sezione.
“E’
stata attaccata
all’improvviso… non ha avuto il tempo di reagire o
di difendersi…” ci
rivelò la donna, mostrandoci gli ultimi istanti di vita
della giovane cyborg attraverso
un computer “…
è morta sul colpo. Per fortuna i danni non sono
così gravi come
appaiono. Basterà tenerla all’interno della
Vasca-Rigenerativa ultimata dalla
C-C… sarà al cento per cento entro domani mattina!”
“Meno
male… povera ragazza…”
si tranquillizzò Hiroshi, mentre
Domenico non faceva altro che accarezzare la testa della povera giovane.
“Chiunque sia
stato
pagherà per questo…”
affermò con rabbia quest’ultimo.
“Per abbattere un
cyborg come Victoria e ridurla in
questo stato, il suo avversario deve essere centinaia di migliaia di
volte più
potente di lei”
ci
fece notare Clarice, preoccupata “Perfino
tuo
marito, Bulma, farebbe fatica a battere uno dei tuoi cyborg in meno di
un
secondo… questa è opera di un Dio!”
“… o
di un demone…”
iniziò a comprendere Bulma “… i Deadly Sins! Non possono essere
stati
che loro!”
“Scusate…
posso sapere chi diavolo sono questi tizi?”
domandò
confuso Berry, infilato in questa situazione contro la sua
volontà.
In meno di cinque minuti, Bulma ci
raccontò tutto quello che
sapevano su quei mostri. Io ed il mio amico ci guardammo preoccupati in
volto.
Mostri provenienti dal
Regno Demoniaco… e la loro regina al comando! Quella non era
affatto una buona
notizia…
…
era una tragedia! Se uno di questi avesse partecipato al
torneo…
“…
questi bastardi sono pericolosi per l’impero! Vanno fermati
all’istante!” affermai io, con
decisione, chiedendo loro “Zeno-Sama
non può far nulla?”
“No”
ammise la
scienziata, con tristezza “Da quello
che
ci è stato detto, Lilith è perfino più
potente dei due Zeno, al momento… e non
sappiamo nemmeno dove si trovi l’anima di Zero…”
“Una
cosa è certa… se anche solo un Deadly Sins
parteciperà al torneo
mondiale… il primo posto andrà
senz’altro ad uno di loro!”
constatò
Berry, tamburellandosi le dita sulla fronte.
“Che
bella notizia…”
affermò Rosalia, con delusione “Perciò
tutto ciò che stiamo facendo adesso è
inutile… è questo che ci stai dicendo?”
“Non
necessariamente…”
Era stato Piccolo ad entrare dentro il laboratorio,
accompagnato
da altri due tizi-cyborg.
“Che
intendi, Piccolo?” gli chiese Hiroshi,
confuso.
“Intendo che, forse,
abbiamo una
speranza di vincere al Torneo Mondiale… ed è
tutta nelle mani di Simon Kog!”
confermò uno dei cyborg, quello
più basso ma attraente “Il mio padrone ha al
suo interno un
demone… un mostro che lo ha costretto ad agire contro la sua
volontà come
Hunter Warrior… e se questo demone non fosse altro che
l’anima di Zero che i
Deadly Sins stanno cercando?”
Tutti noi lo guardammo sorpresi, scioccati da
quanto in realtà
quell’ipotesi fosse corretta.
“Fatemi
capire bene…” provò
a ricollegare il tutto Berry “…
Zero e Lilith erano il padre e la madre di
Zeno… quest’ultimo è diventato il Dio
Supremo del nostro universo, mentre i
suoi genitori sono andati a vivere nel Regno Demoniaco… poi
Zero è fuggito
perché non voleva più stare con sua
moglie… E ADESSO MI STATE DICENDO
CHE SI TROVA DENTRO IL CORPO DI QUEL
TERRESTRE?! MA COME E’ POSSIBILE CHE NESSUNO SE NE SIA
ACCORTO?”
“Perché
Whis non aveva mai conosciuto Simon Kog fino ad ora…”
spiegò semplicemente Piccolo, indicando se stesso e Bulma
“…
dato che lo ha visto per la
prima volta solo qualche mese fa!”
“… ed
il fatto che sia lui
stesso ad occuparsi di questa faccenda è anche
più sospetto!” confermò
Adolf, affermando “Scommetto
tutto quello che volete… che Simon ancora non sappia tutta
la
verità! Sono certo che Whis-Sama non gli abbia ancora detto
cosa sia davvero il
demone dentro quel giovane…”
“Tiro
a indovinare il motivo? Perché Simon si sarebbe rifiutato di
andarci!” confermò Domenico,
rendendosi conto della gravità della
situazione “Ma Simon sta andando da
Whis
per scacciare questo demone… non è
così?”
“E’ quello
che vogliono fargli
credere, penso…”
ammise in realtà l’altro cyborg, quello muscoloso
dai capelli rossi “…
potrebbe anche darsi che Whis lo stia nascondendo alla vista dei Deadly
Sins!”
“…
e che potrebbe perfino non tornare più qui? No,
James… non è da Whis
una cosa del genere!” lo
rassicurò Bulma, invece, facendo un’altra
ipotesi “Io,
invece, credo gli abbia detto la verità…”
“Io,
invece, credo che Whis abbia in
mente un altro piano… ancora più astuto
dell’altro!”
A parlare era stato il primo cyborg, il quale era
più convinto
che mai sulla sua ipotesi.
“Spiegaci,
Juzo… di cosa
parli?” provò a chiedergli Domenico,
preoccupato.
La teoria che ci espose il cyborg fu ai limiti
dell’inimmaginabile…
… ma era
anche la più
plausibile.
Nessuno di noi riuscì più a
pensare ad altro. Juzo, con tutta
probabilità, ci aveva azzeccato in pieno!
“Quindi…
adesso cosa ne sarà di mio figlio?”
ci domandò
supplicante Hiroshi, facendo comprendere sia a me che a Berry di avere
a che
fare con il padre di Simon Kog.
“Non
lo sappiamo, sarò sincero…”
gli spiegò Piccolo, riuscendo però
anche a tranquillizzarlo “…
ma se è
davvero questo il piano di Whis, non possiamo fare altro che fidarci di
lui… Simon è la nostra
unica speranza di
salvezza…ma non
possiamo dirgli
nulla! Ne va della vita di tutti!”
Io e Berry ci guardammo di nascosto negli occhi,
intuendo al volo
che avessimo avuto lo stesso pensiero.
Lord Freezer non
avrebbe mai vinto il torneo. Se Juzo aveva davvero intuito la versione
corretta
dei fatti, allora la finale era già destinata ad essere una.
Non c’era
molto tempo
da perdere… dovevamo avvisare nuovamente Freezer delle nuove
novità, senza
pensare alle conseguenze che avremmo causato!
Qui
c’era in gioco il destino di tutti gli universi!
Improvvisamente, però, qualcuno
varcò l’ingresso del
laboratorio. Costoro erano i genitori di Bulma, con la madre che era in
lacrime.
“Figlia
mia… abbiamo la polizia davanti casa nostra! Vogliono
arrestarti!”
***
CLAUDIA
[Is This What Love
Means – BEST OST IN THE WORLD]
“Mi
hanno appena chiamato da Los Angeles!”
affermai io, ora con
più serenità “Victoria starà bene… ma
sospettano che dietro a tutto questo ci siano i
Deadly Sins!”
Mi trovavo dentro la stanza dei cyborg, dove al suo
interno vi
stavano Simon, Akemi ed Ai. Le ultime due stavano parlando tra di loro
(mi resi
conto all’istante che entrambe avessero legato tantissimo tra
di loro), mentre
Simon stava leggendo un libro molto strano, prendendo appunti con un
altro
foglio in mano. Era triste, lo vedevo, per quello che era accaduto con
Ai e,
soprattutto, con Chi.
“Sta
tranquillo… si risistemerà tutto!”
lo consolai io,
scompigliando i capelli di quel povero giovane “Lei ha solo bisogno di tempo…”
“Lo
so… mi spiace soltanto
averla fatta soffrire inutilmente… avrei dovuto dire la
verità fin dall’inizio”
ammise lui, tirando un lungo sospiro “Meglio tardi che mai, giusto?”
“Meglio
tardi che mai!” gli confermai io,
indicando tutti gli
oggetti sparsi sul divano dove era steso “Mi
spieghi che cosa è quel coso?”
“Te lo sei
già scordato? Non
è da te, Claudia… questo
è il libro di
mia madre…” mi rispose lui,
senza staccare gli occhi di dosso da quel
manuale incomprensibile “Sto cercando di decifrare il codice dietro
questa lettera…” mi
indicò l’altro foglio affianco al libro, quello
scarabocchiato da sua madre “…
e credo
di essere arrivato quasi alla soluzione!”
“Dici
sul serio?!”
“Eh
già… ho provato a confrontare le scritture di
entrambi i documenti,
e mi sono reso conto che il linguaggio del primo, nonostante abbia
simboli
identici, è completamente diverso da quello della lettera.
Semplicemente, mia
madre ha usato la lingua italiana per scrivermi la lettera…
mentre questo, ne
sono quasi certo, è scritto nel linguaggio degli Dei!”
Strabuzzai gli occhi, scioccata da tale rivelazione.
“Un
libro… proveniente dal mondo degli Dei?!”
“Ho
soltanto bisogno della conferma di Whis-Sama, una volta giunto sul
suo pianeta… ma credo di averci azzeccato. Un altro indizio
sono i simboli
all’interno della lettera. In tutto sembrano essercene
ventisei, riguardanti le
lettere, uno per i segni di elisione o di accentatura, ed infine cinque
per i
classici segni di punteggiatura. Questa, se non vado errato,
è la traduzione di
ogni simbolo nel nostro alfabeto…”
Simon mi passò il foglio degli appunti,
mostrandomi ciò che
avesse scritto.
“Questo,
tuttavia, non era sufficiente a mia madre… ciascuno dei lati
sopra al foglio ha un modo in cui deve essere letto, con degli indizi
specifici!
In quello principale, vi sono disegnate delle frecce che mi danno
un’indicazione molto chiara… il documento va letto
in senso anti-orario da uno
dei vertici, il più probabile quello in alto a sinistra. La
riga azzurra al
centro del primo lato del foglio indica dove termina la prima
pagina…”
“… oh
mio Dio…” mi
resi immediatamente conto, quando mi resi conto che, in quel modo, la
lettera
di Momo Kog diventasse letteralmente comprensibile. Avevo
difficoltà a tradurre
qualche simbolo, vero, dato che era scritto a mano, ma la lettera era
perfettamente traducibile!
“…
mentre il secondo lato è stato un altro paio di maniche.
Tutto, però,
sta a comprendere nuovamente come debbano essere analizzati gli indizi.
La
chiocciola in alto ed il quadratino colorato al centro, mi indicano che
questo
lato del foglio vada letto in senso orario partendo dal segno azzurro.
Et
voilà… la lettera mi è chiara fino
all’ultimo simbolo!”
“…
non ci credo!”
Rimasi letteralmente scioccata quando, ricopiando
il contenuto
giusto della lettera, mi resi conto che Simon ci avesse visto giusto in
tutto e
per tutto.
Momo Kog era stata un genio. Aveva ideato un
semplicissimo
codice di lettura proveniente da un libro apparentemente indecifrabile
senza
conoscere il linguaggio degli Dei, e l’aveva sfruttato per
passare un messaggio
a suo figlio, convinta l’avrebbe compreso.
Ci misi dieci minuti buoni per ricopiare il tutto.
Poi, per rispetto
verso di lui, decisi di porgli la traduzione. Avevo già dato
un’occhiata, ed
era stata più che sufficiente per farmi capire che quella
fosse una lettera
personale per lui…
… lo sguardo
del
giovane cambiò improvvisamente…
… era
diventato bianco
come una statua di marmo!
“Simon…
cosa c’è scritt…”
“SIMON! IL
TELE-GIORNALE!
GUARDATE IL TELE-GIORNALE!”
[The Sealed Kingdom
–
BEST OST IN THE WORLD]
Lui sembrò ridestarsi dai suoi pensieri
e si alzò dal suo posto,
raggiungendo Ai ed Akemi, le quali stavano osservando orripilate il
tele-giornale.
Con mia grande sorpresa, a condurre
quell’edizione
straordinaria, vi stava Sasha Orton, il cui ghigno di vittoria era un
chiaro
segno di allarme.
Ancora peggio fu ciò che
annunciò come notizia principale.
- Buonasera
a tutti e benvenuti in questa edizione straordinaria del tele-giornale
di stasera.
In apertura, abbiamo la rivelazione shock della scoperta
dell’identità di un
famoso e terrificante Serial Killer! Simon Kog, agente della Centrale
di
Polizia di Tokyo, altri non è che Hunter Warrior, sicario
della X-X-I,
responsabile della morte di 149 987 vite umane…al momento la
polizia non ha
ancora rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale in merito, ma dalle
notizie
che ci sono giunte, sembra che sia già iniziata una retata
per arrestare lui e
tutti i suoi colleghi ed alleati, accusati di aver creato una setta
segreta
intenzionata a rivoluzionare la politica e gli ideali
dell’intero Giappone! -
“No…
non può essere…”
esclamò
orripilata Ai, portandosi le mani davanti alla bocca “… ora tutti
sanno la verità!”
Invece di rimanere sconvolto, tuttavia, Simon
iniziò a ridacchiare
divertito e dovette constatare l’amara verità.
“Devo
ammetterlo… a chiunque, tra di
loro, che abbia avuto
questa genialata, devo solo fare i complimenti! Hanno saputo
sfruttare
tutto quello che è accaduto a loro favore… hanno
praticamente costretto la
sezione Anti-mafia a sciogliersi definitivamente… o è quello che pensavano di fare!”
“In
che senso, Simon?” domandai io, confusa.
“Semplice…
dal primo agosto
potremo tranquillamente lavorare al fianco della Associazione Eroi del
sesto
universo, sempre in incognito. Quello che hanno fatto adesso, non serve
praticamente a…”
-… e non è
tutto! Una notizia ancora più orrenda ci è giunta
solo pochi minuti fa! Il
nostro universo ed il nostro gemello si stanno per fondere. Questa non
sarebbe
una grave notizia in se e per se… quanto il fatto che Hunter
Warrior avesse
intenzione di agire al fianco delle forze dell’ordine
appartenenti al sesto
universo, le quali riceveranno un ammonizione dalle nostre potenze
mondiali per
il loro tentativo malsano di acquisire una forza maligna
all’interno del loro
organico! Hunter Warrior e tutti i suoi alleati, compresi i
Cyber-Rainbow che
tanto erano amati dalla nostra popolazione, sono ufficialmente dei
fuori-legge!
-
Questa volta Simon strozzò la sua frase
sul più bello.
Ci avevano giocati
alla perfezione. Non c’era alcun dubbio!
“No…
non questo!” esclamò infatti
il mio collega, sconvolto “Hanno
fatto passare anche l’Associazione
Eroi per degli incompetenti! I nostri accordi rischiano di andare a
farsi…”
“Non
ancora…”
Tutti quanti ci voltammo sorpresi alle nostre
spalle. Whis era
entrato dentro la stanza, ed assieme a lui vi stava un altro angelo,
dell’altro
sesso.
“Lei
è Vados. E’ andata a parlare personalmente con
Toshinori e gli
altri membri dell’associazione… la vostra alleanza
è ancora intatta!”
ci confermò la divinità.
“Tuttavia,
dovete nascondervi fino a quando la fusione dei pianeti non
sarà ultimata!” ci
avvisò Vados, preoccupata “Non abbiamo la possibilità di
proteggervi se rimarrete isolati tra di voi!”
“Vi
consiglio caldamente di raggiungere il Palazzo del Supremo!
Lì non
verrete rintracciati… e portatevi appresso le vostre
famiglie!”
concluse Whis, con fermezza “Non c’è più modo di
proteggere la vostra
immagine… o le vostre vite… se rimarrete a Tokyo,
verrete sterminati tutti
quanti!”
“Inizio
a chiamare subito tutti!” affermai io,
prima di sentire
la frase autoritaria di Simon.
“IO RIMANGO QUI!”
Tutti noi rimanemmo sconvolti quando scoprimmo le
sue
intenzioni.
“Pensavo
lo avresti detto… pensi a Chi, non è
così?” mi domandò
Whis, con tono rassicurante.
“Non solo a
lei…”
affermò tuttavia il poliziotto, indicando tutti noi
“…
ma anche ai miei amici!
Loro danno la caccia a me, di voi non hanno
alcuna paura… se riesco a
trattenerli il
tempo sufficiente per consentire a tutti di fuggire, non prenderanno
nessuno di
voi! Poi vi raggiungerei nell’istante in cui sarebbero tutti
salvi!”
“No, Simon! Non
c’è
bisogno che…” provò a dirgli
Ai, ma Whis sembrava più che disposto ad
attuare il piano del mio collega.
“Vados…
tu rimani assieme
a lui ed aiutalo! Io vado di sopra e porto via la famiglia Miura! Voi
tre
iniziate a raggiungere il Palazzo del Supremo e mandate i cyborg a
prendere
tutte le vostre famiglie… tutte! Nessuno deve rimanere qui o
a Los Angeles!”
“Andrà
tutto bene, Ai!”
la rassicurò subito Simon, scompigliandole i capelli
“Stavolta
ci sarà Vados a darmi
una mano… non perderò il controllo!”
La piccola, osservando la fermezza degli angeli, si
rassicurò
subito ed annuì con grinta.
Whis si diresse subito al piano superiore, mentre
Simon, Ai,
Akemi ed io uscimmo fuori dalla casa. Non prima, però, che
Simon lasciasse qualcosa
nelle mani della sua sorellina.
“Tutte
le mie cose… e non scordatevi di lei!”
mi disse,
lasciandomi Moon tra le braccia, mentre Akemi prese in braccio anche
Higo.
Sherlock, per fortuna, era già stato trasferito
l’altro ieri a Los Angeles e ci
avrebbero pensato altri a salvarlo. Ciò che Simon aveva
lasciato ad Ai era una
borsa di computer, dove probabilmente vi stavano tutti gli oggetti che
gli
stavano più a cuore.
“SIMON KOG! CHE
SIGNIFICA
TUTTO QUESTO? COME HAI POTUTO AVVICINARTI A MIA FIGLIA DOPO TUTTO
QUELLO CHE
HAI FATTO?!”
“Signor
Nishikata! La prego! Si calmi!”
Prima che potessimo partire, tuttavia, Nishikata
Miura stava per
gettarsi addosso a Simon, ma quest’ultimo lo mise
semplicemente al tappeto con
un colpo di taglio al collo.
“NO!
PAP…”
“SEI
CAT…”
“NO!
NISHIK…”
Anche Takagi ed i suoi figli più piccoli
fecero la stessa fine,
crollando a terra privi di sensi.
Era rimasta in piedi soltanto Chi, la quale
osservava sbigottita
l’uomo di cui era innamorata, senza capire cosa stesse
succedendo.
“Simon…
come… come hai
potuto?”
“Non
abbiamo tempo per litigare, Chi!” la
avvertì io, notando
che Simon non avesse intenzione di farle del male “Se non verrete con noi, la Yakuza
vi ucciderà!”
“LA
YAKUZA?! MA DI COSA STATE… OUCH!”
Con nostra grande sorpresa, fu Ai stessa a mettere
al tappeto la
giovane infermiera, la quale crollò priva di sensi insieme
alla sua famiglia.
“Non avevamo
tempo!”
affermò con grinta la piccola a suo fratello, il quale le
dette ragione con un
cenno del capo “VEDI DI NON FARTI
AMMAZZARE… E TIENI QUEL MOSTRO DENTRO DI TE! MI HAI CAPITO?!”
Nel frattempo, Whis aveva raccolto tutta la
famiglia con una
bolla di KI ed aveva chiesto a me, Ai ed Akemi di entrarci dentro. Solo
dopo
aver fatto ciò, l’angelo partì, andando
ad una velocità tale da farmi sgranare
gli occhi per lo shock!
***
Eccomi
qui alla
fine del capitolo per comunicarvi le prossime novità.
Il 21 capitolo uscirà il 7 Gennaio, e al suo interno
verrà spiegato finalmente chi sia il demone all'interno del
corpo del povero Simon.
Non è tutto. Nello stesso avverranno moltissime battaglie
nelle quali i nostri eroi dovranno fuggire verso il Palazzo del
Supremo. Riusciranno tutti nell'impresa?
E io la smetterò di tirare pugni a Ginyu per farmi riavere
indietro il corpo?!
GINYU - AHIA! AHIA! TE L'HO GIA' DETTO... NON POSSO RIDARTI IL TUO...
AHIA! AHIA!
Lo scoprirete nel prossimo capitolo di GOLDEN BULLET - THE HUNTER
WARRIOR!!!
Capitolo 21 *** Capitolo 21 - Fuga da Tokyo e Los Angeles! Il potere spaventoso di Lust... ***
Salve a tutti!
Spero abbiate passato delle belle vacanze J
Ci eravamo lasciati in un momento molto
particolare della
storia. Simon Kog si era trovato costretto a raccontare la
verità a Chi, la
quale non l’ha presa affatto bene. Come se non bastasse, ora
tutto il mondo sa
della Sezione Anti-Mafia, e la Yakuza è intenzionata a
catturare tutti i nostri
amici.
Peggio ancora, in tutto questo
c’entrano anche i Deadly
Sins!
Cosa succederà, in questo
capitolo?
Non vi voglio anticipare nulla! Vi
lascerò direttamente alla
sua lettura… e quanto scoprirete vi lascerà del
tutto a bocca aperta!
GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR
Fuga da
Tokyo e Los Angeles! Il potere spaventoso di Lust...
Lunedì
30 Luglio 2018
URAHARA
[The
Devil – BEST OST IN THE WORLD]
Raggiungemmo
quell’immenso
palazzo nel giro di pochi minuti,
io e tutti gli uomini più pericolosi del mio clan.
L’idea di rivelare a tutto
il mondo la verità su chi fosse Simon Kog era stata davvero
geniale. Sasha,
stavolta, si era davvero superata.
Hunter
Warrior,
adesso, non poteva più scappare da nessuna parte.
Eravamo
più di cento
sicari. Avevamo circondato
quell’immensa casa a cupola, con i passanti che iniziavano a
fermarsi, a scattare
foto o a riprendere incuriositi con il cellulare per fare un video.
Perfetto…
l’aura di
Simon Kog era dentro la dimora. Non era da solo, tuttavia…
“HUNTER
WARRIOR! ESCI
SUBITO FUORI DALLA CASA E ARRENDITI ALL’ISTANTE… O
SAREMO COSTRETTI A FAR
ESPLODERE L’ABITAZIONE!”
I
miei sicari in prima linea
prepararono i loro bazooka,
pronti a far scoppiare il primo colpo.
Ma non ce ne
fu
bisogno…
…
Simon uscì di
sua spontanea volontà da quell’abitazione,
con una tranquillità ed una sicurezza che mi insospettirono
non poco.
“Fa uscire anche il tuo
compagno…”
gli ordinai istantaneamente,
indicando l’altra figura all’interno della casa.
Simon,
con nostra grande sorpresa,
sogghignò e mi rispose.
“Niente male,
davvero… il KI Power
è anche in grado di farti percepire
l’aura divina?”
“L’aura
divina…”
La
seconda persona
affiancò Simon all’istante. Era davvero
molto singolare. Una donna dalla carnagione celeste, portava i capelli
raccolti
in una lunga coda di cavallo. Indossava un abito di colore verde con
una cinta
rossa, con un motivo a cerchi. Possedeva uno scettro con l'impugnatura
di
colore rosso.
“Signore e signori, vi
presento
Vados-Sama… lei è l’angelo protettore
del sesto universo… ed è stata incaricata di
mettere al tappeto chiunque cerchi
di sfiorarmi anche solo con un dito…”
L’angelo,
tuttavia, era
parecchio preoccupata, glielo
leggevo negli occhi.
Fu
per questo motivo che continuai
con la mia farsa.
“HUNTER
WARRIOR! TI
DICHIARIAMO IN ARRESTO PER L’OMICIDIO DI 149 987 PERSONE, PER
ASSOCIAZIONE A
STAMPO MAFIOSO E…”
“…
senti da che
pulpito…”
“…
NON PROVARE A FARE
IL FURBO! SEI CIRCONDATO! NON PUOI PIU’ SCAPPARE! VEDIAMO SE
SARESTI IN GRADO
DI METTERE A REPENTAGLIO LA VITA DI TUTTE LE PERSONE CHE CI STANNO
OSSERVANDO!”
Simon,
tuttavia, scosse il capo
infastidito, ed anche quella
Vados mostrò un sorriso che mi sapeva di enorme
pietà.
“…
puoi stare
tranquilla, Urahara Zaraki… non è mia intenzione
nuocere ad altre vite umane… ma ho
il diritto di correggere i tuoi dati!”
“…
correggerli?”
gli domandai io, confusa.
Quell’attimo
di esitazione
fu sufficiente a Simon per
trasformarsi nel mostro che tutti avevano sempre temuto…
…
che sciocco! Ora che
si era mostrato a tutti, nessuno avrebbe più creduto alla
Sezione Anti-maf…
“…
LE
PERSONE UCCISE DA HUNTER WARRIOR… SONO 150 002! VADOS!
OCCUPATI DEI PESCI
PICCOLI… IO DO UNA LEZIONE A QUELLA INCOSCIENTE!”
Prima
che potessi rendermene conto,
lui si era già gettato
sopra di me. Tuttavia, io decisi di cacciare fuori la mia arma
preferita…
… una falce col
manico corto, che
però non riuscì ad affondare il colpo
sull’avversario.
Un
ruggito mostruoso
fuoriuscì dal diaframma di quella
carogna, spingendo tutti gli spettatori a fuggire con le gambe levate
per il
terrore.
“Perfetto…
ORA NON
C’E’ NESSUNO CHE MI COSTRINGA A TRATTENERMI!”
“Che razza di
idiota… ti sei condannato a
morte da solo… ora assaggerai
il massimo della mia potenza!”
Feci
schizzare la mia aura al cento
per cento della mia
forza, avvolgendo tutto ciò che vi stava in un raggio di
oltre cinquanta metri.
Usai parte della mia energia per allungare l’asta della mia
falce e per
affilarne la lama.
Quello
scemo di Jin aveva commesso un
grande errore a farmi
bere quella pozione…
… il mio
potere, ora, era in grado di
pareggiare perfino quello di un
Dio!
Hunter
Warrior, tuttavia, non
sembrava affatto intimorito,
come se il mio aumento d’aura non fosse nulla di che. Al
contrario, sembrava
più divertito che mai.
“Niente
male…
vediamo se riesci a…”
Non
fece in tempo a parlare che io mi
fiondai su di lui, e
stavolta riuscì a ferirlo in pieno, affondando la mia arma
sul suo petto e
squarciandoglielo come niente.
Hunter
Warrior si era fatto cogliere
impreparato ed io ne
approfittai per concludere immediatamente il combattimento. Seguirono
altri
attacchi, con i quali io staccai completamente sia gli arti che la
testa dal
suo corpo, terminando con un affondo della mia falce dentro al cranio
di
quell’imbecille.
Era
finita… Hunter
Warrior era stato…
“Ma
dico… ci speravi sul serio, Urahara?”
[Beautiful
Horror Soundtrack – BEST OST IN THE WORLD]
Scioccata
e stupefatta, io tranciai
completamente il capo
del mio nemico in due, ma tutti i pezzi strappati di carne ritornarono
a
ricomporsi nel suo busto.
Hunter
Warrior era tornato come prima.
“Che
sciocca… il KI
Power che tuo fratello ti ha dato, in realtà, è
un falso! Non sei diventata
realmente più forte… hai solo una percezione
perfetta dell’energia che ti
circonda! TU E LA YAKUZA SIETE STATI INGANNATI DAL GRUPPO KARASUMA!”
Rimasi
senza parole davanti a quella
rivelazione terribile.
Era uno scherzo?! Quindi la mia potenza non era aumentata per niente?!
“Oh…
al contrario…
la tua potenza è senza alcuna ombra di dubbio aumentata! ma
i rischi di quella
brodaglia sono perfino maggiori rispetto a quelli della versione
precedente…
PIU’ UTILIZZERAI IL MASSIMO DELLA TUA FORZA, PIU’
VELOCEMENTE IL TUO CORPO NE
PERDERA’ IL CONTROLLO… ED ANDRAI INCONTRO AD UNA
ATROCE MA DOLCISSIMA MORTE!”
“Jin…
lurido
farabutto…”
“A
proposito… i tuoi uomini sono già al
tappeto…”
Mi
controllai attorno, sconvolta.
Vados si era già occupata
di tutti i miei compagni, i quali erano a terra privi di sensi.
Era un
incubo… ma come
diavolo avevano fatto?!
“Vuoi
sapere qual è
il bello, Urahara? Simon Kog aveva creduto sul serio che tu fossi
diventata più
potente del normale… ma tu non puoi ingannare Hunter Warrior!”
Inarcai
le sopracciglia,
confusa…
…
ma di cosa stava
parlando, quell’essere?
“E’
vero… tu ed i
tuoi amichetti della Yakuza non sapevate che Hunter Warrior e Simon Kog
fossero
due persone totalmente differenti… ebbene sì!
Quello a cui state dando la
caccia non è un essere umano… MA UN ESSERE
PROVENIENTE DAL REGNO DEI DEMONI! E
voi… voi mi avete provocato… se non avessi un
controllo così scarso del suo
corpo, e se non ci fosse quell’angelo a controllarmi, a
quest’ora mi sarei
saziato con la carne del tuo clan… E CON QUELLA DI TUTTA LA
YAKUZA!”
“Tu…
tu sei un mostro…”
“Grazie
per il complimento, troia… toh! ma guarda! Simon Kog
vorrebbe parlare con me in
privato! Potresti aspettare… giusto cinque minuti? Voglio
trattare con lui, se
non ti dispiace… PROVA ANCHE AD UCCIDERMI, NEL FRATTEMPO, SE
CI RIESCI… ma
dubito tu possa fare molto contro un angelo!”
Furibonda,
decisi di attaccare quel
bastardo con tutte le
mie forze, ma venni anticipata da immediatamente da Vados, la quale
iniziò a
sogghignare divertita.
“Perdonami,
ma abbiamo
dei progetti molto importanti per questo giovane!”
“Schifosa
puttana… TOGLITI DI MEZZO!”
La
mia falce ed il suo bastone
andarono in contatto,
provocando una terrificante scossa di terremoto. Ma la potenza di
quell’impatto
fu tale da farmi vibrare le braccia.
Era
stato come se avessi cercato di
tagliare un pezzo di
cemento armato.
Ero
nei guai. Se non riuscivo ad
avvicinarmi ad Hunter
Warrior, era anche inutile provare a catturarlo. Vados era
più forte di quanto
immaginassi…
…
era di lei che
dovevo occuparmi, al momento!
“Vuoi
ostacolarmi… allora peggio per te!”
***
PEACH
[Exorcist
– BEST OST IN THE WORLD]
Fu
soltanto una questione di attimi.
Nel momento esatto in
cui io percepii l’aura di quella Nemu fuori dalla nostra
abitazione, afferrai
al volo i genitori di Bulma e sigillai la porta del laboratorio, pronta
ad
utilizzare un’altra delle mie tecniche nel mio
arsenale…
…
ma avevo bisogno
dell’aiuto di Berry.
“Spero tu sia ancora in
grado di produrre la
Barriera di Radici!”
“CO-COSA?!
ADESSO?!”
“SI! ADESSO! SE
NON CI SBRIGHIAMO, QUELLA
STRONZA INIZIERA’ A
RIEMPIRE LA CASA DI VELENO!”
“Cazzo… ok! Ci
sono!”
accettò il mio amico, recuperando
compostezza e piantando i palmi delle sue mani sul pavimento.
Ciò
che avvenne
lasciò letteralmente sbigottiti tutti.
Attorno a noi, dalle crepe formatasi sotto i nostri piedi cominciarono
a
fuoriuscire decine e decine di radici, che andarono a richiudersi
attorno a noi
per formare una strana navicella in legno, che affondò
lentamente nel suolo,
grazie alla mia tecnica di affondamento.
“Aspetta, Peach!
C’è anche
Vegeta dentro casa! E mio figlio Trunks!”
esclamò preoccupatissima Bulma.
“LEONARDINO!
DOBBIAMO
RECUPERARE ANCHE LUI!”
Digrignai
i denti, preoccupata. Un
conto era lasciare indietro
quell’arrogante di Vegeta, ma Trunks e Leonardino rischiavano
seriamente di essere
uccisi! Perciò arrestai l’affondamento e lasciai
la capsula di legno soltanto a
metà.
“Berry…
apri una breccia!
Aspettatemi qui!”
“Non ci vai da sola!”
mi rispose tuttavia il mio amico, seguito
da James e Juzo.
“Noi
due non possiamo
subire avvelenamenti di alcun genere! Possiamo uscire fuori senza
difficoltà!”
“Il
tuo amico ha
ragione! Più siamo meglio è!”
si aggiunse anche Piccolo, ma io li fermai
tutti immediatamente.
“E chi rimarrebbe a
proteggere loro!?”
feci notare ai quattro
uomini, indicando gli scienziati presenti “Berry, Piccolo… voi rimanete qui dentro
la
capsula. Qui dentro non subirete l’effetto del veleno! Voi
due… seguitemi!”
Uscì
fuori dal
nascondiglio e ritornai nel laboratorio
assieme ai due cyborg. L’aura di Nemu era già
all’interno della nostra casa, e
Vegeta era andato ad intercettarla assieme a suo figlio.
Oh
no… loro non
conoscevano il suo vero potere!
“Io vado da loro! Voi due
recuperate tutti quelli
che si trovano dentro
questa casa! Non dobbiamo dimenticarci di nessuno!”
Mi
fiondai immediatamente fuori dal
laboratorio e mi immersi
nel pavimento.
Il
cemento ed il marmo non erano
senza dubbio i miei terreni
preferiti, dato che rallentavano molto la mia velocità, ma
mi permettevano di
sfruttare un’altra delle mie tecniche…
… il mio corpo,
infatti, non assorbiva
soltanto energia vitale dalla
terra, ma ne poteva perfino imitare le proprietà.
Perciò,
quando mi ritrovai
al centro dello scontro, io fuoriuscì
dal pavimento con il corpo irrobustito dal cemento e sferrai un colpo
molto
potente dentro al ventre di Nemu Kurotsuchi, la quale sputò
letteralmente
sangue dopo aver preso in pieno il calcio.
“Voi
due! Scendete
nel laboratorio e raggiungete Bulma!” li
rimproverai io, immediatamente “Questa
donna vi sta avvelenando i polmoni! Se continuerete a combattere contro
di lei,
vi ammazzerà!”
“Un sayan non fugge davanti
a queste
difficoltà!”
“NON
TE LO STO
CHIEDENDO!!! QUESTO E’ UN ORDINE DI TUA MOGLIE! ED ORA ANDATE!”
I
due, decisamente delusi, si
allontanarono in fretta dalla
stanza in cui si trovavano, lasciando completamente da sole me e Nemu.
Ci
trovavamo in sala da pranzo, con
il cibo ancora dentro i
nostri piatti.
“Ma che bello! Alla fine
sei sopravvissuta per
davvero, aliena!”
“Ti sono mancata, vedo!”
la sbeffeggiai io, con sicurezza “Come
vedi, i tuoi coltellacci non mi hanno fatto nulla!”
“Peccato…
vorrà dire che
stavolta ti strapperò direttamente il cuore dal
petto!”
La
donna tatuata si fiondò
rapidamente verso di me, mostrandomi
nuovamente i suoi coltelli e provando ancora una volta ad affondarli
dentro il
mio petto.
[Roundtable
Rival – BEST OST IN THE WORLD]
Rimase
scioccata quando si rese conto
che le sue lame non mi
avevano nemmeno fatto un graffio, e ne approfittai per tirarle un
cazzotto in
faccia, facendola volare sopra il tavolo apparecchiato e riempiendola
di cibo e
bevande da capo a piedi.
“Tu…
ma come…”
“Non
te l’hanno
insegnato? La stessa mossa non funziona due volte con lo stesso
avversario!”
la presi in giro io, mettendomi in posizione di combattimento.
“SCHIFOSO
ESSERE!
ADESSO TI SISTEMO IO!”
Nemu
caricò la sua aura ad
un livello simile a quello di
quando era riuscita a sconfiggermi la prima volta, ma io ero pronta ad
affrontarla sul serio.
Come
era prevedibile, la mafiosa era
molto più potente e
rapida di me, ed usava perfettamente i suoi coltelli per cercare di
ferirmi,
avvolgendoli nella sua aura. Ma io avevo un vantaggio ancora
più decisivo…
…
la mia esperienza
acquisita nell’esercito rivoluzionario di Fruit e
nell’esercito imperiale di
Freezer.
Avendo
sempre combattuto per la mia
vita, avevo imparato a
leggere i movimenti dei miei avversari per sopravvivere anche nelle
situazioni
più disparate. Di conseguenza, sapevo affrontare anche
nemici più forti di me,
semplicemente intuendo i loro attacchi e rigirandoli a mio favore,
sfruttando
le tecniche di cui disponevo.
La
prima volta che l’avevo
vista, Nemu mi era sembrata
davvero insuperabile, ma soltanto perché non
l’avevo mai affrontata prima
d’ora. Da quel combattimento pericoloso, tuttavia, mi ero
resa conto anche di
un grande difetto della mia avversaria.
I
suoi movimenti erano elementari e
prevedibili.
“TANTO
TI PRENDO,
PICCOLA NANEROTTOLA!” continuava a ripetere lei,
usando i suoi coltelli per
cercare di colpirmi. Io, con grande agilità e senso del
movimento, evitavo i
suoi affondi e le sue sfilettate puntando a far stancare la mia
avversaria, che
nel frattempo stava letteralmente distruggendo tutta la casa solo con
lo scopo
di colpirmi.
Quello
che, all’inizio,
poteva sembrare un match a senso
unico, si trasformò improvvisamente in uno scontro alla
pari, con Nemu che
iniziava a perdere le energie ed io che riuscivo ad evitare i suoi
colpi,
nonostante le proprietà del cemento mi avessero rallentato
nei movimenti.
La
mia precisione ed
imprevedibilità stava sovrastando le
capacità della mia avversaria…
“Eheheheheheheheh…
ora non puoi
più scapparmi…”
Come
era prevedibile, notando le mie
intenzioni, Nemu aveva
incominciato a limitare il mio raggio di azione, spingendomi lentamente
verso
l’angolo cieco della stanza, quello dove non vi stavano porte
o finestre per
sfuggirle.
“Sei davvero una delusione,
puttanella
arancione…”
ricominciò a
sbeffeggiarmi lei, indicando se stessa “… ti sei scordata delle mie
capacità? Nel
momento esatto in cui sei entrata qui… io ho riempito la
stanza di un veleno
inodore in grado di farti collassare nel giro di pochi minuti! Ed anche
se
pensi di poter sopravvivere ancora una volta… ORA TI
POLVERIZZERO’ OGNI
CENTIMETRO DI PELLE CHE TI RITROVI!”
Nemu
aprì il palmo della
sua mano, caricando una sfera di KI
molto potente e puntandomela verso di me, che tuttavia rimasi molto
sicura
delle mie capacità.
“Tu
non impari mai…
vero Nemu? Le stesse tecniche non funzionano due volte contro gli
stessi
avversari!”
Detto
ciò indicai, ad una
confusa mafiosa, qualcosa per
terra.
Un frutto
dalla
pelliccia arancia… no… tanti frutti simili che
erano tutti sparsi per terra…
“Il tuo veleno…
quello di cui ti vantavi
tanto… si trova dentro quei
frutti!” le rivelai io, aprendo il palmo
della mia mano e facendone
fuoriuscire dalla mia pelle uno identico a quelli.
“Ma
come… no! E’
impossibile!”
“Tu dici? Eppure sono
ancora qui in
piedi… e stiamo combattendo da
quindici minuti buoni! Non ti sei nemmeno resa conto del tempo che
è passato
dall’inizio dello scontro!”
Quando
Nemu scoprì la
verità, trasformò il suo viso in una
maschera di orrore e rabbia, e si preparò a darmi il colpo
di grazia…
…
ma non si era resa
conto che l’avessi messa in trappola ancora una volta.
Dentro
ai frutti, infatti, non vi
stava soltanto il veleno,
ma anche le cellule che avevo utilizzato per irrobustirmi il corpo. Di
conseguenza, avevo perso resistenza, ma avevo riguadagnato
l’agilità e la
velocità necessaria per portarmi a grande
velocità davanti alla sua faccia, ora
sconvolta per la mia scaltrezza.
Tuttavia,
non era
finita qui…
…
dopo aver avvicinato il
mio viso al suo, il quale aveva la
bocca letteralmente spalancata, ne approfittai per sfruttare
un’altra delle mie
tecniche segrete. I frutti che il mio corpo produceva, infatti, si
chiamavano
Poronci ed erano noti sul mio pianeta per possedere un seme molto
pericoloso
(il più piccante dell’intera galassia del Nord) se
ingerito o toccato da parti
sensibili…
…
ed io, stronza
com’ero e desiderosa di vendicarmi di lei per quanto mi
avesse fatto il giorno
prima, ricreai qualcuno di quei semi e glieli sputai dalla bocca sui
suoi occhi
e dentro la sua cavità orale.
L’effetto
fu istantaneo.
Nemu
perse letteralmente il controllo
della sfera di KI
sulla sua mano, che gli esplose in faccia, mentre io affondai nel
terreno per
non essere coinvolta nella deflagrazione.
Quando
la polvere si
diradò, gran parte della abitazione era
collassata, per fortuna senza raggiungere il laboratorio dove si
trovavano gli
altri. Nemu si trovava per terra, e si stava contorcendo per il dolore
atroce
che le avevo procurato, strofinandosi gli occhi e urlando a
squarciagola!
“AAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHH!
GLI… GLI OCCHI… NON CI VEDO! NON… non
respiro… argh!”
Capendo,
ormai, di averla messa
fuorigioco, mi avvicinai a
lei, nuotando nel terreno, e le sussurrai all’orecchio.
“A proposito… mi
chiamo Peach…
e questo è per avermi attaccata l’altro
ieri!”
Sogghignando,
vittoriosa, evitai
l’ultimo attacco folle
della donna tatuata ed iniziai a tornare nel laboratorio, beandomi
delle sue
urla di dolore e delle bestemmie che mi stava rivolgendo contro.
“Ehi! Sei riuscita a
sconfiggere quella donna?!”
esclamò sorpreso
Trunks, il figlio di Vegeta e Bulma, vedendomi tornare senza alcun
graffio o
ferita.
“E’ stato un
gioco da ragazzi!”
rassicurai io tutti, ordinando a
Berry “Richiudi la capsula!
E’ il
momento di farla navigare!”
Il
mio amico annuì con
decisione, sigillandoci dall’esterno,
mentre io ripresi a far affondare la capsula.
Prima
di questo, però, mi
venne un colpo quando mi resi
conto che, in realtà, ci stavamo dimenticando anche di
un’altra persona.
“OH
NO! VICTORIA! LEI
E’ ANCORA DENTRO LA…”
“… vasca
rigenerativa!”
concluse la frase Berry,
tranquillamente, alzando il pollice all’insù e
rivelando a tutti noi “Mentre
voi stavate via, ho allargato la capsula ed ho avvolto anche lei!”
Come
conferma, lui mi
indicò un punto del trabiccolo, nel
quale vi stava la vasca di Victoria, con i suoi amici cyborg e Bulma a
sincerarsi delle sue condizioni.
“Berry! Sei fantastico!”
lo ringraziai io, abbracciandolo e
stampandogli un bacio sulla guancia. Lui stranamente, divenne
più rosso del
solito, ma non gli detti momentaneamente alcuna importanza.
Poi
gli ordinai.
“Ora siamo a venti metri di
profondità!
Crea una ventola ed una
manovella per farlo girare, poi uno sterzo per direzionare il nostro
mezzo di
trasporto… ed infine delle leve stabilizzatrici che ci
aiutino a spostarlo in
alto od in basso!”
“E
chi girerà la
manopola e le leve?” mi domandò Berry,
preoccupato.
“Non
tu… ho bisogno
di te qualora si danneggiasse la capsula! Dovremo viaggiare per molto
tempo e
la temperatura del nucleo terrestre potrebbe creare delle falle!”
gli feci
capire io, indicando tutti gli altri presenti e gridando loro
“Tutti voi seguirete i miei ordini e
muoverete le leve nella direzione che vi
indicherò…
Vegeta! A te il compito di girare la manovella!”
“Per quale motivo dovrei
farlo io? Non sono il
vostro mulo da soma!”
mi minacciò il sayan, ma io non mi lasciai intimidire per
niente.
“Calma,
bello… lo sto
chiedendo a te perché sei quello con il KI più
elevato tra di noi!” gli
spiegai il funzionamento della capsula “Il
legno che ci circonda è composto in modo tale che
l’aura di chi gira la
manovella funga anche da barriera esterna per rendere più
resistente questo
trabiccolo! Non solo… più potente è
l’aura che attraversa questo legno, più
veloce andrà! Perciò meno proteste ed usa i tuoi
muscoloni d’acciaio, principe
di questo caz…”
“OK!
D’ACCORDO! HO
CAPITO!” sbraitò irato costui,
visibilmente offeso dal trattamento che gli
avevo rivolto, ma decidendo saggiamente di fidarsi di me.
Berry,
dieci secondi dopo, aveva
già rimodellato la capsula,
per farla assomigliare ad un sottomarino!
“Dove dobbiamo dirigerci?”
domandai a tutti gli altri, con
serietà “C’è
un nascondiglio migliore
dove ritrovarci tutti?”
Fu
Berry, tuttavia, a rispondermi.
“Andiamo
dal Supremo!
Là nessuno dei nostri nemici può raggiungerci!”
“E Santuario di Dio sia!”
accettò Bulma, seguita da tutti gli
altri compagni, chiedendo a suo figlio “Tu riesci a percepire l’aura di Dende,
no?
Falle strada!”
“Ok!”
accettò
Trunks, indicando dritto davanti a noi “Il palazzo è in quella direzione!”
“Ottimo!”
confermai io, dando indicazione a tutti i presenti “Alzate la vostra leva per far
scendere ancora la
navicella di qualche
centinaio di metri! Vegeta…
inizia a girare quanto
più forte che puoi! SI
PARTE!”
***
MIWAKO
[On
The Precipice of Defeat - BLEACH]
Io
e Wataru avevamo assistito in
diretta alla diretta
televisiva del tele-giornale, assieme a tutti i nostri colleghi,
all’interno
della sala ricevimenti con il commissario Hyoe Kuroda in prima fila, il
quale
spense il televisore con grande nervosismo.
Poi
si portò davanti a
tutti noi, ed urlò a pieni polmoni.
“Ora…
voglio sapere…
se qualcuno di voi era a conoscenza di questa storia! CHIUNQUE DI VOI!
SE
SAPEVATE CHE HUNTER WARRIOR ERA SIMON KOG STESSO, ALZATE LA MANO!”
Sapevo
perfettamente a cosa stava
puntando il commissario.
Nessun altro, oltre a me e l’agente Takagi, sapeva di questa
faccenda. In più,
ovviamente, vi stavano anche gli agenti Roshi, Colombo e Da Silva, ma
loro
erano già in permesso.
Dopo
essermi guardata con il mio
uomo, con grande rammarico,
alzai la mia mano e lo stesso fece lui, e ci alzammo in piedi davanti a
tutti i
nostri colleghi.
Fu
una vera sorpresa, tuttavia,
vedere lo stesso commissario
alzare la sua mano.
“Come
immaginavo…
anche voi sapevate tutto…”
dichiarò grato Hyoe, mostrandoci finalmente le
sue buone intenzioni.
Fu
un vero sollievo. Quindi lui non
era una cattiva persona…
“E’
giusto, allora,
che voi sappiate la verità…”
annunciò costui, rivelando a tutti i presenti
“…
la giornalista non ha detto tutto! E’ vero… Simon
Kog è Hunter Warrior… ma in
realtà era un infiltrato dei Servizi Segreti Italiani e ha
contribuito alla
cattura di tutti i membri della X-X-I, ad esclusione, purtroppo, di
X-X-I. E’
stato trasferito qui alla nostra centrale per combattere la Yakuza ed
ha
istituito, momentaneamente, una sezione illegale per affrontarla.
Tuttavia,
come avete potuto constatare voi stessi, la sua identità
è saltata fuori ed ora
i suoi nemici stanno cercando di incastrarlo! Sta a voi credere alla
mia
versione o a quella raccontata dal tele-giornale!”
“Quindi Simon Kog non
è un traditore?!
E’ questo che ci state dicendo? La
questura ha davvero protetto Simon
per tutto questo tempo?” ci chiese un collega, uno
dei più anziani.
“E’…
un po’ più
complicato di così…” ammisi
io, rivelando a tutti i presenti “…
le trattative per far arrivare Hunter
Warrior qui sono iniziate un anno fa grazie alla proposta di Juzo
Megure e
Kiyonaga Matsumoto di creare una sezione Anti-mafia per combattere
contro le
organizzazioni malavitose della città. Tuttavia, la voce
è circolata nei piani
alti e ha mandato nel panico tantissime questure, anche di altre
regioni, che
hanno chiesto l’annullamento di questa iniziativa. Per questo
l’ex-commissario
ha deciso di trattare di nascosto il trasferimento, ignorando gli
ordini dei
suoi superiori…”
“MA PERCHE’ LO HA
FATTO!? HUNTER WARRIOR
E’ UNA MINACCIA PER L’INTERO
PIANETA!” ci urlò panicato un
altro collega, molto più giovane.
“Lo avevamo pensato anche
noi, fin quando non lo
abbiamo conosciuto
personalmente…”
dichiarò apertamente Wataru, ammettendo con
sincerità “… e
se ha deciso di accettare l’offerta
dell’ispettore Megure, non era per infangarci. A
lui non importava di ciò che tutti noi avremmo pensato di
lui se
avessimo scoperto la verità… ma è
sempre pronto a dare la sua vita per noi
colleghi. Lo ha dimostrato proprio durante il suo primo
giorno di lavoro
nella nostra centrale, salvando la vita del nostro ispettore, e non
ha mai
commesso un omicidio al di fuori della X-X-I, nemmeno per
difendersi…”
No…
in quello, Wataru
mentiva, ma non me la sentii di
correggerlo, ben sapendo che i nostri colleghi fossero ancora
indisposti a
crederci.
“Diamo per assodato che
Hunter Warrior sia come dite
voi…” ci
chiese un’altra nostra collega “… allora perché non ci
è stato mai rivelato
nulla?! Perché tenerci all’oscuro di tutto questo?”
“E’
stato un ordine di
Juzo Megure, perché temeva che vi fosse una talpa dentro la
nostra centrale… e non ci
è andato molto lontano!”
rivelai io, cercando di trattenere le lacrime mentre rivelavo a tutti
l’amara
verità “La
Sezione Anti-mafia ha scoperto che non è stato il Clan
Kuchiki ad
attentare alla vita dell’ispettore e dei bambini…
ma due sicari mandati niente
di meno che da Kiyonaga Matsumoto, il quale è a capo di
un’organizzazione segreta
che controlla l’intero Giappone… una setta perfino
più pericolosa della Yakuza!”
“CI
PRENDETE IN
GIRO?! KIYONAGA ERA IL MIGLIORE AMICO DI JUZO! NON POTREBBE AVER
MAI…”
“Mi
spiace, colleghi
miei…” la interruppe tuttavia Wataru,
sconsolato “…
ma abbiamo delle prove
schiaccianti che lo incastrano. Siamo perfino pronti a mostrarvele, se
ci
tenete a vederle…”
Lo
sgomento all’interno
della stanza era totale. Si erano
resi conto del fatto che nessuno tra me, Wataru e Hyoe, stesse affatto
scherzando, e ciò li stava terrorizzando.
“…
Miwako… Wataru… ma
in che situazione vi siete cacciati?!” comprese
finalmente Ninzaburo,
preoccupato per le nostre sorti “Siete
consapevoli che state mettendo a repentaglio le nostre vite?”
“Non le vostre! Le nostre!”
affermò tuttavia il nostro nuovo
commissario, indicando anche me ed il mio compagno “Voi, non essendo mai venuti a conoscenza della
verità, non siete in
pericolo… per questo vi ho portati tutti qui…
voglio mettere ai voti la nostra
libertà! Se la maggior parte di voi ci vorrà in
galera per quanto abbiamo
fatto, noi tre accetteremo la vostra scelta… se, invece, la
maggioranza ci darà
ragione, vi promettiamo di non nascondervi mai più un fatto
tanto grave.
Credetemi… se non avessi avuto la conferma, da parte dello
stesso Whis,
l’angelo protettore del nostro universo, della pulizia della
vostra fedina
penale, io mi sarei fatto subito da parte ed avrei lasciato il mio
incarico… ma
non posso farlo! Non ora che l’agente Kog è in
pericolo di vita!”
“ANCORA A PROTEGGERLO?! UN
ASSASSINO COME LUI
DOVREBBE TROVARSI SOLTANTO
DIETRO LE SBARRE! CENTO CINQUANTA MILA PERSONE, BUONE O CATTIVE CHE
FOSSERO,
SONO STATE UCCISE CON LE SUE STESSE MANI!”
insistette però un’altra
nostra giovane collega “PERCHE’
UTILIZZATE DUE PESI E DUE MISURE CON LUI?! E’…
E’ ORRENDO CHE UNA CENTRALE DI
POLIZIA, LA QUALE DOVREBBE FAR RISPETTARE LA GIUSTIZIA, SIA DIPENDENTE
DA UN
CRIMINALE!”
Quelle
parole ci ferirono moltissimo,
perché un fondo di
verità vi era.
I
nostri colleghi non avevano tutti i
torti. Quello che noi
tre avevamo fatto, in quei due mesi, era proteggere un assassino. E non
uno
qualsiasi…
…
il più spietato di
tutti.
Non
potevamo obbligarli a
proteggerlo. Loro… no, noi eravamo
dei poliziotti… non ci era stato insegnato questo…
…
ma allora perché continuavo
a pensare che non fosse giusto? Perché continuavo a credere
che Simon meritasse
una seconda possibilità…
…
avrei tanto voluto
insistere…
…
ma non riuscivo a
trovare le parole adatte.
“RAGAZZI!”
[Black
Appears – DRAGON BALL SUPER]
La
porta della nostra stanza si
spalancò improvvisamente. Ad
entrare, con nostra grandissima sorpresa, fu Crilin, il quale sembrava
piuttosto preoccupato.
“Siamo nei guai! Hanno
attaccato tutte le basi!
Dobbiamo…”
“UN
MOMENTO! LO
SAPEVI ANCHE TU?!” si rese conto Ninzaburo,
scandalizzato “SAPEVI CHE HUNTER
WARRIOR ERA SIMON KOG!?”
“SIMON
KOG ED HUNTER
WARRIOR NON SONO LA STESSA COSA!”
Quella
notizia ci lasciò
completamente a bocca aperta.
Che
storia era mai questa?
“Lo abbiamo scoperto solo
ieri mattina…”
ammise il nostro amico,
prendendo la parola e dichiarando davanti a tutti noi “… il nostro
collega è stato
ingannato! Hunter Warrior è un mostro che si è
insinuato all’interno del suo
corpo e lo spinge a compiere dei gesti che l’agente Kog non
farebbe mai!”
La
reazione di tutti i nostri amici
fu di totale
menefreghismo. Quella storia era inverosimile… nemmeno io e
Wataru eravamo in
grado di credergli.
“Un
mostro… QUESTO E’
TROPPO! PER QUANTO MI RIGUARDA, POTETE ANCHE ANDARE A…”
Quel
collega, tuttavia, non fu
più in grado di muoversi. Si
era paralizzato sul posto e non riusciva più a proferire una
parola, come se
fosse andato in stand-by.
“Se non potete credere a
me… allora
crederete a ciò che vedrete davanti
ai vostri occhi! BUU! PRENDI POSSESSO DI QUELL’UOMO!”
Il
panico avvolse tutti noi quando ci
rendemmo conto che una
strana e disgustosa massa rosa avesse avvolto improvvisamente il corpo
del
nostro collega, assumendo una forma umanoide e mostrandosi al nostro
cospetto.
Al
posto del poliziotto vi stava una
creatura grassa e
flaccida, dal viso paffuto ed innocente e con un codino di carne dietro
la
nuca. Indossava due strani cerchietti neri che gli proteggevano spalle
e petto,
un mantello blu, ed un grosso pantalone bianco che gli copriva parte
della
pancia. Quest’ultimo era legato con una cintura nera, con una
chiusura gialla
che porta un simbolo a forma di M. Le gambe erano coperte da un tessuto
nero ed
indossava guantoni e stivali gialli.
“Salve
a tutti! Il
mio nome è Buu e sono un demone!”
Tutti
quanti eravamo rimasti
letteralmente senza parole
davanti a quella scena. L’essere, senza degnarci di altre
spiegazioni, iniziò a
scomporsi nuovamente, liberando il nostro collega il quale era
paralizzato per
lo shock a causa di quanto gli fosse avvenuto.
Il
corpo di Buu si ricompose di
fianco a Crilin, il quale ci
spiegò.
“Lui
è Buu, ed è un
Majin. E’ una brava persona, ed è anche un prode
alleato di Mr. Satan” ci
rivelò Crilin, riuscendo a farci riconoscere
l’identità del grande lottatore “Come
avete visto, è in grado di prendere possesso del corpo di un
altro essere
vivente! E’ la stessa cosa per Hunter Warrior!
Quest’ultimo è un Majin come
Buu, ma è malvagio fino al midollo e continua a controllare
Simon per prendersi
gioco delle persone per bene che credono nelle forze
dell’ordine, come noi…”
[Destroyed
City – DRAGON BALL SUPER]
“…
è… è
troppo assurdo… è troppo surreale…”
affermò un’altra
collega, ormai in piena crisi esistenziale “… VI RENDETE CONTO DI CIO’ CHE
CI
STATE RACCONTANDO?! HUNTER WARRIOR E’ UN DEMONE…
SIMON KOG ED HUNTER WARRIOR
SONO COLLEGATI… AVETE NASCOSTO UN ASSASSINO PER
PROTEGGERLO… NOI NON CI STIAMO
PIU’ CAPENDO NULLA!”
“COSA
C’E’ ALTRO DA
CAPIRE?! AVETE VISTO CON I VOSTRI OCCHI CHE E’ POSSIBILE!”
“MA
SI PUO’ SAPERE
COSA DIAVOLO VI STA PRENDENDO?!” ci urlò
tuttavia Ninzaburo, stavolta su
tutte le furie “VI RENDETE CONTO CHE
NON
ESISTONO SCUSE PER CIO’ CHE AVETE FATTO?! L’UNICA
COSA GIUSTA CHE VOI E JUZO
MEGURE AVRESTE DOVUTO FARE ERA QUELLA DI NON FAR MAI GIUNGERE HUNTER
WARRIOR IN
GIAPPONE! VI RENDETE CONTO CHE, CON IL VOSTRO EGOISMO, AVETE CREATO
SOLTANTO
PIU’ CONFUSIONE?! COME FATE A NON RENDERVI CONTO CHE LA
SITUAZIONE CON LA
YAKUZA E’ PRECIPITATA PROPRIO NEL MOMENTO IN CUI LUI
E’ VENUTO A LAVORARE DA
NOI?! UN UOMO CHE COMMETTE COSI’ TANTI OMICIDI, QUALUNQUE
PROBLEMA POSSA ESSERE
SORTO, NON PUO’ DIVENTARE UN UOMO DI GIUSTIZIA! QUELLO CHE CI
STATE
RACCONTANDO… E’ UNA VERA E PROPRIA ERESIA!”
Era
finita. Non potevamo
più far nulla per cambiare l’idea
dei nostri compagni. Nemmeno Crilin e Buu ci erano riusciti. Fu in quel
momento
che mi resi conto di quanto Simon, in realtà, fosse
così stimato dalle persone
che lo avevano vissuto fino in fondo…
…
perché lui era
pronto a tutto pur di proteggerle, anche a costo di essere considerato
un
criminale.
Le
sue gesta ne erano la
più chiara dimostrazione. La gente
aveva paura di Hunter Warrior perché aveva ucciso tantissime
persone senza
essere mai catturato, ma non avevano mai saputo che lui stesso avesse
condannato la X-X-I.
Persone
come lui, nella nostra
centrale, erano più uniche
che rare.
No… era
semplicemente unico.
L’agente Kog era
così unico da
essere temuto da tutti.
Comprendere
i suoi pensieri era
impossibile, per chi non
avesse mai cercato di ottenere la sua fiducia.
Non
riuscii più a
trattenermi e scoppiai a piangere,
disperata.
“Miwako…
ti prego…
ritorna in te…” mi supplicò
Ninzaburo, allungando la mano verso di me “…
non puoi davvero pensare che questo sia
giusto…”
“Io…
sniff… io non voglio!”
affermai tuttavia io, convinta della
mia posizione, cercando di asciugarci “Io… io non voglio abbandonarlo al suo
destino… sniff… io credo a Crilin… NON
POSSO VOLTARE LE SPALLE ALL’UOMO CHE MI
HA SALVATO LA VITA PER DUE VOLTE! SE NON POTETE CREDERE ALLE BUONE
INTENZIONI
DI SIMON… ALLORA COME FATE A NON CREDERE NELLE NOSTRE?!”
“Mi…
Miwako!”
rimase sconvolto il mio collega “Non
dirai sul serio… uccidere cento cinquanta mila persone non
è normale!”
“Buu
dice che
quell’uomo ha ragione solo a metà!”
affermò tuttavia Buu, rivelando “Anche
io avevo una parte malvagia dentro di me, ed ha sterminato tutti voi
anche se
ora non lo ricordate più! Simon Kog è bravo e
gentile con tutti voi… ma Hunter
Warrior è malvagio e va fermato!”
“Fermato?”
domandò preoccupato Wataru.
“Simon si farà
estrarre il demone dal suo
corpo, o quantomeno cercherà
di mantenerlo sigillato all’interno del suo corpo per
impedirgli di compiere
altre stragi!” spiegò Crilin a
tutti noi, continuando con questa storia
“E
sarà Whis stesso a prendersi cura di lui! Voi avete ragione,
ma solo in parte…
noi non abbiamo mai protetto Hunter Warrior… NOI ABBIAMO
PROTETTO SIMON KOG!”
Il
silenzio era calato
all’interno della nostra stanza,
nessuno riusciva più a pensare lucidamente.
“Non vi chiediamo di
appoggiare ciò che
ha compiuto Hunter Warrior,
perché nemmeno Simon Kog accetta di farlo… voi
non sapete l’angoscia che lui ha
provato in questi giorni, quando ha saputo tutta la verità.
So che vorreste
provare ad arrestarlo, adesso che sapete tutta la storia… ma
è assolutamente
impossibile! Buu sarebbe in grado di fuggire dalla prigione quando e
come
vuole… per di più è immortale!”
ci rivelò l’agente Roshi, mentre Buu ci
mostrava tutta la sua ‘elasticità’
“Hunter
Warrior è in grado di fare
altrettanto… non esiste niente di legale che ci permetta di
tenere a bada quel
mostro, e Simon ne era consapevole. Per questo non intendiamo fermarci,
nemmeno
se ora tutti sanno la verità!”
“CONTINUERETE
AD
AGIRE ILLEGALMENTE?! QUESTO E’ DAVVERO LA GOCCIA CHE FA
TRABOCCARE IL VASO!”
sentenziò infine Ninzaburo, piazzandosi davanti a Crilin e
squadrandolo
malamente “LE REGOLE ESISTONO PER
ESSERE
RISPETTATE! NON AVRESTE DOVUTO CREARE LA SEZIONE ANTI-MAFIA SENZA ALCUN
PERMESSO… PER ME NON C’E’ PIU’
SCUSA CHE TENGA! NESSUNO DI VOI MERITA DI AVERE
UNA SECONDA POSSIBILITA’!”
Crilin
si rese conto che fosse finita
nel momento in cui
Ninzaburo gli mostrò le manette. Altri quattro nostri
colleghi fecero
altrettanto, avvicinandosi a ciascuno di noi con gli stessi oggetti.
Eravamo
ufficialmente in
arresto…
“Mi dispiace,
Ninzaburo… ma noi cinque
non ci arrendiamo così
facilmente. BUU! PARALIZZALI!”
Un
secondo dopo, tutti erano
immobilizzati al loro posto,
incapaci di muoversi.
[Why
Do You Leave Me Alone Now – BEST OST IN THE WORLD]
“Perdonateci,
ragazzi…”
disse Crilin, con dispiacere, facendoci comprendere che tutti loro
fossero
ancora in grado di vederci e sentirci “…
hai ragione, Ninzaburo… le regole sono fatte per essere
rispettate… ma non
sempre è così. Juzo non è morto
perché non ha voluto rispettare le regole… ma
perché la sua decisione era scomoda a qualcuno di
pericoloso. Ma allora perché
non arrestarlo? Perché lo hanno voluto addirittura morto?
Non posso credere che
voi abbiate potuto mancare di rispetto alla memoria di un uomo che ci
ha sempre
voluto bene come dei figli. Il mondo non è solo bianco o
nero, amici miei… io
ho visto un guerriero spietato, assassino, che ha cambiato la sua vita
innamorandosi dell’amore della sua vita... ora lui ha due
figli bellissimi che
vogliono diventare dei super-eroi. Io mi sono innamorato di una
donna-cyborg
che, all’epoca, desiderava soltanto uccidere me ed i miei
amici… ed ora non
passa giorno che io ringrazi gli Dei per avermela fatta conoscere.
Simon Kog
non era mai stato cattivo, e non lo è nemmeno adesso. La
X-X-I gli ha ucciso la
madre davanti ai suoi occhi… ed Hunter Warrior
l’ha costretto ad entrare
all’interno di quell’organizzazione. Io non posso
costringervi a credervi…
nessuno di noi può… ma non posso farmi arrestare,
né posso permettervi di
catturare i miei amici. Io, Crilin
Roshi, preferisco abbandonare il mio lavoro e la mia vita quotidiana
per
cercare di darvi un futuro felice, piuttosto che permettere alla Yakuza
di
vincere e trionfare sulle nuove generazioni. Se questo mi rende un
criminale pericoloso…
allora noi della Sezione Anti-mafia siamo i peggiori nemici che la
Yakuza
potesse trovarsi davanti… E NON CI FERMEREMO DAVANTI ALLE
DIFFICOLTA’ COME
QUESTE!”
Detto
ciò, tra lo sgomento
mio e di Wataru, Crilin prese il
suo distintivo e lo mise dentro la tasca del nostro amico Ninzaburo.
Con esso,
il guerriero lasciò anche la sua pistola.
Era
chiaro il significato dietro quel
gesto.
Crilin
aveva ufficialmente rassegnato
le sue dimissioni.
“Ve lo prometto, amici
miei… riusciremo a
vincere questa battaglia… ed
un giorno torneremo tutti da voi! Io, Miwako, Wataru, Hyoe, Domenico,
Claudia…
ed anche Simon! Torneremo ci faremo perdonare per non aver combattuto
assieme a
voi, che siete come una seconda famiglia, per noi. Vi voglio
bene… ma questa
battaglia non possiamo combatterla assieme a voi… scusatemi”
Crilin
iniziò ad
incamminarsi fuori dalla stanza, seguito da
Buu e Hyoe, il cui sguardo era più sconfitto che mai.
Eravamo
rimasti soltanto io e Wataru
assieme a tutti loro.
“Perdonateci,
amici…”
dissi loro, ormai incapace di trattenere i singhiozzi, con Wataru che
cercava
di consolarmi “…
perdonatemi… è per il bene di tutti voi!”
Solo
a quel punto, decidemmo di
lasciare, come il nostro
amico, il distintivo e la pistola di ordinanza.
Era
la scelta più saggia
che potessimo compiere. La Centrale
ed i suoi membri erano come una famiglia. Non potevamo più
metterli in
pericolo.
Da
quel momento, io e Wataru non
saremmo più tornati lì.
Dopodiché
seguimmo il
nostro amico, dirigendoci fuori dalla
stanza e lasciando per sempre la Centrale di Polizia di Tokyo.
***
C-18
[Carry
Me – BEST OST IN THE WORLD]
Mi
trovavo all’interno
dell’aeroplano della C-C, con Yamcha come
pilota ed accompagnata da altri nostri amici, in direzione del Palazzo
del
Supremo. Eravamo io, mia figlia, il Maestro Muten, Son Goku e le sue
allieve
(quattro, dato che Ai si trovava assieme a Piccolo).
“Spero
con tutto il
cuore che gli altri stiano bene” esclamò
Kazuha, preoccupatissima “Heiji…”
“…
è con Edward,
Tooru e Reina! Non farti prendere dal panico!”
dichiarò Ran, con fermezza “I
miei genitori stanno con Bikini, Akemi con Claudia e C-16 con i
genitori di
Ayumi. Li stanno tutti portando al Palazzo del Supremo…”
“Masumi… ancora
niente?”
domandò Marron alla sua ragazza, la
quale stava cercando insistentemente di chiamare Shuichi dal suo
cellulare.
“Niente! E’
sempre staccato! E non
rispondono nemmeno mia madre e
Shinichi…”
“Accidenti
a lui…
quando c’è bisogno di lui, sparisce sempre!”
esclamò Ran, nervosa, battendo
il piede pericolosamente “Quando lo
rivedo, lo prendo letteralmente a cazzotti stavolta!”
Quella
rabbia, tuttavia, nascondeva
tutta la nostra
preoccupazione per ciò che stava realmente provando la
giovane adolescente. Era
chiaro come il sole che, ormai, lei fosse ancora innamorata di Shinichi
e che
era sul punto di perdonarlo.
“Accidenti…”
Quell’esclamazione
di Goku
mi colse letteralmente alla
sprovvista, e gli sussurrai all’orecchio.
“Cosa succede?”
“Le aure di Shuichi e
Shinichi… non
riesco a percepirle da nessuna
parte!”
Quella
notizia mi allarmò
e non poco.
“Non
ci ho fatto caso,
fino ad ora, perché di loro si doveva occupare Victoria, la
cyborg di Domenico…”
spiegò il sayan “…
mentre io dovevo
occuparmi delle mie allieve… ma
adesso
sto incominciando a preoccuparmi!”
“Chiamo C-17 per trovare
delle informazioni?”
gli proposi io, ma
Goku fece segno di no con la testa.
“No… lui sta
portando la sua famiglia da
Dende, giusto? Sarebbe meglio
se ci andassi io…” mi
rassicurò lui, preparandosi ad usare il
tele-trasporto “…
ci pensi tu a proteggere le ragazze?”
“Certo,
tranquillo… contiamo su di te!”
Il
sayan annuì e si
volatilizzò davanti ai miei occhi,
suscitando la sorpresa dei nostri amici.
“Che
succede?! Perché
il nostro sen-sei è andato via?!” si
allarmò subito la piccola Ayumi,
guardandomi negli occhi panicata.
“Va
tutto bene!”
la rassicurai io con un sorriso sincero “Il vostro maestro vuole accertarsi che tutti
voi raggiungiate il Santuario di Dio! Yamcha! Continua ad andare
avanti! Lui ci
raggiungerà per ultimo!”
“Ok,
come vuoi…”
obbedì il guerriero terrestre, aumentando la
velocità.
Eravamo
in viaggio da più
di mezz’ora. Avremmo raggiunto il
palazzo di Dende in un’altra ora e mezza.
Allarmata,
mi resi conto che il Genio
delle Tartarughe non
fosse allegro come sempre, e mi avvicinai per chiedergli spiegazioni.
“Ehi, Genio… ti
senti bene…”
“…
Umigame… la sua
aura… è sparita improvvisamente…”
Si
stava preoccupando per la sua
amica tartaruga?
“Forse
perché ti trovi
molto lontano da lei, adesso…”
“… no,
C-18…”
mi rivelò lui, sconvolto “… non le senti? Ci sono delle
aure malvagie vicino casa mia…”
Mi
allarmai quando mi resi conto che
il vecchio avesse
ragione. Come avevano fatto a raggiungere quel posto così in
fretta?!
Oh
no… allora Umigame…
“… credo che
l’abbiano uccisa.
Non c’è altra spiegazione”
ammise
il genio, quasi in lacrime “Lei
protegge
sempre la mia casa quando sono assente, e non se ne va mai via di sua
spontanea
volontà. Povera Umigame… era una vera amica per
me…”
“…
mi… mi dispiace, Muten-Sama”
esclamai io, stringendo quel vecchio tra le mie braccia.
Mi
resi conto che non stesse
scherzando nel momento esatto
in cui lui iniziò a piangere sopra al mio petto senza
cercare di palparmi o di
fare dei gesti inconsulti. Solo a quel punto capii quanto lui stesse
soffrendo
per la morte della sua amica tartaruga.
Una
chiamata, improvvisamente, giunse
al cellulare di Ayumi,
la quale si affrettò subito a rispondere.
“Mamma! Voi due…
sì, io sto
bene… CO-COSA! LA CASA DEL GENIO E’ STATA
MESSA A FUOCO!?”
Impallidii
di fronte a tale
rivelazione, così come tutti gli
altri presenti della stanza.
Il
maestro Muten era quello
più sconvolto di tutti, tant’e
vero che si alzò dal suo posto e si avvicinò alla
bambina, con uno sguardo che
non mi piacque per niente.
“Ayumi… passami
i tuoi
genitori…”
La
piccola, intimidita dal suo
sguardo, gli passò il
cellulare, ed il vecchio andò a chiudersi dentro alla
toilette del piccolo
aeroplano.
Luridi
farabutti…
perché arrivare a tanto?
Perché
incendiare la
casa di un povero vecchio?!
Passarono
uno…
due… cinque minuti…
…
fino a quando non
sentii la sua aura precipitare vistosamente!
“MUTEN-SAMA!”
Prontamente,
io mi diressi verso la
porta e la divelsi
immediatamente. Con orrore, dovetti constatare l’amara
verità…
…
il vecchio era stato
colto da infarto!
“NO!
NON ADESSO!”
Con
veemenza, lo trascinai fuori dal
bagno e lo feci
stendere a terra, controllando le sue condizioni vitali.
Il
suo cuore aveva già
smesso di battere ed era
completamente incosciente!
“QUALCUNO
DI VOI MI
AIUTI A RIANIMARLO! VI PREGO!” supplicai le
giovani, con disperazione,
mentre svolgevo il massaggio cardiaco.
“Vengo io!”
A
rispondere, con prontezza, era
stata Kazuha, la quale si
era portata vicino a me e mi aveva sostituito con il massaggio
cardiaco,
ordinandomi immediatamente.
“Cerca un defibrillatore!
Dovrebbe trovarsi in uno
degli scaffali vicino
a Yamcha, dentro una borsa rossa!”
Prontamente,
io e tutte le ragazze ci
alzammo in piedi e ci
mettemmo alla ricerca. Dieci secondi dopo, mia figlia ci
avvisò tutti,
avvicinandosi a Kazuha con la borsa desiderata.
“L’HO
TROVATA!”
“Ottimo!”
esclamò
Kazuha, continuando a fare il massaggio cardiaco “Apritela, accendetelo ed
attaccate gli elettrodi al petto! Dovrebbero essere simili a degli
adesivi…
osservate l’immagine che vi è sopra ciascuno di
essi! Uno va messo sotto
l’ascella sinistra e l’altro sotto la clavicola
destra! C-18! Sai fare la
respirazione bocca a bocca? Se sì, due insufflazioni ogni
trenta compressioni
che faccio… poi cambiamo!”
Annuii,
con sicurezza. Tappai il naso
del maestro Muten, sollevai
la mandibola piegando il capo all'indietro, gli aprii la bocca e mi
accinsi ad
obbedire alla giovane, poggiando le mie labbra sopra quelle del vecchio
ed
insufflando aria nei suoi polmoni per ben due volte, mentre le altre
ragazze
avevano già terminato di appiccicare gli elettrodi ed
avevano attaccato il
connettore al defibrillatore.
Nessuna
reazione da parte del vecchio
maestro.
Non
persi tempo e mi accinsi a fare
le compressioni. Collocai
le mani direttamente sopra lo sterno, una sopra all'altra, al centro
del petto.
Per evitare di rompere le sue costole, avendo una potenza non
controllabile,
solo il palmo delle mani premevano sul suo torace.
Uno…
due… tre…
…
non ora,
vecchiaccio… non è questo il momento di
arrendersi!
…
otto… nove… dieci…
…
non ti perdonerò
mai se muori davanti a tutte queste giovani!
…
quindici… sedici…
diciassette…
… sei il grande
Genio delle Tartarughe
di Mare! Non puoi morire qui per
colpa di un infarto!
…
venti… ventuno… ventidue…
… ti
scongiuro… non farci
questo…
…
ventotto…
ventinove… trenta!
Mi
allontanai di fretta da lui,
mentre Kazuha si accinse a
svolgere la respirazione bocca a bocca insufflando altre due volte
dentro i
polmoni del genio.
Ancora
nulla…
“…
dai… ti prego…
non puoi lasciarci così!”
esclamai io,
preparandomi a ripetere il massaggio cardiaco esterno, ma Kazuha mi
interruppe
immediatamente.
“Il defibrillatore ha dato
l’ok per la
scarica!” annunciò lei,
facendoci allontanare tutte “Tenetevi
a
distanza!”
La
vidi avvicinare il dito sopra al
bottone arancione ed
iniziai a pregare con tutte le mie forze…
…
quando l’avevo
conosciuto la prima volta, il mio desiderio era stato quello di
staccargli il
pisello, gettarlo dentro al water e tirare lo sciacquone. Non avevo mai
digerito il fatto che mio marito avesse dei contatti con quel vecchio
pervertito. Solo quando nacque Marron, riuscii finalmente a vedere
tutte le sue
buone qualità. Il Maestro Muten era parte della mia
famiglia… della nostra
vita…
…
non poteva arrendersi
in quel modo…
… non poteva
morire per un infarto
causato da quei bastardi!
“Non lasciarci…
sniff… ti
prego, nonno Muten…”
iniziò a piangere
Marron, mentre Kazuha premette definitivamente il pulsante.
La
scossa fece partire solo
momentaneamente il cuore del
vecchio maestro. Cinque secondi dopo la sua aura era sparita
nuovamente…
…
un qualunque medico
avrebbe continuato, non sapendo percepire l’aura di una
persona, ma noi avevamo
già compreso cosa fosse successo, ed iniziammo a piangere
disperate.
Tutte,
in quel poco tempo che
l’avevano conosciuto, si erano
affezionate a quel bizzarro vecchietto…
…
ed ora che ci aveva
lasciato, il nostro cuore si sentiva vuoto come non mai.
Il Genio
delle
Tartarughe era…
[Always
With You in My Memories – BEST OST IN THE WORLD]
“Un momento…
RESPIRA! LA SUA AURA SI
E’ STABILIZZATA DI NUOVO!”
L’urlo
eccitato di Kazuha
ci colse letteralmente alla
sprovvista. Eravamo tutte incredule, io compresa.
Era vero! Il
petto si
rialzava lentamente, ma il vecchio respirava da solo! La sua aura era
ancora
debole, ma non era più nulla come prima!
Come
conferma definitiva, il Genio
delle Tartarughe di Mare
riaprì gli occhi lentamente…
“…
che è successo…
ouch… mi ero appena ricongiunto con Umigame davanti a Re
Yammer… ouch… quando…”
“Succede che sei un
incosciente!”
gli urlò Marron, cercando
inutilmente di asciugarsi le lacrime di gioia “Ci
hai fatto prendere un colpo! Pensavamo di averti perso!”
“…
quindi siete state
voi… ouch… ora capisco… ouch ouch
ouch… massaggio cardiaco, defibrillatore…
ouch… avete anche fatto la respirazione bocca a bocca, non
è così?”
“… è
stato…
è stato bruttissimo…”
ammise la piccola Ayumi,
stringendosi a Sera e piangendo disperata.
“…
allora… allora sarà
meglio… ouch… che io non sappia chi mi abbia
baciato… ouch… o i vostri
spasimanti potrebbero mandarmi all’altro mondo per
davvero… ouch ouch ouch!”
“… che idiota
che sei!”
continuai a rimproverarlo io, arrabbiata
con lui “Ti sei scordato del
torneo?!
Possiamo chiedere al drago di ricostruire la tua casa e di resuscitare
Umigame!
Perché ti stavi arrendendo?! Freezer…
Cell… Majin Buu… Zamasu… il Torneo del
Potere! Noi abbiamo affrontato di peggio!!!”
Dopo
aver detto ciò, io e
Marron ci gettammo al suo
capezzale stringendolo tra le nostre braccia, con il pianto ormai
irrefrenabile.
“…
sigh… non farci mai
più prendere uno spavento del genere! Hai capito,
Muten-Sama?!”
“…
avete ragione…
ouch… scusatemi tanto… ouch…
più vecchio divento, più è difficile
controllare
il mio corpo…”
Mentre
tutte le altre ragazze
iniziarono a stringersi anche
esse vicino al vecchio maestro, Yamcha ci annunciò
l’arrivo al Palazzo del
Supremo.
Anche lui
stava
cercando di trattenere le lacrime, ora più che mai. Lui era
stato un suo
discepolo e non aveva potuto far nulla, dovendo per forza pilotare
l’aereo.
Lui, come me e Marron, aveva ricevuto un forte spavento.
Così,
quando tutte scesero
dalla navicella, non mi sorpresi
di intravedere i singhiozzi di quel pover’uomo, al quale mi
avvicinai per abbracciarlo
e rincuorarlo per il colpo al cuore che aveva ricevuto.
***
GOKU
[Beautiful
Horror Soundtrack – BEST OST IN THE WORLD]
Decisi
di tele-trasportarmi
direttamente a Tokyo, iniziando
a cercare l’aura dei miei amici con la percezione del KI.
Niente…
nessuno dei
due! Non riuscivo a percepire nessuna delle loro aure!
“Ehi,
Son Goku… per caso cercavi loro?”
Mi
allarmai improvvisamente quando
scoprii che qualcuno si
trovava alle mie spalle, e mi allontanai rapidamente da lei.
Aveva
capelli lunghi e biondi, occhi
verdi, labbra sinuose.
Indossava abiti neri, quasi attillati, che aderivano perfettamente alle
sue
curve.
La sua aura
era
immensa… come avevo fatto a non rendermi conto della sua
presenza?!
Sbiancai
quando mi resi conto che,
tra le mani, portava due
bamboline di plastica…
…
troppo assomiglianti
a Shinichi e Shuichi!
“Ne
avevo anche un’altra, prima di loro,
ma avevo un conto in sospeso
con lei e l’ho distrutta!” mi
agghiacciò lei lanciandomi i resti di
un’altra bambolina, questa assomigliante a Mary “A
proposito… il mio nome è
Lust! Piacere di conoscerti, Son Goku!”
Ero
troppo scioccato per poter
reagire. Quella schifosa
aveva raggiunto Los Angeles ed aveva ucciso la mamma di Shuichi e
Masumi… ed
ora teneva tra le mani le vite degli altri due miei amici!
“Victoria…
cosa le è
successo!?”
“Wrath
ha giocato troppo con lei… credo sia fuori uso,
al momento… ma non
è di questo che volevo parlare
con te…” continuò
però la donna, con un sorriso che non mi piacque per
niente “…
sono qui per
proporti un
accordo. Sono pronta a lasciare libera i tuoi amici, così
potrai riportarli come
prima!”
“Provo ad
indovinare… vuoi qualcosa in
cambio, vero?!” le
risposi io, ben sapendo che non li avrebbe mai liberati senza
guadagnarci.
Lust,
con mio grande orrore,
indicò la saccoccia che portavo
alle mie spalle.
“Le
tue sfere del
drago… tutte e cinque… voglio che tu me le dia!Questa
è la mia prima
richiesta…”
“La
prima?!”
“Nessuna
protesta!”
mi avvisò lei, avvicinando le sue unghie alle
bambole…
…
e lacerandone gambe
e braccia come se fossero fatte di burro!
Non
avevo altra scelta.
“D’ACCORDO!
ECCOLE
QUI!!!”
Gli
lanciai la sacca contenente le
sfere del drago, e lei in
cambio mi ridette le bambole di Shuichi e Shinichi.
Accidenti a lei! Ci avevo
messo un’intera
giornata a raccoglierle
nuovamente, e lasciargliele nelle sue mani era una sconfitta in tutto e
per
tutto.
“Ritorneranno
normali
nel giro di dodici ore, ma solo se rimarrò in
vita… perciò non
pensare minimamente di attaccarmi, ora che hai riottenuto i
tuoi amici!”
Digrignai
i denti, colto sul fatto.
Improvvisamente,
però, mi
resi conto di poter percepire non
solo l’aura dei miei amici all’interno delle
bambole…
…
ma anche quella di
Mary! Allora era ancora viva! Potevamo salvarla ancora!
Mi
preparai a tele-trasportarmi. Non
aveva senso affrontare
Lust, in quel momento. La vita della mamma di Masumi era nelle
mie…
“Chi
ti ha detto che puoi scappare… ho
un’ultima richiesta da farti, Son
Goku!”
Un
dolore fitto al cuore, tale da
farmi piegare per il
dolore, mi colse improvvisamente. Avevo provato una sensazione simile
solo
tanti anni prima, quando mi ero ammalato di cuore…
…
ma quella
sofferenza, se possibile, era perfino peggiore!
“Questo
è il mio
potere, il segreto che mi permette di restare giovane e seducente per
il resto
della mia vita… ed ora l’ho utilizzato su di te!
Non volerne male… ma saresti
un pericolo, al massimo della tua potenza. E’ stato un
piacere conoscerti, Son
Goku… ci vedremo tutti quanti al XXVIII Torneo Mondiale di
Arti Marziali! E
salutatemi Angel quando raggiungerete il Santuario di Dio!”
Dopo
aver detto ciò, la
donna sparì alla mia vista, mentre
il mio corpo iniziò a fumare da tutti i suoi pori e a farmi
provare, su tutta
la mia pelle, un bruciore pari a quello delle fiamme degli inferi.
Fu
un autentico shock quando mi resi
conto che stavo rimpicciolendo
di più…
…
sempre di più…
[The
Devil – BEST OST IN THE WORLD]
“GOKU… oh
cielo… sono arrivato
troppo tardi…”
Whis
non aveva fatto in tempo a
raggiungermi. Il potere di
Lust mi fu estremamente chiaro quando mi resi conto di cosa mi fosse
realmente
successo.
“No…
non può essere…
mi ha trasformato in un bambino!”
“Son Goku! Passami la
bambola di Mary!”
Mi
ripresi al volo, lasciando la
moribonda tra le mani di
Whis.
Lui
poteva salvarla. Lui era
l’angelo protettore del…
“Oh no… queste
ferite… sono
state provocate con l’aura demoniaca! Non
posso guarirle!”
“COSA?!
MA ALLORA
COSA POSSIAMO FARE!? UN SENZU POTREBBE…”
L’angelo,
tuttavia, scosse
il capo, totalmente sconfitto…
…
era una chiara
sentenza per ciò che ne sarebbe stato di Mary.
“Mio caro…
non abbiamo più tempo. Le restano sì e no dieci
minuti di vita”
Fu
un colpo durissimo da digerire. Le
lacrime cominciarono a
scorrere amare sul mio viso, capendo di essere arrivato troppo tardi
per salvare
i miei amici.
Come
potevo dare una notizia del
genere a Masumi?
“Goku…
appoggiati alla mia spalla. Non te
ne sei ancora accorto, ma hai
perso tantissimo KI e non puoi più tele-trasportarti. Vi
riporto io al
Santuario di Dio… là potrò far tornare
i tuoi amici come prima”
Annuii,
sconsolato, obbedendo
all’angelo e lasciandomi
guidare verso il Palazzo del Supremo.
Quei
due giorni non potevano
concludersi peggio di così.
***
[Friends
In My Hearts - KINGDOM
HEARTS ORCHESTRA]
Amore mio. Se stai leggendo questa
lettera, allora io sarò
sicuramente morta. Avrei tanto voluto raccontarti la verità
molto prima, ma ho
sempre avuto paura di farlo, temendo di metterti inutilmente in
pericolo.
Ricordi le favole che ti raccontavo sempre
prima di andare a
dormire? Tu eri ancora molto piccolino, ma ce n’era una di
cui ti eri
innamorato follemente. Si chiamava ‘La storia
d’amore del contadino e della
principessa’. Io, facendo finta di leggerla dallo stesso
libro che tu, ora,
stai provando a decifrare, inventavo il finale rendendolo un lieto-fine.
La verità, tuttavia,
è un’altra.
Il contadino e la principessa non vissero
felici e contenti.
Il cattivo uccise l’uomo che tanto amava la principessa,
oltre al figlio nato
dal loro amore. Sai cosa si dice nella vita, figlio mio? Il cattivo
peggiore è
quello che nasce buono e che perde la sua umanità. Alla
principessa accadde
esattamente questo. Lei, da buona, divenne un’assassina, la
più malvagia tra
tutte le creature. Lei divenne un’Arpia, un demone con volto
da donna e corpo
di avvoltoio, che si saziava delle sue vittime maciullandole tra i suoi
artigli
e divorandone i resti dei loro cadaveri. Alla fine fu l’anima
del suo stesso
figlio, diventato il nuovo Dio, a sigillarla all’interno di
una dimensione
vuota e senza vita, della quale lei divenne la regina assoluta
popolandola e
dando vita al Regno dei Demoni.
Lei, tuttavia, era triste. Nonostante il
suo cuore fosse
colmo d’oscurità, e nonostante lei si divertisse
ad uccidere coloro che voleva,
si sentiva sempre senza amore. Per questo l’anima del
contadino, triste per la
sorte della sua amata, decise di fare un tentativo per salvarla da quel
destino
orrendo e chiese di poterla raggiungere in quel posto desolato. Il
permesso gli
venne concesso. I due avrebbero potuto ricongiungersi per
l’eternità, ma ad una
sola condizione. Se fosse fuggito dal Regno dei Demoni, il contadino
stesso si
sarebbe trasformato in un demone e non sarebbe potuto più
tornare come prima.
Se fosse stata la principessa a fuggire da quel regno maledetto,
avrebbe
ricevuto una pena ancora peggiore.
Lei sarebbe morta, un giorno, per mano
della reincarnazione
del suo vero amore.
I due acconsentirono a quelle richieste e
si giurarono amore
eterno nel Regno dei Demoni, vivendo finalmente il loro amore. Questo
narra il
mio libro.
Ciò che però nessuno
di noi due sapeva ancora, Simon, è che
quelle favole non sono semplici racconti di fantasia ma storie
realmente
accadute!
Lo so perché dentro di te vi
è l’anima maledetta del
contadino! Lui non è riuscito a vedere la sua amata
tramutarsi in quel mostro
senza pietà e decise di fuggire dal quel regno maledetto,
scegliendo di
sacrificare la sua anima. Si era promesso di mettere fine al regno di
terrore
della sua donna.
Io lo so perché ho fatto una
scoperta ancora più terribile.
Se un giorno mi vorranno morta,
è perché ho scoperto che
X-X-I, in realtà, è la principessa in carne ed
ossa! Lei vuole riportare
indietro l’amore della sua vita e ti ucciderà nel
farlo! Non permettere che
accada ciò! Se lei dovesse vincere, la vita intera sarebbe
in pericolo!
Sarai sempre il mio piccolo angelo.
Ti amo, core miu!
Momo
Kog
***
SIMON
[The
Devil – BEST OST IN THE WORLD]
Ancora.
Quel bastardo aveva
nuovamente ripreso il controllo
del mio corpo. Ero ancora in grado di osservare ciò che
compiva Hunter Warrior,
come se mi trovassi a muovermi in prima persona. Questa volta,
però, non
l’avrebbe passata liscia.
Ormai
sapevo chi fosse davvero quel
mostro.
-
ZERO!
VEDI DI
TORNARE DENTRO DI ME, O I DEADLY SINS VERRANNO A PRENDERTI DI NUOVO!
–
Quella
frase fu più che
sufficiente per spingerlo ad avere
una conversazione privata con me, nel bel mezzo del combattimento. Per
fortuna,
Vados aveva sostituito all’istante
quest’incosciente.
Il
mondo attorno a me si
oscurò nuovamente. Però, stavolta,
non ero da solo. Davanti ai miei occhi, infatti, vi stava proprio il
demone con
il quale avevo a che fare da una vita.
-Alla
fine lo hai
capito, sciocco mortale…-
- Qui,
l’unico
sciocco sei tu! HAI CONTRO LA DEA SUPREMA DEL REGNO DEMONIACO E TI
DIVERTI A
FARE DELLE STRAGI?! COME SE GIA’ TU NON FOSSI RICONOSCIBILE
ABBASTANZA!!! -
-Vedi
di calmarti, ragazzino… ho le mie buone ragioni per
aver fatto tutto
questo…-
- Le so già… X-X-I e Lilith
sono la stessa
persona! Tu puntavi a distruggere la sua compagnia ed i suoi alleati
per
renderla nuovamente inoffensiva… -
- No...
non è soltanto
questo… tua madre non ha scritto tutto dentro la tua
lettera…-
- Di cosa stai parlando?
–
- Simon
Kog… non eri tu la persona dentro la quale mi ero
reincarnato… era tua madre!
–
Mi
paralizzai sul posto, orripilato,
davanti a quella
rivelazione.
Non poteva
essere
vero… era tutto uno scherzo!
- Magari
lo fosse, ragazzo mio… dopo essere fuggito dal Regno
Demoniaco, ho passato gran
parte del mio tempo a nascondermi all’interno di tante
persone, reincarnandomi
illegalmente in loro. Hunter Warrior, che tu ci creda o meno, esisteva
già da
moltissimo tempo. La verità è molto
più semplice, Simon Kog… io esco fuori dal
corpo del mio contenitore solo quando ho bisogno di saziarmi. Un demone
può
rimanere potente soltanto cibandosi di altre vite. Poi, io decisi di
rinascere
dentro al corpo di tua madre. Sarò sincero con te,
Simon… se io non avessi conosciuto
una donna così gentile, saggia e generosa come lei, io
l’avrei usata per
saziarmi… –
- Non
ci
credo…-
- Credimi,
giovanotto… io iniziai a parlare con tua madre
già da quando era piccola e le
raccontai la mia vera storia. E credimi, Simon Kog, se ti dico che lei
stessa
ha deciso di avermi come suo amico. Fu il primo momento di
umanità che vissi
dal giorno in cui fuggì da quell’inferno. Promisi
a me stesso di non
fuoriuscire mai dal corpo della mia amica e di farle vivere la vita che
più
meritava. No… uscii da lei soltanto due volte. In una, le
donai il libro che
avevo trovato, insegnandole a leggere la lingua
degli
dei… ma nell’altra… -
- Nell’altra…
-
- …
fu il giorno della sua morte. Tu non puoi ricordartelo,
perché la tua memoria
venne modificata da me su ordine di tua madre… ma quel
giorno l’obiettivo della
X-X-I non era lei, Simon! La persona che ricevette il
proiettile… fosti
tu!–
Fu
a quel punto che, davanti al mio
sguardo scioccato,
l’aspetto del mostro iniziò a mutare, mostrandomi
la sua vera identità. Zero
era identico spiaccicato a me, ma a differenza mia indossava un
semplice saio
con una corda attaccata alla sua vita a mo’ di cintura.
- Lo
vedi, Simon… quando hai iniziato a diventare sempre
più grande, rimasi
spiazzato notando la tua somiglianza con la mia. Era come se fossimo
sempre
stati gemelli… è stato questo ad insospettire la
X-X-I. E’ stato questo ad
insospettire Lilith… per questo vi hanno presi di mira! Non
era mai successa
una cosa del genere, durante la mia fuga. Non sapevo che, al momento
del tuo
concepimento da parte dei tuoi genitori, saresti nato con il mio stesso
aspetto. Anche Lilith… Clarice Red è stata
concepita quando la Dea Suprema era
dentro al corpo del Generale Red –
-
Ma allora
come ho
fatto a… -
Solo
a quel punto incominciai a
capire l’amara verità… la
peggiore di tutte…
[Friends
In My Hearts – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
-
No… mamma…
-
- I
corpi dentro ai quali io mi nascondevo, a causa delle mie
capacità, erano in
grado di ricostruirsi dalle ferite che ricevevano. Per questo tua madre
ha
deciso di farmi reincarnare in te, quando stavi in punto di morte,
così da
salvare la tua vita. Fu doloroso, separarmi da lei… ma le
volevo troppo bene
per farle vivere tutto il resto della sua vita senza il figlio che
tanto amava…
nel momento esatto in cui io abbandonai il suo corpo, la sua anima non
sopportò
il cambio e collassò definitivamente…
è morta subito dopo averti curato–
Ero
troppo sconvolto per poter dire
altro in quel momento. Quella
verità mi stava distruggendo l’anima come non mai
in tutta la mia vita.
-
Tu avevi sempre
saputo tutto questo…
-decisi alla fine
di chiedergli, livido
di rabbia – …
allora perché non me lo hai mai raccontato?!
Perché mi hai costretto
a diventare un assassino?! –
- Non
ci arrivi da solo, Simon? Perché, esattamente come te, io ho
sofferto per la
sua morte… ma a differenza tua, io non posso più
tornare ad essere un essere
buono e gentile… la mia anima era colma di
desiderio… volevo vendicarmi di tutti
i suoi assassini, non mi importava più se avessero scoperto
la mia vera
identità. Avevi ragione, Simon Kog… io ho sempre
agito sulla tua mente, fin dal
primo giorno in cui sono entrato dentro di te… ma non
l’ho fatto perché mi
divertivo… -
- Lo
hai fatto per vendicarti di mia
madre…-
-…
e per salvarti la vita–
confermò Zero, rimostrandosi nuovamente come
Hunter Warrior – Quello
che vedi è l’aspetto che
l’oscurità dentro al Regno dei Demoni mi ha
provocato.
Ho sfruttato questo perché Lilith non fu mai in grado di
vederlo, cieca come
era a causa del suo amore ormai malato e contorto. Io… io
non potevo rimanere
lì un secondo di più… credimi, Simon.
Non esiste sofferenza peggiore che vivere
anche solo un secondo dentro a quel mondo… quello non
è altro che un incubo
infinito dal quale fuggire è quasi impossibile.
Quasi… perché io ho deciso di
farla finita…-
Il
demone tornò nuovamente
con l’aspetto di Zero e si
inginocchiò davanti a me, costernato e distrutto.
- Perdonami,
Simon… a causa del mio egoismo, tu non hai potuto affrontare
tutto questo con
la giusta e libera mentalità. So che rifiuterai le mie
scuse, e non mi
lamenterò per questo. Ma, ora, posso farmi perdonare e posso
aiutarti… lascia
che io prenda possesso del tuo corpo… PERMETTIMI DI
DISTRUGGERE I TUOI NEMICI
UNA VOLTA PER… -
-
ADESSO
BASTA! –
Urlai
quelle due parole con tutta la
forza che io avevo
dentro al mio corpo.
Basta…
quelle scuse, ormai
erano inutili…
-
Come puoi anche solo
pensare che io mi
affidi nuovamente a te?! Mi hai appena rivelato che la mia
nascita… tutta la
mia vita… fosse stata già destinata ad essere un
inferno… e tutto questo,
soltanto per colpa tua! Perciò no… mi rifiuto di
lasciarti combattere al posto
mio un’altra volta! Quando raggiungerò Whis-Sama
per gli allenamenti… giuro che
mi sbarazzerò di te! Ti cancellerò dal mio corpo
e ritornerò, più forte di
prima, e… -
-Simon…
tu non l’hai ancora capito? –
mi gelò sul
posto Zero, rivelandomi
con amarezza – Io
non posso essere semplicemente cancellato dal tuo corpo… le
nostre anime sono
legate l’una con l’altra. Se io mi separo
completamente da te… tu morirai. Non
c’è modo per allontanarsi da me, dopo che sei
diventato il mio contenitore –
Quella
frase fu la peggiore sentenza
che potessi sentire
dalla sua bocca.
Avrei
dovuto vivere per sempre il
resto della mia vita come
un mostro bipolare… per colpa di quel bastardo?!
-
Zero…
che tu sia
maledetto… come hai potuto farmi questo…
-
- Simon…
tua madre
puntava soltanto a… -
-…
di ciò che voleva mia madre… al
momento… NON ME NE PUO’ FREGARE UN
ACCIDENTI! IO NON… NON VOGLIO VIVERE IL RESTO DELLA MIA VITA
AFFIANCO AD UN
MOSTRO COME TE! NON VOGLIO PERDERE IL CONTROLLO PER COLPA TUA! OGNI TUA
SCELTA
HA PORTATO MORTE E SOFFERENZA DAL PRIMO GIORNO IN CUI SEI ENTRATO
DENTRO DI ME!
MIA MADRE VOLEVA TUTTO DA ME… MA DI CERTO NON VOLEVA CHE MI
TRASFORMASSI IN UN
DEMONIO COME TE E LA TUA CARA DEA DEL CAZZO!
–
- Le
tue lamentele,
ora come ora, non servono ad un accidenti, ragazzo… non puoi
più sfuggire al
tuo destino! –
- IL
MIO DESTINO?! IL MIO?! SONO OBBLIGATO AD
ESSERE UN MOSTRO PER COLPA TUA…-
- PREFERISCI
CHE TUTTI I TUOI CARI
VENGANO UCCISI DAI DEADLY SINS, SCIOCCO MORTALE CHE NON SEI ALTRO?!–
Seguirono
altri secondi di puro
silenzio, nei quali entrambi
ci squadrammo malamente.
Mi
veniva la nausea a pensare di
dover condividere il resto
della mia vita con quella carogna…
-
Allora
sentiamo,
Hunter Warrior… che intenzioni avresti, tu? Cosa dovrei
fare? Una cosa è certa…
io non intendo più
macchiarmi del sangue di altri innocenti!
–
- Non
ne avrai
bisogno… e non sarà l’allenamento di
Whis-Sama che ti aiuterà a mantenere il
controllo della nostra forma demoniaca…
-
- … tua!–
- ...
NOSTRA! Se
ci troviamo in questa situazione è perché tu non
hai un aura divina in grado di
fondersi alla perfezione con la mia da demone! Non dobbiamo separarci
l’uno
dall’altro… se vuoi diventare forte abbastanza da
sconfiggere Lilith ed i suoi
scagnozzi… DOBBIAMO DIVENTARE UNA COSA SOLA!
–
- … ma che diav…-
[Strange
Whispers – KINGDOM HEARTS]
- Si chiama
Fusione Anomala, e si forma tra un guerriero dal cuore gentile e uno
dal cuore colmo di rabbia o rancore. Un
solo essere… un guerriero in grado di usare il massimo della
mia potenza
mantenendo il controllo della sua ragione! –
Davanti
alle parole di Zero, iniziai
ad aggrottare le
sopracciglia… ma di cosa stava parlando?!
- E’
questo ciò che
voglio proporti! Io so già quale sarà il tipo di
allenamento al quale Whis
vuole sottoporti… e ciò che faremo
sarà una conseguenza delle sue intenzioni!
Un demone come Lilith può essere sconfitta solo da un Dio
potente quanto lei! Se
riusciremo a fonderci, o quantomeno a controllare i nostri poteri
all’unisono…
non sarai più costretto a mostrarti come demone…
mai più! –
Quelle
affermazioni, per quanto io
potessi essere furibondo
con lui, fecero breccia nel mio animo. Non essere mai più
costretto a perdere
possesso del mio corpo, non dover più saziare il mio demone
con carne umana,
poter vivere assieme a tutte le persone che mi volevano bene…
…
non fuggire da mio
padre, da Ai…
… e da
Chi…
-
Perché…
perché
saresti pronto a fare ciò? – gli
domandai io, in preda alla confusione.
- La
risposta è molto semplice, Simon… io amo troppo
Lilith per vederla ancora con
quell’aspetto orrendo! Non ti augurerei mai di perdere per
sempre l’amore della
tua vita, ragazzo… lo ammetto. Ho esagerato, ho mostrato il
peggior lato di me,
ed ora Lilith ve ne sta mostrando soltanto un assaggio del
suo… preferirei
vederla sconfitta con le mie stesse mani, piuttosto che farla soffrire
ancora.
Il nostro amore è terminato dal giorno in cui Ulquiorra
uccise me, Zeno e mia
nonna… è da quel giorno che Lilith si
è trasformata in un demone! E poi... no, la verità
è meglio che tu non la sappia ancora, Simon Kog, o ne
resteresti sconvolto per il resto della tua vita!
–
-
E quali garanzie
saresti pronto a darmi,
Zero? –
[Bunseki
Analysis
– BOKU NO
HERO ACCADEMIA]
- Una
molto semplice… voglio fondere momentaneamente la mia anima
con la tua! Con un’aura
divina, la connessione durerebbe di più, ma con il tuo
controllo dell’aura
potremmo riuscire a combattere per dieci minuti… oltre quel
limite, la Fusione Anomala si scioglierà! Non uno di
più!!
–
-
Mi doneresti tutti i tuoi poteri?!
–
- Ma
solo per dieci
minuti, e non è detto che funzioni… le nostre
menti si fonderanno, creando un'altra
identita’, completamente
diversa da noi. Una cosa è certa… sarebbe
più saggio mandare contro i tuoi
nemici una fusione, piuttosto che litigarci tra di noi. non ti pare?
–
Non
aveva affatto torto. Un
tentativo, in quella situazione,
non costava nulla. Se Zero fosse fuoriuscito da solo, avrebbe potuto
fare
un’altra cazzata. Se, invece, mi fossi mosso da solo, Urahara
era in grado di
sconfiggermi in quattro e quattr’otto.
Allungai
la mano verso di lui, pronto
a provarci.
Zero
sogghignò
diabolicamente.
Non
ci restava altra scelta che
tentare.
***
URAHARA
[Boso
Suru Akui – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Il
combattimento tra me e Vados stava
andando per le lunghe.
All’inizio, l’angelo mi aveva decisamente messo
all’angolo, ma durante il corso
del combattimento mi resi conto di un’altra
peculiarità del nuovo KI Power.
Nel
giro di pochi minuti, infatti,
iniziai a leggere ed
anticipare i suoi movimenti anche se era impossibile provare a
colpirla. Ma il
mio obiettivo non era cercare di colpire lei…
…
avevo in mente un
altro piano per assaltare Simon Kog…
…
e lo attuai,
sfruttando una delle mie tecniche migliori!
Nel
momento esatto in cui Vados
cercò di colpirmi con il suo
bastone, io misi le mie mani dentro la tasca e le gettai sopra una
piccola
granata, o almeno questo credette inizialmente l’angelo
disintegrandola con un
colpo di mano.
In
realtà, però,
quella bomba non conteneva polvere da sparo… ma pepe!
“Ma cos…
ETCIU’!
ETCIU’!”
Non
persi tempo a colpire lei.
Semplicemente mi fiondai sul
mio vero avversario al massimo della velocità, con la mia
falce, e mi accinsi a
sferrargli il colpo di grazia …
…
Hunter Warrior era
spacciato, ed io iniziai a ridere divertita…
…
fu forse per questo
motivo che rimasi completamente di
sasso quando, un istante prima che la mia arma lacerasse per la seconda
volta
il corpo del mio avversario, l’essere si
smaterializzò lentamente davanti ai
miei occhi, come se ogni particella del suo corpo si muovesse per conto
proprio.
“Ma che… non
è possibile!”
esclamai io, sgranando gli occhi
impaurita.
Quello
che stavo vedendo era a dir
poco surreale. Il KI che
percepivo in Simon Kog era talmente strano da lasciarmi totalmente
senza fiato.
Immaginai centinaia e centinaia di chiodi che seguivano
all’unisono una
calamita con un attrazione molto debole. Immaginatevi un vortice nel
bel mezzo
del deserto, con tutte le particelle di sabbia che ruotavano attorno ad
esso.
Ecco…
Hunter Warrior
era diventato il vortice che attraeva attorno a se tutti gli atomi del
suo
corpo.
[Vanitas
Theme – KINGDOM HEARTS METAL]
Prima
che potessi fare altro, il mio
nemico si era portato
dietro di me, mentre la mia falce era stata letteralmente divelta dalle
mie
mani ed era finita nelle sue…
…
così, senza che io
me ne potessi rendere conto.
Perfino
Vados era rimasta
letteralmente senza parole. Era
come se fosse accaduto qualcosa di totalmente astratto ed
inimmaginabile.
“Non ci credo…
Simon Kog e Zero si sono
fusi insieme!”
“Fusi?
E chi è Zero?”
Non
feci in tempo a dire altro.
L’immensa energia del mio
avversario paralizzò ogni centimetro del mio corpo, e mi
resi veramente conto
di trovarmi di fronte alla vera potenza di quel mostro…
…
ed io non potevo far
nulla per sconfiggerlo.
“Quindi
è questa la fusione tra un
umano ed un demone… le mie cellule non sono più
attratte tra loro come prima, e
ciò rende il mio corpo distorto come il riflesso di una
persona davanti
all’acqua del mare in tempesta… nonostante
ciò, sento che il mio potere è
cresciuto esponenzialmente. Simon Kog e Zero hanno fatto bene a
compiere un
tentativo… ora so qual è il mio
obiettivo… devo imparare a controllare e
percepire il KI Divino!”
“…
io… io non ci capisco
più nulla… MA COSA DIAVOLO SEI TU?!”
La
figura eterea puntò la
falce verso di me, ed io mi zittì,
impaurita.
“Io
non sono Simon Kog… e non sono nemmeno il suo
demone, Zero-Sama. Io sono il frutto del loro legame… io
sono il vostro vero
nemico…”
Prima
che potessi rendermene conto,
iniziai a sentire una
pressione atroce dentro il mio cranio, che non mi permise di rimanere
lucida.
“…
io sono il vero Guerriero
Cacciatore… io sono… Hunter… Warrior!”
Ci
provai. Lo giuro. Io provai
davvero a rimanere sveglia di
fronte a quello che, ai miei occhi, era l’essere
più terrificante ma tranquillo
di tutta la mia vita. Ma il dolore alla testa fu così
straziante da farmi
perdere, definitivamente, coscienza.
Da
quel momento in avanti, fu il buio
più totale, e centinaia di immagini percorsero la mia mente.
***
[Crimson
Blaze - BEST OST IN THE WORLD]
“Quindi sei tu la tanto famosa
Strega in grado di leggere la
Linea del Destino…”
“Cosa
volete? Non ho intenzione di perdere tempo con esseri
che non conosco!”
“E’ molto semplice, Hinode… vogliamo te!
Ti proponiamo di
unirti a noi, nella conquista del Trono di Dio Supremo! Tu darai una
mano al
nostro Candidato, e noi ti permetteremo di vivere!”
“Che branco di ingenui… pensate davvero che io non
conosca
la sua identità? Lei mi sottovaluta, Lilith Sama…
conosco tutto di te e sul tuo
gruppo di demoni assetati di sangue. Non ho alcuna voglia di unirmi a
voi! Non
vi permetterò di usarmi come cavia, soprattutto
perché io non sono ancora in
grado di usare quel potere… e mai intenderò
impararlo!”
[…]
“Che… che
potenza…”
“Vi
avevo avvertito di non sottovalutarmi! Io sono l’essere
più potente di quest’universo! Se non andrete via,
dovrò farvela pagare molto…”
“Che peccato… avevo in mente uno scambio alla
pari. Lo sai
che la tua amata, la donna che ami, è stata reincarnata
nella nostra Linea
Spazio-Temporale? Non ti va di ritrovarla?”
“Voi… voi… maledetta, Lilith Sama! Mi
avete messo in
trappola! Avevate intenzione di usare questo trucchetto sin
dall’inizio, non è
così?”
“Brava la nostra streghetta… ebbene sì!
Tu ci darai una
mano, e noi lasceremo in pace l’anima della tua cara Cristal!
E’ un accordo
semplice, non credi? E se tu cercherai nuovamente di metterci i bastoni
tra le
ruote…”
“… d’accordo. A quanto pare non ho altra
scelta…”
“Benissimo
allora. Seguici… il nostro capo vuole conoscerti
fino in fondo, mia cara Hinode…”
***
AI
[Destati
– KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Io,
Claudia, Akemi e la famiglia
Miura raggiungemmo il palazzo
del Supremo in meno di cinque minuti, grazie all’aiuto di
Whis. Dopo esserci
presentati a Dende, attendemmo con impazienza l’arrivo di
tutti gli altri
nostri amici.
Il
primo ad arrivare fu Ten Shinan,
con il suo fedele
compagno Chiaotzu. Entrambi, ci raccontarono, erano riusciti a
raggiungerci
dopo essersela vista con degli strani tizi mai visti prima
d’ora. Per fortuna,
ci dissero, erano riusciti a fuggire e a far perdere le loro tracce.
Poi
seguirono la famiglia di Ran,
accompagnata da Bikini, e quella
di Shinichi che veniva accompagnata dai due Great Sayaman, da Pan e Mr.
Satan.
Poi conoscemmo anche Goten, il secondo figlio del nostro sen-sei, il
quale si
era portato appresso sua madre e suo nonno.
“Hanno attaccato anche casa
nostra!”
ci rivelò, dispiaciuto, il
giovane “Siamo riusciti a scappare
per
un soffio!”
“Che mi venga un
colpo… SIMON KOG ERA
HUNTER WARRIOR?!” ci urlò
contro Kogoro, furibondo “PERCHE’
NON CE
LO AVETE MAI DETTO?!”
“Kogoro, non arrabbiarti!”
lo rimproverò subito Eri, preoccupata
“Non pensi che abbiano avuto delle
giustificazioni adatte?”
“Lo credo anche
io… Shinichi non si
alleerebbe mai con un assassino
senza alcuna ragione!”
confermò Yukiko, chiedendo conferma a me con
dolcezza “Non è vero,
piccola mia?”
Io
confermai con sicurezza, rivelando
a tutti loro.
“Io e Claudia conosciamo
già la
verità! Stiamo aspettando che arrivino
tutti, così potremo darvi le spiegazioni che meritate!”
“Allora
aspetteremo…”
accettò Yusaku, andando a parlare con Ten Shinan per
ricevere informazioni e
discutere della situazione che si era creata.
Successivamente,
ci raggiunsero anche
i genitori di Ayumi,
assieme a C-16, ed Heiji, Bourbon e Kir con Edward. Fu imbarazzante
trovarmi di
fronte ai due ex-membri dei MIB, soprattutto il giovane ragazzo, ma
loro non
persero tempo a farmi domande.
Poi,
qualche minuto dopo, una
mastodontica navicella aerea,
fatta in legno, atterrò davanti ai nostri piedi. Da essa,
fuoriuscirono Juzo,
James, Bulma, Domenico, il dottor Agasa (al quale mi gettai addosso,
stringendolo
tra le mie braccia), Clarice, Vegeta, Trunks, Piccolo-San, Rosalia e
Leonardino, Adolf e due piccoli esserini alti quanto me, completamente
sconosciuti,
che stavano trascinando una pesantissima vasca.
“Una mano non guasterebbe,
lo sapete?!”
affermò quello più alto
ma mingherlino a tutti noi.
Juzo
e James, per fortuna, furono
gentili ed andarono ad
aiutarli.
“Un
momento… MA QUELLA E’
VICTORIA!?” si rese conto Akemi,
allarmando anche tutti gli altri
suoi compagni, che si avvicinarono alla vasca quando venne poggiata sul
pavimento del Santuario.
“I Deadly
Sins…” rivelò
a tutti Juzo, orripilato “…
ed abbiamo conosciuto anche il
loro capo!”
“Si
riprenderà?” chiese
loro Bikini, quasi in lacrime.
“La vasca le
sta ricostruendo le
parti distrutte” rivelò il
cyborg sottoposto di Simon, ammettendo
anche “Dovrebbe
risvegliarsi tra qualche ora… e vi posso assicurare che era
messa peggio fino a
mezz’ora fa!”
Lo
sconcerto di tutti loro fu enorme.
Tra tutti, James era
quello ci era rimasto più male di tutti, lo si vedeva dai
suoi pugni stretti
per la rabbia.
L’avremmo
vendicata…
lei stessa si sarebbe vendicata, ne ero certa!
Un’altra
navicella ci
raggiunse immediatamente. Dal suo
interno, vi uscirono tutte le mie compagne di arti marziali (Ayumi si
gettò
contenta tra le braccia dei suoi genitori e poi venne a salutare anche
me), ed
il Maestro Muten sorretto a fatica da C-18, Marron e Yamcha, un altro
degli
amici del mio sen-sei che avevo imparato a conoscere.
Fu
scioccante, lo ammetto, vedere
Kazuha gettarsi tra le
braccia del suo amico e stampargli un bacio appassionato sulle sue
labbra. Lui
rispose al bacio come se non aspettasse altro da una vita. Ran e Masumi
rimasero letteralmente senza parole e commosse, mentre io spalancai la
bocca
per lo shock.
Era
ufficiale… tutti
si stavano fidanzando tranne me…
…
perché proprio ora che
Conan era tornato adulto?!
Il
Supremo si rese immediatamente
conto che qualcosa non
fosse andata per il verso giusto e si diresse verso il vecchietto,
usando i
suoi poteri curativi per ristabilire la sua aura.
“Gli hanno bruciato la
casa…”
ci rivelò Marron, dopo aver
lasciato il vecchietto nelle mani degli adulti “…
e gli è venuto un arresto cardiaco… lo abbiamo
salvato per un soffio…”
“No… TU lo hai
salvato per un soffio!”
la corresse Ran, con
orgoglio “Se
non fosse stato per il tuo sangue freddo, il genio non si sarebbe
ripreso!”
“CO-COSA?!
GENIO… HAI
RISCHIATO DI MORIRE?!” urlò sconvolto
Ten Shinan, raggiungendo il suo
vecchio maestro assieme ad un impaurito Chiaotzu.
Anche
tutti gli altri presenti,
preoccupati, accorsero
vicino al vecchio signore, prima che questo ricominciasse a saltellare
allegramente come se non gli fosse successo nulla, grazie alle magie di
Dende.
“AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!
SONO DI NUOVO AL CENTO PER CENTO DELLE MIE FORZE! NON SARO’
AGILE COME QUANDO
AVEVO OTTANT’ANNI… MA SICURAMENTE COME QUANDO NE
AVEVO DUECENTO IN PIU’!
PARARAPUMPITE… PARARAPUMBITE… LALALALA
LALA… TI RI LALALA!”
Spalancai
gli occhi, sconvolta da
quella scena. E quello
aveva rischiato di morire per infarto?!
“E’
tutto merito di
queste giovani fanciulle!” affermò poi
il Maestro Muten, con orgoglio,
indicando tutte le mie compagne “Senza il loro supporto, mi sarei dovuto
accontentare delle angiolette nel Parad…”
PUNCH!
PUNCH!
Al
vecchietto crebbero due bernoccoli
sulla fronte, a causa
dei pugni che C-18 e sua figlia gli sferrarono.
“Tu…
vecchio
pervertito…” affermò furiosa
la cyborg.
“Non impari mai, eh, Nonno
Muten?!”
la seguì a ruota Marron,
altrettanto livida di rabbia.
“Ehm…
non c’erano
allusioni…” aggiunse immediatamente il
vecchio maestro, allontanandosi
preoccupato dalle due.
“…
sei meno credibile
di Pinocchio davanti alla Fata Turchina!”
sbraitò contro di lui C-18,
avvampando con il viso “Ci sei quasi
morto tra le braccia! Io e quella povera ragazza…”
indicò Kazuha, la quale
divenne rossa per la vergogna “…
ti
abbiamo dovuto fare massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca! Le
altre
hanno usato anche un Defibrillatore!”
“EHI!
UN MOMENTO! HAI
FATTO LA RESPIRAZIONE BOCCA A BOCCA A QUEL VECCHIETTO DECREPITO?!”
esclamò
stupito Heiji, rendendosi conto dell’amara verità
“Io… è come se
avessi… o mio…”
La
scoperta di aver dato, anche se
indirettamente, il suo
primo bacio anche al genio, fu troppo per il detective
dell’Ovest, che svenne
letteralmente come uno stoccafisso. Potevamo vedere tutti
l’anima del giovane
adolescente che fuoriusciva dal suo corpo.
Mentre
Kazuha cercava inutilmente di
farlo riprendere,
arrivarono al palazzo anche Bra e C-22, con in braccio qualcuno di
molto
speciale per me ed il detective Kogoro.
“HIGO! Amore mio, vieni qua!”
“SHERLOCK! Vecchio mio, qua
la zampa! Chi
è il mio migliore amico, eh?!”
Giurai,
sott’occhio, di
aver visto mio padre e la famiglia
di Kogoro tirarsi un ceffone imbarazzato sulla fronte.
“Che
ti dicevo, Bulma? C-22 l’ha
riportata qui sana e salva!”
affermò Clarice, rassicurando la
scienziata, la quale si era gettata tra le braccia di sua figlia che
era
imbarazzata come non mai.
“Mamma…
non sono più
una bambina… so difendermi da sola!”
“E’
più corretto dire che è
stata lei a proteggere noi”
confermò C-22, allegramente, ammettendo
“Sono
contento che così tante persone siano riuscite a
scappare… ora speriamo che ci
raggiungano tutti al Palazzo del Supremo”
“Lo faranno! Verranno tutti
qui!”
affermò Pan con grinta e
decisione.
Mi
feci trascinare dal suo
entusiasmo. Avevano ragione
tutti. Non dovevo farmi prendere dal panico.
[Riku’s
Theme – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Saremmo
giunti tutti sani e salvi
lì al Santuario di Dio!
“Ragazzi!”
A
chiamarci fu Crilin, accompagnato
da Buu, l’amico di Mr.
Satan che aveva salvato la piccola Moon da morte certa. Non appena
atterrò
sulla piattaforma volante, il Majin dal cuore puro gettò
alcune caramelle per
terra e le colpì con uno strano raggio arancione viola.
Da
queste, con nostra grandissima
sorpresa, fuoriuscirono
Miwako Sato, Wataru Takagi e Hyoe Kuroda.
“CA-CAPO?!”
esclamò scioccato Bourbon, il quale domandò
stralunato “PERCHE’ LEI SI
TROVA QUI?!”
“Dimissioni…”
dichiarò il vecchio poliziotto, senza alcun
problema “… se avessimo
continuato a
lavorare per la centrale, a quest’ora, avremmo rischiato di
mettere in pericolo
tutti i nostri colleghi…”
“Un momento!”
si rese
conto improvvisamente Marron, che con C-18
lasciarono perdere il vecchio genio (di nuovo a pezzi a causa delle
botte che
si era preso dalle due donne), ed andarono a chiedere conferma a loro
padre
nella speranza che fosse tutto falso “Ci
state dicendo che tutti voi, adesso…”
“…
sì, Marron…”
confermò tuttavia Crilin, cercando di asciugarsi gli occhi
dalle lacrime,
distrutto “…
mi sono licenziato dal lavoro!”
“COME?!
PERCHE’ LO
HAI FATTO?!” affermò C-18, sconvolta
dalla notizia “VOI STAVATE NEL
GIUSTO… NON POTEVATE SPIEGARE AI VOSTRI COLLEGHI LA
SITUAZIONE?!”
“Ci…
ci abbiamo
provato…” ci rivelò
l’ispettore Sato, la più distrutta tra tutti loro
“…
ma
non ci hanno voluto credere… stavano perfino per
arrestarci…”
“… da questo
momento, la sezione
Anti-Mafia è illegale sul nostro
pianeta… e noi siamo diventati ufficialmente dei fuori legge!”
ci annunciò
Wataru, più sconsolato che mai.
Fu
uno shock totale.
L’unica
nostra speranza di
sconfiggere la Yakuza era…
“… no! Non
è detta
l’ultima parola!” ci rispose
Claudia con
fermezza, affermando “Whis
ci ha detto che la collaborazione con
l’Associazione Eroi è ancora intatta. Saranno loro
ad aiutarci, da questo
momento in avanti”
“Ed
i nostri lavori?!”
esclamò preoccupata la mamma di Ayumi.
“Sono
convinta al
cento per cento che ve ne daranno un altro in base alle vostre
competenze!”
la rassicurò la donna italiana, ammettendo a se stessa
“Loro sanno
quello che sta
accadendo nella nostra città… vi daranno
sicuramente una mano...”
Quello
era vero. Sicuramente tutti
noi avremmo ricevuto una
sistemazione protetta dalla quale potevamo permetterci di vivere in
pace e
tranquillità, continuando a dare la caccia a tutti i nostri
nemici.
Questo,
però, non ci
rassicurava sulle nostre possibilità di
sopravvivenza.
“Dobbiamo
cercare un
modo per restare ancora più nascosti ai loro
occhi… più di quanto lo siamo
adesso…” ammisi io, parlando con il mio
sen-sei Piccolo “Al
Santuario, ora più che mai, ci sono troppe persone che non
sanno nascondere la
propria aura… sarebbe troppo sospetto per i
nostri…”
“QUELLO
E’ WHIS-SAMA!”
Era
vero. L’angelo era
appena arrivato da noi ed era
atterrato con crescente nervosismo, più di quanto lo
avessimo mai visto dal
giorno in cui l’avevamo conosciuto.
[The
Realm Of The Fallen King – FANTASY MUSIC]
Non
fu questo a lasciarci
letteralmente sbigottiti…
“… ma quel
bambino… la sua
aura è…”
“Kakaroth…
CHE CAZZO
SIGNIFICA TUTTO…”
“NON
E’ IL MOMENTO,
RAGAZZI! DENDE! VIENI QUI ED AIUTA WHIS!”
Il
supremo, in preda al panico, si
precipitò verso di loro, con
Goku che poggiò per terra tre strane bambole quasi
dilaniate, mentre Whis usò i
suoi poteri e le avvolse in un’aura brillante…
… quando
avvenne ciò che
avvenne… caddi in ginocchio per l’orrore.
Distesi
per terra, adesso, vi stavano
rispettivamente Shinichi,
Shuichi e Mary, i quali stavano piangendo per il dolore atroce che
stavano
provando, a causa delle vistose ferite lungo i loro corpi.
Se
i due uomini sembravano avere
soltanto delle ferite lungo
le braccia e le gambe, la mamma di Masumi Sera era conciata malissimo.
Aveva il
corpo completamente squarciato da capo a piedi, la testa era stata
quasi
staccata dal collo e l’intestino le stava penzolando dal
fianco. Come se non
bastasse, una strana fiamma oscura le stava incenerendo il corpo.
“No…
no… NO! MAMMA!”
cercò di spegnere subito le fiamme sua
figlia, ma Goku-Sen-Sei si gettò sopra di lei e le
tappò la bocca, prima che
Whis le spiegasse.
“Mia
cara… quelle che
vedi sono fiamme demoniache… non c’è
niente che possiamo fare per lei… Mary sta
per lasciarci…”
“…
mmmrrrggghhh!
MMMMRRRRRGGGGGGGHHHHHHHHH!” provò Masumi
a liberarsi dalla morsa del suo
maestro, che nonostante fosse tornato piccolo, aveva ancora
più potenza fisica
rispetto a tutte noi.
“SHINICHI!”
si
gettò subito Ran sul suo ragazzo, prendendogli una mano
disperata, mentre i
genitori di entrambi i ragazzi erano paralizzati per il terrore.
Io
ed Akemi, invece, ci fiondammo
subito da Shuichi, il cui
sguardo puntava indissolubilmente verso sua madre.
“Mamma…
perdonami…”
disse, in preda alla sofferenza “…
non
sono riuscito a proteggerti… non sono riuscito a proteggere
nemmeno te…”
“Quanto
ci metti,
muso verde?!” iniziò ad arrabbiarsi
Vegeta, notando la fatica con la quale
Dende stesse cercando di curare i nostri amici con i suoi poteri.
“…
è… è incredibile…
chiunque abbia ferito tutti e tre, ha cercato di imporre anche delle
barriere
magiche per rendermi più difficile il compito!”
dichiarò il Supremo, orripilato
“Lo ha fatto sicuramente apposta per
procurare loro più dolore…”
“Vermouth…
lurida stronza…”
affermò Shinichi, tremando da capo a piedi “… è
stata lei a ridurci in questo
stato!”
“Vermouth?! Non era
stata... oh no... non dirmi
che...” disse
Kir, sconvolta, voltandosi verso Bourbon…
…
il cui sguardo era
diventato una maschera di disgusto ed orrore.
“… quella
bastarda… deve aver
preso il controllo dell’Organizzazione!”
constatò alla fine lui, tra il nostro shock più
totale “Te l’ho
già detto… lei è…”
“…
Lust, un membro dei
Deadly Sins” ci rivelò Goku,
visibilmente furibondo, lasciando andare
finalmente Sera, la quale era ormai in preda alla disperazione
più profonda “E’
stata lei a ridurmi in questo stato! E’ tutta colpa sua! E
non solo… non avrei
mai salvato tutti e tre dalle sue grinfie se non le avessi lasciato le
cinque
sfere del drago che abbiamo raccolto qualche giorno fa!”
“COSA?!
I DEADLY SINS
HANNO CINQUE SFERE DEL DRAGO!?” dichiarò
orripilata Bulma.
“Signori…”
ci richiamò tutti all’ordine il vecchio genio, che
non
era più allegro come prima, con severità
“…
credo che non sia educato urlare ad alta voce
davanti ad una persona cara che ci sta lasciando…”
Il
Maestro Muten aveva ragione. Mary
Sera, la mamma di
Shuichi Akai e Masumi Sera, stava per lasciare il mondo dei vivi nel
modo
peggiore che potesse esistere, agonizzando lentamente senza che nessuno
potesse
far nulla per salvarla.
“Mi…
mi dispiace…”
Masumi
e Shuichi sgranarono gli occhi
per lo shock quando
sentirono le parole di loro madre, la quale stava versando lacrime
amare che
rigavano il suo viso imbrattato di sangue.
“…
io… io sono
stata una stronza con voi… non meritavate… tutto
il dolore che vi ho causato… avrei
dovuto sostenervi, ma… non ho fatto altro che trascinarvi
della mia vita di
merda… ed ora sto per pagarne le conseguenze…”
“…
no… no… non
è vero, mamma… sniff…”
iniziò a piangere Masumi,
avvicinandosi a sua madre e stringendole la mano “… avremmo
dovuto capirti prima…
avremmo dovuto sostenerti di più…
sniff… piuttosto che lamentarci dei tuoi
rimproveri…”
“…
Masumi…
piccola mia… avrei voluto tanto trattarti meglio…
ma ora c’è qualcuno che lo
farà al posto mio… Marron…”
Mary
si voltò con una
lentezza angosciante verso la figlia
di Crilin e C-18, la quale si era inginocchiata davanti al suo
capezzale
piangendo per il dolore provato dalla sua ragazza.
“…
pensa tu
a lei… e scusatemi se vi ho dato… se vi ho dato
delle stronze lesbiche… siate
felici… non commettete i miei stessi errori… e
Masumi… dì a Shukichi… che mi
dispiace per aver trattato male anche lui…”
“…
sì, mamma…
sigh… io… sigh… io lo
farò… sigh…”
Marron
si avvicinò a Sera,
e tutte due si abbracciarono
disperate, rendendosi conto sempre di più che quella donna
stava per morire
davanti ai loro occhi.
“Shuichi…
Sherry…”
Divenni
pallida come un fantasma
quando la sentii nominare
il mio nome in codice dell’organizzazione.
“…
mi
dispiace… per quello che è successo
ad… ad Akemi…”
ci rivelò lei,
con voce scossa “…
è… è stata solo colpa mia…
voi… voi potevate salvarla… ero troppo accecata
dall’odio… per capire il vostro
grido d’aiuto…”
Le
lacrime, improvvisamente,
iniziarono a rigare anche il
mio viso. Il dolore mi straziò letteralmente il cuore.
In
un'altra situazione, ero certa che
non avrei mai
accettato quel perdono. D’altronde, lei era una delle cause
primarie che
avevano portato mia sorella alla morte. Fu la sofferenza atroce di
quella
signora, e le sue lacrime sincere, a farmi capire che non meritava di
morire
con un altro peso nel cuore.
“…
io… io non sono
arrabbiata… nemmeno Akemi lo sarebbe…
io… io… ti
voglio perdonare, Mary-Sama… le prometto che la
vendicheremo… vendicheremo
tutti quelli che hanno sofferto per colpa di quei bastardi…”
“…
lo
so… so
che lo farete…”
Poi
la donna si voltò, per
un’ultima volta, verso tutta la
platea e a loro…
Sul
volto tumefatto della signora
Akai si formò un ghigno di
orgoglio verso di noi, molto simili a quelli che i suoi figli erano in
grado di
fare…
… poi il suo
petto smise di
muoversi… la sua testa si distese
lentamente verso il suolo… ed i suoi occhi divennero vuoti e
privi di vita,
mentre le fiamme terminarono di ardere.
Mary
Sera era morta.
Masumi
e Shuichi non riuscirono a
trattenere il loro dolore
e scoppiarono in un urlo talmente doloroso e raccapricciante che mi
costrinsero
ad allontanarmi ed entrare di corsa all’interno del palazzo,
scappando
all’interno di quei corridoi e chiudendomi dentro una stanza.
Non
riuscivo a stare lì,
in mezzo a tutti gli altri. Quella
morte mi aveva colto letteralmente alla sprovvista.
Un'altra
persona…
un’altra se n’era andata dalla mia vita…
“…
Ai…”
Mi
voltai confusa nella direzione
dove era giunta la voce.
Non mi ero resa conto di essere entrata proprio dentro la stanza dove
vi stava
Chi, stesa su un letto, da sola. I suoi genitori, a giudicare dalla mia
percezione, erano nell’altra stanza.
“…
cosa… cosa è
successo? Perché piangi?”
Avrei
potuto mentirle, ma non se lo
meritava. A Simon
piaceva tantissimo quella donna, e stava simpatica anche a me. Non
meritava
menzogne.
“… una delle
nostre alleate…
una poliziotta… è stata uccisa da una
persona cattiva…”
Lo
sguardo di orrore della giovane fu
ancora più pesante da
sopportare per me, che a fatica trattenevo le urla di frustrazione.
Chi
si alzò dal suo letto
e mi cinse le braccia attorno alla
vita, provando a consolarmi…
…
ci riuscì, ma solo per poco.
“… mi
dispiace…”
“… anche a
me… e Simon non
è ancora arrivato…”
le rivelai,
preoccupatissima “…
spero che sia andato tutto bene…”
“…
Ai… tu sai già la
verità?”
Io
annuii, con
tranquillità. Simon doveva averle già
rivelato cosa fosse davvero, a giudicare dal modo in cui si era agitata
sentendo il suo nome.
Forse
era per questo che Simon era
così strano, subito dopo
che io mi ero svegliata assieme al cyborg Akemi. Doveva essere
successo
qualcosa mentre io ero addormentata…
…
e Chi non l’aveva
presa benissimo.
Era
prevedibile. Chiunque si sarebbe
impaurito sapendo di
essersi innamorato di un uomo con all’interno un demone
assassino.
Aveva
tutto il diritto di essere
intimidita da Simon. No,
intimidita era troppo poco per quanto stesse provando Chi, in confronto
a me.
“…
sì…” ammisi,
quindi, spiegandole anche “…
però non
sono spaventata… io ho visto quel demone di cui lui
parla… Simon non sta
mentendo. Sono sicura che riuscirà a trovare una
soluzione…”
“…
io… io non so se
riuscirò ad…”
“… lo
so… e lo sa anche lui!
L’unica cosa che possiamo fare per
aiutarlo, e per sostenerci a vicenda, è avere fede e sperare
che riesca a
controllare la sua parte malvagia…”
affermai io, con convinzione “… solo
così non lo vedremo più come un…”
“…
come un mostro…”
Io
e Chi sbiancammo quando sentimmo
la voce di Simon vicino
alla porta. Si era appena tele-trasportato dalla città di
Tokyo, ed era
amareggiato come non mai.
“Simon…
hai…”
“…
sì, l’ho
vista…” ammise lui, con
dispiacere “…
per
fortuna ci sono le sfere del drago… se riusciremo a vincere,
avremo la
possibilità di riportare in vita lei, Mitsuiko e Genta,
l’ispettore Megure,
Sonoko…”
“… e fino ad
allora? Se non ci riusciremo?”
“…
allora metteremo a
tacere i nostri nemici una volta per tutte. Ne va della sorte di tutti
gli
universi”
Annuii,
grata dal fatto che Simon non
avesse intenzione di
arrendersi.
“Simon…
posso farti
una richiesta…”
“…
certo, Chi”
“…
voglio parlare con
il tuo demone… da sola!”
Sia
io che lui rimanemmo paralizzati
per lo shock. Che
intenzioni aveva la ragazza?!
“…
se veramente ci
tieni a me… se veramente desideri che io faccia parte della
tua vita… allora voglio vedere con
i miei stessi
occhi quel mostro!”
“Chi!
Sei pazza?!”
le risposi io, sconvolta dalla sua pazza decisione “Se Hunter Warrior provasse
ad
att…”
“D’accordo…”
Io
mi voltai verso Simon, incredula.
Non
diceva sul serio,
spero…
“…
ma non oggi.
Domani, prima della mia partenza. Ora non abbiamo tempo da
perdere…”
ci
rivelò tuttavia Simon, ordinando alla ragazza “… vai a svegliare i
tuoi familiari e
portali fuori nel cortile del
palazzo. Tu, Ai, aiutali ad uscire… stiamo per raggiungere
il pianeta Terra del
sesto universo!”
***
GINYU – Ve lo giuro! Io non sono
Ginyu… io sono…
AUTORE – E’ inutile
che tu ci prenda nuovamente in giro!
Ormai sappiamo perfettamente qual è il tuo gioco! PORTATELO
VIA!!!
GINYU – NO! DOVETE CREDERMI! NON
SONO GINYU! NON SONO… NO!
NOOOOOOO!!!
E anche questa storia è
sistemata come si deve! Ora quel
bastardo non mi darà più fastidio!
Il prossimo capitolo uscirà
martedì 4 Febbraio, nel quale i
nostri amici finiranno nel mondo di Boku no Hero Academia! Cosa
succederà?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo di
GOLDEN BULLET – THE HUNTER
WARRIOR!
Capitolo 22 *** Capitolo 22: Gioie, Lacrime e Rimpianti... alla Plus Ultra Accademy! ***
Bentornati
in questo nuovo
capitolo di GOLDEN BULLET – THE HUNTER WARRIOR!
Nello
scorso, molti
avvenimenti si sono succeduti. I nostri eroi sono stati costretti alla
fuga, per
colpa della Yakuza, le cui gesta hanno reso la Sezione Anti-Mafia
illegale sul Pianeta
Terra.
Di
questa situazione ne
hanno approfittato anche i Deadly Sins che, oltre a mostrarsi in tutta
la loro
minacciosità, hanno causato la morte di Mary Sera, la madre
di Shuichi e Masumi,
oltre alla parziale distruzione di Victoria Croft, il C-Rainbow
controllato da
Domenico.
Per
sfuggire all’arresto,
o alla possibile morte, i nostri eroi decidono di fare un viaggio,
verso il
pianeta Terra del Sesto Universo. Come verranno accolti?
Qui,
di seguito, il
pulsante delle OST…
…
E BUONA LETTURA!😊
P.S.
ALLA FINE DEL
CAPITOLO, E’ IMPORTANTISSIMO CHE VOI LEGGIATE LE NOTE
D’AUTORE, PERCHE’
VERRANNO INSERITI IMPORTANTI COMUNICAZIONI RIGUARDANTI
L’INTERA SAGA!
GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR
Gioie, Lacrime e Rimpianti...
alla Plus Ultra Accademy!
Martedì
31 Luglio 2018
TOSHINORI
(ALL MIGHT)
[Hiro
no Kage – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Quello
era l’ultimo giorno
prima che cominciassero le
vacanze estive al Liceo ‘U.A.’. La mia classe di
studenti, i quali avevano
appena iniziato il secondo anno di studi, avevano deciso di passare una
settimana intera di vacanze assieme alle loro famiglie, prima di
tornare
nell’istituto con l’intento di prepararsi
all’inizio del XXVIII Torneo Mondiale
di Arti Marziali.
Sapevano
della fusione tra il sesto
ed il settimo universo. Avevamo
raccontato loro la verità soltanto il giorno prima, e tutti
erano rimasti ovviamente
scioccati. Prevedibile, ma si abituarono subito all’idea.
Quella
sera, tuttavia, era cominciata
con una grossa novità.
Vados-Sama ci aveva annunciato che l’intera Sezione
Anti-Mafia e tutti i loro
amici del settimo universo, comprese le famiglie, sarebbero giunti in
anticipo
a causa di alcune problematiche. Non ci era stato anticipato niente, ma
temevo
fosse successo qualcosa di molto grave, e probabilmente riguardava i
Deadly
Sins e la lotta contro la Yakuza.
Io e Shota
avevamo
fatto di tutto, affinché non si venisse a sapere
… peccato solo che nel
cortile, mentre ci era stata comunicata la notizia, vi fosse anche la
giovane
Hakagure, la quale aveva spifferato tutto a i suoi compagni di
classe…
… i quali, ora,
si trovavano nascosti
alle nostre spalle, tra i
cespugli ai lati dell’ingresso nei loro dormitori, e
cercavano di non farsi
vedere. Il fatto che fossero le due di notte passate aggravava la loro
posizione.
Come
era prevedibile il professor
Aizawa non l’aveva presa
affatto bene.
“Li farò penare
durante gli allenamenti
del torneo…”
“Suvvia, Shota…
sai quanto siano curiosi
i nostri piccoli aspiranti!”
lo rassicurai, comprensivo, ammettendo anche “Era
da tanto che non li vedevamo incuriosirsi davanti a una nuova
novità… soprattutto
dopo il trasferimento
di Ochaco Uraraka al Liceo Shiketsu”
Quella
rivelazione, fattaci dalla
giovane durante l’ultimo
giorno del suo primo anno di accademia, aveva scosso tutti i suoi
compagni.
Nessuno di noi conosceva, a parte il professore Aizawa, cosa avesse
spinto la
ragazza a trasferirsi, e questo aveva minato moltissimo il morale del
gruppo.
La sua assenza in quella classe si faceva sentire, e non poco.
“Aveva bisogno di
trasferirsi, All Might…”
affermò con decisione
Eraser Head, convinto delle sue idee “…
lei non era più sicura di poter raggiungere i suoi
obiettivi. Se fosse rimasta
qui alla U.A., non avrebbe mai reso al meglio delle sue
capacità… e la
signorina Uraraka ha un potenziale
enorme!”
“Voglio fidarmi di te,
collega…”
io approvai la sua scusa, ben sapendo
quanto lui fosse più preparato di me nella crescita dei
giovani eroi.
Una
persona che, però, non
aveva preso affatto bene quella
decisione fu il giovane Midoriya, il quale aveva passato gran parte
delle sue
vacanze chiuso dentro la casa di sua madre, nella sua camera. Lui era
sempre
stato innamorato della giovane ragazza, me ne ero reso conto
all’istante dal
primo giorno in cui li avevo visti insieme. Il dubbio che fosse
ricambiato mi
era sempre venuto in mente, ed in parte mi venne anche confermato dalle
ragazze
di tutta la classe, le quali cercavano di non parlare della questione
Ochaco innanzi
a lui. Se non fosse stato per il giovane Bakugo, che era andato a
recuperarlo
da casa sua a suon di esplosioni e calci nel didietro, a
quest’ora lui avrebbe
senz’altro mollato la scuola.
Fu
un buon segno vederlo nascosto
assieme a tutti quanti gli
altri.
[Kokoro
O Shihai Shite Iku Yami – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“All Might… cosa
pensi possa essere
successo sulla Terra del settimo
universo?” mi domandò Eraser
Head, decisamente preoccupato “Un
gesto simile da parte di Vados non può
essere nato così dal nulla… è troppo
insolito”
“Lo scopriremo presto,
collega… ma non
penso saranno belle notizie!”
Improvvisamente,
qualcosa
iniziò a brillare sopra il cielo
notturno. La brillantissima stella cadente iniziò ad
avvicinarsi sempre di più,
fino a diventare sempre più riconoscibile.
Quel
fascio di luce si
fermò proprio davanti ai nostri occhi
e, quando si diradò, apparvero i nostri ospiti.
Era una vera
e propria
folla, ma a dispetto di quanto potessimo immaginare, non vi era chiasso
tra di
loro.
Al
contrario, sembrava che avessero
appena pianto un loro
compagno caduto…
…
mi resi conto di
aver colto in pieno quando notai che un uomo portasse qualcosa, tra le
sue
braccia, coperto da un telo impregnato di sangue.
“Oh merda…”
esclamai io, completamente sbigottito, mentre fu il
mio compagno Shota ad accogliere tutti gli ospiti.
Ad
avvicinarsi a lui, invece che
Simon, fu una donna
dall’atteggiamento molto sicuro di se.
“Salve a tutti. Io sono
Shota Aizawa, professore nel
Liceo U.A. ed eroe
professionista dell’Associazione. Vi do il benvenuto sul
nostro pianeta”
“Vi
ringrazio, signor
Aizawa. Il mio nome è Claudia
Colombo, e
sono da poco il nuovo Questore della Sezione Anti-Mafia”
gli rispose la
signora, con gentilezza “Speriamo di
non
avervi recato alcun disturbo…”
“Al contrario…
siamo felici di ospitarvi
all’interno del nostro
dormitorio…” aggiunsi io,
indicando il grattacielo dietro di noi e contando
rapidamente tutti i presenti.
Erano
sessantuno (esclusi gli angeli,
ovviamente), con
quattro animali ed uno strano robottino volante.
Meglio
così.
“…
non credo sia
saggio farvi rimanere qui fuori, a quest’ora della notte.
Sono sicuro che
sarete stanchi, dopo il viaggio. Potete
già entrare! Al quindicesimo piano vi stanno abbastanza
stanze per voi!”
“Grazie…
però vorremmo
farvi una richiesta…” ci
supplicò Claudia, indicando la sacca sopra alle
braccia dell’uomo “… potremmo, entro domani sera,
seppellire la nostra compagna da qualche
parte? Non volevamo lasciare il cadavere sul nostro pianeta…”
Abbassai
il capo sconsolato, mentre
Shota sgranò gli occhi
scioccato. Non si era ancora reso conto del corpo coperto dal telo
insanguinato.
“Ce… certo.
Porterò la salma
all’interno di uno dei nostri laboratori e
la terremo sotto sorveglianza. Domani chiameremo un sacerdote e le
daremo una
degna sepoltura” promise loro il mio
collega, riuscendo a recuperare
subito la sua compostezza e facendosi porgere la povera vittima tra le
sue braccia
“Voi
andiate a riposarvi, come vi ha consigliato il mio collega. Buonanotte… e condoglianze per la
vostra
perdita”
[Mukosei
Anguish – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Tutti
si incamminarono
all’interno del dormitorio, mogi e
distrutti dalla terribile giornata che avevano passato. Qualcuno di
loro si
rese conto anche della presenza dei nostri studenti, i quali non
saltarono
fuori dai loro nascondigli per la vergogna.
I
ragazzi volevano soltanto conoscere
un terrestre del
nostro universo gemello, e si erano trovati di fronte ad una scena
straziante
anche per un eroe adulto professionista.
Solo
quando tutti i nostri ospiti
entrarono dentro il
palazzo, Shota richiamò tutti i nostri allievi.
“Uscite
subito da
quelle piante… siete in grossi guai!”
Tutti
e diciannove uscirono dai
cespugli, con un imbarazzo a
dir poco palpabile.
Poveri
giovani…
“Ci
dispiace, signore…”
affermò subito Iida, il capo-classe, con visibile vergogna
“…
non
volevamo causare disagi tra voi ed i nostri ospiti”
“Quindi, dentro quella
sacca
c’è…”
comprese subito Momo, la sua
vice, letteralmente orripilata alla vista del cadavere in braccio al
mio
collega.
“Kiro... cosa le
è successo?”
ci domandò
Asui, con le lacrime agli occhi.
“Non lo sappiamo
ancora… ma non
è un vostro problema, adesso!”
continuò imperterrito il professor Aizawa, ordinando a tutti
i suoi studenti “Tornate subito
nelle vostre stanze… e guai
a voi se uscite dai vostri piani! Mi sono spiegato!?”
Tutti,
perfino il giovane Bakugo,
obbedirono senza dire
nemmeno una parola. Rivolsi un ultimo sguardo a Midoriya, il quale
sembrava visibilmente
traumatizzato dalla vista di quella povera donna, celata dalla sacca di
telo.
Shota
aveva deciso semplicemente di
non punirli. Chi mai
avrebbe avuto il coraggio di prendersela con dei giovani ragazzi che
avevano
assistito ad una scena così tremenda?
“Purtroppo
esistono
anche queste situazioni, ragazzi miei…”
li compresi io, affermando con
dispiacere “… la miglior
cosa che
possiamo fare, in questo momento, è dare quanta
più dignità possibile a questa
persona caduta e sostenere coloro che l’hanno persa. Stanotte
rivolgetele un
ultimo pensiero e pregate perché trovi pace
nell’aldilà. Ok? Ora
andate e riposatevi. Domani sera i vostri genitori verranno a
prendervi dopo tanto tempo, no?”
I
nostri studenti annuirono con
rispetto, rientrando
definitivamente dentro i dormitori.
“Penso
io a
controllarli” rassicurai il professor Aizawa,
indicando il cadavere “Presumo
voglia prendertene tu la responsabilità…”
“…
sì. Informerò anche
il preside di tutta questa faccenda. Non vorrei che qualche studente
veda un
cadavere...” confermò lui, poggiando per
qualche secondo la sacca per terra
ed aprendola per osservare le condizioni della salma.
Ci
mancò poco. Stavo per
rimettere la cena davanti a quello
spettacolo osceno. Quale mostro avrebbe potuto procurare ferite
così tremende?
Povera
donna. Doveva avere
all’incirca la mia stessa età, a
giudicare dall’aspetto del suo viso. Il resto del suo corpo,
tuttavia, era
ridotto in tanti brandelli inceneriti, a malapena riconoscibili.
“...
forse
sarà meglio chiamare anche un medico legale e
qualche agenzia funebre... penseranno loro a ridarle dignità”
ammise Shota
voltandosi verso Whis e Vados “Perdonatemi se non mi fermo a parlare con
voi…”
“… nessun
problema, Eraser
Head…” lo
tranquillizzò l’angelo del
settimo universo “… mi
creda… è stata una
giornata difficile anche per noi. All
Might… le andrebbe di parlare con noi due in privato?”
“Certo.
Seguitemi,
prego…”
Il
professor Aizawa si
allontanò verso la U.A. con in
braccio il cadavere, nuovamente richiuso e celato dal telo.
Io
e gli angeli entrammo dentro il
palazzo e ci fermammo a
parlare nel piano terra, all’interno di una vasta aula-studio
ovviamente vuota.
Mi informarono di tutto quello che era accaduto quel giorno, sul
pianeta Terra
del settimo universo. Io ascoltai, mortificato, la terribile sorte che
fosse
toccata ai nostri nuovi amici.
Reietti...
il loro stesso
mondo aveva deciso di ripudiarli… eppure erano stati
semplicemente stati
incastrati. Perfino dei poliziotti avevano rischiato di essere
arrestati dai
loro stessi colleghi.
Fu ancora
peggio
scoprire che la vittima fosse stata uccisa da un membro dei Deadly
Sins. Ancora
loro…
… ma la parte
peggiore di tutte fu
quando scoprii la verità su Simon
Kog.
“Povero ragazzo…
un demone dentro di
lui…”
“…
e non uno
qualunque… è un’anima ricercata perfino
nel Regno Demoniaco” mi spiegò
Whis, affranto “A causa di
ciò, lui ha
lasciato momentaneamente la Sezione Anti-Mafia, e Claudia lo
sostituirà nel
ruolo di Questore. Entro domani, Simon
Kog deciderà il sostituto definitivo, la torre che
prenderà il posto della sua
vice. Dopodiché, verrà a vivere da me e Vados
fino all’inizio del Torneo
Mondiale di Arti Marziali”
“A che pro, se posso
chiedervelo?”
domandai a loro, confuso.
“Vogliamo
rendere Simon
forte abbastanza da sconfiggere tutti i Deadly Sins”
mi rivelò Vados,
ammettendo anche “Le
possibilità che diventi
più forte di Lilith, lo ammetto, sono bassissime…
ma sicuramente potrà compiere
il primo, vero passo verso una vita più
controllata… è vero!
Non te l’ho ancora detto, Whis… Simon e Zero sono
entrati in
contatto tra di loro e hanno perfino provato la Fusione Anomala!”
[Celtic
Song – FAIRY TAIL]
“CO-COSA?! SIMON E ZERO SI
SONO FUSI?!
OHOHOHOHOHOHOH! CHE MI VENGA UN
COLPO! CHI L’AVREBBE MAI DETTO!?”
“E’ positivo?”
chiesi a Whis, il quale mi fece segno di sì con
la testa.
“Eccome
se lo è… più
le due anime riescono a connettersi, più
possibilità ci sono che Lilith si
trovi di fronte ad un avversario incredibile! E credetemi… la profezia del Sommo Zeno…”
“FRATELLO!”
L’angelo
si
tappò subito la bocca, imbarazzato.
“Discorsi
scomodi…?”
chiesi io, comprensivo.
“Discorsi
scomodi…”
confermò Vados, dirigendosi verso l’uscita
“… sarà meglio
ritornare. Beerus e Champa non possono stare
da soli
per troppo tempo!”
“Oh cielo! Spero che non
abbiano distrutto la nostra
casa!”
esclamò Whis, seguendo la sua compagna e chiedendomi,
supplicante “Per favore… continuate ad appoggiare quelle povere
persone… ne hanno già passate
troppe per una vita intera!”
“Lo faremo…
grazie della vostra visita”
li salutai io, con un
inchino, permettendo loro di sparire dalla mia vista in meno di mezzo
secondo.
***
MIDORIYA
[Continuazione
– Celtic Song – FAIRY TAIL]
Rientrai
tristemente dentro la mia
camera, orripilato da ciò
che avevo appena visto.
Era
la seconda volta che mi ritrovavo
a fare i conti con un
cadavere. Ero sempre stato abbastanza fortunato nella mia vita ma
vederne uno,
in carne ed ossa, mi scombussolava sempre. Mi sentivo perfino peggio
sapendo
che, con tutta probabilità, quella vittima era giovane ed
era stata uccisa da
qualcuno.
Come
ogni sera, mi accinsi a prendere
uno dei tanti libri
sulle arti marziali che avevo comprato nell’ultimo periodo ed
iniziai a
leggerlo, cercando di prendere appunti su come sfruttare quelle
tecniche per il
mio stile. Il potere di All Might era senz’altro un grosso
vantaggio, ma non mi
sarei ritrovato solo contro ragazzi della mia stessa età ed
esperienza, ma
anche contro guerrieri dall’incredibile esperienza…
…
uomini,
probabilmente, forti addirittura quanto gli eroi professionisti, se non
di più!
Mi
domandai chi, fra tutti i nuovi
arrivati, fosse il Simon
Kog di cui mi aveva tanto parlato All Might in quei giorni, il ragazzo
che
aveva convinto gli Angeli a guarire la ferita del mio mentore. Ce
n’era uno dai
capelli lunghi e biondi, con gli occhi color argento, che mi aveva
intravisto,
mentre entrava dentro il dormitorio. Era forse lui?
All Might mi aveva
raccontato di essere rimasto
sbalordito di fronte
alla sua energia. In effetti, a differenza di tanti altri, quel ragazzo
mi
aveva colpito tantissimo. Non dava l’idea di dimostrare la
sua vera età.
Ricevetti
un messaggio dal cellulare.
Era arrivato dal
Gruppo della Classe 2-A. Momo e Iida ci avevano proposto di andare, la
mattina
dopo, a parlare con tutti i nostri nuovi ospiti, per dare loro le
condoglianze.
Tutti si mostrarono d’accordo, tranne Bakugo, il quale non
voleva avere nulla a
che fare con ‘quegli sconosciuti’, come li
definì lui. Riuscirono a
convincerlo, alla fine, ma dubito che a lui andasse bene.
Un
po’ riuscivo a capirlo.
In effetti, non li avevamo mai
visti prima d’ora, e c’era il rischio che i
familiari prendessero male la
nostra iniziativa. Forse sarebbe stato meglio evitare, ma in cuor
nostro non
potevamo ignorare il morto che avevamo visto a pochi centimetri di
distanza.
Stavo
per spegnere il cellulare ed
andare a letto, stanco,
quando il mio sguardo venne nuovamente attratto verso un altro
messaggio del
mio cellulare. Mi era stato mandato da Uraraka il giorno dopo aver
informato la
nostra classe del suo trasferimento al Liceo Shiketsu. Non avevo mai
avuto il
coraggio di aprirlo. Semplicemente avevo accettato la sua decisione. Se
aveva
deciso di andarsene, doveva esserci un motivo più che valido.
[Everithing
is Alright – TO THE MOON]
Non
avevo mai avuto il coraggio di
chiamarla. Se non ero
abbastanza forte da leggere quel messaggio, come potevo aver anche solo
la
pretesa di voler continuare ad avere un rapporto civile con lei?
L’avrei
soltanto presa in giro…
…
e mi sarei soltanto
preso in giro da solo.
Tutti
i miei amici avevano capito
quanto ci fossi rimasto
male davanti a quella notizia. Le ragazze cercavano quasi sempre di
evitare il
discorso di Uraraka con me, mentre i ragazzi cercavano sempre di
tirarmi su il
morale. Iida, Todoroki, Kirishima e (anche se con poco tatto) Bakugo
furono
coloro che mi permisero veramente di ritornare ad essere quello di
sempre.
L’unica
che aveva davvero
mantenuto i contatti con lei,
seppi, fu la sua migliore amica Tsuyu Asui, con la quale parlava
giornalmente.
Anche con lei non parlai mai di Uraraka, ed Asui fece altrettanto con
me.
Punto…
tutto qui…
…
mi resi conto si
fosse fatto davvero troppo tardi, perciò mi andai subito ad
infilare sotto le
coperte, chiudendo gli occhi all’istante.
Ero
troppo stanco per poter rimanere
sveglio un secondo di
più.
***
[Continuazione
– Everithing is Alright – TO THE MOON]
Mi
svegliai più tardi del
solito, lo ammetto, ma non avendo
alcuna lezione a cui assistere, decisi saggiamente di approfittarne.
Avrei
passato la seguente settimana
con mia madre, andandomi
a divertire nella nostra vecchia casa al mare, come ai vecchi tempi.
Poi sarei
tornato in accademia, dove mi sarei allenato assieme ad All Might in
vista di
quel torneo di arti marziali.
Dovevo
ammetterlo. Non mi sentivo
così elettrizzato da
parecchio. I nostri professori ci avevano consigliato di partecipare,
così
avremmo potuto acquisire molta esperienza nella lotta corpo a corpo,
oltre che
vedere in azione tantissimi altri guerrieri provenienti
dall’intero universo…
…
e se poi eravamo
così fortunati da vincere le super sfere del
drago…
…
non osavo immaginare
quello che avrebbe potuto esaudire Super Shenron al vincitore!
Passai
il resto della mattinata a
sistemare tutte le mie
cose dentro le valigie. Quella sera stessa, mia madre mi avrebbe
raggiunto con
la macchina, quella che io le avevo comprato con i soldi che avevo
guadagnato
grazie alla mia licenza provvisoria, e mi avrebbe riportato a casa.
Durante
la mia sistemazione,
intravidi una scena toccante
fuori dal dormitorio, nel cortile della scuola. Quando uscii sul
balcone per
osservare il tutto, mi resi conto che anche Aoyama, Tokoyami e Mineta
avessero
avuto la mia stessa idea, ‘spiando’ gli avvenimenti
del cortile. Sopra di noi,
anche tutti gli altri ragazzi, incluso Bakugo, erano incuriositi.
[No
Music]
Una
sessantina di persone si
trovavano attorno ad una bara,
ancora aperta, e stavano pregando in rispettoso silenzio, seduti sulle
sedie. Fu
con orrore che, mi resi conto, il cadavere appartenesse ad una giovane
donna,
il cui corpo sembrava essere stato straziato come quello di un vitello
al
macello. Per fortuna, il corpo era stato pulito e reso dignitoso, con
indosso
un lungo abito nero.
Oh Dio… chi
poteva aver fatto una cosa
simile?!
Improvvisamente
sentii bussare alla
mia porta. Erano le
ragazze, le quali erano state avvisate ed avevano deciso di venire ad
osservare
il funerale dalla mia camera.
“Perché
tutte da me?!”
domandai loro, leggermente imbarazzato.
“Perché sei
totalmente innocuo!”
mi rispose Mina, facendomi una
linguaccia divertita.
“… e sei anche
quello più
vicino al cortile” la seguì
Jiro, con
nonchalance, uscendo fuori sul balcone assieme a tutte le ragazze.
Come
era prevedibile, Mineta
sgranò gli occhi stupefatto
quando mi vide assieme a tutte le mie compagne, ma qualcosa gli
impedì, per
fortuna, di sbraitare per la mia fortuna.
[Libera
Me From Hell – BEST OST IN THE WORLD]
Un
prete era giunto vicino a tutte
quelle persone ed aveva
iniziato a celebrare il funerale, sotto lo sguardo attento, mi resi
conto,
anche dei nostri professori e del preside, i quali si trovavano non
molto
distanti dalla scena.
La
celebrazione durò una
mezz’ora, nella quale vi furono
tantissime lacrime e grida di dolore, soprattutto da parte di due
ospiti che,
compresi, dovevano essere la famiglia della vittima, probabilmente i
figli.
Fu
una grandissima sorpresa, scoprire
che quella donna
sarebbe stata sepolta lì, nel nostro cortile. Cosa aveva
spinto, il preside, a
prendere quella decisione?
Il
tutto si concluse in pochi minuti.
La buca venne scavata dagli
stessi ospiti, ed in essa venne poggiata e richiusa la bara della
donna.
Dopodiché venne ricoperta dalla terra smossa e, sopra a quel
punto, venne
poggiata una lastra di marmo.
Il
funerale era finito. Tutti quanti,
inclusi i professori,
si allontanarono verso l’istituto, mentre noi eravamo ancora
scossi da quanto
fosse appena avvenuto sotto.
“Ragazzi…
perché non lasciamo
un mazzo di fiori?” propose Momo a
tutti quanti, sfruttando il suo cellulare per mandare il messaggio a
tutti
quanti.
Nessuno
si rifiutò,
perciò uscimmo fuori e raggiungemmo la
tomba.
Sulla
lapide vi stava scritto.
Mary
Sera
25/11/1969
– 30/07/2018
Questa
è la tomba di
una donna che ha combattuto contro la criminalità
organizzata del suo pianeta
senza l’utilizzo di Quirk, ma solo con l’astuzia e
la forza di volontà.
La U.A. le
rende
onore e la annovera tra le leggende dell’Accademia Eroi,
così che tutti i
nostri alunni possano prendere esempio dal suo coraggio e dalla sua
ferrea
volontà di proteggere gli innocenti dal male che la
circondava, a discapito
della sua vita.
Tutti
noi sgranammo gli occhi, leggendo quelle frasi. Quindi quella donna era
stata
davvero uccisa da alcuni criminali. Ora capivamo perché il
preside avesse
deciso di seppellirla qui in accademia.
Momo
Yaoyorozu utilizzò il suo quirk per creare un mazzo di
crisantemi, ciclamini e
bucaneve, che appoggiò sopra la tomba in modo tale da non
coprire le scritte.
“Credete
che ci resteranno male se vedono i fiori?”
domandò Kaminari a tutti noi.
“Al
contrario… è davvero un
bel gesto”
Tutti
ci voltammo sorpresi alle nostre spalle. Uno degli ospiti era ancora
lì e non
ci eravamo resi conto della sua presenza. Stava sistemando tutte le
sedie che
avevano utilizzato per sedersi ed assistere al funerale.
Lo
riconobbi subito. Era il ragazzo che mi aveva impressionato
l’altra sera,
quello che mi aveva intravisto dal cespuglio nel quale mi ero nascosto.
[Empire of Angels Sun
– BEST OST IN THE WORLD]
“Tutti
e diciannove vi eravate nascosti nell’erba la scorsa notte,
vero?” ci
domandò costui, scioccandoci, continuando a sistemare.
“Come ha fatto a
vederci? E come sa quanti
siamo?” gli domandò Todoroki, con
sospetto.
“Semplicemente
perché sono in grado di percepire l’aura delle
persone che mi stanno vicino… ed
anche molti dei miei amici!” ammise lui,
regalandoci quella rivelazione
“Ce ne siamo resi conto subito”
“Oddio…
ci dispiace”
si affrettò subito a
scusarsi Kirishima, inchinandosi in segno di rispetto verso lo
sconosciuto “Non
volevamo mettervi in suggestione”
“Non
sapevamo cosa vi fosse successo…”
ammise Ojiro, con la coda che era
letteralmente poggiata a terra per la tristezza.
“…
volevamo soltanto vedere come… come sembravate…”
affermò Sero,
leggermente imbarazzato.
Il
ragazzo non se la prese affatto, comprendendo i nostri discorsi, e
ridacchiò
divertito prima di indicarsi e porgerci la mano.
“…
scuse accettate! Il mio nome
è Simon Kog!
Piacere di conoscervi!”
Tutti
noi ci apprestammo a presentarci, uno ad uno, a quell’uomo
così gentile e
cordiale.
Quindi
avevo indovinato.
Era
davvero lui quello di cui All Might mi aveva parlato. Ora capivo
perché gli
aveva fatto una così bella impressione. Non c’era
solo gentilezza in quel
giovane, ma anche un’aura di mistero e dignità che
lo rendevano unico nel suo genere.
Se anche Bakugo non aveva rifiutato la sua stretta di mano, allora non
avevamo
nulla di cui preoccuparci. Incutere timore e rispetto nel mio compagno
ed
ex-amico era un’impresa più unica che rara.
Fu al
mio turno che, però, l’uomo si rese conto di un
particolare che mi riguardava,
dopo che io mi presentai a lui.
“Ehi,
Midoriya… cosa è
successo alle tue
braccia?”
“Ehm…
è una lunga storia”
ammisi io, con
imbarazzo “Non
sono sempre in grado di utilizzare la mia forza… e quando
non ci
riesco, mi procuro danni molto seri…”
“…
vedo… manca poco che tu perda l’uso delle tue
braccia, ragazzo…” ammise
lui, controllando le mie cicatrici, prima di affermare “… prima che io
me ne vada,
cercherò di dare loro un’occhiata,
d’accordo? Puoi
anche imparare a combattere senza l’uso delle braccia, ma
rischiare di diventare un invalido non mi sembra una buona prospettiva
per un
giovane della tua età… quanti
anni
avete?”
“Andiamo
dai sedici ai diciassette, signore” gli
rispose Shoji, con sincerità.
“Dite sul serio?
Niente
male la vostra aura, per essere così giovani! Io ho una
decina
d’anni in più, ma alla vostra età non
ero così forte”
esclamò sorpreso
Simon, osservando incredulo tutti noi “Vedo
che non siete ancora in grado di utilizzare la vostra forza al cento
per cento.
Al momento conoscete il Quirk… ma in un Torneo di Arti
Marziali ve la vedrete
con uomini in grado di utilizzare il KI, che è
l’aspetto generale che
caratterizza le vostre unicità…”
“…
il
KI?” domandò confuso Sato.
“E’
una forma di energia presente in ogni essere vivente”
spiegai io, con
grande sorpresa da parte di tutti.
L’avevo
appena imparato dai libri di arti marziali che avevo comprato. In essi,
veniva
spiegato come il Quirk fosse solo una piccolissima branchia di quello
che vi
era dietro, ovvero l’utilizzo dell’aura. Era stata
una scoperta molto
piacevole, tanto da chiedere delle delucidazioni anche ai nostri
professori, in
particolare ad Eraser Head, il quale confermò il tutto
aggiungendo anche altri
particolari non narrati nel libro.
“Il solito
secchione del cazzo…”
dichiarò
Bakugo, facendomi sbiancare per la paura.
“Esattamente…
scusate, ma ora devo lasciarvi!” ci
salutò lui, impilando tutte le
sedie raccolte, facendole svolazzare e levitare per aria come se
fossero
leggere come piume “E’
stato un piacere conoscervi! Ci vediamo più tardi!”
Detto
ciò, si allontanò da noi con le sedie che lo
seguivano come per magia. Con un
semplice gesto ci aveva fatto notare tutta la sua bravura rispetto a
noi,
tant’e vero che Bakugo e Todoroki erano leggermente
infastiditi da quella
differenza di potenza.
Avevamo
parecchio lavoro ed ore di allenamenti da sfruttare prima del
torneo…
… e ci
eravamo resi conto che
non erano ammessi errori di alcun genere.
***
SIMON
[Why Do You Leave Me Alone
Now – BEST OST IN
THE WORLD]
“Dove
sei stato?” mi chiese Claudia con
curiosità.
“A
sistemare
le sedie del funerale” le risposi io, con
sincerità, sedendomi al mio
posto, rivolgendomi poi a Sera e Shuichi “Alcuni ragazzi hanno lasciato dei fiori
sulla tomba di vostra madre”
“Che…
che carini… non
dovevano…” esclamò
la giovane Masumi, commossa da quel semplice gesto della classe di All
Might.
Gran
parte dei presenti si era riunita all’interno del teatro nel
Liceo U.A., per
discutere delle nostre prossime mosse.
A non
essere presenti, erano la famiglia Miura, quella di Ayumi (inclusa la
figlia),
la famiglia Mori e quella Kudo (inclusi Shinichi e Ran), Heiji e
Kazuha.
Della famiglia Son, Goku era l’unico presente così
come Bulma per la famiglia
Brief. Altri assenti erano Piccolo, Ten Shinan, Yamcha, Chiaotzu ed il
Genio,
oltre a tutta la famiglia di C-17.
I
Cyber-Rainbow non erano partiti con noi, l’altra sera.
Avevamo deciso, di
comune accordo, di lasciarli al Santuario di Dio permettendo alla loro
compagna
Victoria di ristabilirsi completamente. Si sarebbero allenati per una
settimana
nella Stanza dello Spirito e del Tempo, rafforzandosi in vista del
torneo.
Hyoe,
Bourbon e Kir avevano deciso, con nostra grande sorpresa, di assistere
alla
nostra riunione, così come Peach e Berry. Ero certo che i
due alieni stessero
cercando informazioni da passare al loro imperatore, ma non avevo nulla
da
nascondere al nostro nuovo sovrano. Fino a quando Freezer si sarebbe
limitato a
rispettare il nostro pianeta, non ci sarebbero stati problemi. Se
avesse
cercato di attaccarne altri con la forza, Whis e Beerus si sarebbero
certamente
occupati del dittatore.
Rosalia,
tra i presenti, era quella più sotto tiro. Domenico,
infatti, non le stava
staccando gli occhi di dosso nemmeno per un istante, e faceva lo stesso
con
Adolf. Temeva, come tutti del resto, che entrambi sarebbero fuggiti
qualora ne
avessero avuto la minima possibilità. Tuttavia, Leonardino
si trovava assieme a
tutte le famiglie per visitare la scuola, pertanto la regina di Palermo
era
impossibilitata a muoversi da lì.
Una
cosa che avevo notato in quelle ore, con mio grandissimo piacere, fu la
vicinanza tra il piccolo Leonardino ed Ayumi. I due erano andati subito
d’accordissimo ed erano diventati amici
all’istante. Era stato grazie alla
piccolina se il bambino di origini italiane aveva imparato velocemente
a
parlare in giapponese e tra i due, ne ero convinto, era nata una
piccola
cottarella tra bambini…
… e Rosalia
non era sembrata
così su di giri quando si era resa conto lei stessa di
quello che stesse
provando il suo figlioletto. Eppure, non aveva accennato alcuna
protesta quando
quella mattina Leonardino ed Ayumi si erano allontanati con gli altri,
prendendosi per la manina.
Vuoi vedere che anche
la tanto
temuta ‘regina’ si stesse addolcendo un pochino? Lo
speravo con tutto il cuore…
… se anche
quel tonto di Vodka
avesse messo la testa a posto, forse Rosalia avrebbe finalmente trovato
la sua
vera felicità.
“Possiamo
iniziare?” domandò Claudia,
indicando tre persone che erano appena
entrate dentro la sala.
Queste
erano Shota Aizawa, il preside dell’accademia (letteralmente,
era un topo
antropomorfo di nome Nezu) e Toshinori.
Annuii
alla mia compagna, la quale iniziò a parlare con tutti i
presenti.
“Ora che siamo
tutti qui, possiamo iniziare
la riunione della Sezione Anti-Mafia. Come vi ho già
spiegato, ci sono
moltissimi temi da trattare, quest’oggi… ma
prima, io ed il precedente questore, Simon Kog, abbiamo preso una
decisione su
chi debba essere il suo sostituto definitivo…”
“…
definitivo?!”
dichiararono, sorprese,
Bulma e l’ex-ispettrice Sato, venendo interrotte
immediatamente da Claudia, che
continuò il suo discorso.
“Sì.
Definitivo.Con
personaggi così
pericolosi come i Deadly Sins alle sue calcagna, è da
irresponsabili rimanere
all’interno di una sezione, mettendo a repentaglio la vita
dei suoi colleghi.
Questo non significa, tuttavia, che Simon non agirà
più in nostra difesa…”
“…
ma
sarò più concentrato sulla cattura e sulla
sconfitta dei Deadly Sins…”
confermai io, con fermezza, davanti a tutti i presenti “… nessuno di voi, al momento,
è in grado di affrontare anche solo uno
di quei demoni, e solo io posso diventare forte abbastanza da poterli
tenere a
bada. In parole povere, voi prenderete
decisioni indipendenti sulla lotta contro MIB e Yakuza. Io
prenderò decisioni
indipendenti sulle mosse da attuare contro i Deadly Sins”
“Per questo,
ora, ci serve un membro
definitivo per sostituire il posto lasciato vacante dal nostro
collega…” mi
seguì a ruota Claudia, con decisione “…
all’inizio, Simon desiderava che io diventassi la nuova
regina della
scacchiera, perciò avremmo dovuto necessitare di una torre.
Però… io non mi
sono trovata d’accordo su questa decisione. Lo
ammetto… ci ho messo un po’ a convincerlo, ma alla
fine abbiamo
scelto una nuova regina, e non una torre…”
“…
una regina?”
dichiarò, spiazzato,
Domenico.
“…
esattamente. Lei, ora più che mai, ha le qualità
necessarie per esserlo… e non
ha più niente da perdere!”
affermò con forza, indicando la persona
scelta, tra lo sbigottimento di tutti i presenti “La scelta in comune che
abbiamo
fatto sei tu… Ai Haibara!”
Come
era prevedibile, la piccola rimase letteralmente scioccata davanti a
quella
scelta così improvvisa, così come mio padre, il
quale si alzò in piedi
domandandoci.
“Una bambina?!
Voi avete deciso di includere
una bambina nella vostra sezione!?”
“Non
una bambina qualsiasi… la bambina!”
affermai io, voltandomi verso una
sconvolta Ai e guardandola negli occhi “Questa
proposta ci era stata fatta già diverso tempo fa, ma lei non
era ancora pronta
per combattere al nostro fianco. Aveva paura dei fantasmi del suo
passato…
aveva il terrore di morire… ma
qualcosa
è cambiato in te, Ai, e tu lo sai benissimo! Sei
stufa di vedere le persone
attorno a te che rischiano la vita inutilmente… ti sei stancata di nasconderti dalle loro facce! Quella
luce nei
tuoi occhi… quella fiamma che ha iniziato ad ardere dentro
al tuo cuore… ormai sei pronta a
prendere il mio posto!”
“Simon…
siete sicuri della decisione che avete preso?”
mi chiese preoccupato
Crilin, notando lo sguardo impaurito della piccola bambina.
“Non
possiamo esserne più certi!”
gli confermò Claudia, al mio posto “Sa
combattere, è intelligente e conosce molto
bene i movimenti di un agente di polizia… tra
tutti i presenti, lei è la sola a possedere tutte le
qualità della regina!”
Decisi
di avvicinarmi ad Ai, prendendola in braccio e sussurrandole
all’orecchio.
“Per
anni, le
persone hanno cercato di proteggerti… ma
è giunta l’ora che sia tu a sbocciare, girasole! Non
avere paura della
decisione che abbiamo preso… so
che sei
pronta! Tu sai che sei pronta! Cogli
quest’opportunità e fai vedere a tutti
di cosa sei capace… guerriera!”
La
piccola Ai osservò confusa tutti i presenti. E’
vero, alcuni di loro non erano
certi che quella fosse la decisione giusta, ma tutti i membri presenti
della
Sezione Anti-Mafia (Shinichi stava con Ran, in permesso speciale
concessogli da
Claudia) le rivolsero un sorriso di incoraggiamento.
Le
bastò. Il suo cenno di assenso mi rese talmente orgoglioso
di lei che le
stampai un bacio sulla guancia che la fece arrossire di vergogna.
“Ai…
sei sicura della decisione che hai
preso?” le domandò il dottor Agasa,
evidentemente preoccupato per le sorti
della sua bambina adottiva.
“Sì.
Simon e Claudia hanno ragione. Sono stanca. Sono stanca di vedere
persone che
muoiono per colpa del Gruppo Karasuma.
Per anni mi sono creduta l’unica responsabile della morte di
tante
persone vicino a me… e quando ieri Mary si è
scusata con me… ho capito che non
fosse giusto. Non potevo addossare la
colpa sempre solo a me o ad altre persone innocenti come lei. Gli unici
colpevoli della mia vita terribile che ho avuto… sono i MIB.
Non posso più
passare il resto della mia vita a scappare da loro come se fossero
invincibili
ed intoccabili. Devo vendicare tutte le loro
vittime… devo vendicare mia
sorella… devo vendicare me stessa e…”
“…
ed
Helena…” compresi io,
ricevendo l’assenso da parte sua.
Ai
ed Helena (Selena per tutti noi) si erano riviste solo la scorsa notte.
Ovviamente, la prima si era presentata come una bambina sconosciuta e
non le
aveva rivelato di essere la sua madre biologica. Qualcosa,
però, la più piccola
sembrava averla capita, dato che non aveva smesso di fissare la
più grande con
crescente curiosità. Si era sentita legata a lei, per una
ragione ignota, e
voleva conoscere sempre di più Ai Haibara diventandole
amica. Prima di entrare
all’interno di quella sala, la piccola Selena aveva perfino
provato a
intrufolarsi per starle vicino, ma C-17 l’aveva scoperta e
l’aveva portata via.
Ai,
quasi in lacrime, si voltò nuovamente verso il dottore e lo
supplicò.
“Ti
prego. Cerca di capirmi. Io non posso ignorarli per sempre. Non posso
permettere
loro di averla vinta…
io sento di
essere l’unica in grado di sconfiggerli. Ti
scongiuro… papà, mi
aiuterai?”
Sentire
Hiroshi mentre veniva chiamato padre da Ai, fu uno dei momenti
più belli a cui
assistetti nella mia vita.
L’uomo
si commosse a tal punto da prendere in braccio la bambina ed
abbracciarla forte
singhiozzando come un bebè. Perfino All Might dal fondo
della stanza, sembrava
essersi commosso, a tal punto che io riuscii a sentire i discorsi tra
lui ed il
professor Aizawa.
“Smettila
di
frignare… ti sentiranno tutti!”
“Non…
sigh… non ci riesco… sigh…
è così bello… sigh…”
Mi
venne da sorridere, mentre Claudia ricominciò a parlare con
decisione. Io mi sedetti
di fianco alla mia famiglia, ammirando la loro gioia e
felicità.
“Ora
che abbiamo stabilito il nome della regina, è
l’ora di sapere chi prenderà il
posto di Ai come pedone…”
“…
pe… pedone?”
domandò confusa Masumi “Quindi
ci sono anche dei membri sconosciuti nella Sezione?”
“Non
proprio…” le rivelò
Shuichi, con un dolce sorriso “…
i nostri pedoni, fino ad adesso, eravate tu, la tua ragazza, Ai, Ran
Kazuha e le piccole Ayumi, Pan e Bra. In
parole povere… voi otto siete le nostre naturali
sostitute…”
“…
ed
ora che Ai è passata dall’altra parte, serve un
nuovo pedone che vi affianchi!
E’ questo il motivo che ha spinto Simon Kog a sottoporvi
quell’esame… ora
ascoltate!” ci confermò
Claudia, rivelando a tutti gli altri la
scoperta che io avevo fatto durante quella notte.
“Questa
mattina, Simon mi è venuto a parlare in privato. Da quello
che ha scoperto,
sembra che l’aura di uno dei figli di C-17 sia molto
più alta del normale…
troppo, per un bambino della sua età. Per questo siamo andati a parlare con il
cyborg… e lui ci ha fatto una
rivelazione incredibile. Perché
non dici
a tutti la verità… Goku?”
[Is This What Love Means
– BEST OST IN THE
WORLD]
Tutti
si voltarono confusi verso il piccolo sayan, il quale fece un lungo
sospiro
prima di ammettere con imbarazzo.
“Ecco…
circa dieci anni fa, io ed i miei
amici abbiamo combattuto contro un nemico potentissimo di nome Kid Buu.
Era un
majin, e siamo riusciti a sconfiggerlo per un soffio, prima che radesse
al
suolo l’intero universo. C’è
una cosa,
però, che nessuno sa, a parte C-17 ed Ajyna ai quali ho
spiegato tutto meno di
una settimana fa… Kid Buu è stato reincarnato!”
“CO-COSA?! KID
BUU E’ TORNATO?!”
esclamò
scioccato Crilin, paralizzato per il terrore.
Il
sayan, tuttavia, riuscì a calmare tutti i presenti.
“Non
in quel senso… dopo essere morto, la sua anima è
stata condotta nell’aldilà,
davanti a Re Yammer. Non
l’ho mai
detto a nessuno… ma io sono andato
da
lui, in quell’occasione, per chiedergli di reincarnare Kid
Buu, pulendo la sua
anima dalla malvagità e rendendolo una brava
persona…”
“…
quindi, uno dei figli di mio fratello è…”
cominciò a comprendere C-18,
incredula.
“…
è
la reincarnazione buona di Kid Buu”
confermò Son Goku, con
soddisfazione “Re Yammer ha pulito
l’anima
di quel demone e l’ha fatta diventare candida come un fiocco
di neve! Solo a quel punto lo ha
fatto tornare in
vita come un bambino… tuttavia,
non gli
ho mai chiesto di reincarnarlo proprio in un figlio di tuo fratello, lo
ammetto! Quella è stata una decisione personale di Re Yammer!”
“Deve
aver deciso in questo modo perché si è fidato
delle buone intenzioni di C-17 ed
Ajyna” capì Bulma, riuscendo
ad alleggerire l’aria che si era creata “Pensavo che Kid Buu fosse tornato come
cattivo, ma se Goku ha detto la verità… allora
questa è davvero una buona notizia!”
“…
ed
è per questo che ho deciso di farlo diventare uno dei nostri
pedoni”
continuò imperterrita Claudia “Quello
di
cui ho bisogno è soltanto una conferma da parte dei nostri
membri. La decisione con la maggioranza passa!”
“Come
si chiama? E’ forte?” le
domandò Bulma con curiosità “Ed è
buono?”
“Lo è”
confermò Claudia, con
soddisfazione, rivelando a tutti noi “Il
nome di questo ragazzo è Ub, ed ha dieci anni. E’
un vero amante delle arti
marziali, ed è un ragazzo molto generoso ed altruista. Cerca sempre di dare una mano ad un piccolo
villaggio non lontano da
casa sua, donando loro tutto il necessario per far stare bene tutti gli
abitanti, in particolare bambini, donne ed anziani…”
“Che…
sigh… che bravo ragazzo… sigh… un vero
esempio per tutti… sigh…”
continuò a singhiozzare commosso Toshinori.
“Adesso
stai
esagerando, All Might!”
provò ad interromperlo Shota,
coprendosi la faccia per la vergogna.
Nessuno,
per loro fortuna, si rese conto del piccolo teatrino comico tra i due
eroi.
“Ub… proprio lui…”
esclamò sorpresa C-18.
Tra
tutti quelli che lei si sarebbe immaginata, il maggiore tra i fratelli
era
quello più impensabile.
“Helena
me ne ha parlato benissimo…”
rivelò Ai a me e a mio padre “…
ha detto che vuole diventare forte e
gentile come al suo Onii-San… per
me è
andata!”
“Anche per me,
allora!”
confermò Bulma,
soddisfatta.
“Io ci sto!”
accettò
Crilin,
rassicurando sua moglie e sua figlia “Ub,
con la potenza posseduta da Kid Buu, sarà un grande eroe, ve
lo assicuro… anche più
potente di tutti noi messi
insieme!”
“Mi fido sulla
parola”
accettò Shuichi
con decisione.
“Confermo!”
rispose per ultimo
Domenico,
alzando il pollice all’insù.
“Ottimo! Allora
Ub fa parte ufficialmente
dei nostri pedoni!” dichiarò soddisfatta
Claudia, prima di annunciare “Ora
dobbiamo discutere di quello che sta
avvenendo sul nostro pianeta… in
particolare, sul perché le azioni di Simon Kog avverranno in
sincrono con
quelle della Squadra Anti-Mafia!”
[The Sealed Kingdom
– BEST OST IN THE WORLD]
Tutti
quanti si zittirono, rendendosi conto che quella fosse la parte
più importante
della riunione.
“Cominciamo con
l’elencare la situazione
attuale di tutti i nostri nemici. Partiamo
dalla Yakuza. Questa ha sicuramente preso gran parte del
controllo di tutti
i sistemi di tele-comunicazione presenti nella nostra nazione, oltre
che
acquisito una grande notorietà. Rendere pubblica la nostra
presenza e rivelare
a tutti la vera identità di Hunter Warrior è
stata una mossa molto scaltra.
Anche la polizia ha subito un pesante smacco, con questa loro
iniziativa. Al
momento, sono però la minaccia minore per tutti noi. Il
motivo è molto
semplice… se riusciamo ad entrare
nei
sistemi informatici della Yakuza, hanno tutti le ore contate! Dobbiamo
disattivare
tutte le difese erette da Samantha Edwards, e di questo se ne
occuperanno
quattro di noi. Parlo di Adolf, Rosalia, Peach e Berry!”
“Con i mezzi che
abbiamo, sarà quasi
impossibile non essere intercettati” ammise
l’aliena, dispiaciuta “Abbiamo
provato perfino a chiedere aiuto al nostro imperatore, ma si
è rifiutato di
collaborare…”
“C’era
da aspettarselo…”
constatò Crilin,
ben sapendo quanto fosse arrogante quel bastardo di Freezer.
“…
però… Berry ha avuto un’idea brillante!”
rivelò allegramente Peach,
indicando il suo imbarazzato amico “Tutto quello che ci occorre…
è quel
robottino volante che sta gironzolando per tutta la sala!”
Sentendo
quelle parole, ovviamente, WALL-E si andò a nascondere alle
spalle di Domenico,
il quale sembrava tutto tranne che contento di collaborare con quei due
sconosciuti.
“Che
intendi, Peach? Perché non ci spiegate il vostro piano?”
domandai,
incuriosito, ai due sottoposti di Freezer.
Quello
con la pelle rossa si alzò dal posto, decisamente
impacciato, spiegandoci.
“Ecco…
WALL-E
possiede un connettore, che mi permetterebbe di entrare in contatto con
i
computer dentro i laboratori del mio sovrano. Il punto è che
ho bisogno di
aumentare la portata del segnale wire-less, così
sarò in grado di lavorare sui
codici prodotti da Samantha come se mi trovassi
nell’astronave principale. Ma
ho bisogno di alcuni materiali per far funzionare il tutto”
“…
ovvero?” domandò Bulma, con
curiosità.
“…
una
scatola di metallo per il server, una scheda madre, i tre Case
più potenti del
pianeta, dieci tra le CPU migliori sul mercato, quante più
RAM avete a
disposizione… una calamita molto potente, un connettore
metallico coperto da
plastica, una bacinella di plastica ed una di metallo piena
d’acqua! Ed
ovviamente, mi serve materiale adatto per fissare il tutto e per creare
dei
circuiti su misura!”
Lo
ammetto. Tutti noi rimanemmo basiti sentendo quelle richieste. Perfino
Peach
non sapeva di cosa stava parlando il suo amico.
“Berry…
cosa si è inventato il
tuo
cervellino da informatico?!” esclamò
confusa lei, incapace di capire cosa
stesse passando per la testa dell’alieno “Io
adesso mi sto fidando di te… ma
devi
essere più chiaro!”
Per
tutta risposta, il genietto si cacciò dalla tasca uno
stranissimo oggetto,
ovvero una minuscola sfera fatta di non so cosa.
“Semplice…
sfrutteremo
la Wiryxite!”
“…
ehm… e cosa sarebbe quella
pietruzza?”
domandò confuso l’agente Takagi…
…
prima
che Ai, mio padre, Clarice, Domenico, Adolf, Rosalia e Bulma si
avvicinassero a
quella sfera come se fosse una pepita d’oro.
“Non posso
crederci… esiste sul serio!”
“Non
l’avevo mai vista dal vivo!”
“…
pensavo fosse impossibile raccoglierne
anche solo un pezzettino…”
“…
nessuno dei miei computer aveva un materiale così
prezioso dentro la loro scheda madre… è rarissimo!”
“Era dal giorno
in cui Beerus mi distrusse
la navicella spazio-temporale che io non ne vedevo una”
“Quel coso
varrebbe l’oro
dell’intero
pianeta!”
“La tecnologia
del nostro globo diventerebbe
obsoleta grazie ad essa…”
“EH-EHM!” li richiamò tutti
all’ordine
Claudia, leggermente confusa come tutti noi davanti a quella scena
“Si
può sapere cos’è quell’affare?”
“Quest’affare,
mio caro Questore, è uno dei materiali più rari
esistenti sul pianeta Terra, la
Wiryxite!” le spiegò Domenico,
con sguardo trionfante “Le sue
componenti fisiche, per ogni sua
pietra, sono differenti tra di loro, ma hanno tutte una cosa in
comune… permettono lo scambio
informatico tra tutti
i componenti possedenti gli stessi pezzi della pietra! Era da anni che
si
ipotizzava di poter compiere un passo del genere… ed ora ne
ho la piena
conferma! E’ una rivoluzione perfino più grandiosa
di quella prodotta da
Newton, Einstein o Maxwell!”
“Tutto
questo per una pietra che viene venduta al mercato inter-galattico per
pochi
spiccioli…” esclamò
Peach, tirandosi una manata sulla fronte “…
era questo il tuo piano? Usare una
robetta del genere? Quella pietra la usavo io per tenere chiuso il mio
diario
elettronico segreto!”
“Il
fatto che non venga mai utilizzata per scopi importanti, non significa
che non
si possa farlo in futuro” le
rivelò soddisfatto Berry, raccontandoci “La Wiryxite è molto venduta, fuori dal
vostro pianeta, ed è poco costosa… inoltre,
è un ottimo conduttore per semplici
circuiti informatici. Non a caso, vengono sfruttati dalle navicelle
spaziali
dell’impero. Il mio piano
è questo…
voglio creare un computer con schermo acquatico, che mi permetta di
collegarmi
a quello portatile che tengo dentro al laboratorio, sotto chiave. I
codici per
abbattere le difese informatiche di Samantha si trovano tutti
lì e devo
soltanto recuperarli… ma non basta! Dobbiamo svolgere una
piccola missione di
spionaggio… nella quale WALL-E sarà protagonista!”
“Be-beep! Io?”
domandò il robottino con
preoccupazione.
“Sì”
confermò l’alieno con decisione, indicandolo
“Come ho già detto,
dentro ai tuoi meccanismi vi è un connettore molto
particolare, che ci permetterà di farti diventare, per pochi
minuti, il tramite
tra noi ed i server della Yakuza. Ma per
far ciò… è necessario che tu venga
connesso a quei computer per poter attuare
il nostro piano!”
“UN MOMENTO! NON
STARAI DICENDO CHE WALL-E
DOVRA’ ENTRARE DENTRO LA BASE DELLA YAKUZA TUTTO DA SOLO?!”
L’alieno
dalla carnagione rossa annuì, allarmando tutti i presenti,
ma si affrettò
subito a rassicurarci.
“Ovviamente,
modificheremo WALL-E in modo tale da non regalare alcuna informazione
ai nostri
nemici... semplicemente, trasferirò la sua memoria e la sua
CPU automatica
fuori dal suo corpo, all’interno del server che sto
costruendo, mentre
muoveremo il suo corpo dall’esterno. Così, nel
caso peggiore che venisse
catturato, ci basterà disattivarne definitivamente il corpo,
costruirgliene uno
nuovo e ridargli le sue generalità”
“E’
un piano a
basso rischio, in effetti…”
ammise Clarice, proponendo “…
sarebbe saggio
fare un tentativo, non trovate?”
“…
quanto tempo pensi di metterci a costruire questo computer?”
domandò
Bulma al giovane, che mostrando la pietra ammise, con soddisfazione.
“Dieci
giorni, non di più e non di meno. E questa pietra di
Wiryxite è più che
sufficiente per tutti i componenti!”
“Solo
quella?!” esclamò Ai ad occhi
aperti come se quella pietra, grande
quanto una pallina da ping-pong, fosse la reliquia di un santo.
Stavano davvero
venerando un
pezzo di roccia?
Contenti
gli scienziati pazzi…
“Provare
non costa nulla… hai sentito WALL-E?”
esclamò contento Domenico alla
sua creazione “Avrai una missione
tutta
tua! Non sei contento?”
“BE-BEEP!
PERICOLO! PERICOLO! WALL-E HA
PAURA!”
“… e
se ti facessi indossare un
distintivo da
super-eroe professionista?”
“…
come un bambino a cui danno il lecca-lecca… tutto il suo
creatore…” dichiarò
Rosalia, scuotendo il capo infastidita, voltandosi verso i tre eroi del
sesto
universo e rivolgendo loro una domanda “… c’è un
laboratorio dove possiamo montare e
costruire questi circuiti?”
“L’officina
di Powerloader è
perfetta per il
vostro scopo!” dichiarò il piccolo Nezu
a tutti loro “Inoltre,
può darvi una mano qualora aveste bisogno di alcuni oggetti
particolari… e fidatevi anche di
Mei
Hatsume. E’ una studentessa che vi
aiuterà senz’altro nella vostra
progettazione. E’ molto vivace, lo ammetto… ma è dotata di un’intelligenza
unica nella nostra accademia!”
Tutti i
nostri geniacci annuirono, convinti. Non osavo immaginare cosa sarebbe
fuoriuscito da quell’unione di cervelloni.
“Con
ciò chiudiamo la situazione riguardante la Yakuza…”
continuò Claudia,
riprendendo il discorso da dove lo aveva lasciato “… dovete sapere, tuttavia, che questa ha
stretto un’alleanza con i MIB,
nella quale si diceva che ad ogni membro della Yakuza sarebbe stato
donato loro
un campione del nuovo KI Power… quello che non sapete,
però, e che…”
“… il
KI Power di cui hanno parlato i MIB
e
la Yakuza è soltanto un prototipo pericoloso, molto
più della versione
precedente. Provoca molta più dipendenza e distrugge il
corpo dell’utilizzatore
ogni qualvolta venga aumentata l’aura in maniera
spropositata. Detto tra noi…”
rivelai a tutti i
miei compagni “…
la Yakuza si è fatta ingannare dal Gruppo Karasuma, ed i
suoi membri
più rappresentativi rischiano di restarci secchi durante i
combattimenti del
torneo”
“…
ed
è da qui che inizieremo a parlare del resto dei nostri
nemici…” affermò
la mia collega, dando a tutti una rivelazione che terribile era un
eufemismo “…
perché abbiamo appena ricevuto la conferma del fatto che i
Deadly Sins siano
riusciti a prendere il controllo del Gruppo Karasuma, grazie alle
azioni di
Lust… e non
solo… anche dell’Unione
dei Villain!”
Quella
notizia colse alla sprovvista tutti e tre i nostri eroi del sesto
universo, i
quali spalancarono la bocca increduli.
“Ma…
ma allora… tutti i nostri
nemici…”
“…
sono
stati raggirati da Lilith ed i suoi compagni…”
confermai loro,
amareggiato “…
Hit… Cell… i MIB e
l’Unione dei Villain sono tutti sotto il controllo dei Deadly
Sins, i quali
agiscono su di loro obbligandoli a combattere contro di noi. Non
è nemmeno
detto che abbiano già assorbito parte della Yakuza nei loro
ranghi. Per questo… se vogliamo
sconfiggere i pesci
piccoli… è necessario sbarazzarci anche dei sette
demoni e della loro sovrana.
Se non agiamo in questo modo…”
“… i
Deadly Sins si limiteranno
semplicemente
a sostituire le loro pedine” comprese Ai, affranta,
prima di affermare “Allora
ci conviene muoverci all’istante! Sconfiggere la Yakuza, ora,
è la nostra prima
priorità… poi penseremo tutti insieme ai Deadly
Sins!”
[Lighting Flame Dragon
Roar
– FAIRY TAIL]
“COSI’
CI PIACI, MIA GIOVANE AI!”
la
incoraggiò All Might, irrobustendo i suoi muscoli
immediatamente orgoglioso di
lei “FACCIAMO VEDERE A TUTTI DI COSA
SIETE CAPACI!”
“A
proposito! Crilin…
C-18…” mi
rivolsi immediatamente ai due coniugi con curiosità
“…
vi andrebbe di allenare gli
alunni di questa scuola in vista del torneo? Li ho appena conosciuti e
sono
davvero in gamba!”
“Non
sarebbe meglio se lo chiedessimo a Goku o Vegeta?”
ammise il mio amico,
con imbarazzo, ma feci immediatamente segno di no con la testa.
“No. Goku deve occuparsi delle ragazze e di Ub.
Piccolo si occuperà di Ai, Vegeta di Pan e Bra, Ten Shinan
di Marron, e Gohan
di Goten e Trunks… quei ragazzi
hanno
bisogno di imparare ad usare il KI, rafforzando i loro muscoli e
sviluppando il
loro spirito combattivo… o non saranno in grado nemmeno di
avvicinarsi ai loro
avversari! E voi due siete gli unici rimasti”
“Beh…
se è così, allora… allora
d’accordo!” accettò
Crilin, con allegria,
seguito da sua moglie C-18.
“Ok… direi
che la riunione è conclusa…”
affermò Claudia, toccandosi la pancia ed
arrossendo “… ed io ho
una gran fame…”
Non
aveva tutti i torti. Nessuno di noi aveva cenato o fatto colazione, e
ci
sentivamo più stanchi che mai.
“Allora conviene
andare in mensa!”
ci
rallegrò Nezu con una buona notizia “Inizieremo
a servire il pranzo tra quindici minuti! Potete tornare alla Heights
Alliance!
Primo piano, stanza di fronte!”
Fu un
pranzo davvero molto allegro quello che si svolse nel nostro collegio.
Tutti
noi avemmo la possibilità di conoscere i nostri ospiti, e
diventammo subito
loro amici.
In
quella occasione, conoscemmo anche tutto ciò che
c’era da sapere sulla loro
storia. Scoprimmo, quindi, che tutti loro stessero combattendo contro
dei
nemici molto potenti, i quali erano riusciti perfino a soggiogare
l’Unione dei
Villain tra le loro fila. Questa non era affatto una bella notizia.
Qualcuno di
così potente poteva soltanto portare guai grossi…
… e per una
classe come la
nostra, a stretto contatto con l’ex-eroe professionista All
Might, era un pericolo
in più da aggiungere alle nostre vite.
In
compenso, scoprimmo anche tantissimi altri fatti curiosi. Alcune di
quelle
persone, infatti, non erano terrestri del settimo universo, ma sayan,
namecciani o fruttiani. Fu interessante conoscere le differenze tra le
razze di
ciascun pianeta, rendendoci conto di quanto alcune di esse potessero
essere
perfino in grado di fare cose impossibili per noi.
Un
piccolo litigio, lo ammetto, avvenne tra Bakugo ed un sayan di quel
gruppo, il
più vecchio di tutti. Bakugo gli aveva chiesto di passargli
dell’acqua in modo
sgarbato, come sempre, ma il nostro ospite gli aveva risposto con tono
ancora
più antipatico.
Fu una
faticaccia allontanare i due litiganti tra di loro.
“Vegeta!
E’ solo un ragazzino! Non
comportarti come ad un imbecille quando sei un ospite!”
era stato
rimproverato il sayan da sua moglie, una donna dai capelli azzurri.
“Nah! Fate
quello che credete! Non mi va di
stare al fianco di un moccioso con la lingua troppo lunga!”
affermò questo
Vegeta, decisamente scocciato dai rimproveri dei suoi amici.
“LA LINGUA
LUNGA!? TE LA FICCO NEL CULO LA
TUA!!! FATTI AVANTI, STEMPIATO NANETTO DA GIARDINO!”
“Bakugo!
Calmat…”
provai ad
interromperli, ma la frittata era rifatta ancora una volta.
“A CHI HAI DATO
DEL NANO, MOCCIOSO
TERRESTRE?!”
“Papà…
ti sta solo
provoc…”
“CHE
C’E’?! HAI LA CODA DI
PAGLIA?!”
“L’UNICA
COSA FATTA DI PAGLIA SONO I TUOI
CAPELLI SCHIFOSI?!”
“RIMANGIATELO
SUBITO O TI AMMAZZO!”
“VIENI PURE, SE
HAI IL CORAGGIO!”
“Smettetela
subito…”
[The God Of Destruction
– DRAGON BALL SUPER]
I due
si interruppero immediatamente, voltandosi preoccupati verso la porta
d’ingresso della mensa.
Erano
due gatti antropomorfi, uno magro e l’altro grasso. Il primo
indossava un
collare nero e blu, una cintura dei medesimi colori con decorazioni
romboidali
bianche e arancioni e portava un orecchino nell’orecchio
sinistro. Il secondo indossava
un abito simile a quello del fratello, ma a differenza sua il colore
dei
pantaloni era rosso. Inoltre il motivo a rombi era sostituito con uno a
cerchi.
Indossava un orecchino nell'orecchio destro, lato opposto a quello del
fratello.
Tutti
noi conoscevamo bene entrambi i tizi, a tal punto che Vegeta e Bakugo
smisero
improvvisamente di litigare come se non fosse mai accaduto nulla!
“LORD BEERUS!”
“LORD CHAMPA!”
Solo
alcune persone rimasero interdette davanti a loro, non sapendo chi
fossero. Una
di queste era Simon.
“Scusate…
ma chi sono quei due?”
“Non
lo sai?!”
gli rispose sottovoce il suo amico
Crilin, visibilmente
agitato “Quelli sono gli
Hakai-Shin del
sesto e del settimo universo, Champa e Beerus! Se li fate
arrabbiare… ci distruggeranno!”
“Co…
cosa hai detto… ci… ci distruggeranno?!” esclamò Ai, la sorellina di
Simon, visibilmente terrorizzata.
Nonostante
ciò, Simon si alzò in piedi e si portò
davanti a quei due con tranquillità,
suscitando il terrore in tutti noi.
Oh no…
“Quindi voi
siete i nostri Dei della
Distruzione… il mio nome
è Simon Kog e
sono…”
“Levati
dai piedi, ragazzino… ho una fame da lupi…” lo interruppe subito Beerus,
decisamente infastidito “…
e non ho voglia di perdere il mio
tempo in chiacchiere con un mortale sconosciuto…”
“…
sei
un Dio molto scortese, lo sai?” lo
provocò Simon, leggermente offeso e
con una vena sulla tempia “…
stavo per
dirvi che ci sono quattro posti liberi, nel tavolo dall’altra
parte della
stanza, e volevo accompagnarvi là…”
“…
non mi sembra che ti abbiamo chiesto nulla, giovanotto!” lo squadrò male Champa, con
un
sogghigno malefico “Siamo
in grado di raggiungere quel
posto anche senza un accompagnatore! Non siamo mica ciechi!”
I due
Hakai-Shin si allontanarono lentamente, superando Simon con arroganza.
“…
e già che ci sei… perché non ci porti
un buon panino da
mettere sotto i denti?”
lo prese in giro Beerus, con Simon che a stento faticava a trattenersi.
“Beerus-Sama!
Champa-Sama! Che modi sono questi?”
Per
fortuna, Whis e Vados erano appena arrivati per sedare un disastro e
chiesero
scusa per il comportamento dei loro compagni. Dopodiché, con
sguardo
vendicativo, avvicinarono il giovane terrestre vicino alle due
divinità e lo
presentarono.
“Signori…
questo
ragazzo si chiama Simon Kog…”
annunciò solennemente
Whis.
“Sì
sì… si è già presentato da
solo come
un baccalà!”
confermò l’Hakai-Shin del settimo universo,
ridacchiando divertito.
“Mi faccia
finire di parlare, signore…
questo
giovanotto è molto speciale…”
“…
è un handicappato?”
insistette Champa con una sonora
risata, facendo
arrabbiare ancora di più Simon che a malapena tratteneva la
furia.
Ok.
Adesso stavano effettivamente esagerando.
Non era
facile accettare il trattamento degli Hakai-Shin. Il loro compito, ci
aveva
spiegato il professor Aizawa l’altro giorno, era quello di
distruggere pianeti
per liberare spazio ad altri globi creati dai Kaio-Shin. Non era stato
vietato,
a questi, di distruggere tutto ciò che desideravano. Questo
li aveva resi
arroganti e spocchiosi. Purtroppo per noi, erano anche troppo potenti
per
essere spodestati. Perfino All Might stava cercando di trattenersi,
sapendo che
una nostra protesta avrebbe potuto causare la nostra prematura
dipartita.
“No…”
lo interruppe Vados, decisamente offesa per il comportamento del suo
assistito
“… lui è la
reincarnazione vivente del
sommo Zero-Sama!”
“Zero-Sama-chi?”
esclamò Beerus, il quale
si voltò verso Champa con fare confuso.
Fu
Simon a rivelarlo a tutti e due.
“Zero il
contadino… il padre del vostro
superiore, gattoni arroganti da quattro soldi!”
Gelo
assoluto.
Tutti i
presenti erano diventati pallidi come statue, con le anime che
fuoriuscivano
dai nostri corpi e facevano ciao ciao alla loro vita terrena.
Era la fine…
… o almeno
fu quello che
pensavamo, prima che i due dei iniziassero ad urlare
all’impazzata.
“OH
NO! BEERUS! ABBIAMO PROVOCATO UN TIZIO PERICOLOSO!”
“ADESSO
CI DISTRUGGERA’ E CI CANCELLERA’
L’ANIMA…”
“…
E’ STATO BELLO CONOSCERTI, FRATELLO
MIO…pfffffff…”
“…
E’ STATO UN ONORE AFFRONTARTI NELL
GARE DI CIBO…pfffffff…
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!”
“AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!
Questa è
buona, lo ammetto… la reincarnazione del padre di Lord Zeno!
Bel tentativo… ma
con noi non attacca…”
Il
tavolo sul quale erano seduti, improvvisamente si polverizzò
davanti ai nostri
occhi, come se non fosse mai esistito. Beerus e Champa si erano portati
davanti
ai suoi occhi portando il palmo della loro mano davanti alla sua
faccia…
… fu a quel
punto che, però,
Simon si volatilizzò e sparì alla nostra vista e
a quella dei due Hakai-Shin, i
quali iniziarono a cercarli con lo sguardo!
“Non
pensare di sfuggirci, Simon Kog! Ti
troveremo e ti polverizzeremo, dovunque tu ti…” iniziò ad urlare Beerus,
facendo tremare tutta la mensa come se vi fosse un terremoto…
[He’s A Pirate
– TAYLOR DAVIS]
… prima che
un rumore disgustoso
si propagasse per tutta la stanza…
… oltre ad
una puzza immonda…
“Be…
Beerus… credo che… i gelati di
stamattina…”
“…
non adesso… oddio, che dolore… il
bagno…”
“Seconda
porta al piano terra” affermarono in coro
i due angeli, esasperati,
facendo loro spazio.
Fu la
scena più comica a cui assistetti in tutta la mia vita. Gli
Dei della
Distruzione iniziarono a scappare come degli indemoniati, tenendosi le
mani
dietro al loro fondoschiena, fuori dalla sala mensa. Le loro urla di
dolore a
causa delle coliche intestinali erano udibili anche ad un piano di
distanza.
Solo a
quel punto, Simon si fece rivedere, nello stesso punto in cui era
sparito.
“Ne hai di
coraggio, mio caro Simon…”
affermò l’angelo del settimo universo, tappandosi
il naso per il fetore “…
attaccare di proposito due Hakai-Shin non è un bel modo per
presentarsi…”
“…
un
momento! SEI STATO TU A FARLI SENTIRE MALE?!”
esclamai io, scioccato,
indicando un Simon visibilmente soddisfatto.
“Eh
già… usare
l’insulto dell’handicappato non è stata
una buona scelta… non si insultano i
diversamente abili!”
“Ho capito!”
esclamò
Bra, la figlioletta
di quel Vegeta “Hai
usato lo stesso trucco con il quale mi hai sconfitto durante la mia
prima lotta contro di te!”
Il
giovane annuì, suscitando le risate di quasi tutti i suoi
amici.
“Ihihihihihihihih…
povero
Beerus!” esclamò Goku,
cercando in tutti i modi di non
ridere a crepapelle.
“…
messi al tappeto… pffff… da una
diarrea… pffff…
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH…”
A
scoppiare a ridere, con nostra grande sorpresa, fu Masumi Sera, la
figlia di
Mary, la quale non riusciva più a smettere. Eravamo tutti
sconvolti da quella
scena.
Era positivo? Era
negativo? Non
riuscivamo a capirlo…
[Carry Me
– BEST
OST IN THE WORLD]
“AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA…
scu… pffff…
scusatemi… è che… pffff…
era da tanto che non assistevo a qualcosa di
divertente… pffff… e dopo che mia madre
è… pffff…
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH…”
Furono
suo fratello Shuichi ed un’altra ragazza ad avvicinarsi a
lei, comprendendo ciò
che stesse per accadere.
“… io…
pffff… io
non… pffff… sniff… io non
capisco… sniff… ma che mi prende…
sniff… sto impazzendo…”
“No…
sta solo cercando di scaricare tutta la tensione che ha
accumulato…”
iniziò a spiegare Jiro a tutti noi, con tristezza “… ricordo che la mamma, dopo la morte di
mia nonna, si è comportata
esattamente così. All’inizio si era chiusa tanto
in se stessa… e poi era
scoppiata a ridere così, dal nulla, senza alcun
freno…”
“…
c’è
chi libera la tensione con le lacrime… chi con le
risate… perfino con la
rabbia…” capì
Yaoyorozu, cercando di asciugarsi le lacrime “… non
deve essere affatto bello perdere una persona così importante”
Quell’attimo
di divertimento si trasformò in pochi istanti in pura
disperazione. Shuichi e
Marron (così si chiamava quella ragazza bionda) la portarono
fuori dalla sala
mensa. L’urlo di dolore di quella ragazza ci
spezzò letteralmente il cuore.
Quando
sarei
tornato a casa da mia madre, quel giorno… l’avrei
abbracciata stretta a me e le
avrei detto che le volevo bene…
…
perché ora avevo visto cosa
si
provava a non poterlo più fare.
“Ragazzi!”
A
parlare, con nostra grande sorpresa, era stato Sato, il quale ci fece
avvicinare tutti quanti per fare loro una proposta. Cinque minuti dopo,
sapevamo già cosa avremmo fatto per risollevare il morale di
Masumi.
***
CHI
[Continuazione - Carry Me
– BEST OST IN THE
WORLD]
Erano
le sette di sera. Io mi trovavo in un’aula di quella immensa
scuola, in attesa
dell’arrivo di Simon.
Quel
giorno, io e la mia famiglia passammo mogiamente la mattina a visitare
quel
gigantesco plesso, consapevoli che da quel momento avremmo dovuto
vivere lì.
Dovetti
constatare, purtroppo, la totale mancanza di fiducia della mia famiglia
nei
confronti di Simon. Mio padre, addirittura, lo odiava al punto tale da
non volergli
passare nemmeno vicino. Nemmeno mia madre era contenta del fatto che
continuassi a pensare a lui, ma almeno si era dimostrata molto
più discreta.
La
porta di quell’aula si aprì improvvisamente.
Eccolo.
Simon Kog era lì, pronto a mantenere la sua promessa. Non
era da solo. Assieme
a lui vi stava l’angelo che ci aveva permesso di salvarci
dall’assalto della
Yakuza.
“E’
un
fatto di sicurezza, Chi…” si
scusò subito Whis, inchinandosi davanti a me
“… ancora non siamo
sicuri delle buone
intenzioni di Zero-Sama…”
Annuii,
rassegnata. La storia si era complicata ancora di più. La
vera identità di
Hunter Warrior era Zero, un mostro fuggito dal Regno Demoniaco.
“Sei
assolutamente certa delle tue intenzioni, Chi?”
mi chiese preoccupato
Simon “Non ti impedirò di
parlare con
lui… ma non sarà una bella scena a cui
assistere…”
“…
io
non cambio idea!” affermai io, con
fermezza e decisione “Parlare con te
non mi aiuterà ad andare
avanti… è con quel
demone che devo
vedermela a quattr’occhi!”
Simon
annuì, arrendendosi all’evidenza.
Non era
arrabbiato od offeso. Era semplicemente preoccupato nel caso mi
succedesse
qualcosa.
“D’accordo…
Zero! Tocca a te…”
[The Devil – BEST
OST IN THE WORLD]
Il corpo di Simon, con mio grande orrore e
disgusto, iniziò
a deformarsi e a deturparsi, ma cercai di tenere lo sguardo quanto
più fermo
possibile. Iniziai a lacrimare senza nemmeno rendermene conto, e le mie
mani si
strinsero a pugno per resistere all’impulso di scappare e
fuggire via.
Un minuto dopo, l’abominio più
terrificante che avessi mai
visto nei miei sogni e nei miei incubi si presentò dinnanzi
a me.
Avevo di fronte Zero, il demone che aveva
trasformato la
vita di Simon in un inferno…
… il mostro
che
aveva ucciso così tante persone!
“Whis…
puoi anche uscire fuori dalla porta. Non attaccherò
questa giovane”
dichiarò apertamente il mostro, spiazzandomi con la sua
grottesca voce “Manterrò
la mia promessa… io e lei
parleremo da soli, senza nessuno a spiarci… ed io la
risparmierò…”
Whis era parecchio preoccupato e si
voltò verso di me,
chiedendomi conferma.
Io non mi sentivo più così
sicura di ciò che stavo facendo.
Vedere quell’essere grondante di sangue mi aveva paralizzato
le gambe sul
posto, come se mi trovassi circondata da un branco di lupi affamati e
mi fossi
già arresa.
Alla fine, però, decisi comunque di dare
conferma
all’angelo. Avevo dato la mia parola e non me la sarei
rimangiata. Speravo solo
che anche lui fosse di parola.
La divinità accettò,
sconsolata, decidendo di varcare
l’uscita dell’aula e lasciarci completamente soli.
Alla chiusura della porta, il mio cuore
iniziò a battere
all’impazzata.
L’ultima
persona
in grado di salvarmi la vita non era più qui. Avevo deciso
di mettere a
repentaglio la mia esistenza solo per poter parlare con quella belva,
il cui
respiro era così profondo e tremendo da far vibrare ogni
centimetro del mio
corpo.
Fu uno shock vedermelo davanti ai miei occhi.
Quello scatto
così improvviso ed intimidatorio mi aveva obbligato a fare
un passo indietro e
ad appoggiare la mia schiena contro il muro. Stavo per urlare, quando
la sua
putrida mano mi tappò la bocca, sporcandomi il viso col suo
puzzolente sangue.
Ormai non riuscivo più a smettere di
piangere…
… che essere
orripilante.
Sentii il suo viso avvicinarsi sempre di
più al mio, ed
iniziai ad avere sempre più paura per la mia vita. Era come
se ogni centimetro
del suo corpo implorasse di straziare il mio, dilaniandolo
più di quanto
avessero fatto a quella Mary…
… il suo
alito… o
mio Dio… non riuscivo più a respirare…
… nonostante
i
suoi occhi diabolici fissassero con crescente desiderio i miei, io non
chiusi
minimamente le palpebre.
Ed in tutto questo, lui non aveva ancora tolto la
sua mano
pestilenziale dalla mia bocca. Sentivo il sapore ferroso del suo sangue
e feci
una fatica immensa a non vomitare per il disgusto.
Il peggio, tuttavia, arrivò quando mi
accorsi che aveva
fatto uscire fuori la sua lunga, bavosa e stomachevole lingua,
sfiorandomi il
collo con essa e facendomi mugugnare disperata.
Ma i miei occhi non si scostarono dal suo sguardo,
nonostante sentissi quel pezzo di carne umidiccio che si insinuava
dentro al
colletto del mio vestito, raggiungendo punti che mai avrei concesso di
mia
spontanea volontà da chiunque.
Fu a quel punto che quel demonio
avvicinò le sue labbra
vicino al mio orecchio, richiamando la sua lingua e sussurrandomi.
“Ora
capisco perché Simon ti desideri così tanto nella
sua
vita… non solo il tuo corpo è
squisito… ma
hai anche le palle di non staccare gli occhi di dosso dalla morte”
Detto ciò, fece un passo indietro e mi
liberò le vie aeree,
facendomi tossire vistosamente. Sentivo la sua saliva scivolare sotto
la mia
maglietta, sopra al mio petto e al mio ventre. Il sangue sulla mia
bocca era
così raggrumato che, al mio tentativo di asciugarmi, questo
si era già seccato
sulla mia pelle.
Mostro…
quello era
un mostro…
…
ma non era Simon Kog.
Ora potevo dirlo con sicurezza. Ora il mio cuore ne
era
convinto. Simon Kog e quella creatura non erano la stessa cosa. Erano
due anime
indipendenti, incompatibili tra di loro.
Le sensazioni che avevo provato nello stare vicino
a Simon
erano completamente diverse da quelle che avevo percepito con quel
mostro…
… se con
Simon mi
sentivo sempre al sicuro…
… con quella
carogna desideravo soltanto che quell’incontro terminasse in
fretta!
“I
miei complimenti, Chi Miura! Hai
catturato il mio interesse!”
si congratulò quel mostro
con me, muovendosi nuovamente
alla velocità della luce per tele-trasportarsi sopra alla
scrivania,
stendendosi sopra di essa. Il fatto che, in quel momento, fosse
completamente
nudo, rendeva ancora più stomachevole e raccapricciante
quella scena “Ti
concederò di parlare con il
sottoscritto! Forza! Sei libera di farmi tutte le domande che desideri!”
“Tu…
tu cosa sei?”
domandai a lui, tremante di paura.
“Di
solito la prima domanda che si fa è ‘Chi
sei’, ma ti darò
una risposta a entrambe… il mio nome è
Zero… e sono un demone nato miliardi di
anni fa, il rimasuglio di un’anima tormentata e straziata dal
dolore…”
“…
un demone? Ma come
è
possibile che tu sia finito…”
“…
dentro al corpo di questo ragazzo? Semplice…
mi ci sono infilato di proposito!”
affermò senza vergogna
quell’essere, dichiarando anche “Sono
fuggito dal Regno dei Demoni circa cento anni fa, insinuandomi
dentro al corpo di tanti esseri umani, cibandomi di carne umana e
sangue a loro
insaputa, ed il tuo caro amichetto è il mio ultimo
contenitore!”
“Non…
non chiamarlo così!”
Zero si mise a ridere di gusto, davanti al mio
ingenuo
tentativo di difendere Simon. Ero impotente di fronte a quella creatura.
“Perché?
Perché sei fuggito da quel regno?”
continuai a domandargli, imperterrita.
“Questa
domanda necessita di una risposta molto lunga… ti
conviene sederti, dolcezza… potrei metterci un po’
a renderti le cose più chiare”
Detto questo, lui fece levitare la sedia vicino
alla sua
scrivania e la poggiò proprio vicino a lui.
Il messaggio era stato piuttosto chiaro, ed io mi
avvicinai
con terrore a quel posto, non smettendo di piangere e singhiozzare.
“Non
agitarti, mia cara Chi… se ti
avessi voluta morta, ne avrei approfittato qualche minuto fa!
WHIS NON PUO’ REALMENTE PROTEGGERTI” dichiarò lui, senza mezzi
termini “E
poi... il profumo della tua pelle è
completamente diverso da quello delle mie solite vittime…
è fresco, limpido…
riesco a sentire la dolcezza del tuo sangue… la morbidezza
della tua carne… renderesti pazzo
qualunque demone di quel
regno, baby! Se avessi voluto… ti avrei ridotto a brandelli
e ti avrei
masticato, pezzo per pezzo, senza buttare nemmeno un ossicino!”
Quelle parole mi fecero tremare ancora di
più, ma non me la
sentivo di mollare proprio ora. Pertanto, raggiunsi quella sedia e mi
sedetti
proprio di fronte a lui, il quale ridacchiò soddisfatto.
“Ah,
Chi… mi piaci sempre di più! Allora…
tutto è iniziato
miliardi e miliardi di anni fa. All’epoca, io non ero ancora
un demone, ma un
mortale come te. Lavoravo la terra e davo da mangiare
all’unico membro della
mia famiglia, la mia nonna. Un giorno, però, io conobbi la
donna della mia
vita… una principessa di nome Lilith, così bella
da lasciarmi letteralmente
senza fiato. Ci innamorammo perdutamente l’uno
dell’altro e concepimmo un
figlio… non potevamo desiderare una vita più
bella di così…”
[Trickster Imps
–
BEST OST IN THE WORLD]
Nel momento in cui iniziò a raccontare
quella storia, io non
provai più alcuna paura. Lui non stava mentendo, lo
percepivo dal suo tono di
voce. In meno di un istante, quel demone era riuscito a farmi provare
un tocco
di quell’amore che lui aveva donato a Lilith.
Quella sensazione, purtroppo, sparì in
fretta.
“…
lei, però, era stata promessa in sposa ad un altro uomo.
Ulquiorra… quella carogna… quando anche i
genitori di lei, i sovrani del regno,
decisero di dare ragione a me e a loro figlia, lui perse completamente
la
testa. Era avido, presuntuoso, arrogante, invidioso, scansafatiche,
amava il
vino e le belle donne… puntava a prendere il posto del re e
non aveva mai amato
Lilith, al contrario mio. Quando capì di essere stato
sostituito e che non
avrebbe più ricevuto la corona, decise di vendicarsi della
mia famiglia… uccise
me, mia nonna, nostro figlio Zeno, il re e la regina, obbligando la
principessa
a sposarlo. Fu durante la cerimonia che, tuttavia… lei perse
per sempre la sua
bellezza. Scoprire che suo figlio e tutte le persone più
care a lei fossero
state uccise per semplice vendetta, fu troppo da sopportare per il suo
cuore,
il quale si oscurò per sempre. Lei si trasformò,
mia cara Chi… lei divenne
un’arpia e si vendicò di Ulquiorra torturandolo
davanti a tutto il suo popolo,
il quale lasciò la capitale che divenne una città
fantasma. Nemmeno quando lui
la implorò di fermarsi, ormai pentito, lei non si
arrestò… continuò a straziare
lentamente il corpo di quell’assassino, beandosi delle sue
urla e delle sue
lacrime di disperazione. Lilith andò avanti così
per più di una settimana… solo
allora Ulquiorra smise di vivere, ormai irriconoscibile. Anche lui non
era più
‘umano’, se così posso spiegarmi. Fu a
quel punto che mio figlio, la cui anima
era stata definita completamente pura nell’aldilà,
decise di creare il Regno
Demoniaco e di confinarci l’amore della mia vita, la cui
anima non sarebbe mai
più stata purificata”
Fu una storia a dir poco straziante.
Che
atrocità… il
male poteva giungere perfino a tanto?
Lilith, da madre amorevole, era diventata un mostro
avido di
sangue…
… e tutto
questo
perché un uomo aveva ucciso tutte le persone che le volevano
bene.
“Scusa…
ma non mi hai
ancora risposto” mi resi però conto io,
confusa “Cosa c’entra
tutto questo con la tua fuga? E perché ti trovavi nel
Regno dei Demoni anche tu?”
“Perché
decisi io di andarci…”
Quella rivelazione mi lasciò
letteralmente a bocca aperta.
Lui aveva deciso di essere confinato assieme alla donna della sua vita?
“…
io non potevo accettare che lei fosse diventata un mostro…
così, dopo essere diventato una semplice anima, chiesi il
permesso a Zeno di
raggiungerla nel Regno Demoniaco. Accettò, ma solo ad una
condizione. Se io fossi fuggito da esso, mi
sarei
trasformato in un vero demone e non sarei potuto più tornare
come prima… ma se
fosse fuggita anche lei da quel regno… io un giorno, le
avrei tolto per sempre
la vita!”
“Oh
no… allora…”
“…
sì… io non riuscii a sopportare
l’essere mostruoso che era diventata… e decisi di
fuggire da quell’inferno,
consapevole che lei mi avrebbe inseguito…”
“… ma
allora tu
dovrai… è orribile… ma tu
la…”
“…
lei è morta dal giorno in cui io non
ci sono stato più”
affermò lui, con severità e rimpianto “Quella
che è fuggita da quel regno è
soltanto un’arpia, pronta a tutto pur di riportarmi dentro
quell’incubo e
torturarmi per ciò che ho fatto. Della principessa
Lilith… mi strazia dirlo…
non è rimasto nient’altro che il mio ricordo e
questo non riporta in vita le
persone…”
Abbassai, per la prima volta da quando mi ero
ritrovata
davanti a lui, il mio sguardo. Ora mi era tutto più chiaro.
Lui era fuggito per
non dover più stare con quella strega.
“Ma
allora… perché sei entrato dentro al corpo di
Simon? Perché proprio
lui?”
Lo ammetto. Vedere il viso di quel mostro
deturparsi ancora
di più a causa della tristezza lo rese più
pietoso che mai. Fu la rivelazione
che mi fece a lasciarmi senza parole.
[Carry Me – BEST
OST IN THE WORLD]
“Il
mio precedente contenitore era sua madre… quattro anni
fa, due assassini spararono al petto di Simon e lo portarono in fin di
vita.
Lei, per salvarlo, decise di compiere un sacrificio… e mi
chiese di abbandonare
letteralmente il suo corpo, trasferendomi in quello di suo figlio”
“Cos…
non fu lei ad essere sparata?”
“No…
fu il giovane Simon Kog a morire, inizialmente. Nel momento
esatto in cui entrai dentro al suo corpo, gli ridetti vita…
ma a caro prezzo,
per Momo Kog. Se io abbandono completamente il corpo in cui risiedo,
questo
subisce un trauma tale da condannarlo a morte”
“Ma se mi dici
questo…
allora tu e lui…”
“…
no. Noi due non ci separeremo mai. E’
questo il destino che lo attenderà da questo momento in
avanti. Chi… tu non lo
avrai mai tutto per te! Io e lui saremo una cosa sola fino alla fine
dei suoi
giorni…”
Quella frase fu la sentenza più brutta
che potessi ricevere.
Simon e Zero erano destinati a rimanere insieme
sino alla
fine dei giorni mortali del mio ragazzo. Una sorte peggiore perfino
della
morte, per lui…
… non era
giusto…
… lui non
meritava
tutto questo!
No!
Non potevo accettarlo!
“Cos’è
quell’aria di sfida, mocciosa?
Non ti va a genio l’idea di avere a che fare per sempre con
un demone come me?
ARRANGIATI! Non intendo abbandonare questo corpo, che ti piaccia o
no… farai
meglio ad abituarti… anzi, no! Facciamo così!” esclamò improvvisamente
quella
carogna di Zero, sogghignando diabolico “Vuoi
davvero che me ne vada? Lo farò!
Separerò la mia anima dal suo corpo,
definitivamente… glielo spiegherà Re
Yammer, al tuo vero amore, il modo insulso con cui è finito
nell’aldilà!”
“NO!”
La mia esclamazione fu più che
sufficiente come risposta al
demone, che sogghignò mettendosi seduto di fronte a me, in
segno di vittoria.
Abbassai la testa ed iniziai a singhiozzare, orripilata, mentre le
lacrime
scorrevano ormai senza freno sul mio viso.
Il mio incubo si
era avverato…
… la mia
mano
aveva mollato quella di Simon… il mostro si era rivelato
troppo forte…
“Me
lo sarei dovuto immaginare… Tao-Pai-Pai aveva ragione sul
tuo conto, troietta. Non avresti mai le
palle di vivere al fianco di un mostro per il resto della
tua…”
“…
non è vero…”
Zero
sgranò gli
occhi, incredulo, mentre io mi asciugai le lacrime e mi alzai dal
posto, senza
alcuna paura.
Basta aver paura…
… affronta
il
mostro…
… Simon era
ancora
dentro di lui…
… mostra a
tutti e
due chi sei davvero!
Mi mossi con passo deciso verso di lui e lo sfidai
con lo
sguardo. Stavolta non tremavo più. Ora sapevo cosa dovevo
fare.
“…
non ho paura di te, ammasso di carne… se dovrò
vivere anche al tuo
fianco per stare insieme a Simon… allora lo farò!”
Lo spinsi di prepotenza sopra alla scrivania e lo
costrinsi
a stendersi sopra di essa, mentre io mi ci portai sopra, ed
inginocchiata
puntai il mio dito verso Zero, il quale era rimasto sbigottito davanti
alla mia
fermezza.
“IO NON SONO UNA
MOCCIOSA! IO AMO SIMON! LO AMO E SONO PRONTA A RISCHIARE LA MIA VITA
PUR DI
STARGLI AFFIANCO! MI HAI CAPITO, ZERO?! IO LO AMO!”
La mia mano si mosse da sola. Fu rapida ed
istintiva, ed un
segno rosso si formò sulla guancia insanguinata della
creatura.
“…
questo è per avermi trascinata sul muro…”
PAFF!
“…
questo è per avermi tappato la bocca…”
PAFF!
“…
questo è per avermi leccato i capezzoli, schifoso
maniaco…”
PUNCH!
“…
questo è per avermi dato della troia senza
conoscermi…”
PUNCH!
“…
questo è per tutte le persone, innocenti o meno, che hai
ucciso…”
PUNCH!
PUNCH!
PUNCH!
PUNCH!
“…
questi sono per le preoccupazioni che, a causa tua, farò
provare alla
mia famiglia…”
Il suo viso, se possibile, era ancora
più tumefatto di
prima. Zero non stava minimamente provando a difendersi. Il suo sguardo
era
diventato improvvisamente vuoto e spento, come se non mi stesse
ascoltando. Più
arrabbiata e frustrata che mai, continuai a prenderlo a pugni fin
quando non mi
iniziarono a farmi male le nocche delle mani.
“… e
questo… uff… è
per tutto il dolore… uff… che hai fatto
provare… uff… all’uomo che
amo…”
Caddi esausta dalla scrivania, crollando sul
pavimento e
stendendomi a pancia in su. Mi ero letteralmente gettata su quel mostro
come
una belva. L’avevo preso letteralmente a schiaffi e cazzotti.
Avevo affrontato il mostro e non ne avevo avuto
alcuna
paura…
… io non
avevo più
paura di lui…
“Ora…
uff… ora sai
quello che ti succederà se… uff… se
proverai a far soffrire nuovamente l’amore
della mia vita… ed ora puoi
tornartene a
poltrire, schifoso parassita che non sei altro!”
Per un minuto buono, io rimasi stesa sotto la
scrivania,
senza alcuna energia, e pensai fosse finita. Speravo con tutto il cuore
che
fosse finita…
…
all’inizio
pensavo che quello strano sbuffo fossero i singhiozzi di tristezza di
quel
mostro…
… poi
però quegli
sbuffi si trasformarono in risatine…
… e quelle
risatine divennero sghignazzamenti…
… solo
quando
iniziò a ridere a pieni polmoni… solo a quel
punto compresi che io non gli
avevo fatto alcun graffio.
Non gli avevo
fatto nulla…
[This
Is A Fight
To Change The World – BEST OST IN THE WORLD]
“AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!
LO AMMETTO,
CHI! MI HAI LETTERALMENTE RAPITO, DOLCEZZA… TU SI’
CHE SEI UNA DONNA CON GLI
ATTRIBUTI! SIMON KOG HA TROVATO SICURAMENTE UNA PIETRA PREZIOSA NELLA
SUA VITA…
UNA GEMMA DAL VALORE INESTIMABILE!”
Non riuscivo a capirlo e non riuscivo ancora a
vederlo,
distesa affianco alla scrivania, sotto di essa. Perché avevo
la vaga
impressione che…
… quando mi
resi
conto della strana sostanza che mi stava per avvolgere
l’intera faccia, fu
troppo tardi per agire od urlare.
La massa entrò dentro la mia bocca,
cercando di insinuarsi
dentro la mia gola ed impedendomi di urlare o dire altro. Sentii quel
liquido,
denso come gelatina, insinuarsi sotto tutti i miei vestiti, avvolgendo
ogni
centimetro del mio corpo.
Oh
no… no! No no no!
Non poteva! Lo aveva promesso! Non farlo…
“C’è
solo un piccolo problema… mi
sembrava di averti già avvisato, Chi… le donne
come te fanno impazzire i demoni
come me… E TU MI STAI FACENDO LETTERALMENTE GIRARE LA TESTA,
MIA CARA! NESSUNO
SI ERA MAI PERMESSO DI AFFRONTARMI A VISO APERTO! QUESTO, MIA CARA CHI,
MERITA
UN PREMIO… preparati a donarmi la gioia del tuo
corpo…”
No! Ti
supplico…
no… non respiro… non lì…
non farlo… noooo…
Tutto ciò, però, ebbe
termine. Con mio grande sollievo,
tutta quella massa iniziò a staccarsi dal mio corpo, e non
appena le mie vie
aeree vennero liberate, riuscii finalmente ad urlare a squarciagola,
più forte
che potevo.
Fu abbastanza. Whis entrò dentro
l’aula con grandissima
velocità, mi afferrò e mi trascinò
alla larga da quella scrivania, sopra alla
quale Zero era rimasto paralizzato sul posto.
Da quel corpo uscì fuori soltanto una
frase…
… e fu solo
a quel
punto che, con mia grandissima commozione, compresi di essere
completamente
salva.
“Non
azzardarti… mai più… a toccare
Chi… la sua famiglia… la mia… e
tutti i miei amici… MAI… PIU’!
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH…”
La creatura iniziò ad urlare come una
pazza, facendo tremare
ogni oggetto di quella stanza. I vetri delle finestre si frantumarono
in mille
pezzi, ed io mi coprii la faccia immergendo il mio viso sul petto della
divinità, che a stento faceva fatica a rimanere a piedi
saldi sul pavimento.
“E’…
è incredibile… Simon sta annullando la
trasformazione! Sta tornando
normale di sua spontanea volontà! Che potere straordinario!”
Mi voltai nuovamente verso la scrivania, sbalordita
davanti
a quella scena.
Tutto il sangue e la carne che strabordava dal suo
corpo,
sembrò rientrare dentro di esso, comprese le macchie che si
erano coagulate o
seccate sopra la mia pelle…
… mezzo
minuto
dopo era tutto finito…
… Simon era
disteso sopra alla scrivania, come se nulla fosse successo. Il suo
corpo,
tuttavia, era letteralmente ricoperto di sangue ed i suoi vestiti erano
unti
dello stesso liquido scarlatto.
Ma a me non importava di ciò. Il solo
fatto di poter
rivedere il suo viso, o di poter vedere il suo petto alzarsi e
scendere, fu la
gioia più grande che potessi ricevere.
“Farabutto…”
esclamava dentro di se, ansimando distrutto fisicamente ma,
soprattutto, anche
mentalmente “…
come hai potuto… farle questo…”
“Simon
Kog! Sei stato fenomenale!”
dichiarò Whis, lasciandomi
andare per terra e sciogliendomi dal suo abbraccio, visibilmente
scioccato ma
con sguardo trionfante “Nessun mortale, nelle tue condizioni è
mai
stato in grado di…”
[If Only You Knew
How Much I Love You – BEST OST IN THE WORLD]
Io tuttavia non riuscivo a sentire
nient’altro che il
battito del mio cuore che riprendeva a scorrere normalmente…
… ero stata
quasi
stuprata da un demone…
… e Simon
era
riuscito di nuovo a salvarmi la vita.
“SIMON! CHI!”
La porta dell’aula si spalancò
improvvisamente. Ad entrare
furono Ai, suo padre ed i miei genitori, tutti e quattro visibilmente
preoccupati per le nostre sorti. I primi due andarono a sincerarsi
delle
condizioni di Simon, mentre mio padre e mia madre si avvicinarono a me,
chiedendomi cosa fosse successo.
Le mie gambe, però, si mossero da sole.
Scostai, delicatamente, le mani dei miei genitori e
mi
avvicinai con decisione a Simon, dal quale Ai ed Hiroshi si
allontanarono,
confusi.
Solo quando mi ritrovai davanti a lui, quando lo
vidi
mormorare quella singola parola…
“Scusami…”
… solo allora io, ormai sana e salva, mi
gettai tra le sue
braccia iniziando a gridare e piangere disperatamente.
“Simon…
sigh… ti… ti
amo… sigh… ho avuto paura…”
“… lo
so… adesso ci
sono io, qui… quel mostro non ti
toccherà mai più, te lo prometto…”
Davanti a quella promessa, davanti a quegli occhi
così
meravigliosi e dolci, capii di non avere più alcun dubbio
dentro al mio cuore…
… e,
incurante
degli sguardi stupefatti dei presenti, le nostre labbra si unirono
definitivamente, suggellando la promessa che ci eravamo fatti tanto
tempo fa…
… una
promessa che
io avevo riaffermato davanti a quel demone, a Zero…
… non importa quanto tempo ci metterai… io
sarò disposta ad aspettare, anche tutta la vita, un uomo
stupendo come te…
… queste
erano
state le mie parole e non me le sarei rimangiate davanti a niente,
nemmeno
davanti ad un demone assassino!
***
WHIS
[Continuazione - If
Only You Knew How Much I Love You – BEST OST IN THE WORLD]
Quella sera, tutti i nostri ospiti vennero invitati
ad una
semplice festa di benvenuto da parte degli alunni della 2-A, del Liceo
U.A., i
quali avevano preso davvero a cuore la loro sorte.
In quella occasione, i ragazzi avevano regalato
alcuni dolci
a tutti quanti. In particolare, Masumi ricevette una torta cucinata da
uno di
loro (Rikido Sato, un eccellente pasticciere), la quale si commosse
davanti al
gesto affettuoso dei ragazzi. Tuttavia, lei non volle mangiare la torta
tutta
da sola, ma la volle condividere assieme a tutti i suoi
amici…
… in
particolare
con una persona speciale per lei.
“CHE?! NO! NON
E’
GIUSTO? LA TORTA E’ UN REGALO CHE HANNO FATTO PER TE!”
“…
ed io voglio usarla per il tuo compleanno, Ran! Perciò
nessuna
protesta!”
“Ma…
ma perché? Che
senso ha festeggiare un compleanno quando…”
“…
perché la vita va avanti…”
aveva affermato la figlia di Mary,
asciugandosi le lacrime “…
non posso
passare il resto della mia esistenza a piangere per mia
madre… lei avrà sempre
un posto speciale nel mio
cuore! Ciò che voglio, adesso, è vivere ad
istanti… e tutti quanti noi saremo
felici di festeggiare il tuo compleanno, Ran! E non accetto un tuo
rifiuto!
Fallo per me, ok? Ed anche per Sonoko,
che avrebbe tanto voluto vederti al centro dell’attenzione
per questo giorno!”
Alla fine, la festa per Ran venne festeggiata
davvero.
All’inizio si trattarono soltanto di tutti i nostri ospiti e
dei ragazzi della 2-A…
poi si unirono tutti gli altri alunni, incuriositi dalla frenesia della
musica…
… poi si
unirono
anche l’intero corpo docenti e tutti i genitori dei ragazzi!
In
meno di un’ora, era nata una vera e propria festa coi
fiocchi per il diciottesimo di Ran! Tutti si stavano divertendo,
perfino gli
Hakai-Shin!
Ran e Shinichi erano ufficialmente tornati insieme,
e lo
stesso valeva per i genitori della ragazza. Masumi e Marron si stavano
divertendo ai balli di gruppo, Heiji e Kazuha stavano stonando come le
papere
al karaoke prendendosi in giro a vicenda…
… perfino il
piccolo Leonardino ed Ayumi si stavano divertendo, partecipando al
gioco della
mela…
…
oh mio Dio… c’era mancato poco che i due si
stampassero un
bacetto sulle labbra! Avevano afferrato il frutto coi denti solo
all’ultimo!
Speravo, con tutto il cuore, che la piccola Ayumi
riuscisse
finalmente a gioire della sua vita. Ne aveva davvero passate troppe, e
tante
altre ne avrebbe passate per colpa del suo passato.
Anche Rosalia si stava divertendo, nonostante non
smettesse
di dare un’occhiata attenta anche a suo figlio. Assieme a
lei, vi stavano
Domenico e Claudia, i quali avevano deciso di lasciare momentaneamente
da parte
l’ascia di guerra per provare ad avere un dialogo civile con
lei. Ci stavano
riuscendo, a giudicare dai discorsi allegri sulle loro precedenti vite
da
liceali. A loro si era unito anche Adolf, il quale iniziò a
raccontare delle
sue vecchie esperienze da professore. Le risate spontanee dei quattro
furono un
altro buon segno.
Continuai ad osservarmi attorno. Ai stava parlando
allegramente con Selena, cercando di conoscerla meglio, ma a loro due
si era
unito anche un giovane ragazzo di colore con i capelli alla mohawk
neri, il
quale venne salutato allegramente dalla piccola figlia di Shiho.
Doveva trattarsi del figlio maggiore di C-17,
quell’Ub di
cui parlavano Simon, Claudia e Goku. Aveva un’aura
impressionante per un
ragazzino della sua età, ma non era questo a colpirti tanto
di lui, quanto la
sua schiettezza e la sua gentilezza che lo rendevano più
maturo dell’età che
aveva.
Ai sembrò rendersene conto, dato che
passò gran parte della
serata a scherzare con lui. Ridevano all’unisono, con una
semplicità che non
avevo mai visto nel volto della bambina.
Sembrava
un’altra
da quella che avevo conosciuto la prima volta… sembrava
libera mentalmente…
… sembrava
finalmente pronta a combattere per la sua felicità!
Intravidi, con mia grande sorpresa, Hiroshi Agasa e
Clarice
Red ballare al centro della pista. O meglio, l’uomo stava
agitando come un
indemoniato, mentre la donna stava cercando di trattenere a stento le
risate.
In effetti furono in tanti a notare le mosse avventate
dell’uomo, anche Ai la
quale, invece di imbarazzarsi, si mise a ridere di gusto assieme a Ub e
Selena.
Anche la classe 2-A si stava divertendo, in
particolare il
giovane Midoriya. Prima di incominciare la festa, Simon mi aveva
chiesto di
guarire le sue braccia, ed io avevo acconsentito. Ora il ragazzo stava
festeggiando la guarigione delle sue braccia assieme a sua madre, la
quale
ascoltava rapita tutti i suoi racconti.
La coppia più bella, tuttavia, era
quella composta da Simon
e Chi. Entrambi, finalmente, erano riusciti a superare tutte le loro
avversità
e si erano ufficialmente messi insieme. I due avevano prontamente
spiegato ai
genitori della ragazza quello che fosse successo quel pomeriggio, e Chi
aveva
chiesto la loro fiducia, ora più che mai. Alla fine,
entrambi accettarono senza
accennare alcuna protesta.
Sia Nishikata che Takagi si trovavano sulla pista
da ballo,
e stavano abbracciati l’uno all’altro. La loro vita
era cambiata nel giro di
soli tre giorni e tutto ciò che avevano creato era stato
distrutto. Eppure
riuscivano ad andare avanti, spiando commossi i due piccioncini, i
quali si
trovavano in disparte da tutti quanti e stavano continuando a parlarsi
tra
loro, più felici che mai. Anche loro avevano deciso di
credere, infine, alla
versione di Simon ed erano orgogliosi della loro figlia maggiore.
Riuscii anche a intravedere i piccoli Naruto e
Hinata, che
sorridevano felici per la bellissima notizia. Anche loro avevano
sofferto, più
di chiunque altro in quella famiglia.
“Siamo felici
per te…
sorellona…”
Sapevo avessero tantissima paura per le sorti di
Chi, ma io
ero sicuro che quella fosse la strada migliore da percorrere. Simon e
Chi erano
due guerrieri, pronti a dare tutto l’uno per
l’altra, e non si sarebbero
fermati nemmeno davanti a Zero-Sama…
… non era
lui a
preoccuparmi, ma Lilith-Sama.
[Always With You
In My Memories – BEST OST IN THE WORLD]
“Ah…
eccoti qui, Whis!”
Beerus mi aveva raggiunto. Incurante dei dolori di
stomaco
avuti qualche ora prima, l’Hakai-Shin aveva una grossa fetta
di torta in mano e
se la stava mangiando tutto contento.
“Mi voleva
parlare,
Lord Beerus?”
“Eh
già… volevo sapere quando e’ la
partenza!”
“Fra
venti minuti esatti, cinque minuti prima della mezzanotte!”
confermai io al mio amico “Tra un
po’
avvertirò anche Simon… ah!
Credo che lui
stia già salutando i suoi amici!”
In effetti, il giovane poliziotto aveva salutato la
sua
ragazza con un ultimo, appassionato bacio sulle labbra ed uno sul
collo. Poi le
disse un’ultima frase all’orecchio, prima di
alzarsi assieme a lei e
raggiungere Ran per comunicarle la sua imminente partenza.
Io e Beerus ci avvicinammo alla piccola folla che
si creò
attorno a Simon, il quale stava salutando tutti quanti con dispiacere.
“Lo
sai che ci mancherai. Vero, amico mio?”
gli aveva detto
Crilin, con amarezza “E’
inutile negarlo…
la Sezione Anti-Mafia non sarà la stessa senza di
te…”
“…
non preoccuparti! Non avrei mai lasciato il mio posto se non fossi
stato certo del fatto che sarei stato sostituito degnamente!”
affermò
Simon, voltandosi verso una Ai in lacrime, la quale veniva consolata da
suo
padre “Mi
raccomando, sorellina… fai vedere a tutti di cosa sei capace!”
“Lo…
lo farò… sniff…”
esclamò lei, asciugandosi gli occhi.
“Quella che ti
faccio
è una promessa, Simon… noi
non ci
arrenderemo davanti a niente e nessuno! Ti aspettiamo al torneo,
campione!”
lo salutò commossa Bulma, tirandogli un pugno scherzoso
sulla spalla.
“Te lo
promettiamo
tutti!” dichiarò Shuichi con fermezza e
decisione.
“La Yakuza ha le
ore
contate!” affermò Shinichi dandogli una
pacca sulla spalla.
Il giovane poliziotto annuì, prima di
voltarsi verso Claudia
e Domenico. Tra i suoi colleghi, loro erano quelli più
tristi e rammaricati.
“Simon…
noi ti aspetteremo al torneo!”
dichiarò l’uomo,
puntandogli il dito contro “Non
farci
scherzi. Chiaro?!”
“Li…
sniff… li sconfiggeremo, Simon! Loro non l’avranno
mai vinta contro
di noi!” confermò Claudia,
affettuosamente, prima di voltarmi verso di
me e chiedermi “Mi raccomando,
Whis-sama…
abbi cura di lui…”
“Lo
farò, mia cara…”
Simon allungò il pugno verso tutti i
suoi compagni. Tutti
loro, inclusa Ai, si erano avvicinati a lui ed avevano connesso il loro
pugno
con il suo.
Con grande sorpresa da parte loro, in quel gesto si
unirono
anche altre persone. Tutti i pedoni, incluso anche Ub, il quale aveva
seguito
il gesto della piccola Ai…
… e non solo
loro…
Goku e tutti i suoi amici, incluso Vegeta, si erano avvicinati a
lui… anche i
suoi colleghi Miwako e Wataru, i quali erano tristi per
l’imminente partenza di
Simon…
… e si
unirono
anche i suoi ‘nemici’, ovvero Rosalia ed
Adolf… anche Hyoe, Bourbon e Kir si
connessero a quel gruppo…
… Peach e
Berry si
unirono subito di loro, essendosi legati subito al giovane e alla
sezione
Anti-Mafia…
… Clarice e
C-22,
con la prima commossa, li seguirono subito…
… anche
l’intera
classe 2-A si unì a loro…
… il mio
braccio
si mosse in automatico e si connesse a quella rete
indissolubile…
… ma, io
sapevo,
tantissime altre mani si sarebbero unite a quel filo rosso
indistruttibile…
…
tutto dipendeva soltanto da lui.
Simon staccò la connessione, con
fermezza, e divenne
improvvisamente serio, mentre Chi si portò vicino ai suoi
genitori ed osservò
il suo ragazzo con serietà.
Rimasi paralizzato per lo shock, così
come tutti gli altri
presenti, di fronte alla trasformazione improvvisa di Simon in Zero.
Quest’ultimo, in tutta la sua
mostruosità, si voltò
nervosamente verso Chi, la quale non era per niente intimorita dal
mostro e gli
fece un chiaro gesto con la mano…
… e fu a
quel
punto che avvenne una delle scene più incredibili di tutta
la mia lunga vita da
Angelo Protettore del settimo universo.
Zero-Sama
si inginocchiò davanti a tutti, e rimasi sbigottito
quando lo vidi prostrarsi davanti a tutti i presenti.
Il demone, con quel gesto, aveva ufficialmente
chiesto scusa
a tutti noi per quello che aveva causato per colpa sua…
“Quando
io e Simon torneremo qui… metteremo per sempre fine a
questa storia…”
promise il demone, rialzandosi in piedi e dichiarando con forza,
davanti anche
i miei occhi “…
SIMON KOG ED IO METTEREMO DA PARTE LE
NOSTRE DIVERGENZE E RENDEREMO HUNTER WARRIOR L’EROE CHE
SAREBBE DOVUTO ESSERE!
I DEADLY SINS HANNO LE ORE CONTATE!”
***
FINE
SECONDA PARTE
INTERMEZZO
“Signorina
Lilith…”
La regina dei Demoni si trovava
all’interno della Kame
House, stesa sul letto del vecchio eremita. Colui che l’aveva
raggiunta era il signor
Matsumoto, il quale si inchinò davanti a lei prima di
chiederle.
“…
il nostro superiore si congratula con lei per l’ottimo lavoro
svolto
con la Sezione Anti-Mafia, e…”
“Digli
che può tranquillamente
andare a farsi fottere… lui e tutte le sue macchinazioni!
Ora lasciami sola… mi
prenderò una piccola pausa, prima di
tornare ad agire!”
Il terrestre, intimorito, decise subito di
ubbidirle,
lasciandola nuovamente isolata dal resto del mondo.
“Zero…
quindi ti sei reincarnato in
quel Simon Kog…”
Era stata una vera e propria sorpresa, per lei. Chi
l’avrebbe mai immaginato che quel figlio di puttana fosse
stato così vicino all’Organizzazione
da lei creata?
La X-X-I venne creata dalla Regina dei Demoni per
un solo,
semplicissimo scopo…
… trovare e
rintracciare l’anima di Zero, l’uomo che lei aveva
sempre amato.
Per quale motivo, vi chiederete, lei aveva deciso
di
abbandonare il suo regno, consapevole che avrebbe potuto perdere la sua
vita in
un combattimento contro di lui? Eppure la profezia di Zeno era stata
chiara e
quella Maledizione non poteva essere spezzata.
La risposta era molto semplice. Il racconto di
quella storia
non era completo.
Mancava qualche tassello, qualcosa che il Demone
non aveva
avuto il coraggio di raccontare, né a Simon né a
Chi.
“…
lo giuro, amore mio… riuscirò a
salvarti! Non importa come, non importa in che modo… nessuno
potrà averti! Né i
tuoi nuovi amici… né la tua nuova fidanzata
puttana… né tantomeno il mio
Signore!”
@@@
Ed eccomi qui con
l’importantissima
comunicazione che volevo darvi… il prossimo capitolo
uscirà il 3 Marzo! Vi do
un…
PUNCH!
AUTORE –
Ahia… ok! Ok! Ora
glielo dico!
(Molti dei suoi
personaggi
si trovano alle sue spalle, mentre il pugno feroce di Ai fumava ancora)
La comunicazione che
volevo darvi,
riguarda la mia precedente storia, ovvero la prima
dell’intera saga (KINGDOM
HEARTS – THE LEGEND OF THE EARTHLY YILANCAR). Come vedrete,
saranno comunicazioni
che andranno a toccare anche la storia che sto pubblicando adesso,
perciò fate
molta attenzione.
Ho deciso, prima di
tutto,
di abbassare il rating da Rosso ad Arancione, permettendo
perciò la lettura
della stessa ad un pubblico più ampio. Ovviamente, alcuni
pezzi della stessa
sono stati enormemente ridimensionati, evitando così di
cadere in fallo.
Inoltre, ho deciso di
aggiungere
ad essa cinque altri capitoli, validi come epiloghi, che verranno
pubblicati
mensilmente lo stesso giorno della pubblicazione di GOLDEN BULLET
– THE HUNTER
WARRIOR.
Perché ve
lo dico? Semplice…
tra non molto, i collegamenti tra questa storia e la precedente si
faranno
molto più fitti, e negli epiloghi di KINGDOM HEARTS
– THE LEGEND OF THE HEARTLY
YILANCAR, saranno presenti anche personaggi di GOLDEN BULLET.
Qualche stranezza, ve
lo
anticipo già, la noterete nel prossimo capitolo da parte di
un personaggio del
mondo di Detective Conan.
Non è
obbligatorio leggersi
tutta la precedente storia, e di certo non obbligherò a
lasciare recensioni
alla stessa, ma l’invito che voglio farvi e di darle
un’occhiata molto attenta,
perché vi sarà molto utile per la comprensione
dei prossimi capitoli.
Quando cominceranno
queste
pubblicazioni? Anche qui, la risposta è
semplicissima… DA OGGI! 😊
Qui, di seguito, la
pagina
dove potrete andare a leggere la prima parte di epilogo della
precedente
storia, che sarà collegatissima a quanto avverrà
nel prossimo capitolo!
Detto ciò,
vi aspetto il 3 Marzo
per l’uscita del prossimo capitolo di GOLDEN BULLET
– THE HUNTER WARRIOR!
Capitolo 23 *** Capitolo 23: Che la sfida abbia inizio! 2-A vs Guerrieri Z! ***
Bentornati in
questo nuovo capitolo di GOLDEN BULLET – THE HUNTER
WARRIOR, dove ha inizio la terza parte della seguente storia,
riguardante il
mese antecedente l’inizio al II Torneo del Potere.
Nello scorso, vi
sono state rivelate nuovissime informazioni
riguardanti la storia tra Zero e Lilith, e Simon è riuscito
a far pace
definitivamente con Chi, fidanzandosi ufficialmente con lei.
In questo,
invece, inizieranno gli allenamenti in vista del
torneo, e il capitolo sarà incentrato soprattutto sui nuovi
personaggi aggiunti
alla storia, ovvero gli aspiranti eroi di My Hero Academia.
Cosa
succederà? Andrà tutto liscio, oppure
avverrà qualcosa di
inaspettato?
Qui, di seguito,
la pagina delle OST… e BUONA LETTURA!!!;-)
GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR
Che la
sfida abbia inizio! 2-A vs Guerrieri Z!
Mercoledì
8 Agosto 2018
MIDORIYA
[Hero
A – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
La
settimana di vacanza terminò senza incidenti di alcun
tipo. Nessun villain venne ad attaccare la spiaggia in cui io e mia
madre
andammo a rilassarci e divertirci, e passammo quel tempo in allegria e
felicità.
Quando
io e lei ci separammo un’altra volta, davanti ai
cancelli della mia scuola, lei sembrava molto più rilassata
del solito.
“Fiù…
era ora! Questa fusione ha ingigantito troppo la nostra
città! Ora
ci metti il doppio anche per raggiungere il super mercato!”
ammise lei,
dopo aver fermato la nostra macchina in un parcheggio davanti alla
scuola.
Non
aveva tutti i torti. La fusione, tra il pianeta Terra
del sesto universo e quello del settimo, aveva causato non pochi
problemi di
adattamento per le popolazioni mondiali di tutti e due i globi celesti.
Per
fortuna (relativamente) il giorno dopo, in tele-visione, ci venne
presentato il
nostro nuovo sovrano, l’imperatore Freezer.
Le
sue parole erano state chiare e coincise, spiegandoci
quello che era appena avvenuto sotto ai nostri occhi e che non
c’era nulla di
cui preoccuparci. Dovevamo semplicemente andare avanti con le nostre
vite,
rispettando soltanto le leggi del nuovo impero.
Solo
un avvertimento venne dato a tutti i suoi nuovi
sudditi…
- Provate anche
solo ad opporvi… ed
il vostro pianeta scoppierà come una bomba-carta! Benvenuti
nel mio impero…
terrestri! -
Tutto qua.
Nient’altro.
All’apparenza,
a detta anche di mia madre, quello era un tizio
con la puzza sotto il naso ma ero certo che Whis e Vados non avrebbero
permesso,
ad uno come lui, di governarci senza alcuna garanzia.
Perciò
non mi feci molti problemi.
Per
qualche giorno, ammetto, il nostro nuovo pianeta ebbe
dei momenti di confusione, che sparirono tuttavia in pochissimo tempo.
Le nuove
leggi erano chiare e lineari, più di quanto ci
immaginassimo, i nostri lavori
non erano stati messi a rischio, e le forze dell’ordine si
aiutarono subito a
vicenda.
L’unico
reale problema riguardava la grandezza del nostro
nuovo pianeta. I nostri scienziati affermarono fosse diventata dieci
volte più
grande di prima. Come era prevedibile, i nostri mezzi di trasporto
erano
diventati tutti molto obsoleti. Per questo il governo si era dichiarato
disposto a usare gran parte dei suoi fondi allo scopo di creare dei
sistemi di
trasporto adeguati per il traffico cittadino e quello continentale.
Io
e mia madre facemmo più di un viaggio per caricare e
scaricare tutta la mia roba dentro la camera del dormitorio. Solo
quando
terminammo il tutto, la salutai definitivamente con un abbraccio.
“Oh, Izuku… sei
diventato così grande ormai… sei un vero ometto!”
dichiarò mia madre, sciogliendo il mio abbraccio ed
augurandomi “In
bocca al lupo per il torneo… e rendimi orgogliosa di te!”
“Lo farò, mamma!
Ti voglio bene…”
La
vidi allontanarsi con tranquillità, più allegra e
felice
che mai. Entrando dentro la stanza ed uscendo dal balcone, la vidi
raggiungere
il cancello, varcarlo ed entrare dentro la macchina. Prima,
però, si era
voltata affranta nella direzione della mia camera.
Avrebbe
voluto passare molto più tempo con me, lo
comprendevo, ma ora sapeva che io stessi bene e che fossi nuovamente
felice.
Quando
la sua macchina iniziò ad allontanarsi dalla scuola,
decisi di rientrare dentro la mia camera e preparare la mia tuta.
Avrei sistemato tutte
le mie cose in un altro momento. Non avevo tempo da perdere! Dovevo
iniziare i
miei allenamenti!
[Hiro
Ni Naru Nda – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Dieci
minuti dopo, io avevo già raggiunto il cortile dietro
il nostro dormitorio, dove tutti i miei compagni erano già
arrivati.
“Era ora che arrivassi,
merdina…” mi
minacciò come sempre
Bakugo, scostando lo sguardo dal mio.
“Sono l’ultimo?”
domandai io, con curiosità a tutti gli altri.
“Sì…
ma i nostri professori non sono ancora arrivati! Kiro!”
mi
rispose Asui, ammettendo “Non è da loro chiamarci con
così tanto
entusiasmo… soprattutto Eraser Head!”
“… deve essere
successo qualcosa di importante per far eccitare anche
uno come il professor Aizawa” ammise
Kaminari, pensando all’entusiastica
e-mail che tutti avevamo ricevuto.
“Ecco
il
nostro professore! Inchinatevi tutti con rispetto!”
ci avviso Iida,
con grinta e decisione.
Tutti
noi ci apprestammo ad ubbidire al nostro compagno,
notando in lontananza il professor Aizawa che si avvicinava con tre
persone in
particolare.
Ma quelli… non erano…
“Bentornati a tutti
voi” ci salutò con strana allegria il
nostro professore, presentandoci i
tre ospiti del nostro allenamento “Loro
saranno i vostri tre maestri, in vista del torneo mondiale di arti
marziali!
Ecco a voi Crilin Roshi e sua moglie C-18…”
“Salve a tutti!”
ci salutò allegramente il terrestre del settimo
universo “Io e mia moglie saremo i
supervisori dei vostri allenamenti…”
“… ma il vostro
vero sen-sei sarà la persona che sta al nostro
fianco… è
uno dei più grandi eremiti del nostro pianeta, una leggenda
vivente della
disciplina…”
affermò invece la avvenente donna, indicando la figura
affianco a lei “… lui
è Muten Roshi!”
[Tropical
Island – DRAGON BALL SUPER]
Il
silenzio era calato attorno a noi.
Quel vecchietto con la
camicia hawaiana era un maestro di arti marziali?
“Lo so… sono un
signore molto affascinante…”
affermò costui,
portandosi un’ossuta mano dietro la sua nuca.
“No… credono semplicemente
che tu sia un vecchio decrepito…”
dichiarò C-18 senza mezzi termini,
suscitando l’ilarità di tutti noi.
“Non fatevi ingannare
dalle apparenze!” ci rimproverò tuttavia
il professor Aizawa, severo “Non
sembra, dal suo aspetto… ma la sua forza fisica è
molto vicino a quella di All
Might!”
Inutile
dire che, davanti a quella rivelazione, tutti noi
restammo a bocca aperta. Il maestro Roshi era davvero così
potente?
“Perdindirindina…”
esclamò il vecchietto, notando il nostro
sguardo perso “…
mi sembrate davvero molto preoccupati… ma non disperatevi!
In meno di
un mese, io riuscirò a rendervi dei guerrieri formidabili!
Ma questa mattina,
ci limiteremo soltanto a fare delle valutazioni! Devo capire quali
allenamenti
siano più adatti a ciascuno di voi!”
Detto
ciò, i maestri ci chiesero di seguirli, e noi
ubbidimmo all’istante senza alcuna protesta.
La
curiosità di vedere all’opera delle leggende
viventi ci
aveva inorgoglito ancora di più.
***
GOKU
[Whis
Training – DRAGON BALL SUPER]
“Stanno arrivando!”
dichiarai alle mie allieve e ad Ub, il quale
si era unito a loro per gli allenamenti “Mi
raccomando! Non dovete fare loro troppo male! Dovete soltanto
rallentarli,
nulla di più!”
“Sissignore!”
dichiarò grintosa Ayumi, alzando il braccio
all’insù assieme a tutte le altre compagne.
Poi
mi rivolsi personalmente al giovane figlio di C-17.
Avevo avuto modo di monitorarlo durante quei giorni, e si era
dimostrato un
talento eccelso come mi immaginavo. Avrebbe aiutato tantissimo le
ragazze nella
loro crescita.
“Mi raccomando, Ub!
E’ un po’ difficile adattarti all’unisono
con le tue compagne, ma cerca di
seguire i loro movimenti”
“Agli ordini, sen-sei!”
Annuii
soddisfatto, prima di voltarmi verso Piccolo ed Ai.
Avevo deciso, con sincerità, di affidare la piccola alle
cure del mio amico
namecciano in maniera definitiva. Lei aveva un grande potenziale, come
tutte le
altre, ma aveva bisogno di stimoli diversi che io non potevo
più darle.
“In bocca al lupo,
Ai!” le augurai io, con determinazione “Mostra a tutti loro di che pasta sei fatta!”
“Certo, Goku Sen-sei!”
dichiarò fermamente la giovane, pronta al
combattimento.
“Ed anche tu, Marron!”
esclamai con grinta alla nostra ospite, accompagnata dal suo maestro
Ten
Shinan.
“Certo, sen-sei!”
Io,
Ten Shinan e Piccolo ci guardammo soddisfatti, e
decidemmo di allontanarci all’unisono da lì,
raggiungendo la postazione a noi
designata. Loro, però, avrebbero fatto soltanto gli arbitri.
“Come va con il tuo corpo
da bambino?” mi domandò il
tre-occhi.
“Un po’
meglio… ma ho bisogno di combattere al torneo per recuperare
il
cento per cento della mia potenza…”
ammisi io, rammaricato “…
direi che le mie speranze di vittoria si
sono definitivamente annullate! Eh già!”
“Io, invece, credo
proprio che ci riserverai sempre una bella sorpresa…”
dichiarò il mio
amico, avvisandomi “Sono arrivati!
Preparati a fare il villain, per una volta!”
Mi
misi a ridere, divertito.
In effetti sarebbe
stato davvero divertente… fare il cattivo non era una cosa
da tutti i giorni,
per uno come me!
***
MIDORIYA
[Kyoi
To No Koto – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Avevamo
raggiunto, con nostra grande sorpresa, il campo
Beta, non prima di esserci cambiati con le nostre divise da eroi, negli
spogliatoi.
“Cosa dovremo fare,
professore?” domandò Kirishima
al nostro
insegnante, il quale ci spiegò.
“Quello che farete, adesso,
sarà un combattimento cittadino contro dei
villain particolari… verrete suddivisi in quattro gruppi,
tre da cinque ed uno
da quattro, e dovrete cercare di catturare i vostri nemici con queste
manette…”
ci mostrò alcuni oggetti molto noti a tutti noi “… oppure far
scappare anche solo
uno dei vostri compagni dal campo! E’ una
rivisitazione del vostro primo
esame di metà anno! Avrete un’ora di tempo per
riuscire nell’impresa!”
“Uno di noi quattro,
in ciascun turno, vi affronterà come villain e
cercherà di mettervi al tappeto
grazie all’aiuto di alcuni nostri assistenti… non
sottovalutateli!” ci
avvisò C-18, con sicurezza “Se all’inizio potranno sembrarvi molto
deboli… in realtà, sono forti quanto un Eroe
Professionista!”
“SISSIGNORI!”
ubbidimmo in coro tutti noi, mentre Crilin iniziò a
dirigersi dentro la città.
Lui
sarebbe stato il nostro primo cattivo. Chissà chi erano
i tanto agognati villain…
“Perfetto… i gruppi
sono così suddivisi! I primi saranno Shoto, Creati, Red Riot
e Tailman. Il secondo
gruppo sarà formato da Invisible Girl, Can’t Stop
Twirkling, Grape Juice,
Froppy ed Ingenium. Il terzo gruppo sarà formato da Bakugo,
Earphone Jack,
Anima, Sugarman e Cellophane. L’ultimo gruppo sarà
formato da Deku, Tsukuyomi,
Tentacle, Pinky e Chargebolt! Il primo gruppo entrerà dentro
il campo Beta tra
non più di cinque minuti! Il secondo si appresti
già a raggiungere il campo
Gamma! Gli altri ci seguano alla sala delle riprese!”
Tutti
noi ubbidimmo, dando un in bocca al lupo ai nostri
compagni. Poi, noi dieci seguimmo i nostri tre maestri nella sala
richiesta,
all’interno di un edificio non molto distante dai due campi
prescelti.
Dentro
la stanza, come sempre, vi stava Recovery Girl, la
quale ci salutò allegramente. Assieme alla vecchietta,
però, vi stava anche All
Might.
[Watashi
Ga Kita – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“AHAHAH! Buongiorno a
tutti, aspiranti eroi! Pronti a questa nuova sfida?!”
esclamò il nostro
maestro.
“SISSIGNORE!” gli
rispondemmo in coro, con grinta.
Nel
frattempo, C-18, il professor Aizawa ed il maestro Muten
si erano già diretti verso l’uscita.
“Noi raggiungiamo il campo
a noi designato. Il terzo gruppo, al termine
della prova del primo, si dirigerà alla Palestra Gamma. Al
termine del secondo
gruppo, il quarto si dirigerà al nuovo U.S.J.! E’
tutto! In bocca al lupo a
tutti voi…” ci
augurò il professore…
… prima di sogghignare
malefico…
“… e questa volta… preparatevi a prenderle di santa ragione!”
Detto
ciò, i tre maestri ci chiusero la porta alle spalle,
davanti allo sguardo costernato di tutti i presenti.
La
frase del professore aveva un solo, semplice significato…
… eravamo
destinati a tornare a pezzi da quell’allenamento!
***
PRIMO GRUPPO
EROI:
SHOTO –
CREATI – RED RIOT – TAIL MAN
VILLAIN:
CRILIN –
MARRON – MASUMI
LUOGO
DI ALLENAMENTO: CAMPO
BETA
[Takahide
Koko – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
All’ordine
stabilito dagli altoparlanti, i quattro giovani
apprendisti entrarono all’interno del campo Beta. Questo era
formato da un
insieme di palazzi completamente vuoti, come se ci si trovasse
all’interno di
una città fantasma.
I
ragazzi, saggiamente, avevano deciso di sfruttare i tetti
dei palazzi per muoversi più rapidamente, sfruttando le
capacità di ciascun
loro componente. Andarono avanti così per più di
dieci minuti, fino a quando non
decisero di entrare all’interno di uno di questi, nel centro
cittadino. Solo
dopo essersi sistemati all’interno di una casa, decisero di
ideare un piano
strategico per affrontare i villain.
“Ora come ora, non sappiamo
quanto siano forti i nostri avversari…”
dichiarò con sincerità Creati, proponendo
“…
affrontarli a viso aperto sarebbe un
suicidio. Ci conviene raggiungere l’uscita
dall’altra parte della città, senza
farci vedere o notare”
“… e se ci
scoprono all’improvviso?”
domandò Tail Man,
preoccupato.
“… allora
valuteremo la situazione che si creerà”
affermò Shoto,
con tranquillità “Se abbiamo contro avversari alla nostra portata,
potremo sconfiggerli
ed ammanettarli. Al contrario, tenteremo la fuga.
L’importante è non agire
separati! Guardiamoci le spalle a vicenda e non facciamoci prendere dal
panico!
Più uniti saremo, più possibilità
avremo di vincere. Giusto, Yaoyorozu?”
La
ragazza dai capelli lunghi annuì, tranquillamente.
“Allora ci conviene
muoverci! E’ già passata mezz’ora!”
si rese conto Red Riot, ricevendo un
cenno di assenso da tutti gli altri suoi compagni.
Uscirono
nuovamente fuori, stavolta per la strada, ed
iniziarono a correre con veemenza verso l’uscita del campo
Beta.
Un
quarto d’ora dopo, loro erano già davanti
all’arco
designato.
“… hanno sicuramente
ideato una trappola…”
dichiarò con certezza Shoto, preoccupato “…
sarebbe troppo semplice uscire da lì senza affrontarli
nemmeno una volta”
Tail
Man, per sicurezza, decise di controllare.
“Entrate
nell’edificio… io e Kirishima siamo più
ferrati nel corpo a
corpo, mentre voi potete aiutarci nell’attacco dalla distanza”
Quando
i due giovani eroi obbedirono ai loro ordini, Tail
Man e Red Riot iniziarono ad avanzare cautamente verso
l’uscita. Il primo
saltellava agilmente con la sua coda, cercando di controllare la
presenza di
mine o trappole dal terreno, mentre il secondo lo seguiva al suo fianco
con il
suo quirk di irrobustimento attivato.
Arrivarono
a soli tre metri di distanza, e chiamarono
silenziosamente i loro compagni.
“Via libera!”
sussurrarono stupefatti.
Anche
Shoto e Creati li raggiunsero, senza che altro fosse
avvenuto.
“Possibile sia così
semplice…?” dichiarò
apertamente Red Riot, con sospetto.
Decise,
perciò, di raggiungere la sua forma più
resistente,
davanti allo sguardo preoccupato di tutti.
Creati
iniziò a capire e materializzò dal suo corpo
diverse
matriosche.
“La trappola è
proprio sotto l’arcata…”
comprese anche Shoto,
preparando il suo potere e tramutando il suo braccio in ghiaccio,
mentre Ojiro
si portò alle spalle di tutti, pronto ad anticipare un
attacco alle loro
schiene.
“Io proverò ad
attraversare l’uscita con questa forma!”
dichiarò
Red Riot, con sicurezza “Qualunque
cosa
possa esserci, potrò sopportarlo col mio corpo! Prepariamoci
a combattere!”
I
suoi tre compagni annuirono.
Red Riot fece un breve
respiro… e fece un solo semplice passo…
… prima che
qualcosa di luminoso ed affilato spuntasse proprio sotto i
suoi piedi, dal terreno!
[Kakuzu
- NARUTO]
“LO SAPEVO!”
dichiarò Red Riot con disappunto, vedendo quello strano
disco dorato roteare
sopra le loro teste “APPROFITTIAMONE!
USCIAMO TUTTI… che cazz…”
Il
loro piano, tuttavia, andò in fumo dato che, al loro
ennesimo tentativo di fuga, quel disco saettò nella loro
direzione e per poco
non li beccò in pieno!
“Ci stanno attaccando
dalla distanza! Quel coso ci impedirà di uscire fuori fin
quando non lo
distruggiamo!” dichiarò Creati con
freddezza, prima di ordinare “SHOTO!
USA IL TUO GHIACCIO PER NASCONDERCI ALLA LORO VISTA!”
“Ricevuto!”
La
mano di Shoto, quella ricoperta di ghiaccio, creò una
caverna in grado di celarli al mondo esterno. Vi era solo
un’uscita, dalla
quale era possibile lasciare il campo Beta.
“Perfetto! POSSIAMO
ANDARE ADES…”
Tail
Man, però, rimase di stucco quando davanti
all’uscita
della caverna apparirono due giovani ragazze della loro età,
entrambe con
sguardo determinato.
“Davvero niente
male…” esclamò
quella dai capelli biondi “… chi
l’avrebbe mai detto che foste in grado di utilizzare questi
poteri?”
“Mai sottovalutare
l’avversario!”
dichiarò Red Tail, con fierezza
“Vi
consigliamo di lasciarci andare… non abbiamo alcuna
intenzione di farvi del…”
Il
ragazzo, però, venne prontamente atterrato da un pugno
dell’altra ragazza, Masumi, che con delle abili mosse di arti
marziali fu in
grado di mettere in difficoltà il giovane eroe con il quirk
dell’irrobustimento
ancora attivo…
… il quale non
sembrava avere alcun effetto, a giudicare dai rivoli di sangue che
uscivano
dalle sue ferite!
“LASCIA STARE IL
NOSTRO AMICO!” le urlò contro Tail Man,
saltando addosso alla sua avversaria
e cominciando a combattere contro di lei.
Tra
i suoi compagni, lui era quello con l’esperienza
maggiore nel combattimento corpo a corpo, e difatti riuscì a
far arretrare la
sua avversaria, la quale era stupefatta
dall’agilità del suo avversario.
Shouto ne avrebbe
approfittato subito per attaccare il suo avversario… se non
fossero stati affrontati
nuovamente dal cerchio di energia, il quale aveva attraversato la loro
barriera
di ghiaccio come se fosse burro.
Solo
a quel punto Create iniziò a capire di cosa si
trattasse.
“E’ UN ATTACCO A LAMA
DEL LORO BOSS! FACCIAMO ATTENZIONE!”
dichiarò lei, materializzando uno
scudo e proteggendosi con esso.
Tail
Man, impegnato nello scontro con Masumi, era di nuovo
in difficoltà dovendo evitare sia i colpi della ragazza che
del disco affilato.
Fece un rapido salto per evitare un colpo di entrambi…
… ma divenne facile
preda di Marron, l’altra sua avversaria, la quale lo
afferrò dalla coda ed
iniziò a farlo girare come una trottola…
… sempre più
veloce…
sempre più forte…
… fino a gettarlo
addosso ai suoi compagni, facendoli sbattere con forza immane addosso
al muro
di ghiaccio.
Le
due giovani villain, tuttavia, non erano ancora contente,
e caricarono due sfere di energia, pronte a gettarle addosso a loro.
Ma
i ragazzi avevano già ideato un’altra
strategia…
“Ragazzi… tenete
queste… E TAPPATEVI LA BOCCA!”
Creati
aveva dato ai suoi compagni delle maschere anti-gas
ed aveva ordinato loro di mettersele, dopodiché
gettò addosso alle sue
avversarie una bomba soporifera ed un gas lacrimogeno, che esplosero
all’istante distraendole entrambe.
Shouto,
nel frattempo, aveva creato un’apertura nel suo
ghiaccio con il potere del suo fuoco ed ordinò agli altri di
correre dietro di
lui, mentre creava un corridoio istantaneo dentro cui tutti e quattro
si
diressero.
-
MANCANO
TRENTA SECONDI ALLA FINE DELLA
PROVA! – annunciò lo
speaker attraverso i loro auricolari.
La
notizia allarmò i quattro eroi.
Dovevano riuscire a
scappare il prima possibile!
Ecco
ancora l’uscita!
C’erano
quasi, ma stavolta avevano di fronte Crilin, il più
pericoloso dei loro avversari, il quale aveva tra le sue mani il disco
affilato
di prima.
“La vostra corsa
termina qui! KIENZAN!” urlò loro,
lanciando loro quell’arma di energia.
[Kishuu
– BEST OST IN THE WORLD]
Stavolta,
però, i quattro eroi avevano già ideato una
strategia.
“QUESTA LA PRENDO IO!
AAAAAAAAAAHHHHHH…”
affermò Red Riot,
tornando duro come il metallo ed afferrando il Kienzan dai due lati,
cercando
di arrestarne il moto.
“Ora è il mio
turno… prendi questo!”
gridò Creati al suo
avversario, lanciandogli contro le matriosche che aveva creato in
precedenza…
… quando le
vide aprirsi, l’ex-guerriero capì che al loro
interno ci
fosse…
Crilin
si rese conto solo all’ultimo di essersi fatto
gabbare, chiudendo gli occhi e le orecchie solo un istante dopo
l’attivazione
di quelle granate stordenti.
Nonostante
ciò, cercò di sfruttare la percezione
dell’aura
per fermare la loro corsa. Prima di tutto fece esplodere il Kienzan in
faccia a
Red Riot, il quale crollò a terra privo di sensi. Poi
usò la sua grande
velocità per portarsi di fronte a due altri suoi avversari,
mettendoli al
tappeto con un pugno nel loro ventre.
L’ultimo
ragazzo, tuttavia, fece uno scatto talmente sbalorditivo
ed eccezionale che riuscì a superarlo e ad uscire da quella
galleria di
ghiaccio, varcando l’uscita del campo Beta…
-
TEMPO
SCADUTO! LA PROVA NON E’ STATA
SUPERATA PER UNA DIFFERENZA DI 0,3 DECIMI DI SECONDO!
–
“… che?! Non
è giusto! C’eravamo quasi!”
urlò con rammarico
Ojiro, più sconsolato che mai, inginocchiandosi per terra
con il morale sotto
ai piedi.
Crilin,
però, si avvicinò a lui e gli tese la mano,
soddisfatto.
“Siete stati davvero in
gamba!” si congratulò il
terrestre del
settimo universo, felice “Avete sfruttato al meglio tutte le vostre
capacità e siete riusciti a metterci in
difficoltà… ed avete agito con un buon
piano in mente, sapendo che noi non conoscevamo le vostre
capacità! E’ stata
una prova eccellente da parte vostra!”
Il
giovane karateka fu contento dei complimenti ricevuti e
strinse la mano del suo nuovo sen-sei, rialzandosi in piedi.
“Ora sarà meglio
riportare tutti i tuoi amici nella sala video, così
potrete riposarvi ed assistere alla prova dei vostri compagni!”
dichiarò Crilin, indicando le sue due compagne che avevano
già recuperato
Creati e Shouto.
Tail
Man si accinse a recuperare subito Red Riot, il
compagno tra loro messo peggio, e seguì
l’ex-poliziotto.
Era
stata una bella prova ed aveva imparato molto da essa.
***
[Dogimagi
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Allora, ragazzi!
Cosa pensate che abbiano sbagliato, i vostri amici?”
domandò All Might agli
alunni rimasti dentro la stanza.
“Tecnicamente
nulla…” ammise Tentacle,
confuso “…
io
penso che una differenza di 0,3 decimi di secondo possa essere molto
relativa.
Loro, tecnicamente, hanno vinto la prova…”
“Wrong!”
lo contraddisse però il suo professore, incrociando le
braccia a forma di ics “In
uno scontro reale, anche il millesimo di secondo è decisivo
per la vittoria… e
in un torneo di arti marziali di livello mondiale,
l’importanza è addirittura
esponenziale!”
“Hanno perso troppo tempo”
dichiarò senza mezzi termini Bakugo “Dovevano
arrivare lì molto prima!”
“In una situazione di
pericolo, non puoi muoverti così lentamente.
C’è in gioco la vita di altre
persone se non si arriva in tempo sulla scena della battaglia”
lo seguì a
ruota Earphone Jack, d’accordo con il suo compagno.
“Ottima risposta!”
confermò Recovery Girl, sorridendo loro per aver dato la
giusta risposta “Loro
non hanno pensato ai loro avversari come se fossero dei villain, ma
come
semplici lottatori di arti marziali. E’ stato questo a
condannarli, fin
dall’inizio. Se si fossero incontrati al centro, la battaglia
li avrebbe
svantaggiati… o almeno, io così credo…”
“… è sbagliato!”
[Aku
No Shinri – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Costui
era Vegeta, il quale aveva percepito le aure di tutti
i ragazzi ed era venuto a controllare. Era entrato dentro a quella
stanza
durante la prima prova, senza farsi notare da nessuno.
“Signore… in che
senso è sbagliato?”
domandò Deku al sayan, il
quale ammise con disprezzo.
“Anche Crilin e le sue
alleate hanno commesso un grande errore. Loro, se
sono dei villain, devono dare la caccia ai loro avversari e
sconfiggerli nel
minor tempo possibile. Quei tre avrebbero potuto battere i vostri amici
quando
e come volevano… ma hanno perso tempo ed hanno rischiato
perfino di perdere!”
“CHE!? DICE SUL
SERIO?!” esclamò Pinky, sbigottita.
“Non posso essere
più serio di così”
confermò il principe,
contrariato “Noto, con molta
delusione,
che voi non vi siete accorti di un altro, importante
particolare… il vostro amico dai
capelli rossi è stato
ferito con molta facilità, nonostante il suo corpo si fosse
indurito come
affermavate qualche minuto fa… nessuno di voi si
è chiesto il motivo?”
Tutti
i giovani sgranarono gli occhi, impietriti. Vegeta non
aveva torto…
… in effetti, quello
che aveva subito i peggiori danni era Kirishima… ma lui
aveva un quirk di
irrobustimento che gli impediva di provare dolore per pugni o
esplosioni
deboli…
… ma allora
come avevano fatto, i suoi tre avversari, ad attaccarlo e
danneggiarlo così?
“Non è tutto!”
rincarò la dose Vegeta, sogghignando a tutti loro “Come pensate abbia fatto
Crilin a
muovere perfettamente il cerchio anche dentro a quella caverna di
ghiaccio,
quando vi hanno attaccato sua figlia e Masumi? E come pensate sia
riuscito a
colpire i vostri due amici con due pugni… se lui era stato
accecato e stordito
da quelle bombe?”
Perfino
All Might e Recovery Girl erano rimasti sbigottiti
dall’accuratezza con la quale il sayan aveva analizzato
quella battaglia.
“In effetti… in
effetti fareste meglio a riflettere sulle sue parole, miei cari
ragazzi…”
ammise l’eroe del sesto universo, ordinando al terzo gruppo
“…
credo che vi convenga andare. Avete bisogno di tempo per ideare una
strategia…”
“O-Ok…”
accettò
Earphone Jack, dirigendosi fuori assieme a tutto il suo gruppo.
Tra
i più agitati, incredibile ma vero, vi era proprio
Bakugo.
Quel
Vegeta che tanto aveva preso in giro, una settimana
prima, era riuscito a mettere in riga perfino uno come All Might.
Inoltre,
tutte le sue analisi erano più che giustificate…
… non potevano
commettere nemmeno un errore se volevano vincere quella
prova.
Quando
uscirono, allo stesso tempo rientrarono tutti quelli
del primo gruppo. Kirishima, tuttavia, ancora disteso sulla spalla di
Ojiro,
prese per la manica il suo amico Bakugo e gli sussurrò
qualcosa all’orecchio…
… e al giovane ed
arrogante eroe gli si gelò il sangue!
Nel
momento esatto in cui gli eroi entrarono all’interno del
loro campo di battaglia, essi vennero attaccati dalle due giovani
karateka le
quali misero subito in chiaro chi comandava in quella prova.
Ciascuna
di loro si prese cura di un avversario ciascuno,
obbligando gli altri a scappare via e a nascondersi. Grape Juice e
Can’t Stop
Twirkling erano stati gli sfortunati. Invisible Girl era rimasta
completamente
da sola, mentre Froppy ed Ingenium erano riusciti a scappare e a
nascondersi
dentro ad un edificio.
Non
poteva andare peggio per il gruppo di eroi. In meno di
dieci minuti, non erano stati in grado di mantenere compatta la linea.
“Oh no… siamo
stati separati…”
affermò Ingenium, affranto.
“Ci hanno preso alla
sprovvista… kiro”
confermò Froppy,
preoccupata per i suoi amici “Non ci resta che tentare la fuga…”
“Non così in fretta…”
Di
fronte a loro, con sguardo assassino, vi stava C-18.
I
due avrebbero tanto voluto scappare, ma non riuscivano a
muovere un passo. Qualcosa lo impediva loro.
La paura? Molto
probabile…
“Credo lo abbiate
già capito, ormai…”
dichiarò la donna,
ridacchiando diabolicamente “…
voi non
riuscirete a sopravvivere nemmeno alla prima mezz’ora!”
“QUESTO LO DICI TU!”
dichiarò con sorprendente energia Ingenium, usando il suo
quirk per avvicinarsi
a lei e sferrarle un calcio alla massima potenza.
La
donna-cyborg evitò agilmente l’attacco, ma non
riuscì a
prevedere quello di Froppy, la quale arrotolò la sua lingua
sul ventre dell’avversaria,
cominciando a farla roteare e sbattere lungo tutti i tubi in metallo
del
soffitto.
Ingenium
non perse tempo, e nell’esatto momento in cui si
ritrovò la sua avversaria a pochi centimetri da lui,
preparò le manette per
metterla fuori-gioco.
I
due eroi, tuttavia, erano troppo lenti ed impacciati per
il livello della donna, alla quale bastò un semplice scoppio
della sua aura per
liberarsi dalla presa appiccicosa di Froppy e per farla sbattere a gran
velocità, assieme ad Ingenium, sul muro dietro di loro.
“Che… che
potenza… Kiro…”
ammise la ragazza-rana, cercando di
rialzarsi a fatica “…
non le ho fatto neanche un graffio…”
“… quella donna… non
è
un essere umano qualunque…” dovette
ammettere Ingenium “…
è
ad un livello maggiore rispetto le sue due alleate… sembra
abbia una potenza
pari perfino ad All Might!”
“Lo prenderò per un
complimento… in effetti ho una batteria nucleare dentro il
mio corpo!”
rivelò C-18, spiazzando i due aspiranti eroi “Io sono una cyborg… con la mia potenza
posso far esplodere un pianeta
intero!”
Immaginatevi
il terrore di tutti e due i poveri ragazzi.
Così potente?!
“Devo constatare che
nessuno dei due sia in grado di tenermi testa…
allora sarà meglio finirla subito…”
dichiarò subito C-18, puntando il
palmo della mano destra verso di loro “… e a proposito…”
La
mano sinistra della cyborg scattò improvvisamente di
lato, afferrando qualcosa di invisibile…
… Ingenium e Froppy
erano visibilmente sconvolti… aveva afferrato la loro
compagna! Come aveva
fatto a vederla?
“Siete degli
illusi…” affermò
diabolicamente C-18, mentre
Invisible Girl cercava inutilmente di liberarsi “… vedo che non
sapete nemmeno le
basi del KI. Io e tutti i vostri avversari siamo in grado di percepire
l’energia all’interno dei vostri corpi!
E’ inutile che cerchiate di ideare
delle trappole contro di noi… se non siete in grado di
azzerare la vostra
energia! Possiamo percepirvi anche dall’altra parte del mondo!”
Un
rumore sordo costrinse Froppy ed Ingenium a voltarsi
nella direzione del suono…
… ed i due compresero
di essere stati totalmente annichiliti nell’esatto momento in
cui videro Ran e
Kazuha entrare dentro la loro stanza, portandosi appresso, sulle
spalle, i loro
compagni sconfitti in battaglia.
“Fossi in voi, mi
arrenderei adesso…” li
minacciò più calma che
mai la cyborg, sferrando un pugno sul diaframma della loro compagna
invisibile,
mettendola definitivamente al tappeto “… andando avanti, rischiereste soltanto
di
farvi più male…”
I
due eroi si guardarono affranti tra di loro… una lotta tre
contro due era insostenibile, contro quelle avversarie di ben altro
livello…
… semplicemente
alzarono le mani in segno di resa, sancendo la loro definitiva
sconfitta.
***
[The
Sealed Kingdom – BEST OST IN THE WORLD]
Tutti
i presenti dentro la stanza delle riprese erano
rimasti letteralmente senza parole per lo shock. La differenza di
livello, in
questo caso, era stata più che evidente.
“Qui non ci sono stati
errori di alcun genere, signori miei…”
dichiarò All Might, visibilmente sconvolto “… non
c’era modo che gli eroi
potessero vincere contro i loro nemici… questi ultimi erano
troppo potenti…”
“… pazzesco…”
ammise Yaoyorozu, sconvolta “… non hanno dato modo ai nostri amici di
reagire… li hanno semplicemente surclassati”
“Credo che C-18 abbia
esagerato un tantino…” ammise
Crilin,
affranto.
“E’ QUELLO CHE
AVRESTI DOVUTO FARE ANCHE TU CON LE TUE ALLIEVE!”
lo rimproverò contrariato
Vegeta “Invece di perdere tempo, ti
saresti dovuto dare una mossa durante la tua prova! Invece hai
rischiato anche
di perdere… non sarà con la pagnotta che
impareranno ad utilizzare il KI!
Impara ad usare il bastone ed impara dalle cazzate che hai fatto oggi!
OGGI TUA
MOGLIE TI HA DATO UNA LEZIONE!”
Crilin
abbassò il capo, sconsolato, rassicurato da Marron e
Masumi.
Poverino.
Lui voleva semplicemente conoscere il vero
potenziale dei suoi nuovi allievi e non aveva voluto esagerare.
L’aveva fatto
apposta a non fare il prepotente.
Anche
il gruppo di C-18 raggiunse nuovamente la sala delle
riprese.
Erano
tutti col morale sotto i piedi…
… però, i tre villain
non sembravano affatto messi bene! Ran e Kazuha erano ricoperte di
lividi e
graffi, mentre la cyborg non la smetteva di grattarsi il ventre,
infastidita.
“Chi se lo immaginava che
quel nanerottolo fosse così scaltro!?”
dichiarò la giovane ragazza con i capelli lunghi,
massaggiandosi il bernoccolo
“Mi ha fatto cadere addosso una
montagna
di detriti! C’è mancato poco che ci restassi
secca! Peccato abbia provato anche
a palparmi il sedere… lì, si è
condannato da solo!”
“Tu ti lamenti?!”
la squadrò malamente Kazuha, indicando tutti gli strappi del
suo kimono ed una
ciocca di capelli bruciati, tenuti su soltanto grazie al suo codino
“Il mio avversario sparava raggi
laser
dall’ombelico! Se non gli fosse venuto mal di pancia, mi
avrebbe fatto
diventare calva!”
C-18,
tuttavia, colse tutti alla sprovvista, crollando a
terra visibilmente sfinita. Recovery Girl, preoccupata, le
alzò la maglietta e
fece notare a tutti una particolare irritazione a striscia orizzontale
sul suo
ventre…
“Questi segni… ti
hanno avvelenata, signorina! Veleno di rana!”
“… ehi, ragazza
ranocchio…” C-18
chiamò sospettosa Froppy, il
cui sguardo era molto colpevole “… c’entri tu dietro questa
storia… non è
così?”
La
nostra amica annuì, dispiaciuta.
“Sì…
subito dopo l’attacco di Ran e Kazuha, siamo rimasti
separati… ma speravo
che potessimo ancora riunirci tutti insieme… per questo,
mentre ti ho
acchiappato con la mia lingua, l’ho unta anche con del veleno
paralizzante.
Speravo che i nostri compagni ci raggiungessero per
aiutarci… ma
voi eravate troppo forti e non c’è stata
alcuna partita… kiro…”
Vegeta
sbuffò, divertito.
“Ehi, Crilin… mi
rimangio tutto quello che ti ho detto… tua moglie e le sue
due alleate hanno
rischiato più di te!”
“Se non vi foste
arresi… se aveste atteso qualche minuto di più,
C-18 si sarebbe ritrovata
sconfitta durante la prova ed avreste potuto affrontare Ran e Kazuha ad
armi
pari… o anche in superiorità numerica, se uno
degli altri tre si fosse ripreso
dai colpi ricevuti!” spiegò loro
Recovery Girl, iniziando a curare la
ferita della cyborg, la quale digrignò i denti per il dolore.
“E’ la differenza
principale tra il nostro stile di combattimento ed il
vostro” fece capire agli studenti Masumi,
comprendendo “Ognuno
di voi, nel suo tipo di lotta, è completamente indipendente
dagli altri e
questo rende più difficoltoso il nostro compito di villain.
Ci ritroveremo
costantemente in queste situazioni, durante il torneo
mondiale…”
“… e se non
impariamo ad ideare strategie efficaci sul momento… ne
usciremo tutti con le ossa rotte! Ingenium, Froppy… avete
commesso un altro
errore piuttosto grave. Vi siete arresi troppo presto. Vi era stata
concessa
un’ora, ed avete mollato verso i venticinque minuti. Ogni
singolo secondo può
essere essenziale per salvare una vita umana, anche contro avversari
più
potenti. Un’idea improvvisa potrebbe risultare sempre
decisiva… fate dono di
questo scontro!” dichiarò All
Might, con sincerità, parlando al gruppo
numero quattro “Mancate
solo voi… raggiungete la nuova U. S. J.! Vi daremo il via
quando il terzo gruppo avrà terminato la prova!”
I
cinque aspiranti eroi rimanenti uscirono fuori dalla
stanza, decisamente più agitati di prima.
“Adesso a chi tocca?”
domandò Vegeta ai presenti.
“Eraser Head assieme ai
piccoli Ai ed Ub!” gli rispose Crilin,
tutto eccitato in vista di quell’incontro.
I
tre villain non avevano mai combattuto insieme, nemmeno
per gioco. La curiosità di vedere come avrebbero agito nelle
combinazioni
singole, avrebbe fatto divertire tutti gli spettatori!
Il
sayan sogghignò soddisfatto.
Ai
suoi amici fu chiaro il motivo…
… lui era venuto a
vedere quelle prove solo per osservare i combattimenti di Goku e della
giovane
reincarnazione di Kid Buu.
[Beautiful
Horror Soundtrack – BEST OST IN THE WORLD]
“Ragazzi… avete
un piano?” domandò preoccupato
Sugar ai suoi
compagni.
Tutti
loro scossero il capo, affranti. Tutti tranne Bakugo.
“La Palestra Gamma
è molto più piccola rispetto alle altre zone di
combattimento. In base a ciò, possiamo supporre che ad
attenderci, come villain,
vi sarà il professore Aizawa”
affermò l’aspirante eroe, con una calma
quasi preoccupante “E’
l’avversario peggiore che potesse capitarci… a
differenza di tutti
gli altri…”
“… lui ci conosce
alla perfezione…” comprese Earphone
Jack, preoccupata “… in
effetti la composizione del nostro gruppo mi è risultata
subito
strana”
“In che senso?”
chiese Cellophane, confuso.
“Siamo tutti
incompatibili tra di noi” confermò la
ragazza, indicando uno ciascuno tutti
i membri del suo gruppo, partendo da se stessa “Io e Koda fummo messi insieme
anche l’anno scorso all’esame di metà
semestre, contro Present Mic, e non
abbiamo un bel ricordo di quella battaglia…”
anche Anima fece segno di
sì con la sua testa, ricordandosi i suoi odiatissimi vermi
ed insetti “… per di
più, io non ho mai lavorato in
coppia con Sato o Sero…”
“… ed io non sono
noto per essere uno che gioca di squadra”
Tutti
i compagni di Bakugo rimasero letteralmente senza
fiato.
Avevano sentito
bene?!
“Ehi, bello… hai per
caso la febbre?!” gli domandò
Cellophane, preoccupato, provando a
poggiargli la mano sopra la fronte.
“FALLO ANCORA UNA
VOLTA E TI DISINTEGRO, NULLITA’!”
“Sembrava troppo bello per
essere vero…” ammise Earphone
Jack,
esasperata, prima di continuare con il discorso precedente “… ma
allora cosa possiamo fare?”
“Semplicemente sfruttare le
nostre migliori qualità!”
affermò
Bakugo con decisione, ammettendo “Quella
di oggi sarà una carneficina… ne
dobbiamo uscire fuori a testa alta! Dobbiamo decidere come
attaccare i
nostri avversari e come difenderci. Tu
e tu!” qui, lui indicò Anima ed Earphone
Jack “Voi siete perfetti per dirci
dove si trovano i nostri avversari! Tu ed
io, invece…” qua indicò Sugar
Man “…
siamo quelli che tirano più botte! Tu, invece…”
dichiarò a Cellophane “…
sei bravo a scappare da un punto all’altro
con il tuo scotch. Facciamo in questo modo! Io e la tipa con le
orecchie a
cuffia ci muoviamo verso un avversario, l’attira-animali ed
il pompato vanno a
combattere contro l’altro… e tu, scotch-man, ti
muovi di soppiatto senza farti
scoprire dal professore!”
Tutti
e quattro si guardarono tra di loro, increduli. Il
piano di Bakugo, in effetti, era molto buono. Non era eccelso, vero, ma
di
fronte ad avversari così ostici era complicato pensare a
qualcosa di
rivoluzionario.
“D’accordo! Direi che
abbiamo una linea d’azione ben precisa!”
confermò Earphone Jack, più
tranquilla e sicura di se, seguita da tutti gli altri suoi compagni.
Al
suono della sirena, tutti e cinque varcarono l’ingresso
della palestra, separandosi nei gruppi appena decisi.
Bakugo
e Kyoka, nel mentre, avevano cominciato nuovamente a
confabulare.
“Ehi, orecchie a
cuffia…”
“Ho un nome… vedi di
usarlo!”
“… uff… d’accordo.
Kyoka… credo di aver capito perché i nostri
compagni non sono riusciti a
sconfiggere i nostri avversari. Voglio
proporti
una tattica, ma è molto azzardata e non so se
funzionerà… e tu sei essenziale
nella sua riuscita!”
***
[Continuazione
- Beautiful Horror Soundtrack – BEST OST IN THE WORLD]
“Si sono separati?”
si sorprese Todoroki, davanti alla scelta
dei suoi compagni.
“Sono molto scaltri”
si rese conto All Might “Hanno
valutato attentamente lo stage nel quale avrebbero combattuto ed hanno
ipotizzato, correttamente, che avrebbero affrontato il professore
Aizawa.
Pertanto puntano a sfruttare questo vantaggio per non incappare in
inferiorità
numerica contro di lui…”
“In una battaglia uno
contro uno, Eraser Head è quasi invincibile”
affermò con sicurezza Recovery
Girl “Il
suo quirk metterebbe in difficoltà chiunque!”
“Di cosa si tratta?”
domandò Crilin, incuriosito.
“Annulla il quirk
della persona a cui punta lo sguardo”
rivelò Yaoyorozu, osservando
l’incontro che si stava svolgendo nella palestra “Ovviamente, anche lui ha dei punti deboli, e se
Bakogu riesce ad
affrontarlo in uno scontro in superiorità
numerica… allora potrebbero anche
farcela!”
“… ma tutto
dipende da quanto ci metteranno a liberarsi di Ai ed Ub…
sempre che se ne liberino, questo è ovvio…”
dichiarò C-18, decisamente
interessata ad assistere a quella prova “… conoscendo Piccolo e Goku…
devono
sicuramente aver insegnato qualche tecnica ai due, ma parliamo sempre
di
principianti alle prime armi con i combattimenti,
ricordiamocelo…”
“In effetti è
così…”
confermò Ran, indicando lo schermo “…
guardate! Gli scontri stanno per
iniziare!”
***
[This
Day And Never Again – BEST OST IN THE WORLD]
Ai
vide il suo avversario piazzarsi con arroganza davanti a
lei. Bakugo era decisamente il peggior avversario che le si potesse
avvicinare
in quel momento, ma non era preoccupata di ciò.
Quella
situazione era perfetta per valutare i suoi progressi
durante quella settimana di allenamenti con Piccolo. Aveva imparato
delle
ottime tecniche di combattimento per mettere in difficoltà i
suoi avversari.
Era giunta l’ora di provarne qualcuna.
“Ehi mocciosa…
fila dritto, o ti farò la bua…”
“… la mocciosa
desidera prendere a sculaccioni te e la tua lady che sta
cercando di circumnavigare questa roccia!”
Il
giovane eroe sbuffò infastidito.
“Kirishima aveva
ragione… siete in grado di percepire la nostra
presenza, eh?” affermò il ragazzo,
complimentandosi con me “Ne
hai di fegato, bambina… VEDIAMO SE HAI ANCHE LA FORZA PER
COMBATTERMI!”
Lui
si gettò con forza verso di lei, cercando di afferrarla
dal kimono con la sua mano, ma Ai fu brava ad anticiparlo e a fare lo
stesso
con il suo avversario.
La
presa di Judo si risolse, inaspettatamente, a favore
della piccola bambina che alzò Bakugo da terra come se fosse
una piuma ed era
pronta a buttarlo per terra con tutte le sue forze. Il giovane,
però, non si
era fatto sorprendere, e le aveva rivolto il palmo della mano sulla sua
faccia…
… facendo
partire un’esplosione immensa dalle sue braccia!
Ai,
rendendosi conto della minaccia, aveva anticipatamente
richiuso le sue braccia ad ics, avvolgendole nel KI, ed era stata in
grado di
non prendere danni. La piccola dai capelli ramati si preparò
al contrattacco,
riatterrando a terra ed iniziando a sparare una quantità
enorme di sfere
energetiche addosso al suo avversario, il quale si dimostrò
abbastanza agile e
rapido per evitarle tutte.
“EHI, GUARDA CHE IO
SONO QUA! NON SAI MIRARE!?” provò a
sfotterla Bakugo, il quale aveva
comunque il fiatone dopo aver evitato tutti quegli attacchi.
La
figlia di Hiroshi, tuttavia, sembrava tutto tranne che
offesa.
“… chi ha detto
che stessi mirando a te?”
L’apprendista
eroe cominciò a sudare freddo quando si vide
circondato da tutte quelle sfere azzurre, che lo avevano letteralmente
circondato.
Un
attacco del genere lo subì un anno prima, da parte di
quella ragazza di nome Ochaco Uraraka. Quest’ultima, durante
la loro lotta al
Festival Sportivo dell’Accademia, aveva approfittato di tutti
i detriti che lui
aveva creato per gettarglieli tutti addosso…
… doveva liberarsi di
tutte quelle sfere nella stessa maniera… o la sua battaglia
sarebbe già finita…
… ma non solo… lui e
la sua compagna potevano anche provare ad ideare quel piano di cui
avevano
discusso precedentemente!
“CREPA!”
Bakugo
aprì letteralmente le sue braccia e, incurante
dell’imminente minaccia, decise di sparare
un’esplosione alla sua massima
potenza.
Funzionò.
Le sfere di KI attorno a lui esplosero, e quando
il fumo si diradò, lui era di nuovo in piedi senza alcun
graffio.
Ai
era letteralmente rimasta colpita in positivo. Il suo
avversario era davvero in gamba e lo aveva sottovalutato.
Doveva
impegnarsi ancora di più…
… la bambina si tolse
i polsini e le scarpe di metallo, alleggerendo il suo peso di cinque
quintali.
Era giunta l’ora
di fare sul serio!
***
[Continuazione
- This Day And Never Again – BEST OST IN THE WORLD]
“Pa-pazzesco! Ai è
davvero così forte!?” rimase sbalordito
Crilin, incredulo davanti alla
dimostrazione di potenza di quella bambina.
“Lei, tra noi cinque,
è quella più forte. Goku Sen-sei ha fatto bene a
lasciarla nelle sole mani di Piccolo”
spiegò a tutti Kazuha,
rivelandoci anche “Questa settimana,
il
namecciano l’ha fatta allenare da mattina a sera…
entro l’inizio del torneo,
lei diventerà una guerriera formidabile!”
“Non lo è già
adesso?! Sta letteralmente riempiendo di cazzotti uno dei migliori
della nostra
classe!” dichiarò Red Tail, senza
parole, davanti alle immagini palesi
delle tele-camere.
Da
quando Ai si era liberata di tutti i suoi pesantissimi
accessori, infatti, Bakugo non era riuscito più a colpirla
nemmeno una volta.
Al contrario, lei riusciva a coglierlo sempre di sorpresa. In uno
scontro uno
contro uno, lei era nettamente superiore al suo avversario.
“Aspetta… perché si
è
paralizzata?” si rese conto improvvisamente Tail
Man, confuso “Guardate...
è come se non riuscisse più a vederlo o
sentirlo…”
“… ma dovrebbe
almeno percepirlo! Ma allora perché non ci riesce?!”
esclamò scioccata Marron, osservando la bambina che si
guardava attorno
sbalordita alla ricerca di un avversario che, in realtà, lei
aveva proprio
sotto il suo naso…
… come se,
improvvisamente, le fosse diventato invisibile…
“… potrebbe essere
che…?” si rese conto All Might,
sbalordito “… Earphone
Jack!Lei
sta usando il suo potere contro la loro
avversaria per celare la presenza di Bakugo!”
“Ma certo! Sta usando
Annullamento!” si rese conto Ingenium,
sbalordito “Comunque,
io non riesco a capire… come diavolo sta riuscendo a celare
anche la vista di Ai? Quella tecnica annulla solamente i suoni presenti
attorno
a lei…”
Fu
Crilin a rendersi conto della verità.
“Credo di aver capito
cosa sta succedendo. Notate i cavi dei suoi jack attaccati alle casse
dei suoi
avambracci? Dovete sapere che la percezione del KI necessita di alcune
proprietà per essere appresa. La prima riguarda proprio la
capacità di saper
ascoltare ogni suono presente nell’ambiente che ci circonda,
proprio attraverso
il KI. Non solo… ogni centimetro
del
nostro corpo produce un particolare suono, ed Earphone Jack sta
sfruttando
qualcosa inerente agli occhi di Ai…”
“… non solo…”
dichiarò C-18, colpita “… riesce persino a celare
l’aura di Bakugo!
Ai, da sola, avrebbe vinto… ma loro due hanno azzardato e
hanno saputo
approfittare delle loro mosse combinate… ed ora
l’hanno messa al tappeto!”
Era
così. Bakugo si era avvicinato di soppiatto ad Ai e
l’aveva colpita in pieno con un’esplosione al
massimo della sua potenza. La
piccola, stavolta, non fu in grado di pararsi non riuscendo a trovare
il suo
avversario, e svenne a causa dell’improvviso attacco. La
piccola venne anche
ammanettata, e venne trascinata via dagli eroi.
“… ora che Ai
è fuori gioco, a combattere contro Eraser Head ci sono tre
persone…”
“… E’ UNO SCHERZO?!
COME HA FATTO A FARSI CATTURARE, QUELL’INCAPACE!?”
Ad
urlare era stato Vegeta, il quale stava continuando ad
osservare il match tra Ub e gli altri due ragazzi. Anche in questo
caso, il
villain era stato catturato, con grande insoddisfazione da parte del
sayan.
“Poverino… Ub
è aracno-fobico”
spiegò a tutti Recovery Girl,
raccontando ciò che era successo “Ub stava per sconfiggere Sugar Man, quando
un piccolo ragno gli è calato sulla spalla, facendolo
sussultare per la paura…
ed Anima ne ha approfittato per richiamare tutti i ragni nascosti sotto
il
terriccio della palestra!”
“Eraser Head da solo contro
cinque eroi… questo match si è fatto davvero
elettrizzante!” ammise All Might, il
quale non riusciva a staccare gli
occhi di dosso dallo schermo.
I
cinque giovani avevano raggiunto il loro ultimo
avversario.
Eroi o Villain… chi
avrebbe vinto stavolta?!
***
[Soundtrack
11 – DRAGON BALL Z]
Shota
Aizawa rimase soddisfatto quando vide i suoi alunni
avvicinarsi a lui, con Ai ed Ub leggermente contrariati. I due
ragazzini
avevano sì una potenza sovrumana, ma i suoi alunni avevano
più esperienza nella
lotta rispetto ai due, ed erano stati abbastanza intelligenti da
affrontarli in
superiorità numerica. Eraser Head ci sarebbe rimasto male se
i suoi alunni non
fossero stati in grado di catturarli o agire di squadra.
Il
momentaneo villain venne circondato dai suoi nemici, i
quali gettarono con soddisfazione i loro prigionieri davanti ai suoi
piedi.
“Ora siamo noi contro lei,
signore…” dichiarò
Cellophane con
grinta “… se la
catturiamo, vinciamo
noi!”
“Oh… quindi non
cercherete di scappare…” li
ammirò Shota, con esaltazione.
“Siamo arrivati
troppo lontani per non fare un tentativo!”
affermò Sugar Man, il quale era
carico e soddisfatto del suo lavoro assieme ad Anima. Anche
quest’ultimo
sembrava molto sicuro di se, ora più che mai.
“Conosciamo tutti i
suoi punti di forza… ma anche quelli deboli!”
li seguì a ruota Earphone
Jack, più determinata che mai.
Ma
il più concentrato di tutti era Bakugo. Sentiva la
vittoria ad un passo e non intendeva farsela sfuggire per un
errore…
… poteva vincere
quella prova! Erano in largo anticipo e mancava una mezz’ora
abbondante di
tempo!
Era fattibile! Non
potevano farsi sfuggire un’occasione del genere.
“Bene bene… vediamo
cosa siete capaci di fare!”
La
battaglia iniziò all’istante.
Sugar
Man cercò immediatamente di attaccare l’uomo alle
spalle, il quale si preparò subito ad utilizzare le sue
bende, mentre il suo
sguardo non si spostò minimamente da Bakugo, il nemico
più pericoloso.
Sero,
però, uso il suo potere per bloccare le bende vicino a
Sugar Man salvando il suo compagno ed allontanandolo dalla minaccia,
mentre
Earphone Jack usò la sua unicità per spaccare il
terreno sotto il suo
avversario.
Questo
fece un balzo all’indietro, cercando di allontanarsi
da quella minaccia, ma non perdeva ancora di vista Bakugo.
Improvvisamente,
sui suoi piedi iniziarono a camminargli
addosso degli insetti, e lui si allontanò nuovamente dalla
minaccia, non
perdendo mai di vista Bakugo…
… ma fu proprio
a quel punto che il suo avversario sparì letteralmente
nel nulla, come se si fosse volatilizzato!
Come ci era riuscito?
Come aveva fatto Bakugo a sparire? La risposta la trovò
nell’eroina alle sue
spalle…
… lo avevano fatto
apposta… avevano attirato l’attenzione sul
più forte, nascondendogli la loro
reale linea di azione…
… e Shota Aizawa ci
era cascato!
Gang
Orca gliel’aveva accennato, quando la ragazza aveva
terminato il suo tirocinio con lui. Earphone Jack era molto portata,
negli
studi, sulle materie riguardanti l’elettromagnetismo e la
luminosità, ed aveva
deciso di sfruttarli per ampliare il suo set di mosse.
Annullamento
era uno dei tanti risultati dietro a tali
ricerche svolte da Kyoka. Quello che Gang Orca, tuttavia, gli aveva
rivelato,
l’aveva visibilmente scioccato…
… perché, a detta
dell’eroe professionista, quella ragazza si era allenata
anche nel verso
opposto.
Non
solo Earphone Jack aveva imparato a separare i suoni
attorno a lei…
… ma, in un
modo a loro sconosciuto, riusciva addirittura a celarli
agli occhi dei suoi nemici!
Quello
che stava vedendo Eraser Head, però, era ai limiti
dell’impensabile…
… perché Bakugo non
era sparito soltanto dal suo udito…
… ma,
soprattutto, dalla sua vista!
Se non poteva
vederlo, Shota non poteva bloccare il suo Quirk!
Il
suo shock fu talmente grande che spostò il suo sguardo da
quel punto, puntando il suo sguardo verso la giovane ragazza per
rimediare al
suo errore…
… ma si condannò a
morte da solo, quando vide il suo avversario peggiore sotto al suo
ventre, già
pronto per attaccarlo con una delle sue esplosioni!
Ci
fu un breve attimo, pochissimi istanti di secondo, nei
quali il maestro sogghignò soddisfatto davanti a quel piano
così brillante. Non
se l’aspettava. Erano riusciti a superare le loro
avversità ed avevano dimostrato
di poter collaborare perfettamente tra di loro.
La
battaglia era giunta al termine…
… tuttavia,
l’esplosione non arrivò mai.
Bakugo
ci provò con tutte le forze, ma dalle sue mani non
partiva nemmeno una scintilla.
“Ma che… come
cazzo è…”
- STOP! VITTORIA
DEGLI EROI! –
Gran
parte dei presenti era rimasta letteralmente sbigottita
e confusa.
Ma
cosa era successo? Perché Bakugo non era riuscito ad
usare il suo quirk? Il professore non aveva annullato il suo potere! E
come
aveva fatto la squadra degli eroi a vincere?
***
[Tsuppari
Hanko Ki – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Sero… Sero ha attraversato
l’uscita della palestra?! Ma perché lo ha fatto?”
esclamò sbalordita
Invisible Girl, indicando lo schermo “Loro avrebbero vinto comunque!”
“No”
A
parlare, stavolta, era stato All Might, il quale era
rimasto letteralmente sbigottito.
“Gli eroi hanno fatto un
ottimo lavoro, vero…
ma hanno commesso un errore imperdonabile… non hanno
continuato a prendersi
custodia dei loro avversari…”
“… i
loro… Ai ed Ub?! Ma loro erano ammanettati!”
affermò Grape
Juice, con decisione “Non potevano
più
far nulla!”
“… sbagliato…”
lo
contraddisse però Crilin, visibilmente scioccato “… guerrieri
come Ub ed Ai sono
perfettamente in grado di combattere anche ammanettati. Le regole
prevedono che
i villain perdano soltanto se vengono catturati tutti e tre…
non che non
possano combattere qualora si venga catturati. Il Professore Aizawa
è stato
colui che ha ideato questa prova, e sono sicuro che abbia seguito un
piano con
i due suoi momentanei alleati. Nonostante si siano fatti acchiappare,
entrambi hanno
deciso di non reagire subito ed attendere le mosse dei loro
avversari…”
“…
così, quando Bakugo era sul punto di battere anche il
maestro Aizawa…”
ammise spiazzato All Might, visibilmente sotto shock “… Ub
ha… è assurdo… ma come
ci è riuscito!?”
“… è stato Ub a
bloccare il quirk di tutti i suoi avversari!”
rivelò C-18, anch’essa
spaventata da ciò che avesse visto “Ha le stesse qualità di quel
demone… è
in grado di copiare le tecniche altrui con un solo, semplice
sguardo… perciò
vale anche per i vostri Quirk! Ub, da questo momento, possiede tutti i
poteri
degli avversari coi quali ha combattuto... oltre che quello dei suoi
alleati!”
“Sero si è reso conto
della minaccia quando ha visto tutti e due i prigionieri in piedi per
combattere” concluse la spiegazione Recovery Girl,
stupefatta dalla
bellezza del match “…
per questo si è fiondato dritto verso l’uscita
della palestra… ed Ai
non è riuscito a bloccarlo per un niente! Gli eroi hanno
vinto perché la mano
di Sero ha varcato la linea di confine! Quel ragazzo ha adempiuto
perfettamente
al suo compito!”
“Solo… solo per una
mano… kiro!” rimase senza parole Froppy,
“Allora, se Sero non fosse
scappato…”
“… loro cinque
si sarebbero ritrovati in uno scontro contro tre
avversari più forti di loro… ma stavolta non
avrebbero potuto sfruttare il loro
attacco a sorpresa…”
confermò All Might, dichiarando apertamente “… anche questo è stato uno
scontro alla
pari… si è deciso sugli errori e sugli istanti di
tempo”
[Soundtrack
7 – DRAGON BALL Z]
Vegeta,
tra tutti i presenti, era quello più deluso di
tutti.
Era
andato ad assistere a quelle battaglie per vedere il
livello generale di tutti i suoi avversari, in particolare il giovane
Ub. Ma
era andato incontro ad una delusione cocente. Il figlio di C-17 aveva
sì un
grande potenziale, ma era ancora un ragazzino di dieci anni, alle prime
armi,
ed aveva ancora tantissima strada da fare. Inoltre, in quella
battaglia, quella
che si era comportata meglio tra i villain era stata Ai. Se non le
avessero
annullato i sensi, avrebbe potuto mettere facilmente al tappeto il suo
avversario.
Tuttavia, non era
affatto soddisfatto… e lo affermò con
severità al giovane bambino di colore,
quando i ragazzi del terzo gruppo rientrarono nella stanza delle
riprese
assieme ai tre loro avversari.
“Ehi
tu!”
Il
ragazzino, se possibile, diventò bianco come un cadavere.
Aveva una paura matta di quell’uomo e non faceva nulla per
nasconderlo.
“S-si?!”
“Farai meglio a farti
passare questa paura per i ragni…o
il sottoscritto sarà il tuo peggior incubo!Se oggi la tua squadra ha
perso,
è solo a causa del tuo attimo di panico!”
“Vegeta! Non essere
duro con lui!” lo rimproverò C-18,
mettendosi in mezzo ai due per evitare
qualcosa di peggio.
Il
sayan, però, non era intenzionato a fermarsi.
“Dentro al tuo corpo
hai il potere necessario a sconfiggere mostri peggiori di un esserino a
otto
zampe. Al torneo ti ritroverai nemici molto più potenti dei
cinque ragazzi che
hai combattuto oggi… SE FAI ANCHE SOLO UN ERRORE, IN UN
COMBATTIMENTO, RISCHI
DI METTERE IN PERICOLO ALTRE PERSONE! VEDI DI RICORDARTELO, LA PROSSIMA
VOLTA!”
“S… sì signore…”
si depresse il povero Ub, sentendosi immensamente in colpa, venendo
consolato
dai suoi zii e dalla piccola Ai.
Vegeta,
ancora deluso, decise di voltarsi verso l’ultimo
schermo, quello riservato al combattimento tra il quarto gruppo e
Kakaroth.
“… e a proposito…
tu, ragazzina!”
Ai
si voltò sorpresa verso il sayan, cercando di capire cosa
volesse lui da una come lei.
“La tecnica della tua
avversaria è annullabile!”
rivelò a tutti il principe, scioccando tutti i
presenti “Lei ha usato uno strano
potere
sulle tue orecchie, per impedirti di sentire il battito del cuore di
testa di
paglia! Per annullare quella tecnica, dovevi semplicemente aumentare la
tua
aura per contrastare il suo potere! Non farti prendere
dall’agitazione, la
prossima volta!”
La
piccola abbassò lo sguardo, affranta. Si era beccata un
rimprovero anche lei…
… e non da un sen-sei
qualsiasi, ma da uno dei favoriti alla vittoria finale del torneo!
Quell’uomo
era arrogante, sì, ma quei consigli era saggio
accettarli e bisognava farne buon uso. Se veramente la riteneva
un’incapace,
lui si sarebbe limitato ad insultare sia lei che Ub, invece di dare
loro
consigli.
Ora erano membri della
Squadra Anti-Mafia (anche se Ub ne era inconsapevole) e non potevano
adagiarsi
sugli allori.
“Questo, però,
non spiega come sia riuscita Kyoka Jiro a celare Bakugo
alla vista della sua avversaria, me incluso”
constatò Eraser Head,
voltandosi verso i due aspiranti eroi “Mi spiegate cosa accidenti vi siete
inventati? Nemmeno io ho capito cosa ci celi dietro al vostro trucco!”
Bakugo,
per tutta risposta, si staccò il suo mantello dalla
schiena, mostrandolo a tutti i presenti. Solo a quel punto tutti si
resero
conto che il giovane avesse indossato non uno…
… ma due mantelli,
attaccati tra loro per mezzo di qualche spilla.
Quando
l’insegnante cominciò a tastarla, rimase
completamente senza parole, voltandosi verso Earphone Jack, che decise
finalmente di rivelare la verità.
“Quello gliel’ho
dato io. E’ un mantello formato da meta-materiali, in
grado di far viaggiare la luce attraverso l’oggetto che
coprono, rendendolo
invisibile. Mi
è venuto in mente
pensando a quello che è in grado di fare
Hakagure… e con le mie capacità, ho
capito che potrei sfruttare questo materiale per rendermi completamente
invisibile non solo all’udito, ma anche alla vista”
“U-UAO! Adesso capisco
perché sei venuta a chiederci quei consigli”
comprese Momo, assieme a Toru
“Stavi
cercando di capire se fosse fattibile o meno…”
“Quando io e orecchie
a cuffia…” cominciò a
spiegare Bakugo, con nervosismo.
“… Kyoka!”
“OK! QUANDO KYOKA MI HA
SPIEGATO QUESTA COSA, MENTRE RAGGIUNGEVAMO LA
NANEROTTOLA, ABBIAMO PENSATO A QUESTA TATTICA, E HA FUNZIONATO!”
Tutti
quanti si misero a ridere, davanti alla reazione
frustrata del giovane. Se era riuscito a sconfiggere i suoi avversari,
parte
del merito era da dare a Kyoka e lui ne era consapevole. Forse era per
questo
che quella vittoria non lo soddisfaceva più di tanto.
Davanti
all’ingresso della loro palestra, i cinque ragazzi
vennero avvolti dai ricordi indelebili della loro prima battaglia
contro l’Unione
dei Villain.
Quella volta, tutti
loro si erano fatti prendere dal panico ed erano sopravvissuti a quella
battaglia solo grazie agli eroi professionisti. Stavolta,
però, non ci sarebbe
stato nessun cattivo ad affrontarli.
I loro avversari,
tuttavia, sarebbero stati molto più potenti…
… almeno così
temevano!
“Chiunque sia il nostro
avversario, ci conviene restare quanto più uniti
possibile!” dichiarò Tentacle,
con fermezza “Altrimenti la nostra
sconfitta sarà preannunciata!”
“Chissà quale
avversario ci affronterà…”
si domandò Pinky,
curiosa “Crilin e C-18 non ci stanno
più… rimangono soltanto il vecchietto ed
il nostro professore…”
“… se devo
essere del tutto sincero, io credo che avremo a che fare con
il Genio” affermò Deku con
sicurezza “In un campo di battaglia
grande come questo, le bende del professor
Aizawa sarebbero totalmente inutili…
quello che gli è successo lo scorso anno ne è una
dimostrazione”
[Watashi
Ga Kita – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Non hai tutti i
torti… direi, a questo punto, di spartirci i ruoli”
dichiarò Tsukuyomi, con intelligenza “Midoriya
è il nostro uomo di prima linea, il più forte nel
corpo a corpo, e a suo
supporto possiamo metterci Mina, la più agile tra noi nel
gruppo. Shoji
sfrutterà i suoi arti per cercare di capire dove si trovino
i nostri avversari
e per difendere me e Kaminari, che attaccheremo ad ampio raggio”
Tutti
gli altri annuirono, sapendo che il piano di Tsukuyomi
fosse il più adatto nella situazione attuale. Non avevano
altra scelta che
sfruttare le loro migliori qualità.
Il suono della sirena
preannunciò loro l’inizio della prova.
Tutti
e cinque varcarono l’ingresso della U.S.J. e corsero
per tutto il corridoio, fino a trovare la zona riservata alle
calamità
naturali.
Un’altra
ondata di ricordi li avvolse quando videro quella
gigantesca radura espandersi davanti agli occhi. Furono,
però, costretti a
tornare alla realtà quando si videro affrontati di petto dal
vecchio maestro di
arti marziali e da una piccola bambina dai capelli castani.
“Che carina…”
esclamò Chargebolt, osservando lo sguardo dolce della
piccola Ayumi…
… la quale, per
tutta risposta, sparò un raggio laser dal suo dito,
sfiorandogli la guancia.
[Slapstick
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Ma… ma… HA CERCATO
DI FARMI FUORI!” esclamò terrorizzato il
ragazzo dai capelli biondi, quando
si rese conto del taglio sulla guancia.
“NON SOTTOVALUTARLI,
KAMINARI!” lo rimproverò Tentacle,
preoccupato “NON
L’AVREBBERO MAI MANDATA QUI SE NON SAPESSE COMBATTERE!”
Le
intenzioni dei due villain, tuttavia, sembravano essere
tutt’altre…
“Benvenuti nel covo
dei cattivi!” annunciò la bambina con
teatralità, divertendosi nella parte
della malvagia “Oggi metteremo fine
alla
vostra vita!”
“Ehi! Vacci piano!”
la supplicò Pinky, cercando di non ridere
davanti alla faccia della bambina “Perché non vi limitate a metterci al
tappeto?”
“Sen-sei! Non stanno
prendendo sul serio la situazione!”
dichiarò apertamente Ayumi, offesa,
indicando i suoi avversari.
“Hai proprio ragione, mia
cara compagna…” la
seguì a ruota
Master Roshi, saltellando come un clown del circo “… questi eroi non sanno più
cosa significa mettere a repentaglio la
loro vita per il bene dei più deboli. Prendono in giro i
Villain… come se si
trattasse di una recita!Se
si comporteranno così anche nella vita reale... potrebbero
prenderli per degli stupidi!”
Colpo basso…
… tutti e
cinque i ragazzi, stavolta, si erano sentiti toccati
nell’orgoglio.
Quindi
volevano che facessero sul serio, eh? Allora…
“MASTER ROSHI! TU E
LA TUA COMPAGNA VERRETE SCONFITTI ED ARRESTATI PER TUTTI I CRIMINI
ORRENDI CHE
VOI AVETE COMMESSO!” urlò a squarciagola
Midoriya, decidendo di entrare
nella parte.
“Crimini? Quali
crimini?” si chiese confusa Ayumi, voltandosi
nuovamente verso il vecchio
maestro e sussurrandogli all’orecchio “Sen-sei…
quale crimine scegliamo per farci arrestare dagli eroi…”
“… vediamo, Ayumi…
visto che sono così tanto arrabbiati…”
[Earth’s
End – DRAGON BALL SUPER]
“…
sterminio
di massa…”
Dopo
aver sentito quella frase così feroce, le spalle dei
cinque eroi iniziarono a farsi schiacciare da una pressione
terrificante.
Perfino la terra si
stava incrinando sotto i loro piedi…
… ma cosa stava
succedendo?
Di
fianco ai due villain, ne era apparso un altro. Alto
quanto la piccola Ayumi, aveva i capelli neri a punta e gli occhi dalle
iridi
color carbone. Indossava un kimono azzurro con una cintura bianca, e
alle sue
spalle si era attaccato un mantello rosso.
“Io sono Goku…”
affermò il piccolo guerriero, con un ghigno che
fece venire loro i brividi “…
e sono
l’Imperatore di questo universo!”
Sentendo
quelle parole, il genio colse al volo l’idea e si
inginocchiò davanti a Goku, con la piccola Ayumi che lo
seguì qualche secondo
dopo, impacciata.
Per i ragazzi, quel
gesto aveva un significato molto più particolare e
sinistro…
… quel bambino era il
più forte tra i tre nemici!
“… ste… sterminio di
massa… COME AVETE POTUTO FARLO?! PERCHE’ AVETE
UCCISO COSI’ TANTE PERSONE?”
continuò la loro farsa Midoriya, intuendo al volo che i loro
maestri cercassero
di spronarli a tirar fuori tutti i loro attributi.
“Perché mi dici?
Perché il vostro principe ha rubato il mio budino e se
l’è mangiato tutto senza
chiedermi il permesso! Io non ne avevo mai mangiato uno
prima… e quello era il
più buono di tutto l’universo! Che consistenza
aveva? Si scioglieva in bocca?
Era granuloso? Era dolce? Era leggero come una piuma? IO ADESSO NON LO
SAPRO’
MAI… ED E’ COLPA VOSTRA DI
QUELL’ANTIPATICO DEL PRINCIPE VEGETA! PER QUESTO HO
FATTO SALTARE IN ARIA IL SUO CASTELLO… ed ora
ucciderò anche voi!”
***
[Jaco
– DRAGON BALL SUPER]
Inutile
dire che, all’interno della stanza delle riprese,
tutti i presenti fossero rimasti sconcertati dal teatrino che si stava
mostrando davanti ai loro occhi.
A
dire la verità, Ub ed Ai si stavano sbellicando dalle
risate, mentre tutti gli altri stavano cercando di trattenere invano il
principe dei sayan, che era andato su tutte le furie.
“FATEMI USCIRE DI
QUI! DEVO DARE UNA LEZIONE A QUELLA CAROGNA DI KAKAROTH! COME SI
PERMETTE DI
INSULTARE IL SUO SOVRANO?!”
“Calmati, Vegeta!”
lo supplicò Crilin, cercando anche lui di
trattenersi dal ridergli in faccia “Lui
non pensa davvero queste cose!”
“NON ME NE FREGA
NIENTE! POTEVA DECIDERE DI USARE CELL, BUU… PERFINO QUELLA
IENA DI SUA MOGLIE!
MA PERCHE’ STA USANDO PROPRIO IL MIO NOME?! LO FA APPOSTA!”
“Fossi in te
continuerei a guardare l’incontro, Vegeta…”
lo interruppe però C-18, la
quale non aveva staccato gli occhi dallo schermo “… sembra che la situazione si stia
facendo più calda del previsto!”
Il
sayan, sbuffando e maledicendo tutti i santi del calendario
alieno, ritornò a guardare l’incontro, con tutti i
presenti, che lo additavano
di nascosto e gli ridevano alle spalle.
Si
interruppero all’istante quando Vegeta, resosi conto del
chiacchiericcio, si trasformò in un Super Sayan di primo
livello, intimidendoli
tutti e zittendoli all’istante.
***
[Boso
Suru Akui – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Una sfida?”
“Esatto! Uno contro
uno! Io contro l’eroe che sceglierò!”
dichiarò Son Goku, immedesimatosi
nella parte del cattivo, più arrogante che mai “Ci affronteremo vicino
all’uscita
della U.S.J. e se vincerà, potrete andarvene tutti
insieme… ma se perderà…
nessuno di voi potrà scappare da questo covo e verrete tutti
uccisi
all’istante!”
“… e se ci
rifiutassimo?” gli chiese Tsukuyomi,
sospettoso.
Fu
un autentico shock, per tutti e cinque gli eroi, quando
provarono un dolore atroce nei loro ventri, crollando in ginocchio
davanti a
Master Roshi e ad Ayumi…
… mentre Son Goku era
alle loro spalle e sogghignava più diabolico che mai, con le
nocche del suo
pugno ancora fumanti.
“Allora metteremo
fine ai vostri giochi… qui ed ora!”
***
[Continuazione
- Boso Suru Akui – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Non riesco a capire a che
gioco stia giocando il nostro sen-sei”
ammise Masumi, confusa.
Fu
Crilin a risponderle.
“Deve essere una delle
tante pretese di Goku… a lui piace sempre
affrontare avversari molto forti, e tra i ragazzi ce
n’è uno con una potenza
molto elevata…”
“… il giovane
Midoriya…” si rese conto All
Might, preoccupandosi
per il suo allievo prediletto.
“Il vostro amico
agisce sempre così?” domandò
Todoroki agli amici di Goku, con curiosità.
“Al contrario…
non esiste persona più simpatica e alla mano di lui”
dichiarò il suo migliore amico, ammettendo anche “Goku ed il maestro Muten
stanno
provocando i vostri amici di proposito. Hanno messo in chiaro fin da
subito le
regole alle quali gli eroi devono sottostare…”
[Hiro
Ni Naru Nda – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“… e i ragazzi sono stati costretti ad
accettare” capì al volo
Eraser Head, intelligentemente “I due, a differenza di tutti gli altri
villain di questa prova, me incluso, hanno creato uno scenario. Invece
di
affrontarli in uno scontro fisico, nel quale gli eroi sarebbero stati
sconfitti
in partenza, hanno deciso di limitarsi per valutare la loro reale
capacità. Hanno
agito seguendo uno schema preciso… Goku è il boss
arrogante e spietato, molto
altezzoso ma anche stupido… il maestro Muten Roshi
è uno dei suoi sottoposti
più anziani ed esperti…”
“… mentre la piccola Ayumi è
la novellina… ma credo si sta semplicemente
divertendo da morire. C’era da aspettarselo da una bambina di
sette anni come
lei…” concluse Recovery Girl sorridendo
davanti all’immagine della bambina
“… in realtà,
si vede che la piccola è
dolcissima… ma sarei comunque
curiosa di
vedere cosa sa fare in combattimento”
“Può succedere
ancora di tutto”
affermò Crilin, convinto delle sue parole ed indicando il
suo maestro “Sono
convinto che Muten-Sama e la piccola Ayumi possano cogliere i nostri
eroi di
sorpresa…”
“… e se questo
avverrà, io saprò come punirli a dovere”
dichiarò
apertamente il professor Aizawa, il cui orgoglio da insegnante era
stato appena
messo in gioco.
Nel
frattempo, Midoriya e gli eroi avevano accettato la
proposta. Goku ed il giovane dai capelli verdi si allontanarono
lentamente
verso l’uscita della U.S.J., mentre tutti gli altri rimasero
al loro posto.
***
[Dogimagi
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Dopo
che Goku e Midoriya sparirono dalla loro vista, la
piccola Ayumi si voltò verso gli eroi rimasti e, con un
dolce sorriso e
nascondendo la sua bocca, sussurrò a tutti loro.
“Sapete…
io
non sono davvero cattiva… sto
facendo
finta!”
Davanti
a quel gesto così sincero ed innocente, i quattro
ragazzi rimanenti non poterono non sorridere.
Si erano resi conto
subito che la bambina non era davvero cattiva, anche perché
non era riuscita a
seguire subito la linea di azione dei due adulti. I villain avevano
cambiato le
carte in tavola all’improvviso, senza prima consultarsi tra
di loro ed i
ragazzi se ne erano accorti immediatamente.
“Non preoccuparti!” le
sussurrò da lontano Pinky, divertita “Perché
non continuiamo con questa recita?”
Alla
piccola Ayumi le si brillarono gli occhi, e prontamente
si mise a parlare nell’orecchio del Genio, il quale si
girò di spalle assieme
alla bambina e si misero a discutere allegramente sul da farsi.
“Mina… tu sai
che adesso ci riempiranno di botte, non è così?”
le anticipò Chargebolt, preoccupato “Perché vuoi affrontarli?”
“Se rimarremo fermi
qui, l’allenamento di oggi non servirà a nulla!
Meglio uscire di scena con le ossa
rotte che non averci nemmeno provato”
dichiarò a bassa voce la ragazza
dalla pelle rosa evidenziatore “Non
ci
restano molte alternative…
rimaniamo qui
ed aspettiamo che il match di Deku termini, e l’esito lo
abbiamo intuito tutti…
oppure cerchiamo di sconfiggere il vecchietto e la nanerottola per
andare ad
aiutare il nostro amico... o per tentare la fuga!”
“Non è una cattiva
idea, in effetti” ammise Tsukuyomi, voltandosi con
decisione verso i due
avversari, i quali avevano finito di discutere e si erano voltati verso
di
loro.
La
piccolina aveva cambiato sguardo, passando da uno
divertito ad uno da vera folle maniaca.
“AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!
ADESSO VOI QUATTRO DOVRETE VEDERVELA CON NOI! IO SONO AYUMI YOSHIDA, E
SONO LA
LADRA DI DOLCI PIU’ FAMOSA DELL’INTERO UNIVERSO!!!”
“OH NO! UNA LADRA DI
DOLCI!” urlò teatralmente Chargebolt,
cercando di divertirsi con la
bambina.
“Io invece sono Muten
Roshi…” dichiarò il
vecchio Genio, con un
atteggiamento che non prometteva nulla di buono “… E SONO IL MANIACO SESSUALE
PIU’ PERVERTITO DI OGNI MONDO!”
Inutile
dire che, davanti a quella frase, Pinky iniziò
seriamente a preoccuparsi.
“Per… pervertito?! Oh
no… sono nei guai…” si rese
conto la giovane eroina, iniziando a sudare
freddo.
“Ti stai già
preoccupando, mia cara signorina?”
dichiarò
apertamente l’uomo, togliendosi gli occhiali di sole dalla
faccia e
sbottonandosi la camicia.
“AAAAAAAAHHHHHHHHH! FARE
E DIRE COSE DEL GENERE DAVANTI AD UNA BAMBINA! SEI TALE E QUALE A QUEL
PORCO DI
MINETA!!!” sbraitò furiosa Pinky,
prendendo Tsukuyomi dal colletto della
sua veste ed indicando il vecchio maestro “QUESTO
NON POSSO PERDONARLO! ORA TI DARO’ UNA LEZIONE CHE NON TI
SCORDERAI MAI PIU’!
CHARGEBOLT! TENTACLE! A VOI LA LADRA DI CARAMELLE!”
“Ricevuto!”
dichiararono in coro i suoi compagni, mettendosi in
posizione di combattimento.
Tuttavia,
i quattro eroi non si erano resi conto di un
piccolo particolare.
Ayumi
aveva di nuovo cambiato sguardo, e stavolta non
sembrava più una bambina innocente. Quando se ne resero
conto, Tentacle e
Chargebolt ebbero un fremito lungo la spina dorsale.
Lo
stesso fu per Tsukuyomi e Pinky, i quali non avevano
compreso le reali intenzioni del vecchio maestro di arti marziali. Lui
non si
stava togliendo gli occhiali e la camicia per saltarle
addosso…
… ma perché aveva
deciso di combattere seriamente…
“… piccola giovane…
tu non sai chi stai provocando… non paragonarmi al tuo
compagno di classe. Ho
seguito e palpato donne per trecento e passa anni!”
… ed i due se ne
resero conto quando vennero fissati dallo sguardo sicuro di se di quel
vecchietto mingherlino…
… e quando
videro gonfiarsi i suoi muscoli improvvisamente, pompandosi
come All Might!
“Porca…
merda… questo mi stupra davvero…”
pensò terrorizzata
Pinky, pentitasi subito delle sue intenzioni.
“Ehi signorina…”
dichiarò Muten, facendo ruotare il suo nodoso
bastone come un Bo “…
saresti così
gentile da toglierti i vestiti di dosso?”
***
[Benibara
- NARUTO]
Midoriya
e Goku avevano raggiunto, nel frattempo, l’uscita
della U.S.J., con il secondo che si stava riscaldando i muscoli, sicuro
delle
sue capacità.
“Le regole sono molto
semplici, Deku!” dichiarò con
tranquillità il sayan, indicando se stesso “Noi
continueremo a combattere fino a quando non riuscirai a colpirmi almeno
una
volta! Ti do cinque minuti di tempo… dopodiché io
ti metterò subito al tappeto
ed andrò a prendermela con i tuoi amici!”
“Non lo farai…
PERCHE’ IO RIUSCIRO’ A COLPIRTI!”
Deku
partì immediatamente all’attacco, cercando di
colpire
il suo avversario con una serie di pugni, agilmente e facilmente
evitati dal
piccolo guerriero, al quale bastò un semplice sgambetto per
atterrare il
giovane eroe di schiena.
“Non ci siamo! Sei
ancora troppo lento!”
“Allora assaggia
questo!” gli urlò Deku, voltandosi verso
il suo avversario e preparando una
delle sue tecniche “DELAWARE SMASH!”
Il
sayan evitò prontamente i getti d’aria prodotti
dalle
dita del suo avversario, i quali perforarono il terreno e gli alberi
attorno a
lui.
Goku
sogghignò, divertito.
“Niente male…”
pensò, preparandosi ad usare una delle sue tecniche basilari
“…
vediamo come reagisci a questo!”
Il
maestro iniziò a vorticare attorno al suo avversario, il
quale si ritrovò dieci Goku a circondarlo e a tempestarlo di
pugni. Quando,
tuttavia, Midoriya provò a sconfiggerne uno con il Delaware
Smash, il suo
attacco passò attraverso il suo avversario e non gli fece
nulla.
“Immagini
Residue…” intuì al
volo l’aspirante eroe cercando di
capire al volo chi fosse il vero Son Goku tra quelle copie,
concentrandosi su
ogni singolo movimento prodotto da quelle forme indistinte.
Eccolo! E’ lui!
Goku,
con sua grande sorpresa, si ritrovò costretto a parare
il pugno feroce del suo avversario, il quale però non perse
tempo cercando di
mettere alle strette il sayan.
Non
aveva fatto i conti, però, con l’esperienza
combattiva
del suo opponente.
“KAIO-KEN!”
Un
intensa energia rossa cominciò ad espandersi attorno al
corpo del piccolo guerriero, che approfittò subito
dell’aumento di potenza per
tempestare di colpi il suo avversario. Midoriya, all’inizio,
riuscì a tenergli
testa, poi però incominciò a subire sempre di
più fino a quando non fu in grado
di difendersi.
Al
termine dell’assalto, Deku era ridotto parecchio male. I
suoi vestiti erano stati ridotti in brandelli, ed aveva lividi su ogni
parte
del corpo. Non prendeva così tanti colpi da parecchio, e Son
Goku non era di
certo un avversario che ci andava leggero.
Per
fortuna, era ancora in grado di combattere.
“One… One for All…
FULL COWL!”
Goku
sgranò gli occhi, stupefatto. Midoriya aveva attivato
una strana tecnica che gli aveva permesso di aumentare discretamente la
sua
aura. Il ragazzo si fiondò nuovamente verso il suo
avversario, continuando a
sferrare pugni e calci sempre più potenti e rapidi.
Fu
la precisione dell’aspirante eroe, però, a
cogliere di
sorpresa il sayan. Il guerriero, più passavano i secondi,
più guadagnava
terreno su di lui, mettendolo sempre più in
difficoltà. Deku stava puntando ai
suoi errori di posizionamento, e stava sfruttando uno stile di
combattimento
unico, allo scopo di cogliere il suo avversario di sorpresa. Stava
letteralmente imparando le arti marziali durante la lotta.
Improvvisamente, Son
Goku si ritrovò a dover fare sul serio contro Midoriya Izuku!
“DETROIT SMASH!”
Il
sayan fece appena in tempo a parare il pugno potentissimo
del suo avversario, ma venne comunque scagliato verso la montagna di
rocce alle
sue spalle. L’impatto non fece nemmeno un graffio al
guerriero sayan, ma
l’aveva senza dubbio lasciato meravigliato.
Era volato via per
cinquecento metri! Questo Midoriya aveva un grandissimo talento innato!
“Niente male…”
ammise il sayan dentro di se, uscendo fuori dalla
crepa che aveva formato “…
ma hai
commesso un grande errore! Hai consumato gran parte della tua stamina,
Deku… ed
è giunta già l’ora di concludere
l’incontro!”
In
effetti era così. Per danneggiarlo il più
possibile senza
farsi del male, Midoriya aveva puntato a sferrare colpi molto deboli ma
rapidi,
ed in questo modo aveva perso tanto tempo…
… ed i cinque minuti
di tempo concessigli dal villain erano terminati da molto!
Son
Goku si era portato alle spalle di Midoriya, ad una
velocità supersonica, ed aveva chiuso le sue mani a
conchiglia portandole sul
suo fianco.
“KAME-HAME-HA!”
Il
giovane eroe non ebbe alcuna possibilità di difendersi.
Il colpo energetico del sayan lo prese in pieno, danneggiandolo e
ferendolo al
punto tale da fargli perdere momentaneamente i sensi.
***
[The
Devil – BEST OST IN THE WORLD]
All
Might e Bakugo erano a corto di parole.
Il
potere di One for All era stato inutile contro la potenza
e l’esperienza di Son Goku. Il sayan si era dimostrato di
un'altra caratura
rispetto a tutti gli altri villain. All’apparenza ingenuo e
giocherellone, in
combattimento si trasformava in un guerriero invincibile. Dopo aver
messo fuori
gioco Midoriya, si era fiondato di nuovo dagli altri suoi avversari,
letteralmente umiliandoli.
Nemmeno
Eraser Head aveva il coraggio di parlare, così come
tutti gli altri membri del sesto universo. Questo per un semplice
motivo…
… si erano resi conto
che nemmeno loro avrebbero potuto fare alcunché contro di
lui!
“Incredibile… è
sempre un piacere vederlo combattere!” ammise
Crilin, rammaricato “Non
importa quante volte tu lo abbia affrontato… impari sempre
qualcosa quando te
lo ritrovi di fronte. I villain hanno vinto anche questa
prova…”
“Non è detto”
Vegeta
prese in contropiede tutti i presenti dentro la
stanza, indicando lo schermo.
“Guardate! Il vostro
amico si sta rialzando!”
Quando
il giovane eroe, Midoriya Izuku, detto Deku, si
riprese, mancavano soltanto dieci minuti alla fine della prova.
“Un momento… lui è…”
“… completamente
da solo di fronte all’uscita!”
si rese conto
Ai, incredula “Se la varca, gli eroi
vinceranno!”
“Come ha fatto, Goku, ad
essere così superficiale?”
dichiarò
sorpresa Marron, ad occhi sgranati.
“Lo ha fatto di
proposito…” comprese Recovery Girl,
mandando indietro le riprese della
battaglia “… osservate!
Goku, prima di
allontanarsi da Deku, gli ha parlato all’orecchio!”
Solo
a quel punto, All Might ed Eraser Head compresero
quello che stava accadendo.
“Lo ha messo alla
prova…” dichiarò il professor
Aizawa, senza parole “…
vuole vedere quale sarà la scelta di Midoriya… se
lascerà indietro i
suoi compagni…”
“… o se andrà come
sempre a salvarli…” concluse All Might
“…
qualunque scelta farà, Midoriya ne soffrirà
parecchio…”
“Vincere abbandonando
i suoi compagni… oppure perdere cercando di
salvarli…” si rese conto C-18,
stupefatta “…
cosa pensate che sceglierà?”
All
Might, Eraser Head e tutti gli altri membri del sesto
universo, con grande sorpresa da parte di tutti gli altri, sorrisero ed
ammisero sinceri.
“Tornerà dagli
altri, senza alcun dubbio…”
dichiarò seccamente
Bakugo, infastidito dalle attenzioni che il suo rivale stesse ricevendo
“… quella
nullità del cazzo!”
E
come annunciato da tutti gli altri, Deku iniziò a tornare
indietro, correndo come un indemoniato in direzione opposta
all’uscita, usando
il suo Full Cowl per andare più veloce.
***
[Continuazione
– The Devil – BEST OST IN THE WORLD]
La
situazione, per i quattro amici di Deku, era più
disperata che mai. Inizialmente avevano fatto una grandissima fatica
anche solo
a combattere contro Ayumi ed il maestro Muten…
… quando poi si era
aggiunto Son Goku, le cose erano addirittura peggiorate.
I
tre villain non ci stavano andando affatto piano. I corpi
dei quattro giovani erano ricoperti di graffi, lividi ed ustioni
dolorosissime,
provocati dagli attacchi in sincrono dei tre avversari.
Fu
uno shock quando si resero conto di essere stati
accerchiati.
Goku
preparò nuovamente la sua tecnica più
caratteristica,
sogghignando soddisfatto.
“Questa volta è
finita! KAME… AYUMI ATTENTA!”
La
bambina non fece in tempo a rendersi conto di cosa fosse
successo. Deku era appena giunto ad aiutare i suoi amici ed aveva
sferrato un
calcio potentissimo alla sua avversaria. A differenza di Goku,
però, il giovane
aveva colpito ferocemente la bambina, che non fu più in
grado di riprendersi
dal colpo. E non solo! Midoriya, nell’attacco, era riuscito
anche ad
ammanettarla ai polsi!
[My
Name - NARUTO]
“RAGAZZI! RAGGIUNGETE
L’USCITA!” li incoraggiò Deku,
con determinazione “IO
TERRO’ A BADA GOKU!”
“Questo è tutto da
vedere! KAME…”
Il
genio, che aveva tentato di colpire invano i suoi
avversari, venne avvicinato da Midoriya che lo colpì in
pieno con il Delaware
Smash, sul ventre del vecchietto. Anche lui era finito al tappeto,
nonostante
avesse cercato di resistere a quell’attacco con il suo fisico
muscoloso, e
portava le manette ai polsi.
“ANDATE!!!”
insistette Deku, sempre più agitato “ALTRIMENTI
GOKU CI SCONFIGGERA’ TUTTI!”
I
quattro ragazzi erano preoccupati per il loro amico.
Avevano intuito avesse avuto la possibilità di fuggire dalla
battaglia, ma non
lo aveva fatto per venirli a salvare.
“Non possiamo… non possiamo
lasciarti qui, amico!” dichiarò
apertamente Chargebolt “Se lo
affrontiamo insieme tutti e cinque, possiamo vincere!”
“Usiamo lo schema che
abbiamo deciso all’inizio, Midoriya!” lo
incoraggiò Tentacle.
Deku
rimase senza parole davanti al coraggio dei suoi amici.
Nonostante Goku fosse di gran lunga più forte di tutti loro,
nessuno aveva il
coraggio di fuggire di fronte ad un amico in difficoltà.
Tutti o nessuno…
questo era il pensiero comune che avevano i cinque eroi.
Son
Goku, tuttavia, sembrava più furioso che mai. Per quale
motivo?
“Ayumi… QUESTA ME LA
PAGHI, MIDORIYA! KAIO-KEN!”
***
“Ehm… anche
questo fa parte della recita?”
Recovery
Girl non ricevette alcuna risposta. Tutti gli amici
di Son Goku erano rimasti impietriti di fronte alla furia del loro
amico.
Nessun
membro del sesto universo poteva capire il motivo
dietro al suo comportamento, perché non erano in grado di
percepire le aure.
Quelli del settimo,
però, si erano accorti fosse successo qualcosa di molto
grave e terribile…
… il KI di
Ayumi era sparito del tutto!
***
L’aura
rossa di Goku avvolse anche tutti gli eroi, i quali
non si curarono di ciò e partirono all’attacco del
loro avversario.
Deku
riprese a sferrare calci e pugni al suo opponente,
aumentando la velocità dei suoi attacchi. Lui, di solito,
era in grado di usare
soltanto il dieci per cento del suo quirk…
… ma ora riusciva ad
usare l’undici… il dodici… era arrivato
ad utilizzarne il venti per cento senza
provare alcun dolore!
Perfino
il Kaio-Ken di Goku non riusciva più a tenere il
passo del suo avversario, che riuscì finalmente a colpirlo
con un forte pugno
nel diaframma, in grado di mozzare il fiato del sayan.
Pinky
iniziò a sparare getti di acido dalle sue dita, che
vennero prontamente evitati dal piccolo guerriero, il quale venne
però
afferrato alle spalle dall’ombra di Tsukuyomi…
… la successiva
scarica elettrica di Chargebolt, al massimo della sua potenza, fece
rizzare i
capelli al loro avversario!
“AAAAAAAHHHHH! AHIA!
AHIA! CHE MALE! AHIA!”
Ad
attacco terminato, Goku cadde in ginocchio per terra,
ancora fumante a causa della potente scossa ricevuta…
… ma era ancora più
incazzato di prima!
Ma come era possibile!?
“MA QUELLO E’ DI
ACCIAIO!” dichiarò Pinky, con gli occhi
fuori dalle orbite, mentre
Chergebolt, a corto di energie, iniziò a dare letteralmente
di matto.
“Yeh…
yeh…”
“… non ci siamo per
niente… non avresti dovuto farle del male,
Midoriya… SEI MORTO!”
***
“VADO A CONTROLLARE
LE CONDIZIONI DELLA BAMBINA!” urlò C-18,
accompagnata da Crilin, mentre Ai
e le sue amiche erano improvvisamente scoppiate a piangere per la
paura.
I
due coniugi non erano andati da soli. Vegeta era già
uscito da quella stanza, pronto a raggiungere il suo rivale.
C’era solo un
guerriero in grado di placare l’ira di Son Goku…
… ed era il
Principe dei Sayan!
***
“Deku! Quello lì
ce l’ha con te… COSA DIAVOLO HAI FATTO?!”
“Io… io non lo so…”
L’aspirante
eroe si voltò, confuso, verso il punto dove era
atterrata la piccola Ayumi. Non gli era sembrato di averle tirato un
calcio
così forte. Doveva soltanto essere svenuta.
“Midoriya…” gli
rivelò però Tentacole, usando i suoi poteri e
restando visibilmente scioccato “… la
bambina non respira più…”
Quando
tutti e quattro dettero una migliore occhiata, il
mondo attorno a loro crollò sul serio, soprattutto sopra
Midoriya.
La testa della piccola era stata completamente
rigirata. Il suo collo
era stato spezzato.
Non
era possibile. Possibile che la bambina fosse…
… no! Non
poteva essere così!
“Dobbiamo andarcene!”
dichiarò Tsukuyomi, raccogliendo il corpo della bambina con
la sua ombra e
proteggendola “Se
davvero si è fatta male, dobbiamo portarla da Recovery Girl!”
Questa
volta, i quattro eroi ancora in piedi iniziarono ad
avere paura sul serio. Non riuscivano più a
respirare… l’aria
attorno a loro si era rarefatta!
Il
loro avversario sembrava quasi fluttuare, mentre si
rimetteva in piedi. L’occhiata assassina che rivolse loro,
tuttavia, non promise
nulla di buono.
“… l’avete voluto
voi… vorrà dire che utilizzerò la
trasformazione in Super Sayan!”
“Super-cos…”
La
terra attorno a loro iniziò a tremare, come se ci fosse
un terremoto, ed i sassi iniziarono a levitare attorno al sayan, i cui
capelli
iniziarono a brillare in alternanza…
… le vene sul suo
collo erano ben visibili…
… Midoriya aveva
provato una sensazione d’impotenza simile solo in una
occasione…
… quando era
stato vicino a All for One!
“SCAPPIAMO! SUBITO!”
I
cinque ragazzi (Chargebolt, all’interno di un guscio di
arti creato da Tentacle) iniziarono a scappare all’impazzata,
incuranti del
fatto che Son Goku non li stesse affatto inseguendo.
“CONTINUATE A
CORRERE! NON VOLTATEVI INDIETRO!” li
avvisò Midoriya, agitato “LUI
PUO’ PRENDERCI ANCHE DA QUESTA
DISTANZA! CORRIAMO!”
Mancavano
soltanto dieci secondi alla fine della prova,
quando raggiunsero tutti e cinque l’uscita del loro campo di
battaglia. Ma
ormai a loro non importava.
Era
una corsa contro il tempo per non essere uccisi.
“CI SIAMO! UN ALTRO
SFORZO ED E’…”
“Ka…”
Tutti
i ragazzi, Deku incluso, iniziarono a levitare per
aria.
Erano
di nuovo avvolti dall’aura di Goku, i cui capelli,
adesso erano completamente dorati.
Il
giovane dai capelli verdi si voltò verso il suo
avversario… e sbiancò
dalla paura quando
vide lo sguardo folle ed inferocito dei suoi occhi color giada!
“…
me… ha…”
Deku
capì al volo quale fosse l’unica loro
possibilità di
sopravvivenza. Il giovane, con immensa fatica, afferrò le
mani di Pinky e
Tentacle, mentre Tsukuyomi avvolse la sua ombra attorno alla sua
vita…
“…
ME…”
Il
giovane eroe preparò il suo Full Cowl, ma era consapevole
non sarebbero mai riusciti a scappare con solo il venti per cento del
suo
potere.
Non aveva
scelta… doveva usare momentaneamente il cento per cento!
“…
HAAAAAAAAAA…”
Ecco!
Ora o mai più!
“FULL
COWL
100%!”
Fu
una vera corsa contro il tempo. Lui e tutti i suoi
compagni varcarono l’uscita un istante prima che
l’onda energetica potesse
colpirli, e quest’ultima venne deviata in cielo dai due
arbitri segreti, i
quali evitarono per un soffio che i cinque ragazzi si facessero del
male sul
serio…
… o che quella
Kame-Hame-Ha radesse al suolo la nuova Tokyo.
I
due arbitri si chiamavano Ten Shinan e Piccolo. Il loro
sguardo rivolto verso Midoriya non prometteva nulla di buono. Nel
mentre, Goku
era stato fermato. Vegeta era arrivato in tempo, colpendo alla nuca il
suo
avversario e mettendolo al tappeto.
Era
finita, per fortuna.
“RAGAZZO! LIBERA
SUBITO AYUMI!”
A
parlare era stata C-18, la quale si era rivolta in malo
modo a Tokoyami, il quale liberò il corpo senza vita della
bambina dalla sua
ombra…
… ma tutti, nessuno
escluso, restarono senza parole quando videro Ayumi ancora intera, in
perfetta
salute!
“Ouch ouch… non
ricordo nulla! Cosa è successo?”
domandò
ingenuamente la piccola, mentre Crilin e C-18 si erano gettati tra le
sue
braccia, incapaci di comprendere cosa fosse successo “Abbiamo vinto, oppure
hanno vinto
i buoni… e perché ho le manette?”
L’unica
parola che mi veniva in mente per spiegare quanto
successo era miracolo.
Era
avvenuto un miracolo.
“Niente di preoccupante”
la rassicurò Piccolo, avvisandola
tuttavia “La
prossima volta, però, scegli con attenzione gli avversari da
provocare… stavolta vi è andata di lusso!”
Con
ciò, il namecciano rivolse uno sguardo omicida al
giovane ragazzo dai capelli verdi, il quale era svenuto a causa
dell’eccessivo
sforzo e del panico che aveva provato per aver, seppur momentaneamente,
tolto
la vita ad una piccola innocente.
Nel
mentre, il megafono annunciava l’esito di
quell’ultima
tremenda battaglia.
- STOP! VITTORIA
DEI VILLAIN! –
***
GOKU
[Soundtrack
20 – DRAGON BALL GT]
Dovevo
ammetterlo. Mi ero divertito da morire a combattere
contro quei giovani ragazzi. Non erano ancora così forti,
vero, ma avevano un
talento eccezionale e sarebbero ben presto riusciti a diventare degli
eroi
eccezionali.
Venni
a sapere anche i risultati di tutti gli altri
raggruppamenti. Solo un gruppo, quello del professore Aizawa, era
riuscito a
superare la prova. Insieme all’eroe vi stavano Ai ed Ub, i
quali erano
leggermente affranti per non essere riusciti nella loro missione.
Piccolo,
tuttavia, si complimentò con entrambi per la prova che
avevano svolto e li
aveva spronati a non mollare e a imparare dagli errori commessi.
D’altronde,
nessuno degli otto alleati dei sen-sei era stato
in grado di uscirne totalmente illeso e pure io mi ero beccato un bel
colpo da
parte di Midoriya. Per di più, rispetto alle nostre allieve,
quella classe se
l’era già dovuta vedere contro dei cattivi
pericolosissimi, oltre ad aver agito
sempre in gruppo.
Era
questo, infatti, uno degli svantaggi che avevano
posseduto i villain. Crilin non aveva una grande affinità
con Masumi, C-18
aveva agito completamente da sola rispetto a Ran e Kazuha, mentre il
Genio ed
Ayumi non erano riusciti ad aiutarsi molto durante le loro battaglie.
Ancora
peggio era capitato durante lo scontro nel quale Ai ed Ub erano usciti
sconfitti, dato che nessuno dei tre villain aveva mai combattuto
insieme.
Nonostante avessero anche ideato un piano era stato questo, immagino,
ad aver
creato le basi per la sconfitta di Eraser Head.
Quello che era
avvenuto nel mio incontro, però, aveva rovinato tutto.
Ayumi
era stata condotta da Recovery Girl, la quale era
stata costretta ad ammettere che era avvenuto un vero e proprio
miracolo. La
bambina era guarita da sola, e nessuno sapeva come diavolo ci fosse
riuscita.
Nessuno.
Lo
ammetto. Avevo perso il lume della ragione quando avevo
sentito l’aura della bambina azzerarsi completamente.
L’avevo davvero creduta
morta, e forse era morta per davvero in quel momento.
In
quanto a Midoriya e i suoi amici, ne avrei parlato
personalmente con Toshinori e i suoi insegnanti. Quel giovane, per
salvare i
suoi amici, non si era reso conto dell’ammontare del suo
potere e aveva colpito
Ayumi e il Genio con una potenza incommensurabili. Il secondo, a
differenza
della prima, era riuscito a sopportare il colpo, e ora si trovava di
fianco a
me, con diversi bendaggi lungo la fronte e un bernoccolo ben visibile.
Tuttavia,
nessuno dei sen-sei era deluso dai loro avversari.
Tutt’altro.
“Ve la siete cavata tutti
alla grande, chi più, chi meno”
dichiarò All Might, con sincerità, alla sua
classe la quale era tutta in piedi
davanti a lui nel cortile dietro il dormitorio dei ragazzi “Riuscire
a resistere anche solo dieci minuti contro i vostri quattro villain
principali
è stato un ottimo passo in avanti per la vostra crescita.
Tutti voi avete
ricevuto degli ottimi consigli. Sfruttateli per migliorarvi, in vista
del torneo
e dell’inizio del secondo trimestre!”
“Questo, però, è il
momento di spiegarvi il motivo che ci ha spinto a farvi fare questa
prova…”
dichiarò il professor Aizawa, rivolgendosi in particolare ad
alcuni dei suoi
alunni “Kirishima…
Kaminari… Mineta… cosa avete notato durante i
vostri
combattimenti contro i villain?”
“I nostri poteri… non
avevano alcun effetto su di loro” ammise Kaminari,
dispiaciuto per la
sconfitta “Le
mie scariche elettriche, anche al massimo della mia potenza, non
hanno fatto un graffio a nessuno dei tre miei avversari…
loro facevano soltanto
finta di essersi fatti male! E poi…”
Il
giovane non aveva il coraggio di continuare a parlare.
Lui e il resto di quel gruppo si erano andati subito a scusare con
Ayumi,
spiegandole cosa fosse successo. Per noi, capendo fosse stato un
semplice
incidente, era già acqua passata, ma il loro orgoglio era
sotto i piedi.
Midoriya,
in particolare, aveva preso male quella
situazione. Di certo le mie allieve e, in particolare, Ai lo avevano
visibilmente preso in antipatia.
“I miei capelli non si
appiccicavano sul corpo della mia avversaria”
raccontò invece Mineta, ancora più umiliato degli
altri suoi compagni “Ero inerme di
fronte a lei… e tira calci
spaventosi!”
“Questo perché hai
provato a palparmi il culo, maniaco…”
sussurrò Ran, sbuffando furibonda
contro il piccolo ragazzino, il quale divenne ancora più
minuscolo per la
paura.
“… e tu,
Kirishima?” domandò All Might
al ragazzo dai capelli
rossi “Cosa è accaduto
durante la tua
prova?”
“Il mio irrobustimento non
è servito a niente contro di loro”
dichiarò sinceramente Kirishima, indicando Masumi e Marron
“Riuscivano
a ferirmi anche se io raggiungevo il massimo della mia resistenza,
eppure non
erano colpi potenti”
“Questo è avvenuto
per un semplicissimo motivo” spiegò
Crilin, facendo apparire una sfera di
KI dal palmo della sua mano e mostrandola a tutti i presenti “Il
vostro KI è ancora molto basso. Voi sapete già di
cosa si tratta, non è vero?
Il KI, o aura, è l’energia che scorre
all’interno di tutti gli esseri viventi.
Il vostro Quirk, ad esempio, è una manifestazione
particolare proprio del KI.
Se quello del vostro avversario è maggiore rispetto al
vostro, anche il vostro
Quirk sarà inutile contro di lui! Infatti, negli scontri uno
contro uno, siete
andati tutti in difficoltà e solo giocando di squadra siete
riusciti a darci
difficoltà”
“Come potete immaginare,
l’energia che scorre attraverso il nostro corpo
può essere sfruttata per fare qualunque cosa noi
desideriamo, ovviamente purchè
non superi dei certi limiti”
continuò a spiegare il genio, facendo loro
degli esempi “Ciascuno di voi, in
effetti, è una dimostrazione di come il KI possa essere
sfruttato da ciascun
essere vivente. Qualcuno può
volare,
qualcun altro può irrobustirsi, qualcun altro riesce perfino
a creare degli
arti tutti propri. Queste caratteristiche si acquisiscono solo in due
modi: o
per genetica… o per allenamento!”
“I Quirk, di
conseguenza, sono le capacità del controllo del KI che
acquisite dalle vostre
famiglie” confermò All Might,
tranquillamente “Questo,
però, non significa che
l’aura non possa essere allenata a fare altro. Ovviamente,
sarà molto
complicato, ma non impossibile, per una come Momo Yaoyorozu, riuscire a
modificare la sua lingua per farla allungare come quella di Tsuyu
Asui… ma può,
ad esempio, con più facilità, allenare il
controllo della sua aura per imparare
a creare più oggetti nello stesso tempo, o addirittura per
crearne di più
grandi!”
“Dite sul serio?! Io
sarei in grado di fare ciò?!”
esclamò stupefatta la giovane vice-capoclasse.
“Potenzialmente, si
potrebbero fare così tante cose che non basta
un’intera vita a farle tutte…”
ammise il Genio, indicando se stesso “… ed
io vivo sulla Terra da più di trecento anni! Ci sono due
tipi di allenamenti
che si svolgono per quanto riguarda il KI: quelli di potenziamento e
quelli di
controllo. Tutti voi, incluse le giovani qui presenti più
Ub…” qui
indicò le sei ragazze ed il figlio di C-17 “… avete bisogno di entrambi gli
allenamenti per arrivare al torneo
quanto più preparati possibile. Vi informo,
però… che quelli di potenziamento
sono a livelli a dir poco sovrumani! Metterete a rischio le vostre
vite, se
fallirete… siete disposti a correre questo rischio?”
“SIGNORSI SIGNORE!”
L’urlo
dei ragazzi si era fatto ben sentire. Non si erano
lasciati scoraggiare e volevano continuare.
Buon
segno.
“Perfetto! Adesso
andiamo a pranzare!” li salutò All
Might, soddisfatto “Questo
pomeriggio, raggiungeremo la nuova palestra costruita da Bulma
per tutti noi! Inizieremo il vero allenamento! Siete congedati”
Stavo
per seguirli, quando Piccolo mi fermò con la mano. Si
trovava in compagnia di Ai e di Midoriya.
Strano.
Perché aveva bloccato anche lui?
***
[Emma's
Theme - THE PROMISED NEVERLAND]
“Prima di tutto, ritieniti
molto fortunato! La tua decisione, per quanto
mi riguarda, è stata la più stupida e incosciente
che tu potessi prendere! Ti
era stato dato uno scenario ben preciso, e tu lo hai completamente
ignorato! Le
regole erano chiare ed assolute… se tu fuggivi, gli eroi
avrebbero vinto!
Invece ti sei fatto prendere dalla foga e hai esagerato! Non ti hanno
insegnato
a controllare le tue emozioni, durante il corso della battaglia?!”
Midoriya
abbassò lo sguardo, terribilmente dispiaciuto.
Tuttavia, io non mi sentivo meno colpevole di lui.
Anche
io ci ero andato pesante. Se non fosse stato per
Vegeta, ero certo che avrei ucciso sia il giovane eroe che tutti i suoi
amici.
Non
mi comportavo in quel modo da tantissimo tempo, ovvero
da quando Crilin venne ucciso da Freezer su Namecc.
Le
parole di Videl si erano rivelate più vere che mai. Avevo
legato la mia vita a quelle di tutte le mie allieve, e vederne una
rischiare la
vita mi aveva traumatizzato.
Che
razza di maestro ero?
E
come mi sarei comportato, in una situazione ancora più
pericolosa, ovvero al Torneo di Arti Marziali?
“So che sei
dispiaciuto, e che non volevi arrivare a questo… è per questo motivo che tu, da domani,
ti allenerai solo con me e con
Ai! In questo modo, non ti verrà in mente di eccedere con il
tuo potere! Sono
stato abbastanza chiaro?!”
“Si… sissignore…”
“E ringrazia questa
strana capacità di Ayumi… perché
in caso
contrario sarebbe andata a finire ancora peggio!”
dichiarò Piccolo,
voltandosi verso Ai e me “Ve lo
giuro… non ho mai visto qualcuno
resuscitare in
questo modo da un colpo mortale. Perché di questo si
tratta… Ayumi è stata in
grado di tornare in vita da sola! Sarà meglio
tenerla d’occhio, nel corso
del torneo… perché
credo che non ci sia
stato detto tutto in suo merito!”
“Piccolo
Sen-Sei… che intende dire?”
gli domandò Ai, mentre il
namecciano cominciò ad allontanarsi da lì, con
serietà…
… prima di rivelarci,
con tono macabro.
“Dentro al suo corpo non
circola solo il KI… c’è
un’altra forma di
energia, che io non conosco… e questo non mi piace affatto!”
***
Vi è piaciuto questo capitolo?
Come potete senz'altro notare, si tratta
di una fase transitoria dell'intera storia, necessaria per giungere
alla quarta parte della stessa, l'ultima e la più
importante, che comincerà dal 32 capitolo.
Prima di lasciarvi, vi do il link per il
secondo epilogo della storia KINGDOM HEARTS - THE LEGEND OF THE HEARTLY
YILANCAR. In questo pezzo di storia, vi anticipo, si farà
riferimento, come nel precedente, a qualche personaggio appartenente a
questa storia.
Vale lo stesso principio per il quale,
nell'epilogo scritto e pubblicato il mese scorso, ho deciso di inserire
Ayumi Yoshida. Questi epiloghi valgono anche come prologhi per la
storia di Golden Bullet, e proprio in questo capitolo è
avvenuto qualcosa di molto misterioso e strano sul conto della bambina.
Piccolo consiglio? Andate a controllare
quei capitoli in cui lei è apparsa ed è stata al
centro della scena. Noterete che qualcosa era già stato
anticipato già allora ;-)
Beh, che dire, altro? Il prossimo
capitolo, con il relativo prologo, usciranno il 7 Aprile. Vi aspetto
per il prossimo capitolo di GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR!
Capitolo 24 *** Capitolo 24: Cos'è il Vero Amore? ***
Salvataggio
Ciao
a tutti, miei cari lettori e lettrici. Prima di lasciarvi al capitolo,
voglio sfruttare
questo spazio pubblico per rivolgermi personalmente a ciascuno di voi.
Lo
so. Quello che stiamo vivendo è un periodo molto duro e
complicato, se non al limite
del catastrofico. La Pandemia provocata dal Coronavirus ci ha costretto
a modificare
in maniera drastica la nostra vita quotidiana, obbligando tutti noi a
restare
in casa per non rischiare il contagio…
…
o peggio, che qualche nostro parente a noi stretto venga infettato.
Personalmente,
nel mio paese la paura è molto alta. Ci sono dei contagiati
e, purtroppo, anche
dei morti di cui uno che conoscevo personalmente, un padre di famiglia
molto
giovane. E questo potrebbe essere soltanto l'inizio. Per questo
l’invito che voglio farvi è lo stesso che si sente
in tutti
i tele-giornali e in tutti i programmi, ovvero di restare a casa e di
rispettare le regole.
A
tutti coloro che stanno vivendo, in prima persona, il dolore provocato
da
questo terribile male o per chi ha perso un proprio caro o un amico, vi
sono
vicino con il pensiero.
Per
tutti gli operatori sanitari, le forze dell’ordine e per
tutti i lavoratori che
continuano a svolgere il loro mestiere per il bene comune, anche a
costo della
loro salute, vi ringrazio dal più profondo del cuore.
Detto
ciò, vi lascio alla storia, senza insistere oltre. Il
prossimo capitolo verrà rilasciato il 5 Maggio.
Buona
lettura a tutti.
Qui,
di seguito, il pulsante dedicato alle OST.
Qui,
invece, il pulsante per il terzo epilogo della prima storia, uscito
oggi.
GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR
Cos'è
il Vero Amore?
Giovedì
9 Agosto 2018
AI
[Undefined
– DETECTIVE CONAN]
Gli
allenamenti di cui ci aveva parlato il maestro Muten non
erano semplicemente sovrumani…
… erano da
manicomio!
Gli
esercizi sul controllo dell’aura venivano svolti la
mattina, e variegavano dalla semplice tele-cinesi
all’azzeramento dell’aura.
Io, personalmente, con Piccolo sen-sei, provai anche ad imparare molto
altro,
come ad esempio la tecnica del Rilascio dell’Anima dal mio
corpo. Scioccata,
assistetti al momento in cui il namecciano riuscì a
ricopiare la tecnica di mio
fratello, e mi aveva spronato a fare altrettanto. La mia resistenza,
tuttavia,
era molto più corta rispetto a quella di Simon o Piccolo
sen-sei, ma il tutto
mi tornò utile per poter imparare a controllare meglio
l’energia all’interno del mio
corpo.
Con
me ed il mio Sen-Sei, iniziò ad allenarsi anche
Midoriya. Quanto accaduto con Ayumi aveva scosso tutti, lui in primis,
e
il fatto che l’aspirante eroe avesse deciso di impegnarsi
sino in fondo negli
allenamenti con noi, per non ricommettere lo stesso errore, me lo fece
rivalutare molto.
Il
pomeriggio, invece, era tutto incentrato sull’esercizio
fisico, potenziando e sviluppando al massimo i nostri muscoli. Erano
stati
questi a far sbiancare di terrore tutti gli allievi, inclusi me e
quelli di Goku Sen-Sei. Bulma aveva infatticostruito,
con il permesso del preside Nezu, una palestra con gravità
modificabile. Quest'ultima poteva raggiungere numeri fino a mille volte
maggiore quella terrestre, o addirittura essere
inferiore venti
volte di meno come se ci trovassimo nello spazio.
Fu un autentico
miracolo se nessuno, alla prima giornata, non venne schiacciato dalla
gravità
X10. Io ci misi più di un'ora a staccare la faccia dal
pavimento.
[Soundtrack 16 –
DETECTIVE CONAN]
Erano
le sette di
sera, e mi trovavo stesa su uno dei tre
divani all'interno della sala comune del nostro dormitorio. Ero
letteralmente a pezzi e non
riuscivo a smuovermi da lì. Mai avevo provato
così tanto
dolore in ogni parte del corpo, e giurai che se tutto questo non fosse
servito a niente qualcuno ne avrebbe pagate le conseguenze.
“Haibara-San?”
A
chiamarmi era stato Shinichi, il quale mi aveva notato
mentre scendeva le scale del dormitorio maschile.
“Ciao… ahi ahi ahi…”
cercai immediatamente di rimettermi seduta, senza successo.
Lo
giuro. Guai ai maestri se tutto ciò non mi rendesse una
grande guerriera!
“I sen-sei vi stanno
facendo dannare come non mai, eh?”
comprese
lui, venendo a sedersi di fianco a me “Anche Ran si trova nelle tue stesse
condizioni…”
“E’ come se mi
avessero schiacciato sotto una pressa… non sento
nemmeno le dita dei miei piedi…”
ammisi io, provata, domandando al mio amico
“… quindi tu e Ran siete
tornati insieme…
meno male che si è risolto tutto!”
“…
già… ma non è di questo che ti volevo
parlare…”
“… non
preoccuparti… ora va tutto bene…”
Lui
mi osservò, con aria colpevole. Sapevo già dove
volesse
andare a parare, per questo l’avevo anticipato subito.
“Ai… ne sei
sicura?”
“Sì”
affermai, io, ormai certa dei miei sentimenti “Ho
bisogno di recuperare tutto ciò che ho perso a causa dei
MIB. Dignità…
orgoglio… e normalità… adesso ho una
nuova famiglia, degli amici, ed un nuovo
obiettivo nella mia nuova vita come Ai Haibara! Non preoccuparti troppo
per me…
io starò bene! Fin quando avrò il dottore, Simon,
i miei nuovi amici e la
piccola Selena al mio fianco, io sarò felice!”
“Stai davvero legando molto
con lei, non è così?”
si rese conto
Shinichi facendomi un sorriso, ed io intesi subito a chi si stesse
riferendo.
“Sì… Selena non ha preso
nulla da quel farabutto.Ora sono
felice di essere fuggita dall’Organizzazione, quel giorno,
per farla nascere alla loro larga… ed ora non ho
più rimpianti per quello che ha fatto Hunter Warrior. Le ha
donato un futuro. Selena è felice,
e se lo è lei lo sarò anche io,
come sua amica!”
“Ehi, Ai? Stai bene?”
Io
e Shinichi ci voltammo verso le scale del dormitorio.
Stavolta a scendere era stato Ub, ed anche lui si era reso conto delle
mie condizioni.
Che
figuraccia. Lui aveva solo tre anni fisici più di me, e
aveva la
resistenza di Superman... mentre io sembravo una lumaca riversa sul
terreno senza guscio!
Non
era da solo. Assieme a lui vi stava anche la piccola
Selena, la quale si era messa seduta sulle sue spalle e ci stava
salutando con
la sua manina. Di male in peggio.
“Ciao Ai! Ciao, signor
Shinichi!”
“Lei mi ha appena dato
delsignore?”
affermò basito Shinichi, facendomi sorridere
divertita, prima che io chiedessi al mio nuovo amico, sorpresa.
“Ma tu sei fatto di
acciaio? Tutti quanti si trovano moribondi dentro la
loro stanza, e tu sei ancora in piedi?”
“Anche io sono
stanco…” ammise Ub,
avvicinandosi a noi e poggiando delicatamente
la sua sorellina per terra “… ma quando Selena ti chiede di fare una
passeggiata nel cortile, non puoi rifiutare. Giusto?”
“Guarda che me lo hai
chiesto tu, di fare la passeggiata!”
rivelò tuttavia la bambina con un
sorriso da monella, indicandomi dispettosamente “Perché volevi
vedere se…”
“… SE LA MAMMA ED IL
PAPA’ FOSSERO USCITI ASSIEME ALLA ZIA 18!”
affermò lui tutto agitato,
giungendo le mani davanti alla piccolina che, sghignazzando, non
proseguì il
precedente discorso.
Mi
venne da sorridere, iniziando a capire la reale faccenda
dietro a tutto questo.
[Undefined.1 –
DETECTIVE CONAN]
Quel
piccolo ragazzino si era avvicinato a me fin dal
compleanno di Ran, e l’avevo trovato davvero molto gentile e
cordiale. Era
anche molto simpatico e riusciva a farmi ridere come nessun
altro era mai
stato in grado di fare. Eravamo diventati subito amici ed io mi ero
subito
fidata di lui. Gli raccontai tutto
quello che era successo dal giorno in cui ero entrata nella casa del
dottor
Agasa, tralasciando per ovvi motivi tutto il resto, mentre lui mi
raccontò tutte le sue avventure nel piccolo
villaggio di Saint Mauritz, in Albania.
Ero rimasta
affascinata e stupefatta da tutto ciò che quel bambino, di
soli dieci anni,
avesse fatto nella sua vita. Aver aiutato quelle povere persone a
costruire delle case accoglienti,
creare una rete idrica per consentire a tutti di lavarsi e dissetarsi,
coltivare i loro frutti e crescere i loro greggi…
… Son Goku aveva
ragione a dire che quel bambino, essendo la reincarnazione di un Majin,
fosse l’essere più puro e gentile del nostro mondo.
Tuttavia,
non era in grado di mentire, e me ne resi conto
all’istante quando spesso arrossiva mentre provavo
scherzosamente a stringergli
la mano o quando lo abbracciavo affettuosamente.
A lui piacevo, ed
anche tanto, e questo mi lusingava ma non capivo il perchè
di
quegli apprezzamenti. Cosa ci trovavano, i maschi, in una come me? Non
ero solare come Ran, dolce come Kazuha, caratterialmente forte come
Masumi o ricca come Sonoko. Ero soltanto una secchiona amante della
chimica e degli esperimenti scientifici, e tutto mi sentivo tranne che
attraente.
“Allora voglio venire con
voi…” dichiarai io, riuscendo
stavolta
a mettermi seduta “…
se rimango ferma, rischio di alzarmi il giorno del torneo…
non ci
sono problemi, vero Ub?”
“Ma-ma-ma… ma
certo che no! Eheheheheh! Allora ti aspettiamo fuori nel
cortile!” dichiarò
imbarazzatissimo il ragazzo, rimettendosi la bambina
sopra la spalla e dirigendosi all’esterno, sotto lo sguardo
attento di
Shinichi.
Il
detective si voltò incuriosito verso di me, e mi prese
letteralmente in giro.
“Povero ragazzo! Non devi
metterlo in imbarazzo per forza, se non ti
piace…”
“Chi ha detto che lui
non mi piaccia, detective sapientone?”
La
mia affermazione spontanea colse alla sprovvista il
ragazzo, al quale io però risposi con un sorriso sincero.
“Shinichi… te
l’ho già detto prima… io
starò bene! Ora ho fatto pace con
me stessa e so cosa desidero. Chissà… magari mi
sono innamorata di quel
ragazzino così altruista e non me ne sono resa conto!”
Gli
sorrisi, grata, prima di alzarmi definitivamente da quel
divano ed incamminarmi verso l’uscita del palazzo.
“Ouch… ouch… io vado da Ub e Selena… fossi in te
andrei
a fare un bel massaggio shiatsu a Ran! Le farà soltanto che
piacere!”
“Non sono molto bravo
coi massaggi…” ammise lui, iniziando ad
incamminarsi verso il dormitorio
femminile “…
ma mia madre mi ha sempre detto che so fare bene quelli ai piedi!
Vanno bene comunque?”
Mi
misi una mano sulla fronte, iniziando a ridere di gusto per la risposta
che avevo ricevuto.
“Sei un caso senza
speranza, Kudo-kun!”
“Parli proprio tu,
Haibara-san” sogghignò lui salutandomi
definitivamente “Ti
lascio al tuo appuntamento galante! Ci si vede!”
“Ah… Shinichi!
Un’ultima cosa…”
Quando
lui si
voltò verso di me, io gli formulai una sola,
semplice richiesta. Quanto successo il giorno della sfida contro la 2-A
mi aveva fatto nascere non pochi dubbi sul passato di una certa
persona. Per questo avevo deciso di indagare, in forma privata, sulla
sua vita precedente e Shinichi faceva al caso mio.
“… quello che ti sto
chiedendo è una faccenda molto seria e deve restare tra di
noi. Vorrei che tu svolgessi delle ricerche
approfondite sulla vita privata di Ayumi. So che ti sto
prendendo in
contropiede con questa richiesta, ma fidati di me… c’è qualcosa, sul suo passato,
di cui noi non sappiamo nulla ma che i
nostri nemici potrebbero sfruttare per danneggiarci!”
***
[Akaruku Genki Ni
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
La
scelta di fare una passeggiata si rivelò salutare.
I dolori alle gambe si affievolirono leggermente e l’acido
lattico non mi dava più
così fastidio. Se poi ci aggiungevi i tanti discorsi
divertenti che feci con
Ub e la mia figlia segreta...
... tutto ciò servì a farmi
tornare il buon umore.
Durante
la camminata
intravedemmo tutti gli studenti della 2-A, moribondi nel cortile,
che stavano discutendo animatamente su quanto stessero imparando
durante gli allenamenti coi
nostri sen-sei, ma anche di quanto avessero rischiato di perdere tutti
e quattro gli arti. Con mia grande sorpresa, assieme a loro vi stava
anche All
Might che al contrario li stava spronando a continuare verso quella
strada senza alcun rimpianto, segno di quanto avesse realmente compreso
l'importanza di tali esercizi.
Piccolo sen-sei mi
aveva raccontato tutto il loro background. Da quello che mi aveva
spiegato,
quel super-eroe aveva perso tutti i suoi poteri e li aveva donati a
Midoriya,
il ragazzo dai capelli verdi che si allenava con me. Di quella storia,
mi aveva spiegato, ne erano a
conoscenza in pochi e non dovevo raccontarla a nessun altro. Mi aveva
anche
rivelato che l’intenzione di All Might fosse quella di
allenarsi con gli studenti,
e più di loro, per recuperare gran parte del potere perduto
così da
partecipare al torneo di arti marziali. In paragone, mi aveva scioccato
con queste parole, lui
al massimo delle sue forze e della sua potenza originale era stato
forte almeno
quanto Crilin o Ten Shinan, se non di più qualora avesse
saputo utilizzare il KI fin dall’inizio.
Avevo
senza dubbio
grande attesa per quanto riguardava la sua presenza in quella
competizione,
così come gran parte dei docenti della 2-A. Più
buoni
avevamo dalla nostra parte,
meno cattivi avrebbero avuto possibilità di vincere, e i
membri
della Yakuza o dell'Organizzazione Karasuma potevano anche andare a
farsi fottere.
Durante
la camminata, incontrammo davvero i genitori
adottivi di Selena in compagnia di C-18. La piccola decise di
proseguire (maliziosamente,
aggiungerei… quella piccolina ne
sapeva una più del
diavolo, ed aveva soltanto quattro anni! –
L’autore si chiede da chi abbia preso, con
malizia -) con C-17 ed
Ajyna, mentre io ed Ub, visibilmente
più impacciato, continuammo da soli.
[Soundscape to Ardor
– BLEACH]
“A-Ai… io devo
dirti una cosa molto importante…”
“Certo, dimmi
pure…” lo rassicurai io, con
un sorriso.
Le
possibilità erano due, e la più probabile era
quella che
volesse rivelarmi di piacergli molto. L’altra era
più complicata,
ovvero il raccontarmi un suo fatto segreto riguardo alla sua vita.
Mi
sorprese quando mi resi conto che fu la seconda.
“… il fatto
è che… la mia forza non è tutta
naturale”
“Cosa intendi? Non
preoccuparti, mi puoi dire tutto… tanto non ti
giudicherò!”
Il
giovane prese un grosso respiro e mi rivelò, tristemente.
“Io, un tempo, ero un
essere totalmente malvagio”
Io
mi voltai verso di lui. Ero sconvolta dal fatto che lui fosse
a conoscenza di quella verità, o che fosse pienamente
consapevole di ciò che fosse stato.
“Vedi… quando io ero
piccolo, io avevo sempre degli incubi molto brutti”
mi raccontò il piccolo
ragazzino di colore “Quando li
raccontavo
alla mamma, lei mi diceva di non preoccuparmi e che non dovevo aver
paura del
mostro che sognavo…”
“… un mostro?”
chiesi io, affranta dal suo racconto.
“… era una
creatura terrificante… era basso quanto un bambino, ma aveva
gli occhi dal bulbo nero e le iridi rosse… sghignazzava come
un pazzo e
trasformava tutti gli amici di papà in dolci che mangiava!
Poi… qualche
settimana fa… ho sentito i miei genitori mentre parlavano di
nascosto di un
certo Kid Buu… ed origliando ho scoperto la
verità… ero io quel mostro! Ero io
che mangiavo gli amici di papà e mamma!”
“Oh no… mi dispiace…”
gli dissi io, mortificata, cercando in ogni modo di consolarlo
“…
ne
hai parlato con qualcun altro?”
“Sì…
con Goku sen-sei…” mi
rivelò il piccolo, cercando di
asciugarsi una lacrima “… mi ha detto che non devo preoccuparmi,
proprio come mi ha detto la mamma… che io non sono come quel
mostro, ma che
fossi un bravo ragazzo e che avrei dovuto continuare ad esserlo! Mi ha
anche
detto che, in realtà, molti dei miei comportamenti
più strani avvenivano perché
avevo ancora dei rimasugli o ricordi di quando ero ancora Kid Buu”
“… comportamenti
strani?”
“Mangio molti
più dolci del normale, ho il vizio di prendermi almeno due
cucchiaini di zucchero al giorno. Poi, a volte, riesco anche a girarmi
le
braccia o le gambe senza farmi alcun male"
"Tutto qui? A me non
sembrano così strani" gli dissi io,
ridendo di gusto ma cercando di non ferire i suoi sentimenti "Di certo non
può far male a nessuno se mangi qualche dolcetto in
più!"
"Non è tutto...
c'è una cosa che non ho raccontato nemmeno al sen-sei, o ai
miei genitori"
Ecco. Fu a quel punto
che compresi
la verità. Non era tanto la storia della reincarnazione che
voleva raccontarmi. Il segreto che intendeva rivelarmi riguardava un
suo vizio, un potere lasciatogli dalla sua controparte passata, di cui
non aveva parlato con nessuno, nemmeno con Goku...
... qualcosa di terribile, a giudicare dal
suo sguardo colpevole.
"Vedi, Ai... a
volte..."
“…
a volte…?”
lo invitai a continuare, con dolcezza, cercando di conquistare con
affetto la sua fiducia.
Ub
fece un altro sospiro molto lungo e sofferto. Poi, con
sguardo assolutamente colpevole, si inginocchiò,
prostrandosi davanti a me a mo’ di scusa.
“Perdonami, Ai. A volte, nella mia
mente, passano tutti i ricordi delle persone che
mi stanno vicino. Non
lo faccio
apposta… nemmeno a me piace questo potere! Ho visto tutti i
ricordi
d’infanzia di Selena, quelli di mio padre e di mia madre,
della zia 18 e di mio
zio Crilin… e ho visto anche i
tuoi!”
Quella
rivelazione, lo ammetto, stavolta riuscii a
sbigottirmi e a lasciarmi senza parole.
“Cosa… cosa hai
visto?”
“Io… io ho visto i
tuoi genitori…” mi spiegò
lui, sedendosi sul prato ed abbassando lo sguardo
verso il terreno con dolore “…
ho scoperto che sono morti a causa di
un incidente e che sei rimasta orfana fin da piccola. Poi ti sei unita
a quel gruppo di manigoldi… ho
visto ciò che ti hanno
fatto… ho visto il momento in cui Selena è nata,
ma anche quello in cui te
l’hanno portata via… io ho visto tutto…”
Ero
talmente sconvolta e scioccata da cadere in ginocchio
davanti a lui.
Quindi
Ub sapeva
tutto sul mio vecchio passato. Avevo provato a nasconderglielo per non
traumatizzarlo o farlo scappare via, e lui invece aveva saputo tutto
fin dal momento in cui avevamo incrociato il nostro sguardo.
Quel
bambino aveva ragione...
... il suo potere era tremendo.
“…
perché me ne hai parlato?”
provai a chiedergli, comunque,
molto confusa “Nessuno
l’avrebbe mai saputo, se tu non me lo avessi detto…”
“… io… io
mi sentivo sporco dentro…”
Sgranai
gli occhi, mettendomi una mano davanti alla bocca.
“… io non volevo
leggerti la mente. Non sono in grado di controllare questo
potere… e si attiva
senza che io lo voglia. Non dirti niente era ingiusto nei tuoi
confronti. Io
non posso mentire alle persone a cui voglio bene! Come
posso starti vicino… come posso stare vicino alla mia
famiglia se
non sono in grado di rispettare la loro intimità? Quelle che
ho scoperto sono
cose molto importanti per te… dovevi essere tu a
raccontarmele, e non io a
scoprirle… e avresti dovuto farlo solo quando ti saresti
fidata ciecamente di
me! Io non… io non potevo tenerti nascosta questa
verità… scusami, Ai!”
Il
mio corpo si
mosse da solo. Con le lacrime agli occhi e
commossa dal suo buon cuore, mi gettai tra le sue braccia e poggiai la
mia testa sulla sua spalla, facendogli capire che per me era acqua
passata, che non fossi affatto arrabbiata con lui per quanto fosse
accaduto.
Non
mi ero sbagliata sul suo conto…
… Ub era davvero il ragazzo
più puro ed innocente che io avessi mai conosciuto.
A
lui non importava
che il mio passato fosse oscuro e pieno
di malvagità. A lui non importava che io avessi molti
più
anni di
quanti ne dimostrassi. Ub pensava che io mi sarei arrabbiata con lui se
io
l’avessi scoperta da sola, e per questo aveva deciso di
abbattere
ogni suo muro per mostrarsi in tutto ciò che era,
pareggiando i
conti.
Avrebbe
potuto scegliere semplicemente di non raccontarmi
nulla e di non farlo con nessuno. Io non l’avrei mai saputo,
e lui non avrebbe
causato problemi a nessuno…
… ma si era sentito in
dovere di venirmelo a raccontare e di scusarsi con la
sottoscritta…
… alla quale il cuore
si sciolse come neve al sole.
Per
mesi e per anni,
le persone che mi stavano vicino aggiungevano menzogne su menzogne, chi
per mancanza di fiducia o anche solo per tenermi
al sicuro. Lo avevano fatto i miei genitori, lo aveva fatto Akemi, lo
avevano
fatto Conan ed il dottor Agasa, e lo aveva fatto perfino Simon.
[Here
to Stay – BLEACH]
Ub era la prima
persona, nella mia vita, che non aveva avuto il coraggio di mentirmi in
faccia,
che mi avesse rivelato tutto su di lui senza alcun filtro.
“Oh, Ub…”
lo rassicurai io, asciugandomi gli occhi “…
tu non ti devi scusare di nulla… sei stato
sincero con me e questo basta e avanza. Ti
chiedo solo un favore… non raccontare a Selena la
verità! Io voglio ritornare a
vivere come Ai Haibara, e non come Shiho… altrimenti
metterei la tua sorellina
in pericolo ed io non voglio farle alcun male!”
“… anche se lei
è tua figlia?” mi
domandò lui, sofferente “Potresti
tornare adulta e stare con lei… la mamma ed il
papà non si arrabbierebbero, e
nemmeno Selena…”
“… ma non
sarebbe giusto per lei” cercai di fargli
capire io,
con saggezza “Shiho
Miyano è una criminale ed è ricercata…
non posso renderla felice
se fossi sua madre! E poi, io non sono più Shiho, giusto?
E’ come… è come se
lei non esistesse più, ormai morta e sepolta per sempre
nella mia coscienza! Ora sono Ai Haibara, e sono amica
di tua sorella… e voglio bene anche a te! E’
più giusto così… saremo tutti
felici e nessuno soffrirà più!”
Il
ragazzino di colore sembrò pensarci su, ma poi fece segno
di sì con la testa.
“D’accordo…
allora manterrò il segreto, per il bene di
Selena… o Helena?
Come dovrei chiamarla, adesso?!”
Ridacchiai,
divertita, rispondendogli.
“Non mandiamola in
confusione… anche Selena è un bellissimo nome!”
Io
mi rialzai da terra, sciogliendo l’abbraccio ma
continuando a tenere la mano di quel gentilissimo ragazzino.
Lui
notò quel particolare, e divenne ancora più rosso.
In
effetti lo stavo leggermente provocando un po’, ero
sincera. Sapevo quanto a lui piacessero quei gesti ed io facevo di
tutto pur di
farlo stare bene assieme a me, nonostante i dubbi su quanto provassi
per Ub fossero ancora tanti.
“Tu… tu non hai
paura di quello che ti ho raccontato?”
“Al contrario… sono
felice che tu me l’abbia detto” dichiarai
io, poggiando la mia testa sul suo petto ed affermando con decisione
“Io
non ho paura dei mostri… e tu, per
giunta, non lo sei! I mostri dovrebbero far paura…invece tu hai davvero
dei
bellissimi occhi!”
Sì. Avevo
detto quella
frase di proposito, l'esca adatta per far abboccare il pesce nel mio
amo.
Potevo
affermarlo ufficialmente. Ero letteralmente una stronza.
Eppure
non mi sarei mai rimangiata quella frase davanti a nessuno,
nemmeno se mi avessero presa in giro tutti, Shinichi per primo,
perchè era la
pura e sola verità. Non conoscevo nessuno che avesse il suo
stesso sguardo,
forse solo mio padre e Simon.
Fui
ancora più felice quando mi resi conto che lui avesse
sciolto la nostra presa e mi avesse cinto la vita con il suo braccio,
avvicinandomi
ancora di più a lui.
Continuammo
a camminare così per altri dieci minuti,
stavolta senza parlare tra di noi. Non ne avevamo bisogno. Io stavo
bene, con
la testa poggiata sulla sua spalla, con il mio respiro che andava di
pari passo
con il suo.
Un sentimento che
poteva trascinarti e renderti invincibile. Un sentimento,
però, che poteva
anche rivelarsi semplice ed intuitivo.
Mi arrabbiai con me
stessa per aver scambiato un sentimento simile con quello provato per
Shinichi.
Quest’ultimo non era stato amore, ed ora ne avevo la conferma
più assoluta...
... ma ero certa che
quanto provavo con Ub potesse essere tradotto con quella semplice
parola?
Non avevo fretta nel
cercare una risposta. D’altronde, non potevo essere
più felice di così!
***
[Soundtrack
20
– DRAGON BALL GT]
Dopo
aver cenato assieme a tutti gli altri, io mi misi davanti ai video
giochi assieme ai miei amici. Eravamo io, Ub, Ayumi,
Leonardino, Selena ed una bambina del sesto universo, di nome Eri.
Anche lei
aveva avuto un passato difficile, ci venne raccontato da Midoriya e da
un altro
ragazzo di nome Mirio. La piccola ora si trovava sotto la tutela del
professor
Aizawa il quale non le distoglieva gli occhi di dosso, preoccupato per
la sua vicinanza con tanti sconosciuti.
Aveva un potere molto
particolare, molto simile a quello che io ero stata in grado di fare
scientificamente con l’APTX-4869. Era in grado di far
regredire fisicamente
qualunque cosa organica lei desiderasse, anche una persona. Ub,
vedendola la
prima volta, aveva avuto un fremito di paura, ed io compresi che i
ricordi di
Eri erano entrati nella sua mente. Nonostante ciò, lui la
salutò con innocenza,
ma stavolta io riuscii anche a leggere il suo enorme imbarazzo.
Poverino… quel
potere era terribile, aveva ragione. Non saperlo
controllare era addirittura peggio. Ora capivo perché si
fosse sentito in colpa con
me…
… vedere con i propri
occhi tutte le sofferenze delle persone a lui vicine era traumatico per
un
bambino della sua età.
Provai
a paragonare la mia situazione e quella di Eri.
Anche lei, come me, era stata ‘adottata’ da una
persona che non le aveva
voltato le spalle. Negli occhi del professore Aizawa o del giovane eroe
di nome Mirio, riuscivo a vedere lo
stesso affetto che Hiroshi aveva provato nei miei confronti fin dal
primo momento in cui mi
aveva conosciuto. Poi era diventata subito la migliore amica di Selena!
Eri
si trovava in mani sicure, ne ero più che certa.
A
noi, con nostra grande sorpresa, si unirono anche Chi ed i
suoi fratellini, Naruto ed Hinata. La ragazza di Simon, ora, sembrava
essere
tornata quella di sempre. Anche lei aveva legato con tutti i nostri
nuovi amici
ed era sempre sorridente, come quando la vidi la prima volta a casa del
mio
fratellone adottivo. Sapevo ne sentisse molto la mancanza ma stava
tenendo
duro, esattamente come me, ed era pronta a riaccoglierlo a braccia
aperte.
Con
i miei nuovi poteri, ero stata in grado di scoprire
qualcosa che mi aveva lasciato visibilmente senza parole. Tuttavia,
decisi che
non era giusto parlarne con lei, se non desiderava farlo. Quello che mi
incuriosiva, tuttavia, era la somiglianza tra l’energia di
Ayumi e quella dei
due fratellini di Chi.
Che ci fosse dietro
qualche sorta di collegamento?
Solo
alle dieci di sera, decidemmo saggiamente di tornare
nelle nostre camere a dormire, per non rischiare di svegliarci all'ora
di pranzo. Dopo aver salutato tutti con un bacio sulla
guancia (Ub stava quasi
per svenire, poverino... ero proprio una stronza), io
raggiunsi la mia stanza
assieme ad Ayumi.
Durante
il tragitto,
incontrammo anche mio padre, al quale
raccontai tutto quello che avevamo fatto quel giorno. Lui, per
risposta, ci mostrò tutto quello che stavano costruendo
all’interno di quel laboratorio assieme alla giovane
studentessa
del reparto scientifico, la diciassettenne Mei Hatsume.
Sembrava un bambino che aveva passato un giorno inter al luna-park. Era
letteralmente su di giri.
“A proposito…”
mi aveva anche rivelato, con una frase molto
enigmatica “… il nostro
piano è pronto
al cento per cento! Domani, io ed i miei colleghi ti racconteremo tutto!”
“Di cosa state parlando?”
ci domandò incuriosita Ayumi.
Io
sapevo
perfettamente a cosa si stesse riferendo il
dottore, ovvero alla missione di Recupero-Informazioni e di
Abbattimento-Informatico
dei server della Yakuza. Avevamo trovato degli indizi molto
interessanti sui quali lavorare, anche grazie alle indagini che qualche
agenzia di eroi aveva svolto per conto della polizia. Lui,
però,
dette un’altra spiegazione, anch’essa veritiera,
alla mia giovane amica per non insospettirla.
“Delle armi che
stiamo sviluppando per tutti voi in vista del torneo!”
ci spiegò il
dottore, con tranquillità “Queste, per la prima volta, saranno ammesse
e vi saranno utili contro avversari molto forti!”
“CHE BELLO! NON VEDO
L’ORA!” si fece convincere la bambina,
elettrizzata, salutando assieme a me
il vecchio ingegnere che ci lasciò raggiungere la nostra
camera da letto.
Cinque
minuti dopo, sia io che lei eravamo già in pigiama, con Higo
che
stava ronfando tranquillamente dentro la sua cuccia. Aveva fatto i suoi
bisogni
dentro la lettiera e non aveva combinato disastri…
… che bravo…
… stava
diventando sempre più grande, però!
Solo
dopo aver
cambiato la lettiera del mio cagnolino, mi fiondai sotto le coperte del
mio letto, pronta ad augurare la buonanotte alla mia amica.
Prima che potessi
farlo, tuttavia, lei mi prese alla sprovvista con una semplicissima
domanda.
[Sakura’s
Theme – NARUTO]
“Ai… cosa
c’è tra te ed Ub?”
Per
fortuna, io le
stavo ancora rivolgendo la schiena, perchè altrimenti Ayumi
avrebbe visto le mie guance diventare porpora per la sorpresa.
“Di cosa parli?”
feci finta di niente io, in realtà con tono scherzoso,
tentando
in tutti i modi di farmi passare quell'improvvisa botta di calore.
“Questa sera, a cena, vi
siete seduti di fianco e vi siete tenuti per
mano tutto il tempo… lo hanno visto tutti!”
mi raccontò lei, con
sincerità “Claudia e
Bulma non hanno
fatto altro che parlare di voi due. E poi, mentre giocavamo ai
video-giochi… tu
scherzavi tantissimo con lui! Sembravi perfino più felice di
quando stavi con
Conan!”
Quell’affermazione
mi colse di sorpresa. Più felice di
quando stavo con Conan? Lo aveva notato anche lei?
“A te piace Ub, vero?”
mi domandò Ayumi, mentre io mi arresi all'evidenza
voltandomi verso di lei.
“Ecco… in un certo
senso… credo di sì”
ammisi io, visibilmente imbarazzata.
Mi
erano bastate quelle due semplici domande per farmi arrossire. Non mi
era mai capitato prima, nemmeno con Shinichi.
Forse
Ayumi non si era allontanata dalla realtà.
“Nel senso che hai una
cotta per lui?”
“Io… io non lo
so…” fui sincera con lei,
ammettendo “…
non
credo di avere una cotta come quella che si prendono gli
adulti… ma Ub è il
ragazzo più dolce, generoso, altruista e sincero che io
abbia mai conosciuto e
sto benissimo con lui… e mi accetta per quella che sono”
“… allora ti piace
davvero tanto!” dichiarò lei, facendomi
vergognare ancora di più “Ti
ricordi quando ti ho chiesto se ti
piaceva Conan?”
“Eccome… io ti
avevo provocato, quel giorno. Poi ti dissi che io non ero
innamorata di lui e che non mi interessava…”
“Quel giorno mi hai
mentito, vero?”
Stavolta,
lo
ammetto, io ci rimasi di sasso. Lei sembrava molto triste, davanti alla
mia reazione. Avrei potuto far finta di niente e mentirle, ma sapevo
non fosse giusto nasconderle la verità.
“Sì…
e no. Conan
era speciale per me. Tuttavia non
potevo fidanzarmi con lui, né Conan con te o me. Per questo
non ti dissi la verità…”
le rivelai io, affranta “… scusami…”
“Tranquilla… era
a fin di bene, no?” mi rispose lei,
sincera “E
poi
non era di questo che ti volevo parlare… se devo paragonare
il modo in cui
stavi con Conan a quello con Ub… con quest’ultimo
mi sembri più vera e sincera!”
“Forse è davvero
così…”
fui costretta di nuovo ad ammettere.
Ayumi
era stata in grado di mandarmi in confusione totale.
Lei sosteneva che io mi fossi innamorata di Ub…
… ma era vero?
Sì o no?
[Dearly Beloved –
KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Ayumi… tu cosa
pensi dell’amore tra due persone?”
le domandai
io, con curiosità “Io…
io non riesco più
a capirci nulla! Forse tu puoi aiutarmi”
“L’amore, mi hai
detto?” chiese conferma lei, prima di
sedersi
sul letto e pensarci su “Ecco… quando penso all’amore,
a me vengono
in mente i miei genitori adottivi. La mamma ama il mio papà,
anche se litigano
sempre su cosa guardare alla televisione! La partita o il tele-film? Il
reality
o l’anime? Io avevo chiesto a Babbo Natale di regalare ai
miei
genitori un televisore in più così non avrebbero
litigato più…”
Oddio.
Questa mi era
del tutto nuova. Sasuke e Sakura
dovevano essere davvero divertenti quando bisticciavano in quel modo, e
il modo in cui Ayumi avesse provato a risolvere la questione lo era
ancora di più.
“…
però, a Natale, mi sono ritrovata una lettera…”
mi sussurrò
lei, recuperando il suo diario segreto e recuperando un piccolo
foglietto di
carta rosso, specificando “…
me l’ha mandata proprio lui! Mi
ha scritto che non voleva accontentarmi, ma non perché fossi
stata una cattiva
bambina… ma perché, se papà e mamma
avessero avuto un tele-visore ciascuno,
avrebbero passato ogni sera separati ed avrebbero smesso di amarsi”
La
piccola, davanti alla mia confusione, aprì quella lettera
e mi lesse ad alta voce.
“- Papà
e mamma, nonostante litighino spesso, si amano tantissimo.
Sai perché sono sicuro di questo? Perché alla
fine riescono sempre a trovare
una soluzione e rimangono seduti insieme sul divano, abbracciandosi
affettuosamente e facendosi le coccole a vicenda! -Io
credo… credo che sia questo l’amore vero, quello
degli adulti… non importa se
affronti tanti problemi… alla fine ciò
che conta è quanto tu voglia bene
alla persona che hai davanti e quanto lei ne voglia a te!”
“Perché allora
credi che io sia innamorata di Ub?” le
chiesi io,
più diretta.
La
risposta della mia amica mi spiazzò definitivamente.
“Lo hai detto tu stessa! -
Lui mi accetta per quella che sono -.
Non è lo stesso per la mia mamma ed il mio papà? Nonostante a loro piacciano cose diverse, loro si
amano comunque. Tu pensi lo stesso di lui? Se
sì… allora
sei innamorata anche tu di lui e ti piace da morire!”
Stavolta
non fui in
grado più di nascondermi. Non potevo più negare
l'evidenza alla mia migliore amica, nè tantomeno a me stessa.
Ub
mi aveva davvero attratto così tanto?
Oh no… cos’era quella
sensazione che stavo provando in quel momento?
Non erano per caso…
… erano le
cosiddette ‘farfalle nello stomaco’?
“Sai… io credo
di non essere mai stata davvero innamorata di Conan…
penso che quella fosse soltanto una cotta!”
mi rivelò la piccola Ayumi,
visibilmente imbarazzata“Io,
invece… credo di essermi
innamorata di Leonardino… che mi piaccia davvero!”
“CO-COSA?! DICI SUL
SERIO!?”
La
bambina annuì, cambiando letteralmente sguardo. Sembrava
un’altra persona.
[Naminè
– KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Qualche giorno fa, mentre
parlavamo tra di noi, lui mi ha raccontato
tutta la sua vita. Mi ha rivelato che sua madre è una donna
ricercata in tutto il
mondo. Leonardino ha detto che sua mamma gli vuole bene e lui ne vuole
a lei, ma quest'ultima non ha ancora imparato
ad essere buona. Lui ha paura di perderla di nuovo… ed
io… io gli ho raccontato
quello che era successo tra me e il mio primo
papà…” mi
raccontò lei,
quasi commossa “…
non so perché… ma con lui non sono riuscita a
mantenere il mio
segreto. E’ stato come… come se non volessi
più nascondermi… come se non
volessi più essere considerata solo la Ayumi spensierata ed
innocente, che non
sapeva aiutare i suoi amici. Io… volevo soltanto farlo stare
meglio… e credo di
esserci riuscita perché nemmeno Conan, Mitsuiko o Genta mi
avevano rivolto un
sorriso così bello…”
“Oddio… Ayumi…”
Scesi
dal mio letto e le gettai subito le braccia al collo, riempiendola di
baci
sulla fronte.
“… e da quel
giorno, come ti senti?” le domandai io,
comprensiva.
“Io… io mi sento
strana…” mi rivelò
Ayumi, decisamente più
confusa di me “…
quando ci guardiamo negli occhi, arrossiamo entrambi ma non per
vergogna… e poi… nello stomaco…
è una sensazione stranissima… nemmeno
Leonardino me l’ha saputa spiegare, ma…”
“… è come se avessi
delle farfalle nello stomaco…”
Lei
si voltò verso di me, sbalordita.
“Ecco! Sì! E’ esattamente
questa la sensazione! Ai… tu sai
cos’è?!”
“Ayumi… mi sa che tu
hai davvero colto nel segno!” le ammisi io,
divertita, guardandola negli
occhi e rivelandole “Ti
sei innamorata per davvero di Leonardino!”
“COOOOOOSAAAAAA?!”
Come
era
prevedibile, lei iniziò a diventare rossa come un
peperone e a coprirsi la faccia per la vergogna. D'altronde era pur
sempre una piccola bambina, eppure era stata capace di descrivermi
perfettamente le sue sensazioni senza alcuna difficoltà.
Forse
era proprio questa la differenza tra un bambino e un adulto.
Quest'ultimo aveva paura a mostrare i suoi sentimenti per paura di
essere ferito, complicandosi la vita da solo, mentre il primo sapeva
affrontare la vita con intuitiva semplicità e con il cuore
in
mano.
L’amore e l’innocenza
infantile… che sentimenti meravigliosi…
… soprattutto quando
si provavano in prima persona.
Non
mi ero mai sentita così prima d’ora, ma parlare
con la mia
migliore amica era servito più che mai. Avevo una risposta a
ciò che stavo
provando dentro il mio cuore.
“A proposito,
Ayumi… sei sicura di stare bene? Quello che è
successo con
Midoriya…”
“Ve l’ho già detto!
Sto benissimo!” affermò lei,
imperterrita, divertendosi a muovere la sua
testa per dimostrarmi la veridicità delle sue parole
“Guarda!
Non ho niente!”
Qualcosa
però l’avevo notata.
La
mia amica si era infastidita davanti alla mia domanda e
non poco, come se non volesse parlare di certi argomenti con noi.
Ora
ne avevo la conferma.
Ayumi ci stava nascondendo
qualcosa!
Avrei
dovuto
avvisare Shinichi, specificando di non farle alcuna domanda. Non
potevamo sapere se si sarebbe arrabbiata ancora di più.
Improvvisamente,
però, qualcosa all'esterno del balcone ci colse
letteralmente alla
sprovvista. Qualcuno,
infatti, stava bussando sul vetro della nostra finestra.
All’inizio ci spaventammo, ma poi riconoscemmo la tuta dello
sconosciuto.
***
[False
Transmigration of the Soul – FATE OST]
“Quello… I
CYBER-RAINBOW!” esclamò lei,
abbassando subito il pomello e permettendo a costui di entrare nella
nostra camera.
Non
mi preoccupai
per la loro identità. Il Liceo U.A. era
stato circondato da una particolare barriera che impediva ai nostri
nemici di
percepire la nostra presenza. Se il cyborg era riuscito a
oltrepassarla, significa che aveva ricevuto i permessi necessari a
compiere tale gesto.
Lui,
mi resi conto, non era da solo. Infatti, tra le sue
braccia, portava un altro compagno, visibilmente disattivato.
Quello sveglio era il membro giallo, mentre quello
addormentato era il blu.
“Ciao,
ragazze…” esclamò
il primo, togliendosi il casco.
Tutte
e due sgranammo scioccate
gli occhi, riconoscendola al volo.
Era la donna che si trovava dentro quella vasca rigenerativa, il giorno
in cui
partimmo verso il pianeta Terra del sesto universo. Il suo viso era
quasi
irriconoscibile. Quella che, prima, era sicuramente una bellissima e
attraente ragazza,
ora era irriconoscibile ed aveva il viso ricoperto di cicatrici
orrende, come se fosse sfuggita per miracolo all'assalto di un branco
di leoni inferociti. Il suo sguardo, inoltre, era più
arcigno che mai a dimostrazione di quanto quell'esperienza l'avesse
seriamente ferita, lasciandole un segno profondo nella sua coscienza.
Se
non sbaglio, il suo nome era Victoria Croft ed era il cyborg affidato
alle cure di
Domenico. Era stato un membro dei Deadly Sins, un certo Wrath, a
ridurla in
quello stato.
“… c-ciao…”
la
salutò mogiamente Ayumi, visibilmente provata da quella
vista.
La
cyborg, tuttavia, si voltò verso di me e riversò,
senza mezzi termini, il
cyborg blu sopra il mio letto cacciando una strana pistola dalla
propria tasca.
“Simon Kog, prima di
partire, ci ha
dato un ordine molto preciso” mi rivelò
lei, con tono secco “Blu
sarebbe dovuto passare di testimone… ora sei tu la sua nuova
padrona!”
Immaginatevi
la mia sorpresa davanti a quella rivelazione.
“Cos… IO?!”
“Sì…
l’unica cosa che io devo fare è
installarti il chip dietro la tua nuca!”
Ero
scioccata. Io dovevo prendere il controllo di uno di
loro? Ma perché?
“Siete ancora ricercati!”
dichiarò Victoria senza mezzi termini “Non è
saggio muoversi in pubblico
se non siete in grado di proteggere o celare la vostra
identità. I nostri nemici, mentre voi eravate
assenti, sono diventati ancora più potenti! I membri della
sezione Anti-Mafia
sono tutti affiancati da un cyborg con cui possono rimanere in
contatto. Ora
che Simon non fa più parte della sezione…”
La
cyborg si
tele-trasportò alle mie spalle e mi puntò la
pistola dietro la nuca. Una fitta mi costrinse a toccarmi quel punto,
dolorante, e compresi che Victoria mi avesse già installato
quel
chip. Niente tracce di sangue, eppure sentivo quel piccolo pezzettino
di metallo infilato nel mio cranio fin sotto la pelle.
Non
mi aveva lasciato altra scelta che rispettare quella
decisione presa da Simon.
“Da questo momento,
Juzo Miyano è
sotto ai tuoi ordini!” dichiarò lei,
raggiungendo la finestra del
balcone “Io
devo tornare dai miei compagni. Chiedete a Blu se desiderate ottenere
informazioni più dettagliate!”
“A-aspetta!” la mia compagna di
camera provò a richiamarla, preoccupata “Io
volevo parl…”
Il
richiamo di Ayumi, purtroppo, rimase del tutto
inascoltato. Victoria uscì dal balcone e partì in
volo senza darci il tempo di
chiederle altro.
“Poverina…”
affermò la mia amica, dispiaciuta “…
lei soffre ancora…”
Annuii,
comprensiva. Ayumi aveva colto nel segno. Victoria
non sembrava la stessa dal primo giorno in cui la conoscemmo. Era
diventata un
mero robot, che obbediva semplicemente agli ordini senza provare alcuna
emozione.
“Forse lui saprà
darci delle risposte…”
dichiarai io, avvicinandomi
a quel cyborg assieme alla mia amica.
Juzo
Miyano. Quindi
era questo il nome completo di quel cyborg. Doveva averglielo dato mio
fratello in persona, e riuscii a comprendere le origini dietro a tale
scelta. Emozionata dal gesto affettuoso di Simon, mi asciugai gli occhi
per non commuovermi e provai ad accarezzargli la mano.
Sembrava
un vero
umano, in tutto e per tutto. Anche al tocco, io percepivo della pelle e
non dei circuiti. Bulma si era davvero superata, con tutti loro.
Fu
a quel punto che uno strano ologramma apparve davanti ai
miei occhi. IndietreggiaI per il forte spavento e barcollai fino a
cadere per terra, atterrando di sedere sul pavimento.
[Stranger – FATE
OST]
-
Benvenuto
nell’interfaccia-utente. Il mio nome è
Cyborg-Corporation-1. Da questo momento
io sarò il tuo androide personale. Il mio pregresso
salvataggio
indica anche Juzo Miyano come comando di richiamo, ma esso
può
essere cambiato se lo desidera. Continuare con il salvataggio pregresso
o riscrivere la mia memoria? -
“Che cazzo…”
“Ai! Che ti succede?”
mi chiese preoccupata Ayumi.
“Tu non riesci a vederlo?
C’è un ologramma del mio cyborg davanti ai
miei occhi!”
“Ma… ma io non vedo
niente!”
La
dichiarazione della mia amica mi fece capire molte cose.
“Credo sia a causa del chip
che mi ha messo Victoria…” le
spiegai io, capendo il funzionamento di quel piccolo oggetto “… deve essere
fatto in modo tale che altre persone non possano vedere
quest'interfaccia. Perfetto! Juzo Miyano… ti
chiedo di continuare con il salvataggio pregresso! Destati dal tuo
sonno!”
-
Ordine in fase di esecuzione… recupero del salvataggio
pregresso
completato! Inizio della fase di risveglio in corso... -
Il
cyborg dalla tuta blu, intontito, si alzò dal mio letto e
si tolse il casco.
Io
ed Ayumi, lo ammetto, arrossimmo davanti all’avvenenza di
quel giovane.Non
avrebbe affatto sfigurato, di fianco a qualche modello o attore di
Hollywood. Pelle abbronzata, capelli castani molto corti, e infine due
occhi verdi molto chiari.
“Accidenti…
il mio corpo è intorpidito…”
dichiarò Juzo voltandosi poi verso di noi, in particolare me
“…
signorina Haibara… da questo momento io sarò il
tuo compagno!”
“UAO! CHE FORZA!”
esclamò elettrizzata Ayumi, di fronte a quello che ero
riuscita a fare.
Io,
però, avevo un sacco di domande da rivolgere al mio nuovo
compagno di battaglia, e non intendevo attendere oltre.
“Juzo…
perché eri disattivato?”
“Perché noi
cyborg non possiamo
avere due padroni nello stesso tempo. Simon mi ha disattivato solo dopo
che io
ho concluso il mio allenamento nella stanza dello spirito e del tempo,
al
Palazzo del Supremo, staccandosi definitivamente il chip che mi
connetteva a
lui…”
“… ma
perché lo ha fatto? Lui poteva anche tenerti al suo
fianco…”
“… no, mia
padrona…” mi
rivelò tuttavia Juzo, affranto, rivelandoci “… i
Cyber-Rainbow
sono stati creati per sconfiggere la Yakuza e tutte le altre
organizzazioni
criminali esistenti a Tokyo… ma non siamo in grado di
affrontare i Deadly Sins.
Victoria ne è stata la dimostrazione più palese,
viste le condizioni in cui è
stata ridotta… più legami si hanno con Simon Kog,
più vi è il rischio di
ricevere visite indesiderate!”
“In poche parole…”
compresi alla fine io “…
lui non vuole mettere a rischio
la vostra vita…”
Juzo
annuì,
affranto. Come al solito, mio fratello preferiva tenere i suoi amici
alla larga dai pericoli, piuttosto che farsi dare una mano.
“Tu non puoi aiutarlo?”
gli chiese Ayumi, confusa.
“No,
piccola… io posso eseguire solo
e soltanto gli ordini che mi vengono rivolti dai padroni. Lui, prima di
disattivarmi, mi ha imposto un veto inattaccabile… nessuno
potrà imporre, a te
o ai tuoi compagni, di attaccare un membro dei Deadly Sins fino a
quando non
sarò io stesso a cancellare quest’ordine dalla tua
mente!”
“Perciò…
nemmeno io posso chiederti di cambiare idea…”
“No, padrona. Lui vuole
che i
Cyber-Rainbow si occupino principalmente della Yakuza. Prima ci
liberiamo di
loro, prima potrò cancellare il suo ordine e aiutarlo!”
“Un momento! Lui non
vi ha imposto un veto definitivo?!” dichiarai io,
sorpresa.
Juzo,
confuso, mi fece segno di no con la testa, e io esultai con un pugno
alzato in aria.
Simon
non aveva dato
quell'ordine senza un valido motivo. Se aveva dato a Juzo la
possibilità di cancellare quel comando di sua spontanea
volontà, non l'aveva fatto senza una ragione più
che
lecita.
“Vuoi vedere che
è la volta buona? Si è finalmente reso conto di
non
poter far nulla da solo?”
“Probabile…
è da un po’ che il suo stato
d’animo non era più lo stesso…”
dichiarò Juzo, sincero “…
Simon Kog, da quando ha scoperto dell’esistenza di Zero, ha
una sola strada che
gli si spiana davanti, e sembra si sia reso conto di non
potercela fare
sempre da solo…”
“Allora non possiamo
mollare!” affermai, rivolgendomi ad Ayumi
“Dobbiamo
continuare ad allenarci e migliorare sempre di più! Solo
così potremo aiutare
mio fratello!”
“Certo!” dichiarò
la mia amica.
Entrambe
battemmo il pugno all’unisono, come ci aveva
insegnato Simon durante il giorno del compleanno di Ran.
“Ma adesso…
adesso cosa farai, Blu?” chiese curiosa
Ayumi al
cyborg.
“Aspetterò
che arrivino anche tutti
i miei compagni. Da domani, soggiorneremo al Liceo U.A., dove
svolgeremo un
esame per ricevere la licenza di Eroi Professionisti! In questo modo,
potremo
muoverci per la città in maniera legale!”
“Quindi, adesso, non hai un
posto dove andare a dormire…”
Il
giovane cyborg si
rese conto che avessi ragione.
Non ci avevamo ancora pensato, in effetti. Dubitavo che,
al momento, il Preside Nezu o qualche professore fossero
svegli
per accompagnarlo in una camera da letto vuota, e di certo non potevamo
lasciare che Juzo girovagasse in quell'edificio per cercarne una, col
rischio di svegliare qualche povero ragazzo.
Ma
io e la mia migliore amica avevamo già in mente una
soluzione, guardandoci allegramente tra di noi.
“Ayumi… che ne dici di unire i nostri
letti e trasformarli in un matrimoniale? Così ci
sarà spazio per tutti e tre!”
***
MIDORIYA
[Karen’s
Theme – FATE OST]
Era
mezzanotte inoltrata quando rientrai all’interno del mio
dormitorio. Tutti, come era assolutamente prevedibile, erano
già andati a
dormire.
Avevo
deciso di allenarmi, subito dopo la cena, sul
controllo del mio KI meditando nel cortile. All Might, infatti, mi
aveva
spiegato quanto per me fosse importante insistere su quegli esercizi.
La
mia
unicità, infatti, aveva un legame ancora più
profondo
con quella che i nostri maestri soprannominavano energia spirituale.
Piccolo mi aveva spiegato che il Quirk principale di One For
All fosse molto simile al Kaio-Ken di Son Goku, ovvero un improvviso
sbalzo
d’aura che, se controllato male, poteva distruggere non solo
il
mio corpo ma
anche impedirmi di controllarne la sua immensa energia. Io,
più
di tutti, dovevo superare i miei limiti
fisici e mentali imparando inoltre a controllare la mia forza, se non
volevo causare disastri. Non solo. Se fossi riuscito a sfruttare alla
perfezione la mia aura, compresi, imparare a usare il
potere massimo di One For All senza farmi alcun male, oltre che
riconoscere
tutti i poteri nascosti in esso, non sarebbe stato più un
miraggio.
Di certo non avrei spezzato per sbaglio il collo di
un’altra persona,
come era successo con Ayumi.
Ora
potevo usare il 20 % di tale forza senza rompermi
braccia e gambe, oltre a saper usare con enorme fatica il mio secondo
Quirk,
Black Whip. Era un buon inizio, ma potevo fare ancora meglio, ne ero
sicuro…
… dovevo
arrivare all’inizio del torneo riuscendo ad sfruttare fino al
50 % della mia forza, se non di più!
Stavo
per raggiungere le scale, quando qualcuno mi chiamò
dalla Sala Comune.
“Midoriya!”
Mi
voltai sorpreso in direzione del divano. Sopra di esso,
infatti, vi stava Tsuyu, la quale si era mimetizzata perfettamente con
la
fodera verde del materasso.
“Uao, Tsuyu! Come ci
sei…”
“Ci stavo già
provando da qualche giorno, dopo l’inizio delle nostre
vacanze. Se non fosse stato per gli insegnamenti dei nostri sen-sei,
non ci sarei mai riuscita! Kiro!”
La
ragazza si scostò leggermente da un lato e mi fece spazio
sul divano. Io la raggiunsi, capendo volesse parlarmi.
“Ti stavo aspettando da un
po’, a dire il vero… mi hanno appena
comunicato una notizia, e volevo tu fossi il primo a
saperla… kiro…”
“Io?!” le
domandai io, confuso "Avresti
potuto raggiungermi in cortile, piuttosto che aspettarmi fino a tarda
notte!"
"Sappiamo tutti che distrarti dai
tuoi esercizi è un'impresa impossibile anche per un eroe
come All Might!"
mi rispose lei, scherzosamente, facendomi cadere una gocciolina di
sudore dalla fronte per colpa dell'affermazione della ragazza rana.
Forse
non aveva
tutti i torti. Avrei dovuto parlarne anche con gli altri per non
sembrare un vero asociale, interessato solo alla gloria di diventare un
eroe.
"La
prossima volta ti do il permesso di schiaffeggiarmi con la tua lingua,
proprio come fai con Mineta, se non ti dovessi ascoltare!"
le ordinai io con decisione riuscendo a farla ridere, prima di
chiederle "Cosa volevi
dirmi? Deve essere
qualcosa di importante se mi hai aspettato fino a mezzanotte qui, per
raccontarmelo!"
La
giovane ragazza dai capelli verdi si decise a parlare,
dopo un attimo di silenzio.
“Anche Ochaco
parteciperà al torneo. Il liceo Shiketsu sarà uno
dei nostri avversari!”
Una
notizia così avrebbe potuto soltanto riempirmi il cuore
di gioia. Invece, la paura prese possesso della mia anima, oltre a
tanti sensi
di colpa…
… e Tsuyu, la quale
era un’attenta osservatrice, se ne rese conto subito.
“Kiro…
pensavo che questa sarebbe stata una bellissima notizia, soprattutto
per te che non hai potuto salutarla come si deve. Perché
invece
hai sussultato come se la tua fidanzata avesse rivelato di averti
tradito?”
Io
abbassai lo sguardo, afflitto, prima di fidarmi di lei. Tsuyu
era una buona amica, molto sincera ed anche diretta. Lei avrebbe saputo
dirmi
cosa era più saggio fare.
Le
passai il mio
cellulare, dopo averlo sbloccato, e le mostrai uno dei segreti dei
quali mi vergognavo di più. Quando Tsuyu notò il
messaggio ancora non letto che mi aveva inviato Ochaco, capì
la
situazione e cambiò letteralmente espressione del viso,
rammaricata.
“Kiro… oh no!
Quando te l’ha mandato?”
“Il giorno dopo
essere partita dalla stazione…” le
raccontai io, cercando a malapena di
trattenere le lacrime “…
credo tu lo sappia meglio di me. In quei
due giorni, quello in cui ci rivelò che si sarebbe
trasferita al liceo Shiketsu
e quello in cui è partita, noi due non ci siamo minimamente
parlati…”
“Avresti dovuto
leggerlo e risponderle!” dichiarò
severa, ma anche gentilmente, la mia
amica “Perché non lo hai
fatto?”
“Perché, il
giorno della mia partenza… io non mi sono
ammalato… non mi
era venuta l’appendicite…”
A
quel punto Tsuyu si mise una mano davanti alla bocca,
scioccata.
Quella mattina, alla
stazione, si erano presentati tutti i miei amici per salutare Ochaco ed
augurarle in
bocca al lupo, Bakugo compreso. Io, invece, non avevo avuto il coraggio
di
andarci. Mi ero inventato di essere finito all’ospedale per
un mal di pancia
terrificante e che mi fosse venuta l’appendicite. Gli unici a
sapere quella
verità imbarazzante erano All Might, mia madre e Bakugo.
[Vector
to
The Heavens – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Midoriya… perché…
perché lo hai
fatto?”
Lei
mi prese il volto e mi guardò intensamente negli occhi.
“Amico mio… tu
non le volevi solo bene… tu ti eri innamorato di lei,
vero?”
Come
sempre, Tsuyu era in grado di leggermi facilmente nel
pensiero. Io annuii, distrutto, raccontandole mentre cercavo nuovamente
di
asciugarmi il viso dalle lacrime.
“Lei
è… sniff… lei è stata la
prima della classe
che ho conosciuto.
Durante la prova di ammissione, io… io l’ho
salvata da uno
di quei robot
giganti, ma per far ciò non ero riuscito a conquistare
nemmeno
un punto e ho rischiato di non passare l'esame di ammissione.
Ochaco… lei, al termine della prova, si è recata
da
Present Mic chiedendogli se fosse possibile dividere i suoi punti con i
miei…”
Tsuyu
rimase scioccata per la seconda volta.
“Lei… lei non me
l’ha mai raccontato… kiro! Quindi è da
quel momento
che…”
“… sì”
ammisi io,
sorridendo malinconicamente “All’inizio è stata soltanto
una cotta. Poi ho
imparato a conoscerla sempre di più.
Fino a quel momento nessuno mi aveva considerato un amico sincero, e
venivo
sempre trattato male dai ragazzi della mia età.
Lei… lei è stata la prima persona in tutta la mia
vita, oltre alla mia
famiglia, che mi avesse trattato con pari rispetto. Quando Ochaco ci ha
rivelato la
notizia del suo trasferimento, è stato… come se
una parte di me venisse
letteralmente strappata via dal mio corpo. Non volevo farle cambiare
idea, dato
che non ci ha mai raccontato il vero motivo della sua partenza. Non
ero nemmeno arrabbiato con lei, perché credevo fosse a causa
della situazione salariale dei suoi genitori, ed il liceo Shiketsu
è più
economico della Ultra Accademy. Eppure, il mio cuore
non riusciva ad accettare che Ochaco non sarebbe più stata
al mio fianco, anche
solo come compagna di classe. Se io, quel giorno, mi fossi presentato
in
stazione… le avrei fatto una scenata senza senso, davanti a
tutti voi”
“In parole povere…
hai avuto paura! Sei stato un codardo! Kiro!” mi
rimproverò lei, stavolta
molto arrabbiata “Io penso che
Ochaco si
meritava molto meglio della tua assenza! Avrebbe preferito anche un
litigio, ed
anzi… credo che lei si aspettasse proprio questo da parte
tua! Midoriya… il tuo
gesto è stato orribile!”
“Io… lo so… quando
l’ho
raccontato a Bakugo, ha cercato letteralmente di incenerirmi davanti a
mia
madre. Ma ormai non posso più farci nulla…”
ammisi io, cercando di
asciugare le lacrime che scivolavano sulla mia guancia “…
io… io mi sento troppo in
colpa. Ecco perchè non ho letto quel messaggio. Ochaco non
si merita di avere
un amico che le mente e le volta le spalle. A questo punto…
sarebbe meglio se
io sparissi completamente dalla…”
PAFF!
Mi
toccai la guancia, scioccato.
La
lingua di Tsuyu tremava ancora, così come il suo viso.
Anche lei stava piangendo copiosamente. Era più furiosa che
mai.
Aveva preso sul serio le mie parole riguardanti gli schiaffi che
sferrava a Mineta per i gusti perversi di quest'ultimo, ma quello che
avevo appena ricevuto la stava facendo soffrire di più
perchè ci teneva a me.
Tsuyu
mi aveva schiaffeggiato per farmi reagire.
“Non ti
azzardare… kiro… non dire mai più una
cosa del genere!”
affermò a gran voce la mia amica, prendendomi le spalle e
guardandomi dritto
negli occhi “Non puoi rifiutarti di
leggere quel messaggio… tu non puoi cancellarla per sempre
dalla tua vita! Mi
rifiuto di credere che Ochaco sia così poco importante da
non ricevere nemmeno
una risposta da parte tua... soprattutto se sei davvero innamorato di
lei!”
Quelle
parole mi fecero soffrire molto. Non era vero. Io
volevo bene ad Ochaco, più di quanto tutti pensassero.
“Midoriya… dici
questo soltanto perché ci sei rimasto male, come tutti noi.
Ma a differenza
nostra, tu volevi più bene alla nostra amica, perfino
più di me. E lei… lei te
ne voleva al punto tale da volerti mandare comunque quel messaggio,
nonostante
la delusione che le hai procurato. E’ un saluto? Sono delle
scuse? Non avere
paura e leggi quel cavolo di messaggio! Kiro!”
“Tsuyu… anche se lo
facessi, che senso avrebbe?!” le risposi io,
confuso “Anche se mi avesse inviato
una dichiarazione d’amore, ormai è troppo
tardi per poter rimediare!”
“Questo non è vero!
Kiro!” mi spiazzò tuttavia lei,
cogliendomi letteralmente di sorpresa “Tu
hai ancora paura, perché non sai cosa abbia spinto Ochaco a
partire, perciò
dentro quel messaggio potrebbe esserci di tutto! Chiunque, al tuo
posto,
avrebbe avuto paura a leggerlo… ma non puoi continuare a
nasconderti per sempre!
Se tu vuoi bene ad Ochaco… se sei davvero innamorato di
lei… allora non puoi
lasciare questa storia in sospeso! Anche se tu, adesso, decidessi di
tagliare i
ponti con lei, a cosa servirebbe? Voi due dovete chiarirvi…
e dovete farlo
prima del torneo! Anzi! Se davvero ci tieni tanto a sapere la
verità… perché
non vai uno di questi giorni al Liceo Shiketsu?! Incontrala
e parlaci a
quattr’occhi, da vero amico e vero uomo quale sei, Midoriya!”
“Voi due…”
[Roxas Theme –
KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Entrambi
ci voltammo preoccupati sotto i nostri piedi.
Impallidimmo quando ci rendemmo conto della presenza del professor
Aizawa,
dentro il suo sacco a pelo, il quale ci stava minacciando con il solo
sguardo.
“…
avete la minima idea di che ora sia?! Non solo avete violato il
coprifuoco, ma state urlando come i bambini dell'asilo! Esigo una
spiegazione!”
“Ci… ci scusi!”
gli risposi io, intimidito, ma lo sguardo di Tsuyu si era trasformato
di nuovo.
“Aizawa Sen-Sei! Lei
può aiutarci! Kiro!”
Lui?
Perchè
Eraser Head avrebbe potuto aiutarci? E perchè diavolo Tsuyu
glielo aveva chiesto in quel modo, proprio mentre avevamo ricevuto un
rimprovero per aver violato il coprifuoco?
"Aiutarvi?! Non avete
capito che siete in grossi...?"
"Siamo pronti a qualsiasi
punizione, Aizawa Sen-Sei, ma la supplico... si tratta di Ochaco!"
L’uomo,
stranito, si voltò verso di lei con sguardo
contrariato, ma la mia amica sembrava non demordere. Non riuscivo a
capire il senso dietro a quel comportamento tanto veemente di Tsuyu, e
lo stesso valeva certamente per Aizawa Sen-Sei. La ragazza rana era
sempre stata molto disciplinata e rispettosa delle regole...
... se era arrivata a rispondere
così ad un insegnante, il motivo doveva essere
più che serio!
La
stessa
conclusione la raggiunse Eraser Head che, alla fine, fu costretto ad
arrendersi davanti alle richieste della sua allieva.
“Sapevo sarebbe
successo, un giorno… d’accordo.Ho sentito
gran parte del vostro discorso,
perciò non posso far finta di niente… anche se vorrei tanto farlo. Andiamo in
un luogo più discreto e distante dalle camere! State facendo
un baccano
assordante!”
Il
luogo appartato
di cui parlava il maestro era una stanza
segreta nascosta sotto il pavimento della nostra Sala Comune.
Scoprimmo,
con incredulità, si trattasse di una camera da letto molto
ordinata all’interno della quale
vi stava anche un matrimoniale, sotto le cui coperte la piccola Eri
stava sognando
beatamente a bocca aperta. Non sapevo che la piccola dormisse insieme
ad Eraser Head. Credevo dormisse assieme a Nejire Hado, nell'ala del
dormitorio femminile, ma a quanto pare quella diceria era falsa. In
effetti, era più saggio che lei restasse il più
possibile
vicino al nostro maestro, l'unico in grado di controllare le sue
improvvise esplosioni.
All
Might mi aveva
perfino rivelato che la bambina si stesse esercitando sul controllo del
suo Quirk, provando a regredire alcuni fiori in semi. Non mi aveva
rivelato, tuttavia, i risultati di tali allenamenti, svolti comunque in
presenza di Mirio-San, di Eraser Head e del Preside Nezu.
“Nessuno di voi due
racconterà questa storia in giro… mi sono
spiegato!? E guai a voi se la
svegliate!” ci avvisò lui indicando la
bambina, prima di dirci “Se
volete farmi delle domande, questo è il momento
migliore… ma non vi assicuro
che riceverete le risposte che desiderate!”
“Kiro! D’accordo!”
dichiarò Tsuyu, domandando all’insegnante
“Lei
sa il motivo per il quale Ochaco se n’è andata
dalla Ultra Accademy, non è vero? Lo ha
raccontato ad All Might una settimana fa!”
Il
professore
digrignò i denti, infastidito, mentre io cominciai a capire
il
motivo per il quale lei avesse insistito con lui. Mi ero dimenticato
del discorso che i due insegnanti avevano fatto mentre eravamo nascosti
nei cespugli. Eraser Head non poteva più negare l'evidenza,
e
infatti fu costretto ad
ammettere la verità.
“…
sì… è così…”
“Allora possiamo
saperlo anche noi, per favore?” gli domandai io,
supplicandolo “E' molto importante che io lo
sappia!”
“D’accordo, ma solo una parte!”
dichiarò Eraser Head tirando un sospiro di esasperazione,
invitando a
sederci sul matrimoniale assieme a lui “Prima di tutto, non si tratta di un problema
economico. La vostra amica aveva vinto una borsa di studio grazie alle
tante raccomandazioni degli enti di volontariato nei quali ha
lavorato, e per questo la sua famiglia poteva permettersi
l’iscrizione ed il
mantenimento nella Ultra Accademy. Ochaco Uraraka se
n’è andata via di sua spontanea
volontà!”
“Kiro! Ma allora
perché ci ha lasciato?”
insistette Tsuyu, alla quale lui
rispose.
“Si tratta dei suoi
obiettivi di vita. Ochaco ha sempre dichiarato a tutti, noi professori
inclusi, che
desiderasse diventare un eroina per poter mantenere i suoi genitori e
la
fabbrica che suo padre dirige. Noi professori, tuttavia, crediamo che
il suo potenziale sia maggiore rispetto a quello che ci ha mostrato e
il Preside Nezu ha avuto un colloquio privato con lei. Ochaco sembra
essersene resa
conto da sola, durante gli ultimi mesi nella vostra classe, ma non
riusciva a capire
cosa la trattenesse a non rendere il meglio di se stessa…
lei temeva che non
sarebbe mai riuscita a diplomarsi se fosse rimasta alla Ultra Accademy,
e quando ha
capito cosa la limitasse è venuta da me e mi ha chiesto la
possibilità di
iscriversi al Liceo Shiketsu. Questo è quanto”
Ecco.
Finalmente la verità.
Ricordavo
il giorno in cui Ochaco aveva raccontato a me e
Iida del sogno che portava nel cassetto. Sapevo quanto tenesse sul
serio a
ricevere la licenza definitiva di Eroe Professionista, e noi
l’avevamo sempre incoraggiata a dare il meglio, e lo stesso
aveva fatto Ochaco
con noi.
Ma
la storia del professor Aizawa ci aveva rivelato una
verità più amara di quella che conoscevamo. Lei,
in realtà, portava un peso
dentro il suo cuore…
… e quel peso l’aveva
obbligata a lasciarci.
Cosa
poteva essere? Cosa aveva spinto la nostra amica a non
potersi più fidare di noi?
Tsuyu,
al mio fianco, sembrava molto più sovra pensiero,
come se stesse cercando di fare i giusti collegamenti con
ciò che lei sapeva o
intuisse già.
“Signore… Ochaco
è andata via a causa di uno di noi, non è
così?”
“Non vi è dato
saperlo…”
“Qualcuno l’ha
fatta soffrire? Kiro…”
“Non vi è dato
saperlo…”
“Lei non lo sta negando,
però…”
Eraser
Head scostò infastidito il suo sguardo. Come sempre,
Tsuyu era in grado di scavare nella mente di chiunque volesse.
“… quello che vi
chiedo è… non statele troppo addosso”
dichiarò
alla fine l’adulto, arrendendosi solo in parte “Ha delle buone ragioni per essersene andata. Non
preoccupatevi, però…
non è nulla che le impedisca di parlare con ciascuno di voi!
Ma le sue ragioni
sono le stesse che mi spingono a chiedervi di non andare oltre. Riportare la vostra amica alla U.A. la
farebbe soltanto stare peggio. Ochaco Uraraka ha semplicemente bisogno
di tempo
per fare…”
“… pace con i suoi
sentimenti… kiro…”
“Signorina Asui. Ma lei ha
davvero soltanto il Quirk della rana?”
le domandò il professor Aizawa, sogghignando
malinconicamente, prima di
ammettere “Sì. Ha bisogno
di trovare le
risposte che cerca. Non
la aiuteremo se cerchiamo di darle troppi pesi nel
cuore… prendete queste parole non come quelle di un
insegnante, ma di una persona degna della vostra fiducia”
“Signore…” decisi
finalmente di domandargli io, preoccupato “… per caso… la causa della
partenza di Ochaco
sono io? La prego… se è così, me lo
dica e basta…”
“Non vi è dato
saperlo…” insistette
però Eraser Head, con tono
deciso “… Ochaco mi ha
chiesto… anzi… mi
ha implorato di non farne parola con nessuno”
“Kiro… lei crede
davvero che stia prendendo la decisione giusta,
signore?” gli domandò Tsuyu,
passandogli il mio cellulare “Ecco…
il fatto è che…”
A
quel punto, io e lei raccontammo per filo e per segno
quello che era successo durante i giorni prima della partenza della
nostra
amica, e del messaggio che lei mi aveva mandato. Non tralasciammo
nulla,
nemmeno un piccolo dettaglio.
L’uomo
alla fine del racconto mi fissò a lungo, decisamente
contrariato dal mio comportamento.
“Ragazzino… da
uno come te, questo comportamento non me lo sarei mai
aspettato…”
“Lo so… mi dispiace…”
“Non è a me che devi
chiedere scusa, ma ad Ochaco!” mi
rimproverò severamente lui “Leggere
quel messaggio non serve più a nulla, ora!”
Io
e Tsuyu ci voltammo sorpresi verso di lui, il quale
iniziò a massaggiarsi la testa.
“Lei… kiro! Lei
sa cosa c’è scritto dentro quel messaggio?”
“Posso solo ipotizzare,
dato che conosco il motivo per il quale se n’è
andata!” esclamò irato lui,
sempre a bassa voce per non svegliare la
bambina addormentata nel lettone “Midoriya…
la tua decisione, ora più che mai, è la scelta
peggiore che tu potessi compiere!”
“Oh no! Allora era
come pensavo… kiro!” dichiarò
Tsuyu, mortificata.
“Allora
non
posso fare altro che andare a parlarle di persona… e
dirle la pura e sola
verità!”
dichiarai io, con voce leggermente troppo alta.
Per
fortuna, Eri non si svegliò, ma si rigirò
dolcemente tra
le coperte. In quanto al professore Aizawa, lui mi fulminò
con lo sguardo.
“Non se ne parla! Mi sembra
di essere stato piuttosto chiaro… lasciate
quella povera ragazza in santa pace!”
“Signore… Ochaco
parteciperà al torneo di arti
marziali…”
Quella
dichiarazione paralizzò il povero insegnante. Non
potevamo sapere il reale motivo dietro quella reazione, ma io e Tsuyu
lo
prendemmo erroneamente come una conferma definitiva ai nostri dubbi. Fu
una
doccia fredda capire l’amara ed orrenda verità.
“Ochaco è andata via
per causa mia…”
Il
professor Aizawa, mortificato, avrebbe tanto voluto
negare ancora una volta, ma non ci riuscì e rimase in
silenzio. Quella che
avevo detto non era più una domanda ma un affermazione, una
conferma a ciò che
più temevo.
Io avevo fatto del
male alla ragazza di cui mi ero innamorato… e gliene avevo
fatto il doppio non
venendo alla stazione e non leggendo il suo ultimo messaggio.
“Io… io non
posso rimanere qui senza far nulla, signore…”
affermai alla fine, con decisione “… proprio perché ho sbagliato
che devo
parlarle almeno un’ultima volta! Non dico di volerla
costringere a tornare alla
Ultra Accademy, ma lei merita quantomeno di sapere la
verità! Merita di sapere il motivo
per il quale non sono andato a salutarla…”
“Kiro… ora che lei sa
tutto, pensa davvero che Ochaco non ne abbia bisogno?”
gli domandò
Tsuyu, la cui mente, ero certo, aveva già fatto due
più due da molto prima di
quanto pensassi.
Il
professore ci guardò pensieroso e confuso, prima di
arrendersi definitivamente, dichiarando però.
“Ochaco ha preso la
decisione corretta, per quanto mi riguarda. Quello
che ha sbagliato, se devo dirla tutta, sei proprio tu, Midoriya! Se tu
fossi
andato alla stazione, quel giorno, tutto questo non sarebbe mai
successo. Vuoi
andare a parlarle? Fa quello che credi meglio per il vostro
rapporto… ma sappi
che lei potrebbe non prendere affatto bene la verità! Rischi
di perderla per
sempre… sei consapevole di questo?”
Io
annuii, con fermezza.
Non
era più il momento di fare il codardo. Avevo passato
sette mesi a sentirmi un verme, e lo ero in un certo senso. Non potevo
più fare
finta di niente…
… dovevo dirle
la verità!
L’uomo,
letteralmente scoraggiato, dichiarò senza mezzi
termini.
“E sia. Hai il mio
permesso. Domani mattina potrai raggiungere il Liceo
Shiketsu per incontrare Ochaco… ed io ti
accompagnerò per far sì che tu non
possa cambiare idea! Vedi di parlarne anche con Piccolo Sen-Sei, visto
che ti
stai allenando con lui”
Io
e Tsuyu ci guardammo negli occhi, felici.
Missione
compiuta!
“Ed ora andatevene a
letto… o giuro che ai prossimi allenamenti vi
farò sputare sangue! Lasciateci
dormire!”
***
[Karen’s Theme
– FATE OST]
“Hai visto? Cosa ti
dicevo?! Kiro! Domani dovrai essere assolutamente
sincero con Ochaco!” mi disse perentoria
Tsuyu, dopo che entrambi
uscimmo fuori dalla camera segreta del professore, pronti a tornare
nelle
nostre “E non preoccuparti delle
conseguenze! Tu ed Ochaco dovete liberarvi di questo peso o non
riuscirete a
superare i vostri disagi!”
“Lo
farò… grazie Tsuyu… sei davvero la
migliore amica che chiunque vorrebbe
al suo fianco” affermai io,
abbracciandola affettuosamente.
Davanti
a quel gesto, lei si imbarazzò ed arrossì, ma non
mi
chiese di separarci. Rimanemmo così per un minuto, prima di
sciogliere
quell’affettuoso contatto.
“Posso farti solo
un’ultima domanda, Tsuyu?” le
chiesi io, con
curiosità, prima di dirigermi dentro la camera da letto
“Di cosa
parlate tu ed Ochaco al
telefono?”
“Di tutto e di
più. Al telefono lei è sempre la stessa!”
dichiarò Tsuyu, rassicurandomi “Mi fa tante domande su tutti noi, te
incluso… le manchiamo. Ma sembra si trovi molto bene anche
al Liceo
Shiketsu! Ha fatto subito amicizia e mi parla di tutti gli allenamenti
e le
uscite che fa con le sue amiche!”
Sorrisi,
sincero. Stavolta sì. Ora provavo gioia nel sentire
quelle parole.
“Ecco il bellissimo sorriso
che mi aspettavo di vedere sul tuo viso…”
affermò Tsuyu, salutandomi con un cenno della mano
“Buonanotte, Midoriya… ed
in bocca al lupo per domani!”
***
CLAUDIA
[Continuazione –
Karen’s Theme – FATE
OST]
Ero
ancora sveglia, dentro la mia camera da letto. Non
riuscivo a chiudere occhio a causa della frenesia.
Io ed i membri della sezione avevamo passato le prime ore di quel
pomeriggio ad
elaborare l’intero piano riguardante
l’infiltrazione nella base segreta della
Yakuza.
Avevamo
scoperto che quest’ultima si trovasse all’interno
della palestra del Liceo Shiketsu, ad ovest della città di
Tokyo, grazie alle
indagini che i nostri Cyber-Rainbow avevano svolto durante la nostra
assenza. Sotto
quest’ultima, infatti, avevano scoperto fosse stata costruita
una vera e propria fortezza informatica,
impenetrabile per chiunque. Tuttavia, non lo sarebbe stata ancora per
molto.
Questo
ci aveva assicurato Berry, il nostro nuovo alleato,
il quale aveva appena ultimato la costruzione del suo marchingegno
infernale.
Bulma mi spiegò, sbalordita, che quest’ultimo
fosse semplicemente il computer
più potente mai progettato sul pianeta Terra, formato dai
componenti di
migliore qualità esistenti sul nostro globo.
Qualcosa,
però, continuava a frullarmi dentro la testa. Era
come se mi fossi dimenticata di un particolare molto
importante…
… o forse era la
semplice ansia da prima prestazione.
Rendendomi
conto non sarei più riuscita a dormire, mi alzai
dal letto e feci per uscire dalla mia camera quando, aperta leggermente
la
porta, udii il discorso di una ragazza non molto distante da dove mi
trovavo io.
[Whisper
of Darkness – FATE OST]
“Ehi Ochaco.
L’ho appena detto a Midoriya… sì,
è rimasto molto
sorpreso, ma è felice di poterti rivedere… avevi
ragione io, Ochaco… sì, lui
non ha mai letto quel messaggio. Te l'avevo detto che è
fatto così, ma tu non mi hai dato ascolto... d'accordo,
scuse accettate! A proposito… verrà a
farti visita domani al
liceo Shiketsu!”
Era
un discorso tra adolescenti, al cellulare. Mi incuriosii tantissimo, ma
non perchè fossi una spiona. La mia attenzione era aumentata
dal momento in cui avevo sentito la parola Shiketsu. Quindi uno di
quegli studenti sarebbe andato lì, proprio domani?
Definirla
fortuna sfacciata era un eufemismo. Ora sapevamo come WALL-E avrebbe
raggiunto il Liceo Shiketsu.
“Ochaco, non farti
prendere dal panico! Lui vuole soltanto rivederti e
parlarti. Non è arrabbiato con te, semmai dovresti esserlo
tu! So che non è stato facile per te, e sappiamo
entrambe non lo sia stato nemmeno per Midoriya… ma domani
cercate di chiarirvi
per bene, e stavolta niente segreti! Non mi piace vedere i miei amici
stare male per una
sciocchezza, ok? Come sta andando con quel tizio?”
Un
momento. Quel tizio...? Che brutto modo per definire qualcuno...
...
che stesse succedendo qualcosa di grave a questa Ochaco?
Un
minuto di pausa, quasi interminabile, passò prima che la
suddetta Tsuyu riprendesse la parola. Le sue parole furono, purtroppo,
una conferma ai miei dubbi più profondi.
“Oh,
kiro… Ochaco… ne hai parlato con gli altri,
spero… loro ti
stanno appoggiando e ti difendono da Nnoitra? Meno male! Sono contenta
che stia
andando meglio! Non meritavi di essere avvicinata da quel manesco! Io
ora devo
andare a dormire… ci sentiamo domani sera, così
mi racconterai quello che è
successo con Midoriya, ok? Ciao!”
Solo
quando la ragazza rientrò dentro la camera da letto,
decisi di non uscire più e chiusi definitivamente la porta,
con il cervello che
non la smetteva di ripensare a ciò che avevo ascoltato.
La
prima parte di quel discorso non mi era sembrata così
importante, non quanto la seconda. Chissà cosa stava
succedendo a questa amica
di Tsuyu. Si era parlato di un tizio violento, che addirittura avesse
provato a metterle le mani addosso. Possibile che subisse delle minacce
da
parte di questo Nnoitra?
Per
quanto si trattasse di un discorso privato, decisi di
voler indagare. In questo modo, ne ero certa, sarei riuscita a prendere
un po’
di sonno. Inoltre, se avessi trovato delle informazioni più
particolari, ne avrei parlato con qualche poliziotto di fiducia del
sesto universo.
Recuperai
il mio computer ed incominciai a fare delle
ricerche su internet. Entrai nel sito della Ultra Accademy, cercando
qualcosa inerente a
questa Ochaco, come il cognome o la data di nascita. Fui fortunata. La
giovane
aveva partecipato al festival sportivo ed era arrivata alle fasi
finali. Il suo
nome completo era Ochaco Uraraka. Vi stava anche una foto con il suo
costume da
eroina. Potevano anche dargliene uno meno aderente, poverina. Non
immaginavo nemmeno quali pensieri potessero attraversare le menti
perverse di molti maschi, e quella ragazzina non sembrava affatto avere
il carattere spinto di Midnight.
Con
un sorriso, mi accinsi a cercare il sito del Liceo
Shiketsu, provando a recuperare un elenco di tutte le classi presenti
dentro
quell’istituto. Anche in questo caso ebbi fortuna, trovando
un pdf con tutti
gli elenchi per anno scolastico.
Perfetto.
Ora non mi restava che trovare la classe di Ochaco
e quella di questo Nnoitra per cercare di comprendere la situazione.
Ecco.
Ochaco era entrata dentro la classe riservata ai
migliori talenti della sua generazione. Da quello che lessi, entrare
dentro
quel corso era quasi impossibile. Ogni anno, infatti, entravano
soltanto venti
studenti tra cento mila richieste. Un numero quasi irrisorio, dovetti
ammettere, e lei ci era riuscita. Doveva avere un grandissimo talento.
Ritrovai
anche il presunto Nnoitra, dato che era l’unico
all’interno di tutta la sua scuola ad avere quel nome. Non
faceva parte della sua stessa classe, era più grande della
ragazza di un anno ed era il Presidente del Consiglio Studentesco del
Liceo Shiketsu,
un ruolo molto importante per un giovane della sua età.
Provai
a cercare una sua foto, per conoscere il suo aspetto.
Ecco. Ce n’era una del giornale accademico. Era un tipo
alquanto bizzarro!
Capelli lunghi, alto e mingherlino. Incuteva molto timore con il suo
sguardo,
lo ammetto.
Lessi
il suo nome da super-eroe…
… un momento!
Quella non poteva essere una coincidenza!
Ricontrollai
la sua foto, con più attenzione…
… e notai qualcosa
vicino alla scollatura della camicia… un tatuaggio sulla sua
pelle, nascosto
dal vestito.
[Door of Truth - FATE OST]
“Credo che sia saggio fare
una chiamata al liceo Shiketsu per rendere
nota questa situazione…”
affermai, abbastanza stanca, prima di chiudere
il programma e spegnere il computer.
Poi
mi andai a coricare un’altra volta. Anche questa volta non
riuscii a prendere sonno. Era tutto il giorno che percepivo un forte
senso di nausea, ma non riuscivo a capire se mi fosse presa
un'influenza intestinale oppure no.
Stavolta,
però, quella sensazione era diventata più forte.
Oh no...
...
no, stavo decisamente per...
...
quasi incespicando, scappai frettolosamente in bagno aprendo la
tavoletta del
water.
Passai
più di cinque minuti a vomitare tutta la cena, senza
capire cosa avesse provocato il mio senso di nausea. Di certo non avevo
febbre o altro. Cosa poteva essermi successo?
Qualcosa,
però, mi tornò immediatamente in mente.
Io e Domenico, tempo
prima, avevamo fatto sesso non protetto di nostra spontanea
volontà. Era stato
bello, lo ammetto, ed ora io e lui eravamo ufficialmente fidanzati. Ma
mi ero
dimenticata, in tutte quelle settimane, di un’anomalia dentro
al mio corpo, un
qualcosa che avveniva ogni mese a ciascuna donna…
… il ciclo…
… era da
più di un mese che non mi veniva il ciclo!
Ma allora… il senso di
nausea…
… oh no!
Quando
iniziai a capire cosa fosse successo, mi stesi
costernata sul pavimento del bagno, sfiorandomi il ventre con le mani.
Ora sì che non avrei dormito per tutta la notte.
***
WHIS
[Relaxing Beerus
– DRAGON BALL SUPER]
Controllai
le sorti dei nuovi pianeti appena fusi, assieme
all’aiuto di mia sorella Vados. Per nostra fortuna, nessuno
si era opposto all’impero di Freezer, il quale non aveva
mostrato desiderio di sangue ed
azioni cruente.
Questo
era un buon segno. Grazie a ciò, il nostro universo sarebbe
cresciuto ulteriormente di livello, abbandonando le ultime posizioni.
“Ohi, Vados! Ti stavamo
cercando!”
A
chiamare mia sorella, era stata una giovane sayan dai capelli a punta e
slacciati, con indosso soltanto un top lilla, un largo pantalone viola,
delle
scarpe nere, dei bracciali di argento ed un anello
sull’anulare della mano
destra. Assieme a lei vi stavano altri due sayan, una ragazza ed un
ragazzo.
Tutti e tre, attorno ai polsi e alle caviglie, portavano uno strano
cuscinetto
rosso.
“Provo ad
indovinare… volete aumentare il peso dei vostri polsini, non
è così?”
“Esatto! Sono troppo
leggeri, adesso… falli cento volte più pesanti!”
La
dea dell’ex-sesto universo sospirò, esausta dalle
pretese dei suoi giovani allievi.
“Caulifla, Kale e
Cabba… non imparerete mai”
dichiarai io,
con saggezza, rimproverando i miei nuovi ospiti “Se continuerete soltanto
ad
allenare il vostro fisico senza saper controllare la vostra nuova
potenza, non
riuscirete mai a raggiungere la forza di Son Goku e Vegeta”
“Il fatto è che non
ci rimane molto tempo… e siamo ancora lontani dal loro
livello!” dichiarò
Cabba, affranto “Voglio
raggiungere la forma blu il prima possibile, così
potrò
finalmente lottare alla pari contro il mio maestro!”
Davanti
alla loro grinta, non potetti fare altro che arrendermi. Convincere un
sayan a seguire un allenamento più soft era più
difficile di ordinare a Beerus di svolgere il suo mestiere. E
credetemi. La seconda opzione era già complicata
così.
“Ah…
d’accordo, come volete! Ma solo per questa volta!”
si
arrese Vados, usando il suo potere per aumentare il peso di quei
cuscini “Erano cento tonnellate,
vero? Cento volte più
pesanti… sì! Direi che
dieci mila tonnellate per ciascun peso siano sufficienti!”
Tutti
e tre i sayan furono colti di
sorpresa dal nuovo peso acquisito e, incapaci di contrastare la
gravità acquisita, finirono per schiantare i loro corpi nel
pavimento della stradina.
“… mmmrrgggghhh!”
cercava di parlare Kale, dimenandosi come pesce fuor d'acqua..
“Come dici, Kale? Non
riesci a rimetterti in piedi? Vuoi che ti alleggerisca
il peso?”
“… MRGH! MRGH MRGH
MRGH!”
No.
Caulifla, dimenandosi il doppio, aveva chiaramente accettato quella
sfida e perciò la sua adepta e compagna l'avrebbe senz'altro
seguita.
Orgoglio
sayan...
... si potevano scrivere
centinaia di tomi solo su un suo individuo.
“Come
desiderate… allora vi lasciamo qui… e a
proposito! Non potrete togliere
i vostri cuscinetti fino all’inizio del torneo! E fra
mezz’ora si pranza! Se
non vi presenterete, rimarrete a digiuno! Buona fortuna!”
Divertiti,
io e Vados ci allontanammo da quel punto, mentre i tre
sayan ci stavano senza alcuna ombra di dubbio maledicendo in tutte le
lingue
dell’universo.
Assieme
a mia sorella, continuai a passeggiare per le piccole stradine formanti
quel piccolo pianeta. Stare in quel mondo mi rilassava, e non poco.
Potevo approfittare delle piccole pause di Beerus, abbuffandomi di
qualche prelibatezza che avevo sgraffignato, all'insaputa del mio
Hakai-Shin, dal pianeta Terra con il benestare della mia cara amica
Bulma. Da quando i due universi si erano fusi, anche Vados aveva
cominciato ad apprezzare il cibo di quel pianeta, ed ero anche riuscita
a farle assaggiare qualcosa all'insaputa di Champa. Per un giorno
intero l'avevo presa in giro, scherzosamente, perchè lei si
era sentita in colpa per aver abusato dei suoi poteri.
“Come pensi stia andando,
Simon?” mi domandò
improvvisamente mia
sorella, cogliendomi di sorpresa.
“Io credo alla grande!”
affermai, sicuro di me stesso “E’
un giovane con una grinta incredibile…
riuscirà nell’impresa!”
“Più precisamente…
cosa ti aspetti, da parte sua?” insistette
però Vados, leggermente confusa
“Credi
veramente che Simon sia in grado di sconfiggere Lilith?”
[A Dire Situation
– DRAGON BALL SUPER]
“Ne sono più che
certo!” le confermai, spiegandole
“Vedi… in questo momento,
Simon ha un
controllo perfetto del KI terreno, più di chiunque altro
all’interno del
multi-verso. Tuttavia, non esiste solo quello… come ben sai,
ne esistono altri
due tipi, il KI Divino e quello Demoniaco. Da quello che abbiamo sempre
saputo, non è mai esistito un mortale in grado di utilizzare
tutti e tre i tipi
di KI. I mortali sanno usare solo quello terreno e quello divino, gli
Dei della
Distruzione possono usare soltanto il KI demoniaco e quello divino; gli
abitanti del Regno dei Demoni possono usare soltanto il KI terreno e
quello
demoniaco; noi angeli possiamo usare soltanto il KI divino, dato che
siamo solo
anime; infine, i due Zeno possono controllare il KI divino e quello
demoniaco. In parole povere… nessuno
è mai riuscito nell’impresa di controllarne
più di due contemporaneamente.
Ancora più difficile, comprenderai, è la
capacità di saperli usare in sincrono
al cento per cento. Quando si riesce a fare ciò… allora si attiva la cosiddetta Fusione Anomala,
ovvero la tecnica che
Simon e Zero stanno cercando di imparare!”
“Quindi sei convinto
che Simon Kog possa imparare ad utilizzarli tutti e tre, dato che lui e
Zero
sono anime separate, non è vero?”
“Indovinato. Come hai
potuto vedere, Zero-Sama sfrutta il KI demoniaco, mentre Simon Kog
quello
terreno. Ma quest’ultimo, potenzialmente, potrebbe imparare a
controllare anche
quello divino! Per questo ho deciso, convincendo nostro padre, di farlo
allenare all'interno della Dimensione Divina Spazio-Temporale!”
Mia
sorella annuì, convinta dalle mie supposizioni.
“Ti rendi conto che,
se tutto andrà come dirai tu… da quella
dimensione uscirà un essere perfino più
potente di Zarama-Sama?”
“E’ un rischio
molto limitato, a dire il vero…”
ammisi io,
cercando di tranquillizzarla “… Simon e Zero, al momento, sono due
entità
completamente separate, e rimarranno tali anche alla fine della vita
terrena
del giovane terrestre. In quel momento, tuttavia, essi verranno
separati
nuovamente e per l’anima di Simon sarà impossibile
riutilizzare il KI
demoniaco…”
“…
perché questo può essere appreso soltanto dal Dio
Supremo o da un
abitante del Regno Demoniaco”
capì Vados, formulando una domanda “Ma
allora… perché nessuno ha mai pensato di fare una
cosa del genere?”
“Non è propriamente
vero… Lilith-Sama fu la prima ad aver imparato a controllare
tutte e tre le
forme di KI!”
[A God is Born –
DRAGON BALL SUPER]
La
mia rivelazione fece impallidire mia sorella, la quale
rimase letteralmente senza parole.
“Ebbene
sì… prima di essere sigillata dentro al Regno dei
Demoni, lei
era in grado di sfruttare tutte le forme di energia esistenti in
quest’universo.
Tuttavia, non era ancora potente quanto un Dio Supremo e venne
sconfitta
facilmente da noi angeli, da Zeno e dal Sommo Sacerdote. Lei ha capito
che non
avrebbe mai ottenuto un potere tale da sottomettere Zeno-Sama, se non
avesse
imparato a controllare perfettamente tutti e tre i KI. Per questo aveva
deciso,
momentaneamente, di azzerare il suo KI terreno per imparare a
controllare
perfettamente gli altri due”
“Perciò, adesso,
lei è potenzialmente potente quanto il nostro Dio
Supremo… ora capisco perché cerchi di allenare
Simon Kog” comprese alla
fine Vados, ammettendo tuttavia “Ma era davvero necessario farlo entrare
dentro quella dimensione?
Sai
bene quanto sia terribile per un comune mortale…”
“Non ho avuto altra scelta,
sorella mia” ammisi io, affranto
“Quel posto è unico in
ogni universo. Un
luogo dove non vi è nulla… per
Simon,
quando uscirà da lì, saranno passati quanto meno
cento mila anni!”
“CO-COSI TANTO?! MA
NE USCIRA’ TOTALMENTE PAZZO!”
“E’ una possibilità…
ma non ha altra scelta. Se non vuole diventare cibo per demoni, deve
compiere
questo sacrificio e superare la montagna che gli si para davanti! Ma
non solo…
quel ragazzo deve anche fare pace con il suo Cuore. La Dimensione
Divina
Spazio-Temporale spinge l’Anima che vi entra a subire le
torture più terribili, se
sono presenti tracce di Oscurità nel suo Cuore…”
“… oh no… MA ALLORA,
CON ZERO-SAMA…”
“Parlo dell’anima di
Simon, non quella di Zero!” le feci notare
io, con un sorrisino “…
il
giovane, a differenza del demone, ha un anima molto pulita, e non ci
metterà
molto a riottenere un KI completamente limpido, come quello di
Zeno-Sama!”
“Ancora ci speri, Whis?”
[Bad
Attention – DRAGON BALL SUPER]
A
parlare era stato Lord Beerus, il quale si era avvicinato
a noi raggiungendoci camminando.
“Dove si trova suo fratello?”
gli domandò Vados, preoccupata.
“Prova ad indovinare…
era di nuovo in cucina ad abbuffarsi di pop corn! Poi non
l’ho più visto”
“Accidenti a lui… vado
a cercarlo!” affermò lei,
usando i suoi poteri per allontanarsi da noi.
Solo
quando rimanemmo completamente da soli domandai a
Beerus, incominciando a camminare assieme a lui.
“Tiro ad indovinare…
in realtà è uno scherzo, non è
così?”
“E’ uno spasso
prendere per i fondelli Champa, lo sai bene!”
dichiarò lui, tirando improvvisamente fuori un pacco di
pop-corn appena aperto
ed iniziando a mangiarseli soddisfatto, prima di affermare “Per quanto riguarda quel ragazzo, quel
Simon Kog… ti conviene rassegnarti! Non riuscirà
mai ad uscire sano di mente da
quel buco!”
“E cosa glielo fa credere,
Lord Beerus?” lo provocai io, con un
sorrisetto divertito “Il fatto che
lei,
qualche migliaio di anni fa, non è riuscito a starci dentro
nemmeno per cinque
minuti?”
“NON-NON E’ QUESTO!!!”
dichiarò lui, visibilmente imbarazzato, prima di affermare
deciso “Sai benissimo di cosa sto
parlando! La
Dimensione Divina Spazio-Temporale non funziona solo nel modo in cui
l’hai
descritta a Vados!”
Mi
zittii all’istante, capendo dove volesse andare a parare.
Non
aveva tutti i torti. Quella dimensione era famosa anche
per far affrontare, a coloro che vi entravano, tutti i fantasmi ed i
ricordi
che attanagliavano i suoi visitatori. Se non si era pronti, il rischio
di
morirci dentro era molto elevato.
“Io continuo ad avere
fiducia in lui…”
“Contento te… ma
la fiducia non basta a sopravvivere dentro
quell’inferno, e tu lo sai perfettamente…”
mi dichiarò fermamente lui,
squadrandomi e dichiarandomi “… per quale motivo non accetti che la
vita
di quel giovane è semplicemente al capolinea? I mortali non
possono impedirci
di compiere scelte, e non possono nemmeno opporsi al loro Destino!
Simon Kog era
carne marcia fin dal giorno in cui Zero-Sama è entrato
dentro al suo corpo!
Avresti fatto meglio a riconsegnarlo nelle mani di Lilith!”
“Questo non avrebbe risolto
le cose!” lo rimproverai io,
fermamente “Cosa
avrebbe impedito a Lilith-Sama di uscire nuovamente da quel regno?
Cosa gli avrebbe impedito di riattaccarci nuovamente… di
cancellare
dall’esistenza Zeno-Sama?”
“Questi sono soltanto
i tuoi dubbi, amico mio! Ti fai troppi problemi!”
mi prese in giro Beerus,
tirandomi qualche pacca sulla spalla “Continua
pure a difenderlo quanto vuoi, ma credimi… alla fine di
tutta questa storia,
Simon Kog farà una fine orrenda… ti sei
forse scordato la profezia sui quattro Candidati Dei Supremi?”
Io
mi voltai verso di lui ancora una volta, e mi fermai
colpito.
“E’ una sorpresa che
lei la conosca, lord Beerus, dato che è uno
scansafatiche…”
“… chi non la
conosce? Si racconta che, un giorno molto lontano,
esisteranno perfino quattro Candidati Dei Supremi a darsi battaglia, e
che alla
fine ne sopravvivrà soltanto uno, mentre degli altri si
perderà per sempre
traccia… ora come ora, ne abbiamo in tutto due, ovvero gli
Zeno… e Lilith è ad
un passo dal raggiungere lo stesso potere. Se anche Simon dovesse, per
miracolo, lasciare quella dimensione tutto intero… cosa ti
fa credere che tutto
questo non possa nuocergli in alcun modo? Sarò un tantino
senza cuore, lo
ammetto… ma la sopravvivenza di Simon, in quel caso,
equivarrebbe alla condanna
a morte di tutti gli altri tre… ed in tal caso, quel giovane
sarebbe obbligato
a passare il resto dell’eternità a vivere al
palazzo del Dio Supremo! Non hai
minimamente pensato a questa prospettiva, dico bene?”
Sbiancai,
letteralmente spiazzato.
Beerus
aveva perfettamente ragione. Come avevo fatto a non
pensarci prima?
Dal
giorno in cui la mia versione passata, accompagnata da Chronoa,
mi era venuta a cercare parlandomi di quella orrenda prospettiva, avevo
provato
in tutti i modi a cambiare il corso degli eventi nel nostro universo.
[No More – DRAGON
BALL SUPER]
“Vuoi sapere cosa
penso, amico mio? Hai fatto un grosso errore ad intrometterti in questa
faccenda. Qualcuno soffrirà a causa della tua
scelta… e potrebbe essere perfino
l’intero multi-verso a pagarne le conseguenze. Ma
d’altronde, a te e a tuo
padre poco importa della sopravvivenza di tutti quanti…
no… a voi interessa
soltanto abbattere il potere di Lilith-Sama. Non importa se a farne le
spese
sono gli ‘Zeno-Sama’ od un semplice e comune
mortale del pianeta Terra… se
sparisce lei, gli angeli non avranno più nessuno da temere,
ma solo un altro
Dio Supremo da venerare…”
“Dove vuoi arrivare, Beerus?”
“Però… sono riuscito
a farmi dare del tu, da quando ti conosco. E’ un vero onore,
Whis… ma ti avverto… se io od il mio ruolo
verranno messi a rischio per la tua
scelta sconsiderata, io mi dimetterò dall’incarico
e raggiungerò il Regno dei
Demoni!”
Quelle
parole furono una minaccia terribile per me. Sapevo
perfettamente che lui non stesse affatto scherzando e che avrebbe
attuato il
suo intento, se sentito sotto minaccia. Beerus era un Hakai-Shin di
base
malvagia, e la sua anima non era pura come quella di tanti altri.
Lui era avido e
crudele, se provocato… e se avesse deciso di dimettersi, io
avrei potuto fare
ben poco…
… solamente provare a
fermarlo.
“Libero di provarci, se lo
desideri… sempre che tu possa farlo! Non ho
paura di te o di tuo padre, mio caro Whis, perché la vostra
natura vi impedisce
di uccidermi… se vincerò le Super Sfere del
Drago, io chiederò di prendere il
posto di Lilith-Sama come sovrano del Regno Demoniaco… e
saranno grossi guai se
cercherete di ostacolarmi con le cattive!”
Detto
ciò, alla fine il Dio della Distruzione decise di
svoltare e di andarsene via, lasciandomi a crogiolare tra i miei
pensieri.
Tra tutti i mostri che
giravano nel nostro universo, Beerus era il peggiore…
… e con le sfere del
drago in palio, la belva feroce aveva riaperto i propri occhi, pronta a
distruggere chiunque gli si parasse davanti.
***
PEACH
[Sasuke’s Ninja
Way – NARUTO]
“… quindi,
adesso, li stiamo aiutando a combattere contro questa Yakuza”
finii di spiegare al mio sovrano, usando il rilevatore.
Mi
trovavo all'interno della mia camera, e stavo comunicando a Freezer
tutte le novità riguardanti la missione che avremmo svolto
per conto della Sezione Anti-Mafia. Non sembrava affatto arrabbiato, in
quel momento, e mi stava permettendo di parlare tranquillamente.
“... e
sentiamo… quali vantaggi otterrei io?”
mi chiese incuriosito
l’imperatore.
“… con la
Wiryxite che stiamo installando su tutti i computer costruiti,
potremmo facilmente penetrare le difese informatiche
dell’intero pianeta e
nessuno potrebbe impedircelo! Per di più, avere la Yakuza
contro sarebbe
svantaggioso. A loro non piace essere sottoposti a qualcuno…
meglio toglierceli
di mezzo adesso, piuttosto che farli crescere e renderli una minaccia
per tutti
noi!”
Seguirono
attimi di silenzio, prima che lui mi desse il via
libera.
“E’ una
buona idea… continuate con questa infiltrazione, per quanto
mi riguarda. Goku è ancora bambino?”
“Sì…
nessuno è riuscito a farlo tornare un adulto”
confermai io,
avvisandolo però “Però la sua potenza fisica sta
lentamente tornando quella di sempre.
Entro la fine del torneo, riacquisterà il massimo della sua
forza…”
“… ma
avrà perso del tempo prezioso, che io invece
sfrutterò per
potenziarmi ancora di più…”
mi spiegò Freezer, ridacchiando “…
gli unici a poter competere con me, al momento, sono gli Hakai-Shin e
quell’imbecille di Jiren…”
“… ed i Deadly
Sins, se davvero questi parteciperanno…”
lo
provocai io, sapendo che non gli piacesse essere definito inferiore a
qualcuno.
Stavolta,
però, fu lui a cogliermi letteralmente di
sorpresa.
“… per
stavolta non dirò nulla… vedere tutti i tuoi
palesi tentativi
di provocare il tuo amico informatico bastano ed avanzano!”
Immaginatevi
il mio imbarazzo quando lui mi disse quelle
frasi.
Era
la prima volta che venivo sconfitta in un dialogo
verbale dall’imperatore!
“Sono riuscito a
farti balbettare, soldato Peach! Voglio farti una
semplice domanda, Peach… tra me ed il tuo amico…
a chi salveresti la vita?”
“… a chi…”
domandai io, confusa, prima di rispondere per istinto “…
io… io credo che salverei
Berry. Lui, a differenza sua, non sa difendersi e non sa combattere,
mentre
lei, signore, è perfino più potente di molti Dei
della Distruzione…”
“…
d’accordo… prossima domanda… se io
decidessi, così dal nulla, di
uccidere il tuo amico… tu cosa faresti? Lo lasceresti
morire… oppure mi
affronteresti a viso aperto?”
“Io… io credo
che l’affronterei, signore… se è solo
per salvare la vita
di Berry…”
“… e
saresti pronta perfino ad uccidermi…”
“… no! Questo
gioco non mi piace!” sbottai io,
innervosendomi “Perché
mi sta facendo queste domande? Né io né Berry
intendiamo tradirla, signore! Io…
io sono semplicemente innamorata di lui… lei non riesce a
comprendere quello
che provo? Lei non si getterebbe mai in difesa di qualcuno, signore?”
“No…”
Quella
risposta così fredda mi colse letteralmente alla
sprovvista. Eccolo. Era quello il vero animo dell’imperatore,
marcio e crudele
come non mai.
“…
capisco… lei non mi può comprendere…”
“…
no… ma non riesco a capire come una mocciosa irresponsabile,
puritana
e stomachevole come te sia finita all’interno del mio
esercito!”
dichiarò con rabbia l’essere “Ora
più che mai, non riesco a capire come
mai io ti abbia permesso di scalare le gerarchie tra i miei
soldati… le
questioni sono due… o mi sono rammollito per
davvero… oppure sono rincitrullito
del tutto dentro l’Inferno! Perciò sto cercando di
capire fino in fondo con chi
ho a che fare! Io ho perso la mia vita anni fa, a causa di un guerriero
con il
tuo stesso carattere… e non intendo ricommettere lo stesso
errore!”
Rimasi
senza parole davanti a quella rivelazione. Forse, se
fossi stata totalmente sincera con lui, lo avrei aiutato ed avrei
salvato sia
me che Berry da un'eventualità per me atroce e
terrificante...
... quella della nostra
esecuzione da parte di Freezer.
“Io… sono sempre
stata fedele a lei, signore, fin dal primo giorno in
cui liberò il mio paese dalla schiavitù del
nostro dittatore. Se mettessero in
pericolo la sua vita e quella di Vegeta, o di qualsiasi altra persona
dentro
questa casa, io sceglierei di salvare lei, lord Freezer, senza alcun
dubbio. Ma
Berry… quello che provo per Berry è unico al
mondo e non riesco a rinunciare a
quel sentimento… preferirei morire per mano sua, mio
signore, piuttosto che
veder morire il ragazzo che amo…”
“…
amore… che sentimento rivoltante…”
“… lo sembra,
è vero… se non lo si è mai
provato…” cercai di
fargli comprendere, con tutta la sincerità che provavo nel
mio cuore “…
lei
si è reso conto che è molto più facile
attirare le persone che vuoi al tuo
fianco semplicemente sfruttandole e minacciandole con la vita. Non
gliene
faccio una colpa, signore… anche io, se avessi avuto un
padre ed un fratello
così severi, avrei agito nella stessa maniera. Se
c’è un modo in cui posso
descriverle cosa sia l’amore… esso è la
forza che permette di compiere delle
imprese impossibili ed inimmaginabili, grazie all’affetto che
provi per la tua
anima gemella…”
Il
silenzio dall’altra parte del tele-comunicatore mi fece
capire che potevo continuare con il mio discorso.
“… le posso fare
una domanda? Quando le persone vicino a lei
le obbediscono perchè provano terrore nei suoi confronti,
è davvero felice? Io non ho mai avuto paura di lei,
signore, perché non avevo mai avuto nulla da perdere. Lei mi
aveva salvato la
vita… lei mi aveva ridato la voglia di vivere… io
ho sempre obbedito ai suoi
ordini perché la rispettavo come sovrano, perché
non agiva sempre contro i più
deboli ma li aiutava, anche se solo per proprio tornaconto. Ma
Berry… con Berry
c’è un qualcosa che non riuscirò mai a
farle comprendere… lei è la mia ragione
per cui sono ancora in vita, mio signore, e la rispetterò
fino alla morte per
questo… ma Berry è l’unica ragione per
cui io voglio ancora vivere!”
Ancora
silenzio dall’altra parte del tele-comunicatore.
“Mio
signore… l’amore per un’altra persona
non è
orribile… spero solo…
spero solo che lei riesca a comprenderlo, un giorno… non per
disprezzarla… ma
per farle capire cosa si prova ad averne anche solo un briciolo. Io
sarei… io
sarei pronta perfino a voler bene ad un genocida come lei, signore, se
mi desse
la possibilità… ma la supplico… per la
prima volta
nella mia vita, io la
supplico con tutto l’affetto ed il rispetto che io provo nei
suoi
confronti… la
prego… non… sniff… non faccia del male
a
Berry… sniff… e le prometto che…
sniff…
e le prometto che farò qualsiasi cosa per ripagarla”
Controllai
il mio rilevatore. La comunicazione era ancora
attiva.
Poi
sentii la voce dell’imperatore che dichiarò, senza
mezzi
termini.
“…
qualsiasi cosa… grazie, soldato Peach. Ora mi hai dato
parecchie
delucidazioni sul suo conto. Continua con la tua missione…
quando tornerete, tu
e Berry farete i conti col sottoscritto!”
La
comunicazione si interruppe lì, senza che potessi far
nulla per rimediare.
Non
riuscii più a trattenermi e scoppiai letteralmente a
piangere senza alcun freno.
Ero patetica. Mi ero
illusa di poter convincere il mio sovrano a risparmiare un ragazzo che
nemmeno
sapeva fossi innamorata di lui. Un pazzo crudele, che non aveva mai
pietà per
nessuno, mi aveva provocato ed aveva toccato i miei punti
più deboli.
Ora, sia io che Berry
eravamo in pericolo di vita e nessuno avrebbe
potuto salvarci…
***
Ci
vediamo il 5 Maggio per il prossimo capitolo di GOLDEN BULLET - THE
HUNTER WARRIOR.
Capitolo 25 *** Capitolo 25 - Missione di spionaggio nel Liceo Shiketsu! WALL-E alla riscossa! ***
Eccomi qui con
il nuovo capitolo di GOLDEN BULLET –
THE HUNTER WARRIOR. Quello precedente è stato molto leggero,
più romantico che
altro. L’inizio di questo non sarà tanto diverso,
ma qualcosa cambierà quando
si faranno moltissime rivelazioni in merito a qualche nostro nemico di
nostra
conoscenza.
Nel mentre, vi
annuncio che è stato già pubblicato il
quarto epilogo della storia KINGDOM HEARTS – THE LEGEND OF
THE EARTLY YILANCAR.
Il prossimo, così come il 26 capitolo di Golden Bullet,
uscirà il 2 Giugno.
Qui, di seguito,
il pulsante relativo all’epilogo.
Qui, di seguito,
c’è invece il pulsante delle OST.
Vi lascio al
capitolo! BUONA LETTURA!😉
GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR
Missione di
spionaggio nel Liceo Shiketsu! WALL-E alla riscossa!
Venerdì
10 Agosto 2018
CLAUDIA
[Nukiashi
Sashi Ashi
– BOKU NO HERO
ACCADEMIA]
“Accidenti,
Claudia… cosa sono quelle occhiaie?!”
“Non… non ho dormito
molto bene…”
Era
mattina presto, e mi trovavo nel laboratorio della U.A.
assieme a Bulma, Peach e Berry, i quali avevano appena finito di
sistemare
tutto il materiale necessario per la missione di WALL-E. Il computer
costruito
dall’alieno era un oggetto a dir poco rudimentale, ma la
scorsa sera ci aveva
mostrato qualcuna delle sue caratteristiche e ne eravamo rimasti
stupefatti.
“… nemmeno tu,
Peach?”
“…
già…”
dichiarò la giovane aliena, del tutto distrutta,
consolata dal suo amico “…
ieri ho
discusso con l’imperatore Freezer… non
è stata una bella chiacchierata…”
“… oh no…”
affermò
la donna dai capelli azzurri, portandosi di fianco alla piccola
soldatessa e
rivelandole “…
se mai lui dovesse cercare di farvi del male, le porte di casa nostra
saranno sempre aperte. D’accordo?”
“Grazie… ma non
potrei mai…”
dichiarò Peach, comunque più
rassicurata “… metterei
soltanto in
pericolo tutti voi. Ma apprezzo il
vostro gesto”
“D’accordo, non
insisterò. E tu che scuse hai, Claudia?”
domandò
Bulma alla sottoscritta.
Io,
visibilmente provata, le risposi seccamente.
“Ho vomitato per tutta la
notte, senza alcuna pausa… mi sento uno
straccio…”
“Forse sarebbe meglio se tu
andassi a dormire… potresti avere
un’influenza” provò
a consigliarmi Berry, ma mi rifiutai fermamente.
“E lasciarvi agire
senza sapere nulla? No… io non mi muovo da qui! Sono il
Questore, d’altr… b…”
Accidenti… lo stomaco
si stava rigirando di nuovo un’altra volta…
“Siete già qui?”
Ad
entrare nella stanza, stavolta, furono Adolf e Rosalia, i
quali si affrettarono subito a parlare con Berry ridando
all’alieno un malloppo
di fogli.
“Abbiamo letto e compreso
tutte le linee di codice che ci hai scritto,
fino all’ultimo punto” lo
rassicurò Adolf, indicando se stesso e la Regina
di Palermo “Siamo
pronti a sostenerti, giovanotto. Tra un po’
passerà anche
Clarice!”
“Che faccia
repellente che hai, questore… sembri il mostro delle paludi!
Ma che ti è
capitato?” mi sbeffeggiò Rosalia,
notando il mio aspetto trasandato “Non
dirmi che le mie preghiere stanno
avendo effetto… sbirra!”
“Non è niente! Solo
un po’ di nausea! Niente di più!”
dichiarai io, leggermente nervosa ed
irascibile, andando a recuperare una bottiglia d’acqua e
bevendo da essa.
“Nausea… che
orrore. L’ultima volta che l’ho provata
è stata durante la
gravidanza di Leonardino…”
[Hiro ni Naru Nda
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Davanti
a quelle parole, scioccata, sputai letteralmente
ogni goccia d’acqua rimasta dentro la mia bocca. Mi misi
prontamente la mano
davanti alla bocca, tossendo e cercando di non farmi venire altri
attacchi di
vomito, davanti allo sguardo sbigottito di tutti i presenti.
Solo
Rosalia, invece, sembrava raggiante e vittoriosa…
… lei…
“Come… come l’hai
capito?”
“Stai mangiando come una
porca, rosicchi stuzzichini come i roditori
mentre lavori, e sei più rompi palle del solito…
se poi ci aggiungi le porcate
che tu ed il tuo fidanzatino facevate di nascosto dentro la casa di
Clarice…”
“… SAPEVI ANCHE QUEL…
oh no… io devo… dev… b…”
Senza
dare tempo a nessun altro di farmi altre domande, mi
affrettai ad uscire da quella stanza, ignorando l’arrivo
momentaneo di
Domenico, e correndo a perdifiato in direzione del primo bagno
disponibile.
Per
fortuna, riuscii a trattenermi appena in tempo per
raggiungere quello che, per moltissimo tempo, sarebbe stato il mio
nuovo fido
compagno…
… il buco del
cesso.
Per
un minuto di fila, rigettai tutta l’acqua che avevo
bevuto fino a pochi secondi prima. Solo quando fui certa di non avere
più nulla
da sboccare, riaprii la porta del bagno, ancora seduta davanti ai piedi
del
water…
… ritrovandomi di
fronte uno di quei giovani aspiranti eroi, il quale era visibilmente
schifato
da quello che aveva appena sentito.
“Ehi, tu! Vedi di scaricare
quanto prima e di andartene…”
mi
pietrificò Bakugo, dirigendosi dentro un altro gabinetto
“… questo è il
bagno dei maschi!”
Quando
lui si chiuse dentro il suo cunicolo, io sospirai
arrendevole…
… perfetto… mi ero
beccata perfino il rimprovero di un moccioso!
Ora sì che potevo
affermarlo senza alcun dubbio…
… quella
giornata era iniziata proprio di merda!
***
MIDORIYA
[Morning –
NARUTO]
Io
ed il professor Aizawa eravamo partiti dall’accademia
verso le sette di mattino, con un’auto privata del nostro
liceo. Piccolo e Ai,
con nostra grandissima sorpresa, non ebbero nulla da ridire e mi
dettero il
permesso, a condizione che il mio lavoro raddoppiasse nei giorni
successivi.
Se non mi avesse
ucciso Ochaco, lo avrebbero fatto loro con gli allenamenti.
Insieme
a noi, tuttavia, era venuta anche la piccola Eri, la
quale stava allegramente canticchiando in mezzo al sedile posteriore. A
guidare
quella macchina, tuttavia, vi stava un giovane di nome Heiji, con la
sua
ragazza Kazuha sul posto del passeggero.
“Perché state
venendo anche voi?” domandai loro,
incuriosito.
“Noi non andiamo al
Liceo Shiketsu…” mi spiegò la
giovane, rivelando “…
in realtà, siamo originari di
Osaka. Dopo avervi accompagnato, lasceremo la macchina davanti alla
vostra
scuola e raggiungeremo la stazione a piedi… è da
un po’ che volevamo far visita
ai nostri genitori!”
“Non sanno molte
novità… ci è sembrato giusto
approfittarne. Staremo ad
Osaka per i prossimi tre giorni…”
ci spiegò Heiji, rassicurandoci “… voi
potete tranquillamente usare la macchina per ritornare. Non rimarrete a
piedi…”
“Ok… grazie per il
passaggio, comunque…”
“Figurati! Sono
felice di poter aiutare un giovane innamorato come te a salvare la
sua…”
affermò Kazuha, allegramente, facendomi arrossire di
vergogna.
“Kazuha… non
doveva essere un segreto, questo?” la
rimproverò il
detective, sospirando.
“Di cosa state
parlando?” domandò il professore Aizawa,
decisamente sospettoso.
Il
giovane ragazzo guardò accusatorio la sua ragazza, la
quale sembrò scusarsi con lo sguardo, prima di rivelarci.
“Da quello che abbiamo
scoperto, sembra che ci sia un certo Nnoitra che
cerca di abusare del suo potere nel Liceo Shiketsu, e Claudia mi ha
chiesto di
fare una semplice… conoscenza… di questo
individuo. Rimarremo nel liceo soltanto
una decina di minuti, facendo finta di volerlo visitare, e
dopodiché ce ne
andremo. Ha dei sospetti che possa essere legato a qualcuno dei nostri
nemici…”
“… davvero?”
esclamai io, incredulo “A chi di preciso?”
Il
giovane rispose solo dopo qualche secondo, visibilmente
preoccupato.
“Ai Deadly Sins!”
Quella
notizia mi lasciò totalmente sconvolto.
Quelli
non erano i tizi pericolosi che tutti, tra i nostri
nuovi amici, avevano paura di incontrare?
“Allora io vi
accompagnerò durante la visita, così staremo
più tranquilli!” li rassicurò
Eraser Head, prima di voltarsi verso di me e chiedermi “Tu puoi portare Eri
durante il
tuo incontro? Non voglio tenerla vicino ad un possibile
nemico…”
“Assolutamente
sì!” rassicurai tutti io,
rivolgendomi alla
bambina e dicendole “Eri! Quando
arriveremo, tu ed io andremo a salutare Ochaco!”
“Ochaco? Quella che
faceva volare tutto quello che toccava?” mi
domandò felice lei,
ricordandosi della nostra amica “Era molto gentile con me…
d’accordo! Ci sto!”
Il
professore accennò un sottilissimo sorriso prima di
voltarsi verso il detective di Osaka chiedendogli.
[Dark
Horror Trap
– BEST OST IN THE WORLD]
“Cosa vi spinge a credere
che Nnoitra sia un membro di quel gruppo?”
“Per prima cosa, abbiamo il
suo nome da super eroe, ovvero Greed. Avendo
noi avuto a che fare con Sloth, Lust, Pride, e Wrath, quella non
può essere una
sola coincidenza. E poi sappiamo che sotto la sua maglietta porta un
tatuaggio,
che attraverso la foto recuperata non riusciamo a
distinguere… ed inoltre…”
“Ed inoltre?”
“… inoltre sembra che
il suo potere decisionale, all’interno di quel Liceo, sia
molto più ampio di
quello del loro preside. Non si presenta mai a lezione, non partecipa
attivamente ad alcuna attività scolastica… ma
nessuno si azzarda mai a
protestare davanti ad un suo ordine”
“E tutto questo quando
l’avete scoperto?” gli domandai
io,
sorpreso.
“E’ stato il
Questore dell’Anti-Mafia a scoprire tutto, stanotte”
dichiarò Heiji, con sincerità “Ha
beccato, signor Aizawa, una sua studentessa mentre parlava al cellulare
riguardo questa faccenda…”
Sgranai
gli occhi, stupito. Chi poteva essere a conoscenza
di quella…
… un momento! L’unica
ad essere rimasta sveglia per gran parte della notte era…
“Tsuyu…”
iniziai a capire io, sbigottito “… quindi la persona con cui stava
al cellulare…”
“… era Ochaco Uraraka”
intuì al volo Eraser Head, però rimproverandomi
“Questo non cambia nulla! Tu devi
passare il resto della giornata
assieme ad Ochaco ed Eri! Niente di più! A Nnoitra ci
penseremo noi!”
“Ce-certo signore!
Non si preoccupi!”
Aveva
ragione. Avevo altri pensieri per la testa e quelle
erano situazioni in cui non potevo impicciarmi.
Ora
dovevo soltanto pensare ad affrontare Ochaco.
***
OCHACO
[Dogimagi – BOKU
NO HERO ACCADEMIA]
“Ochaco… calmati!
Sembra tu debba incontrare un divo del cinema!”
“Camie… non ci
riesco… sono troppo agitata!”
La
mia compagna di stanza sospirò, comprensiva. Io e Camie
Utsushimi eravamo diventate subito amiche, fin dal primo giorno in cui
la
conobbi, nonostante lei fosse di un anno più grande. Fu
grazie a Camie se mi
ambientai subito all’interno del dormitorio, facendo amicizia
con tutte le
ragazze della scuola. A differenza mia, lei era molto più
loquace e sicura di
se, ed io avevo imparato molto dal suo comportamento. Divenni anche
molto amica
di Isami e di Nagamasa, i quali mi accolsero subito come se avessi
sempre fatto
parte di quella scuola.
“D’accordo…
capisco che tu sia su di giri… si tratta sempre del ragazzo
che ti piace, no?” provò a
calmarmi lei, stavolta con più dolcezza “Non
avere paura di affrontarlo… salutalo ed accoglilo come
sempre, senza alcun
rimpianto! Mostragli la grande eroina che stai diventando, ok?”
“S… sì…”
le dissi
io, riuscendo a calmarmi un pochino, prima di domandarle preoccupata
“… e Nnoitra? Se lui
dovesse vederci
insieme… potrebbe…”
“Quell’idiota?
Lascialo perdere! Ho riempito tutto il nostro corridoio con il mio
Quirk. Lui
non potrà raggiungerti, chiaro? E se non ti bastasse, ci
sono Inasa e Nagamasa
che ci aspettano fuori dai nostri corridoi! Quando avrai finito di
parlare con
lui, raggiungeteci e vi faremo passare una giornata spensierata alla
larga da
quel bellimbusto!”
“Camie… grazie di
tutto…”
“A cosa servono le amiche,
altrimenti?” mi rassicurò lei,
abbracciandomi affettuosamente e controllando la finestra “Non è lui
quello che è appena
sceso da quel macchinone?”
Sgranai
gli occhi, rossa in viso per l’agitazione. Era vero!
Era arrivato… ma non
era da solo.
Assieme
a lui, infatti, vi stavano anche il professor
Aizawa, la piccola Eri e due altri giovani che non avevo mai visto
prima.
“Io scendo per andare a
prenderlo! Tu, d’altronde, non dovresti nemmeno
sapere che lui è qui, giusto?”
mi provocò lei scherzosamente, uscendo
fuori dalla stanza “Aspettami
qui… ed aprimi soltanto se busso come sai tu,
d’accordo?”
“Ok, d’accordo!”
la tranquillizzai io, continuando ad osservare la finestra e notando,
orripilata “Ora vai…
perché mi sembra
che Nnoitra li stia raggiungendo assieme al preside!”
“Oh no! Vado
immediatamente!”
***
MIDORIYA
[Kokoro o Shihai Shite iku
Yami –
BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Non
appena varcammo l’ingresso di quel cortile, venimmo
prontamente intercettati da due persone molto intimidatorie.
Una
di queste, il più giovane, si portò
improvvisamente
davanti a noi.
Brutto segno… mi stava
liquidando con uno sguardo a dir poco omicida.
“Salve. Vedo che avete
ricevuto il nostro messaggio di benvenuto…”
si presentò subito il professore Aizawa, ma si
zittì subito quando notò il
cenno di stizza rivoltogli da quel ragazzo.
Non
si era fatto scrupoli a far tacere il mio insegnante, ed
il preside di quell’accademia non accennava ad alcuna
protesta. Sembrava quasi
assente…
… come se non fosse in
grado di reagire…
… qualcosa di
terribile stava accadendo, al Liceo Shiketsu! Ne ero
convinto!
“Cosa
siete venuti a
fare qui?” affermò costui,
decisamente contrariato dalla nostra
presenza “Spicciatevi
a dirmelo
e non fatemi perdere tempo… abbiamo altro da fare con i
nostri studenti!”
“Noi… noi
eravamo passati qui per un saluto!” gli
spiegai io,
intimorito “Volevo
parlare con una nostra ex-compagna che è giunta in questo
liceo
ad inizio marzo…”
“…
parli di
Ochaco,
eh?” dichiarò costui,
cacciando un sorriso talmente rivoltante
da far venire i brividi anche alla piccola Eri, che si andò
subito a nascondere
dietro le gambe degli adulti.
La
frase che ci disse dopo, tuttavia, mi fece ribollire il
sangue…
“E’
davvero sexy,
non
trovi? Il suo corpo sprizza sesso da ogni poro… è
un bene che sia venuta qui
nella mia scuola… io so come rendere giustizia ad una
troietta come lei!”
Lui non aveva fatto
traboccare il vaso con una goccia… ci aveva gettato
letteralmente tutta l’acqua
addosso!
Io
attivai immediatamente il mio Full Cowl, il mio maestro
si portò davanti a me con in mano le sue bende, Kazuha si
mise in posizione di
combattimento ed Heiji afferrò al volo Eri, essendo
l’unico in grado di non
combattere con il KI.
Inutile
negarlo. Quello era Nnoitra!
“EHI! MA TU SEI
MIDORIYA! CIAO!”
Rimasi
sorpreso, sentendo quella voce. Quando la vidi uscire
fuori, dall’ingresso del liceo, la riconobbi
all’istante. Era Camie, la ragazza
che avevo conosciuto durante la prima prova per la licenza provvisoria
di eroe… o almeno…
questa era la vera lei e non
Himiko!
Come
la prima volta, aveva i capelli lisci, color fulvo, che
le arrivano appena sotto le spalle, e gli occhi castano scuro. Aveva
labbra
molto piene e lucide, ed una figura sinuosa.
Il
sorriso che mi rivolse fu molto più sincero ed amichevole
rispetto a quello che le vidi sul volto mascherato della villain.
[Tsuppari
Hanko KI
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Camie! Tutto bene?”
le domandai io, cercando di sciogliere la
tensione e disattivando il mio potere.
“Certo! Sei venuto qui per
Ochaco, vero?” comprese subito la
ragazza, rassicurandomi “Sei
arrivato al
momento giusto! Lei, oggi, non ha nulla da fare!”
“Questo
lo decido io,
signorina Ca…”
provò a fermarla Nnoitra, ma la giovane non si
curò minimamente di lui.
“Oggi, siamo tutti in pausa!”
dichiarò infatti lei, ammiccando
divertita lo sguardo verso tutti noi…
… no… non era un
occhiolino qualsiasi…
… ci stava
rassicurando!
“Allora non ci sono
problemi, vero signor preside?”
domandò
immediatamente il professor Aizawa al preside, il quale sembrava
improvvisamente essersi ripreso, come se si fosse svegliato da un lungo
sonno.
“Ma… ma certo,
signor Aizawa! Lei ed i suoi studenti sarete sempre i…”
Qualcosa,
però, ammutolì lui e tutti noi, facendoci
crollare
in ginocchio.
Quella che provai fu
la sensazione più brutta della mia vita… mai mi
ero sentito così male, nemmeno
con All for One… era come se mi avessero gettato dentro una
fossa di cadaveri
squartati e putrefatti… riuscivo a sentirne
quell’odore anche con la mano sul
mio viso!
Quella
sensazione, per fortuna, cessò all’istante. Tutto
tornò come era prima, ed anche il preside del Liceo Shiketsu
sembrò ritornare
nel suo sonno comatoso.
“A quanto pare il tuo
preside ha dato il consenso, Nnoitra… allora è
deciso! Midoriya, oggi, starà qui assieme a noi!”
dichiarò allegramente
Camie, ghignando soddisfatta davanti al suo compagno, il quale si era
leggermente sbottonato la sua giacca.
Il
simbolo di cui ci avevano parlato Heiji e Kazuha fu più
visibile. Era una stella a sette punte, con una pupilla da rettile, al
centro
di essa. Il tatuaggio si trovava proprio al centro del suo petto.
Il ragazzo, alla fine,
sembrò quasi arrendersi…
… ma ci fece una
richiesta molto pericolosa.
“Avete
vinto! Ma solo
due di voi potranno andare a far visita alla nostra compagna!”
dichiarò lui, leccandosi macabramente le labbra “Sarò
io, ovviamente, a scegliere chi di voi potrà varcare il
nostro liceo…”
Con
un cenno della mano, indicò me con molta
frettolosità, e
compresi che io fossi uno dei fortunati.
“Rimanete in
quattro… vediamo…
io
credo che la mocciosa sia proprio adatta!”
Eri,
ovviamente, si spaventò molto davanti a quella proposta
pericolosa, scendendo dalle braccia di Heiji e andando a nascondersi
tra le gambe
di Eraser Head.
Il
detective dell’Ovest e Kazuha, subito dopo, affermarono
in coro.
“Prendi uno di noi!”
“Lei non c’entra
nulla con te…”
“Non se ne
parla…” ci
freddò tutti Nnoitra, dichiarando apertamente “…
quello che avviene in questa scuola non è affare vostro.
Pertanto, se devo scegliere
coloro che possono entrare dentro questo posto, io dico i
più piccoli ed
indifesi… così non vi verrà in mente
di toglierci qualche studente! Sono stato
abbastanza chiaro?”
“E se ci rifiutassimo?”
lo provocò eccessivamente Heiji.
Lo
sguardo che gli rivolse lo fece letteralmente crollare
per terra, seduto per la paura.
“Se
vi
rifiutate…
nessuno di voi cinque lascerà vivo questo Liceo! Sono stato
abbastanza chiaro?”
Nessuno
si azzardò a dire una parola. Era chiaro come il Sole
che quello fosse un membro dei Deadly Sins. Era un guaio
enorme…
… non potevamo
rifiutarci in alcun modo…
[Stranger
– FATE
OST]
Mi
avvicinai ad Eri e le sussurrai all’orecchio, davanti
allo sguardo preoccupato di Eraser Head.
“Ti ricordi quando ti ho
salvato da quel posto? Quando sei salita sulla
mia spalla? Aggrappati a me, ok?”
La
bambina sembrò comprendere, e più tranquilla
decise di
lasciare i pantaloni del mio maestro, saltandomi sopra la schiena.
“Bravissima! Non
avere paura! Qui ci sono sempre io, no? Dobbiamo andare a salutare
Ochaco!”
Lei
annuì, ora più sicura sulla mia schiena.
Poi
mi voltai nuovamente verso di lui.
“Quindi posso entrare e
rimanere dentro al Liceo per il tempo che
desidero… ma non posso far fuggire nessun’altro,
dico bene?”
“Esattamente…
e
non
potete nemmeno abbandonare il nostro perimetro senza il mio permesso,
mentre i
tuoi amici dovranno starne fuori! Queste sono le regole… e
farai bene a
rispettarle! In cambio, voi due uscirete da questo posto senza alcun
graffio…
parola di Greed!”
Io
feci un cenno d’assenso con il capo.
Era
la miglior situazione possibile al momento. Eri, al mio
fianco, poteva usare il suo potere, anche perché aveva
imparato a controllarlo
a grandi linee. Tecnicamente, la combinazione migliore tra i presenti
sarebbe
entrata nel liceo e non avremmo rischiato nulla fin quando non avrei
fatto
stupidaggini…
… ed io non avevo
alcuna intenzione di farne!
“Facci strada, Camie!”
chiesi alla nostra amica che, con un
sospiro di sollievo ci trascinò lentamente dentro quel
palazzo mastodontico,
mentre Nnoitra indicò agli altri l’uscita con
sguardo perentorio.
Il
professore mi lanciò uno sguardo d’avvertimento
prima di
obbedire al giovane studente del liceo Shiketsu, entrando dentro la
macchina
dal posto del guidatore, così come Heiji e Kazuha, i quali
si allontanarono
definitivamente da lì in direzione della stazione.
Lui,
invece non seguì me ed Eri. Nnoitra si diresse
semplicemente dietro l’enorme palazzo, visibilmente
concentrato e contrariato. Il
peggio era momentaneamente passato. Eravamo dentro. Ora non ci restava
altro
che andare a parlare con Ochaco.
Io
e la bambina, quando varcammo l’enorme portone, rimanemmo
senza fiato.
“Ua-UAO!” esclamò
la bambina, notando la bellezza di quel posto.
Ogni
muro, infatti, era ricoperto da centinaia e centinaia
di fiori rampicanti di ogni colore, e non vi era pavimento ma solo un
morbidissimo terriccio, sottile quanto la sabbia.
“Toglietevi le scarpe!
E’ molto più bello quando si cammina scalzi!”
ci consigliò Camie, togliendosi le sue ballerine ed
iniziando a saltellare
allegramente per tutto l’atrio.
Eri,
divertita, scese dalle mie spalle e fece altrettanto.
Poi le seguii anche io.
Avevano
ragione. Quel terriccio era fresco come non mai, un
refrigerio in confronto all’afa di quella mattina.
Tutti
e tre salimmo le scale, raggiungendo il secondo piano.
Nel mentre, io le domandai, incuriosito e preoccupato.
“Quello lì chi
era?”
“Nnoitra Jaeger…è il
rappresentante del nostro istituto!” ci
spiegò Camie, visibilmente
contrariata “E’
in assoluto il tipo più antipatico, stronzo e menefreghista
che io
abbia mai conosciuto! E’ stato eletto qualche mese fa
all’unanimità. Ci aveva
ingannati con i suoi modi gentili… ma da quel giorno sta
facendo il dittatore!”
“E’ davvero
così cattivo?” le
domandò la piccola Eri,
visibilmente scossa.
“E’
cattivissimissimo… ci fa allenare da mattina a sera, senza
alcuna
pausa! Il liceo Shiketsu è diventato il suo campo di
concentramento… e tutti
quelli che hanno provato a spodestarlo sono finiti malissimo! Oltre ad
essere
furbo, è anche troppo potente per tutti noi…
nemmeno i professori riescono a
tenergli testa…”
Come
potevano d’altronde? I Deadly Sins erano Majin,
creature tutt’altro che controllabili! Che speranze avevano,
quei poveri
ragazzi, di poter contrastarlo?
“Allora perché
non ve ne andate da qui?” le domandai io,
comprensivo “Sono
sicuro che altre scuole sarebbero più che disposte ad
aiutarvi…”
“… non possiamo. Lo
vedi questo tatuaggio? E’ maledetto!”
Lei,
per risposta, mi mostrò un simbolo sul suo polso,
identico a quello che aveva Nnoitra al petto.
“Ce lo hanno tutti, Ochaco
inclusa… se qualcuno prova a lasciare il perimetro di questo
liceo senza
permesso… questo marchio ti fa saltare il braccio!”
[Pain’s Theme
– NARUTO]
Sgranai
gli occhi, disgustato. Era uno scherzo?! Quel coso
poteva ucciderli?
“Oh no…”
esclamò orripilata Eri, quasi in lacrime.
“Non preoccuparti! Nessuno
di noi lascerà questo posto senza aver dato
prima una lezione a quel manigoldo!” ci
rassicurò Camie con grinta “Lo
stesso vale anche per Ochaco! Il Liceo
Shiketsu non ha nulla da invidiare a tutti voi! AH! Ecco Inasa!”
Riconobbi
istantaneamente anche il giovane rivale di
Todoroki. Alto, muscoloso e dai capelli rasati, indossava la stessa
uniforme
della sua compagna. Costui, non appena ci vide, ci salutò
con uno dei suoi
inchini spacca-testa che tanto mi avevano lasciato interdetto la prima
volta
che lo conobbi.
“MIDORIYA! E’ UN VERO
ONORE RIVEDERTI!”
“Midoriya… lui
mi fa un po’ paura…”
ammise Eri, intimidita da
quell’omaccione tutto muscoli e poco cervello.
“Inasa! Usa meno energia
davanti a quella bambina! Faresti venire i
brividi perfino ad un branco di lupi inferociti!”
lo rimproverò Camie,
coccolando dolcemente la mia piccola amica, la quale sbuffò
divertita davanti
al tentativo maldestro del giovane di chiederle scusa “Lei è ancora
dentro la camera?”
“Sì, non ha
lasciato il corridoio!” ci
rassicurò lui,
scostandosi leggermente per farci passare “Ti ho vista scappare di corsa, prima…
Nnoitra?”
“Nnoitra… quel
porco…” dichiarò la
giovane senza mezzi termini “… più
passa il tempo, più desidero infilargli la testa
dentro…”
“CAMIE-SAN!”
esclamammo in coro io ed Inasa, sbrigandoci a tappare le orecchie della
piccola
Eri, la quale per fortuna non sentì dove sarebbe andata a
finire la testa di
Nnoitra.
Tutti
e quattro varcammo l’entrata del dormitorio femminile.
Sembrava ci trovassimo in una foresta, per quanto fosse maestoso e
stupefacente
quel posto. C’era perfino un piccolo ruscello con
all’interno delle carpe koi
che vi nuotavano tranquillamente.
Aveva ragione Camie…
quel posto non aveva nulla da invidiare alla U.A.!
“E’ davvero molto
bello…” ammisi io, rendendomi
conto che
qualcosa del genere, nel nostro liceo, era quasi impossibile.
“Lo so… e non ce
lo faremo strappare da un ragazzo spregiudicato come
Nnoitra!” dichiarò Inasa, con
un tono di voce che non gli avevo mai
sentito in volto “A costo di perdere
anche l’altro braccio… io…”
Camie
abbassò lo sguardo, affranta.
Solo
a quel punto mi resi conto della macabra verità notando,
con orrore, che una delle maniche dell’uniforme di Inasa
fosse completamente
vuota.
Oh no… quindi
Inasa aveva provato a…
“Mi… mi
dispiace…” gli dissi io,
affranto, mentre le lacrime rigavano
sul suo viso.
“Non… non preoccuparti
per me… è stata solo e soltanto una mia
scelta…” affermò lui,
asciugandosi
gli occhi ed indicando una porta in particolare “… ecco! Siamo
arrivati! Presumo
tu voglia parlare completamente da solo con lei…”
“Sì, se non vi
dispiace… però voglio che prima Eri la saluti!”
dichiarai io, allegramente, alla bambina, la quale iniziò a
saltellare tutta
euforica.
Era
arrivato il momento della verità.
[Karen’s
Theme
– FATE OST]
Camie
si avvicinò alla porta e fece uno strano ritmo mentre
bussò. Compresi si trattasse di una parola
d’ordine per farsi riconoscere da
Ochaco, la quale aprì la porta istantaneamente.
Mi
paralizzai sul posto, talmente rapito e scioccato da
rimanere a bocca aperta come un baccalà.
In questi mesi era diventata ancora
più bella. La divisa del Liceo Shiketsu le stava
divinamente. Era cresciuta di
qualche centimetro ed ora mi aveva quasi raggiunto. I suoi capelli
erano legati
con una morbida treccia che le arrivava fin sotto la schiena. Il suo
viso,
prima tondo e paffuto come un dolce appena uscito dal forno, ora era un
po’ più
spigoloso, ma questo non le impediva di avere lo stesso sguardo gentile
ed
impacciato di cui mi ero innamorato.
“CIAO OCHACO!” la
salutò con allegria Eri, saltandole subito in braccio.
La
mia amica la afferrò subito al volo, stritolandola tra le
sue braccia.
“Ma ciao, Eri! Guarda
quanto sei cresciuta! Adesso sei diventata una
bellissima fanciulla!” esclamò
Ochaco, con il suo solito tono di voce…
… no… era un po’
più
maturo, ma quelle vibrazioni meravigliose erano rimaste tali.
Non avevo più
di fronte una ragazza insicura di se… ma una vera e
propria donna, in tutto e per tutto!
Le
due parlarono ancora per qualche minuto, prima che Ochaco
si voltasse verso di me, visibilmente imbarazzata.
Questo,
però, non mi discostò dall’obiettivo
che mi ero
prefissato per quel giorno…
… e lo stesso sembrò
essere stranamente per lei, dato che, dopo un lungo sospiro,
dichiarò
apertamente.
“Noi due dobbiamo parlare,
vero Midoriya?”
“Sì…
avremmo dovuto farlo tempo fa” le
confermai io, facendo un
gentile cenno ad Eri.
Lei
comprese, ed andò rapidamente verso Camie, la quale
ricominciò nuovamente a spupazzarsela. Perfino Inasa le
dette una rapida
carezza sulla testa, dimostrando che anche lui fosse in grado di essere
delicato,
qualche volta.
***
[Karen’s Theme
– FATE OST]
Io
ed Ochaco, entrammo dentro la stanza e la chiudemmo alle
nostre spalle.
Anche
quella camera era completamente ricoperta di terra e
fiori. Il letto delle due ragazze era formato da due semplici amache,
mentre al
posto della scrivania vi stava uno strano altare di pietra, sul quale
vi
stavano tutti i libri ed i quaderni degli studenti.
“Come te la passi qui,
Ochaco?” le domandai subito, cercando di
sciogliere quel momento di imbarazzo “Ti piace il Liceo Shiketsu?”
“Lo ammetto…
all’inizio, durante le prime settimane, mi era sembrato un
convento di suore! Ma poi… è strano, ma
è come se all’interno di queste mura ci
sia un sortilegio in grado di rilassare ogni goccia della tua anima.
E’ una
sensazione diversa rispetto a quella che provavo alla
‘U.A.’. Con voi, mi
sentivo come se non potessi far nulla senza l’appoggio dei
miei amici, mentre
qui sto riuscendo finalmente a crescere come eroe! Sento di poter
diventare ciò
che volevo essere fin da piccola… ma questo,
però, è anche merito tuo e dei
miei compagni alla U.A. ... mi mancate, amici miei, ma voglio tenere
duro fino
alla fine!”
“Io… io sono felice di
sentirtelo dire…” ammisi io, grato di
vedere quegli occhi colmi di orgoglio
verso se stessa “…
ho visto che ti sei fatta anche tanti amici qui!”
“Vero… Camie,
Inasa e Nagamasa mi hanno fatto sentire subito a casa…”
ammise di nuovo lei, sincera “…
se non
fosse stato per loro, non sarei riuscita a stare qui nemmeno in un
giorno… loro
mi hanno appoggiato… quando mi sentivo giù di
morale…”
Mi
sentii in colpa, sentendo quelle parole così sofferenti
da parte sua. Era a causa mia se lei aveva sofferto così
tanto…
“… ma tu non sei
venuto qui a chiedermi solo questo, non è così? Midoriya… non giriamoci più
attorno, ti prego… diciamoci la verità”
Io
annuii, ormai convinto della scelta che avevo fatto, ed
iniziai a raccontarle la verità.
“Quando… quando tu hai
detto davanti a tutti noi che te ne saresti andata, ci sono rimasto
malissimo.
Ero… ero talmente scioccato e distrutto che non riuscivo
nemmeno a guardarti
negli occhi… io…
io… Ochaco… io mi sono
innamorato di te, dal giorno in cui ho scoperto che tu saresti stata
pronta a
donarmi metà dei miei punti alla prova di
ammissione… ma sono stato un codardo.
Quando sei partita, dalla stazione, io non sono venuto
perché stavo
all’ospedale. Io ero a casa, steso sul letto, a piangere come
un bambino delle
elementari, perché non ero stato in grado di dirti
ciò che provavo… perché non
avevo il coraggio di venire da te e guardarti dritto negli occhi,
ricevendo un
secco no da parte tua…”
Ochaco
era diventata pallida come un fantasma. Si era messa
una mano davanti alla bocca, come se le avessi aperto uno scrigno
segreto e mi
avesse colto nell’atto. Aveva anche gli occhi lucidi.
Ma dovevo andare
avanti… lei meritava tutta la verità.
[Mukosei
Anguish – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Questa non è una
giustificazione, ma c’è un motivo se io ho sempre
paura di aprirmi con le altre
persone… io… il mio
Quirk non è mio. Mi
è stato donato da All Might stesso. Il giorno prima di
conoscerti la prima
volta, davanti al cancello della U.A., io ero un ragazzo senza alcuna
unicità.
Mi avevano sempre bullizzato, sia i miei compagni che i miei maestri,
nonostante
il mio sogno fosse lo stesso che ho adesso… diventare un
eroe in grado di
salvare tutte le persone in difficoltà con il sorriso
stampato sul volto,
proprio come faceva il mio super-eroe preferito. Perfino mia
madre, quella
che avrebbe dovuto incoraggiarmi in ogni mia scelta, si era arresa. Ma tu, Ochaco… tu sei stata la prima
persona, dopo All Might, ad aver creduto per la prima volta in me.
E’ stato
grazie a te, se io sono riuscito a sbloccare la mia forza…
è stato grazie a te
se ho capito che io sono in grado di amare qualcuno più
della mia stessa vita…”
“Mi… Midoriya…
oddio…”
riuscì soltanto ad esclamare la mia amica, cercando di
trattenere i suoi
singhiozzi.
“… mi dispiace,
Ochaco. Mi spiace per non essere stato l’amico di cui tu
avevi bisogno… di essermi
comportato come un verme miserabile e per aver pianto come un
bebè, senza
pensare che, dall’altra parte, tu potessi stare male
esattamente come me. Sono
stato così codardo… da non aver mai letto il tuo
ultimo messaggio” le
rivelai alla fine, porgendole il mio cellulare e mostrandole la casella
dei
miei messaggi “Mi
sono sentito così in colpa che non ho avuto il coraggio
nemmeno di
uscire di casa per tutte le vacanze d’inverno. Io…
io so che, con tutta
probabilità, mi caccerai da questa stanza e non vorrai mai
più rivedermi. So
che mi stai letteralmente schifando come essere umano… e non
ti posso
biasimare… perché hai ragione. Non so cosa ti
abbia realmente spinto ad
andartene via dalla U.A., e non ti chiederò nemmeno di
tornare da noi se questo
ti facesse star male… ma io non potevo continuare ad
illuderti… non potevo far
finta di niente, oggi… tu meritavi tutta la
verità perché ti amo abbastanza da
accettare anche di non poterti rivedere mai più se questo ti
farà stare meg…”
Mi
paralizzai, stupito e basito, quando lei gettò
letteralmente le braccia attorno al mio collo, iniziando a singhiozzare
sopra
la mia spalla.
Ma cosa… che stava…
“De…
Deku… io… sono stata io…
sniff… sono io quella che dovrebbe
scusarsi con te… sniff… perché anche
io non ho avuto il coraggio di raccontarti
tutta la verità. Io… io me ne sono andata
perché… perché io ero innamorata di
te, Midoriya… ed ancora adesso io…
sniff… io provo amore nei tuoi confronti!”
Ero
rimasto sbigottito davanti a quella rivelazione.
Non poteva essere
vero… era uno scherzo…
“Me ne sono andata
perché non riuscivo più a vivere sotto il tuo
stesso tetto, cercando di
raggiungere i miei sogni. Io… io ti vedevo come un punto di
riferimento,
Midoriya… sniff… e ti vedo tutt’ora
come un obiettivo da raggiungere. Ma non mi
ha aiutato. Invece di pensare al mio bene, stavo cercando di imitarti
in tutto
e per tutto… e quando mi sono resa conto di essermi solo
fatta del male, mi
sono sentita una stupida… non perché mi fossi
innamorata del giovane più
gentile, affettuoso ed amorevole che avessi mai conosciuto…
ma perché non sono
stata abbastanza matura da separare il mio amore per te dal sogno di
diventare
una grande eroina. Io… io non ho avuto altra
scelta… io sono dovuta andar via,
sapendo che in questo modo sarei riuscita… sigh…
a tornare sulla retta via,
senza perdere quel sentimento meraviglioso che provavo per
te…”
Più
passavano i secondi, più mi sentivo un verme. Non
immaginavo che l’avessi fatta soffrire fino a questo punto.
Come avevo potuto non
rendermi conto di tutto questo?
Tutte le volte che lei
aveva bofonchiato rossa di vergogna mentre parlavamo tra di
noi… tutte le volte
in cui altre ragazze si avvicinavano a me, con lei che si immobilizzava
come se
fosse una statua, gelosa…
… avevo avuto tutti
quei segnali davanti ai miei occhi e non me ne ero accorto.
Ora
capivo il motivo per il quale tutti cercavano di non
parlarmi di Ochaco. Perfino loro si erano resi conto della situazione
ed
avevano cercato in tutti i modi di tirarci su. I miei amici con me, e
Tsuyu con
lei…
“…
io… io avevo già capito che tu non avessi letto
il mio messaggio”
mi rivelò lei, sbalordendomi di nuovo “A dire la
verità, non pensavo l’avessi fatto
perché eri innamorato di me… credevo tu fossi
arrabbiato. Io penso che, se tu
fossi venuto in stazione, io non sarei riuscita ad andarmene via. Lo
ammetto…
sigh… io mi sono rilassata, quando ho visto che tu non eri
presente… perché
solo così mi sono resa conto che stavo prendendo la
decisione giusta. Così,
alla fine, ti ho mandato questo…”
mi raccontò, aprendo il messaggio e
mostrandomi mentre lo cancellava “…
nel
quale ti ho detto esattamente… sigh… ti ho
scritto esattamente tutto quello che
ti ho detto adesso…”
Ero
senza parole.
[Dearly
Beloved – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Come avevo potuto
essere così cieco?
Come potevo dire di voler
diventare un eroe, se non ero in grado di
aiutare e comprendere le persone che mi stavano vicino?
Ochaco… ti prego… non
piangere…
“Sono… sono una
stupida anche io… visto? Sniff… siamo…
sniff… due
timidoni che non sanno nemmeno parlarsi a
quattr’occhi… sigh… ed ora
io… sigh…
ora io ho questo tatuaggio orripilante… sigh… e
vorrei soltanto salvare tutti i
ragazzi che si trovano dentro la mia nuova scuola…
sigh… invece di migliorare…
sigh… la mia vita non fa altro che peggiorare…
sigh… sono stufa di sbagliare…
sigh… Deku…”
Non
potevo sopportare quelle lacrime un secondo di più. Il
mio istinto mi spinse a prendere il suo viso con le mie mani,
avvicinare il mio
e poggiare con decisione le mie labbra sulle sue. Dopo un attimo di
sorpresa,
anche lei iniziò a far danzare la sua lingua assieme alla
mia, connettendosi e
diventando una cosa sola con me.
Il mio primo bacio…
… nonostante in esso
ci fosse tutta la sofferenza che entrambi avevamo provato, sentivo
tutta la
gioia nel poter finalmente avere tra le mie braccia la donna di cui io
mi ero
innamorato, quella a cui avevo deciso di donare tutto il mio cuore.
Quando
ci separammo, io la cingevo ancora in un abbraccio,
ma non ci staccavamo gli occhi di dosso.
“Mi… mi sei
mancata, Uraraka-chan…”
“… anche
tu… Deku-kun!”
***
Third Person
[Bunseki
Analysis
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Mentre
accadeva tutto ciò, nascosto tra le piante rampicanti
del Liceo Shiketsu, un robottino di nome WALL-E era riuscito ad
infiltrarsi
senza alcun problema all’interno del covo dei cattivi.
Senza
farsi scoprire da nessuno, quella mattina si era
intrufolato dentro la macchina del liceo U.A. e si era infilato sotto
il sedile
del passeggero. Mentre Nnoitra aveva preso di mira Midoriya e i suoi
accompagnatori, WALL-E era riuscito a superare tutti e ad entrare
dentro quella
scuola, approfittando del fatto che una di quelle studentesse avesse
lasciato
l’enorme portone aperto.
Ora
lui si trovava sul soffitto, appeso alle piante
rampicanti come se fosse una scimmietta, dove nessuno era in grado di
notarlo.
Dall’altra parte della città,
all’interno di un laboratorio, i suoi compagni
della Sezione Anti-Mafia tenevano tutta la situazione sotto controllo.
“Ottimo lavoro,
WALL-E! Nessuno è riuscito a vederti! Sei riuscito ad
analizzare il tatuaggio
di Nnoitra?”
“Analisi
completata! Il tatuaggio corrisponde al 100 % con quello dei Deadly
Sins!”
“Come temevamo…
Claudia, hai fatto un ottimo lavoro!”
ammise Shinichi, sincero.
“Non festeggiamo
prima del previsto… ho ancora un dubbio che mi frulla nella
testa, ma non
riesco ancora a sciogliere quel nodo fisso…”
“… giusto! Prima
agiamo, meglio è!”
dichiarò fermamente Berry “Ora
dobbiamo raggiungere la palestra… WALL-E! Ti abbiamo mandato
la
mappa del Liceo!”
“Analisi
completata! WALL-E si trova a cinquecento metri di distanza! Iniziare
la fase
di spionaggio!”
Il
robottino, dopo essersi sistemato la spilla magnetica da
super-eroe (regalatagli
da Domenico per convincerlo a prendere parte in quella
missione pericolosa), iniziò a muoversi
sfruttando le piante rampicanti
come liane, saltando da una all’altra come un acrobata e
senza farsi notare da
qualche persona troppo indiscreta. Se
avesse voluto, si sarebbe messo anche ad urlare come Tarzan, ma essendo
un
robot e non una persona, evitò di commettere
quell’errore così stupido.
Fu
facile come bere un bicchier d’acqua. In meno di tre
minuti, WALL-E aveva raggiunto la palestra ed era sceso sul terriccio.
Più
che un luogo di esercizio fisico, tuttavia, sembrava una
radura incontaminata, con una decina di alberi secolari piantati
attorno ad
essa.
“Che meraviglia…”
ammise Ai, visibilmente scioccata, mentre osservava il tutto dal suo
computer.
“E se ti dicessi…
che quelle querce non sono reali?”
[Soundtrack 5 –
DRAGON BALL GT]
WALL-E,
per avere conferma delle parole di Berry, analizzò i
componenti di uno di quegli alberi, usando uno scanner termico ad
infrarossi.
La scoperta che fece, fu in grado di scioccare tutti gli scienziati in
collegamento con lui.
“Analisi
completata! WALL-E rileva tracce di componenti artificiali
all’interno di
questi alberi!”
“A… artificiali?!
Quei cosi sono stati tutti creati dalla mano umana?!”
affermò scioccata
Claudia.
“Non solo loro… lo
sono tutte le piante attorno a quel palazzo, le carpe ed il terriccio”
spiegò loro Berry, dichiarando “Per
me
e Peach, che siamo cresciuti in un mondo fitto di foreste, riconoscere
la falsa
natura è un gioco da ragazzi. Scommetto tutto quello che
volete… ma i
rampicanti sono sicuramente delle rice-trasmittenti artificiali, in
grado di
rilevare la presenza di persone estranee all’interno di quel
liceo! E quegli
alberi potrebbero essere perfino i server che li controllano!”
“Quindi ci stai
dicendo che i server che stavamo cercando, in realtà, sono
quelli!?”
gli chiese Adolf, ammaliato.
“Forse… ma non
possiamo saperlo finché non analizziamo i suoi dati! WALL-E!
Raggiungi uno di
quegli alberi e trova un connettore USB col quale metterti in contatto!”
Il
robottino fece quanto richiesto. All’inizio sembrava si
trattasse di un semplice albero, come uno qualsiasi al di fuori di quel
palazzo…
… ma poi,
arrampicandosi in cima come uno scoiattolo, notò un
rigonfiamento nella
corteccia e provò a staccarla…
… eccolo! Il
pannello con tutti i connettori che desideravano!
[Soundtrack
15 – DRAGON BALL GT]
“Mio Dio… chi ha
fatto tutto questo è un vero e proprio genio del
male…” esclamò
Hiroshi
mentre il robottino obbediva agli ordini di Berry.
Al
momento del contatto, WALL-E decise di analizzare fino in
fondo ciò che fosse davvero quell’albero,
connettendo uno dei suoi braccini
all’interno di una porta USB…
“Analisi
completata! L’albero è una semplice porta per
attivare le connessioni
imput-output! I server si trovano sotto terra! Il covo segreto
è
irraggiungibile per WALL-E!”
“Quindi l’unico
modo per analizzare quel server è entrare da lì.
Non c’è problema! Se c’è
un’altra porta USB, WALL-E, inseriscici
quell’oggettino che ti ho dato
stamattina!”
Il
robottino, obbedendo, trovò un’altra connessione e
recuperò dal suo corpo il piccolo microchip, che lui
andò ad inserire
all’interno di quella porta.
“OTTIMO! SONO
DENTRO! ADOLF! ROSALIA! CLARICE! ORA TOCCA A VOI MANTENERMI SCHERMATO!”
“Agli ordini,
fragolina…” lo prese in giro
Rosalia, più soddisfatta che mai “…
ora sì che si ragiona!”
[Soundtrack
14 – DRAGON BALL GT]
“Perfetto… sono
dentro! Proviamo ad analizzare il database… bingo! Abbiamo
fatto centro! E’
proprio il database della Yakuza! Ci sta di tutto! Adesso
metterò in contatto
questo server con il mio account informatico del computer imperiale, e
riceverò
tutti i dati necessari! WALL-E! FAI LA GUARDIA ED AVVISACI SE
ENTRERA’ QUALCUNO
DURANTE IL TRASFERIMENTO! MI BASTANO SOLTANTO CINQUE MINUTI PER COPIARE
TUTTE
LE INFORMAZIONI E CANCELLARE LE PROVE DEL NOSTRO PASSAGGIO!”
“Be-beep!
Ricevuto!”
Il
tempo iniziò a scorrere, più lento di quanto loro
si
immaginassero.
“Cosa…
cos’è che mi
sta mandando in pappa il cervello?”
“Non lo era già, mia
cara sbirra?”
“… ma grazie!
Sempre gentile come al solito, Rosalia…”
“… se poi ci si
mette anche la tua ‘influenza
intestinale’…”
“… hai
finito, Rosalia?!”
“Dai, calmatevi!
Non abbiamo ancora finito!”
“Domenico ha
ragione! Siamo ancora in pericolo, perciò non
distraiamoci… già la presenza di
Nnoitra dentro quel liceo di eroi è una minaccia!”
dichiarò Shuichi,
senza rendersi conto di ciò che aveva detto.
Aveva scoperchiato il
vaso di Pandora.
[Soundtrack 7 –
DRAGON BALL Z]
“Un
liceo… Nnoitra… cazzo! Ecco! Ora ho capito!
Ragazzi, c’è davvero
qualcosa che non torna!”
“Di cosa parli,
Claudia?” le chiese Bulma, confusa, ma fu
Shinichi a parlare, intuendo
cosa fosse il dubbio dentro la testa della sua superiore.
“A voi non sembra
strano che un server della Yakuza, del settimo
universo… si trovi all’interno di un palazzo
esistente solo nel sesto
universo?! Come abbiamo fatto a non pensarci prima?!”
“Un momento…
Claudia ha ragione! Se fosse così…”
si rese conto Ai.
“… significa che
c’è
un collegamento tra la Yakuza ed il sesto universo…”
capì Bulma,
preoccupata “… o
forse addirittura con
i Deadly Sins! L’unico modo per scoprirlo è
terminare quanto prima questa
missione e portare in salvo lo scheletro di WALL-E! Berry…
quanto manca?”
“… due minuti circa…
dai dai dai!”
“… l’ultima volta
che ho aspettato così tanto un programma, sono stata
attaccata…”
“Non portare rogna,
Peach! Non ci posso fare niente se questi cosi terrestri sono
antiquati! Voi
tre… come procede la schermatura?”
“Nessuno
sta cercando di ostacolarci, al momento!”
lo rassicurò Clarice.
“Ottimo… manca
soltanto un minuto!”
“Claudia… hai di
nuovo la nausea, vero?” si era reso conto
Adolf.
“S… sì…
non…”
“Sicura che sia una
semplice influenza? Non potrebbe essere un’intossicazione
alimentare?”
provò ad ipotizzare Domenico.
“Intossicazione…
come no? E’ l’altra bocca che ha mangiato un
tantino
troppo…”
“ROSALIA!”
“Eh…?”
dichiarò Domenico, non capendo l’allusione troppo
osè della sua vecchia rivale.
Passarono
solo alcuni secondi, prima che Claudia decidesse
di ammettere al suo compagno.
“Io credo… credo di
aspettare un bamb…”
[Strange
Friend –
FATE OST]
“FINITO! IL
TRASFERIMENTO DI DATI E’ CONC…”
“ASPETTI UN
BAMBINO?! ODDIO… sto per diventare… sto
per…”
“NO! NO! DOMENICO!
RIPRENDITI! NON E’ IL MOMENTO DI SVENIRE!”
“Oh no… il mio
stom… BLEARGH!”
“Oh
cazzo… sbrigatevi a ripulire quella schifezza da terra, o io
mollo il computer!”
“OK! OK! WALL-E!
RECUPERA IL CHIP E STACCATI DAL COMPUTER! LASCIA QUEL PALAZZO
ALL’IST…”
I
segnali di allarme del robot, tuttavia, avvertirono
l’avvicinarsi di due aure molto minacciose.
“Allarme!
Pericolo! Pericolo! Modalità in incognito attivata!”
“NO! NO! WALL-E!
ASP…”
Ma
oramai il robottino aveva staccato tutti i connettori
dall’albero,
aveva richiuso rapidamente il pannello con la corteccia e si era
mimetizzato
con il colore dell’albero, diventando completamente
trasparente. Cercare di
fuggire dalla porta, al momento, era impossibile…
… doveva trovare una
nuova via di fuga…
… una finestra!
Ce n’era una aperta!
Prima
che potesse muoversi, tuttavia, non fu più da solo. Il
robottino decise saggiamente di nascondersi tra le fronde di quegli
alberi e di
aggrapparsi ad un ramo per non cadere.
Ad
entrare dentro la stanza furono due persone, di cui una
molto familiare a tutti i membri della Sezione Anti-mafia e ai suoi
scienziati.
Il
primo era un tizio alto più di due metri, grosso come un
armadio, ed aveva la pelle scura. Il capo presentava quattro
particolari
protuberanze. Le folte sopracciglia erano di colore arancione, mentre i
capelli
tenuti dietro la nuca a coda e le basette ai lati del viso erano neri.
Sugli
zigomi erano tatuati due segni rossi ed era a petto nudo, mentre aveva
un tatuaggio
dei Deadly Sins, situato sulla parte frontale della spalla sinistra.
L’altra persona,
invece… altri non era che Samantha Edwards!
Cosa
ci faceva lei in quel posto?
[The Devil –
BEST
OST IN THE WORLD]
Fu
Shinichi a capire tutti i collegamenti necessari…
“Oh no… ora ho
capito…”
“… cosa, Shinichi?”
gli domandò Ai, preoccupata.
“Lei… lei ci ha
preso in giro per tutto questo tempo… Samantha è
una Deadly Sins! Non ci sono
altre spiegazioni possibili!”
“Cosa te lo fa
credere?” provò a chiedergli
Hiroshi.
“Il mio radar ha
rilevato una traccia non umana sul gluteo sinistro della nuova minaccia!”
dichiarò WALL-E, ovviamente facendosi ascoltare soltanto dai
suoi superiori “Dall’analisi
effettuata con il radar di
WALL-E, risulta che sull’epidermide vi sia lo stesso
tatuaggio dei Deadly Sins”
Fu
uno shock per tutti quando improvvisamente l’aspetto
della giornalista mutò improvvisamente.
Fu
la definitiva conferma ai loro dubbi.
“Un momento… l’ho
già vista…”
dichiarò Claudia, orripilata.
WALL-E
sentì un crescente ticchettare su tastiera dal suo
auricolare. Quando esso cessò, lo shock del Questore fu
più che totale.
***
[Continuazione
–
The Devil – BEST OST IN THE WORLD]
“Non ci credo… non…
non me ne ero resa conto! Guardate qui! Nel Harribel, nome da
eroe… Gluttony!
Ero così impegnata a cercare notizie su Nnoitra che non mi
sono accorta della
sua presenza! E non c’è solo lei… Tier
Rialgo, nome da eroe – Envy - … oh no…
sono tutti qui! Tutti i membri della Deadly Sins si trovano qua!”
“Ulquiorra Stark…
Grimmjow Schiffer, Barragan Gulga… Sharon Vineyard e
Kiyonaga Matsumoto! Ci sono
anche loro?!” affermò
sconvolto Shuichi, orripilato “Hanno
tirato le corde dei nostri nemici
senza farcene rendere conto!”
“Ma allora… tra di
loro vi starà anche…”
Fu
un colpo al cuore quando tutti quando ebbero la conferma a
tutti i loro dubbi, Clarice in particolare.
“Lilian
Noxi… nome da eroe… Demoniac Angel…”
Tutti
rimasero scioccati quando videro l’aspetto del loro
nemico numero uno. Era identico in tutto e per tutto a Clarice!
“…
X-X-I… è lei! Non ci sono dubbi! Riconoscerei tra
mille quella stronza!”
“Perché siete così
simili?” chiese Ai, incredula.
“Perché
lei non è una mia semplice creazione… lei
è la mia parte malvagia! Quando ho scoperto di avere quella
stronza dentro il
mio corpo, ho deciso di creare quel corpo partendo da una traccia del
DNA di
Super Buu… e mi sono fatta assorbire dalla mia creazione,
così da potermi
separare definitivamente da lei senza morire!”
dichiarò la
scienziata, furibonda come non mai “Ho
provato anche a combatterci contro, ma lei era troppo forte…
è fuggita senza
darmi il tempo di poterla distruggere definitivamente!”
“Quindi hanno usato
il Liceo Shiketsu come base per i loro sporchi piani riguardanti il
nostro
vecchio pianeta…” comprese
Shinichi, schifato “…
ma come hanno fatto a non farsi beccare mai?”
“… scopriremo di
più rimanendo dentro la palestra, senza far scoprire WALL-E!”
dichiarò
Berry, preoccupato, chiedendo a tutti di fare silenzio.
***
[Detective,
Danger, scary,
creepy, crime scene
investigation – BEST OST IN THE WORLD]
Per
fortuna, il piccolo computer non venne minimamente
percepito dai due nemici, i quali stavano scherzando, stesi al centro
della
palestra.
“Ahahahahahahahah…
hai
visto la faccia scioccata di quel coglione di Greed!? Quando ho
liberato il preside
di questa scuola del cazzo dal suo incanto, è andato fuori
di testa! Fargli
tutti questi scherzi è uno spasso…”
“Ancora
non riesco a
capire il motivo per il quale hai voluto che Midoriya e quella bambina
entrassero dentro questo posto” gli
chiese Samantha, altrettanto
divertita “Che
piano hai in
mente, Envy?”
“Volevo
studiarli
entrambi… ma da quello che ho visto sono entrambi due
imbecilli! Non vedo l’ora
di attuare il Piano Inglobamento…”
dichiarò l’uomo-demone,
cogliendo il robottino di sorpresa.
Piano Inglobamento? Di
cosa si trattava?
“Avverrà
il
giorno
prima dell’inizio del torneo, giusto?”
chiese incuriosita
Samantha, scoppiando di gioia “Ah!
Non vedo l’ora di assorbire la potenza dei nostri
liceali… prima di squartarli
e bere il loro sangue! Oh… non sto più nella
pelle!”
“Calma,
Gluttony… quel
giorno arriverà molto presto… ma fino a quel
momento, dobbiamo spingere questi
giovani fino al limite estremo! Solo a quel punto sarà
saggio assorbire i loro
poteri… e nessuno ci potrà sconfiggere! Vinceremo
il torneo e prenderemo il
controllo di tutte e due le dimensioni! Nessuno potrà
più arrestarci!”
Quella
notizia fu in grado di sconvolgere tutti gli
ascoltatori.
Assorbire i ragazzi…
… oh
no… tutti i giovani del Liceo Shiketsu erano in pericolo!
“Bastardi… sono dei
mostri!” dichiarò Peach
attraverso l’auricolare di WALL-E.
“Dobbiamo pensare a
un piano per salvarli…” la
seguì a ruota Berry, ma entrambi si
distrassero nuovamente ascoltando il discorso tra i due demoni.
“A
proposito…
hai già completato
quella missione?”
“Sì”
ammise Gluttony, improvvisamente feroce come non mai “Le
nove entità sono andate alla ricerca di tutti coloro che
mancavano all’appello.
Hanno accettato tutti di continuare, senza fare storie…
tutti tranne due tizi
del Gruppo Karasuma”
“E non sai
ancora
dove si trovino, giusto?”
“Indovinato…
ma
lo
scoprirò molto presto… quando quei due farabutti
cadranno nuovamente ai nostri
piedi, durante il torneo… solo allora la Yakuza
sarà nuovamente in nostro
potere… e finalmente riotterremo il potere della Strega!”
“Sono
gli unici a
mancare… solo loro possono ancora metterci il bastone tra le
ruote… quando
verranno abbattuti, quegli imbecilli della Squadra Anti-Mafia non
potranno più
arrestarci… né loro né tantomeno quel
coglione di Simon Kog!”
“Poveri
ingenui…
sarà
un vero piacere gustarmeli tutti fino all’ultimo…
squisito… e succulento morso…”
“Ma fino ad
allora…
ci divertiremo noi due... da soli!”
Il
bacio che si dettero fu quanto di più perverso e schifoso
si potesse vedere sulla faccia dell’universo. Non
c’era alcun affetto in esso,
ma soltanto un desiderio di azzannarsi l’uno con
l’altro.
Quello
che fecero dopo, tuttavia, fu addirittura più
orripilante. L’uomo sbatté la sua donna addosso
all’albero artificiale dove si
trovava WALL-E, il quale cercò invano di resistere appeso al
suo ramo, dato che
quei due mostri stavano letteralmente usando tutta la forza che avevano
in
corpo per sottomettere l’altro!
Quello non era
semplice sesso… era una violenza in tutto e per tutto. Loro
non cercavano di
piacersi l’un l’altro… ma si azzannavano
come due predatori in lotta per un
pezzo di carne! Era orripilante!
Riuscendo
a non farsi notare, il robottino svolazzò di
albero in albero fino all’altra parte della stanza, proprio
sul bordo della finestra
aperta, e riuscì a scappare via, proprio mentre Envy
sottometteva
definitivamente Gluttony, svuotandosi completamente dentro di lei e
facendola
urlare atrocemente dal dolore.
Nessuno
dei due, durante l’amplesso, si era reso conto della
sua fuga.
***
CLAUDIA
[Trickster Imps
–
BEST OST IN THE
WORLD]
Tutti
quanti tirammo un sospiro di sollievo quando il
piccolo robottino si nascose nuovamente sotto il sedile della macchina
con la
quale Midoriya e gli altri erano giunti sul posto.
Il
giovane e la piccola Eri passarono il resto della
giornata assieme a Ochaco, Camie e tutti gli altri amici della ragazza.
I
quattro fecero di tutto per far divertire i loro ospiti, i quali
vissero dei
bellissimi momenti apprezzando tutte le meraviglie di quel posto, in
realtà
finto come non mai. Con la promessa che entrambi si sarebbero rivisti
almeno
un’altra volta prima del torneo, Midoriya ed Ochaco si
salutarono con un bacio
ed un abbraccio.
Greed,
per fortuna, non intervenne tra di loro e permise ad
entrambi di tornare alla U.A., scortati da un rassicurato Shota Aizawa.
Al
loro ritorno, li accolsi immediatamente e invitai tutti e
tre a far parte della riunione della Squadra Anti-Mafia.
“Quindi… quindi
siete voi” affermò il giovane
indicando tutti i
presenti. Lui non aveva mai conosciuto tutti i nostri membri.
C’eravamo
io, Domenico, Shuichi, Shinichi, Ai, Bulma, Crilin
e tutti i Cyber-Rainbow. Con noi, sorprendendo sia lui che il professor
Aizawa,
vi stava anche All Might.
“Quindi… è per questo
che Piccolo mi ha dato il permesso…”
comprese Midoriya, rivolgendosi ad Ai
“…
tu sapevi tutto, non è così?”
Il
cenno d’assenso della bambina sciolse tutti i suoi dubbi.
“Tu cosa ci fai qui?”
gli domandò incuriosito Eraser Head.
“Mi ha chiesto lei di
venire qui…” gli
spiegò Toshinori,
indicando me “…
mi ha detto che voi avete delle importanti rivelazioni da
fare…”
“Rivelazioni?”
domandò Midoriya, confuso.
“Rivelazioni riguardanti un
certo Nnoitra e la situazione del Liceo
Shiketsu…” confermai io,
facendo capire loro di cosa stessimo parlando
“…
potreste dirci tutto quello che è accaduto, senza
tralasciare nemmeno un
dettaglio?”
Midoriya
ed Eraser Head, intuendo si trattasse di qualcosa
di molto importante per le nostre indagini, decisero di ubbidire
immediatamente, raccontando tutto senza nascondere nulla.
L’eroe
spiegò loro quello che era accaduto durante il loro
arrivo, mentre lo studente spiegò quello che gli avevano
raccontato tutti gli
amici di Ochaco, lei inclusa, riguardo al marchio maledetto che era
stato
imposto agli aspiranti del Liceo Shiketsu.
“Un marchio…
perciò non possiamo entrare dentro quella scuola senza
mettere a repentaglio la vita degli studenti”
ammise Shuichi, affranto
“E
non possiamo nemmeno provare ad arrestare i nostri nemici. Questo
è un vero
guaio…”
“Non solo…
se non agiamo entro
l’inizio del torneo, per quei ragazzi non ci sarà
più alcuna speranza di
salvarli…” confermò anche
Victoria, ricevendo l’assenso da parte di
tutti i suoi compagni.
“Abbiamo bisogno di un
piano, uno perfetto, per salvarli…”
li
seguì a ruota io, cercando di ragionare.
La
prima cosa da fare, se possibile, consisteva nel rendere
inoffensivo quel tatuaggio. Se fossimo riusciti a compiere
quell’impresa, nulla
ci avrebbe impedito di andare a recuperare tutti quei giovani. Doveva
trattarsi
per forza di un qualche sorta di maleficio, pertanto avevamo bisogno di
qualcuno in grado di annullarlo.
“Dei modi per annullare
quel marchio ci sono…”
dichiarò Bulma, e
provai ad ascoltarla “…
un’idea sarebbe quella di chiedere l’aiuto
di uno dei nostri due angeli…”
“Vados o Whis?”
domandò Toshinori, prima di ammettere “Mi spiace, ma non credo
che ci aiuteranno
questa volta. Non si allontaneranno dal loro pianeta fin quando Simon
rimarrà
lì ad allenarsi… non con la situazione Zero senza
alcun controllo!”
“Vero…
un’altra possibilità ci sarebbe, ma non credo sia
molto saggia…”
ammise Midoriya, voltandosi verso Eri “… ci stavo pensando da un
po’… il potere di
Eri potrebbe cancellare il marchio. Ma è rischioso per
lei…”
“No. Nessuno di noi
metterà a repentaglio la vita di una bambina!”
dichiarai io, indicando Ai “Lei è l’unica che ha tutti i
permessi, dato
che conosciamo…”
“… semplicemente ho
diciannove anni e so badare a me stessa!” gli
rivelò la scienziata, facendo
sgranare gli occhi al giovane eroe.
“… però l’idea di
Midoriya non è del tutto da scartare…”
A
parlare, con grandissimo shock da parte di tutti, fu
Eraser Head, il quale si sbrigò subito a spiegarci la sua
idea.
“Ovviamente Eri non
è ancora in grado di controllare al cento per cento
il suo potere e non riuscirà a farlo certamente prima
dell’inizio del torneo…
ma noi non conosciamo qualcuno in grado di ricopiare subito il Quirk di
un
avversario al primo sguardo?”
“Qualcuno… UB!”
affermò Ai, dichiarando però “Ma lui è solo qualche anno
più grande di
Eri! Anche lui non va messo in pericolo!”
“Questo è vero… ma
non c’è solo lui!” si rese
conto Crilin, battendo un pugno sul palmo della
sua mano “Possiamo chiedere aiuto ad
un’altra persona!”
“E’ vero! Hai
ragione!” lo seguì a ruota
Bulma.
I
due, convinti, iniziarono a spiegare il loro piano…
… e tutti sorridemmo
all’unisono…
… era perfetto!
“Potrebbe funzionare…
i nostri nemici non si accorgerebbero di nulla grazie alle sue
capacità…”
dichiarò C-16, con saggezza.
“Se in più
ci saremo noi cyborg a
proteggerli durante il tragitto tra qui e la nostra base…”
comprese
Juzo, ammettendo “…
è un buon piano, lo ammetto!”
“Ma possiamo attuarlo
solo la notte
prima dell’inizio del torneo…”
dichiarò però Edward, con serietà
“…
altrimenti i nostri nemici avrebbero tutto il tempo del mondo per
rintracciarci…”
“… e non ci
sarebbe nessuno ad
anticiparli, non è così?”
intuì Bikini, riflettendoci su.
“Non hai tutti i torti,
Edward… ma
come ci avviciniamo agli studenti? Non credo che
‘lui’ verrebbe accettato di
buon grado dal nostro nemico!” fece notare a tutti
Akemi, un po’
preoccupata.
“In effetti…
non credo che
basterà
una semplice scusa, questa volta…” si
rese conto anche James,
cominciando a pensarci su…
“…
no… un modo ci sarebbe…”
affermò Crilin, indicando però Midoriya
ed Eri “…
ma abbiamo bisogno del loro aiuto… almeno spero!”
“Ragazzi… avremo
ancora bisogno di tutti voi!” chiesi io a
tutti
e tre i nostri compagni, ovvero Midoriya, Eri ed il professor Aizawa
“Non
vi costringeremo a farlo… ma se ci aiuterete, potreste
salvare tante persone
innocenti!”
“IO CI STO!”
affermò la bambina, con grinta “VOGLIO
DIVENTARE UN’EROINA COME I MIEI AMICI E COME AIZAWA-SENSEI!”
Sia
Midoriya che Shota rimasero senza parole davanti alla
volontà della bambina. Ma dal loro sguardo, ero convinta
fossero orgogliosi di
lei!
***
[The
Last Butterfly
– BEST OST IN THE WORLD]
La
riunione si era appena conclusa. Tutti noi ci trovavamo
all’interno
della saletta comune, assieme a tutte le altre famiglie. Midoriya era
andato
subito a parlare con Tsuyu, la quale l’aveva letteralmente
stretto attorno ad
un abbraccio affettuoso, felice che i suoi amici avessero finalmente
avuto il
coraggio di dichiararsi l’uno all’altro.
Io,
a dire la verità, ero talmente stanca che avevo deciso
inizialmente di salire le scale per andare dentro la nostra camera.
Quando però
mi ritrovai Domenico davanti alla porta ad aspettarmi, capii di non
poter più
attendere oltre quel discorso.
“Claudia… voglio
parlarti”
“D’accordo…”
Lo
feci entrare dentro la mia camera da letto singola e lo
feci accomodare sopra al mio letto, dove lo affiancai immediatamente.
“Quando l’hai
scoperto?” mi domandò lui, comprensivo.
“Me… me ne sono
resa conto ieri notte” ammisi io,
affranta “Non
ho ancora la certezza che io sia incinta… domani Recovery
Girl mi aiuterà con
il test di gravidanza… e sapremo la
verità…”
“… ma molto
probabilmente aspetti un bambino…”
“…
molto… molto probabilmente sì…”
dichiarai io, sconvolta.
Lui
tirò un lungo sospiro, prima di ammettere con
sincerità.
“Claudia…
io… io mi sento l’uomo più felice del
mondo adesso… un
bambino… il nostro bambino… allora
perché non riesco a sentirti contenta? Non
riesci nemmeno a sorridere…”
“Oh no, Domenico… io
sono felicissima di avere un bambino da te!” lo
rassicurai io,
immediatamente, rendendomi conto dei suoi timori e cancellandoli
“Non
sei tu il problema, e nemmeno il piccolo…
è… è la situazione che mi fa
paura…”
“… quella dei
Deadly Sins?”
Io
annuii, grata che avesse capito al volo di cosa stessi
parlando.
“Sì…
ho paura di essermi creata un punto debole, che qualunque nostro
nemico sarebbe capace di colpire con facilità. Quando Simon
mi ha chiesto di
diventare il Questore dell’Anti-Mafia, io non mi ero fatta
problemi ad
accettare perché non avevo nessuno da proteggere che non
fosse già in grado di
farlo da solo. Ma adesso… adesso chi potrebbe proteggere lui?”
“Ci saremo sia io che
te, amore…” mi rassicurò
Domenico, abbracciandomi e poggiando la mia testa
sul suo petto “Fin
quando ci saremo noi due, lui non sarà mai in
pericolo…”
“…
no… sai benissimo che non è
così… non con un mostro come Lilith! Tu
saresti in grado di giurarmi che questo bambino non rischierebbe di
morire se
venisse attaccato da una megera come quella?”
Domenico,
questa volta, non ebbe il coraggio di rispondermi.
Sapeva benissimo che avevo ragione.
“Ma allora… cosa
vuoi fare? Non vorrai mica ab…”
“Certo che no! Non sono
così stronza! Non mi hanno di certo violentato e
non sono nemmeno malata… se aspetto nostro figlio, io voglio
crescerlo!”
dichiarai io con forza, spiegandogli, però “Tuttavia… avevo in mente di fare una
cosa… se scrivessimo un testamento
genitoriale?”
ll
mio uomo, mi scostò da lui, decisamente scosso.
“Claudia… di
cosa parli?”
“Voglio… voglio stare
sicura al cento per cento sul fatto che nostro figlio possa avere
qualcuno in
grado di accudirlo se ci accadesse qualcosa di brutto… se
lui rimanesse… sniff…
se noi non dovessimo…”
“No no, Claudia…
non farti prendere dal panico! Nessuno dei nostri amici
lascerebbe nostro figlio incustodito! Lo difenderebbero, esattamente
come
difenderanno…”
“…
io… sniff… io non voglio essere difesa!”
lo contraddissi però
io “Simon si è fidato
ciecamente di me… c’è
in gioco la vita di tantissime persone sulle mie spalle…
sulle nostre spalle!
Ma so che in questo modo metterò sempre a repentaglio la mia
vita… ma non posso
farci niente perché questo è il mio lavoro, la
mia passione… ti scongiuro,
Domenico… sniff… forse sarà solo uno
sfogo da donna incinta, come credi… ma…
sniff… ti prego… sniff… voglio dare un
futuro certo a nostro figlio… sniff… non
voglio crescere un bambino senza sapere… sniff…
sigh… sigh…”
Domenico,
commosso e rammaricato, si gettò su di me e mi
abbracciò con tutte le sue forze, permettendomi di sfogare
tutta la mia
frustrazione e la mia paura.
Passai
più di mezz’ora a piangere sopra di lui.
Solo
quando non ne ebbi più la forza, lui mi dette la sua
risposta.
“Ok… come
vuoi… scriveremo insieme questo testamento
genitoriale…”
***
CHI
[Chosen – BEST
OST IN THE WORLD]
Come
ogni sera, avevo deciso di passare il tempo all’interno
della sala comune, tenendo d’occhio Naruto ed Hinata mentre
giocavano alla
Play-Station. I due non ci avevano messo molto a fare subito delle
nuove
amicizie. I figli di C-17 e quella Eri erano davvero molto educati.
Ne
ero felice. Conoscendo il loro reale passato, non potevo
che provare gioia nel vederli così spensierati.
Il
giovane ragazzo di colore, Ub, sembrava averli presi
molto in simpatia. Appariva molto più grande di quanto desse
a vedere, ed
inoltre possedeva una gentilezza a dir poco unica.
Mi resi anche conto
che fosse decisamente innamorato di Ai, la quale non sembrava affatto
dispiacersi di tutte quelle attenzioni. Al contrario…
I
miei genitori, quel giorno, avevano ricevuto delle importanti
comunicazioni da parte della U.A. e della C-C. L’azienda di
Bulma aveva deciso
di fondersi con l’Associazione Eroi ed entrambi avevano
ricevuto un nuovo
lavoro, come risarcimento per quello che era successo con Simon. Mio
padre
avrebbe insegnato Educazione Fisica in quel liceo, nelle Sezioni
Ordinarie
(quelle non riguardanti la crescita degli Eroi), mentre mia madre
sarebbe stata
la segretaria ufficiale della scienziata dai capelli azzurrini.
Anche io ne ricevetti
uno… sarei diventata l’infermiera assistita di
Recovery Girl!
Anche
gli amici di Simon, i suoi colleghi, sembravano stare
decisamente meglio. Un certo tizio con la testa da beagle aveva offerto
loro un
posto nella sua centrale di polizia, dichiarandosi disposto a dare loro
tutta
la protezione necessaria per non essere incolpati di crimini ingiusti.
Anche
due ex-infiltrati, di nome Tooru ed Hidemi, furono accolti tra i loro
ranghi. Ne
fui contenta. Nessuno di loro meritava di essere cacciato e ricevere
una
seconda possibilità era la cosa più bella che
potessero avere.
Avevo
deciso di tornare dentro la mia stanza, quando dalle
scale scesero i miei genitori, decisamente scossi. Avevano tra le mani
una
busta ed il loro sguardo era indecifrabile.
“Mamma…
papà… è successo qualcosa?”
domandai io, preoccupata,
raggiungendoli di corsa.
“Chi… questa… questa
è
per te e Simon…” dichiarò mio
padre, visibilmente sotto shock.
Confusa,
recuperai la lettera ed aprii la busta. All’interno
vi stava un foglio scritto a mano ed iniziai a leggerlo, preoccupata.
“E’ da parte di
Domenico e Claudia…” mi
rivelò la mamma, sconvolta come non mai “…
loro aspettano un bambino… ed hanno deciso…”
Sgranai
gli occhi, leggendo ogni riga di quel testo…
… era uno scherzo… non
poteva essere altrimenti…
… era uno scherzo dei
miei genitori… ed anche di cattivo gusto…
“Non… non
può essere vero!” dichiarai
io, iniziando a ridere
nervosamente “Io
e Simon riceveremo in affidamento il figlio di Domenico e Claudia se
loro dovessero… ma scherziamo?! Vi sembra il momento
di…”
Solo
quando mi resi conto dello sguardo distrutto di mia
madre, capii non si trattasse di alcuno scherzo…
… ed impallidii di
botto.
Ero sul punto di svenire,
sotto shock…
“Sono stati loro stessi a
consegnarcela…” mi
rivelò papà,
amareggiato, cercando anche di tranquillizzarci “… prima, a dire
la verità, ci
hanno chiesto il permesso di dartela, se mai Claudia fosse davvero
incinta”
“Ma… ma perché
proprio io e Simon?” chiesi loro, incapace di
comprendere quello che stava
accadendo.
“Perché si
fidano ciecamente di voi… sono convinti possiate proteggere
quel piccolo e crescerlo come se fosse vostro… ed anche noi
ne siamo più che
convinti, amore mio” mi rivelò
la mamma, cercando di trattenere le
lacrime “Ovviamente, gli unici che
devono
sentirsi liberi di accettare siete voi.Potrebbe perfino non succedere nulla a Domenico e Claudia
e questo
documento non avrebbe alcun valore, in quel caso. Ma con tutti i
pericoli che
stanno correndo… è normale che abbiano paura del
futuro di loro figlio”
“Questo… questo…
questo non cambia nulla! Simon è in pericolo quanto loro, se
non di più!”
dichiarai io, sempre più in preda al panico.
Volevano… volevano che
io diventassi la madrina ufficiale di quel bambino? Io?!
Oddio… non mi sentivo
più le gambe…
“Chi?!”
si allarmò subito Ai, notando il nostro discorso e
rendendosi conto del mio attacco di panico “Ub!
Papà! Passatemi una sedia!”
A
noi si aggiunsero anche il piccolo amico di Ai e suo
padre, i quali mi fecero uscire dal palazzo e mi fecero sedere sopra
una sedia,
all’aria aperta. I miei genitori ci seguirono,
preoccupatissimi, ed a loro si
unirono anche Naruto ed Hinata.
“Cara… cosa ti
è successo?” mi
domandò il dottor Agasa,
dolcemente.
Io,
per tutta risposta, passai a lui ed Ai la lettera
scritta da Domenico e Claudia.
“… e quindi”
iniziò a leggere scioccata la bambina “…
comunichiamo la nostra intenzione di affidare nostro figlio, qualora
dovessimo
venire a mancare definitivamente al suo affetto, alla cura del signor
________
________ e/o della signora ________ ________ affinché possa
crescere in salute
e gioia come merita! Firmato… Domenico Da Silva e Claudia
Colombo…o
mio…”
“Mio figlio… mio
figlio potrebbe…”
iniziò a comprendere Hiroshi,
visibilmente sconvolto da quella notizia.
“Solo se Domenico e Claudia
dovessero morire. Questo non è nient’altri
che un testamento genitoriale”
spiegò mia madre, avvicinandosi a me.
Ero
letteralmente terrorizzata all’idea che potesse accadere
un’eventualità del genere. Non riuscivo a smettere
di piangere.
“Chi… non sei
obbligata ad accettare! Se non vorrai, loro chiederanno a
qualcun altro…”
“…
non… non è quello… io…
sniff… perché noi? Io continuo a non capire
perché abbiano scelto per primi noi… io e
Simon… perché? Perché noi?”
Lei
e mio padre si guardarono decisamente confusi. Loro non
potevano capire ciò che stesse passando per la mia testa.
Una
miriade di emozioni mi aveva letteralmente inondato
senza darmi il tempo di reagire.
Paura,
terrore, panico… ma anche confusione e
sbigottimento…
… non si erano resi
conto che, a quella risposta, io non avrei mai saputo darmi una reale
risposta.
Non era del bambino
che io avevo paura…
… e nemmeno di Simon e
del suo demone…
… io ero
terrorizzata da me stessa.
Non potevo
calmarmi, era assolutamente impossibile. Qualcuno aveva deciso di
fidarsi
completamente di me. Aveva deciso di affidarmi, nel peggiore dei casi,
a me e a
Simon ciò che di più caro avevano al mondo.
Cosa li aveva spinti a
fare tutto ciò?
“Mamma…
papà… posso… posso avere del tempo per
pensarci su?”
“Ce… certo, amore
mio… tutto il tempo che ti serve”
accettò mio padre, permettendomi di
alzarmi da quella sedia e correre via verso il cortile, incapace di
respirare.
***
[Door of Truth –
FATE OST]
Solo
quando mi ritrovai completamente da sola, ricominciai a
piangere e a sfogarmi completamente.
Continuai
fino a quando non mi svuotai completamente.
Iniziava a fare un po’ freddo, ma d’altronde era
notte fonda. Mezzanotte era
passata già da un po’.
Ripresi
di nuovo in mano quella lettera, stavolta con la
mente più lucida e fredda, e la rilessi tutta d’un
fiato. Ancora non riuscivo a
credere a quello che stava succedendo, ma ora riuscivo a capire il
ragionamento
dietro alla scelta dei due poliziotti.
I
loro nemici puntavano ad uccidere il mio ragazzo, dato che
era molto temuto. Tra di noi, lui era, senza ombra di dubbio, quello
con il
potenziale più alto di tutti, a detta di ogni esperto di
arti marziali con i
quali avevo parlato. Per di più, loro due erano molto legati
a Simon. La loro
scelta era più sensata di quanto sembrasse.
Nessun’altro avrebbe potuto
proteggere loro figlio meglio di lui…
… ma io? Io ero pronta
a proteggere quel pargoletto? Se fosse davvero accaduto il peggio,
potevo
davvero crescerlo come se fosse mio figlio?
“Ehi… stai bene?”
Mi
voltai sorpresa nella direzione della voce. Davanti a me
vi stava una giovane donna di colore dai lunghi capelli neri e dagli
occhi neri
come il pomice.
La
riconobbi subito. Era Ajyna, la moglie di C-17.
“S… sì…”
“… non si
direbbe, lo sai?” mi fece notare lei,
dolcemente,
avvicinandosi a me e sedendomisi di fianco.
Compresi
subito quello che stava accadendo.
“Ti hanno mandato i miei
genitori, vero?” le domandai io,
confusa.
“No… sbagliato! Mi ha
mandato la piccola Ai!” mi rivelò
comprensiva lei, ammettendo “Ha
pensato che sarebbe stato molto meglio se
tu potessi avere un consiglio da una persona che ha passato i tuoi
stessi
problemi”
“I tuoi stessi…
problemi?” chiesi io, confusa, domandando
alla
donna “Che
intendi, Ajyna?”
“E’ vero, tu non
lo sai… in realtà Selena non è mia
figlia”
Rimasi
sbalordita davanti alla sua rivelazione.
[Roxas
Theme –
KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Dici… dici sul
serio?”
“Non è difficile
capirlo, lo sai? Non ha nulla di me o di C-17”
ammise la giovane donna,
rammaricata “Credo
tu sappia la verità su Ai, non è così?”
Io
feci segno di sì con la testa. La sua vera storia si era
diffusa nel giro di pochi giorni ed anche io ne venni a conoscenza.
“Quello che non sai,
è questo… Selena è la sua figlia
biologica”
“CHE?! Oddio… povera
Ai…”
“Lo so. Hunter
Warrior, per salvare Selena da morte certa, la strappò dalle
sue braccia e me
la lasciò sotto casa, senza dirci nulla…”
ammise Ajyna, raccontandomi la
verità “…
qualche mese dopo, la sorella
di Ai, che era anche la mia migliore amica, mi mandò una
lettera simile alla
tua chiedendomi di badare a sua nipote come se fosse mia
figlia…”
“… e tu lo hai
fatto? Nonostante quell’organizzazione mafiosa potesse
darvi la caccia?”
“Lo ammetto…
all’inizio avevo paura, esattamente come la hai tu ora”
mi rivelò lei, sinceramente “Però… però poi mi
sono resa conto che non fosse
solo quello, l’obiettivo di Akemi. Lei non voleva
semplicemente che la
proteggessimo… crescila
come se
fosse tua figlia… lei ed Hunter
Warrior
avevano scelto di affidarci Selena perché sapevano che io e
C-17 avremmo fatto
di tutto pur di renderla felice…”
“… e quindi hai
accettato…” compresi io, commossa.
Lei
fece segno di sì, ed affermò con orgoglio.
“Non avrei potuto
prendere decisione migliore in tutta la mia vita. Selena è
la figlia che tutti
vorrebbero avere al loro fianco… e ti ama come nessun altro
sa fare. Quando sono andata a parlare con Ai
riguardo a questa storia… lei mi ha abbracciato ed
è scoppiata a piangere… mi
ha ringraziato… mi ha detto che non poteva esistere una
mamma migliore di me
per sua figlia…”
“Ajyna…
è… è bellissimo…”
“… e sono
convinta che, se quei due hanno scelto di affidare il loro
figlio a te e al tuo ragazzo, è perché sono
convinti che possiate renderlo
felice!” dichiarò lei, con
convinzione “Chi
altri potrebbe tenere di più
a tuo figlio… se non le persone che vi sono state
più vicine in assoluto?”
Fu
con quella frase che Ajyna sciolse tutti i miei dubbi.
Ora
sì. Ora avevo capito perché Domenico e Claudia
avessero
scelto noi. Loro due avevano affidato così tante volte la
loro vita nelle mani
di Simon ed erano diventati i suoi amici più stretti. Erano
stati i primi a
vederlo come una persona fidata, dopo la morte di sua madre…
… ma anche io ero
importante per loro. Ai loro occhi, ero la ragazza capace di sciogliere
il
cuore di quel giovane poliziotto, colei che aveva cambiato la sua
vita…
… eppure, non avevamo
fatto altro che essere noi stessi. Era stato davvero sufficiente tutto
questo
per ricevere la loro fiducia?
Sembrava
proprio di sì, a giudicare dal foglio che avevo tra
le mie mani.
Non
avevo più bisogno di altre risposte. Ora sapevo cosa
fare.
“Sai, Ajyna? Credo
proprio che commetterò questa pazzia…”
affermai io, asciugandomi le lacrime
e cercando di trattenerle dentro di me “…
Simon capirà. Anche lui farebbe lo stesso, al mio posto!”
“Davvero? Allora
domani dovresti andare a fare le tue congratulazioni ai nuovi genitori!”
festeggiò
Ajyna, abbracciandomi affettuosamente “Sono
felice di averti aiutato…”
“Anche io… grazie
Ajyna… etciù!”
Arrossii,
imbarazzata, mentre la donna iniziò a ridere di
gusto, aiutandomi ad alzarmi da terra.
“Sarà meglio che
tu vada a letto, prima che ti prenda un raffreddore!”
***
FREEZER
[Riku’s Theme
– KINGDOM HEARTS
ORCHESTRA]
Ero
più in pensiero del solito. Le parole rivoltemi da Peach
la notte precedente mi avevano decisamente colto di sorpresa.
Quella
nanerottola non faceva altro che imbarazzarmi. Se
fosse stato qualcun altro a parlarmi in quel modo, l’avrei
senza ombra di
dubbio fatto torturare nelle mie prigioni, facendolo soccombere
lentamente.
Ma con lei non
riuscivo a pensare la stessa cosa…
… Peach mi aveva detto
quelle frasi non solo perché le pensava veramente…
… ma perché voleva
davvero che io la comprendessi…
… voleva
aiutarmi, a modo suo.
Non
si era preoccupata della sua incolumità. Si era
dichiarata pronta a sacrificare la sua vita per colui che amava, anche
disobbedire ai miei ordini.
Amore, rispetto,
amicizia…
… questi
sentimenti che io, fino ad ora, avevo ritenuto deplorevoli e
da deboli, ora non facevano altro che mandarmi in pappa il cervello.
In
quel momento, io mi trovavo in collegamento con Berry il
quale mi stava spiegando ciò che era avvenuto quella
mattina.
La
missione di cui mi avevano parlato, era stata un
successo. Tutte le informazioni relative alla Yakuza erano state
inviate sui
nostri server ed erano state analizzate da cima a fondo. Nel frattempo,
anche i
miei informatici mi avevano parlato di una novità molto
interessante.
Da
quello che ci era risultato, sembrava che un tizio di
nome Jin avesse messo in salvo un suo compagno da morte certa, e che in
quel
momento lo stesse ospitando all’interno di una dimora
segreta, a Kyoto. Lo
avrebbe protetto, fingendo di stare ancora dalla parte dei Deadly Sins.
Potenzialmente,
entrambi avevano le capacità mentali per entrare
nel mio esercito, cosa difficile da possedere o da crescere a
differenza delle
capacità fisiche. C’avrei pensato seriamente
su…
… meglio averli dalla
mia parte che contro, ovviamente.
“Signore…
posso parlarle di una cosa… in privato?”
“Non
c’è nessuno dentro alla mia sala e noi due siamo
in un collegamento
privato. Ma se devi dirmi qualcosa, non devi farti scrupoli di altre
orecchie!”
“O… ok…
ecco… si
tratta di Peach… ho saputo che avete avuto una discussione,
l’altra notte…”
Quindi
lui l’aveva già saputo.
“… è
stata più una visione di vedute… cosa succede?”
“Il fatto è che
stamattina io l’ho vista giù di corda…
ho paura che lei abbia… ecco… che si
senta in pericolo di vita…”
“… ed anche se fosse…
tu cosa vuoi?!”
[Vector
to The Heavens
– KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Mi
stavo innervosendo. Quei due si stavano prendendo troppe
libertà con me.
“Lei… lei non
intende mica ucciderla, signore? Qualunque cosa le abbia detto, Peach
rimane
fedele a lei, imperatore Freezer!”
“Cosa te lo fa
credere, ragazzino? Io avrei delle buone ragioni per credere il
contrario!”
Il
giovane informatico tirò un lungo sospiro, prima di
rivelarmi affranto.
“La signora Bulma
le ha offerto una protezione… ci ha detto che, se mai noi
due, fossimo in
pericolo di vita a causa sua, signore, saremmo potuti rimanere dentro
la sua
dimora… ma Peach si è rifiutata…”
Davanti
a quella rivelazione, feci cadere il bicchiere di
cristallo che avevo in mano, versando tutto il suo contenuto per terra.
Ero senza parole…
… Peach… Peach aveva
rifiutato l’aiuto dei miei nemici?!
“Signore… voglio
essere totalmente sincero con lei. Noi due le siamo grati per quello
che ha
fatto nel nostro paese natio. Ma io ho paura per la mia migliore
amica… ho
paura che abbia esagerato e che lei, signore, la voglia punire. So che
questa è
la seconda pretesa che le rivolgo, imperatore Freezer… ma se
quello che temo è
la verità… allora se la prenda con me e non con
Peach! La mia amica sarebbe
pronta a morire per mano sua piuttosto che tradirla! Lei è
un degno soldato del
suo esercito, signore, e l’ha dimostrato anche di fronte alle
persone che
l’hanno sempre ostacolata… nonostante queste ci
stiano trattando con un rispetto
pari al suo… uccida me, piuttosto!
Io
sono soltanto un semplice informatico. Peach supererà la mia
morte… ma io non
potrei sopportare che qualcuno le faccia del mal…”
“Soldato Berry… sta
zitto!”
Non
riuscivo più a pensare lucidamente. La rabbia aveva preso
letteralmente possesso del mio cuore. Ma dentro di esso vi stava anche
altro…
… era il sentimento
più lacerante che io avessi mai provato…
… persino più cocente
dell’invidia che avevo provato nei confronti di Goku, Vegeta
ed i loro amici!
“Vuoi davvero sapere di
cosa abbiamo parlato, insulso esserino senza
palle?! La tua ‘amica’ stava in pensiero per te!
Nel momento in cui io gli ho
chiesto chi avrebbe scelto di salvare tra me e te… prova ad
indovinare chi ha
scelto?!”
“L-lei, sign…”
“SBAGLIATO! LEI PREFERIREBBE
FARSI AMMAZZARE DALLE MIE STESSE MANI PIUTTOSTO CHE VEDERTI MORTO!
SAREBBE
PRONTA A TRADIRMI PUR DI AVERTI AL SICURO… SAREBBE PRONTA A
FARE QUALSIASI COSA
PER TE, RAZZA DI CODARDO INCAPACE! LO VUOI SAPERE IL
PERCHE’?! PERCHE’ IL
SOLDATO PEACH E’ FOLLEMENTE INNAMORATO DELLA TUA FACCIA DA
PESCE LESSO,
CRETINO! NONOSTANTE LEI MI ABBIA GIURATO FEDELTA’
ETERNA… LEI SI E’ DICHIARATA
PRONTA A METTERSI CONTRO CHIUNQUE TI AVESSE TORTO UN CAPELLO! ORA SEI
CONTENTO!?”
“Co… cosa ha detto?
E’… è uno scher…?”
“TI CREDI CHE IO MI METTA
AD URLARE COME UN FOLLE SOPRA AL MIO TRONO PER
PRENDERE IN GIRO UN INSULSO RATTO COME TE?! VOLETE SAPERE COSA PENSO DI
QUELLO
CHE VOI CHIAMATE AMORE?! RISPETTO?! AMICIZIA?! BENE… POTETE
STARE ANCHE AL
FIANCO DI QUEGLI SCIMMIONI, PER QUANTO MI RIGUARDA! SE DAVVERO AVETE
PAURA DI
ESSERE AMMAZZATI DAL SOTTOSCRITTO, POTETE RIMANERE A VIVERE
LI’ E FARVI LA
FAMIGLIA NUMEROSA CHE TANTO DESIDERATE! SIETE RADIATI DAL MIO ESERCITO
CON
EFFETTO IMMEDIATO! SCORDATEVI DI POTER TORNARE DA ME! ANDATE A QUEL
PAESE LEI…
TU… E QUELLO CHE VOI CHIAMATE AMORE!!!”
Detto
ciò, presi il mio rilevatore e lo disintegrai con le
mie stesse mani, ignorando le suppliche del mio ormai ex-sottoposto.
Mi
alzai dal mio posto, con le scariche della mia aura che
creavano delle crepe sulla pavimentazione della mia astronave.
Quella fitta al cuore,
però, non si era ancora dissolta…
… la furia che stavo
provando era ancora dentro di me.
Ma ora sapevo quale
fosse il nome di questo sentimento…
… era delusione.
Ero deluso per non aver
ricevuto fiducia da parte loro.
Era
tutto pronto. Io ed Eri eravamo di nuovo davanti
all’ingresso del Liceo Shiketsu e ad accoglierci, come
l’altra volta, vi stava
Nnoitra. Stavolta, però, non saremmo entrati da soli, ma il
membro dei Deadly
Sins non se ne sarebbe mai accorto.
“Ancora
voi due…
non
vi arrendete così facilmente…”
“… non vogliamo
intrometterci nei vostri affari!”
dichiarai io,
però, con tutta la fermezza che potessi mostrargli
“Vogliamo
rinnovare l’invito della
scorsa volta, con le stesse modalità!”
“Vuoi
ancora rivedere
la tua amata? Il prezzo, stavolta, sarà molto più
terribile per entrambi…”
dichiarò Greed, con un ghigno orripilante “…
vediamo… cosa posso fare… ah, ecco…”
Il
demone ci mostrò di sua spontanea volontà il
tatuaggio
sopra il suo petto.
“…
vedete questo
disegnino? Bene… io vi propongo un patto ancora
più vantaggioso del precedente.
Tu e la piccolina potrete stare con Ochaco quanto vorrete, e potrete
perfino
visitarla ogni giorno se lo desiderate! Ma il prezzo da pagare
è possedere
questo simbolo sui vostri polsi…”
“Se è solo quello,
allora accettiamo! Vero, Eri?” chiesi alla bambina,
la quale fece un segno
di assenso con il capo.
“Cosa
ha? Perché
indossa quel giubbotto pesante e quella mascherina?”
“Ha un brutto
raffreddore…” ammisi io,
dispiaciuto, coccolando
la piccola bimba. Lei, per tutta risposta, iniziò a tossire
con veemenza,
convincendo il membro dei Deadly Sins.
“Ok…
ok… il tatuaggio vi
è stato già
imposto! Potete andare dalla vostra puttanella, per quanto mi
riguarda…”
dichiarò alla fine, allontanandosi da noi con strana fretta.
Io
ed Eri osservammo, sbalorditi, il marchio appena impostoci
sul polso. Non ci eravamo resi conto di nulla…
… probabilmente
era stato lo stesso per tutti quanti gli altri ragazzi
del Liceo Shiketsu.
Senza
perdere altro tempo, sia io che lei entrammo dentro
all’edificio e ci incamminammo verso il corridoio della
stanza di Ochaco,
conoscendo ormai la strada.
Come
avevo già ordinato alla mia ragazza per cellulare,
tutte le sue compagne erano già fuori dalle loro stanze.
“Midoriya! Eri!
Come…” stava per salutarci
Camie, quando si
accorse orripilata del tatuaggio che ci aveva impresso Nnoitra.
“Tranquilla! Abbiamo
pensato a qualcosa per questo!” le
rivelai
io indicando il marchio, sicuro di me, e chiedendole preoccupato
“Ochaco
dov’è? E questo corridoio è schermato
come l’altra volta?”
“Sì, è impenetrabile!
Ochaco sta raccogliendo tutti gli altri ragazzi e ci
raggiungerà a breve!”
ci spiegò la giovane, prima di domandarci “Che intendi con – Abbiamo pensato a qualcosa per
questo! - ? Non
mi dirai che sei in grado di annullarlo?!”
Sorrisi,
soddisfatto. Oltre a Camie, anche WALL-E si era
re-intrufolato dentro la scuola, inserendo nei codici dei server delle
protezioni per impedire a qualcuno di percepire cosa sarebbe successo
da quel
momento in poi.
“Credo proprio di
sì!” rivelai a tutte quelle
ragazze, con soddisfazione
“Tutto
sta nel fidarvi del piano della Sezione Anti-Mafia! Nessuno di voi
rischierà
più la vita!”
Camie
si voltò preoccupata verso le sue compagne, le quali
sembravano decisamente sbigottite davanti alle mie parole.
“Avevate ragione voi!
Questo tatuaggio è una maledizione che vi
strapperà la vita ed il vostro Quirk! Nnoitra ed i suoi
compagni agiranno la
notte prima dell’inizio del torneo! E’ a questo che
serve quel marchio…
fidatevi delle mie parole! Se rimarrete qui a combattere, vi faranno
fuori
assorbendo tutti i vostri poteri!”
“Noi non vogliamo
lasciare il nostro liceo nelle mani di quei criminali…”
affermò una delle
giovani compagne di Camie, la quale sembrava molto combattuta.
“Nemmeno a me piace questa
ipotesi, ma faremo in modo di cacciare via i
nostri nemici subito dopo la fine del Torneo, o quantomeno quando
saremo forti
abbastanza da sconfiggerli!” cercai di
farle ragionare io “So
che ci tenete tantissimo a questo posto… ma, ora
più che mai, la cosa più
importante è la vostra incolumità!
Nnoitra… lui è perfino più forte di
All
Might e di All for One messi insieme! Ora come ora, se voi rimarreste
qui… sareste
soltanto agnelli pronti al sacrificio!”
Io
sapevo quanto loro si sentissero male davanti alle mie
parole. Per loro, quel liceo era come una seconda casa, così
come lo era la
U.A. per me. Abbandonare la loro dimora per fuggire non era sicuramente
un
gesto eroico, ma da veri codardi…
… ma se non l’avessero
fatto, il Liceo Shiketsu era destinato a soccombere per sempre!
“D’accordo…
mi fido delle tue parole, Midoriya!”
accettò Camie,
voltandosi verso l’entrata del loro dormitorio.
Ochaco
ci aveva raggiunti assieme a tutti i suoi compagni
maschi.
“Deku! Eri! Gli unici
che mancano sono i maestri!” dichiarò
lei, con decisione.
“Non preoccuparti per
loro… ci penserà il nostro amico!”
“Un vostro…
Deku… che intenzioni hai?!” mi
domandò agitatissima
Uravity, indicando tutti gli altri “Mi avevi scritto che, forse, hai trovato una
soluzione al nostro problema! E’ così?”
Io
annuii, sempre più convinto, ordinando ad Eri di
togliersi la mascherina ed il giubbotto.
In
realtà la bambina non era mai stata ammalata… semplicemente si era vestita così per
nascondere la presenza del nostro ospite speciale…
… colui che aveva le
capacità di aiutare tutti i nostri nuovi amici!
“Cosa… cosa
è…”
“Fidatevi di me!”
li rassicurai tutti io, assieme ad Eri, rivolgendo loro il miglior
sorriso che
potessi mostrare “Ora dovete solo
ascoltarci attentamente… non potremo rispiegarvi tutto, se
mai vi dimenticaste
dei dettagli… questo piano è molto rischioso, ma
è l’unico che possa
permettervi di avere salva la vita! Fidatevi della Squadra
Anti-Mafia… e tutto
andrà bene!”
***
Di colpi di scena ve ne ho
messi abbastanza, ma nel prossimo ce ne saranno ancora di
più. Vi anticipo subito che, dal prossimo, entreranno in
scena tantissimi altri personaggi (alcuni noti e altri no), e in quello
dopo ancora ci sarà l'inizio ufficiale del XXVIII Torneo
Mondiale di Arti Marziali!
Vi
aspetto
il 2 Giugno per il 26 capitolo di GOLDEN BULLET – THE
HUNTER WARRIOR!
Capitolo 26 *** Capitolo 26: Dichiarazione di guerra! Liceo Shiketsu vs Deadly Sins! ***
HTML STORIA
Eccoci
qui con il nuovo capitolo di GOLDEN BULLET – THE HUNTER
WARRIOR!
Nello
scorso capitolo ci siamo lasciati con delle novità a dir
poco scoppiettanti. Claudia ha scoperto non solo di essere incinta, ma
anche
che i Deadly Sins avessero nascosto la loro base all’interno
del Liceo
Shiketsu. Non solo. Questi ultimi hanno controllato tutti i loro nemici
fin
dall’inizio!
Per
questo, grazie all’aiuto di Midoriya, tutti loro
cercheranno di salvare le vite di quei giovani liceali che rischiano
seriamente
di essere ammazzati.
Ci
riusciranno? O saranno i loro nemici a farli a pezzi.
Prima
di lasciarvi al capitolo, vi voglio comunicare un rapido
cambiamento che attuerò successivamente. Ho intenzione,
infatti, di non
utilizzare più la pagina facebook Sks12_95, ma
un’altra che utilizzo per i miei
disegni, intitolata Simon Kog 95 Illustration. Prendo questa decisione
perché,
in questo modo, potrò avere una pagina molto più
aggiornata rispetto a quella
che ho adesso. Prendo questa decisione anche perché mi
sarà più semplice
pubblicare l’aggiornamento partendo dalla Pagina Pubblica di
Instagram
collegata a quella di facebook, intitolata allo stesso modo
(@simonkog95illustration).
Tutte
le comunicazioni in merito alle uscite dei miei nuovi
capitoli, le otterrete in entrambe le pagine pubbliche ;-)
Che
dire altro? Semplicemente, sotto a questa frase troverete
il link alla pagina delle OST, più quello
dell’ultimo epilogo alla precedente
storia…
…
dalla quale, scoprirete, entreranno in scena alcuni di tali
personaggi!
Vi
lascio al capitolo… BUONA LETTURA!
GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR
Dichiarazione
di guerra! Liceo Shiketsu vs Deadly Sins!
Domenica 19
Agosto 2018 – 23:00
CLAUDIA
[Strange
Whispers
– KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
La
prima parte del nostro piano era stata un successo.
Midoriya ed Eri erano tornati raggianti dalla loro missione e
comunicarono la
bella notizia a tutti i membri della Sezione Anti-Mafia.
“Ha funzionato! Il potere
di Eri è in grado di cancellare quel marchio!”
ci aveva rivelato lui, orgoglioso della piccola “Ma dobbiamo ringraziare il
nostro
amico… è lui che ha aiutato Eri a controllare il
suo potere… e ci ha permesso
anche di annullare il sortilegio del tatuaggio!”
“Allora perché
non si è tolto dal vostro polso?”
gli aveva
chiesto Ai, confusa.
“E’ stata un’idea di
Camie. Se fosse semplicemente sparito il marchio, Nnoitra e tutti i
membri dei
Deadly Sins si sarebbero accorti dei nostri piani! I tatuaggi
spariranno solo
all’ultimo!” le aveva risposto Midoriya,
con sicurezza.
***
In
questi giorni avevo ricevuto molte notizie.
I
miei dubbi erano stati confermati dalla dottoressa
Recovery Girl, la quale mi rivelò che ero incinta di tre
settimane. Questo mi
avrebbe dato ancora più pressioni se non avessi subito
ricevuto, da parte di
una imbarazzatissima Chi, la conferma della firma sul testamento
genitoriale.
Ero
certa che non si sarebbe tirata indietro. Non c’erano
persone più affidabili di Simon e Chi per accudire un
bambino.
[Pain’s Theme
– NARUTO]
Nel
frattempo, però, incominciai a notare uno strano
comportamento da parte di Rosalia. La mia compagna ed ex-rivale,
infatti,
continuava a mandare messaggi di nascosto ed era sempre di buon umore.
La
notavo spesso mentre fissava intensamente suo figlio, il quale si era
sempre
più affezionato ai suoi nuovi amici ed era felice.
Lei, però, non sembrava
esserlo… qualcosa la stava tormentando, ed io sapevo di cosa
si trattava.
Rosalia
ancora non riusciva a perdonare me e Domenico per
quello che le avevamo fatto anni fa, per averla costretta a fuggire in
Brasile.
Il suo regno, tutto ciò che lei aveva creato per superare il
dolore della
scomparsa del suo più grande amore…
… io, Domenico
e Simon glielo avevamo strappato via.
Per
la prima volta da quando l’avevo affrontata come nemica,
mi stavo rendendo conto di quanti errori avessimo commesso con lei.
Anche noi
avevamo parte della colpa per averla trasformata in ciò che
era diventata.
Lei
restava pur sempre una criminale pericolosa, vero, ma
ora non vedevo più solo bianco o nero. Ora riuscivo a vedere
tutte le
sfumature, e tutto questo grazie alla situazione di Simon.
Per
questo, decisi di scriverle una lettera e di farla
passare da sotto la porta della sua camera. Speravo soltanto di aver
fatto la
scelta giusta…
… ma sapevo che
Domenico mi avrebbe capito.
***
Quando
giunse il giorno prestabilito, avevamo un buon piano.
I
Cyber Rainbow si sarebbero occupati dei professori e degli
studenti infiltrati, ovvero dei Deadly Sins nascosti nel liceo,
impegnandoli in
un breve scontro volto a distrarre la loro attenzione. Trovammo strano
il fatto
che avessero accettato subito, nonostante il veto imposto da Simon. A
quanto
pare, la loro coscienza si era avvicinata molto a quella di un essere
umano
qualunque.
Tutte le giovani
innocenti del liceo Shiketsu, nel frattempo, si sarebbero fatte trovare
dentro
il corridoio dei loro dormitori, dove Midoriya sarebbe entrato per
permettere a
Son Goku di utilizzare il tele-trasporto, tecnica che il Sayan aveva
per
fortuna recuperato.
I
ragazzi, invece, sarebbero stati salvati da Peach e Berry
i quali, accompagnati da Vegeta, li avrebbero fatti scendere fino alla
palestra
per disattivare tutti i loro server e per farli viaggiare
all’interno di un
gigantesco sottomarino terrestre di legno, creato dallo scienziato di
Freezer
nel corso di quei giorni.
Il
resto di noi, invece, sarebbe rimasto in contatto con
tutti loro per mezzo di una rice-trasmittente, all’interno
del Liceo ‘U.A.’. Se
ci fossero stati dei problemi, Goku avrebbe tele-trasportato anche
tutti i
guerrieri più esperti e li avremmo fatti combattere.
La
scelta di non includere altre persone era stata presa per
non mettere troppi innocenti in pericolo. Il nostro obiettivo, questa
volta,
era quello di non fare alcun errore e di salvare quante più
persone innocenti
possibili.
La
nostra missione sarebbe iniziata tra non meno di un
minuto. I nostri cyborg erano già posizionati attorno al
perimetro del liceo,
assieme a Midoriya, Vegeta, Peach e Berry, pronti ad intervenire. Goku
li
avrebbe raggiunti grazie al tele-trasporto poco dopo.
“Non percepite
altre aure dentro l’edificio?”
li avvisai
io con la rice-trasmittente.
“No… ma potrebbero
esserci altri nemici con l’aura azzerata. Dovremo fare molta
attenzione!”
dichiarò seccamente Vegeta, voltandosi verso Midoriya
“Ricordati… non
azzardarti ad attaccare nessuno! Il tuo compito è
quello di raggiungere le ragazze e permettere a Kakaroth di
raggiungerti!”
“Ricevuto!”
confermò Deku, più carico che mai.
Non
avevamo più bisogno di attendere. Il nostro piano poteva
avere inizio!
“Allora partirete
al mio via. Uno… due… tre… VIA!”
I
cyborg non persero alcun tempo. Tutti e sette varcarono
con la forza l’ingresso del Liceo Shiketsu ed aumentarono
vertiginosamente la
loro aura, facendo tremare tutta la terra sotto i piedi di Tokyo.
I
nostri nemici abboccarono tutti alla trappola…
… in meno di cinque
secondi, ciascuno dei cyborg si trovava affrontato a muso duro da uno
dei
Deadly Sins, i quali erano tutto tranne che felici di quanto stesse
accadendo!
“Non
vi è
bastata la
lezione dell’altra volta?” li
prese in giro Lust, sogghignando
diabolicamente.
“Questa volta non
andrà come volete
voi!” dichiarò Edward, portandosi
davanti a lei.
“Ti
hanno ricostruito,
bambolina?” parlò Wrath con
Victoria, la quale sembrava rinata
vedendo la causa della sua precedente dipartita.
“Io posso ricostruirmi
tutte le
volte che voglio, maniaco… vediamo se per te sarà
lo stesso!”
“Siete
davvero certi
di poterci sconfiggere? Siete degli sciocchi…”
li provocò Sloth,
per nulla impressionato dai suoi avversari.
“Prova a ripeterlo, se
ne hai il
coraggio!” lo minacciò Akemi, per nulla
intimorita. Cercava di fare
la spaccona, come Jason in Friday XIII, il suo personaggio preferito.
I
combattenti, non attesero un altro secondo di più. Tutti
si gettarono l’uno sopra l’altro, iniziando a
lottare e a colpirsi con tutta
la forza che avevano in corpo.
C’eravamo
riusciti. Grazie ai poteri di Peach e Berry,
eravamo riusciti ad entrare dentro il liceo senza farci vedere dai
nostri
nemici.
“E’ il momento di
separarci! Mi raccomando ragazzino… non fare
stupidaggini!” mi gridò
Vegeta, allontanandosi da me assieme ai due
alieni.
Non
persi tempo a rispondergli. Mi fiondai dritto per le
scale e raggiunsi il corridoio del dormitorio femminile.
Mi
resi conto, però, che qualcosa non stesse andando affatto
per il verso giusto…
…
perché le ragazze erano circondate da mostri di ogni forma
ed
orrore!?
“Cazzo! Camie! Io sono qui!”
urlai con tutte le forze che avevo
in corpo “Annulla la tua tecnica!
STANNO
ARRIVANDO I RINFORZI! CLAUDIA! CHIAMA TUTTI GLI ALTRI! ABBIAMO BISOGNO
DI
AIUTO!”
Il
mio ordine fu recepito immediatamente. Al centro della
stanza, Goku si materializzò assieme a Gohan, Piccolo, Ten
Shinan, Yamcha,
Crilin, C-18 e C-17, i quali misero subito in chiaro chi comandasse
lì...
… un momento… tra di
loro c’erano anche Eraser Head, Mid Night, Present
Mic…
… ALL MIGHT?!
“DETROIT SMASH!”
urlò tutto eccitato lui, usando la forza acquisita durante i
suoi allenamenti
per mettere al tappeto due dei suoi nemici.
Aveva
la stessa forza di quando possedeva One for All, ma il
solo fatto che potesse combattere era una buona notizia.
Cinque
minuti dopo, con l’aiuto anche di tutte le ragazze di
quel liceo, Ochaco inclusa, noi riuscimmo ad uccidere tutte quelle
strane
creature…
… un
momento… erano Noumu!!!
“Fiù…
e questi bastardi sono sistemati!”
affermò grintosa C-18,
prima che qualcuno provasse ad affettarla con una spada…
… un qualcuno di molto
familiare!
“CO-COSA?! STAIN?!”
Ebbene
sì. Ad attaccarci era stato proprio l’ex-ammazza
eroi! Era esattamente come me lo ricordavo…
… ma non era in
coma?!
“All Might…”
Io
ed il mio maestro sbiancammo dalla paura…
… proprio dietro di
noi vi stavano All for One e Shigaraki Tomura, insieme a tutta
l’Unione dei
Villain!
Eravamo stati circondati!
“Ragazze! Avvicinatevi
tutte a me!” gridò Goku,
mentre i villain
avevano incominciato il loro attacco “Devo
tele-trasportarvi via!”
L’ordine
venne eseguito immediatamente. Io e tutti gli eroi
riuscimmo ad impedire che l’Unione dei Villain o Stain
cercassero di uccidere
le giovani e tutte vennero tele-trasportate via da lì, sane
e salve…
… tutte tranne una…
“OCHACO!”
“Non preoccuparti per
me! Io posso difendermi perfettamente!”
affermò la mia ragazza con una
determinazione ed uno sguardo che non le avevo mai visto in volto.
“Allora
del tuo bel corpicino mi occuperò io!
Ihihihihihih!”
A
parlare era stata Himiko Toga, la quale si era gettata
senza attendere addosso alla mia donna…
“Gravità…
- 20. Rilascio!”
… prima che iniziasse
a svolazzare improvvisamente senza alcun controllo!
“Un momento…
questo… non mi piace! Mollami! SCHIFOSA PUTTANA!”
“Come desideri…
Gravità… 50! RILASCIO!”
Per
la sua avversaria non ci fu nulla da fare. La giovane
villain venne letteralmente schiacciata dalla gravità
prodotta da Uravity e
perse definitivamente i sensi.
Magnifica… si era
liberata di un’avversaria così potente in
pochissimi gesti. Era migliorata un
sacco da quando l’avevamo lasciata andar via qualche mese
prima.
Non potevo che essere
orgoglioso di avere una ragazza così forte ed in gamba come
fidanzata!
“Non distrarti!”
Evitai
per un soffio la mano di Shigaraki e mi portai di
fianco alla mia compagna.
Avevamo un nemico
ancora più pericoloso davanti a noi… niente di
meno che il nuovo Boss
dell’Unione dei Villain!
“Ochaco… come
funziona adesso il tuo potere?” le
domandai
frettolosamente io.
“Posso aumentare o
diminuire la gravità non solo di ciò che tocco,
ma anche quella attorno a chi
desidero, semplicemente percependo il suo KI! Alla parola RILASCIO si
attiva la
formula… e non vomito più mentre volo!”
“Ottimo… io non
mi distruggo più gli arti ed ho sviluppato un secondo
quirk!” dichiarai io, sicuro di me stesso
“Possiamo
farcela! Tratteniamoli
fino a quando anche i maschi non fuggiranno… poi ce ne
andremo!”
“Non credete che sarà
così facile…”
Improvvisamente
io ed Uravity riuscimmo ad evitare due
strani colpi a pressione che puntavano dritti ai nostri
cuori…
… chiunque ci
avesse attaccato, aveva cercato di ucciderci con
freddezza!
Il
nostro nemico era un tizio dalla pelle viola e gli occhi
dalle iridi rosse. Non l’avevamo già visto da
qualche parte?
Oh no… certo che lo
conoscevamo! Tutti si erano fermati quando lo riconobbero!
Quello era Hit,
l’assassino millenario della leggenda!
“Non ho bisogno del vostro
aiuto…” dichiarò
lui, allontanando
tutti i nostri nemici ed avvicinandosi pericolosamente a tutti noi
“… per loro è
già finita!”
Il
tempo sembrò improvvisamente fermarsi…
… alcune sfere di KI
esplosero davanti a noi, senza colpirci.
Quando la polvere si
diradò, tirammo tutti un sospiro di sollievo…
… era tornato
Goku!
“Hit… da uno come te
non me lo aspettavo! Come hai potuto unirti con gente così
meschina!?” gli
urlò deluso il sayan, puntando il dito verso
l’Unione dei Villain.
Per
tutta risposta, l’assassino gli dette una risposta che
ci fece raggelare il sangue.
“Con chi credevi di
avere a che fare, Son Goku? Io sono un mercenario… io eseguo
soltanto gli
ordini di chi mi paga. Il rispetto non esiste nel mio
lavoro… perciò sarà
meglio che tu te ne vada immediatamente da qui se non vuoi farti male!”
“Mi conosci meglio di
quanto credi, Hit… sai benissimo che la mia
risposta è no!” affermò Goku,
mettendosi in posizione di combattimento.
Eravamo
pronti a combattere contro l’Unione dei Villain!
***
PALESTRA DEL LICEO
SHIKETSU
EROI:VEGETA, PEACH E BERRY
ANTAGONISTA:ancora sconosciuto
NARRATORE:PEACH
[The Scarlett Letter
– NARUTO]
La
costruzione del nuovo sottomarino era stata molto lunga e
laboriosa, ma alla fine Berry era riuscito nell’impresa il
giorno prima. Con
l’aiuto mio e di Vegeta, colui che amavo era riuscito a
comandare quel mezzo e
a farlo giungere sino alla palestra del Liceo Shiketsu, ed aveva
ordinato a
tutti di entrare all’interno di quella maestosa arca.
Nel
mentre, lui stesso si era diretto verso uno degli alberi
finti che circondavano la palestra e, con un ghigno a dir poco
diabolico,
inserì una penna USB al suo interno.
“Un Malware…”
ci spiegò il mio compagno, ritornando vicino al
sottomarino “… tutti i
loro dati e i
loro sistemi di allarme sono stati distrutti”
Stavolta Berry si era
davvero superato.
Stavo
per entrare all’interno del grande mezzo di trasporto,
quando qualcuno provò letteralmente ad uccidermi con un
raggio di KI.
Vegeta,
per fortuna, mi aveva salvata deviando quel colpo e
direzionandolo verso il mittente che si fece vedere dopo aver evitato
il colpo.
Era
un insetto umanoide, di carnagione verdastra.
“Guarda un po’
chi c’è qui… ne è passato di
tempo… Cell!”
L’androide,
tuttavia, non sembrava affatto interessato ai
discorsi del principe.
Tutt’altro…
“Questa versione di me non
ha memoria di un nostro incontro!”
dichiarò infatti la creatura, preparando una sfera di
energia in direzione del
suo avversario, pronto a lanciarla “Sarà
meglio per voi che facciate uscire quei ragazzi… o dovrete
vedervela con
l’essere perfetto!”
“Non farmi perdere
tempo, mocciosa!” mi rispose lui, con freddezza
“Il mio
posto può essere preso da
qualcun…”
“Non si può!”
gli fece notare Berry, agitato “Con
la grandezza del mezzo, nessuno degli altri presenti sarebbe in grado
di far
muovere questo sottomarino di un centimetro! E’ della tua
forza che abbiamo
bisogno!”
Vegeta
trattenne lo sbuffo di insoddisfazione. Anche io ero
decisamente preoccupata.
Gli
unici in grado di far muovere quel coso mastodontico eravamo
noi tre, ed eravamo impegnati a tenere a bada quella creatura
artificiale. Se
avessimo combattuto dentro la palestra, rischiavamo seriamente di
danneggiare
il sottomarino gigante, e non saremmo mai riusciti a salvare i liceali!
Il sogghigno di Cell
fu quanto di più crudele potessimo mai sentire…
“… quindi volete
morire… e sia… vorrà dire che
libererò il campo di battaglia…
distruggendo quel guscio dietro le vostre spalle!”
“NO!” urlò Berry,
gettandosi addosso alla sfera di KI lanciata da Cell per arrestarla.
“NO! BERRY! NON
FARLO!”
Il
mio amico cascò letteralmente nella trappola
dell’androide che gli fece saltare la sfera di KI proprio
davanti alla faccia…
… istintivamente mi
portai davanti a quella sfera, con le braccia incrociate, cercando di
salvarlo…
…
l’esplosione fu così forte e possente da farci
finire addosso
all’arca, sbattendo le nostre schiene su di essa e mozzandoci
il fiato.
Berry
era quello che aveva subito meno danni, dato che io mi
ero frapposta tra lui e la sfera. Io, d’altro canto, ero
completamente fuori
uso…
“SIETE DEGLI IDIO…”
Vegeta
commise un errore ancora peggiore. Aveva
sottovalutato la forza di Cell e si era voltato verso di noi per
rimproverarci.
L’androide ne approfittò per sferrargli un pugno
sul diaframma, così potente da
costringere Vegeta a piegarsi in ginocchio e a sputare sangue dalla
bocca.
“Co… come diavolo…
è
diventato così forte?”
“Sei uno sciocco,
Vegeta… forse tu hai avuto a che fare con la mia versione
precedente… quella
che vedi adesso è stata creata da un DNA completamente
Majin! Sono miliardi di
volte più potente di quello che avete affrontato anni fa!”
dichiarò l’androide,
sferrando un calcio sul viso del sayan e facendolo finire addosso a me
e Berry.
Il
contraccolpo fu nuovamente dolorosissimo. Il sayan era
svenuto sul colpo ed io non riuscivo più a rimettermi in
piedi…
… era finita.
“Be…
Berry… scusami…”
“No… scu… scusami
tu…”
mi rispose il mio amico, con sincerità “…
avrei dovuto… avrei dovuto fare molta più
attenzione…”
“… non potevamo
arrestare quella sfera, comunque…”
“… non parlavo
dell’attacco di Cell… io mi riferisco…
a quello che provo per te…”
Sgranai
gli occhi, ma non riuscii a voltarmi verso di lui.
Possibile che…
“… perdonami… avrei
dovuto… avrei dovuto capirlo prima… mi sarei
dovuto muovere molto tempo prima…”
I
passi di Cell si stavano facendo sempre più forti. Ogni
secondo che passava, meno speranze avevo di poter sopravvivere assieme
alla
persona di cui ero innamorata.
“… anche io… anche
io ti amo, Peach… ti ho sempre amata…
ma ero troppo timido ed impacciato per ammetterlo…”
“… e tu… sniff… tu me lo dici solo adesso…
sniff…”
“In
realtà… volevo farti una proposta al termine
della missione… avevo
preso un gioiello terrestre, un anello con brillantini…
volevo chiederti di
diventare mia moglie…”
Ero
sconvolta da quella notizia.
Berry si era
dichiarato a me… lui stava ammettendo il suo amore per me e
voleva perfino
sposarmi…
… invece di
rallentare, tuttavia, il tempo sembrò accelerare, con Cell
che si era portato
davanti al mio viso.
Il
suo ghigno di vittoria era la peggior sconfitta che
potessi ricevere dalla mia vita.
Io e Berry stavamo per
morire… l’imperatore ci aveva radiato dal suo
esercito… tutte le persone alle quali avevo dato
fiducia… e quelle alle quali
avevo chiesto di fidarsi di me sarebbero morte con noi…
… chiusi gli occhi,
davanti alla mia morte e al piede che si stava appoggiando sulla mia
testa, e
scoppiando a piangere urlai con tutto il cuore…
“Amici miei…
sigh… Freezer-Sama… sigh…
Berry… sigh… MI DISPIACE! IO VI
VOGLIO BEN…”
PUNCH!
[This Day And Never Again
– BEST OST IN THE WORLD]
Quello
che avevo percepito mi aveva letteralmente colto alla
sprovvista. Qualcuno era intervenuto sul più bello ed aveva
colpito Cell per
allontanarlo da me.
Io,
confusa, cercai di rialzarmi in piedi e di riaprire gli
occhi…
… ma lo shock nel
ritrovarmi davanti proprio lui mi fece cadere in ginocchio.
Mi
gettò per terra tre capsule rigenerative, ed io compresi
subito le sue intenzioni.
Prontamente
mi affrettai ad ingoiarne una, poi aiutai Berry
a prenderne un’altra e l’ultima toccò a
Vegeta.
“Saliamo sulla
navicella…”
L’ordine
che detti a Berry fu prontamente recepito, ed
entrambi afferrammo al volo Vegeta, ancora svenuto.
Stavamo
per varcare l’ingresso quando…
“VOI NON ANDRETE DA
NESS…”
Il
nostro salvatore, tuttavia, non si fece scrupoli ad
allontanare nuovamente il nostro nemico, costringendolo a lasciarci
andare.
Le
ultime parole che sentii da parte del mio sovrano furono
queste…
“… guai a te… se osi
sfiorare uno solo dei miei sudditi, schifoso androide da quattro soldi!”
***
CLAUDIA
[Continuazione –
This Day And Never
Again – BEST OST IN THE WORLD]
La
situazione all’interno della palestra si era risolta
nella maniera più inaspettata che potessi mai credere. Ad
aiutare Peach, Berry
e Vegeta contro Cell era giunto niente di meno che Freezer, il quale mi
era
sembrato più in collera che mai…
… Bulma era quella più
sconvolta, tra tutti noi.
“Quel mostro…
quel mostro ha salvato mio marito ed i suoi compagni… non
posso crederci!”
“Non pensi l’abbia
fatto per un suo tornaconto?” le domandai io,
incredula quanto tutti gli
altri.
“Che motivo ci sarebbe per
volere vivi anche gli altri presenti? Lui è
sempre stato un tipo senza cuore… o almeno così
credevo…” ammise la
scienziata, sbigottita “…
questa è la
prima volta, credo, che quel bastardo rischia la sua vita per qualcun
altro,
oltre al Torneo del Potere!”
“Ragazzi! Siamo
appena partiti!” ci avvisò
Peach con la rice-trasmittente “I
ragazzi sono tutti salvi!”
“Quei due figli di
puttana me la pagheranno cara!”
dichiarò Vegeta, ferito nell’orgoglio “Non
si sarebbero dovuti permettere di…”
“QUESTO NON E’ IL
MOMENTO DI LAMENTARTI, PRINCIPE DA STRAPAZZO! RINGRAZIA DI NON ESSERE
MORTO
COME UN COGLIONE E SBRIGATI A RIPORTARE…!”
Tutti
i presenti, però, caddero a terra a causa
dell’immensa
forza d’urto che ci aveva colpiti.
Oh
no…
… non dirmi che…
“SIAMO SOTTO ATTACCO! I MIB
SONO TUTTI QUA!” ci urlò
Shinichi,
raggiungendoci nello studio “Stanno provando ad attaccare le ragazze del
Liceo Shiketsu appena arrivate all’Accademia!”
Ad
alzarsi, prontamente, furono Ai, Ayumi, Ran, Kazuha e
Masumi. A loro si unirono anche Pan, Bra, Marron Ub e, con nostra
grande
sorpresa, anche Majin Buu.
“Andiamo a prendere a
calci quei luridi figli di puttana, ragazze…”
esclamò la piccola sorellina
di Simon “… facciamogli
vedere quello
che succede ad attaccare le persone a cui vogliamo bene!”
“COSI’ SI FA!”
dichiarò Sera, grintosa, uscendo fuori dal palazzo assieme a
tutti gli altri.
“Voi rimanete qui!”
urlai alla 2-A, la quale stava inseguendo i loro amici “Le liceali entreranno dentro il dormitorio e voi
dovete pensare a
proteggerle, come vi hanno ordinato i vostri professori! Se entra
qualche
nemico, la prima linea è dell’anti-mafia! Goten!
Trunks! Chiaotzu! Voi date
loro man forte, mi raccomando!”
Tutti
i membri scelti dalla sottoscritta scesero
immediatamente la scalinata, raggiungendo il piano terra del Liceo U.A.
Come
risposta, io passai a tutti i membri rimanenti le
capsule create da Bulma. Al loro interno, vi stavano dei costumi
metallici
creati dalla scienziata Mei Hatsume, in grado di sopportare colpi a
corto-medio
raggio, e di poter sparare dei raggi laser molto potenti, quasi quanto
quelli
col KI.
Io,
Miwako, Wataru, Hyoe, Tooru, Hidemi, Shinichi, Domenico,
Bulma e Shuichi eravamo pronti alla battaglia!
“Ehi! Vi stavate
scordando di noi due!?”
Mi
voltai sorpresa verso la scalinata. Anche Rosalia ed
Adolf indossavano dei costumi metallici, identici ai nostri…
… e non erano da soli…
… quello chi era?
“TU?! COSA CI FAI…”
gli urlò contro Shinichi, ma Rosalia lo fermò
istantaneamente e si avvicinò
minacciosa a me, puntandomi il dito contro.
“Claudia… promettimi
e giurami che quanto hai scritto su quella lettera è la pura
verità!”
Io
feci segno di sì con la testa, sicura della scelta che
avevo fatto. Ero stata io a donare quell’armatura a Rosalia
ed Adolf.
“Sì,
Rosalia… sono pronta a cancellare tutti i tuoi crimini e a
farti
tornare definitivamente con una nuova identità… e
non ti chiederò nulla in
cambio! Tu, Adolf e Leonardino siete liberi!”
“ALLORA DEVI DARE LO STESSO
GIURAMENTO ANCHE PER SUO PADRE!” mi
urlò lei con decisione cogliendomi di sorpresa.
Ovviamente
l’uomo si imbarazzò molto davanti allo sguardo
stupefatto di tutti.
“D’accordo… anche lui
è ufficialmente un uomo libero!”
“Claudia… ne sei
sicura?” mi domandò Domenico incerto.
“Più sicura che mai!”
L’uomo
rimase sorpreso dalla mia fermezza, ma non si azzardò
nemmeno per un istante a contraddirci. Al contrario, si
voltò verso la sua
ex-compagna di classe e le allungò il pugno.
Rosalia
sorrise, stavolta con sincerità, connettendo quel
pugno con il suo.
Era tornata, glielo
leggevo dagli occhi. Rosalia era tornata buona ed aveva deciso di
abbandonare
la sua oscurità!
“RAGAZZI! CI STANNO
ATTACCANDO!”
Shinichi aveva
ragione… dei mostri raccapriccianti si erano avvicinati a
noi e stavano
cercando di ammazzarci.
“E’
l’ora di dare una bella ripulita…”
affermai io, puntando la
mia mano verso i miei nemici.
La
squadra Anti-Mafia di Tokyo era ufficialmente tornata in
azione!
***
CHI
[The Devil –
BEST
OST IN THE WORLD]
Il
mio cuore scoppiò di paura quando il dottor Agasa ci
raggiunse nella nostra camera, urlandoci che eravamo nuovamente sotto
attacco.
Io
e la mia famiglia eravamo stati tutti scortati fuori dal
dormitorio. Attraversammo il cortile assieme a tutti quanti gli altri
presenti
incapaci di combattere. C’erano i genitori di Shinichi,
quelli di Ran ed Ayumi,
la moglie di Goku con suo padre e sua nuora, il Genio delle Tartarughe,
Ajyna
ed i suoi figli più piccoli (Selena inclusa), Leonardino,
Eri, C-22, Clarice
Red ed il padre di Simon.
Fu
il preside Nezu ad allontanarci da quel posto, tenendoci
sempre sotto controllo per non perdere nessuno.
“C’è un rifugio più
protetto sotto terra!” dichiarò Nezu,
giungendo di fronte ad un gigantesco
garage, chiuso a chiave da una serratura con tastierino
numerico-digitale.
Il
topo digitò una password e questo si aprì,
permettendo a
tutti noi di entrare, poco alla volta.
“Mamma… io ho paura…”
ammise Hinata, preoccupata.
A
consolarla, tuttavia, vi stava la piccola Selena.
“Non avere paura! Ci sono
tanti guerrieri che ci stanno proteggendo!”
“Selena ha ragione,
amore mio…” la rassicurò mia
madre, calmandola “…
fuori ci sono tantissimi
super-eroi che stanno combattendo contro i cattivi!”
Io
non ero altrettanto tranquilla, ma non mi azzardai a
contraddirle.
Raggiungemmo
immediatamente il luogo riparato descrittoci
dal preside Nezu. Si trattava di una gigantesca sala, completamente
vuota e
senza nulla…
… no, qualcosa
c’era…
… no…
… qualcuno!
Oh
no…
“Buonasera a tutti
voi!” ci salutò calorosamente
l’uomo con la cicatrice sull’occhio,
indicandoci la sua compagna “Non vi
dispiace se al vostro raduno ci riuniamo anche io e la mia padrona, no?”
Tra
i presenti, quelli più sconvolti erano certamente il
preside Nezu e Clarice Red.
Il
primo lo era perché entrare dentro quel fortino era
impossibile senza conoscere la password…
… la seconda perché la
compagna del nostro nemico era identica spiaccicata alla scienziata!
“Tu…
schifoso scherzo della natura…”
affermò la donna col camice, lasciandolo scivolare e
trasformandosi
letteralmente davanti alla sua avversaria gemella…
… la quale fece lo
stesso, piazzandosi divertita davanti alla nostra amica.
L’unica
cosa che le distingueva erano gli occhi. Quelli di
Clarice erano identici agli originali… quelli
della sua nemesi avevano le pupille nere e le iridi rosse come il
sangue!
“…
da quanto tempo, compagna…”
“Non provarci,
carogna!”
la interruppe immediatamente Clarice “Cosa sei venuta
a fare qui, X-X-I!?”
“Ancora
con quel nome fasullo… ho riottenuto il mio nome ed il mio
trono, troia
traditrice… io
sono Lilith!”
Impallidii,
sconvolta…
… quella era…
… oh no… era la donna
di cui parlava Zero, quella che era diventata un mostro!
“E
comunque… sono venuta qui per assistere a questi
combattimenti, nient’altro”
ci tranquillizzò tutti, prima di ammettere
“Vedete…
se vi avessi voluti morti o assorbiti, lo avrei fatto già
parecchi giorni fa! A
proposito… complimenti, Clarice… vedo che
continui il tuo inutile digiuno! Ogni
giorno che passa, diventi sempre più debole! Non fai altro
che facilitarmi il
compito successivo…”
“Questo lo pensi
tu!”
esclamò Clarice, ma nessuno si rese conto del movimento di
Lilith…
… la quale sferrò un
calcio così rapido da far ruzzolare la nostra amica davanti
ai nostri piedi.
“Mer…
merda…” riuscì
soltanto ad esclamare
la donna, rialzandosi lentamente in piedi ed asciugandosi il sangue
violaceo
che colava dal labbro.
“Vi
faccio i miei complimenti… non era da tutti riuscire a
rintracciare i nostri
server… ma il vostro robottino ha approfittato
dell’ingenuità dei miei sudditi
ed è riuscito a copiare tutti i dati celati da Nel.
Pensavate davvero che io, la
sovrana dei demoni, non me rendessi conto?”
rivelò
a tutti noi,
divertita “Ma
non solo… siete perfino riusciti ad annullare il sortilegio
di quel marchio,
grazie alla bambina che sta assieme a voi…”
qui
Lilith indicò Eri, la
quale si gettò immediatamente dietro le gambe di C-22
“…
e a quel ciccione creato da quel mago
rincitrullito di Babidi! Devo proprio ammetterlo… siete
stati molto scaltri,
per essere dei semplici mortali… ma il gioco
terminerà al torneo e voi non
riuscirete mai a sconfiggerci… sarà meglio che ve
lo ricordiate tutti…
Kiyonaga… prepariamoci a tornare nella nostra base”
Detto
ciò, la donna-demone si avvicinò a Kiyonaga,
portandosi due dita sulla fronte.
“Questa
notte io rimarrò in disparte e permetterò ai miei
compagni e schiavi di
potenziarsi in vista del torneo… ma credetemi…
noi stiamo soltanto giocando con
voi… ricordatevelo sempre!”
Solo
a quel punto la creatura ed il suo servo sparirono alla
nostra vista, lasciandoci letteralmente senza parole.
O almeno… tutti
pensavano fosse così…
… ma
quando iniziai a sentire
l’alito rivoltante di quell’essere sul mio collo,
capii le sue reali
intenzioni…
“A
proposito… tu vieni con noi!”
Nessuno
fece in tempo ad intervenire o fermare Lilith, la
quale mi afferrò con uno dei suoi bracci e si
tele-trasportò via dal fortino
con me. A destinazione raggiunta, mi lasciò andare.
***
[Exorcist
– BEST
OST IN THE WORLD]
Stavo
per urlare, quando Kiyonaga si gettò sopra di me,
tappandomi la bocca e schiacciandomi a terra a pancia in
giù. Quel porco stava
perfino cercando di molestarmi.
Le
mie lacrime, tuttavia non servirono a nulla.
La
stanza in cui mi trovavo era un’autentica Sala del Trono,
celata nell’oscurità. L’odore di carne
putrefatta mi fece venire la nausea ed
il pavimento era così viscido da farmi venire i brividi di
disgusto. In fondo
ad essa, Lilith si era seduta e mi fissava con sguardo bramoso.
“Quindi
sei tu… tu sei la troia che ha stregato il mio Vero
Amore…” iniziò a
dire lei, mostrandomi i suoi aguzzi ed affilatissimi denti
“…
Kiyonaga! Lasciala
pure… lei non scapperà da nessuna
parte!”
L’uomo,
soddisfatto, dopo avermi disgustosamente baciato e
leccato la nuca, mi liberò e si portò al fianco
della sua regina.
“Mi
sono scelta davvero un’ottima guardia del corpo, lo
ammetto… lui era un vecchio
commissario della centrale di polizia di Tokyo… è
stato facile addomesticarlo,
dopo che gli ho divorato tutta la famiglia davanti ai suoi occhi!”
mi
rivelò Lilith,
mentre io cercavo di rimettermi in piedi senza smettere di tremare per
la paura
“Era
da tempo
che desideravo vederti in volto, Chi Miura… conoscere la
puttana terrestre che
ha fatto innamorare di se il mio Zero…”
“… non è… non
è Zero
ad essersi innamorato di me… ma Simon…”
provai a ribattere io, ma il demone
mi si portò davanti e mi dette in calcio così
potente e preciso da farmi
arrivare dall’altra parte della stanza.
Il
contraccolpo fu così doloroso da farmi sputare sangue. Non
riuscivo più a rimettermi in piedi. Tutte le ossa della
schiena erano in
frantumi. Il dolore era così atroce che non riuscii nemmeno
ad urlare.
“…
taci, insulsa mortale… Simon non è altro che un
contenitore! Quello che hai
sempre avuto di fronte è il mio Zero! Non pensare di
ingannarmi così
facilmente!”
“… io… io non sto
scherzando…” cercai inutilmente di
fermarla, ormai con le lacrime che
solcavano il mio viso “…
Zero… Zero è…
Zero era innamorato di te… ma non ti riconosce
più… ti vede come un mostro da
sconfigger…”
L’attacco
di Lilith fu nuovamente inaspettato. Quattro raggi
di energia perforarono le mie spalle e le mie ginocchia. Stavolta ero
sul punto
di urlare, ma il piede di quella stronza mi tappò la bocca.
“Tu
menti… tu non conosci il vero Zero… lui sarebbe
pronto a fare qualsiasi cosa
per la sua regina” affermò il demone,
mostrandomi
tutta la sua rabbia “Sarebbe
pronto perfino
ad ingannare un’insulsa mortale come te… ma
tu… tu lo stai cambiando… tu stai
marcendo il nostro amore! Tu desideri entrare nel suo letto…
nel nostro letto!
Lo sai… io potrei ancora perdonarti…”
Con
tutto l’orrore che potessi provare nel mio cuore, la
vidi mentre strappava lentamente tutti i miei vestiti. Nonostante tutti
i miei
singhiozzi e le mie suppliche, lei mi lasciò completamente
nuda sotto la sua
imponenza.
“…
quello che devi fare è molto semplice, Chi Miura…
tu devi rinunciare a lui…
devi lasciar stare per sempre il mio Zero e permettermi di riaverlo al
mio
fianco. Se non lo farai… io ti renderò talmente
indesiderabile da non farti più
piacere né a lui né alle creature di tutti gli
universi conosciuti!”
“MAI!” le urlai
io, liberando le mie vie aeree dal suo piede, con tutta la
determinazione che
avevo in corpo “NON TI
PERMETTERO’ MAI
DI LASCIARTI ZERO SE QUESTO COMPORTA LA MORTE DI SIMON! FAMMI PURE
QUELLO CHE
VUOI… SIMON NON SARA’ MAI TUO!!!”
Quell’urlo
fu la mia sentenza definitiva…
… una fitta preoccupante
iniziò a farmi nascere un sospetto…
… il quale
divenne realtà quando sentii le mie carni dilaniarsi ed
aprirsi atrocemente, facendomi letteralmente perdere i sensi per
l’orrendo
dolore che mi aveva provocato.
Quella creatura mi
aveva letteralmente aperto in due.
Quello non fu però il
momento peggiore…
… ma il sentire i suoi
aguzzi denti affondare dentro la mia carne, iniziando a strapparla
macabramente
dal mio corpo e costringendomi a risvegliarmi ed urlare fino a farmi
scoppiare
le corde vocali, con la schiena che si inarcava quanto più
possibile per
impedirle di compiere quell’atto macabro.
Ma fu tutto inutile…
ero la sua preda e non potevo più sfuggirle.
In un ultimo, secco,
colpo, l’intero pezzo di carne mi era stato
dilaniato via ed era stato masticato ed ingoiato dalla regina dei
demoni,
mentre il suo corpo non la smetteva di infilarsi dentro di me con
violenza
inaudita.
“Peggio
per te…”
dichiarò Lilith, asciugandosi il mio sangue dalle labbra, e
mostrandomi il suo
reale aspetto…
…
pensavo
di aver visto tutto con Zero, ma mai mi sarei immaginata di trovarmi di
fronte
ad una simile oscenità.
Le
uniche parti del corpo che erano rimaste riconoscibile di
lei, erano soltanto il suo viso ed il suo busto, ma ora erano
letteralmente
ricoperti di cicatrici e sangue raggrumato. Il resto del suo corpo mi
ricordò
quello di un pipistrello, ma la pelle era rosa e ricoperta di venature
pulsanti. Le sue mani, o zampe, avevano ai polsi delle vere bocche. Una
di
queste finì all’interno del seno strappato,
continuando a mangiare e straziare
le mie carni, mentre l’altra infilò la sua lunga e
bavosa lingua dentro la mia
cavità orale, impedendomi di accennare ad alcuna protesta.
Ormai ero alla sua
merce…
… non c’era niente che
io, una semplice mortale, potessi fare contro un demone…
… questa era la
mia fine…
… stuprata e
divorata da un’arpia…
… perdonami,
Simon…
… perdonami…
“…vorrà
dire che ti
masticherò lentamente mentre ti apro come una prostituta!
E’ giunta la tua…”
[This
is a Fight to Change
the World – BEST OST IN THE
WORLD]
“Lasciala
andare”
Lilith,
improvvisamente, si paralizzò per lo shock.
Qualcuno
si trovava alle sue spalle, e teneva tra le mani la
testa mozzata del suo servo, la quale gli scivolò tra le
mani e cadde per terra,
davanti ai nostri occhi.
Lei
si allontanò immediatamente da me, fuoriuscendo dal mio
corpo e facendomi respirare nuovamente. Ero in preda agli spasmi di
dolore. Ero
completamente paralizzata e non riuscivo più a muovere un
muscolo, tanto ero
certa di essere ormai condannata a morte.
La verità, tuttavia,
era un’altra… ormai stavo guardando
grigio…
… stavo per
morire… ero in fin di vita…
… il mio salvatore,
tuttavia, iniziò a toccare le mie parti ferite o strappate
dal mio corpo, ed
iniziai improvvisamente a sentirmi sempre meglio…
… sempre di più…
… era forse un
angelo che mi stava portando nell’aldilà?
Ad
un certo punto mi resi conto di poter riaprire nuovamente
gli occhi, e lo feci, curiosa di capire cosa stesse succedendo.
Fu,
però, la scoperta del mio salvatore a farmi piangere di
gioia…
…
lui… era sempre lui…
“Finalmente
ho il
piacere di conoscerti, Lilith-Sama…”
affermò Simon, piazzandosi tra me e
quella atrocità “…
mi piacerebbe
darti la lezione che meriti, ma vedi… la mia donna
è qui e rischierebbe di non
sopportare la nostra battaglia. Mi accontenterò di farti la
bua durante il
torneo, se ti può consolare…”
“…
Zero… dov’è Zero…”
gli domandò lei, letteralmente confusa.
Finalmente
si era resa conto che qualcosa non stava andando
nel verso giusto. Se ne rese conto quando Simon iniziò a
sorridere divertito.
“…
tu… tu e lui vi
siete… voi due vi siete messi d'accordo…”
“Indovinato.
In questo momento,
non sono né Simon Kog ne Zero… sono un essere che
ha parte dell’uno e parte
dell’altro…”
dichiarò lui,
prendendomi in braccio e stringendomi
affettuosamente a se…
… aveva ragione…
riuscivo a sentire entrambi nel mio tocco…
… li sentivo uniti, in
tutto e per tutto, nel corpo e nell’anima…
… quello non era
Simon, non era Zero…
… era un qualcuno di
ancora più forte e meraviglioso…
…
l’uomo della mia vita!
“… sono colui che ti
sconfiggerà, X-X-I… io
sono Hunter Warrior! Ricordati questo nome, quando verrò a
reclamare la tua
vita!”
“…
tu… tu… SCHIFOSO CONTENITORE! LASCIAMI ZERO!
LIBERA IL MIO…”
PUNCH!
Improvvisamente,
la donna venne attaccata da due tizi
sconosciuti, i quali iniziarono a tempestarla di botte.
Solo
a quel punto Simon mi fece scappare da lì, facendomi
tornare nel mondo reale, dentro al rifugio dell’accademia.
***
[Continuazione
–
This is a Fight to Change the World –
BEST OST IN THE WORLD]
Mi
trovavo distesa per terra. Il mio corpo era stato
completamente ricomposto, anche la mia verginità, e non vi
stava più nemmeno
una cicatrice sopra di esso. Persino i miei vestiti erano stati
ricostruiti e
li avevo nuovamente addosso.
Un momento… Simon dove
stava?
“CHI!”
urlò mia madre, tirando un sospiro di sollievo e
gettandomi le braccia attorno al collo, in lacrime.
“Mamma… Simon…”
“Simon? Di cosa
parli?” mi chiese confuso il preside Nezu
“Lui non
è mai stato qui!”
“Ma… ma io… io stata
teletrasportata via… Lilith mi ha attaccato…”
“No, Chi! Sei crollata a
terra ed hai iniziato ad urlare come un
indemoniata!” mi spiegò il
dottor Agasa, altrettanto stranito “Non
sei mai uscita da questo rifugio!”
Io
ero rimasta letteralmente sbigottita davanti a quella
rivelazione.
Era impossibile… io
ricordavo tutto! Io ero stata davvero trascinata via! Lilith mi aveva
davvero…
“Amore… cosa ti
succede?” chiese mio padre, vedendomi tremare come
una foglia.
Fu
Clarice, tuttavia, a capire quello che fosse accaduto.
“Lilith…
Lilith ha attaccato l’anima
di Chi… è l’unica spiegazione che mi
viene in mente”
spiegò a
tutti la scienziata, chiedendomi preoccupata “Quella donna ti
ha fatto del male,
non è così? E Simon è venuto a
salvarti…”
Io,
completamente abbattuta nell’orgoglio e nella
dignità,
feci segno di sì con la testa e scoppiai in un lamento
straziante, tra le
braccia tremanti di mia madre.
“PRESIDE NEZU!”
Improvvisamente,
due dei ragazzi della 2-A entrarono all’interno
del nostro nascondiglio. Erano Todoroki e Yaoyorozu.
“Le battaglie sono
terminate! Siamo sopravvissuti tutti!” ci
informò il giovane, soddisfatto.
Quella
notizia fece scoppiare molte persone in un pianto
liberatorio.
Eravamo
salvi.
***
CLAUDIA
[Counterattack Mankind
– SHINGEKI NO KYOJIN]
La
missione era stata un successo anche questa volta. Tutte
le battaglie si erano risolte nella stessa maniera, ovvero con i Deadly
Sins ed
i loro schiavi in fuga.
Partiamo
da ciò che era avvenuto nella U.A., ovvero la
protezione delle studentesse del Liceo Shiketsu. Io ed i miei compagni,
in
vesti da eroi, eravamo riusciti a sconfiggere facilmente tutti i mostri
e, con
grande sorpresa da parte nostra, anche gli aspiranti eroi si fecero
tutti
valere. Goten, Trunks e Chiaotzu si mossero perfettamente assieme a
tutti i
loro nuovi compagni e furono determinanti nel risultato finale di
quella
battaglia, dato che nessuno ricevette alcun graffio.
L’attacco
all’esterno della U.A. venne prontamente respinto da
tutti i nostri pedoni, con l’aggiunta di Majin Buu che
sfruttò le sue capacità
per proteggere ed aiutare le giovani guerriere ed Ub. Ai, tra tutti
loro, era
quella che si era tolta più soddisfazioni, prendendo a calci
nel didietro tutti
i suoi ex-compagni. Lei, tuttavia, era anche quella che aveva subito
più danni,
a causa della presenza di Tao-Pai-Pai il quale aveva dato del filo da
torcere
perfino ad un demone come Buu.
Fu
l’intervento di un altro personaggio sconosciuto a dare
la svolta a quella battaglia. Alto più di due metri, aveva
spalle molto larghe,
ma braccia e gambe molto esili e sottili. Aveva lunghi capelli neri,
legati
dietro la schiena con una coda di cavallo, i quali però non
riuscivano a
nascondere un paio di lunghe orecchie a punta. Gli occhi, nel mezzo di
quel
volto scavato e spigoloso coperto da un debole ma curato accenno di
barba,
erano molto esili e sottili ma le pupille smeraldine erano talmente
intense,
calde e profonde che potevano essere riconosciute anche a chilometri di
distanza. Era vestito molto elegantemente: indossava un piccolo jilet
nero in
lana, sopra a una camicia aderente di colore bianca; i pantaloni erano
argentati e gli calzavano perfettamente sopra a un paio di scarpe a
punta in
cuoio. Non assomigliava affatto ad un guerriero…
… ma dallo sguardo che
tutte le giovani ragazze stavano rivolgendo a quel signore, decisamente
intimorite, compresi fosse molto forte.
Fu
il giovane Ub a rivelarci quello che era successo,
visibilmente scosso. Quello sconosciuto era riuscito ad affrontare
tutti i MIB
completamente da solo, usando tantissime tecniche di altissimo livello.
I loro
nemici erano fuggiti tutti a gambe levate.
Scoprimmo
che il suo nome era Gabor Black e che fosse un
guerriero proveniente dal quinto universo.
Lui
non fu l’unico sconosciuto a darci una mano. Anche nel
Liceo Shiketsu erano giunte alcune persone inaspettate a darci una mano.
L’aiuto
più sconcertante era senza ombra di dubbio arrivato
dall’imperatore
Freezer, il quale aveva dato del filo da torcere a Cell e se
n’era andato solo
quando fu certo che i suoi sottoposti fossero riusciti a fuggire con la
loro
navicella.
Dentro
il Liceo Shiketsu, invece, fu l’intervento di tre
giovani sayan a cambiare le carte in tavola. Costoro si chiamavano
Caulifla,
Kale e Cabba, i quali avevano fatto fuggire tutti i loro avversari, Hit
ed All
for One inclusi. Non solo. A loro si erano aggiunti anche uno strano
gruppo di
eroi il cui nome era Big Hero Six, i quali provenivano dal terzo
universo.
All’esterno,
invece, i sette demoni avevano dato del filo da
torcere ai nostri Cyber-Rainbow, i quali se l’erano tuttavia
cavata alla grande
grazie agli allenamenti dentro la Stanza dello Spirito e del Tempo.
Una
mano ancora più grande, tuttavia, la dettero loro altri
sette guerrieri, anche loro appena giunti dagli altri universi per il
torneo.
Uno
di questi era un uomo molto alto, imponente, magro e dal
fisico slanciato. Aveva la carnagione pallida e glabra come un
lenzuolo. Non
aveva alcun capello. Possedeva un solo occhio, dall’iride
viola con dei cerchi
neri a racchiudere la sua pupilla mentre sul viso aveva una leggera
barba color
argento. Indossava un completo di tuta nera, sulla quale vi era un
giubbotto
senza maniche di colore verde. Il suo nome era Junion Polfems e
proveniva dal
primo universo.
La
seconda era una donna slanciata dai lunghi capelli
arancioni con gli occhi dalle iridi fiammeggianti. Indossava una
camicia senza
maniche rossa, sbottonata, sopra ad un reggiseno azzurro. Indossava
anche un
paio di jeans corti ed attorno alla vita teneva legata una giacca
gialla. Ai
piedi portava due ciabatte di legno, ma la cosa più
caratteristica di lei era
un cappello di paglia sopra la testa. Il suo nome era Monkey Portugas
D. Flame
e proveniva dall’ottavo universo.
Il
terzo era un vecchio dalla lunga e liscia capigliatura
bionda. I suoi occhi erano color giada ed il suo sorriso era
più che
rassicurante. Indossava un lungo cappotto nero sopra a una giacca
grigia, più
un paio di pantaloni dello stesso colore. Portava un copri-fronte sulla
testa, segno
che appartenesse ad un gruppo o clan di guerrieri. Il suo nome era
Shiro
Yamanaka e proveniva anche lui dall’ottavo universo.
Gli
ultimi quattro, invece, erano una vera e propria
famiglia ed insieme riuscivano ad incutermi un timore incredibile, come
se
potessero, in qualsiasi momento, mettere al tappeto tutti i nostri
presenti.
Nessuno di loro ci disse i nomi, ma dal rispetto che i nostri cyborg
stavano
rivolgendo a tutti loro, sembravano possedere una potenza
inimmaginabile.
Al
termine della battaglia, tutti quanti ci eravamo riuniti
all’interno del teatro, dove io avrei spiegato a tutti i
presenti quello che
era successo.
Fui
molto dettagliata e coincisa, dando le risposte
necessarie a chiunque mi facesse una domanda.
I
più incuriositi erano senza ombra di dubbio coloro che ci
avevano dato una mano dagli altri universi, i quali erano intervenuti
semplicemente per ordine (questa fu una scoperta incredibile) dei
nostri angeli
Whis e Vados.
Alla
fine dell’incontro, tuttavia, Chi mi chiese di parlare
in privato, perciò raggiungemmo la mia camera e ci chiudemmo
la porta alle
spalle.
[Vector
to The Heavens
– KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
La
giovane, con mio grande sgomento, mi raccontò tutto
quello che Lilith le aveva fatto provare e passare, faticando perfino a
parlare
a causa dei frequenti singhiozzi. Io, distrutta, la abbracciai e cercai
di
consolarla quanto più possibile. Lei pianse per tantissimi
minuti, prima che
riprendesse a respirare normalmente.
“Se… sniff… se non
fosse stato per Simon… sniff… lei mi avrebbe
senza dubbio mangiato viva…”
“Lurida megera…
la pagheranno per quello che ci stanno facendo passare,
Chi… te lo prometto!” la
rassicurai io, sincera.
Lei
annuì, grata per il mio conforto, rivelandomi anche.
“A proposito…
c’erano anche altri due…”
Prima
che potesse finire di parlare, tuttavia, qualcuno bussò
alla mia porta. Per sicurezza, andai a controllare incuriosita, e mi
ritrovai
di fronte alla persona più inaspettata di tutte…
“W-WHIS-SAMA?!”
“Che piacere rivederla,
signorina Colombo!” mi salutò
lui,
allegramente “Vedo
che il suo lavoro da Questore sta andando a meraviglia!”
“Lei… lei cosa ci fa,
qui?” domandai io, mentre l’angelo
entrò dentro la mia camera sotto lo
sguardo attonito dell’altra mia ospite.
“Ma è
naturale… domani inizierà il XXVIII Torneo
Mondiale di Arti
Marziali!” mi spiegò lui con
semplicità “E’
normale che tutti i guerrieri provenienti dagli altri universi siano
già qui… ed io devo essere presente per far
sì che non accada nulla di grave!”
“Whis-Sama! Simon…
Simon è qui?!” gli chiese speranzosa
Chi, ma l’angelo la deluse con la sua
risposta.
“Non ancora… si
sta occupando della dimora segreta di Lilith-Sama e dei
suoi servitori assieme ad altri due fortissimi guerrieri…
arriverà giusto in
tempo per prendere parte alla fase pre-eliminatoria di domani mattina!”
“La dimora… allora
Chi è stata tele-trasportata davvero lì?!”
dichiarai io, sconvolta.
“Si, Questore… la sua
anima è stata condotta lì ed è ancora
lacerata… per questo sono qui…”
ammise l’angelo, affranto, voltandosi verso la ragazza di
Simon “…
devo ricostruire le parti danneggiate della tua anima… o
potresti morire entro
le prossime ventiquattr’ore! Chi, cara… potresti
stenderti dritta sul letto,
per favore?”
La
giovane, confusa ed impaurita, decise comunque di fidarsi
dell’angelo e fece quanto richiesto. Quando lui le
poggiò una mano sul petto,
avvenne quello che mai e poi mai mi sarei immaginato.
Un’intensa
luce pervase la mano di Whis, il quale afferrò
qualcosa e lo strappò via dal corpo di Chi che
collassò orrendamente prima di
spirare sotto i miei occhi!
Affianco al corpo senza
vita della ragazza di Simon, vi stava la sua anima… o
meglio…
… ciò che ne restava
di essa.
Per
lo shock e per il disgusto, caddi a terra e spalancai
gli occhi, portandomi una mano davanti alla bocca per trattenere le
urla.
L’anima di Chi era
scossa da fremiti incontrollabili ed il suo sguardo puntava solo verso
il
soffitto. Era ricoperta di sangue dalla testa ai piedi, e molte parti
non
c’erano più…
… il seno sinistro… il
fianco destro… le zone intime dell’anima di Chi
erano state letteralmente
dilaniate, come se ci avessero affondato dentro un centinaio di colpi
di spada…
… solo un
essere senza alcuna pietà e senza alcun rimorso avrebbe
potuto fare tanto male ad una giovane innocente come Chi.
“Lo so, cara… so
quanto stai soffrendo…” ammise Whis,
sincero, recuperando una boccetta con
del liquido azzurrino all’interno, che luì
stappò ed avvicinò al viso della
povera Chi “…
tieni… questa pozione ti farà star un
po’ meglio… l’ha creata
Zeno-Sama stesso! Per fortuna queste ferite sono state provocate da
attacchi
fisici… se avessero usato il KI Demoniaco, non saresti
sopravvissuta.”
L’angelo
l’aiutò delicatamente, versando quella sostanza
dentro
la bocca spalancata dell’anima di Chi.
L’effetto
fu a dir poco istantaneo. Le parti mancanti della
sua anima si ricomposero immediatamente, mentre il sangue sulla sua
pelle
iniziò ad evaporare. In pochissimi secondi,
l’anima di Chi si rilassò al punto
tale da addormentarsi lentamente.
Con
un solo semplice gesto, Whis riunì l’anima di Chi
al suo
corpo, il quale riprese il suo colore roseo e si rilassò
completamente.
“Claudia… non
ti dispiacerebbe se, solo per stanotte,
lei rimanga qui a dormire con te? Ci vorrà un
po’ prima che Chi possa
tornare a stare come prima…”
Io
mi voltai senza parole verso la povera Chi. Stava già
dormendo, come se non le fosse successo niente di grave.
Aveva lottato per
stare insieme a Simon Kog… ma stava ricevendo sempre
più orrori e sofferenze
nella sua vita…
… non potevo
fare altro che rassicurarla e starle vicino.
“Certo, Whis… può
stare con me per tutto il tempo che desidera!”
“Perfetto…
grazie, Claudia” mi ringraziò
Whis, ammettendo “Quello che ha
passato Chi è quanto di più
atroce e terribile si possa subire… lei ne
rimarrà comunque traumatizzata per
il resto della sua vita. Io scendo per avvisare i suoi famigliari. A
proposito… auguri per il tuo bambino”
Dopo
aver detto ciò, l’angelo abbandonò la
mia stanza,
permettendomi di addormentarmi di fianco alla giovane ragazza di Simon,
la
quale iniziò a sussurrare nel sonno.
“Simon…
vinci… vinci il torneo…”
Sorrisi,
davanti a quelle frasi così dolci.
Il
mio amico aveva scelto una ragazza straordinaria con cui
fidanzarsi. Non avevo mai conosciuto una donna così forte in
tutta la mia vita…
… dubito sarei rimasta
lucida se avessi subito le sue stesse torture…
… lei aveva perfino
avuto il coraggio di opporsi alle richieste di Lilith, nonostante fosse
a
repentaglio la sua vita.
“Simon… giuro
che se farai soffrire anche solo una volta
quest’angelo…
sarò io a conciarti per le feste!”
affermai io, abbracciando dolcemente
la mia giovane amica ed addormentandomi al suo fianco.
***
FREEZER
[Sasuke’s
Ninja
Way – NARUTO]
Avevo
deciso di passare la notte fuori, alla larga da tutti
quelli che, per me, rimanevano sempre e soltanto dei nemici.
Nessuno
di loro si era avvicinato per parlarmi o per
ringraziarmi di quanto avessi fatto. Dei ringraziamenti, inoltre, non
me ne
facevo niente. Il mio gesto era stato del tutto istintivo. Avevo
percepito
l’aura di Peach e Berry abbassarsi immediatamente e mi ero
tele-trasportato di
nascosto per capire cosa fosse successo.
Quando
avevo visto quella creatura umanoide pronta a
schiacciare la testa di Peach…
… quando avevo sentito
le sue scuse nei miei confronti…
… quando sentii la sua
richiesta di perdono…
… non ci avevo visto
più dalla rabbia, un sentimento a me ben noto, ma che non
avevo mai provato con
così tanto vigore.
Era
stata una fortuna che io avessi, dentro la mia armatura,
le nuove capsule rigenerative. Le avevo dato tutte quelle che avevo,
senza
pensare al fatto che ci fosse anche Vegeta vicino a lei.
Ma a me non importava
di quello scimmione… l’unica cosa che desideravo
fare, in quegli istanti, era
prendere a calci nel didietro quell’insettoide.
Quel
combattimento, tuttavia, si era rivelato più insidioso
di quanto mi immaginassi. Quell’essere, in forma base, era
riuscito a
combattere alla mia pari e per poco non era riuscito a cogliermi di
sorpresa.
Fu un autentico shock quando scoprii che possedesse sia le mie cellule
che
quelle di mio padre dentro al suo corpo. Per non scoprire subito le mie
carte,
avevo deciso di fuggire immediatamente da quello scontro, per impedire
a Cell
di comprendere il mio pieno potenziale.
Quel
cyborg era salito in cima alla mia classifica personale
di nemici da mettere in riga…
… direttamente al
secondo posto, superando perfino Son Goku e Vegeta il principe degli
scimpanzè!
Il primo posto, tuttavia,
sarebbe sempre stato di Lord Beerus… riuscire
a spodestare lui e quel ciccione di Champa era il primo passo per
raggiungere il
trono di Dio Supremo…
… qualcosa, però, mi
impediva di pensarci ulteriormente.
Mi
appoggiai, ormai rilassato, sopra il tronco di un albero
di fronte al liceo.
Qualcuno
era appena uscito fuori. Erano in quattro.
Riconobbi all’istante Peach e Berry, ma mi insospettii quando
riconobbi anche
Vegeta e la sua moglie terrestre. Tutti loro mi notarono e si
avvicinarono
tranquillamente a me, il sayan con leggero imbarazzo e fastidio.
“Lord Freezer…
possiamo parlarle?” mi chiese gentilmente
Bulma,
altrettanto imbarazzata.
In
un'altra situazione, avrei risposto di loro con un secco
no, o avrei perforato il ventre di quella terrestre con un raggio
letale. La
presenza dei miei sottoposti, tuttavia, mi trattenne dalla voglia di
prendere a
cazzotti quella faccia da babbuino del principe, spingendomi a
piazzarmi
davanti a tutti loro, senza alcun timore o reverenza.
“Vi ascolto”
La
donna si voltò verso Peach, la quale la rassicurò
con un
cenno del capo. Dopo aver tirato un lungo sospiro di sollievo, Bulma
iniziò a
parlare.
“Ecco… siamo consapevoli
di avere un brutto trascorso alle spalle. Nessuno rimpiangerebbe le
scelte che
abbiamo compiuto… né noi…
né tantomeno lei…”
“Questo è
vero…” ammisi io, non
comprendendo dove volesse andare
a parare la scienziata.
“… ma questo non
significa che i suoi ultimi gesti non abbiano avuto
alcun significato per tutti noi” mi
rivelò la donna, cogliendomi di
sorpresa con un sorriso “Qualche
settimana fa, lei ha salvato Simon ed Ai da morte certa… ed
oggi, lei ha
salvato mio marito… so che, con tutta
probabilità, questo gesto non cambierà
molto le cose ma…”
Quello
che accadde in quel momento mi scioccò al punto tale
da farmi spalancare la bocca per lo sbigottimento.
Tutti
e quattro (Vegeta dopo essersi beccato una gomitata da
parte di Bulma e Peach) si inchinarono rispettosamente verso di me.
[Man of the World
– NARUTO]
“La ringraziamo di tutto
cuore, nostro imperatore…”
dichiarò
Peach, con tutta la sincerità che potessi sentire da parte
sua “…
tutti noi le dobbiamo la vita per quello che ha fatto… le
saremo eternamente
grati”
Rimasi
immobilizzato per qualche secondo, visibilmente
sbalordito…
… prima di iniziare a
ridere, di gusto.
“Ahahahahahahahahahahahahah!
Credete davvero che io l’abbia fatto per
voi? Per meritare il vostro rispetto? Vi ho salvato solo
perché mi interessava
dare una lezione a quell’androide con le mie stesse cellule!
Nient’altro!”
Bulma,
però, non sembrava affatto convinta dalla mia
scusa…
… in effetti nessuno
di loro aveva creduto alla mia bugia.
“Non sai mentire,
imperatore da quattro soldi!” mi fece notare
Vegeta, ghignando soddisfatto
“Avresti potuto lasciare che Cell
eliminasse tutti e tre e poi affrontarlo, se non ti interessava delle
nostre
vite… dì la verità,
Freezer… ti sei rammollito!”
“Rammollito io? Non
sei stato tu a ringraziarmi per averti salvato le chiappe, scimmione?”
La
provocazione ebbe l’effetto desiderato. Vegeta, colpito
nell’orgoglio, non ebbe il coraggio di ribattere.
Meglio
così. Uno ad uno e palla al centro.
“Qualunque siano le
motivazioni…” intervenne prontamente
Bulma, piazzandosi tra me e Vegeta “… ciò
che conta è il gesto. Lei ha salvato mio marito, non
pensando affatto a tutti i
vostri trascorsi… questo mi basta. E Freezer…”
stavolta lei mi dette
del tu, rivelandomi “…
quello che ha
fatto non la rende più rammollito, come sostiene
quest’imbecille di mio marito!”
detto ciò rifilò un'altra gomitata nel fianco di
Vegeta (ok… niente Raggio
Letale… quella donna cominciava a starmi simpatica)
“Al
contrario… credo che se
facesse più gesti simili, sarebbero molte di più
le persone che la
ammirerebbero!”
“Ma non mi dire…
credi che anche io abbia un cuore?” le domandai io,
beffardamente.
Lei,
però, indicò nuovamente suo marito e mi disse,
con
semplicità.
“Se ce l’ha anche
un principe arrogante ed assassino come lui…
perché
non dovresti averlo anche tu?”
Detto
ciò, lei decise di allontanarsi definitivamente da
noi, trascinandosi via Vegeta con la forza, rivelandoci anche.
“Vedi, Freezer… in
questi due mesi sono accadute così tante cose che il mio
modo di vedere il
mondo è cambiato totalmente… forse
è
giunto il momento che anche lei provi a osservare la sua
vita… da un’altra
prospettiva! In bocca al lupo per il torneo!”
Quando
tutti e due furono definitivamente rientrati dentro
il palazzo, io rimasi da solo con Peach e Berry.
“Oh…
il nostro imperatore si è commosso…”
mi prese in
giro Peach, divertita, suscitando il mio nervosismo.
“Peach!
E’ già un miracolo che lui non ci abbia fatto
fuori! Smettila di provocarlo!” la
rimproverò saggiamente Berry, evitando
che io la trapassassi col mio pugno.
“Agli
ordini… amore mio!” lei prese
in giro
anche Berry, mollandogli un affettuoso bacio sulla guancia, facendolo
vorticare
come un baccalà.
Oddio…
…
non potevo che confermare tutte le mie teorie…
…
l’amore era davvero rivoltante!
“A
proposito, mio signore… ho una sorpresa bellissima per
lei!” mi rivelò l’aliena di
Fruit, allegra come sempre “Ma per
averla, lei deve farmi… delle concessioni!”
“Concessioni,
eh? Tu sai che non mi sono mai realmente
fidato dei tuoi regalini, vero?” la avvertii io,
puntando un dito ciascuno
verso i miei due ex-sottoposti “Facciamo
così… parlami di queste
concessioni… se le accetterò, ma la sorpresa non
mi piacerà, io vi ammazzo qua
e la facciamo finita una volta per tutte!”
“CO-COSA?!
PEACH! SPERO PER TE CHE NON SIA UNA DELLE TUE
TANTE CAZZATE!” le urlò contro Berry,
andato totalmente nel panico.
“Scialla,
imperatore…” mi rispose lei, per nulla
intimorita.
Scialla…
da dove l’aveva imparato quello strano gergo?
Alla
faccia dell’aliena che odiava i terrestri…
“…
allora… prima di tutto, voglio tornare nel suo
esercito… e sarò il suo nuovo Generale!”
Berry
iniziò a farsi dei segni con le mani, a mo’ di
preghiera.
“…
ma chi me l’ha fatta fare… ma chi me
l’ha fatta fare…”
“La
seconda proposta…” aggiunse la
donna, con
sicurezza “…
riguarderà i miei poteri decisionali. Lei, ovviamente,
avrà
sempre poteri superiori ai miei… ma io avrò il
diritto di addestrare, crescere
ed utilizzare i nostri soldati come meglio credo… e
dovrò anche avere potere
sulle mosse che dovrà compiere l’esercito,
purchè non siano quelle di
spodestarla! Ed infine… voglio la sua parola che
né io né Berry riceveremo una
pena di morte per mano di nessuno, nemmeno sua! Se a lei non andremo a
genio,
potrà soltanto sostituirci e lasciarci andare via! Ecco!
Queste sono le mie
richieste! Accetta?”
Sogghignai
davanti alla sua proposta. Dovevo ammetterlo.
Peach era senza ombra di dubbio una che non aveva alcuna paura di
affrontare la
morte in faccia. Se mi aveva fatto delle richieste simili, era
perché aveva
dalla sua un bottino altrettanto prezioso.
Conoscendola,
intuii subito quale fosse la risposta più
saggia da fare.
“Ci
sto… Peach, rivelami subito quello che hai fatto…”
Lei
mi indicò soddisfatta qualcosa attaccata al suo piede.
Era un ciondolo? No,
era un laccio…
… un laccio, però, che
affondava dentro la terra…
… aveva
nascosto un oggetto sottoterra senza farcelo notare?
Lei,
per tutta risposta, alzò definitivamente la sua gamba e
ci mostrò che il laccio altro non era che la corda con la
quale era stata
chiusa, e legata al suo piede, una sacca rossa.
“Guardate un po’ cosa
c’è qui dentro!”
Io e Berry ci
avvicinammo, incuriositi…
… ed il
fruttiano cadde per terra, visibilmente sotto shock!
[On
the precipice of defeat
– BLEACH]
“Ma quelle… quelle
sono… QUELLE…”
Prima
che quell’idiota potesse dire altro, però, la mia
coda
si affrettò subito a tappare la sua bocca.
Per
fortuna, nessuno dal liceo sembrava aver sentito qualche
cosa.
“Come hai fatto a
recuperarle?” le domandai io, colpito.
“E’ stato facile!
Prima di raggiungere la palestra del Liceo Shiketsu, io sono entrata
dentro
l’ufficio del preside, al piano terra… e grazie al
Radar Cerca-Sfere che ho
rubato da Bulma…” lei ci
mostrò vittoriosa il piccolo aggeggio di metallo “… sono riuscita a trovarle al volo! Ora
ci
manca solamente quella di Simon Kog… ed avremo dalla nostra
tutte le sfere del
drago terrestri! Allora, imperatore… non mi merito un premio
per quello che ho
fatto… tipo un ruolo di alto rango nel suo esercito?”
Lei,
per far sì che non accadesse nulla né a lei
né al suo
compagno, iniziò a farmi gli occhi da cucciolo. Ma non ce
n’era bisogno.
Stavolta
mi aveva fregato in pieno…
... lei meritava in
pieno quel posto, più di tutti gli altri guerrieri del mio
esercito!
“Hai vinto tu…
siete entrambi riabilitati!” affermai,
soddisfatto, recuperando la sacca contenente le sfere.
L’ultima
volta che le avevo viste così da vicino, era stato
anni fa. Quella volta me l’ero vista brutta contro un certo
Sayan Leggendario.
“O… ok… noi possiamo
andare, lord Freezer?” mi chiese Berry, sospirando
come non mai “Inizio…
inizio a sentire un tantino freddo…”
“Sì
sì… fate come volete… andate
pure…” acconsentii io,
avvisandoli però “… ma vi
avverto… io
continuerò a percepire la vostra aura… e guai a
voi se oserete disobbedirmi!”
Entrambi,
visibilmente terrorizzati, scapparono di corsa
dentro il palazzo, grati che non avessero perso la vita.
“Poveracci… non si
meritavano questo trattamento…”
Sospirai,
riconoscendo la voce dietro all’albero.
“Da quanto tempo stai
lì?”
“Da quando Bulma ha
iniziato a parlare con te…” mi
rivelò
costui, mostrandosi in volto.
Aveva
un’aria completamente differente rispetto a quando lo
vidi la prima volta. Ora era più maturo, più
rilassato. Stava provando perfino
a guardarmi dritto negli occhi, da pari a pari.
Era
meglio se non avesse continuato a farlo, per il suo
bene…
“Non li ho mai obbligati a
ringraziarmi… è stata una loro libera scelta!”
feci notare io,
iniziando a percepire qualcosa nella stanza personale di Berry
“A quanto
pare non sembrano affatto dispiaciuti della loro vita!”
“Li spii pure? Ora
capisco perché tutti ti trattano come una merda…”
“…
l’ultima volta che tu mi hai provocato, ragazzo…
ti ho dato una bella
lezione…”
“…
l’ultima volta che io ti ho provocato, io non mi ero allenato
da
Whis-sama…”
Divertito
dalle sue risposte, gli alzai la sacca davanti
alla faccia ed affermai, sicuro di me.
“Spero tu non ti sia
dimenticato della scommessa che abbiamo fatto tempo
fa…”
“Assolutamente
no… la ricordo perfettamente… perché
ho intenzione di
riottenerle! Riporterò in vita tutte le persone uccise dalla
Yakuza, dai MIB,
dall’Unione dei Villain e dai Deadly Sins!”
Sogghignai,
davanti alla sua sicurezza.
Non
mi ero sbagliato, quel giorno. Avevo davvero di fronte
un degno avversario.
“Allora non posso fare
altro che augurarti buona fortuna, Simon Kog… ne
avrai parecchio bisogno! Posso farti una domanda… per quale
motivo ti sei
conciato in quel modo?”
“Sfizio… ho sempre
voluto essere un cosplay!”
“Sembri solo un pagliaccio,
a dire la verità”
L’uomo
sogghignò davanti alla mia affermazione, prima di
stendersi nuovamente dietro l’albero di prima, cercando di
rilassarsi.
“Un momento… non
vorrai dormire anche tu qui?!”
“Mi piace stare
all’aria aperta… che vuoi farci?”
mi sbeffeggiò lui.
“Non torni dai tuoi amici?”
gli domandai io, stranito.
“Entro domani, tutti i
lottatori verranno qui per essere tele-trasportati nella zona della
prima
prova. Preferisco, come te, rimanere qui ed attendere
l’arrivo dei miei
avversari, cercando di valutare la loro forza! A
proposito… da quando sei in grado di usarlo?”
“Usare cosa?”
“Sai benissimo di cosa sto
parlando…”
Stavolta,
lo ammetto, rimasi letteralmente scioccato.
Possibile che anche lui avesse…
“Questo sta a te
comprenderlo…” girai attorno
alla risposta io,
infastidito.
“Ah… ok! Mi sa
che sono andato un po’ oltre… io vado
dall’altra parte
della scuola, allora!” affermò
lui, tranquillamente, prima di indicarmi
incuriosito “E comunque…
bello quel tatuaggio
sul polso!”
“Un tatuaggio…
ma di che stai parl…”
Quando
scoprii la verità, il mondo mi crollò
letteralmente
addosso…
… come diavolo ci era
riuscito?! Io non mi ero reso letteralmente conto di nulla!
“ASPETTA!”
Niente
da fare. Simon Kog se n’era già andato via,
lasciandomi
da solo ancora una volta.
Ma
il mio cuore, stavolta, era stato totalmente avvolto
dalla paura, come non mi accadeva da cinque anni…
… solo un avversario
mi aveva fatto provare un terrore simile…
… un guerriero
solitario che era stato sul punto di sterminare il
nostro universo al Torneo del Potere!
***
WHIS
[Turnament –
DRAGON BALL SUPER]
Io
e Vados ci trovavamo dentro al palazzo di Zeno-Sama, in
compagnia dei nostri Dei della Distruzione, dei Kaio-Shin e di tutti i
nostri
altri colleghi, i quali si trovavano lì con noi in attesa
dell’arrivo di nostro
padre e delle due Divinità Supreme.
“Hey… Beerus, Champa!
Cos’è quel coso sopra la vostra testa?”
iniziò a prenderli in giro Belmod,
divertito.
Lo
sguardo assassino dei due fratelli, tuttavia, lo spinse
saggiamente a non provocarli ulteriormente.
“Maledizione…
non si leva!” si lamentò il
mio collega, cercando
di cancellarsi quel simbolo dalla fronte, fatto con un pennarello
indelebile.
“Basta così!”
lo rimproverai io, indicando i due troni “Sono
arrivati!”
Tutti
quanti si inginocchiarono davanti ai due troni, sopra
ai quali erano apparsi i due Zeno. Affianco a loro, vi stavano le sue
guardie e
mio padre, il quale si portò dinnanzi a noi e fece apparire
centinaia di sedie,
chiedendoci di sederci sopra di esse.
Solo
quando ubbidimmo tutti, lui iniziò il suo discorso.
“Salve a tutti voi,
angeli, Hakai-Shin e Kaio-Shin di tutti gli universi. Benvenuti al
29301213123189898347737415267372488-mo
Consiglio Supremo. I punti di cui discutere sono i seguenti. Il primo
riguarderà una discussione sul come sta procedendo la scelta
di fondere tutti
gli universi gemelli tra di loro. Il secondo punto sarà un
resoconto di come
sta procedendo la costruzione del Tournament Planet… ed
infine, vorrei
elencarvi con più precisione le regole di questo secondo
Torneo del Potere…”
“… ehm… in
realtà… tutti
noi ci sentiremmo molto più tranquilli di sapere se i nostri
universi sono
nuovamente in pericolo…” chiese,
supplicante, Quitela.
“Allora partiamo subito con
il terzo punto. Potete stare tranquilli…”
ci rassicurò subito mio padre, facendoci tirare a tutti un
sospiro di sollievo
“… questo torneo ed i
prossimi che
seguiranno, non metteranno mai a rischio l’esistenza dei
vostri universi. Sarà
un momento di gioia ed allegria, che permetterà ai mortali
di tutti i mondi di
conoscersi e fare amicizia. Come potete intuire, tuttavia, se vi
saranno dei
problemi di ordine pubblico, a seconda della gravità
verranno condannati gli
universi di appartenenza. Ma comunque, direi che sarà meglio
iniziare a
spiegarvi le regole generali di ogni fase del torneo.
La prima avrà luogo
domani e durerà trentasei ore. A duemila lottatori
verrà consegnato ciascuno
una piastra, le quali saranno mille di un colore e mille di
un’altra. I primi
mille che riusciranno a conquistarne due di colore diverso, unendole, e
a
raggiungere la Tower of Victory, potranno accedere alla seconda fase.
Le regole
sono molto semplici:
·Non
si
possono uccidere i propri avversari, ma si può combattere
per rubare le piastre
che si desiderano;
·Non
è
ammesso possedere più piastre di diverso colore, ma averne
più dello stesso
tipo è concesso;
·Sono
ammesse tutte le armi che si desiderano;
·Le
alleanze sono ammesse, purchè rispettino le regole
precedentemente dettate dal
sottoscritto;
·A
ciascuno verrà consegnata una mappa, un radar per
rintracciare le piastre ed un
rifornimento di cibo consistente di due pranzi, una cena e due
colazioni;
·I
combattenti dovranno sottostare alle regole presenti su Tournament
Planet;
devono, inoltre, essere consapevoli che le minacce di quel pianeta
possono
togliere loro la vita! Avvertiteli, soprattutto quelli meno esperti,
perché chi
morirà per mano del pianeta verrà resuscitato
soltanto alla fine del Torneo.
La seconda fase,
invece, avrà luogo nello stesso stage del precedente Torneo
del Potere e durerà
tre giorni. Vi saranno 30 incontri, con i partecipanti che varieranno
per
ciascuno scontro in base ai lottatori che vi parteciperanno. Le regole,
qui,
saranno queste:
·La
durata
dell’incontro è di un’ora;
·Un
guerriero viene eliminato se viene buttato fuori dal ring, se non
è visibile agli
occhi degli arbitri per dieci secondi di fila, se rimane fuori
combattimento
per cinque secondi di fila e se uccide un avversario, anche solo per
errore;
·Se
un
guerriero si suicida, non potrà essere resuscitato fino alla
fine del torneo e
sarà eliminato anche lui dal combattimento. Questo vale nei
casi di
auto-distruzione, ad esempio;
·Non
saranno ammesse proteste verso gli arbitri, pena la squalifica a vita
da ogni
torneo, sia questo che ogni successivo;
·Anche
in
questo caso possono valere le alleanze;
·Anche
in
questo caso, le armi sono concesse. Si possono utilizzare rigeneratori
di KI o
corporali, se si possiedono;
·Non
è
ammesso volare, a meno che non si sia provvisti di ali;
·Passeranno
il turno i primi cinque guerrieri di ogni combattimento che resteranno
sul
ring; un incontro di recupero verrà svolto per raggiungere
un tabellone
definitivo, nel quale passeranno soltanto dieci guerrieri;
La terza fase,
l’ultima tra le pre-eliminatorie, durerà un
giorno, ed avrà luogo nuovamente su
Tournament Planet, all’interno della Tower of Victory.
Sarà composta da sedici
incontri ed il numero di partecipanti sarà dieci per ciascun
combattimento. Le
regole sono le stesse del precedente turno, tranne il fatto che,
stavolta,
volare sarà concesso. Passano il turno i due guerrieri che
avranno eliminato
più avversari, o gli ultimi due a rimanere dentro al ring.
In caso di parità
tra secondo e terzo, si avrà un’estrazione
immediata per decretare colui che
passerà il turno.
Tutti gli altri
match, fino alle semi-finali, si svolgeranno nella stessa location per
quattro
giorni di fila. Verranno fatte delle estrazioni per decretare la
griglia finale
del torneo. Stesse regole del turno precedente, ma la durata di ogni
incontro è
illimitata.
Poi ci sarà un giorno
di pausa, per permettere ai due finalisti di riposare e di ricevere le
visite
dei loro famigliari. Questo giorno di pausa permetterà anche
a noi angeli di
creare l’ultimo ring per il torneo, dove si
svolgerà la finale, con le solite
regole già dettate in precedenza.
Ultima regola, valida
per ogni fase e per ciascun partecipante… il potere della
distruzione, l’Hakai,
è severamente proibito! Questo torneo deve permettere a
tutti di avere
quantomeno una possibilità…”
“Come se ci fosse
bisogno di usare l’Hakai contro dei mortali…”
dichiarò Liquir, con
sicurezza, prima che mio padre concludesse il suo discorso.
[No More –
DRAGON
BALL SUPER]
“Ecco… questo è
quanto! Ci sono domande che volete farmi?”
“Lei ci ha parlato di
pericoli durante la prima fase del Tournament
Planet…” chiese Gowasu a mio
padre, con curiosità “…
ci potrebbe spiegare di cosa si tratta?”
“Non posso essere
molto specifico, per timore che qualcuno di voi possa
‘spifferare’ tutto ai
loro partecipanti…” ci spiegò
il Sommo Sacerdote, inquadrando tutti gli
Hakai-Shin presenti “… ma
posso
anticiparvi che si tratta di un pianeta in cui sono state introdotte
quante più
calamità naturali, avversità e creature
pericolose dell’intero universo.
Perfino degli angeli, se non possono usare i loro poteri, avrebbero
delle difficoltà”
“Le
ho
create tutte io!” dichiarò
apertamente lo Zeno del presente.
“Ed
io l’ho
aiutato!” lo seguì a ruota
l’altro Zeno, quello del futuro,
altrettanto allegro ed eccitato.
Come
era prevedibile, tutti gli Hakai-Shin diventarono
pallidi come fantasmi. Loro sapevano benissimo cosa aspettarsi dalla
mente
‘malsana’ di Lord Zeno. In molti, ne ero sicuro, si
stavano pentendo di non
essersi allenati durante quei mesi di attesa.
“Ora che abbiamo
discusso sul torneo e sulla costruzione di Tournament Planet, direi di
passare
immediatamente al nocciolo della questione… ovvero i nostri
nuovi sei
macro-universi! Come sta procedendo?”
[Relaxing
Beerus
– DRAGON BALL SUPER]
“Gli universi 1 e 12 si
sono fusi perfettamente”
dichiarò
soddisfatto Iwne, seguito da Geene “Le culture dei due universi erano già
molto
simili e questo non ha fatto altro che facilitare il nostro compito.
Gli unici
due regni che non riescono a digerirsi sono quelli degli Yilancar e dei
Vampire,
senza dimenticarci dei Ciclopi”
“Parliamo di due regni che
hanno sempre agito in maniera globale nei
nostri universi. Ci vorrà un po’ di tempo
affinchè le cose sfocino in un’azione
definitiva. O riusciranno a trovare un accordo durante il
torneo…”
affermò Geene.
“… oppure
andranno in guerra e ne sopravvivrà soltanto uno”
ammise Iwne, preoccupato “Nel mentre,
è nata una complicanza. A quanto
pare, questa situazione è causata da un singolo membro di
uno di questi regni,
di cui abbiamo scoperto l’identità solo da pochi
giorni. Non potendo muoverci
noi in prima persona, abbiamo attuato un piano per catturarlo senza
causare
moltissimi danni... speriamo solo che il tutto funzioni alla perfezione”.
“Il consiglio che vi
posso dare, se possibile, è quello di tenere
d’occhio la situazione per evitare
la possibile collisione. Non è saggio che due regni
così prosperosi si
distruggano a vicenda. Se sarà necessario…”
li spiegò il Sommo Sacerdote,
con saggezza “… vi
darò il permesso di
usare la vostra autorità ed i vostri poteri per staccare le
erbe marce da
entrambi i regni. Se si sta creando questa situazione, probabilmente
è perché
c’è qualcuno che non vede di buon occhio questo
cambiamento, il che è
assolutamente normale vista la fretta con cui è stata
compiuta questa scelta…
non preoccupatevi! Questa situazione non influisce sulle vostre buone
intenzioni! So che avete già discusso con alcuni angeli
degli altri universi
per risolvere la faccenda, e questo è un buon segno”
li rassicurò subito,
poi, notando il loro imbarazzo.
“Bravi!
Ottimo lavoro!” dichiarò
Zeno del presente.
“Bravi
bravi! Continuate così!” lo
seguì a ruota Zeno del Futuro.
Gli
angeli con i quali avevano parlato Iwne e Geene eravamo
io e Vados. Da quello che ci avevano raccontato, un pezzo grosso dei
due
universi gemelli aveva perso il proprio corpo per mano di un ex-membro
del
nostro. Con mia sorella, avevo iniziato a svolgere delle indagini ed
ero giunto
ad una immediata conclusione. Non potendo, durante il torneo,
intervenire in
quella situazione, avevo suggerito ai due Hakai-Shin di rivolgersi ad
alcuni mortali
di nostra conoscenza, che non si sarebbero certo tirati indietro nel
dare loro
una mano.
[Dogimagi – BOKU
NO HERO ACCADEMIA]
“Andiamo avanti con
gli universi 2 ed 11” continuò poi mio
padre, rivolgendosi ad Helles e
Belmod “Come procede, invece, da voi?”
“Anche i nostri mondi si
sono fusi alla perfezione”
affermò la
dea, con soddisfazione “La nostra allegria si è unita
perfettamente
al loro mondo oscuro, creando una perfezione ed un amore mai provati
prima!”
“Quello che la mia collega
sta cercando di dire…” la
interruppe
subito Belmod, notando la confusione da parte di tutti noi presenti
“…
è
che le nostre società, fondandosi sulle gesta degli eroi,
sono andate subito
d’accordo. I Pride Troopers e le Palle di Fuoco Kamikaze
hanno subito stretto
un’alleanza, aiutando i regni dei nostri universi a creare
dei confini precisi
e a stipulare dei rapporti commerciali. Non a caso, Lusfer
dell’undicesimo
universo è caduto sotto i loro colpi. In poche
parole… il tutto sta procedendo
con armonia e semplicità, come se non fosse mai accaduto
nulla!”
“Questa
è
un’ottima notizia!”
dichiarò Zeno del Presente.
“Ottima!
Ottima!” lo seguì a ruota
Zeno del Futuro.
Prima
dell’incontro tutti noi avevamo ricevuto, da parte di
Helles, un invito da parte di Jiren e Brianne per il loro matrimonio.
Certo che
i due facevano una stranissima coppia.
[De
Hisa no Pinchi
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Cosa ci sapete dire,
invece di Toppo e della sua nomina ad Hakai-Shin?”
chiese il Sommo
Sacerdote.
“Si sta comportando
egregiamente!” lo
tranquillizzò Helles,
tutta contenta “Con
due Angeli e con due Hakai-Shin ad allenarlo, riusciremo a farlo
diventare ben presto un Dio con un alto senso
dell’Amore…”
Belmod
si tirò letteralmente un ceffone sulla fronte.
A
quanto pare, i problemi maggiori riguardavano il rapporto
tra i due Dei della Distruzione. Erano loro, stavolta, ad essere
incompatibili.
“Non credo sia quella
la qualità migliore per un Hakai-Shin, ma… per il
momento lasciamo le cose così
come stanno” dichiarò mio padre,
abbastanza divertito “Continuate ad
allenare Toppo, così Belmod potrà andare
ufficialmente in
pensione come desidera…”
“… lo spero con
tutto il cuore…” ammise la
divinità, ghiacciando
con lo sguardo la ex Dea dell’Amore del secondo
universo…
… la quale
mandò un bacio volante al suo collega, facendolo
rabbrividire dal disgusto.
Erano a dir poco
comici!
[Hiro
ni Naru Nda
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Ora pensiamo agli
universi 3 e 10! Come se la cavano?”
domandò il Sommo Sacerdote a Mosco e
Rumsshi, i quali si guardavano a malapena tra di loro.
Brutto segno…
“Signore… i
nostri Hakai-Shin sono abbastanza in disaccordo tra di loro
per l’utilizzo che alcuni mortali stanno facendo dei pianeti
disabitati”
ammise Campari, abbastanza dispiaciuto.
“I mortali del terzo
sostengono che questi debbano essere sfruttati per
cercare risorse di prima necessità, mentre quelli del decimo
vogliono che la
natura di quei pianeti rimanga pura fino alla fine…”
continuò Cus,
altrettanto affranta “…
Mosco e Rumsshi sono in disputa per
prendere una decisione definitiva, ma è da giorni che
litigano…”
“Non potrebbero
semplicemente distruggerli? Risolverebbero subito la facc… ouch!”
esclamò Beerus, dopo che io lo colpii forte in testa con
il mio scettro.
Insensibile…
“… è per questo
motivo che ai Kaio-Shin è stato donato l’anello
del Tempo” spiegò loro il
Sommo Sacerdote, consigliando agli dei della distruzione “Provate a fare qualche viaggio
temporale… osservate quanto tempo ci
metterà un pianeta a raggiungere il culmine dei suoi giorni.
Dopodiché,
imponete un limite temporale oltre al quale non sarà
possibile sfruttare quel
pianeta… e se temete per la flora e la fauna dello stesso,
vi basterà chiedere
ai Kaio-Shin di creare un pianeta dove poter reinserire le specie
sfollate.
Questa potrebbe essere una soluzione a danno minimo, non vi sembra?”
“S-Sì, signore!”
dichiarò Rumsshi, con sorpresa “E’
una buona soluzione!”
“Ottimo… ora passiamo
al 4 e al 9 universo. Voi come vi state trovando con questa fusione?”
domandò mio padre a Quitela e Sidra, i quali erano
decisamente soddisfatti.
“Molto meglio di
prima, signore…” affermò il
secondo, contento “…
con l’aggiunta di un universo
più sviluppato, il mio ha innalzato la sua cultura ed i
mortali non si
distruggono più a vicenda. E’ un grande passo in
avanti, per quanto mi
riguarda…”
“… ne sono felice… ma
io e gli Zeno-Sama lo saremmo molto di più se Quitela
lavorasse con il tuo
stesso impegno!” affermò il Sommo
Sacerdote rimproverando divertito il
piccolo topo dell’ex quarto universo, il quale era
visibilmente scioccato.
“Devi
lavorare anche tu!” lo
seguì a ruota lo Zeno del Presente, severo.
“Non
si
sfruttano gli altri Hakai-Shin!”
dichiarò subito dopo lo Zeno del
Futuro, altrettanto severo.
“SI’! SISSIGNORI!
NON LO FARO’ PIU’! LO PROMETTO!”
si affrettò
subito a scusarsi Quitela, inchinandosi terrorizzato davanti a mio
padre e ai
due Zeno.
Beerus
stava per scoppiare a ridere, quando riuscii a farlo
tornare serio con un altro colpo sulla fronte grazie al mio scettro.
“Gli universi 5 ed 8
si trovano bene, con questo cambiamento, presumo…”
chiese il Sommo
Sacerdote ad Arack e Liquir, i quali ammisero, leggermente delusi.
“Sì e no, mio
signore… è vero, la fusione dei nostri mondi
è avvenuta
con successo e le popolazioni non hanno protestato…
ma…” cercò di
spiegare Liquir, ma fu Arack ad essere più preciso.
“… il nostro
modo di occuparci degli universi era diverso. Nel mio, le
arti erano un aspetto fondamentale della nostra appartenenza al nostro
universo, ed i mortali del quinto universo avevano sviluppato delle
leggi
democratiche e molto complesse. In quello di Liquir, invece, i mortali
non
avevano un alto livello di sapienza ma le loro gerarchie erano ben
delineate e
semplici, con disposizioni in clan e tribù”
“Capisco… voi temete
un danno a lungo termine, dato che lo stile di vita dei vostri mortali
è
totalmente agli antipodi…” comprese mio
padre, con serietà “…
cercate di valutare il comportamento dei
vostri guerrieri, durante questo torneo. Valutate se vi sono degli
allacci o
qualche legame che si venga a creare durante questi giorni. Solo a quel
punto, vi
consiglio di tornare qui e parlarne in privato con noi per stabilire la
miglior
linea di azione…”
“Lo faremo, mio signore”
ci rassicurò Liquir, inchinandosi
rispettosamente assieme al suo collega.
Entrambi
gli Dei della Distruzione si guardarono tra di
loro, con fare molto circospetto. Possibile che avessero nascosto
qualcosa?
Ne
dubito, anche perchè mio padre li avrebbe scoperti
all’istante.
[Aku no Shinri –
BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Poi,
finalmente, arrivò il turno di Beerus e di Champa. Io e
Vados avevamo spiegato loro, per filo e per segno, ciò che
avrebbero dovuto
dire ai due Zeno e a mio padre. Speravamo solo che non ci fossero
problemi di
alcun genere.
“Beerus, Champa…
cos’è
quella scritta che tenete sulla fronte?”
Il
mio compagno iniziò già sospirare, amareggiato e
pieno di
vergogna, davanti a quella domanda.
“Ehm… forse è meglio
non indagare…” comprese subito mio
padre, mentre gli altri Dei non
riuscivano a trattenere le risate “…
come sta procedendo la fusione dei vostri universi?”
“Al momento i problemi sono
molto pochi. Tutti i pianeti del nostro
universo hanno accettato di far parte dell’Impero di Freezer,
il quale non ha
dato segni di pazzia durante questi giorni…”
dichiarò Champa, con
tranquillità “… i problemi più gravi,
tuttavia, si trovano sul pianeta Terra!”
“Il
pianeta
dove vive il mio amico Goku?”
domandò Zeno del presente,
preoccupato.
“Cosa
sta
succedendo?” domandò Zeno
del futuro, altrettanto preoccupato.
“E’ colpa di un
gruppo di manigoldi chiamati Deadly Sins”
dichiarò Beerus, severo “Costoro stanno seminando il panico su quel
pianeta e puntano a vincere il torneo con qualunque mezzo…
anche mettendosi
apertamente contro di noi!”
“Che lo facessero!”
affermò Quitela, con arroganza “Ci penseremo noi a dar loro la lezione che
meritano, se voi due non potete occuparvene personalmente!”
Beerus
si voltò supplicante verso di me, ed io compresi
fosse giunta l’ora di mettere in chiaro ciò che
stava accadendo realmente nei
nostri universi.
“In realtà c’è altro
che dovete dirci… vero, Whis?” si rese
conto subito mio padre, mentre io
annuii portandomi davanti a tutti i miei compagni.
Solo
a quel punto cominciai il mio discorso.
“Signori… il motivo
per il quale né Beerus né Champa sono intervenuti
contro i Deadly Sins, così
come io o Vados, è molto più semplice di quanto
possiate credere… nessuno dei
presenti, all’interno di questa stanza, è in grado
di contrastarne il capo…
nessuno! Nemmeno il Sommo Sacerdote ed i due Zeno! E’ questo
il motivo per il
quale avevo chiesto a tutti voi di mandarmi quanti più
guerrieri volontari possibili
nel nostro universo”
Davanti
a quella rivelazione, ovviamente, tutti quanti gli
Hakai-Shin, i Kaio-Shin ed i loro angeli rimasero letteralmente
stupefatti e
sbigottiti.
“Quello che sta
accadendo nell’universo di Beerus e Champa è molto
più complicato di quanto
possa sembrare…” continuò a
spiegar loro mio padre, rivelando loro “…
semplicemente i Deadly Sins sono sette
demoni fuggiti dal Regno Demoniaco assieme alla loro sovrana,
Lilith-Sama, la
quale è alla ricerca dell’anima in fuga di Zero”
“CO-COSA?! AVETE
RINTRACCIATO LA REGINA DEI DEMONI?!”
dichiarò
Helles, iniziando a tremare come una foglia.
“Sì, purtroppo… e
nessuno, al momento, è in grado di contrastarla!”
“Zeno-Sama…
davvero non può far nulla contro di lei?”
chiese
implorante Sidra ai due dei gemelli, i quali ridacchiando ammisero
amareggiati
la verità.
“Non
posso!
La mamma è troppo forte!”
“La
mamma
può tirare gli sculaccioni a tutti e due, se volesse!”
Il
silenzio calò all’interno di quella stanza.
Nessuno aveva
il coraggio di parlare, davanti a quella rivelazione così
orripilante.
“Ovviamente, questo
non significa che lei sia in grado, al momento, di uccidere i due Zeno.
Anche
lei possiede sicuramente dei punti deboli, ma vanno trovati”
spiegò loro
mio padre, tranquillizzandoli “Il
punto
è che, al momento, nemmeno loro possono fermarla, essendo
lei diventata molto
più forte dalla loro ultima disputa…
perciò, in termini di pura potenza, lei
surclassa facilmente tutti noi, e si avvicina molto al mio livello.
Questa è la
verità!”
“Ma allora cosa possiamo
fare?” domandò Geene a me,
affermando “Ti
conosciamo troppo bene, angelo Whis… tu hai già
in mente qualche piano, non è
così? Perché non ce lo spieghi?”
“In realtà… il piano
è già stato discusso con mio padre ed
è stato approvato! E sta avendo un ottimo
riscontro…” rivelai io, tra lo sconcerto
di tutti i presenti.
[Bunseki
Analysis
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Il
Sommo, davanti a quella notizia, si alzò in piedi e
cominciò a camminare in lungo e in largo nella stanza. Un
comportamento
insolito, da parte sua. Incominciò a girare attorno alle
nostre postazioni e
nessuno aveva il coraggio di voltarsi verso il suo viso. Quando
raggiunse la
mia schiena, lui riprese a parlare.
“Presumo, dalle tue
parole, che l’allenamento del nostro amico abbia avuto
successo! Devo
ammetterlo, Whis… stavolta non posso fare altro che levarmi
il cappello davanti
alla tua preveggenza!”
La
sua affermazione, invece di lusingarmi, mi preoccupò
ancora di più e la stessa reazione la ebbero tutti gli
angeli. Dal suo tono
sembrava esattamente l’opposto, ma gli Hakai-Shin non
potevano saperlo.
Perchè
avevo l’enorme sospetto che, invece, nostro padre
sperasse in un mio fallimento?
Mi
tornarono in mente le parole di Lord Beerus, riguardanti
la profezia dei Quattro Dei Supremi. Il Sommo temeva che Simon potesse
diventare un serio candidato? Aveva il sospetto che la mia azione
puntasse allo
spodestamento dei due Zeno?
L’unico,
tra gli Dei della Distruzione, ad essersi reso
conto della mia agitazione era proprio Beerus, il quale
sogghignò divertito.
La
reazione eccitata dei due piccoli sovrani, tuttavia,
riuscì ad alleggerire la pressione.
“Allora
è
vero! Anche papà è diventato fortissimo!?”
mi chiese Zeno del
presente, tutto eccitato.
“Più
forte
anche di Son Goku e di Jiren?”
domandò Zeno del futuro, altrettanto
eccitato.
Lasciando
momentaneamente perdere i miei dubbi personali, io
mi voltai verso i due Hakai-Shin ed indicai le loro fronti.
“Con soltanto l’un
per cento della sua forza… lui ha fatto quei simboli con il
mio pennarello
indelebile!”
“UN ATTIMO! NON SEI STATO
TU?!” dichiarò a bocca aperta
Lord
Beerus, puntandomi il dito contro “SE MI STAI PRENDENDO IN GIRO, TI GIURO
CHE…”
“Vados…”
chiesi tuttavia a mia sorella “… perché non controlli il
dorso
della tua mano?”
Lei,
confusa, si affrettò ad ubbidire…
… e tutti rimasero
scioccati, lei in primis, quando si resero conto del simbolo sopra di
esso!
“Io… io non capisco…
ma quando…?” si domandava incredula lei,
mentre io mostrai il mio scettro a
tutti i presenti…
… dove, sulla sfera
alla sommità, era stato segnato lo stesso marchio!
“Il livello dei
combattimenti ai quali assisteremo sarà immensamente
maggiore rispetto a quelli che tutti noi immaginavamo… ve lo
assicuro… il XXVIII
Torneo Terrestre Mondiale di Arti Marziali non sarà nulla in
confronto a quello
che sta per iniziare! DA DOMANI… INIZIERA’
UFFICIALMENTE IL SECONDO TORNEO DEL
POTERE!”
“SUPER!”
gridò elettrizzato Zeno del presente.
“SUPER!
SUPER!” gridò Zeno del
futuro, altrettanto elettrizzato.
***
Un
capitolo molto adrenalinico, non
è vero?
Nel
mentre, vi rivelerò un
piccolo
particolare, partendo da un semplicissimo numero…
…
1713… avete
idea di cosa significhi?
Semplice…
sono le pagine di
Word che ho
utilizzato per completare tutta questa storia!
Ebbene
sì! GOLDEN BULLET
è stato completato!
Per
avere il tempo di idealizzare e
strutturare la prossima storia, ho ancora intenzione di seguire la
pubblicazione mensile, ma sappiate già in anticipo che la
seconda parte della
serie FOLDS OF FATE, avrà termine con 45 capitoli, 44 di
storia ed un epilogo.
Perciò posso annunciare che ci troviamo precisamente a
metà di questa storia!
Il
prossimo verrà pubblicato
martedì 7 Luglio…
dove finalmente avrà inizio il tanto agognato SECONDO TORNEO
DEL POTERE!
Capitolo 27 *** Capitolo 27 - Si dia inizio al Torneo del Potere! (Parte 1) ***
Capitolo 27
Bentornati
a tutti, in questo nuovo capitolo di GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR!
I nostri protagonisti se la sono
vista parecchio brutta con i loro nemici, ma alla fine nessuno ci ha
rimesso la pelle. Alla povera Chi, purtroppo, è accaduto
qualcosa di orrendo, ma per fortuna Simon è riuscito a
ritrovarla e a salvarla da morte certa.
Inoltre, tantissimi partecipanti
al Torneo del Potere si sono presentati per dare una mano ai liceali
dello Shiketsu. Chi saranno?
Da questo momento,
verrà aggiunta una nuova categoria ai crossover presenti in
questa storia. Per tale motivo, inserirò sotto ogni capitolo
la lista di tutte le opere presenti in tale storia, così da
non mandarvi in piena confusione!
Detto
ciò, qui sotto troverete il link al sito per le Ost
utilizzate in tale capitolo! BUONA LETTURA!
GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR
Si dia
inizio al Torneo del Potere! (Parte 1)
Lunedì
20 Agosto 2018 – ORE 8:30
CHI
[Hero
A – BOKU NO
HERO ACCADEMIA]
Dovevo ammetterlo… non avevo
la minima idea di come fossi finita all’interno di uno studio
televisivo!
Quella
mattina, all’interno della Ultra Accademy, arrivarono
tantissimi guerrieri di vario aspetto, tutti provenienti dai nostri
universi.
Insieme a loro, tuttavia, giunse un altro tizio, il quale si
presentò a noi
come il padre di Whis, chiedendomi se potessi venire con lui alla sede
televisiva TV ASASHI.
All’inizio
ero parecchio indecisa, perché volevo rivedere
Simon dopo tanto tempo, ma quando lui mi disse che sarebbe stato
più saggio
allontanarsi da quel posto (i Deadly Sins, infatti, partecipavano al
torneo e avrebbero
cercato nuovamente di attaccarmi), decisi di accettare definitivamente.
Il punto era che… chi
se lo immaginava che il Sommo Sacerdote dovesse andare in diretta
universale?!
E come cavolo ci ero
finita a fare la giornalista al posto della
famosissima Sasha Orton?! Io?!
“Vedo che sei già
pronta…” mi disse l’angelo,
notandomi mentre cercavo di non cadere nel
tranello di grattarmi il trucco.
“…
sono… sono nel panico più totale! Io mi occupo di
siringhe e
medicinali… non di riprese e spettacoli dal vivo!”
ammisi io, con gli
occhi vorticanti per l’imbarazzo “Cosa faccio adesso? Io non ho mai fatto
un’intervista o una tele-cronaca!”
“Sta tranquilla!
Ci sarò io a darti una mano, mia giovane collega!”
Sgranai
gli occhi, scioccata, quando riconobbi l’uomo che mi
aveva parlato. Costui aveva i capelli biondi ed il baffo. Indossava un
paio di
occhiali da sole, un completo nero sopra una camicia bianca, ed una
cravatta
rossa.
Quell’uomo era
una vera e propria leggenda nel mondo della tele-visione,
uno dei più famosi tele-cronisti sportivi al mondo!
“Mike Moshimoshi! E’
un piacere conoscerla signorina…”
“C-Chi M-Miura… è…
è
un p-piacere anche p-per me…”
“Vedo che sei molto
agitata… non devi preoccuparti! Whis mi ha già
spiegato tutta la situazione,
perciò non farti prendere dal panico. Fin quando ti
dimostrerai educata, a modo
e rispettosa davanti alle telecamere, nessuno ti
rimprovererà!”
Io
annuii, leggermente imbarazzata, prima di affermare “Ma…
ma questo è solo per oggi? Sasha Orton…”
Lui
si avvicinò all’orecchio, e con
sincerità ammise
sottovoce.
“Vuoi
davvero sapere la verità, Chi? Quella
donna è la più antipatica giornalista che esista
al mondo! Per fortuna lei ed
il suo regista sono stati licenziati da poco! Stavano creando una
brutta
immagine
al nostro programma con i loro discorsi poco inerenti al torneo!
Perfino un
bambino sarebbe più adatto di lei, in questo
ruolo… e Whis mi ha assicurato che
tu sei una ragazza molto diretta, con la quale è facilissimo
diventare subito
amici! Basta notare il modo in cui ti sei vestita… una donna
semplice e non
volgare, che tutti ameranno!”
Io
rimasi leggermente lusingata davanti a quel complimento.
In effetti, il lungo ed elegante abito nero era il solo a non avere una
scollatura imbarazzante. Le uniche zone scoperte erano le mie braccia
ed uno
spacco, comunque molto corto, dietro la mia schiena. Non indossavo,
inoltre, un
tacco esagerato, per paura di non riuscire a raggiungere la fine della
puntata
con le dita dei piedi intere.
“Lei… lei crede?”
“Ma certo! Una ragazza come
te che è più vicina ai gusti del pubblico
semplice, sarà quello di cui avremo bisogno per tirare il
meglio dal nuovo
programma che sta per iniziare…”
ammise Mike, cogliendomi totalmente
impreparata.
“… un nuovo
programma?”
“… esattamente…
‘POWER’S
TOURNAMENT’! Tu sarai la mia co-intervistatrice e mi aiuterai
durante queste
puntate! Ci stai?”
Detto
ciò, lui mi porse la mano, speranzoso.
Io
ero visibilmente sconvolta. Non potevo crederci…
… Mike Moshimoshi mi
aveva chiesto di lavorare assieme a lui?! Mike Moshimoshi!?
“Io… io non posso
rifiutare un’offerta del genere!” ammisi
io, decidendo di stringere la mano
di quell’uomo così spontaneo e buffo, prima di
chiedergli, preoccupata “Ma
per oggi… non credo di essere così
preparata…”
“… quella di
oggi sarà una puntata molto semplice, in
realtà…”
mi spiegò lui, invitando sia me che il Sommo Sacerdote a
sederci sulle nostre
postazioni “…
dovremo fare un intervista al Sommo Sacerdote per spiegare al
pubblico da casa quello che andranno ad assistere…
dopodiché partiremo con la
tele-cronaca di quanto avverrà durante le prime fasi del
combattimento!
D’accordo?”
“S-Sì…
credo di potercela fare!” dichiarai io,
alla fine, più
tranquilla e rilassata.
“E vi svelerò anche
un piccolo segreto…” ci
rivelò lui, ammettendo imbarazzato “… non
sono un grande esperto delle vere arti marziali! E’ anche per
questo che Whis
ha chiesto a lei di presenziare a questo programma, Sommo
Sacerdote… lei saprà
dare delle spiegazioni molto più esaustive e dettagliate su
quello che potrebbe
accadere al torneo, prima che qualcuno possa dubitare della
veridicità di ciò
che osserverà”
“… un saggio del
vostro pianeta diceva, se non sbaglio, ‘Il sapiente
è colui che sa di non sapere’”
ci disse l’angelo, all’apparenza
molto incuriosito da tutto ciò che lo circondava “Avrete tutto il mio
appoggio, se
lo desiderate!”
“La ringrazio
infinitamente signore, e spero che i due Zeno-Sama si divertiranno da
morire…”
dichiarò il tele-cronista, prima di scusarsi con noi
“… possiate perdonarmi,
ma devo andare a parlare con il nuovo regista…
questioni di luci e contro-luci, non me ne vogliate!”
[Nukiashi
Sashi Ashi
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Si figuri! Nessun problema!”
dichiarai io, comprensiva,
rivolgendomi al Sommo Sacerdote dopo che Mike si fu allontanato da noi
“Chi
sono i due Zeno-Sama?”
“I due Dei Supremi che ci
governano” mi rispose semplicemente
lui, cercando di spiegarmi con più precisione “Come ti avranno
già spiegato, al
di sopra dei mortali vi stanno due particolari divinità,
ovvero i Kaio-Shin e
gli Hakai-Shin…”
“… gli Dei che
creano e distruggono… me lo ha spiegato Bulma qualche
giorno fa…” affermai io,
ricordandomi di quel discorso.
“… perfetto!
Devi sapere, però, che un Kaio-Shin ed un Hakai-Shin sono
affiancati da una figura chiamata Angelo, che li istruisce per farli
adempiere
ai loro compiti. Gli Angeli, a loro volta, vengono istruiti o deposti
dal
sottoscritto, ovvero il Consigliere del Dio Supremo, o ancora meglio,
Sommo
Sacerdote. Sopra di me, infine, vi sta il Dio Supremo, la figura
più alta
esistente in ogni forma umana e divina che per la prima volta, da
qualche anno,
è detenuta da due divinità, ovvero i due Zeno”
“Un Dio Supremo non
può essere deposto?” domandai io,
incuriosita ed avida di conoscenza.
“No. Solo il Dio Supremo
stesso può decidere di abbandonare il proprio
incarico, quando non desidera più svolgere il proprio
ruolo… oppure, se lo
desidera, può far pronunciare una Profezia, annunciando le
modalità con le
quali concederà il suo ruolo. E’ quello che
è accaduto con il precedente
sovrano divino, ovvero Zarama-Sama, il quale ha deciso di lasciare il
proprio
incarico per poter creare le Super Sfere del Drago messe in palio
durante
questo torneo”
“Le Super Sfere del
Drago sono state create dal precedente Dio Supremo? Che fine ha fatto
Zarama-Sama?”
“Semplicemente ha deciso di
trasformarsi nel Super Drago Shenron e si è
fuso con le sfere, diventando un’entità unica con
esse… per questo quegli
oggetti sono in grado di esprimere qualsiasi desiderio…”
“…
perché hanno al loro interno il potere di un Dio
Supremo… lei è
davvero molto preciso e lineare, quando spiega. E’ una bella
cosa, Sommo
Sacerdote…” gli dissi io, con
sincerità, mentre Mike si avvicinò a noi
con sguardo più soddisfatto del solito.
Il
sorriso che mi rivolse mi lasciò visibilmente confusa,
prima che lui indicasse la telecamera puntata nella nostra direzione.
[Hiro
ni Naru
Nda – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Un momento… non dirmi
che…
“Chi… sei appena
passata in diretta davanti ai tele-visori, computer e
video-proiettori di tutti gli universi… e sei stata
strepitosa!”
“CO-CO-CO-CO-COOOOOOOOOSA?!”
urlai io, sconvolta e rossa per l’imbarazzo, cercando di
coprirmi il viso per
la vergogna.
“Non preoccuparti,
cara… sembri nata per questo lavoro! Credimi! Faresti
mangiare le unghie delle
mani perfino a quella antipatica di Sasha Orton!”
insistette lui, euforico,
prima di chiedere al suo regista, il quale si era appena avvicinato a
noi “Avete
già dei resoconti su Facebook?”
“La diretta è
stata un successo!” dichiarò
l’uomo, soddisfatto “Abbiamo
ricevuto il doppio dei like ed i commenti
sono tutti a favore della nuova intervistatrice… si sono
tutti innamorati di
te! Guarda tu stessa, se non ci credi!”
Io,
confusa, presi il cellulare che mi aveva porto il
regista ed iniziai a leggere tutti i commenti lasciati sotto la mia
‘prima’ intervista.
Stavo per commuovermi quando mi resi conto che gran parte di questi
erano da
parte di tutti i miei amici, dei miei colleghi dell’ospedale,
dei miei vecchi
coinquilini… stavo perfino ricevendo commenti positivi da
parte di altri strani
profili, probabilmente provenienti da altri universi!
Improvvisamente,
però, ne lessi qualcuno che, purtroppo per
me, mi fece scoppiare a piangere per la gioia.
- Sei più stupenda
che mai! In bocca al lupo per questa nuova avventura! La tua mamma
è fiera di
te! –
- QUELLA E’ MIA
FIGLIA! QUELLA BELLISSIMA INTERVISTATRICE E’ LA MIA BAMBINA!
–
- Che bello! Nostra
sorella è diventata famosa! –
- Chi… un giorno
possiamo venire anche noi a vederti dal vivo? Ti
preeeeeeeeego… -
- Sto per
riabbracciarti, angelo mio… vincerò questo torneo
anche per te! Ti amo, Chi! -
“Scu…
scusate… il trucco…”
mi dispiacqui subito io, rendendomi
conto di aver rovinato il duro lavoro delle mie truccatrici, le quali
però non
sembravano affatto arrabbiate.
“Scherzi? Non ci metteremo
nulla a rifartelo, tranquilla!” mi
rassicurò subito una di queste, dicendomi poi “Ora, però,
asciugati quelle
lacrime, ok? Tra un quarto d’ora parte la diretta e hai tutte
le guance
arrossate! Dobbiamo renderti ancora più carina di come eri
prima, d’accordo?”
Io
annuii, e prontamente venni riaccompagnata alla
postazione del trucco, davanti allo sguardo sincero e comprensivo di
tutti i
presenti nella stanza.
Anche
il Sommo Sacerdote sembrava essere rimasto colpito da
quanto avvenuto. Almeno, era quello il significato che riuscivo a
leggergli nel suo sguardo apparentemente indecifrabile.
***
PRIMA
PUNTATA ‘POWER’S TOURNAMENT’
ORE 08:40
[Kyoi To No Kobo
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
MIKE
- Buongiorno a tutti voi, tele-spettatori di ogni
universo! Qui è Mike Moshimoshi che vi parla, dandovi il
benvenuto alla prima
puntata di POWER’S TOURNAMENT, l’unico programma in
diretta universale che vi
permetterà di assistere al XXVIII Torneo Mondiale di Arti
Marziali, oltre ad
essere il II Torneo del Potere organizzato interamente dalle nostre
divinità! Ma
non indugerò oltre! Essendo un galantuomo, se posso
permettermi voglio subito iniziare
col presentarvi l’unica rappresentante del gentil
sesso… è alla sua prima
esperienza, vero… ma sa bucare i tele-schermi come nessun
altro, nemmeno io che
sono, a modesto parere, un vero schianto! –
REGISTA
–
Sì, come no… chi ci crede? –
MIKE
– Grazie tante per l’appoggio… comunque,
diamo il
benvenuto alla giovane e promettente Chi Miura! –
CHI
– Sa… salve a
tutti! E’… è un onore poter far parte
di questo programma. Spero di essere
all’altezza per tutti voi tele-spettatori…
-
MIKE
– Oh, Chi… lo sarai senz’altro! Ora
diamo il
benvenuto al nostro secondo ospite… è una delle
divinità più conosciute ed
apprezzate degli interi universi! I suoi figli saranno gli arbitri
ufficiali
del torneo… ed è inoltre il più grande
esperto di arti marziali in assoluto!
Ecco a voi il Sommo Sacerdote, non che Consigliere dei nostri Dei
Supremi! –
SOMMO
– Ehm… non credo di meritarmi tutti questi
elogi… -
MIKE
– Mi creda, Sommo Sacerdote… il suo sforzo ed il
suo
impegno meritano questo ed altro! Ora passiamo la linea alla U.A., dove
tutti i
guerrieri di ogni universo, che hanno definitivamente ufficializzato la
partecipazione al torneo, stanno attendendo le disposizioni degli
arbitri. Lì,
ad attenderci, la nostra inviata Cus-Sama! –
CUS
– Siamo in diretta? Ottimo! Salve a tutti voi! Come
potete vedere, sotto ai miei piedi, vi stanno tutti i partecipanti
all’imminente II Torneo del Potere, o XXVIII Torneo Mondiale
di Arti Marziali.
I dati che ci sono arrivati, tuttavia, hanno disatteso molte nostre
aspettative, in particolare il numero di partecipanti… non
sono cinque cento
mila come si supponeva inizialmente… MA SONO ADDIRITTURA
DECUPLICATI! SOTTO DI
ME VI STANNO CINQUE MILIONI DI PERSONE, TUTTE RACCHIUSE
ALL’INTERNO DI UN
PERIMETRO DI DIECI CHILOMETRI QUADRATI! Come potete constatare voi
stessi, è un
vero colpo d’occhio quello che si para davanti alle nostre
tele-camere! Gowasu-Sama… la
sposti un pochino di più
sulla linea dell’orizzonte… ecco! Ora
potete vedere con i vostri occhi
quello di cui vi stavo parlando… -
CHI
– E’ davvero stupefacente… e pensare
che, tra tutte
quelle persone, avremo un solo vincitore! –
MIKE
– Puoi dirlo forte, mia cara collega… solo una
persona tra cinque milioni avrà la possibilità di
esprimere un desiderio per
mezzo delle Super Sfere del Drago! Cus-Sama… quanto manca
all’inizio ufficiale
del torneo? –
CUS
– Venti minuti a partire da adesso! La prima fase
inizierà alle nove in punto! In questo momento, i miei
colleghi angeli stanno
usando i loro poteri telepatici per spiegare a tutti le regole di
questa prima
trance… ed io devo raggiungerli! Vi ridò la
linea! Gowasu-Sama… come sono
and…? –
MIKE
– Come potete notare, anche gli angeli sono euforici
in vista di quello che, a detta di tutti, potrebbe essere il miglior
torneo di
arti marziali della storia vivente! Allora direi che possiamo
già iniziare ad
entrare in clima torneo, parlando con il nostro Sommo Sacerdote! Mi
dica,
signore… come si svolgerà la prima
fase?”
SOMMO
– Certamente. Osservate attentamente la video
proiezione del mio scettro… –
[My
Hero Accademia
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
SOMMO
– Ecco! La prima fase durerà dalle ore 09:00 di
quest’oggi alle 21:00 di domani. Si svolgerà su
questo pianeta, creato
appositamente per i nostri combattenti, chiamato Tournament Planet.
Come potete
vedere coi vostri stessi occhi, sarà tale da rendere
impervio il cammino dei
nostri lottatori. A due mila di loro verrà consegnata una
piastra, mille di un
colore e mille di un altro… l’obiettivo
di ciascun partecipante
sarà molto
semplice, a parole. Devono raccogliere due piastre, di diverso colore,
unirle e
raggiungere la Tower of Victory, segnata sulla mappa che
verrà loro consegnata!
Passeranno se inseriranno la piastrina completa all’interno
del salvadanaio
all’ingresso di quello stadio –
CHI
– Quindi passeranno massimo mille partecipanti da
questa fase… una vera e propria scrematura…
c’è un modo per far capire a
ciascun partecipante chi abbia una piastra o meno? -
SOMMO
– Certo, Chi. A ciascun concorrente sarà
consegnato
un radar dal quale potrà controllare quali concorrenti
abbiano le piastre.
Ovviamente, per rendere le cose un tantino difficili, non si
potrà capire di
quale colore possa essere. Ovviamente vi sono delle regole da
rispettare. Ecco!
Questo è l’elenco! –
MIKE
– Signore… io leggo una regola piuttosto
particolare… cosa s’intende con ‘Non ci
prendiamo responsabilità qualora si
vada incontro alla morte per cause estranee ad un combattimento tra
lottatori’?
–
SOMMO
– Esattamente quello che avete letto. Il punto è
che esiste una enorme discrepanza tra i partecipanti in termini di
capacità e
poteri. Per questo, molti di essi potrebbero non sopravvivere al primo
minuto
di partecipazione alla prima fase. Non preoccupatevi,
tuttavia… tutti coloro
che saranno uccisi dallo stesso Tournament Planet verranno resuscitati
e
riportati in vita alla fine del torneo, sotto il permesso speciale di
noi
angeli! Tuttavia… se qualcuno cercherà di
uccidere un proprio avversario, o ne causerà
la morte anche indiretta, verrà squalificato dal torneo a
vita! Anche qui ci
sono delle eccezioni da fare, ma verranno spiegate in seguito
–
MIKE
– O… ok… è stato molto
chiaro, signor Sommo… ora
vorrei farle una domanda più specifica sulle arti marziali.
C’è qualcosa che
noi tele-spettatori abbiamo necessità di conoscere prima di
partire con il
torneo? –
SOMMO
– Forse sì… non tutti sanno cosa sia il
KI o l’aura
e potrebbero pensare che tutto quello a cui assisteranno possa
trattarsi di un
semplice video-montaggio! Uno di voi due sa già cosa sia?
–
CHI
– A me hanno provato a spiegarlo, una volta… mi
hanno
detto che il KI è l’energia pura presente
all’interno di ogni essere vivente.
E’ giusto? –
SOMMO
– Non avrei saputo spiegarlo meglio. I tuoi amici
hanno detto bene… provatevi ad immaginare una persona,
qualunque. All’interno
di essa, come ha detto perfettamente la signorina Chi, scorre quella
che tutti
i combattenti più esperti di arti marziali chiamano aura, o
KI. Per essere del
tutto specifici, tuttavia, il KI non è nient’altro
che la nostra energia
incorporea, la nostra Anima. Ecco! Questo è il modo migliore
per spiegare ad
occhio nudo cosa sia l’aura.
Questa
può essere allenata in due modi, entrambi
efficaci: attraverso un allenamento fisico o con la meditazione. Si
può
scegliere un metodo od un altro, ma i più grandi lottatori
dell’intero universo
sono sempre quelli che sanno svolgere alla perfezione entrambi gli
allenamenti.
Il primo, come potete comprendere, è quello che un qualunque
essere umano
svolge durante dei comuni esercizi fisici, mentre il secondo
è un tantino più
difficile da farvelo comprendere… però
c’è un esempio molto azzeccato per
questo. Pensate a quando, dopo una lunga e faticosa giornata, voi
andate a
dormire nei vostri letti. Il giorno dopo, la maggior parte delle volte,
vi
risveglierete con una stamina rigenerata. Quella è la
meditazione –
MIKE
– Forse sto incominciando a capire. Nei precedenti
tornei, alcuni partecipanti usavano strane onde per attaccare i propri
avversari. Quello era il loro KI, vero? –
SOMMO
– Ottima osservazione. I guerrieri più esperti
sono
in grado di accrescere il loro KI, potenziarlo, raffinarlo e, talvolta,
sfruttarlo per degli attacchi a sorpresa contro i loro avversari. Altri
guerrieri, con il KI, sono in grado di usare delle unicità,
o meglio nominate
come Quirk, che permettono loro di compiere altre particolari manovre
come
quella di volare senza l’utilizzo delle ali, o di
arrampicarsi sui muri come se
stessero camminando, e tanto altro… assisterete a moltissime
unicità, lungo il
corso del torneo, e ne resterete affascinati! –
CHI
– E per le armi? Valgono tutte o ce ne sono alcune
che non possono essere utilizzate? –
SOMMO
– Non ci sono limitazioni di alcun genere…
ovviamente se provocheranno delle morti durante il torneo, i
responsabili
verranno immediatamente cacciati! –
MIKE
– Perfetto! Ora vorremmo parlarle degli
Hakai-Shin…
c’è un motivo in particolare per aver fatto
partecipare anche loro? Non c’è il
rischio che questo torneo possa rivelarsi una semplice passerella per
tutti e
dodici? –
SOMMO
– E’ molto difficile che accada… questo
perché
esistono dei mortali che hanno grande esperienza nella lotta e che sono
in
grado di contrastare perfino un Dio della Distruzione! Parliamo del
più grande
torneo di tutti i tempi… una competizione in cui solo gli
Hakai-Shin sono
favoriti? Non avremmo avuto bisogno di svolgere delle fasi
pre-eliminatorie… ed
anche le divinità faranno fatica a superare la prima fase!
–
MIKE
– Ottimo… direi che non ci sono altre domande da
fare! Allora diamo nuovamente la linea a Cus-Sama, la quale ha
raggiunto il
pianeta su cui si svolgerà la prima fase! Dove ti trovi, in
questo momento? –
CUS
– Brrrrrrr…
mi… mi trovo… brrrrrrrr… nel punto
esatto dove
tutti i guerrieri… brrrrr… tra cinque minuti
esatti… brrrr… dovranno iniziare…
brrrrrr… la loro prova… brrrrrr…
etciù! –
MIKE
– Ehm… qualcuno potrebbe portare un cappotto di
lana
alla nostra povera inviata? –
WHOP!
CUS
– Oh! Grazie,
Gowasu-Sama! Ora sto molto meglio! Dicevo… questo
è il luogo da dove tutti
i cinque milioni di lottatori dovranno partire per combattere e
recuperare le
targhette necessarie alla loro ammissione! –
CHI
– Cus-Sama… quanti gradi centigradi ci sono, al
momento? Devono essere, senza dubbio, molto al di sotto dello zero
celsius… -
CUS
– Eccome! Questo piccolo territorio ha una
temperatura massima di - 98 °C ad un minimo di addirittura
– 300 °C! –
CHI
– ME… MENO TRECENTO?! MA E’ PERFINO
PIU’ BASSO DELLO
ZERO ASSOLUTO!!! TUTTI I GUERRIERI DIVENTERANNO GHIACCIOLI PRIMA DI
POTER
INIZIARE ANCHE SOLO A RESPIRARE!!!”
SOMMO
– Credimi, Chi… alcuni rischiano seriamente di
fare
quella fine… ma sono sicuro che tanti riusciranno a superare
quest’ostacolo
climatico senza alcun problema! I climi e gli ambienti, come si
vedrà durante
le riprese di questa prima fase, varieranno in base alle zone del
pianeta
scelte dai guerrieri per raggiungere la Tower of Victory. Alcune zone
saranno
ricoperte di ghiaccio, come la griglia di partenza. Alcune saranno
desertiche,
con un minimo di 57 °C ed un massimo di 2000 °C. Solo
pochissime zone del
pianeta sono rigogliose, con un clima mite… ma sono, come
prevedibile, popolate
dalle creature più pericolose dell’intero universo
che attendono soltanto un
pranzetto… non c’è zona del Tournament
Planet che non sia sicura, a parte la
Tower Of Victory! –
[Takahide
Koko –
BOKU NO HERO
ACCADEMIA]
MIKE
– ATTENZIONE, SIGNORE E SIGNORI! MANCA UFFICIALMENTE
UN MINUTO ALL’INIZIO DEL XXVIII TORNEO MONDIALE DI ARTI
MARZIALI… IL II TORNEO
DEL POTERE! UN’ULTIMA PAROLA AI MIEI COLLEGHI PER SAPERE SU
CHI
SCOMMETTEREBBERO PER LA VITTORIA FINALE AL TORNEO! IO VOGLIO AZZARDARE,
SIGNORE
E SIGNORI… IO PUNTO SU MR. SATAN E SU SON GOKU! VOI COSA
DITE? –
CHI
– Io sarei contentissima se vincesse uno dei miei
amici che sta partecipando al torneo… ma io spero con tutto
il cuore che a
vincere sia il mio ragazzo Simon! Si è allenato tantissimo
per arrivare fino a
qui ed ha sempre ricevuto porte in faccia… questa
è la sua possibilità di
riscattarsi davanti a tutti! –
SOMMO
– Sono sincero… anche io mi aspetto che a vincere,
con grande sorpresa da parte di tutti, sarà un mortale. Ma
non voglio rivelarvi
il suo nome… tutti rimarranno a bocca aperta per lo shock!
–
MIKE
– E ALLORA DIAMO NUOVAMENTE LA LINEA A CUS-SAMA PER
DARE INIZIO AL COUNT-DOWN DEL TORNEO! MANCANO TRENTA SECONDI!
–
CUS
– Eccomi qui, Mike! Ormai mancano pochissimi secondi!
Mi hanno informato che all’Accademia sono pronti i
preparativi per il
tele-trasporto! E’ ufficiale! Partiremo tra 20…
19… 18… 17… -
SOMMO
– Tutti gli universi assisteranno a qualcosa di
straordinario… qui… ora… davanti ai
nostri occhi… avverrà uno spettacolo che ci
lascerà senza fiato! –
CUS
- … 10… 9… 8… 7…
6… 5… 4… 3… 2…
1… -
MIKE
– E SI PART… ma che… o mio –
CHI
– N… no… che… ma
cosa… NO! -
***
09:00
CHI
[Prophet
+ Crimson Flame
– NARUTO]
Quello a cui
assistemmo dagli schermi ci lasciò del tutto orripilati.
Nell’esatto momento in
cui tutti i lottatori vennero teletrasportati su Tournament Planet,
gran parte
di essi vennero letteralmente arsi dal ghiaccio, il quale li avvolse
completamente. Quei cadaveri si spezzarono con un rumore sordo in grado
di
ammutolire tutti i tele-spettatori.
Tutte le
vittime erano state letteralmente fatte a pezzi dal clima ostile in cui
erano
incappati.
“E’
quello che succede a non saper
utilizzare il KI” ci spiegò,
amareggiato, il Sommo Sacerdote, mentre
stavamo ancora in diretta “Peggio
ancora
se non lo si usa fin dall’inizio. Con l’aura,
è possibile creare una patina in
grado di far sopportare al proprio corpo qualunque temperatura ostile.
Quelli
che non sono stati in grado di prevedere un azione del genere,
purtroppo, lo
hanno pagato a care spese…”
“Sono…
sono morti tutti?” domandai io, quasi sul
punto di piangere.
“Quelli
che non erano in grado di usare il KI… purtroppo
sì” confermò il
padre
di Whis, ricordandoci comunque “Vi
rammento, comunque, che tutti i partecipanti al torneo erano
consapevoli dei
rischi. Non ci saranno morti ingiuste che non verranno considerate.
Tutte le vittime, lo ripeto, torneranno in vita alla fine del torneo!
Questa prima
fase è
un monito per chi ha deciso di partecipare a questo torneo senza avere
un
allenamento reale alle spalle…”
“In
poche parole…”
affermò Mike, cercando in tutti i modi di non vomitare
davanti a quell’ammasso di cadaveri fatti a brandelli
“…
ad essere morta è la gente che
ha deciso di partecipare al torneo senza un briciolo di
esperienza…”
“…
esattamente… e devo constatare, con mio
grande stupore, che non sono morte tante persone al primo
secondo… questo
implica che, tra i partecipanti, vi sono non solo lottatori, ma
guerrieri che
hanno imparato ad affrontare avversità molto simili a
queste! Osservate… se
metà dei partecipanti è fuori
combattimento… l’altra non ha affatto perso tempo
e ha iniziato ad ideare delle strategie senza pensare
all’orrore che si è
parato davanti a loro!”
Era così.
Molti dei guerrieri avevano già cacciato il radar
cerca-targhette e stavano
controllando, macabramente, se tra i cadaveri ghiacciati vi fosse uno
di quei
tesori, mentre tantissimi altri iniziarono ad allontanarsi senza
voltarsi
indietro.
Nel giro di
pochissimi secondi, tutto quello che credevamo su quel torneo si era
dissolto
nel nulla. Se qualcuno aveva dei dubbi sulla veridicità di
quegli scontri, ora
questi ultimi non esistevano più. Quella sarebbe stata una
vera e propria
guerra, e il fatto che tutti quei guerrieri ancora vivi stessero
cercando delle
targhette tra i cadaveri ne era la più palese dimostrazione.
Uno schermo
si affiancò a quello già esistente. Su di esso vi
stavano raffigurate tutte le
targhette in movimento e non.
Nella zona dello START erano rimaste
sette targhette: quattro tra i cadaveri, tre in
movimento
tra essi. Dentro quel cimitero all’aria aperta, migliaia di
persone avevano
avuto la stessa idea dei tre cacciatori.
“Stanno
iniziando a combattere” si rese
conto il Sommo Sacerdote, indicando delle risse che si stavano
spargendo
attorno alla zona ghiacciata ed infestata da cadaveri “Ma tutti quelli che sono rimasti lì,
senza possedere nemmeno una
targhetta, stanno commettendo un grosso errore. Chi di voi potrebbe
dirmi il
perché?”
“Io
credo… perché la maggior parte delle
targhette si sta allontanando dalla
zona ghiacciata...” provai ad ipotizzare
io, con serietà.
“Indovinato.
Quelli che sono rimasti lì ed
hanno le targhette stanno cercando di valutare il colore delle quattro
che si
trovano in mezzo a quei cadaveri. Guardate! Uno di questi si sta
nuovamente
allontanando dalla zona ghiacciata! Sicuramente le targhette rimaste
sono dello
stesso colore della sua, e lui perderebbe tempo in un
combattimento…”
Provai a
capire se quello fosse uno dei miei amici. Rimasi delusa.
L’avevo riconosciuto
come uno dei tanti sconosciuti che ci avevano aiutato contro i Deadly
Sins. Se
non mi sbagliavo, era quello dall’aspetto intimidatorio del
dodicesimo
universo. Era un uomo terrestre adulto, completamente calvo, dagli
occhi neri
come il carbone e con una cicatrice lungo quello destro. Indossava
un’armatura
molto simile a quelle che indossava Vegeta ma con uno stemma sul petto.
Indossava
anche un mantello rosso dietro la schiena, segno che appartenesse ad un
lignaggio
nobile.
“Dalle
informazioni che ci sono appena giunte, sappiamo si tratti di un re
appartenente all’universo 12!”
affermò Mike, riprendendo in parte il
suo entusiasmo “Il suo nome
è Dragon
Oronar ed è considerato uno dei migliori guerrieri del suo
universo. Ci dicono
che ha una capacità unica al mondo… RIESCE A
TRASFORMARSI IN UN DRAGO!?”
Presto
detto, il re si trasformò
proprio in quell’istante davanti a tutti gli schermi dei
tele-spettatori. Ora
era diventato un drago dalle squame nere come
l’oscurità della notte.
Lungo una
ventina di metri ed alto altrettanto, aveva una testa allungata ed irta
di
corna, con occhi rosso sangue e con due file di denti talmente aguzzi e
taglienti che pensai potessero trapassare perfino il metallo. Le sue
zampe erano
molto lunghe, e ciascuna di esse aveva una mano squamata enorme, con
cinque
dita provviste di artigli argentati, seghettati e affilati. La sua
coda,
invece, era molto lunga e provvista di lunghi e spessi spuntoni ossei
laterali.
Ma erano le sue ali che ci lasciarono sbalorditi. Non erano fatte di
squame, ma
erano piumate e candide come quelle degli angeli.
“Ci
riesce grazie ad una usanza tipica del
suo pianeta” ci spiegò il Sommo
Sacerdote, davanti alla nostra curiosità “A causa delle minacce presenti su di esso,
il popolo degli Yilancar sfrutta una loro caratteristica corporea per
accrescere il loro potere. Semplicemente possono trasformarsi nelle
creature di
cui assimilano il DNA. Dragon Oronar, per esempio, ha bevuto il sangue
di una
delle creature leggendarie che lui stesso ha sconfitto senza
uccidere… il Drago
Nero dalle Angeliche Ali! Osservate la potenza di tale creatura!”
Un centinaio
di quei partecipanti, infatti, si era reso conto della fuga di Dragon e
stavano
provando a prenderlo in volo.
Quando il drago si voltò
improvvisamente verso di loro, tutti capimmo che avessero commesso il
peggior
errore della loro vita.
L’enorme
creatura si era improvvisamente irrobustita ed ingigantita. Il suo
volume era
addirittura triplicato, ed aveva raggiunto un’apertura alare
pari a quasi cento
metri. Il suo sguardo fu l’ultima condanna per i poveri
ingenui, che vennero
letteralmente gettati al suolo come missili…
…
semplicemente con un battito delle
sue ali!
“SIGNORI
E SIGNORI! UNA SCENA DA URLO
DAVANTI AI NOSTRI OCCHI! DRAGON ORONAR SI E’ SBARAZZATO DI
META’ DEI SUOI
INSEGUITORI CON UNA SEMPLICE MOSSA… ED ORA SI STA GETTANDO
LETTERALMENTE VERSO
GLI AVVERSARI RIMASTI!”
Mike aveva
ragione. Metà di loro si era salvata evitando
l’attacco, ma nulla poterono sulla
zampata finale del mostro che lì abbatté come se
fossero fatti di pezza.
Anche loro
erano ufficialmente fuori combattimento. Uscire battuti da una
battaglia in
quell’ambiente, purtroppo, si rivelò fatale a
tutti gli sconfitti che, perso il
loro controllo del KI, fecero la stessa fine di tutti gli altri morti.
Prima che
qualcun altro potesse provare ad inseguirlo, tuttavia, lui se ne
andò via
volando il più lontano possibile…
…
ehi… un momento…
“Ma…
ma quello non è…”
“C’è
una persona sopra al dorso di Dragon
Oronar!” dichiarai io, sbalordita, mentre Cus
provò ad avvicinarsi alla
gigantesca creatura…
…
quando io e Mike riconoscemmo la
persona sopra a quel titano, sgranammo scioccati gli occhi!
[My
Name – NARUTO]
“CHE…
CHE MI VENGA UN COLPO! SIGNORE E SIGNORI!
SOPRA A DRAGON ORONAR VI STA IL NOSTRO CAMPIONE DEL MONDO PROVENIENTE
DAL
SETTIMO UNIVERSO… MISTER SATAN!”
“Ma
quando è salito in groppa al suo avversario?”
mi domandai io, a bocca
spalancata.
“Mentre
Dragon si apprestava a girarsi per attaccare i suoi avversari. Mr.
Satan è
stato abbastanza scaltro da non farsi cogliere impreparato e ha capito
di
poterlo sfruttare per liberarsi dei loro avversari… infatti
anche lui ha una
targhetta!”
Era vero!
Sulla sua mano il campione del settimo universo aveva una targhetta
bianca!
Sicuramente era una delle quattro che erano rimaste tra i cadaveri dei
combattenti deceduti!
Dragon
Oronar, tuttavia, si era reso conto subito di avere addosso un
avversario ed
aveva provato a fare un giro della morte per cercare di
scrollarselo…
…
e sembrò riuscirci dato che Mr.
Satan mollò la presa, precipitando inesorabilmente verso il
suolo!
“OH
NO! MR. SATAAAAAAAAN!” urlammo in
coro io e Mike, disperati, temendo fosse giunta la sua ora.
Per fortuna,
invece, l’eroe iniziò a rallentare la sua caduta e
continuò a volare, con
nostra grande sorpresa, senza spiaccicarsi a terra come un pomodoro.
“INCREDIBILE!
IL NOSTRO EROE SA ANCHE
VOLARE! COME VOLEVASI DIMOSTRARE DA UN GRANDE GUERRIERO COME LUI!”
“Ma se
non si allontana da Dragon Oronar, rischia seriamente di essere
surclassato…”
ci fece notare il padre di Whis, preoccupato per il
terrestre…
…
il quale sembrava aver fatto lo
stesso ragionamento del nostro collega, volando in una direzione
diversa dal
drago!
“Grazie
per il passaggio, amico!” lo
sentimmo urlare contro il drago, dalla
telecamera ed i microfoni di Gowasu e Cus “Non me ne volere… siamo qui per
lo stesso
obiettivo, no?”
Dragon,
per tutta risposta, sputò una
fiammata gigantesca verso l’eroe, così
incandescente da incenerire perfino gli
atomi.
Per fortuna,
Mr. Satan evitò facilmente l’attacco e se ne
andò via, salvandosi prima di essere
arrostito come un pollo. Anche Dragon, seppur infastidito per essere
stato
momentaneamente il compagno di viaggio di uno dei suoi avversari,
decise di
allontanarsi e di tornare con un aspetto umano.
“Pazzesco…
sto perdendo la voce già dopo cinque minuti
dall’inizio del torneo!”
dichiarò Mike, elettrizzato, domandando al Sommo Sacerdote
“Signore…
se lei fosse stato in loro, come avrebbe agito in tali circostanze?”
“Molto
sarebbe dipeso dall’avere la
targhetta o meno” ammise l’angelo,
spiegandoci “Quella che si sta
mostrando a noi, in questo momento, è una gara
strategica in tutto e per tutto. Se io avessi posseduto la targhetta e
mi fossi
ritrovato nella stessa situazione di Dragon Oronar, avrei agito nella
sua
stessa maniera. Avrei valutato se tra i cadaveri o tra i rimanenti alla
partenza vi fossero persone che possedessero delle targhette diverse
dalle mie.
In caso contrario, mi sarei allontanato da lì ed avrei
raggiunto i cortili
della Tower of Victory, dove avrei potuto ideare una trappola contro
uno dei
possessori di entrambe le targhette!”
“Ho
capito! Nessuno riuscirebbe a notare un avversario senza alcuna
targhetta dal
radar!” compresi io, ricevendo
l’assenso da parte del padre di Whis.
“Giusto.
Ovviamente, esistono dei guerrieri
in grado di percepire il KI degli altri avversari, ma è
davvero una possibilità
più unica che rara…”
“UN
MOMENTO! CUS-SAMA CI HA APPENA INFORMATO
CHE LA BATTAGLIA NELLA ZONA DI PARTENZA SI SIA BRUSCAMENTE INTERROTTA!”
ci
informò subito Mike, richiamando l’attenzione
verso la nostra collega angelo “PUOI
SPIEGARCI, IN BREVE, QUELLO CHE E’
SUCCESSO?”
“E’…
è assurdo… ma come… come è
potuto…”
[Luffy
Moukou –
ONE PIECE]
Io e Mike ci
guardammo, preoccupati. Cus-Sama era visibilmente scossa da quello che
aveva
appena assistito. Doveva essere successo qualcosa di assolutamente
incredibile
o terrificante per spiazzare un Angelo!
“Chiediamo
al cameraman di mandare indietro
le riprese dello scontro che hanno appena ripreso!”
ordinò il Sommo
Sacerdote, con grande sospetto.
Gowasu-Sama
si affrettò subito ad ubbidire e ci fece rivedere quanto
fosse avvenuto.
La battaglia,
all’inizio, sembrava andare normalmente, o almeno
così sembrava per mezzo della
mia esperienza…
…
poi, però, tutti i guerrieri si
erano paralizzati, indicandosi sconvolti la fronte…
… prima di svenire tutti
come dei baccalà!?
Ma
cosa…?
Non solo!
La temperatura sembrava
essersi alzata a vista d’occhio, visto che tutti i ghiaccioli
dei cadaveri si
stavano sciogliendo a vista d’occhio!
Di
conseguenza, coloro che erano svenuti stavolta non erano morti!
“Riusciamo
ad ingrandire l’immagine?”
domandai io, stranita “Deve
essere successo qualcosa mentre si sono
indicati a vicenda…”
“Possiamo
fare di meglio, signorina!” mi
rispose Gowasu, da dietro le
riprese, cercando di scuotere la sua compagna “Cus-Sama… avviciniamoci al
campo di battaglia”
L’angelo
annuì e ci permise di osservare uno dei tanti guerrieri
privi di coscienza.
Non mi ero
sbagliata… c’era un simbolo
sulla loro fronte!
“Gli
hanno scritto qualcosa con un
pennarello indelebile…” comprese il
Sommo Sacerdote “… e,
chiunque l’abbia fatto, ne ha anche approfittato per cogliere
di
sorpresa i suoi avversari e metterli al tappeto!
Stupefacente… possibile che…”
“Un
momento, Sommo Sacerdote… credo che… SI!
E’ RIMASTO UN SOLO GUERRIERO IN PIEDI
ED HA IN MANO UN PENNARELLO INDELEBILE! DEV’ESSERE LUI IL
RESPONSABILE DI… non
ci credo… HA GIA’ TUTTE E DUE LE TARGHETTE CHE GLI
SERVIVANO!”
Tutti noi,
sia dallo studio che in tutte le case degli universi, strabuzzammo gli
occhi
quando notammo che il guerriero avesse tra le mani due targhette di
colore
diverso e le avesse appena unite per formarne una sola.
Lo
sconosciuto era già a metà
dell’opera!
“Provate
ad avvicinarvi!” chiese il
Sommo Sacerdote ai due inviati “Non
credo che si…”
Improvvisamente
la figura sparì alla vista di tutti, come se non fosse mai
esistito.
“Ma
che… ODDIO!” urlò
panicata
Cus-Sama, voltandosi alle sue spalle ed obbligando Gowasu a spostare la
sua
telecamera alle loro spalle.
Il
guerriero formidabile si era
portato alle loro spalle senza dare tempo ai due di rendersene conto.
Ora potevamo
vederlo più da vicino. Indossava soltanto un paio di
pantaloni larghi, elastici,
ed era completamente scalzo e a petto nudo, nonostante ci fossero
temperature
anomale attorno a lui. Era abbastanza alto e tonico, ma i suoi muscoli
sembravano fossero stati scolpiti da Michelangelo per quanto fossero
lucidi e,
all’apparenza, perfetti. Lui non accennava alcun tremore,
segno che il suo KI
fosse perfettamente controllato. Aveva una cicatrice bianca sul
ventre…
…
un momento… ma quella ferita l’avevo
già vista… non era di…
…
mi affrettai ad osservare il suo
viso, talmente colta alla sprovvista che il mio cuore non la smetteva
di
battere all’impazzata.
Esso era
letteralmente celato dalle bende. Vi stavano scoperti soltanto gli
occhi, il
naso e la bocca…
…
ma io l’avrei riconosciuto perfino
tra centinaia di migliaia di guerrieri…
…
era lui…
… poteva essere soltanto
lui!
“Ecco!
Abbiamo appena ricevuto la comunicazione da parte degli addetti! Questo
guerriero si chiama H.W. e fa parte del settimo universo!
E’… COSA?! QUESTO
TIZIO E’ NATO SUL PIANETA TERRA?! MA DA DOVE E’
SALTATO FUORI!?” dichiarò
sconvolto Mike, iniziandosi ad asciugare la fronte.
Improvvisamente,
però, il guerriero bendato fece una semplice mossa che mi
seppe di conferma…
“Io…
io non capisco…”
ammise Cus-Sama, confusa “… perché ha
allungato il pugno
verso di me?”
“Credo…
credo che voglia battere pugno assieme a te!”
La mia
risposta colse tutti alla sprovvista, ma un gesto di assenso da parte
dello
sconosciuto fece comprendere all’angelo che avessi dato la
giusta
interpretazione…
…
e questo la fece insospettire ancora
di più…
“Tu…
tu non potresti ascoltare quello che hanno detto dallo
studio…”
affermò lei ad H.W., accettando il batti-pugno del
guerriero, il quale non
sembrava affatto intimorito.
Al contrario,
decise di portare il palmo della sua mano verso il cielo
nuvoloso…
…
e fece un qualcosa di ancora più
straordinario!
“E’… è
incredibile… sta letteralmente scrivendo sulle nuvole!”
dichiarai io,
sconvolta come non mai.
Nessuno osava
fiatare davanti a quella plateale dimostrazione di potenza assoluta di
quel
guerriero. Ciò che stava compiendo andava ben oltre quanto
fatto da Mr. Satan e
Dragon Oronar…
…
questo andava ad un livello quasi
divino!
La scritta
sopra al cielo era ben chiara e visibile a tutti…
Deadly
Sins
R.I.P.
Solo a quel punto il guerriero decise
di
mettere due dita sulla fronte, come faceva di solito quando non era
camuffato, andandosene
definitivamente da quella landa.
“Che
mi venga un colpo… sa usare la Trasmissione Istantanea senza
il bisogno di
dover essere presente un’aura!”
esclamò senza parole il Sommo Sacerdote “Questa tecnica è stata perfezionata
soltanto dai Kaio-Shin e da me stesso! Nemmeno gli angeli arrivano a
tanto!”
“Trasmissione Istantanea?”
domandai
con curiosità all’angelo, il quale
iniziò a spiegarci dettagliatamente.
“Consiste
nel trasferirsi dal punto in cui ti ritrovi in un altro che desideri, a
qualunque distanza si trovi la destinazione. In gergo comune, voi lo
chiamate
Tele-Trasporto. Ne esistono di due tipi: quello più semplice
ti permette di
tele-trasportarti semplicemente vicino ad una persona di cui riesci a
percepire
a distanza il KI, ed è molto più simile ad uno
spostamento alla massima
velocità possibile; il più complicato
è chiamato appunto Trasmissione
Istantanea Divina, che ti permette di andare dove desideri
semplicemente
immaginandoti il luogo dove vuoi arrivare. E’ una tecnica
talmente complicata
che nemmeno gli Hakai-Shin sono stati in grado di impararla!”
[IMMAGINE
– SPIEGAZIONE TELE-TRASPORTO]
“NE-NEMMENO LORO?! ALLORA H.W. PUO’ ESSERE
CONSIDERATO COME UNO DEI FAVORITI!”
dichiarò Mike estasiato, prima però
di domandare, confuso “Ma
a proposito… dove crede che lui sia
andato, Sommo Sacerdote?”
“E’
semplice da intuire… direttamente all’interno
della Tower of Victory! H.W. è il
primo guerriero ad aver passato la prima fase eliminatoria!”
Sia io che Mike eravamo rimasti senza
parole.
Era già passato? Simon
aveva già superato la prima fase?!
“Io… io credo che sarebbe meglio
staccare
la linea dalla nostra telecamera”
ammise Cus-Sama, visibilmente
sconvolta, mostrandosi davanti alla ripresa “Non c’è molto altro
da
aggiungere, qui…”
Qualcosa, però, mi aveva
fatto letteralmente
cadere dalla sedia dove mi trovavo. Perfino Mike era rimasto
visibilmente
scosso da ciò che aveva visto.
“Cus… Cus-Sama…”
provò ad
avvertirla Gowasu, il quale stava letteralmente tremando con tutta la
tele-camera.
Il Sommo Sacerdote si rese conto fosse
molto
più saggio interrompere il collegamento, ed usò i
suoi poteri per far ciò.
Poi si voltò rapidamente
verso la nostra
tele-camera ed affermò con una sicurezza degna di un
qualsiasi attore ed uno
sguardo in grado di calamitare ogni cosa.
“Ora
ci sarà un breve spazio pubblicitario! Non cambiate canale!
Vi aspettano altre
incredibili ed entusiasmanti gesta da parte dei migliori guerrieri di
tutto l’universo!”
Poi si allontanò da noi e
uscì fuori dallo
studio, con sguardo indecifrabile.
***
09:30
[The Sealed
Kingdom – BEST OST IN THE WORLD]
Ci misi un minuto intero per
riprendermi
dallo shock di quanto fosse avvenuto. Ero rimasta totalmente orripilata
davanti
a quell’ammasso di cadaveri e ci avevo messo un po’
a riprendermi.
In quello spazio di
pubblicità, comunque, il
Sommo Sacerdote si era tele-trasportato sulla zona dei decessi ed aveva
recuperato i brandelli di tutti i morti, usando i suoi poteri per
riportarli
subito in vita. Fortunatamente, grazie allo strano potere di H.W.,
nessuno
venne nuovamente congelato. Aveva lasciato, per rispetto delle regole,
soltanto
quelli con ancora indosso le piastrine e quelli svenuti.
Poi, Il Sommo aveva premuto un bottone
da un
piccolo telecomando dentro la tasca della sua tunica, ed erano apparsi
tutti e
due gli Zeno, i quali avevano usato i loro poteri per far ritornare gli
sconfitti definitivi nelle loro abitazioni. Solo a quel punto
l’angelo era
tornato da noi e ci aveva spiegato quello che aveva fatto, in diretta.
“Ho
preferito farlo subito, per evitare brutte supposizioni…
tutti
gli altri che moriranno nel tempo rimanente della prima prova verranno
resuscitati
al termine del Torneo” dichiarò lui, con
autorevolezza e saggezza, anche
scusandosi con noi “Non volevo
traumatizzarvi così, ma non c’erano modi
più leggeri per far passare i migliori
in questo torneo… stiamo parlando di uomini, donne o bambini
che non combattono
solo per divertimento… alcuni vogliono esprimere desideri
puri come riportare
in vita una persona scomparsa a cui tenevano molto… altri
desiderano sfruttare
il torneo per guadagnare il secondo premio, così da poter
usare quei soldi per
aiutare il loro popolo in povertà… noi Dei non
possiamo concedere l’utilizzo
delle Super Sfere del Drago alla prima persona che capita, purtroppo.
Tutti
meriterebbero di avere un desiderio espresso dal drago, ma non
è possibile…
l’unico criterio sul quale possiamo valutare i partecipanti
è la loro forza
esteriore ed interiore, la loro grinta e la loro determinazione. Solo
se
possiedono tutte queste qualità insieme, saranno degni di
ottenere un premio
così importante!”
“Certo,
Sommo Sacerdote… la ringraziamo per essere stato molto
più chiaro e sincero con
noi. Siamo felici che le prime vittime di questo torneo abbiano
già raggiunto
le loro famiglie e siano tutte di nuovo in vita…”
dichiarò Mike, iniziando
a capire di cosa stesse parlando l’angelo.
In effetti lo compresi anche io.
“Se decidi di partecipare ad un torneo del
genere, devi essere consapevole dei tuoi limiti, sia corporei che
interiori…
io, personalmente, avrei tanti desideri da chiedere ad un
Dio…” ammisi
io, con sincerità “… ma sono consapevole che…
primo… non ho la forza sufficiente a
combattere contro questi mostri… e secondo…
c’è chi ne ha più bisogno di me, in
questo momento. E’ a questo che lei puntava con la prima
fase, non è così?”
“Esattamente, Chi” mi
confermò il
Sommo Sacerdote, raccontandoci una verità non a tutti
conosciuta “Dovete sapere che il I
Torneo del Potere è
stato organizzato cinque anni fa. Anche in quell’occasione
vennero messe in
palio le Super Sfere del Drago. Quello che non sapete, tuttavia,
è ciò che
accadeva quando tutti i guerrieri di uno stesso gruppo venivano
eliminati… gli
Zeno-Sama cancellavano dall’esistenza il loro universo!”
“Cos… un momento!”
esclamai io,
incredula “Ma allora, come
è possibile
che…”
“E’
tutto merito del vincitore. Anche
quel torneo puntava a capire quanto il cuore dei mortali fosse puro o
meno… lui
poteva soltanto esprimere un desiderio per avere salva la sua vita e
quella di
tutti gli universi, ma non lo sapeva e potenzialmente poteva chiederci
di
tutto… e prese la decisione corretta. Decise di ricostruire
gli universi andati
distrutti, mostrando compassione e pietà verso i guerrieri
che aveva condannato
a morte con le sue stesse mani.E’ solo merito suo se tutti voi siete in
vita… io spero tanto sia lui o uno dei suoi amici a vincere
questo torneo!”
“Qual è il nome di questo guerriero, se
posso
chiederle?” gli chiese Mike, rapito da
quella storia.
“Il
suo nome? Se mi ricordo bene, è C-17 dell’universo
sette…”
Rimasi sorpresa da quella notizia. Era
l’uomo
al quale Simon aveva consegnato la figlia di Ai…
…
era il padre di Ub, quel dolce ragazzo…
…
il marito di Ajyna, la donna che mi aveva insegnato quanto fosse
potente la
forza dell’amore…
…
mi venne da sorridere, lo ammetto.
Sì…
una persona come lui avrebbe meritato di esprimere un desiderio a Super
Shenron, perché lo avrebbe sempre utilizzato per gli
altri…
“Un
Torneo del Potere non è affatto facile da affrontare, per
nessuno dei presenti.
Nemmeno gli Hakai-Shin ne uscirono lucidi… tutti coloro che
hanno partecipato
al precedente torneo, o anche semplicemente assistito, ne sono rimasti
traumatizzati al punto tale che nessuno è riuscito a dormire
la notte per
diversi mesi. Avevano paura di chiudere gli occhi, perché
temevano potesse
riaccadere ancora una volta… che gli Zeno-Sama potessero
nuovamente mettere a
repentaglio la loro esistenza. Quelli del settimo universo, i
vincitori, sono
coloro che hanno subito più traumi. D’altronde,
anche se per soli 100 Takk, hanno
contribuito alla sparizione di intere civiltà…
anche l’imperatore Freezer, noto
per la sua crudeltà, ha iniziato a rendersi conto della
gravità delle sue
azioni… non tutti saranno soddisfatti delle mie spiegazioni,
ma se non siete
d’accordo con quanto sta avvenendo in questo momento, la
miglior decisione che
possano compiere gli spettatori è quella di cambiare canale.
Punto. Questo non
fermerà, tuttavia, i partecipanti a cercare la gloria della
vittoria al Torneo
del Potere, a costo di valutare anche loro stessi! Nessuno ne
uscirà lo stesso…
nemmeno noi… e nemmeno Zeno-Sama!”
Il silenzio era calato
all’interno dello
studio. Le parole del Sommo Sacerdote erano davvero molto forti. Quel
torneo
avrebbe cambiato molte cose, non aveva del tutto torto.
Con la presenza dei Deadly Sins e con
Simon
Kog, quest'ultimo la reincarnazione di Zero, come partecipanti, tutti
gli universi
esistenti
rischiavano di essere coinvolti nuovamente in qualcosa di ben
più grande di
loro…
…
ben più grande di noi stessi!
“D’accordo…
ORA CHE E’ STATO TUTTO CHIARITO! DIREI DI CONTINUARE CON LA
VISIONE DELLA PRIMA
FASE! AL MOMENTO SOLO H.W. E’ GIUNTO ALLA TOWER OF VICTORY.
COLLEGHIAMOCI CON
IL SECONDO INVIATO… L’ARBITRO WHIS-SAMA!”
[Lightning
Flame
Dragon Roaring – FAIRY TAIL]
Quando Whis venne ripreso dalle
tele-camere,
sbiancai nuovamente davanti a ciò che vidi. Anche lui, come
Cus-Sama, aveva la
fronte scarabocchiata!
Il
punto era… quando era riuscito, Simon, a fargli tutto
questo?!
“Salve a tutti! Come potete vedere dal mio
disegnino sulla fronte, anche io sono caduto vittima del vandalismo di
H.W.,
senza sapere quando mi ha fatto questo scarabocchio…OHOHOHOHOHOH!”
ammise l’angelo, sconsolato “… al momento, solo lui ha
raggiunto la
Tower of Victory, ma mi è appena giunta voce che ci sono
altri guerrieri che
stanno per raggiungere la mia postazione! Vediamo… ECCO!
SEMBRA CHE GLI DEI
DELLA DISTRUZIONE STIANO GIUNGENDO TUTTI COMPATTI ALLA TORRE!”
“Pensi che abbiano superato la prova?”
domandò Mike all’angelo.
“Mi
sorprenderei del contrario…”
affermò con severità il padre di Whis “… se non sono riusciti a recuperare le
due
piastrine in questi pochi minuti di torneo… allora
dovrò pensare di sollevarli
dall’incarico! Ne andrebbe del mio orgoglio da Sommo
Sacerdote, capite?”
“Adesso cercherò
conferme… ECCO! HANNO
TUTTI LE DUE PIASTRINE! SONO PASSATI ANCHE LORO ALLA FASE SUCCESSIVA!”
“Quindi avremo un faccia a faccia tra i
promossi!” dichiarò Mike
elettrizzato, annunciando subito “ALLORA
DIAMO LA LINEA A VADOS-SAMA PER ASSISTERE AL PRIMO CONFRONTO TRA I
VINCITORI
DELLA PRIMA PROVA!”
Ok, questa non me
l’aspettavo. Quindi, agli
occhi del pubblico, sarebbe sembrato molto simile ad un programma di
Wrestling,
con tanto di riprese tra lottatori nel dietro le quinte!
***
09:35
H.W.
(Chissà
chi sarà… coff…
SIMON)
[Riku’s
Theme – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
La Tower of Victory era un edificio
molto
simile al Colosseo Romano. La facciata esterna, alta una sessantina di
metri,
era in marmo e si articolava in sei ordini: i tre registri inferiori
con un
centinaio di arcate numerate, rette da pilastri ai quali si addossavano
semicolonne, mentre il gli ultimi tre erano costituiti da una parete
piena,
scandita da lesene in corrispondenza dei pilastri delle arcate.
L’interno era ancora
più impressionante. All’interno
la cavea con i gradini per i posti degli spettatori era interamente in
marmo e
suddivisa, tramite fasce divisorie in muratura, in sei spicchi,
riservate a
ciascuna zona di universo. Vi stava soltanto un palco, riservato
sicuramente a
Zeno-Sama ed ai suoi angeli e divinità, a giudicare dai
tanti posti a sedere
presenti.
I posti degli spettatori, mi resi
conto,
erano più di duecento mila, ed erano coperti da un grande
telo bianco, che
copriva perfettamente la luce solare lasciando solo la zona di
combattimento
completamente illuminata.
Il ring, invece, fu una vera sorpresa
per me.
Non era in pietra, come immaginavo, ma consisteva in uno strano
recipiente
ricoperto di sabbia sottilissima. Se non sbaglio, nell’epoca
romana, l’arena di
combattimento veniva edificata così per permettere al sangue
dei caduti,
animali o umani, di essere assorbito.
Un po’ macabro, pensai,
anche perchè non ci
sarebbe stato alcun morto. Almeno speravo così.
Raggiunsi definitivamente uno dei
tanti posti
liberi riservati al mio universo e mi rilassai.
Non passò molto tempo prima
che qualcun altro
riuscisse a superare la prova. Dodici tizi, di cui due a me ben noti,
erano già
arrivati.
La loro aura divina era perfettamente
percepibile… erano
gli Hakai-Shin.
Prevedibile. Me lo sarei dovuto
immaginare.
Non sembravano, tuttavia, molto
soddisfatti
di loro stessi. In effetti erano ricoperti di bruciature e ferite
superficiali,
dal primo all’ultimo. Il Sommo Sacerdote e gli angeli
dovevano essersi davvero
divertiti nel creare Tournament Planet.
La mia scelta di non allontanarmi
subito
dalla zona di partenza si era rivelata una buona strategia. Cercando di
studiare se, tra i tanti innocenti morti, vi fosse anche qualcuno con
la
piastrina del colore diverso dalla mia, ero stato fortunato. Dopo
averla
trovata, mi ero semplicemente limitato a mettere tutti i presenti fuori
combattimento. Poi lo scherzo dei Deadly Sins e il mio personale
marchio sulla
fronte dell’angelo erano stati un mio tocco personale.
Feci uscire il mio compagno demoniaco
fuori
dal mio corpo attraverso il Rilascio dell’Anima,
permettendogli di raggiungere
i miei avversari…
… un secondo dopo, anche
loro avevano un simbolo stampato
sulla loro fronte e non si erano resi conto di nulla!
Nel momento in cui il mio demone
tornò dentro
al mio corpo, loro si accorsero dell’accaduto e si indicarono
la fronte,
sbalorditi.
[Strange
Friend –
FATE OST]
“No… NON PUO’ ESSERE! ME
L’HA FATTA DI NUOVO!”
urlò Beerus, visibilmente imbufalito “ADESSO LO ACCHIAPPO, QUEL
TERRESTRE DEI MIEI
STIVALI! DOV’E’?!”
Divertito, decisi di rendermi
invisibile. Ora
ero in grado di farlo anche quando la mia aura era completamente
azzerata.
Tutti e dodici gli Hakai-Shin
iniziarono una
ricerca vana.
Il gioco del nascondiglio era troppo
semplice
per me, con le mie nuove capacità…
…
nemmeno gli Dei della Distruzione mi stavano dietro.
***
09:45
CHI
[Continuazione –
Strange Friend – FATE OST]
Più passavano i secondi,
più rimanevo
scioccata davanti alle capacità di Simon Kog. Immaginavo
sarebbe riuscito a
diventare più forte con l’allenamento…
…
ma così tanto?
Perfino delle divinità non
riuscivano a stargli dietro
con lo sguardo.
“O cielo… ha fatto una scritta
anche su di
me! Guardate!”
dichiarò Vados, mostrandoci il marchio sul suo collo
“H.W.
deve essere un guerriero formidabile! E nessuno lo aveva considerato
come uno
dei favoriti! Credo che non avverrà nulla di particolare,
per adesso… lascio a
voi la linea!”
“D’accordo! Grazie infinite, Vados-Sama!
Riprendiamo il collegamento nello studio!”
chiese Mike, prima di
annunciare “Ora
leggeremo qualche commento e qualche domanda che il pubblico da
casa ci ha inviato tramite i post su Facebook! Regista… ci
mostri la ripresa
della pagina ufficiale di ‘POWER’S
TOURNAMENT’!”
Tutti noi osservammo lo schermo mentre
veniva
riflesso il nostro post.
Mi
imbarazzai quando mi resi conto che la maggior parte dei commenti era
per me…
…
passai molti secondi a cercare una domanda adatta da rivolgere al Sommo
Sacerdote, più sconvolta che mai da tutti quegli
apprezzamenti.
“Ecco!
Questa è una questione davvero molto interessante!”
affermai io, leggendo
rapidamente il commento adatto “Un
uomo
di nome Ninzaburo Shiratori ci
chiede – Una domanda al
Sommo
Sacerdote; chi sono i Deadly Sins a cui si riferisce
‘H.W.’? - ”
“Sono
demoni che agiscono con scopi malvagi sul pianeta Terra da un sacco di
tempo…”
ammise l’angelo, con rammarico “…
sono
creature pericolose, potenti quanto i nostri Dei della Distruzione, se
non di
più. Vi basta sapere che nemmeno Zeno-Sama è in
grado di cancellarli. Sono
responsabili di molte delle vostre tragedie… le ultime due
riguardano
l’attentato alla Scuola Elementare Teitan di Tokyo e quello
alla vita di un
povero giovane innocente di nome Simon Kog, un poliziotto che ha
sventato uno
dei loro terribili piani distruggendo la loro azienda fittizia, la
X-X-I!”
“UN
MOMENTO! LEI CI STA DICENDO CHE QUESTI TIZI HANNO FATTO CREDERE A TUTTI
CHE IL
POLIZIOTTO NOTO COME SIMON KOG SIA IN REALTA’ UN CRIMINALE?!”
urlò
sconvolto Mike, al quale caddero gli occhiali per la frenesia.
“Ho
detto esattamente questo. Non a caso, gente come H.W., o come Jiren
dell’undicesimo
universo, o tanti altri, sono in aperta guerra contro questa setta
demoniaca. I
Deadly Sins hanno spinto tanta gente a credere ad una storia falsa e
creata ad
hoc con il solo scopo di infangare la giustizia… tu li hai
visti in prima
persona, vero Chi?”
[False
Transmigration of the Soul – FATE OST]
Io annuii, tristemente.
Io ci ero finita in mezzo senza
nemmeno
rendermene conto. Mi ero innamorata di un uomo il cui corpo era
posseduto da un
demone in fuga dalla sua amata.
Pensare
che due mesi prima lo avevo semplicemente notato per il suo
affascinante
aspetto…
…
ed ora eccomi qui…
“Sommo… lei cosa crede che sia successo a
quel giovane?” domandò Mike,
affranto.
“E’
ancora vivo, ve lo posso assicurare!”
dichiarò il padre di Whis, rivelando
ai tele-spettatori “Si è
allenato per
sconfiggere i suoi nemici e sta partecipando al torneo, nonostante
tutto l’odio
che gli è stato gettato addosso. Ha degli ideali
indissolubili e non sarà la
mala fede dei suoi cittadini ad impedirgli di aiutare il mondo intero
come ha
sempre fatto!”
“Lui sta partecipando al torneo?!”
dichiarò il tele-cronista, sbigottito.
I commenti su Facebook,
improvvisamente,
iniziarono ad aumentare vertiginosamente. Tutti, adesso, viravano
sull’argomento Simon Kog.
“Oh cielo… la pagina internet
sta
crash-ando…” ammise
il regista senza parole ai suoi colleghi,
indicando lo schermo.
“Eppure ci comunicano dalla regia che non vi
è alcun nominativo riguardo alla partecipazione di Simon Kog!”
esclamò
Mike, confuso.
“Credo
non stia usando la sua vera identità…”
ammisi io, con sincerità “…
non me ne sorprenderei, visto che è stato
trattato come il peggior criminale del pianeta.
Magari si è perfino mascherato… magari si
è anche visto davanti alle
tele-camere e nessuno se ne è accorto!”
Nessuno mi rispose. Perfino la pagina
su
Facebook si era improvvisamente arrestata, coi commenti che si
interruppero sul
più bello.
Non mi ero vergognata di dire
ciò che
pensavo, in quel momento. Se mi avessero cacciata subito dal programma
non ne
avrei fatto un dramma.
“Forse sarebbe meglio collegarci nuovamente
sul Tournament Planet… d’accordo, Chi?”
mi rispose Mike, comprensivo,
cingendomi una spalla con affetto. Sembrava avesse già
capito la mia allusione.
Sicuramente Whis gli aveva parlato
anche
della mia relazione con Simon. Il tele-cronista si era reso subito
conto dell’imbarazzo
che avevo provato nel discutere di quella faccenda ed aveva saggiamente
deciso
di passare nuovamente al discorso torneo.
Anche il Sommo, dopo avermi rivolto un
lunghissimo sguardo, decise di lasciar perdere.
Ci sarebbero stati altri momenti e
situazioni
più adatte per discuterne approfonditamente, e non ero
certamente io la persona
più indicata a farlo.
***
12:00
GOKU
[Strange
Whispers – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Io e le mie allieve, più Ub
ovviamente,
avevamo continuato il percorso insieme per un tratto, prima di
separarci e
darci appuntamento alla Tower of Victory.
Ero sicuro sarebbero riusciti tutti a
passare
quella prima fase. Non tutti i guerrieri presenti al torneo possedevano
una
forza inimmaginabile ed eravamo tutti perfettamente in grado di
arrivare tra i
primi mille.
Da quel momento avrei agito da solo.
Fermatomi in mezzo ad un deserto di
fiamme,
recuperai la mia sacca e presi il palmare, controllando la situazione.
Come temevo, gran parte delle
piastrine si
stavano allontanando sempre più tra di loro. Ne erano
rimaste soltanto due
nella zona di partenza ed erano completamente immobili.
Io
ne possedevo già una nera, rubata durante il parapiglia
iniziale… tentare la
fortuna e tornare lì per qualche minuto non costava nulla.
Usai immediatamente il tele-trasporto,
cercando di raggiungere quella landa di morte e distruzione.
Mi sorpresi di trovare soltanto
parecchia
gente svenuta. La temperatura si era improvvisamente alzata in quella
zona di
continente, tornando su climi miti e tranquilli. Dei cadaveri, inoltre,
non ne
era rimasta nemmeno l’ombra. Meglio. Sicuramente erano
già stati riportati in
vita e fatti andare via.
Iniziai la caccia al tesoro. Ci misi
solo un
minuto a trovarla.
Che
fortuna! Era bianca! Avevo completato la prova!
“Urrà! Ci sono riuscito!”
urlai,
felice come una pasqua “Sarà il caso che raggiunga la…”
Non feci in tempo a finire la frase
che venni
improvvisamente attaccato.
[Force
of Will –
THE BEST OST IN THE WORLD]
Una figura esile tentò
letteralmente di
affettarmi con la sua arma ed io feci giusto un balzo indietro,
evitando per un
soffio di fare la fine di un prosciutto in una salumeria.
“EHI!
FAI ATTENZIONE! STAVI PER FARMI FUORI!”
La donna, perché si
trattava di una lei, non
mi rivolse lo sguardo. Era molto alta e slanciata, con una lieve
abbronzatura
che ricopriva la maggior parte della sua pelle scoperta. Aveva braccia
lunghe,
affusolate e toniche, ricoperte da numerose cicatrici segno di
autorevolezza e
forza. Portava una maschera sul viso, dalla forma di un antilope, e di
lei
erano visibili soltanto i suoi occhi e le sue labbra sottili. Il suo
sguardo,
nonostante le sue iridi fossero di una sfumatura molto simile
all’oceano
durante il tramonto, non lasciava trasparire soltanto calma o dolcezza,
ma
anche coraggio, grinta da vendere ed anche molta fierezza, oltre ad un
sorprendente
pizzico di saggezza, segno che la donna davanti a me, nonostante fosse
molto
più giovane di me, avesse affrontato e superato ogni sorta
di avversità. I suoi
capelli erano di un castano molto scuro, più tendente al
rosso, ed erano legati
con piccole ma particolari trecce che la rendevano unica e
indistinguibile.
Erano davvero lunghi, mi resi conto anche. Sul capo portava una corona
molto
strana, fatta di spine, al cui centro vi era stato infilato, tra i
capelli, un
fiore di loto. Un lungo vestito verde smeraldo ricopriva il suo corpo,
a parte
le braccia, il ventre e la schiena.
In una mano portava l’arma
con la quale aveva
cercato di attaccarmi. Era una spada con l’elsa
formata da gioielli così colorati e
brillanti da lasciarmi
incredibilmente senza fiato. Tuttavia, assomigliava moltissimo anche a
una
gigantesca chiave.
Nell’altra portava un
palmare, segno che
anche lei si fosse mossa per recuperare una piastrina.
Ero rimasto sbalordito dalla
velocità con la quale
mi aveva raggiunto. Non ero riuscito a percepire un solo movimento da
parte
sua, segno che avesse un controllo perfetto del suo corpo. Mi aveva
attaccato,
mi resi anche conto, senza utilizzare il suo KI, anche se potevo
sentirne la
presenza.
La
potenza che percepivo in lei era tutta fisica… incredibile!
“Cosa… cosa vuoi da me?”
le domandai
io, impressionato dal suo sguardo.
Le palpebre non sbattevano nemmeno una
volta.
Sembrava una statua.
Lei, per rispondermi, aprì
la sua bocca e
cacciò la lingua. Sopra di essa, infatti, vi stava una
targhetta nera come la
mia.
Ecco
perché mi aveva attaccato…
“Quella
che ho preso io è bianca. Ma non posso lasciartela,
perché ne ho una nera anche
io! Ma ce n’è ancora un’altra non
distante da qui!” le risposi io, pronto
anche a combattere, mettendomi in posizione “Perché non vai a controllare?”
La donna mi gettò il suo
radar delle
targhette, leggermente infastidita.
Il vetro era crepato e non si vedeva
nulla
dallo schermo…
…
probabilmente era fuori uso…
... perciò si era resa
conto del mio movimento ed era
venuta ad attaccarmi, capendo che fossi alla ricerca di una targhetta.
Forse potevamo evitare lo scontro, se
ci
mettevamo d’accordo.
“Ascolta. Perché, invece di combattere,
non
controlliamo di che colore sia la targhetta rimasta? Se è
bianca anche quella,
allora possiamo raggiungere la Tower of Victory insieme… se
è nera, ti lascio
il mio radar e potrai cercarne un’altra bianca da
un’altra parte! Che ne dici?”
Lei inclinò la testa, senza
mollarmi gli
occhi di dosso. Sembrava davvero incuriosita dalla mia proposta, ma
anche molto
insospettita.
“Te lo posso assicurare. Combattere contro di
me non servirà a nulla… io posso allontanarmi da
qui con grandissima velocità e
non avresti di nuovo il tempo di attaccarmi a sorpresa. Ti toccherebbe
aspettare qualche altro guerriero ingenuo… e non tutti
tornerebbero indietro
solo per una targhetta verso la fine del torneo, rischiando di non
arrivare a
destinazione. Perfino tu non faresti in tempo… il mio piano
avvantaggia entrambi!”
Stavolta lei sembrò
ragionarci su. Era una
buona offerta, vero. Ma il rischio restava comunque alto. Non ero
certo,
infatti, di avere gli stessi riflessi di quella guerriera.
Era un azzardo, ma dovevo tentare la
fortuna…
…
lo stesso pensò lei, puntandomi la sua arma contro ed
ordinandomi, perentoria.
“Prendimela… e consegnamela!”
Io, leggermente insospettito da quella
richiesta, usai il mio radar per trovare l’altra targhetta,
con la guerriera
che non la smetteva di seguirmi, lentamente ma con passo deciso, senza
staccare
gli occhi di dosso da me e senza abbassare la sua gigantesca lama.
Un minuto dopo, io riuscii a trovarla,
e
sperai con tutto il cuore di essere stato fortunato…
…
tirai un sospiro di sollievo…
Gliela mostrai, avvicinandomi a lei e
porgendogliela.
La domanda successiva che mi fece mi
dette
più risposte di quante me ne attendevo.
[Merlin’s
Study
–
BEST OST IN THE WORLD]
“Di che colore è?”
“Un
momento… non riesci a… accidenti… ora
capisco perché ti trovavi in difficoltà. Sei cieca!”
“Non
compatirmi,
e rispondi alla mia domanda… di che colore è?”
Io, con tranquillità, le
risposi
sinceramente.
“Sta
tranquilla… è bianca. Manterrò fede
alla mia promessa e ti aiuterò a
raggiungere la Tower of Victory assieme a me in meno di qualche minuto!
A proposito…
come ti chiami? Io sono Goku!”
All’inizio lei sembrava
molto sospettosa e
ricevetti conferma di ciò quando avvicinò la lama
della sua particolare spada
sull’incavo del mio collo.
“Se
mi
hai preso in giro… tornerai da casa senza arti! Ed il mio
nome è Kairi…”
Deglutii, davanti alla sua sicurezza,
ma non
mi preoccupai di ciò e mi accinsi ad utilizzare il
tele-trasporto. Piccolo ed
Ai, infatti, si erano portati vicino alla struttura con
l’intento di preparare
una trappola ai loro avversari. Sarebbe stata una passeggiata.
Mi aggrappai al suo ginocchio
(sospirai,
pensando all’imbarazzo di avere nuovamente il corpo di un
bambino) e mi
tele-trasportai a gran velocità alle spalle del mio amico e
della mia
ex-allieva.
I due, all’inizio, si
preoccuparono quando mi
videro assieme a quella donna, ma io mi affrettai a rassicurare tutti.
“Non attaccate! Io e lei abbiamo un accordo e
teniamo entrambi le nostre targhette!”
Piccolo, leggermente sorpreso,
abbassò la sua
mano, mentre Ai tirò un sospiro di sollievo.
“Allora vi lascio alle vostre faccende! Buona
fortuna!” risposi loro, iniziando ad
allontanarmi da loro in direzione
della Tower of Victory.
Ma Kairi era rimasta sbigottita
davanti a
quello che era appena avvenuto.
“Perché… perché non
ne avete approfittato?”
[Kairi’s
Theme – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
I miei due amici si erano voltati
comprensivi
verso una sbigottita Kairi, la quale non riusciva a comprendere il
motivo per
il quale loro non l’avessero comunque attaccata nonostante
fossimo in superiorità
numerica.
“Non puntiamo ad una vittoria semplice…
vogliamo conquistarcela con onore!”
affermò Ai, sicura di se.
“Goku non ci avrebbe mai perdonato se ti
avessimo attaccata… se lui è arrivato ad allearsi
con te, è perché si è reso
conto tu fossi molto potente ma soprattutto degna di fiducia!”
ammise
Piccolo, con sincerità “Ce ne sono duemila… non ha senso
attaccarti
senza sapere quale sia il tuo vero potenziale. Attenderemo altri
avversari più
abbordabili!”
“Ma
allora…” continuò la donna
dai lunghi capelli verso di me “… ma
allora tu non stavi mentendo! Tu mi hai davvero dato la targhetta
bianca? Io…
io pensavo tu avessi cercato di ingannarmi, piccoletto…”
“…
non
sono così sleale!” la rimproverai io,
con severità, rivelandole “Come
potrei definirmi un guerriero se
cercassi di prendere in giro un mio avversario per avvantaggiarmi? E
poi io
sono un adulto, non un bambino!”
Kairi si tolse sconvolta la maschera,
mostrandomi il suo vero viso.
La riconobbi all’istante.
Era una delle tante
persone che ci avevano aiutato l’altra notte a combattere
contro i Deadly Sins.
Ero
costernato di fronte alla giovane età della ragazza.
Già cieca in quel momento
della sua vita…
“La Tower of Victory è davanti a noi!
Perché
non la raggiungiamo e non facciamo due chiacchiere?”
le proposi io,
allegramente “Così
possiamo parlare un po’ delle nostre esperienze…
ti va?”
Lei, cercando di trattenersi dal
ridere, mi
sorrise ed accettò, seguendomi in volo verso il termine
della prima fase.
Davanti alla cavea dello stadio, un salvadanaio ci chiedeva di inserire
le
targhette unite dentro di esso.
Un contatore si aggiornò
non appena
obbedimmo.
Eravamo ufficialmente il
quattordicesimo e la
quindicesima a passare il primo turno!
“Visto? Che ti dicevo? Ho mantenuto la mia
parola!” dichiarai io, soddisfatto,
indicando la gradinata e
domandandole “Riesci
a salire le scale?”
“Tranquillo, Goku… sono completamente
autosufficiente!” mi rispose lei, colpita
dal mio gesto ed iniziando a
salire lentamente la cavea “Ma
grazie per
il pensiero…”
“Incredibile…
non sembri affatto senza vista!” dichiarai io,
senza parole, mentre lei si
muoveva con sicurezza e grazia “Ci
riesci grazie al KI?”
“Sì… riesco a percepire tutti
gli oggetti che
si trovano vicino a me usando la mia aura per produrre delle onde
radar. Per di
più, riesco a tradurre ciò che dicono le persone
vicino a me semplicemente
leggendo il movimento prodotto dal KI per mezzo della sua
bocca… così riesco
anche a comunicare con chiunque nonostante non possa né
vedere né sentire…”
Strabuzzai gli occhi, scioccato.
Lei… lei era
anche…
“Ma come… come è successo?”
le
domandai io, senza parole.
All’inizio
non sembrava
convinta di volermi
rispondere, ma dopo qualche secondo decise di fidarsi di me. Non sapevo
se quanto mi stesse per raccontare fosse la verità oppure
no, ma
in quel momento decisi di prenderla per autentica.
[Friends
In My
Hearts – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Non è successo… sono nata
così” mi
rivelò lei, dispiaciuta “Per
anni non
sono stata in grado di comunicare o parlare con nessuno. Questo fino a
quando
non ho conosciuto mio marito… è stato lui ad
insegnarmi a leggere, scrivere,
parlare con le persone che mi stavano vicino… nonostante non
fossi in grado di
vederlo, io sentivo di non poter fare a meno di lui. Poi lui mi
insegnò anche
ad utilizzare il KI, ed è stato in grado di donarmi qualcosa
di ancora più
bello… l’indipendenza.
E’ da quel
momento che io mi sono innamorata di lui… ed ora ho anche
due figli
meravigliosi, oltre ad essere la regina del nostro regno!”
Ero rapito da quel racconto. Non
potevo
credere che nell’universo potesse esistere una donna
così intraprendente come
lei. Invece di lasciarsi andare, aveva deciso di rimboccarsi le maniche
ed
aveva imparato a cavarsela anche da sola.
“Da
quale universo provieni?” le domandai io,
incuriosito, entrando nella zona
degli spettatori.
“Il
dodici… ora
però, ci siamo fusi con
il primo e dobbiamo cercare di convivere con esso… MA COSA…?!”
Senza darmi il tempo di capire cosa
stesse
succedendo, Kairi si avventò verso una colonna
dell’arcata di fronte a noi…
… e la tranciò
con la sua enorme chiave,
come se fosse fatta di burro!
“U-urca! Cosa è successo?”
le
domandai io, preoccupato, cercando di non far notare il panico di
fronte
all’ennesima dimostrazione di potenza da parte di Kairi.
Lei, per tutta risposta, si
voltò verso di me
e mi indicò la fronte, tremante di rabbia.
[Kyojin
Shinkou –
SHINGEKI NO KYOJIN]
“Qualcuno… qualcuno ha cercato di farmi
uno
scherzo! Ma non riesco più a percepirlo”
mi disse, furibonda “Forse
l’hanno fatto anche a te… prova a controllarti la
fronte, Goku!”
Io, confuso, recuperai il radar e
provai a
specchiarmi attraverso lo schermo spento.
Sgranai gli occhi quando mi resi conto
di avere uno
scarabocchio sulla pelle!
“Ma che… UNA SCRITTA! MA QUANDO ME
L’HANNO
FATTA!? Un momento… ce l’hai anche tu!”
Lei, scioccata, si toccò la
fronte.
“Impossibile…
pensavo di averlo…”
“GOKU! ANCHE TU?!”
“Oh…
ciao Beerus!” salutai il mio Hakai-Shin, notando un
piccolo particolare “Hanno attaccato
anche lei?”
Lui, tuttavia, si era portato vicino
ad una
confusa Kairi e le aveva rivolto uno sguardo assassino, prima di
domandarle.
“Forse tu sei il suo complice… non
è
così, signorina?”
La giovane donna, confusa, si
voltò verso di
me e mi chiese.
“Goku…
ma con chi stai parlando?”
Solo a quel punto cominciai a capire
il
motivo della sua agitazione, pertanto mi frapposi tra lei e Beerus, e
spiegai
immediatamente alla divinità.
“Lord Beerus! Stia tranquillo! Lei non
c’entra nulla! Si chiama Kairi ed è una guerriera
formidabile…”
“…
e
per quale motivo continua a comportarsi come se non esistessi?!”
continuò a
chiedere l’Hakai-Shin, stranito, mentre Kairi
iniziò a guardarsi attorno
insospettita.
“Ma
Goku… stai parlando con un amico immaginario? Io
non percepisco nulla!”
“E’
perché non riesci a percepire l’aura degli Dei!”
la rassicurai io,
indicando il punto dove si trovava il Dio della Distruzione del settimo
universo “Davanti
a noi, ora, vi sta Lord Beerus, l’Hakai-Shin del mio universo!”
poi sussurrai al mio amico “Beerus…
lei è
cieca e sorda, per questo non riesce a vederti…”
[Strange
Friend –
FATE OST]
“Che… oh…”
cominciò a comprendere la gaffe Beerus, imbarazzandosi
leggermente quando vide lo sguardo terrorizzato della mia nuova amica
la quale
si inchinò di sbieco davanti a lui, mancandolo di pochi
centimetri.
“Oddio!
Mi scusi tantissimo, signor Beerus! Non era mia intenzione mancarle di
rispetto! Che vergogna!”
“Ehm…
io sarei qui…” dichiarò lui,
sempre più impacciato, ricordandosi nuovamente
di avere a che fare con una diversamente abile e tirandosi un ceffone
sulla
fronte per la vergogna.
In effetti rapportarsi con una mortale
non in
grado di vederti, sentirti o, ancora peggio, percepirti, era una vera e
propria
impresa anche per un Dio come lui.
“Lord
Beerus dice che non devi preoccuparti e che non è arrabbiato
con te!” mi
affrettai subito io ad annullare il loro imbarazzo, prima di far notare
a lui “E
comunque… anche Kairi ha lo scarabocchio sulla fronte! Come
potrebbe essere
stata lei?”
“Già… in effetti è
proprio così… ho fatto
cilecca un’altra volta…”
ammise il Dio della Distruzione, scoraggiato,
allontanandosi definitivamente da noi “…
se trovate qualcuno di sospetto, portatelo al mio cospetto…
ed io gli darò una
bella lezione!”
Dopo che si fu definitivamente
allontanato,
rassicurai Kairi dicendole che l’Hakai-Shin fosse andato via.
Lei si rimise
diritta, decisamente scossa ed imbarazzata dalla situazione che si era
creata.
Entrambi raggiungemmo
l’interno dello stadio,
ammirandone la bellezza. Dopodiché ci andammo a sedere su
due posti liberi per
riprendere a parlare.
Io, dopo aver ascoltato la sua storia,
mi
sentii in dovere di raccontargli tutta la mia. Rimase letteralmente
senza fiato
quando gli narrai anche di ciò che era avvenuto al I Torneo
del Potere.
“Assurdo… il tuo universo ha rischiato di
essere cancellato?” mi domandò
lei sbigottita “Come
è andata a finire?”
“Alla
fine io e Freezer, che non avevamo mai collaborato prima, decidemmo di
allearci
per sconfiggere Jiren… ed il nostro universo vinse con il
nostro sacrificio. Il
mio amico C-17, alla fine, ha chiesto al Super Drago Shenron di
ripristinare
tutti gli universi distrutti durante il torneo, facendo resuscitare
tutti gli
innocenti morti a causa del Torneo del Potere!”
“Uao…
e
noi del dodicesimo universo non ne sapevamo nulla…”
dichiarò Kairi,
scostando costernata lo sguardo dal mio viso da bambino “… a dire la
verità… non sapevamo
nemmeno dell’esistenza degli Hakai-Shin fino a qualche
settimana fa!”
“Ecco perché non eri in grado di
percepire
Beerus… tu non hai mai imparato ad usare il KI divino!”
compresi io,
rammaricato, prima di domandarle “Che
desiderio vorresti esprimere se tu riuscissi a vincere il torneo?”
“Io… io spero di non essere troppo
egoista,
ma…” dichiarò lei,
sorridendo malinconicamente “… ma io vorrei tanto chiedere al
drago di donarmi la vista e l’udito… mi fa
soffrire non poter vedere il mondo
con i miei stessi occhi… o poter sentire qualcosa di diverso
dal battito del
mio cuore… vorrei vedere il volto dei miei figli e
dell’uomo che tanto amo. A
te sembrerà un desiderio stupido, ne sono
convinta…”
“Al
contrario… è un desiderio legittimo da parte
tua…”
[Celtic
Song –
FAIRY TAIL]
A parlare, con nostra grande sorpresa,
fu una
persona a me decisamente nota. Era un alieno umanoide dalla pelle
grigia
chiara, alto e muscoloso. Possedeva dei grossi occhi neri privi di
pupilla, ed
indossava un'uniforme rossa e nera, con un paio di guanti e stivali
bianchi.
Era da cinque anni che non lo vedevo,
ma mi
ero reso conto subito del cambiamento del mio compagno. Jiren sembrava
più
rilassato e felice, certamente molto più socievole, dato che
si presentò subito
a Kairi con una galanteria incredibile, inginocchiandosi davanti a lei
e
dandole un baciamano degno di un principe.
“Jiren dell’undicesimo universo, Capitano
dei
Pride Troopers. E’ un onore conoscerla, regina
Kairi…”
“… è… è
un onore anche per me, signor Jiren…”
ammise la donna, decisamente lusingata dalla gentilezza del mio amico,
alzandosi dal suo posto ed inchinandosi con eleganza, prima di sedersi
nuovamente al mio fianco.
Jiren, successivamente, si
voltò verso di me
affermando scherzosamente.
“Sono
io… o cinque anni fa eri un po’ più
alto, Son Goku?”
“Un piccolo incidente… come stai, Jiren?
Come
hai passato questi cinque anni?” domandai
io, stringendo la mano
all’alieno.
“Molto meglio dei precedenti, lo ammetto”
dichiarò lui, sedendosi assieme a me e Kairi “Non sono stato da solo e mi sono riavvicinato a
tutti i miei amici.
Toppo, Dyspo e Kahseral mi hanno davvero aiutato tanto… e sono riuscito perfino a sconfiggere Lusfer,
l’assassino che aveva
ammazzato il mio sen-sei e la mia famiglia! Ora ho aperto una
scuola di
lotta e sto insegnando le arti marziali a tanti giovani appassionati e
volenterosi… loro non sono potuti
venire, stavolta, ma ad un prossimo torneo parteciperanno sicuramente!”
“Anche
tu hai degli allievi, adesso?! Urca! Devono essere già molto
potenti!” dichiarai
io, stupito dall’effettivo cambiamento di Jiren.
“Tu sei un sen-sei?”
domandò Kairi,
incuriosita.
“E’ vero! Non l’ho detto ancora
a nessuno dei
due! Ci stanno dei miei allievi, al torneo mondiale! Hanno iniziato
ancora da
poco…” ammisi io, affermando
però con determinazione “…
ma sono sicuro che si toglieranno delle
belle soddisfazioni qui!”
“Da quanto tempo si allenano con te?”
continuò a domandarmi la giovane regina.
“Eh
eh…
solo da tre mesi” rivelai io, sincero “Sono quattro ragazze ed un
ragazzo che si è
unito a noi solo da un mese circa. Sono ancora molto
giovani… Ayumi ed Ub hanno
rispettivamente sette e dieci anni, mentre Ran, Masumi e Kazuha hanno
tutte
diciotto anni. Ne avevo anche un’altra, ma ora di lei si
occupa un altro mio
amico, molto più saggio di me, e stanno partecipando anche
loro!”
“Ed
hai deciso di farli partecipare al torneo?” mi
domandò sconvolta Kairi,
mettendosi una mano davanti alla bocca preoccupata.
Anche Jiren, in effetti, sembrava
piuttosto
incerto dalla mia decisione, ma io spiegai loro.
“Ecco…
il punto è che un giorno io non ci sarò
più a proteggere il mio pianeta ed i
miei amici. Se mi fossi limitato a combattere solo per me stesso,
nessun’altro
avrebbe potuto prendere il mio posto.
Io ho sempre amato le arti marziali, ma non mi sono mai imposto
realmente come
un vero eroe… semplicemente combattevo contro tutti coloro
che si mettevano
contro i miei amici e la mia famiglia. Ma quando io e Vegeta
raggiungeremo
l’aldilà… chi proteggerà la
Terra? Un giorno ci sarà un nemico più forte di
noi…
e allora? Come maestro, devo essere
severo ed inflessibile, mostrando loro la strada che hanno scelto di
percorrere… se non saranno pronti, semplicemente potranno
smettere ed io non lo
impedirò… ma se hanno intenzione di andare
avanti, il torneo sarà solo
un’esperienza in più che li aiuterà a
crescere,
tutti e cinque!”
“Capisco…
tu hai sempre una fiducia incommensurabile nelle persone a cui vuoi
bene…”
comprese il mio amico, sorridendo soddisfatto.
Kairi, improvvisamente, si
alzò in piedi e si
voltò verso l’entrata dello stadio. Dalla cavea,
infatti, ci stava raggiungendo
un altro tizio, il quale si era voltato immediatamente verso la donna.
[Sword
of Kings –
CELTIC MUSIC]
“Dragon! Sono qui!”
“D-Dragon?! Lui è il Re Supremo del
dodicesimo universo?” esclamò
impietrito Jiren il Grigio, alzandosi dal
suo posto ed inchinandosi davanti a lui.
Io mi affrettai a compiere lo stesso
gesto,
sorpreso dall’agitazione del mio amico, al quale sussurrai a
bassa voce.
“E’…
è
molto potente?” domandai io, preoccupato.
“E’
considerato un guerriero quasi al pari degli angeli!”
dichiarò lui, a bassa
voce “Il suo nome e la sua storia
sono
molto conosciuti anche in tanti altri universi!”
“Urca…”
“A dire la verità…”
ammise quello
che, intuii, fosse il marito di Kairi, permettendoci di ritornare
diritti “… non sono
davvero così potente come
raccontano. E tecnicamente… l’unica
sovrana del regno di Hearts è lei!”
“Quello che sta cercando di spiegarvi Dragon,
è che lui, prima che i miei genitori lo portassero al
palazzo, era un semplice
bandito ricercato in tutto il nostro regno. Non ha alcuna discendenza
nobile”
spiegò la mia nuova amica, tirando scherzosamente un pugno
sulla spalla del suo
uomo, il quale era leggermente imbarazzato “Ma le storie che raccontano sono
tutte vere… lui è l’unico, del nostro
universo, ad aver affrontato alla pari
Geene, senza usare nemmeno il massimo della sua potenza…”
“…
tecnicamente non l’hai utilizzata nemmeno tu…”
affermò Dragon, facendo
intendere a me e Jiren che anche Kairi fosse molto forte.
“… ma io sono stata buttata fuori dal
ring,
pertanto non ho vinto!” ammise la donna,
alzando le braccia sconfitta e
continuando la sua spiegazione “Solo
quando è stato catturato, ancora giovane, da mio padre, il
precedente Re
Supremo, capimmo il perché questo testone compiesse quelle
gesta…”
“… purtroppo il nostro regno è
formato anche
da molte zone isolate dalla capitale, dove il cibo ed i beni di prima
necessità
scarseggiavano. Per questo, andavo a razziare nei palazzi dei conti
più ricchi
ma avidi di Hearts. Quando il Re scoprì tutto
ciò, decise semplicemente di
farmi diventare il tutore di Kairi…”
finì di spiegare Dragon,
voltandosi poi verso sua moglie “...
e
credo che voi sappiate già il resto della storia…
lei è diventata molto loquace
da quando ha imparato a parlare!”
“EHI!”
lo sgridò lei, imbarazzata, facendomi ridere, mentre Jiren
accennò un sorriso
divertito.
“Posso fartela una domanda, amore?”
le chiese lui, indicando la fronte di sua moglie e poi noi due
“Chi vi ha fatto quei scarabocchi?
Qualcuno
si è divertito a farne uno pure a me, dietro la nuca!”
“Non lo so!” ammise
Kairi, coprendosi
il viso per la vergogna.
“Chiunque sia stato, deve essere davvero in
gamba…” ammisi anche io,
sconsolato “… ha fatto lo
stesso scherzo anche agli Hakai-Shin!”
“Ho
uno scarabocchio?” domandò stupito
Jiren, notando un marchio sulla sua
divisa, formato dalla scritta ‘Pride
Troopers’ sul petto “Però…
non sta male con la divisa! Potrei
proporla anche agli altri membri come stemma del nostro gruppo!”
“UN
MOMENTO! LO HA FATTO ANCHE TE?!”
A noi si era avvicinato anche Belmod,
il cui
sguardo era palesemente scioccato. Poverino… lui
era già molto più debole di Jiren…
…
sapere che potesse esistere qualcun’altro di così
potente lo aveva scoraggiato.
[Strange
Friend –
FATE
OST]
Anche gli altri Hakai-Shin si erano
arresi,
sconsolati, e si erano avvicinati tutti a noi. Ci rendemmo conto della
gravità
della situazione quando notammo che gli scarabocchi sui loro vestiti
fossero
decisamente aumentati.
Una volta mia nipote Pan mi aveva
fatto
vedere un video su Youtube, dove c’era un ragazzo
completamente ricoperto di
tatuaggi sulla faccia che faceva versi strani. Mi aveva anche detto che
l’aveva
trovato sul computer di Goten.
Ecco…
loro assomigliavano esattamente a quel giovane! Persino i loro versi di
insoddisfazione erano gli stessi!
“Io mi arrendo… non ce la faccio
più!”
dichiarò Champa, sconsolato, sedendosi su un posto libero.
“Che
mi venga un colpo! Si è divertito anche con voi?”
A parlare era stato un nuovo arrivato,
di cui
nessuno si era reso conto della presenza. Con la faccia completamente
ricoperta
dalle bende, sul suo petto aveva uno scarabocchio enorme, con su
scritto
solamente le lettere H e W.
“H.W.!
Piacere di conoscervi!” dichiarò costui,
voltandosi verso gli Dei della
Distruzione ed affermando “Suppongo
che
voi stavate provando a cercare il responsabile…”
“Esattamente… ma quel bastardo
è scaltro come
una faina!” affermò Liquir,
con le code che poggiavano letteralmente a
terra “Ci siamo solamente fatti
prendere
in giro!”
“Capisco…
allora posso provare ad aiutarvi!”
affermò H.W., domandando loro “Avete
già un possibile sospettato?”
“Io forse ne ho uno…”
ammise Dragon,
voltandosi verso le divinità con sospetto “Per caso conoscete un
certo Mr.Satan? Lui si
è permesso di salirmi in groppa mentre ero
trasformato… è l’unico che si
è
avvicinato così tanto a me!”
“Satan!?
Quell’idiota?! Non sarebbe mai capace di fare una cosa
simile! E’ troppo
debole!” esclamò Beerus, sicuro di se
“No…
a fare degli scherzi del genere possono essere soltanto due
persone… una è
Whis-Sama!”
“Giusto!
Lui si divertiva a fare questi scherzi!” dissi io,
illuminandomi.
“Mi spiace, ma non può essere stato
lui…”
spiegò H.W., sincero, spiegando loro “Whis ha dato il cambio a
Cus subito dopo il
mio arrivo e tecnicamente ero il secondo ad aver passato la
prova… l’altra
persona, invece, chi sarebbe?”
“Quel
farabutto di Simon Kog!” urlò a
squarciagola Lord Beerus, facendo fatica a
trattenere la rabbia “E’
dal giorno in
cui l’ho conosciuto che continua a trattarmi a pesci in
faccia… mio fratello
ciccione testimone!”
“Concordo… EHI! NON SONO CICCIONE!”
affermò Champa, arrabbiandosi con suo fratello.
“Simon
Kog… per caso è un ragazzo dai capelli biondi e
lunghi?” domandò H.W.,
spiazzando tutti noi.
“Co-come
fai a saperlo?” domandai io, incredulo, senza
rendermi conto che Jiren e
Dragon stavano cercando, in tutti i modi, di trattenere le risate.
“…
e
tiro ad indovinare… è conosciuto anche come
Hunter Warrior!”
“TU
SAI DOVE SI TROVA?!” domandarono in coro tutti gli
Hakai-Shin ad H.W., il
quale sorrise loro, allontanandosi lentamente scendendo la cavea.
“No!
Mi spiace! Mai visto
prima!”
Potete soltanto immaginare lo sguardo
e la
bocca aperta da pesce lesso di tutti quanti loro, i quali sembravano
implorare
con le loro mani.
Fu a quel punto che tutti loro si
resero
conto di un altro scarabocchio sul dorso delle stesse.
“Un
altro… quando finirà questa sto…”
dichiarò Quitela sempre più stufo, prima
di spalancare la bocca e sgranarsi gli occhi, impietrito.
Anche gli altri avevano il suo stesso
sguardo.
Sul dorso della mano, infatti, era
stata
scritta una semplice parola.
Pollo
Bastò questo per far
rendere conto loro di
essere stati letteralmente presi in giro da H.W.!
Era stato lui a fare quelle scritte!
“EEEEEEEEEEEEEEEEEEHHHHHHHHHHHHHHHHHHH?!
Gggggggggggggrrrrrrrrrrrrrrrr…
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!
QUESTA E’
L’ULTIMA GOCCIA!”
Come se fossero alla ricerca di un
tesoro
nascosto, tutti e dodici si rianimarono e, colpiti in pieno
nell’orgoglio,
avevano ripreso la loro caccia, più incavolati che mai,
mentre io e tutti gli
altri non eravamo più riusciti a trattenere le risate.
Perfino Jiren non riuscì
a trattenere un ghigno di esaltazione.
“Ahahahahahahahahahahahahahah! H.W. è un
genio!” ammisi io, asciugandomi le
lacrime di divertimento.
“Ehm… Goku… anche tu hai la
parola ‘pollo’!”
mi rivelò Kairi, scoppiando nuovamente a ridere, mentre
Dragon e Jiren mi
passarono uno dei radar per permettermi di osservare il misfatto.
Era vero! Quel farabutto mi aveva
scritto
sopra le palpebre! Ogni volta che chiudevo gli occhi, la parola
‘pollo’ era
visibile!
“Ehi!
Perché lo hai fatto anche con me?!”
affermai io, offeso ed arrabbiato,
prima che la mia mente cominciasse, finalmente, a fare due
più due.
Come faceva H.W. a conoscere
perfettamente
tutte quelle informazioni su Simon? E come faceva a sapere degli
allenamenti
con Whis se non l’aveva mai visto…
…
oh… Hunter Warrior… H.W. …
…
mi tirai un ceffone sulla faccia, deriso dai miei amici.
Ero stato letteralmente preso per i
fondelli
da Simon senza che me ne rendessi conto…
… pollo… ero
davvero un pollo!
***
20:30
CHI
“… e dopo di ciò, possiamo
salutarci!”
annunciò Mike, davanti alle telecamere “Ringraziamo la nostra cara
Chi Miura, che
ritornerà domani mattina, completamente da sola, per
l’ultima trance della
prima fase di questo torneo eccezionale! Io ed il Sommo Sacerdote vi
diamo
appuntamento tra mezz’ora per la diretta serale di
‘POWER’S TOURNAMENT!’!”
“Ciak! Diretta interrotta!”
[Karen’s
Theme
–
FATE OST]
Io sospirai, decisamente esausta,
alzandomi
dolorante dalla sedia. Era finita, almeno per oggi. Avevo letteralmente
il culo
quadrato. Ci eravamo presi molte pause pubblicitarie, ma non ero ancora
abituata e si vedeva dal mio sguardo spento.
Ero
stanca morta…
“Sei
stata straordinaria, Chi! Sei nata per stare al centro delle
tele-camere!”
si complimentò con me Mike Moshimoshi, comprendendo la mia
stanchezza.
“Sono…
sono sfinita… devo… devo riprendere
fiato…”
“Allora ti riporto direttamente a casa”
mi propose il Sommo, ma io lo rassicurai subito.
“Non c’è bisogno!
Prenderò la metropolitana!
Ora che tutti i cattivi si trovano al Torneo, non correrò
pericoli durante il
tragitto! Mike…”
chiesi al
tele-cronista, curiosa “… a che ora devo stare, qui?”
“La
stessa di oggi” mi rispose lui, indicando il Sommo
“Sarebbe
saggio se venisse lui a
prenderti! Al ritorno posso capire, ma per venire da sola rischi di
svegliarti
troppo presto e di non riposarti a dovere! Domani sarà
un’altra giornataccia e
avrai bisogno di dormire!”
“Ti
consiglio di cenare prima di raggiungere la metropolitana, con un
panino. Non
appena torni a casa, fai una bella doccia calda e mettiti sotto le
coperte.
Svegliati presto e fai una colazione abbondante, prima di raggiungere
lo
studio. Per i copioni e per ciò che dovrai dire, ci pensiamo
noi” mi
consigliò il padre di Whis, decisamente divertito “Giusto, signor regista?”
“S… sì, giusto…”
ammise l’uomo,
leggermente imbarazzato davanti a quelle parole, prima di rassicurarmi
“… credimi,
Chi… te la sei davvero cavata
alla grande! Sai cosa
c’è? Mi è
venuta in mente un’idea… perché
non
porti la tua famiglia qui? Sono certo che troveremo qualcosa da fare
anche per
loro, così ti sentirai più a tuo agio!”
“Dice sul serio? Grazie infinite!”
risposi loro, felice, inchinandomi rispettosamente davanti a tutti i
presenti
della sala “Se
sono riuscita a darvi una mano, è solo grazie al vostro
aiuto!”
“Ma
figurati, Chi! Credimi… non tutti sono in grado di rimanere
così lucidi davanti
a fatti così sovrannaturali!”
dichiarò Mike, sincero “Hai
davvero una grandissima forza interiore!”
“No…
non è vero… in realtà è
l’esatto contrario…ci vediamo domani mattina! Buon
lavoro ed in bocca al lupo per la diretta serale...”
La mia ammissione aveva scosso tutti.
Il mio
umore si era abbassato davanti alle parole di Mike, al punto tale che
mi ero
voltata ed ero uscita dallo studio senza alcuna esitazione.
Il ricordo di quello che mi era
successo la
notte scorsa mi aveva nuovamente avvolto la mente. Le lacrime
ricominciarono ad
uscire inesorabili dal mio volto, costringendomi a raggiungere il bagno
delle
donne e chiudermi dentro di esso per sciacquarmi la faccia e recuperare
un po’
di contegno.
Percepivo ancora la sensazione della
carne mentre veniva lacerata e strappata via dal mio corpo,
l’atroce dolore che
avevo provato del farmi violentare da quell’arpia. Se non
fosse stato per Simon
ed i suoi alleati Jiren e Toppo (avevo scoperto quei nomi
perché
partecipavano al torneo anche loro) sarei morta lì, divorata
viva da quel mostro…
…
se non fosse stato per loro… nemmeno la mia anima sarebbe
stata più
riconoscibile nell’aldilà.
No… io non ero
forte… io avevo paura…
…
avevo paura che quei mostri dei Deadly Sins andassero ad attaccare la
mia
famiglia… che se la prendessero anche con mia madre, con mio
padre…
… con Naruto ed Hinata!
L’unica cosa che mi era
rimasta da fare,
purtroppo, era avere fiducia in Simon. Lui non mi avrebbe mai deluso,
lui
sarebbe sempre intervenuto per salvarmi…
…
ma sapere di non poter far nulla per difenderlo mi faceva stare
male…
…
di non poter far nulla per proteggere la mia famiglia con le mie sole
forze…
…
no… una cosa potevo farla…
… potevo rinunciare per
sempre a Simon.
Sarebbe stato molto più
semplice. Se io
avessi lasciato per sempre Simon, quella megera di Lilith non avrebbe
mai più
messo in pericolo la mia vita… queste erano state le sue
parole…
…
ma io mi rifiutavo di farlo…
preferivo diventare la sua succulenta preda, piuttosto che rinunciare a
vivere
quell’amore in grado di cambiarmi la vita…
…
preferivo farmi stuprare ed essere dilaniata come la carcassa di
un’antilope da
un branco di iene affamate…
…
preferivo vivere la mia vita senza alcun rimpianto e senza alcuno che
mi
obbligasse a fare ciò che non volevo, perché era
questo che volevo insegnare ai
miei fratelli e perché era questo che mi avevano insegnato
mamma e papà…
… anche se, a volte, mi
avrebbe fatto soffrire…
… anche se, a volte, avrei
perso la mia dignità…
… anche se, da quel momento
in avanti, il ricordo di ciò
che mi aveva fatto Lilith avrebbe macchiato per sempre la mia anima.
Sentendomi meglio, uscii dal bagno e
mi
accinsi ad uscire dal palazzo, stringendomi con forza il cuore.
L’unica persona alla quale
potevo affidarmi
era Simon Kog…
…
ed era a lui che stavo rivolgendo le mie preghiere…
…
riuscivo a sentire il sapore del suo bacio sulle mie labbra…
…
sentivo il suo tocco delicato ma sicuro sul mio viso…
…
il suo respiro profondo…
…
il suo intenso profumo…
… lo sentivo, mentre mi
sussurrava nell’orecchio che
sarebbe andato tutto bene e che non mi avrebbe mai lasciato da sola.
Mi bastò. Dopo aver inviato
un messaggio a
mia madre per comunicarle il mio ritorno, puntai decisa verso il primo
Fast
Food che avevo adocchiato, intenzionata a tornare a casa dalla mia
famiglia per
raccontare loro tutto quello che avevo provato a lavorare in
televisione, per
la prima volta nella mia vita, di fianco a Mike Moshimoshi ed al Sommo
Sacerdote…
…
il più grande tele-cronista a livello mondiale ed il
Consigliere del Dio
Supremo…
…
ma come ci ero finita al loro fianco?
***
21:00
H.W.
[For
The King – CELTIC MUSIC]
Alla fine la caccia degli Hakai-Shin
si
concluse con un pareggio. Semplicemente, facendo richiesta a
Vados-Sama, le
chiesi di dar loro un buono per il miglior ristorante del pianeta
Terra, come
scusa per essermi divertito con loro. Alla fine tutti e dodici si
dimenticarono
in fretta della loro rabbia, leccandosi i baffi e pensando a tutto il
buon cibo
che avrebbero mangiato al termine della prima fase del torneo.
Questo, però, non mi aveva
impedito di
continuare con quei giochetti. Il motivo per il quale li facevo, in
realtà, era
molto semplice. Intendevo valutare le capacità di tutti i
partecipanti che
erano passati.
Erano le nove di sera, ed in tutto
erano
stati promossi duecento quaranta tre partecipanti alla seconda fase.
Con mia
grande soddisfazione, tutti i miei amici erano passati senza alcuna
fatica.
Solo Ayumi non era ancora riuscita a raggiungerci, ma c’era
molto tempo a
disposizione.
Perfino Mr. Satan, che aveva imparato
a
controllare (seppur parzialmente) il suo KI, era riuscito a passare il
turno, e
stava ricevendo molti complimenti da parte di tutti i membri
dell’universo
sette. Venne elogiato anche da All Might (anche lui era passato e, come
il
nostro campione, aveva imparato a controllare il KI solo da pochi
giorni), col
quale si mise a parlare di ‘cose da eroi’.
Con mio grande disappunto, anche se
sarebbe
sembrato strano il contrario, erano passati anche i Deadly Sins, i
quali si
trovavano dall’altra parte dello stadio, isolati da tutti,
mentre mi tenevano
bene in vista. Non ero riuscito nemmeno a sfiorarli col
pennarello…
… nemmeno uno di loro.
Avevano
una percezione straordinaria, dovevo ammetterlo.
Tra i mortali, solo Kairi era riuscita
quantomeno a percepirmi, senza però riuscire a fermarmi. Al
suo livello si
erano avvicinati soltanto pochi guerrieri, che potevo contare con le
dita di
una mano: un tizio calvo di nome Saitama; un colosso alto due metri e
mezzo di
nome Broly; uno spilungone coi canini di nome Alucard; con mia grande
sorpresa,
vi stava la mia sorellina Ai; l’ultimo, infine, altri non era
che Hit.
Un’altra partecipante, in
realtà, aveva
tentato perfino di fregarmi il pennarello da sotto il naso! Se non
sbaglio si
chiamava Kale. Quando si era resa conto di essere stata scoperta, aveva
cercato
di allontanarsi ma io l’avevo bloccata. Sembrava una giovane
e timida donna, ed
aveva paura di ciò che avrei potuto farle. Non sentivo,
però, intenzioni
malvagie in lei e per questo decisi semplicemente di farle un segno
vicino agli
occhi e dirle, divertito, che l’avrei tenuta
d’occhio.
Avevo il dubbio, comunque, ci fosse
qualcuno
tra i partecipanti che si fosse fatto scrivere apposta quegli
scarabocchi. Uno
di questi, ne ero convinto, era Jiren. Quello lì nascondeva
una potenza che non
avevo mai percepito prima in nessun mortale, molto vicina a quella di
Whis. Vegeta,
subito dopo avergli fatto lo scarabocchio, aveva sogghignato quasi
fosse
rimasto colpito. Anche quel Dragon Oronar, a dire il vero, mi aveva
creato
degli enormi sospetti. Lui aveva percepito il tocco del pennarello sul
suo
corpo, ne ero sicuro, ma aveva erroneamente ipotizzato che a fargli
quello
scherzo fosse stato Mr. Satan.
Non ero convinto nemmeno di tutti gli
angeli.
Quando avevo fatto loro quel pasticcio, tutti si erano sorpresi ma
nessuno lo
sembrava sul serio. Nemmeno Cus-Sama era
stata
sincera con quella scenata.
D’altronde, però,
io non avevo usato nemmeno
un millesimo delle mie nuove capacità.
Notai Ai mentre cercava qualcuno tra
la
folla, ansiosa.
“Ma insomma… perché Simon non
è qui?!”
Fu Goku, comprensivo, ad avvicinarsi a
lei e
sussurrarle all’orecchio. La piccola, sorpresa, si
voltò verso di me e mi
indicò con le lacrime agli occhi.
[Freedom
– FLORIAN BUR]
“Ce ne hai messo di tempo per capirlo, eh?”
Scostai leggermente le bende per farmi
riconoscere da tutti i miei amici, i quali erano visibilmente a bocca
aperta.
“Siete stati davvero in gamba…
complim…”
Prima che potessi dire altro,
però, gran
parte di loro mi saltò letteralmente addosso, strizzandomi
in una morsa affettuosa
di abbracci e coccole. Ai era quella più felice di tutti e
mi stava
letteralmente singhiozzando sulla spalla.
“Mi…
sigh… mi sei mancato…”
“Anche tu, Ai… mi siete mancati da morire
tutti quanti!” dichiarai io, commosso,
afferrando in braccio la mia
sorellina e domandando a tutti “So che ve la siete vista brutta, ieri
notte…”
“Già… ma siamo riusciti a
respingere tutti i
nostri nemici con facilità!”
dichiarò Crilin, soddisfatto di se stesso
“Abbiamo salvato tanti giovani
ragazzi e
non è morto nessuno!”
“…
però…
Chi…” provò ad anticiparmi
Ai, affranta, ma io le rivelai tristemente.
“Lo so già… sono stato io a
riportarla a casa”
raccontai, stringendo i miei pugni per la rabbia “A Lilith non importava nulla di quei
ragazzi… era a Chi che puntava,
fin dall’inizio. Se fosse morta, a suo modo di pensare, Zero
si sarebbe
nuovamente innamorato di quella strega. Ha ricevuto una brutta
sorpresa,
invece… è vero che, se avessi potuto, avrei
preferito raggiungere Chi prima… ma
Lilith aveva creato una dimensione artificiale, completamente diversa
dalla
nostra, e mi ci è voluto un po’ di tempo per
trovarla ed entrarvi assieme a
Jiren e Toppo… quando sono
arrivato…
Lilith stava… stava letteralmente… non voglio
nemmeno pensarci!”
“Oh
no…” dichiarò Ran, orripilata.
“L’importante
è che però lei stia bene! Al termine del turno,
la riabbraccerò di nuovo e
stavolta nessuno proverà a torcerle un capello!”
dichiarai io, battendo un
pugno sul mio petto.
“Un
momento…” esclamò Ai,
impietrita, indicando un nuovo gruppo di partecipanti
che aveva passato il turno “… ma loro sono…”
Ebbene sì. Una cinquantina
di persone, a noi
ben note, erano appena entrate dentro lo stadio. Feci scendere la
piccola dalle
mie spalle e sogghignai soddisfatto.
Il motivo fu chiaro a tutti quanti.
[The
Devil – BEST
OST IN THE WORLD]
“Un
momento… Himiko! Cos’è quel disegnino
sul tuo collo?!”
“Un
disegnino?! Un attimo… ma lo hai anche tu! Hai un pisello
sulla guancia e punta
alla tua bocca!”
“Ma
che… OH CAZZO! E’ VERO!”
“Chiunque
sia stato pagherà quest’affronto!”
“Smettila, fratellone… il disegnino di un
culo sulla tua fronte non si noterà, vista la faccia che ti
ritrovi!”
“Non mi sembra il caso di litigare… a
proposito, guardate chi c’è da quella parte!”
Questi altri non erano che
l’Unione dei
Villain, i MIB ed i restanti membri della Yakuza! Anche loro erano
riusciti a
passare il turno, come prevedibile.
La loro aura era diventata
mastodontica ed
era perfettamente controllata. Il motivo mi fu chiaro fin da
subito… loro
avevano assunto il KI Power creato dai MIB, tutti quanti!
Mi sembrò subito strano il
fatto che non si
fossero avvicinati ai Deadly Sins, pertanto decisi di andare da loro io
stesso,
personalmente. Da quel gruppo se ne separarono sei, che si avvicinarono
a noi
con sicurezza. Costoro erano Gin e Urahara Zaraki, Tao-Pai-Pai, Tomura
Shigaraki, All for One e Cell.
“Per quale motivo non vi siete uniti ai
vostri cari amici demoni?”
domandò Crilin, squadrandoli tutti da capo a
piedi.
“Non vogliamo più avere niente a che fare
con… quegli esseri!”
dichiarò schifato Tomura, distogliendo lo sguardo
dai Deadly Sins “I loro obiettivi
sono
diversi dai nostri! Non ci faremo mettere nuovamente i piedi in testa!”
“Hanno
provato ad ucciderci… ma non ci sono riusciti. Non siamo
così scarsi come
credevano!” affermò Cell,
tranquillamente.
“Ma
hanno letteralmente distrutto tutti i nostri clan e le nostre
organizzazioni… e se non fosse
stato per me, a quest’ora
saremmo morti tutti quanti!”
affermò Urahara, livida di rabbia, portandosi
davanti al mio viso “Questa
è soltanto colpa
tua, Hunter Warrior… Simon Kog… Zero…
chi sei, adesso? Hai aggiunto qualche
altra personalità assassina dentro di te, mostro?!”
“Maledetta…”
strinse i denti Ai,
furibonda, ma venne immediatamente affrontata da Gin, il quale era
tornato lucido
e non la smetteva di fissare negli occhi la mia sorellina.
Strano… che sguardo era,
quello?
In effetti era tutto il loro
comportamento
che mi sembrava molto sospetto. Non sembravano minimamente credibili.
Ai lo avrebbe senz’altro
ammazzato
se io non l’avessi fermata.
“Non
preoccuparti, collega… alla fine del Torneo, dopo aver
vinto, potremo chiedere
la vita di quella mocciosa in cambio!”
affermò l’assassino, suscitando la
rabbia di Ai.
A rispondergli, tuttavia, fu
incredibilmente
C-17, il quale difese a spada tratta la madre biologica di Selena.
“PROVACI
SOLTANTO E SARAI CARNE MORTA!” lo
minacciò il cyborg, il quale venne
affrontato subito da Cell.
“Tu
non farai proprio niente fin quando ci sarò io!”
dichiarò il bio-androide,
sogghignando diabolicamente “Non vedo l’ora di poter assorbire te, tua
sorella ed i nuovi cyborg di Bulma…”
“Perché
non provi a farlo adesso, se ne hai il coraggio?”
affermò C-18, sicura di
se “Ti
assicuro che non ti andrà bene come l’ultima
volta…”
“Esatto!”
affermò C-16, portandosi
davanti all’androide perfetto “La nostra potenza, ora, è nettamente
superiore alla tua!”
“Non paragonate il mio nuovo corpo al
vecchio…” li avvisò
tutti Cell, indicando se stesso “…
quello che possiedo ora è più forte del
precedente! Non siate sicuri di
voi stessi, o potreste finire nuovamente a far parte dei miei organismi!”
“Sei
un essere disgustoso!” affermò All
Might, voltandosi nuovamente verso All
for One “Ringrazia
quei vermi insulsi dei Deadly Sins se sei nuovamente in
libertà… ma non ti aspettare di farla franca!”
“Tremo come una foglia, One for All…”
lo prese in giro il suo arci-nemico, prima di affermare con
divertimento “… ah
no… ora il tuo potere è passato a quel
giovane ragazzino! Quindi dovrò prendermela con lui,
ormai… non sei più una
minaccia, Toshinori!”
“Io
non ho paura di te!” gli urlò di rimando
Midoriya, seguito da Ochaco,
Bakugo e da tutti i compagni di classe del ragazzo dai capelli verdi, i
quali
avevano passato la prima fase senza alcuna fatica. Anche tutti i
ragazzi del Liceo
Shiketsu erano riusciti nell’impresa, ed avevano affiancato i
loro coetanei.
“Allora fatti sotto, moccioso… non vedo
l’ora
di disgregare te, la tua fidanzatina e la tua combriccola di sciocchi
incapaci…”
affermò Tomura, sorridendo malignamente “… e non vedo
l’ora di disgregare soprattutto
te… Bakugo Katsuki!”
“PROVACI
PURE, STRONZO! TI POLVERIZZO LA FACCIA!” lo
sfidò apertamente il giovane
rivale di Midoriya, trattenuto a stento dai suoi amici.
Io sospirai, sconsolato davanti alla
sicurezza di quegli stolti (ovviamente mi riferivo ai nostri nemici).
Tutto mi
facevano tranne che paura.
Perciò superai Cell e gli
altri cinque e mi
portai davanti a tutti i loro compari, e dichiarai apertamente.
“Vi dirò la verità…
la vedo molto dura per
voi. Come potete sperare di sconfiggermi… se non siete
nemmeno in grado di
notare qualcuno che vi scarabocchia addosso con una penna indelebile?
Chi di
voi se n’è reso conto? Fate un passo avanti, se ne
avete il coraggio! Avanti,
non siate timidi!”
Colpiti ed affondati, tutti loro!
Nemmeno
Cell si era permesso di dire una parola davanti a tale affermazione,
notando
solo in quel momento che io avevo tra le mani il pennarello colpevole.
Lui
stesso aveva un segno, sotto la sua coda, anche se non se
n’era reso ancora
conto.
Solo a quel punto decisi di portarmi
davanti
ad Urahara e Tao-Pai-Pai, mostrando loro gli occhi demoniaci di Zero ed
ammettendo, con soddisfazione.
“Hai proprio ragione,
Urahara… sono un vero mostro… io
sono il
vostro mostro! Ed ora smammate da qui… se non
volete già prenderle da ora!”
Stavolta sì che rimasero
tutti intimiditi!
Nessuno ebbe il coraggio di protestare, nemmeno il bio-androide, e
tutti si
allontanarono senza degnarci di uno sguardo. Urahara e la sua
combriccola della
Yakuza, tuttavia, si voltarono con preoccupazione verso di me.
In un solo colpo avevo messo loro in
chiaro
quale sarebbe stata la loro sorte nel torneo.
Prima che potessi rimettere a posto il
mio
pennarello, però, qualcuno mi parlò alle spalle.
[Merlin’s
Study
–
BEST OST IN THE WORLD]
“Lo sai, giovanotto… non è un
gesto educato
scarabocchiare sui corpi o vestiti altrui! Mi costringi a sequestrarti
il
pennarello!”
“Provaci
se ci riesci…” decisi di provocare il
mio avversario, voltandomi verso di
lui.
Lo riconobbi all’istante. Si
era presentato
all’accademia per aiutare i miei amici nella battaglia contro
i cattivi. Anche
lui era stato macchiato dalla mia penna. Doveva aver sentito il mio
discorso e
si era avvicinato a me per rimproverarmi.
Costui era accompagnato da una
compagna, una
ragazzina dai lunghi ed ondulati capelli, di un azzurro molto simile
alle
sfumature dell’oceano. Lei indossava una lunga veste bianca
ed era scalza.
Furono i suoi occhi a colpirmi. Erano molto grandi ed avevano soltanto
l’iride,
dello stesso colore dei suoi capelli. Ad ogni singolo movimento, le
sfumature
cambiavano colore, rendendola quasi mistica.
Se non sbaglio, l’uomo si
chiamava Gabor
Black e proveniva dal quinto universo…
…
un momento…
… ma come ci era finito il
pennarello di Whis sulla sua
mano?!
“Sono
il preside di una scuola di magia, ragazzino… con me non
puoi fare il furbo!”
affermò soddisfatto lui, mettendosi l’oggetto in
tasca e chiedendo alla sua
compagna “Aredhel… ci
pensi tu a
togliere i suoi disegni?”
“Sì,
preside…” obbedì lei,
giungendo le mani a mo’ di preghiera.
Quello che avvenne mi colse
letteralmente
alla sprovvista…
…
tutti i disegni sopra le persone che avevo macchiato iniziarono ad
evaporare
lentamente, dissolvendosi definitivamente.
Questa volta, lo ammetto, ci rimasi
letteralmente di sasso. Quello non era semplice controllo del
KI…
…
era qualcosa di ben superiore!
“Magia…”
compresi io, senza fiato “…
voi
sfruttate il KI per entrare in contatto con ciò che
desiderate. Per farlo, non
è solo necessario un controllo perfetto della propria
aura… ma bisogna
connetterla all’entità che volete in vostro
aiuto…”
“Devo
farti i complimenti, Simon Kog!” affermò
Gabor, soddisfatto, indicando la
sua allieva “Lei,
ad esempio, ha una vocazione naturale con i Semi-Dei
dell’Acqua… si
chiama Arehdel Tinuviel ed è, come penso tu abbia capito,
una dei miei tanti
studenti venuti qui al torneo. Quella che ha usato è una
magia donatale da
Perperuna, la Dea della Pioggia, che scioglie e cancella tutte le
impurità
presenti nei nostri corpi”
“I miei complimenti, davvero”
esclamai io, provando ad occhiare il pennarello.
Male…
ci aveva messo una barriera di protezione aerea per impedirmi di
toccarlo.
“Sei troppo giovane e curioso per ingannarmi,
ragazzo… a volte cercare troppo la conoscenza porta a
commettere errori
impagabili. Io preferisco affrontare la vita nell’ignoranza,
lasciandomi
cogliere sempre alla sprovvista”
dichiarò il mago, sorridendo divertito
“Solo
così lascerai che la tua vita sia piena di sorprese e
meraviglie. Tutte le
valutazioni che hai fatto fino ad ora sono inutili… nel
momento in cui ti
ritroverai davanti a qualcosa di inaspettato, non saprai comportarti a
dovere!
Alcuni dicono che la pioggia è brutta, ma non sanno che
permette di girare a
testa alta con il viso coperto dalle lacrime”
“Ok…
questa non l’ho capita!” affermai io,
confuso, voltandomi verso gli altri
miei amici, i quali erano altrettanto interdetti “Cosa c’entrava l’ultima frase
con tutto il resto?”
“Chi ha detto che debba riguardare il discorso
precedente?” affermò lui,
mentre la sua giovane allieva iniziò a
giungere nuovamente le sue mani “Semplicemente
mi andava di dirti quella frase! Non limitare la tua mente soltanto ad
un'unica
linea… trasformala… crea un fascio
infinito… solo così potrai mostrare al mondo
chi sei veramente!”
Delle gocce di pioggia iniziarono a
cadere
sulla mia pelle, ed alzai il mio sguardo verso il cielo assieme a tutti
i
presenti, mentre Arehdel pronunciava una preghiera in una lingua che
mai e poi
mai mi sarei immaginato di sentire dalle labbra di un altro mortale.
La lingua degli Dei…
[Always
With You
in my Memories – BEST OST IN THE WORLD]
“O
artson anarvos… aeD alled aiggoiP… itnes el
ertson ereihgerp… avellosir i irouc
id ion irotaccep! assoP li out otnaip icreilgoics…
eraraihcsir al artson amina!
aF erednecs al aut aiggoip us ottut li odnom! allecnaC el ertson
ezzelobed!
icartsoM al aut asnemmi aidrociresim! AZNAD IED IRESSAP!”
La pioggia iniziò a farsi
sempre più
scrosciante, ma non vi stava alcuna nuvola sopra di noi. Per di
più le gocce
non davano alcun fastidio ne ci bagnarono. Semplicemente scivolavano
lentamente
sopra la nostra pelle, facendoci provare una sensazione stupenda ed
unica.
Poi
avvenne una magia ancora più bella e speciale…
ogni volta che una goccia cadeva
per terra, riuscivamo a sentire il suono di un passero…
… prima era uno…
poi decine… infine quel cinguettio si
moltiplicò fino a formare una maestosa melodia che fece
piangere dalla
meraviglia moltissimi tra i partecipanti.
La luna piena fece, inoltre, la sua
parte
illuminando le migliaia di gocce d’acqua, e grazie alla sua
fioca luce formò un
bellissimo arcobaleno notturno…
…
assistere ad un evento del genere era assolutamente unico.
Magnifico…
semplicemente magnifico…
La
pioggia terminò il suo corso pochi secondi dopo, senza
lasciare altra traccia
se non quella dentro ai nostri cuori. Aredhel sciolse le sue mani,
tirò un
leggero sospiro e si voltò contenta verso il suo insegnante,
il quale le
accarezzò soddisfatto i capelli.
Anche io, nella sua stessa situazione,
le
avrei fatto lo stesso. Ciò che aveva fatto Aredhel era una
tecnica di una
difficoltà e di una particolarità a dir poco
unica.
“Visto?
Che gusto c’è a scoprire le capacità
del tuo avversario prima del necessario…
lascia che sia lui a mostrarti di cosa è capace!”
affermò nuovamente Gabor,
ripetendo nuovamente ed indicando tutto ciò che vi stava
attorno “Alcuni
dicono che la pioggia è brutta, ma non sanno che permette di
girare a testa
alta con il viso coperto dalle lacrime. Ed ecco la vostra amichetta!”
Solo a quel punto, in lontananza,
tutti noi
riconoscemmo la persona che Gabor Black stava indicando in lontananza.
“AYUMI!”
urlò contenta Ai, assieme a tutti i suoi compagni “Ce l’hai fatta
anche tu!”
“Già!
Ci avrei messo di meno… se la mia mappa non si fosse
bruciata nel deserto
infiammato!” ammise la bambina, gonfiando la
faccia, rossa di
insoddisfazione, prima però di indicare contenta Gabor ed
Aredhel “Per
fortuna loro stavano vicini a me e abbiamo raggiunto insieme la torre!”
“Fiù… meno male!”
dichiarai io,
vedendo che ormai vi stavano tutte le persone che conoscevo e a cui
volevo bene
“Da
questo momento vi sarà soltanto la parte riservata ai
combattimenti! Grazie,
Gabor, per averla accompagnata qui!” mi
affrettai a dire al mago, che
mi rispose gentilmente.
“Questo è il nostro dovere nei confronti
di
un bambino: gettare un raggio di luce e proseguire il nostro cammino.
Credimi,
ragazzo… quella bambina sarebbe arrivata qui anche senza il
nostro aiuto! Anche
se si è unita a noi, lei aveva già recuperato le
sue targhette e si era messa
in posizione di combattimento quando ci ha visto la prima volta”
Goku accarezzò
affettuosamente la testa della
sua piccola allieva, allegro. Era stata davvero in gamba. Essere tra i
primi
trecento a passare la prima fase era un risultato a dir poco
eccezionale,
soprattutto se a partecipare erano stati più di cinque
milioni di lottatori.
Tuttavia, però, notai
qualcosa di strano.
Una sottilissima cicatrice, attorno al
collo
della bambina. Avrei voluto controllarne l’origine, ma non
feci in tempo.
Un suono orripilante
squarciò l’aria e ci
fece impallidire tutti, dal primo all’ultimo…
[The
Devil – BEST OST IN THE WORLD]
…
poi se ne aggiunse un altro… poi un altro ancora…
…
urla disumane ci fecero letteralmente venire i brividi…
… mi voltai verso i Deadly
Sins, ma mi resi
conto immediatamente che loro non avessero nulla a che fare con tutto
questo.
Sembravano semplicemente meravigliati, ma non c’era traccia
di una loro colpa
in quello che stava accadendo.
Anche gli Hakai-Shin sembravano
piuttosto
confusi e preoccupati, tant’è che si avvicinarono
agli angeli presenti (Whis,
Vados e Cus) per chiedere spiegazioni.
Anche io, assieme a tanti altri, ci
avvicinammo a loro.
“COSA
SAREBBE A DIRE CHE QUELLE CREATURE HANNO UN'AURA DEMONIACA?!”
urlò in collera Arack
a Whis, il quale confermò le sue parole.
“Avete sentito benissimo. La maggior parte
dei guerrieri presenti al torneo è in grado di affrontare
mostri di qualsiasi
genere, ma solo quelli presenti nella nostra dimensione. Per questo i
due Zeno
hanno usato il loro KI Demoniaco per creare esseri molto più
potenti ed
assetati di sangue”
“Ma allora perché nessuno di noi ne ha
incontrato uno?” domandò
Beerus, confuso “Noi siamo
semplicemente stati attaccati da cataclismi naturali…”
“…
è
perché tutti voi siete stati molto più saggi e
veloci degli altri!”
dichiarò Cus, allegramente “Meno tempo ci mettevate a superare la prova,
meno pericoli avreste corso. Comunque non dovete
preoccuparvi… le creature non
entreranno dentro lo stadio! Non correrete alcun pericolo fin quando
rimarrete
qui…”
“… quanto sono potenti questi mostri?”
domandò Goku al suo angelo, ma fu Vados a rispondere loro.
“Ehm…
ecco… ovviamente dipende dai vari tipi! I più
deboli hanno la forza di un Saibaman…
ma le più potenti potrebbero perfino raggiungere la potenza
di un Angelo!”
Tutti noi spalancammo gli occhi,
orripilati.
In tanti ci eravamo immaginati potessero esistere ostacoli enormi per
passare
il turno…
…
ma questo era a dir poco esagerato!
Ci avevano sguinzagliato contro dei
demoni artificiali?!
Dei Majin?!
“Perché arrivare a tanto?”
domandò
Vegeta, storcendo le sue sopracciglia per la collera “Non che me freghi
tanto… ma mi
sembra decisamente troppo esagerato per un torneo di arti marziali!”
“E’
per
colpa nostra, non è così?”
Lilith si era portata vicino
all’angelo del
settimo universo, divertita, e veniva squadrata da capo a piedi dalle
altre
due.
“Il
ragionamento del Sommo Sacerdote è stato piuttosto
semplice… se i lottatori non
sono in grado di affrontare un demone, allora è inutile che
passino alla prima
fase! Per la maggior parte dei guerrieri come noi, occuparsi di una
sola di
quelle creature non è complicato… ma in pochi
sarebbero in grado di affrontarne
centinaia in un colpo solo! Tutti quelli che si trovano fuori dallo
stadio
hanno una condanna a morte stampata sulle loro fronti. Un ottimo
lavoro,
Whis-Sama… siete responsabili di un autentico sterminio! Gli
unici a passare in
questa fase saremo noi… gli altri patiranno le pene degli
inferi e non avranno
mai più una vita normale!”
“Ma senti chi parla…”
affermò Vados,
digrignando i denti furibonda.
Whis, tuttavia, non sembrava per
niente
intimorito dalle parole della Regina dei Demoni.
“Hai
detto benissimo, Lilith-Sama. Guerrieri che non sono in grado di
affrontare
anche solo un singolo demone, non possono sperare di vincere il II
Torneo del
Potere! Semplicemente non ci sarebbe partita, e dovremmo consegnarti le
Super
Sfere… ma tu non hai fatto una considerazione…
nessuno di voi partecipanti l’ha
fatta. Le regole stabiliscono che si passa la prima fase soltanto se si
ottengono due targhette di diverso colore, le si metta
all’interno di quel
salvadanaio all’esterno, e si entri dentro la Tower of
Victory entro e non oltre
le 21:00 di domani sera. Adesso vi
faccio una piccola domanda… non vi siete chiesti se sia
possibile abbandonare
questo edificio?”
“Un
momento! Possiamo anche lasciare lo stadio?”
domandò sorpreso Jiren.
“Esatto”
confermò l’angelo,
rivelandoci “Potete
decidere di uscire dalla T. of V. ma dovrete recuperare la
vostra targhetta completata e rimetterla nuovamente nel salvadanaio
entro e non
oltre l’orario prestabilito! Non vi siete resi conto
dell’altro foro dietro al
contenitore? Serve proprio a questo scopo!”
“Ma
a
quale scopo? A cosa servirebbe mettere a repentaglio la tua
partecipazione alla
fase successiva?” domandò interdetta Ai
“Un
lottatore che ha già vinto non
si auto escluderebbe… a meno che…”
“… Emerald… Cristal…”
Ci voltammo preoccupati verso la
regina Kairi,
la quale stava tremando per la paura.
Un
momento… lei aveva dei figli che stavano…
… merda…
“E’ per questo…”
compresi io,
voltandomi verso Whis con aria incredula “… voi sapevate che tanti di noi si
muovessero in gruppi. Avete compreso che, nel peggiore dei casi,
qualcuno dei
nostri amici sarebbe potuto finire in pericolo di vita… e
che noi non saremmo
mai rimasti qui con le mani in tasca. Devo ammetterlo, Whis…
la vostra mente,
quando volete, sa ideare piani disgustosamente macabri…”
Non c’era bisogno di andare
avanti a
discutere. Gli angeli erano stati scaltri e previdenti. Erano certi che
qualcuno di noi sarebbe uscito nuovamente fuori dallo stadio per
affrontare
tutti i demoni e salvare quante più persone possibili.
Non si stavano limitando a valutare le
nostre
capacità di combattimento…
…
stavano valutando anche il nostro spirito di sacrificio.
Chi aveva la forza necessaria per
affrontare quei demoni?
E perché ha deciso di restare dentro lo stadio, lasciando
che tante persone
venissero uccise?
Non persi tempo e mandai
l’anima di Zero
fuori dal mio corpo, per cercare di osservare quello che stava
accadendo attorno
allo stadio…
…
nemmeno un secondo dopo, io mi voltai da tutti e corsi come non mai,
raggiungendo il salvadanaio e recuperando la mia targhetta.
“SIMON! ASPETTA!”
Non ero stato l’unico. In
molti si erano
diretti verso l’uscita insieme a me. Tra questi, riconobbi
immediatamente Kairi
e Dragon, coi due che presero le loro targhette e volarono via alla
velocità
della luce, con la donna in groppa a suo marito trasformato in drago.
Assieme a
loro si erano uniti, con mia grande sorpresa, anche Goku e Jiren.
“Giovanotto!
Sei uscito fuori di senno? Stai mettendo a repentaglio la tua vita!”
mi
rispose Gabor, leggermente sorpreso dalla mia intraprendenza.
“Mi
spiace, Gabor… ma so personalmente cosa si prova ad aver a
che fare con un
demone! Anche un solo secondo assieme ad esso può
traumatizzarti e cambiare il
resto della tua vita! Non posso permettere che altri innocenti provino
quel
dolore!”
“Allora
io ed Aredhel verremo con te!” mi
rassicurò lui, con la giovane che annuì
con forza “Coi nostri poteri
possiamo
salvare tutti gli innocenti mentre tu affronti quelle creature con la
tua
potenza!”
Soddisfatto, annuii e partii in volo
assieme
ai due maghi.
Sotto di noi, dalla pianura
sottostante,
fuori uscì una creatura a dir poco mostruosa. La
attraversava come se si
trovasse in aperto mare, senza tuttavia lasciare alcun segno del suo
passaggio.
Molto simile ad un’orca,
grande una
sessantina di metri, aprì le sue enormi fauci ed
azzannò una decina di persone
in volo, la cui aura si azzerò
all’istante…
…
guerrieri che avevano passato la prima fase, perciò dotati
di grande esperienza,
erano stati divorati senza pietà da quella creatura assetata
di sangue. Se
fossero rimasti nello stadio avrebbero potuto partecipare alla seconda
fase…
… invece erano finiti
all’altro mondo!
Madre di Dio…
… il Sommo Sacerdote era
andato fuori di testa!?
***
Capitolo scoppiettante, non
è così?
Per
chi se lo stesse chiedendo, la nuova categoria da aggiungere a questo
crossover è quella di KINGDOM HEARTS. Chi ha letto gli
epiloghi
della mia storia precedente, avrà senz'altro intuito che
anche
quest'opera avrebbe contribuito, più di altre, alle vicende
dei
nostri protagonisti.
Per
chi ha letto, tuttavia, KINGDOM HEARTS - THE LEGEND OF THE EARTHLY
YILANCAR, avrà senz'altro notato qualche stranezza nei
personaggi che ho presentato in questo capitolo. Ben presto avrete le
risposte che cercate, in particolar modo per quanto riguarda Dragon
Oronar, Kairi Wave e Gabor Black.
Ecco, perciò, la
lista delle categorie presenti in questo Crossover:
-) DETECTIVE CONAN
-) DRAGON BALL (1 Serie, Z e
Super per chi si adegua all'anime)
-) KARAKAI JOUZU NO TAKAGI
SAN (Sia quella normale che versione MOTO)
-) BOKU NO HERO ACADEMIA
-) KINGDOM HEARTS
Ce ne saranno altre, ma le momentanee apparizioni in questo capitolo
diventeranno ufficiali in seguito.
Per
il resto, non ho nient'altro da dire! Vi aspetto martedì 4
Agosto per un nuovo capitolo di GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR!
I nostri protagonisti hanno
affrontato la prima fase del II Torneo del Potere, e apparentemente
sembrava che fossero riusciti a passare...
... ma le insidie non si sono
fatte attendere oltre!
Fuori dallo stadio, infatti,
tante persone stanno seriamente rischiando di morire, a causa delle
creature demoniache nate dalla manina "birichina" dei due Zeno.
Cosa faranno? Si getteranno
tutti al salvataggio dei poveri sventurati, mettendo a rischio la loro
partecipazione alla fase successiva... o volteranno le spalle ai
più indifesi?
Il prossimo capitolo
sarà pubblicato il 1 di Settembre!
Qui sotto il link per le Ost!
BUONA LETTURA!
GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR
Si dia
inizio al Torneo del Potere! (Parte 2)
Lunedì
20 Agosto 2018
Ore 21:30
DIRETTA NOTTURNA
POWER’S TOURNAMENT
[Takahide
Koko – BOKU NO HERO
ACCADEMIA]
MIKE
– Sommo Sacerdote… ora che siamo entrati nella
fase
cruciale del torneo, potrebbe spiegarci che tipo di creature demoniache
sono
state sguinzagliate su quel pianeta? –
SOMMO
– Certamente! Vede, in tutto dovrebbero essere
suddivisi in dodici categorie.
Quella
più debole è senza ombra di dubbio rappresentata
dai Non-Morti. Questa è composta da semplici cadaveri che
vanno a caccia di
anime di cui nutrirsi. Si muovono in branco e non sono intelligenti.
Sono
quelli che tu definiresti Zombie. Sono molto deboli, ma sono anche
molto
numerosi, essendocene più di 5 000 000 000 su Tournament
Planet. La loro arma
micidiale è il fungo nanometrico che producono i loro
corpi… basta inalarne una
spora per esserne infetti e diventare dei Non-Morti! Per sconfiggerli,
basta
staccare loro la testa e distruggergliela.
Poi
seguono i Goblin. Anche loro non sono molto forti ma,
a differenza dei precedenti, sono molto più scaltri e
furbi… e sono anche i più
rivoltanti. Ce ne sono 500 000 000 su tutto il pianeta, ed il loro
obiettivo è
quello di rubare il cibo dei nostri lottatori e tendere loro
agguati… anche
mortali, se sottovalutati. Hanno una predilezione per le donne, che
vengono
spesso trattate come oggetti di sfogo sessuale da parte di queste
miserabili
creature. Le loro armi ed i loro corpi sono avvelenati…
basta che anche solo
una goccia del loro sangue sfiori il corpo dei loro nemici per
condannarli a
morte e non ci sta un antidoto!
Gli
Orchi, tra le creature lucide presenti sul pianeta,
sono quelle con l’intelligenza minore, ma sono quelle
più difficili da
affrontare fisicamente. Ve ne sono 100 000 000. Hanno una pelle molto
coriacea,
troppo per i lottatori più deboli. Esisteva un detto, tempo
addietro che affermava ciò... l’unica creatura in
grado di
ammazzare un orco è
un orco stesso. Combattono sempre attraverso delle armi, che loro si
fabbricano
per mezzo delle ossa squartate dai combattimenti tra di loro. Ecco!
Basta che
un lottatore si appropri di una di quelle mazze per riuscire a ferire e
sconfiggere una creatura così potente.
I
Giganti invece sono, per la maggior parte, creature prive di
intelletto, come i
Non-Morti, ma sono comunque numerosi dato che ne esistono 1
000 000
000 solo su quel pianeta, con
un’altezza che varia dai cinque ai cento metri.
L’unico modo per ucciderli, senza sprecare troppe energie,
è
colpire ‘solo’ un punto dietro la loro
nuca… non serve a niente cercare di
staccare loro arti o quant’altro, perché sono in
grado di rigenerare ogni parte
del corpo mancante.
Quella
degli Xeno-Morfi è una categoria molto
particolare. Si tratta di creature già esistenti,
ma potenziate da
Zeno-Sama per essere ancora più orripilanti e crudeli. Vi
posso assicurare che,
in quanto ad aspetto, non potrete avere paura di altri mostri se non di
questi.
Hanno un ceto sociale proprio, dove una regina comanda i suoi soldati.
Loro, a
differenza degli altri mostri, sono anche in grado di riprodursi con
altre
creature. Possono insinuare una larva dentro ai corpi vivi delle loro
vittime…
non vi dico cosa potrebbe accadere nel momento in cui la larva inizia a
crescere… se ne vedono uno, i lottatori devono fare molta
attenzione!
Possiedono una velocità impareggiabile e conoscono alla
perfezione i punti
vitali dei nostri eroi! Sono assassini crudeli e spietati! -
[Tsuppari Hanko KI
– BOKU NO HERO
ACCADEMIA]
MIKE
– Oh cielo… sto per vomitare! –
SOMMO
– Un'altra categoria è quella degli Insettoidi.
Come potete comprendere dal nome, si tratta di mostri simili a
giganteschi
insetti, che si cibano ovviamente di carne. A differenza dei Non-Morti,
tuttavia, sono più difficili da uccidere, perché
attaccano le loro prede con
trappole ed imboscate e pensano soltanto a divorarne una, scappando
via. Sono
quasi 750 000 000, tutti di diversa specie.
Una
categoria molto simile quella precedente è quella dei
Dinosauri-Carnivori. Sono i cosiddetti dinosauri estinti milioni di
anni fa sul
vostro pianeta. Solo guerrieri di grande livello possono affrontarli
senza
alcun graffio. Ve ne sono almeno 100 000 000.
Le
tre categorie successive credo siano ben note a tutti,
ovvero quella dei Vampiri, dei Lupi Mannari e dei Draghi.
L’unica cosa che
dovete sapere di questi esseri è che sono davvero molto
pochi, circa 30 000 per
ciascuna categoria su tutto il pianeta, ma sono creature quasi
impossibili da
uccidere se non si ha esperienza nella lotta… e si tratta di
mostri con un
intelletto pari a quello divino, se non maggiore!
La
penultima categoria è composta da una razza aliena
molto ben nota a tutti i nostri partecipanti… quella dei
Demoni
Glaciali. Sono rettili
umanoidi dall’intelligenza smisurata, che puntano
semplicemente ad uccidere
quanti più nemici possibili. Sono combattenti eccelsi ed
hanno una resistenza
pari a quella di un Orco. Ce ne sono soltanto 100, ma basterebbero per
sterminare tutte le creature che vi ho precedentemente elencato!
E’
l’ultima creatura quella che, lo ammetto, ha lasciato
spiazzato anche me… è stata creata completamente
da Zeno-Sama e si chiama
Tenebra. Questa è un’entità malvagia in
grado di incantare e cancellare tutti i
ricordi belli delle sue vittime, sostituendoli con alcuni in grado di
farli
soffrire e disperare per il terrore. In poche
parole… Tenebra è in grado di
trasformare l’eroe in un vero e proprio demone! –
MIKE
– E… e quante Tenebre ci stanno su quel pianeta?
–
SOMMO
– Quante? Molto semplice… ve
n’è solo una, ed
ucciderla è impossibile perfino per gli Hakai-Shin! Se punta
ad un lottatore…
questo è già condannato a morte! –
MIKE
– Quante possibilità… crede che ci
siano… di vedere
all’opera questo mostro? –
SOMMO
– Molte… se non certe… potrebbe perfino
aver già
agito durante la prima parte di questo turno, senza che nessuno di noi
potesse
accorgersene! –
***
22:00
AI
[Black Appears –
DRAGON BALL SUPER]
Io
avevo deciso di seguire l'esempio del mio fratellastro, uscendo fuori
dall'arena assieme a tutti gli altri, ben sapendo che avremmo avuto a
che fare con degli autentici
mostri.
Non era detto, infatti, che io fossi in grado di affrontarli da sola.
Con me,
comunque, erano venute anche Ayumi, Ub, Ran, Kazuha, Sera e Marron. I
nostri
sen-sei erano Crilin, Ten Shinan ed il Maestro Muten, capitanati da
Piccolo.
“Goku Sen-Sei non è
venuto con noi?” domandò preoccupata
Kazuha, ricevendo una risposta secca
da parte del namecciano.
“Lui è andato ad
occuparsi dei mostri più pericolosi. Noi penseremo a
salvare quante più vittime possibili! Non fatevi ingannare
dall’aspetto… molti
di quei cadaveri sono nostri nemici! Sfruttate la percezione del KI per
rintracciare gli altri lottatori!”
“ECCOLI’! CE NE SONO
UNA DECINA DA QUELLA PARTE!” urlò
Crilin, iniziando a scendere lentamente
verso il suolo.
Rimanemmo
tutti disgustati quando capimmo l’orrenda
situazione in cui eravamo finiti.
Un
centinaio di esseri rivoltanti stavano letteralmente
facendo baldoria. Erano completamente nudi, la loro pelle era verde,
viscida e
bavosa come quella di un rospo. Tra di essi, molti combattenti stavano
cercando
strenuamente di uscirne vivi, ma erano troppo deboli. Già
tanti cadaveri erano
stati sventrati e dilaniati dai denti aguzzi dei mostriciattoli, mentre
ad
alcune ragazze erano stati strappati i vestiti. Immaginate voi quali
atroci
umiliazioni stessero passando in quel momento.
Ci
gettammo immediatamente nella mischia e affrontammo quei
rivoltanti e puzzolenti abomini della natura, pensando prima ad aiutare
i
lottatori ancora vivi.
Quando
me li ritrovai in faccia, compresi di cosa si
trattassero.
[No
More – DRAGON
BALL SUPER]
Goblin… quante storie
parlavano di quei cosi disgustosi.
“Fate attenzione!”
ci urlò uno dei sopravvissuti, grato per il
nostro aiuto “Se
ti sfiorano con un dito, quella sostanza sulla loro pelle vi
paralizzerà e non ci sarà alcuna speranza di
sopravvivere!”
“Ma allora come facciamo a
combatterli?!” dichiarò Sera,
cercando di non farsi morsicare da alcuni di quei mostriciattoli
“Noi non abbiamo armi!”
“Usate il KI!”
dichiarò Ten Shinan, usando dei raggi di energia
per ammazzare i suoi nemici uno ad uno, colpendoli in mezzo alla fronte
e
trapassando il loro cranio da parte a parte.
La
pulizia avvenne in pochi secondi. Nessun goblin riuscì a
contrastare il nostro assalto e, ben presto, di loro non rimase che un
ammasso
di cadaveri maciullati.
“Acc…
accidenti…”
dichiarò Ayumi in lacrime per il dolore, il
cui braccio pendeva senza vita.
“Sei stata morsa?”
domandò un altro dei sopravvissuti alla
piccola, la quale fece segno di no.
“N…
no… mi hanno solo sfiorata con un dito…
ahi…”
“… allora non
devi preoccuparti. Semplicemente il tuo braccio è stato
addormentato. Riprenderà a muoversi tra qualche minuto!”
“O… ok… sniff…”
tirò un sospiro di sollievo Ayumi, mentre io cercavo di
consolarla.
“Quanti eravate?”
domandò Piccolo ai superstiti, preoccupato.
“Due… duecento circa…
ci hanno colto alla sprovvista” ammise un altro di
loro, al quale era stato letteralmente strappato il bulbo oculare
dall'orbita “E’
tutta colpa del veleno… ci
sono saltati
addosso e ci hanno paralizzato… solo in pochi sono riusciti
a sopravvivere al
loro primo assalto…”
Mi
affrettai a contare tutti i superstiti. Oddio. Erano solo
in undici, incluse le cinque donne che erano state stuprate, le quali
non
riuscivano più a muoversi.
Fu
proprio da queste che Kazuha andò, per sincerarsi delle
loro condizioni.
“Tranquille…
adesso ci siamo noi…”
“A… aiuto… veleno…”
“Veleno?”
esclamò sorpresa la nostra amica, cercando di
controllare le ferite delle povere giovani…
… e sbiancò quando si
rese conto che il loro sangue raggrumato era annerito e stava
letteralmente
ribollendo!
Mi
avvicinai a lei e, per confermare i miei sospetti, decisi
di avvicinarmi al cadavere di un goblin tagliandomi il
dito e
facendo colare una goccia di sangue sulla lingua biforcuta della
creatura.
La
reazione chimica che ne seguì fece diventare quella
goccia completamente nera, evaporandola all’istante.
Quanto
avvenuto fu
la conferma alle mie paure…
… una conferma
agghiacciante.
“Kazuha…”
provai a parlarle io, ma lei aveva già capito, dato
che stava cercando in tutti i modi di non piangere.
I
liquidi interni di quei Goblin dovevano possedere un
veleno tale da corrodere e cancellare ogni traccia di sangue. Quelle
povere
donne stavano agonizzando davanti a noi senza che potessimo far nulla
per
salvarle. In quell’occasione, non avevamo portato alcun Senzu
con noi,
preferendo sfruttarli nelle successive fasi. Era stato un grossissimo
errore.
“U…
uccidetemi…”
Diventai
pallida come un fantasma, quando sentii la
richiesta di una di queste, le cui lacrime e i cui fremiti erano ormai
incontrollabili.
“Uccidete…
uccidete anche me…”
“… fa
male… fa troppo male…”
“…
fermate… quest’agonia…”
Piccolo
era riuscito ad ascoltarle e si era avvicinato a
loro, con freddezza.
Tutti
noi avevamo già capito, notando si fosse messo in
posizione per il suo Makanko-Sappo. Voleva farlo sul serio?
“Chi
di voi
non riesce a guardare, si volti di spalle!”
Fu
questa l’ultima frase che sentimmo dalle sue labbra prima
che cinque raggi vorticanti di KI perforassero con precisione i petti
delle
cinque donne in fin di vita, polverizzando i loro cuori.
Ayumi
si era stretta a me, distogliendo lo sguardo tra i
singhiozzi di tutte le mie amiche. Solo io ed i miei maestri non
distogliemmo
lo sguardo da quella scena atroce, mentre i corpi delle donne smisero
improvvisamente di muoversi, ormai privi di anima.
Erano
morte tutte e cinque. Se non altro, eravamo riusciti ad alleviare le
loro sofferenze.
[Crushing
Defeat
– DRAGON BALL SUPER]
“Verranno riportate
in vita dagli angeli” dichiarò il
namecciano, con sincerità, chiudendo loro
le palpebre in segno di rispetto “Lasciarle in vita sarebbe stato un gesto
disgustoso, ancora
peggiore di quanto le abbiano fatto quei mostri…”
“… ma non rischi
di essere squalificato?” gli
domandò Ten
Shinan, preoccupato.
“No.
Ci è stato
vietato di uccidere per scopi malvagi, non per alleviare
delle sofferenze. Per di più, questa è stata una
richiesta del mio avversario e
non una mia iniziativa personale. Se poi qualcuno avesse da ridire...
potrà affrontarmi a quattr'occhi quando e come vuole!”
“Non… non
si potevano salvare in alcun modo?”
esclamò furioso Ub, tirando
un pugno su un albero a causa della frustrazione che stava provando.
Il
giovane venne immediatamente consolato da Ran, Sera e
Marron, mentre il namecciano si ritrovò costretto ad
ammettere.
“No…
non senza un Senzu. Siamo stati degli sciocchi a credere che sarebbero
stati inutili in questa fase, e queste sono le conseguenze. Ora come
ora,
tu
non sei in grado di curare ferite demoniache, Ub, e lo stesso vale per
la tua contro-parte. Nessuno di noi potrà far nulla in casi
come
questi...” gli
spiegò Crilin, altrettanto frustrato “…
quelle povere ragazze sarebbero morte nel giro di qualche minuto.
Quante speranze c'erano di trovare qualcuno in grado di
salvarle? Piccolo ha
ragione. Non avevamo altra scelta… ed anche le ragazze se ne
erano rese conto…”
Il
ragazzo annuì, affranto, asciugandosi le lacrime.
“Ora non perdiamo
altro tempo. Potrebbero esserci altre persone nelle loro stesse
condizioni!”
affermò Piccolo, ordinando ad Ub “Preparati
per il Tele-Trasporto! Voi sei!” parlò
con i sopravvissuti “La
scelta è vostra… potete continuare la Prima Fase,
ma non potremo più venirvi
incontro. Tuttavia, la miglior scelta sarebbe quella di ritirarvi,
raggiungendo la Tower of Victory e comunicando la vostra decisione agli
Angeli!
Quei Goblin
non sono le creature più potenti con cui avrete a
che fare... ve lo assicuro!”
I
sei sopravvissuti si guardarono prima tra di loro, poi
osservarono i cadaveri dilaniati di tutti i loro compagni…
… in particolare
quelli delle giovani ragazze, lacerati dai denti e dagli artigli dei
Goblin.
“I nostri desideri
non valgono le nostre vite, e nemmeno quelle dei nostri amici. Ci
arrendiamo”
dichiarò il loro superiore.
“E’ la scelta
più saggia che potevate compiere”
ammisi io,
mentre Ub si avvicinava a loro, con gli occhi ancora gonfi, chiedendo
loro di
aggrapparsi alle sue spalle.
Cinque
secondi dopo, i sei superstiti erano in salvo.
“Dobbiamo muoverci!”
dichiarò Ten Shinan, iniziando ad
allontanarsi da lì “Sarà
una notte molto
lunga quella di…”
La
mia amica stava letteralmente per affondare nel terreno,
ma io l’avevo recuperata al volo evitandole morte certa. La
poggiai sull'erba in un punto più sicuro,
mentre lo sguardo della bambina era letteralmente perso nel vuoto.
Nel punto in cui
prima c’erano i suoi piedi, ora vi stava un cratere
profondissimo!
“Cosa è successo?”
dichiarò Ran, sconvolta, provando a guardare
nel foro “E’
enorme… sembra sia stata scavata da un gigante!”
“Ayumi, tutto bene?”
domandai io, preoccupata, alla mia amica,
la quale mi stava osservando con sguardo confuso.
“Scusa…
voi chi siete?”
Il
gelo cadde su tutti noi.
Era un incubo…
non poteva essere vero!
“Ayumi… che stai
dicendo? Tu… tu ci conosci benissimo…”
“No… non
è vero… io non vi ho mai visto prima!”
affermò la
bambina, alzandosi ed allontanandosi da noi, voltandosi poi verso tutti
i
cadaveri e saltando letteralmente dalla paura “AAAAAAAHHHHHHH!
Cosa è successo qui?! Dove sono Shino Sen-Sei e i miei
amici?!”
Shino?
Chi era questo Shino di cui stava parlando la
bambina?
“Amnesia…”
comprese Kazuha, senza parole, mentre Piccolo si era portato davanti ad
Ayumi
ed aveva cercato di rassicurarla.
“Non preoccuparti,
piccola… noi siamo… amici del tuo insegnante!
Quelle
che sono morte erano tutte persone cattive. Ora ti porteremo in un
posto dove
sarai al sicuro e dove potrai riabbracciare i tuoi amici,
d’accordo?”
affermò il namecciano, domandandole “Hai
un ultimo ricordo, per caso? Cosa stavi facendo ieri?”
“Io… io stavo
piangendo… perché mi ricordavo ancora delle cose
brutte che mi faceva Junzo-Sama…”
iniziò a
raccontare lei, prima di rabbrividire ed iniziare
a tremare come una foglia “… ma poi… poi qualcosa di
nero e gigantesco
mi ha afferrato al buio… mi ha fatto male… sempre
più male… gli dicevo di
smetterla, ma lui non ascoltava. Era un mostro, un essere gigantesco
che si stava divertendo con
me… ha continuato a farmi sempre più male fino a
quando non sono più riuscita a
fermarlo… ed ha fatto… ha fatto cose ancora
più brutte di quelle del mio primo
papà… e poi… sniff… e poi nient'altro…”
“Un mostro…”
esclamò impietrito Ten Shinan.
“… gigantesco!”
compresi io, cadendo in ginocchio davanti alla
buca dentro la quale stava precipitando Ayumi.
La
mia amica non aveva semplicemente perso la memoria.
Qualcosa le aveva strappato via i suoi ricordi e l’aveva
ridotta in quello
stato…
… qualcosa di
mastodontico, che noi non eravamo minimamente in grado di percepire!
“Ai… tu rimani qui
con Ayumi ed aspetti Ub!” mi ordinò
Piccolo, perentorio “Così
potrete essere tele-trasportate allo stadio… il tuo compito
termina qui!”
"Co-cosa?! Ma io...?"
"Ayumi
non può continuare a combattere insieme a noi! Tu sei la
persona
a cui vuole più bene, tra di noi! Non puoi lasciarla in
quelle
condizioni, da sola, all'interno di uno stadio pieno di guerrieri
sconosciuti!"
Capendo
le ragioni del namecciano, io annuii proprio mentre
il nostro amico di colore ritornò da noi. Piccolo aveva
ragione.
Con i Deadly Sins, la Yakuza ed il Gruppo Karasuma in giro a fare
baldoria, non potevo lasciare che Ayumi restasse in giro da sola, non
se aveva perso la memoria.
“UB! PORTA VIA ANCHE
AI ED AYUMI! E GUAI A TE SE ACCADE LORO QUALCOSA!!!”
Il
mio amico sbiancò per la paura e si avvicinò a
noi
due, intimidito dalla minaccia di Piccolo. Io
aiutai Ayumi e la aiutai a stringere la divisa di Ub con la sua manina,
mentre lui si
preparò al tele-trasporto.
Decisi,
in quei pochi frangenti, di dare un’ultima occhiata
al foro…
… e ciò che vidi mi
fece crollare il mondo addosso…
… l’oscurità che
vedevo, in fondo ad esso, non era solo buio… era il corpo di
quel mostro…
… più precisamente la
sua palpebra, dato che questa si aprì lentamente
mostrandomi una
delle cose più
ributtanti che potessi vedere…
… un bulbo oculare,
dalle iridi color sangue, il quale sprigionava un liquido scarlatto che
riempì la fossa…
…
poi Ub riportò sia
me che Ayumi alla T. of V. consegnandoci nelle mani di Whis e dei suoi
angeli.
In una sola ora, erano stati salvati 162 903
lottatori…
… ma in compenso, ne
erano morti 356 857.
Il
II Torneo del
Potere si era trasformato ben presto in un biglietto di sola andata per
l'inferno.
***
23:50
GOKU
[This
Day And Never Again
– BEST OST
IN THE WORLD]
“Manca ancora molto?”
domandai a Kairi, la quale mi rispose
agitata.
“Solo un minuto di
volo!”
Vedendo
lo sguardo preoccupato di quella donna e di suo
marito, io e Jiren avevamo deciso di seguirli entrambi. I due genitori
erano
riusciti a
percepire l’aura dei loro figli, ma erano molto lontani dallo
stadio. Decidemmo, pertanto, di raggiungerli in volo alla massima
velocitò, sperando di salvarli prima che
facessero una fine atroce.
“ECCOLI! SONO LA’!”
urlò Jiren, fiondandosi in mezzo alla
battaglia e sferrando un calcione sul ventre di un grosso uomo peloso,
il quale
si accasciò a terra privo di sensi.
C’era
un enorme gigante, completamente nudo ma privo di
parti genitali, il cui viso bastò a mettermi i brividi.
Afferrava persone al
volo e le ingurgitava vive, oppure si divertiva a masticarle o
strappare loro
gli arti.
Poi
c’era un feroce T-Rex con due lunghissime braccia, il
quale stava già banchettando con un uomo ed una donna
innocenti, le cui urla si
spensero atrocemente quando i denti aguzzi del carnivoro affondarono
troppo rapidamente e crudelmente dentro i
loro
corpi. Un ultimo, lacerante ed acuto urlo fu il preludio alla loro
agonizzante fine, prima che i loro corpi venissero masticati ed
ingurgitati da quell’essere.
Infine,
una mastodontica mantide religiosa stava affettando vittime con le sue
zampe senza alcuna pietà, ma non disdegnava nemmeno a cenare
con
dei poveri e sfortunati lottatori, afferrandoli con le sue
zampe
ed iniziando a masticarli lentamente, mentre erano ancora vivi, davanti
allo
sguardo schifato di tutti gli altri sopravvissuti.
Gli
unici che sembravano ancora in grado di contrastare quei mostri
erano un uomo con un occhio solo e due ragazzi, di cui uno mi
ricordò molto, nell'aspetto, Kairi e
Dragon…
… ecco! Ne ero
certo! Quelli dovevano essere Emerald e Cristal!
“RAGAZZI! ARRIVIAMO!”
urlò Dragon ad entrambi, ma i due
giovani cominciarono ad indicare
da un’altra parte, agitati.
“No! Da quella parte
c’è un mostro più pericoloso! Andate ad
aiutare
loro!” ci urlò il
ciclope con un solo occhio, visibilmente agitato.
Io
mi voltai nella direzione indicata dai tre e
rimasi sbigottito davanti a quella scena.
Freezer
era letteralmente in ginocchio, ricoperto di tagli e
ferite su tutto il corpo, mentre Peach stava cercando in tutti i modi
di curare
il suo fidanzato, Berry, il cui ventre era letteralmente squarciato e
imbevuto di sangue. Quel poverino era ancora vivo, ma lo sarebbe stato
per poco se qualcuno non l'avesse aiutato.
Di
fronte a loro, due esseri dall’aspetto intimidatorio
stavano dando del filo da torcere al dittatore galattico.
“Sarei in grado di
occuparmi di entrambi se fossi solo…”
lo sentì
mugugnare, ancora in grado di combattere “… ma se ne scappa uno, si
butterà su
di loro al cento per cento…”
“… sei proprio
un’idiota, Freezer…”
lo sbeffeggiò uno dei
nemici, portandosi davanti a lui “… e a dirtelo è un membro
della tua stessa
razza… stai sprecando tutte le tue energie cercando di
proteggere quei due
soldati… quando potresti lasciarli morire come meritano!”
“Scordatelo… non
vi lascerò la soddisfazione di torcere loro un capello!”
affermò l’imperatore, buttandosi nuovamente contro
di loro per continuare a
combattere.
Io,
preoccupato, raggiunsi Peach. All'insaputa di tutti gli altri, mi ero
portato appresso un paio di Senzu, sopravvissuti durante gli
allenamenti che avevamo svolto assieme ai ragazzi della Ultra Accademy.
Per
riceverne altri, tuttavia, avrei dovuto aspettare l'inizio della
Seconda Fase per riceverne altri da Karin.
Se
quella era la
situazione su tutto il pianeta, mi pentii amaramente di non aver
dato dei preavvisi al gattone, anche se dubitavo altamente del fatto
che lui non sapesse nulla. Di certo, al solo pensiero che gli altri non
ne avessero nemmeno uno era oltremodo tragico. Avrei dovuto darne uno
anche a loro, prima di partire con Kairi e Dragon.
Uno
dei Senzu,comunque, doveva essere obbligatoriamente di
Berry, viste le sue gravissime condizioni.
“Dimmi che sono
quei… sì! Grazie!”
dichiarò lei, afferrando uno
dei fagioli al volo e facendolo mangiare al suo ragazzo “Berry… mangialo! Ora starai meglio!”
Qualche
minuto dopo, il giovane soldato di Freezer si era
ripreso.
“Mai…
più… non parteciperò mai
più ad un Torneo Mondiale di Arti
Marziali!”
“Non è il momento di
stare qui a discutere!” gli urlai io, ordinando
loro “Date
una mano agli
altri. Ci penserò io ad aiutare il vostro imperatore! ANDATE!”
[This
is a Fight to Change
the World – BEST OST IN THE
WORLD]
Entrambi,
preoccupati, si allontanarono da lì mentre
Freezer veniva nuovamente allontanato con la forza verso di me.
Solo
a quel punto il mio ex-rivale si rese conto della mia
presenza.
“Goku! Che fine hanno fatto
quei due…”
Merda.
La situazione era drammatica se mi stava chiamando per nome senza
aggiungere altri insulti.
“… lontano da qui,
dove non verranno attaccati!” risposi lui,
chiedendogli “Cosa
sono quelle cose?”
“Uno di loro è un
Demone del Freddo, un membro della mia razza. L’altro
è uno Xeno-Morfo, e puoi
occupartene tu, per quanto mi riguarda! Ti obbligo anche ad ammazzarlo,
se ti
va!”
“RICEVUTO!”
accettai io, gettandomi addosso a quella creatura rivoltante.
Lo
Xeno-Morfo, con mia grandissima sorpresa, mi colse alla
sprovvista grazie alla sua velocità, e rischiai seriamente
di
essere affettato
dalla sua coda. Non solo. Quella creatura provò anche a
rigettarmi addosso
una strana sostanza dalla sua bocca, e mi sfiorò la punta
dello
stivale. Fui costretto ad allontanarmi e gettare via
quell’indumento, prima che
a sciogliersi fosse il mio piede.
“Accidenti…
sputa acido, quel coso!” affermai,
capendo
di dover
utilizzare le maniere forti. Mi tele-trasportai alle sue spalle,
trasformato in
Super Sayan, già pronto ad utilizzare la mia onda
energetica. Stavolta la mia
velocità fu troppo elevata anche per lo Xeno-Morfo, che si
rese troppo tardi
della sua imminente fine. Cinque secondi dopo, il corpo
dell’essere era
diventato cenere.
Poco
distante da me, Freezer aveva già sconfitto il suo
avversario con una facilità disarmante.
“Co… come è
possibile…”
esclamava quel demone del freddo, con la mano dell’imperatore
che trapassava da
parte a parte il suo petto.
“Sei stato un
ingenuo…” dichiarò
apertamente Freezer, il quale
non era nemmeno trasformato nella sua forma dorata “…
fin quando i
miei sottoposti si
trovavano qui, non potevo utilizzare il massimo della mia potenza, o
avrei rischiato di far loro del male… ma adesso che siamo
completamente da soli, sei
soltanto una mia misera copia!”
“Ne devo prendere
atto... mi hai totalmente annichilito, Lord Freezer. Per questo,
è meglio che
tu venga a sapere
questa verità...”
Il
Demone del Freddo si avvicinò a Freezer, sussurrandogli
qualcosa all’orecchio. Anche io fui in grado di ascoltarlo.
“Io
non sono un falso... sono un tuo antenato
riportato in vita. Fa molta attenzione, Freezer Sama... un vero falso
si aggira
tra i partecipanti! E’ a lui che dovete fare attenzion...”
Cinque
secondi dopo, il corpo del nemico perse letteralmente
vita, e l’imperatore lo lasciò cadere per terra.
“Rivoltante…”
dichiarò Freezer, schifato, prima di voltarsi
verso di me ed affermare “Sei
riuscito a
perdere uno stivale con quella creatura così scarsa?”
“Tu stai ricoperto di
ferite e non sembri stare meglio di me!” lo presi
in giro io, lanciandogli il mio ultimo Senzu, prontamente afferrato dal
mio arci-nemico, che
non si
azzardò a rifiutare.
Meglio
avere un
alleato come l'imperatore galattico al massimo delle sue forze,
soprattutto contro guerrieri così pericolosi. Nonostante
ciò, divenni consapevole del fatto che, stavolta, avremmo
dovuto
continuare senza alcun fagiolo a nostro vantaggio.
“Che intenzioni hai,
Freezer? Torni alla base
oppure rimani qui?”
“Che domande…
non me ne vado di certo, non ora che il divertimento è
aumentato!” affermò il demone
del freddo, notando l’arrivo dei suoi due
soldati accompagnati da tutti gli altri sopravvissuti. Erano una
decina, tra
cui i due giovani figli di Dragon e Kairi…
… solo a quel punto
notai qualcosa di molto strano…
… perché entrambi
avevano una coda? Possibile che…
“VOI DUE!”
affermò Freezer, parlando immediatamente con Peach e Berry
“Il
vostro lavoro termina qui! Raggiungete la Tower of Victory! DA QUESTO
MOMENTO
ME LA CAVERO’ DA SOLO!”
“Signore! La sua
piastrina…” provò a fargli
cambiare idea Berry, proprio mentre Freezer si
avvicinava al cadavere senza vita del gigantesco T-Rex…
…
e squarciandogli il ventre con il suo Raggio Letale!
[The
Devil – BEST
OST IN THE WORLD]
Disgustosamente,
lo vedemmo affondare le sue mani dentro
quelle carni, afferrando qualcosa dentro di esse. Erano due piastrine
di
diverso colore già attaccate tra di loro. Se le mise sotto
la lingua, incurante
del sangue e dei liquidi gastrici sopra di esse.
“Bleah…” affermai
io, con la nausea, mentre Freezer continuava a rimproverare i suoi due
sottoposti.
“A voi la
scelta… rimanere al sicuro con gli angeli… oppure
diventare
nuovamente gli incubatori di quello Xeno-Morfo!”
“OK! OK! CONCETTO
AFFERRATO!” dichiarò Peach,
avvicinandosi a me assieme a Berry.
“Andate anche voi!”
affermò Kairi ai suoi due figli con severità
“Non
riuscirete a rimanere qui fuori fino al termine della prova!”
“Non è giusto!”
esclamò delusa Cristal, provando a fare gli occhi a
cuoricino con i suoi
genitori “Io voglio aiutarvi!”
“Anche io! Possiamo
esservi utili!” provò a
seguirla Emerald, altrettanto voglioso di dare
una mano.
Sia
Dragon che Kairi si guardarono tra di loro, agitati, ma
fu Jiren a rassicurarli.
“Fin quando rimarranno con
noi, non ci sarà alcun pericolo… e
servirà
loro come esperienza” ammise infatti il
Pride Trooper, riuscendo a
tranquillizzare entrambi i genitori.
“Ok… MA SE DISOBBEDIRETE
AD UN SOLO NOSTRO ORDINE, VI FAREMO CANCELLARE DALLA PROSSIMA FASE!”
affermò loro Dragon, con minacciosità.
I
due giovani, tuttavia, erano al settimo cielo. Si vedeva
dai loro occhi che volevano continuare a combattere!
“CHI VUOLE RAGGIUNGERE
LA T. OF V. SI AVVICINI A ME!” gridai a tutti,
perentoriamente.
Cinque
minuti dopo, io ero già tornato dagli altri. Eravamo
rimasti in otto a combattere, ovvero io, Freezer, Jiren, Dragon, Kairi,
Emerald, Cristal e quello sconosciuto con l’occhio solo. Ora
mi ricordavo. Era
Junion Polfems, uno dei tanti guerrieri venuti ad aiutarci
l’altra sera contro
i Deadly Sins.
“Si sta avvicinando
qualcosa…” dichiarò
quest’ultimo, volgendo il suo sguardo verso il cielo
“…
e
sembra parecchio grosso…”
Fu
Dragon a sogghignare, divertito.
“Quest’odore…
non posso crederci… ci hanno infilato dentro pure i Draghi,
in questa fase!”
“I cosa?!”
dichiarai io, stupito “DRAGHI?!”
L’uomo
si allontanò leggermente da noi, schioccando le sue
nocche ed il collo. Si vedeva da un miglio che volesse affrontare
quella
minaccia
da solo.
“Qualcun altro si sta
avvicinando qui!” dichiarò
Kairi,
voltandosi verso il limitare della foresta.
Aveva
ragione. Cinque altri demoni del freddo si erano
avvicinati a noi, e non erano da soli. C’erano anche cinque
colossi mastodontici
alti almeno quattro metri, talmente grossi e muscolosi da far tremare
la terra
ad ogni loro passo.
“Ma guarda un po’…
devono aver sentito la morte del loro compagno e sono venuti qui!”
affermò
Freezer, prima di dichiarare apertamente “Ai miei simili ci penso…”
Tuttavia,
nessuno lo fece finire di parlare. Tutti quanti si
gettarono all’attacco dei nuovi nemici, lasciando
l’imperatore fermo sul posto
come un baccalà.
“… è così,
allora…
fatti vostri…”
“…
perché invece non ve la vedete direttamente con noi?”
L’alieno
si voltò stupito alla sua sinistra, assieme a me. Due
personaggi,
molto sinistri, ci si erano piazzati di fianco. Erano pallidi e glabri
come cadaveri, avevano gli occhi rossi, a fessura, e
spuntavano
due canini
da ciascuna
bocca.
“… come
desiderate… ma temo che sarà soltanto un
riscaldamento breve per entrambi!”
dichiarai,
allargando le mie braccia come al solito, trasformandomi in SS.
Una
nuova battaglia era incominciata.
***
Martedì
21 Agosto 2018
01:00
MIDORIYA
[The Sealed Kingdom
– BEST OST IN THE
WORLD]
Eravamo
finiti all’inferno. Questa era l’unica spiegazione
che mi venne in mente, quella notte.
I
miei compagni ed i ragazzi del Liceo Shiketsu, assieme ai
nostri professori, cercammo di abbattere tutti i demoni che si
trovavano vicino
allo stadio. Per questo, il nostro primo compito fu quello di uccidere
l’orca
terrestre. I poteri di quella creatura erano molto simili a quell di
Mirio Sen-Pai, per questo era molto difficile da colpire.
A differenza del nostro compagno, tuttavia, quel mostro diventava
intoccabile solo quando affondava nella terra anche solo di mezzo
centimetro. Se non fosse stato per Ochaco, che era riuscita a toccarla
e
farla
levitare con i suoi poteri, non saremmo mai riusciti a darle il colpo
di grazia.
Erano
passate cinque ore da quando avevamo abbandonato la T.
of V., ed eravamo riusciti a salvare almeno un migliaio di persone.
Tuttavia,
notammo sconcertati, vi stavano anche parecchi cadaveri ridotti in
condizioni disgustose. I
nemici che ci si erano parati davanti, al momento, erano
stati soltanto degli zombie e dei goblin. Niente di troppo
pericoloso,
per
fortuna, ma mai sottovalutare i nostri avversari. Questo ci
dicevano
sempre i
nostri professori, e più che mai quelle raccomandazioni
potevano salvarci la
vita. Per
entrambi, grazie agli insegnamenti dei nostri nuovi maestri, fummo in
grado di creare delle contromisure per non farci infettare, erigendo
una semplice barriera con la nostra aura.
“Ma non finiscono mai
quei cosi?!” urlò spazientita Jiro,
quando un’altra orda di Goblin si
preparò ad attaccarci.
Prima
che potessimo difenderci, tuttavia, una strana ombra
si mosse per attaccare le orrende creature.
Ciò
a cui assistemmo ci lasciò letteralmente senza
parole. Un essere a quattro
zampe, ricoperto di occhi rossi, si era gettato sopra di essi facendoli
letteralmente a brandelli.
Non era sopravvissuto
neanche un Goblin!
A
creare quell’ombra era stato un giovane uomo. I suoi capelli
erano corti, trefoli e nerissimi. Gli occhi erano rosso sangue,
affusolati
come quelli di un gatto, nascosti da un paio di occhiali da sole
circolari. Il
suo abbigliamento era composto principalmente da un abito carbone,
stivali in
pelle, una cravatta rossa, e un cappotto rosso con mantella. Indossava
anche un
cappello rosso dalla tesa larga e un paio di guanti.
Chiunque
fosse, mi fece letteralmente venire i brividi. Per
fortuna, questo si allontanò, facendoci capire che fosse un
partecipante e non
un nemico.
“La zona attorno al campo
è stata completamente ripulita! Ottimo lavoro,
ragazzi!” dichiarò soddisfatta
Midnight, prima di rivolgersi ad Eraser
Head “Cosa ci conviene fare, adesso?”
“Più ci
allontaniamo, più corriamo il rischio di rimanere troppo
isolati…” ammise
l’uomo, affermando poi “…
sono convinto che i peggiori nemici si trovino più in
lontananza, ma di loro si stanno già occupando Goku e Vegeta
con i loro allievi. Ci
conviene rimanere qui e tenere d’occhio la
situazione… non è detto che, allontanandoci dallo
stadio, qualcuno possa venirci a dare una mano”
“ATTENTO, AIZAWA!”
Shota
fece appena in tempo ad obbedire all’ordine di All Might.
Un Velociraptor aveva cercato di approfittare della nostra distrazione
per
provare ad attaccare il maestro, il quale tuttavia aveva sfruttato le
sue bende
per acchiappare la creatura.
Qualcuno,
però, non fu così fortunato…
[Mystogan
– FAIRY
TAIL]
“AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHH…
MOLLAMI IL BRACCIO! MOLLA! AAAAAAAHHHHHHHHH!”
Il
Velociraptor,
infatti, non era da solo. Tutto il suo branco aveva deciso di tenderci
una trappola, e una povera ragazza dello Shiketsu era stata messa al
tappeto da uno dei rettili. O costei non possedeva alcun Quirk in grado
di liberarla dal morso, o l'aspirante eroina era troppo impanicata per
poter pensare lucidamente.
Dallo
sguardo terrorizzato dei suoi compagni, compresi le mie due ipotesi
erano valide all'unisono.
“Celina!”
urlò panicata Camie, provando a gettarsi in aiuto
della sua compagna…
… non rendendosi conto di un'ombra
mastodontica sopra la sua testa, capace di oscurarla
completamente.
Udimmo
solo un breve
ed agghiacciante lamento di puro e atroce dolore, durato un solo
secondo, prima che Camie spirasse davanti ai nostri occhi. Il corpo
della giovane eroina era stato schiacciato dalla zampa di un gigantesco
dinosauro, il quale bramava il sangue di tutti coloro che non avevano
ancora realizzato quanto fosse accaduto.
In
quanto alla
povera Celina, il nostro attimo di esitazione le fu fatale. La povera
ragazza venne assalita dall'intero branco di Velociraptor che ci mise
poco a sbarazzarsi di lei.
“NOOOOOOOO! NON VOGLIO
MORIRE! AIUTO!
AAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHH…”
CRACK!
Con
un colpo secco, uno di loro spezzò il collo di Celina,
permettendo a tutti i suoi compagni di trascinarsi
dietro il corpo senza vita della ragazza, sparendo alla nostra
vista.
In
quanto a Camie,
ciò che restava di
lei stava penzolando dalla zampa semi-alzata dell'affamato T-Rex, il
quale ruggì ferocemente verso di noi prima di gettarsi all'
attacco.
Fu
la paura della
morte che ci spronò a recuperare la nostra
lucidità.
Tutti ci portammo davanti a quel mostro, pronti ad abbatterlo. Una di
noi, tuttavia, fu più veloce.
“CELINA! CAMIE!
NOOOOOO! GRAVITA’ 100! RILASCIO!”
Il
gigantesco rettile venne spiaccicato per terra dal potere
di Ochaco, e le sue ossa si spezzarono in mille pezzi uccidendolo senza
alcuna pieta.
La
mia ragazza aveva uno sguardo assassino, fumante di rabbia e dolore.
Quelle che erano morte erano sue amiche, e lei non aveva
potuto far nulla…
... nessuno aveva potuto far
nulla.
Senza
darci il tempo
di poterla fermare, lei si allontanò da noi in direzione
della foresta,
desiderosa di vendicarsi anche degli assassini di Celina.
MERDA! NON FARLO,
OCHACO! NON FARTI PRENDERE DALLA RABBIA!
“OCHACO! NON ANDARE
DA SOLA!”
“GIOVANE MIDORIYA! FERMATI!”
Ignorai
tutte le urla dei miei amici. Dovevo riportare indietro
Ochaco, o si sarebbe fatta ammazzare.
Mi
insinuai all’interno della foresta, senza pensarci due
volte. Riuscivo a sentire il battito del mio cuore che rimbombava nelle
mie
orecchie. C’era anche un altro suono…
… i versi dei
velociraptor! Ochaco si era sicuramente diretta verso di loro!
“Deku! Aspetta! Ci
siamo anche noi!”
Mi
voltai sorpreso alle mie spalle. Tsuyu, Kirishima, Iida e
Todoroki mi avevano seguito, e con loro ci stava anche Eraser Head. Non
erano
da soli. Con loro era venuto anche Inasa.
“Non ce la fai mai a
muoverti insieme agli altri, eh Midoriya?!” mi
rimproverò furibondo il
professor Aizawa, ordinandomi “Dove
è
andata Uraraka!?”
“Da quella parte,
credo…” dichiarai io,
indicando il punto dal
quale sentivo i versi dei Velociraptor “… spero che non abbia fatto una
stupid…”
“L’HA GIA’ FATTA
ALLONTANANDOSI DAGLI ALTRI!” dichiarò
l’uomo portandosi in testa al gruppo.
Cinque
minuti dopo, avevamo raggiunto la radura dei versi.
Sbiancammo
immediatamente quando ci rendemmo conto di dove fossimo
andati a
finire. Era
un campo degli orrori, e lo avevamo trovato a poche centinaia di
metri di distanza da dove stavamo. La landa era abitata da un centinaio
di
goblin e da
ferocissimi dinosauri che stavano banchettando con i corpi dei poveri
partecipanti, chi già morti chi no.
Riuscimmo
ad individuare Ochaco, la quale stava lottando
contro il precedente branco di Velociraptor usando il massimo delle sue
capacità. Era, tuttavia, in netta difficoltà.
Quelle
creature la surclassavano in numero, e si muovevano perfettamente in
branco. Era troppo difficile per una come Ochaco, la quale non riusciva
ad utilizzare pienamente il
suo
potere. Quella razza di dinosauri, d’altronde, era molto nota
per la loro sviluppata
intelligenza.
Il
nostro intervento fu essenziale. Riuscimmo a separare
tutti i piccoli dinosauri, abbattendoli singolarmente con
facilità.
Solo
a lavoro terminato, il professor Aizawa si scagliò
verso Ochaco con pesanti parole.
“SEI IMPAZZITA?! COSA
TI E’ SALTATO IN MENTE DI LASCIARE IL RESTO DEL GRUPPO?
VOLEVI FARTI
AMMAZZARE?!”
“Mi… mi dispiace…”
esclamò lei, distrutta e in lacrime “…
non… non riuscivo più a…”
“RITORNERANNO IN
VITA!” continuò però lui,
inviperito “NON
FARTI PRENDERE DAL DESIDERIO DI VENDETTA… O NON SARAI IN
GRADO DI SOPRAVVIVERE!”
“Il professore ha
ragione… Kiro…”
dichiarò Tsuyu, prima di mettersi in posizione di
combattimento “… ora
però non c’è tempo
da perdere! TODOROKI! USA IL TUO GHIACCIO!”
Presto
detto. Il giovane figlio dell’eroe numero uno creò
una lastra di ghiaccio che paralizzò tutti i loro nemici,
permettendoci di
sconfiggerli ed ucciderli in poco tempo. Anche altri cinque
partecipanti ne
approfittarono, dandoci una grossa mano. Erano un gruppo molto
eterogeneo. Si
trattava di un lucertolone antropomorfo, di un nano, di
un’elfa, di una giovane
ragazza della nostra età e di un cavaliere con armatura e
cotta di maglia.
Alcuni
di loro si affrettarono a curare le vittime, mentre
noi provavamo a dare loro una mano. Alla fine, tutti coloro che non
potevano
combattere riuscirono ad allontanarsi da lì, immergendosi
nella foresta. Per
noi otto era inutile tornare indietro, in quel momento.
“A questo punto,
direi che ci conviene muoverci di radura in radura, attorno alla T. of
V.”
affermò il professore, rimproverando sia me che Ochaco con
lo sguardo “Conviene
unirci a quei cinque… devono essere molto in gamba”
[Force
of Will –
THE BEST OST IN THE WORLD]
“Parli di noi?”
si voltò immediatamente verso di noi l’elfa,
avvisandoci subito “Non so quanto vi
convenga stare assieme ad Orc-Bolg… lui vuole soltanto
uccidere i goblin…”
“… cambio di
piani” dichiarò tuttavia il
soldato con l’armatura,
affermando con decisione “Noi ci
muoveremo con questi giovani”
“EEEEEEEEEHHHHHHHHHH!?
Ma non avevi detto che…”
“Non possiamo muoverci solo
contro i Goblin” spiegò
infatti
l’altra ragazza, una giovane dai lunghi capelli biondi
“Ci sono
troppe creature che ci
circondano, e sono molto più pericolose! Se non allarghiamo
il nostro party…”
“… faremo
una brutta fine…” concluse per lei il
nano, voltandosi verso il soldato “… è
questo che pensi, Tagliabarbe?”
“Esatto…”
“Andrà solo a
nostro vantaggio…”
dichiarò l’enorme lucertola “Goblin
Slayer-Sama ha ragione, Alta Elfa… non è saggio
muoverci per conto nostro”
“Ok… ok… capito…”
accettò la giovane elfa, voltandosi poi verso di noi
“Fin quando
Goblin Slayer e la
Sacerdotessa si occuperanno di quelle creature rivoltanti, noi possiamo
darvi
una mano con le altre!”
“Perfetto! Allora è
deciso!” esclamò soddisfatto Inasa,
stringendo la mano della lucertola.
Qualcosa,
però, iniziò seriamente ad allarmarci…
… un immensa luce si
accese nel cielo, luminosa quanto il sole…
… e la terra cominciò
a tremare…
… una vibrazione… e
poi un’altra… come se un gigante si stesse
avvicinando a noi…
“Mio…
Dio… quello cosa…”
Kirishima
puntò il suo dito verso un punto vicino al
limitare della foresta. Qualcosa di enorme si stava avvicinando a noi,
nascosto
tra i giganteschi alberi alti più di trenta metri.
Quando
il nostro nemico ci si piazzò davanti, tutti noi
crollammo in ginocchio in preda allo shock.
Era
una creatura umanoide alta più di venti metri, completamente
nuda ma sprovvista di parti intime, perciò asessuata. Il suo
macabro sorriso me
lo sarei ricordato per il resto dei miei giorni.
“Ma… ma
quello… quello è un Ti… Titano!?”
dichiarò l’elfa,
indietreggiando con mani e piedi da terra.
“Si direbbe proprio di
sì…” confermò il
nano, più preoccupato che mai “… fate attenzione! Dubito che
quel coso si muova da solo!”
“Ci hanno
circondati…”
Le
parole di Goblin Slayer trovarono presto conferma.
Centinaia di quei colossi stavano sbucando dalla foresta, circondando
la nostra
radura. Alcuni di loro erano sporchi di sangue…
… tutte le persone che
avevamo salvato prima… erano state già uccise da
quei mostri?!
Ma
quando erano apparse? Possibile che…
…
l’amara verità colse tutti noi alla sprovvista.
"Quei
mostri sono sempre stati dentro la foresta, immobili,
come se fossero alberi, e nessuno di noi si era reso conto della
trappola" si rese conto Tsuyu, più orripilata
che mai.
“Come si uccidono questi
giganti?” domandò il professor
Aizawa
alla lucertola, la quale rispose rapidamente.
“Un taglio, proprio in
questo punto…” rispose questo,
indicando
una zona dietro la sua collottola “… tra la nuca e la spina dorsale!”
“ALLORA NON PERDIAMO
TEMPO!” affermò Iida, con sicurezza
“Se siamo
noi i primi ad attaccare, nessuno
di loro proverà a…”
Improvvisamente,
però, i giganti arrestarono il loro moto.
Il loro sguardo, prima privo di espressione, era completamente
cambiato. Avevano sgranato
gli occhi, come se avessero visto un fantasma.
“ATTENTI!”
Tutti
i nostri nuovi amici erano finiti in una trappola. Una
buca apparve proprio sotto ai loro piedi, facendoli precipitare dentro
una
fossa…
…
o così sarebbe andata se non ci fossimo stati noi ad
intervenire!
Inasa,
Todoroki, Iida, Tsuyu ed il professor Aizawa
riuscirono a recuperarli poco prima che precipitassero dentro la
trappola,
mentre Ochaco incantò me e Kirishima per farci allontanare
da una nuova
minaccia…
… una
gigantesca mano oscura era apparsa proprio sotto i nostri piedi
ed aveva provato ad afferrarci!
I
giganti, prima sicuri di se, ora stavano tutti fuggendo a
gambe levate, dal primo all’ultimo.
“NUOVO CAMBIO DI
PROGRAMMA!” ci urlò Eraser Head,
visibilmente in preda al panico “TORNIAMO
ALLA T. OF. V.! E’ TROPPO
PERICOLOSO QUI!”
Nessuno
si azzardò a protestare. La paura era troppa, e non
riuscivamo più a ragionare lucidamente. Se anche un uomo
coraggioso come Shota
non aveva più le forze di andare avanti, per noi sarebbe
stato impossibile
continuare.
***
02:00
AI
[If
Only You Knew How Much
I Love You
– BEST OST IN THE WORLD]
Io
ed Ayumi, dopo essere state riportate indietro da Ub, attendevamo con
ansia che tutti i nostri amici
tornassero indietro. Nel frattempo, avevo deciso di parlare con la
bambina, spiegandole quanto fosse realmente accaduto.
“Quindi… sniff… quindi
questo mostro mi ha cancellato la memoria…”
“Già…
non ti ha mai fatto davvero del male” la
rassicurai io,
facendole l’occhiolino “Tu stavi qui perché volevi partecipare
al
Torneo Mondiale di Arti Marziali. Guarda tu stessa! Indossi un
kimono da urlo!”
La
piccola si guardò i vestiti, poi mi domandò
supplicante.
“Allora i miei
genitori adottivi stanno tutti bene…”
“Certo! Nessuno ti
farà del male, qui, fin quando ci sarò io!”
le risposi io, visibilmente
scossa, abbracciandola calorosamente.
La
mia amica me lo permise,
facendosi
coccolare ed accarezzare dalla sottoscritta.
“A
proposito… chi è questo Shino
Sen-Sei di cui parlavi, prima?”
“Ehm…
ecco… è l’uomo che mi ha fatto
conoscere il signor Sasuke e la
signora Sakura. E’ lui che mi ha spiegato… il
motivo per il quale Junzo aveva
così tanta paura di me!”
Quelle
parole mi avevano letteralmente colto alla
sprovvista. Che significava tutto questo?
“Ayumi… perché chiami
tuo padre con il suo nome?”
“Lui… lui non
è il mio vero papà… io… io
non ho mai conosciuto i miei
veri genitori!”
Sgranai
gli occhi, sbigottita. Era uno scherzo?
Che
storia era questa?
“Ma
allora… allora perché Junzo era spaventato da te?”
domandai io, insistentemente, ma lei incominciò a lamentarsi
con la voce.
L’avevo
innervosita nuovamente. Forse non era il caso di
insistere con quella storia.
“O…
ok… d’accordo… non te lo
chiederò più! Te lo prometto!”
“Ai-Chan… posso
dormire sulle tue gambe?”
Annuii,
dolcemente, permettendole di poggiare la sua testa
sulle mie ginocchia. Un minuto dopo, la piccola si era già
appisolata. Meglio così.
Avrebbe avuto meno pensieri per la testa.
Mi
trovavo seduta in una delle postazioni del settimo
universo. Lo stadio si era riempito di centinaia di migliaia di
persone, le
quali erano tutte in preda al panico. Parlavano di creature spaventose
che avevano
cercato di ucciderle. Non c’erano soltanto goblin,
quindi…
… gli organizzatori
del torneo ci avevano sguinzagliato contro dei veri e propri mostri!
“Ma che belle
fanciulle…”
[Strange
Whispers
– KH Orchestra]
Mi
voltai di scatto, preoccupata. Un alieno rettile si era
avvicinato a noi, con fare molto provocatorio, sedendosi al mio fianco.
Era
grande e muscoloso, ed il suo sguardo color rubino non mi piaceva per
niente.
“… chi sei? Cosa
vuoi da noi?”
“Che modi…
volevo solo farvi una piccola richiesta”
affermò
costui, rivelandoci “Ho notato che
avete
riconsegnato entrambe le vostre piastrine, rimettendole dentro il
salvadanaio…
perciò siete passate alla seconda fase…”
“E con ciò?”
domandai io, iniziando ad insospettirmi ancora di
più.
“…
vedi… io non ho recuperato una delle piastrine, quella
bianca…”
ammise quell’essere, che tutto lasciava trasparire tranne che
tranquillità “… per
questo volevo chiedervi di scambiare la partecipazione alla prossima
fase con
una di voi due”
Sgranai
gli occhi, letteralmente disgustata.
Quel
tipo stava barattando la nostra partecipazione? Ma come
si permetteva?! Aveva idea di quanto avessimo faticato per passare il
turno?
E con quale onore lo andava a
chiedere a due bambine?!
“Sarò sincero con
entrambe… sono convinto che nessuna di voi due
riuscirà ad andare avanti fino
in fondo al torneo. Siete molto più deboli di me, e
già questo non vi
permetterebbe di combattere nella prossima fase… perché non lasciare il campo a chi ha
più bisogno di vincere le Super
Sfere del Drago?”
“Mi fai schifo…”
dichiarai io, con fermezza, fissando con
commiserazione quella carogna “…ci
sono
guerrieri che stanno sudando sette camice per la vittoria e tanti altri
sono
morti. Non ti vergogni? Cosa ti fa
credere che io o Ayumi non abbiamo bisogno delle Super Sfere del Drago?
E
soprattutto… cosa ti fa credere che io o la mia amica non
siamo abbastanza
forti da sconfiggerti!?”
La
mia reazione l’aveva lasciato completamente sbigottito.
Non si aspettava di ricevere una risposta così secca da
parte di una bambina. Tuttavia, decise orrendamente
di non demordere, dimostrando ancora meno dignità di quanta
ne avesse nel
proporci quello scambio.
[Pain’s
Theme
– NARUTO]
“Andiamo…
vorresti davvero farmi credere che sei in grado di battermi?
Fino a cinque minuti prima, la tua amichetta non sapeva nemmeno dove si
trovasse! Cosa ti fa credere che non ci siano delle prove perfino
peggiori di
questa, nella prossima fase? Tu davvero metteresti in pericolo la sua
vita?”
Quelle
dichiarazioni mi lasciarono completamente senza
parole.
Il
ragionamento di quel rettile, per quanto mi rivoltasse lo
stomaco, non faceva alcuna piega. Aveva ragione. Ayumi, in quel
momento, non
ricordava nulla sugli allenamenti che aveva svolto con me e le altre
ragazze.
Non era più una combattente, ma una bambina di sette anni
che non conosceva
nulla sulla lotta.
Se
avessimo concesso quella piastrina a qualcun altro, Ayumi
non avrebbe corso alcun pericolo…
“Allora… accetti
la mia…”
STUD!
Al
tizio, per poco, non prese un colpo quando si vide una
freccia conficcata proprio nel punto in cui prima c’era la
sua mano.
Era
stata una donna a scoccarla, con il suo arco. Aveva
lunghissimi capelli neri, ed indossava delle pellicce di animali. Era
molto
singolare, soprattutto per gli occhi. Quelle iridi smeraldine erano in
grado di
penetrare la tua anima con molta facilità. Assomigliava
tantissimo ad una
guerriera di alto rango delle tribù nomadi, quelle che
vedevi spesso nei film
di fantascienza.
“Se desideri tanto vincere
quelle sfere…”
dichiarò costei al
rettile, visibilmente contrariata dal suo comportamento “… perché non torni fuori
dallo
stadio a cercare le piastrine? Con tutti i morti che ci stanno,
potresti essere fortunato!”
“Come ti sei permessa?!”
dichiarò l’essere, visibilmente
arrabbiato.
“Cosa succede? Non dicevi
di essere più forte delle bambine?”
lo
canzonò la guerriera celtica “Dici
che
non saranno in grado di affrontare la seconda fase… ma come
farai ad
affrontarla tu, se hai paura di uscire dalla T. of V.? La tua mi sembra
la proposta di un codardo, non di un samaritano!”
Colpito in pieno.
Il
rettile, infastidito e punto nell’orgoglio, fu costretto
ad alzarsi. Altre tre figure si erano affiancate alla guerriera, e lo
stavano
puntando malamente con lo sguardo. Alla fine, il nostro tentatore fu
costretto
ad allontanarsi ma non prima di aver affermato, furibondo.
“Gli Yilancar
terranno conto di questo affronto… parola di Bear!”
“Ne terremo conto anche
noi… a dirtelo è Nell Celebrindal, Leader
Tribale della Caledonia!”
[Man
of the World
– NARUTO]
Bear
se ne andò definitivamente, permettendo a Nell di
sedersi vicino a noi. A differenza del rettile, però,
sentivo di potermi fidare
di quella donna e dei suoi compagni.
“E’ da quando lo hanno
portato qui che vi stava puntando…”
ammise lei, severamente “…
sicuramente credeva foste molto deboli, ed ha cercato di
approfittarsene. I
vostri amici stanno fuori, vero?”
“Sì…
sono andati a salvare gli altri partecipanti”
le spiegai
io, continuando ad accarezzare la fronte della mia amica Ayumi
e cercando di non piangere per la frustrazione “C’eravamo
anche noi, quando qualcosa ha cercato di catturare la mia
amica… ed
ora lei ha perso la
memoria…”
Se
Ayumi avesse perso per sempre la memoria, mi sarei portata quella
responsabilità dentro la tomba.
“Forse posso occuparmene
io…”
Mi
voltai verso
colui che mi aveva fatto quella proposta. Era uno degli amici di Nell,
un uomo dagli ondulati capelli biondi e gli occhi
dalle iridi verde acqua, molto ampie. A differenza della guerriera
celtica,
costui sembrava un pirata dell’età settecentesca.
In
effetti erano davvero tutti molto singolari come
partecipanti. Gli altri due erano rispettivamente un uomo celtico ed
una donna
pirata.
“Il mio nome è
Shiro Yamanaka, mademoiselle… se vuoi, posso dare
un’occhiata alla mente della tua amica per capire cosa le sia
successo…
tranquilla. Noi siamo passati tutti, e non ti chiederemo nulla in cambio”
“Ce… certo…”
esclamai io, permettendo a quell’uomo così gentile
di avvicinarsi ad Ayumi e di
sfiorarle la fronte con delicatezza. Avevano subito ottenuto la mia
simpatia, a pelle, dopo avermi aiutata a gestire quel tipo.
La
piccola ebbe solo un piccolo tremore dopo essere stata accarezzata, ma
poi riprese
a sonnecchiare tranquillamente come se nulla fosse successo.
“Perdonami…
credo sia colpa delle mie mani congelate!”
dichiarò il pirata, finendo di controllarla “La tua amichetta
non ha perso la
memoria. Qualcosa ha celato i suoi recenti ricordi ed ha
provato
a sostituirli… questa è opera di una Tenebra!”
“Te-Tenebra?”
“E’ una creatura che
vive nei nostri mondi… siete state
fortunate a sopravvivere, anche perché dubito che quella
affrontata da voi sia
paragonabile alle nostra! Ecco!”
Molto
tempo
addietro, se qualcuno come lui avesse provato mettere le mani addosso
alla mia amica, gli avrei tirato un calcio nei genitali.
Sarà
stata la paura per le condizioni di Ayumi, sarà stata
l'innata
fiducia che loro erano riusciti a conquistare, o forse mi ero
rammollita troppo in quei pochi mesi, ma decisi di non intervenire,
lasciando che fosse quell'uomo ad occuparsi della piccola.
Shiro
premette due dita sulla fronte della mia amica,
riempiendole di KI. Ciò che fece mi lasciò
completamente senza parole. Una
densa energia oscura era fuoriuscita dal cranio di
Ayumi, una piccola striscia di pochi centimetri, la quale si dissolse
non appena
venne completamente estratta dal suo precedente contenitore.
“Ora Ayumi ha nuovamente i
suoi ricordi! La barriera oscura è stata
distrutta!” affermò
l’uomo, proprio mentre la piccola iniziò a
riaprire
gli occhi.
“Ma cosa… Ai?”
iniziò a farfugliare lei, rimettendosi seduta “Cosa… cosa è successo? Non
eravamo uscite tutte insieme dalla Tower of
Victory, assieme ai nostri sen…”
“AYUMI!”
[My
Mother and my Father
– NARUTO]
La
abbracciai, in preda alla felicità. Ayumi, fino a qualche
minuto prima, non si ricordava affatto di essere uscita con tutti gli
altri. Era
tornata normale.
“Ai… così mi fai
male… perché stai piangendo? Così mi
spaventi!”
“Scu…
sniff… scusa…” le
dissi io, asciugandomi subito le lacrime
“… non… non è successo niente,
tranquilla…”
“Hai avuto una leggera
amnesia” la rassicurò subito Nell,
capendo il mio impaccio “Nulla
di grave, come ha detto la tua amica… ma credo che tu debba
riposarti ancora un
po’! La prossima fase potrebbe essere ancora più
difficile, e dovresti
recuperare il cento per cento della tua forza! E lo stesso vale per te,
Ai…”
mi interpellò subito la donna, dichiarando “… anche tu
dovresti riposare. Non
è saggio che tu rimanga sveglia per tutta la notte!”
“Ma… ma i miei amici…”
affermai subito, preoccupata, ma la donna pirata allungò il
suo braccio, come
se fosse senza ossa, e mi tappò la bocca. Riuscivo a sentire
l’odore di alcol e
di salsedine sulla sua pelle.
“Anche se facessero una
brutta fine, tornerebbero tutti in vita alla
fine del torneo” mi rassicurò
costei, liberandomi le vie aeree e
scompigliandomi i capelli “Non potreste comunque far nulla per
aiutarli, al momento. Riposatevi!”
“Fin quando non torneranno
tutti indietro, noi quattro vi faremo da
guardia. Ed ascoltate il consiglio di Nell e Flame. Sono le due di
notte e
mancano
ancora diciannove ore al termine della prima fase”
ci tranquillizzò
anche l’altro guerriero nomade, togliendosi la sua
pelliccia e
porgendocela con gentilezza.
Mentre
Ayumi
afferrava gentilmente quell'improvvisata coperta, con sguardo grato e
sincero mi portai davanti a tutti loro, inchinandomi con
umiltà.
"Vi ringrazio
di cuore, per l'aiuto che ci avete dato..."
"E di cosa?!
Qualunque persona di buon cuore l'avrebbe fatto!Ora non preoccupatevi… fino al ritorno dei vostri compagni, cercate di
recuperare tutte le
energie che avete perso…
Alla
fine ci arrendemmo. Avvolgendoci attorno a quell’indumento,
io ed Ayumi
scendemmo dalle nostre postazioni e ci stendemmo sotto di esse, sul
pavimento in pietra,
lasciandoci coccolare tra le braccia tentatrici di Morfeo. A
dispetto di quanto mi aspettassi, quella pelliccia era davvero ben
tenuta e non puzzava. Aveva un odore molto particolare, simile al
rosmarino,
che
inondò soavemente i miei polmoni. Inoltre, quella giacca era
anche morbida e calda,
allettando sia me che Ayumi che lentamente chiudemmo i nostri occhi.
Prima
di appisolarmi, però, fui in grado di ascoltare qualche loro
discorso.
“Sono davvero dolci,
non trovate?” affermò Shiro ai suoi
compagni.
“Direi proprio di sì…
quel bastardo…” dichiarò
invece Flame, riferendosi sicuramente a Bear.
“… non pensiamoci più.
Ormai quel farabutto se n’è andato e non si
riavvicinerà a loro così
facilmente. Giusto, Eurith?” chiese Nell al suo
amico.
“Esatto… direi che
sarebbe saggio fare due turni anche per noi. Due in piedi e due a
riposo…
cambio tra sette ore, ci state?”
“Inizio io!”
esclamò allegramente Flame.
“Io sarò l’altro…”
confermò Eurith, con tranquillità.
Anche
Shiro e Nell si addormentarono, uno sopra e l’altra
sotto di noi, come per proteggerci. Ora ne ero certa…
… quei quattro erano
davvero brave persone.
***
02:30
MIDORIYA
[Continuazione
- My Mother
and my
Father – NARUTO]
Nonostante
ci trovassimo a pochi chilometri di distanza
dalla T. of V., il mio gruppetto si riunì agli altri solo
dopo un’altra ora.
Nel mentre, i giganti avevano iniziato ad attaccarci, ma le parole del
Saggio-Lucertola si erano rivelate veritiere. Per noi aspiranti eroi
era facile
riuscire ad uccidere quei cosi mastodontici, soprattutto se conoscevamo
il loro punto debole.
Riuscimmo
ad intravedere All Might, con tutti gli altri
ragazzi della U.A. e del Liceo Shiketsu, mentre stava cercando
disperatamente
di abbattere i Titani. Con i nostri consigli, tutti loro riuscirono a
cambiare
le sorti di quella battaglia e, mezz’ora dopo, avevamo
raggiunto nuovamente lo stadio.
Eravamo
stati sconfitti nell’onore e nell’animo. Molti
nostri compagni erano caduti sotto i colpi di quei mostri, e non
eravamo stati
in grado di tornare indietro tutti insieme. Della U.A., avevano
partecipato a
quel torneo soltanto la 2-A e la 2-B. Nella mia classe, per fortuna,
erano
sopravvissuti tutti. Nella seconda, però, vi erano state
molte più vittime.
Shinso, Momoma, Kendo, Shiozaki e Rin non c’erano
più.
Il
professor Aizawa si rese subito conto della presenza di
un’altra persona, vicino ai nostri posti, ed andò
subito a sincerarsi delle sue
condizioni. Era Ms. Joke, la quale era scoppiata a piangere tra le
braccia del
nostro sen-sei. Scoprimmo, con nostro grande orrore, che tutti i suoi
studenti
erano morti e che lei non era stata in grado di salvarli. Era terribile
vedere
una donna così gioviale in quello stato catatonico. Nemmeno
Eraser Head era
riuscito ad ignorarla.
Fu
un’altra notizia, tuttavia, a lasciarci completamente
disgustati. Stain l’Ammazza-Eroi era appena ritornato
dall’esterno,
avvicinandosi a noi per darci una terribile notizia…
… Mirio Togata, Nejire
Hado e Tamaki Amajiki erano caduti vittime in quella notte di sangue.
“Hanno affrontato a muso
duro un tizio simile a quel Freezer…”
ci rivelò il villain, con rancore “…
quest'ultimo
li
ha uccisi senza alcuna pietà”
“Farabutto!” gli
urlò contro All Might, distrutto da quella notizia
“Perché
non li hai aiutati?”
“Chi vi ha detto che
non l’ho fatto?”
[Sadness
and Sorrow- TAYLOR DAVIS]
Tutti
noi rimanemmo esterrefatti davanti a quella frase.
Solo in quel momento ci rendemmo conto delle reali condizioni del
villain. Il
suo corpo era pieno di graffi e ferite e a fatica riusciva a respirare.
Tra le
sue gambe vi stava una giovane ragazzina, la quale stava tremando da
capo a
piedi.
“Si erano gettati contro
quel mostro per salvare questa fanciulla”
dichiarò Stain, senza alcuna vergogna “Sono
rimasto talmente colpito dal loro eroismo che ho deciso di
aiutarli… lo abbiamo
sconfitto, per fortuna… ma loro erano già morti
quando sono riuscito a dare il
colpo di grazia a quell’essere. Mocciosa…
ora puoi stare con loro, per quanto mi riguarda!”
“No! Io voglio
rimanere con lei, la prego!” lo supplicò
la giovane, in preda alle lacrime
“Le prometto che non le
darò fastidio…
la supplico! Solo fino al termine di questa fase!”
Nessuno
di noi ebbe il coraggio di intromettersi in quella
piccola discussione. Alla fine, l’ammazza-eroi fu costretto a
portarsela
dietro, lasciandoci nuovamente da soli.
Chissà
se l’avremmo rivista ancora una volta.
“Tranquillo, All
Might…” lo
rassicurò Present Mic, anche lui
affranto da quella notizia “… verranno tutti riportati in vita!”
“Non… non
è giusto… se io avessi avuto il massimo dei
miei…”
“No… nemmeno in
quel caso avresti potuto far nulla”
cercò di
farlo ragionare Midnight, indicando tutti i presenti dentro quello
stadio “Non
siamo Dei… non possiamo salvare tutti. Quello che abbiamo
fatto è già qualcosa…
non fartene una colpa inutile!”
“Per di più,
Mirio ed i suoi amici si erano mossi sin dall’inizio da
soli… non potevamo salvarli in ogni caso”
concluse Gang Orca, affermando
con determinazione “Quello
che conta, adesso, è che la maggior parte dei nostri
studenti
sia sana e salva…”
All
Might annuì, asciugandosi le lacrime.
“E’… è colpa
mia…”
dichiarò Ochaco, vicino a me, scoppiando a piangere
“…
mi sono fatta trascinare dalla
rabbia… ed ho spezzato il gruppo…”
“Adesso basta, Testa
Ovale!” la rimproverò Bakugo, prima che
io provassi a consolarla “Smettila
di mangiarti la testa sul passato
e pensa alla prossima fase! Non credere che sarà
più semplice di questa!”
Bakugo
non aveva tutti i torti. Iniziai a riflettere su
questo, proprio mentre cercavo di consolare, assieme a Tsuyu, la mia
amata.
Se quella era soltanto la
prima fase… allora cosa poteva accadere nelle
prossime?!
***
05:59
DEADLY
SINS
[The Devil –
BEST
OST IN THE WORLD]
Passarono
quella nottata a combattere contro quante più
creature demoniache possibili, assorbendo da esse la loro energia
demoniaca.
Nessuna di quelle belve era stata in grado di sottometterli.
I
Deadly Sins, al momento, si trovavano poco fuori dallo
stadio, ed attendevano tutti l’arrivo della loro Regina.
Questa, infatti, si
era allontanata da loro con la scusa di voler compiere un gesto
plateale.
Al
suo ritorno, tutti i suoi compagni erano curiosi di sapere cosa avesse
fatto.
“Ho usato un briciolo del
mio potere verso il demone che si trova sotto
i nostri piedi!” dichiarò
Lilith, soddisfatta “Nemmeno gli
angeli, adesso, potranno fermarlo! Ma lui potrà? Ora lo
scopriremo presto!”
06:00
SIMON
[Continuazione - The Devil
– BEST OST
IN THE WORLD]
Mi
fermai soltanto quando fui certo dell’assenza totale di
mostri su quel pianetino. Io, Gabor ed Aredhel avevamo passato tutta la
notte
ad eliminare quei mostri, salvando quante più anime in pena.
Ci eravamo
ritrovati contro ogni sorta di creature ma, per fortuna, nessuna di
queste
era
abbastanza potente da potermi sconfiggere.
Ci
trovavamo dall’altra parte del pianeta, molto lontani
dalla ‘T. of V.’. Aredhel era letteralmente
esausta, e stava sopra le braccia
del mago, il quale stava controllando le sue condizioni di salute.
Avevano dato tutte le loro
energie in
quella notte di sangue. Non potevo chiedere loro di andare oltre.
“Tornate alla torre”
li rassicurai io, tranquillamente “Io ho ancora un’ultima creatura da
sconfiggere… e non voglio alcuna intromissione!”
“Giovane, sei davvero
sicuro delle tue parole?” mi chiese
Gabor,
al quale io feci un cenno del capo come assenso.
L’uomo
sospirò, arrendevole, dopo essersi voltato
un’ultima
volta verso la sua studentessa. Lui sapeva benissimo cosa ci fosse
sotto i
nostri piedi, ed era consapevole di non poter dare il meglio di lui con
le
poche energie che erano rimaste ad entrambi.
Io,
a differenza loro, mi ero trattenuto proprio per
quest’ultima battaglia.
“D’accordo…
ma prima riprenditi questo!” mi disse il
mago,
ridandomi il pennarello dalla sua tasca “Vedi
di non fare il teppista ancora una volta… ed in bocca al
lupo per il tuo
combattimento!”
“Crepi!” gli
risposi, schioccando il mio collo, proprio mentre i due sparirono alla
mia
vista. Dovevo immaginarmelo che quell’uomo comprendesse al
volo il principio
dietro il Tele-Trasporto.
Utilizzai
la percezione dell’aura. Nessun partecipante era
rimasto fuori dalla T. of V., tranne me. Mancavano quindici ore al
termine
della prova. Possedevo ancora le mie piastrine. Dovevo soltanto
occuparmi di quel gigantesco ammasso di oscurità che stava
fuoriuscendo dal
terreno ghiacciato sotto i miei piedi.
Poi,
sarei stato soddisfatto.
Il
mostro era in forma umanoide. Alto più di mille metri,
non riuscivo a percepire altro che dolore e sofferenza. Il suo KI
demoniaco era
spaventoso, talmente grande da farmi venire la pelle
d’oca…
… un’ottima prova per
testare i miei nuovi poteri fuori dalla Dimensione Spazio-Temporale
Divina!
“Bene… a noi due,
Tenebra!”
Un
pugno grande quanto un grattacielo provò a schiacciarmi
verso il suolo. Riuscii a parare quel colpo, mentre i miei piedi
affondavano
pericolosamente nel terreno. Era stato potenziato da Lilith, come
immaginavo.
La sua energia era incredibile.
Usai
la trasmissione istantanea per evitare di finire
schiacciato, raggiungendo il piede del gigante e cercando di afferrarlo
con
tutte le mie forze. Non riuscii ad alzarlo in aria, ma quella mossa
fece perdere l’equilibrio al gigante.
Tenebra
riuscì a rimettersi in piedi e fui
costretto ad evitare un suo calcio, tele-trasportandomi ancora una
volta
lontano da lui.
Fisicamente,
il demone mi surclassava completamente, almeno in quel momento. Non
volevo
utilizzare subito tutta la mia potenza. Volevo caricarmi lentamente,
cercando
di comprendere quale fosse il suo punto debole o quanto KI possedesse
realmente
in corpo.
Quella
tra me e Tenebra era una battaglia alla
pari, dalla quale il vincitore sarebbe uscito solo al primo errore
dell’altro.
***
CHI
[Continuazione - The Devil
– BEST OST
IN THE WORLD]
La
sveglia iniziò a fischiare dentro i miei timpani. Mi
voltai, insonnolita, verso il comodino, recuperando il mio cellulare e
disattivando quella musica fastidiosissima. Solo dopo un leggero
mugugno di
insoddisfazione, mi alzai definitivamente da letto.
“Buongiorno!”
esclamò mia madre, entrando dentro la stanza ed aprendo le
tende della mia
finestra.
“Mamma…” mi lamentai
io, quando la luce del sole accecò i miei occhi.
“Su! Forza! Noi siamo
già tutti pronti per la partenza! Manchi solo tu!”
Emisi
un ultimo sbadiglio prima di uscire dalla mia stanza
come uno zombie.
Mezz’ora
dopo, ero completamente sveglia e
pulita dopo essermi fatta una doccia calda. Raggiunsi la cucina per
fare
colazione, accendendo la tv come ogni mattina. Misi subito al canale
principale, preparandomi a qualsiasi sorpresa.
“Siamo nuovamente
in diretta dal Tournament Planet, dove ormai è
rimasto soltanto un guerriero fuori dalla ‘T. OF
V.’ … e si tratta di H.W.!
Questo guerriero formidabile, proveniente dal settimo universo sta
combattendo
contro la temutissima Tenebra, nonostante abbia già le due
piastrine per
accedere alla prossima fase… e lo ha fatto solo per
divertimento! CHE
SPETTACOLO ENTUSIASMANTE!”
“MA CHE CAZZO…”
esclamai io, stupita, riconoscendo subito il mio ragazzo “… MAMMA! PAPA’!”
Ovviamente
la mia famiglia mi raggiunse rapidamente. Naruto
ed Hinata avevano gli occhi che brillavano dalla gioia.
“GUARDA MAMMA! H.W.
E’ ANCORA IN PIEDI! E’ FORTISSIMO!”
“… E’
UN’IDIOTA!” iniziai
immediatamente a preoccuparmi io,
iniziando a piagnucolare come una bambina “Si farà solo sconfiggere…
scemo scemo scemo!”
Io
ed Ayumi fummo
svegliati da Nell e da Piccolo, con quest'ultimo che alzò il
pollice all'insù per rassicurare entrambe. Tutti i nostri
amici
erano appena tornati, ed erano sani e salvi. Tuttavia, gran parte di
loro era in stato di shock, come Ran, Sera e Kazuha, orripilate davanti
a ciò che avevano vissuto in
quella notte da
horror. Perfino guerrieri esperti come C-17 e C-18 erano
irriconoscibili.
Piccolo sen-sei mi aveva già raccontato la storia
riguardante
quel
torneo terrificante chiamato Torneo del Potere, dal quale traeva
origine il nostro, nel quale tutti gli universi erano stati messi in
pericolo per capriccio degli Zeno.
Se quelle erano le stesse sensazioni che avevano provato tutti loro, in
quei momenti, era un miracolo che nessuno di noi fosse ancora morto.
L’unico
assente, in quell’arena, era Simon Kog. Questo era stato
appuratamente confermato dagli angeli, i quali avevano comunicato, a
tutti i presenti, che al ritorno del mio
fratellastro con la
piastrina completa, la prima fase si sarebbe conclusa.
“Cosa starà
combinando, quell’idiota!?”
esclamai, nervosa,
tirando un calcio ad un sassolino.
“Tranquilla… Simon non
è così idiota da farsi squalificare!”
mi avvisò Piccolo dopo essersi
allontanato dagli angeli.
“Ti hanno detto qualcosa
riguardo a quello che hai fatto stanotte?”
domandò Crilin al suo amico, riferendosi alle uccisioni
commesse da Piccolo.
“Mi sono spiegato ed hanno
deciso di lasciar correre”
spiegò il
namecciano, più tranquillo.
Mi
voltai da un’altra parte, dove Goku stava cercando di
consolare quella regina del dodicesimo universo. Alcuni dei suoi
sudditi, che
partecipavano al torneo per ordine suo, erano rimasti uccisi durante la
prima
fase. Il mio ex-maestro le ripeteva che sarebbero tutti ritornati in
vita con le
sfere del drago o grazie ai poteri di Zeno.
Non
avevo mai visto
Goku così agitato o preoccupato, prima d'ora. Volevo
raggiungerlo e dargli un po' di conforto, ma mi vergognavo troppo.
Tante volte avevo provato a togliermi la vita, ed ogni volta qualcuno
mi salvava da morte certa. Spesso era stato Conan, ma fu l'ultimo gesto
di Ran a spezzarmi il cuore. Nonostante, in quei pochi giorni, ci
fossimo odiate con tutte noi stesse, non aveva tentennato nemmeno per
un secondo e mi aveva impedito di andare all'altro mondo.
Furono
le urla di Goku, però, a darmi il colpo di grazia. L'avevo
ferito. Avevo tradito la sua fiducia, quel giorno. Avevo sottovalutato
il rapporto che avevo costruito con lui e con Piccolo, e cercando il
suicidio a pochi metri da loro era un gesto che difficilmente loro mi
avrebbero perdonato.
Che
scherzo del
destino. Avevo accumulato tantissimi rimpianti nella mia vita, e questo
era solo l'ultimo di una lunga lista. Perchè allora soffrivo
così tanto?
Semplice...
...
perchè volevo davvero recuperare la fiducia del mio maestro.
Volevo allenarmi insieme alle altre, come ai vecchi tempi...
... ridere e scherzare con tutti loro...
...
soffrivo perchè volevo, potevo e DOVEVO provare a rimettere
insieme i cocci che io stessa avevo rotto, ma mi mancava il coraggio.
Se
Kami avesse
voluto, entro la fine di quel torneo io avrei chiesto scusa a Goku e a
tutte le mie compagne, tornando ad allenarmi con loro.
Era una promessa!
La
terra, improvvisamente, iniziò a tremare come se ci fosse
un terremoto.
“Ma cosa…”
esclamai, rischiando quasi di cadere per terra.
Tutti
i partecipanti del torneo cercavano di capire cosa
stesse causando quel disastro, ma nessuno riusciva a comprenderlo. Solo
in
pochi, tra cui il mio maestro, cominciarono a sorridere, capendo cosa
stesse
accadendo.
“Piccolo-Sen-sei! Potrebbe
controllare il mio corpo per qualche secondo?”
domandai io, facendo fuoriuscire la mia anima da esso.
Un
intensa energia, pari a quella di un angelo, mi colse
letteralmente alla sprovvista. Si trovava ben al di là dei
dieci chilometri, ma
riuscivo comunque a percepirla, tanto era potente.
Mi
rialzai nuovamente in piedi. Dovevo ammettere che Tenebra
era tutto tranne che un avversario semplice da affrontare. Solo in
pochissimi
guerrieri sarebbero stati in grado di affrontarlo alla pari. Ero
arrivato ad
utilizzare il cinque per cento della mia nuova potenza, e nonostante
ciò ci
trovavamo sempre alla pari.
Ero
ricoperto di graffi e ferite, e finalmente iniziavo a
percepire un flebile dolore, ma niente che mi potesse danneggiare in
maniera
irreparabile. Utilizzai la rigenerazione namecciana, appresa mesi prima
nella
battaglia contro i nostri pedoni, e ritornai immediatamente in forma.
Come
speravo, la mia stamina non venne minimamente danneggiata…
… e lo Zenkai
fece l'effetto da me desiderato.
Era l’ora di porre
fine ai giochi!
“Ci ho messo un po’ a
capire il tuo vero potenziale… ma ormai per te è
finita!”
Avvolsi
le mie braccia nell’energia divina, affilandole come
spade. Ora conoscevo anche il punto debole di quel mostro. Lo stesso
Zero ci
aveva messo del tempo a capirlo, ma alla fine entrambi ci arrivammo in
pochi
minuti. Quel
corpo alto mille metri era soltanto il suo guscio. Per
sconfiggerlo, dovevo distruggerlo e cancellare il suo nucleo. Ma come
fare?
La
risposta mi sorse spontanea. Una creatura di Oscurità si
poteva battere solo in un modo…
… con la Luce!
Usando
il massimo della mia velocità, rievocai le mie lame
di KI e le illuminai quanto più possibile.
Funzionò.
Misi in ginocchio il mio avversario, amputandogli braccia
e gambe, dopodiché mi diressi in alto verso il cielo,
proprio di fronte al sole
appena sorto.
“Questa te la rubo,
Crilin… TAIOKEN X 1000!”
L’immensa
luce accecò l’essere, il cui guscio
iniziò
finalmente a disgregarsi e rimpicciolire…
… ecco! Ora riuscivo
a vedere il suo vero corpicino! E la sua aura era molto più
debole della mia!
Puntai
il mio indice verso il mio raggrinzito avversario,
pronto al mio colpo finale.
“… e con questo il
match si conclude qua! SHOOTING TARGET HIT! GUN POWER!”
Un
piccolo proiettile di puro KI partì a razzo dal mio dito
e penetrò dentro il corpo dell’esserino,
disgregandolo in pochissimi istanti di
secondo. Un cuore pulsante, colmo di luce, apparve davanti ai miei
occhi, prima però di librarsi in cielo e sparire alla mia
vista.
Avevo
vinto io…
… la battaglia
era giunta al termine!
***
Ore 6:30
DIRETTA
NOTTURNA POWER’S TOURNAMENT
[Watashi ga Kita
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
MIKE
– Signore e signori… E’ ACCADUTO
CIO’ CHE NESSUNO SI
ASPETTAVA! H.W., DOPO AVER ABBANDONATO LA T. OF V. PER SALVARE QUANTE
PIU’ VITE
UMANE POSSIBILI… HA ANCHE SCONFITTO IL MOSTRO PIU’
TERRIFICANTE DEL TOURNAMENT
PLANET! ABBIAMO DI FRONTE UNO DEI PROBABILI VINCITORI DEL TORNEO
MONDIALE DI
ARTI MARZIALI! –
SOMMO
– H.W. è appena tornato alla T. Of V. ed ha
riconsegnato le due piastrine… è
l’ultimo partecipante ad essere passato! -
MIKE
– ALLORA SI PUO’ DICHIARARE CONCLUSA LA PRIMA FASE
DEL XVIII TORNEO MONDIALE DI ARTI MARZIALI! DIAMO UN’OCCHIATA
ALLE STATISTICHE!
–
SOMMO
– In questa prima fase, il guerriero che è passato
per primo e quello che è passato per ultimo, che ci crediate
o meno, sono la
stessa persona, ovvero H. W. Lui è anche colui che ha
sconfitto più avversari
durante la sua partecipazione, sia tra i partecipanti che tra i mostri.
In
tutto sono sopravvissuti soltanto 864 359 partecipanti, di cui
però soltanto
960 sono passati alla prima fase. Questo faciliterà molto le
cose… a perire
sono stati quasi più di 4 372 823 partecipanti, che verranno
comunque riportati
in vita. In compenso, sono sorpreso dal fatto che nessuna delle
creature create
dagli Zeno-Sama sia sopravvissuta. Questa fase non è durata
nemmeno un giorno
da quando è cominciata, a dimostrazione
dell’enorme divario esistente tra i
comuni civili ed i veri guerrieri di arti marziali presenti in questo
torneo! –
MIKE
– La ringrazio, Sommo Sacerdote… E CON QUESTO
DICHIARIAMO CONCLUSA LA PRIMA GIORNATA DEL PROGRAMMA ‘
POWER’S TOURNAMENT ’!
TRA UN’ORA, IL MIO POSTO VERRA’ PRESO DALLA
BELLISSIMA E TALENTUOSA CHI MIURA
CHE… un momento… MA COSA…?!
–
***
[Crimson
Blaze –
BEST OST IN THE WORLD]
Ciò
che avvenne in tutte le televisioni del mondo, compresi
anche tutti i mezzi di tele-comunicazione quali cellulari, tablet e
radio, fu
qualcosa di assolutamente terrificante.
In
esse, infatti, apparve l’immagine di Lilith, la quale
sogghignava maleficamente agli spettatori che la stavano osservando.
-
Salve
a tutti i tele-spettatori di ogni universo. Io sono Lilith, la Regina
del Regno
Demoniaco. Sono l’essere più potente esistente in
questi universi, la
creatura più pericolosa mai vissuta. Ho deciso di rispondere
alle provocazioni di H.W.
e mi
sono mostrata in volto, senza alcun problema. Io sono colei che comanda
i
Deadly Sins… il nostro precedente obiettivo, quello che ci
ha spinto ad
abbandonare il nostro regno, era recuperare un fuggitivo, un demone di
nome
Zero… tuttavia, le nostre aspettative sono leggermente
cambiate. Quella carogna
ha deciso di voltare le spalle alla donna che amava, tradendomi con un
gruppo
di sciocchi mortali che altro non desiderano che il vostro male! Zero e
Simon
Kog hanno commesso un grandissimo errore, così come tutti i
loro amici… per
questo, a prescindere dall’esito di questo torneo, io ho
deciso di dichiarare
guerra agli Zeno-Sama! Con queste mie parole, do ufficialmente il via
alla
Guerra Per il Trono del Dio Supremo! La profezia sta per
avverarsi… e quando
sarò io a vincere… DI VOI MORTALI NON
RESTERA’ NEMMENO L’ANIMA! PAROLA DI
X-X-I! -
***
SIMON
[Continuazione
–
Crimson Blaze – BEST
OST IN THE WORLD]
“… e tanti
saluti alla mia falsa identità”
mormorai, subito dopo
aver raggiunto la ‘T. of V’. Lilith, infatti, ci
aveva fatto assistere a quella
scena grazie ad un’immagine nel cielo.
In
pochi, però, avevano compreso ciò di cui stava
parlando,
perciò decisero semplicemente di ignorare la faccenda e di
continuare a parlare
tra di loro.
Nell’arena
erano rimasti soltanto i guerrieri che erano
passati alla fase successiva. Tutti gli altri erano stati sicuramente
tele-trasportati via. Gli angeli avrebbero senz’altro
resuscitato tutti i
deceduti, perciò decisi semplicemente di raggiungere tutti i
miei amici,
spiegando loro cosa avessi fatto.
“Sei un’idiota!
Perché ti sei messo ad affrontare quel coso gigantesco!?”
mi rimproverò Ai,
iniziando a tirarmi una miriade di cazzotti sulla testa.
“Avevo bisogno di
combattere e di riscaldarmi prima di entrare nella
seconda fase” spiegai io, mentre la mia
sorellina si massaggiava
dolorante il suo pugno “L’allenamento di Whis è stato
molto
estenuante… come se mi fossi allenato per centinaia di
migliaia di anni senza
combattere realmente contro qualcuno… e senza vedere
nessuno!
Dovevo capire
subito quale fosse il mio attuale livello!”
“Centinaia… di
migliaia…” esclamò scioccato
Crilin, domandandomi “…
Simon… non è che Whis ti ha
allenato dentro una Stanza dello Spirito e del Tempo?”
“Possibile…”
ammisi io, descrivendogli la dimensione “Se
ho fatto bene i calcoli, cinquemila anni
passati dentro quel luogo magico corrispondevano ad un giorno della
vita reale.
Rischi di uscirci pazzo se non hai qualcuno con cui parlare…
ed in questo,
almeno, Zero mi è stato d’aiuto!”
“Simon… come
è andato il tuo allenamento? Sei riuscito a controllare il
tuo demone?” mi domandò Goku
preoccupato, con tutti gli altri miei
amici che mi fissavano speranzosi.
Il
mio sorriso fu abbastanza convincente da rassicurare
tutti quanti.
“Zero non è
più una minaccia, ma un valido alleato. Nel corso degli
allenamenti che abbiamo svolto, entrambe le nostre anime si sono
purificate
molto… la forma sanguinolenta non esiste più e
lui non ha più bisogno di
uccidere e mangiare carne umana per sopravvivere. Mi basterà
concedergli un
briciolo della mia energia ogni giorno, che io posso recuperare
facilmente con
lo Zenkai e la Rigenerazione Istantanea. Gli istinti omicidi non ci
saranno
più… è una promessa!”
Ai,
più raggiante che mai, mi abbracciò e mi
riempì di baci.
Era la notizia migliore che le potessi dare.
“Ora che siamo al
massimo delle forze, l’unica cosa che ci rimane da fare
è dare una bella
lezione a tutti i nostri nemici!” dichiarai con
fermezza, voltandomi verso
i Deadly Sins, dall’altra parte dello stadio “Non mi sorprenderei se cercassero di attaccarci
durante le pause…
teniamo sempre gli occhi aperti!”
Tutti
annuirono con severità. La minaccia non era ancora
cancellata.
Claudia,
Domenico ed i membri della Sezione Anti-Mafia
avevano svolto un lavoro encomiabile, dovevo ammetterlo, e tanti eroi
del sesto
universo (come Endeavor, ad esempio, il nuovo eroe numero uno) avevano
deciso
di non partecipare al torneo per preparare gli arresti a tutti i
malvagi che
erano rimasti sulla Terra. Le prigioni del nuovo universo, scoprii
anche con
soddisfazione, erano adatte per coloro che possedevano il KI, pertanto
non
c’era bisogno di ammazzare nessuno dei nostri
nemici…
… a parte i Deadly
Sins.
Ran
e le ragazze, mi resi conto, stavano parlando in
disparte tra di loro. Usando i miei nuovi sensi, scoprii che il loro
discorso
verteva su un giovane di nome Makoto, ex-fidanzato di Sonoko. Costui,
infatti,
aveva deciso di partecipare al torneo e l’avevano scoperto da
poco. Erano
riuscite a salvarlo per un soffio, ma lui non era stato in grado di
passare
alla fase successiva del torneo. Non era stata tanto la forza di
volontà a
mancargli, quanto l’allenamento e la forza fisica. Era stato
in grado di
sopportare le variazioni di temperatura, ma non poteva
senz’altro far molto
contro i demoni creati da Zeno. Il ragazzo era stato riportato a casa
dagli
angeli, ma si era fatto promettere dalle sue amiche che Sonoko sarebbe
ritornata in vita.
“Ehi tu, mocciosa!”
Mi
voltai preoccupato alle mie spalle. Mi rasserenai quando
compresi si trattasse di un idiota.
“Ancora tu?!”
esclamò Ai, visibilmente innervosita “Come hai fatto a passare, razza di verme che
non sei altro?”
“Semplice… ho
trafugato le piastrine da qualche cadavere!”
dichiarò costui, iniziando a
farmi rivoltare lo stomaco “Vedo che
la
tua amichetta ha deciso di continuare con il Torneo… molto
bene… un avversaria
più debole di me per la prossima fase!”
“Ehi! Io non sono debole
come credi!” gli rispose Ayumi, con
rabbia, andandosi a mettere di fianco ad Ai.
Quella
diatriba terminò subito, tuttavia, quando intervenne
un’altra losca figura.
“Bear! Smettila
immediatamente!”
Inarcai
le sopracciglia, sorpreso, quando mi accorsi di
avere di fronte un alieno della stessa razza di Freezer. Dalla
carnagione color
ghiaccio, alto un metro e trenta, costui aveva delle placche ossee di
colore
bianco sul cranio, sulle spalle e sulla coda, oltre che due piccoli
spuntoni
sulla fronte.
“Signor Glacial… mi
scusi…”
Quell’alieno
dall’aspetto di una lucertola si allontanò
frettolosamente, mentre Glacial si inchinò elegantemente
verso le due bambine.
“Perdonate il mio
sottoposto… è molto forte, ma provoca molto
spesso i
suoi avversari, più del dovuto”
Chi
tra tutti i presenti era rimasto leggermente stupito era
l’imperatore Freezer, il quale si era portato proprio davanti
al suo simile,
domandandogli.
“Come è
possibile? La mia razza esiste solo nel sesto e nel settimo
universo… da dove sei sbucato?”
“Non faccio parte
né dell’uno né dell’altro
universo. Io sono Glacial, e
sono il Generale dell’Esercito di Hearts, del dodicesimo
universo. In quanto al
mio aspetto… tempo fa ho sconfitto un Demone del Freddo e ne
ho bevuto il
sangue per assimilarne il DNA”
Il
terreno sotto ai nostri piedi si incrinò pericolosamente.
Ahia…
“Quindi…
tu sei un
impostore, non è così?”
esclamò furibondo Freezer, decidendo comunque di
allontanarsi da lì “Mi divertirò
molto a darti il ben servito, sporco parassita…”
“Deve credermi,
imperatore… lei non ci fa affatto paura!”
Stavolta,
a parlare era stato un altro tizio. Un uomo
muscoloso ed imponente si piazzò proprio davanti
all’alieno arci-nemico di Goku
e Vegeta. Capelli unti e neri, occhi talmente rossi da sembrare due
gocce di
sangue, e denti affilati come rasoi lo rendevano perfino più
minaccioso
dell’altro Demone del Freddo.
[Hunting
in The Black Forest –
BEST OST IN THE WORLD]
“Sir Diablo a vostro
servizio… sono il Consigliere del Regno di Hearts, nel
dodicesimo universo.
Onorato di fare la vostra conoscenza, lord Freezer…”
affermò costui,
inchinandosi di fronte all’imperatore “… le andrebbe
di fare una chiacchierata con
me? Potremmo discutere di alcuni accordi commerciali e politici
che…”
“DIABLO! NON PRENDERE
QUESTE DECISIONI SENZA PRIMA AVERNE PARLATO CON ME E MIA MOGLIE!”
lo
rimproverò severamente Dragon, minaccioso “STATE
PORTANDO DISONORE AL NOSTRO REGNO CON QUESTI MEZZUCCI DA QUATTRO SOLDI!”
Furibondo,
Diablo decise di allontanarsi da tutti loro,
seguito da Glacial.
Freezer,
tuttavia, continuava stranamente a seguire
i
movimenti di quell’inquietante personaggio e la cosa non mi
piacque affatto. Anche
Peach sembrava essersene resa conto e difatti aveva osservato
preoccupata la
scena.
“Dovete perdonarci…
di solito non si comportano così” si
affrettò a scusarsi con noi Kairi, la
quale aveva assistito a quei dialoghi.
“Non è
vero… loro sono sempre stati antipatici, soprattutto Diablo!”
ci rivelò invece Cristal, sua figlia, parlandone apertamente
con Ran, Kazuha,
Sera e Marron “Però
i miei genitori non ci hanno mai creduto!”
“CRISTAL!”
“E’ la
verità, papà… quel tipo ha la puzza
sotto al naso!” la
seguì a ruota Emerald, scoraggiato “Siamo certi che vi stia soltanto ingannando!”
Entrambi
i genitori sospirarono, esasperati dalle
dichiarazioni dei loro figli.
“E’ da un mese che
pensano esista un gruppo di rivoltosi che punta a cacciare me e mio
marito dal
trono…” spiegò Kairi a tutti
noi “…
e, nonostante non vi siano state prove a
riguardo, entrambi continuano con queste scenate, quando dovrebbero
pensare allo
studio e a tanti altri problemi più importanti!”
I
due figli dei sovrani sospirarono abbattuti. Si vedeva da
un miglio che entrambi fossero convinti delle loro teorie, e non sempre
i
giovani si divertivano a mentire. D’altro canto, mi fu anche
molto chiaro che i
due sovrani non avessero affatto negato del tutto le ipotesi dei due
ragazzi,
visto il rimprovero molto severo rivolto a Diablo.
“Il Regno di Hearts
ha dei grandi problemi, in verità…”
Un
altro sconosciuto si era portato vicino a noi. Dragon e
Kairi trasalirono, preoccupati, facendo un passo indietro.
Aveva
l’aspetto di un giovane uomo di trent’anni. I
capelli
erano corti, trefoli e nerissimi. I suoi occhi erano rosso sangue,
affusolati
come quelli di un gatto, nascosti da un paio di occhiali da sole
circolari. Il
suo abbigliamento era composto principalmente da un abito carbone,
stivali in
pelle, una cravatta rossa, e un cappotto rosso con mantella. Indossava
anche un
cappello rosso dalla tesa larga e un paio di guanti.
Se
non sbaglio si chiamava Alucard. Era uno dei pochi che si
era reso conto del mio tentativo di macchiargli il cappotto. Era un
membro del
primo universo, se non erravo.
“No, conte Alucard…
il nostro regno è florido come sempre!”
gli rispose freddamente Dragon,
squadrandolo da capo a piedi “Non provare a giocarci… non intendiamo
spezzare l’equilibrio nato tra noi ed i tuoi sovrani!”
“Devo correggerlo, signor
Dragon… l’equilibrio si è spezzato da
un bel
po’ di tempo!”
affermò l’uomo, portandosi davanti ai sovrani di
Hearts.
Aura
terrestre e demoniaca come quella che possedevo io fino
ad un mese fa…
… era un nemico pericoloso!
“Mi sono avvicinato per
darvi una spiacevole notizia… sia Hearts che
Hellsing sono minacciati da una setta sconosciuta. I vostri figli hanno
ragione!”
“VISTO?! CHE VI
DICEVO?!” esclamò soddisfatta Cristal,
prima di essere interrotta
nuovamente da Alucard.
“Tuttavia…
nemmeno io so quali membri facciano parte di questo gruppo di
rivoluzionari. Fossi in voi… io comincerei a controllare
meglio i vostri
sudditi, tutti, dal primo all’ultimo…”
dichiarò fermamente Alucard,
allontanandosi definitivamente da noi a passi felpati, prima di
rivolgersi
anche a me “…
e tu… se non vuoi che io ti divori tutta la tua
famiglia, non provocarmi mai più… Zero!”
“Me
ne ricorderò… Alucard!”
Il
mio alter-ego era uscito col mio permesso solo per
qualche secondo, così da poter rispondere
all’essere che sparì alla nostra
vista.
“SIGNORE E SIGNORI!
LA SECONDA FASE AVRA’ INIZIO DOMANI MATTINA! AVETE IL
PERMESSO DI TORNARE ALLA
U.A. PER RIFOCILLARVI E PER VISITARE IL PIANETA TERRA!”
annunciò con gioia
Whis, allegramente “MI RACCOMANDO DI
NON
UCCIDERE O DANNEGGIARE NESSUN ESSERE VIVENTE DURANTE QUESTA PAUSA!
SIETE TUTTI
CONGEDATI!”
***
Ahahah... credevano davvero
che la Prima Fase del II Torneo del Potere sarebbe stata semplice...
... volevano, eh?!
E INVECE NO! DOVREBBERO
SAPERLO TUTTI CHE SONO UN TIPO SADICO E PERICOL...
(... urla di protesta...)
... ehm che sta succedendo?
MITSUIKO - Credo siano tutti
coloro che sono morti durante queste battaglie... sembrano molto
arrabbiati!
AUTORE - Ma no, tranquillo!
Torneranno tutti in vita, giusto? Non possono essere
così inferociti!
SONOKO - Allora
perchè stanno preparando delle onde energetiche dritte nella
nostra direzione?
GENTA - Non solo... stanno
urlando tutti "MORTE ALL'AUTORE - MORTE ALL'AUTORE"!
AUTORE - ...
MARY - Signor autore... spero
per lei che non abbia fatto di peggio per le prossime fasi...
AUTORE - ...
MEGURE - Le conviene darsi
alla fuga... o questa storia avrà una fine anticipata!
FOLLA - KAME...
AUTORE - PROTAGONISTI
INGRATI! ME LA PAGHERETE!
FOLLA - HA... ME...
AUTORE
- (Comincia a correre per sfuggire alla morte) A VOI LETTORI, SPERO
VIVAMENTE DI PORTARE IL PROSSIMO CAPITOLO IN TEMPO... SE NON DOVESSE
SUCCEDERE, PREGATE PER LA MIA ANIMA! AIUTOOOOOOOOOOOOO....
Capitolo 29 *** Capitolo 29 - Alleanze tra universi, scienziati allo sbaraglio... e segreti inenarrabili! ***
Capitolo 29
AUTORE - ...
ehm... sei davvero sicuro che questo sia un buon nascondiglio?
SCONOSCIUTO
- ... stai tranquillo! Nessuno verrà a cercarti qui! D'altro
canto, questo luogo deve ancora apparire in questa
saga!
AUTORE -
D'accordo, allora comincio!
Miei cari
lettori. Lo scorso capitolo ci ha lasciato con parecchi morti (tanti
ingrati, specifico X-L) e tante domande, ma comunque la prima fase
è
giunta al
termine. Solo 960 guerrieri sono riusciti a passare, tra cui vi stanno
moltissimi dei nostri protagonisti che, purtroppo, hanno visto
moltissimi amici morire.
Come
continuerà la storia? Lo scoprirete solo leggendo questo
capitolo! Il prossimo, anticipo subito, sarà pubblicato il 6
Ottobre.
Qui, di seguito,
la pagina delle OST… e BUONA LETTURA!!!;-)
SCONOSCIUTO - RAZZA DI
DECELEBRATO! CHE CAZZO TI METTI A URLARE?!
AUTORE - GUARDA CHE
ORA STAI URLANDO ANCHE... un momento... qualcuno mi ha afferrato la
spalla... sei stato tu?
SCONOSCIUTO - N-no...
sono davanti a te, imbecil... oh no... qualcuno mi sta strizzando i...
(... qui è
il vostro Autore
Fan-fiction di Fiducia, Simon Kog 95. Al momento non sono
raggiungibile. Sono alle prese con il salvarmi la pelle e il deretano
dai miei aguzzini. Se volete che io sopravvivi, lasciate un messaggio
di incoraggiament... ma... ma non userai davvero quel...
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO...)
... bip... ... bip... ... bip.
GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR
Alleanze
tra universi, scienziati allo sbaraglio... e segreti inenarrabili!
Martedì
21 Agosto 2018
19:00
SIMON
[Strange Friend
– FATE OST]
Ammetto
che io ed i miei amici passammo gran parte della
pausa ad assistere al programma ‘Power’s
Tournament’, che Chi stava conducendo
da sola, per la prima volta, assieme al Sommo Sacerdote. Non
c’erano soltanto
loro due, tuttavia. Anche tutti i membri
della famiglia Miura erano presenti, riuscendo ad alleggerire con
eleganza
tutte le fasi di quel programma. Esilaranti erano i momenti in cui
Takagi
metteva in imbarazzo suo marito Nishikata…
… pover'uomo. Anche in
diretta universale subiva quegli scherzetti.
Grazie
a quei
momenti, però, gran parte dei miei amici fu in grado di
recuperare un po' di autostima e tranquillità. Ne avevano
davvero bisogno, soprattutto dopo l'inferno che avevano vissuto, i
ragazzi della U.A. e le allieve di Goku in particolare.
Con
mia grande
sorpresa, si unirono a noi tanti lottatori provenienti da
altri
universi. I sovrani di Hearts ed i loro figli,
ad esempio, erano tra questi. Gabor, Aredhel ed altri membri del loro
universo
si divertirono molto a visitare quella struttura assieme alla
professoressa
Midnight. Caulifla e Goku si erano sfidati in una battaglia di cibo
(chi
avrebbe mangiato più scodelle di riso avrebbe dovuto
indossare
dei vestiti
osceni davanti a tutti i partecipanti, durante la seconda fase), sotto
lo
sguardo divertito di Kale e di due piccoli sayan (scoprii che fossero
orfani
adottati dalle due guerriere del sesto universo). Vegeta e Cabba,
invece,
stavano discutendo su un possibile viaggio, verso il pianeta Salad,
con Bulma ed i suoi due figli che ascoltavano con curiosità.
Durante
una breve pausa pubblicitaria, io decisi di alzarmi
dal divano per raggiungere il bagno. Al mio ritorno, altri nostri amici
erano
giunti a salutarci.
“CIAO SIMON!” mi
salutò
allegramente la C-R Rosa, Akemi, portandomi le braccia al collo,
euforica.
Oltre
a lei, infatti, vi stavano tutti gli altri membri
della Cyber-Rainbow, i quali erano più in forma che mai.
Anche loro, ovviamente, avevano partecipato alla prima fase
e l’avevano superata senza alcuna difficoltà.
Tuttavia, a differenza di tutti
gli altri miei amici, si erano tenuti in disparte da noi, combattendo
da soli per studiare tutti i nostri
avversari e per restare concentrati al massimo.
Non
erano da soli. In loro compagnia, infatti, vi stavano
anche Claudia, Domenico con WALL-E, Miwako e Wataru, Hyoe, Hidemi e
Tooru, mio
padre con Clarice Red e C-22, Shuichi Akai…
… e tre altri tizi che
non avevo mai visto prima.
La
prima era una donna di bell'aspetto, con i capelli biondi
lunghi fino al collo e gli occhi azzurri, alta circa un metro e
settanta. Il
secondo era un uomo alto e robusto, che io ricordai al volo come il
collega di
Shuichi messo al tappeto da me qualche mese prima. L’ultimo
uomo, invece, era
un anziano dai lisci e corti capelli bianchi, con la barba argentata.
“Ce ne hai messo di
tempo per farti vedere in faccia!” mi
rimproverò Domenico, scherzosamente,
dandomi una pacca sulla spalla.
Non
aveva tutti i torti. Dal mio ritorno, i miei pensieri si
erano rivolti esclusivamente alla lotta contro i Deadly Sins e non
avevo avuto
letteralmente il tempo di salutarli. Ora potevo sicuramente rifarmi.
In particolare mi rivolsi a Claudia, il cui ventre si era
fatto sicuramente più gonfio. Sapevo da parecchio che lei
fosse incinta, grazie
alla percezione del KI, e l’avevo tenuto nascosto ad entrambi.
“Che ti dicevo? La
Sezione Anti-Mafia è ancora tutta intera!”
esclamò raggiante la donna, con
in mano un grosso panino con salsiccia e mozzarella.
“Intera, ma con
qualche chilo in più!” la presi in giro
io, abbracciandola però
calorosamente “Sono
felice per entrambi… congratulazioni!”
“Grazie, Simon…
aspettiamo con ansia un amichetto per il nostro bambino!”
Davanti
alla provocazione di Domenico, diventai paonazzo per
la vergogna e tutti i presenti (quelli che già mi
conoscevano) scoppiarono a
ridere a crepapelle.
[Stranger
– FATE OST]
Quell’aria
così gioviale, tuttavia, ebbe ben presto fine.
Quei
tre signori si piazzarono affianco a Claudia,
la quale abbassò sconsolata il capo.
“Deduco che non
vogliate permetterci di parlare tranquillamente con il nostro
amico…”
“Mi duole ammetterlo,
signorina Colombo…”
dichiarò con fermezza
però quello più anziano, portandosi davanti a me
“…
ma non vi sarà concesso
ulteriore tempo!”
Iniziai
a preoccuparmi. Notai lo sguardo rammaricato del
povero Shuichi e quello confuso di Ai, la quale si portò
rapidamente al mio
fianco. Anche mio padre iniziò a preoccuparsi e
provò ad avvicinarsi a me, ma lo
stesso figlio di Mary lo bloccò, rassicurandolo.
Mi
voltai un’ultima volta verso i miei nuovi interlocutori,
che sembravano darmi tutto tranne tranquillità.
“Simon Kog… vorremmo
parlare in privato con te e la piccola Ai Haibara…
è una questione molto importante!”
***
19:10
[Continuazione –
Stranger – FATE OST]
Dentro
quell’aula, io ci ero stato meno di un mese
prima, il pomeriggio prima di partire con Whis verso il suo pianeta. Fu
qui che io ed
Ai decidemmo di portare gli agenti dell’FBI, i quali ci
fecero sedere davanti
alla cattedra, sui banchi di scuola. Oltre a noi cinque, erano venuti
ad assistere
anche Claudia (come Questore della Sezione Anti-Mafia), Shuichi (il
quale era
amico degli agenti e poteva fare da paciere) e Shinichi (si era reso
conto della
situazione che si stava creando, pertanto aveva lasciato Ran e ci aveva
seguito, con preoccupazione, per capire cosa stesse accadendo).
“Bene… ora che
non c’è nessun altro in grado di
sentirci…”
affermò l’anziano agente “… direi che possiamo iniziare a
discutere la
vostra fedina penale!”
Tutti
quanti i membri, ex e non, della sezione sgranarono
gli occhi, increduli. Di cosa stava parlando quell’uomo?
“Prima, però,
è giusto fare delle presentazioni… io sono James
Black, e
sono il coordinatore dell’FBI in Giappone, mentre i miei
colleghi sono l’agente
Jodie Starling e l’agente Andre Camel…”
“… mi ricordo
personalmente di te” esclamai, sogghignando al
ricordo “Tu
mi
stavi pedinando, ed io ti ho messo al tappeto in pochi secondi!”
Shuichi
sorrise al suo compagno, il quale si beccò le
occhiatacce di Ai e di Jodie, quest’ultima sicuramente non
soddisfatta
dell’operato del suo collega.
“Ritornando a
ciò di cui stavamo parlando… noi tre, Shuichi e
tanti
altri agenti sono giunti qui, in Giappone, per combattere contro
l’Organizzazione degli Uomini in Nero. Per molto tempo
abbiamo faticato a
trovare degli indizi… e tante altre volte siamo stati
battuti in intelligenza
dai MIB… ma quando abbiamo scoperto ciò che
l’ispettore Megure avesse fatto,
abbiamo iniziato a svolgere un’indagine più
approfondita sul suo passato… è
stato così che abbiamo scoperto di te, Simon Kog…
o Hunter Warrior? Come
preferisci chiamarti, adesso?”
“Tecnicamente, quando non
partecipo al torneo, io sono Simon Kog…”
risposi loro, con innocenza “… quando mi trovavo nella
Tele-Information,
io mi facevo chiamare Hunter Warrior, ma in realtà quello
era Zero… facciamo
che, d’ora in avanti, voi potete chiamarmi H.W. e facciamo
prima! Sarà più
facile per voi!”
Davanti
a quelle
parole, Ai e Shinichi trattennero una risata divertita. Sapevano,
d’altronde, che io avessi ormai fatto pace con me
stesso e che non avevo minimamente paura di nessuno…
… benché meno
dell’FBI.
[Kokoro
o
Shihai Shite iku Yami – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Simon Kog…
fossi in te, non farei molto lo spiritoso… e neanche voi due!”
ci avvisò tuttavia Jodie, ignorando ogni sorta di cortesia e
cogliendoci
negativamente di sorpresa “Durante
le
nostre indagini, abbiamo fatto delle scoperte non molto
piacevoli… in
particolare parlo di te, Shiho Miyano!”
Ai
aggrottò le sopracciglia, agitata. Shinichi
iniziò a
comprendere subito ciò che stesse accadendo, mentre io
chiesi la definitiva
conferma agli agenti dell’FBI.
“Presumo che abbiate
scoperto tutta la verità…”
“PRESUMI MOLTO BENE, RAZZA
DI CRIMINALE!”
Claudia
si portò immediatamente davanti all’agente Jodie,
la
quale venne prontamente bloccata dal suo superiore James e dal suo
collega
Andre.
“Temo che voi non sappiate
fino in fondo cosa sia accaduto nell’FBI nel
corso di questi mesi…” ammise
James, decisamente insoddisfatto,
puntando minacciosamente lo sguardo verso Shuichi Akai.
“Ancora arrabbiati per
quella storia?” affermò
tuttavia il
nostro membro, più nervoso del solito “Se non mi fossi mosso in
questa maniera, per
voi potevo rimanere a marcire dentro quella villa!”
Io,
con enorme sospetto, inclinai confuso la testa. Cosa
stava succedendo qui?
Fu
James Black a spiegare il tutto, facendo sedere
nuovamente i suoi due colleghi.
“Shuichi Akai non ha
mai ricevuto il mio permesso di unirsi alla vostra sezione”
ci spiazzò
totalmente il coordinatore, lasciandoci letteralmente di stucco
“Io
non ho mai creduto nella vostra posizione… in particolare
nella tua, Simon Kog.
Io ti ritengo ancora troppo istintivo ed indipendente, non in grado di
tenere
al sicuro uno dei miei uomini migliori, e ciò che
è accaduto a Mary Sera ne è
la conferma più lampante!”
“Ma allora, quella
lettera…” domandai io, scioccato, a
Shuichi che mi rassicurò all’istante.
“Quella è vera.
Non avendo ricevuto il permesso da James, ho chiamato il
Presidente degli Stati Uniti personalmente, spiegandogli tutta la
faccenda… e
lui mi ha incaricato di agire, in segreto anche dai miei amici, per
aiutarvi”
“Tu hai il numero del
Presidente degli Stati Uniti?!” esclamarono
scioccati Ai e Shinichi, a bocca aperta, facendo imbarazzare nuovamente
l'ex-agente dell'FBI.
Io
annuii, ora con le idee più chiare. In parole povere,
quegli agenti ce l’avevano a morte con noi per aver fregato
uno dei loro membri, il migliore, senza il loro permesso.
“Quindi vi aspettate
delle scuse, presumo…” comprese Claudia,
venendo però contraddetta da un
cenno di diniego di Andre, che al contrario estrasse le manette dalla
sua tasca.
Shinichi,
improvvisamente, iniziò a capire quello di cui
stavano parlando i suoi amici poliziotti.
“Oh no… non
vorrete per caso…”
“… a causa di
questa scelta, il nostro presidente, quello del settimo
universo, è stato costretto a dimettersi in favore di quello
del sesto… e
quest’ultimo non è felice che un suo agente abbia
letteralmente tradito la
propria patria, aiutando un uomo colpevole di cento cinquanta mila
omicidi!
Per questo ha deciso di licenziare definitivamente Shuichi Akai e di
piazzare
una taglia ufficiale per chi riesce a catturarlo vivo. Da questo
momento, il
nostro amico è ufficialmente un criminale…
e c’è anche una taglia per te,
Simon. Non più in nero… una taglia vera, tre
volte maggiore rispetto a quella
precedente!”
Per
conferma, Andre Camel mi dette tre volantini, che io
lessi immediatamente.
[Aku
no Shinri – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
L’FBI
non stava mentendo. Ora la mia taglia ammontava a
venti miliardi di dollari, mentre Shuichi Akai aveva raggiunto il
miliardo.
Fu
l’altro volantino a sconvolgere tutti quanti.
Ai
raccolse quel foglio di carta, con la mano che tremava a
causa dello shock. Su di esso, infatti, vi stavano due immagini, una da
piccola
ed una da adulta, della sua persona, ed un numero sotto di
esse…
…
un numero a dodici cifre!
“Cento… cento
miliardi di…”
esclamò sbigottito Shinichi,
inginocchiandosi di fronte a tutti noi.
“… è il prezzo che
dovete pagare per averci nascosto tutto!”
dichiarò furiosa Jodie, puntando
il dito verso tutti noi, in particolare a Shiho “Pensavi davvero che
nessuno
avrebbe scoperto la verità? Shiho Miyano… tu sei
responsabile oggettiva della
morte di tante persone… e sei la creatrice di una droga in
grado di
rimpicciolire qualsiasi essere vivente, rendendolo quasi immortale! E
pensare
che io ti ho proposto di far parte della Protezione
Testimoni… se tu avessi
accettato e ci avessi raccontato la verità fin
dall’inizio, questo non sarebbe
successo!”
Quelle
parole furono una vera e propria mazzata per la mia
piccola sorellina adottiva, la quale iniziò a piangere tra
le braccia di
Shinichi.
In
quanto a Shuichi e Claudia, loro erano entrambi furiosi
con gli agenti dell’FBI.
“Stento a credere che
voi non possiate far nulla per difendere una povera
ragazzina…” dichiarò
Claudia, più scandalizzata che mai “… fate prima a dire che non volete
lasciarvela scappare!”
“NON TI AZZARDARE A…”
esclamò, altrettanto minaccioso, Andre Camel, ma James
bloccò anche lui, e
domandò alla mia collega.
“Sii più precisa,
signorina Colombo… a cosa si riferisce? Sta facendo delle
accuse molto pesanti…”
domandò con enorme sospetto il capo di quei poliziotti.
Fui
io, tuttavia, a rispondergli, iniziando a fare numerosi
collegamenti.
“E’ molto
semplice, signor Black… le vostre intenzioni, almeno quelle
dell’FBI, non sembrano malvagie… se non si
considerano i capi di accusa che
avete rivolto alla mia povera sorellina. Siete perfettamente
consapevoli,
adesso, del perché quella bambina venga ricercata dalle
organizzazioni
criminali di tutto il mondo, e sapete perfettamente il motivo che
l’ha spinta a
creare quell’antidoto…”
“Non sai tutto, Simon
Kog” mi spiazzò tuttavia
l’agente Jodie, voltandosi minacciosa verso la
ragazzina “Shiho Miyano non
è stata
condotta nei MIB con la forza… lei ci è andata di
sua spontanea volontà per
terminare quel veleno!”
“Ed anche se
fosse… quello che ha già passato non è
sufficiente? Se
arrestiamo i MIB, lei non dovrà più temere per la
sua vita… e l’APTX non
causerebbe più alcun danno!”
dichiarò Shinichi, con rabbia.
Stavolta,
però, fu Ai stessa, dopo essersi asciugata tutte
le lacrime a contraddirlo.
“No…”
Tutti
si voltarono verso di lei, chi preoccupato per la
bambina, chi soddisfatto.
“… questa storia
non avrà fine… l’FBI ha ragione. Io non
posso più
fuggire, non ora che tutto il mondo sa quello che ho fatto. Io avevo
creato
quella sostanza senza sapere che fosse un veleno, ma ho continuato
quelle ricerche perché volevo
capire qualcosa di più sul passato dei miei genitori.
All’inizio non credevo
di essere finita all’interno di una organizzazione mafiosa e
non capivo gli
inviti di Akemi a lasciarla… me ne sono accorta
semplicemente troppo tardi, per
colpa di Gin. A dirla tutta… io non ho mai fatto ingerire a
nessuno l’APTX con
la forza… quella è stata opera loro!”
“Brava…” le
sussurrò
Shuichi, fiero di lei.
“Questo è
inaccettabile! Non puoi affermare di non avere alcuna colpa!”
la redarguì
tuttavia l’agente, furibonda “Akemi non desiderava che tu potessi tornare
sulla retta via?! Come speri di farlo se non paghi per i tuoi errori!?
Non era
per questo che lei aveva accettato il nostro aiuto!? Come puoi non
provare
alcun tipo di risentimento? Sei da sola, stavolta… e sei
letteralmente la
persona più ricercata dell’intero pianeta! La
nostra protezione ti serve!”
“E’ molto
semplice, signorina Starling… lei non è da sola!”
la
contraddisse Claudia, soddisfatta “Ai Haibara ha dalla sua parte i guerrieri
più potenti del settimo universo… gente che, mi
duole ammetterlo per voi, non
hanno alcun limite giuridico sulla Terra e che potrebbero spazzar via
l’FBI con
un semplice soffio!”
Jodie,
davanti a quell’esclamazione, spalancò la bocca
per
lo shock…
… prima di gettarsi
come una furia verso il Questore della Squadra Anti-Mafia!
“NESSUN LIMITE
GIURIDICO?! CON CHE CORAGGIO PARLATE DI LIMITI?! DALLA VOSTRA PARTE
AVETE
UOMINI E DONNE CHE SE NE FREGANO DELLA GENTE COMUNE! CON QUALE CORAGGIO
VENITE A FARE LA PATERNALE A NOI?! PENSAVATE CHE VI AVREMMO LASCIATO
CARTA
BIANCA SU OGNI VOSTRA AZIONE ILLEGALE?! PROVATE A RISPONDERE A QUESTA
DOMANDA…
CON CHE CORAGGIO VI DEFINITE UNA SQUADRA CHE LOTTA CONTRO LA
MAFIA… SE VOI PER
PRIMI NON RISPETTATE LE LEGGI DEL VOSTRO PAESE?! QUELLO CHE STATE
FACENDO NON
E’ SALVARE LA CITTA’ DI TOKYO… MA
COMPORTARVI DA TERRORISTI!”
“JODIE!!! ORA STAI
ESAGERANDO!”
“TU NON AZZARDARTI A
PARLARE, SHUICHI! E VOI NON TOCCATEMI…”
sbraitò Jodie, allontanando le mani
di Andre e James “…
SAPETE COSA PENSO
DELLE PERSONE COME VOI?! MI FATE LETTERALMENTE SCHIFO! LAVORARE AL
FIANCO DI
GENTE ‘SIMILE’…”
qui, lei puntò il dito decisa verso di noi “… io… io ho lavorato come una
mula per
sconfiggere quanti più criminali possibili e per essere un
esempio… uno vero…
da seguire per tutti i poliziotti nuovi che entravano
nell’FBI. E DOVREI
LASCIAR CORRERE UNA SITUAZIONE DEL GENERE?!”
Fu
a quel punto che Jodie fece un gesto che, con tutta
probabilità, non si sarebbe dovuta mai permettere di
compiere…
… cacciò fuori la sua
pistola e la puntò verso di me!
“PER QUANTO MI
RIGUARDA, POTETE TUTTI ANDARE A FARVI FOTTERE! SIMON KOG! SHIHO MIYANO!
SHUICHI
AKAI! VOI TRE SIETE UFFICIALMENTE IN… ma che?!”
[Bunseki
Analysis – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Idiota…”
esclamò
scocciata Ai, dopo averle rubato la pistola e dopo avergliela
frantumata in
mille pezzi con una stretta della sua mano.
Immaginatevi
lo shock dei tre poliziotti, in particolare
della donna che tutto si aspettava tranne di venir disarmata da una
bambina.
“Come
stavo dicendo prima… io, Ai e tutti quanti gli altri
guerrieri
che
ci coprono le spalle non potrebbero mai e poi mai preoccuparsi di
comuni
poliziotti. Nemmeno voi, se per questo, non potete affrontare dei
nemici in
grado di radere al suolo l’intero pianeta. La sua fedina,
signorina Starling,
per quanto possa essere pulita, non è una qualità
sufficiente per salvare questo mondo… e non è
nemmeno la
più importante!”
“Prima di tutto…
nessuno di noi è una macchina!”
la redarguì
Claudia, ormai spazientita dal comportamento di quella donna “Non
esiste uomo o donna al mondo, che non abbiano mai commesso una
stupidaggine…
nemmeno lei, agente Starling! Sai come si dice… chi di voi
è
senza peccato, scagli la prima pietra!”
“Secondo… ci è stato insegnato
che un
poliziotto, degno di tale nome, è pronto a rischiare la sua
vita per difendere gli
innocenti… ma è anche pronto a passare per un
criminale, se necessario… non a
caso esistono tantissimi infiltrati nelle organizzazioni criminali
più potenti
del nostro pianeta!” la seguì a ruota
Shuichi, indicando me e Claudia “Questi
due agenti, in compagnia del loro altro collega, hanno letteralmente
‘demolito’ da soli la X-X-I! E' vero, sono state
uccise cento cinquanta mila persone... ma si trattava sempre di
criminali, e quei farabutti
avrebbero continuato a farla francase
Simon non si fosse mosso in quel modo!”
“Ed ultimo… non
esiste uomo o donna più rivoltanti di quelli che non
provano pietà o che non sono in grado di perdonare il
prossimo!”
affermai alla fine io, mostrando agli altri agenti dell’FBI
tre altri oggetti a
loro familiari…
… le loro pistole
d’ordinanza ed un cellulare, quello di James Black!
“Ma… ma come diavolo…”
esclamò scioccato Andre, stavolta pallido per la paura.
Tutti
e tre gli agenti dell’FBI si erano resi conto di
essere completamente indifesi di fronte a me, Ai e Shuichi.
Un
particolare, tuttavia, mi fece ghignare di sorpresa…
… e lo feci notare a
tutti con una semplice frase.
“… mi ha capito…
signor Presidente?”
***
AI
[On the precipice of
defeat – BLEACH]
Io
e Shinichi spalancammo la bocca, stupefatti, mentre Simon
attivò il vivavoce sul cellulare dell’anziano
poliziotto, poggiandolo su un banco
di quella classe affinché sentissimo tutti.
- Come volevasi
dimostrare, Hunter Warrior… da cosa l’ha capito?
–
“James Black non la
smetteva di coprirsi la tasca sinistra del suo giubbotto…
normale che io mi sia
insospettito” affermò il figlio del
dottor Agasa, aggiungendo poi “Credo,
lei e tutti i membri del suo parlamento, che abbiate compreso sia
impossibile
toccare me o un membro della mia famiglia… siete liberi
anche di
farci passare per dei criminali, se lo desiderate… provate
anche
a mandarci il vostro esercito, se lo desiderate. Sono convinto che
esista un
pianeta, fuori dalla Terra, disposto ad accoglierci e a
lasciarci
in pace… il Pianeta Salad, ad esempio, o Namecc…”
- Oh, di questo
ne siamo assolutamente certi… ma non è questo
ciò a
cui puntiamo –
affermò tuttavia il presidente degli Stati Uniti,
dall’altra parte della cornetta – Per quanto i nostri agenti si
siano
fatti prendere dalla foga e dalla rabbia… -
Qui
l’agente Jodie scostò sconfitta ed umiliata il
capo.
- … le
nostre intenzioni non erano così malvagie come pensavate.
Credo
tu l’abbia capito perfettamente, signor Kog…
né tu né la signorina Miyano
potrete comunque vivere senza pericoli. Quello che vi stiamo proponendo
è un
accordo… se accetterete di lavorare per noi, non vi faremo
arrestare… al
contrario, diventereste eccellenti alleati coi quali collaborare
–
“Lavorare per noi?!
E’ andato fuori di testa, signor Presidente?!”
esclamò scioccata Jodie.
- Al contrario,
signorina Starling. Metterci contro due personaggi
così potenti porterebbe alla condanna non solo degli Stati
Uniti… ma del
pianeta intero. E’ già dura sottostare al potere
di un pazzo megalomane come
Freezer. Se non fosse per gli ordini che gli hanno imposto Whis e
Vados, lui ci
avrebbe già sterminato tutti. Abbiamo bisogno di qualcuno
altrettanto forte da
contrapporgli, qualora questa situazione di stallo venisse a mancare -
Io
e Simon ci
guardammo negli occhi, capendo al volo le
parole di quell’uomo. Sapevamo perfettamente quanto fossero
arroganti i politici di qualunque nazione, e quelli americani erano tra
i più noti per il loro carattere fumantino. Scoprire che
fuori
dalla loro giurisdizione esistesse qualcuno come Freezer, in grado di
farli tacere con il semplice gesto di una mano, non doveva essere stata
una bella scoperta. Ciò li aveva costretti ad abbassare la
cresta. Se non ci fosse stata quella situazione, quell'uomo non avrebbe
cercato una nostra alleanza ma, come aveva affermato Jodie, ci avrebbe
dato la caccia con ogni mezzo a sua disposizione. Gli Stati Uniti, in
quel momento, avevano dichiarato la loro totale resa e la loro
debolezza, chiedendoci umilmente il nostro aiuto per tenere Freezer
sotto controllo.
Tuttavia,
io e il
mio fratello adottivo avevamo provato un’esperienza simile, e
sapevamo perfettamente quale fosse il prezzo da pagare con il governo
americano. Per questo motivo, entrambi sapevamo
già cosa rispondere.
“Io non intendo accettare
la sua offerta, signor presidente”
affermai con grinta “Sono
certa che le vostre intenzioni non
siano malvagie, ma so già cosa significhi prendere ordini e
rischiare la vita all’interno di una prigione…
metaforica, ma pur sempre una
prigione. Non voglio passare nuovamente la mia nuova esistenza a
commettere gli
stessi, identici errori!”
“… e per quanto
riguarda la situazione Freezer, potete stare tranquilli”
lo rassicurò Simon, invece “Fin
quando obbedirete ai suoi ordini, la
nostra situazione politica ed economica attuale potrà
soltanto
beneficiarne.
Freezer non è più l’imperatore
sanguinario di un
tempo. Ha raggiunto la sua
maturità governativa, e ha ottenuto grande rispetto in gran
parte del
nostro universo. Se anche dovesse perdere le staffe, esistono persone
più adatte di noi a fermarlo. Vi consiglio caldamente di
agire
solo
contro pericoli di cui potete occuparvi e di non andare oltre il
necessario…
nessuno di noi, nemmeno Freezer, potrebbe garantire la vostra sicurezza
se ad
arrabbiarsi fossero i nostri Hakai-Shin! A quel punto... niente
potrebbe salvarci!”
Era
vero. Beerus e
Champa erano personaggi da tenere
in alta considerazione se parlavamo di equilibri e scale gerarchiche
del nostro universo. Erano pericolosi, più di chiunque
altro,
perché loro avevano
il diritto di poterci distruggere quando e come volevano.
Più
che mai mi resi
conto di quanto Simon fosse importante al di fuori della Sezione
Anti-Mafia e del
perché avesse deciso ufficialmente di non prendervi
più
parte. Se non aveva
mani legate, il mio fratellone adottivo poteva agire in piena
libertà senza
nuocere ad altre persone a lui care, soprattutto se queste non erano in
grado
di combattere contro quei mostri.
I
Deadly Sins erano una chiara dimostrazione di creature che
nessuno di noi, a parte Simon, era in grado di affrontare.
- E per quanto
riguarda l’APTX? Potete assicurarci che non se
ne farà più uso? –
domandò nuovamente il presidente.
“L’unica a
conoscere alla perfezione la composizione di quella sostanza
sono io, e conosco anche la formula per annullarne gli effetti”
rivelai
io, ora più tranquilla che mai “Sono ormai convinta che uno dei motivi per i
quali volevate che io lavorassi per voi era scoprire qualcosa di
più sulle
creazioni dei miei genitori. Perché non possiamo raggiungere
un accordo? Io
concederò all’agente Black ed ai suoi colleghi la
formula dell’antidoto, sia
quello che mi ha consentito di rimpicciolire il mio corpo, sia quello
precedentemente ideato dai miei genitori. In cambio, voi annullerete le
nostre
taglie…”
-
La tua… con questo accordo cancelleremo soltanto la tua
taglia.
Se vuoi annullare anche quella di Simon e Shuichi, dovrai darci anche
la formula del veleno! –
“Non
posso concedervela… posso darvi solo le formule degli
antidoti,
non di più.
Non posso avere prova delle vostre buone intenzioni… per
quanto
ne so, potreste sfruttare l’APTX per uccidere delle persone e
mi
sono stufata di
fidarmi a prima vista della gente che non conosco! E se,
malauguratamente,
riusciste a risalire alla formula originale… io non
dovrò
subire alcuna pena!
Sarà soltanto una vostra responsabilità!”
Simon
mi accarezzò la testa, comprensivo.
-
L’accordo con te resterà tale, Shiho…
possiamo accettare soltanto
l’antidoto, se lo desideri, ma le taglie di Simon e Shuichi
rimarranno. Se sono
loro due a farci delle proposte allettanti, allora potremo continuare a
negoziare –
Era
già una vittoria. Ero convinta che gli scienziati
americani potessero risalire alla composizione del veleno partendo
dall’antidoto, ma a quel punto la colpa non sarebbe
più stata mia. Sarebbero
dovuti essere loro a prendersene la responsabilità.
“Per quanto mi
riguarda…” si aggiunse
immediatamente Shuichi,
approfittando delle parole del presidente “… la mia taglia verrebbe estinta se i
MIB
venissero arrestati dalla Squadra Anti-Mafia e dall’FBI?”
- E’
un’ottima offerta, per quanto ci riguarda, anche
perché molti
dei miei consiglieri sono a conoscenza delle tue
capacità… per quanto ci
riguarda, l’accordo è trovato anche con te. Una
condizione, tuttavia, mi sembra
obbligatoria aggiungerla, Shuichi Akai… al termine di
quest’operazione, tu
tornerai in America assieme ai tuoi vecchi colleghi! Tornerai a
lavorare SOLO
per l’FBI! –
Shinichi
e Shuichi si dettero il cinque, soddisfatti. Anche
l’ex-agente dell’FBI era più al sicuro,
adesso.
[Itachi’s
Theme – NARUTO]
“Ora tocca a me,
presumo…” comprese Simon, che
iniziò a
rifletterci su “…
credo di avere una soluzione anche io. Il mio accordo, data la mia
situazione abbastanza ‘spiacevole’, sarà
duplice… se dovessi vincere il XXVIII
Torneo Mondiale di Arti Marziali, io vi concederei di usare le Sfere
del Drago
Terrestri per un desiderio del Drago Shenron… questo
annullerebbe quanto meno
la vostra taglia”
- Hai parlato di
un accordo duplice… -
“Esatto… ci sono
diversi gruppi criminali che stanno causando parecchi
disastri sul nostro pianeta, ma ce n’è uno che
rischia seriamente di farci
fuori tutti… e si chiamano Deadly Sins. Se io riuscissi a
sconfiggere anche
loro definitivamente… allora voi mi farete da garanti
definitivi e mi aiuterete
a cancellare ogni crimine commesso da Hunter Warrior! Simon Kog ed
Hunter
Warrior verranno considerate persone a parte per
l’eternità!”
“MI PRENDETE PER…”
esclamò nuovamente Jodie, ma stavolta James
riuscì a bloccarla subito.
- Andata! Whis ci
ha messo già al corrente di questo spiacevole
fatto… se tu, Hunter Warrior, ci dai la certezza di poter
intervenire contro
quei colossi, allora cancelleremo ogni tuo crimine e non avrai
più nulla da
temere! Lo stesso varrà per la Sezione
Anti-Mafia… se vi occuperete
della Yakuza, verrete immediatamente riassunti nella vostra centrale!
–
Claudia
sgranò gli occhi, stupita. Era davvero più
semplice di quanto ci aspettassimo. Era la dimostrazione palese di
quanto il governo statunitense temesse il potere di Freezer e degli
Dei. Farsi nemici anche noi era una mossa suicida, e avevano
perciò deciso di mollare la presa.
Anche
quel problema si era risolto nel migliore dei modi.
- Ora vi dobbiamo
salutare… svolgeremo altre votazioni in
parlamento, e rischiamo di andare per le lunghe. E’ stata
una chiacchierata molto producente, lo ammetto… ci sentiremo
sicuramente più
avanti! Buona serata! –
La
chiamata si interruppe, e Simon riconsegnò trionfante il
cellulare a James Black.
“Direi che questo è un
accordo soddisfacente anche per voi, non è così?”
Jodie,
per tutta risposta, uscì fuori dalla stanza sbattendo
furiosa la porta. Definirla una donna orgogliosa era un vero eufemismo.
Faceva concorrenza a Vegeta.
“E’ normale che
non l’abbia presa bene…”
comprese James,
abbassando sconsolato il capo “… per colpa di Vermouth, i suoi genitori
sono stati uccisi… lei non ha accettato il fatto che
l’assassina di cui voleva
vendicarsi non faccia più parte del suo caso”
“E’ soltanto per il
suo bene, James” affermò Shuichi,
iniziando ad incamminarsi verso l’uscita
anche lui “Ci
parlerò io… voglio evitare che faccia delle
cazzate. Io so quanto
possa essere pericolosa Lust! Se la affrontasse da sola…
quella serpe la
ucciderebbe senza pensarci due volte!”
“Se abbiamo terminato,
direi che possiamo concludere quest’incontro…
avete già fatto stancare una donna incinta. Ora mi tocca
andare a recuperare
tutte le energie perse!” li
rimproverò Claudia, uscendo esausta dalla
stanza e cacciando, dalla sua tasca, un pacchetto di crackers che
cominciò a mangiare con gusto.
“Direi che possiamo
andarcene anche noi, vero Ai?” mi
domandò
Simon, al quale feci segno di sì con la testa.
“Ai… posso parlare da
solo con te?”
La
domanda di Shinichi mi colse letteralmente alla
sprovvista, ma accettai subito. Sapevo che, se il mio amico mi
interpellava,
era per motivi molto seri.
“Allora io andrò a
parlare con una certa
persona…”
dichiarò mio fratello, con serietà “… mi deve molte
risposte a domande che mi
faccio ormai da tempo… e stavolta non può
mentirmi!”
***
19:45
[Sasuke’s
Ninja Way – NARUTO]
Io
e Shinichi iniziammo a parlare solo
quando tutti quanti ci lasciarono completamente da soli in quella
classe.
Il
detective liceale si voltò verso di me, abbastanza serio
e preoccupato per me.
Brutto segno…
“Ho due notizie da
rivelarti. Parto da quella per la quale mi hai
chiesto aiuto” cominciò lui,
rivelandomi “Ho
scoperto qualcosa su Ayumi…”
“… allora?”
“… quello che lei ti
ha raccontato, mentre era preda dell’amnesia, era tutto vero.
Junzo Yoshida non
è il padre biologico di Ayumi… e nemmeno la prima
madre lo era. I suoi veri genitori sono
sconosciuti”
Merda.
Quindi era tutto vero.
Lei
non aveva mai conosciuto la sua vera famiglia.
“Sai qualcosa al riguardo
di questo Shino Sen-Sei?” domandai a Shinichi, che
si affrettò a
rispondere, deluso.
“Dalle carte che
Sasuke e Sakura hanno ricevuto, è uscito fuori il nome di un
certo Shino
Aburame… tuttavia, sembra che il
suo
orfanotrofio venne chiuso tempo fa. Non è rimasta alcuna
traccia di lui,
neanche un documento relativo alla struttura. E’
come se avessimo a che
fare con la storia di una casa dei fantasmi…”
Ottimo.
Niente indizi, perciò.
“Però, ho fatto
qualcosa di meglio… tu, quando sei
arrivata, mi hai rivelato che Junzo avesse paura di Ayumi, vero?
Sappi che,
prima di saperlo, io avevo deciso di fare un tentativo la scorsa
mattina…”
mi rivelò lui, soddisfatto “… e ho trovato qualcosa che potrebbe
mettere
in chiaro l’intera faccenda!”
Avrei
dovuto immaginarmelo, da parte di Shinichi. Lui non mi
avrebbe mai chiamato per darmi notizie infondate. Se voleva parlarmi,
era
perché aveva scoperto qualcosa di davvero molto importante
ma, soprattutto, veritiero.
Tirando
un lungo sospiro, il giovane mi anticipò subito.
“Sappi, comunque, che
questa storia sembra uscita da un film dell’orrore…”
“Posso immaginarmelo. Spara
le cartucce, Kudo-Kun… e dimmi tutto!”
Ormai
consapevole che avrei ascoltato qualsiasi sua parola,
Shinichi cominciò il suo racconto.
“Ieri, dopo aver ottenuto
il permesso dell’Associazione Eroi, sono andato
in prigione per svolgere un interrogatorio. Purtroppo, sono stato costretto a farmi
accompagnare dall’agente Sato,
perché non mi è permesso di parlare con un
criminale se sono minorenne…”
Non
protestai. Miwako era una professionista e una persona
della quale potevamo assolutamente fidarci. Non percependo alcuna
lamentela da
parte mia, Shinichi continuò.
“… dopo essere rimasti
da soli con quel farabutto, ho cominciato a fargli molte domande sul
suo
passato, e ho fatto delle scoperte orripilanti. Junzo
e sua moglie trovarono Ayumi ancora in fasce, all’interno di
un
bidone delle immondizie. Prontamente l’hanno trascinata in
ospedale e, alla
fine, hanno deciso di adottarla…”
Abbassai
il capo, scura in volto e arsa dalla rabbia. Un
bidone dell’immondizia…
… scherziamo? Chi poteva abbandonare un
bambino come se fosse spazzatura!?
“La storia di Junzo la
conosciamo tutti bene. Lui venne licenziato dal suo lavoro
perché accusato, a
suo modo ingiustamente, di aver commesso un grave errore. Da quel momento, quel bastardo ha cominciato ad
abusare non solo di sua
moglie, ma anche della piccola bambina… abusi violenti e,
spesso, anche
sessuali…”
No.
Ora avevo il voltastomaco.
Mostro… Junzo Yoshida
era un mostro…
“… ma è da qui, che
comincia la parte peggiore… e credimi, Ai… quando
abbiamo scoperto tutte queste
cose, io e l’agente Sato siamo rimasti sotto shock per mezza
giornata, prima di
riprenderci. Quello che sto per
raccontarti non lo sapeva nessuno, amica mia…
Junzo si è deciso a rivelarci
tutto solo dopo che noi abbiamo insistito. Non
puoi aspettarti ciò che ti sto per rivelarti”
Ma scherziamo?! Era successo
anche di peggio?!
Pronta,
ormai, a qualsiasi possibilità, decisi di andare
fino in fondo, e con un cenno del capo, lo invitai a proseguire.E fu qui, che lui fu
in grado di traumatizzarmi con la più terrificante delle
rivelazioni.
“Un giorno, Junzo
Yoshida era più ubriaco e incontrollabile del solito, e
Ayumi si trovava da
sola in casa con lui. Quel bastardo
decise di giocare con lei in tutti i modi. Junzo, abusando
della nostra
amica, ci ha detto di averla letteralmente uccisa per strangolamento,
coi suoi
denti, lacerandole perfino la gola. Non solo. Il pavimento del
soggiorno era
immerso nel sangue di Ayumi, il cui corpo era ormai irriconoscibile. E’ stato a quel punto, tuttavia, che la
nostra amica… sotto il suo sguardo sconvolto…”
“… è guarita
magicamente dalle ferite inferte… ed è tornata in
vita”
Sorpreso,
a causa delle mie parole, lui confermò mogiamente.
“Sì. E’
andata così.
Se mi hai risposto così…
è perché credi che…”
“Io non credo,
Shinichi…
qualche settimana fa, Ayumi è magicamente guarita da un
collo
spezzato, e si è rialzata in piedi, come se non le fosse mai
successo nulla. Ho paura che Junzo ci abbia detto la
verità… Ayumi, per
qualche ragione a noi oscura, sembra incapace di morire!”
Allora
quello che era successo con Midoriya non era stato un
semplice caso…
… Ayumi era stata in grado
di tornare in vita da sola, per non so quale assurdo miracolo!
“… temendo che
Ayumi potesse raccontare questa storia alla polizia, Junzo
uscì da casa e decise di comprare una dose di KI Power, per
provare a toglierle
definitivamente la vita.
Come
inizialmente ci era stato raccontato, l’azione di Junzo non
era servita a
nulla, perché Kiyoko salvò Ayumi, portandola via
da casa. E’ stato a questo punto
che Miwako mi ha raccontato un altro fatto, a
tutti sconosciuto. La nostra amica era, in un atto di eroismo, tornata
a casa
per provare a salvare la madre… ma ha assistito in diretta
alla sua morte!”
Spalancai
gli occhi, disgustata e sconvolta. Mio Dio.
Quella non era una storia dell’orrore. Se l’avessi
letta in un libro, avrei pensato che lo scrittore fosse un folle malato
di
mente.
“Quando Miwako li ha
raggiunti, assieme ai suoi colleghi… Junzo non
aveva avuto il coraggio di opporsi alla polizia. Aveva nuovamente
tentato di
uccidere Ayumi, pugnalandola ogni volta sul petto… ma, ogni
volta, le ferite
inferte si ricucivano istantaneamente, come avverrebbe con Majin Buu
quando gli
viene staccato un arto. In compenso… sembra che Ayumi abbia
fatto qualcosa di
tremendo a quell’uomo, perché lui si è
rifiutato di andare avanti con il
racconto. E’
impazzito… urlava
delle assurdità. Diceva che il
corpo di
sua moglie aveva cominciato a muoversi da sola, come per
magia… che la pelle di
Ayumi fosse improvvisamente diventata nera come il carbone, senza
alcuna
motivazione… e che i suoi occhi fossero diventati rossi come
quelli di un…”
“Ti prego…
basta, Shinichi!”
Non
volevo andare oltre. Quello che avevo sentito era più
che sufficiente.
Mi
ero pentita, lo ammetto.
Rimpiansi enormemente l'aver chiesto a Shinichi di indagare su quella
storia. Il mio amico aveva ragione. Non potevo aspettarmi dei
dettagli simili. Sembrava che Ayumi fosse una
sorta di essere demoniaco, e mi
rifiutavo assolutamente di crederlo. Lei non era un mostro. Lei era la
mia
migliore amica.
“Non parliamone
più, Shinichi… e ti proibisco di farne parola
anche con
gli altri!” gli ordinai io, alzandomi
dalla mia sedia e provando ad uscire dalla classe.
Shinichi,
tuttavia, mi fermò all'istante.
Vero.
Il mio amico mi aveva accennato qualcosa in merito ad un'altra notizia
che voleva dirmi.
“Non andartene. C’è
un altro argomento di cui dobbiamo parlare, e riguarda la sezione
Anti-Mafia!”
La
Sezione? Era successo qualcosa?
Preoccupata,
lo raggiunsi e tornai a sedermi, mentre
Shinichi mi annunciò, con tono grave.
“Domenico e Bulma hanno
intercettato una registrazione-video molto
strana, risalente a due giorni prima dell’inizio del
torneo…”
… e ti pareva che non
ci fossero telecamere dentro quella stanza.
Sospirai,
arrendevole. Inutile nascondermi.
“Se parli delle riprese
dentro la stanza del KI Power, allora sono reali”
Durante
quel mese di assenza, infatti, la Sezione Anti-Mafia
aveva lavorato in simbiosi con la polizia del sesto universo, cercando
di
capirci qualcosa di più sulle proprietà di quella
sostanza.
“Allora per quale motivo
hai rubato una di quelle boccette?” mi
domandò severamente Shinichi.
“Tu
sei un detective
molto in gamba, Kudo-Kun… il più
perspicace, per essere precisa. Sono
certa che
tu ti sia fatto un’idea esaustiva e convincente, sulle
intenzioni di questa povera ed innocente
bambina…”
“… se
ti fossi rivolta all’FBI in quel modo, nessuno avrebbe potuto
proteggerti”
“Simon mi avrebbe
punito! Lo sai benissimo, tontolone!” continuai a
rassicurarlo con tono
scherzoso, per cercare di allentare la tensione “Non
preoccuparti… non ho cattive
intenzioni. Sai che a me, nonostante tutto, piace tantissimo la
scienza, la
tecnologia e la chimica… ero curiosa di sapere cosa ci fosse
all’interno di
quella sostanza, tutto qua! Capire cosa provochi la dipendenza o gli
effetti
collaterali…”
Speravo
di essere riuscita a calmarlo, soprattutto dopo le
rivelazioni orripilanti su Ayumi.
Purtroppo
non fu così.
“Quindi vuoi soltanto
studiarla… non riesco a
crederti
fino in fondo!”
“EH?! MI PRENDI PER IL
CULO, KUDO?!”
“Affatto… sono
sicuro che tu mi stia dicendo la verità, ma solo in
parte!” mi rimproverò subito
lui, più grave che mai “Sai
a cosa hanno portato le mie
deduzioni? Sono quasi convinto che tu voglia utilizzare il KI Power su
di te!”
Sgranai
gli occhi, scioccata e sbigottita. Non mi aspettavo
che l’avesse compreso al volo. Mi resi conto troppo tardi di
essermi fatta
cogliere del tutto impreparata, dando ulteriori conferme a Shinichi.
“Ma sei pazza?! Non hai
sentito quello che ci hanno detto Naomasa e
Kenji? SE ASSUMI QUELLA SOSTANZA NOCIVA, IL TUO CORPO NE DIVENTA
DIPENDENTE!”
“CREDI CHE NON LO SAPPIA,
BAKA?!” lo sgridai io, offesa dalla sua
mancanza di fiducia nei miei confronti “Per
quale motivo credi che io l’abbia studiata? Volevo capire
come funzionasse
prima di pensare a come utilizzarlo… ed
io ho creato una sostanza completamente nuova e priva di rischi!”
“E cosa te lo fa
credere, Haibara-San? Dubito tu possa essere così idiota da
averla già…”
Il
mio viso rosso di imbarazzo fece spalancare la bocca di
Shinichi, il quale mi additò più sconvolto che
mai.
“MA COSA TI E’
SALTATO IN MENTE?! POTEVI MORIRE, STUPIDA SCIENZIATA IN FORMATO LOLI!”
“Non ho avuto altra scelta!
Dovevo capire se il mio progetto avesse
avuto successo… ed ora sono più soddisfatta che
mai! Non correrò alcun rischio
con il CELLULAR POWER!”
“Il CELL-che?!”
esclamò sconsolato Shinichi, voltandosi preoccupato verso di
me “Ai… se
avevi intenzione di fare una cosa del genere, perché non ce
ne hai parlato?”
“Non ne ho avuto il
tempo…” ammisi io, con
sincerità “…
eravamo tutti concentrati sul salvare i giovani della scuola
Shiketsu… e
quell’idea mi è venuta poco prima di andare a
rubare quella fialetta”
“Perché ce ne avresti
parlato, se ne avessi avuto la possibilità… stai
dicendo questo?” mi
domandò il ragazzo.
“Ovvio, imbecille! Io
per prima so che il mio poteva rivelarsi un azzardo! In altre
circostanze e in
tempi maggiori, avrei preso senz’altro contromisure
più efficaci! E poi non ho
utilizzato alcuna sostanza nociva… pensi veramente che mi
sarei bevuta una
sostanza simile alla droga prima dell’inizio di un torneo
così importante?!”
Shinichi
scostò lo sguardo dal mio, visibilmente agitato.
Aveva paura per la mia salute, lo capivo, ma proprio per questo avevo
fatto
attenzione a come utilizzare il CELLULAR POWER.
[Bunseki
Analysis – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Mi
ero subito resa
conto, infatti, che il KI Power era stato
creato molto artigianalmente. Le dosi erano completamente sballate, e
tante
sostanze inutili erano presenti all’interno di quella
poltiglia
maleodorante. In meno di
mezza giornata, io ero stata in grado di creare un KI Power sano e
senza
contraccezioni, ma non solo. Avevo scoperto che la mia versione era
utilizzabile
soltanto una volta ma impediva al mio corpo di andare oltre il limite
prestabilito. Funzionava, perciò, da controllore della mia
potenza. Potevo
superare quel limite, vero, ma solo dopo un allenamento adeguato col
quale migliorare la resistenza del mio corpo. Andare oltre, ossia
sprigionare eccessiva energia spirituale senza poterla contollare,
avrebbe potuto condurmi all'auto-distruzione. Era stato a quel punto,
tuttavia, che io avevo
deciso di utilizzare l’antidoto dell’APTX ed un
semplice
Senzu per creare il
CELLULAR POWER.
I
risultati, come avevo scoperto durante la battaglia contro
i MIB alla U.A., si erano visti eccome senza contare che, durante quel
mese,
avevo deciso di allenarmi su un'altra tecnica, quella per la quale mio
fratello
era diventato famoso agli occhi dei miei maestri.
“Andrà tutto bene…”
affermai io al mio amico, tirandogli due schiaffetti sulle guance
“…
ormai sono cambiata… e se avrò bisogno del vostro
aiuto, stai pur certo che ve
lo chiederò… d’accordo?”
Lui
emise un sospiro di sconfitta, arrendendosi davanti alla
mia sicurezza.
“Mi fido troppo di te per
rimproverarti ancora… e sia. Ne parlerò con
gli altri e li rassicurerò… ma la prossima volta
non agire di testa tua! Già
Simon si comportava così… non possiamo
permetterci altri errori durante questa
fase del piano!”
“Ok, papino… farò la
brava bambina!” lo presi in giro io, facendolo
imbarazzare ancora di più.
Alla
fine, però, entrambi scoppiammo a ridere e ci
abbracciammo calorosamente.
Quel
contatto mi era mancato da morire. Era da più di un
mese che io e lui non parlavamo tra di noi da soli, come due amici.
“Mi sei mancata da
morire, Haibara-San… ora sì che mi sento meglio!”
“Se ti appiccichi ancora di
più, Ran potrebbe iniziare a prenderti
nuovamente per un pedofilo…”
“Scherzi? Lei si
è pentita di quello che ha fatto un mese fa…
credeva tu
fossi innamorata di me, diceva, e che io ricambiassi i tuoi sentimenti!”
ammise Shinichi, con sincerità.
Sentendo
quelle parole, iniziai a ridere divertita e detti
un buffetto innocente al mio amico sulla spalla. Come era prevedibile,
lui si
toccò confuso quella parte del corpo, dato che non mi ero
mai spinta così tanto
oltre.
“Mi sa che la tua ragazza
ha preso un granchio… io non mi ero presa una
cotta esagerata per il suo ragazzo… ma per un piccolo
detective di nome Conan
Edogawa che, nonostante avesse soltanto sette anni, era in grado di
risolvere
tutti i misteri che gli si paravano davanti. Ma non era vero
amore… e per
questo ho fatto pace con me stessa!”
“Ma… ma allora tu…”
“Sì, Kudo-Kun… se tu
non ti fossi innamorato di una ragazza così buona, bella e
genuina come Ran, a
quest’ora tu saresti ancora un bambino e avrei trovato un
modo per farti diventare il mio schiavetto personale!”
dichiarai io, scompigliandogli i capelli scherzosamente “Perciò sappi che ti è andata
bene, amico
mio…”
“Di… direi
proprio di sì…”
esclamò lui, quasi cadendo dalla
sedia davanti al mio sguardo fintamente sensuale, prima che io
terminassi il
mezzo scherzo e mi allontanassi da lui, diretta alla porta della classe.
[Soundtrack
11 – DETECTIVE CONAN]
“Shinichi… grazie…”
Prima
di uscire, tuttavia, il mio cuore mi spinse a dire
quelle ultime due parole. Se non fosse stato per lui, io avrei mollato
tempo
prima…
… se non fosse stato
per lui, io mi sarei tolta la vita mesi prima…
… dovevo tutto a quel
ragazzo con il completo blu.
Mi
voltai un’ultima volta verso di lui, e mi mossi con
decisione saltandogli nuovamente addosso, facendolo imbarazzare il
doppio di
prima.
Quel
piccolo bacio fu talmente breve e rapido da non farlo
ragionare più. Un semplice bacio a stampo, sulla sua
guancia, che non ero
riuscita a trattenere più…
… un altro enorme peso
era scivolato via.
“… grazie per
aver condiviso il tuo destino col mio… e per avermi
riportato sulla retta via, piccolo Sherlock! Te ne sarò
debitrice per il resto
della mia vita!”
Solo
dopo aver detto ciò, scesi dal suo petto ed uscii
definitivamente dalla classe. Shiho Miyano non c’era
più.
O almeno… quella Shiho
che lavorava per l’organizzazione non esisteva
più.
Ora
c’era soltanto una bambina di sette anni, di nome Ai
Haibara, dalla potenza sovrumana e dal cuore leggero come una
piuma…
… una ragazzina
che era pronta finalmente a combattere per quello che
desiderava.
***
[Continuazione
– Soundtrack 11 – DETECTIVE CONAN]
“Ehi, Ai!”
A
chiamarmi era stato Shuichi. Doveva essere tornato
dall’incontro con Jodie, a giudicare dal suo sguardo stanco.
Quella donna
doveva avergli fatto una bella ramanzina.
“Anche Jodie si
è arresa, alla fine. L’FBI non ci darà
più problemi!”
“Perfetto!”
esclamai soddisfatta, indicandogli le scale “Io
devo andare a recuperare i file degli
antidoti! Vieni con me? Così potrete inviarli subito al
presidente… e mi
toglierò definitivamente questo peso dalla mia coscienza!”
“D’accordo. E
Shinichi?” domandò lui,
indicando la stanza dove
avevo lasciato il mio amico.
“Lui… credo che
rimarrà dentro quella stanza per un bel
po’…” ammisi io, divertita dal
fatto
che Shinichi si trovasse ancora imbambolato dentro quella classe
“…
il
mio ultimo gesto l’ha colto ‘leggermente’
alla sprovvista!”
La
porta era
provvista di una piccola finestrella, dalla quale l'agente Akai fu in
grado di scorgere la figura del Detective dell'Est.
“Sei proprio tremenda,
piccola tentatrice… allora andiamo pure!”
***
19:50
[Karen’s
Theme – FATE OST]
Raggiungemmo
la mia camera in pochi minuti. Ayumi non era lì, ma stava
giocando in giardino con il suo
amico Leonardino e con i figli di C-17, a giudicare dalle aure che
stavo percependo.
A
loro si era unito anche Ub, il quale però sembrava molto
più preoccupato del solito, a giudicare da quello che vedevo
dalla finestra
della mia stanza. Ci sarei andata a parlare tra non molto.
Mentre
trasferivo tutti i file dal mio hard-disk alla
pen-drive gentilmente porta dall’ex-agente
dell’FBI, io domandai a
Shuichi.
“Posso farti una domanda?
Ho sempre avuto questo dubbio… tu e Jodie
siete una coppia?”
L’uomo
mi guardò stranito, come non aveva mai fatto prima
d’ora.
“Coppia in che senso?”
“Sai benissimo di cosa sto
parlando!” lo redarguì io,
severamente “Non
mi sembra una cosa così fuori dal mondo! E’
passato un po’ di tempo
da quando Akemi è morta… è normale tu
abbia cercato di rifarti una vita!
Allora… è la tua fidanzata oppure no?”
“Tu dimmi di più
su quello che è accaduto con Shinichi e sul
perché sei
così vicina a quel bambino di nome Ub… ed io ti
dirò la verità!”
Sogghignai,
trionfante. Se credeva che mi sarei imbarazzata
davanti a quelle proposte, si sbagliava eccome.
“Shinichi si è
pietrificato
come un baccalà perchè l’ho letteralmente
riempito di bacetti sulle guance. In quanto ad Ub… quel
bambino mi piace davvero tanto! Sto pensando
di uscirci insieme, lo sai?”
“Come credi che la
prenderà Ran, quando saprà che hai provato per
un'ultima volta a rubarle il fidanzato?”
mi domandò Shuichi,
severamente.
“La
prenderà bene…
non ha nulla da preoccuparsi, d’altronde. Dei baci sulle
guance
non sono un
vero tradimento. La prenderà come una dimostrazione del
fatto
che ormai Shinichi non cadrà più nelle mie
trappole. Ora
che ho concluso quel capitolo della mia vita, voglio
aprirne un altro più bello con Ub!”
Soddisfatta,
tolsi la pen-drive dal computer, e Shuichi
tentò di prendermela dalla mano.
Senza successo…
… sul serio?! Ancora
credeva di potermi sfuggire così?
“Ah-Ha! No no, mio caro agente… ora
devi mantenere la promessa e confessare i tuoi crimini!”
Divertito
dal mio tono scherzoso, anche l’ex-fidanzato di
Akemi iniziò a ridacchiare prima di rispondere con
sincerità alla mia domanda,
sedendosi sul mio letto.
“Ok… è vero… io e
Jodie siamo fidanzati. A dire la verità… noi due
eravamo una coppia già prima
che io conoscessi Akemi”
“Eravate già
fidanzati da allora?”
“Sì…
prima che io mi
infiltrassi nei MIB, però, noi due abbiamo avuto una crisi
molto seria. L’hai
vista… lei è una donna molto ligia e severa con
le regole. E’ molto raro che
lei accetti di sviarne una. Ciò che Vermouth ha fatto ai
suoi genitori l’ha
segnata per sempre, inutile negarlo”
“La capisco, in
effetti…” ammisi io, ripensando ai
momenti della mia infanzia in cui mi ero
sentita completamente sola “… quindi tu ed Akemi eravate
amanti…”
“… no. Io e
Jodie ci lasciammo poco prima” mi
spiazzò totalmente
lui “Con
un rapporto così altalenante e con un infiltrazione
così rischiosa, avere dei legami
esterni all’FBI non era saggio… anche se la amavo,
ho preferito rompere per non
farla soffrire”
“Quindi, quando Akemi
è morta, voi due siete tornati insieme?”
“Non subito… a dire la
verità, sono tornato assieme a lei qualche mese fa, quando
ancora stavamo
cercando di capire cosa fare con Hidemi… puoi immaginare
come lei l’abbia presa
quando ha scoperto della mia finta morte…”
“…
malissimo…”
“… e la
situazione della Sezione Anti-Mafia ha soltanto peggiorato la
situazione. In questi pochi minuti in cui ci ho parlato, Jodie non mi
ha mai
rivolto lo sguardo ed ho paura che la situazione si sia completamente
compromessa”
Ascoltai,
dispiaciuta, quel racconto. Ora che avevo fatto pace
pure io con me stessa, un po’ mi dispiaceva per quello che
gli stava capitando.
In fondo, Shuichi non si meritava tutto questo.
“Shuichi… quando
tutta questa situazione si sarà sistemata…
perché non
provi a riconquistarla? Io non credo che lei sia totalmente
indifferente nei
tuoi confronti” lo rassicurai subito io,
convinta “Quando starete in America,
liberi da questo peso, sicuramente voi due
riuscirete a rimettervi insieme! Ne sono certa!”
“Da quando in qua sei
una ragazza positiva, tu?!” mi prese in giro lui,
sorridendo divertito
prima di rispondermi “Comunque
ci proverò, questo è sicuro!”
“Ottimo! Ecco qua!”
decisi di accettare la sua risposta,
porgendogli la pen-drive “E’
tutto qui…
da questo momento, quella taglia mastodontica non la voglio vedere da
nessuna
parte! Chiaro?! Altrimenti riempio di baci anche te!”
“Limpida come
l’acqua! Puoi staccare i tuoi occhi dal mio viso, Medusa”
confermò lui con
una presa in giro, recuperando la sua scheda di memoria ed uscendo
dalla mia
stanza “Io
vado… tu puoi anche andare dal tuo fidanzatino! Credi non
abbia
notato i tuoi sguardi verso la finestra?”
“Ah-ha! Niente
provocazioni!”
“Ok… come
vuoi… in bocca al lupo per la seconda fase!”
L’uomo
uscì fuori dalla stanza, ed io lo seguì a ruota,
ma
andammo in direzioni opposte.
Il
mio cellulare, da dentro la tasca, iniziò a vibrare e
compresi mi fosse arrivato un messaggio. Non appena sbloccai il
cellulare,
aggrottai stranita le sopracciglia.
[Daily
Life – NARUTO]
Il
messaggio mi era stato mandato da un numero con soltanto
7.
-
Ai Haibara
del Settimo Universo! La
informiamo che il suo combattimento, nella Seconda Fase del II Torneo
del Potere, avrà luogo
domani alle 17:00 in punto. Le regole saranno queste:
·I partecipanti al tuo incontro saranno
trentadue;
·La durata dell’incontro
è di un’ora;
·Un guerriero viene eliminato se viene
buttato fuori dal ring, se non è visibile agli occhi degli
arbitri per dieci
secondi di fila, se rimane fuori combattimento per cinque secondi di
fila e se
uccide un avversario, anche solo per errore;
·Se un guerriero si suicida, non
potrà
essere resuscitato fino alla fine del torneo e sarà
eliminato anche lui dal
combattimento. Questo vale nei casi di auto-distruzione, ad esempio;
·Non saranno ammesse proteste verso gli
arbitri, pena la squalifica a vita da ogni torneo, sia questo che ogni
successivo;
·Anche in questo caso possono valere le
alleanze, ma a passare in ciascun turno saranno soltanto cinque.
·Anche in questo caso, le armi sono
concesse. Si possono utilizzare rigeneratori di KI o corporali nel bel
mezzo
dell’incontro;
·Non è ammesso volare, a meno
che non si
sia provvisti di ali.
Sei libera di
riposarti fino all’arrivo del tuo turno. Quando vorrai
raggiungere lo stage della seconda fase, potrai chiamarmi direttamente
da
questo stesso numero.
Mi raccomando! In
bocca al lupo, piccola Haibara! Faccio il tifo per
te!
Con affetto,
l’angelo del settimo universo, nonché arbitro del
torneo, Whis -
Interessante…
… quindi avevo potenzialmente
del tempo libero per continuare ad allenarmi! Meglio così!
Avevo
bisogno di rinforzarmi ulteriormente, se volevo
mettere in difficoltà i membri della Yakuza o
dell’Unione dei
Villain.
Ora,
però, non volevo pensarci…
… Ub aveva la
massima priorità!
***
19:59
SIMON
[I Have Seen Much
– NARUTO]
“Mi crederesti se
ti dico che
stavo aspettando da molto questo momento?”
“Imparandoti a
conoscere, direi proprio di sì…”
Io
e Clarice eravamo usciti dal dormitorio della U.A.
raggiungendo uno spiazzo non molto controllato del cortile dove nessuno
avrebbe potuto sentirci.
“Allora non ti
farò perdere altro
tempo…”
dichiarò lei, sedendosi sull’erba e pulendosi gli
occhiali “…
sono pronta a dirti tutta la verità!”
Io
annuii, sedendomi
al suo fianco. In quel mese di allenamento, Zero mi aveva
parlato
molto sia di mia madre sia di Clarice, in particolar modo del loro
forte rapporto di amicizia. Quella scienziata, mi aveva fatto capire,
non era affatto una donna malvagia. Lei, come tanti,
era stata una vittima dei Deadly Sins e di Lilith.
Perciò
mi misi semplicemente in ascolto, con garbo, pronto
ad accettare tutto quello che avrei sentito uscire dalla sua bocca.
“Ciò
che hai letto sul diario
del Dr. Gelo è tutto vero. Io e lui eravamo una vera coppia.
Lo stupro avvenne
soltanto la prima volta che ci conoscemmo, ma poi io mi arresi
definitivamente
a lui. Io non fui legata a Christopher come sua schiava, ma come sua
donna, e
mi ero lasciata convincere dai suoi ideali. Ci credevo fino in fondo,
perché
non accettavo il fatto che mio padre fosse stato sconfitto da un
semplice
moccioso. I progetti dei cyborg, di tutti i cyborg, sono sia opera mia
che sua.
Tuttavia… io creai X-X-I molto tempo dopo, dopo la morte di
mio figlio Thomas…
meglio dire, però, che fui costretta”
“In che senso?”
“Nel
senso che venni a scoprire qualcosa di talmente
orrendo da farmi venire il voltastomaco, Simon… ormai
credo tu l’abbia capito. Come tu sei la reincarnazione
vivente di
Zero, io sono quella di Lilith. Lei è la vera creatrice
della
X-X-I. Quella bastarda, nei miei momenti di
minor lucidità, riusciva a controllare il mio corpo, e fu
grazie
a questo se
riuscì a comandare la sua organizzazione. Quando venni a
sapere
tutta la verità, ovvero che tua madre fosse ricercata da
Ulquiorra, decisi di mandarla via dal Giappone per salvarle la vita”
“Sloth…”
“...
sì, proprio lui!'”
mi rispose
frettolosamente lei, continuando “Quella
fu una
delle prime volte in cui io riuscii a riprendere il controllo del mio
corpo. Fu così che
scoprì il suo punto debole. Ascoltami con molta
attenzione,
Simon... quando Lilith si trova all’interno di
un corpo, può possederlo soltanto per un certo intervallo di
anni, prima di
doverlo abbandonare. Separarmi da lei, tuttavia, mi avrebbe condotto
alla morte se non mi fossi tutelata… ed è per
questo
motivo che io scelsi di attuare un vero e proprio
azzardo. Tempo fa, un demone di nome Buu provò ad attaccare
il
nostro pianeta e, durante quegli scontri, fui in grado di rubare alcune
delle sue cellule senza
farmi vedere, grazie a dei piccolissimi nano-robot. Con quanto
raccolto, io fui in grado di creare una sostanza demoniaca
più
che sufficientemente grande, facendomi assorbire da essa… in
questo modo, io fui in grado
di separarmi da lei senza perdere la vita!”
[Man
of The World – NARUTO]
“Un momento…
cosa hai detto!? Sei riuscita a separarti dal tuo demone?!”
“Esatto…
questo è accaduto perché il
mio corpo, con le cellule di Buu, ha avuto la forza necessaria per
sopportare
lo strappo dall’anima di Lilith. Come puoi ben capire, da
quel
giorno io mi
rifiutai di avere a che fare con lei e me ne andai. Avvenne esattamente
dieci
anni fa, quando tu e tua madre vivevate in Italia da ormai quindici
anni… questa è tutta la storia di come X-X-I sia
nata e
sia venuta alla
luce!”
“Ora inizio a collegare il
tutto… presumo quindi che, con le cellule di
Buu, Lilith non debba più preoccuparsi di dover effettuare
lo scambio di corpi. Ho indovinato?”
domandai io,
incuriosito.
“Esattamente.
Buu è un demone
artificiale formato sia da carne demoniaca sia da quella mortale,
perciò non potrà morire di
vecchiaia… ho sfruttato quel cavillo per sopravvivere e
separarmi da lei, ma in questo modo l’ho resa invincibile.
Io,
invece, mi sono trasformata in una
creatura completamente indipendente, un nuovo demone. C'è
un'altra grandissima differenza tra Majin e Demoni Puri. Questi ultimi
necessitano, per restare lucidi in questo mondo, di cibarsi di esseri
viventi, preferibilmente carne umana, ma mi sono sempre
rifiutata. Ricordi le condizioni in cui mi trovavo, dopo l'incontro con
Freezer? Quelle sono le conseguenze della mia dieta. Al contrario, Buu
è completamente artificiale e non necessita di uccidere per
restare lucido. Quanto ti ho detto, tuttavia, non deve scoraggiarti
perchè ci sono diversi modi con i quali puoi sconfiggere e
distruggere un Demone Puro, e Whis te ne avrà già
parlato.”
"E'
così... ma vorrei sentire anche la tua opinione in merito!"
ammisi, facendole notare "Sei
la persona che più di tutti conosce le caratteristiche di
questi
demoni... anche i tuoi consigli mi sarebbero molto utili!"
Davanti
alla mia affermazione, Clarice annuì saggiamente e decise di
parlarmi apertamente.
"Deduco
tu abbia già sentito quanto è stato spiegato dal
Sommo
Sacerdote in merito alle tre Essenze della Vita. Senza una di queste,
una creatura non può definirsi viva. Sto parlando,
ovviamente,
della Logica, dell'Anima e del Cuore. Per i Demoni Puri, non
c'è
molta differenza se non che, nel loro mondo di appartenenza, questi non
necessitano di vivere con un loro corpo... al contrario, se vogliono
vivere nel mondo dei mortali, quei mostri sono costretti, come hanno
fatto con noi, a prendere possesso di altri corpi viventi. Senza un
corpo mortale e abbastanza resistente dove ripararsi, la loro anima si
auto-combustiona e di loro non ci sarà più alcuna
esistenza"
Quell'informazione
era davvero molto interessante. Quindi questa era la differenza tra il
mondo dei mortali e quello dei demoni. In quest'ultimo non esisteva la
Logica e per questo mostri come Lilith potevano vivere in eterno anche
se erano sprovvisti di un corpo. Fuggendo nel nostro mondo, tuttavia,i
Deadly Sins si erano trovati costretti a crearne una dal nulla per non
sparire.
Le
reincarnazioni
erano state il loro primo esperimento. Come avevo scoperto con Zero in
quell'allenamento, per restare in vita, i Deadly Sins e lui stesso si
erano trovati costretti ad albergare nei corpi dei mortali come dei
parassiti, spingendo l'anima scelta a compiere le scelte che loro
desideravano. Quel modo di vivere, tuttavia, non avrebbe mai giovato
agli inseguitori di Zero, perchè non avrebbero mai avuto la
forza necessaria per riportarlo indietro. Reincarnarsi in altre
creature viventi portava ad un punto debole, da non sottovalutare. Se
l'anima del mostro avesse totalmente annichilito quella del
suo contenitore, prendendone il controllo totale, la Logica non avrebbe
retto il cambiamento e si
sarebbe auto-distrutta. Un corpo mortale, infatti, non era capace di
trattenere tutto il potere malvagio di un demone puro. Logica Mortale
ed Anima Demoniaca andavano a nozze come l'acqua e l'olio all'interno
di uno stesso recipiente.
Ovviamente
c'era un
modo per evitare tutto ciò, e consisteva nell'allenamento
che io
e Zero avevamo svolto in quel mese di assenza. Per i Deadly Sins,
tuttavia, un vantaggio come il mio non era stato affatto concesso, ed
è qui che nasce il secondo modo in cui loro sono riusciti a
sopravvivere in tutti quegli anni, ovvero le cellule
artificiali
di Buu. Sfruttare quel composto misto aveva permesso a tutti loro di
ottenere un vero e proprio corpo, senza dover dipendere più
da
nessun altro, anche perchè annichilire quella debole essenza
del
majin non li avrebbe affatto danneggiati. Una Logica mezza mortale e
mezza demoniaca. Tanto era bastato per rendere quei mostri i pericoli
numeri uno di tutti gli universi.
C'era,
tuttavia, un punto debole anche in questo caso.
“Capisco.
Perciò, se si separasse la sua anima da quelle
cellule…”
“Lei
rimarrebbe totalmente scoperta,
senza alcun corpo in cui tornare. Whis te l'avrà
già
accennato, Simon. Se una persona posseduta da un demone muore prima che
questo si reincarni da un'altra parte, morirà anche lui! Ad
esempio, se tu morissi mentre Zero è ancora al tuo interno,
il
tuo demone farebbe la stessa fine. Questo concetto vale in parte sia
per Lilith che per i Deadly Sins, a differenza che... se la
loro
Logica
venisse disintegrata completamente, le loro Anime sarebbero capaci di
insinuarsi all'interno di qualche altro corpo. Se però
riesci a
tenerle a bada in quel breve lasso di tempo...”
Già.
Whis mi
aveva accennato anche in merito a quell'aspetto. Le loro Anime,
essendo molto potenti, potevano sopravvivere alla Luce del nostro
Macro-Universo per diversi minuti, prima di sparire per sempre. Bastava
distruggere i loro corpi materiali, e trattenerli il tempo necessario
affinchè si dissolvessero. Certo, più facile a
dirsi che
a farsi, ma era già un passo avanti.
“Interessante… adesso
un'altra domanda. Sai qualcosa di
più al riguardo della Profezia?”
“Certo. Conosci
già la storia del sigillo che venne stretto da
Zero e Lilith, dopo essersi rincontrati nel regno demoniaco. Se Zero
fosse
fuggito dal mondo dei demoni, lui si sarebbe trasformato in uno di loro
e, un
giorno, avrebbe perso per sempre la sua vita… ma non
solo… se anche Lilith l’avesse seguito,
allora Zero sarebbe stata la causa della sua sconfitta e della sua
morte. A suggellare quel patto
fu il Sommo Sacerdote stesso. Tuttavia, nello stesso momento, Lord Zeno
venne colto da
uno strano potere che, nella leggenda, viene definita Magia della
Preveggenza. Con
essa, l’embrione di ciò che è adesso
Zeno pronunciò una profezia.
Ci
sarà un tempo dove a
contendersi il trono di Dio Supremo del Macro Universo saranno non due,
ma
addirittura quattro candidati. Bene e male si contrapporranno, ed il
vincitore
decreterà le sorti di ogni universo nei secoli dei
secoli… il prezzo che
pagherà, tuttavia, è la sua mortalità.
Gli sconfitti, invece, non riceveranno
alcuna pietà e non potranno più riottenere tali
poteri… uno di loro, addirittura,
verrà cancellato per sempre dall’esistenza.
Ora
come ora, esiste un solo Dio
Supremo su quel trono, ovvero lo Zeno del Presente… ma tempo
fa,
Son Goku commise un gesto a dir poco sconcertante. Prova ad immaginare
quale..."
"Trascinò
lo Zeno del Futuro nella nostra Linea Temporale..."
"Giusto. Questo
gesto scellerato ha già fatto partire la Guerra per
il Trono! Pensa
a ciò che ha detto Lilith in quel messaggio...
all’appello, chi pensi possa
mancare?”
Non
ci voleva un genio per capire dove volesse andare a
parare Clarice Red. Uno era senza ombra di dubbio Lilith.
L’altro candidato, invece, poteva essere uno
solo…
***
[Pain’s
Theme – NARUTO]
-
Ci sei arrivato finalmente, moccioso! –
-
Tu sapevi tutto fin dall’inizio… non è
vero? –
-
Avevano capito tutti che dietro l’allenamento di Whis ci
fosse qualcosa di
molto piu’ importante di me... tranne te, idiota! non
incolparmi! –
Non
mi azzardai a farlo. Zero non aveva torto. Era pura
logica…
***
“Perciò…
da quello che si comprende dalla profezia… quattro Candidati
si
scontreranno per ottenere il Trono di Dio Supremo… uno lo
otterrà, e non potrà
più avere contatti con il mondo dei mortali…”
iniziai a comprendere
fino in fondo “…
gli altri tre, invece, subiranno pene terribili… uno di loro
verrà
anche cancellato, perdendo la sua anima. In parole povere…
tutti e tre gli
altri sconfitti verrebbero uccisi”
“Sì…”
affermò Clarice,
facendo un cenno di assenso con la testa “…
questa è la
verità. Uno diventerà un Dio Supremo…
gli altri moriranno… ma uno degli
sconfitti sparirà per sempre! Non c’è
modo di sovvertire questo destino.
Ovviamente, se si muore e basta, c’è la
possibilità di poter tornare in vita,
ma non ti verrebbe più concesso candidarti”
Annuii,
ormai più lucido che mai. La mia mente aveva già
fatto i calcoli necessari…
… ora conoscevo
i miei possibili destini.
“D’accordo… grazie,
Clarice… mi hai dato delle informazioni davvero interessanti!”
la
ringraziai io, rialzandomi dal posto ed aiutandola a fare lo stesso
“Ora
ho una mezza idea del futuro che mi aspetta…”
“Simon…
per quello che è successo a tua madre…”
“E’ stata Lilith!
Punto! Basta farti fisse su questa storia!”
la
rimproverai io, severo “Io cosa dovrei dire, con Zero dentro di me?
Non farti prendere dai sensi di colpa! Mia madre non ce
l’avrà mai con la sua
migliore amica! Chiaro?”
Lei,
dopo avermi fissato con sorpresa, mi sorrise e fece
segno di sì con la testa.
“Te lo prometto,
Simon… io ti aiuterò,
in qualunque modo, anche a costo della mia vita!”
“Ehi! Sono in grado di
difendermi!” affermai io, ridacchiando
divertito…
… prima che la
vibrazione del mio cellulare mi distogliesse dai miei pensieri.
[Brothers
(Full Metal Alchemist) – TAYLOR DAVIS]
Controllai
immediatamente. Era Whis che mi aveva mandato un
messaggio, per informarmi sulle modalità della seconda fase.
“Alle 19:00, il 24
Agosto… ho parecchio tempo a disposizione, vedo…
ottimo! Potrò sfruttarlo per capire la situazione attuale!”
Un’aura
familiare, tuttavia, calamitò subito il mio sguardo
verso l’ingresso della U.A.
Era tornata,
finalmente…
“Va a salutarla…
io vado da tuo padre! E’ bello poter parlare con un
amico dopo tantissimo tempo!” mi rispose
lei, iniziando ad
allontanarsi.
“Va bene… vedete di
andarci piano, stavolta!”
La
donna, scioccata, si voltò alle sue spalle, completamente
rossa in viso, ma io mi ero già tele-trasportato
via…
… portandomi
improvvisamente davanti agli occhi della donna di cui ero follemente
innamorato, che si riempirono di lacrime di gioia.
“Simon…”
Non
riuscii più a trattenermi.
Cento mila anni dentro
quella stanza erano stati uno strazio senza di lei…
… la strinsi tra le
mie braccia, baciandola come mai mi sarei aspettato di fare…
… e continuammo a
baciarci, nonostante avessi di fronte tutta la sua famiglia che era
completamente imbarazzata dal nostro gesto d'amore…
… tutti, anche
la cara Takagi!
***
Qualche
minuto prima…
GOKU
[Strange
Friend – FATE OST]
“Non ci credo…
come ho fatto a perdere!?” esclamai io,
imbarazzato, mentre camminavo per la città assieme a Piccolo.
Io
ed il mio amico, infatti, avevamo deciso di farci una
passeggiata a Tokyo, approfittando del fatto che ci fosse tanto
entusiasmo per
l’inizio del torneo. La città, infatti, era stata
ben allestita, riempita di
festoni e di cartelloni pubblicitari riguardanti il II Torneo del
Potere.
Anche
noi avevamo ricevuto il messaggio di Whis, nel quale
ci indicava l’inizio del nostro turno. Io avrei iniziato
subito, alle 08:00 di
domani, mentre Piccolo avrebbe gareggiato il giorno dopo, alle
16:00.
“In effetti questa
è la prima volta che ti vedo perdere in una gara di
cibo...” dichiarò il
namecciano, sorpreso, chiedendomi “…
non è che ti sei rammollito? Non avrai
fatto il galantuomo…”
“Io sono sempre
forte! Non ti illudere! E’ il mio corpo da bambino che mi ha
danneggiato!”
affermai io, con rabbia “Altrimenti
Caulifla non avrebbe mai vinto!”
Piccolo
si tirò un ceffone in testa, senza capire il mio
disagio…
… io avrei dovuto
combattere con i vestiti di Caulifla addosso! Era la cosa
più imbarazzante che
mi sarebbe potuta capitare in tutta la mia vita!
“Ti è andata
anche bene…” mi fece notare
Piccolo “… potevano
sempre farti combattere
completamente nudo!”
“Guarda che io ho già
combattuto nudo, e non è affatto imbarazzate farlo!”
dichiarai io, stizzito
“Quantomeno a prenderti in giro sono
soltanto i maschi, mentre le donne si coprono gli occhi… se
invece combattessi
con quel… reggiseno… SAREI
LO ZIMBELLO
DI TUTTI GLI UNIVERSI! E non è tutto…”
“C’è
anche di peggio?”
“Ho chiesto a Whis se lui
potesse farmi tornare nuovamente adulto… ma
nemmeno Zeno può aiutarmi, tantomeno le sfere del drago
terrestri! Persino
quella medicina di Ai non funziona! Solo Super Shenron potrebbe farlo,
ma
preferirei usare quelle sfere per far tornare in vita i bambini della
scuola
elementare! Quando ne ho parlato con mia moglie…
ecco…”
“Non l’ha presa
bene, presumo…” comprese lui,
iniziando a
ridacchiare divertito.
“… peggio… HA
DETTO CHE SE VOGLIO CONTINUARE AD
ALLENARMI O STARE SOTTO QUEL TETTO... io…
io… IO DOVRO’ ANDARE A
SCUOLA COME AYUMI ED AI!”
Speravo
con tutto il cuore che almeno Piccolo riuscisse a
capirmi. Le mie speranze furono del tutto vane. Per la prima volta da
quando lo
conoscevo, lui scoppiò a ridere come un matto, facendosi
quasi venire le
lacrime.
“Accidenti a quella
Lust…” esclamai io, con rabbia e
vergogna “…
non è giusto! Finalmente ero
riuscito a far felice mia moglie, dopo tanto tempo… avevo un
lavoro che mi
soddisfaceva e che mi permetteva di mantenere anche i miei
figli… ed ora che
sono bambino, per qualche anno dovrò farmi mantenere da loro”
“Alt alt! Questa
è bella! Da quando in qua tu parli di
responsabilità?”
dichiarò Piccolo, sconvolto e confuso “Non
sei stato tu quello che è sempre scappato di casa per
allenarsi e combattere?
Pensavo che, dopo quanto ti fosse accaduto, avresti ricominciato ad
allenarti
come sempre…”
In
effetti il mio amico non aveva tutti i torti. Anni fa non
mi sarei di certo lamentato. Avrei colto
quell’opportunità per diventare
ancora più forte di prima. Ora, però, sentivo che
quella decrescita fosse
completamente ingiusta.
[Why
Do You Leave Me Alone Now – BEST OST IN THE WORLD]
“…
Piccolo… è da qualche giorno che mi è
venuto in mente questo brutto
pensiero” ammisi io, sinceramente
“Anche
per questo ti ho chiesto di venire con me, oggi… come pensi che possa andare avanti questa
situazione? Bene o male?”
Questa
volta Piccolo si preoccupò seriamente.
“Goku… di che parli?”
“Io sono grande quanto mia
nipote adesso… fisicamente sono tornato ad
avere poco più di sei anni, mentre mia moglie è
grande almeno cinquant’anni più
di me. Io… io mi sento male se penso che lei mi
lascerà per prima… e dopo di
lei, anche i miei figli… e i miei amici…
c’è persino il rischio che io possa
morire dopo Pan e Bra! Come posso essere felice di una situazione del
genere,
Piccolo? Le mie allieve… io, che sono il loro
maestro… rischio di vivere più a
lungo di loro! Questa non è una benedizione…”
Il
namecciano rimase scioccato dal mio ragionamento.
Sapeva
non stessi sbagliando…
… al contrario…
“… e in
situazioni come queste, a volte mi pento di qualche azione che
ho commesso anni fa… per questo ho preso una decisione molto
importante, amico
mio… qualunque sarà l’esito di questo
torneo, alla fine dello stesso, io
smetterò di allenarmi”
“TU COSA?! TU?! Son
Goku… CHE NON COMBATTE PIU’?!”
“Non esagerare, amico!”
lo rimproverai io, cercando di spiegarmi
meglio “Quello
che intendo… è che non voglio allenarmi, non che
non andrò a
combattere contro nemici potenti. Semplicemente, continuerò
ad allenare le mie
allieve, fin quanto mi sarà possibile, sperando un giorno
che io possa tornare
ad avere la mia età originale… ma fino ad allora,
io voglio godermi tutti quei
momenti che non ho passato con mia moglie e con i miei figli!”
“Goku… non crederai
mica che tua moglie ti odi per questo?!” mi
rimproverò severamente Piccolo,
tirandomi un doloroso pugno sul cranio “Lei sa benissimo come sei fatto e non ti ha
mai mollato… al contrario! Quando ti ha visto in
difficoltà, o quando ha visto
i tuoi figli combattere, vi ha sempre incoraggiato anche se rischiavate
di morire.
E’ vero… a volte è molto puntigliosa ed
esagera un tantino, ma è grazie a lei
se tuo figlio Gohan, adesso, è un uomo rispettato da
tutti… è grazie a lei se
anche Goten sta imparando ad essere gentile ed educato… e
sai cosa ti
risponderebbe se sentisse le tue prediche?”
“Che sono il solito
perditempo nullafacente…” dichiarai io,
sempre più deluso da me stesso.
“Idiota!” esclamò
nuovamente lui, tirandomi un altro cazzotto sulla testa.
“AHIA! URCA! CHE
MALE!”
“Lei ti direbbe che i suoi
ometti sono cresciuti così tanto anche grazie
a te!” insistette lui, cogliendomi alla
sprovvista “Per
quanto tu sia un incapace in ogni lavoro possibile ed inimmaginabile,
tu hai
sempre donato affetto ai tuoi figli e a tua moglie. Se così
non fosse stato,
credi davvero che non ti avrebbe cacciato anni fa?! Se non fosse stato
per te,
Gohan non avrebbe mai imparato a difendersi e lottare per la sua
vita…”
“… quello sei
stato tu, Piccolo. Quando io non ci sono stato, tu sei
stato come un padre…”
“No, Goku” mi
rassicurò lui, stavolta dandomi una pacca sulla spalla dopo
essersi
inginocchiato davanti a me “Lui ha legato molto con me, è vero, ma
perché la persona che tanto voleva al suo fianco eri tu,
sempre e comunque. Ricordi
quello che è avvenuto durante il
Torneo di Cell… quando hai dato un fagiolo di Balzar a quel
mostro, pensavamo
avessi letteralmente trascinato tuo figlio a morte certa… ma in realtà eri
l’unico che credesse in lui, perfino più di
me… e Gohan l’ha capito. E’ diventato un uomo, quel giorno,
perché
ha capito che suo padre sarebbe sempre stato orgoglioso di lui! Goten
è
diventato un uomo nel momento esatto in cui hai deciso di insegnargli
la
Fusione, per sconfiggere un mostro ancor più spaventoso come
Majin Buu… e ancora oggi, lui ti vede
come un esempio di vita! Tutti sbagliano, Goku… ma tu sei
l’unico che ha sempre
fiducia nelle persone a cui vuoi bene. Questo ti direbbe
Chichi… lei che ha sempre atteso il
tuo ritorno,
perché sapeva che saresti tornato… ogni
volta… perché la ami!”
Ero
rimasto impietrito e scioccato dalle parole del mio amico.
Non mi aspettavo di sentirmi dire tutto ciò. Per anni non mi
ero creduto un
buon padre o un buon marito, e Piccolo invece mi aveva appena affermato
il
contrario.
Ora
sì che non avevo la più pallida idea di cosa
pensare sul
mio conto…
… però qualcosa la
potevo comunque fare!
“Piccolo… ti va
se entriamo dentro qualche negozio?”
“Qualche cliente si
prenderà un colpo per il mio aspetto, come al
solito, ma… va bene! Che intenzioni hai?”
“Sai… ora che ci stavo
pensando…tra
qualche giorno, in realtà, io e Chichi festeggeremo il
nostro anniversario di
matrimonio!”
“D’accordo…
ma in cambio, dovrai ascoltare una storia…”
Stranito,
cercai delucidazioni dal suo sguardo. Tuttavia,
l’alieno mi invitò ad entrare dentro la prima
gioielleria che aveva intravisto,
rivelandomi.
“… in questi
giorni, ho scoperto tutta la verità su Ayumi… e
voglio che
tu ne sia al corrente!”
***
21:00
[Soundtrack
20 – DRAGON BALL GT]
Tornammo
alla U.A. verso le nove di sera. Tutti si trovavano
dentro l’immenso dormitorio, pronti per andare a cena o dopo
aver già mangiato.
Io e Piccolo notammo un folto gruppo di giovani ragazzi che stavano
appena
uscendo fuori da quel palazzo. Tra questi, riconoscemmo alcuni giovani
della
U.A., Marron e Masumi, i figli di Kairi e Dragon, ed altri membri di
altri
universi, ma io avevo altro in mente.
Dentro
la bustina che portavo in mano, vi stava infatti il
mio regalo per Chichi.
Entrammo
direttamente dentro la Sala Comune. Qui vi stavano
gran parte dei nostri amici e si stavano rilassando. Vegeta e
Cabba si
stavano sfidando in una battaglia mentale. Crilin, Ten Shinan, C-17 e
C-18
stavano giocando a biliardo (i gemelli stavano vincendo, a giudicare
dallo
sguardo accusatore del tre occhi rivolto al mio migliore amico,
decisamente
sconsolato). Caulifla e Kale stavano controllando le loro due bambine,
che
stavano giocando con Bra e Pan, seguite a vista da Gohan, Videl e
Bulma. Goten
e Trunks stavano provando ad insegnare a Ran e Kazuha la tecnica della
fusione
di fronte allo sguardo dei loro fidanzati (i due scoppiarono
letteralmente dal
ridere e per poco non vennero acchiappati al volo dalla Fusione
cicciona delle
due ragazze). Simon e Chi si erano appena uniti al gruppo del biliardo,
formando
un nuovo team con Ten Shinan e facendo azzerare il match precedente,
con grande
sollievo di Crilin che si alleò con i gemelli cyborg. Kairi
si stava rilassando
sul divano, con suo marito Dragon che le stava massaggiando i piccoli e
pulitissimi piedini.
Infine,
riuscii a scorgere Chichi. Stava parlando
allegramente con quel signore di nome Gabor, quello del quinto universo
che
sapeva fare le magie.
[Trunks
and Mai – DRAGON BALL SUPER]
“Ah, siete tornati!”
esclamò mia moglie, con allegria, indicandomi
quell’uomo “Stavo
chiacchierando un po’ con quest’uomo. Avevamo
tantissime storie
da condividere tra di noi…”
“… tu devi
essere il marito di questa donna squisita… mi ha parlato
benissimo di lei, signor Son!”
affermò Gabor, inchinandosi
rispettosamente davanti a me “Due
anime
ma un singolo pensiero, due cuori che battono come uno…
dietro ad una
meravigliosa moglie c’è sempre un uomo che la ama
e la rispetta, e viceversa!”
“Gra-grazie!”
esclamai io, imbarazzato, prima che Chichi vedesse
il mio pacchetto.
“Goku…
cos’è quello?”
domandò lei con curiosità, indicandolo “Non sei uno che fa compere di solito…”
“Ecco… in
realtà questo sarebbe per te. E’ il tuo regalo di
anniversario”
Dopo
aver detto quella frase, l’intera stanza calò nel
silenzio più assoluto. Tutti si erano voltati verso di noi,
ed io faticai
ancora di più a parlare.
“Te l’ho fatto in
anticipo perché… a causa del torneo che sto
svolgendo,
potrei non stare qui nel giorno del nostro anniversario e non voglio
rischiare
di dimenticarmi un’altra volta, come sempre. Ti prometto che,
quando la
competizione terminerà, io ti porterò fuori a
cena come meriti, amore…”
“PA-PAPA’! TI SENTI
BENE?!” esclamò Goten, andando a toccare
la mia fronte.
“Questa è bella… Goku
che fa il gentiluomo non è cosa che si vede tutti i giorni!”
dichiarò
Bulma, felice per Chichi.
“Che bello…
nonno Goku ha fatto un regalo alla nonna!”
festeggiò
tutta contenta Pan, andando da mio figlio Gohan e chiedendogli
“Quindi
quest’anno non dobbiamo ricordarglielo… vero,
papà?”
“Esatto… tuo
nonno ha fatto davvero una bella sorpresa alla tua nonnina!”
le rispose Gohan, facendomi l’occhiolino e cercando di
incoraggiarmi.
“Quanto è dolce…”
si commosse Kairi, sentendo il mio discorso e facendosi abbracciare da
suo
marito.
“Quella marca…”
si rese conto invece C-18, voltandosi
scherzosamente verso Crilin “Goku sì che è un
signore… scommetto che è
qualcosa di costoso… non come le cineserie che compri tu!”
“Perché mi metti in
mezzo?” affermò, fintamente offeso, il
marito della cyborg la quale andò
subito a scusarsi con lui, dandogli un bacio sulla fronte e continuando
ad
osservare la scena.
Anche
Simon e Chi si erano avvicinati a tutti noi, ed il
primo esclamò severamente a tutti quanti.
“Perché vi state
comportando in questo modo? E’ così strano che un
marito faccia un regalo a sua
moglie?”
In
particolare, mi resi conto, si stava rivolgendo a Goten,
il cui viso sembrò illuminarsi. Mio figlio si
allontanò rapidamente da me e
raggiunse Trunks, attendendo che io donassi finalmente il mio regalo a
Chichi.
Mia
moglie prese tremante il pacchetto che le avevo porto,
aprendolo con una lentezza che mi parse quasi fosse rallentato il tempo.
Le
lacrime di gioia di mia moglie furono però il premio
più
bello.
Quello
che avevo comprato era una collana con pendente in
oro. Su di esso, vi era una piccola incisione.
Alla
donna della mia vita…
…
l’unica che mi abbia accettato per ciò che sono!
G&C
“Goku…
è… è stupendo! Non… non
dovevi!”
“Sì, invece…”
affermai io, indicandomi “…
per colpa
mia, hai sempre dovuto sopportare più pesi del necessario.
Ti ho fatto soffrire
non so quante volte a causa della mia assenza o della mia
morte… e ancora più
dolore ti ho fatto provare quando mettevo a repentaglio anche la vita
dei miei
figli. Questo regalo non sarà un granché, ma
vorrei comunque chiederti scusa
per non essere stato un marito esemplare, quello che tu meritavi. Anche se non lo do mai a vedere… anche
ora
che ti sto dando un’altra batosta, per colpa del mio nuovo
aspetto… io ti amo,
Chichi”
“Che bello…”
dichiarò Kale, commossa.
“See… che
tenerone il nostro Goku!” mi
prese in giro Caulifla, invece.
L’abbraccio
di Chichi, tuttavia, mi colse letteralmente alla
sprovvista.
“Amore mio… non dirlo
neanche per scherzo. Tu… tu sei il mio
eroe… sei il nostro eroe! Non
sarei mai riuscita a crescere Gohan e Goten se non avessi avuto al mio
fianco
un marito dolce ed affettuoso come te… del
lavoro o dei soldi mi importa poco, fin quando saprò che ci
amiamo come il
primo giorno che ci siamo conosciuti!”
Non
potevo essere più felice di così. Ero finalmente
riuscito a far scoppiare mia moglie di gioia.
Avrei
fatto tutto quello che lei desiderava, pur di rivedere
quel sorriso sul suo viso.
“Ehi… Kakaroth! Da
quando in qua sei così mollaccione?!”
Ed
ecco che Vegeta distrusse il mio momento di gioia…
“Non prenderlo in giro!”
affermò Kazuran (la fusione cicciona
tra le due ragazze di Shinichi ed Heiji).
“Sen-sei… non credo
sia stato molto educato…” la
seguì a ruota Cabba, ma Vegeta li fulminò con
lo sguardo.
Non
sembrava affatto soddisfatto del mio comportamento.
[Terror – DRAGON
BALL SUPER]
“Da quando in qua ti
fai prendere dalla paura!? Hai affrontato battaglie peggiori, e lo sai
benissimo! Questo Torneo non è come tutti gli altri e lo sai
perfettamente!
Invece di pisciarti addosso sul futuro… PENSA A COMBATTERE
NEL PRESENTE E A NON
FARTI SCONFIGGERE!”
“Vegeta! Smettila di…”
provò a fermarlo Bulma, ma il principe dei sayan
bloccò anche lei.
Ok… era furioso e non
capivo la ragione.
“Da
quando in qua ti
arrendi alla prima difficoltà!? Quello che vedo non
è lo
stesso Kakaroth di
sempre! Il mio rivale affrontava ogni avversità con il
sorriso,
pronto ad ogni
sfida che gli si sarebbe parata davanti… NON SI FACEVA FISSE
MENTALI PER UN
SEMPLICE RIMPICCIOLIMENTO!!! NOI MORIREMO PRIMA DI TE?! CHI CAZZO SE NE
FREGA!!! TU CI INCONTRERAI NUOVAMENTE NELL'ALDILA', NON SPARIREMO PER
SEMPRE! TU SEI UN SAYAN… UNO DEI GUERRIERI PIU’
POTENTI DI
TUTTI GLI UNIVERSI! VEDI DI RICORDARTELO DOMANI…
PERCHE’
SE NON TI VEDRO’
COMBATTERE AL MASSIMO DELLE TUE POTENZIALITA’, TI
FARO’
PENTIRE DI FAR PARTE
DELLA MIA STESSA STIRPE!”
Detto
ciò, Vegeta si allontanò e raggiunse le scale,
sicuramente per andare a dormire.
[Strange Friend
– FATE OST]
“Lo sai… forse
Vegeta ha ragione” mi colse alla
sprovvista
Chichi, dandomi un bacio sulle labbra ed ordinandomi “Domani farai parte del primo turno, no?
Sarà meglio che vada a dormire anche
tu… voglio vederti vincere un’ultima volta il
Torneo Mondiale!”
“E per quanto riguarda il
tuo amico Vegeta… io ho già un buon modo per
vendicarci di lui!” dichiarò
Piccolo, voltandosi verso Simon e
domandandogli “Quella scommessa
è ancora
valida, presumo…”
Il
poliziotto, prima confuso, cominciò a ridere a
crepapelle.
“Lo sai? Me ne stavo
completamente dimenticando…”
“Di cosa si
trat… è vero!”
esclamò soddisfatta Bulma “Vegeta
ha ancora un conto in sospeso con Simon!”
Solo
dopo qualche secondo iniziai a ricordarmi. Anche la
piccola Bra si ricordò perfettamente, dato che fu lei stessa
a coinvolgere suo
padre, ed infatti divenne rossa per l’imbarazzo.
“Papà mi ucciderà…”
***
21:05
MIDORIYA
[Bunseki
Analysis – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Eravamo
in ventidue ad esserci incontrati in segreto, dentro
al teatro della 'U.A.'. Nemmeno i miei professori, All Might
per primo, sapevano nulla. Assieme a me erano
venuti anche Ochaco, Shoto e, con mio
grandissimo shock, anche Katsuki, il quale mi gelò con lo
sguardo non appena mi
vide.
“Tu vedi di starmi alla
larga… chiaro, merdina?!” mi
disse
semplicemente lui, minaccioso.
Non
poteva essere più chiaro di così, ed io non
intendevo
certamente provocarlo.
Oltre
a loro tre, io conoscevo Masumi, Marron e Peach.
Quest’ultima, in particolare, sembrava avere il morale sotto
i piedi.
Quando
tutti ci
sedemmo ai nostri posti, i due giovani che avevano indetto quella
riunione si erano portati sopra il palco, assieme ad
un tizio che, se ricordo bene, si chiamava Alucard.
“Vi ringraziamo per essere
venuti qui” iniziò subito
Emerald,
con una certa ansia “Vi
informiamo subito che questo incontro non
è stato chiesto soltanto da me, mia sorella ed il conte
Alucard…”
Da
dietro il palco, infatti, sbucò fuori una nuova persona.
Era
una donna sulla ventina, affascinante, snella e
abbastanza alta e slanciata. La sua pelle era di un colorito tendente
al bruno,
mentre i suoi capelli erano biondi e alquanto lunghi. Indossava una
giacca e un
paio di pantaloni blu scuri, una camicia bianca abbottonata, scarpe
nere, un
papillon rosso e un paio di occhiali circolari.
Alucard,
davanti a lei, si inchinò immediatamente, facendoci
capire si trattasse di una donna dall’importanza unica.
“Buonasera… io sono
la regina Integra Fairbrook Wingates Hellsing, proveniente dal primo
universo.
Sono stata io a chiedere il vostro aiuto. Se avete delle domande,
allora sarò
pronta a rispondere”
Integra
sembrava molto severa e raccolta, e non permetteva
alle sue emozioni di prendere il sopravvento.
“Fa impressione quanto
ad Alucard!” mi sussurrò Ochaco
nell’orecchio, prima che Shoto alzasse la
mano per prendere la parola.
“Signorina
Hellsing… per quale motivo ha chiesto il nostro appoggio?”
“Per via di una rivelazione
e di un ordine che il mio Hakai-Shin, Iwne,
mi ha imposto. Come sapete, tutti gli universi gemelli sono stati
fusi senza darci modo di replicare. In particolare, nel nostro nuovo
universo…”
qui, Integra indicò Alucard ed i figli di Kairi e Dragon
“…
la situazione potrebbe presto
sfuggire di mano a tutti. Il regno di Hearts ed il regno di Hellsing
hanno sì
raggiunto una tregua e stabilito dei confini… ma alcuni
sudditi, sia dell’uno
che dell’altro universo, stanno cercando di appropriarsi dei
nostri troni per
creare un nuovo regno governato dal terrore e dal sangue. Questo gruppo
si è fatto chiamare,
nel gergo criminale dei nostri universi, i Cinque Saggi”
[Sasuke’s
Ninja Way –
NARUTO]
“Volete una mano da parte
nostra per combattere e sconfiggere questi tizi?”
domandò
Marron, con sospetto.
“No… vogliamo
semplicemente che ci aiutate a trovarli. Ci penseremo noi
personalmente a toglierli di mezzo”
affermò Alucard, spiegandoci “Ora
come ora, siamo certi che questi nemici stiano corrompendo i nostri
investigatori. Per noi è impossibile rintracciarli. Una
cosa,
però, l’abbiamo capita anche noi… a far
parte di
questo gruppo sono cinque membri, personaggi illustri dei nostri
universi, persone vicine ai nostri re
e regine, con questi ultimi che si fidano ciecamente di loro”
“Se è solo questo, non
dovrebbe essere così complicato…”
ammise Eurith, un altro dei presenti “… se
devono essere potenti e vicini ai vostri sovrani, stilare una lista non
sarà
imposs…”
Per
tutta risposta, Integra recuperò una pergamena dalla
tasca e la lanciò a me, permettendomi di srotolarla.
Vi
erano scritti i nomi una decina di persone, tutti
appartenenti al primo e al dodicesimo universo.
“Quella è la
lista delle persone di cui sospettiamo. Abbiamo preferito
inserire i nostri nomi, così potrete indagare anche su di
noi qualora non foste
certi della nostra innocenza”
continuò Integra, mentre io porsi il
rotolo di pergamena ai miei compagni i quali lo passarono a
tutti quanti gli altri “Il motivo per il quale lo chiediamo a voi
è perché, con tutta probabilità,
i Cinque Saggi puntano a togliere la vita a me, a mio marito Elros e ai
genitori di questi due ragazzi, durante il Torneo! Da quel poco che
sappiamo,
stanno anche cercando alleati!”
Un
dubbio si insinuò nella mia mente e in quella dei miei
amici. Subito ci voltammo verso Peach, la quale dichiarò
senza mezzi termini.
“Immaginavo ci fosse sotto
qualcosa di losco, quando hanno cercato informazioni dal mio
imperatore…”
“Credi che Glacial e Diablo
possano essere davvero due di questi tizi?”
domandò Cristal all’aliena, ma questa non dette
risposte certe.
“Non ne sono
sicura… forse non tutti e due, ma almeno uno deve sapere
qualcosa in merito” dichiarò
Peach, ammettendo “Lord
Freezer, al momento, non sembra affatto interessato a quella
proposta… ma se cambiasse idea, sarebbe un disastro epocale!”
“Però, adesso
abbiamo una pista da cui partire… signorina Peach”
domandò Integra alla sottoposta di Freezer “Conosciamo benissimo la
minaccia
del tuo imperatore… ma quella dei Cinque Saggi, al momento,
è troppo pericolosa
per essere ignorata! Per questo mi è venuta
un’idea che potrebbe funzionare
alla perfezione…”
“… un
infiltrazione…” comprese al
volo Peach.
“Esattamente”
confermò subito Alucard, indicando proprio
l’aliena “Lord
Freezer potrebbe far finta di unirsi a questi criminali,
aiutandoci a sconfiggerli… ed in cambio, siamo pronti a
donargli un
preziosissimo artefatto per il proseguo del torneo!”
Integra
le passò un oggetto alquanto particolare. Era
dell’acqua, a quanto sembrava.
“Non
è una semplice
bevanda… questa è Acqua Benedetta, santificata
dai nostri
sacerdoti, ed impedisce
ai demoni di colpirti. Ci avevano già preannunciato della
presenza di tali creature, prima dell'inizio di questo torneo.
Basterà che il tuo sovrano ne beva il contenuto…
e lui
non potrà ricevere alcuna ferita per mano di un demone
qualsiasi, per il resto
della sua vita!”
Peach
sgranò gli occhi, scioccata. Quella proposta era
davvero molto allettante, soprattutto se avevamo contro dei mostri come
i Deadly Sins. Ero certo che ne avrebbe parlato
con il suo imperatore, anche se esisteva il rischio che fosse solo un
accordo fasullo. Fare un tentativo non avrebbe però nociuto
a nessuno, all'imperatore galattico in primis.
“E se anche qualcun altro
di noi volesse fare la spia?”
domandò
un ciclope. Se non sbagliavo, il suo nome era Junion.
[Riku’s
Theme – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Forse sarebbe meglio che ne parliate prima tra di
voi” consigliò Alucard, con
severità “Non
tutti possono compiere un’impresa simile. Ci vuole una
preparazione adatta, che non può essere appresa in pochi
giorni.
Chi tra di voi si sentirà più a suo agio e
preparato,
allora può far parte del gruppo in incognito. Ma
sia
chiaro… questo sarà il nostro primo ed unico
incontro! Rischiamo seriamente di essere perseguitati se ci
scoprissero… peggio ancora, se gli angeli scoprissero che
svolgiamo indagini segrete sugli altri universi, non la prenderebbero
affatto bene!”
Mi
stranì
davanti all'affermazione di Alucard. Perchè gli angeli
dovrebbero prendere a male quella nostra indagine? Non l'aveva
richiesta Iwne in persona?
Quella
frase nascondeva un significato molto più profondo, ne ero
sicuro.
Io
e tutti quanti gli altri annuimmo davanti alle parole dell'uomo,
più concentrati che
mai. Ne avremmo parlato con calma tra di noi,
prima di prendere
una decisione su chi far entrare in contatto con i Cinque Saggi.
“Bene… direi che è tutto!”
affermò Integra, prima di allontanarsi assieme ad Alucard
“Sto lasciando nelle vostre mani il
destino dei nostri universi! Siate
prudenti…”
***
[Riku’s
Theme – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Solo
quando i due membri del primo universo se ne furono
andati, Peach recuperò un oggetto dalla tasca della sua
battle-suit,
mettendoselo sulla faccia.
“Registrazione mandata
all’imperatore! Perfetto!”
“EHI! HAI
REGISTRATO TUTTO FIN DALL’INIZIO?!”
esclamò scioccata Cristal, puntando il
dito contro la sottoposta di Freezer.
“E’ normale che
l’abbia fatto… penso che tutti abbiano tenuto
traccia di
quest’incontro, in un modo o nell’altro!”
affermò Masumi, mostrando a
tutti i presenti un registratore vocale.
Katsuki
invece, mostrò ai due membri del dodicesimo universo
il suo cellulare. Notammo all’ultimo che avesse registrato il
nostro incontro
con la sua video-camera.
“Baymax ha ripreso tutto,
non è così?”
comprese al volo una
giovane ragazza dai corti capelli neri, con delle extension rosa su di
essi, la
quale stava masticando una gomma da masticare.
“Giusto, GoGo! La registrazione ha
avuto successo! Ho ripreso tutte le fasi del nostro incontro e le ho
salvate
all’interno della mia scheda madre!”
rispose invece un grosso ed
alto tizio.
No,
non era un uomo. Era un androide. Rispetto a C-17 o C-18
assomigliava più ad un omino Michelin, ma era pur sempre un
androide.
“E bravo il nostro Baymax!”
esclamò un ragazzino delle medie,
dando il pugno al suo amico. Il suo nome era Hiro.
“Se volete, possiamo
passare le registrazioni anche a tutti voi”
affermò un’altra ragazza con gentilezza,
rivolgendosi agli altri presenti.
Costei aveva lunghi capelli biondi e grandi occhiali quadrati color
rosa chic.
Si chiamava Honey Lemon.
“Tranquilla… io
ed il mio amico abbiamo buona memoria!”
la rassicurò
Flame. Costei era una pirata che dette una grossa mano ad Ayumi ed Ai,
durante
la prima fase del torneo.
“Anche io sono a posto!”
dichiarò Aredhel, la giovane allieva
del mago Gabor.
“Non ne ho bisogno,
tranquilli!” affermò una
ragazza con quattro
occhi, voltandosi verso il suo compagno Junion, il quale
indicò il suo unico
occhio viola.
“I miei poteri mi hanno
permesso di memorizzare perfettamente ogni
secondo di quest’incontro. Ci penserò io a
trasmettere il messaggio a tutti!”
“Perfetto! Allora direi che
possiamo scegliere i nostri Agenti in Incognito!”
dichiarò Sera, voltandosi verso Emerald
e domandandogli “Tu hai ancora
l’elenco
di tutti i sospettati, giusto?”
Il
figlio di Dragon annuì, riaprendo la pergamena donataci
da Integra.
I
nomi segnati erano i seguenti.
Integra Hellsing
Elros Valdamir
Alucard
Seras Victoria
Dragon Oronar
Kairi Oronar
Emerald Oronar
Cristal Oronar
Himmur
Bear
Glacial
Diablo
“Se
dobbiamo andare a sensazioni, i più indicati a far parte di
questo gruppo sono sicuramente gli ultimi quattro… e con
quello
che io
ed Emerald già sappiamo, Diablo e Glacial sono quasi al
cento
per cento
invischiati in tutto ciò”
dichiarò Cristal, preoccupata “Questo implica che, sicuramente, una delle persone
di cui ci fidiamo tutti noi
è in combutta con questi personaggi. Anche io, a questo
punto, potrei far parte
di loro, se dovessimo utilizzare un ragionamento logico…”
“Voi perché
siete convinti che Diablo e Glacial siano membri dei Cinque
Saggi?” domandai io, incuriosito.
“Li abbiamo beccati a
parlare di nascosto, una sera” ci raccontò Emerald, con amarezza “Sono delusi dal fatto che il regno di
Hearts abbia accettato di stipulare degli accordi con quello di
Hellsing. Per
loro, Hearts deve dominare su tutto e tutti. Per di più, sia
Diablo che Glacial
hanno affermato che stanno perdendo fiducia nei confronti dei loro
sottoposti.
In particolare, Glacial fatica a gestire i soldati… loro non
sono mai stati soddisfatti della pace che è nata grazie ai
nostri genitori”
[Strange
Whispers – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Questo, però,
non ha molto senso” affermò un
altro ragazzo,
muscoloso e di colore, amico di GoGo, Baymax, Hiro e Honey Lemon, di
nome
Wasabi “Se
loro due fanno parte di questa setta, allora gli altri membri non
possono far parte del regno di Hellsing. Cosa li spingerebbe ad unirsi
al regno
nemico, se lo odiano?”
“Chi dice che non esista un
senso?” dichiarò tuttavia
Masumi,
facendo notare a tutti “I Cinque Saggi sono davvero così coesi?
Magari, tra di loro, ci sono delle lotte interne… non mi
sorprenderei se, invece di continuare tutti e cinque per la stessa
strada,
qualcuno di loro tradisse i suoi compagni per appropriarsi di tutto il
potere
conquistato”
“Giusta osservazione,
bro!” affermò un altro ragazzo, un
autentico nerd con un cappellino di lana
sulla fronte. Si chiamava Fred.
Inutile
dire che il giovane si beccò un’occhiataccia da
parte di Masumi, e Marron si affrettò subito a specificare.
[Hiro
ni Naru Nda – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Ehm… lei
è una ragazza…”
“Affermativo!”
dichiarò
Baymax, facendo una scannerizzazione del corpo della giovane sorella
di Shuichi Akai “Rilevo tracce di
tessuto mammario poco sviluppato, oltre ad
un apparato genitale riproduttivo femminile nel suo corpo. Lei
è una donna”
“Se dirai ancora una volta
che ho un ‘tessuto mammario poco sviluppato’,
ti forerò ed appenderò ciò che resta
di te su un’asta!”
dichiarò furiosa
Masumi, trattenuta a stento dalla sua ragazza e da Ochaco.
Il
povero androide non poteva certo comprendere di aver detto una cosa
brutta, e difatti si voltò verso i suoi amici in piena
confusione.
“Non riesco a capire perché questa
ragazza si sia offesa con me. Ho per caso tradotto male il mio
messaggio?”
“No Baymax…
semplicemente ad alcune donne non piace che si facciano
notare loro certi dettagli”
cercò di spiegare Wasabi, consigliandogli “Se
vuoi andare d’accordo con il mondo femminile, non
puntualizzare mai ‘certi’
aspetti del loro corpo…”
“… semplicemente,
evita di dare dei giudizi sul nostro aspetto…”
dichiarò Hiro, notando
l’imbarazzo di Wasabi “Se,
ad esempio, ti chiedessimo di fare un check-up su GoGo od Honey Lemon,
non
dovresti soltanto dire che sono due ragazze normalissime”
“Quindi non dovrei dire che, ad
esempio, anche GoGo ha un tessuto mammario poco sviluppato e che Honey
Lemon ha
qualche capello bianco?”
“GoGo, calmati! Sai che
Baymax non lo fa apposta!” si
affrettò
subito Wasabi a trattenere GoGo per la vita, prima che si gettasse
inviperita
verso il robot.
“Ho dei capelli bianchi?!
Dove?! DOVE?!” iniziò invece
ad andare
nel panico Honey Lemon.
Inutile
dire che tutti scoppiammo a ridere, divertiti,
mentre Hiro si tirò letteralmente un ceffone sulla fronte,
più imbarazzato che
mai.
Fu
il nomade Eurith, per fortuna, a risolvere tutta la
faccenda.
“Baymax… devi
sapere che le donne sono molto fissate sul loro aspetto
fisico, perciò si offendono facilmente se fai notare parti
del corpo che
non piacciono loro. Ecco perché si sono agitate in quel
modo…”
“Oh no. Perdonatemi”
dichiarò subito Baymax, inchinandosi davanti alle donne di
quel folto gruppetto
“Io
sono semplicemente un Eroe ed un assistente sanitario personale. La mia
scheda
madre non ha codici che mi permettano di sapere quali parti del corpo
non
piacciano alle mie amiche. Non era mia intenzione offendere nessuno”
Quel
gesto fu ben apprezzato dalle tre ragazze, che
compresero subito di aver esagerato un pochino ed accettarono le loro
scuse.
“Un momento!”
esclamai io, voltandomi verso il robot “Anche
voi siete degli Eroi?!”
“Già! Noi siamo i Big
Hero 6!” annunciò con energia Fred,
indicando tutti i suoi amici e se
stesso “Combattiamo il male ogni
giorno,
e tutti ci amano a San Fransokyo!”
“E non avete alcun potere o
Quirk?” domandò Shoto, facendo
apparire una stalattite di ghiaccio sulla sua mano.
“Che meraviglia! Quali
principi chimici hai usato?” gli
domandò
Honey Lemon, provando a toccare la stalattite con un dito.
“Indossi qualche tuta
isolante?” domandò invece
GoGo,
interessata anche lei a quel principio.
“Io ho soltanto un microchip con
dentro le mosse di combattimento da usare in battaglia!”
dichiarò
Baymax, facendo un check-up del mio amico “Non
rilevo tracce di materiale
artificiale nel suo corpo. Lui, a differenza nostra, può
usare dei poteri
speciali senza bisogno di un armatura di combattimento”
Io
e Fred ci indicammo, letteralmente senza parole.
Non potevo crederci…
era un sogno che diventava realtà!
“VOI… VOI SIETE DEGLI
EROI SENZA QUIRK?!”
“VOI SIETE DEI VERI
SUPER-EROI!? QUELLI CHE SPUTANO FUOCO E TUTTO IL RESTO?! CHE FIGATA
ASSURDA!”
“E’ UN SOGNO CHE
DIVENTA REALTA’! VOGLIO FARMI UNA FOTO CON…”
“HE-EHM!”
Entrambi
ci voltammo verso il resto del gruppo. Ochaco stava
ridacchiando divertita. Gli amici di Fred erano più
imbarazzati che mai, così
come lo erano Katsuki e Shoto. Il resto della folla, invece, stava
indicando la
pergamena con insistenza.
Oddio… ci stavamo
dimenticando della faccenda più importante! Meglio lasciare
quei discorsi a
dopo!
[Delitti
Imperfetti – R.I.S.]
“Come stavamo dicendo,
prima che faceste andare in palla il povero
Baymax…” esclamò
Flame, cercando qualcosa dietro il suo posto a sedere
“…
ci sono due possibilità da valutare. La prima…
tutti i membri dei Cinque Saggi
fanno parte del regno di Hearts, ed in tal caso ci sarebbero 36
possibili
combinazioni. Seconda possibilità… i membri sono
misti, ed in tal caso indagare
sarebbe molto più complicato!”
“Una possibilità,
tuttavia, deve essere valutata attentamente…”
ci avvertì subito Seras,
rivelandoci “Io
ed Alucard prendiamo ordini soltanto da Integra e non da
Elros… pertanto,
in ogni possibile raggruppamento in cui ci sia uno di noi tre,
dovrebbero
esserci anche gli altri!”
“Non c’è modo di
staccare quel legame, Seras?” chiese Cristal, con
curiosità.
“Sì… il nuovo padrone
dovrebbe uccidere Integra. Solo così, noi obbediremo a lui.
Fino ad allora,
però, i nostri corpi e le nostre anime sono legate a lei,
con una magia troppo
potente per essere spezzata in un altro modo!”
“Interessante…
se quello che dite è vero, allora credo di avere un
potenziale gruppo da valutare!”
A
dichiararlo era stato Junion, il quale ci fece avvicinare
tutti ed iniziò a spiegare.
“Riepiloghiamo il tutto.
Sappiamo che c’è un gruppo di cinque persone, a
detta di Integra e dell’Hakai-Shin Iwne, che punta a
stabilire un nuovo regno
nel nuovo universo 1-12. Questi tizi, probabilmente, puntano a
distruggere i
regni di Hellsing ed Hearts, sbarazzandosi dei loro sovrani…
pertanto sono da
escludere inizialmente tutti e quattro i regnanti… ma solo
inizialmente!”
ci avvisò subito lui, cancellando i nomi di Integra, Elros,
Dragon e Kairi “In
questo modo, rimarrebbero otto sospettati. Da questa lista, tuttavia,
dobbiamo
cancellare altri due indagati, ovvero Alucard e Seras, che non possono
disobbedire ad Integra. Ora rimangono soltanto sei sospettati, tutti
con le
potenzialità di agire in libertà…”
“…
perché stai lasciando Emerald e Cristal?”
domandò Aredhel al
ciclope, ma fu Peach a risponderle.
“Perché, a differenza
di Alucard e Seras, nessuno dei due ha degli alibi inattaccabili per
difendersi… chi può dirci che entrambi non
vogliano morti i loro genitori per
diventare i nuovi sovrani di Hearts?”
“La nostra parola non
basterebbe, e lo abbiamo scoperto a nostre spese…”
ammise, rammaricato Emerald, voltandosi verso Cristal la quale era
più triste
che mai.
“E’
vero… a voi non vi stavano credendo, stamattina”
si ricordò
Ochaco, domandando ai due ragazzi “Glacial e Diablo sono così rispettati
dai
vostri genitori?”
“Già…”
rispose il
fratello di Cristal, spiegandoci “…
Glacial è il miglior amico di nostro
padre. E’ sempre stato un vice-comadante esemplare, al fianco
della leggendaria Generale Orochi, e grazie a lui siamo riusciti a
tenere a bada i rivoltosi. E Diablo… lui è stato
anche il
nostro
insegnante…”
“… sono due
persone di cui ci fidavamo anche noi…”
dichiarò
senza mezzi termini sua sorella, cercando a stento di trattenere le
lacrime “…
mi
sono sentita uno schifo quando ho capito che almeno uno di loro ci
avesse
tradito. Speravamo che i nostri genitori, quantomeno, indagassero per
capire se
fosse vero o no, dato che le nostre erano solo supposizioni e lo
avevamo
anticipato ad entrambi… non abbiamo mai detto bugie ai
nostri genitori, eppure
non hanno creduto nemmeno ad una delle nostre parole! Vi dico solo che
per poco
io e mia madre non ci siamo strappate i capelli a vicenda…”
“Oh no” affermo Baymax,
provando a consolare la povera Cristal.
Io,
invece, ero
più che scioccato da quel racconto. Come
potevano dei genitori non credere ai loro propri figli? Dragon e Kairi
mi erano sempre sembrati così gentili. Chi avrebbe mai
immaginato usassero quelle maniere contro i loro stessi pargoli?
“E’ per questo
che io avevo escluso solo momentaneamente i quattro
sovrani” ci rivelò
improvvisamente Junion, facendoci un limpido
ragionamento “Sono
convinto che tutti loro, dal primo all’ultimo, sappiano in
realtà
più di quanto diano a vedere…”
“LORO NON SONO
COLPEVOLI!” urlò furibondo Emerald, ma
venne immediatamente messo a tacere
da Eurith.
“Non dice che sono
dei traditori… ma che possano aver fatto delle ricerche
personali, segrete
perfino a voi!” dichiarò Flame, con
sguardo severo, ai due figli di Dragon
e Kairi “D’altronde non me
ne
sorprenderei… se la vita dei miei figli fosse a repentaglio,
io farei di tutto per
non coinvolgerli… anche mentendo loro!”
Tutti
si voltarono sorpresi verso la pirata. Vero.
Non ci avevamo
pensato.
E se
Dragon e Kairi avessero fatto finta di non credere ai loro figli?
Sapevano qualcosa non volevano che qualche innocente lo venisse a
sapere!
Se
questa ipotesi
era esatta, bisognava soltanto capire se i due sovrani erano complici
dei Cinque Saggi o se intendevano distruggerli.
“Sta di fatto che non
abbiamo molto da cui partire…”
si rese
conto Masumi, con rammarico, riprendendo quella pergamena e continuando
a
leggere tutti quei nomi.
“Sarà
più che sufficiente”
A
parlare era stata Peach, la quale si era voltata verso
Seras ed i figli di Kairi, rivelando loro.
“Il mio imperatore ha
appena finito di assistere a tutto l’incontro… e
sembra intenzionato ad accettare la vostra proposta!”
“DA-DAVVERO?! QUEL TIPO HA
ACCETTATO?!” esclamò scioccata
Marron.
“Ovviamente, vuole
qualcosa di più in cambio di
quest’accordo… lui non vuole impedimenti, da parte
dei membri del primo e del dodicesimo universo, al suo torneo”
“Ovvero?”
si chiese, confusa, Ochaco.
“Semplicemente, se lo
avrete contro, dovrete arrendervi ed eliminarvi
dal torneo! Ecco cosa vuole, quel farabutto!”
dichiarò, seccamente,
Katsuki.
“CO-COSA?! MA…”
iniziò a protestare Cristal, prima che Emerald la bloccasse.
Tra
i due, il ragazzo sembrava sicuramente il più pacato e
tranquillo.
“Presumo non sia tutto
qui…”
“Dite
bene… se un membro del primo o del dodicesimo universo,
vincesse
il torneo al posto suo, il desiderio di Super Shenron
spetterà
di diritto all’imperatore
Freezer! Questi sono i punti dell’accordo che vuole
aggiungere il
mio sovrano. Se anche uno di questi non venisse accettato, allora non
se ne farà nulla!”
Quella
notizia, sicuramente, non era affatto positiva per i
due ragazzi.
“Quindi… il
nostro desiderio di donare la vista e l’udito a
mamma…”
iniziò a capire Cristal, stavolta non riuscendo a trattenere
il pianto.
Tutti
noi restammo male davanti a quella rivelazione.
Volevano aiutare la loro mamma, nonostante quanto fosse accaduto tra di
loro.
“Era il nostro modo di
scusarci per quello che era accaduto…”
affermò Emerald, distrutto, prima però di dire
“…
ma ormai non c’è più modo per
tornare indietro. Se Freezer è davvero così
pericoloso come sembra, meglio
avercelo al nostro fianco che contro. Se ci tirassimo
indietro…”
“… Freezer si
alleerebbe coi Cinque Saggi… e non per gioco!”
comprese
immediatamente Shoto, porgendo un fazzoletto alla giovane sorella di
Emerald.
“…
esatto… a questo punto preferisco salvare la vita di mia
madre…”
ammise Cristal, asciugandosi gli occhi e facendo un cenno del capo a
suo
fratello.
Era
il suo benestare a quell’accordo.
“Quindi dobbiamo soltanto
decidere chi altro si infiltrerà con Lord Freezer”
aggiunse Peach, indicandosi “Io potrei farlo… con le mie
capacità, potrei
sicuramente essere utile!”
“Anche io mi aggiungo alla
lista…” confermò
Junion, bloccando la
sua compagna Clairy “… tu
no! Sei ancora
troppo inesperta nello spionaggio. Sei qui per migliorare le tue
capacità, non
per invischiarti in faccende troppo pericolose!”
“Uffa… non è giusto!”
esclamò lei, sbuffando contrariata “Sai che non…”
Lo
sguardo omicida
del ciclope fece allarmare la
quattrocchi, che si affrettò immediatamente a tacere. Forse
mi
sbagliavo, ma quei due ci stavano nascondendo qualcosa. Clairy era
stata sul punto di farsi beccare e Junion glielo aveva fatto notare,
riuscendo a zittirla.
“Allora mi unirò
anche io!” si aggiunse Eurith, indicando Flame
“La mia
amica è troppo esagitata
per missioni del genere!”
“Grazie tante!”
lo rimproverò la pirata, mostrandoci finalmente
ciò che stava cercando.
Era una cassa di birre, quella?!
Da dove l’aveva tirata
fuori!?
“In questo edificio
non c’è ombra di liquori! Per fortuna ho trovato
questa strana bevanda dentro
una cantina! Facciamo un brindisi con questa!”
“Prima sentiamo chi
altro ha intenzione di unirsi a noi, d’accordo?”
la redarguì Eurith,
voltandosi verso una preoccupata Aredhel.
Fu
proprio quest’ultima a riprendere quel discorso,
formulando timidamente una domanda.
“Con… con i miei
poteri… potrei
darvi una mano, se mi infiltrassi insieme a voi”
Eurith
accettò, con un segno di ok con la mano. Sembrava
contento dell’aiuto di Aredhel, e si vedeva fosse rimasto
molto colpito dalle
sue capacità durante la prima prova del torneo.
“E…
e noi?” domandò Honey
Lemon ai suoi amici.
“Ritengo che GoGo sia la più
appropriata per questa missione” affermò
Baymax, spiegando “I
miei calcoli stabiliscono che tutti gli altri membri, io incluso, non
siano in
grado di agire di soppiatto come spie”
“Non farmelo ricordare,
Baymax…” disse Hiro, scuotendo
la testa
come per scacciare dei brutti ricordi.
GoGo,
invece, gonfiò la sua gomma e la scoppiò prima di
rispondere affermativamente.
“E sia… mi
prendo questa responsabilità”
[Bunseki
Analysis – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Per noi due, questa
missione sarebbe suicida… non siamo molto
preparate!” ammise Masumi, assieme a
Marron “Siamo
più brave ad analizzare
indizi o a darle di santa ragione”
“Io, invece, credo tu
sia abbastanza in gamba da partecipare come spia!”
la rassicurò Marron,
specificando “Non
vuoi diventare un agente di polizia come tuo fratello? Questa
è la
miglior occasione per metterti in mostra ed aiutare qualcuno!”
All’inizio
Masumi guardò pensierosa il soffitto. Infine,
davanti all’ennesimo invito della sua ragazza, decise di
accettare con un cenno
del capo.
“Ed ora manchiamo
soltanto noi…” dissi, controllando tutti
i miei compagni.
“Tu non lo farai!”
mi avvertì Katsuki, puntandomi il dito contro “Oltre a dare cazzotti alla
super-man, non sai fare nient’altro!”
“In effetti nessuno di noi
quattro ha mai svolto azioni di spionaggio
all’accademia”
affermò Shoto, specificando “Se ci fossero anche gli altri,
credo che Kyoka, Tsuyu e Mezo sarebbero molto più adatti di
noi…”
“Ci andrò io!”
Tutti
e tre rimanemmo sbigottiti davanti alla proposta di
Ochaco.
“Io, a differenza vostra,
ho ricevuto un insegnamento sullo spionaggio e
sull’infiltrazione, allo Shiketsu…”
ci rispose lei, chiarendo i nostri dubbi “… ci vuole una preparazione
adeguata, come ha detto Alucard. Nessuno di
voi tre è adatto. Diciamo che Shoto sarebbe il
più bravo, ma pecca troppo di
esperienza… mentre voi due, mi spiace ammetterlo, ma non
sareste mai capaci di ingannare un nemico!”
“RIMANGIATELO, TESTA
OVALE!” la rimproverò subito Katsuki,
che venne trattenuto da tutti noi e
calmato.
In
poche parole, quell’infiltrazione era compito di Freezer,
Peach, Junion, Eurith, Aredhel, GoGo, Masumi ed Ochaco. Un gruppo
variegato,
questo era poco ma sicuro.
Fu
così che iniziarono le indagini per scoprire le reali
intenzioni dei Cinque Saggi.
Nessuno di noi, però,
aveva la minima idea di dove avessimo ficcato il nostro naso...
***
22:00
[Strange Friend
– FATE OST]
Tutti,
alla fine, suggellammo quel patto bevendo una tre
quarti ciascuno e dandoci appuntamento dopo due giorni, al termine
della prima
fase.
Mentre
Eurith e Flame trascinavano nel dormitorio la povera
Aredhel (non aveva resistito nemmeno al primo goccio di birra e si era
ubriacata subito), e mentre sia Seras che Cristal fecero lo stesso con
Emerald
(lui, invece, aveva bevuto più di una bottiglia e se
l’era cercata da solo), io
ed i miei amici stavamo camminando in compagnia dei Big Hero 6, con
Hiro e
Wasabi che faticavano a tenere dritto Baymax. L’androide non
aveva bevuto
nulla, ma aveva la batteria quasi scarica e pertanto si comportava come
un ubriaco.
Oltre
a noi, tuttavia, c’era anche Junion, il quale stava
controllando preoccupato un punto alle nostre spalle, vicino ai
cespugli in
fiore.
Quando
seguii il suo sguardo, notai un fruscio e qualcosa
sgattaiolò via a gambe levate. Provai a leggere la sua aura,
ma quello
sconosciuto sembrava averla azzerata.
Tutto
ciò stava a significare soltanto una cosa… molto probabilmente eravamo già stati
scoperti.
***
AUTORE - Ci siamo salvati per
un pelo...
SCONOSCIUTO - Chi erano quei
due pazzi?
AUTORE - Personaggi di Boku
No Hero Academia... eroi, specifico!
SCONOSCIUTO - EROI?! STAVANO
PER TORTURARCI! QUESTA E' COLPA TUA!
AUTORE - Non urlare, razza di
idiota! Vuoi che Nejire ti riacchiappi?!
SCONOSCIUTO - (Comincia a
tremare...) ... hai ragione! Sbrigati a parlare ai tuoi lettori, prima
che ci ribecchino di nuovo!
Miei cari lettori. Questo
capitolo è stato molto tranquillo, ma ricco di colpi di
scena molto importanti.
Il
primo riguarda l'intervento dell'FBI contro Simon, Shuichi ed Ai che si
è risolto a favore dei nostri tre protagonisti.
SCONOSCIUTO - FUCK YOU, DON...
AUTORE - NIENTE PROPAGANDA
POLITICA!!!
MIRIO - Hai sentito qualcosa,
Nejire?
NEJIRE
- In effetti sì... ma non mi sembravano quei due! Ahhhh...
non
appena li riacchiappiamo, concluderemo quanto abbiamo cominciato! Non
vedo l'ora di vendicarmi dell'autore!
MIRIO
- Ci aveva promesso più visibilità nella sua
storia... e
invece ci ha ingannato! Quella sarebbe una morte eroica?!
NEJIRE
- Non preoccuparti, Mirio... quando ci saremo occupati di lui, potremo
avere tutta la visibilità che vogliamo! Continuiamo a
cercarli...
AUTORE - Per un pelo...
SCONOSCIUTO - Quindi hai
ingannato tutte quelle persone con delle false promesse...
AUTORE - Ho dovuto farlo!
Altrimenti non avrebbero mai accettato di partecipare alla mia storia!
SCONOSCIUTO - Sei
più viscido di Lilith, lo sai?
AUTORE - Senti chi parla...
lasciami concludere le note!
Dopo
di ciò, c'è stato un incontro tra Shinichi ed Ai,
uno dei
tre punti cardine di questo capitolo, che ci ha dato tre rivelazioni
molto importanti:
1)
Ayumi è incapace di morire. Per chi ha già letto
il primo
epilogo della storia KINGDOM HEARTS - THE LEGEND OF THE EARTHLY
YILANCAR, questa non sarà affatto una sorpresa. Ayumi
acquisterà più importanza, man mano che la storia
proseguirà. Per chi non sa ancora nulla, provi a fare delle
ipotesi... piccolo indizio... i nomi delle persone che le stanno vicino
non vi ricordano qualcuno in particolare? Questa situazione ha
incuriosito perfino Goku e Piccolo, che adesso sanno tutta la
verità!
2)
Ai ha trafugato alcune fiale di KI Power e, da esse, ne ha creato una
sostanza completamente nuova, chiamata Cellular Power. Quest'ultima,
che ci crediate o meno, esisteva già nella mia storia
precedente, ma aveva un nome completamente differente e veniva
sfruttata in altra maniera. Come potete notare, i collegamenti tra la
prima storia di questa saga e quella odierna si fanno ancora
più
fitti... quando si incontreranno definitivamente? Molto presto,
fidatevi delle mie parole...
3)
Ai ha definitivamente fatto pace con Shinichi e lo ha accettato come
amico. I suoi sentimenti sono definitivamente mutati, e ora
è
pronta ad affrontare il II Torneo del Potere con più grinta
di
prima. Lo dimostra anche nei discorsi che fa con Shuichi, con il quale
si è riappacificata.
Il
secondo punto cardine del capitolo riguarda il discorso tra Simon e
Clarice, che ci ha lasciato molti indizi su come i Deadly Sins possono
essere sconfitti.
Non solo. Ora tutti noi
conosciamo la Profezia di cui parlavano Lord Beerus e Whis qualche
capitolo prima.
La
Guerra per il Trono di Dio Supremo. Alla fine, dopo tantissimo tempo,
viene enunciata prima da Lilith, nello scorso capitolo, e poi da Simon
e Clarice in questo. Può esserci davvero qualcosa di
peggiore
del II Torneo del Potere? Credetemi, anche questo lo scoprirete molto
presto.
Ultimo
punto cardine di questo capitolo... per la prima volta, vengono
enunciati anche i Cinque Saggi. Qui sono molto curioso di sapere chi,
secondo voi, fa parte di questo gruppo. Quali potrebbero essere i loro
scopi? Vi rivelo un indizio. Agli occhi più attenti, non
saranno
sfuggiti dei particolari molto importanti in merito a qualche nuovo
personaggio appena apparso in questa storia. Lui, o lei, saranno
importanti per quanto riguarda il susseguirsi di tale storia.
E
fate tantissima attenzione al dettaglio che Midoriya ha notato per le
dichiarazioni di Alucard, per quanto riguarda gli angeli...
... non ho buttato
quell'informazione a caso, e lo scoprirete già nel prossimo
capitolo!
Detto
ciò, vi aspetto il 6 Ottobre per il prossimo capitolo di
GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR!
Capitolo 30 *** Capitolo 30: Che abbia inizio la Seconda Fase del II Torneo del Potere! (Parte 1) ***
Capitolo 30
Nello scorso
capitolo vi ho fatto fumare il cervello, non è
così? Tranquilli...
... NEI PROSSIMI VE LA FARO' SALTARE IN ARIA DEFINITIVAMENTE!
Siamo,
infatti, vicini alla fine della terza parte di questa storia! Il
prossimo, infatti, sarà l'ultimo di tale pezzo, e dal 32
inizierà la quarta ed ultima parte, il climax dell'intera
storia
di GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR!
Sono ancora
ricercato, perciò vi anticipo subito che il
prossimo capitolo sarà pubblicato il 3 Novembre.
Qui, di seguito,
la pagina delle OST… e BUONA LETTURA!!!;-)
GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR
Che abbia
inizio la Seconda Fase del II Torneo del Potere! (Parte 1)
Mercoledì 22 Agosto 2018
06:30
GOKU
[Stranger – FATE
OST]
Mi
risvegliai dentro
il letto, con mia moglie al mio fianco, la quale aveva già
riaperto gli occhi. Mi ero riposato abbastanza ed ero più
carico
che mai.
“Pronto
per combattere?”
Il
sorriso di Chichi fu il miglior modo per cominciare la
giornata. C’era anche la colazione sul tavolo della stanza da
letto.
“Da
quanto ti sei alzata?”
“Non
tanto, tranquillo… questa colazione ce l’hanno
offerta gli organizzatori del torneo”
Whis
e gli angeli quindi avevano preparato tutto questo per
entrambi. Li avrei ringraziati non appena li avrei visti.
Iniziammo
a mangiare con calma la nostra colazione e, come
al solito, io fui quello che prese più cibo. A differenza di
tantissime altre
volte, però, non avevo alcuna fretta di terminarla, dato che
mancava un’ora e
mezza all’inizio del mio incontro. E poi stare con mia moglie
mi rendeva felice
come non mai.
“Goku…
davvero hai paura, come ha detto Vegeta?”
Lei
aveva già terminato da un po’ di mangiare, e la
domanda
mi colse alla sprovvista. Abbassai il capo, sconsolato. Alla fine ci
era
arrivata anche lei.
Certo
che avevo paura. Tutto desideravo tranne che
abbandonare questo mondo dopo la mia famiglia.
“Non
devi farti prendere dal panico! Anche se tutti lasceremo
questo mondo prima di te, ti aspetteremo comunque
nell’Aldilà! Mica scompariamo!”
mi rassicurò lei, con un occhiolino “E
poi ti invidio un po’ a dire il
vero... potresti perfino conoscere i figli di Pan, o addirittura i suoi
nipoti!
Ma guarda un po’ che mi tocca fare… ora la
situazione si è perfino capovolta!
Come ci sono finita io a consolare te?!”
In
effetti lei non aveva tutti i torti. Mi stavo lasciando
trascinare troppo dalla frustrazione. Dovevo reagire, iniziando ad
affrontare
con animo più sereno quel turno del torneo. A giudicare da
come era andata la
precedente fase, il rischio che la seconda potesse essere peggiore era
troppo
elevato.
“A
proposito… posso farti una domanda? E’ da un
po’
che l’ho notato...”
“Dimmi
Chichi…”
“Ecco…
riguarda una delle tue allieve…”
ammise
lei, pensierosa “… una delle
bambine più piccole, quella dai capelli
ramati. E’ da un po’ che non la vedo vicina a voi,
ma sempre con Piccolo. E’
successo qualcosa?”
Anche
stavolta abbassai lo sguardo, sconfitto. Nascondere qualcosa
a Chichi era impossibile, che si trattasse di una sciocchezza come
l’aver
nuovamente fatto saltare il motore del trattore, oppure di roba molto
più seria
come quella della questione riguardante Ai.
Decisi
di raccontarle tutta la verità, su quello che era
accaduto quel giorno alla casa del genio delle Tartarughe; di come Ai,
dopo
aver scoperto la verità su Simon, avesse cercato di
ammazzarsi dentro la sua
stanza; di come Ran fosse riuscita a fermarla in tempo, prima che il
raggio di
KI della piccola perforasse il suo stesso cuore; di quanto io, dopo
aver
scoperto ciò, mi fossi arrabbiato con lei, impedendole di
allenarsi insieme a
me e tutte le altre.
“Allora…
Ai non si allena più con te perché…”
“…
perché io sono stato così imbecille da rifiutarla
come allieva” ammisi alla fine,
più pentito che mai “Vorrei
tanto
riprenderla con me, ma con che coraggio? Invece di starle vicino nel
momento
del bisogno, l’ho allontanata come se mi avesse fatto del
male…”
“…
ma lei ti stava facendo del male… metaforicamente,
ma lo stava facendo” comprese Chichi
“Tu le vuoi bene, e ti sei
arrabbiato con lei perché non ti saresti mai aspettato un
gesto simile da parte
sua. Vero?”
[Karen’s
Theme – FATE OST]
Io
feci segno di sì, sincero.
“Preferisco
che sia Piccolo ad occuparsi di lei. Per quanto
anche lui si fosse arrabbiato con Ai, il mio amico non l’ha
mai ripudiata. E’
molto più saggio di me, ed Ai lo rispetta… so che
resterà in buone mani al suo
fianco!”
“Va
bene, non insisterò oltre… ma posso fartela una
domanda?” fece lei, con
curiosità “Se fosse lei a scusarsi con
te?
Se fosse Ai a volerti nuovamente come suo maestro? Tu la riaccetteresti?”
“Che
domande mi fai? Certo che la rivorrei con me!”
dichiarai io, più sicuro che mai “Non
ci penserei nemmeno due volte!”
Ai,
a differenza mia, non aveva avuto qualcuno a cui
affidarsi, nella sua infanzia. Io avevo avuto mio nonno, il maestro
Muten, i
miei amici Bulma e Crilin, mentre lei era sempre stata seguita da sua
sorella
Akemi, la quale purtroppo era già immersa nel mondo della
criminalità. La sua
strada era stata tracciata sin dalla sua nascita e, alla morte dei suoi
genitori, ad Ai non era rimasta altra scelta che proseguire su quel
cammino.
Ogni
volta che la vedevo crescere e superare tutte le sue
difficoltà, Ai mi rendeva fiero ed orgoglioso di averla
conosciuta e di essere
stato, anche se per poco, un degno maestro. Provavo un forte senso di
colpa per
il mio comportamento. Io, che di solito ero sempre pronto a dare una
mano alle
persone a me più care, stavolta non ero stato in grado di
fare nulla.
I
ruoli si erano invertiti. Ero diventato io il bambino e
lei l’adulta. Forse, in fin dei conti, eravamo sempre stati
così.
Terminai
velocemente ma garbatamente la colazione, mi andai
a vestire e detti un bacio a mia moglie, pronto a usare la tecnica del
tele-trasporto.
“Io
vado un attimo dal Supremo a recuperare i Senzu,
come promesso… mi porto anche il cellulare con me. Ci
vediamo direttamente alla
fine del mio turno!”
La
verità, tuttavia, era un’altra.
Piccolo,
l’altra sera, mi aveva rivelato delle scoperte
orripilanti sul passato di Ayumi, e volevo chiedere altre delucidazioni
a
Dende.
***
07:50
SIMON
[Relaxing Beerus
– DRAGON BALL SUPER]
“Quindi
se n’è già andato…”
“Sì…
doveva passare un attimo da Dende a fare scorta
di Senzu. Solo dopo raggiungerà il luogo
d’incontro stabilito dagli angeli!”
Mi
ero svegliato più presto del solito, accompagnando
personalmente Chi alla sede del programma sportivo dedicato al torneo.
Conobbi
personalmente Mike Moshimoshi, un uomo a dir poco stravagante, ma
gentile e
cordiale con la mia ragazza, il quale mi fece un sentito in bocca al
lupo per
il torneo.
Perciò
lui sapeva tutto su di me. Chi aveva abbassato il
capo con aria colpevole, ma non gliene avrei mai fatta una colpa,anche
perchè il mio travestimento era saltato nel
corso della Prima Fase per colpa di Lilith.
Ritrovai
anche il Sommo Sacerdote. Avevo saputo, da Whis e
Vados, che costui si era inizialmente opposto al mio allenamento
estremo, prima
di farsi convincere da suo figlio. Ora, però, conoscendo
tutta la storia, mi
venne l’enorme sospetto che, in realtà, il Sommo
avesse puntato a tutto ciò da
molto tempo, poichè sembrava molto più
soddisfatto della prima volta che ci
incontrammo.
Trovai
comunque strano il fatto che studiasse attentamente
ogni mia singola mossa e il mio rapporto con Chi. Mi sentivo osservato,
spiato, ed era una sensazione inquietante.
[Strange
Friend – FATE OST]
Dopo
aver salutato la mia ragazza, tornai
all’accademia dove ad assistere al match di Goku
c’erano molte meno persone di
quante me ne aspettassi. Molto probabilmente, compresi, erano andati
tutti ad
allenarsi in vista dei futuri combattimenti.
Si
trovavano nella Sala Comune dei dormitori, l'unica dove era presente un
televisore abbastanza grande. Vi
stavano i cinque allievi di Goku, Ai e il suo maestro Piccolo, Chichi
con i
suoi figli e sua nipote Pan, Kairi con i suoi due figli Emerald e
Cristal. Infine,
erano presenti gran parte degli alunni della 2-A.
“Qualcuno
dei vostri compagni sta partecipando al
primo combattimento?” domandai io a
Midoriya, il quale mi confermò.
“Già.
Ejiro e Tooru… faremo il tifo anche per loro!”
“Ne
passeranno cinque per ogni incontro, vero?”
ci domandò Chichi, con curiosità.
“Esatto.
Cinque vincitori su trentadue guerrieri, per
ciascun gruppo. Se ho capito bene, ci saranno in tutto trenta match
nella
Seconda Fase, pertanto ne passeranno 150…”
spiegò Gohan a sua madre.
“…
non ci hanno detto tutto. Sono certo che ci sarà
quantomeno un match in più per permettere la riuscita
dell’ultimo turno
pre-eliminatorio” comprese al volo Tenya,
ragionandoci su “D’altronde,
si dovrà raggiungere un tabellone con sedicesimi, ottavi,
quarti, semifinali e
finale”
“Probabilmente
sarà così… ma fin quando non ce lo
diranno, dovremo affrontare questi incontri come fossero la nostra
ultima spiaggia per passare
il turno” dichiarò Piccolo,
mantenendo alta la concentrazione di tutti
i presenti.
Notai,
con mia grande curiosità, che Emerald e Cristal
stavano parlando a bassa voce con Ochaco, la quale cercava in tutti i
modi di
non farsi sentire da nessuno. Dovevo essere
sincero. Io sapevo già tutto.
Grazie
a uno sviluppo della mia tecnica, ora io e Zero
potevamo sfruttare separatamente la divisione tra Anima e Logica. Di
conseguenza, anche lui poteva andare in giro per la U.A. senza essere
percepito,
come se fosse un vero fantasma. Ovviamente non poteva allontanarsi
troppo ed
era legato indissolubilmente a me. Era stato lui a
scoprire cosa stessero tramando tutte quelle persone durante
l’incontro segreto
nella Sala Teatro.
[Bunseki
Analysis – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Oltre
a lui, tuttavia, vi erano stati altri spioni, i
quali però non avevano scoperto nulla su Zero.
Uno
di questi, manco a dirlo, era stato Glacial, il quale si
era allontanato poco dopo l’inizio di quella riunione. Le
probabilità che lui
fosse invischiato in qualcosa di grosso erano aumentate.
Un
altro stalker, stavolta inconsapevole, era stato un
guerriero pelato di nome Saitama, che semplicemente si era perso per
cercare un
bagno libero. Per poco non si era fatto scoprire da Junion, che si era
reso
conto della sua presenza.
Avrei
dovuto tenere sotto controllo quella situazione. I
problemi, quando si ammassavano in un solo posto, tendevano sempre a
fondersi
in uno ancora più complicato da risolvere, e avevo tutto
tranne
l’intenzione di coinvolgere Lilith, i Deadly Sins o altri
membri pericolosi del
sesto-settimo universo in quella faccenda.
“ECCO!
STA PER INIZIARE IL PROGRAMMA!”
annunciò Goten, proprio mentre la sigla di
‘Power’s Tournament’ andava in onda.
Qualche
secondo dopo, Mike, il Sommo Sacerdote e Chi erano
ben visibili sullo schermo del televisore. Come era prevedibile, tra i
tre la
mia fidanzata spiccava tra tutti con la sua bellezza naturale.
[Hiro
ni Naru Nda – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
MIKE – Benvenuti in
questa
nuova puntata di POWER’S TOURNAMENT, l’unico
programma trasmesso in tutti gli
universi che vi permetterà di assistere al II Torneo del
Potere! Vi sono
mancato, non è così? –
REGISTA –
Smettila di
atteggiarti, Mike… sei stato degnamente sostituito, ieri!
–
MIKE – Non hai tutti i
torti…
infatti, qui con me, ci stanno anche la mia co-conduttrice, ovvero la
talentuosa nonché bellissima Chi Miura, che oggi
è più allegra del solito… oggi
ad accompagnarla nel nostro studio è stato il suo ragazzo!
E’ il famoso Simon
Kog di cui parlano tutti, non è vero? –
CHI – Dai,
Mike… così mi
imbarazzi… -
Come
era prevedibile, tutti si voltarono con sguardo
malizioso verso di me. Faticai a sopportare il loro giudizio e mi
voltai
dall’altra parte, altrettanto rosso per l’imbarazzo.
MIKE – … ed
infine, come ogni
puntata, abbiamo il nostro ospite speciale, ovvero il Sommo Sacerdote
dei
nostri universi! –
SOMMO – Una buona
giornata
anche a voi! –
MIKE - … perfetto!
Direi di
iniziare subito a discutere del secondo turno eliminatorio…
Sommo Sacerdote…
lei ci ha detto che è stata appena modificata una regola
generale del torneo…
non è così? –
SOMMO –
Esattamente… i due
Zeno si sono divertiti tantissimo durante la Prima Fase del Torneo del
Potere,
e mi hanno incaricato di mostrare questo video ai nostri
telespettatori. Regia…
potete farlo partire! –
Io
e tutti i presenti osservammo la scena cambiare
improvvisamente. Ora, di fronte ai nostri occhi, nel tele-schermo, si
potevano
vedere soltanto i due Zeno, i quali iniziarono a parlare con entusiasmo.
***
[Kokoro o Shihai Shite iku
Yami – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Salve
a tutti!”
“Salve,
salve!”
“Io e
Zeno ci siamo divertiti
tantissimo… ma ci siamo resi conto che, forse, siamo stati
troppo gentili con i
partecipanti!”
“Per
questo abbiamo deciso di
riformulare alcune delle regole principali del torneo!”
“Si
possono usare tutte le
armi che si desiderano… tutte tutte! Nessuna
esclusa!”
“Tutte
quante!”
“Si
puo’ volare su tutto il
campo di battaglia!”
“Si
possono utilizzare tutti
gli oggetti che si desidera… anche quelli per recuperare le
energie, o veleni…
potete portarvi dietro tutto quello che volete…”
“Le
uniche maniere per essere
eliminati dal torneo, da adesso, saranno uscire fuori dal
ring… o morire per
mano di un nemico! Non si potra’ dichiarare resa o scendere
dal ring di propria
spontanea volonta’, e le morti, adesso, saranno tutte
ammesse… ma non
disperatevi! Chi morira’ potra’ essere resuscitato…”
“…
ma se un partecipante
venisse ucciso al di fuori del torneo da un altro partecipante durante
un combattimento, verranno
squalificati entrambi e non potranno ritornare in vita!”
“Ultima
regola, la piu’
importante… se qualcuno
protestera’, io e Zeno lo cancelleremo e non potra’
piu’ tornare in vita, nemmeno con le Super Sfere del
Drago!”
“Puf!
Sparira’ per sempre!”
“Le
altre regole sono le
stesse… percio’ in bocca al lupo a tutti i
partecipanti del torneo! E che vinca
il piu’ forte!”
***
[Whisper Of Darkness
– FATE OST]
Tutti
i presenti dentro la stanza erano rimasti sotto shock
davanti a quelle rivelazioni. Uno, in particolare, sembrava sul punto
di
scoppiare a piangere.
“Gohan…”
esclamò subito Chichi, notando che
suo figlio avesse lo sguardo colmo di panico.
“Papà…”
si preoccupò subito Pan, altrettanto
preoccupata per il suo genitore.
“E’…
è un incubo… sta accadendo
un’altra volta…”
iniziò a dire Gohan, stringendo con forza i suoi pugni e
macchiandosi i palmi
di sangue.
Anche
il resto di tutti i presenti sembrò incapace di
accettare quella nuova regola, ma non potevamo certamente farci nulla.
Le
parole di Zeno erano legge.
“Per
voi è la seconda volta…”
capii io,
rivolgendomi a Piccolo e domandandogli “…
in poche parole, il XXVIII
Torneo Mondiale di Arti Marziali è diventato nuovamente il
parco-giochi dei due
Zeno… è sempre stato così suscettibile?”
“Basta
vedere il loro aspetto. Gli Zeno sono due Dei
Supremi, ma non non hanno mai potuto vivere come terrestri e sono morti
troppo
presto…” mi rispose lui,
sconsolato “… di conseguenza, sono come
due
bambini, con la differenza che non puoi dar loro alcun insegnamento. Se
neghi
loro qualcosa, agisce come un piccolo capriccioso e si arrabbia...
e se non
ottiene ciò che desidera, incomincia a distruggere. Zeno
è ciò che più si
avvicina al significato di Dio Supremo, al momento…”
“…
ciò che vuole, lo ottiene sempre, anche l’evento
più
terribile…” affermò Kairi,
scuotendo orripilata la testa “…
per Zeno,
bene o male non esistono… c’è solo il
suo volere. Vi basti pensare
che, all’inizio, gli universi conosciuti non erano dodici, ma
diciotto... provate
ad immaginare la fine che hanno fatto quelli mancanti!”
Tutti
i ragazzi più giovani cominciarono ad avere seriamente
paura. Non erano stati preparati a questo, a rischiare la loro vita nel
corso
di un torneo di Arti Marziali. Quella che sarebbe dovuta essere una
semplice
competizione, per stabilire chi fosse il più forte tra i
lottatori di tutti gli
universi, si era trasformata in una battaglia mortale dalla quale,
molto
probabilmente, qualcuno di loro non sarebbe uscito vivo.
“Io…
io non voglio morire…”
affermò Ayumi,
agitata, mentre veniva consolata da una Ai a dir poco sconvolta.
“E’…
è la peggior situazione nella quale potessimo
capitare!” urlò in preda al
panico Minoru, puntando il dito verso lo
schermo “Tutti i membri
dell’Unione dei Villain ci vogliono morti! Non
attendevano altro che una regola come questa! Se uno di noi finisce da
solo
contro quei farabutti è già condannato a morte!”
“Quello
non è il problema peggiore…”
affermò tuttavia
Piccolo, facendoci notare “Se moriremo per
mano di un partecipante
qualunque, potremo ritornare in vita senza le sfere del drago, per mano
degli
angeli… ma se ad ucciderci fosse un membro dei Deadly
Sins…”
Io,
preoccupato, mi voltai verso il namecciano, non
riuscendo a capire di cosa stesse parlando.
“Vedo
che nessuno ne è a conoscenza…”
notò
costui, facendoci la peggiore delle rivelazioni possibili “…
se un demone
dovesse ucciderci usando il suo KI Demoniaco, nemmeno gli Angeli
potrebbero
riportarci in vita. Solo le Sfere del Drago possono far ciò!”
[Carry
Me – BEST OST IN THE WORLD]
“CO-COSA?!
CI STAI DICENDO CHE SE MORISSIMO PER COLPA
DI QUEI SETTE E DI LILITH, RISCHIAMO DI NON POTER TORNARE IN VITA MAI
PIU’?!”
dichiarò, con gli occhi sgranati, il povero Goten.
“Quelli
che sono morti durante la prima fase, allora…”
iniziò ad obiettare Kyoka, ma il namecciano li
tranquillizzò tutti.
“No.
I mostri che ci hanno attaccato avevano KI
Demoniaco, ma non erano demoni in carne ed ossa. Pertanto, i loro colpi
non
sono maledetti come quelli dei Deadly Sins”
“In
poche parole, mia madre tornerebbe in vita
soltanto con l’ausilio delle Sfere del Drago, dato che il
colpo mortale l’ha
sferrato Lust con quell’attacco particolare”
comprese Masumi,
ragionandoci su.
Il
namecciano annuì in segno di conferma.
“Piccolo...
sembra che tu conosca bene la differenza
tra un Demone ed un Majin. Potresti spiegarcela?”
gli chiese Midoriya,
con un quaderno aperto ed una matita in mano, pronto a scrivere ogni
piccolo
dettaglio.
Davanti
allo sguardo sconcertato dei ragazzi della 2-A, più
per il desiderio di cultura di Deku, il sen-sei di Ai
cominciò a parlare.
“Un
Majin e un Demone sono strettamente collegati. Se il
secondo, tuttavia, è una creatura completamente pura, il
primo è una creazione
artificiale. Per essere più preciso... il Majin
è un mostro creato
artificialmente dai mortali sfruttando le cellule di un Demone.
Un esempio
potrebbe essere Buu, che voi avete conosciuto in queste settimane,
oppure Ub...”
Piccolo indicò il giovane ragazzo di colore, il quale si
mise una mano dietro
la nuca, imbarazzato “... il suo creatore, Bibidi,
ha utilizzato le cellule
di un altro demone per crearlo, pertanto Buu è da
considerarsi un Majin. Al
contrario, un Deadly Sins è un essere che è nato
ed
è vissuto nel Regno
Demoniaco. Il loro potere è immensamente maggiore rispetto a
quello di un
Majin, come potete comprendere. La loro Anima viene anche chiamata
Corpo Originale, nel gergo divino... e, con tutta sincerità,
non
vorrei mai trovarmi contro al loro reale aspetto, se fossi in voi!”
“Da
come ne parli, sembra che i viaggi tra una dimensione
e l’altra siano piuttosto frequenti...”
si rese conto Chichi, preoccupata.
“Non
ti sbagli. Nonostante il sigillo imposto dai due
Zeno e dal Sommo Sacerdote, molti maghi e molti Demoni riescono a
comunicare
tra di loro, o addirittura a viaggiare da una dimensione
all’altra”
“Perciò
Zero...” compresi al volo io,
ricevendo un ennesimo assenso da parte del namecciano.
“...
ha usato l’aiuto di una persona esterna per andare
via dal Regno Demoniaco, e lo stesso hanno fatto i Deadly Sins”
Quella
sì che era una novità. Zero non mi aveva mai
parlato
di ciò, durante il nostro allenamento. Provai a chiedergli
spiegazioni, con una
comunicazione mentale.
***
[Continuazione - Carry Me
– BEST OST IN THE WORLD]
-
Non
ho chiesto ad alcun mago di aiutarmi... in effetti, la storia sulla mia
fuga dal mondo dei Demoni è stata molto gonfiata dagli
angeli e dal Sommo.
Prima di tutto, non sono scappato cento anni fa, ma sessanta. Un varco
si è
aperto davanti ai miei occhi ed io ci sono entrato, incurante del
gesto. La mia
fuga, per quanto desiderassi sparire dall’esistenza, fu
frutto di un caso –
- E quel varco apparve
così, dal nulla? –
- Stenterei
a crederci anche io, ma è così... solo dopo molti
anni ho
capito cosa successe.
Semplicemente qualche mago da quattro soldi tentò di evocare
un
oggetto mistico
molto pericoloso nella città di Fuyuki, nella quale capitai
dopo
aver varcato quell'apertura. Conoscerai, sicuramente,
l’incendio
devastante che uccise più di
cinquecento persone sessant’anni fa –
- Quell’incendio?!
Nessuno aveva mai scoperto cosa
l’avesse provocato! Ma... allora... –
-
Ovviamente,
io non fui l’unico a fuggire da quel mondo... anche altri
Demoni
tentarono la fuga, fino a quando il varco non venne richiuso dalle
azioni di un
altro mago. Gran parte di loro morirono poco dopo averlo oltrepassato,
e
vennero arsi dalle fiamme del mondo mortale, che causò la
strage. Solo in pochi
riuscirono a trovare un corpo nel quale reincarnarsi istantaneamente.
Io fui
uno di questi... entrai dentro il corpo di questo mago e ci rimasi fino
a
quando non morì, nutrendomi con lui di quanti più
mortali possibili. Tua madre
è stata la penultima persona nella quale mi nascosi, e tu
sei l’ultimo della
lista -
- E per quanto riguarda
i Deadly Sins? Sai qualcosa al
loro riguardo? Come sono fuggiti dal Regno Demoniaco?
–
- Non
ne ho la più pallida idea ma so che, due anni prima della
nascita di tua madre,
lo stesso oggetto venne nuovamente rievocato a Fuyuki, e stavolta ci fu
una
vera e propria strage, che nessun giornale ha raccontato. A morire
furono
centinaia di migliaia di persone. All’epoca mi trovavo dentro
al corpo di un
mago di nome Emiya Kiritsugu, il mio terzultimo contenitore. Non
resterei
sorpreso se il loro arrivo fosse giunto in tali circostanze!
–
***
[How
Beautiful It Is – BEST OST IN THE WORLD]
“Ottimo…”
dichiarai io, con sarcasmo.
Questa
storia, a dire il vero, non mi piaceva affatto.
Quegli eventi erano troppo appariscenti per sembrare casuali. Possibile
che
qualcuno avesse tramato dietro la fuga di Zero, Lilith e i Deadly Sins?
Di
certo il Demone nel mio corpo ne sapeva poco e nulla.
Nel
frattempo, Piccolo aveva continuato a parlare coi
ragazzi della U.A., cercando di tranquillizzarli ma, allo stesso tempo,
provando a tenere alta la loro concentrazione.
“…
fossi in voi, in questa fase, mi concentrerei
ancora sul gioco di squadra. Più resterete vicini tra di
voi, più facilmente
passerete il turno!”
“Signore…
e se dovessimo, per sbaglio, uccidere una
persona?” ci domandò Ub,
sicuramente preoccupato per la sua parte demoniaca.
“Se
dovete arrivare fino a quel punto sarà soltanto per
legittima difesa! Non fatevi prendere da emozioni inutili!”
gli ordinò
Piccolo con severità, facendo sbiancare il povero ragazzo di
colore.
“STA
INIZIANDO! SI SONO COLLEGATI SULLO STAGE DELLA
SECONDA…”
“MA MI
PRENDETE PER I FONDELLI?! ANCHE LO STESSO RING!?”
Stavolta,
ad urlare era stato Piccolo, più sconvolto che
mai.
La
Seconda Fase Eliminatoria si sarebbe svolta nel ring
del I Torneo del Potere!
***
08:00
GOKU
[Continuazione
- How Beautiful It Is – BEST OST IN THE WORLD]
Ad
arbitrarci sarebbe stato un angelo di nome Awamo, del
primo universo, il quale ci rivelò tutte le
novità introdotte da Zeno. Sembrava
molto arrabbiato, ma non riuscivo a capirne il motivo. Di solito gli
angeli
erano imperturbabili.
Per
fortuna, io mi ero diretto quella mattina dal Supremo,
il quale mi aveva annunciato in anticipo quelle brutte notizie. Per
quanto
riguardava Ayumi, Dende non mi aveva voluto rivelare nulla, ma mi aveva
dato
molte rassicurazioni. Avevo chiesto a Karin di darmi quanti
più Senzu
possibili. Per quell’occasione, il gattone ne aveva
conservati una quarantina
abbondanti e quella era un’ottima notizia.
Per
fortuna, non avrei combattuto da solo, senza amici o
conoscenti. Quando raggiunsi nuovamente la U.A., riconobbi Present Mic,
Red
Riot ed Invisible Girl. Tra gli altri partecipanti, notai anche Brianne
de
Chateaux, una delle partecipanti al precedente Torneo del Potere, la
quale
venne subito a salutarmi.
“Ma
sei diventato un amore, Goku… sei molto più
carino
rispetto a cinque anni fa!”
“Ehi
ehi, vacci piano! Io sono sposato!” la
avvisai io, imbarazzato, suscitando le risate di tutti i miei amici.
Ero certo
che quella donna sapesse già tutto e che avesse detto quella
frase soltanto per
imbarazzarmi.
Davanti
alla mia frase, la donna si guardò un suo dito,
ovvero l’anulare sinistro. Portava un anello con brillanti,
segno che anche lei
si fosse legata a un’anima gemella.
Chissà
chi aveva deciso di avere una compagna così
impegnativa...
“Ma
guarda un po’ chi c’è… ti sei
rimpicciolito, vedo…”
A
parlare fu un’altra delle mie vecchie conoscenze. Costui si
chiamava Lavenda ed era un guerriero del nono universo. Anche lui aveva
partecipato a quel torneo terribile ma era stato eliminato subito.
Tuttavia,
come capacità era uno degli avversari più
temibili e ostici, da non prendere
mai alla leggera.
“Vedi
di non usare il tuo veleno per uccidere… o
sarò costretta a darti una bella lezione!”
lo avvisò Brianne,
minacciosa.
“Credimi…
la tua forma cicciona è abbastanza
rivoltante da uccidere al primo sguardo…”
le rispose tuttavia il lupo,
suscitando la furia della Palla di Fuoco Kamikaze, che venne trattenuta
a
stento dal sottoscritto.
“AAAAAHHHHHHH!
PROVA A RIPERTELO SE NE HAI IL CORAGGIO!!!”
“IGNORALO,
BRIANNE! SE LO ATTACCHI ADESSO, VERRAI
SQUALIFICATA!”
Brianne,
con mio grandissimo sollievo, decise di seguire il
mio consiglio sospirando infastidita e voltando offesa il volto
dall’altra
parte. Lavenda, d’altro canto, ghignò
diabolicamente in nostra direzione,
decidendo però di allontanarsi e lasciarci in pace.
“Direi
che abbiamo atteso fin troppo…”
dichiarò Awamo, lanciandoci contro un oggetto a noi molto
familiare.
Era
la piastrina completa che avevamo utilizzato nella prima
fase.
“Vedete
il bottone che si trova al centro? Quando lo
premerete, sarete tele-trasportati all’interno del ring. Se
qualche vostro
amico vorrà vedervi dal vivo, il Sommo spiegherà
nel corso della diretta come
fare, ma sappiate che non vi saranno protezioni o barriere atte a
proteggerli!
Se uno degli spettatori morirà, sarà riportato in
vita solo alla fine del
torneo. Quando tutti voi avrete raggiunto il ring, il vostro incontro
potrà
cominciare! Ora…”
Prima
di continuare, Awamo tirò un lunghissimo sospiro,
scuotendo sconsolato il capo. Quel gesto era davvero troppo strano da
parte
sua, e tutti se ne erano resi conto.
“...
voglio rivelarvelo a cuore aperto. La decisione
dei Lord Zeno e di nostro padre ci ha letteralmente colto di sorpresa.
Noi per
primi desideravamo un torneo in cui non vi sarebbero stati spargimenti
di
sangue. Anche la Prima Fase, con tutta sincerità, ha subito
modifiche drastiche
solo all’ultimo con un aumento di difficoltà che
ci ha costretti a modificare
in gran parte il regolamento. Nemmeno noi, d’altro canto,
possiamo opporci alle
loro decisioni, ma voglio farvi una sentita richiesta e lo stesso
faranno tutti
i miei colleghi Angeli, con il rischio di essere rimproverati dai
nostri
superiori...”
La
fermezza con la quale l’angelo ci fissò
iniziò seriamente
a preoccuparmi. Cosa diavolo stava succedendo?
“...
per favore... evitate di ammazzarvi a vicenda.
Non possiamo garantirvi che ritornerete... non più!”
Il
sangue mi si gelò nelle vene. Quelle parole erano un
nuovo peso da sopportare nelle nostre prossime battaglie. Se nemmeno
gli Angeli
potevano garantire la nostra incolumità, allora
c’era da temere sul serio per
le nostre vite.
Un
solo significato passò dalla richiesta di Awamo...
... sta accadendo qualcosa di
grosso e pericoloso, perciò
preparatevi a tutto!
“Detto
ciò, premete il bottone, tutti quanti! E non
perdetela! Vi servirà per il corso del Torneo!”
Ci
accingemmo a fare ciò che ci era stato chiesto. Dopo aver
premuto il bottone, riconobbi la sensazione della Trasmissione
Istantanea dei
Kaio-Shin.
Quando
riaprii gli occhi, il mio corpo venne avvolto da una
sensazione di dejaa-vu.
Eccolo… quel cielo
oscuro… quella gigantesca trottola…
quel palco così ampio… i due Zeno già
pronti ad assistere…
“…
chi l’avrebbe mai detto che saremmo tornati tutti
qui…”
mi sussurrò Brianne, voltandosi verso di me.
Riconobbi
nella guerriera lo stesso sguardo che tantissimi
altri miei amici avevano conservato dopo quel terribile avvenimento. In
un
colpo solo, compresi quale fosse il nostro reale obiettivo…
...
seguire la richiesta di Awamo e non ammazzare
nessuno!
I
due Zeno premettero un grosso bottone tra le loro
poltrone, all’unisono, e una sirena cominciò a
suonare.
Era
il segnale della partenza!
[Soundtrack
11 – DRAGON BALL Z]
“…
ragazzi! Qualunque cosa accada, vedete di non farvi
ammazzare! Sono stato chiaro?!” urlai a
Red Riot e Invisible Girl, con
grinta “Non diamo ai nostri nemici la
soddisfazione di vederci morti!”
“Muoviamoci
in gruppo! Are you ready!?
LET’S GO!!!”
ordinò Present Mic ai suoi allievi, che lo seguirono nella
battaglia.
“Goku…
Lavenda… niente omicidi! Buttiamo fuori dal
ring i nostri avversari… punto!”
ci urlò contro Brianne, severamente...
...
la quale ricevette però un calcio da parte del
lupo del Nono Universo!
La
guerriera del secondo universo volò via per parecchi
metri, prima di atterrare sui suoi piedi, visibilmente inferocita.
La
volontà del malvagio guerriero era più che
manifesta.
“Perdonami,
obbrobrio… ma io combatto come mi pare e
piace! AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!”
“Accidenti
a te, Lavenda… non hai imparato nulla dalla
prima volta!?” gli urlai io, pronto ad
affrontarlo e dargli la lezione
che meritava.
Tuttavia
fu la stessa guerriera che, trasformata in
Ribrianne, intendeva vedersela con lui.
“Penserò
io a farlo ragionare! Tu occupati di tutti
gli altri! Prima li eliminiamo senza che si uccidano a vicenda,
più spargimenti
di sangue eviteremo!”
“Ricevuto!
Fa attenzione al suo veleno!” la avvisai
io, preparandomi ad affrontare tre nemici che mi si erano parati
davanti.
Percepii
la loro aura…
…
erano troppo deboli per potermi sconfiggere.
Sogghignando,
feci brillare i miei occhi, pronto a
sgranchirmi finalmente le gambe. Era l’ora di fare
ciò che mi riusciva
meglio...
“BRAVISSIMO,
AMORE MIO! BUTTALI TUTTI FUORI! RIEMPILI DI CALCI!”
Chichi
aveva iniziato subito a tifare per il suo uomo,
sventolando bandierine con la faccia di Goku, mentre tutti gli altri
stavano
cercando di studiare la situazione.
“Voi
conoscete quei due?” domandò
Ran a
Piccolo, che rispose tranquillamente.
“Si
chiamano Ribrianne e Lavenda. Entrambi hanno
partecipato allo scorso Torneo del Potere, ma sono diversi tra di loro.
Se
la prima è una brava donna, il secondo è un
criminale senza scrupoli…”
“Chi
è più forte, tra i due?”
chiese invece
Kazuha, con curiosità.
A
rispondere fu Gohan, il quale si era leggermente ripreso.
“Sono
vicini come potenza. Entrambi hanno attacchi in
grado di mettere in difficoltà l’altro. Il
primo che riesce a cogliere di
sorpresa il suo avversario avrà la vittoria in pugno! Spero
con tutto il cuore
che vinca Brianne, tuttavia!”
“Forse
sono io che l’ho notato…” mi
resi conto io “…
ma è come se Goku e Ribrianne volessero semplicemente buttar
fuori gli
avversari… e lo stesso stanno facendo Present Mic ed i
vostri amici!”
“Mio
padre non vuole uccidere i suoi nemici… potrebbe
liberarsi facilmente di tutti loro, ma non lo fa perché non
vuole abbassarsi a
quel livello!” comprese Goten, con
orgoglio “Questo è Goku! Ora
sì
che lo riconosco! Anche in queste situazioni riesce a dare il meglio di
sè!”
“Da
quello che vedo, non ci sono tanti altri guerrieri
che possono puntare a superare questa fase… se la
giocheranno in sei circa…”
analizzò Momo, elencando tutti “Goku, Ribrianne e Lavenda sembrano tutti ad
un livello decisamente superiore, ma il nostro maestro non scherza con
il suo
Quirk… in più, Ejiro e Tooru stanno lavorando di
squadra, e conoscono alla
perfezione l’uno i movimenti dell’altra!”
“Se
in più si considerano gli allenamenti che hanno
svolto, la loro potenza è aumentata vertiginosamente!”
la seguì a ruota
Midoriya, recuperando un quadernetto tutto sgualcito ed iniziando a
scriverci
sopra “Red Riot ha aumentato la robustezza
e la durezza del suo corpo,
oltre che aver decuplicato la durata del suo potere. Tooru, invece, ora
che sa
azzerare il suo KI, è completamente invisibile agli occhi
dei suoi nemici,
oltre a saper rifrangere la luce che passa attraverso il suo corpo.
Inoltre,
solo Kirishima, tra i combattenti, sa che lei attacca
sempre le spalle del suo
avversario cogliendolo alla sprovvista. E’ una tattica
pericolosa quella di
lottare vicino ai bordi del ring, ma non possono fare altro se vogliono
passare
il turno!”
“Hai
ancora quel coso tra le mani?! Ma quando lo butti,
merdina!!!???” gli urlò contro Katsuki,
facendo ridere tutti quanti.
Qualcosa,
però, lasciò sconvolti due di quei presenti.
“Mamma…
ma quell’uomo… Goku, per caso, è un
sayan?”
domandò Cristal a Kairi, la quale fece segno di
sì con la testa.
“Indovinato!
Lui è un sayan puro! Ora avete capito perché
vi ho chiesto di assistere a questo combattimento? Vi consiglio di
osservarlo
con molta attenzione… potrebbe esservi di grande aiuto!”
I
figli della regina di Hearts spalancarono scioccati la
bocca, rivolgendosi nuovamente verso lo schermo.
Tutti
quanti si erano incuriositi davanti a quel discorso,
ma solo in pochi riuscirono ad andare oltre.
Gohan,
Goten e Piccolo, infatti, stavano fissando stupefatti
qualcosa attorno alla vita dei due giovani. All’inizio,
quando li avevo visti,
avevo scambiato quella corda pelosa come una cintura, ma solo adesso mi
resi
effettivamente conto della verità…
…
Emerald e Cristal avevano una coda!
***
GOKU
[Continuazione (ripetere
fino alla prossima canzone) - Silence
Animal Silence Glaive + Blind Animal – NARUTO + SAILOR MOON]
Per
fortuna, la
maggior parte di quei guerrieri non era
forte abbastanza da contrastarmi, con il potere del Super
Sayan che mi permetteva di superare le loro difese. In meno di
dieci minuti, già
dieci guerrieri erano caduti dal ring per mano mia, mentre altri cinque
più
deboli erano stati eliminati da Red Riot ed Invisible Girl,
quest’ultima
impercettibile anche per i miei sensi.
I
guai, però, iniziarono nel momento in cui Lavenda
iniziò a
prendere vantaggio su Ribrianne. Quest’ultima, infatti, non
poteva dare il
massimo della sua potenza senza l’aiuto delle sue amiche, e
di conseguenza il
lupo del nono universo era molto più forte, agile e veloce
di lei. Se a questo
si aggiungeva l’utilizzo del veleno, compresi che ben presto
Ribrianne si sarebbe
fatta cogliere impreparata.
Io
ripresi immediatamente a combattere, cercando di
accelerare i tempi. In altri cinque minuti, io eliminai altri cinque
guerrieri.
Eravamo,
in un quarto d’ora, rimasti soltanto in dodici.
Fu
a quel punto che Lavenda riuscì a sfruttare
un’apertura
di Ribrianne, portandosi di fronte a lei e sputandole una scia di
veleno sugli
occhi.
La
donna, dolorante, fu costretta ad allontanarsi da lì, per
impedire al lupo di eliminarla…
…
e quest’ultimo, soddisfatto, si preparò a caricare
un
colpo molto più pericoloso!
“Questo
è per tutti voi! POISON EXPLOSION!”
Allarmato,
volai via da lì. Lavenda aveva creato una sfera
di KI violacea, facendola esplodere ai suoi piedi. Mi resi conto in
tempo si
trattasse di una bomba di veleno, la cui fragranza si
propagò per tutto il
ring.
Io,
Ribrianne e Red Riot riuscimmo a portarci fuori da
quella nube. Sulle spalle del giovane, mi resi conto, ci stava anche
Invisible
Girl, il cui corpo era ora ricoperto di macchie ed era visibile
all’occhio
umano.
“Ki…
Kirishima… grazie…”
“Ma
figurati!” la tranquillizzò lui,
voltandosi
preoccupato verso di me.
Raggiungemmo
la sommità del pilastro centrale, mentre io
recuperai al volo due Senzu dandone uno ciascuno ad Invisible Girl e
Ribrianne.
Se la prima accettò subito la mia proposta, la seconda si
rifiutò
categoricamente.
“Grazie
tante, Son Goku… ma non intendo darla vinta a
questo veleno! E’ colpa mia se mi sono lasciata colpire e
voglio vincere questa
fase con questo Handicap!”
Stupito,
io accettai la sua scelta ma le detti comunque il
fagiolo.
“Preferisco
comunque che tu lo tenga, anche se non
vuoi mangiarlo… non ha senso morire qui, no?”
Lei
mi sorrise, felice che entrambi viaggiassimo sulla
stessa linea d’onda. Anche lei, ne ero sicuro, aveva sofferto
a causa del
precedente Torneo del Potere. Forse anche Lavenda stava pagando le
conseguenze
di quella tremenda esperienza, ma se io e la mia amica stavamo lottando
insieme
ed uniti, lui si stava facendo trascinare dalla paura e rischiava
seriamente di
non farcela.
Volsi
il mio sguardo verso le tribune. C’erano moltissime
persone che stavano assistendo a quella battaglia, e in un angolo delle
stesse,
notai i partecipanti che noi avevamo eliminato in questo turno.
Quindi
non c’erano eliminazioni da parte di Zeno, almeno per
il momento.
“Un
momento… MA DOV’E’ IL NOSTRO SEN-SEI?!”
esclamò la giovane Tooru, preoccupatissima.
Mi
resi conto, con orrore, che l’aura di tutti coloro che
erano rimasti sulla piattaforma stava diminuendo drasticamente, inclusa
quella
di Present Mic!
Oh
no!
“Io
vado sotto… Ribrianne! Tieni i ragazzi e questi al
sicuro!”
“GOKU!
ATTENTO!”
Troppo
tardi…
…
prima che io potessi rendermene conto, Lavenda si era
portato di fronte a me, avvelenandomi gli occhi e cancellando la mia
vista.
Accecato
e dolorante, precipitai dalla cima del pilastro e
finii all’interno della coltre di fumo violacea.
Immediatamente cercai di
trattenere il respiro, ma fu del tutto inutile. Il veleno attraversava
anche i
pori della mia pelle.
Quella
sostanza era letale…
…
accidenti!
Non
ero certo di aver fatto bene a lasciare i Senzu nelle
mani di Ribrianne. Mi rimangiai subito quanto pensato. Se mi fossi
portato
dietro i fagioli, anche questi sarebbero marciti in quella nube tossica.
“E’
il momento di vendicarmi per le sconfitte che il
vostro universo ci ha inflitto…”
Lavenda
si era portato proprio di fronte a me, sicuro di
aver la vittoria in pugno. Io, furibondo, cercai di colpirlo con un
pugno, ma
sferzai l’aria e, come se non bastasse, le mie energie
iniziarono ad abbandonarmi.
Cercai
con tutte le forze di rimanere in piedi, ma
un’ennesima dolorosa zampata del lupo mi fece raggiungere in
volo il limite del
ring e per poco non caddi di fuori. Riuscii ad evitare
l’eliminazione
aggrappandomi disperatamente con una mano al bordo, ma lui era
già innanzi a
me, certo della sua vittoria.
“…
MANDA I MIEI SALUTI A TUO FIGLIO, SCHIFOSO FIGLIO DI…”
"STOOOOOOOOOOOOOOOOOP!"
Certo
del peggio, quel suono così frastornante costrinse il
lupo a coprirsi le orecchie, spingendolo ad ululare per il dolore. Io,
con un
ultimo sprazzo di energia, riuscii a rimettermi sopra al ring, mentre
Brianne
si era gettata nuovamente contro Lavenda, trasformata in Super
Ribrianne. Red
Riot, invece, si era portato vicino a me ed aveva un Senzu in mano,
sicuramente
passatogli dalla guerriera del secondo universo.
Lo
masticai velocemente, sentendo il mio corpo tornare in
forma. Ottimo. Non c’era più traccia del veleno
nel mio corpo.
“Dov’è
la tua amica?”
“E’
andata da Present Mic!” mi rispose Red Riot,
indicandosi attorno “E’ stato lui
a produrre quel suono assordante! Le
onde sonore sono state così potenti da far dissolvere tutto
il veleno… ed hanno
reso sordo colui che ha causato questo disastro!”
Lavenda,
infatti, sembrava molto più
sofferente del solito, e il sangue stava uscendo veementemente dalle
sue
orecchie.
“I
suoi timpani?” compresi io.
“Esatto.
A differenza nostra, l’udito di un lupo è
molto più sviluppato” mi
spiegò Red Riot, specificando “Ergo, un
suono molto assordante lo fa soffrire di più… e
sono sicuro che Present Mic
stia ancora usando il suo Quirk! Non sente questo fischio dentro le sue
orecchie, signor Son?”
Il
giovane non aveva tutti i torti. Un suono leggero ma
continuo stava continuando a darmi un leggero e fastidioso mal di testa.
Una
domanda, però, mi sorse spontanea…
…
come mai Red Riot e Ribrianne non sentivano fastidio?
Molto
semplice. Il ragazzo aveva rinforzato anche le sue
orecchie, mentre la Palla di Fuoco Kamikaze le aveva coperte dal suo
costume!
Mi
accinsi a contare i guerrieri rimasti sul ring. Dovevamo
essere rimasti in sette, inclusa Invisible Girl. Present Mic si stava
occupando
con facilità del suo avversario, senza alcuna traccia di
veleno nel suo corpo.
Sicuramente, Invisible Girl aveva ricevuto un altro fagiolo da dare al
suo
maestro, ed i due stavano combattendo in coppia. L’adulto, mi
resi conto, stava
producendo un fischio dalle sue labbra, lo stesso che mi stava dando
leggermente fastidio. Notai anche due piccoli cerottini volanti, segno
che
anche Tooru si fosse tappata le orecchie.
Perciò,
le battaglie ancora in corso erano due:
quella tra Presenti Mic, Invisible Girl ed il loro avversario; infine
quella
tra Ribrianne e Lavenda, che stavolta stava volgendo decisamente a
favore della
prima.
“QUANDO
SMETTERA' QUESTO SUONO ASSORDANTE!?”
L’esito
della battaglia, ormai, era più che dichiarato.
Lavenda
venne sbalzato via da una rotolante Ribrianne,
volando inesorabilmente fuori dal ring…
…
ma Awamo, cogliendoci tutti di sorpresa, lo recuperò
dalla coda e lo fece riatterrare sul campo di battaglia, annunciando.
“IL
PRIMO INCONTRO DEL SECONDO TURNO DI ELIMINAZIONE SI
E’ CONCLUSO. A PASSARE IL TURNO SONO:
1.SON
GOKU;
2.RIBRIANNE;
3.RED
RIOT;
4.PRESENT
MIC;
5.LAVENDA.
INVISIBLE
GIRL, INVECE, E’ AMMESSA AL RIPESCAGGIO COME ULTIMA
ELIMINATA DELL’INCONTRO! POTETE RAGGIUNGERE GLI SPALTI E
TORNARE SULLA TERRA,
SE LO DESIDERATE!E... vi ringrazio per non essere
morti...”
Awamo
sembrava decisamente soddisfatto. Ne ero felice. Meno
morti c’erano, meno problemi avremmo causato a tutti loro.
[Afternoon
of Konoha – NARUTO]
Fummo
tele-trasportati insieme sugli spalti, nella zona dei
combattenti, dove Invisible Girl veniva consolata da un comprensivo
Present
Mic.
“Suvvia,
Little Girl… capita a tutti di commettere una WRONG DECISION!”
“Cosa
è successo?”
domandò Red Riot alla sua
amica, la quale rispose singhiozzante.
“Present
Mic ha usato un attacco sonoro per far cadere
l’ultimo avversario dal ring… ma ha stordito anche
me, ed io sono inciampata
dal bordo come una scema!”
Io
e Ribrianne sorridemmo davanti alla sincerità della
povera piccola aspirante eroina. La guerriera del secondo universo
tornò nella sua forma
normale da Brianne ed incoraggiò la ragazzina.
“Non
ti abbattere! Hai combattuto benissimo! Sono
sicura che riuscirai a passare il ripescaggio! Ne sono certa!”
“Brianne
ha ragione!” la rassicurai io, cercando di
accarezzarle i capelli ma mancandola come un baccalà
“Sei uscita fuori
soltanto per una svista. Hai combattuto bene e non hai motivo di
rimproverarti
nulla!”
La
giovane, capendo il mio gesto, mi gettò le braccia al
collo, lasciandosi coccolare da me, mentre Brianne iniziò a
barcollare
pericolosamente.
“Mylady…
sarebbe il caso di prenderlo, stavolta, quel
fagiolo…” la avvisò
Present Mic, aiutandola a sedersi “... non
vorrei che il suo futuro marito rimanga senza sposa al matrimonio!”
aggiunse, con un sorriso sincero.
Brianne,
davanti all’esclamazione dell’eroe, si arrese
all’evidenza e recuperò il Senzu dalla tasca,
mangiandolo senza fare storie.
“Niente
morti, giusto?” dichiarò lei
rivolgendosi a me e facendomi un occhiolino soddisfatto.
“Niente
morti!” confermai io, appuntandomi
quell’obiettivo per il corso dell’intero torneo.
Niente
morti. Stavolta nessuno avrebbe dovuto lasciarci le
penne per colpa di Lord Zeno.
“Possiamo
farle una domanda, signore?” mi chiese Red
Riot, indicando i miei vestiti “Perché
porta un turbante fucsia e dei
pantaloni viola? E come mai ha combattuto a petto nudo? Di solito non
indossa…”
“Non…
non mi va di parlarne” dichiarai io,
visibilmente imbarazzato.
Ero
già stato furbo a non far passare quei vestiti per abiti
femminili, e l’idea del turbante era venuta a mia moglie per
non farmi mettere
il reggiseno di Caulifla sul petto.
Meglio
non far sapere a nessuno quanto fosse accaduto
l’altro ieri.
“VOI
TRE!!!”
Lavenda
si portò davanti a noi, visibilmente furibondo.
Dalle orecchie stava ancora colando molto sangue e, per calmare il
dolore, si
era messo due borse di ghiaccio su di esse.
“Stavolta
vi è andata bene!” ci urlò,
irato “Alla Terza Fase non sarete
così fortunati!”
Ehm...
...
non era avvenuto l’esatto opposto?
Le
lacrime di frustrazione erano più che evidenti. Era quel
sentimento a parlare per lui. Sapeva benissimo di essere passato per il
rotto
della cuffia. Se Invisible Girl non fosse caduta per sbaglio, quello
eliminato
sarebbe stato lui, e ne era pienamente consapevole.
Io
e Brianne, d’altro canto, non potevamo certamente
rispondergli. In una vera battaglia uno contro uno, il lupo era stato
in grado
di metterci in seria difficoltà. Lo avevamo sottovalutato e
ne stavamo per
pagare le conseguenze.
A
rispondergli per le rime, perciò, ci pensò colui
che aveva
realmente deciso le sorti di quel combattimento, ovvero Present Mic.
“Lo
stesso vale per te, BLOODY WOLF! Vuoi che ti
fischietti BOHEMIAN RHAPSODY vicino le orecchie?Anzi...
conosco una
canzone Hard Rock che dura un’ora esatta! Sono certo che ti
piacerà un sacco!”
La
peluria irsuta di Lavenda si rizzò ancora di più.
Stava
visibilmente sudando freddo.
“Ho
una proposta ancora migliore... lo sai che, quando
sono nato, il mio vagito ha reso sordi molti dei medici che mi hanno
fatto
nascere? Un bell’urlo, al massimo volume... se proverai
ancora a uccidere
durante i tuoi combattimenti! ARE YOU READY? ONE... TWO... uuuuaaaaa...”
“NAAAAAAHHHHHH!!!
HO CAPITO! HO CAPITO! FARO’ IL BRAVO! VI CHIEDO SCUSA!
A-AIUUUUUUUUUUUUTOOOOOOOOOOOO!!!”
La
fuga di Lavenda fu una delle scene più comiche alle queli
potessi assistere. Gli occhi pieni di terrore del lupo ci fecero ben
capire
che, stavolta, la lezione l’aveva imparata sul serio.
“A proposito!
Congratulazioni, Brianne!” le dissi io, indicandole
il brillante sul dito “Sono
curioso di sapere chi è il tuo futuro marito!”
Davanti
alle mie parole, Brianne divenne rossa come un
peperone. Nonostante ciò, decise di sussurrarmi
all’orecchio la verità.
Inutile
dire che io ci rimasi letteralmente di sasso.
“E’
stata molto più combattuta di quanto è sembrata!”
ammise Gohan tirando un sospiro di sollievo, grato che nessuno fosse
morto, mentre
analizzava la battaglia appena vista “Papà
ha seriamente rischiato di essere
eliminato, a dimostrazione che Lavenda è sempre pericoloso
come avversario…
anche Ribrianne, che è un’ottima guerriera, ha
faticato a combattere contro di
lui…”
“Senza
contare che, se Tooru non fosse stata tramortita
dall’attacco del nostro sen-sei…”
ammise anche Momo “… a uscire
dal ring sarebbe stato Lavenda. Questo primo incontro ci ha confermato
che si
passa solo se si gioca di gruppo… combattere da soli
equivale a condannarsi a
morte, se non si è forti abbastanza”
I
ragionamenti dei due miei amici non facevano alcuna piega.
Se non fosse per un piccolo particolare…
“…
non sempre sarà così”
dichiarò infatti
Piccolo, avvertendo tutti “Ci saranno altri
guerrieri che non giocheranno di
squadra ma che utilizzeranno mezzucci vari per occuparsi di tutti i
loro
avversari”
“Questo
Torneo si sta trasformando sempre di più in
una guerra strategica…”
comprese anche Kairi “… proprio
come nel
gioco degli scacchi. Ogni piccolo passo che percorrerai,
segnerà il tuo destino:
attacco, difesa, alleanze, attacchi a sorpresa…”
“…
e per fortuna, in questo incontro non è morto
nessuno! Kiro!” esultò Tsuyu,
contenta “Tooru potrà
sicuramente
passare grazie al ripescaggio!”
“Come
credete che si svolgerà quest’incontro
aggiuntivo?” domandò Goten a
me, che con un rapido ragionamento
dichiarai.
“Pensiamola
in questo modo… in tre giorni, noi
svolgeremo trenta incontri, ed in ciascuno di questi ci saranno cinque
qualificati ed un ripescato. Questo significa che avremo 150
qualificati e 30
ripescati. Se dovremo ricreare un tabellone ufficiale, allora saranno
necessari
almeno dieci ripescati, giusto?”
“…
e perciò, la prossima ed ultima fase
pre-eliminatoria potrebbe avere sedici incontri da dieci combattenti
ciascuno…
probabilmente” iniziò a capire
Emerald, domandando a Gohan “Son
Goku è vostro padre, giusto?”
“Esatto,
ed è un sayan, come vi ha detto vostra madre”
confermò Chichi.
“E
voi? Siete dei sayan?” domandò
invece il
figlio di Goku, con curiosità.
“Ecco…
non proprio…”
dichiarò Cristal,
imbarazzata “… noi siamo una
razza aliena chiamata Yilancar. Modifichiamo
la nostra natura in base ai geni che ci iniettiamo dentro al
corpo…”
“Qualche
anno fa, abbiamo avuto a che fare con un
sayan molto pericoloso, che era fuggito nel nostro universo”
ci spiegò
Kairi, raccontandoci “Per fortuna, Dragon
è riuscito a respingerlo anche
grazie all’aiuto di una compagna di quel mostro, che
è riuscita a calmarlo…
ora entrambi vivono nel nostro regno e
non combinano più disastri. Lui sta perfino partecipando a
questo torneo!
E’ così che siamo riusciti a recuperare i geni di
quel…”
“Un
momento… NON STARETE PARLANDO DI BROLY?!”
L’esclamazione
di shock da parte di Piccolo fece atterrire
tutti i presenti.
“Sì…
voi lo conoscete, allora!” affermò
Cristal,
incredula “All’inizio era un vero
duro, ma poi Cheelai è riuscita a
rabbonirlo e farlo diventare un vero tenerone! Adesso si occupano
entrambi di
un orfanotrofio e sono felicemente sposati ed hanno avuto un figlio!
C’è anche un amico di nome Lemo,
con loro!”
Gohan
e Goten avevano letteralmente la mascella per terra.
“Ok…
a quanto pare c’è una storia che non mi avete
raccontato…” dichiarai io, voltandomi
verso di loro “… chi diavolo
sarebbe questo Broly?”
“E’…
è il Leggendario Super Sayan!”
affermò Goten,
mettendosi le mani nei capelli “Nemmeno Goku e
Vegeta in forma divina sono
riusciti a sconfiggerlo… e nemmeno la loro fusione metamor!
Potrebbe perfino
essere forte quanto gli angeli!”
Mi
ricordai immediatamente di lui. Ma certo. Era uno di quei
guerrieri in grado di percepirmi durante il mio momento da teppista, il
gigante
alto due metri e mezzo.
Avrei
dovuto tenere d’occhio gli altri incontri.
MIKE – Perfetto! Ora
che
abbiamo analizzato tutte le migliori scene del primo incontro, passiamo
ad
elencare tutti i partecipanti del prossimo! Chi… a te
l’onore di elencarli! –
CHI – Certo, Mike!
Eccoli
qui:
1.Arack
2.Blattra
3.Broly
4.Cincingi
5.Dodompi
6.Electrabiz
7.Emperator
Pirin
8.Fanfar
9.Hercules
Maz
10.Lolita
Concita
11.Mina
Ashido
12.Papapapaparapa
13.Shiro
Yamanaka
14.Kurogiri
…
Il
terzo nome fece sussultare tutti i presenti.
Allora
non era uno scherzo. Questo Broly stava partecipando davvero
a quel torneo.
***
08:50
GOKU
[Takahide Koko –
BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Dopo
essere tornato sulla Terra, decisi di passare prima da Vegeta.
Il principe aveva deciso di allenarsi all’interno della
stanza gravitazionale
costruita nella ‘U.A.’.
Insieme
a lui, con mia grande sorpresa, si stava allenando
qualcun altro. Jiren e Toppo, infatti, stavano condividento la camera
con il
mio rivale, e nessuno dei tre stava accennando proteste, segno del
grande
rispetto reciproco fra di loro.
“Con
quel sorriso da pesce lesso, deduco che tu abbia
passato il tuo incontro, Kakaroth!”
affermò Vegeta, ridacchiando
soddisfatto.
“Strano
vederti in compagnia…”
dichiarai
invece io, salutando Jiren e Toppo, i quali avevano interrotto il loro
combattimento per venire a congratularsi con me.
“Sono
molto più discreti di te, questo è
sicuro…”
affermò il mio compagno “…
di certo non si tele-trasportano, per sbaglio,
mentre stai in intimità con tua moglie!”
Già.
In effetti non aveva tutti i torti. Avevo visto fin
troppe volte il corpo nudo di Bulma, e per quanto fosse comunque un bel
vedere,
provocare Vegeta non era saggio, soprattutto se si interpellava
l’argomento
moglie.
Non
sapevo quale reazione potrebbe causare in lui lo
scoprire che io, da piccolo, avevo letteralmente levato le mutandine a
Bulma
per...
...
no... quello doveva restare un segreto...
...
altrimenti Lilith sarebbe stata l’ultimo dei miei
problemi!
“E
io deduco tu sia venuto qui per allenarti, come
sempre…” ipotizzò
Toppo, ma io feci segno di no con la testa.
“A
dire il vero… ho appena fatto una scoperta
incredibile e volevo invitarvi a vedere il secondo incontro…”
“Non
mi interessa, per quanto mi riguarda…”
affermò
Vegeta, riallontanandosi da me.
“…
e se ti dicessi… che anche Broly sta partecipando
al torneo?”
Il
mio rivale si paralizzò sul posto, voltandosi incredulo
verso di me. Ero riuscito a catturare il suo interesse. Avevamo
affrontato
Broly all’incirca cinque anni fa, subito dopo il I Torneo del
Potere. La sua
forza era incommensurabile, ma eravamo riusciti a metterlo alle strette
con il
potere della Fusione. Un’aliena di nome Cheelai, purtroppo,
ci impedì di
sconfiggerlo definitivamente.
Fu
in quella occasione, inoltre, che Freezer rubò una delle
nostre sfere.
“…
fossi in voi, io lo andrei a vedere… non si sa mai
quanto possa essere diventato potente in questi cinque anni…
potrebbe perfino
essere più forte di te, Jiren!”
L’alieno
grigio venne attratto come una calamita dalle mie
parole, mentre mi misi nuovamente due dita sulla fronte per tornare da
mia
moglie.
“A
proposito! Auguri per il tuo matrimonio, Jiren!”
“EH!? UN
MOMENTO! CHI TE LO HA... ASPETT...”
***
[Strange
Friend – FATE OST]
Troppo
tardi, Jiren.
A
tele-trasporto ultimato, io venni accolto a braccia aperte
da tutte le mie allieve e da Ub. Solo Ai rimase in disparte, ma mi fece
un
occhiolino di incoraggiamento e un sorriso sincero, segno che mi
rispettasse almeno,
se non come maestro, come amico.
Erano
tornati anche Red Riot, Invisible Girl e Present Mic,
con quest’ultimo che venne rimproverato pesantemente dai suoi
allievi per aver
colpito la loro amica per errore.
“Smettetela
di rimproverarlo!” si arrabbiò molto
Katsuki, indicando i cerotti di Tooru “La colpa
è soltanto della ragazza
invisibile! Come sperava di poter resistere alle onde sonore del
maestro se
quelle cose sono sottilissime?! E’ come difendersi da un
colpo di spada al
cuore usando un foglio di alluminio!”
In
effetti quel ragazzo non aveva tutti i torti. La giovane
aveva fatto un errore di calcolo molto grave, che le era stato fatale.
Quelle
strisce sottilissime di tessuto non potevano certamente coprire un
ultrasuono.
A causa di ciò, la sua eliminazione al posto di Lavenda non
sembrò più un
incidente di percorso.
Tooru
avrebbe dovuto fare più attenzione nel corso del
torneo, iniziando dall’incontro di ripescaggio.
Andai
subito a prendermi le congratulazioni dai miei figli e
da mia moglie, la quale mi stritolò affettuosamente tra le
sue braccia. Era
felice che fossi riuscito a passare quel turno.
“Lo
sapevo che non ti saresti lasciato abbattere… ma
chi era quella donna? Non devo preoccuparmi, no?”
“Assolutamente
no!” affermai io, con Piccolo e Gohan
che mi seguirono in coro per sviare la gelosia di Chichi.
Sarebbe
potuta essere gelosa di Bulma o di C-18… ma di
Ribrianne?!
Ai
comprese subito dove volessimo andare a parare noi tre, e
dichiarò senza mezzi termini.
“Che
branco di maleducati… giudicare una donna dal suo
aspetto fisico!”
“A-Ai!
Non è come sembra!” provai a
rassicurarla io, aggiungendo subito “E’
una donna meravigliosa, ma io amo
Chichi! E poi ho saputo che Brianne sta per sposarsi e...”
“Ok,
ok...” lasciò stare lei, uscendo dalla
stanza e annunciandoci
“Io devo allenarmi per la battaglia di
questo pomeriggio… Ub, vieni con
me?”
“Ce-certo!”
I
due ragazzini uscirono dalla Sala Comune e si diressero
fuori dal palazzo, in direzione del cortile. Un po’ ci rimasi
male. Speravo con
tutto il cuore di poter passare qualche minuto in più
assieme alla mia
ex-allieva, cercando di recuperare il tempo perso, ma non me ne stava
lasciando
alcuna possibilità.
“Lasciala
tranquilla”
A
parlare era stato Simon, il quale si era reso conto del
mio disagio.
“Anche
con me ci ha messo un po’ di più a riaprirsi.
E’ il suo carattere” mi fece
capire lui, facendomi segno di ok con la
mano “Ritornerete sicuramente a parlarvi e
a fidarvi come prima… l’ha
fatto con me che sono suo fratello adottivo…
perché non dovrebbe farlo anche
con te che sei il suo sen-sei?”
“Simon
ha ragione…” lo seguì a ruota
Piccolo,
rassicurandomi “… Ai non ti odia
affatto! Al contrario… è lei che si
sente in colpa con te. Ti cercherà per prima, sicuramente!”
“Piccolo…”
“Ehi
Kakaroth! Quanto manca all’incontro di Broly?”
Eccolo.
Alla fine Vegeta era arrivato assieme a Jiren e
Toppo. Come immaginavo, il principe dei sayan non si sarebbe mai perso
un
incontro di un membro del suo stesso popolo.
“Dieci
minuti” annunciò Goten, facendo spazio
ai tre
guerrieri sul suo divano.
Vegeta,
come al solito, non comprese quel gesto di
gentilezza e si andò ad appoggiare sul muro come suo solito,
mentre Jiren
e Toppo furono molto più educati e rispettosi, andando a
salutare con un
inchino tutti i presenti, in particolare la regina Kairi.
“…
vi prego… non c’è bisogno di trattarmi
con queste
onorificenze ogni volta!”
dichiarò la donna dai capelli rossi,
diventando rossa per l’imbarazzo.
Quando
i due si sedettero di fianco a Goten, il quale era decisamente
imbarazzato nello stare di fianco ad un guerriero
all’apparenza molto più potente di me come Jiren,
Vegeta si affrettò subito a
fare un rapido commento.
“A
proposito… da quando in qua ti metti reggiseni
sayan in testa, Kakaroth?!”
Oh
no…
“Un…
un cosa? UN REGGISENO?!”
esclamò Kazuha,
scostando lo sguardo da me imbarazzatissima.
“E’
tutta colpa di una scommessa! Non è colpa mia!”
risposi immediatamente a tutti, più rosso che mai.
“Ah
già… non potevi sapere che le donne Sayan
mangiano
il triplo rispetto ad un uomo della stessa razza! Avrei potuto
rivelartelo...
ma vederti sconfitto mi da una soddisfazione impagabile!”
Il
suo sguardo esilarato mi fece comprendere che Vegeta
avesse saputo subito di quella scommessa, e che non mi avesse avvisato
per vedermi sconfitto e per prendermi in giro.
Ma si sa… ride bene
chi ride ultimo!
“Almeno
io, rispetto a te, non mi metterò una gonna o
un vestito lungo… ops… ti ho rovinato la sorpresa!”
Non
potete immaginare quanto appagamento nel vedere il viso
di Vegeta diventare sempre più paonazzo. Lui non sapeva
ancora della decisione che
avevamo preso tutti insieme la sera scorsa.
“Kakaroth…
dimmi che non hai fatto una delle tue solite
cazzate…”
“In
realtà la cazzata l’ha fatta tua figlia qualche
mese
fa, Vegeta… te lo sei scordato?” gli
ricordò Simon, facendo il finto tonto
“Cosa aveva detto, durante la nostra sfida? Sai che
me ne stavo
dimenticando? Fammi ricordare per bene… ah già!Se
lei non riusciva a sconfiggermi in cinque secondi,
tu dovevi indossare un vestito da donna davanti a tutti quanti!”
Questa
volta fu tutta la Sala Comune a scoppiare a ridere,
mentre Vegeta impallidiva a vista d’occhio.
“Cosa
c’è, principessina? Non ti tirerai indietro,
spero…
non sarebbe da te!” continuò a prenderlo
in giro Simon, sogghignando
diabolicamente “Non ti sei chiesto dove
siano andati tutti i membri della
tua famiglia? Prova ad indovinare…”
“Oh
no… non dirmi che…”
“…
hai indovinato, mio caro Vegeta… stanno scegliendo
come conciarti per il prossimo incontro!”
Non
vedevo Vegeta impallidire così da tantissimo
tempo…
…
l’ultima volta era stato quando…
“VE
LO POTETE SCORDARE! IO NON MI CONCERO’ MAI COME HA
FATTO GOKU!”
“Ahia…
ti ha chiamato Goku… deve essere davvero
terrorizzato all’idea!” mi fece notare
Simon, domandandomi “Sai…
potrei anche abbandonare l’idea… ma a quel punto
dovrei scegliere una nuova
punizione, perfino peggiore! Goku… tu cosa ne pensi?”
“Io
dico… che potremmo anche pensarci…”
affermai io, preparandomi a lanciare un nuovo asso nella
manica…
…
ma fu qualcun altro ad anticiparmi!
“Un
bacio a stampo sulle labbra!”
A
parlare era stata Brianne, la quale era rientrata dentro
il dormitorio con soddisfazione. Ero certo che avesse ascoltato tutto,
perché
sembrava più divertita che mai assieme alle sue amiche Santa
Ku e Su Roas.
“A te la scelta,
principe… o tu ti lascerai
vestire e truccare da tua moglie ed i tuoi figli… oppure
dovremo darci un bacio a stampo
sulle labbra, in diretta universale, davanti alle telecamere…
mentre sono trasformata in Ribrianne!”
Potevo
vedere l’anima di Vegeta mentre usciva fuori dalla
sua bocca.
Sconfitto
su tutta la linea!
Vegeta
aveva soltanto due punti deboli. Aveva il terrore
delle cose che strisciavano, come prima cosa. La seconda, tuttavia, era
anche
peggiore...
...
era terrorizzato all’idea di dover fare il
romanticone davanti a tutti i suoi amici.
La
mia idea iniziale era quella di fargli dare un bacio da
Bulma durante il programma condotto dal mio amico Mike e dalla ragazza
di
Simon. Dovevo ammettere, tuttavia, che la proposta di Ribrianne era
perfino più
terrificante per un uomo il cui orgoglio schizzava alle stelle.
“Mi
vendicherò di voi… è una promessa!”
“Seh…
come no!”
dichiarò Brianne, facendo
ridere tutti, mentre si sedeva per terra sotto i piedi di Jiren (notai,
leggermente divertito, che il grigio avesse distolto lo sguardo a causa
della gelosia nei confronti della sua prossima moglie) e domandando a
lui e Toppo “Anche voi due siete qui per
conoscere questo Broly?”
“Già…
Son Goku è molto convincente!”
confermò
Toppo, divertito, mentre Goten propose alla guerriera del secondo
universo se
volesse sedersi al suo posto.
“No,
tranquillo, figlio di Goku… sto benissimo qui!”
Detto
ciò, poggiò comodamente la sua schiena lungo le
gambe
di Jiren, il quale le permise quel gesto con un leggero sorriso.
Tuttavia avrei
potuto giurare di notare, sul suo volto, un lieve rossore
d’imbarazzo.
Davanti
allo sguardo esclamativo di tutte le donne dentro la
stanza, le quali avevano sicuramente capito qualcosa in più
rispetto agli
uomini, Mike e Chi annunciarono l’inizio del secondo incontro
di quella
giornata.
***
PEACH
[Itachi’s Theme
– NARUTO]
La
navicella del
nostro imperatore era atterrata da poche
ore, all’interno di una delle palestre all’aperto
della
U.A. e questo mi
permise di utilizzare le attrezzature e le stanze gravitazionali per
restare tonica, in vista del mio incontro. Come era prevedibile,
vincere quel torneo andava ben oltre le
mie previsioni, ma sicuramente potevo eliminare quanti più
avversari
possibili per conto di Freezer. Se si aggiunge la situazione creatasi
con i
guerrieri del primo e del dodicesimo universo…
… certo che mi
ero messa in un bel pasticcio!
“Ehi,
pollastrella…”
Oh no. Non
quell’idiota.
Krakig
entrò dentro la mia stanza gravitazionale, provvisto
di una copia della mia chiave. Quando l’aveva ottenuta? Chi
gliel’aveva data?
Freezer
non aveva impartito a tutti l’ordine di lasciarci in
santa pace?
“…
non è il momento! Stasera ho il mio match e non
voglio perdere tempo con te!”
“Suvvia,
bocconcino… sono venuto qui soltanto per
parlare! Se vuoi continuare ad allenarti, fa pure… sei
ancora più sexy quando
stai qui con quella tutina aderente…”
“Taci…”
tagliai corto io, già spazientita, lasciando
per terra quel bilanciere e domandandogli “…
perché sei qui? Cosa vuoi?
Non ti è bastata la figuraccia dell’ultima volta!?”
L’alieno,
per nulla indispettito dalla minaccia, si avvicinò
a me e si sedette su una delle tante panche, ammettendo.
“Dentro
la navicella sta circolando una voce molto
insistente… secondo la quale tu e
quel
Berry vi siete ufficialmente fidanzati…”
“Non
sono voci. E’ la verità!”
puntualizzai io,
soddisfatta “Io e lui siamo una coppia! E con
ciò? Ci sei rimasto male,
latin lover?”
“Non
proprio…” dichiarò lui,
apparentemente
imperturbabile, ma con il suo ego in frantumi, prima di mostrarmi il
suo lato
peggiore “… continuo a non
capire il motivo per il quale una ragazza così
bella ed intelligente come te, possa essersi innamorata di un fragile
ed
incapace nanerottolo effemminato come quello…”
“Credimi…
qualunque donna preferirebbe avere Berry al suo
fianco piuttosto che un porco schifoso come te!”
Avevo
esagerato. Ne ero consapevole, ma non me ne pentii
affatto, nemmeno quando vidi lo sguardo di Krakig mutare e trasformarsi
in una
maschera di pura furia omicida.
Quel
verme provò perfino ad afferrarmi per il collo, ma io
mi ero già allontanata abbastanza da lui, recuperando la mia
pistola laser
d’ordinanza e puntandogliela contro. Povero imbecille. Io ero
di gran lunga più
forte di lui, anche senza un’arma in mano.
“Mettiamo
le cose in chiaro, puttana… tu non ti libererai
facilmente del sottoscritto!” mi
minacciò lui, con fermezza “Dovessi
prendere a calci e pugni quell’imbecille davanti ai tuoi
occhi, tu ti metterai
assieme a me e farai ciò che ti dico! Mi sono spiegato?!”
“Ti
consiglio di non fare un altro passo avanti…”
lo avvisai però io, sicura di me stessa “…
forse non lo sai ancora… ma
sono stata ufficialmente promossa a Generale Supremo
dell’Esercito Imperiale.
Se proverai a fare una cazzata, di qualsiasi genere… io ti
sbatterò
ufficialmente fuori dai ranghi o, peggio ancora, ti farò
arrestare!”
“Credi
che io non lo sappia, stronza?! Ormai sanno
tutti della tua promozione... e l’esercito non è
affatto soddisfatto di questa
decisione presa dall’Imperatore! In particolare, i Mastri
Sapienti sembra
vogliano toglierti definitivamente di mezzo! Prova a indovinare chi mi
ha
donato questa chiave...”
Iniziai
seriamente a
preoccuparmi. Ero consapevole, fin dal primo momento in cui avevo fatto
quella proposta a Freezer, che parte
dell’esercito non mi avrebbe accolta come Generale
dell’impero, ma non mi sarei
mai immaginata che puntassero addirittura a uccidermi. Il posto che
avevo
ottenuto, a quanto pare, ingolosiva molti. Questo, però, non
cambiava il fatto
che Krakig fosse un completo idiota.
Decisi,
perciò, di stare momentaneamente al suo gioco.
“Perciò...
a cosa punti, Krakig? Vuoi uccidermi? Sai
bene che non ne sei in grado...”
Un
altra frecciatina pungente toccò e distrusse
l’orgoglio
dell’alieno che, tuttavia, mi fece la sua offerta.
“...
io sono disposto a salvarti la vita. Sono pronto
a proteggerti sia dai Mastri Sapienti che dall’esercito, ma
solo se rinuncerai
al comando... se ti lascerai con Berry... e se accetti di diventare la
madre
della mia prole”
Dovevo
correggermi. Krakig non era un’idiota...
...
era un vero imbecille!
“Rifiuto
l’offerta e vado avanti per la mia strada,
Krakig!” confermai io, lasciandolo
completamente attonito per via del
mio sorriso soddisfatto “Provate pure a
uccidermi, se ci riuscite... ma
non garantirò la vostra sopravvivenza!”
“Ti
metteresti contro l’intero esercito
dell’imperatore!?”
“Io
no... ma Lord Freezer potrebbe spazzare via tutti!”
Lo
sguardo confuso di Krakig fu quanto di più spassoso
potessi osservare coi miei occhi.
“Non
prendiamoci in giro, pervertito... a te non manca
soltanto la forza, ma anche l’intelligenza per compiere un
attentato simile.
Credi che io non percepisca l’aura di tutti i soldati che ti
sei portato
dietro? A quanto pare i Mastri Sapienti sembrano davvero indispettiti
dalla mia
nomina. Perchè sono una donna o perchè adesso ho
il potere giuridico di
cacciarli via a calci nel culo? Molto probabilmente entrambe, dato che
so
perfettamente cosa combinano sui pianeti Karamoko e Mistras! E non
credere che
io non sappia anche del tuo coinvolgimento!”
C’era
una legge che Freezer aveva imposto a tutto
l’esercito. Aveva vietato loro, infatti, di conquistare
pianeti e di governarli
senza il suo permesso, ma i Mastri Sapienti non rispettavano affatto
quella
decisione. Mi sarebbe bastato fare la spia, e mi sarei sbarazzata in un
colpo
solo di tutti i miei detrattori.
Stavolta
Krakig iniziò seriamente a farsela sotto. Lui
sperava di uscirne completamente pulito ma la verità era
che, se fossi
malauguratamente morta io, Krakig mi avrebbe anticipato a causa della
mia
pistola. Fuggire da quella situazione, con i miei poteri, era una
passeggiata.
Si erano incastrati da soli.
“Tu...
tu non meriti di essere il nostro generale...”
incominciò a blaterare, capendo di non avere alcun arma a
proprio vantaggio “...
non meriti di stare al fianco di quel pagliaccio… SEI
DESTINATA A DIVENTARE MIA
MOGLIE… DOVRAI DIVENTARE LA MIA PUT...”
SWIISH!
Krakig,
sconvolto, si toccò la guancia, più incollerito
ed
inviperito che mai.
Inutile
prenderci in giro. Non ci sarebbe mai arrivato con
le buone, ed io non avevo alcuna intenzione di perdere altro tempo con
quell’idiota.
“Quella
chiave, adesso, non ti servirà più!”
lo avvisai io, puntando il dito verso il vero obiettivo del mio sparo,
ovvero
il pass tecnologico per entrare dentro la mia camera gravitazionale
“Se
sparerò a quel pulsante alle tue spalle, la porta si
aprirà e io fuggirò. Se
dovrò farvi fuori qui e adesso, non mi tirerò
indietro. Questo è un ordine del
tuo Generale Supremo, Krakig, e lo riferirai anche ai Mastri Sapienti!
Se le
vostre attività non cesseranno, la vostra fine è
segnata! E ora... sparisci da
questa palestra!”
“Tu…
tu…”
“EHI!
NON HAI SENTITO LA TUA COLLEGA! VEDI DI LEVARTI
DALLE PALLE, GIGANTE MONGOLOIDE!”
Quella
voce…
…
non ci credo…
…
era davvero lei?!
Mi
voltai velocemente verso l’ingresso della mia palestra,
la cui porta si era aperta nuovamente. Non mi ero sbagliata. Si
trattava di
un'aliena umanoide dalla pelle verde, coi capelli corti e bianchi.
Assieme a
lei vi stava un extra-terrestre dalla pelle arancione che indossava un
berretto
marrone.
Non
erano da soli. Insieme a loro, infatti, vi stava un
piccolo bambino di tre anni, con abiti molto particolari.
“Ma
guarda un po’ chi si rivede… non avevi tradito
l’esercito,
Cheelai?”
“Già…
siamo andati a scusarci con Freezer e ci ha
detto che è tutta acqua passata”
affermò invece Lemo, minaccioso verso
il mio avversario “Eravamo venuti qui a
complimentarci con la nostra cara
amica… ma ci siamo dovuti occupare di una cinquantina di
ribelli nei corridoi!”
“Dei
rib... oh...” esclamò
Krakig quando si
rese conto della macabra verità.
Dall’esterno,
riuscii a notare una pila di corpi svenuti.
Tutti gli alleati di quello scemo erano stati messi al tappeto.
“Quindi
ora manchi soltanto tu” lo
puntò
malamente Cheelai, rivolgendosi al piccolo sayan “Paragas
Jr… dai una
bella lezione a quel gigante tutto muscoli e niente cervello!”
“Lui!?”
dichiarò Krakig, fissando malamente il
piccolo bambino “Pensate davvero che
lui…un momento…
quella
coda… merda…”
Non
vi racconterò fino in fondo ciò che accadde a
quel
povero disgraziato, anche perché io non assistetti al suo
pestaggio. Io,
Cheelai e Lemo, infatti, uscimmo tranquillamente dalla palestra,
lasciando che
Paragas Jr. si sfogasse a pieno contro Krakig.
***
[Strange
Friend – FATE OST]
“Quindi
Paragas Jr. è il figlio tuo e di Broly?!”
“Già…
ce ne ho messo di tempo per farmi apprezzare da
quel sayan, ma ne è valsa la pena!”
“E
tu, Lemo, gestisci un Orfanotrofio? Come si
comportano i bambini?”
“Credimi,
Peach… dei mocciosi non ti faranno mai
paura, se hai cresciuto e addomesticato un sayan puro come Broly!”
Io
e i miei vecchi amici avevamo deciso di passare l’intera
mattinata fuori, a passeggiare per tutta la città di Tokyo,
parlando di tutte
le nostre avventure. Oltre a Berry, gli unici amici sui quali avevo
potuto
contare nell’esercito erano stati proprio loro due, ma per
cinque anni, ovvero
dal giorno in cui fuggirono assieme a Broly, non ci eravamo mai
più visti.
Per me fu un brutto colpo da digerire, perchè mi ero
ritrovata improvvisamente
senza il loro appoggio. Non avevamo nemmeno avuto il tempo di
salutarci, visto
che io non atterrai sul pianeta Terra a causa di un’altra
missione alla quale
ero stata assegnata.
Fu
Berry stesso a rivelarmi l’amara verità. Avevo
passato
una notte intera a piangere sotto le coperte del mio letto.
Più
avanti, compresi però che la loro decisione fosse
corretta. Freezer non avrebbe fatto altro che sfruttare Broly, e a quel
punto
l’impero avrebbe vissuto nel puro terrore di dover vivere al
fianco di una mina
vagante. Ero felice, pertanto, di constatare che tutti e tre fossero in
piena
salute e soddisfatti delle loro vite.
Scoprire
che il Sayan Leggendario e Cheelai si fossero
messi assieme fu un vero shock, ancora di più sapere che
Paragas Jr. fosse loro
figlio!
“A
proposito! E’ vero che tu e Berry vi siete
finalmente messi insieme!?”
Davanti
alla domanda di Lemo, diventai rossa esattamente come
il mio nuovo ragazzo prima di ammettere la verità con un
debole cenno di
assenso con la testa.
“Ce
ne ha messo di tempo per capirlo, eh?” mi
provocò Cheelai, imbarazzandomi il doppio di prima.
Lei
aveva sempre saputo della mia cotta per Berry, ed era sempre
stata la prima a tifare per il nostro lieto fine.
“Dove
si trova, adesso, la tua anima gemella?”
mi domandò la mia amica, con curiosità.
“Ecco…
sta in riunione con Lord Freezer…”
ammisi io, preoccupata “…
durante la vostra assenza sono sopraggiunti
altri problemi, purtroppo…”
“Problemi?
Possiamo aiutarti, se vuoi!” si
propose Lemo, comprensivo “L’imperatore fa
i capricci? Vedrai che, non
appena Broly lo verrà a sapere, gli darà una
bella lezione!”
Sorrisi,
divertita da quella frase. Dubitavo seriamente che
Broly, stavolta, potesse sconfiggere l’imperatore, ma mai
dire mai. Comunque
sia, meglio il quieto vivere.
“No…
adesso vi spiego…”
In
meno di dieci minuti, io raccontai loro cosa fosse
successo la notte prima, durante quella riunione segreta tenuta da me e
da
tutti quei guerrieri. Nel mentre, avevamo raggiunto uno zoo e stavamo
osservando tutti gli animali terrestri mentre si riposavano dentro i
loro
recinti.
Alla
fine del mio racconto, sia Cheelai che Lemo si
guardarono preoccupati negli occhi.
[Stranger
– FATE OST]
“Peach…
forse noi possiamo aiutarti davvero, più di
quanto credi…”
“Dici
sul serio, Cheelai?!”
“Noi
abitiamo nel dodicesimo universo… conosciamo
perfettamente la situazione che si sta creando!” mi
spiegò Lemo, invitandomi
a sedermi con la mia amica su una panchina e cominciando a raccontarmi
“Il
nostro universo, in particolare il Regno di Hearts, viveva in pace e
armonia
grazie alla regina Kairi e a suo marito Dragon Oronar. Loro due,
assieme a
Cheelai e io, siamo gli unici in grado di tenere a bada gli scatti
d’ira di
Broly, e soltanto grazie a loro siamo riusciti a donare
un’indipendenza al
nostro amico. Questo equilibrio, tuttavia, ha rischiato di incrinarsi
dal
giorno in cui il primo e il dodicesimo universo si sono fusi
insieme…”
“…
a causa del regno dei vampiri, dico bene?”
domandai io, con curiosità.
“Non
sbagli. Anche questo era un regno molto
prosperoso, alla pari con quello di Hearts. Per fortuna, i sovrani di
entrambi
i regni si sono rivelati saggi e maturi, decidendo di sancire
un’alleanza tra
di loro e permettendo a entrambi di crescere in sincrono. A qualcuno,
però,
pare non piaccia condividere lo stesso pianeta con un altro
regno…”
“Avete
dei sospetti in particolare?”
“No,
Peach…” ammise Cheelai, affranta
“… quello
che sappiamo è soltanto frutto di voci insistenti che
circolano per tutto il
regno. Sono tre, in particolare, le dicerie più frequenti.
La prima riguarda
Dragon, Diablo ed il suo amico del cuore Glacial… si
sospetta, infatti, che
questi possano un giorno uccidere la regina ed i due figli per rubarle
il
trono. Dragon viene chiamato Re Supremo, ma la linea di sangue
appartiene alla
regina! Se lei morisse, il trono spetterebbe a uno tra Emerald e
Cristal! La
seconda, molto simile, riguarda Integra e suo marito, con il secondo
che
vorrebbe uccidere sua moglie per impadronirsi dei due vampiri Alucard e
Seras.
Si dice che Elros Valdamir sia il primo a non aver gradito la faccenda
della
fusione tra i due universi, e che abbia accettato di lasciar perdere
soltanto
per il momento. L’ultima, tuttavia, è la
più assurda… Emerald e Cristal vorrebbero
distruggere sia il regno dei loro genitori sia quello dei Vampiri per
crearne
uno tutto loro. Questo nascerebbe da una diceria secondo la quale uno
dei due
ragazzi non sia realmente figlio di Dragon e Kairi... e che, scoperto
ciò, i
due si siano innamorati tra di loro, puntando a vendicarsi dei genitori
per
aver nascosto tutto ciò”
Scossi
infastidita il capo. No. Quest’ultima ipotesi
sembrava davvero senza senso. Non ci avrei creduto nemmeno sotto
tortura.
Dragon e Kairi erano i genitori di Emerald e Cristal. Punto. La scartai
immediatamente.
[Whisper
of Darkness – FATE OST]
Delle
altre due, invece, quella riguardante Elros Valdamir
era molto intrigante. Avrebbe dato un chiaro significato ai problemi
insorti
tra i due regni. La prima, invece, mi sembrò troppo
contorta. Se a volere ciò
fossero stati soltanto Diablo e Glacial era un conto... ma
perchè coinvolgere
Dragon?
Ma
si trattava pur sempre d’ipotesi, e non potevamo reggerci
soltanto su quelle.
“Non
avete davvero nient’altro? Qualunque cosa,
Cheelai… Lemo…”
domandai io, più sconsolata che mai.
Fu
qualcun altro, tuttavia, a risponderci.
“Io,
forse, posso darti una mano”
Cheelai
e Lemo sgranarono gli occhi, sotto shock. Davanti a
noi, infatti, vi stava quel gigante che Freezer aveva voluto
agglomerare tra i
suoi ranghi, con scarso successo, un sayan alto due metri e mezzo
così
mastodontico da lasciare a bocca aperta tutti coloro che gli stavano
vicino.
Solo il suo sguardo tranquillo e sornione ti permetteva di capire che,
in
realtà, Broly fosse totalmente inoffensivo.
“Bro-BROLY?!
NON AVEVI UN COMBATTIMENTO, ADESSO?!”
“Già
terminato… erano tutti troppo deboli”
ci
rispose lui, lasciandoci con la bocca aperta.
Ringraziai
il cielo di non essere finita all’interno del suo
gruppo.
Il
sayan si voltò verso di me e si presentò
educatamente.
“Il
mio nome è Broly. Sono il marito di Cheelai ed un
amico di Lemo. Piacere di conoscerti”
“Peach!
Finalmente ti conosco, gigante dal cuore d’oro!”
mi presentai io, riuscendo nell’intento di far arrossire
quell’ammasso di
muscoli “Ho anche conosciuto tuo figlio…
una vera peste, eh?!”
“E’
successo qualcosa?”
“Sta
prendendo a botte un maniaco sessuale che ci
stava provando con Peach… lo andremo a riprendere quando si
sarà stufato!”
lo rassicurò Cheelai, sorridendo dolcemente a suo marito
prima di domandargli “Broly…
in che senso potresti aiutare Peach?”
Il
sayan leggendario, con sguardo molto più accigliato,
venne a sedersi sulla nostra panchinaed
iniziò a rivelarci, preoccupato.
“Nel
corso di questo mese… due soldati dell’esercito
di Hearts si sono presentati spesso a casa mia, quando Cheelai non era
presente. Se non sbaglio, i loro nomi erano Himmur e Bear. Non avevo
mai avuto
molta confidenza con loro, per questo mi è sembrato strano
che mi parlassero
così apertamente. Poi, meno di una settimana fa, mi hanno
fatto delle
ammissioni parecchio pesanti sui sovrani di Hearts…”
“Provo
ad indovinare… critiche, non è così?”
comprese
al volo Cheelai, domandandogli poi “Perché
non me ne hai mai parlato,
Broly? Se quei due ti davano fastidio…”
“…
come se potessero darmene sul serio. Quando ho
capito a cosa puntassero, li ho semplicemente messi al tappeto e
riportati a
palazzo. Non solo… ho rivelato tutto a Dragon e Kairi, i
quali mi hanno
assicurato che si sarebbero presi cura di entrambi!”
Cheelai
e Lemo sorrisero, contenti. Avevano ragione
entrambi. Broly era maturato per davvero, non c’era alcun
dubbio.
“Quindi
potrebbe essersi già risolto tutto… ma comunque
vorrei sapere quali discorsi ti hanno fatto, Broly!”
gli chiesi io,
gentilmente “Per favore, ovviamente.
C’è la possibilità che a dare
problemi non siano soltanto quei due”
“Come
vuoi. Nessuno di loro ha una predilezione per
Kairi e Dragon. Loro facevano parte della Vecchia Guardia, un gruppo di
soldati
mercenari che combatteva soltanto per denaro, capitanato dallo stesso
Dragon quando era ancora giovane. Quando la leggendaria
Cristal Orochi li ha sconfitti, tuttavia, sono diventati una
branchia dell’esercito di Hearts e non l’hanno
affatto presa bene. Sono soldati
che agivano soltanto per il loro tornaconto, e solo Dragon riusciva a
tenerli a bada… ora, invece, sono costretti a
combattere soltanto in rare circostanze, e guadagnano molto di meno con
uno
stipendio regolare che con una razzia da mercenari…”
[False
Trasmigration of The Soul – FATE OST]
“…
perché, in questo modo, non possono rubare nulla…
sono costretti a seguire le regole…”
comprese Cheelai, la quale un tempo era stata una famosissima ladra
spaziale.
“Ti
hanno parlato, per caso, di un possibile attentato
contro Kairi e Dragon?” gli chiese Lemo,
preoccupato.
“Nulla
di tutto questo. Mi avevano chiesto di mettere
una buona parola ai nostri sovrani per spingere Hearts a combattere
contro il
regno di Hellsing. Puntavano a far scoppiare una guerra…”
“…
così, la Vecchia Guardia sarebbe potuta risorgere
ancora una volta… branco di criminali senza scrupolo!”
comprese
Cheelai, furibonda.
“Capisco…
Broly. Per caso ti hanno fatto altri nomi,
di qualche loro possibile alleato?”
domandai infine io, pensierosa.
“No,
Peach. Oltre a Dragon e Kairi, non è uscito fuori
nessun altro nome…”
“…
peccato, ma è pur sempre meglio di niente! Grazie a
tutti e tre!” affermai io, allegramente, tirando
poi un sospiro “Sarà
meglio tornare indietro… io voglio continuare ad allenarmi,
e ci vorrà un po’
prima di riuscire a pulire il piscio ed il sangue di Krakig!”
Cheelai
e Lemo iniziarono a ridere, divertiti, seguiti da me
e, con mia grande sorpresa, da Broly.
Un
gigante dal cuore buono. Era davvero la
descrizione perfetta per il Super Sayan Leggendario.
***
SIMON
[Akaruku Genki Ni
– BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Oddio…
c’è… c’è mancato
un soffio… quel colosso stava
per ammazzarmi davvero!”
“Per
fortuna non è successo…”
si sbrigò subito
Goku a consolare Mina, rassicurandola e dichiarando “…
sei stata brava a
vincere la tua fase! C’era perfino un Hakai-Shin, nel tuo
gruppo! E’ un
grandissimo traguardo, il tuo!”
Il
secondo match ad eliminazione diretta si era concluso
dopo nemmeno due minuti. Arack e Broly avevano letteralmente massacrato
tutti i
loro avversari, e solo i tre lottatori più saggi erano
riusciti a salvarsi da
quello scontro. Shiro Yamanaka aveva aiutato Mina per un soffio, prima
che
Broly la buttasse fuori dal ring, mentre l’ultimo combattente
a salvarsi era
stato Kurogiri, un membro dell’Unione dei Villain.
Dovevo
essere del tutto sincero. Broly mi aveva
letteralmente colpito. La sua potenza era davvero immensa, per un
mortale. Non
osavo nemmeno lontanamente immaginare cosa sarebbe potuto accadere se
ad
allenarsi assieme a Whis fosse andato lui, al posto mio.
“Allora,
Jiren… cosa ne pensi?” chiese
Brianne, decisamente preoccupata e spaventata dal potere del sayan
leggendario.
Il
grigio, tuttavia, non sembrava affatto colpito. Anzi…
“…
potenza fisica molto elevata, ma nulla di che… è
ancora un guerriero acerbo” ammise Toppo,
tranquillo come il suo
compagno “Non ha ricevuto un degno
addestramento. I suoi movimenti sono
più simili a quelli che utilizzerebbe una bestia
feroce… imprevedibili, sì…”
“…
ma non sufficienti a sconfiggere guerrieri di
esperienza come me e Toppo” concluse
Jiren, altrettanto rilassato “Mi
ricorda tantissimo quella Kale che ho affrontato al Torneo del
Potere…”
“…
ma Broly è di gran lunga più potente e
pericoloso…”
ammise Vegeta, rivelando “… non
vi conviene sottovalutarlo. Non ha
combattuto al massimo della sua forza… contro avversari
più preparati, lui
riesce ad acquisire velocemente esperienza. All’inizio io e
Kakaroth riuscivamo
a contrastarlo… poi, però, ha sbloccato il
massimo della sua forza…”
“…
e a quel punto ci siamo trovati costretti ad usare
la fusione Metamor per sconfiggerlo”
concluse Goku, immerso nei ricordi
“A differenza mia o di Vegeta,
però, lui potrebbe aver continuato i suoi
allenamenti…”
“…
a dire la verità è un tenerone!”
ci rivelò Kairi,
divertita, la quale venne subito seguita da Emerald e Cristal.
“Aiuta
Lemo con gli orfani del nostro universo… e
gioca tantissimo con loro”
raccontò il maschio, rivelando anche “Io
e Cristal lo abbiamo aiutato tantissime volte, in
Orfanotrofio…”
“…
ha anche un figlio, adesso! Si chiama Paragas Jr.
ed è un birbantello!”
finì di raccontare Cristal “Io
ed Emerald
siamo i suoi padrini!”
[Bunseki
Analysis – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Sorrisi
davanti a quelle rivelazioni. Se quei due giovani si
fidavano ciecamente di quell’uomo, allora l’avrei
fatto anche io.
Iniziai
ad analizzare i corpi dei figli di Kairi. Come ci
avevano anticipato in precedenza, riuscivo a sentire il DNA Sayan con
molta
chiarezza.
Fu
un’altra scoperta a cogliermi completamente di sorpresa.
Sembrava impossibile, ma il genoma parlava chiaramente. Lasciai
momentaneamente
perdere. Ne avrei parlato chiaramente con il diretto interessato, senza
coinvolgere inutilmente gente estranea.
Come
se non bastasse, c’era un particolare che, in quei
pochi giorni dall’inizio del torneo, non avevo notato per
quanto riguardava un
altro partecipante.
“Io
vado!” esclamò subito Gohan,
preparandosi ad
uscire dall’edificio “Recupero Videl e mi
preparo per il match! Pan, rimani
con il nonno!”
“In
bocca al lupo, papà!”
“Stendili,
fratello!”
“Non
fatevi ammazzare! Mi raccomando, amore mio!”
“Siamo
tutti con te, Gohan!”
“So
che ci riuscirai, Gohan… fa vedere loro chi sei!”
Il
mezzo sayan, felice di quell’iniezione di fiducia,
andò
via, lasciando tutti noi completamente da soli. Senza degnarci di un
saluto,
anche Vegeta decise di lasciare la stanza, sicuramente per riprendere i
suoi
allenamenti in vista del suo match.
“Aaaaaahhhhhhh…
mi sa che dovremo iniziare a
prepararci anche noi!” affermò
Kairi, domandando ai suoi figli “Voi
cosa volete fare?”
“Rimaniamo
qui a guardare gli incontri… ci siamo
allenati duramente in questo mese!” la
rassicurò Cristal, con un
occhiolino, seguita da Emerald mentre loro madre uscì
tranquillamente da quella
stanza.
Era
palesemente chiaro che la situazione tra gli universi
uno e dodici si stesse facendo troppo seria per essere ignorata.
Inoltre, avevo
l’enorme sospetto che gli angeli stessero tenendo sotto
controllo la faccenda,
e che sarebbero intervenuti molto presto per scongiurare possibili
disastri.
“Allora
ci alleniamo anche noi!” affermò Iida,
uscendo assieme alla maggior parte dei suoi compagni di classe e di
tutti i
professori.
Solo
Midoriya, Ochaco, Bakugo e Shoto rimasero lì ad
assistere ai combattimenti.
“Andiamo
anche noi?” chiese Ran alle sue amiche.
“Io
e Marron vogliamo rimanere qui… magari troviamo
qualche spunto per imparare un’altra mossa!”
affermò subito Masumi,
facendo un rapido occhiolino alla sua ragazza, molto sospetto per i
miei gusti.
[Airhead
- BORUTO]
Quando
Ayumi, Ran e Kazuha uscirono fuori dalla stanza, le
due ragazze fecero un chiaro cenno sia ai due figli di Kairi che ai
quattro
rimanenti alunni della 1-A, i quali si avvicinarono a entrambe.
Quel
gruppetto iniziò a discutere e parlare in segreto di
qualcosa, senza considerarci nel loro discorso, e tanti di noi se ne
resero
effettivamente conto.
“Da
quando in qua quelli si parlano tra di loro?”
domandò Goten a suo padre, confuso, con
quest’ultimo che era altrettanto
incuriosito da quella faccenda.
Difatti,
si rivolse direttamente a Piccolo, domandandogli a
bassa voce.
“Ehi,
amico… potresti rivelarcelo? Sappiamo che, con
il tuo udito, puoi sentire tutto…”
“No…
se non vogliono parlarcene, non è affare nostro!”
“Uffa…”
“Lasciali
stare, Goku…”
affermò Jiren,
sorridendo vedendo quei giovani parlare e discutere tra di loro
“… se
fosse davvero qualcosa di importante, loro ce lo avrebbero
già detto…”
“…
e poi… se mai stessero parlando di una minaccia per
il torneo…” lo seguii a ruota
io “… e desiderano affrontarla
con
le loro forze, lasciaglielo fare! Questa occasione non serve a
dimostrare il
loro vero potenziale?”
Goku
non rimase così convinto dalla mia risposta, ma alla
fine fu sua moglie a rassicurarlo.
“Sta
tranquillo, amore… ci sarà modo e tempo per
capire di cosa parlano… magari stanno semplicemente parlando
di cose tra
ragazzi, giusto?”
“Giusto!”
aggiunse la piccola Pan, rimproverando suo
nonno “Non si origliano i segreti!”
Il
sayan, per fortuna, decise di lasciar perdere e si
rivolse nuovamente verso il tele-visore, abbracciando sua moglie Chichi.
“Accidenti!
Devo andare anche io!” esclamò
agitato Goten “Trunks mi ha detto che voleva
allenarsi su una nuova tecnica
per la Fusione!”
“Non
guardi il match di tuo fratello?” gli chiese
sorpresa Chichi, ricevendo come risposta dal figlio un saluto
frettoloso.
“C’è
lo streaming del canale anche sul cellulare! Io
vado!!!”
La
madre del mezzo sayan tirò un lungo sospiro, e dopo averlo
visto uscire dall’accademia esclamò, divertita.
“Come
no… perfino Pan sa che, in realtà, vuole vedersi
con una ragazza!”
“Una
ragazza?” domandò Brianne, sedendosi nel
posto
lasciato libero da Goten “Sapete già di
chi si tratti?”
“Ehm…
no… ha mollato la sua ex dopo che l’ha beccata a
sbaciucchiarsi con un altro. Questa dev’essere totalmente
nuova!”
Le
due donne iniziarono, come si diceva nel mio dialetto, a
‘commareggiare’, ovvero spettegolare sulla
possibile ragazza di Goten, mentre
io mi concentrai momentaneamente sugli adolescenti e sui discorsi che
stavano
pronunciando in grandissimo segreto.
Non
ero il solo. Ero convinto al cento per cento che anche
Piccolo e Jiren stessero tenendo d’occhio il loro battibecco.
Per mio conto, vi
stava Zero il quale si era avvicinato di soppiatto a tutti loro per
origliare
tutto.
Fu
proprio lui a farmi una rivelazione molto importante.
***
[Another Track 06
– BEST OST IN THE WORLD]
-
A
quanto pare, Peach ha trovato degli indizi su due possibili sospettati,
e ha
inviato a tutti i membri di quella cricca un messaggio. Ora ne stanno
discutendo animatamente… -
- Chi sarebbero questi
due? –
- Due
pezzi grossi dell’esercito di Hearts, incapaci per giunta.
Bear ed Himmur…
partecipano entrambi al Torneo! La situazione si sta facendo
più interessante
del previsto! –
- Cosa te lo fa credere?
–
- Questi
due facevano parte di un gruppo di mercenari molto violento, il quale
adesso è
legato indissolubilmente all’esercito di Hearts. Questi,
tuttavia, odiano il
regno di Hellsing, e intendono sfruttarlo per arricchirsi come ai
vecchi tempi.
Tuttavia, sono stati scoperti e rimproverati da Kairi e Dragon. Ma
dubito che
siano loro due a capo dei Cinque Saggi, e inoltre credo che questa
faccenda
esuli dal reale obiettivo di quel gruppo… qualcun altro tira
i fili di questa
setta, ne sono certo! –
- Scommetto
già che ti sei fatto un’idea, non è
vero?
–
Zero,
soddisfatto, iniziò a raccontarmi le sue deduzioni.
Come immaginavo, le sue ipotesi andavano di pari passo con le mie,
soprattutto
dopo la terribile scoperta che avevo fatto.
- Sai…
potrebbe davvero essere andata così…
però
questo non mi farebbe senz’altro piacere…
-
- Se
non fa piacere a te… immagina quanto potrà
piacere a quei poveri disgraziati!
Non hanno la benché minima idea di ciò che sta
per succedere al torneo… e ti
conviene tenere d’occhio tutti gli indiziati! Ho il sospetto
che Lilith
potrebbe approfittare di uno di loro… o qualcuno dei Deadly
Sins! -
- … molto
probabilmente sarà così… purtroppo
-
Con
un ultimo sguardo rivolto verso tutti quei ragazzi, io
presi una decisione.
- No. Lasciamo che siano loro ad
occuparsi di questa
faccenda. Sono grandi e vaccinati abbastanza per arrivare da soli alla
verità…
-
-
Augura
loro un in bocca al lupo! Ci resteranno tutti male quando capiranno
cosa sta
succedendo… -
***
“Già…
lo so…” ammisi io, sottovoce,
facendomi
notare sia da Piccolo che da Jiren.
Loro
stavano scoprendo quelle verità soltanto adesso, e non
conoscevano ancora tutti i dettagli. Se avessero voluto aiutare i
ragazzi, tuttavia,
nessuno glielo avrebbe impedito. Più
persone avrebbero dato loro una mano, meno rischi avrebbero corso.
“A
proposito...” riprese a parlare Goku, stavolta con
tono molto serio “... avete notato il
comportamento strano degli angeli?”
Stavolta
tutti, perfino i ragazzi, si voltarono verso di
lui. Che storia era questa?
“Che
intendi, amore?” gli domandò Chichi,
stranita.
“Prima
di tele-trasportarci sul campo di battaglia,
l’angelo incaricato di farci da arbitro ha iniziato un
discorso molto...
insolito.Il succo del discorso, tuttavia,
era che non potevano
garantirci la certezza di una resurrezione, qualora fossimo morti”
No.
Le parole di Son Goku non mi piacquero affatto. Dovevo
trovare un’immediata risposta a quelle nuove domande, prima
che succedesse
qualcosa di irreparabile.
***
AI
[Door
of Truth – FATE OST]
Io
ed Ub ci stavamo esercitando nel controllo del KI, fuori
in cortile. Il Cellular Power aveva avuto un effetto straordinario sul
mio
corpo, ed ancora non riuscivo a credere a ciò che avessi
fatto.
Un
siero in grado di sbloccare il mio potere latente, senza
correre alcun rischio. Ora dovevo soltanto imparare a controllare
quella nuova
energia in modo da non distruggere il mio corpo come una stupida. Una
cosa,
però, dovevo constatarla. Non mi ero mai sentita
così potente in tutta la mia
vita.
“Ai…
e se andasse tutto storto?”
Ub,
ovviamente, lo aveva scoperto subito avendo i poteri
psichici di Buu. Ero riuscito a tranquillizzarlo, anche
perché non avevo
intenzione certamente di utilizzare la mia nuova creazione per scopi
malvagi.
La formula, inoltre, era al sicuro, all’interno di una Flash
Drive nascosta
dentro una mattonella della mia camera, sotto il letto. Non
l’avrei mostrata a
nessuno fino al termine del torneo. Nel frattempo, però, il
ragazzino aveva
deciso di allenarsi assieme a me, aiutandomi negli esercizi.
L’altra
persona che conosceva questa storia, ovviamente, era
Shinichi. Anche lui si era preoccupato tantissimo, ma aveva mantenuto
la parola
e aveva assicurato, a tutti gli altri membri della Sezione, che non ci
sarebbe
stato alcun pericolo per la mia vita. Tuttavia, ero convinta che
nessuno ci
avesse creduto fino in fondo.
L’ultimo
ad aver scoperto il mio segreto fu Piccolo Sen-Sei.
A differenza di tutti gli altri, però, lui mi aveva
sorprendentemente
appoggiato. Si fidava delle mie capacità e delle mie buone
intenzioni, e mi
aveva aiutato a controllare sufficientemente quel nuovo potere.
“Non
preoccuparti, Ub… non andrò oltre il limite! Ho
tutto tranne che intenzione di restarci secca, in questo torneo!”
rassicurai nuovamente il mio nuovo amico, con un occhiolino.
“Guarda
un po’ chi si rivede…”
Chiusi
gli occhi e digrignai i denti, inferocita.
Avevo
tutto tranne che intenzione di parlare con quel
farabutto.
“Gin…”
Ub
per proteggermi si piazzò davanti a me, ma io lo invitai
a non fare stupidaggini, trattenendolo dalla spalla. Non dovevamo
essere così
idioti da cadere nel tranello.
“…
vedo che ti stai facendo una nuova vita, piccola
Shiho… ah, già… adesso tu sei Ai
Haibara”
“Bando
alle ciance, Gin. Cosa vuoi?”
L’uomo,
con un sospiro apparentemente arrendevole, decise di
sedersi sull’erba, prendendo una sigaretta dal pacchetto
dentro la sua tasca ed
accendendola con i suoi nuovi poteri. Era già dal mio primo
scontro contro di
lui che avevo notato quel piccolo particolare, ovvero due nuove mani
robotiche.
Chissà quando aveva perso quelle vere...
...
avrei stretto immediatamente la mano all’autore di
tale gesto!
“Niente
in particolare… volevo soltanto parlarti un
po’. E’ passato così tanto tempo da
quando fuggisti dall’Organizzazione, ma
dimmi… che effetto ti fa sapere che il gruppo Karasuma, i
committenti del
lavoro dei tuoi genitori, coloro che ti hanno permesso di sfruttare il
tuo
geniale cervello… coloro che ti hanno insegnato come va il
mondo… siano spariti
per colpa tua e dei tuoi compari?”
“Un
effetto stupendo… quasi stupefacente, aggiungo.
Per anni mi avete fatto paura, ma sono cresciuta e sono diventata
più forte, superando
tutti i miei limiti… ora, quando ti guardo, non riesco a non
pensare a quante
altre minacce, persino maggiori di te, esistano in tutto
l’universo. Non
l’avresti pensato nemmeno tu, un anno fa… dico
bene, Gin?”
“Non
lo nego…” fu costretto ad
ammettere lui,
prima di rivolgersi a me con una freddezza che mai e poi mai mi sarei
aspettato
da parte sua.
[Kishi
Ou No Hokori – FATE OST]
“Shiho…
perché non me l’hai mai detto?”
Sapevo
perfettamente di cosa stava parlando. Quindi alla
fine l’aveva scoperto per davvero. Avrei preferito, con tutto
il mio cuore,
tenerlo all’oscuro di quel segreto per il resto della sua
vita ma ormai era troppo tardi.
“Tu
mi hai stuprata, Gin, assieme a quell’altro porco
di Beer. Sono rimasta incinta a soli quindici anni per colpa
tua… mi hai ingannato
con i tuoi modi gentili, e ci sono cascata in pieno. Perché
avrei dovuto
parlartene? Per abortire e per tornare a essere la tua puttana? Nemmeno
per
scherzo… nonostante ciò che mi hai fatto, io non
avrei messo alla gogna una
povera bambina, anche se fu il frutto di una violenza carnale. Tu lo
sai
perfettamente, Gin… sapete perfettamente come mi avete
ridotta, in quel
laboratorio!”
Mi
resi conto che Ub era visibilmente più nervoso del
solito, e subito mi accinsi a stringergli la mano per tranquillizzarlo.
Non
avevo paura di Gin, non più. Se voleva soltanto
parlarmi, era libero di farlo, ma se avesse commesso una sciocchezza
allora ne
avrebbe pagato le conseguenze.
“…
io non ti avrei mai chiesto di abortire, Shiho…”
Ci
misi quasi un minuto buono per comprendere quelle parole
in pieno. Lo shock era stato troppo forte. Era impossibile. Non potevo
aver
sentito quelle parole provenire dalla sua bocca.
“Io…
io non ci credo…”
“Lo
so… non mi pento di ciò che ti ho fatto, quel
giorno. Io ti bramavo, Shiho, più di ogni altra cosa al
mondo.
Mi hai reso un
folle, Sherry. Non eri soltanto la ragazza più bella che
avessi
mai visto. Eri
la più intelligente, matura... ma soprattutto la
più
spietata tra tutte le donne di questo pianeta. Avevi carattere
per rimanere con noi. Saresti diventata la criminale più
ricercata di tutti i
tempi…”
“…
ci sono andata vicino, per colpa vostra…”
“…
ma non al prezzo di una neonata innocente”
Incredula
davanti a quelle parole, lui mi rivelò.
“Io
non ho realmente il sangue del clan Zaraki. Sono
stato adottato da mio padre, tanto tempo fa. Mia madre ha provato a
crescermi e
condurmi sulla retta via. Ho ricevuto un’istruzione, degli
amici… affetto. In
età da liceale, però, è cambiato
tutto. Mio padre si è ammalato di tumore, e ha
cominciato a crescere me e mia sorella personalmente. Uno tra noi due
avrebbe
dovuto prendere il suo posto al comando del Clan. Ovviamente mia madre
non
prese bene quella decisione…”
Ub,
improvvisamente, iniziò a tremare come un matto. Lui
poteva leggere i ricordi di Gin e poteva sentire se fosse tutto vero o
no. Da
come stava reagendo, il passato di quel criminale non doveva essere
stato così
bello.
“…
quando mia sorella mi rivelò, in lacrime, della
morte di nostra madre, mi crollò il mondo addosso. Lo
ammetto. Fu da quel
giorno che io e Urahara perdemmo la retta via e iniziammo a seguire gli
ordini
di nostro padre di nostra spontanea volontà. Molto presto
arrivò il giorno
della scelta. Tra me e mia sorella, alla fine, venni scelto io.
Un’ora prima
della cerimonia d’iniziazione, però, curiosando
tra le carte di mio padre, trovai
un documento nel quale scoprii la verità. Papà
aveva soffocato mia madre nel
sonno ed aveva costretto i medici a mentire e creare una falsa
autopsia. Non
ebbi nemmeno il tempo di raccontare la verità a mia sorella.
Quando mi ritrovai
di fronte a quel verme, presi la mia Beretta per la prima volta nella
mia vita
e sparai un colpo in sua direzione. Il proiettile perforò da
parte a parte il
suo corpo. Io fuggii da casa mia, mentre mio padre finì
all’ospedale. Era
ancora in coma, fino a qualche giorno fa… poi i Deadly Sins
hanno fatto piazza
pulita, da quello che so…”
“Perché
mi stai raccontando tutto questo?”
Gin,
dopo aver tirato un lungo sospiro, mi rivelò
un’altra
verità.
“Dopo
la fine di questo torneo… io intendo costituirmi
e pagare per tutti i crimini che ho commesso, qualunque cosa accada da
ora in
avanti”
Il
mio cuore smise improvvisamente di battere.
[The
Birth of Fairy Tail – FAIRY TAIL]
Cosa…
lui voleva… lui voleva costituirsi?
“Ma…
ma perché?”
La
sua fredda risata non mi impedii di riformulare la
domanda.
“Gin…
perché costituirti? Ti conosco troppo bene… tu
saresti in grado di fuggire da qualsiasi parte, senza essere scoperto!”
“Shiho…
tu non mi conosci affatto” insistette
però Gin, domandandomi “Tu
conoscevi questa parte del mio passato? No…
non l’ho mai raccontata a nessuno, nemmeno ai MIB. Il Gruppo
Karasuma non
esiste più, e della Yakuza sono rimasti soltanto i Nove
Angeli della Morte,
come si fanno chiamare adesso. Non puoi sapere che entrai
all’interno di quell’Organizzazione
soltanto per salvarmi da morte certa, cambiando nome ed aspetto. Non
puoi
sapere che, molti anni dopo, provai a raccontare la verità a
mia sorella… e non
puoi immaginare la mia delusione quando ho scoperto cosa ormai fosse
diventata.
Mi ero arreso, quando ti ho conosciuto, Shiho. Il Gin del passato non
ti
avrebbe mai stuprato… ma quello di adesso è un
mostro che ha compiuto troppi
errori, e purtroppo non posso rimangiarmi ciò che ho provato
in quella sola
ora. Mi hai completato, Shiho Miyano… per una sola, semplice
ora tu sei stata
in grado di farmi provare anche dei sentimenti che pensavo non
esistessero più.
Se tu non te ne fossi andata via, quel giorno… io non avrei
mai permesso loro
di farti alcun male…”
“Gin…
tu sei pazzo…”
“Lo
so… lo sono diventato a causa delle mie azioni…
nemmeno io so cosa sono diventato. Non bastano le parole stupratore o
assassino
per descrivermi. Ora come ora, sono semplicemente un relitto,
Shiho… una
barchetta che ha affrontato mille tempeste ma ormai incapace di
navigare oltre.
Quello che tu hai sempre conosciuto, Shiho, era la parte peggiore di
me… quello
che ti ho fatto era l’unico modo con il quale sono riuscito a
lasciarti un
ricordo di me, una parte della mia anima. Che a te piaccia o meno, ora
noi due
siamo connessi nel bene e nel male. Tu hai visto solo il lato peggiore,
Shiho,
perché avevo perso tutto e non credevo di potermi rialzare.
Tu, però, mi hai
lasciato senza parole…”
Una
lacrima. Sul volto di quello che credevo un mostro, era
scivolata una lacrima la quale cadde sul suo ginocchio.
“…
nonostante il mondo ti sia letteralmente crollato
addosso, tu sei riuscita a rialzarti e a ricostruirti la tua vita. Dopo
quello
che ho scoperto di Helena… dopo quello che ho scoperto su te
e Shinichi Kudo…
dopo tutto questo, ho capito la verità. Tu sei tale e quale
a mia madre, Shiho
Miyano. Tu hai la sua stessa forza d’animo. Io ti cercavo
perché mi rifiutavo
di lasciarti al tuo destino. Se non avessi scoperto tutto questo, io
non ti
avrei mai dato una reale mano e non me la sarei mai data a me
stesso… ma ora
che riesco a leggere perfettamente la mia anima, so cosa fare e non mi
fermerò
davanti a niente e nessuno…”
“Gin…
mi stai facendo paura… cosa… cosa vorresti
fare?!”
Il
criminale fece il gesto che mai e poi mai mi sarei
aspettato facesse in tutta la mia vita. Dalla tasca del suo giaccone
nero,
cacciò fuori la sua Beretta e me la gettò davanti
ai miei piedi con le sue mani
di metallo. Quell’arma che era sempre stata il simbolo della
sua criminalità,
adesso, si trovava lì, per terra, e potevo tranquillamente
prenderla.
“Mi
arrendo, Shiho. Non
voglio più seguirti o farti
del male… tu ed Helena non meritate di sopportare il mio
dolore. Hai vinto
tu. Mi faccio da parte…
per sempre!”
Sulla
Beretta, iniziarono a cadere delle gocce d’acqua…
…
stava piovendo? No, c’era il sole…
…
no…
…
quelle erano lacrime…
…
erano le mie lacrime.
“Signor…
signor Gin…” gli
domandò
improvvisamente Ub, confuso “…
ma allora… ma allora cosa le succederà?”
“Semplicemente
verrò condannato, mio giovane ragazzo…
passerò il resto della mia vita mortale in prigione, come
è giusto che sia per
i crimini che ho commesso, oppure, come è più
prevedibile, verrò giustiziato.
Non sono come la tua amica… io ho scelto deliberatamente di
uccidere o di fare
del male, e devo scontare una pena per ciò che ho fatto!”
“Io…
io credo non debba farlo per sempre…”
Anche
io mi voltai verso di lui, confusa. Di cosa stava
parlando, Ub?
“Vede,
signore… mio padre è un cyborg. Era stato
costruito per sterminare l’intero pianeta, e lui ha ucciso
una persona. Però…
poi ha anche conosciuto mia madre, ed ha imparato dai suoi errori. Non
solo… io
ero un demone, nella mia vita precedente, ed ho fatto esplodere questo
pianeta…
nonostante tutto io sono ancora qui, e sto imparando dai miei
errori…”
[Comet
– NARUTO]
Un
angelo.
Ub
era un santo sceso dal cielo.
“Ragazzo…
io non sono così fortunato come voi…”
“Ti
perdono”
Fu
Gin, stavolta, a rimanere completamente senza parole. Era
talmente scioccato che la sua sigaretta gli cadde dalla bocca,
sull’erbetta. Io
mi avvicinai a quell’uomo, senza più alcuna paura,
e la spensi con il tacco del
mio piede.
“Hai
ragione. Tu sei pazzo, Gin. Tutti i tuoi crimini ti
hanno fatto diventare il mostro che, per anni, ha tormentato i miei
sogni e la
mia vita… ma ho incontrato mostri più forti di
te… alcuni li ho perfino
sconfitti… altri li ho addirittura compresi. Sai…
fu Hunter Warrior a togliermi
Helena dalle braccia. Esatto… è stato il mio
fratello adottivo. Se non fosse
stato per lui, lei adesso non sarebbe felice… io non sarei
felice… e forse tu
non avresti cercato di redimerti. D’accordo. Se è
il mio perdono che cerchi,
allora lo hai ottenuto. Non mi importa se ti farai arrestare o meno, se
fuggirai da Tokyo o se rimarrai qua… io non ho
più paura di te e non l’avrò mai
più”
Eccola.
Un’altra lacrima. Ero riuscita nuovamente
nell’impresa di spezzare la sua maschera impenetrabile.
“In
tanti hanno ottenuto una seconda possibilità…
perché
non dovresti averla anche tu?” conclusi io,
asciugandomi le lacrime e
afferrando definitivamente la pistola di quel criminale.
Quell’oggetto
non meritava più di esistere. Lo sbriciolai
davanti ai nostri occhi, con le mie mani. La Beretta del sicario non
esisteva
più.
Con
un cenno del capo, invitai Ub a seguirmi e decisi di
andarmene da lì.
Gin,
però, non aveva finito.
“Arresta
mia sorella”
Io
mi fermai nuovamente, voltandomi verso di lui, il quale
si asciugò il viso e continuò, con sguardo fisso
in basso.
“Io
non posso più far niente per salvarla. Niente. Urahara
non mi crede più. Non credeva nemmeno nelle carte che le ho
mostrato. L’unica
alla quale posso chiedere una mano sei tu. Arrestatela. Impeditele di
commettere altri crimini! Io non ho più il potere per
farlo… ma la Sezione può
farlo! Mettete fine a questa storia una volta per tutte!”
Il
primo gesto istintivo che mi venne da fare fu quello di
guardare il cielo. Non c’era nemmeno una nuvola su di esso.
La
mia anima, in quel momento, la sentivo esattamente così.
Pura, libera da ogni pensiero negativo.
“Non
c’era bisogno che mi pregassi in quel modo… lo
avremmo fatto comunque!”
Detto
ciò, io ed Ub ci allontanammo da quell’uomo senza
voltarci più. Non mi importava più se fosse
scoppiato definitivamente a
piangere o se si fosse semplicemente alzato.
Avevo
vinto. La ragnatela si era divelta. La tarantola non
mi aveva mangiato. Ero sopravvissuta ed avevo sconfitto le mie paure.
Avevo
vinto.
“Ai…”
Era
la voce di Shinichi. Anche lui stava passeggiando nel
cortile e si era reso conto subito della nostra presenza.
“Ai!
Sei qui!”
Erano
arrivate anche Ran, Kazuha ed Ayumi, le quali avevano
capito subito che qualcosa non andava come al solito.
Non
riuscii più a trattenermi. Quel pianto liberatorio mi
uscii di getto, senza alcun freno, ed Ub mi strinse con forza sul suo
petto,
donandomi il conforto che tanto cercavo.
Non
erano più lacrime di dolore…
…
tutt’altro…
“Hai
vinto, Ai… avete vinto…”
comprese Ub, lasciando che il mio viso
inumidisse il suo, mentre tutti gli altri miei amici si avvicinarono a
me per
riempirmi ancora più d’amore.
Avevo
vinto, Akemi…
Avevo
vinto, mamma... avevo vinto, papà…
…
ho vinto.
L'ho
sconfitto per sempre.
***
MIDORIYA
[Jiren’s
Theme – DRAGON BALL SUPER]
Tornai
sul pianeta Terra, stanco e stremato dopo aver
passato il mio turno.
Mi
ero ritrovato contro guerrieri potentissimi, più di
quanto potessi immaginare. Se non fosse stato per l’aiuto
della mia compagna di
classe, Momo Yaoyorozu, non sarei mai riuscito a superare quella prova.
Avremmo
tanto voluto che, assieme a noi, passasse anche Honey Lemon, ma un
combattente di nome
Sonic era riuscito a buttarla fuori dal ring come ultima eliminata.
Avrebbe
sostenuto il match di recupero, poco male.
Mi
incamminai con decisione verso la Sala Comune, dove era
presente l’unica tv del nostro dormitorio, per assistere a
tutti gli altri
combattimenti della Seconda Fase. Con mia grande sorpresa, non ci stava
nessun
altro al suo interno se non un personaggio molto singolare, che avevo
avuto il
piacere di conoscere da poco.
“Immaginavo
di rivederti qui, Izuku…”
“E’…
è una buona cosa?”
“Sei
un perfezionista, esattamente come me” mi
rispose Jiren, con un sogghigno “Quando hai
di fronte un avversario,
cerchi sempre di studiare tutti i suoi punti di forza o di debolezza,
soprattutto se esiste un’alta probabilità di
doverlo affrontare. In uno scontro
tra eroe e villain, però, questa possibilità non
ti verrà mai concessa o
perdonata… sapresti dirmi il perché?”
“Io…
io credo perché la priorità, in quel caso,
sarà
sempre la sicurezza e la salute dei cittadini che stai proteggendo”
risposi io, leggermente imbarazzato “Quando
un cattivo prova a commettere
un crimine, non devi avere alcun attimo di tentennamento…
questo mi hanno
insegnato alla ‘U.A.’. E’…
è giusto?”
Jiren,
soddisfatto, fece un chiaro cenno di assenso con la
testa.
Avevo
sentito un gran bene di quel guerriero. Nel suo
universo era l’eroe più potente, popolare e
rispettato, così come lo era stato
All Might prima di dover appendere il costume al chiodo. Vederlo
interessarsi
così tanto a me non faceva altro che riempirmi
d’orgoglio.
“Quindi…
se dovesse accadere qualcosa di grave nelle
indagini segrete che state svolgendo… tu saresti pronto
anche a dare la vita,
giusto?”
“Ce-cer…
UN MOMENTO?! COME L’HA SCOPERTO?!”
Sconvolto,
saltai in aria e cercai di trovare una scusa, ma
iniziai a balbettare come un coglione e mi zittii istantaneamente,
rosso di
vergogna. Per tutta risposta, l’alieno mi invitò a
sedermi sul divano, di
fianco a lui, e mi rivelò.
“Un piccolo
consiglio, giovane eroe apprendista… esistono
persone con un udito molto più
sviluppato del tuo, in grado di percepire ogni suono anche a chilometri
di
distanza, come il sottoscritto. Altri possono perfino controllare le
vostre
tele-comunicazioni private, come una certa Gluttony… il
Torneo del Potere è una
guerra non solo di forza, ma anche di strategia, e vi troverai
avversari di
ogni genere… mantenere un segreto simile sarà
molto difficile, tra queste mura!”
Abbassai
il capo, sconsolato. Jiren non aveva tutti i torti.
Avevamo commesso un errore molto grave e dovevamo fare più
attenzione la
prossima volta.
“Tranquillo… non
hai nulla di cui preoccuparti, al momento. Sappi che i Pride
Troopers e le
Palle di Fuoco Kamikaze stanno svolgendo indagini segrete su tutti gli
universi, per capire se vi sia qualche criminale che punta a farci del
male in
questo Torneo del Potere. Per questo, con l’obiettivo di
facilitarvi il
compito, abbiamo deciso di affidarvi queste”
Il
grigio, con mia grande curiosità, mi affidò una
strana
capsula, molto simile a quelle che utilizzavano Bulma ed i suoi
scienziati.
Cosa ci dovevo fare con quella?
“E’
molto semplice da utilizzare” mi
spiegò
velocemente lui “Dovrai entrare dentro la
tua camera e attivare la
capsula davanti alla tua porta. Fallo domani sera, verso le ventuno!
Invita
anche tutti i tuoi compagni, mi raccomando! Grazie a questa, potrete
avere
delle riunioni segrete senza farvi beccare, con la presenza perfino dei
Pride
Troopers e delle Palle di Fuoco Kamikaze”
“Dice
sul serio?! E’ davvero possibile?!”
Jiren
annuì con il capo, descrivendomi l’oggetto che
avevo
in mano.
“Sì.
E’ un tele-trasportatore che vi permetterà di
raggiungere la base segreta del nostro universo. Abbiamo deciso di
fidarci completamente
di voi. Puntiamo a comprendere cosa stia succedendo in quegli universi,
anche
perché, da quello che abbiamo scoperto, potrebbe trattarsi
di una faccenda più complicata
del previsto. So che avete intenzione di compiere
un’operazione di spionaggio tra i Cinque
Saggi… vogliamo darvi appoggio e prepararvi al meglio per
una missione simile”
Iniziai
seriamente a preoccuparmi. Se anche personaggi
illustri di altri universi si stavano muovendo per comprendere le
problematiche
dei Regni di Hearts ed Hellsing, allora la situazione era molto critica.
“E
a parte la vostra indagine... io ne sto svolgendo una
in privato, da solo. Quello che ti sto per rivelare non deve uscire
fuori da
questa stanza, ma...”
Jiren
si girò da una parte e dall’altra, per capire se
fossimo spiati. Quando si rilassò, decise di dirmi la
verità.
“I
partecipanti del quinto e dell’ottavo universo non mi
convincono per niente. Stanno indagando su qualcosa, ma non riesco a
comprenderlo. Inoltre, sono andato a parlare con Arack e
Liquir per capirci
di più... e ho scoperto che ci sono degli infiltrati tra di
essi! Gli Hakai-Shin
stanno già indagando per scoprire chi siano. Ciò
che è certo è che, tra i
partecipanti del quinto e dell’ottavo universo, alcuni non
fanno parte nè
dell’uno e nè dell’altro, al cento per
cento!”
“Dice
sul serio?! Ma noi...”
“Lo
so... ma non so ancora chi siano. Dobbiamo
continuare le indagini per capire di chi si tratta. Se ci saranno delle
novità,
ve le farò sapere”
La
mia lamentela era più che giustificata. Tra coloro che
stavano indagando sulla situazione dei regni di Hearts ed Hellsing,
c’erano
anche membri di entrambi gli universi elencati da Jiren. I problemi si
stavano
accavallando l’uno sopra l’altro.
“Per
il resto… come ti sono sembrati gli scontri, fino
ad ora?”
Non
mi aspettavo mi facesse una domanda così aperta, lo
ammetto, soprattutto dopo quegli argomenti leggermente spinosi. Decisi
comunque
di appoggiarlo e di raccontargli tutte le mie impressioni sulla Seconda
Fase e
su coloro che l’avevano superata.
Come
era prevedibile, gran parte dei miei amici, sia nuovi
che vecchi, erano riusciti a passare il turno. Solo pochi guerrieri,
però mi
avevano lasciato letteralmente a bocca aperta.
Della
prima giornata, i guerrieri che avevano passato la
Seconda Fase e che mi avevano impressionato furono quattro, ovvero
Saitama,
Edward Malfoy, Ai Haibara e Peach. Non erano stati i più
forti dei loro turni,
ma di certo avevano attirato il mio occhio per alcuni particolari molto
interessanti.
Il
primo aveva eliminato tutti i suoi nemici con un semplice
pugno, inclusa la figlia di Mr. Satan, ed ero convinto non avesse
utilizzato il
massimo della sua potenza.
Il
secondo, invece, mi aveva colpito per il suo modo di fare
e per il suo stile di combattimento; se, all’apparenza, quel
cyborg appariva
come un vero perditempo, in battaglia si trasformava nel peggior
avversario con
cui avere a che fare. Imprevedibile, beffardo nei confronti dei suoi
nemici,
era tornato in accademia senza nemmeno un grammo di polvere sulla sua
uniforme,
e questo particolare non era da sottovalutare.
La
piccola Ai, invece, era stata a dir poco strepitosa; chi
se lo immaginava fosse così forte! Perfino le sue amiche
erano rimaste
sbigottite di fronte a tutti i suoi miglioramenti! Ora capivo
perché lei era
stata assunta nella Sezione Anti-Mafia di Tokyo alla sua
età.
Peach,
invece, aveva
un potere molto simile a quello di
Mirio, ovvero rendersi intangibile a qualunque oggetto toccasse, anche
il
pavimento. A differenza del mio compagno d’istituto,
però,
Peach poteva perfino
mutare il suo corpo a seconda del materiale in cui si immergeva. Questa
capacità le permise di vincere la Seconda Fase senza subire
un
graffio, dato che la pietra formante il ring fosse composta da
Katchin-Katchin, l'elemento più duro dell'intero universo.
Con
il
suo incontro capii perché lei venisse così ben
tenuta in
conto da Lord Freezer
e perchè fosse stata nominata da poco il Generale del suo
esercito.
Della
seconda giornata, invece, ero rimasto senza parole
davanti a tre guerrieri in particolare.
La
prima era stata proprio la mamma di Emerald e Cristal,
ovvero Kairi. Nonostante le sue disabilità, era riuscita a
combattere alla pari
contro un Dio della Distruzione come Belmod, mettendolo perfino in
difficoltà.
L’altro
guerriero dalle incredibili capacità si era rivelato
Junion Polfems. Dentro al suo corpo, infatti, possedeva il potere di
nove
entità chiamate Cercoteri, ed il suo occhio gli permetteva
di avere capacità
uniche come prevedere i colpi degli avversari, tele-trasportarsi da un
punto
all’altro del ring o via dicendo.
L’ultimo
guerriero, infine, era stato Alucard, il vampiro
del primo universo; non c’erano parole per descrivere il
potere di quel mostro,
lo giuro.
[Soundtrack
5 – DRAGON BALL GT]
“Devo
ammetterlo… non mi aspettavo avresti tenuto
conto di questi guerrieri…”
ammise Jiren, ridendo ed alzandosi dal suo
posto “D’altronde, quelli che mi hai
elencato possono diventare le vere
sorprese di questo torneo… e grazie per le descrizioni
dettagliate, aggiungo!
Sei in gamba nelle analisi… più di quanto tu
creda!”
“Lei…
lei non rimane qui a vedere gli ultimi scontri
di oggi?”
“No,
ragazzo. Ho un impegno ‘improrogabile’ al quale
voglio partecipare. Continua pure ad osservare gli scontri! Ci vediamo
stasera!”
Detto
ciò, l’alieno uscì fuori dalla stanza e
mi lasciò
completamente da solo, immerso nei miei pensieri. Non mi aspettavo che
Jiren ed
i suoi amici volessero aiutarci, dovevo essere sincero. La storia
riguardante
le indagini personali dell’alieno mi avevano leggermente
preoccupato, ma se ci
fossero state delle novità io sarei stato il primo a
ottenerle.
“Ehi,
Deku-Kun… ho visto l’incontro sul cellulare! Sei
stato grande!”
Era
lei. Il suo sorriso mi aveva lasciato completamente
senza fiato, come sempre.
“Ciao,
Ochaco-Chan!” la salutai io,
lasciandola sedere affianco a me, sul divano “Grazie!
Sono sicuro che
anche tu riuscirai a passare il…”
[Pain’s
Theme – NARUTO]
“Guarda un
po’ chi si rivede… la coppietta
di fidanzatini…”
Sia
io che la mia ragazza diventammo pallidi come lenzuoli.
No…
non lui…
“N-Nnoitra…”
“Che piacere
rivederti, puttanella…”
ci salutò lui, mettendosi proprio in mezzo a noi e cingendo
le spalle di Ochaco
con il suo braccio, con veemenza “… ti
sarai già stufata di
quest’incapace, non è così?”
“Va-vattene…
lasciaci in pace…”
iniziò a
balbettare la mia ragazza per la paura.
“Dopo la
bastardata che avete fatto? Puoi
scordartelo, piccina! Sono venuto qui per darti un…
consiglio…”
la avvertì lui, con sguardo famelico “Buttati fuori
dal ring
alla prima occasione, o ammazzati dopo aver concluso la seconda
fase… perché se
passerai alla prossima, io farò in modo di capitare contro
di te... e giuro,
su tutti i Demoni del mio mondo, che preferirai bruciare
all’inferno per
l’eternità!”
“NO!”
Avrei
voluto fare qualsiasi cosa, ma l’aura terrificante di
quel mostro mi aveva paralizzato con la forza, senza che nessuno dei
due
potesse far nulla…
Qualcuno
ci aiuti...
“Inutile provare
a sfuggirmi, bocconcino…
hai voluto provocare un demone, ed ora ne pagherai le conseguenze”
insistette lui, iniziando a muovere le sue mani verso zone del corpo di
Ochaco
che lei non avrebbe mai concesso di sua spontanea volontà
“Non
ho letto alcuna regola, riguardante il torneo, che mi impedisca di
ottenere il
tuo corpicino da urlo durante l’incontro... uno spettacolo
indimenticabile in
diretta universale! E’ una vendetta più che
sufficente, non trovi?”
Le
lacrime di Ochaco furono atroci da sopportare.
Qualcuno
ci aiuti!
“Tu…
lascia
andare quella ragazza!”
Ochaco
venne improvvisamente liberata dalla morsa di quel
giovane, e si gettò con veemenza tra le mie braccia,
cominciando a
singhiozzare.
Riconobbi
all’istante il nostro salvatore. Era un Dio della
Distruzione, a giudicare dal suo abbigliamento. Aveva uno strano
aspetto,
infatti era tutto ricoperto di peli. Si chiamava Iwne, se ricordavo
bene.
“Coraggioso ad
affrontare un Demone, sir
Iwne del primo Universo!”
“Dici
bene, Greed… tu sei un semplice demone… non hai
la stessa potenza della tua sovrana. Se provi ad attaccare di nuovo
qualche
mortale, non mi farò problemi a cancellarti… puoi
starne certo, carogna!”
“Facendoti
eliminare dal Torneo?”
Il
palmo di Iwne puntato verso il suo bersaglio fu una
risposta chiara ed esplicativa per Greed.
“Se
i Due Zeno e il Sommo hanno cambiato i loro piani,
è con lo scopo di uccidere qualcuno di voi prima della
finale... anche un
neonato ci arriverebbe. Io non posso usare l’Hakai durante i
miei incontri...
ma qui, dentro la U.A., i miei poteri sono ancora attivi! Se per
ucciderti
dovrò pagare pegno con l’eliminazione dal torneo...”
Una
sfera violacea apparve davanti al suo palmo, e ciò fece
indietreggiare Greed.
“...
allora sarò più che felice di disgregarti davanti
agli occhi di quei ragazzi! Cosa ne dici, Greed... ti va di abbandonare
questo
mondo?”
Il
Demone Puro, davanti a quella minaccia, decise di lasciar
perdere e preferì abbandonare la stanza. Questo lo fece,
tuttavia, dopo aver
rivolto un’ultima frase alla mia ragazza.
“Stavolta quella
palla di pelo ti ha
salvato, mia cara Ochaco… la prossima volta non ti
andrà così bene! La tua
condanna è già scritta... parola di Greed!”
Alla
fine quel mostro ci lasciò davvero. Se fosse entrato un
minuto prima o un minuto dopo, non avrebbe provato a minacciare sia me
che
Ochaco.
Non
ci voleva un genio per capire che l’avesse fatto
apposta. Aveva atteso che Jiren andasse via per provocarci. Sapevamo
perfettamente il motivo dietro la sua rabbia. Avevamo scongiurato il
loro malefico Piano
Inglobamento, col quale avrebbero assunto abbastanza energia da
contrastare
tutti noi.
Era
partito tutto dal mio desiderio di incontrare nuovamente
Uraraka. Nel momento in cui avevamo spezzato il loro ingranaggio,
eravamo
finiti sulla loro lista nera. Ochaco era al sicuro, adesso, ma non
potevamo
controllarla ventiquattr’ore su ventiquattro, non se a darle
la caccia dei mostri come i Deadly
Sins.
“Rimarrò
io con voi, per sicurezza! Non preoccupatevi.
Quel demone non vi farà del male fin quando sarò
io presente!”
Iwne,
per fortuna, ci tranquillizzò quanto bastasse per
farmi tirare un sospiro di sollievo.
“Gra-grazie,
signore… sniff…” lo
ringraziò
Ochaco, ancora scossa ma leggermente confortata.
“Ve
lo devo…” ammise Iwne,
rivelandoci “…
io e Geene siamo i veri mandanti della vostra missione,
d’altronde!”
Sia
io che Ochaco rimanemmo a bocca spalancata.
Cosa?
Lui sapeva tutto?!
“E’
partito tutto da un ordine di noi Hakai-Shin.
Vogliamo scoprire cosa sta succedendo nei nostri regni, prima di
intervenire
personalmente!” ci spiegò la
divinità, sedendosi di fianco a noi prima di
continuare “Queste indagini, a dire la
verità, vanno avanti da un mese
circa, ma i nostri agenti ci hanno sempre detto che va tutto bene, che
non ci
sono problemi di alcun tipo tra il Regno di Hearts e quello di
Hellsing…”
“Allora
perché non volete indagare con i vostri
angeli?” chiesi io, stranito.
Ero
certo che, con il potere dei loro assistenti, gli
Hakai-Shin potessero risolvere il caso molto più
tranquillamente e facilmente.
“Perchè
è da giorni che gli Angeli non ci rivolgono
più la parola! Sembrano agitati... come se stesse per
succedere qualcosa di
terribile! Quando ho provato a parlare col mio, mi ha ordinato di non
intromettermi,
perchè altrimenti ci avrei rimesso le penne! Non ci sto
più capendo nulla!”
Rimanemmo
stupefatti dalle verità sorte dalla bocca di quel
Dio. Iwne era senza ombra di dubbio un Hakai-Shin molto più
saggio e
rassicurante rispetto a Beerus o Champa, ma vederlo in preda ai dubbi
non ci
rasserenava certamente.
“Avete
provato a parlarne con il Sommo Sacerdote? Lui
potrebbe sicuramente spiegarvi la situazione”
provai a suggerirgli io,
ricordandomi del ruolo di super-visore condotto dall’angelo
protettore degli
Zeno-Sama.
“Ci
ha detto di non preoccuparci, che il Torneo sta
andando esattamente come previsto...”
dichiarò Iwne, tirando un lungo e
scoraggiato sospiro “... se lo dice lui possiamo
credergli, ma gli Angeli
continueranno a non raccontarmela giusta, ora più che mai!”
Dopo
aver detto ciò, la Divinità ci propose.
“A
proposito… mentre osserviamo gli altri incontri, vi
va di sentire un po’ di storie riguardanti il mio Regno e
quello di Hearts?
Potrebbero rivelarsi utili per le vostre indagini!”
Incuriositi,
sia io che Ochaco accettammo senza remore, sia
per nostra curiosità, sia per scacciare dalla mente i
precedenti attimi di
terrore appena vissuti con Greed. Avevamo molte domande da porre
all’Hakai-Shin, e iniziammo a discutere allegramente proprio
mentre il
ventiduesimo match della Seconda Fase stava per iniziare. Quanto era
avvenuto
con il demone dell’avidità divenne un lontano
ricordo.
***
Questo
capitolo si conclude con tantissimi altri dubbi e domande in merito
alla situazione Cinque Saggi. E non solo... il comportamento degli
Angeli sta cominciando ad insospettire tutti quanti!
Nel
mentre, Ai è riuscita ad affrontare Gin... a parole, vero,
ma ce
l'ha fatta. Ha sconfitto il fantasma del suo passato! Quanti di voi se
lo sarebbero aspettato?
Ed
eccoci qui, ancora una volta, al termine di un altro capitolo. Io sono
riuscito a calmare tutti coloro che sono morti, solo dopo aver fatto
leggere loro in anticipo il prossimo capitolo...
NEJIRE
- BUAAAAAAAAAAHHHHHHHH! COME HA POTUTO, AUTORE?!
MIRIO
- QUESTO... sigh... QUESTO E' DAVVERO TROPPO DA SOPPORTARE... sigh...
BUAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHH... NON RIESCO A SMETTERE DI PIANGERE!
SCONOSCIUTO
- Ehm... era davvero necessario?
AUTORE
- Credimi... se non l'avessi fatto, quei due e tutti gli altri ci
avrebbero ammazzati! Tu preparati per la tua comparsa! E' il momento di
far vedere a tutti chi sei davvero... VILLAIN PRINCIPALE!
Ebbene
sì. Il prossimo capitolo concluderà la terza
parte della
nostra storia, e vi posso assicurare di una cosa...
...
voi non avete la minima idea di quello che sta per accadere, ve lo
posso assicurare!
Vi saluto e vi do appuntamento al prossimo capitolo di GOLDEN BULLET -
THE HUNTER WARRIOR!
Capitolo 31 *** Capitolo 31: Che abbia fine... il II Torneo del Potere! (Parte 2) ***
Capitolo 31
Ammettetelo...
... stavate
tutti aspettando questo momento, non è così!?
Eccoci giunti al
capitolo 31, l'ultimo della terza parte che darà il via al
climax della nostra storia!
Tutto
quello che avete letto sia in KINGDOM HEARTS - THE LEGEND OF THE
EARTHLY YILANCAR, che in questi precedenti 30 capitoli, acquisteranno
un senso sia in questo che nei capitoli finali di GOLDEN BULLET - THE
HUNTER WARRIOR!
Non voglio
anticiparvi nulla, tranne la data del prossimo capitolo che
sarà il 1 Dicembre!
Nello scorso
capitolo vi ho fatto fumare il cervello, non è
così? Tranquilli...
Qui, di seguito,
la pagina delle OST…
... ed ora
più che mai...
...
vi auguro una BUONA LETTURA!!!;-)
GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR
Che abbia
fine... il II Torneo del Potere! (Parte 2)
Venerdì
24 Agosto 2018
SIMON
[Itachi’s
Theme – NARUTO]
Terminai di bendare il mio corpo,
rendendolo nuovamente
irriconoscibile. Coprii anche la mia Sfera del Drago, la quale era
appesa al
mio collo per mezzo di una catenina in metallo, a mo’ di
gioiello. Poi
recuperai il vecchio libro di mia madre dalla borsa del computer,
conservandolo
nella tasca del mio pantalone. Dentro di esso, vi stava anche la sua
lettera,
anche se non avevo realmente più bisogno di conservarla e
custodirla.
Dietro la mia schiena, infatti, poco
prima di cominciare
l’allenamento, avevo chiesto a Whis di farmi tatuare le sue
ultime parole. Due
sere fa, quando Chi lo vide per la prima volta, decisi di raccontarle
cosa
significasse per me quel tatuaggio, e si commosse nuovamente.
Quella notte stessa, io e
lei avevamo fatto l’amore per
la prima volta, ed era stato il momento più bello di tutta
la mia vita. Non mi
sarei mai scordato dei suoi baci, del suo profumo, del suo respiro
carico di passione,
della sua voce colma di amore, desiderio e piacere. Avevo trovato la
mia metà,
e giurai che non l’avrei mai lasciata andare via.
Il mio turno, se avevo letto
attentamente l’aura di tutti i
miei avversari durante quelle giornate, poteva tranquillamente essere
una
passeggiata, ma non mi conveniva sottovalutare la prova, soprattutto se
si trattava
di un Torneo del Potere organizzato da Zeno-Sama e dagli Angeli.
Il mio cellulare vibrò
improvvisamente. Era un messaggio da
parte di Chi.
- IN BOCCA
AL LUPO, AMORE! –
Sorrisi, felice, davanti a quelle
parole. Lei ancora non lo
sapeva, ma avevo percepito qualcosa di nuovo in lei, una notizia
così bella che
mi spingeva a voler vincere il torneo, ora più che mai.
Le risposi all’istante,
conservando il cellulare dentro al
cassetto del mio comodino. Accarezzai Moon sulla fronte, mentre era
addormentata sul mio letto, e iniziai a schioccarmi le nocche dei pugni.
Dovevo
soltanto vincere quel torneo. Bastava soltanto
questo, e nessuno avrebbe più osato frapporsi tra me e la
mia felicità.
I match di questi tre giorni erano
stati parecchio
interessanti da osservare. Come era prevedibile, gran parte dei
vincitori della
Seconda Fase proveniva dal precedente Torneo del Potere. A parte
Lavenda, tutti
avevano provato a non uccidere nessuno durante i loro scontri,
dimostrando
quanto la loro prima esperienza fosse stata traumatica. Vegeta, a dire
la
verità, dopo la bastardata della scommessa, era stato sul
punto
di polverizzare
l’intero ring per la frustrazione. Truccato e vestito da
first
lady, si era
guadagnato la prima posizione nelle classifiche dei dieci meme
più spassosi
della settimana in tutti gli universi e, probabilmente, ci sarebbe
rimasto per tantissimo tempo, rendendo il tutto ancora più
esilarante. Lo
stesso non avrebbero pensato tutti i suoi avversari, i quali avevano
fatto
l’errore colossale di sottovalutarlo e prenderlo in giro.
Avevo sperato, con tutto il cuore,
che non ci sarebbero stati dei
morti durante questa fase, ma il mio desiderio rimase irrealizzabile.
Durante i
match dei Deadly Sins, purtroppo, era stato versato molto sangue e
tante anime
innocenti ci avevano rimesso la vita. Tra queste, con grande rammarico,
vi fu
quella di un giovane studente della Shiketsu, di nome Inasa, il quale
era
caduto vittima dei mortiferi ed atroci colpi di Greed, nel match
precedente al
mio. Il giovane aveva combattuto per l’onore del suo liceo e
tanti altri
guerrieri avevano provato ad aiutarlo, ma niente li salvò
dalla furia e dalla
potenza di quel demone.
Li avrei vendicati. Avrei
vendicato tutte le loro morti e
quei mostri l’avrebbero pagata cara.
“Simon!”
La porta della mia camera si
aprì di scatto. Era stata Ai a
chiamarmi.
“Sono le
diciotto e mezzo! Tra poco il tuo turno
inizierà!”
“Sono
già pronto!” la rassicurai io,
chiedendole “A proposito! Finalmente riesco
a vederti dal tuo scontro!
Complimenti per esserti qualificata!”
La bambina divenne rossa per
l’imbarazzo. Non poteva essere
altrimenti.
Il suo incontro era stato parecchio
complicato da superare.
Tra i suoi avversari, infatti, erano capitati anche guerrieri del
calibro di
Cell e Stain l’Ammazza-Eroi, entrambi passati alla fase
successiva. Sia lei che
Ub, tuttavia, avevano rubato la scena riuscendo a mettere tutti i loro
opponenti in difficoltà. Avevano meritato entrambi di
passare.
“Ecco...
è tutto frutto degli allenamenti con Goku e Piccolo
Sen-sei…”
“…
non solo…”
La mia sorella adottiva, stupita,
sgranò gli occhi mentre io
richiusi la porta alle nostre spalle, sigillandoci
all’interno della nostra
stanza in modo da non essere sentiti da nessuno. Zero aveva isolato la
mia
stanza in modo tale da impedire a chiunque di sbirciare oppure
origliare.
“…
credi davvero che io non me ne sia reso conto, Ai?
Per quattro anni ho combattuto contro persone drogate di KI Power fino
al
midollo…”
“E con
ciò? Anche tu vuoi rimproverarmi?”
Io, tuttavia, le feci segno di no con
la testa.
“Non ne
hai bisogno. Sei abbastanza intelligente da
comprendere quali sono i tuoi limiti fisici e mentali. So anche che non
ti
saresti spinta fino a questo punto senza un antidoto col quale
annullare gli
effetti del tuo Cellular Power. Perché è questa
la verità, vero? Tu hai creato
anche un antidoto alla tua stessa creazione…”
La bambina sbuffò
contrariata, leggermente punta
nell’orgoglio. Odiava essere letta come un libro aperto, e io
mi divertivo a
scoprire in anticipo tutti i suoi piani e tutte le sue contromosse.
“Continuo
ancora a pensare che tu abbia meritato di
passare. Il Cellular Power è stato un vero successo e, in
mani sicure, potrebbe
davvero essere molto utile per la salvaguardia del nuovo pianeta Terra.
Il
consiglio che volevo darti, a dire il vero, era un altro…
non lasciare
quella sostanza in mano a sconosciuti, Ai. Non dare modo a gente come
la Yakuza
o i Deadly Sins di approfittarsi di te… o di ricattarti per
la tua scoperta!”
Solo dopo aver detto ciò,
decisi di lasciare quella stanza.
Sapevo che Ai non avesse bisogno dei
miei consigli. Era
consapevole di aver creato qualcosa di assolutamente incredibile,
più
eccezionale dell’APTX-4869, e aveva passato gran parte della
sua vita a difendersi
dai suoi nemici, con le unghie e con i denti, a causa della sua
intelligenza.
Speravo solo non dovesse rivivere di nuovo quelle sensazioni.
***
AI
[Sasuke’s
Ninja Way – NARUTO]
“Come immaginavo,
piccola peste… ti sei cacciata in
grossi guai, lo sai?”
“Mi… mi
dispiace, signor preside… non potevo ignorare
questa storia”
Dopo aver parlato con Simon, ero
uscita dalla sua stanza,
passeggiando tranquillamente per i cortili della U.A. con
l’intento di
schiarirmi i pensieri.
Le sue parole erano state le stesse
che mi avevano rivolto tutti
gli altri membri della Sezione Anti-Mafia. Il pericolo che qualcuno
potesse
nuovamente puntare gli occhi su di me era nuovamente alle porte, ma
ormai mi
ero resa conto che anche quella fosse una parte del mio essere. Ero
indipendente ma anche imprudente, e un po’ mi piaceva questo
lato del mio
carattere. Ma a tutto dovevo porre un limite.
Ora molte persone
conoscevano il legame che esisteva tra
me e la mia figlia biologica. Se, invece di puntare a me, avessero
cercato di
ricattarmi con lei? Era a questo che si riferiva Simon?
Conoscendolo, la risposta era
più che ovvia.
Durante quella camminata, tuttavia,
venni attratta da un
discorso tra due partecipanti di quel torneo, ovvero il preside Gabor e
la sua
studentessa Arehdel, entrambi provenienti dal quinto universo. Assieme
a loro,
tuttavia, vi stavano anche Eurith e Flame dell’ottavo
universo, i quali difendevano
la ragazzina a spada tratta.
“I Cinque
Saggi… avete una lista dei sospetti?”
“Sì…
questi!” rivelò Eurith, porgendo al mago
una
pergamena già aperta.
Incuriosendomi ancora di
più, decisi di sedermi non molto
distante da loro, poggiandomi su un albero e permettendo alla mia anima
di
fuoriuscire dal corpo.
In questo modo, loro non avrebbero
potuto scoprirmi.
“Per la barba di
Silente… ci sono anche quei due
ragazzini tra i sospettati?!”
“Non
possiamo ignorare nessuno, al momento…”
ammise la pirata, più tranquilla che mai, iniziando
letteralmente a scolarsi
un’intera bottiglia di vino “…
non sapremo chi siano i loro membri fino
a quando non riusciremo a farci accettare. La
lista di fianco è quella di coloro che intendono parlare con
Diablo e Glacial…”
“…
avevo intuito… ne avete, di coraggio, a farvi
aiutare da uno sterminatore come Freezer…”
Rimasi sbigottita davanti a quella
rivelazione.
Avevo sentito bene?
Freezer era invischiato in questa
faccenda?
Controllai frettolosamente le due
liste. Nella prima, quella
dei sospettati, vi stavano personaggi a me ben noti, come Himmur, Bear,
Dragon,
Kairi ed i loro figli, oltre ai citati Diablo e Glacial. Fu la seconda
lista a
lasciarmi completamente basita. Freezer e Peach rientravano in essa,
come aveva
specificato Gabor…
… ma allora
perché c’era anche quell’incosciente di
Masumi Sera con la sua ragazza?! Era impazzita, per caso?!
[Man
of the World – NARUTO]
“Arehdel…
sei sicura della scelta che stai compiendo?”
si rivolse nuovamente il preside alla sua giovane allieva “Non
sei
obbligata a dare una mano in queste indagini… stai mettendo
la tua vita a rischio,
inutilmente per quanto mi riguarda! Se i nostri dubbi si rivelassero
corretti,
i nostri nemici proveranno ad ucciderti!”
“Ehi, tu! Non
trattarla così! Hic!” lo
rimproverò
subito Flame, la quale però era tutto tranne che credibile
vista la sbronza che
si era presa dopo quella bevuta esagerata “Noi
siamo in grado... hic...
di proteggerla!”
“Difficile
prendervi seriamente… soprattutto dopo le
condizioni in cui è tornata qualche sera prima! Ubriaca
fradicia… ha passato
una notte intera a vomitare nel cesso!”
Ahia. Doveva essere accaduto qualcosa
di parecchio scottante
se la pirata si era zittita davanti allo sguardo minaccioso
dell’adulto. Quello
non era il solito modo in cui quell’uomo parlava con la
gente. Doveva essere
molto arrabbiato se si era rivolto così male ai suoi
interlocutori.
“Nessuno
di noi l’ha obbligata ad accettare… è
stata
lei stessa a seguirci e a prendere questa decisione”
la seguì a ruota
Eurith, cingendo amichevolmente un braccio sulle spalle di Arehdel, la
quale
era più affranta che mai “Se lei
non vorrà continuare la missione, potrà
tranquillamente abdicare senza rischiare nulla e senza che nessuno si
offenda.
Pensavamo soltanto… che lei ne fosse già al
corrente, signor Black”
“E’
proprio questo, il punto… io non ne ero al corrente,
e se non fosse stato per voi due non lo avrei mai saputo”
affermò il mago,
rivolgendosi nuovamente verso Arehdel “Sai
benissimo quanto tu sia
speciale… tu non sei una semplice mortale… sei la
figlia di Demetrio e
Perperuna, i nostri due Semi-Dei più conosciuti e rispettati
dei nostri
universi!”
“COS-LEI
E’ LA FIGLIA DI QUEL DEMETRIO?! HIC!?”
rimase scioccata Flame, nonostante fosse ubriaca fradicia.
Stava bevendo un’altra
bottiglia di vino.
Ma da dove diavolo le
cacciava fuori?!
“Tu…
misericordia… tu sei la principessa!?”
esclamò stupito Eurith, inginocchiandosi davanti alla
giovane ragazza, il cui
sguardo però era ancora più dispiaciuto di prima.
Gabor, rendendosi conto subito dello
stato d’animo della sua
allieva, si avvicinò a lei e
l’abbracciò con forza, come un nonno farebbe con
il suo unico nipotino.
“I tuoi
genitori non mi perdonerebbero mai se ti
accadesse qualcosa, principessa Tinuviel… sei destinata a
proteggere il destino
del nostro nuovo universo, con il tuo potere straordinario…
non possiamo
permettere che ti succeda…”
“… mi
spiace, Gabor Sen-Sei… non posso
accettare…”
Con garbo e gentilezza, la giovane
maga sciolse l’abbraccio
del suo maestro, con una grinta ed una forza di volontà che
mai e poi mai mi
sarei aspettata da una ragazza come lei.
“…
è proprio questo che io volevo evitare. Per questo non
volevo parlarne con lei, signor Gabor. Io non voglio essere
protetta… non
voglio ricevere pietà. Lei sa cosa si prova ad essere loro
figlia? Il mio destino è stato deciso
già all’inizio del mio concepimento. Lo
so che non avrei comunque avuto
altra scelta, ma… non è comunque
giusto… perciò… solo per
questa volta… la
prego, Gabor Sen-Sei… mi permetta di aiutare queste persone.
Quando tornerò nel
nostro universo, riceverò tutti i castighi
necessari… ma mi permetta di essere
libera, solo e soltanto per il tempo del torneo! Non le
chiederò più nulla in
cambio, glielo prometto!”
Mio Dio. Povera Arehdel.
Riuscivo a percepire tutta la sua
frustrazione e la sua
insoddisfazione. Essere obbligata a seguire una strada per colpa delle
decisioni di altre persone, costretta a vivere non pienamente
libera…
… una vita simile
a quella di Shiho Miyano e di sua
sorella Akemi.
Aveva ragione. Non era giusto.
“Signor
Black…” provò ad
inserirsi nuovamente
Eurith nel discorso, ma Gabor lo interruppe nuovamente.
Sembrava indeciso sul da farsi.
“Sai, Arehdel?”
Gabor sospirò, arrendevole “Ti
lascerò
andare per la tua strada… ma ti avverto! Se il pericolo si
facesse troppo
grande, io cancellerò la tua partecipazione al torneo e
torneremo a casa
immediatamente! Mi sono spiegato? Non farmi pentire della mia
decisione,
principessa Tinuviel!”
Arehdel, tutta felice, si
voltò verso Eurith il quale le
fece un veloce occhiolino di vittoria. Ero felice per lei. Era riuscita
a
combattere per la sua libertà, ed in parte era riuscita a
vincere quella
battaglia.
“Non
succederà! Lo prometto!”
affermò la
ragazzina, salutando il suo maestro con un inchino e correndo via verso
i
dormitori della ‘U.A.’, dove venne accolta da un
ovazione di tanti giovani che,
con tutta probabilità, erano i suoi compagni di classe.
[Nothing
Can Be Explained - BLEACH]
“Ora che
abbiamo risolto questa faccenda...”
continuò Gabor, rivolgendosi misteriosamente ad Eurith
“... hai ricevuto
altri ordini da lei?”
“Solo
quello di fare attenzione e di rimanere in
allerta” gli rivelò Eurith,
sottovoce “Non abbiamo ancora la
certezza assoluta sulle loro vere identità.Camuffarci
da guerrieri
del Quinto e dell’Ottavo universo ci sta dando una grossa
mano, e gli
Hakai-Shin non ci hanno ancora scoperto! Tuttavia il nostro camouflage
non durerà
per molto, non con Jiren a investigare sul nostro conto”
Questa volta rimasi davvero
sconvolta. Guerrieri non
appartenenti agli universi designati? Cosa significava?!
“Continuo
a credere che la scelta di usare i nostri
veri nomi non sia stata molto saggia... ma perlomeno li ha fatti uscire
allo
scoperto” continuò Gabor,
preoccupato “Avete altro da riferirmi?”
“Sì...
i Deadly Sins potrebbero non attendere il termine
del torneo. Lei crede che possano provare
un’offensiva in questi giorni...
se non questa notte!”
“Se
è così, dobbiamo tutelare la maggior parte degli
abitanti di questo pianeta... Eurith! Sfrutta una delle nostre
navicelle
spazio-temporali e raggiungi la base della F.O.F.! Voglio possedere
almeno una
macro-astronave per un viaggio di emergenza! Cerca di tornare entro
questa
sera! Ora va!”
Eurith e una ormai moribonda Flame
uscirono di gran passo
fuori dalla U.A., in giro per le strade di Tokyo.
Quei discorsi li avevo
trovati a dir poco strambi. A cosa
puntava quella gente? Erano brave persone o cattivi?
“Dobbiamo
avere una comunicazione tra anime… o ti
decidi a tornare dentro al tuo corpo?”
Per poco non mi venne un colpo quando
mi resi conto che
Gabor si era voltato con severità verso la mia anima,
puntando il dito verso il
mio guscio vuoto.
Come diavolo aveva
fatto a vedermi?! Doveva essere
impossibile!!!
“Torna al tuo
posto... adesso! O disintegrerò il tuo corpo!”
Impaurita dalla sua minaccia, ubbidii
immediatamente. Un
minuto dopo, davanti a me, si ergeva l’imponente figura di
quell’uomo
intimidatorio.
“Non ti
hanno insegnato che è da maleducati origliare
i discorsi degli sconosciuti?” mi
rimproverò lui, immediatamente,
sedendosi elegantemente davanti a me e puntandomi il dito contro
“Sei
stata fortunata, oggi… se qualcuno di quei demoni avesse
visto il tuo corpo
completamente sgombro, nessuno sarebbe riuscito a salvarti da morte
certa!”
“Se lo avessero
fatto, lo avrebbero squalificato
all’istante… o cancellato!”
“Lo avrebbero
fatto, certo…se
potessero…”
Davanti alle sue parole, rimasi
completamente confusa. Che
intendeva suggerirmi quell’uomo?
“Ai…
non l’hai ancora capito? Le regole del torneo non
sono cambiate per colpa di una lamentela di Zeno… ma per
spingere i guerrieri
di questo torneo ad uccidere i Deadly Sins!”
“Questo
l’ho già compreso, signor Black! Mio fratello li
sta combattendo personalmente!”
“So anche questo,
credimi… la storia di Zero e Lilith,
che tu ci creda o meno, è molto conosciuta in tutti gli
universi, anche se la
maggior parte dei mortali la tratta come una leggenda. Solo in pochi
sanno la
verità, noi due inclusi. C’è
una cosa, però, che nessuno sa ancora… una
verità che conoscono soltanto i Kaio-Shin, gli Hakai-Shin,
gli angeli ed i due
Zeno-Sama. Sono riuscito a scoprirla da poco, e fossi in te cercherei
di
tenermi stretta la vita che possiedo prima di perderla definitivamente.
Qualcosa di molto losco sta per accadere... il Torneo potrebbe presto
essere
interrotto, e i tuoi nemici saranno sicuramente gli artefici di questa
bravata!”
Mi stava facendo paura. Volevo
scappare, ma la mia schiena
era poggiata contro l’albero e non riuscivo ad alzarmi. Avevo
sottovalutato la
forza d’animo di quell’uomo, dovevo ammetterlo a me
stessa.
“Di… di
cosa parla…”
“Io, mia cara Ai,
sono in grado di leggere la mia Linea
del Destino. La profezia dei Quattro Dei Supremi sta per compiersi.
Prima del
termine di questo torneo, capiremo chi saranno coloro che lotteranno
per il
trono di Dio Supremo. Solo uno dei quattro riuscirà ad
ottenerlo… gli altri potrebbero
sparire per sempre!”
“Questo…
questo cosa a che fare con tutti noi? Io non…”
Quando mi resi conto di cosa stesse
parlando quell’uomo,
sbiancai di colpo ed iniziai a tremare per lo shock.
No… un momento…
… Simon, durante
il racconto della leggenda di Zero e
Lilith, aveva affermato che entrambi erano stati sul punto di diventare
Dei
Supremi…
…
perciò… se i primi due Dei esistenti erano gli
Zeno-Sama, gli altri due di cui parlava Gabor erano…
“No…
non lui…”
“Mi
spiace, piccola… meritavi di sapere questa
verità,
più di chiunque altro. Se tuo fratello riuscisse a vincere
questo torneo… lui
diventerebbe il nuovo Dio Supremo dei nostri universi… se
perderà, molto
probabilmente verrà cancellato. Ciò che
è certo è questo. A prescindere dal
risultato di questa battaglia... non potrai più rivederlo
per tutta la tua vita.
Fossi in te, piccola… cercherei di sostenerlo e di aiutarlo
quanto più
possibile… di passare quanto più tempo con
lui…”
“Perché...
perché mi sta dicendo questo?”
“Lo
scoprirai durante la Terza Fase. Non è detto che i
pesci piccoli si siano separati dai Deadly Sins, perciò ti
consiglio di non
abbassare la guardia. La Yakuza, l’Unione dei
Villain… ed il Gruppo Karasuma…
non sono ancora stati battuti. Gin e Vodka si sono ufficialmente
separati da
codeste organizzazioni, ma non è ancora finita. Prestate
attenzione a
Tao-Pai-Pai, Cell, Whisky e Chablis. Loro, però, sono nulla
in confronto ad
Urahara Zaraki… tu non sai nulla di lei, credimi!
Ciò che ho scoperto mi fa
ancora venire i brividi. Il miglior consiglio che posso darti
è... non affrontarla,
se te la ritrovi davanti... fuggi! Fuggi e basta! Ma niente... niente
è
paragonabile a lui... tu pensi che sia morto... ma lui si ricorda
perfettamente
di te! Ha scoperto il tuo segreto e vuole rubare nuovamente le tue
conoscenze
scientifiche! Se finissero tra le sue mani... niente potrebbe fermare i
nostri
nemici!”
“Signor Gabor...
mi sta facendo paura...”
“Lo so... ma non
ho altra scelta se voglio tenerti al
sicuro. Sii prudente, Ai… il Torneo del Potere è
soltanto agli inizi. Possa il tuo
Cuore essere la tua
chiave di guida...”
Con quest’ultima frase
enigmatica, lo stregone si allontanò
da me.
Non prima di rivolgermi
un’ultima minaccia...
... con uno sguardo che mi
ghiacciò sul posto, come
farebbe una preda in trappola davanti al suo predatore.
“E
un’ultima cosa... guai a te se riferirai a qualcuno
ciò di cui abbiamo parlato io, Eurith e Flame. Nessuno deve
saperlo... o
sarebbe la fine!”
***
GABOR
[Delitti Imperfetti
– R.I.S.]
Ero stato molto severo con quella
povera bambina, ma non
avevo avuto altra scelta. Se qualcuno avesse scoperto la
verità sulla mia
identità o su quella di Flame ed Eurith, quei due farabutti
ci avrebbero uccisi.
Avrebbero ammazzato tutti, con l’appoggio di Lilith e dei
suoi scagnozzi. Il
dubbio che due dei miei più grandi e pericolosi nemici
fossero dietro a tutto
quello che stava avvenendo, si stava rivelando sempre più
una certezza, ma non era ciò a
spaventarmi.
Il problema era capire chi si celasse
dietro i movimenti di
tutti i nostri nemici...
... perché ne ero
sicuro...
... né
loro, né i Deadly Sins, né tantomeno Lilith
potevano aver sviluppato una trama così complicata da
leggere o prevedere!
Gli Angeli erano stati i
primi a capire tutto ciò, e in
segreto da tutti avevano incominciato a indagare assieme ai Kaio-Shin,
viaggiando nel tempo.
Sino a quando non avremmo scoperto la
vera identità del boss
principale, era indispensabile che il segreto restasse tale,
affinché potessimo
avere la possibilità di salvare quanti più
innocenti possibili.
In base alle informazioni ricevute da
Eurith, i Deadly Sins avrebbero
potuto attaccarci in qualsiasi momento, anche quella notte. Questo
rispettava
quanto la piccola Hinode avesse letto nella Linea del Destino del
Macro-Universo nel quale eravamo giunti.
Quell’interruzione
improvvisa, alla quale non vi era
alcun seguito... lì si trovava la chiave per comprendere
quanto stesse
avvenendo.
Non potevamo certo soccorrere tutti
gli universi, ma mettere
in salvo almeno coloro che si trovavano dentro la U.A. poteva rivelarsi
molto
saggio.
Non solo. Forse salvare non
solo loro, ma anche due
namecciani in particolare, ci avrebbe permesso di avere un vantaggio in
più. Mi
riferivo, ovviamente, ai Supremi della Terra e di Namecc in quella
linea
spazio-temporale.
Ero convinto, al cento per cento, che
entrambi i set di
sfere sarebbero stati utilizzati in brevissimo tempo, a giudicare da
quanto
avessi letto nella Linea del Destino di questo universo. Andare, grazie
ai miei
poteri, a far visita a tutti e due mi avrebbe permesso di ideare un
piano di
salvataggio per entrambi, o quantomeno per quegli oggetti magici.
Mi tolsi il guanto dalla mano destra
e me lo misi nella
tasca sinistra. Poi, con quello della sinistra cercai nella tasca
destra
l’Anello Giallo e, quando lo trovai, provai a infilarmelo
nell’anulare della
mano scoperta, pronto per il viaggio.
Qualcuno, tuttavia, mi
bloccò prima che potessi lasciare la
U.A., un personaggio a me ben noto.
Me lo sarei dovuto immaginare. Anche
anticipare ‘lui’ era
impossibile, per i nostri standard.
“Ora noi
due faremo quattro chiacchiere, Gabor
Black...” affermò Jiren,
puntando il dito verso la mia tasca “Sei
libero di andartene con quell’anello, se desideri... ma non
ti lascerò fin
quando non mi avrai spiegato cosa sta succedendo!”
***
SIMON
[Counterattack Mankind
– SHINGEKI NO KYOJIN]
Ero pronto. Whis stava aspettando sia
me che tutti gli altri
guerrieri dell’ultima fase. Come ci aveva suggerito Goku
qualche giorno fa, gli
angeli sembravano totalmente distratti, e l’assistente di
Beerus non era da
meno. Non stava affatto controllando i
partecipanti. Al contrario,
era sovra pensiero, concentrato al massimo su qualcosa che noi, comuni
mortali,
non potevamo comprendere.
Tra i partecipanti, con mia grande
sorpresa, vi stavano
anche due mie conoscenze.
“Signor
Kog!”
“Anche tu
nell’ultimo turno, Juzo?”
salutai il
mio vecchio compagno, contento, affermando “Ho
visto che tutti i
Cyber-Rainbow sono passati alla fase successiva con
facilità! Sono felice per
voi! Ve la state cavando alla grande!”
“Merito
degli allenamenti nella stanza dello spirito e
del tempo” ammise il cyborg, leggermente
imbarazzato “Non
immaginavamo che i nostri corpi potessero migliorare fino a questo
punto. Non
possiamo ancora sconfiggere i Deadly Sins, ma contro avversari molto
ostici
possiamo cavarcela!”
Incredibile. Da quando
l’avevo visto l’ultima volta, il suo
linguaggio era ulteriormente migliorato. Riuscivo a riconoscere ogni
tonalità
della sua voce, la quale non era più robotica come al
solito. Sembrava sempre
di più un essere umano.
“Ne sono
lieto… ed anche i tuoi compagni se la sono
cavata tutti alla grande!” mi rivolsi poi
a Mezo Shoji, uno dei ragazzi
della 2-A “Si vede che vi siete tutti allenati con
impegno! Diventerete
degli eroi eccezionali, ne sono sicuro!”
“Non
abbiamo ancora mostrato le nostre vere capacità”
ammise però il ragazzo, cogliendomi del tutto impreparato
“Qualcuno di
noi non ha superato la Seconda Fase, ma siamo sicuri di passare tutti
con
l’incontro di Recupero successivo”
L’allievo di Toshinori non
aveva tutti i torti. Più membri
della U.A. finivano nell’incontro di recupero, più
difficilmente altri
avversari avrebbero potuto sconfiggerli. La loro miglior arma, infatti,
era il
gioco di squadra e me ne ero reso conto durante le prime due fasi del
torneo.
Erano combattenti molto ostici, da non sottovalutare.
“Ehm...
non siamo in ritardo?” domandò
un
partecipante a Whis, il quale controllò l’orologio
per sicurezza.
Dovevamo incominciare un minuto fa.
“Oh
cielo! Avete ragione! Ohohohohoh!”
esclamò
l’angelo, incominciando a ridacchiare tra se e se con
imbarazzo.
Se due più due faceva
quattro, allora i comportamenti degli
angeli e la distrazione di Whis erano certamente collegati. A
prescindere
dall’esito del mio incontro, sarei andato a parlare con lui.
“Molto bene,
signori!” annunciò Whis, con gioia
“Premete
il bottone della vostra piastrina!”
Tutti noi ubbidimmo
all’istante.
Per la prima volta, misi piede su
quel ring a forma di
trottola e mi guardai attorno.
Dovevo ammetterlo. Provai un leggero
brivido, pensando a
quanti innocenti ci avessero perso la vita. Nulla in confronto alla
stanza dove
mi ero allenato per un mese intero, ma a giudicare dallo sguardo
atterrito di
tutti gli altri mi resi conto di essermi trasformato in un essere quasi
inattaccabile…
… quasi.
A differenza degli altri incontri,
stavolta, gli spalti
erano piuttosto gremiti. Dovevano essere sicuramente tutti i
partecipanti per
il prossimo incontro di recupero.
“POTETE INIZIARE!”
urlò l’angelo del settimo
universo, dando via al combattimento. I Due Zeno premettero un pulsante
e la
sirena annunciò l’inizio dell’incontro.
[Kakuzu
– NARUTO]
Il silenzio era calato
improvvisamente su tutto il ring.
Nessuno era partito all’attacco, e tutti si erano messi in
posizione difensiva.
“Signor
Kog… cosa sta succedendo?” mi
domando
Shoji, preoccupato “Perché
nessuno si sta muovendo?”
“Il motivo
è semplice, ragazzo…” gli
rispose però
Juzo, rendendosi conto della verità “…
guarda un po’ chi stanno puntando con
lo sguardo!”
C-C-1 aveva indovinato. Tutti i
guerrieri lì presenti
puntavano a un solo ed unico obiettivo, ovvero vincere il torneo. Ero
certo avessero controllato le azioni salienti della fase
precedente, e sapevano di trovarsi di fronte un avversario molto
ostico, perciò
non mi ero sorpreso quando tutti i nostri nemici si erano voltati
famelici
verso di me.
Il loro ragionamento non faceva
alcuna piega. Se mi
eliminavano, avevano un avversario potente in meno da affrontare per la
fase
successiva.
“Si
stanno decidendo, vedo…”
ammise Juzo,
pronto a combattere, quando vide uno dei tanti nostri avversari
lanciarsi verso
di me.
Povero illuso…
… prima che
potesse provare a colpirmi, tuttavia, ci
pensò Mezo ad eliminarlo dal torneo, usando le sue
molteplici braccia per
scaraventarlo fuori dal ring.
Durante quel mese, il giovane aveva
acquisito una forza
sovrumana, oltre ad aver aumentato le sue capacità di
replicamento degli arti.
Questo mi aveva spiegato Crilin, soddisfatto, qualche giorno prima. Il
mio
amico Ten Shinan si era rivelato un ottimo insegnante per il giovane
Mezo, e di ciò ne fui estremamente
contento.
“Ce
n’è un altro…”
affermai io, pronto a respingere
l’attacco energetico di un mio avversario. Con mio grade
stupore, però, venni
nuovamente anticipato, e nel modo più inaspettato che
potessi immaginare.
Il raggio di KI diretto verso il mio
petto si rigirò
improvvisamente, cambiando verso e colpendo in pieno il mittente,
scaraventandolo
fuori dal ring.
“Juzo…
quello era il Magnetic Reverse?!”
esclamai io, senza parole “Io ci ho messo anni ad
impararlo!”
“Essere un cyborg
offre anche questi vantaggi!” mi
prese in giro lui, puntandomi il dito contro.
Non voleva per caso provare
a raggiungermi?!
Ripresi il combattimento. Stavo per
sferrare un pugno a un
altro guerriero che mi si era avvicinato, prima che lui mettesse le
braccia
avanti urlandomi a squarciagola.
“TIME OUT! TIME
OUT! SONO UN AMICO DI GOKU E VEGETA! MI
CHIAMO JACO E VOGLIO UNIRMI AL TUO GRUPPETTO!”
Ma che diavolo...?!
Volevo combattere!
Perché non mi stavano permettendo di
farlo?! Porca miseria!!!
Nel frattempo, gli altri guerrieri si
erano resi conto di
non essere in grado di sfiorarmi e avevano deciso, per disperazione, di
massacrarsi di botte tra di loro.
Tipico…
… una di loro,
tuttavia, non sembrava affatto desiderosa
di unirsi alla rissa.
Se la memoria non mi ingannava,
costei si chiamava Nell e
proveniva dall’ottavo universo. Il suo arco era ben teso e
puntato verso di me,
già carico con una delle sue frecce dalla cui punta stava
colando un liquido
molto familiare.
“Sangue
di Goblin…” lo riconobbi io,
stupito,
domandandole “… quando hai avuto
il tempo di raccoglierlo? Hai passato la
notte della Prima Fase a dare la caccia a quei mostriciattoli?”
“No…
l’ho fatto durante la mattinata, nascondendomi
dentro le caverne di T.P. per non farmi rubare le due
piastrine…” mi
rivelò lei, avvicinandosi lentamente a me ma continuando a
puntarmi l’arco con
fare minaccioso.
“Allora, se fossi
in te, non sprecherei quella freccia
contro un avversario molto più potente…”
“Potrei sempre
utilizzarla contro qualcuno dei tuoi
amici, se provaste a combattermi!”
Bel caratterino, quella donna. Zero
mi aveva chiesto di fare
molta attenzione ai guerrieri del quinto e dell’ottavo
universo, dato che si
comportavano con aria molto sospetta. Avrei avuto modo di studiarli
durante le
successive fasi del torneo.
In particolare, quella Nell mi
sembrava diversa da quella che avevo intravisto nella Prima Fase...
...
in effetti, la sua aura era completamente differente!
Sogghignando davanti a quella
sorpresa, decisi di lasciar momentaneamente correre. Avrei trovato
delle risposte più tardi. Ora dovevo solamente passare il
turno.
“Che
intenzioni hai, allora?” chiese Juzo,
anche lui incuriosito dalla sua avversaria.
“Stare dalla parte
del più forte, ovvio” ci fece
comprendere lei “E’ lampante che voi
quattro siate i più forti di questo
turno… anche se ho i miei dubbi riguardo a te,
alieno con la pistola!”
“EHI!
STAI PARLANDO CON UN MEMBRO DELLA PATTUGLIA
GALATT…”
“Tuttavia…
questa situazione non durerà in eterno!”
ammise la donna, voltandosi verso tutti gli altri partecipanti e non
permettendo all’alieno di completare la frase, con fare
disinvolto “Torneranno
nuovamente alla carica… appunto!”
Nell, con dei movimenti talmente
rapidi e veloci, scoccò due
frecce nella direzione di due guerrieri che stavano nuovamente cercando
di
attaccarci. Il veleno di Goblin fece il suo effetto e i due malcapitati
vennero
scaraventati rapidamente fuori dal ring da Juzo con un attacco
d’aura.
Era rapida. Più veloce di
quanto avessi immaginato. Era fin troppo chiaro che quella non fosse
affatto Nell Celebrindal e che era stata sostituita da un'altra
guerriera simile a lei, ma molto più forte e pericolosa, al
punto che non riuscivo a capire quanto potere stesse nascondendo in lei.
Nel mentre, tutti gli eliminati del
nostro incontro stavano ricevendo le cure immediate di Whis.
L’angelo sembrava
essersi ripreso del tutto. Di certo non
poteva permettersi distrazioni durante gli incontri del Torneo del
Potere, non
con gli Zeno-Sama e suo padre che assistevano a quello spettacolo.
Mi resi conto subito, con mio grande
dispiacere, che non ci
sarebbe stato altro a cui assistere. I migliori avevano deciso
saggiamente di
non muovere un dito, mentre il resto dei partecipanti non sapeva
più che pesci
pigliare.
- Zero…
mettiamo fine a questa farsa… -
Il tutto terminò in meno
di un secondo. La maggior parte dei
partecipanti era improvvisamente svenuta grazie al potere demoniaco di
Zero, e
io sbalzai fuori dal ring tutti i corpi, con un potente vortice
d’aria provocato
dal mio KI.
Erano passati meno di quattro minuti.
L’incontro era già
terminato.
“Cos…
cosa diavolo è…?!”
esclamò scioccata
Nell, facendo cadere l’arco dalle sue braccia.
“Sono…
sono crollati tutti!?” era altrettanto stupito
Mezo.
Lo sguardo della donna era
improvvisamente cambiato. Da sicuro e arrogante, era diventato
palesemente sgomento e sconvolto. Il modo in cui mi guardò
non mi piacque per niente. Si vedeva che, qualunque fosse il suo
obiettivo in quel torneo, io sarei potuto diventare uno dei suoi
ostacoli...
...
e, per non so quale ragione, i suoi occhi mi intimorivano
più di qualunque altro avversario avessi mai affrontato, se
non si contava Lilith.
Juzo, invece, aveva compreso al volo
cosa fosse successo, a
giudicare dal sorrisetto che mi stava rivolgendo.
“Zero?”
“Zero”
confermai io, prima di voltarmi
improvvisamente alle mie spalle “Qualcuno
è riuscito a rimanere dentro e
a non svenire, vedo…”
Sul bordo del ring, infatti, vi stava
appeso un cinghiale
antropomorfo, il quale riuscì a rientrare con immensa fatica.
Provai a percepire la sua aura. Scossi il capo, infastidito,
quando compresi si fosse salvato solo per mera fortuna.
- Mi
stava un po’ dispiacendo per quel poveretto!
– ammise Zero, dentro la
mia coscienza – Si
era nascosto dietro la colonna senza farsi vedere! Vediamo cosa si
inventa per
uscirne vivo! -
“NON MI
ELIMINERETE COSI’ FACILMENTE!”
iniziò a
urlare come un megalomane quell’imbecille “IO,
IL DOTTOR ROTA, SONO UNO
DEGLI SCIENZIATI PIU’ GENIALI DELL’UNIVERSO SEI ED
HO UN SEGRETO CHE ADESSO
RIVELERO’ A TUTTI…
argh…”
L’alieno, tuttavia, con
grande sorpresa da parte mia, svenne
improvvisamente e Jaco ne approfittò per buttarlo dal ring.
Quest’ultimo,
elettrizzato, incominciò a festeggiare.
“SIIIIII! SONO
RIUSCITO AD ELIMINARE UN AVVERSARIO DAL
TORNEO!”
Sconvolto, mi voltai verso Juzo, il
quale mi fece segno di
mantenere il segreto con il dito della sua mano davanti alla bocca.
- Ehi,
Hunter Warrior… quel robot ha il potenziale per raggiungerti
presto… lo sai,
vero? –
Zero non aveva tutti i torti. Juzo
Miyano aveva
letteralmente copiato la tecnica di Zero, spingendo il cervello del suo
avversario al collasso totale. Aveva imparato a controllare la sua aura
quasi
al cento per cento, come ero stato in grado di fare io la prima volta
che lo
conobbi. Con il Torneo del Potere, poteva soltanto diventare
più potente.
***
[Soundtrack
3 – R.I.S.]
“Gli incontri
della Seconda Fase sono terminati! A
seguire, vi sarà l’Incontro di Ripescaggio, con
arbitro speciale il Sommo
Sacerdote!” annunciò Whis, soddisfatto
“Chi vuole raggiungere la U.A. è libero
di farlo!”
“Whis-Sama!”
Lo chiamai immediatamente,
tele-trasportandomi davanti al
suo cospetto e a quello dei due Zeno, al quale detti un velocissimo ma
rispettoso saluto. I due sembrarono gradire molto il mio gesto, dato
che da
lontano risposero gesticolando energicamente con le loro mani.
Stavo simpatico ai figli di Zero.
Questa era una bella
notizia.
“Ti
faccio i miei complimenti per aver passato la
Seconda Fase, ragazzo mio!” si
congratulò con me Whis, affermando però “Ora,
se non ti dispiace, sono molto impegnato... devo lasciarti!”
“Aspetta!”
lo supplicai io, decisamente
preoccupato “Cosa diavolo sta succedendo?
Perché vi state comportando in
questo modo? E non pensare di sbrogliartela con una frase tipo –
dobbiamo
essere neutrali con tutti i partecipanti -, perché
è chiaro che sta
succedendo qualcosa di molto pericolo...”
[Emma’s
Determination – THE
PROMISED NEVERLAND]
“Oh... ma guarda
chi si rivede...”
Alle mie spalle era apparso il Sommo
Sacerdote. Doveva
essersi tele-trasportato per arbitrare l’incontro. Un
momento...
... perché non
chiedere direttamente a lui?
“Sommo
Sacerdote... capita a fagiolo!” affermai
subito io, lasciandolo completamente confuso “Ho il
sospetto che voi ci
stiate nascondendo qualcosa... perché state continuando a
cambiare le regole
del Torneo senza interpellarci? Cosa sta succedendo ai regni degli
Universi Uno
e Dodici? E poi... qualcosa non mi convince riguardo il Quinto
e l’Ottavo Universo!
Riguarda i Deadly Sins? Oppure...”
Le parole mi morirono in gola. Il
Sommo aveva usato un
particolare incanto per paralizzare le mie corde vocali. In effetti mi
resi
conto al volo che stessi parlando un po’ troppo in fretta e
con troppa foga,
pertanto mi accinsi subito a chiedere loro scusa giungendo le mani e
inchinandomi davanti a loro in segno di rispetto.
Forse mi stavo lasciando troppo
coinvolgere da quella
faccenda. Non era detto che i Deadly Sins fossero coinvolti in tutti i
disastri
che stavano avvenendo nel corso del torneo.
“Sembri
in cerca di molte risposte, giovane
terrestre...” ammise l’angelo
supervisore, sorridendomi e dichiarando “...
tra meno di cinque minuti dovrò dare il via
all’Incontro di Ripescaggio. Cercherò
quindi di essere rapido e preciso il più possibile”
Feci segno di aver capito e compreso
con il capo, e il Sommo
mi liberò le corde vocali. A parlare per primo, tuttavia, fu
l’angelo Whis.
“Perdonateci se vi
abbiamo fatto preoccupare... sono
insorte due serie problematiche, alle quali noi angeli stiamo cercando
di dare
una soluzione. Per quanto riguarda le lotte interne tra il regno di
Hearts e
quello di Hellsing, ci hanno comunicato
dall’Aldilà che un’anima proveniente
dagli Inferi ha preso possesso del corpo di uno dei vostri sospettati
da
diverso tempo. Stiamo cercando di comprendere chi sia il maggior
indiziato, e
stiamo cercando di comprendere la fine che possa aver fatto
l’anima
dell’impossessato”
“Avete
già delle ipotesi?” provai a chiedere
loro,
preoccupato.
“Purtroppo
sì, ma non possiamo aggiungere altro.
Allarmeresti soltanto i partecipanti di quell’universo e
creeremmo una
spaccatura insanabile qualora le cose peggiorassero. Tuttavia, i
mortali che
stanno indagando sulla faccenda sono quasi giunti alla
verità. In questo caso,
il tuo intervento non sarà necessario, o quantomeno
sarà pressoché minimo”
“La
seconda problematica, invece, riguarda alcuni
partecipanti del II Torneo del Potere, ancora a noi ignoti”
iniziò a
spiegarmi il Sommo, con tono molto grave “Devo
purtroppo, con mio enorme
dispiacere, annunciarti che alcuni guerrieri provengono da una linea
spazio-temporale completamente diversa dalla nostra”
Inclinai il capo, leggermente
confuso. Non riuscivo a
comprendere il significato dietro alle parole del Sommo che, con
pazienza,
cominciò a spiegare.
“Detta in
parole semplici, qualcuno dei partecipanti
ha viaggiato nel tempo senza alcun permesso. Solo i Kaio-Shin e i
Pattugliatori
Temporali hanno il permesso di compiere tali viaggi. Tuttavia, questi
viaggiatori non sembrano appartenere né all’una
né all’altra categoria”
Scoprire che esistessero anche i
viaggi del tempo non fu una
vera e propria scoperta, anche perché i miei amici mi
avevano già spiegato il perché
dell’esistenza di due Zeno. Le parole del Sommo,
però, lasciavano presagire
altre problematiche.
“Da quale universo
pensate possano provenire?”
“Tu ce lo
hai già accennato... molto probabilmente dal
quinto e dall’ottavo universo”
confermò Whis “Però
non escludiamo
altri possibili viaggiatori del tempo in altri universi. Riguardo a
questa
faccenda, tuttavia, ti chiederei di mantenere la riservatezza, almeno
fin
quando non riusciremo a capire come hanno fatto a compiere queste
traversate
senza far scattare gli allarmi nei Palazzi degli Hakai-Shin”
“Capisco... farò
come mi avete detto. Gra...”
[Emma’s
Theme – THE PROMISED
NEVERLAND]
Tuttavia, mi bloccai nuovamente di
colpo. Questa volta,
però, non mi avevano lanciato contro alcun incantesimo. Mi
ero reso conto della
gravità della situazione e non riuscivo a pensare ad altro.
Un’anima dagli Inferi era
riuscita a penetrare nel corpo di
un partecipante al torneo dell’universo uno o dodici,
prendendone il posto.
Lasciando da parte i possibili sospettati, che per me erano soltanto
due, c’era
un altro particolare che mi aveva lasciato completamente di stucco.
“Sommo...
si sa già il nome dell’anima che è
fuggita
dagli inferi? E se sapeva usare il Tele-Trasporto?”
“Si chiamava
Ginyu. No, non era in grado di tele-trasportarsi...”
Ecco. Il primo sospetto era stato
confermato. Come diavolo
ci era riuscita, un’anima degli Inferi, a fuggire dal Regno
dei Morti?! Ricordo
perfettamente ciò che mi aveva raccontato Crilin durante una
delle sue
tantissime storie...
... il mondo dei vivi e
l’Aldilà si trovavano in
Dimensioni completamente opposte, e solo attraverso il Tele-Trasporto
era
possibile viaggiare da una parte all’altra.
Di conseguenza, solo in pochi
avrebbero potuto compiere tale
impresa tra i vivi e gli Dei, ovvero coloro che sapevano usare tale
tecnica. Tra i mortali solo io,
Goku, Freezer e Cell la sapevano usare, ma non potevo nemmeno escludere
i
Deadly Sins e Lilith. Ma fu qui che nacque il mio enorme secondo
sospetto.
Da quanto avevo compreso,
all’interno dei Palazzi degli Hakai-Shin
erano presenti degli allarmi che consentivano, alle
divinità, di scoprire se ci
fossero stati dei viaggi temporali non autorizzati. Eppure questi non
erano
scattati. Le possibilità erano, anche stavolta, due, le
stesse riguardanti la
prima problematica.
Se fosse stato un mortale a
disattivare quelle trappola o a
non farle suonare, solo in pochi, se non nessuno, erano in grado di
compiere
ciò. Crilin mi aveva raccontato la storia di un Trunks
proveniente dal Futuro,
ma non mi avevano mai rivelato se l’Hakai-Shin e Whis
avessero scoperto subito
di questi viaggi.
Infine, c’era
l’ipotesi più probabile, quella che mi aveva
fatto scattare un pericoloso allarme in testa. I mortali difficilmente
potevano
compiere tali viaggi...
... appunto... i mortali.
Detto quello, puntai lo sguardo
dritto su Whis. Lui sarebbe
sicuramente arrivato a comprendere le mie parole, più del
Sommo.
“Siete stati molto
gentili. Vi ringrazio per avermi dato
delle risposte...”
“Ne sono
molto lieto, Simon Kog...”
accettò il
Sommo i miei ringraziamenti, ma io avevo già voltato loro le
spalle, dando un
ultimo saluto ai due Zeno i quali ricambiarono subito.
Prima di premere il bottone della
targhetta, tuttavia, mi
voltai un’ultima volta verso di loro, e mostrai loro tutti i
miei dubbi.
“Siete
liberi di seguirlo o meno, ma vorrei darvi un
consiglio in qualità di ex-poliziotto della Centrale di
Polizia di Tokyo... non
limitatevi ad indagare sui mortali. In questo particolare caso...”
Dopo aver tirato un lungo e
sofferente sospiro, ammisi ciò
che mi passava per la testa, rivelando la frase che, da quel momento in
avanti,
avrebbe segnato per sempre la mia vita.
Non
me n’ero ancora reso conto, ma già allora la mia
mente aveva raggiunto la soluzione a tutti i miei dubbi.
Whis era sbiancato di colpo. Il suo
sguardo era
irriconoscibile, arso dalla paura, come se avesse sempre avuto quel
sospetto
che, davanti alle mie parole, era diventato una macabra
realtà. Non avrei mai
immaginato di avergli dato più risposte di quante se ne
aspettasse.
Di certo non mi aspettavo di
dargli delle risposte di cui
non conoscevo alcuna domanda.
Il volto del Sommo, al contrario, era
rimasto
imperturbabile, almeno in apparenza, perché le sue iridi si
erano assottigliate
come quelle di un rettile.
Premetti il bottone e mi
tele-trasportai via, sperando con
tutto il cuore di aver dato loro le giuste rivelazioni.
-
Zero... tu pensi che io abbia ragione?
–
La risposta del mio demone non
arrivò mai.
Mi pento ancora di non
essermene reso conto fin
dall’inizio. Premendo quel bottone, io avevo visto per
l’ultima volta, nella
mia vita, l’angelo protettore del mio universo.
***
[Takahide Koko –
BOKU NO HERO ACCADEMIA]
MIKE
– Molto bene! Anche il
match di Recupero è giunto alla conclusione e il Sommo
è appena tornato nello
studio! Possiamo annunciare, ufficialmente, il termine della Seconda
Fase!
CHI
– In questa schermata, vi
mostreremo l’elenco di tutti i partecipanti che hanno passato
la prova, in
ordine alfabetico!
·Ai Haibara
·All for One
·All Might
·Alucard
·Arack
·Aredhel Tinuviel
·Ayumi Yoshida
·Bang
·Basil
·Baymax
·Bear
·Beerus
·Belmod
·Bergamo
·Botamo
·Bra
Brief
·Brianne
de Chateau
·Broly
·Byakuya Hirako
·C-16
·C-17
·C-18
·Cabba
·Cargoth
·Catopesra
·Caulifla
·Cell
·Chablis
·Champa
·Clairy
·C-R Blu
·C-R
Giallo
·C-R
Rosa
·C-R
Rosso
·C-R
Verde
·C-R
Viola
·Crilin
Roshi
·Cristal
Oronar
·Dabi
·Damom
·Denki
Kaminari
·Diablo
·Dr.
Rota
·Dragon
Oronar
·Dyspo
·Eijiro
Kirishima
·Elros Valdamir
·Emerald Oronar
·Envy
·Eraser Head
·Eurith Surion
·Flame
·Fred
·Freezer
·Frost
·Fumikage Tokoyami
·Gabor Black
·Gamisaras
·Garou
·Geene
·Genos
·Gin
·Glacial
·Gluttony
·GoGo
·Greed
·H. W.
·Hanta Sero
·Helles
·Himiko Toga
·Himmur
·Hiro
·Hit
·Honey Lemon
·Huor Anarion
·Iwne
·Izuru Ichimaru
·Jaco
·Jimeze
·Jiren
·Junion
·Kahseral
·Kairi
·Kale
·Kamikaze
·Katsuki Bakugo
·Kazuha Toyama
·Koji Koda
·Kurogiri
·Kyoka
Jiro
·Lavenda
·Liquiir
·Lust
·Magetta
·Majin
Bu
·Marron
Roshi
·Mashirao
Ojiro
·Master
Roshi
·Masumi
Sera
·Mayuri
Kenpachi
·Mezo Shoji
·Midnight
·Midoriya Izuku
·Mina Ashido
·Minoru
Mineta
·Momo
Yaoyorozu
·Mosco
·Mr
Satan
·Nanao
Kyoraku
·Nell
Celebrindal
·Nemu
Kurotsuchi
·No
Name
·Obuni
·Ochaco
Uraraka
·Peach
·Piccolo
·Pilina
·Present Mic
·Pride
·Quitela
·Rabanra
·Ran
Mori
·Rangiku
Hitsugaya
·Rikido
Sato
·Rum
·Rumsshi
·Saitama
·Sanka Ku
·Saonel
·Seras Victoria
·Shaolin Shihoin
·Shiro
·Shoto Todoroki
·Shuei Tosen
·Sidra
·Sloth
·Son Gohan
·Son Goku
·Son Goten
·Son Pan
·Sonic
·Stain
L'ammazza-eroi
·Su
Roas
·Tatsumaki
·Ten Shinan
·Tenya Iida
·Tomoka Shigaraki
·Toppo
·Toru Hakagure
·Trunks Brief
·Tsuyu Asui
·Ub
·Vegeta Brief
·Videl Satan
·Vodka
·Wasabi
·Whisky
·Wrath
·Yuga
Aoyama
·Zaraki
Urahara
CHI – Dei partecipanti,
sappiamo che provengono da questi universi:
·Regno
Demoniaco –
8;
·Hakai-Shin
– 12;
·Universo
(1-12) –
15;
·Universo
(2-11) –
9;
·Universo
(3-10) –
8;
·Universo
(4-9) –
5;
·Universo
(5-8) –
6;
·Universo
(6-7) –
96.
MIKE – Possiamo notare
una
presenza massiccia di guerrieri provenienti da questo universo. Sommo
Sacerdote… questi numeri rispettano le sue aspettative?
SOMMO – Sono numeri
molto
forti, lo ammetto. Le probabilità che a vincere sia un
membro dell’universo 6-7
sono molto alte, ma si tratta soltanto di numeri. Sottovalutare gli
altri
universi solo perché ci sono meno partecipanti significa
andare incontro ad una
cocente delusione. Pensare che 96 guerrieri siano tutti singolarmente
superiori
ad un Hakai-Shin o ad un membro del Regno Demoniaco è
un’eresia. Le prossime
Fasi, inoltre, si svolgeranno tutte su Tournament Planet, in
particolare alla
T. of V., dove potremo tenere d’occhio tutti i partecipanti
rimanenti senza
coinvolgere altre persone innocenti. Possiamo ufficialmente annunciare
che, da domani,
inizierà il vero Torneo del Potere. Le regole sono le
seguenti!
***
SIMON
[Jailbreak
– THE PROMISED NEVERLAND]
La
U.A. si era svuotata di molto, a giudicare dalle poche
aure rimaste al suo interno. La loro potenza, tuttavia, era enorme.
Ci
sarebbe stato senz’altro da divertirsi, domani, sempre se
non fosse successo nulla di terribile nel mentre.
Trepidante
di incontrare tutti i miei amici, cercai le loro
aure, ma iniziai a insospettirmi quando notai che tutti i membri della
Sezione
Anti-Mafia si trovassero nell’ufficio del preside Nezu. Erano
piuttosto
agitati, per giunta, a giudicare dalla loro frenesia.
Preoccupato,
mi tele-trasportai immediatamente lì.
Cos’altro
c’era, stavolta?
Non
mi ero sbagliato. Erano tutti là. Ai, Crilin, Domenico,
Claudia, Shinichi, Shuichi e Bulma, in compagnia del topo antropomorfo
e di
Shota Aizawa, alias Eraser Head.
“Simon!”
esclamò Crilin, sorpreso “Sei
già qui?! Hanno concluso tutte le altre fasi?”
Annuii
frettolosamente, prima di chiedere a tutti loro “E’
successo qualcosa di grave? Avete una brutta cera…”
Tutti
quanti abbassarono il capo, distrutti.
Merda…
“Mentre
alcuni di noi partecipavano al torneo…”
spiegò Eraser Head, con tono grave “…
nemici sconosciuti hanno pensato
bene di entrare dentro la nuova Centrale di Polizia di Tokyo, rubando
alcuni
oggetti molto particolari… tra cui tutte le provette del KI
Power!”
Sgranai
gli occhi, scioccato.
Tutte?!
Le avevano rubate tutte?! Come diavolo ci
erano riusciti?!
“Avete
idea di chi possa essere stato?”
“Probabilmente
hanno agito in gruppo… ma sospettiamo
possano essere stati i MIB, l’Unione dei Villain e tutti i
membri rimanenti
della Yakuza. Non hanno agito da soli, questo è
certo…” iniziò a
spiegarmi Bulma, preoccupata “…
potrebbero anche essersi fatti aiutare dai
Deadly Sins…”
“…
lo escludo” dichiarò Shinichi,
con certezza
“Si sono già fatti ingannare una
volta… non lo faranno una seconda. E’
più probabile si tratti di un gesto disperato per non farsi
catturare”
“Non
è così...” ammise Ai,
lievemente preoccupata, rivelandoci
“... mi sono giunte voci, da parte di un
guerriero molto fidato, secondo
le quali i Deadly Sins non avrebbero mollato la presa sui nostri nemici
più
deboli”
Mi
voltai, stranito verso la mia sorellina adottiva. Di chi
diavolo stava parlando?
“Se
si potenziano abbastanza da combattere alla pari
contro di noi, allora potranno tranquillamente ignorare i Deadly Sins e
fare i
loro comodi a Tokyo… almeno così sperano”
comprese Shuichi, severo.
“Hanno
rubato altro?” chiesi a loro, curioso
di novità.
“Armi
legate al sesto universo, oltre ai documenti che
li riguardano” mi rispose Domenico,
riflessivo “Nient’altro, da
quello che ci risulta”
Iniziai
a riflettere su quelle nuove novità. Un attacco
simile poteva essere giustificato, come aveva suggerito Shinichi, da
una totale
disperazione dei nostri nemici più deboli, ma
l’improvviso intervento di Ai
aveva improvvisamente annullato questa ipotesi, a dimostrazione che la
piccola
sapeva più di quanto desse a vedere. Era su di lei che
dovevamo dirigere i
nostri sguardi.
A
parte ciò, cosa poteva spingere i nostri nemici a rubare
tutte quelle scorte di KI Power? A cosa puntavano? Volevano davvero
andare
contro i Deadly Sins...
...
o, in realtà, erano sempre rimasti loro alleati?
Una
persona che poteva darci delle risposte, ne ero certo,
sarebbe potuto essere Gin, ma avevo provato già a parlargli
quella mattina
rivelandomi che, purtroppo, i ricordi inerenti la Prima Fase del Torneo
erano
come spariti. Probabilmente i Deadly Sins glieli avevano cancellati.
“Perfetto…
direi che poteva andare peggio. Non ci sono
state vittime, ed è questo l’importante”
confermò Nezu, più tranquillo
“Tuttavia, vi consiglio di controllare fino
in fondo le vostre stanze.
Potrebbero aver rubato alcuni dei vostri oggetti personali. Potete
andare, se
volete…”
[Isabella’s
Lullaby – THE PROMISED NEVERLAND]
“Non
ancora…”
A
parlare, stavolta, era stata Ai. Tra tutti loro, era
certamente la più sconvolta da tale situazione. Non mi aveva
rivolto lo
sguardo, e questo era un brutto segno. La sua momentanea maschera stava
andando
in frantumi.
Fu
solo quando intravidi le lacrime sgorgare dai suoi occhi
e scivolare lungo il suo viso che compresi fosse successo qualcosa di
grave.
“Simon…
perché non me l’hai detto…
sniff… PERCHE’ NON CI
HAI PARLATO DELLA PROFEZIA!?”
Ero
letteralmente senza parole davanti alla rivelazione che
mi aveva fatto.
Una
sola domanda stava viaggiando all’interno della mia
mente, la quale aveva smesso di funzionare assieme al mio corpo.
Come
l’aveva scoperto? Erano in pochissimi a sapere
quella verità!
“Quel mago… quel
Gabor… sigh… è stato lui a dirmi
tutto…”
rivelò a tutti Ai, singhiozzante “…
perché non ci hai detto nulla, Simon?
Tu… tu non resterai mai più con…”
“Ai…
ce lo hai accennato anche prima” le chiese
Claudia, comprensiva, domandandole “Di cosa
stai parlando?”
“Non
c’è bisogno che lo dica lei… ve lo
dirò io”
li anticipai tutti io, avvicinandomi ad Ai ed inginocchiandomi davanti
a lei “Così
potrò capire se Gabor ha davvero compreso quello che sta per
accadere”
Detto
ciò, rivelai la stessa verità che Clarice mi
aveva
raccontato qualche giorno prima.
“Vi
ho già raccontato una leggenda, tempo addietro,
riguardante il contadino Zero e la principessa Lilith.
C’è un’altra parte di
quel racconto che nemmeno io, fino a qualche giorno fa, conoscevo fino
in
fondo. Esiste una profezia secondo la quale, un giorno, quattro
contendenti lotteranno
per il trono di Dio Supremi di tutti gli universi. A essere cancellato
dall’esistenza sarà soltanto uno, mentre altri due
moriranno e perderanno i
loro poteri divini per sempre. Solo uno dei quattro
diventerà l’unico ed il
solo Dio Supremo di questo macro-universo, e sarà lui a
decidere le nostre sorti.
Non è tutto. Vi ho anche spiegato le regole alle quali Zero
e Lilith sono
legati indissolubilmente. Fino a quando Lilith non otterrà
le Super Sfere del
Drago, o fino a quando non ucciderà entrambi gli Zeno, lei
avrà il destino
segnato per mano mia e di Zero”
Davanti
a quelle parole, Ai smise improvvisamente di
piangere. Come avevo intuito, Gabor non aveva compreso quel pezzo del
discorso.
“Quindi…
se detto in queste parole, tu non rischi davvero
di sparire per sempre” comprese al volo Bulma,
battendo un pugno sul palmo
della sua mano “Ma certo! Se permettessimo
a uno degli Zeno di vincere
questa guerra, tu potresti sconfiggere Lilith senza dover diventare Dio
Supremo!”
“E,
qualora dovessi perdere la vita per mano di
Lilith, potrei sempre tornare in vita qualora le Super Sfere del Drago
siano
ancora attive. L’importante è che io non venga
cancellato, come specifica la
profezia. Quest’ultima possibilità equivale al 25
% dei casi. Diventare un Dio
Supremo equivale anch’esso al 25 % dei casi. Io punto a stare
nel restante 50 %”
conclusi io, asciugando le lacrime della mia sorellina “Detto
in parole
povere, il succo del discorso non cambia. Si tratta sempre di
probabilità al 50
%. Se da una parte potrei non rivedervi più,
dall’altra resterei al vostro
fianco. Non c’è nulla di nuovo che voi non
sapevate già. Io so già come
muovermi, e lo stesso vale sicuramente per gli angeli e per il Sommo.
Devo
soltanto permettere a tutti i pezzi della mia scacchiera di
posizionarsi
correttamente!”
Detto
questo, iniziai ad abbracciare affettuosamente Ai,
riempiendola di baci fino ad imbarazzarla.
“S-Simon…
basta… dai, ho capito!”
“Accidenti
a te, Ai… mi hai fatto prendere un colpo!”
la rimproverai io, mortificato “Non mi
azzarderei mai a darti un
dispiacere e un dolore simile! Ricordatelo! Non lascerò che
qualcuno decida la
mia vita e quella delle persone a cui voglio bene… capito!?
Piuttosto!
Ubbidisci agli ordini del preside Nezu e recupera quelle informazioni
di cui
abbiamo parlato oggi! E soprattutto… non fidarti di gente
che non conosci!
Chiaro?”
La
bambina ed il resto dei presenti non se ne erano resi
ancora conto, ma io le avevo appena estratto i suoi ricordi. Qualcosa
mi aveva
allarmato nel suo comportamento ed ero convinto, al cento per cento,
che non mi
avesse raccontato tutto.
Chiesi
a Zero di analizzarli, mentre io continuai a
rassicurare tutti i presenti, con un sorriso che, purtroppo, non
sembrò sincero
nemmeno a me.
***
PEACH
[Nukiashi
Sashi Ashi – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Il
Regno di Hellsing è sempre esistito, sin dal primo
giorno in cui sorse il suo universo. Che ci crediate o meno, a crearlo
fu
niente di meno che Alucard stesso, miliardi di anni fa!
All’inizio era un regno
cruento, fino a quando il demone non venne sconfitto dal conte Hellsing
I.
Quest’ultimo, per impedire che il sangue venisse sgorgato
inutilmente, decise
di imporre un sigillo sul mostro, obbligandolo a servire la dinastia
degli
Hellsing per l’eternità. Da quel giorno, il Primo
Universo è sempre rimasto in
pace. Ora Integra Van Hellsing è sposata con un uomo di nome
Elros Valdamir, il
quale però non ha alcun potere decisionale su Alucard e
Seras, i due vampiri
comandati dalla regina”
“Il
Regno di Hearts, invece, ha sempre vissuto in pace,
fino a quando la Vecchia Guardia non provò a sottometterlo
cercando di uccidere
il padre di Kairi. Lei, assieme alla Leggendaria Cristal Orochi,
Glacial, Diablo ed un redento e innamorato Dragon, fu in grado di
catturarli tutti e arrestarli. Invece di condannarli a morte, la
principessa
decretò che tutti quanti loro venissero fatti arruolare
nell’esercito. Da quel
giorno, non ci sono stati più problemi… fino ad
oggi…”
“Io
e mio fratello, tuttavia, qualche settimana fa
ascoltiamo un discorso tra Glacial e Diablo, i quali sono insoddisfatti
dell’operato dei nostri genitori, ed accennano solo in parte
il discorso dei
Cinque Saggi, affermando di avere bisogno di più forze
alleate per attuare un
piano misterioso. Solo grazie all’intervento di Alucard,
qualche giorno fa,
riusciamo finalmente a capire di cosa si tratta!”
“Non
solo… abbiamo il sospetto che qualcuno della Vecchia
Guardia sia invischiato in questa faccenda, ovvero Himmur e Bear, i
quali hanno
cercato di trovare appoggio in Broly… fallendo
miseramente”
“Per
di più… tra i sovrani, solo Integra sembra
realmente
preoccupata per quello che sta succedendo. Dragon e Kairi, invece, non
hanno
creduto nemmeno ad una parola dei loro figli. Al contrario, hanno
cercato in
tutti i modi di tenerli fuori da questa faccenda. Potrebbero
semplicemente
avere fiducia nei loro uomini, oppure potrebbero sapere qualcosa di
losco e non
vogliono che si scopra”
Era
ora di cena. Consapevoli che, probabilmente, qualcuno ci
stesse ascoltando ma altrettanto certi che, in un modo o
nell’altro, la voce si
sarebbe diffusa, tutti coloro che conoscevano la missione di Iwne e
Geene erano
seduti sul tavolo. Eravamo gli stessi della riunione, non uno in
più, non uno
in meno.
[Hiro
ni Naru Nda – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“Quindi
l’unico che andrà all’incontro segreto
di
stasera sarà Lord Freezer? Tutti gli altri dovranno
dirigersi nella tua stanza?”
chiese Cristal a Midoriya, incuriosita “E
ci entreremo tutti e ventidue,
lì dentro?”
Midoriya,
soddisfatto, fece segno di sì con la testa, con
Ochaco che sembrava un’altra dopo quello che era successo
quella mattina.
Uno
dei Deadly Sins, infatti, aveva provato a minacciarla ma
Iwne-Sama era intervenuto appena in tempo per evitare un disastro.
Midoriya era
rimasto leggermente traumatizzato, e lo era ancora quando ce lo
raccontò. Per
fortuna non era successo nulla e Iwne continuava a tenere sotto
controllo il
demone a vista d’occhio, nonostante continuasse a scherzare
allegramente con
gli altri Hakai-Shin.
“Ho
provato la Capsula… ed è esattamente
ciò che ci ha
rivelato Jiren!” ci rivelò
Ochaco, la quale sembrava ormai aver
superato la paura momentanea per Greed.
“Cos…
non ci credo! Esistono anche oggetti simili?!”
esclamò scioccata Masumi, a bocca aperta “Un
portale in grado di
tele-trasportarti in un altro universo?”
“Deve…
deve essere una sorta di portale magico. Deve
essere molto raro possederne uno” ammise
Arehdel, stupita.
“Non
mi dispiacerebbe averne uno dentro la mia nave
pirata spaziale…”
iniziò Flame a bramare con gli occhi a stella “…
con quello, nessuno mi catturerebbe mai!”
“Ok.
Vacci piano, tu…” Eurith la fece tornare
coi
piedi per terra, prima di affermare “…
continuando con il discorso di
prima, non conviene comunque portare tutti dentro la stanza del nostro
amico.
Chiunque inizierebbe ad insospettirsi. Direi che, da questo momento in
avanti,
sarà compito delle nostre spie andare fino in fondo!
Anzi… io e Junion possiamo
seguire Freezer ed unirci a Peach come suoi nuovi soldati! Nessuno si
insospettirebbe di noi!”
“Già…
è meglio così!”
dichiarò Junion, preoccupato.
“A
proposito… GoGo!” iniziò a
spettegolare Honey
Lemon, incuriosita “Chi era quel giovane
tutto muscoli col quale stavi
parlando cinque minuti fa? Un tuo spasimante?”
La
giovane guerriera del terzo universo, per niente imbarazzata
dalla rivelazione della sua amica, si limitò a far scoppiare
la sua
chewing-gum.
“Ed
anche se lo fosse?”
“Sarebbe
uno shock per tutti…”
dichiarò Fred,
divertito “… chi se lo
immaginava che una come te avesse un cuore tenero?!”
“Vedi
che, oltre al cuore tenero, ho dei dischi taglienti
in grado di affettarti il culo!”
“Tecnicamente
io avrei dei laser che fanno più male…”
la bloccò però Wasabi, affermando con le mani
giunte “… forza, GoGo!
Sarebbe la prima volta che vediamo questo tuo lato romantico! Dacci
qualche
informazione in più”
Povera
ragazza. Non doveva essere abituata a stare al centro
dell’attenzione. A prima vista, GoGo mi sembrava una giovane
dal carattere
forte e indipendente, una donna in grado di tenersi dentro un intero
mondo
senza mostrarlo a nessuno.
“Ok…
se è tutto, me ne vado!”
esclamò Katsuki,
alzandosi dal posto assieme a Shoto “Non ho
intenzione di sentire le vostre
stronzate sulle coppiette e quant’altro!”
“Cos…
anche tu, Todoroki?” chiese Midoriya,
stupito.
“Volevo
andare a visitare Momo… era ancora indolenzita
dopo l’incontro che ha avuto. Scusate...”
esclamò invece il giovane
figlio di Endeavor, lasciando la tavolata e salutando tutti con un
semplice
gesto della mano.
Midoriya
ed Ochaco erano letteralmente rimasti a bocca
aperta, mentre Katsuki aveva deciso di allontanarsi definitivamente da
noi, non
prima di aver proferito un sonoro “Rincitrulliti”.
Mi
venne da sorridere. Ora che ero fidanzata con Berry,
riuscivo a non provare più invidia nei confronti di tutti
quei ragazzi. Continuai
a mangiare, serena e felice, mentre GoGo fu costretta ad ammettere il
nome
dell’uomo con la quale si era incontrata, ovvero il secondo
genito di Son Goku.
“Adesso
vado anche io…” ci
salutò Cristal,
dopo aver finito di cenare “… voglio
riposarmi in vista dell’incontro di
domani!”
“Vengo
anch’io, allora!” affermò
Emerald, salutandoci
e seguendo sua sorella fuori dalla mensa.
[Kishi
Ou No Hokori – FATE OST]
Solo
quando i due fratelli si furono allontanati, il resto
dei presenti iniziò a parlare con tono molto più
silenzioso e dispiaciuto,
riguardo alle nuove scoperte che avevamo fatto...
...
riguardanti, purtroppo, uno dei genitori dei gemelli.
“Ragazzi…
quando lo racconteremo a loro?”
“Non
è ancora il momento… abbiamo bisogno di conferme”
affermò Junion rispondendo alla mia domanda “Grazie
alle indagini che ha
svolto Lord Freezer, sappiamo quali siano gli effettivi membri dei
Cinque
Saggi, ma non sappiamo ancora il motivo per il quale sia stato creato
il gruppo.
Per giunta, oggi Glacial e Diablo sono andati a parlare in privato con
Son
Goku. Quando ho chiesto spiegazioni, mi ha rivelato che il discorso
riguardava uno
dei sovrani del regno di Hearts!”
“Allora
sarà meglio fare attenzione. Ragazzi! Sarebbe
meglio se venissi assieme a voi!” ci colse alla
sprovvista Masumi,
voltandosi poi verso Baymax “E lui sarebbe
ancora più indicato per questa
missione!”
“Hai
un’ipotesi?” le domandò Hiro,
sospettoso.
La
giovane fece segno di sì con un cenno del capo, e ci
rivelò.
“Questo
pomeriggio, dopo aver parlato con Goku Sen-Sei,
sono andata da Shinichi… ed entrambi abbiamo avuto
un’intuizione. A ciò, è
seguito un altro breve incontro con Vegeta, il quale mi ha rivelato di
avere
‘dei forti sospetti’ su uno dei due sovrani di
Hearts, come se lo conoscesse
alla perfezione…”
“In
effetti, qualcosa non torna nemmeno a me…”
ammisi io, leggermente confusa “…
durante la Seconda Fase, uno di loro usava
le stesse posizioni che i miei generali mi hanno insegnato durante le
esercitazioni come soldatessa imperiale… pensavo fosse stata
Cheelai a
insegnargliele, ma la mia amica mi ha detto di no e ha incominciato ad
insospettirsi anche lei…”
“Quindi
c’è davvero un legame…”
A
parlare era stata nuovamente Masumi, la quale si rivolse a
me domandandomi.
“Peach…
per caso, conosci qualche ex-membro del tuo
esercito in grado di entrare dentro al corpo di chi vuole?”
Davanti
a quella affermazione, io rimasi totalmente
sconvolta.
Un
momento! Così tutto aveva senso!
“Sì!
Ma… ma lui è morto anni fa! Non può
essere stato
lui… eppure… c’è qualcosa
che non mi torna… ci sono troppe stranezze!”
“UN
MOMENTO DI ATTENZIONE, PREGO!”
[The
Devil – BEST OST IN THE WORLD]
A
parlare, con nostra grande sorpresa, fu il Sommo
Sacerdote, il quale si era tele-trasportato davanti a tutti i
centosessanta
guerrieri rimasti dentro il torneo. Al suo fianco vi stava anche Chi,
la quale
era talmente sconvolta da farmi preoccupare immediatamente. La giovane
scappò
via dalla mensa, scoppiando a singhiozzare e non dette modo a Simon di
fermarla.
“Ti
consiglio di rimanere qui, H.W.” lo interruppe
infatti l’angelo, con un tono che non ammetteva alcuna
replica...
...
e con uno sguardo tale da atterrire tutti i presenti.
“Mi
trovo qui perchè intendo spiegarvi il funzionamento delle
prossime fasi, in particolare quella di domani. Si svolgeranno tutte su
Tournament Planet, all’interno della T. of V., dove
soggiornerete per il resto
della settimana. La Terza Fase è composta da sedici incontri
da dieci
partecipanti ciascuno, in cui solo due di essi potranno accedere al
tabellone
finale. A differenza di quanto previsto inizialmente, le regole sulle
eliminazioni sono cambiate in maniera definitiva…”
Ciò
che ci rivelò fu talmente orripilante ed agghiacciante
che il silenzio calò immediatamente all’interno
della stanza.
“Il
ring sarà lo stesso che avete visto dentro la T. of
V., ovvero l’arena sabbiosa. Attorno ad essa,
verrà eretta una barriera
sferica, che impedirà ai partecipanti di ogni turno di
uscire di propria
spontanea volontà. L’unica maniera per passare il
turno… SARA’ UCCIDERE I
PROPRI CONTENDENTI, SENZA LASCIARNE NEMMENO UNO VIVO, NEL TEMPO LIMITE
DI
UN’ORA! SUPERATO IL TIMER, LA SFERA CANCELLERA’
TUTTI I PARTECIPANTI E NON NE
LASCERA’ NEMMENO UNO IN VITA. REGOLA FINALE…
NESSUNO POTRA’ RESUSCITARE,
NEMMENO AL TERMINE DEL TORNEO!”
Nessuno
aveva più il coraggio di parlare, per quanto fossimo
terrorizzati e scossi dalle rivelazioni del Sommo Sacerdote.
“Questo…
questo è uno scherzo… non può essere
vero…”
iniziò a tremare Crilin, in un evidente stato di
iperventilazione.
“Perché…
perché spingerci nuovamente a questo…”
esclamò, furioso, Jiren, cercando di consolare la sua futura
moglie Brianne.
Io,
al contrario, stavo piangendo senza rendermene conto.
Era
un incubo. Quello non era un Torneo di Arti Marziali…
…
quello era l’Inferno!
“No…
io… io non voglio…”
iniziò a piangere
Ayumi, dall’altra parte della stanza, consolata da un
pietrificato Son Goku.
“A
proposito… nessuno potrà tirarsi indietro da
queste
regole. Nemmeno gli Hakai-Shin o voi provenienti dal Regno Demoniaco!
Sappiate
che la magia eretta da Zeno è talmente potente da uccidere o
cancellare per
sempre anche un qualunque Demone Puro! Per questo… mi trovo
costretto a fare
ciò…”
Improvvisamente
il mio polso destro e la fronte iniziarono a
bruciare come non mai. Cercai di trattenere le urla di dolore, ma fu
tutto
inutile. Mai avevo provato una sofferenza simile. Nessuno,
d’altronde, fu in
grado di sopportare tale dolore.
Un
minuto dopo, tutti quanti i partecipanti possedevano un
tatuaggio molto particolare sul polso.
“Quello
che vedete tutti è il nuovo potere ottenuto
dai nostri Zeno… un marchio con il quale potrà
rintracciarvi qualora provaste a
fuggire da questo Torneo del Potere. Non solo… con esso, gli
Dei della
Distruzione non potranno più utilizzare l’Hakai.
Lo stesso vale per i demoni.
Queste sono le regole per gli incontri che seguiranno da questo momento
in
avanti. Questi invece…”
Di
fianco a lui, apparvero due lavagne, con su scritti tutti
gli incontri del prossimo turno.
“…
sono i raggruppamenti dei prossimi incontri. E’
tutto…
vi auguro un buon divertimento ed un esperienza indimenticabile! Buona
sera a
tutti!”
Poteva
il sorriso di un angelo assomigliare a quello del
demonio? Quella sera io avevo trovato una risposta a quella domanda, ma
la
risposta mi aveva completamente sbigottito.
Quando
l’angelo si tele-trasportò via dalla mensa,
nessuno
ebbe il coraggio di muoversi per un po’ di tempo. Tutti
tranne qualcuno a me molto familiare.
All’apparenza
sembrava tranquillo, ma io avevo imparato a
conoscere perfettamente le maschere di Freezer. Lui, più di
tutti, era il più
furioso a causa di quella storia. Si
stava facendo usare ancora una volta dagli Dei, e
questo lo avrebbe reso ancora più pericoloso e minaccioso
nel corso del torneo.
Solo
a quel punto, tutti noi iniziammo lentamente ad
avvicinarci a quel tabellone, iniziando a leggere il suo contenuto.
Alla
lettura del mio incontro, mi si gelò letteralmente il
sangue.
Io
ero finita nello stesso gruppo di Freezer, Broly e
Sidra. Nella mia stessa situazione era finita la piccola Ayumi. Come se
non
bastasse, avevo contro anche Nemu Kurotsuchi.
Tutto
ciò significava soltanto una cosa…
…
avevo appena letto la mia data di morte, con largo
anticipo.
***
FREEZER
[Sad Piano Music
– BEST OST IN THE WORLD]
“Per
quale motivo la tua compagna non è più qui?”
“Non
sono affari che vi riguardano”
Mi
trovavo nel cortile della U.A., esattamente dove quel
Diablo e quel Glacial avevano chiesto di incontrarmi. Al posto di
Peach, mi
sarei fatto accompagnare da tre guerrieri di altri universi, di nome
Eurith, Junion
e Masumi. Non solo. C’era anche uno strano androide fatto
completamente di
gomma e carbonio, di nome Baymax, il quale stava registrando tutta la
nostra
conversazione.
Non
ebbi il coraggio di rivelare loro la verità. Avevo
permesso alla mia suddita di passare l’ultima notte di quel
torneo assieme a
Berry. Io non avrei avuto pietà nel nostro combattimento,
perciò gliene avrei
concessa un po’ prima di affrontarci. Lei, d’altro
canto, probabilmente non
avrebbe nemmeno tentato di sconfiggermi.
Chissà
cosa avrebbero fatto entrambi quella notte. Ora però
avevo altri pensieri per la testa.
“Non
ha senso…” dichiarò
il mio nuovo
compagno, di nome Junion, talmente sconvolto da ciò che
avesse appena scoperto
quella sera “… perché
dovremmo svolgere delle indagini per conto di un
altro universo se ben presto ci uccideremo?”
“Credimi…
nemmeno io so cosa pensare…”
lo
seguì a ruota Eurith, affranto “…
se quei due ragazzi non mi avessero
pregato di andarci, non l’avrei fatto più!”
“Non
fatevi prendere dall’agitazione!” li
rimproverò
con freddezza Masumi, voltandosi verso di loro e ghiacciandoli con lo
sguardo “Semplicemente,
ha affermato che i set di Sfere del Drago della Terra e di Namecc non
potranno
essere utilizzati per questo scopo! Nulla ha detto sul set Super. Fin
quando
c’è una piccola speranza di rimanere vivi, non
possiamo lasciarci scoraggiare!”
“Le
probabilità che qualcuno esprima un desiderio
simile, al momento, è pari allo 0,0000000013 %”
Quella
storia non mi stava affatto piacendo. In quei giorni,
i miei soldati avevano continuato a recuperare informazioni su
informazioni, e
solo qualche minuto prima avevo terminato di leggerle. Scoprire che
qualcuno
avesse tentato dei viaggi temporali all’insaputa degli Dei
non era stato
affatto piacevole, ancora peggio scoprire che questo qualcuno fosse un
partecipante al II Torneo del Potere. D’altro canto, la
situazione tra il primo
ed il dodicesimo universo era ulteriormente peggiorato a giudicare
dalla
soluzione del caso, alla quale erano giunti i miei momentanei alleati.
L’angelo
del mio incontro ci aveva supplicato di non causare
morti, ed il suo comportamento mi aveva allarmato. Perché
cambiare
improvvisamente rotta?
La
decisione del Sommo era stata secca e decisa. Gli
Angeli non avrebbero più tollerato altre perdite di tempo...
...
allora perché avevo l’enorme sospetto che questi
non
avessero avuto parola nella decisione dei Lord Zeno?
[The
Birth of Fairy Tail -
FAIRY TAIL]
“E’
davvero venuto, lord Freezer…”
A
parlare, mi resi conto, non era stato nessuno dei due miei
accompagnatori, ma Glacial in persona, il quale era seguito da Diablo.
Erano
arrivati entrambi. Lasciai da parte le mie
supposizioni e mi concentrai su quanto stesse avvenendo davanti ai miei
occhi.
“Inutile
girarci attorno. Sappiamo entrambi quali siano
le vostre reali intenzioni” ci rivelò
quest’ultimo, come era prevedibile “Riusciamo
a vedere le vostre cimici ed i vostri microfoni. Sappiamo anche che
Baymax sta
registrando tutta la nostra conversazione. Non importa… in
effetti, speravamo
che tutti voi poteste ascoltarci”
“In
che senso, signor Diablo?”
domandò Junion,
stranito.
“Sappiamo
che, dall’altra parte di quell’auricolare
nascosta sulla tua cintura, ciclope, ci stanno anche i due principi
Emerald e
Cristal. Avremmo voluto chiarire subito questa faccenda prima che
accadesse
tutto ciò, ma ormai è troppo tardi”
ammise Glacial.
“Quindi
è vero… esiste davvero un gruppo
chiamato
Cinque Saggi capitanato da Dragon Oronar”
Davanti
alle rivelazioni di Masumi, sia Diablo che Glacial
rimasero completamente sbigottiti.
“Pensavate
davvero che io, Lord Freezer, non mi mettessi
a fare delle ricerche sul vostro conto prima di incontrarvi?”
li freddai
io, minaccioso “Con le mie tecnologie e le mie spie,
cercare di nascondere
la verità è impossibile. Fareste bene a
raccontarci tutto… se ci tenete davvero
a ricevere una mano da parte mia, invece di finire carbonizzati!”
Entrambi,
sconfitti, abbassarono il capo. Eppure quei due,
potevo giurarlo, erano tutto tranne che preoccupati per le sorti dei
loro
regni.
A
parte quella mia supposizione, i due interlocutori
decisero di vuotare definitivamente il sacco.
“E’
vero. Esiste un gruppo formato da tutti i guerrieri
del dodicesimo universo, chiamato i Cinque Saggi…”
iniziò Glacial,
scoraggiato “… i quali avevano
intenzione di scoprire cosa fosse successo
ad uno dei nostri sovrani”
“Parla
della regina Kairi, non è vero? Cosa le è
accaduto?”
chiese Eurith, confuso.
“Uno
scambio di Anime” ci rivelò
Diablo, con
una rabbia apparente, al mio sguardo attento “Uno di
quei demoni che voi
chiamate Deadly Sins ha raggiunto gli inferi, ha liberato
l’Anima di un
farabutto di nome Ginyu e l'ha scambiata con quella della
regina
Kairi”
Come
immaginavo, le mie indagini avevano prodotto un
risultato eccellente. Uno dei miei soldati si era tele-trasportato
sull’arena
per mezzo dei comandi ordinatici dal Sommo ed aveva ripreso il discorso
tra
lui, Simon e Whis.
Quindi
si trattava sempre di Ginyu. Quel farabutto era duro
a morire, vedo.
Dall’altra
parte di quell’auricolare, stavano uscendo urla e
minacce che mi fecero sorridere.
“Emerald
e Cristal dicono sia impossibile…”
rivelò Baymax ai nostri due interlocutori “…
affermano che, se fosse così,
avrebbero dovuto percepire un cambiamento di aura nella loro madre”
“Se
lo scambio fosse avvenuto con i poteri di Ginyu…”
comprese al volo Junion “… ma
sono convinto che, tra i Deadly Sins, vi
sia qualcuno in grado di modificare l’aura o il genoma di una
persona. Non è
così?”
“Sì”
confermò Diablo, sincero “Si
chiama
Envy e il suo potere è spaventoso. Non modifica soltanto
l’aura o il DNA di chi
tocca, ma riesce perfino a confondere i sensi di coloro a cui si
avvicina. Solo
una persona non è rimasta affetta da questo
potere… il sovrano Dragon Oronar,
il cui olfatto è troppo sviluppato per essere ingannato! Lui
è il capo dei
Cinque Saggi, i quali sono composti anche da me, Glacial, Himmur e Bear”
“Come
avete fatto a capire ci fosse stato uno scambio?”
chiese Junion, incredulo.
“Avevamo
molti dubbi già da un mese circa. Quando
Emerald e Cristal sono andati a parlare con lei riguardo ai nostri
discorsi…
ecco… una madre, di solito, tende a proteggere e credere ai
propri figli,
soprattutto se sono buoni come il pane”
spiegò Glacial, rammaricato “Invece,
quel giorno, Kairi fu irriconoscibile… non solo li ha presi
a insulti… ha
pure tirato loro due schiaffi ciascuno. Lei non si era mai spinta a
tanto.
Perfino Dragon, quel giorno, si è frapposto tra Kairi ed i
suoi figli. Il
giorno dopo abbiamo avuto l’incontro segreto con gli
Hakai-Shin, e i Cinque
Saggi sono nati allora. La conferma finale, tuttavia,
l’abbiamo avuta soltanto
qualche ora fa”
Anche
in questo caso, i miei dubbi non accennarono a
diminuire. Come facevano, i due principi, a sapere già che
qualcosa non andasse
nel verso giusto, se i primi sospetti su Kairi si erano avuti prima
della
nascita di questo gruppo? Qualcosa non tornava nella loro versione dei
fatti.
Una
cosa era sicura. C’erano due correnti di pensiero in
contrasto tra di loro, ed entrambe riguardavano ciò che
Emerald e Cristal
avessero ascoltato nel famoso discorso segreto tra Diablo e Glacial.
Questi
ultimi avevano dichiarato, senza mezzi termini, che il gruppo fosse
sorto dopo
essersi fatti scoprire dai due principi di Hearts e dopo la scenata
della
regina Kairi. Ciò stava a significare che i due tizi davanti
a me, quel giorno,
non stessero affatto parlando di Ginyu…
…
conclusione finale…
…
Diablo e Glacial avevano altri segreti in saccoccia ed era di quelli
che, qualche giorno prima, loro volevano parlarmi!
Altro
che accordi commerciali. Quei due avevano la puzza sotto il naso.
“Siamo
andati a parlare con Goku, il quale è stato uno
dei pochi ad aver dialogato singolarmente con Kairi in questi
giorni… e ci ha
raccontato un fatto davvero molto insolito…”
continuò Diablo, prima di
essere interrotto.
“…
lo sappiamo già. E’ stato lui stesso a
spiegarmelo…
e da lì ho capito tutto” ci
rivelò Masumi, affranta “La
prima
volta che si sono visti, infatti, Kairi non è stata in grado
di percepire la
presenza di Lord Beerus… non solo… ci ha detto
che non aveva mai avuto contatti
con il loro Dio della Distruzione, Geene, fino a non meno di un mese
prima. Da
quello che invece ci hanno raccontato Emerald e Cristal, Geene ha
sempre fatto
visita al vostro regno, sin dal primo giorno in cui venne creato. Dico
bene?”
“Sei
stata più che precisa, donna… è vero.
Geene è uno
dei più cari amici del padre di Kairi, e lo dimostrano tutti
i nostri
documenti. Per di più… la vera Kairi sa usare
perfettamente il KI Divino,
pertanto poteva tranquillamente percepire l’aura di un
Hakai-Shin!”
“Non
doveva ancora essersi abituato al suo nuovo corpo”
compresi io, pensieroso “E’
sempre stato un suo limite. Quando Ginyu
effettua lo scambio, l’aura di entrambi si abbassa
notevolmente, e ci vuole
diverso tempo prima che possa imparare a sfruttare al massimo il suo
nuovo
corpo. Con il Torneo del Potere, sicuramente quel farabutto ha
accresciuto le
sue capacità… ecco perché, poi, in
questa Seconda Fase è stato in grado di
combattere nuovamente contro un altro Hakai-Shin! Potrebbe addirittura
aver
finto, quel giorno, di non essere in grado di percepire gli Dei della
Distruzione… da uno come lui, me lo aspetterei!”
[Journey
– FATE
OST]
Ecco.
Questa era la verità sulla tanto temuta guerra tra il
primo e dodicesimo universo. Semplicemente non era mai sbocciata. Si
era
trattato di un vano tentativo di golpe, abilmente smascherato. Ormai
Ginyu
aveva le ore contate.
“Cercheremo
di arrivare in finale, anche se sarà quasi
impossibile…” ammise Glacial,
affranto “… non abbiamo la stessa
potenza degli Hakai-Shin. Se riuscissimo a chiedere un desiderio a
Super
Shenron, allora potremmo salvare l’anima di Kairi e
riportarla dentro il suo
corpo originale. Altrimenti, sarebbe la fine del nostro
regno… sarebbe la fine
di Hearts!”
“Vi
sconsiglio di farlo” affermai io, rivelando ad
entrambi “Soltanto un guerriero
sopravvivrà in questo torneo… ma, fossi
in voi, penserei sul serio di rinunciare ai nostri desideri.
L’obiettivo che ci
hanno sempre imposto gli Dei è sempre stato uno…
quello di valutare la nostra
forza d’animo, il nostro spirito di sacrificio e,
soprattutto, la nostra
generosità. L’unica maniera per sopravvivere
tutti, al termine di questa
strage, sarà chiedere a Super Shenron di riportare in vita
tutti i
partecipanti!”
“Un
momento!” esclamò, orripilata, Masumi
“Ci stai
dicendo che Kairi e Ginyu non potranno tornare nei propri corpi a
prescindere
dall’esito del torneo?!”
“Esattamente.
Nel precedente Torneo del Potere, se C-17
non avesse espresso il desiderio di riportare tutti gli altri universi
in vita,
anche il 7 universo sarebbe stato cancellato. Il gesto più
altruista che il
vincitore potrebbe fare, al termine di questo torneo, sarebbe fare
altrettanto... un desiderio atto a soddisfare uno e condannare altri
non verrà
accettato dagli Zeno, che potrebbero anche cancellare altri innocenti
come
punizione”
Quella
notizia, per tutti loro, era brutta da digerire ma
era la pura verità. Ormai me ne ero reso conto anche io,
purtroppo.
Non
avrei mai ottenuto il mio desiderio. Ero soltanto un
mortale, e non sarei mai riuscito a diventare un Dio. Ormai mi ero
arreso e
niente avrebbe potuto cambiare le cose. Ginyu era stato scaltro a
rubare il
corpo di una innocente per sfuggire agli inferi, ma nulla avrebbe
potuto fare se
gli avvenimenti del torneo lo avessero ricondotto alla morte. Se non
altro,
sarebbe senz’altro crepato come un cane in quei giorni e Re
Yammer avrebbe
risolto tutto.
Oppure...
...
e se invece ne avessi approfittato?
“Emerald…
Cristal… se ci state davvero ascoltando
grazie a Baymax… perdonateci se non ci siamo fidati sino in
fondo di voi. Noi e
vostro padre non volevamo mettervi in mezzo, raccontandovi tutto questo
e facendovi
soffrire inutilmente prima del torneo. Non ci immaginavamo sarebbe
finita in
questo modo. Eravate la nostra speranza per il futuro del nostro
regno… e ora è
tutto finito. Ci dispiace… è soltanto colpa della
nostra debolezza, se vostra
madre non potrà più tornare con noi…”
“…
non è ancora detto…”
Il
loro sguardo di shock fu quanto di più divertente potessi
assistere. Ormai ero convinto delle mie ipotesi, ovvero che quei due
non se ne
stavano fregando un accidenti del loro regno. Avevano un altro piano in
mente,
e stavano cercando di valutare la mia persona, puntando a capire se si
potessero fidare di me oppure no.
Dovevo
ammetterlo. Questa storia si era fatta piuttosto interessante.
Pensavano di prendersi gioco di me, ma forse potevo rigirare quella
situazione
a mio vantaggio, iniziando a inceppare quel circuito
all’apparenza perfetto.
“Sapete…
forse potrei aiutarvi già adesso, ma punto ad
uno scambio equo… voglio tutti i segreti sulle modifiche del
DNA a cui
lavorate! So tutta la verità sui Yilancar e tutti i miei
soldati potrebbero
potenziarsi con la vostra scienza, se me la concederete! Voi datemi
quelle
informazioni… ed io salverò la vostra regina! Voi
che vi trovate dall’altra
parte del microfono… fate venire qui
quell’imbecille di Simon Kog e ditegli che
voglio modificare la nostra scommessa!”
“Riportarla
indietro?! Ma come?!” esclamò,
stralunato, il mio falso alter-ego di nome Glacial.
Il
mio ghigno di vittoria fu la loro prima sconfitta in
quella battaglia mentale.
“Semplice...
con
le Sfere del Drago che utilizzerò!”
***
SIMON
[Seigi
no Chikara
– FAIRY TAIL]
Finalmente
ero riuscito a raggiungere la mia ragazza nella
nostra camera da letto. Chi era crollata nel panico dopo aver saputo
quella
atroce verità, ma io affermai che gli allenamenti di Whis mi
avevano davvero
reso imbattibile. Mi sarebbe bastato vincere quella battaglia e avrei
chiesto a
Super Shenron di riportare tutti in vita. Solo a quel punto, lei si
stese sul
nostro letto, addormentandosi esausta.
Dentro
di me, tuttavia, mi sentivo un vero straccio.
Per
vincere quel torneo, avrei dovuto nuovamente macchiare
le mie mani con il sangue…
…
anche quello dei miei amici.
Un’altra
lunga lista di morti da aggiungere alla mia già
fedina orripilante di cento cinquanta mila omicidi.
Era
tutta colpa mia. Mi ero reso conto troppo tardi di
essermi spinto oltre con le mie deduzioni, obbligando il Sommo e gli
Angeli a
imporre delle misure estreme. Se non potevano scoprire al volo la causa
di tali
viaggi o tali problematiche, allora le avrebbero cancellate al volo,
obbligando
i partecipanti ad ammazzarsi a vicenda. A prescindere da
tutto ne
sarebbe sopravvissuto uno, perciò la situazione si sarebbe
risolta
automaticamente.
No.
Se avessi vinto io, avrei chiesto a Super Shenron di
riportare in vita le vittime del Torneo, e il ciclo non si sarebbe
spezzato.
Qualcosa
aveva spinto le Divinità a ricorrere alle maniere
forti. Che si fosse trattato della mia supposizione, quella che avevo
rivelato
al Sommo e Whis?
Ero
troppo confuso per poter ottenere al volo una risposta. Ancora non mi
ero reso conto di chi fosse il mio vero nemico.
Decisi
di andare a parlare con mio padre e mia sorella, quando
Midoriya venne a chiamarmi, formulandomi quella strana richiesta.
Stranito, mi diressi
fuori in cortile, recuperando la mia Sfera del Drago e raggiungendo
Freezer.
Non
era da solo. Riconobbi all’istante tutti i presenti, dal
primo all’ultimo.
“Lord
Freezer!”
Erano
arrivati anche Peach e Berry, i quali portavano in
braccio le sfere mancanti. I due soldati le fecero rotolare per terra,
sotto i
miei piedi, lasciandomi completamente confuso.
“Freezer…
cosa significa questo?”
“Tu
te ne eri accorto, non è così?” mi
disse
lui, sospettoso “Sapevi di tutta questa
faccenda del primo e del
dodicesimo universo!”
“Avevo
intuito uno scorcio di storia, ma nulla di che…
perché me lo chiedi?”
L’imperatore,
sbuffando infastidito, mi spiegò con
freddezza.
“Hai
vinto tu, moccioso. Quelle sfere sono tue! Usale
per riportare tutti i tuoi amici morti in vita, come hai annunciato un
mese fa…
questo desiderio consumerà due tacche, sappilo. In cambio
dovrai permettermi di
usare l’altro desiderio!”
Per
poco non mi cadde la mascella a terra.
Avevo
sentito bene?! Lui…
…
lui mi stava permettendo di usare le sfere?!
“Se
tutti noi venissimo uccisi…”
continuò
l’imperatore, con crescente nervosismo “… tu
ci riporteresti in vita… non è così,
Hunter Warrior?!”
Davanti
a quella domanda, io feci segno di sì con un cenno
deciso del capo.
“Allora
non ho nient’altro da aggiungere! Con l’ultimo
desiderio,
io chiederò a Shenron di scambiare l’anima della
sovrana Kairi con quella di
Ginyu, riportando tutto alla normalità… e voi mi
darete le informazioni che
cerco! Questo è il mio nuovo accordo! Ci siamo intesi,
Hunter Warrior?!”
Nonostante
la situazione si fosse complicata enormemente, il
mio obiettivo non era cambiato per niente. Dovevo vincere e riportare
in vita
tutte le vittime dell’attentato alla scuola elementare
Teitan, oltre a
resuscitare la povera Sonoko e la madre di Shuichi e Masumi. Come
potevo
ottenere tutto questo con un solo desiderio?
Ne
avevo già in mente uno perfetto.
Davanti
al mio sorriso soddisfatto, decisi di lanciargli e
di concedergli la mia sfera del drago. Non c’era
più nulla da temere. Riuscivo
a leggere la verità nel suo sguardo. Il mio primo obiettivo
stava per
compiersi.
Fu
Freezer stesso ad evocare il Drago.
“APPARI
A NOI, DRAGO SHENRON… ED ESAUDISCI I NOSTRI
DESIDERI!”
***
AI
[Comet
- NARUTO]
“Ai…
sei sicura della decisione che stai prendendo?”
“Più
che certa, Goku Sen-Sei…”
Dopo
la terrificante e atroce scoperta sulle nuove regole
del torneo, avevo passato il resto della serata a consolare la piccola
Ayumi,
la quale era terrorizzata all’idea di dover continuare il
torneo. Purtroppo,
però, non aveva altra scelta…
…
nessuno aveva altra scelta…
…
nemmeno io avevo scelta.
Entro
quella settimana, la maggior parte di noi avrebbe
perso la vita e ne sarebbe sopravvissuto soltanto uno.
Nel
migliore dei casi sarei potuta essere io, ma non avevo
intenzione di spingermi a tanto. C’erano persone
più meritevoli della
sottoscritta che meritavano di vincere.
Se
io fossi morta, Simon avrebbe sicuramente trovato un modo
per riportarmi in vita. Il problema sarebbe sorto qualora a vincere il
torneo
fosse stato uno dei Deadly Sins, Lilith in primis. Con lei vincitrice,
nemmeno
l’Aldilà sarebbe stato al sicuro. Le parole e le
minacce di Gabor, inoltre, mi
avevano fatto comprendere un’altra verità.
C’era
un nemico potente quanto i Deadly Sins, se non di più,
legato a Gabor e Flame che puntava a creare scompiglio nel torneo...
...
si riferivano ad Urahara?
No...
parlavano di qualcuno che io credevo morto...
...
qualche membro passato dell’Organizzazione?
Il
primo al quale pensai fu Beer. Lui aveva contribuito allo
stupro che subii da parte di Gin. Non solo appoggiato, ma ne era stato
carnefice al pari livello. Era il capo degli scienziati del Gruppo
Karasuma, e
alla fine era stato ucciso dallo stesso Gin, mi avevano riferito,
subito dopo
la prima fuga mia e di Akemi. Di lui non avevo mai scoperto ne nome
né cognome,
e sulle carte dei MIB non fui mai in grado di rintracciare il suo
vecchio
passato. Quell’uomo, nonostante fosse un porco e schifoso
maiale stupratore,
aveva un’intelligenza straordinaria, e tra noi membri
dell’organizzazione
veniva definito come il nuovo Dr. Gelo.
Ben
sapendo, alla fine, come le indagini della Sezione
Anti-Mafia fossero andate avanti, non mi sarei sorpresa se quel
bastardo avesse
avuto un legame di sangue, o anche solo una conoscenza, con lo
scienziato del
Red Ribbon.
Se
davvero costui era vivo e aveva deciso di allearsi con i
Deadly Sins, e presagendo la minaccia dei seguaci di Lilith, decisi di
agire.
Il
problema maggiore, quello che mi provocava ancora più
dubbi, riguardava la profezia dei quattro Dei Supremi. Se davvero
Lilith era
destinata a morire per mano di Simon, se davvero vi stava un altro
nemico più
pericoloso di quei Demoni, allora come era possibile che la Sovrana del
Regno
Demoniaco fosse anch’essa una candidata a quel trono? Si
trattava di una
contraddizione bella e buona, impossibile da correggere.
Se
a ciò aggiungevo l’improvviso cambiamento nelle
regole
del Torneo, allora qualunque persona con un briciolo di cervello si
sarebbe resa
conto che stesse per succedere qualcosa di assolutamente orrendo.
Durante
i loro discorsi, Gabor, Eurith e Flame avevano
specificato che i Deadly Sins puntavano a compiere un attacco a
sorpresa, il
quale poteva avvenire anche tra qualche ora. Per questo, assieme a
Piccolo
Sen-Sei, provai a ideare un piano per rinforzare quanti più
innocenti possibili
prima dell’inizio di questa nuova fase del torneo. Fu grazie
a lui se mi venne
in mente quell’idea apparentemente folle. Se avesse
funzionato, quello che
stavo compiendo avrebbe abbassato notevolmente i piani per la mia
vittoria
finale e, probabilmente, ci avrei rimesso la vita. Tuttavia, avrei
sicuramente
complicato la vita ai Deadly Sins e ai nostri nemici celati
nell’ombra,
facilitando il compito di Goku Sen-sei, di Simon e di tutti gli altri
miei
amici.
Una
mossa talmente scaltra ed inaspettata da cogliere
tutti impreparati, perfino i miei alleati. Mi sarei fatta da parte per
permettere a Simon di vincere la partita!
Per
far ciò, tuttavia, avevamo bisogno dell’aiuto di
una
sola persona, ovvero Goku Sen-Sei, il quale aveva acconsentito
immediatamente
al nostro piano.
[Kishi
Ou No Hokori
– FATE OST]
“Perfetto…
riformulami i desideri che vorresti
esprimere a Polunga…” mi
domandò Piccolo, con serietà.
Ebbene
sì. Io ed i miei maestri ci trovavamo su Neo Namecc,
pronti ad evocare il Drago dalle Sette Sfere di quel pianeta.
“Come
primo desiderio, io voglio che tutti i
partecipanti del torneo, esclusi i Deadly Sins, il Gruppo Karasuma, gli
Hakai-Shin, l’Unione dei Villain e la Yakuza, possano
assumere il Cellular
Power! Come secondo desiderio, voglio chiedere che tutte le anime del
macro-universo, nel corso di questo torneo, non vengano danneggiate in
alcun
modo! Così, se dovesse accadere qualcosa al di fuori di
questi combattimenti, nessun’anima
verrebbe cancellata! La terza ed ultima richiesta me l’ha
suggerita Clarice… e
spero possa funzionare davvero, perché potrebbe davvero
salvarci la vita!”
“Quale,
Ai?” mi chiese Piccolo, incuriosito.
Quando
la spiegai loro, entrambi rimasero talmente basiti e
scioccati da rimanere a bocca aperta.
“Tu…
tu pensi sia possibile?”
“Se
io donerò gran parte della mia nuova energia,
Polunga potrebbe riuscirci. Potrei crepare domani stesso, ma non mi
resta molta
scelta. Si tratta semplicemente di volgere tutto a nostro favore, e non
sto
chiedendo un desiderio secco e deciso, che lui non può
esaudire. In questa
maniera, potrebbe davvero funzionare!”
“La
tua?! NO! SARO’ IO A…”
“NO!”
lo interruppi immediatamente io, anticipando la
sua reazione “Lei non deve sprecare nemmeno
un grammo della sua energia,
Goku Sen-Sei, e nemmeno lei, Piccolo-Sama! La mia potenza non
è paragonabile
alla vostra, e voi più di me siete indispensabili per
permettere a Simon di
battere X-X-I! Potrei comunque ritornare in vita, no? Nel peggiore dei
casi,
ora so che c’è un Aldilà e
riabbraccerò mia sorella, mio padre e mia madre…
tuttavia non morirò perché mi sono
arresa… ma salvando la vita di quante più
persone possibili. Se il mio sacrificio sarà indispensabile
per la sopravvivenza di
tutti gli universi, e per quella di tutti i miei amici…
allora sarò pronta ad
accettarne il prezzo!”
Nessuno
dei due aveva il coraggio di guardarmi negli occhi.
Sapevano perfettamente che, stavolta, io avessi pienamente ragione. Da
questo
Torneo, bene o nolenti, ne sarebbe uscito un solo sopravvissuto, un
solo
vincitore, e quest’ultimo doveva essere Simon oppure uno dei
nostri amici. Solo
così potevamo sperare di salvare tutti.
Loro
lo sapevano…
…
e lo avevano capito.
Dovevano
soltanto accettarlo.
“Ai…
sarò sincero con te…” ammise
Son Goku,
rivolgendomi un sorriso di orgoglio nei miei confronti “…
non so cosa ho
fatto di bello per essere stato tuo maestro! Fammi soltanto una
richiesta…
soltanto un’ultima richiesta, prima di iniziare la Terza
Fase, ed io la
esaudirò!”
“Solo
una!” lo informai io, con una linguaccia
divertita “Se funzionerà, e se tutti noi
riusciremo a sopravvivere… io
tornerò ad allenarmi con lei! Ci sta?”
Le
lacrime di gioia del piccolo Sayan mi fecero capire di aver
ricevuto piena conferma.
Era
più che sufficiente. Potevamo procedere!
“Forza,
Piccolo-San! Puoi evocare Polunga!”
“D’accordo…
ma ricordati questo, Ai Haibara!” mi
urlò a pieni polmoni il
namecciano, più orgoglioso che mai “DA QUESTO
MOMENTO, TU NON AVRAI PIU’ BISOGNO DEI NOSTRI
INSEGNAMENTI! SEI UFFICIALMENTE UNA NOSTRA PARI! POLUNGA! APPARI A NOI
ED
ESAUDISCI I NOSTRI DESIDERI!”
***
SIMON
[My Mother and my Father
– NARUTO]
Ci
ero riuscito.
Tutti
i bambini morti in quell’attentato… Sonoko
Suzuki… Juzo
Megure… i professori… c’era anche Mary
Sera!
Erano
tutti tornati in vita!
“Signor
Kog! Sera-san!”
Mitsuiko
e Genta mi saltarono letteralmente addosso, abbracciandomi
affettuosamente.
A
fatica stavo trattenendo le lacrime, davanti allo sguardo
carico d’orgoglio di Juzo Megure, il cui sorriso mi fece
comprendere fosse
tutto vero.
Era
davvero lui. Avevo tenuto fede alle mie parole.
“Ben
fatto, ragazzo!” mi salutò, dandomi
un’affettuosa pacca sulla spalla “Hai
svolto un lavoro eccellente! Sono
onorato di aver affidato la mia vita a tutti voi…”
“Io…
sniff… mi… mi dispiace… per
quello… sigh… per quello
che è successo…”
“Non
farti cogliere dai sensi di colpa. Non ne hai il
motivo. Tu e la tua squadra non siete colpevoli della mia
morte… e se non ci
avessi rimesso la vita, voi non avreste mai scoperto la
verità sui Deadly Sins.
Per fortuna sei riuscito ad incontrare Clarice. Non vedo
l’ora di
riabbracciarla…”
“Comunque
ce ne hai messo di tempo, per riportarci in
vita!” mi rimproverò invece Sonoko,
indispettita “Abbiamo dovuto
sottostare alle leggi di quel bastardo dell’autor…”
“SO-SONOKO!”
Mi
voltai, sorpreso, dall’altra parte del cortile. Tutti i
nuovi abitanti della U.A. erano rimasti incuriositi da ciò
che stava succedendo
e da quel gigantesco drago che era apparso. Quando capirono cosa fosse
accaduto
rimasero completamente in stato di shock.
Ci
vollero diversi minuti, prima che i loro corpi tornassero
a muoversi.
Quelli
furono i momenti più belli di tutta la mia vita.
Vedere
Wataru e Miwako gettarsi tra le braccia del loro
vero commissario, il quale ricevette anche il saluto affettuoso e
commosso
della sua sorella adottiva…
…
vedere Ayumi, mio padre e, con mio grande stupore anche
Shinichi, saltare addosso a Mitsuiko e Genta e riempirli di lacrime ed
abbracci…
…
Masumi e Shuichi abbracciati con foga dalla loro mamma,
creduta morta per sempre…
…
ed infine, Sonoko e Ran che tornarono finalmente ad
abbracciarsi, dopo tantissimo tempo, scoppiando a piangere di gioia.
“HUNTER
WARRIOR!”
Era
stato Freezer a chiamarmi. Aveva appena espresso il suo
desiderio al drago Shenron, e ora la famiglia Oronar si era
definitivamente
riunita, a giudicare dalle lacrime che stava versando la regina Kairi.
L’entità, di conseguenza, aveva abbandonato il
cortile della U.A. portandosi
appresso tutte e sette le sfere, le quali sparirono alla nostra vista.
Freezer
aveva mantenuto la sua parola, come promesso.
Io
e lui ci avvicinammo alla famigliola e la donna si alzò
in piedi, inchinandosi davanti a noi, ancora in preda ai singhiozzi.
Anche i
loro figli e suo marito la seguirono a ruota, altrettanto grati per
ciò che
avessimo concesso loro.
“Io…
io vi ringrazio… se non fosse stato per voi… io
non
avrei mai potuto…”
Freezer,
con un semplice schiocco della sua coda, la zittì
all’istante.
“I
patti sono patti, regina… le vostre ricerche, da
questo momento, saranno anche di mio dominio…”
“Non
si preoccupi, Lord Freezer” si intromise
subito Glacial, avvicinandosi a noi ed invitandolo a seguirlo
“Può
seguire me, se le interessa… il regno di Hearts mantiene
sempre le promesse!”
“Ed
anche quello di Hellsing!” si aggiunse ai nostri
discorsi la regina Integra, seguita da suo marito e dai suoi due
compagni
vampiri. Portava una bottiglia di vetro in mano, colma
d’acqua.
“Quella
che vedi è Acqua Benedetta”
gli spiegò
Alucard, soddisfatto “Posso assicurarti che
è utile, contro degli
avversari ostici come i Deadly Sins!”
“Ma…
ma allora perché darla a lui, invece di usarla
voi?” chiese confusa Cristal, ma io
sapevo già quale fosse la risposta.
“Semplice…
perché non sono abbastanza potenti da
usarla. Dico bene?”
“Dici
il giusto, giovane semi-Dio” mi confermò
Elros,
spiegando all’Imperatore “Quest’acqua
ha un potere che non permette a noi di
toccarla… ma lei, Lord Freezer, con le sue
capacità corporee, potrebbe perfino
berla! Diventerebbe invulnerabile a qualunque loro attacco…
almeno speriamo
possa essere così!”
“Non
ne avete la certezza, dunque… pazienza… meglio di
niente. Potrebbe comunque rivelarsi utile”
L’alieno
afferrò la bottiglia porta da Integra, e si
allontanò da noi, accompagnato da Glacial, Diablo e dai suoi
compagni Peach e
Berry.
Fu
un vero shock vederlo puntare il dito verso di me,
fissandomi minacciosamente negli occhi.
“Fa il
culo a quella creatura… e guai a te se ti farai ammazzare!”
Io
annuii con forza, prima che lui se ne andasse
definitivamente.
Qualcosa,
tuttavia, attirò il mio sguardo. La coda del
tiranno stava facendo degli strani movimenti. Frustate sul terreno ed
arrotolamenti su se stessa...
...
come se stesse cercando di...
Allarmato, feci molta
attenzione al messaggio in codice che mi mandò Freezer con
la sua appendice, e
quando terminò, rimasi ancora più confuso.
-
Se mai dovesse succederci qualcosa, avvisa Goku e
gli altri... questi due sono pericolosi! -
***
AI
[Nezuko’s
Theme
– KIMETSU NO YAIBA]
Ci
tele-trasportammo alla U.A. solo dopo aver riconsegnato
le Sfere del Drago ai namecciani.
Era
andato tutto come previsto. Il Cellular Power era stato
distribuito a tutti e le nostre anime erano intoccabili per chiunque.
Fu
una vera e propria soddisfazione quando anche il mio
terzo desiderio venne esaudito. L’idea di Clarice era stata
geniale, e ora non
ci rimaneva altro che incrociare le dita e sperare in meglio per il
nostro
futuro. Il prezzo da pagare, tuttavia, sarebbe stato molto alto.
L’energia
necessaria a compiere quel desiderio, infatti, aveva ridotto
notevolmente la
mia vita. Nel migliore dei casi, non avrei potuto superare gli ottavi.
Nel
peggiore, sarei collassata durante il combattimento della Terza Fase.
Speravo
soltanto sarebbe servito a qualcosa. Polunga ci
aveva rivelato che anche altre persone, all’interno della
U.A., avessero subito
gli effetti del terzo desiderio. Chissà a chi si riferiva.
Appena
tornati, io, Goku e Piccolo iniziammo a insospettirci
quando notammo tutta quella folla in cortile. Tanti stavano piangendo
di gioia,
altri stavano cercando di far svagare tutti quei bambini…
…
no…
…
un momento…
…
io quel bambino lo conoscevo…
…
ed anche quello…
…
possibile che…
“Quelli…
che mi venga un colpo! Sono davvero loro!? URCA!”
esclamò sbalordito Goku, rendendosi conto della
verità.
“Le
vittime di quell’attentato… sono tutte tornate in
vita!” comprese Piccolo, felice per
quella scoperta, proprio mentre due
bambini di mia conoscenza, accompagnati da Ayumi e Shinichi, ci stavano
raggiungendo di corsa.
Le
mie gambe si mossero da sole. Saltai loro addosso,
raggiante di gioia, lasciandomi coccolare da ciascuno di loro.
I
Detective Boys erano tornati!
“Mi
siete mancati tantissimo!”
“Anche
tu, Ai… abbiamo visto tutto dall’Aldilà!”
mi rassicurò Genta, sorridente “Siamo
felici che state tutti e tre bene!”
“Shiho…”
Il
mondo attorno a me si ammutolì di colpo. Non erano gli
altri ad essersi zittiti, ma io ad essermi completamente isolata dal
resto.
Solo quella voce fu ciò che riuscivano ad udire le mie
orecchie, ma non
riuscivo a credere fosse vera.
Era
morta… non poteva essere lei…
…
doveva essere un sogno…
Shinichi,
Mitsuiko, Genta e Ayumi si allontanarono
lentamente da me, ed io sentii il tocco della sua mano attorno alla mia.
Non
era un sogno…
…
era proprio lei…
“A-Akemi…”
“Sì…
sono proprio io…”
Mi
voltai, totalmente rapita da quella voce.
Era
esattamente come me la ricordavo. Aveva gli stessi
vestiti di quando aveva perso la vita, per mano di Gin. Anche il suo
sorriso
era lo stesso.
Non
ci pensai due volte. Il mio cuore mi urlò di gettarmi
tra le sue braccia e di stringerla forte a me, lasciando che tutti i
miei sentimenti
fuoriuscissero dalla mia anima…
…
il dolore per non essere stata in grado di proteggerla…
…
la gioia di rivederla nuovamente in vita…
…
la consapevolezza che, ben presto, io avrei dovuto
percorrere la via opposta.
“A…
Akemi… mi dispiace…”
“Lo
so… va tutto bene, Shiho… sono orgogliosa di te,
qualunque cosa sia accaduta e qualunque cosa accadrà da
questo momento in
avanti” mi rispose lei, dandomi un bacio
sulla fronte e rivelandomi “Forse,
però, c’è qualcun altro a cui dobbiamo
parlare, vero?”
Aveva
ragione. C’erano alcune persone, proprio vicino a noi.
Li riconobbi all’istante.
Gin,
Bourbon e Shuichi…
“Akemi…
per quello che è successo qualche mese fa…”
iniziò il primo, ma mia sorella lo interruppe
all’istante, con fermezza.
“Acqua
passata, ma solo ad una condizione… dovrai
tenere fede alla promessa che hai fatto a mia sorella! E tu,
Shuichi…”
si rivolse poi al fratello di Masumi, rivelandogli “…
quel giorno, non fu
un vostro errore a condannarmi. Fu Vermouth… lei sapeva
già tutto… nessuno
avrebbe potuto salvarmi, allora… non farti cogliere
più dai rimpianti e va da
Jodie! E tu, razza di idiota…”
si rivolse infine a Tooru, il quale
iniziò ad indietreggiare davanti allo sguardo furente di
Akemi “… SE NON TI
FARAI PERDONARE PER QUELLO CHE HAI PROVATO A FARE A MIA SORELLA,
CHIEDERO’ IL
PERMESSO AD HUNTER WARRIOR DI…”
“O-OK!
CAPITO!” iniziò ad indietreggiare
l’ex-agente
segreto, andandosi a nascondere intimorito dietro le spalle della sua
nuova
amica Kir.
Lo
ammetto…
…
davanti a quella scena, il mio cuore si liberò di un
grande peso.
Se
fossi morta per sempre, Akemi avrebbe protetto mia
figlia, mio padre e tutti i miei amici.
Non
avevo più nulla da temere dalla morte.
“Un
momento di attenzione, prego!”
Quella
voce ci costrinse tutti a voltarci verso il cancello
d’ingresso della U.A.
Due
persone che non avevamo mai visto prima si erano portate
vicino a noi. Entrambi indossavano un lungo cappotto nero con cappuccio
alzato.
Al primo sguardo mi sembrarono minacciose, ma un’occhiata
alla loro aura mi
permise di capire che fossero innocui. Era l’energia di due
persone buone e
pure di cuore.
Tutti
e due si tolsero il cappuccio. Uno, quello che aveva
richiamato la nostra attenzione con la sua voce, era un ragazzo dai
capelli
color del grano, mentre la seconda era una ragazza dai lunghi capelli
corvini,
la quale continuò il discorso lasciato in sospeso dal suo
compagno.
“Perdonateci
se interrompiamo questo bellissimo
momento... ma se non ci sbrighiamo, rischiate di essere uccisi!”
***
GOKU
[Dearly Beloved - KINGDOM
HEARTS]
“CO-COSA?!
QUELLO ERA GINYU?! PERCHE’ MI FACCIO SEMPRE
PRENDERE PER I FONDELLI DA QUEL BASTARDO?! ME LA PAGHERA’
CARA!”
“Non…
non c’è bisogno!” mi
rassicurò la vera Kairi,
dopo avermi spiegato cosa le fosse davvero successo “Qualcuno
lo sta già
punendo severamente… non vorrei ritrovarmi nei suoi panni,
adesso!”
*
AUTORE: Scegli, Ginyu... frusta o
vibratore!?
GINYU: La supplico... mi
farò
perdonare, lo giuro...
AUTORE: (alza entrambi gli
oggetti, pronto ad utilizzarli) RISPOSTA SBAGLIATA!!!
“Posso
soltanto immaginare…”
dichiarò
soddisfatto Simon, felice della sua risposta “…
sono contento che voi vi
siate finalmente riuniti”
La
sovrana, tuttavia, più combattuta che mai si
voltò
nuovamente verso i suoi figli, i quali erano ancora in lacrime davanti
a lei.
Dragon, dopo aver sussurrato qualcosa nell’orecchio di sua
moglie, si era
stranamente allontanato da noi, in direzione della loro astronave.
Possibile
fosse andato a controllare la situazione tra
Freezer ed i suoi uomini? Probabile, considerando con chi avessimo a
che fare.
“Piccoli
miei… perdonatemi… è tutta colpa mia.
Io non
vi avrei mai fatto del male, credetemi… ed ora, tutti noi
rischiamo di sparire
per sempre…”
“Non…
non importa…” la rassicurò
Emerald, con
determinazione “… non ci
sconfiggeranno facilmente! Basterà che uno di
noi vinca, no?”
“Esatto!
Così tutti potranno tornare in vita, alla
fine!” lo seguì a ruota
Cristal, soddisfatta “Dobbiamo dare il
massimo, anche se tutto ci gira contro… lo hai sempre detto,
no?”
La
donna, più distrutta e rammaricata che mai,
crollò in
ginocchio davanti a loro.
Non
se lo meritavano. Non potevano sparire per sempre. La
vita di Kairi doveva essere stata un vero inferno, con le sue
disabilità, e
nonostante ciò era riuscita a ottenere la sua
felicità. Sapere che, con tutta
probabilità, tutti e quattro sarebbero morti nel giro di una
settimana mi
procurava una sofferenza enorme.
Anche
i miei figli partecipavano al torneo, e non solo.
Anche la mia nuora, il suocero di Gohan…
…
mia nipote…
…
anche loro sarebbero potuti morire da lì a poco.
Pensavo
di non dover rivivere un’esperienza identica a
quella del primo Torneo del Potere.
Mi ero sbagliato.Questa era migliaia
di volte peggiore.
“Un…
un momento… ma cosa…”
“Kairi…
che ti succede?” esclamai subito,
preoccupato a morte per lei, quando la vide tremare da capo a piedi in
stato di
shock.
“MAMMA!”
“MAMMA!
CHE TI SUCCEDE?! MAMMA!”
“Io…
la mia vista… il mio… il mio udito…”
[Hikari
(Orchestra) – KINGDOM
HEARTS]
Lei
si voltò sconvolta verso di me, cercando di rimettersi
in piedi a fatica, ma le gambe le stavano tremando troppo e fummo
costretti a
trattenerla.
“Kairi…
cosa è successo?” le domandai io,
incerto,
mentre la regina si voltò verso i suoi figli.
La
vidi porgere le sue mani verso di loro e accarezzare i
loro volti. La vedemmo piangere, ma non più di dolore.
“Simon…
cosa pensi che… SIMON?”
Tutto
inutile. Se ne era già andato.
Era
un caso?
“Mamma…
ti prego… rispondici…”
la supplicò
Cristal, preoccupata a morte per lei.
Solo
quando Kairi parlò a tutti noi, comprendemmo ciò
che
realmente fosse successo, e io crollai in ginocchio davanti a loro, in
preda
all’emozione.
“La
vostra voce… i vostri volti… siete bellissimi,
amori miei… sigh… siete la cosa più
bella… sigh… che io abbia mai visto in
tutta la mia vita… sigh…”
“Tu…
TU PUOI VEDERCI?! E ANCHE SENTIRCI?!” le
domandò
Emerald, più sbigottito che mai.
Il
cenno di assenso di sua madre fu una risposta più che
sufficiente per entrambi, che ebbero una reazione persino
più bella della mia.
Meraviglioso…
semplicemente meraviglioso…
Due
braccia mi cinsero dolcemente la vita. Riconobbi al volo
quel contatto, e mi lasciai coccolare dalla donna che amavo, la quale
aveva
compreso subito cosa stessi provando nel mio cuore.
“Chichi…
te lo prometto… io e tutti quanti noi torneremo…
non so come… ma torneremo tutti qui!”
“Lo
so, amore mio… tu hai sempre mantenuto le tue
promesse… e so che manterrai anche questa!”
“Allora
fareste meglio a fidarvi di noi... Goku-Sama...”
Quella
voce.
Allarmati,
ci voltammo alle nostre spalle. Di fronte ai miei
occhi vi stava una donna che non avevo mai visto prima d’ora.
Capelli azzurri
ed occhi color oceano, indossava una sottilissima armatura argentata ed
aveva
come arma una spada a forma di chiave, lunga un metro.
La
sconosciuta si avvicinò a Kairi, la quale rimase
visibilmente scossa alla sua vista.
“A-Aqua...?!”
“Non
ci vediamo da anni, vero? Tuttavia, non abbiamo
molto tempo, Kairi... siamo tutti in pericolo e dobbiamo salvare quante
più
persone innocenti!”
***
GABOR
[Beyond
the Limit
– DRAGON BALL SUPER]
Ci
eravamo riusciti. Mentre io mi ero occupato di recuperare
le sette sfere del drago di Namecc, subito dopo i tre desideri espressi
da Ai,
la mia allieva Arehdel aveva usato i suoi poteri per richiamare quelle
della
Terra dopo i due desideri espressi da Freezer e Simon. Tutti e due i
Set
avevano consumato il loro potere magico, e ci avrebbero messo un anno
circa per
essere riutilizzabili.
I
due Supremi, invece, erano già stati portati in salvo da
quel giovane ragazzo mezzo sayan, esperto viaggiatore del tempo. Ora
dovevamo
soltanto attendere la mossa dei Deadly Sins e capire se le loro
intenzioni
erano davvero quelle temute.
La
mia testa, però, stava ancora ripensando a un avvenimento
che aveva scosso gran parte di noi.
Poco
dopo la fine della cena, Flame aveva trovato la nostra
compagna Nell imbavagliata e svenuta nella nostra stanza, arrotolata
tra le
corde come se fosse un salame. Dopo averla risvegliata, la giovane
arciera ci
aveva fatto una rivelazione a dir poco terrificante…
…
quella che aveva combattuto nell’ultimo turno della
Seconda Fase non era lei!
Chi
aveva preso il posto di Nell, durante quel
combattimento? E perché l’aveva fatto?
“Gabor”
Flame
si avvicinò a me, decisamente preoccupata.
“E’
accaduto ciò che temevamo?” le
domandai
io, preoccupata.
“Sì,
purtroppo. Freezer è stato allontanato da tutti
quanti gli altri partecipanti. Lui, Diablo e Glacial stanno parlando in
privato
dentro la navicella spaziale del dodicesimo universo, e lo stesso
Dragon si è
separato dai suoi familiari per spiare il loro discorso”
“Merda...
anche il Dragon di questa linea
spazio-temporale ha dei dubbi su quei due...”
“Questa,
non ci voleva, per tutti i Kami!”
affermò la
mia compagna di lotta, sferrando un pugno furioso sul tronco di un
albero “Eurith
è già arrivato?”
“Sì...”
la rassicurai io “... ci ha soltanto
chiesto di attendere l’una di notte per l’arrivo di
altri supporti”
“Altri?!”
dichiarò allarmata la pirata “Chi
è il pazzo che vorrebbe raggiungere questa linea temporale?!
Non hanno capito
che rischiano seriamente di venire cancellati!?”
“Non
sono stupidi, Flame... avranno sicuramente ricevuto
delle garanzie da parte di Chronoa!” riprovai a
tranquillizzarla,
conoscendo il carattere fumantino di colei che, in quei dieci anni, era
diventata una mia cara amica.
Una
pericolosa pirata ricercata in tutti gli universi, ma
sempre un’amica che aveva superato, assieme a me e a tutti i
nostri amici, le
più cruente battaglie.
“Anche
voi vi trovate qui?”
Perfetto.
Anche Junion e Clairy ci avevano raggiunti,
piuttosto preoccupati. Anche loro due facevano parte del nostro piano
di
infiltrazione, e si erano spacciati per guerrieri del primo universo.
“Eurith
vi ha già rivelato tutte le novità?”
chiese
Flame, severamente.
“Ovviamente,
Flame... scommetto che hai provato a fare
la sapientona!” la prese in giro Clairy,
ridacchiando divertita “Sappiamo
tutti chi sia la vera guastafeste tra di noi!”
“EHI!
NON E’ COS...!!!”
“Non
siamo qui per questo, ma per rivelarvi le nuove
disposizioni di sua maestà!” ci
rimproverò immediatamente Junion,
rivelandomi “Era come ci hai detto tu! I
Deadly Sins stanno per attaccare
tutti gli universi... ed inizieranno tra mezz’ora esatta!”
“Cos...
MEZZ’ORA?! PER TUTTE LE ARMI ANCESTRALI!”
scoppiò nuovamente Flame “E’
troppo presto! Non riusciremo a...”
“Quindi
è per questo che ci sono stati mandati i
supporti... accidenti... sento le loro aure. Sono già in
azione, a quanto vedo”
esclamai io, decisamente agitato.
La
macro-navicella avrebbe sicuramente permesso di salvare
quanti più innocenti possibili, ma non i partecipanti al
Torneo del Potere. Per
loro non ci sarebbe stato nulla da fare.
“In
merito a ciò...” mi anticipò
Clairy, la quale con
un sorriso da furba volpe mi fece intendere che avesse compreso i miei
dubbi e
le mie preoccupazioni, afferrando la piastrina del torneo “...la
regina
ha suggerito un piano per salvare anche tutti i partecipanti al Torneo,
allungando i tempi!”
***
SIMON
[Norman’s Theme
– THE PROMISED NEVERLAND]
Mi
allontanai da tutti quanti loro, felice e soddisfatto per
ciò che era avvenuto. Ora avevo un peso in meno sulla
coscienza.
Quando
entrai dentro i dormitori della U.A., tuttavia, mi
ritrovai di fronte a qualcuno di totalmente inaspettato.
“Seguimi…”
Confuso
e leggermente preoccupato, decisi di ubbidire. Non
era da lei affrontarmi con quello sguardo. Che intenzioni aveva?
Lilith
mi toccò la spalla e si mise due dita sulla testa. Su
uno dei suoi indici, notai un particolare anello, sulla cui superficie
vi stava
il numero 3 scritto in caratteri latini.
Perché
quel particolare mi era sembrato così strano? Cosa
stava succedendo?
Costei
tele-trasportò se stessa e me all’interno della T.
of
V., dove gli altri suoi compagni erano seduti tranquillamente in mezzo
all’arena sabbiosa. Anche loro, scoprii, avevano un anello
ciascuno su una
delle loro dita, ma ciascuno aveva un numero diverso. I Deadly Sins
avevano
sempre avuto quegli ornamenti? Se fosse stato così, avrei
dovuto saperlo già da
molto tempo.
Chissà
quale legame esisteva tra quei numeri e coloro a cui
erano attribuiti.
Riuscivo
a percepire la loro non belligeranza, e per questo
decisi di non fare mosse avventate.
Potevo
anche aver imparato a controllare perfettamente tutti
e tre i KI esistenti, ma non avevo la garanzia che questo potesse
salvarmi la
vita. Tuttavia, non abbassai la guardia.
“Ho
visto che, alla fine, sei riuscito ad usare quelle
sfere per davvero… le mie congratulazioni, Simon Kog”
iniziò a dire
lei, all’apparenza molto soddisfatta “Non
solo… la tua cara sorellina
adottiva ha avuto un’idea davvero molto brillante…
ma scommetto che tu sappia
già cos’abbia fatto, dico bene?”
Annuii
seccamente. Non ero stato in grado di scoprire quali
desideri avesse espresso Ai, ma ero a conoscenza del suo viaggetto su
Namecc.
“Ottimo…
non ci sarà bisogno di allungare troppo il
discorso. La profezia, come ben sai, si sta avverando. I candidati al
trono di
Dio Supremo stanno per riunirsi! Voglio, tuttavia, farti una
rivelazione che,
ammetto, ti paralizzerà per lo shock... io non
sarò una di loro!”
Le
sue parole mantennero la promessa fatta. Mi voltai
sconvolto verso di lei, incapace di accettare quella verità.
“Non ci credi? Eppure
è la verità. Io non sono mai stata una candidata
al trono di Dio Supremo. La
nostra profezia è piuttosto chiara, in tal caso. Io, un
giorno, morirò per mano
di Zero. Non posso sfuggire a tale destino, ma con tutta
sincerità non desidero
impicciarmi nella tua battaglia, Simon Kog. Il mio obiettivo
è quello di
ucciderti ed estrarre Zero dal tuo corpo. Questo non cambia, nonostante
i nuovi
sviluppi!”
“Puoi
star certa che non riuscirai a vincere, Lilith…
io e Zero riusciremo a sconfiggerti! Puoi starne certa!”
Il
demone, tuttavia, fece segno di no con la testa, con una
sicurezza che non mi piacque affatto.
“Sei
un povero idiota, Simon Kog… io non temo
singolarmente né te né il mio ex… io
parlo della vostra fusione… parlo di
Hunter Warrior. Solo lui avrebbe le capacità di
sconfiggermi… ma tu non sei
ancora in grado di usare quella tecnica al cento per cento delle tue
capacità!
Altrimenti saresti stato in grado di sbarazzarti di quella Tenebra con
un solo
colpo!”
Digrignai
i denti, colpito e affondato. Alla fine se n’era
resa conto.
“Questo
non significa che io non la possa imparare
durante il II Torneo del Potere. Il succo del discorso non cambia
affatto”
precisai immediatamente, capendo che mentire era completamente inutile.
“…
al contrario. Potrebbe cambiare ogni cosa, invece…”
mi rispose però lei, avvicinandosi pericolosamente a me ed
iniziando a girarmi
attorno con grazia, mostrandomi il suo aspetto da vera mortale,
identica in
tutto e per tutto a Clarice.
In
tutto ciò, quella stronza stava continuando a mostrarmi
con disinvoltura l’anello che portava al dito. Stava cercando
di mandarmi un
messaggio chiaro e secco, ma non riuscivo a comprenderlo.
“…
vedi, Simon Kog… per quanto i tuoi allenamenti
insieme a Zero abbiano dato i suoi frutti, ciò non
basterà comunque a farti
diventare Dio Supremo. Partiamo subito dal punto più
evidente. Tu ti sei
allenato nel controllo dei Tre KI solo per centomila anni, dentro una
stanza
tarocca, completamente da solo ed isolato dal resto del mondo, mentre
io uso i
miei poteri da miliardi di anni.
Presumibilmente… tu hai imparato
soltanto ad usare i tuoi poteri per combattere un Demone
Puro… ma non sei
pronto a uccidere un Dio Supremo, e puoi star certo che, in questo
momento,
qualcun altro punta alla tua vita!”
“Cosa
te lo fa suppore, Lilith?”
“…
tu non sei ancora in grado di comprendere cosa
significhi la parola Onnipotenza, vero? Questo è il tuo
limite maggiore, Simon
Kog, ed è anche quello di Zero. Un Dio Supremo
può fare qualunque cosa, a
differenza vostra, e lo stesso sono in grado di fare sia lo Zeno del
Presente che
quello del Futuro. Per diventare un vero Dio Supremo… tu
dovrai rinunciare a
tutto ciò che sei stato, a tutto ciò che sei e a
tutto ciò che sarai per la
salvaguardia di ogni essere vivente. Sei soltanto un povero ingenuo se
pensi di
poter sviare alle regole della profezia. Solo quando tu e Zero
perderete la
vostra identità per sempre… solo allora Hunter
Warrior diventerà un vero Dio
Supremo, in grado di tenere testa a chiunque… e solo allora
potrete sconfiggermi.
Fino a quel giorno…”
[Gouchini
Tatsu - NARUTO]
Fui
tele-trasportato nuovamente alla ‘U.A.’, ma non in
una
stanza qualunque.
Mi
si gelò letteralmente il sangue. Eravamo
all’interno
della camera da letto di Chi, la quale stava tranquillamente dormendo
sotto le
coperte.
Quella
donna si sdoppiò dal nulla, grazie alle cellule di
Buu. Non fui in grado di anticipare i suoi movimenti, tanto era veloce.
Una
delle sue copie si arrotolò attorno a me e mi
paralizzò da capo a piedi. Era
l’altra, tuttavia, a procurarmi ancora più
brividi…
…
perché si stava insinuando dentro le coperte dove
giaceva la mia ragazza dormiente.
Avrei
tanto voluto urlare, quando vidi i tentacoli di Lilith
entrare dentro ogni orifizio di Chi, senza che quest’ultima
potesse svegliarsi.
Quello
era il peggior incubo della mia vita…
…
uccidimi, bastarda…
…
fammi fuori, ma lascia stare lei…
…
portami anche in quel regno demoniaco se lo desideri…
…
ma non farle del male…
…
ti scongiuro…
…
non…
“E
ora… iniziamo il nostro pranzetto!”
“N...
MMMMMMRRRRRRRRGGGGGGHHHH!!!”
Quello
che accadde non me lo sarei mai scordato per tutta la
mia vita. Mai mi sentii così impotente e debole davanti a
qualcuno. Mai come
allora mi sarei voluto distruggere tutte le ossa e tutta la mia anima,
assistendo a ciò che quel demone orrendo stesse facendo alla
donna che amavo.
L’aveva
attaccata, stringendole la gola come un leone
farebbe con una gazzella, strozzandola davanti ai miei occhi,
affondando i suoi
lunghi canini lungo la giugulare e imbrattandolo di sangue fresco, il
cui
profumo mi fece andare fuori di testa dalla rabbia.
No!
Ti prego! Dovevo salvarla! Non potevano farmi questo!
Riuscivo
a vedere lo sguardo implorante e disperato della
mia ragazza, i cui occhi incominciarono lentamente a rigirarsi dentro
il
cranio. Con i suoi polmoni alla ricerca di ossigeno, Chi si
voltò un’ultima
volta verso di me quasi a implorare aiuto...
...
e pronunciò una sola, semplice frase.
“Lei...
è...
salva...”
Solo
a quel punto cessai di lottare, capendo cosa mi stesse
realmente accadendo. Resasi conto che avessi capito, Chi
sembrò ringraziarmi
con lo sguardo, prima che le sue pupille e le sue membra smettessero di
muoversi. I suoi polmoni ebbero un ultimo e lacerante sospiro e le sue
iridi si
allargarono a vista d’occhio, diventando vitree come quelle
delle bambole.
Fu
a quel punto che Lilith concluse il suo atto immondo, strappando
il cuore dal petto e stritolandolo tra le sue dita.
Era
finita. Chi era morta.
Lilith
si era trasformata nella sua forma demoniaca e aveva
iniziato a strapparle lentamente le carni con le sue zanne, senza che
Chi
potesse difendersi… senza che io potessi
difenderla…
…
quei momenti mi sembrarono durare più dei miei
allenamenti dentro la stanza dello spirito e del tempo di
Whis…
…
potevano essere passati davvero miliardi di anni, e nonostante
ciò Lilith stava ancora strappando pezzi di carne dalla
donna che amavo,
masticandoli davanti ai miei occhi...
…
non potevo difenderla…
…
potevo soltanto assistere a quell’inferno…
…
avevo perso tutta la voglia di combattere.
Solo
a quel punto, però, Lilith scoppiò a ridere,
schioccando le sue dita, facendomi capire quanto fossi impotente di
fronte al
suo vero potere.
“Eccola
lì… ancora viva e vegeta. Non l’ho
nemmeno
sfiorata con un dito… e non sono passati che dieci minuti!
Controlla tu stesso”
Non
ero idiota. In quel momento, io stavo vedendo
un’illusione. Ciò a cui avevo assistito prima,
ovvero la morte di
quell’innocente ragazza, era il mondo reale. Sì.
Mi ero reso conto anche del
fatto che quella, in realtà, non era la vera Chi. Lei
è salva. Questo mi
aveva detto la sosia della mia ragazza prima di subire quella tortura.
Nonostante
ciò, io non ero stato in grado di oppormi alla
volontà di Lilith. Lei mi aveva usato come un burattino, e
io non ero riuscito
a liberarmi da solo.
Mostro…
…
quell’essere era un vero mostro…
“Suvvia,
non essere così maleducato! Sono sempre una
signorina!” mi rispose lei, leggendomi
nel pensiero.
[Kishi
Ou no Hokori - FATE
OST]
Eravamo
tornati nuovamente alla ‘T. of V.’.
“Il
bello è che quanto hai assaporato non è nulla
paragonabile alla vera Onnipotenza di un Dio Supremo, Simon Kog!
Tornando a
noi... diventerai Dio Supremo soltanto se rinuncerai ad essere un
mortale… se
rinuncerai alla tua famiglia e a tutti coloro che ami…
inclusa la tua Chi!
Scegli di combattere, e non potrai mai più riottenere una
vita normale. Se non
lo farai… la tua candidatura cadrà, ma verrai
sconfitto dalla sottoscritta… e a
quel punto... lui potrà attuare la Terza Fase del Progetto!”
Sconvolto,
venni accerchiato da tutti i Deadly Sins, i quali
stavano sogghignando soddisfatti.
Lui?!
Chi era questo lui?! Qualcuno perfino più
pericoloso di Lilith?!
Un
momento.
Quei
numeri…
…
se la mia ipotesi era corretta, allora i numeri di quegli
anelli rappresentavano l’ordine d’importanza dei
nostri nemici.
Ma
allora…
…
se Lilith era al numero 3…
…
esistevano altri due guerrieri più pericolosi di quella
megera?!
“Nemmeno
Zeno ha potuto fermarlo, mio caro. Sappi che
qualcuno si è già occupato di loro... un nuovo
Candidato al Trono li ha già
sconfitti. Loro non faranno parte della Profezia. Hai una sola scelta
da
compiere… prendi la decisione giusta e non tirarti indietro,
Hunter Warrior… se
ci tieni così tanto alla tua vita e a quella dei tuoi amici,
strappa ogni
contatto con la tua vita da mortale! Nel frattempo... goditi questo
assaggio!”
Tutti
e otto mi mostrarono la loro vera potenza…
…
e mi resi conto all’istante di quanto fossi stato
stupido ad averli provocati fino a questo punto.
Non
potevo crederci. Ciascuno di loro era potente quanto
lei! Come era possibile?!
“Che
peccato… è scaduto il tempo!”
esclamò
X-X-I, soddisfatta, riportandomi nuovamente dentro la stanza di Chi
“Io devo
andare, Simon Kog… mi ha fatto piacere mostrarti
ciò di cui siamo capaci. Spero
soltanto tu possa davvero ucciderci e liberarci da questa agonia che
attanaglia
le nostre anime dalla nascita… non ho voglia di aspettare un
altro miliardo di
anni! Smack! Bye Bye!”
Solo
a quel punto, però, mi lasciò completamente da
solo in
quella stanza. La sosia di Chi era già andata via, ma il
letto era ancora
imbrattato del suo sangue.
Cominciai
a percepire molte aure sconosciute attorno alla
U.A., e compresi stesse accadendo qualcosa di terribile.
Mi
tele-trasportai via da lì, lontano da tutto e tutti,
lasciando
che il mio urlo di rabbia e ferocia si propagasse per tutti gli
universi ed
anche oltre.
Me
la pagherai, Lilith...
...
me la pagherete, Deadly Sins…
…
pagherete per ogni vostro peccato!
“Potevi
rimanere sulla Terra, a questo punto...”
Allarmato,
mi voltai alle mie spalle.
Quell’uomo...
...
Trunks?
No.
Non era il Trunks che conoscevo. Questo era più maturo,
più adulto. Possibile fosse il figlio di Bulma e Vegeta
proveniente dal futuro?
Quindi era lui il famigerato viaggiatore temuto da tutti gli angeli?
“Dobbiamo
tornare indietro, Simon...” mi
rivelò lui, preoccupato “... sta per
succedere il finimondo... dobbiamo
salvare quanti più innocenti possibili!”
***
Qualche minuto prima...
CHI
[Vivere
– FLORIAN
BUR]
“Chi...
Chi! Svegliati!”
Confusa,
iniziai a scostare le coperte del mio letto,
cercando di capire chi o cosa mi avesse svegliato.
“Co...
cosa... Kairi?”
“Non
quella che conosci tu...”
affermò
tuttavia lei, confondendomi ancora di più.
In
effetti c’era qualcosa che non mi convinse del tutto.
Perchè lei aveva una cicatrice sulla fronte? Cosa
significava quel numero? E
poi quella donna aveva una coda, e sapevo che Kairi non fosse una sayan.
“Perdonami,
se ti ho svegliata a quest’ora della
notte...”
insistette lei, piuttosto agitata “... ma
sono qui per portarti via!”
“Portarmi...
via... UN MOMENTO!”
Scattai
prontamente in piedi, agitatissima ed in preda al
panico, ma Kairi fu più veloce paralizzandomi le braccia con
la sua coda e
tappandomi prontamente la bocca.
“Perdonami...
ma se ci scoprissero sarebbe un disastro.
Fidati di me... voglio soltanto salvarti la vita! KAGE BUNSHIN NO JUTSU!”
Una
nuvoletta di fumo scoppiò davanti ai miei occhi. Una
copia perfetta di Kairi era apparsa dinnanzi a noi, e si era avvicinata
al mio
letto. Questa, poi aveva incominciato a formulare...
...
no... quelle formule le conoscevo!
Avevo
sempre provato a imitarle, da piccola, credendo di
poter diventare una vera Kunoichi. Erano le stesse del mio anime
preferito!
“HENGE
NO JUTSU!”
Sbarrai
gli occhi, sconvolta, quando mi resi conto che la
copia si fosse trasformata in una mia identica controfigura, andando a
coricarsi nel mio letto.
“Cosa...
cosa stai facendo?”
“Non
ho altra scelta, Chi... se tu rimanessi qui,
Lilith potrebbe anche ammazzarti davanti agli occhi di Simon. Se lui
dovrà
vedere la scena della tua morte... facciamo in modo che sia falsa! Ed
ora
nascondiamoci dentro l’armadio!”
Quelle
parole furono peggio di una pugnalata al petto. Cosa
stava succedendo?! Che diavolo significava quella storia?! Io stavo per
essere
attaccata?
Un
momento... ma allora...
“Tu...
tu vuoi sacrificarti per me... NO! NON POSSO
PERMET... MMRRRGGGHHH!”
Le
mie proteste si rivelarono inefficaci. La strana Kairi mi
tappò la bocca con la forza, trascinandomi
all’interno dell’armadio e chiudendo
l’anta con la sua coda.
Un
improvviso rumore all’esterno mi ghiacciò sul
posto.
Accovacciata dentro all’armadio e celata dai miei stessi
vestiti, il mio sangue
si gelò quando sentii il verso di una belva assetata di
sangue.
Il
suono della carne che si lacerava, l’odore nauseabondo
del sangue, i gemiti strozzati ed agonizzanti della vittima, le ossa
che si
frantumavano come stecchi di legno con un colpo sordo ma assordante, la
sete di
vendetta di un mostro che io avevo avuto il dispiacere di incontrare,
poco meno
di una settimana prima.
Quei
suoni così traumatizzanti cessarono così come
erano
iniziati, anche se mi parvero lunghi un eternità. Solo a
quel punto Kairi
riaprì l’anta dell’armadio,
permettendomi di uscire fuori da esso.
Mi
pentii all’istante di averlo fatto. Davanti ai miei occhi
vi stava l’inferno. La copia usata da Kairi era a dir poco
irriconoscibile, e
un maiale al macello avrebbe fatto meno ribrezzo. Non fui in grado di
sopportare la vista della mia figura completamente distrutta dalle
zanne e
dagli artigli di Lilith, e vomitai tutta la cena. I conati sembravano
inarrestabili, e solo quando iniziai a tapparmi naso e bocca riuscii a
fermarli.
La
mia copia esplose in una nuvola di fumo. L’unico segno di
quell’efferato atto era il sangue sparso sul letto, che da
bianco era diventato
rosso scarlatto.
Mi
voltai verso Kairi, la cui espressione era rimasta
completamente attonita per qualche secondo. Poi sembrò
riprendersi e mi afferrò
la mano, con determinazione.
“E’
ora di andarcene da qui, Chi!” annunciò
lei,
aprendo la porta della mia camera e trascinandomi fuori da
quell’inferno “Tu,
la tua famiglia e i tuoi amici dovete fidarvi di noi... o morirete
tutti per
mano di Lilith! Lo capisci, adesso?”
Distrutta
da quanto avessi assistito, annuii sconfitta,
lasciando che quell’angelo custode mi portasse via da
quell’incubo senza fine.
***
WHIS
[Seigi no Chikara - FAIRY
TAIL]
La
fuga di tutti gli abitanti della U.A. era avvenuta con
successo. La F.O.F. aveva prontamente accolto il mio richiamo e quello
di
Jiren, e aveva organizzato il tutto con la massima discrezione. Eravamo
riusciti a salvare moltissime persone, ma quel numero era
pressoché
irrisorio se paragonato
alla strage che stava per compiersi.
La
Linea del Destino letta da Gabor Black, grazie
all’aiuto della piccola Hinode, si era rivelata corretta.
Tutti gli universi,
compresi i Due Zeno, sarebbero spariti per sempre.
Anche
gli angeli avrebbero potuto fuggire, come ci aveva
inizialmente ordinato il Sommo, ma tutti noi ci eravamo rifiutati. Se
c’era
anche solo la più piccola e remota possibilità
che un’anima innocente in più
potesse salvarsi da tale tragedia, allora avremmo dato le nostre vite
in
cambio.
E
allora eccoci qui, tutti e dodici, sulla sommità
della Skytree, la torre più alta della città di
Tokyo, in attesa che i nostri
nemici si presentassero dinnanzi a noi.
Ero
stato uno stupido. Mi ero illuso che quella situazione
fosse insorta solo per colpa di un mortale, ma non mi sarei immaginato
mai che
anche Simon intuisse la pura e sola verità...
...
dietro a tutti gli eventi del torneo c’era una figura
appartenente alla scala sociale divina. Questo era il significato
dietro alle parole
pronunciate di fronte a me e al Sommo.
...
in questo caso
particolare, totalmente unico e irripetibile... abbiamo di fronte una
scena del
crimine dove nessuno può disporre di un alibi...
nessuno!
“Anche
gli Hakai-Shin sono andati via?” chiesi
ad Awamo, il quale era incaricato di osservare la situazione
all’interno della
‘U.A.’.
“Sì...
alla fine siamo riusciti a convincerli”
Le
mie supposizioni avevano trovato conferma quando avevo
compreso che nessuno degli Hakai-Shin o Kaio-Shin fosse coinvolto in
tale
storia. Quando avevo spiegato a Beerus cosa stesse per succedere, la
sua
reazione mi aveva letteralmente scosso, dato che si era rifiutato
inizialmente
di andarsene. Solo quando riuscii a fargli capire
l’importanza del suo ruolo e
del perché fosse troppo essenziale per la sopravvivenza
degli altri
partecipanti, Beerus accettò il destino che ci era stato
imposto. Mi aveva
salutato non come un suo superiore o un suo sottoposto, ma come suo
amico, e
questo non me lo sarei mai dimenticato, fino alla fine.
“Whis...
sei assolutamente certo della decisione che
hai preso?” mi chiese Vados, preoccupata
a morte per il sottoscritto “Non
sei obbligato a seguire i mortali fino alla loro fine...”
“Se
siamo arrivati a ciò, la colpa è anche nostra”
affermai io, con decisione “Quello che sta
per accadere è una tragedia
che segnerà ogni linea spazio-temporale esistente, e che
cambierà il loro
destino per sempre. Perciò pagherò le mie colpe,
mia cara sorella, e seguirò
tutte queste anime innocenti all’Aldilà!”
Mia
sorella annuì, comprendendo il significato delle mie
parole e portò nuovamente il suo sguardo verso
l’orizzonte.
Non
vi era alcuna nuvola, sopra il cielo di Tokyo, la quale brillava
grazie ai lampioni e alle insegne dei negozi. In
lontananza,
la
luna
illuminava il mare con i suoi tenui raggi, creando quella che,
poeticamente,
assomigliava ad una passerella verso il mondo dei sogni. Sarebbe stata
un'esperienza mistica, se la mia anima avesse percorso una strada
simile
dopo aver
lasciato il mondo dei vivi.
Chissà
cosa si provava a lasciare il mondo terreno, come
un mortale. Avrei provato dolore, oppure sarebbe stato come
addormentarsi?
Avrei voluto chiederlo a Goku o a Crilin, ma temevo potessero prendere
a male
quella domanda così indiscreta.
“Compagni
miei... ve lo dico con tutto il cuore...”
insistetti io, affranto “... non
c’è bisogno che voi mi seguiate in
questo destino infausto...”
“...
è inutile che tu ce lo ripeta”
In
mezzo a noi vi stava il Sommo Sacerdote, il cui tono era
più distrutto che mai.
“Lo
hai detto tu stesso. La colpa di tutto ciò è
soltanto
nostra” affermò Cus, la quale era
più severa che mai, una novità conoscendo
il suo carattere giocoso “Io voglio bene ai
mortali del mio universo,
come tu ne vuoi a quelli del tuo... con che coraggio potrei scappare?”
“Questo
vale per tutti noi...”
confermò
Marcarita, senza alcun rimpianto “...
moriremo tutti qui, espiando le
nostre colpe!”
Tirai
un lungo e sofferto sospiro. Già. Quella era la parte
peggiore di tutta quella situazione.
Tra
noi tredici, Sommo compreso, vi stava un traditore.
Uno di noi non sarebbe morto, quella notte. Uno di noi aveva
orchestrato il
tutto.
Io,
d’altro canto, conoscevo già la sua
identità, e
scoprirlo mi aveva straziato ancora di più
l’anima. Ero davvero diventato
simile agli umani, come mi aveva detto mio padre, ma non me ne sarei
mai
pentito. Ero orgoglioso di provare quei sentimenti. Come avevo imparato
a
conoscere la gioia e l’allegria, avrei dovuto sopportare
anche il dolore e
l’umiliazione dell’essere pugnalato alle spalle.
Che
creature magnifiche erano gli esseri viventi. Loro sì
che avevano imparato a vivere sul serio. E pensare che, a causa
dell’arroganza e dell’avidità di uno di
no,i stavano per dire addio a tutti i
loro sogni e a tutte le loro speranze. Uomini, donne, bambini e
anziani... tutte
le creature di quell’universo non sarebbero potute
più tornare in vita.
Tutto
per colpa di un angelo a cui tutti noi tenevamo,
un membro della nostra stessa famiglia, la cui sete di potere avrebbe
fatto
scoppiare la miccia.
[Samidare - NARUTO]
Dodici
aure apparvero sopra le nostre teste. Eccoli. I
Deadly Sins, accompagnati da Lilith e dai guerrieri che avevano
accettato di
allearsi con lei. I loro ghigni di vittoria erano un colpo al cuore per
tutti
noi, ma non avrei mai distolto lo sguardo dalla mia fine.
Ciascun
nemico si materializzò davanti ai nostri occhi. A me
toccò proprio la Regina dei Demoni. Sapevo perfettamente chi
fosse l’unico
angelo a cui non era stato riservato alcun assassino, l’unico
che aveva
architettato tutto fin dall’inizio per puntare al Trono di
Dio Supremo.
Riuscivo
a sentire i gemiti di sorpresa e sconcerto
provenire dagli altri, i quali solo in quel momento compresero di
essere sempre
stati raggirati, sin dalla loro nascita.
“No...
non può essere...”
iniziò a piangere
Cus, rendendosi conto della verità, con Wrath che
ghignò divertito davanti alla
reazione della mia compagna.
Tutti
i nostri nemici possedevano un sigillo sulla propria
mano, lo stesso apparso sui polsi dei partecipanti al torneo. Compresi
al volo il
loro
obiettivo. Non puntavano a ucciderci e basta, ma ad assorbire il nostro
potere
per rafforzarsi. Solo in quel modo sarebbero riusciti a contrastare la
maggior
parte dei nostri amici mortali. Singolarmente, infatti, tutti noi
potevamo
cavarcela contro ciascuno di loro, ma il problema era rappresentato
proprio dal
nostro traditore.
Lui
non l’avrebbe mai permesso. Era lui che aveva donato
loro quei sigilli, segno che il nostro destino fosse segnato fin
dall’inizio.
“E’
stato un lunghissimo viaggio...” affermai
io, ormai rassegnato all’inevitabile, voltandomi nuovamente
verso Lilith “...
sei soddisfatta, sua maestà?”
La
sovrana fece segno di sì con la testa, ma non sembrava
trionfante come tutti gli altri. Lei era destinata a morire, a
prescindere da
tutto quello che sarebbe successo in quella guerra. Ne era consapevole,
e la
paura le stava stringendo il cuore in una morsa serrata.
“Lilith-Sama...
tu vuoi tutto ciò? Era davvero a questo
che puntavi?”
La
mia domanda la colse completamente alla sprovvista. Vidi
la sua mano tremare leggermente, ma recuperò velocemente la
sua compostezza. I
suoi occhi, però, continuavano a tradirla.
“Sono
consapevole che, ormai, la mia sorte sia segnata.
Perciò non avere paura di me... prima di lasciare questo
mondo, voglio provare
a comprendere ciò che provi nel tuo cuore. Dimmi, Lilith...
tu ami ancora Zero,
non è vero? Ti sei alleata con lui
perchè, in questo modo, l’amore della
tua vita non sparisse per sempre”
Lilith
sbuffò nuovamente, cercando di trattenere le sue
emozioni, riuscendoci a fatica.
Sentii
l’aura dei miei fratelli cominciare a sparire
lentamente. Sentivo le loro lacrime di frustrazione, incapaci di
accettare la
verità. Nonostante ciò, non accennavano a
scappare. Avevano accettato il loro
destino, così come io avevo accettato il mio.
“Lilith...
se davvero è così. Se davvero ami ancora
Zero...”
“Non
parli... la supplico...”
Le
lacrime iniziarono a rigare il viso della regina. Il
colore dei suoi occhi era improvvisamente mutato. Non erano
più rossi
scarlatti, ma scuri come il cielo di quella notte. Un singolo puntino
di luce
sulla sua iride riusciva a illuminare quell’occhio come la
luna piena con il
mare.
La
mia aura cominciò a diminuire.
Stava
per succedere davvero. Stavo morendo e lasciando la
vita.
“Prima di
sparire,
Lilith... per favore... concedimi quest’ultimo desiderio”
Avvicinai
la mano al suo viso, asciugandole le lacrime,
sussurrandole all’orecchio.
“Salvali...non lasciare che muoiano per
mano sua. 'Lui' mente... 'lui' non lo farà mai tornare in
vita
se lo ucciderà. Se
veramente lo ami... supera le tue paure e aiutali. So che ci
riuscirai... perché
ci sarò anche io a darti quella forza, se lo desideri!”
Lilith
non fu più in grado di sopportare quel dolore.
Iniziò
a singhiozzare disperata sulla mia spalla, implorante, sussurrandomi
all’orecchio.
“La
prego, Whis-Sama... sigh... la scongiuro... mi aiuti,
la prego... sigh...”
Ci
avevo visto giusto. La Luce che avevo intravisto nel suo Cuore era
ancora viva in lei. Poteva ancora redimersi, se lo
desiderava. Doveva
soltanto credere in quell’Amore che le avevano strappato con
la forza.
Se
davvero dovevo concederle tutta la mia potenza...
...
se davvero dovevo perdere per sempre la mia identità
per colpa di quel traditore...
...
allora l’avremmo fatto cercando vendetta nei suoi
confronti.
Ormai
era giunta la mia ora. Ormai ero a un punto di non
ritorno. Mi voltai un’ultima volta verso di lui. Ormai aveva
smesso di fare la
vittima, e il suo viso si era deturpato per la riuscita del suo piano.
Povero
illuso. Come ogni malvagio, aveva commesso un
grave errore, e se ne sarebbe accorto troppo tardi.
Strinsi
con forza il corpo di quella povera anima con le
poche forze che mi restavano. Non avevo bisogno di piangere,
perchè ormai
sapevo come sarebbe andata a finire.
“Non
preoccuparti, Lilith... ci sarò
sempre... resterò con te... fino... alla... fine...”
Il
mio corpo si dissolse lentamente, diventando un tutt’uno
con l’anima di Lilith. Mi restava da fare
un’ultima, semplice camminata, prima
di perdermi per sempre.
No.
Non mi stavo perdendo. Non era questo che stava
succedendo.
Era
nel Cuore di Lilith che stavo per rifugiarmi, e la
strada da percorrere me la suggerirono i suoi occhi colmi di
gratitudine, che
furono l’ultima cosa che vidi.
Non
stavo seguendo il bagliore della luna sulle onde
dell’oceano, ma abbandonare il mondo terreno in quel modo mi
sembrò ancora più
speciale e indimenticabile. Se avessi conservato un briciolo di
coscienza, in
quella nuova essenza, quel momento sarebbe stato il più
emozionante della mia
vita da angelo.
Morii
senza alcun rimpianto, con un sorriso sincero,
consapevole di aver fatto quanto in mio potere per cambiare il destino
di
quella battaglia.
Capitolo 32 *** Capitolo 32: La Guerra ha inizio! Fuga tra lo Spazio e il Tempo! ***
Capitolo 32FOLLA INFEROCITA -
Abbattiamo questo portone! OH... ISSA'!
AUTORE - SIETE DEGLI INGRATI! NON AVETE IL MINIMO GUSTO PER L'ARTE
DELLA SCRITTURA!
FOLLA INFEROCITA - ARTE?! HAI FATTO STERMINARE UN'INTERA DIMENSIONE!
ALLA FACCIA DELL'ARTE!!! ADESSO TI FAREMO SOFFRIRE COME NON MAI IN VITA
TUA! OH... ISSA'! OH... ISSA'!
Eccoci
arrivati al punto di svolta della nostra storia! Da questo momento, a
chi non ha letto KINGDOM HEARTS - THE LEGEND OF THE EARTHLY YILANCAR
sconsiglio caldamente la lettura, per non rischiare di perdersi o farsi
cogliere impreparati da alcune rivelazioni. Tranquilli, non vi
chiederò di recensire anche la mia precedente storia...
FOLLA INFEROCITA - SEI MORTO, AUTORE! OH... ISSA'! OH... ISSA'!
E che cazz...
... prossimo capitolo, il 5 Gennaio! Qui,
di seguito,
la pagina delle OST…
... ed ora, se
volete scusarmi, ho da fare... devo sopravvivere!
AIUTOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!
...
e perciò
vi auguro una BUONA LETTURA!!!AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH...
GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR
La Guerra
ha inizio! Fuga tra lo Spazio e il Tempo!
Sabato 25 Agosto 2018
Dimensione
ALFA - Pianeta Terra - Regno di Hearts
08:00
CHI
[Dearly Dreams - KINGDOM HEARTS
ORCHESTRA]
Mi
risvegliai all’interno di un comodissimo letto,
illuminata dalla tenue luce del sole. Un intenso profumo di rose
inebriò i miei
polmoni, proveniente dalle pulitissime coperte in seta perlacea. Ci
misi un po’
di secondi a ricordarmi che quella, in verità, non fosse la
mia camera.
“Ti
sei svegliata, alla fine...”
Riconobbi
immediatamente quella voce, e i ricordi di quanto
fosse successo l’altra notte riempirono la mia mente,
rovinando completamente
quel senso di pace e tranquillità.
Kairi
si trovava seduta di fianco al maestoso letto a
baldacchino nel quale mi ero riposata, su una poltroncina di pelle in
stile
varselliano. Portava una coperta di lino addosso, segno che avesse
passato la
notte nella mia stessa camera, a sorvegliarmi. La cosa non mi piacque
per
niente, perchè ciò significava che ero ancora in
pericolo.
“Tu...
non sono morta, ieri notte...”
“La
memoria non ti ha abbandonato, a quanto vedo”
notò quella particolare versione di Kairi, lievemente
soddisfatta “No.
Non sei morta. Lilith si è sfogata con la mia copia e non ha
tenuto conto della
nostra presenza dentro il tuo armadio. Non mi ero sbagliata... se non
fossi
giunta io, quella megera ti avrebbe davvero divorata viva davanti agli
occhi di
Simon”
Al
ricordo di quel momento, a entrambe vennero i brividi per
l’orrore. Ero certa che ci fossimo salvate entrambe solo per
puro miracolo. Qualche
santo nell'Aldilà ci voleva ancora vive, a quanto sembrava.
“Per
tua informazione, questa è la mia stanza
personale” specificò la donna
dai capelli rossi, cercando in qualche
modo di alleggerire l’atmosfera “Ti trovi
nel mio mondo... o per meglio dire,
nella mia Linea Spazio-Temporale!”
“Linea...
ma di che stai parlando?!” affermai
io, visibilmente scossa e ancora arrabbiata per quanto mi fosse
avvenuto “Perchè
mi hai portato qui senza spiegarmi il motivo?! Sai in che situazione ci
troviamo in questo momento?!”
“Più
di quanto tu creda! Te l’ho detto. Ti ho salvato
la vita... e non solo a te!”
affermò Kairi, con fermezza assoluta “Avrei
tanto voluto salvare tutte le anime della tua linea spazio-temporale...
ma non
ne avevamo i mezzi, purtroppo. Per fortuna, nessun’anima
è stata
definitivamente cancellata e sono finite tutte
nell’Aldilà”
Salvare...
...
oh no...
...
era successo qualcosa, mentre dormivo?
[Strange
Whispers - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Stai
incominciando a comprendere... ebbene sì. Il tuo
multi-universo, ieri, ha subito un attacco massiccio da parte dei
Deadly Sins.
Io e i miei uomini siamo riusciti, con l’aiuto e il
sacrificio di tutti gli
angeli, a trarre in salvo quante più anime innocenti
possibili...”
“Quanti...
quanti sono...”
“...
mi spiace... poco meno di dieci mila. Quei mostri
non ci hanno dato il tempo di reagire. Whis, Vados, Cus... purtroppo
sono stati
tutti cancellati mentre cercavamo di salvare coloro che si trovavano
nella ‘U.A.’.
Abbiamo perso contatto anche con il Sommo Sacerdote”
Quella
frase mi
gelò letteralmente il sangue. Di tutti e sei i
macro-universi rimanenti, erano sopravvissuti soltanto diecimila
innocenti...
...
Whis... Whis, Vados e tutti gli altri angeli erano
morti...
...
il Sommo era sparito...
...
come era potuta accadere una tragedia simile?
“Perdonami,
Chi Miura. Non abbiamo potuto fare di
meglio, con le nostre risorse... proveremo a riportarli in vita con le
Super
Sfere del Drago, una volta che questo guaio sarà risolto! Te
lo prometto”
Le
lacrime iniziarono a versarsi sul mio viso. Sarebbe
dovuto essere un semplice torneo di arti marziali, quello a cui
avrebbero
dovuto partecipare Simon e tutti i suoi amici. Invece si era rivelato
una
guerra cruenta e feroce nella quale si era compiuta
un’esecrabile strage. La
mia vita non faceva altro che complicarsi e intricarsi sempre di
più, e ogni
possibile soluzione stava svanendo nel nulla.
“E...
e i partecipanti del Torneo?” le chiesi,
cercando un ulteriore conferma “Anche loro
si trovano qui?”
Con
immenso rammarico, la guerriera fece segno di no con il
capo ma, notando la paura nei miei occhi, si affrettò anche
ad aggiungere.
“Tranquilla,
sono vivi anche loro. Tutti i partecipanti
al XXVIII Torneo Mondiale di Arti Marziali si trovano su Tournament
Planet.
Sono riusciti a salvarsi grazie alla piastrina donata loro dagli
Angeli.
Cercheremo di salvare anche loro, te lo prometto. Non appena
avrai finito
di rimetterti in forze con il nostro cibo, ti darò tutte le
spiegazioni che
desideri!”
“Simon...
mio Dio...”
Io
e il mio ragazzo eravamo stati separati nuovamente.
Questa volta, però, non avevo più la certezza
assoluta che lui sarebbe tornato
o, ammisi a me stessa, che sarei sopravvissuta a tutto ciò.
Per la prima volta
da quando mi erano capitate tutte quelle esperienze atroci, nel mio
Cuore
sentii di non poter più rimanere ferma ad attendere il suo
arrivo. Dovevo
trovare un modo per dargli una mano.
“Andrà
tutto bene! Se c’è qualcuno di cui ti puoi
fidare, quello è proprio Simon Kog!”
affermò lei, accarezzandomi la
testa “Credimi... difficilmente sbaglio nel
fidarmi della forza di
volontà di qualcuno! Comunque, quello è il bagno.
Puoi prepararti e seguirmi
fino alla Sala dei Banchetti! Lì, ritroverai sicuramente la
tua famiglia!”
Improvvisamente,
però, mi colse il panico quando mi vennero
in mente loro.
“La
mia famiglia...” esclamai, in un impeto
di
disperazione, gettandomi sulle sue gambe e stringendole la lunga veste
con
tutte le mie forze “... TI PREGO... DIMMI
CHE ALMENO LORO...”
La
donna si inginocchiò davanti a me e, con le sue mani,
sciolse facilmente la mia presa.
“Tutti
i tuoi amici, parenti e conoscenti si trovano qui,
dentro la mia reggia! Sono salvi!”
La
donna, capendo il mio stato d’animo, si avvicinò a
me e
mi abbracciò comprensiva, permettendomi di sfogare tutti i
miei sentimenti. Dopo
qualche minuto, mi sentivo meglio. Qualcosa, nel mio Cuore, mi spingeva
a
fidarmi di quella Kairi.
***
08:30
[Destiny's
Union - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Con
mio grandissimo sollievo, le sue parole si rivelarono
veritiere.
Fu
lei stessa ad accompagnarmi nella Sala dei Banchetti. Si
trattava di una vastissima stanza rettangolare, alta quanto una
cattedrale,
dove le vetrate multicolori riflettevano centinaia o addirittura
migliaia di
sfumature così affascinanti da costringermi a strizzare gli
occhi per la meraviglia. Vi stavano
decine di tavoli, coperti da preziosi drappi rosso acceso che
scendevano fino a
toccare il pavimento. Sui lati vi stavano sedie in marmo, lavorate con
grande
maestria e fornite di cuscini fatti in seta. Su ogni tavolo vi stava
ogni ben
di Dio, un banchetto impossibile da mettere a paragone perfino con la
reggia di
Versailles, o almeno così pensavo dato che non ne avevo mai
visto uno simile in
tutta la mia vita. Carne di prima qualità, dolci dalle forme
più disparate e
dalla fragranza più unica che rara. Caraffe, posate e
bicchieri di porcellana
brillante o in vetro limpidissimo.
Riuscivo
perfino a riconoscere il profumo ed il calore
del vino, nell’aria!
Come
avevo precedentemente intuito, Kairi era la regina di
quel pianeta. Camminando al suo fianco, tutti si inchinavano davanti al
suo
cospetto, e come la versione che conoscevo anche lei si imbarazzava
molto
davanti a quelle attenzioni.
Fu
qui che io rividi la mia famiglia, con la quale mi
riabbracciai in lacrime. Stavano tutti bene. Anche Naruto ed Hinata non
sembravano feriti, ma solo stanchi e vibilmente provati
dall’esperienza. Era la
terza volta che venivano costretti a cambiare la loro casa. Per loro si
sarebbe
trattata di una delle più stressanti e brutte vicende della
loro infanzia, che
li avrebbe segnati a vita.
In
pochissimi secondi, però, mi lasciai trasportare dal loro
contagioso buon umore e dalla loro dilagante allegria. Gran parte della
tensione che avevo accumulato venne cancellata via dagli abbracci e dai
sorrisi
dei miei due fratellini i quali erano, dopo Simon e i miei genitori,
l’unica
vera fonte di sostentamento per la mia vita.
Non
c’erano soltanto loro. Come mi aveva specificato la
regina Kairi, con loro vi stavano anche tutti gli altri abitanti della
U.A.,
partecipanti che non avevano passato il turno, o gente comune che ci
abitava
già da tempo. C’erano anche tantissime altre
persone, in particolare bambini,
che non conoscevo affatto. Fu mia madre a rivelarmi si trattassero
delle
vittime di tutti gli attentati attuati dal crimine giapponese nel corso
di
quell’anno, riportate in vita la sera scorsa grazie a un
desiderio rivolto al
Drago Shenron da Simon stesso.
Quindi
il mio ragazzo era riuscito a mantenere la sua
promessa. Era un oltraggio che solo in diecimila circa potessimo
constatare
quella verità, mentre il resto del pianeta era sparito
credendo ancora che lui
fosse ancora uno spietato e spregevole assassino.
[Tales
For The Ages - DR. STONE]
“Era
tutto buonissimo... ma ora devo andare!”
affermai, improvvisamente, alzandomi da tavola e quasi facendo cadere a
terra
le mie posate “Voglio capire cosa sta
succedendo a Simon e ai
partecipanti del torneo! Dove si trova sua maest...”
“Sono
qui...”
Questa
volta Kairi mi fece davvero prendere un coccolone. Era
seduta di fianco a me, e stava finendo di bere il suo thè
elegantemente, come
una vera nobile. Non mi ero resa minimamente conto della sua presenza.
“Me
lo sarei dovuto immaginare, da parte tua...”
esclamò mia madre, seduta di fronte a noi, sospirando
insoddisfatta “...
non sai mai quando fermarti, eh?”
“Ma
non abbiamo tempo!” insistetti io, più
agitata
che mai “Se non ci sbrighiamo...”
“Non
potresti fare nulla in ogni caso, Chi...”
mi rimproverò papà alle mie spalle, comprensivo,
provando a farmi sedere
nuovamente “... sono sicuro che tutti loro
sappiano come muoversi in
queste circostanze. Perciò non insistere e lascia fare a chi
ne sa più di te!”
Io,
però, mi liberai dalla sua morsa, irritata ed
esasperata. Volevo bene ai miei genitori, ma non ero più una
bambina. Ero
adulta e potevo prendere decisioni personali anche in piena
libertà dalle loro
opinioni.
Per
questo, ferma sulla mia decisione, mi voltai verso la
regina Kairi, puntandole contro il mio dito e ricordandole.
“Me
l’ha detto lei stessa, sua maestà. Dopo aver
rivisto la mia famiglia, mi avrebbe detto tutta la verità!
Tenga fede alla sua
parola!”
Io
avevo fatto la mia scelta, ma ora spettava a lei l’ultima
parola. La sovrana, con un ultimo e sconfitto sospiro, alla fine
affermò.
“D’accordo!
Più persone ci saranno a darci una mano
meglio sarà. Se sei convinta di poterci aiutare, allora
vieni con me e non
voltarti indietro!”
Tutti
si voltarono, increduli, verso Kairi, la quale si alzò
dal suo posto e mi tese la mano con un sorriso compiaciuto.
I
suoi occhi riuscivano a calamitare i miei nel suo
sguardo. Erano così ipnotici che, ne ero certa, fossero in
grado di leggerti
nell’anima.
Più
determinata che mai, afferrai la sua mano ed annuii
raggiante di gioia.
“Chiunque
voglia saperne di più su questa faccenda, può
venire con me e Chi!” annunciò a tutti i
presenti, con un tono che mai mi
sarei aspettata da una donna giovane come lei “Nessuno
verrà escluso!”
Il
suo busto si era improvvisamente eretto, senza mostrare
alcun segno di debolezza. Riusciva sia ad intimidirti che a
rassicurarti allo stesso
tempo.
Rispetto
alla versione che conoscevo, lei sembrava
tutt’altra persona e tutti se ne erano accorti. Aveva un
carattere molto più
determinato e forte, aveva il carisma e l’autorità
stampati sulla sua elegante
ma intensa figura, la quale era avvolta da uno charme più
unico che raro.
Nessuno poteva azzardarsi a contraddire le sue volontà.
Passò
qualche secondo, prima che alcune persone si alzassero
dalle loro sedie. Le conoscevo tutte alla perfezione. Erano i membri
rimanenti
della Squadra Anti-Mafia di Tokyo.
“Non
possiamo restarcene con le mani in mano...”
affermò Shinichi, più determinato che mai
“... tutti i nostri amici si
trovano dall’altra parte e hanno bisogno del nostro aiuto...
Simon, Ai, Ayumi,
Kazuha, Masumi... Ran ha bisogno di aiuto...”
“Se
ci saranno altre persone che vorranno sapere, ci
penseremo noi a dar loro le dovute spiegazioni”
Claudia rassicurò tutti gli
altri presenti.
“Sicura
di volerlo fare, amore?” le
domandò
tuttavia Domenico, preoccupato per lei “Se
fosse troppo rischioso per...
OUCH!”
Il
poliziotto era certamente preoccupato per la sua salute e
per quella del bambino, ma si era preso un bella tirata
d’orecchi da parte
della sua fidanzata. Claudia poteva essere anche incinta, ma sarebbe
stata
sempre lei a portare i pantaloni in casa. Non a caso Simon scelse lei
come
sostituto per gestire la Sezione Anti-Mafia.
Potessimo
io e Simon essere una coppia così innamorata come
la loro...
...
oddio, mi stavo commuovendo.
Mi
asciugai frettolosamente le lacrime, ma mia madre mi aveva
già scoperto. Provai a scostare lo sguardo, ma anche Kairi
mi stava fissando
intensamente, con il sorriso di chi già sapesse ogni cosa.
“EHI!
Ci siamo anche noi quattro!”
Anche
Berry, Rosalia, Adolf e Clarice si erano prontamente
portati al mio fianco.
“Sei
coraggiosa a gettarti nella mischia, Rosy...”
esclamò il capo della squadra Anti-Mafia, sorpresa
“Sicura della tua scelta?”
“C’è
il padre di Leonardino su quel pianeta... col
cazzo che lo lascio crepare adesso, non ora che mio figlio
l’ha conosciuto!”
affermò l’ex-regina di Palermo, voltandosi
minacciosamente verso il bambino e
verso C-22 “Voi due rimarrete qui! Intesi!? Vedete
di non combinare disastri
in nostra assenza”
“O...
ok, mamma...” rispose il piccolo,
impaurito, stringendosi tra le braccia del docile androide, prima di
chiederle
supplicante “Ma mi prometti che salverai
papà e Ayumi?”
La
madre di Leonardino si avvicinò a lui e gli dette una
dolce scrollatina di capelli. Aveva dato ufficialmente la sua parola.
“Anche
tu, Berry?” domandai, incredula,
all’informatico dell’esercito di Freezer.
“Devo
trovare un modo per salvare Peach e l’imperatore...
non posso tirarmi indietro adesso!”
Rimasi
interdetta dalla sua nuova risolutezza. L’avevo
sperimentato come un giovane alieno timido e insicuro di se stesso.
Ora,
invece, avevo un guerriero coraggioso e determinato davanti ai miei
occhi.
“Tranquilla,
Chichi... ai nostri amici, ai nostri mariti
e ai nostri figli ci penso io!” disse Bulma alla
moglie di Goku, la quale
acconsentì soddisfatta.
Le
due avevano vissuto tantissime brutte esperienze nelle
loro vite, ma si conoscevano perfettamente e Chichi era consapevole
che, tra di
loro, era la sua amica a poter essere di grande aiuto.
“Mi
dispiace... la minaccia di X-X-I è nata per colpa
mia... non posso rimanere in disparte e ignorare la faccenda come se
non me ne
fregasse nulla!”
affermò invece la figlia del generale Red,
rassicurandomi “Simon ed Ai
sono i figli dell’uomo
che amo tanto... non posso lasciarli al loro destino!”
[Obito's
Theme - NARUTO]
“Verremo
anche noi!” provarono ad inserirsi
anche Mitsuiko e Genta, ma vennero prontamente fermati dal dottor Agasa
e da
una donna che, avevo scoperto, fosse la sorella biologica di Ai.
“No...
non questa volta!” affermò
perentorio
Hiroshi, demoralizzando entrambi i due bambini “E’
troppo pericoloso”
“Anche
io vorrei andare con loro, ma se dovessimo
morire nuovamente non potrebbero riportarci un’altra volta in
vita!”
cercò di farli ragionare Akemi.
“Perciò,
meno avrete a che fare con questa storia,
meglio sarà per entrambi!” li
seguì rapidamente il commissario Megure,
severamente, cogliendo al volo la nocività dietro le
volontà dei due bambini.
Li
ringraziai mentalmente. Erano riusciti a rabbonire
Mitsuiko e Genta, facendo capire loro la pericolosità di
questa battaglia.
“Fate
i bravi, bambini. Questa faccenda è troppo
pericolosa anche per il sottoscritto. E’ meglio che se ne
occupino i più
bravi...” aggiunse il detective Kogoro,
sancendo la fine di quel
litigio e rivolgendosi a due dei suoi colleghi “Wataru...
Miwako... forse
sarebbe il caso che andaste voi al posto mio e di Juzo! Voi siete molto
più in
gamba di entrambi. Vi affido la vita di Ran!”
I
due agenti di polizia annuirono con decisione e si
portarono di fianco a tutti gli altri, dopo aver dato un veloce e
rapido batti
cinque al loro collega più anziano. In assenza di Ai e
Crilin, sarebbero stati
Miwako e Wataru i loro momentanei sostituti. Anche i pedoni,
d’altro canto,
erano in pericolo di vita.
“Mamma...
amici miei...”
“Ho
capito. Resterò qui!” Mary
rassicurò
subito Shuichi, con sguardo sconfitto e abbattuto “Salva
tua sorella, mi
raccomando!”
“Comprendiamo,
non preoccuparti” capì subito James,
dando il permesso al suo sottoposto.
Jodie
si avvicinò all’uomo che tanto amava, con lo
sguardo a
dir poco afflitto e colpevole.
“Shuichi...
Shinichi... per quello che è successo
qualche giorno fa con Ai e Simon...”
“Lo
so... ti amo anche io”
L’agente
dell’FBI, davanti allo sguardo avvilito di tutti i
presenti, si gettò tra le braccia di Akai, scoppiando a
piangere disperata.
“Heiji...
ed anche tu, Sonoko... tornate a sedervi!”
Shinichi rimproverò subito i suoi amici, i quali si erano
prontamente alzati
per raggiungerci “E’ colpa mia se
i nostri amici sono in pericolo. Penserò
io a Ran, Kazuha e Masumi! Mitsuiko e Genta... Ai e Ayumi le
salverò io! Li
riporterò tutti indietro, costi quel che costi!”
“Amico...
sei sicuro?” domandò Heiji
più
preoccupato che mai, ma Shinichi allungò il suo pugno verso
il suo migliore
amico.
Per
tutti noi non c’era segno più evidente per
rafforzare i
nostri legami.
Poi,
il detective di Tokyo puntò l’altro pugno verso
Sonoko,
la quale stava anche lei per scoppiare a piangere.
“Sonoko...”
“...
se le lascerai morire, dovrai pagarne le
conseguenze! SAPPILO! Sigh...”
affermò, frustrata ma consapevole delle
buone ragioni di Shinichi.
Ma
lei non collegò il suo pugno con quello del suo amico.
Sonoko fece qualcosa di molto più bello, abbracciando
Shinichi con tutte le sue
forze e singhiozzando sulla sua spalla.
“Ti...
sigh... ti prego... sigh... salvali... salvale...
ti scongiuro...”
Davanti
al suo gesto e a quello di tutti i nostri amici,
davanti al loro dolore, io strinsi i miei pugni, lacerandomi i palmi
delle mie
mani con le unghie.
Li
avremmo salvati tutti anche a costo della nostra vita.
Nessun
altro si alzò dal proprio posto. In tutto eravamo
dodici persone.
“Ottimo.
Se non ce ne stanno altri, possiamo partire!”
affermò Kairi, camminando a passo svelto verso
l’uscita della sala “Raggiungeremo
la base della F.O.F. solo al calar del sole! FATE PREPARARE
L’AEROPLANO!”
***
[Itachi's
Theme - NARUTO]
Io
e tutti i nostri compagni fummo condotti in un’altra zona
del palazzo, uno spiazzo aperto dove ad attenderci vi stava un piccolo
jet
privato a forma ovale, nel quale fummo invitati a salire a bordo. Ci
venne
chiesto di sederci all’interno di una cabina, su comodi
seggiolini in pelle ai
quali ci agganciammo con le cinture di sicurezza.
“Molto
bene...” esclamò Kairi, dopo aver
ordinato ai
suoi piloti di accendere e guidare la navicella “...
se volete, potete
osservare il paesaggio da questi oblò!”
La
partenza non fu così tremenda, per fortuna. Non doveva
essere così potente quel mezzo, e non sembrava fosse
provvisto di carburante
inquinante. Io, per tutta curiosità, decisi di accettare la
sua proposta.
Volevo
vedere in quale assurdo mondo fossimo andati a
finire,ma rimasi senza
parole quando riconobbi
immediatamente l’immenso palazzo dal quale eravamo usciti...
...
o meglio, l’immensa chiesa dove avevo
dormito!
“MA
QUELLA NON E’ LA BASILICA DI SAN PIETRO?!”
esclamai, in preda allo shock, con gli occhi che stavano per uscire
dalle
orbite.
“Non
può essere, Chi... magari le è simile, ma il
nostro pianeta è stato distrutto. Ricordi?”
provò a convincermi
Shinichi, molto più scettico.
Fu
Kairi, tuttavia, a darci la scioccante rivelazione.
“Quindi
la conoscete... meglio, così sarà più
facile
darvi una spiegazione!”
Tutti,
Shinichi compreso, smisero di parlare increduli. Solo
una persona tuttavia sembrò comprendere la situazione, a
giudicare
dal suo sorriso.
“Ragazzi...
credo di aver capito cosa sia successo...”
ci rassicurò Bulma,
rivolgendosi a Kairi e affermando, tra lo stupore di tutti i presenti
“...
noi abbiamo viaggiato nel tempo! Non è così?”
E
vero. Kairi aveva accennato una storia del genere
quando mi ero svegliata quella mattina, ma non ci avevo fatto alcun
caso.
“Ci
sei vicina ma non del tutto, signorina Bulma”
la ammonì però la donna dai capelli rossi
“Non avete viaggiato soltanto nel
tempo, ma anche nello spazio. E’ un concetto molto
più difficile da spiegare. ATTIVAZIONE
COMPUTER OLOGRAFICO!”
In
mezzo alla cabina apparvero delle immagini in formato
olografico, raffiguranti qualcosa a me molto familiare ma poco amata.
“Oh
no... matematica...” esclamai io, a bassa
voce.
[Hiro
ni Naru Nda - BOKU NO HERO ACADEMIA]
Avevo
sempre detestato quella materia. Il mio professore
delle superiori ci caricava di compiti senza spiegare nulla, mentre si
divertiva a giocare sul suo cellulare. Avremmo potuto denunciarlo, se
non fosse
stato il marito della nostra tanto ‘amata’ preside.
Era per colpa sua se non riuscii
a diplomarmi con il massimo dei voti.
“Avete
presente un piano cartesiano a due rette
perpendicolari?” continuò a
spiegare Kairi, indicando l’ologramma
raffigurante quelle due linee incrocianti a novanta grado “Nelle
ascisse
possiamo inserirci lo spazio, mentre nelle ordinate avremo il tempo.
Quando si
parlava di viaggi temporali, all’inizio si pensava al tempo
come una linea
retta infinita, sulla quale si potesse saltare avanti ed indietro senza
alcun
problema. Si credeva fosse impossibile viaggiare nel tempo,
perchè era
necessario utilizzare una quantità di energia troppo elevata
per
deflettere
quella retta e farla circolare. Ed infatti, si scoprì che
questi calcoli fossero
errati”
Perfetto...
mi ero già persa e non ci stavo capendo una
mazza.
“Credo
tutti sappiano quali siano le regole principali
dei viaggi temporali, dico bene? Ogni piccola modifica occorsa nel
passato è in
grado di cambiare sia il presente che il futuro del punto che viene
modificato... per questo si
è scelta la
denominazione Viaggi Spazio-Temporali. Ogni retta perpendicolare a
quella del
tempo rappresenta una dimensione completamente differente
l’una dall’altra. Se
c’è un cambiamento in una linea spazio-temporale,
si creerà una nuova retta
parallela alla principale, e così via. Prendiamo, ad esempio
la retta x=1 e la
retta x=2. Queste rappresentano due dimensioni differenti, come la mia
e la
vostra, con una propria linea temporale. Un tempo queste rette erano un
tutt’uno, fino a quando un cambiamento non ha provocato la
scissione. Ecco...
questo è quello che è successo. Vi siete spostati
dalla vostra Linea Spazio
Temporale, chiamata BETA, alla nostra, chiamata ALFA. Tutto chiaro?”
Il
mio cervello era andato in tilt.
Un
encefalo-gramma mi avrebbe classificato come morta, in
quel momento...ma che diavolo aveva
detto!?
Erano
concetti incomprensibili!
[Nukiashi
Sashi Ashi - BOKU NO HERO ACADEMIA]
“Povera
Chi... credo di aver capito la faccenda,
perciò proverò a spiegartela in parole
più semplici” mi
rassicurò
Shinichi, notando il fumo uscire dalle mie orecchie e le mie orbite
girovagare senza meta “Viaggiando
nello spazio e nel tempo, è possibile raggiungere anche
altre dimensioni. Se
provochi delle modifiche su questa linea temporale, non danneggerai
quella da
dove provieni, ma creerai una nuova dimensione nella quale il corso
verrà
completamente modificato. Sai il detto ‘Se viaggi nel tempo,
non toccare nulla
o cambierai il destino dell’intero universo’?”
“Perciò...
adesso ci troviamo in un’altra dimensione,
parallela alla nostra...” iniziai a
capire io, finalmente.
Perchè
Kairi non poteva usare parole più semplici per
spiegarci la situazione? Usare i film di fantascienza, per esempio...
...
perchè doveva metterci di mezzo la matematica?!
“In
parole povere, sì” confermò
Bulma, iniziando a
fare molti ragionamenti “Il motivo per il
quale le modifiche
della nostra linea temporale, quando venne Trunks del Futuro, non hanno
mutato il
suo
mondo, è perchè lui ha raggiunto semplicemente
un’altra dimensione, parallela
alla sua. La navicella temporale che creai tempo fa, in
realtà, serviva solo a
viaggiare tra le dimensioni!”
“E’
incredibile... chi se lo sarebbe mai immaginato...”
affermò Wataru, a dir poco stupefatto.
Fu
Claudia a porre la successiva domanda.
“Tutto
molto interessante, ma non ci hai ancora
spiegato cosa sta succedendo tra le dimensioni... perchè
siete intervenuti? Ha
a che fare con i Deadly Sins?”
“Sì,
purtroppo... ma non posso spiegarvi gli
avvenimenti senza accennarvi parte della nostra storia.
Perciò, ho bisogno che
vi concentriate al massimo per recepire al meglio le mie informazioni”
[Aqua's
Theme - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Quando
la donna si rese conto di avere tutta l’attenzione
concentrata solo su di lei, riprese il discorso e iniziò a
raccontare.
“La
Dimensione Temporale in cui ci troviamo non è
soltanto diversa dalla vostra, ma ha uno sfasamento di almeno uno o due
centinaia di anni in avanti. La storia tra i nostri mondi ha iniziato a
cambiare e mutare circa sessantacinque milioni di anni fa. Da quello
che ho
capito, sembra che sulla vostra Terra non siano esplosi dei meteoriti
per
estinguere i dinosauri...”
“Ci
ha pensato un certo Hakai-Shin di nostra
conoscenza...” specificò Bulma, alzando
gli occhi al cielo e facendo
ridacchiare tutti i presenti in cabina, me inclusa.
Sapevamo
benissimo a chi si riferisse. Avevo parlato
tantissimo con il Sommo, durante quei pochi giorni in cui ci eravamo
conosciuti, riguardo agli angeli e i loro compagni Hakai-Shin. Avevo
scoperto
tantissime storielle riguardo a Beerus e la sua poca attitudine al suo
lavoro,
e tutte mi avevano fatto scoppiare a ridere fino alle lacrime.
Con
la frase successiva, Kairi riuscì però a farmi
deprimere
nuovamente.
“Capisco...
l’intervento di Beerus, nella dimensione
BETA, ha permesso alla Terra di rimanere un pianeta unico. Al
contrario, nella
dimensione ALFA, la caduta dei meteoriti ha provocato la nascita di due
pianeti
differenti. Uno è la Terra come la conoscete voi, dove i
dinosauri si sono
estinti, mentre il secondo si chiamava Earth Z, nel quale invece questi
rettili
sono sopravvissuti” ci spiegò
Kairi, prima però di aggiungere “Tuttavia,
tra le nostre dimensioni ci sono stati altri due cambiamenti temporali,
quelli
che hanno causato lo sfasamento temporale. Earth Z è stato
raso al suolo da due
cyborg, costruiti dal Dr. Gelo in persona, e lo stesso destino ha
seguito la
Terra a causa di altri personaggi molto sinistri. Nella dimensione
BETA, un
ragazzo proveniente dal futuro vi ha informato di tutti gli avvenimenti
che
sarebbero succeduti al suo arrivo, e perciò siete stati in
grado di
sopravvivere, mentre da me questo non è avvenuto. Il secondo
cambiamento
spazio-temporale, infine, è avvenuto nel vostro mondo e
riguarda l’apertura
improvvisa del Regno Demoniaco, con la conseguente fuga di alcuni
demoni a voi
ben noti”
“Zero,
Lilith e i suoi scagnozzi...” elencai io,
iniziando a comprendere il succo del discorso.
“Bingo.
Nella mia dimensione questa fuga non è mai
avvenuta, e il Regno Demoniaco è rimasto sigillato. Da
qui, parte il
tutto. Il Glacial che voi avete conosciuto, il miglior amico
di Dragon, nella
dimensione ALFA è stato l’imperatore del nostro
universo oltre che uno degli
esseri più spregevoli, maniaci e crudeli che siano mai
esistiti. Io,
personalmente, sono stata una delle sue vittime, nel suo campo di
concentramento personalizzato. Voi... voi non
potete immaginare gli
orrori che vi avvenivano, al suo interno. Vi basti sapere che
è imparagonabille
a quanto fecero i nazisti agli ebrei. Il nostro destino
è stato molto
più infausto!”
“Mio
Dio... ancora una volta...” esclamò
schifato
Adolf.
Che
orrore. Povera Kairi. Dovevano essere stati degli anni
tremendi, quelli della sua prigionia. Un illuminazione mi colse
improvvisamente,
quando collegai un particolare del suo corpo alla sua storia.
“Quindi,
quella cicatrice sulla fronte...”
“Già...
un piccolo regalino da parte dei
suoi soldatini, e non sai cosa hanno fatto su altre parti del mio
corpo. Per
fortuna sono rimasta imprigionata in quel campo solo per pochi mesi,
gli ultimi
di esistenza per quell’impero. Dieci anni fa, io e
tutti i miei amici
abbiamo combattuto contro Glacial per distruggere il suo regno, e siamo
riusciti a vincere. Purtroppo, però, qualcuno ha tramato
alle spalle di
entrambe le fazioni... un essere ancora più scaltro,
disgustoso e pericoloso di
Glacial, di nome Diablo...”
“Diablo...
anche lui faceva parte della combriccola
della regina Kairi, almeno quella della dimensione BETA...”
si ricordò
Shinichi, descrivendolo “... è
quell’uomo dai capelli neri che sembrano
quasi unti, dico bene?”
Anche
io feci subito il collegamento. In effetti, un tipo
del genere era riconoscibile anche tra milioni di persone. Dalle
riprese del
nostro programma, quell’individuo aveva cercato di creare un
rapporto con i
partecipanti del torneo, in particolar modo con Freezer.
[Maleficent's
Theme - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“...
indovinato anche stavolta. Quel bastardo, mentre
noi combattevamo per la nostra vita, ha recuperato tutte le Sfere del
Drago di
Namecc, ha evocato il Drago Polunga ed ha espresso il desiderio di
diventare
lui stesso il nuovo contenitore del loro potere. Non solo... ha
riportato in
vita dodici personaggi molto sinistri... e, dopo moltissime ricerche,
conosciamo
perfettamente alcuni di loro!”
Dodici
immagini olografiche ci permisero di vedere in volto
questi tizi tanto temuti da Kairi. Solo nove di queste,
però, erano visibili,
mentre le altre avevano un puntino interrogativo sopra di esse.
Mi
si gelò il sangue quando riconobbi perfettamente sette di
loro.
“Loro...”
balbettò,
orripilata, Clarice.
“...
i Deadly Sins?!” confermò il
tutto
Rosalia, quasi nauseata “... come diavolo
è possibile? Nella vostra
dimensione non dovrebbero essere sigillati?!”
“E’
così... infatti quelli che vedete non sono i
Deadly Sins!” ci rivelò
tuttavia Kairi, puntando il dito contro
ciascuno dei sette personaggi citati “Diablo
non ha liberato quei
demoni... ha semplicemente riportato in vita sette corpi adatti al loro
contenitore finale... un possessore che, tuttavia, poteva essere
ritrovato solo
in un modo...”
“Viaggiando
nel passato all’interno di un’altra
dimensione...” intuì subito
Shuichi, allarmato “... quindi il Diablo
che noi abbiamo conosciuto...”
“...
è lo stesso che vi ha rubato le Sfere del Drago
di Namecc...” fece subito il collegamento
Domenico “... ma io
continuo a non capire il perchè si sia alleato con Lilith.
Se lei diventasse la
nuova Dea Suprema, lui cosa ci guadagnerebbe?”
“Cosa
vi fa supporre che Lilith voglia diventare una
Dea Suprema?”
L’affermazione
di ALFA Kairi (era più facile nominarla così,
vista la presenza dell’altra versione) ci prese letteralmente
in contropiede.
Non aveva un minimo di senso. La profezia raccontatami da Simon parlava
parlava
molto chiaro. Quattro Candidati si sarebbero affrontati per ottenere il
Trono
di Dio Supremo del nostro Macro-Universo. Ora vi stavano tutti quanti,
ovvero i
due Zeno, Simon e Lilith.
No.
Aspetta.
I
Due Zeno erano già Dei Supremi, perciò non
potevano essere
dei candidati. E poi Lilith era destinata a morire per mano di Zero, il
suo
vero amore, come pena per essere fuggita dal suo regno. Che senso aveva
provare
a diventare una Dea Suprema se eri destinata a perdere in partenza?
Come
avevo fatto a non pensarci prima?
[Bad
Attention - DRAGON BALL SUPER]
“Ma
se lei non punta al trono... allora perchè sta combattendo
contro Simon?” domandò Miwako,
più confusa che mai.
“C’è
una cosa che non sapete, riguardo alla Guerra per
il Trono. Esiste un Manuale, scritto personalmente da Zarama in
persona, nel
quale viene elencato il procedimento necessario affinchè un
mortale possa
candidarsi. Per prima cosa, nessuna entità divina immortale
può essere eletta,
perchè questa è una possibilità donata
solo ai mortali. Per diventare un Dio
Supremo, un candidato deve perdere la sua identità,
rinunciando al suo passato,
presente e futuro. Questa regola è imprescindibile. Se, ad
esempio, Chi
diventasse ufficialmente una candidata...”
dichiarò ALFA Kairi,
indicandomi e usandomi come esempio “...
tutto ciò che è stata, tutto ciò
che è adesso e tutto ciò che sarà da
mortale non esisteranno più. Lei non
sarebbe più la figlia di Nishikata e Takagi. Lei non sarebbe
la vostra amica.
Lei non sarà la madre di un bambino o due... lei
diventerebbe una creatura nata
con il solo scopo di diventare un Dio Supremo, e sarebbe disposta a
fare qualsiasi
cosa pur di riuscirci. O almeno… questo è
ciò che ci è stato riferito, dato che
non abbiamo mai avuto la possibilità di leggerlo”
“UN
MOMENTO!” mi resi conto io, davanti a quelle
affermazioni “MI STAI DICENDO CHE SIMON
POTREBBE NON RICORDARSI PIU’ DELL’AMORE
CHE CI LEGA? CHE IO, SUO PADRE O SUA SORELLA DIVENTEREMMO IL NULLA PER
LUI?”
ALFA
Kairi,
affranta, tirò un lungo e angoscioso sospiro, ma
ammise cercando di rassicurarmi.
“Nemmeno
noi siamo certi di questa possibilità. E’
stata una divinità a spiegarci questo, dato che non sappiamo
leggere la Lingua
degli Dei. Può accadere quello che ti ho detto, o
addirittura il contrario.
Il primo e ultimo cambio al Trono risale a circa nove miliardi di anni
fa... è
impossibile stabilire cosa possa avvenire nel corso della battaglia.
Non
sappiamo nemmeno se un candidato possa rinunciare di sua spontanea
volontà al
Trono. Ci sono troppe incognite... basarci sulle scritture di
un libro senza
nemmeno avere la certezza di quanto abbiamo letto non sarebbe saggio,
non trovi?”
Le
sue parole, tuttavia, non mi calmarono per niente. Quella
non era affatto una buona notizia. In parole povere, tutte le ipotesi
di Simon
o della Sezione Anti-Mafia erano polvere alzata al vento. Potevamo
chiedere
aiuto al Sommo Sacerdote, se non fosse morto o sparito nel nulla come
sembrava.
“Riprendendo
il discorso di prima...”
continuò
imperterrita sua maestà, rivelando anche “...
l’obiettivo di Lilith è sempre
stato Zero, non Simon o la loro fusione. Lo avete sempre saputo... lei
vuole
riportare colui che ama dentro la sua Dimensione. Quello che cambia,
però, è la
motivazione dietro ciò...”
Oh
no. Ora ci ero arrivata anche io. Lo stesso sembrò
avvenire anche per gli altri, a giudicare dal loro sguardo esplicativo.
“...
perchè altrimenti rischia di perderlo per sempre”
dichiarò Shinichi, con le idee ormai chiare “Se
Simon dovesse candidarsi,
Zero rimarrebbe coinvolto nella battaglia e Lilith non lo rivedrebbe
più”
[Whisper
of Darkness - FATE OST]
“Le
sue mosse, adesso, sono più che comprensibili”
si rese conto anche Shuichi “Se lei
uccidesse Simon prima che lui possa
diventare Dio Supremo, riuscirebbe a recuperare Zero prima che perda
la sua
identità. E sarebbe disposta a tutto pur di riuscirci, anche
a trovare alleati
mortali”
Mi
vennero in mente le urla che Lilith mi rivolse qualche
giorno prima, durante il mio primo stupro. Ridammi
il mio Zero,
mi diceva. Pensavo si trattasse di pura e semplice gelosia da stalker,
ma
davanti alle rivelazioni di ALFA Kairi mi resi conto che ci fosse
un’altra
verità dietro alle sue minacce. In effetti, cosa sarebbe
potuto accadere se
Lilith non fosse riuscita a fermare Simon? Sia il mio ragazzo che il
vero amore
del demone avrebbero perso la loro identità, probabilmente.
Sarebbero diventati
un tutt’uno, proprio come era avvenuto presumibilmente la
prima volta che venni
salvata.
Non
Simon... non Zero... ma Hunter Warrior, ovvero la
fusione perfetta tra i due abitanti di uno stesso corpo mortale.
Ma
a quel punto, tutto ciò non avrebbe contraddetto il
suo destino? Lilith sarebbe dovuta morire per mano di Zero, non di
Hunter
Warrior.
ALFA
Kairi aveva guadagnato un punto, in questo. Fare
supposizioni, in quel momento, era pressochè impossibile e
vi era l’enorme
incognita che ogni nostra ipotesi andasse a farsi benedire, esattamente
come
era successo qualche minuto prima mentre cercavo di capire chi fossero
tutti i
candidati al trono di Dio Supremo.
“Se
sappiamo a cosa punta Lilith, niente sappiamo su
Diablo. Dubitiamo che resterà al comando della sovrana dei
Demoni”
riprese la spiegazione ALFA Kairi, ammettendo “Potrebbe
puntare a diventare
un Candidato, ma secondo noi è troppo debole in confronto a
Simon e ci vorrebbe
un miracolo affinchè lui possa recuperare quel gap. Per
di più, come già vi
ho detto in precedenza, abbiamo seri dubbi
sull’identità di Glacial. Potrebbe
trattarsi dello stesso che abbiamo sconfitto anni fa nella nostra
dimensione,
anche se non saprei come abbia fatto a tornare in vita”
“D’accordo.
Passiamo a un altra domanda” le
chiese Claudia, tra di noi quella più concentrata ad
apprendere nozioni e
informazioni utili “Da quello che ho
capito, Diablo è stato il primo a donare otto corpi
ai Deadly Sins e a Lilith affinchè potessero rimanere qui.
Però hai parlato di
dodici anime che sono state riportate in vita. Sapete
l’identità degli altri
membri di quest’organizzazione?”
“Non
di tutti, purtroppo” ammise Kairi, che
però affermò sorridendo “In
questi dieci anni, però, io e i miei sudditi
siamo riusciti a sconfiggerne due. A quel punto esistono due
possibilità... o
questo gruppo non ha arruolato nuovi membri, e a questo punto
conosciamo già
tutti i loro nomi... oppure i nostri nemici hanno sostituito quelli
sconfitti
con altri guerrieri a noi sconosciuti”
Ecco
tutto. La situazione attuale non era delle più rosee. I
nemici stavano soltanto aumentando e stavano diventando sempre
più forti e
pericolosi. Non potevamo lasciar correre.
“...
in che razza di situazione siamo andati a cacciarci?”
sussurrò a bassa voce Berry, smorzando leggermente la
tensione che avevo in
quel momento.
Era
terrorizzato, ma cercava di non darlo a vedere. Se non
altro, non ero l’unica ad aver paura.
***
Dimensione BETA - Tournament
Planet - Tower of Victory
21:00
AI
[Stranger
- FATE OST]
Era
passato quasi un giorno intero da quando quelle persone
avevano radunato tutti i partecipanti del torneo, esclusi i Deadly
Sins,
all’interno della mensa. Non ci venne mai dato il tempo di
protestare in alcun
modo. Simon, lievemente agitato, ci ordinò semplicemente di
premere il bottone
sopra la piastra che avevamo conquistato durante la prima fase del
torneo,
tele-trasportandoci su Tournament Planet, più precisamente
all’interno della
Tower of Victory.
Solo
a quel punto ci venne raccontata tutta la verità.
Da
quel momento in avanti, iniziammo a raccogliere quante
più provviste possibili, di qualsiasi cosa si trattasse.
Acqua, cibo, legna da
ardere e tanto altro potesse servirci per sopravvivere su quel pianeta.
Solo
dopo aver fatto l’ispezione di tutto il globo, comprendemmo
la gravità della
nostra situazione.
“Questo
pianeta è artificiale?!”
“Sì,
purtroppo...” fu costretto ad ammettere
mio fratello, davanti alla mia esclamazione di sorpresa “Ogni
pianta,
arbusto o pietra di questo luogo non è commestibile. Persino
la neve delle
montagne è impossibile da digerire, per qualunque essere
vivente”
La
Tower of Victory era un’imponente struttura adatta al
solo scopo di combattere. I comfort erano pressochè limitati
ai bagni per gli
spettatori. Visitandola,
riuscimmo anche a
trovare dei punti vendita, i quali erano ovviamente vuoti. Era stato
organizzato tutto alla perfezione però, a causa
dell’attacco
attuato dai Deadly
Sins, il torneo era stato cancellato e, di conseguenza,
l’intero pianeta era
stato lasciato allo stato brado. La nostra scelta di fuggire su quel
pianeta
poteva non essere stata una decisione molto saggia.
“Questo
è davvero un guaio...”
affermò Goku,
avvicinandosi a noi due “... in poche
parole, rischiamo di morire per i
morsi della fame e della sete...”
“...
e come se non bastasse, alcuni di noi sono
spariti”
“Spariti?!”
si voltò Goku verso il suo compagno
Vegeta, il quale era appena atterrato dal cielo nel punto in cui
eravamo noi
tre “Che vorresti dire?”
Gran
parte dei partecipanti si trovava al centro dell’arena,
seduta a riposarsi sull’arena di sabbia. Io, Simon e Goku,
invece avevamo
deciso di sfruttare le gradinate dello stadio, sedendoci su una delle
poltroncine del settore vip, inizialmente destinato ad accogliere
qualche
semi-divinità come i Kaio-Shin.
[Case
of The Foretellers - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Che
non riusciamo a rintracciare le loro aure...”
confermò Simon, iniziando a fare i conti “ Lilith
e i Deadly Sins… Diablo…
Glacial… Himmur…
Bear… Eurith… Flame… Shiro…
Gabor… Arehdel… Junion… Clairy…
Hit... All
for One... l’Unione dei Villain... Tao-Pai-Pai…
Chablis e Whisky... Gin...
Vodka... Cell… Urahara ed i suoi compagni della
Yakuza… questi sono i
partecipanti al torneo che mancano all’appello!”
“Se
per quella megera ed i suoi scagnozzi sia molto ovvia
la motivazione della loro assenza...” si rese conto
Goku, preoccupato.
“...
lo stesso non vale per gran parte degli altri. Se
è come penso, allora tutti loro potrebbero essersi uniti ai
Deadly Sins”
aggiunsi io, stendendomi sulla poltroncina e stiracchiandomi esausta.
La
situazione ci stava sfuggendo di mano. Era incominciata una
guerra totale, dalla quale non sapevamo se e quando saremo usciti vivi.
Era
giunta l’ora di riordinare le idee come si deve.
La
scorsa notte, i Deadly Sins avevano attaccato i nostri
universi, costringendo gli Angeli e il Sommo Sacerdote a intervenire.
Per
salvarci tutti da morte certa, avevamo usato la piastrina giungendo su
T.P.,
mentre gran parte delle nostre famiglie si erano rifugiate da qualche
altra
parte, lontano sia dai nostri sguardi che da quelli indiscreti dei
nostri
nemici, grazie anche all’intervento di quegli sconosciuti di
cui non sapevamo
però l’identità. Eravamo tuttavia certi
che fossero dalla nostra grazie alla
testimonianza di mio fratello il quale, la scorsa notte, era stato
raggiunto da
Trunks del Futuro (o, come ci aveva detto lui di chiamarlo, GAMMA
Trunks).
Avevo
sentito moltissime storie al riguardo di questo
giovane viaggiatore del tempo, il quale aveva permesso a Goku Sen-Sei
di
sopravvivere a una malattia cardiaca mortale, cambiando la nostra linea
temporale. Il suo ennesimo intervento aveva scongiurato la morte di
almeno
dieci mila persone, ma nonostante ciò lo sterminio di massa
restava un’onta
troppo pesante da cancellare. La nostra vita era cambiata per sempre.
“In
particolare, mi ha chiesto di fare moltissima attenzione a Diablo. Poi
se n’è
andato, probabilmente per aiutare a salvare quanti più
innocenti possibili”
Questo
fu l’avvertimento che Simon ricevette da GAMMA
Trunks.
Diablo
si trovava nella lista di possibili sospettati tra
i cospiratori dell’insurrezione tra primo e dodicesimo
universo. Aveva tentato,
nel corso di quei giorni, di arruolare Freezer tra le sue file e, da
come ne
parlavano male sia Emerald che Cristal, agiva sempre
sott’occhio anche alle
spalle dei loro sovrani. Forse quei poveri ragazzi non avevano
sbagliato a fare
quelle congetture, dopotutto.
“Siamo
nella merda più totale... sono troppo poche le
informazioni che abbiamo” concluse
Vegeta, con tono esasperato “Non
sappiamo se o quando potremo passare alla contro-offensiva. Trunks ci
ha
soltanto chiesto di nasconderci, e questo significa soltanto...”
“...
che i nostri nemici possono essere perfino più
forti del previsto” capì Goku,
battendo un pugno sul suo ginocchio “Non
ci siamo... Vegeta ha ragione. Siamo in un vicolo cieco!”
“No!
C’è altro!”
Masumi
si era avvicinata a noi, ed era affiancata da Gohan.
Dallo sguardo carico di determinazione, capimmo non volessero ancora
arrendersi
all’evidenza.
“Non
sono queste le uniche informazioni che abbiamo...”
confermò il mezzo sayan, chiedendoci “...
prima di tutto, non avete
considerato i C-Rainbow. Avete provato a domandare loro dove possano
essere
finiti i loro padroni?”
“Gli
unici dai quali avremmo potuto avere risposte
sono Victoria, James, Edward e Bikini. Gli altri si adeguano a loro
quattro, e
comunque non riescono a stabilire una connessione a causa dello scarso
livello
di segnale” dichiarai io, rammaricata
“Sarebbe stato comodo
ricevere delucidazioni direttamente ai nostri salvatori”
“E
comunque quella non è la sola informazione che
possediamo...” affermò invece
Masumi, con un sorriso simile a quello di
suo fratello “... il papà di Marron
è andato a parlare con gli Hakai-Shin, e
ha scoperto due indizi molto interessanti...”
“...
ovvero?” chiese Goku, avvicinando il suo
orecchio alle labbra di Masumi, la quale iniziò a
sussurrarci.
“Il
primo riguarda il potere dell’Hakai. Da quello che
abbiamo scoperto, sembra che gli Dei della Distruzione possano
nuovamente
riutilizzarlo. Tecnicamente, questo non sarebbe stato possibile per via
del
sigillo impostoci dal Sommo...” qui, la
sorella di Shuichi ci mostrò il
tatuaggio sul suo polso “... e questo sta a
significare soltanto una
cosa... questo marchio probabilmente non serviva a impedirci di
scappare, ma
per aiutare qualcuno a rintracciarci!”
“...
Trunks ed i suoi alleati?” comprese al
volo Vegeta, con un ghigno soddisfatto.
“Non
lo sappiamo, perciò non possiamo fare altre
ipotesi. Il fatto che il loro Hakai sia utilizzabile, però,
ci fornisce altri
indizi...” dichiarai io, notando un altro
particolare “... per
prima cosa, questo Torneo è stato ufficialmente annullato, e
pertanto potremo
utilizzare il massimo dei nostri poteri e delle nostre
capacità senza rischiare
nulla, armi incluse. L’indizio più importante
riguarda proprio l’Hakai... se il
Sommo ha lasciato loro utilizzare quella tecnica...”
Tutti
loro raggiunsero al volo la mia stessa intuizione.
“...
i Deadly Sins possono anche essere distrutti per
mezzo dell’Hakai?” Goku era
leggermente confuso “Ma... capperi...
Beerus non aveva detto che quei demoni fossero più forti
degli Dei della Distruzione?”
[Journey
- FATE OST]
“Esatto...
quei mostri non possono essere semplicemente
cancellati...” dichiarò Simon, il cui
volto si era però rabbuiato “...
tutti loro sono composti da un Corpo Mortale, chiamato Logica dal Sommo
Sacerdote, e dalla loro Anima, ovvero la loro Forma Originale. Con
l'Hakai sarebbe possibile cancellare la loro Logica... ma distruggere
la Forma Originale è molto più complicato! Al
momento, so
che la loro Anima è molto simile a quella degli Angeli...
compatta e perfettamente capace di lottare, ma che non possono
sopportare la Luce del Mondo dei Mortali per troppo tempo. Quando mi
sono allenato, Whis si è semplicemente
limitato a condurmi
dentro la Dimensione
Spazio-Temporale Divina e mi ha suggerito di imparare il
controllo delle Tre Forme di KI, e nulla di più”
“Lui
è fatto così” gli
spiegò Goku, ammettendo
“Lo aveva fatto anche con me e Vegeta. Non
ci dava subito la soluzione,
ma ci lasciava degli indizi affinchè potessimo risolvere il
dilemma da soli”
Il
mio maestro e mio fratello sospirarono, afflitti. La
morte dell’angelo li aveva sconvolti. Beerus stesso ci aveva
informato di
quella notizia, assieme a tutti gli Hakai-Shin. Anche se per loro gli
angeli
erano semplici assistenti, gli Dei della Distruzione avevano stretto un
forte
legame con il proprio partner. Nemmeno loro sapevano cosa fosse
successo al
Sommo Sacerdote o ai due Zeno. Simon ci aveva rivelato di non essere
sicuro che
avessero raccontato tutta la versione dei fatti, ma che li reputasse
innocenti
al cento per cento.
“Tuttavia...
vorrei chiedervi di non cantare vittoria
troppo presto” dichiarò Simon,
dopo essersi leggermente ripreso “Il
fatto che gli Hakai-Shin possano usare nuovamente il loro potere di
disgregazione, potrebbe avere significati meno gioiosi...”
“...
ovvero che il creatore di questo marchio possa aver
lasciato questo mondo” mi resi conti io, non
potendo ribattere in alcun
modo.
“Ora,
però, passiamo alla seconda rivelazione...”
riprese subito a parlare Masumi, recuperando le redini del discorso
“...quella
che riguarda proprio Diablo!”
Tutti
ci guardammo tra di noi, deglutendo a fatica per colpa
delle nostre paure e preoccupazioni.
“Iwne
e Geene avevano grandissimi dubbi su di lui, da
moltissimo tempo. Le ricerche condotte da Dragon Oronar non
servivano
soltanto a capire se Kairi fosse Ginyu, ma anche a comprendere se la
volontà di
Diablo fosse dedita ai suoi sovrani o a qualcun altro... e con quanto
accaduto
ieri, abbiamo avuto una conferma a tutte le loro risposte!”
“E
quindi?” la incalzai io, più
desiderosa di
risposte che mai.
“Il
Diablo e il Glacial che vedete qui non fanno parte
della dimensione BETA, ma di quella ALFA, quella dove sono stati
portati in salvo i nostri cari”
ci rivelò, purtroppo, Gohan “Nessuno
dei due avrebbe potuto conoscere l’esistenza dei Deadly Sins.
Quando le hanno
raccontato di Envy, a Masumi è scattato un allarme in testa
e ha provato a
chiedere spiegazioni a Dragon...”
“...
non deve averla presa bene, perchè si è
allontanato anche dalla sua famiglia, dopo avergli fatto quella
domanda. Lo ha
visto anche lei, Sen-Sei...” ammise,
terribilmente dispiaciuta, la
povera Masumi, riaccendendo un ricordo nel piccolo sayan a giudicare
dalla sua
espressione “Come se non bastasse, abbiamo avuto la
conferma definitiva un
quarto d’ora dopo. Quando Freezer ha seguito Glacial e Diablo
dentro la
navicella personale del dodicesimo universo, quest’ultimo ha
scoperto tutte le
sue carte...”
La
sorella di Shuichi iniziò a stringere con forza i suoi
pugni, colpevole che mai.
“...
o meglio... Freezer lo ha costretto a scoprire
tutte le sue carte. Mi dispiace... speravamo, con il
desiderio concesso per
mezzo delle Sfere del Drago, fosse maturato... ma quel folle
è davvero senza
speranza...”
“Si
è unito a loro?” compresi,
allarmata e
spaventata da quell’ipotesi.
“Non
ne siamo completamente certi. Peach ci ha raccontato
solo in parte quanto è accaduto, ma lei potrebbe aver celato
delle informazioni
per proteggerlo...” provò a rassicurarmi
Gohan, spiegandoci “... èmolto probabile si sia accordato con Diablo
per approfittare di questo caos. Il punto è che... Freezer
è un abile
doppio-giochista! Anche quando abbiamo combattuto al I Torneo del
Potere, lui
era solito proporre delle alleanze fasulle per ingannare i suoi avversari”
“E’
tipico di quel viscido... agisce solo e soltanto
per avvantaggiarsi e salvarsi il culo. Tuttavia, non me la sento di
dire che ci
abbia tradito” confermò
Vegeta, cogliendoci di sorpresa “Le
probabilità che, invece, abbia ingannato Diablo e Glacial
sono parallelamente
alte. Se c’è un modo per capire che intenzioni
abbia quel farabutto è tenere
d’occhio la sua sottoposta... lei non è
impenetrabile come Freezer!”
Tutti
noi annuimmo con decisione. Vegeta aveva ragione. In
questo modo, avremmo evitato rischi inutili. Se Peach agiva con fare
sospetto,
allora avremmo dovuto chiederle spiegazioni.
Mi
voltai a osservare sia lei che Freezer. Entrambi
sembravano completamente disinvolti e tranquilli. Se
l’imperatore, però,
sembrava a proprio agio, Peach stava celando i suoi veri sentimenti.
Con il suo
Scouter, stava continuando ad analizzare i suoi avversari, preoccupata
come non
mai. Quando la sentì pronunciare il nome
‘Berry’ in preda alla frustrazione, mi
venne difficile pensare che lei potesse davvero seguire i piani
malefici del
suo signore se si fossero rivelati tali.
Tutti
noi avevamo un parente che si era salvato, qualcuno di
cui non sapevamo la sua salute dopo l’attacco dei Deadly Sins.
No.
quasi tutti. Qualcuno non era stato così fortunato.
I
ragazzi della 2-A erano diventati tutti orfani. I loro
genitori non avevano soggiornato alla U.A., pertanto non erano riusciti
a
salvarsi. Alcuni di loro avevano provato a chiamarli, durante la fuga,
ma le
possibilità che qualche loro parente fosse arrivato in tempo
per essere salvato
erano oltremodo nulle. I genitori che abitavano più vicino
alla U.A. erano quelli di Bakugo
Katsuki, ma distava un’ora e mezza solo con i mezzi pubblici.
Con una macchina,
in mezzo alla città, i due avrebbero potuto metterci
soltanto di più.
Non
osavo immaginare cosa stessero provando in quei momenti.
Avevano fatto in tempo a salutare un ultima volta il loro
papà e la loro mamma?
Chissà se avevano dei fratelli maggiori o minori, o delle
sorelle magari.
Un
groppo alla gola mi impedì di andare oltre con le mie
domande. Rischiavo di farmi avvolgere dall’angoscia.
[Karen's
Theme - FATE OST]
“Ragazzi!
Forse abbiamo trovato una soluzione per il
cibo!”
Ran
ci aveva raggiunto e ci aveva invitato a seguirla al
centro dell’arena sabbiosa. Noi ubbidimmo alla sua richiesta
trovando Majin Buu
e, con mia grande sorpresa, Ub al capezzale di Mr. Satan, il quale
iniziò ad
annunciare, con tono impetuoso.
“SIGNORE
E SIGNORI! TUTTI COLORO CHE VORRANNO MANGIARE E
BERE A SAZIETA’ VENGANO QUI ATTORNO A NOI!”
“Che...
che intenzioni hanno, quei tre?” si
domandò Goku, perplesso.
“Non
ne ho la più pallida idea...”
ammise
Gohan, abbastanza preoccupato.
I
tre affermarono di poter creare cibo e acqua a sufficienza
per tutti noi, grazie ai poteri demoniaci di Buu e Ub. Avremmo dovuto
soltanto
raccogliere molti materiali di qualsiasi genere, come tronchi
d’albero o massi
rocciosi, e portarli al cospetto dei due originari Majin che, con i
loro raggi
demoniaci, li avrebbero trasformati in cibo commestibile.
Era,
dovevo ammetterlo, un’idea a dir poco geniale.
“E
bravo il nostro campione mondiale!”
confermò Vegeta, incredibilmente soddisfatto “Sarà
una schiappa a
lottare... ma quando ci mette il cervello, trova sempre le migliori
soluzioni!”
Nessuno
si azzardò a contraddirlo. D’altronde, chi lo
conosceva, sapeva che il principe avesse fatto un complimento al
terrestre e
che non lo stesse affatto prendendo in giro.
“Ma
dobbiamo comunque trovare abbastanza materiali ed
oggetti voluminosi da far trasformare in cibo... e non potremo andare
avanti
fino all’infinito”
affermò Masumi, preoccupata.
Soprattutto
se, compresi io, ci fossimo trovati costretti a
separarci contro la nostra volontà.
“UN
MOMENTO!”
Ai
tre si avvicinò un’altra persona, una delle tante
studentesse della ‘U.A.’. Se ricordavo bene, si
chiamava Momo Yaoyorozu.
“Io,
dopo un intenso allenamento, posso creare del
cibo commestibile dal mio corpo. Se avete bisogno di una mano, sono
disponibile”
Era
incredibile. Anche dopo aver perso, probabilmente, tutta
la sua famiglia, quella ragazza aveva ancora il vigore e la forza di
rialzare la
testa e
rendersi utile. Stava dimostrando un animo
impareggiabile e una
generosità fuori dal comune.
Rimasi
sbigottita quando la vidi affiancata da tutti i suoi
compagni di classe.
Io,
per diciannove anni, non avevo avuto il coraggio di
riprendere in mano la mia vita fino a quando non mi ero ritrovata
costretta a
lottare per non rimanere uccisa. Tutti loro, invece, stavano cercando
di
superare il loro dolore facendo ciò che sapevano fare
meglio...
...
aiutare gli altri.
“Ma
certo, signorina!” accettò
Buu,
avvicinandosi alla giovane apprendista eroina e controllandola da cima
a fondo
“Mmhh... però non puoi usare il
tuo potere all’infinito! Le tue cellule
non basterebbero per saziare tutti, e non resterebbe nemmeno un
centimetro del
tuo corpo! Inoltre il tuo quirk è davvero molto complicato
da apprendere al
volo, sia per me che per Ub...”
“Ne
sei sicuro, Buu?” domandò Mr.Satan,
dubbioso.
“La
tecnica, di per se, non è difficile...”
confermò
Ub, dispiaciuto ma grato per l’aiuto offerto da Momo
“... ma il conoscere
la struttura di ogni cellula, il come scomporla e riunirla... queste
sono
capacità che solo lei possiede, perchè le ha
studiate e imparate a memoria.
Buu, purtroppo, può creare del cibo solo con la sua magia,
ma non la comprende
a pieno... mentre io sono ancora troppo giovane per il livello di
intelligenza
di Momo!”
“In
poche parole...” si affrettò a dire
Shota Aizawa,
avvicinandosi ai suoi studenti e andando a rassicurare una
demoralizzata Momo “...
ti stanno dicendo che non sono intelligenti abbastanza da ricopiare
perfettamente la tua capacità... il livello che hai
raggiunto è davvero
straordinario, Momo...”
“Il
Sen-Sei ha ragione! Sei diventata davvero in gamba,
Yaoyorozu-San!” lo seguì a ruota Mina,
assieme a tutti i suoi compagni di
classe.
Loro
mi avrebbero superato, un giorno. Ne ero convinta al
cento per cento. In quei semplicissimi momenti, mi ero resa conto che
quella
classe fosse formata da ragazzi unici al mondo. Fu in quel momento che
compresi
il motivo per il quale venissero considerati gli aspiranti eroi dal
maggior
talento, ed era perchè sapevano darsi appoggio
l’uno con l’altro. Non erano in
competizione e non si odiavano a vicenda, ma riuscivano a combattere e
vincere
tutte le loro battaglie insieme.
Se
poi li affiancavi a professori e maestri di vita come
All Might, Eraser Head, Midnight e Present Mic, il loro futuro si
sarebbe
prospettato molto roseo. Ciò, ovviamente, valeva soltanto se
fossero riusciti a
sopravvivere a quel disastro.
Come
era prevedibile, l’apprendista eroina si imbarazzò
molto davanti ai complimenti dei suoi amici e maestri, al punto tale da
nascondere il suo viso, rosso come un pomodoro, tra le mani.
Solo
Shoto, il ragazzo in grado di controllare sia il fuoco che il ghiaccio,
riuscì
a sciogliere quel momento di imbarazzo della giovane ragazza. Si vedeva
un
miglio che quei due si piacessero.
[Natsu's
Theme - FAIRY TAIL]
“AH!
CI SONO! HO TROVATO LA SOLUZIONE... HO DECISO DI
ASSORBIRTI!”
“Bravo
Majin Buu! Hai avuto una...”
Mr.
Satan, come tutti noi del resto, ci accorgemmo troppo
tardi dell’enorme stupidaggine che stava per compiere il
nostro majin
preferito. Il campione del mondo divenne pallido come un fantasma e i
suoi
occhi fuoriuscirono dalle orbite.
“NOOOOOOO!
ASPETTA BUU! NON FARLOOOO...”
“FERMO
BUU! NON E’ NECESS...”
“Che...
che intende con assorbir... un momento! Cos’è
questa cosa che si sta avvolgendo sul mio corp...
AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHH...”
“MOMOOOOOO!!!”
Troppo
tardi.
Uno
strato di carne di Majin Buu si staccò completamente
dallo stesso demone artificiale e il corpo di Momo ne venne totalmente
avvolto.
Tutti noi assistemmo, sgomenti, alla mutazione improvvisa e inaspettata
dell’innocente ragazza.
“OH
NO! LASCIALA ANDARE!”
“Un
momento!”
Shoto,
in preda al panico, venne fermato da Gohan il quale
sembrava decisamente troppo rilassato per i nostri gusti. Non si
rendeva conto
della gravità della situazione?
Se
Buu completava
quell’operazione, Momo
sarebbe diventata parte del corpo del Majin!
“Conosco
molto bene Buu... e conosco anche il suo metodo
di inglobalizzazione! Quello che sta facendo è completamente
diverso da quello
che conosciamo!”
“Ha
ragione” lo seguì a ruota Piccolo,
spiegando a
tutti quanti “Di solito re-ingloba il pezzo
di carne che ha staccato, e
questo subito dopo aver assorbito il suo avversario. Invece sta
nascendo un
nuovo majin, adesso... completamente staccato da Buu!”
“Ma
allora cosa possiamo fare?” ci urlò
disperato
Midoriya “Momo sta rischiando di...”
“LEI
NON STA RISCHIANDO NULLA!”
Stavolta
fu Vegeta a rassicurare tutti i presenti, con un
tono che non ammetteva alcuna replica, indicando la palla di carne che
stava
ancora deformandosi.
Oddio.
Era come se il corpo di Momo venisse impastato con la
forza, senza alcun riguardo, come se non esistessero organi che si
spappolavano
oppure ossa che si sbriciolarono. Perfino le urla di Momo erano
riconducibili a
un verso umano.
Ma
cosa diavolo stavano aspettando tutti a intervenire?!
“RESTATE
TUTTI FERMI! L’aura di Momo è ancora forte... e,
invece di indebolirsi, sta aumentando a vista d’occhio!”
confermò Simon, poggiandomi
una mano sopra la testa come ad aver intuito le mie reali intenzioni
“Credo
proprio di aver capito le intenzioni di quel geniaccio di Buu! Possiamo
fidarci
di lui!”
Improvvisamente,
quell’ammasso di carne iniziò a prendere
una forma sempre più definita, fino a trasformarsi...
...
e mostrarci una Momo completamente in salute, senza
alcun graffio!
L’unica
enorme differenza stava nel suo aspetto e nei suoi
vestiti. Indossava gli stessi pantaloni di Buu, bianchi e larghi, i
quali erano
tirati su da una cintura nera alla vita per mezzo di una placca dorata,
con il
simbolo dei majin sopra. Non indossava alcuna maglietta, ma soltanto
una fascia
nera che le copriva il prorompente seno. Portava due nuovi orecchini
sui suoi
lobi, anch’essi dorati, mentre tra i suoi capelli erano
sbucati dei minuscoli
tubi di sfiatatoio, visibili a causa della coda di cavallo.
Come
era possibile? Quel pezzo di carne aveva deformato la
ragazza in ogni modo possibile e inimmaginabile! Come aveva fatto Momo
a non
uscirne macinata?
“Ecco
fatto!” esclamò il majin, battendo le
mani
tutto allegro “Ora sei fatta con la mia stessa carne
e le mie stesse
capacità! Puoi creare tutto il cibo che desideri! Non hai
più alcun limite!”
La
stessa carne?
Un
momento... non stava per caso insinuando che...?!
“Ebbene
sì... adesso Momo è diventata una Majin”
confermò mio fratello, soddisfatto, davanti allo sguardo
sconcertato di tutti i
compagni di classe della ragazza, Shoto in primis “Adesso
anche lei
possiede le stesse proprietà dei nostri amici Buu e Ub. Lo
senti anche tu, vero
Momo? Sei diventata molto più potente!”
“E’...
è vero...” confermò
la giovane,
visibilmente sconvolta e scioccata “... non
mi sono sentita mai così...
così vigorosa e resistente in tutta la mia vita... TANTO
VALE FARE UNA PROVA!”
Quando
la nuova Momo Yaoyorozu si mise all’opera, capimmo
tutti che Majin Buu avesse preso la giusta decisione. Un raggio di luce
viola
partì dal suo ventregenerando, davanti
ai nostri occhi, una vera e
propria montagna di cibo in scatola, frutta e verdura, borracce piene
d’acqua e
barrette energetiche. Non aveva avuto bisogno di materiali per crearli.
Forse
non era fisicamente potente quanto Buu o Ub, il cui KI
era a dir poco inarrivabile, ma i suoi nuovi poteri magici superavano
ogni
nostra aspettativa.
Tutti
gli allievi della 2-A decisero di organizzare e
suddividere tutto il cipo prodotto dai nuovi poteri di Momo,
così da poterlo
distribuire equamente a ogni partecipante del torneo, per non lasciare
nessuno
a bocca asciutta.
In
meno di mezz’ora, grazie al loro generoso aiuto, tutti
noi ci eravamo saziati e dissetati a volontà.
***
Dimensione ALFA - New York
21:00
CHI
[All
Gone - THE LAST OF US]
Raggiungemmo
la tanto agognata base della F.O.F. solo a
tarda sera. Magiammo il pranzo durante il volo, mentre sorvolavamo
l’Oceano
Atlantico.
Atterrati,
fummo scortati per tutta la città di New York. La
natura aveva riconquistato ciò che era stato modificato
dall’uomo, immergendoci
in un paesaggio unico al mondo, spettrale più che mai. La
Statua della Libertà
era l’unico monumento ancora in piedi e perfettamente
riconoscibile, nonostante
centinaia di piante rampicanti avessero celato alla vista gran parte
della
struttura. Camminammo tra le strade deserte e in rovina di quella
città, fino a
quando raggiungemmo un’edificio alquanto anonimo, nel quale
fummo invitati ad
entrare.
Appena
varcato il portone, fummo condotti all’interno di
una vasta
stanza sotterranea. Non vi stava nemmeno un briciolo di luce e faceva
un freddo
tale da obbligarmi a camminare con le braccia incrociate al petto,
soffiandomi
aria calda sulle mie mani.
Ero
terrorizzata a morte perchè non sapevo dove stessi
poggiando i miei piedi. Rabbrividivo ogni qualvolta sfiorassi qualcosa
con i
gomiti o i fianchi, che fosse il muro ricoperto di muffa o qualche
oggetto
sparso qua e là. Gemetti quando improvvisamente il mio viso
venne avvolto
incidentalmente da una ragnatela penzolante, e solo dopo qualche
secondo
qualcuno venne a darmi una mano. Non sapevo chi fosse, ma decisi di
tenergli la
mano per tutta la traversata sotterranea.
“Lumos
Maxima!”
Una
nuova fonte di luce apparve dal nulla, nel momento in
cui Kairi pronunciò quella frase. Si trattava di una sfera
volante grande
quanto un pallone da calcio, che iniziò a volteggiare sopra
di noi,
illuminandoci il cammino.
Ora
riuscivamo a vedere dove fossimo finiti.
Ci
trovavamo all’interno di un enorme garage colmo
d’auto,
segno che il palazzo nel quale fossimo entrati fosse,
all’epoca, molto
affollato. All’interno delle vetture, vi stavano moltissime
ossa umane, cosa
che mi fece accapponare la pelle. A tenermi la mano per tutta la
traversata era
stata Miwako Sato, la quale mi fece un occhiolino per rassicurarmi. Ci
riuscii.
“Questo
disastro sulla Terra... chi l’ha causato?”
domandò Domenico ad ALFA Kairi, mentre percorrevamo
l’intero garage con molta più
tranquillità.
“Vampiri...
ma lo sterminio dei terrestri è avvenuto prima
che l’impero raggiungesse questo pianeta”
ci spiegò Kairi, rammaricata
“Tuttavia, da quando Glacial è
stato sconfitto, stiamo cercando di
rimettere tutto in sesto. Come Regina di Roma, capitale del Regno di
Hearts,
questo mi sembra il minimo. Eccoci qua!”
Prendemmo
una nuova rampa di scale, ma questa volta
risalimmo il palazzo. Solo a quel punto, con le luci ormai accese,
capimmo dove
fossimo finiti.
“Era
un centro commerciale, questo posto...”
ci confermò Shuichi Akai, indicando uno dei tanti negozi
“... anche molto
rifornito”
“La
nostra destinazione si trova da quella parte”
affermò la regina dai capelli rossi, puntando il ditoverso un negozio
di mobili e interni per case “Ci abbiamo
messo molto a trovare un metodo
per nascondere e celare la F.O.F. agli occhi dei nostri nemici. Poi un
nostro caro
amico ci ha fatto questo bellissimo regalo e noi ne abbiamo
approfittato!”
Shuichi
non scherzava quando diceva che quel centro
commerciale fosse rifornito di tutto il materiale necessario. Quel
negozio era
mastodontico, e vi stavano stanze di ogni tipo come cucine, sale
soggiorno e
bagni, arredati con stile ed eleganza. La sezione che interessava a
Kairi,
tuttavia, era quella delle camere da letto.
“Allora...
dove si trova... accidenti, riesco sempre a
perdermi in questo postaccio... ah! ECCOLO! SIAMO ARRIVATI!”
Ci
eravamo fermati davanti ad una camera per bambini. Sulle
coperte dei due letti a castello vi stavano cuciti i personaggi di
qualche
cartone animato dell’epoca, chiamato Kung Fu Panda, di cui
non avevo mai
sentito parlare. Kairi, però, sembrava più
interessata all’armadio in legno di
colore verde. In effetti quel mobile sembrava fosse stato messo
lì
successivamente al disastro che aveva annientato il genere umano.
Provai ad
aprirlo, ma mi accorsi che fosse sigillato dall’interno.
Potevamo sbloccarlo
solo se scassinavamo la sua serratura.
Kairi,
con mia grande sorpresa, tirò fuori una chiave e ce
la fece entrare senza alcuna resistenza. La girò almeno tre
volte, sbloccando
facilmente la serratura di quell’armadio misterioso. Cosa ci
nascondeva, al suo
interno, la regina?
“Non
sei curiosa di aprirlo?” mi
provocò
Kairi, con un sorriso divertito.
Certo
che ero curiosa!
Non
attesi un secondo di più e spalancai l’anta di
quel
mobile...
...
tutto qui? Solo vestiti?!
Nel
mentre, la regina iniziò a ridere davanti alla mia
espressione delusa. Accidenti a lei. Mi aveva fatto credere
chissà cosa. In
effetti, tra il muro e il retro dell’armadio vi erano cinque
centimetri di
distanza, perciò era impossibile che fosse
l’entrata per un altro mondo, come quello
delle Cronache di Narnia.
“Non
guardarmi così...” si scusò
lei, asciugandosi le
lacrime di fronte ai miei occhi accusatori e offesi “...
c’è davvero un
segreto dietro questo armadio. Dobbiamo soltanto entrarci tutti dentro!”
“EH?!
MA SIAMO TROPPI!!!” affermò Berry,
incredulo.
Non
aveva tutti i torti. Dentro quel coso potevano entrarci
massimo sei persone, non di più. Invece noi eravamo il
doppio.
“Fidatevi
di me e non preoccupatevi! Se non ci provate
non potete saperlo” insistette Kairi,
trascinandomi con la forza dentro
l’armadio.
Non
ci restava altro che stare al suo gioco.
Un
minuto dopo, con nostra grandissima sorpresa, tutti
quanti ci trovavamo all’interno dell’armadio. Era
molto più spazioso di quanto
ci fosse sembrato dall’esterno. Senza perdere alcun secondo,
Kairi sigillò
l’anta dell’armadio e...
“Harmonia
Nectere
Passus!”
Niente.
Non era successo di nuovo niente. Eravamo sempre
imprigionati all’interno di quell’armadio, e io mi
trovavo letteralmente sul
fondo...
...
un momento...
...
dove era finito il fondo?!
[Colonna
Sonora 5 - LE CRONACHE DI NARNIA]
Una
leggera brezza iniziò a scostare i miei capelli, i quali
mi solleticavano il collo. Era impossibile.
Senza
aspettare gli altri, iniziai a muovermi con sicurezza
tra i vestiti, prima di rendermi conto che, in realtà, stavo
scostando i rami
di alcuni pini.
Non
potevo credere ai miei occhi...
“CHI!
DOVE STAI... ma che diavolo...?!”
“...
Gesù... misericordia...”
Tutti
quanti erano rimasti letteralmente a bocca aperta. Un
esperienza simile poteva essere compresa soltanto se vissuta sulla
propria
pelle. Il senso di claustrofobia era stato annichilito dalla
maestosità del
paesaggio che avevamo di fronte a noi. Ci trovavamo nel bel mezzo di
una
foresta innevata, con la luce del tramonto che rendeva i fiocchi simili
ai
fiori di ciliegio.
Esisteva
davvero un armadio in grado di fare queste magie,
di tele-trasportarci in un altro mondo? No, probabilmente era stato
l’incantesimo di Kairi a fare tutto ciò.
Mi
voltai, sbigottita e senza parole verso la sovrana, la
quale sembrava soddisfatta dalla nostra reazione.
“Vi
do ufficialmente il benvenuto su Fate World! Ora dovete
soltanto avvicinarvi a me! Vi tele-trasporterò a Cair
Paravel grazie alla
Materializzazione!”
***
Dimensione di Narnia
- Cair Paravel
[Nothing
Can Be Explained - BLEACH]
“Com’è
possibile tutto ciò?”
“Semplice.
Quelli che abbiamo attraversato sono due Armadi
Svanitori, e vengono usati per spostarsi da un punto a un altro, come
il
tele-trasporto. Ne abbiamo trovato uno nella vecchia Inghilterra,
all’interno
di una villa. Abbiamo anche trovato un romanzo nel quale venivano
narrate delle
storie riguardanti questo armadio e alcuni anelli magici, in grado di
far
viaggiare il loro possessore in moltissimi mondi”
“CO-COSA?!
QUINDI QUESTO E’ DAVVERO IL MONDO DELLE
CRONACHE DI NARNIA?”
“Allora
lo conoscete! Meglio così! Ebbene sì,
è
proprio quello. Quando abbiamo provato a usarlo, siamo finiti in questo
mondo,
e come voi ci siamo rimasti completamente di sasso! Immaginate la
nostra
sorpresa quando abbiamo scoperto che la vecchia Narnia non fosse
nemmeno
disabitata!”
Cair
Paravel era esattamente come era descritta nel romanzo.
Si trattava di un immenso castello medioevale eretto sopra
un’altissima
scogliera, e si affacciava davanti all’oceano la cui acqua
era talmente scura
che cielo notturno e mare piatto sembravano un tutt’uno.
Mentre percorrevamo i
lussuosi e fiabeschi corridoi di quella reggia, Kairi continuava a
spiegarci la
storia dietro la scoperta di quel mondo magico.
“Durante
lo sterminio compiuto sul pianeta Terra,
qualcuno è riuscito a scappare rifugiandosi proprio
all’interno di
quell’armadio. Almeno un centinaio di famiglie sono riuscite
a salvarsi e,
sapendo di non poter più vivere nel loro vecchio pianeta,
hanno deciso di
stanziarsi qui, nella regione di Narnia. Avete senza ombra di dubbio
conosciuto
Eurith e Nell. Loro, ad esempio, sono originari di questo mondo e sono
nostri
amici!”
“E
questo mondo non esiste in nessuna cartina geografica
degli interi universi?” chiese Bulma, una delle
più sconvolte da quanto
stesse avvenendo.
“Esattamente.
Si tratta di un mondo anomalo, che
viaggia su spazio e tempo completamente differenti dalla
realtà. Vi faccio un
semplice esempio” continuò la
sovrana, rivelandoci “Ipotizziamo
che resteremo qui a Cair Paravel per uno, due, o anche dieci anni.
Quando
usciremo dall’Armadio Svanitore per tornare a casa,
sarà come se non fosse
successo nulla! Torneremo sempre un secondo dopo esserci entrati!”
“MA...
MA E’ UN PARADOSSO!!!” affermò
Shinichi,
sgranando gli occhi per lo shock.
Per
uno come lui, che amava le spiegazioni razionali, quel
concetto era troppo astratto.
“Lo
è. Per questo è Anomalo. Non
conosciamo
ancora tutto su questa dimensione... vi basti pensare che in
dieci anni non
siamo stati in grado di raggiungere un confine!
L’unica volta che abbiamo
provato a viaggiare nello spazio sui cieli di Narnia... ci
siamo resi conto
che questo pianeta potrebbe essere grande addirittura come dieci Soli!”
Dieci...
dieci Soli?! Il Mondo di Narnia era davvero così
immenso?
Nel
mentre, la regina ci fece varcare un gigantesco portone
in legno. All’interno di quella spaziosa stanza vi stavano
già altre persone,
sconosciute ai miei occhi.
“Avrai
tempo di conoscerli in questi giorni, Chi”
mi rassicurò la regina, prima di invitarci a prendere posto
sulle sedie attorno
al tavolo principale“Alcuni di voi, invece, sanno
già chi sono” continuò,
indicando tutti i suoi amici “Tutti loro vi
hanno salvato da un'atroce morte, nella
vostra dimensione!”
“Già...
se non fosse stato per voi, nessuno sarebbe
sopravvissuto...” ammise Claudia, la
quale assieme a tutti gli altri si
inchinò davanti a tutti quegli sconosciuti.
“Non...
non c’è bisogno!”
esclamò la regina,
lusingata, reiterando l’invito di accomodarci, mentre i suoi
sudditi sorrisero
grati per le parole di stima della poliziotta.
Quando
poggiai il mio sedere sul cuscino della sedia, fui
sul punto di commuovermi. Non avevo provato nulla di più
comodo in tutta la mia
vita. I miei muscoli, tesi a causa dell’intenso viaggio, si
rilassarono
completamente e tirai un lungo sospiro di piacere.
Solo
a quel punto, ALFA Kairi iniziò quell’assemblea
improvvisata
con un discorso iniziale.
“Quello
che sto per rivelarvi è il piano ordito dal Sommo
Sacerdote, e voglio che tutti seguiate alla lettera ogni sua richiesta.
Solo
così, avremo la possibilità di battere e
sconfiggere i nostri nemici in un
colpo solo!”
“Il
Sommo aveva un piano?” chiesi, sorpresa. Non ce
ne aveva parlato durante il viaggio.
“Lo
ha sempre avuto, sin da quando Whis gli ha
raccontato cosa stesse accadendo al tuo ragazzo. Anche se abbiamo perso
le sue
tracce, dobbiamo continuare a seguire le sue strategie se vogliamo
salvare
tutti quanti. Tournament Planet non è un pianeta qualsiasi.
E’ stato creato al
solo scopo di facilitare il recupero e il salvataggio di tutti gli
innocenti, qualora ce ne fosse stato il bisogno! Il
compito mio, dei miei amici e di tutti voi che ci state ascoltando oggi
e che
spero accetterete, sarà quello di salvare tutti i
partecipanti del II Torneo del Potere!”
“Io
ci sto!” esclamai subito, cogliendo di sorpresa
tutti quanti i miei amici. Credevano che io mi fossi lasciata
scoraggiare da
tutte quelle nuove scoperte, ma non era così. Ormai avevo
preso una decisione e
non sarei tornata indietro.
“Chi!
Ti rendi conto che è troppo pericoloso?!”
mi
rimproverò immediatamente Claudia, portandosi davanti a me
“Simon non ci
perdonerebbe mai se mettessimo a repentaglio la tua vita!”
“Sono
adulta e posso prendere le mie decisioni da
sola! Non posso rimanere in disparte sapendo che lui e i miei amici
sono in
pericolo!”
“Chi
potrà partecipare, se lo desidera!”
affermò ALFA Kairi, tacendo ogni protesta da parte dei miei
amici.
“Grazie,
Kairi...”
“Tuttavia,
non potrà farlo in prima persona”
Quella
frase mi spezzò ogni entusiasmo. Perchè no?
[Merlin's
Study - BEST OST IN THE WORLD]
“C’è
una cosa che non vi ho ancora raccontato, durante il
viaggio fino alla base...” affermò la
regina, alzandosi in piedi e
raggiungendomi alla velocità della luce, senza farsi notare
da me come aveva
fatto la scorsa notte o nella Sala dei Banchetti “...
per raggiungere il
suo obiettivo, un Candidato al Trono di Dio Supremo necessita di
raggiungere il
Punto d’Origine, ovvero l’unico punto del Piano in
cui lo spazio e il tempo non
esistono. Ciò è possibile solo grazie a un
procedimento molto particolare. Deve
possedere Tredici Cuori di Pura Oscurità e Sette Cuori di
Pura Luce, assorbirli
e fonderli in lui. Solo a quel punto, lui sarà in grado di
raggiungere quel
mondo”
“Ma
questo cosa c’entra con...”
“Semplice,
Chi... tu sei un Cuore di Pura Luce. Se un
Candidato lo scoprisse e ti catturasse, sarebbe un disastro!”
Un
cuore di Pura Luce? Io?
“Non
prenderlo come un insulto... al contrario!”
affermò una donna dai lunghi e mossi capelli azzurri
“Un Cuore di Pura
Luce appartiene soltanto ad una persona dall’animo buono e
generoso”
“Aqua
ha ragione” la rassicurò un
altro uomo,
dai corti capelli castani “Sei ancora una
ragazza alle prime armi. Per
questa volta, ti consiglio di lasciar fare a chi sa muoversi meglio di
te, in
certe situazioni!”
“Per
una volta, Terra ha dato un consiglio sensato...”
“AQUA!”
Quindi,
se io avessi provato a raggiungere i miei amici su
Tournament Planet, qualcuno avrebbe potuto prendermi di mira. Tuttavia
chi mi avrebbe voluto morta?
Lilith?
No, lei voleva soltanto Zero, non era interessata a
me. Diablo? Possibile, se davvero lui puntava a diventare un Candidato
al Trono
di Dio Supremo.
“Possiamo
lasciare le discussioni amorose fuori da questa
stanza, per favore?” affermò un altro
tizio, dai capelli rossi, con un
ghigno a dir poco divertito “Non abbiamo tempo da
perdere!”
Terra
ed Aqua, davanti a quelle parole, arrossirono
vistosamente e si zittirono all’istante.
“Grazie
per aver riportato l’ordine, Lea... anche se è
una rarità che lo faccia tu...”
ALFA Kairi prese in giro l’uomo dai
capelli rossi, che fece finta di offendersi voltando lo sguardo
dall’altra
parte “... ma comunque, torniamo a noi.
Chi, non ti imprigionerò da
nessuna parte, ma ci aiuterai con le tue capacità mediche,
che metterai al
servizio dei possibili feriti... perchè stai pur certa che
ci saranno. Non
sai combattere e mandarti su Tournament Planet senza un addestramento
appropriato equivale a una condanna a morte certa. La tua
esperienza da
infermiera è la miglior arma che possiedi! Più
vite salveremo, più la nostra
missione sarà un successo!”
In
effetti non avevo pensato a questa eventualità. Se
combattevo, ci restavo secca, mentre se mi limitavo a curare chi era
più forte
di me, le nostre possibilità di riuscita nella missione
aumentavano. Non
avevano tutti i torti. Tuttavia, una domanda mi sorse spontanea nella
mente...
...
dovevo dirigermi sul fronte o aspettare i feriti da
una destinazione diversa rispetto a Tournament Planet?
“E
noi?” domandarono Bulma e tutti gli altri
miei amici.
“Da
quello che sappiamo, voi siete una squadra che
agisce meglio nell’ombra e che lascia il lavoro sporco ai
propri cyborg, i
C-Rainbow” dichiarò Aqua,
facendoci intendere che Kairi e i suoi
sudditi conoscessero i movimenti della Sezione Anti-Mafia alla
perfezione “Vi
chiediamo di darci una mano, continuando a muovervi come al solito. I
vostri
cyborg ci aiuteranno a salvare i partecipanti da Tournament Planet...
voi li
guiderete attraverso i computer che abbiamo recuperato dalla vostra
Linea
Spazio-Temporale, già montati e in funzione sulla torre
più alta di Cair
Paravel!”
La
proposta, dovevo ammetterlo, era piuttosto allettante, ma
non era ancora in grado di convincere me o gli altri. C’era
un problema di
enorme conto, da non sottovalutare.
“Non
ci basta...” affermò infatti
Rosalia, con
freddezza “... Diablo è in grado di
viaggiare tra le dimensioni, e lo stesso
vale per i Deadly Sins... cosa impedirebbe loro di raggiungerci
nuovamente? Qui
o addirittura a Roma, dai nostri familiari?”
“Non
mi piace dare ragione a quella donna, ma stavolta
ha pienamente ragione” la
seguì a ruota Domenico, indispettendola e
beccandosi una gomitata da Claudia “Potremmo anche
riuscire a salvare i
partecipanti, ma a quale prezzo? Avete già ideato
una possibile
contro-offensiva? Se Diablo, Lilith e i Deadly Sins ci
raggiungessero qui,
regina Kairi, il suo regno verrebbe minacciato ancora una volta... lei
sarebbe
disposta a correre questo rischio senza un possibile piano di riserva?”
Fu
Lea a risponderci, con tono a dir poco saccente.
“Ma
dico... per chi diavolo ci avete presi?! Certo che
abbiamo un piano!”
“Lea...
per favore...” lo rimproverò velocemente
un
ragazzo dai corti capelli biondi, tirandogli il colletto della
maglietta per
richiamarlo all’ordine.
“Hanno
ragione! Come possono saperlo? Hanno fatto una
domanda giustissima!” affermò
invece un’altra ragazza dai lunghi
capelli neri, fissando severamente Lea.
Kairi
si mise una mano davanti alla fronte, sorridendo
divertita.
Probabilmente
tutti i sudditi della regina si stavano
trattenendo da morire. Dovevano essere molto più aperti e
socievoli, durante i
loro colloqui, come se si conoscessero da una vita. Stavano cercando di
fare
buona impressione, ma ci stavano riuscendo a malapena a giudicare dal
sorriso
spassoso di Bulma e Berry. Anche Shiuchi sembrava godersi la scenetta,
scuotendo il capo dilettato.
“Comunque,
come vi stava dicendo Lea, noi abbiamo già
un piano!” affermò Roxas,
iniziando a spiegarci “Una volta che tutti
i partecipanti saranno salvati da Tournament Planet, la vostra
Dimensione verrà
sigillata definitivamente e ci lasceremo dentro tutti i nostri nemici,
con un potentissimo
incantesimo! Giusto, Xion?”
“Corretto!
Questa barriera non durerà in eterno ma, in
questo modo, avremo tutto il tempo per poterci allenare o creare una
nuova
strategia” confermò la sua
compagna, allungando il pollice all’insù.
A
me, personalmente, quel piano non rassicurava per niente.
Sembrava raffazzonato all’ultimo momento, un modo per
guadagnare tempo ma non
una soluzione definitiva ai nostri disagi.
“E’
possibile compiere una cosa simile? Come?”
domandò Claudia, la quale sembrava molto più
interessata degli altri alla
proposta dei sudditi di Kairi.
“Con
questi!” ci rispose una ragazza dai capelli
biondi, evocando sulla sua mano destra una strana arma, una spada a
forma di
chiave.
“Quello
che Naminè vi sta mostrando è l’oggetto
più
potente di ogni dimensione, se non si considerano le Super Sfere del
Drago...
il Key-Blade!” ci spiegò
Kairi, evocandone un altro sulla sua di mano “Non
è una semplice arma... esso ha una propria anima e una
propria identità, e si
lega al cuore del suo possessore per il resto della sua vita. Dovete
sapere
che ogni dimensione è separata per mezzo di una o
più Serrature o Varchi
Dimensionali, e queste chiavi sono in grado di aprirli o chiuderli.
E’ grazie a
queste se noi siamo arrivati giusto in tempo per salvarvi tutti da
morte certa”
“Credo
di aver capito... userete le vostre chiavi per
chiudere definitivamente i Deadly Sins all’interno della
nostra dimensione
ormai distrutta!” affermò Berry,
battendo il pugno sulla mano.
“E
non solo lui...
ma anche Diablo e tutti i suoi compari!”
[Trunks
and Mai - DRAGON BALL SUPER]
A
parlare, con nostra grande sorpresa, fu una persona che
mai e poi mai mi sarei aspettata di vedere in quel mondo.
Cioè,
tecnicamente io credevo di conoscerlo. Assomigliava
tanto al figlio di Bulma, Trunks Brief, ed era accompagnato da una
donna dai
lunghi capelli neri. Anche lei assomigliava a Mai, ma era molto
più grande.
L’unica differenza che notavo con il Trunks della nostra
dimensione era la sua
muscolatura, decisamente più massiccia e matura.
Più uomo e sexy, per essere
precisi.
Meno
rispetto a Simon, ovviamente...
...
ma sempre sexy rimaneva!
“TRUNKS!
MAI! SIETE QUI?! ORA TUTTO SI SPIEGA!”
esclamò Bulma, salutando entrambi con un caloroso abbraccio
e presentandoceli
tutta contenta “Ragazzi... lui è
mio figlio proveniente da un’altra
dimensione!”
Per
poco i miei occhi non mi caddero nuovamente dalle
orbite.
Quindi
ci avevo azzeccato davvero?! Quel figo della
madonna era davvero il figlio di Bulma dal futuro?
“Allora
non ci sarà bisogno di presentarvi il
vice-presidente della F.O.F. e la sua assistente!”
annunciò Aqua, con
un grande sorriso “Qualche anno fa, lui giunse sul
nostro pianeta in
compagnia di Mai e di quella che, poi, sarebbe diventata la vera
fondatrice
della Folds Of Fate. Sono stati loro a spiegarci il funzionamento dei
viaggi
temporali, donandoci gli strumenti necessari per compierli.
E’ stato grazie a
loro se abbiamo scoperto la fuga di Diablo nella vostra dimensione!”
“Il
vice-presidente? Un pezzo grosso, allora!”
esclamò Domenico, fischiettando “E
la fondatrice chi sarebbe?”
“Colei che ha
dietro la schiena,
signor Da Silva!”
[Tokitoki
- DRAGON BALL XENOVERSE]
Per
poco il poliziotto non ebbe un infarto. Dietro di lui,
infatti, vi stava una donna minuta e di bassa statura. Aveva delle
orecchie a
punta, la pelle rosa e i capelli rosa tendenti al rosso. Indossava
degli orecchini
sferici gialli e vestiti tipici da divinità (stando con il
Sommo, avevo
compreso si trattassero di abiti sacri), composti da una giacca di
colore
fucsia, pantaloni viola, un top blu e una fascia gialla legata alla
vita, e
stivali bianchi con il tacco alto.
Non
l’avevo mai vista, prima d’ora, e Bulma non
sembrava
conoscerla.
“Signore
e signori... vi presento la fondatrice della
Folds of Fate! Ecco a voi Chronoa, la Kaio-Shin del Tempo!”
ci presentò
Trunks la nuova arrivata, la quale iniziò a ridacchiare
tutta contenta.
Questa
mi era completamente nuova. Il Sommo Sacerdote non mi
aveva mai parlato di una carica simile nella nostra scala gerarchica
divina.
Quindi lei era una Kaio-Shin.
Chronoa
aveva tra le mani un vassoio pieno di dolcetti, che
mi porse con gentilezza e speranza. Io, d’altro canto,
affamata come non mani la
ringraziai di cuore e ne assaggiai uno, facendole brillare gli occhi di
gioia. Lo
giuro. Non mi resi conto delle occhiate di avvertimento della regina
Kairi e
dei suoi amici, ma anche se le avessi notate era troppo tardi.
Molto
probabilmente ero diventata blu a causa della mancanza
d’aria. Faticai e non poco a masticare e inghiottire quel
pezzo di cemento.
“B-buono...
ahi...” esclamai fintamente con le
gengive in fiamme, dopo aver ingoiato quello che, a tutti gli effetti,
assomigliava
in sapore ad un pezzo di plastilina ammuffito.
Gli
altri, rendendosi conto della mia reazione, trovarono
qualsiasi scusa per non assaggiare i dolcetti di Chronoa.
Traditori!
Mi avevano usata come cavia da laboratorio! Mi
sarei vendicata, era una promessa!
“Direi
di tornare ai discorsi più pratici, non dite?”
affermò la Dea del Tempo, sedendosi di fianco alla regina
Kairi e cominciando a
spiegarci con tono più sereno e maturo “La
Folds Of Fate è un’agenzia
sucursale della Pattuglia Temporale. Il nostro compito è
soltanto uno... tenere
sotto controllo le Linee Spazio-Temporali che verranno coinvolte nella
Guerra
per il Trono di Dio Supremo! Per la vostra...”
qui, Chronoa abbassò
sconsolata la testa, dispiaciuta “... temo
di poter fare poco. L’unico set
di sfere che ci rimaneva erano le Super, ma temo sia andato
distrutto dal momento in
cui i Due Zeno sono stati deposti”
“CO-COSA?!
I DUE ZENO SONO... oh no...” ci
rimase di sasso Berry, sbalordito “...
perciò adesso loro sono...”
“...
vivi” ci rassicurò tuttavia
Chronoa,
rivelandoci “Si trovano nel mio mondo, a
Conton City. Semplicemente hanno
perso i loro poteri da Dio Supremo e sono tornati a essere dei comuni
bambini.Nel momento in cui tutti i mortali di una dimensione
Spazio-Temporale
spariscono da essa, un Dio Supremo è costretto a dare le
proprie dimissioni.
Non so come i Deadly Sins siano venuti a sapere di questa storia, ma
ormai è
troppo tardi per rimediare. Al momento, i due Zeno non
ricordano nulla
riguardo a ciò che hanno compiuto come Dei... e, se devo
essere sincera, è un
vero sollievo. E’ come se avessero riottenuto ciò
che gli è stato tolto alla
loro prima morte da mortali. A parte questo...” si
affrettò a dire, notando
la mia mano alzata “... no. Non so se
ciò avverrà anche per gli altri
Candidati che verranno sconfitti. Anche io ne so poco o nulla, dato che
la mia
carica è sorta successivamente al Primo Conflitto per il
Trono. Dobbiamo
trovare il Sommo Sacerdote, se vogliamo sapere la verità.
Solo lui ha vissuto durante
quegli anni terribili”
[Emperor
Frieza - DRAGON BALL XENOVERSE]
“...
il Sommo Sacerdote è ancora vivo?”
domandò
Shinichi, preoccupato.
“Sappiamo
soltanto che lui e gli Angeli hanno avuto un
incontro ravvicinato con Lilith e i suoi scagnozzi... ma ogni volta che
cerchiamo di capire cosa possa essere successo, la Pergamena del Tempo
ci
rigetta fuori e non ci permette di guardare oltre! Possiamo soltanto
fare
supposizioni in base ad alcuni indizi”
iniziò a spiegare Naminè,
rivelandoci delle informazioni molto interessanti “Il
suo Marchio di
Rintracciamento è ancora attivo e lo stesso vale per le
protezioni attorno al
palazzo di Lord Zeno. Quest’ultimo, in particolare,
è molto importante perchè le sue difese si
disattivano soltanto alla morte di tutti gli Angeli, Sommo incluso...”
“...
perciò almeno uno di loro è ancora vivo”
comprese Wataru, recependo tutte le nuove nozioni “Molto
probabilmente
deve essersi nascosto per non rimanere coinvolto nel conflitto”
“A
parte questo, la nostra prima missione sarà quella
di salvare tutti i partecipanti al II Torneo del Potere da Tournament
Planet!”
annunciò la Dea del Tempo, più determinata che
mai “Partiremo dai più
deboli, quelli con il KI più basso. Poi alzeremo
l’asticella fino ad arrivare
al più forte di tutti...”
“...
Simon...” comprese al volo Clarice, sogghignando
“... allora non possiamo restare qui! Prima
cominciamo più persone
salveremo!”
Tutti
quanti annuimmo soddisfatti. Toccava a noi salvare la
situazione!
***
23:30
[Kairi's
Theme - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
La
cena fu molto allegra e familiare. Tutti gli abitanti
della dimensione ALFA si rivelarono gentili e simpatici, come avevo
intuito al
volo. Rimanemmo tutti interdetti quando scoprimmo che Trunks e Mai
provenissero
da un’ennesima linea Spazio-Temporale, ovvero la GAMMA.
Dopo
esserci saziati e dissetati a volontà, fummo tutti
accompagnati nelle nostre camere da letto, ovviamente sfarzose come non
mai.
“Non
capisco... perchè tu devi dormire nella mia
stessa stanza?”
“Motivi
di sicurezza!” affermò ALFA
Kairi,
uscita dal bagno già cambiata e lavata dopo aver fatto il
bagno nella vasca “Temiamo
tu possa avere la ‘brillante’ idea di fuggire per
raggiungere il tuo amato!
Inoltre, con il sigillo di Pura Luce, farti avvicinare ai nostri nemici
sarebbe
una condanna a morte in partenza!”
Uffa.
Lo aveva già capito.
“Smettila
di andare oltre le tue possibilità...”
mi
ammonì nuovamente la regina “...
Simon non ci perdonerebbe mai se ti
accadesse qualcosa di male...”
Sospirai,
arrendendomi definitivamente. Ma non del tutto...
...
non potevo restarmene con le mani in mano. Avrei
seguito le loro regole, ed avrei approfittato del loro primo momento di
distrazione.
Entrai
dentro al bagno, chiudendomi la porta e cominciando a
spogliarmi. Quando rimasi completamente senza veli, abbassai il mio
sguardo e,
tremante, mi toccai il ventre leggermente rigonfio. Il ciclo non mi era
venuto
ed ero in ritardo di almeno quattro giorni. Ero consapevole che quel
gonfiore
al ventre fosse soltanto frutto della sontuosa cena a Cair Paravel.
Tuttavia,
quella sensazione non svaniva affatto. Avevo avuto il mio primo
rapporto
sessuale con Simon qualche giorno prima, ma dubitavo di essere
già...
“A
proposito... tantissimi auguri, Chi! Sono
sicura che Simon sarà felicissimo quando scoprirà
che sei incinta!”
Incinta.
ALFA
Kairi lo aveva detto. Io avevo troppa paura per
ipotizzarlo, ma la regina mi aveva già rivelato il risultato
dei miei dubbi.
Incinta.
Io ero incinta.
Come
era potuto succedere? Anche se il tutto era nato in
maniera spontanea e improvvisata, quello in cui io e Simon facemmo
l’amore non
era un giorno fertile. Non avrei mai pensato potesse avvenire
un’eventualità
del genere...
...
che, dentro al mio utero, potesse germogliare
qualcosa da quel momento così speciale...
...
che, dentro di me, stesse per crescere un bambino...
...
il mio bambino...
...
il nostro bambino!
“Chi...
CHI! STAI BENE?!”
La
regina entrò in bagno, sicuramente preoccupata a causa
del mio silenzio. Quando mi voltai verso di lei, tuttavia, la vidi
impallidire
improvvisamente.
Ciò,
per quanto mi sembrò strano, mi permise di recuperare
compostezza.
“Io...
io sto bene...” affermai io, con la
dignità ed
il pudore che strisciavano per terra, richiudendo la porta del bagno ed
andando
a lavarmi definitivamente.
Non
appena mi avvicinai a lei per provare a spingerla via, Kairi
si era stretta le braccia attorno al petto ed evitò il mio
tocco, tremando come
una foglia con lo sguardo perso nel vuoto.
***
[All
Gone - THE LAST OF US]
“Regina
Kairi...”
“...
chiamami soltanto Kairi... e dammi del tu”
“O...
ok... Kairi... per quello che è successo prima...”
“...
tranquilla... è colpa mia! Scommetto che nemmeno
i tuoi genitori sanno di aspettare un nipotino!”
Entrambe
ci trovavamo dentro le coperte dei nostri
rispettivi letti, dandoci le spalle a vicenda. Le uniche luci che
illuminavano
tenuamente la nostra camera erano due candele accese sopra un comodino.
“A
dire il vero... nemmeno io sapevo di essere... ecco...”
Ero
incinta. Aspettavo un bambino dall’uomo che amavo
più di
ogni altra cosa al mondo. Era stato così inaspettato che,
per qualche minuto,
mi ero perfino dimenticata di respirare. Solo quando Kairi era entrata
dentro
al bagno ero riuscita a riprendermi.
Cosa
avrei dovuto fare, adesso? Di certo non potevo più
permettermi di agire in prima linea, non con un bambino sulla
coscienza. Dovevo
proteggere mio figlio. Dovevo tenerlo alla larga da quelle minacce.
Lasciai
momentaneamente perdere quel discorso e mi rigirai
nel letto, intravedendo i suoi capelli tra le coperte ed il suo
cuscino. ALFA Kairi
era ancora sveglia.
“Kairi...
prima di entrare nuovamente nel bagno...
perchè stavi tremando?”
Ero
stata troppo diretta. Accidenti a me e alla mia lingua
lunga.
“O-OVVIAMENTE
SE NON VUOI RISPONDERE...” mi
affrettai a correggermi.
“Dritta
al punto, vedo... non mi dispiace affatto.
D’accordo, te lo spiegherò”
accettò lei, voltandosi verso di me con un
sorriso sincero e rivelandomi “La
verità... è che io invidio il
tuo
corpo. Sei la ragazza più bella che io abbia mai visto in
tutta la mia vita...”
Le
mie guance diventarono nuovamente rosse come due
peperoni. Agli occhi di chiunque, le parole di Kairi sarebbero parse
come una
dichiarazione d’amore nei miei confronti.
Io...
la più bella? Io?
“...
non in quel senso, Chi!” mi
rassicurò lei
dopo una sonora risata, facendomi tirare un sospiro di sollievo
“Semplicemente,
dopo aver passato quei tre mesi dentro il carcere di Hollywood, il mio
corpo non
è stato più lo stesso. Ogni volta che intravedo
un fisico sano, forte e tonico
come il tuo, anche solo attraverso i vestiti... mi vengono in mente le
immagini
di ciò che sono stata in quei mesi, dell’immagine
che rifletteva il mio
specchio. Ecco tutto. A parte questo...”
la ragazza riprese nuovamente
a prendermi in giro “... non ti hanno lusingato i
miei complimenti?”
“Un
po’ sì, lo ammetto...”
mi affrettai io, spiegandole
rammaricata “Il fatto è che
nessun ragazzo mi ha mai fatto una
dichiarazione così bella e spontanea, a parte Simon.
Per i ragazzi
della mia età, io ero la nerd che giocava ai video-giochi,
la secchiona
patita di manga e
anime, e mi vedevano soltanto come tale. Nessuno mi faceva
apprezzamenti sul
mio fisico e, per molto tempo, ho odiato il mio corpo. Forse
è anche per
questo che mi sono innamorata così tanto di Simon...
perchè è stato in grado di
farmi riscoprire quella bellezza che io non riuscivo a intravedere in
me. Forse il mio
esempio, in
confronto al tuo, è stupido".
“Al
contrario. E’ perfetto...”
comprese lei,
mettendosi a pancia in su nel letto e guardando il suo soffitto
“Si dice che
una persona si trasformi completamente quando si innamora di
qualcuno... in
un certo senso, riesce a completare se stessa, a tal punto da spingerla
a
chiedersi come abbia fatto a vivere prima senza la sua anima gemella”
Che
belle parole, vere in tutto, fino all’ultima sillaba.
“Anche
tu sei innamorata di qualcuno?” le
chiesi io, curiosa “Anche qui, in questa
dimensione, hai lo stesso
fidanzato della mia linea spazio-temporale?”
“Indovinato...
e sai? Le due linee temporali che
conosci sono le uniche in cui la mia versione è fidanzata
con Dragon Oronar! In
tutte le altre, dalla prima all’ultima, sono legata ad un
altro ragazzo a me
molto caro... un giovane di nome Sora Callaghan!”
“Ehm...
se non sono così indiscreta... posso chiederti
se...”
ALFA
Kairi annuì, ma mi resi conto al volo della lacrima che
rigò il suo viso. Non imparavo mai.
“Scusa!
Se non vuoi rispondere io...”
“Tranquilla...
io non ho nulla da nascondere, ormai!”
mi disse lei, asciugandosi gli occhi e rivoltandosi verso di me
“Anzi...
io conosco tutta la tua storia mentre tu non conosci nulla della mia...
perciò,
prima di addormentarci, voglio raccontarti il mio passato!”
Senza
darmi il tempo di ribattere, ALFA Kairi si alzò dal
suo letto e si mise di fronte a me.
“Il
mio nome è Kairi Wave. Vivevo
in un
piccolo mondo chiamato Destiny Island, in compagnia di due amici a me
cari, di
nome Sora e Riku. All’età di quattordici
anni, io venni catturata da una
malvagia strega di nome Malefica per conto di un farabutto di nome
Xehanort.I miei amici furono costretti a salvarmi. Ci riuscirono, ma a
causa mia il
loro rapporto non fu più lo stesso.Passammo
due anni ad affrontare quei
bastardi e riuscimmo a sconfiggerli definitivamente... pensavamo
così, di aver
ottenuto la pace... pensavo di poter stare con il mio primo
amore, Sora... ma
non fu così...”
Con
il braccio tremante, Kairi iniziò ad abbassarsi i
pantaloni del suo pigiama...
...
e quando iniziai ad intravedere le sue mostruose
cicatrici, iniziai a tremare anche io. Mio Dio. Cosa diavolo le avevano
fatto?
“...
dieci anni fa...” continuò la
regina,
abbassandosi anche le mutandine e mostrandomi uno spettacolo ancora
più
raccapricciante “... l’esercito
di Glacial venne a farci ‘visita’, se
così posso descrivere ciò che in
realtà hanno fatto. E’ stato un massacro.Uomini ed anziani vennero trucidati... donne e bambini vennero
letteralmente
costretti a subire violenze carnali per una settimana intera, prima di
essere giustiziati.
Io venni letteralmente stuprata da un centinaio di soldati.
Le cicatrici
che vedi nelle mie parti intime sono i rimasugli di quanto subii in
quei
momenti... davanti agli occhi ormai spenti e privi di vita di
Sora e Riku”
Quello
che mi stava raccontando era orripilante. Come si
poteva commettere un atto così ignobile?
L’intelletto era ciò che ci permetteva
di distaccarci da qualsiasi animale, ma nemmeno questi ultimi avrebbero
potuto
abusare di un essere vivente in quel modo. Quelli che avevano stuprato
ALFA
Kairi non erano semplici umanoidi o animali, ma mostri...
...
demoni.
Mi
toccai istintivamente le mie parti intime. Io riuscivo a
capirla. Io avevo passato un inferno simile per colpa di Lilith.
Attaccando la
mia anima, lei aveva letteralmente distrutto il mio orgoglio e la mia
virtù.
Whis aveva salvato ciò che ne restava, ma non mi sarei mai
più ripresa.
Mai
più. E lo stesso valeva per lei.
“Nella
mia disgrazia, tuttavia, ritrovai la salvezza. A
differenza di tutti gli altri abitanti del mio mondo, a qualcuno di
loro sono
piaciuta abbastanza da spingerlo a rapirmi e trascinarmi su Glacial
02... il
pianeta sul quale stai poggiando i tuoi piedi!”
mi rivelò, spiazzandomi
completamente “Mi andò di lusso.
Invece di uccidermi, grazie alla
sincerità e al buon animo di un giovane eroe di nome Junion,
che tu hai
conosciuto al torneo, venni imprigionata nel carcere di detenzione
più
abominevole mai costruito sulla faccia di questo universo... e
ad Hollywood...
iniziarono... i miei peggiori incubi...”
Kairi,
con le braccia che ormai erano in preda agli spasmi,
iniziò ad alzarsi la maglietta.
“No...
ti prego...” provai a fermarla io,
impotente “... fermati... non sei
costretta...”
“...
ecco... quelli che vedi sono i risultati di
quelle torture...” mi rivelò
tuttavia lei, gettando la sua vestaglia
per terra e mostrandomi il suo intero corpo.
Il
mio cuore aveva smesso di battere. Non avevo sbagliato
per niente. Tutti coloro che le avevano fatto ciò, erano
figli del demonio in
persona.
Con
quale dignità l’avevano ridotta in tale stato?
Solo
con Zero o Lilith avevo provato una sensazione simile a
quella che stavo provando con Kairi...
...
orrore... ribrezzo... disgusto...
...
rabbia.
Più
la guardavo, più la rabbia scorreva nelle mie vene. Sperai,
con tutto il cuore, che gli stupratori di ALFA Kairi fossero morti
male, tutti
quanti.
“...
bello, non è così?”
ammise, in tono
decisamente sarcastico, la regina “Quello
sotto il mio seno l’ha
provocato il morso di un soldato veterano... questa cicatrice a forma
di pene
me la fecero con un ago elettrificato e riscaldato ad alte temperature,
lo
stesso col quale mi hanno impresso questi numeri sulla fronte. E quelle
che
vedi dietro il mio collo...”
la donna si voltò di schiena,
mostrandomi segni perfino peggiori rispetto agli altri che aveva sul
davanti “...
me le hanno procurate mentre mi rasavano i capelli a zero, una volta
alla
settimana. Un pasto al giorno, due soli momenti di
intimità per lavarci...
un solo momento in cui poter fare i nostri bisogni, davanti a tutto
l’esercito
di Kagaku. Eravamo le loro pecore, il loro gregge... ed
eravamo condannati a
vivere in quelle condizioni fino alla morte...”
Non
ce la feci più. Le mie mani tirarono via tutte le
coperte del mio letto e le gettarono sul corpo nudo di ALFA Kairi. Mi
alzai in
piedi e mi gettai in ginocchio, stringendola nell’abbraccio
più caloroso e
forte che le potessi donare, scoppiando a piangere sulla sua spalla.
All’inizio
lei riprese a tremare, quasi terrorizzata, come
se avesse il terrore di essere toccata, prima di scoppiare a piangere
anche
lei.
“Mi...
mi dispiace... sigh... non volevo farti
ricordare... sigh... momenti così
brutti...”
Continuammo
a versare lacrime amare per molti minuti, prima
che lei riuscisse a rilassarsi completamente. Ora si era calmata, e
poggiava il
suo viso sul mio petto, come una bambina con la sua mamma.
Incredibile.
Quella regina così autorevole e all’apparenza
intimidatoria, nella realtà era una giovane donna colma di
paure, con un
passato terribile alle spalle.
“Sshh...
tranquilla, lo so” la rassicurai
io,
consolandola e accarezzandole i capelli.
Ora
capivo perchè si fosse così imbarazzata a vedermi
completamente nuda. Capivo il motivo per il quale mi vedesse
così bella,
innocente. Lei non avrebbe più riottenuto la sua
femminilità. Lei provava
imbarazzo anche solo nel guardare le altre donne. Quanto le pesava far
vedere
il suo corpo a qualcun altro. E pensare che, a detta della stessa
sovrana, in
tanti avevano perso la vita ad Hollywood nei modi più
umilianti e atroci
possibili.
“Lo
sai... sniff...” riprese a
parlare lei,
stretta al mio petto “... nonostante tutto...
sniff... io non cambierei
quegli anni della mia vita per nessun motivo al mondo”
Mi
voltai confusa verso il suo volto, guardandola negli
occhi per capire se stesse scherzando. Rimasi interdetta quando
compresi che
dicesse sul serio. Quanta sincerità riuscivo a leggere sul
suo sguardo, e la
cosa mi lasciava completamente senza fiato.
Nonostante
tutto quello che era successo, aveva ritrovato
la voglia di vivere e di lottare? Come?
Quando
intravidi i suoi occhi luccicare un’altra volta,
stavolta colmi d’amore, cominciai a capire sul serio.
[Nezuko's
Theme - KIMETSU NO YAIBA]
“Dragon
Oronar. Era un terrestre, vent’anni più grande
di me. Venne condotto su Glacial 05 come schiavo e ne uscì
come Generale
Supremo dell’imperatore. Fu lui stesso a impartire
l’ordine di prigionia nei
miei confronti e in quelli dei miei amici. Per un mese ci vedemmo
sì e no
tre-quattro volte. Qualcosa in me, però, iniziò a
cambiare quando trovai
questo...”
Kairi
decise di sciogliere la sua presa su di me e si alzò
dal pavimento, con le mie coperte addosso. Aveva recuperato qualcosa
dal
cassetto del suo comodino.
“Tieni.
E’ il diario segreto di Dragon. Puoi leggerlo,
se lo desideri”
“EEEHHH?!
NON POSSO! E’ TROPPO PREZIOSO PER TE!”
“Tranquilla.
Non ci sono molte pagine. Quando avrai
finito...” mi rivelò lei,
porgendomi quel piccolo quadernetto sul mio
grembo “... capirai il motivo per il quale mi sia
innamorata dell’unico uomo
in grado di donarmi tutto il suo Cuore!”
Improvvisamente,
mi resi conto che le coperte del mio letto
si trovavano nuovamente sistemate sullo stesso, piegate ed in ordine, e
che
Kairi si fosse già rivestita come se non fosse successo
nulla.
“Il
vantaggio di avere capacità sovrumane!”
mi sussurrò
lei all’orecchio, facendomi un occhiolino “Andiamo
a dormire... domani sarà
una lunga giornata!”
Rassicurata
dal suo sorriso, annuii e mi re-infilai sotto le
coperte. Aveva ragione. Dovevamo riposare.
Il
giorno dopo sarebbe stato molto tremendo, me lo sentivo.
“E...
Chi... grazie per l’abbraccio di prima...
mi
è stato di grande aiuto... sono sicura che sarai
una madre meravigliosa”
Le
sorrisi, felice di esserle stata d’aiuto, prima di
prendere sonno e crollare tra le braccia di Morfeo con le mie paure che
si
erano affievolite sempre di più.
***
Dimensione BETA -
Tournament Planet - Tower of Victory
23:30
AI
[Sadness
and Sorrow - TAYLOR DAVIS]
Alla
Tower of Victory era notte inoltrata. Doveva essere quasi la mezzanotte.
Tutti
quanti, grazie ai nuovi poteri di Momo, erano riusciti
a saziarsi e a riprendere le forze. Avevamo deciso di andare tutti a
dormire ma
dato che, purtroppo, non vi stavano camere da letto nella struttura,
dovemmo trovare
riparo tra i gradini dell’arena, o quantomeno
all’interno dei corridoi.
Io,
personalmente, avevo deciso di coricarm,i assieme a tutti
gli altri, vicino l’ingresso all’intera struttura e
di fronte all’immensa
distesa di sabbia, a pochi passi dalla foresta. Tuttavia non riuscivo a
prendere
sonno, e per tale motivo decisi di rientrare dentro lo stadio,
passeggiando per
la noia.
Mentre
percorrevo i lunghi corridoi circolari della T. of
V., cercando di non dare nell’occhio o di non pestare qualche
partecipante
addormentato, incontrai la regina Kairi del dodicesimo universo, ancora
sveglia.
“Nemmeno
tu riesci a dormire, mia cara...”
“No...”
ammisi sinceramente, cercando di
intavolare un discorso con lei “... come si
sente, dopo essere tornata
nel suo vero corpo?”
Per
tantissimi giorni, avevamo creduto che lei fosse quella reale,
ma la verità era che quella persona non aveva mai mostrato
la sua identità. Di conseguenza, era la prima volta che io
parlavo con la vera
regina di
Hearts e desideravo conoscerla meglio.
“Vuoi
la verità o la menzogna?”
“Ehm...
ecco...”
La
donna, con un gentile cenno del suo capo, mi invitò a
sedermi sul pavimento del corridoio, di fianco a lei. Il suo sguardo
era
diverso rispetto a quello mostratoci da Ginyu. Era molto più
spontaneo e sincero,
un misto tra timidezza e purezza d’animo che mi colse
totalmente alla
sprovvista.
“E’
un misto di emozioni, quelle che sto provando in
questo momento” mi rivelò, abbattuta
“Sono felice per essere riuscita
a tornare indietro... ma sono anche arrabbiata e terrorizzata
perchè sto
rischiando nuovamente di vedere la fine delle persone a me
più
care...”
“Nuovamente?”
“Già...”
ammise lei, voltandosi malinconica verso di
me “... non potete saperlo, ma io non sono
originaria di
quell’universo... provengo da una dimensione
dell’universo sette, celata al
mondo esterno tramite una magia. Solo i miei genitori adottivi lo
sanno... mi
hanno protetta dal giorno in cui sono arrivata, e mi hanno affidato
Dragon come
assistente per le mie apparenti disabilità”
“Apparenti?
Cosa significa?” chiesi io, leggermente
confusa “Che non sono mai esistite?”
“No...
semplicemente non ci sono nata alla nascita. Quelle
ferite me le ha procurate qualcuno!”
Ero
rimasta molto sorpresa dinnanzi a quelle scoperte.
Quindi BETA Kairi proveniva dal mio stesso universo e non era nata
cieca e
sorda dalla nascita.
“E
nessun altro...”
“...
sa questa verità. Nè Dragon nè i miei
figli”
confermò la regina, raccontandomi “Ero
una ragazza come tante altre, e
avevo due amici meravigliosi di nome Sora e Riku.
Tutti e tre...
fummo costretti a combattere una guerra tremenda. Rischiammo di morire
tutti
quanti e per questo, nel tentativo di salvarli, ho commesso un crimine
a dir
poco orrendo...”
La
donna alzò gli occhi al cielo ed ammise, mortificata.
“…
io ho cambiato il destino viaggiando nel passato. A
causa di ciò, la guerra finì a nostro favore e
tutti i miei amici si salvarono
da morte certa... tutti... tranne io...”
Sbiancai
davanti a quelle parole. Perciò Kairi era già
morta, tempo fa.
“Chi
l’ha riportata in vita?” le
domandai io,
incuriosita da questa storia.
Quella
domanda sembrò farla soffrire davvero tanto,
perchè
le lacrime iniziarono a rigare il suo viso.
“Il
mio primo amore... Sora... fu lui a
salvare il mio Cuore e la mia Anima. Ero destinata alla
cancellazione
definitiva per mano di Lord Beerus in persona. Sora,
però, riuscì a
trattare con lui e con il suo angelo. La mia anima non
avrebbe subito alcun
danno e sarei potuta tornare a vivere come mortale, ma nessuno dei due
si
sarebbe potuto ricongiungere all’altro... mai
più... i nostri destini sarebbero
rimasti divisi per l’eternità. Tuttavia
dovetti comunque pagare un prezzo
per ciò che feci. Come monito, Beerus mi
cancellò la vista e l’udito, oltre
a esiliarmi nel dodicesimo universo, circa vent’anni fa...
quando avevo
all’incirca sedici anni”
Quella
storia era davvero straziante. Come aveva potuto
Beerus condannare una ragazza solo perchè aveva desiderato
un futuro migliore
per i suoi amici? Era ingiusto!
“Quando
lo vedrò, gli darò un calcio sui testicoli che se
lo ricorderà a vita!”
[Friends
in My Hearts - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
BETA
Kairi, davanti alla mia uscita, scoppiò a ridere
divertita.
“Sta
tranquilla. Non ce n’è bisogno... credo si sia
perfino scordato di quegli avvenimenti, e comunque quello nel giusto
era lui”
mi fece comprendere la regina, spiegandomi “Modificando
le Linee
Spazio-Temporali, noi creiamo nuove vite alternative, nuove anomalie,
che gli
Dei faticano a controllare. Prova a
pensare a ciò che è successo con
Lilith e tutti gli altri. Tutto quello che sta avvenendo
è un esempio visibile
di ciò che succede se si viaggia nel tempo. E’
stato un gesto egoistico, il
mio... forse i miei amici sarebbero morti, ma Beerus e Whis erano al
corrente
di quanto stesse avvenendo nel mio mondo. Sarebbero stati loro a
intervenire,
dato che i nostri nemici puntavano alla distruzione
dell’intero universo”
Ora
mi era tutto più chiaro. Pensavo che Lord Beerus avesse
agito in quel modo soltanto per divertimento, ma mi ero sbagliata.
In
effetti mi ricordai di una vecchia storia che Goku ci
raccontò su un altro viaggio nel tempo che l’aveva
coinvolto personalmente.
Avevano affrontato un nemico pericolosissimo di nome Zamasu, che aveva
messo in
pericolo la linea Spazio-Temporale di un Trunks proveniente dal futuro.
Alla
fine, per sconfiggere il loro nemico, avevano dovuto ricorrere
all’intervento
di Zeno del Futuro, il quale però aveva letteralmente
cancellato l'Universo Sette a causa della sua rabbia. La stessa
divinità, poi,
venne condotta al
cospetto di Zeno del Presente, e da quel giorno gli Dei Supremi della
nostra
dimensione erano diventati due.
Le
due dimensioni avevano subito moltissime ripercussioni in
conseguenza a quel viaggio spazio-temporale condotto da Trunks. Ora
capivo il motivo per il quale i
viaggi
Spazio-Temporali fossero illegali.
“Già,
sono stata parecchio sfortunata nella mia
vita... almeno inizialmente!” mi
rassicurò lei, dandomi una pacca sulla
testa “E' cambiato tutto grazie a Dragon.
Quando immaginavo di non potermi
più innamorare di qualcuno... ecco che è spuntato
l’uomo più gentile e speciale
che io abbia mai conosciuto. Io... io amavo davvero Sora...
ma non potevo
rimanere legata a qualcuno che non potevo raggiungere mai
più.Lui non
avrebbe mai accettato che mi lasciassi abbattere dalla disperazione...
ed
innamorarmi di Dragon è stata la miglior decisione che il
mio cuore mi abbia
spinto a fare. Se non l’avessi fatto... non avrei mai avuto
al mio fianco un
uomo dal Cuore così immenso... e due bellissimi figli che
amo più della mia
stessa vita!”
Mi
venne da sorridere davanti a quelle parole. Sembrava
davvero felice, nonostante le ferite del suo passato continuassero a
farle
male.
“Io...
io credo di capirla, in un certo senso...” le
raccontai, sincera “... anche il mio
passato è stato molto turbolento.
Sono sempre stata una bambina prodigio, genio della chimica e della
scienza. Un
giorno, alcuni criminali mi portarono in una struttura e mi crebbero
lì,
lontano dai ragazzi della mia età e dalla famiglia.
L’unica persona con la
quale rimasi in contatto fu mia sorella Akemi...”
“...
quella che ieri è tornata in vita?”
“Sì.
Quei bastardi erano dei criminali senza scrupoli
e io mi lasciai convincere dai loro discorsi e dai loro ideali. Ho
pagato a
caro prezzo le conseguenze dei miei sbagli. Venni stuprata, il mio
corpo venne regredito,
mia sorella e la mia famiglia vennero uccisi... e ho rinunciato ad
essere la
mamma di mia figlia”
Stavolta
fu suo il turno di rimanere sconvolta.
“Solo
da poco sto cominciando a ritrovare la mia
serenità” continuai io a
raccontarle, rassicurandola “Ho una nuova
famiglia, dei nuovi amici, due maestri di arti marziali straordinari...
e ho
ritrovato mia figlia, dopo quattro anni. E’ felice, sta
assieme alla sua nuova
famiglia e mi considera come una sua amica!”
BETA
Kairi annuì, felice della mia risposta.
“Speriamo
di uscirne vivi... anzi! Promettiamoci di
uscirne vive, assieme a tutti i nostri amici! Quando tutto questo
sarà finito,
organizzeremo una festa! Ci stai?”
“Perchè
no? Ci sto!”
Entrambe
ci stringemmo la mano, convinte.
“Sarà
meglio andare a dormire. Buonanotte, Ai!”
“D’accordo!
Ci vediamo domani! Buonanotte, Kairi!”
Mi
alzai e mi diressi nuovamente dai miei amici, e solo dopo
aver svoltato l’angolo mi misi a fissare la mano con la quale
avevo stretto
quella di Kairi.
“Mi
spiace, sua maestà... non credo di poter mantenere la
promessa. Mi perdoni se l’ho ingannata...”
***
Domenica 26 Agosto 2018
05:59
[Stange
Whispers - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
-
Zero... come va con la ronda?
–
-
Nessun
nemico in avvicinamento... –
-
Meno male... stanno sicuramente aspettando il momento
più opportuno per attaccare –
-
Mi
sembra normale, Simon... hanno comunque combattuto contro gli angeli!
Non se la
saranno certamente passata bene... –
-
Questo non cambia il fatto che sono stati in grado di
sconfiggerli tutti... –
-
Già...
a proposito! Hai già saputo, presumo. La tua sorellina
è andata su Namecc,
l’altra notte? –
-
Sì... hanno
usato tutti e tre i desideri,
da quello che ho scoperto.Nessuno,
però, vuole raccontarmi nulla sul
terzo...–
-
Un
desiderio riguarderà certamente il Cellular Power. Ora tutti
quanti sembra che
ne abbiano una dose nelle loro vene! –
-... e un altro
l’hanno usato per
impedire ai nostri nemici di
cancellare le nostre anime e quelle di tutti gli abitanti dei nostri
universi.Accidenti a Goku, Piccolo ed Ai! Potrebbero fidarsi di me, in
questa
situazione –
-
Non
lo fanno perchè sono convinti, come me, che tu sia
costantemente spiato! E
anche tu hai incominciato a rendertene conto, non è
così? –
-
Già... loro sono già qui,
ne sono certo! Tengono la loro aura azzerata, ma non posso usare la
separazione
dell’anima, nè con te nè con me...
altrimenti ne approfitterebbero subito!
–
-
Parlando
d’altro... non ti è sembrato strano il
comportamento di Lilith, l’altra notte?
–
-
Strano... tecnicamente,
quello che la conosce meglio, tra i due, sei tu! Tu dovresti sapere
meglio di
me come si comporti la donna che ami! –
-
In
effetti... allora ascoltami attentamente. Ho come
l’impressione che Lilith non
abbia agito contro di te... –
-
Giura... –
-... non sto scherzando,
Simon!–
-
... e cosa te lo farebbe
credere, Zero? –
-
Pensaci
bene. In questo torneo, voi due sareste dovuti essere nemici, e al
cento per
cento sareste potuti arrivare in finale. Per lasciarti senza alcuna
speranza e
per sconfiggerti, le sarebbe bastato mostrarci i suoi veri poteri solo
durante
la battaglia finale! Perchè lo ha fatto subito, allora?
–
-
Per demoralizzarmi? –
-
Posso
dire tutte le peggiori cose su Lilith da quando si è
trasformata in demone, ma
non che sia una sprovveduta, Simon. La profezia che Zeno-Sama ha
pronunciato
davanti al Sommo Sacerdote... ricordati cosa disse,
oltre alla
faccenda dei quattro Candidati Dei Supremi e sulla loro sorte. Lei
stessa lo ha
affermato ieri notte! Simon... una cosa ho imparato sul destino... ed
è che non
si può modificare così facilmente! Se sei
destinato a compiere un gesto, che ti
piaccia o meno chi sta sopra di te ti costringerà a seguire
quella linea
indissolubile. Lilith morirà per mano mia, Simon, e lei lo
sa perfettamente. Il
suo gesto di attaccare tutti gli universi è una scelta molto
forte ma anche
molto stupida. Non lo trovi? –
-
In effetti... –
-
Non
solo. Se davvero voleva distruggerti definitivamente, avrebbe potuto
uccidere
Chi proprio ieri notte, e non l’ha fatto. Dopo un gesto
simile, tu ti saresti
potuto riprendere? Ne dubito... senza contare che tanti altri
personaggi
mancano all’appello! Non possiamo ignorare niente e nessuno
in ciò che sta
avvenendo... pensa bene... cosa hai guadagnato dopo aver visto
all’opera Lilith
con i suoi veri poteri? –
-
Sono riuscito a capire
tutti i suoi trucchi. Lilith ha parlato di
un potere che ancora non
ero in grado di usare ma di cui, dopo un’analisi attenta
delle sue azioni, ho
scoperto i trucchi... no... hai ragione, è davvero
molto strano –
-
Te
ne sei reso conto, allora... per quale motivo avrebbe dovuto rafforzare
colui
che dovrebbe ucciderla? –
-
Questa storia comincia a
non piacermi... –
-
E
a proposito... quella che ha torturato ieri Lilith non era Chi!
–
-
Mi ero reso conto di ciò,
tranquillo. Quella era la copia di un’altra persona,
dall’aura molto simile a
quella di Kairi del Dodicesimo Universo –
-
E
questo conferma ancora di più la mia ipotesi! Lei lo sapeva,
Simon... Lilith
sapeva che quella stesa dentro al letto non era Chi! Allora
perchè non ha
cambiato strategia? –
-
Lo ripeto... questa
faccenda sta iniziando a puzzare di marcio... -
-
Anche
a me... è come se lei avesse deciso
di arrendersi al destino, seguendo i piani di qualcun altro!–
-
E chi dovrebbe seguire? Quel
Diablo di cui quel Trunks ci ha parlato? Mi sembra molto improbabile!
–
-
Che
sia lui o qualcun altro, di certo una persona si trova sopra le
gerarchie dei
nostri nemici... ed io potrei avere una mezza idea di chi sia.
Sconfiggere Lilith non ci salverà da questo
boss! Se vuoi un
consiglio, lascia momentaneamente perdere la profezia dei quattro
Candidati Dei
Supremi... perchè ho come l’impressione che Lilith
o i due Zeno non siano parte
della stessa... e lo stesso potrebbe valere per te! Guarda! Qualcuno si
sta
avvicinando a noi... probabilmente vuole parlare con te!
–
***
SIMON
[The
Sealed Kingdom - BEST OST IN THE WORLD]
Zero
aveva ragione. Era l’alba
quando un uomo mi raggiunse sulla sommità della colonna dove
mi ero appostato,
con agili movimenti.
Un
uomo che io avevo imparato a conoscere
piuttosto bene...
“Dragon
Oronar...”
“Spero
di non disturbarti,
Hunter Warrior...” affermò
costui, sedendosi di fronte a me senza darmi
il tempo di reagire “... ma non posso
tenerti all’oscuro di quanto ho
appena scoperto”
“Se
parli della situazione di
Diablo...” dichiarai io, seccamente “...
sappi che in tanti ne sono
già stati informati...”
“...
non sapete tutto...”
Quell’affermazione
mi colse alla
sprovvista. Di cosa stava parlando Dragon?
“Simon...
ciò che ti sto
per raccontare è un qualcosa che va ben oltre le nostre
immaginazioni. Non l’ho
raccontato nemmeno a mia moglie e ai miei figli. Faremmo meglio a
raggiungere
un luogo ancora più isolato... alcuni dei tuoi amici sono
ancora svegli e
potrebbero essere coinvolti ingiustamente in tutto ciò...”
Accidenti
a lui. Si era accorto
anche di Vegeta e Piccolo, i quali stavano facendo la guardia nel caso
qualche
nemico avesse provato ad attaccarci durante la notte.
“Conoscono
tutto anche loro...
e, a differenza di tanti altri, sanno mantenere un segreto. Puoi
parlare senza
alcun problema, Dragon Oronar... nessun altro sta origliando i nostri
discorsi!”
Dragon
emise un lungo, afflitto
sospiro prima di arrendersi con un cenno del capo.
“Qualche
mese fa, Iwne e Geene
vennero a farci visita nel dodicesimo universo, consegnandoci
l’invito
ufficiale a far parte del II Torneo del Potere. In
quell’occasione, tuttavia,
avvenne un qualcosa di assolutamente inspiegabile. Il tempo si
fermò per circa
un’ora, e io ero l’unico in grado di muovermi...”
Dragon
mi fece una rivelazione
che scombussolò completamente le mie certezze.
“...
a fare ciò, fu
l’angelo del tuo stesso universo, Whis-Sama, ma proveniente
dalla Linea ALFA. Mi
rivelò le sue perplessità sul mio sottoposto
Diablo, ordinandomi di controllare
e cercare quante più informazioni possibili su di lui. Per
questo,
ho iniziato a fare moltissime ricerche, all’oscuro di tutto
il mio universo.
Grazie all’Anello del Tempo, il cui potere mi fu concesso
straordinariamente
dal mio Kaio-Shin... ho scoperto una macabra
verità...”
“Diablo
non proviene da
questa linea temporale...”
“Non
solo, Hunter Warrior...
nemmeno Glacial fa parte della Dimensione Beta”
affermò il re, cogliendomi
alla sprovvista dato che non immaginavo lui ne fosse a conoscenza
“Tutta la
storia del mio regno, dal giorno in cui entrambi giunsero nel
dodicesimo universo, è
stata da loro manovrata nell’ombra, come dei
marionettisti tirano i
fili dei loro burattini.Non è tutto...
poco meno di tre settimane fa ho
saputo, sempre da parte degli Hakai-Shin, che una persona a me cara era
caduta
sotto il possesso di un nemico molto astuto e pericoloso. E’
stato così che è
nato il Consiglio dei Cinque Saggi, formato da me, Diablo, Glacial,
Himmur e
Bear, con il compito di recuperare l’anima di colei che
avevamo perso. In
questo modo, puntavo a prendere due piccioni con una fava. Ero certo
che loro
fossero al corrente di cosa fosse realmente successo... e ieri sera ne
ho avuta
la piena conferma!”
“In
che senso, Dragon?”
“Quando
Diablo e Glacial
sono andati a parlare con Freezer e i suoi alleati, ho utilizzato
l’Anello del
Tempo per assistere, di nascosto, al loro incontro. E’
stato
così che ho scoperto tutto... quei
farabutti hanno iniziato ad affermare che io sapessi già di
aver perso mia
moglie. Hanno raccontato di Ginyu senza che io ne sapessi nulla, ed
hanno
introdotto un certo Envy di cui non avevo mai sentito parlare.
Il peggio,
tuttavia, è arrivato quando, sempre grazie
all’aiuto dell’Anello del Tempo, ho
assistito anche all’incontro tra Freezer, Glacial e Diablo,
all’interno della nostra
navicella personale... e qui hanno spifferato tutta la
verità... quella vera,
che nessuno dei vostri amici ha scoperto davvero, ed è
quella che sto per
raccontarti!”
Davanti
a quella rivelazione,
rimasi completamente interdetto. Che significava tutto questo?
“Un
momento... stai dicendo
che Freezer e Peach...”
“...
hanno deciso di
ingannarvi per tenervi al sicuro. L’imperatore non ha mai
accettato di far
parte dei loro piani... si è perfino rifiutato di accedere
alle informazioni
scientifiche a lui promesse, per quanto orripilato sia rimasto.
Peach e Berry non hanno realmente assistito all’incontro e
sono rimasti fuori
dalla navicella in attesa del loro sovrano. Per questo non possono
sapere cosa
sia successo davvero”
Sgranai
gli occhi, più incredulo
e scioccato che mai.
“Ha...
lui ha rifiutato...”
“...
ora ascoltami
attentamente, Hunter Warrior... perchè sono certo
che quei bastardi mi
abbiano anche scoperto, e non attendono che un passo falso per
uccidermi! Non
abbiamo più così tanto tempo!”
Ormai
rapito dalle sue parole,
annuii con veemenza e mi preparai ad assimilare tutte le informazioni
che avrei
ricevuto.
“Partiamo
dal fatto che la
profezia dei quattro Candidati Dei Supremi sia reale, e venne
pronunciata da
Zeno-Sama il giorno in cui Lilith e Zero vennero confinati in quello
che poi è
diventato il Regno dei Demoni. La parte che conosciamo, tuttavia, non
è la
profezia completa... Zeno-Sama, dopo averli esiliati e dopo aver
richiuso il
varco del Regno Demoniaco, pronunciò la continuazione della
profezia. Ascoltala
con molta attenzione!
[Le
Chant de Roma - AKAME GA KILL]
QUANDO
IL DI’ VERRA’,
LE
QUATTRO CALAMITA’ SI AFFRONTERANNO.
CIASCUNO DI LORO
SI APPROPRIERA' DI VENTI CUORI PURI,
SETTE DI LUCE E
TREDICI DI OSCURITA',
SOLTANTO PER
OTTENERE IL LORO TANTO AMBITO PREMIO,
IL TRONO
DELL'ONNIPOTENTE.
NESSUNO
SA COME LA BATTAGLIA TRA QUESTI QUATTRO FINIRA’,
PERCHE’
SOLO UN’ANIMA INNOCENTE POTRA’ DECIDERE,
SOLO
UNA POTRA’ IMMAGINARE,
SOLO
UNA POTRA’ LEGGERE
E
MODIFICARE LE PIEGHE DEL LORO DESTINO.
SARA’
QUEST'ANIMA CHE SALVERA’
I CUORI E LE
ANIME DI COLORO
CHE SONO STATI
SACRIFICATI IN GUERRA DAI QUATTRO PRETENDENTI.
IL CAVALIERE DEL
DESTINO, ACCOMPAGNATO DAI QUATTRO ARCANGELI DELL'APOCALISSE,
ESTINGUERA’
L'ONTA CHE MACCHIATO IL CUORE DEI QUATTRO UNTORI.
LUI
DECIDERA’ L'INDIFESO CHE SALIRA’ SUL TRONO,
LUI
DECIDERA’ CHI SI RICONGIUNGERA’ A COLEI CHE AMA,
LUI
RINCUORERA’ CHI INVECE PERDERA’ IL FIGLIO PER
SEMPRE,
LUI
SOLO DARA’ LA PACE ETERNA
A
COLUI CHE NON SAPRA’ PIU’ COME TROVARE LA SUA
UMANITA'...
... LUI SOLO
POTRA' DECIDERE,
SOLO LUI POTRA'
CAMBIARE IL DESTINO DI QUESTA BATTAGLIA.
QUANDO
IL SUO COMPITO TERMINERA’,
A
LUI UN ALTRO TRONO SPETTERA’
...
QUELLO DEL MONDO IN CUI IL TEMPO E LO SPAZIO NON SCORRERANNO MAI...
...
E LA SUA ANOMALIA FINALMENTE SPARIRA’!
”
Ero
a dir poco sconvolto da tali
rivelazioni.
Qui
non si trattava di una
semplice guerra per diventare un Dio Supremo...
...
moltissimi altri
personaggi erano coinvolti in questa faccenda!
“Dalle
loro parole, sembra
che i quattro pretendenti al trono di Dio Supremo non siano dei santi.
Ciascuno
di loro toglierà la vita a venti persone dal Cuore puro,
sette di Luce e
tredici di oscurità. E poi lui... il guerriero che legge le
Pieghe del Destino,
modificandole a suo piacimento, accompagnato da quattro fidi Arcangeli
dell’Apocalisse… L’APOCALISSE!”
affermò Dragon, più serio e preoccupato
che mai “Ho ascoltato questa profezia proprio ieri
notte, tra i discorsi di
Freezer, Diablo e Glacial.Voi,
probabilmente, con le informazioni in
vostro possesso avete pensato che Lilith e Diablo agissero in combutta,
ed in
parte ci avete azzeccato... ma solo in parte...”
“Solo
in parte... ovvero c’è
qualcuno al di sopra di loro” provai a proporre io,
e il cenno di conferma di
Dragon mi paralizzò sul posto per il terrore.
Qualcuno
al di sopra di Lilith e
Diablo...
“...
un Candidato al Trono
di Dio Supremo”
Ora
mi era tutto più chiaro, ma
la paura non era sparita. Solo in quel momento mi ero reso conto di
ciò che
volesse realmente Lilith. A lei non fregava nulla della guerra. Voleva
uccidermi per salvare l’anima di Zero.
“Perciò...
Lilith è stata
ingannata...”
“...
già... non è stata lei ad
ordinare lo sterminio degli universi...durante
l’incontro segreto tra Freezer e quei
due vermi viscidi un tale
di nome Sloth è entrato dentro quella stanza in compagnia di
un personaggio,
che è rimasto in penombra... ed è stato
quest’ultimo a impartire l’ordine, con
una voce fasulla. Puoi ben capire come mai il vostro
imperatore abbia deciso
di ignorare tutti i loro discorsi e perchè se ne sia
andato... so quanto lui
sia stato altrettanto viscido e crudele, ma il suo volto ieri notte era
irriconoscibile... era come se avesse visto il diavolo in faccia!”
Stavo
iniziando a tremare per il
terrore.
Assurdo...
non poteva
essere...
“Dragon...
cosa diavolo
vogliono fare quei figli di...”
“Non
lo so, con
precisione... dopo essere tornato nella mia vera linea
spazio-temporale, sono
stato raggiunto da quello stregone di nome Gabor Black. Sembrava
sapesse cosa
avessi fatto, e prima che io potessi fare alcunchè, ha
cacciato fuori una
strana bacchetta di legno ed il mio corpo si è come
pietrificato. Poi si
è
avvicinato a me e mi ha estratto dal cervello una strana sostanza
azzurrina,
conservandola dentro una piccola boccetta di cristallo. Solo a quel
punto mi ha
liberato da quella maledizione, ma non sono riuscito a catturarlo dato
che è
scomparso subito davanti ai miei occhi...”
“Perfetto...
credo che quel
mascalzone ti abbia rubato qualche ricordo, Dragon Oronar, ma non mi da
l’idea
di una persona malvagia” compresi io,
preoccupato “Voleva
sicuramente sapere cosa tu avessi fatto durante quei viaggi temporali.
Anche
lui, d’altronde, stava svolgendo delle ricerche sulla
profezia. Sono convinto
che lui conoscesse soltanto la leggenda dietro di essa, e ha
approfittato delle
tue scorribande tra le linee temporali per scoprire qualcosa di
più in merito!”
Era
l’unica spiegazione per i
gesti che aveva compiuto l’abitante del quinto universo.
Bisognava soltanto
capire se lui fosse davvero dalla nostra parte, o se era da quella dei
Deadly
Sins...
...
poteva anche agire per
conto suo, chi lo sa.
“Di
cosa hanno parlato, tra
la profezia e l’ordine di questo personaggio misterioso?”
chiesi io a
Dragon con tono deciso e secco, sempre più avido di
rivelazioni “Freezer non
avrebbe mai rifiutato una qualsiasi offerta se non avesse saputo
qualcosa di
ancora più tremendo... perciò voglio sapere ogni
cosa si siano detti!”
“D’accordo...”
acconsentì
lui, iniziando a guardarsi attorno terrorizzato “...
ma solo ad una
condizione... se mai dovesse succedermi qualcosa, non dovrai raccontare
nulla
di quanto scoperto a mia moglie ed i miei figli. Se sapessero
quello che ho
fatto, proverebbero senz’altro ad intromettersi e si
farebbero ammazzare!”
Il
mio cenno di conferma con il
capo rassicurò solo in parte il re di Hearts, il quale si
avvicinò al mio
orecchio ed iniziò a sussurrarmi tutta la verità.
Per
cinque minuti, lui continuò a
parlarmi senza fermarsi a prendere una pausa, e quando
terminò, il suo petto si
rilassò completamente.
Al
contrario, io ero in completo
stato di shock, ed anche Piccolo, grazie al suo udito a dir poco
perfetto, era
a bocca spalancata.
“Lo
sai, Hunter Warrior? Mi
sono tolto un grosso peso dal cuore... ora
sono più tranquillo che
mai.Hai tutte le informazioni che ti servivano. Sono certo che saprai
compiere le scelte
migliori... salva i tuoi amici! SALVA IL NOSTRO UNIVER...”
“ATTENZIONE!”
[You
See Big Girl - SHINGEKI NO KYOJIN]
L’urlo
di Vegeta mi colse
totalmente alla sprovvista. Un grosso raggio di KI partì
dalla foresta e mi
costrinse a scendere dalla colonna, evitando il colpo. Mi resi conto,
con
orrore, che Dragon non era stato altrettanto veloce. Il suo ventre e le
sue
gambe vennero completamente disintegrati davanti ai miei occhi, e
ciò che
restava di lui precipitò al suolo, in fin di vita...
...
proprio davanti ad una
mezza intontita Ran, allarmata dal precedente urlo di Vegeta.
Davanti
alla mezza carcassa del
re, la povera ragazza non riuscì a trattenere il suo urlo di
terrore. Tutte le
aure all’interno dello stadio aumentarono a picco, colte alla
sprovvista.
Era
iniziato l’assalto dei
nostri nemici.
“NO!
DRAGON!” urlai io, in
preda al panico, provando a raggiungerlo, mentre il principe dei sayan
aveva
iniziato ad impartire ordini.
“Sono
loro! TUTTI VOI! SVEGLIATEVI! ENTRATE DENTRO L’ARENA!
QUI E’
PERICOLOSO!”
“GOKU!”
urlai al
guerriero, appena svegliatosi “PASSAMI IL SACCHETTO
DEI SENZU!”
“Eccolo!
Prendilo al...
AAAAHHHH!”
Goku,
con immenso orrore da parte
di tutti i presenti, venne colpito alla mano da un altro raggio di KI.
Il colpo
non era stato potente da recargli troppi danni...
...
ma incenerì tutti i
fagioli di Balzar.
Poco
a poco ci rendemmo conto di
non poter contare più su quei rigeneratori magici.
L’angoscia iniziò a prendere
possesso del mio cuore.
“BUU!
UB! RAGGIUNGETEMI...”
Solo
quando percepii le sette
aure attorno alla T. of V., mi resi conto di aver agito troppo tardi.
Tutti
e sette i Deadly Sins
partirono al mio attacco, e io fui costretto ad allontanarmi dal corpo
semi-morente di Dragon per non coinvolgerlo in quella tremenda
battaglia.
***
AI
[Continuazione
- You See Big Girl - SHINGEKI NO KYOJIN]
Ero
riuscita ad addormentarmi,
subito dopo aver lasciato BETA Kairi nel corridoio della Tower Of
Victory. Il
mio risveglio, tuttavia, fu davvero traumatico. I Deadly Sins ci
avevano
sferrato un attacco a sorpresa, nel quale Dragon era stato ferito
gravemente.
“Ragazzi!
Dobbiamo
aiutarlo!” urlai io a tutti i miei amici,
in preda al panico, cercando
di recuperare il busto ancora intero di Dragon la cui aura si stava
affievolendo sempre di più “BUU! UB!
VOLETE RAGGIUNGERMI, ACCIDENTI A VOI!?”
Loro
due erano gli unici, da quel
momento, che potessero curare i feriti. Non potevano stare fermi senza
fare
nulla.
“ECCOCI!”
mi rispose il
ragazzo di colore, affiancato dalla sua nemesi.
Gli
attacchi della battaglia tra
Simon ed i Deadly Sins stavano rieccheggiando nelle mie orecchie, e
moltissime
sfere di energia esplosero a pochi metri di distanza da noi, ma non mi
importava.
Dragon
era ancora vivo e potevamo
ancora salvarlo.
Dovevamo
salvarlo!
“Possiamo
ricomporlo, vero
Buu?” chiese Ub al suo compagno, il quale
iniziò a controllare le
ferite dell’uomo colpito.
La
sua risposta, tuttavia, ci
colse alla sprovvista.
“Io...
io non posso curarlo...”
“Come?!
NON CI CREDO! TU SEI
GIA’ RIUSCITO A RESUSCITARE DELLE PERSONE!”
affermò Ub con rabbia, puntando
il dito verso la sua stessa fronte “ME LO RICORDO
PERFETTAMENTE! POCO PRIMA
DI SCINDERCI, TU HAI RIPORTATO IN VITA MR. SATAN ED IL SUO CUCCIOLO!
E POI NON E' STATO FERITO DA ATTACCHI DEMONIACI! PERCHE’ NON
POSSIAMO FARE LO STESSO!?”
“RAGAZZI!
ALLONTANATEVI!”
ci urlò Kazuha, terrorizzata a morte per la nostra sorte
“PER LUI NON C’E’
PIU’ NULLA DA FARE!”
No.
Mi rifiutavo di lasciarlo al
suo destino. Non poteva morire in quel modo.
“Perchè
non ho la stessa potenza
di quando ero un corpo unico. Per farlo, dovremmo fonderci nuovamente
ma non
basterebbe comunque...” spiegò Buu al
suo amico, rammaricato “...
perchè c’è un problema ancora
più grande che ci impedisce di salvarlo!”
“COSA?!
COSA?!”
“Voi
non potete... perchè sono io a non voler ricevere cure...”
Ci
voltammo tutti e tre verso il
morente sovrano di Hearts, orripilati.
“Per
questo non possiamo”
concluse Buu, più dispiaciuto e sconfitto che mai “I
miei poteri
rigenerativi funzionano solo se il ferito o l’anima del morto
collaborano...”
“...
ma allora... oh no...”
iniziai a comprendere io, mentre le lacrime iniziarono a rigare il mio
viso.
Dragon
aveva deciso di morire.
“Non...
non disperatevi per
me... è da quando ho scoperto la verità... che
sono pronto a questa
eventualità...”
“Lei...LEI E’ UNO
STUPIDO IDIOTA!” gli urlai contro, battendo i pugni
sul terreno e
provocando delle crepe “HA UNA MOGLIE E DEI FIGLI DA
MANTENERE! PERCHE’ SI
STA ARRENDENDO?!”
“Non...
non posso rimanere in
vita... loro uccideranno... tutti coloro che sanno la
verità.... e non avranno
pietà per nessuno dei miei familiari...”
“AI!
ALLONTANATI DA LI’!”
mi urlò Gohan, in preda al panico per la nostra salute
“UB! BUU! ANCHE VOI!”
“Allora
lei verrà...
sigh... verrà con noi!”
affermai io, cercando di trattenere i
singhiozzi e provando a raccogliere da terra il corpo mezzo tranciato
di
Dragon.
Il
suo braccio, però, si agganciò
alla colonna dalla quale era caduto con una mano, rendendomi le cose
più
difficili.
“Se
mi porterete via... quei
mostri vi seguiranno...” mi rivelò lui,
con sussurri sempre più flebili “...
i Deadly Sins... non vi permetterebbero mai... di farmi recuperare le
forze...”
“QUESTO
NON SIGNIFICA NULLA!
KAIRI TI AMA! EMERALD E CRISTAL SONO ANCORA DEGLI ADOLESCENTI! HANNO
BISOGNO DI
TE... SIGH... NON PUOI LASCIARLI... sigh... non
puoi abbandonarli
così...”
“Ai...”
Piccolo
si era portato vicino a
me e mi aveva cinto la spalla con un braccio. Con l’altro, mi
aveva separato da
Dragon, e ciò che mi sussurrò mi fece
letteralmente gelare il sangue nelle
vene.
“Dragon
ha svolto delle
indagini su alcuni dei suoi uomini ed è stato scoperto... se
rimanesse in vita,
i Deadly Sins non smetteranno di attaccare tutti i partecipanti... ci
sta
dicendo che è più saggio lasciarlo morire
piuttosto che salvarlo, e ha
ragione...”
“Pi-Piccolo
Sen-Sei...sigh...”
“...
non scordarti di ciò che
hai fatto con i tuoi desideri la scorsa notte! Alla sua anima non
accadrà
nulla! Possiamo riportarlo in vita, se lo vogliamo... ma
dobbiamo vincere questa
guerra! Se ci lasciassimo tutti le penne... il sacrificio che vuol
attuare
Dragon sarebbe stato invano!”
Quelle
parole mi costrinsero alla
resa più totale. Buu ed Ub, comprendendo quanto stesse
accadendo, decisero
saggiamente di separarsi da noi e di raggiungere tutti gli altri.
“Ai...
avvicinati...”
Il
sussurro di Dragon si fece
molto più flebile, e capii gli restassero davvero pochi
secondi di vita. Perciò
ubbidii al suo richiamo e mi rimisi nuovamente al mio capezzale.
“...
prendi... quando avrete bisogno...
di una mano... soffiate dentro questo corno... e qualcuno
verrà a salvarvi da
morte certa...”
Nelle
mie mani andò a finire un
corno d’avorio, che io mi affrettai a nascondere dagli occhi
dei nostri nemici.
“...
questa... dalla a
Cristal... è un cordiale... se qualcuno sarà
ferito... basteranno poche gocce
per farlo guarire... se lo dovessi usare io... non basterebbero dieci
di queste
fiale...”
Una
bottiglietta di di diamante
andò a finire nell’altra mia mano, e nascosi anche
questa. Dopo aver perso i
Senzu, quel siero poteva davvero essere la nostra salvezza.
“...
ora mio figlio Emerald...
lui, un giorno, regnerà su Hearts... avrà bisogno
di quelli... dì a tutti
loro... che mi dispiace... per averli lasciati così presto...”
L’uomo
indicò due oggetti non
molto distanti dal suo corpo. Erano una spada
dall’impugnatura dorata, foderata
e dotata di cintura, ed uno scudo color argento, con
l’immagine di un leone
rampante rosso vivo. Fu Piccolo a raccoglierli, questa volta, evitando
di
essere colpito per un soffio da un altro raggio di energia.
Accidenti...
dovevamo fare
presto...
“...
un... un... un’ultima
cosa... piccola Ai... prima che io lasci questo mondo... avvicina... il
tuo
orecchio... alle... mie... labbra...”
Erano
gli ultimi istanti di vita
di quell’uomo, ed aveva deciso di condividerli con una come
me, con una ragazza
che conosceva a malapena. Con me, che non aveva nulla a che fare con la
sua
vita...
...
non avrebbe potuto dare un
ultimo saluto alla sua famiglia. Stava morendo senza il loro appoggio.
Quell’uomo
meritava di lasciare
la vita con qualcuno che gli stesse vicino, fino alla fine. Non
importava se ci
conoscevamo a malapena, o se stessi rischiando la mia vita, in quel
momento.
Dovevo restare lì, sino al suo ultimo respiro.
Quando
ubbidii, le sue parole
straziarono definitivamente il mio cuore.
“...
di... a Kairi... che io... io... ho... sempre...
saputo... la ver...”
Il
suo petto smise
improvvisamente di muoversi, e quando provai a controllare le sue
funzioni
vitali, compresi fosse davvero finita.
Dragon
Oronar, della
Dimensione BETA, era morto.
“No...
lui no... non può
essere...”
Mi
pietrificai sul posto, capendo
chi si trovasse alle mie spalle. Fu Piccolo a prendermi in braccio e
portarmi
via, lasciando che Kairi piangesse il cadavere del suo uomo.
“No...
ti prego...
Dragon... non lasciarmi...”
“Goku...
forse sarebbe
meglio...” disse Piccolo a Goku, il quale
con le lacrime agli occhi
raggiunse la povera donna. Tra di noi, il mio maestro era colui che
aveva
legato di più con lei. Era l’unico che potesse
consolarla.
“Kairi...
non abbiamo
potuto far nulla...”
“...
no... non puoi...”
“...
dobbiamo lasciarlo
qui, Kairi... è troppo pericoloso...”
“...
no, Goku... non posso... Glacial...
sei qui, Glacial! Ti prego... aiutami tu...”
Glacial,
il migliore
amico di Dragon, ci aveva appena raggiunto. Lui avrebbe saputo aiutare
la
regina, meglio del mio sen-sei.
Improvvisamente,
il corpo di
Piccolo si paralizzò sul posto. Quando mi voltai verso di
lui, vidi il suo
sguardo folle, di pura rabbia...
...
e, quando notai lo sguardo
omicida della vipera, capii cosa fosse realmente successo.
“GOKU!
KAIRI! ALLONTANATEVI!
E’ STATO...”
Troppo
tardi.
Dal
palmo di Glacial partì un
raggio di KI così potente da polverizzare ciò che
rimaneva del corpo di Dragon,
colui che doveva essere il suo migliore amico. Goku riuscii a prendere
in
braccio Kairi e ad allontanarla da lì...
...
lei, però, era in stato di
shock...
...
quello che lei pensava
fosse il miglior amico di suo marito, aveva provato ad ammazzare anche
lei!
***
Dimensione
di Narnia - Cair Paravel
07:00
CHI
[I'm
Seriously Going to Crush You - BOKU NO HERO ACADEMIA]
“COME
SAREBBE A DIRE CHE C’E’
STATO UN MORTO?!”
“Nessuno
di noi l’ha capito, mia signora... le nostre
telecamere-cimici hanno continuato a mostrarci immagini tranquille, ma
uno dei Segnali
imposti dal Marchio del Sommo Sacerdote si è spento”
Era
appena sorto il sole quando un giovane meccanico della F.O.F.
venne a svegliarci di soprassalto, bussando ferocemente alla porta. Sia
io che
ALFA Kairi, temendo il peggio, ci alzammo rapidamente dal letto,
vestendoci
quanto più alla svelta possibile.
Tutti
quanti i miei amici e i nostri nuovi alleati si erano
diretti verso la Torre più alta di Cair Paravel. La
differenza di tecnologie
tra quella sezione del castello e le altre era immensa.
Fummo
condotti all’interno di una sala-computer gigantesca
nella quale centinaia di informatici stavano disperatamente
ticchettando sulle
loro tastiere per placare il fastidiosissimo suono di
quell’allarme.
Rosalia,
Adolf, Clarice e Berry si affrettarono subito a
mettere mani su un computer ciascuno all’interno di quella
stanza. Ciò che vi
scoprirono fu a dir poco scioccante.
“Razza
di idioti incapaci...” affermò
Rosalia,
più inferocita che mai “... I VOSTRI
MEZZI SONO STATI TUTTI HACKERATI!”
“Ma
che... COSA?! NON PUO’ ESSERE!”
affermò Aqua,
avvicinandosi a Berry per controllare lei stessa se quanto detto dalla
regina
di Palermo fosse corretto...
...
e sbiancò quando si rese conto della macabra
verità.
“Cosa
è successo?” domandai io
agitata,
avvicinandomi a Clarice e controllandola mentre ticchettava sul
computer codici
a me incomprensibili.
“A quanto pare,
qualcuno si è divertito a
modificare le riprese video e audio sul pianeta del torneo... e non
solo. Hanno
fatto a brandelli anche i codici dei progammi che analizzavano il KI
dei
partecipanti. Però non sono riusciti ad annullare
il sigillo che il Sommo
ha impresso sui polsi dei partecipanti, e ciò ha fatto
scattare l’allarme nel
momento in cui è morta questa persona. Ora nessuno
di noi sa quello che sta
succedendo sul pianeta... o sarebbe andata così se non ci
fossimo noi quattro a
sistemare questo disastro!”
“Ma
come diavolo ci sono riusciti?!”
continuò
a imprecare Aqua, battendo i pugni sopra le macchine “I
nostri computer
avevano delle difese magiche impenetrabili...”
“NON
SPACCARE I COMPUTER, O SIAMO FOTTUTI!” le
urlò
però contro Rosalia, perentoria, aggiungendo però
“Potrete anche aggiungere
tutte le difese magiche che volete, anche i Protego di Harry Potter o i
poteri
di Doctor Strange... se quei codici sono scritti male, anche
un bambino
saprebbe entrare nei vostri sistemi!”
“...
e da quello che vedo, il vostro sistema operativo
è pressochè arretrato, se non scadente!”
aggiunse Adolf, estraendo una
pen drive molto strana, più lunga e luccicante del solito
“Berry... credi
che questa scheda di memoria possa funzionare?”
“Quella...
SI’! FA PROPRIO AL CASO NOSTRO!”
affermò
Berry, afferrando al volo la pen-drive lanciata dallo scienziato
tedesco “Mi
spiace sprecarla. Era un regalo per te e Rosalia... ma non
abbiamo altra
scelta!”
“ALLORA
FACCIAMOLO! POTREBBERO MORIRE ALTRE PERSONE, SE
NON CI SBRIGHIAMO!”
Quei
quattro, posso giurarlo, ci misero si e no dieci minuti
per risistemare il tutto. L’allarme cessò
immediatamente di suonare e tutti i
computer ripresero a funzionare come al solito, facendo tirare a tutti
un
grosso sospiro di sollievo.
“Da
quanto stava suonando l’allarme?”
domandò
la regina, improvvisamente arrabbiata, ai suoi informatici i quali
abbassarono
il capo con sguardo amareggiato.
“Da...
da circa un’ora...”
“UN’ORA?!
E MI AVETE CHIAMATO SOLO DIECI MINUTI FA?!”
L’urlo
feroce della sovrana ammutolì tutti i presenti. Il fatto
che fossimo stati chiamati così tardi non era affatto una
bella notizia, perchè
stava a significare che in quella ora potevano esserci stati altri
morti.
“Da
questo momento le redini di questi cosi le terremo
noi, per evitare altri disastri simili!”
dichiarò Adolf, rivolgendosi verso
gli informatici della regina, più incavolato che mai.
Come
fu prevedibile, tutti questi abbassarono il capo,
dispiaciuti ed umiliati da quattro sconosciuti che avevano risolto
tutti i loro
problemi senza battere alcun ciglio.
“Quelle
che vedete sul Computer 1 sono le immagini
reali di ciò che è avvenuto durante il black-out
prodotto dall’Hacker!”
ci annunciò Berry, indicandoci uno schermo a dir poco
mastodontico, grande
quanto una parete di casa mia...
...
ovvero alto e largo almeno sei metri ciascuno!
Tutti
noi ci voltammo ad osservare quanto avvenuto su
Tournament Planet, dalla prima all’ultima immagine.
Alla
fine delle riprese, il nostro sangue si era raggelato
nelle vene per lo shock.
“Lui...
hanno ucciso proprio...”
ALFA
Kairi era crollata in ginocchio davanti a tutti noi,
tremando come una foglia. Tutti quanti i suoi amici si erano avvicinati
a lei
per consolarla, e compresi immediatamente una verità che la
sovrana aveva
cercato di tenermi nascosta. In effetti non avevo ancora incontrato
Dragon, in
quei due giorni, e questo era molto strano.
Doveva
essere successo qualcosa ad ALFA Dragon, a giudicare
dalla reazione di Kairi.
Per
questo, comprendendo il suo stato d’animo, mi ero
avvicinata a lei e le avevo passato un fazzolettino per asciugarle le
lacrime.
Il Dragon che era morto era quello BETA, ma restava pur sempre qualcuno
legato
alla sua persona.
[Aku
no Shinri - BOKU NO HERO ACADEMIA]
Il
gesto venne apprezzato, e dopo essersi leggermente
ripresa la regina si rimise in piedi.
Farabutti.
Ero certa che i nostri nemici l’avessero fatto
apposta.
“Perchè
hanno ucciso soltanto lui... e come lo hanno
ucciso?” dichiarò Claudia,
rivolgendosi verso Berry.
“Per
la seconda domanda, aspettate soltanto cinque
minuti, ed avrete la risposta. Stiamo trovando un’angolazione
migliore per le
riprese della tele-camera nascosta!”
“E
questo ci riporta alla prima domanda... alla quale
solo io posso dare una risposta”
A
parlare era stata Chronoa stessa, la quale era entrata
solo adesso nella Sala Computer. Sembrava colpevole, a giudicare dal
suo
sguardo.
“Sai
bene che avevo fortissimi dubbi sia su Diablo che
su Glacial, perciò chiesi ad ALFA Whis di andare a parlare
con Dragon di questa
faccenda. Il Re di Hearts ha svolto delle
indagini in proposito,
sfruttando la scusa dei Cinque Saggi per celare il tutto. Se
lo hanno
ucciso...”
“...
è perchè aveva scoperto qualcosa di grosso...”
comprese subito Bulma, stringendo i pugni con ferocia.
“...
qualcosa che non volevano si sapesse in giro...”
la seguì a ruota Domenico, prima di affermare “...
NON POSSIAMO
RESTARCENE QUI AD ASPETTARE! DOBBIAMO INIZIARE LA MISSIONE ADESSO!”
“Anche
a noi piacerebbe muoverci, ma viaggiare tra le
dimensioni richiede un ammontare di energia esagerato, soprattutto se
dobbiamo
farlo illegalmente!” ci spiegò
Roxas, severo “Coloro che possono
partire lo faranno soltanto tra un’ora, per mezzo di sette
navicelle
dimensionali.A questo ci stanno pensando Trunks e
Mai. Nel
frattempo, dobbiamo organizzarci e scoprire quanto più
possibile sulla reale
locazione di tutti i nostri nemici, quanti sono e come trattenerli
lì. Se anche
solo uno di loro riesce a fuggire...”
“...
tutto ciò che abbiamo fatto o che faremo non
servirà
a nulla!” compresi io, afflitta.
Era
una bella gatta da pelare, quella. Perciò non si poteva
viaggiare
tra le dimensioni e basta. C’erano delle limitazioni.
“In
che senso sarebbe illegale viaggiare tra le
dimensioni?” domandò Wataru,
confuso.
Vero.
A parte Bulma, gli altri non sapevano che ai mortali
fosse proibito viaggiare tra le dimensioni Spazio-Temporali.
“Esattamente
ciò che vi abbiamo detto”
confermò Naminè, affermando “Visitare
altre dimensioni è vietato per un
mortale. Portare un abitante da una dimensione a un’altra
è ancora più grave. Gli
unici che hanno il permesso di compiere queste traversate sono
Zeno-Sama, il
Sommo Sacerdote e gli Angeli, gli Hakai-Shin e i Kaio-Shin, ed infine i
Pattugliatori Temporali come Trunks. Non solo. Questi viaggi vanno
svolti per
mezzo della Pergamena del Tempo o dell’Anello del Tempo, con
il permesso di almeno
uno Shin.Noi
Custodi del Key-Blade
non abbiamo alcun permesso di viaggiare nel tempo o di usare le nostre
chiavi per
modificare le linee spazio-temporali. Tuttavia, Zeno ed il
Sommo, con le
richieste di Chronoa, hanno deciso di fondare la Folds of Fate per
risolvere
questa situazione...”
“...
ma ciò varrà soltanto fino a quando la Guerra per
il Trono non cesserà!”
affermò Kairi severamente, ripresasi dallo shock
“Non possiamo perdere tempo... non appena le
navicelle saranno cariche al
100%, i miei sudditi più potenti partiranno alla volta di
Tournament Planet. I
nostri principali obiettivi sono questi... farli incontrare con i
C-Rainbow...
raccogliere tutti i partecipanti, o almeno quanti più
possibili, ancora
sopravvissuti...”
“...
e farli fuggire tutti con le navicelle spaziali
senza che vengano coinvolti nella battaglia...”
confermò Miwako, beccandosi
la conferma di tutti quanti gli altri membri della stanza.
“TROVATO!”
L’esclamazione
di Berry ci fece nuovamente voltare verso il
Computer 1.
“Osservate
attentamente. E’ stato un raggio di KI
partito dalla foresta a uccidere BETA Dragon!”
“Riusciamo
a intravedere tre figure, ma l’immagine ha
ancora una risoluzione troppo bassa! Dobbiamo aumentarla!”
ordinò
Rosalia al suo maestro Adolf, il quale iniziò a premere
quanti più tasti
possibili sul suo pc.
L’immagine
aumentò di qualità, e ciò che
osservammo ci fece
sbiancare di terrore.
“Lilith...
Diablo... ma cosa!?” esclamò
Kairi,
più confusa che mai.
[Freezer
Nova - DRAGON BALL SUPER]
Chi
era quel giovane ragazzo che stava puntando il dito verso
Dragon, con quello sguardo da maniaco?!
“Ma io... io
quello...”
Tutti
noi ci voltammo verso Clarice, la quale sembrava più
sconvolta e tremante che mai.
“... ma quello
non è... non è il figlio
di...”
“...
sì, Clarice... è proprio lui...”
La
giovane Mai
era appena entrata all’interno della stanza e si era
portata vicino alla scienziata, la quale iniziò a scaricare
la sua furia con
scosse elettriche a dir poco pericolose.
“...
quindi è per questo che hanno ucciso Dragon...”
comprese Chronoa, orripilata “... avevo
ragione... anche lui aveva
orchestrato tutta questa messa in scena!”
ALFAKairi,
improvvisamente, evocò il suo Key-Blade a una
velocità tale che nessuno fu in grado di anticipare il suo
improvviso
movimento...
...
ovvero il portarsi davanti a Chronoa e il puntargli
l’arma al cuore.
“Esigo
delle risposte, Chronoa!” le
ordinò,
ferocemente, con la coda che saettava da una parte all’altra
“Perchè,
dalla tua reazione, deduco che tu fossi a conoscenza di tutto
ciò?!”
La
Kaio-Shin del Tempo, per niente intimorita dalla minaccia
della sovrana iniziò a camminare verso lo schermo del
Computer 1, più seria è
preoccupata che mai.
“Kairi...
abbiamo sottovalutato le capacità di
Diablo...”
“Cosa...
cosa intende, signora Kaio-Shin?” le
domandò stranito Adolf “Noi non
abbiamo mai visto quel giovane in tutta
la nostra...”
“...
è il figlio del Dottor Gelo”
A
darci quella rivelazione fu Clarice, sconvolgendo tutti
quanti noi.
Il
Dottor Gelo?! Quel pazzo senza cervello che
lavorava nel Red Ribbon?! Quello era suo figlio?!
“Lui ha avuto due
figli nella sua vita...
uno lo ha avuto con me, che ero la sua amante, ed il suo nome era
Thomas...
l’altro lo ebbe con sua moglie... il suo nome era...”
“...
Glacial Gelo...” concluse per lei
Chronoa, rivoltandosi verso di noi e spiegandoci “...
è stata la sua
presenza nella vostra dimensione a farmi nascere dei sospetti su Diablo.
BETA Glacial, è morto pochi mesi dopo la sua nascita, a
causa di una grave
malattia. Re Yammer ha confermato di aver ricondotto la sua anima
nell’aldilà
per farla reincarnare in un altro essere vivente... ma dagli
studi che
abbiamo effettuato, la reincarnazione del piccolo Glacial altri non
è che
Selena Miyano, la figlia di Jin Zaraki e Shiho Miyano...”
“Un
momento... LEI?! LEI E’ LA REINCARNAZIONE DI...”
affermò Shuichi, più sconvolto che mai.
“...
PER FORTUNA...” Chronoa alzò il tono
della voce,
zittendo l’agente dell’FBI e riprendendo il suo
discorso “... la vicinanza
con C-17 ed Ajyna ha impedito al male di diffondersi nel suo cuore e
lei potrà
vivere felicemente con la sua famiglia, una volta risolta questa
faccenda. Ma
ciò che mi interessava realmente sapere è... se
il Glacial della vostra
dimensione è già stato reincarnato... quello che
vediamo, da dove proveniva?”
La
risposta, a me, sembrava piuttosto ovvia, ed anche a
tantissimi altri di noi.
“Ovvio...
dovrebbe provenire da ALFA...”
affermò con sicurezza Rosalia, ma venne contraddetta da Xion.
“Non
sarebbe possibile, a dire il vero... lui è morto!
Re Yammer lo ha condotto negli inferi, giusto signorina Kaio-Shin?”
[Destroyed
City - DRAGON BALL SUPER]
Il
silenzio della Dea iniziò seriamente a preoccuparci,
più
del necessario.
“Chronoa...”
esclamarono, sospettosi, Terra ed Aqua.
Ancora
silenzio...
“CHRONOA!”
L’urlo
feroce di ALFA Kairi fu ciò che spezzò ogni
difesa
della Kaio-Shin del Tempo.
“...
Glacial era davvero morto. Non vi ho mentito... Re
Yammer lo aveva condotto negli inferi, esattamente come da programma...”
“...
era... Cristo Santo...” esclamò Lea, con
Naminè
e Xion che si misero orripilate una mano davanti alla bocca.
“...
quando però ho scoperto dell’esistenza di questo
Glacial, abbiamo deciso di ricontrollare la sua cella...”
continuò a
raccontare Chronoa, più distrutta che mai “...
quel... quel farabutto di
Diablo ha usato i suoi poteri per liberare la sua Anima. Quello che
abbiamo
trovato nella cella era uno dei dodici pazzi che aveva riportato in
vita Diablo
su Namecc, uno in grado di modificare il suo aspetto”
Lo
sguardo della regina mi fece letteralmente paura. Non
riuscivo a capire se fosse semplicemente arrabbiata o traumatizzata per
lo
shock.
“...
quindi... quello che abbiamo sconfitto...”
“Sì...”
confermò Chronoa, dandoci la definitiva
conferma dietro a tutta quella faccenda “Era
Glacial... ma lui è tornato
in vita. Siamo riusciti a cancellare l’anima di colui che ci
stava ingannando,
ma ormai era già troppo tardi”
“Da
quanto sapeva tutto questo?”
Chronoa,
rammaricata, abbassò lo sguardo distrutta prima di
ammettere la verità.
“Un
anno”
Quella
storia era a dir poco agghiacciante, da film
dell’orrore.
La
reazione di Kairi fu quanto di più atroce e mortificante
potessi mai assistere. All’inizio iniziò
letteralmente a ridere come una matta,
davanti al nostro sguardo costernato...
...
prima di scoppiare definitivamente nell’urlo più
agonizzante e sofferente che avessi mai sentito in tutta la mia vita.
Un
imperatore così crudele da aver lasciato in tutti una
cicatrice indelebile...
...
Glacial Gelo, della Dimensione ALFA, era tornato
più feroce e vendicativo che mai!
***
Alcuni personaggi provenienti dalla Dimensione ALFA sono
riusciti a salvare moltissimi dei nostri protagonisti. I partecipanti
al Torneo del Potere, invece, sono dovuti restare nella loro
dimensione, la BETA, più precisamente su Tournament Planet...
... dove Simon è venuto a conoscenza di un segreto a dir
poco
terrificante, rivelatogli da BETA Dragon prima che quest'ultimo venisse
ucciso senza pietà...
... da ALFA Glacial!
Ve l'avevo detto che la situazione si sarebbe complicata tantissimo!
Giusto per chiarire un po' la faccenda... i personaggi con la
dicitura ALFA a fianco sono quelli che hanno fatto parte della
precedente storia di KINGDOM HEARTS - THE LEGEND OF THE EARTHLY
YILANCAR, la cui storia si è ufficialmente fusa con quella
di
GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR. Ecco a voi, finalmente, il tanto
atteso crossover.
Di conseguenza, la lista di categorie presenti in questo romanzo si
andrà ad allargare ancora di più. Da oggi, ecco a
voi la
lista completa!
DETECTIVE CONAN
DRAGON BALL
BOKU NO HERO ACADEMIA
KARAKAI JOUZU NO TAKAGI-SAN
KINGDOM HEARTS
NARUTO
ONE PIECE
ONE PUNCH MAN
FATE
BLEACH
HELLSING
...
MONDO REALE! Ebbene sì... alcuni personaggi proverranno
anche
dal nostro mondo e capirete anche il motivo dietro a tale scelta!
Saranno, o sono già state fatte, citazioni in merito ad
altre opere
IL SIGNORE DEGLI ANELLI (personaggio)
HARRY POTTER (magie)
GOBLIN SLAYER (apparizione)
LE CRONACHE DI NARNIA (anelli del tempo, ambientazione Fate World,
armadio)
BLEACH (per i nomi dei Deadly Sins)
FULL METAL ALCHEMIST (verrà accennato qualcosa nel prossimo
capitolo)
Ora
che vi ho elencato tutto questo, vi dò appuntamento al
prossimo
capitolo di GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR, il 5 Gennaio!
Capitolo 33 *** Capitolo 33: Inatteso incidente! I gruppi si sfaldano! ***
Capitolo 33
Bentornati
in questo nuovo capitolo di GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR. Nello
scorso, sono saltati fuori dei personaggi molto particolari,
già
noti a chi ha già letto la mia prima storia. Nel mentre, i
partecipanti al Torneo vengono assaltati dai Deadly Sins e i loro
compagni...
... e BETA Dragon
perde la vita dopo un colpo a tradimento di quello che, per anni, aveva
creduto il suo migliore amico...
... Glacial Gelo,
proveniente dalla Dimensione ALFA!
Cosa
succederà adesso? I guerrieri riusciranno a salvarsi tutti?
O qualcun altro verrà ucciso nel mentre?
Io
no di certo! Sono riuscito a barattare la mia sopravvivenza... ma
adesso sono rimasto senza un tetto sopra la testa. Ma me la
caverò, potete starne certi!
Vi anticipo subito che il prossimo capitolo sarà pubblicato
martedì 2 Febbraio!
Qui, di seguito il link dove poter ascoltare le OST della storia!
...
e, dopo ciò, posso augurarvi una BUONA LETTURA!!!
GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR
Inatteso
incidente! I gruppi si sfaldano!
Domenica 26 Agosto 2018
Dimensione
BETA - Tournament Planet - Tower of Victory
06:10
GOKU
[What
Can You See in Their Eyes - BLEACH]
Non
potevo credere ai miei occhi. Doveva essere un incubo,
questa era l’unica risposta, eppure era successo davvero.
Dragon era stato
ucciso davanti ai nostri occhi, senza che potessimo fare nulla per
salvarlo.
Come se non bastasse, Kairi aveva rischiato di restare uccisa
da un colpo
di Glacial, il quale doveva essere il migliore amico del caduto.
Perchè
aveva cercato di ammazzarla?!
“Lo...
lo ha... disintegrato... perchè...”
Lo
sguardo che quel bastardo ci puntò addosso fu il
più
crudele e spaventoso che ricevetti in tutta la mia vita. Se avesse
potuto
spellarci vivo, lo avrebbe fatto...
...
di certo avrebbe voluto, a giudicare dal modo in cui
si leccava le labbra, soddisfatto.
“Era
da anni che desideravo farlo... uccidere quel
traditore e vendicarmi anche della sua adorata mogliettina!”
Quella
rivelazione mi fece comprendere tutta la verità.
Altro che migliore amico...
...
l’assassino di Dragon Oronare era stato proprio
Glacial!
Tutto
ciò fu troppo da sopportare per la povera regina, che
collassò tra le mie braccia perdendo i sensi.
“Oh
no... poverina...” esclamai, distrutto,
stringendola tra le mie braccia per proteggerla “...
tranquilla, amica
mia... ti porterò via da qui!”
“Cos’è
tutta questa fretta... Son Goku... non ti va di
salutare un tuo vecchio nemico?”
Mi
voltai verso quella carogna, a dir poco furioso. Vecchio
nemico un corno. Non lo conoscevo affatto e non mi interessava andargli
dietro.
Ci avrebbero pensato altri a occuparsi di quella carogna.
Tuttavia,
pretendevo almeno una risposta.
“Tu...
erano i tuoi migliori amici... PERCHE’ LO HAI
FATTO?! PERCHE’ LI HAI ATTACCATI?! PERCHE’ HAI
UCCISO DRAGON?! RISPONDI!!!”
“GOKU!
NON PENSARE A LUI! PORTA VIA QUELLA DONNA!” mi
urlò contro Piccolo, portandosi davanti a me assieme a
Vegeta.
“E’
LEI CHE VUOLE, KAKAROTH!” lo seguì
Vegeta “RIPORTALA
DAI SUOI FIGLI E PROTEGGILI! QUI CE NE OCCUPIAMO NOI!”
“Piccolo...
Vegeta...”
“Ne
avete di fegato, voi due...”
dichiarò il
verme, sogghignando a trentadue denti con uno sguardo talmente folle da
farmi
venire i brividi “... per quanto riguarda la tua
domanda, mio caro Son
Goku... cosa dovrei dire io, di te... tu hai ucciso mio padre, lo
scienziato
più brillante del Red Ribb...AHAHAHAHAHAHAH!
Scusa... non riesco a
mentire, di quel vecchiaccio non me ne potrebbe fregar di meno! Dragon
e
Kairi... loro non sono mai stati miei amici! L’ho ucciso
perchè mi andava!”
“Perchè...
perchè ti andava...”
Il
mio sangue stava ribollendo come non accadeva ormai da
decine di anni. Quell’essere non aveva alcun Cuore...
...soltanto
Freezer era riuscito a provocarmi fino a quel
punto, ma Glacial mi stava portando a superare quel limite.
“...
HAI SENTITO BENISSIMO! NON HO COMMESSO ALCUN ERRORE!
IO VOLEVO MORTI SIA QUEL TRADITORE DI DRAGON ORONAR CHE QUELLA TROIA
DELLA SUA
AMATA REGINA... E SE NON VI LEVATE DI TORNO, VOI FINIRETE NELLA MIA
LISTA!”
“KAKAROTH!
VAI, CAZZO!!!” mi urlò furioso Vegeta,
facendomi capire che la situazione stava per sfuggirci di mano.
Aveva
ragione. Se avessi perso il controllo, Kairi sarebbe
rimasta senza qualcuno che la difendesse. Dovevo andare via, e alla
svelta,
potendo fidarmi soltanto di loro due.
Insieme
a tutti gli altri, fuggii
all’interno della T. of V., portando al sicuro la regina di
Hearts. Ero troppo furioso per poter pensare ad
altro, perciò non mi
resi conto di tre piccole figure che si allontanarono da tutti noi,
affiancandosi a Piccolo e Vegeta...
...
quando scoprii chi fossero, mi sarei pentito amaramente di non averle
fermate.
***
AI
[Continuazione
-
What Can You See in Their Eyes - BLEACH]
Io
non potevo tornare dentro. Non potevo. Quel viscido
farabutto doveva pagare per quello che aveva fatto!
In
pochi secondi, io avevo affiancato il mio sen-sei, mentre
due altre persone si erano portate ai lati di Vegeta, ovvero le piccole
Pan e
Bra.
“Che...
RAZZA DI IMBECILLI!” le rimproverò il
sayan,
senza parole e preoccupato a morte per sua figlia e la sua allieva
“TORNATE
SUBITO INDIETRO!”
“NO!
QUEL MOSTRO HA UCCISO UNA PERSONA INNOCENTE!”
“NON
PUO’ PASSARLA LISCIA!”
“VOLETE
FARVI AMMAZZARE TUTTE E TRE!?” ci sgridò
Piccolo, ma io non avevo alcuna intenzione di andare via.
“No...
devo sapere...” lo contraddissi io,
avvicinandomi a Glacial e sorpassandoli senza alcuna paura “...
tu... hai
parlato del Red Ribbon... ci hai detto di essere il figlio di uno
scienziato
pazzo... possibile che tu sia...”
Il
ghigno trionfante di Glacial fu la conferma a tutte le
mie risposte.
“...
indovinato... sono Glacial Gelo. Sono il figlio
di Christopher Gelo, lo scienziato più pericoloso e geniale
del Red Ribbon!
Ma tu... tu mi conosci in un altro modo... mia
bellissima Shiho!”
Quella
voce io la riconobbi all’istante. Non mi sarei mai
dimenticato di lui, come non mi sarei mai dimenticata di Gin...
...
perchè lui aveva contribuito allo stupro che
portò
al concepimento di Helena.
Il
suo corpo cominciò a mutare, improvvisamente, tornando ad
essere quello di un giovane terrestre. Era un uomo dai capelli lunghi e
ramati,
con una curatissima e corta barba; aveva gli occhi molto chiari, quasi
argentati. Non era muscoloso, ma rimaneva comunque un signore molto
piazzato e
imponente. Indossava un camice bianco da scienziato, lungo fino alle
caviglie,
e per di più si intravedevano degli eleganti pantaloni
azzurri.
Quell’uomo...
io lo conoscevo perfettamente.
[Crimson
Flames - NARUTO]
“Tu...
tu sei Beer...”
“Hai
buona memoria, Shiho Miyano... come va? Il tuo
culo funziona ancora bene, dopo quella notte di follia...?”
“MAKANKO-SAPPO!”
Glacial
evitò il colpo mortale di Piccolo con una
facilità a
dir poco disarmante. Bastava ciò a farci capire quanto lui
fosse pericoloso.
“Tranquillo,
pervertito... sono ancora tutta intera!
Dubito tu possa dire lo stesso, tra qualche minuto!”
“Che
brutte maniere... eppure, quella volta, riuscivi a
muoverti a malapena... lui davanti ed io dietro... eri a
gambe aperte,
immersa nel tuo stesso sangue e nei nostri...”
“KAME-HAME-HA!”
“GARLICK
CANNON!”
Anche
i colpi di Pan e Bra vennero evitati con immensa
facilità. Male. Sembrava decisamente troppo rapido per noi.
“Eppure
sono viva e vegeta, per quanto tu possa
credermi!” continuai io, decisamente
soddisfatta “Come vedi, ho
la pellaccia dura, o sei tu che ce l’hai troppo piccolo!”
La
sua risatina mi fece comprendere che non avesse preso
affatto bene quella mia affermazione.
“Complimenti...
si vede che sei una vera e propria
ragazzaccia... un motivo in più per voler riprovare quella
morbosissima
esperienza!”
“Stai
giocando con il fuoco, misero insetto!” lo
minacciò pericolosamente Vegeta “I tuoi
avversari siamo io ed il muso verde!
Non ti distrarre!”
“Oh
mi perdoni, mio caro principe... sa, sono stato un
imperatore universale per mezzo secolo e non sono abituato ad essere
contraddetto!” affermò
Glacial, tranquillamente “Purtroppo la
visione di quel bocconcino mi ha distolto dalla mia vera missione...”
Piccolo
e Vegeta boccheggiarono, sconvolti, prima di cadere
in ginocchio per colpa di due raggi di KI, partiti dal limitare della
foresta.
Erano tramortiti, per fortuna, ma non avrebbero potuto più
difenderci. Chi li
aveva attaccati?
“...
ammazzare quelli che sanno la verità!”
Il
mio corpo si paralizzò per lo shock quando mi resi conto
di avere quel farabutto proprio alle mie spalle...
...
e stava insinuando le sue mani sotto la mia tunica...
...
no!
“AI!”
urlarono in coro Pan e Bra, provando ad
attaccare il nostro avversario.
Qualcuno,
però, impedì loro di aiutarmi.
“Cos...
non riesco a muovere un muscolo!”
“Nemmeno
io!”
“Certo
che non potete... vi ho paralizzato!”
A
parlare, purtroppo per noi, era stato Diablo, affiancato
dalla persona che mai e poi mai avrei voluto lì con noi.
Ecco chi era stato in
grado di sconfiggere Vegeta e Piccolo con un solo colpo.
“Occupati
di quei due, Lilith cara... e niente scherzi,
stavolta!” ordinò perentoriamente
l’uomo dai capelli neri alla Regina dei Demoni
“Non devi tramortirli. DEVI UCCIDERLI! Noi
ci divertiremo con
queste tre bambine...”
“N...
no...” esclamai io, disgustata, cercando
di liberarmi dalla presa di Glacial, ottenendo solo un aumento dei suoi
sorprusi.
Disgustoso...
viscido criminale...
“Tu...
tu non eri stato ucciso da Gin?”
“Io?
Non avrebbe mai potuto... semplicemente ho finto
la mia morte per ritornare nel dodicesimo universo in pianta stabile...
la mia
sarebbe dovuta essere una missione per studiare i movimenti di un certo
Hit...
la verità è che i Deadly Sins mi stavano
addestrando alla guerra che è appena
scoppiata!”
No...
non toccarmi lì...
...
no...
“Pellaccia
dura, dicevi... a me sembra il contrario...”
Le
lacrime sgorgarono senza freno dai miei occhi.
Parassita...
pedofilo... mollami...
...
qualcuno...
...
qualcuno mi aiuti...
[Gouchini
Tatsu - NARUTO]
“Lasciateli
andare!”
Quella
voce...
...
sì... era lui!
Non
era da solo. Assieme a lui vi stavano anche il mio
cyborg Juzo e un guerriero inaspettato...
...
un alieno proveniente dall’undicesimo universo che
aveva puntato il palmo della mano verso Glacial.
“...
subito!” insistette Jiren, aumentando la
sua aura e fissando minacciosamente i nostri nemici.
Fu
più che sufficente. Glacial tolse le sue mani da sotto i
miei vestiti, Pan e Bra si liberarono dalla magia di Diablo, mentre
Lilith
abbassò il palmo della mano, quest’ultima puntata
precedentemente verso i
nostri maestri. Sembrava quasi sollevata dal nostro intervento.
In
effetti, conoscendo le sue abilità, ero certa che lei
fosse in grado di ucciderci tutti, eppure non lo aveva fatto.
Perchè?
Il
suo obiettivo, comunque, non restava Simon? Ma allora
perchè non si era gettata contro mio fratello, invece di
combattere con noi?
Non era molto più vantaggioso farci affrontare i Deadly
Sins, mentre lei si
occupava del suo vero scopo?
“Juzo...
Ub... portateli via... tutti quanti!”
ordinò
l’alieno grigio, più in collera che mai “Non
preoccupatevi per me... pensate
alla vostra incolumità!”
“D’accordo...”
ubbidì Juzo, avvicinandosi a me e
prendendomi per mano “... è
inutile restare qui, Ai... sono troppo forti
per noi...”
Annuii,
anche se con grandissima malavoglia. Volevo
vendicare la morte di Dragon, ma non ci ero riuscita...
...
e forse non ci sarei riuscita mai...
...
peggio...
...
ero stata nuovamente umiliata da quel parassita di
Beer.
“Hai
un bel coraggio ad affrontarci, Jiren il
Grigio... tutto solo contro noi tre! Chissà come
andrà a finire...” lo
sbeffeggiò Diablo, con un sorriso che non mi promise nulla
di buono.
Jiren,
tuttavia, sembrava tutto tranne che preoccupato.
“Chi
vi dice che sarò solo io a combattere?”
Feci
appena in tempo a percepire due aure immense aumentare
dentro l’arena, e fummo tutti costretti ad evitare due
giganteschi attacchi di
KI diretti verso Glacial e Diablo.
Entrambi
allontanarono quell’attacco con grandissima fatica,
ma non si resero conto che i nuovi alleati di Jiren si trovassero
già al loro
fianco, colpendoli con forza e spedendoli verso il cielo.
“Toppo!
Broly! Ottimo lavoro!” affermò
Jiren,
soddisfatto, guardandoli allontanarsi dall’arena, per
combattere uno ciascuno
contro i propri nemici.
Poi
si voltò verso Lilith, la quale non aveva fatto alcun
cenno all’attacco ricevuto dai suoi alleati. Al contrario,
sembrava divertita
dalla situazione che si era creata.
“AI!
SBRIGATI! VIENI!”
Era
vero. Dovevamo allontanarci da lì. Ora dovevamo soltanto
salvarci.
“Jiren...
vedi di non morire anche tu!” affermai io,
con rabbia, allontanandomi definitivamente dai due contendenti e
raggiungendo
gli altri oltre l’entrata principale dell’arena.
***
Dimensione
di Narnia - Cair Paravel
07:15
CHI
[Mani
sulla Città - SQUADRA ANTIMAFIA]
La
sala Computer della F.O.F. era in grandissimo fermento.
ALFA Kairi continuava a dare ordini ai suoi sudditi, ordinando loro di
accelerare i tempi per ricaricare le navicelle spazio-temporali.
“AQUA,
TERRA, LEA, ROXAS, XION, NAMINE’! RAGGIUNGETE
TRUNKS E PREPARATEVI ALLA PARTENZA! QUANDO LE NAVICELLE SARANNO
CARICHE, RAGGIUNGETE IMMEDIATAMENTE TOURNAMENT PLANET E RECUPERATE
QUANTI PIU’ GUERRIERI POSSIBILI. POI ANDATE
SUBITO VIA DA LI’! SE ANCHE UNA DELLE ASTRONAVI VENISSE
DANNEGGIATA, SAREBBE UN
DISASTRO!”
Berry,
Adolf, Rosalia e Clarice stavano invece cercando di
creare un nuovo codice per C-16, il cyborg-server dei C-Rainbow.
Intendevano
infatti aggiornare il suo chip, perfezionando così la
comunicazione tra le due
dimensioni. Rimodellando la CPU del master, avrebbero migliorato
automaticamente anche quelle dei suoi simili.
“VOI!”
ordinò Bulma a coloro che avrebbero viaggiato
indietro nel tempo “ORDINATE A C-16 DI RAGGIUNGERCI
SENZA FARE ALCUNA
STORIA! MI SONO SPIEGATA BENE?! E’ DI VITALE IMPORTANZA CHE
QUESTI AGGIORNAMENTI VENGANO INSTALLATI NEL SUO SERVER!”
“Agli
ordini!” ubbidirono tutti e sei, uscendo
di gran carriera dalla stanza.
“Ci
sono altri metodi di comunicazione che possiamo
usare con i partecipanti?”
domandò Claudia agli informatici della F.O.F.,
i quali fecero segno di no con la testa.
“Deve
esserci un modo... uno qualsiasi... come state
riprendendo le azioni dei partecipanti?”
chiese Shuichi, puntando il
dito verso gli schermi.
“Non
si tratta solo di informatica... ma anche di
magia” rispose la regina Kairi,
tranquillamente “Le riprese sono
fatte per mezzo di piccole sfere magiche che svolazzano per tutto il
pianeta.
Dovrebbero essercene almeno un migliaio, se non erro”
“Si
possono muovere a nostro piacimento?”
chiese Shinichi, ricevendo stavolta una risposta affermativa.
“Certamente.
Attraverso quei tre computer, si può
scegliere di controllare una sfera ciascuno. Noi possiamo usarne altri
per
darvi una mano, se lo desiderate!”
“No...
possono accendersi o spegnersi... ma che...?!”
Domenico,
Shuichi e Bulma si diressero verso i tre computer
descritti dagli informatici e iniziarono a digitare comandi come dei
forsennati.
“Cosa
pensi che stiano facendo?” domandai io a
Shinichi, il quale sembrava molto soddisfatto.
“Hanno
capito come comunicare con i nostri amici.
Perfetto!” affermò il
detective dell’est, annunciando “Abbiamo
trovato le suddivisioni per la Squadra Anti-Mafia di Tokyo! Berry,
Adolf,
Rosalia e Clarice faranno parte della Squadra Controllo-Sistemi, e
impediranno
a Diablo di penetrare un’altra volta nei nostri sistemi.
Domenico, Bulma e
Shuichi saranno la Squadra delle Tele-Comunicazioni, e si occuperanno
di
trasmettere gli ordini attraverso queste sfere magiche di cui
parlavate...”
“...
voi due, che siete i più intelligenti tra di noi,
sarete la squadra di Supervisione Generale!” lo
interruppe Kairi, con
autorità, indicando Shinichi e Claudia “Gestite
la situazione al meglio! La
squadra di Recupero è quella composta da Trunks e dai miei
sudditi, e
penseranno a salvare e recuperare i partecipanti del torneo! Tutti gli
altri
informatici rimasti qui saranno la Squadra di Supporto ed ubbidiranno
ad ogni
ordine che verrà loro impartito da tutti noi. Io e Chi,
invece, ci occuperemo
di curare i possibili feriti...”
La
donna si voltò verso di me, preoccupata.
“...
perchè ci saranno dei feriti, Chi. Molti feriti,
a giudicare da come si sta mettendo la situazione! Saremo la squadra di
Soccorso e Medicazione! Salviamo tutti quanti!”
“OK!”
accettai io, pronta a dare loro una mano e
mettendomi un guardia come un vero soldato.
“Perfetto...”
affermò Claudia, soddisfatta,
rivolgendosi alla squadra delle Tele-Comunicazioni “...
USATE QUELLE SFERE
PER MANDARE SEGNALI IN CODICE MORSE AI NOSTRI CYBORG. TUTTI LORO DEVONO
RAGGRUPPARE I GUERRIERI PIU’ DEBOLI E DIREZIONARLI VERSO LA
NAVICELLA DI RECUPERO
PIU’ VICINA SENZA METTERE INUTILMENTE IN PERICOLO QUALCUNO!”
“LA
SQUADRA DI SUPPORTO UTILIZZI LE ALTRE SFERE PER
CONTROLLARE SE QUALCHE PARTECIPANTE SI STA ISOLANDO DAL RESTO DEL
GRUPPO. CAPITE
SE HA BUONE INTENZIONI. SE E’ COSI’, FATE IN MODO
DI AIUTARLO A TROVARE DEI
COMPAGNI! AL CONTRARIO, AVVISATE LA SCQUADRA DELLE TELE-COMUNICAZIONI
IMMEDIATAMENTE!” la seguì a ruota
Shinichi, severo come non mai “KAIRI!
CHI! VOI RAGGIUNGETE UN’INFERMERIA E PREPARATE TUTTO
L’OCCORRENTE PER
OPERAZIONI DI PRONTO SOCCORSO! QUESTO E’ QUANTO!”
“Le
navicelle saranno pronte tra un quarto d’ora
esatto!” annunciò Kairi,
afferrandomi la mano “LA NOSTRA MISSIONE
INIZIA ORA! IN BOCCA AL LUPO, RAGAZZI!”
***
[Kyojin
Shinkou - SHINGEKI NO KYOJIN]
Io
e la regina uscimmo dalla sala dei computer, cominciando
a correre come matte all’interno del castello.
“Guarda
attentamente le lance delle armature appese ai
muri!” mi fece notare Kairi, mentre
percorrevamo quelle piastrelle “Vedi
le loro punte? Quelle lunghe conducono alla Sala dei Computer che
abbiamo
appena lasciato! Quelle ondulate portano alla Stazione delle Navicelle,
da dove
partono le Gummi-Ship! Gli arpioni, invece, ci conducono verso i nostri
dormitori!”
“Perchè...
anf... perchè alcune armature hanno dei
tridenti?!” affermai io, tuttavia, notandole di
striscio mentre correvamo “Anche
quelle conducono da qualche parte?”
“Indovinato.
Adesso ti svelo il trucco che si cela dietro
questo posto!” mi rivelò lei, con un
sorriso da furba volpe “Hai
presente quel ciondolo che ti ho lanciato stamattina? Quello che adesso
hai al
collo? Ecco... tu, senza di esso, non riusciresti a notare queste
differenze! I
tridenti che puntano a Nord conducono ai magazzini; quelli che puntano
a Est ti
permettono di trovare l’uscita principale del castello;
quelli diretti a Ovest
ti porteranno alla sala di Controllo dell’Aerazione e della
circolazione di
ossigeno nella struttura. A noi, però, interesseranno
principalmente i Tridenti
che puntano a Sud... quelli ci porteranno dritti
all’infermeria! Eccoci qua!”
Incredibile.
Quindi quel pendente donatomi da ALFA Kairi mi
permetteva di non essere ingannata. Che forza!
Arrivammo
nei pressi di un corridoio chiuso. All’inizio
credetti ci fossimo persi, ma poi Kairi evocò il suo
Key-Blade e lo utilizzò
per aprire una serratura nascosta nel muro.
Magia.
Una porta di luce apparve davanti a noi,
spalancandosi e permettendoci di entrare all’interno di una
semplice
infermeria, piena di lettighe vuote e già sistemate.
“Eccoci
qua! Hai ricordato bene la strada?”
“S...
sì... i Tridenti che puntano a Sud!”
“Bravissima!
Ora avvicinati... devo darti qualcosa
di davvero molto importante!”
La
donna, da sotto la sua maglietta, si slacciò una cintura
molto particolare che mi attaccò alla vita.
“Ecco
qua!” esclamò lei soddisfatta,
porgendomi il
suo...
...
un momento...
...
mi stava davvero donando quell’arma?!
“C-CHE?!
IO NON POSSO...!!!”
“Non
preoccuparti e tienila. Ti servirà per curare i
feriti, credimi!” dichiarò lei,
facendomelo afferrare dall’elsa “Perfetto!
Ora questo Key-Blade obbedirà soltanto a te! Il suo nome
è Catena Regale...
era quello che utilizzava Sora... fanne buon uso! Vedi il
gancio
sull’impugnatura? Aprilo ed appendi il Key-Blade alla cintura
che ti ho
passato!”
“Ma...
ma così non sarà scomodo?”
domandai io,
confusa, dopo aver ubbidito al suo ordine.
Come
non detto. Il Key-Blade, come per magia, si illuminò
nuovamente di luce propria e si rimpicciolì, diventando
grande quanto una vera
e propria chiave.
“Piccoli
trucchi che si imparano con l’esperienza!”
rispose lei, sorridendo, indicandomi un punto della stanza “AH!
Ecco! Lei ci
darà una grossa mano, credimi!”
Dall’altra
parte dell’infermeria, una donna si era
avvicinata a noi due. Era una donna dal viso levigato e dai grandi
occhi verde
smeraldo. I suoi lunghissimi capelli castani erano, per la maggior
parte,
legati dietro, in una treccia, salvo per due grandi ciuffi che
sormontavano la
fronte e grossi boccoli che le incorniciavano il viso. A conferma che
fosse
dalla nostra, indossava un camice da infermiera, e sulle sue braccia ne
aveva
altri due, probabilmente il mio e di Kairi.
“Chi...
lei è Aerith!” me la presentò
la regina “Verrai
affiancata a lei durante questa missione!”
“Ho
sentito molto parlare di te, mia cara...”
esclamò l’infermiera, con un sorriso che mi fece
arrossire di colpo “... sei
tale e quale a lei...”
“A...
a lei?”
Improvvisamente,
tre figure sbucarono da sotto la lettiga
affianco a noi. I primi due erano bambini di dieci anni, un maschietto
dai
capelli rossi ed una femminuccia dai capelli neri.
“Voi
due?! Non dovreste stare qui!!!” esclamò
Kairi,
a dir poco sconvolta.
“Ehm...
mi scusi
tanto, mia regina... non sono riuscita a fermarli...”
[Airhead
- BORUTO]
Quando
scoprii chi fosse l’altra persona a tenere d’occhio
quei piccoli, iniziai a puntarle il dito, tremante e sconcertata...
...
lo shock, per entrambe, fu enorme.
“Tu...
TU SEI ME?!”
“SEI
IDENTICA IN TUTTO E PER TUTTO A ME!”
“COME
E’
POSSIBILE?!” esclamammo in coro a
Kairi ed Aerith, le quali
scoppiarono a ridere divertite.
Fu
la regina a rispondermi, asciugandosi le lacrime dalle
risate.
“Provate
a indovinare... tutte e due siete Chi!Semplicemente
provenite da due dimensioni diverse! Dovete semplicemente
farci
l’abitudine! ALFA Chi... lei è
la tua versione proveniente dalla
dimensione che stiamo cercando di salvare... BETA Chi...
lei è Chi, la
baby-sitter di questi due piccoli pargoletti... i miei figli,
Emerald e
Cristal!”
I
nostri occhi caddero dalle orbite.
C’era
una versione di me in quella dimensione?! Che
figo!!!
“Tu...
tu sei davvero quella Chi?! Quella di cui parla
tanto la mamma?!” esclamò il
piccolo Emerald, tutto eccitato nel
vedermi “Sei davvero sopravvissuta a un attacco
della Regina dei Demoni?!”
“Ehm...
ecco...”
“E
hai rapito il cuore del freddo e spietato guerriero
cacciatore?!” lo seguì a ruota Cristal,
con gli occhi a stella “La
nostra baby-sitter ci ha detto che, un giorno, vorrebbe diventare come
te...
che tu potresti essere la sua sen-pai!”
“C-CRISTAL!!!”
si affrettò a tapparle la bocca la mia
versione ALFA, più imbarazzata che mai.
In
quei pochi secondi che l’avevo vista, mi era sembrata
molto diversa da quella che ero. Era molto più timida e
impacciata di me, ma
sicuramente molto più femminile e aggraziata nei movimenti.
Assomigliava
tantissimo a una damigella di corte. Mi fece davvero una strana
impressione.
“E’
assolutamente normale. Le linee spazio-temporali sono
completamente diverse e la tua versione ha vissuto esperienze
differenti. La
Chi del nostro tempo è una di quelle che è
fuggita dallo sterminio dei
terrestri, e ha vissuto qui a Narnia da allora!”
mi fece comprendere
Aerith, mentre Kairi si mise le mani sui fianchi, severamente, volgendo
il suo
sguardo verso i piccoli Emerald e Cristal, i quali si fecero piccoli
piccoli
per la paura.
“Voi
due... E’ STATA UNA VOSTRA IDEA, NON E’ COSI?!
QUANTE VOLTE DEVO DIRVELO CHE NON DOVETE ABBANDONARE LA VOSTRA STANZA
QUANDO IO
SONO AL LAVORO?! E’ PERICOLOSO!!!”
“Scusa,
mamma...”
“...
non lo faremo più... promesso...”
“Farete
venire i capelli bianchi a Chi, se continuerete
a comportarvi così!”
sospirò, leggermente scocciata, la povera regina
massaggiandosi la fronte, mentre la versione ALFA di me si
imbarazzò ancora di
più, quasi strappandosi i capelli dalla testa.
Se
non le venivano i capelli bianchi, di certo ne sarebbe
uscita calva, poverina. Decisi, perciò, di aggiungermi al
discorso per dare
loro una mano.
“Scusatemi...
non c’è nulla che Emerald e Cristal
possano fare qui? Forse loro vorrebbero soltanto tenere
d’occhio la loro
mamma...”
Kairi
ed Aerith, davanti al mio intervento, iniziarono a
pensarci su.
“Qualcosa
la possono fare, a dire il vero...”
affermò la seconda, rivolgendosi ad ALFA Chi “...
le Materie vanno
catalogate tutte! Vedete quelle sfere? Trovate delle scatole e
suddividetele
tutte per colore! Quando i partecipanti in salute ci raggiungeranno,
dovranno
darci una mano per curare quelli feriti!”
“S-SI!
AGLI ORDINI!” ubbidì
all’istante la mia
alter-ego, prendendo per mano i due bambini e portandoli nel punto
indicato da
Aerith.
Solo
a quel punto, ALFA Kairi si rilassò completamente.
“Accidenti
a loro... vivaci come sempre!”
affermò la regina, con un sorriso tranquillo “E’
da due settimane,
d’altronde, che mi vedono col contagocce...”
“...
Kairi... sono i sacrifici del tuo ruolo”
la fece ragionare Aerith, cingendole un braccio sulla spalla “Essere
regina
comporta anche questo, non scordartelo... tutti hanno bisogno
del tuo aiuto,
adesso... e loro lo capiranno presto!”
Il
discorso si stava facendo molto pesante per la povera
donna, perciò io mi rivolsi a entrambe e domandai loro.
“Cosa
sono le Materie?”
“Sono
pietre contententi magia... sta tranquilla! Con
me al mio fianco, imparerai alla svelta come si utilizzano! A noi
interessano
in particolare quelle di Cura!”
“Niente
Materie per lei! Ha il Key-Blade!”
“Davvero?!
Glielo hai passato tu?”
Kairi
annuì, avvicinandosi a un cassetto dell’infermeria
e
recuperando un bisturi al suo interno.
[Hunting
in The Black Forest - BEST OST IN THE WORLD]
“Aerith...
copri la visuale tra me e i miei figli, così
non vedranno cosa succederà qui. Stacca il Key-Blade dalla
tua cintura, Chi! E’
ora di fare una prova!”
Prontamente,
ubbidii al suo ordine, e come per incanto il
Key-Blade raggiunse la sua grandezza naturale.
“La
magia che dovrai imparare ad utilizzare, neanche a
dirlo, si chiama Energia. Dovrai semplicemente pronunciare quella
parola, e la punta del Key-Blade
emanerà un fascio di energia rigenerativa che
risanerà le ferite.
Puoi sia curarti da sola che curare altri, con essa. Semplice, no? Hai
avuto
il Key-Blade si e no cinque minuti fa, perciò il potere che
puoi evocare sarà
ancora molto esiguo e potrai curare soltanto le ferite leggere.
A quelle
più brutte ci penseremo noi, d’accordo? Dovrai
ricordarti sempre una regola,
quando evocherai delle magie con il Key-Blade. Esso sfrutta il massimo
dei suoi
poteri non solo per mezzo dell’allenamento, ma soprattutto
grazie alla forza
che emanerà il tuo Cuore! Detto ciò...”
Ciò
che fece ALFA Kairi mi lasciò totalmente sbigottita. La
regina si conficcò il bisturi nel palmo, trapassandosi la
mano da parte a
parte. Come se non bastasse, tirò la lama verso
l’esterno, strappandosi la
pelle fino al punto da dividersi la mano a metà, in
verticale, il tutto davanti al mio
sguardo sconcertato e disgustato.
Il
sangue stava colando a fiotti dallo squarcio e stava
sporcando il pavimento, ma ALFA Chi e i figli di sua maestà
non potevano
vederci.
“Ecco...
questo è l’inizio della tua prova, Chi... prova
a curare questa mia ferita prima che io muoia per dissanguamento...
o,
almeno, prima che ci intravedano i miei figli!”
Ma...
ma era impazzita, per caso?!
Cosa
le era saltato in testa?!
“Kairi...
è un tantino esagerato il tuo gesto...”
esclamò confusa Aerith, recuperando una sfera verde dalla
tasca e provando ad
avvicinarsi a lei.
La
regina, però, fece un chiaro cenno alla donna,
allontanandola con fermezza.
“Non
spostarti da lì, Aerith!Deve
farlo lei.Se vuole davvero darci una mano, deve superare questa prova
con il massimo
dei voti... se mi renderò conto che non ci sarai
di aiuto, ti farò tornare a
Roma. A te la scelta! Pronuncia l’incantesimo di Cura, Chi!”
Quella
non era una scelta. Era un ordine, e anche piuttosto
veemente, compresi. La regina stava cercando in tutti i modi di
trattenere i
gemiti di dolore, così che i suoi figli e la versione di me
del futuro non si
accorgessero del suo gesto estremo.
Per
questo ubbidii immediatamente, dopo essermi ripresa
dallo shock del momento.
“... Energia...”
esclamai io, abbastanza titubante,
puntando il Key-Blade verso la ferita.
Sembrò
funzionare. Riuscii ad intravedere quel fascio di
energia smeraldina di cui mi parlava Kairi, e fui in grado di puntarla
verso la
mano mezza tranciata.
Il
volto di Kairi iniziò a rilassarsi leggermente, segno che
il dolore da lei trattenuto si stesse affievolendo leggermente.
“Non
basta...” dichiarò la donna,
più severa
che mai “... il tuo Cuore non è
abbastanza deciso! Davanti ai
tuoi occhi passeranno persone messe peggio di me... potrebbe esserci un
tuo
amico in pericolo di vita, e tu puoi fare decisamente meglio. Pensa a
Simon...
e se ci fosse lui al posto mio!?”
Quell’incoraggiamento
fu più che sufficiente a farmi
riprendere il controllo totale delle mie emozioni. Aveva ragione. La
vita di
tante persone era a rischio e non potevo cullarmi nella paura di
sbagliare.
Dovevo essere più ferma nelle mie decisioni e nella mia
volontà di salvare le
vite di quei partecipanti...
...
o avrei sicuramente sbagliato!
Essere
un’infermiera era il mio lavoro e la mia passione! Dovevo
svolgerlo alla perfezione!
“Energia!”
L’effetto
fu istantaneo. La mano della regina si ricompose
in meno di dieci secondi, come se non fosse successo nulla.
In
compenso, io ero già allo stremo delle forze. Avevo
sicuramente consumato moltissima energia.
“Curare
comporta una perdita di stamina... è normale per
chiunque. Più ti allenerai nelle arti magiche, meno stamina
consumerai. Logica,
Anima e Cuore... se riesci a dosare bene questi ingredienti, i tuoi
incantesimi
avranno sempre successo! E da quello che ho visto... sembra
tu abbia un
talento innato nell’utilizzo del Key-Blade!”
si complimentò Kairi con
me, controllando l’orologio appeso al muro “Manca
un minuto... IO PULIRO’ LA
MACCHIA CHE E’ RIMASTA PER TERRA, PRIMA CHE QUALCUNO LA VEDA!
CHI... SEGUI
AERITH! DOVETE RAGGIUNGERE LE NAVICELLE SPAZIO-TEMPORALI! LE FRECCE
DRITTE E
ROSSE, RICORDATI!”
“Ra-raggiungerle?”
esclamai io, confusa,
domandandole “Non vengono loro da noi?”
Aerith,
atterrita, voltò il suo sguardo verso ALFA Kairi, la
quale sembrò ricordarsi di qualcosa, anche importante
presunsi, a giudicare
dalla faccia paonazza che fece.
“ODDIO!
E’ VERO! ME NE STAVO COMPLETAMENTE DIMENTICANDO!
CAMBIO DI PROGRAMMA! TU, CHI, CI ASPETTI QUI E...”
Solo
a quel punto compresi la verità.
Un
curatore era destinato a rimanere lì, in infermeria...
...
gli altri avrebbero dovuto viaggiare con la
Squadra di Recupero!
Il
piano originale prevedeva, ne ero certa, che lei e Aerith
sarebbero dovute viaggiare assieme per raggiungere il campo di
battaglia,
mentre io sarei dovuta rimanere lì in infermeria. La regina,
tuttavia, aveva
improvvisato la prova del bisturi e, per non far insospettire i suoi
figli,
aveva deciso di rimanere lì a pulire il suo disastro, senza
però rendersi conto
che, in quel modo, mi avesse mostrato le sue vere intenzioni.
[Force
of Will - BEST OST IN THE WORLD]
“NO!
TROPPO TARDI! IO VADO CON AERITH!”
“CHI!
SE QUALCUNO PUNTASSE A TE SAREBBE UN DISAS...
CHI!!!”
Non
persi assolutamente tempo. Cogliendo al volo
quell’opportunità, uscii fuori
dall’infermeria spalancando la porta con
veemenza.
Incominciai
a correre all’impazzata verso la Stazione delle
Navicelle. ALFA Kairi si era lasciata delle informazioni molto
preziose. La
più importante, però, riguardava il trucco delle
armature. Si era fidata troppo
facilmente di me e mi aveva spifferato tutto, pensando non mi sarei
azzardata
a raggiungere Tournament Planet. Ora, però, sapevo
perfettamente dove dovevo
dirigermi...
...
nel punto indicato dalle lance con le frecce
ondulate!
Eccola.
L’occasione perfetta per raggiungere Simon e
sincerarmi delle sue condizioni. Avevo colto due piccioni con una fava!
“Sei
una stronza, lo sai?!”
Oh
no. ALFA Kairi mi aveva già raggiunto. La sua forza
sovrumana le aveva permesso di recuperare la distanza, ma ero
consapevole fosse
troppo tardi per ribattere e non smisi di correre. Mancava troppo poco
alla
partenza.
“Il
mio compito è salvare vite, non combattere!”
le dissi io, con sicurezza “Non mi sono scordata il
suo avvertimento...
ma sono io che scelgo dove posizionarmi! Ho una Laurea in
Infermieristica e una
Specializzazione in Pronto Soccorso e Urgenze! Il Primo Intervento ai
feriti lo
dovrò dare io!”
Era
pura logica. A differenza loro, io ero in grado di
riconoscere subito se un ferito avesse delle complicanze o meno,
perchè mi era
stato insegnato a riconoscerle. Loro, mi ero resa conto, non lo
sapevano fare e
questo avrebbe potuto compromettere la sopravvivenza dei nostri amici.
E’
vero, rischiavo molto a causa della mia gravidanza, ma
dovevo correre il rischio se desideravo salvare tutti quanti.
“...
allora cambio di programma! TU RESTERAI APPICCICATA
A ME FINO ALLA FINE DEL SALVATAGGIO... E GUAI A TE SE TI FARAI TORCERE
UN
CAPELLO! MI SONO SPIEGATA?!”
Colta
di sorpresa, per poco non inciampai sulle mie gambe.
Questo
significava... che lei mi aveva concesso il
permesso di viaggiare con lei?!
“SBRIGHIAMOCI!
DOVEVAMO ESSERE LI’ DA ALMENO DIECI
SECONDI!!!”
“Agli
ordini!” esclamai io, soddisfatta, riprendendo
a correre.
***
Dimensione
BETA - Tournament Planet - Tower of Victory
07:31
SIMON
[Continuazione
- Force of Will - BEST OST IN THE WORLD]
La
battaglia contro i Deadly Sins si stava rivelando più
complicata del previsto. Ciascuno di loro era in grado di sterminare
tutti i
miei amici da solo, e io avevo preso la decisione di trattenerli tutti
e sette
in colpo solo.
E
pensare che quei mostri non stavano combattendo al massimo
della loro potenza...
...
per fortuna, nemmeno io stavo sprecando troppe
energie.
Loro
erano nulla in confronto alla loro sovrana. I suoi
scagnozzi potevano essere battuti.
Grazie
a quel combattimento, e grazie alle informazioni che
i C-Rainbow ci avevano gentilmente offerto durante la loro battaglia
contro i
Deadly Sins fuori il Liceo Shiketsu, avevamo scoperto molti dettagli
riguardanti i sette demoni.
Tutti
loro avevano sette poteri distinti tra di loro. Sloth
sapeva tramutare i suoi avversari in dolci; Lust ne regrediva
l’età; Pride li polverizzava
inglobandoli nella sua aura; Envy si camuffava in essi modificando il
suo KI;
Gluttony si rendeva invisibile oppure intoccabile; Wrath inceneriva
corpo e
anima dei suoi avversari con una fiamma demoniaca, le stesse con cui
erano
morte inizialmente sia Victoria che Mary, poco meno di un mese prima;
infine
Greed riusciva a indurirsi e diventare resistente come un diamante.
Fino
a quando fossi stato in grado di anticipare i loro movimenti,
non avrei avuto problemi.
Improvvisamente,
tutti e sette interruppero lo scontro.
Qualcosa li aveva distratti momentaneamente.
“Ti
sono mancato, Hunter Warrior?”
“Direi
di sì, GAMMA Trunks... una mano in più non
guasta mai! Cosa succede?”
“Portiamo
via tutti i partecipanti da qui!”
***
BETA CHI
[Erza
Scarlett - FAIRY TAIL]
Quando
io e Kairi
uscimmo fuori dalla navicella, senza pensarci due volte, varcando
l'entrata della Tower of Victory, la scena che ci si parò
davanti
era da film dell’orrore.
Tutti
i partecipanti stavano cercando strenuamente di
difendersi da un centinaio di potentissime sfere di KI. Gran parte di
loro,
tuttavia, sembrava caduta vittima della battaglia che si stava
svolgendo in
cielo, tra Simon e i Deadly Sins. Qualcuno era sicuramente morto, a
giudicare
dallo sguardo atterrito di Kairi.
GAMMA
Trunks andò ad aiutare Simon nella battaglia, mentre
io iniziai subito il mio lavoro, affiancata dalla regina (ripresasi
subito),
dai suoi sudditi e dai C-Rainbow, i quali si erano avvicinati subito
per
ricevere ordini da parte nostra senza chiedere altre spiegazioni.
Il
primo compito che io affidai a Juzo e Akemi fu quello di
cercare tutti i caduti, recuperandone i corpi e salvandoli dentro le
nostre
navicelle. Gli altri cyborg, invece, erano incaricati di spostare i
feriti all’esterno
della struttura, dove io e Kairi avremmo potuto capire quali fossero in
gravi
condizioni e quali no, senza rischiare di essere coinvolte nella
battaglia.
Quelli in pericolo di vita, o che avevano riportato ferite molto serie,
sarebbero fuggiti con la stessa astronave che io e Kairi avevamo usato
per
arrivare lì. Quelli illesi, invece, sarebbero fuggiti nelle
astronavi dei
nostri sudditi.
Il
secondo gruppo dei C-Rainbow non ci mise molto a darci
delle risposte, per fortuna positive.
“Nessun
ferito serio. Sono tutti lievi e non necessitano di cure immediate!”
ci disse C-16, soddisfatto.
Io
e Kairi tirammo un grosso sospiro di sollievo. Non tutti
ci avevano lasciato le penne, e questa era una bella notizia. La prima
fase
della nostra missione era stata un successo.
“Portate
comunque i feriti vicino a noi! Ci penseremo
io e Chi a curarli e rimetterli in forze!”
ordinò loro Kairi, con
fermezza.
Una
ventina di persone circa si avvicinarono a noi due. Come
aveva detto C-16, si trattava di semplici graffi e solo alcuni di
questi
avevano ferite profonde, ma comunque non mortali.
Nel
mentre, anche Juzo e Akemi erano tornati, in compagnia
di altri cinque guerrieri. Ciascuno di loro portava un cadavere sulle
spalle.
Riconobbi
al volo i caduti, avendoli visti gareggiare al
torneo grazie al Programma Count-Down. Si trattava di Honey Lemon,
Elros
Valdamir, Stain l’Ammazza-Eroi, Obuni, Basil, Bergamo e
Gamisaras.
“Ottimo...
direi che possiamo già partire!”
dichiarò ALFA Kairi, soddisfatta, dopo aver evocato il suo
Key-Blade,
avvisandomi nell’orecchio “A Simon ci
penserà Trunks, tranquilla...ASCOLTATEMI
ATTENTAMENTE! SUDDIVIDETEVI IN SETTE GRUPPI E SPARTITEVI LE NAVICELLE!
SEGUITE
I GUERRIERI CHE HANNO UN’ARMA SIMILE ALLA MIA! CERCATE DI NON
RESTARE INDIETRO!
I FERITI ENTRINO NELLA NOSTRA NAVICELLA!”
“Voi,
invece, completate il mio ordine” chiesi a Juzo
e a coloro che avevano recuperato i cadaveri “Al
piano inferiore
dell’astronave medica ci sono delle celle frigorifere.
Lasciate quelle povere
persone là”
Il
cyborg ubbidì all’istante,
trascinandosi dietro anche tutti i feriti.
Perfetto.
Potevamo andare. Mi fidavo di Kairi quel tanto che
bastava per spingermi a seguire il suo consiglio.
Avevo
fatto quanto fosse in mio potere, ed ero più che
soddisfatta del risultato.
[You
See Big Girl - SHINGEKI NO KYOJIN]
Dopo
esserci accertati che fossimo rimaste completamente da
sole e che tutti avevano rispettato i nostri ordini, anche io e la
regina
cominciammo a incamminarci verso la Navicella Spazio-Temporale.
Mi
voltai un’ultima volta verso Simon, il quale stava
riuscendo a tenere testa ai suoi nemici grazie all’aiuto di
GAMMA Trunks, il
quale si stava rivelando un eccellente compagno d’armi. Tutti
e nove scesero
per terra, ma invece di atterrare dentro lo stadio scelsero di usare
l’esterno
dell’arena come stage di combattimento.
Merda.
Erano atterrati a un centinaio di metri da noi
due, che cominciammo a scappare come le dannate per non rimanere
coinvolte.
“E’
qui... l’ha fatto sul serio! Il
nostro signore aveva ragione...”
Si
era compiuta. L’eventualità peggiore possibile per
la
sottoscritta era avvenuta.
I
nostri nemici si erano accorti della mia presenza.
“Merda!
CORRI, CHI!”
Lo
giuro. Provai davvero a dare sfogo a tutte le mie
energie. Io, però, ero una semplice umana. Non potevo stare
al livello di quei
mostri.
ALFA
Kairi, per cercare di guadagnare tempo prezioso, provò
a fermarsi e trattenerli ma venne colpita duramente allo stomaco da uno
dei
nostri nemici, senza che le venisse dato il tempo di reagire. La vidi
volare
via a gran velocità verso la nostra navicella...
...
con forza tale da trapassarla da parte a parte,
danneggiandola irreparabilmente.
Tanto
era lo shock nell’assistere a quell’avvenimento che
non fui più in grado di muovere le mie gambe, che cedettero
facendomi crollare
in ginocchio.
L’unica
nostra via di fuga era stata divelta come burro...
...
e la colpa, ne ero consapevole, era solo e soltanto
mia.
In
meno di un secondo, i Deadly Sins mi avevano circondato,
come un branco di leoni affamati avrebbe fatto a un povero zebrotto
appena
nato.
Avevo
condannato a morte me, il mio bambino e tutti i
feriti dentro la navicella.
“Allora occorre
dare a tutti un buon
motivo per combattere... cosa ne dici, Sloth? Non ti sembra sia giunta
l’ora?”
affermò Lust, voltandosi verso il suo compagno, il quale
però sembrava non
disposto a seguire il suo piano.
“Non
farò nulla finchè non avrò
l’unanimità da parte di tutti voi!”
“Io sono
favorevole! Separiamoli adesso,
finchè è possibile!”
lo spronò Gluttony, leccandosi macabramente
le labbra.
Separarli.
Sapevo già quale fosse il significato dietro a
tutto questo. Volevano uccidermi per far soffrire Simon.
Meritavo
di morire, dopo aver messo in pericolo tutti i
miei amici.
“Facciamoli
soffrire!”
dichiarò invece Wrath, affilandosi le sue lunghissime
unghie. Erano talmente
affilate e dure che producevano scintille mentre si procuravano attrito
tra di
loro.
“Pride
è d’accordo... ma non esageriamo!
Alcuni di loro sono desiderati dal nostro signore!”
aggiunse
Pride, molto più pacato rispetto ai suoi compagni.
“E lei... lei
deve restare in vita! E’
essenziale per i nostri piani!”
lo seguì Greed, al contrario
molto divertito dal mio sguardo ora confuso.
Mi
avevano colto alla sprovvista. Io dovevo restare in vita?
Ma perchè? Cosa volevano da me?
“Ma...
ma quella è...”
Solo
in quel momento Simon si era reso conto che quella in
mezzo al loro circolo, in realtà, fossi io.
Stupida.
Ero stata una stupida a farmi vedere!
“Come volete,
allora...”
Sloth
aveva acconsentito alla richiesta di Lust. Male. Cosa
mi avrebbero fatto?
“CHI!”
ALFA
Kairi, nel frattempo, si era del tutto ristabilita.
Accompagnata da tutti i feriti lievi della nostra astronave
Spazio-Temporale,
si era gettata all’attacco dei Deadly Sins che, invece di
uccidermi, decisero
di tagliare la corda.
Cosa...?
Mi
avevano avuto a pochi centimetri dal loro viso. Avrebbero
potuto farmi ciò che volevano. Perchè mi avevano
risparmiato? Forse non erano
al massimo della loro forza? Forse temevano di venire sopraffatti da
più
avversari?
Dubitavo
di quest’ultima ipotesi. Stavamo parlando di sette
Demoni Puri, come li aveva una volta descritti il Sommo Sacerdote in
trasmissione. Loro erano tutto tranne che degli incapaci, e tra le due
fazioni
erano loro quelli più in forma.
Simon
non perse nemmeno un secondo e si portò davanti a me,
pronto a difendermi anche con la vita. Ero pronta a prendermi tutti i
rimproveri di questo mondo, da parte sua...
...
e invece...
“Sono
felice che tu stia bene, amore mio...”
mi disse lui, senza perdere alcun tempo “... ma ti
consiglio di starmi
dietro, Chi... se non vuoi morire con il nostro bambino!”
Rimasi
sorpresa dalla sua reazione.
Lui...
lui lo sapeva già... come l’aveva capito?
Capii
che avesse ragione. Non potevo restarmene ferma senza
fare nulla. Non ero solo io a essere in pericolo, in quel momento.
Mi
rialzai all’istante ed evocai il mio Key-Blade, davanti
al suo sguardo sorpreso. Sapevo di non poter fare nulla per sconfiggere
i
Deadly Sins, ma prendere in mano quella chiave mi faceva stare molto
più al
sicuro. Tutti i feriti mi avevano circondato, pronti a difendermi,
mentre altri
nostri amici provenienti dalle altre navicelle (i più forti,
notai) vennero ad
aiutare GAMMA Trunks, il quale era rimasto precedentemente al tappeto.
Ecco
perchè i Deadly Sins erano riusciti a raggiungermi.
Nel momento in cui quei mostri si erano resi conto della mia presenza,
Trunks
aveva provato a distrarli ma, non muovendosi assieme a Simon, si era
fatto
battere facilmente.
Tuttavia,
il guerriero del Futuro si era prontamente
rialzato. Non doveva essersi fatto molto male, ma aveva un brutto
bernoccolo
sulla fronte.
Simon
si era portato davanti a tutti i feriti, fissando i
suoi nemici con sguardo minaccioso. Molto probabilmente aveva deciso di
fare
sul serio.
Le
parole precedenti di quei demoni, tuttavia, non mi
permisero di stare tranquilla. Qual’era il loro piano? Cosa
volevano da me?
E
perchè, invece di essere preoccupati, stavano tutti
sorridendo diabolicamente, come se avessero raggiunto i loro scopi?!
“Hunter
Warrior... preparati ad abbandonare
gran parte dei tuoi amici! Vedi di non darci troppe noie...”
urlò gioiosamente Wrath, allargando le sue braccia.
“... ed attendi
con ansia il giorno in
cui combatterai contro il nostro signore!”
lo seguì a ruota
Lust, con trionfo “Come te la
caverai, adesso, cercando di
proteggere te stesso... E LA DONNA CHE TANTO AMI!?”
Fu
solo a quel punto che sentii qualcosa di piccolo
aggrapparsi al mio piede, e io abbassai lo sguardo in preda al panico.
Era
un piccolo manichino di legno. Alto una trentina di
centimetri, provvisto di mani e piedi. Si stava muovendo, come se fosse
vivo, e
stava cercando di arrampicarsi sulla mia gamba, così come
farebbe un ragno sul
tronco di un albero. Non era quello, tuttavia, a farmi venire i
brividi. Era il
suo piccolo volto a lasciarmi senza parole per lo shock,
perchè ci vedevo il
mio riflesso.
Quel
coso continuò a muoversi addosso a me, aggrappandosi
stavolta alla mia maglietta, fino a raggiungere il mio petto. Volevo
urlare, ma
la mia voce era come sparita.
Solo
a quel punto, il cranio della bambolina si aprii, come
un orologio a cucù, facendo uscire una piccola vignetta dei
fumetti fatta in
legno, sulla quale vi stava scritto...
Fatti dare un bacino
sul collo, puttana!
Non
ebbi il tempo di reagire. Il manichino aprii la sua
piccola bocca, rivelando una doppia fila di dentini sottili ma affilati
come le
lame di un rasoio...
...
e si avvolse attorno al mio collo, incominciando ad
addentare voracemente la mia giugulare!
Avrei
dovuto allontanarlo con le mie mani, con il Key-Blade,
con qualsiasi cosa, ma l’attacco di quel piccolo essere mi
colse completamente
alla sprovvista, impedendomi di fare alcunchè per
difendermi. Il mio urlo di
dolore e panico si strozzò nella mia gola, la quale venne
dilaniata senza alcun
freno da quell’esserino la cui forza era a dir poco
inimmaginabile.
“Gh...
gh... aiu... gh...”
Parlare
mi era diventato impossibile. Il manichino affondava
le sue lame con troppa facilità, scavando nelle mie carni
come se fossero fatte
di burro e lacerandomi definitivamente le corde vocali. Ormai non la
smettevo
più di piangere, presagendo la mia ora.
“NO! CHI!”
Simon
e tutti i miei amici si resero conto dell’attacco a
sorpresa attuato dai Deadly Sins, e il mio ragazzo si
affrettò a staccarmi quel
coso di dosso, mentre Kairi si era avvicinata a me per prestarmi
soccorso con
una magia di cura. Io, nel mentre, avevo ripreso a respirare ma
l’adrenalina si
era azzerata, quasi annullando la mia sensibilità al dolore.
Invece di
respirare normalmente, ora ero andata in iperventilazione
perchè non ero in
grado di sfogare la sofferenza che provavo.
“Calmati,
Chi... adesso ci penso... ma cosa...?!”
“SIMON!
LASCIALA ANDARE! E’ UNA TRAPPOLA!”
Non
feci in tempo a capire cosa stesse succedendo.
Voltandomi vidi Simon girarsi verso di me, con uno sguardo a dir poco
orripilato. Non aveva tutti i torti.
Io
non ero ferita. Non avevo la gola lacerata. Quello che
Simon aveva tra le mani era un semplice manichino in legno, di quelli
che
usavano gli artisti per le pose dinamiche.
Fu
solo a quel punto che uno strano portale si aprii davanti
ai nostri occhi, risucchiando me, Simon e molti altri al suo interno.
La
sensazione che provai fu a dir poco tremenda, come se qualcosa si fosse
agganciata alla mia caviglia, e urlai a quarciagola mentre venivo
trascinata con
la forza verso l'oscurità.
Eravamo
cascati nella trappola dei Deadly Sins!
***
Dimensione
Sconosciuta
[All
Gone - THE LAST OF US]
Ci
misi qualche secondo a rendermi conto che quella
sensazione fosse già cessata, e riaprii lentamente gli occhi
smettendo di
urlare.
All'inizio
restai leggermente confusa, perchè mi trovavo
nello stesso punto in cui il varco era apparso, come se non mi fossi
mai mossa
di lì. Non ero sola. Assieme a me vi stavano anche Simon,
ALFA Kairi e altre
persone, una trentina circa, che conoscevo alla perfezione.
"State
tutti bene?" urlò C-C-Blu a
tutti quanti, ricevendo una risposta affermativa da ognuno di loro.
In
pochissimo tempo, riuscimmo a fare un appello. Eravamo
io, ALFA Kairi, Simon, C-C-Blu, C-C-Rosa, Ai, Ayumi, Pan, Bra, Ran,
Kazuha,
Sera, Marron, Ub, Goten, Majin Bu, BETA Cristal, BETA Emerald, Freezer,
Peach,
Midoriya, Ochaco, Eraser Head, Caulifla, Kale, Saitama, Tatsumaki,
Genos,
Baymax, Hiro, GoGo e Alucard. Si trattava, mi resi immediatamente
conto, di
tutti i feriti lievi che avevano cercato di difendermi, più
i cinque guerrieri
che avevano aiutato Juzo e Akemi a trovare i morti nell’arena.
"Merda...
ci hanno intrappolato!"
affermò ALFA Kairi, furiosa.
"Dove...
dove sono finiti tutti?" domandò
Ayumi, preoccupata "Stavamo assieme agli altri... e ora..."
"Non
sono loro che sono spariti" ci
rivelò Alucard, leggermente divertito dalla situazione che
si era venuta a
creare "Siamo stati teletrasportati in un'altra
dimensione!"
"CO-COSA?!
COME DIAVOLO E' STATO POSSIBILE?!"
esclamò Ran, a dir poco orripilata.
"Puntavano
a questo fin dall'inizio... farabutti!"
esclamò ALFA Kairi, cadendo in ginocchio e battendo il pugno
sul terreno,
iraconda "Volevano separare le nostre forze, e
perciò hanno deciso di
tele-trasportare parte di noi in un mondo parallelo, identico a quello
originale ma dal quale non possiamo fuggire!"
Abbassai
lo sguardo, colpevole. L'angoscia aveva preso
possesso del mio corpo. Ero io la responsabile...
...
io avevo causato questo disastro!
"Non
pensarlo nemmeno, Chi!" mi rimproverò
Simon, tuttavia, intuendo quali fossero i pensieri nella mia testa "Non
so per quale motivo ti trovassi su quella navicella ma, che tu fossi
venuta o
meno, i Deadly Sins avrebbero attivato quel varco comunque!"
"Ha
ragione... hai seguito i miei ordini alla lettera, ma
avremmo dovuto difenderti meglio.Se
mai, sono io la responsabile. Ci penseranno i miei sudditi ad
aiutare tutti i vostri amici!I feriti si
trovano con noi, per tanto
gli altri guerrieri sono in ottima salute. Sapranno fuggire da
Tournament
Planet anche senza di noi!" mi rassicurò
ALFA Kairi, riprendendosi
velocemente e rivolgendomi un sorriso dolce per tranquillizzarmi "Te
l’ho detto. Fino a quando resterai vicino a me, non devi
avere alcun timore.Ora dobbiamo
riorganizzarci! Non sappiamo quando e come riattaccheranno i
nostri nemici!"
Tutti
quanti annuimmo di fronte alla decisione di ALFA
Kairi. Aveva ragione. Rimanere all’interno della T. of V. era
il peggior errore
possibile. Si trattava di un nascondiglio fin troppo facile e
riconoscibile, e i
nostri nemici ci avrebbero trovato subito se fossimo rimasti
lì.
***
08:00
[Continuazione
- All Gone - THE LAST OF US]
Usciti
dall’arena, decidemmo d’inoltrarci nella foresta,
alla ricerca di un posto riparato e lontano da occhi indiscreti.
Optammo per
una caverna a due chilometri di distanza, abbastanza larga e spaziosa
da permettere a tutti un tranquillo riposo. Mentre Ub e Majin Bu
cominciavano a preparare la colazione,
trasformando qualche albero fuori dal nostro nascondiglio in cibo
commestibile, tutti gli altri, me
compresa, iniziammo a parlare di quanto fosse avvenuto.
Per
Emerald e Cristal fu dura accettare che esistessero
altre linee spazio-temporali diverse dalla nostra, o che vi fosse un
altra
versione della loro mamma, ma il colpo più duro lo
ricevvettero scoprendo che
il loro papà fosse stato ucciso. Baymax, GoGo e Hiro li
avevano accompagnati
fuori dalla caverna per consolarli e farli sfogare. Le loro urla,
tuttavia, si
sentirono forti e chiare.
"Dragon
poteva tornare in vita con le Sfere del
Drago... se avessimo a disposizione almeno un set..."
ammise ALFA
Kairi, affranta "... per quanto riguarda il modo in
cui siamo stati
portati qui, la risposta è nel manichino in legno!”
Quando
la donna cacciò fuori quel coso, venni letteralmente colta
dal panico e mi nascosi dietro le spalle del primo guerriero che mi
capitò
davanti. Quando mi resi conto si trattasse di Lord Freezer, il cui
sguardo era più minaccioso che mai, rischiai seriamente di
avere un mancamento.
Per
fortuna, Simon venne in mio soccorso stringendomi forte
al suo petto, mentre ALFA Kairi evocò il suo Key-Blade,
usando un incantesimo
per bruciare i resti di quella strana bambola.
“Si
tratta di una Passaporta! Nel mio mondo vengono
usate spesso come mezzi di trasporto illegali. Sono portali che si
attivano
sempre a un certo orario, e si celano dietro oggetti comuni come questo.Questa era una Passaporta Momentanea, creata per un viaggio di
sola andata,
dato che il suo potere magico è esaurito. Inoltre,
sembra che questo
manichino abbia fatto cadere Chi in un’illusione molto
potente, che solo io
sono stata in grado di sciogliere!"
"Questo
significa che qualcuno l'ha lasciato lì
apposta, per trascinare via quante più persone possibili
dalla realtà originale!"
afferrò al volo Midoriya il concetto espresso dalla regina "Probabilmente
è accaduto
mentre Chi è stata circondata dai Deadly Sins..."
“E
ora passiamo alla domanda più importante" lo
seguì a ruota C-C-Blu "Come ce ne usciamo
da questa brutta
situazione? Si può fuggire da questa dimensione?"
"Io
e Buu ci siamo ritrovati in un pasticcio simile"
propose Goten, pensieroso "Eravamo nella Stanza dello Spirito
e del
Tempo, e rimanemmo bloccati al suo interno. Per uscirne, concentrammo
tutto il
nostro KI nella gola ed urlammo a squarciagola... aprendo un
varco con cui
fuggire!"
"Potrebbe
funzionare... ma non sappiamo quanto
possa essere grande questa dimensione in confronto alla Stanza dello
Spirito e
del Tempo" ammise Simon, più riflessivo
che mai "Dovremmo
provare a farlo tutti insieme, secondo me... concentrare il nostro
potere e
rigettarlo verso un solo punto in particolare..."
"Non
funzionerà" affermò Alucard, senza
troppi giri "Questo luogo non è una dimensione
qualunque... la sua
esistenza sembra legata alla vita dei Deadly Sins, a giudicare dai
sette flussi
di energia che circolano attorno a questo pianeta"
"Tu
riesci a percepire la loro forza?"
domandò incredulo Ub.
[Dark
Impetus - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
ALFA
Kairi, improvvisamente, si avvicinò al vampiro e gli
puntò il Keyblade al collo, sospettosa.
"Io
ti conosco perfettamente e so quanto tu possa
essere davvero pericoloso... a cosa punti, Alucard?
Perchè ci hai seguito di tua spontanea volontà?"
"Lui...
lui cosa?! E' matto?!" esclamò
sconvolta Marron, voltandosi verso l'uomo dalla carnagione pallida, il
quale
sorrise diabolicamente.
Quello,
dal momento in cui l'avevo intravisto, mi aveva
messo letteralmente i brividi. Avevo scoperto fosse un vampiro, un
mostro
succhia-sangue proprio come quelli che descrivevano nei film horror.
"Ed
io conosco te... Kairi... e anche il tuo caro
maritino! La prima
volta che ti ho conosciuta eravamo a Los Angeles.
Eri in compagnia sua,
del tuo caro ciclope e di due cyborg mezzi arrugginiti"
La
frase del vampiro scioccò la regina, facendole perdere
sicurezza e portandola a indietreggiare di qualche passo, impaurita.
"No...
impossibile... tu eri..."
"...
morto...nella tua dimensione lo sono!"
confermò lui, dandole ragione.
“Regina
Kairi... lei conosce Alucard?” le
domandai io, lievemente confusa.
La
ragazza si voltò verso di me e, digrignando i denti per
la frustrazione, ammise.
“Ricordi
cosa vi ho detto sul passato del pianeta Terra, nella Dimensione ALFA?
Che furono dei vampiri a sterminare la popolazione umana... ebbene... uno
di quei mostri fu proprio Alucard!”
In
ben che non si dica, Simon sciolse il nostro abbraccio e
si portò davanti a me, rivolgendo uno sguardo a dir poco
minaccioso verso il
vampiro, il quale tuttavia sembrava tutto tranne che agitato.
“E’
tutto inutile, imbecille... soprattutto senza il
tuo compagno demone ad aiutarti! Non finirà come
quella volta...
stavolta non mi sconfiggerai, Hunter Warrior!”
“Io non
ti conosco! E Zero... Zero...”
Simon
tentennò davanti alla sua affermazione, e per qualche
secondo rimase completamente immobile, come se stesse cercando di
compiere uno
strano gesto.
La
frase successiva, iniziando a tremare come una foglia, ci
lasciò completamente senza parole.
“Zero...
Zero non è più dentro di
me!”
[The
Devil - BEST OST IN THE WORLD]
Ero
senza parole, come tutti i presenti. Come era potuto
succedere? Come avevano fatto Zero e Simon a separarsi definitivamente
senza
morire?
Separare…
…
oh no!
Non
è che…
"Riprendendo
il discorso da dove l’avevamo lasciato,
my lady... Dragon ha polverizzato il mio corpo, ma i miei
poteri vanno ben
al di là della vostra immaginazione. Una delle mie
abilità nascoste,
sappiatelo, è quella della Onnipresenza. Io posso stare in
più luoghi nello
stesso momento... di conseguenza, ogni mia versione è in
contatto con se stessa,
anche quelle delle linee spazio-temporali sigillate!"
"Per
la miseria... è possibile?"
domandò Kazuha ai suoi amici, i quali erano perfino
più in confusione di lei.
Io,
però, compresi ciò che aveva appena affermato
Alucard.
"In
pratica... è come se io fossi a conoscenza
della storia di tutte le mie versioni, come se potessi parlare con loro
e
consigliarle. Ognuna di loro continuerebbe ad agire
indipendentemente, ma
il solo poter conoscere il proprio futuro ti porterebbe a prendere
delle
decisioni che, senza saper nulla, non prenderesti mai. E'
questo, non è
vero?"
"Ottima
analisi, Chi Miura" confermò
Alucard, abbassandosi il cappello in segno di rispetto "Nessuno,
al momento,
possiede questo potere oltre a me!"
"Altra
domanda... come hai acquisito tale
capacità?" domandò Ai,
stupita "Questo potere è al
limite del divino, se non tale"
"Indovina,
piccola scienziatina... è stato
proprio grazie a te e alla tua sostanza!"
"La
sua sostanza?" si chiese,
confusa, la sayan di nome Caulifla, chiedendo spiegazioni alla sua
compagna
Kale che, ovviamente, era ignara di tutto.
"Il
Cellular Power" rispose il vampiro,
pietrificando la bambina "La tua creazione è
ciò che mi ha permesso di
raggiungere tale potere. Nel momento in cui tu, due notti fa, hai
espresso il
desiderio di potenziarci con esso, io ho raggiunto l'Onnipresenza. Questo,
tuttavia, è accaduto anche perchè non posso
morire di vecchiaia. Tu, Ai
Haibara alias Shiho Miyano alias Sherry, non hai la minima idea di
ciò che hai
creato... la tua scoperta è talmente rivoluzionaria
e stupefacente che
nessuno può ancora capire le conseguenze delle tue
ricerche... nemmeno
tu stessa!"
"Di
cosa parli, Alucard? Il Cellular Power non
permette soltanto all'utilizzatore di sbloccare tutto il suo potenziale
latente?" domandò Masumi, incuriosita "C'è
qualche altro
effetto collaterale di cui noi non siamo a conoscenza?"
Il
vampiro, con il suo cenno d'assenso, ci colse tutti alla
sprovvista.
"Parla...
cosa sai in più, rispetto a me?"
ordinò Ai, visibilmente agitata.
"Come
vuoi... ma la storia è leggermente lunga.
Voi sapete cosa sia l'Alchimia?"
Quasi
tutti fecero segno di no, confusi. Solo una persona fu
in grado di rispondere.
"E'
la scienza che permette di trasmutare la
materia. Si divide in tre fasi:
comprensione, scomposizione e
ricomposizione. Per compiere tale tecnica, è necessaria un
energia molto
potente, quella scaturita dai movimenti della crosta terrestre"
ci
spiegò Eraser Head, indicando alcuni di noi "Ad
esempio... Simon,
Ub, Majin Bu e Peach sono in grado di utilizzare questo potere, a
giudicare
dalle riprese del torneo...e
anche Momo Yaoyorozu"
"...
perchè l'Alchimia è così importante?"
chiese Kazuha al vampiro.
“Veniva
usata moltissimi anni fa, su un pianeta
dell’ottavo universo. Sullo stesso globo, tuttavia,
è incominciata a
circolare una pietra molto particolare, in grado di donarti poteri
immensi, al
limite del divino. Un oggetto noto come...”
“...
la Pietra Filosofale!”
A
rispondere, stavolta, fu Freezer.
“Come
fai a conoscerla?” domandò
Simon al
demone del freddo.
“E’
una leggenda che circola in tutti gli universi,
anche nel nostro” ci rivelò
tranquillamente Peach, difendendo il suo
imperatore “Si tratta di un oggetto che,
nelle mani di ottimi scienziati,
permetterebbe di ottenere la vita eterna”
“Sembra
molto simile a quella che si trova nei libri di
Harry Potter...” affermai io, a bassa voce e senza
che altri ascoltassero.
Senza
successo.
“Non
è molto diversa, a dire la verità... quella
all’interno dei libri, però, è pura
fantascienza” mi contraddisse
Alucard “La vera Pietra Filosofale ha delle
componenti completamente
diverse. Quella che la vostra scienziatina ha creato, a dire
il vero, non è
che una patetica copia, una sintetizzazione della vera pietra che, in
altri
corpi, non produrrebbe alcun risultato... ma
che, nel mio, si è
rivelata una benedizione dal cielo!”
“E
se volessi crearne una vera... cosa dovrei fare, di
preciso?” chiese Ai, incuriosita da quel
discorso.
La
risposta del vampiro, però, orripilò tutti i
presenti.
[The
Sealed Kingdom - BEST OST IN THE WORLD]
“Puoi
crearne a piacimento... se ti piacciono i
sacrifici umani!”
Mi
misi una mano davanti alla bocca per trattenere i conati
di vomito.
Sacrifici
umani? Per creare la Pietra Filosofale, era
necessario uccidere delle persone?!
“Io
sono l’unico, tra i presenti, ad avere non solo
ucciso delle persone, ma anche ingerito il sangue e l’Anima
di molti esseri
umani. Fondendo il Cellular Power con le Anime di cui mi sono
nutrito, io e
te, Ai Haibara, abbiamo creato una Pietra Filosofale Originale, in
grado di
rendermi ancora più potente!”
“Questa
pietra filosofale dona soltanto la vita
eterna?” domandò Ochaco al
vampiro, il quale fece segno di no con la
testa.
“Specifichiamo...
la pietra non dona davvero
l’immortalità.Semplicemente
allunga la tua vita in base al
numero di sacrifici che hai compiuto, nel mio caso miliardi.Potete paragonare
quest’oggetto ad un incalanatore di energia. Possederla vi
permette di
utilizzare le capacità del vostro corpo al massimo,
esattamente come avete
scoperto nei vostriesperimenti”
Alucard, poi, si voltò verso il mio
ragazzo “... tu, ad esempio, hai un
controllo della tua energia pressochè
perfetto. Avevi già iniettato dentro di te il KI Power,
molto prima che Ai
esprimesse quel desiderio ieri... non è così?”
“Non
di mia iniziativa...” dichiarò Simon,
pensieroso
ed ancora scosso dalla scoperta precedente “...
è avvenuto quando Zero ha
preso il controllo di me, ma già quando ne ero sprovvisto la
mia capacità di
controllo era quasi al novanta per cento... il
KI Power, nel mio
caso, era una sostanza superflua e non me ne sono servito mai
più”
“...
che lo assuma uno o l’altro non cambia nulla... Zero
ha ucciso moltissime persone e ne ha anche divorate parecchie, quando
era
ancora all’interno del tuo corpo.
Se il tuo demone fosse rimasto nel
tuo corpo... la tua potenza sarebbe almeno dieci volte
superiore. Prova a pensare
a ciò che ti è stato detto all’alba,
Simon Kog...quella
storiellina e quanto è avvenuto con il Cellular Power sono
strettamente
collegati!”
Mi
voltai, confusa, verso il mio ragazzo, il quale sembrò
ancora più confuso di prima.
Di
cosa stava parlando Alucard? Forse dell’incontro
segreto che avevano avuto lui e Dragon, prima che
quest’ultimo venisse ucciso?
In
effetti, nessuno di noi sapeva ancora cosa si fossero
detti, e Simon non ce ne aveva ancora parlato. Lo stava facendo per
proteggerci? Forse sì, forse no.
Lo
avremmo scoperto successivamente, ne ero certa.
“Ora,
però, non possiamo restarcene qui con le mani in
mano” dichiarò Eraser Head,
dirigendosi all’esterno della caverna “Dobbiamo
capire come sconfiggere i Deadly Sins! Avete delle...”
I
nostri discorsi, tuttavia, vennero interrotti da un urlo a
dir poco agghiacciante...
...
quella era la voce di GoGo!
***
Dimensione
BETA - Tournament Planet - Tower of Victory
07:35
GOKU
[The
Last Butterfly - BEST OST IN THE WORLD]
“Dove...
dove sono andati i Deadly Sins?”
“Sono
andati via... c’è stato quel lampo di luce, e
tutti quanti i nostri nemici sono spariti!”
Era
la verità. Subito dopo l’arrivo dei nostri nuovi
amici,
compagni alleati di GAMMA Trunks, i nostri avversari si erano tutti
volatilizzati, come se non fossero mai stati lì. Questo,
purtroppo, non prima
di aver fatto sparire metà di noi. Tra di loro vi stavano
Simon e Freezer,
perciò non c’era pericolo per loro. Li avremmo
sicuramente ritrovati.
Nel
mentre, io avevo nuovamente raggiunto la mia navicella
Spazio-Temporale, dove avevo lasciato BETA Kairi nelle mani
più gentili di
quella giovane ragazza dai capelli azzurri, di nome Aqua. Tirai un
grosso
sospiro di sollievo quando vidi la mia amica sveglia e ripresasi
completamente
dallo svenimento, mentre parlava proprio con la guerriera della chiave.
“Goku...”
“Ti
sei svegliata, Kairi... come stai?”
“Un
po’ meglio, non preoccuparti. Quindi... quindi Dragon
è...”
Abbattuto
e sconfitto, le feci segno di sì con la testa,
distrutto. Non osai lontanamente immaginare come si sentiva la regina,
nel
profondo del suo cuore.
“Kairi...
mi dispiace tantissimo...”
Con
mia grande sorpresa, la vidi asciugarsi il viso con
decisione, schioccarsi il collo e guardare verso l’orizzonte.
“...
grazie, Son Goku... ma questo non è il momento
delle lacrime. Ciò che più conta, adesso,
è salvarci la pelle a vicenda! Ho
saputo che i miei figli sono spariti... voglio tutte le spiegazioni del
caso!”
Senza
perdere tempo, io e Aqua spiegammo cosa fosse successo
a tutti coloro che erano rimasti feriti durante l’attacco a
sorpresa dei Deadly
Sins, tra i quali vi stavano anche i figli della regina, senza
tralasciare
nesuun particolare.
“Capisco...
è molto probabile siano stati trascinati
in qualche altro luogo a noi sconosciuto”
comprese BETA Kairi,
domandandomi mentre uscivamo tutti e tre dalla navicella “Tu
sapevi usare
il Tele-Trasporto, giusto? Non riesci a percepire nessun’aura
dei nostri amici
scomparsi?”
Le
feci segno di no, rammaricato. Tutte le mie allieve, mio
figlio Goten e mia nipote Pan... non riuscivo a percepire
l’aura di nessuno di
loro.
“Un’altra
dimensione?” provò a
ipotizzare
Aqua, ricevendo un cenno d’assenso da parte di BETA Kairi.
“Molto
probabile. I Deadly Sins stanno giocando sporco...
non possiamo sapere in quale Dimensione Spazio-Temporale abbiano fatto
fuggire
i nostri amici. E’ un disastro!”
Preoccupato
per la sorte di tutti i nostri amici, raggiungemmo
l’arena sabbiosa della Tower of Victory, dove tutti si erano
fermati a
discutere di quanto era successo.
“COSA
SIGNIFICA CHE TE LA SEI FATTA SCAPPARE? TI AVEVO
ORDINATO DI TENERLA D’OCCHIO PER TUTTO IL TORNEO!”
A
urlare, stavolta, era stato Vegeta il quale aveva
afferrato suo figlio del presente per la collottola, con uno sguardo
che io non
gli avevo mai visto in volto.
“Non
ho... non ho potuto far nulla...” ammise
il giovane figlio del principe, versando lacrime amare “...
Pan e Bra
hanno approfittato del casino per scappare e raggiungere te e Piccolo.
Io e Goten ci siamo separati a nostra volta dagli altri per cercarle e,
quando
le abbiamo trovate, le abbiamo condotte fuori. Una sfera di
KI per poco non
ci ha ucciso. Io e Goten abbiamo fatto loro da scudo, ma tutti e tre
sono
rimasti lievemente feriti, e per questo io li ho portati dentro
l’astronave
medica dei soccorsi. Io... io non immaginavo sarebbe
andata a finire
così”
Mi
iniziai a preoccupare, correndo verso il mio compagno di
lotta prima che uccidesse di botte suo figlio. Non lo fece. Prima che
li
raggiungessi, Vegeta aveva mollato la presa su Trunks, cercando di
trattenere
le sue lacrime.
Era
dal giorno in cui Freezer lo uccise, su Namecc, che il
principe non piangeva.
Avevo
notato tre figure che mi erano passate di fianco, nel
verso opposto, quando avevo allontanato l’indifesa Kairi da
Glacial, ma ero
così furioso con quel farabutto che non ci avevo fatto
troppo caso e avevo
lasciato subito correre.
“Perfino
Ub vi è sgusciato via dalle gambe senza che
ve ne rendeste conto...” mi
rivelò il mio compagno namecciano,
severamente “... Majin Buu lo ha trovato
svenuto dentro ai corridoi,
insieme ad Ai, Pan e Bra. Un esplosione lo ha avvolto completamente ed
è stato
sbalzato con la forza addosso a un muro. E’ stato il demone a
condurre Pan e
Bra da voi, mentre Ai è rimasta con lui per prestare
soccorso a Ub”
“Ci
sono state sette vittime, in questo attacco da
parte dei nostri nemici”
confermò Edward, visibilmente nervoso “Senza
contare che Jiren, Toppo e Broly non sono ancora tornati”
Accidenti.
Non avevo capito che le battaglie avessero
provocato così tanti disastri. L’angoscia e la
paura presero il sopravvento
dentro al mio cuore. Non riuscivo a smettere di tremare. E se i Deadly
Sins
fossero riusciti a fare del male a qualcuno degli scomparsi?
Non
volevo lontanamente immaginare un’eventualità
simile.
Tutti
quegli incubi che avevo avuto, nel corso di quei
cinque anni, erano diventati improvvisamente realtà. No.
Quello che stavo
provando era perfino peggio, perchè non era soltanto la mia
vita quella in
pericolo...
...
ma quella delle persone a cui tenevo di più...
...
dei miei amici...
...
delle mie allieve...
...
dei miei figli...
...
di mia nipote...
“Abbiamo
un responso definitivo” annunciò GAMMA
Trunks, il cui sguardo lasciava intendere il peggio “In
tutto mancano
trentaquattro partecipanti, di cui tre sappiamo momentaneamente la
localizzazione... ovvero Toppo, Broly e Jiren, che stanno combattendo
contro
Glacial, Diablo e Lilith. In quanto agli altri... nemmeno io so cosa
sia successo!”
“Non
possiamo rimanere qui, Trunks!” gli urlò
contro
uno dei suoi compagni, visibilmente agitato “Dobbiamo
andarcene, e alla
svelta! Se i Deadly Sins tornassero adesso...”
“Lo
so, Terra... ASCOLTATEMI TUTTI QUANTI! USCITE FUORI
DALLA TOWER OF VICTORY E SUDDIVIDETEVI TRA LE SEI ASTRONAVI CHE
TROVERETE
ATTORNO AD ESSA! VI PORTEREMO VIA DA QUI, SANI E SALVI!”
annunciò ai
presenti GAMMA Trunks, ad alta voce “NON
APPENA RAGGIUNGEREMO LA
DESTINAZIONE PREFISSATA, VI TERREMO INFORMATI SULLE CONDIZIONI DI CHI
SI TROVA
ANCORA QUI!”
Solo
quando sentii il discorso del mio amico il mio corpo
smise di tremare per l’orrore. Quelle parole avevano riacceso
in me sentimenti
che credevo non sarebbero mai più sorti.
Rabbia...
desiderio di vendetta... orgoglio...
“Io
non vado da nessuna parte... non fin quando le
persone che ho nel cuore sono in pericolo!”
esclamai io, stringendo i pugni
talmente forte da farmi sanguinare le mani. Mi voltai verso Vegeta, e
gli
chiesi “Anche tu resterai, vero?”
“Ci
puoi scommettere, Kakaroth!”
“Allora
rimarrò anche io!”
“No,
Trunks... tu non puoi...” Vegeta
ordinò
al figlio del presente, perentorio “... tu andrai
con tutti gli altri e
raggiungerai tua madre! Mi sono spiegato?!”
“COL
CAVOLO CHE VI LASCIO QUI!!! MIA SORELLA E’ IN
PERICOLO! IL MIO MIGLIORE AMICO E’ NEI GUAI... ED
E’ COLPA MIA! NON POSSO
PASSARE IL RESTO DELLA MIA VITA A DIFENDERMI DALLE MIE DEBOLEZZE!
VOGLIO DARVI
UNA...”
“ASCOLTAMI
BENE, RAZZA DI TESTONE!!! SE TUTTI E DUE
RIMARREMO QUI, QUELLA DONNA CI RAGGIUNGEREBBE QUI E SI CACCEREBBE NEI
GUAI! TU
DEVI RAGGIUNGERLA E TENERLA D’OCCHIO!”
Ero
certo che Vegeta si stesse riferendo a Bulma. La mia
amica, non appena avrebbe scoperto la verità, si sarebbe
certamente fatta in
quattro per raggiungere Tournament Planet e non potevamo
permetterglielo.
“Ma...”
“Trunks...”
lo rimproverò Piccolo, severamente “...
tuo padre ha ragione. Non possiamo rimanere tutti qui. Non sappiamo se
i nostri
nemici sanno viaggiare nel tempo! Guerrieri come te dovranno prepararsi
a
difendere i nostri familiari qualora li raggiungessero nella Dimensione
ALFA. Solo così saremo
d’aiuto a Goku e tuo padre...”
“...
e non dimenticarti di Mai e del bambino che ha in
grembo!” lo rassicurò Gohan,
scompigliandogli i capelli “Loro
avranno bisogno di te, qualora le cose andassero storte. Pensa a
loro... tua
sorella, mio fratello e mia figlia sono in grado di cavarsela alla
grande! Di
loro ce ne occupiamo io, mio padre e tuo padre! D’accordo?”
“Trunks...
non perderò nessuno di voi! Mi hai
capito?! Non permetterò a quei figli di puttana di
strapparvi dalle mie
braccia! MI SONO SPIEGATO?!”
L’ultima
frase pronunciata dal principe scioccò tutti noi,
in particolare Trunks, il quale venne abbracciato con forza da suo
padre.
“L’ultima
volta che ti ho abbracciato, avevo deciso di
farmi esplodere assieme a Buu... stavolta lo farò
con la promessa di
riportare indietro tua sorella! Non renderci le cose
difficili, figlio
mio... sei un adulto, adesso! Ragiona con la tua testa... sai
perfettamente
quale sia la scelta più sensata da fare, adesso”
Il
sospiro arrendevole di BETA Trunks fu, per tutti noi, un
vero sollievo. Potevamo dormire sonni tranquilli.
“Videl,
Mr.Satan... me ne occuperò io! Riporterò Pan e
Buu a casa!” Gohan rassicurò sua moglie
e suo suocero “Voi andate con
tutti gli altri! Se resterete su questo pianeta, dovrei trattenere la
mia
potenza!”
“D’accordo...
cercate di non farvi ammazzare!”
affermò il campione del mondo, mentre Videl dette prima un
bacio a suo marito
prima di seguire il padre.
A
pochi metri di distanza da noi, invece, era scoppiato un
brutto litigio tra Crilin e C-18.
“Rimarrò
anche io!”
“No...
tu tornerai indietro con gli altri! A Marron ci
penso io!”
“Rimarrò
anche io, se lo volete... Marron è la mia
allieva! E’ anche mia responsabilità proteggerla!”
dichiarò Ten Shinan
con fermezza, ricevendo un cenno d’assenso da parte di Crilin.
Questo,
però, non fermò C-18, la quale sbraitò
con forza al
suo uomo.
“ACCIDENTI
A TE, CRILIN! SEI GIA’ MORTO NON SO QUANTE
VOLTE! SE CI LASCI DI NUOVO LE PENNE... NON AVREMO LA CERTEZZA CHE TU
POSSA
TORNARE IN VITA! LO CAPISCI, SI’ O NO?!”
“QUESTO
NON E’ SOLO UN MIO PICCIO, C-18... QUESTO E’ IL
MIO LAVORO!!!”
Davanti
all’uscita del marito, la cyborg rimase
completamente sbigottita.
“Non
importa se io ho già perso la vita più di una
volta... è mio compito proteggere quante più
persone possibili da questa
situazione. Ora più che mai, anche con gente molto
più forte di me, la mia
esperienza come poliziotto potrebbe risultare sempre decisiva, come la
tua nel
Red Ribbon!”
“Crilin
ha ragione, mia cara... resterò anche io, se
volete!” dichiarò il Maestro Muten,
sicuro di se “Non sarò forte
abbastanza
da sconfiggere i Deadly Sins, ma posso darvi una mano
nell’analizzare i nostri
avversari con la mia esperienza nelle arti marziali. E poi... Marron
è anche
mia nipote, no?”
“No...
tu andrai via con gli altri, Muten-Sama...”
gli ordinò C-18, perentoria, voltandosi verso Crilin e
Ten-Shinan “... se è
questo che vuoi, allora non posso oppormi... ma sappiate, tutti e due,
che non
abbiamo le garanzie di ritornare vivi da questa battaglia tutti e tre
insieme...
nella peggiore delle eventualità...”
“Sei
proprio cocciuta, vero sorellina?!” la
rimproverò C-17, puntando il dito verso di se e rivolgendosi
a Muten “Resterò
io a proteggerli. Lei vada a spiegare agli altri la situazione!”
“Ci
sono anche Shuichi e la sua famiglia, se qualcosa
dovesse andare storto... ed io!” si aggiunse
Piccolo, lasciandomi senza
parole.
“Piccolo...
tu non rimani?”
“No,
Goku... a differenza di tutti gli altri, io sono a
conoscenza di alcune verità che devono essere rivelate, il
prima possibile
aggiungo. Non posso nemmeno esservi utile nel combattimento... ora come
ora,
l’unica arma su cui potrò contare sarà
il cervello”
“Ma...
Ai... le nostre...”
“Goku...”
mi rispose lui, avvicinandosi a me e
poggiandomi una mano sulla spalla “... quelle non
sono le mie allieve. Io
sono il tuo assistente, non il loro maestro... e lo stesso vale per Ai,
anche
se un po’ mi dispiace non averla conosciuta prima. Il loro
Sen-Sei sei tu... la
responsabilità è tua!”
[Comet
- NARUTO]
Il
peso di quelle parole gravò sul mio cuore. La vita di
tutte loro era in gioco e non potevo lasciarle incontro al loro
destino, non
adesso...
...
a costo di sacrificare definitivamente la mia vita,
per coloro che io avevo accolto in casa come se fossero mie figlie,
come parte
della mia famiglia, io le avrei salvate.
“D’accordo...
come vuoi... ma ad una sola condizione,
Piccolo...” dichiarai io, avvicinandomi
al suo orecchio e
sussurrandogli la mia ultima richiesta.
Lo
sguardo afflitto del namecciano fu una reazione più che
normale considerando il nostro rispetto e la nostra fiducia reciproca,
ma lui
annuì con decisione comprendendo le mie volontà.
“Quindi,
alla fine, su questo pianeta rimarremo io,
Kakaroth, Gohan, Crilin, C-18, C-17 e Ten Shinan... oltre a
GAMMA Trunks!”
elencò Vegeta, sogghignando soddisfatto “Siamo
più che sufficienti!”
“Rimaniamo
anche noi!”
A
parlare fu Bakugo, il quale era stato affiancato da tutti i
suoi compagni di classe.
“Col
cavolo che voi rimarrete!” li rimproverò
Vegeta,
fissandoli minacciosamente tutti “E’
troppo pericoloso!”
“INVECE
SI’! Kiro!” insistette Tsuyu, determinata
come non mai “Noi siamo aspiranti eroi e due dei
nostri amici sono spariti!
Dobbiamo aiutarli! Kiro!”
“INVECE
SIETE DEGLI SCIOCCHI, DEI MARMOCCHI APPENA USCITI
DALL’UTERO DI VOSTRA MADRE!”
Ahia.
Vegeta ci stava andando pesante.
“LO
SAPPIAMO PERFETTAMENTE COSA SIAMO! MA NON CI TIRIAMO
INDIETRO COMUNQUE, CINQUANTENNE STEMPIATO CHE NON SEI ALTRO!”
“A
CHI HAI DATO DELLO STEMPIATO?!”
“ADESSO
BASTA!”
A
parlare, con nostra grande sorpresa, era stata Aqua, la
quale si portò davanti a noi con sguardo perentorio.
“Aqua...”
la riconobbe GAMMA Trunks, tirando
un sospiro di sollievo.
Costei
si avvicinò a tutti gli adolescenti, fissandoli negli
occhi uno ad uno.
“Perchè
mai dovremmo lasciarvi qui?
Sappiamo chi siete... la nuova generazione di eroi del vostro
universo!
Siete in gamba, siete unici... semplicemente non vogliamo che
uno di voi ci
lasci le penne. Per favore... lasciate che siano gli adulti
a...”
“...
NO! NON DI NUOVO!” si mise però ad
urlare
Todoroki, frustrato ed abbattuto “NON POSSIAMO
ACCETTARLO! SONO MORTE MILIARDI
DI PERSONE INNOCENTI, SENZA CHE NOI POTESSIMO FAR NULLA... COME
POSSIAMO
RESTARCENE FERMI?! I NOSTRI GENITORI SONO MORTI!!! LORO NON SI
TROVAVANO DENTRO
LA U.A.! CHE RAZZA DI EROI DIVENTEREMO SE NON POSSIAMO AFFRONTARE
COLORO CHE CI
HANNO STRAPPATO VIA LA NOSTRA CASA E LA NOSTRA QUOTIDIANITA’?!”
[Man
of The World - NARUTO]
“Ragazzi...
so che per voi è più difficile. Tra
tutti
gli altri partecipanti, voi siete quasi i più giovani e non
avevate la minima idea di quello che sarebbe potuto accadere”
comprese Aqua,
visibilmente dispiaciuta per tutti loro “Ma vi
scongiuro... ho visto
tantissimi ragazzi come voi che hanno perso la vita inutilmente... ve
lo chiedo
con tutto l’affetto che posso donarvi... aspettate
la fine della vostra
scuola per prendervi delle responsabilità così
grandi...”
“Signorina...
noi non possiamo...” ammise però Jiro,
scuotendo con forza la testa “... noi... noi
non possiamo abbandonare
Midoriya, Ochaco, Momo e Aizawa-Sensei... e poi... poi...”
“...
siamo sinceri... questa non è più una semplice
battaglia... questa è una guerra! Non
possiamo paragonare le nostre
disavventure a questo disastro... qualche volta abbiamo agito
impulsivamente,
nonostante non fossimo in grado di dare una mano... ma
stavolta... almeno
stavolta...”
Tenya
Iida si portò davanti a tutti i suoi compagni, come
loro rappresentante, inchinandosi davanti a noi e lasciandoci
completamente senza
parole.
“...
per favore... PERMETTETECI DI AIUTARVI!”
Tutti quanti noi
eravamo rimasti totalmente sconvolti dalla determinazione degli allievi
della
Ultra Accademy. Entrambe le fazioni avevano le proprie ragioni, tutte
comprensibili. Capivo
le motivazioni di Aqua e Vegeta, che non volevano mettere a rischio la
vita di
tutti quei giovani pieni di talento e di vita. Tuttavia, comprendevo
perfettamente anche i sentimenti dei ragazzi, i quali volevano rendersi
quanto
più utili possibile, soprattutto dopo quanto fosse successo
alle loro famiglie.
“Rimarranno
qui!”
A
intervenire, stavolta, fu All Might affiancato da Present
Mic e Midnight.
“Signor
Toshinori... è una grande responsabilità quella
che si sta prendendo!” gli fece notare GAMMA
Trunks, severamente “Rischiano
seriamente di morire... lo sa, vero?”
“Io
conosco questi ragazzi molto meglio di voi, così
come tutti i miei colleghi... e siamo certi possano risultare decisivi!”
affermò invece l’ex eroe numero uno della
città di Tokyo “Sono in gamba...
hanno talento... e sono unici, proprio come ha affermato lei!
Non esiste
nessuno che possa copiare le loro capacità... sono frecce
troppo importanti per
il nostro arco!”
“Ma...”
provò nuovamente a fermarli Aqua, ma
qualcun altro la interruppe definitivamente, poggiandole una mano sulla
spalla.
“Aqua...
se lo desiderano, possono restare”
“Terra...
sei sicuro?”
“Sì,
tranquilla... Sora, Riku e Kairi hanno salvato i
nostri mondi alla loro stessa età, e questi giovani ne hanno
passate di tutti i
colori, come noi. Ricordi cosa è successo con
Ventus, quando gli abbiamo
detto di tornare a casa? Non commetterò lo stesso errore. Io
mi fido del
giudizio di All Might! Dopotutto è il loro insegnante, no?”
“Se
è questo che vogliono... allora dovranno
rispondere a tutti i nostri ordini!”
ordinò perentoriamente Vegeta,
ritornando a fissare il giovane Bakugo “Mi sono
spiegato abbastanza bene,
moccioso?!”
“SIGNORSI’
SIGNORE!” rispose con decisione Tenya,
afferrando il suo compagno e allontanandolo dal principe dei sayan,
prima che
riprendessero a litigare.
“Fate
attenzione alle promesse che fate...” li
ammonii io, affiancandomi al mio compagno d’armi e
specificando “Quando
noi parliamo di tutti gli ordini... intendiamo ogni singolo comando che
vi impartiremo! Se
vi chiederemo di dividervi, voi dovrete dividervi... se vi chiederemo
di
nascondervi, voi vi nasconderete... se vi chiederemo di
scappare e lasciarci
morire...voi... dovete... ubbidire!
Siamo stati abbastanza
chiari?”
Quelle
mie parole intimorirono leggermente i ragazzi, ma di
fronte al cenno di incoraggiamento di All Might tutti loro, incluso
Bakugo,
accennarono un sì con la testa, sancendo la fine di quella
discussione.
“Qualcun
altro ha deciso di farsi ammazzare?”
domandò Vegeta a suo figlio dell’altra linea
temporale, seccamente.
“No.
Gli altri universi hanno deciso di raggiungere il
futuro. Qui siamo più che sufficienti!”
“No!
Ci sono ancora io!”
Vegeta
sogghignò, soddisfatto. Lui aveva grande rispetto di
Cabba e lo rispettava come se fosse un suo fratello minore. Lo aveva
preso
sotto la sua ala ed ero certo che il sayan del sesto universo sarebbe
rimasto
lì, su Tournament Planet. E poi anche le sue amiche Caulifla
e Kale erano state
rapite...
...
non poteva lasciarle morire, non ora che erano riuscite ad adottare due
piccoli sayan.
“Perciò
è ora...” comprese al volo
Aqua,
avvicinandosi a BETA Kairi “... quello che
sto per chiederti non ti
piacerà, mia regina...”
“...
l’ho già intuito... e hai ragione! Non mi piace
per
niente!” esclamò la moglie di Dragon,
ferma sulle sue intenzioni “Io non
tornerò indietro, non se Emerald e Cristal sono in pericolo!”
“In
altre circostanze ti avrei dato ragione... ma la
sparizione di ALFA Kairi ha complicato e non poco i nostri piani”
ammise
Terra, spiegandole “Il primo problema
riguarda il regno incustodito.
L’azione che stiamo compiendo è illegale nella
nostra dimensione, e la regina
ha l’obbligo di presenziare ad alcune assemblee molto
importanti. Se lei non si
presentasse nemmeno ad una di queste... alcuni nostri 'alleati'
potrebbero non prenderla troppo
bene, e sfrutterebbero la situazione per voltarci le spalle in caso di
estrema necessità...”
“Il
secondo problema riguarda alcune magie e
protezioni che utilizziamo per i nostri sistemi di sicurezza...”
lo
seguì a ruota Aqua, rammaricata “...
perchè solo il KI della regina può attivarli. Il
più potente di questi ci permetterebbe di
tele-trasportare tutti gli abitanti della città di Roma a
Conton City. Non
avere un asso simile da usare nelle situazioni peggiori sarebbe un
suicidio!”
“L’ultimo
problema, infine... riguarda proprio i tuoi
figli...” ci informò Trunks,
infine, rivelando e stupendo la nostra
amica “... anche la nostra versione ha dei bambini
che si chiamano Emerald e
Cristal... ma questi sono ancora molto piccoli. Se non
vedessero tornare la
loro mamma...”
BETA
Kairi abbassò lo sguardo, abbattuta e comprensiva. Si
voltò verso di me, preoccupata, chiedendomi.
“Goku...”
“Penserò
io ai tuoi figli... spiegherò loro tutto
quanto, non appena li avremo ritrovati!”
La
regina annuì, grata e rassicurata dalle mie parole.
“Toppo,
Broly e Jiren stanno tornando!” mi
resi conto io, percependo le loro aure avvicinarsi alla T. of V.
“Dubito
abbiano sconfitto i nostri nemici... ma mai dire mai!”
“Aspettiamoli
e decidiamo la nostra strategia!”
dichiarò Crilin, con grinta “Loro
avranno senz’altro compreso quanto
siano realmente forti i nostri avver...”
WOOSH!
[Response
Of Souls - NARUTO]
L’improvvisa
folata di vento presagì l’atterraggio dei tre
super guerrieri. Nessuno di loro sembrava ferito. I loro vestiti erano
puliti
come non mai.
“Non
siete riusciti a sconfiggerli...”
comprese al volo Vegeta, scuotendo il capo infastidito.
“Non
hanno voluto combattere... ci hanno
sguinzagliato contro alcuni mostri fatti di una sostanza oscura, fino a
quando
non si sono stancati e non se ne sono andati via”
ci spiegò Toppo,
rammaricato.
“Heartless...
sanno evocare anche quelle
creature...” ci rivelò al volo BETA
Kairi, preoccupata.
Jiren,
guardando tutti i presenti con grande severità,
affermò con rabbia.
“A
TUTTI VOI CHE STATE RIMANENDO QUI SU TOURNAMENT
PLANET... VI ORDINO DI TORNARE ASSIEME A NOI E A TUTTI GLI ALTRI!
NESSUNO
RESTERA’ QUI UN SECONDO DI PIU’!”
Tutti
quanti restarono a bocca aperta davanti alle sue
parole. Toppo e Broly, al contrario, erano tranquilli, come se
l’ordine di
Jiren fosse più che naturale.
Dalle
spalle dell’alieno apparve una piccolissima sfera
magica luminosa, che fece allarmare Aqua, Trunks e i nostri salvatori.
“Per
fortuna, durante i nostri viaggi tra gli
universi, Toppo ha imparato anche il Codice Morse! I vostri amici vi
ordinano
di tornare indietro senza pensarci due volte!”
dichiarò il grigio,
specificando “In particolare, una di loro ha
affermato che siete senza
cervello e che stavate per commettere una sciocchezza... e io
le do
pienamente ragione!”
“Cosa...
MA SCHERZIAMO?! E DOVREMO LASCIARE I NOSTRI
AMICI AL LORO DESTINO?!” gli urlò contro
BETA Trunks, portandosi davanti a
lui e tentando di stringergli la tunica con la mano.
L’affermazione
e il comportamento del figlio di Vegeta non
piacque per niente a Jiren, il quale aumentò drasticamente
la sua aura,
rischiando di spazzare via tutti con la sua rabbia. Davanti a tale
dichiarazione di potere, tutti noi restammo atterriti.
Jiren,
come per sfidarlo, aveva portato le sue braccia
dietro la schiena, mentre il ragazzo dai capelli viola non riusciva a
smettere
di tremare dinnanzi allo sguardo inferocito dell’alieno.
Fu
Broly, tuttavia, a rispondere ai nostri dubbi, e lo fece
a suo modo.
“Come
speravate di sopravvivere su Tournament Planet...
SE BUU, UB E MOMO SONO STATI RAPITI!? SE NON VI UCCIDERANNO I DEADLY
SINS...
SARANNO I MORSI DELLA FAME A FARVI FUORI! TUA MADRE HA RAGIONE,
TRUNKS...
STAVATE PER FARE UNA GRANDISSIMA CAVOLATA!”
“E
le navicelle Spazio-Temporali, dopo un viaggio di
andata e ritorno, necessitano di un giorno intero di ricarica per
ripartire”
specificò Toppo, altrettanto severo “Questa
non era una trappola solo per i
vostri amici... ma anche per gli stolti che avrebbero provato
a salvarli! Se
i Deadly Sins... o peggio... se la Regina dei Demoni vi attaccasse fra
un’ora... VOI VERRESTE FACILMENTE UCCISI!”
Eravamo
rimasti sbigottiti davanti alle affermazioni dei tre
guerrieri. Avevano pienamente ragione. Stavamo per cadere nel tranello
del
nemico, senza che ce ne rendessimo conto.
“Che
stupidi... stavamo per farla grossa!”
ammise Terra, tirandosi un ceffone sulla fronte per
l’imbarazzo.
“La
miglior cosa che possiamo fare, al momento, è
tornare indietro e pensare a una nuova strategia con gli altri membri
della
Sezione Anti-Mafia” capì al
volo Aqua, rendendosi conto di aver agito
con troppa frettolosità e urlando a tutti i presenti
“NUOVO CAMBIO DI PIANO!
RAGGIUNGIAMO LE NAVICELLE SENZA PERDERE ALCUN SECONDO! EVITIAMO NUOVI
ATTACCHI...basta e avanza quello di oggi...”
Tutti
ubbidimmo, mogiamente, camminando distrutti verso
l’esterno dell’arena. Solo BETA Trunks e Jiren
erano ancora fermi, con il
secondo che non smetteva di fissare minacciosamente il primo.
“Jiren...”
provai a intervenire io, ma fu il figlio
di Vegeta ad anticiparmi, con sguardo rivolto per terra.
“Mi
dispiace. Ero troppo preso dal salvare
subito i miei amici e non ho tenuto in considerazione il pensiero di un
guerriero molto più esperto di me. Non
riaccadrà mai più... lo prometto”
Davanti
alle parole del sayan, il grigio finalmente si
rilassò e io tirai un sospiro di sollievo. Quando Jiren
dette una pacca
amichevole sulla spalla del figlio di Vegeta, compresi che
l’alieno si fosse
arrabbiato così tanto solo per valutarlo e dargli un
insegnamento.
Ero
felice di constatare che BETA Trunks avesse superato
quel piccolo test.
Nessuno
di noi, tuttavia, si era reso conto della fuga di
una figura misteriosa, la quale portava una sacca piena sulle spalle.
***
Dimensione
Sconosciuta
08:10
BETA CHI
[Sasuke's
Ninja Way - NARUTO]
Tutti,
preoccupati per la sorte di GoGo, Hiro, Baymax,
Emerald e Cristal, ci fiondammo fuori dalla caverna il più
velocemente possibile.
Ritrovammo al volo i due fratelli gemelli, ma gli altri tre erano
spariti nel
nulla. Ai piedi dei figli di BETA Kairi vi stava una piccola voragine,
nella
quale probabilmente erano andati a finire i tre partecipanti del terzo
universo.
“GoGo!”
urlò Goten, ‘leggermente’ preoccupato
per le
sorti di quella che, avevamo ormai compreso tutti, fosse la ragazza che
gli
piaceva “Stai bene!?”
Riuscimmo
ad udire una flebile voce dalle profondità di
quella voragine, quella di GoGo.
“S...
sì... il corpo di Baymax ha attutito la caduta...”
“Siamo
precipitati per trenta metri e sessanta nove centimetri”
affermò Baymax, con la sua solita tonalità di
voce “Le nostre
probabilità di uscirne vivi
erano dello 0,00001 %”
“Grazie
per avercelo specificato, Baymax...”
aggiunse Hiro, esclamando
improvvisamente “...
RAGAZZI! QUI C’E’ UNA GALLERIA, E NON SEMBRA
NATURALE!”
“In
una dimensione completamente differente dalla nostra?
Molto strano” comprese al volo ALFA Kairi,
rassicurando il giovane sayan
con una pacca “Sarà meglio dare
un’occhiata... chi vuole venire con me? A
parte te, Chi... tu mi seguirai a prescindere!”
lo sguardo gelido
con cui mi fissò la regina mi fece diventare piccola come
una formica “Non
ti allontanerai da me per nessun motivo al mondo!”
“O...
ok...” ubbidii io, intimorita e spaventata
dalla sua fermezza.
“Allora
verrò anche io!” ci seguì a
ruota Simon,
voltandosi verso Ai, la quale si era già messa di fianco a
noi due “E
sono certo tu voglia seguirci, non è così?”
“Indovinato!”
“Veniamo
anche noi due!” affermò Emerald, con
Cristal
che lo seguì immediatamente altrettanto determinata.
“E
anche noi!” confermò Midoriya,
accompagnato da
Ochaco, rivolgendosi poi al suo insegnante “Professor
Aizawa... possiamo?”
“Tra
tutti noi, io e Midoriya siamo i più deboli”
lo seguì a ruota la sua ragazza, spiegando al suo vecchio
maestro “Le
nostre capacità, in combinazione, possono essere
più utili in missioni di
circospezione che in un combattimento a campo aperto”
“Non
avete tutti i torti... d’accordo”
acconsentì Eraser Head, puntando lo sguardo verso Simon e
Kairi “Siete
ben protetti... e avete qualcuno a cui dover badare! Io
resterò qui a difendere
gli altri e aspettarvi”
Avevo
il vago, enorme sospetto che l’insegnante della U.A.
si riferisse a me, come persona da proteggere, ma preferii non indagare
e
lasciai correre.
“Allora
è deciso!” confermò ALFA
Kairi, ordinando a
tutti gli altri presenti “Voi rientrate
dentro la caverna, tutti quanti!
Qui ci pensiamo noi!”
***
Dimensione
Sconosciuta - Galleria Misteriosa
[Soundtrack
3 - R.I.S.]
La
discesa dentro quella piccola voragine non fu complicata.
Tutti i presenti, infatti, sapevano perfettamente volare, mentre io fui
in
grado di saltare e cadere sui miei piedi senza farmi alcun graffio,
grazie ai
poteri che il Key-Blade mi aveva donato.
“Piuttosto
comodo, devo ammettere!” affermai
io, con un ghigno soddisfatto, quando riuscii a ritrovare i tre
malcapitati dei
Big Hero 6.
Per
fortuna, tutti e tre sembravano stare bene. Come aveva
affermato GoGo, i due terrestri avevano usato il corpo rigonfio del
loro amico
cyborg per evitare di spaccarsi l’osso del collo.
“Se
quei maledetti dei Deadly Sins non ci avessero tele-trasportato
senza i nostri costumi, non avremmo mai corso un rischio simile!”
ammise Hiro, amareggiato “Ora come ora, non possiamo
far nulla...”
“...
ora come ora, potete essere più utili di quanto
immaginate!” dichiarò invece
Simon, raggiungendoci e ordinando a tutti
e tre “Nei nostri ranghi abbiamo dei cyborg e le
vostre conoscenze
ingegneristiche ci saranno indispensabili. Fossi in voi, risalirei la
voragine
e ci farei una chiacchierata. A visitare questa galleria ci
penseremo noi!”
Grazie
all’aiuto di Goten, il quale si propose galantemente
di portare in braccio GoGo (la quale, intuendo le intenzioni del sayan,
invece
scelse di farsi ‘salvare’ da Baymax, lasciando
fosse Hiro a essere recuperato dal
fratello di Gohan), tutti e tre i membri dei Big Hero 6 furono portati
in
salvo.
Cinque
minuti dopo, dentro la voragine vi stavano in tutto
otto persone; io, Simon, Ai, ALFA Kairi, BETA Emerald, BETA Cristal,
Midoriya
ed Ochaco.
[Dark
Horror Trap - BEST OST IN THE WORLD]
“Tu
stammi di fianco!” mi ordinò ALFA Kairi,
con un
ghigno irrisorio, prendendomi in giro “So che
vorresti stare appiccicata al
tuo ragazzo, ma ora non possiamo permetterci alcuna distrazione.
Non
sappiamo se siano stati i Deadly Sins stessi a creare questa galleria!”
Davanti
all’uscita della regina io diventai rossa come un
pomodoro ma cercai in tutti i modi di celarlo agli occhi di Simon,
senza alcun
successo a giudicare dal sorriso divertito del mio uomo.
“E
voi? Vi sentite un po’ meglio?”
domandò poi
la donna ai due giovani figli della sua alter-ego della dimensione BETA.
“S...
sì... stia tranquilla, regina Kairi”
affermò,
per nulla convinto, Emerald.
“Papà
ci ha sempre detto di affrontare ogni avversità
come due degni principi del nostro regno. Siamo distrutti, è
vero...”
ammise Cristal, con sguardo affranto “...
ma non possiamo farci abbattere
o non saremo mai due sovrani saggi e forti come i nostri genitori...”
ALFA
Kairi sospirò, molto dispiaciuta per loro. Non erano
effettivamente i suoi figli, ma era come se lo fossero ed entrambi gli
adolescenti non sembravano aver superato ancora la morte del loro
papà. Ma come
biasimarli, d’altronde? Non era passata nemmeno
un’ora da quando avevano
scoperto la verità.
Diedi
loro una pacca di incoraggiamento e loro apprezzarono
il mio gesto, facendomi un occhiolino rassicurante.
La
galleria che stavamo attraversando era molto stretta e
buia, e solo una flebile sfera di luce prodotta dal Key-Blade di ALFA
Kairi ci
permetteva di camminare senza cadere. Fummo comunque costretti a
percorrerla in
fila indiana, come avrebbero fatto i bambini dell’asilo fuori
dalla scuola. La
regina si trovava in testa alla carovana, poi seguivamo io, BETA
Emerald e BETA
Cristal. Dopo di loro vi stavano Midoriya e Ochaco ed infine, in coda
al
gruppo, Ai e Simon.
La
prima cosa che notai fu che quella galleria fosse molto
ripida e che la stessimo percorrendo in discesa, senza alcuna sosta.
Continuammo così per diversi minuti, forse anche per una
mezz’ora abbondante
prima di camminare su un percorso viscido ma meno faticoso del
precedente.
L’aria
si era improvvisamente rarefatta, e una puzza a me
molto familiare inondò le mie narici insinuandosi fino a
riempire i miei
polmoni e fino a farmi venire un conato di vomito. La percepivo molto
spesso,
quando al lavoro mi dicevano di portare un cadavere
nell’obitorio.
Quella
era puzza di morte!
“Hiro
aveva ragione... questa non è opera della
natura...” dichiarò
improvvisamente ALFA Kairi, abbassandosi e puntando
la luce del suo Key-Blade di fianco a se.
[Detective,
Danger, scary, creepy, crime scene investigation
- BEST OST IN THE WORLD]
Quando
mi resi conto della verità, mi venne letteralmente un
colpo e indietreggiai verso la parete della galleria, pronunciando un
epiteto
di sgomento e portandomi una mano davanti alla bocca per non rimettere.
Fu
ancora peggio quando mi resi conto che la situazione non fosse diversa
dall’altra parte, e ritenni saggio portarmi dietro alla prima
persona che avevo
di fianco, ovvero il povero e innocente Midoriya.
“C-Chi?!”
si imbarazzò subito l’aspirante eroe,
diventando rosso come un peperone.
“De-Deku-Kun?!”
si ingelosì subito Ochaco, diventando
letteralmente di pietra.
“Ora
basta, tutti voi!” ordinò Simon a tutti,
riportando la situazione alla normalità e avvicinandosi alle
pareti di quella
che, ormai avevamo compreso tutti, non fosse una normale galleria
“A
prima vista, direi che si tratti di semplici cubicoli cimiteriali... i
simboli incisi sui muri sopra ciascuno di essi, anche se erosi,
potrebbero indicare il nome, la data di nascita e di morte di ciascuna
mummia”
“Ma...
ma allora...” compresi al volo io,
staccandomi definitivamente dal giovane dai capelli verdi, il quale
sarebbe
crollato a terra per l’imbarazzo della scena precedente, se
Ochaco ed Emerald
non l’avessero sorretto in tempo “...
questo vuol dire che...”
“...
queste sono catacombe!”
La
risposta definitiva arrivò dalla bocca di Ai, la quale ci
indicò un altro punto di quel tetro corridoio.
“Osservate
quel simbolo. Ne ho sentito
parlare, ed è la prova di quanto io ho affermato...”
confermò la bambina, con
sicurezza “... ciò che sta
inciso su quel muro è un monogramma, formato
dalle due lettere Χ (chi) e Ρ (ro),
dell’alfabeto greco. Viene
usato
ancora oggi, su alcune tombe, per dichiarare che il defunto
è un cristiano”
“Questo
infittisce ancora di più il mistero...”
ammise Simon, preoccupato “...
perchè questo significherebbe che noi non
siamo stati semplicemente trasferiti in una dimensione parallela a
quella
reale...”
“...
ma non sappiamo ancora molto, perciò azzardare delle
teorie non è saggio” confermò
Kairi, appuntando tuttavia “Qualcosa,
però, devo ammetterla... il Sommo Sacerdote ci
aveva specificatamente confermato
che Tournament Planet è stato creato dal nulla e che fosse
completamente
artificiale...”
“Ora
che ce lo fa notare, regina Kairi...” si rese
conto Cristal, avvicinandosi ad una radice sporgente dal soffitto,
staccandone
un pezzettino e provando a masticarla.
La
principessa sgranò gli occhi, stupita, ed esclamò.
“E’
commestibile! Non è di metallo! E’ una vera radice!”
“Brutto
segno...” confermò Midoriya, provando a
ragionare su quanto avessimo scoperto “...
se dovessimo analizzare le
informazioni che abbiamo fino ad ora, quelli che sono stati
imprigionati in un
mondo privo di cibo e acqua sono i nostri amici!”
Già.
L’aspirante eroe non aveva tutti i torti. Più di
qualcosa non quadrava in quella strana situazione.
“Allora
continuiamo a percorrere questa galleria...”
ordinò ALFA Kairi con decisione, puntando il Key-Blade verso
l’oscurità “...
e restiamo in allerta. Questa storia continua a non piacermi...”
“...
non piace a nessuno di noi, a dire la verità...”
dichiarò Ochaco, la cui faccia era blu per la fifa.
Camminare
in mezzo a tutte quelle mummie fu una delle
esperienze più angoscianti della mia vita. Un morto non
poteva tornare in vita,
mi avevano insegnato i docenti dell’università.
Avevo vissuto con quella
credenza per più di quattro mesi, prima di scoprire che la
razionalità, nel
nostro mondo, o quantomeno nel mio, poteva andare a farsi fottere.
Sembrava
una scena da film horror, in tutti i sensi. In ogni
istante, una di quelle carcasse puzzolenti e in decomposizione poteva
muoversi
e saltarci addosso senza alcuna pietà. La
tranquillità di Simon e di Kairi, i
due guerrieri più forti di quella carovana, ci
rassicurò quel tanto che bastava
per fare un passo alla volta.
“Guardate...
da quella parte c’è un altare!”
esclamò Ochaco, sorpresa.
Il
corridoio si era suddiviso in due biforcazioni. Una delle
due strade era senza vie d’uscita, e in fondo ad essa vi
stava un piccolo
altare in pietra, con su incisi altri due simboli.
“Α
ed ω” le riconobbi all’istante
io “La prima
e l’ultima lettera dell’alfabeto greco...”
“...
un altro simbolismo usato dai primi cristiani”
specificò Ai, avvicinandosi all’altare assieme a
tutti noi “Indicano che
Cristo è il principio e la fine di tutte le cose”
“Sopra
all’altare c’è inciso un... pesce, mi
sembra”
notò BETA Emerald, incuriosito “Anche
questo è un simbolo?”
“Sì”
confermò Simon, facendoci notare un altro
particolare “Vedete le lettere incise
dentro al suo corpo?
ΙΧΘΥΣ. Poste
in verticale, queste formano un acrostico il cui significato
è – Gesù
Cristo, Figlio di Dio, Salvatore-”
“E
osservate le mura” continuò la
spiegazione
Ai, facendoci notare due piccoli dipinti sulla roccia “Da
una parte viene
raffigurato il Buon Pastore, mentre sull’altra parete vi
è dipitno l’Orante.
Anche questi sono simbolismi utilizzati dai primi Cristiani.
Direi che non
ci sono dubbi... questo luogo non è stato creato affatto dai
Deadly Sins!”
“Ehm...
io non ci sto capendo molto, a dire il vero...”
ammise BETA Cristal, la quale era in confusione “...
chi sarebbero questi
‘cristiani’ di cui parlate?”
“Avete
ragione... voi due non fate parte del nostro
universo” comprese Midoriya, osservando
lo sguardo spaesato di tutti e
due i figli di Kairi del Presente “Il Cristianesimo
è un tipo di culto sorto
poco più di due mila anni fa sul nostro pianeta, ed esiste
ancora oggi.I
Cristiani sono semplicemente i loro seguaci!”
“Quindi
Cristo è uno degli Dei che venerano, giusto?”
provò ad ipotizzare BETA Emerald, ricevendo un secco no da
parte di Simon.
“Non
esattamente. Loro venerano un solo
Dio, il quale può essere suddiviso nella Santa
Trinità... ma è troppo
difficile da spiegare, al momento...”
ammise Ochaco, con una goccia di
sudore che le cadde dalla fronte.
“Ciò
che ci interessa, al momento, è che questo posto sia
stato costruito da esseri umani...”
confermò ALFA Kairi, dando credito
alle supposizioni del mio ragazzo e della sua sorellastra “...
il punto,
però, rimane sempre lo stesso... perchè
i Deadly Sins ci hanno
tele-trasportati qui?”
Riprendemmo
la nostra tenebrosa visita guidata. Trovammo
altri piccoli altarini, e su di essi vi stavano incisi tantissimi altri
simboli
inerenti alla religione cristiana. L’albero,
l’ancora, la barca, e spesso anche
quelli visti in precedenza si ripetevano. Questo continuò
per più di un quarto
d’ora, quando scoprimmo che il cunicolo si era decisamente
allargato rispetto
all’inizio, ma non solo. Il cammino si era fatto decisamente
molto più ripido e
puntava sopra i nostri occhi, dimostrazione che stavamo finalmente
risalendo
verso la superficie. Per nostra grandissima gioia, erano finiti anche i
tumuli.
[For
The King - CELTIC MUSIC]
“Non
abbiamo più bisogno del Key-Blade per farci
strada, a quanto pare” si rese conto ALFA
Kairi, facendo sparire la sua
sfera di luce e indicando un’arcata naturale.
“Deve
essere l’uscita... o l’entrata per una nuova
caverna” ipotizzò Ai,
rimanendo comunque in allerta.
Una
leggera brezza, proveniente proprio da quell’uscita,
sfiorò la nostra pelle.
Aria
pulita, fresca e sana.
Tutti
ed otto, senza perdere altro tempo, decidemmo di
percorrere gli ultimi metri di quella galleria, varcando trepidanti
l’enorme
arcata. Davanti ai nostri occhi vi stava una vista a dir poco
stupefacente, da
lasciarci senza fiato per più di un minuto.
Ci
trovavamo all’interno di una nuova grotta sotterranea,
all’apparenza di origine carsica, coperta da stalattiti e
stalagmiti di varia
lunghezza e larghezza . Al centro della stessa vi stava un vastissimo
lago
d’acqua così trasparente da sembrare quasi
inesistente. Sopra di noi, a una
cinquantina di metri di altezza, vi stava la voragine dalla quale
fuoriusciva
sia l’aria della superficie sia la luce del sole.
“Riuscite
a percepire l’aura dei nostri amici?”
domandò Midoriya a tutti noi.
“Sì...
non sono molto lontani”
affermò Simon,
con sicurezza, puntando il dito verso la galleria da dove eravamo
sbucati “A
linea d’aria, dovremmo trovarci a circa tre chilometri da loro”
“Abbiamo
percorso tre chilometri?!” esclamai io,
sbalordita.
“E
abbiamo camminato per più di un’ora, aggiungo”
confermò ALFA Kairi, spiazzandomi completamente.
“A
parte ciò... dite che quest’acqua
è potabile?”
domandò Ai, incuriosita, indicando il lago sotto i nostri
piedi.
Per
conferma, Ochaco si avvicinò alla riva, immergendo la
sua bocca dentro la superfice trasparente dell’acqua.
“Brrr...
che fredda... però... è anche buona!
Sì!
Quest’acqua è buonissima! E guardate... ci sono
anche dei pesci che ci nuotano
dentro!”
“Perciò
questo pianeta è reale in tutto e per tutto...”
si rese conto BETA Emerald, rivolgendosi alla versione ALFA di sua
madre “...
regina Kairi... lei ci ha detto che il Sommo ha creato
Tournament Planet dal
nulla. E se invece l’avesse eretto a immagine e somiglianza
di questo?”
"Non
lo so... io e i miei compagni, durante la prima fase, abbiamo
controllato tutte le radure attorno alla Tower of Victory, e non ci
siamo mai trovati di fronte a nessuna voragine..."
dichiarò Midoriya, prima che la sua ragazza però
lo interrompesse.
"A
dire il vero, una voragine l'abbiamo trovata, ma era stata creata dalla
Tenebra, ricordi? Forse era attraverso gallerie simili che riusciva a
muoversi da un punto del globo ad un altro!"
“Non
possiamo scartare nemmeno questa ipotesi... ma
dovremmo capire per quale motivo il Sommo non ci abbia rivelato
l’esistenza di
questo posto” fu sincera la sovrana,
continuando a guardarsi attorno
assieme a tutti quanti gli altri “Sarebbe meglio
separarci ancora una volta.
Io, Chi, Emerald e Cristal torneremo indietro per accompagnare
tutti gli
altri in questa grotta... voi altri, invece, fareste meglio a rimanere
qui
per...”
“...
è più saggio il contrario”
la interruppe
subito Ai, decisa “Sappiamo soltanto una cosa dei
nostri nemici... ovvero
che danno la caccia a mio fratello. Se lui rimanesse nello
stesso punto per
troppo tempo e con poche persone in grado di aiutarlo, nessuno potrebbe
salvarlo”
“Cosa
ci suggerisci, allora?” chiese Ochaco,
la quale sembrava provare molto rispetto per la piccola sorella di
Simon.
“Saranno
Simon e Kairi a tornare indietro. Noi
siamo pesci piccoli per i Deadly Sins... ci limiteremo a tenere
azzerata la
nostra aura, come stiamo continuando a fare adesso, così
nessuno potrà
rintracciarci. Dalla superficie, dovreste metterci poco meno
di dieci minuti
all’andata e dieci al ritorno”
“E
Chi?” le domandò subito Simon “Lei
non può
azzerare la sua aura. Se i Deadly Sins la percepissero...”
“...
se avessero davvero voluto puntare a Chi,
avrebbero già provato ad attaccarla.
Pensaci. Lei ha camminato con
noi per tutto il tempo, ma per un estraneo è come
se avesse percorso
la caverna da sola dato che eravamo tutti impercettibili. Perchè
allora non
hanno provato ad attaccarla?”
Già.
Ai aveva guadagnato un punto con questo ragionamento. Ciò
che era avvenuto su Tournament Planet aveva messo in chiaro moltissime
cose. La
prima era che i Deadly Sins non mi volevano morta. La seconda era che,
per
quanto assurdo potesse sembrare, il mio Cuore di Pura Luce era
essenziale per i
loro piani.
Sia
Simon che ALFA Kairi si guardarono negli occhi,
preoccupati, prima di darsi un cenno d’intesa e affermare.
“D’accordo.
Credo sia la scelta più saggia”
comprese ALFA Kairi, rivolgendosi a me e ordinandomi, preoccupata
“Resta
qui assieme agli altri, dentro questa grotta! Non allontanarti per
nessunissimo
motivo al mondo... e lo stesso vale per voi!”
affermò, rivolgendosi a
tutti gli altri.
“Mi
raccomando... il nostro obiettivo principale è
fuggire da qui, non farci ammazzare!”
dichiarò Simon, alzandosi in volo
assieme alla sua alleata e allontanandosi da noi per mezzo
dell’apertura
naturale sopra le nostre teste.
Perfetto.
Ora nessuno poteva difenderci. O meglio...
...
quelli che erano rimasti sapevano difendersi da
soli...
...
quella nei guai ero io!
[Airhead
- BORUTO]
“E
ora cosa si fa?” domandò BETA
Cristal,
guardandosi attorno “Restiamo semplicemente
nascosti dentro la galleria,
oppure...”
“...
io direi di circumnavigare il lago attraverso
quella stradina laggiù, nel caso ci fossero altre gallerie
nascoste”
propose Emerald “Così, quando
tutti gli altri ci raggiungeranno, potremo
condividere con loro altre informazioni”
“Simon
e ALFA Kairi non ci avevano detto di rimanere qui?”
si preoccupò Midoriya davanti alla proposta del giovane
principe, la cui
sorella però aggiunse.
“Loro
ci hanno detto di non allontanarci dalla grotta,
non di visitarla. Semplicemente dobbiamo ritrovarci qui, davanti
all’entrata della
prima galleria, prima che loro tornino, così non si
preoccuperanno
inutilmente...”
La
maggior parte di loro si voltò verso Ai, con occhi da
cucciolo bastonato, e la piccola dai capelli ramati sbuffò
esasperata, cosa che
mi fece scoppiare a ridere. Strano come tutti quanti, in automatico, si
rivolgessero alla sorellina di Simon come se fosse la più
adulta e matura tra i
presenti, un grandissimo segno di rispetto.
“I
Detective Boys farebbero meno storie... e va bene!
Controllare questa grotta un po’ più a fondo non
è una cattiva idea... ma
non dobbiamo perderci! Non è detto che quel percorso
circumnavighi il lago
sotterraneo!”
“Per
il problema dell’orientamento ci penserò io!”
dichiarò Ochaco, con un sorriso convinto, avvicinandosi ad
alcune pietre e
raccogliendole da terra.
“GRAVITA’
0!”
Con
nostra grande sorpresa, una delle pietre che aveva
raccolto iniziò a rimanere sospesa per aria, a poco
più di un metro di distanza
dal suolo.
“Le
lascerò ogni qualvolta ci saranno dei bivi, così
sapremo la strada del ritorno!”
“Ottima
idea, Ochaco-chan!” esclamò raggiante
Midoriya, stampando un bacio sulla guancia di Uravity e facendola
arrossire di
colpo.
Si
vedeva che erano fatti l’uno per l’altra.
“Perfetto!
Allora in marcia!” affermò BETA Emerald,
soddisfatto, cominciando a incamminarsi verso l’ignoto.
***
Fuori
dalla caverna...
09:13
SIMON
[Ventus
Theme - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Cosa
stanno facendo, i ragazzi?” mi domandò
ALFA
Kairi, decisamente preoccupata per la loro sorte.
“Una
visita alla grotta, niente di che” la
tranquillizzai io, rilassato “Mi fido
ciecamente di Ai... se
dovessero commettere qualche sciocchezza, lei darebbe loro una bella
lezione. E’
di Chi che ho paura...”
La
regina abbassò il capo, decisamente in colpa.
Stavamo
volando a bassa quota da circa mezzo minuto, a
velocità sostenuta per impedire ai nostri avversari di
percepirci in volo. Ci
avremmo messo un tempo venti volte maggiore per raggiungere tutti gli
altri
nostri compagni.
Per
la prima volta da quando avevo scoperto la verità su
Zero, io e il mio demone eravamo completamente separati. Quello era un
grosso
guaio, dato che lui aveva circa metà della nostra totale
potenza. Anzi, se quanto detto da Alucard era vero, la mia potenza era
diminuita di dieci volte, e questa era una vera e propria tragedia.
Avrei
dovuto ideare delle strategie completamente diverse
per affrontare i miei nemici e sconfiggerli.
“Simon...
io... mi dispiace” esclamò
lei, affranta
“Non avrei mai voluto che in questo
disastro ci finisse in mezzo anche Chi. E’ tutta colpa mia...”
“No,
Kairi... quello ingenuo sono stato io” ammisi
però io, rassicurandola “I Deadly Sins
puntavano a separare me e Zero sin
dall’inizio... era solo questione di tempo prima che
puntassero anche Chi o
Ai. La loro presenza qui mi porterà semplicemente a
concentrarmi maggiormente.
Non posso più commettere una distrazione simile”
Continuammo
il volo in silenzio per qualche altro secondo.
Entrambi eravamo leggermente imbarazzati, anche perchè era
la prima volta che
ci trovavamo completamente da soli, ed io avevo moltissime domande da
porle.
“Quella
che si trovava nel letto di Chi, qualche notte
fa... eri tu, non è così?”
“Come
l’hai capito? Pensavo di essere completamente
identica a lei, in tutto e per tutto”
“Ed
è così... mi avevi quasi ingannato... ma poi mi
sono
reso conto di un piccolo particolare... di un dettaglio che ti
è sfuggito, o
ancor meglio che tu non hai potuto ricopiare”
Il
sorriso di ALFA Kairi fu la conferma a tutte le mie
risposte.
“Quindi
tu lo sapevi fin dall’inizio... che lei fosse
incinta...”
Io,
per conferma, sospirai di gioia. Nonostante la
situazione fosse critica, l’idea di poter diventare padre mi
rincuorava e mi
dava la forza di andare avanti.
“Cosa
sarebbe una Principessa dal Cuore Puro?”
“Un
essere vivente il cui cuore non possiede alcuna
traccia di Oscurità dentro di se... in parole povere, non
è in grado di
compiere azioni malvagie” mi rispose lei,
con sincerità.
“E
tu, se ho capito bene, sei una di queste...”
“...
non solo io... anche Chi. Non so nulla
su altre principesse. Si possono riconoscere perchè
possiedono un Marchio
Benedetto stampato sulla loro fronte, che solo un Druido di grandissima
esperienza è in grado di vedere. Loro li chiamano Graal o
Màndala, se non
sbaglio. Nemmeno i tuoi poteri ti permettono ancora di
riconoscerli...”
Annuii,
iniziando a fare le dovute analogie con le mie
conoscenze.
I
Màndala, da quello che sapevo, erano disegni circolari
delle tribù indiane native americane, un vero e proprio
simbolo spirituale che
rappresentava l’universo. Qualcosa mi diceva che i due
significati dietro a
tale parola fossero coincidenti.
“Kairi...
credo tu voglia sapere la parte restante della
profezia. Non è così?”
La
regina fece un chiaro segno di sì con la testa.
D’altronde, era anche per questo motivo che entrambi avevamo
deciso di
accettare la proposta di Ai...
...
per parlare da soli, in privato, senza che
nessun’altro potesse ascoltarci!
“Ci
siamo sbagliati tutti... la profezia non avverrà in
questi giorni” dichiarai io, lasciandola senza
parole “Ci sono delle
parti mancanti... è vero che ci sarà una
battaglia tra quattro entità molto
potenti e che una di loro diverrà il nuovo Dio Supremo di
questo mondo. Tuttavia,
c’è dell’altro... sono spuntati fuori
altre figure, di cui io non ho mai
sentito parlare... e credo tu possa darmi una mano”
In
meno di un minuto, cominciai a raccontarle tutto ciò che
Dragon Oronar mi aveva rivelato poco prima di essere ucciso dai nostri
nemici.
Quando terminai, lo sguardo di ALFA Kairi parlava da se.
“Mio...
mio Dio... come diavolo siamo arrivati a tutto
questo?”
“Kairi...
tu hai una vaga idea di cosa sta succedendo?”
“Credo...
credo che i sette Cuori di Pura Luce e i tredici
Cuori di Pura Oscurità servano a evocare
l’X-Blade, l’unica arma in grado di
evocare Kingdom Hearts. Tuttavia... non
riesco a capire il perchè
ciascun Candidato debba possedere una chiave per quel regno. A
parte ciò,
non so nulla sul Cavaliere del Destino e i suoi Arcangeli
dell’Apocalisse!”
“Scusa...
mi spieghi cosa diavolo è Kingdom Hearts? E
cosa è l’X-Blade?”
“Il
primo è il regno dove tutti i Cuori fanno ritorno,
una volta che la vita terrena ha termine. Il secondo, invece,
è il Key-Blade
che permette di evocarlo... e per ricrearlo, sono necessari sette
Custodi dal
Cuore di Pura Luce e tredici Custodi dal Cuore di Pura
Oscurità. Il
fatto è... è basterebbe un solo X-Blade per
evocare l’entrata di quel regno...
perchè la profezia ne pronuncia addirittura quattro?!”
Sinceramente,
non ci stavo capendo molto. Da quanto avessi
intuito, l’obiettivo di ciascun Candidato al Trono di Dio
Supremo era quello di
assorbire Sette Cuori di Pura Luce e Tredici Cuori di Pura
Oscurità,
esattamente come era pronunciato nella Profezia di Zeno-Sama. ALFA
Kairi,
invece, aveva appena confermato che alcuni di questi cuori potevano
appartenere
a dei Custodi del Key-Blade. Kingdom Hearts, perciò, era
essenziale per
diventare Candidato o per puntare al Trono?
“Kairi...
Kingdom Hearts possiede un grande
quantitativo di energia... non è vero?”
La
donna, rammaricata, annuì con il capo.
Dovevo
immaginarmelo. Ora cominciavo a comprendere le ultime
parole pronunciate da Dragon. Il Re di Hearts mi aveva avvisato sul
fatto che,
per diventare Dio Supremo, avrei dovuto ricorrere a molti sacrifici.
Tutto
questo, ora, aveva senso, e compresi anche le parole di Alucard. I
Quattro
Candidati non sarebbero diventati Dei Supremi fino a quando non
avrebbero
ottenuto il potere di Kingdom Hearts...
...
e non solo...
...
ora incominciavo a capire a cosa avrebbe portato
l’assunzione di Cellular Power a tutti i partecipanti.
Era
a questo che Alucard si riferiva.
“Grazie,
sua maestà, per aver chiarito molti dei miei
dubbi! Ora raggiungiamo gli altri il prima possibile!”
***
All'interno
della Caverna...
BETA
CHI
[Naminè's
Theme - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Tutti
e sei iniziammo la visita alla grotta. I due gemelli
erano in testa e sembravano i più elettrizzati dalla
missione extra che ci
eravamo prefissati. Si vedeva da oltre un miglio che loro amassero
visitare
posti così sperduti, immergendosi ed assaporando ogni
momento di quella nuova
piccola avventura. Inoltre, avevo intuito volessero trovare una scusa
per non pensare alla morte di loro padre. A seguirli, in quella piccola
carovana, vi stavano Midoriya e Ochaco, molto
più composti e
trattenuti rispetto ai loro pari età. Infine io ed Ai
chiudevamo la fila,
ammirando la vivacità dei nostri compagni di avventura.
“Ai...
tu come stai?”
“Non
bene...” ammise lei, affranta,
raccontandomi tutto quello che era successo prima che fosse
tele-trasportata
assieme a tutti noi in quel mondo strano.
“Quel
porco pedofilo ha provato a...?! CHE SCHIFO! SE
LO VEDO GLI INFILO IL KEY-BLADE NEL...”
“Ti
conviene lasciar perdere... o sarà Glacial a
infilare qualcosa dentro di te!” mi
ammonì lei, deprimendomi ancora di
più a causa della mia inutilità “Pensa
solo a sopravvivere e non farti
ammazzare... ho la sensazione che ai nostri nemici possa fare comodo
averti morta...”
Mi
voltai, orripilata, verso la sorella di Simon, la quale
si rese conto di aver parlato troppo e si zittì di colpo. Il
suo comportamento
mi insospettì e non poco. Per quattro mesi avevo imparato a
conoscere tutte
quelle persone fino in fondo, perciò mi resi conto
all’istante che Ai stesse
provando a nascondermi qualcosa di molto importante.
Per
questo decisi di partire all’attacco.
“Parla...”
“...
scusa... non volevo...”
“...
no, Ai. Riconosco benissimo quando vengo
presa in giro. Ora voglio sapere la
verità...cosa
intendi con- ... ai
nostri nemici possa fare comodo averti morta-?”
Se
lei aveva intuito qualcosa sui piani dei nostri nemici
che mi riguardasse, avrebbe dovuto dirmelo. Basta tenermi tutto
nascosto.
La
bambina, scoperta in flagrante, sospirò ed
affermò.
[Maleficent's
Theme - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Sappi
che è soltanto una mia teoria, anche molto
azzardata. Non ne ho discusso nemmeno con Shinichi o Shuichi,
che ritengo i
più intelligenti in fatto di deduzioni!”
“Non
importa! Voglio saperlo comunque!”
“Uff...
e va bene...” si arrese definitivamente la
piccola Ai, cominciando a rivelare tutta la verità
“... tutta la faccenda
dietro al torneo mi è sembrata strana. In
particolare, mi è sempre parso
anormale il comportamento di Lilith nei nostri confronti e in quelli di
tutti i
suoi alleati”
“La
regina dei Demoni? Perchè?”
“Pensaci
bene... a detta di Simon stesso, Lilith
conosceva tutta la storia di Simon e Zero fin dall’inizio,
grazie all’alleanza
con Glacial e Diablo. Dall’inizio hanno sempre
affermato che la morte di
Simon e il recupero dell’anima di Zero fossero i loro
obiettivi principali...
ma adesso non ci credo più!”
“Come
mai pensi questo?”
A
domandarlo era stato Midoriya, il quale si era avvicinato
assieme a tutti quanti gli altri per ascoltare i nostri discorsi.
Dato
che nessuna delle due aveva segreti da nascondere,
continuammo il discorso in compagnia.
“Simon
mi ha sempre rivelato che, in termini di potenza e
pericolosità, Lilith fosse molto più forte di
ogni guerriero esistente nei
nostri universi” rivelò a tutti loro,
sincera “Se lei e i Deadly Sins
erano a conoscenza della Squadra Anti-Mafia e della vera
identità del mio
ragazzo fin dalla sua nascita... allora perchè
non lo hanno ucciso subito?”
In
effetti Ai non stava facendo un ragionamento così
sbagliato.
“All’inizio
pensavo fosse per colpa della profezia, che
Lilith potesse temere uno scontro diretto...”
continuò la sorellina adottiva
di Simon, imperterrita “... lei
dovrà perire per mano dell’uomo che ha
sempre amato, ovvero Zero, qualora fosse fuggita dal suo regno.
Quando
ho proposto a Simon e Kairi di lasciarci qui, non è stato
soltanto per
proteggerci... l’ho fatto perchè sono
convinta che mio fratello abbia
scoperto qualcosa di davvero grosso e che volesse rivelarlo soltanto
alla
regina. Non sarebbe una vera sorpresa, in effetti...
le ultime persone
con cui ha parlato vostro padre siamo stati io e Simon stesso...”
“...
tu... tu hai parlato con nostro padre?”
le domandò sorpresa Cristal.
“Sì...
mi ha detto che gli dispiace di non
poter più rimanere con voi, che è orgoglioso di
voi. Ma non disperate! Ci
sono le sfere del drago! Possiamo riportarlo in vita, non è
così?”
[Dearly
Beloved - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
La
risposta negativa dei due principi ci colse letteralmente
alla sprovvista.
“Lo
vorremmo tantissimo... ma conoscendo nostro padre,
sicuramente non accetterebbe mai di tornare vivo”
ammise, sconsolato,
il giovane BETA Emerald stringendo le spalle di sua sorella in una
dolce morsa
affettuosa con un braccio.
“Per
lui sarebbe un disonore. Ha affrontato moltissime
guerre da cui ne è uscito vincitore. Ha visto
tantissimi suoi amici
morire...” continuò a
spiegarci BETA Cristal, asciugandosi una lacrima
“... ci odierebbe per il resto della nostra
vita se dovessimo resuscitare
soltanto lui. Non lo riterrebbe giusto...”
“Ma...
non sarebbe affatto disonorevole!”
affermò
Ochaco, dispiaciuta “Nessuno lo biasimerebbe se
volesse tornare a stare con
la sua famiglia ed i suoi amici! Era ancora
giovane... sono convinta
avrebbe voluto avere dei nipotini!”
“Nah...
lo sappiamo come è fatto!”
dichiarò la
principessa, voltandosi verso suo fratello ridacchiando divertita
“Non ci sa
proprio fare coi bambini!Come minimo ha
già ritrovato i suoi compagni
nell’Aldilà... e se la starà godendo
come un matto!”
“Già!
Me lo immagino a ubriacarsi di vino e fare il
canta-storie come quando eravamo bambini! In
quei momenti era
davvero uno spasso... e la mamma non era da meno! Ricordi
quando si
mettevano a fare i balli di coppia? Insieme erano insuperabili, e
pensare che
nostra madre era cieca, all’epoca! Ci facevano sbellicare
dalle risate!”
Tutti
noi tirammo un lungo sospiro di sollievo sentendo i
due giovani scherzare sul passato del loro papà. Stavano
superando la parte più
brutta del lutto. Ci avrebbero messo molto, ma alla fine sarebbero
riusciti a
trovare la loro strada e la loro felicità anche senza il
loro papà.
[Friends
in My Hearts - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Ah!
Giusto! Me ne stavo completamente dimenticando!”
Ai,
improvvisamente, fermò la sua camminata e tutti noi
facemmo altrettanto, osservandola sganciarsi uno scudo dalla schiena e
un
fodero di spada dalla sua vita, già munito d’arma.
In
effetti era da un po’ che avevo notato quegli strani
oggetti posseduti dalla piccola. Quando li aveva recuperati?
Questi
due oggetti finirono nelle mani di Emerald. Poi, la
piccola recuperò altri due oggetti dalle sue tasche, una
boccetta con del
liquido azzurrino al suo interno e un corno con diversi simboli
intagliati in
esso, e li consegnò a Cristal.
“Vostro
padre mi ha chiesto di passarvi questi... voi
sapete cosa sono, non è vero?”
“PE-PER
LA MISERIA!!!” quasi urlò BETA Cristal,
osservando per bene i regali di Dragon “LUI CI HA
DATO QUESTI?!”
“Sembrano
importanti...” notai io, leggendo i
comportamenti dei figli della regina.
“Se
lo sono?!QUESTI OGGETTI VALGONO UNA FORTUNA!
SONO RELIQUIE SACRE!” ci rivelò BETA
Emerald, ancora stupito dai doni
ricevuti “Hanno dei poteri a dir poco
inimmaginabili! Una persona che li
possiede tutti sarebbe in grado di soggiogare interi eserciti
completamente da
solo!”
Per
la miseria! Ora capivo perchè i due giovani fossero
rimasti così sconvolti da quelle sacre eredità.
Riprendemmo
la camminata, con Emerald e Cristal che stavano
pregustando la magnificenza dei loro regali. Sembravano bambini a cui
avevano
regalato i loro giocattoli preferiti.
“Tornando
al discorso di prima...” ripresi al
volo la discussione lasciata cadere qualche minuto prima con Ai, la
quale
sbuffò sconfitta ancora una volta “... e
no... non mollerò così facilmente...se i nostri nemici non puntano a Simon o alla squadra
Anti-Mafia...
allora chi vogliono...”
Non
ci fu bisogno di continuare. Nel momento in cui stavo
per pronunciare quella domanda, la mia mente aveva formulato la
soluzione
corretta. Una risposta che Ai, con la precedente esclamazione, aveva
vagamente
intuito...
...
una risposta troppo semplice da trovare.
[Pain's
Theme - NARUTO]
“A
te, Chi.
Loro, probabilmente, puntano a te!”
Tutti
quanti si fermarono, visibilmente scioccati e
sconvolti dalla risposta di Ai, ma io non reagii allo stesso modo.
Qualcosa,
nei due giorni in cui avevo conosciuto ALFA Kairi,
l’avevo iniziata a intuire almeno inconsciamente. Tantissimi
altri dubbi che
avevano percorso la mia mente si dissolsero quando incominciai a
comprendere i
reali movimenti della scacchiera posta dai miei amici per sconfiggere i
Deadly
Sins.
Ecco
perchè il Sommo aveva deciso di accompagnarmi
personalmente, ogni giorno, alla sede televisiva del programma a cui
partecipava. Ecco il motivo per il quale aveva sempre cercato di
proteggermi.
Ecco perchè ero stata la prima a essere portata via nella
nuova dimensione
spazio-temporale. ALFA Kairi stessa lo aveva accennato.
Affinchè
i piani dei nostri nemici andassero a buon fine,
loro dovevano possedere sette Cuori di Pura Luce, e io ero una fra
questi
secondo quanto affermato dalla regina. Io avevo deciso di partire per
Tournament Planet, facendo di testa mia, e la situazione era
precipitata.
I
Deadly Sins non avevano mai puntato a Simon. Il mio
ragazzo era l’obiettivo della sola regina Lilith, ma lo
stesso non valeva per
Glacial, Diablo e i Deadly Sins...
...
questi ultimi puntavano me e Kairi! Era noi due che
volevano prigioniere!
Era
a questo che si riferivano, quando mi avevano
circondata. Non solo. I Deadly Sins avevano parlato di un signore,
di un
capo al maschile, anche se la loro sovrana era Lilith stessa. Questo
aveva un
solo e unico significato.
“Dalla
faccia che stai facendo... sembra che tu avessi
già intuito qualcosa, non è vero?”
mi chiese Ai, a dir poco dispiaciuta.
“Non
ti avranno, Chi... ti proteggeremo noi! Te lo
promettiamo!” mi rassicurò Midoriya,
facendomi un occhiolino, con Ochaco e BETA
Cristal che mi poggiarono una mano sulle spalle per darmi sostegno.
Quella
sensazione di colpevolezza, tuttavia, non mi
abbandonò. Tutti stavano cercando di consolarmi e di
rassicurarmi, ma la
situazione peggiorava sempre di più. La verità
era un’altra. Avevo fatto un
errore colossale...
...
o forse no?
“Ragazzi...
credo ci sia qualcos’altro di strano!”
mi resi conto immediatamente io, rivelando loro “Se
io fossi stata la
persona da proteggere... allora perchè il Sommo
Sacerdote non è venuto a
recuperarmi di persona? Perchè mandare la
regina... sapendo che anche
lei possedesse le mie stesse qualità?”
“Il
Sommo Sacerdote? Che intendi, Chi?” mi chiese Ai,
confusa.
“Cerco
di essere più chiara... in base a ciò
che ci
siamo detti, i Deadly Sins vogliono me e non Simon, eppure io sono
stata al
fianco del Sommo Sacerdote per molti giorni, in diretta universale! Se
lui,
come ne sono convinta, era a conoscenza della mia importanza nei piani
dei
nostri nemici... perchè ha permesso di mostrarmi
davanti a tutti gli
universi, esponendo la mia immagine ancora di più?
Perchè non mi ha tele-trasportato
nel luogo dove si trovano adesso gli Zeno-Sama? Sarebbe
stato molto più
saggio, da parte sua, non trovate?”
Il
Sommo lo sapeva fin dall’inizio, e aveva fatto di tutto
per impedire ai nostri nemici di torcermi un capello durante le riprese
del
programma, lasciando poi il testimone a Chronoa. Di questa storia ne
avevamo
parlato io e tutta la Sezione Anti-Mafia, la prima sera che giungemmo a
Narnia.
“In
effetti... a questo non ci stavamo pensando!”
affermò Emerald, battendo un pugno sul palmo della mano.
“Non
è tutto... siamo sicuri che i Deadly Sins mi
vogliano realmente morta?” aggiunsi io,
rivelando loro tutti i miei
dubbi mentre continuavo a camminare senza fermarmi “Hanno
avuto più di un
occasione per farmi la pelle, e non lo hanno fatto... e se
volessero
semplicemente studiare i miei movimenti? Se io non fossi ancora pronta
per ciò
che vogliono io faccia?”
“E’
ancora troppo presto per formulare altre
ipotesi...” comprese Ai, sospirando e
ammettendo “... per adesso
continuiamo a tenere gli occhi aperti... non sappiamo dove e
quando
attaccheranno i nostri nemici, e inoltre non sappiamo tutte le loro
reali
intenzioni!”
Tutti
lasciammo cadere quel discorso e continuammo a
percorrere quella grotta, circumnavigando il laghetto. Ormai eravamo
giunti a
metà strada, presunsi, quando Ai si rivoltò
nuovamente verso di me, dicendomi.
“Chi...
scusami...”
“No,
Ai... va tutto bene... se davvero puntavano a
me, mi avrebbero raggiunta in ogni caso” la
rassicurai io, comprensiva “Ce
la caveremo tutti, d’accordo? E torneremo tutti a casa!”
“Non
ti chiedo scusa solo per questo” mi
rivelò tuttavia la sorellina adottiva di Simon, ancora
più rossa in viso e
dispiaciuta di prima “Quando ho riportato in vita
tutte le persone morte sul
nostro pianeta per mano della Yakuza, ho espresso un altro desiderio
che
conoscono soltanto Goku e Piccolo... ma temo di
aver combinato un
pasticcio...”
Quella
rivelazione mi colse completamente alla sprovvista.
Un terzo desiderio?
“Ai...
quale desiderio?”
[Nothing
Can Be Explained - BLEACH]
Il
sospiro della bambina, stavolta, mi impaurì e non poco.
Solo dopo qualche secondo di intenso silenzio, lei decise di
rivelarmelo, senza
che nessun altro potesse scoprirci.
Quando
lei terminò, il mio cuore si liberò di un
grossissimo
peso.
“Perdonami,
Chi... era da giorni che avevo questo
sospetto, ma ero ancora convinta che fosse Simon il loro obiettivo. Invece
di fidarmi della ragione, ho scelto di seguire ciò che mi
suggeriva il Cuore...
avrei dovuto concedere a te quel desiderio. Avrei dovuto fare qualcosa
per
proteggerti!”
“Invece
hai fatto benissimo, Ai... non sai quanto tu
mi abbia risollevato il morale con questa notizia!”
“Ma...
ma se avessi usato il mio desiderio solo per
te...”
“...
io mi sarei incolpata per il resto della mia vita,
se Simon fosse morto! Invece,
così, so di non avere più scuse. Se
davvero quello che hai detto è vero, potresti aver dato una
grandissima mano a
tutti noi, me inclusa... Ai... ti devo la vita per la scelta
che hai fatto!
Ti sarò debitrice per il resto dei miei giorni, e anche
oltre!”
Era
la verità. Se quello era il desiderio finale espresso da
Ai, non avevo più nulla da temere su Simon. A prescindere da
come sarebbe
andata, lui non avrebbe corso alcun pericolo.
I
Deadly Sins puntavano alla mia vita? Perfetto!
Ora
potevo contare anche su me stessa. Niente e nessuno
ormai avrebbe potuto fermarmi. Dovevo soltanto capire come fare a
muovermi...
...
anche perchè, in ciò che avrei voluto fare, ero
una
mezza sega!
“Ragazzi!”
esclamò BETA Cristal, indicando un punto
davanti alla nostra strada “Guardate! Se
continuiamo, dovremo nuovamente
percorrere una galleria chiusa... e questa non gira attorno
al lago. Che si
fa?”
La
figlia di BETA Kairi aveva ragione. Di fronte a noi vi
stava una nuova parete con una nuova galleria, la quale non puntava
decisamente
verso il punto dal quale eravamo partiti.
“Non
conviene andare avanti. Torniamo indietro!”
decise Ai, saggiamente “Quando ci
raggiungeranno anche gli adulti,
potremo mostrargliela!”
“Direi
che Ai ha pienamente ragione. Non sappiamo cosa
potrebbe attenderci oltre...” le dette
ragione BETA Emerald,
mostrandosi il più saggio tra i due gemelli dato che Cristal
non sembrava
pienamente convinta della scelta del fratello.
“Allora
cominciamo a tornare indietro...”
acconsentì Midoriya, iniziando a voltarsi per tornare nel
punto in cui Simon e
ALFA Kairi ci avevano lasciato.
Ochaco,
però, lo interruppe improvvisamente.
Improvvisamente
anche tutti gli altri iniziarono a
preoccuparsi, mettendomi ancora più in agitazione quando mi
circondarono in
posa da combattimento.
“Ragazzi...
cosa succede?”
Per
tutta risposta, Ai indicò la superficie del laghetto, e
poi con l’altra mano indicò le sue orecchie.
[The
Devil - BEST OST IN THE WORLD]
Rispetto
a come era prima, l’acqua non era più calma e
piatta, ma increspata ed in movimento. Uno strano ed ovattato rumore di
sottofondo aveva
avvolto il nostro udito ed aumentava sempre più
d’intensità.
“Qualcosa
ci sta raggiungendo... e non sembra solo, a
giudicare dai suoni orrendi che sento...”
analizzò Emerald, estraendo
la sua spada pronto alla lotta “... ma
perchè non riesco a sentire la
loro aura? Di cosa può trattarsi?”
“Qualunque
cosa sia, potrebbe essere pericolosa... e
anche numerosa! Il terreno sotto i nostri piedi sta tremando!”
si rese
conto Midoriya, preoccupato.
“E
allora cosa facciamo? Se non ci sbrighiamo...”
domandò Ochaco, visibilmente in preda
all’agitazione.
“...
potrebbero circondarci...” ammise Ai,
puntando lo sguardo verso la nuova galleria che avevamo trovato.
Sembrava
molto indecisa sul da farsi.
“Se
scappiamo in volo, sarà un disastro... i Deadly
Sins percepirebbero le nostre aure e ci catturerebbero!”
affermò
Cristal, la quale sembrava la più lucida tra tutti noi
“Ora come ora, le
uniche vie di fuga sono due... la nuova galleria... oppure...”
“...
l’acqua!” compresi io, puntando il dito
verso il
lago “Se ci tuffiamo lì e
nuotiamo dall’altra parte, forse i nostri
nemici non ci noteranno!”
I
suoni iniziarono a essere ancora più forti e tremendi.
Versi
animaleschi, capaci di farci venire letteralmente i
brividi, si propagarono per tutta la grotta e capimmo che i nostri
inseguitori,
di qualunque cosa si trattasse, ci stavano per raggiungere.
Testa
o croce? Galleria o lago?
***
Unknown
[Continuazione
- The Devil - BEST OST IN THE WORLD]
Non
potevo assolutamente credere all’enorme ingenuità
che
Simon e ALFA Kairi avessero commesso, lasciando quei giovani
adolescenti da
soli in quella grotta. Davvero pensavano che i Deadly Sins non
avrebbero
approfittato di quell’opportunità per far loro del
male?
Certo.
Io ed i miei compagni avevamo ricevuto l’ordine
perentorio di non ammazzare le due principesse, ma non ci avevano di
certo
impedito di giocare con gli altri, anche per mezzo di altre
entità o alleati.
Dentro
quelle catacombe, di alleati ne avevamo a
migliaia!
Mi
era bastato soltanto un pizzico del mio potere demoniaco
per far muovere quelle mummie come marionette al mio comando. In
pochissimo
tempo, le avevo letteralmente risvegliate tutte, ordinando loro di
perlustrare
e seguire le tracce di qualunque essere vivente si fosse addentrato
nelle loro
tombe e caverne. Quegli esseri privi di intelletto furono
più che felici di
ubbidire.
Bramare
carne viva era più che sufficiente per
risvegliare il loro nuovo appetito da demoni Majin, e cosa
c’era di più
saporito di sei giovani e incoscenti vittime sacrificali lasciate da
sole al loro
destino?
Trovare
una traccia non fu affatto difficile. Una di loro
aveva usato il suo Quirk per far lievitare alcuni sassolini,
sicuramente per
avere una pista da seguire qualora volessero tornare indietro,
inconsapevole
che anche altri avrebbero potuto usare i suoi segnalini per trovarli.
Le
mie mummie iniziarono a correre all’impazzata verso quel
percorso, urlando e sbraitando senza freno. Tutto questo
andò avanti fino a
quando non si trovarono di fronte all’ingresso di un altra
galleria. Uno di
loro, per mio ordine, andò in perlustrazione e, quando
udimmo il suo verso di
vittoria, tutti quanti lo seguirono.
Tutti
tranne me.
A
differenza di quelle creature disgustose, infatti, io
avevo seguito anche le tracce lasciate dalle loro impronte, sul
terreno, e mi
ero resa conto che le stesse si interrompevano molto prima della
galleria
appena varcata dalle mummie. I sei ragazzi avrebbero potuto fuggire
solo in una
maniera.
“Ma che bravi...
siete più astuti di
quanto m’immaginassi!”
esclamai, affacciandomi sul lago, il
quale era tornato ad essere piatto e liscio come l’olio.
Almeno
in apparenza, dato che coi miei poteri riuscivo a
percepire ogni movimento di quelle cellule d’acqua.
Tutti
e sei avevano sicuramente approfittato del trambusto
per tuffarsi in acqua, nuotare all’indietro verso
l’uscita della prima galleria
per poi nascondersi nuovamente.
D’altronde,
riuscivo ancora a sentire l’aura di Chi, la
quale non era in grado di azzerarla come i suoi amici.
“E adesso...
vediamo come cercherete di
fuggire!” affermai,
iniziando a tornare indietro lentamente, con
un ghigno di vittoria stampato sul volto.
Non
avevano più vie di fuga. Non potevano saperlo, ma io
conoscevo quelle gallerie a menadito e sapevo che, ben presto, i sei
ragazzi si
sarebbero ritrovati circondati dalle mummie. Giusto qualche minuto di
pazienza,
e i miei burattini sarebbero sbucati in tutte le direzioni,
intrappolandoli in
una morsa mortale.
I
versi delle mummie ripresero, più forti che mai, e
l’aura
di Chi si trovava nello stesso punto di prima. Era finita.
Avrebbero
dovuto usare tutte le loro forze per sconfiggere
quegli esseri apparentemente immortali, e il numero di nemici era
troppo
elevato affinchè potessero sopravvivere prima del ritorno di
Simon e ALFA Kairi.
BETA
Chi,
però, doveva sopravvivere... non era ancora il
momento...
Mi
affrettai velocemente a raggiungere il punto in cui le
mummie stavano urlando, quando mi resi conto di uno strano cambiamento
nell’aura di Chi. La
ragazza stava man mano salendo, a giudicare dal movimento
della sua aura. Ma come era possibile?
Mi
resi conto subito di aver commesso un gravissimo errore
di valutazione.
Avevo
dato per scontato che tutti e sei non sarebbero
fuggiti via dalla grotta, per via della promessa fatta ai due adulti...
...
ed invece avevano deciso di scappare dalla voragine
che si affacciava alla superficie!
Cosa
ancora più grave, invece di fuggire volando, avevano
deciso di arrampicarsi sulle pareti. Le loro capacità
fisiche, d’altronde,
glielo permettevano. Perfino una mortale come Chi, coi poteri donatole
dal
Key-Blade, aveva acquisito le capacità necessarie a compiere
un impresa simile.
Quando
raggiunsi le mummie, i sei ragazzi erano riusciti a
scappare in superficie, e tutti i loro amici erano giunti a salvarli.
“Bella mossa...
vi ho sottovalutato...”
ammisi io, celandomi nuovamente nell’ombra prodotta dalla
galleria “...
vorrà dire che dovrò trascinarvi qui in
un’altra maniera... con una nuova
trappola! Dovrò soltanto trarre in inganno quella povera
incosciente!”
***
Fuori
dalla Caverna, in una radura della foresta vicina ad essa...
21:00
BETA
CHI
[Carry
Me - BEST OST IN THE WORLD]
Nuotando
nel verso opposto, riuscimmo a intravedere quella
marmaglia di morti viventi e, per qualche sorta di miracolo, ioe tutti gli altri non
fummo notati.
Non
ci fu bisogno di capire come avessero fatto a capire
dove ci trovassimo, dato che Uraraka aveva ancora attivo il suo quirk
gravitazionale sui sassi. Saggiamente, l’aspirante eroina
aveva deciso di
mantenerle in levitazione per distrarre i nostri nemici. Grazie agli
allenamenti nel liceo Shiketsu, Uravity era in grado di muovere gli
oggetti che
toccava, come una esper di altissimo livello. In questo modo, aveva
fatto credere
alle mummie che noi avessimo percorso la nuova galleria, mentre in
realtà
eravamo tornati verso la prima entrata della grotta, ovvero quella da
cui
eravamo giunti assieme a Simon e ALFA Kairi.
Sapevamo,
purtroppo, che quei cosi non avrebbero abboccato
alla nostra esca ancora a lungo e che presto o tardi ci avrebbero
chiuso a
panino.
Ci
restava, perciò, una sola alternativa alla morte certa...
...
fuggire dalla grotta e risalire in superficie dalla
voragine.
Fu
la scelta più saggia. Anche se non non potevamo volare
come Ochaco, non utilizzando il nostro KI, arrampicarsi su quelle
pareti
sporgenti fu una passeggiata per tutti gli altri. Emerald si
offrì di portarmi
sulle sue spalle, ma non ce ne fu bisogno. Come ero riuscita a cadere
da trenta
metri senza farmi male, potevo sicuramente arrampicarmi su una parete
rocciosa
a buona velocità.
Avevamo
disobbedito agli ordini di Simon e ALFA Kairi,
certo, ma per salvarci la vita. Per fortuna, quelle mummie rimasero
lì dove
stavano fino all’arrivo di tutti i nostri amici, ai quali
raccontammo quanto
accaduto.
Passammo
la sera in una radura non molto distante dalla
voragine, così da non rischiare un improvviso assalto da
parte dei morti
viventi. In quel pomeriggio, ALFA Kairi mi insegnò tutte le
magie che potevo
usare con il Key-Blade. La magia Fire mi permetteva al massimo di
accendere una
sigaretta con la flebile fiammella che fuoriusciva dalla punta del mio
Key-Blade, a dimostrazione di quanto fossi ancora debole, ma sempre
meglio di
niente.
A
differenza di tutti gli altri miei compagni, io non avevo
nemmeno una traccia di Cellular Power nelle mie vene, non essendo una
partecipante al Torneo del Potere, e questo era un grandissimo
svantaggio.
Perfino Hiro o GoGo, i più scarsi tra di loro, erano
centinaia di volte più
forti di me.
Durante
la cena, Ai rivelò a tutti un piccolo particolare
della nostra breve avventura, lasciandomi completamente sbigottita.
“Un
tizio vestito di nero...” affermò Simon,
rivolgendosi
a sua sorella “... pensi possa essere uno
dei MIB?”
“No...
non indossava gli abiti tipici
dell’organizzazione. Il cappotto e il cappuccio
facevano parte dello stesso
capo di abbigliamento, che aveva anche una zip argentata molto ampia.
Erano
abiti molto simili a quelli che indossavano Roxas e Xion due notti fa”
“Questa
non ci voleva...” ammise ALFA Kairi,
decisamente preoccupata “... li usano coloro che
viaggiano tra i varchi
oscuri, per non essere travolti dall’energia negativa del
portale. Sono illegali
anche questi... oltre che pericolosi. Chi non conosce i principi di
questi
viaggi, rischia di non raggiungere la destinazione desiderata... o
peggio... ne
rimane corrotto per sempre!”
“Posso
farle una domanda, regina Kairi?” le chiese
improvvisamente Peach, incuriosita dalla risposta della sovrana
“Per
caso, l’Oscurità ha a che fare con il KI Demoniaco?”
“No.Il KI non ha nulla a che fare con la
Luce o l’Oscurità. Queste ultime sono
proprietà intrinseche al Cuore, ovvero
sono parte di esso sin dal giorno in cui nasciamo. Ogni
scelta che compiamo,
ogni azione che svolgiamo provoca una pendenza tra la Luce e
l’Oscurità nella
nostra Anima, proprio come una bilancia. Un Cuore è sano
quando la Luce è
preponderante... al contrario, se l’Oscurità
divora noi stessi, non si ha una
lunga vita”
“Kairi...
tu, per caso, sai usare il KI Divino?”
le chiese Simon, ricevendo però una risposta negativa.
“No,
Simon... a differenza della mia alter-ego, io non ho
potuto svolgere alcun allenamento per dieci anni di fila a causa dei
miei
impegni. Nel suo caso, c’era BETA Dragon che si occupava
della burocrazia nel
regno... nel mio, non c’è ancora nessun
altro in grado di sostituirmi. Sono
riuscita a raggiungere al massimo il Secondo Livello del Super Sayan,
del quale
però non ho una padronanza assoluta”
“Perciò
non hai potuto sviluppare il tuo potenziale...
poco male, i Sayan sanno potenziarsi con estrema facilità!
Questo significa che
gli unici due in grado di combattere con il KI Divino, tra di noi,
siamo io ed
il terrestre...” ammise Freezer,
scuotendo la testa “...
accidenti... speravo in meglio, a dire la verità...”
“HA!
Questa mi è nuova!” affermò
Goten, divertito “Da
quando in qua l’imperatore ha bisogno di una mano per
sconfiggere i suoi
nemici?”
“Parli
proprio tu, che sei immensamente più debole di
me!”
Colpito
ed affondato.
Goten
andò a deprimersi in un angolino, sotto un albero,
mentre altre due persone si affiancarono a Simon e Freezer, con una di
loro che
affermò con orgoglio.
“Voi
due! Guardate che Kale sa usare il KI Divino
perfettamente!”
“CA-CAULIFLA-SAN!”
esclamò, imbarazzata, Kale davanti
all’uscita della sua compagna.
Facevano
parte del sesto universo, se non mi sbagliavo.
Erano guerriere sayan di livello eccellente, ben stimate da Goku e
Vegeta.
Avevano all’incirca una ventina d’anni, a giudicare
dal loro aspetto.
“Ottimo!
Questa è una buona notizia!”
dichiarò Simon,
rivolgendosi a Caulifla “Sento che tu non
sei lontana dal possedere il
suo stesso livello!”
Doveva
averla lusingata, a giudicare dagli occhi a stella
che gli rivolse. Ai Sayan piacevano sicuramente i complimenti sulle
loro
capacità combattive.
“Già!
Io e lei ci siamo allenate ogni giorno, dal
termine del I Torneo del Potere. Durante l’ultimo mese, per
di più, abbiamo
intensificato gli allenamenti! Tu
dovresti saperlo, Hunter
Warrior... eri con noi, sul pianeta degli Hakai-Shin con Whis e Vados...
Vados-Sama...”
La
sayan smise improvvisamente di parlare e abbassò lo
sguardo, ancora turbata. Stava soffrendo ancora per la morte degli
angeli a
cui, comprendemmo tutti, lei tenesse tantissimo.
“Gli
angeli ci hanno sottoposto a un allenamento
durissimo” continuò Kale per
lei, con un evidente tono di amarezza
nella sua voce “Con la trasformazione in SS
Leggendaria, io sono riuscita
a imparare l’utilizzo del KI Divino prima dei miei compagni,
ma sia Cabba che
Caulifla possono apprendere con la pratica ciò che io ho
appreso con il talento”
“Allora
perchè non provate a usare la Fusione?”
domandò loro Bra, dimostrandosi intelligentissima nonostante
la giovane età.
La
figlia di Vegeta non aveva tutti i torti. Se Caulifla e
Kale si fossero fuse con la danza Metamor imparata da Bra e Pan,
sarebbero
diventate forti a sufficienza da combattere contro i Deadly Sins senza
alcuna
fatica.
“La
Fusione Metamor ha soltanto una durata di mezz’ora...
e dura ancora di meno se le due persone che si fondono sono troppo
forti...”
ci rivelò Ub, avvicinatosi anche lui a noi “Ce
lo ha spiegato
Goku-Sensei...”
“Ci
sarebbe la Fusione coi Potara, ma noi due ne siamo
sprovviste e durerebbe soltanto un’ora. La tua
proposta, tuttavia, non è
affatto da scartare, piccola! In caso di emergenza, fonderci potrebbe
darci un
improvviso vantaggio” ammise Caulifla,
avvicinandosi comunque a Bra e
osservandola con crescente curiosità “Se
non sbaglio, sei la figlia del
principe, non è vero?”
“Esatto!”
“Lo
sai che sei davvero molto forte?” le
disse
la donna, rivolgendole un sorriso davvero stupendo “Quando
avevo la tua età,
io non avevo un KI così elevato! Diventerai sicuramente una
guerriera
formidabile!”
Grata
dei complimenti ricevuti, Bra arrossì compiaciuta.
Sì.
I Sayan amavano i complimenti sui loro stili di combattimento. Ora era
ufficiale.
Non
mi aspettavo che Caulifla, all’apparenza arrogante e
spocchiosa con tutti, fosse così dolce con i bambini. Era un
lato di lei che
non conosceva nessuno di noi, forse solo Kale, la quale
accennò un semplice
sorriso alla sua compagna. Le aveva rivolto uno sguardo, io mi resi
conto, che
soltanto la persona che amava davvero era in grado di comprenderlo.
“Grazie!
Ho anche una mia amica che sta con noi, di
nome Pan! Lei è forte quanto me... e Goten, anche se a volte
si comporta da
bambino...” Bra indicò lo zio
della sua migliore amica, ancora depresso
“... sa raggiungere il secondo stadio del SS!
Possiamo darvi una mano, tutti
e tre, se lo desiderate!”
“Tutti
quanti daremo una mano!” si aggiunse Eraser
Head, con decisione “Tirarsi indietro
equivale a morte certa! Ormai non
si torna più indietro...”
Già.
Eraser Head aveva ragione.
Nessuno
poteva tornare indietro...
...
nessuno...
...
nemmeno io!
Dopo
quanto avessi scoperto da Ai, decisi di agire.
“Voglio
combattere anche io...”
[Why
Do You Leave Me Alone Now - BEST OST IN THE WORLD]
Tutti
quanti si voltarono verso di me, a dir poco sbigottiti
dalla mia affermazione.
“Chi...
cosa hai detto?” mi domandò Masumi,
faticando
a dire quelle parole per quanto fosse sorpresa.
“Avete
sentito benissimo... voglio imparare a
combattere” insistetti io, più
decisa che mai “So che non
riuscirò a sconfiggere nessun avversario e che non
riuscirete a darmi degli
insegnamenti in grado di raggiungervi in meno di una settimana. Io...
io voglio soltanto sentirmi più sicura di me stessa. Voglio
avere una
garanzia personale, un qualcosa che possa darmi una
possibilità qualora io
venissi catturata. In questi giorni... voglio che qualcuno mi
insegni a
difendermi, come ha fatto Kairi questo pomeriggio...”
“La
risposta è no!”
A
dichiararlo, con mio grandissimo stupore fu la stessa ALFA
Kairi, con una fermezza e un’autorità che non dava
modo di porre obiezioni. C’era
soltanto un piccolo problema.
Nemmeno
io volevo rinunciare.
“Eraser
Head ha ragione” affermai, senza
alcuna paura, alla regina “Ai, Emerald,
Cristal, Midoriya ed Ochaco sono
scappati da quella situazione per miracolo e io non ho potuto far altro
che
rendere difficile la riuscita della fuga, perchè non ho mai
combattuto o svolto
un allenamento in tutta la mia vita.
Bastava che commettessi un
errore, mentre mi arrampicavo sulla parete della grotta... e
la mia incapacità ci avrebbe condannati a morte certa! Se
passerete il resto di
questa prigionia a proteggermi, dimezzeremo le nostre forze ed i Deadly
Sins ne
approfitteranno!”
“Chi!
Non farti prendere dai sensi di colpa!” mi
rimproverò ALFA Kairi, su tutte le furie “Il
tuo compito lo conosci già e
non è cambiato da allora! Devi occuparti dei feriti che ci
saranno con la magia
che ti ho imparato! FINE DEL DISCORSO!Ti ho
insegnato quegli
incantesimi perchè potrebbero esserti utili in qualsiasi
circostanza... ma
ti proibisco di scendere in campo!Diablo
ed i suoi scagnozzi puntano
a te, Chi... MI SEMBRAVA DI AVERTELO GIA’ DETTO!!!”
“QUESTO
NON CAMBIA NULLA!!!”
Tutti
quanti sbarrarono la bocca davanti alla mia reazione
incollerita. Perfino ALFA Kairi rimase visibilmente sgomenta dalla mia
determinazione.
Avevo
raggiunto il limite...
...
no... l’avevo superato da parecchio.
“Chi...”
“NO!
SONO STUFA! NON VOGLIO PIU’ ESSERE DIFESA! MI SONO
ROTTA LE PALLE DI SENTIRMI INUTILE, DI ESSERE UN PESO PER TUTTI VOI!
NON VOGLIO
PIU’ RESTARE IN DISPARTE... ANCHE A COSTO DI MORIRE... IO
VOGLIO COMBATTERE!”
“Io...
io non ti ho mai detto che sei inutile, Chi...”
“Non
prendiamoci in giro, sua maestà... ormai sappiamo
benissimo chi sia il vero obiettivo dei Deadly Sins. So benissimo... di
essere io la persona in cima alla loro lista!”
La
mia rivelazione la colse definitivamente alla sprovvista.
Ora lei non sapeva più come reagire. Non poteva sapere
quello
che mi era stato raccontato da Ai. Non poteva sapere che io ero, con
tutta probabilità, forte abbastanza da proteggere me stessa.
ALFA
Kairi doveva soltanto fidarsi del mio giudizio, ma non voleva farlo.
“Chi...
ragiona, ti prego...” mi supplicò lei,
meno
severa ma sempre decisa “... in altre situazioni ti
avrei dato ragione... ma
torna alla realtà!Ti ho dato
un Key-Blade soltanto stamattina!Sai usare a malapena le magie basilari!Non saresti nemmeno
dovuta partire con me, in base agli ordini di Chronoa! Lo
so... è
frustante, e per prima so cosa si prova perchè
l’ho vissuto sulla mia pelle.
Ma... se tu dovessi morire, Chi... noi verremo...”
ALFA
Kairi si tappò nuovamente la bocca, in preda al panico.
Un’altra, straziante rivelazione era saltata fuori.
“Perchè...
perchè devo essere cattiva per farmi rivelare
la verità?” le domandai io, faticando a
trattenere le lacrime “SE IO
DOVESSI MORIRE, CONDANNEREI A MORTE TUTTI VOI! ERA QUESTO CHE STAVI PER
DIRE,
REGINA KAIRI?! GRAZIE TANTE... CI ERO ARRIVATA ANCHE DA SOLA!”
“Chi...
ti prego... cerca di capire...”
“COSA
DOVREI CAPIRE?! NEL PEGGIORE DEI CASI PASSEREI
ANNI, SE NON TUTTA LA MIA VITA A FUGGIRE DA DIABLO, LILITH, GLACIAL ED
I LORO
SCAGNOZZI, TUTTO PERCHE’ SONO UNA PRINCIPESSA DI NON SO CHE
COSA, CHE NON SA
NEMMENO SALVARSI DA SOLA! NON CI VUOLE UN GENIO PER CAPIRE LE
CONSEGUENZE DI
UNA MIA DIPARTITA... MA PREFERISCO AFFRONTARE LA MORTE FACCIA A FACCIA
PIUTTOSTO CHE NASCONDERMI COME UNA CODARDA!”
Il
dolore e la frustrazione che provavo furono troppo grandi
da sopportare. Non riuscii a restare insieme a loro un secondo di
più e scappai
via, nonostante alcuni dei partecipanti avessero provato a fermarmi.
***
SIMON
[Emma's
Theme - THE PROMISED NEVERLAND]
Ciò
a cui avevo assistito mi aveva lasciato completamente
senza parole. Mai mi sarei immaginato che Chi potesse desiderare di
lottare
assieme a noi, e non mi ero reso minimamente conto di cosa le stesse
passando
per la testa.
Quando
aveva intuito di essere uno dei veri bersagli dei
Deadly Sins?
Lei
stava soffrendo e non avevo potuto far nulla per
consolarla. Ero rimasto immobile come un baccalà, senza
sapere come risponderle.
Furono
BETA Emerald, BETA Cristal e Majin Bu a cercarla,
seguendo le tracce evidenti lasciate dalla sua fuga, mentre noi
rimanemmo in
attesa del loro ritorno, ben celati dentro la foresta.
“Devo
proprio ammetterlo, Simon Kog...” ammise
Freezer, piuttosto colpito “... la tua
donna ha carattere da vendere!”
“Ed
è anche molto cocciuta, aggiungerei...”
lo
seguì a ruota ALFA Kairi, sospirando esasperata “...
ancora non si rende
conto di quanto sia pericolosa la situazione in cui si è
cacciata. Più si
metterà in bella mostra, più l’intera
missione andrà a farsi friggere!”
“Lei
crede, signorina Kairi?” le
domandò però
Ai, con sincerità “Sa... io credo di
capire cosa prova Chi, in questo
momento. Si sente chiusa in gabbia, circondata dai suoi
nemici, e
tutti i suoi
compagni la stanno proteggendo a costo della
loro
vita”
“Per
una ragazza come Chi è dura accettare che
qualcuno possa morire per salvarla...”
compresi io, avendo imparato a
conoscere quella donna straordinaria “...
preferirebbe lasciarsi
catturare, piuttosto che vedere anche solo uno di noi morire per lei.
Già... in fondo questi sentimenti li ho provati anche io”
“Li
abbiamo provati quasi tutti, a dire il vero...”
constatò Ran, abbassando lo sguardo per terra.
L’unico
suono che si udì, per qualche secondo, fu il fruscio
delle foglie provocato dal caldo vento di sud-ovest.
“Quando
ho detto a Chi che la comprendevo... io non
scherzavo affatto...” dichiarò
senza alcun pentimento la regina,
avvicinandosi a me e guardandomi dritto negli occhi “...
Simon... sai
benissimo quanto lei sia poco lucida, al momento. Non si sta rendendo
conto dei
suoi limiti e, nella nostra situazione, il suo comportamento
è il peggiore che
può avere. Non abbiamo la più pallida
idea dei veri piani dei Deadly Sins.
Sappiamo solo che Lilith agisce in modo separato da tutti quanti.
Contro cosa
vuole combattere Chi? Siamo sicuri che lei ci abbia detto tutto?La
nostra missione è già vicina al suicidio...
singolarmente, un Deadly Sins
sarebbe potente quanto un Angelo, se non di più... tu
faresti combattere Chi al
nostro fianco?”
Inutile
prenderci in giro. Sapevo che ALFA Kairi avesse
ragione. La mia ragazza si sentiva così frustrata dalle sue
debolezze che, per
rabbia e frustrazione, aveva deciso di agire per conto suo pur di
salvare me e
tutti i partecipanti del II Torneo del Potere. Riuscivo a comprenderla
perfettamente, dato che io stesso avevo commesso
quell’errore, sino a pochi
mesi prima, e ricordavo perfettamente il rimprovero che mi fece Claudia.
Ma
quello non era il modo adatto per aiutarla. Tenerla al
guinzaglio una persona poteva fare impazzire quest’ultima e
renderla una mina
vagante. C’erano altri modi per dare una mano a Chi.
Forse
ora sapevo come farla ragionare.
“Vado
a cercarla anche io!” dichiarai a tutti,
voltandomi verso Kairi e ordinandole “Voi
aspettatemi qui e non muovetevi!
Io, Emerald, Cristal e Majin Bu siamo più che sufficienti
per recuperare Chi!”
“Allora
verrò anche...”
“No,
Kairi” stavolta fui io a fermarla,
sfidandola con lo sguardo ed affermando, davanti a tutti e senza alcun
timore “Ricordo
perfettamente le parole che mi hai rivolto oggi... anche tu sei una
Principessa
dal Cuore Puro! Se Chi non può mostrarsi ai Deadly Sins...
lo stesso vale per
te!”
“CHE?!
MI PRENDI IN...”
“No...
tu resterai qui, assieme a tutti gli altri! Voi tenetela
d’occhio! Soprattutto lei, Lord Freezer...”
mi voltai verso
l’imperatore galattico, mentre ero pronto a partire verso
l’aura di Chi “...
non me ne volere, imperatore. Non la perda di vista,
per nessuna
ragione al mondo.Ci dovrai molte spiegazioni,
quando tornerò con la mia
ragazza... e farai meglio a spifferare tutto! Lo stesso vale per la tua
sottoposta!”
Peach
divenne bianca come un fantasma mentre l’alieno
sbuffò
con insoddisfazione, ma non accennò alcuna protesta. ALFA
Kairi, d’altro canto,
sembrava nuovamente su tutte le furie.
“Simon
Kog... a che gioco stai giocando?!IO
NON POSSO RIMANERE IN DISPARTE!!! ANCHE IL MIO REGNO E’ IN
PERICOLO!!! SONO
RICERCATA QUANTO TE!”
“Non
mi interessa... tu stessa l’hai detto! Le
Principesse dal Cuore Puro non possono esporsi, per nessuna ragione al
mondo.
La loro morte ci condannerebbe tutti... perciò, se
dovrai combattere, dovrai
farlo in bella vista davanti a me, affinchè possa aiutarti e
proteggerti. Non
solo... se Chi vuole imparare a difendersi, allora la
aiuterò... e se mi
renderò conto che potrà combattere al mio fianco,
sarò il primo a farla
scendere in battaglia!”
“SEI
UN VERO IDIOTA! NON HO BISOGNO DI ESSERE DIFESA!
DAVVERO STAI PARAGONANDO LA MIA SITUAZIONE A QUELLA DI CHI?! IO HO
AFFRONTATO
GUERRE ED ESPERIENZE ATROCI, A DIFFERENZA DELLA TUA RAGAZZA... IO SO
COMBATTERE! LEI N...!”
ALFA
Kairi si paralizzò per lo shock, e crollò in
ginocchio
a causa del mio attacco. Non avevo Zero dentro di me, ma sapevo ancora
spremere
il cervello dei miei avversari senza alcuna difficoltà. Per
di più, la mia
forza era immensamente superiore alla sua.
Poteva
anche essere una regina, poteva anche impartire
ordini ai suoi sudditi...
...
ma con me non avrebbe funzionato.
“Questo
non cambia nulla, per quanto mi riguarda...”
affermai, senza alcun rancore, spiazzando totalmente la regina, la
quale si
teneva la testa con terrore “La tua
posizione, come quella di Chi,
reggerebbe se non ci fosse nessuno più forte di te... ma
questo non è il caso.
La maggior parte di noi ti supera in potenza, Kairi, e questo non puoi
negarlo.
Se devo scegliere a chi affidare la mia vita, non punterei il
mio dito su
una regina che non riesce a gestire una situazione più
grande di lei”
Quello
che pensavo era la pura e sola verità. In quelle
poche ore in cui l’avevo conosciuta, ALFA Kairi mi era
sembrata molto
determinata, ma anche più istintiva rispetto alla sua
controparte della
dimensione BETA.
Gran
parte dei motivi potevo ritrovarli semplicemente nel
suo passato, a me raccontato da Chi. La donna dai capelli rossi aveva
subito le
più tremende e atroci torture, dentro quel campo di
concentramento. Per
salvarsi, si era dovuta arrampicare su qualsiasi colpo di fortuna le
fosse
capitato innanzi al suo cammino, e questo le aveva permesso di ottenere
grande
prestigio e rispetto nel suo ruolo di Regina di Roma.
Quella,
tuttavia, non era una missione suicida come ce
l’aveva descritta. Noi non eravamo prigionieri inesperti e
incapaci come quelli
del Carcere di Hollywood, ma lottatori di arti marziali, guerrieri,
soldati o
eroi, con esperienze simili o perfino maggiori rispetto alle sue.
Avremmo
dovuto trovare qualcuno in grado di gestire quella
situazione al meglio, e ALFA Kairi non se ne era dimostrata capace. Era
un dato
di fatto. Lei non conosceva tutte le nostre capacità. Lei
non sapeva come
comportarsi con noi, anche perchè ci aveva conosciuto da
sì e no un giorno.
C’era soltanto una persona che, in quel momento, sapesse
tutte le capacità di
noi lottatori con lucidità.
Si
trattava della ragazza che era appena scappata nella
foresta.
Annullai
la mia tecnica, permettendole di riprendersi sotto
lo sguardo agitato di tutti i presenti.
“E’
pazzesco... questo è ingiusto da parte tua...”
“...
forse... ma fin quando non otterrai la mia completa
fiducia, tu resterai vicino a me e a Chi. Solo
così saprò come sfruttare al
meglio le vostre capacità senza mettervi in pericolo... o
senza farvi venire
una crisi di nervi!”
Iniziai
ad allontanarmi, verso la direzione del KI di Chi e
dei suoi inseguitori, mentre ALFA Kairi abbassò lo sguardo
totalmente sconfitta
dalle mie parole.
Mi
dispiaceva davvero tanto. Sapevo che quella donna fosse
una brava persona, di buon cuore, ma non avevo altra scelta.
Al
mio ritorno, avremmo dovuto stabilire dei veri ruoli
nella nostra combriccola.
***
Dimensione
Sconosciuta
Orario
Indefinito
MOMO
[The
Hunters - THE LAST OF US]
Ero nel panico più
totale. Nonostante le mie nuove ed enormi capacità, quella
donna di nome Nell
era riuscita a catturarmi e portarmi via dalla Tower of Victory senza
che
nessuno se ne rendesse conto. La mia sequestratrice aveva usato una
strana
barriera di energia, per me impenetrabile, nella quale mi aveva
imprigionato
dall’aspetto molto simile a una sacca. Sperai con tutto il
cuore che qualcuno
venisse a liberarmi, ma più i minuti passavano
più le mie speranze si
affievolivano.
Quanto tempo era
passato? Un’ora? Due? I miei amici non sarebbero dovuti
intervenire subito?
La barriera,
improvvisamente, venne fatta crollare e io riassaporai il profumo
dell’aria
pulita. Mi trovavo sulle pendici di una collina in fiore, e non
percepivo più
l’aura dei miei amici. Dove diavolo ero andata a finire?
“E’ inutile che
continui a controllare... sei su un pianeta disabitato,
ragazzina!”
Mi voltai inferocita
verso Nell Celebrindal, ma mi accorsi che ci fosse qualche stranezza.
La prima
riguardava la sua aura. L’avevo intravista poco prima che
iniziasse la prima
fase del torneo, e la sua aura era completamente differente.
Possibile che…
…
un momento! Ma
quella che aveva sulla faccia era...?
Con decisione,
quella donna si strappò la maschera di plastilina che aveva
in faccia e si
tolse le lenti a contatto. Inoltre si slacciò
l’enorme giaccone e lo gettò a
terra, mostrandomi finalmente il suo reale aspetto.
In realtà era una
giovane donna sulla trentina, di colore, dagli occhi azzurri e senza
nemmeno un
capello in testa. Aveva tre tatuaggi molto variopinti: uno era sulla
sua stessa
faccia, sul suo lato sinistro, e rappresentava un uccello; il secondo
era un
sole nero sul suo deltoide sinistro; infine, una tartaruga samoana sul
suo
ventre scoperto. Solo una semplice fascia celeste le copriva il
prosperoso
seno. Di sotto, invece, aveva un telo appeso alla vita con una corda da
saio
francescano, per coprirle le altre nudità e le gambe. Non
indossava alcun paio
di scarpe, mentre sulle spalle portava un faretra colma di frecce.
L’arco, invece, lo
aveva già puntato verso la mia direzione ed era
già carico di una freccia,
dalla cui punta stava colando una sostanza molto simile al temuto
Sangue di
Goblin che avevo conosciuto durante la Prima Fase. Avevo le cellule di
Buu,
vero, ma non ero certa che quel veleno potesse uccidermi o meno. Era
meglio non
provocarla. Faceva parte di qualche universo che non conoscevo?
“Sbagliato...
io provengo dalla Dimensione
Perpendicolare!”
Rimasi senza parole davanti
alla sua rivelazione. Prima di tutto, sapeva leggere il pensiero e
questo non
era un bene per me. Dovevo fare più attenzione.
Era forte, eppure
ero sicura non avesse partecipato al Torneo...
... la sua aura
era molto elevata e mi sarei resa subito conto di lei, durante la Prima
Fase.
“Cosa vuoi da me?
Perchè mi hai allontanato dai miei amici?”
le domandai, cercando di
racimolarle quante più informazioni possibili “E
soprattutto...chi
diavolo sei?!”
“No, mia
cara... non ho voglia di perdere tempo a chiacchierare con una mocciosa
come te”
mi frenò tuttavia l’indigena, senza troppi giri di
parole “Ti ho rapita
perchè mi sarai utile in ciò che faremo... e
non mi interessa se sarai
d’accordo o meno! Se vuoi tornare dai tuoi compagni viva, ti
conviene obbedirmi
senza fare alcuna storia!”
Sembrava troppo
sicura di se. Potevo affrontarla? Al momento non conveniva.
“Se vorrai
continuare a usarmi, ti conviene dirmi la verità... posso
fuggire da qui
quando e come voglio!”
“Non sei per
niente credibile, Momo Yaoyorozu!” mi
freddò velocemente la mia
sequestratrice, affermando “Se tu fossi
stata davvero così forte, saresti
fuggita facilmente dalla barriera in cui ti avevo imprigionata. E se
speri che
i tuoi amici vengano a salvarti...”
aggiunse, notando che avessi provato
a dire un’altra frase “... sappi che
abbiamo viaggiato in modo tale che la
tua aura non potesse essere percepita. Al momento siamo solo io e te...
e
credimi se ti dico che obbedirai a ogni mio ordine, che ti piaccia o
meno!”
Quella puttana non
mi stava lasciando modo di ribattere. Stava anticipando tutte le mie
reazioni,
come se fossi un libro aperto. Era chiaro che, tra di noi, ci fosse un
abisso
in termini di esperienza e forza combattiva.
Non mi restava
altra scelta che stare al suo gioco e sperare di trovarle un...
“Speraci pure,
cretina...”
Cazzo! Che
stupida! Lei sapeva leggere la mente!
Il mio istinto da
Majin mi urlò di abbassare la mia testa, e lo feci.
Quel semplice
gesto mi salvò la vita.
Nel momento in cui
la freccia venne scoccata, un suono talmente assordante avvolse il mio
udito,
mentre la terra sotto i miei piedi si crepava, come se fosse scoppiato
un
fulmine. Il mio corpo, inoltre, venne sbalzato via per almeno un
centinaio di
metri e ruzzolò sull’erba, sporcandosi di polvere.
Cosa diavolo era
successo? Era per caso passato un jet militare sopra le nostre teste?
Il mio corpo da
Majin iniziò a ricostruire e guarire le parti danneggiate,
mentre quella donna
si voltò verso di me, soddisfatta.
“Guarda la montagna
alle tue spalle... quello che vedi è
soltanto un assaggio delle mie vere
capacità!”
Mi rialzai, con
grandissima fatica e con le orecchie che ancora fischiavano a causa
dell’assordante suono, e ubbidii al suo comando.
Quando mi resi
conto che, della montagna, non fosse rimasto nemmeno un grammo di
polvere, ma
solo un immenso cratere annerito, iniziarono a tremarmi le gambe.
“La freccia
che ho scagliato ha superato di gran lunga la Velocità della
Luce, ma grazie al
controllo del mio KI sono riuscita a limitare i suoi danni, altrimenti
avrebbe
avuto lo stesso effetto dell’Hakai di un Dio della Distruzione”
mi
spiegò l’indigena, dopo avermi dato una palese
dimostrazione del suo vero
potere “Se non l’avessi controllata io
stessa, tu non avresti mai potuto evitarla...
la tua Logica, la tua Anima ed il tuo Cuore sarebbero stati cancellati
per
sempre!”
Prima che potessi
rendermene conto, lei mi era già addosso. Mi aveva tappato
la bocca con una
delle sue mani, mentre l’altra aveva cambiato aspetto.
Sembrava quella di un
lupo, con la differenza che le sue unghie erano molto più
lunghe ed affilate...
... e, cosa
ancora peggiore, stava affondando le sue unghie dentro al mio tenero
corpo, il
quale venne immerso nel mio stesso sangue. Fu la resistenza del mio
corpo da
Majin e la sua mano sulla mia bocca che mi impedirono di urlare.
Era il suo sguardo,
tuttavia, a farmi venire la pelle d’oca. Gli occhi erano
diventati due semplici
fessure, e si stava leccando famelicamente le labbra. Niente avrebbe
potuto
incutermi più timore, in quel momento.
Quella non era
un’essere umana!
“Vuoi
scegliere? D’accordo!” mi disse
lei, avvicinando le sue labbra al mio
orecchio e sussurrandomi, con tono affamato e bramoso “Tu
prova a
disobbedirmi... e giuro che dissezionerò il tuo corpo per
trasformarlo nel mio
succulento pranzo. Cosa ne pensi?”
Quelle sue semplici
parole furono più che sufficienti per spingermi alla
sottomissione più totale,
mentre la sua lingua iniziò a leccare il mio sangue dai
vestiti e dalle ferite
del mio corpo, che si rimarginarono nel momento in cui levò
le sue unghie
affilate dal petto. Aveva liberato la mia presa su di me, ma continuava
a
dissetarsi del mio sangue e avevo il terrore di spostarla. Avrei voluto
piangere, ma non mi azzardavo a versare una lacrima per paura che
quella mi
staccasse un braccio per mangiarselo come un aletta fritta di pollo.
Quella donna
era un’alpha naturale, alla quale era impossibile disobbedire.
***
Boom! Altro
capitolo, altre sconvolgenti rivelazioni e colpi di scena...
... e credetemi!
Da questo momento, ogni capitolo finale ne conterrà parecchi!
Non ho altro da
dire, al momento, se non quella di fare attenzione alla donna
dell'ultimo paragrafo...
... moltissima
attenzione!
Chi già
conosce la mia pagina Facebook o Instagram, saprà
già chi sia.
Detto
ciò, vi saluto e vi do appuntamento al prossimo mese per un
nuovo capitolo di GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR!
Capitolo 34 *** Capitolo 34: Comincia la caccia! Alla ricerca di Lust! ***
Capitolo 34
Bentornati
in questo nuovo capitolo di GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR. Nello
scorso, gli amici di ALFA Kairi hanno cercato di salvare tutti i
partecipanti del II Torneo del Potere...
...
ma lei e una trentina di sopravvissuti sono stati imprigionati
all'interno di una stranissima dimensione, il cui aspetto è
molto simile a Tournament Planet ma dove, a quanto sembra, vi
è della vita.
Tra
gli sperduti, purtroppo, ci è finita anche BETA Chi, la
quale
vuole dare una mano ai guerrieri e ha chiesto, spronata da una
rivelazione di Ai, ad addestrarsi per il combattimento.
Cosa avrà
scoperto Chi, di così importante?
E chi è
quella donna che ha rapito Momo Yaoyorozu? Qual'è il suo
obiettivo?
Vi anticipo subito che il
prossimo capitolo sarà pubblicato
martedì 2 Marzo!
Qui,
di seguito il link dove poter ascoltare le OST della storia!
...
e, dopo ciò, posso augurarvi una BUONA LETTURA!!!
GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR
Comincia la
caccia! Alla ricerca di Lust!
Lunedì 27 Agosto
2018
Dimensione
Sconosciuta - Lontano dalla Caverna e vicina alla T. of V.
00:00
BETA CHI
[Crushing
Defeat - DRAGON BALL SUPER]
Continuai
a correre, senza freno, per più di cinque minuti
inoltrandomi sempre di più nella foresta e non dando a
nessuno il tempo di
raggiungermi. Solo quando fui certa di essere abbastanza lontana, mi
sedetti
sotto un albero e ripresi a piangere e singhiozzare, sfogando tutta la
mia
frustrazione.
Perché
era finita in questo modo? Cosa avevo fatto di
male per essere diventata prigioniera della mia stessa vita?
“Ehi,
Chi...”
Sorpresa,
mi voltai verso destra. A qualche albero di
distanza vi stava Simon, il quale venne a sedersi davanti a me, con
sguardo
dolce.
“Lasciami
stare, Simon...”
“No.
Adesso devi ascoltarmi!” mi rispose lui,
comprensivo ma severo “So cosa stai provando, in
questo momento. Ti senti
l’anello debole del gruppo, e temi che i nostri nemici
possano uccidere uno di
noi solo perchè ti stiamo proteggendo. So che hai
paura... ma non è
sbraitando ai quattro venti che risolverai la situazione. La
fiducia non si
conquista con le parole, ma con i fatti!”
“E
questo cosa a che fare con...?”
“Ragiona,
Chi! Pensi davvero che Kairi o gli altri non
abbiano fiducia nelle tue capacità? Se davvero fosse
così, lei non ti avrebbe
permesso in alcun modo di sbarcare su Tournament Planet! Non ti avrebbe
permesso nemmeno di assistere a quegli incontri nella sede della
F.O.F.! Lei
non ti avrebbe nemmeno fatto leggere il diario segreto di Dragon
Oronar! Ti ha
dato il suo Key-Blade e ti ha insegnato tutti quegli incantesimi, cazzo!”
Quelle
parole mi spinsero a riflettere, e non poco. Simon
non aveva tutti i torti. ALFA Kairi era stata una delle poche, se non
l’unica,
a fidarsi di me nella F.O.F., al punto da mostrarmi tutte le sue
debolezze.
Forse non stava agendo con arroganza. Forse lei stava davvero cercando
di
proteggermi perchè teneva molto a me.
Avevo
davvero permesso alla mia parte peggiore di
fuoriuscire e rovinare tutto?
“Sai
quanto siano forti i Deadly Sins. Lilith ti ha quasi
ucciso, te lo ricordi? Perfino gli Angeli si sono dovuti arrendere!
Tutti noi
abbiamo dei limiti, Chi... anche io! Questi si possono
superare, vero, ma
andrai incontro a morte certa se non sai come affrontarli o se anticipi
i tempi!
Hai degli amici che possono darti una mano...
permetti loro di
proteggerti, fino al giorno in cui sarai abbastanza forte da cavartela
da sola!”
La
ragione iniziò a tornare nella mia anima e nel mio cuore.
Solo in quel momento mi resi effettivamente conto di avere esagerato
nei modi e
che, probabilmente, tutti avessero frainteso le mie motivazioni.
“Io...
io non ho mai detto che volessi diventare forte
come voi o che volessi affrontare i Deadly Sins da sola...”
“Lo
so... e penso lo abbiano capito anche loro”
ammise Simon, avvicinandosi a me e scostando una ciocca di capelli dal
mio
volto “Tu sei una persona istintiva, ma sei anche
intelligente ed altruista.
Io, più di tutti, posso capirti. L’anello
che hai sull’anulare della mano
destra, quello che ti ho regalato cinque giorni fa, ne è la
conseguenza”
Solo
a quel punto il volto di Simon si avvicinò lentamente
al mio, e le sue labbra poggiarono con bramosia le mie. Duro pochi
secondi ma
invece di godere per quel momento, mi resi conto che qualcosa non
quadrava nel
verso giusto.
Cosa,
però?
Mentre
nella mia mente continuarono a sorgere sempre più
dubbi, lui si alzò da terra e mi porse la mano.
“Torniamo
dagli altri... si staranno preoccupando, a
questo punto!”
Accettai
il suo gesto e mi alzai in piedi, prendendogli la
mano, mentre con l’altra raccolsi il primo oggetto che mi
capitò al volo, senza
farmi notare.
La
mia mente aveva ormai fatto due per due, ed ero pronta ad
agire.
“Lo
sai... nonostante io voglia chiedere scusa a tutti...
sono ancora più incazzata di prima... e sai
perchè?”
“Io...
no, Chi... per... OUCH!”
Simon
crollò in ginocchio, dolorante, toccandosi la nuca
sanguinolenta e alzando lo sguardo verso il mio. La sua
incredulità sbattè
faccia a muro con il mio senso di nausea e disgusto, e il suo
sentimento di
confusione aumentò quando gli sputai letteralmente in faccia.
“...
perchè tu non sei Simon... sei
un impostore!”
***
[Dark
Days Are Coming - DRAGON BALL SUPER]
“Dimmi...
come l’hai capito?”
“La
conferma me l’hai data quando hai tirato in ballo
l’anello...” affermai io,
disgustata, sputando per terra e lasciando
cadere la pietra con la quale avevo colpito in fronte
l’impostore.
“Pensavo
non ci avresti fatto caso...”
“Scambiando
l’anello di Simon con quello di mia nonna?
Sono cresciuta con mia madre... certi particolari non possono
sfuggire a me
o a uno come Simon!”
Il
sorriso malefico di quell’uomo mi fece venire la pelle
d’oca, al punto da staccare il Key-Blade dalla mia cintura ed
evocarlo tra le
mie mani, pronta a difendermi.
Il
suo aspetto cominciò a mutare. Il suo viso si
deformò e i
suoi capelli cambiarono colore. Davanti ai miei occhi non
c’era più Simon, ma
un uomo di mezza età dai capelli lunghi e grigi, il volto
scavato con qualche
ruga a solcargli la fronte, con una cicatrice lungo il suo occhio
destro
coperto da una benda nera. L’iride scoperta di quello
sinistro era color ambra.
Portava un anello al dito, con il numero 10 inciso sul gioiello
più prezioso.
Furono i suoi nuovi
abiti a lanciarmi un allarme in testa.
Cappotto
con cappuccio, completamente nero, lo stesso
indumento descritto da Ai per spiegarci l’aspetto fisico di...
“Sei
stato tu... tu hai risvegliato le mummie delle
catacombe!”
Il
suo sorriso di vittoria fu la conferma alle mie risposte.
Una strana luce smeraldina andò a ricoprire la ferita sulla
sua tempia, un
potere troppo simile a quello che avevo usato per curare la mano di
ALFA Kairi
quella mattina. Come volevasi dimostrare, quando essa sparì,
mi resi conto si
fosse rimarginata anche la sua ferita e iniziai seriamente a
preoccuparmi.
“Vattene
subito da qui... i miei amici stanno
arrivando a salvarmi! Non ne uscirai vivo da una battaglia contro di
loro!”
“Su
quest’ultima affermazione ho dei grossi dubbi. Nonostante
ciò devo farti i miei complimenti, Chi Miura!”
applaudì lui,
rimettendosi in piedi come se non gli avessi fatto alcun graffio
“Quel
Freezer ha pienamente ragione... hai la
stoffa della guerriera... proprio
come tua nonna!”
[Aku
no Shinri - BOKU NO HERO ACADEMIA]
Quelle
parole mi colsero totalmente alla sprovvista, e
tentennai con la mia scarna posa di combattimento. Quell’uomo
tuttavia non sembrava ostile, segno volesse solo
parlare con me. Molto meglio. Avrei approfittato di ciò per
attendere i
possibili soccorsi.
“Tu
chi sei? Cosa sai di mia nonna?”
“Hai
ragione, sono stato maleducato. Il mio nome
è
Xigbar, ma tu sei libera di chiamarmi Luxu!” si
inchinò costui davanti a
me, rivelandomi maleficamente “In quanto a tua
nonna... io la conoscevo
perfettamente, più di quanto tu immagini!”
“Non
farmi perdere tempo! Dimmi subito la verità!”
“Calma,
dolcezza... sono qui per dettarti le regole
del gioco!” mi disse lui, decisamente
divertito dalla situazione “Presumo
tu voglia, prima di tutto, sapere dove ti trovi... semplice... sei
giunta
nella Dimensione DELTA! Questo è un pianeta vero!”
“Cos...
no! Non ci credo!”
“E’
la verità, che tu ci creda o meno...”
confermò
Luxu, con un ghigno da maniaco che mi spinse ad arretrare nuovamente
“...
ovviamente, non si tratta di un pianeta qualunque. Vi abbiamo
semplicemente
imprigionato qui, così da impedire ai vostri amici di venire
a salvarvi. Per
essere più specifico... è una rappresentazione
del Pianeta Originale, quello
dal quale sono sorti tutti i vostri mondi... la
prima casa degli Dei
Supremi!”
Oddio.
Se quella era la verità, allora come avremmo fatto a
fuggire via?
“NON
AVVICINARTI, HO DETTO! SE FAI UN ALTRO PASSO...
ALLORA MI SUICIDERO’ CON IL KEY-BLADE!”
Quel
farabutto continuò ad avvicinarsi lentamente a me,
incurante delle mie minacce.
“SO
LA VERITA’! SE IO MORIRO’, TUTTI GLI UNIVERSI
VERREBBERO CONDANNATI! SE NON VUOI MORIRE... RESTA LI’ DOVE
SEI!”
Solo
davanti a quell’ultima affermazione e al mio gesto
improvviso di puntare il Key-Blade verso il mio Cuore, gli occhi
dell’ingannatore ebbero un fremito, che lo spinsero ad
arrendersi e
interrompere il suo assalto, alzando le mani in segno di resa.
“Credo
tu abbia frainteso qualcosa. Ciò che hai affermato
è assolutamente insensato. Ma sta
tranquilla... non ti farò alcun
male, anche perchè solo due persone
possono salvarvi da questa orribile situazione... Kairi... e
te, mia cara Chi!”
Rimasi
scioccata davanti a quella risposta.
Io?
Solo io e Kairi potevamo salvare i nostri amici?
Come?
[Riku's
Theme - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Il
nostro primo gioco sarà una Caccia al Tesoro!
Lust
si trova nella galleria che avete scoperto tu ed i tuoi amici, nella
caverna
che avete abbandonato. Aiuta Simon a trovarla, e quando
l’avrete sconfitta,
io vi rivelerò il prossimo indizio!”
La
sua affermazione era pesante. Lust si trovava davvero
così vicina a noi? Allora perchè non ci aveva
attaccato subito?
“Le
regole sono molto semplici... primo! Tu ed ALFA
Kairi potrete portarvi tre alleati dentro la caverna. Nessun
altro! Secondo!
Non appena entrerete nella galleria, non vi sarà concesso
tornare indietro
senza aver sconfitto Lust!Terza regola... al
termine della battaglia,
potrai scegliere di portare via quante persone desideri da questo
posto, senza
alcuna limitazione!”
“Lo
faresti sul serio?!”
“E’
un gioco, ricordi? Le regole vengono applicate e
devono essere rispettate! Ovviamente,
questo gioco avrà senso
soltanto di fronte ad una quarta regola ben precisa... indovina
qual’è?”
Non
ci voleva un genio per capire di cosa stesse parlando.
“Io
non potrò fuggire da qui. Ho indovinato?”
“Esattamente.
Affinchè il gioco possa concludersi,
entrambi i giocatori dovranno continuare a essere presenti su questo
pianeta,
fino a quando tutti i Deadly Sins lo saranno. Allora... accetti
di
prenderci parte? Mi duole darti questo avvertimento... non ti
ricapiterà un’opportunità simile... e
non potrai tornare indietro dopo la tua scelta”
Le
probabilità che la sua fosse una trappola erano troppo
elevate, ma non erano rimaste altre alternative se non quella di
appoggiarlo.
Era
una decisione tremenda quella che stavo per compiere, e
anche molto egoista, ma non avevo scelta. Mi sarei scusata con gli
altri, una
volta tornata indietro...
...
se fossi tornata indietro.
“D’accordo...
accetto la tua proposta, Luxu!”
"Scelta
saggia, Chi Miura..."
Non
si poteva più tornare indietro. Questo avevo affermato
in faccia ad ALFA Kairi, e non mi sarei rimangiata la parola.
Luxu,
improvvisamente e senza darmi il tempo di comprenderne
il motivo, si allontanò da me.
“No!
Aspetta! Prima hai parlato di mia nonna... COSA
SAI DI LEI?!”
“Se
vincerete contro Lust... forse riceverai le
risposte che desideri!” insistette lui,
aprendo uno squarcio oscuro
innanzi a se “Tieni sempre
d’occhio l’anello, perchè ti
darà un indizio
essenziale per sconfiggere i vostri nemici... e una persona, a te molto
cara, ti
sarà riconoscente per il resto della sua vita!
Solo tu potrai
indossarlo, da questo momento... solo alla fine, capirai cosa
ti ha
riservato il destino! Ricorda... che il tuo Cuore
possa essere la tua Chiave-Guida! Abbia inizio la sfida!”
Non
ci fu modo di fermarlo. Mi gettai al suo attacco per
afferrarlo, ma la mia mano andò a vuoto e di lui non rimase
alcuna traccia.
***
[Merlin's
Study - BEST OST IN THE WORLD]
“Lust,
quindi, si trova dentro quella grotta...”
Simon,
Emerald, Cristal e Majin Bu mi trovarono pochi
secondi dopo la fuga di Luxu. Raccontai loro quanto mi fosse accaduto,
senza
tralasciare alcun particolare, e quando tornammo dagli altri
toccò a loro
quattro spiegare la situazione.
“Simon...
è una trappola. Non è vero?”
gli disse Freezer, per nulla convinto.
“Molto
probabile...” gli dette ragione il mio
ragazzo, ammettendo “Sarò onesto. Luxu
non mi sta simpatico, a prescindere dal fatto
che sia un nostro alleato o meno!”
Lo
compresi. Gli avevo raccontato anche del bacio
che quel farabutto mi
aveva rubato. Avrei evitato volentieri quelle labbra se non avessi
ricevuto la
conferma, solo verso la fine, di essermi confrontata con un falso.
Per
di più, quel bacio era stato troppo carnale, come se
quel maiale non avesse aspettato altro che assaporare le mie labbra...
... meglio non pensarci... o avrei
rigettato il
pranzo per il disgusto!
“Io,
invece, credo possa aver detto la verità”
dichiarò, invece, ALFA Kairi senza pensarci due volte.
“Quindi
non ci resta che entrare nella grotta una
seconda volta?”
“Sì.
Luxu ci ha imposto delle regole molto specifiche,
che vanno seguite alla lettera se non vogliamo avere problemi...”
“Dobbiamo
stare al suo gioco. E’ stato molto chiaro su
questo”confermai
io, decisamente
preoccupata “Dovremo rientrare in quelle gallerie
colme di zombie. Scusatemi...
non ho avuto altra scelta, avevo le mani legate”
“Già...”
confermò la regina, decisamente irata
con me “... abbiamo le mani legate. La tua
presa di posizione ha
scombussolato tutte le nostre strategie! Ora dovremo stare al gioco di
Luxu,
sperando abbia detto la verità!”
“KAIRI!”
“No,
Simon. Ha ragione” aggiunsi rapidamente
io, bloccando il mio ragazzo prima che potesse difendermi “Io
non mi
rimangio la mia volontà di combattere, ma ho usato dei toni
e un comportamento
a me non consoni. Mi spiace... non succederà mai
più, lo prometto.
Tuttavia... vi supplico di concedere una piccola parte del
vostro tempo per
accrescere le mie capacità. Se è vero
che solo io e Kairi possiamo
salvarvi... allora
non posso restare al livello in cui sono adesso! Non posso ancora dirvi
il perchè di questa mia scelta... ma vi scongiuro... provate
a
fidarvi di me”
Per
confermare quanto avessi detto, mi avvicinai a ALFA
Kairi e mi inginocchiai davanti al suo cospetto. La donna, di fronte a
quel
gesto, rimase completamente senza parole, e lo stesso Simon era a bocca
aperta.
C’era
soltanto una persona, in quel momento, che potesse
capire il motivo dietro quella mia decisione, e con lo sguardo provai
furtivamente a cercarla. Lei comprese, e si fece avanti.
“Simon...
mia regina...” Ai riuscì a
separare
definitivamente Simon e ALFA Kairi, dichiarando “Date
le circostanze,
credo di avere una soluzione per la nostra corrente situazione!”
“Cosa
ci proponi, Ai?” le chiese Ran, con
curiosità.
La
piccola sorellina di Simon iniziò un lungo discorso, il
quale si concluse con una proposta talmente incredibile da coglierci
letteralmente alla sprovvista.
“Io
per prima avevo grossi dubbi sul perchè i Deadly Sins
avessero voluto Chi imprigionata assieme a noi, e sono convinta che
l’apparizione di questo Luxu non sia stata una pura
coincidenza. Ci stanno
costringendo a dipendere soltanto da lei, e questo ci porta a litigare
inutilmente. Se davvero è questa la loro
intenzione... perchè non stiamo
fino in fondo al loro gioco? Lasciamo che sia Chi a decidere tutte le
nostre
mosse!”
Il
silenzio si era propagato per tutta la radura, tanto
eravamo sbigottiti dalla proposta della sorellina di Simon.
“Mocciosa
terrestre... ci hai appena proposto di
eleggere quella mocciosa come il nostro capo?!”
affermò
Freezer, puntando ferocemente lo sguardo verso Ai.
“E’
la scelta più saggia che si possa fare, al
momento!” lo affrontò con lo
sguardo la bambina senza alcun timore,
ammettendo “Pensateci!Lei
è l’unica tra tutti noi a conoscere ogni
nostra capacità, anche grazie alla presenza del Sommo
Sacerdote su
COUNT-DOWN...”
“...
inoltre la sua intelligenza è molto elevata, più
di quanto lei stessa voglia ammettere”
ammise anche Simon, lasciandomi
a bocca aperta “In effetti, il ragionamento di Ai
non fa una piega. Ora
come ora, nessuno può prendere decisioni più
corrette rispetto a lei! Io sono
favorevole!”
“EEEEEEEEEEHHHHHHHHHH?!”
urlai io,
visibilmente scossa e scioccata.
Era
uno scherzo, pensai, una punizione per quanto avessi
combinato qualche minuto prima. Dovevo
ammettere che il Sommo Sacerdote, durante le dirette
del programma, aveva spiegato per filo e per segno tutte le
capacità di ciascun
partecipante degno di nota, inclusi i Deadly Sins, ma questo non
significava
che io fossi capace di prendere decisioni sulla pelle di altri. Tra
noi, c’era da
aggiungere, quello più intelligente era Simon. Se
c’era qualcuno che aveva il
diritto di proporre strategie, quello era proprio il mio ragazzo, non
io che
ero la più scarsa di tutti.
“Io
sono favorevole!” aggiunse Juzo, con
fermezza, indicandomi deciso “Dai miei dati, risulta
che l’intelligenza e la
scaltrezza di Chi siano notevolmente aumentati rispetto a quando la
conobbi
mesi fa... non credo nessuno lo sappia... ma Chi ha un Q.I.
pari a 264!”
Tutti
quanti, nessuno escluso, si voltarono sgomenti verso
di me, come se il cyborg avesse detto qualcosa di assolutamente
stupefacente.
Cosa
diavolo significava quel numero? Non sapevo
nemmeno cosa fosse il Q.I!
Rendendosi
conto della mia perplessità, Hiro si affrettò
subito a spiegarmi.
“Il
Q.I. è la sigla per Quoziente Intellettivo, ed è
una scala per misurare l’intelligenza dietro una persona. La
tua, Chi, è a un
livello eccezionale! Il mio è soltanto a 179!”
“Ehm...
davvero?”
“Una
persona nella media ha un Q.I. tra i 90 e i 110. Oltre
quella soglia, vi sono i geni! Io, personalmente, ho un Q.I. pari a
148. Se
dovessimo fare un paragone con qualche personaggio famoso del nostro
mondo,
Chi...” specificò un Ai sorridente,
pronta a cogliermi di sorpresa “...
tu saresti spanne sopra a uomini come Leonardo da Vinci, Stephen
Hawkins o
Albert Einstein! Loro avevano un Q.I. sui 190 punti!”
La
mia mascella cadde letteralmente per terra. Quei santi
della scienza avevano 190? Forse Juzo aveva sbagliato i calcoli, non
poteva
essere altrimenti.
Io
non ero così intelligente. Non mi piaceva studiare, anche
se al Liceo prendevo sempre il massimo dei voti (tranne in matematica,
come
avevo già rimembrato il giorno prima). Non potevano
paragonarmi a persone che
avevano segnato la vita del mio intero pianeta!
Al
contrario, ero certa che con Hiro o Ai non ci fossero
stati errori di alcun genere. Loro erano davvero due geni baciati da
Zeno-Sama.
Uno era in grado di costruire androidi, l’altra era una Dea
della Chimica e
della Farmacologia.
“...
non bastano dei byte o un Q.I. per dichiarare una
persona degna della propria fiducia” ALFA
Kairi ammonì il cyborg, ma
venne affrontata da Akemi, la quale seguì a ruota il suo
amico.
“Non
si tratta dei nostri circuiti, ma del nostro Cuore!
Chi sarebbe pronta a tutto pur di
aiutarci, e più di lei sappiamo
quanto sia capace. Simon-Sama e Ai-Sama hanno ragione! Se
c’è una
persona di cui tutti possono fidarsi, in questo momento...
quella è Chi!”
L’affermazione
di Akemi colse alla sprovvista la regina, la
quale si toccò il suo cuore sorpresa.
“Il...
il vostro Cuore...”
Timorosa,
mi voltai verso Simon cercando dovute spiegazioni.
“Ricordi
la nostra prima partita a scacchi, Chi?”
mi domandò lui, con un sorriso “Quella
volta fui io a vincere...”
“...
non ci avevo mai giocato, fino a quella sera...”
dissi la verità, con leggero imbarazzo “...
volevo provare a sorprenderti
e imbarazzarti un pochino, e invece mi hai sconfitto con estrema
facilità...
AHI!” iniziai a massaggiarmi il
bernoccolo uscitomi sulla fronte dopo
il colpetto a mano chiusa di Simon “Perchè
lo hai fatto?!”
“Perchè
sei una stupida! Non avevi mai giocato, eppure
riuscivi ad anticipare ogni mia mossa! Per
di più mi mandavi nel
pallone con le tue avance! Era la tua prima partita e mi avevi quasi
messo in
trappola... se
dico che sei in grado di prendere decisioni più brillanti
delle mie, lo faccio perchè ne sono convinto al cento per
cento!
Mi credi capace di sacrificare la vita dell'intero universo solo
perchè sono innamorato di te!? E
sappi che io, in verità, ho un Q.I. pari a 104! SONO
LETTERALMENTE NELLA NORMA!”
La
mascella mi cadde letteralmente per terra una seconda
volta. No, era impossibile. Uno come Simon non poteva soltanto avere un
104
come intelligenza. Doveva almeno stare al livello di Ai, a mio parere.
“Devo
correggerti, Simon...” aggiunse Juzo, cercando
di trattenere una risata “... il suo Q.I.,
in realtà, si aggira tra il
100 e il 101! Sei il terz’ultimo, tra i presenti!”
Stavolta
fu il turno del mio ragazzo a restare a bocca
aperta, sbigottito. Tutti i nostri amici, ALFA Kairi inclusa,
cominciarono a
ridere a crepapelle davanti alla sua reazione, e anche io non fui in
grado di
resistere.
Sentire
tutta quella fiducia mi risollevò come non mai. Il
loro sguardo carico di fiducia mi spinse a prendere la decisione
più importante
della mia vita...
...
quella che mi avrebbe cambiata per sempre!
“D’accordo!
Ci sto!”
Lo
sguardo d’intesa di tutti i presenti verso la mia figura
mi fecero capire che tutti avevano accettato quella decisione senza
alcun
rimpianto. Anche ALFA Kairi, quella all’inizio più
contraria, sembrò tornare
quella che avevo conosciuto dato che mi rivolse un rapido occhiolino.
Era
il suo modo per chiedermi scusa.
Ai,
invece, alzò il pollice di nascosto, senza farsi vedere
da Simon. Lei sapeva perfettamente il motivo per il quale avessi deciso
di fare
quella richiesta a tutti loro. Dovevo capire se il desiderio della
sorellina di
Simon avesse avuto effetto non solo sui partecipanti, ma anche su di
me...
...
perchè, nel secondo caso, avrei potuto lasciare il
combattimento a...
...
era meglio non pensarci adesso. Ora dovevo riposarmi e
ragionare su chi, tra i miei compagni, dovesse seguirmi nella caverna
per
combattere contro Lust.
Non
potevo concedermi errori di alcun tipo.
***
Dimensione
di Narnia - Cair Paravel - Torre di Controllo
06:00
GOKU
[Crimson
Blaze - BEST OST IN THE WORLD]
Raggiungemmo
Cair Paravel in meno di dieci minuti, e gran
parte dei miei amici passò lì la notte. Si
trattava di Vegeta, Piccolo, Ten
Shinan, Crilin, C-17 e C-18, i C-Rainbow superstiti, Cabba, Jiren,
Broly, la
2-A con i loro professori, e i restanti membri dei cosidetti Big Hero
6.
Tutti
gli altri, invece, raggiunsero Roma, consapevoli di non
poter essere di grande aiuto. Tra questi, vi erano BETA Kairi (la quale
doveva
sostituire la sua versione futura qualora vi fosse stato un attacco),
Muten,
Mr. Satan e Videl, le Palle di Fuoco Kamikaze e i Pride Troopers
restanti. Gli
Hakai-Shin, invece, con nostra grandissima sorpresa, raggiunsero Conton
City
grazie al permesso di Chronoa.
Prima
di andare a dormire, tuttavia, io, Crilin, Piccolo e
Vegeta eravamo andati a parlare con la Sezione Anti-Mafia, con la quale
confrontammo tutte le nostre informazioni. Fu in
quell’occasione che Piccolo e
Vegeta raccontarono quanto si erano detti Simon e Dragon, prima che
quest’ultimo venisse ucciso.
Ero
certo, tuttavia, che una parte del discorso fosse
stata celata dal namecciano, forse perchè era troppo
pericoloso che
qualcun’altro ne venisse a conoscenza.
Quindi
la Profezia di cui parlavano tutti era quella.
Quattro Candidati al Trono di Dio Supremo si sarebbero scontrati per
decidere
chi avrebbe dovuto comandare su tutte le Linee Spazio-Temporali.
Secondo il
ragionamento di tutti, Lilith non poteva essere una di loro, mentre
Simon non
era ancora pronto. Al contrario, la Sezione Anti-Mafia aveva delle idee
al
riguardo, grazie a una sconvolgente rivelazione alla quale erano giunti
per
mezzo delle loro riprese.
Momo
Yaoyorozu, infatti, non era semplicemente sparita come
tutti gli altri, ma era stata rapita durante il parapiglia da una tizia
camuffatasi
da Nell Celebrindal, la quale si era tele-trasportata via con la povera
studentessa da Tournament Planet con immensa facilità. Ci
era tornata solo più
tardi mostrandoci però il suo reale aspetto, quando tutti
eravamo già fuggiti
via. Aveva ordinato a Momo di riparare la Navicella Medica
Spazio-Temporale
distruttasi a causa degli scontri. Solo a quel punto, le due vi erano
entrate
dentro, utilizzandola per andare definitivamente via da quella
dimensione.
Mi
ero svegliato molto presto, quella mattina. Avevo avuto
moltissimi incubi quella notte e non ero riuscito a riposare come si
deve.
Nonostante ciò, raggiunsi la torre di controllo di Cair
Paravel, dove tutti i
membri momentanei della Sezione Anti-Mafia si erano già
messi al lavoro, in
compagnia di Aqua e Mai.
“Avete
scoperto qualcosa?” domandai loro,
subito dopo averli gentilmente salutati.
Poco
prima avevo deciso di passare dalle cucine, dove una
gentilissima versione futura di Chi mi aveva rimpinzato di buon cibo.
Per non
sentirmi in colpa con gli altri, avevo deciso di condividere parte di
quella
colazione con loro e, perciò, tutti mi guardarono con occhi
colmi di
gratitudine quando poggiai su una delle scrivanie una teiera di
caffè bollente,
dello zucchero, un vassoio colmo di croissant e della frutta fresca.
“Forse
sappiamo l’identità di quella donna!”
mi rivelò subito Miwako, soddisfatta, rivelandomi “All’inizio
non ci avevamo
fatto caso... ma quindici anni fa, avvennero moltissimi molti
gravissimi
fatti a Tokyo. Il primo riguarda un incidente stradale a dir poco
tremendo... un
pirata della strada iniziò a guidare contromano per tutta la
super-strada,
causando almeno un centinaio di vittime prima che la sua macchina
venisse
gettata giù dal ponte. Tra i morti, quello che
più colpii la popolazione fu
Keiichi Taneko, un bambino di dieci anni che venne letteralmente
tranciato a
metà dalle lamiere...”
“...
ehm... e questo cosa c’entra?”
le
domandai io, confuso.
“Questa
notizia circolò in tutto il mondo perchè una
giovane ragazza di diciotto anni, Hitomi Okada, provò in
tutti i modi a salvare
la vita sia del bambino che della sua famiglia”
continuò a spiegarmi
Claudia, severamente “Lei riuscii a salvare la
sorella e i genitori del
bambino, ma nulla potè fare per salvare
quest’ultimo. Le loro foto sono
circolate per giorni su tutti i tele-giornali del pianeta... e tra
quelle, vi
stava quella di una persona troppo somigliante a colei che ha rapito
Momo”
Detto
ciò, Mai avvicinò un portatile davanti ai miei
occhi.
Sul suo schermo vi stava la foto di un giornale giapponese, nel quale
venivano
mostrate le foto sia della giovane salvatrice che della famiglia
coinvolta in
quello spaventoso incidente. In particolare, i miei occhi si
soffermarono sulla
sorella del piccolo Keiichi.
In
effetti le era molto somigliante, ma niente che potesse
rivelarsi certo. Non aveva tatuaggi, aveva i capelli lunghi color lilla
e non
aveva quello sguardo da belva feroce stampato sul volto.
“Asia
Taneko.All’epoca aveva
vent’anni. A causa
dell’incidente, rimase per due anni in coma irreversibile,
prima di spirare a
soli venti due anni, a causa delle tremende ferite”
“Ma
se è già morta... allora
perchè pensate che sia
lei?” chiesi loro, stranito.
Dubitavo,
infatti, che lei o i suoi genitori, potessero aver
usurfruito delle Sfere del Drago.
“Per
questo è necessario introdurti il secondo incidente,
il più atroce per quanto mi riguarda...”
affermò Takagi, visibilmente
scosso “... avvenne dieci anni dopo la morte di
Keiichi Taneko e otto anni
dopo quella di sua sorella Asia, e coinvolge colei che ha tentato di
salvarli.
Credo... credo che Hitomi si sia sentita in colpa per ciò
che è avvenuto. Ricordo
perfettamente la data, il 28 Maggio del 2013, perchè fu il
mio primo lavoro
come Poliziotto Semplice della Centrale di Tokyo. Hitomi Okada, quel
giorno,
raggiunse la cima della Skytree, a quasi seicento metri di altezza, e
si gettò
da lì togliendosi la vita”
Davanti
a quella rivelazione, io rimasi letteralmente a
bocca aperta. Hitomi si era tolta la vita così giovane?
“Dalle
ricostruzioni, ci risultò che non si fosse mai
perdonata di non aver salvato entrambi i ragazzi di quella famiglia”
continuò a raccontarmi Miwako, distrutta “Si
scoprì in seguito che il pirata
della strada, colpevole della morte di Keiichi e Asia, altri non era
che un
tale Michael Finnigan, in arte musicale conosciuto come Judas, un
giovane
americano trasferitosi in Giappone ed ex-fidanzato di Hitomi, la quale
l’aveva
lasciato un’ora prima dell’incidente
perchè aveva scoperto di essere stata tradita...
con la sua migliore amica”
Ora
cominciavo a capire il motivo per il quale quelle storie
fossero diventate così famose in tutto il mondo. Sembrava
tutto così surreale.
Questo,
però, continuava a non farmi capire il motivo per
il quale pensavano che Asia fosse la sequestratrice di Momo.
[All
Gone - THE LAST OF US]
“...
ed è da qui, che partono i nostri sospetti”
affermò Mai, rivelandomi con tono cupo “Per
prima cosa, sappi che tutto
ciò è avvenuto in sole due Linee
Spazio-Temporali... in quella BETA e in
un’altra denominata DELTA, al momento deserta. Seconda
cosa… le anime di
Keiichi, Asia ed Hitomi non sono mai state trovate, nè
nell’Aldilà nè tantomeno
nel mondo dei vivi! Semplicemente sono come sparite!”
“Spa-SPARITE?!”
“Esattamente.
Dissolte nel nulla.Nessun
viaggio temporale ci ha permesso di rintracciare le loro anime”
confermò
Aqua, ammettendo “Perfino Chronoa non ha la
più pallida idea di come tutto
ciò possa essere accaduto. Se ricolleghi il tutto... le
possibilità che
quella donna possa davvero trattarsi di Asia sono elevatissime. Le sue
azioni
potrebbero addirittura essere sincronizzate con quelle dei Deadly
Sins... è
una possibilità molto risicata, ma non possiamo nemmeno
escluderla”
Annuii,
rammaricato. Ora dovevamo soltanto rispondere a
un’altra domanda...
...
perchè rapire proprio Momo Yaoyorozu?
Dubitavo
l’avesse fatto solo per recuperare la navicella
Spazio-Temporale.
Quella donna era stata in grado di rapire la studentessa davanti ai
nostri
occhi, senza farsi notare non solo da noi ma anche dai nostri nemici.
Per
quella risposta, tuttavia, avrei dovuto aspettare
molto di più.
“Sappiamo
nulla, invece, sui nostri amici?”
chiesi a tutti loro, cambiando discorso.
“No,
purtroppo... niente di niente.Loro sì
che
sembrano svaniti nel nulla!” ammise Crilin,
distrutto “Dalle immagini
che sono arrivate, sembra che quello strano manichino afferrato da
Simon fosse
una sorta di tele-trasportatore”
“Ehm...
scusate...”
Qualcuno,
improvvisamente, era entrato dentro la nostra
stanza. Si trattava di All Might e, con nostra grande sorpresa, di
Earphone
Jack.
Per
quale motivo ci avevano raggiunto lì, sulla torre?
***
[Continuazione
- All Gone - THE LAST OF US]
“Ci
sono delle gallerie sotterranee sotto la Tower of
Victory?”
“Sì”
confermò il professore, con decisione “E’
stata questa ragazza a scoprirle, durante la Prima Fase. In base alla
conformità del terreno, direi che tutte si ricollegano a una
grotta centrale, molto
ampia. Non sappiamo, tuttavia, se vi siano forme di vita al suo interno”
Tutti
quanti, ormai, si erano svegliati e avevano raggiunto
la torre di controllo della reggia. Nella Sala Controllo, ciascuno
aveva una
propria sedia e nessuno era assente. Vi stavano perfino BETA Kairi ed
ALFA Chi,
in compagnia di non due, ma addirittura tre bambini. Chissà
chi era l’ultima
aggiunta.
Gli
unici assenti erano GAMMA Trunks e Chronoa, i quali
erano dovuti tornare a Conton City, la città del Tempo, per
una particolare
missione.
“Capisco...
direi che sarebbe saggio andare a
controllare!” propose Jiren, indicando se
stesso “Io mi offro.
Qualcun altro desidera aggiungersi?”
“Io
verrò con te!” confermai io,
deciso.
“Anche
io!” mi seguì a ruota Crilin, alzando la
mano.
“Il
tuo potere di percezione è molto più utile
rispetto
al nostro” Present Mic si rivolse alla sua allieva
Kyoka Jiro “Direi
che questa missione sia la più adatta per le tue
capacità!”
“D’accordo...vi darò una mano!”
accettò la ragazza, annuendo con il capo. Si vedeva,
comunque, che fosse
leggermente intimorita dall’andazzo della situazione.
“Verrò
assieme a te per proteggerti, Kyoka!” la
rassicurò tuttavia All Might, riuscendo nel suo intento
“Direi che non
servono altri aiuti, non è così?”
“Non
proprio...” affermò tuttavia
Aqua,
indicando se stessa “... avremo bisogno di qualcuno
che vi protegga mentre
percorrerete quelle gallerie, guerrieri che attenderanno il vostro
ritorno. Io
sarò una di queste!”
“Verrò
anche io!” affermò Vegeta,
senza paura
“Non lascerò che Kakaroth si
prenda tutti i meriti!”
“Allora
ci andrò anche io!” si propose
Cabba,
seguendo il suo fido maestro.
“E
con me siamo tre!” si aggiunse Broly, con
determinazione.
“C’è
spazio per un altro guerriero” disse Aqua,
rivolgendosi ai restanti membri “Qualcuno
di voi ci sta ancora pensando?”
Nessuno
dei miei amici, però, alzò la mano e fu Piccolo a
risponderle, con sincerità.
“Dopo
le informazioni che abbiamo ricevuto... non sarebbe
saggio, per noi partecipanti, separare così tanto le nostre
forze. Goku,
Jiren, Vegeta e Broly sono senz’ombra di dubbio i
più potenti guerrieri di cui
disponiamo e sono già in partenza... se i nemici dovessero
attaccare Cair
Paravel o Roma...”
“Non
hai tutti i torti...” ammise Aqua,
volgendo allora lo sguardo verso i suoi amici “...
vale lo stesso anche
per voi?”
“Io
posso venire, se non sono un peso” la
rassicurò
Xion, con un sorriso “Il mio corpo
è quello di una Replica... se anche
dovessi morire, il mio Cuore verrebbe recuperato dai computer di Cair
Paravel! Sono
la più indicata, giusto?”
“Ricordati
che hai una figlia, Xion...” la ammonì
il
suo amico Roxas, ricevendo uno sguardo determinato da parte sua.
“Anche
i partecipanti hanno delle famiglie... non
posso tirarmi indietro!”
Ottimo.
Le due squadre erano già pronte. Mi sembravano
perfettamente bilanciate, e trovavo difficile che qualcuno potesse
distruggere
le nostre linee. Dovevamo soltanto raggiungere nuovamente Tournament
Planet con
le Navicelle Spazio-Temporali e controllare la situazione.
Non
era un granchè, come piano, ma non ci restava ben altro
da fare.
“Siamo
più che sufficienti!”
confermò Jiren,
rivolgendosi ad Earphone Jack e incitandola “Facci
strada, giovane eroina...siamo nelle tue mani!”
Cominciammo
a uscire dalla stanza, con l’intento di
prepararci in vista della battaglia. Qualcuno, mi ero reso conto, ci
aveva
prontamente seguito.
[Premonition
- BEST OST IN THE WORLD]
Era
la nuova bambina
che avevo conosciuto quella mattina, in compagnia di Emerald e Cristal
della dimensione ALFA. Se non sbaglio,
l’avevano chiamata Hinode.
Era
una ragazzina più alta del normale per avere la stessa
età dei due principini. Aveva capelli lunghi, ricci e
ramati, identici in aspetto
a quelli di Glacial nella sua forma terrestre. Portava due piccoli
corna sulle
tempie ed aveva un portamento freddo e disinvolto. Furono i suoi occhi
a
sconvolgermi. Nonostante fossero identici a quelli di Glacial nella
versione
Demone del Freddo, non riuscivo a leggerci minaccia od
oscurità.
“Ehi,
piccola! Perché ci stai seguendo?”
le
domandai io, mentre gli altri miei compagni si erano già
allontanati “Non
vorrai partire con noi, spero?”
“Tu morirai”
Una
sola frase. Non si trattava di una presa in giro o di un
modo per spaventarmi. Quella ragazzina l’aveva detto
perché era certa della sua
affermazione, e questo mi spaventò non poco.
“Co…
cosa hai detto…?”
“Moriranno
anche tanti altri, in questa missione…
fossi in voi, abbraccerei un’ultima volta le persone che vi
stanno più a cuore…
perché non le rivedrete più!”
Abbassando
lo sguardo, la vidi versare una piccola lacrima
di tristezza, prima di rientrare dentro la Torre di Controllo e
rivolgermi
un’ultima, struggente frase.
“Mi
dispiace…mi dispiace tanto”
***
Dimensione
DELTA - Caverna
09:00
SIMON
[Strange
Whispers - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Io,
ALFA Kairi, Freezer, Juzo e Chi scendemmo nuovamente
dentro la grotta, poggiando i nostri piedi vicino all’acqua
del laghetto. Quest'ultimo era
piatto come uno specchio, segno che gli zombie non fossero svegli.
Meglio così.
La
scelta dei tre guerrieri fatta da Chi per accompagnare
lei e Kairi era equilibrata e corretta. In
termini di potenza fisica, i più forti tra coloro che erano
caduti nella
trappola dei Deadly Sins erano certamente io, Freezer, Kale, Alucard e
Saitama.
La mia ragazza aveva deciso di portarsi dietro, oltre al sottoscritto,
quello
di cui si fidava di meno per tenerlo d’occhio, ossia
l'imperatore galattico. Rimasi stupito dal fatto che
avesse scelto Juzo come ultimo guerriero di accompagnamento. Molto
probabilmente il suo obiettivo era quello di restare in contatto anche
con gli
altri guerrieri, per mezzo della tele-comunicazione tra i nostri due
cyborg.
“Bene...
facci strada, ragazzina!”
ordinò
l’imperatore alla mia fidanzata, la quale gli
ubbidì con malavoglia.
Non
passò molto tempo prima che
tutti e quattro raggiungessimo la piccola galleria scoperta dai
gemelli. In
apparenza non sembrava diversa da quella attraversata la mattina.
“E’
qui che vi siete
fermati?”
“Sì”
confermò Chi, sicura
“Non sapevamo se, entrando, potessimo tornare al
punto di partenza. Per
evitare di perderci abbiamo deciso di fermarci qui. Stavamo
per tornare, quando...”
“...
vi siete resi conto di essere seguiti. Scelta
saggia quella di tuffarvi nel lago per non essere individuati”
affermò
Juzo soddisfatto “Allora non ci resta che proseguire
e vedere
cosa ci aspetta!”
Senza
indugiare incominciammo a camminare, spediti,
all’interno di quell’antro oscuro.
ALFA
Kairi era la prima del
gruppo, potendo illuminare il cammino con il suo Key-Blade. A seguire
c’erano
Juzo e Freezer i quali la tenevano costantemente d’occhio.
Ciò sembrava
irritare e non poco la sovrana.
In coda,
infine, c’eravamo io e Chi, con
quest’ultima che sembrava più triste che mai.
“Ehi,
Chi... tutto bene?”
Lei
mi fece segno di no con la testa, con aria colpevole.
“Mi
dispiace. Non mi sarei dovuta allontanare da voi in
quel modo” ammise la mia ragazza, tristemente
“Poteva finire molto
peggio... potevano davvero uccidermi e mi trovavo da sola.
Avevate
ragione... sono una stup...”
“Sta
zitta” la interruppe bruscamente la
regina, senza darle modo di reagire “Se non fosse
stata per questa tua
bravata, a quest’ora staremmo camminando nel vuoto in questo
mondo. Per quanto
tu sia stata incosciente, stupida, testarda e cocciuta...”
“...
loro avrebbero puntato a te in ogni caso”
gli risposi io, con sincerità “Tra tutte
le situazioni possibili, questa
potrebbe averci avvantaggiato. Se tu non fossi partita con
Kairi, la maggior
parte dei guerrieri più forti non avrebbe potuto
proteggerti, nella Dimensione
ALFA... anche loro hanno commesso un errore a non attaccarti
lì!”
“...
che... che intendete?”
domandò Chi, impaurita.
Fu
Freezer a dirle l’amara
verità.
“Se
i Deadly Sins sanno
davvero viaggiare nel tempo... allora avrebbero approfittato
della prigionia
di Simon e ti avrebbero rapita nella base della regina! A
quel punto, tu
saresti rimasta completamente da sola. Per i loro piani, se
fossero davvero
quelli, un’opportunità simile non doveva essere
sprecata”
Chi
non sembrò affatto rassicurata davanti alle parole
di
Freezer e non aveva tutti i torti. Nessuno di noi aveva la
più
pallida idea del perchè puntassero così tanto
alla mia
ragazza, ma di certo il comportamento dei Deadly Sins non era coerente
con quanto avesse affermato l'imperatore del male.
Loro
non volevano separarmi da Chi, o lei da me. Puntavano a tenerci
insieme, in quello stranissimo mondo. Per quale motivo, allora?
“A
proposito, Freezer...”
domandò Juzo, incuriosito, all’imperatore
“... cosa ti ha spinto a rifiutare
la proposta di Diablo e Glacial? Non è da te
lasciarsi sfuggire un’occasione
così ghiotta per acquisire potere!”
Già.
Quella sì che era una
domanda molto importante. Bravo, Juzo.
“All’inizio
ho valutato la
loro proposta... ma quando mi sono reso conto che per loro sarei stato
soltanto
una pedina da sacrificare, accettare sarebbe stato un gesto troppo
stupido da
parte mia. Tutto qui!”
“Perciò
non hai accettato
nemmeno l’iniezione di Yilar, giusto?”
gli domandò ALFA Kairi, il cui
sguardo era leggermente grato.
[Malefica’s
Theme - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Freezer,
tuttavia, ci colse completamente alla sprovvista.
“Al
contrario... quella sostanza io l’ho voluta eccome!”
“Un
momento... L’HAI PRESA?!”
“Non
me l’hanno offerta”
specificò
l’imperatore, sogghignando diabolicamente "Ci
ha pensato il
mio soldato più talentuoso a rubarla... il generale Peach ha
svolto un lavoro eccellente,
senza farsi vedere da nessuno, ancor prima che Diablo o Glacial ci
facessero
quella proposta! Prima che tutti noi
fossimo tele-trasportati su
Tournament Planet, i miei scienziati hanno analizzato gran parte di
quelle
sostanze... e abbiamo fatto delle scoperte molto interessanti!”
“Cioè?”
gli domandai io, famelico di risposte.
“All’interno
di quello che tu, giovane donna, hai
chiamato Yilar, è presente anche un piccolo concentrato di
KI Power, allo stato
sperimentale. Sembra sia questa sostanza,
in realtà, a modificare
l’aspetto genetico di coloro che subiscono
l’assunzione. Quel Glacial stava
sproloquiando di come, in realtà, a causare la modifica del
DNA fosse il fluido
spinale di una razza aliena, i cosiddetti Kagakuriani...”
“...
invece era tutto falso...” comprese ALFA Kairi,
più sconvolta che mai “... ma
questo non ha senso. Come diavolo sarebbe
entrato Glacial in possesso del KI Power? Quest’ultima chi
l’ha creata, in
realtà?”
“Potrebbe
essere Glacial il vero creatore del KI Power, ma non
ne sono convinto al cento per cento...ho
una mezza idea su chi possa
essere stato, ma non ne sono certo, dato che tutto ciò
è avvenuto nella
Dimensione ALFA” mostrai i miei dubbi
alla sovrana, specificando “Tuttavia,
le probabilità che io ci abbia azzeccato sono pari al
cinquanta per cento...”
“A
questo punto, credo di aver capito, Simon...” si
rese conto Juzo, annuendo verso di me “...
e anche lei sembra sia
convinta di tale ipotesi”
“Di
chi parlate?” ci domandò ALFA
Kairi,
preoccupata.
“Ai
Haibara,
alias Shiho Miyano”
[Case
Of The Fortellers - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
A
parlare, con nostra grande sorpresa, era stata Chi, la
quale si mise una mano sotto al mento cercando di spiegare le sue
supposizioni.
“Pensateci.
BETA Ai ha studiato e modificato il KI Power
con immensa facilità, come se già conoscesse la
struttura di quella sostanza.
Non solo. Sappiamo che ALFA Glacial, per un certo periodo di tempo, ha
viaggiato non solo nel passato, ma anche tra gli universi, raggiungendo
il
settimo e unendosi ai MIB, il gruppo di criminali al quale apparteneva
tua
sorella, Simon. Sono certa che non sia stata la nostra Ai a
creare il KI
Power... ma se, nella Dimensione ALFA, Glacial avesse già
fatto parte dei MIB?
Sappiamo perfettamente che, almeno all’inizio, Ai
appoggiò gli ideali
di quei farabutti. E poi è troppo strano che Glacial,
tornato nel passato,
abbia puntato subito sia ai suoi vecchi nemici che ad Ai...”
“Un’ALFA
Shiho, intendi? Sì...
potrebbe
essere...” ammise ALFA Kairi, dichiarando
“... d’altronde io e i
miei sudditi sappiamo solo in parte il passato di Glacial Gelo.
Lui
cominciò il suo piano di conquista già su Earth
Z, da quello che Chronoa ci
raccontò. Forse sarebbe stato saggio fare una capatina nel
nostro passato con
un viaggio Temporale, cercando di capire cosa abbia spinto quel
bastardo a
diventare ciò che è stato... ma ora
è troppo tardi”
“Già...
e c’è un altra cosa che io voglio rivelarvi”
affermò Chi, interrompendo la sua camminata e rivolgendosi a
tutti noi, in
particolare a me e ALFA Kairi “Ma lo
farò solo e soltanto se voi due ci
riferirete quanto Dragon ha detto poco prima di morire!”
Ok.
Questa non me l’aspettavo davvero. La mia ragazza aveva
capito anche tutto questo, e non ci voleva. Io e ALFA Kairi,
rammaricati,
sospirammo, iniziando a raccontare tutta la verità. Quando
terminammo, Chi
abbassò il capo, distrutta.
“Ecco...
era come supponevo...”
“Di
che parli, Chi? Ti è venuto in mente qualcosa?”
le chiese Juzo, stranito.
“Sì...”
confermò la figlia di Nishikata e Takagi,
dichiarando “... quando sono stata
circondata dai Deadly Sins, hanno
avuto un comportamento molto strano. Non
parlo solo del fatto che
non abbiano minimamente cercato di uccidermi, ma che addirittura
potessi
essergli utile. Questo, però, andava in
contro-tendenza con quanto sapessi sulla
Profezia. Loro, ne sono quasi convinta, stanno aiutando un altro
Candidato al
Trono di Dio Supremo, perciò la mia morte improvvisa non
avrebbe permesso a
costui di...”
“CO...
CHI! CHE INTENDI CON UN ALTRO CANDIDATO?!”
affermò Kairi, letteralmente sbigottita.
“Ne
sono convinta al cento per cento, adesso. Dietro
alle mosse di Lilith, Diablo, Glacial e i Deadly Sins ci sta qualcuno
di molto
pericoloso, talmente potente da aver messo sotto scacco gli angeli.
Tutte
le loro mosse, tutto ciò che hanno compiuto... tutto questo
acquista un senso
soltanto se, a manovrare il tutto c’è qualcuno
disposto a diventare un
Candidato al Trono. C’era
soltanto un dubbio che viaggiava nella mia
mente... se il loro obiettivo è il mio Cuore di Pura Luce,
allora per quale
motivo non mi avevano catturata in quel frangente? Ieri Luxu mi ha
anche fatto un'altra rivelazione... la mia morte, o quella di Kairi,
non condannerebbe l'universo come credevamo. Se i Deadly Sins mi
vogliono viva... è solo per raggiungere uno scopo ben
preciso,
per il quale potrei non essere ancora pronta...”
La
mia ragazza riprese a camminare, senza voltarsi. Colei
che ci aveva appena sorpassato era una ragazza completamente diversa
rispetto a
quella che avevamo conosciuto, ma era sempre lei, non avevamo alcun
dubbio. Ciò
che era cambiata era la sua determinazione, la sua concentrazione.
Aveva deciso
di impegnarsi in quella missione dando il cento per cento di se stessa,
e con
la rivelazione che le aveva fatto Juzo sul suo Q.I., aveva deciso di
usare
maggiormente le sue capacità intellettuali per anticipare o
comprendere le
mosse dei suoi avversari. Questo era un dono che apparteneva a
pochissime
anime, in tutti gli universi, e Chi era una di queste.
Chiunque,
però, si sarebbe reso conto che la mia ragazza, in
quel momento, ci avesse nascosto un altro dei suoi dubbi.
[Another
Track 6 - BEST OST IN THE WORLD]
“Kairi...
cosa sai di Luxu?” le domandò
Chi,
preoccupata, cambiando totalmente discorso, mentre tutti ripresero a
camminare dentro quella grotta tetra, oscura e desolata.
“Solo
che fu uno dei sei apprendisti del Maestro dei
Maestri, il primo Custode del Key-Blade. Nella loro epoca
scoppiò
una guerra che causò la quasi estinzione di tutti i
Key-Bladers. Questa,
tuttavia, è una storia che avvenne all’incirca
mille anni fa... perchè Xigbar
si è definito in questo modo?”
“Maestro
dei Maestri... che strano... mi sembra di
ricordare qualcosa inerente a questo individuo...”
ammise Freezer,
sovrappensiero.
“Lo
è... tu non dovresti saper nulla su di noi”
ci rivelò ALFA Kairi, dicendoci “Il mio
mondo d’origine è sigillato nella
Dimensione BETA, e nessuno può entrare o uscire senza il
permesso di Yen Sid. Nella
Dimensione ALFA la barriera si era frammentata, e per questo sono
riuscita a
fuggire con altri miei amici. Nella tua, invece...”
“...
barriera... BARRIERA! ORA MI RICORDO!”
ci
colse alla sprovvista Freezer, fumando rabbia da tutte le parti
“Quel matto
da legare ha estinto tutta la mia razza! Solo la mia famiglia
riuscì a
sopravvivere, e si vendicò distruggendo il suo pianeta
natio! Mio padre e
mio fratello provarono anche a ucciderlo, ma quel verme insulso
sparì nel nulla,
all’interno di un mondo parallelo!”
Kairi
fermò la sua camminata, paralizzata per lo shock.
“Quindi...
a creare la barriera che divise i nostri
mondi fu...”
“...
il Maestro dei Maestri... ovvero l’insegnante di
colui che conosce mia nonna” ci
rivelò Chi, prendendoci completamente
alla sprovvista.
Sua
nonna?
“Luxu
conosceva tua nonna?” le domandai io,
confuso.
“Lui
dice di sì. Ha detto...”
continuò a
parlare la mia ragazza, mentre tutti noi avevamo deciso di fare una
breve sosta
“... che gliela ricordavo molto, che avevo
la stoffa della guerriera,
proprio come lei”
“Della
guerriera?!” esclamò la
regina,
domandando a Chi con veemenza “Chi... qual’è
il nome di tua nonna?”
“Ehm...
Suzume... perchè?”
“...
Suzume... potrebbe essere lei...”
comprese lei, sgranando sorpresa lo sguardo e ricominciando a
camminare, con un
leggero sorriso compiaciuto.
“Di
chi parli?” le domandò Juzo.
“Due
miei amici, tempo fa, conobbero una giovane
ragazzina imprigionata all’interno di un castello.
Incominciarono a
frequentarla e avevano deciso di liberarla, quando improvvisamente di
lei si
persero completamente le tracce. Non le
hanno mai chiesto il nome,
anche perchè questa ragazza non se lo ricordava... tuttavia,
all’interno del
castello, trovammo diversi appunti sui soggetti che subivano
sperimentazioni
simili alle sue. In uno di questi vi stava scritto che
qualcuno, più precisamente
una ragazzina, venne fatta fuggire da un uomo con indosso una benda
sull’occhio...”
“...
Luxu!!!” esclamò Chi, ed io iniziai a
comprendere subito cosa significasse tutto ciò.
“Non
solo... a prima apparenza, tutti i documenti
riservati a questa giovane cavia sono stati distrutti... ma
non
completamente! In uno dei camini di quel castello, abbiamo trovato i
resti di
alcuni documenti bruciati e carbonizzati, e in una pagina vi sono
scritte
alcune credenziali che, secondo me, possono corrispondere a tua nonna!
Il nome
di questa ragazza iniziava per S, aveva capelli molto scuri, color blu
notte,
gli occhi castani e la carnagione chiara... a te risulta qualcosa?”
“Una
foto...”
Quelle
parole mi uscirono di getto senza che io riuscissi a
fermarle, e tutti si voltarono verso di me, Chi inclusa.
“A
casa tua, Chi... sul tavolino di fronte al vostro
divano, c’era una fotografia dei tuoi genitori di quando
erano piccoli... ed
insieme a loro c’era una donna dalla descrizione indentica a
quella che Kairi
ci ha appena detto!”
“Sì...
ma quella non era mia nonna” mi
spiegò
Chi, imbarazzata, ammettendo “Era la
maestra dei miei genitori, al Liceo.
Veniva dall’estero, mi hanno raccontato, e si chiamava Skuld
Ivanovic!”
“Allora
che aspetto aveva tua nonna da giovane?”
le domandò ALFA Kairi.
“Piuttosto
bassa, corpo snello, capelli giallo-arancio
ed occhi verdi. Non coincide affatto con la descrizione che mi hai
dato...”
“Già...
non hai tutti i torti... riprendiamo a
camminare!” esclamò Freezer,
non perdendosi in altre chiacchiere “Stiamo
sprecando minuti preziosi a parlare di fatti ancora a noi sconosciuti.
Pensiamo
al presente!”
[Dark
Horror Trap - BEST OST IN THE WORLD]
Ricominciammo
la
traversata di quella angusta galleria. Mi
resi immediatamente conto che, come avevano ipotizzato Chi e gli altri
ragazzi, quel corridoio non circumnavigasse il laghetto, ma scendeva
tra le profondità della crosta
terrestre. Il mio sospetto si tramutò in conferma quando,
improvvisamente, ALFA
Kairi rischiò di cadere sul gradino di una scala.
“Grazie,
Simon” disse ALFA Kairi, tirando un
sospiro di sollievo.
“E
questa da dove diavolo salta fuori?”
esclamò sbalordita Chi, puntando lo sguardo verso il fondo
della scalinata “Pensate
l’abbiano creata coloro che hanno
seppellito quei morti?”
“Probabile.
Scendiamo e vediamo cosa ci aspetta”
Se
la prima esperienza era stata angosciante, la seconda lo
fu altrettanto. Lo fu non tanto per i morti, quanto per la
consapevolezza di
starci allontanando sempre di più dalla superficie, con
l’incertezza di non
rivederla mai più.
La
discesa ci sembrò infinita, ma alla fine trovammo la
nostra prima destinazione. Si trattava di un’anticamera,
molto simile a quelle
che avevamo trovato all’interno della catacomba. Tuttavia, vi
stavano alcune
differenze. Tre piccoli bacini d’acqua fresca si trovavano
vicino alla parete
destra del muro, mentre dinnanzi a noi si ergeva una porta
completamente bianca...
...
qualcosa che non poteva essere stata costruita
nell’epoca delle catacombe.
Provai
ad abbassare il pomello, ma essa era chiusa a chiave. Prevedibile.
“Dovremo
abbatterlo per andare avanti!”
“Fate
largo, allora... ci penso io!”
affermò
Freezer, preparando uno dei suoi pericolosissimi attacchi con il KI.
Prima
che potessimo proseguire, ALFA Kairi richiamò la nostra
attenzione e fece cenno all'imperatore galattico di annullare l'attacco.
“Aspettate!
Non possiamo entrare!” esclamò
la
regina, indicandoci un’incisione sopra l’entrata
della porta.
“Sbaglio,
o questa è...” mi resi conto
io,
provando a tradurre.
Fu,
tuttavia, una persona a me familiare che riconobbe la
scrittura.
“E’
scritta nel linguaggio degli Dei”
Juzo
fu il primo a capirlo. Il cyborg si avvicinò al
graffito e lo tradusse per tutti noi in ben che non si dica.
QUESTA
E’
L’ENTRATA VERSO IL REGNO DELL’IGNOTO
E
COLORO CHE
VARCHERANNO QUEST’ARCATA
SENZA
UN PEDAGGIO
DI SANGUE
O
SENZA LA
CHIAVE DEL CUORE
NON
TORNERANNO MAI PIU’ NEL MONDO DEI VIVI
“Ottimo...
vogliono indebolirci prima di combattere”
affermò Freezer, tranquillo “Come
se perdere il nostro sangue bastasse ad
ucciderci!”
“Però,
stranamente, non puntano a fare lo stesso con i
Custodi del Key-Blade” si rese conto Chi,
rivelandoci “Non so...
è come se, per raggiungere i loro scopi, necessitassero di
avere me e Kairi al
massimo delle nostre forze”
“Probabile
sia così” confermai io, rivolgendomi a
Juzo e chiedendogli “... da quando sai
leggere il Linguaggio degli Dei,
Juzo?”
“Si
ricorda di quando abbiamo analizzato tutti gli
oggetti recuperati dai laboratori del Dr. Gelo? Ho
deciso di fotocopiare
nel mio data-base tutte le pagine del libro che ha provato a leggere...
e
con l’aiuto del Supremo Dende, sono riuscito a tradurlo! Per
sua
informazione, si tratta di un libro di fiabe... sto pensando
di insegnare la
lingua ad Ai, se le interessa!”
“Possiamo
fidarci del tuo androide, terrestre?”
mi domandò Freezer, dubbioso “C’è
davvero scritto ciò, su quella parete?”
Per
tutta risposta, io e Juzo ci demmo un batticinque
fragoroso.
“Ci
puoi scommettere!”
“Il
pedaggio, probabilmente, va pagato dentro quei tre
bacini d’acqua” affermò ALFA
Kairi, dopo aver dato un’occhiata “Non ci
avevo fatto caso, la prima volta... anche il lago non ha un aspetto del
tutto
naturale. E’ stato sicuramente creato con la magia!”
“Come
lo hai capito?” le domandò
Chi, sorpresa
“Speravo di rivelarlo io, adesso... uffa!”
La
regina, per tutta risposta, puntò il dito verso di lei.
“I
tuoi vestiti erano completamente asciutti. Lo
stesso valeva per Ai, i due aspiranti eroi e i miei figli”
“E
qui vorrei farvi una domanda” aggiunse
Juzo, facendoci notare “Non vi sembra strano che vi
siano precisamente tre
vasche?”
C-C-Blu
aveva
ragione. Era come se i nostri nemici avessero
previsto ogni nostra mossa. D'altro canto, il gioco lo avevano creato
loro stessi, perciò non poteva realmente coglierci di
sorpresa.
“Non
è il momento di pensare a questo!”
dichiarò infatti
Freezer, avvicinandosi a uno dei bacini e affermando “Stiamo
perdento tempo
prezioso!”
Io
e il mio amico cyborg affiancammo l’alieno ed entrammo
all’interno dei bacini. L’acqua, come ci aveva
preannunciato Kairi, non bagnò
affatto le nostre membra e questo mi spinse ad immergermici
completamente
dentro.
Mi
resi conto di aver preso la decisione corretta. Il
liquido, senza darmi il tempo di reagire, si insinuò nel mio
corpo attraverso
le mie cavità nasali ed orali, impedendomi di respirare per
i primi cinque
secondi. Poi vidi letteralmente rosso e mi accorsi di sanguinare, anche
se non comprendevo da quale punto.
Una
voce allarmata, proveniente dalla superficie esterna
dell’acqua, mi spinse ad interrompere quella tortura
riemergendo dall’acqua.
La
mia ragazza si trovava davanti alla vasca in pietra,
più preoccupata che mai, e non aveva perso nemmeno un
secondo
afferrandomi dalla collottola della divisa e trascinandomi fuori da
quella
trappola infernale.
“Quell’acqua...
maledetti...” esclamò Freezer, anche
lui fuori dal suo bacino, il cui liquido era diventato viola.
Perfino
Juzo, un
cyborg, boccheggiava per la fatica. Mi sorpresi di vedere
sangue
uscire anche dal suo corpo, prima di ricordarmi che lui non era
un'androide ma un cyborg su base biologica.
Stavo
per usare la mia Rigenerazione Istantanea, tecnica
appresa durante il mese nel palazzo di Lord Beerus, ma ALFA Kairi mi
interruppe
subito.
“No.
La tua energia servirà più
della nostra,
successivamente. A te penserà Chi! Io mi
occupo di Freezer e Juzo!”
“Ricevuto!”
le obbedì all’istante Chi, avvicinandosi
a me e puntandomi il suo nuovo Key-Blade verso il petto “E’
la seconda
volta, da quando di conosco, che ti fai curare da me... lo fai apposta,
Simon?”
“Probabile...”
scherzai io, lasciando tutto nelle sue
esperte mani.
Un
minuto dopo, grazie ai poteri curativi delle due chiavi,
io e gli altri due guerrieri eravamo nuovamente in grado di rialzarci
senza
alcuna fatica.
“Non
possiamo rigenerarvi completamente, purtroppo. Non
abbiamo energie a sufficienza, ma riavrete il massimo della forza tra
un minuto
circa” si scusò con noi ALFA
Kairi volgendo lo sguardo verso Chi, la
quale era sul punto di annaspare per la fatica del suo incantesimo.
“Accidenti
a te...” esclamai io, avvicinandomi
a lei e aiutandola a rialzarsi.
Poi
mi rivolsi nuovamente alla regina.
“...
il nostro tributo è pagato...”
“...
e noi due, prima di curarvi, abbiamo sbloccato la
Serratura Nascosta” dichiarò
la sovrana, seguita da un cenno di trionfo
della mia ragazza “Ora dobbiamo controllare se il
pomello della porta si
abbassa oppure no... a chi l’onore?”
[Destati
-
KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Quell’onere
se lo prese personalmente Juzo, il quale si
avvicinò al candido uscio, pronto a compiere quel semplice
ma vitale gesto per
il successo della missione.
Funzionò.
“Possiamo
entrare” ci annunciò il
cyborg,
soddisfatto “E’ giunta l’ora di
vedere cosa ci aspetta oltre questo varco!”
Trepidanti,
tutti e cinque oltrepassammo quell'entrata.
Vi
stava un luogo talmente intriso di
magia da farmi venire la pelle d’oca. La mia fidanzata fu
letteralmente
costretta a stringersi attorno a un mio braccio per avanzare, mentre
Juzo e
Freezer avevano i nervi a fior di pelle. Ci
trovavamo all’interno di una stanza rettangolare,
completamente bianca. Vi erano due porte sulla parete di fronte a noi.
Appesa
al soffito, vi stava la statua mastodontica di un drago dalle ali
simili a
quelle degli angeli.
“Questo
posto... io lo conosco”
ALFA
Kairi fu l’ultima ad entrare lì, rivelando con
amarezza.
“La
stanza nella quale siamo entrati è l’anti-camera
di
un luogo a me ben noto... la Fortezza dei XIII, nel Mondo che
Non Esiste!”
“Dobbiamo
sapere qualcosa in particolare d’inerente a
questo posto?” domandai io, preoccupato.
“Purtroppo
sì... tutte le stanze del castello sono identiche
a questa... tutte tranne una, che ci permetterà di
uscire all’esterno. Per
trovarla rischiamo di perderci. Questo è un vero e proprio
labirinto!”
“Perciò
non sappiamo come raggiungere Lust, ho
indovinato!?” affermò Freezer,
il quale era leggermente nervoso,
soprattutto dopo il suo tributo di sangue “Peggio
ancora, rischiamo di
perderci e non ritrovare la strada del ritorno!”
“Già...
purtroppo è così”
“Nessun
problema! Io posso aiutarvi a raggiungere Lust!”
Chi
si avvicinò a noi, con determinazione, indicando
l’anello di sua nonna.
“Luxu
mi ha detto che ci aiuterà a trovare il modo di
sconfiggere Lust! Fare un tentativo non guasta, non è vero?”
“Potrebbe
funzionare...” confermò ALFA
Kairi,
ammettendo tuttavia “... ma le garanzie di
raggiungere il nostro obiettivo
al massimo delle nostre capacità si stanno annullando”
“Comunque
non voglio demordere...” insistette
la mia ragazza, sicura di sè “... Luxu ha
anche detto che, seguendo questo
anello, otterremo un aiuto inaspettato... e che uno di voi mi
sarà grato per
il resto della sua vita!”
Passarono
diversi secondi, prima che qualcuno rompesse quel
silenzio nella maniera peggiore.
“Tu!”
Freezer si rivolse con sguardo omicida verso
Chi, la quale divenne blu per la paura “Trova subito
quale sia la porta giusta!”
Trattenni
la mia voglia di spaccare la faccia a quel
bastardo, e lasciai che la mia ragazza ubbidisse immediatamente al suo
ordine.
Chi
si avvicinò alle due porte e osservò il suo
anello, in
piena concentrazione. Rimase in quella posizione per circa un minuto,
prima che
si voltasse verso di noi.
Il
suo sguardo era cambiato nuovamente.
“La
porta a destra... andiamo!”
***
Dimensione
BETA - Tower Of Victory
09:00
GOKU
[Dearly
Dreams - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Arrivammo
alla Tower of Victory in meno di dieci minuti,
grazie al viaggio spazio-temporale. Trovare un’entrata si
rivelò piuttosto complicato
perchè se avessimo provato a scavare sotto terra, tutte le
gallerie
sarebbero implose su se stesse distruggendo l’intera arena.
Per fortuna, con
l’aiuto di Crilin risolvemmo il problema grazie al suo
Kienzan.
Il
primo gruppo, quello composto da me, Jiren, Crilin, All
Might e Kyoka Jiro iniziò la sua ricerca sotto terra,
accompagnato da una
delle tantissime tele-camere tondeggianti presenti sul pianeta.
Il
secondo gruppo, quello composto da Vegeta, Broly, Cabba,
Aqua e Xion, rimase fuori, nascosto all’interno
dell’arena per non farsi
scoprire da occhi indiscreti. Per sicurezza, le nostre navicelle
Spazio-Temporali erano state trasformate in Capsule, per impedire ai
nostri
nemici di rintracciarle.
Nella
mia testa rimbombavano ancora le sentenze di ALFA
Hinode. Sarei davvero morto? E chi altri mi avrebbe seguito?
Temevo
di aver commesso una grandissima sciocchezza e che,
ben presto, le cose sarebbero andate tutte nel verso sbagliato.
“Lo
sai, Goku...” mi disse il mio migliore
amico, quando iniziammo a percorrere quelle gallerie sotterranee
“... era da
tantissimo tempo che non vivevamo un’avventura simile. Mi
ricordo di quella
volta che entrammo nella fortezza di Pilaf...”
“Urca!
Hai ragione! Ne sono passati di anni, da
allora...”
“Già...
e se penso a tutta la strada che abbiamo fatto
insieme... a quanto tu sia diventato forte...”
“Anche
tu sei forte, Crilin!” lo rassicurai io,
affermando “Abbiamo una famiglia ed
entrambi abbiamo un lavoro, anche se
per me è già un miracolo! Eheheheh...
ma sai... all’inizio io
credevo di aver sprecato gran parte della mia vita, allenandomi
soltanto nelle
arti marziali. Credevo scontato l’amore che provavo
per Chichi ed i miei
figli, pensando di poter essere ricambiato in qualunque situazione... ma
quando sono stato rimpicciolito, ho avuto paura di perderli, in un
certo senso,
e ora che Pan e Goten sono spariti... io...”
“Goku...
ti capisco anche io, lo sai. Anche mia figlia
e la sua ragazza si trovano in pericolo”
ammise lui, allungando il pugno
verso di me e dichiarando “Li salveremo tutti! Te lo
prometto!”
“Certo!”
Come
risposta, io mi affrettai a connettere il mio pugno con
il suo. Mi sentivo già meglio. Non a caso Crilin era il mio
più grande amico.
Solo lui poteva comprendere i sentimenti che provavo, più di
chiunque altro.
“Non
preoccupatevi, voi due! Sono quasi certo che i
nostri amici non siano morti” ci rispose
Jiren, voltandosi verso Kyoka
“Dobbiamo scendere ancora?”
“Non
siamo molto lontani” gli rispose Jiro staccando,
dalla parete rocciosa, i jack nei lobi delle sue orecchie, indicando
una nuova
galleria “Da quel punto, dovremo soltanto
andare dritto, senza svoltare
mai. Fra duecento metri, raggiungeremo questa gigantesca grotta
sotterranea...”
“Ottimo
lavoro, Kyoka!” si complimentò con lei
All
Might, dandole una pacca sulla testa “Continua a
restare al centro della
formazione. Se tu dovessi lasciarci le penne, noi quattro
saremmo costretti
a distruggere le gallerie per fuggire... ehm...”
si pentì subito delle
sue parole, cercando di correggersi notando la reazione intimorita
della
giovane adolescente “... ovviamente non ti
accadrà nulla, fin quando ci
saremo noi!”
“Credo
sia meglio essere sinceri, All Might...”
lo redarguì però Jiren avvicinandosi alla
ragazza, la quale era più spaventata
che mai, dichiarando “... Kyoka... quando
raggiungeremo il nostro
obiettivo, forse ad attenderci ci sarà
un’imboscata. La prima persona che
proveranno a uccidere, in quel caso, sarai tu...”
“Cos...?!”
“Tranquilla...
se è così, noi faremo di tutto per
proteggerti!” la rassicurò
anche Crilin, dolcemente, proprio come avrei
fatto io con Pan “Tieni a mente solo questo. Tu sei
l’unica, tra di noi, che
conosce alla perfezione la strada per tornare indietro. Se ci
dovessero
attaccare per davvero...”
“...
tu dovrai scappare e tornare indietro assieme a
Crilin o ad All Might!” le ordinai perentorio io,
cogliendo di sorpresa
tutti loro.
“Che?!
Goku! Cosa stai dicendo?!”
“Ragiona,
All Might...” lo interruppe Jiren, con tono
deciso “... non sappiamo con certezza dove o quando
ci attaccheranno. Non
sappiamo nemmeno se hanno intenzione di tendere una trappola anche al
secondo
gruppo! Se Kyoka tornasse indietro da sola e venisse sconfitta...
peggio,
uccisa... il nostro lavoro sarebbe stato del tutto invano! Io
e Goku
possiamo combattere e resistere più a lungo di voi dentro
questi cunicoli...
voi due, invece, potete e dovete riportare Kyoka indietro. In
questo modo,
qualora riuscissimo a scamparla, lei e qualcun altro potrebbero
riprenderci
successivamente!”
All
Might sbuffò agitato ma, quando comprese che Jiren
avesse ragione, abbassò il capo in segno di resa. In
compenso, Jiro aveva
cominciato a tremare.
Per
rassicurarla nuovamente, le strinsi forte la mano e le
feci un occhiolino. Bastò, per quel momento.
“Eccoci...
siamo arrivati!”
Crilin
aveva ragione. Doveva trattarsi della grotta
principale descrittaci da Kyoka, grande quanto la mia casa.
L’unica entrata era
la nostra, e a prima vista non sembrava vi fossero dei nemici ad
attenderci.
[Roxas
Theme - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Qualcuno,
però, c’era...
...
ed erano le persone che mai e poi mai mi sarei
immaginato di trovare davanti ai miei occhi.
“No...
Pan... Goten... allieve mie...”
“Marron...
Masumi... non può essere...”
“Sono
davvero loro!” esclamò subito
Jiren, avvicinandosi
a tutti loro e controllando le loro funzioni vitali.
Si
trattava di tutti
coloro che erano spariti davanti ai nostri occhi, nessuno escluso.
Erano seduti per terra, con le loro schiene appoggiate addosso alle
pareti della caverna. Non riuscivo a percepire l’aura di
nessuno
di loro.
Oh
no... non ditemi che...
“Sono
vivi... ma sono in stato catatonico e la loro
aura sembra sigillata da una maledizione!”
ci spiegò Jiren, severo “Di
certo non si risveglieranno con dei metodi normali”
“Dobbiamo
riportarli in superficie... tutti quanti!”
esclamai io, avvicinandomi a Pan e Goten, pronto a prenderli in braccio.
Qualcuno,
però, mi interruppe.
“Non
ti conviene avvicinarti a loro... se non vuoi
ucciderli!”
Alzai
incredulo il mio sguardo verso il soffitto, dal quale
cadde una figura a me ben nota che atterrò elegantemente sui
suoi piedi.
Anche
se il suo aspetto lo ricordava, quel tizio non aveva
la stessa aura di Simon.
“Tu
sei Zero... non è così?”
“In carne ed
ossa” confermò il demone,
rivelandoci “A differenza loro, io sono
stato molto più fortunato. I loro Cuori e la loro Anima sono
stati
tele-trasportati in un mondo a me sconosciuto. Solo loro possono
risvegliarsi
da questo eterno sonno... dipende soltanto dalla loro forza di
volontà!”
“Oh
no...” esclamò All Might, avvicinandosi
a
Midoriya ed Ochaco.
Il
loro sguardo vagava nel vuoto più assoluto come se non vi
fosse alcun barlume di vita nei loro corpi.
“...
cosa possiamo fare?”
“Nulla.
Soltanto sperare...”
Quella
dichiarazione ci fece crollare nella disperazione più
totale. Eravamo completamente impotenti.
“Perchè
non li possiamo spostare?” gli domandò
Jiren,
riferendosi alla frase precedentemente pronunciata da Zero.
“Questa
caverna è stata creata con la magia... sono
convinto che sia questa a permettere ai loro corpi di mantenersi in
forze.
Non conviene spostarli da qui, fino a quando non verranno visitati
dagli altri Custodi
del Key-Blade. Loro sapranno sicuramente darci migliori risposte!”
“Se...
Sen-Sei... non vi siete resi conto che...”
Tutti
noi ci voltammo verso Jiro, decisamente preoccupata.
Era pietrificata per lo shock e non stava riuscendo a concludere la
frase, con
lo sguardo perso nel vuoto segno che non stava più reagendo
bene alle novità.
“...
non possiamo utilizzare i nostri attacchi
energetici o i nostri Quirk” si rese
conto Crilin, amareggiato “Ragazzi...
è piuttosto chiara la situazione. Questa
è davvero una trappola attuata dai
nostri nemici!”
“Non...
non è questo...” ammise la giovane
adolescente, voltandosi verso l’entrata della galleria...
...
e crollando in ginocchio, scoppiando a piangere
disperata.
Purtroppo,
mi resi conto, Earphone Jack ne aveva tutti i
motivi, perchè l’entrata per la caverna era
letteralmente sparita.
“Oh
no... cazzo! Ci hanno intrappolati!” esclamai io,
in preda al panico “E adesso come facciamo a
fuggire?!”
“Voi
non fuggirete...”
[The
Devil - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Una
coltre oscura avvolse le nostre membra, impedendoci il
movimento ed annebbiando la nostra vista. Quando essa si
diradò, fu come se non
fosse successo nulla, ma solo in apparenza.
“Dietro
di te, Son Goku...”
Quella
voce l’avrei riconosciuta tra migliaia. Mi voltai
verso di lui, più furioso che mai, ma quando mi resi conto
della macabra verità
mi si gelò letteralmente il sangue.
Hit
era lì, seduto tra i comatosi Pan e Goten, mentre tra le
sue braccia vi stava la povera Jiro, imprigionata tra le sue braccia.
“NO!
KYOKA!” provò ad avvicinarsi All Might,
ma
qualcuno lo interruppe sul più bello bloccandolo per terra.
Costui
era All for One.
Anche
a Crilin toccò la stessa sorte, per mano di Shigaraki,
mentre a Jiren toccò uno strano essere tutto muscoloso.
Vedere un guerriero
formidabile come il grigio costretto a inginocchiarsi con la forza era
una
scena che mi paralizzò le gambe per la paura.
Di
Zero, invece, erano sparite completamente le tracce...
...
no...
“Tu...
tu ti eri camuffato...”
“Ottima
risposta, Son Goku” si
complimentò con
me All for One, dichiarando “Tutto merito
di uno dei miei tanti Quirk...”
“...
lasciate andare Jiro... o la pagherete molto
cara!”
“Qui
le regole le dettiamo noi, mio caro sayan...” mi
rimproverò Shigaraki, stringendo ancora di più la
morsa sul mio amico Crilin.
Sapevo
perfettamente quali fossero le capacità di quei due
farabutti. Uno era in grado di assorbire tutti i Quirk dei suoi
avversari,
proprio come Majin Buu con le nostre tecniche. Il secondo poteva
disintegrare
tutto ciò che toccava con le cinque dita della sua mano.
Non
a caso, Crilin era stato messo al tappeto senza che
tutta la mano di Shigaraki lo toccasse. Se quel bastardo avesse
poggiato
l’ultimo indice sulla sua carotide, per il mio amico era la
fine.
“E
poi... siamo sinceri...” aggiunse Hit, avvicinando
la sua mano sul petto di Jiro, la quale iniziò ad ansimare
in preda al panico “...
pensi davvero di potermi fermare nelle condizioni in cui ti ritrovi?
Attaccami pure,
se lo desideri... quando vedranno che la loro amica
è stata uccisa, cosa
dirai ai suoi amici?”
Strinsi
i pugni così forte da lacerarmi il palmo della mano.
Hit aveva ragione, purtroppo. Senza il nostro KI, tutti e quattro
eravamo
impotenti e non potevamo salvare l’aspirante eroina, la quale
iniziò a piangere
disperata.
Merda.
Ci avevano giocati.
“Perchè...
perchè vi siete alleati nuovamente con quei
bastardi!? Vi avevano preso in giro... siete stati voi stessi ad
affermarlo!”
“Goku,
Goku, Goku... mio caro Goku...” mi prese in
giro All for One, rivelandomi “... non
l’hai ancora imparato? Mai
credere alle parole dei tuoi nemici... mai!”
“Noi
non ci siamo mai allontanati dai Deadly Sins”
confermò Hit, sogghignando soddisfatto davanti al mio
sguardo perso nel vuoto “Tutti
i sopravvissuti hanno soltanto due possibili strade da percorrere... o
combatteranno contro il nostro Signore, perendo nel tentativo... oppure
lo
appoggieranno e lo aiuteranno nella scalata al trono di Dio Supremo!”
“...
una scelta piuttosto saggia, la nostra...”
aggiunse Shigaraki, sghignazzando divertito.
“...
ma non indugiamo oltre. Vi abbiamo
permesso di raggiungere questo posto perchè, in questo modo,
potremo dare
inizio al nostro... piccolo gioco...”
ritornò a parlare Hit.
“...
un gioco?”
“Il
gioco del Sacrificio” annunciò Hit,
più strano
nei suoi comportamenti che mai, stringendo la sua mano verso la gola di
Jiro,
che cominciò a rantolare.
“NO!
NON FARLO!”
“E’
molto semplice, Son Goku... le tue mani dovranno
sporcarsi di sangue. Anche a te verrà imposta una
scelta... vogliamo
proporti di unire le forze, aiutando il nostro Signore nel suo
tentativo di
diventare il nuovo Dio Supremo dei nostri universi”
“NON
ACCETTERO’ MAI! SCORDATEVELO!” urlai, con
ferocia “Hit... tu mi conosci perfettamente... COME
PUOI FARMI UNA PROPOSTA
COSI’ SQUALLIDA?!”
“Ahia,
Son Goku... fossi in te lo lascerei parlare”
mi consigliò All for One, tenendo All Might ancora
prigioniero “Potresti
pentirti di questa decisione per il resto della tua vita!”
“All
for One ha ragione... non interrompere mai un
assassino quando ti detta le regole del gioco”
lo seguì a ruota Hit,
continuando a strozzare Jiro e allungando il suo braccio verso la
spalla
dell’eroina, con uno sguardo che non mi promise nulla di
buono “Potresti
farlo... innervosire!”
L’urlo
agonizzante di Kyoka ci fece mancare il respiro.
Hit,
con una torsione e una presa spaventosamente potenti
aveva dislocato la clavicola dell’eroina, spezzandogliela poi
con un colpo di
taglio della mano. Dopo ciò, l’assassino
millenario la lasciò andare, liberandole
anche le vie respiratorie, e io ne approfittai per soccorrerla.
Trovai
strano il fatto che Hit non fece nulla per impedirmi
di aiutare l’adolescente.
“...
torniamo al nostro gioco. Hai due possibilità...
o accetti di diventare un nostro alleato, oppure no. Nel
primo caso... come
prova della tua fedeltà dovrai uccidere la ragazzina a cui
ho spezzato il
braccio!”
“Mostri...
voi siete dei mostri... IO NON LO FARO’
MAI... SONO STATO CHIA...”
“...
se invece non lo farai...”
La
mia voce si strozzò in gola, quando mi resi conto delle
reali intenzioni di Hit, e compresi quanto fossi stato un ingenuo a non
approfittarne all’istante della liberazione di Kyoka.
L’assassino millenario
aveva allungato le sue mani verso i corpi di Goten e Pan, mostrando
tutte le
sue carte.
“...
sarò io, a macchiarmi le mani di sangue... il sangue
dei tuoi discendenti!”
***
Dimensione
di Narnia - Cair Paravel - Torre di Controllo
09:20
CLAUDIA
[Continuazione
- The Devil - BEST OST IN THE WORLD]
“Non
riusciamo più a riprendere il collegamento!”
“Deve
essere successo qualcosa di grave! Come va con
il secondo gruppo?” domandai nuovamente a
Bulma, la quale però ammise,
con profondo rammarico.
“Abbiamo
perso contatto anche con quello... ho paura
che le nostre tele-camere siano state tutte messe fuori uso!”
Merda.
Avremmo dovuto immaginarcelo che quella fosse una
trappola dei nostri nemici.
E
adesso cosa potevamo fare per salvarli?
“Chi!
Porta via i miei figli e Hinode!”
ordinò
immediatamente BETA Kairi alla baby-sitter, la quale obbedì
senza perdere alcun
tempo. Cinque secondi dopo, i tre bambini e la versione futura della
figlia di
Nishikata e Takagi avevano abbandonato la Torre di Controllo.
Presagendo
le intenzioni di Kairi, Lea sbarrò subito
l’uscita alla regina la quale, minacciosa, evocò
il suo Key-Blade.
“Non
fare pazzie, Kairi...”
“Togliti
di mezzo, Axel...”
“Il
mio nome è Lea! L-E-A!”
dichiarò, offeso, il suo
amico alternativo, affermando “Non puoi
raggiungerli. Se tu muori, le
nostre difese andranno a puttane! Memorizzato!?”
“Se
i nostri migliori guerrieri ci lasciano le penne...
siamo fottuti comunque!” gli rispose
ferocemente BETA Kairi, aumentando
pericolosamente la sua aura “Se non li
raggiungiamo, è finita! Lasciami
andare subito!”
“Ne
ha fatta di strada, la nostra cara Regina!”
si divertì però a prenderla in giro il rosso,
ammettendo “Sono consapevole
che la situazione, al momento, non è delle più
rosee...”
“...
ma Chronoa sta per raggiungerci!” la
rassicurò subito Naminè, poggiando una mano sopra
la spalla della regina per
tranquillizzarla “Ti ricordi cosa ha detto ieri
sera? Oggi ci avrebbe fatto
conoscere dei nuovi alleati, da lei selezionati per aiutarci!”
Già.
Me lo stavo scordando. La scorsa sera, Chronoa ci aveva
dato questa notizia con un grosso sorriso stampato sul suo volto. Aveva
ricevuto il permesso, da parte di Re Yammer, di selezionare le anime di
alcuni
guerrieri per aggregarli alla nostra missione. Per questo lei e Trunks
del
Futuro erano tornati momentaneamente a Conton City. Chissà
chi erano...
...
dal suo sguardo trionfante, dovevano essere molto
forti!
Davanti
a quelle parole, BETA Kairi fu costretta a mollare
la presa. Poverina, doveva sentirsi imprigionata dentro quel castello.
“EMERGENZA!
EMERGENZA!”
Con
nostra grandissima sorpresa, BETA Trunks varcò la soglia
della Sala di Controllo, correndo a perdifiato e con il fiatone a mille.
“TRUNKS!”
esclamò, agitata, la povera Bulma, vedendo
suo figlio così agitato “Cosa
è successo?”
Dopo
aver ripreso fiato, il giovane mezzo sayan si preparò a
parlare. Tuttavia, venne anticipato da qualcuno alle sue spalle.
“Abbiamo
delle prove certe... secondo le quali Gin è
stato rapito dalla Yakuza nella città di Roma”
Era
stata Chronoa a parlare. La Kaio-Shin del Tempo, però,
non era da sola. In sua compagnia, infatti, vi stavano GAMMA Trunks e
altri sei
guerrieri...
...
alcuni ben noti ai nostri amici della Dimensione ALFA...
...
e a una Regina della Dimensione BETA!
“Ne
è passato di tempo... vero, Kairi?”
“Co...
come è poss...”
“ASCOLTATEMI
ATTENTAMENTE!” annunciò
Chronoa,
con trionfo, a tutti noi “SO DOVE SONO
FINITI SIMON E TUTTI I NOSTRI
AMICI! POSSIAMO ANDARE A RECUPERARLI QUANDO VOGLIAMO! CERCHIAMO DI
RISOLVERE
QUESTO PASTICCIO!”
***
Dimensione
DELTA - Esterno della Caverna
09:30
AI
[The
Last Butterfly - BEST OST IN THE WORLD]
“Pensi
che stiano bene?”
“Non
preoccupatevi... stiamo sempre parlando di Simon!
E poi ci sono anche Freezer e C-C-Blu! Riusciranno senza ombra di
dubbio a
sconfiggere Lust!”
Tutti
noi eravamo rimasti fuori dalla caverna, in attesa del
ritorno di mio fratello, della sua ragazza, del mio compagno cyborg e
degli
altri due. Solo Alucard aveva deciso di allontanarsi momentaneamente
dal gruppo,
avendo percepito un’auraa
diversi chilometri
di distanza da noi.
Io,
Ub e Ayumi ci eravamo messi in disparte, a parlare di
quanto stesse accadendo.
“Perciò
questo è davvero un pianeta naturale, creato
dai Deadly Sins... bella gatta da pelare”
ammise il ragazzo di colore,
scoraggiato, cercando di riflettere “Solo i
possessori del Key-Blade
possono liberarci da questo disastro, e noi ne abbiamo soltanto due, di
cui una
alle prime armi...”
“Non
scordiamoci di tutti gli altri che si trovano su
Tournament Planet!” ci fece notare Ayumi,
alzando il pollice all’insù “Le
persone che hanno salvato le nostre famiglie ci aiuteranno sicuramente!”
“Già...
dobbiamo soltanto aspettare e tenere duro!”
confermai io, tranquillamente, stringendola in un dolce abbraccio.
Mi
sentivo decisamente più rilassata. Ora che Juzo si
trovava con Simon e Chi, i rischi che potesse succedere loro qualcosa
si erano
abbassati. Il cyborg, prima dell’inizio del torneo, si era
allenato
intensamente per poter combattere alla pari contro i suoi avversari, e
i
risultati del periodo precedente passato con mio fratello lo avevano
aiutato ad
alzare l’asticella dei suoi limiti.
Nemmeno
io, a dire la verità, conoscevo il massimo
potenziale raggiunto da Juzo. Lui, d’altro canto, non me
l’aveva minimamente
mostrato, né attraverso l’interfaccia virtuale che
condividevamo, né tantomeno
parlandoci faccia a faccia. Aveva passato due giorni, mi aveva
rivelato,
all’interno della Stanza dello Spirito e del Tempo, nel
periodo in cui lui era
ancora legato a Simon.
Juzo
e Akemi avevano perso i contatti anche con gli altri
cyborg, dimostrazione di come tutti noi fossimo, in realtà,
finiti in un mondo
completamente sconosciuto e troppo distante dal resto dei C-Rainbow.
Una
considerazione, tuttavia, nacque nella mia mente e
nel mio cuore. Davvero non conoscevo quel mondo?
Ripensai
immediatamente alle catacombe. Queste, senza ombra
di dubbio, appartenevano al sesto e settimo universo, più
precisamente al
pianeta Terra. Ciò che non capivo era il significato dietro
alla loro pres...
...
no...
...
ero stata una stupida!
Come
avevo fatto a non rendermene conto!?
“A-AI?!”
Lasciai
che la mia anima fuoriuscisse immediatamente dal mio
corpo e la feci svolazzare attorno a quella foresta, cercando risposte
ai miei
dubbi.
Riuscivo
a intravedere qualcosa, a tre chilometri di
distanza. Era una specie di rovina, in vetro. Andai rapidamente a
controllarla...
...
e, se avessi avuto un corpo, sarei diventata pallida
come un fantasma.
Mi
affrettai a tornare dentro al mio corpo, incredula come
non mai.
“AI!
Cosa ti è successo?” mi
domandò Ayumi,
spaventata.
“Questa...
questa è Parigi!”
Tutti
quanti si voltarono verso di me, confusi. Normale non
mi capissero, anche perchè sembrava assolutamente
impossibile.
“Ascoltatemi...
da quella parte, a tre chilometri di
distanza, ci sono i resti del Museo del Louvre! A un altro chilometro
di
distanza, tra le rovine di quei monti, ho intravisto perfino i resti di
Notre
Dame!” continuai a dichiarare,
imperterrita “Con le catacombe sotto
terra... combacia tutto!”
“Perciò...
questa è la Terra?” mi chiese confuso
Goten.
“Io...
io non lo so...”
Non
ci capivo più nulla. Quello non doveva essere un pianeta
completamente creato dal Sommo? Cosa diavolo significava tutto questo?
“Ormai,
a me, sembra piuttosto chiaro, invece, cosa
sia successo” comprese al volo Peach,
attirando l’attenzione di tutti i
presenti “E'
esattamente ciò che hanno detto a Chi. Ci
hanno teletrasportato in una Dimensione completamente
deserta, che i nostri nemici hanno chiamato DELTA!
Anche a me sono
sorti dei dubbi, quando ho intravisto questi...”
L’aliena
si avvicinò a un albero, cogliendo il suo particolarissimo
frutto.
“Quello
che vedete è un Kackuctus. E’ un frutto
originario del mio pianeta d’origine, e si era estinto. E non
è finita qui... Akemi,
prova a fare un calcolo di quanto possa essere grande questo globo!”
“Ci
ho già provato...” ammise C-C-Rosa,
affranta “...
ma non riesco a completarlo!”
[The
Devil - BEST OST IN THE WORLD]
“Questo
per un solo, semplicissimo motivo...”
Il
mio sangue si raggelò nelle vene quando riconobbi la sua
voce. Prontamente, io e i miei amici tornammo vicino ai nostri
compagni, in
posizione di guardia.
“...
quello su cui poggiate è la Fusione di tutti i
pianeti della vostra Dimensione Spazio-Temporale!”
Tao-Pai-Pai
si era avvicinato troppo facilmente a noi, e il
suo sguardo era più famelico che mai.
“Tu...
cosa ci fai qui?”
“Molto
semplice... ho ricevuto l’ordine di farvi fuori.
Ma prima...!”
Il
pericoloso assassino si avvicinò a Saitama, a grande
velocità, sferrandogli un calcio in pieno ventre e facendolo
volare via per
diversi chilometri.
“Tu,
che sei il più pericoloso, sparisci alla nostra
vista!”
Gran
parte dei nostri compagni, quelli più potenti, si
portarono davanti a noi, pronti a combattere.
“Non
sei stato molto scaltro, Tao-Pai-Pai!” lo
canzonò Akemi, con sicurezza “Sei
completamente da solo! Come pensi di
poterci sconfiggere?!”
Non
l’avesse mai detto.
Improvvisamente,
attorno a noi, percepimmo moltissime altre
aure. Prima di poter capire quante fossero, i loro focolai si erano
già portati
attorno a noi, sghignazzando soddisfatti.
“Quelli...
non stavano sui giornali di qualche giorno
fa, sulla Terra?” esclamò Ran,
sorpresa.
“Sono
proprio loro...” le confermai io,
visibilmente scossa “... i membri restanti
del gruppo Karasuma, quelli
dell’Unione dei Villain e quelli della Yakuza di Tokyo”
confermai io,
capendo che da tutta quella situazione non sarebbe uscito nulla di
buono “Siete
soltanto voi? Avanti... sono sicura che vi siete portati la vostra
personale
guardia del corpo”
ZASH! FSHH...
... SPLAT... splat...
... slurp ...
sglorb...
Non
me ne ero resa minimamente conto. Nessuno si era reso
conto che lui fosse già vicino a noi. Ci era passato davanti
agli occhi senza
che potessimo far nulla per fermarlo.
Aveva
già rapito uno di noi.
Quando
mi voltai verso di lui, orripilata, quell’essere
aveva già infilzato la sua coda nel collo di Ayumi,
tranciandole la giugulare e
succhiandole il piccolo corpicino.
“No...
basta... aiu... ah... ah...”
Il
corpo della mia migliore amica venne letteralmente
succhiato da Cell, lasciandole soltanto la pelle. Ero troppo scioccata
per
poter reagire.
Ayumi
era morta.
Ayumi
era stata uccisa e mangiata senza che nessuno di
noi potesse far nulla.
“Un
bottino piuttosto misero... quell’altro era molto
più saporito”
affermò l’androide perfetto, gettando davanti ai
miei
piedi un braccio robotico e ciò che restava del cadavere,
ormai svuotato e
privo di organi e ossa, di una persona a me ben nota.
Era
morto anche Gin.
Gli
aveva lasciato soltanto la pelle... stavo per
vomitare.
Per
quanto avesse rovinato gran parte della mia vita,
nonostante ciò che aveva fatto a me e a mia sorella, Gin
aveva provato a
redirmersi e farsi perdonare per i suoi errori. Per quanto avessi
desiderato,
nel corso di quei mesi, che gli capitasse una fine del genere, mi resi
conto di
quanto invece tutto ciò non fosse giusto.
I
nostri nemici non avrebbero mai ucciso un uomo come Gin se
lui non si fosse realmente pentito dei suoi gesti. Ed era questa
consapevolezza
a lacerare, inesorabilmente ed ancora una volta, il mio cuore.
E
poi Ayumi... perchè uccidere proprio lei, la bambina
più dolce e innocente del mondo? Perchè
prendersela con la mia migliore amica!?
Fu
la loro morte a confermarmi che quello non era più un
semplice gioco. Io e tutti i miei amici eravamo finiti
all’interno di una
trappola mortale dalla quale sembrava non esserci alcuna uscita.
Eravamo
finiti all’Inferno... e quelli che ci avevano
circondato erano i Demoni che ci avrebbero torturato, facendoci espiare
i
nostri peccati.
“Bene
bene... vedo che siamo tutti! Ihihih!”
annunciò Urahara, per niente orripilata dalla morte di suo
fratello.
La
rabbia aveva preso possesso del mio corpo. Non riuscivo
più a ragionare con la mia testa.
Provai
a spararle un raggio KI sulla faccia, purtroppo
evitato dalla donna tatuata senza alcuno sforzo.
“Tu
non sei umana... ti hanno ucciso un fratello davanti
ai tuoi occhi!” le urlai io, furibonda “Quell’uomo
aveva deciso di
redimersi! Era pronto a tutto pur di farti tornare la ragione!Come
diavolo...MA COME DIAVOLO FAI A RIDERE IN QUEL
MODO DI UNA PERSONA CHE
TI VOLEVA BEN...?!”
Stavolta
toccò a me evitare un raggio di energia partito
dalla sua mano. Qualcun altro, però, non fu abbastanza
rapido...
...
la povera GoGo non tenne fede alla sua fama,
sprovvista della sua tuta da combattimento, e venne colpita a morte dal
colpo
passeggero di Urahara.
Hiro
e Goten, tra i presenti, furono quelli che restarono
più sconvolti dalla sua morte. Perfino Baymax sembrava
avesse perso il suo
controllo, dato che i suoi occhi lampeggiarono di rosso sangue.
Porca
miseria. Ci stavano mutilando tutti. Senza Alucard e
Saitama, avevamo perso i nostri migliori guerrieri. Nessun altro, al
momento,
poteva contrastare Cell.
“Quel
mulatto... QUEL FIGLIO DI PUTTANA HA MANDATO IN
COMA MIO PADRE!!! NONOSTANTE LO AVESSIMO NOMINATO COME NUOVO BOSS DEL
NOSTRO
CLAN, LUI HA USATO LA SUA PISTOLA ED HA SPARATO ALL’UOMO CHE
L’HA ACCOLTO SOTTO
IL SUO TETTO!”
“SEI
UNA STUPIDA!!! NON SAI CHE E’ STATO TUO PADRE AD
UCCIDERE TUA MADRE?! LEI VI STAVA DONANDO UN FUTURO FELICE, QUALCOSA
CHE AVEVA
TUTTO TRANNE A CHE VEDERE CON LA MAFIA! QUELL’UOMO VI HA
USATI COME
BURATTINI... E JIN SE NE ERA RESO CONTO PRIMA DI TE! TI AVEVA PORTATO
PERFINO
DELLE PROVE CHE CONDANNAVANO TUO PADRE... VOLEVA SALVARE ANCHE TE... E
TU GLI
HAI VOLTATO LE SPALLE!”
La
risata malvagia e maniacale della feroce assassina mi
fece comprendere qualcosa che io, fino a quel momento, non avevo
minimamente
compreso. E non l’aveva compreso nemmeno Gin.
“Tu...
tu lo sapevi già...” affermò
Akemi, esternando
la verità a voce alta.
“...
quella troia dava attenzioni soltanto a Jin... lei
sapeva che, un giorno, io sarei finita al fianco di mio padre, e per
questo
aveva deciso di donare a mio fratellastro una vita talmente monotona e
disgustosa che, al posto suo, mi sarei tagliata le vene”
“Ma
allora... perchè non li hai lasciati fare?!”
domandò irata Masumi, contrariata “So
benissimo come funzionano le
gerarchie dei Clan Yakuza. Jin poteva tranquillamente restare fuori dal
vostro
giro e vivere come un normale cittadino, a patto che lasciasse la
vostra dimora
e tagliasse i ponti con il vostro clan. Esistono tantissimi esempi di
quanto ho
affermato. Se tu fossi morta, a succedere nella gerarchia sarebbe
dovuto essere
uno dei tuoi figli, non Gin!”
“Non
hai torti, bambolina piatta”
dichiarò
Izuru Ichimaru, un altro dei Nove Angeli della Morte “La
discendenza
segue direttamente quella del nuovo boss che viene eletto. Se fosse
stata
Urahara la prima scelta, Jin non avrebbe dovuto seguire i loro ordini...”
“...
ero destinata a diventare io la nuova boss del mio
Clan. Jin, a quel punto, avrebbe potuto anche andare a farsi fottere...
ma a
tredici anni, venni a scoprire che fossi sterile, e questo
cambiò tutti i
piani!” raccontò lei,
più inferocita che mai “A quel
punto Jin,
un membro non consanguineo della nostra famiglia, era l’unica
possibilità
affinchè il nostro clan continuasse a vivere! Io...
io non potevo
permettere che il sangue degli Zaraki sparisse per sempre... per
questo,
anche a costo di perdere ogni garanzia di successione, chiesi a mia
madre di
dare alla luce un nuovo bambino!UN
FIGLIO DESTINATO SOLTANTO A
RENDERE GLORIA AL CLAN ZARAKI!”
Gli
improvvisi spasmi di Urahara fecero indietreggiare tutti
quanti per lo spavento.
“MA
QUELLA... QUELLA PEZZENTE SI E’ RIFIUTATA... QUANDO
PAPA’ MI HA RAGGIUNTO, LEI AVEVA SMESSO DI RESPIRARE!
EHEHEHEH... LE HO
INIETTATO UNA DROGA NELLE SUE FLEBO... EHEHEHEHEH... E’ STATA
UNA GODURIA
VEDERLA MORIRE CON LE LACRIME AGLI OCCHI... AHAHAHAHAH... SENTIRLA
IMPLORARE IL
MIO NOME... EBBENE SI’!!! IO SONO LA VERA RESPONSABILE DELLA
MORTE DI MIA
MADRE! SONO STATA IO AD UCCIDERLA, NON PAPA’!”
dichiarò, senza alcuna
vergogna, quella troia assassina “LUI HA SOLTANTO
CERCATO DI... CERCATO
DI...”
Improvvisamente,
tutta la sua frenesia cessò di colpo. Il
suo corpo si era paralizzato, come se i fili di una marionetta fossero
stati
tagliati. Fu il suo sguardo, tuttavia, a farmi capire che lei, non ci
stesse
più con la testa. Se prima i suoi occhi rasentavano la
follia, ora riuscivo a
leggerci uno strano sentimento.
Sembrava...
che qualcosa le avesse illuminato la mente...
come se, improvvisamente, si fosse ricordata di una verità
molto importante.
E
improvvisamente quella maschera da maniaca sparì dal suo
viso. Per pochissimi istanti, riuscimmo tutti a vedere una donna lucida
e in
sè...
...
e mi resi conto che qualcosa non quadrasse nel verso
giusto.
[The
Sealed Kingdom - BEST OST IN THE WORLD]
“Un
momento... ma io non ero sua figlia... io non ero
nemmeno... ahahahahah... che sbadata... io non ero una
Zaraki... AHAHAHAHAHAHAHAH...
sono una stupida! Perdonatemi tutti. A furia di
vivere con quel branco
di incapaci, i miei vecchi ricordi erano rimasti celati!”
“Questa
qui è matta da legare...” ammise Hiro,
sconcertato
dagli sproloqui di quella che, oramai tutti avevamo compreso, fosse una
pazza
psicopatica senza cervello.
“Livello
di insanità pari al 99,9999999999999999%”
confermò Baymax, con un tono tutt’altro che
tranquillo e cordiale “Passaggio
da Modalità Medico a Modalità Combattimento
Completato! Prepararsi alla...”
Tuttavia,
l’androide non fece mai in tempo a terminare la
frase. Un raggio di KI perforò il suo corpo in lattice,
partito nuovamente
dall’indice di Cell. Nemmeno stavolta fummo in grado di
anticipare il movimento
della creazione del Dr. Gelo, per quanto fosse stato rapido.
“Oh
no! Oh... noooooouuuuuuuu...”
Il
corpo di Baymax, ormai privo di vita, crollò sul terreno
di fianco a quello di GoGo, mentre Cell sghignazzava per
l’omicidio appena
compiuto. Quell’androide non si era limitato a bucare il
nostro amico, ma aveva
colpito in pieno i chip coi quali Baymax riusciva a vivere,
disintegrandoli in
polvere.
Il
membro dei Big Hero 6 aveva ufficialmente cessato
di esistere per sempre.
Bastò
quel gesto a scatenare il parapiglia generale.
Hiro
rimase inizialmente inerme di fronte al corpo dei suoi
amici, in stato di shock, prima che qualche copia di Majin Buu
recuperasse i
loro cadaveri e quelli ormai svuotati di Ayumi e Gin, allontanando il
più
debole del gruppo dalla battaglia che stava per nascere.
Prima
che Cell potesse compiere un altro omicidio, tutti i
sayan presenti in quella radura, escluse le piccole Pan e Bra, si
portarono
davanti a lui caricando le loro aure. La minaccia maggiore riguardava
quella
creatura e se ne sarebbero occupati i più forti, in
particolare l’unica in
grado di utilizzare il KI Divino. Fu Kale, infatti, ad affrontare per
prima
Cell, parando uno dei suoi colpi senza alcuna fatica. Se lei e Caulifla
si
fossero fuse, avevamo la possibilità di sconfiggerlo e
vendicare le morti di
tutti i nostri amici.
Avrei
voluto dare una sonora lezione a quel bastardo con le
mie mani, ma la mia forza era troppo debole per riuscire a
contrastarlo. Mi
sarei occupata di tutti i MIB e del mio passato...
...
mettendo la parola fine a tutte le loro
macchinazioni!
Gli
otto degli Angeli della Morte erano partiti all’attacco
ed erano stati allontanati da sette guerrieri. Si trattava di Genos,
Tatsumaki,
Emerald, Cristal, Pan, Bra, Akemi e Peach. Quest’ultima, in
particolare, era
stata affrontata da Nemu Kurotsuchi.
Ammetto
che le mie labbra si mossero in un ghigno
soddisfatto quando la intravidi. I suoi capelli erano diventati cenere,
le
mancava un occhio, l’intero naso le era stato strappato, le
sua guance erano
completamente bucate, le mancava un seno, il braccio destro non
esisteva più e
zoppicava da un ginocchio.
Quella
troia aveva incontrato, nella Seconda Fase, niente di
meno che l’imperatore Freezer, il quale aveva deciso di
prendersela più con lei
piuttosto che eliminare i propri avversari. Davanti agli occhi del
pubblico,
quello spettacolo doveva essere sembrato abominevole e da censurare, ma
non per
chi conoscesse quella troia. Chissà per quale motivo non
aveva accettato di
farsi curare da un angelo. Di certo, in quell’occasione,
Peach l’avrebbe
senz’altro fatta a pezzi.
Midoriya,
Ochaco ed Eraser Head, invece, si sarebbero
occupati di tutti i restanti membri dell’Unione dei Villain.
Tra di loro non vi
stavano quelli che, gli studenti o i membri dell’associazione
Eroi, chiamavano
Noumu. Se, per giunta, una copia di Majin Buu si trovava al loro
fianco, il
maestro e i loro studenti potevano certamente cavarsela.
[This
Days And Never Again - BEST OST IN THE WORLD]
Io,
Ub e tutte le mie amiche ci portammo di fronte a
Urahara, Tao-Pai-Pai, Chablis e Whisky, con questi ultimi due che
puntarono lo
sguardo verso una ragazza in particolare.
“Ehi,
Whisky... non è quella ragazza che ha ucciso il
tuo compagno d’armi?”
“Già...
proprio lei... Ran Mori, se ricordo bene...”
“...
voi... voi come fate a sapere questa storia?”
esclamò la figlia del detective Kogoro, più
minacciosa che mai.
“Ma
che domande... siamo stati noi a chiamare i
cecchini, quella sera, affinchè sterminassero voi ed i
membri del Clan Kuchiki!
Avevamo anche cecchinato la tua migliore amica...”
si ricordò inoltre
Tao-Pai-Pai, facendo imbestialire Ran.
“Voi...
VOI SIETE I RESPONSABILI DELLA SUA MORTE?!”
“In
carne e ossa!” confermò Whisky,
continuando a
parlare “A proposito... siamo stati anche noi a fare
da intermediari tra i
Deadly Sins e il padre di Ayumi Yoshida, donandogli una copia del KI
Power. Sapevate
che quel porco era indebitato con il gruppo Karasuma fino al midollo?!
Povera
bambina... non meritava di morire qui!”
“NON
AZZARDATEVI A PARLARE DI AYUMI, SCHIFOSI ASSASSINI!”
urlai a squarciagola, trattenendomi a malapena.
“E’
vero... tu eri diventata la sua migliore amica,
adesso” si rese conto Tao-Pai-Pai,
ghignando maleficamente verso di me
“Cosa si prova a essere la responsabile della morte
dei tuoi genitori...
della tua cara sorellina... e ora della tua migliore amica!?”
“Non
mentire, Ai... tu sai benissimo di cosa parla
Tao-Pai-Pai! Parliamo della tua prima creazione, quella che ha spinto
il Gruppo
Karasuma a prenderti come suo membro...” lo
seguì a ruota Urahara,
leccandosi le labbra come se non aspettasse altro che mettermi le mani
addosso
“... la ricerche dei tuoi genitori non avevano nulla
a che fare con
l’APTX-4869... noi ti prendemmo per un altro motivo!
Tu sei stata la
prima persona al mondo... AD AVER CREATO IL KI POWER, A SOLI
DODICI ANNI!
E non fare quella faccia... non eri così pura e
casta quando tutti ti
facevano i complimenti! Non importava cosa creassi, fin
quando ti
permettevamo di giocare dentro quel laboratorio con tutte quelle
cavie... NON A CASO TI CHIAMAVANO SCIENZIATA PAZZA!”
Basta.
Smettila di parlare. Sapevo per prima quali atrocità
avessi compiuto, in quegli anni. Shiho, però, era morta. Ora
ero soltanto Ai
Haibara, e mai avrei permesso alla mia vecchia me di...
“E’
tutto inutile Sherry... potrai sempre
cambiare
aspetto... potrai sempre cambiare identità... MA
LA TUA ANIMA SARA’
SEMPRE LA STESSA, OSCURA E MARCIA FINO AL MIDOLLO!Un
giorno, dovrai
pagare le conseguenze delle tue azioni
nell’Aldilà, e lo stesso varrà per me e
gli altri” insistette Tao-Pai-Pai, mentre il mio
corpo non la smetteva più
di tremare “Quando ti ritroverai di fronte a Re
Yammer... lui terrà conto di
ogni tuo peccato! QUANDO MORIRAI, DELLA TUA ANIMA E DEL TUO
CUORE NON
RESTERA’ PIU’ NULLA! BRUCIERANNO
ALL’INFERNO, CON TUTTE LE TUE MENZOGNE E TUTTI
I TUOI CRIMINI... SHIHO MIYANO... SFUGGIRE AL DESTINO E’
IMPOSSIBILE! E
prova a immaginare cosa accadra quando la piccola Helena
scoprirà che la sua
vera mamma e il suo vero papà, coloro che non
l’hanno più voluta al loro
fianco... FOSSERO DEGLI SPORCHI ASSASSINI SENZA ALCUNA
PIETA’!”
[You
See Big Girl - SHINGEKI NO KYOJIN]
Il
filo che mi teneva legata alla ragione, alla fine, si
lacerò con un solo, semplice strappo. Nel momento in cui
Tao-Pai-Pai aveva
messo in mezzo Helena, aveva comprato un biglietto di sola andata verso
il Mondo
degli Inferi...
...
e ce lo avrei trascinato con la forza, se necessario!
Fummo
in sei a caricare la nostra aura. La terra sotto i
nostri piedi cominciò a tremare, e gran parte degli altri
combattenti rimase
impressionata dalla nostra nuova potenza.
Le
ragazze avevano seguito tutte il mio consiglio. Stavano aumentando
il loro KI con calma, senza eccedere troppo, affinchè il
Cellular Power si
diffondesse nel nostro corpo perfettamente. Nessuna di noi aveva mai
raggiunto
un simile risultato durante gli allenamenti di Goku o Piccolo Sen-Sei,
ma
questo non ci intimoriva alcuna paura. Eravamo pronti a questo ed altro.
Uno
di noi, tuttavia, aveva superato perfino tutte le mie
aspettative.
Ub,
grazie alla presenza di Kid Bu dentro di se, stava
sprigionando una potenza a dir poco formidabile, perfino maggiore
rispetto alla
mia, e il suo sguardo di sfida era più che sufficiente a far
venire un brivido
a Tao-Pai-Pai, il quale cominciò ad indietreggiare
impaurito. Persino i nostri
nemici si erano voltati verso di noi, con Cell che osservava
incuriosito la
piccola reincarnazione del Majin.
Fu
proprio il mio ragazzo ad attaccare per primo, portandosi
dietro il suo avversario senza che se ne accorgesse...
...
e, con un solo calcio, gli staccò la testa di
netto, la quale rotolò di fronte ai miei piedi!
Un
cyborg. Rum era stato ricostruito come androide e la sua
testa era prevalentemente formata da parti metalliche.
Improvvisamente,
una folata di vento ci anticipò il ritorno
di Saitama. Si era voltato verso la carcassa di Tao-Pai-Pai, il quale
sembrava
decisamente innervosito.
“Per
colpa tua... il mio costume si è riempito di
polvere...”
“Ehm...
un momento... possiamo parlarne...”
iniziò a
balbettare Tao-Pai-Pai, nonostante non avesse più un corpo
“... posso...
posso chiedere ad un mio collega di farti un trapianto di capelli! Ti
inter... no... no, non farlo...”
Rum
non sembrava più così sicuro di se. Era la copia
miserevole di quello che venne umiliato da Freezer, poco più
di un mese prima.
Aveva mostrato il suo vero lato.
Aveva
commesso, tuttavia, un errore perfino più grossolano,
rispetto ad allora...
...
aveva fatto incavolare un uomo calvo dalla potenza smisurata!
“...
avresti fatto meglio a starti zitto... schiaffo
normale...”
“...
no... NNNNNNNOOOOOOOOOOOOOO...”
CRASH!
Per
il corpo del leggendario assassino Tao-Pai-Pai non ci fu
nulla da fare. Esso venne letteralmente appiattito dal colpo di
Saitama,
volando verso la foresta e distruggendone gran parte nel mentre.
Chablis
e Whisky, vedendo in quanti secondi fosse crollato
il loro capo, iniziarono a tremare anche loro per il terrore,
rendendosi conto
di averci letteralmente sottovalutati.
Di
loro si occuparono tutte le allieve di Goku e Piccolo,
con l’aggiunta di Marron. Fu una vera e propria soddisfazione
vederli riempiti
di pugni e calci, senza che potessero reagire. Fu una combinazione di
Kame-Hame-Ha, Makanko-Sappo e Kihoho a porre fine a quella battaglia,
con i
corpi dei due sicari che si polverizzarono istantaneamente.
Era
la prima volta che toglievano la vita a qualcuno, e in
altre circostanze ci sarebbero andate molto più
piano…
…
ma i nostri nemici avevano commesso un errore
imperdonabile!
“Questo
è per Ayumi, figli di puttana!”
affermò
Kazuha, inferocita, con le lacrime che rigavano il suo viso ma con gli
occhi di
chi non si sarebbe fermato davanti a nulla.
Solo
a quel punto mi voltai verso ciò che restava di
Tao-Pai-Pai, ormai sconfitto. Afferrai la testa di quel farabutto,
carica di
rabbia e vendetta, in modo tale da avere la sua nuca davanti ai miei
occhi,
assetati di morte.
“Sherry...”
iniziò a supplicarmi quel codardo,
e io sentii le sue false lacrime bagnarmi le mani “...
ti prego, risparmiami...”
“...
sei un disonore per tutti gli assassini”
commentai io, sprezzante “Il tuo lavoro
consiste nell’affrontare la morte
in faccia, ogni giorno... eppure, quando capisci che è la
tua ora, inizi a
fartela sotto per la paura...”
“...
abbi pietà di me, Ai... per favore... non pensavo
davvero tutte quelle cose! Cosa ne dici se mi aggrego al tuo
gruppo? Potrei
darvi una mano a sconfiggere tutti i vostri nemici... cosa ne...”
“Sta
zitto, schifoso parassita”
Quel
verme smise di parlare, capendo non avrei mai ascoltato
le sue scuse patetiche. Almeno così credevo...
“...
nemmeno... se ti rivelassi un segreto... un qualcosa
che nessuno di voi sa? Ti prego, Ai... non voglio lasciarci
le penne in
questo modo...”
Merda.
Dovevo ucciderlo. Ero certa mi stesse ingannando, ma
la curiosità dietro quelle parole mi stava mandando in
confusione. Pensai a un
modo rapido per prendere una decisione senza causare alcun danno e,
alla fine,
risposi all’assassino.
“...
parla... e se la tua rivelazione sarà abbastanza
veritierà, ti risparmierò”
“...
gra... grazie... allora... dovete sapere che... in
tutto... i nemici più potenti che dovrete sconfiggere...
oltre a quelli che
vedi qui... sono tredici. Si tratta... si tratta dei Deadly
Sins... di
Lilith... di Diablo e Glacial... di due personaggi provenienti dalla
Dimensione
ALFA e da quella GAMMA... e, infine, un Candidato al Trono di Dio
Supremo!”
“Chi
sono questi personaggi provenienti dal futuro?”
insistetti, stringendo con forza la sua calotta cranica fra le mie mani
“PARLA!”
“NON...
NON POSSO DIRTI I LORO NOMI... mi è stato...
imposto un sigillo... che mi impedisce di parlare!Non
posso
nemmeno... dirti il nome del Candidato, ma... potrete sicuramente
capire di chi
si tratta...”
“PERCHE’?!
SMETTILA DI GIRARCI ATTORNO, FARABUTTO! DI’ LA
VERITA’!”
“IL CANDIDATO AL
TRONO E’ UN ANGELO!”
[Dark
Impetus - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Tutti
i combattimenti si interruppero. Ogni guerriero si era
voltato verso di me, sia amici che nemici. Erano rimasti tutti a bocca
spalancata. Io, d’altro canto, avevo lasciato che quella
testa mi scivolasse
tra le mani, in stato di shock.
Un...
un angelo... aveva architettato tutto questo?
No.
Era impossibile.
“Non
posso... dirti il suo nome... nè quello dei due
personaggi misteriosi... ma quello che ti sto dicendo è la
verità perchè li ho
visti! La sera dello sterminio... io ho visto tutti e dodici
gli alleati di
quel traditore che assorbivano il potere e le anime degli angeli,
mentre lui si
sbellicava dalle risate!”
Cominciai
a indietreggiare, in preda agli attacchi di panico
e terrore che mi avevano letteralmente avvolto. Stava mentendo. Non
c’era
alcuna spiegazione.
No,
Ai... lui non ha alcun motivo per mentirti... lui
è già morto in partenza...
“BUU!
ASSORBILO!”
Una
metà del demone obbedì istantaneamente
all’ordine di Ub,
avvolgendo con la sua carne il cranio di Tao-Pai-Pai...
...
ma qualcosa ci colse completamente alla sprovvista.
“NO!
STACCATI, BUU!”
“Cos...
no! STA FERMA, PUT...
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO...”
Troppo
tardi. Tutto il corpo del demone artificiale iniziò a
vorticare attorno al membro della Yakuza, inglobandosi
all’interno di una
piccolissima sfera di energia, grande quanto una pallina da ping pong.
Majin
Buu e la testa di Tao-Pai-Pai erano stati intrappolati, e Urahara
compì un
gesto orrendamente disturbante, afferrando ciò che restava
dei due e
inghiottendolo in un boccone.
Era
accaduto troppo in fretta, troppo velocemente affinchè
potessimo salvare entrambi. Per fortuna era stata mangiata solo la
metà del
nostro amico, ma per Tao-Pai-Pai non c’era stato nulla da
fare. Era morto
divorato dalla sua stessa alleata, la quale si leccò le dita
con fare molto
annoiato.
***
“Prestate
attenzione a Tao-Pai-Pai,
Cell, Whisky e Chablis. Loro, però, sono nulla in confronto
ad Urahara Zaraki…
tu non sai nulla di lei, credimi! Ciò che ho scoperto mi fa
ancora venire i
brividi. Il miglior consiglio che posso darti è... non
affrontarla, se te la
ritrovi davanti... fuggi! Fuggi e basta!”
***
Il
peso delle parole di Gabor strinse il mio cuore in una terribile
morsa. Avevamo davvero sottovalutato la situazione?
“Potete
attaccarmi, se lo desiderate...” ci disse
lei, con tono decisamente annoiato “...
sapete... mi sta tornando
lentamente la memoria, perciò vi lascio la prima mossa!”
Saitama
non se lo fece ripetere due volte e provò a colpire
la nostra nemica con due poderosi pugni. Il bersaglio venne preso in
pieno, ma
qualcosa sembrò non andare nel verso giusto.
Urahara
sembrava non aver subito alcun danno.
“Che
maleducati... colpire una signorina indifesa...”
L’uomo
non demorse e continuò ad attaccare la donna, la
quale non sembrava per niente sofferente ai suoi colpi.
Saitama
balzò verso di noi, visibilmente sorpreso.
“Incredibile...
nemmeno i pugni seri le fanno
effetto...”
Nessuno
di noi poteva credere ai propri occhi. Uno dei
guerrieri più potenti in assoluto era stato facilmente
neutralizzato dalla
sorella di Gin, la quale ci rivolse finalmente il suo sguardo.
“Tempo scaduto,
microbi...”
La
sua aura si mostrò a noi, con una vertiginosa potenza
tale da pietrificare anche uno dei suoi alleati come Cell, il quale si
voltò
stranito verso il nostro scontro. Tutti si erano inginocchiati davanti
alla
forza sbalorditiva di Urahara, il cui sorriso diabolico non lasciava
presagire nulla
di buono.
“CELL!
PUOI ANCHE TORNARE DAGLI ALTRI! CI PENSERO’ IO
A QUESTI INCAPACI!”
“Sei
sicura, strega?” le domandò
l’androide, confuso.
“Tranquillo...
i miei poteri sono tornati al cento per
cento!”
Lo
giuro. Mai mi sarei immaginata di vedere un essere come
Cell rimanere a bocca aperta per lo spavento. Senza dare a nessuno il
tempo di
fermarlo, si mise due dita sulla fronte e ubbidì alla sua
compagna.
No.
Non aveva ubbidito. Era fuggito per paura di essere
coinvolto.
Anche
il resto dei nostri nemici sembrava averlo compreso,
dato che iniziarono ad arretrare per la paura. Tutti tranne i Nove
Angeli della
Morte, i quali invece mostrarono un ghigno di puro trionfo.
“Cosa
c’è, Nemu?” la
provocò Peach, ridendo di
lei “Fino a ora le stai soltanto prendendo... cosa
ti fa pensare di uscirne
viva da...”
“Semplice...
perchè anche io ho recuperato la memoria!”
Anche
gli altri otto membri della Yakuza fecero scoppiare
tutta la loro potenza, facendoci indietreggiare per lo shock.
La
loro aura, mi resi conto, aveva lo stesso colore, la
stessa intensità...
...
era della stessa persona, quella che io avevo
erroneamente ritenuto umana...
...
ma che, in realtà, si era rivelata un mostro!
“Ma...
ma cos... A-AIUTO! A-AIU... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHH!”
Con
orrore e sgomento, tutti noi assistemmo impotenti
all’inglobamento di tutti i membri dell’Unione dei
Villain, i quali vennero
attratti dalle nove potentissime aure, disgregandosi e donando loro
ancora più
energia.
“Che
i Nove Angeli della Morte ritornino in un solo corpo...”
iniziò
Urahara a pronunciare uno strano discorso, simile ad un incantesimo
“... tutto ciò che
venne separato, possa tornare insieme... per compiere la vendetta che
abbiamo
sempre bramato! A noi, reincarnazioni della sublime... tornate a essere
la sua
discendente! Tornate ad essere... LA PARGOLA SPERDUTA DELLA MEGERA, LA
SUA PURA
REINCARNAZIONE! TORNATE A ESSERE HINODE, LA FIGLIA BIOLOGICA
DI GAMMA
MALEFICA! AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!”
***
Dimensione
DELTA - Interno della Caverna
09:35
BETA CHI
[Norman's
Theme - THE PROMISED NEVERLAND]
Quanto
tempo era passato da quando avevamo varcato la soglia
di quel Castello Maledetto? Minuti, giorni, ore...
...
mesi...
...
anni?
“Cinque
minuti e trentaquattro secondi esatti”
dichiarò Juzo, il quale stava contando i secondi con un suo
timer interno.
“Stai
cronometrando la nostra camminata?”
“Non
possiamo sapere quanto ossigeno possa contenere un
castello sotterraneo. Se ci trovassimo a corto d’aria,
dobbiamo avere il tempo
per scappare...”
“Juzo-San
ha ragione” mi rispose un altro ragazzo,
dai capelli castani irti all’insù “E’
molto pericoloso... fa attenzione a
dove ti incammini! Potresti perdert...”
PUNCH!
Tutti
noi rimanemmo sconvolti quando Juzo gli sferrò un
pugno, facendolo sbattere con forza immane sulla parete del muro di
quella
stanza.
Cosa
diavolo gli era passato per la...
...
un momento...
...
chi era quel ragazzo dai capelli castani?!
Quando
si era portato di fianco a noi? Fino ad ora eravamo
cinque.
“SORA!!!”
urlò ALFA Kairi, portandosi vicino a quel
giovane, mentre Juzo e Simon si portarono di fianco a me, con aria
minacciosa “Juzo!!!
Cosa diavolo ti salta in mente?! Perchè
lo hai colpito?”
Sora?
Quel giovane di cui Kairi si era innamorata quando era
più giovane? Era davvero lui?
Lo
controllai meglio. Era davvero un bel ragazzo. Alto,
fisico asciutto ma tonico, aveva degli occhi azzurri meravigliosi.
Perchè,
tuttavia, trovavo strana quella presenza?
Cosa stava
succedendo dentro la mia testa? Perchè mi faceva male?
Cosa mi stavo dimenticando di Sora?
“Sora...
come stai?” gli
domandò lei, più
preoccupata che mai.
Il
suo sguardo, tuttavia, iniziò a perdersi nel vuoto quando
si voltò nuovamente verso la sua vecchia fiamma.
“Ma...
tu... tu non eri morto? Cosa... cosa significa...”
Fu
davanti al lampo di follia che intravidi negli occhi di
‘Sora’, che compresi il motivo del pugno sferrato
da Juzo.
“KAIRI!
ALLONTANATI DA LI’! QUELLO NON E’ SORA!”
[Emma's
Theme - THE PROMISED NEVERLAND]
La
regina
sembrò recuperare lucidità, dato che
evitò di
striscio un raggio di KI partito dalla mano del suo ex-ragazzo. Il
successivo
attacco di Sora venne interrotto da Freezer, il quale
perforò
spalle e
ginocchia del nostro avversario con i suoi Raggi Letali.
Freddo
e spietato.
Il
corpo di Sora cadde in ginocchio, con l’imperatore del
male che si portò dinnanzi a lui, pronto a dargli il colpo
di grazia.
“Aspetta!”
Fu
Simon a fermare gli intenti dell’alieno, il quale si
allontanò dall’ormai paralizzato sosia di Sora,
permettendo al mio ragazzo di
avvicinarsi a quest’ultimo con sguardo minaccioso.
“...
tiro ad indovinare... sei Luxu, non è
così?”
‘Sora’
digrignò i denti, prima che il suo aspetto tornasse a
essere quello del vecchio maniaco con la benda sull’occhio.
Il ricordo di ciò
che mi avesse fatto tornò nella mia mente, e come gesto di
difesa mi portai
dietro tutti gli altri, con il mio Key-Blade in mano.
“Che
brutte maniere, C-C-1...” Luxu
rimproverò
Juzo, con tono sofferente “... me lo sarei aspettato
subito da Freezer, ma
da te...volevo soltanto far tornare in
mente i veri ricordi della
regina!”
“Xigbar...
non eri morto tempo fa, durante la Seconda
Guerra del Key-Blade?!” gli urlò contro
ALFA Kairi, dimostrando a tutti i
presenti di conoscere perfettamente il nostro avversario.
“Sbagliato...
poco prima di ‘morire’,
quando Sora e Riku sono riusciti a sconfiggermi, ho trovato
più saggio buttarmi
dal dirupo alle mie spalle. In questo modo hanno creduto, erroneamente,
che io
mi sia suicidato. Questo, per tua informazione...
è avvenuto in tutte le
linee Spazio-Temporali!”
“Tutte...
no! Non può essere!Tu ti
trovavi con
tutti gli altri membri dell’Organizzazione XIII, durante
l’ultima battaglia
contro Glacial! Tu ci hai...”
“...
aiutato? Stupida mocciosa... forse i
miei vecchi alleati si sono rammolliti davvero, ma io no. Era
da anni che io
e Diablo avevamo pianificato tutto questo! La sconfitta di Xehanort, di
Malefica... tutto faceva parte dei nostri scopi! La tua
prigionia e quella
di molti dei tuoi amici era indispensabile per la riuscita della Prima
Fase del
Piano...”
“La
Prima Fase?” esclamai io, lievemente
confusa.
“Non
scenderò nei particolari, anche perché tu sai
già
la storia di sua Maestà, signorina Miura...”
mi disse Luxu, le cui
ferite improvvisamente si rimarginarono, esattamente come era successo
quando
l’avevo ferito durante il nostro primo incontro.
La
situazione stava lentamente precipitando. Luxu sembrava
tutto tranne che un avversario docile e comprensivo. Al contrario, dava
l’idea
di un guerriero in grado di impensierire chiunque.
Improvvisamente,
l’uomo alzò la mano e allungò il suo
indice
all’insù.
“Prima
parte del piano... andare alla ricerca del
primo Candidato al Trono di Dio Supremo e imprigionarlo in un luogo
inaccessibile a chiunque, dal quale non sarebbe potuto fuggire!
Lo
ammetto... abbiamo avuto un vero colpo di fortuna. Viaggiando per
migliaia di
anni, trasmutandomi all’interno di tanti corpi umani, sono
andato alla ricerca
di questo leggendario guerriero. All’inizio
credetti fosse Glacial... quel
genio era stato in grado di creare una sostanza miracolosa e
straordinaria, in
grado di modificare il codice generico di coloro che la assumevano,
come
desideravano. Questo valse fino a quando non venni a sapere che fosse
un
impostore. La vera creatrice di quella sostanza, come avete intuito,
è stata
Shiho Miyano! Quella donna venne ammazzata da Glacial, e non
vi dico in che
condizioni ha lasciato il suo cadavere. Quel siero che lei,
Simon Kog, ha
conosciuto come KI Power, permise a Glacial di diventare il padrone
dell’intero
universo, ma non di essere un degno Candidato al Trono di Dio Supremo!”
“Quindi
è stata davvero quella ragazzina...”
si rese conto anche Freezer, per niente soddisfatto da tali rivelazioni.
“Un
altro possibile Candidato, invece, era Dragon
Oronar... la prima volta che intravidi il suo sguardo, nascosto dietro
un
cespuglio sulla Terra, mi vennero letteralmente i brividi.
Quando
sopravvisse all’iniezione provocatagli da Oss Burk, Glacial
se nè stupì al
punto tale da volerlo al suo fianco. Altri tre possibili
Candidati, invece,
li trovò Diablo stesso, sulle Isole del Destino...”
“...
Sora... Riku... ed io?!” esclamò Kairi,
sconvolta.
“Indovinato”
confermò Luxu, continuando il suo
racconto “I vostri Key-Blade ed i vostri Cuori ci
ingannarono, lo ammetto.
Diablo consigliò a Malefica di cercare un degno aiuto
dall’esterno del Varco, apertosi
al termine della II Guerra dei Key-Blade, soggiogandola e ingannandola.
L’attacco
dell’esercito Kagakuriano fu attuato per spronarvi a
diventare dei degni
Candidati, come desideravamo. Fu tremendo per loro scoprire che,
in realtà, voi tre foste soltanto dei semplici ragazzini e
che, invece di sconfiggere
quelle nullità, vi foste fatti sconfiggere. La tua
fortuna, mia cara
regina, fu quel pervertito di Bear, che con te fu magnanimo... poco
male,
pensammo. Dragon avrebbe deciso di ucciderti, una volta
raggiunta la
Terra... e invece, con nostra grande sorpresa, ti risparmiò
la vita. Fu un
vero e proprio colpo di scena, e Diablo prese l’ottima
decisione di puntare
sulla tua forza di volontà e sulle debolezze del tuo cuore. Nonostante
quell’inutile megera decise di voltarci le spalle
all’ultimo, fu grazie al suo
tradimento che ci permise di scoprire il vero potenziale di Dragon
Oronar...”
“Il
vero...”
Solo
a quel punto mi resi conto di quanto fossero pesanti le
affermazioni di Luxu.
“ALFA
Dragon Oronar... lui è uno dei quattro Candidati”
capì al volo Simon, quando tutti potemmo udire il rintocco
di un qualcosa che
cadde per terra.
Era
il Key-Blade di Kairi, la quale era rimasta paralizzata
per l’orrore e per lo shock.
“Dragon...”
“Proprio
il tuo Dragon, mia cara regina...”
proseguì Luxu, con un sorriso talmente malvagio da
accapponare la mia pelle “...
il suo massimo potenziale si mostrò durante il combattimento
contro Glacial,
nella sua fase finale. Durante il suo ultimo colpo, quello che ti
rigettò nel
mondo reale, decidemmo di agire tutti e sette. Lui aveva
sconfitto Glacial,
ma era rimasto da solo in quel mondo e privo di energie... per il
nostro gruppo
fu troppo facile catturarlo ed imprigionarlo nella Dimensione DELTA!Sì,
mia regina... tuo marito è ancora vivo, ma non
può più tornare nel tuo mondo!
DOVRAI FARTENE UNA RAGION...”
“Sette...
voi sette...”
Solo
a quel punto mi resi conto di un altro particolare,
davvero molto strano, al quale non avevo ancora fatto caso.
Perchè uno come
Luxu avrebbe dovuto aiutarci a trovare quella che, al novantanove per
cento, si
trattava di una sua alleata? Da come ne stava parlando, Lust doveva per
forza
aver avuto a che fare con...
...
Luxu...
...
Lust...
...
Lussuria.
[Exorcist
- BEST OST IN THE WORLD]
Quando
la sconvolgente verità affiorò nella mia mente,
fui
troppo scioccata per poter avvisare in tempo i miei compagni, i quali
vennero
improvvisamente imprigionati assieme a me da decine e decine di
tentacoli,
tutti provenienti dal personaggio di cui nessuno, nemmeno io, si era
reso conto
della sua presenza.
“Ottimo
lavoro, Lust...” si complimentò Lilith
con Luxu, soddisfatta “... se Envy non ti
avesse passato il suo potere, non avremmo mai catturato questi stolti”
Stupida.
Ero una stupida. Questo pensavo di me quando vidi
Luxu trasformarsi nella Lust che tutti noi conoscevamo, mentre al suo
fianco si
era portata niente di meno che la Regina dei Demoni.
“A
proposito… quel vecchio bendato è una
delle anime che ho mangiato!”
ci rivelò il demone della
lussuria, sghignazzante “Lui e Diablo non
si sono mai incontrati!
Era tutta una bugia… tranne la parte del nostro piano!”
Era
una trappola sin dall’inizio. Avrei dovuto capirlo prima
di imbarcarmi in quella avventura rischiosa.
Eravamo
cascati in pieno nella
loro trappola.
“Ehi,
Lilith? Come butta?” ci scherzò su
Simon, per
niente impressionato da tutti gli avvenimenti che si erano succeduti in
quei pochissimi
secondi.
“Tu ci eri
già arrivato, non è vero?”
lo prese in giro Lust, tornata al suo aspetto da Chris Vineyard
“Niente
può ingannarti. Non è così,
Simon Kog? Come l’hai capito?”
“Luxu
e Lust hanno lo stesso significato... ovvero
Lussuria. Persino un bambino avrebbe potuto fare quel collegamento!”
Era
vero. Non avevo tenuto in considerazione quel
piccolissimo particolare. Me l’ero cavata così
bene, fino a quel punto...
...
e, a causa di un mio semplicissimo errore di calcolo,
stavamo per morire!
“LURIDE
PUTTANE! LIBERATEMI SUB... MMMRRRGGGHHH!”
provò a protestare Freezer, prima che i tentacoli di Lilith
lo imprigionassero
con una morsa ancora più asfissiante.
Al
contrario, io ed ALFA Kairi fummo subito rilasciate e la
cosa non mi piacque per niente.
“Sei
così sicuro di te... vediamo se le due madamigelle lo sono
altrettanto di se
stesse!” dichiarò Lilith, con
un sorriso più che divertito.
Improvvisamente
la stanza nella quale ci trovavamo sparì
all’istante. Avvenne in pochissimi istanti, millesimi. Fummo
costrette a
chiudere gli occhi a causa dello shock improvviso che avevano subito.
Io
ed ALFA Kairi eravamo tornate al punto di partenza,
l’anticamera della Fortezza dei XIII.
Quella
fu un’ennesima conferma a un altro mio dubbio. Loro
non puntavano a uccidere me o la regina...
...
al contrario.
Una
nuova informazione, inoltre, ci era stata fornita con
quel gesto.
-
E’
giunta l’ora di mettere in mostra le vostre
capacità, madamigelle! –
annunciò una voce dentro la nostra testa –
Il
vostro obiettivo è ritrovarci entro mezz’ora
esatta! Se non lo farete... i tre
uomini che si trovano assieme a noi perderanno la vita! –
“NO!”
esclamai io, in preda al panico, provando a
raggiungere la porta dalla quale noi eravamo passati in precedenza.
ALFA
Kairi, tuttavia, mi bloccò sul più bello, con
sguardo
preoccupato e serio.
“LASCIAMI
ANDARE! STIAMO PERDENDO TEM...”
“Non
finchè non ti sarai data una calmata!”
affermò tuttavia la regina, stringendo con più
forza la mano sul mio polso “Ti
sei scordata ciò che ti ho detto su questa fortezza!?
E’ un labirinto! Non è
detto che ritroveremo Simon e gli altri ripercorrendo la stessa strada
di
prima!”
“Ma
allora cosa possiamo fare?”
“Usa
l’anello per muoverti!”
La
sua affermazione mi colse alla sprovvista.
“Cosa?!
NO! Se lo seguiremo, loro ci tenderanno un’altra
trappola!”
“Possibile...
come il contrario” ammise lei, con
sincerità, battendo la testa con la mia e guardandomi dritta
negli occhi “Ascoltami,
Chi... sono stata molto severa e
maleducata con te, lo ammetto... ma
ora, più che mai, ho bisogno di credere nelle parole di
Simon e dei tuoi amici.
Se loro hanno avuto fiducia in te, allora un motivo dovrà
pur esserci, no? Sei
tu la nostra mente... segui il tuo istinto!”
Con
quelle parole, ALFA Kairi stava provando a scusarsi con
me per quanto fosse accaduto il giorno precedente e ciò mi
commosse. Più
passavano i secondi, più mi rendevo conto di quanto tutte
quelle persone
avessero deciso di affidarmi le loro vite, nonostante fossi di gran
lunga molto
più debole di loro.
Dicevano
fossi la più adatta a muoverli tutti... l’unica
in grado di comprendere tutti i loro punti di forza.
Improvvisamente
mi venne in mente il discorso che avevo
fatto con Ai, all’interno della grotta, e del terzo desiderio
che lei aveva
espresso a Polunga, su Namecc. Era vero che conoscevo il potenziale di
tutti i
miei amici, ma dopo il terzo desiderio tutto era cambiato...
...
il terzo...
...
MA CERTO!
Il
terzo desiderio!
“Kairi...
ciò che ti sto dicendo potrebbe coglierti di
sorpresa...” la preparai al peggio, avvicinandomi
al suo orecchio e
sussurrandole “... ma ho bisogno delle presenze che
si trovano all’interno
dei nostri corpi!”
***
Dimensione DELTA - Esterno
della Caverna
09:35
AI
[Hunters
- THE LAST OF US]
Quella
bastarda di Urahara, dopo aver aumentato la sua aura
in maniera vertiginosa, allargò le sue braccia come se
volesse
accogliere qualcosa dentro di se...
...
otto sfere di energia penetrarono in lei, fuoriuscite
dai corpi degli altri membri della Yakuza, i quali si dissolsero in
polvere
davanti ai nostri occhi.
Solo
a quel punto la sua trasformazione ebbe termine.
Davanti
a noi vi era un’autentica strega. Pelle glabra come
quella di uno spettro, ma liscia e vellutata, segno che ci trovassimo
di fronte
a una giovane ragazza. I suoi capelli erano così scuri da
oscurare perfino la
luce del sole, legati con una treccia. I suoi occhi avevano le iridi
color
ambra, ma le sue pupille mi ricordarono all’istante quelle di
un gufo,
penetranti ed in grado di leggerti l’anima al primo sguardo.
Un lungo vestito
violaceo scivolava su tutte le sue sinuose membra scendendo fino a
terra con
uno spacco vertiginoso, col quale riuscivamo ad intravedere le sue
lunghe
gambe.
Furono
le sue lunghissime corna, sulla sua fronte, che ci
fecero rendere conto di avere di fronte un’essere non del
tutto umana.
I
pantaloni del mio kimono erano letteralmente zuppi di
qualcosa. No, semplicemente me l’ero fatta sotto per la
paura. Non potevo fare
altrimenti...
...
l’aura di quella strega era spaventosa, alta
quanto quella di un Deadly Sins.
“Da
quanto tempo... era da anni che tutti i miei
sentimenti non si trovavano dentro il mio cuore. Dal giorno in cui i
Deadly
Sins mi recuperarono da quel mondo tetro ed oscuro... dal
giorno in cui la
mia vita è ricominciata! Ora il desiderio di vendetta per
quanto successo a mia
madre Malefica potrà essere soddisfatto!”
Nel
momento in cui quella calamità ci puntò gli occhi
addosso, compresi che non avevamo altra scelta.
Nessuno
si azzardò a restare lì, nemmeno Saitama o i
sayan. Tutti le voltammo le spalle
e corremmo, a perdifiato, cercando di salvarci la vita.
***
Dimensione DELTA - Interno
della Caverna
09:36
SIMON
[Le
Chant De Roma - AKAME GA KILL]
Il
mio cuore perse un battito quando Chi e ALFA Kairi
sparirono alla nostra vista. Mi rilassai quando percepii le loro aure
all’interno di quello strano labirinto, ma ancora insieme. Le
avevano
allontanate di proposito.
Qual’era
il motivo dietro questa scelta di Lust e Lilith?
Era un piano per poterle rapire? No, Chi era stata chiara in tutto
questo.
Entrambe le ragazze erano indispensabili per la profezia pronunciata da
Zeno-Sama, e non potevano morire prima che i nostri nemici ottenessero
qualcosa in cambio..
“Tranquillo,
Simon Kog...”
mi prese in giro Lust, avvicinandosi a me e sfiorandomi il mento con la
punta
del dito “...
loro non sono ancora pronte per il nostro spettacolo. Fino a
quel giorno,
rimarranno in vita!”
“Pronte
per cosa? Qual’è il vostro obiettivo?!”
urlai
loro, inferocito “State facendo tutto questo solo
per avere un posto in
prima fila nella battaglia tra gli Dei Supremi, non è
così? Perchè puntate a
Chi e Kairi?”
“Oh...
ma non lo sai?” iniziò a
ridere Lilith, rivelandomi “Le Principesse dal
Cuore Puro sono le uniche in grado di rivelare ai mortali la Serratura
che
conduce al Mondo Originale... quello dal quale sono nati
tutti gli universi
a noi conosciuti! Non solo... essendo due Custodi del Key-Blade,
potrebbero
addirittura diventare ottime Angeli Custodi per il nostro Signore, nel
caso
esistano più cuori di pura luce a disposizione!”
“Sarà
in quel luogo che si svolgerà la
battaglia finale” continuò
Lust, avvicinandosi a Freezer, il quale
era completamente imprigionato tra quei tentacoli “Sarà
il preludio ad una nuova era... LA NOSTRA ERA!”
“...
e il vostro Signore sarà la vostra pedina
principale. Ho indovinato?” esclamai io,
voltandomi verso Lilith,
notando con una leggera dose di ironia “Mi hai
deluso, Regina dei Demoni...
allearti con il primo stronzo di passaggio... Zero sarebbe
rimasto molto
deluso da te!”
“NON
FARE IL GRADASSO... SENZA ZERO TU SEI INERME!”
Mi
dava fastidio ammetterlo, ma Lilith aveva ragione. Senza
Zero, ero completamente impotente, anche perchè Lilith ci
teneva ancora
imprigionati con quei tentacoli.
L’assenza
del mio compagno era un disastro non
preventivato...
...
ma non tutto era perduto!
Perchè
non
trarre vantaggio da tutto ciò? La mia miglior arma non era
di
certo la forza fisica o l'intelligenza, ma l'astuzia. Ero convinto, al
cento per cento, che lei fosse costretta a collaborare con questo
fantomatico nemico. Dovevo soltanto spingerla dalla nostra parte...
...
o almeno tentarla nel far ciò.
“Te
lo ripeto... Zero non la prenderà affatto bene
quando scoprirà che ti stai lasciando nuovamente mettere i
piedi in testa da
qualcuno!”
“E
tu cosa ne sai, Simon Kog?!”
“Prima
di sparire... lui mi ha parlato. Diceva che ti
vuole ancora bene, e spera che tu possa tornare ad essere quella di un
tempo...”
Il
suo sguardo di stizza era ancora visibile sul suo volto,
ma gli occhi la tradivano mostrando quanto le mie parole le
interessassero, e
non poco.
Lilith
aveva soltanto un punto debole, ovvero il suo
amore incondizionato verso Zero. Potevo allungare i tempi con i miei
discorsi e riuscire a trascinarla dalla nostra.
“Pensavi
che non lo notassimo? E’ da quando avete
distrutto tutti i nostri universi che ti comporti in modo strano... sei
in
preda alla confusione! Io so benissimo il perchè...”
“NON
E’ VERO! TU NON...”
“...
sei consapevole di non poter sconfiggere Zero
fuori dalla tua dimensione e hai paura di morire!
Chi può
biasimarti, in effetti? Essere uccisa dall’uomo che tanto
ami, vedere per
l’ultima volta il suo viso e temere di leggerci odio e
disgusto... non esiste
destino più crudele di questo, credimi. Se ci fosse anche un
solo modo per
evitarlo, stai pur certa che io proverei a salvarti... e lo
farebbe anche
Zero! Per quale motivo nessuno sa dove sia finito?!”
“Mia signora! Non
le creda! La sta solo
ingannando!” la supplicò
Lust, voltandosi preoccupata verso la sua
sovrana.
Troppo
tardi. Ormai l’avevo in pugno. Lilith stava pendendo
dalle mie labbra. Ci era voluto meno di quanto mi immaginassi.
“Zero...
Zero lo farebbe... lo conosco... ne sarebbe in
grado...”
“LILITH-SAMA!”
L’urlo
di Lust permise alla regina di destarsi dalle sue false
speranze.
“Lei ha
già affrontato Zero, qualche
settimana fa... se l’è già
scordato come l’ha trattata?!”
continuò, imperterrita “Lui stesso le ha
detto che non la ama più!”
“Potrebbe...
averlo detto solo per depistarci, Lust! Forse...
forse sono stata un’incosciente... forse non era
necessario uccidere tutte
quelle persone innocenti! Se... se io avessi fiducia nel mio
Zero... lui
potrebbe risolvere tutto pacif...”
“LA SMETTA DI
FANTASTICARE, LILITH-SAMA! LA
PROFEZIA NON POTRA’ MAI ESSERE CAMBIATA O CANCELLATA! SOLO LE
SUPER SFERE DEL
DRAGO POSSONO FARLO... E IL NOSTRO SIGNORE VUOLE USARLE PER ESPRIMERE
IL SUO
FOLLE DESIDERIO, PRIMA DI DISTRUGGERLE PER SEM...”
“CREDI CHE NON LO
SAPPIA,
LUST?!”
Tutti
noi rimanemmo atterriti innanzi all’aumento di aura
della Regina dei Demoni, la quale fece indietreggiare perfino la sua
sottoposta.
“Mia
signora... si calmi, la prego...”
“CALMARMI!?
PERCHE’ DOVREI
FARLO?! ZERO, PER ANNI, SI E’ SCHIFATO DI CIO’ CHE
FOSSI DIVENTATA... HA
PREFERITO DISTRUGGERE IL SUO CORPO, FACENDO SCAPPARE LA SUA ANIMA DAL
REGNO DEI
DEMONI, PIUTTOSTO CHE GUARDARMI UN’ALTRA VOLTA IN FACCIA! HAI
IDEA DI COSA SI
PROVA AD ESSERE RIPUDIATA DALLA PERSONA CHE TANTO AMI?!”
Quello
che stava avvenendo mi aveva letteralmente scioccato.
Avevo scoperchiato il Vaso di Pandora, il quale aveva rigettato, su di
me e sui
miei inermi compagni, rivelazioni a dir poco sconvolgenti.
Umanità.
C’era dell’umanità nel Cuore di Lilith!
L’Amore
che provava per Zero riusciva ancora a non farla precipitare
definitivamente
nell’Oscurità.
“Io... io
non posso saperlo, ma questo
non cambia le cose, mia sovrana”
ammise Lust, con fare affranto
“Noi
non potremo più riassaporare la nostra libertà. Che
ci piaccia o meno, non
siamo più esseri umani. Dal giorno in cui abbiamo lasciato
il regno, abbiamo
sfruttato degli innocenti per rimanere in vita. Per quelli come noi,
non esiste
giustizia. Siamo mostri, abomini che non sarebbero mai dovuti
nascere. Siamo
dispensatori di morte e distruzione... lo sono io... lo è
Zero... e lo sei
anche tu. La smetta di riporre false speranze in quel sentimento che
l’ha fatta
soltanto soffrire. Noi siamo demoni, mia signora... noi
non possiamo
provare amore! Per noi la Luce non esisterà mai!”
Quelle
frasi così deprimenti, lentamente, riuscirono a
placare l’ira di Lilith, la quale sembrò
arrendersi. Il suo sguardo di
frustrazione, tuttavia, era ancora ben visibile, ed in fondo al mio
cuore
provai molta compassione non solo per lei, ma anche per tutti i Demoni.
Ripensai
a Zero e a tutte le storie che mi aveva raccontato durante quel mese di
addestramento sul pianeta degli Hakai-Shin.
Il
Regno dei Demoni, mi aveva spiegato, era un vero e
proprio multi-verso, a se stante dal nostro, nel quale
l’anarchia, la crudeltà
e la soppravvivenza del singolo erano i capi-saldi della loro vita.
Gran parte
dei Demoni erano mostri assetati di sangue, creature repellenti tali da
far
accapponare la pelle a qualunque divinità. Eppure, mi aveva
rivelato Zero,
c’era del buono anche in quel mondo. I Demoni più
deboli vivevano in piccoli
villaggi, aiutandosi a vicenda e sconfiggendo in gruppo i mostri
più potenti,
ed avevano una vita molto simile a quella dei mortali.
C’erano demoni che
provavano, anche se in piccolissime parti del cuore, sentimenti
positivi come
fiducia, fratellanza, spirito di sacrificio e, come Lilith e Zero,
anche amore.
E
se il Regno dei Demoni fosse diventato così
perchè
nessuno aveva riposto alcuna fiducia in loro? Se il loro mondo fosse
marcito a
causa del sigillo eterno imposto dal Sommo e dai due Zeno, impedendo a
quel
multi-verso di conoscere altri modi per vivere?
Se
Lilith, invece di
essere insultata e screditata come un
mostro, avesse ricevuto conforto? Forse fu proprio per questo motivo se
Zero decise di sacrificarsi e raggiungere il Regno dei Demoni,
nonostante
sapesse quante atrocità avesse commesso la sua amata.
Per
questo decisi di intervenire un'ultima volta.
“Lust...
quello che dici... penso sia sbagliato”
“Ma davvero? E
per quale motivo, se posso
saperlo?!”
“Perchè
mi sono trasformato in un mostro anche io”
ammisi, con sincerità “Anche io ho ucciso
tante persone. Non potrò mai più
riportarle indietro, e probabilmente, alla mia morte, verrò
sbattuto negli
inferi a pagare le mie colpe. Zero potrà aver
contribuito, vero, ma io ero
consapevole di ciò che sono diventato... forse non
sarò in grado di
trasformarmi come voi, non sarò immortale... ma, in fondo al
mio cuore, credo
di essere come voi. Io, Simon Kog, sono diventato un Demone”
Anche
Lust, stavolta, iniziò ad interessarsi al mio discorso.
I loro punti deboli non erano nelle loro capacità fisiche...
...
erano le sofferenze a causare loro dolore.
I
tentacoli attorno al mio corpo iniziarono a perdere la
presa. Dovevo continuare.
“Eppure...”
continuai, imperterrito “...
nonostante ciò... sono stato amato e continuo ad esserlo. Ho
una famiglia,
degli amici, una donna che mi ama... proprio come te, Lilith. Se
c’è una
cosa che ho imparato con le mie esperienze, è che
l’amore è un sentimento
impossibile da cancellare o da controllare.Non
esiste Dio, Demone o
essere vivente che possa spezzare il legame tra due anime che si
connettono per
sempre... siamo noi stessi a non rendercene conto, per colpa di tanti
pregiudizi e credenze che ci vengono raccontati”
Sentivo
i muscoli del mio corpo rilassarsi sempre di più,
mentre Freezer e Juzo erano tornati visibili. Stavano bene, ma avevano
perso
sicuramente conoscenza a causa della poderosa morsa in cui eravamo
incappati.
“Lilith...
Lust... so che mi crederete un folle, da
questo momento... ma se, invece di
ucciderci, provassimo a
collaborare? Perchè non proviamo ad annullare il
sigillo che separa i nostri
universi?Sono convinto che, in questa maniera, la
profezia sulla morte
di Lilith non potrà avere luogo! Zero ne sarebbe
entusiasta, ne sono...”
“Non
funzionerà!”
L’affermazione
di Lust fu secca e perentoria, talmente
improvvisa da sorprendere anche Lilith.
“Se anche tu
riuscissi ad annullare il
sigillo, noi demoni non potremmo comunque viaggiare nel mondo dei
mortali senza
prendere possesso di uno dei vostri corpi. La Luce ci
incenerirebbe
all’istante. Non è tutto. C’è
una verità, che ancora voi non sapete. Non
possiamo disobbedire agli ordini di...”
“... sta zitta,
Lust... o sei
morta!”
Il
mio corpo si paralizzò per la paura davanti allo sguardo
glaciale che Lilith puntò verso Lust. La sua aura era
aumentata nuovamente,
stavolta a livelli che mai e poi mai mi sarei immaginato di percepire.
“... mi scusi,
mia regina”
si affrettò a dire il demone della lussuria “Questo non
cambia il
fatto che siamo imprigionate al suo volere. Il nostro Signore
è troppo
potente... al punto tale
da aver scisso Hunt...”
[You
See Big Girl - SHINGEKI NO KYOJIN]
La
temperatura dentro quella stanza si era abbassata di
colpo. Lust si tappò la bocca, orripilata, e
cominciò a tremare di terrore
quando si rese conto di aver parlato troppo.
Fu
solo a quel punto che io compresi tutto.
Lei
sapeva
qualcosa al riguardo di Zero...
... qualcosa che a Lilith era
stato celato.
Come
avevo fatto a non pensarci prima? Chiunque controllasse
i miei nemici come un marionettista non avrebbe potuto desiderare altro
che
questo, che io fossi separato dalla mia principale fonte di potere.
Capii al
volo anche come avesse fatto.
“Il
manichino...” mi resi conto al volo io,
ghignando maleficamente verso Lust, il cui volto si
trasformò in una maschera
dell’orrore “... voi avete separato me da
Zero per mezzo di quel coso.
Quindi lui non è semplicemente scappato... voi lo
avete rapito... e presumo
che, dalla faccia paonazza di Lilith-Sama, voi non le abbiate nemmeno
detto nulla di questa faccenda!”
Scacco
matto, Lust. Ti eri fatta a pezzi con le tue stesse
mani.
A
Lilith non era mai fregato nulla della Battaglia per il
Trono di Dio Supremo. A lei importava solo del suo vero amore...
...
e i suoi sottoposti, coloro di cui lei si fidava più
ciecamente, l’avevano ingannata...
...
l’avevano tradita per stare dalla parte del più
forte!
“... luridi...
figli di
puttana...”
Nel
momento in cui avevo fatto capire alla Regina dei Demoni
l’amara verità, io ero sparito dalla lista di
persone da ammazzare...
...
e altre dodici anime ci erano finite al mio posto!
“Mia... mia
signora... posso spiegarle...”
“Spiegarmi... non
c’è bisogno
di alcuna spiegazione, Lust. Quel farabutto... quel verme schifoso mi
ha
ingannato! TUTTI VOI MI AVETE INGANNATA! GRAZIE ALLA VITTORIA DEL II
TORNEO DEL
POTERE, CON IL DESIDERIO SAREMMO RIUSCITI AD ANNULLARE LA PROFEZIA E IO
NON
SAREI STATA COSTRETTA A MORIRE PER MANO DI ZERO... SPINGENDOLO A
MACCHIARSI DEL
MIO STESSO SANGUE! NON ME NE PUO’ FREGAR NULLA DI QUEL REGNO
MALEDETTO, PIENO
DI MOSTRI E CREATURE RIVOLTANTI! E
soprattutto... non me ne può fregar nulla di meno di te e
quelle nullità che mi
hanno tradito...non
mi servite più...”
“... no... LA
SUPPLICO! NOOO...”
SLASH!
SPLAT... SPLAT...
Un
conato di vomito avvolse le mie vie respiratorie quando
il corpo di Lust venne letteralmente trucidato da un raggio KI partito
dalla
mano di Lilith, la cui aura non la smetteva di aumentare.
Per
la miseria...
...
quella era la sua vera potenza?!
Mi
venne il voltastomaco quando i pezzi di carne di Lust
iniziarono a riattaccarsi lentamente, fumando come se fossero appena
stati
cacciati fuori dal forno bollente. Il suo corpo si riformò
in ben che non si
dica...
...
ma il suo aspetto era nuovamente mutato.
I
suoi lineamenti erano sempre gli stessi, ma la sua
carnagione era diventata pallida come quella di una bambola di
ceramica. Sul
suo volto erano comparsi diversi simboli colorati e le sue vesti si
erano
trasformate in un semplice Haori con motivi a righe mono-cromatiche.
“Mia
signora... perchè... perchè lo ha fatto?!”
“Perchè
hai osato tradire la
tua sovrana, schifosa puttana!”
le sputò veleno Lilith, più
feroce che mai “Ora
il tuo corpo da mortale è stato distrutto! Se vuoi davvero
farti perdonare...
SCONFIGGI I NOSTRI NEMICI DA SOLA PRIMA CHE ARRIVINO LE DUE CUSTODI DEL
KEY-BLADE!
E
credimi... se ti dico che quel bastardo di un angelo...
E’ GIA’ BELLO CHE
MORTO!”
“NO! LA
PREGO! NON MI LASCI DA SOLA! LA SUPPLICO... NOOOOOOOO!”
Prima
che io potessi fermarla, Lilith si tele-trasportò via
da quella stanza lasciando Lust, me ed i miei due alleati da soli.
I
tentacoli che ci imprigionavano si incenerirono
all’istante, permettendo a me, Freezer e Juzo di tornare
liberi. Se io riuscii
a cadere sui miei piedi, lo stesso non fu per i miei due compagni, i
quali
crollarono rovinosamente per terra prima di riprendere i sensi.
“I
miei sensori... erano andati in tilt...”
“Puttana...
questa me la paga...”
Stavano
bene, senza alcuna ombra di dubbio.
Mi
voltai verso Lust, decisamente preoccupato. Ricordavo
perfettamente le parole pronunciate da Whis e Vados, nei minuti
precedenti
l’allenamento nella stanza speciale.
***
- Il tuo potere attuale non ti
permette ancora di combattere al massimo del tuo potenziale. Anche solo
un
membro della setta di Lilith sarebbe in grado di farti letteralmente a
pezzi.
La Fusione tra un corpo mortale e quello di un demone crea un essere
anomalo,
con un aura esponenzialmente maggiore rispetto a quella dei due singoli
messi
insieme -
- Whis ha spiegato tutto alla
perfezione. E’ esattamente quello che sono riusciti a
compiere tutti i Deadly
Sins, Lilith inclusa. Per creare X-X-I, come ben sai, Clarice ha
utilizzato un
campione del DNA di Majin Buu, e la regina dei demoni ha usato lo
stesso trucco
per creare i corpi adatti per i suoi adepti. Loro sono in grado di
raggiungere
facilmente lo stato di Fusione perchè hanno annichilito la
volontà di Buu
presente nelle cellule da loro acquisite. Per te e Zero, invece, le
cose non
possono andare allo stesso modo -
“Perchè le nostre
volontà
sono completamente indipendenti, ho indovinato?”
- Risposta corretta. Zero non ti
darà mai il pieno controllo dei suoi poteri a tempo
indeterminato, perchè
questo equivarrebbe a sacrificarsi e sparire per sempre. Può
donarti il cento
per cento della sua forza per poco tempo, in genere mezz’ora
o un’ora, ma
questo dipenderà dal grado di fiducia che raggiungerai con
il tuo demone! -
“O... ok... e riguardo i
singoli poteri dei Deadly Sins? Quali sono?”
- In generale, tutti loro hanno
le stesse capacità di Majin Buu quando sono completi,
ovviamente in scala di
potenza maggiore. Tuttavia, ogni Demone ha una propria
capacità, comunemente
detta Abilità Vampirica. Funziona esattamente come il Quirk.
Ciascun membro del
Regno dei Demoni ne possiede uno, unico e non replicabile. Anche Zero
ne
possiede uno... ma per scoprirlo dovrai... -
“... conquistare la sua
fiducia... come se fosse facile. A parte ciò... come si fa
ad uccidere un
Deadly Sins?”
- Semplicissimo! Distruggi il
guscio esterno e poi distruggi quello interno! -
“La fate semplice
voi...”
- Oh, non lo è. Tuttavia...
posso dirti che distruggere il guscio esterno, quello con le cellule di
Buu,
sarà una passeggiata rispetto a distruggere il corpo
originale dei Deadly Sins.
Quest’ultimo non può essere semplicemente
polverizzato del tutto con il KI...
ma ha un preciso punto debole... nei Demoni Puri, solitamente,
è il collo! Se
riesci a tranciargli la testa con un colpo di KI al cento per cento del
suo
utilizzo, tu potresti sconfiggerli! -
“CO-COSA?! TUTTO
QUI?”
- Tutto qui. Sappi, ovviamente,
che i corpi originali dei Demoni Puri hanno delle costituzioni e delle
strutture diverse rispetto a quelle di tutti gli altri esseri viventi.
Non sarà
affatto facile uccidere uno di loro. Se tu ti trovassi in piena
difficoltà,
senza alcuna possibilità di fonderti con Zero... -
- ... ti conviene circondarti di
alleati forti e potenti. Un Demone resta forte anche senza il suo
guscio
esterno, ma... -
- ... se non può fondersi,
anche
un Dio della Distruzione potrebbe facilmente cancellarlo con
l’Hakai! Come
ultima informazione... un Demone ha un ultimo punto debole... -
- ... la maggior parte di essi
brucia davanti alla Luce. Se sfrutti questo elemento a tuo vantaggio...
combattere contro di loro sarà molto più
semplice! -
***
Il
primo attacco lo sferrai io, portandomi davanti a Lust e
cercando di sferrare un calcio verso il suo collo, il quale
però fu protetto
dal braccio in difesa del demone.
Lei,
anche da sola, restava molto potente, ma non era più
forte come prima. Whis e Vados avevano ragione. La loro immensa potenza
era
data dalla Fusione Demoniaca.
Senza
il loro guscio esterno, diventavano avversari
abbordabili!
Non
le detti il tempo di ribattere al mio attacco, e
continuai a sferrare colpi a grandissima velocità. Lei
riuscì per un po’ a
stare dietro ai miei attacchi, almeno fino a quando non si unirono a me
Freezer
e Juzo.
A
quel punto, Lust cominciò ad andare in
difficoltà.
“PRENDI
QUESTO, STRONZA” le urlò
Freezer,
eccitato dalla battaglia, usando una delle sue Sfere Letali per colpire
Lust.
Ci
riuscì. La donna non fu in grado di pararsi in tempo e si
prese in pieno il colpo in faccia, indietreggiando dolorante e
toccandosi il
viso.
Io
e Juzo non attendemmo oltre. Sfruttando la distrazione di
Lust, entrambi puntammo nuovamente il suo collo con due calci ben
assestati.
La
colpimmo in pieno...
...
ma sorprendentemente il suo collo si deformò come
se fosse fatto di gomma!
“Oh
cazz...”
Una
strana barriera fuoriuscì dal suo corpo. Io e Juzo fummo
rapidi abbastanza da evitarla...
...
ma non Freezer, il quale venne imprigionato al suo
interno!
“Sei
nei guai, imperatore!” urlò euforica
Lust,
raggiante “Quella nella quale sei rimasto
imprigionato è la mia Abilità
Vampirica! Fin quando resterai al suo interno, il tuo corpo
continuerà ad
invecchiare e diventerai polvere nel giro di un minuto!”
“Merda!”
esclamai io provando ad avvicinarmi al mio
alleato, ma il demone si portò davanti a me tenendomi a
distanza con un’altra
barriera, che evitai prontamente.
“Non
pensate a me” mi disse Freezer,
più
tranquillo che mai “Posso
liberarmi di quest’attacco in poco tempo.
Voi continuate a trattenerla!”
“Ne
sei così sicuro? Allora dovrò
accelerare il tuo
invecchiamento!”
“NO!”
Juzo
andò all’attacco e cominciò a sferrare
decine e decine
di pugni verso la sua avversaria, la quale li evitò con
troppa facilità prima di
colpire il mio amico con un preciso calcio sul costato, facendolo
ruzzolare
vicino ai miei piedi.
Merda...
“Come...
come diavolo facciamo ad ucciderla...”
affermò lui, rimettendosi a fatica in piedi “...
se non possiamo
staccarle il collo?”
La
sua domanda era più che legittima. Lei non era
imbattibile, raggiungere il suo collo non era stato così
difficile. I nostri
calci, tuttavia, non si erano rivelati forti abbastanza da lacerare la
sua
carne di gomma.
“Serve
un attacco a piena potenza... con un controllo
al cento per cento della propria aura...”
compresi io, preoccupato “Se
io riuscissi a caricare quel colpo e a controllarlo come ben so, sarei
in grado
di tagliarle il collo...”
“...
dovrò trattenerla?”
“Temo
di sì, Juzo... fin quando sarò costretto a
muovermi
in continuazione, non potrò avere il controllo perfetto del
mio KI. Se Zero
si trovasse con me, sconfiggerla in quello stato sarebbe molto
più agevole...”
“Contate
pure su di me”
Con
nostra grande sorpresa, Freezer si trovava al nostro
fianco, più carico che mai e già in
Modalità Golden.
“Cos...
non è possibile... COME DIAVOLO HAI FATTO
A SOPRAVVIVERE?! SARESTI DOVUTO MORIRE GIA’ VENTI SECONDI
FA!!!” gli urlò
contro Lust, visibilmente scioccata.
La
rivelazione di Freezer, tuttavia, sconvolse il demone.
“Non
lo sai, sciocco demone? La mia Razza ha una
durata di vita molto elevata, che va dai due mila ai tre mila anni. Ne
avevo
all’incirca seicento quando mi hai imprigionato... me ne
avresti aggiunti
soltanto un centinaio, se la tua Barriera avesse avuto effetto...”
“...
cos... in che sens...”
SLASH!
Scioccati
e sconvolti, osservammo il collo di Lust lacerarsi
davanti al Raggio Letale dell’imperatore mentre la testa del
demone rotolò per
terra, versando litri e litri di sangue nero.
Ci
era riuscito. Freezer era stato in grado di tagliarle
la testa! Ma come era possibile?
“L’Acqua
Benedetta donatami da Integra Van Hellsing”
comprese al volo Juzo “Bevendo quel
liquido, è invulnerabile ai loro
attacchi, ed è perfino in grado di ferire un Demone Puro!
E’ stata quella a
permettergli di lacerare il morbido collo di Lust!”
“E
pensare che ho bevuto soltanto un sorso di quell’acqua
pestilenziale...” ammise Freezer, sogghignando
soddisfatto “L’avessi
saputo prima, l’avrei scolata senza accennare alcuna protesta!
Ma
tornando a noi...”
Freezer
si avvicinò alla testa del demone, la quale era
immobile e priva di vita.
“...
se anche tu fossi riuscita a farmi invecchiare
ulteriormente, a causa della mia anatomia sarei soltanto diventato
più forte. Sei
stata un’incosciente ad affrontarci senza la tua padrona e ne
hai pagato le
conseguenze!”
Il
piede dell’imperatore si poggiò sul cranio di
Lust,
pronto a schiacciarla definitivamente. Eppure, sentivo che qualcosa non
quadrava nel verso giusto.
“Juzo...
raggiungi il controllo perfetto della tua aura”
sussurrai al cyborg, preoccupato “... non
credo che Lust sia davvero
morta. Se dovesse risvegliarsi... l’attacco
finale spetta a te!”
Juzo,
agitato a causa della mia affermazione, iniziò a
concentrarsi.
Io
non avevo più Zero dentro di me, ma ero ancora in grado
di percepire l’aura demoniaca, a differenza loro. Per questo,
non si erano
accorti che il KI di Lust fosse ancora vivo e ben percepibile.
Come
era possibile? Tagliargli la testa non era
sufficiente?
Mi
sedetti per terra e lasciai che la mia aura fuoriuscisse
dal mio corpo e controllai cio che restava di Lust. La sua testa era
ancora in
vita, così come il suo corpo. Anzi, per essere precisi
riuscivo a percepire un
filo di energia che connetteva entrambi.
Merda!
“FREEZER!
ALLONTANATI DA...”
[Hunting
In The Black Forest - BEST OST IN THE WORLD]
L’alieno,
allarmato dal mio urlo, stavolta fu rapido e
scappò via da là, prima che il corpo senza testa
di Lust decapitasse anche lui.
Quest’ultimo, infine, raccolse la sua testa e se la
riattaccò a se stesso,
rigenerando la ferita.
Nemmeno
un secondo dopo, lei era tornata più in forma che
mai.
“Povero
stolto...” esclamò Lust,
soddisfatta,
rivolgendo uno sguardo trionfante allo sbigottito Freezer “...
staccarmi la
testa non basta per uccidermi. Dovete tranciare il mio Filo
dell’Anima!
Quello è l’unico modo per sconfiggere un vero
Demone!”
“Filo...
dell’Anima?”
Si
riferiva a quel sottile filamento energetico che avevo
scovato liberando la mia anima?
“Proprio
quello” confermò lei, dimostrandosi in
grado
di leggere i nostri pensieri “Per lacerarlo devi
essere in grado di
controllare la tua aura al cento per cento... ma
soprattutto... il filo può
essere tranciato soltanto da un Key-Blade!”
Quell’affermazione
ci aveva letteralmente colto alla
sprovvista. Questo, perciò, significava che...
“Non
avete allontanato Chi e Kairi solo per diletto... ma
per impedire loro di uccidervi...”
comprese Juzo, sconvolto.
“...
alla fine ci siete arrivati sul serio. Ebbene sì...
i Key-Blade sono le uniche armi in grado di sconfiggerci. Non
potevamo correre
il rischio che una tra Chi e Kairi vi passasse momentaneamente
l’oggetto in
grado di ucciderci!”
Male.
La situazione stava peggiorando.
“Chi
ti fa pensare che noi tre non siamo in grado di
batterti?” affermò Freezer, visibilmente
furibondo e scosso dal fatto che
il suo attacco non avesse provocato alcun danno al suo avversario
“Possiamo
continuare a colpirti e trattenerti fino al ritorno delle due ragazze!
Non sei più forte di noi, Lust... tagliarti la
testa o gli arti non sarà che
una passeggiata per il sottoscritto!”
Il
ghigno diabolico di Lust, tuttavia, atterrì tutti noi.
“Mi deludete...
pensavate
davvero che questa fosse la mia vera forza... o il mio vero aspetto?”
Davanti
ai nostri orripilati occhi, il suo corpo cominciò
letteralmente a deformarsi, mentre la sua aura cominciò ad
aumentare in maniera
vertiginosa.
La
mia testa iniziò letteralmente a scoppiare dal dolore.
Tantissime immagini attraversarono la mia mente...
...
una in particolare mi fece venire la pelle d’oca...
...
io, sulla cima della Skytree di Tokyo...
...
mentre, con un piede nel vuoto, stavo per...
NON SONO I TUOI
RICORDI! RIPRENDITI!
Una
voce... chi era stato a chiamarmi?
- Simon!
Torna in te! Torna in... -
***
Dimensione BETA
09:36
GOKU
[Continuazione
- Hunting In The Black Forest - BEST OST IN THE WORLD]
Questo
era un incubo.
Mai,
in tutta la mia vita, avrei immaginato di poter finire
in una situazione simile. Chi avrei dovuto uccidere? Kyoka Jiro, mio
figlio o
la mia nipotina?
Non
potevo scegliere.
“Maledetto,
Hit... che tu sia maledetto...”
“Tic
tac, Goku... tic... tac... il tempo stringe”
mi prese in giro Hit, avvicinando ancora di più le sue mani
verso la gola di
Goten e Pan “Ti do un altro minuto di tempo... poi
sarò io a compiere una
scelta! E ti sconsiglio caldamente di usare
l’ultra-istinto... non
pensare che io non sia in grado di raggiungerlo a mia volta!”
Ero
in trappola. Non mi restava altra scelta che ubbidire.
Merda...
merda... merda!
I
brividi mi percorsero tutta la spina dorsale. Kyoka, con
uno sguardo afflitto e sconfitto, si era avvicinata a me, poggiando la
testa
sulla mia spalla e sussurrandomi all’orecchio.
“Signor
Goku... mi uccida, la prego!”
[Chosen
- BEST OST IN THE WORLD]
No.
Non poteva averlo detto.
“Jiro-chan...
io... io non...”
“Non
accetterò che lei uccida la sua famiglia per
salvarmi... io sono un Eroina... ho il dovere di sacrificarmi per
salvare delle
vite innocenti. I miei amici e i miei
maestri capiranno... non
gliene faranno mai una colpa...”
“...
questo... questo non è giusto...”
“...
lo so... non lo è... sniff... ma non ci
rimane
altra scelta. Sto usando... sniff... il mio Quirk
per ripristinare il
collegamento tra noi e la tele-camera. Con l’aiuto di Present
Mic verranno a
recuperarvi. Non pensate a me... sigh!”
Le
sue lacrime mi fecero molto male, ma mi aiutarono tanto a
prendere una decisione.
Ora
sapevo cosa fare.
“Kyoka...”
“...
lo... sniff... lo so... non si preoccupi per
me...”
“...
resta dietro di me!”
La
ragazza e tutti i presenti si voltarono verso di me,
orripilati dalla mia apparente scelta. Ma io ero sicuro della decisione
che
avevo preso e la rivelai a tutti, senza alcun timore.
“Se
scegliessi di salvare solo Goten e Pan, forse la mia
famiglia ne sarebbe felice... ma loro due me lo
rinfaccerebbero per il resto
dei miei giorni! Non mi macchierò del sangue di
una giovane innocente. Io
non uccido solo per divertimento... io non metterò il mio
orgoglio da parte.
Sono un guerriero... SONO UN SAYAN! Non ti
permetterò di uccidere nessuno,
Hit! HO DECISO DI SALVARE TUTTI E TRE! Se dovremo morire
tutti... FARO’
IN MODO DI PORTARTI CON ME ALL’INFERNO!”
Aumentai
la mia aura al massimo della potenza, senza curarmi
di niente e di nessuno. Non c’era più nessuno
assieme a me a parte Hit, Kyoka,
Goten e Pan.
“Quindi
è questa la tua decisione finale, Son Goku?”
Gli
occhi di Hit cambiarono immediatamente colore. Non erano
più rossi...
...
ma argentati.
Era
passato in modalità Ultra-Istinto.
“Ci
puoi scommettere!”
“Peggio
per te, allora...” mi urlò
contro
l’assassino millenario, pronto a compiere il gesto che mi
avrebbe rovinato per sempre
la vita...
...
almeno questo era ciò che credevo, fino a quando non
mi resi conto che qualcuno si trovava di fianco ad Hit, puntandogli
contro una
strana arma a forma di chiave.
Era
un giovane uomo dai capelli corti e castani, irti
all’insù come i miei, con gli occhi azzurri come
il mare.
“Assassino
Millenario... ti ordino di lasciare andare quei due poveri innocenti!”
gli ordinò costui, con determinazione “Altrimenti non
garantirò la tua soppravivenza!”
***
Dimensione DELTA - Interno della Caverna
09:40
SIMON
[Crimson
Blaze - BEST OST IN THE WORLD]
I
miei occhi tornarono a vedere giusto in tempo per sgranarsi
a causa dell’immenso colpo ricevuto sul petto. Percepii un
fortissimo impatto
sulla schiena contro qualcosa di estremamente duro, prima di finire per
terra
senza fiato e con i sensi completamente sballati.
Ci
misi qualche secondo per capire che Lust mi avesse
attaccato e che io non mi ero minimamente reso conto di nulla.
-
Soffri, Simon...
soffri... non ti ucciderò subito... il tuo sarà
un dolore pari a quello
dell’inferno –
Cercai
in tutti i modi di rimettermi in piedi. Il dolore,
tuttavia, era immenso. A giudicare dalle fitte che percepivo al petto,
dovevo
essermi fratturato qualche costola. La mia schiena era umida e la mia
nuca
faceva un male boia, segno che stessi perdendo molto sangue.
Mi
osservai attorno. Non mi trovavo più assieme a Juzo e
Freezer, ed ero completamente solo, in apparenza. La stanza in cui ero
finito
assomigliava alla navata di una cattedrale. A differenza di quelle che
avevo
visitato nella mia vita, tuttavia, era buia e spettrale. Solo le tenue
luci di qualche
candela, riuscivano a illuminarla quel tanto che bastava per farmi
osservare
l’enormità di quella sala. Il soffitto era
maestoso, e vi stava un mosaico in
vetro di una fenice su di esso.
Ero
andato a sbattere su una gigantesca statua in oro di un
drago con le ali piumate come quelle di un angelo, la stessa che si
trovava
all’ingresso di quel palazzo. La differenza stava nella
grandezza, dato che era
una decina di volte più grande. Se mi fossi trovato di
fronte ad una creatura
del genere, ci avrei pensato mille volte prima di affrontarla a viso
aperto.
-
Eccoti qua, Simon
Kog... ti stavo aspettando –
Dall’oscurità
apparve una creatura a dir poco rivoltante.
Coperta di sangue dalla testa ai piedi, aveva la testa di una civetta,
il busto
e le zampe anteriori di un felino e la parte finale a forma di
lucertola.
Camminava lentamente, senza alcuna esitazione, e le immagini della
Tokyo
Skytree rimbalzarono nuovamente nella mia mente.
-Ti
piace questo ricordo? Apparteneva all’ultima ragazza della
quale
mi sono cibato. Era una giovane donna di nome Hitomi Okada...
l’ho spinta a
suicidarsi gettandosi dalla torre più alta di Tokyo.
Eheheheheheh... dopo che
l’hanno sotterrata, la notte successiva ho riaperto la sua
bara... adoro le
femmine... e le adoro ancora di più quando le loro ossa sono
già sbriciolate...-
Mi
vennero letteralmente i brividi, al punto da cadere
nuovamente per terra. A gran fatica iniziai ad arretrare, ma mi resi
conto che
la paura e lo shock mi avessero visibilmente paralizzato i muscoli.
-
... per anni non
mi sono più saziato di sangue umano... fino a quando non ho
fatto ammazzare
quel vecchio rimbambito di Karasuma. La sua carne, però, era
disgustosa...
imparagonabile a quella di Hitomi... lei mangiava sano e si teneva in
forma, e
questo la rendeva un pezzo pregiato, di qualità
eccellente... -
Con
un semplice balzo mi saltò addosso. Ero andato in
iperventilazione e il mio cuore mi martellava dentro al petto. Ero
andato nel
panico più totale.
-
... allora, Simon
Kog... - annunciò Lust, il
cui becco da civetta si deformò a
formare il sorriso più orrendo della mia vita -
...pronto a patire le stesse sofferenze della tua amata? -
***
Terrificante, non
è vero?
Nessuno
ha avuto il tempo di rilassarsi... il giorno dopo l'assalto a
Tournament Planet, i nostri eroi e i loro nemici si ritrovano
nuovamente faccia a faccia, in tre scenari differenti.
Simon,
Freezer, Juzo, Chi e Kairi devono vedersela contro Lust, dopo che
Lilith ha addirittura deciso di abbandonare il loro gruppo per salvare
Zero!
Ai
e tutti coloro che li aspettano, invece, sono stati attaccati da Cell,
l'Unione dei Villain e i membri restanti della Yakuza. I morti non sono
mancati di certo, sia tra i buoni che tra i cattivi...
...
ma la scoperta che Urahara e gli Angeli della Morte, in
realtà,
fossero le parti separate di una pericolosissima strega è
troppo
clamorosa per rimanere celata agli occhi di tutti. Alla faccia della
promessa tra Gin e Ai... il primo ci è perfino restato
secco,
mentre la seconda non può fare altro che tentare la fuga di
tutti i suoi compagni. Quanto è realmente forte Hinode, la
figlia della malvagia Malefica?
E
Goku, invece? Costretto a scegliere tra Jiro e la vita dei suoi cari,
ha deciso di cacciare gli attributi ed affrontare a viso duro Hit, il
quale è irriconoscibile rispetto a quello di cui aveva
conquistato la fiducia. Chi è giunto ad aiutare quel
gruppetto?
Ma ancor più
interessante...
...
quale sarà il tanto fantomatico terzo desiderio espresso da
Ai
Haibara? Perchè è così essenziale per
BETA Chi?
E chi è l'angelo
che ha tradito la fiducia dei suoi compagni, il vero nemico di tutti i
nostri protagonisti?
Lo
scoprirete il 2 Marzo, nel nuovo capitolo di GOLDEN BULLET - THE HUNTER
WARRIOR!!!
Capitolo 35 *** Capitolo 35: Cadono le prime tessere! Ritorni insperati e abbandoni laceranti! ***
Capitolo 35
Bentornati
in questo nuovo capitolo di GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR.
Ci
siamo lasciati con tantissime domande a cui trovare risposta. Il terzo
desiderio, l'angelo traditore, i piani segreti di Asia Taneko, le tre
battaglie in simultanea e tanto altro. Come si concluderà
questa
guerriglia? I nostri eroi vinceranno tutti i combattimenti o qualcun
altro morirà?
Io lo so
già... e qualcuno di voi resterà letteralmente a
bocca aperta per lo shock!
Vi anticipo subito che il
prossimo capitolo sarà pubblicato
martedì 6 Aprile!
Qui,
di seguito il link dove poter ascoltare le OST della storia!
...
e, dopo ciò, posso augurarvi una BUONA LETTURA!!!
GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR
Cadono le
prime tessere! Ritorni insperati e abbandoni laceranti!
Lunedì 27 Agosto 2018
Dimensione DELTA - Interno della
Caverna
09:40
ALFA KAIRI
[Premonition
- BEST OST IN THE WORLD]
Avevo
vissuto tantissime esperienze nel corso della mia
vita, e grazie ad oguna di esse me l’ero sempre cavata in
ogni situazione. Beh, più o
meno...
...
farsi strappare il Cuore, essere rapita e quasi
uccisa da Xehanort, essere stuprata da un orda famelica di alieni
malati
sessualmente, sopravvivere ad un campo di concentramento e diventare
improvvisamente una regina, non erano certamente avventure da poco. Ah
giusto... mi stavo dimenticando dello Yilar, capace di mutare il mio
corpo in quello di una sayan.
Quella
che stavo affrontando, tuttavia, con BETA Chi e Simon era un'avventura
che
stava per essere aggiunta a questa lunghissima lista di disagevoli
momenti.
“Un...
entità?”
“Sì...
Ai ha espresso un terzo desiderio molto strano”
mi rivelò Chi, piuttosto agitata “Dentro
ai corpi di tutti i sopravvissuti,
esclusi i nostri nemici... potrebbe esserci una qualsorta di
anima che si è
insediata dentro di...”
“...
qualsorta di... Chi! Cosa mi stai nascondendo?!
Parla!”
La
giovane ragazza di Simon, infine, mi raccontò tutto...
...
e no... non mi piacque per niente ciò che mi disse.
***
LA NOTTE IN CUI AI
ESPRESSE I TRE DESIDERI...
[False
Transmigration Of The Soul - FATE OST]
“Non mi è
possibile esaudire
questo desiderio...”
“COS...
PERCHE’ NO?!”
“I miei poteri non
mi
consentono di richiamare anime dal Regno dei Demoni. Per questo non
posso
insediarle all’interno dei corpi di ciascun essere vivente.
E’ un desiderio
molto folle, aggiungerei...”
“... è molto
pericoloso, Drago
Polunga?”
“Lo è.
Non c’è garanzia che
il Demone accetti la vostra decisione. Con il tuo desiderio, piccola
bambina,
tu imprigioneresti un’anima dentro al tuo corpo e la
costringeresti a rimanere
sigillata fino alla fine dei tuoi giorni. Se l’anima del
demone si rivelasse
molto più potente, lui sarebbe in grado di prendere possesso
del tuo corpo... o
di farti sparire per sempre...”
“Accidenti...”
“... Ai... cosa puntavi a
fare
con quel desiderio?”
“Vede, Goku Sen-Sei...
qualche
giorno fa, ho sentito una conversazione tra Whis e Vados, nella quale
discutevano
di una tecnica chiamata Fusione Anomala. Due anime, una mortale ed una
demoniaca, possono fondersi per un certo periodo di tempo, creando un
essere
dalla potenza straordinaria...”
“... mi ricorda moltissimo la
Fusione Potara che ha provato Zamasu con se stesso...”
“... per questo, sono andata
a
parlarne con Clarice, la quale mi ha rivelato un altro particolare.
Lilith ed i
Deadly Sins sono frutto di questa Fusione. In ciascuno dei loro corpi,
a parte
quello della Regina dei Demoni, vi si albergano tre anime: una
appartiene al
mortale che è stato costretto a cedere il suo corpo;
l’altra equivale al corpo
originale del Deadly Sins; l’ultima, infine, appartiene a
Majin Buu...”
“BUU?!”
“Clarice ha usato le sue
cellule
per separarsi da Lilith senza morire... ecco perchè, in
aspetto, tutti sono
molto simili a Buu. Anche Ub, quando gliel’ho accennato, mi
ha detto che
sentiva qualcosa di strano in loro, come se un tempo lui fosse connesso
a tutti
e otto. Puntavo a far entrare altri demoni dentro i nostri corpi, per
provare a
creare una Fusione Anomala. In quel modo...”
“... ci sarebbero molti
più
guerrieri in grado di sconfiggere Lilith...”
“Ai... non credo che questo
sia
un desiderio molto saggio. La tua ipotesi è corretta ma,
come dice il drago
Polunga, il rischio che i Demoni possano schierarsi dalla parte di
Lilith
potrebbe aumentare. So che vuoi aiutare Simon in qualsiasi modo... ma
lui non
accetterebbe e non correrebbe un rischio così
elevato...”
“...”
“Qualcosa, a dire il
vero,
potrei farla...”
“Lei, Drago
Polunga?!”
“E’ vero.
Non posso
recuperare anime dal Regno dei Demoni. Questo, tuttavia, non significa
che non
possa recuperarne altre dalla nostra Dimensione Mortale”
“In che senso?! Zero ed i
Deadly
Sins non sono gli unici demoni ad essere fuggiti da quel
regno?”
“No. Le barriere che
suddividono il Regno Demoniaco e quello dei Mortali non sono
infallibili.
Tantissimi demoni, stanchi di vivere in quel mondo, hanno preferito
abbandonarlo per mezzo di aperture illegali tra le due dimensioni
spaziali. Lo
stesso viaggio, che ci crediate o meno, lo hanno svolto anche in senso
opposto
degli esseri umani. Se ci sono dei demoni disposti a porre fiducia in
te,
piccola bambina, io posso esaudire il tuo desiderio solo per pochissimi
dei
tuoi amici... e poi c’è un’altra
soluzione, meno pratica ma utile per coloro
che non sarebbero in grado di trattenere un demone dentro di se”
“Ovvero?”
“Gli Shinigami.
Loro, nella
situazione in cui vi trovate, sarebbero disposti ad aiutarvi. Queste
sono anime
umane che viaggiano spesso nel Regno dei Demoni per ristabilire
l’ordine e per
impedire che altre creature molto potenti fuggano nella nostra
dimensione.
Alcuni di questi, addirittura, vivevano sul vostro pianeta circa
duecento anni
fa e venivano chiamati Ammazza-Demoni nella loro vita da mortali. La
Fusione
Anomala si attuerebbe anche con tali anime e difficilmente creerebbero
gli
stessi problemi che produrrebbe un vero Demone in carne ed ossa”
“Ma la potenza raggiunta
sarebbe
minore... giusto?”
“Non sempre...
dipende sempre
dalla potenza di entrambe le anime. Lilith, con la sua Fusione Anomala,
aveva
un potere così elevato perchè era fusa sia con le
cellule di Majin Buu,
guerriero demone altrettanto potente, che con il corpo di Clarice, la
cui mente
acuta era un’arma perfino più micidiale della sua
aura”
“Aspetti... quindi Lilith non
ha
la modalità Fusione Anomala attivata?!”
“No. Se lo fosse...
nessun
essere vivente sarebbe vivo per raccontarcelo! Lei e Clarice
dovrebbero tornare a essere una sola entità in un solo corpo!”
“...”
“... sappi,
però, che se mi
chiederai di inserire nei vostri corpi le anime dei suddetti demoni o
Shinigami, tu stessa dovrai pagare un pegno”
“... un pegno? Quale
sarebbe?”
“Semplice...
più anime
fonderai nei corpi dei tuoi amici... meno vita ti resterà a
disposizione!”
“COS... QUESTO
E’...!?”
“Accetto!”
“A-Ai... sei
sicura...”
“Se devo scegliere come
morire,
allora non lo farò suicidandomi come un mese fa... ma
cercando di salvare
quella di tutte le persone che mi stanno a cuore! Polunga... prima di
esaudire
il mio desiderio, voglio farle una domanda... in base al mio stato di
salute,
quante persone sarei in grado di salvare?”
“Trasferire anche
una sola
anima dentro un corpo già occupato ha già di per
se un prezzo molto elevato. Se
dovessi fare un conteggio... se il mio desiderio si avverasse per le
persone
dentro la U.A., allora ti resterebbero soltanto sei giorni di vita”
“SE-SEI GIORNI?!”
“QUESTO E’ DAVVERO
TROPPO! NON
SOPRAVVIVREBBE NEMMENO ALLA FINE DEL TORNEO! E’
INACCETTABILE!”
“Ma questo è un
prezzo che io
sono disposta a pagare... d’accordo! DRAGO POLUNGA! CHE TUTTE
LE ANIME DEI
PRESENTI NELLA U.A. CONDIVIDANO, DENTRO I CORPI DI APPARTENZA,
L’ANIMA DI
UN’ALTRO DEMONE O SHINIGAMI O AMMAZZA-DEMONI RESIDENTE NELLA
NOSTRA DIMENSIONE,
O ADDIRITTURA UN’ANIMA PURA DISPOSTA A CONDIVIDERE IL SUO
POTERE! PAGHERO’ IL
MIO DAZIO!”
***
[Le
Chant De Roma - AKAME GA KILL]
“L’anima
di... misericordia...”
Per
poco non svenni a causa dello shock.
Perciò
dentro di me avevo un demone?! Nel mio corpo vi stava l'anima di
un'altra persona?
Era...
...
era...
“La
hanno tutti coloro che si sono salvati”
ammise
BETA Chi, rivelandomi “Ai me lo ha raccontato ieri
pomeriggio. Voleva dare
una possibilità a tutti i suoi amici, qualora la situazione
fosse degenerata. Poi...
poi siete arrivati voi e tutto è cambiato...”
“...
certo che è cambiato! Voi... voi...ma
cosa le è saltato nel cervello!? Lei
non ha la più pallida idea
di...”
Mi
mancavano le parole per descrivere ciò che Ai avesse
compiuto. Con un solo gesto, lei aveva combinato un autentico disastro.
“Lei
non mi sembra contenta, mia regina...”
“CONTENTA?!
SAI PERCHE’ LA FUSIONE CREATA DA UN UMANO
ED UN DEMONE VIENE CONSIDERATA ANOMALA? PERCHE’ NON DOVREBBE
ESISTERE PER
NATURA!!! L’ESSERE CHE NE NASCE POTREBBE DOMINARE IL SUO
UNIVERSO PER MILIARDI
DI ANNI, CREANDO UNA CULTURA RADICATA NELLA MENTE DI TUTTI COLORO CHE
VENGONO SOTTOMESSI! ORA CAPISCO IL MOTIVO
PER IL QUALE LA PROFEZIA STA PER AVVERARSI E PERCHE’ LA
BATTAGLIA PER IL TRONO
SI SVOLGERA’ NON TRA DUE... MA ADDIRITTURA TRA QUATTRO DEI
SUPREMI! TI RENDI
CONTO DI CIO’ CHE LA TUA AMICA HA COMBINATO?! SE LA
SITUAZIONE DEGENERASSE...”
...
qualche divinità troppo presuntuosa avrebbe potuto
cancellarci tutti dall’esistenza!
No.
Mi stavo facendo prendere dal panico inutilmente. Quali
divinità avrebbero potuto condannarci se, in quel momento,
non vi era alcuna
gerarchia?
Mi
bloccai solo per riprendere fiato, davanti allo sguardo
attonito di BETA Chi. Lei era innocente. Come me, era diventata una
vittima.
Inoltre le stavo nuovamente urlando addosso senza alcuna motivazione.
“...
merda... non mi resta altra scelta che assecondare
le sue volontà. Chi... se pensi che
parlare con questo demone o
shinigami all’interno del mio Cuore possa essere utile,
allora lo farò. Non
so come, ma prova a farlo anche tu... potrebbe esserti utile in questa
situaz...”
TUM...
Entrambe
rimanemmo coi piedi incollati per terra. Dalle due
porte dinnanzi ai nostri occhi, sentivamo dei suoni non molto
rassicuranti.
Quella
sensazione l’avrei riconosciuta tra mille.
“Heartless...”
Prontamente
evocai il mio Key-Blade, pronta a combattere.
BETA Chi fece lo stesso, ma non avrei potuto difenderla in alcun modo
se
l’avessero attaccata.
TUM...
... TUM... TUM...
Per
la miseria... erano troppi!
“Chi...
perdonami...”
Senza
darle il tempo di chiedere spiegazioni, puntai il mio
Key-Blade verso di lei e usai uno degli incantesimi che Gabor mi aveva
insegnato in quei dieci anni.
“Expulso!”
La
mia compagna crollò a terra, priva di sensi a causa della
forte esplosione sul suo ventre. Perfetto.
“Cor Alohomora!
Imperio Animo!”
Sembrò
funzionare. Ancora svenuta, BETA Chi si rialzò in
piedi, comandata mentalmente dalla mia volontà. Tutto merito
dell’incantesimo
Imperio.
Per
quanto riguardava Alohomora, quest’incantesimo permetteva
di sbloccare delle serrature. Speravo che, grazie al potere del
Key-Blade, Chi
potesse giungere nel suo Mondo Interiore dove, ne ero quasi certa, lei
avrebbe
incontrato il suo demone o Shinigami.
Sperai
con tutto il cuore si trattasse della seconda categoria...
altrimenti quell’azzardo sarebbe costato caro a
entrambe.
“Chi...
VEDI DI NON MORIRE!” le urlai, più
carica che
mai, ed entrambe alzammo i nostri Key-Blade davanti ai nostri petti,
pronti a
ricevere l’assalto degli Heartless.
... TUM...
... TUM!
TUM!
SBAM!
Le
due porte si spalancarono con immane forza, e ciò che
vidi mi fece gelare il sangue.
Quelli
non erano normali Heartless. Il loro aspetto,
normalmente, era molto buffo così da attrarre quanti
più innocenti possibili.
Le vittime, inconsapevoli della loro vera natura, venivano attratte dai
loro
giochi e si facevano strappare il cuore. Ma questi...
...
questi erano raccapriccianti! Sembrava fossero usciti
da un film horror!
Un
ricordo, che mai e poi mai avrei voluto rimembrare,
viaggiò istantaneamente nella mia testa. Avevo
già provato una sensazione
simile nel mio cuore, e quegli Heartless mi fecero tornare in mente
proprio
quell’esperienza...
...
quella del giorno in cui molte mie compagne di
prigionia vennero trasformate da creature identiche a quelle.
Assaporando
la minaccia incombente, non persi tempo e
incominciai a combattere contro di loro senza fare alcuna sosta. BETA
Chi,
comandata da me, fece altrettanto.
Non
importava più quale porta avremmo dovuto varcare. Ora
contava soltanto sopravvivere.
Insieme
fummo in grado di distruggerne una cinquantina
ciascuna, prima che io mi rendessi conto della macabra
verità.
“MERDA!
MA QUANTI SONO!?”
Un
altro boato mi costrinse a voltarmi le spalle, verso
l’arcata dalla quale eravamo entrati, spalancata da...
...
porca miseria!
Per
colpa dello shock, mi scivolò il Key-Blade dalle mani,
che cadde per terra attirando l’attenzione di tutti i nostri
nemici.
Eravamo
state circondate. Da una parte vi erano gli
Heartless, famelici dei nostri cuori...
...
dall’altra vi erano i Non Morti che avevamo
incontrato il giorno prima percorrendo le catacombe, i quali sembravano
tutt’altro che disposti a lasciarci andare.
Non
avevo altra scelta. Dovevo trasformarmi, anche se era da
tantissimo che non lo facevo.
Era
questione di vita o di morte!
Recuperato
il Key-Blade, lentamente incominciai a caricare
la mia aura spazzando via qualche Heartless che aveva provato ad
attaccarci.
Sempre di più, senza fermarmi, continuai con quel processo,
ricordandomi i
sentimenti che mi avevano spronato a diventare una Super Sayan...
...
il mio cuore si colmò di rabbia, ma non era ancora
abbastanza!
Le
scariche elettriche percorsero ogni centimetro del mio
corpo, avvolgendo anche l’inconsapevole Chi, la quale
comunque non si allontanò
di un centimetro da me.
Non
dovevo semplicemente avvolgere il mio cuore...
...
dovevo farlo esplodere!
Esplodi,
Kairi...
...
ESPLODI!
L’urlo
che fuoriuscì dalla mia bocca rischiò seriamente
di
lacerare le mie corde vocali, ma sentii di esserci riuscita. Quando
riaprii gli
occhi, riconobbi la dorata foschia dell’aura prodotta dal
Super Sayan.
Non
ero potente come quando affrontai Glacial, ma ero perfettamente
in grado di proteggere Chi e lottare contro entrambe le fazioni.
Furono
gli Heartless ad attaccarmi per primi, e a me bastò
un’onda energetica prodotta dal mio Key-Blade per sbarazzarmi
di tutti loro.
Ero certa ne sarebbero entrati altri da quelle porte, ma almeno io e
Chi
avremmo avuto un po’ di secondi per respirare.
Ora
toccava ai Non Morti, i quali con grida feroci partirono
all’attacco mio e della mia nuova amica. Con dei semplici
balzi, fummo in grado
di evitare i loro attacchi, e ordinai a Chi di usare uno degli
incantesimi che
le avevo insegnato.
“Firaga!”
Le
fiamme avvolsero anche i corpi degli zombie, i quali però
non morirono tutti all’istante. Non era saggio riutilizzare
quella tecnica o si
sarebbe trasformata in un’arma a doppio taglio.
Già
uccidere un essere non morto era difficilissimo. Lo
sarebbe diventato il doppio se si fossero trasformati anche in lanterne
infuocate!
I
più pericolosi, a primo acchitto, mi sembrarono gli zombie
perciò ordinai a BETA Chi di occuparsi degli Heartless che
sarebbero entrati
nell’anti-camera, mentre io ero pronta a combattere contro
quelle creature
scheletriche e putrefatte.
Come
potevo renderle inutilizzabili in un solo colpo?
Ma
certo!
“Blizzaga!
Inflatus!”
La
combinazione dei due incantesimi sembrò funzionare. La
stanza si ghiacciò all’istante, congelando i piedi
di quelle creature le quali
poi esplosero in mille pezzi, grazie al secondo incanto da me evocato.
La
potenza degli attacchi, grazie alla mia trasformazione in Super Sayan,
era
stata maggiore.
La
puzza di carne marcia stava diventando insopportabile, ma
ora sapevo che quei mostri potevano...
...
un momento... perchè i corpi carbonizzati si
stavano...
“No...
non può essere...”
Quelle
creature non potevano morire?! Perfino le loro
ceneri si stavano riattaccando tra di loro. No.
La
situazione era perfino peggiore...
...
i Non-Morti si stavano fondendo tra di loro!
Nel
mentre, BETA Chi era riuscita ad arginare nuovamente
l’assalto degli Heartless, i quali stavolta batterono in
ritirata. Ottimo. Un
problema in meno da risolvere.
Ora
dovevamo occuparci soltanto del gigante alto dieci
metri, formato da non-morti, il quale sembrava tutto tranne che
disposto a
lasciarci vivere.
“D’accordo...
se è la guerra che vuoi, allora la
avrai! KAME-HAME-HA!!!”
Il
mio attacco perforò il petto del mostro da parte a parte
e si diresse sul muro alle sue spalle. Io, per evitare che tutto ci
crollasse
addosso (io non sarei morta, ma BETA Chi sì), annullai
l’attacco un secondo
prima che la mia onda sfiorasse la parete mantenendo stabile il
soffitto già
crepato dai precedenti colpi.
“Allora!?
Cosa te ne pare del mio attacco più...”
Rimasi
sbigottita quando lo vidi continuare a muoversi, come
se non gli fosse successo nulla. In compenso, non era stato in grado di
rigenerarsi nuovamente.
“La
sua rigenerazione non è eterna! Perfetto!”
Era
il momento di chiudere quella partita.
Richiusi
le mie mani a conchiglia, pronta a sferrare il mio
ultimo attacco, ma quel mostro mi colse nuovamente alla sprovvista
frammentandosi nuovamente. Eravamo nuovamente circondate da centinaia
di
persone morte.
“CHI!
STA INDIETRO! MI OCCUPO IO DI QUESTE CREAT...”
Fu
a quel punto che, improvvisamente, il contatto tra me e
BETA Chi si staccò senza alcun preavviso, facendomi crollare
nel panico più
totale.
[Survive
and Get The Blade - KIMETSU NO YAIBA]
La
sua aura era sparita completamente. Al suo posto ve n’era
un’altra, molto più potente.
L’avevano
attaccata? Peggio... l’avevano uccisa?
Quando mi
voltai per accertarmi di chi fosse l’aura dello
sconosciuto, qualcosa saettò sinuosamente vicino a me e
partì all’attacco dei
non-morti.
Fu
troppo veloce. Non mi ero minimamente resa conto di nulla. Riuscii a
percepire
quella presenza vicino ad ogni zombie, volteggiando come una rondine
nel cielo,
nuotando come un pesce in un ruscello.
Tutti
i corpi dei non morti vennero completamente tranciati
da un centinaio di affondi di spada, dei quali riuscii soltanto a
vederne una
foschia, come onde del mare nel buio e nel fragore della tempesta
notturna. A
causa del potentissimo attacco, fui costretta perfino a proteggermi il
corpo
con le braccia, incrociandole sul mio petto.
Se
non mi fossi trasformata in Super Sayan, quei colpi
avrebbero ucciso anche me.
Sbigottita
e stupefatta, cercai con lo sguardo l’aura di
colui che mi aveva salvata dall’orda malefica. Quando lo
vidi, crollai in
ginocchio, senza parole.
Il
corpo di BETA Chi stava ancora fumando, in particolare
dalla sua bocca, come se fosse incandescente. Il Key-Blade di Sora era
diventato completamente nero, color carbone, e dalla sua punta
gocciolava
ancora dell’acqua. Il suo respiro era affannato, ma in ben
che non si dica, lei
fu in grado di recuperare la sua compostezza...
...
o lui.
Impaurita
dal cambiamento di Chi, mi misi in posizione
difensiva, temendo un attacco dell’essere che aveva preso
possesso del suo
corpo.
I
suoi occhi, tuttavia, sembravano dolci e non minacciosi,
nonostante le sue iridi si fossero colorate di un rosso molto vivo ma
caldo,
simile alla carbonella accesa di un caminetto.
“Tu
devi
essere la regina Kairi, dico bene?” mi
disse costui, con una voce
che non mi ricordò per niente Chi, ma che rischiò
di conquistare la mia fiducia
“Mi chiamo
Tanjiro Kamado, e sono un Ammazza-Demoni. Chi Miura mi ha
spiegato tutta la situazione... vi aiuterò a sconfiggere i
Deadly Sins!
Fidatevi delle mie parole!”
“Come
posso fidarmi di te?! Io non ti conosco nemmeno!”
gli dissi, non fidandomi di lui “Potresti aver
ucciso Chi e preso il suo
posto!”
“No,
Kairi! Io sono ancora qui! Puoi fidarti di lui!”
L’aura
della fidanzata di Simon riapparve flebilmente dentro
il suo corpo, facendomi tirare un grosso sospiro di sollievo.
“Non
temere!”
riaffermò Tanjiro, dal
corpo di Chi “Non
ti attaccherò alle spalle. Sono un ragazzo cresciuto con
principi di puro onore... e poi, dentro di te, hai l’anima di
mia
sorella! Non potrei mai
attaccare un membro della mia stessa famiglia a sangue freddo!”
Un
calore fraterno riscaldò il mio cuore, lentamente. Dei
ricordi iniziarono a viaggiare nella mia mente, ricordi nei quali era
presente
anche Tanjiro. Chiunque stesse condividendo il mio cuore con me, mi
stava
supplicando di credere alle parole del nostro nuovo alleato.
“Non
preoccuparti, Nezuko ... quando avremo finito con
questa storia, potrai parlare con Kairi e discutere di ciò
che farete insieme.
Ora non abbiamo tempo da perdere!”
affermò Chi, dolcemente, prima di
voltarmi le spalle e dirigersi verso una delle porte “Dobbiamo
ritrovare
tutti gli altri! Rimettiamoci in marcia prima che i nostri nemici
possano
riattaccarci!”
“UN
MOMENTO! DA QUELLA PORTA SI RITORNA NELLA CAVERNA
DEI LAGHETTI!”
“Esatto!
Ci hanno ingannato!” dichiarò
Chi,
con sicurezza, rivelandomi “Avremmo dovuto
capirlo prima! I veri corpi di
Simon, Freezer e Juzo si trovano ancora immersi nei tre bacini
d’acqua!”
“E
tu come fai a dirlo?”
Il
sorriso sul suo volto non era quello di BETA Chi, ma di
Tanjiro. Ne ero certa.
“Semplice...
niente e nessuno può ingannare il mio
olfatto! Percepisco una strana aria dentro questa stanza... come se
fosse
incantata!”
Fu
a quel punto che iniziai a capire la verità.
Un
illusione...
...
i Deadly Sins avevano ingannato tutti e cinque con
una semplice illusione!
Come
avevamo fatto a non accorgercene?!
“La
porta non si apre!” esclamò,
in preda al
panico, BETA Chi ma io sapevo già cosa fare preparando i
successivi sigilli con
le mani.
Eravamo
finiti in un Gen-Jutsu!
“RILASCIO!”
Il
nostro mondo cominciò a vorticare. Io e Chi fummo avvolte
dall’oscurità, ma io riuscivo a percepire
nuovamente le aure dei nostri amici,
sia quelli della caverna che quelli fuori. Eravamo imprigionate,
compresi al
volo, oltre l’arcata della stanza dei bacini
d’acqua. Noi due vi eravamo
entrate non so come, mentre Simon e gli altri erano rimasti fuori.
Bene.
Era il momento di uscire.
“Respiro
dell’Acqua! Prima Posizione! TAGLIO DELLA
SUPERFICIE!”
“Aeroga!”
I
nostri colpi combinati furono più che sufficienti per
tagliare le possenti mura in pietra della piccola prigione. Quando la
luce ci
illuminò, mi resi conto si trattasse semplicemente di una
stanza vuota, segno
che i nostri nemici ci avessero teso davvero un’imboscata.
Fui
io la prima a uscire dalla piccola cavernetta, e mi
sarei diretta al volo verso i bacini d’acqua se non mi fossi
ritrovata di
fronte a qualcuno di davvero molto importante per me.
Aveva
lunghi capelli argentati e occhi azzurri tendente al
verde. Cappotto nero, tipico indumento dell’Organizzazione
XIII. La sua aura
l’avrei riconosciuta tra mille.
“Ri...
Riku...”
“Ce
ne hai messo di tempo per fuggire da là!”
scherzò lui, divertito, più determinato che mai
“Pronte a salvare i vostri amici?”
***
BETA CHI
[Nezuko's
Theme - KIMETSU NO YAIBA]
Mi
erano bastati pochissimi secondi per fidarmi di Tanjiro.
Era davvero un ragazzo d’oro, riuscivo a percepirlo con la
mia anima. Vedendo Kairi in
piena difficoltà, gli avevo permesso di controllare
momentaneamente il mio
corpo, e lui era stato stupefacente.
Era
riuscito ad uccidere tutti quegli zombie in
pochissimi secondi! Era stata una vera e propria figata!
Fu
sempre lui a rivelarmi cosa ci fosse realmente successo. Grazie
alle sue capacità fisiche, trasmesse al mio corpo, ora ero
in grado di
percepire tantissimi odori e notai che quello di Simon si trovava non
di fronte
alle porte davanti a noi, ma dalla parte dell’arcata iniziale.
L’unica
scelta che ci restava, perciò, era tornare indietro.
I Deadly Sins avevano provato a ingannarci, ma eravamo riusciti a
scoprire il
tranello prima che potessimo finire in trappola.
Ora,
tuttavia, si era presentato davanti a noi questo
individuo sconosciuto. Chi era? Kairi sembrava conoscerlo, dato che
l’aveva
chiamato per nome.
“Tu
sei il Riku della Dimensione ALFA o BETA?”
gli domandò Kairi, con curiosità, mentre tutti e
tre ci avvicinavamo ai bacini
d’acqua.
“Il
BETA” specificò il giovane con sicurezza
“Io e
Sora ci siamo salvati, con gran parte dei nostri amici e parenti, dalla
distruzione degli universi grazie al sacrificio di Yen Sid che, con una
delle
sue magie, è stato in grado di tele-trasportare gli abitanti
di Destiny Island
a Conton City. Dei Custodi, purtroppo, siamo sopravvissuti
solo io, Sora e
Ventus. Gli altri hanno provato ad aiutare gli angeli ma era
già troppo tardi...
non so, però, se Topolino, Paperino o Pippo siano
sopravvissuti, perché
nell’Aldilà non sono stati trovati!”
“Oh
no... maledetti... ce la pagheranno cara...”
Ecco!
Ora ricordavo dove avessi sentito il suo nome. Lui era
uno dei suoi amici d’infanzia che erano morti in quello
sterminio da Kairi
raccontatomi.
“Ma
allora... Chronoa sapeva foste sopravvissuti!
Perchè non ce lo ha detto?”
gli domandai io, invece, con curiosità. Se
erano davvero così amici, perchè la Dea del Tempo
l’aveva tenuto nascosto?
“Quando
noi siamo arrivati in quella città, lei non era
presente. Semplicemente non sapeva ancora del nostro
arrivo... e quando l’ha
scoperto, tu eri finita nella Dimensione DELTA. A
proposito... abbiamo
ritrovato perfino la nostra contro-parte nel Mondo Reale! Ci ha chiesto
di
riferirti che sarà lei, in tua assenza, a occuparsi del
regno di Hearts e dei
tuoi figli, e di non preoccuparti per loro. Tu devi soltanto pensare a
salvare
i suoi!”
La
regina, con sguardo commosso, annuì e si fece abbracciare
dal suo amico. Il loro era davvero un bellissimo legame, come fratello
e
sorella.
“E’
davvero molto bello vedervi riuniti e non
vorrei mai separarvi...”
prese il controllo del mio corpo Tanjiro,
indicando i bacini d’acqua “... ma
dobbiamo salvare i tre guerrieri
che si trovano ancora imprigionati!”
BETA
Riku e ALFA Kairi si strinsero un’ultima volta tra di
loro, con affetto, prima di separarsi e annuirmi con indulgenza.
Mi
sentivo molto strana a condividere il mio corpo con
un’altra anima. Avrei dovuto farci l’abitudine, da
quel giorno in avanti.
“Riku...
scommetto che tu hai già capito cosa ci sia
successo, non è così?”
chiese ALFA Kairi al suo amico, specificando “D’altronde,
tra noi tre... tu eri quello più intelligente!”
“Tu
la più saggia e gentile, mentre Sora era il più
generoso e altruista, che però si cacciava nei guai... sì!
So cosa vi è
successo!” confermò BETA Riku,
indicando i bacini e affermando “Quelli
che vedete sono dei tele-trasportatori illusori. Quando
una persona vi si
immerge, il suo corpo viene trascinato all’interno di una
dimensione artificiale, oltre a immergere le loro anime
all’interno di un’illusione.
Nel caso dei vostri amici, loro sono semplicemente stati trascinati in
una
dimensione molto simile alla Stanza dello Spirito e del Tempo che voi
avete già
conosciuto. Tra i tre, solo Simon è riuscito a
sciogliere l’illusione nella
quale era caduto e sta combattendo contro la vera Lust, mentre gli
altri due
credono ancora di combattere contro di lei assieme al vostro amico!”
“Perciò
dobbiamo soltanto raggiungerli, non è così?”
“Sì,
ma c’è un problema... dentro ogni bacino
possono
entrare soltanto due persone. Questo significa che...”
“...
dovremo separarci tutti e tre...” compresi al
volo io, prima che Tanjiro prendesse nuovamente il comando (avrei
dovuto fare
un bel discorsetto con lui, in tal senso) e dicesse.
“Io
andrò nel bacino di Simon Kog!”
“No!”
esclamò ALFA Kairi, ovviamente
preoccupata per la mia sorte “Tu andrai...”
Improvvisamente,
però, si interruppe con fare pensieroso.
“Juzo
non è il più forte tra di noi... da
Freezer non
ti manderei nemmeno sotto tortura... sai, forse Tanjiro ha ragione!
Chi! Tu
andrai dal tuo ragazzo e lo aiuterai!”
“CHEEEEEEEEEE?!”
“Il
suo ragionamento non fa una piega” dovette
ammettere anche BETA Riku, cogliendo di sorpresa anche me “Ho
il
presentimento che tenerti alla larga dai pericoli maggiori faccia parte
del
gioco dei Deadly Sins. Sanno che proveremo a proteggerti in
ogni modo,
perciò sicuramente hanno preparato una trappola per te e
Kairi nel bacino di
Juzo! Lì ci andrò io! Tu, Kairi, occupati di
salvare quel tiranno da
strapazzo...”
“... e
noi, Chi, andremo ad aiutare il tuo ragazzo!”
mi incoraggiò Tanjiro, avvicinandomi al bacino nel quale si
era tuffato Simon
prima che tutti noi finissimo nell’illusione “Io mi
limiterò a muovere
il tuo corpo, ma ti lascerò la capacità di parola
per spiegare la situazione a
Simon! Quello sarà il tuo compito! A combattere e fare il
culo a quel demone da
strapazzo ci penseremo il tuo uomo e io che siamo i professionisti!”
Non
potevo credere a ciò che stava per succedere. Stava per
accadere sul serio...
...
stavo per combattere contro un Deadly Sins al fianco
di Simon!
“Pronti!
Al mio tre ci tuffiamo dentro! Uno...
due... TRE!”
Tanjiro
prese un bel respiro, mi tappò naso, bocca e
tuffandosi nell’acqua. Era tutto nelle sue mani.
***
SIMON
[Hunters
- THE LAST OF US]
L'istinto
mi aveva spinto ad accecarlo con un semplice
Tayoken. Questo bastò per liberarmi dalla presa di Lust che
iniziò a urlare in
preda al dolore. Mi nascosi dietro ad una delle colonne, azzerando la
mia
aura, e rimasi immobile come una statua, preso dal panico.
Non
so come fossi riuscito a sopravvivere, ma ce l'avevo fatta. Per ora.
Se
non avessi trovato una soluzione nel giro di qualche
secondo, quel demone mi avrebbe sicuramente trovato... e ucciso.
Ma
porca di quella miseriaccia ladra e schifosa. Proprio
in quel momento Zero doveva farsi strappare dal mio corpo?! Che andasse
a fare
in culo!
- Mi dispiace, Simon
Kog... lui non è qui –
Improvvisamente,
la stanza attorno a me sparì di colpo. Di Lust non c'era
più traccia, ne tantomeno della statua di quel drago.
I
miei piedi
poggiavano sopra un rosone di vetro dai variopinti colori. Davanti a me
vi stava la figura di una giovane ragazza dai capelli biondi e lunghi.
I suoi occhi erano di colore verde smeraldo. Vestiva degli abiti
tribali, molto probabilmente fatti in pelle di animali.
Non
l'avevo mai vista prima.
***
- Dove... dove mi trovo?
-
-
Questo è il tuo Mondo Interiore. E' grazie ad esso se le
nostre
anime sono connesse... così come succedeva per te e Zero!
-
- Scusami... ma tu chi saresti?!
–
- Io... il mio nome
è Hitomi Okada... –
- Hitomi... la stessa di cui
parlava Lust fino a pochi
secondi fa? Perchè ti trovi qui? –
- Sì,
proprio quella. Da quello che mi ha raccontato
Zero, prima di sparire, la mia anima è stata
tele-trasportata all’interno del
tuo corpo grazie a un desiderio espresso dalla tua sorellina adottiva a
un
drago. Nè io nè Zero siamo riusciti a capire il
motivo per il quale sia stata
scelta io –
- Sei... sei un demone? –
- NO! ASSOLUTAMENTE NO!
Io sono un’anima umana al
cento per cento! –
- E tu non sai che fine abbia
fatto il mio compagno?
–
- Te lo hanno portato
via... quanto ti hanno
tele-trasportato qui, quella bambola ha imprigionato il tuo demone.
Quella che
avete bruciato era solo una misera copia. Ha pronunciato queste
parole...
avrei dovuto
immaginarmelo... era tutto un suo piano, maledetto... ma
non
ha finito di dire la sua frase che si è dissolto –
- Cristo... ma che cazzo sta
succedendo?! Vorresti dire
che lui è morto?! –
- E IO COSA NE SO?!
SONO LA PRIMA AD ESSERE
CONFUSA! DOPO ESSERMI SUICIDATA, STAVO PER TORNARE IN VITA ASSIEME ALLA
DONNA
CHE AMAVO... E, INVECE MI RITROVO DENTRO DI TE!!! COSA
POSSO SAPERNE, IO, DI QUELLO CHE AVETE COMBINATO VOI?!
–
- Scusa, non volevo farti
innervosire, ma potrai
capire quanto la nostra situazione, al momento, sia estremamente
disperata! –
- Ci sono arrivata
anche da sola! Dobbiamo collaborare
per salvarci la pelle a vicenda, no? La tua forza è maggiore
rispetto a quella di
Lust? –
- Niente affatto...
–
- Allora mi stai
dicendo... CHE SIAMO NELLA MERDA FINO
AL COLLO?! COSA HO FATTO DI MALE PER MORIRE TRE VOLTE NELLA MIA VITA?! -
- Non ho detto questo. Il punto
è che, con tutto il
rispetto nei tuoi confronti, io avevo bisogno di un demone per
completare la
Fusione Anomala! E’ una tecnica molto complicata e ha una
maggiore efficacia
quando si fondono un mortale ed un demone. Così, io potrei
sconfiggere
facilmente Lust! –
- Aspetta un momento...
hai detto... Fusione Anomala? –
- Adesso vorresti farmi credere
che la conosci?!
–
-Ecco... è
una storia lunga da spiegare. Sappi, però,
che dopo essere morta la prima volta, la mia anima è stata
trascinata in un
mondo particolare, nel quale finiscono tutti coloro che muoiono con dei
rimpianti tali da far desiderare loro di tornare in vita. E’
stato così che io e
la mia ragazza siamo riuscite a resuscitare. A parte ciò, in
quel mondo, noi
venivamo affiancati da creature che noi chiamavamo Custodi, e potevamo
fonderci
con esse attraverso una tecnica con il nome identico alla tua!–
- Pensi che le due tecniche
possano essere collegate? –
-
No... in base a ciò che mi hai detto, potrebbero
perfino essere la stessa tecnica! Con quel desiderio, è
molto
probabile che io sia diventata ufficialmente la tua Custode! Io so
usare la Fusione Anomala alla
perfezione... e, con molta probabilità, essendo la mia anima
finita in un limbo
molto simile a quel mondo, potrei aver conservato il mio precedente
Potere! Se
riuscissimo a fonderci, potrei aiutarti nel combattimento! –
- Che tipo di Potere possedevi?
–
- Eheheh... credimi,
Simon. Potresti restare a bocca
aperta... il mio era uno dei poteri più ricercati di quella
Dimensione! ... ...
... ... ... ... ecco qui! Questo è il mio Potere! Potrebbe
esserti utile?
–
- ... –
- Dal sorriso
soddisfatto che stai facendo, direi
proprio di sì! –
-
Eccome se mi è utile... fondiamoci, Hitomi, ma
lascia a me il comando! Ci penserò io a sistemare quel
demone da strapazzo!
–
***
BETA CHI
[Continuazione
- Hunters - THE LAST OF US]
Riaprii
lentamente gli occhi, ma a causa dell’immenso buio
nel quale ci trovavamo fu come se non l’avessi fatto.
-
Non
parlare... Lust è qui, ma non ci ha ancora scoperto! -
Ubbidii
a Tanjiro, lasciando a lui il comando.
Notai
all’istante la differenza di esperienza tra me e
l’ammazza-demoni. Quest'ultimo era in grado di camminare
senza
produrre nemmeno un piccolo
rumore, come se fosse un fantasma. Inoltre, i suoi sensi erano molto
più
sviluppati dei miei e riuscivano a captare anche il più
flebile
tra i suoni. Se una farfalla avesse sbattuto le sue ali, Tanjiro
avrebbe percepito anche quel movimento.
Ci
trovavamo all’interno di quella che, a prima vista,
sembrava la navata di una mastodontica cattedrale, illuminata soltanto
da
flebili candele appese alle alte e spesse colonne in marmo. La
statua di un
drago gigantesco si ergeva in fondo alla sala. Se fosse stato vero, mi
sarei
fatta la pipì addosso per la fifa.
- Simon è da
quella parte, nascosto dietro quella
colonna. Sta sorridendo... potrebbe avere la situazione sotto controllo
–
- E Lust? –
- Sta camminando
dall’altra parte della stanza. Ben
presto si incroceranno... –
- Allora dobbiamo fare qualcosa,
no? –
- No. Simon non sa
ancora che siamo qui. Potrebbe aver
ideato un piano per cogliere il suo nemico alla sprovvista. Noi
dobbiamo girare attorno a entrambi
ed aspettare il momento opportuno. Siamo troppo deboli,
perciò il
nostro attacco dovrà essere preciso ma, allo stesso tempo,
decisivo! –
Tanjiro,
a differenza mia, aveva la situazione sotto
controllo. Questo mi spinse a fidarmi ciecamente di lui e a lasciarlo
fare.
- A proposito, Chi...
perchè l’anello sta brillando
così forte? –
- Sta segnalando
la presenza di Lust. Più è luminoso,
più siamo vicini a lei... e viceversa... –
-
Ne sei
sicura? Perchè, in questo momento, noi ci
stiamo allontanando da lei... e l’anello, invece di
spegnersi, sta brillando
ancora più forte! Non è che ci sta indirizzando
verso qualcos’altro? –
La
sua affermazione mi colse alla sprovvista. Aveva ragione.
- Io... io non ne ho la
più pallida idea... –
-
Proviamo a
controllare, Chi... cosa ne dici? –
-
E
Simon?
–
Un
urlo atroce ci costrinse a voltarci nella direzione di
Simon e Lust. A gridare, con mio immenso sollievo, era stato il
demone...
...
un momento...
...
quell’obbrobrio era...
- ... un Aaron. Questa
è la razza di Lust. Quelli che
tu e gli altri avete sconfitto, nell’illusione, sono le sue
truppe di anime
dannate. Se vorrete sconfiggere i Deadly Sins vi imbatterete anche
in quelle ed altre creature. Continuiamo a camminare –
L’anello
iniziò a brillare sempre di più, mentre Simon
stava
letteralmente giocando con Lust, come se quest’ultimo fosse
un gattino. Riuscii
a sentire l’urlo disperato del demone, che urlò
furioso al mio ragazzo.
“AAAAHHHH!
COME E’
POSSIBILE CHE TU ABBIA ATTUATO UNA FUSIONE ANOMALA?! ZERO NON SI TROVA
PIU’ NEL
TUO CORPO... LUI ERA SVANITO NEL NULLA!!! COSA DIAVOLO STA SUCCEDENDO?!”
“Semplice,
Lust... dentro di me non ci sarà più
Zero,
ma ho scoperto di avere un’altra anima al mio interno, in
grado di fondersi perfettamente in
simbiosi con il sottoscritto! Il tuo potere, su di me, non ha
più alcun effetto!”
“E’
IMPOSSIBILE!!!
NESSUNO PUO’ SFUGGIRE ALLA LINEA DEL TEMPO!!! NEMMENO TU!”
“Io
non sto fuggendo alla tua Linea del Tempo... io la
sto modificando ogni volta che provi ad uccidermi!”
Lo
sguardo sconvolto di quella creatura ci fece capire che Simon era
perfettamente
in controllo della sua situazione. Credetemi se vi
dico che vedere gli occhi di una civetta sgranarsi per lo shock farebbe
venire
gli incubi anche a uno come Beerus.
- La Linea della Vita di quel
Demone è molto strana...
–
- In che senso, Tanjiro? –
- Osservala con molta
attenzione... prova a
concentrarti al massimo e i tuoi occhi ti permetteranno di guardare
anche attraverso
il suo corpo. Vedi quel filo teso sulla sua schiena, dal collo alla
spina dorsale? Se tu recidi quel filo con un arma abbastanza potente,
come
una delle mie spade o il tuo Key-Blade, allora potrai distruggere e
incenerire
il corpo reale di un demone! –
- Dici sul serio?! E’
davvero così semplice? –
- Solo in apparenza... continua
a concentrarti e
osserva bene... non noti niente di particolare? –
- Quel filo... esce fuori dal
suo corpo... e si dirige
fino a... –
Quando
lo compresi, capii cosa intendesse Tanjiro.
- Ogni volta che si recide il
filo, questo si
riattaccherà al suo corpo perché, in
realtà, è un altro il punto da tagliare!
Ecco perchè l’anello puntava da un’altra
parte! –
- Bravissima! I Demoni sono
scaltri e codardi allo
stesso tempo, e provano in tutti i modi a sopravvivere. Fino a quando
non
capiremo dove punta il tuo anello, Simon non potrà uccidere
Lust. Ora abbiamo
un vero obiettivo! Raggiungiamo la statua del drago! Sono sicuro che il
punto
da recidere sia lì! –
- E Simon? –
- E’ forte abbastanza
da non farsi ammazzare. Prima spezzeremo quel legame, prima potremo
sconfiggere Lust! Andiamo... CAZZO!
–
Tanjiro
permise al mio corpo di compiere numerosi balzi,
prima di rotolare per terra e rimettersi in piedi, con il mio Key-Blade
in
mano.
Erano
scattate delle trappole sul pavimento, e
l’Ammazza-Demoni si era trovato costretto ad evitarle.
Questo, però, ci aveva
portati allo scoperto.
“CHI
VA LA’?! CHI E’
ENTRATO DENTRO... aaaahhhh... a quanto pare la tua ragazza non sa
proprio
prendersi gli affari suoi...”
Oh
merda. Quell’essere incominciò a camminare
lentamente
verso di me, con sguardo famelico. Simon, allarmato e stupito dalla mia
presenza, si frappose tra me e Lust, pronto a proteggermi.
“Il
tuo avversario sono io, Lust... è con me che devi
vedertela!”
Era
il momento. Questo era
il mio compito, e io dovevo svolgerlo alla perfezione. Dopo avrei
potuto lasciare a Tanjiro il pieno controllo del mio corpo.
“SIMON!
QUESTO NON E’ IL MONDO REALE! LUST CI HA
INGANNATI! TU PENSA A LEI... IO TROVERO’ UNA SOLUZIONE PER
FARCI FUGGIRE DA
QUESTA DIMENSIONE! NON DIFENDERMI... NON SONO DA SOLA!”
Il
mio ragazzo mi guardò con aria molto confusa, ma si
limitò ad annuire e voltarsi verso...
...
un momento...
...
dove era Lust?!
“CHI!
ATTEN...”
[Survive
And Get The Blade - KIMETSU NO YAIBA]
Simon
aveva provato ad avvisarmi, ma Tanjiro si era reso
conto dei movimenti di Lust molto prima di tutti gli altri, e aveva
già
preparato uno dei suoi micidiali attacchi.
“Respiro
dell’Acqua... Quinta Posizione... Pioggia
Benedetta
dopo la Siccità...”
Lust
non fece in tempo a sfiorarmi. Tanjiro aveva usato il
mio Key-Blade a una velocità tale che non percepii nemmeno
il suono
dell’affondo dentro le carni del demone, al quale erano stati
tranciati gli
arti ed il collo. Forse nemmeno Lust si era reso conto di quello che
aveva
fatto la mia nuova metà.
In
quanto a Simon, era rimasto letteralmente a bocca aperta.
Quando
vidi il suo sorriso di vittoria, io compresi lui
avesse già recepito fino in fondo le mie parole, cogliendone
ogni significato.
“CHI!
E TU CHE TI
TROVI DENTRO DI LEI! TRANCIATE I FILI ATTACCATI
ALLE ALI DEL DRAGO!”
- Cos...
sa individuare anche lui la Linea della Vita
dei Demoni?!
– disse tra se Tanjiro, prima di ubbidire
all’ordine di
Simon e correre nuovamente in direzione della maestosa statua.
Lust,
dopo essersi ricomposta in pochissimi secondi, cercò
nuovamente di attaccarci ma il suo corpo si ridivise come per magia,
come le
teste delle bambole a cui staccavi l’appendice necessaria a
riattaccarle.
- Sei stato tu, Tanjiro?
–
- No! Nessuno
l’ha tagliata! Semplicemente si è
scomposta da sola! –
Incredula,
sentii l’urlo di rabbia di Lust, il quale si
voltò verso Simon con sguardo omicida.
“Tu...
non aspettavi
altro! Non è così Simon?!”
“Devo
ammetterlo... riavvolgere il tempo è un potere a
dir poco spaventoso, se usato come si deve!”
ammise il mio ragazzo “La
Fusione Anomala con questa Hitomi è stata davvero un colpo
di fortuna!”
- Adesso ho capito!
E’ stato Simon a ritagliarla! –
- E come ha fatto?
–
- L’ha
detto lui stesso, Chi. Ha riavvolto il tempo di
Lust. Ha costretto il suo corpo a rivivere quanto avvenuto fino a pochi
secondi prima, e lei non è stata in grado di riattaccarsi!
Approfittiamone e andiamo
all’attacco! Non spaventarti e tieniti forte!
–
Il
mio corpo aveva raccolto una grandissima quantità di aria
nei polmoni e, all’inizio, pensai che sarei scoppiata come un
palloncino, ma
non fu così. Inoltre, Tanjiro era riuscito a incanalare
tutto il calore del mio
corpo nelle gambe e le aveva irrobustite. Erano questi, mi aveva
spiegato lui
mentre ci trovavamo nel mio Mondo Interiore, a permettergli di
aumentare in
maniera repentina la sua potenza.
Il
balzo che fece mi tolse letteralmente il fiato, ma fu una
delle sensazioni più elettrizzanti della mia vita. Con un
solo salto, era stato
in grado di raggiungere la prima ala del Drago.
Eccoli
là. I fili che dovevamo tagliare erano tutti in bella
vista, davanti ai nostri occhi.
"E’ il momento! Respiro
dell’Acqua! Ottava Danza! CADUTA
DEL VASO!"
Il
colpo andò perfettamente a segno. Il Key-Blade
tranciò
quei fili con un semplice affondo in verticale, ed essi cominciarono a
bruciare
e incenerirsi nel nulla. L’urlo di sofferenza di Lust
alzò la mia autostima a
mille. Avevo colpito uno dei punti deboli del demone.
Ben
ti stava, stronzo!
- Non cantare vittoria!
Tagliamo anche quelli
sull’altra ala! –
“Ricevuto!”
ubbidì a Tanjiro, il quale mi fece
balzare dall’altra parte della statua, pronto a compiere il
nostro ultimo
taglio.
Era
l’ora di mettere fine a questa battaglia!
- Ma che... CAZZO!
–
Non
ebbi il tempo di capire quanto avvenne. L’ultima cosa
che ricordo di quei momenti fu che Tanjiro non fu in grado di tagliare
i fili e
che un’esplosione ci sbalzò su una delle colonne
di quella stanza. L’impatto fu
talmente forte e doloroso che mi fece momentaneamente perdere i sensi.
Fu
Tanjiro a salvarmi la pelle, atterrando per terra sui
piedi e balzando di lato per evitare che la colonna, ormai tranciata da
parte a
parte, mi schiacciasse sotto la sua tonnellata di peso.
-
Bastardo!
Ha avuto il tempo di ricomporsi e di
lanciarci addosso una delle sue gambe per attivare una trappola! –mi spiegò
l’Ammazza-Demoni, decisamente infastidito– Inoltre ha
irrobustito e fuso i suoi fili in uno solo. Non siamo stati abbastanza
forti e
precisi da reciderlo! –
“Oh
no... allora cosa si fa? Ouch...”
Dolorante,
caddi su una delle mie ginocchia, la destra. Non
riuscivo ancora a camminare, segno che mi fossi fatta decisamente male.
- Ti
sei storta una caviglia... e hai qualche costola
incrinata
– mi esaminò Tanjiro, affermando –
Un
altro attacco di
tale portata e finiremo all'altro mondo! –
“Cazzo!”
mi lamentai io, battendo il pugno per terra.
Ero
tornata ad essere, in pochi secondi, l’incapace che si
cacciava sempre nei guai e che non sapeva come sbrogliarsela da sola,
senza
nessuno che potesse darle una mano.
Ero
patetica.
- Non
lo sei! Hai una forza di volontà incredibile!
Nella mia epoca saresti stata una eccellente Ammazza-Demoni!
–
-
Grazie per l’incoraggiamento... ma dobbiamo trovare una
soluzione a questo pasticcio! –
Nel
frattempo, Simon e Lust avevano ripreso a combattere ma,
stavolta, a passare in vantaggio fu il secondo.
Il
demone continuava a colpirlo alle spalle. Simon, d’altro
canto, riusciva a evitare agilmente gli attacchi del suo nemico.
“Il
tuo nuovo potere
è abbastanza fastidioso, ma anche contrastarlo è
semplice... basta non
essere beccato dal tuo sguardo!”
Un
demone aveva un vantaggio enorme rispetto a un mortale,
molto semplice da notare anche per una novellina come me.
-
Se non ci sbrighiamo... Simon rimarrà a corto di
stamina!
– mi confermò Tanjiro, iniziando a
inspirare con forza –
Chi...
voglio provare a tagliare il filo di Lust ancora una volta, con la mia
tecnica
più poten...eeeeeehhhhhhh?!
Ma cosa...?!
–
[Antagonistic
Battle - DRAGON BALL SUPER]
Quello
che avvenne scioccò anche me. L’anello di mia
nonna,
improvvisamente, iniziò a muovere il braccio del Key-Blade
di testa sua,
trascinando me e Tanjiro vicino alla statua.
- Chi!
Il tuo anello ci sta attaccando alla statua
come un magnete con un pezzo di metallo!
–
“Lo
sto vedendo! Ahi... perchè non si ferma?! Non
riesco nemmeno a toglier...
UUUUUUAAAAAAAHHHHHHHH!!!”
Che
ci crediate o meno, l’anello iniziò ad alzarmi da
terra
come se un gigante mi avesse afferrato un braccio.
- Non
capisco... non è Lust che ci sta incantando... ma
allora chi sarà?
–
“Tanjiro!
AIUTAMI! Sto per spezzarmi il dito!!!”
- Acc...
scusa! PREPARATI AL SALTO! –
L’Ammazza-Demoni,
con grande abilità, riuscii a poggiare i
piedi sulla statua e balzare in aria, oltre i venti metri ma,
soprattutto,
oltre l’enorme testa dorata del drago. All’inizio
la tensione dell’anello si
indebolì.
Ma
poi...
- Oh
no... adesso ci sta riportando giù! AIUTO! –
“AAAAAAAAHHHHHHHH!”
Fu
come se mi avessero legata a una fune e trascinata con la
forza da una macchina in corsa. Il mio corpo venne letteralmente
lanciato verso
la bocca del drago. Il buio offuscò la mia vista e non fui
più in grado di
vedere nulla per circa dieci secondi, mentre l’anello
continuava a trascinarmi
all’interno della cavità di quel drago.
“AAAAAAHHHHHHHH!
NO! AIUTO! IL DRAGO MI STA MANGIANDO!
ORA MI DIGERIRA’ E DI ME RESTERANNO SOLO I VESTITI! QUALCUNO
MI...”
- Ehm...
Chi... ci siamo fermati
–
[Malefica's
Theme - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Tanjiro
aveva
ragione. L’anello aveva smesso di tirare e il
mio corpo si era arrestato. Imbarazzata per le mie urla poco eroiche,
mi alzai a fatica e cercai di guardarmi attorno. La cavità
nella
quale ero intrappolata era immersa
nel buio più totale, e per illuminarla dovetti fare mente
locale
cercando di ricordare quale incantesimo ALFA Kairi mi avesse insegnato
per situazioni del genere.
“Lumos!”
La
punta del mio
Key-Blade brillò quel tanto che basta permettendomi di
guardare
fino a qualche metro di distanza. Vicino ai miei piedi, vi stava
uno scivolo, e ringraziai il cielo di non aver compiuto quel passo
fatale.
Sopra di me, invece, vi stava la cavità dalla quale ero
fuoriuscita.
La
forma di quelle pareti mi sembrò all’istante molto
familiare. Trovandomi dentro il corpo di un drago (in statua
d’oro ma pur
sempre un corpo con organi e tutto il resto), cercai di intuire subito
il quale
cavità fossi stata trascinata.
“Potrebbe
essere il suo cuore...” intuii
subito “... quelle dentro cui abbiamo
viaggiato sono le sue vene o
arterie. Le membrane attorno a quelle due cavità
assomigliano tanto a delle
valvole... e ora che mi guardo attorno, ci stanno altri piccoli
passaggi
stretti, che possono corrispondere alle vene o arterie polmonari.
Strano che sia finita qui invece che nello stomaco...”
- Credo tu abbia fatto
centro, Chi... ma perchè
l’anello di tua nonna ti ha trascinato qui?
–
A
quella domanda, io trovai subito una risposta.
“Semplice...
perchè c’è qualcosa nascosto dentro il
corpo di questo drago in grado di sconfiggere Lust!
Quando mi hanno parlato di quest’anello, mi è
stato detto
che mi avrebbe condotto verso un indizio con il quale distruggere quel
demone... e che, con le mie gesta, avrei
ricevuto ringraziamenti a vita da parte di una persona a me cara!”
Hai indovinato, Chi Miura
[Dearly
Dreams - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Allarmata,
portai il mio Key-Blade vicino al petto.
“Chi
ha parlato?! Fatti vedere!!!”
Tu mi hai già visto. Sono
l’anima del drago dentro il quale sei stata trascinata!
Sbiancai
di paura davanti a quelle parole.
Il...
il drago! A parlarmi era stato il drago? Questo
significava che...
“Tu...
tu sei vivo?! Mi hai mangiato tu?!”
Semmai ti sei fatta mangiare da sola. E
comunque, non sono né vivo né morto. Sono
stato ibernato come statua da quei farabutti dei Deadly Sins!
Ora
tutto si spiegava. L’anello mi aveva trascinata sino a
qui per farmi parlare con l’anima di questo drago che, con
tutta probabilità,
poteva rivelarsi un ottimo alleato per sconfiggere Lust.
“Senta,
signor drago... lei ha un nome?”
Ce
l’ho... ma per colpa di una maledizione non posso rivelarlo.
Nella tua mente, potresti già conoscere la mia vera
identità. Ma non
indugiamo su questo particolare. Entrambi abbiamo un obiettivo in
comune,
ovvero sconfiggere ogni membro di questa setta maledetta! Se riuscirai
a
liberarmi da questa maledizione, io ti darò una mano!
“Io...
ci proverò... ma non so da dove iniziare”
Ti aiuterò io, in questo
caso.
Ora, come hai compreso, ti trovi dentro al mio cuore. Il tuo compito
è cercare
una chiave, molto simile a quella che porti in mano. Se non riesci a
trovarla
qui, starà in qualche atrio o ventricolo,
perciò...
- Dovremo
attraversare quelle valvole...
–
intuii Tanjiro, mentre io controllai con la luce del mio Key-Blade se
vi fosse
quella fantomatica chiave in giro - ...
qui non c’è. Scendiamo da quella
valvola!
–
Alla
discesa, riuscii perfettamente ad orientarmi nel cuore
del drago. La cavità precedente, quella dalla quale eravamo
scesi, doveva
trattarsi dell’atrio sinistro, perciò la valvola
in questione era senza ombra
di dubbio quella mitriale.
La
ricerca, anche in questo caso, non produsse alcun
risultato.
“E
ora come raggiungeremo l’atrio ed il ventricolo
destro?” mi domandai io, leggermente
confusa “Non ci sono sbocchi. La
zona destra comunica soltanto con quelle del suo verso, e lo stesso
vale per la
zona sinistra! Dovremo percorrere tutto il corpo del
drago in senso
opposto, ovvero uscire dalla valvola aortica e...”
Il cuore di un drago, a
differenza del tuo, ha una quinta cavità, che gli permette
di produrre il
carburante essenziale a sputare fuoco e fiamme. I miei polmoni
accumulano
anidride carbonica che, invece di rigettare fuori con il respiro
normale, può
essere spinta nella cavità di cui ti sto parlando. Nella
stessa, potrei pompare
gran parte del sangue, proveniente sia dalle arterie che dalle vene. Se
non
voglio sputare fuoco, esso rimane chiuso e non vi entra alcuna goccia
di
sangue. Al contrario, posso scindere l’anidride carbonica,
recuperando
carbonio, mentre al sangue accumulato posso far accadere due cose;
metà
recupererà l’ossigeno scisso dalla molecola di
anidride e passerà nelle altre
cavità... l’altra metà si
fonderà con il carbonio e, con la presenza di
idrogeno nei globuli rossi ed attraverso altre fusioni e scissioni, si
trasformerà in benzina che posso sfruttare per sparare
fiamme!
“Che
spiegazione dettagliata! Quindi c’è una quinta
cavità! Da dove posso raggiungerla?”
Semplice! Invece di entrare nella
valvola aortica, varca quella di fianco! Da lì raggiungerai
l’interno della
quinta cavità!
Il
drago conquistò la mia fiducia quando mi resi conto che
avesse ragione. La quinta cavità, a differenza delle altre
che conoscevo,
presentava molte differenze anatomiche. In essa le valvole erano
pressocchè una
decina e, al suo interno, vi stava anche una piccola appendice centrale.
Quella mi permette di azionare la
fiamma, come un accendino. Non perdiamo tempo, però...
continuiamo a cercare la
chiave!
Con
riluttanza, dato che ero davvero molto curiosa di sapere
quali altre differenze vi stavano tra l’anatomia umana e
quella di un drago,
decisi di ubbidire illuminando la cavità con la luce del mio
Key-Blade.
Eccola
lì.
[Case
Of The Foretellers - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
La
chiave di cui parlava il drago era, come avevo
immaginato, un altro Key-Blade. L’impugnatura
era formata da scaglie nere ed aveva
la forma di due ali d’angelo. L’elsa invece era
dorata, con due rubini, uno
rosso e uno verde acqua, incastonati in esso. Era la sua lunghezza a
lasciarmi
completamente basita, essendo tre volte più grande della mia.
Ora, sappi
che afferrare la
mia arma non sarà facile. Non potrai semplicemente tirarla
via. Nel
momento in cui ti troverai a cinque metri da essa, uscirà
fuori un’ologramma
della mia forma da drago.
“Un...
un’ologramma?”
Sì. Ti chiederà di
rispondere
perfettamente alle sue domande e, se lo farai correttamente, ti
permetterà di
prendere il Key-Blade. In caso contrario, quell’ologramma si
trasformerà in un
vero drago... piccolo, sì, ma in grado di divorarti viva e
ridurti in tanti
bocconcini!
“Mio
Dio... ma io non so nulla di te...”
Non è detto che faccia
domande
sul suo conto. Da questo momento, non potrò aiutarti. Dovrai
cavartela da sola.
In bocca al lupo, Chi Miura... se non dovesse andare come spero,
è stato un
onore conoscerti!
“A-Aspetta!
Non andartene... drago! DRAGO?!”
- E’
tutto inutile... se ne è andato... –
Era
vero. L’anima della creatura non aveva risposto a
nessuna delle mie suppliche, segno che fosse davvero sparito nel nulla.
“Tanjiro...
credi davvero possa essere una buona
scelta?”
- Non
lo so, Chi... questa storia sta lasciando
sbigottito anche me. Eppure... da come parlava, sembra che tu sappia
quantomeno
il suo nome. Potrebbe davvero essere importante ottenere quel
Key-Blade. E’ un
azzardo... ma se dovessimo sbagliare qualche risposta, ci sarei
comunque io a
difenderti!
–
Le
parole dell’Ammazza-Demoni riuscirono a rincuorarmi e a
darmi la forza di prendere la decisione definitiva.
“D’accordo...
facciamo un tentativo! Tieniti pronto
per qualsiasi imprevisto, Tanjiro!”
***
Dimensione BETA -
Tournament Planet - Interno della Caverna Misteriosa
09:40
GOKU
[Strange
Whispers - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Sora
Callaghan... questo sì che è un colpo di
scena...” ammise Hit, ancora con la mano
puntata verso la gola di Goten
e Pan.
Lui
non aveva annullato l’Ultra-Istinto, e nemmeno io
l’avevo fatto.
Ogni
singolo istante era utile per salvare mio figlio e mia
nipote. Kyoka, almeno lei, era al sicuro sotto i miei piedi.
“Non
te lo ripeterò un’altra volta, Hit... arrenditi,
o dovrò usare le maniere forti!”
insistette questo giovane di nome
Sora, per niente intimorito dalla sicurezza di Hit.
“Non
farmi ridere. Cosa ti fa credere che tu possa
sconfiggermi!?”
“Tira
ad indovinare...”
L’assassino
millenario digrignò i denti, infastidito,
osservando con occhi preoccupati l’arma puntata verso il suo
collo. Avevo la
netta impressione di aver già visto quel tipo di spada. Poi
ricordai. Era lo
stesso tipo di chiave che gli amici di ALFA e BETA Kairi usavano per
combattere, il tanto temuto Key-Blade.
Se
quell’arma sembrava così tanto minacciosa anche
agli
occhi di Hit, allora riuscivo a capire il motivo per il quale venisse
considerata come uno degli oggetti magici più potenti di
tutti gli universi.
Non
fu tanto quello a far sorgere dei dubbi in me, tuttavia,
quanto al lampo di luce che attraversò gli occhi del giovane
custode.
Un
lampo argentato...
“Anche
voi... lasciate andare i miei amici e andate
via da questo posto” dichiarò
Sora, rivolgendosi a Shigaraki, All for
One e il loro mostro “Non pensate che io sia venuto
qui da solo!”
Il
mondo attorno a noi vorticò improvvisamente, e fu a quel
punto che io mi resi conto dell’amara verità.
Non
c’erano davvero i nostri amici dentro quel mondo. Era
tutta un’illusione. Ci trovavamo dentro una semplice caverna
vuota, nella quale
non vi erano altre persone oltre noi.
Maledetti.
Ci avevano giocati!
Shigaraki
ed All For One erano minacciati da altri due personaggi
particolari.
Uno
aveva capelli corti e biondi, occhi azzurri e tre segni
sotto ciascun occhio, simili a baffi. Indossava una semplice tuta nera
con
piccole strisce arancioni lungo i polsi e le caviglie.
Il
secondo aveva lunghi capelli corvini, due occhi di
diverso colore, uno viola ed uno rosso. Indossava anche lui abiti
comodi, con
la differenza di avere, sulle spalle, una mantella violetta lunga fino
ai suoi
piedi.
“Naruto
Uzumaki e Sasuke Uchiha...”
constatò
Hit, resosi conto che l’illusione fosse stata spezzata
“... avrei dovuto
immaginarmelo che ci fosse dietro il vostro zampino”
“E
non solo il loro!”
Questa
volta Hit sbiancò letteralmente per il terrore. Il
Noumu, infatti, si era letteralmente dissolto nel nulla e Jiren era
tornato in
libertà. A uccidere la creatura era stato un giovane uomo
dai capelli
arancioni, il quale indossava un kimono nero e portava una spada in
ciascuna
mano, dalle quali riuscivo a percepire un’immensa forza.
“Merda...
Ichigo Kurosaki!”
[What
Can You See In Their Eyes - BLEACH]
Anche
All for One e Shigaraki Tomura liberarono i loro
ostaggi, affiancando un impaurito Hit.
“Questa
è sicuramente opera di quella ficcanaso di
Chronoa” dichiarò
l’anti-eroe per eccellenza, inferocito “Chi
mai
si sarebbe immaginato che avrebbe chiesto aiuto proprio a gente simile!?”
“Non
ci rimane altro che andare via...” ammise
Tomura, insoddisfatto “Kurogiri! Pensaci tu!”
Tuttavia,
non successe nulla, e questo fece innervosire
ancora di più i tre guerrieri.
“Ehm...
pensavate davvero che vi avremmo fatto fuggire?”
dichiarò il ragazzo dai capelli biondi, sogghignando
trionfante “Altri
nostri amici si sono occupati dei vostri compagni… in
particolare di questo
Kurogiri!”
“C-CHE
COSA?! MA ALLORA...” si rese conto Tomura,
tremando da capo a piedi.
“Semplice...
siete rimasti solo voi tre e non potete
scappare!”
Il
giovane di nome Ichigo si gettò all’attacco di All
for
One, e prima che qualcuno potesse fermarlo lo ferì con un
affondo di una delle
sue spade.
“GETSUGA
TENSHOU!”
L’intero
corpo
del villain venne tranciato con una facilità
disarmante, sotto lo sguardo sbigottito di tutti i suoi alleati. Quel
farabutto non ebbe il tempo di utilizzare qualche Quirk di
rigenerazione.
“AMATERASU!”
Una
fiammata nera apparve sotto i loro piedi, prodotta dal
ragazzo di nome Sasuke Uchiha. Tomura ed Hit evitarono per un soffio
l’attacco,
ma i resti di All for One vennero completamente inceneriti e la sua
aura sparì
nel nulla.
Era
morto.
“NO!
SEN-SEI!” urlò Tomura, orripilato,
tornando
indietro in mezzo alle fiamme.
“IDIOTA!
QUELLE FIAMME NON POSSONO ESSERE SPENTE! TORNA
INDIETRO!” gli gridò di rimando Hit,
inferocito.
L’apprendista
di All for One, tuttavia, non era uno stupido.
Il suo Quirk, infatti, gli permetteva di disgregare qualunque cosa lui
toccasse
con le sue mani...
...
perfino quelle fiamme inestinguibili.
“MAESTRO!
MAESTRO! NON PUO’ ESSERE MORTO! MI RISP...”
“ARTE
DEL VENTO! RASEN-SHURIKEN!”
Un
attacco molto simile al Kienzan di Crilin passò vicino
agli occhi di Tomura, il quale fece in tempo a portare una delle sue
mani
davanti all’attacco, disgregandolo.
“KIENZAN!”
Allarmato,
Tomura fu costretto ad usare l’altro braccio per
pararsi dall’attacco sferrato da Crilin. Con le mani bloccate
per disgregare
gli attacchi, Tomura si era intrappolato da solo.
“Facciamola
finita... Zetta Flare!”
Mai
avevo assistito
ad un attacco così potente. Il Key-Blade
di Sora produsse un raggio KI ricoperto di fiamme, che
incenerì
l’intero busto
del nemico. Nonostante avesse le identiche capacità del suo
maestro, Shigaraki non fu in grado di rigenerarsi nuovamente, segno che
quegli attacchi non fossero affatto comuni. Era stato sconfitto anche
lui.
“Maledetti...
QUESTA ME LA PAGHERETE CARA!”
“Questo
è da vedere!”
Hit,
sconvolto dal fatto che Jiren si trovasse alle sue
spalle, evitò soltanto per un soffio il pugno sferrato dal
grigio, ma per farlo
perse momentaneamente la trasformazione in Ultra-Istinto e si fece
cogliere
impreparato dall’assalto di All Might, il quale aveva
caricato uno dei suoi
colpi più potenti.
“TEXAS
SMASH!”
Il
colpo andò a segno, e a causa del ventre schiacciato dal
pugno del terrestre, Hit sputò molto sangue dalla bocca. Il
suo corpo, inoltre,
andò a sbattere per terra, a pochi metri di distanza da
Kyoka la quale era
rimasta senza parole dalla velocità con cui era cambiata la
situazione.
Ben
sapendo quanto Hit fosse difficile da sconfiggere, presi
in quel momento la decisione più saggia. Annullai la
trasformazione in
Ultra-Istinto e presi la giovane eroina tra le mie braccia, cogliendola
di
sorpresa e fuggendo da quella caverna per metterla in salvo.
Tutti
gli altri miei amici sarebbero stati in grado di
sconfiggere e uccidere Hit. Non mi voltai nemmeno una volta dalla sua
parte.
Quel farabutto aveva tradito completamente la mia fiducia e aveva
provato a
prendermi in giro. Non meritava più la mia pietà.
“NO!
GOKU SEN-SEI! NON POSSIAMO...”
“Sì,
invece!” la rimproverai io, severamente
“Ora
che l’illusione si è spezzata, posso percepire le
aure dei nostri amici sulla
superficie e potrò percepire anche quella di coloro che sono
rimasti qua sotto!Il mio compito, adesso, è portarti via da qui,
prima che Hit o qualcun’altro
possa usarti come diversivo per fermarci!”
“Ma...
signore...”
“NO!
TE L’ABBIAMO GIA’ DETTO! NON PUOI DISOBBEDIRE AI
NOSTRI ORDINI, IN NESSUN CASO!” insistetti io,
preparandomi ad usare il
tele-trasporto “Sei stata in gamba, Kyoka. Senza
di te, non saremmo
giunti sino alla caverna, e se non fossi stata così
risoluta, non avremmo mai
sconfitto due dei nostri nemici! E’ l’ora di
riabbracciare i tuoi amici!”
[Pain's
Theme - NARUTO]
Il
tele-trasporto andò a buon fine. Entrambi raggiungemmo il
cortile della Tower of Victory senza alcuna fatica, ma ciò a
cui assistetti mi
lasciò letteralmente senza parole.
Cabba,
Aqua e Xion erano a terra, privi di forze. Broly era
steso dall’altra parte della radura, e il suo cadavere non
aveva più la testa.
Gli unici a essere rimasti ancora in piedi erano Vegeta e un ragazzo
con la
camicia rossa e il cappello di paglia, il cui corpo stava fumando come
se fosse
incandescente.
Fu
il nemico a farmi raggelare il sangue.
“Bentornato, Son
Goku...”
Feci
appena in tempo a lasciar cadere Jiro Kyoka dalle mie
braccia. Sloth aveva tentato di ammazzarla, ma io riuscii a tenerlo a
bada...
...
almeno così credevo...
“NO!
NON FARLO, AQUA!”
Uno
schizzo di sangue mi arrivò sul volto. La Custode del
Key-Blade, presagendo il pericolo, aveva tentato di allontanare Kyoka
Jiro
dall’attacco improvviso di Sloth, senza riuscirci.
Entrambe
stavano boccheggiando, ormai in fin di vita, con i
loro petti squarciati dalla mano a taglio del Demone.
“Kyoka...
mi...dispiace...tanto...”
Nessuna
delle due fu in grado di sopravvivere. Nel momento
in cui Sloth estrasse il suo braccio, entrambe esalarono il loro ultimo
respiro, crollando per terra, strette in un ultimo dolce abbraccio.
“No...
Aqua...” iniziò a piangere
Xion,
visibilmente paralizzata per lo shock.
La
rabbia aveva avvolto ogni centimetro del mio corpo.
Attivai la modalità Ultra-Istinto senza nemmeno pensarci due
volte, e mi voltai
con ferocia verso il mio nemico, il quale con quella mano aveva
estratto i
cuori delle mie amiche, trangugiandoli come se fossero caramelle.
Mostro...
...
mostro...
“Mi hai fatto
aspettare parecchio, Son
Goku... il nostro vero obiettivo, oggi, sei tu!”
Vegeta
e il suo momentaneo alleato crollarono a terra, privi
di sensi. Sloth li aveva colpiti a una velocità tale che
nemmeno io fui in
grado di vederlo, anche con l’Ultra-Istinto attivato.
Quel
demone era davanti a me. Era tutto tranne che eccitato
dal combattermi. Per lui, ormai avevo compreso, ero tutto tranne che
una
minaccia.
Non
serviva alcun pugno per farmi capire che quelli sarebbero stati
gli ultimi istanti della mia vita. Qualcosa, però, potevo
ancora farla,
qualcosa per salvare i miei amici...
“D’accordo.
Se è me che vuoi, allora portami via!”
“NO,
SON GOKU! NON LO FACCIA!” mi urlò, in
preda al
panico, la povera Xion, alla quale le dissi.
“Sveglia
gli altri, e portali sotto-terra. Sconfiggete
Hit... e dite a tutti che mi dispiace... addio...”
“NO! NOOOOOOO!”
Xion
non fu mai in grado di raggiungermi. Sloth mi afferrò
per la tunica e mi portò via da lì, nel luogo
dove avrei incontrato la mia
morte.
***
Dimensione
DELTA - Interno della Caverna
09:45
SIMON
[Exorcist
- BEST OST IN THE WORLD]
La
Fusione Anomala con Hitomi era stata un enorme successo.
Il suo potere era davvero molto utile e compatibile con le mie
capacità di
controllo dell’aura. Lei era, infatti, in grado di far
tornare indietro il
tempo di se stessa o di un suo avversario in particolare.
Ovviamente,
essendoci fusi soltanto per la prima volta,
eravamo in grado di rigirare il tempo soltanto per quindici secondi
esatti. Se
Chi avesse reciso anche gli ultimi fili demoniaci rimasti, sconfiggere
Lust
sarebbe stato un gioco da ragazzi.
Tuttavia,
la furbizia del demone mi aveva colto di sorpresa.
Prima che io potessi riavvolgere nuovamente il tempo su quella
creatura, lui si
era tranciato da solo una zampa e l’aveva gettata ai piedi
della statua,
attivando un’altra trappola e destabilizzando
l’assalto di Chi, che andò a
vuoto.
A
causa dell’enorme potenza dell’esplosione, non fui
più
in grado di riavvolgere il tempo di Lust nei quindici fatidici secondi
che
avevamo di vantaggio.
Nel
mentre, quel bastardo aveva chiaramente compreso uno dei
punti deboli del mio nuovo potere. Potevo rigirare il tempo dei miei
avversari
soltanto osservandoli con i miei occhi. Trovandomi nel bel mezzo di un
combattimento contro un demone, infatti, non avevo altro modo per
allenare o
migliorare la mia nuova capacità.
In
compenso, avevo risolto il problema della mia stamina,
riavvolgendo il mio tempo. Ciò mi avrebbe permesso di
attendere la prossima
mossa di Chi e del suo nuovo compagno, i quali erano entrati non molto
elegantemente dentro la bocca del drago d’oro.
- Accidenti!
Dobbiamo trovare un modo per distrarre
nuovamente questo mostro!
–
-
Lo
so, Hitomi! Se avessi anche solo un secondo di
pausa, potrei usare i nostri poteri combinati al massimo!
–
- Perchè
non riprovi quell’attacco luminoso di prima?
Com’è che si chiamava? -
- Taioken... e non
funzionerà! Questo figlio di troia
sta tenendo gli occhi chiusi! Non avrà effetto... -
- Se
il tuo obiettivo fosse quello di ciecarlo... però
potresti abbrustolirlo! Questi cosi soffrono la luce...
–
-
Ma si renderebbe conto subito dei miei movimenti,
percependo la mia... un
momento... HO TROVATO! –
Balzai
in aria, a grandissima velocità, cercando di
passargli alle spalle e non dandogli il tempo di rendersi conto delle
mie vere
intenzioni. Il demone, in apparenza, fu in grado di raggiungermi
nuovamente e
mi costrinse a tornare coi piedi sul pavimento, ricominciando a
combattere e
mettendomi momentaneamente in difficoltà.
- Simon!
Non hai risolto un bel niente! E perchè hai due
candele sulle mani ed una nella... ooohhh... ci sono arrivata!
–
Evitai
per un soffio una beccata di Lust, e passai
all’attacco.
Caricando
la mia aura e concentrandomi al massimo, mi
avvinghiai con forza al suo corpo e, prima che lui ne approfittasse per
usare i
suoi affilatissimi artigli, usai il controllo del KI per aumentare la
potenza
della fiamma sulle candele.
Il
mio corpo era diventato completamente ignifugo, e per
questo mi trasformai in una bomba molotov istantanea.
L’esplosione
fece urlare dal dolore quel bastardo, e io mi
allontanai in tempo per evitare un’altra zampata di Lust.
Aveva
funzionato!
- Lui, con la percezione
dell’aura può anticipare il
Taioken perchè la tecnica necessita di qualche secondo e di
un grande ammontare
di KI per essere attivata. Inoltre lo stesso attacco non può
funzionare due
volte nello stesso combattimento! Al contrario, se utilizzo degli
oggetti che
non può vedere nè sentire con il KI, i miei
attacchi diventano imprevedibili,
soprattutto se modifico il mio corpo istantaneamente!
–
- UAO! BELLISSIMA
TROVATA! ORA NON PERDIAMO TEMPO E
TENIAMOLO A BAD... –
Il
raggio di energia che fuoriuscì dalla coltre di nube mi
prese
letteralmente alla sprovvista e mi perforò una spalla da
parte a parte. Prima
che potessi rendermi conto di cosa fosse successo, altri tre raggi KI
perforarono l’altra mia spalla ed entrambe le mie ginocchia,
costringendomi a
crollare per terra in preda al dolore.
L’enorme
zampa di Lust mi finì sugli occhi e mi coprii la
vista, oltre a schiacciarmi sotto il suo peso. Come diavolo aveva fatto
quel
bastardo a rigenerarsi subito?!
“Pensavi
davvero non
mi rendessi conto delle tre candele che avevi staccato dal soffitto?”
mi prese in giro lui, avvicinando il suo becco al mio orecchio e
rigirando la
mia testa di lato con la sua zampa, impedendomi di osservarlo con lo
sguardo “Non
potrò percepirle, ma il mio olfatto funziona perfettamente!
Mi è
bastato creare una barriera di KI attorno al mio corpo per restare di
essere
abbrustolito! E per quello che hai osato fare...”
Il
mio urlo squarciò l’aria della stanza. Quel mostro
aveva
usato il suo becco per staccarmi l’orecchio dalla testa, per
poi papparselo in
un boccone.
“Inoltre...
tu puoi
rigirare il tuo tempo soltanto se non vieni toccato da altri esseri
viventi.
Non è così?!”
Ero
talmente scioccato e sbigottito da rimanere impietrito
per terra, senza lottare all’ennesimo sorpruso del mostro
che, rigirandomi la
testa dall’altra parte, divelse anche l’altro mio
orecchio. Anche stavolta non
fui in grado di trattenere il mio dolore.
“Patetico...
potrei
divorarti pezzo per pezzo... lacerarti con l’altra mia
zampa... becchettarti il
petto fino a spappolarti il cuore... ora non sei nient’altro
che un misero
umano che non ha saputo arrendersi fin dall’inizio”
Il
dolore si fece sempre più atroce. Quel mostro stava
affondando le sue unghie dentro il mio petto, lacerandomi la pelle e le
carni.
Sentivo i suoi artigli stridere orribilmente sullo sterno, segno che
ormai i
miei organi fossero completamente allo scoperto.
-
SIMON!
FAI QUALCOSA! STA PER...
–
Stavolta
rischiai seriamente di perdere i sensi. Lust, con
una sua beccata, fu in grado di sbriciolarmi lo sterno. Il mio cuore
era a
pochi centimetri dal suo disgustoso volto.
- Oh
no... non può finire così... –
“E’
giunta la tua
ora, Simon Kog... DI’ LE TUE ULTIME... ma ch...
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!”
Improvvisamente,
il peso sopra la mia testa sparii, e io
ebbi la lucidità di ripiegare il mio tempo senza perdere
nemmeno un secondo.
Solo
in quel modo fui in grado di salvarmi. Tuttavia, salvai
soltanto il mio petto. Le orecchie non mi erano ricresciute. Poco male.
Io ero
vivo e questo contava, in quel momento.
La
domanda che mi sorse spontanea, tuttavia, nella mia testa
era un altra.
Cosa
stava succedendo a Lust? Perchè mi aveva liberato?
La
risposta la trovai a pochi metri di distanza dai miei
piedi, dove il demone si stava crogiolando per terra in preda agli
spasmi di
dolore. Il suo contatto con la statua del drago si era cancellato.
“SIMON!”
Chi
si trovava sotto i piedi della statua e mi raggiunse a
grandissima velocità, afferrandomi la mano ed allontanandomi
di corsa.
Aveva
un altro Key-Blade in mano, molto più grosso del suo,
e me lo porse senza perdere tempo.
“Perfetto!
Grazie, Chi! Ora vado a dare il colpo di
grazia a...”
“NO!
ORA CI ALLONTANIAMO DALLA STATUA! ED IN FRETTA!”
Confuso,
provai a chiederle informazioni, ma ogni mia
domanda ricevette una risposta quando un’aura immensa avvolse
l’intera stanza
nella quale ci trovavamo, paralizzandoci sul posto. Il suo epicentro,
mi resi
conto, era all’interno di quella statua.
“Simon...
prometti che non ti arrabbierai con me?”
“Chi...
cosa diavolo hai combinato?!”
“Io...
io credo di aver risvegliato quel drago!”
“TU
HAI...”
[Hunters
- THE LAST OF US]
Finalmente...
Il
mio sangue si gelò nelle vene, sentendo quella voce.
Dopo dieci, lunghi anni...
finalmente... sono tornato a vivere...
... è giunta la tua ora,
Lust...
... pagherete per quello che mi
avete fatto!
Il
demone era perfino più scioccato di tutti noi messi
assieme. Stava indietreggiando, passo dopo passo, e tremava in ogni
parte del
suo corpo. Era rimasto perfino a corto di parole.
La
statua, come dal nulla, perse il suo colore. Il corpo del
drago venne letteralmente ricoperto di scaglie nere come
l’Oscurità della
notte, mentre le sue ali assunsero una colorazione perlacea. Erano
piumate,
come quelle degli angeli...
...
un momento...
...
quello non era l’aspetto di...
“Io...
non ci credo... è davvero lui?!”
Il
tempo di riconoscerlo, e lui riaprii le sue palpebre. Gli
occhi del drago erano color sangue, cariche di rancore e sete di sangue.
La
preda che desiderava era ai suoi piedi, e non riusciva
più a muoversi a causa dello shock e della paura.
“Dra-Dragon
Oronar?!”
Queste
furono le uniche parole che Lust fu in grado di
pronunciare, prima che il drago emettesse una fiammata così
potente e
incandescente da sbriciolare in cenere anche i nostri vestiti.
***
ALFA KAIRI
[Continuazione
- Hunters - THE LAST OF US]
Stare
al fianco di Freezer, in battaglia, mi aveva dato
enormemente fastidio.
Quel
bastardo era cinico e crudele quanto Glacial, se non di
più. Non si era affatto curato di me e trucidò i
suoi nemici senza dare loro il
tempo di pentirsi.
Freezer
era una macchina da guerra, creata soltanto per lo
sterminio. Eppure il mio cuore mi diceva che salvarlo mi avrebbe
permesso di
ricevere qualcosa in cambio da lui.
Alla
fine, il mio aiuto fu più che irrisorio. Un minuto dopo
il mio arrivo, lui era stato in grado di liberarsi
dall’illusione e di
sconfiggere i nostri nemici quasi da solo.
“Niente
male, come battaglia... avevo davvero bisogno
di trucidare qualche zombie!”
esclamò, soddisfatto, leccando il sangue
coagulato sulle sue spalle.
Che
essere disgustoso.
“Adesso
ti farò uscire da qui! Vedi di non andartene a
zonzo da solo!” lo avvisai io,
minacciosa, preparandomi ad usare i
sigilli di rilascio.
“Prima
di tornare indietro...”
Mi
voltai scocciata verso di lui. La sua frase, tuttavia, mi
colse completamente alla sprovvista.
“...
la ringrazio per avermi aiutato a sfuggire da
quell’illusione, sua maestà. Senza il suo aiuto,
non sarei stato in grado di
tornare indietro. Ripagherò questo debito, è una
promessa”
Sul
mio viso si formò un sorriso sincero e lusingato.
“Allora
ce l’hai un lato tenero...”
“...
ovviamente, se ti azzardi a far parola con qualcuno
della mia promessa, ti farò pentire di essere nata!
Magari...
potrei prendermela proprio con i tuoi cari figlioletti!
Perciò
acqua in bocca!”
Peccato.
Era tornato ad essere il solito verme miserabile.
“Se
non sparassi sempre cazzate come l’ultima che hai
pronunciato, forse mi saresti anche simpatico”
lo liquidai io,
freddamente “E non ho bisogno di farmi
ricambiare nulla! Sono
perfettamente in grado di difendermi da sola! RILASCIO!”
Dieci
secondi dopo, eravamo tutti e due fuoriusciti dal
nostro bacino d’acqua. Juzo e BETA Riku si trovavano
già fuori dal loro e, come
me e Freezer, non avevano alcun graffio.
[Strange
Whispers - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Simon
e Chi?” domandai a Riku, preoccupata.
“Sono
ancora nella loro mini-dimensione” ammise il
mio amico, rammaricato “Stanno sicuramente
combattendo, a giudicare dallo
sbalzo delle loro aure”
“Tanjiro
sta dando una grossa mano a Chi... l’ha resa
un’eccellente guerriera!” aggiunse Juzo,
il quale aveva sicuramente molti
più dati di noi per valutare la battaglia “Hanno
le capacità per
sconfiggere Lust, ne sono certo!”
“Perfetto!”
“L’aura
che sto percependo fuori dalla caverna...”
si intromise improvvisamente Freezer, percependo qualcosa di anormale
“...
di chi è? Perchè sta combattendo contro i nostri
alleati?”
“Che
onore... da merde ci siamo trasformati in
alleati...” notai io, prendendo in giro
l’alieno, il quale si limitò a
puntare l’indice verso di me.
Scelsi
di agire saggiamente e lasciai perdere, dando
importanza al suo discorso.
Fu
Juzo a rivelarcelo.
“Sembra
che i membri della Yakuza, ciò che restava del
Gruppo Karasuma, l’Unione dei Villain e Cell abbiano provato
un assalto diretto
contro i nostri amici. Tao-Pai-Pai, Whisky e Chablis sono morti subito,
mentre... ALFA Kairi, tu per
caso conosci una certa Hinode?”
Hinode?
Che c’entrava Hinode con la nostra storia?
“Era
la figlia di una strega, di nome Malefica, la
quale era malvagia fino al midollo. La madre è morta anni
fa, durante la guerra
contro i Kagakuriani. Adesso la bambina vive da me, al palazzo, e ha la
stessa
età dei miei figli. E’ la migliore amica di
Cristal. Perchè...?”
A
quel punto, però, iniziai a sentire delle somiglianze tra
l’aura di Hinode e quella percepita da Freezer. Solo allora
compresi.
“No...
maledetti... hanno corrotto BETA Hinode e l’hanno
usata contro di voi!”
“Ora
tutto si spiega” ammise BETA Riku,
rivelandoci “Quando la nostra versione di Kairi
è sparita, io e Sora abbiamo
affrontato e sconfitto Malefica, la quale ci ha raccontato di sua
figlia poco
prima di morire. Purtroppo, non l’abbiamo mai
trovata...”
“...
perché ALFA Diablo ha recuperato Hinode dal pianeta
nel quale Malefica l’aveva tenuta segregata... e
l’ha sfruttata per i suoi
scopi, scindendo il suo corpo nei Nove Angeli della Morte che abbiamo
conosciuto come membri della Yakuza”
iniziò a comprendere anche Juzo,
rassicurandoci “Un alleato di Riku sta
combattendo contro di lei e la sta
trattenendo. Però...”
“Però?!”
insistetti io, presagendo il peggio.
“Ci
sono state delle vittime. A causa della battaglia
non riusciamo a capire chi possa essere morto. Per ora, sappiamo solo
che
Baymax è uno dei caduti”
Il
mondo mi crollò letteralmente addosso. Maledizione. Non
doveva andare a finire così.
Dopo
la guerra, la prima azione che compii come regina fu
quella riguardante la ricerca di Hinode. Fu Flame a trovarla, sette
anni dopo,
con la sua ciurma, e la portò sulla Terra per farmela
conoscere. Era una
bambina di un anno circa, dall’intelligenza sopraffina come
quella della madre.
Il suo aspetto, tuttavia, mi ricordò tantissimo
l’aspetto da umano di Glacial,
a conferma che lei fosse anche figlio di quell’imperatore
genocida. Era una
ragazzina più alta del normale per la sua età,
dai capelli lunghi, ricci e
ramati. Portava due piccoli corni sulle tempie, proprio come la madre,
ed aveva
il suo stesso portamento. Furono i suoi occhi a sconvolgermi.
Nonostante
fossero identici a quelli di Glacial nella versione Demone del Freddo,
non
riuscivo a leggerci minaccia od oscurità.
Quando
ci parlai da sola, scoprii che lei sapesse già chi
fossero i suoi genitori e che fossero morti per mano mia. Questo,
però,
sembrava non turbarla affatto.
***
[Treasured
Memories - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Cosa farà di me,
adesso? Mi ucciderà
perchè sono la figlia di quelli che le hanno fatto del
male?”
“Niente affatto. Tu
non hai
nulla a che vedere con le azioni dei tuoi genitori. E poi non ce
l’ho più a
morte con loro. Hanno compiuto gesti orrendi, ma hanno anche lasciato
dei buoni
ricordi e delle belle speranze, e si trovano tutte in te”
“In me?”
“Esatto! Sei una
bambina
intelligente, forte e matura. Cosa ancora più importante...
tu puoi imparare
dai loro errori, e io posso darti una mano, se lo desideri”
“...”
“E’
normale che tu sia
timorosa nell’accettare la mia proposta... facciamo
così! Vivi da me per una settimana!
Se non ti piacerà, potrai andare da un’altra parte
e io non mi opporrò!”
“... ok... ci
proverò! Voglio
capire perchè la mamma si è fidata al punto da
lasciarmi nelle tue mani invece
che in quelle di papà!”
Quell’unica
settimana fu più che sufficiente per farci
rendere conto che Hinode era semplicemente una bambina alla quale era
stato
riservato pochissimo affetto e che non sapesse ancora cosa provasse
dentro di
se. Il primo giorno, Emerald e Cristal la presero per mano e decisero
di farla
giocare con loro. Al loro ritorno, Hinode aveva un vero sorriso
stampato sul
suo volto. Quando mi rivide la sera stessa, ricambiò il mio
sorriso e una
lacrima di gioia le scivolò sulla guancia.
Hinode
era diventata
come una terza figlia per tutti noi. Oltre alla sua intelligenza, tutti
gli abitanti del palazzo restarono a bocca aperta dal suo
altruismo e dalla sua forza d’animo. Al termine di quella
famosa
settimana, lei
aveva deciso di accettare la mia proposta, ma solo a certe condizioni.
Volle
vivere insieme alla mia servitù, aiutandola nelle faccende
quotidiane di tutti
i giorni e vivendo come loro; infine, volle ricevere il permesso di
sfruttare la biblioteca
costruita da Gabor Black, nell’Accademia di Los Angeles, il
quale
la prese
sotto la sua ala come allieva personale.
Aveva
conquistato così tanto la fiducia del mago che aveva
deciso di portarsela anche durante questo Torneo del Potere,
camuffandola
nell’aspetto e dandole il nome falso di Aredhel Tinuviel.
Erano riusciti
perfino a inventarsi una storia con tutti noi, che ci fecero imparare a
memoria
per evitare di farla scoprire. In questo momento, Gabor si trovava in
viaggio con gran
parte dei nostri alleati camuffati, alla ricerca degli angeli
imprigionati dai Deadly Sins, mentre la piccola era tornata a Roma, al
sicuro dalle grinfie dei nostri nemici.
Sperai,
con tutto il cuore, che stessero bene.
Sapere
che, in un’altra dimensione, Hinode fosse diventata
l’esatto opposto mi straziò l’anima.
Stavo perfino peggio quando mi rendevo
conto si fosse macchiata del crimine più atroce di tutti...
...
quello di aver strappato la vita a degli innocenti.
[Malefica's
Theme - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Sembra
se ne sia andata... deve essere successo
qualcosa che l’ha allarmata!”
si rese conto Juzo, annunciandoci “Sì!
Hinode è fuggita via! Ai mi sta mandando un elenco dei morti
e dei feriti e ci
chiede di far presto a tornare...”
“Cazzo...”
esclamai io, preoccupata “...
Simon e Chi non hanno ancora finito, laggiù!”
“Dì
loro di avere pazienza!” ci rassicurò
BETA Riku,
indicando Freezer e ordinandogli “Lord Freezer...
lei può venire con me e
tornare dagli altri per darci soccorso... tu, Juzo, rimani
con Kairi ed
aspetta il ritorno di Chi e Simon!”
“Non
sarebbe meglio fare al contrario?” mi
resi conto io, ammettendo “Io non posso allontanarmi
da qui, ma fra i due è
Juzo ad avere migliori competenze mediche rispetto a Freezer”
“Io
non farò del male alla tua amica, sciocco
terrestre!” lo liquidò
l’imperatore, lasciando di stucco BETA Riku e
rivolgendosi al cyborg “Sarai tu a tornare indietro,
e stra-fregatene degli
ordini della tua padroncina! Loro hanno più bisogno di te,
in questo momento. Controlla
anche se il generale Peach è in buone condizioni. Dubito che
lei si sia fatta
uccidere così facilmente!”
Il
sospiro di Juzo e BETA Riku mi fece capire che Freezer
avesse intuito alla perfezione le loro vere intenzioni. I due giovani
annuirono
e, senza darci il tempo di fare loro altre domande, se ne andarono.
Non
mi ero nemmeno fatta dare la lista dei caduti in
battaglia, ma forse era meglio così. I miei pensieri si
calamitarono verso
Emerald e Cristal dell’altra linea temporale e provai una
paura tremenda.
“Quindi
possiamo soltanto aspettare?”
“Sì,
Freezer... soltanto aspettare e sperare...”
“...
vedi di non piangere... non ho voglia di
consolarti...”
“...
meglio dire che non sai come consolare una
persona...”
[Dearly
Dreams - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
L’alieno
mi fulminò con lo sguardo prima di dichiarare, con
freddezza.
“Sua
maestà... dubito lei sappia tanto sul mio
conto...”
“...
so che hai sterminato le popolazioni di moltissimi pianeti... questo mi
pare più che sufficiente...”
“...
nemmeno se, ad ordinarmelo, fosse stato Lord
Beerus?”
“Avresti
potuto opporti” lo interruppi immediatamente
io “E poi... non farmi credere che tu sia in
realtà un santo... tu per primo
desideravi uccidere tutte quelle persone”
“Non
lo nego. Non sono un santo... ma non sono nemmeno
il demonio” affermò Freezer,
senza alcuna vergogna “Sono arrogante,
sono un assassino, sono crudele e sono avido di potere. Io,
però, posso
anche decidere di cambiare...”
“...
e tu vorresti cambiare?”
“In
questi
giorni... più di ogni altra cosa al mondo”
Sconvolta,
mi voltai a fissarlo a bocca aperta. Questo non
fu per niente gradito dall’imperatore, il quale si rese conto
di aver parlato
troppo.
“SE
QUEI DUE NON SI SBRIGANO A USCIRE DA QUELLA VASCA,
GIURO CHE CI ENTRO E LI TRUCIDO CON LE MIE STESSE MANI!”
Io,
però, non
mi feci ingannare dal suo repentino cambio di
comportamento. Qualcosa stava cambiando l’anima di Freezer, o
l’aveva già mutata da tempo. Non mi ci volle molto
a
capire di cosa si trattasse.
“E’
stato il I Torneo del Potere a fartelo desiderare,
non è così?”
Per
tutta risposta, l’alieno dittatore mi voltò le
spalle,
all’apparenza per mancarmi di rispetto. In realtà,
compresi io, lo fece
soltanto per non farsi guardare in faccia.
“Non
ti biasimo. Desiderare di poter tornare indietro nel
tempo... non commettere lo stesso errore... o semplicemente sapere cosa
sarebbe
successo se tu, invece di scegliere A, avessi scelto B. Chiunque
lo ha
pensato, una volta nella sua vita. Purtroppo, però, non si
può cambiare ciò che
è stato...”
“...
perciò resterò sempre il dittatore spietato e
crudele
che ha sterminato intere popolazioni solo per divertimento”
“...
ed io resterò sempre la giovane ed incapace
ragazzina che si è fatta stuprare da un plotone di alieni,
che è rimasta
imprigionata in un campo di concentramento e che ha subito altri
sorprusi in
quel luogo, senza che potesse far nulla per salvarsi da sola la vita”
Il
fatto che l’imperatore non mi rispondesse mi dette la
sensazione che lui volesse continuare ad ascoltarmi, anche se non
riuscivo a
comprenderlo a fondo visto che continuava a tenermi le spalle.
“Il
passato non si può cambiare, ed il futuro non
sarà
mai certo... l’unica cosa che si può cambiare
è il presente. Basta compiere una
scelta ed essere pronti ad accettarne le conseguenze. Se desideri
scoprire cosa
si prova a stare dall’altra parte... basta che tu
prenda la giusta
decisione, Lord Freezer. Ma non spetta a nessun altro decidere... solo
a te!”
[No
Time To Die - BEST OST IN THE WORLD]
Qualcosa,
improvvisamente, allertò i nostri sensi. Simon,
Chi e Lust si trovavano ancora dentro quella dimensione, ma le loro
aure erano
a malapena percepibili. Il vero cambiamento consisteva
nell’improvviso vapore
che stava fuoriuscendo dalla vasca.
L’acqua
era andata in ebollizione.
Per
la miseria! Cosa stava succedendo, stavolta!?
“Kairi!
Il tuo Key-Blade sta brillando!”
Freezer
aveva ragione. Fatalità stava reagendo
assieme all’acqua. Invece, però, di lanciarmi
allarmi di pericolo, sembrava
brillare di Luce come non mai, come se fosse avvenuto qualcosa di
bellissimo.
Anche il mio Cuore, lo ammetto, stava provando una gioia
indescrivibile, ma io
non riuscivo a capirne il motivo.
Il
mio Key-Blade alzò il mio braccio in automatico, come
se avesse volontà propria, ed emanò un raggio di
Luce dorata verso il bacino
d’acqua, così potente da lasciare sia me che
Freezer a bocca aperta.
Un
momento... ma io quel raggio...
Il
mio cuore perse molti battiti. Le mie ginocchia tremarono
e crollai a terra, sotto shock.
...
io quel raggio lo avevo evocato per anni, ma non
mi aveva mai dato una risposta...
Le
lacrime rigarono il mio viso e non fui in grado di
interrompere i miei singhiozzi.
...
quello era il nostro legame... quello che Glacial
ed i Deadly Sins avevano provato a spezzare...
...
senza riuscirci...
Era
lui! Ne ero certa!
“Dra-Dragon...”
“Dragon?!
Chi è questo...”
Freezer
sbiancò letteralmente quando quell’aura maestosa
ricoprii l’intera caverna, facendolo indietreggiare per lo
spavento.
A
me, invece, quel calore riscaldò il cuore come non
accadeva da anni ed aveva un solo ed unico significato.
Sono tornato, amore mio...
... sono tornato da voi!
***
SIMON
[Continuazione
- No Time To Die - BEST OST IN THE WORLD]
Misericordia!
Quello
era davvero ALFA Dragon Oronar?! Ed era davvero così
potente?!
“AAAHHH!
Sono rimasta in biancheria intima!!!”
Anche
io ero nelle sue stesse condizioni, ma non avevo
ricevuto alcuna bruciatura, segno che il drago fosse stato in grado di
controllare alla perfezione le sue fiamme.
In
compenso, le colonne e gran parte di quella stanza erano
state avvolte da fiamme azzurre ed incandescenti, delle quali percepivo
il
calore asfissiante.
Lust
era di fronte al gigantesco dragone. Di lui erano
rimaste le ossa e qualche brandello incenerito di carne, ma si stava
già
ricostruendo.
“Accidenti...
non è bastato nemmeno questo ad
ucciderlo?”
dichiarò con rabbia qualcuno dentro al corpo di Chi,
molto probabilmente colui che l’aveva aiutata a diventare
più potente “Simon...
direi che non abbiamo altra scelta! Dovremo sconfiggerlo con un nostro
attacco
simultaneo!”
Gli
detti pienamente ragione. Lust era stato piuttosto chiaro
su questa faccenda. Solo il colpo di un Key-Blade al massimo della
potenza
poteva ucciderlo.
“E’
cambiata anche la consistenza del suo ultimo filo!”
si rese conto Chi (quella vera) “Non
dobbiamo soltanto tagliargli la
testa...”
“...
ma anche il Cuore... c’è qualcosa incastonato in
esso!” confermai io, incredulo, provando a studiare
la composizione di
quella sostanza...
...
e mi resi finalmente conto del motivo per il quale
Lust sembrasse così pericoloso.
"E’
una Pietra Peccaminosa Artificiale"
confermò Hitomi, scioccata come me "A
te l’hanno descritta come Pietra
Filosofale. Anche su Anomalia se ne potevano trovare di tutti i tipi,
ma questa
era la più famosa perchè..."
"...
necessita di sacrifici umani per essere
creata..."
Merda.
Era per questo, quindi, che non riuscivamo mai ad
uccidere Lust con un solo colpo. I suoi fili traevano energia da quella
pietra!
Ne poteva creare anche un’infinità fino a quando
non le avremmo estratto quel
coso dal cuore.
“Ma...
maledetto
Dragon... se è la guerra che cerchi, allora la avrai!
PREPARATI ALLA MIA
TRASFORMAZIONE FINALE!”
Trasformazione...
finale?!
Lust non aveva ancora raggiunto
la sua massima potenza?!
Il
corpo del demone iniziò a crescere improvvisamente,
raggiungendo un’altezza molto vicina a quella di Dragon. Sul
posteriore
cominciarono a fuoriuscire due zampe da gufo, con artigli perfino
più affilati
di quelli sulle zampe anteriori da felino. Sulla sua schiena comparvero
due
lunghissime ali, mentre la coda iniziò ad assottigliarsi e
ricoprirsi di appendici
ossee appuntite.
In
pochissimi secondi, Lust aveva pareggiato in grandezza il
drago con le ali d’angelo!
“Ma...
ma così è impossibile!!!”
esclamò Chi,
letteralmente in preda al panico.
"No!
Al contrario! Controllate! La Pietra
Peccaminosa, a causa della trasformazione, si è
rimpicciolita!"
ci
fece notare Hitomi, in preda all’euforia, sfruttando il mio
corpo per parlare "E’
quello il suo punto debole!
Più potere va a cercare, più debole diventa la
sua Pietra Peccaminosa! Se
gliela facciamo consumare..."
Mi
resi conto delle
ragioni di Hitomi quando percepii l’aura
di Lust. Fino a quel momento, il demone non aveva mai perso nemmeno un
briciolo della sua aura, ed ora capivo anche il perchè. Il
corpo
in cui si trovava, seppur molto potente, possedeva capacità
molto limitata. Gran parte del loro potere sopito, perciò,
si
trovava all'interno di quella pietra incastonata dentro i loro corpi.
Ogni volta che i loro corpi erano sprovvisti di energia, i Deadly Sins
ne recuperavano quanto bastava dalla loro Pietra Filosofale.
In
quel momento,
tuttavia, Lust aveva consumato gran parte della sua pietra, ed ora non
poteva più recuperare il cento per cento della sua forza.
Aveva
sicuramente sprecato tantissime energie nella nostra
lotta ed ora non era più in grado di richiamare la sua
forza.
Anche lui aveva
una stamina alla quale non poteva sottrarsi.
Dragon,
d’altro canto, sembrò non volesse perdere altro
tempo con quell’essere, sparando un’altra fiammata
incandescente verso il
demone, il quale cercò disperatamente di spegnere le fiamme
semplicemente
spazzando l’aria davanti a se con le sue ali.
Potevo
approfittarne!
“MAGNETIC
REVERSE!”
Le
intenzioni di Lust, con il mio contrattacco, andarono a
vuoto. L’aria spazzata via dal demone gli andò
nuovamente addosso, con il
risultato di aumentare ancora di più la potenza delle fiamme
di Dragon.
La
gigantesca creatura venne arsa dalle fiamme e percepii la
sua Pietra Peccaminosa diventare ancora più piccola.
“OTTIMO,
DRAGON!” urlò Chi al drago “NON
PREOCCUPARTI DI NOI! CONTINUA A BRUCIARE LUST! DOBBIAMO FAR SPARIRE
QUELLA
PIETRA CHE HA VICINO AL CUORE!”
Il
drago sembrò capire, dato che sparò
un’altra fiammata
verso il corpo carbonizzato di Lust.
La
stanza stava diventando sempre più irrespirabile, ma non
mi importava nulla.
Una,
due, tre fiammate consecutive dell’immenso drago...
...
ed eccola lì.
Una
pietra di colore nero si trovava al centro del cuore
ancora pulsante di Lust, ben visibile ai nostri occhi, grande quanto
l’unghia
di un neonato.
Lo
sguardo furioso di ALFA Dragon mi fece intendere
fosse giunta l’ora di proteggerci.
“CHI!
DIETRO DI ME!”
La
mia barriera di KI riuscii a resistere, seppur con
fatica, alle fiamme prodotte dal rettile dalle ali d’angelo.
Lo stesso, con mia
grandissima soddisfazione, non fu per la pietra color pomice la quale
si
frantumò in mille pezzi e si incenerì senza
lasciare alcuna traccia.
Fu
a quel punto che l’urlo di Lust fu talmente forte ed
assordante da distruggere quasi i nostri timpani. Divenne
così potente da far cessare
il ruggito del drago, il cui verso di sofferenza ci allarmò
prima che sparisse
davanti alla nostra vista...
...
talmente potente da spegnere, con le sue onde d’urto,
le fiamme dentro quella stanza.
Quell’avvenimento,
tuttavia, compresi, non aveva nulla a che
fare con un nuovo aumento d’aura del demone, ma ad una sua
ormai
resa. La pietra non si era consumata, ma spezzata, e come una bomba
aveva deflagrato tutta la sua potenza sopita in un colpo solo. Avevamo
preso la decisione corretta a consumarla così tanto prima di
distruggerla.
Se
mi fossi permesso
di spezzarla quando era ancora molto grande, il potere liberatosi da
essa avrebbe fatto esplodere un intero universo.
Davanti
a noi vi stava la forma umana di Lust.
Era una giovane donna senza vestiti, con un fisico da modella. Il suo
viso era
di una rara bellezza, anche se mi ricordò tantissimo
l’aspetto di una qualunque
giovane donna del medio-oriente.
Un
tempo, i demoni erano stati umani. Questo mi aveva
raccontato Zero. Se tu eri in grado di liberarli dal loro corpo
demoniaco,
allora riuscivi ad intravedere l’aspetto di quando erano
umani.
In
quel caso, mi aveva urlato a pieni polmoni, non
dovevo trattenermi in alcun modo. Soltanto uccidendo quelle anime,
sarei
riuscito a donare loro la pace che tanto meritavano.
In
lei non c’era più traccia di malvagità.
Lei stessa voleva
essere uccisa, in quel momento. Riuscivo a leggerglielo negli occhi.
“Li...
liberatemi...”
Mi
voltai verso Chi, la quale aveva già pronto il suo
Key-Blade. I suoi occhi, però, sembravano
tutt’altro che felici di compiere
quella scelta.
Ma
d’altronde scelta non ne avevamo.
Partimmo
entrambi all’assalto e risolvemmo la faccenda in
pochissimi istanti. La testa ed il petto di quella donna vennero
colpiti
all’unisono, e un’immensa luce avvolse il suo
corpo, il quale iniziò a
frammentarsi in tantissimi pezzi di cristallo.
Dieci
cuori fuoriuscirono dal petto di Lust, la cui testa rotolo verso di me
rivolgendoci un'ultima frase di gratitudine.
“Gra...
grazie... finalmente... potrò riposare in
pace...”
Chi,
sconvolta da quello che stava vedendo davanti ai suoi
occhi, provò ad afferrare la mano di Lust...
...
ma non fece mai in tempo.
Di
Lust era rimasto soltanto un’intensa luce piccola come
una lucciola, la quale si alzò in aria sparendo alla nostra
vista.
Il
primo demone era stato sconfitto.
***
BETA CHI
[Friends
in My Hearts - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
"Chi...
non avevamo altra scelta..."
"Io...
io lo so... ma..."
-
... ma fa comunque male. Hai ragione
– confermò Tanjiro,
affranto, dal mio Mondo Interiore - Ogni
demone, in precedenza, era un essere
umano. Lei non poteva più tornare ad esserne uno, non nelle
condizioni in cui
versava. Chi...
forse sarebbe il caso di pensare a Dragon,
adesso
–
Tanjiro
aveva ragione. Dovevamo andare avanti senza
fermarci. Cercai con lo sguardo il Vero Amore di ALFA Kairi,
fin quando non lo
trovai. Simon si era già portato di fianco a lui.
Era
identico alla versione del presente.
Tuttavia aveva molte più cicatrici. Le sue orecchie
sanguinavano, molto
probabilmente a causa dell’onda d’urto prodotta
dall’urlo finale di Lust.
“Energiga!”
La
mia magia ebbe
subito effetto. L’uomo riprese
immediatamente colore, ma non si sarebbe risvegliato per un bel
po’. Le capacità fisiche di Tanjiro mi furono di
grande
aiuto anche stavolta perchè non persi troppe energie, al
punto
che fui anche in grado di recuperare dalle mie precedenti ferite.
Avessi
combattuto qualche ora prima, non sarei mai stata in grado di resistere
così a lungo con quelle ferite.
“Dobbiamo
tornare indietro...” affermò
Simon,
afferrando l’uomo svenuto e caricandoselo sulla sua spalla
“... sarò
sincero...senza Dragon ad aiutarci ne
saremmo usciti morti! Devo la
vita sia a te che al tuo nuovo amico!”
Il
mio ragazzo aveva
ragione. Alla fine il mio Cuore mi
aveva spinto a prendere la giusta decisione. La prova di cui mi aveva
parlato quel drago era stata molto più impegnativa di quanto
mi
aspettassi.
Quando
mi ero
avvicinata a quel Key-Blade, un piccolo drago si era portato davanti al
mio viso, facendosi chiamare Puk. Mi aveva fatto tantissime domande,
però nessuna di queste riguardava chi lui fosse in
realtà
ma i miei pensieri per la situazione in cui ero capitata.
Voleva
sapere cosa
provassi, nel mio Cuore, al pensiero che fossi io una degli obiettivi
del nuovo Candidato al Trono. Voleva sapere a cosa sarei stata pronta a
rinunciare per salvare la vita dell'intero universo...
...
e mi aveva raccontato una strana profezia, diversa da quella dei
Quattro Candidati... una che riguardava me e Simon...
...
e il nostro piccolo.
Al
solo pensiero, la
mia testa mi esplodeva per la moltitudine di emozioni che avevo provato
nel rispondere a Puk, ma scacciai subito quei ricordi prima che Simon
potesse preoccuparsi di me.
Lui
non poteva e non doveva sapere quello che avevo risposto, o sarebbe
stato un vero disastro.
“Ti
avevo promesso delle risposte, non è vero?”
Mi
voltai stupita alla mia destra. Vicino a noi vi stavano
dieci persone, ma non sembravano minacciose. Io ne riconobbi due.
Una
era Chris Vineyard, nota attrice americana.
L’altro
era Luxu.
“Tu...
tu sei ancora vivo?”
“Ancora
per poco...” ci rispose la prima, con
sincerità “... stiamo tornando
nel luogo che ci spetta, l’aldilà!”
Simon
e io annuimmo, soddisfatti. Alla fine, nessuno di loro
era una cattiva persona. I loro corpi e le loro anime erano stati
soggiogati da
un mostro, così come il Cuore Originale di Lust.
Mi
voltai supplicante verso Luxu, il quale non mi fece
attendere nemmeno un secondo di più, rivelandomi una
verità sconvolgente.
“Il
nome di tua nonna è falso. Lei si chiamava
Strelitzia. Lo ha cambiato affinchè nessuno scoprisse la sua
vera identità.
L’ho protetta per anni, assieme a mia moglie Skuld, colei che
conosceva i suoi
amici e che feci fuggire da quella prigione, la stessa che protesse
anche i
tuoi genitori. Sapevamo che, un giorno, qualcuno avrebbe
puntato alle vostre
teste... e così è stato. Lust prese possesso del
mio corpo e Skuld non fu mai
in grado di sconfiggerla. In compenso, ho lasciato in lei un
Ricordo
Perenne. Se
mai un giorno ti avessi incontrato, la mia Essenza avrebbe fatto
di tutto per salvare te e i tuoi amici. Scusami per il bacio... non
potevo far credere a Lust che io avessi momentaneamente preso possesso
del suo corpo. Dovevo far credere a tutti che io fossi il vero Lust...
solo così il nostro piano avrebbe funzionato”
I
miei occhi si versarono di lacrime e incominciai a
singhiozzare sul petto di Simon, senza riuscire a fermarmi.
“Perciò...
sigh... perciò mia nonna...”
“...
era una Custode del Key-Blade, una delle più eccelse
che conoscevo...” confermò Luxu,
iniziando a brillare ancora di più “...
qualcuno, tempo fa, cercò di ucciderla ingannando un povero
Key-Blader ancora troppo giovane per rendersi conto della
verità... per salvarla, riuscii ad ingannare il
suo assalitore e il povero giovane ingannato, facendo loro incontrare
una sua Replica. Quella originale, invece,
la portai su due nuove Linee Spazio-Temporali... le Dimensioni ALFA e
BETA. In
tutte le altre, tu non sei mai nata... per questo sei speciale... per
questo i
Deadly Sins temono te e tutti i tuoi amici... Simon e Dragon in
particolare...”
Tutte
e dieci le anime iniziarono a svanire lentamente,
facendoci intendere quello che stava per avvenire.
“Simon...
per favore... dì ad Ai, ai colleghi
dell’FBI... all’agente Jodie Starling... che mi
dispiace profondamente per
quanto è successo”
“Lo
farò, Chris...”
Il
sorriso sincero della famosa attrice prima che sparisse
mi risollevò. Anche lei avrebbe riposato in pace, e lo
stesso avrebbe fatto
Luxu, il quale però decise di avvicinarsi
un’ultima volta verso di me,
accarezzandomi la testa con una mano.
“Tua
nonna sarebbe stata orgogliosa di te... e scusami di nuovo per il bacio
che ti ho dato!”
Anche
lui si dissolse davanti ai miei occhi, e la sua
carezza paterna dette sollievo al mio cuore in pena.
Solo
un’anima era rimasta vicino a me, sussurrandomi
qualcosa all’orecchio.
“Io
appartengo
all’essenza di un Servitore. Proteggimi, e la mia forza ti
verrà donata!”
Quanto
avvenne mi lasciò totalmente senza
fiato. Quella piccola Luce entrò dentro il mio petto,
scaldandomi il Cuore con un calore così tenue ma avvolgente
da
sciogliere ogni mio timore.
Avevo
fatto la scelta giusta. Dovevo soltanto avere fede.
***
In un
mondo sconosciuto...
Orario
Indefinito
GOKU
[The
Sealed Kingdom - BEST OST IN THE WORLD]
Che
posto era quello? Assomigliava moltissimo alla Stanza
dello Spirito e del Tempo, ma non vi stava alcuna struttura nel quale
vivere.
Era
semplicemente tutto bianco.
Sloth
si trovava davanti a me, soddisfatto ma anche
leggermente annoiato.
“Per
quale motivo mi hai imprigionato qui? PARLA!”
“Molto
semplice... non avevo voglia di
perdere tempo a combatterti” mi
rispose lui, con tranquillità “L’attacco
di oggi volgeva a distruggere tre dei guerrieri più forti
tra le vostre truppe.
Di uno mi sono già occupato personalmente... il
Super Sayan Leggendario!Il
secondo guerriero era Jiren. Di lui se ne dovrebbe occupare Hit.
Nel
peggiore dei casi, interverranno Envy e Gluttony a placare gli attacchi
di Sora
e dei suoi nuovi alleati... aaahhh...”
Il
ghigno che si formò sul suo volto mi fece venire i
brividi. Stava a significare soltanto che vi erano brutte notizie da
rivelarmi.
“... buone
notizie, Son Goku. Hit è
riuscito nell’impresa di sconfiggere e uccidere Jiren
completamente da solo!
A quanto pare All for One non era davvero morto e ha creato
l’apertura
decisiva! Peccato che entrambi ci abbiano rimesso le penne. A
proposito... è
morto anche quell’eroe di nome All Might. Sfortunatamente,
gli altri tuoi amici
sono riusciti a fuggire prima che Envy o Gluttony li intrappolassero!”
Impossibile.
Non poteva essere vero. Non Jiren e All
Might...
...
loro erano due tra i guerrieri più forti che
conoscevo!
“Puoi ben
immaginare chi sia il nostro
ultimo obiettivo... vero, Son Goku?”
Non
c’era bisogno che me lo facessero intendere. Era ovvio.
Me lo aveva rivelato poco prima di uccidere Aqua e Kyoka.
“Allora
vediamo di finirla in fretta...ma dovrai
sudarti il mio cadavere! PUOI STARNE CERTO!”
“Non ce ne
sarà affatto bisogno, Son
Goku... io non
dovrò nemmeno muovere un dito. Ci
basterà convincere il tuo demone!”
Il
mio...
...
merda! Sapevano tutto!
Attivai
istantaneamente la modalità Ultra-Istinto e provai
ad attaccare Sloth. La sua testa venne letteralmente divelta dal mio
attacco,
così come tantissime parti del suo corpo.
“E’
tutto inutile... non funzionerà”
Incredulo,
mi allontanai dalla mia posizione, dove Sloth era
intero ed integro come se non l’avessi nemmeno colpito. Come
era possibile?!
“Povero illuso...
non hai mai avuto
speranze contro di noi” mi
prese in giro il demone, sogghignando
derisorio “Tu,
in particolare, ti sei condannato nel momento esatto in cui hai
permesso alla
tua allieva di esprimere quel desiderio...”
Orripilato,
sgranai gli occhi per lo shock...
...
quindi loro sapevano tutto questo fin dall’inizio?
“Pensavate che
non lo avremmo scoperto mai?
L’unica a non sapere nulla era Lust, e oggi è
stata sconfitta definitivamente. Poco
male... un sacrificio più che necessario per ingannare tutti
voi sulla nostra
vera potenza. Lei era la più debole e incapace tra di noi...
colui che la segue
è già centinaia di volte più forte!”
“E
questo cosa c’entra con me, adesso? Perchè mi
sarei
condannato da solo?!”
“Ah giusto... voi
non lo sapete, ma abbiamo fatto sì che alcuni demoni
resiliati nel mondo dei
mortali venissero confinati all’interno di corpi specifici...
ed uno di
loro, una tua vecchia conoscenza, è stato ben lieto di
accettare!”
“Uno...
uno a me...”
A
chi si stava riferendo quel bastardo di Sloth? Quale
demone era entrato dentro di me?
[Black
Appears - DRAGON BALL SUPER]
- E’
da tanto tempo che non ci sentiamo, Son Goku -
No...
non lui...
...
tutti... ma non lui...
-
Non sembra che io ti sia mancato... –
esclamò quel farabutto,
quando lo riconobbi - ...
sai... ci ero quasi riuscito... ero stato quasi in grado di raggiungere
il mio
sogno... e poi tu lo hai distrutto. Tu e quel farabutto di Trunks...
–
“Zamasu...”
- Ma
guarda! Alla fine ricordi ancora il mio nome! –
“Come
è possibile? Beerus e Zeno avevano cancellato le tue tre
versioni!”
dichiarai io, con ferocia.
“Siamo stati noi,
Goku! Cosa ti aspettavi?”
mi rivelò Sloth, sogghignando “Quello che
Beerus ha cancellato era
soltanto una misera e patetica copia... per noi, ricreare
alla perfezione
l’aura di un essere vivente o semi-Dio è un gioco
da ragazzi! Dentro di te,
adesso, vi sta GAMMA Zamasu, lo stesso nemico che ha cercato di
distruggervi!”
Di
tutti i nemici che potessero ritornare in vita, Zamasu
era il peggiore. Non temevo la sua potenza o la sua presunta
immortalità. Era
la sua filosofia a farmi paura.
Gli
unici degni di vivere erano gli Dei. I mortali dovevano
soltanto sparire. Pensare che dietro questa linea di pensiero si
celasse un
Kaio-Shin mi faceva venire i brividi lungo la spina dorsale.
“Perciò
cosa farete, adesso?” domandai loro,
minaccioso “Cercherete di uccidermi?”
Il
sorriso di Sloth, tuttavia, mi fece accapponare la pelle.
“No... ho in mente
qualcosa di molto più divertente..."
Solo
in quel singolo istante, quando mi resi conto che,
dietro alle mie spalle, vi fosse la vera causa dietro a tutto
ciò, che compresi
quanto la mia vita fosse stata manovrata da quel verme insulso.
Ci
aveva giocato fin dall’inizio, fin dal giorno in cui
l’avevo conosciuto.
Quando
vidi il mio corpo muoversi contro la mia volontà,
cominciai a capire cosa puntassero davvero i miei nemici, ed era
qualcosa persino
peggiore della morte.
“Me
la pagherai... MI HAI SENTITO? ME LA PAGHERAI
CARA!!!”
Da
quel momento, il mio mondo fu solo Oscurità e non fui
più
in grado di sentire nulla.
***
Dimensione
DELTA - Spazio Aperto
13:00
CELL
[Bad
Attention - DRAGON BALL SUPER]
Avevo
chiuso con quei fottuti psicopatici!
Fin
quando mi avevano permesso di restare sui miei standard,
fin quando ero rimasto io uno dei più forti, stare agli
ordini di quel verme
miserabile non mi era affatto dispiaciuto. Sempre meglio che farsi
comandare a
bacchetta dal gruppo Karasuma o dall’Unione dei Villain. Per
anni avevo
trattenuto il mio vero potere, facendo finta di stare al loro malato
gioco.
Ma
a tutto c’era un limite.
Speravo
che, con il passare del tempo, io sarei riuscito a
raggiungere lo stesso potere di quel bastardo doppio-giochista,
sconfiggendolo
e rubandogli il posto. Tuttavia, quando a Hinode era tornata la
memoria, il mio
cuore aveva perso un battito ed ero fuggito per il terrore.
Ricordavo
a malapena il giorno in cui Diablo mi ordinò, in
compagnia di Lilith e dei Deadly Sins, di catturare quella strega, poco
meno di
dieci anni fa. Quello che mi attese, però, fu un biglietto
di sola andata verso
l’inferno.
Una
ragazza di soli venti anni, in grado di soggiogare
anche i Deadly Sins, incapace di controllare la sua magia. Questo era
Hinode.
Io,
l’Essere Perfetto, non fui in grado di sfiorarla con un
dito. Solo Lilith riuscii a batterla e sconfiggerla, separando
addirittura la
sua anima in nove parti.
A
quel punto, per scongiurare una nuova esplosione di follia
da parte sua, riuscimmo a soggiogare l’intero Clan Zaraki,
che la crebbe sotto
il nome di Urahara. L’avrebbero creduta per sempre come la
figlia legittima del
loro boss, e anche lei avrebbe rammentato questa fasulla storia. Le sue
restanti parti fecero la stessa fine, spartite in quei patetici clan
terrestri,
e vennero tenute d’occhio da Gluttony.
Hinode
non avrebbe mai dovuto recuperare la memoria, in
nessun caso...
...
invece qualcosa era andato storto, e io non avevo
alcuna intenzione di mettere a repentaglio la mia seconda vita per
colpa di una
strega incapace di controllare i suoi impulsi omicidi.
Non
osavo immaginare, nemmeno lontanamente, cosa sarebbe
potuto succedere qualora, nelle sue già frammentate memorie,
le fosse tornata
in mente lei...
...
la causa che aveva spinto Hinode, figlia di Malefica,
ad abbandonare per sempre la via della Luce.
Smisi
di volare nello spazio, stringendo con forza il mio
cranio. La voce di quella puttana che urlava il suo nome
risuonò nelle mie
orecchie, e il ricordo di quelle fiamme incandescenti
riaffiorò, paralizzando
il mio corpo, che cercò con affanno di riprendersi.
[Dark
Days Are Coming - DRAGON BALL SUPER]
“Ma
dico... ci hai creduto seriamente?”
Quella
voce alle mie spalle fu la conferma di quanto fossi
stato uno sciocco. Scappare da quei mostri era pressochè
impossibile. Nel momento
in cui ti puntavano gli occhi addosso, eri condannato a servirli fino
alla
morte, generalmente la tua.
“Fuggire
nello spazio quando sai perfettamente che è
rimasto un solo pianeta in questa dimensione...”
“Devi
proprio essere disperato, Essere Perfetto... oppure
hai la faccia tosta di negarlo, come sempre?”
Digrignai
i denti, ferito nell’orgoglio. La paura era un
sentimento che io avevo provato poche volte nella mia vita, ma in quel
momento
ciò che provavo era puro sgomento.
Mi
voltai verso quelle che, avevo ormai appurato, erano
diventate i miei peggiori incubi.
Lilith
e Hinode sembravano più soddisfatte e diaboliche che
mai. Che vergogna. L’Essere Perfetto si era fatto soggiogare
da due donne.
“Tranquillo...
se ti avessimo voluto morto, ci avremmo
pensato già un’ora fa”
mi rassicurò la sovrana dei Demoni, facendomi
intendere che mi avessero tenuto d’occhio sin
dall’inizio “A dire il vero,
speravamo di aggiungere un nuovo membro al nostro nuovo club!”
“Pfff...
cosa mi succederà se dovessi rifiutare?”
“Io
e Lilith ti trasformeremo in cibo thailandese...
gli insetti contengono molte proteine, sai?”
L’affermazione
di Hinode fu più che sufficiente a spingermi
verso la resa definitiva. La loro non era una minaccia.
Tutte
e due mi
avrebbero davvero divorato vivo, se avessero
voluto farlo. Non avevano nemmeno bisogno di trasformarmi in un
cioccolatino. Come due leonesse affamate, si sarebbero gettate verso di
me con le unghie e, soprattutto, con i loro denti.
“D’accordo...
cosa volete che faccia? Lo schiavo nel
vostro club di fiocchi rosa, cuoricini e assorbenti? Mah...
che importa... ormai
sono abituato a certi sorprusi!”
“Niente
di tutto questo” mi rassicurò Hinode,
leccandosi famelica le labbra “Noi pensavamo a un
gioco... e il suo titolo
sarà - Facciamo
diventare Cell il nostro nuovo Dio Supremo!
-”
Sgranai
gli occhi, senza parole. Mi stavano soltanto
prendendo in giro, non avevo alcun dubbio.
“Nessuno
scherzo” mi rispose Lilith,
dichiarando apertamente “Non abbiamo
più intenzione di stare al gioco di
quell’essere! Ha provato a
ingannare entrambe, Cell... lui non ci
darà mai ciò che desideriamo! Quando
avrà ottenuto il Trono, farà sparire
ogni Linea Spazio-Temporale e ne creerà una in cui
verrà adorato solo lui... e
stai pur certo che nessuno di noi ne farà parte!”
“Complimenti...
anche due cervelli bacati come i
vostri ci sono arrivati!” feci finta di
congratularmi, ammettendo “Potrei
essere interessato... ma cosa accadrebbe se il
‘vostro’
signore lo scoprisse?”
La
risata cristallina di Hinode fu quanto di più irritante
potessi udire, in quel momento.
Per
tutti i Kami, che mi fischiassero nelle mie orecchie,
piuttosto!
“Pensi
davvero che lui non sappia già del nostro
tradimento?” mi rivelò la figlia di
Malefica, con sincerità “E’
un
angelo, Cell. Sconfiggere quel verme miserabile non sarà
facile, ma lo sapevamo
fin dall’inizio. Tuttavia, solo
uno sciocco non approfitterebbe del
secondo desiderio di Ai Haibara... tu stesso, consapevole di
ciò, hai rapito
la sua amichetta, svuotandola come la confezione di un succo di frutta!”
Non
potevo negarlo. Avevo scelto di assorbire la piccola
Ayumi per recuperare il Cellular Power presente nel suo sangue. Ne
avevo
sentito subito gli effetti collaterali, dato che la mia forza era
immensamente
aumentata, così come il controllo sulla stessa. Avrei potuto
assorbire quella
sostanza anche da altri guerrieri, ma il rischio di essere interrotto
prima
della cattura e dell’inglobamento sarebbe stato troppo
elevato.
“In
effetti è così... è davvero
così importante il
Cellular Power per i nostri scopi?”
“E’
essenziale, per la riuscita del nostro piano”
confermò Lilith, spiegandosi “Il Cellular
Power all’interno del sangue di
ciascun partecipante, noi esclusi, ha cambiato le carte in tavola... se
davvero quella sostanza è una riproduzione artificiale e
sintetica della Pietra
Filosofale, allora tutti i partecipanti al II Torneo del Potere
potrebbero,
teoricamente, candidarsi a diventare degli Dei Supremi!”
Il
loro ragionamento non faceva alcuna piega. Teoricamente,
ora ciascun partecipante aveva tutto l’occorrente per
candidarsi. Dovevano
soltanto imparare a padroneggiare un Key-Blade, assorbire nei loro
corpi sette
Cuori di Pura Luce e tredici Cuori di Pura Oscurità, evocare
un X-Blade e far
apparire Kingdom Hearts. Sembrava semplice, ma non lo era affatto,
perchè si
dovevano rispettare certe regole...
...
e il nostro candidato al Trono di Dio Supremo, al
quale avevo inizialmente posto fedeltà, ne stava infrangendo
parecchie!
Se
davvero quello che volevano Lilith e Hinode era farmi
diventare Dio Supremo, avrebbero dovuto darmi non soltanto una mano, ma
tutto
il loro corpo per riuscire in quell’impresa
pressochè titanica.
Una
domanda, però, continuava a viaggiare nella mia mente,
alla quale desideravo ricevere una risposta.
[Destroyed
City - DRAGON BALL SUPER]
“Perchè
io? Odio ammetterlo, ma non sono forte come
voi... perchè non una di voi? Sarebbe molto
più fattibile, non trovate?”
“Se
temi un nostro tradimento, puoi stare tranquillo.
Quella che stiamo proponendo è un’alleanza vera e
sincera, alla pari. Noi ti
faremo diventare un Dio Supremo, dando tutte noi stesse per
quest’obiettivo...
anche a costo della nostra vita, se necessario”
mi rispose Lilith,
abbassando lo sguardo in basso assieme a Hinode.
Ecco.
Quindi poteva ancora esserci un inghippo in
quell’alleanza. Dovevo immaginarmelo.
“...
e cosa vorreste in cambio?”
“Quando
diventerai Dio Supremo... annulla tutte le
maledizioni che ci perseguitano!”
Tutto
qui? Era semplicemente questo che volevano? Diventato
Dio Supremo sarebbe stato un gioco da ragazzi.
“A
te sembrerà assurdo, ma da sole non saremmo in
grado di farlo” mi spiegò
Hinode “Noi non potremo mai essere due
Candidate al Trono di Dio Supremo, non con una maledizione
così potente che
grava sulle nostre teste. Per questo, se vogliamo ottenere
ciò che abbiamo
perduto... abbiamo bisogno di qualcuno a cui spianare la strada,
qualcuno degno
della nostra fiducia...”
Entrambe
si avvicinarono a me, ma non percepii alcun segno
di ostilità da parte loro. Non erano intenzionate a usarmi
come una pedina
sacrificabile, almeno se io avessi fatto il bravo. Glielo leggevo nei
loro
occhi colmi di rabbia e nei loro sguardi assetati di vendetta.
Quelle
due donne avevano bisogno di un guerriero che le
guardasse da pari a pari, che le aiutasse a riconquistare la loro
umanità.
Non
che mi restasse una seconda possibilità, a parte una
morte cruenta e atroce, ma la tensione sui miei nervi
cominciò a sparire.
“Non
è tutto... come segno della nostra alleanza,
abbiamo deciso di donarti una nuova fonte di energia!”
“Dopo
aver pronunciato tali parole, Lilith si voltò verso
Hinode la quale sputò dalla bocca...
...
un momento... ma quello non era...?
Questa
volta non riuscii a trattenere un ghigno di
soddisfazione.
Ora
sì che si ragionava, my ladies!
***
Dimensione di Narnia - Cair Paravel
14:00
CLAUDIA
[Fear
- DRAGON BALL SUPER]
“Ancora
niente? Nemmeno da Sora e gli altri?”
“Niente
da fare, signorina Chronoa. Ogni tele-comunicazione
è andata perduta. Non possiamo fare altro che
aspettare”
Avrei
voluto spaccare tutte le apparecchiature dentro quella
stanza. Speravo con tutto il cuore che non fosse accaduto nulla di
grave ai
nostri amici, ma le probabilità che fosse successo il
contrario erano troppo
alte.
Stupida.
Avrei dovuto capirlo fin dall’inizio che si
trattasse di una trappola dei nostri nemici.
“Adesso
non farti prendere dai sensi di colpa, Claudia!
Ormai è troppo tardi!” mi
rimproverò la Kaio-Shin Del Tempo, severamente “Dobbiamo
soltanto avere fiducia in loro!”
Sconsolata,
mi andai a sedere su una sedia stringendo i
pugni per la rabbia. Solo Domenico fu in grado di tranquillizzarmi, con
un
dolce abbraccio.
“Cosa
pensa possa essere successo, signorina Chronoa?”
le chiese Shinichi, preoccupato.
“Molto
probabilmente quei demoni da strapazzo hanno attaccato i nostri amici.
Il gruppo nei Sotterranei è stato assalito con tutta
probabilità da Hit, a
giudicare dalle ultime riprese che ci sono arrivate...”
ci spiegò la semi-Dea,
scuotendo il capo con disappunto “Per il
secondo gruppo, quello all'esterno... ho paura che
sia accaduta l’ipotesi peggiore...”
“...
i Deadly Sins li hanno messi al tappeto...”
comprese Rosalia, abbassando sconsolata la testa “...
o peggio... li
hanno uccisi...”
Il
silenzio calò all’interno di quella stanza.
Nessuno aveva
il coraggio di ammettere che la seconda possibilità
ipotizzata dalla Regina di
Palermo, quella peggiore, fosse la più credibile.
“A
parte questo, ora sappiamo cosa sia realmente successo
a coloro che sono spariti per via di quel varco”
spezzò quella monotonia
Terra, che tra le sue mani portava una delle piastrine conquistate dai
partecipanti durante la Prima Fase del II Torneo del Potere “Non
solo.
Abbiamo compreso cosa sia, realmente, Tournament Planet...”
“...
un Data-Mondo...” continuò per
lui Lea,
analizzando le nostre nuove informazioni “... ovvero
una Dimensione creata
artificialmente per mezzo di un computer, a immagine e somiglianza di
un mondo
presente in una Dimensione a noi sconosciuta, chiamata DELTA”
“Sappiamo
inoltre, grazie alle indagini svolte da BETA
Sora e BETA Riku, che quel globo sia la fusione di tutti i pianeti
presenti nei
nostri universi... nel quale hanno tele-trasportato Simon e
gli altri!”
lo seguì a ruota Roxas, preoccupato.
“Ora
ci resta soltanto da capire cosa stia succedendo
nella Dimensione DELTA, nella quale si sono diretti Riku e Ventus per
salvare
quanti più innocenti possibili”
terminò la spiegazione Naminè,
voltandosi verso Berry, Bulma e Clarice “Manca
ancora molto?”
I
tre scienziati stavano lavorando in sincrono sui corpi
spenti di tutti i C-Rainbow ancora presenti cercando di potenziarli e
migliorando la connessione tra loro e i due che mancavano
all’appello. Nel
mentre, le memorie di C-16 e dei guerrieri potevano comunicare con noi
per
mezzo di interfacce grafiche sui nostri computer.
“Ci
siamo quasi!” dichiarò la
moglie di
Vegeta, facendoci un occhiolino rassicurante “Ora
che conosciamo meglio la
situazione, siamo riusciti a trovare una soluzione. Tra meno
di dieci
minuti, tutti noi potremo comunicare anche con gli altri Cyber Rainb...”
“FATECI
ENTRARE!”
[Aku
No Shinri - BOKU NO HERO ACADEMIA]
La
porta della Sala di Controllo venne spalancata con la
forza. Molti tecnici, che stavano tentando invano di bloccare
l’ingresso ad
alcuni ragazzi della 2-A, rotolarono per terra privi di sensi a causa
dei quirk
degli assalitori.
Si
trattava di Bakugo, Shouto, Kaminari, Kirishima e Tsuyu.
“Non
vi era stato chiesto di rimanere alla larga da
questa torre?” dichiarò GAMMA Trunks,
visibilmente arrabbiato con loro.
“Fin
quando non ci darete notizie sui nostri amici,
potete scordarvelo!” affermò
Kirishima, quasi in lacrime “Ci avete
soltanto portato dentro le nostre stanze e ci avete proibito di
lasciare il
castello... sembriamo dei prigionieri, altro che degli
alleati!”
“Che
fine hanno fatto Midoriya, Ochaco e Momo?!” ci
chiese invece Shouto, decisamente irato “Perfino
Eraser Head è sparito nel
nulla. Nè voi nè i nostri professori
volete dirci qualcosa!”
“E
poi... anche All Might e Kyoka Jiro sono spariti da
stamattina, senza che noi ne sapessimo nulla!”
insistette Kaminari, tra
di loro quello più determinato.
“Insomma!
Kiro! Si può sapere perchè non vi fidate di
noi?”
“E
VEDETE DI RISPONDERE!” Bakugo, più
feroce che mai,
seguì le parole della sua compagna e si preparò a
usare il suo Quirk.
Merda.
Erano davvero arrabbiati.
Avremmo
dovuto immaginarcelo che tenere segregati nel
castello degli adolescenti con tali capacità potesse
rivelarsi un’arma a doppio
taglio. Lasciarli dentro Cair Paravel, in quel momento, era il miglior
modo per
proteggerli, ma vederli così frustrati feriva anche i miei
sentimenti.
Loro
sognavano di diventare eroi. In quella situazione così
complicata, quei giovani pensavano di poter agire in prima linea,
credendo di
avere molte più capacità rispetto a noi adulti,
grazie alle loro lezioni.
La
vita reale, però, non funzionava così. Un adulto
avrebbe
sempre protetto un ragazzo più giovane, anche a costo della
sua vita. Non
importava quanto fossero forti gli studenti della
‘U.A.’. Noi eravamo gli
adulti, noi eravamo più in gamba ed esperti di loro. Se
anche uno solo di loro
fosse morto, quella guerra non avrebbe avuto alcun senso.
La
U.A. era la speranza per il nostro futuro, non una
soluzione per il presente...
[Bunseki
Analysis - BOKU NO HERO ACADEMIA]
“Abbiamo
rintracciato i vostri amici”
Tutti
noi ci voltammo, sbalorditi, verso Shuichi il quale
però continuò a parlare senza alcuna paura.
“Midoriya,
Ochaco ed Eraser Head sono stati
tele-trasportati in una Dimensione chiamata DELTA, e due nostri amici
sono
andati a recuperarli.Momo
Yaoyorozu è stata rapita da un’altra
persona, di cui però non sappiamo ancora molto se non il suo
nome. Non
pensiamo possa essere in pericolo di vita e crediamo che la sua
sequestratrice
voglia soltanto sfruttare i nuovi poteri della vostra compagna.
Continueremo a
indagare, non preoccupatevi. All Might ed Earphone Jack sono
tornati su
Tournament Planet per svolgere un’indagine, in compagnia di
altri nostri amici.
Non tarderanno a tornare!”
“Allora
aspetteremo qui il loro ritorno! Kiro!”
“No!
Voi aspetterete nelle vostre stanze!”
dichiarò, freddamente, GAMMA Trunks “Questo
posto non è un parco-giochi!
Dentro questa stanza stiamo lavorando per salvare delle vite umane... E
NON
ABBIAMO BISOGNO DI ALTRI RAGAZZINI CHE CI DIANO IMPEDIMENTO!”
Ahia.
La situazione stava degenerando.
“Già...
lo vediamo che state lavorando... peccato che
i computer diano soltanto segnali di allarme, mentre voi non state
facendo
nulla per fermarli!”
Misericordia.
Quel Todoroki era il più scaltro, tra i
presenti. Si era reso conto all’istante che qualcosa stesse
andando storto e
non aveva perso tempo a farcelo notare.
“Semplicemente
abbiamo perso le tele-comunicazioni con
coloro che si trovavano su Tournament Planet”
continuò a rassicurarli Domenico,
mostrando loro un sorriso tranquillo e sincero.
“E’
un problema dei nostri computer, di cui alcuni
tecnici si stanno occupando. Non significa che i nostri amici
debbano per
forza essere in pericolo. Giusto, Trunks?”
lo seguì subito Naminè,
puntando lo sguardo verso gli altri.
Solo
a quel punto compresi cosa stessero cercando di fare i
miei compagni. L’aria si stava surriscaldando, e la freddezza
di Trunks non ci
stava sicuramente dando una mano. Quei ragazzi andavano calmati, o
avremmo
soltanto peggiorato le cose. Più severi eravamo con loro,
più si sarebbero
sentiti feriti o, peggio ancora, in dovere di agire completamente da
soli.
Avevamo bisogno di placare le acque, e non lo avremmo fatto se avessimo
continuato a trattarli come dei bambini.
Il
Sayan, tuttavia, sembrava non averlo compreso, visto lo
sguardo omicida che rivolse al mio uomo.
“Domenico
ha ragione!” decisi perciò di
intervenire
io, facendo un cenno a Rosalia e Adolf, che ripresero a ticchettare sui
tasti
dei loro computer senza perdere alcun tempo “Capisco
che vi sentiate
molto frustrati, al momento... ma non dovete preoccuparvi! Goku, Jiren,
Broly e
Vegeta hanno accompagnato la vostra compagna e il vostro insegnante!
Jiro sarà al sicuro, in loro compagnia”
“E
poi, con Midoriya e Ochaco c’è Eraser Head”
si affrettò ad aggiungere subito Takagi, cogliendo al volo
la mia richiesta di
aiuto visiva.
“E
non solo lui... Simon, ALFA Kairi, perfino Freezer”
si aggiunse al discorso Miwako, annuendo con la testa.
“Per
quanto riguarda Momo, tutte le nostre ipotesi ci
fanno supporre che non sia assolutamente in pericolo di vita e che, al
contrario, sia indispensabile per i progetti della donna che
l’ha rapita”
terminò BETA Kairi, avvicinandosi a loro e dando a ciascuno
una pacca silla
testa.
“Se
proprio desiderate restare qui...”
concluse Bulma, invitandoli ad avvicinarsi con un cenno della mano
“...
allora approfittatene per dare una mano a me, Clarice e Berry! Se
riusciamo a
terminare il prima possibile questi circuiti, noi potremo collegarci
con i
ragazzi che si trovano nella vostra Linea Spazio-Temporale!”
Bulma
era stata geniale, con quella proposta. Tutti e
cinque, leggermente più tranquilli, si diressero verso di
lei, cominciando a
usare i loro quirk per facilitare il lavoro dei tre scienziati. Eravamo
riusciti ad arginare il pericolo, riuscendo perfino a farli collaborare
con noi
attraverso dei semplici lavoretti, all’apparenza stupidi ma
che ci avrebbero
fatto guadagnare tempo e risorse.
Gli
unici che non sembrarono affatto averla presa
positivamente erano GAMMA Trunks e Chronoa, i quali uscirono dalla
stanza
cercando di non farsi notare. Lo sguardo di Bakugo, tuttavia, era stato
abbastanza vigile da coglierli in flagrante.
Fu
solo a quel punto che, mi resi conto, quel giovane avesse
compreso la gravità della situazione e che non si fosse
bevuto nemmeno una delle
nostre scuse. Si rese conto perfino che lo stessi osservando, e io
cercai di
tranquillizzarlo facendogli un occhiolino. Come conseguenza, Bakugo si
voltò
imbarazzato dall’altra parte, e io ne approfittai per uscire
dalla Torre di
Controllo.
Non
potevo fare nulla, in quel momento, per aiutare i
presenti dentro quella stanza, perciò decisi di seguire
GAMMA Trunks e Chronoa,
cercando di raggiungerli e di farmi spiegare cosa gli passasse per la
testa.
[De
Hisa No Pinchi - BOKU NO HERO ACADEMIA]
“Voi
due! Aspettat...”
Mi
paralizzai sul posto quando vidi quel ragazzo sferrare un
pugno di stizza verso una delle maestose finestre, il cui vetro si
ridusse in
polvere. Chronoa, d’altro canto, si voltò
nervosamente verso di me. Come avevo
immaginato, a loro non era piaciuto il nostro comportamento.
E
a me non stava piacendo il loro.
“Cosa
diavolo vi stava passando per la testa, in quel
momento?!” affermai, senza alcuna traccia di
pentimento, puntando il dito
verso il petto di Trunks “Non sono dei
semplici ragazzini, tantomeno
degli adulti... a prescindere da questo, se vi azzardate a urlare in
quel modo
a uno di loro, o a me, o a qualche membro della nostra sezione, farete
prima a
risolvere questa situazione per i fattacci vostri! Mi sono spiegata?”
“Noi...
adesso siamo noi due che stiamo agendo in malo modo...”
affermò ironico GAMMA Trunks, decisamente contrariato
“... cercare di tenere
quei ragazzini lontani dai guai, per lei, significa coinvolgerli in
missioni
senza alcun permesso da parte di Chronoa, non è
così?!”
“Mi
scusi tanto, signor Brief... pensavo, stupida
com’ero, che la F.O.F. fosse un’associazione votata
alla democrazia, nella
quale fosse la maggioranza a votare... non che fossi tu a prendere
decisioni!”
GAMMA
Trunks stava per ribattere alle mie parole, ancora più
arrabbiato di prima, ma Chronoa lo fermò in tempo. Tra i
due, quella che temevo
di più era proprio lei.
“Mi
deve perdonare, questore. E’
vero. Come
ha detto lei, la Folds Of Fate è un organizzazione che non
ha un vero e proprio
padrone... tuttavia...” mi
rispose lei, con un tono che non
ammetteva alcuna replica “... avrei gradito
immensamente che voi aspettaste
il mio ritorno per prendere una decisione, piuttosto che lasciare al
loro
destino alcuni tra i migliori guerrieri che avete a vostra disposizione”
“Anche
se vi avessimo aspettato, la scelta di partire per
Tournament Planet è stata votata
all’unanimità!” specificai io,
scandendo
ogni sillaba dell’ultima parola da me pronunciata, prima di
continuare “Noi
abbiamo seguito una traccia, la più probabile in quel
momento...”
“...
senza rendervi conto che fosse soltanto una
trappola” mi interruppe bruscamente la
Dea del Tempo, sempre più severa
“Se aveste atteso il mio arrivo, vi avrei
senz’altro parlato delle nostre
scoperte, questore. Se non aveste agito con troppa frenesia e
sufficienza,
quest’oggi avremmo potuto evitare una perlustrazione suicida”
“Noi
non sappiamo ancora come sia andata a finire
la...”
“...
per la miseria! RAGIONI, QUESTORE!” mi
urlò a
pieni polmoni GAMMA Trunks, in collera con me “SE
SIMON SI TROVA NELLA
DIMENSIONE DELTA, QUALE SAREBBE POTUTO ESSERE IL REALE MOTIVO DIETRO
UNA
TRAPPOLA SU TOURNAMENT PLANET!? DAVVERO NON CI ARRIVA?!”
Non
riuscivo a capire il motivo dietro gli sguardi carichi
di accuse nei miei confronti. Trunks credeva mi fosse sfuggito qualcosa
di
molto importante, al punto tale da aver messo in serio pericolo tutti
quanti.
Di cosa poteva trattarsi, visto che Chronoa lo stava decisamente
appoggiando?
Ragiona,
Claudia. Ragiona!
[Kokoro
o Shihai Shite iku Yami - BOKU NO HERO ACADEMIA]
Quella
mattina, Kyoka Jiro entra nella sala di controllo,
accompagnata da All Might e ci rivela la presenza di gallerie
sotterranee su
Tournament Planet, al di sotto della Tower of Victory. Decidiamo di
indagare,
prendendo tutte le misure cautelari possibili. Goku, Jiren, All Might,
Crilin
ed Earphone Jack avrebbero indagato su questi tunnel segreto, mentre
Vegeta,
Cabba, Broly, Aqua e Xion sarebbero rimasti dentro l’arena a
controllare la
situazione. Un misto tra potenza ed esperienza, in entrambi i gruppi.
Io non
vedevo alcun errore, in queste nostre azioni. Per proteggere Jiro e
riportarla
a casa, sana e salva, avevano deciso di offrirsi i migliori guerrieri
del
torneo. Perciò non le sarebbe...
...
divenni pallida come un lenzuolo, quando compresi a
cosa volessero riferirsi GAMMA Trunks e Chronoa.
“Alla
fine ci sei arrivata...”
dichiarò,
sconsolato, il figlio di Vegeta “... ci poteva
essere un solo, semplicissimo
motivo per attaccare le vostre squadre, Questore... un semplice motivo
dietro
la trappola dei Deadly Sins”
“...
puntavano a combattere... contro i nostri migliori
guerrieri...”
“Sì”
confermò Chronoa, facendomi sprofondare ancora
di più nella disperazione “Il
vostro errore è stato quello di fidarvi
ciecamente di una ragazza alle prime armi...
di talento, non lo
nego, ma pur sempre inesperta. Avete detto che stavate
seguendo una
traccia... adesso, vorrei sapere di cosa si tratta!
C’è stata una
battaglia, il giorno precedente, proprio nella Tower of Victory. Non vi
è parso
strano il fatto che il terreno fosse completamente ricostruito e senza
alcuna
spaccatura provocata dal combattimento di Simon contro i Deadly Sins?
Già a
quel punto, vi sareste dovuti accorgere che ci fosse sotto qualcosa. La
vera domanda,
quella a cui non avete ancora dato una risposta, signora Colombo,
è questa...
per quale motivo avete seguito questa pista?”
Non
avevo il coraggio di parlare, per quanto fossi
sconvolta. Avevamo commesso un errore gravissimo, che probabilmente
sarebbe
costato caro a qualcuno.
Non
avevo alcuna risposta. Nessuno dei miei amici,
d’altronde, l’avrebbe avuta, in quel momento.
Avevamo preso quella decisione a
sensazione, certi di trovare comunque un indizio sui nostri nemici.
Adesso
capivo il motivo per il quale GAMMA Trunks e Chronoa fossero
letteralmente
incolleriti con noi.
“La
Folds Of Fate è un’organizzazione creata dalla
sottoscritta al solo scopo di sconfiggere i Deadly Sins”
continuò Chronoa,
imperterrita e senza alcuna pietà nei miei confronti
“Questa, tuttavia,
rimane una sotto-classe illegale della Pattuglia Temporale, della quale
io sono
la unica e sola Custode ed Erede. Vi ho dato piena
libertà di movimento
perchè mi fido ciecamente del vostro giudizio, ma a tutto
c’è un limite... non
metterò a repentaglio l’esistenza di tutte le
Linee Spazio-Temporali a causa
dei vostri errori, Questore Colombo. Se dovessi rendermi
conto che la
F.O.F. causa più disastri che altro... mi
troverò costretta a cancellarla e
abolirla! Detto ciò, come Kaio-Shin del Tempo e Capo della
Pattuglia Temporale,
ho preso queste decisioni e non accetterò alcuna protesta in
merito!”
“De-decisioni?”
esclamai io, preoccupata a morte.
“Sì.
La prima riguarderà i Partecipanti al
II Torneo del Potere... tutti quanti raggiungeranno Conton
City, e vi
resteranno fino al termine della Guerra per il Trono di Dio Supremo!”
No.
Questo era uno scherzo, non è vero? Non stava parlando
di ‘tutti’ i guerrieri, non è vero?
“Il
controllo della Folds Of Fate verrà lasciato ai
Custodi del Key-Blade, ai nuovi guerrieri che sono giunti per ordine di
Chronoa,
e alla Pattuglia Temporale” mi
confermò invece GAMMA Trunks, più
autoritario che mai “Nessuno potrà
più intromettersi in questa faccenda.
Nemmeno mio padre o Goku, se dovessero tornare indietro ancora vivi...”
[Comet
- NARUTO]
“Sta
zitto, razza
di imbecille...”
Paralizzati
per lo shock, tutti e tre ci voltammo verso
Vegeta. Lo sguardo del principe mi incuteva un timore tremendo, ma
sapevo non
fosse direzionato verso di me...
...
ma nei confronti di suo figlio e di Chronoa, i quali
sembravano immensamente grati del suo ritorno.
“Adesso
voglio mettere in chiaro una cosa! Anche a te,
orecchie lunghe!” il sayan puntò il dito
verso la semi-dea, con una rabbia
e una ferocia imparagonabili rispetto a quelli Trunks del Futuro
“Se vi
azzardate a prendere una decisione così sciocca e stupida, i
Deadly Sins
saranno l’ultimo dei vostri problemi! SONO STATO ABBASTANZA
CHIARO!?”
“NON
LO CAPITE CHE LO STIAMO FACENDO PER IL VOSTRO BENE?!”
gli urlò contro GAMMA Trunks, ferito dalle parole di suo
padre “I DEADLY
SINS SONO TROPPO FORTI! POTREMO CREARE UNA NUOVA LINEA
SPAZIO-TEMPORALE, NELLA
QUALE VIVRESTE IN PACE! NON AGIRE SOLO PER ORGOGLIO, PADRE! TRA I
SOPRAVVISSUTI
CI SONO PERSONE CHE...”
PUNCH!
Trunks
si piegò in ginocchio per colpa del pugno di Vegeta,
dritto sul suo diaframma e in grado di spezzargli il respiro.
“Stai
scappando di nuovo, Trunks... stai fuggendo
nuovamente dalle difficoltà e questo non mi piace affatto!”
gli urlò
Vegeta, più in collera che mai con l’alter-ego di
suo figlio del futuro “DA
QUANDO IN QUA SEI DIVENTATO UN RAMMOLLITO?! Come se scappare potesse
risolvere
la questione!Parli di orgoglio
come se fosse soltanto un
difetto, ma non è così! Forse tutte
quelle persone di cui parli non
verranno mai più uccise... ma cosa ne sarà della
loro dignità? Come pensi
che reagiranno quando sapranno che la Pattuglia Temporale, invece di
incitarli
e dare loro forza, si è limitata a nasconderli per paura che
venissero uccisi?
Questo non è agire per il bene del prossimo, Trunks... QUESTO
E’ AGIRE DA
DEBOLI!”
Nessuno
riusciva a ribattere alle sue parole. Il suo sguardo
incominciò a terrorizzare anche me, come se ci fosse
qualcosa in più che non ci
era stato ancora rivelato.
In
effetti... dove si trovavano tutti gli altri?
“I
ragazzini che tu consideri incapaci, Trunks, hanno
capito tuttavia il concetto più importante. QUESTA
E’ UNA GUERRA! NON CI
SARA’ MAI LA POSSIBILITA’ DI CONCLUDERLA SENZA
SACRIFICI! MORIRANNO ANCHE
PERSONE INNOCENTI, CHE TI PIACCIA O MENO, E DOVREMO PORTARLE SULLA
COSCIENZA
PER L’ETERNITA’! E’ COSI’ CHE
FUNZIONA! LO SAPEVAMO TUTTI A COSA STAVAMO
ANDANDO INCONTRO! TUTTI QUANTI NOI SAPEVAMO...”
qui, Vegeta si rivolse a
Chronoa, puntandole il dito contro “... CHE QUELLA
FOSSE SOLTANTO UNA
TRAPPOLA! SE C’E’ UNA COSA, IN QUESTE BATTAGLIE,
CHE MANCHERA’ SEMPRE SARA’
PROPRIO IL TEMPO, NANEROTTOLA! ERANO TUTTI CONSAPEVOLI DI
CIO’... TUTTI QUANTI!
NESSUNO DI NOI ACCETTERA’ LA VOSTRA DECISIONE
PERCHE’, IN QUALUNQUE MODO, I
DEADLY SINS SARANNO CAPACI DI TROVARCI, CHE A VOI PIACCIA O PURE NO. LO
SAPEVO
IO, LO SAPEVANO KAKAROTH, JIREN, ALL MIGHT E BROLY CHE CI HANNO RIMESSO
LA
VITA... LO SAPEVA PERFINO LA VOSTRA COMPAGNA AQUA, CHE E’
RIUSCITA A MANTENERE
IN VITA QUELLA RAGAZZINA A COSTO DELLA SUA, FACENDO CREDERE A TUTTI CHE
FOSSERO
ENTRAMBE MORTE! LO SAPETE PERCHE’ CI SIAMO ANDATI COMUNQUE?
PERCHE’ SOLO
COMBATTENDO CONTRO IL PROPRIO NEMICO SI CAPISCE QUALE SIA IL SUO PUNTO
DEBOLE... E GUARDA UN PO’! ABBIAMO TROVATO DEGLI INDIZI PER
SCONFIGGERE QUEI
DEMONI DA STRAPAZZO ANCHE SENZA L’AIUTO DI SIMON!”
Quelle
urla cessarono così come erano iniziate. Ci erano
arrivate troppe informazioni dentro le nostre teste affinchè
potessimo
recepirle tutte al volo.
Solo
dopo qualche secondo, notai finalmente le guance
arrossate del sayan e compresi che a parlare fosse stata non solo la
sua
rabbia, ma la sua disperazione...
...
perchè, mi ero appena resa conto, ci aveva annunciato
la morte in battaglia del suo più grande amico e rivale.
***
Dimensione
DELTA - Resti del Museo Louvre
23:40
SIMON
[Response
Of Souls - NARUTO]
La
giornata si era conclusa in un via-vai di emozioni a non
finire. Quando uscimmo dal temibile bacino d’acqua,
vittoriosi, notammo ALFA
Kairi in preda ai singhiozzi e Freezer decisamente imbarazzato. Io e
Chi sapevamo
già il motivo per il quale lei stesse piangendo di gioia e
le permettemmo di
avvicinarsi al suo Dragon, il quale era ancora svenuto sopra le mie
spalle.
Si
sarebbe risvegliato tra qualche ora, in base
all’ammontare di energia che la mia ragazza aveva utilizzato
per curarlo dalle
sue ferite. Chi, invece, sembrava essersi ripresa. Riuscivo ancora a
percepire
l’aura del bambino e questo mi confortava.
Al
nostro ritorno sulla superficie, ritrovammo Riku che ci
offrì dei nuovi vestiti, degli zaini per ciascuno di noi
contenenti beni di
prima necessità. Ovviamente Freezer si limitò a
prendere la sacca, mentre io e
Chi ci affrettammo a metterci qualcosa addosso, imbarazzati
nell’essere in
biancheria intima. Kairi, invece, si occupò di Dragon.
Solo
a quel punto ci incamminammo per raggiungere gli altri.
Mi resi conto solo in quel momento che qualcosa era andato nel verso
sbagliato.
Gran parte della foresta era stata letteralmente ridotta in cenere, e
non
riuscivo a percepire le aure di qualche nostro compagno. Durante la
nostra
assenza, tutti i nostri amici erano stati attaccati da alcuni
pericolosi
nemici, tra i quali una vecchia conoscenza di ALFA Kairi.
Chi
avrebbe mai immaginato che Urahara e i restanti Angeli
della Morte fossero le nove parti di una strega psicopatica?
Quando
arrivammo dai nostri compagni capimmo, con nostro
immenso orrore, che qualcuno ci aveva rimesso la vita.
La
piccola Ayumi, il signor Aizawa, l’intrepida sayan
Caulifla, l’eroe di classe S Genos, il morbidissimo Baymax e
l’innocente GoGo
erano caduti sotto i colpi dei nostri nemici.
Ciascuno
di loro era già stato sepolto e pianto da tutti,
e pregammo che le loro anime andassero
nell’aldilà, senza vagare inutilmente in
quella dimensione maledetta.
La
sera, tutti noi decidemmo di cenare e venimmo a
conoscenza di tutti i particolari. Colui che aveva inizialmente creato
più
scompiglio era stato Cell, il quale si era sbarazzato facilmente di
Ayumi (la
bambina era stata letteralmente risucchiata nel suo corpo, scoprimmo, e
rischiai seriamente di rimettere al solo pensiero di quella scena), di
Baymax e
di GoGo.
Il
figlio di Goku ci era rimasto davvero molto male per la
morte della giovane ragazza proveniente dal terzo Universo, e si vedeva
da un
miglio che si fosse realmente innamorato di lei. Il più
sconvolto dalla perdita
di GoGo, però, era senza ombra di dubbio Hiro. Lui conosceva
lei e Baymax da
tantissimo tempo; non averli potuti proteggere l’aveva
segnato dentro,
facendolo sprofondare nella disperazione più profonda. Tra
tutti i presenti, a
parte Chi ovviamente, lui era senz’altro il più
debole. Il desiderio di Ai, in
quel caso, avrebbe senza ombra di dubbio potuto aiutarlo, se avesse
voluto.
Hiro doveva soltanto capire come collaborare con l’essere che
aveva dentro di
se.
ALFA
Kairi, esattamente come mi aveva detto avesse fatto
con Chi, lo aveva tramortito e gli aveva sbloccato il Cuore. Quella
notte lei
l’avrebbe tenuto d’occhio per evitare possibili
disastri.
La
morte più dolorosa fu, per me, quella di Ayumi Yoshida,
che io avevo imparato a conoscere in quei pochi mesi vissuti a Tokyo.
Aveva
avuto un’infanzia terribile, e solo da poco era riuscita a
risollevarsi con la
sua nuova famiglia. Avevo scoperto tutti i suoi segreti, ma la sua
apparente
immortalità non sembrava averla salvata dalla ferocia di
Cell.
Invece
era morta a sette anni per colpa di una guerra in
cui lei non c’entrava assolutamente nulla.
Tutte
le sue compagne l’avevano pianta fino a tarda notte,
fino a quando non ebbero più lacrime da versare. Tra di
loro, la più distrutta
era la sua migliore amica, mia sorella Ai. Passai la cena con lei,
abbracciandola e consolandola, promettendole che l’avremmo
vendicata.
A
uccidere tutti gli altri, invece, era stata Hinode. Quella
strega aveva assorbito anche i poteri dei restanti membri
dell’Unione dei
Villain, diventando potente al punto tale da costringere i nostri amici
a
fuggire a gambe levate.
L’unica
a piangere la morte di Caulifla fu la sua adepta Kale.
La sayan era, assieme alla sua
compagna e amata, a capo di una piccola banda di
ladruncoli, bambini orfani abbandonati dalle famiglie più
povere del pianeta
Salad. Loro due se ne erano sempre prese cura, non temendo di finire
nella
lista dei criminali più ricercati del loro universo. Se i
loro crimini
sarebbero serviti a sfamare delle bocche innocenti, allora ne avrebbero
pagato
le conseguenze. L’attacco agli universi dei Deadly Sins aveva
ucciso tutti gli
orfani, tranne quei due che si erano portati appresso.
Ora
a proteggere quei
poveri piccini era rimasta solo Kale, il cui sguardo era a dir poco
indecifrabile.
Eraser
Head, invece, era morto cercando di proteggere i suoi
allievi. Midoriya e Ochaco non avevano cenato assieme a noi, con BETA
Emerald e
BETA Cristal che avevano provato in tutti i modi a risollevare il loro
morale.
Alla fine, entrambi erano andati a dormire senza salutarci,
dimostrandoci
quanto la morte del loro insegnante li avesse sconvolti. Kairi mi aveva
promesso che avrebbe cercato in tutti i modi di parlare con loro la
mattina
seguente e che, per il momento, era più saggio non
disturbare il loro lutto.
Una
delle persone che cambiò completamente il suo carattere
fu Saitama. La potenza di Hinode l’aveva visibilmente scosso,
e il fatto che
Genos si fosse sacrificato per salvarlo da morte certa era un colpo
molto duro
da digerire. Quella guerra non era più un semplice
passatempo, non era più uno
svago nel quale lui aveva deciso di immergersi inconsapevole dei
rischi...
...
era diventata una battaglia dalla quale voleva
uscirne vincitore.
Tatsumaki,
quella sera, aveva continuato a bacchettarlo e
prenderlo in giro per la sua debolezza. D’altronde, lui era
un eroe di classe
inferiore rispetto al suo allievo, segno che in realtà
Saitama fosse più debole
sia di Genos che di Tatsumaki. Ciò mi colse letteralmente
alla sprovvista,
anche perchè percepivo in quell’eroe pelato una
potenza a dir poco
inimmaginabile.Di certo Saitama non rispose
nemmeno a una delle tante
parolacce di Tatsumaki, la quale venne affrontata a muso duro anche,
con grande
sorpresa da parte di tutti, dall’imperatore Freezer. I due
rischiarono
seriamente di venire alle mani, e se non fosse stato per Peach la
situazione sarebbe
degenerata.
Alla
fine fu Saitama stesso a mettere fine a quella
diatriba, affermando questa semplice frase.
“Smettetela
di
litigare... domani sarà mille volte peggio di oggi, e
così sarà anche quello
dopo. Piuttosto che bisticciare, pensate ad un modo per sconfiggere
quella
donna che nessuno è stato in grado di sfiorare”
Quelle
parole misero a tacere Tatsumaki, la quale smise di
parlare ma andò a dormire letteralmente su tutte le furie.
Avremmo dovuto
tenere a bada i suoi scatti di ira...
...
se avesse compiuto una sciocchezza, sarebbero stati
guai!
Nel
mentre, avremmo dovuto risolvere alcuni problemi
sopraggiunti in quelle ore. Il più importante, purtroppo,
riguardava la
sparizione di Majin Buu e di Alucard.
Sapevamo
la fine che avesse fatto il primo; una metà era
stata mangiata viva da Hinode, mentre l’altra si era fusa
definitivamente con
Ub, riunendo l’intera potenza dell’ex-majin nel
corpo del piccolo giovane.
Il
secondo, aveva fatto perdere le sue tracce e non sapevamo
che fine avesse fatto. Ciò era decisamente preoccupante. Era
morto? Era
riuscito a scappare da solo? Si era alleato coi nemici? Nessuno lo
sapeva. Di
certo lo avrei trucidato con le mie stesse mani per essersi allontanato
da solo
e per aver lasciato da soli tutti i miei compagni contro Hinode.
Il
secondo problema, invece, riguardava una rivelazione fattaci
da Riku e il suo amico Ventus. La Dimensione DELTA su cui ci trovavamo
era
provvista soltanto della Fusione di tutti i globi dei dodici universi
in uno
solo, perciò sarebbe stato impossibile fuggire su altri
globi.
Per
questo avevamo deciso di passare la notte all'interno
dell'unico
edificio presente in quella radura devastata dalla distruzione, ossia
ciò che restava del Louvre. Per tenerci al caldo, essendosi
la
foresta ridotta in
cenere, usammo i quadri ancora intatti e qualche scultura in
legno come combustibile per il fuoco. Era un oltraggio alla memoria di
tutti
quegli artisti, ma non ci restava altra scelta se volevamo superare
quella
notte gelata.
“Ma...
non è possibile... come diavolo avrebbero fatto
a crearlo?” domandò ALFA
Kairi, incredula, prima che io le rivelassi la
giusta risposta.
“In
questi giorni, mi avete spiegato che Diablo
possedesse un suo set personale di Sfere del Drago. Potrebbe essere
stato lui”
“Indovinato,
Simon” confermò BETA Riku, dichiarando
“Per
averne conferma, noi stessi abbiamo usato una... via alternativa... per
raggiungere questo luogo, e abbiamo fatto centro. Possiamo
far tornare nel
Regno di Hearts coloro che lo desiderano!”
“Credo
sia molto più saggio parlarne domani mattina”
ammise ALFA Kairi, guardandosi attorno.
Tutti
tranne me, la Regina di Hearts, BETA Riku, BETA
Ventus, la mia ragazza, Ai e Juzo erano andati a dormire. Ci trovavamo
proprio
davanti alla Monna Lisa di Leonardo Da Vinci, e speravo con tutto il
cuore di
non dover usare anche quel dipinto come legna da ardere.
Fu
proprio in quell’istante che, tuttavia, Juzo si
voltò
raggiante verso la sua padroncina. La sua rivelazione ci riempii
d’immensa
gioia.
[Destinys
Union - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“SIAMO
IN CONTATTO! POSSIAMO COMUNICARE CON GLI ALTRI!”
Quel
grido svegliò gran parte dei presenti, i quali
squadrarono malamente il povero Cyborg. La sua voce, però,
cambiò
improvvisamente voce, mutando in un miscuglio di suoni a dir poco
strani, ma a
me inizialmente familiari.
- EMERALD!
CRISTAL! SIETE ANCORA LA’?!
–
- BRA! AMORE
MIO! DIMMI CHE SEI VIVA! –
Sorrisi,
colmo di felicità, quando i tre interpellati
iniziarono a gridare il nome delle loro mamme, più felici
che mai. Perciò, alla
fine, i membri della Sezione Anti-Mafia erano riusciti a potenziare il
collegamento tra i Cyber-Rainbow.
Quella
era una notizia straordinaria.
- Ok! Adesso
calmatevi! Dobbiamo comunicare con
tutti loro per sapere cosa sta succedendo! Riku! Ventus! Fate rapporto
immediato! –
A
parlare fu una persona a me sconosciuta. Fu ALFA Kairi a
sussurrarmi il suo nome e la sua carica. Si trattava di Chronoa, la
Kaio-Shin
del Tempo, colei che aveva il compito di gestire le Linee
Spazio-Temporali di
ogni epoca.
Il
racconto di BETA Riku e BETA Ventus fu rapido e celere,
ma chiaro a sufficienza affinchè tutti coloro che si
trovavano dall’altra parte
capissero la gravità della nostra situazione. Parlammo loro
di come eravamo
riusciti a sconfiggere Lust, di come Lilith sembrasse sempre
più fuori
controllo, della nuova minaccia rappresentata da Hinode e, soprattutto,
della
morte di alcuni di noi.
- No... mio
Dio... non anche da... –
Il
nostro sangue si gelò nelle vene. Quella frase ci fece
temere il peggio.
“Ragazzi...
è successo qualcosa anche nella vostra
linea temporale?” domandò Chi,
con uno sguardo che non mi lasciò
presagire nulla di positivo.
C’era
qualcos’altro che aveva compreso?
La
rivelazione sconvolgente dei nostri amici distrusse in
pochissimi istanti quel piccolo momento di felicità.
- Ecco...
oggi, alcuni di noi sono tornati su
Tournament Planet per cercare delle informazioni sui nostri
avversari... ma
sono caduti in una trappola. Crilin Roshi ha perso un occhio. Kyoka
Jiro si è
salvata per il rotto della cuffia, ma abbiamo dovuto... donarle un
cuore
meccanico per riportarla in vita, trasformandola per sempre in un
cyborg. Cabba
e Xion sono usciti malconci dalla battaglia e non si riprenderanno se
non tra
tre giorni circa. L’unico a uscirne quasi illeso è
stato Vegeta... tuttavia...
Son Goku, Broly, e Aqua hanno perso le loro vite in questo feroce
attacco, per
mano del Deadly Sins di nome Sloth. Anche Jiren e Toshinori Yagi, alias
All
Might, sono morti per mano di un guerriero di nome Hit, il quale
però è stato
già sconfitto e ucciso -
Nessuno
aveva più il coraggio di parlare. Molti di noi
avevano già pianto un loro amico, quel giorno, e ora ci
veniva rivelata questa
notizia del cavolo.
Merda.
Come eravamo giunti a tutto questo?
Ogni
volta che
facevamo un passo avanti, i nostri nemici ne avanzavano tre in
più. Speravo, con tutto il cuore, nell’aiuto di
guerrieri
come
Goku, All Might e Jiren, i quali erano non solo forti, ma anche leali e
coraggiosi, a tal punto che con loro avevo sviluppato un bellissimo
rapporto di
amicizia.
E
ora erano morti...
...
erano morti gran parte dei migliori guerrieri...
...
volevo urlare, ma non ci riuscivo.
Faceva
troppo male.
“Era
come temevo”
[Dearly
Dreams - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Mi
voltai, sconvolto, verso Chi. Lei aveva capito anche
questo?
- Tu... tu
sei BETA Chi? Di cosa parli?
–
“Sarebbe
stato troppo semplice se la battaglia contro
Lust, o quella dei nostri amici contro Hinode, fosse stata
l’unica. La
tattica dei nostri nemici è piuttosto chiara. Colui che li
comanda ha deciso di
attaccare tutte le nostre fazioni allo stesso tempo; se da una parte
noi
combattiamo contro uno o più Deadly Sins, da voi arriveranno
automaticamente
gli altri. Non avrebbe avuto senso, infatti, che i Demoni
Puri
combattessero soltanto contro te, Simon” mi
spiegò la mia ragazza, affranta
“Forse è questo il motivo per il
quale Alucard si è allontanato senza più
tornare... è molto probabile che sia stato attratto via da
noi per colpa di uno
dei Deadly Sins. Se vogliamo puntare a
sconfiggerli tutti prima che
sia troppo tardi... dovremo sconfiggerne più di uno al
giorno. Questa è la
nostra unica speranza di vittoria”
Era
in quei momenti che Chi mi incuteva un grandissimo
timore. Nel momento in cui lei decideva di lasciare libero sfogo alla
sua vera
intelligenza, raggiungeva quello stato apparentemente catatonico,
attraverso il
quale riusciva a cogliere tutti di sorpresa con quelli che, avevo
compreso sin
da subito, fossero ragionamenti fatti sul momento.
“Tralasciando
ciò, ormai sappiamo come e in che modo si
possano sconfiggere i Deadly Sins. Per prima cosa, va
distrutto il Corpo di
Majin, impedendogli di conseguenza lo sfruttamento dei poteri di Buu.
Poi è
necessario consumare la Pietra Filosofale che si trova nei
loro Corpi Originali, impedendo loro di rigenerarsi. Solo a quel punto
potremo
sconfiggerli definitivamente tagliando il loro Filo
dell’Anima e liberando i
loro Cuori con un Key-Blade”
- Questo,
però, varrà soltanto per i Deadly Sins, e
non per i due Candidati al Trono di Dio Supremo. AH! A proposito!
Conoscete per
caso una certa Asia Taneko?! –
Asia
Taneko...
...
un momento! Io non la conoscevo, ma qualcuno dentro
il mio corpo sì!
“Io
sì!” affermai subito, lasciando senza
parole i
presenti “Colei che si trova dentro di me
la conosce alla perfezione?
Cosa succede?”
- Ha rapito
una delle studentesse della 2-A, una
tale Momo Yaoyorozu, e ha fatto perdere le sue tracce! Non sappiamo se
le sue
intenzioni... –
“Non
preoccupatevi per Momo. Starà bene!”
li
rassicurai io, mentre l’anima di Hitomi mi stava infondendo
nuova gioia in me “Asia
ha semplicemente avuto... una vita molto particolare. Se la
trovate,
riferitele che io, Simon Kog, ho l’anima della sua amata nel
mio corpo e che la
proteggerò fino al giorno in cui non la potremo separare da
me!”
- Già.
Per quanto riguarda il desiderio che hai
espresso, Ai Haibara... –
Chronoa si era rivolta alla mia
sorellina, la quale però era ancora sotto shock per la morte
del suo maestro - ...
faremo i conti quando tornerai! Stavolta non la passerai liscia... hai
creato
una situazione del tutto anomala. Cosa ancora più grave, non
possiamo nemmeno
utilizzare più le Super Sfere del Drago. Se solo
l’angelo sopravvissuto si
facesse vedere... potremmo chiedergli una mano a ripristinarle –
Oh
no. Loro non sapevano ancora quella orrenda verità. Non
erano ancora arrivati a tale conclusione.
Solo
a quel punto Ai, sentendo la frase di Chronoa, sembrò
riprendersi.
“Signora
Chronoa...”
La
piccola tirò un lunghissimo sospiro, prima di rivelare a
tutti i nostri compagni della Dimensione ALFA.
“...
l’Ultimo Candidato al Trono è un Angelo”
Anche
stavolta il silenzio si era fatto molto palpabile.
Dovevamo averli colti di sorpresa, con quella rivel...
[The
Devil - BEST OST IN THE WORLD]
- E’
impossibile. Questa ipotesi è da scartare
-
Mi
voltai, incredulo e senza parole verso Juzo, il quale
ovviamente era innocente. Quella con cui mi stavo per scagliare contro,
se
l’avessi avuta davanti alla mia faccia, era la Kaio-Shin del
Tempo.
“Non
ci sono altre spiegazioni, Chronoa-Sama”
continuò imperterrita Ai, rivelando a tutti loro “E’
stato Tao-Pai-Pai a
rivelarmelo, poco prima di morire. Oltre ai Deadly Sins e Lilith Sama,
gli
ultimi membri dell’Organizzazione di questo Candidato sono
Diablo, Glacial e
due personaggi misteriosi provenienti dalle Dimensioni ALFA e GAMMA. Inoltre,
tutti gli indizi portano a supporre che il nostro nemico sia un Angelo
che ha
tradito tutti i suoi simili...”
“Non
è una supposizione...”
confermò Chi, convinta di
questa ipotesi “... il nostro avversario
è un Angelo. Solo uno di loro
potrebbe soggiogare dei mostri come i Deadly Sins o Lilith-Sama. Questo
spiegherebbe anche il motivo per il quale gli Angeli, nei giorni prima
dello
sterminio, fossero così agitati.
Avevano scoperto qualcosa, signora
Chronoa... e lo stesso Simon ne ha parlato personalmente sia con il
Sommo che
con Whis-Sa...”
- Vi
ho detto che questa ipotesi è da scartare a
priori! Un Angelo è una creatura che viene creata al solo
scopo
di
supervisionare l’operato degli Hakai-Shin, e il Sommo
Sacerdote
fa lo stesso
con i suoi figli. Il loro arbitrio nei confronti degli universi
è totale. Non
favoriscono nè i buoni nè i cattivi, e
obbediscono
soltanto ai comandi del loro
Hakai-Shin. Un'altra cosa molto importante riguarda la loro
libertà di movimento. Non possono combattere, altrimenti
sparirebbero dall'esistenza! Inoltre ci sono delle regole molto
particolari per la Nomina a
Trono di Dio Supremo... e qui voglio che ascolti anche tu, Vegeta, che
hai assistito assieme a Goku alla morte di un angelo e che sei
stato il primo a formulare questa stupidaggine... nessun Angelo ha il
potere di candidarsi, in nessuna circostanza! QUESTO VA
CONTRO LA LORO NATURA! SONO STATI CREATI IN MODO DA NON DESIDERARE MAI
QUEL
TRONO! MAI! GLI UNICI CHE POSSANO CANDIDARSI A QUEL RUOLO SONO I
MORTALI!
Perciò... l’unica, secondo me, che potrebbe aver
dato il
via a tutto ciò... E’
ASIA TANEKO! E’ LEI IL CANDIDATO CHE STATE CERCANDO! –
Chronoa,
stavolta, aveva guadagnato un punto. Quella regola,
infatti, non la conosceva nessuno di noi. Nemmeno un secondo dopo aver
pensato ciò,
Hitomi iniziò a martellare proteste nella mia testa,
convinta dell’innocenza
della sua amata. D’altro canto, la supposizione di Chronoa
non era nemmeno
convincente al cento per cento, dato che mancavano molte prove.
Perciò,
se il Candidato non poteva essere un Angelo o un
semi-Dio, chi stava al comando dei nostri...
[The
Sealed Kingdom - BEST OST IN THE WORLD]
“Mi
spiace, signorina Chronoa...”
Il
sorriso rammaricato di Chi fu in grado di sconvolgermi
anche questa volta.
“...
ma quanto ha detto non fa altro che confermare tutti
i miei dubbi. Ora ne sono convinta al cento per cento... il Candidato
al Trono
di Dio Supremo che comanda i nostri amici è... al cento per
cento... un Angelo
che ha tradito e fatto assorbire i suoi compagni dai Deadly SIns”
- Ma...
ma... CI STAI CON LA TESTA, STUPIDA MORTALE?!
TI HO APPENA DETTO CHE... –
“...
che
gli Angeli non vanno contro la loro natura di
desiderare il Trono di Dio Supremo, e che non possono intromettersi
negli affari dei mortali pena la loro cancellazione. Non sono sorda, e
il Sommo Sacerdote me ne ha già parlato durante le riprese
del
programma. Sono perfettamente in grado
di formulare le mie idee... e, secondo me, il solo fatto che
vi sia una carica come quella del Sommo
Sacerdote, che controlla esseri apparentemente senza alcuna
volontà propria, va contro
ogni senso logico”
Questa
volta, Chronoa non fu in grado di risponderle, e Chi
continuò il suo discorso.
“Non
solo. Se diamo per accertato quello che ho detto,
anche il Sommo Sacerdote che è un Angelo servitore dei
precedenti Dei Supremi
vi avrebbe mentito.
D’altronde, se dovessimo controllare il passato
di un qualsiasi Angelo, Whis propongo, si notano molti comportamenti
del tutto
indipendenti nei confronti dei loro Hakai-Shin. Lei stessa lo ha appena
detto... Goku e Vegeta hanno assistito alla sparizione di un Angelo
davanti ai loro occhi, perciò questi ultimi possono prendere
decisioni totalmente indipendenti. Sarei perfino curiosa di sapere
cosa ci direbbero questi ultimi, dato che...”
“...
Iwne ce ne aveva parlato”
confermò
Midoriya, ancora provato dalla morte dei suoi sen-sei “Ci
aveva rivelato che
stesse accadendo qualcosa di losco, del quale gli Angeli avevano deciso
di non
parlare ai propri Dei della Distruzione”
“Per
questo, io ho già formulato due mie ipotesi sui
possibili sospettati” confermò
Chi, più convinta che mai delle sue
supposizioni “Si tratta dei due Angeli con i quali
Simon Kog ha parlato per
ultimo, gli unici che si sarebbero potuti sentire minacciati dalle sue
parole.
Uno di questi, il colpevole, ne sarebbe stato preoccupato al punto da,
inizialmente, spingere gli Zeno-Sama a cambiare completamente le
regole. Il
secondo, invece, avrebbe compreso tutto, cercando quindi di fermare il
suo
piano, fallendo miseramente. Parlo di Whis-Sama e del Sommo
Sacerdote,
signor...”
- ADESSO
BASTA! –
L’urlo
di Chronoa doveva aver atterrito tutti coloro che le
stavano vicino, nella sua Linea Spazio-Temporale. Noi, però,
non lo eravamo.
- Vi rendete
conto delle accuse che state
rivolgendo? State sputando fango su due delle entità
più rispettate e sagge
della nostra esistenza... due Angeli che sono vissuti per miliardi e
miliardi
di anni... DUE ESSERI COMPLETAMENTE RISPETTOSI DELLE REGOLE, CHE NON
HANNO MAI CONDANNATO
NESSUNO DI LORO SPONTANEA VOLONTA’! VI RENDETE CONTO DI COSA
SUCCEDERA’ SE
QUEST’ANGELO VENISSE A SAPERE TUTTO QUESTO? POTREBBE PERFINO
DECIDERE DI VOLTARCI
LE SPALLE E NON AIUTARCI PIU’! LUI E’
L’UNICO, AL MOMENTO, CHE POSSA...
–
“Gli
Angeli sono imparziali, lo ha appena detto… il
sopravvissuto non ci aiuterebbe a prescindere. Perché speri
possa cambiare
idea? Allora le sue supposizioni sono errate?”
Già.
Chi aveva messo sotto scacco la Kaio-Shin del Tempo.
“No.
L’unico che possa risolvere questa faccenda è il
Cavaliere del Destino citato nella Profezia”
affermai io, ormai
convinto delle ragioni della mia ragazza “Un
personaggio di cui, purtroppo,
sappiamo poco o nulla. Le uniche certezze che abbiamo, in
questo momento, è
che soltanto un Angelo sia sopravvissuto e... che le piaccia o meno,
Chronoa-Sama... costui sta cercando di giocare sporco nella Guerra per
il Trono
di Dio Supremo. Questo significa, perciò, che
nessun’altra figura citata
dalla Profezia può essere l’Angelo colpevole di
tutto...”
- PIANTATELA
CON QUESTO COMPORTAMENTO! MI STATE
STUFANDO! BETA RIKU! BETA VENTUS! ENTRO DOMANI MATTINA IO VOGLIO TUTTI
LORO A
CONTON CITY! E NIENTE DISCUSS...
–
“Signora
Chronoa. Temo che tutti loro abbiano ragione”
Il
gemito strozzato che si udii dalla bocca di Juzo fu la
reazione naturale della semi-Dea del Tempo alle parole di Ventus. Anche
Riku,
d’altro canto, sembrava appoggiare la nostra linea,
rassicurando ALFA Kairi con
un semplice occhiolino.
“Voglio
farle un’ultima domanda, Chronoa-Sama...”
affermò Chi, alla fine, puntando lo sguardo verso Juzo, come
se stesse cercando
di leggere l’anima della Kaio-Shin, scoprendo il suo asso
nella manica, quello
della vittoria “... diamo per certo quanto abbia
detto lei, che un Angelo
non potrà mai candidarsi al Trono di Dio Supremo. Allora
cosa accadrebbe se... l’Angelo
in questione decidesse di rinunciare ai suoi poteri? Le
riformulo meglio la
domanda... un Angelo può rinunciare alla sua
carica, se lo desidera? Io
sapevo che, inizialmente, esistessero diciotto universi controllati da
altrettanti Angeli. Quando sei di questi sono spariti, che fine ha
fatto
l’Angelo in questione? E’ stato ucciso, oppure ha
avuto la possibilità di
scegliere cosa fare? Perchè... se devo essere sincera... lo
stesso Sommo
Sacerdote mi ha rivelato, durante le pause del programma, di qualche
Angelo tra
questi che ha scelto, spontaneamente, di diventare un
mortale… e, in
particolare, di un Angelo che avrebbe voluto trasformarsi in un
mortale, di nome
Merus, morto per proteggere l'Universo Sette dalla minaccia di un
nemico di nome Moro!”
Ecco.
Alla fine Chi aveva rivelato tutta la verità, senza
nascondere più nulla. Era a questo, quindi, ciò
su cui lei stava rimurginando
per tutto il giorno.
Con
ansia attendevamo la risposta di Chronoa, la quale però
aveva improvvisamente smesso di parlare. Sapevo il motivo dietro tale
comportamento. Accadeva a tutti coloro che scoprivano di avere avuto al
loro
fianco, praticamente dal giorno in cui erano nati, un qualcuno che
aveva
giocato con le loro vite fin dall’inizio. La reazione di
Chronoa era quella di
qualcuno a cui crollava il mondo sotto i suoi piedi. Lei aveva provato,
con le
unghie e con i denti, a difendere l’indifendibile, ma alla
fine si era dovuta
scontrare con la realtà dei fatti.
“Come
immaginavo... gli alibi degli Angeli
non hanno alcun fondamento. Grazie della chiacchierata... ma
io non mi
muoverò da questo pianeta, Chronoa-Sama!”
affermai, ormai convinto
della decisione che avevo preso “Date le
circostanze, non mi resta altra scelta...
CHE CANDIDARMI UFFICIALMENTE AL TRONO DI DIO SUPREMO! Puoi
staccare
il collegamento, Juzo...”
- NO!
ASPETTA! NON... –
***
UNKNOWN
[Too
Late - BEST OST IN THE WORLD]
Anche
Goku aveva lasciato definitivamente la scacchiera.
Tutto
come previsto.
Ogni
movimento si era risolto a mio favore. Nessuno
avrebbe mai scoperto la mia identità prima del tempo. Prima
che tutti e sette i
Deadly Sins cadessero sotto i colpi dei nemici, io avrei ottenuto la
mia
vittoria definitiva.
Il
prossimo passo sarebbe stato quello di attaccare la Base
Militare della ‘F.O.F.’. Speravo di farli
collassare dall’interno con quella
trappola, ma la sopravivenza di Vegeta era stato un brutto colpo da
digerire. I
più forti tra tutti i guerrieri rimasti, oltre a Simon Kog,
erano certamente il
principe dei Sayan e Freezer. Era su di loro che dovevo concentrare la
maggior
parte delle mie forze. Inoltre, ero sicuro che tra di loro vi stesse
sicuramente qualcuno in grado di intuire la mia vera
identità prima del
tempo. La prima sulla lista era certamente Chronoa, e con lei GAMMA
Trunks e
GAMMA Mai. Poi vi stava il guerriero che aveva vinto il I Torneo del
Potere.
Non era forte, ma quell’anno lui era stato uno dei pochi a
comprendere subito
quale fosse il mio vero obiettivo e mi aveva giocato con le Super Sfere
del
Drago. Poi vi stava Clarice Red. Avrei dovuto fonderla nuovamente con
Lilith,
così avrei avuto l’arma definitiva per distruggere
in anticipo sia BETA Simon
che ALFA Dragon.
Che
stupida. Lei, GAMMA Hinode e BETA Cell pensavano davvero
di potermi trarre in inganno? Che ci provassero comunque. Che mi
aiutassero a
sbolognarmi di tutti i Cuori Puri d’Oscurità! Poi
mi sarei certamente occupato
anche di loro.
Il
problema restava rintracciare l’altra Candidata al Trono
di Dio Supremo. Dopo aver rubato quella navicella spazio-temporale con
la
giovane mortale majinizzata, lei era come svanita nel nulla e
ciò mi
preoccupava e non poco. Tra tutti loro, lei era la minaccia maggiore.
Poco
male. Da sola lei non sarebbe mai riuscita a
sconfiggermi.
D’altronde,
ero l’essere con la capacità di combattimento
maggiore in tutti gli universi conosciuti di ogni linea
spazio-temporale.
Tornando
al mio piano originale, come avrei attaccato i miei
nemici senza attirare il loro occhio verso di me? Avevo bisogno del
diversivo
più adatto, di una giovane e piccolissima anima innocente da
mandare al
patibolo per sterminare tutti i miei obiettivi...
...
e io avevo la pedina perfetta! Dovevo soltanto
ingannarla e portarla dalla mia parte senza farle intendere che fossi
io il
cattivo! Avevo perfino un imbecille che mi sarebbe potuto essere utile
in tal
senso.
Sarebbe
stato divertente.
Oltre
a ciò, dovevo scegliere quale tra i miei adepti
dovesse raggiungere la dimensione DELTA, affrontando BETA Simon, ALFA
Dragon,
BETA Chi e ALFA Kairi. Quale tra i Deadly Sins avrei dovuto condannare
a morte?
Potevo mandare loro contro uno dei più forti o avrei dovuto
sfruttare questi
per uccidere gran parte dei loro amici?
Mi
voltai verso una piccola sfera, dal diametro di un metro,
nel quale vi stava imprigionata una delle mie pedine più
importanti, quella che
avrebbe potuto cambiare le sorti della battaglia.
“E’
un grosso dilemma... tu chi preferiresti vedere
morto? Il tuo vecchio contenitore o tutti i suoi amici? Cosa
ne pensi...
Zero-Sama?”
La
sfera trasparente riflettè il mio aspetto. Nessuno aveva
scoperto la vera fine degli angeli, e nessuno avrebbe scoperto
alcunchè fino a
quando non l’avrei rivelato io.
La
mia nuova potenza era qualcosa di stupefacente, mai
raggiunta da alcun essere vivente...
...
nemmeno Zarama-Sama aveva ottenuto un potere così
grande.
Poveri
ALFA Diablo e ALFA Glacial...
...
nemmeno loro si erano resi conto di essere diventate
le mie pedine...
...
pedine di poco valore, che avrei sacrificato in poco
tempo...
...
ma già!
Perchè
non chiudere subito la questione tra Diablo, Glacial
ed i due sovrani di Hearts? Per prima cosa, li avrei fatti incrociare
con
Lilith e i suoi nuovi scagnozzi, per trarli in inganno e per
indebolirli in
vista dello scontro! Che idea stupenda! E magari, a combattere contro
BETA Simon
e BETA Chi potevo mandarci in sincro Gluttony ed Envy! Una battaglia di
coppia
nella quale non si sarebbe dovuto intromettere nessun altro!
No.
Non nessuno…
…
uno dei miei compagni poteva mettere definitivamente fuori
gioco il più pericoloso tra i miei avversari!
La
decisione era stata presa! Nessuno sarebbe sfuggito
alla mia tela...
...
nessuno poteva sfuggire alle grinfie del nuovo
Candidato al Trono di Dio Supremo!
***
Dimensione DELTA - Resti del Museo Louvre
23:59
SIMON
[Kairi's
Theme - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Collegamento
disattivato. Accidenti, non l’ha
presa affatto bene...” ammise Juzo, non
dando alla Kaio-Shin il tempo
di ribattere.
“Purtroppo
no...” ammise Chi, lievemente sconsolata,
prima affermare con voce rotta dal pianto “...
ragazzi... volevo chiedervi
scusa per tutti gli errori che ho commesso oggi. Se fossi stata molto
più
attenta, nessuno sarebbe morto... sniff...
perdonatemi...”
Eccola.
Era tornata a essere la Chi che conoscevo, dolce ed
empatica con tutti. Nessuno restò indifferente alle sue
parole, e gran parte di
noi si avvicinò a lei, confortandola e donandole tante
parole di
incoraggiamento.
Lei
non riusciva ancora a rendersene conto, ma le sue scelte avevano
salvato la vita a tutti gli altri. Mi doleva
affermare ciò, ma in qualunque futuro alternativo
difficilmente le persone che
erano morte sarebbero potute sopravvivere. Faceva male, ma era la pura
verità.
Ora
più che mai eravamo convinti di poterci fidare
ciecamente di lei. Quelle semplici scuse erano bastate a unirci ancora
di più,
a legare ancora di più i nostri cuori.
“Io...
cosa...”
Davanti
a quella voce sconosciuta, tutti si voltarono vicino
al fuoco. A quanto pare, il bello addormentato proveniente dalla
Dimensione
ALFA si era risvegliato.
“DRAGON!”
Kairi
si gettò sul suo petto, mentre l’uomo
cominciò a
giocare con i suoi capelli con una dolcezza che mi lasciò
completamente senza
parole.
“Sono
passati dieci anni... e tu sei ancora più
bella, amore mio” affermò ALFA Dragon,
quasi commosso, mentre la regina
aveva ripreso a piangere, più felice che mai.
“Mi...
mi sei mancato... io... io...”
“Lo
so... mi dispiace di non poterti essere stato vicino
per tutto questo tempo. Ma ora è tutto finito”
L’uomo
si alzò dal suo posto, guardando tutti negli occhi.
Era un uomo molto autorevole, a giudicare dal suo portamento, e si
notava
avesse avuto moltissimi uomini al suo comando, tanto da suscitare molta
curiosità negli occhi di un certo imperatore da strapazzo.
Fu
quando lui poggiò gli occhi su di me che, tuttavia,
qualcosa si spezzò in lui. La sua maschera di gioia
sparì, sostituita da uno
sguardo talmente feroce da far indietreggiare tutti i presenti, me
incluso.
Quello non era lo sguardo di un uomo che ti aveva preso in simpatia...
...
quello era lo sguardo di chi voleva strapparti
l’anima a brandelli.
[Vanitas
Theme - GARIK WHEELER]
“Voi...
viscidi... schifosi...”
Voi?
Oh
merda. Lui non si stava riferendo solo a me. Quello
sguardo omicida era puntato anche verso qualcun altro...
...
ovvero la povera Chi, che era crollata in ginocchio
dietro le mie spalle.
“Dragon...
calmati. Loro... loro ti hanno salvato!”
cercò di rassicurarlo ALFA Kairi, provando a tirarlo per un
braccio “Te
lo ricordi, non è vero? Tu hai sconfitto Lust assieme a...”
Una
scarica elettrica costrinse ALFA Kairi a mollare la
presa su di lui e a stringersi la mano con immenso dolore. Cosa diavolo
gli
stava prendendo a quell’energumeno?
“Voi...
il nostro pianeta non esiste più... Hunter
Warrior ha sterminato la razza umana... ed è solo per colpa
vostra... LURIDI
ASSASSINI!”
Dragon
si gettò come un folle all’assalto di Chi, la
quale
urlò in preda al panico per la paura, senza la
capacità per difendersi dal suo
attacco.
Il
mio pugno e il suo si contrastarono a vicenda,
disintegrando completamente le rovine del Louvre e costringendo tutti i
miei
amici ad allontanarsi.
Era
a questo, perciò, che Alucard si riferiva quando diceva
che io lo avevo già conosciuto. Non si riferiva al me del
presente...
...
ma ad ALFA Simon! Era lui che aveva conosciuto
Dragon...
...
io e ALFA Chi dovevamo avergli fatto qualcosa di
veramente tremendo se adesso quel mastodontico gigante stava cercando
di
ucciderci!
Il
calcio che provai a sferrare fu prontamente evitato da
Dragon che, invece, fu in grado di farmi un graffio sulla guancia. In
pochissimi secondi, fu letteralmente in grado di sgusciarmi via e di
partire
nuovamente all’attacco di Chi.
“INTERVIENI,
TANJIRO!”
Questa
volta Chi si riprese al volo, evitando quel colpo
energetico di ALFA Dragon con un semplice salto, grazie al quale
riuscii ad
affiancarmi.
Quell’attacco
aveva provocato un cratere immenso,
disintegrando ciò che restava del Louvre.
Addio
Monna Lisa di Leonardo da Vinci. Disintegrata dalla
follia omicida di un...
...
cristo santo... solo ora avevo visto la sua coda...
pensavo fosse soltanto un Drago!
Lui
aveva subito una doppia modifica genetica?!
“DRAGON!
CALMATI!” intervenne subito ALFA Kairi,
piazzandosi di fronte a noi, con il Key-Blade in mano e pronta a
combattere al
nostro fianco “LORO TI HANNO SALVATO LA VITA! COSA
DIAVOLO STAI FACENDO?”
“ALLONTANATI
DA LORO, KAIRI! QUEI DUE SONO MARCI FINO AL
MIDOLLO!”
“CO-COSA
DIAVOLO STAI DICENDO? FORSE E’ IL TUO CERVELLO
CHE E’ MARCITO PER DIECI ANNI?!”
“Kairi...
temo ci abbia scambiato per le nostre
Versioni ALFA!” cercai di spiegarle io,
preoccupato “Ho paura che quel
Simon sia stato una delle cause dell’estinzione sulla Terra!”
La
situazione rischiava di degenerare. Dovevamo tenerlo a
bada, prima che...
“...
torna a dormire!”
Ciò
che avvenne ci colse completamente alla sprovvista.
Saitama si era portato alle spalle di ALFA Dragon e l’aveva
colpito di lato sul
collo, con un colpo a taglio, facendolo crollare per terra e causando
altre
enormi crepe sul terreno.
Il
povero fidanzato di ALFA Kairi aveva nuovamente perso
conoscenza, e i suoi occhi vagavano nel vuoto a causa della potenza
subita
dall’attacco ricevuto.
***
Ne ho fatte succedere di
tutti i colori, stavolta... FACCIAMO UNA LISTA!
Ho torturato i miei
protagonisti... FATTO!
Ho fatto morire tantissimi
protagonisti, tra qui uno dei più famosi eroi manga di tutti
i tempi... FATTO! XD
Ho fatto riapparire un mio
vecchio personaggio della mia prima storia, e l'ho fatto rincitrullire
di testa... FATTO!!! ]XD
E
non sapete ancora cosa accadra nei prossimi... SARANNO IMMENSAMENTE
PEGGIORI DI QUESTO! Qualcuno di voi non la prenderà affatto
bene, credetemi...
... rischio seriamente di
essere perseguitato da tantissimi fan...
...
ma ormai non mi importa più! Siamo vicini al climax, miei
cari
lettori! Da questo momento, la storia si farà sempre
più
cruenta e sanguinosa!
Chi riuscirà a
sopravvivere!?
Vi aspetto il 6 Aprile per il
prossimo capitolo di GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR!
Capitolo 36 *** Capitolo 36: Fiducia Tradita! Il litigio tra Simon e Chi! ***
Capitolo 36
Bentornati
in questo nuovo capitolo di GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR.
Lo scorso
capitolo ci ha lasciato con una pila di cadaveri sulla mia
coscienza… poco
male! XDDD
Mi sono
ritrovato l’auto bruciata, le mura della mia casa imbrattate
da insulti… eppure
nessuno riuscirà a fermarmi… nessuno…
;-(
Comunque
sia, in questo capitolo si faranno scoperte incredibili su alcuni dei
nostri
nemici principali. La nuova fazione di Cell, Lilith e Hinode
è pronta a
compiere il suo primo passo verso il loro obiettivo…
…
far
diventare l’androide il nuovo Dio Supremo!
Ci
riusciranno? O saranno i nostri eroi a prevalere… o il
misterioso candidato?
Vi
anticipo
subito che il prossimo capitolo sarà pubblicato
martedì 4 Maggio!
Qui,
di seguito il link dove poter ascoltare le OST
della storia!
...
e, dopo ciò, posso augurarvi una BUONA LETTURA!!!
P.S. Ho pubblicato una nuova storia a un solo capitolo, dedicata a My
Hero Academia. Per chi vuole leggerlo, lascio il link in descrizione.
[Vector
To The Heavens - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Non
sei riuscita a dormire?”
A
parlarmi era stato BETA Ventus. Era quasi mattino e avevo
dormito soltanto per qualche ora. Quando avevo riaperto gli occhi, non
ero
stata più in grado di chiuderli e riaddormentarmi. Quel
senso di euforia dopo
aver sconfitto Lust era già sparito, soprattutto dopo quanto
fosse successo.
“Solo
un po’...”
ALFA
Dragon era stato condotto alla larga da me e Simon,
controllato a vista da ALFA Kairi e Saitama. La regina gli avrebbe
raccontato
quanto successo solo quando il guerriero si sarebbe ripreso.
Per
nostra grande fortuna, nessuno dei Deadly Sins
approfittò di quel momento per attaccarci. Sarebbe stato un
vero disastro, in
tal caso.
“Dubito
che qualcuno possa aver fatto sogni tranquilli”
ammise Peach, la quale si era alzata da poco anche lei “Lord
Freezer non è ancora
tornato?”
“La
sua aura si sta riavvicinando al nostro rifugio”
la rassicurò BETA Ventus, invitandola a sedersi di fianco a
lui “Anche lui
aveva bisogno di sfogarsi ma è troppo orgoglioso per farlo
davanti a noi”
In
effetti Freezer non era ancora tornato. Subito dopo
l’incidente con ALFA Dragon, l’alieno era partito a
razzo senza darci il tempo
di chiedergli spiegazioni. Simon non sembrò preoccupato e ci
chiese
semplicemente di lasciar stare. Se il mio ragazzo si fidava di quel
tipo,
allora potevo stare tranquilla.
“Già...
lo è sempre stato” ammise lei,
con un
sorriso molto triste, prima di domandarci “Sapete
già se qualcuno di noi
vuole tornare a casa?”
“Goten
ha detto che Pan e Bra non devono rimanere qui
per nessuna ragione al mondo. Si sono già spinte oltre le
loro capacità, e ha
paura che possano fare la stessa fine di Ayumi”
le spiegai io,
amareggiata “Alcune delle ragazze non si
sentono sicure di restare. Hanno
assaggiato la vera potenza di Hinode e temono di pestare i piedi ai
più
esperti. Eppure io sono convinta che tutti, dentro il nostro Cuore,
vogliano
rimanere qui a combattere. Persino Hiro, che tra di noi è
quello messo peggio,
vorrebbe restare”
“La
situazione a Cair Paravel è molto più grave. I
nostri migliori guerrieri sono stati spazzati via senza alcuna
difficoltà”
analizzò Peach, con preoccupazione “I
Deadly Sins possono attaccare
simultaneamente Roma, Cair Paravel e questo pianeta. Il loro obiettivo
principale è sempre quello di uccidere Simon,
l’unico che aspiri a diventare
Dio Supremo, ma hanno deciso anche di dimezzare le nostre forze. Alcuni
di
noi possono essere molto più utili a Roma o Cair Paravel per
proteggere coloro
che non sanno combattere!”
“E
tu?” mi chiese BETA Ventus, con
curiosità “Non
vorresti andare via? So che sei in dolce attesa...”
“...
la mia situazione è completamente differente”
Era
la verità. I Deadly Sins non mi avrebbero lasciata mai
andar via di mia spontanea volontà. A loro non fregava nulla
che io fossi
incinta...
...
per il loro Candidato al Trono di Dio Supremo, ero una
pedina indispensabile nella sua scacchiera.
“A
proposito!” esclamai io, quando mi venne
in
mente una domanda che avrei voluto fare ad un Custode del Key-Blade
“Al
termine della battaglia contro Lust, quest’ultima mi ha dato
un Cuore...”
“In
che senso, te lo ha dato?” domandò,
stranita,
Peach.
“...
ecco... dopo averla sconfitta, di lei era rimasto
soltanto un Cuore... ma invece di volare via come gli altri in suo
possesso,
questo si è avvicinato a me e mi è entrato nel
petto” rivelai io, lievemente
preoccupata “E’... è grave?”
BETA
Ventus sembrò riflettere a lungo sul mio racconto, ma
non dava l’idea di essere preoccupato.
“Non
credo... lei non ha preso il possesso del tuo corpo
come ha fatto Xehanort con uno dei miei vecchi amici. E’
una storia molto
più simile a quella tra me e Sora...”
“...
il suo Cuore era entrato dentro di te?”
“No.
Fu il mio a entrare in lui” corresse BETA
Ventus, con tono amareggiato “Ero stato sconfitto e,
per salvarmi, Sora
accettò di accogliere il mio Cuore dentro di sè
nonostante fosse un bambino. Io
credo che Lust abbia fatto lo stesso, ma non so dirti quale sia la vera
ragione
dietro a tutto questo...”
In
effetti, quello era il maggior mistero dietro la
decisione di Lust. Perchè aveva deciso di entrare dentro il
mio corpo? E cosa
me ne dovevo fare del suo Cuore? E poi... era davvero il suo Cuore
quello che mi era entrato dentro?
“Comunque,
devo farti i miei complimenti!” dichiarò
il Custode, osservandomi molto soddisfatto “Sei
stata in grado di dare il
colpo di grazia ad un Deadly Sins! Non è da tutti!”
“E’
solo merito di Tanjiro, Simon e Dragon...”
ammisi io, con umiltà, mettendomi una mano dietro la nuca
“... sono stati
loro ad indebolirlo. Io devo ancora fare tantissima strada!”
“Sei
stata in grado di liberare l’uomo che ALFA Kairi ama
con tutta se stessa... e nessuno sapeva dove si trovasse!”
continuò
ad elogiarmi Peach, anche lei molto orgogliosa dei miei progressi
“Questa è
un’impresa eroica! Persino Lord Freezer non ti guarda
più come se fossi
una caccola!”
Mi
cadde letteralmente una goccia di sudore dalla fronte. In
effetti non avevo ricevuto altri insulti da parte
dell’imperatore quella sera
o, almeno prima di rimanere completamente solo, aveva deciso di
ignorarmi e di
non rivolgermi la parola.
Sembrava
già un grosso miglioramento.
“Freezer
sta arrivando...”
Le
parole di BETA Ventus ebbero presto conferma, quando
l’alieno atterrò in mezzo alla radura dove avevamo
deciso di sostare per quella
notte. Tutti e tre decidemmo di raggiungerlo, io con una certa
riluttanza.
“Stanno
ancora dormendo tutti, vedo...”
“...
già” ammisi io, con sincerità
“Dopo quello
che è successo, ne avevano decisamente bisogno...”
L’imperatore
non accennò alcuna protesta, cosa per me molto
insolita da quando l’avevo conosciuto.
“Allora
lasciateli riposare ancora un po’. Tra una
mezz’ora conviene svegliare tutti” ci
suggerì l’alieno, rivelandoci “Mentre
tornavo mi sono imbattuto nella pioggia... non penso che i
vostri amici
vogliano riaprire gli occhi in mezzo al fango e alla cenere”
In
effetti Freezer aveva la pelle molto umida, e qualche
goccia di pioggia gli stava ancora scivolando addosso. Il boato di un
fulmine,
a molti chilometri di distanza, gli dette pienamente ragione.
“Direi
che è una scelta piuttosto saggia. La
ringrazio, Lord Freezer” gli rispose BETA
Ventus con eleganza, prima di
allontanarsi e dirci “Ora, se volete scusarmi, devo
andare a controllare che
la Gummi-Ship si sia ricaricata per la partenza! Con
permesso...”
Quando
il custode si allontanò, anche io feci per imitarlo
ma la coda dell’alieno mi fermò la mano. Non era
una presa forte, ma quel gesto
mi fece intendere che non mi avrebbe fatto andare da nessuna parte.
“No...
tu resti qui!”
Oh,
merda.
E
ora cosa voleva Lord Freezer da me?
“Seguitemi...
tutte e due...” ci ordinò
l’imperatore, mollando la presa sul mio polso e iniziando ad
incamminarsi
all’interno di ciò che era rimasto della foresta.
Io
e Peach, intimorite, fummo costrette a ubbidirgli.
La
camminata non fu molto lunga. La radura era ancora ben
visibile quando lui decise di fermarsi. Aveva preso quella decisione,
molto
probabilmente, per mantenere la discussione a un livello privato e
confidenziale.
Quando
l’alieno si voltò verso di me, sembrò
tutto tranne
che maleducato.
[Roxas
Theme - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Per
prima cosa, ammetto che sono rimasto leggermente
meravigliato dalle tue capacità. Era da anni che non vedevo
una spadaccina così
promettente. Sei la prima persona, dopo il mio Generale
ovviamente, che
riesce a stupirmi”
“Ehm...
ecco... a dire il vero quelle capacità sono
tutte merito di Tanjiro...” gli rivelai
io, cercando nuovamente di
essere umile “... sa... l’anima
che risiede dentro di me...”
“Non
interrompermi!”
Impaurita
dal suo comando, mi affrettai a ubbidirgli. Per
solidarietà, Peach mi cinse la vita con il suo braccio
destro. Lei doveva
essere molto più abituata di me a certi comportamenti.
“Non
sono stupido. So perfettamente che, senza l’aiuto di
questo Tanji-chisachi non saresti riuscita a combinare
granché” confermò
lui con fermezza, deprimendomi, ma aggiungendo pure “Quello
che mi ha
sorpreso, in realtà, è stata la tua tenuta fisica
e il tuo talento
nell’impugnare un’arma. Anche io ho appena scoperto
di avere qualcuno al mio
interno e, con lui, questa notte abbiamo provato a studiare le nostre
possibili
connessioni. In questo modo, ho scoperto che la Seconda Anima non
è mai in
grado di prendere completamente possesso del Corpo Condiviso, ma manda
degli
impulsi nervosi a quest’ultimo che le permettono, in completa
fusione con
l’Anima Originale, di controllarne i movimenti e le azioni. Questo,
però,
vale solo se le due anime hanno una completa sintonia tra di loro.
Detto in
parole povere... tu non saresti mai stata in grado di usare
le tecniche di
questo Ammazza-Demoni se non avessi già in te delle
capacità intrinseche,
probabilmente dettate da una tua predisposizione genetica o, come
preferisco
credere, a un talento innato nella lotta con la spada”
Io
non riuscivo a capire in pieno le parole di Freezer.
Perciò io ero già in grado di combattere fin
dall’inizio, anche senza l’aiuto
di Tanjiro?
- Non
esattamente, Chi. Quello che vuole farti capire
Freezer è che tu sembri nata per combattere con il
Key-Blade. Molto
probabilmente questo è dato dalla genetica. Non aveva detto
Luxu stesso che tua
nonna fosse stata un’eccellente Custode? Forse è a
questo che si sta riferendo
l’imperatore. Le mie tecniche stanno risvegliando in te
quelle capacità che tu
possiedi già per merito della tua discendenza con Strelitzia
–
“Credimi...
se ne avessimo il tempo, ti avrei condotto
sul mio pianeta e ti avrei impartito un addestramento come si deve”
continuò Freezer, spiazzandomi del tutto con tale
rivelazione “La
situazione, purtroppo, non ce lo consente. Perciò,
in questi pochi giorni,
ho deciso di prenderti sotto la mia custodia, insegnandoti i principi
dell’Allenamento Fisico con il quale sono stato in grado di
raggiungere lo
stesso potere di Son Goku! Non mi aspetto miracoli,
premetto... ma
pretendo che tu comprenda sino in fondo la teoria!”
La
mascella mi cadde per terra a causa dello shock. Avevo
sentito bene...
...
Freezer voleva farmi da Sen-Sei?! Era per caso uscito
di senno?!
“Signor
Freezer... si sente bene?!” gli domandò
infatti Peach, avvicinandosi verso di lui e provando a toccargli la
fronte “Non
si sarà preso una botta in testa mentre era via?!”
“Torna
al tuo posto, Generale... io non ho finito di
parlare...”
Anche
Peach fu costretta ad ubbidirgli, impaurita.
“Quello
che ti impartirò è un allenamento atto a
migliorare la tua resistenza, Chi Miura.
Fino a quando potrò
permettermelo, dovrai stare a pochi passi da me e da Simon, al quale
parleremo
di questa mia decisione affinché possa aiutarti il
più possibile. Sarò molto
chiaro con entrambe... quello che ieri è morto era il
guerriero più forte con
il quale mi sono scontrato in tutta la mia vita. Lo odiavo a
morte, ma
provavo rispetto per le sue capacità nella lotta... se
lui non è stato in
grado di vincere contro un Deadly Sins, dubito di poterlo fare io”
Lo
ammetto. Questa volta rimasi di sasso davanti alle sue
parole. Freezer, per la prima volta, stava ammettendo i suoi limiti e
lo stava
facendo con due ragazze molto più deboli di lui.
“Signor
Freezer... cosa sta dicendo...?” gli
domandò Peach, iniziando ad avere seriamente paura.
Lei
aveva sempre avuto fiducia nel suo imperatore e nella
sua capacità di proteggere il regno. Sentirlo ammettere di
essere debole
l’aveva colta alla sprovvista, come se le avessero tirato uno
schiaffo per
svegliarla da un sogno.
L’ordine
che le dette Freezer ci prese completamente alla
sprovvista.
“Generale
Peach... sarò molto franco con lei... è
molto probabile che io non sopravviva a questa guerra. Rischio
di
lasciare il mio regno incustodito, se mai dovessimo vincere, e la mia
morte
causerebbe una rivolta di proporzioni mastodontiche della quale
qualcuno
potrebbe approfittare. Per questo ho preso una decisione sul
mio prossimo
successore... e sarai tu!”
“CO-COSA?!
IO!”
“Sì,
Generale Peach! Lei sarà la prossima Imperatrice del
mio regno, se mai riusciremo a restaurarlo, a partire da oggi!”
annunciò
l’imperatore, senza mezzi termini “Per
questo, il mio ultimo ordine che ti
impartirò è quello di tornare indietro assieme a
BETA Ventus e BETA Riku, per
comunicare la notizia ai restanti membri dell’esercito! Non
tollererò rifiuti!”
“Ma...
ma signor Freezer!” cercò di dissuaderlo
Peach, quasi in preda alle lacrime “Io non potrei
mai sostituir...”
Entrambe,
però, ci paralizzammo per la paura quando un
raggio di KI partì dal suo indice, sfiorandole la guancia e
non dandole il
tempo di replicare. Freezer era stato abbastanza chiaro, ed il suo
sguardo
inferocito non lasciava alcun dubbio.
Peach
sarebbe dovuta andare via e non avrebbe continuato il suo
viaggio con noi.
“Prima
di raggiungere gli altri, voglio darvi due ultimi
regali... ma di questi, vi informo, non dovrete parlarne con
nessuno, fino
al momento opportuno”
Solo
a quel punto mi resi conto che Freezer, alle sue
spalle, portava lo Zaino che Riku e Ventus gli avevano concesso. Dal
suo
interno, Freezer cacciò un’enorme bottiglia di
vetro colma d’acqua e due
fialette, con annesse siringhe.
Peach
comprese al volo di ciò che si trattasse e
sbiancò
letteralmente. Forse fu solo in quell’istante che
l’aliena si rese conto che il
suo imperatore non stesse minimamente scherzando.
Senza
darci il tempo di reagire, il Demone del Freddo usò la
sua coda e la sua massima velocità per infilzare i nostri
avambracci con gli
aghi di quelle siringhe, iniettando i contenuti di quelle fialette
dentro le
nostre vene.
“Tornate
dagli altri solo quando avrete bevuto metà
ciascuno di quella bottiglia!” ordinò
alla fine l’imperatore,
allontanandosi da noi senza voltarsi “Guai a voi se
ne lasciate indietro una
sola goccia!”
Non
avevamo altra scelta che ubbidirgli. Peach faticava a
trattenere le sue lacrime, mentre io iniziai a bere da
quell’ampolla.
Stavo
per vomitare. Quella cosa faceva letteralmente
schifo, ed era viscida come la bava di una lumaca.
“Bleah...
Peach! Si può sapere cos’è
quest...”
Fui
costretta a fermarmi. Improvvisamente il mio petto smise
di muoversi, avvolto da un calore e una sensazione a dir poco
indescrivibili.
Era una sensazione simile a quella che provavo quando ero leggermente
brilla, solo
molto più accentuata ma di durata minore.
- Ma
questo sapore... quello non sarà per caso Liquore
di Glicine!?
–
“E...
e a cosa servirebbe... bleah!” terminai
di bere io, passando la bottiglia alla mia collega, la quale non attese
nemmeno
un secondo, tracannando quello schifo come se fosse una medicina per la
tosse.
Anche lei iniziò a tossire, inizialmente, e la sua pelle
divenne molto più
arrossata del solito.
- Impedisce
ai demoni di farti cadere nelle illusioni.
Non solo... modifica il tuo sangue in modo da non fargli desiderare la
tua
carne!
–
In
poche parole, Freezer mi aveva indesiderabile agli occhi
dei Deadly Sins? Comodo!
“E...
e la fiala? Cosa conteneva, al suo interno?”
A
quella domanda fu Peach, ancora assuefatta dal liquore, a
rispondermi...
...
e credetemi se vi dico che rimasi letteralmente
scioccata da quella rivelazione.
***
06:15
[Ventus
Theme - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Si
erano svegliati tutti, quando li raggiungemmo. BETA Ventus
probabilmente aveva deciso di accelerare i tempi ed evitare che guai
peggiori
interrompessero l’operazione di salvataggio. Per fortuna, sia
io che Peach ci
riprendemmo istantaneamente dalla sbornia provocata da quel liquore di
Glicine.
Nel Primo Universo, mi aveva rivelato la ormai nuova Imperatrice del
Regno di
Freezer, questo veniva chiamato Acqua Benedetta e serviva a tenere
lontani gli
spiriti malvagi.
Pan
e Bra stavano ancora bisticciando con Goten, il quale
però era più che risoluto sulla sua decisione.
Alla fine le due bambine si
arresero quando il giovane sayan fu più dolce e comprensivo
con entrambe,
sussurrando qualcosa nel loro orecchio che fu in grado di farle
commuovere
nuovamente.
Tutte
le allieve di Son Goku, alla fine, avevano deciso
anch’esse di abbandonare l’avventura, tranne Ai e
Ub. La piccola non sarebbe
sopravvissuta in ogni caso, anche se fosse fuggita, e per questo aveva
deciso
di giocarsi tutte le sue carte dando un’ultima mano a suo
fratello Simon. A lasciare
la dimensione DELTA sarebbe stata anche Marron, allieva di Ten Shinan,
spronata
da Simon per non dare ulteriori preoccupazioni a Crilin e C-18.
Capii
che il liquore stesse facendo effetto quando Ub,
per poco, non svenne davanti ai nostri occhi, mentre io e Peach gli
passavamo
davanti. Poverino. Avendo lui un Majin dentro, percepiva il cambiamento
dentro
i nostri corpi.
Anche
Simon, tuttavia, aveva notato qualcosa, iniziando
ad annusare l’aria.
Saitama
e Tatsumaki avevano deciso di rimanere entrambi.
Sarebbe stato molto problematico affrontare il carattere della piccola
donna,
ma rimanere lì era stata una sua scelta. Di certo
l’eroe pelato, in quel
momento, sembrava donare molta più fiducia rispetto alla sua
più esperta
compagna d’armi.
Hiro,
invece, sarebbe tornato su Hearts ma non perché si
fosse arreso. Quando aveva scoperto che Juzo e Akemi fossero cyborg, i
suoi
occhi si erano illuminati e, perciò, aveva chiesto a tutti e
due di seguirlo al
castello di ALFA Kairi per poter dar sfogo alla sua geniale mente da
ingegnere.
Con l’aiuto di Bulma, Clarice, Adolf e Rosalia, ero certa
sarebbe stato in
grado di creare qualcosa di utile ad aiutarci.
Per
tenerci in comunicazione con la Base della F.O.F., Riku
e Ventus ci avevano donato un Gummi-Phone ciascuno, col quale avremmo
potuto
chiamare tutti i nostri amici, sia di Roma che di Cair Paravel. Quando
scoprii
di poter chiamare anche i miei genitori, per poco non mi venne da
piangere.
Quando tutti sarebbero partiti con la Gummi-Ship, avrei fatto loro uno
squillo
per tenerli tranquilli.
Furono
due gli abbandoni che ci colsero completamente alla
sprovvista. Uno fu quello di Ochaco Uraraka.
“Siamo
sinceri, Midoriya... se io rimanessi qui, tu penseresti
soltanto a proteggermi” ammise, con
sincerità, la giovane ragazza “Tu
sei il più forte eroe che sia rimasto tra di noi...
hai bisogno di
combattere al cento per cento, senza tenere conto di me. Io
rimarrò su Hearts e
farò il tifo per te!”
La
seconda, con nostra grandissima sorpresa, fu Kale.
“Vorrei
tanto aiutarvi a sconfiggere i Deadly Sins... ma
ho l’enorme presentimento che qualcosa di brutto possa
accadere su Hearts. Ho
sempre seguito Caulifla perché ammiravo la sua tenacia
nell’aiutare i bambini
del nostro rifugio... se non mi prendessi cura dei vostri amici su
Hearts, io
non potrei mai guardarla in faccia! E
poi... io ho paura per i
bambini che io e Caulifla abbiamo salvato dallo sterminio”
“E
Hinode?” provò a chiederle
Kairi, stupita
da quella decisione.
“Se
non l’ho sconfitta prima, dubito di poterlo fare dopo
qualche ora... e poi ho la netta sensazione che lei non
proverà a combattere
voi... è strano... è una sensazione, ma penso di
non sbagliarmi...”
“Ok...
credo di capirti...” la
rassicurò la
regina, rivolgendosi ad Ochaco, a Kale e a tutti coloro che se ne
stavano
andando “... vi affido il mio regno!Sarà
vostro compito difendere i
nostri amici... i Deadly Sins ci hanno dimostrato che possono
puntare anche
a loro! Non esitate a combattere se si rivelasse necessario”
Poi
la regina si voltò verso BETA Emerald e BETA Cristal, i
quali sembravano più rammaricati che mai. Sapevano
già cosa stesse per
ordinargli l’alter-ego della loro madre.
“Sapete
benissimo che non potete rimanere qui. E’
troppo pericoloso e la vostra vera mamma vi aspetta
dall’altra parte. E’
rimasta senza un marito... e voi non avete più vostro padre.
Avete bisogno di
appoggio, di sostenervi a vicenda...”
“Lo...
lo sappiamo...” ammise BETA Emerald,
tristemente “... è che avremmo
davvero voluto aiutarvi a sconfiggere i
Deadly Sins e gli assassini del nostro papà. E
poi, questa faccenda
di Hinode ci ha letteralmente colto alla sprovvista...”
“Io
rimarrò qui”
Tutti
si voltarono sorpresi verso BETA Cristal, la quale non
voleva demordere.
“Sorella
mia... stavolta sua maestà ha pienamente ragione”
la rimproverò dolcemente BETA Emerald, cercando di non
essere troppo duro con
lei “Noi daremo soltanto fastidio a tutti loro...
non possiamo abbandonare
il regno di Hearts solo per un nostro capriccio...”
“No,
Emerald...tu
non vuoi
abbandonare il Regno di Hearts... non io”
“Cristal!”
esclamò sconvolta ALFA Kairi, davanti a
quella dichiarazione della giovane, la quale però non le
prestò ascolto.
“Fratello
mio... non prendiamoci in giro... sappiamo
bene chi sarà, tra noi due, il vero Re di Hearts!
Tu sei sempre stato più
intelligente di me e conosci a menadito le leggi del nostro regno. Io
invece
sono quella che finiva sempre nei guai ma che era pronta a difenderti
dai bulli
della scuola. Chi potrebbe mai vedermi come regina? Ce lo
eravamo promessi
da piccoli, te lo ricordi?”
rivelò a tutti noi BETA Cristal, quasi
commuovendosi “Tu saresti diventato il Re
di Hearts e io sarei diventata
la tua spalla destra... e avrei viaggiato per tutto
l’universo, raccontandoti
tutte le mie avventure...”
“...
questa non è un’avventura, Cristal”
specificò
BETA Ventus, con fermezza “Potresti
lasciarci la vita. Sei sicura di
voler combattere qui?”
“Sì...
se dovessimo tornare tutti e due indietro, non
potremmo creare equilibrio nel Regno di Hearts”
affermò BETA Cristal,
più che decisa sulla sua decisione “Io
dovrei vivere per sempre a palazzo, e
sarei soltanto la sorella del Re... voglio essere molto di
più. Voglio
essere come Cristal Orochi, la più grande e leggendaria
guerriera ed eroina del
regno di Hearts. Voglio aiutare il mio popolo, ma lo
farò a modo mio, come
Emerald può aiutarli con il suo. Se mio fratello
può rendere orgogliosi mia
madre e mio padre rendendo prospero il regno... io
darò giustizia a loro, ai
miei amici e a tutti coloro che sono morti... e lo farò con
le mie forze!”
ALFA
Kairi si voltò preoccupata verso ALFA Dragon, il quale
però sembrava tutt’altro che indisposto verso di
lei.
“Quindi
non posso fare nulla per convincerti a
seguirmi...”
“No,
Emerald! Non mi hai mai convinto, e di certo non ci
riuscirai nemmeno questa volta!”
Mi
venne da sorridere davanti a quella battuta, ma la verità
è che quello fu un singhiozzo. Mi ero commossa, e lo stesso
valeva per ALFA
Kairi la quale si fece abbracciare da ALFA Dragon per trovare conforto.
“Allora
non mi resta altra scelta che darti questi!”
BETA
Emerald, cogliendo tutti alla sprovvista, porse a sua
sorella lo scudo e la spada donatili dal padre defunto. Come era
prevedibile,
sua sorella rimase sbigottita di fronte al gesto del giovane e
tentò invano di
rifiutare quei regali.
“Io...
io non posso...”
“Questi
servono più a te che a me!” insistette
BETA
Emerald, lasciando quei doni definitivamente nelle mani della sua
sorellina “Non
posso farmene molto di una spada se dovrò restare nel
castello, non ti pare? Queste
armi appartengono a colui che prenderà il comando
nell’esercito di Hearts... e
posso solo fidarmi di te! Se davvero vuoi rimanere qui... allora
accetta questi doni e dimostrati degna della tua promessa!”
BETA
Cristal sospirò con forza, consapevole del peso che le
aveva donato suo fratello, prima di annuire con decisione verso di lui.
Tutti
avevano preso la loro decisione definitiva.
“Allora
direi che è deciso!” annunciò
BETA Riku,
voltandosi verso coloro che sarebbero rimasti.
Il
suo sguardo era più duro che mai.
“Possa
il vostro Cuore essere la vostra chiave-guida! Il
destino di ogni mortale è nelle vostre mani!”
Il
suo tono di voce del Maestro Ventus era molto grave.
Quelle parole pesarono come un macigno nel mio Cuore, ma mi promisi che
ci
sarei riuscita...
...
avrei salvato tutti, anche a costo della mia vita...
... anche a
costo di andare contro il Destino!
***
10:00
SIMON
[Aqua's
Theme - KINGDOM HEARTS]
A
restare in quella dimensione fummo in dodici. Eravamo io, Chi,
ALFA Kairi, ALFA Dragon, Ai, Ub, Freezer, BETA Cristal, Saitama,
Tatsumaki,
Midoriya e Goten. Come gruppo, dovevo ammetterlo, eravamo tutto tranne
che
degli sprovveduti. Potevamo giocarcela tranquillamente contro i Deadly
Sins,
soprattutto se tutti noi possedevamo un’efficiente Seconda
Anima dentro di noi.
Gli
altri, invece, riuscirono a partire senza alcun intoppo.
Sperai con tutto il cuore che il viaggio di ritorno si svolgesse senza
alcun
problema.
Ci
eravamo rimessi subito in cammino, dirigendoci verso una
delle tante forme di energia che percepivamo. Ormai avevamo capito il
funzionamento di quel gioco. Quelle erano le aure dei Deadly Sins.
Dovevamo
eliminarle tutte per vincere quella battaglia.
Ci
avremmo messo l’intera mattinata a raggiungere quella
più
vicina, perciò camminammo senza sosta evitando qualsiasi
pausa. Nel mentre,
alcuni di noi avrebbero sostenuto i tremendi allenamenti di resistenza
di
Freezer.
Come
Ochaco Uraraka, Freezer era in grado di usare molti
poteri tele-cinetici. In particolare, quello che l’imperatore
voleva sfruttare
era il potere della gravità, aumentandola a coloro che
necessitavano di
migliorare la propria resistenza fisica. Molti di noi, tuttavia, non
avevano
soltanto bisogno di allenamenti fisici, ma anche qualcosa di specifico
sul
controllo dell’aura. In tal senso, Freezer chiese aiuto ad
alcuni di noi.
Io,
Tatsumaki, Dragon, Freezer, Saitama e Goten camminavamo
normalmente, svolgendo anche degli allenamenti particolari durante la
camminata. L’eroina di classe S, ad esempio, aveva chiesto a
Freezer di
aumentare la gravità su di lei per allenare la resistenza
nella sua tele-cinesi,
mentre io avevo deciso di esercitarmi sul controllo del tempo con la
mia nuova
compagna Hitomi.
Sopra
ciascuno di noi vi stava una persona, tenuta in aria
dai primi sei (chi con i poteri mentali, chi con la mera forza bruta,
chi con
l’equilibrio di un oggetto piatto quale una tavola di legno
creata sul momento),
la quale subiva la gravità di Freezer e imparava a
controllare la propria aura
per mezzo della meditazione. Tali persone erano Chi, ALFA Kairi, Ai,
Ub, BETA Cristal
e Midoriya, ovvero quelli più deboli fisicamente o inesperti
nella lotta tra di
noi.
Questo
tipo di allenamento avrebbe permesso a tutti di
migliorarci, nel bene o nel male, in particolare i più
deboli che avrebbero
quantomeno raggiunto la nostra resistenza fisica.
L’esperienza l’avrebbero
ottenuta combattendo, e su quel pianeta non sarebbero mancate le
occasioni per accumularla.
Io,
in particolare, mi presi cura di Chi. Freezer la stava
letteralmente martoriando, spingendola subito a subire una
gravità cinquanta
volte maggiore rispetto al normale. Solo quando incominciai a camminare
mi resi
conto delle reali potenzialità della mia ragazza, intuite da
Freezer ma non
ancora pienamente sviluppate. Prima di tutto, lei stava apprendendo al
volo le
basi del KI, riuscendo a tenere accesa la sfera di energia apparsa
sulle sue
mani e riuscendo a controllarla sempre meglio. Come aveva detto Luxu,
lei aveva
quelle qualità nel DNA, ma io non me ne ero mai reso conto,
forse perché puntavo
sempre a proteggerla, essendomi innamorato perdutamente di lei. La mia
ragazza,
invece, mi dimostrava ogni secondo di più che fosse in grado
di affrontare le
difficoltà, a volte anche da sola, riuscendo in imprese che
io ritenevo impossibili.
Certo, con le mie capacità mi ero reso conto al volo che
qualcosa fosse
cambiato nel suo corpo, ma ero più che tranquillo sulle
intenzioni di Freezer.
“E’
tutta farina nel suo sacco!” mi aveva invece
confermato ALFA Kairi, assolutamente soddisfatta della mia ragazza
“Invece
di farsi condizionare dalla paura, ha deciso di affrontarla a petto in
fuori!”
[Destinys
Union - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
In
qualche modo, Chi stava riuscendo a sopportare l’aumento
di gravità di Freezer come se nulla fosse, grazie a dei
particolari respiri che
Tanjiro le stava insegnando per irrobustire i suoi muscoli e per
rendere
d’acciaio anche le sue ossa. Tenni sotto controllo i
movimenti della mia
ragazza e, quando cominciai a comprendere il funzionamento di quei
respiri,
decisi di condividere la mia telepatia con Chi, dando la
possibilità a Tanjiro
di insegnarli anche agli altri nostri alleati. Da quel momento tutti
noi,
incluso Freezer, iniziammo a darci consigli a vicenda su come
migliorare le
nostre tecniche o abilità.
Decisi,
da quel momento, di studiare le mosse di ALFA
Dragon.
Quella
mattina, si era avvicinato a me e Chi, chiedendoci
scusa per il suo comportamento. Vederci gli aveva fatto tornare in
mente due
suoi vecchi nemici che aveva affrontato prima di conoscere ALFA Kairi,
e
istintivamente ci aveva scambiato per loro. Gli credetti, rendendomi
conto non
stesse scherzando e lo stesso valse per Chi.
A
giudicare dalle sue rughe, doveva avere la stessa età di
Domenico e Claudia. Da quello che mi aveva raccontato, la sua
età era rimasta
immutata dal giorno in cui lui fu imprigionato in quella statua da
Diablo ed i
Deadly Sins. Perciò lui e ALFA Kairi avevano una decina
d’anni di differenza,
ma questo non si notava per nulla grazie alla maturità della
giovane regina.
L’uomo si era perfettamente integrato nel gruppo, ed era uno
dei primi a
condividere la sua esperienza nel combattimento. Rimasi impressionato
quando mi
resi conto fosse in grado di controllare quasi il novantacinque per
cento
dell’aura che possedeva in corpo. Per questo Dragon era in
grado di migliorare
così velocemente anche in quei pochissimi minuti di
esercizi.
Dragon
mi ricordava moltissimo il me del passato. Duro,
cinico e freddo al primo sguardo, ma gentile e coraggioso nel suo animo.
A
dire il vero, io lo invidiavo, e non poco.
“Tu
sei molto più pulito di quanto credi, giovanotto”
mi rispose lui, quando gli raccontai la mia storia “Io
ho fatto molto di
peggio nella mia vita precedente, dato che ho ammazzato più
gente di te! Certo,
come te mi sono fatto aiutare da qualche mostro, ma mi
sentirò per sempre il
responsabile di quelle morti...”
“...
di certo non siete crudeli come lo è Freezer”
affermò
Goten, prendendo in giro l’alieno.
Freezer,
invece di rispondergli a tono, sogghignò sembrando
quasi lusingato. Ero quasi certo lo fosse.
“Vedete?!
Cosa vi dicevo?!”
“Il
passato non si può cambiare e il futuro sarà
sempre
incerto... possiamo decidere soltanto il nostro presente. Non
mi pentirò mai
delle mie scelte, né tantomeno lo farò ora!”
specificò Freezer, con
fermezza “Di certo, voi non potete più
rimangiarvi ciò che siete stati!”
“Il
passato no... ma il presente lo posso cambiare per
salvaguardare il mio futuro e quello delle persone a cui voglio bene”
ammisi io, con sincerità, prima di stuzzicare anche io
l’ex-imperatore “Da
quando in qua sei diventato un filosofo, Lord Freezer?”
“Una
persona in particolare mi ha dato molto su cui
riflettere...”
Davanti
a quella frase il volto di ALFA Kairi, la quale si
trovava sopra la testa di Dragon, era diventato color bordeaux.
“...
già... 'quella persona' dà sempre modo di
riflettere” ALFA Dragon comprese al volo
la frecciatina di Freezer,
facendo fumare le orecchie alla povera regina la quale non sapeva
più cosa
inventarsi.
“Sme-smettetela...
che vergogna...”
Era
davvero molto bello vedere ALFA Dragon e la regina di
Hearts scherzare così. BETA Cristal, sopra la testa di
Tatsumaki, stava
sorridendo e stava cercando di asciugarsi le lacrime con la mano.
Rimasi
stupito quando vidi l’eroina togliersi un fazzolettino dalla
tasca, passandolo
alla giovane figlia dei due sovrani (quelli della mia epoca) la quale
ringraziò
sottovoce Tatsumaki per il gesto.
“Di
niente... sono felice che tu sia rimasta qui! Hai
dimostrato molto carattere!” ammise la donna dai
lunghi capelli verdi,
lusingando Cristal.
“Di-dice
sul serio?” le domandò la
giovane
principessa.
“Eccome...
anche io, da piccola, ero come te.
Testarda, cocciuta... anche un po’ viziata, ma spero che tu
non abbia preso
questo difetto da me” scherzò lei,
facendo ridere di nuovo Cristal “Ma
non ho mai avuto paura di affrontare la morte in faccia... proprio
come il
mio eroe preferito! Non a caso sono la numero 2
dell’Associazione Eroi,
mentre lui è il numero 1... al contrario di quel
pelato davanti ai noi!”
affermò poi, indicando Saitama al quale stavano
pericolosamente pulsando le
vene della tempia “Non so perché, ma da
quando lo conosco me lo ritrovo
sempre tra i piedi!”
“Anche
io ne farei volentieri a meno!” dichiarò
l’uomo, visibilmente arrabbiato.
Qualcosa,
tuttavia, mi fece supporre che il motivo del suo
momentaneo astio fosse la battuta sulla sua calvizia.
“A
proposito, signor Saitama...” esclamò
Midoriya,
domandando all’eroe di classe A “... quale
allenamento ha svolto per
diventare così forte?”
“Una
vera faticaccia, mio giovane discepolo”
gli rispose Saitama, scuotendo la testa “Un
allenamento di tre anni... cento
flessioni, cento piegamenti sulle gambe, cento addominali, dieci
chilometri di
corsa e tre pasti al giorno tutti i giorni. Non utilizzare mai il
riscaldamento
o il ventilatore, né in estate né in inverno. Per
colazione basta una banana. Fine...
tutto qui!”
“Ehm...
non credo che questo basti a renderti
improvvisamente invincibile!”
dichiarò Ai, con incertezza “E
l’allenamento che ci hai descritto è molto semplice”
Se
il suo metro di paragone era quello degli esercizi svolti
assieme a Goku (o, peggio, Piccolo Sen-Sei), non potevo darle torto.
“Non
si tratta dell’allenamento in se”
le fece
capire Goten, spiegandole “Generalmente una persona
aumenta la propria forza
in base all’impegno che ci mette. Un umano semplice
può diventare fortissimo
semplicemente passando gran parte della sua vita ad allenarsi, senza
pensare ad
altro. Io, ad esempio, potrei avere la stessa potenza di mio
padre o mio
fratello, ma per gran parte della mia vita ho studiato e vissuto in pace”
“Non
si tratta soltanto di questo” ammise Saitama,
con sincerità “Anche tuo padre, Goten, si
allenava moltissimo ma passava
anche un po’ di tempo con voi. Io, invece, sono un
orfano e ho vissuto
sempre da solo, senza amici.Quando ho deciso di
diventare un eroe, ho
pensato solo ad allenarmi... tutto qui... mi sono focalizzato soltanto
su me
stesso. Per questo sono riuscito a raggiungere questa
potenza...”
“...
perché tutte le tue energie vitali si sono
concentrate sull’aumento della tua potenza fisica”
comprese anche ALFA
Dragon, impressionato.
In
un certo senso si trattava dello stesso allenamento a cui
Whis aveva sottoposto me e Zero. A differenza di Saitama, noi due
riuscimmo a
collaborare e questo, con tutta certezza, ci aveva agevolato. Tuttavia
Saitama
era stato in grado di emulare in parte la stessa concentrazione
necessaria a
superare i propri limiti fisici, e questo tutto da solo.
“Una vera
sofferenza, non c’è che dire...”
ammise Ub, domandando con curiosità
all’eroe “... ci sono dei difetti
nei suoi esercizi?”
“Prova
a guardargli la testa, se non ci arrivi da solo...”
dichiarò Tatsumaki beffardamente, puntando il dito verso la
testa di Saitama,
il quale fu costretto ad ammettere la verità.
“E’
come dice lei...CI SONO DIVENTATO CALVO A
CAUSA DI QUELL’ALLENAMENTO! E CHE CAZZO!”
“AHAHAHAHAH!
ALLORA PER ME NON CI SARANNO PROBLEMI!”
scherzò ALFA Dragon sulla propria calvizia e tutti faticammo
a trattenere una
risata.
[Case
of The Foretellers - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Stavamo
legando come non avevamo mai fatto in quei pochi
giorni. Ognuno stava finendo per affezionarsi all’altro, o
quantomeno a
mostrargli rispetto. Tatsumaki, la più antipatica del
gruppo, o Freezer,
stavano tenendo delle normalissime conversazioni e non battibeccavano
più.
Questo fu un vero piacere per me. Non avrei dovuto più
preoccuparmi di una loro
bighellonata.
Camminammo
ancora per qualche minuto, prima di annunciare a
tutti loro.
“Ragazzi...
credo proprio che siamo arrivati!”
Avevamo
abbandonato la foresta da molte ore. L’ambiente
circostante ora era irto di rocce e spuntoni. Mi ricordò
tantissimo il deserto
dei film western...
...
solo... solo che il cielo non era così cupo...
...
e le rocce non erano così rosse...
...
sembrava fossero state impregnate da fiumi di sangue.
“Questo
posto...”
“Conosci
questa zona?” domandò ALFA
Dragon a sua moglie, la quale annuì con decisione.
“Noi
lo chiamavamo Cimitero dei Key-Blade.
E’ il mondo dove avevamo combattuto la seconda Guerra dei
Key-Blade. Guardate!
Da quella parte!”
La
scena che si parò davanti ai nostri occhi fu a dir poco
orripilante. Sulla radura di fronte a noi vi erano ammassati migliaia e
migliaia di Key-Blade, le cui lame affondavano nel terreno circostante.
“Circa
mille anni fa... durante la prima Guerra dei
Key-Blade, cinque Unioni iniziarono a combattere per il possedimento di
Kingdom
Hearts. In quella battaglia... parteciparono in gran parte
bambini,
inconsapevoli di cosa stesse realmente accadendo”
“...
sì...” confermò ALFA Dragon,
ammettendo “...
la prima volta che raggiunsi questi mondi, scoprii anche io questa
leggenda. Me
la raccontò Yen Sid, prima di farmi ripartire.
Almeno, io credevo fosse un
mito...”
“Purtroppo
è una storia vera. Solo in pochi riuscirono
a sopravvivere” continuò a
raccontare ALFA Kairi, specificando “A
dire il vero, si salvarono semplicemente perché decisero di
non combattere e di
fuggire in un Data-Mondo, a noi sconosciuto.
Anche io sono vittima
di questi viaggi, motivo per il quale tutti i Custodi ora sono
sorvegliati da
Chronoa per impedire loro altre modifiche irreparabili”
“Qualcosa,
però, non quadra” si rese
conto
ALFA Dragon, confuso, rivelandoci “Il
castello nel quale sono rimasto
imprigionato questi anni... e questo cimitero... non si trovavano su
due
pianeti differenti?”
ALFA
Kairi confermò con un cenno del capo.
“Perciò,
questa è la conferma definitiva che tutti i
mondi si sono fusi in uno solo” ipotizzò
Freezer, ragionandoci su.
Molto
probabilmente
i nostri nemici avevano deciso di
fondere gran parte dei mondi conosciuti da Kairi e da noi per
destabilizzarci. In qualunque caso, loro stavano puntando a combatterci
e sconfiggerci.
Li
avremmo accontentati affrontandoli, ma quelli che
avrebbero perso la vita erano loro.
“Questi
Key-Blade, ormai, sono inutilizzabili. Ho
indovinato?” domandò Ub alla
regina, la quale però ci sorprese con la
sua risposta.
“Sapete
che non lo so? Di solito un Key-Blade può
essere tramandato, ma solo se lo desidera il suo vecchio Custode o se
viene accettato dall'arma stessa! Non so per
quale motivo questi non siano mai stati toccati”
“Ok.
Quello che mi stai dicendo, Kairi, non mi piace per
niente” dichiarai, fermamente, indicando tutte
quelle chiavi “Non so se
siano state lasciate così in memoria di tutti i bambini
caduti in guerra... ma abbandonare
armi così potenti in giro è qualcosa di molto
pericoloso, soprattutto se ci
sono mostri come i Deadly Sins”
“Se
sono davvero così potenti, questi Key-Blade,
perché
avrebbero dovuto lasciarli qui?” ci
chiese allora Tatsumaki “I
Deadly Sins potevano sfruttarli fin dall’inizio, invece di
lasciarli qua!”
“Probabilmente
perché non possono essere semplicemente
estratti”
A
parlare era stata Chi, che ci raccontò.
“Quando
ho provato a prendere il Key-Blade di Dragon, si
è attivata una protezione che mi ha impedito inizialmente di
afferrarla. Forse
vale anche per questi! Solo chi ne è degno può
estrarli dal terreno, come Artù
con la Spada nella Roccia!”
Anche
quell’ipotesi non era niente male. Tanto valeva fare
un tentativo, no?
“Forse
Chi ha ragione...” confermò
l’eroina di
classe S, rivolgendosi ad ALFA Kairi “Cosa
facciamo adesso?”
“Ah,
non chiedete a me! Non avevamo deciso che sarebbe
stata Chi a prendere il comando?”
dichiarò, senza mezzi termini, la
regina facendo arrossire la mia ragazza che, alla fine, prese una
decisione.
“Io
penso che i Deadly Sins ci vogliano qui per
combattere. Anche se ora non ci stanno, non è detto che non
si presenteranno...”
“...
o che siano già qui” fu sincero
Midoriya,
guardandosi attorno.
“...
fatto sta che, con tanti Key-Blade in giro, riuscire
a darne uno a qualcuno di noi sarebbe in grosso vantaggio, e impediremo
a quei
farabutti di impossessarsene. Tutti coloro che non hanno un
Key-Blade, fino
all’arrivo di qualche nemico, possono provare a estrarne uno!
Meglio usarli che
lasciarli qui, no?”
“Come
desideri, Chi. Freezer, annulla momentaneamente la
gravità su di noi” chiesi, gentilmente
all’imperatore “Se dobbiamo
andare in giro, tanto vale fare una pausa con gli allenamenti”
Presto
detto, la pressione su tutti noi si affievolì fino a
sparire. I nostri muscoli tornarono a respirare e i ragazzi che si
trovavano
sopra le nostre teste, alla fine, poggiarono i piedi per terra.
“Ouch!
Ouch! Sono tutta intorpidita! Ouch!”
esclamò
la mia ragazza, massaggiandosi i suoi muscoli.
“L’avete
sentita, vero?” dichiarò ALFA
Dragon,
rivolgendosi a tutti coloro che non avevano ancora un Key-Blade
“E’ il
vostro momento! Abbiamo un po’ di tempo libero,
perciò sfruttatelo al meglio!
Io, Kairi e Chi terremo la situazione sotto controllo!”
***
10:20
ALFA DRAGON
[Friends
In My Hearts - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Da
quando ero tornato indietro, dentro al mio vero corpo,
l’aria che respiravo mi sembrava più leggera che
mai. Non mi ero reso conto,
imprigionato come statua, di quanto mi fosse mancato vivere.
Più le ore
passavano, più mi sentivo onorato di poter provare
nuovamente tutte quelle
sensazioni.
La
brezza che mi sfiorava il collo...
...
il calore della mano di Kairi...
...
il suo profumo...
...
il suo sorriso.
“BETA
Chi... ti devo la mia vita per ciò che hai
fatto!” ammisi io alla giovane ragazza,
lasciandola completamente di
stucco “Se non fosse stato per te... forse non sarei
mai riuscito a scappare
dalle loro grinfie. Perdonami, nuovamente, se vi ho attaccato!”
“Io...
non c’è bisogno di ringraziarmi! L’ho
fatto con
piacere!” dichiarò lei, con
immensa soddisfazione, voltandosi verso
Kairi “All’inizio, quando ho sentito
quella voce, mi è venuto un grandissimo
spavento... perciò ho deciso di fidarmi del mio Cuore,
proprio come mi aveva
detto lei, mia regina... ed è andata bene!”
La
donna dai capelli rossi cinse le spalle di BETA Chi con
le sue braccia, avvolgendola in un caloroso abbraccio.
“Dragon
ha ragione... noi due ti saremo per sempre
riconoscenti!”
“O...
ok... adesso basta! Mi fanno ancora male i
muscoli!”
Kairi,
imbarazzata, lasciò subito andare la ragazza di BETA
Simon Kog, incominciando a massaggiarsi le spalle ed il collo.
L’allenamento di
Freezer, per una ragazza agli inizi nell’apprendimento della
lotta come lei,
doveva essere un vero strazio.
Durante
quel breve discorso, tutti gli altri si erano
allontanati e stavano provando ad estrarre un Key-Blade ciascuno dal
campo di
battaglia. Mi venne da ridere quando vidi Freezer intestardirsi con
uno,
cercando di tirarlo su con tutte le sue forze, senza successo.
“Ehm...
credete che questo valga come un successo o
no?”
“Io...
credo di no!” ammise Kairi,
dubbiosa,
quando rispose a Saitama il quale, nel tentativo di estrarre il suo
primo
Key-Blade, aveva letteralmente tirato su anche un gran bel pezzo di
terra “Non
si è estratto di sua volontà, per questo
è ancora incastrato”
“Ah...
che peccato!” esclamò scocciato
l’eroe,
provando a rimettere delicatamente l’arma estratta da dove
l’aveva strappata...
...
o, almeno, fece questo poco prima che Ai si
avvicinasse allo stesso Key-Blade, estraendolo senza il pezzo di terra
in più!
Era
un Key-Blade abbastanza piccolo, molto particolare, con
l’elsa affusolata e a scaglie, come quelle di un serpente. Il
pezzo più bello
dell’arma, tuttavia, era l’impugnatura, color
ambra, la cui lucentezza mi
lasciò del tutto senza fiato. Non sembrava aver subito le
intemperie del tempo,
per niente.
“Grazie
tante, Saitama!” disse soddisfatta la piccola
bambina, con la faccia di Saitama che si deformò in una
smorfia di pura
invidia.
“Ah-ha!
Eccoti qua!”
Anche
Tatsumaki era riuscita nell’impresa e, in compagnia di
Ai, stava tornando trionfante vicino a noi, con il suo nuovo Key-Blade.
Questo
era molto più simile a una lancia,
dall’impugnatura smeraldina e l’elsa
appuntita. Se quello di Ai era adatto a una battaglia a corto raggio,
quello di
Tatsumaki era adatto per gli attacchi ad ampiezza maggiore.
“E’
stato semplicissimo! Ho provato a usare la mia
tele-cinesi su tutti i Key-Blade nel campo di battaglia, e questo
è stato
l’unico a farsi estrarre! E tu?”
domandò l’eroina a Saitama, felice “Sei
ancora qui a bighellonare? Scommetto che non ci riuscirai mai!”
“PROVA
A RIPETERLO SE NE HAI IL CORAGGIO... ah...
l’ho trovato!”
Saitama,
a causa della frustrazione, aveva preso il primo
Key-Blade che aveva visto incastonato per terra e l’aveva
estratto senza
pensarci due volte, puntandolo verso Tatsumaki e rendendosi conto solo
dopo
qualche secondo di esserci riuscito.
L’arma
di Caped Baldy assomigliava a una normalissima chiave
di casa, semplicemente in versione maxi. Non aveva
un’impugnatura vera, e
l’unico modo in cui l’eroe riusciva a prenderla era
afferrare il punto più
largo del Key-Blade come se fosse un piatto. Decisamente scomodo,
compresi, ma
a dire il vero dubitavo che a Saitama potesse davvero servire un
Key-Blade.
“Niente
di così complicato, in fondo!”
affermò
Freezer, subito dopo aver trovato il suo. Era lo stesso sul quale si
era
impuntato fin dall’inizio, dall’impugnatura
violacea e dall’elsa chiara come
l’avorio.
Chissà
come era riuscito a farsi accettare dall’arma.
“Perciò
rimangono soltanto Simon, Cristal, Ub e
Midoriya” fece il conto Kairi, tenendo
d’occhio nostra figlia.
Mi
avevano spiegato che lei ed Emerald facevano, in realtà,
parte di una linea alternativa, la BETA, quella dalla quale provenivano
tutti
gli altri. I miei veri figli si trovavano al sicuro, sulla Terra,
controllati
dalla versione BETA della mia amata.
Cominciavo
a capire il motivo per il quale agli Dei non
piacevano i viaggi nel tempo. Incontrare una versione alternativa di te
stesso
non era certamente il miglior modo per evitare che il futuro cambiasse.
“Dragon...
pensi che lei ci riuscirà?” mi
domandò la mia amata, leggermente preoccupata.
[Riku's
Theme - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
In
effetti, tra i quattro, lei sembrava quella più in
difficoltà, e stava andando alla cieca. Lei non aveva mai
sentito parlare di
Key-Blade in tutta la sua vita, nonostante sua madre fosse una Custode
eccellente. Trovavo normale che si sentisse leggermente spaesata.
“ACCIDENTI!
PERCHE’ MI BECCO SEMPRE LA SCOSSA?!”
urlò
BETA Cristal, decisamente furibonda.
Tipica
reazione adolescenziale, suppongo.
“Ci
penso io...” dichiarò Kairi,
comprensiva,
avvicinandosi alla giovane ragazzina mentre BETA Simon e gli altri si
avvicinarono a tutti noi con il loro nuovo Key-Blade in mano.
Midoriya
aveva certamente il Key-Blade coi colori più
variegati. Impugnatura a strisce bianco-rosse, manico azzurro e lama
bianca a
forma di stella. Ub non era da meno, con una lama molto più
simile a un
lecca-lecca che a un’arma da combattimento, senza una vera
impugnatura.
Da
quello di Simon, tuttavia, percepivo la maggior potenza.
L’elsa del Key-Blade era bianca, mentre l’elsa era
dorata, con bordi interno
neri. La guardia era circolare, ma spezzata in mezzo, mentre la parte
superiore
era decorata con tre cristalli rossi, uno nella base della lama e due
nei lati.
Vi era un buco a cuore sopra l’elsa e sotto il cristallo
centrale. La lama,
infine, era nera con bordi dorati e concavi, piena di bichi a forma di
rombo,
mentre la punta era un arco d’oro con tre spine dorate
all’esterno e tre nere
all’interno.
Mancava
soltanto l’alter-ego di nostra figlia.
Mi
voltai nuovamente verso BETA Simon e BETA Chi, cercando
di comprenderli fino in fondo. Mi erano sembrati subito molto simili a
quelli
che avevo conosciuto e coi quali avevo legato moltissimo.
“ALFA
Dragon... posso farti una domanda?” mi
chiese il primo, cogliendomi di sorpresa con il suo quesito “Cosa
è successo
alle due versioni di me e Chi della Dimensione ALFA?”
***
Trenta anni prima, nella Linea
Spazio-Temporale ALFA...
[Mani
sulla Città - SQUADRA ANTIMAFIA]
I preparativi erano stati
ultimati. Chi e Simon avevano preparato tutto l’occorrente
necessario per il
collegamento in diretta mondiale, mentre Alucard e Seras si erano
sfamati con i
corpi di alcuni farabutti dell’esercito musulmano, i quali
avevano provato a
far saltare in aria un orfanotrofio ancora pieno di bambini, nel quale
eravamo
stati fino a tre ore prima.
Quello di oggi era e doveva
essere l’atto finale di quella tremenda guerra, e non avrei
tollerato alcun
fallimento.
“Quanto manca?”
chiesi a
Chi, con impazienza.
“Tranquillo,
Dragon... tra un
minuto saremo in onda!” mi rispose lei,
allegramente “Pronuncerai il tuo
discorso di vittoria... e poi... tutto questo sarà finito!”
“Me lo auguro...
soprattutto
per voi due!” affermai io, riuscendo a imbarazzare
entrambi “Così
potrete sposarvi e andare in luna di miele! Mi raccomando. Mandatemi
tante foto
delle Maldive!”
“Cerchiamo prima di
zittire e
fermare quei due imbecilli che hanno fatto partire la Guerra! Poi, io e
Chi
penseremo a trovarti un buon partito!” si
vendicò Simon, scherzosamente “Comunque,
le preferisci coi capelli o senza? O, per caso, ti stanno iniziando a
piacere
gli uomini?”
“Non pensate a me...”
li
tranquillizzai io, stendendomi sulla mia sedia e stiracchiandomi
“... ciò
che farò, d’ora in avanti, sarà
viaggiare per il mondo e svagarmela! Ammirerò
tutto ciò che ho perso di vista in questi tremendi anni!”
Ne erano passati all’incirca
cinque, se non erro, dal giorno in cui quella guerra senza senso era
scoppiata.
Avevo conosciuto Simon e Chi in Giappone, e li avevo convinti delle mie
motivazioni. Anche loro, come me, desideravano la fine di quel
conflitto
suicida tra Cristiani e Musulmani, e mi erano stati di grandissimo
aiuto per
non perdere la mia ragione, cosa facile se eri il padrone di due mostri
succhia-sangue come Alucard e Seras.
Dentro quella villa sperduta
nelle campagne inglesi, la Terza Guerra Mondiale avrebbe cessato il suo
corso.
“Perfetto!
Siamo in onda, Dragon! Puoi cominciare!”
Davanti all’invito della mia
amica, presi un bel respiro e mi portai davanti alla tele-camera,
mostrando per
la prima volta il mio viso davanti a tutto il mondo. In quegli anni
avevo usato
un nome fittizio suggeritomi da Simon, ovvero Hunter Warrior, e avevo
indossato
una maschera identica a quella di un wrestler di nome Bray Wyatt.
Ora, però, non era
più
necessario celare la mia identità.
“Buonasera a tutti. So che in tanti non
conoscono le mie
gesta, pertanto mi presento. Il mio nome è Dragon Oronar, e
sono colui che, in
questi cinque anni, si è mostrato a voi con una maschera da
Fiend con il nome
di Hunter Warrior, mettendo a soqquadro i piani di entrambe le fazioni
partecipanti a questa guerra. Sono colui che comanda i vampiri Alucard
e Seras,
i quali hanno ubbidito a ogni mio singolo ordine. Quest’oggi,
io comunico al
mondo intero che la Terza Guerra Mondiale è giunta al
termine, senza alcun
vincitore. Del resto, cosa ci si poteva aspettare da un conflitto
apocalittico
come questo? Convinti dei vostri ideali, avete dato per scontato che il
mondo
dovesse essere solo bianco o solo nero, tutto questo per poter mettere
fine a
queste battaglie insensate. La condanna a morte dei Cristiani e dei
Musulmani è
giunta nel momento in cui avete deciso di sterminare tutte le altre
popolazioni
con religione diversa dalla vostra, finendo poi con lo scannarvi a
vicenda. Nel
momento in cui il vostro cuore si è lasciato corrompere
dall’odio e
dall’avidità, la vostra fine è stata
segnata per sempre. E’ stato a causa
vostra se io mi sono trovato costretto a intervenire con la forza.
Oggi, tutti
i soldati Cristiani e Musulmani che si sono rifiutati di deporre le
armi sono
morti. Da questo momento, chi si azzarderà a far scoppiare
una nuova guerra,
dovrà vedersela con il sottoscritto. Se i due comandanti di
entrambe le fazioni
sconfitte avessero il coraggio di mostrare il loro viscido volto in
pubblico,
lo facessero ora o che taccino per sempre!”
Simon, da dietro la cinepresa,
mi fece un segno di vittoria. Ci eravamo riusciti. Avevamo messo fine
alla
guerra!
Ora dovevamo soltanto aspettare
un collegamento da Washington e da La Mecca. Ero convinto, al cento per
cento,che quei due
farabutti sarebbero
usciti fuori dai loro nascondigli, senza celare le loro vere
intenzioni,
provando a rigirare subito la frittata.
“Simon... due
collegamenti
sono stati attivati sul nostro stesso Canale!” mi
avvisò sottovoce Chi,
preparando il necessario affinché potessi vederli e udire le
loro parole.
Eccoli lì. Di fronte al
televisore acceso dalla mia amica, poco sotto la cinepresa, vi stavano
Shane
Callaway e Mohamed Al-Hihal, rispettivamente il Presidente degli Stati
Uniti
d’America e il comandante dell’esercito
dell’ISIS.
[Colonna
Sonora - SQUADRA ANTIMAFIA]
- Chi mai avrebbe
immaginato... che dietro alla nostra disfatta ci fosse lo zampino di
tre
giovani ragazzi. No... a dire il vero, era da tempo che aspettavamo di
parlare
con voi... Simon Kog... Chi Miura... e te, Dragon Oronar!
– affermò
Shane, cogliendomi di sorpresa.
Quindi loro conoscevano la
nostra identità già da un pezzo.
- Ci dica, signorino
Oronar... – lo seguì Mohamed,
con tono grave - ... come ci si
sente a essere la causa della morte di milioni di esseri umani?
–
“Gli unici colpevoli
di tali
morti, mi spiace affermarlo, siete proprio voi!”
dichiarai, senza alcuna
vergogna o traccia di pentimento nella mia voce “Dal
primo giorno in cui
sono diventato il padrone di Alucard e Seras, vi ho chiesto di cessare
il fuoco
e di porre fine al conflitto. Voi, invece di ascoltarmi, avete deciso
vigliaccamente di continuare a uccidere i civili dell’altra
fazione! Mi duole
ammetterlo... ma ve la siete proprio cercata questa sconfitta!”
- Non lo neghiamo...
quanto è avvenuto in questa guerra resterà una
macchia indelebile che sporcherà
per sempre il nostro futuro... – ammise
il comandante dell’ISIS,
dichiarando però - ... tuttavia... non
credere che il conflitto sia già
giunto al termine! –
- Cristiani e
Musulmani,
ormai, sono del tutto incompatibili –
affermò il Presidente degli Stati
Uniti, puntando il dito verso la sua cine-presa – Troppo
odio circola nei
cuori dei nostri popoli, Troppo sangue è stato versato...
non interromperemo la
Guerra solo perché ce lo ordina un miscredente con manie da
Dio! –
Scossi la testa, del tutto
contrariato ma anche divertito dal loro vano tentativo di lavarsene le
mani.
Quindi, per loro, ero io quello che si atteggiava da Dio. La loro mente
era
deviata fino a quel punto, a causa della loro avidità.
“Parlate proprio
voi, che
avete sterminato il popolo Ebraico solo perché si trovava
nei territori che più
vi interessavano! Non solo loro... gli Induisti, i Buddisti... avete
sterminato
tutte le religioni diverse dalle vostre solo per saziare la vostra fame
di
ricchezza terrena! La verità è che questa guerra
è nata solo per scopi
territoriali e ricerca di benessere economico. Gesù o Allah
non c’entravano un
cazzo in tutto questo”
- Non neghiamo
nemmeno
questo – ammise Shane, ancora una volta,
confessando anche quella
verità – Chi riusciva a
conquistare Gerusalemme guadagnava non soltanto
una posizione strategica per far cessare la guerra... –
- ... ma avrebbe
ottenuto
tutte le sue ricchezze artistiche e religiose, dal valore inestimabile!
– lo seguì a ruota Mohamed – Avrebbe
permesso al vincitore di cancellare
per sempre l’esistenza del proprio avversario distruggendo il
passato della
Religione avversaria, distruggendo le sue fondamenta fisiche ma,
soprattutto,
filosofiche! Una cosa, tuttavia, dobbiamo confermarla tutti... il tuo
intervento, Dragon Oronar, non era affatto necessario!
–
Questa frase non piacque per
niente a Simon e Chi, con quest’ultima che
abbandonò la sua postazione,
portandosi davanti alla nostra cine-presa e urlando a squarciagola con
l’intento di rispondere ai nostri nemici per le rime.
“NON ERA
NECESSARIO?! SE
DRAGON NON FOSSE INTERVENUTO, NON CI SAREBBE STATO UN VINCITORE IN
NESSUN CASO!
SE DRAGON NON AVESSE DECISO DI FERMARE QUESTO CONFLITTO...
L’INTERA RAZZA UMANA
SI SAREBBE...”
- ... estinta?
Smettiamola
con questa favola della buonanotte! La guerra esiste per risolvere
conflitti
impossibili d’attenuare con le parole, e non hanno mai
portato ad alcuna
estinzione! Sai perché, Chi Miura? Perché la
Guerra, per essere tale, necessita
di un vinto ma, soprattutto, di un vincitore! Non importa se, al
termine della
Terza Guerra Mondiale, ci fosse un solo sopravvissuto... se questo
sarà un
Cristiano, allora la vittoria andrà a questi ultimi!
–
- ... e lo stesso
vale per
i Musulmani! –
“Voi siete
semplicemente
senza cervello!” confermò tuttavia Chi
la mia ipotesi, arrabbiandosi ancora
di più “Per continuare a esistere, la
razza umana necessiterebbe sempre di
un uomo e di una donna per procreare! Se sopravvivrà
soltanto uno... la vostra
vittoria sarebbe futile!”
- Non lo sarebbe,
grazie
alla scienza! Le nostre tecnologie ci permettono di usare la
pro-creazione
artificiale in ambito medico, per coloro che lo desiderano, e...
–
Iniziai a scuotere la testa,
ancora una volta, infastidito dai loro ingenui modi per giustificare i
loro
mezzi. Puntavano, scioccamente, a un dominio totale della loro fazione,
un
concetto troppo surreale e lontano dalla vita vera. Non avrebbero mai
ottenuto
ciò che desideravano, perché nessuno avrebbe
permesso loro di ottenerlo.
- ... e
così, finalmente
avremmo potuto ottenere una società Perfetta, senza alcuna...
–
“Basta
così... state
delirando” interruppi immediatamente Shane,
deridendolo “Siete entrambi
due deviati di mente, da ricoverare in un ospedale psichiatrico”
- Vedo che non sei
in
grado di comprendere sino in fondo la magnificenza della Terza Guerra
Mondiale,
giovane Oronar. In effetti, il nostro piano sarebbe andato tutto
liscio... se
non fossi arrivato tu! –
Era tutto inutile. Quei due
erano andati fuori di testa. Non mi restava altra scelta che chiamare i
miei
vampiri e ordinare loro di togliere di mezzo Shane e Mohamed, prima che
i loro
ideali potessero deviare qualche altro innocente, causando un altro
conflitto
inutile.
- Ci dica, Dragon
Oronar... – seguì al volo
Shane le parole del suo avversario,
accennando anche un ghigno a dir poco diabolico - ...
lei davvero pensa
che il mondo intero accetti la sua decisione senza alcuna protesta?
Pensi di
essere una vittima dei nostri schemi, quando la verità
è che tu sei mille volte
peggio di noi! Ti vanti di aver salvato milioni di vite, ma saresti
disposto a
uccidere tutti coloro che la pensano diversamente da te!
–
- E’ vero.
I Cristiani e i
Musulmani hanno perso tutti i loro soldati... ma questo, che ti piaccia
o meno,
è colpa tua! Se veramente desideravi vivere pacificamente il
resto dei tuoi
giorni, la miglior scelta che avresti dovuto compiere era quella di
restarcene
nascosto... o unirti a una delle fazioni! Invece hai commesso
l’errore più
grave... ti sei trasformato in un carnefice! Invece di continuare a
fermarci
con la pace, hai agito con la guerra! Perciò
sì... Cristiani e Musulmani non
combatteranno tra loro per un bel po’. La guerra,
però, non è conclusa...
–
Oh no.
Non avevano per caso...?
- E’ dal
giorno in cui ci
hai messo i bastoni tra le ruote che noi due abbiamo trattato un
armistizio tra
Cristiani e Musulmani, con un solo e unico scopo... allearci per
scacciare la
minaccia rappresentata dai vampiri Alucard e Seras!
–
Ok. Era ufficiale. Quei due
erano dei completi idioti! Speravano davvero di poter mettere in
difficoltà due
vampiri?
- Ovviamente, non
siamo
così sciocchi da combattere direttamente contro di loro.
Nessun’arma è in grado
di ucciderli... almeno così pensavamo... fino a quando non
abbiamo conosciuto
loro! Voglio farti una domanda, Dragon Oronar... dove pensi siano
finiti i tuoi
compagni demoniaci? –
Chi e Simon si guardarono negli
occhi, in preda al panico, ma io ero più tranquillo che mai.
Il legame tra me e
i due vampiri era ancora attivo e i due non erano certamente in
pericolo di
vita. Se non erano tornati, molto probabilmente, era perché
erano stati
trattenuti.
“Non sarà
con la paura e le
insinuazioni che riuscirete a sconfiggerci!”
affermai io, per nulla
terrorizzato “Mi basta dare un comando, anche se si
trovano a centinaia di
chilometri dal sottoscritto... e voi siete spacciati! Non ve lo
ripeterò una
seconda volta... se oserete continuare questo conflitto, voi due lo
pagherete
con la vita!”
Non potevo essere più chiaro
di
così. Non esisteva nessuno in grado di...
- Era la tua ultima
possibilità di redimerti per i tuoi peccati, Dragon Oronar...
–
dichiarò sconsolato Mohamed, scuotendo il capo - ...
non ci sarà perdono
per la tua anima, all’Inferno. E’ giunta
l’ora di pagare per la tua arroganza!
Attaccateli... SPIRITI EROICI! –
[Sotto
Copertura - SQUADRA ANTIMAFIA]
Non ebbi il tempo di reagire.
Una figura minuta sbucò dalla finestra e affondò
una spada invisibile dentro al
mio petto dopo essersi gettata al mio attacco. Era un colpo mortale e
me lo
aveva inferto una giovane ragazzina bionda con indosso
un’armatura.
Simon e Chi non fecero in tempo
a rendersi conto dell'attacco nei miei confronti. Una lunga lancia
rossa infilzò il ragazzo,
mentre una donna dai lunghissimi capelli lillà
affondò i suoi canini nella
giugulare di Chi, sgozzandola e bevendone il sangue senza curarsi degli
spasmi
incontrollabili della sua vittima.
Chi erano quei figli di puttana?
Non li avevo mai visti combattere in guerra.L’unica cosa di cui ero certo era la loro
immensa forza sovrumana.
Ero stato uno sciocco. Avevo
immaginato che le loro intere forze si sarebbero concentrate solo sui
due
vampiri, non che avrebbero provato ad attaccarmi quando ero sprovvisto
della
loro protezione. Il fatto più grave, tuttavia, era un
altro...
- Senza il loro
padrone...
i due vampiri accetteranno solo uno tra noi come il loro nuovo capo!
–
La mia bocca si riempì del
mio
sangue, mentre dello stesso liquido si era imbrattato anche il mio
vestito. Il
dolore era insopportabile.
Merda. Sapevano anche quello?
Chi glielo aveva raccontato?
- Ora la Guerra
è finita!
– annunciò Shane, mentre io crollai per terra dopo
che la mia assassina tolse
l’arma del delitto dal mio ventre.
Ormai in fin di vita, mi voltai
un’ultima volta verso i miei amici. Simon aveva subito perso
la sua vita, e
colui che l’aveva ucciso aveva estratto la sua lancia dal
cadavere. Si trattava
di un uomo dai capelli azzurri, con indosso un’armatura blu e
due pendenti sul
suo orecchio.
La povera Chi, invece,
nonostante i suoi tentativi di liberarsi, stava sempre più
perdendo le forze e
la sua nemica l’aveva ormai quasi dissanguata del tutto.
Persino un leone
avrebbe avuto più pietà di quell’arpia.
La mia amica, prima di morire
agonizzante, riuscii a rivolgermi un ultimo sguardo esalando il suo
ultimo
respiro.
“Simon... Dragon...
perd...”
CRACK!
SLASH!
SPLAT...
SPLAT...
Una testa era voltata verso il
mio corpo morente. Era quello della donna che aveva ucciso e
dissanguato Chi.
“RI-RIDER!”
urlò, in
preda al panico, l’assassino di Simon, prima che una mano
perforasse il suo
petto, strappandogli il cuore e stritolandoglielo senza alcuna
pietà.
Efficienti come sempre. Un
semplice comando mentale, e quei due mi avevano raggiunto subito.
“LANCER!”
urlò colei che
aveva tentato di uccidermi, altrettanto sconvolta, quando si rese conto
di chi
fossero stati gli assassini dei suoi compagni.
- SABER! SABER! COSA
SUCCEDE?! – provarono a chiamarla Shane e
Mohamed dalle loro postazioni
dall’altra parte del mondo, ma lei non poteva rispondere
loro, troppo scioccata
dalla presenza dei due mostri assetati di sangue.
“Impossibile... come
avete
fatto a raggiungerci così in fretta?! Gli altri quattro
avrebbero dovuto...”
“Se parli di quella
donna con
le orecchie a punta, di quel ragazzo dai capelli biondi, di
quell’uomo dai capelli
argentati e il cappotto rosso...” le
rivelò Alucard, leccandosi le labbra “...
e, infine, di quel gigante tutto muscoli, ti informiamo che hanno fatto
una
fine orrenda!”
“... e i loro
padroni li
hanno seguiti! Slurp!” confermò Seras,
portandosi vicino al corpo di Rider,
affondando i suoi denti dentro al petto del cadavere e bevendone il
sangue in
meno di dieci secondi, vendicando così l’atroce
morte della mia amica “Pensavate
davvero che quelle sciocche armi bastassero a sconfiggerci?”
[L'Aquila
- SQUADRA ANTIMAFIA]
La ragazza chiamata Saber
cominciò ad arretrare, orripilata. Persino i due farabutti
in tele-visione
erano sbiancati per la paura.
Cominciai a tossire
pesantemente, e altro sangue fuoriuscì dalla mia bocca. Mi
restavano sì e no
altri cinque minuti di vita. Non provai nemmeno a controllare le
condizioni in
cui versavano i cadaveri di Simon e Chi.
Le
uniche due ancore che mi avevano permesso
di rimanere umano erano state spezzate e separate dal mio cuore,
lacerato sia
fisicamente che interiormente.
“Non avreste dovuto
tirarmi
questo giochetto...”
Con una forza che neanch’io
sapevo di possedere, mi alzai e mi portai davanti alla causa della mia
futura
morte. Non osavo nemmeno lontanamente immaginare a quanto la mia faccia
si
fosse deturpata per colpa della mia sete di sangue. Mi bastò
la reazione di
Saber, che fu costretta a tapparsi la bocca con una mano, a farmi
intendere che
la mia anima, ormai, aveva cessato di essere umana.
Dall’esterno della casa,
riuscivo a udire moltissime voci. Come era prevedibile, in molti
avevano subito
intuito dove mi ero nascosto e ci avevano raggiunto. Furono le loro
urla di
rabbia, tuttavia, a rendermi ancora più furioso e carico di
odio.
“BRUCIATE LA CASA!
QUEI DUE
FARABUTTI DEVONO SPARIRE!”
“MALEDETTO HUNTER
WARRIOR!
PER COLPA TUA, IL MONDO E’ CADUTO IN ROVINA! DOVEVI LASCIARCI
STARE!”
“PERCHE’
HAI TRADITO I
CRISTIANI, PUR ESSENDO UNO DI LORO?! DOVEVI AIUTARCI A STERMINARE I
MUSULMANI,
VENDICANDO GLI ATTENTATI NEI NOSTRI CONFRONTI!!!”
E io che speravo, con tutto il
cuore, di non trovarmi di fronte a persone così ingenue. Si
erano fatte fare il
lavaggio del cervello e la loro mente viaggiava in un loop impossibile
da
invertire con le buone.
Nel mentre, Saber, si era
nuovamente portata davanti ai due vampiri, pronta a combatterli.
“Voi due... NON LA
PASSERETE
LISCIA! EX-CALI... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!”
Seras non le dette mai il tempo
di sferrare il suo attacco. Il braccio con il quale Saber impugnava
l’arma
venne divelto dalla mia vampira con una mano, e spezzò la
lama invisibile con
un calcio prima di divorare l’arto monco della sua
avversaria, davanti al mondo
intero.
L’urlo della spadaccina aveva
ammutolito tutti coloro che si trovavano all’esterno. Solo
due voci avevano
intonato il nome della ragazza, probabilmente perché la
conoscevano.
Saber aveva perso tutta la sua
volontà di combattere, ormai disarmata e ferita a morte.
“Tu... per colpa
tua... i
miei amici sono morti. ERANO DUE RAGAZZI PER BENE CHE VOLEVANO LA PACE!
COME
AVETE POTUTO FARLO!?”
La ragazza, impotente, dinanzi
allo strapotere dei suoi nemici, a ogni mio passo indietreggiava
terrorizzata,
ma la sua breve corsa raggiunse il culmine quando si trovò
schiena contro
schiena contro il muro...
... faccia a faccia con il
sottoscritto, il quale aveva recuperato un pezzo della sua invisibile
spada!
“No... non farlo...
ti
scongiuro...”
“Perché
dovrei lasciarti in
vita? Così potrai continuare a seguire gli ordini di quei
due farabutti?”
“Io... non ho altra
scelta...
se non vi fermo... per la Terra non ci sarà un futuro”
“SEI TU CHE HAI
CANCELLATO
QUEL FUTURO, LURIDA FIGLIA DI PUTTANA! NEL MOMENTO IN CUI LI HAI
APPOGGIATI, CI
HAI CONDANNATI TUTTI A MORTE!!! LI SENTI, FUORI DALLA FINESTRA? QUEL
CORTEO DI
IDIOTI SI UCCIDERA’ DA SOLO SE QUALCUNO NON LI
FERMERA’! CRISTIANI... MUSULMANI...
SIETE ESSERI UMANI COME ME, SIAMO TUTTI UGUALI, UN’UNICA
REALTA’! PERCHE’
NESSUNO RIESCE A VEDERLO?!”
“Dragon. Non
è colpa sua”
Alucard si avvicinò a me, divertito dalle mie condizioni
“Lei è soltanto uno
Spirito Eroico. E’ un omuncolo che obbedisce soltanto agli
ordini del suo
padrone... lei non potrà mai capire quello che provi.
Nessuno proverà a capirlo”
“Alucard... cosa...?”
“Tu non sei esente
da colpe,
mio padrone. Tu hai ragione nell’accusare le due persone
dietro quelle
tele-camere... ma anche loro hanno detto una cosa molto giusta. Hai
sbagliato a
uccidere tutti quei soldati. Hai sbagliato a cercare di fermare quel
conflitto
con la forza. Ti sarebbe bastato rimanere in disparte, senza voler
uccidere
nessuno, magari salvando soltanto coloro che non desideravano la
guerra...
invece, quel giorno, tu hai accettato di diventare il mio Padrone!”
Sbiancai, davanti alle sue
parole, orripilato dalle affermazioni di Alucard, il quale
però continuò a
inveire su di me.
“Guerra e Pace sono
esattamente come l’Oscurità e la Luce, come lo Yin
e lo Yang... opposti e
separati, ma che non possono esistere l’uno senza
l’altro. Tuttavia, non esiste
un via a metà tra di loro. Nel momento in cui hai accettato
di diventare il mio
padrone, tu hai usato il tuo nuovo potere per convincere i tuoi nemici
ad
arrendersi, ma questo non avrebbe mai portato alla fine delle
ostilità. Le hai
soltanto insabbiate, momentaneamente, fino al giorno in cui qualcuno
non avrebbe
cercato di fermarti. Tu, Dragon Oronar, ti sei atteggiato da Dio di
questo
pianeta... e lo stesso pianeta, adesso, ti sta ripudiando... ti sei
condannato
a morte da solo!”
Quello che aveva perso la
volontà di combattere, stavolta, ero io. Crollai nuovamente
in ginocchio, di
fronte a Saber, la quale tirò un lungo sospiro di sollievo.
La consapevolezza
di ciò che avessi realmente compiuto con le mie azioni
cominciò a gravare sul
mio cuore, portandomi letteralmente alla pazzia.
Come avevo potuto trasformarmi
in un mostro simile? Ero stato cieco fino a quel punto? Avevo portato
la razza
umana all’Auto-Distruzione totale!
Mi restavano sì e no tre
minuti
di vita.
“Ormai il danno
è tratto...
devo solo decidere se dare il colpo di grazia a questo mondo moribondo
oppure
no... è questo che mi stai dicendo, Alucard?”
Davanti alla risposta
affermativa del vampiro, Saber sbiancò letteralmente e si
inginocchiò davanti a
me, in preda al panico.
“Non... non vorrai
continuare
con il tuo piano?”
“No...
l’ho cambiato... se
non posso fermarvi con le mie sole forze da buono... tanto vale
trasformarmi
nel cattivo peggiore di tutti e sterminare per sempre la razza umana!”
“NO! DRAGON! NON
PUOI FARLO!”
“Troppo tardi,
Saber... ormai
ho finito di restare cieco. Che io vi fermi o meno, Cristiani e
Musulmani si
uccideranno a vicenda. Tutte quelle stupidaggini dette da Shane o
Mohamed sono
cazzate... loro desiderano soltanto ottenere un potere assoluto e non
gliene
frega un accidenti di chi si sacrificherà per i loro culi.
Loro desiderano
soltanto una cosa... sopravvivere solo con la loro famiglia”
“MI DISPIACE! SO CHE
E’ COLPA
NOSTRA SE I TUOI AMICI SONO MORTI, MA...”
“... no... la colpa
è mia...
io li ho trascinati in questo inganno...”
“ERI... tu eri da
solo...
solo contro tutti...” continuò
imperterrita Saber, cominciando a piangere
disperata “... non è vero che non posso
capirti, Dragon. Tu... tu volevi
soltanto che nessuno morisse più per colpa della guerra. Tu
speravi di fermare
tutto questo, ma eri da solo e senza potere. Anche io ho perso tanti
miei
amici, anche se volevo salvarli tutti... so cosa si prova. Ma quello
che vuoi
fare, non risolverà la situazione. Provare a uccidere tutti
quanti non li
fermerà, Dragon. Odieranno ancora di più i propri
nemici...”
“Basta, Saber...
ormai...”
“... io... io posso
curarti,
se lo desideri!”
La guardai dritta negli occhi,
incredulo e senza parole.
“Io... io possiedo
poteri
curativi. Mi basterà usare il potere del Fodero di
Ex-Calibur e rigenerare le
tue ferite. Forse posso perfino rigenerare le ferite dei tuoi amici, se
sono
ancora vivi. Ma ti scongiuro.... non uccidere altre persone innocenti.
Se
vuoi... potrai uccidere anche me, dopo che vi avrò curato!
In questo modo,
Cristiani e Musulmani non potranno più ucciderti, con la
protezione di Alucard
e Seras!”
I miei vampiri erano rimasti
completamente spiazzati, esattamente come me. Che storia era quella?
Saber
stava mostrando una propria volontà? Sembrava di
sì, a giudicare dalle proteste
di Shane e Mohamed.
- SABER! COME OSI
TRADIRE
IL TUO STESSO PIANETA?! ABBIAMO UCCISO IL TUO PRECEDENTE PADRONE,
RUBANDOGLI I
SUOI INCANTESIMI DI COMANDO, SOLO PER COMBATTERE CONTRO ALUCARD E SERAS!
–
- PERCIO’
NON PERDERE TEMPO E UCCIDILI! OBBEDISCI AI NOSTRI ORDINI!
–
Molte scariche elettriche
percorsero il corpo della spadaccina, la quale inarcò la
schiena a causa degli
spasmi.
“Dr... Dragon...
aaaaahhhhh... sbrigati... prima che l’Incantesimo di
Comando... AAAAAHHHHH!”
***
[Strange
Whispers - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Non
ricordo più nulla, da lì in poi. Restai di
sasso quando scoprii che ero sopravvissuto.
Solo Alucard e Seras mi
raccontarono tutti gli avvenimenti seguenti. Saber fu in
grado di curarmi, e
stava per guarire anche le vostre versioni dei miei amici quando,
improvvisamente, lei sparì alla nostra vista. Shane e
Mohamed avevano usato
tutti i loro Incantesimi di Comando, mettendo fine alla sua vita.
Questo mi
aveva fatto nuovamente impazzire... e detti ai miei vampiri
l’ordine di
sterminare la razza umana. Il capo dei Cristiani e quello dei
Musulmani
avevano ragione. Potevano aver commesso tutte le colpe di
questo mondo, ma
io diventai cieco per colpa del mio stesso potere” finii
di raccontare
io a BETA Simon e BETA Chi, spiegando loro “Quando
vi ho visti, davanti
ai miei occhi mi sono tornati in mente quei momenti... e i vostri volti
si sono
mutati in quelli di Shane e Mohamed. Mi spiace avervi fatto
pensare al
peggio... Simon e Chi erano due dei miei più cari
amici, ed erano tutto
tranne che cattive persone!”
I
due giovani tirarono un sospiro di sollievo. Anche in loro
percepivo bontà che sprizzava da tutti i pori.
“Che
bello! Allora mi sono preoccupata per nulla!”
ammise BETA Chi, con il volto colmo di gioia “Temevo
che la Chi del Futuro
fosse malvagia e che stesse ingannando la Regina! Allora i vostri figli
sono in
ottime mani!”
Davanti
a quell’affermazione, io rimasi senza parole, ma
avevo notato anche della confusione nelle sue parole. Si vedeva da un
miglio
che avesse avuto qualche dubbio al riguardo della mia storia, e non ne
capivo
il motivo.
Quando
feci più attenzione alle sue parole, sgranai gli
occhi scioccato.
“Un
momento... AVETE INCONTRATO UNA CHI NELLA MIA DIMENSIONE?!”
“Già!
Si trovava a Cair Paravel, ed era viva e vegeta!”
mi confermò la ragazza di BETA Simon, raggiante “E’
la baby-sitter di tuoi
bambini!”
Sarei
voluto saltare in aria per la gioia, ma la ragione mi
riportò coi piedi per terra. Troppe domande mi stavano
frullando nella testa,
in quel momento...
...
perchè
Alucard e Seras non mi avevano detto nulla a
riguardo della sopravvivenza di Chi? E se mi avevano nascosto
qualcos’altro? Forse era quello il motivo per il quale BETA
Chi
non aveva creduto fino in fondo alla mia storia!
“SMETTILA!
NON SEI MIA MADRE! LASCIAMI STARE!!!”
“CRISTAL!
ASPETTA!!!”
[Malefica's
Theme - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Tutti
i presenti si voltarono verso Kairi e la versione
adolescente di mia figlia, la quale aveva iniziato ad allontanarsi, in
lacrime, verso
l’enorme canyon davanti ai nostri occhi. Raggiunsi senza
perdere tempo la mia
donna, la quale era più distrutta che mai.
“Che
è successo?”
“Cristal
non è stata accettata da nessun Key-Blade”
mi rispose Kairi, mentre anche tutti gli altri ci raggiungevano senza
perdere
alcun minuto “E’ strano, anche
perché il suo Cuore è di Pura Luce come il
mio e quello di Chi. Ho provato anche a offrirle il mio... e
lì avete visto
la sua reazione...”
“Tipico
comportamento adolescenziale” si
affrettò
subito a rassicurarla Tatsumaki, capendo subito il vero problema dietro
il
comportamento di BETA Cristal “Si è
sentita umiliata nel momento in cui le
hai offerto una strada più semplice, come se da sola non
sarebbe mai stata in
grado di essere accettata. Non è così
che rasserenerai il cuore di una
giovane ragazza caparbia come lei...”
“Io...
io volevo soltanto esserle di aiuto... sniff...”
iniziò a singhiozzare Kairi, rivolgendosi a me e BETA Chi,
ferita nell’animo “...
e ora Cristal non vuole nemmeno vedermi... sniff...”
“Scherzi,
Kairi?! Crescere un’adolescente è
un’impresa
titanica per chiunque, non solo per te!”
la rassicurai io,
abbracciandola con affetto.
“Dragon
ha ragione!” affermò subito BETA Chi,
tranquillizzandola “Lei non pensa queste
cose per davvero! Cristal è tua
figlia, e ti vuole...”
“... non
è così...”
[Delitti
Imperfetti - R.I.S.]
Rimasi
letteralmente senza parole davanti all’uscita di BETA
Simon, che si beccò un’occhiataccia anche da parte
della sua ragazza.
“SIMON!
RIMANGIATI SUBITO QUELLO CHE...”
“Non posso, Chi.
Kairi non è la madre
di questa Cristal... nessuna delle due ha legami biologici con lei!”
Stavolta
sì che tutti rimanemmo sbigottiti davanti alle
parole del guerriero cacciatore. Kairi...
...
BETA Kairi non era la madre biologica di BETA
Cristal?!
“Nel
suo sangue non circola il tuo genoma, Kairi”
confermò BETA Simon, rammaricato “Non so
se Cristal ne è al corrente o
meno... ma questo potrebbe anche spiegare il motivo per il quale ha
reagito in
quel modo”
“Simon...”
si voltò Ai verso suo fratello adottivo,
con sguardo accusatore “... questa non mi
sembra una rivelazione da fare
su due piedi! Possono esserci tante spiegazioni dietro al comportamento
di BETA
Cristal, anche più banali!”
“A
prescindere da ciò, conviene cercare subito BETA
Cristal” dichiarò Midoriya, preoccupato
“Non vorrei che qualche
nemico provasse a catturarla!”
Simon
stava per incamminarsi verso il canyon, ma con nostra
grande sorpresa venne fermato da tre donne...
...
Chi, Ai e Tatsumaki!
“A
parlare con BETA Cristal ci andrò io!”
dichiarò
Tatsumaki, freddando il giovane con lo sguardo “Se
ci andassi tu, diresti
un’altra cavolata e la faresti arrabbiare ancora di
più!”
BETA
Chi e Ai annuirono all’unisono, arrabbiate con BETA
Simon, dando ragione all’eroina di classe S. Il volto del mio
nuovo amico
divenne la copia sputata di quello di Saitama. Il pelato, per
compassione, gli
poggiò una mano sulla spalla.
“Verremo
noi con te” affermai, affiancato dalla mia
ragazza, e Tatsumaki ci rivolse un sorriso rassicurante.
All’inizio
quella donna mi era sembrata tutto tranne che
alla mano. Con quei gesti, tuttavia, mi stavo ricredendo sul suo conto.
Non
perdendo altro tempo, tutti e tre iniziammo a correre
all’impazzata verso il canyon, per cercare di recuperare BETA
Cristal.
Il
peso della rivelazione di Simon, tuttavia, si sentiva
eccome, anche perché vi stava un particolare argomento del
quale dovevo parlare
a Kairi...
...
quello riguardante la nostra Cristal, quella della
Dimensione ALFA!
***
Sopra
uno dei tanti canyon...
DIABLO
[Continuazione
- Delitti Imperfetti - R.I.S.]
“Nessuno
di voi sa che fine abbia fatto Lilith-Sama?”
“Nessuno,
mio signore...”
Scossi
la capo, leggermente infastidito. Ero in compagnia di
Glacial e di tutti i restanti Deadly Sins, su un dirupo del Cimitero
dei
Key-Blade. Da quando la loro compagna era stata uccisa, tutti e sei
sembravano
leggermente scossi. Erano stati in grado di affrontare e imprigionare
gli
angeli, ma nonostante ciò una di loro aveva subito una
cocente umiliazione per
mano di due pretendenti al ruolo di Dio Supremo. Non solo. Aveva subito
ferite
perfino da una stupida mocciosa alle prime armi!
Poveri
idioti. Non avevano intenzione di rivoltarsi
contro di noi, spero?!
“Sta
tranquillo, Diablo-Sama... sono qua!”
Lilith
era appena tornata, come se nulla fosse. Era in
compagnia degli altri due assenti, ovvero Cell e Hinode, i quali
sembravano
pronti per la battaglia.
“Dove
siete andati a cacciarvi, voi tre?”
domandò loro Glacial, minaccioso.
“A
controllare la situazione su Hearts, nella Dimensione
ALFA” rispose l’androide, con fermezza
“I guerrieri che hanno
abbandonato questa dimensione sono giunti lì sani e salvi.
Perché lo chiedi?”
“Perché
mi dici?”
Il
ceffone improvviso di Glacial nei confronti dell’androide
perfetto sul suo viso rimbombò per tutta la vallata,
facendomi rabbrividire per
la paura.
“NON
VI ERA STATO CHIESTO DI UCCIDERLI DURANTE IL
TRAGITTO, RAZZA DI INCOMPETENTI?!”
Il
volto di Cell era illeggibile. Era impossibile
comprendere cosa stesse passando per la sua mente, ma era saggio non
provocarlo
ulteriormente. Dovevo fermare quell’imbecille di Glacial,
prima che commettesse
una sciocchezza.
“Devono
aver avuto le loro buone ragioni per non farlo”
lo calmai immediatamente io, voltandomi nuovamente verso i tre,
cercando le
dovute spiegazioni...
...
le quali giunsero senza attendere oltre.
“Lui
ci ha ordinato di non attaccare le
navicelle in viaggio” ammise Hinode, senza alcuna
vergogna “Ci ha
semplicemente chiesto di controllare dove si sarebbero diretti...”
“Perciò
non provare nuovamente a metterci le mani
addosso, Glacial Gelo!” lo minacciò
Lilith, con durezza “Sei stato molto
fortunato a poter tornare in vita...ma prova
ancora a comportarti in
questa maniera e non garantirò la tua sicurezza!”
[Crimson
Blaze - BEST OST IN THE WORLD]
Glacial
stava nuovamente per ribattere, quando Lilith
aumentò drasticamente la sua aura per chiarire fino in fondo
la serietà della
sua minaccia. Tutti quanti decidemmo saggiamente, anche il figlio del
Dr. Gelo,
di non provocarla.
La
Regina dei Demoni era già parecchio nervosa di suo. Il
fatto che Zero fosse affidato al nostro momentaneo capo la rendeva
molto
instabile.
Avevo
un solo modo per controllare la rabbia di Lilith, ed
era confinarla all’interno di una speciale barriera
anti-demoni, la stessa che
aveva costretto Majin Buu al letargo forzato. Avendo lei le cellule di
quell’essere (lo stesso valeva anche per gli altri demoni),
quella barriera
avrebbe sicuramente fatto effetto sulla regina.
Solo
questo ci permetteva di tenerla sotto controllo. In
caso contrario, non ne sarei mai uscito vivo in un combattimento a pari
livello
contro di lei.
Quando
avevo cominciato quella battaglia cruenta contro il
Regno di Hearts, dieci anni prima, mai mi sarei immaginato di dover
sottostare
nuovamente agli ordini di un altro essere pericoloso. Avevo perso degli
uomini,
durante quella guerra logorante, ma l’esercito della regina
era stato decimato
grazie a ciò.
Lui.
Quel farabutto aveva distrutto tutti i miei
piani di conquista, prendendosi tutti i meriti. Ero diventato, assieme
a
Glacial, il più debole del nostro originale gruppo ed ero
certo che, ben
presto, si sarebbero tutti rivoltati contro di me.
Tra
tutti loro, quella che più mi impauriva era Lilith ma,
in particolare, ero preoccupato per la sua instabilità
mentale. Fui in grado di
convincerla a collaborare con me solo perché Zero si era
fatto ingannare dal
sottoscritto per primo, accettando la fuga da quel varco che io avevo
‘magicamente’ fatto apparire, anche grazie
all’aiuto del mio capo, davanti a
lui. Se Zero non era più in mio possesso, lei diventava
incontrollabile.
Nemmeno
le Sfere del Drago sul mio bastone mi avrebbero
permesso di recuperarlo se l’avessimo perso di vista. Avrei
dovuto agire con
cautela sino alla fine.
“A
proposito... ci sono giunte novità
dell’ultimo
minuto!” ci rivelò Hinode, con
grandissima soddisfazione “A quanto
pare, le Custodi Accettate Completamente dal Key-Blade su questo
pianeta non
sono due... ma addirittura tre!”
Tre?!
Che storia era questa?
“A
quanto pare, anche la figlia di Kairi ha ereditato
la volontà di un Key-Blade, durante il soggiorno su
Tournament Planet... e non
uno qualunque!” ammise Lilith, per niente
preoccupata “Lui ha
cambiato tutti i piani...per ora
scordatevi di attaccare il regno di
Hearts. Entro la fine di questa giornata, vuole una delle tre
in nostro
possesso!”
“Solo
una? Perché non recuperarle tutte e tre in un
colpo solo?” affermò invece
Glacial, sfrontatamente “Quell’imbecille
crede che non ne siamo capaci? Mi sono stufato di stare al suo gioco!
Prima
rapiamo sette Custodi Originali, prima potremo...”
“...
l’imbecille sei tu, Glacial” lo
rimproverò
Pride, puntandogli il dito contro e dicendo “Non ci
servono semplici
Custodi... ma Principesse dal Cuore di Pura Luce, ancor meglio se sono
in grado
di padroneggiare un Key-Blade con il Marchio di Maestria. Tra le tre,
solo la
regina Kairi è a quel livello”
“A
dire il vero...” specificò
improvvisamente Lilith,
sogghignando divertita “... lui ci
ha semplicemente suggerito
di rapire una delle tre... non di prenderne soltanto una!Non
solo... nessuno dei nostri nemici l’ha ancora
scoperto, ma quella giovane
ragazzina ha anch’essa un Cuore di Pura Luce, e possiede un
potere perfino
maggiore rispetto alle altre due! E’ molto
probabile... che lei sia il
Possessore del Key-Blade Originale, quello dal quale sono nati tutti
gli altri!”
Quella
frase fu in grado di ammutolire tutti i presenti, me
incluso. Quel Key-Blade? Quell’arma leggendaria capace di
soggiogare universi
interi?!
Non
potevamo lasciarla nelle mani di quella sciocca
incapace! Dovevamo rapirla!
“I
suoi ordini precisi sono stati questi! Tu e Glacial
affronterete Dragon e Kairi. Limitatevi a rapire la regina e non
provate a
combattere ad armi pari contro loro due insieme”
Dallo
sguardo di Glacial, intuii che lui avrebbe fatto
esattamente il contrario. Forse avrei fatto meglio a sacrificarlo per
approfittare di un’apertura dei miei nemici.
Mi
sarei finalmente liberato di un peso inopportuno, del
quale mi ero caricato contro la mia volontà.
“Gluttony
ed Envy si occuperanno di Simon e Chi... se
volete vincere, che uno di voi si prenda cura della ragazza da solo.
Sappiate,
però, che Freezer le ha iniettato una nuova versione dello
Yilar nelle vene, e
le ha fatto bere anche il Liquore di Glicine. Lasciate che sfoghi la
sua nuova forza
fisica e catturatela quando si troverà a corto di energie.
Colui che affronterà
Simon, cerchi di non strafare. Non sappiamo quanto la Fusione Anomala
tra lui e
questa sua nuova anima possa essere efficace. Ci manca solo che un
altro di noi
perda subito la vita”
“Aaaaahhhhh...
posso prendere io la ragazza?”
domandò Gluttony al suo amante “Quella
lì mi ha rubato le telecamere! Voglio
vendicarmi di lei e torturarla lentamente prima di catturarla!”
“Come
desideri... io tratterrò il suo amato!”
accettò
Envy, sicuro di se.
Poveri
idioti. Entro la fine di agosto, tutti loro sarebbero
morti per aiutare lui a ottenere il suo obiettivo.
Come potevano non
essersene ancora accorti?
“Hinode!
Tu ti occuperai di Cristal... non sarà
difficile, per te, viste le tue capacità!”
Il
ghigno assassino della figlia di Glacial e Malefica mi
fece venire letteralmente i brividi. Non invidiavo per niente
l’ingenua e pura
Cristal, anche perché tra lei e Hinode c’era un
passato molto oscuro.
Imparando
a conoscerla, ero certo di cosa avrebbe fatto la
strega all’adolescente non appena l’avrebbe rivista.
“Greed...
tu sai già che cosa fare... a te la scelta su
come attuare il tutto!”
“Ihihihihih...
allora credo che farò una capatina a
Roma... per recuperare e assaggiare il piatto più
prelibato della tavolata!”
affermò il demone, con uno sguardo così sadico
che avrebbe fatto venire i
brividi a chiunque.
Non
a me. Alcuni dei suoi gusti erano molto simili ai miei.
“Per
voi altri non c’è nulla... aspettate altri ordini
da
parte sua!” concluse la regina dei Demoni,
riferendosi a Cell, Pride, Sloth
e Wrath.
“E
tu, Lilith?” chiesi io, con curiosità.
“Rimarrò
in attesa anche io, ma nel Regno di Hearts.
Quando sarà il momento, mi farò avanti io stessa
per attuare la Nuova Fase del
suo piano”
Quella
sua risposta mi portò ancora più in confusione.
Cosa
significava tutto questo? Cosa puntava a fare quella
donna? Lui non poteva aver chiesto...
“Ah...
a proposito...” si affrettò ad
aggiungere la
sovrana, avvicinandosi a me e gonfiando la sua pancia “...
ieri questo
idiota ha provato ad affrontarmi. Questo è ciò
che ne è rimasto”
L’arpia
spinse ciò che portava nello stomaco fino alla gola,
rigurgitandola disgustosamente nel palmo della sua mano. Quando mi resi
conto
di cosa fosse, sbiancai improvvisamente.
No...
impossibile...
“Direi
che è tutto...”dichiarò
la donna,
lasciando cadere per terra la testa mozzata di Alucard “...
credo di essere
stata piuttosto esplicita sulle mie intenzioni, Diablo. Prova pure a
sigillarmi...
se ci riesci!”
Con
una pedata, la regina dei Demoni spiaccicò il cranio del
vampiro e, con un colpo di KI, ne incenerì i resti senza
lasciarne nemmeno una
traccia.
“E’
TUTTO! ORA ANDATE!”
Tutti
i Deadly Sins che avevano ricevuto gli ordini di
Lilith, quest’ultima inclusa, si tele-trasportarono lasciando
i restanti
completamente da soli. Pride, Sloth e Wrath sembravano divertiti dal
mio
sguardo attonito e orripilato.
[Detective,
Danger, scary, creepy, crime scene investigation - BEST OST IN THE WORLD]
Alucard.
Quella creatura immonda era impossibile da
ammazzare anche per uno come me. Come diavolo ci era riuscita lei
a
ridurlo in quelle condizioni?
“Ehi,
Diablo-Sama... non te la starai facendo sotto,
spero?!” mi prese in giro Hinode, portandosi
davanti a me e fulminandomi
con gli occhi “Vedete di muovervi, sia te che
papà! BLEAH!” terminò di
parlare, rivolgendoci una linguaccia a dir poco infantile e
stringendomi la
mano.
Perfino
Cell sembrava divertito da ciò che era avvenuto, e
la cosa non mi piaceva per niente. Non aveva alcun timore del figlio
del suo
creatore, il quale si era reso conto di non avere alcun potere di
controllo
sull’androide.
Saggiamente,
come risposta, evocai il mio scettro
avvicinandomi a Glacial e minacciandola.
“Esegui
gli ordini, Hinode... rapisci Cristal, e io mi
occuperò di Dragon e Kairi!” le ordinai
io cercando di non crollare
davanti a lei e tele-trasportandomi via da quei mostri, assieme al mio
compagno
d’armi.
***
Dimensione
di Narnia - Cair Paravel
10:20
CLAUDIA
[Continuazione
- Detective,
Danger, scary, creepy, crime scene investigation - BEST OST IN THE WORLD]
Mi
ero svegliata molto presto quella mattina. Cercando di
non disturbare Domenico, ero uscita dalla nostra stanza già
lavata e preparata
e mi ero diretta subito in cucina. Le cuoche avevano saputo della mia
gravidanza, perciò mi accerchiarono subito, offrendomi la
colazione senza
perdere alcun secondo. Adoravo il cibo di Cair Paravel,
perché riusciva a
saziare sia me che il mio piccolo bambino, ma non solo.
Da
quando mi trovavo dentro quello stranissimo armadio, non
stavo più rimettendo il cibo, e questa era la miglior
notizia personale. Mi ero
letteralmente stufata di dover passare ore in bagno, inginocchiata sul
cesso.
Raggiunsi
la Torre di Controllo un quarto d’ora più tardi.
Solo due persone si trovavano al suo interno, ovvero GAMMA Trunks e
BETA
Ventus. La presenza di quest’ultimo mi confermò
che i partecipanti fuggitivi
erano stati tratti in salvo.
“Stanno
tutti riposando nelle loro camere” mi
dette conferma il Maestro del Key-Blade, con un sorriso “Hanno
passato
dei bruttissimi momenti... hanno bisogno di rimettersi in forze”
“Capisco.
Grazie per i vostri sforzi” li
rincuorai io, portandomi vicino al computer che stavano utilizzando
“E,
Trunks... scusami per quanto è accaduto ieri.
Avremmo dovuto parlarvi delle
nostre intenzioni, prima di...”
“Tranquilla,
Questore... mio padre aveva ragione. Non
stavamo facendo altro che scappare dai nostri problemi”
mi rispose il
mezzo sayan della Dimensione GAMMA, permettendomi di osservare gli
schermi.
Su
di esso vi stavano le immagini di una donna, la cui
identità mi venne rivelata da Ventus stesso.
“Hinode,
la figlia di Malefica.All’inizio
credevamo provenisse dalla mia dimensione ma, da alcune ricerche che
Mai ha
svolto a Conton City, è saltato fuori che costei
è originaria della
Dimensione GAMMA, la stessa di Trunks. Chronoa
ha deciso di
controllare personalmente quanto è avvenuto in quella
dimensione
spazio-temporale... e cercherà di capire in quante
altre i Deadly Sins
abbiano provato a infiltrarsi”
Bene.
Di male in peggio. La situazione si aggravava ogni
minuto che passava. Lust era già stata sconfitta, ma nulla
sapevamo sulla reale
potenza degli altri nostri nemici. Tutto quello che conoscevamo era il
loro
numero e gran parte dei loro nomi e capacità. BETA Kairi,
ironicamente, li
aveva soprannominati come una nuova Organizzazione XIII, un gruppo di
farabutti
che lei aveva già sconfitto.
I
Deadly Sins ne facevano sicuramente parte. La più forte,
tra di loro, era sicuramente Lilith la quale tuttavia non era al
massimo della
sua vera potenza. Se, infatti, si fosse fusa nuovamente con Clarice,
quel
demonio avrebbe potuto facilmente soggiogare tutti quanti noi. Era un
bene che
la scienziata fosse dalla nostra parte. Sloth e Pride, purtroppo per
noi, non erano
da meno, viste le loro immense e incredibili capacità. Se
quanto ci aveva
raccontato Vegeta era vero, sarebbero serviti non pochi sacrifici per
mettere a
tacere quei due. Dopo di loro, dai racconti dei Cyber-Rainbow, seguiva
Wrath il
quale aveva un conto in sospeso proprio con una di loro. Poi vi stava
la coppia
del gruppo, ovvero Gluttony ed Envy, mentre l’ultimo della
lista in merito a
potenza era Greed.
A
questi dovevamo aggiungere Diablo e Glacial, i quali
furono i primi creatori di questo gruppo. La loro potenza, rispetto a
quella
dei Deadly Sins, era immensamente inferiore ma non andavano
sottovalutati per
niente. Lo avevano spiegato perfettamente Jiren e Broly, il giorno
prima di morire. I loro
poteri erano molto insidiosi.
I
due nemici provenienti dalle Dimensioni ALFA e GAMMA,
invece, erano avvolti dal mistero. All’inizio avevamo
supposto che Hinode fosse
una di queste, e la rivelazione di qualche minuto prima mi aveva
costretto a valutare
attentamente quella ipotesi. Fino a quel momento, questi due stavano
continuando a vagare nell’ombra e, con tutta
probabilità, sarebbero stati il
nostro tallone d’Achille preparato su misura
dall’angelo traditore.
Lui...
[Carry
Me - BEST OST IN THE WORLD]
“Chronoa...
come credi l’abbia presa?”
domandò
BETA Ventus a GAMMA Trunks, anticipando la mia domanda.
“Non
bene, purtroppo. Credo lei sia ancora convinta
delle sue ipotesi...” ammise il figlio
futuro di Vegeta, affranto e
rammaricato “... quel che è certo
è che non intende accettare la realtà dei
fatti”
“Bisogna
capirla, purtroppo” la compresi io
con sincerità “Lei conosceva Whis e il
Sommo Sacerdote da molto più tempo
rispetto a noi... e chissà da quanto quel
farabutto ha escogitato un piano
talmente malefico...”
“...
in effetti potrebbe averlo studiato fin
dall’inizio...”
Shinichi
ci aveva appena raggiunto, entrando dentro la Torre
di Controllo, con uno sguardo molto più tranquillo e
rilassato.
“Ehi,
amico! Come stanno Ran e le altre?” gli chiese
Ventus, allegramente.
“Sono
tutte nelle loro camere. Lì staranno al sicuro”
ci spiegò il detective, ammettendo tuttavia “Però...
il fatto che Ayumi sia
morta...”
Tutti
quanti abbassammo lo sguardo, distrutti e tristi. La
morte di quella piccola bambina era la palese dimostrazione di quanto
quella
guerra fosse atroce e senza pietà.
“...
a cosa ti stavi riferendo prima, Shinichi?”
domandò Trunks al giovane investigatore, il quale prese un
bel respiro prima di
ammettere.
“Con
le informazioni di cui disponiamo, credo di aver
formulato la deduzione più probabile
sull’identità del nostro nemico. Sono
sicuro al novantanove per cento che l’Angelo impostore,
quello che ha tradito
tutti i suoi simili... sia il Sommo Sacerdote!”
Era
un’accusa molto pesante, la sua, ma d’altronde si
trattava pur sempre di deduzioni alle quali bisognava trovare
fondamento per
dimostrare la loro autenticità.
“Cosa
te lo fa credere?” domandai io, cercando delle
spiegazioni dal Detective dell’Est “Nemmeno
Whis dispone di un valido
alibi”
“Per
questo non posso darvi una risposta totalmente
affermativa” mi seguì subito
Shinichi, facendoci però notare “Se
dovessi far scegliere il mio Cuore, io non esiterei a difendere Whis a
spada
tratta, e in molti sarebbero pronti a giurare che l’Angelo
protettore del
Settimo Universo abbia allenato personalmente Simon con lo scopo di
aiutarlo. Ciò
che mi rende sospettoso del Sommo Sacerdote, tuttavia, riguarda proprio
il
passato di Lilith e di Zero...”
“...
quando erano ancora umani, intendi?”
comprese al volo GAMMA Trunks “Cos’è
che ti sta turbando?”
“Noi
conosciamo la storia dal lato del Sommo Sacerdote,
di Zero e di Lilith” appuntai subito,
stranita “Se anche l’angelo
avesse mentito, gli altri due avrebbero dovuto raccontare una storia
del tutto
diversa...”
“...
sbagliato. Noi conosciamo la storia dal lato del
Sommo Sacerdote e di Zero, ma non abbiamo più la certezza
che entrambi abbiano
detto la verità”
dichiarò però Shinichi, spiazzandoci con la sua
analisi “Ma noi non conosciamo la versione
di Lilith... e non
scordiamoci la versione dell’altro personaggio presente in
quel racconto...”
“...
Ulquiorra!!!”
Davanti
alla mia esclamazione, Shinichi annuì con la testa e
si rivolse a GAMMA Trunks domandandogli.
“Sapete,
per caso, dove si trovi la sua anima?
Potrebbe essere molto utile cercare di estrapolare qualche informazione
da lui”
“Niente
da fare. La sua anima sembra sia stata
completamente cancellata da Lilith, quando quest’ultima lo
uccise”
ammise però il mezzo sayan, nuovamente dispiaciuto
“Inoltre, le pergamene di
quelle linee spazio-temporali sono completamente sigillate e nemmeno
Chronoa
può modificarle”
“Cosa?!
E per quale motivo?”
“Dovete
sapere che, dopo un certo intervallo di tempo,
in genere ogni cento mila anni, le Pergamene del Tempo si
auto-sigillano da
sole, impedendo ogni sorta di cambiamento radicale”
ci spiegò GAMMA
Trunks, severamente, rispondendo all’esclamazione di BETA
Ventus “E’ un’auto-protezione
che impedisce la lettura o il viaggio temporale in quella pergamena. Non
c’è
bisogno di spiegarvi quali conseguenze potrebbe portare una modifica in
quel
passato così lontano...”
“...
capisco... è un vero peccato”
dichiarò
sconsolato Shinichi, dicendoci “Ulquiorra ci avrebbe
senz’altro rivelato se
lui avesse davvero ucciso il figlio di Zero e Lilith...”
Tutti
noi ci voltammo, orripilati, verso di lui con gli
occhi sgranati per lo shock.
“Non
ci starai dicendo che...”
“...
invece avete capito bene” confermò il
detective,
amareggiato e cupo “Il racconto ci narra che Zarama
avesse intenzione di scegliere
un nuovo Candidato al Trono di Dio Supremo, e le due scelte ricadevano
su Zero
o Lilith. Per scegliere, lo stesso Dio fece incontrare i due che, in
pochissimo
tempo, si innamorarono sposandosi in segreto e concependo un bambino,
ma anche
provocando la gelosia di Ulquiorra. Proviamo a fare un collegamento... all’epoca,
il Sommo Sacerdote era il Consigliere di Zarama, perciò
conosce tutto ciò che è
avvenuto e ha seguito tutte le mosse di Zarama... e se
l’Angelo avesse avuto
intenzione di spodestare il suo padrone sin dal primo momento?”
Se
quelle di prima erano accuse pesanti, quelle che ci aveva
rivolto ora il giovane liceale erano dichiarazioni mille volte
più pericolose.
Se quanto stesse affermando fosse vero, allora...
“...
quindi a uccidere il piccolo Zeno...”
“...
potrebbe essere stato il Sommo Sacerdote stesso.
O, più probabile, è il mandante di
quell’omicidio”
confermò Shinichi,
affermando con decisione “Sicuramente puntava a
togliere di mezzo il bambino
per creare odio e rancore da parte di entrambi i genitori, i quali
avrebbero
perso la loro purezza davanti alla morte del loro figlio...”
“...
ma questo lo ha condotto a un errore madornale...”
compresi alla fine io, incredula “...
perché di persone dal Cuore Puro, a
quel punto, ce ne erano addirittura tre! Se davvero fosse
così...”
“...
il Sommo Sacerdote avrebbe giocato con le vite di
tutti i mortali fin dall’inizio” si rese
conto alla fine Ventus, con uno
sguardo a dir poco abbattuto “Ora capisco
perché Chronoa se la sia presa
così tanto con noi... è
un’ipotesi al limite del surreale! Come avrebbe
potuto, il Sommo Sacerdote, ingannarci tutti in questo modo?”
Non
solo noi mortali. Quel farabutto aveva ingannato anche
tutti i suoi simili e i suoi sottoposti. Si sarebbe preso gioco anche
dei suoi
superiori, ovvero i due Zeno. Il fatto più grave, tuttavia,
restava il
tradimento nei confronti di Zarama, il suo stesso creatore, colui che
gli aveva
donato la vita. Cosa poteva aver spinto uno come lui a commettere una
simile
atrocità?
[Exorcist
- BEST OST IN THE WORLD]
Improvvisamente
la porta si spalancò con un boato. A entrare
era stato Shuichi Akai...
...
ed era completamente ricoperto di sangue!
“Sbrigatevi...
è... è un’emergen...”
L’agente
dell’FBI crollò davanti a noi, esanime, sotto il
nostro sguardo attonito e orripilato. Shinichi, urlando il suo nome, si
affrettò subito a controllare le sue condizioni.
“E’
solo svenuto” si rese conto al volo,
mentre BETA Ventus si era portato al capezzale del ferito, pronto a
curarlo con
il suo Key-Blade.
Come
diavolo era potuto succedere? Cosa stava accadendo?
Mi
avvicinai subito a uno dei computer, provando ad
accenderlo. La porta si spalancò nuovamente, e da
lì entrarono tutti i nostri
esperti d’informatica, ovvero Bulma, Clarice, Berry, Rosalia,
Adolf e Domenico,
con quest’ultimo che mi abbracciò con un sospiro
di sollievo.
“Claudia...
per fortuna stai bene!”
“Cosa
sta succedendo!?” urlai loro, inferocita, prima
che un’altra persona entrasse dentro la stanza.
Era
uno dei guerrieri che Chronoa ci aveva affiancato, lo
shinobi di nome Sasuke Uchiha. Fu lui a farci la sconcertante
rivelazione.
“Siamo
sotto attacco. Voi eravate finiti in un’illusione
e non avete potuto percepire le aure dei nemici... e i nostri computer
sono
stati messi nuovamente fuori uso!”
La
terrificante scoperta ci venne data quando Berry tirò un
poderoso pugno sugli schermi davanti a lui. Non era un guerriero
eccelso, ma
era riuscito comunque a incrinarne i vetri.
“E’
tutto inutile... hanno bruciato tutti gli
hard-ware e riempito di virus quelli ancora interi! Siamo nella merda
più
totale!”
Ero
troppo sconvolta per poter ribattere. Come diavolo
avevamo fatto a non accorgercene?!
“FUORI!”
GAMMA
Trunks, cogliendoci di sorpresa, abbatté una delle
finestre e volò verso l’esterno del castello.
Affacciandomi da essa, vidi ciò
che mai e poi mai avrei voluto vedere in tutta la mia vita.
Si
era scatenato il putiferio, davanti al cancello
principale. Gran parte dei nostri guerrieri si trovavano lì,
a combattere
contro una marmaglia di mostri neri e orripilanti. Vegeta stava
proteggendo
gran parte dei suoi compagni assieme a Toppo, con grande maestria, ma
tutto ciò
non era bastato a salvare tutti.
Corpi.
Decine di corpi ammassati l’uno sopra l’altro, con
due ragazzi che stavano urlando a squarciagola per la rabbia.
Erano
Bakugo e Todoroki. Molti dei loro compagni e tutti
i loro insegnanti erano periti in quella battaglia.
***
Dimensione
DELTA - Cimitero del Key-Blade
Subito
dopo l'allontanamento di BETA Cristal...
SIMON
[How
Beautiful It Is - BEST OST IN THE WORLD]
“Lo
ammetto... forse sono stato troppo indelicato e
sintetico...”
“Io
non ci so fare con le donne, Simon...” mi
rispose Goten, con sincerità “...
ma mi farei sparare un Raggio Letale da
Freezer sulle palle si mi azzard... AAAAHHHH! ACCIDENTI A TE, FREEZER!
ERA UNA
BATTUTA!”
“Ops...
pensavo ti stessero attaccando!” fece finta
di scusarsi l’ex-imperatore, divertito dalla reazione del
giovane sayan che
aveva salvato le sue parti intime per un soffio “Era
soltanto un
moscerino!”
“E
comunque...” li tenne a bada Ai, rimproverandomi
ancora “... un argomento simile va
affrontato in privato. Che BETA
Cristal sia o meno la figlia di BETA Kairi non è importante,
al momento”
“Già...
forse sarà meglio chiedere scusa sia ad ALFA
Dragon che ALFA Kairi” ammisi io,
dispiaciuto. Ero stato troppo
puntiglioso, in quella circostanza.
“Io,
però, non penso che Simon abbia sbagliato del
tutto” affermò Saitama,
specificando “Facciamo finta che BETA
Cristal sappia la verità... se ALFA Kairi avesse continuato
a insistere sulla loro
parentela...”
“BETA
Cristal non l’avrebbe presa affatto bene”
confermò Ub, con molta sincerità “E
poi, la madre di Cristal non è quella
che si trova qui, almeno biologicamente e temporalmente...”
“BETA
Kairi è e rimane la mamma di BETA Cristal!”
sbraitò
Chi, cominciando a farmi paura con il suo comportamento “Non
importa se non
l’ha fatta nascere... resta colei che l’ha
cresciuta e l’ha fatta diventare la
ragazza meravigliosa che è, a prescindere dalla linea
temporale differente!”
Inutile
provare a protestare con lei. Su questo Chi aveva
pienamente ragione e nessuno aveva provato a ribattere. Ai e Selena, ad
esempio, erano state adottate e non si erano vergognate di chiamare i
loro
nuovi genitori mamma o papà, e lo stesso valeva per Ayumi,
almeno fino a quando
era ancora in vita. Ciò che contava era l’affetto
che ciascuno di loro provava
per i loro genitori adottivi, e persone come mio padre o C-17 avevano
dimostrato di poter essere dei genitori stupendi anche se non avevano
legami di
sangue con la loro prole.
Non
sapevo il motivo per il quale BETA Cristal e i suoi
genitori non avessero alcun legame di sangue tra di loro, ma
l’affetto tra le
parti era reciproco e indistruttibile. Metterlo in dubbio era da idioti.
“Chi...
perché hai preso questa situazione così a
cuore?” le chiese Midoriya, ingenuamente
“E come se...”
Quando
lui, tuttavia, vide le lacrime rigare il volto di
Chi, decise saggiamente di fermarsi e io la consolai subito con un
abbraccio.
Sapevo
perfettamente il motivo per il quale lei era così
tanto legata a quell’argomento, anche se non ne avevamo mai
parlato, per mio
rispetto nei suoi confronti. Lo avevo intuito dal primo giorno in cui
conobbi
Chi e la sua famiglia, e non mi era mai sembrato il caso di fare
domande a
Nishikata o Takagi al riguardo.
D’altro
canto, con ALFA Kairi la situazione era stata
differente. Avevo sbagliato nei modi, vero, e avrei dovuto parlarne in
privato
con la regina e con il suo uomo da soli, per non metterli in imbarazzo
con la
figlia della Dimensione BETA.
Il
mio abbraccio, però, non fu affatto ricambiato.
“Chi...
tutto ben...?”
Quando
vidi il suo sguardo confuso e sconvolto, mi resi
conto che lei, in quel momento, avesse intuito la verità, e
la cosa sembrò non
piacerle affatto. Le era bastato leggermi l’anima dallo
specchio dei miei
occhi, come qualunque donna sarebbe stata in grado di fare con
l’uomo che tanto
amava.
Ma
quello che le lessi, purtroppo, non era amore. Farmi
scoprire in quel modo l’aveva ferita, e il suo cuore si era
fatto colmare dalla
rabbia e dal disappunto.
“Tu...
tu... TU SAPEVI ANCHE QUESTO E NON ME NE HAI
MAI PARLATO?! CHI TE LO HA DETTO?! QUANDO L’HAI SCOPERTO?!”
Tutti
avevano improvvisamente fatto un passo indietro,
davanti alla sfuriata di Chi, io incluso. Inutile nascondere tutta la
verità, a
quel punto, ma avrei cercato quanto meno di parlarne in maniera tale da
non far
intuire a persone estranee di cosa stesse parlando la mia ragazza,
evitando
così di fare lo stesso errore precedente.
“Nessuno
me ne ha parlato... l’ho scoperto subito il
primo giorno che ti ho conosciuta, usando i miei poteri”
“HAI
USATO I TUOI POTERI A CASA MIA?!”
“ERO
SVENUTO, PORCA MISERIA! MI SONO RISVEGLIATO DENTRO
LA CASA DI UNO SCONOSCIUTO! CERTO CHE HO USATO I MIEI POTERI!”
Stavolta
mi stavo arrabbiando. Lei non poteva ribattere
anche su quel punto, perché non ne aveva alcun motivo. Il
giorno in cui l’avevo
conosciuta, io ero svenuto a causa della battaglia che avevo affrontato
contro
Goku e i suoi compagni. Lei poteva anche avermi salvato, ma restava il
fatto
che mi fossi svegliato improvvisamente in un luogo a me sconosciuto,
perciò non
poteva arrabbiarsi con me perché avevo usato il Biological
Traces per capire
dove mi trovassi e con chi avessi a che fare.
Di
certo non potevo rivelare a tutti e cinque i membri
della famiglia Miura cosa avessi fatto, non lo stesso giorno in cui li
conobbi.
Inoltre, non ero così intimo da poter chiedere a Nishikata e
Takagi delle
spiegazioni.
“Tu...
possibile che non riesci mai a fidarti di
niente e di nessuno?” esclamò
Chi, stringendo con forza i suoi pugni “Eri
appena svenuto davanti ai miei piedi, ti avevo portato a casa mia per
curarti... E TU, INVECE DI FIDARTI, HAI STUDIATO ME E LA MIA
FAMIGLIA
COME SE FOSSIMO CRIMINALI DA QUATTRO SOLDI?! E NON ME NE HAI MAI
PARLATO?!”
Inutile.
Potevo giustificarmi con il mio passato quanto e
come volevo, ma la verità era che a Chi non gliene sarebbe
comunque fregato
nulla. Fin dall’inizio le avevo dato un’idea
completamente diversa di me, e
ogni volta avevo tradito le sue aspettative. Era successo quando le
avevo
raccontato di Hunter Warrior, e speravo di aver risolto tutta la
situazione, ma
mi sbagliavo.
Avevo
iniziato a mentirle fin dall’inizio. Lei conosceva
parte dei miei poteri, non tutto il mio arsenale. Ora che
l’aveva scoperto, a
Chi non interessava altro che conoscere il perché non gliene
avessi mai parlato.
“Come
immaginavo... sempre a seguire il tuo cervello,
Simon Kog, e mai una volta che segui indiscutibilmente il tuo Cuore...”
“Chi...
non è...” provai a ribattere io,
cercando di
afferrarle la mano.
Il
gesto di stizza con il quale mi allontanò mi
ghiacciò sul
posto. Non mi aveva mai rivolto uno sguardo del genere da quando
l’avevo
conosciuta. Mai.
Chi,
visibilmente inferocita con me, si allontanò da tutti
noi e venne prontamente inseguita da Ai, il suo fidanzatino Ub e
Freezer, il
quale sbuffò veementemente, affermando infastidito
“Ci risiamo… ancora una
volta!”
Eravamo
rimasti soltanto in quattro, ovvero io, Saitama,
Goten e Midoriya. Tutti e tre mi rimproverarono con sguardo colpevole,
senza
parlarmi. Sapevo perfettamente il perché. In cuor loro, se
avevo avuto la
faccia tosta di analizzare la famiglia della donna che amavo senza
parlarne con
lei, allora avevo probabilmente commesso lo stesso errore anche con
loro.
Avevo,
tuttavia, compreso le parole che Claudia mi rivolse
quel giorno e non sentivo di aver fatto errori così gravi da
beccarmi quegli
sguardi. Non stavolta.
Io
avevo imparato a fidarmi delle persone, anche senza
l’utilizzo del Biological Traces. Da quando la mia collega mi
aveva rivolto
quel rimprovero, avevo deciso di lasciare che fossero gli altri a darmi
la loro
fiducia, e non io a imporla con la forza. Era stato grazie a
ciò se, in quel
torneo e nella Dimensione DELTA, io ero riuscito a legare tantissimo
anche con
i partecipanti. Per la prima volta da quando ero fuori dalla X-X-I, io
non mi
sentivo un pesce fuor d’acqua, ma il membro di un gruppo
socievole, affiatato e
con gli stessi interessi…
… no, ancora meglio…
… sentivo di essere
loro amico.
Chi
aveva frainteso tutto, dando per scontato che io invece
non avessi fatto alcun miglioramento in me stesso. Ma non era
così. Mi
rifiutavo di pensare ciò.
Se
un errore l’avevo commesso, e su questo potevo darle
pienamente ragione, era stato quello di non raccontargli la
verità sul primo
giorno che avevo conosciuto lei e la sua famiglia. E’ vero
che avevo analizzato
la mia ragazza di nascosto, prima che lei si presentasse davanti ai
miei occhi,
ma non valeva, non quando ero ricercato da tutte le organizzazioni
malavitose
del Giappone e non quando, pochi giorni prima, la mia centrale aveva
dovuto
affrontare la situazione dell’attentato nei confronti della
Scuola Elementare
Teitan.
Non
potevo restare lì. Dovevo parlare con la mia ragazza a
quattr’occhi, da uomo maturo quale dovevo essere diventato.
[Brothers
(Full Metal Alchemist) - TAYLOR DAVIS]
“Simon…”
mi fermò però Saitama, con decisione.
“…
ascoltatemi attentamente…”
chiesi loro,
cercando di mantenere la calma, ma non servì a nulla
“… potete credermi o
meno, a me non interessa. Io non ho fatto ricerche sulle vostre vite,
come non
ho cercato di fare il pettegolo. Ho scoperto di Kairi e
Cristal solo perché
intendevo analizzare le loro capacità fisiche prima
dell’inizio del tor…”
“…
non vogliamo saperlo. Non è nostra intenzione giudicare
le tue azioni” mi bloccò subito Goten,
rivelandomi “Però,
dal tuo sguardo,
sembri fin troppo infervorato e questo non è un buon segno.
Non hai pensato
che, forse, Chi si è comportata in maniera rude per via del
bambino?”
“…
del bambino?” chiese Midoriya, davanti
all’affermazione
del giovane mezzo sayan.
“Anche Videl, quando era incinta
di Pan, aveva degli sbalzi
di umore molto frequenti” ci rivelò
Goten, facendomi comprendere quello che
stava dicendo “Passava da momenti di dolcezza a
situazioni in cui non
riusciva ad avere nessuno in casa, nemmeno Gohan o Mr Satan. Non
mi
interessa quali siano le vostre ragioni… ma non pensi che,
forse, sia più
saggio parlare con lei quando si sarà tranquillizzata un
pochino? Così, se
il motivo della vostra discussione è una sciocchezza, fare
pace sarà ancora più
semplice…”
La
risposta di Goten mi aveva sorpreso. In effetti poteva
essere andata davvero così. La mia ragazza, di solito, era
molto più pacata e
composta quando voleva far valere le sue ragioni. Da quando era
incinta,
tuttavia, i suoi sbalzi di umore erano più che evidenti.
Anche le situazioni in
cui Chi ragionava a mente fredda sul momento, potevano essere frutto
dello
stress.
E
non solo. Ero
convinto, al cento per cento, che lei non ci avesse detto tutta la
verità su quello che era successo con quel Puk. Non era
voluta
entrare nel dettaglio e la cosa aveva insospettito tutti.
In
effetti, stavo esagerando un po’ troppo con Chi. Lei era
pur sempre una giovanissima ragazza, incinta di pochi giorni, che si
era
ritrovata costretta a combattere per la prima volta contro demoni
assetati di
sangue. Normale che lei reagisse in maniera così stressata e
inferocita nei
miei confronti. Si vedeva tutto il mondo contro, e faceva fatica a
trovare un
po’ della tranquillità che le serviva.
Goten
aveva ragione. Se avessi cacciato nuovamente quel
discorso in quel momento, l’avrei soltanto fatta arrabbiare
ancora di più.
BOOM!
[You
See Big Girl - SHINGEKI NO KYOJIN]
Un’immensa
coltre di fumo avvolse la cima del canyon nel
quale era scappata Cristal, la cui aura era improvvisamente sparita.
Da
quella parte, compresi, stava accadendo il finimondo.
“Ragazzi!
Vado io!” urlò stranamente Saitama,
preoccupato,
cogliendoci alla sprovvista.
In
effetti, anche l’aura di Tatsumaki era sparita, e questo
non mi piaceva affatto. In meno di un secondo, due nostri compagni
erano
diventati impercettibili ai nostri sensi.
Orripilato,
mi voltai nella direzione dove era scappata Chi
e il panico prese possesso del mio cuore. Avevamo commesso di nuovo lo
stesso
errore.
Ci
eravamo tutti separati come degli idioti invece di
restare uniti, e i nostri nemici ne avevano subito approfittato.
“SIMON!
DIETRO DI TE!”
Troppo
tardi.
Preoccupato
per la sorte della donna che amavo e per quella
del nostro piccolo, non mi accorsi dell’aura che avevo alle
mie spalle e non
feci in tempo a reagire. In meno di un secondo, qualcuno mi aveva
afferrato per
l’avambraccio, ed io ero stato tele-trasportato via dai miei
amici, trascinato
in un angolo remoto del pianeta.
Fu
a quel punto
che cominciò il mio vero incubo…
Davanti
ai miei occhi, con mio immenso sgomento, vi stava la
mia vecchia casa, quella nella quale avevo vissuto prima di conoscere
mio padre
e Ai. Il suo scheletro mi riportò alla mente molte memorie,
sia belle che
brutte.
Lo
stesso giorno in cui mia madre era appena morta, io ero
fuggito verso la nostra dimora per sincerarmi delle condizioni dei miei
nonni.
Ricordavo perfettamente le fiamme che avevano avvolto la mia casa. Mi
tornò in
mente il folle tentativo che feci per salvare le loro vite, mettendo a
repentaglio anche la mia. Non sapevo come fossi stato in grado di
sopravvivere,
quel giorno, anche perché i vigili non erano stati in grado
di spegnere quel
tremendo incendio.
Il
capo dei vigili, in un’intervista, aveva affermato che
quelle fiamme “sembrava fossero uscite
dall’Inferno” e che “non erano affatto
naturali”.
Solo
in quei giorni, io avevo cominciato a capire cosa fosse
successo. Quelle in cui mi ero immerso erano fiamme demoniache, ecco
perché non
si erano estinte. E conoscevo perfettamente anche il demone che
possedeva tale
capacità.
Wrath,
il Demone dell’Ira appartenente ai Deadly Sins.
Quello
che mi aveva trascinato lì, tuttavia, era un altro
suo compagno.
“Un
posto perfetto dove lasciarci le penne... vero Hunter Warrior?”
Mi
voltai, inferocito, verso Envy, ma quello che vidi mi
fece ribollire ancora di più il sangue.
Davanti
ai miei occhi, infatti, non vi stava il volto che
avevo imparato a conoscere in quei giorni...
...
ma quello di un motociclista che, qualche anno prima,
provò a uccidere me e mia madre, colui che aveva dato il via
alla mia vita
d’inferno.
Mi
ricordai dei giorni in cui mia madre mi leggeva le favole
di quel libro, traducendo quelle scritte per me, bambino, impossibili
da
comprendere. Mi tornarono in mente i miei compleanni, i miei primi
amici, le
mie prime cotte…
…
e mi tornò in mente quel giorno, quello della morte di
mia madre all’entrata della mia sede universitaria.
Ricordai
il volto di quell’assassino maledetto, ricordai il
dolore della pallottola che perforò il mio petto da parte a
parte…
…
e, infine, ricordo il volto senza vita di mia madre,
che si era sacrificata per salvarmi da morte certa.
Non
poteva essere una coincidenza.
Mi
rifiutavo di credere che fosse frutto del caso. Quello
che avevo di fronte, doveva per forza essere…
“Cosa
si prova, Simon Kog, a scoprire che tutta la tua vita è
stata manovrata dai
Deadly Sins?”
affermò quel bastardo, mostrandomi con
arroganza il numero 7 sull’anello che portava al dito
“Sì... sono
stato io stesso a uccidere la tua cara mammina!”
La
mia mente andò in tilt. Tutto ciò che ricordo, di
quei
momenti, fu che andai a sferrare il mio attacco contro Envy. A nulla
valse il
richiamo di Hitomi, dentro il mio corpo.
Che
stupido. Mi ero lasciato trascinare dalla rabbia e dalla
mia sete di vendetta, e non mi ero reso conto che quel bastardo si
fosse
portato qualcuno appresso…
…
e ciò fu un errore fatale per me e la mia compagna.
***
Qualche
minuto prima...
BETA CRISTAL
[Violin
OST - SHINGEKI NO KYOJIN]
Corsi
via da lì senza fermarmi, fino a quando non mi si
spezzò il fiato. Continuai a piangere come una bambina,
inginocchiata per terra
e incapace di tirarmi su. Ero scappata tra le altissime montagne di
quel
deserto, in particolare all’interno di una reggia in rovina.
Una
cazzata. Ora sarei
diventata un obiettivo dei Deadly Sins per una stupida cazzata che
avevo
commesso. Per colpa della frustrazione, avevo urlato parole disgustose
verso la
versione ALFA di mia madre, la quale aveva soltanto cercato di aiutarmi.
Non
aveva alcuna importanza la sua provenienza temporale.
Quella donna era mia madre e mi aveva dato al mondo. Come mi era potuto
venire
in mente di urlarle parole così feroci? Davanti
all’alter-ego ALFA di mio padre
morto, per giunta?
Era
da mesi che non me ne andava giusta nemmeno una. Pensavo
che, al termine del torneo, tutto si sarebbe risolto, e invece...
Cosa
avrei potuto fare, adesso?
“Oh,
ma guarda...
una piccola principessina sperduta nel bosco”
Sbiancai
quando riconobbi la voce alle mie spalle. Senza
perdere altro tempo riuscii a rimettermi in piedi ma, prima che potessi
usare
la Spada concessami da mio fratello, Hinode mi anticipò e mi
paralizzò al muro
con uno dei suoi incantesimi. Non riuscivo più a muovermi e
la mia bocca non si
apriva, probabilmente a causa di un’altra maledizione di
Hinode.
“Cosa
ti succede, principessina? Perché stai
piangendo? E’ per colpa di quella donna?”
iniziò a prendermi in giro
lei, avvicinandosi lentamente a me “Sei offesa con
lei, non è così? Fai bene
ad arrabbiarti... tu non volevi commettere un crimine. Volevi
soltanto
dimostrare a tua madre che potevi prendere un Key-Blade con le tue sole
forze,
mentre lei non ha creduto in te! Che razza di madre farebbe
questo alla
propria figlia?”
Schifosa
bastarda. Non insultare mia madre. Lei non aveva
commesso alcun errore, e io non avrei mai ignorato i miei per farmi una
ragione.
Provai
in tutti i modi a liberarmi, ma inutilmente. Mi resi
conto, tuttavia, di poter usare il mio KI.
Ottimo.
“Oh
no... non dirmi che ti sei già pentita di aver
detto la verità! Lei non ha affatto ragione... tu
non hai torto! Non
ti sei mai chiesta perché tu sei completamente diversa da
lei e da tuo padre?
Ti sei mai fatta qualche domanda sulle tue vere origini?”
Quelle
parole furono in grado di calamitare la mia
attenzione nei suoi confronti. Di cosa stava parlando quella megera
schifosa?
“Deduco
che tu non lo sappia, perciò te lo rivelerò io...
Kairi non è mai stata tua madre!!!Tu non hai alcun legame di
sangue né con lei... né tantomeno con il tuo caro
fratellino... sei il
risultato di un tradimento!”
No.
Non poteva essere.
Mi
stava prendendo in giro! Non c’era altra soluzione!
“Ti
piacerebbe, non è così?”
continuò a
sbeffeggiarmi lei, dimostrandomi che fosse in grado di leggere la mia
mente.
Ormai
era a pochi centimetri di distanza dal viso. Quello
era il momento per provare a liberarmi...
...
ma che...
“Pensavi
davvero che mi sarei scordata di azzerare
anche la tua aura? Sei proprio una sciocca, principessina...”
Fu
a quel punto che mi resi conto di essere in pericolo. Ero
completamente alla merce del nemico, senza alcuna
possibilità di fuga. Se
qualcuno non fosse venuto a salvarmi, per me sarebbe stata la fine.
La
sua mano cominciò a insinuarsi tra le mie vesti, senza
trovare alcuna resistenza da parte del mio corpo, con la mia pelle che
venne
accarezzata dalle sue fredde e glaciali mani. Io, d’altro
canto, ripresi a
piangere disperata.
Mamma...
...
papà...
“Ancora
fissata con questa storia? D’accordo, ti
racconterò la verità...”
affermò Hinode, stringendo con forza una delle
sue mani sopra al mio gluteo.
La
mia voce non poté manifestare il disappunto che provavo.
Quella
donna continuò a giocare con il mio corpo come se fossi la
sua bambola
personale.
“...
tuo padre, prima di conoscere Kairi, era follemente
innamorato di una giovane guerriera... mai sentito parlare
della leggendaria
spadaccina Cristal Orochi?”
Il
mio cuore perse un battito. Cristal Orochi? La donna
che io avevo tanto provato ad emulare con le mie non eroiche gesta?
Mi
era stato rivelato che fosse morta durante una delle sue
avventure. Mio padre mi aveva raccontato di averla conosciuta durante
la sua
esperienza come soldato e generale dell’esercito, ma non mi
aveva mai detto
altro.
Io
non avevo mai pensato ci fosse altro...
“...
già... proprio lei, il tuo mito. In realtà tuo
padre
e Cristal si conoscevano molto meglio di quanto pensi... erano una
coppia
fissa, e si amavano come non mai. Poi, però,
arrivò Kairi... e per lui non
ci fu nessun’altra. Nel giro di poco tempo, lui
lasciò la tua vera mamma e si
mise con la sua nuova fiamma, sposandola ed avendo un figlio... tuo
fratello!”
Anche
l’altra mano si insinuò sotto la mia maglietta,
iniziando a toccarmi e palparmi con frenesia e voracità.
All’inizio si era
semplicemente limitata a sfiorarmi, ma in pochissimi minuti aveva
deciso di aumentare
il livello della tortura, stringendo con forza la mia pelle e facendomi
soffrire.
L’altra
mano, tuttavia, con mio immenso orrore, aveva
terminato di massaggiare il mio gluteo e si era spostata lentamente
verso un
altro punto del mio corpo, il più intimo...
...
e, da quel momento, iniziai ad avere paura di ciò che
mi sarebbe successo.
“Quello
che nessuno sapeva, però, è che, un giorno,
tuo padre e la tua madre biologica, subito dopo il matrimonio, ebbero
un
rapporto intimo e lei rimase incinta. Per
evitare di subire delle
ripercussioni e degli scandali, a Cristal venne permesso, o meglio
ordinato, di
vivere nella reggia con i due sposini. Prova ad immaginare quanto
rancore
provasse tua madre nei confronti del tuo caro papà... altro
che uomo d’onore, non
è vero? Era soltanto un maiale!”
“Mmmrrrgggghhh...”
“Inutile
che provi a lamentarti... quando
abbandoneremo questo castello, quello che ti farò non lo
scorderai mai più...”
Il
sangue mi si ghiacciò nelle vene. Non mi ero sbagliata,
allora. Quella schifosa voleva davvero fare quello. Dovevo provare a
liberarmi,
o non ne sarei uscita...
...
no...
...
aveva cominciato...
...
aiuto...
...
mamma...
“Ti
piace, non è vero? Tranquilla... tra qualche secondo
ce ne andremo via e sarai tutta mia, non prima di aver incontrato i
tuoi
genitori... non prima di metterli in trappola!”
Quello
fu l’inizio del mio incubo. Al fianco di Hinode
apparvero Diablo e Glacial, più assetati di sangue che mai.
Nel mentre, la mani
della strega non accennarono a smettere quella tortura dolorosa ma,
allo stesso
tempo, stranamente appagante.
Merda.
Quella Hinode stava cercando di abbattere non solo
il mio corpo, ma anche la mia anima e il mio orgoglio. Non potevo
permetterglielo!
“E’
tutto inutile, Cristal...” mi
sussurrò
all’orecchio la strega, iniziando a usare meno forza nella
sua tortura, cosa
che diminuì il dolore ma che, a causa della mia paralisi,
aumentò il piacere
fisico mandandomi ancora di più nel panico “...
ti conosco come le mie
tasche... so come sconfiggerti... amore mio... fidati della
donna che ti ha
amato da sempre!”
Quello
che avvenne fu in grado di cancellare tutte le mie
resistenze nei suoi confronti. La donna aveva portato i suoi occhi
davanti ai
miei, e le sue labbra assaporarono le mie senza alcun pentimento.
Ciò che
mi sconvolse, tuttavia, non era il fatto che mi avesse baciato, ma il
come
fosse arrivata a tutto questo.
Hinode
aveva smesso di torturarmi. Aveva portato entrambe le
sue mani sul mio volto, scostando le ciocche di capelli dietro le mie
orecchie
con le sue dita, le quali si erano riscaldate col calore del mio corpo.
Il suo
bacio non era né violento né atto a farmi alcun
male. Pensavo che quella strega
puntasse a stuprarmi, prima di uccidermi...
...
ma quello era tutto tranne che uno stupro...
...
perché Hinode sembrava sul punto di scoppiare a
piangere?
Con
le sue mani, la donna riuscii ad aprire leggermente la
mia bocca. Quei palpamenti si erano trasformati in dolci carezze,
talmente
affettuose da mandare il mio cervello nella confusione più
totale.
“Non
puoi immaginare, amore mio... da quanto tempo ho
aspettato di rivedere la donna che amo... di poterti baciare
ancora una
volta... Cristal...”
“CRISTAL!
CRISTAL!”
Un
momento... quella era la voce della mamma?!
Quella
scoperta mi ridette la carica necessaria a combattere
contro quegli incantesimi. Doveva essere un trucco di quella strega,
ecco perché
mi stavo facendo abbindolare. Dovevo combatterla.
“E
non sai quale è stata l’atroce fine della tua
mamma...”
riprese Glacial a raccontare la storia lasciata in sospeso da Hinode
“Cristal
è morta poco dopo il parto, avvelenata dal vecchio re e
dalla precedente
regina! Tutta la tua vita è stata un inganno!”
“E
non puoi immaginare la verità dietro la Kairi che
conosciamo noi, la Versione ALFA”
continuò a parlarmi Diablo,
rivelandoci “Se ti dicessi come mi sono divertito
con lei... la più bella
scopata della mia vita! C’è stato un
solo, piccolo intoppo... la nascita
della piccola Cristal! Ops... forse ho
parlato nel momento sbagliato!”
Kairi,
Dragon e Tatsumaki erano appena apparsi da dietro lo
spuntone di una roccia, e avevano ascoltato tutta la rivelazione di
Diablo, il
quale si era voltato maleficamente verso di loro.
Farabutto...
non poteva essere vero, non quella storia! L’aveva
fatto apposta per creare dissapori tra ALFA Dragon e ALFA Kairi! Allora anche la storia di
Hinode doveva essere
falsa!
Almeno,
così avevo inizialmente pensato.
La
strega, con mia grande sorpresa, si avvicinò nuovamente
al mio orecchio, cominciando a sussurrarmi con grande
velocità. Ciò che mi
disse mi lasciò completamente senza parole.
Lei
era davvero...
“Adesso
libererò la tua bocca e le tue vie orali... ubbidiscimi... e
manterrò la mia
promessa! Segui il tuo Cuore, Cristal... so che prenderai la giusta
decisione”
Hinode
fu di parola, e sbloccò le mie corde vocali, ma io
non riuscivo a credere a ciò che avessi ascoltato. Dovevo
crederle o meno?
Dovevo fidarmi delle rivelazioni che mi aveva fatto, oppure no? Cosa mi
stava
suggerendo il mio Cuore, in quel momento?
Osservai
gli occhi dei miei genitori, in preda al panico per
quello che mi stava accadendo. Poi osservai quelli di Hinode, talmente
diversi
da quelli che ci aveva mostrato il giorno prima, colmi di un affetto
nei miei
confronti di cui non comprendevo l’origine.
Tirai
un ultimo, lunghissimo, sospiro, prima di prendere la
decisione che avrebbe cambiato per sempre la mia vita.
“ANDATE
VIA! E’ UNA TRAPPOL...”
Troppo
tardi. Hinode rivolse ai miei genitori uno dei
sorrisi più terrificanti della mia vita, e la mia vista si
oscurò. Tuttavia,
non sentivo di essere più in pericolo.
“Brava,
amore mio... hai compiuto la giusta decisione.
Ora fidati di me, e non avere paura per i tuoi genitori... salveremo
tutti!”
***
Nello
stesso momento...
AI
[Aqua's
Theme - KINGDOM HEARTS]
“Chi!
Fermati! Non possiamo allontanarci troppo!”
“Ora
sono troppo furiosa per fermarmi!”
Per
la miseria. Quando ci si metteva Chi diventava davvero
cocciuta, soprattutto quando era arrabbiava. Poteva avere tutte le
ragioni del
mondo, ma allontanarci dagli altri e separarci era già
troppo rischioso,
soprattutto se i nostri nemici erano i Deadly Sins. Dovevano essere,
ipotizzai
subito, gli effetti della gravidanza e dello stress a farle avere tutti
quegli
sbalzi. Per questo non avevo fatto inseguire la figlia di Nishikata e
Takagi da
mio fratello.
Non
sapendo a chi dare ragione, era meglio che entrambi non
peggiorassero la loro situazione sentimentale.
Fu
Freezer, per fortuna, a bloccarle i movimenti
afferrandole la mano con la coda.
PUNCH!
...
CRACK!
“AHIAAAAA!”
Sia
io che Ub eravamo rimasti completamente sconvolti quando
vedemmo la reazione istintiva della ragazza di Simon, la quale non si
curò
dell’ex-imperatore sferrandogli un forte pugno sul viso.
Peccato solo che la
muscolatura dell’alieno fosse troppo spessa e resistente per
essere scalfita
dal debole e fragile pugno di Chi, fratturandole le dita.
Sì.
Quella ragazza era decisamente arrivata al limite della
sopportazione fisica e mentale se aveva avuto la faccia tosta di
colpire Lord
Freezer.
Tutto
ciò fu in grado di placare l’ira funesta della
giovane
che, con gli occhi lucidi a causa del dolore, finalmente decise di
arrestare la
sua fuga.
“La...
lasciatemi...”
“No”
affermò il demone del freddo, con severità
“Non
ti permetterò di ricommettere lo stesso errore di ieri! Non
ti allontanerai dal
sottoscritto per nessuna ragione al mondo!”
Quest’affermazione
avvilì ancora di più Chi, che crollò
in
ginocchio, sconfitta, lasciandosi medicare la mano da Ub. Non potevamo
più
permetterci di lasciare la nostra amica da sola, non se rischiava di
essere
catturata dai Deadly Sins.
“Chi...
prima, tu eri infastidita a causa dei tuoi
fratellini, non è vero?”
La
ragazza di mio fratello rimase spiazzata davanti alla
rivelazione di Ub. D’altro canto, lei non conosceva il reale
potere del piccolo
figlio di C-17 e Ajyna.
“Ma
come... perché lo sapete tutti?”
“Chi...
il KI delle persone con legami di sangue hanno
radici comuni che tutti i più grandi Artisti Marziali
riescono a leggere, con
tanta pratica...” dichiarai io,
rivelandole le mie impressioni “...
nascondere un fatto simile è impossibile se non sai celare
la tua aura. Simon
non l’ha fatto apposta... l’ha scoperto davvero per
caso”
Di
fronte alla verità, Chi iniziò a singhiozzare,
afflitta
ma ancora arrabbiata.
“Loro
lo sanno?” le domandai, avvicinandomi e
cercando di consolarla come meglio potevo.
“S...
sì...” mi rispose lei, asciugandosi le
lacrime
“Ci rimanevano sempre male quando i loro compagni di
classe li prendevano in
giro per questo. Anche se si comportavano normalmente durante il
giorno... la
notte si mettevano a piangere, in particolare la mia sorellina, e li
sentivo
parlare dei loro vecchi genitori. E’ stato in uno dei loro
sfoghi che ho
scoperto una storia tremenda... Naruto e Hinata non sono i
loro veri nomi,
ma quelli dei loro genitori biologici!”
Sgranai
gli occhi, sconvolta dalle sue parole. Per quale
motivo due bambini avrebbero dovuto mentire sulla loro
identità?
“Ne
hai mai parlato coi tuoi genitori, Chi?” le
chiese Ub, anche se lui conosceva già la risposta.
“Sì”
confermò Chi, rialzandosi in piedi “Cercammo
spiegazioni dal loro orfanotrofio, ma questo era stato improvvisamente
chiuso,
e colui che ci ha affidato entrambi è sparito senza lasciare
alcuna traccia. Ci
siamo insospettiti il doppio quando, alla centrale di polizia di Tokyo,
ci
hanno rivelato che quell’orfanotrofio non fosse mai esistito”
Un
orfanotrofio chiuso…
…
un momento!
Poteva
trattarsi dello stesso orfanotrofio che aveva
preso sotto custodia Ayumi, durante i suoi primi anni di vita?
Cosa
c’era, di così tanto misterioso, in quel posto?
“...
e non vi è passato per la testa di parlarne
proprio coi due bambini?”
Alla
domanda di Freezer, con nostra grandissima sorpresa,
Chi fece segno di sì con la testa, sorridendo dolcemente.
“Ci
hanno detto che il signor Aburame era una persona di
buon cuore, che conosceva perfettamente i loro genitori biologici. Ci
hanno
raccontato che sono fuggiti dalla loro terra natia per evitare di
essere
rintracciati da un certo dittatore, ma non ci hanno mai voluto dire
altro. E
poi... hanno detto che siamo la loro nuova famiglia e che i loro
genitori
sarebbero stati fieri e orgogliosi di come li stavamo crescendo”
Ero
a dir poco senza parole. Quale persona avrebbe mai
immaginato che la vita di Naruto e Hinata fosse stata così
complicata? Ora
capivo il motivo per il quale Chi soffriva molto per quei discorsi. Lei
si
sentiva inadeguata come sorella maggiore, quando vedeva i suoi
fratellini
adottivi tristi per colpa del loro passato.
“Io...
io non posso accettare che Simon abbia tenuto
un segreto simile nei miei confronti”
affermò Chi, improvvisamente
tornata furibonda “Io posso capirlo sul fatto che
lui abbia controllato me e
la mia famiglia coi suoi poteri, anche se con grandissima fatica... ma
nascondermi di averlo fatto... di aver nascosto la verità
sui miei fratelli...
nascondere di avermi controllato come se fossi l’indagata di
un omicidio,
nonostante l’avessi curato... COME HA POTUTO PENSARE CHE IO
POTESSI FAR FINTA
DI NULLA... sniff...”
“Chi...
supererai anche questo! Vedrai che tutto si
aggiusterà!” cercai nuovamente di
tranquillizzarla, invano “Hai
accettato il suo passato, perciò puoi comprendere come si
senta Simon adesso...”
“Non
se la caverà così semplicemente, Ai... non con
semplici scuse. Ha continuato ad
accumulare menzogne dal primo
giorno in cui mi ha conosciuto, senza curarsi dei miei sentimenti. Gli
costava così tanto raccontarmi la verità? Se lo
avesse raccontato subito, io lo
avrei capito e lo avrei accettato. Ha avuto tantissime
occasioni… mi ha
raccontato della sua precedente vita e di quel demone, e non ha avuto
le palle
di dirmi la verità su Naruto e Hinata? Come posso fidarmi di
un uomo che,
nonostante tutto, ha continuato e cercato di tenermi
all’oscuro dei suoi
segreti? Lui, che ha sempre affermato di amarmi oltre ogni misura?”
[Dearly
Beloved - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Sospirai,
arrendendomi di fronte alla sua caparbietà. Un
fondo di verità si trovava anche nelle parole di Chi, e ne
ero consapevole
perché le paure di Simon le avevo avute anche io. Sapevo
cosa si provava a
ricominciare completamente da zero, dopo aver fatto sempre le scelte
sbagliate.
Vivere nella costante paura di perdere nuovamente tutto ciò
che hai costruito
con immensa fatica, non era affatto facile, soprattutto se circondato
da nemici
di ogni dove per il resto della tua vita.
Proprio
perché ne ero consapevole, io avevo paura per la
loro relazione. Temevo che Chi stesse seriamente pensando di lasciare
Simon, e
ciò mi rattristava non poco. Per me, loro due erano
l’emblema perfetto di cosa
significasse il Vero Amore. Non solo affetto, ma anche rispetto
reciproco, e
tanta forza per superare tutte le avversità.
Chi
aveva superato tantissime difficoltà. Non riuscivo a
credere che, proprio nel momento di maggior difficoltà, per
un semplicissimo
litigio, tutto questo potesse far scoppiare quella bolla.
Avevo
perso la mia migliore amica Ayumi, la prima persona
oltre Conan e il dottore a donarmi tutta la sua incondizionata fiducia.
Avevo
perso il mio sen-sei Goku, colui che mi aveva insegnato a combattere
per la mia
vita senza aver paura delle conseguenze. Invece di vendicarli, io li
avrei
seguiti nel giro di due giorni scarsi. Non volevo morire vedendo mio
fratello e
la sua ragazza soffrire così.
“Chi…
non hai pensato che, forse, Simon non te l’abbia
raccontato perché voleva sentirselo dire da te?”
La
ragazza di mio fratello scostò lo sguardo dal nostro, ma
non ebbe il coraggio di rispondermi. Si vedeva che fosse ancora
arrabbiata, ma
la mia domanda l’aveva presa alla sprovvista. Non sapeva come
rispondermi,
perché lei per prima aveva avuto paura di raccontare quella
verità a Simon. Non
le davo torto, tuttavia. Anche io avevo avuto paura di raccontare a mio
fratello adottivo della mia precedente vita, e le conseguenze erano
state
disastrose.
Più
che mai, potevo dare loro una mano.
“Chi...
so che hai tutte le ragioni per essere
arrabbiata con mio fratello. Ti supplico,
però... cerca di
comprendere le sue motivazioni, perché lui sarà
sempre pronto a comprendere le
tue. Lui ha vissuto per quattro anni con la certezza di aver
perso tutto.
Per lui era e resta difficile, dal giorno in cui è morta sua
madre... e ora ci
sono anche i Deadly Sins. Hai ragione a dire che ha sbagliato
a non
parlartene subito e a non essere sincero con te su questo aspetto.Capisco
anche la tua rabbia, però gli errori non sono tutti dalla
sua parte, ed è
importante che tu lo capisca. Ti capirò se non
vorrai parlare per un po’
con lui... ma ti prego...promettimi
che
non... coff... coff...”
“Cos...
cazzo! AI!”
[Too
Late - BEST OST IN THE WORLD]
Improvvisamente
mi sentii mancare gran parte delle forze e
crollai per terra a pancia in giù, rantolando e tossendo
pesantemente, mentre
Chi e Ub si avvicinarono panicati a me. La terra sotto il mio viso si
era
imbrattata di sangue...
...
il mio sangue, quello che era fuoriuscito dalla mia
bocca.
Non
riuscivo a sentire più la voce dei miei amici e il mio
sguardo era vacuo. Ero atterrita da ciò che stava accadendo
dentro di me. Cosa
diavolo mi stava succedendo?
Era
troppo presto! Mancavano ancora due giorni circa!
Perché stavo morendo proprio adesso?
“Hai consumato
troppe energie, piccola
sorellina di Simon Kog! Ihihihihih!”
No.
Non adesso. Non loro.
“Il combattimento
contro Hinode ti ha
letteralmente risucchiato le energie che ti restavano... anticipando
la tua
morte!” affermò
quella puttana, portandosi davanti ai nostri
occhi colmi di terrore “Comunque il mio
nome è Gluttony... e
sono venuta qui apposta per te, Chi Miura!”
Freezer,
con alcuni dei suoi temutissimi Raggi Laser,
trapassò il corpo della nostra nemica e la
riportò a distanza di sicurezza,
mentre io cercavo strenuamente di rimettermi in piedi, invano.
Mi
sentivo mancare il fiato. Il mio petto sembrava sul
punto di esplodere come una bomba, e mi mancava la voce per esternare
tutto il
mio dolore.
“Ub!”
ordinò Chi al ragazzo di colore “Porta
Ai
dagli altri! Io e Freezer ci occuperemo di...”
BOOM!
Un’esplosione
in lontananza ci ammutolì completamente.
No.
Non di nuovo. Non potevamo essere caduti nuovamente
nelle stessa trappola di ieri.
“...
e pensare che, oggi, vi siete letteralmente condannati da soli!”
Gluttony
cominciò a prendersi gioco di noi, rigenerandosi le
ferite prodotte da Freezer. Il suo aspetto era quello della giornalista
Sasha
Orton, e non avrebbe incuto timore in nessuno di noi…
…
se sul suo anello, quello che ci aveva descritto Simon
ieri notte, non vi fosse inciso il numero 8.
Era,
perciò, molto più forte di Lust. Questa non ci
voleva.
“Oggi il gioco
sarà molto più divertente!
Tu ed io, in uno scontro uno contro uno! Vince chi sopravvive!”
“E
tiro a indovinare...” affermò
Chi,
ferocemente “... se non accetto, tu ucciderai i miei
amici!”
“Che brava
ragazza... hai indovinato!”
confermò il demone puro, ghignando maleficamente verso di
noi “Anche
Simon parteciperà a questo gioco, con il mio ragazzo!
Prima riuscirete a sconfiggerci... meno persone moriranno per
mano di Greed!”
Mio
Dio...
...
perciò, ad attaccarci, stavolta erano tre demoni
puri...
...
e io mi trovavo in quello stato pietoso, senza
poter far nulla!
La
situazione era delle più critiche. Provai a contattare
telepaticamente Simon, quando mi resi conto che la sua aura non era
percepibile
e ciò mi spaventò ulteriormente. Inoltre, dalla
frenesia di tutte le altre
forme di energia nel Cimitero del Key-Blade, compresi che le battaglie
fossero
già incominciate.
“D’accordo!
Accetto!” dichiarò Chi, senza alcun
tentennamento, e si rivolse nuovamente a noi “Cambio
di programma!
Raggiungete gli altri, prima che ci lascino le penne! A Gluttony ci
penserò io!”
“No,
Chi!” gli urlò Ub, più
preoccupato che mai “Non
puoi affrontarla da sola!”
“Non
abbiamo altra scelta!” insistette nuovamente
Chi, rivolgendo uno sguardo misterioso verso Freezer, il quale
sembrò capire al
volo le intenzioni della giovane.
L’alieno
mi raccolse da terra e, senza perdere alcun minuto,
fece un cenno deciso a Ub intimandogli di ubbidire.
Il
loro comportamento mi sembrò molto strano, come se
avessero tenuto in serbo un segreto nei nostri confronti. La sicurezza
con cui
Chi si era rivolta verso la sua avversaria ne era una chiara
dimostrazione!
***
Tra le
strettoie del Canyon...
Nello
stesso momento...
ALFA KAIRI
[The
Devil - BEST OST IN THE WORLD]
Quando
raggiungemmo BETA Cristal, la scena che ci si parò
davanti assomigliò tantissimo a uno dei miei incubi
peggiori. C’era soltanto un
piccolo problema...
...
quella era la realtà.
Nostra
figlia era rimasta imprigionata da un incantesimo
magnetizzante su una parete rocciosa, e stava subendo
oscenità e violenze da
parte di una ragazza molto giovane, il cui aspetto mi
ricordò molto Malefica.
Doveva trattarsi della versione alternativa di Hinode. BETA Cristal
stava
cercando in tutti i modi di sfuggire a quello che, era fin troppo
chiaro, si
trattasse di uno stupro.
Non
persi tempo e provai a raggiungerle, inferocita, ma
Glacial e Diablo ci si pararono davanti impedendo a tutti e tre di
raggiungerle.
Fu
a quel punto che l’orrore si impossessò del
mio Cuore,
quando dietro le spalle di BETA Cristal apparve un varco oscuro nel
quale sparì
assieme alla strega.
No...
se non la raggiungevamo, rischiavamo di perderla
per sempre!
Dovevamo
superare quei due bastardi, prima che...
“NO!
NO! CRISTAAAAAAAL!”
“Penso
io a lei!”
Tatsumaki,
con un’agilità incredibile, fu in grado di
sorpassare sia Diablo che Glacial ed entrò dentro quel varco
prima che si
richiudesse, lasciando noi quattro tra le mura in rovina
dell’antica Daylight
Town.
Il
fatto che l’eroina di classe S si trovasse assieme a
Cristal mi rasserenava. Se non altro, qualcuno avrebbe potuto
proteggere mia
figlia. Io e Dragon, in quel momento, eravamo impossibilitati a
seguirle.
Dovevamo occuparci di due nostre vecchie conoscenze.
Il
ricordo di quelle battaglie riaffiorò nella mia mente, a
dimostrazione di quanto entrambi avessero lasciato segni indelebili
nella mia
anima…
… cicatrici dolorose
e ancora aperte, che non si sarebbero
alleviate facilmente.
Notammo
all’istante gli anelli di cui Simon ci aveva
parlato, descrivendoci i nostri avversari. Glacial e Diablo avevano,
rispettivamente, i numeri 13 e 12.
Ergo,
erano i più deboli tra i nostri nemici.
“Da
quanto tempo... Dragon Oronar”
“Dieci
lunghi anni, Glacial Gelo” ammise il mio uomo,
per niente intenzionato a dialogare con loro “Non ho
tempo da perdere...
se è la morte che desiderate, state pur certi che la
otterrete!”
Durante
l’ultima, tremenda battaglia nella quale persi contatto
con lui, Dragon aveva perfino provato a perdonare Glacial, intimandogli
di
arrendersi e di non commettere più atrocità. Se
l’uomo che amavo, stavolta, non
gli aveva concesso quella opportunità, era perché
Glacial l’aveva malamente
sprecata.
Entrambi
l’avevano sprecata nel peggiore dei modi,
alleandosi con i Deadly Sins e diventando i loro sottoposti.
“Mi
duole ammetterlo... ma non intendiamo perdere
troppo tempo neanche noi” ci colse alla
sprovvista Diablo, indicandomi
“Il nostro compito è quello di
catturare le tre Principesse dal Cuore di
Pura Luce e impedire ai vostri amici di intromettersi”
Male.
Questo significava che, in quel momento, anche tutti i
nostri amici erano sotto attacco...
...
molto probabilmente minacciati dai Deadly Sins!
“Potete
scordarvelo!” urlò, inferocito, Dragon
mettendosi in posa di combattimento e trasformandosi in Super Sayan
“Col
cavolo che vi permetterò di causare altri disastri! Voi due
morirete qui e
adesso!”
Io
lo seguii a ruota, portando il mio Key-Blade davanti al petto
e trasformandomi in Super Sayan di primo livello.
La
maligna risata dei due nostri nemici, tuttavia, mi
preoccupò seriamente.
“Davvero
pensate di farci paura?”
affermò
Glacial, scuotendo divertito il capo “A differenza
vostra, noi ci siamo
allenati per dieci, lunghi anni... quella ridicola
trasformazione non
funzionerà nuovamente contro di noi!”
“Allora
combatti contro di noi, se ne hai il coraggio!”
lo intimai io, sicura di me.
Quel
bastardo aveva, per tutta risposta, incrociato le
braccia al petto, certo della sua superiorità. Io e Dragon
non potevamo
chiedere di meglio.
Il
nostro nemico era rimasto arrogante come l’avevamo
lasciato. Avevamo già sconfitto Glacial una volta...
...
potevamo farlo ancora!
Noi
due partimmo all’attacco spiazzando completamente lo
Yilancar e, con un calcio ciascuno al massimo della nostra potenza, gli
staccammo la testa di netto. Di quest’ultima me ne occupai
io, schiacciandola e
lasciandone soltanto i rimasugli sotto le suole delle mie scarpe,
mentre Dragon
polverizzò i resti di Glacial con un attacco di KI.
La
sua arroganza l’aveva condannato ancora una volta.
Glacial era già morto, senza poter mostrare tutta la sua
massima potenza di cui
si vantava.
Di
lui, con mia grandissima sorpresa, restò soltanto un
Cuore, colmo di Luce, che entrò lentamente dentro il mio
corpo, donandomi la
sua energia.
Quella
sensazione mi tolse il fiato. Quel potere immenso io
lo conoscevo alla perfezione.
“Che
peccato... speravo durasse di più”
ammise
Diablo, per niente impressionato, facendoci ironicamente
l’applauso.
Conoscevo
perfettamente le capacità di quello stregone,
anche perché lo avevo affrontato più volte nel
corso di quegli anni. Il suo
scettro poteva esaudire qualunque desiderio, ed ero certa che avrebbe
usato le
Sfere del Drago incastonate su di esso per riportare in vita il suo
alleato.
Ovviamente poteva esprimere soltanto Sette Desideri, esattamente quante
erano
le sue Sfere del Drago, ma non sapevo ancora quanti gliene fossero
rimasti.
Dovevamo
coglierlo alla sprovvista, prima che cercasse di
esprimerne uno. Coi suoi poteri, molti dei miei amici erano stati
uccisi prima
che potessero affrontarlo.
Per
questo, inferocita, provai a colpire a tradimento il
maledetto con un affondo del mio Key-Blade, ma lui lo evitò
troppo facilmente
con una delle sue magie, che lo rese intangibile ai nostri attacchi. Io
e il
mio uomo arretrammo, studiando la nuova situazione che si era creata.
Il
nemico fisicamente più potente era già andato, ma
dovevamo occuparci del più ostico. Diablo era molto meno
potente di Glacial, ma
il nostro obiettivo restava distruggere il suo scettro.
“Mi
dica, sua maestà... come sta mia figlia?”
Quell’improvvisa
domanda da parte di Diablo provocò delle
scariche elettriche su tutto il mio corpo. I ricordi di quanto mi fece,
anni
prima, viaggiarono davanti ai miei occhi.
Quello
stupro...
...
l’iniezione dello Yilar.
“Quanto
è beffardo il destino... tutto ciò che
hai
costruito fino a questo momento è soltanto opera mia”
continuò lo
stregone, leccandosi le labbra “Persino la
nascita di Cristal è colpa del
sottoscritto e non di Dragon”
Anche
il mio uomo si stava infuriando davanti alle sue
parole. Era meglio se non si fosse azzardato a pronunciare altro, se
non voleva
che...
“Non
vedo l’ora di incontrarla... così
potrò divertirmi
anche con il suo piccolo corpicino!”
Quella
fu la goccia che fece traboccare il nostro vaso.
La
nostra aura aumentò in maniera vertiginosa, ancora una
volta, senza alcun freno. Il nostro urlo di rabbia fu talmente potente
da
oscurare il cielo e ricoprirlo di nuvole. Riuscivo soltanto a percepire
la mia
furia ribollire nel mio sangue. Lo stesso valeva per Dragon, il cui
sguardo
assassino sembrò inizialmente paralizzare Diablo.
Lo
stregone, però, era tutto tranne che furioso. In
pochissimi secondi, evocò il suo scettro con il potere
dell’Oscurità, pronto a
combattere. Mi accinsi subito a contare le Sfere del Drago ancora
attive...
...
ma...
“E’
tutto inutile... anche se raggiungeste il secondo
Livello, niente potrete fare con i miei...”
La
sua voce si spezzò quando osservò attentamente il
suo
fido bastone. Diablo era diventato pallido come un lenzuolo, come se
fosse
successo qualcosa di terribile.
In
effetti, osservando il suo scettro, qualcosa non
quadrava. Le Sfere del Drago di Namecc, rubate dieci anni prima dalle
mani di
Cargoth, non c’erano più.
***
DIABLO
[Premonition
- BEST OST IN THE WORLD]
Come
diavolo era potuto succedere? Dove erano finite le
Sfere del Drago?! Un dubbio iniziò a viaggiare nella mia
mente, che diventò
conferma quando compresi l’amara verità.
Quello
non era il mio Scettro Magico. Quella era la
versione antecedente, appartenuta a Malefica prima della sua morte.
Solo una
persona poteva possedere quell’artefatto magico, in quel
momento.
“Hinode...
brutta zoccola... ma come...”
Sul
mio polso vi stava un Sigillo Maledetto.
Dallo
stesso, prima che potessi far qualcosa per fermarlo,
si attivò una Barriera di Anti-Magia che mi tolse la
possibilità di usare
qualsiasi altro incantesimo in maniera definitiva.
Ero
stato privato dei miei poteri, e mi trovavo di fronte a
due nemici che mi avrebbero tolto la vita in quattro e
quattr’otto!
Il
problema era… quando? Quando mi era stato imposto quel
marchio?
Ehi, Diablo-Sama... non te la
starai facendo sotto,
spero?! Vedete di muovervi, sia te che papà! BLEAH!
Stupido.
Ero un idiota.
Mentre
mi rivolgeva quella frase, Hinode mi aveva stretto la
mano. E’ stato in quel momento che il sigillo mi era stato
imposto.
Ero
stato un ingenuo. Me ne resi conto solo qualche istante
dopo. Solo lei aveva le capacità per creare un simile
sortilegio.
Mi
ero fatto ingannare dalle parole di Lilith, Hinode e
Cell, i quali avevano sicuramente agito in combutta.
La
mente dietro questo piano, tuttavia, poteva essere
soltanto quel farabutto...
...
a lui non ero mai servito a nulla...
...
io e Glacial eravamo soltanto le sue pedine...
...
lo eravamo tutti...
...
ci aveva illuso sin dall’inizio...
...
non ci avrebbe mai tenuti in vita.
“Tu...
che tu sia maledetto... CHE TU SIA MALEDETTO,
LURIDO FIGLIO DI... AAAAAAHHHHH!!!”
***
Cimitero del Key-Blade - Vicino alle
pareti del Canyon
Nello
stesso momento...
AI
[Obito's
Theme - NARUTO]
Ci
eravamo allontanati già di molte centinaia di metri, in
volo, seguendo le aure dei nostri amici che, purtroppo, erano
già stati
attaccati. Cercavo insistentemente l’aura di mio fratello,
preoccupata, prima
che Ub si rivolgesse a me con tono colmo di panico.
“Ai,
ti scongiuro... resisti! Non puoi...”
“Ub...
è tutto inutile.Gluttony ha
ragione!”
lo avvilì io, ancora in bracco a Freezer “Ieri
ho usato gran parte della mia
forza restante per contrastare Hinode. Non me ne resta nemmeno un
briciolo per
poter camminare. Per esaudire il mio desiderio, mi
è stata imposta una
Maledizione, un pedaggio che sono obbligata a pagare per dare a tutti
una
possibilità di vivere!”
“Quindi
cosa ci proponi di fare, Ai?” mi
domandò l’alieno, con severità
“I nostri nemici sono i Deadly Sins. Non
possiamo più permetterci il lusso di proteggere un
indifeso...”
“LA
PROTEGGERO IO!”
“METTENDO
IN PERICOLO TUTTI NOI?! Sacrificheresti uno
dei tuoi amici pur di proteggere la tua amata che nel bene o nel male
ci
lascerà comunque le penne, marmocchio?!”
Prima
che potessi accennare delle proteste, Ub mi strappò
dalle braccia di Freezer, colmo di rabbia e di frustrazione.
Lo
sapevo. Ero, da giorni, stata consapevole che questo
momento sarebbe giunto, quello in cui il ragazzino che si era
innamorato di me
non avrebbe sopportato la separazione dalla sottoscritta.
“Freezer...
raggiungi gli altri... a lui ci penserò io”
L’ex-imperatore
comprese anche stavolta le mie intenzioni, e
decise saggiamente di ubbidire, lasciandomi da sola con lui. Era
insensato
costringere Ub a lasciarmi contro la sua volontà, anche
perché rischiava di
perdere il controllo del suo nuovo potere.
[Comet
- NARUTO]
L’unica
che potesse farlo ragionare ero io.
“Ub...
ascoltami, ti prego...”
“...
no... non puoi...”
“Freezer
ha ragione. Sto morendo e non esistono cure o
miracoli che possano salvarmi” insistetti io,
addolorata a morte per la
sofferenza che gli stavo procurando “La tua nuova
forza sarà molto più utile
agli altri... non ti perdonerò se lascerai morire
qualcuno di loro per
proteggere me!Devi lasciarmi qui, Ub.
Devi abbandonare il mio corpo”
“Cosa?!
Non se ne...”
“Basta,
Ub. Mi resta sì e no un’ora di vita. Non
comportarti come un bambino. I nostri amici hanno bisogno di
te!”
Non
gli detti modo di reagire. Decisa più che mai, lo
aggrappai per la tunica e lo tirai verso di me, con le poche forze che
mi
restavano, cercando le sue labbra e donandogli un ultimo regalo, prima
di
sussurrargli all’orecchio le mie ultime volontà.
Le lacrime amare di quel
giovane dall’animo puro e sincero straziarono la mia anima
più di quanto non lo
fosse già.
Quando
avevo pensato di aver finalmente trovato la mia
felicità, questa mi era stata strappata via per colpa dei
Deadly Sins. Quando
immaginavo di poter ottenere una seconda possibilità, la
realtà dei fatti
restava soltanto una.
Io non ero soltanto
Shiho Miyano, non ero solo Ai Haibara. Io ero entrambe, e dovevo pagare
a caro
prezzo le colpe dell’una e dell’altra. Troppo
sangue era stato versato a causa
mia e delle mie creazioni, e ormai avevo appreso cosa succedeva a chi
si
divertiva troppo a giocare col destino degli altri.
Nonostante ciò, il mio
dolore non faceva che aumentare. Le lacrime di Ub mi contagiarono, e
poggiai il
mio viso, rigato dal pianto, sul suo già possente petto.
Non
è vero che non mi era stata concessa una seconda
opportunità.
Conan,
il Dottor Agasa, i Detective Boys, Simon...
...
avevo rivisto mia figlia...
...
avevo compreso cosa fosse il Vero Amore, quello
che provavo per quel piccolo ragazzino di colore, il cui cuore era
riuscito a
sciogliere il mio, come nessuno era stato in grado di fare in venti
anni, che
mi erano parsi lunghi come una vita intera.
“Vai,
Ub... sii ciò che non sono mai potuta essere... sii
il mio eroe! Salva tutti!”
Il
suo lungo sospiro fu la dimostrazione della sua resa
definitiva.
Ub
cominciò a scendere verso terra e, quando si
trovò a
pochi centimetri dal suolo, mi poggiò delicatamente per
terra. Eravamo molto
distanti dalle battaglie che si stavano svolgendo. Fino a quando avrei
avuto la
mia aura completamente azzerata, nessuno avrebbe potuto uccidermi nel
mentre.
Mi dette un solo, unico bacio sulla fronte, guardandomi negli occhi per
un’ultima volta.
Non
volevo morire, ora più che mai...
...
ma il suo sguardo colmo di amore fu il giusto
compromesso per accettare il mio destino.
***
Cimitero
del Key-Blade - Sommità del Canyon
Qualche minuto
prima...
CELL
[The
Scarlett Letter - NARUTO]
Quando
le aure di Diablo e Glacial sparirono del tutto,
iniziai a sogghignare divertito. Il piano era stato un vero successo.
Quell’imbecille dello stregone si era fatto ingannare troppo
facilmente dalla
mia nuova alleata che, con un semplicissimo sortilegio, aveva scambiato
i due
scettri. Questo aveva permesso a Hinode di rendere ancora
più potente
l’artefatto magico e di ricaricare tutti e sette i desideri.
Uno
di questi l’avevamo usato per riportare in vita tutti i
guerrieri che erano morti il giorno prima. Costoro erano stati
tele-trasportati
tutti all’interno della sua dimora, all’interno
della Dimensione GAMMA, il
quale aveva una protezione che impediva a tutti di percepire
l’aura dei nostri
avversari. Fui sorpreso dal fatto che una di queste, la piccola Ayumi
di sette
anni, in realtà non fosse mai morta e che ci avesse
ingannato per avere salva
la sua vita. Anche lei, però, era stata tele-trasportata
nella dimensione
originaria della strega ed aveva deciso saggiamente di non fare
stupidaggini.
Era
stato il secondo desiderio di Hinode a lasciarmi ancora
più divertito. Erano stati in tre a cercare Cristal dopo il
suo sfogo, ovvero
Dragon, Kairi e Tatsumaki. Dato che quest’ultima avrebbe
potuto dare molto
fastidio se avesse scoperto il nostro covo, Hinode aveva fatto credere
a tutti
e tre che lei fosse fuggita da quel varco.
La
verità, invece, era che quel buco oscuro aveva portato
Tatsumaki dritta in una trappola...
...
nella fossa dei leoni...
...
nella quale vi eravamo io, Pride, Wrath e Sloth!
Immaginate
il panico nello sguardo della famosa esper, la
quale cercò subito di far finta di niente. Povera illusa.
Non poteva certamente
prenderci in giro. Noi non eravamo degli idioti.
“C-ciao,
luridi bastardi! Oggi m-metterò fine alle vostre
esistenze...”
“Sei poco
credibile, mocciosa...”
la prese in giro il numero 6 di quel gruppo, di nome Wrath, che
divertito si
rivolse a tutti noi leccandosi le labbra “... scommetto
quello che
volete... questa ragazzina se la farà sotto tra
meno di un minuto!”
“NON
SOTTOVALUTATEMI!”
La
donna dai capelli verdi cercò, con le sue
capacità, di attaccare
sia me che i miei ‘alleati’, fallendo miseramente.
Quegli incantesimi di
gravità ci stavano soltanto facendo il solletico.
“Io, invece...”
il numero 4
Sloth contraddisse il suo amico, portandosi di fronte a Tatsumaki la
quale
perse tutta la sua sicurezza, cominciando a tremare come una foglia
“...
credo che ci metterà solo qualche secondo”
“Signori...
non scomodatevi!” li fermai subito io,
preparando la mia coda e terrorizzando ancora di più
l’eroina “A lei ci
penserò io... dopo tanto tempo, sto ricominciando
ad avere fame di energia!”
Tatsumaki,
colta dal panico, cercò invano di fuggire dal
sottoscritto, ma la mia lunga appendice l’aveva
già afferrata e imprigionata
nella mia morsa. Non sarebbe più potuta fuggire dalla mia
presa.
“Pride
è d’accordo con Cell... non ha
voglia di combattere, adesso!”
esclamò il demone dell’orgoglio e
della superbia, il numero 5, levitando via assieme ai suoi compagni
“Occupati
tu della donna! Noi raggiungeremo il prossimo step!”
Tutti
e tre i demoni mi lasciarono da solo con l’esper, le
cui lacrime di paura mi facevano soltanto venire più fame.
Il piccolo pranzetto
dello scorso giorno era più paragonabile a uno stuzzichino.
Quell’eroina,
al contrario, mi sembrava un ottimo e
succulento dessert. La sua aura era decisamente superiore a quella di
Ayumi e,
al contrario della mocciosa, possedeva un Key-Blade. Inoltre, i suoi
poteri
tele-cinetici erano molto particolari...
...
troppo per essere soltanto risucchiata come mio
nutrimento.
Tatsumaki
doveva essere inglobata nel mio organismo!
“Co-cosa...?!
Mio Dio! NO!”
L’esper
iniziò a dimenarsi come una matta, quando si rese
conto che l’estremità della mia coda si era aperta
improvvisamente, pronta ad
avviluppare la testa scoperta della donna, le cui lacrime mi
divertirono ancora
di più.
L’ultima
persona che avevo assorbito in quel modo era stata
C-18. Niente avrebbe potuto battere quel pranzetto perché,
con
quell’inglobamento, la mia precedente versione fu in grado di
trasformarsi
nell’Essere Perfetto.
“Q-qualcuno...
mi aiuti... aiutatemi... non voglio
morire... Sai... Saitama... ragazzi... aiutatemi!”
Tatsumaki
aveva smesso di fare l’arrogante. Ormai si era
resa conto di tutta la sua debolezza, e da avvoltoio si era trasformata
in
coniglio. Il terrore era aumentato al punto tale da chiedere aiuto a
una delle
persone che più disprezzava, quell’eroe pelato che
tanto le ricordava il suo
idolo.
“Morire?
Affatto” la rassicurai io, avvicinando
l’appendice della mia coda al suo viso rigato dal pianto
“Diventerai
semplicemente parte del mio organismo perfetto... e mi
aiuterai a diventare
il nuovo Dio Supremo di tutti gli Universi!”
“Per
me... sarebbe ancora più umiliante!
Lasciami... sniff... lasciami andare...”
Fu
troppo facile. La mia forza era troppo elevata in
confronto a quella della sciocca eroina, la quale venne totalmente
risucchiata
dalla mia coda.
Tatsumaki
non esisteva più. Ora c’ero soltanto io, con i
poteri tele-cinetici di quella esper...
...
e il suo nuovo Key-Blade, ormai in mio potere, che
evocai all’istante!
“Perfetto...
direi che è il momento di scoprire se il
piano di Lilith è andato in porto!”
ammisi io, dopo essermi divertito
con l’eroina di classe S mettendomi due dita sulla fronte,
pronto alla seconda
fase del nostro piano.
***
Cimitero
del Key-Blade - Campo dei Key-Blade
Nello
stesso momento...
MIDORIYA
[Continuazione
- The Scarlett Letter - NARUTO]
Io
e Goten non avevamo fatto in tempo a voltarci che i nostri
nemici ci avevano già attaccato. Saitama si era subito
allontanato per accertarsi
delle condizioni di chi si trovava tra le rocce del canyon, mentre
Simon era
stato tele-trasportato via da qualcuno di cui, purtroppo, non avevano
riconosciuto il volto. Non assomigliava affatto a nessuno dei Deadly
Sins.
“Deku!
In guardia! Potrebbero riattaccarci da un
momento all’altro!”
Goten
aveva ragione. Non dovevo farmi cogliere impreparato,
o sarei stato ucciso subito. Mi sbrigai subito a mettermi in posizione
di difesa,
esattamente come il figlio di Goku, il quale si trasformò in
Super Sayan senza
battere ciglio.
Tra
di noi, il più forte era sicuramente lui. Era suo il
compito dell’attacco, mentre io avrei dovuto proteggerlo.
Sapevo usare sia il
Quirk di One for All che Black Whip, al cento per cento. Avrei reso
fiero sia
All Might che Eraser Head, oltre a Piccolo Sen-Sei, il vero
responsabile dei
miei miglioramenti assieme ad Ai.
L’attacco
non tardò ad arrivare. La pressione sulle nostre
spalle iniziò ad aumentare vertiginosamente, e feci molta
fatica a rimanere in
piedi.
“Non...
non tenere la tua aura azzerata!” mi
rimproverò Goten, allarmato ma ancora in grado di sopportare
quel cambiamento “Il
nostro nemico sta aumentando la gravità! Se fai un solo
error... ma che...?!”
Improvvisamente
Goten cominciò a levitare, senza alcun
controllo, e il suo sguardo colmo di panico mi fece capire che, al
contrario
mio, a lui fosse accaduto l’esatto contrario. Se non avessi
usato Black Whip
sul mezzo sayan, riuscendo a recuperarlo e a tenerlo fermo, Goten
sarebbe volato
nello spazio. Per sicurezza, presi anche una seconda decisione, usando
lo
stesso trucco per tenermi attaccato a terra, facendo passare altri miei
nastri
attorno alle else di qualche Key-Blade incastonato per terra.
La
nostra situazione era tutto tranne che tranquilla.
Saitama aveva dimostrato che il terreno, a differenza dei Key-Blade
incastonati,
fosse facile da distruggere. A uno dei nostri nemici sarebbe bastato
far
esplodere l’intero Cimitero del Key-Blade e lasciarci
levitare nello spazio.
Eravamo
in netto svantaggio. Eppure doveva esserci un punto
debole dietro questo trucco.
Ragiona,
Midoriya...
...
quell’attacco era simile al potere della tua ragazza!
Doveva essere collegato, in qualche maniera!
Improvvisamente,
come iniziò quel potere si annullò
all’istante. Una strana foschia annebbiò la mia
vista, e qualcosa aderì alla
mia pelle, azzerando e cancellando quella sensazione di disagio sia da
me che
da Goten, che lasciai prontamente a terra.
“Midoriya...
come hai fatto?” mi domandò
confuso Goten, ma nemmeno io sapevo che risposta dargli.
Cosa
era successo? Possibile che fosse un altro dei miei
poteri?
Non
importava. Dovevamo trovare subito il nostro nemico,
prima che potesse provare nuovamente ad attaccarci.
[The
Sealed Kingdom - BEST OST IN THE WORLD]
“Vi siete salvati
solo per miracolo... ne
siete consapevoli, non è vero?”
Quella
voce...
...
no, era impossibile!
Io
e Goten, orripilati, ci voltammo alle nostre spalle, nel
punto da cui proveniva la voce.
Greed,
il numero 9 dei Deadly Sins, stava tranquillamente
camminando tra i Key-Blade del Cimitero, scostandosi i suoi lunghi
capelli
color cacao. Il suo ghigno di trionfo era insopportabile...
...
ma lo era ancora di più il suo aspetto fisico.
Greed
non si trovava nel suo corpo...
...
quella era...
...
quindi era quello il motivo per il quale il suo
potere mi aveva ricordato tanto Ochaco-chan.
Come
avevo fatto a non capirlo prima?
“Le-lei
è...” iniziò a
comprendere Goten,
tremando di paura.
Sì.
Greed
si trovava
nel corpo della mia ragazza.
“Che
c’è? Ti ho traumatizzato, Deku-kun?
Ahahahahahahahahah!!”
iniziò a sghignazzare lui, allargando le
sue braccia in segno di vittoria e facendomi una linguaccia,
mostrandomi un
lungo e orripilante tatuaggio, il simbolo dei Deadly Sins “Era
esattamente questa la reazione che sognavo di vedere!
Tu e i tuoi stupidi compagni siete la causa per la quale il piano di
assorbimento di tutti gli studenti del Liceo Shiketsu è
fallito! Il tuo legame
con Uravity ci ha impedito di raggiungere l’energia
necessaria per
l’assorbimento degli Angeli, dovendo aspettare la fine della
Seconda Fase del
Torneo del Potere! Perciò... questa è
la vostra punizione!”
Quel
viscido sudiciume si strappò letteralmente di dosso
ogni vestito, restando completamente nudo davanti a noi. Ciò
che vidi mi
orripilò al punto tale da far scattare la mia aura alle
stelle.
Il
nuovo corpo di Greed aveva un lungo squarcio, dalla
trachea all’inguine. Da esso, riuscivo a intravedere un corpo
formato da
insetti, vermi, lombrichi e mosche, prima che si richiudesse come per
incanto.
Ochaco
doveva essere ancora viva. Non potevo lasciarmi
condizionare da quella vista o dalla razionalità. Non
importava se quegli
esserini le avevano letteralmente divorato tutti gli organi interni
della mia
ragazza, rendendoli marci come frutta andata a male. Anche se non
percepivo più
la sua aura, ma solo quella di quel mostro, lei doveva ancora essere
viva.
“Se ne sei
così sicuro... tanto vale
distruggere tutte le tue speranze”
Greed,
con nostro immenso disgusto, rigurgitò qualcosa dalla
sua bocca, sputandola per terra.
No.
Quello
era...
Prima
che potessi raggiungerlo, il suo piede schiacciò
ciò
che restava del cuore della ragazza che amavo, mettendo fine alle sue
sofferenze.
“Ora non hai
più scuse, Deku-kun...
Ochaco è morta per sempre! Devi distruggermi... prima che ti
uccida io!”
Non
riuscivo più a sentire niente. Ogni mio senso era andato
in tilt.
Morta.
Ochaco era morta e non avevo potuto difenderla.
Erano
morte tutte le persone a cui volevo più bene. Erano
morti i miei genitori, erano morti i miei maestri...
...
e ora mi aveva lasciato anche Ochaco-chan, nella
maniera peggiore che le potesse capitare...
...
lasciandosi strappare il suo corpo da colui che aveva
provato a distruggerle la vita.
“Io...
io... io ti ammazzo...”
Il
potere di One For All iniziò a fuoriuscire dal mio corpo,
per istinto. Ero diventato una bomba a orologeria, pronto a scoppiare
nel
momento in cui il dolore, la frustrazione e la rabbia avrebbero preso
il
sopravvento della mia anima.
Anche
Goten cominciò ad allontanarsi, e non aveva tutti i
torti. Stavo per perdere il controllo e non avevo la minima idea di
come fermarmi.
No.
Io non volevo fermarmi. Non questa volta.
Non
avevo più intenzione di giocare a fare l’eroe...
...
se quell’abominio voleva morire...
...
se quell’essere immondo voleva soffrire come un
cane...
...
allora l’avrei accontentato!
“...
IO TI AMMAZZO, BASTARDOOO!!!”
***
Come vi è sembrato questo
capitolo? Ne ho fatte di rivelazioni, non è così?
BETA
Cristal non è la figlia di nessuna delle due Kairi. I
fratellini
di Chi sono adottivi e non di sangue, e sembra siano molto legati al
passato di Ayumi...
...
e i due nemici più forti e pericolosi di KINGDOM HEARTS -
THE
LEGEND OF THE EARTHLY YILANCAR ci hanno già lasciato le
penne,
come se niente fosse!
Nuove battaglie stanno per cominciare, e
sembra ci siano già delle vittime.
Greed
si è insinuato nel corpo di Ochaco, non prima di aver ucciso
quasi tutti i ragazzi della 2-A. Dopodichè
è
tornato nella dimensione DELTA dove si è mostrato di fronte
a
Midoriya, il quale sembra aver perso il lume della ragione.
Da
un'altra parte, Simon è stato isolato da Envy e
tele-trasportato
in un'altro punto della dimensione DELTA... la sua vecchia casa! Dalle
premesse, tuttavia, non sembra che il nostro protagonista possa
farcela... sarà davvero così?
E Chi sarà in grado di
affrontare e sconfiggere Gluttony tutta da sola? Ai morirà
davvero in meno di un'ora?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo di
GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR!
Capitolo 37 *** Capitolo 37: Un sacrificio necessario... il ritorno di Malefica! ***
Capitolo 37
Bentornati
in questo nuovo capitolo di GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR.
Ci eravamo lasciati con moltissimi scontri in simultanea. Chi
riuscirà a prevalere? Lo scoprirete subito... in questo
capitolo!
Vi
anticipo
subito che il prossimo capitolo sarà pubblicato
martedì 1 Giugno!
Qui,
di seguito il link dove poter ascoltare le OST
della storia!
...
e, dopo ciò, posso augurarvi una BUONA LETTURA!!!
GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR
Un
sacrificio necessario... il ritorno di Malefica!
Martedì 28 Agosto 2018
Dimensione
DELTA - Cimitero dei Key-Blade - Strettoie del Canyon
KAIRI
[Antagonistic
Battle - DRAGON BALL SUPER]
Fu
un vero colpo di fortuna.
Il
fatto che lui non possedesse lo scettro con le Sfere del
Drago era un vantaggio che non potevamo assolutamente
ignorare.
La tattica di
combattimento attuata da Diablo era sempre stata molto semplice,
durante quei
dieci anni di battaglie; mandarci contro scagnozzi pericolosi e poi
riportarli
in vita grazie agli artefatti magici rubati da Namecc. Eravamo riusciti
a
uccidere Glacial solo perchè quest’ultimo ci aveva
sottovalutato, senza usare
il massimo della sua nuova forza ma, con lo scettro, Diablo avrebbe
potuto
resuscitarlo, peggiorando la nostra situazione.
Chiunque
gli avesse giocato questo brutto tiro, dovevamo
approfittarne e sconfiggerlo...
...
qui e ora!
“Questo
è da parte della nostra Cristal...
KA-ME-HA-ME-HAAAA!”
Non
demmo ascolto ai suoi deliri. Io e Dragon caricammo il
nostro colpo più potente, approfittando del fatto che lo
stregone fosse
completamente distratto.
Funzionò.
A causa del sigillo che gli era stato imposto con
la forza, Diablo non fu in grado di rendersi intangibile. Lui e le
intere
rovine di quel castello vennero polverizzati con quell’Onda
Energetica, con noi
che sfruttammo i nostri Key-Blade per renderla ancora più
efficace e non
lasciando traccia nè del suo scettro nè tantomeno
del suo corpo.
La
battaglia era già finita.
Lo
sforzo della trasformazione si fece sentire per entrambi,
che perdemmo istantaneamente il secondo livello del Super Sayan. Solo a
quel
punto recuperammo la ragione, rendendoci conto di quanta distruzione
avessimo
provocato con quei due attacchi. L’intera montagna sulla
quale poggiavano le
rovine era stata ridotta in cenere, e due immensi crateri lineari si
erano
formati sotto di noi, superando di gran lunga il chilometro di distanza.
Entrambi
crollammo sul terreno, visibilmente stremati.
“Ce
l’abbiamo fatta... li abbiamo sconfitti...
stavolta è finita per davvero!”
[Trunks
and Mai - DRAGON BALL SUPER]
Avevamo
vendicato tutte le morti provocate da quei due
bastardi. Questa volta ci eravamo riusciti sul serio. Sora, Riku, i
miei amici
su Destiny Island, Topolino, Paperino, Pippo, Ventus...
...
Tifa, Yuffie, Cloud e Leon, che ci avevano
abbandonati nel corso di quei dieci anni...
...
coloro che vi avevano uccisi, ora hanno raggiunto gli
Inferi, per sempre.
Provai
a rialzarmi, ma il massimo che riuscii a compiere fu
mettermi seduta a gambe incrociate. Volevo scoppiare a piangere per la
frustrazione, ma se l’avessi fatto avrei perso tempo
prezioso. BETA Cristal era
nei guai. Tatsumaki non poteva sconfiggere Hinode da sola e non avevamo
la
certezza che l’eroina affrontasse soltanto la figlia di
Malefica.
Non
era solo questo, però, a lacerarmi il cuore.
“Dragon...
per la storia di Cristal...”
“La
ritroveremo, Kairi... non temere! Loro non vogliono
uccidervi!”
“Io...
io mi riferisco a nostra figlia... quella della
nostra linea temporale...”
L’uomo,
con un sospiro, si voltò verso di me e mi fece una
rivelazione a dir poco sconvolgente.
“Lo
sapevo... fin dall’inizio... sapevo che quel maiale
ti avesse messo incinta, quella notte. Questo, però, non mi
avrebbe mai
impedito di vedere Cristal come mia figlia. Lo hai sentito tu stesso...
quel
farabutto non se ne è mai fregato nulla di lei. Per
quanto mi riguarda, sia
Emerald che Cristal sono nostri figli, e sono certo che anche tu la
pensi allo
stesso modo!”
Il
mio cuore si sciolse all’istante. Come riusciva Dragon a
farmi innamorare sempre più di lui? Era un mistero il come
riuscisse sempre ad
anticiparmi e risollevarmi dal dolore che mi provocavano, e lo sarebbe
rimasto
per sempre.
Capire
come funzionasse l’amore era impossibile.
“Kairi...
quella luce...”
Dragon
puntò il suo sguardo verso sinistra, e quando mi resi
conto di ciò che avesse visto spalancai la bocca per lo
stupore. Quel minuscolo
puntino di luce si avvicinò a noi, come se avesse una
propria volontà, ed entrò
dentro al corpo del mio uomo, nel suo cuore.
“Questa
energia... ma cosa significa?” si
chiese Dragon, stranito.
“E’
l’Energia Residua degli Angeli”
Ormai
ci ero arrivata. Quelle forme di energia erano ciò che
restava dei nostri Angeli, la conferma che questi ultimi fossero stati
davvero
sconfitti dai nostri nemici.
Cosa
farne, tuttavia?
“E’
ora di alzarci! Dobbiamo raggiungere BETA Cristal
prima che sia troppo tardi!” dichiarai
io, ritentando nuovamente di
mettermi in posizione eretta.
“Avremmo
dovuto immaginarcelo... quei due erano dei
completi incapaci senza lo Scettro delle Sfere...”
[Villain
- BOKU NO HERO ACADEMIA]
Oh
no. Quella era una voce che io non avrei mai voluto
ascoltare, in quel momento.
Orripilati,
riuscimmo ad alzarci da terra e ci voltammo
verso il nostro nuovo avversario. Dall’aspetto insolito,
doveva sicuramente
trattarsi del bio-androide di nome Cell.
Dalle
informazioni trapelateci nei nostri studi, quel mostro
era immensamente più potente di Glacial e di Diablo messi
assieme. Nella Dimensione
BETA, l’unico in grado di sconfiggerlo fu Gohan in SS2, ma
dubitavamo che Cell
fosse rimasto su quei livelli.
“Quell’incosciente
non avrebbe dovuto attraversare
quel varco oscuro... invece di trovare la
vostra amata figlioletta,
ha incontrato me e due Deadly Sins... quando si è
resa conto dell’erroraccio
che ha commesso, è stato troppo tardi!”
Le
parole di Cell mi gettarono nello sconforto più totale.
Quella descrizione degli eventi poteva essere attribuita a una sola
persona.
“No...
allora Cristal...”
“Eh
già... credo che la streghetta la stia ancora...
avete capito, credo.Quanto tempo
è passato da quando l’ha portata
via? Una decina di minuti, presumo...”
affermò Cell, sospirando quasi per
deriderci “Avete permesso che vostra figlia
venisse stuprata ed umiliata
senza fare alcunchè... che genitori incoscienti!”
Dragon,
furioso, si gettò all’attacco di Cell che,
tuttavia,
evitò facilmente il suo pugno. Prontamente, l’uomo
che amavo evocò il suo
Key-Blade e provò a staccare la testa
all’androide...
...
e ci riuscì!
“KAIRI!
COME CON GLACIAL! DISTRUGGIAM... AAAAAHHHHHH!”
Io
mi ero mossa
già in anticipo per colpire il corpo di Cell
con un’ennesima onda energetica, ma nessuno dei due si era
aspettato una
reazione simile da parte del nostro nemico. La sua testa, infatti, fu
in grado
di rigenerare del tutto il suo corpo e, con un affondo della mano,
trapassò da
parte a parte il corpo di Dragon. Quello che restava del suo precedente
corpo venne disintegrato da un'altra onda energetica, prodotta dal
palmo di Cell.
L’urlo
dell’ex-Generale Supremo mi ghiacciò sul posto.
“DRAGON!”
[Kokoro
o Shihai Shite Iku Yami - BOKU NO HERO ACADEMIA]
“Fossi
in te non farei alcun passo” mi
avvisò
l’androide, pienamente soddisfatto del suo operato “Se
estrarrò il braccio
dal suo corpo, lui morirà dissanguato nel giro di tre
secondi! E non provare a
trasformarti o usare il Key-Blade... con me non
funzionerà!”
La
sua aura aumentò talmente tanto da schiacciare i miei
polmoni, impedendomi di respirare normalmente. Era di gran lunga
superiore al
SS2...
...
anche al Super Sayan God di Goku...
...
e tanto vicino a...
Merda.
Mi aveva incastrato.
Cell
poteva raggiungere la forma Golden, avendo le cellule
di Freezer nel suo corpo. La sua corazza verde era diventata dorata, ed
i suoi
occhi si erano colorati di rosso sangue.
“Tranquilla...
non voglio ucciderlo. Voglio soltanto
trattare con te!” mi rassicurò
lui, tranquillamente, come se non avesse
trafitto a morte l’uomo della mia vita “Siamo
molto interessati alle tue
capacità, ormai dovresti averlo capito. Voglio darti la
possibilità di scegliere
se vivere o morire. Molto semplice!”
“Vivere
o morire? Non eravamo indispensabili, noi
principesse, per il vostro piano?”
“Ciò
che ci interessa è il vostro Cuore di Pura Luce e il
vostro Key-Blade, non la vostra vita. Se sceglierai di
vivere, io lascerò
morire il tuo vero amore ma non ti farò un graffio.
Se invece ti arrenderai
adesso... io lascerò vivere Dragon... ma tu verrai
completamente assorbita
nel mio organismo.In questo modo, il tuo Cuore si
aggiungerà al mio e
potrò utilizzare anche il tuo Key-Blade!La
tua Anima, invece, finirà
nell’aldilà e non dovrai mai più
mettere in pericolo te stessa o la tua
famiglia nuovamente!”
Quella
proposta mi fece venire il volta stomaco.
“Pensi
davvero che cederò ad un ricatto come questo?!
Puoi scordartelo!”
“Sta
attenta a cosa dice, sua maestà...”
insistette
Cell, per nulla turbato dal mio rifiuto “... a noi
basta e avanza una sola
Principessa dal Cuore Puro che sappia brandire un Key-Blade. Se
non sarai
tu... allora sarà tua figlia Cristal a pagare per la tua
scelta!”
Mi
ero appena rimessa in piedi, ma l’orrenda rivelazione
dell’androide mi costrinse nuovamente a crollare in
ginocchio, davanti a lui.
Mostri.
Quei farabutti erano dei mostri senza cuore.
“A
te la scelta... te o tua figlia? Se deciderai di
morire, noi lasceremo andare Cristal, ma tu diventerai parte del mio
corpo...
esattamente come è accaduto a quell’eroina
nanerottola di Classe S!”
Davanti
a una proposta del genere, non avevo altra scelta
che...
“Non...
non ascoltarlo...”
Fu
Dragon a fermarmi, cercando di liberarsi dalla morsa
mortale di Cell. La sua aura si stava abbassando sempre di
più segno che l’ex
Generale Supremo fosse quasi in fin di vita.
“Dragon.
Non ho altra scelta...”
“Lui...
lui ci sta prendendo in giro... non lasceranno
mai andare Cristal, anche se tu accettassi di arrenderti...
è una trap...”
Cell,
decisamente infastidito dalle parole di Dragon,
affondò ancora di più il suo braccio dentro al
suo petto, e l’aura del mio uomo
si abbassò ulteriormente.
“NO!
LASCIALO STARE! MI ARRENDO! MI ARRENDO!!!”
Non
potevo permetterglielo. Non potevo sopportare di veder
morire l’uomo che amavo una seconda volta, non dopo che Chi e
Simon erano
riusciti a riportarmelo indietro. Non potevo permettergli nemmeno di
prendersi
la vita di Cristal, considerandola comunque mia figlia nonostante tutte
le
scoperte che avevamo fatto.
Non
avevo altra scelta.
Lentamente,
e con grande fatica a causa delle fatiche
accumulate dalla precedente battaglia, mi portai di fronte a Cell,
mentre
Dragon cercava strenuamente di liberarsi, peggiorando soltanto la sua
situazione.
“No...
Kairi... ti supplico...”
“Basta,
Dragon. Prenditi tu cura dei nostri
figli. Cell... puoi assorbirmi, ma dovrai mantenere la tua
promessa!”
Cell,
con immensa soddisfazione, allungò la sua coda verso
di me. Conoscevo il suo metodo di assorbimento grazie alle tante
ricerche che
avevamo svolto su di lui.
Che
modo atroce di perdere la vita...
“Ottima
scelta, sua maestà... PREPARATI A DIVENTARE
PARTE DI QUESTO CORPO PERF...”
[I'm
Seriously Going To Crush You - BOKU NO HERO ACADEMIA]
Cell
rimase completamente spiazzato da quanto avvenne.
Dragon, per nulla intimorito dalla ferita orripilante, era riuscito a
liberarsi
dalla presa dell’androide semplicemente trasformandosi in
drago. Questo aveva
costretto l’essere ad allontanarsi, preoccupato. Dragon
tornò normale subito
dopo, usando il Key-Blade per recuperare le forze, mentre io mi
allontanai
intimorita dal nostro nemico.
“Dragon!
Allora stai bene!”
“Certo
che lo sono! E tu sei un’idiota senza cervello!”
mi urlò contro Dragon, arrabbiato con me “Quel
farabutto avrebbe potuto
portarsi via Cristal già ieri, e non l’ha fatto!
E’ chiaramente una trappol...”
Qualcosa
saettò vicino a noi e lo evitammo per un soffio.
Quando riconoscemmo l’arma lanciataci da Cell, rimasi troppo
sconvolta...
...
perchè quel Key-Blade, precedentemente appartenuto a
Tatsumaki, era la prova che l’androide mi aveva mentito.
“Vi
piace?” mi prese in giro Cell, allungando la sua
mano verso il Key-Blade a forma di lancia e ri-evocandolo “L’ho
ottenuto
quando ho assorbito la donna dai capelli verdi. E’ un oggetto
dal potere
straordinario... sei una credulona, Kairi. Davvero pensavi
che avremmo
liberato BETA Cristal o risparmiato un Candidato al Trono di Dio
Supremo?”
“Tu...
farabutto...” iniziai a singhiozzare
io, disgustata dal suo comportamento “... hai la
minima idea di quanto stia
soffrendo Cristal in questo momento? Perchè ve la
state prendendo con lei?!
SIETE DEI VERMI SENZA CUORE!”
L’androide,
per tutta risposta, mi rivolse un ghigno
trionfante.
“Un
Cuore? Sei proprio una sciocca... io
non sono un essere umano. Io non ho un Cuore... non l’ho mai
avuto! Potete
disperarvi quanto volete, ma fino a quando non sarete in grado di
sconfiggermi,
voi non potrete salvare vostra figlia! Fatevene una ragione!”
Quelle
parole, per quanto odiassi ammetterlo, fecero
l’effetto desiderato dal bio-androide, portandomi alla
disperazione più totale.
Ero
troppo debole. Contro quei bastardi, io ero del tutto
inerme, e non potevo salvare mia figlia dalle loro grinfie. A nulla
valsero le
parole di conforto di Dragon, il quale cominciò a urlare con
grinta verso di me,
mentre cercava strenuamente di sconfiggere Cell tutto da solo.
Era tutto inutile. Quei farabutti erano
invincibili…
…
invincibili…
…
invincibili…
…
invincibili…
“KAIRI!
PER L’AMOR DI DIO! TORNA IN TE, PORCA MISERIA!
HO BISOGNO DI TE… KAIRI!”
Una
scarica di adrenalina percorse tutta la mia spina
dorsale. Il mio sangue cominciò a ribollire nelle mie vene e
il mio corpo si
mosse completamente da solo.
Quelle parole le conoscevo
perfettamente. Erano le stesse
che io urlai a Dragon quando rimanemmo imprigionati nel Mondo del
Nulla, per
farlo riprendere. Mi bastarono quelle parole per farmi tornare la
voglia di
combattere per mia figlia e per i miei amici.
Cell
si rese conto dei miei movimenti e allontanò il padre
dei miei figli con un calcio sul ventre, pronto a contrastarmi.
“E’
tutto inutile, Kairi! Non sei forte abbastanza per
sconfiggermi! PRENDI QUESTO! MAKANKO-SAPPO!”
L’attacco
dell’androide, palesemente copiato dal namecciano
Piccolo, si diresse inesorabilmente verso di me, ma per istinto riuscii
a
evitarlo abbassandomi con le ginocchia...
...
no... non le avevo abbassate!
“Ma
che...?!”
Ero
semplicemente diventata una bambina! Come era potuto
succedere?
“Questa
mi è del tutto nuova! VEDIAMO COME TE LA CAVI CON
QUESTO! RAGGIO LETALE!”
Il
primo colpo lo evitai per un soffio e mi beccai un
graffio sul fianco, data la sorpresa per quanto mi fosse avvenuto.
Tuttavia mi
ripresi subito, e non mi feci colpire più da alcun attacco
dell’androide, al quale
riuscii velocemente ad avvicinarmi nonostante non fossi trasformata in
Super
Sayan. La mia forza fisica era aumentata vertiginosamente, senza alcuna
spiegazione logica, e non riuscivo a comprendere come.
Cell,
vedendosi affrontato a viso aperto, si trovò costretto
a parare l’affondo del mio Key-Blade con il suo, mentre con
la mia mano libera,
istintivamente, io toccai la ferita infertami dal suo precedente
attacco.
Fu
un errore colossale.
In
quel momento, il mondo attorno a me svanì completamente,
i miei occhi videro soltanto oscurità per qualche secondo e
la mia bocca si
impregnò di sangue...
...
il mio sangue.
“NO!
KAIRI!”
Merda.
Avevo erroneamente pensato che la creazione del Dr.
Gelo, parando il mio attacco con la sua lunga arma, non potesse
colpirmi con
calci o pugni ma solo con attacchi di KI, ma Cell aveva usato il
braccio libero
per trapassarmi il diaframma da parte a parte, lacerandomi tutti gli
organi
interni mortalmente. Ci era riuscito semplicemente allungando il
braccio di
qualche metro.
Stupida.
L’avevo attaccato senza pensarci due volte, e mi
ero scordata delle capacità intrinseche dei namecciani
ottenute dall’androide,
con la genetica.
Qualcosa
di strano, però, stava accadendo dentro al mio
corpo, di inspiegabile a parole. Non stavo provando alcun dolore. Le
mie forze
non mi stavano affatto abbandonando, ma al contrario sentivo una fiamma
ardente
riscaldare la mia anima sempre di più, un flusso di energia
che non mi era mai
appartenuto ma che, in quel momento, stava man mano prendendo possesso
del mio
corpo.
“Povera
stupida... avvicinarti troppo a me ti è
costata la vit... ma cos...?! AAAAAHHHHHHH!!!”
Incurante
delle ferite subite, usai Fatalità per tranciare
il braccio armato di Cell, il quale urlò per il dolore
estraendo l’altro dal mio
petto, grondante di sangue. Mi resi conto di non aver più
bisogno di respirare
e che il mio cuore avesse smesso di battere già da diversi
secondi, eppure ero
ancora viva.
Non
solo. Improvvisamente avevo smesso di essere una bambina
ed ero diventata adolescente, allontanandomi rapidamente
dall’androide il cui
corpo iniziò a brillare di una luce macabramente rosso
sangue...
...
e la mia bocca si aprii da sola, urlando con una voce
completamente diversa dalla mia.
“Abilità
Vampirica... Sangue Esplosivo!”
[Survive
and Get The Blade - KIMETSU NO YAIBA]
Un’esplosione
immensa colpì il nostro nemico, avvolgendolo
in un mare di fiamme, fumo e polvere. Sia io che Dragon ci allontanammo
dal
punto dell’esplosione, ma il mio uomo non aveva intenzione di
fermare
quell’attacco.
“PRENDI
QUESTO! MASENKO!”
Quell’onda
di KI provocò un’esplosione ancora più
tremenda,
e questa volta non bastò correre o volare per sfuggire
all’immensa onda d’urto
che ci fece ruzzolare e rotolare rovinosamente sulle macerie della
montagna.
Ignorai
lo squarcio sul mio corpo, il quale era decisamente
peggiorato a causa dell’esplosione, e mi preparai subito a
curarlo con
Fatalità. Rimasi sorpresa quando mi resi conto che le mie
ferite si stessero
rimarginando da sole, a una velocità disarmante.
Il
mio cuore, nel mentre, aveva faticosamente ripreso a
battere.
“Kairi!
Tutto bene?” mi domandò Dragon
preoccupatissimo “Come stai?”
“Io...
penso bene...” mi voltai confusa verso di lui,
ammettendo “... però non so cosa
mi sia successo in questi pochissimi
secondi...”
“...
per qualche secondo la tua aura è sparita del
tutto... ma il tuo corpo ha continuato a muoversi, come se qualcuno
avesse
preso il suo possesso!” mi
rivelò lui, cogliendomi completamente alla
sprovvista “Sei diventata pallida come un
cadavere, i tuoi occhi avevano
le iridi rosa e assomigliavano a quelli di un serpente”
Controllata
da qualcuno...
...
un momento...
“Tanjiro...
lui aveva detto che dentro di me c’era...”
Sorrisi,
rassicurata dalle parole di Dragon.
Io
e Chi, quella mattina, avevamo trovato il tempo di farci
raccontare da Tanjiro la sua storia. Era stato così che
avevamo fatto una
particolare scoperta, ovvero che dentro al mio corpo risiedeva
l’anima di una
delle sue sorelline minori.
Nezuko
Tamado. Era stata lei a salvarci momentaneamente
la vita.
Nel
momento in cui realizzai quella verità, percepii lo
stesso calore di quando Tanjiro si era rivolto a me con gentilezza,
rivolgendosi a sua sorella.
“Non
preoccuparti, Dragon... so cosa mi è successo!”
rassicurai subito il padre di Emerald e Cristal, puntando preoccupata
lo sguardo
verso l’immensa coltre di fumo provocata dai nostri attacchi
“Pensi che
Cell sia morto?”
Lo
sguardo truce di Dragon, purtroppo, mi fece comprendere
l’amara verità.
“No...
la sua aura è ancora viva e pimpante. Odio
ammetterlo... ma nemmeno in coppia siamo in grado di fargli un graffio,
al
momento”
Aveva
ragione. Cell fuoriuscì dalle macerie, completamente
illeso e privo di ferite. Non si era fatto nemmeno un piccolo
graffietto e gli
arti strappati gli erano già ricresciuti.
“Devo
ammetterlo, Kairi... l’attacco di prima mi ha
letteralmente colto di sorpresa, ma non succederà di nuovo!”
Non
potevamo sconfiggerlo. Dragon aveva decisamente ragione.
Non potevamo ferire quella creatura in alcun modo. L’unica
speranza che ci
restava per sopravvivere era la fuga.
“Aaaahhhh...
mi sono sgranchito i muscoli”
affermò l’androide, schioccandosi il collo con
nochalanche “Era da tanto che
non mi capitavano avversari così in gamba. Potete anche
andarvene, per quanto
mi riguarda!”
Ci
misi qualche secondo per rendermi conto di ciò che avesse
detto l’androide. Lui...
...
lui ci stava lasciando andare?
“Che...
che cazzo significa?! Non dovevi ucciderci?!”
gli urlò contro Dragon, stupito dal comportamento di Cell,
il quale aveva
abbandonato il suo comportamento bellicoso.
“Affatto.
Il mio compito era quello di rapirti, sua
maestà, a qualunque costo” ci
spiegò l’androide, soddisfatto “Se
avessi davvero voluto ubbidire agli ordini di quel bastardo, non vi
avrei
lasciato alcuno scampo fin dall’inizio... avrei
ucciso Dragon e ti avrei
messa al tappeto senza battere ciglio! Non fraintendetemi... io stavo
davvero
cercando di assorbirti, Kairi!”
“Ma...
ma perchè...”
Non
riuscivo a comprendere le motivazioni dietro ai suoi
gesti. Qualcosa, però, la stavo cominciando a intuire,
analizzando le parole di
Cell. Lui non stava seguendo gli ordini del suo padrone. Lui si era
semplicemente divertito con noi. Non aveva mai avuto intenzione di
consegnarmi
al suo capo.
Un
dubbio viaggiò nella mia mente, un enorme sospetto che
venne prontamente confermato dall’androide.
“Tranquilla...
Cristal è al sicuro e Hinode sta dalla
mia parte. Tutti coloro che sono morti
ieri sono stati riportati in
vita da quella donna e si trovano tutti in un’altra
Dimensione. Fino a
quando il mio padrone non cercerà di appropiarsene, non gli
verrà torto alcun
capello”
“Come
facciamo a sapere che non ci stai mentendo?!”
gli domandai io, inferocita e offesa per essere stata ingannata da
quell’essere.
La
successiva rivelazione di Cell mi colse alla sprovvista.
“Credetemi...
se non per gli altri, potete stare certi
che GAMMA Hinode proteggerebbe ogni versione di Cristal anche a costo
della sua
stessa vita. Non riesco a capire il
motivo dietro a questa
decisione, ma so che se provassi a torcere un capello a quella ragazza,
le pene
dell’inferno sarebbero preferibili a ciò che
Hinode mi farebbe”
Dallo
sguardo dell’androide, mi resi conto che probabilmente
lui non stava mentendo.
Perciò
Hinode e Cristal erano legate in qualche modo, nel
futuro?
“Su,
tornate indietro!” ci invitò lui ad
abbandonare
l’arena dello scontro, soddisfatto “I
vostri amici potrebbero essere in
serio pericolo! E tu... cosa ci fai qua?”
La
frase di Cell ci colse completamente alla sprovvista.
[Continuazione
- Survive and Get The Blade - KIMETSU NO YAIBA]
Come
avevamo fatto a non percepire la sua aura? Possibile si
fosse mosso senza farsi notare da nessuno? Conoscendo il soggetto,
questa
ipotesi era probabile quanto l’opposta.
Saitama
si guardò attorno, con uno sguardo talmente serio da
farmi venire la pelle d’oca. Stava certamente valutando tutta
la situazione,
cercando di capire come muoversi nel migliore dei modi. Il suo sguardo,
tuttavia, si pietrificò davanti al Key-Blade afferrato da
Cell.
“EHI!
HAI SENTITO COSA TI HO DETTO!? COSA CI FAI QUI,
PELATO DI...”
Un
pugno. Questo bastò a bucare il ventre
dell’androide, il
quale cominciò a sputare sangue violaceo dalla bocca. Io e
Dragon rimanemmo
letteralmente a bocca aperta.
Forza
pura. Questa era la descrizione adatta del semplice
attacco di Saitama.
“Tu,
insettone... dove hai trovato quel Key-Blade?”
Io
e Dragon indietreggiammo, preoccupati. Questa storia
sarebbe finita molto male se fossimo rimasti coinvolti in quella
battaglia.
“E
se anche fosse? Cosa te ne importa? Ormai quella
nanetta ha smesso di vivere... preoccupati meno dei morti, se
non vuoi
raggiungerli!”
L’androide
rimarginò istantaneamente le sue ferite, pronto
ad affrontare l’eroe di nome Saitama.
“Se
non sbaglio il tuo nome è Cell... ho indovinato?”
“Sono
onorato, dico sul serio... conosci anche il mio
nome” si complimentò il
cyborg, indicando il nostro pelato amico “Tu,
invece, devi essere Caped Baldy... meglio noto come Saitama!
Si dice che la
tua potenza sia senza eguali, e l’ho appena provato sulla mia
pelle!”
“Perchè...
perchè l’hai uccisa?”
“Ancora
con questa storia... e va bene. Te lo
dirò... solo se mi consegnerai personalmente la
regina Kairi!”
Il
ghigno malefico di Cell mi dette il voltastomaco. Verme.
Ancora con questa storia.
“Mi
stai irritando, insetto...” insistette Saitama,
per niente terrorizzato “Voglio una risposta...
prima che ti cancelli
dall’esistenza!”
Io
e Dragon arretrammo nuovamente. La situazione stava
precipitando.
“Non
ci arrivi da solo? Sono un cattivo! Non ho bisogno
di un vero motivo per ammazzare qualc...”
PUNCH!
Un
altro pugno, sferrato verso l’androide. Un fortissimo
getto d’aria si abbattè verso Cell, il quale
evitò agilmente il colpo. Saitama
non sembrava averla presa affatto bene.
“Non
sei minimamente credibile, verme! Tu sei tutto
tranne che un nemico senza obiettivi.
Cell... a cosa puntavi con la
morte di Tatsumaki? Avevo fatto una promessa... avevo detto a
sua sorella
che non le sarebbe accaduto nulla di grave...”
Oh
no. Che storia era quella?
***
Qualche
giorno prima...
SAITAMA
[Krillin
and Goku - DRAGON BALL SUPER]
“Mi spiace tantissimo per il
pugno che ho sferrato a tua moglie, Gohan... non volevo tirarlo
così forte...”
“Nah, tranquillo Saitama! Va
tutto bene! Videl ha preso colpi peggiori, e poi è riuscita
a superare l’ultimo
turno eliminatorio! Inoltre è curiosa di sapere quale sia il
tuo segreto!”
“Il mio segreto?”
“Per la tua forza smisurata!
Non ho mai conosciuto un terrestre forte quanto te, e volevo sapere se
sei
riuscito a raggiungere questa potenza con un allenamento
speciale”
“Nah... niente di
particolare...”
Era la verità. Il mio
allenamento era molto semplice, anche fin troppo, e lo spiegai in
pochissimi
secondi al giovane guerriero. A differenza di tanti miei amici,
tuttavia, lui
sembrò entusiasta.
“UAO! E’
INCREDIBILE! SEI
RIUSCITO A DIVENTARE COSI’ FORTE CON UN ALLENAMENTO
COSI’ SEMPLICE! SONO COSI’
INVIDIOSO!”
“Io invece invidio te. Ho
passato mesi interi ad allenarmi, senza pensare a
nient’altro. Sono
diventato forte, è vero, ma il prezzo che ho pagato
è stato tremendo... i miei
capelli... la mia vita sociale... ma soprattutto il mio orgoglio. I
miei nemici
sono tutti troppo deboli e mi basta sempre un pugno per sconfiggerli.
Tu,
invece, hai ottenuto quella forza senza perdere nulla di tutto questo.
Hai
ancora i capelli, sei sposato con una donna bellissima, hai una figlia
stupenda
e non sembri insoddisfatto della tua vita”
“Ecco... hai ragione solo in
parte. E’ vero che ho una famiglia meravigliosa e che la mia
vita va alla
grande... ma non è sempre stato così. Quando ero
più piccolo, la mia infanzia è
stata rovinata da due autentici mostri. Fu uno di questi, tuttavia, a
farmi
vivere un vero e proprio incubo... un androide di nome Cell, che
puntava a
distruggere la Terra. A causa sua, molti dei miei amici hanno rischiato
la vita
e mio padre... ecco... a differenza tua, io non mi sono allenato per
piacere
personale... l’ho fatto perchè sono stato
costretto. Ho perso la mia infanzia a
causa di quell’androide... ci ho messo tantissimo tempo per
ritornare a cercare
la mia felicità e se non fosse stato per Videl... io non ci
sarei mai riuscito”
“Capisco... allora posso
chiederti un consiglio? Come posso ritrovare la voglia di
vivere?”
“Non è affatto
difficile! A
dire la verità hai già iniziato il tuo percorso
di rinascita!”
“Eh?! Che stai...”
“Allora rispondi a questa
domanda... chi era quella bellissima donna con la quale stavi parlando
cinque
minuti fa?”
“Ahahahah...
c’è un
malinteso... Fubuki è soltanto
un’amica...”
No. Un momento. Cosa stavo
dicendo? Lei era soltanto un eroina che provava ogni volta ad
arruolarmi nel so
gruppo, i Blizzard. Perchè l’avevo definita una
mia amica?
Se qualcun’altro meritava
quell’appellativo, quello era certamente Genos, o King...
... ma ero rincitrullito, per
caso? Il primo era uno scroccone che sfruttavo per ricevere dei soldi
in più,
mentre King era un falso eroe che passava il tempo dietro ai
video-giochi.
“Io non direi che tu sia
completamente isolato dal mondo... se tu fossi stato un completo
idiota,
nessuno di loro avrebbe continuato a starti vicino. Ho parlato anche
con tutti
i tuoi amici, Saitama... e non sai quante belle parole siano uscite
dalle loro
bocche”
“Di-dici sul serio?”
“Eccome! Genos ti vede come
un mentore saggio e senza peli sulla lingua, grazie al quale sta
raggiungendo
tutti i suoi obiettivi e grazie al quale riesce sempre a rialzarsi dopo
una
sconfitta. Alcuni eroi di Classe S sono rimasti sbalorditi dalla tua
immensa
potenza e vorrebbero conoscerti meglio... perfino Tatsumaki ha ammesso
che hai
un buon potenziale per diventare un eroe al massimo livello... anche se devo ammettere che, a parere
mio, lo sei già!”
“Quell’antipatica
nanerottola?! Sicuro che non ti abbia preso in giro o che non fosse
ubriaca?!”
L’ultima volta che Tatsumaki
si
era risentita di un mio commento, aveva cercato di ammazzare Zombieman
in preda
agli effetti dell’alcool. Me lo aveva riferito Genos stesso,
affranto e
dispiaciuto per quanto avvenuto.
“A parte ciò...
anche Fubuki
sembra aver cambiato idea sul tuo conto. Si è resa conto di
tutti i suoi limiti
grazie a te. Invece di provare ad arruolarti nel suo gruppo, ora si sta
allenando duramente per raggiungere lo stesso potenziale di sua
sorella. Lei è
stata quella che mi ha fatto i complimenti più belli su di
te. Mi ha anche
parlato di una promessa...”
***
Nel
presente...
KAIRI
[Emperor
Frieza - DRAGON BALL XENOVERSE]
“Avevo
promesso a Fubuki che avrei protetto sua
sorella anche a costo della mia vita... come... come hai potuto...”
Io
e Dragon ci portammo una mano davanti alla bocca,
sconvolti. Non ne sapevamo nulla. Tatsumaki, d’altronde, ci
era sempre sembrata
ignara di questa promessa fatta da Saitama. In quei pochi giorni, lui e
l’eroina amica di Cristal si erano comportati come cane e
gatto, ma nonostante
ciò ero certa che, come eroi e colleghi, si fossero sempre
rispettati a
vicenda.
Beh...
Saitama la rispettava sicuramente, a giudicare dal
modo in cui stava reagendo alla morte di Tatsumaki.
“Saitama...
povero imbecille...” lo
canzonò
Cell, scuotendo il capo con immensa delusione “Con
quale coraggio dirai la
verità alla tua amica? Mi immagino già la
scena... tu, in lacrime, ammetterai
di non aver mantenuto la tua parola... che non sei stato in
grado di
proteggere la sua cara sorellina!”
“Non
farti strane idee... Tatsumaki era tutto tranne che
una principiante. Se lei è morta... significa che il suo
assassino è molto
forte” dichiarò Saitama, senza vergogna
“Non ha fatto in tempo a
usare i suoi poteri psichici o, peggio ancora, questi non avevano
effetto sui
suoi avversari. A giudicare dalle tue capacità... dubito che
uno come te sia
stato in grado di ucciderla”
Cell
digrignò i denti, furioso. Lo aveva letteralmente punto
nell’orgoglio.
Saitama
non poteva sapere che Tatsumaki non era stata
semplicemente uccisa, ma assorbita dall’androide. Solo in
quel modo, infatti,
Cell era stato in grado di usare il Key-Blade appena conquistato
dall’eroina.
“Non
so il perchè... ma tu mi ricordi tanto una
persona...” affermò il bio-androide,
iniziando a muovere i suoi passi verso
l’eroe di Classe A “... incredibile... sembra
sia passata una vita da
quando ho intravisto uno sguardo identico al tuo!”
Ora
i due guerrieri si trovavano l’uno di fronte
all’altro.
Cell era molto più alto di Saitama e lo sovrastava di almeno
mezzo metro.
“Arrogante...
sicuro di sè... gli occhi di un uomo che è
accecato dalla pura rabbia!”
“Provo
a indovinare... è lo stesso sguardo di quello che
ti ha fatto il culo a strisce, quasi venti anni fa!”
Non
appena finì di pronunciare quella frase, Cell lo prese
letteralmente alla sprovvista, con un pugno nella bocca dello stomaco.
Per la
prima volta da quando avevo conosciuto l’eroe, questi
sputò sangue dalla bocca
accusando il colpo e arretrando di qualche passo.
“Non
paragonare il vecchio me a quello di adesso... non
sottovalutarmi!”
Saitama
si riprese quasi istantaneamente e provò a colpire
nuovamente il suo avversario con uno dei suoi incredibili pugni. Cell,
tuttavia, riuscì a parare il colpo con il palmo della sua
mano. Perfino il
pelato era rimasto di stucco davanti a quella dimostrazione di forza da
parte
dell’androide.
“Credo
tu non sappia molto sul sottoscritto”
continuò Cell a sbeffeggiare Saitama, il cui sguardo era
colmo di stupore e
sbigottimento “A differenza della mia
precedente forma, io possiedo le
cellule di tutti i partecipanti al I Torneo del Potere, grazie
all’ottimo
lavoro svolto da Hit che ha raccolto tutti i DNA! Ma non è
finita qui...”
Il
braccio imprigionato di Saitama iniziò a torcersi di
frotne all’immensa potenza di Cell.
“Ieri
mattina, Hinode mi ha concesso di assorbire la
parte di Majin Buu che aveva acquisito. Non solo sono immortale, ma
sono anche
in grado di rigenerarmi e apprendere le mosse dei miei avversari con un
solo
sguardo! Hinode mi ha donato anche un nuovo potere, a me completamente
sconosciuto!”
Il
braccio di Cell si alzò in aria, con il palmo aperto. Che
intenzioni aveva quell’insettoide?
I
suoi occhi si rivolsero a me. Le sue iridi avevano
cambiato nuovamente colore. Non erano più rossi, ma ambrati,
come quelli di
Master Xehanort...
...
no... impossibile...
...
quello era il potere dell’Oscurità!
“Mi
perdoni, mia regina... Dragon aveva proprio ragione!
Non ho mai avuto bisogno della sua forza!”
“NO!”
Sia
io che Dragon corremmo a perdifiato, in direzione dei due
contendenti. Una luce apparve sopra la testa di Cell, a conferma dei
miei
dubbi. Senza perdere un secondo in più, mi trasformai in SS2
e preparai
Fatalità. Sapevo di non avere la forza sufficente a parare
la lancia, ma in
combinazione con Dragon le possibilità aumentavano, ancora
di più se invece di
bloccare il Key-Blade dell’androide, entrambi avessimo
puntato a...
“Saitama!
PREPARATI A SCAPPARE!”
Il
nostro piano funzionò. Usando il massimo della nostra
forza fisica, con i nostri Key-Blade io e Dragon tragliammo il braccio
di Cell
che imprigionava Saitama, il quale fu in grado di sfuggire ed evitare
di farsi infilzare
dall’arma precedentemente appartenuta a Tatsumaki. Tutti e
tre ci tenemmo a
distanza da Cell, il quale si fece ricrescere nuovamente il braccio
mozzato.
C’era
mancato un soffio, ma il nostro trionfo rischiava di
durare molto poco. Solo per raggiungere quel risultato, eravamo stati
costretti a dare
il massimo. Se avessimo continuato in quel modo, la nostra sconfitta
sarebbe
stata inevitabile.
“Dragon,
Kairi...” ci richiamò Saitama,
abbastanza preoccupato “Voi tornate indietro! Ci
penso io a Cell!”
“Stai
scherzando, spero!!!” affermai io, scioccata
“Non
vedi che è più forte di tutti e tre messi insieme?”
“Non
ho usato il massimo della mia forza! Potevo
liberarmi da solo, prima!”
“E
CE LO DICI SOLO ADESSO!?”
“Kairi!
Approfittiamone!” mi ordinò invece
Dragon,
con fermezza “In questo modo possiamo
cercare Cristal!”
Digrignai
i denti, decisamente insoddisfatta. Andare a
cercare BETA Cristal, in quel momento, aveva la massima
priorità.
“D’accordo...”
mi arresi io, voltando le
spalle al nostro alleato e amico ma avvisandolo “VEDI
DI NON MORIRE,
SAITAMA!”
Io
e Dragon cominciammo a correre all’indietro, in direzione
di tutti gli altri, mentre Saitama e Cell si erano messi in posizione
di
combattimento, pronti a combattere tra di loro.
***
Cimitero
dei Key-Blade - Vicino al Canyon
Nello
stesso momento...
BETA CHI
[I'm
Seriously Going To Crush You - BOKU NO HERO ACADEMIA]
La
battaglia tra me e Gluttony era incominciata da qualche
minuto, ma ero in netta difficoltà. Nonostante Tanjiro
avesse già preso il
possesso del mio corpo, quella donna era su tutt’altro
livello rispetto a Lust.
In quanto a tecnica ed esperienza, l’ex giornalista mi era
nettamente
superiore.
Il
mio corpo era già ricoperto di graffi e lividi
dappertutto. Avevo fatto un grossissimo errore ad affrontarla da sola,
senza
qualcuno che potesse aiutarmi.
“Che succede,
ragazzina? Stai già boccheggiando?”
si prese gioco di me quella megera, volteggiandomi attorno come una
zanzara
alla ricerca di sangue “Davvero
pensavi di poter combattere allo stesso
livello di un Deadly Sins, completamente da sola? E pensare
che io sono
soltanto la quinta tra i sette in termini di potenza...”
Le
sue parole non mi ferirono un granchè. Ero consapevole di
non essere la più forte del mio gruppo e che, da sola, non
fossi in grado di
far nulla. Nonostante ciò, avevo necessariamente bisogno di
trattenere Gluttony
vicino a me, così da lasciare l’incombenza di
Greed a tutti gli altri. Simon se
la sarebbe cavata alla grande anche da solo, contro Envy.
- Chi... credo
sia giunta l’ora di provare
l’efficacia di quella sostanza –
- Già da adesso?
Quella è la nostra sola carta a
sorpresa da giocare! Se non funziona, siamo morti!
–
-
Se non la usiamo, siamo morti comunque! –
Tanjiro
aveva perfettamente ragione. Se non potevamo
sconfiggerla con l’esperienza, allora eravamo costretti ad
aumentare la nostra
forza e la nostra velocità. Potevamo raggiungere
quell’obiettivo solo in un
modo...
***
Quella
mattina...
“Ricordi cosa hanno detto i
nostri amici al riguardo del KI Power e di quella sostanza chiamata
Yilar?”
“Certo... che sono molto...
un
momento! Non mi starai dicendo che quel pazzo di Freezer...”
“Già...
probabilmente ci ha
iniettato del DNA sconosciuto nelle vene. Non so quali geni abbia usato
per
creare questa sostanza, ma di certo Freezer voleva potenziarci, in
questo modo”
“Ma allora come posso
attivare
quel potere, Peach?”
“...”
“... Peach...?”
“... ascoltami, Chi. Non so
che
abbia in mente quell’imbecille dell’imperatore
ma… ti scongiuro… evita di
attivare quel potere prima del tempo. Potrebbe accaderti qualcosa di
molto
brutto se non sei preparata a sufficienza”
“... qualcosa... di
brutto?”
“Tu non hai sostenuto dei
reali
allenamenti nelle arti marziali. La trasformazione donatati da Freezer
potrebbe
aumentare drasticamente la tua potenza, ma il tuo corpo non
è ancora abbastanza
resistente da sopportare quel cambiamento. In parole povere... se tu
provassi a
trasformarti, rischieresti l’auto-distruzione!”
***
[My
Hero Academia - BOKU NO HERO ACADEMIA]
Le
parole di Peach risuonarono minacciosamente nella mia
mente. Il rischio di rimanere uccisa per colpa dello Yilar era davvero
molto
elevato e non ero certa di poter sconfiggere Gluttony con una
capacità che
nemmeno conoscevo. Tuttavia dovevo comunque provarci, o sarebbe stata
la fine
per me e i miei amici.
Lasciai
a Tanjiro il compito di caricare la mia aura, mentre
io lo avrei aiutato nella trasformazione con la mia concentrazione.
La
prima sensazione che provai fu quella di un formicolio
sulla schiena, lungo la spina dorsale, dal quale riuscivo a percepire
l’immensa
forza che mi era stata donata dallo Yilar. Dovevo semplicemente
lasciarla
scorrere nel mio corpo, tutto qua.
A
parole sembrava semplice, ma non era affatto così. Ogni
fibra dei miei muscoli, quando veniva avvolta da quell’aura
incandescente,
mandava impulsi dolorosi al mio cervello, intimandogli di smettere con
quella
tortura.
- Chi... basta
così... –
- No... non è
abbastanza... ancora un po’! –
Cominciai
a sentire le mie ossa allungarsi e irrobustirsi
come acciaio, mentre il mio cuore pompava il doppio del sangue di cui
necessitava. Il formicolio sulla schiena si spostò
leggermente più in basso,
sul mio coccige. Qualcosa stava fuoriuscendo dai miei vestiti.
Era
una coda. Lunga e pelosa, come quelle delle scimmie,
iniziò a dimenarsi senza controllo prima che fossi in grado
di muoverla a mio
piacimento.
Un
momento... ma quella non era la caratteristica
principale di un...
“Quindi
appartenevano a un sayan i geni di quello
Yilar...” comprese al volo Gluttony,
pronta nuovamente ad affrontarmi.
Io,
tuttavia, cercavo ancora più potere.
-
Adesso basta, Chi! Se vai oltre, rischi di
perdere il controllo! –
Infastidita
e delusa, decisi di ubbidire al comando di
Tanjiro. Fu una scelta saggia, mi resi conto, perchè il mio
corpo non la
smetteva di farmi male dappertutto.
Evocai
subito Catena Regale, pronta a confrontarmi
nuovamente con Gluttony. Speravo di essere diventata molto
più forte, ma non
riuscivo a percepire la differenza tra la me di prima e quella di
adesso, più a
causa della mia inesperienza che per altri motivi.
- Tanjiro! Il mio corpo
è di nuovo tuo! Hai bisogno di
una mano prima che ti ceda il comando? –
- Ottimo!
Adesso ti mostrerò una delle mie tecniche
più forti e la combinerò con la tua nuova forza!
Suggeriscimi un modo per
bloccarla e coglierla di sorpresa... e il corpo da Majin
diventerà cenere! –
La
sua tenacia e la sua sicurezza mi rassicuravano
moltissimo. Questo mi permise di recuperare fiducia e analizzare
l’andamento
del combattimento fino a quel momento.
In
termini di forza bruta, velocità ed esperienza, Gluttony
era decine di volte superiore alla Deadly Sins sconfitta il giorno
prima.
Colmare un divario simile era impossibile da sola, ma questo non
significava
che io fossi sconfitta già in partenza. Dovevamo sfruttare
un momento della
lotta in cui lei mi avrebbe decisamente sottovalutato e, a giudicare
dai suoi
movimenti, quello migliore per sferrarle un colpo decisivo era uno
solo...
- Sei sicura
della tua decisione, Chi? Molte cose
potrebbero andare storte! –
- Per questo voglio
affidare la pratica a te, Tanjiro!
–
Diverse
scariche elettriche si materializzarono attorno al
corpo della mia avversaria, segno che stesse per attaccarmi.
L’ammazza-demoni
inspirò una sola volta aria nei polmoni, i quali a causa del
mio cambiamento
fisico erano in grado di accumulare tre volte più ossigeno
di un comune essere
umano...
...
e attaccò, senza darmi modo di rendermene conto!
“Danza del Dio
Fuoco – VALZER FLASH!”
Catena
Regale venne totalmente avvolto dalle fiamme, e con
un semplice balzo in avanti il mio corpo si trovava di fronte a
Gluttony, la
quale si riprese subito e, senza darmi modo di reagire, fu in grado di
scivolarmi sotto le braccia afferrandomi entrambi i polsi con le sue
mani e disarmandomi
subito. A nulla valsero i miei calci per cercare di liberarmi.
“Che sciocca... PREPARATI A
RAGGIUNGERE SIMON
ALL’ALTRO... MA CHE...?!”
Ecco.
Quello era il momento nel quale Gluttony o i nostri
avversari mi avrebbero sottovalutato di più...
...
l’istante prima di darmi il colpo di grazia!
Prima
che lei potesse uccidermi, riuscii a evocare il mio
Key-Blade con l’unica parte ancora libera del mio corpo,
riuscendo anche ad
afferrarlo. Una sferzata della mia coda, al massimo della
velocità, mi permise di
colpire Gluttony in pieno stomaco con la lama fiammeggiante del mio
Key-Blade, e
il demone mi liberò arso dalle lingue di fuoco incandescenti.
L’onda
d’urto dell’attacco mi scaraventò
dall’altra parte
della radura, senza che riuscissi a recuperare il controllo prima della
caduta
rovinosa sul terreno. Quando mi rialzai, davanti a me c’era
l’inferno.
L’intera
radura era avvolta dalle fiamme, e Gluttony si
dimenava come una matta da una parte all’altra, urlando per
il dolore causato
dalle sue carni che bruciavano senza freno.
Non
era il momento di fermarmi! Dovevo continuare ad
attaccarla, o Gluttony si sarebbe subito ripresa!
Kairi
mi aveva sconsigliato di usare gli incantesimi al
livello Maestria, ma non mi restava altra scelta.
“ZETTA
FLARE! ZETTA FLARE! ZETTA FLARE!”
Ancora
una volta venni scaraventata all’indietro a causa
dell’immenso potere che fuoriuscii dal mio Key-Blade, il
quale gettò altre
fiamme sul rogo, aumentando la temperatura circostante e provocando
ancora più
dolore a Gluttony, la quale non la smetteva di gridare atrocemente.
Ancora.
Dovevo colpirla ancora e non darle il tempo di
reagire! Le fiamme erano ottime per carbonizzarle il corpo da Majin, ma
non
erano controllabili. Dovevo trovare un modo per sfruttare quelle che
avevo già
prodotto, per renderle ancora più efficaci e potenti.
Fu
a quel punto che un’idea si materializzò nella mia
testa,
e la suggerii a Tanjiro, il quale decise di aiutarmi.
“ZETTA
AERO!”
Le
fiamme attorno a Gluttony si erano momentaneamente
dissolte, senza però spegnere l’immenso incendio
che avevo provocato. Il membro
dei Deadly Sins era a dir poco irriconoscibile. Non era rimasta traccia
della
sua bellezza ottenuta per mezzo della chirurgia estetica.
Ben
presto, non sarebbe rimasta nemmeno traccia delle sue
ossa, perchè la magia di Catena Regale era tutto tranne che
terminata!
Usai
tutta l’energia che avevo ancora in corpo e la sfruttai
per modificare il getto d’aria prodotto dal mio Key-Blade,
trasformandolo in un
vortice con epicentro proprio sopra quel che restava della carcassa di
Gluttony. Le fiamme attorno a noi vennero velocemente attratte
dall’aria,
concentrandosi e riprendendo a bruciare il corpo del demone, il quale
riprese
il suo atroce e terrificante lamento a squarciagola.
Quello
che avevo di fronte a me, ora, era un maestoso e
pericolosissimo uragano di fuoco incandescente, il quale
aumentò il suo
turbinio e, con esso, anche la sua potenza distruttiva. Non era
più rimasto
ossigeno intorno a me, ma non accennai a fermarmi consapevole che, se
l’avessi
fatto, me ne sarei pentita per il resto della mia vita.
- CHI! FERMATI! SE
CONTINUERAI COSI’... –
Troppo
tardi.
Ormai
incapace di controllare quell’attacco indomabile,
l’uragano si autodistrusse provocando un’esplosione
così potente da accecarmi
la vista e spazzarmi via per centinaia e centinaia di metri. Persino il
canyon
attorno a noi subii gli effetti di quell’immenso colpo, e si
sbriciolò in tanti
pezzettini.
Certa
che, in quel momento, io sarei morta arsa dalle
fiamme, non fui più in grado di riprendere il controllo e
svenni per il dolore
immenso provocatomi dalle bruciature.
***
Nello
stesso momento...
MIDORIYA
[What
Can You See in Their Eyes - BLEACH]
Ci
avevo provato. Lo giuro. Avevo davvero cercato di colpire
Greed con tutte le mie forze ma, all’ultimo, il mio corpo si
era paralizzato.
Non
ce la facevo. Non riuscivo a colpire il corpo della
ragazza che amavo. Non importava se era già morta.
Affrontarla e distruggere
ciò che restava di lei era troppo da sopportare per me.
Tutta la sete di sangue
che avevo provato nei confronti del demone si era dissolta come neve al
sole.
Greed
mi avrebbe staccato la testa con un colpo secco se
Goten non si fosse portato di fronte al mio nemico, parando il suo
attacco e
cercando di colpirlo a sua volta con un pugno dritto sul viso.
Per
il mezzo sayan fu come aver colpito un blocco di
Katchin-Katchin senza aura. Dolorante, Goten si allontanò
dal suo avversario,
trascinandomi con me alla larga.
Era
un incubo dal quale non mi sarei risvegliato mai più.
“Mi...
mi dispiace, Goten... io non posso...”
“Sì
che puoi! Ochaco potrà anche essere morta, ma se
riusciamo a riattivare le Sfere del Drago, o a recuperare quelle Super,
possiamo riportare in vita tutti!” mi
incitò lui, con speranza,
rialzandomi con la forza “Avrà
anche il corpo della tua ragazza, ma
quello è uno dei nostri nemici e va ucciso, se non vogliamo
che commetta altre
atrocità!”
Sapevo
che avesse pienamente ragione. Io ero un eroe. Non
dovevo lasciarmi condizionare dal corso degli eventi. Era mio compito
sconfiggere i cattivi, non importava in quali circostanze, e di certo
non
potevo lasciare Goten a combattere da solo contro un demone dal potere
paragonabile a quello degli Angeli.
“Le Super Sfere del Drago...
quindi voi non lo sapete
ancora...”
Le
parole di Greed ci lanciarono un pericoloso allarme.
Quella
che ci fece fu la peggiore delle rivelazioni, in
grado di ammutolire anche il mio amico.
“Si da il caso che
quelle sfere non esistano più. Il
nostro padrone ha deciso di assorbirne l’energia,
così da poterle sfruttare per
il suo desiderio finale!”
No.
Impossibile.
Questo
significava che...
“... ebbene sì.
Nessuno dei vostri amici potrà tornare in
vita! La morte di tuo padre, Goten, è stata del tutto vana,
così come quella
dei tuoi maestri e della tua ragazza, Midoriya! Cosa si prova a perdere
completamente le proprie speranze!? PENSAVATE DAVVERO DI POTER
RISOLVERE TUTTO
CON UNO SCHIOCCO DI DITA!? QUESTA E’ UNA GUERRA, RAZZA DI
INSULSI MORTALI! NON
RIUSCIRETE MAI A SCONFIGGERCI SE NON SIETE PRONTI A FARE DEI SACRIFICI!
TUTTI
QUELLI CHE SONO MORTI LO SAPEVANO... e ora l’avete capito
anche voi”
Quelle
parole mi avevano completamente svuotato. Ero inerme,
troppo sconvolto dalla terribile e dolorosa verità appena
appresa.
Avevo
perso Ochaco per sempre…
…
ed era solo colpa mia.
- Non lasciarti prendere
dallo sconforto,
giovanotto! –
***
Una
voce, improvvisamente, rieccheggiò nella mia testa,
cogliendomi alla sprovvista. Chi aveva parlato? Cosa stava succedendo?
- Ti sto parlando
telepaticamente dal tuo
subconscio. Il mio nome è Kisuke Urahara e sono uno
Shinigami –
“Un...
cos...?”
La
mia bocca, improvvisamente, si richiuse ermeticamente per
istinto, ma senza che io lo volessi.
- Non fare lo
stupido! Non parlare o il tuo nemico
ci scoprirà! Ascolta attentamente ciò che sto per
rivelarti... Ochaco potrebbe
ancora essere viva! –
- Cosa?! Dice sul serio?
–
- Non puoi
saperlo, ma nel suo corpo si trovava
l’anima di una mia amica. La conosco troppo bene e non
avrebbe mai permesso
alla tua ragazza di morire senza fare nulla. Qualunque cosa succeda a
quel
corpo, Ochaco starà bene! Puoi fidarti di me, giovanotto!
–
Il
suo tono era così scherzoso ma tranquillo. Non avevo
motivo di credergli, ma nemmeno il contrario. Cosa potevo fare?
- Prova a
controllare il corpo della tua ragazza,
se non sei sicuro. Li vedi quei tatuaggi sulle braccia? Sono identici a
quelli
che aveva Yoruichi, e lei è una grandissima esperta di Kido
come me –
- Perciò, se
riusciamo a sconfiggere e distruggere il
nuovo corpo di Greed... –
-
All’apparenza potrà sembrare una passeggiata, ma
non lo è. Quel farabutto ha il potere demoniaco della Difesa
Totale a Riflesso.
Non importa quali attacchi, fisici o fatti di KI possano colpirlo...
lui sarà
sempre in grado di resistergli e di rigirarlo a suo piacimento!
–
- Ma allora come possiamo
sconfiggerlo? –
- Abbiamo due
opzioni. Una è quella di usare un
Key-Blade e attaccarlo, ma tu non possiedi il Marchio di Maestria e non
sei
ancora pronto per sfruttarlo al massimo dei suoi poteri. Anche quella
ragazzina, quella Chi, ieri è stata molto fortunata... solo
grazie all’anima
estranea nel suo corpo è stata in grado di ferire
l’avversario, ma con Greed
non sarebbe in grado di fargli nulla, e nemmeno io!–
- ... e la seconda? –
- ... la
seconda è distruggerlo dall’interno. Yoruichi
ha fatto sì che quei tatuaggi non fossero visti da Greed,
attivando un
incantesimo difensivo chiamato Kyokko su se stessa. Grazie a esso, il
demone sa
della presenza di un’altra entità dentro di lui,
ma non ne conosce l’identità.
Perciò ascoltami attentamente, giovane Midoriya...
perchè il piano che sto per
suggerirti potrebbe non piacerti. Tu cerca di guadagnare tempo!
–
***
[Continuazione
- What Can You See in Their Eyes - BLEACH]
Mi
ripresi al volo, voltandomi verso Goten con aria
tranquilla. Lui era ancora scosso dalle parole di Greed,
perciò dovevo
risollevargli il morale.
“Ehi,
amico... forse so come sconfiggere il nostro
avversario!”
“Di-dici
sul serio?”
“Sconfiggermi? Tu?!
Ahahahahahahah!” iniziò a
sghignazzare il demone, decisamente divertito dalla situazione creatasi
“Davvero
affonderesti le tue mani dentro al corpo della tua povera ragazza?!
Sei davvero crudele, Deku-Kun... amavi davvero la tua ragazza?!”
“Certo
che sì! Quello che ho di fronte è solo il suo
corpo! Da qualunque parte si trovi il suo
Cuore e la sua Anima, ora
lei è al sicuro... e lo stesso vale per i miei
maestri o per Son Goku!”
affermai, con grinta e forza, lasciando di stucco Goten, al quale si
allargarono le pupille per la sorpresa.
Kisuke
mi aveva spiegato per filo e per segno il piano che
aveva in mente, sfruttando anche qualcuno dei miei consigli.
L’unica parte del
corpo che avevo sotto controllo era la mia bocca, mentre il resto era
perfettamente controllato dallo Shinigami.
Dovevo
sfruttare quel momento al meglio, senza lasciar
intendere nulla al mio nemico.
“Sei proprio un caso
disperato, Deku-Kun... i corpi
dei tuoi amici si stanno rivoltando nella tomba, solo ad ascoltarti...”
“Dimmi,
Greed... cosa si prova a essere sottomesso a
qualcuno che, un giorno, ti pugnalerà alle spalle?”
Lo
giuro. Mai mi sarei immaginato che quella frase
funzionasse al primo colpo. La smorfia di orrore e disgusto che mi
rivolse
Greed fu una delle migliori reazioni alla quale io potessi ambire.
Dovevo
rincarare la dose, senza alcuna paura delle
conseguenze.
“Davvero
non ci eri arrivato prima? Pensavi davvero che
al vostro padrone foste utili? Lo siete... ma non nella maniera in cui
credevi
tu! Sette Frammenti di Pura Luce e Tredici di Oscurità...
strano che il vostro
gruppo sia formato da tredici individui, il vostro capo compreso.
Persino un
bambino ci arriverebbe da solo!”
Senza
timore, cominciai ad avvicinarmi a lui, ma il demone
aveva iniziato a camminare all’indietro, intimorito dalle mie
parole.
“Hai
ragione... sono furioso per quanto è successo alla
ragazza che amo. Tuttavia... non posso negare che provo
un’immensa pietà nei
tuoi confronti. Sei soltanto un burattino nelle mani del suo
marionettista... e
quando non gli sarai più utile, lui ti getterà
nella pattumiera come
spazzatura! Forse è per questo che cerchi così
tanto di provocarmi... la tua
anima sa perfettamente quale sarà il suo destino e sta
cercando senza speranza
di autoconvincersi che non morirai per mano del tuo padrone”
“Smettila... smettila...”
Greed
iniziò a rabbrividire per la rabbia. Era come se,
sotto la pelle della mia ragazza, ci fossero centinaia e centinaia di
bolle che
provavano a fuoriuscire da essa, come acqua in evaporazione.
Stava
funzionando. Come previsto, oltre al corpo di Ochaco,
il Deadly Sins aveva al suo interno anche cellule appartenenti a Majin
Buu. Bastava
una sola frase, soltanto una, e il nostro piano avrebbe funzionato alla
perfezione.
“...
ammettilo, Greed... TU PROVI INVIDIA PER NOI ESSERI
UMANI, PERCHE’ A DIFFERENZA TUA NOI POSSIAMO RIBELLARCI AL
NOSTRO DESTINO! A
TE, INVECE, NON RESTANO CHE DUE SCELTE... MORIRE PER MANO NOSTRA... O
PER
QUELLA DEL TUO ANGELO! UNA COSA E’ CERTA... LA TUA AVARIZIA
DI CORPI TI STA
CONDUCENDO DRITTO VERSO LA MORTE!”
“TACI! TACI! TACI!
SEI MORTO, FIGLIO DI PUTTANA!”
Rimasi
completamente spiazzato quando un grande pezzo di
carne si staccò dal corpo mortale di Greed, dirigendosi a
velocità supersonica
verso di me.
“ATTENTO
MIDORIYA!!!”
Il
mio corpo si mosse da solo grazie alla freddezza di
Kisuke, il quale fu rapido abbastanza da pronunciare il suo fidato
incantesimo.
“KIDO #81 – DANKU!”
Attorno
a me si creò una barriera di energia, sotto forma di
cubo, e la massa di carne staccatasi da Greed mi inglobò
senza alcuna fatica.
Essa continuò a fagocitarmi per diversi secondi, almeno per
mezzo minuto, fino
a quando non iniziò a ritirarsi con lentezza.
Ero
certo che avesse funzionato perchè non mi trovavo
più
assieme a Goten o Greed, ma in uno spazio viscido, puzzolente,
ricoperto di
vermi striscianti di qualunque dimensione. La puzza di sangue fetido e
raggrumato per poco non mi fece vomitare, ma il mio obiettivo era stato
raggiunto.
Mi
trovavo dentro al corpo di Ochaco!
***
Nel frattempo....
GLUTTONY
[Kakuzu
- NARUTO]
Lurida
e schifosa puttana. Come diavolo ci era riuscita a
ottenere così tanto potere in una sola volta?
C’era mancato poco che io ci
rimettessi tutti e cinque i Cuori che possedevo dentro di me, a causa
di
quell’immenso uragano infuocato. Di certo il mio corpo Majin
si era ridotto in
cenere e questo era un grosso guaio.
La
mia potenza era
stata decimata, a causa dell’annullamento
della mia Fusione Anomala. Possedevo ancora gran parte della mia Pietra
Filosofale, ma un altro attacco di tale portata mi avrebbe limitata
ancora di più. Se qualcun altro mi avesse raggiunta, in quel
momento, avrebbe potuto uccidermi facilmente.
Con
lo sguardo, provai a cercare Chi tra quelle rovine
carbonizzate e innerite dalla fuliggine dell’esplosione
provocata da quella
stronza.
Eccola
lì. La troia era distesa a un centinaio di metri di
distanza dalla sottoscritta, a pancia in giù, con i vestiti
letteralmente in
brandelli e con la pelle totalmente ustionata per il contraccolpo
dell’attacco.
Lei e quell’ammazza-demoni erano riusciti a farmi tornare
nella mia forma
originale, ma di conseguenza avevano perso i sensi e la battaglia.
Povera
ingenua. La sua inesperienza l’aveva condannata a
morte.
“Ora comincio a
capire perchè Lust non sia stata in
grado di ucciderti... sei stata la prima, dopo moltissimi anni, a
distruggere
il mio corpo artificiale. Potenza limitata, ma affinità
notevole tra le due Anime” ammisi io, con
i miei tentacoli che la
afferrarono senza lasciarle alcuno scampo.
Nessuno
avrebbe potuto salvarla, stavolta. La fidanzata di
Simon Kog era nelle mie mani e non mi restava altro da fare che gustare
il mio
pranzetto.
Quella
stronza non meritava di essere rapita. Non avrei
obbedito agli ordini del mio padrone. Tanto saremmo comunque riusciti a
catturare BETA Cristal e ALFA Kairi. Anche solo una di loro era
più che
sufficiente. Divorare il corpo di colei che mi aveva rubato la fama e
la gloria
era molto meglio, usare i miei tentacoli per strapparla in due come un
foglio
di carta, lasciando che i suoi organi penzolanti e il suo sangue
grondassero
dentro il mio becco.
Ecco.
Le avevo afferrato le gambe. Ora dovevo semplicemente
portare il suo corpo sopra la mia bocca, aprire il becco e attuare le
mie
volontà.
Finalmente
carne fresca, di qualità, dopo tantissimi anni…
“Tu...
lascia andare subito quella ragazza!”
Quella
voce sconosciuta mi colse talmente alla sprovvista
che, per lo spavento, mi voltai in preda al panico alle mie spalle e
mollai il
corpo di Chi, il quale cadde inerme per terra.
Fu
la rovinosa caduta che permise a quella giovane di
riprendere i sensi.
“Ma...
ma cosa... non riesco a...”
Porca
puttana. Ci avevo messo troppo e qualcuno era riuscito
a raggiungere la fidanzata di Chi. Di chi si trattava? E come riusciva
a
vedermi?
Quando
la riconobbi, spalancai la bocca per lo stupore e lo
stesso fece la giovane Chi, la quale fu avvicinata dalla nuova arrivata
che la
curò istantaneamente dalle sue ferite, riportandola al cento
per cento delle
sue forze.
Come
era possibile?
Lei
non poteva essere ancora viva! Il suo corpo era
arrivato al limite estremo ed era stata maledetta! Come faceva a stare
ancora
in piedi?!
“Che
tu sia maledetto, Polunga... non potevi scegliere
metodo peggiore per tenere in vita questa povera bambina...
imprigionare la sua
anima e lasciare che fosse la mia a ottenere il suo controllo”
La
voce che uscii da quel corpicino, mi resi immediatamente
conto, non era affatto quella della piccola Ai. Qualcuno aveva preso
possesso
della bambina, e la sua aura era molto oscura e potente. Avevo
già percepito
un’energia molto simile alla sua, ma non riuscivo a
comprendere dove o da chi.
“A-Ai?!
Sei davvero tu?” chiese Chi alla piccola,
stupita, guardandosi attorno confusa “Dove
si trova Gluttony? Non dirmi
che...”
“Hai
distrutto il suo corpo Majin ed è ancora qui. Le
sue tecniche speciali sono l’invisibilità e
l’intangibilità fisica. Puoi
sconfiggerla solo attraverso le magie del Key-Blade... tutte le altre
tecniche
non serviranno a nulla”
Anche
la ragazza di Simon si rese conto di non avere di
fronte la piccola Ai, ma qualcun’altro, e cominciò
a guardare la sua salvatrice
con sospetto.
“Scusa...
ma... ma tu chi sei?”
L’entità
dentro al corpo della piccola scienziata, tuttavia,
non accennò alcuna risposta, ma si portò di
fronte a me, senza alcun timore.
Io
quello sguardo l’avevo già visto.
Cos’era quella tremenda
sensazione di deja-vu? Perchè il mio corpo stava tremando
come una foglia? Cosa
mi stava succedendo?
[Malefica's
Theme - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Che
tu ci creda o no, Gluttony è davanti a te”
continuò a parlare costei con Chi, puntandomi il dito contro
“Lei
fa parte
di una razza di Demone Puro chiamata Albatros, rappresentante il
peccato della
Gola. E’ una tartaruga azzannatrice gigante, con tentacoli
che fuoriescono dal
suo carapace, ricoperti da ventose circolari e ricoperte da lunghi
artigli di
squalo... se non fossi arrivata in tempo, saresti diventata il suo
spuntino”
“Da-davanti
a me? Come farò a combattere contro di lei,
adesso?!” si lamentò la giovane
incosciente, facendomi sogghignare
soddisfatta.
Forse
non tutto era perduto. In termini di potenza fisica,
grazie al fatto che Chi si fosse iniettata lo Yilar di un sayan, la
nuova
arrivata era molto inferiore. In compenso, aveva molta più
esperienza della
ragazza di Simon, con quest’ultima che però era
impossibilitata a vedermi.
Se
dovevo battermi solo con l’anima dentro il corpo della
bambina, allora potevo cavarmela egreg...
“...
sta tranquilla... alla sua invisibilità ci penso io!”
Improvvisamente,
senza darmi il tempo di rendermene conto,
il mio corpo cominciò a emettere una strana sostanza e a
ricoprire la mia
mucosa, senza che io potessi far nulla per annullare il processo...
...
e permettendo a Chi di osservare il mio reale
aspetto!
“Ma...
CHE ORRORE!!! STAVO PER ESSERE MANGIATA DA QUEL
COSO?!”
“Tu... COME DIAVOLO HAI FATTO
AD ANNULLARE LA MIA
TECNICA?!” urlai contro alla bambina, inferocita
dal fatto di essere stata
scoperta.
La
sua risposta mi lasciò completamente di sasso,
perchè mi
permise di comprendere l’identità dietro
all’anima soggiogata da Ai nel suo
corpo.
“Molto
semplice... potrai nascondere il tuo corpo
materiale, ma la Luce e l’Oscurità dentro al Cuore
di un essere vivente saranno
sempre percepibili da un’abile fata, maga o strega... ancora
peggio se nel
tuo corpo hai non uno, ma addirittura cinque Cuori! Non avevi speranze
di
fuggire dinnanzi alla Sovrana del Male in persona!”
No.
Non lei. Non quella donna...
...
ecco perchè mi era sembrata di riconoscerla! Io avevo
già avuto a che fare con quella minaccia ambulante di sua
figlia...
...
e ora mi ritrovavo di fronte alla madre?! Dentro a
un corpo allenato per le arti marziali e potente, per giunta?!
“Ebbene
sì, mia cara Gluttony... quella che hai di fronte
a te è Malefica, la Strega più potente di tutti
gli universi... e non ci sarà più
nessuno che potrà proteggerti, adesso!”
Ero
nella merda più totale. Dovevo subito contattare Envy, o
non ne sarei mai uscita viva.
- ENVY! ENVY! CAMBIO DI
PROGRAMMA! RAGGIUNGIMI
ALL’ISTANTE! SONO IN GUAI SERI... ENVY... ENVY!!! –
Nessuna
risposta mi arrivò telepaticamente dal mio compagno.
Nemmeno un accenno.
Provai
a percepire la sua energia vitale, essendo noi Deadly
Sins in grado di sentire le nostre aure anche in altre linee
temporali...
...
ma mi accorsi, con mio intenso sgomento, che il mio
compagno era impossibile da rintracciare.
Questo
stava a significare soltanto una cosa...
...
ero rimasta da sola...
...
Envy era stato già sconfitto da Simon, e il mio
compagno era cinque volte più forte di me.
Senza
un corpo artificiale adeguato, sarei sopravvissuta
nella dimensione dei mortali solo per una ventina di minuti, e di
mortali non
erano rimasti molti se non quelli di fronte a me...
...
corpi che io, in quelle condizioni, non potevo
ottenere.
***
Dentro
il corpo di Greed...
MIDORIYA
[Riku's
Theme - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Camminare
all’interno di quella carcassa marcia e ricoperta
di vermi fu una delle situazioni più disgustose,
stomachevoli e terrificanti
che io avessi mai vissuto nel corso della mia vita. Stentavo a credere
che
quello fosse un corpo umano, e Kisuke sembrò darmi
pienamente ragione.
- In effetti la sua
morfologia fisica è molto
strana. Comincio a credere che tu e Goten abbiate combattuto contro il
corpo da
Majin, fino ad ora –
Davanti
alle parole di Kisuke, iniziai a riflettere su dove
e come potessimo indebolire il nostro avversario. Ricordai
perfettamente le
parole che ci dissero Simon e ALFA Kairi su come combattere un membro
dei
Deadly Sins; per prima cosa andava distrutto il corpo da Majin,
annullando la
Fusione Anomala; poi bisognava distruggere i Cuori e i Filamenti
dell’Anima
presenti nel Corpo Originale del Demone Puro; infine bisognava
cancellare e
disintegrare ciò che ne restava, ossia la Pietra Filosofale.
Perciò
il primo passo consisteva nello strappare da Greed la
parte artificiale del suo essere.
A
tal proposito, in quei giorni, io e Ochaco avevamo parlato
moltissimo con Majin Buu per scoprire quali fossero i suoi punti di
forza e i
suoi punti di debolezza, e quei discorsi si erano rivelati parecchio
fruttuosi.
Avevamo scoperto, infatti, che Buu fosse un demone artificiale che non
poteva
morire di vecchiaia, in grado di usare tutte le magie e capace di
ricopiare
alla perfezione le tecniche dei propri avversari. La sua
peculiarità maggiore,
però, consisteva in una reazione di difesa molto
particolare, la stessa che io
avevo sfruttato contro Greed per farmi assorbire.
Quando
Buu si sentiva minacciato, a parole o nei fatti,
il suo corpo cercava automaticamente di assorbire il proprio avversario
e di
inglobarlo dentro di se.
Questo
meccanismo di auto-protezione, ci aveva spiegato
tuttavia il Majin, era un’arma a doppio taglio
perchè, con una semplice
barriera di KI o magica, era possibile non diventare parte del suo
corpo e
indebolirlo con delle semplicissime manovre.
“Dobbiamo
trovare il cervello di Greed... lì ci
sarà sicuramente
quella strana cavità di cui Buu mi ha parlato”
- Allora ti conviene
iniziare a salire. Siamo stati
fortunati a fermarci prima dello stomaco... non sono sicuro che la
nostra
Fusione possa resistere a quegli acidi... –
“E
la tua amica?”
- Yoruichi ne sa una
più del diavolo... stai pur
certo che lei avrà fatto il tuo stesso ragionamento!
–
“Puoi
dirlo forte, brutto pezzo di merda!”
[Soundscape
to Arbor - BLEACH]
Un
lungo brivido lungo la schiena mi percorse. Mi era venuto
un colpo sentendo quella voce, e per istinto avevo temuto che a parlare
fosse
stato Greed. Per fortuna non era lui, ma un gatto persiano dalla folta
peluria
rosata.
Kisuke
prese possesso del mio corpo, parlando con il micio
senza alcuna vergogna.
“Ohilà,
Yoruichi! Come mai ti trovi in questa
forma... di solito non sei nera?”
“E’
colpa del desiderio di quella mocciosa! Mi sono
trasformata in un corpo non mio, e perciò anche la mia forma
da felino è
totalmente diversa!”
“Ohoh...
allora la giovane Ochaco è al sicuro!”
festeggiò il mio alter-ego, soddisfatto, cogliendomi di
sorpresa, mentre il
gatto cominciò a trasformarsi davanti ai miei occhi...
...
rivelandosi in realtà la mia ragazza!
“MA-MA-MA-MA...?!”
“Siamo
riuscite a scambiarci in tempo...”
ci spiegò Yoruichi, con il corpo di Uraraka sotto il suo
controllo “...
prima che Greed...”
Il
comportamento dell’amica di Kisuke, remissivo e affranto,
non mi promise nulla di buono. Ero certo che Ochaco si trovasse nella
Dimensione ALFA quando è stata attaccata, e dubitavo che
Greed potesse passare
inosservato agli occhi di tutti i nostri amici.
Ergo...
“Yoruichi...”
le chiesi, pronto al peggio “...
quanti dei nostri amici sono morti per cercare di proteggervi?”
Dopo
aver tirato un lungo e sofferto sospiro, la Shinigami
ammise con tono tetro.
“Mi
dispiace... credimi... ho provato a proteggere
tutti i tuoi compagni di classe. Io mi sono salvata separandomi da lei,
diventando quello che i Custodi del Key-Blade chiamano Nobody, ma
Ochaco è stata
assorbita completamente. Possiamo ancora salvare il suo corpo,
tuttavia... quello che hai intravisto dall'esterno è solo la
forma Majin di Greed, non il vero corpo della tua amata. Ci
basterà ritrovarla dentro quest’inferno,
così che
io possa nuovamente rifondermi in lei... ed il gioco è fatto!”
Annuii,
ormai più amareggiato che altro. In meno di un
giorno mi era crollato il mondo addosso, e più il tempo
passava più restavo da
solo. Non osai immaginare cosa provasse in quel momento Ochaco.
Ora,
però, sapevo come vendicare le persone a cui volevamo
bene e che erano cadute per mano dei Deadly Sins.
“Kisuke...
qualcun altro è arrivato a dare man forte a
Goten?”
-
Freezer e Ub... Dragon e Kairi ci metteranno
ancora un po’ a raggiungerli, ma già
così potremmo essere sufficienti –
mi rispose mentalmente Kisuke.
“Ottimo...
direi che non abbiamo più tempo da perdere!
Cerchiamo questa cavità una volta per tutte!”
dichiarai io, colmo di
determinazione e sete di vendetta, rivolgendomi a Yoruichi “Hai
per caso
trovato una zona, nel corpo di Greed, dove vi stavano appesi molti
bozzoli?”
“No”
ammise l’ex-gatto, rivelandoci
però “Alcune
zone del suo corpo, tuttavia, non sono per me accessibili.
Due di queste si trovano sul petto del nostro nemico...
l’altra è nei pressi
della nuca”
Ottimo.
Ero certo che le prime due fossero le entrate per
raggiungere i Cuori di Greed, e dalla descrizione di Yoruichi compresi
che
questi fossero una coppia. L’ultima, quella che a me
interessava, riguardava
sicuramente la cavità dei bozzoli descrittaci da Buu.
“Perfetto!
Andiamo verso la nuca e stacchiamo la parte di
Buu dal suo corpo!”
Avevo
deciso di puntare verso la direzione della nuca,
quando la donna mi fermò con la mano, poggiandomela sulla
spalla.
“Ehm...
c’è una cosa che non vi ho ancora detto”
ci rivelò, cogliendoci alla sprovvista “Non so
per quale motivo, ma la
Cavità della Nuca sembra molto più protetta
rispetto a quelle dove si trovano i
due Cuori... anzi, posso azzardare che siano collegati tra di essi.
Perciò...”
- ... per
raggiungere la nuca, dobbiamo per forza
sbloccare le altre due. Che sia maledetto... è fatto in modo
tale che lui possa
sempre anticipare le nostre mosse! –
Kisuke
non aveva tutti i torti. Se avessimo sbloccato una
cavità e distrutto uno dei cuori di Greed,
quest’ultimo ci avrebbe sicuramente
teso un’imboscata nelle altre due zone sigillate. Provare ad
attuare il nostro
piano senza essere scoperti era impossibile...
...
almeno in apparenza.
“So
io che cosa fare!”
Quando
ci voltammo, io e Yoruichi rimanemmo a bocca
aperta...
...
cosa ci facevano loro due, dentro al corpo di Ochaco?
***
Fuori il corpo
di Greed...
Poco
prima...
ALFA KAIRI
[My
Name - NARUTO]
Quando
raggiungemmo nuovamente il Cimitero dei Key-Blade, lo
scenario che ci trovammo di fronte era il peggiore al quale potessimo
pensare.
Di
fronte a gran parte dei nostri amici vi stava un nemico
con le stesse sembianze di Ochaco, la ragazza di Midoriya, il quale era
sparito. A combatterla vi erano Goten, Ub e Freezer, i quali
però erano
piuttosto malconci.
“Fate...
fate attenzione...” ci avvisò
Goten,
col fiatone e con decine di ferite lungo tutto il corpo “...
quello...
quello è Greed! Midoriya... è già
stato assorbito!”
Io
e il mio uomo sgranammo gli occhi, orripilati. Ochaco era
Greed?!
“Quel
farabutto si è appropriato del suo corpo dopo
che ha raggiunto la Dimensione ALFA!” ci
spiegò Ub, anch’egli messo
molto male “Non funziona nulla contro di lui... nè
i colpi fisici nè
quelli energetici... nemmeno le mie magie gli hanno fatto il solletico!
L’unico che sta riuscendo a contrastare Greed è
Freezer, ma...”
L’imperatore,
stranamente, si trovava in grandissima
difficoltà contro il suo avversario. I suoi riflessi erano
molto più fiacchi
del solito e, nonostante con l’Acqua Benedetta avesse
ottenuto la capacità di
ferire un Deadly Sins quando voleva, l’alieno non riusciva a
colpire il suo
avversario nemmeno una volta.
“Maledetto
tu e i tuoi giochi di prestigio, schifoso
demone da quattro soldi...”
cominciò a sbraitare Freezer, portandosi
nuovamente a debita distanza da Greed il quale, sogghignando,
puntò lo sguardo
verso di me.
Fu
il mio istinto a salvarmi. Non presagendo nulla di buono,
feci un balzo di lato, e osservai il masso che si trovava dietro di me
sbriciolarsi e due Key-Blade appiattirsi come se fossero stati messi
sotto una
pompa idraulica.
Cristo
Santo... che razza di potere era quello? Era
riuscito a modificare l’aspetto esteriore di due armi
leggendarie come se
fossero plastilina!
“Sa
cambiare la gravità di ciò che osserva... questa
non ci voleva” comprese Dragon,
decisamente preoccupato, trasformandosi
in SS2 ed evocando il suo fidato Key-Blade, Ruggito del Guerriero
“Avete un
piano, per caso?”
“Sì!
Dobbiamo trattenerlo fino all’arrivo di Simon!”
ci spiegò Goten, con frettolosità “Solo
lui può scalfire quel suo guscio!”
Io
e Dragon lo guardammo straniti. Tutto qui? Era quello il
loro piano?
No.
Goten
doveva aver pensato a qualcos’altro, a giudicare dal
suo sguardo assente. Forse Midoriya ne faceva parte, come...
...
ma certo!
“Ha
un punto debole in particolare?” chiesi
al
giovane sayan, il quale non mostrò alcun segno di sorpresa
davanti alla mia
domanda.
“Il
petto! Come Lust, dobbiamo distruggere i suoi
Cuori per sconfiggerlo!”
“AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!
COME SE POTESTE FARLO,
RAZZA DI IDIOTI CHE NON SIETE ALTRO!” ci
urlò in preda all’euforia Greed,
preparando un colpo d’aura sul palmo della sua mano
“A proposito,
sua
maestà... come mai lei si trova qui? Non
dovevate cercare vostra
figlia... ops, errore!”
Quel
brutto figlio di puttana stava cercando, come Diablo e
Glacial, di provocarmi. Non ci sarebbe riuscito.
Forse
potevo sfruttare quella situazione a mio vantaggio.
“Infatti
mi trovo qui per trattare con te!”
Tutti
quanti, Greed incluso, mi osservarono con sguardo
sorpreso. Alcuni di loro non sapevano cosa fosse successo a Cristal,
mentre
Dragon sembrava più stupito che altro, ma ero certa che
sarebbe stato furbo
abbastanza da scoprire il trucco dietro la mia maschera.
“Devo
ammetterlo...” continuai, portandomi di
fronte al demone dell’avarizia “...
io non posso sconfiggerti. Nemmeno
Simon potrebbe farlo. La tua Difesa a Specchio è
insuperabile. Tra i
Deadly Sins, tu sei senza ombra di dubbio il più forte...”
Che
imbecille. Ci stava cascando come un baccalà. Glielo
leggevo dal suo ghigno malvagio di trionfo. Poteva essere quello dalla
difesa
più impenetrabile, ma era anche quello più
stupido e credulone.
“Sono contento che tu lo abbia
capito...
ihihihihihihihihih! E sentiamo... cosa vorresti propormi?”
“Semplice...
uno scambio! Cristal sarà un Cuore di
Pura Luce, ma non può usare un Key-Blade, e di certo non ha
la mia esperienza!Perciò... io mi offro di essere assorbita nel tuo
corpo, ma voi libererete
mia figlia e non la cercherete più!”
Ero
stata molto precisa sulle parole da usare, così che
tutti i miei compagni, Dragon per primo, capissero le mie intenzioni.
Tra di
loro, tuttavia, il più rapido a comprendere
sembrò Goten.
Forse
perchè era stato l’unico ad aver vissuto
quell’esperienza.
Se
non altro, Dragon non stava reagendo malamente. Il suo
istinto da guerriero, ne ero certa, gli stava suggerendo la
verità.
“E
tu, ex-Generale Supremo? Tu saresti d’accordo con
lei?” gli chiese improvvisamente Greed,
facendo finta di essere
sospettoso...
...
ma staccando un piccolissimo pezzo di carne dalla sua
pelle, credendo di non essersi fatto vedere.
Conferma.
Quello ci credeva scemi.
“La
nostra priorità, al momento, è
l’incolumità di
Cristal! Se Kairi è intenzionata a lasciarsi assorbire da te
per salvare nostra
figlia... allora non sono nessuno per farla desistere dal suo intento!”
Bravo,
Dragon. Potevi fidarti di me, senza alcun timore.
Sapevo perfettamente cosa fare.
Greed,
soddisfatto della mia decisione, sogghignò e si
preparò all’assorbimento, mostandoci finalmente la
sua palla di carne in
movimento.
Chiusi
gli occhi, pronta a quell’orribile sensazione...
...
dovevo soltanto lasciarlo fare, non è così?
“NO!
KAIRI!”
Ma
che...
...
chi mi aveva afferrato in quel modo!?
No...
Dragon?!
Quando
riaprii gli occhi, rimasi senza parole quando mi resi
conto che non si trattasse dell’uomo che amavo, ma
bensì del figlio di Goku!
“Goten...
ma cosa...?! Lasciami andare o assorbirà
anche...”
Merda!
La palla era già pronta a inglobarmi e Goten non la
smetteva di staccarsi da me. Quali intenzioni aveva il mezzo sayan?
Non
ebbi modo di pensarci ulteriormente. Quell’ammasso di
carne avvolse tutte le mie membra impedendomi di respirare per almeno
mezzo
minuto. Mi resi conto, con immenso orrore e panico, che la stessa sorte
fosse
toccata a Goten.
Il
mio piano, comunque, era perfettamente riuscito. Alla
fine sia io che il mezzo sayan ci trovavamo all’interno del
corpo di Greed,
senza aver riportato alcuna consenguenza, perfettamente in grado in
muoverci a
nostro piacimento.
***
Dentro
il corpo di Greed...
Nel
presente...
[Sasuke's
Ninja Way - NARUTO]
“Tu
devi ancora spiegarmi il motivo per il quale ti
sei attaccato a me come una cozza, razza di incosciente che non sei
altro!” rimproverai Goten, subito dopo
aver ritrovato Midoriya e, con mia grandissima
sorpresa, anche Ochaco la cui anima però era controllata da
una Shinigami di
nome Yoruichi. Il cuore e il corpo della ragazza di Deku dovevano
trovarsi da
qualche altra parte, dentro quell’ammasso di vermi e carne.
“Stava
per fare una cavolata, sua maestà! Lei ha
sottovalutato i poteri di assorbimento di Majin Buu!”
mi rispose lui,
lasciandomi senza parole “Non sa che se fosse stata
assorbita da Greed senza
una semplicissima barriera di KI, il suo corpo sarebbe rimasto
imprigionato
dentro a un bozzolo, lasciandola in uno stato semi-comatoso?”
Le
mie proteste si bloccarono in gola, e nella stessa si
formò un groppo causato
dall’incredulità e dallo sbigottimento. Se quello
che
mi stava dicendo Goten era vero...
...
oddio...
...
stavo per combinare un pasticcio!
“Ma...
ma come hai fatto a capire che anche Midoriya si
fosse fatto assorbire di proposito?” chiese con
curiosità Yoruichi.
“Perchè
quando un guerriero viene assorbito
completamente, l’aspetto di Buu cambia assumendo la
morfologia del caduto. Per
questo, posso affermare che l’assorbimento di Ochaco
è avvenuto con successo e
che quella di fronte a me è un’altra persona. Se
Midoriya fosse stato catturato
contro la sua volontà... anche l’aspetto di Greed
sarebbe cambiato!”
Se
all’inizio avevo creduto che l’assorbimento di
Goten
fosse stata una catastrofe, ora mi rendevo conto che averlo al nostro
fianco,
in quella situazione, fosse addirittura indispensabile.
Lui
e tutti i suoi compagni avevano combattuto contro Majin
Buu circa dieci anni fa e conoscevano alla perfezione le sue
capacità e il modo
in cui sconfiggerlo. Dovevamo sfruttare le sue conoscenze, se volevamo
uscirne
vivi.
In
pochissimi secondi, Midoriya e Yoruichi furono in grado
di sciogliere tutte le nostre curiosità, raccontandoci per
filo e per segno
cosa avessero trovato dentro al corpo di Greed.
“Le
vostre ipotesi sono corrette” ammisi io,
spiegando loro “Sono convinta che, per
sbloccare la cavità dei bozzoli,
sia necessario aprire quella dei due Cuori. Tuttavia, non credo sia
necessario
distruggere le sue fonti di vita prima di strappare il bozzolo di Majin
Buu dal
corpo di Greed. Una cosa è certa... per cercare di attuare
il nostro piano,
dovremo muoverci separatamente e attaccare tutte e tre le
cavità allo stesso
tempo, senza dargli l’opportunità di preparare
alcuna strategia difensiva”
“Perciò
dobbiamo stabilire soltanto in che modo dividerci”
disse Midoriya, chiedendo nuovamente a Yoruichi “Hai
per caso notato
delle differenze tra la cavità dei cuori e quella dei
bozzoli?”
“Sì”
ci rispose la donna, rivelandoci “Quella
della cavità è una semplice parete di carne,
protetta dalla magia generata
dalle cavità dei cuori. In queste ultime, tuttavia, sembra
sia necessaria una
chiave per entrare, perchè ho visto due serrature, a
distanza non più di dieci
metri l’una dall’altra”
Perfetto.
Ora sapevamo cosa fare.
“Midoriya...
chi c’è dentro al tuo corpo? Un altro
Shinigami?”
“S-sì,
sua maestà”
“Perfetto.
Le cavità dei due cuori spettano a me e
Midoriya!” dichiarai, senza alcun
tentennamento “Ci limiteremo
solo a sbloccarle! Se dovessimo entrarci, sono certa che finiremmo
intrappolati! Goten e Yoruichi, invece, aspetteranno che la loro
cavità venga
liberata dalla magia, prima di aprirla con la forza”
Non
ci restavano molte scelte, purtroppo. Quello era l’unico
modo per provare a scalfire la Difesa Totale di quel farabutto di Greed.
***
GOTEN
[On
The Precipice Of Defeat - BLEACH]
Incredibile.
Chi l’avrebbe mai immaginato che dopo dieci
anni sarei tornato all’interno di quel corpo?
All’epoca,
io non avevo superato in età la doppia cifra, e
mi ero fatto assorbire completamente dal mio avversario,
perciò non avevo
alcuna memoria del mio soggiorno dentro Super Buu.
“Eccoci
qui! Siamo arrivati!”
La
famosa parete che ci separava dalla cavità dei bozzoli si
ergeva dinnanzi a noi. A differenza del resto del suo corpo, ricoperto
di vermi
e lombrichi, quel punto era immacolato e privo di fori o zone marce.
Uno strato
trasparente, ma spesso, di energia spirituale ci impediva di toccare o
strappare
quel muro di carne.
Ci
restava soltanto da attendere che Midoriya e Kairi
fossero in grado di disattivare le cavità dei cuori.
“Ti
è già capitato di essere assorbito?”
Sorpreso
dalla domanda di Yoruichi, le raccontai la verità.
“Già...
avevo sei anni. Quel farabutto aveva ucciso tutta
la mia famiglia e quella del mio migliore amico Trunks. Entrambi
abbiamo
provato a combattere contro di lui... ma non abbiamo avuto alcuna
speranza...”
Ricordarmi
di quei momenti era sempre molto doloroso, e
nonostante provassi a convincermi che fosse stato troppo presto per me
combattere contro una creatura mostruosa come Super Buu, il non essere
riuscito
a vendicare personalmente la mia famiglia era una ferita che non si
sarebbe mai
rimarginata del tutto.
“Le ferite
si rimarginano, ma solo se sei forte
abbastanza da sopportarle senza pensarci su”
provò a rassicurarmi
la donna, poggiandomi una mano sui capelli e scompigliandomeli come
farebbe una
maestra al suo allievo “Ora
sei come un bambino che si diverte a
strapparsi le crosticine delle ferite... così, invece di
guarire, ti fai
nuovamente male e peggiori soltanto la situazione. Le cicatrici non
spariscono,
Goten... l’unico modo per poterle rimarginare è
lasciare
che le croste cadino da sole, e andare avanti per la tua strada”
Già.
Me l’aveva detto anche mio padre, quando avevo provato
a spiegargli cosa provavo. Cazzo, quanto mi mancava papà...
...
dovevo vendicarlo! Dovevo vendicare la sua morte e
quella dei miei amici!
Non
ero più un bambino... ora ero un adulto!
“Ecco!
Guarda! La barriera si è dissolta! Ora
possiamo distruggere la parete!”
Yoruichi
aveva ragione. La parete era stata liberata dalla
magia, segno che Kairi e Midoriya fossero riusciti a sbloccare le
cavità dei
due cuori.
“Speriamo
solo che i nostri amici non abbiano
problemi...” ammisi, usando una semplice
lama di KI per creare
un’apertura, nella quale Yoruichi fu rapida a sufficienza da
entrarci.
Conoscendo
la rapida rigenerazione delle cellule demoniace
artificiali, mi accinsi subito a usare un’altra delle mie
tecniche.
“Galactica
Doughnut!”
Un
anello di KI si formò attorno all’apertura che
avevo
creato, impedendole di richiudersi. Con le mani, fui poi in grado di
aumentarla
fino alla grandezza da me desiderata, ovvero sufficientemente spaziosa
affinchè
potessero passarci più di due-tre bozzoli alla volta.
Se
anche la barriera magica si fosse riattivata, il mio
anello ci avrebbe permesso di fuggire senza alcuna fatica.
Varcai
l’entrata della cavità, cominciando a guardarmi
attorno. Sembrava un film dell’orrore.
Pensavo
di trovarci solo quattro o cinque bozzoli, ma in
realtà ve ne stavano a milioni.
Misericordia...
quanti esseri viventi aveva divorato,
quel farabutto di Greed?!
“Che
spettacolo raccapricciante...” si
trovò costretta ad ammettere Yoruichi, stringendo con forza
i pugni per la
rabbia “...
magari potessimo salvare tutti...”
“...
già... ma non possiamo, al momento”
Dovevo
ammetterlo. Il nostro unico scopo era distruggere il
bozzolo con le cellule di Majin Buu. Salvare tutte le altre anime era
per noi
impossibile. Promisi a me stesso, tuttavia, che li avrei vendicati.
Cominciai
a cercare con lo sguardo il bozzolo di Buu.
Trovarlo non sarebbe stato facile, ma il demone artificiale era
tutt’altro che
irriconoscibile.
La
nostra ricerca si concluse dopo nemmeno dieci minuti.
Buu
si trovava agglomerato dentro un bozzolo a dir poco
gigantesco, e sembrava quasi che stesse dormendo...
...
no... a dire la verità stava dormendo per davvero!
“Singolare,
il vostro amico...”
ammise
Yoruichi, allontanandosi momentaneamente “... io
provo a cercare il
corpo di Ochaco! Tu separa il tuo amico da quel groviglio di nervi!”
Solo
quando fui certo che la Shinigami fosse al sicuro, io
preparai due Kienzan e affettai i due lacci che tenevano legato Buu al
corpo di
Greed.
Nel
momento in cui il bozzolo si disgregò, lasciando che il
Majin precipitasse al suolo, attorno a me scoppiò il
finimondo.
***
Fuori dal corpo di Greed...
Nel
frattempo...
DRAGON
[Crimson
Flames - NARUTO]
Greed
si stava rivelando un avversario molto più ostico di
quanto potessimo immaginare. Nemmeno con il Key-Blade ero in grado di
scalfire
la sua difesa impenetrabile, e stavo rimanendo sempre più a
corto di stamina.
Lo
stesso valeva per i miei compagni. Freezer era su tutte
le furie e Ub sembrava stare su un altro pianeta, come se fosse
successo
qualcosa di grave a qualcuno dei nostri amici.
Poteva
trattarsi di Chi? O di Ai? Ora non potevo
permettermi il lusso di pensarci su.
Dovevo
sconfiggere Greed e liberare Kairi, Goten e Midoriya
dal suo corpo.
“Che peccato... sembra che
nessuno di voi possa tenermi
testa!” ci prese nuovamente in giro Greed,
totalmente illeso e con l’intenzione
di concludere l’incontro “Vorrà dire... CHE
VI MANDERO’ ALL’ALTRO MONDO
SEDUTA ST...”
Improvvisamente
il demone smise di parlare. Le sue palpebre
si sgranarono per lo shock e gli occhi sembrava quasi che volessero
fuoriuscire
dalle sue orbite. I suoi tremori erano incomprensibili nel
significato...
...
fino a quando non vidi la sua pelle e i suoi muscoli
sciogliersi come neve al sole.
Fu
uno spettacolo a dir poco raccapricciante. Il demone
continuava a distorcersi lentamente, emettendo un suono a dir poco
straziante.
Come
era stato possibile? Cosa era successo?
“Io...
io credo di aver capito!” dichiarò
improvvisamente Ub, sorpreso ma allo stesso tempo nuovamente grintoso
“I
nostri amici, invece di sconfiggerlo da fuori, lo stanno distruggendo
dall’interno!
Le cellule di Buu si sono staccate dal corpo di Greed!”
Quella
notizia era sia ottima che orrenda nello stesso
momento. Ottima perchè la Difesa a Specchio di Greed era
crollata...
...
orrenda, perchè ora la mia donna e i nostri amici si
trovavano imprigionati dentro all’ammasso di insetti e
lombrichi che, invece di
sciogliersi, stava aumentando lentamente di volume...
“...
Dio Misericordioso...”
“...
Santo Polunga...”
“...
per tutte le corna di mio padre...”
***
Dentro
il corpo di Greed...
MIDORIYA
[Continuazione
- Crimson Flames - NARUTO]
Quando
trovammo le due Serrature nel petto di Greed, Kairi
mi insegnò come sbloccarle con il Key-Blade. Nella pratica
si rivelò molto più
semplice del previsto, e la mia cavità si aprì
con facilità.
Riuscimmo
entrambi a percepire il cambiamento attorno a noi,
perchè la magia di protezione dei suoi Cuori si era
disattivata davanti ai
nostri occhi. Invece di entrare dentro le due cavità, sia io
che la regina
attendemmo un cambiamento d’aura improvviso nel corpo di
Greed.
Cinque
minuti dopo, potemmo festeggiare. Riuscimmo a percepire
un enorme scossone che per poco non ci fece cadere per terra. La carne
attorno
a noi incominciò a ritirarsi, segno che le cellule di Buu si
stavano separando
da Greed. Gli insetti, però, cominciarono ad aumentare di
numero e la cosa non
mi piaceva per niente.
“Deku!”
mi urlò ALFA Kairi dall’altra cavità
“E’
il momento! PREPARATI A DISTRUGGERE IL CUORE DI...
AAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHH!”
Lo
giuro. Mai provai sensazione più orrenda di quel momento.
Uno tsunami di lombrichi avvolse sia me che la regina, trascinandoci
via dalle
cavità con la forza di un maremoto.
Avrei
voluto urlare, o quantomeno respirare, ma le mie mani
avevano istintivamente coperto la mia bocca per impedire ai vermi di
entrare in
qualche mia cavità.
Fu
semplicemente insopportabile. Avrei preferito la morte,
piuttosto che rivivere quegli istanti.
***
Fuori
dal corpo di Greed
ALFA KAIRI
[Continuazione
- Crimson Flames - NARUTO]
“KAIRI!
KAIRI! RIAPRI GLI OCCHI!”
Quando
sentii la voce di Dragon, fui in grado di riaprire
gli occhi. Mi trovavo fuori dal corpo di Greed, con Ub e il mio uomo al
mio
capezzale.
Mi
rialzai in fretta e furia, cercando con lo sguardo il
nostro nemico. Mi vennero i brividi quando mi trovai di fronte a quella
scena.
Dove
un’istante prima vi stava il corpo di Greed, adesso vi
era un bozzolo alto quanto una montagna, che Freezer e Goten stavano
cercando
di distruggere con tutte le loro forze, senza riuscirci. Ub, invece,
era
riuscito a fondere quella piccola parte di Buu all’interno
del suo corpo,
evitando perciò che qualcuno potesse usarla per i propri
scopi.
Gli
unici assenti, dovetti constatare, erano Midoriya e
Ochaco.
“La
parte di Buu è stata separata dal suo corpo... ma
quel demone farabutto ha pensato bene di tenderci una trappola bella e
buona.
Ha sparato fuori sia te che Goten... e ora sta affrontando i
due giovani
eroi dentro quella corazza mastodontica!”
No.
No no no...
“Merda...
è tutto inutile! Questo coso è indistruttibile
quanto il suo corpo!” fu costretto ad ammettere
Goten, mentre Freezer era
livido per la rabbia.
Ero
nel panico più totale. Cosa potevamo fare?
Cosa?
“Lasciate
fare a
loro!”
[Main
Theme - KIMETSU NO YAIBA]
Una
voce a noi completamente sconosciuta ci colse alla
sprovvista. Chi aveva parlato?
Quando
ci voltammo verso il punto di provenienza di quel
suono femminile, restammo molto confusi. Chi era quella donna di
colore? Come
avevamo fatto a non renderci conto della sua presenza? Eppure la sua
aura era
tutto tranne che azzerata!
“Ci
ho messo un po’ ad arrivare qui...”
ci
spiegò lei con nochalanche, mentre una timida Momo Yaoyorozu
fece capolino
dalle sue spalle “Mi sono occupata di una
piccola... faccenda... mentre
voi stavate litigando tra di voi. Simon ci sta raggiungendo. Envy
è già stato
sconfitto”
La
sua rivelazione, per quanto fosse una bella notizia, non
mi rassicurò. La sua sicurezza non mi lasciava del tutto
tranquilla. Una cosa
era certa...
...
riuscivo a percepire un’immensa potenza provenire dal
suo corpo, tale da pietrificare perfino due mostri del combattimento
come
Freezer e Dragon, con quest’ultimo che provò a
chiederle spiegazioni.
“Non
credo di conoscerti. Potrei sapere se sei
un’alleata o meno... ma soprattutto... potrei sapere il tuo
nome?”
“Farò
finta che me l’abbia detto in terza persona, signor
Oronar...” lo freddò con lo sguardo la
donna, facendo indietreggiare il mio
uomo “... il mio nome è Asia
Taneko. Sono una dei quattro Candidati al
Trono di Dio Supremo!”
Non
ebbi il tempo di razionalizzare il tutto. Asia si era
già portata di fianco al mio uomo, sferrandogli un pugno
così forte e tremendo
da fargli perdere i sensi, sotto il nostro sguardo paralizzato per lo
shock.
“NO!
DRAGON!” urlai, in preda al panico, raggiungendo
mio marito e scuotendolo dalla tunica. Era solo svenuto, per fortuna.
“L’ho
dovuto fare, sua maestà. Se glielo avessi
semplicemente proposto, non avrebbe mai accettato ciò che
sto per fargli”
mi avvertì la donna di colore, voltandosi verso Momo che,
affranta, fece
apparire sulle sue mani una strana boccetta grazie ai poteri derivati
da Buu.
Cos’era
quella strana sostanza svolazzante? Dove l’avevo
già
vista?
“Hai
fatto un ottimo lavoro, ragazzina... adesso puoi
tornare da loro! Il tuo lavoro è terminato!”
La
povera Momo, terrificata e affranta dall’essere stata in
compagnia di Asia, si era portata alla larga da lei e si era gettata
tremante
tra le braccia di Goten e Ub scoppiando in un pianto disperato.
“Asia...
cosa diavolo hai intenzione di fare a Dragon?”
la minacciai io, rialzandomi prontamente ed evocando
Fatalità tra le mie mani “Se
gli farai del male... io giuro che ti...”
La
mia vista si oscurò improvvisamente, ma io avevo ancora
gli occhi aperti. Quando mi resi conto di ciò che fosse
successo, sbiancai per
il terrore. Asia non si era limitata a portarsi davanti a me a
grandissima
velocità, ma era stata in grado di disarmarmi con una mano e
di portare il
palmo dell’altra davanti al mio viso.
Fu
qualcos’altro, però, a farmi capire quanto lei
fosse
pericolosa... e me ne resi conto quando notai che due indumenti in
particolare
mi erano stati tolti senza che me ne accogessi.
La
conferma la ebbi quando glieli vidi appesi alla sua
mascella spalancata!
“Come
vuoi... secondo me starebbe meglio senza, sua
maestà” dichiarò apertamente,
sputandomi addosso il mio reggiseno e le mie
mutandine “Potete stare tranquilli. Sono qui per due
semplicissimi motivi...
potenziare Dragon Oronar e parlare a quattrocchi con Simon Kog. Non
posso
sconfiggere l’altro Candidato da sola... ergo, ho
bisogno di allearmi con
entrambi per dare a quel pezzente imbroglione una bella lezione. Regina
Kairi... davvero non riconosce l’essere che si trova
all’interno di questa
boccetta?”
Ancora
imbarazzata per essere stata svestita dei miei
indumenti intimi, ma anche grata per il fatto che Asia non avesse messo
in
mostra a tutti parti personali del mio corpo, decisi di ricontrollare
nuovamente il contenuto di quell’anfora.
Quando
compresi di chi si trattasse, cominciai a indicarlo
con dito tremante per lo sbigottimento.
“Asia...
perchè... perchè lui...?”
“Ha
affrontato da solo la regina Lilith. Ecco perchè
si trova in quelle condizioni” ci rispose
lei, inginocchiandosi di
fronte a Dragon e poggiandolo sulle sue gambe “I
suoi poteri non l’hanno
salvato dalla potenza della Regina dei Demoni... lui non
potrà più tornare a
essere un vampiro come prima. In compenso, posso iniettare il suo
genoma
all’interno di un essere umano... e siccome Dragon
Oronar è il più debole
tra i Quattro Candidati al Trono di Dio Supremo, la decisione
è presa!”
“P-PRESA?!
PRESA UN CORNO! NON PUOI INIETTARE DENTRO AL
CORPO DI UNO SCONOSCIUTO IL SANGUE MALEDETTO DI UN VAMPIRO! CHI TI
CREDI DI
ESSERE?!”
Asia,
tuttavia, mi ignorò completamente e stappò la
boccetta
di vetro con i denti, sputando il tappo di sughero e preparandosi a
versarne il
contenuto dentro alla bocca dell’uomo che amavo.
“INSOMMA!
PUOI CONSIDERARMI, PER L’AMOR DI DIO?! NON SEI
NESSUNO PER PRENDERE QUESTA DECISIONE! LASCIA CHE SIA LUI A VOLERLO!”
Nessuno
aveva il coraggio di intromettersi in quel discorso.
Nemmeno Freezer, tra di noi il più potente, aveva la forza
per fermare le
azioni di quella ragazza, la quale tirò un lungo e
infastidito sospiro prima di
rivolgersi a me con nervosismo.
“Vediamo
di mettere le cose in chiaro, Kairi Wave... tra
non molto, i Quattro Candidati al Trono di Dio Supremo si scontreranno
e, per
sopravvivere, il tuo uomo ha bisogno di diventare molto più
forte. Non
addolcirò la pillola. Quando questo
accadrà, io combatterò contro tutti e
tre e sarò pronta a ucciderli o cancellarli se si pareranno
davanti alla mia
strada. In compenso, però, quel bastardo di un
Angelo vuole intromettersi
in tutti i miei piani, perciò ho bisogno che io, Simon e
l’uomo che ami stiano
dalla mia parte. Non mi interessa se il sangue di questa creatura
appartiene a
un mostro... se per raggiungere i miei scopi dovrò
trasformare Dragon Oronar
in un Vampiro, io lo farò senza pentirmi delle mie azioni!
Se pensi di
potermi fermare, allora fatti avanti... MA TI POSSO
ASSICURARE CHE IL PADRE
DEI VOSTRI BAMBINI AVREBBE PREFERITO DIVENTARE UN MOSTRO PIUTTOSTO CHE
PIANGERE
IL CADAVERE DELLA DONNA CHE AMA!”
Il
silenzio era calato nel cimitero dei Key-Blade. Le parole
di Asia mi avevano turbato, e non poco. Quella farabutta non scherzava
quando
mi diceva che non avrebbe affatto addolcito la pillola. Mi aveva
letteralmente
spiattellato in faccia che era una nostra nemica, che si sarebbe
alleata con
noi soltanto per sconfiggere l’Angelo Traditore e che, per
farlo, avrebbe
trasformato Dragon in un Vampiro.
Non
potevo permetterglielo. Io non potevo permetterle di far
bere il sangue di Alucard al padre di Emerald e Cristal, non importava
quali
fossero le sue motivazioni. Non sapevo quali sarebbero potute essere le
conseguenze di una trasformazione da umano a mostro. C’era il
grossissimo
rischio che, diventando un vampiro, Dragon potesse mettere a
repentaglio
l’incolumità dei miei figli.
Dovevo
farla ragionare, prima che commettesse una
sciocchezza.
“Io
credo... io penso che sia comunque più saggio
aspettare che si risvegli” insistetti con
forza, nonostante le mie
gambe stessero tremando per la paura “Credimi...
possiamo trovare un accordo
anche parlandone. Non c’è bisogno di arrivare a
tanto! Non so quale sia il
rapporto tra te e Hitomi, perciò non so dirti se lei sarebbe
stata d’accordo
con le tue azioni, ma...”
[Kamado
Tanjirou No Uta - KIMETSU NO YAIBA]
L’ampollina
fermò il suo moto rotatorio giusto un attimo
prima che la prima goccia di sangue colasse all’interno della
cavità orale di
Dragon. Nel momento esatto in cui Asia aveva sentito il nome della sua
compagna, era rimasta paralizzata per lo shock.
“Tu...
tu come conosci Hitomi!? SE SAI DOVE SI TROVA, TI
CONVIENE RIVELARMELO! ALTRIMENTI...”
“E’
dentro al corpo di Simon Kog, come Seconda Anima”
affermò Freezer, cogliendo quell’occasione e quel
punto debole della nostra
interlocutrice per intromettersi “Grazie al
suo potere, stiamo
combattendo e sconfiggendo i Deadly Sins, gli alleati del nostro nemico”
“Come...
mio Dio... non può essere...”
“POSSIAMO
ANCHE SEPARARLA DAL CORPO DI SIMON!”
aggiunsi immediatamente io, prima che Asia diventasse mentalmente
incontrollabile “Se torneremo a Cair
Paravel, posso dare alla tua amica
una Replica per ridarle il corpo! Qualunque possa essere il legame che
vi
unisce... puoi ancora recuperarlo!”
Ci
ero riuscita. Ne fui certa quando la vidi, con sguardo
orripilato, gettare via la boccetta con all’interno il sangue
di Alucard che si
versò assorbendosi nel campo di tantissime battaglie. Anche
la sua aura si
placò, facendomi capire tantissime cose su di lei.
Sorrisi,
riuscendo finalmente ad avvicinarmi alla ragazza di
colore e inginocchiandomi di fronte a lei.
“Asia...
tu pensavi che Hitomi fosse persa per sempre.
Per questo volevi diventare un Dio Supremo... volevi riaverla al tuo
fianco,
non è così?”
Dandomi
ragione con i suoi occhi grondanti di lacrime di
gioia, il suo sguardo si portò nuovamente verso il mio viso
e, distruggendo la
sua maschera di ferocia, si gettò tra le mie braccia in
preda ai singhiozzi,
facendoci tirare un sospiro di sollievo.
Non
mi resi conto, tuttavia, che quel sangue non si immerse
completamente del tutto nel terreno. Parte di esso, come se avesse una
propria
coscienza, si era insinuato all’interno
dell’orecchio di Dragon, mutandolo
definitivamente e per sempre.
***
Dentro il corpo di Greed
Nel
frattempo...
MIDORIYA
[Le
Chant De Roma - AKAME GA KILL]
Quando
mi resi conto di essere stato liberato, sbloccai le
mie cavità orali e provai a riaprire i miei occhi.
Mi
trovavo all’interno di una nuova cavità, grande
quanto
una città. Guardando verso l’alto, riuscii a
intravedere milioni e milioni di
bozzoli, al cui interno vi stavano tantissime persone innocenti, in uno
stato
di morte apparente. Cosa significava tutto questo? Goten e Yoruichi non
avevano
staccato le cellule di Buu dal corpo di Greed?
Un
ronzio mi costrinse a puntare lo sguardo dritto davanti a
me. Vi stava, infatti, un enorme ammasso di mosche, libellule, zanzare
e cicale
che si erano amalgamate, formando un unico corpo.
Ai
suoi piedi vi stava il corpo di Ochaco, ancora avvolto
dal bozzolo nel quale era stata imprigionata. Cominciai ad avanzare,
rendendomi
conto della macabra verità.
“Mai visto un
Belzebub, giovanotto? Ebbene sì...
questo è il mio reale aspetto. Il peccato
dell’Avarizia ha ridotto il mio
precedente corpo in cibo per mosche e larve... esseri dai quali ho
sempre
tratto forza!”
Mi
guardai attorno, sperando con tutto il cuore che fosse
rimasto qualcuno ad aiutarmi.
“E’ tutto
inutile. I tuoi amici si trovano tutti fuori
da questa corazza impenetrabile. Questa sarà la tua tomba...
e anche quella
della tua cara fidanzatina!”
Non
gli detti modo di torcerle un capello. Con il potere di
One For All, fui in grado di portarmi davanti al demone, recuperare il
bozzolo
di Ochaco e allontanarmi da quel mostro.
Con
tutta la forza che avevo in corpo, incominciai a
strappare quel guscio a mani nude, riuscendo dopo qualche secondo a
estrarre la
ragazza che amavo, mentre Greed non accennò alcuna protesta.
“Ochaco...
Ochaco... svegliati, ti prego...”
“Non si
risveglierà. Non fin quando quell’altra donna non
rientrerà dentro di lei”
dichiarò il Deadly Sins, senza ancora muoversi da
lì “Siete
stati degli ingenui a cercare di strapparmi via le cellule di Buu
dal mio corpo originale. E’ vero, adesso il mio potere di
Intangibilità Totale
si è disattivato... ma non puoi comunque distruggermi tanto
facilmente. Invece
di facilitarvi il lavoro, ve lo siete complicato ulteriormente. Dimmi,
Midoriya... perchè non avete distrutto prima i miei
due Cuori, invece di
staccare Buu? Rispondimi con tutta calma... nessun
essere al mondo
sarebbe in grado di attraversare questa barriera, e io certamente non
ho
bisogno di combattere per ammazzarti. Mi basterebbe lasciarti qui per
molti giorni...
una morte di stenti che meriteresti eccome!”
Farabutto.
Credeva di essere invincibile, ma ero convinto al
cento per cento che non lo fosse. Doveva avere un punto debole, ne ero
più che
certo. Dovevo soltanto strapparglielo fuori...
...
e poi, con i miei poteri, avrei potuto dargli il
colpo di grazia!
“Non
abbiamo distrutto i Cuori perché, una volta
fatto, con le cellule Majin tu avresti potuto rigenerarli. Eravamo
certi, e io
lo sono tutt’ora, che quello fosse il peggior errore che
avessimo potuto commettere!”
gli risposi, con sincerità, continuando ad accarezzare la
fronte e i capelli
della mia povera anima gemella.
“I miei complimenti,
Deku. Hai proprio ragione. Se tu
avessi distrutto i miei Cuori, quelle cavità si sarebbero
sigillate e avrei
attivato nuovamente il potere di assorbimento. A quel punto,
però, le cellule
Majin avrebbero secreto degli acidi che vi avrebbero digerito del tutto”
Quindi
non avevamo commesso realmente un errore. La nostra
decisione era stata corretta e ci aveva impedito di essere assorbiti
dalle
cellule di Greed.
“Quello
che non capisco, tuttavia, è il motivo per il
quale tutte queste persone si trovino sopra di noi”
continuai a parlare
io, cercando di tenerlo impegnato in quel discorso “Non
sarebbero dovute
essere espulse assieme a Buu?”
“No”
negò l’essenza insettoide, spiegandomi “Perchè
io ho usato le cellule di Buu per assorbirle, ma non è stato
Buu stesso a
inglobarle in se. Per questo io ne sono ancora in possesso... loro
sono la
mia chiave per la sopravvivenza!”
Le
sue parole mi accesero una lampadina nel cervello. Dovevo
chiarire subito quella faccenda?
“La chiave per la tua
sopravvivenza? Che significa?”
L’ammasso
di insetti cominciò a svolazzare in cerchio
attorno a me e al corpo di Ochaco, senza però avere
intenzioni bellicose. Fece
così per qualche minuto, e io non sapevo se o come reagire
davanti a quel
silenzio asfissiante.
Poi,
improvvisamente, Greed si fermò, e mi rispose.
“Ma sì...
tanto morirai comunque! Li vedi tutti questi
insetti che volano? Ebbene... per diventare invincibile, i miei due
Cuori si
sono disgregati nelle creaturine invertebrate che hai di fronte a te.
Posso immaginare la tua domanda... ma allora non mi
basterebbe eliminare
tutti gli insetti per sconfiggerti e cancellarti? La risposta
è... sì e no.
Sì... per morire, tutti i miei insetti devono
essere distrutti, e così
facendo non mi resterà un corpo con cui difendermi.
Questo, però, non ti
basterebbe... perchè ad ogni insetto eliminato, io
posso usare uno di quei
bozzoli per sostituire il suo contenuto nel pezzo di cuore che
è stato
distrutto!”
“Quindi,
per sconfiggerti, dovrei eliminare più e più
volte tutti i tuoi insetti... sacrificando le anime delle persone che
si
trovano sopra di noi”
“Ottimo riassunto,
Deku-Kun. La tua risposta è corretta...
sei libero di uccidermi quando vuoi, ma il tuo onore da eroe verrebbe
macchiato
indelebilmente” mi punzecchiò
quella carogna, avvisandomi anche di un
altro piccolo particolare “Inoltre, quello nel quale ti
ritrovi è un Bozzolo
Demoniaco che rimane attivo anche dopo una mia ipotetica morte.
L’unico modo
per evitare tutto ciò sarebbe staccare tutti i bozzoli dal
soffitto... ma a
quel punto io te lo impedirei!”
Perfetto.
Quindi, anche se riuscissi a distruggerlo, io
resterei imprigionato fino alla mia morte. Poco male, pensai tra me e
me. Se
fossi riuscito a trascinare quel farabutto nella tomba con me, allora
avrei
affrontato il mio destino senza alcuna paura.
- Continua a parlargli...
non sei da solo! –
Kisuke,
attraverso la mia mente, era riuscito a mandarmi un
messaggio molto importante. Quando provai a chiedergli spiegazioni, lui
mi mi
chiese semplicemente di fidarmi di lui.
Perciò,
a quel punto, decisi di continuare a giocare con il
demone e con la sua scarsa intelligenza.
[The
Devil - BEST OST IN THE WORLD]
“D’accordo.
Lo ammetto. Ci hai sconfitto su tutta la
linea. Non posso vincere contro di te”
“Eheheh... finalmente
ci sei arrivato...”
“Però
voglio che tu mi riveli un’ultima verità, un
dubbio che mi sta assalendo da circa un giorno”
continuai imperterrito,
cogliendolo di sorpresa “Ormai siamo certi
che l’ultimo Candidato al
Trono di Dio Supremo, quello che vi comanda, sia uno tra Whis e il
Sommo
Sacerdote...”
“Capisco...
perciò vuoi sapere il nome del boss di
fine livello. Fammici riflettere su...”
Rimasi
sorpreso davanti a quella rivelazione.
Quell’imbecille voleva davvero rivelarmi la verità
sul suo capo?
No.
Non era così stupido da rivelarmi il suo vero nome...
...
oppure sì?
“D’accordo. Come
desideri. Se è il nome dei quattro
candidati che brami di conoscere, allora te li rivelerò...
come avrai ben
capito, Simon Kog e Dragon Oronar sono i primi due e li abbiamo tenuti
in pugno
per moltissimi anni, prima che essi scoprissero tutta la
verità. La terza è una
giovane donna di nome Asia Taneko, che perfino noi conosciamo ben
poco... sappiamo
solo che la sua Candidatura si sia attivata nel momento in cui abbiamo
sterminato le popolazioni di tutti gli universi nella Dimensione DELTA.
E poi
vi sta l’ultimo candidato che, con l’aiuto mio e di
tutti i miei compagni
d’armi, Lilith inclusa, ha deciso di cambiare per sempre le
leggi di questo
mondo...”
Il
battito del mio cuore cominciò a farsi sempre più
forte.
Non vi stava più alcun suono, oltre a quello e alla voce di
Greed, che potesse
interessare al mio orecchio, che udii alla perfezione la
verità sul conto del
nostro reale nemico.
“... il vostro unico nemico...
altri non è che Whis-Sama!
L’Angelo Protettore del Settimo Universo, colui che ha
protetto le nostre
fughe, è l’Ultimo Candidato al Trono di Dio
Supremo, il Vero Traditore della Scala
Gerarchica Divina!”
Finalmente.
Ora avevo ricevuto due importantissime
rivelazioni, di cui una era una conferma ai miei dubbi.
La
prima era che Greed, colui che io avevo creduto
insuperabile, scaltro e pericoloso, altro non era che un imbecille di
prima
categoria, il più idiota credulone che io avessi mai
conosciuto. E pensare che
io lo avevo temuto, assieme a Uraraka-Chan, credendolo una seria
minaccia per
l’incolumità dei miei compagni e dei liceali del
Liceo Shiketsu.
Era
la seconda rivelazione, tuttavia, ad avermi dato un
indizio ancora più importante sul carattere del mio
avversario, quella che mi
provocò la reazione più istantanea possibile...
...
semplicemente cominciai a ridere...
...
risi come un matto, fino alle lacrime, davanti allo
sguardo stupito dell’ammasso di insetti. Solo quando non ne
ebbi più la forza,
decisi finalmente di scoprire tutte le mie carte.
“Capisco...
quindi
il vero traditore non è Whis!”
“MA?! MA CHE...?! SEI SORDO,
PER CASO?! TI HO DETTO CHE
LO E’, INVECE!!!”
Greed
era un pessimo bugiardo. Aveva cercato di ingannarmi
anche in quella situazione, ma non ci era riuscito perchè
io, a differenza di
tantissimi miei coetanei, analizzavo i miei avversari in maniera
metodica senza
dimenticare nemmeno il più piccolo dettaglio.
“No.
Non sono sordo... ma non sono neanche stupido come
te” affermai io, con fermezza, lasciandolo basito
“Ancora più
importante, io non sono cieco... pensavi davvero che non me ne rendessi
conto?
Nel momento in cui mi hai rivelato il nome di Whis, mi hai rivelato la
vera
identità del tuo capo! Davvero non ti sei reso conto del
piccolo tranello che
ti ho teso?”
“Cos... di che parli,
farabutto? COSA STAI FARNETICANDO?!”
“Il
tatuaggio sulla tua lingua, quello che avevi
mentre avevi la tua forma Majin... è lo stesso che aveva
Tao-Pai-Pai, quello
che gli impediva di rivelare il nome dell’Ultimo Candidato!
Io ti avevo dato
due alternative, Greed... e nel momento in cui mi hai risposto, il tuo
sigillo
mi ha rivelato l’inganno!”
Riuscivo
a sentire il dolce profumo della vendetta quando
osservai quell’ammasso di mosche agitarsi in preda alla
rabbia e alla ferocia.
Si era reso conto solo all’ultimo di aver compiuto una
sciocchezza.
“Non
è finita qui. Non credere che io resterò qui a
farmi
comandare a bacchetta da un Demone senza cervello come te!”
dichiarai,
imperterrito, evocando il mio Key-Blade e mostrandoglielo con orgoglio
“Quello
che stai vedendo è un Power Up che ho acquisito da
pochissimo tempo. Ho deciso
di dargli il nome di Benihime... e non hai la più pallida
idea della potenza di
cui dispone!”
“Ah... AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!
Credi davvero di potermi
sconfiggere con un’arma che conosci così poco?”
“Io
no... ma qualcun altro si!SVEGLIATI, BENIHIME!”
Nel
momento in cui io usai il comando di evocazione della
Zampakuto di Kisuke, quest’ultimo prese definitivamente
possesso del mio corpo
e, in simbiosi, riuscimmo a completare la Fusione Anomala.
“Un... un momento... quel tipo
di formula...”
[What
Can You See in Their Eyes - BLEACH]
Quando
Greed comprese la verità, era già tardi.
“SHIBARI!”
Il
mio corpo si mosse a una velocità impensabile anche solo
pochi giorni prima. Dalla punta di Benihime si erse una fittissima rete
scarlatta, dai buchi così piccoli da sembrare quasi
impercettibili, che
intrappolò ogni insetto prodotto dal corpo di Greed.
“Cos... LIBERAMI
SUBITO, BRUTTO FIGLIO DI PUTTANA!”
“Spiacente!
Non posso proprio farlo!”
lo liquidò frettolosamente Kisuke, puntando lo sguardo verso
l’alto “A
proposito... grazie per averci rivelato anche le fonti della tua
Immortalità.
Davvero un’ottima pensata la tua... invece di inglobare le
anime di tutti i
tuoi sacrifici in un’unica Pietra Filosofale, hai pensato
saggiamente a tenerli
sempre separati. In questo modo, avresti sempre potuto rifornirti di
nuove
anime! Peccato solo... che la tua avarizia ti si sia rivoltata contro!”
Sfruttando
anche i miei poteri, Kisuke fece un balzo così
alto da raggiungere la cima di quella prigione e, con un ghigno di
vittoria,
preparò un nuovo attacco.
“KAMISORI!”
I
movimenti di Benihime furono talmente veloci da essere impercettibili
anche a occhio nudo, ma i suoi effetti furono devastanti. Tutti i
bozzoli
vennero recisi dal soffitto e sbucciati come un coltello farebbe con la
frutta,
liberando le anime di tutti coloro che erano stati imprigionati i quali
precipitarono sul pavimento privi di sensi.
“NOOOOOOOOOOOOOOOOOO!
RAZZA DI FARABUTTO!!!”
“Guarda
che non è finita!”
gli urlò
Kisuke, puntando l’arma verso di lui e pronunciando un
incantesimo “Hado
#32 – OKASEN!”
Per
Greed non ci fu scampo. Un onda di fuoco giallo venne sparata
verso di lui che, imprigionato nel precedente attacco a tela dello
Shinigami,
venne arso completamente dalle fiamme...
...
almeno così credevo.
“Questo
non basterà a distruggerlo...”
mi rivelò Kisuke, atterrando di fronte alla marea di insetti
inceneriti “...
sono certo che abbia una seconda forma, molto più adatta al
combattiment...! MERDA!”
Kisuke
evitò un getto di ragnatele per un soffio. A spararle
era stata una creatura a dir poco rivoltante, un ragno con la corazza
di uno
scarabeo, con le ali di una libellula e le tenaglie di una mantide
religiosa...
...
alta più di cinque metri?!
Quella
creatura cominciò ad attaccare all’impazzata,
segno
che avesse perso del tutto il lume della ragione. Kisuke fu in grado di
proteggere tutti noi con uno dei suoi attacchi difensivi, Chikasumi no
Tate, ma
non sarebbe resistito ancora per molto.
“Mi duole ammetterlo, ma per
il momento possiamo
soltanto impedire che i suoi attacchi facciano del male a qualche
innocente!
Nel mentre…”
“SHUNKO! RAIJIN SENKEI!”
Qualcos’altro
attaccò il corpo di Greed, cercando di
lacerarlo in quanti più punti possibili. Le sue ali vennero
strappate dal suo
corpo e ridotte in brandelli, ma il resto del suo corpo rimase del
tutto
illeso.
A
provocare quegli attacchi, con mia grande sorpresa, era
stata...
“U-URARAKA?!”
“Deku-Kun!
Non distraiamoci!” mi rispose
però
lei, con sguardo carico di odio e rabbia nei confronti del suo
avversario “Quel
mostro ha ucciso gran parte dei nostri amici, prima di catturarmi! Ora
che è
senza controllo…”
“La
tua amica ha ragione!” mi rispose Kisuke,
portandosi alle spalle della mia ragazza “Non
distrarti dalla battaglia,
altrimenti...”
“... lo
stesso vale per te, razza di maniaco!
Smettila di guardarle il culo!”
Lo
giuro. Non avevo mai visto Ochaco-Chan con uno sguardo
talmente spaventoso. A quanto pare il piano di Kisuke era riuscito, e
Yoruichi
era rientrata nel corpo di della mia ragazza effettuando la Fusione
Anomala con
lei.
Ciò
che cominciò a risaltare ai miei occhi furono i
frequenti lampi attorno al suo corpo, il cui fulcro partiva dalla
schiena e
formava un cerchio di energia elettrica, a forma di tamburi, di KI.
“Quindi...
che intenzioni hai, pervertito? Qual’è
il tuo... no... non penserai mica a...? NOOOOO...”
Non
ebbi nemmeno il tempo di chiudere gli occhi. Un
esplosione di immensa portata mi gettò dall’altra
parte della nostra prigione e
solo grazie all’agilità dello Shinigami e a Black
Whip, fui in grado di
attutire l’impatto.
Quando
fui in grado di riaprire gli occhi, Ochaco Uraraka si
era letteralmente trasformata, e fu letteralmente irriconoscibile ai
miei
occhi. Si era messa a quattro zampe, come un felino. I suoi piedi e le
sue mani
erano diventati zampe di gatto con artigli formati da
elettricità. Quel flusso
le avvolgeva le braccia e le gambe, coprendole gli avambracci oltre il
gomito e
le gambe fino alle cosce. I suoi capelli avevano assunto la forma di
orecchie
da gatto e le era perfino cresciuta una coda.
“Quella
che hai davanti ai tuoi occhi è la
trasformazione definitiva di Yoruichi... Shunko – Raiju Senkei”
mi
spiegò Kisuke, mentre Uraraka si stava, sotto il mio sguardo
sconcertato e
incredulo, leccando il dorso della mano proprio come un gatto
“Devi
sapere che il carattere di quella donna è molto volubile, ma
in questa forma lo
è addirittura il doppio, esattamente come un qualunque gatto
domestico...”
Questo,
però, non mi aiutava a capire il perchè il mio
alter-ego avesse, ormai avevo intuito, forzato la trasformazione delle
nostre
compagne in battaglia.
“... molto
semplice, mio caro collega... il suo
carattere volubile è collegato alla sua Energia Spirituale,
che voi chiamate KI
e noi nominiamo Reiatsu. Per essere precisi, questa trasformazione
provoca 48
alterazioni o instabilità al secondo nell’aura
della Fusione Anomala tra Yoruichi
e Ochaco... in poche parole, quella ragazza è diventata
incontrollabile per
tutti, tranne che per noi!”
La
mia ragazza partì subito all’attacco, riprovando
nuovamente lo stesso attacco col quale aveva staccato le ali a Greed.
Il Demone
Puro riuscii nuovamente a pararsi e a resistere ai colpi, ma a causa
dell’elevatissima velocità della sua avversaria
non riusciva più a
contrattaccare. I versi orripilanti di quel mostro, ormai impegnato a
non farsi
ammazzare da Ochaco e Yoruichi, si stavano facendo sempre
più squillanti e
terrificanti.
Era
stupefacente. Non riuscivo a credere a quello che stavo
vedendo. Con una velocità simile, nemmeno Greed al massimo
della sua potenza
sarebbe riuscito a starle dietro. Forse nessuno sarebbe mai riuscito a
farlo.
Persino il mio corpo veniva attratto dalla forza prodotta dai suoi
movimenti.
Ochaco
ora mi sembrava imbattibile.
Era
questo il vero potere della Fusione Anomala?
“Non
festeggiare troppo in fretta, ragazzo... lei
non potrà tenerlo bloccato in eterno! Dobbiamo essere noi a
scalfirlo con
Benihime! Tuttavia, se ci avviciniamo adesso, rischiamo di finire
affettati
dagli attacchi di Ochaco...”
“Ma
allora cosa si fa?”
“Semplice...
diventiamo ancora più forti! BANKAI
–
GUANYIN BIRAKI BENIHIME ATARAME!”
[You
Say Run - BOKU NO HERO ACADEMIA]
Un
immenso potere cominciò a fluire dentro al mio corpo,
talmente grande che mi vennero i brividi al solo pensare di averne
così tanto. Alle
mie spalle era apparsa la figura eterea di una donna con il capo
rivolto
all’ingiù, il cui potere fu in grado di
rigenerarmi completamente le ferite
subite durante lo scontro contro Greed.
Quindi
quello era il vero potere di Kisuke Urahara, lo
Shinigami che mi stava aiutando. Avevo, nel corso di quel mese,
imparato a
percepire le aure di chi mi stava attorno, e in quel momento quello che
sentivo
mi aveva lasciato senza fiato...
...
il livello che avevo raggiunto era quasi pari a
quello di due mostri del combattimento come Goku o Vegeta!
“Questa
è la seconda volta che rilascio
completamente la mia Zampakuto. Ora vedrai il suo tremendo potere...
KANNON
BIRAKI BENIHIME ATARAME!”
Ochaco,
improvvisamente, si era allontanata da Greed con
sguardo allarmato e carico di terrore. Il motivo lo compresi al volo
quando
vidi l’enorme insetto letteralmente smontarsi pezzo per
pezzo. La stessa
creatura, mossa dal panico, si era allontanata da noi, interrompendo
quel
ciclo.
Le
zanne da mantide religiosa erano appena state recise.
“Come
temevo... se continueremo così, di questo
passo non faremo in tempo”
comprese al volo Kisuke, ammettendo “Ochaco
può distrarre il nostro nemico, ma è costretta ad
allontanarsi dopo il mio
attacco, per evitare di essere uccisa dal mio potere... e quel singolo
distante
basta a Greed per allontanarsi dal mio raggio d’azione...
adesso, coi miei
poteri, potrei anche provare ad avvicinarmi, visto che il Bankai mi
permette
anche di rigenerare tutte le ferite, ma ci metterei troppo a fare il
cambio di
tecnica e saremmo nuovamente punto e a capo...”
Un
momento. Il suo Bankai gli permetteva anche di rigenerare
ogni ferita? Ma allora...
“KISUKE!
FACCIAMO A CAMBIO! TU LIMITATI A USARE IL
BANKAI PER TENERMI IN VITA!”
Non
ci voleva un genio per capire quale fosse la nostra
miglior mossa da attuare. Ochaco aveva già ripreso a
combattere contro il ragno
gigante, bloccandolo nuovamente nella sua morsa letale ad altissima
velocità. Se
potevo guarire istantaneamente, allora
l’unica scelta che mi restava era gettarmi
all’attacco nello stesso momento in
cui la mia fidanzata attaccava...
...
e se non potevo usare i poteri del mio alleato,
allora dovevo usare i miei.
Sì,
ma come? Anche in questo caso la risposta era molto
semplice.
Durante
quel combattimento contro Ochaco, Greed non si era
limitato a subire le artigliate della sua avversaria, ma si stava
proteggendo
cercando di richiudersi su se stesso, ancora di più ora che
le sue tenaglie e
le sue ali erano state recise.
Questo
comportamento aveva un solo e unico significato...
“OCHACO!
NON SPAVENTARTI E CONTINUA AD ATTACCARE! BLACK
WHIP!”
Era
il momento di mettere a frutto tutti gli insegnamenti di
All Might e di Eraser Head!
Per
prima cosa, mi portai davanti all’enorme ragno, usando
il mio secondo Quirk per ammanettare le zampe dell’enorme
ragno. Gli attacchi
di Ochaco, nella sua forma felina, mi avrebbero letteralmente ucciso se
Kisuke
non mi avesse curato con il suo Bankai.
Funzionava!
Io e Kisuke potevamo usare i nostri poteri in
maniera del tutto separata, avendo due aure completamente differenti!
“E’
ora di capovolgere quest’invertebrato!
UUUUUUUAAAAHHHHHHHH!!!”
Con
la mia sola forza fisica, fui in grado di sollevare
l’enorme corpo di quel demone, facendolo ruotare esattamente
come riusciva il
professore Aizawa, e riuscii a farlo cadere a pancia insù.
Sì!
Ora era scoperto!
“OCHACO!
PROVA A FERIRLO ADESSO!”
I
tentativi della ragazza, tuttavia, si rivelarono ancora
inefficaci. Quel bastardo, nonostante avesse le zampe completamente
piegate, era
riuscito a richiuderle verso il centro dello stomaco, impedendoci di
avere una
visuale diretta.
“D’accordo...
vorrà dire che dovrò cercare di creare
un’apertura con le maniere forti! NON FERMARTI, OC...”
Improvvisamente,
senza rendermene conto, la donna-gatto si
era ersa al di sopra del suo avversario, congiungendo tutte le dita
delle sue
mani in una posa che io conoscevo perfettamente.
Non
aveva per caso intenzione di...
Improvvisamente,
le zampe di Greed vennero prese da
fortissimi tremiti e si aprirono con la forza, sotto le proteste
urlanti e
incessanti del demone, lasciando che il suo punto debole venisse
scoperto.
Era
il Quirk di Ochaco. Era stato quello a paralizzare
definitivamente Greed!
-
MIDORIYA! NON AVRAI UNA SECONDA OCCASIONE! E’ IL
MOMENTO DI DARGLI IL COLPO DI GRAZIA!-
Cazzo!
Kisuke aveva ragione! Data l’instabilità
comportamentale della mia ragazza, quell’apertura sarebbe
potuta sparire nel
giro di mezzo secondo.
Kisuke
prese momentaneamente il controllo del mio corpo e si
portò tra Ochaco e Greed, usando il suo Bankai per staccare
definitivamente le
zampe di Greed, il quale non poteva più difendersi in alcun
modo.
Era
l’ora di mettere fine ai giochi!
“QUESTO
E’ PER I MIEI AMICI! TEXAS SMASH!”
Aveva
funzionato! Il mio pugno riuscii a spezzare finalmente
le difese del mio avversario, perforandogli il molle ventre,
l’unica parte del
suo corpo a non possedere difese. Le urla di agonia di Greed non mi
colpirono
affatto.
Dovevo
sconfiggerlo! Dovevo fargliela pagare!
“QUESTO
E’ PER I MIEI MAESTRI! QUESTO E’ TUTTE LE
PERSONE CHE HAI ASSORBITO NEL CORSO DEI TUOI ANNI! MAKANKO-SAPPO!!!”
Dal
mio Key-Blade partì il raggio di KI insegnatomi da
Piccolo, che distrusse ogni piccolo centimetro rimasto del suo petto.
I
miei colpi non accennavano a fermarsi. Perfino Ochaco,
rendendosi conto di cosa stesse accadendo, si era fermata in preda alla
confusione.
-MIDORIYA!
BASTA! NON E’ NECESSARIO CHE LO FACCIA
TU... FERMATI!-
No.
Dovevo essere io...
...
dovevo essere io a farlo fuori!
Dovevo
ucciderlo io...
...
io...
...
io...
“QUESTO
E’ PER AVER CERCATO DI ASSORBIRE ANCHE GLI
AMICI DI OCHACO... E QUESTO... QUESTO
E’ PER AVER FATTO SOFFRIRE OCHACO!!!
UNITED... STATE... OF...
SMAAAAAAAAASH!!!”
[Man
Of The World - NARUTO]
Dopo
aver caricato il mio pugno al massimo della mia
potenza, lo scagliai con ferocia verso il volto della creatura, che
agonizzò
davanti ai miei occhi...
...
era stata quella l’immagine che mi era passata
davanti agli occhi.
Ma
non andò così.
Il
mio pugno si era diretto non verso il mio nemico, ma sul
pavimento della nostra prigione, che si incrinò a causa
dell’impatto.
Lentamente, l’intero bozzolo gigantesco venne polverizzato
dal mio attacco
liberando me, Ochaco, Greed e tutte le persone precedentemente
imprigionate.
All’esterno,
vi stavano tutti i miei amici, scioccati da ciò
che stavano vedendo. Erano tornati anche Simon e Dragon, e inoltre
c’erano
nuovi membri, tra i quali riconobbi la mia amica Momo. Mancavano
soltanto Chi,
Ai, Saitama, Tatsumaki e Cristal, segno che fosse successo loro
qualcosa. Dragon,
mi resi anche conto, era disteso per terra, privo di sensi.
Dovevo
avere una cera orribile, perchè non la smettevano di
tremare per la paura davanti al mio sguardo.
“Per...
perchè...”
***
[Continuazione
- Man Of The World - NARUTO]
Davanti
a me si ergeva uno spettacolo stomachevole. Il
Demone Puro, esattamente come Lust, era tornato a essere un mortale.
Nonostante
tutti i miei colpi, Greed era ancora vivo, ma le sue condizioni erano
terribili. I miei pugni gli avevano spappolato tutti gli organi vitali,
rendendolo incapace di fuggire. L’unica arma che gli era
rimasta era solo la
parola.
“...
eri riuscito... a distruggermene uno... potevi
uccidermi definitivamente... ma allora perchè...
perchè non hai colpito il mio
ultimo cuore? Perchè... perchè ti sei fermato?”
Già...
perchè... perchè non avevo avuto la forza per
uccidere quel mostro?
La
risposta si trovava sopra la mia testa, nel punto in cui
stava volando Ochaco. Era stata lei a modificare la gravità
sul mio braccio,
alleggerendola quel tanto che bastava per deviare il mio attacco.
Il
suo viso era rigato dalle lacrime e aveva riacquistato
conoscenza.
“Ti
prego... Deku-Kun... non farlo...”
Il
mio cuore perse un battito. Mio Dio...
...
lei aveva paura di me...
...
Ochaco stava piangendo per colpa mia.
- Midoriya... stai bene?
–
Non
avevo nemmeno le forze per poter ribattere al mio
compagno di corpo. Ero ancora troppo scosso da quanto fosse accaduto.
La rabbia
aveva preso possesso della mia anima per pochissimi secondi, e per poco
non mi
ero spinto a compiere un gesto tremendo...
...
stavo per togliere una vita...
...
stavo per diventare l’esatto opposto di ciò che
volevo diventare.
Stavo
per commettere lo stesso errore, lo stesso che aveva
portato Ayumi, qualche settimana prima, a subire quasi una ferita
mortale.
“Capisco...
è stata lei...” comprese al
volo
Greed, a dir poco sconsolato “... nonostante le
abbia ucciso gran parte dei
suoi amici... nonostante... nonostante io l’abbia torturata
prima
dell’assorbimento... lei ha avuto pietà per me... che
disgustosa puttana...”
“Sta
zitto”
Non
l’avrei accettato. Non avrei mai permesso a quel farabutto
di insultarla. Mai.
“Quella
che tu hai chiamato puttana... quella che ha
avuto pietà per te... mi ha impedito di ucciderti non per
salvare la mia
anima... lo ha fatto per salvare la tua! Lei ha rispettato i suoi
principi e
non si è fatta soggiogare dalla vendetta. Uravity
è un’Eroina! Lei non
toglierà mai la vita a qualcuno perchè crede
ancora che tu possa redimerti... e
io, come suo ragazzo, sono d’accordo con la sua decisione!
Anche se la
rabbia mi corrode il Cuore... ho fiducia nella donna che io
amo!”
“E
allora... cosa farai?” mi domandò Greed,
con tono
flebile “Mi lascerai qui... a marcire fino alla
morte... saresti così
crudele da non darmi il colpo di grazia?”
Aveva
ragione. Non potevo nemmeno lasciarlo in quelle
condizioni, o non sarei stato un vero eroe. Avevo vinto, ma non potevo
vantarmi
di quella conquista...
...
non in quella maniera così spregevole.
“No”
Simon fermò all’istante Freezer, bloccandogli la
mano “Deve essere Midoriya a decidere... non
noi!”
L’alieno
scosse infastidito il capo, arrendendosi davanti
alle parole di Simon.
Che
fare... cosa fare...
“Deku-Kun...”
Ochaco
era tornata a terra e si era avvicinata a me,
stringendomi con forza la vita. Lei non voleva che mi macchiassi di
quel
crimine, ma non potevamo nemmeno lasciarlo in vita. Greed avrebbe
recuperato
tutte le sue energie e ci avrebbe nuovamente attaccati. Peggio ancora,
avrebbe
potuto uccidere altri innocenti.
Cosa
fare?
“Fatemi...
fatemi fuori...”
Sia
io che Ochaco ci eravamo voltati, sbigottiti verso la
vera anima del Demone Puro, il quale aveva improvvisamente cambiato
espressione.
Non
sembrava più malvagio come prima.
“Non
fate quella faccia... se non lo farete voi... lo
farà il mio capo... lui mi farebbe provare le pene
dell’inferno... se
davvero posso chiedervi un ultimo desiderio... fate almeno che sia il
meno
doloroso possibile...”
Ochaco
stava tremando su tutto il corpo. Lei non l’avrebbe
mai ucciso, era quella la verità. Quello a cui si stava
riferendo Greed, a dire
il vero, ero proprio io...
...
lui mi stava chiedendo di ucciderlo.
Cosa
fare...
...
cosa fare...
***
- COSA?! CHE CI FAI TU, QUI? –
- LE... LE MIE GAMBE SI SONO
MOSSE DA SOLE! IO... IO NON LO SO!! PERCHE’... LA TUA FACCIA
SEMBRAVA CHIEDERE
AIUTO!!! –
***
- Prima, quando nessuno sapeva
come intervenire, tu stato l’unico a farlo. Proprio tu, una
persona timida e
senza specialità. La cosa mi ha davvero toccato. Sai come
hanno cominciato
molti degli eroi presenti lì? Le loro parole, alla fine
della prima azione
furono “Il mio corpo s’è mosso da
solo!”. Ho sentito dire che già dal periodo
delle scuole si può determinare se qualcuno possa diventare
uno dei migliori
eroi. Beh... questa è la stessa cosa che è
successa a te, vero? Midoriya
Izuku... TU PUOI DIVENTARE UN’EROE! –
***
ALFA KAIRI
[My
Mother And My Father - NARUTO]
Quando
vidi Midoriya puntare il suo Key-Blade verso petto di
Greed, sapevo già cosa stesse per fare e sorrisi, felice
della crescita mentale
del giovane.
“Energia!”
Davanti
allo sguardo attonito e scioccato di tutti i presenti,
le ferite di Greed si rimarginarono istantaneamente, senza lasciargli
nemmeno
una cicatrice. Perfino l’essere demoniaco rimase del tutto
sconvolto dalla
decisione del suo nemico, il quale prese per mano Ochaco raggiungendoci
senza
battere ciglio.
“Cos...
perchè l’hai fatto?”
Solo
a quel punto Midoriya si voltò verso di lui,
spiazzandolo con un sorriso sincero e con una risposta incredibile.
“Non
lo so... il mio braccio s’è mosso da
solo,
un’altra volta. Il tuo sguardo mi implorava
pietà... e io non posso
voltare le spalle a chi è in difficoltà!
E’ il mio credo! Diventerò un eroe in
grado di salvare tutti con il mio sorriso! Io sono Deku!”
Ochaco,
commossa dalle parole del suo ragazzo e comprendendo
più di noi cosa stesse provando nel suo Cuore, si strinse
attorno al suo
braccio, dandogli la forza di intraprendere fino in fondo quella
decisione.
“Fuggi,
Greed. Non provare ad affrontarci di nuovo...
se scoprirò che cercherai nuovamente di uccidere degli
innocenti, sarò
costretto a combattere nuovamente contro di te... e non ti
ritroverai di
fronte un ragazzino adolescente incapace di usare la sua forza!”
“Non
sarà
necessario... hai già vinto tu...”
Il
corpo di Greed, nonostante fosse stato curato, cominciò a
disgregarsi come per magia, senza alcun motivo apparente, cogliendo di
sorpresa
Midoriya e Ochaco.
“Ma...
ma io...”
“I
Demoni Puri non possono sopravvivere nella loro
Forma Originale nel mondo dei Mortali, te lo sei scordato? Che
tu mi
abbia curato o meno...
ora non mi è rimasta nient’altro che la mia vera
Anima, e
dovrò tornare nell’Aldilà per espiare
le mie colpe”
“Come...
tu lo sapevi già?” gli
domandò
Ochaco, comprendendo tutta la verità.
“Sì,
mia cara Ochaco... come aveva detto Deku prima di
farsi assorbire, io e i Deadly Sins siamo stati ingannati da quel
farabutto.
Speravamo di poter riottenere la libertà che ci era stata
negata per anni... ma
quell’angelo da strapazzo ci ha fatto il lavaggio del
cervello. Lui voleva
la mia morte e quella dei miei compagni ad ogni costo... ma non gli sta
andando
così bene...”
Come
per incanto, l’Oscurità presente nel Cuore
Originale di
Greed, ben visibile nella sua disgregazione, venne letteralmente
estirpata,
lasciando soltanto la sua piccola e flebile Luce.
“Lui
non ci avrà mai come vuole... Lust deve aver
fatto la stessa cosa, alla fine, così come tutti i miei
compagni oggi caduti...”
ammise lui, rivelandoci “Deku... avevi azzeccato...
anche l’altra tua
ipotesi. E’ vero... è lui il vero
traditore! Lui non sa... non sa
l’errore colossale che ha commesso. E Dragon... percepisco
una nuova aura
dentro di lui, ma non è più malvagia... lui
vi dirà la verità... sui due
nemici provenienti dal futuro!”
“Cos...
merda! Quel bastardo ce l’ha fatta sotto il
nostro naso!” dichiarò Asia, voltandosi
verso Dragon e notando solo in quel
momento una striscia di sangue dentro il suo orecchio.
Quando
mi resi conto della verità, mi feci prendere dal
panico ma fui prontamente rassicurata da Ub, il quale mi disse.
“Non
si preoccupi, sua maestà... Dragon e Alucard
stanno discutendo telepaticamente senza azzuffarsi... dovrebbe
risvegliarsi nel
giro di pochissimi minuti”
Ci
voltammo nuovamente verso Greed, il quale sogghignò
davanti ai volti rigati dalle lacrime di Midoriya e Ochaco.
“Non
piangete per l’assassino dei vostri amici... non
serve a niente avere pietà per me. Sconfiggetelo...
sconfiggete il Sommo
Sacerdote... e impedirete l’avverarsi della Profezia sui
Quattro Dei Supremi!”
Detto
ciò, Greed si disgregò, disperdendosi per sempre
in
piccolissimi frammenti di Luce. Solo un Cuore, quello appartenuto
all’Angelo da
lui sottomesso, raggiunse il corpo di Midoriya, entrando dentro di lui.
Era
tutto finito. Mentre Ub, per mettere al sicuro tutte le
persone che erano state liberate da Greed, aveva cominciato il
procedimento di
assorbimento, tutti noi ci avvicinammo ai due giovani eroi, pronti a
consolarli.
“All
Might ed Eraser Head sarebbero stati orgogliosi di
entrambi” dichiarai io, altrettanto commossa, prima
che Momo raggiungesse i
suoi amici e si gettasse tra le loro braccia, in preda ad una crisi di
pianto
isterico.
Nessuno
dei tre ragazzi fu più in grado di trattenersi, e
gettarono le maschere mostrando tutta la loro frustrazione e il loro
dolore.
La
situazione in quel campo di battaglia si era risolta a
nostro favore, esattamente come in quella di Simon. Envy era
sicuramente un
avversario molto più ostico di Lust, ma grazie agli
allenamenti svolti con
Hitomi durante quelle ore, la battaglia si era risolta velocemente.
Nemmeno
nella sua forma originale, il Demone Puro era stato in grado di fargli
il
solletico, nonostante fosse diventato un Belial. Nel suo caso,
però, quel
bastardo non aveva provato in alcun modo a redimersi, segno che tra le
fila di
quel farabutto del Sommo ci fossero anche Demoni che appoggiavano la
sua linea
di condotta.
Già...
quel bastardo...
...
ora sapevamo chi era il vero boss finale e
gliel’avremmo fatta pagare molto cara!
Riuscivo
a percepire anche l’aura di Saitama in compagnia di
quella di Tatsumaki. Furono proprio questi due ad arrivare per primi,
lasciandomi
senza parole.
Non
doveva essere stata assorbita?
“TA-TATSUMAKI?!
COME HAI FATTO A FUGGIRE DAL CORPO DI
CELL?”
“Lavoro
di squadra” ci rivelò la
esper,
indicando freddamente Saitama “Io mi ero protetta
con una barriera prima di
essere assorbita, senza farmi scoprire da quel citrullo, mentre Caped
Baldy gli
ha tirato un colpo talmente forte sul diaframma che ha costretto
quell’insettoide a vomitarmi!”
“Quindi
è per questo che stai puzzando così tanto?!
Bleah!” esclamò Goten,
tappandosi il naso per il disgusto.
“E
Cristal?” domandò Freezer, a
dire la verità
con tono svogliato, alla sovrana “Cosa le
è successo?”
Il
mio sguardo affranto colse alla sprovvista tutti, dando
loro un chiaro segnale.
“L’ha
rapita Hinode...” rivelò loro
Tatsumaki,
distrutta e sconfitta nell’orgoglio.
Tra
tutti, quello più a pezzi, colui che aveva preso peggio
la notizia, sembrava essere Simon Kog.
“Mi...
mi dispiace...” esclamò, avvolto dai
sensi di
colpa, affranto da quanto fosse successo “...
se ci siamo separati è
soltanto colpa della mia lingua lunga... prometto che salveremo vostra
figl...”
“...
tranquillo, Simon. Alla fine avevi ragione tu...”
rivelai io, distrutta, sconfortando tutti “... BETA
Cristal non era la
figlia biologica di BETA Kairi... d’altro canto, ALFA Dragon
non è il padre
biologico della mia Cristal. Dobbiamo capirci di
più su questa storia, prima
di provare a salvarla... e potremmo avere anche più tempo
del previsto!”
[Itachi's
Theme - NARUTO]
“Che...
che intende, sua maestà?” mi
domandò Ochaco,
ripresasi lentamente dal suo stato di profondo turbamento assieme a
Midoriya e
Momo.
“Pensiamo
che non la vogliano uccidere e che la figlia
di Malefica stia agendo contro la volontà del Sommo Sacerdote”
La
mia era soltanto una supposizione, nata dalle parole che
ci aveva rivolto Cell prima di lasciarci andare. Hinode stava dalla
nostra
parte? Oppure no, visto che aveva ucciso gran parte dei nostri amici,
prima di
riportarli, a quanto sembra, in vita?
“Ho
avuto lo stesso sospetto quando abbiamo combattuto
contro Cell... come se a lui non interessasse nulla di noi”
confermò
Saitama, preoccupato “Sarò sincero... non
immaginavo che lui fosse così
forte... e poi... ho avuto la sensazione che abbia sputato Tatsumaki di
proposito!”
“EH?!
NON VORRAI PRENDERTI GIOCO DI ME, SPERO...”
“Lo
abbiamo pensato anche noi...” ammisi io,
altrettanto dubbiosa “... anche quello che ci ha
raccontato Simon ieri su
Lilith-Sama mi sembra molto sospetto. Chissà... forse
questi tre potrebbero
avere degli obiettivi completamente diversi da quelli del Sommo!”
Per
me non erano dubbi, ma certezze. Lilith doveva trattarsi
sicuramente della mente dietro a quello strano gruppetto, ma ancora non
riuscivo a capire quale fosse il loro vero obiettivo.
“Quando
abbiamo affrontato Cell... ci aveva detto che
il legame tra Hinode e Cristal era così forte che nemmeno
lui si sarebbe
azzardato a combattere contro di lei per provare ad assorbirla...”
continuai io, confusa “... questo potrebbe
essere un indizio molto
importante. Anche Lilith sarebbe pronta a qualsiasi sotterfugio per
riuscire a
salvare Zero dalle grinfie del Sommo...”
“...
facendo diventare quell’insettoide un Candidato al
Trono di Dio Supremo!”
A
parlare era stata Asia, cogliendoci totalmente alla
sprovvista.
“Provate
a pensarci. Quelle due sono così ossessionate
dalla persona che amano da essere disposte a tutto pur di salvarle
dalle
grinfie del Sommo Sacerdote... e Cell è la loro carta
vincente. Un bio-androide
in grado di potenziarsi a grande velocità, al quale
è stato iniettato anche il
genoma di Majin Buu, che potrebbe evocare un Key-Blade quando e come
vuole,
semplicemente raccogliendolo dal Cimitero dei Key-Blade... non mi
sorprenderebbe se avessero stipulato un accordo per avvantaggiarsi
della
situazione”
Possibile
fosse così? Lilith arriverebbe anche a questo per
riuscire a sconfiggere il nostro avversario? Dovevo sinceramente
ammettere che
avere Cell come Dio Supremo non era la migliore delle nostre ipotesi,
ma di
certo non era la peggiore.
Avremmo
dovuto parlarne con calma quando tutti ci saremmo
riuniti.
“Non
è rimasta alcuna aura appartenente ai Deadly Sins,
in questo mondo...” ammise Asia, trovando
conferma alle mie frequenti
ricerche “... devono essere fuggiti in
un'altra Dimensione. Ci conviene
tornare in quella ALFA e ricongiungerci agli altri”
“E
come dovremmo fare, scusa?” la squadrò
malamente
Tatsumaki, sicuramente ferita nell’essere stata sconfitta dal
suo avversario “Non
abbiamo Navicelle Spazio-Temporali a nostra...”
“...
noi sì!” la rassicurò Momo,
togliendosi qualcosa
dalla tasca e mostrandocela. Era una piccola capsula, che io riconobbi
al volo.
“Perfetto!
Non abbiamo più alcun motivo per restare
qui! Dobbiamo soltanto attendere che Chi e Ai tornino indietro...”
Anche
Chi e Ai erano riuscite a sconfiggere Gluttony e ci
stavano raggiungendo. L’aura della sorellina di Simon,
tuttavia, era talmente
bassa da sembrare quella di un cadavere in fin di vita.
[Kimimaro's
Theme - NARUTO]
Ciò
poteva significare soltanto una cosa...
...
l’avevo intuito nel momento in cui, durante la lotta
contro Greed, Ai era diventata impercettibile anche per me...
...
il suo tempo stava per scadere.
Prima
che potessimo raggiungerla, Chi ci aveva raggiunto di
corsa, in preda ai singhiozzi, con il corpicino di Ai ormai privo di
forze e
grondante di sangue.
Cristo
Santo...
Senza
perdere alcun secondo mi portai vicino a Chi, pronta a
usare il mio Key-Blade per provare a curare Ai, ma la ragazza
fermò sia me che
Simon, senza avere il coraggio di guardarmi in faccia. Cosa significava?
“E’...
è tutto inutile... ci ho provato tante volte,
ma non funziona...”
In
preda al panico, Simon raccolse Ai dalle sue braccia e la
poggiò sul terreno, usando i suoi poteri per cercare di
capire quale fosse la
sua situazione.
Sbiancò
per l’orrore quando comprese cosa stesse avvenendo
dentro al suo corpo...
“I...
i suoi organi... i suoi organi stanno bruciando
dall’interno...”
“CO-COSA?!”
esclamai io, a dir poco scioccata,
controllando assieme a lui “Ma... ma che
razza di maledizione è questa?!
Come è possibile tutto questo?”
Fu
Ai, con voce rauca e distrutta, a rivelarci la verità.
“La
Maledizione... che mi ha lanciato Polunga... è questa che mi
sta impedendo di
guarire...”
“Ma...
ma anche prima, tu stavi male e poi ti sei
ripresa al volo” provò a dire
Chi, ancora restia a mollare “Non possiamo
fare qualcosa per salvarti?”
“Quello
era... l’effetto del Cellular Power. E’ vero che mi
sono ripresa subito... ma
le conseguenze, dopo lo scontro contro Gluttony, sono queste...”
Conoscevamo
perfettamente i sintomi descrittici da Ai. Ogni
forma di droga legata al KI Power, anche quella della sorella adottiva
di Simon,
presentava moltissimi rischi per chi le assumeva. Uno di questi,
purtroppo, era
il rallentamento delle capacità curative se si eccedeva
nell’aumento di potenza...
...
se, poi, si aggiungeva la Maledizione di Polunga,
quelle capacità si azzeravano del tutto.
“Simon...
Chi... perdonatemi... avrei voluto... vivere
abbastanza da vedervi fare la pace...”
cominciò a farfugliare Ai, con il
sangue che sgorgava senza freno da tutti i suoi fori, rendendo quel
momento
ancora più straziante e atroce da vivere “...
promettetemelo... promettetemi che non litigherete più
per motivi così sciocchi... e promettetemi... promettetemi
che, insieme a Ub,
proteggerete Selena...”
Il
senso di impotenza. Quel sentimento che mai e poi mai
avrei voluto rivivere nella mia vita. E ora, invece, stavo per vedere
un’altra
anima innocente morire davanti ai miei occhi, senza poter far nulla per
salvarle la vita...
…
e non osavo immaginare cosa stesse provando Simon.
“Forse
c’è una speranza per te, Ai...”
Tutti,
dal primo all’ultimo, ci voltammo verso Asia, la
quale si portò verso la piccola Haibara e si
inginocchiò di fronte a lei,
spiegandole con freddezza e lucidità.
“...
se è come credo, la tua anima non finirà
nell’Aldilà,
ma su un mondo a te completamente sconosciuto. Se è
così, dovrai raggiungere la
capitale del regno di Gier, Fatima, e quando ti presenterai davanti
alle
guardie, dì loro che ti ha mandata Asia Taneko, la sorella
del Grande Saggio
Keiichi Taneko. Lui saprà come farti tornare in vita... lui
saprà come
aiutarci!”
Ai,
con un sorriso che ci straziò il cuore, cominciò
a
piangere di gioia e annuii flebilmente, prima di voltarsi verso Ub, il
quale si
trovava al suo capezzale, affranto ma ormai consapevole di quanto
stesse
accadendo.
“Lo
so, Ai... proteggerò tua figlia... proteggero Simon e
Chi... proteggerò tutti a qualsiasi costo...”
“Lo so,
Ub... se davvero raggiungerò questo fantomatico mondo... un
giorno tornerò da
te... vedi... di non morire... fino... a... quel... mom...”
“Ai...?
Ai?! AI! AI!!!”
Allarmata,
poggiai il mio orecchio sul suo petto, cercando
di percepire il suo battito o l’aura della sua seconda
entità.
Niente.
Non respirava nemmeno. Le fiamme dentro di lei si
erano spente e non erano rimaste che le ossa carbonizzate.
Ai
Haibara era
venuta a mancare.
“Simon...
NO! SIMON! SIMON!!!”
Allarmata,
mi voltai verso il giovane guerriero, il quale
stava stringendo con forza il proprio petto con la sua mano. Il suo
respiro
affannato e i suoi occhi persi nel vuoto mi fecero capire cosa stesse
per
succedere.
Simon
Kog, troppo addolorato per la morte improvvisa
della sua sorellina, aveva avuto un infarto.
“NON
ADESSO, SIMON! RIPRENDITI, CAZZO!”
***
Dimensione
DELTA - Cimitero dei Key-Blade - Cima del Canyon
16:00
GAMMA HINODE
[Strange
Whispers - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
La
nostra missione era stata un successo. Eravamo riusciti a
salvare BETA Cristal, avevamo sconfitto tre Demoni Puri ed eravamo
riusciti a
impossessarci del Key-Blade Originale. Non solo. Ero riuscita anche a
riottenere lo Scettro di mia madre, rubatole da Diablo nella Dimensione
ALFA.
Chi avrebbe mai immaginato che quel folle psicopatico fosse stato in
grado di
incastonare le Sette Sfere del Drago di Namecc, rendendole ancora
più potenti?
Mi
trovavo sopra ciò che restava del Gran Canyon, dove ormai
era rimasta soltanto una piccolissima tomba dedicata alla memoria della
piccola
scienziatina morta quel giorno.
A
lei dovevamo gran parte del merito nella riuscita dei
nostri obiettivi. Era grazie al prototipo della sua sostanza se io ero
diventata forte abbastanza da sovrastare guerrieri pericolosissimi come
Simon o
i Deadly Sins. Era merito suo se eravamo riusciti a salvare le anime
delle
persone uccise nello sterminio degli universi. Era grazie a lei se,
adesso,
anche un nemico imbattibile come il Sommo Sacerdote era diventato
abbordabile
per tutti.
“Simon
l’ha presa male, non è così?”
Lilith
e Cell mi avevano raggiunto con il tele-trasporto.
Con quelle gesta, tutti e tre ci eravamo ufficialmente rivoltati contro
l’Angelo, sancendo la nostra separazione ufficiale da quel
gruppo. Ero
consapevole che ne avremmo presto subito le conseguenze, ma per i
nostri scopi
avremmo pagato questo e altro.
“Ha
rischiato un infarto... lo hanno salvato in tempo,
ma ho molti dubbi su di lui…”
spiegai alla regina dei demoni,
rivelandole anche “Comunque, sono riusciti
a tornare tutti nella
Dimensione ALFA. Gli unici presenti in questa linea spazio-temporale
siamo noi
tre...”
“...
elui...”
specificò Cell, lievemente
preoccupato “... non possiamo restare ancora a lungo
qui... dobbiamo
sbrigarci a compiere il prossimo passo!”
Annuii
con freddezza, volando in loro compagnia in direzione
della tomba di Ai. Atterrata ai suoi piedi, usai la magia del mio
scettro per
dissotterrare il suo cadavere.
Mi
venne il voltastomaco. I suoi amici avevano provato di
tutto per seppellirla in modo dignitoso, ma la maledizione di Polunga
l’aveva
ridotta a un mero e proprio straccio.
Per
fortuna, il sigillo imposto sul suo corpo era sparito e,
come avevo lungamente previsto, dentro al suo corpo vi stava un
leggerissimo ma
ben percettibile, almeno per gli occhi di una strega, filamento di
magia.
L’anima
di Ai, come era prevedibile, non aveva raggiunto
l’Aldilà. Asia ci aveva visto lungo, in questo, e
avremmo dovuto tenere
d’occhio quella pericolosissima candidata se volevamo vincere
quella guerra.
In
compenso, l’anima di mia madre era ancora dentro quel
corpo, perciò potevamo sfruttare le sue capacità.
Dovevamo
sfruttarle, se volevamo puntare al Trono.
“Drago
Polunga... che con il tuo desiderio, il corpo da
te martoriato torni in salute, permettendo all’anima insita
in lei di poter
vivere! Permetti a Malefica di impossessarsi del corpo di Ai, ridandole
la sua
piena potenza!”
[Malefica's
Theme - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Il
desiderio ebbe un effetto immediato. Tutto il sangue e i
liquidi che si erano raggrumati, sul corpo della bambina, evaporarono
lentamente e il suo ventre si rigonfiò, segno che i suoi
organi interni si
stessero rigenerando. Un solo, semplice battito del suo nuovo cuore mi
fece
intendere che era tornata in vita.
Nel
momento in cui riaprii gli occhi, sogghignai trionfante.
Quella
non era più Ai...
...
quella era Malefica!
Con
la sua magia, mia madre fu in grado di pulire tutti i
suoi vestiti, rendendosi presentabile. Solo a quel punto ci rivolse lo
sguardo,
con curiosità.
“Ma
che bel gruppetto... un bio-androide costruito con
la genetica... un Demone Puro in fuga dal suo regno maledetto... e la
versione GAMMA
della mia discendente. A cosa devo l’onore di questa
resurrezione anticipata?”
Conoscevo
perfettamente il carattere di mia madre, perchè
era molto simile al mio. Poche chiacchiere e tanti fatti.
“Abbiamo
bisogno delle tue competenze nella Magia...
anche quella Oscura!” le
spiegò velocemente Lilith, rivelandole “In
particolare, vogliamo sapere cosa siano i cosidetti Graal e a cosa
servono...”
“...
e se non volessi rivelarvelo?”
domandò
Malefica, sogghignando diabolicamente.
Cell
prontamente le puntò il palmo della mano in faccia,
altrettanto divertito.
“Senza
il suo Scettro, madamigella, non sei in grado
di sconfiggere nessuno di noi. Non solo...
siamo anche in grado
di estrapolarle quelle informazioni con la forza bruta, se necessario”
“Credo
di non essermi spiegata bene” si
affrettò a dire tuttavia mia madre, preoccupata dalla
risposta di Cell “Non
vi ho dato un rifiuto... se volete delle informazioni, pretendo
qualcosa in
cambio! Cosa avete da offrirmi?”
Sapevo
si stesse rivolgendo praticamente alla sottoscritta.
Non mi avrebbe mai dato delle risposte senza ricevere ciò
che desiderava di più
al mondo...
...
e io sapevo perfettamente cosa bramasse nel profondo
del suo cuore.
“Le
tue ali da fata e la tua bacchetta. Noi
ti ridaremo il cento per cento dei tuoi poteri... ma in
cambio, tu dovrai
unirti a noi e dovrai darci una mano a sconfiggere il Sommo Sacerdote!”
Chiunque,
davanti a una proposta simile, avrebbe rifiutato
senza battere ciglio. Il motivo era presto detto. Mettersi contro la
Schiera
Angelica era un tabù non solo per la loro potenza smisurata,
ma anche per la
salvaguardia dell’ordine universale.
Tutti
avrebbero rifiutato, ma non mia madre.
“Avete
un gran coraggio a mettervi contro il Sacro
Signore di tutte le Divinità... ma ci sto. Se voi
mi ridarete indietro le
mie ali e la mia bacchetta, sarò pronta ad appoggiarvi.
Forza... datemi
tutte le spiegazioni del caso!”
***
Dimensione
GAMMA - Castello in rovina
BETA CRISTAL
[Namine's
Theme - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Non
avevo la più pallida idea del luogo in cui ero stata
trascinata. Doveva essere una fortezza, a giudicare dallo sfarzoso
letto in
cui...
...
scossi il capo, ancora sconvolta da quello che era
avvenuto.
Come
mi ero potuta arrendere così facilmente alle lusinghe e
alle parole al miele di Hinode? Come ci ero finita sotto quelle coperte
con
lei?
Come
avevo potuto... far sesso con colei che mi aveva
rapita?
Come...?
COME?!
Avrei
voluto piangere ma non ci riuscivo. Avrei dovuto
sentirmi umiliata, ferita nel mio orgoglio da donna, ma non era
così. Per quanto
provassi ribrezzo verso me stessa, non potevo negare la
verità...
...
a me era piaciuto.
Da
morire.
Fare
sesso con Hinode mi era piaciuto.
Qualcuno
bussò improvvisamente alla porta della mia camera.
Frettolosamente, mi alzai dal letto e mi sbrigai a mettermi addosso dei
vestiti, prima di aprire al possibile ospite. Di certo avevo tutte le
intenzioni tranne che quella di far intendere qualcosa a possibili
estranei.
Non
era solo uno. Una piccola folla entrò dentro la stanza,
ossia tutti coloro che credevamo fossero morti per mano di Hinode e di
Cell. Un
altro grande mistero si era parato innanzi a me...
...
perchè ci avevano fatto credere il contrario?
“Ohilà!”
affermò Caulifla, portandosi alle mie spalle
e letteralmente ‘schiaffeggiandomi’ il culo
“Come è stato questo
pomeriggio di follia con quella là?”
“EEEEEEEHHHHHHHH?!
COME DIAVOLO L’AVETE SCOPERTO?!”
Tutti,
nessuno escluso, indicarono un Baymax totalmente
ricostruito a puntino, che abbassò il capo in segno di
scusa.
Già.
Lui
poteva dare delle valutazioni su ciò che accadeva
attorno a lui, e non sapeva certamente il significato di dscrezione,
incapace di mantenere un segreto con persone sconosciute come
un normale essere umano. D’altronde era un androide.
“Nessuno
ti giudica, Cristal... nemmeno noi sappiamo quali
siano le intenzioni di Hinode”
A
parlare, stavolta, era stato Jin Zaraki. Anche lui era
stato riportato in vita dalla magia della figlia di Malefica.
Più di tutti, lui
sembrava confuso da quanto fosse accaduto. L’assassino aveva
sempre pensato che
Urahara fosse la sua sorella adottiva, ma scoprire che addirittura si
trattasse
di una strega completamente sconosciuta lo aveva colto alla sprovvista.
Io
di certo non mi aspettavo che Hinode fosse completamente
pazza di me. No, era come se lei mi avesse sempre conosciuto. Mentre noi...
ehm... ecco... avete capito... lei mi parlava di tutti i miei
hobby e dei
momenti che aveva vissuto con me.
La
verità, purtroppo per lei, era che io non l’avevo
mai
vista a parte in quei due giorni!
“Potrebbe
provenire da una linea Spazio-Temporale
diversa dalle nostre. Ecco perchè ti conosce”
provò a suggerirmi Eraser
Head, riflessivo “In effetti, mentre voi
eravate in...”
“...
AAAAAHHHHHHH... NON DIRLO, PER FAVORE!”
“Ok,
ok... in tua assenza abbiamo visitato questo
palazzo più e più volte”
mi rivelò GoGo, masticando una gomma “Abbiamo
trovato tantissime foto, dentro un enorme cassetto... e voi
due eravate
sempre insieme!”
“Che
cosa? Dite sul serio!?”
“Sì...
e sembravate davvero felici!” confermò
Ayumi,
porgendomi un piccolo malloppo di vecchie fotografie, che io mi
apprestai a
osservare con occhio attento.
Avevano
ragione. In quelle foto c’eravamo sia io che Hinode,
la quale sembrava una ragazza completamente diversa rispetto a quella
che
avevamo conosciuto, soprattutto nell’aspetto fisico. I
capelli, invece che
neri, erano ramati, mentre i gli occhi erano rosso fuoco e non ambrati.
C’erano
anche molte foto nelle quali entrambe eravamo in compagnia di due altre
persone.
Quei
due non li avevo mai visto prima! Che novità era
questa?
“Tu
li conosci, Cristal?” mi domandò Gin,
avvicinandosi a me per controllare le foto.
“No,
ma credo possano essere i genitori originali
della Cristal che lei ha conosciuto...”
rivelai loro, lasciandoli
totalmente a bocca aperta “...
però non li ho mai visti nella nostra
dimensione! A proposito! Voi non sapete la mia storia, non è
vero?”
Velocemente,
mi affrettai a raccontare tutto ciò che mi era
stato narrato dalla figlia di Malefica durante il mio rapimento, al
riguardo di
mio padre e di questa Cristal Orochi della quale era sempre stato
innamorato.
“Non
sono così convinto che questa sia tutta la verità”
dichiarò GoGo, severamente “Prova a
pensarci su... se davvero Dragon e
Cristal fossero stati amanti, non penso che Kairi avrebbe acconsentito
ad
adottarti su due piedi... avrebbero potuto gestire meglio una storia
così
scandalosa. Invece la regina non si è preoccupata di volerti
vicina a lei... azzardo
un’ipotesi... e se, invece, i tuoi veri genitori fossero
quelli nella foto?”
La
mascella mi cadde per terra a causa dello shock. Era
davvero possibile tutto questo?
Dragon
e Kairi non erano i miei genitori biologici ed ero
stata adottata? E cosa era successo alla mia mamma e al mio vero
papà?
“Non...
non avrebbe avuto senso... perchè allora
Hinode mi ha raccontato una storia mezza falsa?”
mi domandai io,
stranita.
“Non
eravamo da soli e dovevo convincere Diablo e
Glacial della mia mala fede. Ecco perchè!”
[Dearly
Dreams - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Spaventata
a morte, cercai di nascondere tutte le foto ma
combinai un pasticcio e le feci cadere tutte per terra.
“Se
avessi detto loro la tua vera storia, tu per prima
non mi avresti creduta e loro ne avrebbero approfittato per rapirti a
loro
volta. Sono stata costretta a mentirti”
Davanti
a noi vi stavano Hinode, Cell e la regina dei Demoni
Lilith. Non erano da soli. Assieme a loro vi stava anche Ai Haibara, ma
la sua
aura era completamente differente e la stessa Ayumi se ne rese conto,
non
avvicinandosi precauzionalmente alla sua migliore amica.
“Do
a tutti il benvenuto su ciò che resta della
Dimensione GAMMA. Credo di dovervi delle
spiegazioni più
dettagliate, da questo momento” annunciò
Lilith stessa, avanzando verso di
noi e facendoci indietreggiare preoccupati “Noi
tre abbiamo tradito il
Sommo Sacerdote. Puntiamo a far diventare Cell il prossimo Candidato al
Trono
di Dio Supremo... e il potere di Cristal fa al caso nostro!”
Buoni?!
Quelli erano andati fuori di testa! Tutti noi
eravamo stati avvertiti della pericolosità immensa di
quell’androide e delle
sue folli gesta...
...
pensavano davvero che io dessi loro una mano?!
“Ai...
anche tu...” affermò sconvolto
Gin alla sua ex-compagna di organizzazione, prima che
quest’ultima ci rivelasse
la sua vera identità.
“...
io non sono Ai. Quella bambina mi ha
gentilmente prestato il suo corpo il tempo necessario per sconfiggere
il Sommo
Sacerdote. Tornerà in vita, ma nel suo precedente aspetto. Fino
a quel
momento io per voi sono Malefica, la sovrana delle Fate e la
più potente delle
streghe... almeno fino a quando mia figlia non vorrà
prendere il mio posto”
“Rifiuto.
E comunque non hai risposto a
molte delle nostre domande...” le disse Hinode, con
severità, invitandola a
sedersi sul mio letto, ancora disfatto dopo...
...
basta! Non dovevo pensare a quello!
Solo
dopo essersi seduta, Malefica ci osservò con sguardo
deciso, rivolgendosi a Lilith e Hinode.
“E’
il vostro momento. Fatemi tutte le domande che
desiderate... io vi darò le risposte necessarie!”
Era
finalmente arrivato il momento tanto atteso. Hinode mi
aveva suggerito quel piano subito dopo aver parlato con Cell e io mi
ero
trovata d’accordo con quanto lei avesse proposto.
Il
potere di Malefica, con le sue ali e con la sua reale
bacchetta magica, era decine di volte più spaventoso e
terribile di quanto
potessimo immaginare, e le sue conoscenze avrebbero potuto aiutarmi in
ciò che
le stavo chiedendo.
“Deduco
che tu mi conosca perfettamente, BETA
Malefica...”
“Dici
bene, Lilith-Sama... e so anche cosa stai per
chiedermi” mi rispose lei, cogliendomi alla
sprovvista e rispondendo
seccamente alla mia domanda “La risposta,
purtroppo, è no. Non
esiste magia che possa aiutarti, in questo momento. Sei
ancora troppo debole
per poter sperare di annullare la Maledizione che ti è stata
imposta... e solo
il Cavaliere del Destino può annullarla senza conseguenze”
“Tu,
però, potresti farlo comunque... non hai negato
del tutto quest’ipotesi”
Il
sospiro arrendevole di Malefica mi dette la conferma che
speravo.
“Dici
il vero. La modifica della Linea del Destino è
un’incantesimo molto potente, e solo se possiedi un Corpo
abbastanza resistente
saresti in grado di sopravvivere!Il
prezzo, tuttavia, potrebbe
essere troppo elevato, vista la situazione in cui ci troviamo...”
“Ovvero?”
le domandai io, preoccupata da quell’ultima
frase.
“Il
Sommo Sacerdote, che ci piaccia o no, rimane un
nemico ancora troppo potente per chiunque.
Sono sicura al cento per
cento che l’Angelo, invece di impedirti la modifica della tua
maledizione, farà
di tutto per attuarla...”
Cominciai
a capire le preoccupazioni della sovrana delle
Fate. Se io avessi annullato la mia maledizione senza l’aiuto
del Cavaliere del
Destino, la mia potenza sarebbe diminuita a vista d’occhio.
Ai Haibara era stata
la dimostrazione più evidente di quanto stesse affermando
Malefica. La bambina,
per modificare i poteri di Polunga e rigirarli a suo favore, aveva
accorciato
la sua stessa vita, irrimediabilmente.
Dovevo
necessariamente diventare più potente, e io sapevo
già come fare.
“Lo
faremo domani notte, quando avrò completato la mia
prossima missione!” confermai alla fata, la quale
sogghignò come se avesse
sempre intuito le mie intenzioni.
“Ora
passiamo alla prossima questione”
affermò
Hinode, con rapidità, domandandole “Mamma...
mi spieghi cosa sono i
Graal? I Druidi li chiamano anche Màndala, ma non capisco il
motivo per il
quale siano collegati alla Profezia...”
“...
questa è un’ottima domanda, Hinode...”
si
complimentò Malefica nel corpo della piccola Ai,
rispondendoci “Il
Màndala è un Marchio Divino che viene tramandato
di generazione in generazione
in ogni essere vivente. Ce l’avete tutti, se è
questo che vi state chiedendo”
Ammetto
che questa risposta non me l’aspettavo per niente.
Tutti possedevamo un Màndala? Ma allora...
“...
allora, il Màndala che ALFA Kairi pensava avessi
attivato tu...”
“...
no. Io non ho il potere di attivare il Màndala o
il Graal. Semplicemente, la mia versione ALFA ha fatto in modo che
quello di
ALFA Kairi fosse visibile soltanto a poche persone. Ogni marchio ha un
proprio
significato, e permette a coloro che assorbono il potere di un
Angelo... di
poter essere candidati ufficialmente al Trono di Dio Supremo!”
[Case
Of The Foretellers - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Davanti
a quella rivelazione, io rimasi visibilmente sotto
shock. Se quello che ci stava rivelando Malefica era vero…
“...
esattamente, Lilith-Sama. Che a te piaccia o
meno, avendo al tuo interno l’anima di un Angelo, tu sei
ufficialmente una
Candidata. In base a quanto è avvenuto durante
queste battaglie, al momento
gli altri Candidati siamo io, Simon Kog, Chi Miura, Dragon Oronar,
Kairi Wave,
Midoriya Izuku, Wrath, Pride, Sloth e te, Lilith, oltre ovviamente ai
due
vostri ex-alleati provenienti dalle Dimensioni ALFA e GAMMA”
“So-sono
così tanti?! Ma non dovevano essere soltanto
quattro?” si chiese confusa la giovane
Cristal, voltandosi verso i suoi
compagni per cercare spiegazioni.
Fu
nuovamente Malefica a risponderci.
“Non
necessariamente. I Candidati possono essere tutti
quelli che lo desiderano, purchè riescano ad assorbire
l’anima di un Angelo, a
patto che sia consenziente. La Profezia
ci dà molte più rivelazioni
di quante pensiamo. I Candidati non possono soltanto ottenere
l’anima di un
angelo... ma anche sette cuori di Pura Luce e tredici Cuori di Pura
Oscurità.
Questo sta a significare che i quattro Candidati che vorranno ambire al
trono,
dovranno ottenere un X-Blade... e credetemi, evocarlo è
tutto tranne che una
passeggiata”
Io
lo sapevo perfettamente. Diablo mi aveva spiegato, tempo
addietro, il motivo per il quale fosse difficilissimo diventare un
Maestro del
Key-Blade. Quella chiave era l’arma più potente di
tutti gli universi ma, di
conseguenza, era anche in grado di corrompere la propria anima. In
parole
povere, una come me non avrebbe mai avuto
l’opportunità di diventare un Dio Supremo,
perchè non sarebbe stata in grado di controllare
l’immensa potenza del Key-Blade.
Sembrava
assurdo, detto in quel modo, ma il Key-Blade
risultava più efficace se nelle mani di una persona dotata
di un Cuore e di un
Intelletto molto forte. Logica e Anima dovevano essere sincronizzate
alla
perfezione se si voleva sfruttare la Chiave al massimo della potenza,
per
accedere ai Cuori di tutti gli esseri viventi.
Tra
i Candidati, in quel momento, non potevo considerare
nemmeno Pride e Wrath, per il mio stesso problema. Un dubbio,
però, mi sorse
quando pensai a Sloth.
Tra
i Deadly Sins, lui era senz’altro il più
pericoloso. Non
era la sua forza a farmi paura, quanto la sua capacità in
battaglia. Era il più
freddo, tra tutti i sette, e sapeva perfettamente bilanciare tutte le
sue
caratteristiche in combattimento diventando una vera e propria macchina
da
assassinio spietata ed efficente.
Uno
come lui, per quanto il suo cuore fosse marcio come il
mio, avrebbe potuto evocare un Key-Blade...
...
e se lo avesse fatto, di certo avrebbe potuto
superarmi, se non lo aveva già fatto mentre era al servizio
del Sommo.
Ripensando
a chi appartenesse l’anima di quel Demone, mi
vennero i brividi lungo la schiena. Lui non sarebbe dovuto diventare un
Dio
Supremo, a qualsiasi costo.
E
poi non potevo dimenticarmi di quei due. Quelli erano
pericolosissimi solo per la loro provenienza e per essere stati i primi
alleati
dell’angelo patriarca. Uno di loro avrebbe potuto facilmente
ottenere il potere
di un Key-Blade, se solo l’avesse desiderato.
Le
carte vincenti del Sommo Sacerdote erano state ormai
scoperte, grazie all’astuzia di Alucard che, per fortuna, era
riuscito a
comprendere le mie vere intenzioni. Con la nuova Fusione Anomala tra
Dragon e
il vampiro, l’uomo che tanto amava ALFA Kairi era riuscito
sicuramente a
pareggiare il divario con tutti gli altri. L’ex-Generale
Supremo dell’Impero
Yilancariano era senza ombra di dubbio il Candidato al Trono con le
qualità
migliori per ottenere la vittoria.
Simon,
d’altro canto, non gli era da meno. Aveva soltanto
bisogno di imparare velocemente l’utilizzo del suo Key-Blade,
e sicuramente
avrebbe fatto un ottimo uso dei suoi nuovi poteri. Ero convinta che ci
sarebbe
riuscito. Quel terrestre, come Zero, era in grado di applicare e
migliorare
tutte le tecniche che apprendeva, analizzandole con una precisione che
nessuno,
in ogni universo, era in grado di svolgere.
ALFA
Kairi era una guerriera con grandissima esperienza che,
purtroppo, aveva tutto tranne che intenzione di diventare una Dea.
Già solo
quel fattore la portava ad essere tra le ultime a poter metterci il
bastone tra
le ruote.
In
quanto a BETA Chi e Midoriya, non li contai nemmeno.
Erano stati in gamba, ma non avevano alcuna speranza di pareggiare la
potenza
di Simon o Dragon in così poco tempo.
E
poi ci stava Cell, che in quanto a capacità intrinseche
era apparentemente perfetto per aspirare a quel Trono. C’era
soltanto un
piccolissimo problema, che provammo subito a porre a Malefica.
“Io
non riesco più a evocare quel Key-Blade”
iniziò a
spiegare Cell, con nervosismo “Quello che
ho recuperato dopo aver
assorbito l’eroina dai capelli verdi. Da quando sono stato
costretto a sputarla
fuori, non ci sono più riuscito... è
perchè non possiedo un Cuore, ho
indovinato?”
“Non
hai un Cuore, ma sei abbastanza intelligente da
aver capito il tuo problema”
confermò Malefica, la quale però
dichiarò
“Hai azzeccato il succo del discorso. Se
non hai un Cuore, o se è
instabile e privo di controllo, non puoi ottenere un Key-Blade e,
perciò, non puoi
essere un Candidato adatto. Anche Ai,
inizialmente, possedeva un
Key-Blade ma io non posso utilizzarlo perchè ne verrei
corrotta. Tuttavia,
questo potrebbe non essere un problema per te... nel corso di
questi giorni,
mesi o anni, potresti sviluppare un Cuore tutto tuo. E’
già successo, in
passato, che esseri privi ne abbiano ottenuto uno, con la loro semplice
forza
di volontà. Ti avviso, però...
per te, ottenerlo sarebbe molto più
facile, se accettassi la Luce invece
dell’Oscurità! Se continuerai a
compiere
le scelte sbagliate... dubito fortemente che tu possa
diventare un Candidato
al Trono idoneo per diventare Dio Supremo”
Ecco.
Perfetto. Nè io nè Hinode avevamo tenuto conto di
questo fatto. Speravamo fortemente che Cell potesse ottenere un
Key-Blade semplicemente
assorbendo un altro Custode. Cristal era fuori questione (e per ovvi
motivi...).
Per ALFA Kairi valeva lo stesso, essendo colei che aveva cresciuto la
ragazza. BETA
Chi, la ragazza di Simon, era inavvicinabile (anche in questo caso per
ovvie ragioni),
e i Custodi che si trovavano a Cair Paravel avevano
l’esperienza adatta a
contrastare l’assorbimento dell’androide.
Ergo,
con Cell avevamo le mani legate. Solo lui e la sua
tenacia avrebbero potuto far riprendere il nostro piano. Anche il
bio-essere
sembrava essersene reso conto, dato che sbuffò scocciato e
contrariato, ma allo
stesso momento sconsolato e arrendevole.
Fare
i buoni dopo essere stati malvagi per così tanto tempo
non era così facile come pensavano gli altri.
“Altra
domanda... come può il Sommo, essendo un Angelo,
ambire al Trono?” insistette Hinode,
ancora più affamata di risposte “Quel
ruolo non è tabù per loro?”
Fu
a quel punto che Malefica ci fece una rivelazione che,
ammetto, non mi piacque affatto. Se quello che aveva detto era vero...
...
allora avevamo enormemente sottovalutato la sua forza di
volontà!
***
AI
[Destinys
Union - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
La
vita che avevo vissuto era stata tutto tranne che
monotona. Al contrario, io per prima avevo fatto di tutto per
complicarmela.
Gia
in età infantile avevo perso i miei genitori,
all’inizio
credendo fosse stato un incidente nel loro laboratorio
scientifico a
togliere loro la vita. Ero stata presa sotto custodia, assieme a mia
sorella
Akemi, dagli stessi aguzzini che avevano desiderato morti mio
padre e mia madre...
...
e da quel momento, si era fatto tutto più difficile.
Non
lo nego. Ero tutto tranne che una persona di buon cuore.
Io avevo appoggiato fin dall’inizio le idee del Gruppo
Karasuma e non mi ero
tirata indietro nei miei esperimenti, e lo stesso valeva inizialmente
anche per
Akemi, la quale aveva cominciato a lavorare assieme ai sicari per
poterci
permettere un guadagno privato. Ben presto, le mie capacità
intellettuali
spinsero il boss a iscrivermi in un’università
americana, alla tenera età di
dieci anni, dove imparai per la prima volta a cavarmela da sola. Akemi
mi
seguì, a sua volta, e cominciò a farsi una
seconda vita fuori
dall’organizzazione.
Fu
proprio in quel periodo che scoprii, in maniera del tutto
involontaria, la formula per creare il KI Power. Ovviamente non sapevo
quali
fossero i suoi reali rischi perchè non avevo alcuna
conoscenza in merito all’energia
spirituale. Sapevo soltanto che quel tizio su cui avevo fatto
esperimenti
proprio con quel farmaco se ne fuggì a gambe levate,
distruggendo l’intero laboratorio,
prima di essere catturato completamente inerme.
Quell’improvviso aumento di
forza eccitò a morte il capo dell’organizzazione,
che mi offrì un nuovo
laboratorio scientifico a Tokyo, facendo tornare dall’America
sia me che Akemi.
Avevo
quindici anni, quando avvenne. Tre giorni dopo essere giunta
in quel laboratorio, venni stuprata da Gin e Beer e, da quel rapporto,
concepii
Helena. Per salvarla da morte certa, io e Akemi decidemmo di fuggire in
Brasile,
alla larga da quei farabutti. Tuttavia non avevamo fatto i conti con
qualcuno
addirittura peggiore di loro.
Hunter
Warrior... o meglio...
...
Zero, il
Demone Puro che mi strappò dalle braccia quel minuscolo
barlume
di luce pura che stava cambiando la mia vita.
Non
potevo saperlo, all’epoca, ma fu grazie a quella
separazione se Helena riuscì a sopravvivere e a non essere
ricercata dal Gruppo
Karasuma. Per poter fuggire a mia volta, dovetti attendere quattro anni
dopo,
quando Akemi venne ingiustamente uccisa con un colpo di pistola da Gin.
Riuscendo a ingerire la mia seconda più grande creazione,
l’APTX-4869, fui in
grado di regredire di dieci anni fisici la mia età e passare
inosservata ai
loro occhi.
Per
molti mesi, io vissi con il puro terrore di vedermi Gin
di fronte alla casa del dottor Agasa. Quelle paure, tuttavia,
cominciarono a
svanire nel momento in cui conobbi Simon Kog. Quel giovane
apparentemente
freddo e duro, ma dall’animo puro e generoso, era
l’unico in grado di potermi
capire fino in fondo, l’unica persona al mondo dalla quale io
potessi prendere
esempio. Fu grazie a lui se io cominciai ad avere più
fiducia del mondo
esterno, spingendomi ad accettare la proposta di Son Goku,
all’Accademia di Mr.
Satan.
La
mia vita, da quel giorno, era cambiata per sempre.
La
Shiho che si divertiva a creare sostanze pericolose, o la
piccola Ai che tremava di paura quando sentiva la vicinanza con un
membro
dell’organizzazione degli Uomini in Nero, non
c’erano più, lasciando spazio a
una guerriera vera e propria, in grado di poter difendere tutti coloro
a cui
voleva bene ma, soprattutto, che non mollasse mai davanti a un
fallimento.
Tante
volte ero andata vicina alla morte, a volte anche per
colpe e intenzioni mie, ma quella volta non avevo paura di
ciò che stava
succedendo.
Avevo
vissuto soltanto per vent’anni, ma li avevo vissuti fino
in fondo. Non avevo alcun rimpianto...
...
alcuno...
...
no...
...
era una bugia.
[Roxas
Theme - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Col
cavolo che non avevo rimpianti. Avrei tanto voluto
ricominciare da capo, quella volta. Avrei tanto voluto vivere come Ai
Haibara,
in compagnia di Akemi, Selena, del Dottor Agasa e di Simon Kog, dei
Detective
Boys e di Shinichi, delle mie compagne di tante battaglie e dei miei
sen-sei
Goku e Piccolo...
...
avrei tanto voluto vivere quella seconda vita con Ub,
il ragazzino di cui mi ero follemente innamorata senza che me ne
rendessi
conto.
Morire
come un’eroina non mi era sembrata una dipartita
così
tremenda, ma la mia anima era lacerata dal dolore. Stavolta ci avevo
creduto
davvero. Speravo davvero di essere riuscita a sistemare tutto.
Io
non volevo morire. Io volevo rimanere in vita e
continuare a dar loro una mano. La Maledizione di Polunga aveva
permesso a
tutti di poter accedere alla cosidetta Fusione Anomala, ma sentire il
mio corpo
decomporsi giorno dopo giorno sino alla morte era
un’esperienza della quale
avrei tanto voluto fare a meno. Sino all’ultimo secondo della
mia vita, stesa
al centro del Cimitero dei Key-Blade, nella mia mente e nel mio Cuore
viaggiava
soltanto una semplice ma straziante supplica...
...
vi prego, Kami...
...
fate che le parole di quella Asia fossero vere...
...
datemi una sola e ultima opportunità per
riscattarmi davvero!
Nel
momento in cui il mio corpo non fu più in grado di
andare oltre, esso smise di lottare e il mondo attorno a me divenne
talmente
oscuro da farmi una tremenda paura.
Anche
la notte più buia sarebbe sembrata luminosa in
confronto a ciò che provai in quei momenti per me
interminabili. Non riuscivo a
vedere, sentire o provare nulla. Solo la mia coscienza era intatta, ma
non
potendo provare altro che sgomento.
Oddio...
...
quello non poteva essere l’Aldilà.
Mi
rifiutavo di credere che avrei passato l’eternità
in quel
modo tanto angosciante. Volevo fuggire, urlare o piangere, ma non
potevo farlo.
No...
vi scongiuro...
...
questo no...
...
non posso restare qui...
...
non ce la faccio!
Non
avevo bisogno di farmi alcuna domanda per capire dove
fossi andata a finire. Quello era l’Inferno, ed era perfino
peggio rispetto a
quello che tutta l’umanità si era immaginata.
In
quel mondo, io non valevo nulla. Non ero nulla.
Ai...
Ai...
svegliati...
Quella
voce... io...
Ai!
Svegliati!
Apri gli occhi!
Era
impossibile. Io credevo che fosse stato ucciso. Come
poteva esserci finito anche lui, all’inferno? No. Se lui era
qui, allora io non
ero nel luogo destinato ai malvagi.
Dovevo
reagire. Dovevo trovarlo, e in fretta.
Respiri
a
fatica, piccola mia...
...
coraggio...
so che puoi farcela!
Respirare?
Nell’Aldilà era possibile usare i polmoni? Cosa
diavolo sta succedendo?
Come
ci sei finita
in questo mondo sperduto, assieme a me?
Forza,
Ai! Non
mollare! Tu sei viva!
Io...
io sono...
...
un momento... e se le mie preghiere avessero avuto
esito positivo?
E
se io, in realtà, mi trovavo nel mondo descrittomi da Asia
al mio capezzale, sul mio letto di morte terrena? Se davvero era
così, allora
io non potevo perdere un secondo di più!
Io
volevo restare con lui! Volevo lottare per riavere in
mano la mia vita!
[Friends
In My Hearts - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Nel
momento in cui io presi coscienza di quel fatto, fui
nuovamente in grado di percepire e riprendere il controllo del mio
corpo, e
aprii istintivamente le palpebre.
La
luce che filtrava dalle fronde delle maestose e
millenarie quercie mi accecò momentaneamente la vista, e
solo dopo qualche
secondo fui in grado di rialzarmi. Quello non era
l’Aldilà. Ora ne ero sicura.
Riuscivo a sentire l’aria che accarezzava il mio collo e
scostava leggermente i
miei capelli.
Mi
resi conto immediatamente di un piccolo particolare. Io
non ero più una bambina, ma ero tornata nel mio corpo da
adulta, come Shiho
Miyano. Non solo. Ero completamente nuda. Niente tuniche da angioletto
o ali
dalle piume candide come la neve.
Solo
io, in mezzo alla natura, come mamma m’aveva fatto.
“Ehm...
credo che ti servano questi, giusto?”
Istintivamente,
mi voltai alle spalle coprendomi tutte le
nudità con le mani, imbarazzata nel trovarmi in quelle
condizioni. Le stesse
braccia con le quali mi stavo coprendo, tuttavia, mi caddero sui
fianchi quando
riconobbi colui che mi aveva parlato.
No.
Non potevo credere ai miei occhi. Era un sogno.
Allora quella voce non me l’ero immaginata.
Senza
più pensare al fatto che fossi completamente priva di ogni
qualsivoglia capo d’indumenti, mi gettai tra le braccia di
Goku Sen-Sei,
anch’egli adulto, dalle cui mani caddero alcuni indumenti
sicuramente
indirizzati a me.
Non
me ne poteva più fregar nulla di quanto mi sarebbe
successo. Non mi importava più di aver abbracciato il mio
maestro di arti
marziali senza avere vestiti addosso, facendolo diventare rosso come un
peperone.
Ciò
che contava era che lui fosse lì con me, in quel mondo
completamente sconosciuto. Ora potevo stare tranquilla.
Con
lui al mio fianco, non mi sarebbe più successo nulla.
“A-AI!!!
I VESTITI... METTITI I VESTITI! TI PREGO! E’
IMBARAZZANTE!”
Sciogliendo
l’abbraccio con il maestro e asciugandomi le
lacrime causate dalla commozione dalla gioia, mi affrettai a seguire il
suo
consiglio.
Cinque
minuti dopo, entrambi eravamo in cammino verso una
meta completamente sconosciuta.
“Goku
Sen-Sei... di preciso, dove ci troviamo?”
“Nel
Terzo Mondo Ignoto, o meglio conosciuto come Anomaly,
una Dimensione dell’esistenza che esula dalle leggi della
nostra linea
temporale o spaziale!” mi
spiegò lui, grattandosi la fronte con un dito
leggermente confuso “Almeno questo è
quello che mi hanno detto gli abitanti
del primo villaggio che ho incontrato. Comunque sia, in questo
posto ci
vanno a finire tutte le anime che muoiono con dei rimpianti molto
forti, tali
da impedire a Re Enma di poterci spartire tra Paradiso o Inferno.
E’ come una
sorta di Purgatorio... nel quale, mi hanno spiegato, è
possibile tornare in
vita, se lo si desidera!”
Senza
parole, sgranai la bocca per lo shock, trattenendo il
mio sen-sei per la pelliccia d’animale che indossava.
“Ho...
ho sentito bene?! Possiamo perfino tornare in
vita!?”
“Gli
abitanti di quel villaggio mi hanno detto così... spero
solo che mi abbiano raccontato la verità!”
Ero
incredula. Esisteva davvero un luogo simile,
nell’universo?
Per
questo motivo Asia mi aveva dato quelle indicazioni?
Perchè lei ci era stata ed era stata in grado di tornare in
vita? Cominciai a
sorridere, tutta elettrizzata. E brava la nuova Candidata al Trono! Il
Sommo
Sacerdote non aveva fatto i conti con quel mondo, questo era poco ma
sicuro.
Ripensai
velocemente alla profezia che, ormai, avevano tutti
imparato a memoria, compresi i muri. In quelle frasi, mi resi conto, si
faceva
cenno anche a questo strano mondo ignoto, in particolare per quanto
riguardava
il tanto decantato Cavaliere del Destino.
Qualunque
cosa sarebbe successa tra i Candidati al Trono di
Dio Supremo, questo guerriero all’apparenza invincibile
avrebbe dovuto fare la
sua apparizione per decretare le sorti di questa guerra, per poi
prendere il
controllo del Trono a lui spettante...
...
quello di un mondo in cui Spazio e Tempo non
esistevano...
...
e la sua Anomalia sarebbe sparita per sempre!
“Goku-Sama...
stiamo per caso tornando in quel
villaggio?”
“No,
purtroppo... sono successe molte cose dal mio
arrivo” mi spiegò lui,
rammaricato “Sembra che anche le anime
malvagie possano provare rimpianti così forti da far
desiderare loro la
resurrezione... un gruppo di manigoldi ha messo a ferro e fuoco le loro
case e
adesso vivono tutti nascosti nella foresta. Per fortuna, io non ero da
solo...”
“...
lei non era...? Mi sta dicendo che ci sono anche
tutti gli altri?!” gli chiesi, ancora
più sbigottita di prima.
Goku,
per tutta risposta, mi alzò il pollice
all’insù.
“Tutti
quelli che sono morti per colpa dei Deadly Sins si
trovano qui. Per ora ho ritrovato soltanto i Partecipanti del Torneo
del
Potere, ma da quello che ho saputo anche quelle degli innocenti morti
per colpa
delllo sterminio sono resuscitati su Anomaly, sparsi per tutto questo
mondo!
Probabilmente è stato il tuo desiderio a portarci a questo!”
Quella
notizia mi fece piangere di gioia. Allora non avevo
commesso un errore...
...
avevo dato a tutti una seconda possibilità!
Senza
perdere alcun secondo, raccontai a Goku cosa fosse
successo prima della mia morte e delle indicazioni che avevo ricevuto
da Asia.
“Mmmmhhhh...
il regno di Gier... Jiren mi aveva
parlato di un tizio dalle capacità formidabili, accompagnato
da una giovane
coppia di sovrani. Se non sbaglio, provenivano proprio da quel regno!”
“Ottimo!
Allora dobbiamo andare a parlare subito con lui!”
gli intimai, decisa e determinata a lasciare quel mondo il prima
possibile “Così
aiuteremo tutti i nostri amici e le nostre famiglie!”
Goku,
diventando improvvisamente serio e severo, annuì senza
voltarsi e continuò a camminare, ma il suo passo si era
fatto decisamente più
svelto.
Dovevamo
darci una mossa...
...
e anche alla svelta!!!
***
Altri
tre demoni sono ufficialmente stati sconfitti. Greed, Envy e Gluttony
ci hanno lasciato, ed ora rimangono pochissimi nemici al nemico
principale della saga, che in questo capitolo si è rivelato
definitivamete essere il Sommo Sacerdote! E' lui il boss definitivo di
questa storia!
Perchè
aspira al trono di Dio Supremo? Perchè ha compiuto tutte
queste
azioni? Lo scoprirete nei prossimi capitoli!
Per
quanto riguarda Ai... in quanti credevano che la sua ipotetica morte
sarebbe stata definitiva, così come quella di tutti gli
altri
guerrieri e innocenti morti per mano dei Deadly Sins?
Ed
ecco a voi il Plot Twist della mia storia, il perno centrale sul quale
baserò anche la prossima storia, l'ultima di questa saga...
il
mondo di Anomaly, dal quale è risorta Asia Taneko, una delle
candidate al Trono di Dio Supremo!
In
tal caso, vi chiedo di fare tantissima attenzione alle spiegazioni che
inserirò nei prossimi capitoli in merito all'esistenza di
Anomaly. Chi è bravo in matematica, infatti,
noterà
qualcosa di molto strano... come è possibile che quella
dimensione esista? Asia, in particolare, vi anticipo subito che non
dovrebbe realmente appartenere a nessuna delle dimensioni che vi
elencherò...
ALFA - BETA - GAMMA -
DELTA
Come è possibile?
Sarà Ai stessa a comprenderlo... e resterete scioccati
davanti a tale rivelazione!
Ho parlato anche fin troppo!
Vi aspetto il prossimo mese per il prossimo capitolo di GOLDEN BULLET -
THE HUNTER WARRIOR!
Capitolo 38 *** Capitolo 38: L'apparizione del vero Hunter Warrior! Gli alleati misteriosi del S. Sacerdote! ***
Capitolo 38
Bentornati
in questo nuovo capitolo di GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR.
Ci eravamo lasciati con tre morti tra le fila dei nemici. Ai ha dovuto
pagare il prezzo per il terzo desiderio delle sfere del drago ma, dopo
essere morta nella Dimensione DELTA, è tornata in vita su
Anomaly, una dimensione ben nota alla ancora misteriosa Asia Taneko.
Nel mentre, BETA Cristal è stata rapita dal gruppo di GAMMA
Hinode, Lilith e Cell con questi ultimi che hanno definitivamente
abbandonato il gruppo del Sommo Sacerdote, il quale è stato
appurato come il vero nemico di tutta la storia.
Come si evolverà tutta la vicenda? Ai e Goku troveranno
Keiichi
Taneko? I nostri protagonisti raggiungeranno Cair Paravel? Asia Taneko
si alleerà definitivamente ai nostri eroi o li
tradirà? E
BETA Cristal? Riuscirà a capire se GAMMA Hinode è
buona o
cattiva, prima che il suo Cuore venga corrotto dall'infatuazione nei
confronti della strega?
Vi
anticipo
subito che il prossimo capitolo sarà pubblicato
martedì 6 Luglio!
Qui,
di seguito il link dove poter ascoltare le OST
della storia!
...
e, dopo ciò, posso augurarvi una BUONA LETTURA!!!
P.S. Fate molta attenzione al titolo di tale capitolo...
perchè
quanto state per leggere vi lascerà a bocca aperta per lo
shock!
GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR
L'apparizione
del vero Hunter Warrior! Gli alleati misteriosi del S. Sacerdote!
Martedì 28 Agosto 2018
Dimensione
Angelica - Palazzo degli Zeno
SOMMO SACERDOTE
[Too
Late - BEST OST IN THE WORLD]
Idiota.
Quel farabutto di Greed era stato un vero idiota!
Non
solo i miei nemici avevano scoperto la mia vera
identità, ma ora rischiavo seriamente di non poter ottenere
ciò che desideravo.
Per diventare un Dio Supremo, dovevo ottenere Sette Cuori di Pura Luce
e
Tredici Cuori di Pura Oscurità. Questi ultimi potevo
ottenerli
corrompendo i Cuori degli Angeli col potere demoniaco dei miei
subordinati.
Tuttavia,
nessuno di quei Cuori mi aveva raggiunto. Lust,
Gluttony e Greed avevano deciso, di loro spontanea volontà,
di concederli a
coloro che li avevano uccisi, mentre quelli di Diablo e Glacial erano
entrati
in ALFA Kairi e ALFA Dragon senza che io potessi far nulla per
ottenerli. Cosa
significava tutto ciò? Che per ottenere quei cuori, io
stesso avrei dovuto
macchiarmi le mani di sangue?
Io
non potevo
uccidere nessuno. Nonostante avessi
ottenuto tutti i poteri delle mie controparti passate e future, la mia
natura
mi impediva di versare sangue innocente per mia stessa mano. Non potevo
nemmeno combattere, o sarei sparito esattamente come BETA Merus prima
che lo resuscitassi!
Se
davvero ero costretto a uccidere per ottenere i cuori dei
miei figli, avevo sottovalutato gravemente la mia situazione da
Arcangelo.
Credevo
che l’unico modo per poter non essere considerato
più uno di essi fosse raggiungere una propria liberta di
pensiero e di manovra,
ma di fronte a quelle circostanze, dovetti constatare che il problema
era di
altro tipo.
Anche
Whis era indipendente, così come tutti gli altri
miei figli. Eppure non era in grado di uccidere nessuno. Quando Beerus
gli
chiedeva di radere al suolo un pianeta, l’angelo usava i suoi
poteri per
tele-trasportarne gli abitanti su uno vuoto, evitando inutili stragi.
Altri
angeli, invece, avevano anche agito con cattive intenzioni assieme ai
loro
Hakai-Shin, e si erano macchiati anche loro di molti crimini, ma non
avevano
mai ucciso nessuno di mano propria.
La
regola, tuttavia, restava sempre la stessa. Nessun Angelo
poteva ambire al Trono di Dio Supremo, o modificare il corso degli
eventi. Cosa mi impediva di diventarlo?
La
risposta era, purtroppo, più semplice di quanto
immaginassi.
Gli
unici che potevano diventare Dei Supremi erano i
mortali. Nessun’altra schiera semi-divina aveva il diritto di
opporsi alla
profezia di Zeno-Sama. Nemmeno io.
Se
davvero desideravo ambire a quel ruolo, se davvero volevo
ottenere la totale e completa libertà dal mio destino,
l’unica scelta che mi
restava era quella di perdere i miei poteri di Angelo...
...
diventando un mortale a tutti gli effetti.
Sarebbe
stato rischiosissimo. In quel modo, sarei potuto
morire per mano di chiunque. Tuttavia, non mi restavano molte scelte.
Perfino
io sapevo poco e nulla su come si sarebbe svolta la reale battaglia
finale.
Quando Zarama diventò Dio
Supremo, io venni subito nominato Angelo
e Sommo Sacerdote. Nemmeno ricordavo quale fosse la mia vita precedente
da
mortale. Non sapevo più chi fossero i miei genitori, se
avessi avuto qualcuno
che amavo, se avessi avuto dei figli miei.
Niente.
Io non ricordavo nulla, e fu proprio
questo a farmi covare
odio nei confronti di quel bastardo di Zarama. Avrei preferito
continuare a
vivere come un mortale, inconsapevole di avere un destino
già scritto. A me non
importava. Avrei preferito una semplicissima vita da terrestre, da
sayan, da
demone del freddo o perfino una vita da lumaca o invertebrato,
piuttosto che
perdere la mia umanità. Per questo, quando avevo scoprii il
mio reale passato, riottenendo i miei vecchi ricordi,
avevo deciso di tradirlo definitivamente.
Nessuno avrebbe dovuto più
pagare quelle conseguenze.
Nessuno. Quando sarei diventato un Dio Supremo, io non avrei mai
più lasciato
il mio trono ad altre persone, non avrei più creato una
schiera angelica e non
avrei più permesso a nessun semi-Dio di torcere un capello
ai mortali del mio
mondo. Ciò a cui puntavo era diventare un Dio Supremo che
avrebbe potuto lasciar
vivere tutti nel modo in cui desideravano.
Ma per farlo, avrei dovuto impedire a quei
farabutti di
rovinare i miei piani. Quei bastardi avevano dei propri desideri
mortali, che
volevano esaudire ambendo a una corona che non sarebbero mai stati in
grado di
portare sulle proprie teste. Non si erano ancora resi conto delle
gravissime
conseguenze che sarebbero scaturite dalla loro vittoria.
Il
vero nemico non ero io…
…
ma qualcun altro, a noi sconosciuto!
Simon
Kog era uno tra questi. Per fortuna, Sloth aveva
pensato bene di...
...
mi venne da ridere, pensando a quanto fosse realmente
accaduto.
Nessuno
dei suoi amici si era reso conto di cosa fosse
successo. Lo avrebbero scoperto troppo tardi, quando avrei ottenuto
tutto ciò
che mi serviva per metterli sotto scacco.
Era
giunta l’ora di riorganizzare il mio piano. Stavolta non
potevo commettere alcun errore.
Avevo
ormai capito che far assorbire i Cuori degli Angeli
dai Deadly Sins era stato un grosso errore. Non dovevo perderne di
vista
nemmeno uno, altrimenti non avrei potuto riottenere i loro poteri.
Dovevo
mandare contro i miei nemici qualcuno potente
abbastanza da poterglieli strappare con la forza. Chi poteva essere
adatto a
quella missione?
La
risposta era così semplice... il numero 2 era già
in
posizione!
Perfetto.
Ora che sapevo cosa fare con i Cuori degli Angeli,
era necessario togliere la vita a quei pochi avversari che avrebbero
potuto,
una volta tornato mortale, mettermi i bastoni tra le ruote. Ero
già riuscito a
uccidere Jiren, Broly e Goku. Tuttavia, vi stavano altri
pericolosissimi
guerrieri da non sottovalutare.
Vegeta
e Freezer, ad esempio, erano tra questi, ma non
potevo permettermi di ucciderli tutti e due allo stesso tempo. Insieme,
potevano sconfiggere uno dei Deadly Sins senza alcuna fatica, a parte
Sloth il
quale però era già impegnato in
un’altra missione molto importante.
Se
il Deadly Sins più forte a mia disposizione fosse
sopravvissuto, avrei avuto la vittoria in pugno. In caso contrario,
avrei
dovuto cautelarmi, e combattere il sayan e il demone del freddo con due
mie
pedine in battaglie separate, mi avrebbe permesso di togliere di mezzo
uno di
loro.
Gli
Hakai-Shin erano irraggiungibili, al momento. Tutti loro
erano stati tele-trasportati, assieme agli Zeno e ai Kaio-Shin, a
Conton City,
la città di Chronoa celata all’interno della
dimensione OMEGA. L’unico a
rimanere era stato Toppo, il quale aveva deciso di restare a Roma nella
Dimensione ALFA, ma potevo toglierlo di mezzo facilmente con uno dei
Deadly
Sins. Non avevo paura di poter essere raggiunto nuovamente dagli Dei
della
Distruzione, perchè nessuno di loro poteva ritrovarmi
nuovamente quella linea
spazio-temporale. Asia e Hitomi erano state le uniche eccezioni, dopo
miliardi
e miliardi di anni, e dovevano restare tali.
Asia
Taneko. Temevo quella donna più di ogni altra cosa
al mondo perchè solo io, con i miei nuovi poteri, ero in
grado di contrastarla.
Lei
era colei che bramava di più quel trono, quella col
desiderio materiale più difficile da soddisfare. Non solo.
Solo lei e Hitomi
sapevano come si facesse a tornare in vita da Anomaly, ed io non potevo
sapere
se ci fosse qualcuno, dall’altra parte, che ne fosse a
conoscenza come loro. In
tal caso, dovevo continuare a svolgere ricerche sul fratellino di Asia,
Keiichi
Taneko, il quale non era tornato in vita assieme alla sorella maggiore.
Dovevo
necessariamente portare quella mortale dalla mia
parte, o lei sarebbe stata la prima a uccidermi durante la battaglia
finale,
una volta diventato mortale. Sloth mi avrebbe aiutato anche in questo,
ne ero
più che sicuro.
Il
mio piano, tuttavia, non avrebbe mai retto se non
avessi ottenuto il suo potere.
[The
Sealed Kingdom - BEST OST IN THE WORLD]
Quella
maledetta. Aveva deciso di fuggire assieme a Lilith e
a quell’androide da strapazzo, incapace di resistere
all’amore che provava per
la ragazza che aveva sempre amato, morta nella Dimensione GAMMA.
Cristal.
In ogni linea Spazio-Temporale, avevo creato dei
legami tra questa figura mortale e coloro che l’avevano
conosciuta, rendendola
l’elemento principale della riuscita di tutti i miei
sotterfugi.
ALFA
Cristal era legata non solo ad ALFA Dragon, ma anche ad
ALFA Simon e ALFA Chi. Lei era stata la prima che avevo sfruttato, per
orchestrare la mia vendetta. Fu la sua morte il primo cambiamento nella
prima
Linea Spazio-Temporale da me modificata. Solo io sapevo cosa le fosse
successo
davvero. Solo io…
…
il resto di chi era ancora vivo credeva tutt’altro.
Lo
stesso gioco l’avevo sfruttato per la Cristal di cui si
era innamorata Hinode, la versione GAMMA. Avevo ordinato io
l’uccisione della
giovane fidanzata della figlia di Malefica, reincarnandone
l’anima in un feto
concepito sul pianeta Hearts di un’ulteriore Terza Linea
Spazio-Temporale...
...
la Dimensione BETA, dove quella bambina divenne
Cristal Orochi, la mitica guerriera conosciuta e temuta in tutto
l’universo
dodici!
Anche
lei era morta per mio ordine, con un processo tuttavia
molto più complicato e difficile degli altri. Avevo deciso,
infatti, di
trasferire l’anima di quella Cristal nel feto che aveva in
corpo. Questo lo
feci perchè la Hinode di quell’epoca, quella che
desideravo usare per creare la
coppia definitiva, era andata perduta in seguito a cause per me ignote.
Alla
fine ci riuscii. Cristal Orochi venne reincarnata nella
sua stessa figlia, la stessa che BETA Dragon e BETA Kairi della terza
Linea
Spazio-Temporale avevano cresciuto come se fosse la loro figlia.
Fu
a quel punto che presi la decisione di usare la GAMMA Hinode,
quella già adulta, come membro del mio gruppo, ingannandola
e rivelandole la
verità.
Tutto questo,
però,
mi si era rivoltato contro. Quando lei aveva scoperto tutti quei
cambiamenti,
aveva deciso di lasciarmi e di tradirmi, portandosi via la Cristal che
desideravo e impedendomi di poterle manovrare come più
desideravo.
Potevo
anche aspettare per ottenere BETA Cristal, ma Hinode
era essenziale.
Senza
la figlia di Malefica, io non avrei mai potuto
rintracciare il Cavaliere del Destino.
Se
non avessi trovato e soggiogato quella figura così
misteriosa, tutto sarebbe stato inutile. E se l’ avessi
trovata rifiutando la
mia volontà, l’avrei uccisa senza pensarci due
volte.
Per
una missione così delicata, non potevo mandare nessuno
dei miei sottoposti. Solo io potevo riuscire in
quell’impresa. Era mio il
compito di completarla.
Avrei
lasciato incustodito Zero, ancora imprigionato in
quella bolla di energia, ma fino a quando Sloth era in missione non
c’era nulla
da temere per il Demone Puro amante di Lilith. Se anche la Regina del
Regno
Demoniaco avesse voluto sfruttare la Fusione Anomala con Clarice Red,
Sloth e
Pride sarebbero rimasti ancora troppo pericolosi per lei.
Sconfiggere
il demone dell’accidia era impossibile senza
sapere chi fosse o quale fosse il suo potere segreto. Solo in due
potevano
sperare di ammazzarlo, e quelli eravamo io e colui che avevo mandato a
raccogliere nuovamente i Cuori di tutti gli Angeli.
“Dovrò
lasciarti da solo per un po’, mio caro Zero...
ma ci rivedremo tra non molto! Non provare a scappare... se ci tieni a
vedere
nuovamente i tuoi amici o la tua amata ancora vivi!”
minacciai il
Demone, preparandomi a usare il Tele-Trasporto Istantaneo per
raggiungere il
mio obiettivo.
***
Dimensione
di Narnia - Cair Paravel
BETA CHI
[Why
Do You Leave Me Alone - BEST OST IN THE WORLD]
Eravamo
riusciti tutti a tornare a Cair Paravel, sani e
salvi. Le notizie che ci attendevano, tuttavia, erano orripilanti.
Greed,
poco prima di raggiungerci al Cimitero dei Key-Blade,
era riuscito a intrufolarsi e creare scompiglio dentro il palazzo della
Dimensione
ALFA, causando la morte di quasi tutti i compagni di classe di
Midoriya, di
Ochaco e di Momo, oltre al quella dei loro professori che avevano
cercato di
difenderli in tutti i modi. Era stata la stessa Uravity a raccontarci
il tutto,
ma mai mi sarei immaginata di vedere un simile spettacolo.
Una
decina di corpi avvolti da coperte, di fronte al cortile
d’ingresso, ci stava attendendo fuori dalla navicella.
Riuscii a riconoscere
gran parte dei nostri amici che era venuta a riaccoglierci, tra cui
Claudia,
visibilmente scossa dall’accaduto.
Fummo
accolti subito da GAMMA Trunks, il quale condusse
tutti nelle nostre camere. Tutti tranne Dragon e Simon, ancora svenuti,
che
vennero condotti in infermeria.
A
dire il vero, di cure ne ebbi bisogno anche io. Durante la
mia battaglia contro Gluttony, a causa dell’onda
d’urto prodotta
dall’esplosione del mio uragano di fiamme, ero rotolata per
più volte a terra,
facendomi molto male al ventre. In particolare, mi ero fatta cogliere
dal
panico quando avevo cominciato a sanguinare dalle mie parti intime.
Era stata proprio quella
scoperta, con mia grandissima
sorpresa, a permetterci la vittoria. Gluttony, infatti, si era lasciata
cogliere impreparata dal mio infortunio, permettendo alla Fusione
Anomala di Ai
e Malefica di darle il colpo di grazia. Mi era sembrato come se
Gluttony non
volesse fare del male a me o al piccolo che avevo in grembo, e a mio
parere si
era fatta uccidere di proposito per non macchiarsi del sangue di un
altro
piccolo innocente.
Almeno io speravo fosse
così. In questo modo, Gluttony mi
avrebbe dimostrato di avere del buono nella sua anima.
Temendo
possibili ripercussioni sulla mia gravidanza, giunta
in infermeria avevo chiesto ad Aerith di svolgere qualche analisi per
controllare le mie condizioni di salute e quelle del bambino.
Perciò, in quel
momento, io mi trovavo stesa sul lettino di fianco a Simon, mentre ALFA
Kairi
stava aspettando dall’altra parte della stanza che ALFA
Dragon si svegliasse
dal suo torpore.
“Sta
tranquilla, Chi...” mi
rassicurò lei,
comprensiva “... l’aura del tuo
piccino è ancora forte. L’incantesimo di
Cura che hai usato è stato essenziale per tenerlo al
sicuro...”
“S-sì,
ma... io sono comunque spaventata”
dichiarai io, ancora impaurita “E se lo
avessi seriamente danneggiato? Se
lo avessi reso un invalido a causa della mia cocciutaggine?
Lui mi
odierebbe per il resto della sua vita...”
“Non
dire così!” mi redarguì la
regina, con severità
“Lui è tuo figlio! Non ti
vorrà mai del male, mettitelo in testa!”
“...
cos... che è successo...”
Allarmata,
mi voltai verso Simon, il quale si era appena
ripreso. Aveva ancora la flebo attaccata e gli erano state fatte molte
analisi
per scongiurare le sue condizioni di salute.
“S-Simon!
Tranquillo, non è nul...”
Non
ebbi il tempo di fermarlo. Il mio ragazzo si era
avvicinato al mio ventre, usando quasi sicuramente le sue
capacità per cercare
di capire cosa fosse successo al mio bambino. Lo vidi poggiare una mano
sulla
mia fronte e un’altra nel punto in cui vi stava il mio utero.
E
in effetti qualche cambiamento lo percepii
istantaneamente.
“Avevi
una lacerazione dell’utero che non sei riuscita
a curare del tutto... se non avessi rigirato il tuo tempo di dieci ore,
avresti
rischiato un peggioramento. Tuttavia sei stata bravissima... sei stata
abbastanza svelta da richiudere in parte la ferita”
Davanti
alle sue parole, rimasi completamente senza parole.
Lui mi aveva curato? Io non mi ero minimamente resa conto di nulla!
“Oddio...
io... io stavo per perdere il bambino...”
“No,
Chi. Sei stata straordinaria. Se tu non avessi usato
un incantesimo di Cura, nemmeno io avrei potuto fare nulla in questo
momento.
La tua lucidità e il tuo istinto materno hanno permesso al
nostro bambino di
sopravvivere!”
Le
sue parole, tuttavia, non furono in grado di consolarmi.
La mia sfrontatezza, stavolta, era stata sul punto di costare cara alla
cosa
più bella che mi era stata donata dalla vita. Il nostro
bambino era
sopravvissuto solo per il mio gesto istintivo.
Tuttavia,
ora più che mai mi stavo rendendo conto di quanto
fossi fragile con mio figlio in grembo. Ero uno degli obiettivi dei
miei
nemici, e le mie scelte sarebbero sempre ricadute anche addosso a lui.
“Non
ti avranno, Chi. Te lo prometto!”
continuò a
rincuorarmi Simon, preoccupato sempre di più dalla mia
reazione “E,
soprattutto, non avranno nostro figlio, a costo della mia stessa vita!”
Nel
momento in cui lui provò a toccarmi, io lo respinsi
d’istinto causando il gelo tra me e il mio ragazzo. Era
l’uomo che amavo, il
padre di mio figlio, ma il solo fatto che avesse provato a consolarmi
mi
procurava un fastidio enorme. Perfino ALFA Kairi era rimasta di stucco
davanti
al mio gesto, ma non potevo farci niente.
L’avermi
nascosto di sapere la verità sui miei fratelli fin
dal giorno in cui mi aveva conosciuta era solo la prima di tantissime
bugie che
mi aveva raccontato. Potevo capire quelle riguardanti il suo passato,
perchè
saperle prima del tempo mi avrebbero messa in serio pericolo,
esattamente come
adesso.
Quello
di Naruto e Hinata, tuttavia, era un segreto troppo
grande da nascondermi perchè faceva parte della mia
intimità, della mia storia,
e che solo io avrei voluto raccontare a lui.
Non
lo avrei mai lasciato, quello mai. Io amavo ancora Simon
e l’avrei amato per sempre, ma di certo non godeva
più della mia totale
fiducia. Di certo, fino a quando avrei provato fastidio anche solo nel
toccarlo, era inutile stargli vicino e perciò avevo deciso
di alzarmi dal mio
posto.
“Chi...”
“...
grazie, Simon. Ora, se vuoi scusarmi,
vorrei andare a dormire nella mia camera...”
insistetti, decidendo di non
voltarmi verso di lui, per non affrontare il suo sguardo “...
è stata...
un’esperienza traumatica...”
Non
detti modo nè ad ALFA Kairi nè a Simon di potermi
richiamare. Uscii rapidamente dall’infermeria, percorrendo i
corridoi del
castello seguendo gli Arpioni in modo da raggiungere i dormitori.
Solo
a quel punto le mie ginocchia cedettero, facendomi
scoppiare a piangere per la frustrazione. Cosa mi stava succedendo?
Perchè non
riuscivo più ad avvicinarmi a Simon?
Ero
davvero così tanto ferita?
Dopo
essere riuscita a sfogarmi un pochino, riuscii
finalmente a compiere i giusti ragionamenti e a tirarmi un
po’ sù. Non ero ferita
soltanto per colpa di Simon e della sua bugia. Ero anche impaurita
dalla
situazione che si era creata.
Stare
vicino a lui, in quel momento, era pericoloso. Non me
ne accorgevo quando, spinta dall’amore cieco verso il mio
uomo, avevo costretto
ALFA Kairi a portarmi con lei per salvarlo. Quando però ho
rischiato di fare
del male al bambino, tutto era cambiato.
Dovevo
stamparmi bene quella verità nella mia anima. Mi era
stata donata la possibilità di salvare Simon e mi era stata
donata la potenza
necessaria a farla, ma non era mio compito porre fine alla guerra. La
mia
esperienza era e restava irrisoria in confronto a tanti altri guerrieri
caduti
in battaglia. Non era Simon quello da proteggere, ma non lo ero
più nemmeno io.
Il mio istinto, ora, me lo stava urlando nelle orecchie.
Il
più indifeso, quello che doveva essere protetto a tutti i
costi, era il nostro piccolo bambino.
“Perdonami,
Simon... a questo punto, è saggio che io
deponga le mie armi e che pensi solo a lei...”
Era
la decisione migliore da prendere. Fino a quando Simon
avrebbe dovuto combattere per il Trono di Dio Supremo, non potevamo
permettere
ai nostri nemici di torcere un capello a nostro figlio. Se lui non
poteva
restare concentrato al cento per cento su di me, allora avrei dovuto
occuparmene
io personalmente.
Sbadigliai,
stanca morta. Forse avevo risposto così
malamente a Simon perchè ero nervosa a causa dello stress
che stavo accumulando.
Avrei fatto meglio a dormire un po’, se non volevo diventare
pazza. Avrei
potuto sempre cercare Simon subito dopo essermi svegliata, con un umore
decisamente migliore, parlandogli con più leggerezza di
quanto stessi provando
in quei momenti.
Presa
quella decisione, mi diressi a passo svelto verso la
mia camera e la aprii senza pensarci due volte.
[For
River - TO THE MOON]
“Ma
che... AAAAAAAHHHHHH! CHIUDI, PER FAVORE!”
Ops.
Avevo commesso un errore. La mia stanza era cambiata,
in quei giorni. Me l’aveva riferito subito GAMMA Trunks. Per
istinto ero
entrata nella prima camera da letto che ALFA Kairi mi aveva gentilmente
concesso, quella in comune con lei...
...
che in quel momento era occupata dalla mia
controparte ALFA, appena uscita dalla doccia e con solo
l’accappatoio addosso!
Frettolosamente,
richiusi la porta della stanza,
imbarazzatissima e lievemente frastornata.
Perfetto.
Ero entrata senza bussare dentro la stanza di una
mia versione del futuro, trovandomela di fronte in condizioni non
accettabili
alla vista di un qualunque uomo.
Aspettai
qualche minuto, prima di bussare nuovamente alla
sua porta, con le guance ancora arrossate per quanto avessi visto.
“Ehm...
ALFA Chi... posso entrare?”
La
maniglia si abbassò dopo qualche secondo, permettendomi
di entrare dentro la camera e richiuderla subito, per evitare che ci
fosse qualche maniaco pronto a spiarci per davvero.
ALFA
Chi, durante la mia attesa, si era frettolosamente
messa un intimo e un semplicissimo pigiama a con un tema a quadretti
rossi e
blu alternati. Nel letto che prima era mio, mi accorsi con grandissima
sorpresa, vi stavano i piccoli Emerald, Cristal e Hinode che stavano
dormendo
abbracciati l’uno affianco all’altro. In
particolare, mi resi conto, la
figlioletta di Malefica si era stretta tantissimo alla sorella di
Emerald,
quella al centro, mentre il maschio aveva avvolto entrambe in un
affettuosissimo abbraccio fraterno.
Erano
davvero stupendi. Perchè la Hinode alleata di Cell non
poteva esserlo altrettanto?
“Ecco...
volevo chiederti scusa per... quello che è
successo” mi affrettai subito a dire alla mia
controparte, incapace di
osservarla per la vergogna “Ho confuso la stanza e...”
“Non...
non preoccuparti... è tutto a posto...”
affermò lei, stringendosi le spalle e abbassando il capo, il
cui viso era
diventato bordeaux per l’imbarazzante figuraccia che avevo
fatto “... per
fortuna eri tu e non qualcun altro... quello sì che sarebbe
stato traumatico!”
Passò
qualche secondo, prima che entrambe scoppiassimo a
ridere divertite. La tensione che avevo accumulato precedentemente si
era
momentaneamente dissolta, grazie a quel semplicissimo momento di pura
quotidianità.
ALFA
Chi, improvvisamente, mi invitò a sedermi con lei sul
suo letto, probabilmente per parlare un po’ con me. In
effetti, da quando
l’avevo conosciuta, le avevo sì e no rivolto mezza
parola, prima di partire per
quella missione suicida. Perchè non concludere quella
giornata in maniera più
tranquilla, allora?
“Sono
felice che tutti voi stiate bene” mi
disse, felice, mentre io avevo accettato la sua proposta portandomi di
fianco a
lei con estremo piacere “Dopo aver ricevuto quelle
notizie, GAMMA Trunks è
andato a parlare anche con Re Yammer... e lui ci ha fatto una
rivelazione
incredibile! Tutti coloro che sono stati uccisi per mano di Cell e
Hinode sono
stati riportati in vita!”
“Co-come?!
Dici sul serio?!”
La
mia controparte fece un cenno d’assenso deciso con la
testa, continuando a spiegarmi.
“Nessuno
di noi sta capendo sino in fondo quali siano le
reali intenzioni di Hinode o di Cell. Quel che è
certo è che, assieme a
loro, vi sta anche Lilith e che tutti e tre hanno abbandonato il gruppo
del
Sommo Sacerdote. Stanno provando a cercarli tra le Linee
Spazio-Temporali,
ma per il momento non hanno trovato nulla...”
“BETA
Emerald e BETA Kairi come l’hanno presa?”
le domandai, intuendo quale potesse essere la sua risposta che,
purtroppo,
arrivò letale senza lasciare alcuna speranza.
“Molto
male, se non malissimo... hanno paura che Hinode
possa fare del male a Cristal, anche se dalle indagini dei nostri
soldati
potrebbe sembrare il contrario”
“...
e cioè?”
“Nella
Dimensione GAMMA, Hinode e Cristal erano
fidanzate!” mi rivelò ALFA Chi,
sussurrandomelo nell’orecchio per non far
sentire o svegliare i piccini nel letto “Poi,
improvvisamente, sembra che un
nemico ancora sconosciuto abbia attaccato il Regno di Hearts e che
abbia
sterminato tutta la famiglia reale...”
Mio
Dio. Chi poteva aver commesso una simile atrocità? La
stessa Hinode? Oppure qualcun altro? In qualunque caso, la possibile
malvagità
della figlia di Malefica era scaturita da quel terribile misfatto.
“...
non solo. Quando hanno spiegato loro il come si sia
arrivati al rapimento, Kairi è sbiancata davanti al figlio
che, purtroppo, non
sapeva nulla al riguardo dei veri genitori di Cristal...”
“...
quindi è vero” affermai,
dispiaciuta per
entrambi “BETA Kairi non è la
madre biologica di BETA Cristal...”
“...
e nemmeno il marito è il padre biologico della
ragazza. Cristal era la figlia dei migliori amici di Dragon,
che purtroppo
sono morti in un attentato contro i due sovrani”
mi rivelò tuttavia
ALFA Chi, spiazzandomi completamente “Sono riusciti
a far nascere la bambina
poco prima che la sua vera mamma morisse davanti ai loro occhi... e
da
allora, BETA Dragon e BETA Kairi l’hanno cresciuta come una
loro figlia”
Rimasi
a dir poco sconvolta davanti a quella storia. Perciò
era davvero come avevo immaginato io. Dragon e Kairi avevano cercato di
tenere
nascosta quella storia per non far soffrire Cristal. Perchè,
allora, Simon non
aveva rivelato a tutti che nemmeno il re di Hearts fosse il padre della
giovane
adolescente? Dubitavo che uno come lui non si fosse reso conto di
quella
verità.
Quando
mi resi conto della verità, mi sentii una vera
stupida. Io non gli avevo dato modo di rivelarlo. L’avevo
attaccato subito,
portandolo sulla difensiva, e sapevo perfettamente come si comportava
il mio
uomo quando si sentiva minacciato a parole dai suoi amici.
Semplicemente andava
nel pallone e cominciava a cacciare scuse da ogni dove.
Ora
avevo un altro motivo per andare a parlare con lui.
Dovevo chiedergli scusa per non averlo lasciato parlare. Sapevo
perfettamente
che lui si sarebbe scusato per l’esatto opposto e, nel
momento in cui mi
immaginai quella scena, mi venne da sorridere.
“Alla
fine BETA Emerald e BETA Kairi hanno litigato. Non
si sono offesi, per fortuna, e si sono chiariti subito. Ma
questo fa capire
quanto entrambi tengano a Cristal...”
“...
già... le vogliono davvero un mondo di bene, ne
sono sicura!” confermai io, con sicurezza
“Cristal ha fatto di
tutto per riportare indietro l’anima di sua madre
all’interno del suo vero
corpo! Non sarà questo a farla
stare male... al contrario, sono
certa che li legherà ancora di più!”
“Ne
sono convinta anche io!” mi dette ragione ALFA
Chi, rivolgendomi un sorriso.
Certo
che era davvero strano parlare con lei. Era come se
stessi parlando davanti a uno specchio, con il riflesso che agiva di
sua
spontanea volontà.
Quando
sembrava che nessuna delle due non avesse alcun
argomento in più di cui parlare, mi venne in mente la storia
raccontatami da
ALFA Dragon e provai a chiederle spiegazioni.
“La
storia... di come mi sono salvata?” mi
domandò lei, lievemente confusa “Scusa
ma... so che Dragon è tornato qui.
Lui non ti ha detto nulla?”
“Mi
ha raccontato che, assieme a te e ALFA Simon, ha
combattuto contro le Fazioni dei Cristiani e dei Musulmani e che
purtroppo te e
ALFA Simon eravate stati uccisi da degli strani tizi. Mi ha anche detto
che
questi ultimi sono stati subito uccisi da Alucard e Seras e che,
avendovi
creduti morti, è andato di matto e ha ordinato a entrambi di
sterminare la
popolazione del pianeta...”
Lo
giuro. Quando vidi il suo viso deturparsi in quella
maschera dell’orrore, mi vennero letteralmente i brividi.
Cominciai ad avere
paura quando lei mi fece questa domanda.
[Dead
Silence - BEST OST IN THE WORLD]
“Co-cosa
significa? I-io... io non sono mai morta! Co-cosa sta succedendo?”
Preoccupata
a morte per la mia controparte, la afferrai per
le spalle e la costrinsi a guardarmi negli occhi. Forse le stavo
procurando
qualche livido, ma non potevamo fermare quel discorso in quel momento.
Alcuni
dei dubbi che mi erano sorti, mentre Dragon raccontava il suo passato,
ora si
erano nuovamente rimaterializzati.
Dragon
aveva creduto, per almeno vent’anni, di essere
rimasto completamente da solo, mentre in realtà
c’erano stati dei sopravvissuti
che erano riusciti a fuggire grazie a quell’armadio che si
trovava nelle rovine
di New York. Tra questi, con certezza assoluta, vi stava la mia
controparte
ALFA dalla cui reazione mi resi conto che le cose erano, probabilmente,
andate
molto diversamente.
“ALFA
Chi... è per caso andata in un altro modo? La
tua versione è differente da quella di Dragon? Se
sì... raccontami tutto!”
La
giovane ragazza, più tremante e terrorizzata che mai,
prese un bel respiro prima di raccontarmi, lasciandomi sotto shock.
“Non
c’è mai stata una guerra tra Cristiani e
Musulmani. Certo, c’erano delle
ostilità, ma non sarebbe mai
scoppiata una guerra di quel calibro e di quella portata. Se fosse
successo,
tante persone innocenti ci avrebbero rimesso la vita...”
“...
ma se non c’è stata una guerra... allora come vi
siete conosciuti tu e Dragon?”
“Poco
dopo essermi presa la laurea in Infermieristica, la
mia famiglia si è trasferita in Italia, nel paese dove
viveva Dragon. Io
semplicemente ho cominciato a lavorare nell’ospedale della
sua città, dove la
sua prima ragazza si trovava ricoverata a causa di una malattia
degenerativa
che l’ha portata alla morte... era diventata anche una mia
amica, quella povera
ragazza. Si chiamava Cristal, ed è probabilmente a
causa sua se Kairi ha
scelto di chiamare, allo stesso modo, sua figlia”
Oh
no. Quella era già una grossissima differenza nella
storia che mi era stata raccontata. Quindi Chi non era una sua alleata
di
battaglia, ma una semplice infermiera come me. A parte ciò,
la storia di
Cristal era rimasta immutata.
“...
eravate intimi?”
“No.
Solo semplici amici. Io non avevo molte persone con
cui parlare e Dragon, assieme a Cristal e Simon, è stato uno
dei primi ad
accettarmi e aiutarmi ad ambientarmi a Surbo. Lui mi trattava
sempre come un
fratello maggiore... gli volevo davvero bene... ma poi...”
Ecco.
Ora, secondo la versione di ALFA Dragon, la sua
famiglia era stata uccisa da una bomba sganciata da un aereo della
fazione
Musulmana. Lo stesso diario, che ALFA Kairi mi aveva fatto leggere la
notte
prima di partire per Tournament Planet, affermava ciò.
Cosa
era successo, invece?
“...
ma poi, un giorno, tutti i canali di
tele-comunicazione vennero corrotti e hackerati da un tizio che nessuno
aveva
mai visto in volto. Indossava la maschera
di un lottatore di
Wrestling chiamato The Fiend, ma solo di facciata. Affermò,
davanti a tutto
il mondo, che aveva intenzione di uccidere gli abitanti di tutto il
pianeta
solo per divertimento, ma che voleva anche darci
l’opportunità di salvare dieci
mila anime innocenti dalla carneficina. Ci aveva dato un anno di tempo
per
stabilire chi salvare e chi no. Come puoi ben capire,
inizialmente nessuno
lo prese sul serio...”
“...
ma quel tizio non scherzava, ho indovinato?”
ALFA
Chi, affranta, annuì con la testa, sull’orlo delle
lacrime, prima di continuare.
“Sei
mesi dopo aver fatto quell’annuncio, l’intera
Cina venne colpita da un raggio pietrificante, che paralizzò
ogni abitante di
quel continente, uccidendolo e disgregandolo in ghiaia. Il giorno
successivo a
quella strage, quel farabutto riapparve davanti alle tele-camere e si
prese
tutto il merito... essere viscido. Nel
mentre, Simon e Dragon
erano diventati colleghi nella Centrale di Polizia di Lecce e, insieme,
hanno
cominciato a dargli la caccia. Solo undici mesi dopo la prima
apparizione
del bastardo, tuttavia, entrambi furono in grado di scoprire il luogo
dove si
nascondesse...”
“...
a New York?” provai a ipotizzare io,
venendo però contraddetta.
La
verità mi lasciò completamente senza parole.
“Il
criminale si trovava esattamente a Lecce, e si
trovava all’interno della Centrale di Polizia dove entrambi
lavoravano”
Un
brivido percorse la mia schiena, mentre una sensazione
orrenda cominciò a rivoltarmi lo stomaco, rischiando quasi
di farmi rimettere
quel tramezzino preso in Infermeria come cena.
Porca
miseria. La storia era tutto tranne che identica a
quella che conoscevo.
“...
e... e avete mai scoperto di chi si trattasse? Avete
scoperto la sua vera identità?”
“Io
non lo so. Quando entrambi mi raccontarono quanto
fosse successo, io mi ero trasferita a New York per uno stage dentro un
orfanotrofio. Fu a quel punto che sull’intero
pianeta, scosso da quanto
stesse avvenendo, tutte le nazioni presero una decisione. Se non
fossero
riusciti a trovare quel pazzo genocida, avrebbero scelto dieci mila
innocenti
da salvare semplicemente attraverso una lotteria...”
Più
quella storia andava avanti, più diventava macabra. Una
lotteria? Erano seri?
“Ogni
abitante del pianeta venne censito e donato di
un numero universale di cui ciascuno doveva tenere conto. Io ricordo
ancora il
mio numero di estrazione, ovvero 327’390'981.
In questa lotteria,
avrebbero avuto più opportunità di essere
estratte le donne fisicamente in
grado di concepire e i giovani al di sotto dei venticinque anni,
così da
permettere la sopravvivenza dell’intera razza. Molti abitanti
del nostro
pianeta, in particolare tutti gli uomini e le donne al di sopra dei
quarantacinque anni, chiesero addirittura di essere cancellati dalla
lotteria,
permettendo così che le due categorie favorite avessero
migliori opportunità di
sopravvivenza. I genitori di Simon, ad esempio, non
parteciparono alla
lotteria. I miei e quelli di Dragon, invece, fecero a metà;
solo mia madre e
suo padre avrebbero partecipato, perchè gli altri due
avevano cominciato a
stare male fisicamente”
“Quindi
tutti gli abitanti di Cair Paravel si sono
salvati perchè sono stati estratti da questa lotteria?”
le chiesi io,
disgustata.
Anche
stavolta, però, lei mi colse di sorpresa con un
diniego, e mi rivelò.
“Non
ci fu mai un’estrazione... quel
bastardo, il giorno prima della consegna della nostra lista,
tornò davanti alle
tele-camere, urlando a tutto il mondo che le sue promesse erano tutte
false e
che il suo obiettivo era soltanto prendersi gioco di noi. Da
quel giorno...
da quel momento, è scoppiato il putiferio. Centinaia di
nazioni, nel giro di
sole ventiquattr’ore, vennero rase al suolo dal suo raggio e
i miei amici, per
cercare di fermarlo, chiamarono direttamente il Presidente degli Stati
Uniti,
ordinandogli di sganciare una Bomba Atomica su Surbo. Ci
sarebbero state
tantissime vittime innocenti, ma il nostro nemico sarebbe stato
ucciso... ma
così non fu. Prima che qualcuno potesse provare a farlo,
tutti gli stati
provvisti di bombe atomiche vennero pietrificati. Io... io mi
sono salvata
per puro miracolo. L’armadio che voi avete
conosciuto... si trovava
all’interno dell’orfanotrofio nel quale stavo
svolgendo il tirocinio. Quel
giorno, in molti salvarono me e quei bambini da morte certa.
In particolare,
però, mi ricordo di due gruppi provenienti
dall’Inghilterra. Uno era formato
dall’organizzazione Hellsing... Seras, coi suoi poteri da
vampira, fu in grado
di deflettere il raggio pietrificante dall’orfanotrofio,
salvandoci la vita per
la prima volta. Il secondo gruppo era formato da alcuni maghi
provenienti dalla
Torre dell’Orologio, che scoprirono l’armadio,
facendoci fuggire da quel mondo.
Da quel giorno, io non seppi più nulla nè di
Simon nè di Dragon... se vuoi
conferme della mia storia, prova a parlarne anche con gli altri
sopravvissuti. Saranno
passati vent’anni, ma qui il tempo scorre molto lentamente e
sono tutti vivi!”
Che
razza di storia. Era assurdo. Questo significava che
Dragon aveva mentito, oppure che lui aveva sempre creduto in qualcosa
di falso.
Perciò c’era soltanto una cosa che potevamo fare,
prima di andare a parlare con
Dragon...
...
ed era cercare l’identità di quel folle assassino,
perchè ero certa al cento per cento che questo fosse uno dei
folli adepti
seguaci del Sommo Sacerdote!
“Un’ultima
domanda, Chi...” le chiesi, abbattuta da
tutte quelle rivelazioni “... per caso hai
qualcos’altro da dirmi su questo
genocida, oltre alla maschera del Fiend? Aveva un soprannome? Come
sembrava,
di aspetto fisico apparte la maschera? Era uomo o donna? Se puoi
descrivermi il
suo comportamento...”
“Ecco...
era sicuramente un lui, ed era molto simile a
Simon come corporatura. La sua voce era meccanica e camuffata, pertanto
non
posso dirti nulla sul suo tono. Invece, per quanto riguarda il
comportamento...
quel tipo era senza cervello. Sembrava un completo invasato, senza
alcun
controllo. E poi... sì, aveva un soprannome...”
“...
davvero?
Quale?”
[The
Realm Of The Fallen King - FANTASY MUSIC]
Entrambe
ci voltammo sorprese, verso il letto dei bambini
che, purtroppo, si erano svegliati ed erano in trepidante attesa di
scoprire altro
su questo pazzo.
“ACCIDENTI
A VOI! TORNATE A DORMIRE, O STAVOLTA VERRA’
VEGETA A RIMPROVERARVI!” li sgridò ALFA
Chi, facendoli tremare di paura dal
primo all’ultimo e spingendoli a rimettersi sotto le coperte.
Intuendo
potesse accadere di nuovo, tirai un lungo sospiro e
le dissi di non preoccuparsi ulteriormente. Era rischioso parlare di
quegli
argomenti mentre c’erano tre bambini in quella stanza.
Per
questo, decisi di salutarla, intenzionata a tornare
indietro.
“Allora
vado anche io nella mia stanza”
A
parlare, questa volta, fu la giovane Hinode, che si alzò
dal letto, salutando i suoi fratellini adottivi e portandosi di fianco
a me.
Con la promessa che non se ne sarebbe andata a zonzo per il palazzo,
ALFA Chi
acconsentì alla richiesta della figlia di Malefica, la quale
si portò al mio
fianco nel momento in cui uscimmo fuori dalla mia vecchia camera.
***
Nel
frattempo...
LILITH
[Continuazione
- The Realm Of The Fallen King - FANTASY MUSIC]
Avevo
raggiunto l’esterno del palazzo di Cair Paravel senza
alcuna difficoltà. Grazie ai poteri ottenuti con
l’assorbimento di Whis-Sama, viaggiare
tra le linee Spazio-Temporali era una passeggiata e non esisteva nulla
che
potesse impedirmi di raggiungere i miei obiettivi. Di certo le difese
di quel
posto non potevano rintracciarmi.
Mi
mossi rapidamente, senza dare tempo a nessuno di potermi
percepire. La mia aura era completamente azzerata e la mia struttura da
Majin
mi permise di attraversare tutte le porte semplicemente entrando e
uscendo
dalle serrature. Non me la sentivo di tele-trasportarmi
all’interno dei
dormitori perchè avrei dovuto rivelarmi ed ero certa che, in
tal caso, la mia
presenza sarebbe stata rivelata. Grazie a quella scelta, raggiunsi i
dormitori
senza alcuna fatica.
Ci
misi un po’ di più a trovare Clarice. Le stanze
schermavano l’aura di chi si trovava al suo interno. Decisi,
perciò, di
spartirmi in parti più piccole e di controllare attraverso
le serrature o gli
spioncini delle porte.
Stavano
tutti riposando, sia coloro che avevano combattuto
nel Cimitero dei Key-Blade, sia coloro che avevano affrontato
inizialmente Greed
a Cair Paravel. In quest’ultimo confronto erano morti
tantissime persone, tutte
legate al liceo U.A. del Sesto-Settimo Universo. Di quel piccolo
gruppetto, gli
unici sopravvissuti erano Midoriya, Ochaco, Momo, Todoroki, Bakugo e
Kyoka.
Quest’ultima aveva avuto il destino peggiore, perdendo la sua
umanità e
trasformandosi in un cyborg. In quel momento, C-18 era nella camera
della
giovane e la stava consolando dolcemente, come una madre farebbe con la
propria
figlia.
Quando
Eraser Head sarebbe tornato dai suoi studenti,
avrebbe saputo ancor meglio come ridare loro fiducia.
In
un’altra
stanza, Goten era steso a pancia in giù sul letto, e su un
altro
vi stava anche Ub. Entrambi erano a pezzi, per motivi simili ma
differenti.
Avevano perso delle persone che amavano e alle quali erano
profondamente
legati. Non era facile superare dei lutti così forti dopo un
solo giorno.
Quando
controllai la stanza successiva, avrei preferito
mille volte non farlo. Ora sapevo che Saitama e la sorella di Tatsumaki
(nemmeno sapevo avesse raggiunto Cair Paravel, invece di restare a
Roma)
fossero ufficialmente diventati una coppia. In quale modo, tuttavia,
preferirei
lasciarlo all’immaginazione di qualunque curioso.
Quello
che vidi nella stanza della Esper dai capelli verdi fu ancora peggio.
Quella relazione doveva restare sicuramente un segreto!
Quando
provai a entrare in una stanza, il pezzo di carne
incaricato di ciò venne polverizzato da un raggio a me
familiare. Perfetto. Ora
sapevo dove si trovasse Freezer. Ero stata scoperta. Tuttavia,
l’imperatore non
uscii fuori a controllare. Probabilmente mi aveva scambiato per qualche
insetto.
Continuai
a controllare le camere di quel dormitorio,
trovandomi di fronte a scene molto normali ma anche a tanti altri colpi
di
scena. Di certo non potevo aspettarmi che le coppie dormissero insieme
e che
alcune di esse fossero in piena intimità amorosa.
Non
ero più abituata a simili effusioni. Le ultime che avevo
avuto erano state recenti, ma erano state tutto tranne che rapporti
amorosi.
Per conferma, si poteva chiedere sia a BETA Chi che ad ALFA Kairi.
Due
stanze, invece, catturarono la mia completa attenzione.
Nella
prima vi stavano BETA Emerald e sua madre, i quali
stavano parlando di ciò che era successo a loro figlia.
Avrei tanto voluto
entrare, rivelarmi e rassicurarli entrambi sulle condizioni di BETA
Cristal, ma
ero certa che, se lo avessi fatto, avrebbero dato l’allarme e
la mia missione
sarebbe stata un completo fallimento. Avevo deciso, però, di
mantenere quel
pezzo di me a spiare la loro conversazione. Se fossi stata in grado di
capire
come funzionasse il vero potere della nostra Cristal, allora avrei
potuto
consigliare la giovane su come risvegliarlo.
La
seconda stanza, invece, era occupata dalle due Chi e
dalle versioni piccole di Emerald, Cristal e Hinode. Le due giovani
figlie di
Takagi e Nishikata stavano discutendo sul vero passato di ALFA Dragon
Oronar.
Ero certa che molto presto entrambe avrebbero scoperto la
verità su uno degli
alleati del Sommo.
Alla
fine, riuscii a trovare la camera di Clarice. La
scienziata stava dormendo nel suo letto, e non si era accorta di me.
C-22 era
restato a Roma, con l’ordine di proteggere Hiroshi Agasa.
Quello
che Clarice aveva provato per il Dr. Gelo era sempre
stato un sentimento contrastante, ma mai vero amore. Aveva costruito
C-20 solo
per pietà verso qualcosa che, ormai, non era più
un uomo.
[My
Mother and My Father - NARUTO]
La
sua vita, tuttavia, era cambiata grazie a Momo e Hiroshi,
l’uomo di cui Clarice era sempre stata realmente innamorata.
Scoprire che lui
amasse la sua amica l’aveva inizialmente ferita, ma la mia
reincarnazione aveva
sempre appoggiato quella relazione, spingendosi perfino a salvare Momo
dalle
grinfie dell’organizzazione che io stessa avevo creato per
dare la caccia a
Zero, per ordine del Sommo Sacerdote.
Stavo
per strapparle nuovamente tutto, e questo mi stava
distruggendo. Non pensavo di tenere ancora a lei, dopo essere stata
completamente ripudiata, eppure era così.
Avevo
ormai capito che volevo bene a Clarice, la mia metà, e
mai avrei voluto spingermi a tanto. Ma non avevo scelta, ancora meno
dopo la
scoperta che avevo appena fatto su Chi.
Se
volevamo sconfiggere il Sommo Sacerdote, quella era la
nostra unica possibilità.
Richiamai
tutti i miei pezzi mancanti, a parte quei due che
avevo deciso di lasciare nelle due stanze che mi interessavano, e li
riunii nel
mio corpo originale, entrando dentro la camera.
Credevo
davvero che Clarice non si fosse resa conto del mio
arrivo. Pensavo non fosse in grado di percepirmi. Quando, tuttavia, la
vidi
scostare le coperte del suo letto e alzarsi da lì con
nochalance, capii di aver
sottovalutato enormemente il nostro legame.
“Come
hai fatto a scoprirmi?”
“Potrai
anche azzerare la tua aura, ma nel momento in cui
tu ti avvicini a me riesco a percepire i tuoi pensieri. Io non sono il
tuo
semplice contenitore... io sono la tua reincarnazione. Che a me piaccia
o meno,
noi due saremo legate per l’eternità”
“Perciò
sai a cosa sto puntando, non è così? Se hai letto
i miei pensieri...”
Il
cenno d’assenso di Clarice mi rese le cose molto
più
semplici. Non avevo bisogno di darle ulteriori spiegazioni, e non avevo
nemmeno
bisogno di perdere altro tempo. Sarebbe stata una cosa molto veloce.
“Voglio...
voglio soltanto che tu mi faccia una
promessa, Lilith...” mi chiese la
scienziata, con le lacrime agli occhi
“... un giorno... io vorrei...”
“Lo
so, tranquilla” la rassicurai io,
comprensiva, rivelandole la verità “Noi
due non staremo per sempre unite.
Quando tutto questo sarà finito, io mi separerò
da te... e questa volta sarai
soltanto tu. Te lo prometto... so cosa si prova a restare separati
dall’uomo
che ami per l’eternità... non
farò passare lo stesso inferno anche alla mia
reincarnazione”
La
sua sorpresa colse alla sprovvista anche me, ma fui
ancora più scioccata quando la figlia del Generale Red si
gettò tra le mie
braccia, singhiozzando sulla mia spalla.
Fu
in quel momento, per la prima volta da quando io ero
uscita dal Regno dei Demoni, che sentii della Luce nella mia Anima, e
la
sensazione che provai fu talmente meravigliosa da farmi versare lacrime
di
gioia.
Lacrime
umane...
“L’ho
sempre saputo... fin da piccola, sapevo della
tua esistenza, ma non sapevo come aiutare la tua anima in pena”
mi
disse lei, stringendosi forte a me “Ora,
però, so cosa fare... ora possiamo
combattere insieme, Lilith... salviamo le persone che amiamo...
torniamo a
essere una cosa sola!”
Un
intensa luce ricoprii le mie membra e quelle di Clarice,
mentre i nostri corpi cominciarono a fondersi tra di loro. Non la stavo
assorbendo con le mie cellule Majin...
...
io e lei stavano nuovamente riunendo le due parti
della nostra stessa Anima.
Quando
la Fusione Anomala terminò, tutta la mia vera potenza
era tornata a me.
Ora
potevo salvare Zero.
"Ti stavo
aspettando, Lilith..."
Un
brivido percorse
la mia schiena quando mi resi conto di non essere da sola. Dentro la
stanza, fuoriuscendo dall'armadio, era sbucato fuori un tizio che non
avevo mai visto prima. Il suo aspetto era molto singolare, e la sua
energia spirituale non era nulla di che, ma il solo fatto che non fossi
stata in grado di percepirlo, inizialmente, mi aveva allarmato e non
poco.
"Tu... chi sei?"
"Chiamami semplicemente Royal
Nerd... e sta tranquilla. Non voglio farti del male... ma ho seriamente bisogno del tuo
aiuto per svolgere la mia missione!"
"La tua...
missione...?"
"Sì...
salvare mia figlia da morte certa!"
***
Nello
stesso momento...
ALFA KAIRI
[Obito's
Theme - NARUTO]
Mi
stiracchiai sulla mia sedia, ancora indolenzita dallo
stress che avevo accumulato in quei pochi giorni. Dragon era ancora
addormentato sul lettino, ma le sue condizioni stavano rapidamente
migliorando.
Riuscivo a sentire l’aura di Alucard che si adattava
perfettamente a quella
dell’uomo che amavo, come due tessere del puzzle che si
incastravano tra di
loro correttamente.
Dovevano
aver trovato un accordo per condividere lo stesso
corpo. Sospirai, arrendendomi all’evidenza. Ormai avrei
dovuto convivere con
quel vampiro mezzo deviato per un po’ di tempo.
Mi
voltai verso Simon, il quale sembrava ancora scosso da
quanto fosse successo con BETA Chi. Mi era dispiaciuto enormemente per
quanto
fosse accaduto tra di loro. Non me la sentivo di puntare il dito contro
uno dei
due, perchè entrambi avevano la ragione dalla loro parte, ma
entrambi
avevano commesso anche degli sbagli. Avrebbero risolto quella questione
semplicemente lasciando da parte il loro orgoglio e parlandosi
apertamente,
senza alcun velo.
“Simon...”
gli dissi perciò, tranquillamente “...
sono convinta che le cose si sistemeranno! Abbi solo un po’
di fiducia!”
Il
giovane si voltò verso di me, non prima di aver emesso un
sospiro arrendevole, e con sguardo grato fece segno di sì
con la testa.
“A
proposito...” gli domandai io, con
curiosità “... come hai fatto a
sconfiggere Envy tutto da solo?”
“Il
potere di Hitomi è incrementato in queste ultime
ore” mi rispose lui, con
sincerità “Ora, come hai visto,
posso
far tornare indietro nel tempo, o mandarlo avanti, anche su intervalli
molto
più lunghi. In un certo senso, mi ricorda molto il potere
che usava Whis quando
Beerus commetteva una sciocchezza...”
“Però
non mi hai ancora dato una risposta effettiva...”
“...
quando sono riuscito a distruggergli il corpo di
Majin, mi è bastato accellerare il tempo di Envy di
un’ora esatta. Il suo Corpo
Originale non è stato in grado di sopportare il cambiamento,
e come Greed si è
disgregato!”
Semplice
ma efficace, dovetti constatare. Simon ci sapeva
fare nelle battaglie, questo era poco ma sicuro. Il potere che aveva
ottenuto
era tremendo, almeno per un Deadly Sins.
L’ex
Questore della Sezione Anti-Mafia di Tokyo era
diventato una vera e propria minaccia per i Demoni Puri.
BOOM!
[The
Scarlett Letter - NARUTO]
Un
rumore assordante fracassò le mie orecchie,
costringendomi a tirarmi su e ad evocare Fatalità in
pochissimi istanti di
secondo.
Era
stata un’esplosione, a circa un chilometro di distanza
dal castello, a provocare quel botto. La zona che era stata
colpita per fortuna era completamente disabitata e pertanto non vi
erano
state vittime.
Questo,
però, non cambiava il fatto che fossimo nuovamente
sotto attacco.
“Mamma!
Mamma!”
La
porta dell’infermeria si spalancò e, con mio
grandissimo
sgomento apparve il mio piccolo Emerald...
...
completamente ricoperto di sangue dalla testa ai
piedi...
...
porca merda!
“Mamma!
Aiuto! Mentre dormivamo, un tizio cattivo è
entrato nella nostra stanza e...”
Mi
gettai subito tra le sue braccia, coccolandolo e rassicurandolo,
ma dentro mi sentivo sempre più male. Cosa era successo?
“Non
restare qui!” mi urlò Simon, con
fermezza “Nè
io nè Dragon possiamo combattere! Vai a controllare! A
tenere d’occhio Emerald
ci penserò io!”
All’inizio
fui titubante nel lasciare mio figlio da solo, ma
davanti al suo sguardo colmo di paura e terrore capii di non avere
altra
scelta. Quel sangue poteva appartenere a chiunque, e il solo fatto che
Cristal
non si trovasse con lui...
...
no... non dovevo neanche pensarci!
“Emerald...
ascoltami. Ora io vado fuori e cerco di
acchiappare questo cattivone! Tu resta qui assieme a Simon! Promettimi
che non
scapperai per nessuna ragione al mondo! Intesi!?”
Il
piccolo era ancora leggermente spaventato, ma il suo
debole cenno d’assenso riuscii in parte a rassicurarmi.
Sapevo che avrebbe
mantenuto la sua promessa, lui era molto più ubbidiente
della sua sorellina.
Senza
perdere tempo, con Fatalità tra le mie mani, uscii
fuori dall’infermeria, non rendendomi conto di essere finita
nella trappola più
disgustosa nella quale potessi incappare.
***
Pochi
istanti prima...
BETA CHI
[Treasured
Memories - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
L’aspetto
di ALFA Hinode era completamente diverso rispetto
a quello che mi avevano descritto i miei amici. Era una ragazzina
più alta del
normale per la sua età, dai capelli lunghi, ricci e ramati.
Portava due piccole
corna sulle tempie, ed aveva un portamento molto elegante, da adulta,
molto
simile a quello di Ai. Furono i suoi occhi a sconvolgermi. Iridi rosso
scarlatte, ma dolci e rassicuranti come non mai.
“Perché
stai in un’altra camera, e non coi tuoi
fratellini?” chiesi ad ALFA Hinode, con
curiosità ma con molto garbo “Sono
sicura che anche loro sarebbero felici se tu restassi con loro...”
“...
io non posso... non posso stare troppo vicino
alle persone a cui voglio bene”
La
sua frase mi colse alla sprovvista. Hinode era diventata
improvvisamente triste e afflitta, e io mi affrettai subito a scusarmi
con lei,
dispiaciuta per averla messa di cattivo umore.
La
piccola, tuttavia, mi rassicurò subito.
“Tranquilla,
non è colpa tua. Il problema sono io... non
posso dormire con Emerald e Cristal perchè sono in grado di
vedere il futuro
delle persone che mi stanno troppo vicine”
“Sei
una veggente? Incredibile!” mi
complimentai io, facendo diventare Hinode rossa di vergogna “E’
un potere
straordinario!”
“Grazie.
Me lo dicono tutti, ma io non la penso
esattamente così...” mi
spiegò lei, rammaricata “... non vedo
esattamente il loro futuro... ma la loro Linea del Destino. Tu la
conosci?”
Confusa
e imbarazzata per la mia ignoranza, mi misi una mano
sulla nuca e negai con la testa.
“E’
una sorta di nastro, presente all’interno della
nostra Anima” mi rivelò lei, facendomi
un esempio “Pensa ad una
video-cassetta e a un sistema col quale riprodurlo. Ecco, io sono come
un
lettore di VHS, che riesce a osservare cosa succederà alla
persona con cui lego
indissolubilmente la mia vita... tuttavia, io non ho alcun
potere per
modificare la Linea del Destino. Nessuno può farlo. Ancora
peggio, non è un
potere controllabile... nel momento in cui la persona con cui
parlo si
affeziona a me, la sua Linea del Destino mi appare chiara e netta
davanti ai
miei occhi. Questo potere non è straordinario...
questa è una maledizione!
Come ti sentiresti sapendo che la tua vita è già
stata decisa a tavolino, che
non potrai fare altro che seguirla... e che te la ritroverai stampata
sulla tua
mente per sempre?”
Ora
cominciavo a capire il perchè a lei non piacesse quel
potere. Perchè legare la propria vita a qualcuno sapendo
quando, come e perchè
dovranno morire? Perchè rischiare di vedere il destino di
una persona che
sarebbe morta senza poter far nulla per salvarla?
Cominciai
a comprendere anche il motivo per il quale ALFA
Hinode non voleva stare vicino ai suoi nuovi fratellini.
“Tu
le hai già lette... le loro Linee del Destino”
ALFA
Hinode non era una bambina stupida. Lei aveva già letto
il loro futuro. Affranta, annuì con la testa.
“Sì.
Io so tutto ciò che vi accadrà. Anche se vi
rivelassi cosa sta per succedere, niente potrà impedire al
Destino di seguire
il proprio corso... niente. La Profezia è attualmente la
Linea del Destino più
potente che sia mai stata creata dal precedente Dio Supremo. Nel
momento in
cui il trono verrà occupato da un suo successore,
un’altra profezia verrà
pronunciata... e nessuno potrà tirarsi indietro dalle sue
scelte”
“Nessuno
potrà farlo... a parte il Cavaliere del
Destino...” puntualizzai io, ammettendo a me stessa
“... lui potrebbe
cambiare tutte le carte in tavola, in questo momento”
“Solo
fino a quando un Dio Supremo non verrà proclamato”
specificò la bambina.
“...
ma... di preciso... che potere possiede il
Cavaliere del Destino?” domandai
più a me stessa che a ALFA Hinode.
Poteva
cambiare il Destino? Tutto qui?
“Non
proprio... e sì, so leggerti la mente!”
mi prese in giro la bambina, con una linguaccia, prima di rispondermi
sinceramente “Cambiare il Destino è il
potere che viene concesso alla carica
più alta esistente tra la Schiera Divina. In questo momento,
solo il Sommo
Sacerdote potrebbe cambiare la Linea del Destino di qualcuno, ma solo
toccandolo. Il Cavaliere del Destino, però, è
completamente diverso da ogni
altro essere vivente. Lui è l’unico, in ogni linea
spazio-temporale, che è nato
senza una Linea del Destino. E’, in parole povere, una vera e
propria scheggia
impazzita, incontrollabile per chiunque. Questo, tuttavia, non lo rende
improvvisamente invincibile... è un mortale come tutti gli
altri, che può
morire per mano di qualunque nemico più potente di lui. Il
Cavaliere del
Destino, tuttavia, ha un controllo assoluto della propria vita e delle
persone
che gli stanno affianco. Lui è l’unico, oltre al
Sommo Sacerdote, in grado di
riscrivere le Linee del Destino dell’intero universo, fino a
quando non
terminerà questo conflitto”
“E...
e cosa potrebbe accadere se il Cavaliere del
Destino venisse ucciso?”
“Da
quello che so, non è mai accaduto
che uno di loro abbia perso la vita prima del tempo”
mi rispose lei, alzanzo le spalle
“Posso osservare il futuro di chiunque ma il suo,
per me, resterà sempre un
mistero... e molto probabilmente... no, questo è meglio che
tu non lo sappia
ancora. Comunque, posso solo ipotizzare che, se dovesse davvero
accadere un
eventualità del genere, le possibilità potrebbero
essere due... in una,
nascerebbe un altro Cavaliere del Destino... la seconda, la
più orrenda, sarebbe
la più catastrofica, ovvero l’auto-distruzione
della libertà di ogni essere
vivente. Il Cavaliere del Destino è ciò
che ci permette di chiamare Vita la
nostra esistenza. Senza di lui, saremmo solo delle pecore, un gregge
comandato
da un solo pastore, al quale ribattere sarebbe impossibile. Punto”
Ora
mi era tutto molto più chiaro. Per questo il Cavaliere
del Destino era così importante per il Sommo Sacerdote, al
punto da
considerarlo una vera e propria minaccia.
Dovevamo
trovarlo immediatamente. Non avevamo altra scelta.
“Bene...
siamo arrivati!” le dissi io, quando
raggiungemmo la stanza da letto della piccola ALFA Hinode, salutandola
con la
mano “Sarà meglio che tu vada a
dormire... ci vediamo domani!
Buonanotte...”
“Hunter
Warrior...”
[Cycles
of Life - BEST OST IN THE WORLD]
Inarcai
le sopracciglia, stranita. Mi voltai alle spalle,
credendo che Simon si trovasse alle mie spalle, prima di rivolgermi
alla
bambina e domandarle.
“Hinode...
perchè hai pronunciato quel...”
“E’
il soprannome che ALFA Chi non ha fatto in tempo a
rivelarti” mi rispose la figlia di
Malefica, con un tono che non mi
piacque per niente “Colui che ha sterminato
l’intera popolazione del pianeta
Terra, nella mia linea temporale... è
Simon Kog stesso!”
BOOM!
Non
feci in tempo a reagire dinnanzi alle sue parole o
all’esplosione
che percepii in lontananza. Il dolore più atroce che potessi
percepire in tutta
la mia vita mi costrinse a urlare con tutte le forze, stringendomi con
forza il
ventre e impedendomi di respirare.
I
miei pantaloni cominciarono a macchiarsi di sangue, il
quale stavolta colò senza freno, fino a versarsi per terra.
Che
mi stava succedendo? Io non avevo subito alcun attacco!
Che il mio bambino stesse nuovamente male? Impossibile! Simon mi aveva
curato
con i suoi...
...
Simon...
...
Hunter
Warrior...
...
no...
...
no no no no no...
...
NO NO NO!!!
“Perdonami,
Chi... nel momento in cui quel farabutto ti
ha toccato, al tuo bambino è stato inferto un incantesimo
tremendo chiamato
Crucio, che si è attivato solo in questo momento. Non
c’è nessuno che avrebbe
potuto salvarlo... tu stai abortendo”
Il
dolore e lo shock aumentarono ancora di più. Non riuscivo
nemmeno a guardare quella bambina, la quale però
cominciò a singhiozzare
davanti a me, orripilata da quanto mi stesse succedendo.
“EMERALD!
CRIST... che... CHI! CAZZO! CHI!”
In
pochissimi secondi, qualcuno era giunto ad aiutarmi.
Riuscii a riconoscere Aerith e ALFA Kairi, le quali si portarono
immediatamente
al mio fianco, afferrandomi al volo prima che le gambe mi cedessero.
“Hinode!
Dove sono Cristal e la nostra Chi!?”
domandò
la regina alla figlia di Malefica, mentre Aerith cominciò a
curarmi con una
Materia.
Lo
sguardo dell’infermiera, tuttavia, non presagiva nulla di
buono...
...
al contrario, sembrava disgustato.
No...
...
il mio bambino...
...
il nostro bambino...
...
lui era...
“HINODE!
DOVE STANNO CRISTAL E L’ALTRA CHI!?”
urlò ALFA
Kairi alla piccola bambina, la quale si voltò verso di me,
affermando ancora in
preda ai singhiozzi.
“L’hanno
ingannata, sua maestà... sigh... loro stanno
benissimo... sigh... è Dragon a essere in pericolo! Quello
non era Emerald! ERA
ENVY!!! E il Simon che si trova in infermeria... E’ LA
VERSIONE CATTIVA!!!”
***
ALFA SIMON
[Continuazione
- Cycles of Life - BEST OST IN THE WORLD]
Nel
momento esatto in cui quella scema uscii fuori dalla
stanza, io mi alzai dal letto e cominciai a sghignazzare divertito.
Che
branco di incapaci. Nessuno di loro si era reso conto
della mia vera identità o di quella del mio alleato. Mi
avevano scambiato al
volo per Simon, non rendendosi conto che io fossi, invece, la versione
che
aveva sterminato l’intera popolazione del pianeta Terra.
“Puoi
anche
smettere di avere quell’aspetto, Envy. Dragon si
sveglierà a momenti e sa già
tutto!”
Emerald
sogghignò maleficamente, prima di recuperare il suo
vero aspetto. La battaglia tra Envy e Simon non era nemmeno iniziata.
Sloth era
intervenuto in battaglia, rapendo il guerriero più
pericoloso tra i nostri
nemici.
Erano
tutti cascati nel nostro tranello, senza che se ne
rendessero conto. Perfino quella sciocca di Asia si era lasciata
convincere
dalla mia aura e dalla mia teatralità durante la morte di
quella piccola
stronza di Ai. In questo modo, ero riuscito anche a impedirle di
parlare con
me.
Di
lei, in quel momento, si stava occupando Sloth. Quando
lui avrebbe finito, nemmeno quella puttana avrebbe potuto far nulla per
opporsi
a noi, e sarebbe passata dalla nostra parte.
Nessuno
di noi aveva mai visto il vero potere del Demone
Puro col peccato dell’accidia. Anche il Sommo Sacerdote lo
teneva sempre
d’occhio, intimorito dal suo fascino incantatore.
Già...
il Sommo Sacerdote...
...
era dall’alba dei tempi, sin dal giorno in cui Zarama
salì al Trono come Dio Supremo, che quel megalomane aveva
organizzato tutto
questo.
Per
impedire a Zero o Lilith di diventare i successori del
suo superiore, lui aveva provato a uccidere per primo il loro unico
figlio,
ingannando l’ingenuo Ulquiorra. Questo aveva portato alla
nascita di Zeno,
ma ciò si era rivelato anche un grandissimo colpo di fortuna
per l’Angelo.
Essendo quel bambino ancora troppo piccolo e ingenuo per poter ambire a
quel
ruolo, era toccato al Sommo Sacerdote controllare le gesta del piccolo
Dio
Supremo, e nel giro di qualche milione di anni fu perfino in grado di
soggiogarlo
con i suoi modi gentili e cordiali.
Ora
nessuno poteva impedirgli di ottenere ciò che aveva
sempre desiderato. Il Trono di Dio Supremo era ormai suo.
“Il nostro
bell’addormentato si è svegliato”
Envy
aveva ragione. ALFA Dragon aveva riaperto gli occhi, e
si era subito alzato dal suo letto come una faina, provando a sferrarmi
un
pugno.
Che
idiota...
...
aveva reagito nello stesso modo, tantissimi anni fa,
quando gli avevo rivelato la verità sulla mia
identità. Si era gettato su di me
con tutta la rabbia che aveva in corpo, dimenticandosi che io io fossi
tutto
tranne che un incapace nella lotta corpo a corpo e che fossi sempre
stato molto
più forte di lui.
Potevano
essere passati anche decine di anni, ma la distanza
tra di noi non era affatto cambiata...
...
al contrario. Era ormai diventata abissale.
Afferrai
il suo braccio teso verso di me e lo torsi sulla
sua schiena, schiacciando il mio avversario a terra, senza dargli modo
di
reagire.
La
furia nei suoi occhi era ben visibile. Tuttavia non
poteva sconfiggermi. Lui lo sapeva perfettamente. Envy
cacciò qualcosa dalla
sua tasca e me la porse vittorioso.
Non
la vedevo da tantissimi anni. Ora sì che ero
invincibile. Afferrai la Bacchetta di Sambuco e la puntai verso il mio
vecchio
amico, pronunciando dopo tantissimi anni un incantesimo.
“SILENCIO!”
Il
guerriero italiano perse la voce e rimase completamente
muto, incapace di proferire alcuna parola. Ora non avrebbe potuto
più cercare
aiuto da nessuno.
“Perfetto...
ora posso parlarti in santa pace senza che
nessuno possa intromettersi tra di noi” gli dissi
io, soddisfatto, mentre
lui cercava strenuamente di liberarsi dalla mia presa, senza riuscirci
“E’
tutto inutile. Ho passato tutti questi anni ad allenarmi con il Sommo
Sacerdote... non potrai mai sconfiggermi! Io sono il numero Due
dell’intera
organizzazione!”
Un’altro
boato si percepii all’esterno del palazzo, molto
più vicino alla prima esplosione che si era udita in
precedenza. Anche il
nostro nuovo compagno ci stava dando man forte, attraendo verso di se
una delle
minacce maggiori per la nostra missione.
“Ne
sono passati di anni, da quel giorno... non potevi
certamente immaginare che tutta la tua vita fosse stata manovrata dal
Sommo
Sacerdote, non è così? Ma diciamocelo... la vita
di ogni essere vivente, in ogni
Linea Spazio-Temporale, è stata decisa da lui, sin dal
giorno in cui è nato
come Angelo. Sono convinto che tu ti stia facendo esattamente questa
domanda...
perchè? Perchè, amico mio...
perchè ti sei alleato con quel farabutto?
Quel giorno non ti detti alcuna risposta e completai lo sterminio,
esattamente
come mi aveva ordinato il Sommo Sacerdote. Ma ormai credo tu abbia ben
compreso
il motivo dietro le mie scelte, non è così? Ora
che la tua vera memoria è
tornata alla luce, saprai perfettamente cosa mi ha spinto a seguire gli
ideali
dell’Angelo...”
Certo
che lo sapeva. Eravamo stati migliori amici,
fin dal giorno in cui l’avevo conosciuto. Io, Dragon e
Cristal...
...
Cristal, la ragazza che avevo sempre amato, e che
invece era sempre stata innamorata di lui, del mio migliore amico.
“Non
hai la minima idea... di quanto io abbia realmente
sofferto nel giorno in cui ho scoperto che voi due vi eravate messi
insieme. Non
sei stato in grado di vedere il dolore che celavo dietro la maschera
che mi ero
costruito. Noi tre eravamo inseparabili, ma Cristal non mi avrebbe mai
avuto
come uomo della sua vita... lei amava te, ed io ero soltanto la ruota
di
scorta. Non puoi nemmeno lontanamente immaginare cosa io
abbia provato quando
ho scoperto della sua malattia... e cosa io abbia provato
quando l’ho vista
dentro quella bara, ormai immobile e irraggiungibile... tu non puoi
immaginarlo, perchè non l’hai mai amata come
l’ho amata io! Avevo accettato
il fatto che lei potesse amare un’altra persona oltre a me...
MA VEDERTI
FARE IL FIDANZATO PERFETTO QUANDO NON PROVAVI NULLA PER LEI MI FACEVA
RIVOLTARE
LO STOMACO SOTTOSOPRA!!! IL GIORNO IN CUI E’ MORTA... IO HO
DESIDERATO CHE CI
FOSSI STATO TU AL SUO POSTO!!!”
Dragon
aveva smesso di lottare. Lui sapeva che stessi
dicendo la verità. Sapeva perfettamente di non aver mai
amato Cristal per
davvero. Dragon si era fidanzato con lei solo perchè si era
sentito finalmente
apprezzato da un’altra persona, oltre a me. Lui le era stato
vicino perchè aveva
amato il fatto di essere amato. Punto. Quando se ne era reso conto,
ormai era
troppo tardi e Cristal non c’era più.
“Ma
poi... tutto è cambiato nel giorno in cui conobbi il
Sommo Sacerdote. Quando mi rivelò a cosa fossi realmente
destinato, io rinacqui
come Hunter Warrior. Lo sai... l’anima di Cristal
è ancora intatta! Si trova
nel corpo della tua piccola bambina! Quando sarà cresciuta,
le farò riottenere
la memoria... e la riavremo al nostro fianco, come una volta!
E stavolta...
stavolta... stavolta lei sarà la donna della mia...!”
“Cristal
non ti
amerà mai... non dopo che tu hai tradito il suo migliore
amico!”
[Pain's
Theme - NARUTO]
Mi
voltai alle mie spalle. Una ragazza dall’aspetto molto
giovanile mi stava puntando il palmo della mano verso la faccia.
Capelli lunghi
fino alle scapole, legati con una treccia, color miele. Occhi color
smeraldo.
Doveva
essere morta...
...
non poteva essere vero.
“Lascialo
andare... lascia andare mio fratello!”
***
Dimensione
di Narnia - Nei pressi del Lampione
Nello
stesso momento...
PEACH
[Continuazione
- Pain's Theme]
Se
qualche giorno fa avevo dei dubbi, ora non ne avevo più.
L’intero
esercito di Freezer era composto da un emerito
branco di stupidi imbecilli, e Krakig era il peggiore di tutti!
Per
quale assurdo motivo tutti i soldati sopravvissuti ci
avevano raggiunto a Narnia, abbandonando la custodia di Roma e del
Pianeta
Terra della Dimensione ALFA?
E
per quale assurdo motivo stavano attaccando Cair
Paravel?
Io
e Vegeta non perdemmo tempo e partimmo verso la foresta
del Lampione, da dove proveniva l’immane esplosione. Non
avevamo bisogno di
altri aiuti, non con gente di quel calibro. Ero certa che Freezer
sarebbe
voluto venire a controllare di persona cosa stesse accadendo, ma non mi
sembrava il caso di farlo intervenire, non dopo quello che era successo
il
giorno prima.
“Giuro
che se hanno raso al suolo anche l’entrata
dell’armadio...” borbottai io,
‘lievemente’ inferocita “...
cosa
diavolo è saltato in testa a tutti loro?!”
“...
dubito si sia trattato di un gesto istintivo,
nanetta... quelli hanno in mente qualcosa!”
Vegeta
aveva pienamente ragione. Nessun soldato
dell’esercito si sarebbe mai mosso di propria iniziativa, per
paura che Freezer
potesse punirli con la condanna a morte.
Raggiungemmo
la foresta in pochissimi minuti. Eccoli là. Non
ne mancava nemmeno uno. In testa a tutto il gruppo vi stava Krakig, il
quale
stava sparando raggi KI a più non posso dagli occhi, urlando
come un
indemoniato. Se la stava sicuramente spassando, ma ancora per poco.
Tutti,
improvvisamente, si erano fermati e avevano puntato
lo sguardo verso il cielo, nella nostra direzione. Indossavano gli
Scouter,
perciò sapevano perfettamente di essere stati raggiunti.
Rapidamente,
io e il principe dei Sayan scendemmo verso
terra, atterrando proprio davanti a Krakig, il quale sembrava tutto
tranne che
spaventato a morte.
“HA!
Ma quale onore... ho di fronte
sia il
tanto famoso Vegeta, oltre alla puttana che sperava di farla franca! Tuttavia
non vedo altre persone assieme a voi, e questo mi delude molto...”
“Per
gentaglia come te, sarei bastata anche io da sola...”
lo minacciai, ferocemente, urlando a tutti i miei compagni
d’armi “... per
quale motivo state attaccando questo posto? Qual’è
il vostro obiettivo? Se
Freezer lo verrà a sapere...VI
UCCIDERA’ TUTTI, SENZA RISPARMIARE
NESSUNO DI VOI!”
“Per
quale motivo, ci chiedi?” mi domandò
annoiato
quel pazzoide, prima di rispondermi con un ghigno malefico “Deve
davvero
esserci un vero motivo dietro i nostri attacchi? Abbiamo, tu per prima,
seguito
alla lettera gli ordini di Lord Freezer, e di certo lui non
è conosciuto per
essere uno che agisce con giudizio! Vuoi sapere perchè
abbiamo attaccato Cair
Paravel? Semplice... ora che l’impero è caduto,
possiamo fare ciò che vogliamo!
Nè tu nè tantomeno quel pazzoide genocida potete
impedirci di ottenere ciò che
desideriamo... ANCHE AL COSTO DI RIVOLTARCI CONTRO DI VOI!”
Vegeta,
davanti alla sicurezza e alla spavalderia di Krakig,
cominciò a sghignazzare con sconcerto e disapprovazione. Lo
avrei fatto anche
io, ma a quel punto nessuno di loro mi avrebbe più
rispettato.
“Mi
fate pena... siete solo un branco di imbecilli!”
disse loro il principe dei sayan, puntando il dito verso se stesso
“Vorreste
mettervi contro un guerriero miliardi di volte più potente
di voi? Volete
raggiungere Re Yammer anzi tempo, a quanto pare! Cosa vi fa credere che
riuscirete a sconfiggere non solo Freezer, ma anche guerrieri come me o
BETA
Kairi, il cui livello è paragonabile a quello degli Dei?!”
Krakig,
invece di farsi intimidire dalle parole del
guerriero, chiuse gli occhi, emettendo un lungo e insoddisfatto
sospiro.
Quello,
mi resi conto, non era uno dei suoi soliti
comportamenti. Che stava succedendo? Da dove stavano prendendo tutto
quel
coraggio quei pazzi senza cervello? Solo tre giorni prima avevano il
terrore di
tossire di fronte a qualcuno più potente di loro...
...
ora, invece, nessuno si stava tirando indietro.
Perfino
Vegeta, davanti alla loro caparbietà, comprese che
non ne saremmo usciti presto da quello stallo. Avremmo dovuto stenderli
e dare
loro una bella lezione.
“Nanetta...
questa è una
trappola. L’hai capito anche tu,
non è così?”
[Dark
Days Are Coming - DRAGON BALL SUPER]
Già.
Non c’era altra spiegazione.
L’esercito
del mio imperatore sapeva perfettamente di non
poter competere contro quel mostro. Se avevano deciso di affrontarci in
quel
modo, era perchè le loro spalle erano coperte e qualcuno li
stava
proteggendo...
...
qualcuno di molto potente...
“...
quindi è stato il Sommo Sacerdote a ideare questo
attacco senza senso, non è così?”
compresi alla fine io, e Krakig si
rivolse a me con lo sguardo più famelico e perverso che
avessi mai visto in
tutta la mia vita.
“Alla
fine ci sei arrivata, dolcezza... ebbene sì! E’
stato lui a darci quest’ordine... e a rivelarci cosa ha in
serbo per il nostro
futuro! Non abbiamo più bisogno di Freezer!
Quest’oggi, il tuo imperatore darà
i suoi saluti a questo mondo... e tu resterai l’imperatrice
del nulla”
“Qualunque
cosa vi abbia promesso il Sommo Sacerdote, vi
sta soltanto prendendo in giro! A lui non importa nulla di voi!”
provai a
farli ragionare io, imperterrita “Vi rendete conto
che state mettendo a
repentaglio la vostra vita per gli ideali di un essere ancora
più pericoloso di
Lord Freezer?! Cosa vi fa credere che quest’oggi non morirete
anche voi?!”
“Hai
perfettamente
ragione... infatti nessuno di noi può sconfiggervi in
battaglia, e nessuno dei
Deadly Sins verrà ad aiutarci”
La
rivelazione di Krakig mi colse totalmente alla
sprovvista. No, semplicemente mi paralizzò sul posto per
l’orrore.
Ma
allora...
...
che cosa puntavano a fare quei pazzi senza cervello?
Non avevano davvero intenzione di...
“...
voi dovete soltanto trattenerci qui” comprese
finalmente Vegeta, stavolta con ammirazione “Avete
deciso di sacrificarvi
per il Sommo Sacerdote di vostra spontanea volontà, con
l’intenzione di attuare
qualcosa al castello di Cair Paravel... e sono certo che, una volta
sconfitti
voi, qualcun altro prenderà il vostro posto per ancorarci qui”
“Hai
indovinato, mio caro principe...”
Crollai
in ginocchio, mettendomi le mani tra i capelli,
incapace di accettare quello che stava succedendo. Le parole del Sommo
Sacerdote erano bastate a trasformare quella massa di capre in veri e
propri
Kamikaze, pronti a morire senza alcun rimpianto.
Vegeta,
al contrario, si era già portato davanti a me, in
posizione di combattimento offensiva. Dal suo sguardo compresi che non
li
avrebbe derisi più, e capii che quella minaccia era
più grave di quanto avessi preventivato.
Quelli
che avevo di fronte non erano più miei compagni. Non
potevo permettere loro di trattenerci qui. Se il Sommo aveva chiesto
loro di
tenerci impegnati in quello scontro, era perchè aveva un
piano in mente...
...
e se erano pronti a morire per ciò, quello che
rischiavamo era oltremodo inimmaginabile.
Non
avevo altra scelta.
Mi
portai velocemente di fianco a Vegeta, decidendo di
attivare la trasformazione donatami da Lord Freezer con lo Yilar che
avevo
assunto. La mia aura aumentò a vista d’occhio e
tutti gli Scouter dei nostri
nemici scoppiarono come fuochi d’artificio. Perfino il
principe dei Sayan era
rimasto a bocca aperta davanti a quello spettacolo.
Anche
il mio aspetto fisico cominciò a mutare. I miei
capelli cominciarono a regredire, lasciando il mio capo liscio e
lucido.
Cominciai a crescere in altezza, mentre la mia carnagione
cominciò a
impallidire, fino a diventare bianca come la neve. Di arancione mi era
rimasta
soltanto qualche placca sulle spalle e sulle ginocchia, mentre al
centro del
petto ne avevo un’altra verde. Un’appendice
fuoriuscii dalla mia armatura,
molto probabilmente la coda.
Quando
la mia trasformazione terminò, ero diventata un
Demone del Freddo.
[A
Tyrant Revived - DRAGON BALL SUPER]
Lo
sguardo pietrificato di tutti gli ormai miei ex-compagni
mi fece comprendere al volo che nessuno di loro fosse a conoscenza di
quanto
accaduto nella Dimensione DELTA.
“Il
Sommo Sacerdote vi ha fatto il
lavaggio del cervello con le sue parole ma, tuttavia, devo riconoscere
che
avete molto fegato” dichiarò
Vegeta, di fronte alla nuova
insicurezza dei nostri nemici “Voi non siete vittima
di incantesimi o
altro... voi avete accettato di mettere la vostra vita in palio per far
ottenere il trono di Dio Supremo a quel fottuto angelo. Vi
state comportando
come dei veri soldati... l’unico modo che io e la nanetta
abbiamo per mostrarvi
rispetto... E’ UCCIDERVI SENZA FARVI SOFFRIRE! PREPARATEVI A
COMBATTERE!”
I
soldati dell’esercito, ormai pronti alla battaglia, si
gettarono al nostro attacco, avvolti da un’aura terrificante,
molto simile a
quella dei mostri che Greed ci aveva scagliato contro...
...
l’aura che veniva prodotta dall’eccesso di
Oscurità
nel proprio corpo.
Merda.
Quella battaglia sarebbe stata più difficile di
quanto pensassi!
Un’altra
esplosione ci costrinse a voltarci in direzione del
castello. Questa volta l’edificio era stato colpito. Lo
sguardo orripilato di
Vegeta fu un chiaro presagio di quello che sarebbe successo se non ci
fossimo sbrigati.
“No...
impossibile... non lui!!!”
La
sua esclamazione mi colse alla sprovvista quel tanto che
bastò a Krakig per sferrarmi un colpo e separarmi dal
principe.
Di
chi stava parlando Vegeta?
***
Dimensione
di Narnia - Esterno di Cair Paravel
Nello
stesso momento...
GOTEN
[Black
Appears - DRAGON BALL SUPER]
Corsi
a perdifiato fuori dall’edificio quando percepii
l’aura di Freezer in fermento. Qualcuno l’aveva
attaccato, distruggendo la
camera nella quale stava soggiornando. Durante la frenetica corsa,
intravidi
molti dei miei amici. Stavano tutti bene, per fortuna, e
l’attacco del nemico
non aveva causato altri morti. Solo BETA Chi, mi resi conto, era
rimasta ferita
gravemente. Sperai con tutto il cuore che non sarebbe successo nulla
nè a lei
nè al suo piccolino.
Anche
altri guerrieri si unirono a me, per cercare di
raggiungere il Demone del Freddo e il suo avversario. Tra questi
riconobbi mio
fratello Gohan, il mio amico Trunks, Crilin e C-18.
A
noi si unii anche GAMMA Trunks, il quale sembrava più
feroce che mai.
“Quest’aura...
non può essere vero!”
continuava a ripetere quest’ultimo.
“Quest’ultimo
chi, Tr... ma... ma che diavolo...”
Tutti
quanti noi restammo esterefatti quando raggiungemmo il
campo di battaglia, ovvero il porto di Cair Paravel. Tra le onde del
mare,
levitando in aria, Freezer si stava battendo contro un uomo molto
simile a mio
padre, con gli abiti però scuri.
No.
Non era simile. La sua aura era completamente oscura e
malvagia, ma l’aspetto era identico a quello di
papà!
“No...
è impossibile...”
“Goten...
quello non è papà”
mi rispose subito
mio fratello, capendo al volo cosa fosse accaduto “Ho
già percepito
quest’aura anni fa, quando cercò di distruggere il
nostro universo. Il suo nome
è Zamasu, ed è un Kaio-Shin reietto! E’
molto pericoloso!”
“E...
e papà?”
Fu
Crilin a darmi la struggente rivelazione.
“Temo...
temo che sia morto. Non riesco a
percepire la sua aura, ragazzi...”
Il
peso di quelle parole mi piegò la schiena, facendomi
crollare in ginocchio. Avevo sperato, con tutto il cuore, che i miei
amici si
fossero sbagliati quando mi avevano rivelato che mio padre fosse stato
ucciso.
Tuttavia, ciò che avevo davanti agli occhi era la conferma
che tanto avrei
voluto non mi si presentasse davanti agli occhi.
Son
Goku era stato ucciso e Zamasu gli aveva rubato il
corpo.
[Destroyed
City - DRAGON BALL SUPER]
Freezer,
d’altro canto, non sembrava passarsela meglio. Era
pieno di ferite su tutto il corpo ma il danno più ingente
l’aveva ricevuto sul
braccio destro, con l’omero letteralmente spezzato a
metà.
Il
motivo era presto detto...
...
Zamasu era in modalità Ultra-Istinto!
Raggiungemmo
il nostro compagno di battaglia senza pensarci
due volte. Io e Crilin andammo a controllare le sue condizioni fisiche,
mentre
gli altri cercarono di tenere impegnato il nostro nemico. I fagioli di
Balzar,
con nostra grandissima sorpresa, erano coltivati anche su Narnia e ne
avevamo
fatta scorta. Il Demone del Freddo accettò senza alcuna
protesta il Senzu da
Crilin offertogli, segno che si trovasse davvero in seria
difficoltà contro il
Kaio-Shin nel corpo di mio padre che, senza alcuna fatica,
sferrò micidiali
colpi a mio fratello e ai miei amici, costringendoli a tenersi alla
larga.
Eravamo
uno contro sette, ma contro l’Ultra-Istinto sarebbe
stata dura vincere, se non impossibile. Cosa potevamo fare?
“GAMMA
Zamasu... pensavo che Lord Zeno ti avesse
eliminato, cinque anni fa!” dichiarò
GAMMA Trunks, visibilmente in preda
alla pura rabbia “Come diavolo hai fatto a
sopravvivere?!”
“Domanda
molto sciocca la tua, mortale... il Sommo
Sacerdote mi ha tratto in salvo poco prima della mia cancellazione,
riavvolgendo il tempo nella tua linea spazio-temporale quel tanto che
è bastato
per recuperarmi. Da anni stavo aspettando, assieme a lui, il
momento giusto
per vendicarmi di te e dei tuoi amici... e oggi sono qui per pareggiare
i
conti!”
“Sei...
sei un viscido bastardo! SE E’ LA MORTE CHE
DESIDERI, ALLORA TI ACCONTENTERO’!!!” gli
urlai contro, scagliandomi contro
di lui con tutte le mie forze.
Era
stata una mossa avventata, solo adesso me ne posso
rendere conto, ma la rabbia aveva preso il sopravvento e non ero
riuscito a
trattenerla. La troppa foga mi costò caro.
Una
spada formata dal KI Oscuro di quel maledetto assassino
mi trafisse il petto, ferendomi quasi a morte. Gohan, sbigottito da
quanto
fosse accaduto, lo attaccò e riuscii a recuperarmi, cercando
di mantenermi
lucido.
Un’esplosione
colse tutti i miei amici alla sprovvista,
costringendo Gohan a mollare la presa sul mio corpo, che cadde
inesorabilmente
verso l’oceano, impattando con l’acqua con forza
immane.
Ferito
a morte e senza forze, affondai lentamente verso il
fondale, ormai incapace di respirare e senza alcuna speranza di poter
sopravvivere.
Merda...
avrei dovuto immaginare che sarebbe finita così.
Io
non ero forte come mio padre o mio fratello. Io non ero
forte come il mio amico Trunks o come Vegeta, il principe di tutti i
sayan. Ero
solo un giovane che desiderava la pace e la tranquillità,
che odiava allenarsi
ogni giorno e che preferiva passare le ore a uscire con i suoi amici.
Che
mi era saltato in testa di combattere contro quei
mostri?
Che
morte imbarazzante...
...
se non altro, avrei rivisto papà, cercai di pensarla
positivamente. Non era tutto da buttare, no?
[Nezuko's
Theme - KIMETSU NO YAIBA]
Non
so per quanto tempo restai immerso in quella distesa
massa oscura, ma quando mi resi conto di poter respirare e che non
provavo
alcun dolore venni avvolto da una fioca e tenue luce, che fu
però in grado di
riscaldarmi il cuore. Chiusi gli occhi, lasciando che quel calore mi
accompagnasse definitivamente dall’altra parte.
-
Non arrenderti, piccolo nipotino mio... anche io
ero come te, lo sai? Non sono mai stata un portento nella lotta...
anzi, ero
molto più debole e piagnucolona di te! –
***
Mondo
Interiore di Goten
Quando
udii quella voce, restai visibilmente spiazzato, e
riaprii gli occhi cercando di capire da dove provenisse quel suono
così dolce e
familiare.
Non
mi trovavo più in acqua. I miei piedi poggiavano
entrambi sopra il vetro di un enorme rosone, talmente luminoso ma
colorato da
lasciarmi senza fiato per la meraviglia. Una mano molto piccola mi
toccò la
spalla, ma non rimasi spaventato.
Un
tocco così affettuoso, dolce e delicato non poteva
appartenere a un nemico.
“Urca!!!
Sei davvero molto alto... quasi quanto tuo
nonno! E sei anche un bellissimo e muscoloso ragazzo! Scommetto che le
ragazze
cadono tutte ai tuoi piedi!”
Incredulo,
decisi di voltarmi e controllare di persona chi
fosse colei che mi stava parlando.
Mi
trovai di fronte a una piccola donna di media altezza e
dal fisico snello, con curve poco pronunciate, e una muscolatura poco
sviluppata. Aveva una carnagione pallida, i suoi occhi erano color nero
pece,
come anche i capelli, neri e arruffati, e che le arrivano fino alle
spalle. Il
suo abbigliamento era composto da una battle suit nera senza maniche
che le
copriva solo le gambe, mentre sopra di essa aveva un'armatura rosa
shoking con
dettagli verde acido e coi bordi bianchi. La sua armatura era dotata
anche di
un buco sul retro all'altezza del fondo schiena per far passare la sua
coda.
Quella
che avevo di fronte, perciò, era una sayan...
...
un momento?! Prima non aveva detto che...
“...
no... nonno...?!”
“Ehm... no. Quello
sarebbe mio marito... io sono la
tua cara nonna e il mio nome è Gine! Ihihihih!” mi
rispose lei, con
una piccola risatina “Sono
così contenta di essere io l’anima che ti
è
stata affidata da Polunga! Raccontami,
nipotino mio...
come si vive sul pianeta Terra? Si mangia bene?
C’è abbastanza carne per te e
il tuo fratellone? E mio figlio passa almeno un po’ di tempo
con voi? Goten?
Goten...”
Se
quello era un sogno, non volevo svegliarmi. Per anni mi
ero immaginato come potessero essere i genitori di mio padre, i miei
nonni. E
ora avevo di fronte uno di loro...
...
quella era mia nonna.
Non
riuscivo a smettere di piangere. Non avevo la forza di
rivelarle la verità, di dirle che il figlio che tanto amava
era stato ucciso,
proprio dallo stesso bastardo che mi aveva trascinato lì.
Avrei voluto
incontrarla in una situazione più piacevole, ma
ciò non era possibile.
Lei,
tuttavia, sembrò capire al volo quello che fosse
successo, e cinse la mia vita con le sue corte braccia. Lo stesso
calore che mi
aveva permesso di raggiungere quel posto ritornò ad
avvolgere il mio cuore.
“... tranquillo,
piccolo mio. Ho capito. Non c’è
bisogno di spiegarmi nulla...”
“...
mi... mi dispiace... non sono stato forte
abbastanza da proteggerlo”
“Non è
colpa tua. Te l’ho già detto... io sono come
te. Io, più di chiunque, riesco a capire ciò che
provi”
Rivolsi
lo sguardo verso di lei, incredulo. Anche a lei non
piaceva la lotta?
“Ebbene
sì... io ero una delle pochissime eccezioni
tra quei forzuti e battaglieri guerrieri! Mi ero unita
all’esercito solo per
non creare disonore nella mia famiglia, e venni affidata al gruppo di
Bardack.
Puoi ben immaginare come io, giovane adolescente senza alcuna
esperienza nelle
lotte, faticai e non poco a stare al loro passo. Non c’era
missione nella quale
io non mi cacciassi costantemente nei guai, e Bardack era sempre
costretto a
salvarmi!”
“Nonna...
per caso Bardack era...?”
“Esatto. Proprio
tuo nonno! La maggior parte delle
coppie sayan si formavano solo per poterci moltiplicare, ma io e
Bardack
finimmo per innamorarci davvero. Quando capii che combattere
non avrebbe più
giovato alla nostra relazione, decisi di prendere in mano la mia vita e
quella
di Radish, abbandonando l’esercito. In fin dei conti, credo
di aver preso la
decisione giusta, perchè altrimenti quel birbantello, senza
di me, sarebbe
diventato un uomo arrogante e spocchioso... e non è una
buona combinazione di
caratteri se si tratta di un sayan!”
Ehm...
forse era meglio non rivelarle che Radish avesse
cercato di uccidere mio padre e mio fratello, e che era rimasto ucciso
nell’intento.
“Comunque... il
punto è che, Goten, nessuno si aspetta
che tu debba diventare obbligatoriamente un guerriero o che ti debba
piacere la
lotta. Se c’è una cosa che ho imparato,
nel corso della mia vita, è che a
vincere non è sempre il guerriero più forte... ma
quello con il Cuore più
Grande! Questo non vale solo per i combattimenti, ma anche
per la vita di
tutti i giorni! Quando sei in grado di scoprire
ciò, sei in grado di
scoprire una forza, nella tua anima, che non avresti mai immaginato di
possedere... una forza con la quale puoi, se lo desideri, cambiare
anche il tuo
destino!”
Le
sue parole mi colpirono davvero tanto. Gine credeva
davvero in ciò che diceva, glielo leggevo nei suoi occhi. La
vita, però, mi
aveva insegnato tanto altro.
Anche
il male poteva vincere. Papà era stato ucciso da
Zamasu, che gli aveva rubato il corpo. Cosa potevo fare io per
vendicarlo?
Forse nemmeno Freezer era in grado di sfiorarlo con un dito.
“Anche questo
è vero” mi
dette ragione, Gine,
raccontandomi “Quando
Bardack mi raccontò cosa stava per succedere sul
pianeta Vegeta, inizialmente non gli credetti. Non avrei mai
immaginato che Freezer potesse tradirci in quel modo così
efferato... ma quella
notte, io credevo davvero che tuo nonno avesse perso il lume della
ragione. Quando
la navicella di Kakaroth sparii alla nostra vista, io urlai parole
orrende
verso di lui... la mattina dopo, Bardack non stava dormendo nel nostro
letto e
vi stava il mio vecchio Scouter al suo posto, più una
lettera nella quale mi
aveva scritto di fuggire dal pianeta Vegeta. Quella lettera
era piena di macchie,
e capii che aveva pianto mentre la scriveva... lui che non
piangeva mai
davanti a me o a nessuno, lui che odiava leggere o scrivere, si era
spinto fino
a quel punto per salvarmi. Bardack era già partito
per lo spazio, nel vano
tentativo di fermare Freezer e di trattenerlo il tempo sufficiente per
farmi
partire... aveva deciso di sacrificarsi per la sua famiglia e
per coloro che
amava… e per il suo popolo!”
Mio
Dio. Io non avrei mai immaginato che quei momenti
fossero stati così angoscianti per i miei nonni. Avevo
sperato, con tutto me
stesso, che entrambi fossero morti nell’inconsapevolezza di
ciò che stava per
succedergli, e invece avevano provato quella sofferenza tutta da soli.
“Io... io
però mi rifiutai di farlo. In quel
momento, l’unica cosa che mi venne in mente di fare fu quello
di accendere il
mio Scouter e di mettermi in collegamento con lui, ascoltando il suo
ultimo
combattimento. Poco prima che
l’immensa sfera di KI lo
disintegrasse, gli parlai. Gli dissi semplicemente una frase...”
“...
tranquillo, amore mio. Sto per raggiungerti anche io”
Quelle
parole mi uscirono fuori dalla bocca, senza che io
potessi fermarle. Le sognavo da bambino, quando avevo gli incubi per
via delle
esperienze passate per colpa di Buu. Il suo cenno d’assenso
mi lasciò stupito e
senza parole.
“Che ti
dicevo? Urca... sei davvero il mio caro
nipotino!”
“Ma...
ma perchè non fuggisti? Saresti potuta stare
con mio padre... avresti potuto salvare anche Radish, se avessi voluto”
“Non potevo fuggire
dal pianeta, sapendo che
qualcun’altro ci avrebbe rimesso la vita. Preferii usare
quella navicella per
salvare un’altra piccola sayan, una piccola orfanella di nome
Hanasia. Non so
che fine fece... so soltanto che la mandai sullo stesso pianeta nel
quale
viveva Radish, sperando potesse trovare in lei un conforto. Come potevo
raggiungere i miei figli, sapendo che tanti altri bambini avrebbero
perso la
vita al posto mio? Io sono certa che Bardack mi avrebbe
capito, o che avesse
già intuito cosa avrei fatto... e non mi pentirei di quella
scelta per niente
al mondo!”
Quelle
pochissime parole, quella semplicissima ma potente
frase, bastò a cancellare tutta la sofferenza che stavo
provando in quel
momento, e cominciai a ridere con una serenità che mai avrei
immaginato di
poter raggiungere.
“Scusa...
scusa... è solo che, con queste parole, mi
hai ricordato tanto papà!” le
risposi io, davanti allo sguardo confuso
di Gine “Anche lui sarebbe stato pronto a
sacrificarsi per il bene di una
persona in difficoltà, che fossi io o uno sconosciuto. Sono
certo che abbia
preso questo lato da te, nonna!”
Le
lacrime cominciarono a sgorgare sul volto sorpreso e
commosso della donna sayan, la quale non si aspettava sicuramente una
risposta
simile da parte mia. Il mio istinto mi urlò di abbracciarla
e di consolarla,
perchè anche lei senza mostrarmelo stava soffrendo per la
morte di mio padre...
...
per la morte di suo figlio.
“Lo
vendicheranno... ne sono sicuro al cento per cento!”
le risposi io, con determinazione e sicurezza “Peccato
che non potrò
vedere la morte di quel bastardo che lo ha ucciso, ora che sono morto e
stecchito...”
“Morto
e... URCA! ME LO STAVO DIMENTICANDO! NON
ABBIAMO TEMPO DA PERDERE! TU NON SEI MORTO! ACCIDENTI... ACCIDENTI!
ABBIAMO
PERSO TANTO TEMPO!!!”
Il
suo repentino cambio di comportamento mi prese alla
sprovvista quanto il suo alzarsi da terra come un grillo, sciogliendo
il mio
abbraccio e cominciando a camminare avanti e indietro per tutto il
rosario
circolare sul quale ci trovavamo. Si stava tenendo le mani sulla testa
esattamente come faceva papà quando gli tornava in mente un
ordine che la mamma
gli aveva urlato di fare, e che lui non aveva svolto per svogliatezza.
“Ehm...
non sono morto?”
“No,
Goten! Questo è il tuo Mondo Interiore! Tu
stai ancora affondando nell’oceano e, se non ci sbrighiamo...
ALLORA SI’ CHE CI
RESTEREMO SECCHI!”
Oh
cazzo! Ora capivo perchè si stava spaventando
così
tanto! Potevo capire se mi trovassi da solo, ma non potevo far morire
anche mia
nonna una seconda volta!
Dovevamo
trovare una soluzione, e al più presto!
***
Dimensione
di Narnia - Dentro Cair Paravel
Nello
stesso momento...
ALFA DRAGON
[Main
Theme - KIMETSU NO YAIBA]
Mi
paralizzai sul posto, sentendo quella voce. Era
impossibile. Non poteva essere davvero lei.
Se
io avevo preso molto da mio padre, Vefuniel era
esattamente identica alla mamma.
Persino
il mio ex-amico era rimasto paralizzato dalla
presenza di mia sorella. Pensavo l’avesse uccisa, che avesse
ammazzato sia lei
che tutti i membri della mia famiglia.
“Sorellona!
Ho tolto di mezzo il demone!”
No.
Anche lei?
Qualcuno
si era portato alle spalle di Envy e, con un
Key-Blade, era riuscita a estrarre tutti e cinque i cuori del demone,
distruggendoli facilmente senza nemmeno distruggere il suo corpo di
Majin. Fu
Vefuniel stessa, con l’altra mano, a dare il colpo di grazia
al mostro,
polverizzandolo senza emettere forza fisica. Il Cuore
dell’Angelo, assorbito dal
Deadly Sins, viaggiò verso la mia sorella maggiore,
entrandole nel petto,
mentre Envy non aveva nemmeno avuto il tempo di mostrare il suo vero
potenziale.
Un
momento... quello che aveva usato mia sorella per
distruggere i cuori di Envy... non era l’Hakai!?
“Ottimo
lavoro, Nori!” si complimentò con lei
Vefuniel, puntando lo sguardo nuovamente verso ALFA Simon e dichiarando
“Fossi
in te lo lascerei andare al volo, Simon Kog... non garantisco la tua
sopravvivenza”
Il
mio vecchio amico digrignò i denti, inferocito. Se
Vefuniel e Nori erano ancora vive e sapevano usare i poteri di un Dio,
questo
stava a significare soltanto una cosa...
...
qualche Angelo le aveva salvate e le aveva allenate
di nascosto, senza che il Sommo se ne rendesse conto.
Il
problema, tuttavia, restava capire chi potesse aver
compiuto una simile scelta e se fosse ancora vivo.
Simon,
con riluttanza, fu costretto a mollare la presa su di
me...
...
non prima di avermi puntato la bacchetta sul petto,
con un ghigno di vittoria!
“Cos...
NO! FERMO!”
Qualunque
fosse l’incantesimo sferrato da quel bastardo, il
Cuore dell’Angelo che avevo recuperato il giorno prima venne
estratto dal mio
petto ed entrò nel suo, sotto lo sguardo orripilato mio e
delle mie sorelle.
“Ci
vedremo molto presto... e chiuderemo i conti una
volta per tutte!”
Vefuniel
non fece in tempo a colpirlo. Quel farabutto di
ALFA Simon si tele-trasportò via, lasciandomi completamente
da solo con le mie
sorelle, in un silenzio trepidante.
Mio
Dio. Quanto erano cresciute. Erano diventate entrambe
delle donne stupende e forti. Avevo tantissime domande da porre loro
(una delle
quali era il motivo per cui non sembrassero vecchie quanto me), ma non
mi
dettero il tempo di fargliele.
“Non
ora, Dragon... il castello è sotto attacco!”
affermò Vefuniel, con grinta e determinazione “Il
nostro maestro è andato a
recuperare e salvare BETA Simon. Noi dobbiamo andare ad
aiutare Vegeta e
Peach contro l’esercito di Freezer!”
“L’esercito
di... MA COSA DIAVOLO STA SUC...?!”
“NON
C’E’ TEMPO! SEGUICI, FRATELLONE!”
mi rimproverò
la mia Nori, afferrandomi per la mano e strattonandomi via
dall’infermeria “SE
NON CI SBRIGHIAMO... SARA’ WRATH A UCCIDERLI!!!”
***
Dimensione
di Narnia - Radura del Lampione
Nello
stesso momento...
PEACH
[The
Devil - BEST OST IN THE WORLD]
Non
avevo mai provato la sensazione di essere così potente
in tutta la mia vita. L’ebrezza che percepivi quando sferravi
pugni e calci ad
altissima velocità, o il brivido di quando qualcuno provava
a colpirti senza
farti alcun graffio.
Mai
avrei immaginato che lo Yilar, fuso con il Cellular
Power, ti potesse rendere tanto forte. Forse era tutto merito dei geni
di Lord
Freezer, dovevo ammettere.
Fu
anche per questo motivo se quella battaglia, alla fine,
durò meno di mezzo minuto. La resistenza
dell’esercito imperiale, alla fine, si
era rivelata tutto fumo e niente arrosto, così come
l’aura oscura della quale
si erano circondati. Questa, infatti, era sparita nemmeno un secondo
dopo il
loro attacco, cogliendoli completamente alla sprovvista.
Alla
fine avevano tutti fatto una pessima scelta a seguire
gli ordini del Sommo Sacerdote. Nessuno di loro era sopravvissuto.
Nessuno,
tranne Krakig, il cui sguardo era un misto tra
orrore e panico. Tutta la sua baldanza era sparita nel momento in cui
si era
reso conto che si era fatto ingannare come un pesce lesso dal suo nuovo
superiore. Non aveva provato nemmeno ad attaccarmi una volta, a parte
il primo
pugno. Perlomeno, gli altri soldati non si erano tirati indietro alla
morte e
l’avevano affrontata con coraggio, consapevoli che dalle loro
scelte non
sarebbero potuti tornare indietro.
Quando
provai a tornare me stessa, mi resi conto di non
poterlo più fare. Ottimo, ora sarei rimasta un Demone del
Freddo per il resto
della mia vita. Berry l’avrebbe presa malissimo. Quantomeno,
mi ero resa conto,
esistevano dei generi anche tra i Demoni del Freddo, dato che possedevo
ancora
due seni e organi riproduttivi.
“Vi...
vi supplico... risparmiatemi...”
cominciò a
singhiozzare come un bambino quell’imbecille, quando Vegeta
si portò davanti a
lui con sguardo carico di odio e disprezzo “... vi
prometto... vi prometto
che non vi tradirò più... ve lo giuro... ve lo
giuro...”
Il
palmo della mano di Vegeta, tuttavia, puntò dritto verso
la fronte di Krakig, mostrando fino in fondo le intenzioni del
principe, che
pronunciò la sua sentenza.
“Un
guerriero non può ritrarsi dalle sue scelte...
mai...”
Chiusi
gli occhi, non volendo assistere a quello spettacolo
ancora una volta. Sentii il colpo partire e l’urlo di Krakig
che si propagò per
tutta la foresta, sancendo la fine di quell’insulsa battaglia.
Tuttavia,
quando riaprii gli occhi, Krakig era ancora vivo,
e sul tronco che aveva alle sue spalle vi stava un foro incenerito.
Vegeta
l’aveva colpito di striscio, sotto lo sguardo sbigottito del
mio ex-soldato
che, nel mentre, aveva la patta della Battle-Suit umida e puzzolente.
“...
ma tu, d’altronde, sei tutto tranne che un
guerriero. Sei sempre stato un povero imbecille che ha scelto di
diventare
soldato solo per i soldi, la fama e la bella vita. Cosa puoi saperne tu
di cosa
significhi la parola orgoglio?”
dichiarò il principe dei sayan,
ordinandogli “Ti consiglio di rivelarmi al volo
qual’è il vero obiettivo di
questo attacco. Se non lo farai... non sarà solo
l’urina a fuoriuscire dal tuo
corpo!”
“Io...
io non posso... se lo scoprono... loro mi...”
“ADESSO
BASTA, KRAKIG!” gli urlai contro, ormai
spazientita dal suo comportamento “TI RENDI CONTO DI
COSA STATE COMBINANDO?
IL SOMMO SACERDOTE CI VUOLE TUTTI MORTI, NON L’HAI ANCORA
CAPITO!? A LUI NON
FREGA NULLA SE VIVI O SE MUORI! VOLEVI MOSTRARE VIRILITA’ E
HAI FINITO
PER FARTELA ADDOSSO ALLA PRIMA DIFFICOLTA’! HAI PERSO,
KRAKIG... E SE NON VUOI
MORIRE DA SFIGATO QUALE SEI, MOSTRACI LE PALLE E DICCI LA
VERITA’, QUALUNQUE
SIANO LE CONSEGUENZE!!!”
La
luce del tramonto cominciò ad affievolirsi, mentre il
silenzio si era propagato per tutta la foresta. Potevamo udire solo il
suono di
tutti gli altri scontri che si stavano svolgendo, verso Cair Paravel.
Solo per
un brevissimo istante, il riflesso del sole colpii Krakig illuminandolo
di
rosso, mostrandoci un uomo ormai sconfitto e distrutto
nell’animo.
“Ti
prego, Krakig... se le tue parole serviranno a
salvare qualche anima innocente... allora parlami, ti supplico. Cosa
vuole
fare il Sommo Sacerdote?”
Dalla
sua bocca, tuttavia, non fuoriuscii nemmeno una
sillaba. Dopo un minuto di totale silenzio, Vegeta mi toccò
la spalla, con
decisione, e io sospirai mortificata.
Non
aveva senso restare qui e spillare informazioni a un
uomo del genere. Mi sentivo un mostro a lasciarlo lì, da
solo, nella foresta,
in quello stato pietoso, ma non mi restava altra scelta che tornare con
il
sayan a Cair Paravel.
“Mi
hai profondamente deluso, Krakig”
affermai, voltandogli le spalle definitivamente allontanandomi da lui
assieme
al principe “All’inizio non mi stavi
simpatico, perchè prendevi in giro il
ragazzo che amavo e perchè provavi a conquistarmi solo con
la forza. Credevo
che Berry fosse un uomo migliaia di volte migliore di te... e mi
rattrista
scoprire che, invece di farmi cambiare idea, continui a commettere
sempre gli
stessi errori. Non trovo più alcun senso a restare
qui... vorrà dire che
scopriremo le intenzioni del Sommo una volta arrivati a palaz...”
“Il
Sommo
Sacerdote punta a un rapimento”
Sia
io che Vegeta restammo paralizzati per lo shock quando
udimmo le sue parole. Mi voltai verso Krakig, cercando di capire se
davvero
avesse parlato.
“Non
so chi volesse catturare, perchè non ce l’ha
voluto dire nè ce l’ha fatto intuire... ci ha solo
ordinato di trattenere il
Principe dei Sayan e l’Imperatore Freezer in due punti
opposti al palazzo di
Cair Paravel. Noi dovevamo tenervi impegnati qui, mentre
un’altro guerriero si
sarebbe occupato del Demone...”
“Lo
sento, purtroppo. Quell’aura la conosco troppo
bene. Non puoi dirci chi doveva essere rapito... ma il sequestratore?
Sai chi deve
occuparsi del rapimento?”
domandò Vegeta al mio ex-compagno d’armi,
decisamente preoccupato.
La
risposta di Krakig fu la più orrenda in assoluto che
potesse darci.
“Il
Sommo Sacerdote stesso. Farà di tutto per ottenere
questa persona... anche giocare sporco, se necessario!”
Ecco.
Quindi io e Vegeta ci avevamo visto giusto. Quegli
attacchi erano una trappola per poter ottenere ciò che
volevano sul serio...
...
ma chi voleva rapire, il Sommo Sacerdote?
“D’accordo,
Krakig... tu adesso vieni con noi!”
“C-CHE
COSA?! SEI IMPAZZITA, NANETTA?!”
“Affatto”
risposi al principe dei sayan, con
fermezza, avvicinandomi a Krakig e cingendogli un braccio sulla spalla
“Avrebbe
potuto stare zitto e guadagnare altri secondi preziosi per il nostro
nemico.
Non lascerò che venga ucciso per le rivelazioni che ci ha
fatto. Se ci avrà
mentito... sarò io stessa a dargli il colpo di
grazia! Come suo superiore,
sono io quella che deve stabilire il suo destino!”
Vegeta
era tutto tranne che d’accordo con quella decisione,
ma preferì non intromettersi e cominciò a volare
via, verso il palazzo di Cair
Paravel.
Mai
mi sarei immaginata che potesse accadere qualcosa di
peggio.
Un
istante dopo aver visto il principe andarsene, Krakig mi
strattonò via gettandomi per terra e buttandosi a capofitto
verso il sayan che
non si era accorto di nulla!
“NO!
VEGET...”
[This
is a Fight To Change the World - BEST OST IN THE WORLD]
Lo
ripeto. Mai avrei immaginato potesse succedere
qualcosa del genere...
...
mai.
Invece
di attaccarlo, Krakig si portò alle spalle di Vegeta,
incrociando le braccia per difendersi...
...
da un immenso colpo di KI, un’onda energetica partita
a chilometri di distanza dal punto in cui ci trovavamo!
Vegeta,
accortosi solo all’ultimo di ciò che stava
accadendo, evitò per un soffio quell’attacco.
Al
contrario, Krakig venne completamente incenerito e non
sopravvisse nemmeno un centimetro del suo corpo.
Nè
io nè Vegeta avevamo il coraggio di proferire parola dopo
quanto fosse avvenuto. Sembrava impossibile, ma era accaduto davvero
ciò che
avevo visto.
Krakig aveva salvato con il suo gesto la vita al principe dei
Sayan che, al
contrario, non avrebbe mai avuto il tempo di scansare
quell’immensa onda
energetica.
Chi
l’aveva scagliata, tuttavia? Chi aveva provato a
ucciderci?
“Ah... che peccato... speravo
di fare il colpo grosso, e
invece ho beccato quello che si è pisciato sotto!”
Rimasi
paralizzata per lo shock quando sentii l’alito del
mio nuovo avversario sul collo. Non mi ero resa conto nè del
suo arrivo nè
della sua aura.
Avrei
tanto voluto fuggire via da lì, ma mi era bastato
vedere la sua lunga mano avvicinarsi al mio collo per farmi capire che
sarei
morta in quella foresta.
Era
uno di loro. Questo mi ripetevo nella mia mente. E’ uno
di loro. Devono trattenere Vegeta, non me...
...
io ero soltanto un peso da eliminare, una cartaccia
da gettare nella pattumiera, per un Demone Puro come quello che mi
aveva
puntato minacciosamente.
“Ehi,
tu. Lascia stare la nostra amica”
Sorpreso,
Wrath mi liberò all’istante, guardandosi attorno.
Li
riconobbi tutti, dal primo all’ultimo. Erano i Cyber-Rainbow,
gli androidi
costruiti da Bulma per la nostra difesa...
...
e, in loro compagnia, vi stava un inferocito ALFA
Dragon, la cui aura era sul punto di esplodere da un momento
all’altro!
I
Cyborg erano rimasti in custodia nel laboratorio
scientifico di Cair Paravel, assieme alla stessa Brief e a Hiro del
terzo
Universo, per essere potenziati ulteriormente. Le loro tute, infatti,
erano
formate da tantissimi micro-cristalli grandi quanto piccole monetine,
totalmente neri. Fu il loro sguardo carico d’odio e di
vendetta che,
probabilmente, aveva spinto il demone a lasciarmi libera.
Senza
perdere alcun secondo, usai i miei poteri originali
per nascondermi sotto terra e riapparire a molti metri di distanza da
loro,
raggiungendo nuovamente Vegeta.
“Non
preoccupatevi di lui... ci penseremo noi”
ci disse C-16, più carico e minaccioso che mai “Possiamo
cavarcela, fino
a quando avremo un Maestro del Key-Blade al nostro fianco!”
“Voi
dovete raggiungere il Castello di Cair Paravel...
a quanto pare il Simon che abbiamo portato dentro è un
impostore!” ci
rivelò invece Juzo, preoccupato “Sembra
stia cercando di riprendersi i Cuori
di tutti gli Angeli che siamo riusciti a recuperare!”
Un
momento... avevo sentito bene?!
Quel
Simon era un impostore?!
No!
Chi!
“ANDIAMO,
VEGETA!” gli urlai, in preda al panico,
partendo a razzo verso il palazzo e rivolgendomi un’ultima
volta ai miei amici
cyborg “LASCIO WRATH A VOI!!!”
***
ALFA DRAGON
[Emma's
Theme - THE PROMISED NEVERLAND]
Eravamo
in viaggio da meno di un minuto quando incontrammo i
Cyber-Rainbow per la strada, i quali ci chiesero di rimanere a palazzo
per
proteggere tutti gli altri innocenti.
A
salvare Vegeta e Peach ci avrebbero pensato loro.
Quando
però incrociammo le nostre informazioni, capimmo che
la situazione fosse più grave del previsto. Alla fine
optammo per una
suddivisione più equa. Io avrei seguito gli androidi nella
battaglia, mentre
Vefuniel e Nori sarebbero tornate a palazzo per proteggere coloro che
avevano
assorbito i Cuori degli Angeli. Nel mentre, imparai rapidamente tutti i
loro
nomi, facendomi spiegare le loro capacità.
Quando
giunsi sul campo di battaglia, capii di aver fatto la
scelta giusta. Ero ormai consapevole che il Sommo volesse i Deadly Sins
e i
suoi compagni morti per la sua causa, ma non potevamo permettergli di
lasciarlo
in vita.
Vegeta
e Peach si allontanarono rapidamente dalla foresta,
mentre io attivai subito la trasformazione in Super Sayan di Secondo
Livello,
evocando il mio Key-Blade e preparandomi a uno dei combattimenti
più duri e cruenti di
tutta la mia vita.
In
quelle poche ore in cui ero tornato in me, Simon e Chi
mi avevano raccontato tutto quanto sapessero sui Deadly Sins, in
particolare
sui loro poteri. Wrath, in particolare, era il Demone più
istintivo e feroce di
tutti, perchè non combatteva con i mezzi consueti di un
guerriero di arti
marziali.
Potevo
averne conferma al volo controllando il suo aspetto
fisico. Indossava solo un paio di pantaloncini, lasciando scoperti
petto e
gambe dalla muscolatura molto irregolare. Le sue unghie erano lunghe
almeno
dieci centimetri sia sulle dita delle mani che in quelle dei piedi, ed
erano
anche ricurve e seghettate. Potevano essere in grado di affettarti un
braccio
con un semplice affondo. Ancora più animalesco era il suo
volto. La sua
mascella era prorompente e i suoi canini affilati fuoriuscivano dalle
labbra.
Non osavo lontanamente immaginare di cosa si cibasse una creatura
così
terrificante...
...
fu lui stesso, con nostro immenso disgusto, a
rivelarcelo.
“Sette androidi e un
uomo sulla cinquantina... che
peccato. Avrei tanto voluto trovare qualche bambino per colazione,
prima di
combattere. Sapete... è da cinque giorni che non faccio uno
spuntino come si
deve!”
Sette
aure immense schizzarono alle stelle, zittendo il
Demone Puro che, invece di spaventarsi, continuò a gettare
benzina sul fuoco.
“Ops... ho parlato
troppo, per caso? Eppure dovreste
averlo capito, ormai... io non sono un demone che si tira indietro
dinnanzi
alle prede più indifese. I bambini, maschi o femmine che
siano, sono i più
succulenti e saporiti... ancora teneri, privi di ogni
impurità... e sono così
facili da uccidere e far sparire! Esisto da miliardi e miliardi di
anni...
avete idea di quanti infanticidi abbia commesso?”
Stava
esagerando. Più parlava, più quel mostro mi
faceva
venire il ribrezzo...
...
mai avrei immaginato potesse esistere qualcuno
perfino peggiore di Glacial, eppure ora mi ritrovavo di fronte a un
essere
innaturale e privo di qualsiasi compassione. Uccidere dei bambini e
cibarsene...
...
come si poteva non provare disgusto per una
creatura così rivoltante?
Mai
mi sarei immaginato potesse esserci di peggio. Mai e poi
mai.
“E sapete
qual’è la parte più divertente dei miei
pranzi?! Sono loro stessi a chiedermi di farla finita!!! Come
potrebbero
continuare a vivere, d’altronde... CON CHE CORAGGIO SAREBBERO
ANDATI AVANTI
DOPO AVER PROVATO I MIEI DIVERTENTI GIOCHI?! A OGNUNO E’
TOCCATO UN DESTINO
DIVERSO... A CHI HO STRAPPATO LA PELLE A CARNE VIVA... A CHI HO
SPEZZATO UNA AD
UNA TUTTE LE OSSA DEL SUO CORPO... A CHI HO VIOLATO TUTTE LE SUE DIFESE
SENZA ALCUNA
VERGOGNA... A CHI HO DIVORATO, UNO AD UNO, TUTTI I SUOI ORGANI INTERNI
MENTRE
ANCORA SI DIMENAVA PER SALVARSI!!!”
Tutti
quanti noi ci gettammo all’attacco di quella misera
creatura immonda.
Quello
doveva sparire dalla faccia di tutti gli universi!
Senza se e senza...
“ALLONTANATEVI!”
L’urlo
di Victoria ci salvò in tempo. Un immensa fiammata
demoniaca partì dal suo corpo, appiccando il fuoco su tutta
la foresta e
causando un incendio di dimensioni mostruose.
Tutti
quanti noi, Wrath incluso, ci alzammo in volo,
preparandoci a uno scontro aereo.
“IO SONO LA
CALAMITA’ DELLA COLLERA, IL DEMONE DELLA
CUPIDIGIA E DELLA VENDETTA! DENTRO DI ME SCORRE L’IRA DI
TUTTE LE ANIME CHE HO
COLLEZIONATO, ANIME DI GIOVANI BAMBINI CHE NON HANNO POTUTO ESAUDIRE I
LORO SOGNI,
LE CUI SPERANZE SONO STATE INFRANTE PER SEMPRE... QUELLO CHE PER VOI
E’
CRUDELE... PER ME E’ FONTE DI UN POTERE INESAURIBILE! NON
RIUSCIRETE MAI A
SCONFIGGERMI!”
Senza
darci il tempo di reagire, quel mostro partì
all’attacco e staccò di netto il braccio ad Akemi
con un morso. La cyborg,
però, non sembrò affatto dolorante...
...
compresi all’istante il motivo, quando l’intero
corpo
del Demone venne percorso da scariche elettriche, talmente forti da
farlo
urlare per il dolore.
[Survive
and Get The Blade - KIMETSU NO YAIBA]
“E
questo è per quello che mi hai fatto un mese fa!”
gli urlò Victoria che, con un calcio ben assestato sulla
mascella, liberò il
braccio mozzato della sua amica, il quale si frammentò in
tanti piccoli
pezzettini prima di riattaccarsi al suo corpo come se niente fosse.
I
Cyber-Rainbow li avevano chiamati Micro-Bots, e si
trattava di tantissimi robottini controllati telepaticamente dagli
stessi
androidi. Era una creazione di un giovane ragazzo di nome Hiro, del
Terzo
Universo, che aveva collaborato con Bulma per installarli sui sette
cyborg e
per renderli ancora più potenti ed efficaci.
“ORA MI STATE FACENDO
ARRABBIARE! BECCATEVI QUESTO!”
Per
la seconda volta, fui costretto a evitare una fiammata
da parte di quel mostro, portandomi ancora più in alto. I
cyborg, tuttavia, non
furono altrettanto rapidi e vennero colpiti in più punti dal
fortissimo attacco
del demone puro.
“AHAHAHAHAHAHAHAH! SIETE UN
BRANCO DI INCAPACI! SIETE
FINITI IN TRAPPOLA!” urlò loro Wrath,
esilarato dall’andazzo di quella
battaglia “ORA
CHE SIETE STATI SFIORATI DALLE MIE FIAMME, NON POTRETE
SFUGGIRE ALLA MORT... ma cos...?!”
Perfino
io restai a bocca aperta, quando mi resi conto che
le fiamme si erano rapidamente estinte. Come diavolo era possibile? Era
un
attacco dal quale sfuggire era impossibile.
“Pensavi
davvero che un attacco del genere funzionasse
due volte con lo stesso avversario?”
affermò Juzo, sogghignando in modo
molto strano “Hai fatto male i conti, Wrath... noi
non siamo gli stessi di
qualche giorno fa... E ORA LO VEDRAI!DEADLY SINS!
ALL’ATTACCO!”
Co-cosa!?
Deadly Sins? Ma di che diavolo stavano
parlando?!
[Perfect
Time - NANATSU NO TAIZAI]
Improvvisamente,
il demone cominciò ad annaspare e respirare
male. Furioso, si voltò verso James, il quale
cacciò la sua lingua,
schioccandosi il collo e le nocche delle mani con bramosia.
“Perdonami,
sir Wrath... ma la sua stamina ora è
mia!”
“E ora
anche le tue capacità da Majin sono
sigillate! I ricordi e le memorie del suo utilizzo non ti appartengono
più!”
annunciò Victoria, puntando lo sguardo verso Edward, pronto
ad attaccarlo con
una lancia formata dai suoi Micro-Bots, intrisa di un potere magico
quasi
paragonabile a quella del mio Key-Blade.
“VERA
PRIMA FORMA – LANCIA CHASTIEFOL!”
Il
colpo fu così potente e accecante da costringermi a
coprirmi gli occhi. Quando la luce si diradò, osservai il
corpo di Wrath mentre
si piegava in due per il dolore causato dall’immenso
squarcio, al centro del
suo petto.
Senza
i suoi ricordi, quel bastardo non era in grado di
rigenerarsi! Ma non solo. Ora qualcosa gli impediva di muoversi!
“L’ho
bloccato con Chrono Coffin!” ci
avvisò Akemi, soddisfatta “Ora tocca
ai più forti!”
C-16
e Bikini si erano portati davanti al demone, ormai
paralizzato, e con i loro Micro-Bots avevano formato rispettivamente
un’ascia impugnabile
con una sola mano e un martello da guerra grande quanto una cattedrale!
Il
corpo di Wrath venne nuovamente tranciato in altri
piccoli pezzettini, come se fosse fatto di burro. Quanto diavolo erano
potenti
i Cyber-Rainbow?!
L’ultimo
a sferrare il prossimo attacco sarebbe stato Juzo,
il quale aveva il palmo della sua mano rivolto verso ciò che
restava del suo
avversario, pronto alla resa finale.
“QUESTO
E’ IL TUO PECCATO, WRATH! CONTRATTACCO!”
La
battaglia era finita in quattro e quattr’otto. Ogni
pezzettino di quell’essere venne incenerito da un attacco
così potente da
lasciarmi completamente senza parole, in grado di illuminare il cielo
della
notte e di spegnere tutte le fiamme della foresta con la sua energia.
Io
non ero servito praticamente a nulla.
“Dragon!
Tieni gli occhi aperti! Anche voi!”
urlò C-16 a tutti gli altri suoi compagni e a me “Non
è detto che sia
finita... mantenete attiva la Fusione Anomala!”
Sogghignai,
sorpreso e grato dalle parole dell’androide. Ora
cominciavo a capire cosa stesse succedendo. Quindi, quelli che avevano
distrutto il corpo di Majin del nostro nemico non erano stati i
Cyber-Rainbow.
“Hai
indovinato! Dentro di me ci sono una maga di nome
Merlin e una giovane ragazza di nome Elizabeth!”
mi rivelò Akemi,
soddisfatta, indicandomi poi tutti gli altri “Gli
altri guerrieri si
chiamano Meliodas, Ban, King, Diane, Gowther ed Escanor... ah! E dentro
Victoria ci sta anche un’altra bellissima fata di nome
Elaine... AAAAAAAAHHHHHHHH!!!
MELIODAS!!!”
Juzo,
un secondo dopo, aveva il segno di un ceffone sulla
guancia, provocato da un’imbarazzatissima Akemi.
“SOLO
PERCHE’ C’E’ LA TUA RAGAZZA DENTRO DI ME,
NON
SIGNIFICA CHE TU POSSA PALPARMI COME UN MANIACO! JUZO! TIENI
D’OCCHIO QUEL
PERVERTITO!!!”
“Lo
stesso vale per te, ti sto già avvisando!”
Victoria avvisò l’androide più
muscoloso di tutti, con sguardo minaccioso “Tu
ed Elaine potrete essere follemente innamorati... MA NON MI
ABBASSERO’ A
BACIARE JAMES PER FAR FELICI VOI!!!”
“Ahahahahah...
ehi, James... la tua donna ha
davvero carattere!”
affermò il cyborg dai capelli rossi,
visibilmente divertito dalla situazione che si era creata “Hai
davvero fatto
una bell...AAAAAAAAHHHHHHHH!!! NON DIRE
NULLA, BAN!!!”
“CHI
AVREBBE FATTO UNA BELLA SCELTA?!”
“ADESSO
FATE SILENZIO!!!”
C-16,
al contrario di tutti gli altri, sembrava tutto tranne
che tranquillo. Il fatto di non poter percepire Wrath era un motivo
più che
valido per avere i nervi a fior di pelle. La sua aura sembrava
completamente
sparita.
Avevamo
un solo modo per poterlo cercare.
Usando
i geni del Drago Nero dalle Angeliche Ali, usai il
mio olfatto, provando a capire se lui fosse ancora qui con noi...
...
quando mi resi conto della macabra verità, per me
fu tardi.
[Vanitas
Theme - GARIK WHEELER]
La
zampa di quel mostro, il quale si trovava alle mie
spalle, mi penetrò il petto, per fortuna senza colpire altri
punti vitali. Il
dolore era immenso, ma perlomeno Alucard era stato scaltro abbastanza
da
spostare i miei organi in modo tale da salvarmi.
Senza
perdere altro tempo, mi liberai da quella presa
estraendo il braccio del farabutto. La rigenerazione di Alucard, la mia
nuova
anima con la quale condividevo il corpo, mi aiutò nel
recuperare velocemente la
mia forza.
“Ma
cosa... è ancora vivo?”
Ebbene
sì. Quella creatura immonda era tornata più
minacciosa e assetata di sangue che mai, pronta a farci fuori dal primo
all’ultimo.
Non
si trovava più nel suo corpo Majin, ma la sua aura
incuteva ancora più paura e terrore di prima. Il suo aspetto
era quello di un
uomo con tre teste, una umana, una da toro e una da capra, alto
più di due
metri, con le gambe sostituite da zampe di cavallo.
La
sua forma originale era oltremodo terrificante.
“Ma...
ma come è possibile?” si
chiese Juzo,
allarmato “Come può, senza la Fusione
Anomala, essere più forte di prima?!”
La
risposta, a mio parere, era fin troppo semplice. Quel
bastardo ci aveva ingannato con la sua aura, facendoci credere
l’esatto
contrario. E quello che avevamo di fronte non era il suo corpo
Originale.
Bastava abbassare lo sguardo verso terra per capire quale fosse stato
il suo
piano.
Lui
aveva abbandonato di sua spontanea volontà il corpo
Majin, per trovarne un altro tra quelli sparsi dopo la battaglia di
Vegeta e
Peach. Ecco, quindi, il motivo per il quale quel farabutto non aveva
incenerito
quei corpi con i suoi attacchi.
“FATE
SPARIRE QUEI CORPI, O NON LO SCONF...”
Juzo
non fece in tempo a terminare la sua frase. Un colpo
violento all’addome mise al tappeto tutti quanti i miei
alleati, mentre Wrath
si era già portato di fronte a me, con sguardo bramoso e
desideroso.
“Vediamo come te la cavi,
quando i tuoi amici sono
completamente indifesi!!!”
Orripilato,
quando vidi un nuovo inferno di fiamme divampare
nella foresta, mi gettai a capofitto verso i Cyborg, i quali stavano
precipitando svenuti all’interno di quell’incendio
demoniaco.
Merda!
Salvali, Dragon!
Salvali!
***
Dimensione
di Narnia - Esterno di Cair Paravel
Nel
mentre...
FREEZER
[Continuazione
- Vanitas Theme - GARIK WHEELER]
Tra
tutti gli avversari contro i quali potessi combattere,
mai mi sarei immaginato di dover fronteggiare un Son Goku farlocco, in
grado di
usare tutto il massimo potenziale del mio più grande nemico.
Avevamo
già perso un compagno in battaglia. Son Goten era
stato colpito a morte e il suo corpo ora stava affondando dentro
l’oceano, con
C-18 che stava provando strenuamente a recuperarlo. L’aura
del mezzo-sayan,
tuttavia, mi sembrava fin troppo flebile.
Gohan
e Crilin erano visibilmente su tutte le furie e
stavano cercando in ogni modo di contrastare il nostro avversario,
senza
riuscirci. I due Trunks, invece, avevano appena effettuato una fusione,
andando
ad aiutare gli altri due. Tuttavia, fallirono miseramente.
Era
tutto inutile. Solo un guerriero in grado di
padroneggiare l’Ultra-Istinto poteva sconfiggere quel
bastardo. Io ero uno tra
questi, ma da solo non avrei mai potuto fare danno a un lottatore con
più
tecnica e imprevedibilità di me. Inoltre, GAMMA Zamasu era
anche immortale, perciò
polverizzargli il corpo non serviva a nulla perchè era in
grado di
ripristinarlo in automatico.
Avevo
bisogno di un altro compagno d’armi, qualcuno che
potesse aiutarmi a contrastare efficacemente Son Goku...
...
qualcuno come...
Improvvisamente,
Zamasu venne colpito alla sprovvista da un
nuovo avversario, appena giunto ad aiutarci, qualcuno che io conoscevo
perfettamente...
...
un guerriero che detestavo con tutto il cuore, ma
l’unico che potesse darci una mano in quel momento.
“Vi
serve una mano, vedo!”
“Mi
duole ammetterlo, scimmione... ma sì!”
confermai
io, sconsolato “Tu conosci questo Zamasu?”
“Sì...
non possiamo sconfiggerlo con delle tecniche
banali...” mi rispose lui, decisamente
preoccupato “Se perderà il
lume della ragione, per distruggerci potrebbe perfino fondere la sua
anima con
l’essenza di questo universo!”
Per
tutti i Kami! Ma allora cosa si poteva fare?
“TRUNKS!
NON RESTARE LI’! SAI PERFETTAMENTE QUALE SIA
L’UNICO MODO PER SCONFIGGERE DEFINITIVAMENTE ZAMASU!!!”
La
fusione dei figli di Vegeta ci osservò con sguardo
confuso, prima di comprendere le parole del padre e annuire. Poi ci
raggiunse,
lasciando che Gohan e Crilin si occupassero del nostro nemico.
“Padre...
senza i sigilli o un contenitore, non possiamo
effettuare la Mafuuba!”
“Mafuuba?”
domandai io, con curiosità ai miei
alleati.
“Una
tecnica di sigillo. Permette di imprigionare una
qualsiasi cosa all’interno di un contenitore a propria
scelta. Per renderla efficace,
è necessario possedere un sigillo che, guarda caso...”
dichiarò Vegeta,
tirando fuori qualcosa dalla sua battle-suit “...
ho appena recuperato
prima di raggiungervi, dal castello?”
“E
il contenitore? Cosa possiamo usare per imprigionarlo?”
“Usate
il mio
corpo!”
La
risposta di Vegeta ci colse completamente alla sprovvista.
Era impazzito, per caso?
“Più
un contenitore è grande e resistente, più
sarà in
grado di sopportare il legame!”
insistette Vegeta, aggiungendo “Quando
tutto questo sarà finito, troveremo un modo per annullare la
sua immortalità...
e toglierlo di mezzo una volta per tutte!”
Mi
voltai, preoccupato, verso Zamasu il quale si era
finalmente accorto dell’arrivo del principe. Il suo ghigno di
soddisfazione mi
dette un enorme fastidio.
“Ah...
vedo che è arrivato il Principe dei Sayan... pronto
a pagare pegno per quanto è accaduto anni fa?”
“Credici
pure, Dio da strapazzo! Tra non
molto rimpiangerai di essere sopravvissuto...”
“Sì...
come no... come se la Mafuuba potesse
funzionare contro un guerriero in Modalità Ultra-Istinto!”
Santo
Polunga.
Ci
aveva già scoperto, e la sua affermazione era esatta!
Così non saremmo andati da nessuna parte!
Ci
serviva una strategia completamente differente. Una mossa
talmente azzardata da cogliere alla sprovvista quel bastardo.
Cosa?
- Freezer...
–
- Non ora, scimmione!
Come puoi ben vedere siamo nella
merda fino al collo e ci serve un piano!
–
- Davvero? Si da il caso che io ne
abbia uno in
mente, ma potrebbe non piacerti! –
Gohan
e Crilin precipitarono al suolo, schiantandosi ai
nostri piedi. Erano ancora interi, ma non lo sarebbero stati per molto
se
avessero continuato a combattere. Se volevano vivere, era il momento di
lasciare fare ai lottatori più freschi e resistenti del
gruppo!
Maledizione!
Dove era andata a finire quella donna?! Non
l’aveva ancora capito che Goten era morto e sepolto?
- Non esserne così
sicuro, Freezer... il piano prevede
anche il suo intervento! –
- Allora vedi di sbrigarti
a darmi delle spiegazioni,
perchè stiamo perdendo secondi preziosi! –
Il
più velocemente possibile, la mia anima cominciò
a dirmi
quali fossero le sue intenzioni. Più parlava, più
il suo discorso non mi
piaceva. Tuttavia, dovevo anche ammettere che il discorso filava liscio
come
l’olio.
Quello
era sicuramente l’unico modo per cogliere quel
bastardo alla sprovvista!
- Temo non ci sia
altra scelta, purtroppo... chi
l’avrebbe mai immaginato che sarebbe andata a finire
così? -
Ritornai
nel mondo reale, pronto a compiere quel gesto così
folle, un’azione che mai e poi mai mi sarei permesso di
compiere di fronte a
tutti i miei compagni.
Caricai
rapidamente la mia aura, cercando di controllarla e
trovando la mia pace interiore. Un qualunque guerriero non ci sarebbe
riuscito
in una battaglia mortale, ma la semplice soddisfazione nel poter
risolvere
quella faccenda al posto dei miei vecchi nemici era
un’occasione troppo ghiotta
da non sfruttare.
Poco
importava se, alla fine, a rimetterci sarei stato io...
...
quella sarebbe stata la mia vittoria definitiva
contro Son Goku!
[My
Name - NARUTO]
- Sei certo che quanto hai detto
sia vero? -
- Certo.
Zamasu potrà aver espresso quel desiderio
ma, con quell’arma, puoi rendere l’impossibile
realtà! Abbi fiducia in Goten e
mia moglie... è il momento di dare a quel farabutto il colpo
di grazia!
–
Caricato
dalle sue parole, decisi di agire. Attivai la
Modalità Ultra-Istinto, cogliendo di sorpresa i miei
compagni e gettandomi
all’attacco di Zamasu.
Dovevo
tenerlo bloccato anche solo per un’istante. Dovevo
cercare un suo punto debole, una mossa con la quale il semi-Dio si
sarebbe
sbilanciato quel tanto che bastava per creare la nostra mossa finale.
Sembrava
impossibile, ma all’improvviso cominciai a leggere
tutti i suoi movimenti alla perfezione. Zamasu aveva rallentato il suo
attacco,
dimostrandomi che la sua stamina non era infinita e, dopo qualche
secondo,
avvenne l’impensabile...
...
la Modalità Ultra-Istinto del Kaio-Shin era
sparita!
Finalmente!
Questa era l’opportunità che cercavo!
“ORA
SEI MIO!”
Ricordavo
perfettamente quello che era successo durante il mio
primo combattimento contro Son Goku. Ero riuscito a imprigionarlo nella
stessa
barriera nella quale avevo catturato Zamasu, ma il sayan era riuscito a
sfuggire senza alcuna fatica cogliendo il momento esatto in cui la
bolla si era
disattivata per l’esplosione.
Stavolta,
però, non avevo bisogno di scagliarlo via...
...
Zamasu doveva restarci al suo interno!
Lo
stesso semi-Dio si era reso conto delle mie intenzioni, e
provò in tutti i modi a liberarsi dalla mia tecnica. Senza
Ultra-Istinto e
senza le forze che aveva consumato, quell’idiota era
già condannato!
“OTTIMO
LAVORO, FREEZER! ORA CI PENSIAMO NOI! VAI,
TRUNKS!”
“D’ACCORDO!
MAFUUBA!!!”
Non
avrei mai immaginato che quegli scimmioni possedessero
nel loro arsenale una tecnica così meschina e ingannatrice
come quella. GAMMA Zamasu
era finito all’interno di un vortice d’aria
prodotto dal KI della Fusion
Trunks, senza distruggere fortunatamente la barriera nella quale si
trovava il
nostro nemico.
Ora,
però, veniva la parte più difficile. Ero convinto
al cento
per cento che, se Vegeta fosse diventato il contenitore del Semi-Dio,
quell’imbecille avrebbe potuto rovinare tutto con il suo
orgoglio. Dalle poche
battute che avevo avuto con Zamasu, quest’ultimo mi era
sembrato un oratore
molto pericoloso, un serpente in grado di ingannare chiunque
desiderasse.
Se
dovevamo vincere quella battaglia, c’era soltanto un modo
per riuscirci...
“COS...
NO! FREEZER!!!”
Senza
pentirmi di nulla, mi frapposi tra il corpo di
Zamasu e quello di Vegeta...
...
permettendo al primo di essere assorbito dal mio
corpo!
A
tecnica ultimata, tutti quanti erano rimasti senza parole,
e io ne approfittai per strappare uno di quegli adesivi dalle mani di
Vegeta,
attaccandomelo sul petto.
Missione
compiuta. La parte più difficile era andata!
“T-TU!!!
CHE DIAVOLO TI SALTA IN MENTE, VERME INSULSO CHE
NON SEI ALTRO!!!”
Ed
ecco che il principe andava su tutte le furie...
...
questa sì che era una reazione degna di lui! A
frignare come un bambino a cui era stata tolta la caramella!
Non
avevo bisogno di rispondergli. Ormai non avevo più
nient’altro da fare nel mondo dei vivi. La mia seconda anima
poteva
tranquillamente prendere possesso di me, così da poter
salutare i suoi due
nipotini.
Ero
davvero diventato sentimentale. L’amore faceva letteralmente
schifo...
...
almeno così credevo.
“La
smetta, principe... non sarà in questo modo che
lei ci rimetterà le penne!”
[Kimimaro's
Theme - NARUTO]
Mi
ero sbagliato. Quella era la miglior reazione che potessi
vedere sul volto di Vegeta. Quando mai si sarebbe aspettato che uno
come me lo
chiamasse principe dei Sayan?
Bardack,
ormai padrone assoluto del mio corpo, si voltò
verso suo nipote Gohan, evocando qualcosa sulla sua mano.
Era
il mio Key-Blade.
“Prendilo
come un regalo da parte mia, nipote
mio... proteggi la piccola Pan, mi raccomando! A te l’onore
di dargli un
nome... sono orgoglioso di essere tuo nonno!”
Anche
il giovane figlio di Son Goku rimase a bocca
spalancata e, a differenza del principe, sembrò comprendere
cosa fosse successo
dato che cambiò completamente il suo sguardo ed
annuì con forza e
determinazione davanti alle sue parole.
Il
mio corpo cominciò a levitare a una ventina di metri di
altezza dalla linea dell’acqua, in attesa che arrivasse
qualcuno a darci il
colpo di grazia.
Chi
mai avrebbe immaginato che sarebbe andata a finire in
quel modo la mia vita...
...
se me l’avessero raccontata anche solo il giorno
prima, avrei incenerito una galassia intera per la vergogna...
...
ma sapete...
...
forse non era così male come credevo.
Forse
sarei mancato per davvero a qualcuno, stavolta.
Qualcuno sarebbe venuto a cercarmi nell’aldilà,
per salutarmi o anche solo per
divertirsi con me...
...
o di me.
Il
volto di alcune persone vennero rievocate nella mia
mente. Una era sicuramente ALFA Kairi. Ci avevo parlato sì e
no per una decina
di minuti, ma era stata la prima persona che mi aveva dato la forza di
intraprendere quella strada così tanto da me ripudiata. Una
strada che, alla
fine, mi aveva condotto sino a BETA Chi e Peach. Loro due
rappresentavano il
futuro di questo mondo, e io avevo affidato alla mia sottoposta
l’impero che
tanto avevo faticato a ricostruire (con la violenza, ma la fatica era
stata comunque
ripagata), con la speranza che potesse, un giorno, farlo rifiorire.
- Vedo che vorresti
salutare qualcuno, prima di
morire... –
-
E... EHI! NON HAI VISTO NULLA, SPERO?! –
- Nah...
niente di niente... forse uno scherzo che
Peach le ha fatto mentre ti stavi facendo la doccia! –
-
SBRIGHIAMOCI A CONCLUDERE QUESTA FACCENDA, O GIURO
CHE CAMBIO IDEA!!! –
***
BARDACK
[Samidare
- NARUTO]
Ok.
Forse era meglio non provocare troppo quell’imperatore
genocida. Era già un miracolo che avesse acconsentito a
seguire il mio piano.
Mi
voltai nuovamente verso Gohan. Ero rimasto sbalordito dal
suo sguardo forte e sicuro di se. Era lo stesso che mi rivolgeva mio
padre
Aghlius.
Non era un grande combattente, ma tutti lo
rispettavano perchè metteva
sempre i suoi compagni al primo posto in ogni battaglia, tanto da
conferigli
una statua in suo onore quando salvò Re Vegeta da
un’attacco a tradimento di un
suo consigliere.
E
pensare che una volta mio padre mi rivelò che non gli
piacesse affatto combattere, a differenza mia, proprio come mio nipote.
Lui era
sempre rimasto molto affascinato dalla cultura dei pianeti che
conquistavamo e,
ogni volta che tornava da una missione, recuperava qualche libro o
manufatto
custodendoli nella nostra casa. Quando Gine lo venne a scoprire, le
brillarono
così tanto gli occhi che l’intera camera dei
tesori brillò accecando le mie
orbite visive.
Gine...
Chi
avrebbe mai immaginato che io e mia moglie saremmo
tornati a vivere una seconda volta, e che avremmo sacrificato
nuovamente le
nostre esistenze per salvare la vita non di nostro figlio, ma di tutti
i suoi
amici o discendenti?
Chissà
quanti anni erano passati dal giorno in cui io ero
morto per mano di Freezer, cercando di guadagnare il tempo necessario
per far
fuggire Gine dal pianeta Vegeta, prima che questo venisse fatto
esplodere. Le
avevo perfino scritto una lettera, io che odiavo scrivere e che a
malapena
sapevo attaccare le lettere tra di loro. Avevo pianto, mentre intingevo
quell’osso
affilato nel sangue di bue, incapace di trattenere il dolore e
già consapevole
di come sarebbe andata a finire tutta quella faccenda.
Gine
non avrebbe mai potuto lasciarmi morire da solo. Non lo
avrebbe mai potuto accettare. Infatti andò a finire
esattamente come mi ero
immaginato, con mia moglie che decise di salvare una piccola orfanella,
dandomi
nuovamente conferma del suo immenso Cuore.
Lo
stesso Cuore, osservai dall’aldilà, lo
ereditò anche
nostro figlio Kakaroth, mentre Radish venne purtroppo corrotto dal
potere e
dalla cupidigia. La piccola Hanasia, che era stata mandata sul suo
stesso
pianeta, aveva deciso di fuggire e di lasciarlo là per non
essere uccisa. Il
fatto che Whis la salvò e la fece trasferire nel sesto
universo fu una scoperta
incredibile, e lo fu ancora di più quando venni a sapere che
sua figlia aveva
partecipato al I Torneo del Potere.
La
morte di Kakaroth, il mio secondo genito, mi aveva
letteralmente lasciato di sasso, come un fulmine a ciel sereno.Non ero stato in grado di
trattenere la mia
rabbia, la quale esplose la notte scorsa, facendomi scoprire
dall’imperatore
del male che, ovviamente, la prese malissimo. Nonostante
ciò, vederlo cambiare
al punto tale da sacrificarsi per coloro che aveva sempre odiato, era
stato
talmente scioccante da farmi cambiare in parte ciò che
pensavo sul suo conto.
Questo non significava che io non lo odiassi per quetno avesse fatto,
ma ciò
non cambiava il fatto che mi trovassi all’interno del corpo
del nostro
assassino, e che avessi assistito, in tempo reale, alla sua completa
redenzione.
- Voi due...
maledetti mortali! Liberatemi subito!!! Non potete uccidermi!
–
Quindi
Zamasu era ancora vivo. La Mafuuba era una tecnica di
Sigillo, in fondo, e non poteva certamente uccidere un essere
immortale. Solo
la Cancellazione di un Dio Supremo poteva ovviare a ciò...
...
così si credeva, in realtà, ma le cose erano
differenti!
-
E’ troppo tardi, Zamasu –
gli risposi
io, soddisfatto dell’operato mio e di Freezer –
E’ vero... tu sei
immortale e il tuo potere sovrasta il nostro, ma il sigillo che abbiamo
imposto
non può essere spezzato in alcun modo. E’ finita! –
- SARA’ FINITA
SOLO QUANDO SARO’ RIUSCITO A DISTRUGGERE TUTTE LE CREATURE
MORTALI DI OGNI
UNIVERSO! VOI ESSERI IMPERFETTI AVETE MACCHIATO E ROVINATO LA BELLEZZA
E LA
PERFEZIONE DEL CREATO OFFERTOVI DAGLI DEI! NON MERITATE DI VIVERE...
DOVETE
MORIRE TUTTI QUANTI, DAL PRIMO ALL’ULTIMO! GLI UNICI CHE
MERITANO QUESTO MONDO
SONO GLI DEI!!! –
- Gli
stessi Dei che si macchiano del nostro
sangue... il tuo pensiero è talmente distorto che faccio
fatica a capire come
sei finito ad allearti con il Sommo Sacerdote. Ammettilo... alla fine
ti ha
solamente usato per farci perdere tempo! Sapeva già che
saresti morto contro di
noi!!! –
-
TI HO GIA’ DETTO
CHE NON POTRO’ MAI ESSERE SCONFITTO! NEMMENO I DEMONI PURI
POTREBBERO ELIMINARMI...
IO SONO IL VERO DIO! IO SONO IMMORTALE!!! –
- Libero di
crederlo, per quanto mi riguarda...
perchè io e mia moglie ti stiamo riservando una sorpresa coi
fiocchi!
–
Fu
proprio a quel punto che la cyborg di nome C-18 fuoriuscì
dall’acqua, con uno sguardo che definire sbigottito era un
eufemismo.
“RAGAZZI!
GOTEN... GOTEN E’ ANCORA VIVO E...”
Ciò
a cui assistetti mi lasciò letteralmente a bocca aperta.
L’acqua dell’oceano cominciò a ritirarsi
dal punto in cui era fuoriuscita C-18
che, spaventata, si allontanò assieme agli altri per
mettersi al riparo. Solo
Gohan rimase a osservare quello spettacolo stupefacente.
“Ma...
ma quello è...”
Sì,
Gohan. Era ora che entrambi aveste il vostro momento di
gloria.
Lo
sguardo di Goten era cambiato. Non aveva più paura o
rabbia. Quella che leggevo negli occhi era puro desiderio di mettere
fine a
quella faccenda una volta per tutte. Ormai guarito dalla ferita mortale
infertagli, grazie ai poteri del suo Key-Blade, il ragazzo si
voltò verso il
fratello maggiore, urlandogli a squarciagola.
“GOHAN!
SE LO COLPIAMO CON IL KEY-BLADE, LUI POTRA’
MORIRE!!!”
-
Co-COSA?! DI
CHE DIAVOLO STANNO PARLANDO QUEI DUE SCIOCCHI?! –
- Esattamente
ciò che hanno detto... il Key-Blade è
l’arma più potente di ogni universo
perchè distrugge ogni impurità presente nei
cuori di ogni essere vivente. Non importa che tu sia immortale o
meno... SE IL
TUO CUORE E’ MARCIO FINO AL MIDOLLO, LA TUA
IMMORTALITA’ VERRA’ ANNULLATA DAL
SUO POTERE!–
Riuscii
a sentire il panico nel suo Cuore. Come ogni stronzo
che si rispetti, anche un Dio Malvagio poteva avere paura della morte.
Era
già avvenuto. GAMMA Trunks era riuscito a distruggere il
corpo materiale di Zamasu grazie al potere dell’energia
sferica donatagli da
Goku, nella quale vi stavano non solo il KI di tutti i terrestri, ma
anche
tutta la loro Luce. Non essendo, però, stato purificato il
cuore del semi-Dio,
quest’ultimo era riuscito a tornare in vita come forma
eterea, diventando
ancora più pericoloso.
Col
Key-Blade, tuttavia, questo non sarebbe riaccaduto.
Niente avrebbe potuto salvare Zamasu un’altra volta!
Gohan
si fidò ciecamente delle parole di suo fratello e
caricò la sua aura al massimo, infondendo
l’energia nella sua nuova arma. Lo
stesso fece anche Goten, la cui forza era aumentata a dismisura.
Quei
due ragazzi avevano soltanto bisogno di fiducia. Il
loro potere insito era maggiore rispetto a quello di loro padre e lo
avrebbero
presto superato. Potevano aver sofferto molto a causa della loro
debolezza, ma
ora non avevano più scuse, e certamente non le avrebbero
più cercate.
Quel
giorno, sia Gohan che Goten sarebbero diventati dei
guerrieri veri, in grado di difendere le loro famiglie e i loro amici
da ogni
avversità. Io e Gine non potevamo fare di più per
onorare nostro figlio
Kakaroth.
Una
cosa, a dire il vero, l’avremmo fatta con molto
piacere...
- Grazie,
Freezer... A TE L’ONORE DI TENERE A BADA
QUESTO VERME! IO FARO’ UN PICCOLO TRASFERIMENTO! –
-
Non c’è bisogno di ordinarmelo... LO
FARO’ CON IMMENSO
PIACERE! –
- NO!
LIBERATEMI! NON POTETE FARLO!
OBBEDITEMI! OBBEDITE... AAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHH!!! –
Il
nostro piano filò liscio come l’olio. Gohan e
Goten si
erano gettati verso il corpo di Freezer con tutte le loro forze,
colpendoci con
i loro Key-Blade ed estraendo tutti i Cuori presenti al suo interno.
Quello
dell’imperatore iniziò a librarsi in cielo assieme
alla sua anima, e lo stesso
fecero quelli dei due Zamasu, la cui immortalità era stata
annullata dal puro
potere del Key-Blade.
Io,
invece, sapevo perfettamente dove sarei andato a finire.
Il mio cuore avrebbe rafforzato la chiave del primo-genito di mio
figlio,
mentre quello di mia moglie avrebbero fatto lo stesso con quella di
Goten.
La
mia anima, invece, avrebbe raggiunto l’aldilà e
sarebbe
rimasta lì, per sempre, in attesa che loro ci raggiungessero
dopo aver vissuto
una bellissima vita.
- Bardack...
–
- Lo so, Gine... resta con
Goten fino a quando
tutto ciò non sarà finito! Kakaroth avrebbe fatto
lo stesso... –
Ormai
fiero di aver vendicato la morte di mio figlio, lasciai
che la mia anima tornasse da dove era venuta.
Fu
a quel punto, tuttavia, che venni chiamato da una voce
che riconobbi al volo.
- Papà...
mamma... perdonatemi... –
Se
avessi avuto un corpo con il quale sorridere o
commuovermi, l’avrei certamente fatto. Non avevamo soltanto
vendicato
Kakaroth...
...
ma eravamo riusciti a risanare anche il nostro
primo-genito Radish.
- Radish... da questo
momento, la vita di tuo
nipote è nelle tue mani. Onora me, tua madre e tuo
fratello... aiuta Gohan in
ogni sua battaglia. Non c’è bisogno che tu me lo
prometta... so che lo farai! –
***
Dimensione
di Narnia - Radura del Lampione
Nel
frattempo...
ALFA DRAGON
[Kakuzu
- NARUTO]
Merda.
Avevamo sottovalutato Wrath. Credevamo fosse un
guerriero comandato solo dall’istinto, ma la
verità era che il suo modo di
lottare ci era semplicemente sconosciuto. Usava uno stile di
combattimento
molto simile a quello di un animale selvatico, ma lo fondeva
perfettamente con
attacchi e difese impenetrabili per un lottatore con poca esperienza.
Perlomeno
questo era il pensiero che mi ero fatto su di lui,
dato che qualche colpo riuscivamo a darglielo. Per un uomo o una donna
mortale,
Wrath era molto più simile a un demone invincibile dal quale
fuggire era
pressochè impossibile, una tigre che non lasciava alcuna via
di scampo alla sua
preda.
Tutti
i Cyber-Rainbow erano a corto di energia, ormai. I
loro alter-ego avevano provato in tutti i modi a contrastare il nostro
avversario, ma quel bastardo era troppo forte. Non solo. Io avevo
già attivato
la Fusione Anomala con Alucard, ma non ero stato in grado di fare danni
ingenti
a Wrath nemmeno in quel modo.
Dovevamo
inventarci qualcosa al più presto, o il Demone ci
avrebbe sconfitto per sfinimento.
- Alucard... tu hai in
mente qualche piano? –
- Qualcosa
sì, Dragon... ma non ti piacerà affatto!
–
- Non importa...
sarà sempre meglio che farci mettere
i piedi in testa da quel bastardo! –
Quando
il vampiro, nel mio subconscio, mi spiegò il suo
piano, il mio cuore si riempii di paura e sbigottimento.
Quello?
Alucard puntava a quello?!
- Se-sei impazzito?! Ti
rendi conto che non sarei più
in grado di controllarmi, in quello stato?! –
- Ci resta molta scelta,
forse? Nemmeno io, ormai
sono più in grado di usare il massimo della mia forza, dato
che la nostra
Fusione è nata da un semplice collegamento genetico!
Io possiedo soltanto
un milionesimo della tua forza, e di natura tu eri già
più forte di me quando
mi hai sconfitto, su Namecc... speri davvero di poter vincere senza
rischiare
nulla? –
- POSSO CAPIRLO SE CI
TROVASSIMO COMPLETAMENTE DA
SOLI, MA CON ME CI SONO I CYBER-RAINBOW!!! E SE LI ATTACCASSI?!
–
“DRAGON!
ATTENTO!”
Con
la coda nell’occhio, intravidi un raggio energetico
partire dagli occhi del nostro nemico, quelli della testa di capra.
Riuscii a
evitarlo per un soffio, ma l’intero cielo si
squarciò davanti ai miei occhi a
causa della potenza scaturita da quell’attacco.
Ci
era mancato un soffio. Grazie al richiamo di James, ero
riuscito a salvarmi per un pelo.
“Dragon...
era con la tua seconda anima che stavi
parlando, non è vero?” mi
domandò Juzo, mentre tutti gli altri tennero
impegnato il nostro avversario “Se hai un piano,
parlamene... perchè, al
momento, nemmeno noi sappiamo come tenerlo a bada!”
Ero
riluttante all’idea di attuare quel piano, perchè
l’ultima volta che ci provai per poco non ammazzai Kairi,
nella Tyd Geeste. Nella
versione namecciana della Stanza dello Spirito e del Tempo, per colpa
della mia
curiosità, era avvenuto un vero e proprio disastro. La donna
che amavo, per
uscirne viva e vegeta, fu costretta a usare uno stratagemma che, per
nostra
grandissima fortuna, funzionò. Non capii mai il motivo per
il quale a lei non
venne coinvolta in tutto ciò, ma non osai lontanamente
immaginare cosa sarebbe
successo nel caso contrario.
“Juzo...
la Luna di oggi in che stato si trova? E’ piena?”
“Cos...
no, Dragon” mi rispose il cyborg, con
sguardo confuso e stranito “La prossima
Luna Piena, su questo pianeta,
dovrebbe giungere tra dieci giorni. Perchè me lo chied... un
momento... Luna
Piena... coda... sayan...”
Quando
Juzo comprese a cosa stessi puntando, sgranò gli
occhi per lo shock. Lui aveva vissuto coi Sayan e aveva sicuramente
svolto
delle ricerche in merito, perciò aveva intuito al volo ogni
cosa.
“Quando
il Sole riflette la luce sulla superficie della
Luna, crea una radiazione luminosa che i Sayan chiamano Onda Bluets. Se
queste
onde raggiungono una frequenza pari a 17 milioni di Zenos, ovvero nel
giorno di
Luna Piena, io potrei assorbire tale potere dagli occhi attivando una
trasformazione che mi permetterebbe di sconfiggere Wrath... ma il
prezzo da
pagare è la mia lucidità mentale!”
“Potresti
colpirci senza volerlo, ho indovinato? Ma come
farai a trasformarti senza la Luna Piena?” mi
domandò Juzo, preoccupato “Non
possiamo creare una situazione simile con la tecnologia”
“Voi
no... ma
io sì”
Cogliendolo
di sorpresa, evocai una Power Ball sulla mia
mano. Ecco il segreto dietro la leggendaria potenza
dell’esercito Sayan.
“Quando
lancerò questa sfera di KI nell’atmosfera, questa
assorbirà abbastanza ossigeno da sprigionare delle onde
Bluets con frequenza
pari a 17 milioni di Zenos. A quel punto la trasformazione sarebbe
completa”
Juzo
sembrò riflettere sul da farsi. In effetti non ci
restavano molte scelte se non quella, ma non intendevo mettere la vita
dei miei
nuovi amici in...
“...
d’accordo, allora! Tu attiva quella sfera e
trasformati! Noi resteremo qui a darti man forte!”
“Cos...
no! Se resterete qui, verrete uc...”
“Noi
siamo cyborg! Se dovessimo morire, le nostre
memorie possono essere recuperate! Ma se Wrath dovesse malauguratamente
distruggere la Falsa Luna, per noi sarebbe la fine!”
insistette Juzo,
convinto, rivelandomi anche “Non solo... io
e C-16, con le nostre anime
appena risvegliate, stavamo pensando a una controffensiva efficace. Io
sto
continuando ad accumulare colpi per riattivare Contrattacco, mentre
C-16,
quando ha ascoltato il tuo piano, ha pensato a un metodo per diventare
momentaneamente forte abbastanza da appoggiarci nell’attacco
finale!”
Non
sapevo più quali altre scuse inventarmi per rifiutarmi
di combattere. Accidenti...
...
quella sarebbe stata una lunga nottata...
“D’accordo...
tenetevi pronti e fate attenzione...
quello a cui state per assistere non vi piacerà molto!”
***
Dimensione di Narnia - Cair Paravel
Molti
minuti prima...
ALFA KAIRI
[No
Time To Die - BEST OST IN THE WORLD]
Quando
avevo visto quella scena, mi era venuto il panico. BETA
Chi stava tutto tranne che bene. Dalle sue gambe stava colando troppo
sangue,
segno che Simon non avesse affatto curato il suo bambino...
...
al contrario, aveva provato ad ammazzarlo!
La
conferma mi giunse quando Hinode, scoppiata in un pianto
dirotto, mi rivelò tutta la verità.
Il
mio istinto, inizialmente mi stava spingendo a tornare
indietro per salvare Dragon dalla minaccia di ALFA Simon, ma la ragione
mi fece
comprendere quanto la situazione di Chi fosse molto più
grave.
Non
potevo abbandonare un’amica in quello stato...
...
dovevo aiutarla!
“E’...
è tutto inutile...” continuava
a
piangere la figlia di Malefica, disperata “...
le sue ferite sono troppo
gravi... il bambino non...”
“Aerith!Continua tu, per un po’...Hinode!”
mi avvicinai alla bambina, la quale era in preda ai sensi di colpa
“So che
ti senti in colpa e sei terrorizzata. Lo sono anche io...
potrà anche andare
come dici tu, ma non posso non fare un tentativo... e lo
stesso vale per te!
Lo capisci questo, non è vero?”
Hinode,
ancora singhiozzando ma con un po’ di calma in
più,
annuì tremando.
Quello
che aveva, era un potere orrendo se sfruttato per
scopi malvagi, ma lei era una delle bambine più dolci,
mature e generose che
avessi mai conosciuto. L’avevo cresciuta assieme ai miei
figli come se fosse
una di loro, ed Emerald e Cristal l’avevano accettata subito
come parte della
nostra famiglia. La Preveggenza, purtroppo, le stava rovinando
inesorabilmente
l’infanzia.
Conoscere
il destino di una persona ancor prima che esso
si compisse, soprattutto se questo era tragico, non permetteva a una
bambina
come lei di poter avere speranza per il proprio futuro.
D’altro canto, lei non
aveva mai voluto raccontarci i nostri, nè tantomeno il suo
di destino, ma il
suo comportamento mi aveva sempre fatto provare tanta paura per le sue
sorti.
Se
fossi stata in grado di donarle anche solo un briciolo di
speranza, se avessi potuto farle nascere un vero sorriso sul suo volto,
allora
sarei davvero potuta morire senza rimpianti nella mia vita. Il destino
non era
sempre rose e fiori, e io stessa ne ero consapevole con le mie
esperienze e con
le mie cicatrici.
Però,
ripiegare il Destino era possibile, e io glielo avrei
dimostrato!
“Vieni,
Hinode!” la convinsi io, con determinazione,
avvicinandola a un’agonizzante Chi e facendole premere le
mani sul suo ventre
insanguinato “Non avere timore... se ci
crederai anche tu, il piccolo
potrà farcela! Tu pensa a curare lui... noi
penseremo a Chi!”
“Ma...
ma...”
“...
fidati di
lei, Hinode!”
La
mia spina dorsale venne colta da un brivido orrendo. Non
poteva essere vero. Lei non doveva trovarsi qui...
...
non poteva...
“Tu...
cosa ci fai tu qui?!” esclamai subito a
Lilith, inferocita, evocando Fatalità tra le mie mani
“Sparisci, o ti
assicurò che...”
“...
se io vado via, Chi e la bambina che porta in
grembo moriranno! Non è così, Hinode? Tu puoi
leggere la mia Linea del
Destino... ho indovinato?”
Sia
io che Aerith rimanemmo stranite dalle sue parole e ci
voltammo verso Hinode, il cui volto era pervaso dalla più
totale confusione.
“Ma...
ma che significa? Lilith non sarebbe dovuta
venire qui... non c’era scritto sulla sua Linea del Destino,
l’ultima volta che
l’ho vista al Torneo!”
Anche
io, stavolta, restai confusa di fronte alle parole
della bambina. Se stava dicendo la verità, allora il destino
della Regina dei
Demoni era cambiato. Come era possibile? Cosa aveva spinto
quell’arpia a darci
una mano?
“Abbiamo
una sola opportunità di salvare questa povera
creatura...”
Per
la miseria. Si era già portata alle mie spalle e dietro
quelle di Aerith, e ora stava guardando negli occhi Hinode con una
dolcezza che
mai mi sarei immaginata potesse avere un demone come lei.
“...
il corpo di Chi è troppo fragile affinchè il feto
possa sopravvivere. Per questo, l’unica scelta che abbiamo
è quella di
trasferire l’embrione della bambina in un corpo
più resistente”
“Ma...
è scientificamente impossibile!”
dichiarò
Aerith, orripilata “Il feto non sarebbe in grado di
restare vivo nemmeno un
secondo dopo il distaccamento completo dalla madre! Come pensi di poter
separare la madre dal proprio bambino e mantenerli in vita entrambi?!”
No.
Un metodo c’era, ma il solo pensarlo mi faceva venire la
nausea.
“Tu...
non vorrai per caso...”
“...
il mio corpo può riprodurre un corpo in maternità
nello stato di salute perfetto. Se Chi non può mantenere
più il bambino dentro
di sè... allora lo terrò io! Sarà solo
il primo di tanti modi coi quali mi
redimerò con voi!”
“COSA?!
TU, CRESCERE IL FIGLIO DI CHI?! CI CREDI COSI’
PAZZE?!”
“NON
ABBIAMO MOLTO TEMPO! TRA MENO DI TRENTA SECONDI IL
PICCOLO SI STACCHERA’ DEFINITIVAMENTE DALL’UTERO DI
CHI, E NON CI SARA’ SIMON
CHE POTRA’ RIGIRARE IL TEMPO A SUO PIACIMENTO!”
Quell’idea
era folle, era disumana, era una decisione che io
non potevo prendere in alcun modo. Quel demone aveva provato a uccidere
Chi non
una, non due, ma una decina di volte, sguinzagliandole contro i suoi
scagnozzi.
Davvero si aspettava che io mi fidassi ciecamente di lei, dopo tutto
quello che
aveva fatto?
“Io...
io accetto...”
No.
Impossibile. Lei aveva davvero accettato di...
“...
Chi... sei sicura di...”
“...
non voglio... che muoia... Simon... non me lo
perdonerebbe mai...”
Digrignai
i denti, sconfitta ma contrariata. Quella era
tutto tranne che una buona idea, ma in quel momento non ci restava
altra
scelta. Mi voltai verso Hinode, la quale non protestò
davanti alla decisione
della sovrana dei Demoni.
Non
ci restava altra scelta che lasciarla fare.
“Tranquilla,
Chi... ci metterò solo cinque secondi...
tra un po’ sarà tutto finito!”
Il
braccio di Lilith si espanse verso il corpo di Chi,
coprendola solo dalla vita in giù.
“Voi!”
si rivolse a noi Lilith, indicandole la bocca
“Tenetele ferma la zona superiore del corpo, o
rischia di spezzarsi la spina dorsale diventando tetraplegica. Hinode!
Prendi questo pezzo della mia carne...”
la regina si staccò un pezzo di pancia e lo
lanciò verso la bambina “...
mettilo nella sua bocca e fai in modo che la tenga chiusa. Chi... ti
avviso...
quello che ti ho fatto, la prima volta che ti ho visto, non
sarà niente in
confronto a quello che proverai adesso! Cerca di resistere!”
Un
momento...
...
peggio di quello...
“AERITH!
BLOCCALA!” urlai, terrorizzata, alla
mia amica, che assieme a Hinode
si accinse a ubbidire agli ordini di Lilith.
Nemmeno
un secondo dopo, l’agonia di Chi ebbe inizio.
Mio
Dio... ma che diavolo le stava facendo? Facevo una
fatica immensa a trattenerla, nonostante non avesse la
capacità di trasformarsi
in Super Sayan. Quello non era un salvataggio...
...
era una vera e propria tortura, a giudicare dalle
urla agonizzanti celate dal pezzo di carne usato come bavaglio, o dagli
occhi
che stavano strabordando dalle sue orbite.
“Non
è il dolore fisico a provocarle tanto strazio”
ci rivelò Lilith, con sguardo cupo, mentre svolgeva
l’intero orripilante atto “E’
l’istinto materno che la fa desistere. Agli occhi di
chiunque, in questo
momento, io starei strappando un figlio dal corpo della sua mamma.
Quest’ultima
proverà sempre a fermare un atto simile... ma, nel nostro
caso, se ciò
accadesse il piccolo morirebbe! Ecco... adesso ho collegato le zone
tranciate
del feto con il mio corpo. Ora viene la parte peggiore... tenetela
ancora più
stretta! E’ giunto il momento di separare madre e figlio!”
Per
istinto, mi trasformai in SS2 e mi gettai sopra il petto
di Chi, pronta a qualsiasi evenienza, cercando di guardarla negli occhi
per
rassicurarla...
...
ma quando vidi che i suoi si specchiavano
perfettamente nei miei, mi colse il panico e aumentai la mia aura al
massimo
della mia potenza, spazzando via sia Hinode che Aerith.
Lo
giuro. Mai, nella vita, mi sarei immaginata di provare
una simile esperienza. La schiena di Chi, nonostante fossi a piena
potenza, si
inarcò pericolosamente e i suoi capelli da castani
cominciarono a brillare di
una luce dorata. Le arterie e le vene della gola si erano gonfiate al
punto da
quasi scoppiare, così come quelle della fronte, imperlata di
sudore. Il suo
urlo non mi trasmetteva più solo paura...
...
quella era pura rabbia e follia omicida...
...
era la ferocia che si scatenava quando alla madre le
strappavi un figlio dalle sue braccia.
“RESISTI
ALTRI DUE SECONDI, REGINA KAIRI... E’ QUASI
FATTA!!!”
Due
secondi.
All’apparenza,
potrebbe sembrare un tempo quasi irrisorio,
se non nullo. Due semplicissimi secondi che, però, a me
parvero un’eternità.
Due secondi non erano sufficienti a trattenere il potere di un super
sayan in
preda alla furia, non con il potere di cui disponevo.
Avevo
bisogno di più potere...
...
di più forza...
“CHI...
PERDONAMI... PERDONAMI!”
Non
mi restava altra scelta. Dovevo superare il mio limite,
senza pensare alle conseguenze. Lasciai che la mia aura aumentasse a
dismisura,
senza mettere alcun freno, ignorando le fitte laceranti che provavo
lungo i
miei muscoli.
Mi
stavo quasi auto-distruggendo, ma per un’amica e per suo
figlio avrei fatto questo e altro...
...
per cambiare il loro destino, avrei fatto questo e
altro...
...
per far cambiare idea a Hinode, avrei fatto questo
e altro di più!
“Cosa
succed... MERDA! ATTENTE! IL SOFFITTO VI CROLLA
ADDOS...”
Non
so chi ci salvò, inizialmente, tanto ero concentrata su
Chi. Sapevo soltanto che la sua voce era diversa da quella di Aerith,
Hinode e
Lilith, e che, assieme ad altre due persone, si era gettata con
coraggio sopra
le nostre schiene, parandoci dal crollo dell’intero castello
che, per colpa del
mio enorme sbalzo di potere, si sbriciolò come se fosse
carta pesta.
“KAIRI!
DOVE SEI! KAIRIIIIIII!!!”
***
[Sad
Piano Music - BEST OST IN THE WORLD]
Quando
riaprii gli occhi, il mondo attorno a me era
diventato un semplice ammasso di macerie nel quale ero stata
imprigionata.
Sarei rimasta nel buio più totale se non mi fossi
trasformata in Super Sayan.
Qualcosa
dentro di me, però, era cambiata. La mia forza era
come minimo centuplicata, e il mio corpo era coperto di scariche
elettriche. La
differenza maggiore, tuttavia, la notai nei capelli. Erano diventati
lunghissimi, e mi cadevano fin sotto le cosce.
“Hai
raggiunto il terzo livello del Super Sayan, Kairi”
A
parlarmi era stata Lilith che stava abbracciando
dolcemente Chi, la quale non la smetteva di tremare. Nel momento in cui
mi
gettai tra le braccia della mia amica, la quale era evidentemente
traumatizzata, la regina dei demoni mi dette le dovute spiegazioni.
“Chi
è in stato di shock, adesso. Potrà anche aver
acconsentito alla mia proposta, ma quello che abbiamo fatto
è un’azione
completamente contro natura. La bambina sta benissimo e
sopravvivrà... anche
Chi è fuori pericolo, adesso, ma ho dovuto ricorrere a
misure drastiche per
salvare la vita anche a lei”
“Ovvero?”
“Le
ho dovuto asportare l’utero e le ovaie, distrutti
dal KI Demoniaco. ALFA Simon, con una sorta di incantesimo, glieli ha
irrimediabilmente danneggiati e non c’era la versione BETA in
grado di
riavvolgere il tempo, permettendoci di salvare gli organi in tempo.
Guarda tu
stessa...”
Lilith
mi indicò un punto del pavimento, a pochi centimetri
da dove ci trovavamo. Un piccolo ammasso di carne stava marcendo
lentamente
davanti ai miei occhi.
Stavolta
non fui in grado di trattenere i conati di vomito,
e rigettai dallo stomaco tutta la cena.
“Poteva
andarle molto peggio, ALFA Kairi” mi
ammonì lei, severamente, indicando il suo stesso ventre
“La piccola sarebbe
potuta morire... e Chi non avrebbe potuto più avere alcun
figlio. Se non
altro, al termine di questo incubo, BETA Simon e BETA Chi avranno
qualcuno a
cui voler bene con tutta la loro anima!”
Annuii,
con immenso dolore. Non sapevo se quella potesse
essere definita una vittoria, ma di certo non era tutto da buttare. Su
questo
punto, Lilith aveva pienamente ragione.
“Perchè...”
Davanti
alla mia semplicissima domanda, Lilith sorrise con
amarezza, prima di rivelarmi.
“Semplice...
ho chiuso con quel bastardo. A dire
il vero... non mi è mai andato a genio. Con il gesto che ho
compiuto contro
Lust e i miei compagni, ho ufficialmente abbandonato quel pezzo di
sterco.
Penso tu possa già immaginarti il perchè dietro
questa scelta...”
Ormai
l’avevamo tutti intuito, perciò sì.
Sapevo, dentro il
mio cuore, cosa avesse spinto un demone terrificante come la Regina dei
Demoni
a salvarci e ad allearsi anche con noi.
“So
che hai mandato i tuoi amici più cari a recuperare
Zero dal palazzo del Dio Supremo... devi avere una grandissima fiducia
nelle
loro capacità!”
“Diversamente
da me, si sono allenati e hanno
combattuto più battaglie. La loro crescita è
stata maggiore rispetto alla mia!
So che possono riuscirci... ne sono certa!”
La
sovrana sorrise, mostrandomi finalmente un lato che non
immaginavo possedesse. Un lato umano, sincero e gentile, piccoli resti
della
principessa umana che era stata un tempo.
“Chi
ci ha salvati?” le domandai, con
curiosità, indicando le macerie attorno a noi.
Non
mi sembravano cadute in maniera naturale. Avevamo uno
spazio semi-sferico con un diametro di cinque metri e alto la
metà, una
disposizione troppo perfetta per essere casuale.
“Peach
e altre due ragazze che tu conoscerai presto...”
mi rispose lei, incuriosendomi ancora di più, ma cogliendomi
di sorpresa quando
mi lasciò Chi tra le mie braccia “...
pensa tu a lei... dille che la
bambina starà benissimo, che la proteggerò in
questi giorni, a qualsiasi costo,
e che gliela ridarò quando la guerra sarà finita!”
“Un
momento! Dove vai?!”
“Non
posso restare... il Sommo Sacerdote farebbe un
disastro se avesse la conferma che io sono qui” mi
rispose Lilith, con
sincerità, rivelandomi “Se
volete ritrovare la bambina o BETA Cristal,
raggiungeteci nella dimensione GAMMA... e
sappi che io e Clarice
abbiamo effettuato la Fusione Anomala, nel caso non la troviate. Non
l’ho
costretta... la nostra ri-unione è stata attuata
nel consenso unanime di
entrambe. Nel caso dovesse accadere il peggio... dì al
Dottor Agasa che mi
dispiace di aver strappato nuovamente dalle sue braccia una donna che
lui ama!”
“Co-cosa
stai... Lilith... ma che sta succedendo...?”
Lilith,
tuttavia, si alzò dal suo posto, pronta ad
andarsene. Non prima, però, di avermi rivelato una
verità tremenda.
“Il
Sommo Sacerdote è mille volte peggio di quanto ci
saremmo immaginati, Kairi... potrei non essere in grado di attuare il
piano di
Whis-Sama. Nel peggiore dei casi... sii forte, non farti abbattere dal
futuro e
fidati del tuo Cuore. Che possa guidare sia te che i tuoi amici alla
sopravvivenza... e dì a Zero che mi dispiace... che non
voglio più lottare per
annullare la Maledizione. Non se il prezzo da pagare è
quello di un’altra
vittima innocente”
Stava
piangendo. Non riuscivo a crederci.
Lilith,
la tanto temuta regina dei demoni, stava versando
lacrime mortali, lacrime umane...
“Addio,
Kairi... statemi bene, tutti quanti... e
perdonatemi, se potete...”
“NO!
LILITH! ASPETTA! ASPETTAAAA...”
“KAIRI!
KAIRI!
CHI! STATE TUTTE E DUE BENE?”
[The
Last Butterfly - BEST OST IN THE WORLD]
Nel
momento in cui la cupola di macerie venne scoperchiata,
Lilith mi fece un rassicurante occhiolino, prima di andarsene
definitivamente
via.
Non
stava per caso dicendoci che...
...
che lei avesse deciso di sacrificarsi per il bene
della figlia di Simon e Chi?
Io
e la mia amica venimmo recuperate e salvate da una Peach
in versione Demone del Freddo e da due donne che non avevo mai visto in
vita
mia. A tutte e tre dovevamo la vita.
“Oddio...
povera ragazza...” esclamò subito
Aerith,
venendo subito a sincerarsi delle condizioni di Chi. La fidanzata di
Simon
venne prontamente allontanata e recuperata da alcuni dei miei sudditi,
che
avevano già attivato le misure di emergenza.
Fu
Lea a raggiungermi e darmi le rassicurazioni del caso.
“Nessun
morto accertato, sua maestà! Tutti coloro che
non sanno usare il KI sono stati salvati dai guerrieri presenti nel
palazzo.
Anche i suoi figli stanno bene... sono stati salvati dalla tua
alter-ego!
Tuttavia, ci sono ancora dei combattimenti che si stanno svolgendo,
più
precisamente nella foresta e nel porto!”
“Avete
notizie di Dragon?” chiesi a lui, visibilmente
preoccupata dal fatto che non l’avesse nominato.
“E’
uno di quelli che sta combattendo nella foresta del
Lampione, sua maestà. Non abbiamo notizie certe su quanto
stia accadendo lì...
mi spiace”
“Non
preoccuparti. Grazie per il tuo resoconto, Lea!”
I
miei amici avevano fatto un ottimo lavoro. Ci eravamo
esercitati tantissimo con possibili situazioni di emergenza su Narnia,
e quel
sudore era stato ripagato con eccellenti risultati. Anche i
partecipanti del
Torneo avevano deciso di dare man forte, rendendo il nostro lavoro
ancora più
facile.
Si
trovavano tutti verso il limitare della foresta, nei
pressi della scogliera più lontana e sicura di Cair Paravel,
sotto la quale non
era rimasto più nessuno.
“ALFA
KAIRI! COSA DIAVOLO E’ SUCCESSO A SIMON E CHI?! ESIGO
UNA SPIEGAZIONE!!!”
Oh
no. Domenico e Claudia sembravano su tutte le furie,
quest’ultima
in particolare. Era subito intervenuta BETA Kairi con l’aiuto
di BETA Emerald, cercando
di bloccarli per evitare che scoppiasse una piccola baruffa.
“State
tranquilli... sono certo che la regina non voglia
tenervi nascosta la verità!”
dichiarò la mia alter-ego, con fermezza.
“Infatti
non la nasconderò” confermai
io,
cominciando a raccontare tutto quello che era successo quella sera,
lasciando i
miei amici del passato completamente senza parole.
Quella
che gli avevo dato era una mazzata dura da incassare.
“Quello
che abbiamo salvato... è un Simon Kog malvagio
di un’altra linea Spazio-Temporale? E Chi ha perso il suo
bambino...”
“No,
Domenico. Questo Simon Kog proviene dalla mia
linea Spazio-Temporale, la Dimensione ALFA... e no. Chi non ha
realmente perso
il bambino. Posso darvi ufficialmente conferma del fatto che
Lilith-Sama non fa
più parte del gruppo del Sommo Sacerdote. La
Regina dei Demoni ha impedito
l’aborto spontaneo provocato da quel farabutto di Hunter
Warrior e la morte di
Chi, ma per farlo ha dovuto impossessarsi del suo feto e ha dovuto
rendere
sterile la nostra amica...”
Mi
veniva nuovamente la nausea. Non era una semplice
mazzata...
...
avevo la netta sensazione che il mondo mi stesse
nuovamente crollando addosso...
...
che stesse crollando addosso a tutti!
“HO
I RESOCONTI UFFICIALI DI QUANTO E’ ACCADUTO AL PORTO
DI CAIR PARAVEL!” mi urlò Terra,
correndo verso la mia direzione e
annunciandomi “Uno degli alleati del Sommo
Sacerdote, un certo Zamasu
proveniente dalla Dimensione GAMMA, è stato sconfitto
definitivamente
dall’attacco quintuplo dei due Trunks, di Gohan, di Goten e
di Freezer. Di
quest’ultimo, purtroppo, ci è stato confermato il
decesso... si è sacrificato
per far dare il colpo di grazia ai figli di Son Goku!”
Strabuzzai
gli occhi, in preda allo shock. Impossibile.
Questo
era tutto fuorchè immaginabile. Doveva per forza
essere uno scherzo...
“Anche
io stentavo a crederlo, ma il rapporto mi è arrivato
direttamente da Vegeta” continuò il
Maestro del Key-Blade, rivelandomi
anche “Sembra che Zamasu avesse preso
possesso del corpo di Son Goku per
combattere i suoi nemici. Per sconfiggerlo, i due Trunks hanno
sigillato il
nemico dentro Freezer, che di sua spontanea volontà si
è lasciato uccidere da
Gohan e Goten”
“No...
no... Lord Freezer...”
Peach
aveva, purtroppo, ascoltato tutto quanto, ed era
scappata via tra la folla, versando lacrime e singhiozzi amari.
“PEACH!
ASPETTA!”
“ALFA
KAIRI! MI HANNO COMUNICATO UNA NUOVA NOTIZIA!”
mi raggiunse BETA Sora, impedendomi di raggiungere la mia amica in
difficoltà e
rivelandomi “Sappiamo cosa sia avvenuto
nell’infermeria durante la tua
assenza. ALFA Simon ha provato a uccidere Dragon, ma è stato
fermato dalle sorelle
di quest’ultimo. Envy, inoltre, è stato
neutralizzato definitivamente!”
La
mascella stavolta mi cadde sul pavimento per davvero.
Le...
...
le...
...
le...
“SO-SO-SO-SORELLEEEEEEE?!”
Sentendo
il mio urlo di shock, le due sconosciute si
guardarono negli occhi e la più adulta di esse
pronunciò una semplice frase.
“Te
l’avevo detto che si sarebbe messa a urlare,
Nori... il bagno, questa settimana, tocca tutto a te!”
“Uffa!
Non ho vinto nemmeno questa...”
“Vo-voi
siete le sorelle di Dragon?! Non dovevate essere
morte?! E come avete fatto a sconfiggere Envy così
facilmente?!”
Poverine.
Le avevo tartassate di così tante domande che
entrambe erano incapaci di rispondermi. Per questo Claudia e la mia
alter-ego
passata, le quali si erano riprese un pochino dalle rivelazioni,
cercarono di
rimettere ordine.
“Sappiamo
nulla sulla battaglia nella foresta dei
Lampioni?” domandò la sovrana
del mio passato.
“Solo
i contendenti” si aggiunse Vegeta alla
conversazione, e dal suo sguardo riuscivo a leggere una piccolissima
nota di
soddisfazione “Io e Peach siamo stati i
primi a giungere sul luogo dello
scontro. A combatterci, purtroppo per noi, sono stati i soldati
dell’esercito
di Freezer che si sono fatti abbindolare dalle parole del Sommo
Sacerdote...”
“Che
fine hanno fatto?” chiese invece Claudia,
la quale sembrava già consapevole della verità.
“Mi
spiace. Non abbiamo potuto far altro che
neutralizzarli tutti”
Quella
frase mi provocò un bruttissimo groppo alla gola.
Orripilata, decisi di lasciar stare le sorelle di Dragon e mi voltai
verso
Vegeta, il quale per la prima volta non aveva il coraggio di fissarmi
negli
occhi.
“Ne-neutralizzarli...?
Li avete uccisi?”
“Non
abbiamo avuto altra scelta. Non solo erano
pienamente consapevoli delle loro intenzioni, ma puntavano a farci
perdere
tempo. Il loro obiettivo era eliminare sia me che Freezer,
ovvero gli ultimi
due guerrieri che potessero permettere a Simon o Dragon di pareggiare i
conti
con il Sommo. Nel momento in cui ci siamo sbarazzati di loro
è arrivato
Wrath, ma per nostra fortuna i Cyber-Rainbow e Dragon sono intervenuti
in
nostro soccorso. Riesco a percepire tutte le loro aure,
perciò la battaglia non sembra sia ancora finita...”
“Però
è strano. Non è vero, Vefuniel?”
domandò
la sorella più piccola di Dragon, che se non ricordavo male
doveva chiamarsi
Nori “Perchè il Sommo Sacerdote
ora sta puntando a uccidere tutti i
guerrieri più forti delle Linee Spazio-Temporali? Non
è già diventato un essere
invincibile, immortale e intoccabile?”
“Certo,
ma non può comunque candidarsi al Trono di Dio
Supremo” ci spiegò invece la
sorella maggiore, facendoci drizzare le
orecchie con attenzione “C’è un
solo modo con il quale un Angelo può
ottenere quel ruolo, ed è rinunciare ai propri poteri
tornando ad essere un
mortale. Adesso, prova a immaginare cosa potrebbe comportare
tutto questo a
uno come il Sommo Sacerdote!”
“Rinunciare
ai propri poteri... perciò diventerebbe
troppo debole! Ora ho capito!” capii io
al volo, intuendo dove volesse
andare a parare Vefuniel “Prima cercherà
di uccidere tutti i Candidati che
gli si pareranno davanti, e quando sarà certo che nessuno
proverà a
contrastarlo, tornerà mortale!”
“Hai
ragione solo in parte, ALFA Kairi” mi
contraddisse però Vefuniel, dichiarando “Sì.
Il Sommo farà qualsiasi cosa
per uccidere tutti i Candidati al Trono che gli si pareranno davanti...
tutto,
tranne che macchiarsi del loro stesso sangue! Lui...”
“Un
Angelo ha il
divieto assoluto di uccidere qualunque essere vivente!”
[Dark
Days Are Coming - DRAGON BALL SUPER]
Colti
di sorpresa dalla nuova voce, ci voltammo verso la
direzione del castello ormai in briciole. Di fronte a noi avevamo una
figura
molto simile a quella di un Angelo, la quale però indossava
una tunica con lo
stemma della Pattuglia Galattica, la stessa organizzazione di cui
faceva parte
Jaco. Tra le sue braccia, con nostro immenso sgomento, vi stava
un’alquanto
sofferente Chronoa, il cui braccio destro e parte del volto erano
diventati di
pietra.
“ODDIO!
CHRONOA-SAMA!”
GAMMA
Trunks raggiunse immediatamente il suo superiore
assieme a Mai che, tra le mani, portava una boccetta con del liquido
dentro,
con quest’ultimo che venne prontamente versato nelle zone
pietrificate della
Dea del Tempo.
Il
suo effetto fu istantaneo. Quelle parti tornarono in
perfetta salute, senza causare alcun danno alla Kaio-Shin, la quale
però
sembrava più afflitta che mai.
“MERUS-SAMA!
COSA E’ SUCCESSO?” urlò Nori a
quello
sconosciuto, facendomi intendere che entrambe le sorelle di Simon
conoscessero
alla perfezione quel tipo.
“Hai
provato a forzare le Camere Sigillate. Non è
vero, Chronoa?” dichiarò il
misterioso tizio, con sguardo severo verso
la Dea “Avresti dovuto fidarti di queste brave
persone, piuttosto che
mettere a repentaglio la tua vita e quella di tutte le anime di Conton
City...”
“...
non... me lo farò certamente insegnare da te,
Merus... e lasciami stare!”
affermò lei, tuttavia, rialzandosi da sola
senza alcuna fatica e senza voltarsi verso di lui “Tu
sei l’ultimo dal
quale mi farei dare dei consigli!”
Ahia.
Non doveva tirare una buona aria tra i due.
“Ehm...
potremmo sapere con chi abbiamo l’onore di
parlare?” domandò Domenico,
confuso come me e Claudia.
Vefuniel
e Nori stavano per rivelarcelo, ma con nostra
grande sorpresa fu Vegeta a risponderci.
“Quello
che avete di fronte a voi è il guerriero della
Pattuglia Galattica più potente della nostra epoca e il suo
nome è Merus. Ci ha
dato una grossa mano a sconfiggere un pericoloso nemico...”
“...
inoltre, è un
ex-Angelo”
Lo
giuro. Ero rimasta totalmente senza parole di fronte a
quella rivelazione fatta da Chronoa, e lo stesso Vegeta rimase con la
bocca
spalancata per lo shock!
“CO-COSA?!
UN ANGELO?!” urlò, infatti il
principe dei Sayan, senza parole.
La
conferma dovette darla lo stesso Merus, affiancato dalle
sorelle di Dragon.
“Ebbene
sì. Ormai non ha più senso tenerlo nascosto.
Io ero incaricato della protezione del 15 Universo, prima che questo
venisse
cancellato da Zeno-Sama. Dato che non ero assolutamente
d’accordo
con la loro
decisione, decisi spontaneamente di dimettermi dal mio incarico.
Tuttavia, non
ho mai accettato di diventare un mortale, fino al giorno in cui non
tornai in vita per mezzo delle Super Sfere del Drago, cinque anni fa...
questo almeno è accaduto a tutte le altre mie versioni. Io,
ALFA Merus, posso confermare di essere
un’eccezione alla regola!”
“Non
sei un’eccezione... sei ufficialmente un criminale
ricercato!” dichiarò la Kaio-Shin del
Tempo con rabbia, facendo
indietreggiare tutti quanti per la paura “Hai pieno
diritto ad abbandonare
la tua carica, ma avresti dovuto rinunciare alla tua
immortalità per farlo,
come tutti gli altri tuoi colleghi... COSA CHE TU, INVECE,
NON HAI FATTO!!!”
No.
Non tirava affatto una bella aria. Chronoa odiava Merus
dalla punta dei capelli fino a quella dei piedi!
“In
fin dei conti, la mia decisione è stata molto
lungimirante!” affermò
l’angelo, specificando con un sorriso molto
furbo “D’altro canto, sono
l’unico Angelo, oltre al Sommo Sacerdote, che
è rimasto in vita in tutte le Linee Spazio-Temporali!Le mie altre versioni
sono state tutte eliminate”
“NON
MI SEMBRA CI SIA COSI’ TANTO DA FESTEGGIARE,
MERUS!!!”
“Al
contrario, invece... senza un’altro Angelo, voi non
ne uscireste vivi contro un avversario simile! Non solo... a differenza
tua, so
molte più cose rispetto a voi, e quando ci saremo spostati
da qui vi dovrò dare
molte spiegazioni... a te per prima, Chronoa!”
Chronoa
digrignò con frustrazione i denti, ma sapeva come me
che il suo interlocutore avesse pienamente ragione. Sconfitta su tutti
i
fronti, la Dea provò ad allontanarsi da noi...
...
ma si paralizzò per l’orrore quando si rese conto
di
una figura che si ergeva sulla sommità della nostra
scogliera.
Anche
io, quando lo riconobbi, restai sconvolta.
Lui?!
Lui era proprio lì?!
Cosa
diavolo ci faceva il Sommo Sacerdote lì a Narnia?
E
chi aveva tra le sue braccia?!
Quando
compresi chi era la bambina tra le braccia
dell’angelo, era scoccata la mezzanotte del nuovo giorno.
***
Ammettelo...
chi si aspettava che ci fosse una versione malvagia di Simon Kog nella
Dimensione ALFA? O che fosse un alleato del Sommo Sacerdote?
Come
ogni mio capitolo, anche in questo ci sono state parecchie morti
eccellenti. Abbiamo ufficialmente avuto la redenzione completa di
Freezer (R.I.P. piccolo Dittatore Galattico) e di Lilith, la quale ha
salvato Chi e il feto da morte certa.
Come se non bastasse, il
Sommo Sacerdote è apparso davanti a tutti, sulle rovine di
Cair Paravel!
Cosa succederà?
Lo scoprirete nel prossimo
capitolo di GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR!
Capitolo 39 *** Capitolo 39: This Is My Anomaly! Zero VS ALFA Dragon! ***
Capitolo 39
Eccoci
tornati in un nuovo capitolo di GOLDEN BULLET – THE HUNTER
WARRIOR…
…
o come lo definiscono i personaggi della mia storia che ci hanno preso
parte,
un miscuglio tra Hunger Games e Death Note.
Non
posso dare loro torto. E’ da diversi capitoli che la guerra
contro gli sgherri
del Sommo Sacerdote è cominciata, e da ambo le parti ci sono
state numerose
perdite. La parte peggiore è che non sembra che tutto questo
si concluderà
molto presto.
Come
se non bastasse, il Sommo Sacerdote ha raggiunto i nostri eroi su
Narnia e non
sembra avere buone intenzioni.
Cosa
succederà?
Qui,
di seguito, vi lascio il link delle OST!
Vi
anticipo subito che il prossimo capitolo verrà rilasciato il
3 Agosto!
Detto
ciò, vi auguro BUONA LETTURA! ;-)
GOLDEN
BULLET - THE HUNTER WARRIOR
This Is
My Anomaly! Zero VS ALFA Dragon!
Dimensione
di Narnia - Nei pressi del Lampione
Mercoledì
29 Agosto 2019 - Ore
00:00
JUZO
[Black
Appears – DRAGON BALL SUPER]
Quella
che ALFA Dragon intendeva utilizzare era una delle
trasformazioni più note e famose in tutti gli universi,
ossia la mutazione dei
sayan in enormi scimmioni chiamati Oozaru, alti quanto grattacieli e
che
rendevano l’indiziato dieci volte più forte del
normale.
Il
padre di ALFA Emerald e ALFA Cristal, senza più indugiare,
aveva deciso di scagliare quella sfera verso il cielo. Quando
quest’ultima si
attivò, la trasformazione di Dragon potette cominciare...
...
ma ciò a cui tutti noi assistemmo fu qualcosa che mai
e poi mai ci saremmo immaginati.
Wrath
sembrò completamente spiazzato di fronte a
quell’incredibile mutazione, al punto da interrompere il suo
combattimento
contro di noi per assistere a quello spettacolo in nostra compagnia.
Quello
che avevamo di fronte era un vero e proprio mostro.
Alto una trentina di metri, quell’enorme King-Kong formato
lupo mannaro aveva
occhi talmente minacciosi e sanguigni che perfino noi arretrammo, in
preda al
terrore.
Era
davvero quella la vera potenza di Dragon Oronar,
l’ex-Generale Supremo dell’Impero Yilancariano di
cui avevamo sentito parlare
in quei giorni?
“Una
trasformazione davvero niente male, lo ammetto...
ma c’è un piccolissimo problema!”
dichiarò Wrath, per niente intimorito
dal mastodontico Oozaru...
...
usando un raggio laser di KI in grado di tranciare la
coda del mostro!
Maledizione!
C-16 ce l’aveva già accennato e non eravamo
stati attenti...
...
bastava staccare la coda al mostro e sarebbe tornato
normale!
“Sei
troppo lento e non puoi colpirmi con una massa
così gigantesca! Invece di potenziarti ti sei semplicemente
tirato la zappa sui
piedi!” dichiarò il demone a
tre teste, divertito “E’ stato
divertente combattere contro di te, Dragon Oronar... ma la battaglia
finisce
qui!”
“Hai
proprio ragione, Wrath... la
battaglia finirà proprio adesso!”
[Fear
– DRAGON BALL SUPER]
L’espressione
di Wrath mutò improvvisamente quando si rese
conto che la coda del gigante, attratta da una massa informe di
energia, si era
riattaccata al corpo dello scimmione bruno, come per magia. Era un
altro, però,
il problema...
...
quello che aveva parlato non era Dragon Oronar!
“Il
mio amico terrestre non sarebbe mai riuscito a
sconfiggerti se si fosse trovato completamente da solo contro di te!”
spiegò il gigantesco gorilla con il muso da lupo,
rivelandoci “Tuttavia,
con la trasformazione in Oozaru, a essere diventato dieci volte
più forte del
normale non è stato solo lui... MA ANCHE IO! SIAMO DIVENTATI
TALMENTE POTENTI
CHE NON POSSO USARE ALCUNA FORMA DI RESTRIZIONE PER TRATTENERE IL MIO
VERO
ASPETTO! Questo, per te Wrath, ha un solo significato...”
Il
cielo attorno a noi si tinse di rosso come il sangue, e
la gigantesca scimmia venne avvolta dalla stessa aura oscura che gli
aveva
permesso di riattaccarsi la coda al corpo. Solo dopo avergli dato una
rapida
occhiata, mi resi conto che quella massa avesse volontà
propria e che avesse
centinaia e centinaia di bocche con zanne ricurve e apparentemente
affilate e
taglienti.
Una
di queste, mi resi conto anche, lanciò una lunga chiave
per aria,verso la
mia direzione,
facendosi brandire di propria spontanea volontà.
Wrath,
resosi conto del vero potere del suo avversario, era
completamente sbiancato e non sapeva più cosa fare.
“I-impossibile...
Lilith ti aveva letteralmente
distrutto... come è possibile... mio signore... non posso
farlo... non posso
uccidere Dragon... mi perdoni... la supplico... mi salvi...”
“...
è troppo tardi, ormai. WRATH... DA QUESTO MOMENTO
SEI SOLTANTO CIBO PER CANI! GOOD BYE!”
Per
il demone puro non ci fu alcuna speranza di
sopravvivenza. L’intero corpo Originale della creatura venne
ridotto in brandelli,
non lasciando traccia né di lui né della sua
pietra Filosofale. L’unica cosa
che sopravvisse fu il corpo di un uomo, ormai privo di energie.
I
miei dati avevano già analizzato alla perfezione quale
fosse la miglior azione da compiere...
- VAI, JUZO! DAGLI IL
COLPO DI GRAZIA! –
[No
More – DRAGON BALL SUPER]
Spinto
dall’incoraggiamento di Meliodas, con in mano il
Key-Blade, partii al suo attacco, evitando le masse di bocche assetate
di
sangue, riuscendo a colpirlo con la mia nuova arma a disposizione.
L’improvvisa
esplosione di luce fu la conferma della nostra
vittoria. Il Cuore del demone volò in cielo, senza alcun
tentennamento, mentre
quello dell’angelo sottomesso entrò dentro di me.
La
sensazione che provai fu meravigliosa. Per la prima volta
nella mia vita da cyborg, mi sentivo vivo. Non c’era miglior
modo di spiegare
quella sensazione, almeno per me che non avevo mai provato delle
emozioni così
forti.
- E’ davvero
molto
bella l’Anima in cui sono entrata... ho deciso che
resterò qui per vederti
combattere fino alla fine! –
Un
momento... ma quella voce...
...
era l’angelo del Decimo Universo! Era Cus!
- Non distrarti,
Juzo... i nostri poteri, purtroppo, serviranno adesso! –
Preoccupato
dalle parole di Meliodas, mi voltai verso il gigantesco
scimmione, il quale si voltò verso di noi, pronunciando
queste esatte parole.
“Tra
dieci secondi, perderò del tutto il
controllo... distruggete la Falsa Luna, o diventerò una
minaccia!”
“D’accordo!
ESCANOR! TOCCA A NOI!”
La
tecnica delle Onde Bluets usata da Dragon per
trasformarsi aveva portato un grossissimo vantaggio a C-16.
L’anima che
possedeva, infatti, aveva la capacità di assorbire energia
nel momento in cui
sorgeva il sole. Tuttavia, quella potenza veniva perduta durante la
notte.
L’altissima frequenza di quelle onde, però, aveva
giovato a Escanor,
permettendogli di raggiungere il massimo picco della sua immensa
potenza...
...
e con la stessa, lui era pronto a colpire la Falsa
Luna.
Io,
d’altro canto, non sarei stato da meno!
“FINAL COUNTER
ATTACK!!!”
“CRUEL SUN!!!”
Funzionò.
I nostri due colpi furono in grado di raggiungere
la maestosa sfera, disintegrandola e facendola scoppiare in migliaia di
particelle, giusto prima che l’Oozaru perdesse il controllo.
Avevamo
vinto la battaglia!
“SIIIIIII!
ABBIAMO VINTO! ABBIAMO VINTO! SIAMO I PIU’
FORTI! EVVIVA!”
Tutti
i nostri amici si gettarono addosso a me e a C-16,
festeggiando con gioia la fine di quell’incubo. Anche io mi
lasciai coinvolgere
dalla gioia di essere riuscito a sconfiggere il nostro avversario,
senza però
rendermi conto di cosa stesse accadendo alle mie spalle.
Solo
Victoria sembrava essersi resa conto che qualcosa non
stesse andando nel verso giusto, e confusa, indicava un punto alle mie
spalle.
[Terror
– DRAGON BALL SUPER]
“Victoria...
cosa...? Ma... ma che significa...?”
Non
riuscivamo a capire cosa stesse succedendo. Dragon,
nell’esatto momento in cui la Falsa Luna era stata distrutta,
sarebbe dovuto
tornare un essere umano...
...
invece, l’Oozaru era ancora lì, completamente
immobile
e impassibile!
“E’
stata colpa
mia, perdonatemi...”
Il
terrore avvolse completamente le nostre braccia e le
nostre gambe. Quella voce...
...
sperai con tutto il cuore che fosse uno scherzo, ma
così non fu.
Sloth
e Pride erano lì, davanti a noi, con sguardo
vittorioso.
Eravamo
nella merda. Nessuno di noi poteva recuperare le
energie e non eravamo in grado di affrontarli in coppia.
“Tranquilli...
non è ancora giunto il vostro momento!”
affermò il demone dell’orgoglio, indicando se
stesso e dichiarando “Pride
vuole congratularsi con voi per essere riusciti a giungere
così lontano!
Sconfiggere Wrath era un’impresa quasi impossibile, e voi
siete stati in grado
di farlo senza sacrificare nessuno dei vostri amici!”
“Ma
il gioco termina qui. Il nostro signore non ha più
voglia di pazientare ed è pronto a scendere in campo. Visto
che nessuno di voi
intende accettarlo come Dio Supremo dei Macro-Universi, allora
userà le maniere
forti per convincervi!” lo
seguì Sloth, afferrando una tavoletta di
cioccolato e mostrandocela tutto soddisfatto “Personalmente,
noi due per
primi abbiamo intenzione di mettere in chiaro, ancora una volta, chi
comanda
qui!”
Quel
dolce venne gettato in aria, davanti ai miei occhi, e
Sloth sparò un raggio viola dal suo dito, colpendolo in
pieno...
...
l’orrore si impossessò delle mie membra.
Non
mi fregò più nulla dei due demoni che avevo
davanti. Il
mio corpo si buttò verso quello di Simon Kog, recuperandolo
prima che toccasse
terra.
Quello
era il mio amico, non avevo alcun dubbio. Quello era
il primo essere vivente che mi aveva trattato come un suo pari...
...
e ora, mentre controllavo le sue funzioni vitali
attraverso il mio computer interno, non riuscivo a non tremare di paura.
Riuscivo
a sentire il suo battito, ma il cervello era
completamente fuori funzione. Era tenuto in vita solo per mezzo di un
potente
sortilegio, mi resi conto. Le analisi indicavano un solo, agghiacciante
e
atroce esito.
“E’
in Coma Irreversibile. Niente e nessuno potrà
risvegliarlo... è un cadavere ambulante!”
ci rivelò Sloth, soddisfatto,
rivelandoci “L’Anima che si
trovava dentro di lui, inoltre, si trova ora
dentro di me. Potrei farle del male quando e come voglio...”
“SEI
UN MOSTRO!” gli urlò Akemi, in preda al
pianto “COME
HAI POTUTO FARLO?! ERA UNA PERSONA BUONA E TU L’HAI UCCISO!
NON MERITATE DI...”
Tutti
noi ci zittimmo quando percepimmo l’aura e
l’intento
omicida di Sloth raggiungere il suo picco massimo.
Impossibile.
Superava perfino Lilith in potenza?! Come
diavolo era possibile?
“Noi
non meritiamo di vivere, ammassi di ferraglia?! Voi
non sapete nulla di Sloth... e non sapete nemmeno nulla su Pride!”
affermò
il demone della superbia, furioso “Voi non avete la
minima idea delle
ingiustizie che abbiamo sofferto a causa di voi mortali, in quel regno
orripilante! Se c’è qualcuno che non merita di
vivere... SONO I MORTALI CHE
HANNO VOLTATO LE SPALLE A PRIDE E SLOTH SENZA DARE LORO ALCUN AIUTO...
E VOI
SIETE TRA QUESTI!!!”
Anche
l’aura di Pride esplose davanti ai nostri occhi; non
era forte come Sloth, ma anche quel farabutto superava la sua sovrana
in
potenza. Come diavolo aveva fatto Lilith a non rendersi conto di avere
due
alleati più forti e pericolosi di lei!?
Centinaia
e centinaia di luci apparvero attorno a noi,
ciascuna con una propria e flebile aura.
“Vi
riveleremo un piccolo segreto... abbiamo assistito
alla trasformazione di ALFA Dragon in diretta e sappiamo il suo
funzionamento!”
ci rivelò Sloth, più maligno e vendicativo che
mai “Mentre voi
festeggiavate, ho fermato il tempo dell’Oozaru, sono entrato
dentro di lui e ho
attivato due piccole KI Blast dietro i suoi bulbi oculari, in grado di
produrre
le stesse onde Bluets capaci di trasformarlo! Distruggere quelle sfere
sarà
impossibile, per voi, senza causare danni permanenti al vostro nemico!”
“E
non è tutto... Pride dubita che, stavolta, sarete in
grado di salvare altre anime innocenti senza qualche sacrificio...
PERCHE’
PRIDE VE LE HA PORTATE TUTTE QUI IN QUESTA FORESTA ARSA DALLE FIAMME DI
WRATH!”
[Boso
Suru Akui – BOKU NO HERO ACADEMIA]
No.
Non potevano essersi spinti a tanto. Non potevano essere
così meschini da aver...
...
quando le piccole luci tornarono ad essere reali,
tuttavia, mi resi conto di quanto fossero maniaci coloro contro cui
avessimo a
che fare.
Avevano
messo in mezzo loro...
...
proprio loro...
...
avevano rapito i bambini salvati durante il loro
sterminio e quelli che vivevano a Roma, gettandoli in
quell’inferno di fiamme
che, come un branco di incapaci, non avevamo avuto
l’intelligenza di spegnere!
E
non solo loro! C’erano anche tantissime persone
innocenti tra di loro, molte delle quali le conoscevo perfettamente!
Come
avevano potuto... come?!
COME?!
Senza
perdere altro tempo, i miei compagni ignorarono i due
demoni, andando a salvare tutti i bambini che avevano bisogno di aiuto,
dando
l’allarme generale al castello di Cair Paravel.
“Fossi
in loro, io non mi preoccuperei di quei
poveracci ormai condannati a morte... nè tantomeno del
cadavere ambulante!”
dichiarò Sloth, iniziando a dissolversi assieme a Pride
“C’è una minaccia
ancora più grande... non ve l’ha detto Alucard?
Dopo dieci secondi... sarà
meglio lasciartelo osservare coi tuoi stessi occhi! Addio,
C-C-1...
altrimenti detto Juzo Megure!”
“NO!
ASPETTA! NOOOOO...”
Nello
stesso momento in cui Sloth e Pride abbandonarono la
foresta con il tele-trasporto, io iniziai la discesa verso il baratro
dell’inferno più profondo e scosceso.
Ancora
non lo sapevo, ma non avrei riaperto gli occhi per un
bel po’.
***
Dimensione
di Narnia - Cair Paravel
Nello stesso momento...
ALFA KAIRI
[The
Devil – BEST OST IN THE WORLD]
“Buonasera
a tutti i presenti. Sono onorato che il II
Torneo del Potere vi stia appassionando. Sono certo che il cambio del
primo
premio abbia risvegliato in tutti voi il desiderio di continuare con
questo
bellissimo spett...”
“BELLISSIMO
SPETTACOLO UN CORNO! NON APPENA TI METTEREMO
LE MANI ADDOSSO...”
“Modera
i termini, principe dei Sayan...” il
Sommo Sacerdote rimproverò Vegeta, con uno sguardo che non
prometteva nulla di
buono “... non vorrai che me la prenda con
questa povera bambina!”
Tra
le mani dell’angelo, dovemmo tutti constatare con
orrore, vi stava una piccola fanciullina che tutti noi conoscevamo alla
perfezione...
“Ma...
ma quella è... NO!!!”
urlò Ub,
in preda alla rabbia, provando a gettarsi verso il padre di tutti gli
angeli,
ma venendo bloccato in tempo da tutti i suoi compagni “LIBERA
SUBITO SELENA!
LASCIALA ANDARE!”
Chronoa,
d’altro canto, si alzò in volo, portandosi vicino
al Sommo Sacerdote senza alcun timore. Dal suo sguardo non riuscivo a
leggere
nient’altro che rabbia e rancore.
“Vedo
che il suo viaggio illegale non ha portato a gravi
conseguenze, Dea del Tempo...”
“Risparmiami
la predica... ormai nessuno ti riconosce
più come un Angelo!”
affermò lei con delusione, puntando lo sguardo
verso la piccola Selena e ordinando al padre di Whis “Libera
subito la
bambina. Sappiamo perfettamente che non puoi ucciderla o
farle del male. A
che pro rapirla? Il tuo è un gesto senza alcun senso!”
“Vedo
che la sua mente non è ancora riuscita a liberarsi
dai suoi limiti metafisici, signorina Chronoa... ma devo darle ragione
su un
piccolissimo fatto. Io non posso uccidere e non voglio uccidere
nessuno. Questa
bambina ha un cuore puro e non intendo versare sangue innocente...
tuttavia...”
Due
altre figure apparvero di fianco al Sommo Sacerdote, e
stavolta tutti restarono a bocca aperta per lo shock, io compresa.
“...
loro due non
avranno alcuna pietà verso di lei!”
Chronoa
puntò severamente lo sguardo verso i due mortali che
avevano messo sotto scacco tutti noi. Uno era ALFA Simon. Riuscivo
perfettamente a capirlo dal suo sguardo assassino e dal modo malsano
con cui
stava puntando la piccola Selena attraverso lo sguardo.
L’altra,
purtroppo per noi, era Asia Taneko, la quale però
non sembrava per niente felice di trovarsi di fianco a quei farabutti
ma che,
purtroppo per noi, puntava un arco carico di freccia sul petto della
piccola. C’era
soltanto una cosa che potesse spingere quella donna a unirsi nel gruppo
dell’angelo. Dovevano sicuramente aver messo le mani sulla
sua amata, Hitomi,
ma questo equivaleva a una seconda definitiva sentenza, ancora
più difficile da
digerire.
BETA Simon Kog, il
guerriero sul quale avevamo deciso di fare affidamento, era stato
sconfitto
definitivamente in battaglia.
Chronoa
sembrò comprenderlo, e voltandosi dolcemente verso
la bambina, facendole un semplice ma rassicurante occhiolino,
dichiarò senza
alcun timore.
“D’accordo.
Voglio ascoltare tutte le tue richieste, ma
in cambio lascerai che Selena ritorni dalla sua famiglia!”
Non
avevamo altra scelta che stare al suo gioco.
Maledizione,
ci avevano giocati alla grande!
“Perfetto...
partiamo coi Cuori degli Angeli Decaduti.
Tutti coloro che si trovano qui, dovranno consegnare al mio Hunter
Warrior
tutti quelli che hanno recuperato, senza tralasciarne nemmeno uno...”
“Non
abbiamo tutti i Cuori. Questo lo sai, vero?”
specificò Chronoa, con fermezza.
“So
già di Lilith e di Malefica. Di loro mi occuperò
personalmente... tutti quelli che si trovano qui, sotto
questa scogliera,
che hanno già ottenuto il Cuore di un Angelo, dovranno
ridarmeli. Questa è
la prima richiesta...”
Sospirai,
arrendevole. Questa non ci voleva...
“Lea...
va a liberare il Cuore dell’Angelo dal corpo
di Chi... dubito che lei sia in grado di lasciarlo andare nelle
condizioni in
cui si ritrova!”
Il
mio amico, distrutto da quanto stesse avvenendo, fu
costretto a ubbidire, e raggiunse la tenda dove era stata portata la
mia povera
amica. Io, invece, mi portai davanti a tutti quanti, assieme a Midoriya
e Goten
i quali erano accecati dalla rabbia e dalla frustrazione nel non poter
dare una
mano alla piccola Selena.
“Fate
esattamente come me... non abbiate alcuna paura”
Puntai
il Key-Blade verso il mio petto, infilzandomi da sola
con la sua punta. L’effetto fu istantaneo. Il Cuore
dell’Angelo fuoriuscii dal
mio petto e si diresse verso Hunter Warrior della mia epoca, entrando
dentro di
lui. La stessa azione la ripeterono i due giovani, e i Cuori dei loro
angeli
fecero lo stesso viaggio.
La
prima richiesta del Sommo Sacerdote era stata esaudita.
“Siete
stati molto veloci, a quanto vedo... e pensare
che questa era la richiesta più difficile delle due! La
seconda, riguarda
soltanto una persona, e solo lei potrà acconsentire o meno...”
L’angelo
alzò il braccio dal suo fianco, e il suo dito emise
un flebile raggio di luce che andò a colpire una persona
in...
...
no...
...
ti prego...
...
quello no...
...
non lei...
“ALFA
Hinode, figlia di Glacial e Malefica... la
proposta che ti faccio è molto semplice! Quello che voglio
è uno scambio!
Voglio che tu entri tra le mie fila, nel mio gruppo, e io
lascerò andare Selena
senza alcun graffio, spezzando la Linea del Destino che le è
stata imposta!”
“NO!
NON ACCETTARE, HINODE! E’ UNA TRAPP...”
Non
feci in tempo a terminare la frase. Qualcuno era apparso
sopra la mia testa e mi aveva schiacciato per terra, con una forza che
non
avevo mai percepito in tutta la mia vita.
“Slo...
Sloth...”
“Il
Sommo Sacerdote è stato molto chiaro... tu non puoi
decidere. Solo quella bambina ha il diritto di scegliere il suo destino”
Merda.
Non
potevo lasciarla andare via. Lei non era un’arma, non
era uno strumento da utilizzare per gli scopi di un gruppo di folli
come loro.
Lei
era come una figlia, per me. Me la stavano strappando
dalle mie braccia con la forza! Non potevo permetterglielo...
...
ma Sloth era troppo forte. Inutile tentare di
trasformarmi. Contro un mostro come lui, ogni lotta era inutile.
Nel
mentre, Hinode sembrava tutto tranne che spaventata. Al
contrario, puntava lo sguardo verso la tenda dove si trovava Chi, dalla
quale
fuoriuscì l’ultimo Cuore dell’Angelo che
mancava al Sommo. Anche Lea aveva
completato quell’operazione.
“E’
la prima volta che ti vedo, oltre al torneo del
Potere” dichiarò la bambina di dieci
anni, cogliendo tutti di sorpresa “E
da quello che so, stai puntando a trovare il Cavaliere del Destino.
E’ per
questo che ti servo, non è così?”
“Sei
scaltra, per essere solo una bambina” ammise il
Sommo Sacerdote, rivelandoci tutte le sue intenzioni “Dici
bene, piccola
mia. Senza il tuo aiuto, io non potrò mai ambire al Trono di
Dio Supremo! Con
le tue capacità, potrai leggere la Linea del Destino di
tutti i nostri
avversari, oltre a sapermi dire con la certezza più assoluta
chi sia il
Cavaliere del Destino! Se tu accetterai
di stare al mio fianco, io
risparmierò tutti i tuoi amici e metterò fine al
II Torneo del Potere,
ovviamente sempre che loro rinuncino a candidarsi al Trono. In caso
contrario... i Deadly Sins rimanenti cominceranno uno
sterminio di massa in
tutte le Linee Spazio-Temporali, fino a quando non ti sarai decisa!!!
Prova a
chiedere alla tua versione Futura... lei ha deciso di voltarmi le
spalle, e
della Dimensione GAMMA non è sopravvissuta anima viva!!!”
“Questa,
più che una richiesta, è una minaccia bella e
buona...” si rese conto la piccola,
scuotendo delusa il capo “... e
con me non attacca così facilmente. Io ti sono
indispensabile, non è vero? Se
io non ti seguissi, tu verresti sconfitto al cento per cento e non
potresti mai
ambire al Trono di Dio Supremo. Non importa quante vite
verrebbero
sacrificate. Io non sono una bambina dolce e indifesa... sono in grado
di
ragionare con la mia testa!”
[The
Sealed Kingdom – BEST OST IN THE WORLD]
“Ma
davvero credi di avere il pugnale dalla parte del
manico, ragazzina? Cosa ti fa credere tutto questo?”
“Semplice...
io so il tuo Destino! Tu, invece, non lo sai
per niente! Tu, adesso, puoi cambiare il destino degli altri esseri
viventi...
ma non puoi farlo con il tuo perché non puoi osservarlo fino
in fondo! E’
questa l’Unicità che ti è stata imposta
nel momento in cui sei diventato il più
potente! Per questo vuoi diventare un Dio Supremo… per
cancellare i tuoi
limiti!”
L’Arcangelo
digrignò i denti, punto nell’orgoglio da una
semplice bambina di dieci anni che aveva cambiato improvvisamente il
suo
carattere. Stava, per la prima volta nella sua vita, mostrando gli
artigli
dando a tutti un assaggio del suo vero carattere.
“Brava,
Hinode!”
“Continua
così!”
No.
Non loro!
Perché
Emerald e Cristal l’avevano raggiunta?
In
pochissimi istanti, il Sommo Sacerdote aveva cambiato improvvisamente
espressione. Stava per parlare, quando...
“...
tuttavia... devo ammettere che non mi piace
affatto l’idea di dover essere la responsabile della morte di
tante persone
innocenti. Hai vinto tu, Sommo Sacerdote... ho deciso di accettare la
tua offerta,
ma a una sola condizione... a prescindere da tutto, la tua Linea del
Destino
dovrà restare un mistero per te! Niente mi farà
cambiare idea su questa
decisione... nemmeno se mi minaccerai di cambiare quella dei miei
fratelli o
della mia madre adottiva!”
Stavolta
il Sommo Sacerdote era rimasto visibilmente
scioccato. Hinode era stata in grado di anticipare le sue mosse,
rovinando
nuovamente il suo piano di riserva. Non si era alleata con lui...
...
semplicemente gli aveva dato in prestito i suoi servigi!
Lo
aveva fatto strappando ogni legame che aveva costruito
con tutti noi, almeno in apparenza. Di certo, Emerald e Cristal non
l’avevano
presa affatto bene, perché erano rimasti scioccati dalla
risposta della loro
sorellina adottiva.
“Sloth...
lasciami andare... ormai lei ha deciso!
Permettimi almeno di salutarla!”
Ero
a pezzi, ma non potevo restare a osservare i cocci del
mio cuore infranto. ALFA Hinode mi aveva dimostrato ancora una volta di
essere
molto più matura di qualunque altra persona avessi
conosciuto. Se lei aveva
preso quella decisione, non era perché ci odiava, ne ero
sicura.
“Sloth...
lasciala andare! Non c’è più bisogno
del tuo
intervento!”
“Lei
è troppo legato agli esseri umani, Sommo
Sacerdote... se la lascio, non faremo altro che...”
“...
è l’esatto contrario. Se non le permetterai di
salutare una persona a cui tiene così tanto, lei
cercherà di combatterci con
molta più veemenza” insistette
ALFA Simon, con fermezza “Forse non
sarà in grado di fermarci... ma questo spingerebbe
Hinode a lasciare il
nostro gruppo! Lei è l’ultima, oltre alla versione
GAMMA. Non possiamo perderle
entrambe!”
Sloth,
decisamente contrariato dalla decisione dei suoi
compagni, decise finalmente di lasciarmi andare, raggiungendo tutti gli
altri.
Senza voltarmi verso di loro, corsi verso i miei figli, i quali stavano
cercando delle spiegazioni da Hinode.
“Perché...
perché vuoi seguire quel cattivo?”
“Se
non lo faccio, lui vi ucciderà” aveva
risposto la
figlia di Malefica a Emerald, mentre io ero riuscita a raggiungerli,
con le
lacrime agli occhi “E io non voglio che altre
persone muoiano a causa mia.
State tranquilli... lui non mi farà mai del male, e non
permetterà che altri me
ne facciano... però, se voglio salvarvi, devo
dirvi addio per sempre”
“No,
Hinode... ti prego... non andare via... resta con
noi!” la supplicò Cristal,
stringendola tra le sue braccia e facendomi
sentire ancora peggio “Tu sei la sorella migliore
che ci potesse capitare...
ci aiuti sempre e ci sopporti quando litighiamo tra di noi... ogni
notte vieni
di nascosto nella nostra camera e ci dai una carezza ciascuno... tu non
sei
cattiva come quell’angelo! Tu sei una brava
persona... non puoi
lasciarci così... sniff... ti prego... sniff...
non lasciarci... sniff...
non lasciarmi...”
Non
fui in grado di resistere. Non ero in grado di mostrarmi
agli occhi di tutti i presenti come la regina imperturbabile e
invincibile che
conoscevano, non se uno dei miei figli mi stava per abbandonare. Li
presi tutti
e tre, consapevole che quella sarebbe stata l’ultima volta
che li avrei
abbracciati insieme, stringendoli forte più che mai.
“Mi...
mi dispiace, mamma... non posso fare nulla...”
Iniziai
a singhiozzare, quando sentii Hinode chiamarmi
‘mamma’ per la prima volta nella sua vita. Nessuno
osò intromettersi in mezzo a
quella discussione.
Tutti
tranne una persona.
“Hinode...
è il momento. Vieni da me!”
La
piccola sospirò arrendevole, ma non sconfitta. Prima di
separarsi da me, tuttavia, avvicinò le sue labbra al mio
orecchio...
...
e pronunciò una frase che cambiò tutto!
I
cocci che prima vedevo ai miei piedi, si erano riuniti
tutti. La speranza che mi aveva abbandonato, ora era tornata a
divampare nel
mio cuore. Hinode non era più la bambina che aveva paura del
suo potere.
“NO!
HINODE! NON ANDARE! MAMMA! LASCIACI! TI PREGO,
LASCIACI... lasciaci... sigh... lasciaci...”
“Fidatevi
della vostra sorellina...” sussurrai loro
all’orecchio, mentre li stringevo tra le mie braccia per non
far loro
commettere delle sciocchezze.
Hinode
si voltò verso di noi, un’ultima volta, e il suo
viso
venne solcato dal più bel sorriso che avessi mai visto nella
mia vita.
“Ho
ancora paura, ma ora so che il destino può cambiare! Grazie
mamma!”
La
piccola, con tranquillità, ci rivolse le spalle e decise
di andarsene definitivamente, usando la sua magia per raggiungere in
volo il
Sommo Sacerdote che, con un sorriso mascherato, decise di lasciare
libera la
bambina.
“Ottima
scelta... Selena è salva, proprio come ci hai
chiesto!”
C-17,
con lo sguardo più feroce che potesse rivolgere ai
nostri nemici, cominciò a volare lentamente verso sua
figlia, la quale stava
singhiozzando per il sollievo, pronta a essere riabbracciata dal suo
caro
papà...
...
fu quando il Sommo prese per mano la figlia di
Malefica che, però, tutto andò a farsi friggere.
[Archangel
– BEST OST IN THE WORLD]
“Sei
proprio un’ingenua, piccola Hinode... MAI PROVOCARE
CHI E’ PIU’ FORTE DI TE!”
urlò ALFA Simon, puntando il dito verso Selena
con sguardo da pazzo psicopatico.
Quando
C-17 riuscii a raggiungere sua figlia, qualcuno
apparve davanti ai loro occhi. Costui era Pride...
...
e aveva attivato il suo potere demoniaco a pochi
centimetri dai loro volti!
“NO!
NOOOOOOOOOOOOOOO!”
Un’immensa
esplosione colpì l’intera scogliera, e una frana
rischiò seriamente di colpire tutti i presenti. Per fortuna,
tutti i guerrieri
furono in grado di salvare l’intero accampamento ma, quando
la polvere si
diradò...
...
dei nostri nemici, di Hinode e, soprattutto, di C-17
e sua figlia non erano rimaste più tracce.
“ECCOLA!
SELENA E’ SULLA CIMA DEL CASTELLO!!!”
Era
vero. La piccola si trovava sulla sommità delle macerie,
tra le braccia di Nori, la quale la stava consolando dolcemente tra le
sue
braccia.
“No…
no… papà… papà…
dov’è papà… sigh…
dov’è?!”
“Mi
dispiace, piccola… non ho potuto far nulla…”
Oh
no.
Quindi
C-17…
…
merda.
Tutti
gli amici del cyborg erano rimasti senza parole. Come
era potuto accadere? Era un vero disastro.
C-17
era morto.
“Vefuniel…”
esclamò improvvisamente Merus,
guardandosi attorno preoccupato “…
dove è andata a finire Vefuniel!?”
Sconvolta,
cominciai a guardarmi attorno. Era vero. La
sorella maggiore di Dragon era sparita senza lasciare alcuna traccia di
sé.
Un
pensiero terribile mi venne nella mente...
“No...
non avrà per caso...?!”
“E’
UN EMERGENZA! CHE I GUERRIERI ANCORA IN FORZE SI
PREPARINO A RAGGIUNGERE SUBITO LA FORESTA!!!”
A
urlare quelle parole era stato GAMMA Trunks, il quale era
in compagnia di uno sconvolto Shinichi. Agitata, chiesi a Terra di
portare via
i bambini, ordinandogli fermamente di non farli scappare via per
nessunissima
ragione al mondo. Solo a quel punto raggiunsi il mezzo-sayan, assieme a
tanti
altri miei compagni.
“Trunks!
Cosa sta succedendo?!” gli gridò Vegeta,
in
quel momento decisamente nervoso.
“E’
una tragedia! PRIDE E SLOTH HANNO ATTACCATO ROMA E
HANNO TELE-TRASPORTATO MOLTI INNOCENTI NELLA FORESTA IN FIAMME! SE
VENGONO
SFIORATI DAL FUOCO DEMONIACO, NON SOPRAVVIVRANNO!”
“Allora
dobbiamo sbrigarci!” urlai,
preoccupata, chiedendo a GAMMA Trunks “Si
sa qualcosa di Dragon o dei
Cyber-Rainbow?”
La
risposta arrivò quando, dalla foresta, otto astri
passarono vicino a noi, precipitando nell’oceano.
Fu
Goten a controllare cosa fossero...
...
e quello che ci urlò ci ghiacciò il sangue nelle
vene.
“Ma...
I CYBER-RAINBOW! I CYBER-RAINBOW SONO STATI
COMPLETAMENTE DISTRUTTI... E C’E’ ANCHE SIMON
K...!!!”
[Exorcist
– BEST OST IN THE WORLD]
Tum...
La
terra sotto i nostri piedi cominciò a tremare,
pericolosamente.
Tum...
...
tum...
...
TUM...
...
TUM...
Solo
a quel punto fui in grado di percepire un’aura
così
oscura e pericolosa che crollai in ginocchio per la paura.
L’avevo
riconosciuta al volo, ma stentavo a credere che
fosse davvero la sua.
...
TUM...
...
TUM...
...
TUM!
...
...
grrrrrrrrr...
Era
accaduto. Non sapevo come, ma era accaduto di nuovo.
Quello
che avevamo di fronte a noi, sopra le nostre teste,
era un Oozaru e la domanda che viaggiava nella mia mente era soltanto
una...
...
Dio... mio Dio...
...
perché?!
***
Dimensione
di Narnia – Di ritorno dalla missione
svolta al Palazzo dei due Zeno
Mezz’ora dopo
gli eventi precedentemente narrati...
FLAME
[Hunters
–
THE LAST OF US]
Erano
passati dieci anni dal giorno in cui combattemmo
contro Glacial e il suo esercito. Quella battaglia e quegli anni
passati nel
campo di concentramento di Hollywood furono i momenti più
brutti e traumatici
della mia vita.
Almeno
questo era ciò che pensavo fino a quel giorno.
Avrei
preferito riprovare quelle bruttissime esperienze,
avrei preferito fare la puttana dell’esercito Yilancariano a
vita, piuttosto
che ripetere quella missione suicida.
Qualche
giorno prima, grazie all’aiuto del Kaio-Shin del
Settimo Universo, io e alcuni uomini scelti dalla sovrana eravamo
riusciti a
infiltrarci nel palazzo dei due Zeno, e fummo in grado di celare la
nostra aura
grazie ai poteri di Shin. La nostra missione consisteva nel recuperare
gli Zeno
e capire cosa fosse successo a palazzo.
Se
per la prima missione non ci furono problemi, per la
seconda tutto si era complicato nel momento esatto in cui il Sommo
Sacerdote
era apparso nel palazzo. All’inizio credemmo fosse un alleato
e uscimmo allo
scoperto per incontrarlo. Fu, però, quando i Deadly Sins
apparvero al suo
fianco che tutti quanti comprendemmo cosa fosse successo.
Alla
fine furono in tanti a morire per mano dei Deadly Sins.
Eravamo sopravvissuti solo io, BETA Shiro, Junion, Gabor e Clairy,
salvati da
un gesto a dir poco folle del Kaio-Shin, il quale ci aveva raggiunto
per
recuperarci, mettendo a repentaglio la sua vita e quella di Lord Beerus.
Anche
i miei compagni di ciurma e quelli di papà erano
sopravvissuti, ma si erano rifiutati di continuare quella missione,
terrorizzati da quello che era avvenuto.
Saremmo
dovuti tornare indietro, dalla nostra regina e amica
Kairi, ma ci rifiutammo di abbandonare e gettare la spugna proprio in
quel
momento. Non aveva alcun senso fuggire e lasciare che quel bastardo
facesse i
porci comodi con tutti noi.
Semplicemente,
decidemmo di attendere un’occasione propizia
sul pianeta dei Kaio-Shin, l’unico luogo dove potessimo
raggiungere facilmente
il palazzo degli Zeno, cogliendo il momento in cui quel farabutto
avrebbe
commesso una sciocchezza. Riuscimmo a controllare l’andazzo
della situazione
grazie al Sommo Kaio-Shin, il quale aveva deciso di raggiungerci per
risvegliare tutti i nostri poteri latenti, sotto il consiglio di tutti
gli
altri Hakai-Shin che si trovavano a Conton City.
Quell’opportunità,
alla fine, era giunta. Il Sommo Sacerdote
era partito chissà dove e il palazzo era rimasto
completamente incustodito. Fu a
quel punto che noi quattro fummo in grado nuovamente di raggiungere il
Palazzo
del Dio Supremo, riuscendo finalmente a fare le ricerche di cui
necessitavamo.
Potemmo
svolgerle solo per un’ora, ma i nostri risultati
erano stati più che soddisfacenti.
[Colonna
Sonora – LE CRONACHE DI NARNIA]
In
una delle stanze sotterranee, infatti, avevamo trovato la
Profezia pronunciata dal piccolo Zeno quando venne eletto Dio Supremo,
oltre a
tantissime copie di uno stesso, identico libro, che nessuno di noi
aveva mai
visto prima.
Chi
mai si sarebbe immaginato che la Profezia fosse stata
incisa su un Ponyegriff fatto in Katchin-Katchin?!
Per
sicurezza, decidemmo di recuperarne non solo una copia
di quel misterioso libro, ma un bel malloppo, sfruttando le illusioni
di Junion
e BETA Shiro, o le materializzazioni di Gabor per celarne la rapina,
mentre io
e Clairy usammo una carta copiativa con inchiostro per ottenere la
Profezia
completa che, come immaginavamo, non era esattamente come ce
l’eravamo
immaginata, segno che i nostri nemici avevano provato a ingannarci fin
dall’inizio.
Giunti
in un’altra stanza, trovammo qualcosa di molto più
interessante. Si trattava, infatti, dell’anima di Zero,
imprigionata
all’interno di un potente sortilegio. Fu grazie alle
capacità di Gabor se il
Demone venne definitivamente liberato.
Stavamo
per andarcene, tutti e cinque, quando Clairy si rese
conto di un piccolo particolare, proprio sotto il trono di uno dei Due
Zeno, un
piccolo pulsante che, premuto da me, attivò una piccola
botola ai piedi delle
due sedie.
Con
coraggio, io e Junion scendemmo al suo interno, con gli
altri che controllarono l’andazzo della nostra mini-missione.
Raggiungemmo il
fondo molto velocemente, scoprendo vi fosse un semplicissimo
ripostiglio pieno
di cianfrusaglie. Stavamo per andarcene, quando lo trovai.
[Le
Chant De
Roma – AKAME GA KILL]
Sembrava
un semplice scrigno come tanti altri, ma io ero
Portgas D. Flame, una pirata ormai in pensione e sapevo perfettamente
che la
sua disposizione non fosse casuale. Chiunque si fosse avvicinato allo
stesso,
avrebbe attivato moltissime trappole se avesse provato ad avvicinarsi.
Per
fortuna, io non ero una pirata come le altre, ma la
migliore. Ci avrebbe pensato Gabor o qualche Maestro del Key-Blade ad
aprirlo.
Abbandonammo
velocemente il Palazzo degli Zeno, prima che il
Sommo Sacerdote facesse ritorno, rientrando sul pianeta dei Kaio-Shin
per
recuperare la nostra navicella Spazio-Temporale e partire nuovamente
verso
Narnia. Il Sommo Kaio-Shin, invece, tornò a Conton City,
sano e salvo, dopo
aver provato a palpare il seno a me e Clairy (ovviamente, nessuna delle
due
aveva accettato le sue avances).
Solo
a quel punto potemmo tirare un sospiro di sollievo...
...
eravamo sani e salvi, per il momento.
“Aaaahhhh...
perciò è questo il tanto agognato segreto
del Sommo Sacerdote!” esclamò
Clairy, elettrizzata come me per la
nostra grandissima scoperta “Chissà cosa
c’è dentro!!! Magari è il suo punto
debole!”
“Tu
non puoi aprirlo, Gabor?” domandai, con
gli occhi a cuoricino, verso il mio amico druido “Coi
tuoi poteri sarebbe
una passeggiata...”
“...
questa è una stregoneria demoniaca. Non conosco
nessun incantesimo per aprirlo”
Sbuffai,
davanti alle sue parole. E che cavolo!
Ci
avremmo messo altri dieci minuti per tornare indietro
nella nostra linea spazio-temporale. In quei poco tempo a disposizione,
Gabor
aveva eretto una particolare Barriera attorno all’anima di
Zero per impedirgli
di bruciare nel mondo esterno.
“A
proposito... come hanno fatto a estrarti dal corpo di
Simon?” domandò BETA Shiro al demone,
mentre puntava incerto lo sguardo
verso la sottoscritta “Che razza di tecnica
hanno utilizzato?”
Durante
quei frequentissimi viaggi tra le Linee
Spazio-Temporali, avevo avuto la possibilità di ritrovare
l’uomo che amavo,
anche se proveniente dalla Dimensione BETA. Quando gli avevo parlato
della mia
versione e di come entrambi ci fossimo innamorati l’uno
dell’altra, lui era
rimasto completamente scioccato. Da quel momento, aveva cercato di non
legarsi
troppo a me, ma riuscivo a intravederlo mentre controllava, con fare
ingenuo,
la mia schiena e i miei lunghi capelli arancioni.
Io,
certamente, non avrei opposto alcuna resistenza se
avesse cercato di conoscermi meglio, in ogni senso.
“Non
lo so nemmeno io. Mi sono ritrovato separato
dalla mia reincarnazione senza avere la possibilità di
replicare in alcun modo”
ci rispose Zero, confuso quanto noi.
“Quindi
nemmeno tu ne sai nulla... perfetto! Lo
scopriremo quando saremo tornati!”
dichiarò Junion, con decisione.
Cercai
nuovamente di chiamare la Base attraverso il nostro
computer di bordo. Tuttavia, non riuscivo a rilevare alcun segnale
dall’altra
parte e ciò mi spinse ad avere non poche preoccupazioni.
“Ancora
niente?” mi chiese Gabor, altrettanto
turbato.
“No...
e ho un brutto sospetto” dichiarai io, agitata
“Non vi è sembrato strano che il
Sommo Sacerdote ci lasciasse
volontariamente in vita? E se avesse previsto anche tutto questo?”
“E’
molto probabile che sia così”
confermò Zero,
dispiaciuto “E’ molto strano che abbia
lasciato il pianeta di sua spontanea
volontà. Non sarebbe strano se avesse deciso di
puntare direttamente a
Narnia, visto che i Deadly Sins sono in grado di giungervi senza alcuna
fatica”
Le
parole del demone erano dure da digerire, ma poteva
averci visto giusto. Se quello che aveva detto era vero, allora la
nostra
missione poteva essere servita a poco.
“Non
pensarlo nemmeno!”
“Cosa,
Clairy?” domandai alla mia amica,
davanti al suo sguardo severo.
“Non
pensare che questa missione non sia servita a
niente! Abbiamo copiato la Profezia...
abbiamo recuperato tutti quei
libri...” affermò BETA Shiro, con
decisione “… e, cosa più
importante,
abbiamo salvato Zero dalle grinfie di quel folle Angelo! Non
è tutto da
buttare!”
“Già...
e poi c’è questo scrigno da aprire, giusto?”
confermò Junion, afferrando nuovamente il piccolo cofanetto
e cercando di
osservarci dentro grazie al Rinnegan “Niente...
nemmeno la mia abilità
oculare mi permette di aprirlo... deve essere davvero qualcosa di molto
prezioso, se era protetto...”
“...
non era una difesa così elevata, a dire il vero”
ammisi io, con sincerità “Una
banca utilizzerebbe molte trappole più
efficaci”
“Chiunque
le avesse erette, non voleva dare
nell’occhio” comprese al volo
Zero, pensandoci su “Il fatto che il
pulsante di attivazione si trovasse sotto il pavimento dei due troni
dovrebbe
farci intendere alcune cose...”
“...
ovvero?” domandò Gabor,
incuriosito dalle
dichiarazioni del demone.
“Ovvero
che chi possedeva questo scrigno non voleva
farlo trovare da persone specifiche... provate a pensarci su. Cosa hai
trovato
di strano, Flame, mentre cercavi di recuperarlo?”
“Che
le trappole più facili da evitare fossero tutte per
terra. Si trattava perlopiù di mobili, sedie e cianfrusaglie
sparse per tutta
la stanzetta. Io e Junion potevamo poggiare i piedi soltanto su una
piccola
zona di pavimento, la quale si trovava nel punto opposto in cui si
trovava lo
scrigno. La trappola più pericolosa, invece, era quella che
si trovava sui
muri. Se avessimo provato a superare quelle cianfrusaglie a piedi o in
volo,
qualcosa si sarebbe attivato trucidando sia me che Junion...”
“...
e per evitare di fare una brutta fine, hai usato
il tuo Frutto del Diavolo, dico bene?”
“Esattamente.
Ho allungato il mio braccio verso
l’alto, oltre il punto limite dal quale sarebbe scattata la
trappola”
confermai io, continuando la mia spiegazione “Poi
ho esteso il braccio
fino allo scrigno e ho provato prima a spostarlo... quando ho capito
che
sarebbe andato tutto bene, ho deciso definitivamente di prenderlo”
“E
ora voglio farti la fatidica domanda... quanto era
alta la stanza e a che altezza si trovava la trappola più
pericolosa?”
Fu
Junion, stavolta, a rispondere, essendo lui molto più
bravo di me in queste cose.
“Dopo
aver sceso l’ultimo gradino, la stanza era alta
poco meno di un metro e sessanta. Dovevamo restare con la schiena
inarcata per
poterci entrare. La trappola, invece, era a una quarantina di
centimetri
da... HO CAPITO! LE TRAPPOLE ERANO PER I DUE ZENO!!!”
Stupita,
battei un pugno sul palmo della mia mano destra
quando compresi la verità.
“Ora
ci sono arrivata anche io! Quella era una stanza
segreta costruita dal Sommo Sacerdote! Le trappole servivano a fargli
capire se
uno dei due Zeno ci fosse entrato oppure no! Non è
così?”
“Ottima
intuizione. E’ esattamente ciò che penso!”
si congratulò con noi Zero, rispondendoci “Quello
scrigno è stato
nascosto da quel farabutto di un Angelo da chissà quanto
tempo, e ha preparato
quelle trappole in modo tale che gli Zeno non potessero recuperarlo!”
“Io,
però, non capisco... perché il Sommo Sacerdote
voleva che solo gli Zeno non potessero recuperare quello scrigno?”
gli
domandò Clairy, confusa.
In
effetti, quella era la domanda che tutti, in fondo, ci
stavamo facendo con sincerità.
Perché
uno come il Sommo Sacerdote aveva cercato di tenere
quello scrigno nascosto dalle mani degli Zeno e non da quelle di una
persona
qualunque? Perché le trappole erano così facili
da super...
...
no...
...
stavamo ragionando nel modo sbagliato!
“No...
quelle trappole erano perfette per chiunque!”
esclamai io, guardando tutti negli occhi e cercando di farli ragionare
“Nessuno
sarebbe mai riuscito a rubargli quello scrigno, a parte uno dei due
Zeno! Non
ci arrivate? ERANO GLI ZENO STESSI LA TRAPPOLA PIU’
GRANDE DI QUELLA
BOTOLA!!!”
“Che
int... ACCIDENTI, E’ VERO!!!”
confermò BETA
Shiro, battendosi una mano sulla fronte “Quale
imbecille si sarebbe diretto al
Palazzo del Dio Supremo, con l’intento di entrare dentro la
Sala del Trono?
Tutti temevamo Zeno, nessuno escluso...”
“...
e il Sommo Sacerdote ha giocato su questo tasto
per miliardi e miliardi di anni”
confermò Gabor, ormai in linea con i
miei pensieri “Per la barba di Merlino... non
aveva bisogno di trappole
troppo pericolose, perché altrimenti anche gli altri Angeli
si sarebbero
insospettiti, e lo avrebbero scoperto molto prima!”
“Ma
ha commesso un grosso errore di valutazione”
concluse Zero, soddisfatto di essere stato capito al volo “Dopo
aver
spodestato i Due Zeno dal Trono, il Sommo Sacerdote ha cercato soltanto
di
seguire il suo piano, immaginando che la sua sola presenza in quella
sala fosse
più che sufficiente a tenerci lontani dal suo nascondiglio
segreto. Era
convinto che voi, subito dopo avermi recuperato, sareste fuggiti via
per
evitare di metterci in pericolo. La vista di Clairy e la
vostra
testardaggine, tuttavia, ha reso le difese di quel posto completamente
inefficaci!”
“SIAMO
STATI IN GRADO DI FARLA SOTTO IL NASO DELL’ESSERE
PIU’ POTENTE DI TUTTI GLI UNIVERSI!!!”
festeggiò Clairy, trionfante “Immagino
già quale sarà la sua reazione quando
scoprirà la verità! Ben gli sta a quel
pagliaccio!”
“Attenzione
– Vi comunichiamo che il viaggio di
ritorno nella Linea Spazio-Temporale numero 3299342...32432594503,
memorizzata
dagli utenti viaggiatori come Dimensione ALFA-NARNIA, è
avvenuto con successo!”
Ottimo.
La navicella era appena giunta a Cair Paravel. Era
ora di uscire e di raggiungere la nostra amica Kair...
“...
WWWHHHOOOAAA!!!”
CRACK!
[You
See Big
Girl TT – SHINGEKI NO KYOJIN]
“ALLARME!
ATTERRAGGIO DI SICUREZZA FALLITO! DANNI
INGENTI ALLA NAVICELLA! SI RICHIEDE IL PERMESSO PER
UN’ESPULSIONE DI EMERGENZA!!!”
“Permesso
accordato!” urlò Junion,
slacciandosi assieme a noi le cinture di sicurezza e puntando il dito
verso
l’uscita “PREPARATEVI AL PEGGIO!
POTREMMO ESSERE SOTTO...”
Gli
sbalzi che avevano allarmato tutti noi, come erano
iniziati, cessarono in pochissimi istanti. Qualcuno, compresi grazie
all’Haki
dell’Osservazione, aveva preso la nostra navicella e la stava
riportando a
terra. Non volevo sbagliarmi, ma doveva trattarsi di uno dei
partecipanti al II
Torneo del Potere.
Solo
quando quel movimento cessò del tutto, Junion decise di
raggiungere l’uscita della navicella, abbassando la maniglia
e invitandoci a
uscire. Recuperato il piccolo scrigno e mettendomelo dentro la tasca
della mia
camicia, io mi accinsi a seguire il suo ordine.
Quando
misi la testa fuori dall’astronave, il mio naso venne
completamente avvolto dalla puzza di fumo e la mancanza di ossigeno mi
costrinse a chinarmi verso terra, coprendomi la bocca e tossendo fuori
tutte le
improvvise ceneri che avevo inalato.
Cair
Paravel e l’intera foresta erano stati invasi dalle
fiamme. Ecco perché la navicella non era stata in grado di
atterrare
automaticamente nel nostro aeroporto...
...
semplicemente quest’ultimo non era più sicuro.
Colui
che ci aveva salvato era un giovane ragazzino di colore,
dai capelli in stile moicano completamente neri.
“Tu
sei l’allievo di Son Goku. Ti chiami Ub, se non
sbaglio” gli chiese Gabor con gentilezza,
dando conferma alle mie
supposizioni “Mi sapresti dire cosa sta succedendo
qui? Perché la foresta
sta bruciando?”
“Lo
farò mentre ci allontaneremo ulteriormente da qui!”
dichiarò però il giovane di dieci anni, puntando
il dito verso l’oceano “Quelle
fiamme sono tremende... spegnerle è impossibile, e se venite
anche solo
sfiorati da una di queste… è la fine!”
Nello
stesso punto indicato da Ub, mi resi conto che vi
fosse uno strano cubo fatto di KI, nel quale vi stavano almeno un
centinaio di
persone, tra le quali riconobbi molti dei nostri amici. Convinti dalle
parole del
bambino, tutti e cinque raggiungemmo quello strano involucro (io,
ovviamente,
tenuta in braccio da Ub perché incapace di nuotare a causa
del Frutto Gomu
Gomu) e lo attraversammo come se fosse fatto d’aria.
“Un
momento... quello non è Zero?!”
“Sì!
E’ lui!!! Riconosco la sua aura!!!”
In
molti si avvicinarono a sincerarsi delle condizioni del
demone, il quale però era tutto tranne che disposto a
perdere tempo.
Non
aveva tutti i torti. Non riuscivo a percepire la regina
Kairi da nessuna parte...
...
a dire il vero, non riuscivo a percepire tanti altri guerrieri
dalla potenza smisurata.
Goku,
Freezer, Jiren, Broly, BETA Dragon...
...
che diavolo era successo, mentre eravamo stati
assenti?!
“TERRA!”
si rivolse subito Gabor al Maestro del
Key-Blade più esperto e forte dopo Kairi e Aqua “Spiegami
subito tutto
quello che sta succedendo! Perché Narnia è in
queste condizioni?!”
“Fermo,
Terra... parlerò io con loro”
A
risponderci, con nostra grandissima sorpresa, fu Chronoa
facendoci capire che la situazione fosse molto più grave di
quanto avessimo
immaginato. Mai, però, avremmo potuto lontanamente pensare a
ciò che ci venne
dettagliatamente raccontato da una cupa Kaio-Shin del Tempo, facendoci
crollare
nella disperazione più totale.
I
Deadly Sins erano riusciti a far fuori così tanti
guerrieri valorosi, molto più forti di me o dei miei
compagni. Combattenti
leggendari come Goku o Jiren erano stati facilmente uccisi, segno che
la Guerra
fosse ormai nel suo climax maggiore. Anche la nostra amica Aqua si era
sacrificata per salvare la vita di una delle tante ragazze della Ultra
Accademy.
La
rivelazione maggiore, tuttavia, fu quella riguardante una
persona che tutti noi conoscevamo alla perfezione...
...
un uomo che aveva sacrificato se stesso per il bene
della donna che amava e per quello dei suoi amici.
“Quindi,
quello che ha causato quest’incendio è
stato...”
“No.
Dragon non ha causato alcuna vittima”
specificò
Ub, dandoci ulteriori informazioni “Le
fiamme sono state innescate da un
Deadly Sins di nome Wrath, per fortuna neutralizzato definitivamente. Il
vostro amico, però, ha dovuto usare una trasformazione
particolare per
sconfiggerlo... e questa mutazione gli ha fatto perdere il
controllo! Ora
la regina e pochi guerrieri scelti stanno affrontando Dragon per
cercare di
calmarlo... o, nel peggiore dei casi, neutralizzare anche lui!”
“COSA?!
NON SE NE PARLA NEANCHE!!!” affermai io,
inferocita, afferrando il ragazzino per il collo della sua tunica
“AVETE
IDEA DI QUANTO TEMPO ABBIAMO ASPETTATO PER POTER RIABBRACCIARE IL
NOSTRO
AMICO?! AVETE LA MINIMA IDEA DI QUANTO TEMPO ABBIANO ASPETTATO EMERALD,
CRISTAL
E HINODE DI POTER CONOSCERE IL LORO PAPA’!? KAIRI HA DOVUTO
ASPETTARE DIECI
ANNI PER POTER RIABBRACCIARE L’UOMO CHE AMA!”
“LO
SAPPIAMO BENISSIMO!!!” mi rispose il giovanotto,
staccandosi dalla mia presa e indicando un punto alla nostra destra,
dove mi
resi conto, con immenso orrore, ci fossero sette carcasse con circuiti
elettronici fusi “QUELLI CHE SI TROVANO
LI’ SONO UN GRUPPO DI CYBORG CHE
HANNO PROVATO A FAR RAGIONARE IL VOSTRO AMICO... POSSIAMO RECUPERARLI,
PER FORTUNA,
MA COSA SAREBBE SUCCESSO SE, AL POSTO LORO, CI FOSSERO STATE DELLE
PERSONE
INNOCENTI?!”
L’ennesima
mia protesta si mozzò in gola, cogliendomi del
tutto impreparata.
“Noi
per primi stiamo facendo il possibile affinché
ciò non accada”
cercò di farmi ragionare Chronoa, affranta “Ma
se
Dragon dovesse raggiungere questa bolla, vorrebbe dire che nessuno
sarebbe in
grado di fermarlo... se ci uccide lui, il Sommo Sacerdote
avrà vinto... ALFA
Kairi è la prima a saperlo, ed è per questo che
sta cercando di fermarlo!”
“Non
ci riusciranno”
Orripilata,
mi voltai verso Zero, come tutti quanti noi. Il
Demone, tranquillamente, si rivolse ai presenti e ci spiegò.
“Dragon
Oronar, in questo momento, ha raggiunto uno
stadio demoniaco terrificante chiamato Risveglio. Come Alucard, anche i
Demoni
Puri possiedono diversi gusci di KI per trattenere la loro immensa
energia.
Quando si distruggono tutti gli strati protettivi, tornando ad avere la
piena e
massima potenza, il Demone può avere due reazioni in base
alla sua esperienza
combattiva e in base all’ammontare di energia rilasciata. Da
quello che
percepisco con i miei poteri...” il demone di Simon
Kog puntò il dito verso
la foresta, ridacchiando nervosamente “... sembra
che Dragon Oronar, come
Demone Risvegliato, possa addirittura contrastare un Angelo!”
“Non
mente... al momento, solo il Sommo Sacerdote,
Sloth e ALFA Simon possono provare a sconfiggerlo”
confermò un’altra
figura a me sconosciuta, il cui aspetto però mi ricordava
tantissimo Whis o il
Sommo Sacerdote “Nessun altro guerriero potrebbe
contrastarlo!”
“Questo
è
sbagliato”
L’affermazione
di Zero colse alla sprovvista tutti noi, me
inclusa.
“Tu...
tu potresti fermare Dragon?!” affermò
Clairy,
a bocca aperta.
“Sì...
devo soltanto riunirmi con la mia metà”
confermò il demone, guardandosi attorno “Tuttavia,
sento che la sua aura
è... per
la miseria... lo
hanno ridotto fino a questo punto...”
In
un altro punto del cubo magico, tante persone si erano
radunate attorno al corpo di un altro uomo. Riconobbi immediatamente la
reincarnazione
di Zero la quale aveva un aspetto che mi incuteva molto disagio.
La
sua aura era appena percepibile.
“...
è in coma irreversibile dopo essere stato
sconfitto da Sloth” ci rivelò
Chronoa, abbassando la testa con immenso
dolore “Era... era soltanto un ragazzo... non
potrà mai più riavere una vita
norm...”
“Fatela
finita! Lui è ancora tutto intero!”
Zero,
ignorando tutti quanti, si diresse a passo svelto
verso il corpo di Simon schioccandosi le nocche con evidente
soddisfazione.
Quando lo raggiunse, si sedette di fianco a lui, puntando lo sguardo
verso
l’altra persona che era di fronte.
BETA
Chi, la ragazza di Simon, stava puntando malamente lo
sguardo verso l’entità, che ci rivelò
divertita.
“Devo
proprio ammetterlo... quest’imbecille ha fregato
sia il Sommo Sacerdote che tutti voi! Lui non morirà... LUI
E’ ANDATO SU
ANOMALY!”
***
BETA CHI
[Continuazione
– You See Big Girl TT – SHINGEKI NO KYOJIN]
Nel
momento in cui Zero pronunciò quella frase, mi voltai
verso Simon sorridendogli dolcemente. Avrei dovuto immaginarmelo che
uno come
lui non si sarebbe arreso tanto facilmente.
Dopo
aver accettato di far crescere il mio feto dentro la
pancia di Lilith, non avrei mai potuto sopportare l’idea di
dover perdere anche
l’uomo che amavo, il padre della mia bambina.
“Come
fai a sapere di Anomaly?” chiesi al demone,
voltandomi nuovamente verso di lui con sguardo omicida “Tu
conoscevi già
quel mondo?”
“Ci
sono tante cose che tu, Simon o voi altri non
conoscete. Ora Simon si sta allenando per sconfiggere Sloth e
il Sommo
Sacerdote, imparando a usare la sua Anomalia alla perfezione!”
“La
sua Anomalia?” domandò Terra, stranito
“Di
cosa si tratta?”
Zero,
capendo di dover parlare con tutti i presenti, si alzò
in piedi e cominciò a spiegare.
“Un’Anomalia
è una ed una sola capacità che ci è
stata
donata al nostro concepimento, quella che ci permette di essere unici
in ogni
Linea Spazio-Temporale. Lo stesso vale tra ALFA Simon ed il nostro
amico…
entrambi simili, ma con due Anomalie completamente differenti! Non
si tratta di una trasformazione con il KI o un Quirk. Ciascuno
di noi ha una
propria Anomalia, e chi riesce ad attivarla, può cambiare
facilmente le sorti
di una battaglia... di una guerra... di un intero
universo! Voi stessi
potete credermi... perché io ne sono perfettamente in grado!”
Sgranammo
gli occhi, increduli. Era davvero così elevato il
potere di questa Anomalia?
Ripensai
ad Asia Taneko e a quanto fosse temuta da tutti.
Lei aveva affermato di essere giunta da quel mondo, perciò
doveva conoscere
molto bene questo potere tanto decantato da Zero.
“Ovviamente,
io non posso usare la mia Anomalia se non
mi trovo all’interno del corpo di Simon. Probabilmente
è per questo che il
Sommo ci ha separato” continuò
il demone, ammettendo “Sapeva che, se
avesse provato ad affrontarmi fin da subito mentre ero dentro la mia
reincarnazione, avrebbe potuto subire dei danni... MA ORA NON
ABBIAMO TEMPO
DA PERDERE! Chi...” costui si
voltò nuovamente verso di me, ammettendo
“... sono consapevole che non abbiamo avuto dei
buoni rapporti, ma devi
fidarti ciecamente di me. Se rientrerò dentro il tuo
ragazzo, sarò in grado di
salvare quello della tua amica Kairi. Nel momento in cui lui
sarà riuscito a
padroneggiare anche la sua di Anomalia, allora sarà lui
stesso a chiamarti... ma
fino a quel momento, per favore... PERMETTIMI DI...”
“D’accordo!
Ma ad una sola condizione...”
Il
demone rimase completamente senza parole, davanti alla
mia scelta, ma io non avevo finito.
“...
quando tutto questo sarà finito, troveremo un
modo per spezzare la Maledizione che è stata imposta a
Lilith!
Mentre tu eri via... credo che lei si sia redenta. Ha perfino
accettato di
salvare la vita di mia figlia, crescendo il feto nel suo corpo!
Dalle
un’occasione... se davvero l’hai amata, e se ancora
la ami... promettimi che
farai tutto il possibile per non farla soffrire di nuovo! E
non è tutto... ENTRAMBI
TROVERETE DEI CORPI VUOTI DOVE POTER VIVERE LA VOSTRA VITA! NIENTE
PIU’
REINCARNAZIONI O ALTRO! INTESI?!”
Il
ghigno trionfante di Zero fu la conferma che aspettavo.
“Allora
non perdiamo tempo! Entra dentro il corpo del mio
ragazzo!!! Dobbiamo salvare Dragon!!!”
***
Dimensione
di Narnia - Radura del Lampione
Poco dopo...
ALFA KAIRI
[This
Day And Never Again – BEST OST IN THE WORLD]
Combattere
contro Dragon, e distrarlo affinché i miei amici
potessero salvare tutte quelle persone innocenti tele-trasportate nella
Foresta
dei Lampioni per colpa di Pride e Sloth. Questa era la missione che ci
eravamo
prefissati io, Vegeta e Peach, gli unici ai quali avevo chiesto aiuto
per poter
contrastare i poteri dell’immenso e gigantesco Oozaru.
Pensavamo
sarebbe stato molto più facile. La luna di Narnia,
non completamente piena, non era stata la causa della trasformazione
dell’uomo
che amavo, ergo Dragon aveva raggiunto quello stadio di sua spontanea
volontà e
non era successivamente riuscito a controllarlo. Il problema era che
nemmeno
tagliargli la coda ci permetteva di farlo tornare normale,
perché i poteri di
Alucard gli permettevano di riattaccarsela, e non trovavamo la Luna
Falsa da
nessuna parte.
Non
era questa, però, la parte peggiore. L’Oozaru,
ormai
incapace di controllare tutta la sua potenza, aveva fatto fuoriuscire
parte dei
suoi nuovi geni, sia da vampiro che da drago.
Il
risultato era abominevole.
La
scimmia aveva raggiunto lo stadio di Super Sayan e la sua
peluria, quel poco che le era rimasta, era diventata dorata come i miei
capelli
mentre ero trasformata. Il resto del suo corpo, invece, era ricoperto
di
scaglie nere come la pece, con due ali immense che gli spuntavano dalla
schiena,
coperte da piumate e candide penne. Ciò che ci complicava
ancora di più la
vita, tuttavia, era una massa informe di energia oscura che continuava
a parare
tutti i nostri corpi. Essa aveva migliaia di occhi e bocche con denti
affilati,
e ci impediva di avvicinarci oltre al mio uomo.
Molti
sudditi mi avevano descritto quel potere così
terrificante in grado di sterminare, dieci anni fa, quasi tutti i
namecciani di
Neo Namecc. Quella che avevo di fronte, era una delle conseguenze che
aveva
portato l’assunzione del sangue di Alucard.
Come
se non bastasse, la sua potenza era spaventosa. La
trasformazione in Oozaru permetteva a un sayan di decuplicare la
propria forza
e aura, ma per l’ex Generale Supremo dell’impero
Yilancariano l’aumento di
potenza doveva essere stato perfino maggiore visto che, poco prima,
aveva
sconfitto facilmente Wrath e i Cyber-Rainbow come se fossero creature
deboli e
incapaci. Io stessa conoscevo le potenzialità e i difetti di
quella mutazione, perché
avevo imparato a trasformarmi e usare quella forma in quei dieci anni,
senza
perdere il controllo della mia ragione. Dragon, però, non
poteva farlo, perché
dentro al suo corpo non vi stavano soltanto i geni da sayan, ma anche
quelli di
un terrestre, di un drago e di un vampiro.
Controllare
quattro poteri in una volta sola era impossibile
anche per un guerriero esperto come lui, peggio ancora se in formato
mostro
gigantesco.
“Vegeta!
Sei riuscito a percepire dove si trovino le
False Lune?” domandai, affaticata, riuscendo a
malapena a mantenere il mio
Key-Blade tra le mani.
“Sì,
ma raggiungerle sarà impossibile! Si trovano dietro
i suoi bulbi oculari!” mi rivelò Vegeta,
affiancato da Peach.
Perché
loro sembravano molto più in forma di me? Stavo
usando il mio nuovo livello, il SS3, dato che avevo bisogno di
combattere al
massimo della mia forza. Perché, allora, sentivo di non
poter più continuare in
quel modo?
“ALFA
Kairi... non riesci ad andare avanti, dico bene?”
si rese conto il principe, lanciandomi uno dei Senzu che ci eravamo
portati in
battaglia e rivelandomi “Regredisci al SS2. Il Terzo
Livello è una
trasformazione che consuma molto rapidamente la tua stamina! Non
durerai tre
minuti se combatterai ancora in quello stato!”
Oh
cazzo...
...
quindi mi ero indebolita per niente? Se avessi
combattuto con il secondo livello del Super Sayan, non sarei stata in
grado di
aiutare i miei amici. Vegeta era già trasformato in SSB di
Secondo Livello,
mentre Peach, con la sua nuova mutazione genetica, aveva un potere tra
quello
di un SS2 e quello di un SS3, senza contare la sua incredibile
capacità.
“ATTENTI!
STA ATTACCANDO DI NUOVO!!!”
Tutti
e tre evitammo per un soffio di essere uccisi da
un’onda energetica potentissima, sparata dalla bocca dello
scimmione. Quel
raggio andò a finire, purtroppo per il paesaggio
circostante, su uno dei tanti
monti che solcavano i confini di quel regno, disintegrandolo in
pochissimi
istanti.
“Merda...
non puoi usare i tuoi poteri per entrare nel
suo corpo, Peach?” domandai spazientita
all’aliena, la quale mi rispose con
tono seccato.
“Io
entro nei materiali inorganici e nel terreno, non
nelle persone o nei mostri!!! Non credi che l’avrei fatto,
se...”
“FINITELA!
TUTTE E DUE! NON E’ IL MOMENTO DI PERDERCI IN
CHIACCHIERE!”
Sia
io che Peach, frustrate, fummo costrette a dare ragione
al principe dei Sayan. Litigare ci avrebbe soltanto fatto perdere
tempo. Se
puntavamo davvero a sconfiggere Dragon senza ucciderlo,
l’unica speranza che
avevamo era quella di collaborare.
Avevo
già perso Hinode...
...
non potevo perdere l’uomo che amavo per due volte di
fila! Non così!!!
“Merda...
QUESTO SARA’ TREMENDO!!! PREPARATEVI
ALL’IMPATTO!!!”
Vegeta
aveva tutte le ragioni per avere paura. Se i
precedenti attacchi di Dragon erano stati casuali, quello puntava verso
di noi
ed era caricato alla massima potenza. Nel momento in cui sarebbe
partito, non
eravamo certi di poter sopravvivere o evitarlo in alcun modo.
Non
ci restava che una scelta...
...
incrociare le braccia davanti ai nostri corpi e
sperare nel miracolo...
...
morire per mano di Dragon...
...
che destino crudele mi era stato imposto!
“EHI,
SCIMPANZE’!
PERCHE’ NON PUNTI IN QUESTA DIREZIONE?!”
[Vanitas
Theme – GARIK WHEELER]
Orripilati,
voltammo lo sguardo verso il cielo, dove BETA
Chi stava sbandierando le sue braccia cercando di farsi notare da
Dragon...
...
cosa che, purtroppo per lei, avvenne.
“NO!
CHI! QUELL’ATTACCO TI UCCIDERA’!!! SCAPPA!!!”
le
urlò Peach, in preda al panico.
BETA
Chi, tuttavia, continuò a distrarlo, abbassandosi la
patta dei pantaloni e mostrando il suo tondeggiante e sexy didietro al
mostro.
“BRAVO,
KING KONG! QUI C’E’ UNA DOLCE ED INDIFESA
RAGAZZA, FACILE DA UCCIDERE E COLPIRE! NON PERDERE TEMPO CON LORO!!!
COLPISCI
ME!!!”
“Quella
terrestre è rincitrullita del tutto!”
affermò Vegeta, pronto a partire in direzione di BETA Chi
assieme a me e la
compagna d’armi di Lord Freezer “Ha
perso il ragazzo e il figlio... E ORA
VUOLE RAGGIUNGERLI NELL’ALDILA’!!!”
“BETA
CHI! PER L’AMOR DI DIO... VATTEN...”
Sbiancai
quando mi resi conto che Dragon avesse decisamente
puntato alla vita di BETA Chi, e che fosse pronto a sparare la sua onda
energetica dalla bocca.
“NO!
CHI! CHIIIIIIIII...”
BOOM!
Quello
che era avvenuto ci aveva colto completamente di
sorpresa. L’onda energetica dell’Oozaru, invece di
partire in direzione della ingenua
Chi, gli era letteralmente esplosa sul volto facendolo momentaneamente
distrarre. L’aura vampiresca, improvvisamente, era scattata
tutta in direzione
della foresta, cercando di afferrare una figura rapida e scaltra come
una
faina, senza riuscirci.
“Accidenti!
C’è
mancato poco!” affermò BETA
Chi, abbastanza delusa, mentre la
raggiungevamo confusi “Speravo di poter distrarre
Dragon il tempo necessario
per far dare a Zero...”
“SEI
UN’INCOSCIENTE! SEI SENZA CERVELLO, FORSE?!”
le
urlai, con il cuore che ancora mi stava rimbombando nella testa, per la
paura “PENSAVAMO
TI AVESSE UCCISO!!! CHE DIAVOLO TI E’ SALTATO IN MENTE DI
RAGGIUNGERCI!?
QUELL’ESSERE E’ MILLE VOLTE PIU’ FORTE DI
UN DEADLY SINS ED E’
INCONTROLLABILE!!! VUOI MORIRE, PER...”
“...
un momento...hai detto Zero?”
Confusa,
mi zittii e sgranai gli occhi, a causa dello shock.
Avevo sentito bene?
BETA
Chi aveva detto...?
La
ragazza, con un sorriso trionfante, ci alzò il pollice
con una mano e puntò il dito con l’altra verso
Dragon Oronar.
“Esatto...
Zero è tornato dalla nostra parte e ci ha
detto che può aiutarci!!!”
Spiazzati,
tutti e tre ci voltammo verso l’enorme gigante,
il quale si stava ancora massaggiando il volto ustionato dal suo stesso
attacco. Qualcuno si era elevato in volo fino a superarlo, e con le
braccia
incrociate ammirava i risultati del suo attacco a sorpresa.
BETA
Simon? No. Lui era in coma irreversibile... eppure
quello era il suo corpo, non avevo alcun dubbio! Possibile che fosse
davvero
Zero, che fosse sfuggito dalle grinfie del Sommo Sacerdote? Se era
davvero
così, allora...
...
allora...
“Eh
già! Ci siamo anche noi, razza di incosciente
innamorata che non sei altro!”
Quando
li vidi tutti e cinque in forma e in salute, senza
alcun graffio, mi gettai tra le loro braccia scoppiando a piangere come
una
bambina.
Temevo
di aver perso anche loro. Temevo che i miei migliori
amici (Gabor, Flame, Junion, Clairy e Shiro, anche se
quest’ultimo dalla
Dimensione BETA) fossero tutti morti per mano dei Deadly Sins, quando
li avevo
mandati al palazzo degli Zeno senza sapere che il nemico si trovasse
proprio
lì.
Invece
erano riusciti a sopravvivere anche a
quell’avventura suicida!
“Non
abbiamo molto tempo per festeggiare!”
dichiarò Vegeta, appoggiato da Peach, chiedendo a BETA Chi e
ai nuovi arrivati
“Se ci avete raggiunto, è
perché voi avete un piano, giusto?”
“Dici
bene, principe dei sayan!”
confermò
Gabor, puntando il dito verso Zero e affermando “Dobbiamo
semplicemente
lasciar fare a lui! Quel demone, al momento, è il solo che
possa sconfiggere
Dragon in battaglia!”
“Davvero?
Io non ne sono così convinto...” ammise
il
sayan, osservando l’Oozaru rimettersi in piedi “...
quell’essere è più
potente di Jiren, più resistente e agile di Freezer, ed
è perfino più pazzo di
Broly trasformato!Come se non bastasse,
ha una tecnica di base pari
alla mia o a quella di Kakaroth! Cosa vi fa credere che quel pagliaccio
possa...”
Il
silenzio era calato in tutta la foresta. Non vi era altro
suono, se non quello dei nostri respiri affannati.
Qualcosa
era cambiato. Non riuscivo a capire cosa o come, ma
ero convinta al cento per cento che Zero avesse cambiato qualcosa in
lui.
Lo
stesso sembrò pensarlo Dragon Oronar, il quale aveva
puntato minacciosamente lo sguardo verso uno dei primi due Demoni Puri
mai nati
nella storia di tutti gli universi.
Eppure,
l’aura che percepivo in Zero era immensamente più
bassa rispetto a quella dell’Oozaru alato. Cosa mi impediva
di trattarlo come
un avversario debolissimo in confronto al gigantesco scimmione.
“Lo
sai... è un vero peccato che Simon non sia qui per
poterti affrontare” dichiarò
il demone, leggermente deluso, cominciando
ad avvicinarsi verso Dragon, il quale per la prima volta fece qualche
passo
indietro “Sono convinto che lui, a
differenza mia, avrebbe escogitato un
altro dei suoi incredibili trucchetti... ma con me, devo ammetterlo, tu
non hai
alcuna speranza. La mia Anomalia, purtroppo per te, calza male con i
tuoi nuovi
poteri! Potrai essere molto forte, vero... ma non puoi nemmeno torcermi
un
capello!”
La
mia mascella rischiò di staccarsi dal mio cranio quando
sentii le parole del demone.
“Devo,
tuttavia, riconoscere che neanche io sono in grado
di farti un graffio, in questa forma... per questo, mi trovo costretto
a fare
qualcosa che mai e poi mai mi sarei immaginato in tutta la mia vita da
mortale
e da demone. Sono costretto a usare il tuo stesso trucco...
E’ IL MOMENTO DI
ANNULLARE TUTTE LE MIE BARRIERE DI RILASCIO! DA OGGI, IO
RIUTILIZZERO’ LA MIA
FORMA ORIGINALE!!!”
Nel
momento in cui pronunciò quelle parole, una forza
completamente sconosciuta ma immensa mi penetrò in ogni
centimetro del mio
corpo, facendomi tremare da capo a piedi e spegnendo definitivamente
tutte le
fiamme demoniache della foresta, che vennero completamente inglobate
nel corpo
di Zero, la cui aura aumentò improvvisamente.
Non
avevo mai provato, in tutta la mia vita, una sensazione
del genere. Chiunque possedesse una tale capacità, era
impossibile da
sconfiggere. Non avrei mai potuto nemmeno sfiorarlo con un dito.
La
stessa energia premette con una forza e una potenza
smisurata nel mio cervello, costringendomi inevitabilmente allo
svenimento
totale.
***
Dimensione
GAMMA
Nello
stesso momento…
BETA CRISTAL
[Comet
- NARUTO]
Anche
quella volta, io non ero stata in grado di resistere
alla figlia di Malefica, e mi ero lasciata tentare senza poter o voler
opporre
alcuna resistenza.
Erano
le due di notte quando riaprii gli occhi, leggermente
infreddolita. Il nostro letto era stato privato di tutte le coperte, le
quali
erano state tutte ammucchiate in un angolino della stanza durante il
nostro
approccio, se così potevo ancora chiamarlo.
No. Inutile prendermi
in giro. Io e GAMMA Hinode avevamo fatto sesso ed ero stata
completamente
consenziente. Tutto questo era avvenuto nel giro di pochissime ore.
Ero impazzita. Avevo
perso il lume della ragione. Forse stavo cercando qualcuno a cui
legarmi dopo
la morte di mio padre?
Sapevo soltanto che,
in quei momenti di pura follia e passione, GAMMA Hinode non mi appariva
come
una strega psicopatica e minacciosa, ma come una donna che desiderava
soltanto
avere qualcuno a cui mostrare il suo lato più nascosto e
intimo.
Capendo
che, ormai, non sarei riuscita a dormire se non mi
fossi sbrigata a coprirmi le nudità con qualcosa addosso,
decisi di alzarmi e
di cercare, tra i cassetti di quella camera, qualche indumento che
potesse
scaldarmi. Mi rifiutai categoricamente di rimettermi gli stessi abiti
con i
quali ero giunta nella Dimensione GAMMA, ormai logori e da buttare dopo
tutte
le battaglie che avevo affrontato, tra il Torneo del Potere e la
prigionia sul
globo gigantesco costruito dai Deadly Sins.
Tra
i tanti vestiti, scelsi un pigiama rosa confetto fatto di
lana, che bastò a farmi stare leggermente meglio.
“Tu
non odi il rosa?”
Quando
mi voltai verso il letto, mi resi conto che GAMMA Hinode
fosse ancora sveglia.
“E’
l’unico indumento con la mia taglia, qui. Vuoi che
ti passi qualcosa?”
Il
leggero tremolio sulle sue braccia fu una sincera e
imbarazzante risposta da parte della donna, che ridacchiò
divertita prima di
ricevere un altro pigiama, lanciatole da me poco prima che recuperassi
le
coperte del letto.
Tecnicamente,
io ero una prigioniera, e lo stesso valeva per
tutti gli altri miei amici che si trovavano lì.
Perché, allora, mi trovavo così
bene con lei, al punto da farle una domanda subito dopo aver cominciato
a
risistemare le coperte sopra al materasso?
“Posso
rimetterle... oppure hai intenzione di continuare
a giocare con me, stanotte?”
“Puoi
stare tranquilla... che tu ci creda o meno, sono
senza forze anche io” ammise la strega, tirando un
lungo sospiro mentre si
infilava il pantalone del pigiama, con una sensualità tale
da farmi arrossire
di colpo per il piacere “Tu, Cristal, hai
sempre avuto il potere di farmi
dare il massimo, in qualunque cosa... che fosse un gioco, una sfida...
o che
fosse anche una semplice notte di sesso sfrenato!”
“In
effetti, non so nulla di ciò che è realmente
accaduto
qui” realizzai io, incuriosita, mentre mi infilavo
finalmente sotto il
piumone assieme a Hinode, recuperando dal cassetto le foto che i miei
amici
avevano trovato “Tu mi hai sempre
conosciuto, mentre io non ti conosco
affatto. Quello che abbiamo fatto... è stato... lo ammetto,
non ho le parole
per descriverlo. Tuttavia, non so come affrontarlo, perché...”
“Non
è colpa tua. Tu non sei la stessa Cristal che ho
conosciuto io”
L’ammissione
di GAMMA Hinode mi lasciò sbigottita. Che
intendeva dire la figlia di Malefica? Che mi aveva mentito?
“Cerco
di essere più chiara. Tu sei identica, in tutto
e per tutto, alla ragazza che io amavo, sia nell’aspetto che
nel carattere”
specificò GAMMA Hinode, ammettendo tuttavia “Però…
il tuo sguardo, quando mi
guardi, è diverso dal suo. Nei tuoi occhi leggo confusione,
disagio per ciò che
abbiamo fatto… e, soprattutto, tanta paura per come
potrebbero reagire tua
madre, tuo fratello e i tuoi sudditi”
Abbassai
lo sguardo, amareggiata. La strega ci aveva visto
giusto, leggendomi facilmente l’anima come se fossi un libro
aperto. GAMMA Hinode,
almeno inizialmente, era una nemica, la figlia di colui che aveva
ucciso mio
padre adottivo davanti agli occhi della regina. Era la stessa donna che
aveva
fatto credere, a me e mio fratello Emerald, di avere ucciso molti dei
nostri
amici con le sue stesse mani.
[I
Have Seen Much - NARUTO]
Hinode,
nel bene o nel male, era la responsabile, come tanti
altri, della caduta di Hearts. Era più che lecita la mia
diffidenza.
“Lei,
invece, non era come me?” le chiesi
quindi, provando a capire cosa avesse provato la mia versione di quella
Linea
Spazio-Temporale.
La
risposta di Hinode, invece, mi prese alla sprovvista.
“Cristal
no… ma io sì.
Ricordo ancora la
prima volta che lei mi dette un bacio, dentro questa stanza. Sino a
quel
momento, io avevo sempre considerato quella ragazza come la mia
principessa,
mentre io ero la sua damigella di corte personale. Dopo quel breve, ma
intensissimo contatto fisico, io mi inventai una scusa e scappai via,
preda dell’imbarazzo
e della vergogna” mi raccontò, puntando
lo sguardo verso il soffitto e
socchiudendo gli occhi, come se volesse mettere a fuoco un punto in
particolare, prima di ridacchiare e ammettere con imbarazzo “Quel
bacio
mi ha totalmente spiazzato, BETA Cristal.
All’epoca, tutti i ragazzi
e le ragazze della mia età mi evitavano come la peste,
perché ero la figlia
della strega più potente e pericolosa dell’intero
universo. Pensavo che anche
tu avresti fatto lo stesso. E poi, diciamocelo…
tutto mi aspettavo, tranne
che di piacere fisicamente a una donna… e quale donna,
aggiungerei! Invece di
trovare un principe azzurro, mi si è presentata davanti
un’adolescente impavida
e ribelle. Sono sensazioni che non si possono comprendere,
fino a quando
non le provi in prima persona… per te è
lo stesso, non è così? Io ero come
te, Cristal… per questo riesco a capire il tuo
disagio per il desiderio
fisico che hai provato, e a cui non sai darti ancora una risposta.
Perché
quella donna mi ha baciato? Perché mi è piaciuto?
Perché, quando la vedo, non
riesco a comportarmi normalmente? Ti ricorda qualcuno, per
caso?”
Stavolta
fui io a ridere nervosamente. Non aveva tutti i
torti, nemmeno questa volta. Un semplicissimo e intimo contatto tra due
persone, di qualunque sesso, era in grado di lasciare un segno
indelebile nelle
anime di ciascuna di esse. Per Hinode e per me era stato lo stesso.
“Già…
direi che le tue guance rosse sono una risposta più
che evidente!”
Più
imbarazzata che mai, provai a coprirmi la faccia con il
mio cuscino, peggiorando soltanto la mia situazione e aumentando il
bollore sul
mio volto. Il mio gemito soffocato fece nuovamente divertire la figlia
di
Malefica, che mi rivelò.
“Tranquilla,
BETA Cristal. Io non ti costringerò ad
amarmi con la forza. Tu non sei la stessa, che a me piaccia oppure no”
ammise GAMMA Hinode, mentre mi toglievo il cuscino dalla faccia per
respirare “Sono
felice di poter passare del tempo con una persona così buona
e gentile come te…
ma questo, per quanto mi riguarda, è ben lontano
dall’amore che ho provato per GAMMA
Cristal”
Inizialmente
detti ragione a Hinode con un cenno del capo.
Dentro di me, però, sentivo una sensazione molto particolare
nascere e
diffondersi. Che strano. Era delusione, quella che provavo? Era la
prima volta,
nella mia vita, che qualcuno riusciva a farmi sentire così
apprezzata e voluta…
…
possibile che io, a differenza sua, fossi già
innamorata?
Il
volto della mia mamma riaffiorò tra i miei ricordi, e la
nostalgia di casa mi assalì nuovamente. Mi mancava da
morire. Era a Kairi che
io mi rivolgevo nelle situazioni in cui desideravo soltanto sfogarmi e
lasciarmi andare e, da brava madre quale era, mi stava sempre ad
ascoltare e
coccolare.
“E
alla fine come è andata?” le
domandai,
cercando di scacciare momentaneamente quei pensieri dalla testa.
“Ehm…
ecco…”
Una
goccia di sudore cadde dalla fronte della strega.
“…
alla fine, la principessa mi fece chiamare nuovamente
dentro la sua stanza, una settimana dopo. Vorrei poterti dire che
abbiamo
parlato tranquillamente di quanto fosse accaduto, ma… la
verità è che GAMMA
Cristal…”
“…
GAMMA Cristal…?” insistetti
io, con
moltissima curiosità.
Alla
fine, la donna sospirò sconfitta, prima di ammettere.
“…
GAMMA Cristal non mi dette il tempo di reagire.
Dopo che io entrai, lei chiuse la porta della sua stanza a chiave,
rinchiudendomi assieme a lei. – Adesso non mi
scappi più… - mi disse,
facendomi venire una paura incredibile. Pensavo che, dopo la fuga della
prima
volta, intendesse chiamare le guardie e farmi arrestare, vendicandosi
del mio
iniziale rifiuto… e invece…
invece…”
Toccò
a lei, stavolta, nascondersi sotto il suo cuscino,
lasciandomi intendere cosa fosse realmente successo in
quell’occasione. Almeno,
questo era quello che mi aveva lasciato comprendere, ma magari mi
sbagliavo…
“…
era… era la mia prima volta…”
No.
Non mi ero sbagliata affatto.
La
mia versione alternativa era davvero così perversa?!
“O-ok…
niente dettagli sessuali, per favore!”
la interruppi subito io, prima che mi tornasse una nuova vampata di
calore
improvviso “Volevo soltanto capire quando hai
cambiato idea sul conto di…
stare insieme a GAMMA Cristal, ecco…”
Ci
vollero diversi secondi, prima che lei potesse
rispondermi senza diventare rossa come un pomodoro. Era davvero la
stessa donna
che, mentre mi rapiva, cercava di sedurmi con uno stupro?!
“Quando
Cristal mi permise di andare via dalla stanza, io
ero moralmente a pezzi. Avrei potuto facilmente impedirle di toccarmi,
coi miei
poteri, ma avevo paura delle conseguenze che ne sarebbero scaturite.
Già mi
immaginavo cosa sarebbe potuto succedere… la
figlia di Malefica ha tentato
di vendicarsi della morte di sua madre, provando a fare del male alla
figlia
dei sovrani… GAMMA Cristal era stata arrogante e
non mi chiese alcun
permesso per fare sesso con me, ma non fu né cattiva
né violenta con me, questo
ci tengo a specificarlo. Semplicemente, i suoi sentimenti
andavano in
contrasto coi miei. Io non ero riuscita a vedere cosa Cristal
provasse nei
miei confronti, ma solo ciò che avevamo fatto. Io avevo
fatto sesso con la
principessa del Regno di Hearts. I suoi genitori avevano ucciso mia
madre per
salvare il nostro pianeta, e mi avevano affidato alla
servitù affinché non
ricommettessi gli stessi errori della tanto temuta strega. Se qualcuno
ci
avesse scoperto, io sarei finita al patibolo perché tutti
avrebbero creduto
fossi stata io a soggiogare la principessa. Tutte queste emozioni e
paure,
messe insieme, mi spinsero, una volta liberata, a scappare da quella
stanza a
gambe levate e con le lacrime agli occhi”
“Oh
no…” esclamai io, incredula davanti a
quella
versione.
Perfino
io ero rimasta colpita da cosa fosse accaduto. In
fin dei conti, GAMMA Hinode aveva avuto un’esperienza molto
più negativa della
mia.
“Per
un mese, non ebbi il coraggio di uscire dalla mia
stanza. Tutta la servitù aveva intuito che tra me e la
principessa fosse
successo qualcosa di grave e avevano deciso, per paura, di lasciarmi
stare. Io,
invece, non attendevo altro che una chiamata dalla Guardia Reale per
essere
arrestata…”
“Ma…
ma non sarebbe stato giusto!” esclamai io,
orripilata davanti a quelle parole “…
cosa avevi fatto di male? Ero stata io
a… ehm… era stata la mia versione GAMMA
a fare il primo passo, non tu!”
“Cristal…
credi davvero che tutti accettino facilmente
il fatto che la Principessa, la futura regina del Regno di Hearts,
fosse in
realtà lesbica e che fosse innamorata di Hinode, la figlia
della strega
assassina?”
Oddio.
Ora capivo di cosa stesse parlando.
Nel
corso della mia breve vita, nel nostro regno erano
scoppiati molti scandali su rapporti tra persone dello stesso sesso,
che
fossero uomini o donne, e non tutti accettavano di buon grado qualcosa
del
genere. Non so se per ignoranza o se per paura, ma l’omofobia
portava
moltissime persone a temere qualcosa che non li sfiorava per niente. Si
trattava di due persone che si amavano e che volevano restare legate
per il
resto della loro vita, eppure c’erano degli stupidi che
continuavano a
ripudiare quell’idea, come se rischiassero di prendersi un
grave malanno. Gran
parte delle volte, tuttavia, mi rendevo conto si trattasse sempre di
persone
invidiose.
Grazie
ai Kami e a tutti gli Dei, a me ed Emerald era stata
impartita una buona disciplina su quell’argomento, da parte
sia di Dragon che
di Kairi. Qualunque forma di amore doveva essere accettata,
purché un membro
della coppia non recasse danno fisico o sentimentale
all’altra persona. Questo
ci era stato insegnato, e personalmente ritenevo quel dogma un vero e
proprio
stile di vita che avevo inculcato nella mia anima.
Ma
a GAMMA Cristal? A lei era stato impartito lo stesso
insegnamento?
La
figlia di Malefica, per aver accettato le avance della
mia versione alternativa, aveva rischiato di mettersi contro il parere
non solo
dei sovrani, ma anche di tutto il regno. La loro non era una coppia di
due
ragazze che si amavano. Una era la figlia di una strega che aveva
cercato, da
quanto avessi capito, di distruggere il loro intero universo.
L’altra era la
figlia degli eroi che avevano sconfitto e ucciso la nemica, la
Principessa del
regno che aveva rischiato l’estinzione.
Il
popolo non avrebbe mai gradito di buon occhio una loro
relazione. Chiunque avesse una mente leggermente più
limitata avrebbe trovato
del marcio in tutto ciò, anche se non c’era niente
di male in due ragazze che
si amavano a vicenda.
“Tutti
questi dubbi, però, svanirono quando la Guardia
Reale venne a chiamarmi per davvero… mi era stato comunicato
che i sovrani,
nonché genitori della principessa Cristal, avevano chiesto
di ricevermi nella
Sala del Trono. Ormai certa della mia condanna, decisi di accettare
senza
opporre alcuna resistenza…”
Sgranai
gli occhi, orripilata. Lo avevano fatto sul serio?
Avevano davvero provato a mettere GAMMA Hinode alla gogna?
Il
suo sorriso e la sua commozione, tuttavia, mi
anticiparono un lieto fine che, dolcemente, lei mi raccontò.
“…
quando entrai dentro quell’enorme stanza, di cui io
non avevo mai varcato la soglia… GAMMA Cristal
ignorò ogni regola del
galateo e, disperata come non mai, si gettò tra le mie
braccia in preda alle
lacrime. Urlò davanti a tutti, genitori e
servitù, che le dispiaceva per quello
che mi aveva costretto a fare e che non l’avrebbe fatto mai
più. Mi disse…
mi disse che avrebbe preferito mille volte non vedermi mai
più e stare male,
piuttosto che mettere a repentaglio la mia salute. Io,
semplicemente, non
sapevo più cosa risponderle. Non mi sarei mai
immaginata che lei, la
principessa in persona, venisse a scusarsi con me per quello che aveva
fatto. Furono
il Re e la Regina a prendere il controllo della situazione, annunciando
che, da
quel momento, io avrei dormito nello stesso piano della famiglia reale.
Solo
tempo dopo, venni a scoprire la verità…
Cristal, subito dopo che me ne
andai dalla sua stanza, era corsa a piangere da suo fratello Emerald
che,
invece di darle ragione, la rimproverò per quanto mi avesse
fatto. Per non
farmi soffrire ulteriormente, entrambi i fratelli avevano deciso di
parlare
apertamente con i loro genitori di quanto fosse accaduto.
Questi ultimi,
invece di mandarmi via all’istante, mi avevano convocata in
loro presenza per
cercare di capire cosa stesse succedendo… e quando
avevano visto GAMMA
Cristal venirmi incontro con così tanta foga, avevano
compreso che nessuna
delle due aveva avuto cattive intenzioni”
“Quindi
l’hanno accettato subito, senza darvi addosso?
Che bravi genitori che erano!” affermai io, con
immensa gioia.
“Già.
Il signor Sunrise e la signorina Starlight erano
diventati come due genitori, per me, e inizialmente era quella la loro
intenzione. Non mi costrinsero a mettermi con loro figlia solo per suo
capriccio, ma lasciarono che fossi io a fare luce sui miei sentimenti,
e mi
avevano tenuto a palazzo più per crescermi come se fossi
loro figlia. Il mio
cuore, però, aveva già deciso nel momento in cui
avevo sentito le scuse di
Cristal e le sue lacrime bagnarmi il vestito. La sera stessa in cui
decisero di
lasciarmi a palazzo, fui io stessa a presentarmi dentro la camera di
Cristal…”
Mi
scivolò una lacrima sulla guancia. Mi ero commossa
sentendo quella storia così toccante. Ora capivo
perché GAMMA Hinode era così
legata a me e ai sovrani di quel regno. Quindi quello era il Vero Amore
di cui
molti parlavano, quello che non si poteva spiegare a parole, ma che
potevi
comprendere solo vivendolo nel profondo.
Forse,
un giorno, l’avrei trovato anche io.
Chissà…
…
prima, però, dovevamo sconfiggere quei farabutti dei
Deadly Sins e del Sommo Sacerdote!
Improvvisamente,
però, mi resi conto di un piccolo
particolare nel racconto di Hinode, al quale desideravo delucidazioni
in
merito.
[Itachi’s
Theme - NARUTO]
“Sunrise
e Starlight? La mia madre non era Cristal
Orochi?”
“Tu
sei la figlia di Cristal Orochi, della Dimensione
BETA. La verità l’ho
scoperta solo poco tempo fa… tu non sei
soltanto la sua figlia biologica… ma sei la sua
Reincarnazione!Cristal
Orochi, invece, è la Reincarnazione di GAMMA Cristal.
Il Sommo Sacerdote
si è divertito a giocare con le nostre vite. Non solo ha
mandato Zamasu e Pride
nella nostra Linea Spazio-Temporale, uccidendo tutti quelli che amavo e
che
rispettavo… ma ha fatto sì che la tua
anima fosse costantemente
reincarnata, in modo da poterti controllare… in
modo da controllare me, che
ero l’unica sopravvissuta e il suo unico obiettivo!”
“Per-perché
voleva sia me che te? Cosa teme da entrambe?”
le domandai, sempre più rapita dalle sue parole.
Per
tutta risposta, Hinode puntò il dito verso i leggendari
oggetti che mio padre adottivo aveva donato sia a me che a mio fratello
Emerald.
“Quegli
artefatti sono ciò che ha spinto il Sommo
Sacerdote a volerti imprigionata come una marionetta tra i suoi
fili… quelle
armi, un tempo, appartenevano ai quattro leggendari Re e Regine di
Narnia, e
vennero donati loro da un’entità di nome Aslan, di
cui però si sono perse le
tracce. Non so come, ma l’uomo che si è innamorato
di Cristal Orochi, il tuo
padre biologico, era un loro discendente. Si chiamava Arthur Pevensie,
e da
quanto ho scoperto era il figlio di una delle due regine, Susan
Pevensie. Ogni
oggetto che ti è stato donato, possiede dei poteri a dir
poco straordinari,
tali che perfino gli Dei non sanno darsi una risposta. Solo
un discendente
di sangue dei Quattro Re o una persona dal Cuore di Pura Luce sarebbe
in grado
di utilizzarli…in particolare, si dice che la Spada di
Narnia sia stato il
primo Key-Blade creato in ogni mondo. Il suo nome, dice la leggenda,
è Fiamma
della Speranza”
Sgranai
gli occhi, sbigottita. Stava scherzando?! Quella
spada, in realtà, era un Key-Blade?! E non una chiave
qualsiasi…
…
Fiamma della Speranza?! Il Primo Key-Blade in
assoluto?!
Ecco
perché non riuscivo ad afferrare altre chiavi, al
Cimitero dei Key-Blade. Semplicemente, ero stata già
accettata da un’altra
chiave e non avevo bisogno delle altre.
“E
gli altri oggetti?”
“Anche
quelli sono leggendari. Si dice siano in grado di
cambiare il destino di coloro che li possiede! Il Corno Magico, quando
suonato,
ti permette sempre di ottenere l’aiuto che si
desidera… il Pugnale, che ti ho
regalato questa sera, è in grado di tagliare qualunque
materiale… l’Arco e le
Frecce non mancano mai il bersaglio… lo Scudo
sarà sempre in grado di
proteggerti dagli attacchi dei tuoi nemici… e
quell’Unguento può guarire
dalle ferite con una sola goccia, e non finisce mai!”
Per
tutti i Kami! Erano davvero così eccezionali?!
Ora
cominciavo a capire perché il Sommo Sacerdote non
volesse che qualcuno possedesse certe armi contro di lui!
“…
e per quanto riguarda me…”
finì di spiegare
la figlia di Malefica, rigirandosi tra le coperte e ammettendo
“… sai già
tutto, dopo che mia madre ve l’ha rivelato qualche ora fa.
Questa è l’Abilità
Vampirica con la quale sono nata, ovvero la Lettura del Destino. Per il
Sommo
Sacerdote, io e tutte le mie versioni sono e resteranno essenziali per
la
riuscita del suo piano… perché solo la
più alta carica divina esistente ha
il potere di modificare il Destino dei mortali!”
“…
e, venendolo a scoprire da te, potrebbe anticipare
ogni nostra mossa. Quindi è così che lui
è stato in grado sempre di scoprirci.
Perché tu eri lì a rivelargli tutto…”
Affranta,
lei non mi rispose. Ci avevo azzeccato, purtroppo.
“Perché…
se sapevi che lui era la causa della morte di
Cristal… perché l’hai seguito?”
“Perché
non lo sapevo. Io non ho sempre avuto quel
potere” mi spiegò lei,
distrutta “Per me, l’assassino di GAMMA Cristal restava Pride,
perché non avevo
la possibilità di scoprire la verità con la mia
Anomalia. Questo mi reso
malvagia, BETA Cristal… sono diventata un mostro, e le
parole del Sommo
Sacerdote mi avevano incantata. Questa situazione, tuttavia,
è cambiata
quando ho conosciuto BETA Hinode. Lei sapeva che, un giorno, quel
bastardo l’avrebbe
cercata e, per non essere usata, sbloccò i miei reali poteri
prima di togliersi
la vita davanti ai miei occhi. Da quel momento, io mi
rifiutai
categoricamente di collaborare con il Sommo Sacerdote e tornai nella
Dimensione
GAMMA… tuttavia, quel verme mi gettò contro il
suo intero plotone e mi catturò
definitivamente. La mia anima venne spartita in otto parti,
le quali
vissero una vita indipendente l’una dall’altra. Il
resto potrai fartelo
raccontare dagli altri, Gin per primo… ho
recuperato la mia completa memoria
nel momento in cui mi sono riunita con gli altri pezzi del mio corpo.
Grazie a
questo, sono stata in grado di ideare, assieme a Lilith, una strategia
per
sconfiggere definitivamente il Sommo Sacerdote, sperando possa
funzionare”
“Costringerlo
a tornare mortale prima del tempo…”
Malefica
aveva accennato un argomento di questo tipo mentre
ci spiegava tutto quello che stava accadendo. Apparentemente sembrava
più
facile a dirsi che a farsi.
No.
Per fare accadere una cosa del genere, serviva un vero
miracolo…
Improvvisamente,
qualcuno bussò debolmente alla nostra
porta, cogliendoci alla sprovvista. Ci guardammo, sorprese, tra di noi,
prima
che Hinode si alzasse scocciata per aprire la porta.
Era
la piccola Ayumi che, affranta, si scusò prima di dire.
“Malefica…
vuole che tu, Hinode, la raggiunga
immediatamente!”
***
Dimensione
di Narnia – Radura del Lampione
Nello
stesso momento…
ZERO
[Kakuzu
- NARUTO]
Era
da moltissimo tempo che non mostravo la mia vera forma
da Demone. Quella era la mia modalità di Risveglio,
trasformazione che solo io
e Lilith, da ciò che sapevo, eravamo in grado di raggiungere
tra i Demoni Puri.
Ero
diventato un enorme cane-lupo, alto quasi quindici
metri, dalla folta peluria chiara ma dagli occhi ambrati in grado di
trafiggerti
l’anima con uno sguardo.
Io
non ero un semplice demone. Io ero il primo Lupo
Mannaro di tutta la storia! Ora ero in grado di tenere testa
all’Oozaru senza
che questo potesse contrastarmi.
Fondendo
questi poteri con la mia Anomalia, potevo
facilmente affermare che Dragon era già spacciato.
Il
gigantesco scimmione provò nuovamente a sparare un grosso
colpo energetico dalla bocca, ma stavolta fui più rapido sia
di lui che della
sua massa oscura, balzandogli addosso con le mie zampe anteriori e
afferrandolo
per il collo con la mia bocca. La mascella serrò forte sulle
sue carni,
permettendomi di tirarlo in aria e gettarlo a centinaia di metri di
distanza
dal sottoscritto.
“E’…
è incredibile… riesce facilmente a tenergli
testa!” dichiarò, sbigottito,
il principe dei Sayan Vegeta, a bocca
aperta per quanto avessi compiuto.
La
verità, però, era che non avevo fatto ancora
nulla. A
differenza di Dragon, con la mia forma originale e con il potere del
Risveglio,
ero perfettamente in grado di controllarmi senza rischiare di perdere
il lume
della ragione.
Inoltre,
avevo nell’arsenale molte tecniche da poter
utilizzare per sconfiggere il mio avversario. Tante leggende avevano
parlato
delle mie capacità, ma non erano mai state troppo precise.
Il
mio primo potere riguardava l’accumulazione di potere. La
Luna non mi spingeva alla trasformazione, ma mi rendeva immensamente
più forte
a seconda del suo moto. In particolare, più la luna era
piena, più potere della
Luce possedevo. Al contrario, il mio KI eccedeva
nell’Oscurità. Quel giorno, lo
spicchio lunare illuminato era maggiore rispetto a quello coperto, ma
potevo
comunque disporre di entrambe le forme di energia del Cuore. Il danno
di questa
tecnica, purtroppo, era che non si attivava durante il giorno, quando
la luce
della Luna era oscurata dal Sole.
Il
mio secondo potere, invece, riguardava il mio morso. Come
un serpente, ero in grado di iniettare sostanze dai miei canini, o per
mezzo
della mia saliva, direttamente nel corpo del mio nemico. Nessuna di
queste era
mortale, ma la più tremenda aveva un potere oltremodo
spaventoso, ancora di più
per un essere mezzo vampiro…
…
Dragon se ne rese conto subito quando, urlando per il
dolore, cominciò a dimenarsi come un matto, scalciando e
tirando pugni per
aria, incapace di comprendere cosa gli stesse succedendo, mentre dal
mio morso
stava cominciando a fuoriuscire un liquido gommoso.
Quella
sostanza era in grado di scindere le molecole del
sangue in elementi semplici, lasciando che esso fuoriuscisse dalle sue
ferite
attraverso quella sostanza gelatinosa. Per un vampiro, provare a
succhiare
quella cosa equivaleva a una condanna a morte.
Era
il mio terzo potere, tuttavia, a rendermi impossibile da
sconfiggere per uno come Dragon.
Le
unghie affilate delle mie zampe, infatti, erano in grado
di attraversare i corpi delle mie vittime, senza che loro potessero far
nulla
per fermarmi. Potevo trapassare anche il cuore senza lasciare segni sul
petto…
…
e potevo, come feci in quel caso, trapassare gli occhi
del gigantesco gorilla, senza ciecarlo…
…
ma distruggendo le False Lune che Pride e Sloth
creato dietro i suoi bulbi oculari!
“Perdonami,
Dragon… ma con la mia Anomalia attiva, non
saresti mai riuscito a sconfiggermi. Avevi già perso quando
ho deciso di
affrontarti…”
La
furia immensa del gigantesco scimmione, finalmente, si
placò.
“Guardate…
STA TORNANDO NORMALE!”
Era
così. Peach aveva ragione. Dragon stava finalmente
regredendo alla sua forma umana, mettendo finalmente termine a quella
contesa
senza senso. Per questo decisi di usare il mio quarto ed ultimo potere,
quello
della mia mutazione fisica, per diventare grande come un essere umano
terrestre,
tornando a poggiare i miei piedi per terra.
Fin
quando Simon non avrebbe riottenuto il controllo del suo
corpo, quest’ultimo sarebbe rimasto in forma da lupo mannaro.
Non mi restava
molta scelta. Per fortuna, la mia sopravvivenza nel mondo dei vivi, con
quella
forma, era di almeno cinquecento anni.
ALFA
Kairi, il più velocemente possibile, si gettò
verso il
suo amato, riuscendo ad afferrarlo prima che precipitasse verso il
terreno,
facendosi ancora più male. ALFA Dragon era vivo. Nudo e
svenuto, ma perlomeno
non avrebbe più causato momentanei problemi.
“Riportatelo
dagli altri” affermai io,
indicando Chi con la punta della mia folta coda “Tu
resta qui… dobbiamo
raggiungere l’entrata dell’Armadio e capire come
abbiano fatto, i nostri
nemici, a rapire tutte quelle persone!”
La
ragazza di Simon, con decisione, fece segno di sì con la
testa.
“Aspettate!”
Gabor,
preoccupato, lanciò verso Chi una piccola capsula.
Era quella contenente la Navicella Spazio-Temporale.
“Se
dovesse succedere qualcosa, raggiungete nuovamente
la Dimensione DELTA. Noi ci tele-trasporteremo là, una volta
accertato che non
ci siano persone innocenti che stanno morendo su Narnia!”
Ringraziando
i nostri amici partimmo, io galoppando e Chi
volando, senza perdere altro tempo verso il famoso Lampione di Ferro,
il punto
di orientamento principale con il quale poter trovare la tanto
decantata porta
verso la Dimensione ALFA originale.
***
BETA CHI
[Man
Of The World - NARUTO]
“Chi…
ti ho chiesto di seguirmi, ma se non te la
senti…”
“…
non posso restare ferma senza far nulla”
esclamai, imperterrita, toccandomi distrutta il ventre “…
ora non ho più
scuse da usare…”
“Allora
comincia a scendere! Siamo nelle vicinanze
dell’entrata dimensionale!”
Raggiunsi
a terra l’enorme lupo-mannaro, immergendomi nella
foresta. Quella zona non era stata colpita dalle fiamme demoniache di
Wrath,
per fortuna, e così potevamo raggiungere Roma senza alcuna
fatica.
“Quando
usciremo, ci troveremo a New York. Mi sbaglio?”
“Hanno
cambiato la locazione dell’armadio!”
rivelai io, spiegandogli quello che mi era stato detto mentre eravamo
giunti a
Cair Paravel, lo scorso pomeriggio “Per garantirne
la sicurezza, BETA Kairi
ha dato l’ordine di spostarlo a Roma. A difesa della capitale
sono rimasti BETA
Sora, BETA Riku e altri due guerrieri scelti appositamente da Chronoa”
“Non
ne conosco nemmeno uno…”
“Sono
comunque guerrieri in gamba…”
Mi
bloccai, mentre affermavo ciò. Non potevo negare che quei
quattro fossero molto forti, ma come potevo prendere positivamente il
fatto che
tanti bambini fossero stati rapiti senza che loro se ne accorgessero?
“E’
dei Deadly Sins che parliamo, non di Mimì e Cocò”
mi ammonì Zero, facendomi incupire ancora di più
“I vostri amici possono
essere forti quanto vogliono… ma non possono certamente
competere con quei
mostri…”
Zero
non aveva alcun torto. Io, per prima, non potevo
certamente affrontare uno di quei mostri da sola. Per sconfiggere Lust
e Gluttony,
mi ero trovata costretta a fare da spalla a due guerrieri
più esperti di me,
come Simon e Ai, e se non fosse stato per Tanjiro sarei stata ancora
più
inutile. In caso contrario, ciascuno di essi sarebbe stato in grado di
farmi
facilmente a fettine, con o senza l’aiuto di qualcuno.
Mentre
camminavamo, le fronde degli alberi cominciarono a
coprirmi sempre di più la visuale, e faticavo a muovermi tra
di esse,
incurvandomi verso il basso per non beccarmi l’ago di un pino
dentro a un
occhio.
“Tieni
la mia coda… così eviterai di perderti!”
Grata
al lupo, strinsi con forza la sua soffice appendice,
usando l’altro braccio per scostare i rami.
Improvvisamente,
però, sentii qualcos’altro di morbido e
caldo sulla mia mano. Era una pelliccia.
Più
avanti andavo, più abiti incontravamo lungo il cammino,
segno che ormai l’uscita da Narnia fosse vicina. Ne ebbi
conferma quando Zero
aprii qualcosa spingendo con il suo muso.
Era
l’anta dell’armadio, ancora sigillata. Eravamo
riusciti
a raggiungerla senza alcuna conseguenza negativa.
“Harmonia Nectere
Passus!”
Non
appena pronunciai l’incantesimo insegnatomi da ALFA
Kairi, puntando Catena Regale in direzione dell’armadio,
questo si spalancò
senza alcuna protesta, permettendoci di raggiungere tranquillamente la
Dimensione ALFA originale.
“Perfetto.
Il primo passo è andato”
affermò il
demone, soddisfatto, osservandosi attorno per capire dove ci trovassimo
“Questo,
a giudicare da quanto vedo, è il Bunker di una banca. Un
buon posto dove tenere
nascosto un oggetto così prezioso… lo
è di meno per coloro che escono da
Narnia. Chi… a te l’onore di usare il tuo
Key-Blade per uscire da qui”
“Alohomora!”
Proprio
come mi era stato insegnato da ALFA Kairi qualche
giorno prima, puntai Catena Regale verso la serratura del caveau, che
si sbloccò
pochi secondi dopo aver pronunciato quell’incantesimo,
permettendoci di uscire
da quella lussuosa prigione.
Quando
misi il volto fuori da lì, però, mi resi conto di
non
trovarmi all’interno di un edificio. Quella cassaforte era
ciò che rimaneva della
banca di Roma.
Il
resto, così come la maggior parte dei palazzi, era stata
distrutta o era in fiamme.
“Oh
no…”
“Se
ti stavi ancora chiedendo perché quei bambini
fossero sfuggiti al controllo dei tuoi amici… ora hai la
risposta!”
dichiarò Zero, cominciando a guardarsi attorno e affermando
“In base a
ciò che percepisco, i sopravvissuti di Roma sono poco meno
di una decina…”
Mi
voltai verso Zero, sconvolta e sbigottita da quella
rivelazione. Di due milioni di persone circa, erano sopravvissuti
soltanto una decina
di persone?
Un
momento…
…
la mia famiglia…
“Non
farti prendere dall’agitazione!” mi
rimproverò
il demone lupo, notando il panico nel mio sguardo “Sarà
meglio andare a
controllare la situazione, per capire cosa fare! Poi useremo la
Navicella
Spazio-Temporale e salveremo tutti i sopravvissuti!”
Preoccupata
a morte per la sorte della mia famiglia e dei
nostri amici, cominciai a seguire l’enorme lupo mannaro, i
cui balzi erano a
dir poco impressionanti. Feci una fatica non indifferente a stargli
dietro, e
fui costretta a usare i Respiri degli ammazza-demoni per tenere il suo
passo.
“Eccoci!
Siamo arrivati!”
Una
decina di minuti dopo, avevamo raggiunto l’immensa
Basilica di San Pietro, percorrendo senza sosta la Via della
Conciliazione.
“Un
momento… ma quelli…”
Le
mie gambe non furono più in grado di muoversi, quando mi
resi conto della macabra verità.
Sui
cigli dell’immenso viale vi stavano pile e pile di
cadaveri, ridotti in condizioni più o meno raccapriccianti.
Non avevo mai
assistito a una desolazione del genere, e crollai in ginocchio ormai
pietrificata da quello spettacolo disgustoso.
Pensavo
di essere abituata all’odore del sangue o dei
cadaveri, ma non avevo fatto i conti con quanto stessi vedendo in
quegli
istanti. Nemmeno l’esperienza con le Catacombe era riuscita a
traumatizzarmi
fino a quel punto.
Uomini,
donne, anziani e bambini innocenti, ormai divenuti
semplici cadaveri senza nome e senza membra, coi loro occhi ormai
insensibili e
privi di alcuna traccia di vita, non morti per colpa di una malattia o
per un
incidente…
…
quelle persone erano state uccise, vittime di uno
sterminio cruento e privo di alcuna pietà.
“Ma
quella… CHI! SIAMO QUI!”
Alzai
lo sguardo da terra, riconoscendo al volo BETA Riku.
Era accompagnato da un altro ragazzo dai capelli castani, il quale si
portò
immediatamente di fronte a me, fissandomi negli occhi.
“Vieni
con noi… non vale la pena restare in mezzo a
questo cimitero”
“La…
la mia…”
“Seguici,
Chi” ci invitò nuovamente BETA Riku,
puntando lo sguardo verso Zero e affermando “Abbiamo
bisogno anche del
tuo aiuto… alcuni dei sopravvissuti sono feriti!”
“Sono
gravi?” domandò il lupo mannaro,
preoccupato.
“Abbiamo
limitato i danni, ma non sono fuori pericolo”
spiegò il ragazzo dai capelli argentati “…
i nostri compagni stanno
cercando altri superstiti”
“La
mia famiglia…”
[Kimimaro’s
Theme - NARUTO]
Sia
Zero che i due Maestri del Key-Blade sbiancarono in
volto, e io cominciai a farmi prendere dal panico.
“Chi…
noi non sappiamo chi siano i tuoi genitori”
ammise BETA Riku, incerto su cosa dovesse dirmi “Il
punto è che… i
sopravvissuti sono soltanto un vecchio, una donna, un liceale e quattro
bambini”
Terrorizzata
dalla rivelazione di quell’uomo, provai a
cercare conforto in quello che era inginocchiato davanti a me.
“Ho…
ho perso l’uomo che amavo… ho perso anche la
nostra
bambina…” balbettai a BETA Sora,
incapace di accettare ciò che la mia mente
aveva già realizzato “…
non possono essere…”
“Chi…”
Quando
Zero si portò alle mie spalle, richiamandomi con tono
grave e severo, capii che non ci fosse alcuna speranza. Lui conosceva
le aure
di ogni membro della mia famiglia, condividendo lo stesso corpo con
Simon.
Se
il lupo mannaro non era in grado di rintracciarli vi era
una sola, semplice e struggente rivelazione.
Erano
morti tutti. Mio padre, mia madre, Naruto e Hinata
erano stati tutti uccisi.
“Devi
essere forte, Chi… non lasciarti dominare dal
dolore, non ora!” mi disse BETA Sora,
veramente affranto per la notizia
che avevo appena ricevuto “Esiste ancora la
possibilità di poterli
riportare in vita!”
“Quell’uomo
ha ragione” gli dette corda Zero,
propalandoci “Ci sono molte informazioni
che non avete ancora presenti,
di cui non ho fatto mai in tempo a parlarvi. Quando avremo salvato
tutti i
superstiti di questa città, ve le riferirò!”
Con
sguardi truci e arcigni, BETA Sora e BETA Riku si
portarono ciascuno su un mio fianco, cingendo le mie braccia attorno
alle loro
spalle e tirandomi su. Se non l’avessero fatto, sarei potuta
rimanere lì, a
marcire fino alla morte.
Sino
a quel momento, quella guerra mi aveva colpito solo di
striscio, e soltanto la morte di Ai era stata tremenda al punto da
farmi
davvero stare male. Quella notte, però, la sorte aveva
voltato le spalle a me e
alle persone che amavo, spezzando ogni nostro legame nella vita
terrena…
…
e la colpa era soltanto mia.
Inutile
che ci girassi attorno. Non ci voleva un genio per
capire che il Sommo Sacerdote si fosse voluto vendicare di tutti i suoi
compagni deceduti. Non l’aveva fatto perché teneva
a loro, ma solo per
distruggere il nostro spirito combattivo.
Dovevo
dargliene atto. Con me ci era riuscito alla
perfezione. Mi aveva tolto tutto e non mi aveva lasciato nulla per il
quale
combattere.
In
meno di un minuto, raggiungemmo la Basilica di San
Pietro, completamente rasa al suolo. In mezzo alla piazza, come mi era
stato
già anticipato, vi erano soltanto sei persone. Li conoscevo
tutti. Si trattava
del dottor Agasa, della sorella maggiore di Akemi, di Heiji Hattori, di
Mitsuiko, di Genta e di Leonardino. Quest’ultimo, in
particolare, sembrava
essere in condizioni serie a causa di bruttissime ustioni lungo tutto
il corpo,
oltre ad avere un aspetto molto pallido.
“Ma
quella… CHI?! SEI TU?”
esclamò Hiroshi,
avvicinandosi a me, preoccupato, ma venne prontamente fermato da BETA
Riku, che
mi lasciò alle cure del suo migliore amico BETA Sora mentre
io mi portai al
capezzale del figlio di Rosalia.
“Lasciatele
spazio… ha appena ricevuto delle brutte
notizie”
Messi
in allarme, tutti i superstiti furono saggi e
premurosi abbastanza da lasciarmi in pace. Avrei dovuto ringraziare
Riku,
successivamente. Non osavo immaginare come avrebbero potuto reagire al
coma di
Simon e alla morte di Ai, in particolare Hiroshi e Akemi.
Io,
come peso morto, ero più che sufficiente.
Con
la poca lucidità che mi era rimasta, provai a
controllare le condizioni di Leonardino. Le sue condizioni erano
perfino
peggiori di quanto immaginassi, e per questo fui costretta a usare un
incantesimo di Cura per aiutarlo. Qualche minuto dopo, il piccolo era
stabile.
Non ero certa fosse del tutto fuori pericolo, ma gli avevo fatto
guadagnare
tempo prezioso.
“Loro
si trovano ancora tra le macerie?”
domandò BETA Riku a Heiji, il quale ci rivelò con
tono stanco e provato.
“Sì…
hanno detto che torneranno a breve, non appena
avranno recuperato le due forme di vita che hanno percepito”
“Li
sento…” confermò
Zero, puntando lo sguardo
verso ciò che restava della maestosa e preziosa reggia di
ALFA Kairi, mentre io
mi accertavo delle condizioni degli altri bambini in compagnia di Sora
“…
ci stanno raggiungendo con due altri ragazzini, ma questi ultimi
sembrano stare
più di là che di qua”
Ero
certa che si stessero riferendo ai due ninja che avevano
accompagnato BETA Sora e BETA Riku in quella missione. Non mi ero fatta
dare i
loro nomi ma, in quel momento, tutto desideravo tranne che fare la loro
conoscenza.
La
mia testa e le mie gambe cominciarono a dolermi, a causa
dell’enorme stress emotivo e per la mancanza di sonno. Gli
altri sopravvissuti
non erano gravi e non avevo forze a sufficienza per poterne aiutare
altri.
Quando BETA Sora e Zero mi videro stringere le tempie con le mie dita,
quest’ultimo chiese al custode con gentilezza.
“Lascia
che mi occupi io di Chi. Tu, invece, recupera
la capsula nella sua tasca e raggiungi la banca. Si tratta della
navicella
spazio-temporale che ALFA Kairi ci ha fornito. Una volta attivata,
recupera
l’armadio dal caveau e portalo nell’astronave.
Tutto chiaro?”
“Sì…”
si accinse a ubbidirgli Sora, avvisandolo però
con sguardo torvo “… ma non
sperare che sia finita qui! Dovrai
raccontarci tutto, stavolta!”
Dopo
aver messo ciò in chiaro, l’uomo mi prese in
braccio e
mi fece cavalcare il maestoso lupo mannaro, non prima di aver
recuperato la
capsula dalla mia tasca con leggero imbarazzo. Stravolta e con il cuore
infranto,
crollai a pancia in giù sul suo dorso, immergendo il mio
viso sulla sua sottile
ma morbida criniera.
La
prima volta che fui affrontata da Zero, il suo corpo era
ancora umano e riuscivo, faticosamente, a trattenere i conati di vomito
per la
puzza di sangue putrescente. Al contrario, il calore che la sua nuova
forma mi
trasmetteva fu in grado di distruggere ogni mia resistenza. Inspirando
con
forza, percepii l’intenso profumo del corpo di Simon.
Non
riuscivo a restare sveglia. Se avessi tenuto aperti gli
occhi ancora un po’, sarei crollata definitivamente nella
disperazione.
Avrei
sorriso a Zero, con sarcasmo, se ne avessi avuto le
forze.
Sapevo
che non sarebbe stato davvero così, che la mia vita
era cambiata per sempre, ora che non mi era rimasto più
nessuno. Però sarebbe
stato stupendo se le parole del lupo si fossero rivelate vere.
Risvegliarmi e
scoprire che tutto questo era soltanto un brutto incubo, che il XXVIII
Torneo
Mondiale di Arti Marziali non si era mai svolto, e che tutti fossero
ancora
vivi…
…
magari fosse davvero così.
Chiusi
definitivamente i miei occhi, lucidi e grondanti di
lacrime, arrendendomi ai bisogni fisici del mio corpo, non prima di
assistere
al ritorno dei due misteriosi ninja.
Strano…
mi sembrava di averli già visti da qualche parte…
…
forse li stavo scambiando con i protagonisti del mio
manga e anime preferito.
Già.
Forse era quello…
…
forse…
***
Dimensione
GAMMA
Nello
stesso momento…
GAMMA HINODE
[Aqua’s
Theme – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Raggiunsi
la vecchia Sala del Trono, percorrendo i corridoi
di quel castello ormai in disuso e ricoperto di polvere e muffa. Ancora
ricordavo i giorni in cui io peregrinavo in quei luoghi che emanavano,
un
tempo, regalità e rispetto assieme ai principi Cristal ed
Emerald. Ora, mi
rammaricai per ciò, una discarica abusiva sembrava meno
pericolosa e letale.
Ferirsi con una di quelle armature, dove da piccola io mi nascondevo
per non
essere beccata dalla servitù, ora equivaleva a morire di
tetano.
Non
vi stava solo mia madre. Assieme a lei vi stavano anche
due altre figure che stavano ferocemente litigando. Si trattava di Cell
e
Lilith, con quest’ultima che era a guardia di uno strano
guscio a forma d’uovo,
molto simile ai bozzoli dai quali fuoriuscivano i Majin…
…
un momento…
“COSA
DIAVOLO TI E’ SALTATO IN TESTA DI SALVARE QUEL
ESSERINO?! CREDI DAVVERO DI POTERLO PROTEGGERE IN QUESTA SITUAZIONE
TANTO
CRITICA?! CHE NE E’ STATO DEL NOSTRO PIANO?! TI SEI
RAMMOLLITA, SOVRANA DEI
DEMONI?!”
“IL
NOSTRO ACCORDO E’ ANCORA VALIDO! INTENDO ANCORA
RENDERTI IL PROSSIMO DIO SUPREMO… MA NON POTEVO PERMETTERE
CHE IL FIGLIO DI
BETA SIMON E BETA CHI VENISSE UCCISO DA…”
Sgranai
gli occhi, rimanendo scioccata davanti a quelle
parole.
Era
uno scherzo? Quindi, quel bozzolo…
“LI’
DENTRO C’E’ IL BAMBINO DI SIMON E CHI?!”
Entrambi
i miei alleati si voltarono verso di me, colti alla
sprovvista, mentre io mi portai vicino al bozzolo per cercare conferma
alle
loro parole.
La
trovai, restando del tutto a bocca aperta, voltandomi
scandalizzata verso tutti loro.
“PERCHE’
IL FIGLIO DI UN CANDIDATO AVVERSARIO E’ DENTRO
QUEL BOZZOLO?!”
“E’
LA STESSA DOMANDA CHE STAVO RIVOLGENDO A QUESTA
INCOSCIENTE!!!” rispose Cell con fermezza, puntando
il suo dito verso la
colpevole “PERCHE’ TRASCINARE UN FETO
DALLA NOSTRA PARTE?! DAMMI UNA VERA
MOTIVAZIONE, UNA REALE, DIETRO QUESTA SCELTA COSI’ STUPIDA
E…”
“Il
nostro accordo resterà sempre valido!”
affermò la
regina dei Demoni, puntando il dito verso il bozzolo “Tu,
Cell, diventerai
il prossimo Dio Supremo, anche a costo della mia vita! Tu, Hinode,
riotterrai
la donna che ami e faremo tornare in sesto il Regno di
Hearts… ho
semplicemente cambiato le mie priorità! Ho deciso di non
farmi annullare la
Maledizione!”
Sbigottita,
mi voltai verso Lilith, cercando di capire cosa
le stesse passando per la testa. Doveva essere impazzita, credetti.
Lei
non voleva più essere liberata? Cosa significava
tutto questo?
“Avevo
immaginato si trattasse di ciò…”
asserì
Malefica, divertita dalla situazione che si era creata “…
ma non avrei
mai pensato che ti saresti spinta a chiedermi di imporre una Protezione
Assoluta al Cuore del piccolo!”
“Una…
Protezione Assoluta… cosa diavolo è?”
chiesi a
mia madre, confusa.
“Mi
deludi, figlia… pensavo tu conoscessi la Magia Bianca
più potente di tutte!” mi
rimproverò la strega, invitandoci ai piedi del
trono sul quale si era seduta “La Protezione
Assoluta del Cuore è
esattamente ciò che si evince dal suo nome. Si tratta di una
barriera che viene
eretta attorno al Cuore della persona che si desidera proteggere.
Coloro che
vengono colpiti da tale incantesimo, non possono essere feriti o uccisi
da
maledizioni o magie Oscure, oltre a rendere il Cuore completamente
indistruttibile… in altre parole,
quest’incantesimo permetterebbe alla
bambina di avere una protezione eterna in grado di non far separare
Corpo,
Anima e Cuore”
Sia
io che Cell restammo letteralmente a bocca aperta.
Esisteva per davvero una magia così potente?
“E
per quale motivo ne dovrebbe beneficiare una
bambina, e non il prossimo Dio Supremo di questo mondo?”
affermò
l’androide indicando se stesso, visibilmente contrariato, ma
preoccupata gli
intimai con lo sguardo di non andare oltre.
Lilith,
con quella semplicissima domanda, rischiava
nuovamente di scoppiare. Quell’alleanza, nata da poco,
rischiava già di
deteriorarsi.
“E’
una magia Bianca, insettoide. Solo un Cuore di
Pura Luce può usufruirne… uno come te, che non ha
ancora un Cuore, non ha
bisogno di un incantesimo simile!” lo
rimproverò Malefica, mettendo a
tacere tutte le proteste del bio-androide, rivolgendo poi il suo
piccolo visino
verso la Regina dei Demoni, chiedendole “Ritornando
a noi… perché hai voluto
che anche Cell e Hinode assistessero al compimento di tale magia? E’
successo qualcos’altro mentre ti sei fusa con Clarice Red?”
“Voi
non l’avete ancora saputo?”
Preoccupata,
chiesi delucidazioni a Cell che, ovviamente,
alzò le spalle confuso.
I
successivi minuti, Lilith li passò a spiegarci tutto
ciò
che era successo mentre si trovava a Narnia. Con sbigottimento e
apprensione,
ascoltammo tutto il suo racconto, trepidanti di capire cosa avesse
fatto il
Sommo Sacerdote durante la sua visita.
“Quindi
Envy, Wrath e Zamasu sono stati
definitivamente uccisi… in compenso, BETA Simon è
stato definitivamente
sconfitto da Sloth” riassunse Malefica,
preoccupata “Come se non
bastasse, ALFA Simon si è fatta avanti e ha cercato di
uccidere il bambino di
Chi!”
“E
qui sorge l’urgenza per la quale ho chiesto il tuo
consulto, Hinode” dichiarò Lilith,
voltandosi verso di me e domandandomi “Tu
sei in grado di leggere la Linea del Destino, non è vero?
Sapresti dirmi se
riesci a vedere quella della bambina dentro il bozzolo? Non
mi interessa
sapere i particolari della sua vita… voglio solo sapere se
puoi farlo o meno”
Confusa,
decisi di fare una prova immediata. Attivata la mia
Abilità Vampirica, l’intera vita della piccola
figlia di Simon e Chi mi apparve
davanti. Nessun comportamento, strano o senza senso, avvenne da parte
della
Linea del Destino, permettendomi d rispondere rapidamente e velocemente
alla
Sovrana del Regno Demoniaco.
“Sì.
Riesco a leggere tutto. Non mi viene bloccato nulla.
Perché me lo chiedi?”
Lo
sguardo scioccato e incredulo dell’arpia mi colse alla
sprovvista. Perché si aspettava l’esatto
contrario? C’era qualcos’altro che non
ci aveva rivelato?
“Ma…
non è possibile… non ha alcun senso!”
“Di
cosa parli, Lilith?” le domandò Cell,
ancora
offeso per quanto fosse successo in precedenza “Non
vorrai dirmi che hai
preso questo feto per qualche oscura ragione?”
“Io…
no. Lo ammetto. L’ho preso perché era sul punto
di morire. Come hai detto tu, mi sono lasciata corrompere dal lato
buono di
Clarice, e ho deciso di intervenire”
ammise lei, stordita dalle mie
parole “Ma non è il momento adatto per
parlare di questo! Il punto è che…
mentre cercavo di salvarlo, la tua versione bambina di quella Linea
Spazio-Temporale
ha chiaramente affermato che quel bambino era destinato a morire, come
stabilito dalla sua Linea del Destino!”
Strabuzzai
ancora una volta gli occhi. Il figlio di BETA Chi
era destinato alla morte?
Ma
allora come mai era sopravvissuto?
“ALFA
Hinode come ha reagito?” domandai a
Lilith, stranita.
“Non
si capacitava di come tutto ciò fosse successo.
Non solo… ha deliberatamente scelto di seguire il Sommo
Sacerdote, senza alcun
timore… come se avesse scoperto un suo punto debole! Pensavo
che, chiedendo a
te, avremmo compreso tutti e quattro cosa gli fosse passato per la testa”
Lilith
aveva fatto molto bene a rivolgersi alla
sottoscritta, dovevo dargliene atto. Io ero effettivamente la sola in
grado di
comprendere cosa stesse puntando a fare la mia versione bambina.
[Case
of The Foretellers – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
La
lettura della Linea del Destino era un’Abilità
Vampirica
molto particolare e richiedeva la conoscenza di molte norme riguardanti
la
visione degli eventi futuri e sulle loro possibili modifiche.
Modificare il
destino di una persona mortale o di una divinità, divina o
demoniaca che fosse,
era impossibile se non per mano della più alta carica
trascendentale esistente.
Tecnicamente, quel ruolo era ora affidato al Sommo Sacerdote. Possibile
che
tutto ciò fosse accaduto per colpa sua?
No.
Una Linea del Destino modificata all’ultimo lasciava
delle tracce inconfondibili, ed io mi sarei resa conto di una traccia
anomala
su quella del feto. Hinode bambina, stando al racconto di Lilith, era
altrettanto in grado di percepire una Linea del Destino modificata e si
sarebbe
resa immediatamente conto di un cambiamento prodotto o generato dal
Sommo
Sacerdote, la cui traccia era inconfondibile.
Se
la mia versione fanciulla aveva reagito in quella
maniera, significava che dietro quella modifica, nella Linea del
Destino di
quel feto, c’era la mano di qualcuno molto potente,
probabilmente un nemico del
Sommo Sacerdote.
“Il
Cavaliere
del Destino”
[Destati
– KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Fu
Malefica a chiarire la situazione con quella semplice e
grave frase.
Quando
compresi a chi si stesse riferendo la regina dei
Demoni, crollai in ginocchio, in preda allo shock, e anche il
Bio-Androide restò
paralizzato per lo sgomento.
Sembrava
impossibile, ma quella era l’unica soluzione alla
quale potevo pensare con lucidità.
Solo
il Cavaliere del Destino, una figura così misteriosa
e sconosciuta di cui nessuno conosceva i suoi effettivi poteri, poteva
aver
compiuto un’impresa che nessuno, a parte il nostro nemico
principale, era in
grado di realizzare. Il Sommo Sacerdote era il primo a temerlo,
terrorizzato
all’idea di conoscerlo.
Chiunque
puntasse al Trono di Dio Supremo doveva,
obbligatoriamente, fare i conti con quella figura. Anche noi avremmo
dovuto
averci a che fare, un giorno, se davvero volevamo che Cell diventasse
la figura
più potente della schiera divina.
“Quello
che mi hai detto, mi ha dato la conferma che
quel feto non è il Cavaliere del Destino”
dichiarò Lilith, tirando un
sospiro di sollievo “Se fosse stato il
contrario, il Sommo Sacerdote non
avrebbe perso tempo a inseguirmi o uccidermi per mano dei miei vecchi
sottoposti. Quando BETA Simon si sarà ristabilito, potremo
ridarlo a lui e alla
madre”
“Ma
no… credevo che te lo saresti tenuto”
sbuffò
ironico Cell, spingendo Lilith a voltargli infastidita le spalle.
No.
Non andava affatto bene. Quei due erano già arrivati ai
ferri corti.
“Le
ultime informazioni che voglio lasciarvi,
comunque, sono queste”
continuò imperterrita la Sovrana dei Demoni,
cercando di ignorare quanto più possibile
l’androide “La prima è che Zero
è
stato nuovamente liberato dalla prigionia e ha preso momentaneamente
possesso
del corpo di Simon. Questo ci dona un grossissimo vantaggio. La sua
Abilità
Vampirica è la sola arma che ci possa permettere di
sconfiggere il Sommo
Sacerdote e i suoi compagni… ci basterà
sguinzagliarlo contro Sloth, Pride e
quel bastardo di ALFA Simon, e dovremo soltanto confrontarci contro
quell’angelo
maledetto!”
“Da-davvero?
Questa è una bella notizia!” esclamai,
felice per lei, proponendole “Potremmo
chiedere a Zero di unirsi al
nostro gruppo! Lui accetterebbe
sicuram…”
“Non
lo farà” ci rivelò
tuttavia Lilith,
deludendomi “Lo conosco bene…
lui cercherà di far tornare indietro Simon,
ne sono sicura. Fino alla fine, resterà un nostro avversario
nella Guerra per
il Trono. E’ per tale motivo che ho deciso di non annullare
la Maledizione. Io
non posso obbligare l’uomo che amo ad accettare una strada
che non desidera. Se
posso davvero fare qualcosa per mostrargli il mio
cambiamento… è proprio
salvando e prendendomi cura del feto, fino a quando Simon e Chi non
verranno a
recuperarlo!”
Sentendo
le sue parole, mi sentii molto dispiaciuta per lei.
Ero certa che amasse davvero Zero, fino in fondo, ma non poteva
più sopportare
il tormento di non poterlo vivere in pieno come meritava. Le erano
rimaste due
scelte, e lei aveva preso quella più difficile.
Aveva
rinunciato definitivamente alla sua felicità, per
donarla a coloro che aveva cercato di uccidere ingiustamente. Se avessi
potuto
fare qualcosa per aiutarla, avevo giurato che l’avrei fatto,
senza alcun
rimpianto.
Io,
del resto, cosa avrei dovuto fare con BETA Cristal?
L’avevo salvata, è vero, ed eravamo riusciti a
impedire che il Sommo Sacerdote
potesse torcerle un capello. Ma cosa sarebbe successo dopo aver
sconfitto
l’angelo? Avrei dovuto continuare a tenerla prigioniera,
facendo forza sui
nuovi sentimenti che stavano sorgendo dentro la giovane figlia dei
sovrani di
Hearts…
…
oppure avrei dovuto lasciarla andare, trasformandola in
una vera e propria nemica?
[Malefica’s
Theme – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Perciò
passerai nove mesi esatti a proteggere quel
pargolo, mentre lei...”
incominciò a dire Cell, spazientito, indicando
me “… non è in grado
di comportarsi normalmente con questa Cristal che le
gira attorno.Devo ammetterlo…sono profondamente deluso!Potete avermi dato un potere immenso, che mai avrei
pensato di
raggiungere, ma tutte le vostre garanzie si stanno incenerendo come
foglie arse
da un incendio!Pensate di
potermi aiutare contro nemici come il
Sommo Sacerdote o quei demoni mostruosi, ma non siete in grado di fare
nulla
senza avere un pensiero fisso verso le vostre anime gemelle!
Loro sono il
vostro punto debole… ne siete consapevoli?”
“Cell…
lo sappiamo perfettamente” gli dissi io,
ammettendo con rammarico “Se non fosse stato
così, il Sommo non ci avrebbe
inizialmente chiesto di rapire Cristal, e non avrebbe rapito nemmeno
Zero.
Quelle che tu, sono certo, consideri zavorre, sono la nostra unica
fonte di
sostentamento. Fino a quando Cristal o Zero, o anche quel feto, sono
vivi, noi
combatteremo per la tua vittoria, anche a costo della vita…”
“…
è proprio questo, invece, che a me preoccupa!
Ammettiamo che il Sommo Sacerdote si stufi di lasciarci giocare e venga
da noi
per rapire Cristal o il feto! VOI COSA FARESTE?! CONTINUERETE A
SEGUIRMI…
OPPURE MI LASCERESTE AL MIO DESTINO PER SALVARLI?!”
Quella
domanda trapassò la mia anima, come una lama farebbe
con un foglio di carta, dilaniandomi senza alcuna pietà.
Perfino Lilith non era
in grado di rispondere all’androide.
Con
una sola, semplice constatazione, Cell aveva distrutto
ogni nostra certezza.
“E’
proprio per questo che io ho dei ripensamenti a
seguire entrambe!” dichiarò
l’androide senza mezzi termini “Vi state
facendo attrarre e distrarre dalla gioia di poter riabbracciare le
vostre anime
gemelle, che non vi rendete conto della vera minaccia. Forse non ho un
Cuore,
ma sono intelligente abbastanza da urlarvi addosso se fate delle
grandissime
cazzate! E’ per questo che io non voglio avere legami
affettivi con nessuno…
perché, altrimenti, ai miei nemici basterebbe puntare a
quelli per cogliermi
impreparato! Se io fossi un nemico… NON MI CI VORREBBE NULLA
PER DISTRUGGERVI!
MI BASTEREBBE PUNTARE NON A VOI… MA ALLE PERSONE CHE
PIU’ TENETE! PENSATE
DAVVERO CHE UN TIPO COME IL SOMMO SACERDOTE NON NE VOGLIA
APPROFITTARE?!
METTIAMOLO ALLA PROVA!!!” urlò, ormai
preda della rabbia e della
frustrazione, caricando la sua onda energetica e puntandola in un punto
ben
preciso “COMINCERO’ PRIMA DA
QUELL’UOVO… E POI…”
L’aura
di Lilith schizzò improvvisamente alle stelle,
paralizzando sia me che Cell, che disattivò al volo la sua
Kame-Hame-Ha. La
sicurezza della Sovrana dei Demoni ci aveva totalmente colto alla
sprovvista, e
la sua potenza era a dir poco spaventosa.
Compresi
all’istante il motivo per il quale mia madre rimase
totalmente impassibile dinnanzi alla furia dell’arpia, che ci
mostrò per
pochissimi istanti il suo vero aspetto. Ora capivo il motivo per il
quale
Lilith aveva deciso di fondersi nuovamente con la sua reincarnazione.
In
quella forma, aveva superato la potenza di tutti
quanti. Ora aveva nuovamente i suoi reali poteri da demone.
Il
panico prese possesso di ogni centimetro del mio corpo,
ma ebbi paura per l’incolumità di Cell e decisi
coraggiosamente di portarmi
davanti all’androide, i cui piedi si erano incollati al
pavimento per la paura
della morte.
“LILITH!
CALMATI! ABBIAMO CAPITO! NON TOCCHEREMO QUEL BAMBINO!
TE LO PROMETTIAMO!”
Grazie
a Dio, fu sufficiente. Lilith, percependo che il
bambino fosse ormai al sicuro, tornò normale. Il suo
sguardo, però, era ancora
minaccioso.
Cell,
tirando un sospiro di sollievo, non aveva però
intenzione di arrendersi, quanto meno a parole.
“Proprio
come immaginavo. Lilith… hai appena confermato
le mie ipotesi. Ora comincio a capire il motivo per il quale nessuno,
nemmeno
Zero, si fidi di te! Torna a parlarmi di promesse e impegni quando
avrai
recuperato un po’ di sale nella tua zucca! Fino a quel
giorno… puoi andare a
quel paese, per quanto mi riguarda!”
“NO!
CELL! ASPETTA!”
L’androide,
inferocito dalla situazione che aveva appena
vissuto, ci mostrò la schiena e si incamminò
verso l’uscita della Sala del
Trono. Preoccupata per ciò che ne sarebbe scaturito, decisi
prontamente di
seguirlo salutando con un cenno sia mia madre che la mia compagna, la
quale
tratteneva a stento i singhiozzi per la rabbia.
***
[Riku’s
Theme – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“CELL!
TI HO DETTO DI ASPETTARMI! POSSIAMO PARLARE SOLO
UN MOMENTO DI QUANTO E’ SUCCESSO?!”
L’insettoide
continuò a camminare lungo il corridoio,
imperterrito, senza alcuna intenzione di fermarsi, ed io cercavo in
tutti i
modi di placare la sua ira, non ottenendo alcun risultato.
“NON
NE HO ALCUNA INTENZIONE!!! ALLA FACCIA DELLA LEALTA’
VERSO UN COMPAGNO! SARESTE PRONTE A VOLTARMI LE SPALLE, SE ZERO O
CRISTAL
CERCASSERO DI CAMBIARE IDEA! PERCHE’ E’ QUESTA LA
VERITA’, NON E’ COSI’?!”
Finalmente
Cell interruppe la sua feroce camminata, voltandosi
verso di me e puntandomi il dito contro, urlandomi a squarciagola.
“AMMETTILO,
UNA VOLTA PER TUTTE! TU AVRESTI REAGITO COME
LILITH, SE IO AVESSI CERCATO DI UCCIDERE CRISTAL!”
Avrei
davvero voluto ribattere alle sue parole, a quella
frase, ma la verità era che non potevo. Cell aveva ragione,
su tutto.
Se
lui avesse provato a ferire Cristal, io lo avrei
attaccato senza pensarci due volte.
“Come
immaginavo… anche tu, Hinode…”
“Cell…
per favore… proviamo a parlarne con calma”
cercai nuovamente di tranquillizzarlo, porgendogli la mano “Se
davvero sei
così arrabbiato, ti do il permesso di picchiarmi, di
trucidarmi o di umiliarmi
nei peggiori modi che desideri… farò tutto quello
che vuoi, ma ti prego… permettimi
di darti delle spiegazioni”
Ci
stavo riuscendo. L’androide si stava lentamente calmando,
recuperando parte della compostezza che lo contraddistingueva. Non mi
sarei mai
aspettata che Cell si facesse comandare così dai sentimenti,
senza pensarci su
due volte, provando perfino a minacciare Lilith in persona. Sia io che
la
Sovrana dei Demoni eravamo immensamente più forti di lui, ma
questo non aveva
fermato l’androide che ci aveva sbattuto in faccia una delle
sue verità.
“Se
ti chiedessi Cristal in cambio, tu mi uccideresti
comunque…” constatò
l’insettoide, facendomi temere per le sorti della
ragazza che amavo, prima di dirmi “…
rispondimi solo a questa semplice
domanda, Hinode… mi diceste, meno di un giorno fa, che noi
tre saremmo stati
soci alla pari in quest’alleanza. Mi avevate
promesso che, una volta salvati
sia Cristal che Zero, voi mi avreste appoggiato fino in fondo per la
Candidatura al Trono. Eppure… sareste disposte a
rinunciare a tutto questo,
se le vostre anime gemelle fossero nuovamente in pericolo. La
mia domanda è
questa… perché, Hinode? Se sapevate che
questo sarebbe potuto succedere,
perché avete deciso di propormi una strada che, a dire il
vero, non volete
percorrere dando tutte voi stesse? Sarò
sincero… per come è andata, è come
se il vostro intento fosse solo quello di ingannarmi, e questo non mi
piace!”
Inutile
prendermi in giro. La domanda di Cell era più che
legittima. Lui non ragionava con il Cuore, ma con la sua testa, ed
essendo un
androide puntava all’obiettivo con la scelta più
razionale possibile. Ai suoi
occhi, noi l’avevamo tratto in inganno, spingendolo in una
guerra che non
avrebbe mai potuto vincere.
Ma
non era così.
“Noi
vogliamo davvero darti una mano, Cell...”
ammisi io, affranta, andando a sedermi sul cornicione di una delle
tantissime
finestre gigantesche ancora aperte, lasciando che i miei piedi
penzolassero nel
vuoto e osservando il cielo notturno illuminato dalle infinite stelle
del cielo
“… quando abbiamo fatto quella promessa,
ci credevamo davvero e ci crediamo
tutt’ora. Eppure, quando penso a tutti i modi in
cui il Sommo potrebbe
uccidere o togliermi Cristal per sempre… io non riesco
più a respirare, le mani
e le gambe mi tremano per la paura, e l’angoscia inonda il
mio Cuore e la mia Anima.
Hai ragione, quando dici che la scelta più logica sarebbe
quella di non pensare
più a lei, di chiudere il mio cuore per sempre… ma
se lo facessi, io non
sarei mai in grado di aiutarti, perché Cristal è
la mia unica e sola fonte di
energia.Cercare un senso a cosa sia
l’Amore è impossibile, Cell. So
che ti sei stancato di sentirtelo dire, ma sono sentimenti che puoi
provare
solo con un Cuore. Solo intrecciando e legando la
tua vita con quella
altrui, puoi comprendere sentimenti come amore, sofferenza,
felicità o dolore…”
“Perciò
mi stai dicendo che scegli la tua vita in base
a ciò che prova il tuo Cuore? Continuo a non
capire…” ammise Cell, con
tono beffardo “… il Cuore ti permette di
pompare il sangue, non di prendere
la giusta decisione”
[Dearly
Beloved – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Dipende
da cosa intendi con il termine giusto,Cell” lo interruppi io, cogliendolo alla
sprovvista “Vedi… io non
scelgo… è il mio stesso Cuore che guida le mie
scelte. Forse stare con
Cristal non sarà la giusta decisione per te, ma mi rende
vera… mi rende viva,
mi rende me stessa, e riesce a mostrare al mondo chi io sia in
realtà. Non
sempre la scelta giusta è quella più razionale,
Cell… è la più semplice, ma
potrebbe non essere quella che ti renderebbe felice. Guarda
Lilith, ad
esempio… lei ha deciso di non spezzare la sua Maledizione, e
un giorno verrà
uccisa dall’uomo che ama. Avrebbe potuto salvarsi e
chiedere a Malefica di
annullargliela, eppure ha preso una decisione a dir poco
assurda… chiedendole
di salvare la bambina dell’uomo e della donna che ha cercato
di uccidere.
Se lei avesse spezzato la sua Maledizione, sarebbe potuta tornare con
Zero
quando e come voleva. Avrebbe perfino potuto tradirci e
abbandonarci… eppure
non l’ha fatto. Ha seguito il suo Cuore, che l’ha
portata a questa scelta. Non
sappiamo cosa ci riserverà il futuro, e io non ho mai voluto
leggere le nostre
Linee del Destino, in questo momento, anche perché non
possiamo modificarle.
Io voglio mettere in gioco la mia vita per la nostra
felicità, Cell, e lo
stesso vale per Lilith. Tu sei e resti un nostro pari, qualunque cosa
succeda…
ma non puoi chiederci di rinunciare al nostro Cuore”
Il
silenzio era calato nel corridoio. Quando mi voltai, Cell
era sovrappensiero, e stava riflettendo attentamente sulle mie parole.
Quando
lo spezzò, uscii fuori un’altra domanda, ma
stavolta
mi spiazzò del tutto.
[Friends
In My Hearts – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Hinode…
credi veramente che, un giorno, io potrò
avere un Cuore? Se tutti questi sforzi, alla fine, non servissero a
nulla?”
Ero
rimasta sbigottita da quella affermazione, perché mi era
sembrata una vera e propria supplica. Solo a quel punto compresi che
Cell non
era mai stato realmente arrabbiato con Lilith o con me. Lui ci stava
trattando
davvero come sue pari, e già questo era un miracolo visto il
suo passato.
La
reazione che aveva avuto era stata frutto della paura.
Lui aveva il terrore di essere tradito e di essere lasciato
completamente solo
al suo destino. Con la decisione che aveva preso, la sua vita era ormai
una
costante guerra, almeno fino a quando non sarebbe diventato Dio
Supremo…
…
se lo sarebbe diventato…
…
nel caso contrario, sia lui che noi eravamo spacciati.
Era
quella la garanzia che ci chiedeva. Cell non voleva
sentirsi dire che noi l’avremmo appoggiato anche a costo
della nostra vita. La
sua domanda era un’altra.
Se
dovesse accadere l’inevitabile, voi sareste disposte a
sacrificarvi assieme a me?
Quella
nuova consapevolezza mi fece cambiare completamente
idea sul suo conto, e sorridendo scesi dal cornicione, dando una pacca
sulla
sua spalla e incamminandomi verso la mia camera.
Non
prima di avergli dato una sincera e affettuosa risposta.
Non come alleata. Non come compagna d’armi…
…
ma come amica.
“Tu
hai già un Cuore, Cell… devi solo capire come
funziona! Tutto qua!”
***
Nello
stesso momento…
LILITH
[Continuazione
– Friends In My Hearts – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Cell
si riprenderà… ha soltanto paura di cosa
potrebbe accadere si dovesse giungere al peggio”
Abbassai
il capo, delusa dal fatto che l’androide non fosse
stato in grado di capire cosa provassi in quel momento. Io, come
Hinode, ero
certa che quell’essere avesse un Cuore, dentro di
sé, ma che non fosse in grado
di percepirlo.
Il
problema
riguardava il tizio che avevo conosciuto poco dopo essermi fusa con
Clarice. Era stato lui il primo a chiedermi di non dire la
verità ai miei amici, di lasciare che lui agisse in segreto
nel
bene di quella bambina.
Perchè
quella era la missione principale che stava svolgendo Royal Nerd, in
grandissimo segreto...
... salvare la vita della bambina di BETA
Simon e BETA Chi.
Aveva
utilizzato un
nickname e non la sua reale identità, ma ciò non
mi aveva
impedito di fare delle supposizioni sul suo conto. La prima cosa che
avevo notato, con mio sommo stupore, era che la piccola e quel Royal
Nerd non possedevano alcun legame biologico, segno che non avessero
alcun grado di parentela. Nonostante ciò, costui aveva
affermato
che quella fosse sua figlia.
Chissà
per quale motivo.
“Non
è questo che ci importa, al momento…”
lasciai perdere, rivolgendomi a Malefica per farle
un’ulteriore domanda “C’è
una cosa che non ho fatto in tempo a dire.
Ne avrei parlato anche
con Hinode e Cell, se quest’ultimo… andiamo
avanti… i salvatori di Zero,
durante il salvataggio, hanno fatto una scoperta molto particolare”
“Una
scoperta?” le chiese Malefica, con molta
curiosità.
“Un
cubicolo segreto, sotto i Troni dei Due Zeno. Ci
hanno trovato un piccolo scrigno, impossibile da aprire, protetto da
alcune
trappole e incantesimi di protezione. Si è
ipotizzato che quel tesoro sia
stato lasciato lì dal Sommo Sacerdote stesso…”
“Non
hai provato a recuperarlo?”
“No.
Era troppo rischioso.Già lo
è stato restare
per più tempo a Cair Paravel con il feto in grembo. Se il
Sommo Sacerdote o
qualcun altro si fosse reso conto della mia presenza prolungata, avrei
creato
ulteriori sospetti”
Malefica
annuì, con sguardo truce. Era preoccupata,
esattamente come lo ero io. Se il proprietario di quello scrigno era
davvero il
Sommo Sacerdote, quel furto l’avrebbe spinto a compiere gesti
molto più
pericolosi o imprevedibili. Questo era il mio pensiero, e lo stesso
credeva la
strega nel corpo di Ai.
“Cosa
possiamo fare, secondo te?” domandai
alla fata nera, che mi rispose senza perdere altro tempo.
“Lasciamo
che sia il gruppo della regina ALFA Kairi a
occuparsi di quel coso. Noi quattro, da soli, non saremmo in grado di
tenere
testa ai Deadly Sins in gran completo, anche perché sono
convinta che quel
farabutto del Sommo Sacerdote li abbia potenziati. Prima
della battaglia
finale, dobbiamo risvegliare i reali poteri di Cristal! La sua seconda
anima
potrebbe davvero farci comodo, in questo momento… e non
sottovalutiamo nemmeno
quelle degli altri guerrieri che avete recuperato, di Ayumi per prima!”
Confusa,
guardai negli occhi Malefica, cercando di capire la
motivazione dietro quell’affermazione.
“Non
ve ne siete ancora accorti? Questa volta non
posso biasimarvi… nessuno, a parte Goku e le sue allieve, si
sono rese conto
della verità. Nemmeno la piccola Ai poteva saperlo. Anche
Ayumi è una
reincarnazione, il risultato di un esperimento tremendo condotto da un
pazzo
scienziato di nome Orochimaru. Lo scoprirete solo nel momento
giusto…”
mi rivelò lei, prima di alzarsi e portarsi di fronte al
bozzolo dove si trovava
il feto di Simon e Chi “… ma ora basta
indugiare. Dobbiamo attivare la
Protezione Assoluta, prima che sia troppo tardi! Te lo
chiederò un’ultima
volta, Lilith… sei davvero sicura della tua scelta?”
Senza
alcun segno di pentimento, feci segno di sì con la
testa.
Ormai
convinta dalle mie parole, la strega non indugiò oltre
e allungò il suo Scettro verso il bozzolo, pronta a compiere
il suo
incantesimo.
***
Unknown - Third Person
[Destinys
Union - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Nessuna
delle due si era resa conto di una misteriosa figura
che le aveva spiate dalla finestra. Con un sorriso dolcissimo,
quest’ultima si
era allontanata dal posto, soddisfatta nell’essere riuscita a
salvare la vita
di quella piccola pargoletta.
“Non
oso immaginare se mi fossi trovato al posto dei genitori di quella
bambina. Per fortuna è ancora viva”
Detto
ciò, la figura misteriosa si dissolse nel nulla,
consapevole di aver mosso il primo passo che avrebbe condotto alla fine
di
quella guerra...
...
e al successo della sua misteriosa missione.
"E ora, passiamo alla seconda
fase della missione. Devo
dare una mano a quella povera ragazza, o non riuscirà a
superare un trauma del genere!"
***
BETA CRISTAL
[Roxas
Theme – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Sei
tornata… yawn…”
“Mi
hai aspettata? Accidenti, sono quasi le quattro di
notte!”
Hinode
si rinfilò sotto le coperte del nostro letto, e io ne
approfittai per chiederle informazioni.
“Lilith
è tornata da Cair Paravel. E’ riuscita a fondersi
nuovamente con la sua Reincarnazione, perciò da domani
potremo iniziare con la
seconda parte del nostro piano… che riguarderà
proprio te, mia cara Cristal!”
“I-io?!”
“Esatto!
Affinché il nostro piano possa funzionare, tu
dovrai farci parte. Sta tranquilla… non ha nulla a che fare
con la tua
famiglia. Il tuo potere, infatti, è il solo che possa
contrastare quello di
Pride! Da domani, io e Lilith ti faremo da Sen-Sei… ed
otterrai l’Abilità
Vampirica che ti è stata concessa!”
Il
mio piano stava procedendo a gonfie vele. Ero riuscito a
ottenere sia le grazie di Asia che quelle della piccola Hinode, due
pedine
fondamentali nella mia scalata al Trono di Dio Supremo.
Eravamo
giunti tutti al Palazzo Zeno, dove stavamo percorrendo
gli stretti e oscuri cunicoli per giungere alla Sala del Trono.
“Fin
quando resterete qui, non avrete bisogno di mangiare
o di dormire” dichiarai alle mie due nuove ospiti
“L’unico posto nel
quale potrete stare è la Sala del Trono, dove ci stiamo
appena dirigendo. Non avete
il permesso di abbandonare quel posto, per nessuna ragione al mondo. Se
lo
farete… modificherò personalmente le
vostre Linee del Destino, e le
conseguenze potrebbero non piacervi!”
Nessuna
delle due obiettò, permettendomi di rilassarmi.
Asia
era più furiosa e inferocita che mai. Sloth,
sconfiggendo Simon, era stato in grado di strappargli l’anima
di Hitomi dal
corpo, e ora noi tenevamo in ostaggio la fidanzata della ragazza di
colore. Se
non voleva che le accadesse nulla di grave, Asia avrebbe dovuto
rivelarmi tutto
ciò che sapeva su Anomaly.
Al
contrario, ALFA Hinode stava camminando tranquillamente,
come se nulla la intaccasse in quel momento. Aveva avuto la faccia
tosta di
affrontarmi a viso aperto e ciò non mi era piaciuto affatto.
Ne avrebbe pagato
care le conseguenze, era una promessa.
“Sicuro
che BETA Simon non possa più nuocere ad anima
viva, Sloth?” domandai al demone, il
quale scocciato mi rispose.
“Non
ha alcun motivo per credere il contrario. Simon Kog
è in coma irreversibile. Ho anche imposto la Maledizione che
mi ha insegnato… la
sua anima resterà bloccata in quel corpo marcio fino al
termine dei suoi giorni
mortali!”
“E
tu, Pride? Hai davvero messo a tacere Dragon Oronar?”
“Pride
ne è assolutamente sicuro! Grazie a Sloth, Dragon
resterà un Oozaru fino alla sua morte! Nessuno
può sconfiggerlo, nella sua
forma risvegliata!”
“Sembra
molto più felice del solito, mio Lord…”
ammise ALFA Simon, quando si rese conto del mio sorriso scavato sul mio
volto “…
e quella maschera è a dir poco raccapricciante”
In
effetti non potevo mostrare loro il mio lato sadico. Era
una parte di me che detestavo a morte.
Entrammo
dentro la Sala del Trono.
Come
avevo previsto, Zero era stato recuperato da quei
quattro insulsi mortali sopravvissuti alla strage attuata dai miei
Deadly Sins.
Maledetto
Whis… aveva sempre fatto in modo di mettersi
contro le mie decisioni ed era stato il primo a capire cosa stesse
realmente
succedendo. Per fortuna, non era stato in grado di mettere la parola
fine alle mie
ambizioni.
“Mio
signore…”
“Lo
so, ALFA Simon… la fuga di Zero potrebbe aver
cambiato nuovamente i nostri piani…”
“C’è
qualcosa
sotto i due Troni”
[Cycles
Of Life – BEST OST IN THE WORLD]
Su
tutta la stanza calò il gelo, dopo che Asia
pronunciò
quella frase.
Nessuno
dei miei alleati era a conoscenza di quel cubicolo
grande quanto una piccola cantina, e infatti tutti si voltarono verso
di me con
fare dubbio.
Non
riuscivano a comprendere, e nemmeno io riuscivo a
capacitarmi di come quella puttana fosse stata in grado di rendersene
conto.
“Come
fai a esserne certa, signorina Taneko?”
domandai ad Asia, cercando di sviare tutti i dubbi dei miei compagni,
mentre
Hinode cominciò a sogghignare con soddisfazione “Io
non percepisco alcuna
stanza”
Fu
ALFA Simon, con immenso orrore, a rovinare tutto.
“La
percepisco anche io, mio Lord. Non mi sono mai
chiesto cosa ci fosse per rispetto nei suoi confronti… ma
ora non può
ingannarci. Ne va della nostra intelligenza”
“E
poi… io le ho detto che ci stava qualcosa, non che
ci vedessi una stanza! Ha scoperto da solo le sue carte”
Mi
voltai verso di lui e Asia, più feroce che mai,
costringendoli a indietreggiare per la paura. Non potevo ucciderli, ma
li avrei
certamente fatti soffrire fino a farli agonizzare per terra tra le loro
urine e
le loro feci.
“Anche un
bambino
si renderebbe conto che c’è qualcosa lì
sotto” mi rispose Hinode, puntando
il dito verso il trono e rivelandomi “E
poi, si capisce subito che c’è
una stanza… visto che, dietro al Trono, riesco ancora a
vedere le Scale!”
Una
scarica di adrenalina percorse tutta la mia anima.
No.
Non poteva essere vero…
…
perché il cubicolo era aperto? Nessuno doveva essere in
grado di entrarci dentro!
La
consapevolezza di aver sottovalutato tutta la situazione
mi assalì dalla punta dei capelli fino a quella delle dita,
e l’angoscia non
fece che aumentare.
Che
ingenuo ero stato. Gli Zeno non potevano sapere di
quella stanza, e anche se l’avessero scoperto le trappole li
avrebbero colti
sul fatto.
Lo
stesso, però, non valeva per altri esseri viventi. Nel
momento in cui io e tutti quanti avevamo lasciato la Sala del Trono
incustodita, per la seconda volta di fila, quei quattro miserevoli
avevano
fatto il colpo grosso…
…
e io ero stato così stupido da cascare nella loro
trappola.
Un
dubbio percorse la mia mente, facendomi cadere nel panico
più assoluto…
…
non avevano, per
caso…?
“SLOTH!
VA A CONTROLLARE CHE NELLA STANZA DELLA PROFEZIA
NON SIA STATO TRAFUGATO NULLA… IO CONTROLLERO’ IL
CUBICOLO!”
Sorpreso
dalla mia reazione, il demone puro fece un passo
indietro prima di correre, come un matto, verso la stanza dove vi stava
la
profezia, mentre io scesi quelle dannatissime scale dopo milioni e
milioni di
anni.
Quello
scantinato sembrava lo stesso di sempre. Nessun
oggetto era stato spostato o le trappole non si erano attivate.
Eppure,
ciò che
dovevano proteggere non c’era più.
L’unico
oggetto a
cui tenevo era sparito nel nulla.
“Quindi
era solo uno scantinato”
dichiarò
Pride, quando scese in quel cubicolo assieme a tutti gli altri, incluse
le
nostre prigioniere “Pride pensava di essere
stato ingannato dal Sommo
Sacerdote…”
“Tu…
piccola mocciosa…”
Usando
tutta la mia forza, io afferrai per il collo la
piccola bambina, strozzandola con le mie stesse mani. Una scarica
elettrica
percorse tutto il mio corpo, costringendomi a mollare la presa, frutto
della
legge angelica che era stata imposta da Zarama in persona e che non ero
mai
stato in grado di abrogare.
“…
TU LO SAPEVI, NON E’ COSI’?! E’ PER
QUESTO CHE MI HAI
SEGUITO! TU SAPEVI COSA CI FOSSE DENTRO QUELLO SCRIGNO, NON
E’ VERO?”
“N…
no…” ammise la bambina, mentre
veniva
soccorsa dalla sua nuova compagna di prigionia “…
conosco soltanto la tua
Linea del Destino, e lì era narrato del tuo furto!”
“Mio
Lord... si calmi” mi supplicò
ALFA Simon,
con preoccupazione “Non so cosa ci fosse dentro
questa stanza, ma ormai il
danno è fatto. Sia Hinode che Asia ci sono indispensabili
per la riuscita dei
nostri pian...”
Il
terrestre, però, ingoiò un boccone amaro quando
aumentai
nuovamente la mia aura con rabbia crescente.
Era
sparito...
...
rubato...
...
il mio cimelio più prezioso...
...
andato via per sempre...
...
o forse no?
Quando
rivolsi il mio sguardo verso le due mortali, queste
si rannicchiarono in un angolo di quella stanzetta, tremando come
foglie e
sgranando terrorizzate gli occhi.
L’avrebbero
pagata cara.
Oh...
eccome se l’avrebbero fatto!
“Voi
due... avete cinque secondi per rivelarmi tutto ciò
che sapete. Mi racconterete ogni cosa, sia su Anomaly sia sulle mie
future
sorti... o vi assicuro che tramuterò definitivamente tutte
le Linee del Destino
dei vostri amici e cari... e, quando sarò diventato Dio
Supremo, torturerò e
mutilerò i vostri corpi e le vostre anime per
l’eternità!”
“S-se
lo farai, noi n-non ti aiuteremo di sicuro!”
esclamò ALFA Hinode, cercando di trattenere le lacrime di
paura “Le nostre
bocche resteranno cucite, anche a costo della nostra vita!”
Male,
piccina...
...
molto molto male...
“Signore...
molte copie delle scritture sacre sono
state profanate e rubate”
dichiarò Sloth, tornando da noi e
raggiungendoci in quella stanzetta “Ho
trovato anche delle tracce di
inchiostro sul pavimento... ho il sospetto che abbiano copiato la Sacra
Profezia”
Di
male in peggio. Quindi i miei nemici erano a
conoscenza della Profezia in tutta la sua completezza.
Mi
ero cullato sulle mie certezze, e ora ne stavo pagando le
conseguenze. Non tutto era perduto, tuttavia. Dovevo semplicemente
spillare
informazioni da quelle due ragazze e tutto si sarebbe risolto in meglio.
“Poco
male, Sloth... a dire il vero, arrivi al momento
giusto...” affermai, camminando
lentamente verso di lui e preparandomi
a usare i miei pieni poteri, afferrando per i capelli la piccola ALFA
Hinode e
trascinandola con me.
Il
demone, intimidito, cominciò ad arretrare, e ne aveva
tutti i motivi, perchè aveva già intuito quali
fossero le mie intenzioni.
“Mio...
mio signore... non le basterebbe estrarre la
sua...”
Sloth
non fu in grado di replicare. Il mio braccio trapassò
il suo corpo, senza che io potessi subire alcun danno fisico, mentre la
creatura iniziò a versare sangue violaceo dalla bocca.
Quello
era uno dei tanti motivi per i quali io avevo deciso
di prendere sotto custodia i Deadly Sins. Loro erano le uniche creature
che io
potevo ferire fisicamente…
…
ed erano ottimi per le torture!
Asia
si mise una mano davanti alla bocca, schifata e
disgustata da ciò che avessi fatto a quello che, per lei,
era un mio alleato.
Sciocca.
Io
non avevo bisogno di alleati. Io volevo soltanto
pedine!
“Al
contrario, mio caro Sloth...” dichiarai,
soddisfatto, estraendo il mio braccio dal corpo del demone, che si
rigenerò
dalle sue ferite “... io non posso colpire
la sua anima... in compenso,
Hitomi soffre se tu soffri. Per di più, in quella forma sei
immortale. Sei
perfetto sotto ogni aspetto...”
Asia,
capendo a cosa stessi alludendo, divenne bianca e
pallida come un lenzuolo. Si era subito resa conto delle gravi
conseguenze che
Hitomi avrebbe subito se lei fosse rimasta zitta. In compenso, Hinode
credeva
di potermi controllare a suo piacimento.
Sciocche...
...
erano delle sciocche.
“Pride...
a te l’onore di assorbire Hinode e di usare
come desideri la sua Anomalia! Falle ciò che desideri!”
“Cos...
NO! LASCIALA! NOOOOOOOO!”
Urlando
terrorizzata, la figlia di Malefica venne
letteralmente gettata, con le mie stesse mani, in pasto a Pride che
usò i suoi
poteri di Majin per assorbirla, senza lasciarle alcuno scampo.
Il
tutto era avvenuto sotto gli occhi orripilati di Asia, la
quale stava lentamente perdendo la sua voglia di resistermi.
“ALFA
Simon... va a riposarti... domani toccherà a te
combattere! Se non riuscirai nell’impresa, troverò
il modo di sbarazzarmi della
tua Anima!” ordinai al terrestre, che
uscì dalla mia stanza segreta con
sguardo decisamente spaventato e terrorizzato.
Nella
stanza eravamo rimasti io, Sloth, Pride e Asia.
“Pride...
Sloth... dovete perdonarmi... ma adesso
dovrò usare i vostri corpi per far parlare quella insulsa
mortale meretrice!”
ordinai a loro, portandomi dietro la loro schiena e usando i miei
poteri per
paralizzarli e immobilizzarli.
I
due demoni crollarono a terra come pezzi di legno,
immobili e privi di vita, davanti agli occhi della sgomenta Asia,
vicino alla
quale mi inginocchiai per rivolgerle la mia ultima richiesta.
“Ormai
hai compreso perfettamente il gioco. Tu parli, e
le tue amiche dentro i corpi dei due demoni non soffriranno. Al
contrario...
loro pagheranno assieme a te per il tuo silenzio!”
La
ragazza di colore, nonostante l’immensa paura che provava
nell’animo, mi fece ancora resistenza e, non contenta, mi
sputò sulla guancia.
“SEI
UN ESSERE DISGUSTOSO! NON MI IMPORTA DELLE
CONSEGUENZE! UNO COME TE NON PUO’ DIVENTARE UN DIO SUPREMO!
SAREBBE LA FINE DI
OGNI COSA! PREFERISCO LA MORTE PIUTTOSTO CHE DARTI RETTA!”
Quindi
era così...
...
peggio per te, piccola miscredente...
...
sei carne morta, adesso!
“Come
desideri, allora” esclamai, preparando la mia
aura e aumentandola al massimo, girandomi verso i due corpi immobili e
stesi a
terra dei due demoni “L’avete sentita,
Hinode e Hitomi... SE PATIRETE LE
PENE DELL’INFERNO, LA COLPA E’ SOLO SUA!”
Puntai
il dito verso entrambi e, con un semplice raggio
energetico, trapassai i loro crani da parte a parte. Nel momento in cui
cessai
quell’attacco, Asia urlò e agonizzò per
terra a causa del dolore.
“Te
l’avevo detto... quello che subiranno loro, lo
proverai anche tu... il tuo corpo, attraverso un incantesimo lanciato
da ALFA
Simon poco dopo la tua cattura, è collegato a quello delle
tue amiche”
dissi semplicemente io, mentre la ragazza di colore non faceva altro
che emettere
versi lancinanti e disumani, rotolando per terra a causa del dolore
“... non
è una sensazione piacevole, vero? Sentire il proprio
cervello che si
auto-distrugge dall’interno... ogni organo che va
letteralmente in tilt... e
quello che stai percependo è un millesimo di quanto stanno
soffrendo Hinode e
Hitomi. E pensare... che questo è solo l’inizio!”
Imperterrito,
continuai a sparare raggi KI sui corpi di
Sloth e Pride per più di un minuto, perforandoli in tante
parti del loro corpo,
facendo letteralmente impazzire Asia Taneko, le cui urla si facevano
sempre più
strazianti e supplichevoli.
Ti
era piaciuto metterti contro un avversario onnipotente
e invincibile... ora tu e la ragazza che amavi, più una
bambina innocente, ne
stavate pagando le conseguenze.
Le
detti un momento di pausa, interrompendo ogni mio attacco.
I corpi di Sloth e Pride, ridotti in brandelli, si erano immediatamente
riformati per mezzo delle cellule Majin, pronti a subire una nuova
tremenda
tortura.
Quelle
che Asia Taneko stava provando erano soltanto
sensazioni, ma erano sufficienti a distruggerla dall’interno.
La sua anima non
sarebbe più stata la stessa, e lo stesso valeva per Hitomi e
Hinode.
La
ragazza di colore era in condizioni disgustose. Dai suoi
occhi non smettevano di grondare lacrime, e la sua bocca era rimasta
completamente spalancata, con la saliva che si stava riversando sul
pavimento e
sul suo corpo, i cui spasmi avevano letteralmente dilaniato i suoi
vestiti.
Aveva perfino urinato e defecato, durante quella tortura, e la sua
puzza mi
stava facendo rivoltare lo stomaco.
“Allora,
Asia Taneko... la scelta passa nuovamente a te.
Ti arrendi e mi dici tutto quello che sai... oppure passiamo
direttamente al
Secondo Livello? Quanto potrai resistere? Quando ti spezzerai
definitivamente?
Scegli... la tua morte... o le informazioni su Anomaly!”
***
Dimensione
ALFA – Pianeta Sconosciuto
Nello
stesso momento…
VEFUNIEL
[Dark
Horror Trap – BEST OST IN THE WORLD]
Questa
non ci voleva.
Speravo
di poter intervenire subito in soccorso di Asia e
ALFA Hinode, ma quel farabutto di ALFA Simon si era reso conto di me
fin dal
momento in cui avevo cercato di aggrapparmi alla sua giacca.
Ora
mi trovavo su un pianeta completamente deserto, della
Dimensione ALFA, dove ero stata tele-trasportata per evitare che
potessi
raggiungere nuovamente i miei amici.
Sapevo
perfettamente quale sarebbe stato il mio destino, da
quel momento in avanti.
ALFA
Simon mi avrebbe raggiunta all’istante, togliendomi
la vita.
E
difatti, eccolo lì, un minuto dopo il mio arrivo su quel
globo disabitato. Il suo sguardo era più famelico che mai.
“Ma
guarda… chi abbiamo, qui?”
Mi
misi subito in posizione da combattimento, ma lui si era
già portato alle mie spalle, puntando l’indice
della sua mano destra verso il
mio Cuore.
La
sua forza era immensamente superiore alla mia. Provare a
oppormi era assolutamente inutile. Alzai le mani al cielo, sancendo la
mia
sconfitta definitiva e attendendo, inesorabilmente, la fine della mia
vita.
Stavo
per abbandonare nuovamente Dragon, dopo averlo rivisto
per un’ultima volta. Non avevo potuto nemmeno parlargli
apertamente.
“Sta
tranquilla, Vefuniel… non ho alcuna intenzione di
ucciderti”
Sorpresa,
provai a voltarmi verso di lui, ma mi vidi il dito
puntato verso la fronte, e un semplicissimo cenno della sua testa mi
costrinse
nuovamente a staccarmi dal suo sguardo.
“No,
mia cara. Tu adesso mi ascolterai con molta
attenzione. Sappi che il nostro capo, al momento, è
parecchio incavolato con
tutti i tuoi amici” mi rivelò
lui, ridacchiando con incredulità “Sono
stupefatto. Siete stati in grado di scoprire quella stanza segreta,
rubando lo
scrigno del Sommo Sacerdote… che io bramavo da
più di trent’anni!”
“Uno…
uno scrigno? Non so di cosa parli!”
“Normale…
tu non potevi saperlo, visto che quel furto è
avvenuto durante il nostro attacco.Voglio
farti una proposta,
Vefuniel Oronar. Che ne diresti… se
ti alleassi con me per
sconfiggere il Sommo Sacerdote?”
Provai
nuovamente a voltarmi verso di lui, scioccata, ma
ALFA Simon me lo impedì nuovamente.
[The
Devil – BEST OST IN THE WORLD]
“Ormai
tutti hanno capito che quell’Angelo da strapazzo
non manterrà mai le sue promesse. Nel momento in cui
diverrebbe Dio Supremo, si
limiterà a ucciderci tutti quanti. Creerà un
nuovo universo, popolato da
mortali che lo idolatreranno e lo adoreranno per
l’eternità. Io, al
contrario, desidero soltanto che la mia Cristal ritorni insieme a
me… se tu mi
riconsegnerai lo Scrigno Segreto del Sommo Sacerdote, io
volterò le spalle a
quel figlio di puttana e vi permetterò di vincere la Guerra
per il Trono! In
cambio, voi dovrete giurarmi che farete di tutto per ridarmi Cristal!”
Non
sarei mai cascata in quel tranello. Mai.
“Non
sono così stupida, Simon…”
affermai a quel
verme, con rabbia e disgusto “… tu
riconsegneresti quello Scrigno al Sommo
Sacerdote! Preferirei morire, piuttosto che seguire gli ordini
dell’assassino
dei miei genitori!”
“Già…
in effetti, non posso conquistare facilmente la tua
fiducia. Quei sacrifici erano necessari, per poter raggiungere i miei
obiettivi…”
“NECESSARI?!
HAI STERMINATO INTERE POPOLAZIONI SOLO
PERCHE’ NON SEI IN GRADO DI ANDARE AVANTI! SEI SOLTANTO
UN… AAAAAAAHHHHHHHH!!!”
Un
colpo di KI partì dall’indice della sua mano. Il
mio
ventre venne completamente trapassato, da parte a parte. Quel farabutto
non
aveva perforato organi o zone vitali del mio corpo, ma il dolore
restava
eccome. Sofferente, strinsi il mio ventre ricoperto di sangue, mentre
ALFA
Simon evocò una bacchetta dalla sua mano.
No.
Non
potevano avergliela ridata.
Non
la bacchetta di Sambuco.
“D’accordo…
come desideri… vorrà dire che dovrò
fare il
cattivo con te, Vefuniel. Se non vuoi nemmeno valutare la mia
proposta… non
mi resta che torturarti e riconsegnarti ai tuoi amici nelle peggiori
condizioni
possibili! CRUCIO!”
La
mia schiena si inarcò a causa dell’immenso dolore
che
quella tortura mi stava provocando. Le mie urla riempirono il cielo di
quel
pianeta, mentre le sue risate divertite mi fecero letteralmente
scoppiare a
piangere.
Non
potevo permettergli di prendermi in quel modo.
Dovevo
reagire!
Nel
bel mezzo dell’incantesimo, evocai Rinascita della
Fenice, il mio personale Key-Blade, e riuscii a terminare quella
tortura,
provando a gettarmi contro il mio avversario…
…
il cui sorriso, però, mi anticipò
l’esito di quella
breve ma inutile rivolta.
“Imperio…”
Rinascita
della Fenice, come era apparsa, sparì
immediatamente, mentre il mio corpo e la mia coscienza erano diventati
preda di
quel pezzo di merda.
“Bel
tentativo, ma con me non basta”
confermò
lui, avvicinandosi a me e avvicinando le sue labbra vicino al mio
orecchio “Sei
una donna molto tenace, Vefuniel Oronar, altrimenti non ti saresti mai
spinta
fino a questo punto. Ma anche quelle come te hanno un punto
debole… e io so
cosa è in grado di spezzarti!”
Fu
a quel punto che compresi, con immenso orrore e terrore,
di cosa stesse parlando quel verme, dato che le sue labbra si
avvicinarono
pericolosamente all’incavo del mio collo.
Il
suo respiro mi faceva venire i brividi.
Avrei
voluto allontanarlo in tutti i modi, ma non potevo per
via della Maledizione Imperio.
“No…
questo sarebbe fin troppo semplice…”
I
suoi pantaloni caddero a terra, lasciandolo completamente
svestito dalla vita in giù.
No.
Merda.
MERDA.
“…
facciamo un piccolo gioco, Vefuniel Oronar. Io userò
la Maledizione Imperio per farti divertire col mio corpo. Prometto che
non
toccherò nemmeno un centimetro della tua pelle e che
resterò completamente
immobile, alla tua merce…”
L’incantesimo
cominciò a muovere il mio corpo contro la mia
volontà, costringendolo a inginocchiarsi davanti a lui.
Le
mie braccia avevano cominciato pericolosamente ad
alzarsi, e le mie mani…
…
no…
…
tutto, ma non quello…
“…
però, posso sempre decidere di lasciarti andare…
ma
ora sai perfettamente cosa desidero. Se spezzerai la Maledizione
Imperio e se
accetterai di riconsegnarmi personalmente quello Scrigno, io ti
lascerò andare.
Se ti libererai e cercherai di ribellarti nuovamente…”
Un
ologramma, formato dalla bacchetta di Sambuco, apparve
davanti ai miei occhi.
Era
la figura eterea di mia sorella Nori.
Farabutto.
“…
io andrò a rapire tua sorella, e farò lo stesso
giochino con lei! Ora sta a te scegliere, Vefuniel Oronar…
sei davvero disposta
a perdere per sempre il tuo onore e la tua virtù, per colpa
di una scatoletta
che potrebbe non contenere nulla? A te la scelta!”
Verme.
Schifoso
verme pervertito.
Sapevo
perfettamente che, se avessi accettato la sua
proposta, lui avrebbe mantenuto la sua parola. ALFA Simon, come tutti
gli
alleati del Sommo Sacerdote, non ci guadagnavano niente a stare tra le
sue
fila. Se avessimo consegnato quella scatoletta nelle mani di quel
maniaco
assassino, lui ci avrebbe davvero aiutato a vincere quella guerra.
Tuttavia,
sapevo perfettamente quale sarebbe stato il prezzo
che avremmo pagato tutti.
ALFA
Simon sarebbe diventato il nostro nuovo Dio Supremo, e
avrebbe riottenuto la sua cara Cristal.
C’era
solo un piccolissimo problema.
ALFA
Cristal era stata reincarnata in mia nipote, la
piccola concepita nello stupro subito da ALFA Kairi per mano di Diablo.
Ridarle
Cristal, significava togliere per sempre di mezzo
l’identità della piccola reincarnazione, e questo
non l’avrei mai accettato…
…
anche al costo di perdere per sempre la mia dignità,
il mio pudore e la mia faccia davanti a tutti i miei amici.
Sconfitta,
ma intenzionata a non cedere ai suoi ricatti,
compresi quale fosse la decisione più saggia da prendere per
guadagnare tempo,
e mi arresi definitivamente alla Maledizione Imperio, cominciando a
macchiare
la mia Anima con gesti e azioni a dir poco impuri e stomachevoli, che
mai e poi
mai avrei concesso di mia spontanea volontà a uno come ALFA
Simon.
Ma
non mi restava altra scelta.
Guadagnerò
tempo per voi. Ma vi prego… Nori…
Dragon…
fate in fretta!
***
Le
acque, per il momento, sembrano essersi calmate.
La battaglia tra Zero e ALFA Dragon si è risolta con la
vittoria schiacciante
del primo che ha salvato il suo avversario dalla cecità o,
peggio ancora, dalla
morte.
D’altro
canto, la situazione dei nostri
protagonisti si è fatta molto più disperata. I
migliori guerrieri del loro
arsenale sono tutti KO o morti. Peggio ancora, l’unica a
conoscere qualcosa su
Anomaly è finita tra le grinfie del Sommo Sacerdote che la
torturerà fino a
quando non scoprirà qualcosa in merito a quel mondo
sconosciuto.
Riusciranno,
i nostri eroi, a ribaltare la
situazione? E Simon Kog della Dimensione BETA è davvero
giunto su Anomaly?
Lo
scopriremo nei prossimi capitoli di GOLDEN
BULLET – THE HUNTER WARRIOR!
Capitolo 40 *** Capitolo 40: Prima dell'Apocalisse ***
Capitolo 40
Rieccomi
qui con il nuovo capitolo della storia ‘Golden Bullet
– The Hunter Warrior’!
Parto
subito con l’annunciarvi una rapida novità in
merito alle note sia a pre
capitolo che a piè di pagina. Queste non saranno utilizzate
più per specifiche
o quant’altro e saranno molto ridotti. Avranno annunci solo
per il giorno della
successiva pubblicazione e per l’indicazione sulla PAGINA OST
della storia.
Questa
decisione non è presa in senso negativo.
Tutt’altro. Mentre voi state leggendo
questa storia, io sarò probabilmente a buon punto con la
terza parte dell’intera
saga, e da questo capitolo potrebbero nascere moltissimi collegamenti.
Per
questo motivo, preferisco che teniate in serbo la maggior parte delle
domande
che, da questo capitolo, vi farete dopo averlo letto.
Le note a
piè di pagina riappariranno alla fine di questa storia, per
i dovuti
ringraziamenti alle persone che mi hanno spronato a continuare questo
percorso
a dir poco infinito.
Il prossimo
capitolo sarà pubblicato il 7 Settembre 2021!
Qui di
seguito, la pagina delle OST!
Detto
ciò…
buona lettura! ;-)
GOLDEN
BULLET - THE HUNTER WARRIOR
Prima
dell’Apocalisse
Dimensione
DELTA
Mercoledì
29 Agosto
2018 - 11:00
BETA CHI
[The
Last Butterfly – BEST OST IN THE WORLD]
Il
mio risveglio non fu dei più comodi, questo era poco ma
sicuro. Qualcosa mi era letteralmente entrato dentro la bocca aperta,
costringendomi a tossire per espellere il corpo estraneo. Nel far
ciò, balzai
in aria e sbattei il cranio contro il ramo di un albero, facendomi
uscire un
bernoccolo enorme e doloroso.
“Ahi
ahi… che male!”
“Ti
sei svegliata, vedo…”
Come
da abitudine, ad attendere il mio risveglio c’era la
regina ALFA Kairi, la quale mi stava osservando con sguardo triste e
cupo. Quante
volte era successo, da quando la conoscevo? Se non sbaglio era la
terza. Si
poteva quasi dire che quella donna, nonostante fosse ormai una mia cara
amica,
mi portava parecchia sfortuna.
“Dove…
dove ci troviamo?”
“Siamo
tornati nella Dimensione DELTA, sul gigantesco
pianeta eretto dai Deadly Sins” mi
spiegò la regina, puntando lo sguardo
verso un piccolo edificio in rovina a qualche decina di metri da dove
stavo dormendo
“Abbiamo cercato un ospedale, e quando
l’abbiamo trovato ci abbiamo portato
dentro i feriti. Nessuno è più in pericolo di
vita, per fortuna. I
sopravvissuti sono in tutto una sessantina… in tanti,
purtroppo, hanno perso la
loro vita”
Che
orrore. Solo sessanta guerrieri erano risultati
superstiti da quel massiccio attacco provocato dai Deadly Sins.
Inoltre, erano
morti anche tantissimi civili, inclusi i miei genitori e i miei
fratellini
adottivi.
“Tranquilla,
Chi. Quando tutto questo sarà finito, li riporteremo
in vita. Dovremo soltanto recuperare lo Scettro da Hinode, o
semplicemente
sconfiggere il Sommo Sacerdote e riottenere le Super Sfere del Drago”
“Più
facile a dirsi che a farsi” ammisi, con
rammarico, ma rialzandomi con fatica da terra “Io,
sicuramente, non intendo
più agire in prima linea…”
“Cos…
di che parli, Chi?!”
“Mi
ha sentito benissimo, sua maestà… non
intendo più intromettermi in questa battaglia. Tutte le
volte che l’ho fatto,
delle persone ci hanno rimesso la vita. Prima
Ai… poi Simon… e
infine tutta la mia famiglia… sono stanca. Il Sommo
Sacerdote l’ha fatto
apposta. Sapeva perfettamente come e dove colpirmi, e ha
sfruttato tutto
questo per distruggermi… e ci è riuscito, alla
perfezione!”
“Non
dirlo neanche per scherzo, Chi! Non è tutto perduto!”
mi rimproverò la regina, arrabbiata con me “Non
puoi mollare proprio
adesso! Se lo farai, nessuno potrà sconfiggere il Sommo
Sacerdote!”
“Non
è così” affermai,
incominciando ad
allontanarmi da lei per entrare dentro il piccolo ospedale “Io
ho perso.
Non posso sconfiggere quell’angelo, e lei lo sa
perfettamente. Sono sicura che
tutti voi farete un lavoro migliore del mio”
Prima
che potessi allontanarmi definitivamente da lei, però,
ALFA Kairi afferrò la mia mano trattenendomi con la forza.
Era
su tutte le furie.
“Non
te lo permetto, Chi… non ti permetto di mollare
proprio adesso! Eri consapevole della scelta che avevi compiuto,
qualche giorno
fa. Sei stata tu che hai scelto di combattere, mettendoti anche contro
la mia
volontà! E non è vero che non hai fatto
nulla… tu hai compiuto delle imprese
che mai nessuno avrebbe immaginato tu potessi compiere. Hai salvato
l’uomo che
amavo… ci hai aiutato a sconfiggere due Deadly
Sins… e hai salvato nuovamente
Dragon, per la seconda volta! Queste non sono sciocchezze o cose
da…”
“La smetta, sua
maestà. Non sopravvaluti la mia forza. Io non sono
così in gamba come credete
voi… lei aveva ragione, fin dall’inizio. Mi sarei
dovuta limitare a restare
dentro quell’infermeria, piuttosto che seguirvi in battaglia.
Voi ve la sareste
cavata comunque… tanto, io resto una semplice infermiera. Io
non posso salvare
certamente gli universi… sono completamente
inutile…”
PAFF!
La
regina, ormai arrivata al limite, mi aveva costretto a
girarmi verso di lei, schiaffeggiandomi in viso con tutte le sue forze.
Mi
fece male. Avevo subito ferite peggiori, in quei giorni,
ma quel semplice e repentino schiaffo mi aveva fatto malissimo e mi
aveva
bloccato le gambe sul posto.
Incredula
e sofferente, alzai lo sguardo verso quello di ALFA
Kairi, la quale non mi mostrava alcuna pietà.
“Non te lo permetto,
Chi. Non posso farlo. Tu non ti scaverai
la fossa da sola! Tu reagirai qui, che ti piaccia o meno!”
dichiarò,
con voce ferma e decisa “NON SEI INUTILE, CHI!Credi
che io non sappia cosa provi, in questo momento? Dieci anni
fa mi
strapparono i miei amici e la mia famiglia dalle mie braccia! Lo hanno
fatto
mentre mi strappavano i vestiti e abusavano di ogni centimetro del mio
corpo!
Non mi era rimasto più nulla. Questo credevo, mentre mi
trascinarono in
quell’orribile campo di concentramento. Invece non era
affatto così… ho
conosciuto delle persone meravigliose, in quell’inferno,
uomini e donne
coraggiosi che mi hanno insegnato quanto sia importante la vita e
perché non
debba mai essere sprecata! Non importa quali avversità ti si
presentino
davanti… FINCHE’ IL TUO
CUORE BATTERA’,
TU DEVI SEMPRE AVERE SPERANZA E FIDUCIA IN TE STESSA!”
“Ma… ma come
posso fare?” le domandai io, tirando uno
strattone
con la mano bloccata, ma non riuscendo a liberarmi “Io HO perso ogni
cosa… io non ho
più nulla per cui comb…”
“NULLA?! NULLA!? E NOI COSA
SIAMO PER TE?! DAVVERO NON E’ RIMASTO
NESSUNO PER CUI COMBATTERESTI? NOI SIAMO IL NULLA, PER TE?! SE NON PUOI
COMBATTERE PER TE STESSA, INIZIA A COMBATTERE PER COLORO A CUI VUOI
BENE E CHE
TI VOGLIONO BENE! TU SEI UNA MIA AMICA, CHI… SAREI PRONTA A
MORIRE PER LA TUA
FELICITA’!!! NONOSTANTE MI ABBIANO APPENA STRAPPATO UNA
FIGLIA DALLE MIE
BRACCIA, IO SAREI PRONTA A SACRIFICARMI PER IL BENE DI COLORO CHE AMO!
E SONO
CERTA CHE… sono certa che… sono
certa che anche Dragon reagirà, quando scoprirà
che sua sorella Vefuniel è
sparita senza lasciare alcuna traccia della sua presenza… NON FARTI TRASCINARE DAL DOLORE, CHI…
APRI I TUOI OCCHI!!!”
La
regina mi fissò intensamente negli occhi, cercando di
trattenere le lacrime. Non ne fu in grado. La sua mano mollò
la presa sulla
mia, e ALFA Kairi crollò in ginocchio davanti ai miei occhi
sbigottiti,
cominciando a piangere come una bambina.
“Chi… se non puoi
combattere tu… sigh… come possono combattere
tutte le persone che hanno perso i
loro cari? Goten, Gohan e Pan hanno perso tutti i membri della loro
famiglia…
lo stesso vale per Shinichi, Ran e i loro amici… tanti
guerrieri, come te,
hanno perso la loro famiglia, i loro amici o entrambi…
eppure hanno tutti
scelto di combattere, perché non vogliono accettare di dover
percorrere una
strada così oscura e tenebrosa, coperta solo di dolore e
rimpianti. Loro
vogliono vivere… loro continuano ad avere speranza, e sono
pronti a
sacrificarsi l’uno per l’altro. Ma se tu mollassi
adesso, nessuno avrebbe la
forza di continuare a combattere, nemmeno io. Non
puoi farmi questo, Chi… tu sei mia amica… per te
non possiamo
essere il nulla…”
Quelle
parole mi facevano malissimo, perché in fondo erano
vere. Lei mi stava spronando a continuare, a non mollare, ad andare
avanti.
C’era
soltanto un problema…
… io non sapevo come
né in che modo sopportare quel dolore.
“Aspetta solo fino a
questo pomeriggio. Ho indetto un’Assemblea per pochi, tra di
noi, nella quale vorrei
che tu partecipassi. Se anche a quel punto sarai convinta di voler
rinunciare,
allora accetteremo la tua decisione e torneremo al nostro piano
originale”
Mai
avevo provato così tanta sofferenza. Avrei preferito
farmi stuprare da Lilith, farmi dilaniare l’anima da ogni
creatura demoniaca
esistente, eppure non avrei provato quella angosciante sensazione di
impotenza.
ALFA
Kairi non poteva capirmi, in questo. Lei aveva sempre
combattuto, fin dall’inizio. Io, in quella guerra, ci ero
finita per caso. Avevo
accettato di combattere, ma non mi ero mai resa conto delle conseguenze
che ne
sarebbero giunte.
Avevo
deciso di seguire il mio Cuore, come mi avevano
suggerito tutti, senza rendermi conto che la scelta più
saggia era anche la
migliore da intraprendere.
Ne
avevo pagate care le conseguenze…
… mio padre…
… mia madre…
… Naruto e Hinata…
… Simon…
… mia figlia.
“ALFA Kairi…
questo era suo… se lo può riprendere”
[Maisou
- NARUTO]
Senza
avere il coraggio di guardare una sgomenta ALFA Kairi
in volto, evocai Catena Regale e glielo porsi sul suo grembo. Non aveva
alcun
senso che io continuassi a portare con me un’arma che non
avrei utilizzato in
alcun modo.
“Sono certa che, nelle mani
di qualcun altro, sarà molto più utile. Non
ho alcun motivo per partecipare a quell’assemblea. Mi dispiace… non posso
farlo… io… io non posso…”
Questa
volta, senza darle il tempo di fermarmi nuovamente,
cominciai a correre verso l’ospedale senza più
essere in grado di trattenere il
mio dolore. Durante la mia fuga, ignorai tutti coloro coi quali mi
scontrai e
tutti quelli che mi riconobbero, chiamandomi per nome, dirigendomi
verso una
stanza vuota e rinchiudendomici dentro.
Incapace
di reagire a quella sensazione, recuperai il
Gummi-Phone che BETA Ventus mi aveva donato per parlare con la mia
famiglia. Li
avevo contattati la sera prima, poco prima di farmi visitare da Aerith.
Li
avevo rassicurati sulle mie condizioni ed io mi ero tranquillizzata
sentendo
che tutti e quattro stessero bene.
Li
avevo salutati con gioia, promettendo loro che li
avrei raggiunti presto.
Invece
loro non c’erano più.
Mia
madre e mio padre erano morti, e la stessa sorte era
toccata ai miei fratellini adottivi. La colpa era solamente mia.
Volevo
scoppiare, ma un muro nel mio Cuore mi impediva di
farlo. Volevo piangere, volevo sfogare tutta la mia frustrazione, ma
non ci
riuscivo. Mi sentivo come se mi avessero imprigionata dentro un
sarcofago e mi
avessero seppellita viva, senza darmi alcuna speranza di sopravvivere.
Il
dolore che provavo era così grande che mi stava uccidendo
e corrodendo da dentro, avvelenandomi e strozzandomi, senza alcuna
pietà.
Urla, Chi… urla…
… spacca qualcosa…
… fa qualunque cosa…
… ma fai sparire quel
dolore.
Fallo…
… fallo…
… FALLO!
Il
mio corpo si mosse in automatico. Non mi resi conto di
ciò che stessi facendo. Non vedevo altro che
oscurità e le mie braccia si
muovevano da sole, incapaci di essere controllate.
“Fermati…”
Improvvisamente
non fui più in grado di muovere un muscolo,
e i miei occhi avevano ricominciato a vedere con chiarezza.
Avevo
combinato un disastro. Centinaia di provette erano
cadute per terra, polverizzandosi in migliaia di pezzettini. Anche i
cassetti o
gli strumenti da laboratorio erano stati colpiti dalla mia furia e non
si erano
salvati.
Io
non ero da sola, in quella stanza. Ero stata talmente
accecata dall’agonia che non mi ero resa conto della loro
presenza.
Erano
due uomini. Uno aveva dei corti capelli biondi, gli
occhi azzurri e un sorriso dolce e comprensivo. Aveva tre strani segni,
su
entrambe le guance, e subito feci un collegamento con i baffi di un
gatto. Il
secondo aveva dei lunghi capelli corvini e riuscivo a vedergli un solo
occhio,
rosso, con strani simboli attorno alla sua iride.
Li
riconobbi al volo. Erano i due shinobi che io avevo
intravisto poco prima di crollare per il sonno, sulla schiena di Zero.
Avrei
voluto andarmene via, sprofondando sotto terra per la
vergogna, ma non riuscivo a muovere alcun passo. L’occhio
rosso del secondo
uomo mi teneva calamitata sotto il suo sguardo.
“Tu…
perché hai cominciato a sbattere quell’arma da una
parte all’altra?”
mi domandò con tono minaccioso, estraendo un kunai dalla
tasca della sua tunica
e portandoselo davanti al viso, pronto a usarlo “Dovresti sapere che un Key-Blade è molto
pericoloso se maneggiato con
sufficienza!”
Un
Key-Blade? Io non stavo usando alcun…
… ma che…?!
Orripilata
e terrorizzata, gettai Catena Regale per terra,
cominciando ad arretrare impaurita. Quel gesto non servì a
nulla, perché quella
chiave si dissolse e apparve nuovamente tra le mie mani.
No…
… non scherziamo…
… io avevo rinunciato
a quell’arma…
… perché era
nuovamente tra le mie mani?
E per quale motivo non
riuscivo a separarmene?!
“Sembra che tu non te
ne sia resa minimamente conto” comprese al volo
quello dai capelli biondi,
intimando il suo compagno a rilassarsi e cingendo le mie spalle con una
delle
sue braccia “Tu,
se non sbaglio, sei quella ragazza di cui ci ha parlato BETA Riku,
quella che aveva perso le energie questa notte… ti chiami
Chi, vero?”
“Io… s-sì, sono io…”
“Davvero? Che gioia,
Dattebayo!” esclamò
quell’uomo, stringendomi la mano con forza e togliendomi il
fiato con la sua
felicità “Era
da tantissimo tempo che volevo parlare con te! Io mi chiamo Naruto!
Il mio nome ti dice niente?”
Naruto?
Certo che qualcosa mi veniva in mente. Era il nome
del mio fratellino adottivo, oltre quello del mio personaggio preferito
di
tutti gli…
… un momento…
… occhi azzurri…
… capelli biondi…
… tre segni a forma di
baffo su ogni guancia…
… impossibile!
“E-EHI!” esclamò,
imbarazzato, Naruto dopo che gli alzai la maglietta, cercando di vedere
il suo
ventre.
Era
lì!
Il sigillo ottagonale!
Quindi
lui…
[Morning
- NARUTO]
“T-TU SEI DAVVERO
QUEL NARUTO UZUMAKI?! QUELLO DELL’ANIME E DEL MANGA DI
KISHIMOTO?”
“Eh-ehm… già”
ammise lo shinobi, imbarazzato, dopo che gli abbassai nuovamente la
maglia per
ricoprirlo “Ammetto che
quell’uomo ha
fatto un buon lavoro, ma che ha un tantino esagerato.
Eheheheheh… ma pensavo di
ricordarti qualcun altro…”
“Eccome! Mio fratello…
mio fratello…”
Stavo
per scoppiare nuovamente in una crisi di pianto.
Già…
… mio fratello che era
morto…
“Ti devo ringraziare di
cuore per tutto quello che stai facendo con lui
e con mia figlia! Adesso si trovano entrambi al secondo piano
dell’Ospedale!
Vuoi andare a vederli?”
Devo
ammettere che ci misi qualche secondo per rendermi
conto del significato delle sue parole. Nonostante ciò, non
riuscivo comunque a
crederci.
Aveva
davvero detto che Naruto e Hinata fossero…
“UN MOMENTO!
ASPETTACI, DATTEBAYOOO!!!”
***
ALFA DRAGON
[Sakura’s
Theme - NARUTO]
“Buongiorno, fratellone!”
Riaprii
gli occhi, con i muscoli doloranti. Di fianco a me,
vi stava Nori, inginocchiata al mio capezzale. Ero steso su un
materasso
puzzolente e coperto di muffa. Meglio di stare steso per terra, questo
dovevo
ammetterlo.
“Prima che tu possa
fare domande inutili… nessuno, a
parte i
Cyber-Rainbow, è rimasto ferito”
mi anticipò mia sorella, tappandomi la
bocca con la mano “Le memorie dei
cyborg
sono state salvate dagli informatici della regina, ma non potremo
più usarli fino
a quando non riotterremo le tecnologie necessarie. In
quanto a Wrath… siete riusciti a sconfiggerlo! Abbiamo fatto
un
passo in più verso la vittoria!”
Tirai
un lungo e stentato sospiro. Avevo davvero temuto di
aver fatto una strage. Per fortuna non era successo e il nemico era
stato
sconfitto.
“Ne è passato di
tempo…”
“Più di trent’anni… ormai sono un uomo di
mezz’età, con tre
figli di cui una adottata” ammisi, mentre
mi rimettevo seduto,
ammirando quel volto così stupendo “Voi, invece, non siete cambiate di una
virgola! Non vale! Siete bellissime come sempre!”
“E’ perché abbiamo
viaggiato spesso nello spazio-tempo!” mi rispose
Nori, mettendosi una mano
dietro la nuca e arrossendo, lusingata dal mio complimento “Per
me e Vefuniel sono passati solo cinque anni da quando Merus ha deciso
di
boicottare il Sommo Sacerdote, salvandoci entrambe!”
“Capisco… quindi è
stato questo Merus a salvarvi” compresi io, con
grande confusione,
domandandole “Ma chi sarebbe questo
Merus?!”
“Puoi chiederlo
direttamente a me… ti sono davanti!”
[Tokitoki
– DRAGON BALL XENOVERSE]
Come
un camaleonte colto sul fatto, qualcosa iniziò a
smascherarsi davvero, e la figura di un essere umanoide si
prostrò ai miei
piedi.
Carnagione
viola, capelli grigi a caschetto e occhi viola,
indossava una tuta aderente viola con un rinforzo nel busto, un paio di
guanti
bianchi e una cintura, rossa e bianca, con fondina per la pistola a
raggi
laser.
Quindi
era quello l’aspetto di un Angelo protettore di un
universo…
… che tipo singolare!
“Questa non è la prima
volta che vedo il tuo volto, anche se tu non mi hai mai conosciuto”
mi
rivelò l’angelo, con imbarazzo “Sappi che ti ho tenuto
d’occhio fin dal
giorno in cui Hunter Warrior tentò di sterminare
l’intera razza terrestre”
“Quindi lei sapeva
tutto…” compresi io,
rammaricato.
“… e ho fatto
qualunque cosa fosse in mio potere per salvare più persone
possibili. Nessuno degli angeli, però credette alle mie
parole… per questo
presi una decisione che cambiò per sempre la mia esistenza,
una scelta che mi
ha inimicato tutte le schiere angeliche…”
“Merus è fuggito dal
palazzo degli Zeno, senza però rinunciare ai suoi poteri”
continuò il
racconto Nori, con uno sguardo cupo e tetro che io non le avevo mai
visto in
volto “Ha incominciato ad arruolare
alleati, soprattutto nel settimo universo, dove vi erano i guerrieri
più
potenti e dal cuore puro. E’ stato
durante questa ricerca che lui si è trovato sulla Terra, lo
stesso giorno in
cui, a Lecce, Hunter Warrior attaccò te, me e nostra
sorella… e decise di
intervenire, salvandomi assieme a Vefuniel e alle nostre famiglie da
morte
certa!”
“Le-LE NOSTRE
FAMIGLIE? MI STAI DICENDO CHE…?!”
“Esatto! Ha salvato anche
mamma e papà! Sia la Torre dell’Orologio che
l’associazione Hellsing si sono alleati con Merus, e hanno
salvato una decina
di migliaia di persone! Queste
sono rimaste a Narnia per tanto tempo… i nostri genitori
sono morti, purtroppo,
ma non sono stati uccisi e hanno goduto di una veneranda vita, sino
alla fine,
con la certezza che tutti e tre fossimo vivi”
Quelle
rivelazioni mi stavano facendo tremare di gioia e
felicità. Quante cose avevo dato per scontato fossero vere,
credendomi uno
sterminatore genocida…
… era come se mi fossi
risvegliato da un lungo e terrificante incubo.
“Sarebbe meraviglioso”
mi lesse nel pensiero Merus, ammettendo “Purtroppo, non è ancora
finita… il Sommo
Sacerdote è ancora intenzionato a rovinare le nostre vite.
Dobbiamo fermarlo… e
non possiamo permetterci alcun errore!”
Annuii,
consapevole che avesse ragione. Le mie orecchie,
durante il suo racconto, udirono un altro particolare, a me ignoto, del
quale
desideravo ricevere informazioni più dettagliate.
“Merus… tu
conoscevi Alucard e Seras? Ma allora…”
domandai a
Merus, iniziando a fare tutti i collegamenti del caso.
“Sì. Sono stato
io a modificare le tue memorie e a chiedere loro di non
rivelartelo” mi spiegò,
affranto “Se
non l’avessi fatto, il Sommo Sacerdote si sarebbe
insospettito ulteriormente… e
nessuno, stavolta, avrebbe potuto salvarti. Ad un Angelo viene vietato
di
uccidere… ma potrebbe, se lo desidera, usare molti
sotterfugi per ottenere lo
stesso risultato. Io, che sono fuggito dal palazzo mettendo alla prova
tutti i
miei poteri, ne sono consapevole e lo stesso vale per il Sommo”
“In poche parole,
Dragon…” mi rivelò,
macabramente, Nori “…
il potere di un Angelo permette
la distruzione di ogni cosa, tranne degli esseri mortali di ogni
universo.
Tuttavia, se le sue gesta comportassero involontariamente la morte di
qualcuno,
l’Angelo non subirebbe alcuna condanna. Non può togliere la vita con le sue
stesse mani ma, se realmente lo
volesse, il Sommo potrebbe ottenere un risultato simile con altri
sotterfugi,
ad esempio distruggendo il nucleo di un pianeta abitato”
“Con un rischio
così alto, ho deciso di farti stare al suo gioco. Se mi
fossi avvicinato con frettolosità, ti sarebbe potuta costare
la vita”
confermò Merus, constatando
soddisfatto “Sono
felice che il piano abbia funzionato. Per mettere fine agli oscuri
piani di quel folle, dobbiamo colpirlo nel momento in cui ci crede
più
vulnerabili…”
“… e tu hai un
piano?” domandai a costui, che
abbassò sconsolato
il capo.
“Lo avevo… fino
a quando potevamo contare su Asia e Hitomi. Volevo che una di loro diventasse la nuova
Dea Suprema, con la compagna che l’avrebbe affiancata come
nuova Somma Sacerdotessa. Quel bastardo di
Sloth ha rapito Hitomi, e
Asia non farà nulla senza la sua anima gemella”
“Senza contare che,
purtroppo…” iniziò a dire
Nori, con dispiacere, prima di rivelarmi “… la
piccola Hinode si è consegnata al Sommo, di sua spontanea
volontà”
“LEI HA FATTO COSA?!”
[Destroyed
City – DRAGON BALL SUPER]
Nori,
allarmata, mi tappò la bocca, indicando due lettini
d’ospedale nell’altro lato della stanza, dove vi
erano stesi due ragazzini, un
maschietto e una femminuccia.
Non
mi ero reso conto che anche quei bambini fossero con
noi. Per fortuna, entrambi stavano dormendo e le mie urla non li
destarono.
“Si sono salvati per
miracolo” mi spiegò Merus, amareggiato
“Hanno
coraggiosamente opposto
resistenza a Pride durante lo sterminio della popolazione di Roma,
permettendo
ad altri innocenti di salvarsi. Se non fosse stato per Ub e per ALFA
Kairi,
sarebbero morti”
“Per quanto riguarda
Hinode, purtroppo hai capito perfettamente”
confermò Nori, quasi in lacrime “Si
è
sacrificata per non far morire un’altra bambina innocente di
nome Selena. Credo
che ALFA Kairi ti abbia parlato dei suoi incredibili poteri e
capacità…”
Annuii,
tristemente. In quei pochi giorni Kairi mi aveva
raccontato tantissime cose sulla sua vita con i nostri figli, Hinode
inclusa.
Il potere di leggere la Linea del Destino di chi volesse era molto
allettante,
ancor di più per un Angelo che puntava a diventare un Dio
Supremo.
“Abbiamo chiesto a
Kairi se fosse stato saggio provare a salvarle tutte e tre, ma lei ci
ha fatto
desistere. Al contrario, sta preparando un’assemblea
generale, per pochi
eletti, nella quale si discuterà il dà
farsi…” mi annunciò Merus,
con
decisione “…
tu, Dragon Oronar, sei uno di questi. Cerca di riprenderti il prima
possibile e di non mancare”
“D’accordo. Nori…”
mi voltai subito verso la mia sorellina, domandandole con allegria
“Sai
dove si trova Vefuniel, per caso?
Vorrei tanto parlare anche con lei… Nori… Nori?”
Lo
giuro. Quando vidi gli occhi di Nori riempirsi di
lacrime, sbiancai letteralmente per la paura. Il mio cuore aveva
cominciato a
battere con veemenza e a farmi male.
No.
Non di nuovo.
[Crushing
Defeat – DRAGON BALL SUPER]
“Non sappiamo dove sia
finita” mi spiegò Merus, con
grande
dispiacere e con tono cupo, raccontandomi “Poco
dopo aver effettuato lo scambio tra Selena e Hinode, Pride ed ALFA
Simon hanno
cercato di uccidere la figlia di Ai Haibara, senza riuscirci. In
compenso, hanno
colpito mortalmente un cyborg di nome C-17. E’ da quel
momento che abbiamo
perso le tracce di tua sorella. Temiamo
possa aver compiuto una sciocchezza, gettandosi da sola
all’inseguimento dei
nostri… NO! FERMO!”
Mi
ero alzato come una furia per raggiungere l’esterno di
quella struttura, con l’intenzione di partire alla ricerca di
mia sorella, ma
l’angelo aveva usato i suoi poteri per fermarmi, aiutato da
Nori che mi aveva
cinto la vita con le sue sottili braccia.
“NON SE NE PARLA,
DRAGON ORONAR!” affermò Merus, con
severità e autorità “SE
TU CI LASCIASSI IN QUESTO MOMENTO,
FARESTI SOLTANTO IL GIOCO DEL SOMMO SACERDOTE! NON SAPPIAMO ANCORA COSA
SIA
SUCCESSO A TUA SORELLA, E POTREBBE PERFINO TORNARE DA UN MOMENTO
ALL’ALTRO! LEI
E’ DIVENTATA UN’ECCELLENTE GUERRIERA, E NON SI
FARA’ AMMAZZARE FACILMENTE!”
“QUESTO NON CAMBIA
NIENTE!” gli urlai contro io, inferocito “LEI NON PUO’ CERTAMENTE SCONFIGGERE TUTTI
I NOSTRI NEMICI DA SOLA, E
PIU’ IL TEMPO PASSA, MENO POSSIBILITA’ AVREMO DI
RIVEDERLA ANCORA IN VITA!”
“NO, DRAGON! ASCOLTA
MERUS E FIDATI DI LUI!”
Davanti
al mio sguardo sorpreso, causato dall’esclamazione
di Nori, Merus decise di liberarmi dalla paralisi, capendo che io non
sarei
fuggito via. Tornato libero, mi voltai verso la mia sorellina che, con
tranquillità, mi mostrò la scollatura del suo
petto.
Tra
i suoi seni, sullo sterno, vi stava un piccolo
tatuaggio.
“Io e Vefuniel condividiamo
un legame molto particolare. Se una di noi
dovesse morire, il suo Cuore e la sua Anima raggiungerebbero
l’altra e
resterebbero al sicuro, fino alla successiva resurrezione. Se anche Vefuniel dovesse restare uccisa…”
… Nori avrebbe
protetto nostra sorella fino a quando non avremmo vinto la battaglia.
Ora
capivo il motivo per il quale anche lei aveva deciso di
non intervenire. Il problema sarebbe insorto, secondo la loro logica,
se anche
Nori fosse stata in pericolo di vita. Se entrambe le mie sorelle
fossero morte,
allora sì che sarebbe stato un vero disastro.
“Non ha senso partire
per una missione suicida, se non conosciamo l’ubicazione di
Vefuniel”
confermò Merus, rassicurandomi “Non è per egoismo che ho deciso di
fermarti.
Quando scopriremo dove e cosa le sia successo, ti prometto che io, per
primo,
acconsentirò alla tua partenza!”
Sconfitto,
ma consapevole che entrambi avessero ragione,
decisi di ingoiare quel boccone amaro e feci loro un cenno di resa.
Nori,
rassicurata, sciolse il suo abbraccio ma continuò a tenermi
con forza la mano.
Anche
lei stava soffrendo, e forse più di me. In situazioni
come quella, Nori aveva le mani completamente legate. Se fosse partita
per
liberare la nostra sorella maggiore, rischiava di condannare entrambe a
morte per
un suo errore.
Non
ci restava altra scelta che avere fiducia in Vefuniel.
Lei non era mai stata una stupida, e di certo non lo era diventata con
il
passare degli anni.
Potevamo soltanto…
[Response
Of Souls - NARUTO]
“NARUTO! HINATA!”
Come
un fulmine a ciel sereno, qualcuno sfondò la porta
della nostra stanza, gettandosi ai piedi dei due letti occupati dai
ragazzini.
Costei era BETA Chi.
Un
dubbio cominciò a sorgere nella mia mente, subito dopo
aver ascoltato i loro nomi.
Naruto…
Hinata…
…
quei bambini erano, per caso…?
“Sì, BETA Chi. Sono
proprio loro, anche se il loro aspetto
è diverso da quello che conosci”
Due
altri uomini, a me ben noti, fecero capolino dall’uscio
della porta. Intimorito, mi alzai dal materasso e cominciai a
indietreggiare,
ma gli shinobi mi ignorarono e si portarono al capezzale dei due
ragazzini,
rivelandoci.
“I loro nomi originali
sono Boruto ed Himawari Uzumaki. Entrambi provengono dalla Dimensione
ALFA e si
salvarono, assieme a Shino Aburame e a tanti altri piccoli shinobi e
kunoichi,
dallo sterminio del nostro pianeta, programmato dall’impero
Yilancariano. Anche Masashi Kishimoto
è uno dei pochi
shinobi superstiti… ecco perché conosce
perfettamente tutte le nostre storie!”
Sbalordito,
mi avvicinai a entrambi i bambini, osservandoli
attentamente in volto. Avevano dei lineamenti molto simili a quelli del
loro
padre biologico, cosa che rendeva credibile il loro racconto.
“Uno… uno
sterminio?!”
“Sì…”
confermò BETA Naruto, raccontando “Nella
Dimensione ALFA, il nostro pianeta venne rintracciato
dall’imperatore Glacial, che mandò il suo Generale
Supremo per stipulare un…”
“No, Naruto. Da questo
momento, il racconto lo continuerò io…”
dichiarai, attirando l’attenzione
di tutti i presenti “…
d’altronde… quel generale ero proprio io”
***
BETA CHI
[Continuazione
– Response Of Souls - NARUTO]
Orripilata,
mi voltai verso Dragon, puntandogli il dito
contro.
I
miei fratellini avevano raccontato tante storie sul loro
passato, ma una in particolare mi aveva spezzato il Cuore, e riguardava
un assalto
sferrato al loro villaggio da un pericoloso nemico, lo stesso che li
aveva
costretti a fuggire e raggiungere la città di Tokyo, lo
stesso che, per loro
stessa ammissione, aveva quasi certamente ammazzato i loro veri
genitori.
Quell’uomo
così gentile e altruista…
… il Vero Amore di
ALFA Kairi…
… lui era la
causa di tutte le sofferenze dei miei fratellini adottivi!?
Non
poteva essere vero…
… gli avevo salvato la
vita, porca miseria!
Non poteva essere lui!
“Sarà meglio lasciarvi
soli” affermò Merus, uscendo dalla
stanza assieme a Nori “Dragon…
ricordati le mie parole”
“Lo farò… grazie per
avermi avvisato”
Nella
stanza restammo io, Dragon, Naruto e Sasuke. Il
secondo, con sguardo tetro e affranto, si rivolse verso di me, pronto a
confermare se quanto detto dai miei fratelli fosse opera sua o meno.
“Non cerco scuse, Chi…
quanto ho fatto è stato riprovevole…”
L’orrore
si era impossessato del mio cuore, sostituito
successivamente da un’ondata di pura rabbia e furia omicida.
Quell’affermazione
non lasciava spazio ad altre interpretazioni.
PAFF!
La
mia mano colpì con ferocia il volto di quell’uomo.
“Come… come hai
potuto…COME HAI POTUTO
FARE UNA
COSA COSI’ ORRENDA?! PERCHE’ LO HAI FATTO?! SEI UNO
SCHIFOSO ASSASSINO!!! HAI
IDEA DI TUTTE LE LACRIME CHE I MIEI FRATELLINI HANNO
VERSATO… DI TUTTI GLI
INCUBI CHE HANNO AVUTO, OGNI SINGOLA NOTTE DAL GIORNO IN CUI IO E I
MIEI
GENITORI LI ABBIAMO ACCOLTI IN CASA NOSTRA?!”
Quell’uomo
non accennò alcuna protesta, e BETA Naruto fu
costretto a mettersi in mezzo prima che io potessi nuovamente inveire
contro
Dragon.
“BETA Chi… accidenti
a te! Almeno lascialo parlare!”
“Lasciami andare, Naruto!
LASCIAMI…”
“No!” esclamò
Sasuke, puntandomi minacciosamente la katana verso la gola ed
affermando con
fermezza “A
differenza tua, noi conosciamo tutta la storia dietro agli
avvenimenti… quest’uomo è
stato costretto a compiere quelle gesta!”
Dragon
Oronar ignorò tutto quel teatrino e, nonostante il
mio sguardo d’accusa fosse ancora ben visibile sul mio volto,
cominciò il suo
racconto.
“E’ stato poco più di
venticinque
anni fa. A quei tempi, non avevo conquistato ancora la fiducia totale
dell’Imperatore, ma nonostante ciò decisi di fare
un tentativo di annessione
pacifica del pianeta Kaguya al regno di quel folle.
All’inizio ero riuscito a
convincere tutti i Governatori e i Kage, stipulando diversi accordi
commerciali
e di pace… Glacial,
però, decise di
cambiare idea all’ultimo, ordinandomi di sterminare tutta la
popolazione degli
shinobi e delle kunoichi”
“Perché non ti sei
opposto?” gli chiesi, capendo come la situazione
fosse andata a svolgersi “Perché
non ti sei alleato con gli shinobi? Tu avresti potuto
salvarli… sono certa che…”
“All’epoca non ero
così forte, e Glacial era un mostro in grado di polverizzare
pianeti senza che
nessuno potesse opporgli resistenza… ed io… ero troppo codardo per provare a combatterci contro”
ammise
l’uomo, distrutto “Ai miei
occhi, non ci
fu altra scelta che ubbidirgli. Fu… fu una strage a dir poco
ingiustificata, e
l’unico sopravvissuto venne imprigionato e condannato a morte
solo dieci anni
fa. Quella strage portò a diversi cambiamenti sulla gestione
della politica
estera. Molti pianeti cercarono di
ribellarsi e di uscire dall’impero… ma fu Glacial
stesso a mettere fine a tali
proteste, usando i suoi soli poteri per far tacere tutti…
prova tu a immaginare
come!”
Oddio.
Ecco perché Naruto e Sasuke mi avevano fermata.
ALFA
Dragon era stato l’esecutore materiale di quello
sterminio, ma lui non aveva mai avuto intenzione di uccidere tutte
quelle
persone. Il vero colpevole dietro a tutto ciò era Glacial
Gelo, l’imperatore di
Kagaku.
[Pain’s
Theme - NARUTO]
“Noi due possiamo
confermare questa storia, anche se non l’abbiamo
vissuta in prima persona”
dichiarò BETA Naruto, liberandomi dalla sua
presa e invitando BETA Sasuke a fare altrettanto con la sua katana, che
venne
rinfoderata all’istante “Le
nostre
versioni ALFA avevano deciso di accettare l’annessione
pacifica all’Impero di
Kagaku, perché ci avrebbe portato numerosi vantaggi
economici e politici. Tuttavia, qualcosa
andò storto quando
alcuni soldati dell’esercito Kagakuriano vennero a scoprire
di un progetto
segreto, attuato da uno shinobi di nome Orochimaru… quel
bastardo puntava a
creare una creatura completamente artificiale, dentro il cui corpo
circolavano
i geni di ogni membro dell’intera Akatsuki. Tu, che
hai già letto la nostra
storia, li conosci perfettamente. Si
trattava di un gruppo formato dai più sanguinari e
pericolosi Shinobi del
nostro pianeta. Nessuno ne era a conoscenza, tra i villaggi,
ma ormai il danno
era fatto. Glacial, prendendo quel gesto
come un tradimento nei suoi confronti, ordinò il nostro
sterminio… e ALFA
Dragon fu costretto ad ubbidire”
Abbassai
lo sguardo, mortificata. Come mi aveva raccontato
ALFA Kairi qualche giorno prima, Glacial aveva messo a ferro e fuoco
l’intero
Universo Sette della Dimensione ALFA per quasi mezzo secolo, senza che
nessuno
potesse far nulla per fermarlo. Ci avrebbero pensato lei e lo stesso
Dragon
Oronar a sconfiggerlo definitivamente, ma solo sedici anni dopo quello
sterminio.
Anche
Dragon era un essere umano. L’avevo creduto,
esattamente come Simon, un guerriero invincibile e imperturbabile, ma
anche lui
aveva le sue debolezze.
“Perché… perché non
me
ne hai parlato, quando hai scoperto della mia…”
“… io non conoscevo i
nomi dei tuoi fratelli. Come potevo immaginare che alcuni shinobi
fossero
fuggiti in una seconda Linea Spazio-Temporale? Io non avevo la minima
idea che
si potesse viaggiare nel tempo… di
certo
non mi aspettavo che il mio passato fosse collegato a quello di una
ragazza
come te, BETA Chi, eppure è così… mi
dispiace… mi dispiace davvero tanto, Chi”
Già.
La sua risposta non faceva una piega. Io l’avevo
conosciuto da soli due giorni, non potevo certamente accusarlo di
essere un
bugiardo. Lui stesso mi aveva appena rivelato tutto, senza nascondermi
nulla.
Ciò
che mi feriva, in quel momento, era la consapevolezza di
non aver potuto far nulla per salvare la mia famiglia da quel disastro.
I miei
fratellini se l’erano dovuta cavare completamente da soli,
contro un mostro
come Pride. Quando loro e i miei genitori erano davvero in
difficoltà, io li
avevo abbandonati per andare alla ricerca di un uomo in grado di
cavarsela da
sola, accecata dall’amore nei suoi confronti.
Una
decisione, mi resi conto, che era costata più cara alle
persone che amavo, che a me.
“E adesso… quando si
riprenderanno?” domandai, avvicinandomi a Hinata,
anzi, Himawari,
accarezzandole la guancia con dolcezza “Si
risveglieranno, vero?”
“Assolutamente sì!
Non devi avere timore, dattebayo!”
affermò Naruto, accarezzando invece il
volto di Boruto “Ub e ALFA Kairi
hanno
fatto un vero miracolo, senza usare alcun macchinario ospedaliero. Si
risveglieranno da un momento a…”
“…
ba… baka di un padre…
smettila di… scompigliarmi i capelli…”
Tutti
quanti ci voltammo senza parole verso Boruto, il quale
cominciò finalmente a riaprire i suoi occhi.
Era vivo. Boruto era
ancora…
[Nezuko’s
Theme – KIMETSU NO YAIBA]
In
lacrime per la gioia, abbracciai con tutte le forze mio
fratello sentendo tutta la tensione, accumulata precedentemente,
sciogliersi in
pochissimi secondi.
“Sono passati tanti
anni… e tu mi chiami ancora baka?”
lo
rimproverò scherzosamente Naruto, grattandosi imbarazzato la
nuca.
“Eheh… mi siete
mancati entrambi, sia te che Sasuke Sen-Sei”
affermò il ragazzino, lasciandosi coccolare e voltandosi
verso di me.
Stava
per scoppiare a piangere. Glielo leggevo negli occhi
che aveva vissuto un vero e proprio incubo. Quello sguardo di dolore e
disperazione, nel non aver potuto salvare mio padre e mia madre, era lo
specchio del mio.
Tornai
nuovamente ad abbracciarlo, permettendogli di
poggiare il suo viso sulla mia spalla.
“Sorellona… mamma e
papà… mi dispiace… non abbiamo
potuto…”
“Sssshhh…”
incominciai a consolarlo io, riempiendolo di baci e cominciando a
piangere
anche io “… lo so,
piccolo mio… l’importante…
è che tu stia bene!”
“Dove… dove mi
trovo?”
Anche
Himawari si era svegliata, leggermente intontita,
cominciando a guardarsi attorno. Quando iniziò a riprendere
lucidità, cominciò
a sgranare gli occhi e indicarmi, tutta sorpresa nel vedermi assieme a
Boruto.
“M-ma… sorellona?
Pe-perché Boruto… perché la
Tecnica della Trasformazione si è disattivata?
E…”
I
suoi occhi cominciarono a lacrimare quando,
improvvisamente, si rese conto ci fosse anche Naruto. Cercai di
trattenere i
singhiozzi di felicità quando la vidi scattare in piedi sul
letto per gettarsi,
con tutte le forze, tra le sue braccia.
“Papà?!
Sei… sniff…
sei
davvero tu? Papà…”
Davanti
ai versi commossi di Himawari, anche lo shinobi dai
capelli biondi non fu in grado di trattenere le sue lacrime.
“Piccola mia… mi
dispiace tanto… perdonami… non ho potuto
proteggerti…”
Da
quanto tempo non vedevano loro padre? Perfino BETA Naruto
soffriva nel vedere i suoi figli così addolorati, nonostante
non fossero quelli
della sua linea Spazio-Temporale.
Io
potevo aver perso mamma e papà…
… ma almeno loro erano
riusciti a ritrovare la loro famiglia.
Almeno
questo mi bastava…
… era più che
sufficiente…
… loro non avrebbero
sofferto come me…
… loro non sarebbero
restati soli…
… io sì.
“C-Chi…
sorellona… cosa…?”
La
pressione che precedentemente ero riuscita a trattenere,
ora mi stava nuovamente schiacciando. Ogni centimetro del mio corpo
stava
nuovamente per perdere il controllo.
No.
Non di fronte a Boruto e Himawari. Non di fronte a
Dragon o i due shinobi. Non potevo scoppiare davanti a loro, o li avrei
fatti
stare peggio.
Non
potevo.
Trattieniti,
Chi…
… trattieniti, anche
se fa tanto male…
… trattieni quelle
sensazioni orrende dentro di te…
… trattieniti, e cingi
il tuo cuore con un muro indistruttibile…
… trattieniti, e non
soffrirai mai più…
… mai più…
“Lasciati andare”
Bastò
quella semplicissima frase, soltanto quelle due
parole, per incrinare tutte le mie difese. Una mano sconosciuta si
appoggiò
alla mia spalla, facendomi venire un brivido lungo la schiena, come se
un pezzo
di ghiaccio mi stesse scivolando lungo la spina dorsale.
La
mano apparteneva a Sasuke Uchiha.
“So cosa stai
provando, Chi… so cosa si prova a perdere per sempre la tua
famiglia. E’ un
dolore così forte da straziare per sempre la tua anima. A me è successo quando avevo
all’incirca sei o sette anni… credo tu
conosca la mia storia, vero?”
“S-sì…
tuo fratello Itachi uccise tutto il tuo clan, e risparmiò
soltanto te. Vero?”
“Non del tutto…
c’è una storia che ancora tu non conosci, ma al
momento
non serve che tu sappia ciò”
mi rivelò lui, ammettendo “Non
troverò alcuna scusa per ciò che feci
anni fa, quando provai a vendicarmi di mio fratello e, successivamente,
di
tutti coloro che lo spinsero a compiere una simile scelta. Una cosa,
tuttavia,
l’ho appresa quando sono tornato a Konoha… se
quando ero un bambino, io non
avessi chiuso il mio Cuore… se avessi avuto qualcuno pronto
a porgermi la
spalla, che mi permettesse di sfogare il mio dolore e andare
avanti… io non
avrei mai intrapreso sino in fondo quella strada. So
che fa malissimo, Chi… ma quel dolore che ti sta angosciando
va
cacciato fuori, o diventerà ancora più
insopportabile…”
“…
sorellona… credo che Sasuke Sen-Sei abbia ragione”
lo seguì a
ruota Boruto, rivelandomi con grande tristezza “Ricordi quando io e Himawari vi
abbiamo raccontato dei nostri nomi falsi e del motivo per il quale li
tenevamo?
Tu ci hai consolati subito
e ci
hai promesso che non avresti mai permesso a nessuno di farci del
male… che tu
ci consideravi come il dono più prezioso che la vita ti
avesse concesso. Voglio dirti… che
per me e Himawari…”
qui, la figlia di Naruto si voltò verso di me, annuendomi
commossa “… voi tre siete
stati la sorpresa più bella
che la vita potesse riservarci, l’ancora di salvezza che ci
ha trascinato via
dal dolore che provavamo per la perdita dei nostri genitori biologici.
Nishikata e Takagi, per me e mia sorella, sono stati come un vero
papà e una
vera mamma… anche… anche noi due stiamo soffrendo
tantissimo… volevo
proteggerli da quel mostro… io, Himawari e tutti i guerrieri
rimasti a Roma
volevamo proteggere quelle persone… e invece…
invece…”
La
mia maschera si incrinò ancora di più nel vedere
il mio
caro fratellino che a stento tratteneva tutto il suo dolore.
“Perdere i propri
genitori, ancor peggio se uccisi, fa male… vivere senza di
loro è perfino più
doloroso. Io e Sasuke possiamo confermarlo senza alcuna vergogna”
ammise
Naruto, portandosi di fianco a me e permettendo che Himawari si
aggrappasse ai
miei vestiti, lasciando che lei abbracciasse suo fratello “Se io non avessi avuto figure come il maestro
Iruka, Kakashi Sen-Sei o
l’eremita porcello, o se non avessi avuto degli amici come
Sasuke e Sakura, o
come Shikamaru e Choji, o se non avessi avuto una donna come Hinata
pronta ad
accettarmi per quello che ero, io avrei permesso al mio Cuore di cedere
all’Oscurità e avrei intrapreso la stessa strada
di Sasuke. Io, invece, ho
deciso di affrontare la vita a viso aperto e sono riuscito a
riscattarmi. Lo stesso
è riuscito a farlo Sasuke, quando tornò al
villaggio… e sono riusciti a farlo
anche Boruto e Himawari, grazie a te e ai tuoi genitori.
Fa male, è vero, e continuerà a farlo per il
resto della tua vita… ma
fino a quando riuscirai a trovare un motivo o una ragione per cui
vivere,
allora basterà l’Amore a salvarti”
Quei
discorsi mi sembravano talmente astratti e lontani
dalla realtà, eppure avrei desiderato con tutto il Cuore che
poggiassero su
basi concrete. Se fosse davvero così, avrei avuto davvero la
forza di andare
avanti, riuscendo a proteggere Boruto e Himawari, aiutando tutti i miei
amici a
sconfiggere il Sommo Sacerdote.
Ma
nemmeno io ero imperturbabile…
… come avrei potuto
dare loro una mano?
“Chi… tu hai aiutato i
miei figli, donando l’amore che io e mia moglie non potevamo
più dare loro” mi
disse Naruto, cingendo con il suo braccio le mie spalle
“Permettimi di fare lo
stesso con te… non resterai da sola… sarai come
una terza figlia, per me. Ti
aiuterò, se lo vorrai… io ci sarò! Te
lo prometto!”
“A-anche noi, sorellona!”
Himawari seguì suo padre, poggiando il
suo viso sul mio petto “Ora che
siamo
tornati, ti proteggeremo anche noi! Anche se… anche se mamma
e papà non ci sono
più… io farò qualsiasi cosa per
proteggere il mio fratellone e te!”
“E io farò lo
stesso con entrambe” confermò
Boruto, sospirando “Come una vera
famiglia, noi tre andremo
avanti senza alcuna esitazione… mamma e papà
avrebbero voluto questo, no? Mi
mancheranno tantissimo, lo sapete? Tutte le loro sfide…”
“…
papà e noi perdevamo sempre…”
ripensai, con nostalgia e
sofferenza “… non
c’era giorno in cui la
mamma non si dimostrasse insuperabile. Eppure, in quelle sfide, loro
cercavano
di insegnarci qualcosa, di impararci cosa fosse il Vero Amore, quello
che si
prova per i propri figli e per la persona che ami… era a
loro che chiedevo
aiuto per ogni difficoltà, ed entrambi erano pronti ad
aiutarmi senza
giudicarmi… già…
avete ragione…
mancheranno tantissimo anche a me… sniff…
mi… sniff… mi mancano… sigh…”
Quella
fu la goccia che fece traboccare il vaso. Il dolore
che tanto avevo cercato di arginare, distrusse la diga che avevo
costruito
attorno alla mia anima. Troppo distrutta, fuggii anche da quella
stanza,
scendendo al piano terra di quell’ospedale e nascondendomi
tra la vegetazione di
quella foresta, dove scoppiai definitivamente a piangere per il dolore.
***
Dimensione
GAMMA – Esterno del Castello
Nello
stesso momento…
GAMMA HINODE
[Emma’s
Determination – THE PROMISED NEVERLAND]
“Non ci siamo ancora! Devi
usare la Spada e lo Scudo come se fossero
parti del tuo corpo!”
Io
e BETA Cristal ci svegliammo leggermente più tardi di
quanto avessimo preventivato. D’altronde, quanto avvenuto tra
Lilith e Cell
aveva inutilmente allungato la nostra notte. Subito dopo averle fatto
fare la
colazione, io e Lilith conducemmo la figlia adottiva di BETA Kairi nel
deserto
di fronte al castello, cominciando ad allenarla nel miglior modo che le
potessimo concedere…
… facendole
letteralmente sputare sangue in una lotta uno contro uno, tra lei e
Lilith!
“Io… io ci sto
provando… non è facile come sembra!”
Come
era immaginabile, tra la principessa e la sovrana dei
demoni c’era un abisso apparentemente incolmabile. Nonostante
Cristal
possedesse tutti i sacri doni del regno di Narnia, Lilith restava un
nemico
insuperabile per una giovane guerriera alle prime armi. Se aggiungevamo
che
Lilith era tornata completa da poco meno di dieci ore, o che Cristal
non avesse
mai combattuto usando delle armi vere, riuscivo a capire
perché l’adolescente
trovasse molta difficoltà.
“Sappiamo che non lo
è” la compresi io, insistendo
però con fermezza “Ma
stai combattendo alla cieca, cercando soltanto di colpire Lilith con
attacchi semplici e scolastici. Lei non
riesce a prevedere le tue mosse perché è
più forte di te… ma perché
è troppo
facile leggere i tuoi movimenti!”
“Ehm… non ho capito…”
ammise la ragazza, leggermente confusa “… la spada serve per attaccare e lo
scudo
per difendermi. Anche un bambino lo saprebbe…”
“Ed è proprio
per questo che non riuscirai mai a colpirmi”
le rispose
Lilith, scuotendo sconsolata il capo “Se
mi attaccherai solo e soltanto con la spada, mi basterà
leggere i tuoi affondi
e le tue stoccate per anticiparti… e lo scudo può
sì proteggerti dai colpi più
potenti, ma non può certamente aiutarti se non sei in grado
di anticipare colpi
più rapidi e veloci… E
ORA TE LO
DIMOSTRERO’!”
Dal
corpo di Lilith si diramarono una decina di tentacoli
che partirono all’attacco di BETA Cristal.
Quest’ultima li tagliò agilmente
tutti, e parò un pugno dell’arpia con lo scudo.
Un
lavoro eccellente, sarebbe parso a tutti gli inesperti.
BETA Cristal era riuscita a muoversi allo stesso passo della regina dei
demoni,
ma aveva sottovalutato la sua avversaria e ne stava per pagare le
conseguenze.
“Allora?! Cosa te ne pare
ad… AAAAAHHHHHH!”
I
pezzi di carne tranciati dalla spada della principessa,
invece di restare lì, tornarono a muoversi, avvolgendo il
corpo
dell’adolescente e imprigionandola in una morsa
indistruttibile.
I
successivi cinque minuti, Lilith tempestò di colpi BETA
Cristal
che, sconfitta e ricoperta di ferite, mollò la presa sulle
sue armi.
Prontamente,
io curai le sue ferite. Era la quinta volta, da
quando avevamo cominciato, che io ero costretta a rigenerare le ferite
della
principessa.
“Che ti dicevo? Sei
prevedibile! Eppure sai benissimo che possiedo le
cellule di Majin Buu!” la
rimproverò severamente Lilith, puntandole il
dito contro “Se
usi la spada solo per attaccare o lo scudo soltanto per difenderti,
dimezzi di colpo il tuo potenziale! Prova a usare il cervello, durante
la
lotta, o quantomeno usa l’istinto!
Quello che ti danneggia, BETA Cristal, è il tuo stile di
lotta pre-impostato”
“Quella donna ha ragione!”
Era
arrivato anche Cell. Si era portato di fianco a me, con
sguardo decisamente scocciato. Doveva aver assistito alla battaglia
dall’inizio, a giudicare dalle sue parole.
“Il primo errore che stai
commettendo riguarda proprio l’utilizzo della
spada e dello scudo. Con
la
prima, puoi anche pararti da colpi veloci e repentini, e un avversario
avrà
anche timore di attaccarti se, per farlo, rischia di tagliarsi. Con lo
scudo,
al contrario, puoi sferrare una spallata molto efficace, un colpo
d’impatto maggiore
rispetto a una ferita superficiale da lama. Il
secondo errore lo fai quando cerchi insistentemente di usare sia lo
scudo che la spada in contemporanea…”
“Ehm…” a BETA Cristal
cadde una goccia di sudore dalla fronte “… tecnicamente, questo allenamento mi
serve
per imparare a usarli, giusto? Perché non posso combattere
con entrambi?”
“Perché non sei
brava né con l’uno né con
l’altra! Se proprio devi,
usane inizialmente uno e sfrutta le Arti Marziali, che sono la tua
carta
vincente! Puoi anche
cambiarli
nel corso del combattimento, se lo desideri, ma dovrai imparare anche
ad
evocarli senza portarteli appresso. Non puoi fare miracoli e il tempo
non ci è
d’aiuto. Cerca di migliorarti senza snaturare te
stessa… in questo breve
combattimento è come se avesse lottato una tua falsa
copia!”
BETA
Cristal spalancò la bocca, davanti ai geniali consigli
dell’androide, il quale scosse frustrato il capo.
L’essere si rivolse poi a me,
domandandomi.
“Sei davvero sicura
che sia così forte come dici?”
“Fidati di me, Cell”
lo rassicurai io, mentre BETA Cristal e
Lilith erano già pronte a riprendere lo scontro “La Cristal che conoscevo era la guerriera
più potente del regno. Quella
che hai di fronte non solo è la sua reincarnazione, ma
possiede perfino i geni
di un sayan. Potenzialmente, sarebbe
perfino in grado di superare la sua versione GAMMA!”
“… cosa? Lei
è una sayan?”
Ci
voltammo entrambi alle nostre spalle. I sette prigionieri
che avevamo catturato si trovavano lì, e stavano osservando
gli allenamenti di
Cristal, con Lilith come maestra. A fare quella domanda era stata
Caulifla.
“Lo è diventata
ingerendo una sostanza chiamata Yilar che, iniettata insieme a un
campione di
ciò che vuoi diventare, permette la modifica dei geni nel
corpo di chi la
assume” le spiegò Genos, il quale aveva
fatto molte ricerche in tal senso,
quando si trovava nella Ultra Accademy.
Nel
mentre, la battaglia si era fatta molto più
interessante. Cristal stava saggiamente seguendo tutti i nostri
consigli, e ora
stava finalmente riuscendo a stare al passo di Lilith che, poco a poco,
cominciò a fare sul serio con lei.
“Lei non sa trasformarsi in
Super Sayan, giusto?”
Stranita,
mi voltai proprio verso Caulifla.
“Cosa… come fai
a saperlo?”
“La sua Forza Latente. Io
percepisco che è enorme! Se riusciamo a farla
trasformare, potreste avere una guerriera perfino più
potente di quanto vi
aspettate!”
In
quel momento, Cristal precipitò ai nostri piedi. Anche
stavolta era ricoperta di ferite, ma era ancora in grado di combattere.
Stava
migliorando con il passare dei minuti e si stava abituando a sfruttare
le sue
nuove armi.
“Un momento, Cristal!”
La
giovane si voltò verso Caulifla, sorpresa, la stessa che
provò Lilith quando la vide avvicinarsi alla sayan. Anche la
regina dei demoni,
alla fine, decise di raggiungerci, incuriosita dalla richiesta della
guerriera
del sesto universo.
“Voglio chiederti di fare
una cosa, e dovrai seguire attentamente tutte
le mie istruzioni. Se lo farai… potresti diventare perfino
più potente di
quanto lo sei adesso!”
“Cosa?! DICI SUL
SERIO?!”
La
sayan annuì con il capo, sussurrandole
all’orecchio
qualcosa. Doveva trattarsi del trucco con il quale ci si poteva
trasformare in
Super Sayan.
Da
ciò che sapevo, c’era un punto della spina
dorsale, nel
quale il sayan doveva accumulare la propria energia per trasformarsi
nel
leggendario guerriero. Era una capacità insita in ogni
guerriero di quella razza
che, per essere tuttavia attivata, aveva necessità di alcuni
fattori
fondamentali. La prima riguardava le Cellule S, presenti solo nel corpo
dei
sayan, le stesse che BETA Cristal o ALFA Kairi si erano iniettate per
assumere
quei particolari geni. Bisognava possederne in grandi
quantità, per
trasformarsi in Super Sayan. La seconda era un cuore gentile e puro, ma
il
fatto che anche Vegeta, un tempo, si fosse trasformato (e,
all’epoca, era un
autentico stronzo), mi lasciava dubitare di questo punto. Il terzo,
invece, ero
certa che fosse un improvviso cambiamento di umore.
“Lilith! Posso aggiungermi
anche io agli allenamenti?” le chiese
Caulifla, dopo aver parlato con Cristal “Se è come penso io, avete di fronte una
guerriera a dir poco straordinaria!”
La
regina dei demoni, con molta incertezza, decise di
accettare. La sfida sarebbe stata un due contro uno, con Caulifla che
si
sarebbe alleata con Lilith per mettere ancora più in
difficoltà Cristal.
[Emma’s
Theme – THE PROMISED NEVERLAND]
“A proposito, Hinode… Malefica
ci ha informato di tutto”
Abbassai
il capo, dispiaciuta, voltandomi verso di loro.
Quindi avevano saputo dell’ennesima strage attuata dai Deadly
Sins...
… erano, come
prevedibile, piuttosto arrabbiati e vendicativi.
“So a cosa state
puntando… ma non possiamo farvi tornare indietro. Non
ancora” affermai, con decisione
“Finireste
solo con il pestare i piedi dei vostri amici. Nella Dimensione GAMMA
siete al
sicuro, perché ho imposto una Barriera che impedisce ai
nostri nemici di
viaggiare fino a qui, più di uno alla volta. Se anche
provasse a raggiungerci
uno solo di loro, saremmo in grado di affrontarlo e dargli una bella
lezione… soprattutto se riusciamo a
risvegliare il
pieno potere della spada di Cristal!”
“Avevamo intuito…”
mi sorprese tuttavia Gin, dichiarando “…
per questo vi volevamo chiedere se fosse
possibile allenarci. Se qualcuno dovesse provare ad attaccarci, almeno
potremmo
darvi una mano”
Sia
io che Cell restammo sorpresi di fronte alla
dichiarazione dei nostri prigionieri. Quella non era, per caso, una
proposta di
alleanza?
“E’ solo
temporanea!” mi avvisò Eraser
Head, ammettendo però con
frustrazione “Il fatto è
che non possiamo
restarcene fermi senza fare nulla, non se tutti i nostri compagni
rischiano la
vita per salvare i nostri universi. Siamo…”
qui, l’eroe sembrò ingoiare un
grosso boccone amaro, per come il suo viso si deturpò per
l’orrore “…
siamo perfino disposti a collaborare con
voi, fino a un certo punto”
“Ma sia chiaro!”
aggiunse GoGo, visibilmente insoddisfatta “Non
vi aiuteremo a far diventare Cell un Dio Supremo. Lui è un
assassino… ci sono
altri candidati molto più meritevoli, per quanto ci riguarda!”
“Vedo che la fiducia nei
miei confronti cresce a grappoli…”
constatò Cell, il quale cercò in tutti i modi di
non far vedere la sua
delusione.
D’altronde,
non potevamo aspettarci che loro approvassero la
decisione mia e di Lilith. Quello che stavamo provando era un autentico
azzardo, le cui probabilità di uscita erano quasi pari a
zero.
“Però…
però, nella peggiore delle
eventualità… preferiremmo mille volte
avere Cell come Dio Supremo, piuttosto che il Sommo Sacerdote!”
Stavolta
io e l’androide restammo a bocca aperta di fronte
all’ammissione di Ayumi, che a dispetto di quanto lasciassero
trapelare gli
altri prigionieri, non sembrava affatto spaventata da Cell.
“Tu… tu vedresti
lui, come Dio Supremo?”
esclamò, interdetto,
l’androide Genos.
“Io… io credo che non
farebbe mai peggio del Sommo Sacerdote. Cell pensava di essere stato
creato
solo allo scopo di uccidere, ma sono convinta che, adesso, lui non la
veda più
così. Non sta più combattendo per farsi beffa di
noi e del Sommo, ma anche per
riscattare se stesso! Io… io sarei
pronta a dargli fiducia, se diventasse lui il nostro Dio Supremo!”
Non
me lo aspettavo. Potevo giurare che tutto credevamo,
tranne che di conquistare la fiducia di una bambina così
dolce e gentile. Meno
di tutti se l’aspettava Cell, il quale non sapeva come
reagire di fronte a tali
dichiarazioni.
“Le possibilità
che una persona diventi nuovamente buona sono sempre
sotto il 5 %” la redarguì
Baymax, inginocchiandosi di fronte a lei e
domandandole “Perché
tu sembri sicura, al 100 %, che invece non cercheranno di
tradirti o di ucciderti alla prima occasione?”
“Perché, altrimenti,
noi non saremmo qui”
A
rispondere, stavolta, fu Gin, al quale Ayumi annuì con
sicurezza prima di rivolgersi nuovamente a Baymax e dimostrandogli.
“Vedi, Baymax… anche
la mia migliore amica Ai, un tempo, era cattiva. Eppure, semplicemente
dandole
fiducia e affetto, è riuscita a cambiare e diventare una
brava persona. Sono convinta… che
se facessimo lo stesso
con Cell, anche lui diventerebbe buono!”
“Ayumi… credo
che tu sia davvero una bambina straordinaria, ma anche
molto ingenua” dovette constatare Eraser
Head, poggiandole una mano
sulla testa per accarezzarla “Il cattivo non riesce sempre a redimersi.
Inoltre, lui non possiede alcun Cuore… è solo un
andr…”
“Smettila
immediatamente…”
Tutti
e sette i prigionieri si paralizzarono quando
pronunciai quelle parole. Senza alcuna vergogna, mi avvicinai
all’eroe e lo
tirai per la giacca, fulminandolo con lo sguardo.
“Non ti azzardare, mai
più, a dire che Cell è solo un androide! Anche
lui ha un Cuore, che tu ci creda oppure no! E se Ayumi vuole credere in
lui,
allora ci crederò anche io! Se hai qualcosa da
obiettare…farai
meglio a togliere il disturbo, Eraser
Head, prima che…!”
“Basta, Hinode…
non è necessario!”
Cell,
presagendo una brutta fine per il maestro della 2-A,
decise di intervenire bloccandomi dalla spalla. Scocciata dalla
situazione,
lasciai andare l’eroe e voltai loro le spalle.
“Se volete allenarvi,
fate pure. Non ve lo impedirò” concessi
loro, senza girarmi “Ma
vi
avverto… fate qualcosa di stupido, e vi assicuro che non
sarà il Sommo l’essere
dal quale dovrete guardarvi. E ora andate!”
Sentii
i loro passi mentre si allontanavano da noi, mentre
Cell decise di lasciarmi andare tornando a osservare lo svolgersi dello
scontro. BETA Cristal ce la stava mettendo tutta per pareggiare la
differenza
di potere tra lei e le sue avversarie, e solo grazie alle sue
eccellenti
abilità nelle Arti Marziali riusciva a non essere ferita
gravemente.
Inoltre,
cominciai a percepire, la sua aura si stava
lentamente diffondendo sulla Spada e sullo Scudo, infondendo in loro la
sua
Luce. L’adolescente, tuttavia, sembrava non essersene resa
ancora conto.
“Cell… per
quello che è successo ieri…”
“… non
c’era bisogno che tu mi difendessi, adesso.
Quell’uomo ha
ragione. Non posso correggere tutti gli errori del mio passato con un
solo
gesto. Ed io non ho un Cuore. Ormai questo mi sembra piuttosto
palese… forse è
più saggio che proviate a far diventare Cristal una Dea
Suprema, se davvero è
così potente come credete”
Distrutta,
mi voltai nuovamente verso lo scontro. Non sapevo
cosa rispondergli o cosa fare per risollevare il suo morale. Forse era
davvero
questa la decisione più saggia. Dovevamo arrenderci
all’evidenza e cercare un
nuovo Candidato, più adatto al ruolo rispetto a Cell.
Eppure,
non me la sentivo di tradire la promessa che gli
avevo fatto.
“Cell… io…”
“Ehm… signor
Cell… signorina Hinode…”
[Friends
in My Hearts – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Una
piccola mano iniziò a strattonarmi dalla tunica. Si
trattava della piccola Ayumi che, a differenza degli altri, era rimasta
con
noi.
Poteva
essere un’ingenua, ma quella bambina aveva una
determinazione a dir poco unica. Tra tutte le allieve di Son Goku, lei
era
quella che più aveva incarnato il suo spirito. Se pensavo al
modo in cui fosse
nata e cresciuta, probabilmente si trattava di un vero e proprio
miracolo.
“Io… io volevo
chiedervi se potessi allenarmi assieme a voi…”
ci
chiese la piccola, con grande imbarazzo “…
in questo modo… penso di poter
migliorare ancora di più!”
Cell
la osservò dritto negli occhi, senza mostrare alcuna
reazione o sentimento nei suoi occhi. Poi cominciò ad
allontanarsi da noi, con
tranquillità, come se della proposta della bambina non
gliene fregasse nulla.
Almeno,
questo era quello che pensavo mentre ero
intenzionata ad accettare la proposta di Ayumi.
“Seguimi!”
Sorpresa
ma contenta, la migliore amica di Ai sorrise
all’androide, inchinandosi subito davanti a lui e cominciando
a seguirlo in
volo, verso un punto a me imprecisato del regno. Io, d’altro
canto, non sapevo
cosa immaginarmi da quella scelta di Cell.
Quali
erano le sue intenzioni? Mai avrei immaginato che uno
come lui accettasse una proposta del genere, benché meno da
una terrestre di
sette anni che aveva cominciato ad allenarsi solo da pochi mesi.
Si
era lasciato convincere dal fatto che Ayumi provasse
fiducia nei suoi confronti? O stava provando a convincere se stesso che
non
fosse del tutto inutile?
Una cosa era certa. Se
Ayumi, con il suo oscuro passato, era stata in grado di diventare la
bambina in
gamba che era adesso, allora potevo sperare in un miracolo anche per
uno come
Cell.
Sarebbe
davvero bastato quel semplice atto di bontà per
illuminare il Cuore di quel bio-androide? Eraser Head e gli altri
prigionieri
non ci credevano, ma io volevo farlo.
Potevo
solamente incrociare le dita e avere fiducia nella
bambina.
Ormai
rimasta da sola, mi apprestai a raggiungere Cristal
che, per l’ennesima volta, era andata definitivamente al
tappeto.
***
Dimensione
DELTA
Nello
stesso momento…
BETA
CHI
[Namine’s
Theme – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Per
diversi minuti restai nascosta in quel cespuglio, versando
lacrime e lacrime fino ad esaurire tutte le mie forze. Forse sarei
dovuta
restare al fianco dei miei fratellini o di Naruto, Sasuke e Dragon, ma
non ci
ero riuscita.
In
quel momento, tutto ciò che riuscivo a vedere, davanti ai
miei occhi, era solitudine.
Sola.
Io ero sola.
Non aveva alcun senso
continuare a combattere.
Per
l’ennesima volta, gettai Catena Regale alla larga da me
usando tutte le mie forze. Stavo per rialzarmi e tornare in direzione
dell’ospedale quando sentì un suono metallico a
qualche metro di distanza,
seguito da un gemito di dolore.
“AHIA! E questo da dove
diavolo spunta?! Oh… è sparito?”
Il
Key-Blade riapparve nuovamente tra le mie mani, emettendo
un nuovo fascio di luce che permise a tale persona di scoprire la mia
ubicazione.
Imbarazzatissima
per l’incidente, mi alzai da terra e sbucai
dal cespuglio, inchinandomi verso il povero malcapitato che avevo
accidentalmente colpito.
“M-mi dispiace! Non
volevo colpirla, signore! La prego di perdonarmi!”
“Qualunque cosa volesse
colpire, signorina, doveva essere parecchio
arrabbiata! Mi
è uscito un
bernoccolo enorme… quegli affari
di
metallo sono pericolosi se si buttano in aria in quel modo!”
“C-che vergogna… mi
faccia controllare la ferita! Sono
un’infermiera. Così mi
farò perdonare
per l’incidente”
Lo
sconosciuto decise di accettare la mia proposta,
rendendosi conto del mio reale pentimento, e si fece accompagnare nel
nostro
accampamento provvisorio, entrando dentro l’edificio dei
feriti e lasciando che
io lo conducessi dentro una stanza vuota per controllare la sua ferita.
Non gli
era semplicemente uscito un bernoccolo, ma gli avevo provocato un
brutto taglio
dal quale stava uscendo un po’ di sangue. Non era nulla di
grave, per fortuna,
e non era nemmeno necessario utilizzare Catena Regale.
Mentre
disinfettavo la ferita, cercai di studiare
attentamente quel tizio. Era un uomo di mezza età, bassino e
mezzo stempiato.
Non sembrava affatto un guerriero. Doveva, probabilmente, trattarsi di
un
sopravvissuto alla strage di Roma.
“Ecco qui! Già
domani starà molto meglio, glielo garantisco!”
“Sperando ci possa
essere un domani, vista la brutta situazione…”
ammise l’uomo prendendo le
mie parole sul ridere, prima di rivolgersi nuovamente a me e chiedermi
“Credo
di averti già visto da qualche parte… sei per
caso la famosa Chi di cui parlano
tutti?”
“U-un momento! Stanno
parlando di me?!”
“Tutti quanti. Circolano
tantissime storie su quello che è accaduto in questi giorni,
nella Dimensione
DELTA… in particolare di come sei
riuscita a salvare l’uomo tanto amato dalla nostra sovrana di
Roma! Non solo!
E’ vero che hai contribuito alla sconfitta di tantissimi
membri dei Deadly
Sins?”
“Sì…
è vero… ma a dire il vero, avrei tanto preferito
che a sconfiggerli
fosse stato qualcun altro…”
Allarmata
mi tappai la bocca, ma ormai il danno era fatto.
Quel pensiero mi era uscito dalla bocca senza che io riuscissi a
tenerlo dentro
di me, ed ora quel tizio che non avevo mai conosciuto prima ne era al
corrente.
Prima
di essere completamente fraintesa, l’uomo mi
spiazzò
con una sola, semplice dichiarazione.
“… credo di aver
capito. Ti riferisci alla morte dei tuoi
genitori, non è vero?”
[Vector
To The Heavens – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Mi
pietrificai sul posto quando udii le sue parole. Come
aveva fatto a capirlo? Come faceva a sapere che mio padre e mia madre
fossero
morti?
Era un nemico sotto
copertura? Mi sembrava troppo strana, come ipotesi. Avrebbe potuto
uccidermi
quando e come voleva, e non l’aveva fatto.
Con
gentilezza, l’uomo mi invitò a sedermi di fianco a
lui,
sulla lettiga dove era poggiato. Il suo sguardo gentile e comprensivo
mi
spinsero ad ubbidirgli, incuriosita da ciò che voleva
raccontarmi.
“Mi posso fidare? L’ultima
volta che sono stata da sola con un uomo, questo mi ha strappato un
bacio con
la forza…”
“Mi creda. Non sono il
tipo che va a provarci con una ragazza che potrebbe essere
anagraficamente mia
figlia. Io so tutto questo perché,
in
questi giorni, ho conosciuto personalmente sia tuo padre Nishikata che
tua
madre Takagi, mentre tu ti trovavi su questo pianeta”
“Davvero? Lei li ha
conosciuti?!” mi sorpresi io, davanti alle sue
parole.
“Già. Due tipi a dir
poco singolari! La tua mamma si divertiva sempre a prendere in giro
quel
pover’uomo, ma nonostante ciò si vedeva che
entrambi si amavano alla follia. Però
si vedeva che erano preoccupati a morte per la tua sorte, e lo stesso
valeva
per i tuoi fratellini… ed in
fondo, io
comprendevo le loro paure. Nessun padre o madre vorrebbe vedere i
propri figli
morire prima di loro…”
“… quindi
lei… li ha anche visti nei loro ultimi momenti?”
“Vorrei dirti di no,
ma non posso…” ammise l’uomo,
con l’orrore stampato nei suoi occhi “…
quando quei farabutti ci hanno attaccato,
sia io che i tuoi genitori siamo stati tele-trasportati su Narnia, in
quell’incendio a dir poco spaventoso. Tutti e tre avevamo
deciso di aiutare
tutti quei bambini che avevano condannato assieme a noi. I
tuoi genitori si sono sacrificati per salvare la vita di una piccola
pargoletta, e poco prima di morire mi hanno chiesto di recuperare e
salvare
Naruto e Hinata… e non riesco a capacitarmi del
non essere riuscito a
trovare neanche uno di loro… perdonami,
Chi Miura”
“Loro… sniff… i miei
due fratellini sono sani e salvi!”
lo rassicurai io, con le lacrime agli occhi “Si
trovavano entrambi a Roma… sniff… per questo non
è riuscito a
trovarli. Lei non ha alcuna colpa… se è colpa di
qualcuno… è solo mia… se la
mia famiglia ha rischiato di morire, la colpa è solo
mia… sniff…”
Il
suo sguardo meravigliato e sorpreso mi fece comprendere,
ancora di più, che quell’uomo avesse realmente
detto la verità sui miei
genitori. Per poco non era scoppiato a piangere, ma mi prese ancora
più in
contropiede quando, senza neanche chiedermi il permesso, mi
abbracciò per
consolarmi.
Mi
fossi trovata in un’altra situazione, avrei scacciato via
quel tizio senza pensarci due volte. Qualcosa, però, mi
aveva spinto a non
farlo. Non so se era il mio istinto, o se fosse semplicemente una mia
ricerca
di conforto, ma il suo abbraccio mi trasmise un calore che non credevo
di voler
ottenere.
In lui percepivo
qualcosa di molto familiare, un sentimento affettuoso in grado di
sciogliere
poco a poco l’imbarazzo, sostituendolo con un fortissimo
senso di gratitudine
nei suoi confronti.
“Tu non hai colpe in tutto
questo. I tuoi genitori sono morti per
salvare delle vite, esattamente come hai fatto tu nelle tue battaglie
di questi
giorni. Avrebbero potuto
scegliere di ignorare tutti quei bambini, salvandosi
dall’incendio di Narnia,
ed avrebbero rivisto sia te che i tuoi fratellini. Se hanno scelto di
correre
quel rischio… allora sapevano di poter contare sia su di te
che sui tuoi
fratelli. Hanno scelto di gettarsi nel
pericolo perché erano consapevoli che tutti e tre ve la
sareste potuta cavare
anche da soli! E poi ci sono così tante persone
che vi vogliono bene e che
sarebbero disposte a rischiare la loro vita per vedervi
felici… e tra queste ci sono pure
io, anche se
assomiglio più a uno stecchino che a un guerriero!”
scherzò nuovamente
quel tipo, riuscendo a strapparmi una risata.
In
tanti, quel giorno, avevano provato a farmi stare meglio.
Sembrava assurdo, ma l’unico che era riuscito davvero a
rincuorarmi era un uomo
di mezza età che avevo colpito erroneamente con il mio
Key-Blade.
“Posso chiederle un
consiglio, signor…?”
“Chiamami anche Nerd!”
“E-ehm… Nerd…?”
“Ai miei genitori non
andava di cercarmi un altro nome. Se non altro, è difficile
da dimenticare… comunque
sì. Chiedimi tutto quello che vuoi,
e dammi del tu!”
“O… ok. Vedi… questa
mattina, io avevo deciso di non combattere più e di lasciare
il Key-Blade nelle
mani della regina Kairi. Però, ora
che
ho parlato con te, Nerd, nella mia testa c’è
tantissima confusione. Ho paura di
commettere ancora degli errori, di vedere altre persone morire davanti
ai miei
occhi. Ci sono tantissimi guerrieri molto più
forti di me, e nonostante ciò
tutti si aspettano che sia io la prima a voler combattere…
però…”
“…
però tutto quello che è successo ti ha privato di
ogni singola
energia che tu avessi in corpo”
Affranta,
annuii senza smettere di restare abbracciata a quell’uomo
così gentile e comprensivo.
“Se lei si trovasse nella
mia stessa situazione… se anche lei dovesse
scegliere se continuare a combattere oppure no, cosa sceglierebbe di
fare?”
Nerd
cominciò a pensarci seriamente su per circa un minuto,
senza parlare o fissarmi negli occhi. Prima che io potessi dirgli
qualcosa,
però, l’uomo si alzò dalla lettiga
sciogliendo il suo abbraccio dal mio.
Separarmi da lui mi fece venire un lieve tremore, ma quando lo vidi
puntare
nuovamente lo sguardo verso la mia direzione, compresi che volesse
rispondermi
con sincerità.
“Mollare o non mollare…
spaghetti o non spaghetti… ti preoccupi troppo di
ciò che era e di ciò che
sarà…”
“Ehm… stai imitando la
tartaruga di Kung Fu Panda?”
“Non stai sbagliando. In
quel film d’animazione, Oogway lasciò un
importantissimo insegnamento.Il
passato è storia, il futuro è un
mistero… ma oggi è un Dono. Per questo si chiama
Presente.Sembra una frase banale,
vero, ma non è così”
dichiarò Nerd, inginocchiandosi davanti a me e rivelandomi
il profondo
significato dietro quelle parole “Pensare
troppo alle scelte che hai fatto, o alle conseguenze a cui potrebbero
portartene altre, è dannoso e inconcludente
perché ti impedisce di apprezzare
ciò che hai di fronte ai tuoi occhi. I tuoi genitori sono
morti, e non sappiamo
se vinceremo questa guerra… ma ora guarda al tuo Presente
con occhi positivi. I
tuoi fratellini sono salvi, l’uomo che ami non è
realmente morto, e molti dei
tuoi amici si sono salvati. E non solo… gira voce secondo
cui anche il feto che
portavi in grembo è ancora vivo. Tu
non
sei sola, Chi. Non lo sei, e non lo sarai mai, perché il tuo
Cuore è talmente
bello e luminoso che chiunque si leghi a te farebbe di tutto per farti
stare
meglio!”
“Già… me lo hanno
detto tutti, oggi… più e più
volte…”
“Lo so, e ti capisco
se mi dirai che non sei comunque in grado di combattere. Tutti ti
stanno
chiedendo di superare il dolore ed andare avanti, ma questa frase
può essere
fraintesa molto facilmente. Sai…
due
anni fa, mia moglie è morta in un incidente stradale. Era la
donna che amavo,
ed io l’ho vista morire davanti ai miei occhi. E’
stato un colpo durissimo per
me… io e mia figlia ci abbiamo messo tantissimo a
risollevare le nostre
sorti. Io, in particolare, mi vergogno
ad ammettere che ero caduto in una profonda depressione e in una
dipendenza pericolosa dall'alcol, dalle quali
sono uscito
solo poche settimane fa… e la cosa peggiore di cui sono
venuto a conoscenza… è
che qualcuno punta anche alla vita di mia figlia”
Mi
misi una mano davanti alla bocca, inorridita dalla sua
ammissione. Pover’uomo. Riuscivo a leggere nei suoi occhi la
frustrazione ed il
dolore che aveva provato nel suo cuore.
Ciò
che mi sconvolse, però, fu la sua improvvisa reazione.
Nerd aveva nuovamente rialzato lo sguardo
all’insù, nella mia direzione, e
stavolta ci vedevo una determinazione ed un coraggio che non avevo mai
intravisto in nessun volto.
[Destinys
Union – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Tu mi hai chiesto se,
al tuo posto, continuerei a lottare oppure no. Sappi
che non posso prendere una decisione al posto tuo perché
solo tu
sai cosa stai provando dentro il tuo cuore. Però,
io posso dirti come ho
risposto a me stesso quando tutto mi è sembrato crollarmi
addosso, e posso
raccontarti parte della mia esperienza per farti capire come riprendere
in mano
la tua vita. Parto dal primo colpo, il
più doloroso… no. Il dolore che stai provando in
questo momento non sparirà
mai. Non riuscirai mai a cancellare il dolore se li sigilli
nel tuo cuore e
li nascondi. L’unica arma che possa
sconfiggere il dolore è l’Amore, Chi Miura. Solo
continuando ad amare, potrai
realmente andare avanti, affievolendo quella marea che sembra sul punto
di
straripare ed inondarti l’anima. E’
amando che sono riuscito a superare il
momento più brutto della mia vita. E’ amando che
ho capito di avere ancora la
forza di poter combattere per la mia felicità e per quella
delle persone a cui
voglio bene… ed è
così che ho scoperto
che, sì, io posso ancora combattere, con ancora
più determinazione e grinta di
prima!”
“A-anche se vogliono
fare del male a tua figlia?”
“Soprattutto per questo!
Che padre sarei se non combattessi per la
felicità della mia amata piccolina?
Fino a qualche settimana fa, io ero uno scrittore di medio successo, ma
da
quando sono giunto qui ho cominciato a combattere, esattamente come
stai facendo
tu in questi giorni, ed ora so che ho fatto la scelta giusta. Perfino la mia Julya ha preso il mio
esempio, e sta diventando davvero molto forte! Perciò, il
vero consiglio che
posso darti è quello che i miei maestri ed i miei compagni
di avventura mi hanno
suggerito fin dal primo giorno che ho ripreso a vivere…”
Con
una sicurezza che mai e poi mai mi sarei aspettata di
vedere in un uomo così gracilino, Nerd mi afferrò
le mani e mi disse la frase
che cambiò tutto.
“Quando tutto sembra
mettersi contro di te… quando il Destino cerca di piegarti
al suo volere…
mandalo a fare in culo e supera i tuoi limiti!”
Detto
ciò, Nerd mi salutò con un cenno della sua mano e
uscì
dalla stanza, lasciandomi nuovamente da sola. Non sapevo chi fosse o
perché mi
avesse preso così a cuore, ma le sue parole mi avevano dato
la risposta che
realmente cercavo.
***
Nel
frattempo…
ALFA KAIRI
[Case
of The Foretellers – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Siete tutti qui…”
L’assemblea
che avevo indetto stava quasi per cominciare. Ci
trovavamo all’interno dell’unica stanza ancora
agibile, nell’ultimo piano di
quell’ospedale. Nella stanza vi stavano undici persone, me
inclusa, ovvero ALFA
Dragon, Vegeta, GAMMA Trunks, Gabor Black, Claudia Colombo, BETA Sora,
Ichigo
Kurosaki, Merus, la Kaioshin del Tempo e, soprattutto, Zero.
Alla
fine BETA Chi non si era presentata. Avevo sperato, con
tutto il Cuore, che lei non avrebbe mollato, ma avevo certamente
sbagliato
nell’insistere con lei. La mia amica aveva, con tutta
probabilità, esaurito
tutte le sue forze mentali e non si sarebbe ripresa velocemente quanto
immaginavo.
In
effetti, forse le avevamo chiesto perfino troppo.
Lasciarla tranquilla era, in quel momento, la migliore opzione che le
potessimo
offrire. Ora si trovava sicuramente in compagnia dei suoi fratellini
adottivi.
Non c’era modo migliore per farle riprendere la voglia di
lottare e di vivere,
soprattutto dopo la morte dei suoi genitori.
“Direi che possiamo
cominciare…” annunciai io,
riepilogando la
situazione “… dopo
l’attacco che abbiamo
subito la scorsa notte, solo 54 guerrieri sono al momento in grado di
combattere. Non solo. L’intera
città di
Roma, da quello che ci è stato riferito, è stata
completamente rasa al suolo.
Solo un centinaio di bambini e qualche adulto sono riusciti a
sopravvivere. Quasi
tutti i guerrieri che avevano deciso di restare lì, hanno
perso le loro vite o
hanno subito ferite molto serie, per cercare di proteggerli. Guerrieri
del
calibro di Toppo, dei Pride Troopers o delle Palle di Fuoco Kamikaze,
Mr. Satan
e sua figlia Videl, Ten Shinan e Muten Roshi, purtroppo sono deceduti.
Di
questi, solo Kale e Piccolo sono sopravvissuti. Per nostra fortuna, la
Dimensione ALFA non è stata completamente cancellata, e la
popolazione
complessiva del pianeta Terra è stata tele-trasportata a
Conton City, grazie
alla magia difensiva che BETA Kairi ha avuto il buon senso di attivare,
con
l’aiuto di tutti gli allievi dell’Accademia di Los
Angeles. In compenso, ora conosciamo tutti i
membri
restanti dei Deadly Sins, incluso il loro Candidato al Trono di Dio
Supremo.
Parlo del Sommo Sacerdote, di Pride, di Sloth e di ALFA Simon.
Tecnicamente, le nostre possibilità di vittoria sarebbero
aumentate, ma…”
“… purtroppo, i
nostri nemici hanno rapito Asia Taneko e la piccola
Hinode, oltre ad aver messo definitivamente fuori gioco il nostro
guerriero
migliore, ovvero BETA Simon” mi
seguì Gabor, visibilmente preoccupato “La potenza di quella ragazza sarebbe in
grado di dimezzare i nostri numeri… per fortuna, il Dazio di
Asia non le
permette di farci fuori, ma non dobbiamo comunque abbassare la guardia”
Era
stata la stessa Asia, durante il viaggio di ritorno
verso Narnia, a rivelarci quale fosse la sua Anomalia e il suo Dazio.
Lei era
in grado di affrontare tutti i suoi nemici e di sconfiggerli,
perché il suo
corpo si adeguava al livello e alle capacità del suo
avversario. In compenso,
però, la donna non poteva togliere la vita a nessuno. Poteva
metterli fuori
gioco, ma non ammazzarli.
“Di certo, non
possiamo più contare su alcun Set di Sfere del
Drago…” constatò Claudia,
rammaricata “…
i due Supremi sono sani e salvi e si trovano a Conton City, ma le
sfere della Terra e di Namecc sono disattivate. Le Super Sfere del
Drago,
invece, sono in mano al Sommo ma non sappiamo cosa ne abbia fatto o se
abbia
intenzione di utilizzarle”
“E’ una
situazione a dir poco disastrosa, lo ammetto”
confermò
Vegeta, voltandosi verso Chronoa e affermandole in faccia “Forse, se una di noi non
avesse
cercato di giustificare le azioni di quel farabutto, molti dei caduti
sarebbero
ancora vivi!”
“La colpa non è
sua” la giustificò al volo
Merus, mentre la
Kaio-Shin abbassava colpevolmente il capo “Lei
ha reagito in quel modo a causa mia. I sospetti sul Sommo Sacerdote
sono nati
moltissimi anni fa, e sono stati la reale causa della distruzione dei
sei
Universi mancanti, dal 13° al 18°. Degli Angeli che
compresero la verità, solo
io fui in grado di sopravvivere e di nascondermi. Gli altri vennero
tutti
cancellati da Zeno Sama in persona. Oltre
a questi sei, nessun’altra entità era a conoscenza
dei piani del Sommo
Sacerdote”
“E qui parte la prima
domanda, Merus Sama…”
cominciò ALFA Dragon,
domandandogli subito “Come
può, il Sommo Sacerdote, puntare al
Trono di Dio Supremo? Solo
i
mortali possono ambire a quella carica”
“E’ così. Fin quando
lui manterrà la carica di Sommo Sacerdote, non
potrà candidarsi. Tuttavia, lui
potrebbe tornare a essere un mortale, se lo desidera, ma il processo
non è così
semplice. Non è un qualcosa che si possa fare con
sufficienza, come una
semplice dimissione dal proprio lavoro… quello
che il Sommo Sacerdote punta a fare è reincarnarsi
all’interno di un’altra
creatura vivente, forte abbastanza da sopportare la sua nuova potenza.
Successivamente, punterà a rintracciare Chronoa per
obbligarla a rigirare la
sua Anima nel tempo. Questo lo renderebbe nuovamente mortale,
ma la sua
nuova aura resterebbe immutata. Il suo
ultimo passo sarà quello di utilizzare i Sette Cuori di Pura
Luce e i Tredici
Cuori di Pura Oscurità per evocare l’X-Blade e
Kingdom Hearts… e niente, a quel
punto, impedirebbe a quel farabutto di raggiungere il tanto ambito
premio!”
Un
piano semplice ma efficace. In quel modo, niente gli
avrebbe impedito di ottenere la carica di Dio Supremo.
“Se gli basta
reincarnarsi in un corpo potente…”
chiese Vegeta, con curiosità “…
perché non l’ha fatto fin dall’inizio?”
“Nemmeno la Reincarnazione
Suprema è così semplice da attuare, ve
l’ho
già detto. I tre passi che vi ho descritto non vanno seguiti
uno alla volta, ma
tutti insieme” insistette Merus,
rivelandoci “La nuova potenza del
Sommo Sacerdote, dopo aver deposto i due Zeno, è
talmente immensa che un semplice corpo mortale non basterebbe a
contenere la
sua energia. E’ stata questa la
ragione
per la quale tutti i Deadly Sins possedevano le cellule di Majin
Buu…”
“…
perché uno di loro sarebbe dovuto diventare il suo
contenitore da
mortale del Sommo Sacerdote” comprese
subito Claudia, riflettendoci su
“Con tutta probabilità,
la prima
Candidata sarebbe dovuta essere Lilith, ma il tradimento di
quest’ultima gli
avrà sicuramente scombinato i piani”
“Un qualunque altro corpo
non sarebbe in grado di farlo… a meno che Asia
non possieda una capacità particolare che le permetta di
accumulare una potenza
infinita” affermò invece GAMMA
Trunks, abbastanza frustrato dalla
situazione che si era creata.
“A cosa gli serve, allora,
avere Hinode e Asia dalla sua parte?”
domandò Ichigo.
“Hinode gli serve
perché è l’unica mortale, in tutti gli
universi, in grado di leggere la Linea
del Destino di tutti gli esseri viventi” spiegai io
allo shinigami,
affranta “…
con i suoi poteri, il Sommo Sacerdote potrebbe trovare il Cavaliere
del Destino e farlo fuori prima che possa fermarlo”
“… in quanto ad Asia,
possiamo solo fare delle ipotesi. E’ possibile che
l’abbia portata dalla sua
parte per scoprire qualcosa su Anomaly. D’altro
canto…” ammise Chronoa,
dispiaciuta “…
nessuno, a parte lei e Hitomi, sa cosa ci sia in quel mondo
completamente sconosciuto. Nemmeno gli Dei possono accedervi,
né tanto meno il
Dio Supremo… a parte quei discorsi di cui mi avete
accennato, non conosciamo
altro su di lei”
“A dire il vero c’è
qualcun altro che sa qualcosa su Anomaly… dico bene, Zero?”
la seguì a
ruota BETA Sora, visibilmente nervoso.
Tutti
quanti noi ci voltammo verso Zero, il quale si era
accucciato per terra leccandosi la zampa. Tra tutti noi, sembrava
quello più
tranquillo e rilassato.
“Non puoi più
continuare a far finta di niente”
affermai al lupo
mannaro, con minacciosità “E’
ora di
raccontarci tutto quello che sai… ogni
piccolo particolare!”
Il
lupo, prima di ubbidirmi, sospirò arrendevole.
Era
l’ora della verità.
“D’accordo, come
volete… ma dovrò cominciare
dall’inizio, dal giorno in
cui io conobbi Lilith”
***
[Strange
Whispers – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Quello che vi sto raccontando
è
avvenuto più di 13,7 miliardi di anni fa, quando esisteva un
solo grande
universo con un solo grandissimo globo terrestre, nel quale vivevano
tutti gli
esseri viventi, illuminato da un unico gigantesco Sole e
un’unica maestosa Luna.
A quei tempi, vi stava un solo Dio
Supremo, Zarama, e il suo fido assistente era il Sommo Sacerdote, lo
stesso che
i nostri eroi stavano cercando di sconfiggere.
La nostra storia, come già
vi è
stato narrato, parte dalla improvvisa decisione, da parte del Dio
Supremo, di
dimettersi dopo un regno durato 127 miliardi di anni, nel quale i
mortali
avevano vissuto in pace e prosperità. Per eleggere il suo
successore, sia lui
che il Sommo Sacerdote avevano deciso di seguire alla lettera la
Profezia
pronunciata da Zarama nel giorno della sua elezione, nella quale vi era
scritto
che il candidato adatto dovesse possedere un Cuore di Pura Luce o un
Cuore di
Pura Oscurità, e che entrambi si sarebbero dovuti scontrare
per decidere chi
sarebbe diventato il prossimo Dio Supremo.
I due candidati adatti li avete
già
conosciuti. Lilith era una principessa, il cui Cuore era marcito a
causa
dell’arroganza dei due sovrani e suoi genitori, che
intendevano farla sposare
con il principe di un altro regno, di nome Ulquiorra. Il secondo era
Zero, un
povero contadino che lavorava i campi e vendeva i suoi prodotti per
curare la
grave malattia della sua povera nonna.
Il loro incontro, aveva previsto
Zarama, si sarebbe dovuto svolgere in maniera tranquilla, ma la
divinità non
aveva fatto i conti con i piani malefici del Sommo Sacerdote,
già intenzionato
a rovinare le intenzioni del suo superiore.
La principessa, durante una
passeggiata con il suo cavallo, venne aggredita da un feroce branco di
lupi
alti quanto cervi e muscolosi come rinoceronti, proprio vicino alla
campagna di
Zero mentre quest’ultimo stava, come ogni mattina,
annaffiando le sue colture.
Quei lupi erano ammaestrati e vennero lasciati andare da Ulquiorra, il
quale
era finito sotto il controllo mentale del Sommo Sacerdote che sperava,
con la
morte di entrambi i candidati, di porre fine alle pretese di Zarama.
Le cose, però, non andarono
come
previsto dall’Angelo. Il contadino, con un abile stratagemma,
riuscii a far
fuggire le feroci belve, salvando la vita della principessa Lilith. I
due,
invece di combattere, si innamorarono l’uno
dell’altra al primo sguardo.
Da quel momento, i piani del Sommo
Sacerdote erano andati a farsi friggere. Ogni scusa per far combattere
i due
candidati si sgretolò senza lasciare all’angelo
alcuna speranza di ottenere il
tanto ambito trono al quale puntava. Al contrario, i due innamorati
andarono a
vivere insieme, in una nuova campagna molto più fertile e
vicina al castello, e
concepirono il loro primo bambino.
Per questo, spinto dalla sete di
potere, decise di far sporcare definitivamente le mani al suo sgherro
Ulquiorra. Quest’ultimo entrò dentro la Reggia
della principessa, assassinando
i genitori della ragazza con un pugnale e facendo entrare gli uomini
del suo
esercito nella capitale, che venne razziata e distrutta causando
milioni di
vittime. Infine, raggiunta la nuova dimora della principessa,
usò la stessa
arma per uccidere il pargolo, l’uomo che Lilith amava e la
nonna, rapendo la
ragazza e riportandola nel suo regno.
Fu l’errore più
grande della sua
esistenza.
Nel momento in cui il piccolo Zeno
venne ucciso, il suo Cuore di Pura Luce venne accettato da Zarama, il
quale
aveva ben compreso i piani del suo sottoposto, e il bambino venne
incoronato
come nuovo Dio Supremo di quell’universo. Per il Sommo
Sacerdote fu un
autentico shock, ma riuscì a impedire che Zarama o Zeno lo
cacciassero dal suo
ruolo, imprigionando l’anima e l’essenza del suo
primo superiore in sette
maestosi pianeti colmi di materia magica, quelli che poi vennero
conosciuti
come le Super Sfere del Drago.
Ormai, però, non poteva
più far
nulla. Zeno era il nuovo Dio Supremo e lui avrebbe dovuto sottostare ai
suoi
ordini. Avrebbe dovuto ricominciare tutto da capo.
La sua fortuna fu proprio
l’improvvisa scelta, da parte di Zarama, di nominare un
neonato come Dio Supremo.
Per quanto il suo potere fosse incommensurabile, Zeno restava pur
sempre un
bambino malleabile e facile da corrompere. In pochissimo tempo, quello
che
poteva tramutarsi in una maledizione, si rivelò la condanna
del precedente
universo che, ormai, non aveva nessun paladino della giustizia che
potesse
opporsi al potere del Sommo Sacerdote.
Così, almeno,
pensava…
…
ma l’anima di Zero era tutto tranne che disposta a farsi
comandare a bacchetta da quel farabutto, e aveva escogitato un piano.
***
[Ventus
Theme – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Quando morii, venni a
scoprire tutta la verità e, lo ammetto, andai su tutte le
furie. Avevo
intenzione di vendicarmi non solo di Ulquiorra, ma anche di quel
farabutto del
Sommo Sacerdote. Era stata decisa la
data del matrimonio tra l’assassino di mio figlio e Lilith,
la quale sarebbe
stata uccisa se non avesse accettato di diventare sua moglie. La notte
prima
della celebrazione, decisi di rompere le regole sui viaggi nel mondo
dei
mortali, parlando nel sonno con Lilith e raccontandole tutto
ciò che era
successo. Per lei fu un duro colpo, ma ciò le permise di
raggiungere il potere
necessario a farla diventare un Demone Puro… prima che lei
dicesse sì davanti
all’altare, lei si trasformò in un’arpia
e causò una distruzione così spaventosa
da essere ricordata, da quel giorno, come la prima forma di Male mai
esistita
in ogni Linea Spazio-Temporale. Ulquiorra venne torturato e
seviziato dalla
mia donna per più di una settimana, prima di morire
agonizzando… tuttavia, la
sua anima non sparì mai. Gran
parte
delle anime che mi erano vicine, che ci erano vicine, diventarono
quelli che
voi ora conoscete come i Deadly Sins. Ulquiorra divenne Sloth; il padre
di
Lilith divenne Pride; la madre di Lilith divenne Gluttony; mia nonna
divenne
Lust; il Generale dell’esercito comandato da Ulquiorra,
divenne Wrath; il padre
e il fratello di Ulquiorra divennero rispettivamente Envy e Greed”
Il piano era molto semplice.
L’obiettivo dei Deadly Sins era quello di creare scompiglio
al Palazzo del Dio
Supremo, attaccando il Sommo Sacerdote e vendicandosi
dell’essere stati
completamente manipolati dall’angelo.
Quella sortita, però, ebbe
tutto
tranne che esito positivo. L’angelo, infatti, era riuscito a
convincere Zeno a
creare un esercito di diciotto esseri simili a lui, quelli che poi
avrebbero controllato
gli universi esistenti. Per i Deadly Sins, essendo demoni e non
semplici
mortali, non ci fu nulla da fare e vennero tutti sconfitti.
Nessuno però aveva compreso
che tutto
ciò fosse stato previsto dall’anima di Zero.
Raggiunto il Palazzo del Dio
Supremo di soppiatto, era riuscito a trovare le Super Sfere del Drago,
esprimendo il desiderio che avrebbe cambiato per sempre le sorti di
ogni essere
vivente.
“Non potevo
semplicemente chiedere al drago di far sparire il Sommo Sacerdote,
perché la
Legge Divina impediva la morte di un Angelo per mano di un mortale o di
un
demone, e la nascita dei suoi figli era stata concepita proprio per
questo
scopo. Inoltre, anche se avessi chiesto la cancellazione degli altri
diciotto
angeli, il Sommo sarebbe rimasto comunque imbattuto e mi avrebbe
scoperto,
mettendo per sempre fine alla nostra rivolta. L’unica
maniera, con la quale
potevo fregare quel bastardo, era quella di esprimere un desiderio che
lui mai
si sarebbe immaginato potessi chiedere… io,
quel giorno, chiesi a Zarama di concepire la Terza Dimensione
Spazio-Temporale,
della quale solo io avrei potuto instaurare le sue regole!”
Tutti
noi ci guardammo tra di noi, visibilmente confusi e
straniti.
Una terza… dimensione…
… ma di cosa stava
parlando, Zero?
“E’ normale che
non mi stiate capendo, perché nessun mortale di questo
mondo potrebbe concepire un’idea del genere”
ammise il lupo mannaro,
cominciando a spiegarci con nonchalance “Siete
stati molto intelligenti a usare la matematica per spiegare i viaggi
Spazio-Temporali, ma avete commesso un grandissimo errore di fondo.
Provate a
ragionarci su, usando un semplice piano cartesiano a due rette, in cui
il tempo
si trova sulle ascisse e lo spazio sulle coordinate, che accetta solo
valori
reali. Come fate a capire che due punti
dello stesso piano si trovano in uno Spazio-Tempo completamente diverso
dal vostro?”
“E’ semplice”
rispose Dragon, ragionandoci su in pochi secondi “Il nostro punto sarebbe
diverso
dall’altro. Indovinato?”
“Corretto… ma
allora perché chiamate quel punto Linea
Spazio-Temporale? Premetto… la seconda definizione
è quella corretta!”
Stavolta
io rimasi completamente di sasso. Cosa non avevamo
compreso sui viaggi spazio-temporali? Qual era stato il nostro grave
errore.
“Un momento… CI SONO!
Il piano cartesiano non è a due rette… MA TRE!”
urlò, sconvolto, GAMMA Trunks
“Non
abbiamo considerato la Terza Dimensione! Gli oggetti che tocchiamo,
ciò che
osserviamo… è tutto a tre dimensioni!”
“Risposta esatta”
confermò Zero, facendo spalancare a tutti la bocca
“Voi avete erroneamente immaginato
che i viaggi spazio-temporali fossero
in simbiosi con un piano cartesiano a due rette ma, in matematica,
algebra,
fisica o geometria, esiste anche una terza dimensione! Se
quest’ultima non
esistesse, noi non potremmo mai concepire l’idea di
spazio… ed è qui che
entra in gioco il mio
desiderio!”
“Cosa hai causato, Zero?”
chiese Gabor, a dir poco senza fiato
dinnanzi alle parole del lupo mannaro, il quale decise definitivamente
di
giocare tutte le sue carte.
“E’ molto semplice,
signor Druido. Il mio universo conteneva solo un pianeta per i mortali
e solo
un Aldilà, nel quale non esisteva paradiso o inferno. In
poche parole, non era
possibile creare delle modifiche perché non era mai esistita
una variazione
tale da creare due Linee Spazio-Temporali. Nella mia epoca, il viaggio
Spazio-Temporale sarebbe stato esattamente come l’avevate
immaginato voi, ma
con una grande differenza… coloro che viaggiavano nel Tempo
non potevano, in
alcun modo, modificare lo Spazio circostante. Sarebbero stati,
comprendete ciò
che vi dico, come dei fantasmi che vagano nel mondo dei morti senza
poter
modificare gli eventi futuri. Con la
creazione della Terza Dimensione Spazio-Temporale, io fui in grado di
cambiare
le regole di tutti gli universi e di tutti quei punti infinitesimi che
si vedono
sul piano cartesiano… perché, semplicemente, ogni
punto di quel campo
rappresenta un vettore, parallelo alla Dimensione che io stesso avevo
creato… e
in quella dimensione, voi mortali avete conosciuto Anomaly!”
Ci
misi più di un minuto, assieme a tutti i miei compagni,
per rendermi conto della pesantezza di quelle parole. La reazione
successiva fu
quella di diventare bianca come un lenzuolo, puntare il dito tremante
verso di
lui e urlargli a squarciagola.
[Dead
Silence – BEST OST IN THE WORLD]
“T-TU?! TU HAI CREATO
ANOMALY?!”
“Eh già!”
confermò il lupo, cominciando a scodinzolare e
grattarsi la testa con la sua zampa inferiore “Perciò,
la risposta alla domanda – Perché conosci Anomaly?
- è presto
detta. Io conosco quel mondo,
perché io
stesso l’ho creato, decidendo alcune di quelle regole con le
quali ho potuto
impedire al Sommo Sacerdote o a Zeno di poterlo raggiungere!”
Erano
rimasti tutti scioccati davanti alle parole del lupo
mannaro. Ora capivo il motivo per il quale il Sommo Sacerdote aveva
cercato, in
tutti i modi, di tenerci nascosta la storia di Zero e Lilith,
fuorviandoci con
quella strana leggenda.
“Ma allora,
perché il Sommo Sacerdote o Zeno-Sama non hanno cercato di
ucciderti?” gli domandò
Chronoa, visibilmente turbata da tutte quelle
rivelazioni.
“Se l’avessero fatto,
non sarebbe crollata solo la Dimensione da me controllata, ma
l’intera
esistenza. Nel momento in cui ero riuscito a esprimere il mio
desiderio, il
Sommo Sacerdote aveva nuovamente le mani legate. Tuttavia,
trovò il modo di
tenere sia me che i Deadly Sins impegnati. Imprigionò
me, loro e tutte le anime che erano state uccise in quelle tremende
battaglie
in una zona dell’universo completamente sigillata, quella che
poi è stata
nominata come Regno Demoniaco, del quale Lilith divenne la sovrana.
All’inizio, quel mondo isolato era pacifico, ma ben presto le
sue anime
cominciarono a impazzire perché non riuscivano a trovare la
pace eterna. La nostra immortalità
fu ciò che marcì,
definitivamente, quello che restava delle nostre essenze. Lilith perse
del
tutto il controllo, e non fui più in grado di riconoscere la
donna che amavo. Per
salvare la mia anima, decisi di fuggire dal Regno dei Demoni attraverso
uno dei
pochissimi varchi non completamente sigillati, reincarnandomi in
più mortali
per non essere rintracciato dal Sommo Sacerdote. Il resto
della storia…
credo la conosciate perfettamente”
Una
storia molto lunga e struggente, che faticavo a credere
fosse vera. Eppure era così. Zero era stata la causa della
nascita di Anomaly,
ed era l’unico essere mortale, oltre ai Deadly Sins, che
avesse avuto il
coraggio di opporsi al Sommo Sacerdote.
“Ora veniamo al dunque!”
gli ordinò Claudia con decisione, senza
perdere alcun secondo “Come
funziona Anomaly? Cosa impedisce al
Sommo Sacerdote o a un Dio Supremo di poter conquistare quella
Dimensione?”
“Tempo al tempo.
Occorre prima una spiegazione semplice di quanto ho compiuto”
insistette
Zero, tornando a leccarsi in un punto che non vorrei descrivere nel
dettaglio,
prima di riprendere il discorso “Esistono
tre Dimensioni in tutto, in quello che concepiamo come vita. In tal
senso,
possiamo sfruttare sempre un piano cartesiano a tre rette
perpendicolari tra di
loro, e chiamiamole x, y e z. Ora entreranno in gioco quelli che, in
matematica, vengono chiamati Numeri Complessi… La retta x rappresenta la Dimensione Reale, la
prima in assoluta che è
stata creata da Zarama, mentre la retta y rappresenta la Dimensione
Immaginaria, che si è creata da sola, subito dopo la nascita
della precedente,
e nella quale noi viviamo. Senza una di queste, l’altra non
può esistere, e
viceversa. La Dimensione Anomala, invece, rappresenta la retta z del
piano
cartesiano. Come potete ben capire, qualunque Linea
Spazio-Temporale di
questa rappresentazione cartesiana ha un collegamento anche con
l’altra, ma ora
fate attenzione, perché quello che ho creato con il mio
desiderio è più di una
semplice Terza Dimensione… voglio
farvi
un’ulteriore domanda… questa rappresentazione
è composta soltanto da tre rette?
Non manca qualcosa, che possa mettere in comune tutte e tre queste
rette?”
“Qualcosa che…
IL PUNTO D’ORIGINE!” comprese
al volo BETA Sora,
cogliendomi di sorpresa dato che non era conosciuto per essere una cima
d’intelligenza “Le tre rette convergono in un punto, quello (0, 0,
0). Ci ho azzeccato?”
“Bravo, Sora. Hai
trovato la risposta a tutte le vostre domande. Anomaly non è
altro che il punto
che congiunge la dimensione Reale, quella Immaginaria e quella Anomala.
In quel
semplice punto, esiste uno spazio infinito nel quale il tempo non
scorre, e
dentro al quale vanno a finire tutte le anime dei mortali del mondo
Reale o
Immaginario che desiderano ottenere una seconda possibilità.
In poche parole… Anomaly
è un enorme campo
di battaglia nel quale il vincitore ha la possibilità di
tornare in vita!”
Stralunata,
cominciai finalmente a trovare un senso dietro
alla grande paura del Sommo inerente a quel mondo e perché
temesse fino a tal
punto sia Asia che Hitomi.
“Quindi è
così che sono tornate in vita quelle due ragazze, ed ecco
anche perché non sono stata in grado di rintracciarle,
inizialmente…”
comprese Chronoa, domandando al lupo mannaro “Come funziona invece quel potere
chiamato Anomalia? Sapresti spiegarcelo in brevi parole”
[Hunting
in The Black Forest – BEST OST IN THE WORLD]
“Certamente. Si tratta
di una traccia indelebile, sulla Linea del Destino di ciascun mortale,
nella
quale vi è scritto qualcosa che solo tu potrai fare e che
nessuno potrà mai
modificare o replicare. E’ un qualcosa che ti rende
totalmente unico da
qualunque essere di ogni linea spazio-temporale o reale-immaginaria. Ad
esempio, la mia Anomalia si è attivata nel momento in cui io
ho espresso quel
desiderio a Zarama… io, infatti,
non
posso essere ucciso o sconfitto da alcun essere divino o demoniaco,
chiunque
esso si tratti. Questo è scritto nella mia Linea del
Destino, e nemmeno un Dio
Supremo può cambiarlo, che a lui piaccia o meno”
“CO-CO-COSA?!”
esclamò, sbigottito, Dragon domandandogli “TU POTRESTI SCONFIGGERE TUTTI I NOSTRI
NEMICI, SE LO DESIDERI?! ANCHE IL SOMMO SACERDOTE?!”
“Potrei… se
avessi un potere al limite dell’infinito come lui!”
affermò sarcasticamente Zero, prima di sbottare e affermare
scocciato “USATE
IL CERVELLO! Io non posso
essere
sconfitto o ucciso da esseri non mortali, ma non significa che io possa
ucciderli a mia volta! E certamente posso morire per mano di un
semplice
mortale, se fosse molto più forte di me! Non
credete che avrei già messo fine a questa faccenda se ne
avessi avuto le
possibilità?!?!”
Una
goccia di sudore ci cadde dalla fronte. Zero non aveva
tutti i torti, a dire il vero.
“Comunque, ciò che
rende unica Anomaly è la tracciabilità di nuove
Anomalie sulla nostra Linea del
Destino (se esistesse un Cavaliere del Destino), o semplicemente la
possibilità
di risvegliarla automaticamente, senza bisogno di alcun allenamento.
Nel momento
in cui Simon sarà giunto su Anomaly, la sua Anomalia si
attiverà
automaticamente. Il problema
sorgerà nel
momento in cui dovrà tornare in vita, nella Dimensione
Immaginaria, perché la
sua Anomalia potrebbe disattivarsi nel nostro mondo”
“Incomincio a capire”
compresi io, affermando “E’
per questo che BETA Simon potrebbe metterci più del
previsto…”
“Esattamente”
confermò il lupo, cominciando a scodinzolare “Simon, con le sue capacità,
cercherà di
apprendere le basi tecniche della sua Anomalia. Ovviamente, meno ci
metterà,
più le probabilità di vincere la nostra guerra
aumenteranno. Ma non pensate che sia
così facile. Anomaly
non è un luogo pacifico in cui vivere. Non tutti riescono a
tornare in vita, e
questo succede per una regola che io ho imposto come dogma”
ci rispose
Zero, con le sue spiegazioni “Nel
momento
in cui decidi di raggiungere quel posto, sei costretto ad avvalerti di
un
Dazio, ovvero una debolezza che ti porterai appresso anche quando
tornerai in
vita! La Maledizione che mi
obbligherà a
togliere la vita a Lilith è una conseguenza del Dazio che
devo pagare per aver
creato Anomaly. Questo è quanto. Non posso rispondere ad
altre domande su quel
mondo…”
“… e no! QUESTO NON
LO ACCETTO!” sbottai io, battendo un pugno sul muro
e urlando inferocita al
lupo mannaro “NON
VOGLIO NEANCHE LONTANAMENTE CREDERE CHE TU NON SAPPIA ALTRO…”
“Invece è così. Io ho
creato Anomaly ma non ho la più pallida idea di come esso
sia fatto, perché non
ho mai avuto la possibilità di starci, grazie ai Zeno”
esclamò lui, per niente
turbato dal mio furioso sfogo “Solo una persona che è tornata in vita
potrebbe darci le risposte che ci servono…”
[Merlin’s
Study – BEST OST IN THE WORLD]
“Ma sono finite entrambe
nelle mani del nemico. Fantastico!”
dichiarò iracondo il principe dei sayan, voltandosi verso di
me e lamentandosi
“SE AVESSIMO CERCATO DI SALVARE
QUELLE
RAGAZZE, INVECE DI SOTTOSTARE ALLE REGOLE DI QUEL BASTARDO…”
“Al contrario…
potrebbe averci consegnato la vittoria in mano!”
Tutti
quanti si voltarono verso di me, tranne Zero che, con
il suo muso, ghignò soddisfatto.
“In effetti, mi
è sembrato molto strano che tu, Kairi, abbia deciso di
non andare subito all’inseguimento del Sommo
Sacerdote…” ammise
l’uomo
che amavo, Dragon, asserendo “Tu hai già un piano, non è
così?”
Feci
segno di sì con la testa, con convinzione, attirando
l’attenzione di tutti i presenti, Vegeta incluso. Ero
consapevole che,
inizialmente, avrei incontrato l’opposizione del guerriero
più potente e
orgoglioso di tutti, ma ben presto, ne ero certa, sarei riuscita a
fargli
cambiare idea.
In
pochissimi secondi, io iniziai a raccontare, per filo e
per segno, il piano che avevo ideato per mettere definitivamente sotto
scacco
il Sommo Sacerdote. Ci misi all’incirca una decina di minuti
per dare loro
tutte le informazioni di cui necessitavo, e, quando terminai la
spiegazione,
nessuno aveva il coraggio di pronunciare alcuna parola.
“Lo so… anche io vi
avrei dato dei pazzi se me l’aveste proposto tempo
fa…” specificai io, con
fermezza ammettendo “Tuttavia…
al momento questa è l’unica
opzione che ci rimane! Se dobbiamo puntare a scoprire il punto debole
di quel
bastardo… solo lei può aiutarci!”
Il
silenzio era a dir poco assordante. Nessuno si sarebbe
aspettato che proprio io chiedessi il suo aiuto, eppure ero pronta a
riaffrontare nuovamente il mio passato più oscuro, una delle
cause per le quali
la mia vita era cambiata per sempre.
Non
avevo, però, paura di affrontarla. Avevo imparato,
ormai, a distinguere il vero male e dove si celasse.
“Devi avere avuto le tue
ragioni per proporci un piano simile…”
comprese al volo BETA Sora, la seconda persona, in quella stanza, che
più di
tutti poteva capire il mio stato d’animo “Io direi di fare un
tentativo!”
“Anche io sono
d’accordo con lei!” lo
seguì subito Dragon,
avvicinandosi a me e stringendomi in un abbraccio, in grado di ridarmi
la
fiducia persa in un solo giorno.
“ALFA Kairi…” mi
domandò Chronoa, perplessa “… è del Sommo Sacerdote che
stiamo parlando.
Sei certa che il piano ideato da te funzionerà?”
“Io non ne ho la certezza
assoluta…” accettai,
consapevolmente,
la domanda legittima della Kaio-Shin del Tempo “Ho
pensato a tutto questo solo dopo essere tornata nella Dimensione
DELTA, mentre riflettevo sulle ultime parole di Hinode. Lei
mi ha sussurrato qualcosa all’orecchio prima di accettare la
proposta del Sommo Sacerdote!”
“Davvero?” mi
chiese sorpreso GAMMA Trunks “Cosa ti ha detto?”
Davanti
a quella domanda, mi venne da sorridere. Un’altra
persona sarebbe passata per pazza se avesse avuto la mia stessa
reazione. Ma io
conoscevo Hinode come se fosse mia figlia...
… per questo, quando
rivelai a tutti la verità, il loro sguardo cambiò
drasticamente.
“Hai capito la
mocciosa…” constatò
Vegeta, ridacchiando con
meraviglia e stupore, prima di annunciare “…
allora anche io appoggerò il suo piano, vostra altezza!”
“Lo stesso vale per
me!” lo seguì a ruota GAMMA Trunks.
“E anche per me!”
confermò anche Claudia, convinta dalle mie parole.
Quando
mi voltai verso Gabor, il suo sguardo fraterno mi
dette già la risposta che cercavo.
“Ti ho seguita fin dal
primo giorno che ti ho conosciuta… e
puoi star certa che lo farò fino alla morte, mia
regina…”
“Proverò a darle
fiducia, sua maestà” lo
seguì Ichigo, colpito
dal discorso del Druido “D’altronde,
il
mio intuito sbaglia raramente!”
“… e con me, siamo
dieci a favore!” dichiarò Merus,
rivelandoci il suo consenso e voltandosi
verso Chronoa “Hai
ancora dei dubbi, al riguardo?”
La
Kaio-Shin del Tempo era più dubbiosa che mai. Lei,
nonostante la decisione fosse stata presa
all’unanimità, restava
l’entità in
grado di cambiare tutto.
“Non ne ho solo uno,
ma centinaia…”
All’inizio
temetti il peggio quando la udii pronunciare
quella frase con sguardo cupo e tono tetro. Invece, dopo averci rivolto
un
sospiro sconsolato, ammise arrendevolmente.
“…
tuttavia… ora che tutte le mie certezze sono crollate, non
mi resta
che darvi piena fiducia. In questo modo, perlomeno, potrò
farmi perdonare dopo
non avervela data in tutto questo tempo!”
Raggiante,
mi voltai soddisfatta verso Dragon che, contento
come me, mi stampò uno dei suoi baci appassionanti sulle
labbra.
Zero,
soddisfatto, si erse sulle sue quattro zampe,
scodinzolando e preparandosi ad uscire dalla stanzetta nella quale ci
eravamo
nascosti per discutere di tutto.
“Perfetto. Direi che,
a questo punto, l’assemblea è…”
SBAM!
Prima
che Zero potesse terminare la sua frase, qualcuno
sbatté con veemenza la porta, incespicando e cadendo a
faccia in giù. L’entrata
era stata delle più goffe, e la sorpresa da parte degli
altri presenti era più
che evidente, ma io ero certa che lei sarebbe venuta.
[See
What I’ve Become – BEST OST IN THE WORLD]
Quando
BETA Chi si alzò dolorante da terra, puntando il suo
sguardo verso di me, capii tutto e le sorrisi commossa. Nei suoi occhi
riuscivo
nuovamente a vedere le fiamme della speranza, tornate a divampare ogni
traccia
delle sue paure e incertezze.
“Vi… vi prego… ditemi
che ho fatto in tempo!”
Non
ci pensai due volte. Nel momento in cui io la sentii
pronunciare quelle parole, mi gettai verso la mia amica, abbracciandola
con tutte
le mie forze.
BETA
Chi non si era arresa! Avrebbe continuato a combattere
con noi!
“Tranquilla… ti
faremo un riassunto molto veloce!” la
rassicurò
Merus, con rapidità, indicandole l’uscita
“Ora,
però, dobbiamo metterci con le mani in
pasta! Prima di attuare la prima parte del nostro piano, dobbiamo
ricostruirci
una base, e dobbiamo imporre delle protezioni magiche su questo immenso
globo!”
“La… la prima parte?”
“Un viaggio
Spazio-Temporale!” confermò
Zero, dichiarando “Qualcuno di noi
andrà a salvare BETA
Cristal dalle grinfie di GAMMA Hinode!”
***
FLAME
[Trunks
and Mai – DRAGON BALL SUPER]
Grazie
all’aiuto di Nori e di tutti i nostri Maestri del
Key-Blade, eravamo riusciti a imporre delle protezioni attorno a quel
posto.
L’armadio di Narnia era stato momentaneamente sigillato,
così da evitare
spiacevoli visite da parte dei nostri nemici. Queste manovre non
sarebbero
durate in eterno, vero, ma la cautela era la miglior arma di cui
potessimo
disporre in quel momento, soprattutto se dovevamo occuparci di almeno
un
migliaio di bambini.
Riuscire
a tranquillizzare tutti i piccoli, sopravvissuti
alla strage attuata da Pride, era stato un vero e proprio parto. Come
era
prevedibile, ciascuno di loro aveva perso un proprio caro in quella
strage, chi
più e chi meno, per questo cercammo di rassicurarli e
consolarli il più
possibile. Dovevamo conquistare la loro piena fiducia, se non volevamo
che
compiessero stupidaggini.
Grazie
a Dio, Kale e Gohan si erano rivelati ottimi
educatori, ed insieme ai restanti Big Hero 6 li stavano tenendo
impegnati in
attività utili alla sorpresa che BETA Chi, poco prima di
imbucarsi
nell’assemblea, aveva proposto per tutti noi.
“Che noia… quanto
ci mettono?!”
“Quanta fretta, Flame…
sai perfettamente quanto sia importante
quest’incontro!Ci
metteranno quanto
serve!”
Io,
BETA Shiro, Junion e Clairy ci trovavamo all’esterno
dell’ospedale, in compagnia di tutti i nostri compagni e
amici. Avevamo
organizzato tutto alla perfezione. Per fortuna, dentro
l’armadio erano
sopravvissuti due abiti adatti a quell’improvvisata
cerimonia, prontamente
ricuciti dai poteri magici di Momo la quale si offrì di
crearne altri anche per
noi, mentre Ub si era occupato della torta.
Nessuno
era voluto mancare. Tutti erano pronti a fare quella
bellissima sorpresa ai nostri due amici, nonostante avessero perso
tante
persone a loro care.
Chiunque
ci avrebbe preso per pazzi, e forse lo eravamo per
davvero. Tuttavia, ci rifiutavamo di lasciarci scoraggiare dal corso
degli
eventi. In noi c’era ancora speranza di poter rivedere tutti
i morti caduti in
battaglia, e per questo avevamo preso la decisione di non svolgere
alcun
funerale.
Al
contrario, avremmo onorato quel giorno con un lieto
evento.
“Eccoli! Arrivano!”
Tanti
di loro erano rimasti sorpresi da quanto stessero
vedendo, davanti ai loro occhi. Due persone, in particolare, avevano la
bocca
completamente spalancata per lo stupore.
“Ma… ma cosa
succede?” domandò, con
incredulità, Claudia,
voltandosi verso Domenico “Perché ci sono tutte queste sedie? E
perché
avete costruito un altare?”
“E perché siete
tutti vestiti elegantemente?”
affermò Vegeta,
stranito “Non mi sembra
l’ora di una
sfilata…”
“Più che una sfilata…”
si rese conto GAMMA Trunks, cercando conferma da Mai con lo sguardo
“…
a
me sembra che abbiano organizzato un matrimonio a sorpresa!”
Lo
sbigottimento da parte di tutti i membri dell’assemblea
fu ben visibile, quando Domenico e la moglie di GAMMA Trunks dettero
loro la
conferma ai nostri piani.
Ebbene
sì.
Avevamo deciso di
organizzare un vero e proprio matrimonio a sorpresa!
“INDOVINATO!” esclamai
io, elettrizzata come tutti gli altri presenti, rivelando le nostre
piene
intenzioni “Oggi,
abbiamo deciso di unire in matrimonio due persone molto
importanti per noi!”
“Ma… ma
è…”
balbettò Ichigo, colto completamente alla sprovvista
dalle nostre dichiarazioni.
Lui,
come Vegeta, era il più sbalordito dalla nostra scelta.
Di certo si aspettavano tante persone cariche di rabbia, rancore e
vendetta. Si
aspettavano uomini, donne e bambini con il sangue negli occhi,
distrutti dal
dolore e dal lutto.
Prima
che loro potessero dire altro, fu sorprendentemente
Chronoa a dichiararsi favorevole alla nostra iniziativa.
“Sapete…
è davvero un’idea meravigliosa!”
affermò la Kaio-Shin,
con grandissima gioia “E’
un modo meraviglioso per ravvivare il
morale di tutti quanti! Provo a buttarla lì…
perché, quest’oggi, non uniamo in
matrimonio tutti coloro che lo desiderano?”
Io
le sorrisi di rimando, colpita dalla sua proposta. Era
una bellissima idea.
Far
dichiarare amore eterno a più persone possibili era il
miglior modo di dare speranza a tutti coloro che avrebbero combattuto
una
guerra dalla quale, eravamo consapevoli, difficilmente tutti sarebbero
usciti
vivi. Inoltre, era anche un modo molto allegro e tranquillo per
riportare il
sorriso sul volto di tutti quei bambini.
“Sarebbe… sarebbe
stupendo” confermò ALFA
Kairi, chiedendoci però con sorpresa “Però…
volevamo sapere… la coppia che si
stesse
sposando per prima, è d’accordo?”
Io,
come tanti di noi del resto, si tirarono un ceffone
sulla fronte davanti alla sua domanda. Possibile che, in certi casi, la
nostra
regina fosse così spaesata e confusa?
Come aveva fatto a non
capirlo, ancora? Persino qualche bambino aveva cominciato a ridacchiare
di lei!
“Sua maestà…”
Fu
BETA Chi, visibilmente commossa, a mettere in chiaro chi
fosse la coppia predestinata all’unione eterna, giungendo le
mani della nostra
sovrana con quelle dell’uomo che amava con tutto il cuore.
Bastò
quello per riordinare le idee della mia amica, che cominciò
a tremare a causa dello shock. Era sicuramente caduta preda delle sue
stesse
emozioni. Perfino Dragon Oronar non sapeva più che cosa
dire, talmente era
sconvolto da quello che stava succedendo.
“N… noi?! Questo
matrimonio… questo… tutto questo è per
noi?!”
“Esatto, papà!”
affermò ALFA Cristal, più felice che mai,
gettandosi sulle gambe del suo papà e alzando il suo sguardo
verso di lui,
preda delle lacrime di gioia.
“Oggi voi due vi sposerete!
Finalmente tu e la mamma resterete insieme
per sempre!” confermò ALFA
Emerald, seguendo lo stesso esempio di sua sorella.
[Hiro
no Kage – BOKU NO HERO ACADEMIA]
L’uomo
non riusciva più a parlare, a causa dello shock.
Aveva cominciato a piangere, senza che se ne potesse rendere conto,
come un
bambino che si era svegliato da un brutto incubo. Si era inginocchiato
davanti
ai suoi figli e li aveva abbracciati con forza, versando lacrime di
gioia.
Era
da dieci anni che i due bambini desideravano incontrare
il loro papà, e quest’ultimo aveva provato i loro
stessi sentimenti e i loro
stessi sogni. Era atroce constatare che quell’unione fosse
avvenuta nel bel mezzo
di una battaglia sanguinaria, ma sempre meglio di niente.
E
ALFA Kairi?
Lei
aveva cominciato a singhiozzare come una bambina, e
Clairy si era trovata costretta a sorreggerla con la forza per non
farla cadere.
Ci
mise almeno un minuto abbondante per riprendersi, ma la
sua risposta ci lasciò tutti di sasso.
“No… mi spiace… non
posso farlo…”
Tutti
quanti, allarmati, erano rimasti in silenzio. Che
novità era questa?
“Dragon… io ti
amo e ti amerò per il resto della mia vita…”
dichiarò lei, con uno sguardo che non mi piacque per niente
“…
ma
non posso sposarti, in questo momento. Io… io voglio farlo quando saremo tutti
insieme. Io… te…
Emerald… Cristal… e anche Hinode! Solo allora io
mi unirò a
te!”
Abbassai
lo sguardo, affranta, e lo stesso fecero tutti i
presenti, mentre Dragon annuì comprensivo.
Già. La piccola
Hinode.
Ricordavo
ancora la prima volta in cui l’avevo incontrata.
Per poco non l’avevo gettata dalla mia astronave nello spazio
aperto. Erano
passati tre anni da quel giorno, e mi ero legata tantissimo a quella
ragazzina.
Kairi l’aveva cresciuta come se fosse sua figlia e Hinode era
entrata a far
parte sempre più della famiglia, camminando inizialmente in
punta di piedi,
prima di gettarsi e lasciarsi circondare dal suo amore e da quello dei
suoi fratellini
adottivi.
Potevo
capire le sue ragioni. Kairi non se la sentiva di
sposarsi con Dragon se una persona così cara a lei mancava
all’appello.
“Vefuniel…”
Anche
Dragon aveva qualcuno che desiderava ardentemente fosse
presente in quella giornata così importante. La sua
esclamazione fece
rattristire i suoi figli, ma nessuno dei due aveva accennato delle
proteste,
dimostrandosi comprensivi con i sentimenti dei loro genitori.
Quella
sorpresa era stata un fiasco, purtroppo.
Dragon
e Kairi avevano deciso di…
“… state
commettendo un errore”
A
parlare, con nostra grande sorpresa, era stata BETA Kairi,
la quale si era avvicinata sia alla sua controparte che a quella del
suo marito
deceduto, accompagnata da BETA Emerald che si portò di
fianco ai piccoli
bambini della mia amica.
“Dragon… Kairi… so che
siete preoccupati a morte per le sorti di Hinode e Vefuniel, e capisco
che non
ve la sentiate di sposarvi in loro assenza. Tuttavia,
questa non è una situazione come tutte le altre. Ci troviamo
in guerra e nessuno di noi ha la certezza di poter sopravvivere, nei
prossimi
giorni. Guardatemi… io, ad esempio, ho perso
l’uomo che amavo. Brianne
doveva sposarsi, e ha perso Jiren in battaglia” davanti
a quelle parole,
Brianne era stata coccolata da tutti i suoi amici
“So che le vostre parole sono
cariche di speranza, ma questa non basta a sopravvivere in una
battaglia e io
ne sono la prova vivente… lo sa anche BETA Sora…”
in questo caso, fu il
giovane dai capelli mori a chinare il suo capo, distrutto “…
che mi ha visto morire, per
mano di Xehanort. Forse non è il momento migliore per
festeggiare un
matrimonio… ma io sono convinta che Hinode e Vefuniel
sarebbero felicissime di
sapere che vi siete sposati!”
“BETA Kairi ha ragione,
fratellone” confermò Nori, con
un
dolcissimo sorriso “Vefuniel si
arrabbierebbe tantissimo se tu ti rifiutassi di sposare Kairi per colpa
sua… la
conosci. Ti darebbe del rimbambito senza
cervello!”
ALFA
Dragon scosse il capo, cercando di trattenere una
risata sofferta ma sincera.
“Sua maestà”
si rivolse BETA Chi ad ALFA Kairi, affranta “Non
sappiamo cosa ci riserverà il futuro.
Quando hai scoperto che Cristal fosse malata, tu l’hai subito
sposata, Dragon.
Eri consapevole che sarebbe potuta succedere qualsiasi cosa…
è lo stesso caso e
si sta ripresentando adesso. Se voi vi
amate sul serio… allora non importa se Vefuniel o Hinode non
ci sono, non in
questa situazione! Potrebbe non ricapitare un momento di
tranquillità come
questo, in futuro… fin quando esiste anche la peggiore delle
possibilità,
bisogna cogliere al volo le opportunità… se vi
amate davvero, allora non avete
scuse per le quali non dichiararvi amore eterno!”
“Dragon…”
le seguì a ruota ALFA Chi, volgendo lo sguardo verso
uno dei suoi più cari amici “…
tu sai
benissimo che lei non lo
accetterebbe mai. Lei voleva che tu
trovassi la donna della tua vita e che tu fossi felice. Le
hai fatto una promessa… è giunto il momento di
mantenerla!”
Davanti
a quelle parole, Dragon Oronar e Kairi sbiancarono
in volto. Sapevano perfettamente di chi stesse parlando ALFA e BETA
Chi. C’era
solo una persona in grado di far battere allo stesso modo il cuore di
quell’uomo e costei era proprio Cristal, la prima moglie di
Dragon.
Di
fronte a tali parole, l’ex Generale Supremo
dell’esercito
Kagakuriano decise di prendere coraggio, inginocchiandosi di fronte ad
una
sbigottita ALFA Kairi, che era sul punto di scoppiare nuovamente a
piangere.
[My
Mother and My Father - NARUTO]
“Già… sono uno
stupido. Avete ragione su tutta la linea… vorrà
dire che dovremo ricorrere al metodo più classico di tutti!”
Fu
a quel punto che Dragon si tolse qualcosa dalla tasca.
Era la custodia di un anello. Quando l’uomo la aprii,
mostrando il gioiello più
bello che io avessi mai visto in tutta la mia vita, Kairi
crollò davanti a lui,
e spezzò definitivamente la sua maschera.
Si
era gettata tra le sue braccia, senza dargli modo di
formulargli la domanda.
Lei
aveva già risposto con un bacio che tutti e due avevano
aspettato di darsi per dieci, lunghissimi anni.
Tutti
noi applaudimmo, tra la commozione generale, mentre
Emerald e Cristal si erano fatti inglobare nell’abbraccio dei
loro genitori. La
piccola, tuttavia, si era prima voltata verso di me e mi aveva rivolto
un
occhiolino trionfante.
Piccola
birbante. Era stata proprio lei a infilare la
custodia con l’anello dentro la tasca di suo padre.
“Direi che è
arrivato il momento di celebrare il matrimonio, allora!”
dichiarò Claudia, con grandissima gioia, invitando tutti
coloro che si
trovavano in piedi “Andiamo
a sederci! Non voglio perder…”
“BI-BIP!
Comunicazione urgente per Claudia Colombo! Comunicazione
urgente per Claudia Colombo!”
Un
piccolo robottino, nascosto dietro le spalle di Domenico,
aveva cominciato a svolazzare davanti agli occhi di Claudia, la quale
osservò
stranita l’oggetto roteare fino a fermarsi davanti ai suoi
occhi.
“WALL-E? Cosa succede?”
gli domandò la donna, preoccupata,
chiedendogli “Qualcuno
ha cercato di rintracciarci?”
“Negativo! WALL-E
è incaricato di distrarti, per far guadagnare tempo
prezioso a Domenico!”
Tempo…
… tempo prezioso?
Tutti,
dal primo all’ultimo, si erano voltati verso il
fidanzato di Claudia che, con immensa sorpresa da parte nostra, si era
già
messo in ginocchio dietro di lei.
Quando
Claudia si voltò confusa verso l’uomo che amava,
quel
piccolo robot si era portato sulla mano aperta di Domenico, aprendosi
automaticamente…
… e rivelando un
altro, bellissimo anello.
“Claudia
Colombo… vorresti sposarmi?”
***
Poche
ore dopo…
CHRONOA
[Continuazione
– My Mother and My Father - NARUTO]
Quel
pomeriggio, a sposarsi furono tantissime coppie.
La
prima, quella più acclamata da tutti, fu quella di ALFA
Dragon e ALFA Kairi, che erano riusciti a giurarsi amore eterno dopo
dieci,
lunghi anni. Ero davvero felicissima per loro. Meritavano ogni gioia di
questo
mondo.
La
seconda coppia, invece, era stata quella di Domenico da
Silva e Claudia Colombo, la quale aveva subito accettato la proposta
dell’uomo
che amava. Assieme a loro, avevano deciso di sposarsi anche Rosalia e
Gustavo,
a conferma che tra i due poliziotti e l’ex-mafiosa non ci
fosse più alcun
astio.
In
matrimonio si unirono anche moltissime coppie giovani.
Shinichi e Ran, Heiji e Kazuha, Midoriya e Ochaco, Shoto e Momo furono
solo
alcune delle coppie che erano diventate ufficiali. Perfino Masumi e
Marron
avevano deciso di compiere il grande passo, acclamate e festeggiate dai
loro
parenti.
Tutti,
però, erano rimasti sbigottiti quando anche Bakugo e
Kyoka decisero di unirsi e di sposarsi.
“Ecco…
è stato un tizio di nome Nerd a consigliarcelo…”
ammise
la ragazza, guardandosi attorno “…
ci ha
detto che ci vedeva bene insieme… e allora…”
I
loro compagni di classe erano i più sconcertati da quella
notizia, anche perché non li avevano mai visti insieme da
quando li
conoscevano. Agli occhi di qualunque estraneo, la loro sarebbe sembrata
una
storia a dir poco senza senso, ma io riuscivo a intravedere qualcosa
nei pochi
sguardi che si incrociavano tra di loro.
Rispetto, fiducia,
sincerità…
… forse non erano
ancora innamorati per davvero, ma avevano tutte le carte in regola per
far germogliare
quell’improvviso rapporto in qualcosa di bellissimo e
inaspettato.
Chiunque
fosse
questo Nerd, era riuscito a compiere un vero e proprio miracolo.
Chissà se un giorno lo avessi incontrato...
[Response
Of Souls - NARUTO]
“Sapevo che ti avrei
ritrovata così in alto”
Sospirai,
sconfitta.
Sapevo
che sarebbe successo, prima o poi. Da quando BETA Chi
mi aveva parlato di quella possibilità, ero certa che lui,
Merus, avrebbe
voluto parlare da solo con me.
Con
un portamento tutto tranne che elegante, si alzò in volo
e si sedette sul ramo della quercia più alta di tutta la
foresta dove stavamo
soggiornando, dove mi ero già poggiata io.
Era
una delle tante cose che mi piacquero di lui, quando lo
conobbi. A differenza di tutti gli altri suoi compagni, lui era quello
con il
comportamento più umano, anche più di Whis o Cus.
Quando l’Angelo del Settimo
Universo veniva in sua compagnia, il mio umore si alzava sempre
perché sapevo
che, con Merus, ci sarebbe stato sempre da divertirsi, anche
perché lui non
protestava mai davanti al mio cibo nonostante gli facesse schifo ogni
volta.
Quel giorno, però, lui
mi aveva ferito. Aveva tradito Whis, suo padre e tutti coloro a cui
teneva di
più, a causa di una sua congettura ai limiti della
realtà…
… almeno, questo era
ciò che tutti avevamo pensato.
Mi
sentivo male, solo a ricordarmelo. Merus aveva avuto
ragione fin dall’inizio, e nessuno gli aveva mai creduto. Lui
era stato il primo
a ipotizzare un complotto orchestrato da suo padre, il Sommo Sacerdote,
e
nessuno gli aveva dato fiducia.
Perfino
Whis, che più di tutti lo rispettava, come se fosse
un vero e proprio fratello maggiore per Merus, non gli aveva creduto.
Nemmeno
io, che mi ero lentamente affezionata all’angelo
protettore del 15 Universo, non ero stata in grado di andare oltre
l’immenso
rispetto che provavo per suo padre, finendo con l’essere
tratta in inganno.
“Merus… io…”
“Non c’è bisogno che
tu lo dica… lo so già”
Abbassai
lo sguardo verso il basso, terribilmente in colpa.
Anche se non l’avrebbe mai ammesso, sentivo il cambiamento
nel suo tono di
voce. Amarezza e delusione. Questo leggevo nel suo cuore.
“Credo che, a questo punto,
tu voglia sapere tutta la verità dietro a
quanto ho compiuto, circa trent’anni fa”
comprese Merus, aggiungendo
con tono divertito “Vorrà
dire che te ne
parlerò io, prima che tu possa pietrificarti nuovamente”
“Non è divertente”
specificai io, infastidita “Temevo
che tu…”
Mi
bloccai, ancora più distrutta della poca fiducia che
avevo rivolto al povero angelo. Quando BETA Chi mi aveva rivelato che
il
Candidato al Trono di Dio Supremo fosse un angelo, e quando aveva
pronunciato
il nome di Merus, nella mia testa avevo formulato un’ipotesi
talmente crudele
nei confronti dell’angelo che, in quel preciso momento, avrei
preferito
sprofondare negli inferi per la vergogna.
“Chronoa… ti ho
davvero fatto soffrire così tanto?”
Sorpresa
e colpita dalla sua improvvisa tristezza, mi voltai
verso di lui con occhi spalancati. Avrei voluto piangere davanti alla
sua
smorfia addolorata, ma non ci riuscivo.
Sì.
Avevo
sofferto tantissimo quando avevo scoperto della sua
fuga e del tradimento verso suo padre. Ero scoppiata a piangere, di
nascosto,
all’interno del Covo del Tempo, il giorno in cui mi era stato
detto che Merus
aveva letteralmente provato a combattere contro il Sommo Sacerdote e
che ne
fosse uscito sconfitto. Lo stesso sentimento di angoscia
l’avevo provato
l’altro giorno, quando decisi di forzare le Serrature delle
Pergamene
Sigillate, cercando di confutare l’ipotesi peggiore per la
mia anima e il mio
Cuore…
… ovvero che…
“… io ho temuto
davvero che tu fossi pazzo a punto da provare a
diventare il nuovo Dio Supremo” ammisi
alla fine io, mettendo
finalmente in luce tutto il mio dolore, scoprendo tutte le mie ferite
ancora
aperte e mai cicatrizzate “Il giorno
in
cui tu sei venuto a parlarmi di quelle cose, mi sembravi una persona
completamente diversa da quella che conoscevo. L’angelo
divertente, spassoso e privo
di alcuna regalità, si era trasformato in un essere la cui
aura trasmetteva
solo paura e terrore. Mi hai sconvolto,
Merus… io temevo che tu avessi commesso un’enorme
sciocchezza. Quando ho saputo
che sei fuggito dalla Dimensione ALFA, mi sono sentita…”
“…
tradita… ferita…”
“Sì. Non riuscivo ad
accettare che tu te ne fossi andato via, senza nemmeno provare a
spiegarti. Io… io non ho nemmeno
provato a considerare
la possibilità che tu fossi l’unico, tra tutti i
Semi-Dei, a rendersi conto
della verità… e temevo… di averti
perso per sempre”
La
mia ultima frase era uscita fuori senza che io potessi
fermarla. Nemmeno io mi ero resa immediatamente conto
dell’importanza dietro le
mie parole, e solo dopo qualche secondo arrossì di colpo,
coprendomi il viso
con le mani per non celare all’angelo
quell’improvviso momento di imbarazzo.
Senza
successo, mi resi conto, perché lo sentì
trattenere
una piccola risata.
Che stupida. Sembravo
una mortale alle prese con la sua prima cotta.
“So che le mie gesta sono
state molto… discutibili”
ammise lui,
senza peli sulla lingua, rivelandomi “Sono
stato costretto a comportarmi in questo modo, perché
altrimenti avrei messo in
pericolo tutti voi. Non potevamo
sconfiggere il Sommo Sacerdote, all’epoca, e difficilmente
riusciremo a farlo
adesso. Basta vedere cosa è accaduto a tutti i miei cari
fratelli…”
“… ma avresti
potuto fidarti di noi” ammisi io, con
sincerità e
frustrazione “Se tu, invece di
urlarci
teorie su tuo padre senza alcuno stralcio di prova, ci avessi rivelato
tutto ciò
che avessi scoperto… forse…”
“… io non
mentivo, quel giorno”
Incredula,
decisi di continuare a sentire il suo racconto,
consapevole che Merus non avesse aspettato altro per anni.
“Io non avevo prove al
riguardo di mio padre, quando venni a parlarti
per l’ultima volta. Tutto quello che avevo scoperto, mi era
stato riferito
dall’unica entità il cui grado era superiore a
quello del Sommo Sacerdote…”
“L’unica… un
momento… ma…”
Il
peso di quella rivelazione mi aveva colto alla
sprovvista. Sotto shock, cominciai a capire cosa fosse realmente
accaduto, e le
lacrime rigarono lentamente il mio viso, scavandomi le guance.
“Esatto, Chronoa. Sto
parlando proprio di Lord Zeno”
confermò
Merus, con tono distrutto “Il giorno
prima, il Sommo Sacerdote mi aveva chiesto di prendere il suo posto al
Palazzo
del Dio Supremo, dato che aveva altre faccende da sbrigare. Per questo
mi
ritrovai da solo, all’interno della Sala del Trono, in
compagnia del piccolo
Dio Supremo. Fu quel giorno, che io
venni a scoprire la verità… perché fu
il piccolo Zeno a rivelarmi tutto, con
tono quasi derisorio”
Qualcosa
venne evocato dallo scettro dell’angelo. Era la
scatoletta che Flame e gli amici di ALFA Kairi avevano recuperato dalla
Sala
del Trono.
“Io ho già visto
questo scrigno, nella mia vita. Il Sommo Sacerdote credeva di averla
fatta
franca a tutti quanti, ma i poteri di Zeno andavano ben al di
là delle sue
aspettative. Quel birbantello riusciva a entrare dentro quella
stanzetta
segreta, quando mio padre non era presente, senza farsi mai beccare.
Per il Dio
Supremo, entrare e sgattaiolare da quel posto era diventato un gioco
del quale
non poteva fare a meno. Anche quel giorno, Zeno decise di ripetere lo
stesso
trucco…”
“… e tu hai
scoperto lo Scrigno Segreto del Sommo Sacerdote”
“All’inizio credetti
si trattasse di una semplicissima scatola, e semplicemente domandai a
Zeno di
cosa si trattasse. Quando, ridacchiando, il Dio Supremo mi ha rivelato
cosa
fosse, io ero diventato pallido come un fantasma. Senza alcun freno,
Zeno mi
raccontò tutte le macchinazioni del Sommo Sacerdote,
facendomi capire che lui
fosse sempre stato a conoscenza delle male intenzioni di mio padre. Quando, scandalizzato, gli chiesi il
perché non avesse deciso di smascherare quel
bastardo…”
Merus,
davanti a quei ricordi, cominciò a scuotere
freneticamente il capo, tenendosi le mani tra i capelli come se stesse
per
impazzire.
“… Zeno mi disse che,
a lui, non poteva fregar di meno delle intenzioni di mio padre. Per il nostro Dio Supremo, vedere il Sommo
Sacerdote divertirsi a scombinare tutte le nostre Linee
Spazio-Temporali era lo
spettacolo più entusiasmante al quale potesse assistere.
Per questo, quando
io sono venuto da te, ero così spaventato. Io avevo davvero
paura, Chronoa… perché
mi ero reso conto di essere vissuto
in un’illusione sin dal giorno in cui ero nato. Non
è tutto… io non ho mai
cercato di attaccare il Sommo Sacerdote”
“Cos… che
significa? Whis mi aveva detto…”
“Il giorno dopo, tutti
gli angeli furono convocati al cospetto del Sommo Sacerdote e di
Zeno-Sama. Venne
raccontato a tutti che, il giorno prima, io avessi cercato di attaccare
il
nostro Dio Supremo. Nemmeno quest’ultimo aveva cercato di
confutare quella
storia raccontata da mio padre, perché altrimenti io gli
avrei rovinato tutto
lo show… quando provai a
raccontare la
mia versione, nessuno mi credette e Zeno-Sama mi licenziò
dal ruolo di Angelo.
Tuttavia, non fu in grado di cancellare i miei poteri,
perché io fuggii prima
che qualcuno potesse farlo. Ed è tutto qui…
questa è la storia di come sono
stato tradito da mio padre”
Per
tutti i Kami. Se questa era la verità, allora Merus e
tutti gli angeli erano stati raggirati dal Sommo Sacerdote fin
dall’inizio,
mentre Lord Zeno aveva deciso di lavarsene completamente le mani.
Molti
dubbi che mi erano viaggiati nella testa avevano avuto
una risposta secca e decisa. Ecco perché
l’arcangelo era stato in grado di
divertirsi con noi senza che nessuno potesse opporgli resistenza.
Semplicemente
Zeno aveva deciso di coprirsi gli occhi…
… o, peggio ancora, si
era divertito a guardarci dall’alto in basso, senza muovere
un dito e senza che
lo stesso Sommo Sacerdote se ne rendesse conto.
Zeno
aveva perso il posto di Dio Supremo, ma tutto ciò era
avvenuto perché era stata la stessa piccola
divinità a volerlo, e solo ora me ne
stavo finalmente rendendo conto. Quindi era questo un Dio Supremo; una
creatura
onnipotente con un potere infinito e assoluto, capace di creare o
cancellare
qualsiasi cosa, se solo l’avesse desiderato.
“Prima, tu mi hai detto che
sapevi cosa ci fosse all’interno della
scatola… non è così?”
chiesi all’angelo, con molto timore per la
risposta che avrei ricevuto “Se è vero…”
“…
un’Essenza, o comunque una sua parte”
Inclinai
lo sguardo, confusa. Essenza?
[Norman’s
Theme – THE PROMISED NEVERLAND]
“Tu sai perfettamente come
viene formato un mortale.Esistono
due forme fuse in una, nominate generalmente Essenze, che permettono la
nascita
della Vita e si chiamano Logica e Anima. La prima comprende
tutte le
funzioni biologiche e fisiche che permettono al mortale di poter
vivere, mentre
la seconda è ciò che gli permette di creare
legami con i suoi simili o con
altre creature. La stessa Anima, poi, si
può suddividere in ulteriori due forme, chiamate Cuore e
Ricordi. Nella
prima, vi sono tutte le emozioni che un mortale è in grado
di provare, mentre i
Ricordi sono la traccia di ciò che il Cuore ha provato, nel
corso della sua
vita…”
“… questo lo so
perfettamente…” specificai io,
aggiungendo “…
e
lo sanno perfettamente anche tutti i Maestri del Key-Blade. Ma questo
cosa a
che fare con il Sommo Sacerdote? Lui non è un
mortale…”
“Non ne ho la
più pallida idea. Questo non mi è stato
raccontato da
Zeno…” ammise Merus, con uno
sguardo molto più attento allo Scrigno “… lo
scopriremo solo quando raggiungeremo la Dimensione GAMMA! A
proposito… si sa
già chi partirà per quella dimensione?”
“Sì. Ci andranno
Zero, BETA Chi, ALFA Dragon, ALFA Kairi, BETA Kairi,
BETA Emerald e Nori Oronar. E’ inutile mandare troppi
guerrieri per questa
missione” spiegai io, rivelandogli
“Non solo.
Gabor Black, Ichigo
Kurosaki ed io partiremo verso Conton City per proteggere la
città e tutti gli
allievi dell’Accademia di quel mago. Se qualcosa dovesse
andare storto…”
“… già…”
comprese
al volo Merus, ammettendo “…
loro
sarebbero la nostra unica speranza… allora verrò
anche io con voi!”
“Cos… NO! TU
DEVI RESTARE QUI A PROTEGGERE TUTTI…”
“Non devi preoccuparti di
questo… alcuni dei miei amici sono in viaggio
per raggiungere la Dimensione DELTA. Ci penseranno loro a
proteggerli…”
“… NO!”
insistetti io, imperterrita “TU
RESTI
COMUNQUE IL GUERRIERO CON LE ABILITA’ MIGLIORI DI CUI
DISPONIAMO! MANDA I TUOI
AMICI A CONTON CITY, MERUS… LORO CI AIUTERANNO A PROTEGGERE
I RAGAZZI
DELL’ACCADEMIA!”
“Chronoa… non ti
permetterò di compiere quella sciocchezza!”
Sbiancai
per lo shock.
Lui
aveva intuito tutto.
Solo
lui, tra tutti i presenti, era a conoscenza del mio
vero potere e della mia Forma Finale. Grazie ad essa, io ero in grado
di
rigirare le lancette di ogni Linea Spazio-Temporale, ma il prezzo da
pagare era
molto alto…
… con quel semplice
incantesimo, io perdevo automaticamente non solo i miei poteri da
Kaio-Shin del
Tempo, ma anche la mia vita.
Sarei
stata cancellata per sempre.
“E’ solo la nostra
ultima spiaggia” lo rassicurai io, senza demordere “Non sono così pazza da volermi
suicidare. Tuttavia, la mia proposta
resta la migliore. Se tutti e due dovessimo morire, non resterebbe
alcuna
divinità a protezione dei nostri compagni. Ti prometto che
utilizzerò la mia
Forma Finale solo in caso di assoluta ed estrema
necessità… d’accordo?”
L’angelo
sembrava volesse insistere, ma al suo ennesimo
sbuffo compresi che si fosse completamente arreso.
“D’accordo.
Facciamo come hai detto tu… ma ora voglio essere io a farti
una promessa! Giuro solennemente che tu non avrai alcun bisogno di
ricorrere
alla tua trasformazione suicida!
Ci ho messo anni a poterti rivedere, Chronoa, e non intendo rinunciare
più a
te…”
La
forza e la veemenza di quelle parole mi avevano
sbalordito. Quando mi voltai verso di lui, e quando vidi il suo sguardo
a pochi
centimetri dal mio, il mio cuore stava battendo
all’impazzata, ma il tempo
sembrava essersi fermato.
Nemmeno
io ero in grado di capire il motivo per il quale i
secondi stavano passando così lentamente. Sapevo soltanto
che i miei occhi non
riuscivano a staccarsi dai suoi, e la cosa non mi dispiaceva affatto.
Al
contrario…
… avrei passato tutta
la mia vita immortale a perdermi nelle sue stupende iridi.
“… questo non è un
addio, Chronoa… è solo un arrivederci!
Ricordatelo… e ricordati anche questo!”
Quando
percepii le sue labbra poggiarsi con delicatezza
sopra le mie, una scarica di adrenalina raddrizzò la mia
spina dorsale prima
che il mio corpo si sciogliesse come neve al sole.
Chiusi
gli occhi, lasciando che quell’incantesimo facesse il
suo effetto, e risposi lentamente al suo coraggioso ma ben apprezzato
gesto.
Se
il mondo fosse finito in quel momento, io non avrei avuto
alcun rimpianto.
***
Dimensione
DELTA - Non molto lontano da lì
Nello
stesso momento…
VEFUNIEL
[On
The Precipice of Defeat - BLEACH]
“Quindi dentro quello
scrigno c’è un’Essenza…”
Io
e ALFA Simon ci trovavamo nella Dimensione DELTA e
stavamo tenendo d’occhio i movimenti dei nostri amici. O
meglio, il mio
disgustoso sequestratore stava osservando interessato il discorso tra
Merus e
Chronoa…
… io, ancora legata
alla Maledizione Imperius, ero obbligata a soddisfare tutti i suoi
piaceri.
Era
da più di cinque ore che mi obbligava a fargli tutto
ciò
che voleva, che fosse un semplice massaggio o un rapporto sessuale
completo. In
quel momento, quel farabutto mi aveva chiesto semplicemente di
leccargli la
pianta dei piedi. Consapevole che quello fosse il modo più
rapido di guadagnare
tempo, e grata che non dovessi mettermi in bocca altre parti disgustose
del suo
corpo, non accennai alcuna protesta.
Non
riuscivo a pensare a nessuno più squallido di quel porco
maniaco e pervertito. Ormai priva di ogni vestito, difficilmente
riuscivo a credere
che quello fosse stato il migliore amico di mio fratello.
Cristal avrebbe dovuto
mettersi con uno come lui? Per carità…
… nessuna donna si
sarebbe mai abbassata a quel livello. E, di certo, una ragazza forte e
onesta
come Cristal non l’avrebbe mai fatto, nemmeno se fosse
tornata in vita!
“Devo ammettere che il
loro discorso è stato più interessante di quanto
pensassi…” ammise ALFA
Simon, con sincerità “… perciò, le ipotesi
diventano due, mia cara
Vefuniel, e tutte rispondono ad una semplice domanda. Quale, secondo te?”
Obbligata
dalla maledizione, la mia bocca mi spinse a
rivelare ciò che pensassi.
“A chi appartiene
quell’Essenza”
“Brava la mia puttana!”
si complimentò falsamente con me quel
maiale, infilandomi uno dei suoi alluci dentro la mia bocca, aumentando
in me
il dolce desiderio di strapparglielo con una semplice azzannata
“Risposta
corretta. A chi appartiene l’Essenza dentro lo Scrigno?Le possibilità sono due…
la prima è che essi
appartenga a una persona molto cara all’angelo. La seconda,
invece, è quella
più assurda ma più probabile… che
appartenga proprio al Sommo Sacerdote!”
Un’Essenza
appartenente ad un Angelo? Impossibile.
Il
Sommo Sacerdote non era un mortale. Quella più probabile
era la prima ipotesi, non la seconda.
“Ahi ahi ahi! Risposta
sbagliata, Vefuniel… ora
dovrò punirti!
Porta il tuo viso verso quel punto!”
Oh
no. Quel maiale mi stava costringendo nuovamente a…
“Tu sottovaluti un
aspetto molto importante, mia cara Vefuniel… sei
assolutamente certa che tutti
gli angeli, Sommo compreso, nascano così dal nulla? Prova a
pensarci… c’è una
possibilità che nessuno, al momento, sta considerando,
nemmeno tu. Se un Angelo può
rinunciare alla sua
carica, allora non è mai nato con quei poteri…
gli sono stati semplicemente
donati!”
Nonostante
il senso di nausea che provavo nel farmi umiliare
ancora una volta da quel verme insulso, le sue parole avevano fatto
breccia.
Se ALFA Simon aveva
detto la verità, allora…
“… indovinato! Gli
angeli, prima di diventare tali, erano dei semplici mortali!
E’ questo che
nessuno, ancora, è stato in grado di capire. Nuova
domanda… come ci è finito,
uno come il Sommo Sacerdote, a diventare il capo di tutta la schiera
angelica,
oltre ad essere il braccio destro di ben tre Dei Supremi? Quanto poteva essere importante come mortale, per
ottenere simili
prestigi? Sono domande a cui, purtroppo, non so ancora darmi una
risposta… ed è
per questo che ho deciso di allungare la durata della mia missione!”
Fui
costretta nuovamente a deglutire il suo disgustosissimo
seme, e per poco non mi venne da vomitare.
Questa
storia non sarebbe durata in eterno. Presto mi sarei
definitivamente ribellata e opposta ai suoi ordini.
Dovevo
soltanto cogliere il momento più adatto, e…
“Smettila di
nasconderti, ALFA Simon! Sappiamo che tu sei lì!”
[What
Can You See in Their Eyes - BLEACH]
Sbigottito,
il mio rapitore si era voltato verso il punto in
cui si trovavano Merus e Chronoa, i quali avevano entrambi lo sguardo
rivolto
verso il punto in cui entrambi eravamo nascosti.
Eccolo!
Era giunta l’ora di porre fine a quella prigionia!
“Ma che…
GUUUUUUUUUUAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHH!!!”
Con
tutta la rabbia e la sete di vendetta che avevo covato
nei confronti di quel maiale, sfruttai quel singolo momento di
distrazione di
ALFA Simon, e compii un gesto che lo avrebbe segnato come uomo per il
resto della
sua vita, liberandomi dalla Maledizione Imperius e usando i miei denti
e la mia
aura per tranciare, ferocemente, ciò che mi aveva umiliato
come donna e come
guerriera.
Arso
dal dolore, quel pervertito non fu più in grado di
riacchiapparmi. Con un balzo, raggiunsi Chronoa e il mio superiore e mi
portai
alle loro spalle, sputando schifata il pezzo di carne tranciato dallo
stupratore, ormai inutilizzabile e privo di vita, e polverizzandolo con
un
colpo di KI.
Ero
stata fortunata, ne ero pienamente consapevole. Se Merus
e Chronoa non si fossero resi conto dei miei piedi, abilmente tenuti
all’esterno del cespuglio durante il perverso atto, io non
avrei potuto
fuggire.
Chronoa
si sbrigò immediatamente a usare i suoi poteri da
Kaio-Shin per coprire tutte le mie nudità, mentre ALFA Simon
usò la sua
bacchetta di Sambuco per farselo ricrescere.
Merda. Speravo di
averlo reso inoffensivo, almeno in quel senso.
“Ti conviene fuggire,
Hunter Warrior!” dichiarò
Merus, per
niente intimorito nel trovarsi di fronte al secondo nemico
più forte tra gli
alleati del Sommo Sacerdote “Non garantirò la tua sopravvivenza!”
La
risata malvagia dello stronzo, però, era tutto tranne che
una dichiarazione di resa. Tutt’altro. Sembrava pronto a
riacchiapparmi quando
e come voleva.
“Credi davvero di
potermi sconfiggere, Angelo? Sai benissimo che la tua legge ti
impedisce di
combattere per troppo tempo! Gli
Incantesimi di Protezione che avete invocato su questo pianeta non
servono a un
accidenti, fin quando io ho questa in mano!”
ci urlò contro, alzando in
aria quel piccolo bastoncino.
La
Bacchetta di Sambuco. Quel bastardo era entrato in
possesso di un artefatto dal potere immenso, uccidendo
l’ultimo mago accettato
dalla stessa. Aggiunto ai suoi allenamenti con il Sommo Sacerdote, quel
farabutto era quasi invincibile.
“Lui non potrà
ucciderti… ma noi sì!”
Stavolta
fu ALFA Simon a restare di sasso. Aveva due
Key-Blade puntati verso la sua gola, appartenenti a BETA Sora e BETA
Riku, e le
loro intenzioni erano quelle di attuare l’affermazione del
moro.
C’era
un solo problema.
Non avevano fatto i
conti con la potenza del loro avversario.
“Branco di
idioti… AVADA KEDAVRA!”
Colti
alla sprovvista, i due Maestri del Key-Blade fecero un
balzo indietro, evocando uno scudo magico per parare quel raggio color
verde
che, se li avesse colpiti, li avrebbe uccisi sul colpo.
“Merda! ATTENTA VEFUNIEL!”
Un
brivido percorse tutto il corpo, quando compresi che quel
bastardo mi si era portato alle spalle, superando la
velocità di tutti i suoi
avversari e caricando un pugno alla sua massima potenza.
“Tu, adesso, tornerai al
mio fianco, lurida put…”
“ZETTA REFLEX!”
Stupita
e colta alla sprovvista, vidi il mio avversario
stringersi con dolore le nocche della sua mano. Nel momento in cui
aveva
sferrato il suo pugno verso il mio viso, una barriera magica mi aveva
protetto
e aveva sbalzato via il colpo del mio avversario.
Quella
protezione era stata lanciata da BETA Sora, l’unico
che fosse stato in grado di anticipare i movimenti di ALFA Simon.
Il
suo aspetto era leggermente cambiato. I suoi capelli si
erano saturati e i suoi occhi erano diventati color argento. Il suo
corpo non
la smetteva di emettere calore, il quale avvolse ogni centimetro del
mio corpo,
facendomi sentire al sicuro.
Merus
me ne aveva parlato tantissime volte, e altrettante
volte avevo cercato di imparare a ottenere quello stadio, senza
riuscirci.
BETA Sora era in
Modalità Ultra-Istinto.
“Guai a te se ti azzardi a
metterle nuovamente le mani addosso, schifoso
parassita!”
ALFA
Simon, inferocito, provò nuovamente ad attaccarci, ma
la protezione innalzata da BETA Sora resse a tutti i suoi colpi senza
essere
scalfita.
Non
riuscivo a credere ai miei occhi. Come poteva, quel
ragazzo, avere un potere pari a quello di Jiren o BETA Goku?
L’Ultra-Istinto
era uno stadio difficilissimo da raggiungere, e solo un angelo
conosceva la
tecnica con la quale raggiungerlo.
Chi era stato
l’insegnante di BETA Sora?
“FANCULO A TE E A QUEL
VECCHIO DECREPITO DI YEN SID!!!”
ALFA
Simon, più inferocito che mai, aumentò
drasticamente la
sua energia spirituale, e coloro che si trovavano all’esterno
della barriera si
erano inginocchiati per la paura. Mai avevo percepito un’aura
così elevata come
quella di quel bastardo.
Quello
sfogo, tuttavia, si concluse come era cominciato,
ovvero con un nulla di fatto, perché tantissimi guerrieri si
erano portati al
nostro fianco, più inferociti che mai, e tra questi
riconobbi la mia sorellina
e mio fratello Dragon…
… la cui espressione
era il simbolo supremo della collera.
Simon
e Dragon erano nuovamente faccia a faccia, l’uno di
fronte all’altro, ed il primo sembrava avere tutte le
intenzioni di rivolgere
le sue attenzioni verso il secondo, lasciandomi stare.
No.
Non potevamo permetterglielo.
“Come sempre, arrivi
troppo tardi, Dragon Oronar… ho
già
violato tutte le difese di tua sorella, senza che lei potesse far nulla
per
impedirmelo! Ormai non ti ritengo un guerriero degno di affrontarmi!
SEI UN
PAGLIACCIO, E ORA TE LO DIMOSTRERO’!”
“NO! FERMATI, DRAGON!”
Troppo
tardi.
Nel
momento in cui mio fratello si gettò, come un predatore
spietato, verso il suo avversario cercando di ucciderlo,
quest’ultimo con un
sorriso si tele-trasportò alle sue spalle, pronto ad
ucciderlo, e BETA Sora
cercò di raggiungerlo per evitare che Dragon venisse
ucciso…
… ma rilasciando
erroneamente la nostra barriera.
Con
quel semplicissimo trucchetto, ALFA Simon ci aveva
giocato ancora una volta. Venni afferrata per le spalle da quel
bastardo, che
era intenzionato a tele-trasportarsi via da quella
Dimensione…
… era finita. Stavolta
non sarei stata risparmiata.
Perdonatemi,
fratelli miei.
SLASH!
“AAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHH!”
Con
mia grandissima sorpresa, un altro guerriero si era
portato davanti a me, tranciando entrambe le braccia del farabutto e
liberandomi ancora una volta. Costui era Ichigo Kurosaki, che con la
sua
Zampakuto era stato in grado di salvarmi la vita.
Lo
Shinigami raggiunse il braccio mozzato del mio
avversario, la cui mano aveva stretta ancora la bacchetta di Sambuco,
pronto a
spezzare quel piccolo bastoncino di legno dal potere incommensurabile.
“SCORDATELO! ACCIO
BACCHETTA!”
Prima
che il mio compagno d’armi ponesse fine a quel
combattimento, ALFA Simon usò un semplice incantesimo di
appello con il quale
richiamo la sua bacchetta a se. L’ex-amico di mio fratello la
afferrò con la
bocca, usandola nuovamente per rigenerarsi le zone tranciate.
ALFA
Simon poteva essersi allenato con il Sommo Sacerdote,
ma da solo non poteva certamente contrastare un esercito di guerrieri
come il
nostro e se ne stava man mano rendendo conto. Tra i guerrieri convocati
da
Chronoa, BETA Ichigo e BETA Sora erano senz’altro i
più potenti, e la loro
potenza pareggiava o addirittura sorpassava quella di un grandissimo
guerriero
come Vegeta.
Dragon,
nel mentre, era stato affrontato a muso duro da
Nori, il quale lo fece riprendere con qualche schiaffo sulla guancia.
Grazie a
Dio, mia sorella era rimasta lucida nonostante avesse compreso che quel
verme
di Simon mi avesse messo le mani addosso con la forza.
“Non te lo ripeteremo
ancora una volta, Hunter Warrior!” lo
invitò nuovamente Merus, con minacciosità
“Vattene
via da qui! Non riuscirai mai a sconfiggerci, da solo!”
Era
la pura verità. Senza un compagno al suo fianco, ALFA Simon
non poteva vincere contro di noi.
Potevamo
ucciderlo! Potevamo sbarazzarci del secondo in
carica, senza alcuna difficoltà…
… dovevamo solo
continuare ad attacc…
“… ve la siete
cercata, branco di imbecilli…”
ALFA
Simon, cogliendo tutti alla sprovvista, sparì alla
nostra vista. Se n’era andato via.
Si era arreso?
“Fate attenzione…”
ci invitò alla guardia l’angelo, preoccupato
“… non mi sembra affatto
intenzionato a
mollare…”
BOOM!
Quell’esplosione,
in lontananza, ci allarmò e non poco…
… perché proveniva
dalla zona in cui vi stavano tutti i nostri amici che non ci avevano
raggiunto…
… la stessa in cui,
purtroppo per noi, vi stavano anche numerosi bambini innocenti!
“NO!”
Tutti
quanti, orripilati e disgustati, decidemmo di partire
a razzo verso la strada del ritorno, usando i nostri poteri per
raggiungere più
velocemente la nostra destinazione.
Merda. Se il mio
tentativo di fuga era costata la vita a qualche innocente, me ne sarei
dovuta
assumere ogni colpa!
Quando
raggiungemmo l’ospedale diroccato, tuttavia, non
riuscivamo a comprendere cosa fosse realmente accaduto,
perché tutti sembravano
allarmati ma non feriti.
Il
motivo mi fu subito chiaro. BETA Kairi aveva eretto,
assieme a tutti gli altri Maestri del Key-Blade presenti in quella
radura, una
barriera magica forte abbastanza da attutire il colpo a tradimento
di…
“NO! LASCIAMI! NO!
AIUTO! AIUTO!”
[Prophet
+ Crimson Flames - NARUTO]
Colta
dal panico, alzai lo sguardo, rifiutandomi di credere
a quello che era avvenuto davanti ai nostri occhi.
La
verità, però, si era palesata senza alcuna
pietà per i
nostri cuori che piangevano nel vedere la piccola Eri ed ALFA Cristal,
strette
nella morsa di ALFA Simon.
“Ti avevo avvertito,
Vefuniel! Se tu avessi provato a giocarmi un brutto
tiro, io te l’avrei fatta pagare!”
“LURIDO VERME!
LASCIALE…”
“Petrificus
Totalus…”
Midoriya
e Ochaco avevano provato a raggiungere le due
bambine, ma ALFA Simon aveva usato un semplice incantesimo per
pietrificare i
loro corpi che, ancora in volo, precipitarono inesorabilmente verso
terra. Se
Todoroki e Bakugo non si fossero gettati sopra i loro compagni,
afferrandoli,
quella caduta sarebbe stata fatale a entrambi.
“MOLLA MIA FIGLIA,
BASTARD…!”
“Pessima scelta, sua
maestà! SECTUMSEPRA!”
“NO! KAIRI!”
ALFA
Kairi aveva provato a raggiungere il suo avversario in
volo, ma quest’ultimo si era portato alle sue spalle senza
che lei se ne
rendesse conto. L’incanto di ALFA Simon colpì
istantaneamente sia la regina che
mio fratello, il quale aveva cercato in tutti i modi di proteggerla. Le
loro
schiene vennero letteralmente squarciate, ed entrambi svennero a causa
del
dolore, con la loro aura che si abbassò drasticamente.
No… merda!
“GOM GOM ELEPHANT GUN!”
Anche
Rufy e sua figlia Flame tentarono il tutto per tutto,
ma ALFA Simon si protesse evocò una bolla d’acqua
grande abbastanza da
imprigionarli entrambi. Essendo utilizzatori del Frutto del Diavolo,
entrambi i
pirati svennero dentro quella prigione liquida, rischiando di affogare.
“RUFY! FLAME! TECNICA DELLA
MOLTIPLICAZIONE DEL CORPO! RASENGAN!”
BETA
Naruto evocò una decina di copie, e tutte queste
crearono un piccolo vortice d’aria dal palmo di ogni mano,
distruggendo la
prigione dei due pirati che vennero salvati in extremis da una copia di
BETA
Sasuke. Quest’ultimo, con il suo corpo originale, si era
portato dietro ad ALFA
Simon pronto a usare il suo Mangekyo Sharingan.
“Tutto inutile…”
L’aura
di ALFA Simon esplose nuovamente, e molti dei
guerrieri vennero sbalzati dalla sua tremenda potenza. Eravamo tanti,
ma solo
in pochi erano in grado di stare dietro a quel bastardo che,
però, stava man
mano perdendo stamina.
Dovevamo battere il ferro
finché era caldo!
Tutti
i sayan, compresi i loro allievi, avevano caricato
un’immensa onda energetica sulle loro mani, pronti a
sfruttarla per colpire
ALFA Simon, il quale però sembrava tutto tranne che
terrorizzato all’idea di
essere incenerito da quell’incredibile ammontare di KI.
“SMETTETELA DI
ATTACCARE!”
A
urlare era stato BETA Sora, il quale ero certa avrebbe
potuto combattere tranquillamente contro ALFA Simon. Tuttavia, si stava
rifiutando
di intervenire.
“SORA HA RAGIONE!”
urlò BETA Chi, raggiungendo tutti i sayan e indicando in
preda al panico ALFA
Simon “VOLETE PER CASO AMMAZZARE
ANCHE
LE DUE BAMBINE?!”
Cristo.
Quando
tutti ci rendemmo conto della verità, comprendemmo
che ALFA Simon era stato più furbo e scaltro di noi.
Avevamo le mani
legate!
“E’ STATO UN PIACERE
COMBATTERE CONTRO DI VOI… MA E’ GIUNTA
L’ORA DI ANDARE VIA! OSSERVA BENE IL
VOLTO DI QUESTE BAMBINE, VEFUNIEL… PERCHE’ TE LE
PORTERAI SULLA COSCIENZA PER
IL RESTO DEI TUOI GIORNI!”
“BASTARDO! TORNA QUI! FERMO!”
Fu
tutto inutile. ALFA Simon scomparve definitivamente,
portandosi appresso le due bambine, le cui lacrime di paura e sconforto
mi
avevano agghiacciato.
No.
L’ipotesi
peggiore era avvenuta.
ALFA Simon aveva
catturato la figlia di mio fratello e di sua maestà!
***
BETA CHI
[Itachi’s
Theme - NARUTO]
Molti
nostri compagni si erano improvvisamente separati dal
nostro gruppo, raggiungendo un punto della foresta a qualche chilometro
di
distanza dal nostro ospedale. Avevamo percepito l’inizio di
un combattimento
molto violento, e i Maestri del Key-Blade avevano subito eretto una
barriera
magica con le loro armi. Io ed Hiro, al quale era stato donato un
Animo-Grafo
da Ventus, ci unimmo a loro, rendendo quell’incantesimo
ancora più efficace.
Eravamo
intervenuti in tempo. ALFA Simon era apparso in
cielo e ci aveva sferrato, senza preavviso, un colpo molto potente con
un
raggio di KI. Se non avessimo eretto quella barriera, ci sarebbero
stati
tantissimi morti.
Tuttavia,
molti di noi, soprattutto quelli con meno
esperienza, avevano commesso l’errore di disattivare i loro
poteri per cercare
di attaccare ALFA Simon, rendendo la barriera molto più
debole…
… e permettendo,
purtroppo, al nostro nemico di attraversarla come se fosse fatta di
burro.
Saitama
e Vegeta non avevano fatto in tempo a fermare il
nostro nemico, il quale si era portato alle spalle di Eri e ALFA
Cristal,
catturandole senza dare loro tempo di reagire. A nulla erano valsi i
nostri
tentativi di recuperarle.
ALFA
Simon era fuggito via, portandosi via entrambe le
piccole.
“CHI PUO’, SI OCCUPI
DEI FERITI!” ordinò Vegeta a tutti noi,
prendendo in mano la situazione e
puntando verso Merus e Chronoa “GLI
ALTRI CI RAGGIUNGANO!”
Io
corsi a perdifiato verso ALFA Kairi e il suo nuovo
marito, e venni raggiunta anche da una ritrovata Vefuniel (la quale
indossava
stranamente abiti in stile Kaio-Shin) e da Nori. Cominciai a curare le
ferite
di sua maestà, le quali fecero un’immensa fatica a
guarire.
Che razza di
incantesimo aveva usato quel bastardo di ALFA Simon?!
“KI Demoniaco”
A
darmi una risposta fu Zero, il quale si era portato di
fianco a me controllando le condizioni di entrambi i due guerrieri,
quasi in
fin di vita.
“Sono stati molto fortunati”
confermò lui, ringhiando furibondo
“L’incantesimo di ALFA
Simon si è
suddiviso in due, grazie all’intervento di Dragon. Se uno di
loro si fosse
beccato il colpo in pieno, sarebbe morto istantaneamente…”
“… è
per questo che non riusciamo a guarirli del tutto?”
chiese
Nori al lupo mannaro, mentre Vefuniel era sul punto di scoppiare a
piangere per
la frustrazione.
“Sì, ma si
riprenderanno. Sectumsepra non è un vero e proprio
incantesimo assassino e le
loro ferite non si sono rivelate mortali. Tuttavia, vivranno con molti
acciacchi per il resto delle loro vite. Comunque
sia, hanno finito di combattere in questa guerra…
così come stanno, un’altra
battaglia li condannerebbe a morte definitivamente”
Oddio.
Quella era la notizia peggiore che potessimo
ricevere.
ALFA Dragon e ALFA
Kairi non avrebbero potuto più combattere? Era un disastro.
“E’ tutta colpa
mia…” dichiarò
Vefuniel, colta dai sensi di
colpa “…
se non avessi cercato di fuggire, lui non avrebbe tentato di rapire
la giovane Cristal e la piccola Eri!”
“Non è
così… sono convinto, al cento per cento, che la
sua missione
fosse questa sin dall’inizio”
dichiarò Zero, rivolgendosi alla sorella
maggiore di Dragon “Quel
farabutto ti ha usato, signorina Oronar… ha giocato con il
tuo
corpo solo per umiliare te e la tua famiglia!”
“Vefuniel…”
provò
Nori a sincerarsi delle condizioni di sua sorella, ma
quest’ultima le lanciò
contro uno sguardo minaccioso.
“NON PENSARE A ME! IO
STO BENE! TU OCCUPATI DI DRAGON!” le
ordinò, alzandosi in piedi con uno
sguardo a dir poco assassino “IO
RAGGIUNGO GLI ALTRI PER ORGANIZZARE IL NOSTRO PIANO!”
Nori
abbassò il capo, tristemente, mentre Vefuniel si
alzò
in piedi, correndo verso la zona dell’ospedale dove Merus
stava incominciando a
spiegare tutto il nostro piano.
Dopo
due minuti, Zero ci ordinò di interrompere la nostra
guarigione. ALFA Dragon e ALFA Kairi erano salvi, ma non si sarebbero
svegliati
così presto.
“Mamma! Papà!”
ALFA
Emerald ed ALFA Cristal ci avevano raggiunti e
cercavano di sincerarsi delle loro condizioni.
Cinque
secondi. Questo fu il tempo che ci misi a rendermi conto
che qualcosa non stesse andando per il verso giusto.
“CO-COSAAAAAA?!
CRISTAL?!”
***
Dimensione
ALFA – Palazzo dei due Zeno
Nello
stesso momento…
ALFA SIMON
[Continuazione
– Itachi’s Theme - NARUTO]
“Ahahahahahahahahahahahahahahahahahah!”
cominciai a sghignazzare, divertito, quando raggiunsi nuovamente il
palazzo del
Dio Supremo, con un braccio le due bambine “Era da anni che aspettavo questo
giorno!”
Sia
Eri che Cristal erano in preda al terrore e non avevano
il coraggio di proferire alcuna parola. D’altronde, erano
entrambe consapevoli
che stavano per morire.
Affinché
lui potesse ritornare ad essere un vero mortale,
non gli bastava solo reincarnarsi in un corpo fatto di carne, ma la sua
Anima
doveva essere riportata allo stadio originale, ovvero al momento in cui
era
ancora un essere vivente e non un angelo. Per far ciò, il
potere di Chronoa era
essenziale per la riuscita del nostro piano…
… almeno, lo era fino
a quando non avevamo scoperto della sua esistenza.
La
missione che mi era stata affidata dal Sommo Sacerdote
era stata molto semplice. Dovevo rapire l’unica persona, nel
mondo dei mortali,
in grado di far regredire nel tempo tutto ciò che voleva,
per studiarne le
capacità…
… ovvero la piccola
Eri, appartenente alla fusione dell’universo sesto e settimo.
Non
appena varcai l’entrata del palazzo, provai a percepire
l’aura di tutti i miei compagni. Tutti quanti si trovavano
ancora dentro la
stanza segreta del Sommo, e la tortura non era ancora terminata.
Era
da ore che l’angelo stava andando avanti con questa
faccenda. Forse era il caso di andare ad avvisarlo della riuscita della
mia
missione.
Nella
mente, mi era passata l’idea di obbligare Eri a
regredire ALFA Cristal, riportandola a come l’avevo
conosciuta, ma sapevo che
se l’avessi fatto il Sommo Sacerdote me l’avrebbe
fatta pagare molto cara. Non
poteva uccidere me o Cristal di persona, ma poteva senz’altro
rovinarci la
vita, esattamente come stava facendo con le tre ragazze sotto tortura.
Appena
varcata l’entrata della Sala del Trono, mi diressi
verso la scalinata dietro i due troni e cominciai a scendere, mentre le
urla
agonizzanti e disumane di Asia fecero tremare ancora di più
le due bambine.
La
scena che mi si parò davanti era oltremodo disgustosa. La
ragazza di colore era immersa nella sua urina, nelle sue feci e nel suo
vomito,
e stava continuando a urlare nonostante il Sommo non la stesse
sfiorando con
alcun dito.
In
compenso, l’angelo era seduto su una delle tante
cianfrusaglie sparse in giro. Si era voltato verso di me,
più infastidito e
stanco che mai, mentre Sloth e Pride si erano già ripresi
dalle loro ferite.
Il
loro sguardo, tuttavia, era perso nel vuoto. Potevano
rigenerarsi, ma il dolore di Asia lo avevano provato entrambi sulla
loro pelle.
“Quella puttana non ha
risposto ad alcuna domanda” mi
rivelò
Sloth, visibilmente infastidito “Ha
preferito farsi torturare, piuttosto che raccontare qualcosa su
Anomaly…”
“… e alla fine
il suo corpo mortale non ha resistito alla tortura…”
confermò Pride, disgustato dallo spettacolo al quale era
stato costretto a
partecipare “…
non si riprenderà più. La sua Anima è
completamente distrutta”
Perfetto.
L’unica in grado di rivelarci qualcosa, di
conseguenza, era Hitomi Okada, l’anima che si trovava dentro
Sloth. Tuttavia,
sapevo perfettamente che l’angelo avesse paura del suo
potere, perché era molto
simile a quello di Eri. La differenza, tuttavia, era
sostanziale…
… a differenza della
piccola, Hitomi poteva portare indietro nel tempo una azione,
ripetendola
all’infinito fino a quando il destino da lei scelto non si
fosse compiuto.
L’unico difetto, se poteva essere definito tale, riguardava
le persone consapevoli
di tale cambio. Più il suo potere era maggiore,
più persone venivano coinvolte
in tale processo. Meno potere aveva, più era facile spezzare
questo ciclo.
La
vera Hitomi, nonostante fosse una semplice terrestre, era
in grado di mutare una scena precisa con all’interno dieci
persone, senza che
queste potessero rendersene subito conto, come se fosse la regista di
un set
teatrale.Se il
Sommo Sacerdote e noi
fossimo finiti all’interno di un ciclo simile, ci avremmo
messo un’eternità a
fuggire. Conoscendo la caparbietà di Hitomi, correre un
rischio simile e farla
uscire dal corpo di Sloth equivaleva a tirarci la zappa sui nostri
piedi.
“Mio signore!”
affermai io, sogghignando, gettando, ai piedi del Sommo Sacerdote, sia
ALFA
Cristal che Eri “La nostra missione
è
stata un successo. Come può vedere, sono riuscito a
recuperare la bambina. Ora niente ci
impedisce di farla tornare un
mortale, e la sua candidatura a Dio Supremo sarà ufficiale!”
L’angelo
non pronunciò alcuna parola. Semplicemente
svolazzò
vicino alle due piccole, le quali si strinsero con forza tra di loro
facendosela letteralmente addosso. Rimase per più di un
minuto a fissarle
entrambe, come se qualcosa non fosse andata per il verso giusto.
Perché,
improvvisamente, non mi sentivo più sicuro di essere
riuscito nella mia impresa?
[The
Devil – BEST OST IN THE WORLD]
“Razza di imbecille…”
Il
Sommo prese le due bambine per i capelli ed evocò uno
strano sortilegio dalle sue mani. Improvvisamente, i corpi di entrambe
cominciarono a modificarsi…
… come se…
… Cristo Santo!
Davanti
ai miei occhi non avevo più Cristal o Eri.
Quelli erano Momo
Yaoyorozu e il giovane Ub!!!
***
Dimensione
DELTA – Accampamento dei Fuggitivi
Nello
stesso momento…
BETA CHI
[Continuazione
– The Devil – BEST OST IN THE WORLD]
Fu
Ub a spiegarci, per filo e per segno, cosa fosse davvero
avvenuto. Poco prima che ALFA Simon raggiungesse tutti noi
all’ospedale, un
uomo gli si era avvicinato e gli aveva consigliato di assorbire lui e
tutti i
bambini per tenerli al sicuro. Non solo. Costui aveva suggerito sia ad
Ub che a
Momo di creare copie perfette di tutti i bambini, per far credere ad
ALFA Simon
che i pargoletti non fossero protetti gettandoli nel bel mezzo della
battaglia.
Nessuno di noi era stato in grado di rendersi conto della cosa,
perché i due
giovani guerrieri erano stati in grado di ricopiare, in parte, anche il
KI di
chi stavano imitando.
Perciò,
le due bambine che erano state rapite non erano né
Eri né ALFA Cristal…
… ma due semplicissime
copie di Ub e Momo, deboli e inoffensive!
“Ragazzi! Siete stati
fenomenali!” dichiarò Gohan,
facendo i
complimenti a entrambi “La vostra idea ha permesso a tutti noi di
uscirne senza che nessuno venisse ferito gravemente o ucciso!”
“Non solo…”
confermò ALFA Dragon, miracolosamente in piedi “… fondendo le tue capacità
demoniache con quelle di cura del tuo
Key-Blade, sei stato in grado di guarire sia le mie ferite che quelle
di mia
moglie. Ti dobbiamo la vita,
ragazzo… se
possiamo continuare a combattere, questo è solo grazie a te!”
“Ehm… non
abbiamo fatto niente di che! Il vero eroe è stato quel
sopravvissuto che ci ha dato quel suggerimento!”
cominciò ad
imbarazzarsi Ub davanti all’inchino grato di Dragon e ALFA
Kairi “E’
stata solo una semplicissima precauzione…”
“… essenziale
per la nostra salvezza”
affermò Vegeta,
soddisfatto dalle gesta del piccolo terrestre “Avete
fatto un ottimo lavoro. Mi
complimento con entrambi… ora vorrei sapere cosa ne
è di tutti coloro che non
possono combattere!”
“Si trovano tutti dentro ai
nostri corpi!” ci rivelò Momo,
ammettendo “Staranno
più al sicuro dentro di noi. Con il Sommo Sacerdote alle
calcagna, la loro vita resterà a rischio in qualunque angolo
delle Linee
Spazio-Temporali!”
“Perfetto!”
Merus
si portò davanti a tutti i presenti, annunciando con
determinazione.
“SIGNORE E SIGNORI.
DIREI CHE E’ GIUNTO IL MOMENTO DI CHIUDERE QUESTA FACCENDA
UNA VOLTA PER TUTTE!
LA NOSTRA STRATEGIA CONSISTE IN TRE FASI, DA ATTUARE TUTTE NELLO STESSO
MOMENTO! LA PRIMA RIGUARDA IL RECUPERO DEI PRIGIONIERI CATTURATI DAL
SOMMO
SACERDOTE! LA SECONDA CONSISTE NELL’APERTURA DELLO SCRIGNO
SEGRETO RECUPERATO
DAGLI AMICI DI ALFA KAIRI…” qui, Flame
cominciò a grattarsi soddisfatta la
punta del naso con la nocca del suo indice destro, con i suoi compagni
che
avevano una goccia di sudore sulla fronte “… MENTRE LA TERZA, LA PIU’
IMPORTANTE, SARA’
LA SCONFITTA TOTALE DEL SOMMO SACERDOTE E DI TUTTI I SUOI COMPAGNI!
PREPARATEVI, PERCHE’ DA QUESTO MOMENTO, NESSUNO
POTRA’ CAMBIARE IL PROPRIO
RUOLO…”
Mentre
l’angelo spiegava tutte le fasi ai guerrieri rimasti,
io mi ero portata vicino a Ub e Momo, per sciogliere un dubbio che era
insorto
nella mia testa.
“Ragazzi… per
caso, quest’uomo che vi ha dato quel
suggerimento si è fatto chiamare Nerd?”
“Ecco… se
ricordo bene, si chiamava proprio così…”
ammise Momo,
con sincerità.
“Ne siete sicuri? Era per
caso un tizio stempiato, bassino e mingherlino, con una fasciatura
sulla
fronte?”
“Un momento…
sì! E’ la stessa descrizione che farei di
quell’Ettore! Perché
ce lo chiedi?”
Davanti
alla risposta di Ub, inarcai con sospetto le
sopracciglia. Questa storia era fin troppo sospetta. Era come se quel
tizio si
fosse messo a modificare le sorti di quella battaglia per il suo puro
divertimento, volgendolo al loro favore. Se ciò era la
verità, avevano
guadagnato un possibile alleato...
… o forse un
voltagabbana.
“Ed ora dove si trova, quel
tizio?”
“Dentro di me, in
stasi” confermò Ub, facendomi un
occhiolino “Ora
è al sicuro! Nessuno dei
nostri nemici saprà che è stato lui ad avere
quell’idea!”
***
Unknown
"E anche questa è
andata... e pensare che tu avessi previsto tutto questo, amico mio! Ora sotto con la prossima
modifica, e riuscirò a salvare mia figlia e le persone a cui
tengo di più!"
***
Dimensione
ALFA – Palazzo dei due Zeno
Poco
dopo…
ASIA
[The
Sealed Kingdom – BEST OST IN THE WORLD]
ALFA
Simon era stato mandato via dal Sommo in malo modo,
dopo il fallimento della sua missione. Gli era stata ordinata una nuova
missione, quella di recuperare quanto meno lo Scrigno Segreto
appartenente
all’angelo, e se avesse fallito anche quella, niente avrebbe
impedito al semi-Dio
di sbarazzarsi del terrestre.
Pride
era stato incaricato di accompagnare Hunter Warrior in
quella missione. Di conseguenza, ALFA Hinode era stata esentata da
quella
tortura. Speravo solo che i nostri amici non uccidessero il demone puro
prima
di recuperare la piccola bambina dal suo corpo Majin.
Avevo
provato a lasciare un messaggio alle due copie di Ub e
Momo, prima che venissero polverizzate dal colpo di Sloth. Speravo, con
tutto
il cuore, che entrambi fossero stati in grado di recepire il mio
messaggio.
Ora,
dentro quella stanza, c’eravamo solo io, Sloth e il
Sommo Sacerdote.
Perfetto.
Potevo
guadagnare ancora del tempo prezioso…
…
io e Hitomi avremmo trattenuto Sloth e il Sommo Sacerdote
ancora per un po’!
***
Anomaly
– Fatima
Una
settimana dopo il suo arrivo…
AI
[Continuazione
– The Sealed Kingdom – BEST OST IN THE WORLD]
Io,
Goku e Jiren avevamo deciso di partire subito in
direzione di Fatima, la capitale di Gier, il luogo descrittomi da Asia
Taneko
poco prima che io perdessi la mia vita mortale. Il viaggio era durato
circa una
settimana, dato che nessuno dei tre, scoprii con immenso disappunto,
era in
grado di usare il KI.
Fantastico. Quel mondo
riusciva facilmente a rendere eque a tutti le possibilità di
resurrezione.
A
prescindere da ciò, fu grazie a quel viaggio se tutti e
tre scoprimmo le nostre Anomalie e i nostri Dazi. Io ero in grado di
aumentare
o abbassare la mia età fisica, quando e come volevo.
Tuttavia, potevo
effettuare questo cambiamento solo una volta al giorno.
Goku,
invece, riusciva a trasformarsi in un grosso e
gigantesco gorilla, e questo lo aiutava a combattere contro bestie
molto feroci.
In compenso, quando mutava il suo aspetto, diventava a dir poco
incontrollabile
e non poteva regredire fino a quando non gli stringevamo la coda con
forza.
Jiren,
invece, era in grado di usare la tele-cinesi, ma solo
sugli oggetti e non sugli animali o le persone. Inoltre, più
l’oggetto era
pesante più forza mentale era necessaria per controllarlo.
Tutto, comprendemmo
noi tre, si basava sul peso effettivo degli oggetti che Jiren
desiderava
muovere con i suoi nuovi poteri. Se quel peso superava un certa misura,
il
grigio non poteva spostarlo.
Sarebbe stata una
faticaccia riuscire a tornare in vita.
Quando
raggiungemmo l’immensa cinta muraria della città,
una
coppia di soldati ci aveva subito fermato, puntandoci le lance addosso.
Spiegammo velocemente la situazione ai due, che ordinarono a un loro
compagno,
giunto lì successivamente, a chiamare il loro superiore.
“E’ una questione
di sicurezza. Se è vero che siete completamente nuovi
di questo posto, sarà necessario inserirvi nello Schedario
per impedirvi di
compiere malefatte o crimini anche peggiori”
ci spiegò il primo, che si
chiamava Gladius.
“Ci sono delle leggi anche
qui?” domandai io, con immensa
sorpresa.
“Se non le avessimo, questo
mondo sarebbe un vero inferno”
ammise il secondo, che si chiamava Eric “In base ai crimini che compi, come nel mondo
reale, ci sono diverse pene da scontare. La peggiore, tuttavia,
riguarda
l’omicidio di una persona innocente… in questo
caso, esiste la detenzione a
vita dentro la prigione dell’isola di Hoffart, dalla quale
fuggire è
assolutamente vietato!”
“Questa regola esiste per
un semplicissimo motivo…” ci
rivelò
Gladius, cogliendoci alla sprovvista “… se un abitante di Anomaly perdesse la
vita, la sua anima non verrebbe semplicemente riportata
nell’Aldilà, ma verrebbe
cancellata definitivamente, come se non fosse mai esistita. Questa città è stata
chiamata con il nome
di Fatima per ricordare la morte di una piccola bambina di undici
anni… è stato
orrendo… un conte di questo regno,
di
nome Indrus, l’aveva costretta a subire violenze giornaliere,
prima di
ucciderla dopo un feroce stupro”
Tutti
e tre restammo a dir poco disgustati.
Quindi anche su
Anomaly esisteva gente della peggior specie.
“Per fortuna la nostra
sovrana, di nome Nell, si è occupata di quel manigoldo. Adesso, al comando del regno di Gier, ci stanno i
suoi figli adottivi,
i gemelli Sunrise e Starlight, entrambi consigliati dal saggio Keiichi.
E’
molto probabile che il nostro comandante vi porti al loro cospetto, per
capire
di che pasta siete fatti!”
Perfetto.
Asia non ci aveva mentito. Questi tre personaggi
esistevano sul serio. Saggiamente, decidemmo di non rivelare, a quei
due, le
nostre reali intenzioni, ovvero quelle di voler parlare solo con il
fratello della
candidata al trono di Dio Supremo.
Potevano anche scambiarci
per nemici.
Un
minuto dopo, tutti e tre fummo raggiunti da un altro
signore, molto più piazzato ed autoritario degli altri.
Alto, leggermente
robusto ma molto slanciato, la sua armatura splendeva e irradiava
nobiltà da
tutti i pori, nonostante fosse ricoperta di graffi che, al contrario,
gli
donavano un’aura da guerriero indomabile. Tutto
ciò, però, si perdeva quando
osservavi gli occhietti vispi e gioviali di quel vecchio uomo, il quale
ci
salutò allegramente con un cenno della mano, in lontananza.
“Accidenti… è più
rimbambito del solito…”
sussurrò Gladius a Eric, preoccupato.
“Da quando la Zanna
Scarlatta è andata via, si è lasciato proprio
andare”
confermò il suo compagno, mentre io cercavo a stento di
trattenermi dal ridere
loro in faccia, per i loro commenti.
Stavo
per tirarmi un ceffone sulla fronte, e lo stesso stava
per fare Jiren, quando vedemmo il mio maestro agitare con forza la mano
verso
il vecchio comandante, facendoci fare la figura degli infanti esagitati.
“Quindi sono loro i tre
nuovi arrivati di Anomaly!”
affermò
l’anziano guerriero, portatosi dinnanzi a noi e alzando
nuovamente la mano in
segno di saluto “Il
mio nome è Joseph. Vi do il benvenuto a Fatima! Come vi
chiamate?”
“Salve! Io…
ouch… il mio nome è Son Goku”
si apprestò subito a
rispondere il sayan con garbo, dopo che io gli schiacciai il piede con
il
tallone “Mentre
loro sono i miei compagni e amici, Ai e Jiren”
“Perfetto! Voi
due…” ci accettò
subito il comandante Joseph,
rivolgendosi poi a Gladius ed Eric “… potete tornare alla vostra postazione.
Da
questo momento ci penserò io!”
***
[Merlin’s
Study – BEST OST IN THE WORLD]
La
città di Fatima era a dir poco stupenda. Mi sembrava di
essere finita ai tempi del barocco italiano, con architetture esagerate
ma
godibili per i nostri occhi. La gente sembrava felice di vivere
lì, nonostante
ci fosse la possibilità di tornare in vita se lo si
desiderava.
“Urca! Che fig…
ouch… la vostra città è davvero
meravigliosa, signor
Joseph! I miei complimenti!”
Era
la terza volta che pestavo i piedi al mio maestro. La
prossima volta gli avrei letteralmente tirato un calcio nei cosiddetti,
così
avrebbe imparato la lezione.
“Vi ringrazio. Ci sono
voluti miliardi di anni per rendere questa città
una delle più belle in tutto il mondo di Anomaly!”
si compiacque il
comandante, prima di domandarci “Sapete…
è da quando mi hanno annunciato il vostro arrivo che voglio
chiedervi questa
cosa… davvero siete giunti qui
solo una
settimana fa?”
“Io sì”
confermai subito, indicando poi i miei compagni “Loro
due, invece, dicono di essere qui da più di un anno”
“Capisco. Questo mi
rassicura…” ammise il vecchio,
rivelandoci “…
in
effetti, sarebbe sembrato molto strano che tre sconosciuti, appena
giunti nel
nostro mondo, andassero a chiedere informazioni sulla nostra
città dopo nemmeno
una settimana”
In
pochissimi secondi, quell’uomo aveva abbandonato la sua
aria gioviale, mostrandoci la sua vera natura. Nonostante
ciò, continuò a
camminare imperterrito verso il nostro obiettivo, ovvero
l’immensa reggia che
si trovava al centro di quell’immensa città.
“Lei sa leggere nel
pensiero, non è vero?” si rese
conto Jiren,
capendo al volo come mai quel comandante si fosse improvvisamente
incupito “E’
questa la sua Anomalia”
“Sei molto intelligente,
Jiren il Grigio” confermò
Joseph,
scioccando sia me che Goku “La mia Anomalia mi consente di scavare nella
mente della mia vittima, capendo se costui ha intenzioni bellicose o
meno. Per
attivarla, però, è necessario che la stessa
ripeta un mio gesto…”
Goku
si mise una mano dietro la fronte, quando sia io che
Jiren lo fulminammo con lo sguardo. Il sayan era un talento nella
lotta, ma un
tonto ingenuo quando doveva affrontare personaggi come Joseph.
“Quindi cosa farà?”
domandò nuovamente Jiren, preoccupato “Noi
non abbiamo alcuna intenzione di farvi del male. Al
contrario…”
“… lo so. Il
cuore puro del vostro compagno ne è stata la prova”
ci rassicurò il comandante, facendoci tirare un sospiro di
sollievo, prima di
affermare “Tuttavia,
ciò che ho letto nella sua mente non mi piace affatto. Se
questo è quello che sta accadendo nel mondo dei vivi,
Anomaly rischia di essere
cancellata!”
Joseph
si voltò verso di noi, con saggezza ma decisione,
puntando il dito verso una piccola catapecchia.
“Vi farò incontrare
Keiichi Taneko. Lui saprà cosa fare… è
l’unico che possa comprendere la gravità della
situazione, ed è anche il solo
in grado di capire cosa potrebbe significare quella profezia di cui
parlate!”
***
[Continuazione
– Merlin’s Study – BEST OST IN THE WORLD]
All’interno
di quella casetta diroccata, scoprimmo, vi
abitava il fratello minore di Asia Taneko, in compagnia della sua
ragazza. Restammo
sbalorditi quando ci trovammo di fronte a un bambino di soli
quattordici anni,
il cui aspetto ricordava tantissimo la ragazza di colore che avevo
conosciuto.
Anche lui scuro di carnagione, era molto più basso,
mingherlino e alla mano
della sorella. I suoi occhi, tuttavia, riuscivano a calamitare i nostri
con
immensa facilità, a dimostrazione di quanto, in
realtà, la sua età mentale
fosse maggiore.
La
sua fidanzata, anche lei molto piccola, si chiamava
Fatima. Era, scoprimmo con immensa sorpresa, la stessa ragazza di cui
ci
avevano parlato Gladius ed Eric, colei che aveva dato il suo nome alla
città su
cui poggiavamo i piedi.
“Sono sopravvissuta
grazie alla mia speciale Anomalia, chiamata Seconda
Possibilità. Quando qualcosa non va secondo i miei
piani,
il mio potere mi permette di poter ripetere l’azione che
desidero. Ovviamente,
la mia Anomalia si attiva solo una volta, per ogni
eventualità che mi
danneggia. Nel caso della mia morte, io
ho usato Seconda Possibilità per tornare in vita, ma da
questo momento non mi
verrà più permesso di ripetere lo stesso atto”
ci spiegò lei, con
sincerità, domandandoci “Ma adesso parliamo d’altro!
Cos’è questa
storia della guerra nel mondo dei vivi? E perché Asia
è coinvolta? Sapete… il
tempo, su Anomaly, scorre molto più velocemente, e per
Keiichi sono passati
duecento anni dal giorno in cui ha salutato sua sorella!”
In
pochissimi minuti, io e i miei compagni di viaggio
cominciammo a spiegare quello che era successo nel mondo reale, di come
io
avessi usato le Sfere del Drago per garantire una nuova
possibilità a coloro
che erano morti per mano dei Deadly Sins e, soprattutto, della guerra
scoppiata
per colpa del Sommo Sacerdote.
Quando
terminammo, entrambi erano diventati pallidi come
fantasmi.
“Keiichi… tu
pensi che…”
“… non lo so. Nel nostro
mondo, parlare con una divinità è
pressoché impossibile” ammise il
fratello
di Asia, puntando però lo sguardo verso di noi “Inoltre… questo è
assolutamente un evento mai verificatosi su Anomaly. Tu
non puoi saperlo, Fatima… ma io conoscevo
tutti e tre, già da moltissimo tempo!”
Stranita,
io mi voltai verso i miei compagni, i quali fecero
segno di non comprendere le parole del piccolo ragazzino. Se davvero
avevo
conosciuto quel giovane, io non ricordavo nulla.
“Voi non potete ricordarvi
di me, perché non mi avete mai visto, a
differenza mia” ci spiegò lui,
puntando il dito verso di me “Io
conosco tutte le vostre storie e le
vostre origini, fin dal giorno in cui sono nato. Nel
mio mondo, voi eravate il frutto dell’immaginazione di autori
e
fumettisti molto noti, personaggi inventati su carta… non
persone reali!”
Persone
inventate…
… ma che diavolo stava
farneticando?
“Immaginazione?
Ehm… credo di non capire”
ammise Son Goku,
imbarazzato.
“Semplice, Son Goku…
il cui vero nome è Kararoth! Tu, nel mio mondo, sei stato
creato da un mangaka
di nome Akira Toriyama, il quale ha incentrato un’intera
storia sulla tua vita
e sulle Sfere del Drago. Sei il figlio di due sayan di nome Bardack e
Gine che,
per salvarti la vita dall’attacco a tradimento sferrato da
Freezer, ti fecero
partire verso il pianeta Terra con una navicella spaziale monouso. Lo
stesso
vale per te, Jiren. Anche tu sei stato creato dalla mano di Akira, e
hai
combattuto contro Goku durante il I Torneo del Potere, venendo
però sconfitto.
Quel torneo, per giunta, l’ha vinto C-17, salvando tutti gli
universi con il
suo desiderio. Per ultima, ci stai tu, Shiho Miyano… fuggita
dall’Organizzazione Karasuma, hai assunto il tuo stesso
farmaco, l’APTX-4869,
per non essere ritrovata. Da quel giorno, hai vissuto nella casa di un
uomo di
nome Hiroshi Agasa e, grazie all’aiuto di Shinichi Kudo, stai
cercando un modo
per tornare adulta e sconfiggere i tuoi nemici, Gin in primis! Anche tu
sei
stata creata come personaggio immaginario da un mangaka, il cui nome
è Gosho
Aoyama! Ciò che voglio farvi
capire è
che… nel mio mondo, voi esistete soltanto nella fantasia, ma
non siete persone
vere. Voi… voi non esistete davvero. Non siete reali!”
Lo
ammetto. Quando compresi finalmente quello che stava
cercando di dirci Keiichi, restai sotto shock, mentre anche Jiren e
Goku si
erano finalmente resi conto della cocente e terribile verità.
Noi
non eravamo veri.
Eravamo
frutto dell’immaginazione di qualcuno a noi
sconosciuto.
No. Non poteva essere
vero.
“Ora potete certamente
comprendere il motivo per il quale io sia rimasto spiazzato, quando vi
ho
visto. Vedermi, davanti agli occhi,
delle creazioni fantastiche in versione vivente mi ha preso alla
sprovvista.
Questo, tuttavia…” si
affrettò subito ad aggiungere lui, cercando di
rassicurarci “… non
significa che voi non
dobbiate affatto esistere, in realtà. Avendovi conosciuto,
ora penso che Realtà
e Immaginazione vadano di pari passo e che senza l’una,
l’altra non possa
esistere. Se voi non esisteste davvero… non potrei avervi
davanti ai miei
occhi, giusto? E poi… trovo straordinario che due personaggi
come Goku o Ai,
che nel mio mondo non si incontrerebbero mai, possano legare al punto
da creare
un rapporto maestro-allievo. Un
mega-crossover coi fiocchi, non c’è che dire! E
pensare che mia sorella e la
sua ragazza sono andate a finire nel mondo
dell’Immaginazione! Sono invidioso!
Sono io quello che andava pazzo per gli anime, non lei!”
Il
suo tentativo di rasserenare il nostro animo fu più che
sufficiente. In effetti Keiichi aveva pienamente ragione. Se fossimo
stati dei
falsi, non avremmo mai avuto un corpo o una coscienza. Non avremmo mai
conosciuto Keiichi dal vivo, e non avremmo mai avuto la
possibilità di scoprire
tutto questo.
Se
non altro, vedere che quel ragazzino ci stesse trattando
come persone vere riusciva a farmi sentire tale. Forse era come diceva
lui.
Capire come funzionassero davvero le leggi del nostro mondo era
impossibile.
“Sarebbe molto interessante
studiare tutte le connessioni esistenti tra
queste dimensioni, ma ora non c’è tempo!”
dichiarò il fratello di Asia,
tirandosi dei forti schiaffoni sulla guancia, ammettendo “Se ho capito bene,
vorreste
tornare nel mondo dei vivi, dico bene?”
“Esattamente!”
confermai io, preoccupata “Se non ci sbrighiamo, ci saranno molte
più
vittime, e non è detto che Anomaly verrebbe
risparmiata… soprattutto se il Sommo
Sacerdote, come temiamo, punta a distruggere anche questa dimensione!”
“Questo spiegherebbe il
sovrappopolamento improvviso su Anomaly, oltre ai
tantissimi incidenti che sono avvenuti in tutti i regni”
comprese
Fatima, chiedendo al ragazzo che, ormai avevamo tutti compreso, aveva
rapito il
suo cuore “Keiichi…
forse sarebbe saggio parlarne con Sunrise e Starlight. Questa
storia potrebbe complicarsi molto presto…”
Keiichi
sembrava molto indeciso sul da farsi. Quanto gli
avessimo raccontato l’aveva enormemente preoccupato.
C’erano in gioco anche le
vite di tantissime persone alle quali lui teneva.
“D’accordo!”
esclamò Keiichi, ordinando alla sua amata “Fatima!
Va dai sovrani e spiegagli, con l’aiuto di Joseph, tutto
quello che sta
accadendo, e chiedi loro il permesso di riaprire, eccezionalmente, il
Colosseo
della Rinascita!”
“CH-CHE?! IL COLOSSEO?! NE
SEI SICURO!?”
“Purtroppo sì,
mia cara Fatima…”
confermò il fratello di Asia,
voltandosi verso di noi e affermando, senza mezzi termini “… qui,
c’è qualcuno che si sta
divertendo alle spese di tutti noi… e potrebbe perfino non
essere il Sommo
Sacerdote!”
Le
sue dichiarazioni non mi piacquero per niente. Era come
se Keiichi avesse seri dubbi su qualcuno in particolare, un nemico di
cui
nessuno di noi sapeva nulla.
Capitolo 41 *** Capitolo 41: La Guerra per il Trono del Dio Supremo (Parte 1) ***
Capitolo 41
Il prossimo
capitolo sarà pubblicato il 5 Ottobre 2021!
Qui di
seguito, la pagina delle OST!
Detto
ciò…
buona lettura! ;-)
GOLDEN
BULLET - THE HUNTER WARRIOR
La Guerra
per il Trono del Dio Supremo
(Parte 1)
Dimensione
DELTA – Accampamento dei
Sopravvissuti
Venerdì
31 Agosto 2018 - 06:00
ALFA
KAIRI
[Maisou
- NARUTO]
Era
giunta l’ora.
Tutti
i preparativi erano stati ultimati, ed eravamo pronti
a combattere quella battaglia a dir poco suicida.
Chronoa
aveva porto una capsula a ciascuno di noi,
contenente una navicella spazio-temporale con passeggero singolo. Se
qualcosa
fosse andato storto, ci aveva spiegato lei, noi avremmo dovuto
raggiungere una
linea temporale diversa cercando di non farci catturare.
Dovevo
ammetterlo. Nessuno si sentiva sicuro delle proprie
capacità, io, per prima. Quando combattemmo contro Glacial,
la nostra fiducia
era alle stelle. Avrei preferito mille volte affrontare una battaglia
del
genere, piuttosto che andare faccia a faccia contro il Sommo Sacerdote
in
persona.
Nell’esatto
momento in cui Chronoa, Gabor ed Ichigo, con
un’altra navicella, sparirono alla nostra vista, in direzione
di Conton City,
tutta la foresta era calata nel silenzio più assoluto.
Inutile
prenderci in giro. Ci stavamo tutti pentendo della
nostra scelta. Terrestri, sayan, Demoni del Freddo, namecciani e alieni
di ogni
tipo, guerrieri molto valorosi che, in quel momento, desideravano
trovarsi da
tutt’altra parte, non avevano il coraggio di guardarsi negli
occhi puntando il
loro sguardo, carico di paura e angoscia, verso terra.
Non
era la paura di morire a paralizzarci, ma quella di
fallire la nostra missione, condannare tutte le Linee Spazio-Temporali
e
sparire per sempre, come se non fossimo mai esistiti. In tutte le
nostre
battaglie, nel bene o nel male, avevano rischiato coraggiosamente le
nostre
vite perché sapevamo, in cuor nostro, che il nostro mondo
sarebbe andato avanti
e che qualcun altro avrebbe preso il nostro posto.
Nel momento in cui
quella sicurezza ci era stata tolta da sotto i piedi, le nostre anime
erano
precipitate in un vortice asfissiante di Oscurità, la cui
unica Luce si stava
allontanando sempre più, diventando impossibile da
raggiungere.
Avrei
dovuto incoraggiare tutti i miei amici e compagni.
Avrei dovuto rassicurare il mio Dragon, che sembrava più
terrorizzato che mai.
Tuttavia, io ero nel panico come lui, se non di più.
Mi
tornò in mente quel giorno di tre anni fa, a Los Angeles,
sui piedi del Monte Lee, quando Hinode venne colta da quel presagio
fattole
vedere da sua madre biologica, ALFA Malefica. Ci avevo messo giorni per
farla
uscire dalla sua stanza, cercando di recuperarla dallo stato di shock
in cui
era caduta, ma nonostante ciò quella povera bambina non era
riuscita più a
guardare il mondo con positività.
Ricordavo
perfettamente tutte le sue lacrime di orrore e
ripugnanza, e ora che provavo le sue stesse sensazioni, mi ero resa
conto di
tutti i miei limiti.
Non
riuscivo a vedere alcuna via di fuga in quella
situazione. Come potevo sconfiggere l’angoscia che provavo
nel mio Cuore?
Fidati di me, mamma… abbiamo fatto
Scacco Matto!
Le
parole di Hinode risuonarono nella mia testa, e il mio
Cuore ritrovò un po’ di pace.
No. La mia figlia
adottiva aveva ragione. Non potevo lasciarmi cogliere dal panico. Lei
si fidava
ciecamente di me, ed io dovevo salvarla. Per lei, per i miei due figli
biologici, per Dragon e per i miei amici, avrei combattuto anche contro
il Diavolo
in persona.
Consumando
quasi tutte le mie energie mentali, riuscii a
prendere la mano di Dragon e a guardarlo negli occhi. Dovevamo darci
forza a
vicenda, ancora di più dal momento che avevamo deciso di
sposarci, l’altro
giorno. Dovevamo farlo per il frutto del nostro amore, tenuto al sicuro
all’interno di Ub e Momo. Se uno di noi avrebbe vacillato
anche l’altro sarebbe
crollato, e per i nostri figli non ci sarebbe stata alcuna speranza di
sopravvivere.
Anche
lui, con quel gesto, sembrava aver ripreso un po’ di
coraggio, e aveva deciso di seguire il mio esempio afferrando quella di
sua
sorella Nori.
Un'altra
mano, a me familiare, afferrò quella ancora libera.
Era stato Junion. Con lui avevo affrontato tante battaglie, e gran
parte della
mia vita era cambiata per merito suo. Non ci eravamo mai tirati
indietro, e non
l’avremmo fatto nemmeno questa volta. Se ero diventata la
regina Kairi, gran
parte del merito era anche suo.
Junion,
Gabor, Flame e Clairy non erano semplici amici, per
me. Erano parte della mia grande famiglia. Tutti coloro che si
trovavano lì
erano parte di essa e sapevo che, ben presto, avrei dovuto, versare
molte
lacrime, che gran parte di loro sarebbe morta contro i nostri nemici.
Ben presto, ciò che io
e Dragon avevamo cominciato, culminò con una catena fisica
di mani, in grado di
legare, per sempre i cuori di quei valorosi guerrieri.
Merus,
dopo aver tirato un lungo sospiro, attivò la sua
capsula e la gettò a pochi metri di distanza dai suoi piedi,
prima di urlarci,
con autorità.
“SE QUALCUNO NON INTENDE
COMBATTERE, RIMANGA QUI! NESSUNO LO INSULTERA’
PER QUESTO!”
Affrontando
con coraggio il nostro tormento, tutti attivammo
le nostre capsule pronti alla partenza, come aveva fatto
l’angelo
rivoluzionario, facendo apparire dal nulla tutte le nostre navicelle
spazio-temporali.
Nessuno
si sarebbe tirato indietro, e avremmo combattuto
fino alla fine, anche pagando il prezzo più caro.
***
Viaggio
verso la dimensione GAMMA
[Continuazione
– Maisou - NARUTO]
“Non posso credere
che siamo arrivati fino a questo punto…”
“A chi lo
dici… sembrano passati secoli dal giorno in cui ci
conoscemmo tutti e quattro, nel carcere di Hollywood!”
Durante
il nostro viaggio verso la dimensione GAMMA, avevo
deciso di restare in contatto con i nostri ventisei membri della mia
missione.
Il resto dei guerrieri avrebbe raggiunto il Palazzo degli Zeno, per
dare
battaglia al Sommo Sacerdote. Più tempo i nostri compagni
riuscivano a
guadagnare, più possibilità avevamo di vincere
quella battaglia-lampo.
“Ne sono passati
dieci, di anni…”
ammise Clairy,
attraverso la radio della sua astronave mono-posto “… e,
ancora oggi, riusciamo a
cacciarci nei guai, come allora!”
“A dire il vero, abbiamo
fatto un grosso passo in avanti”
dichiarai io, con tono scherzoso, cercando di rasserenare i nostri
animi “Siamo
passati dallo sconfiggere un imperatore, a dichiarare guerra a un
Angelo, e non
uno qualsiasi…”
“… ma
il Sommo Sacerdote, la carica semi-divina più antica ancora
in
vita!” confermò BETA
Shiro “Vi
capirei, ve lo giuro… ma non mi sembra il caso di
aggiungermi ai vostri
ricordi, dato che voi conoscete una versione diversa di me”
“Nah! Non cambia
nulla!” lo
tranquillizzò Flame, con un
tono che mi anticipò subito dove sarebbe andato a parare il
discorso “Questo
non mi impedisce di fare una scommessa con te, mio caro BETA Shiro! Se
entrambi
riusciremo a sopravvivere, tu ti unirai al mio equipaggio! Cosa ne
pensi?”
“Credimi,
Flame… se davvero ne usciremo vivi, sarei pronto perfino a
fare di meglio, assieme a te!”
“Oooooook…
sarà meglio che voi parliate in privato per qualche minuto”
scherzai io, visibilmente imbarazzata da quanto si sarebbero
sicuramente detti
quei due, disattivando momentaneamente i loro canali.
Sarebbe
stato magnifico se la mia amica Flame avesse
finalmente riscoperto il vero amore. Dovevamo soltanto vincere quella
guerra…
… più facile a dirsi
che a farsi.
[Bunseki
Analysis – BOKU NO HERO ACADEMIA]
Dalla
mia tasca, estrassi il piccolo cofanetto rubato dal
Palazzo del Dio Supremo. Vefuniel, che sarebbe rimasta con il mio
gruppo
assieme a sua sorella, ci aveva spiegato le congetture che ALFA Simon
aveva
elencato, mentre lei era prigioniera dei suoi viscidi e disgustosi
abusi e
rapporti sessuali.
Poteva davvero
esserci, dentro quella piccola scatoletta, un’Essenza del
Sommo Sacerdote
quando era ancora un mortale? Di cosa si trattava, allora? Della sua
Logica?
Dei suoi Ricordi? Del Cuore?
“Stai pensando
ancora allo Scrigno Segreto, Kairi?”
mi
domandò BETA Sora, capendo al volo il motivo del mio
silenzio alla radio.
“Sì…”
ammisi io, visibilmente confusa “…
il punto è che trovo alquanto incredibile che il Sommo
Sacerdote
potesse essere un mortale, prima di diventare un angelo. Perché
gli altri angeli non ci hanno mai raccontato questa storia? In
effetti… avremmo potuto chiederlo direttamente a Merus!”
“Non sarebbe
cambiato nulla”
affermò tuttavia Vefuniel,
convinta delle sue parole “Gli Angeli sarebbero rimasti tali anche
se avessimo conosciuto il loro passato da mortali. Il problema insorge
proprio
con il Sommo Sacerdote, invece… perché non
sappiamo cosa l’abbia spinto a
tradire la fiducia non solo di Zarama, ma anche dei due Zeno”
“Credi che gli sia
successo qualcosa, quando era mortale?”
chiese BETA Riku alla ragazza, facendoci riflettere attentamente su
quella
ipotesi.
In
effetti, quella sarebbe stata la risposta più logica di
tutte. L’unico modo per averne conferma era quello scrigno
che avevo tra le
mani.
“Allora non
possiamo perdere tempo prezioso!”
dichiarò
BETA Kairi, più determinata che mai “Raggiungiamo la Dimensione GAMMA e
prepariamoci ad un’accoglienza molto fredda!”
Già.
Nel momento in cui avremmo varcato l’entrata verso
quella Dimensione, ci saremmo trovati contro BETA Cell, GAMMA Hinode e,
purtroppo per noi, la Regina dei Demoni appartenente alla Dimensione
BETA,
Lilith in persona.
Per
BETA Kairi e suo figlio Emerald, quella missione era più
importante che mai, perché avrebbe permesso a entrambi di
riabbracciare Cristal
adolescente, alla quale la madre avrebbe dovuto raccontare la
verità.
Delle
tante persone che avevano deciso di combattere contro
il Sommo Sacerdote, una di queste aveva scioccato tutti i presenti.
Si
trattava, incredibilmente, di BETA Chi.
Quest’ultima
si era rifiutata di andare a controllare le
condizioni della sua bambina, ma non per mancanza di affetto nei suoi
confronti. Aveva compreso, con grande intelligenza, che la piccola
sarebbe
potuta diventare un’arma a doppio taglio se le si fosse
tenuta troppo vicina.
Chiunque avrebbe potuto usarla come merce di scambio per ricattarci.
[Kokoro
o Shihai Shite iku Yami – BOKU NO HERO ACADEMIA]
“Ragazzi…
forse mi è venuta in mente un’idea…”
Fu
BETA Ventus a dire quella frase, con tono dubbioso e
pensieroso.
“C’è
qualcosa che ti preoccupa, Ventus?”
gli chiese Nori,
preoccupata.
“E’ solo
un’ipotesi, ma…”
dichiarò il guerriero,
domandandoci “…
la Barriera Dimensionale che ha tenuto separati i mondi dei Key-Blade
dal resto degli altri universi… potrebbe, secondo voi,
essere ancora attiva
nella Dimensione GAMMA?”
“Beh…
chissà. Non possiamo saperlo, se non controlliamo”
ammise Goten, chiedendo al custode “Perché lo hai chiesto? Hai in
mente
qualcosa in particolare?”
“In effetti
sì. Mi stavo chiedendo se fosse possibile andare a
cercare qualche altro alleato, dai Mondi Nascosti. Non intendo pedine
sacrificabili, aggiungo, ma guerrieri valorosi in grado di dare una
mano a
coloro che hanno meno esperienza”
Cominciai
a rifletterci su. Non era affatto una cattiva
idea. Molti dei nostri guerrieri ancora in vita, purtroppo per noi,
erano
troppo deboli anche solo per poter sfiorare uno dei quattro nemici
contro i
quali avremmo lottato. Nemmeno la seconda anima, ero più che
certa, sarebbe
bastata loro per vincere o restare in vita.
Affiancarli
a qualcuno di più esperto, forse, sarebbe stato
molto più saggio.
“D’accordo!”
accettai io, non sentendo alcuna protesta da parte
dei nostri compagni “BETA
Ventus! A te affido il compito di
andare alla ricerca dei Mondi Nascosti. Insieme a te verranno Marron,
Pan, Bra,
Ran, Kazuha e Masumi. Ciascuno di voi entri in un mondo, e cercate un
guerriero
in grado di darci una mano. Proviamo il tutto per tutto!”
- ATTENZIONE! LA
DIMENSIONE GAMMA E’ STATA RAGGIUNTA CON SUCCESSO! ALLARME!
LA NAVICELLA SPAZIO-TEMPORALE E’ STATA RINTRACCIATA DA UN
RADAR SCONOSCIUTO! -
[Villain
– BOKU NO HERO ACADEMIA]
Perfetto.
Ci avevano già scoperti.
“Siamo finiti al
centro del Multi-Verso, come preventivato!”
confermò BETA Kairi, riconoscendo subito il Palazzo del Dio
Supremo, verso il
quale si stava dirigendo il resto dei nostri guerrieri “Speriamo solo che
possano resistere
a lungo!”
“Ce la faranno!”
dichiarò Todoroki, più deciso che mai “Sono
guerrieri straordinari! Sapranno cavarsela, fino al nostro arrivo!”
“Non ci resta che porre in
loro tutta la nostra fiducia!”
affermai io, ormai pronta a impartire ordini “BETA
VENTUS! E’ IL MOMENTO! TU E IL TUO GRUPPO DOVETE PARTIRE IN
DIREZIONE DEL SETTIMO UNIVERSO! NOI, INVECE, PREPARIAMOCI
ALL’ATTERRAGGIO SUL
DODICESIMO!”
Con
grande padronanza del mio mezzo, mi avvicinai alla
superficie del Palazzo del Dio Supremo, puntando assieme ai miei
rimanenti
compagni verso la boccia contenente il dodicesimo universo, mentre BETA
Ventus
ci superò assieme alle sue sei nuove compagne, diretto verso
la boccia del
settimo.
La
prima parte del nostro piano era andata in porto. Ora
dovevamo trovare il Pianeta Hearts del Dodicesimo Universo, dove si
erano
nascosti Lilith e i suoi alleati.
***
Dimensione
GAMMA – Palazzo Reale
Poco
dopo…
GAMMA HINODE
[Nothing
Can Be Explained - BLEACH]
Gli
allenamenti di BETA Cristal si erano protratti fino a tarda
nottata, con la giovane sayan geneticamente modificata che era stata in
grado
di migliorare tantissimo. Era riuscita, grazie ai nostri consigli, a
potenziarsi quel tanto che bastava per attivare una parte dei poteri
della
leggendaria Spada di Narnia.
Tutti
noi eravamo molto soddisfatti di lei, anche perché
quei risultati li aveva ottenuti senza ricorrere alla trasformazione in
Super
Sayan, che la giovane principessa aveva invano tentato di ottenere.
Nonostante
ciò, eravamo convinti che ci avrebbe messo poco a
raggiungere quello stadio.
Cell
era tornato poco prima che terminasse il nostro
allenamento, con la piccola Ayumi sulle spalle già crollata
in un sonno
profondo. Aveva tentato, invano, di non farsi notare, ma si era
ritrovato di
fronte a Baymax che, inconsapevole del rischio che stava correndo,
aveva
stretto l’androide in un abbraccio coccolone. Feci in tempo a
salvare il
gommoso androide, prima che Cell lo polverizzasse in preda alla
vergogna.
“Non… una… parola con
gli altri!” ci liquidò il bio-androide
con la bambina ancora addormentata
sulla sua schiena, inferocito, prima di varcare l’ingresso
del castello
diroccato, talmente porpora per l’imbarazzo da non rendersi
conto che, attorno
a me, ci fossero anche tutti gli altri prigionieri, i quali fecero una
fatica
immensa per non scoppiare a ridergli in faccia, evitando una
distruzione
planetaria ingiustificata.
Io
e BETA Cristal, come le altre volte, passammo la notte
nella stessa stanza ma eravamo troppo stanche per poter fare altro.
Dormimmo
l’una abbracciata all’altra, recuperando tutte le
nostre energie. Non sapevamo
quando e come si sarebbero mosse tutte le pedine, e non potevamo
rischiare un
calo di distrazione.
Mi
ero appena svegliata, cercando di non svegliare la mia
coinquilina, e uscii dalla nostra camera dirigendomi verso la Sala del
Trono,
dove ero certa che avrei ritrovato mia madre Malefica assieme ai miei
alleati.
Come
era prevedibile, ci azzeccai in pieno. Lilith si stava
riposando seduta per terra, con la schiena poggiata sul bozzolo dove
stava
lentamente crescendo il pargolo di BETA Chi. Poco lontano da lei, vi
stava Cell
che era in piedi, con la testa chinata verso il basso. Sembrava molto
concentrato, e compresi stesse svolgendo una battaglia mentale contro
un nemico
a me sconosciuto.
Mia
madre, invece, si trovava di fronte a una delle
tantissime finestre in vetro, andata in frantumi per via delle
intemperie,
nella sala regale. Sembrava più preoccupata del solito, e
per questo mi diressi
prima da lei.
“Già in piedi,
figlia mia?” mi chiese la donna nel corpo
della
piccola Ai Haibara, volgendomi il suo sguardo severo e malinconico
“Faresti
meglio a riposarti… non sappiamo quando avrà
luogo la nostra ultima battaglia…”
“Non riuscivo
più a dormire, e mi sono riposata abbastanza”
obiettai io, con sicurezza, portandomi al suo fianco e chiedendole
“La
figlia di BETA Chi sta bene?”
“Sì. Ho attivato
la protezione massima su di
lei, e per questo non subirà alcun danno se venisse
attaccato il suo bozzolo.
Tuttavia, l’incantesimo non è ancora carico e
cesserà qualora il bozzolo
subisse danni permanenti… al momento si trova al 35 %”
Annuii,
osservando il paesaggio all’esterno del castello.
L’orizzonte si stava colorando di rosa, e un leggerissimo
spicchio di sole
rendeva quelle terre, desolate e prive di vita, molto più
belle di quanto
fossero in realtà. Quello era il momento del giorno che
preferivo di più,
perché infondeva in me speranza per il nostro futuro, il mio
sogno di una
seconda possibilità.
“Quindi la piccola
resterà per circa nove mesi dentro il bozzolo?”
Malefica,
con mia grande sorpresa, scosse il capo, e mi
rivelò preoccupata.
“No, purtroppo. In un
lasso di tempo così lungo, il feto non sarebbe in grado di
resistere al KI
Demoniaco presente nel bozzolo. Per questo, Lilith ha usato parte dei
suoi
poteri per accelerare il parto della bambina. Il
ritmo di crescita della pargola è cresciuto
esponenzialmente, figlia
mia… la bambina di BETA Chi potrebbe nascere nel giro di
pochi giorni, se non
oggi stesso!La
protezione
massima si attiverà al 100 % solo tra 48 ore!”
“Co-così presto?!”
esclamai io, impietrita, voltandomi verso Lilith “Ma allora… a cosa sarebbe servito? Se
la bambina dovesse nascere durante una delle nostre
battaglie…”
Mia
madre annuii, affranta, mentre io cercavo di comprendere
cosa stesse passando in quel momento nella testa della mia alleata, una
delle
poche, se non l’unica, in grado di capire cosa stessi
provando. Lilith aveva
deciso di rinunciare alla sua possibilità di annullare la
Maledizione del Sommo
Sacerdote, in cambio della vita di quella bambina. Tuttavia, se quella
barriera
magica sarebbe durata così poco, il rischio che tutto
ciò fosse stato inutile
era davvero troppo alto.
Anche Lilith se n’era
resa conto?
“In base a quanto sta
avvenendo… le possibilità che la battaglia finale
si svolga tra pochissimi giorni è pressoché
certa, figlia mia” mi
avvisò Malefica, ammettendo “Ti
dirò la
verità… nelle condizioni in cui ci
troviamo…”
“… noi non vinceremo
mai”
[Aku
no Shinri – BOKU NO HERO ACADEMIA]
A
parlare era stato Cell, il quale si era portato vicino a
noi con fare molto sconfortato.
“Non essere
pessimista, Cell!” lo rimproverai io, con tono
affettuoso “Non è da te
arrenderti alla prima
difficoltà! So che le possibilità di riuscire non
sono alte…”
“Il problema è proprio
questo, Hinode” dichiarò però
l’androide, con una sincerità che mi
preoccupò e non poco “Le
possibilità.Detesto ammetterlo, ma tua madre sta
dicendo la verità. Le nostre possibilità di
riuscire nel nostro obiettivo non
sono basse… sono nulle. Quando
Lilith si
risveglierà, dovremo ragionare tutti e tre sul da farsi,
perché nemmeno la sua
potenza potrebbe bastarci, da adesso in avanti, contro un nemico come
il Sommo
Sacerdote”
In
quel momento, cominciai a comprendere cosa stesse
cercando di compiere il cyborg sino a pochi minuti prima. Stava
cercando di
analizzare la riuscita del nostro piano, e si era reso conto che
qualcosa non
andava nel verso giusto.
Quello
che mi aveva turbato, più di tutto, era il suo tono
tranquillo e remissivo. La sua non era una dichiarazione di paura.
Era un’ammissione di
resa.
“Cosa ti ha fatto cambiare
idea, Cell?” gli chiesi io, cercando
di trovare un modo per risollevarlo su “Se hai dei dubbi, prova a parlarne con noi.
Sono certa che, con qualche cervello in più, una soluzione
potremmo trovarla!”
L’androide,
cogliendomi nuovamente alla sprovvista, fece
segno di sì con la testa senza accennare alcuna protesta, e
cominciò a
spiegarci.
“Il mio primo dubbio
riguarda gli immensi poteri del Sommo Sacerdote.
Come tua madre ci ha spiegato, la sua carica gli impedisce di uccidere
me o te,
ma non Lilith. Questo, inoltre, non gli impedisce di cambiare
radicalmente le
nostre Linee del Destino…”
“… esattamente”
confermò Malefica, specificando “Lui
può cambiare il destino di chi desidera…
fin quando questo cambiamento sia
coerente e non privo di fondamento!”
Sia
io che Cell ci guardammo negli occhi, in preda alla
confusione.
“Questo non
l’avevi specificato, quando ce ne hai parlato…”
le
feci notare io, indispettita “… quando ce ne hai parlato la prima
volta,
mi era sembrato che il Sommo potesse cambiare la vita di tutti noi come
voleva
e quando voleva”
“Può farlo, ma
non può nemmeno spingersi oltre un certo limite”
confermò lei, tuttavia, lasciandoci totalmente di stucco
“Non c’è da
sorprendersi, inoltre. Se lui avesse davvero potuto
modificare, fin dall’inizio, tutte le nostre vite per
spingerci a compiere
tutte le sue scelte in maniera incondizionata, questa guerra non
avrebbe mai
avuto alcun senso di nascere. Il potere
di cambiare totalmente le Linee del Destino spetta unicamente alla
carica
spirituale con potere maggiore, ma le modalità con cui
riesce a farlo cambiano
in base all’ammontare di potere che essa possiede. Per quanto
il Sommo
Sacerdote sia spaventosamente potente, la sua energia non è
pari a quella di
Zarama o Zeno”
“Allora cosa gli
è impedito di compiere, Malefica?”
domandò con
insistenza Cell, cominciando a stufarsi del modo in cui mia madre
stesse
rigirando la frittata.
“Semplice… provate a
immaginare le restrizioni che vengono imposte a un Angelo. A quel
punto, avrete
la risposta alle vostre domande!”
[Malefica’s
Theme – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Spalancai
la bocca, capendo dove volesse andare a parare mia
madre.
“Lui può
cambiare le nostre vite, ma non può toglierci la vita!”
compresi io, lasciando a bocca aperta anche Cell “Il Sommo Sacerdote ci può obbligare a
compiere delle scelte, ma deve
farlo in modo tale che nessuno possa morire improvvisamente, prima del
tempo!
E’ questo il difetto della sua carica!”
“Indovinato. Fino ad ora,
il Sommo Sacerdote si è
limitato a muovere le pedine esattamente come gli veniva suggerito
dalle nostre
Linee del Destino, ma invece di cambiarle in totò, ha fatto
sì che il destino
si rigirasse da solo a suo favore. La piccola Ai non ha
subito una modifica
della sua vita da parte del Sommo, ma ha scelto da sola il modo in cui
sarebbe
morta, seguendo il destino che le era stato imposto. Lo stesso valeva
per BETA
Dragon, BETA Goku o altri guerrieri che hanno appena perso la vita. Il
loro
destino era già scritto alla loro nascita, e il Sommo
Sacerdote non ha mai
cambiato le loro linee del Destino. Al
contrario, ha fatto sì che le storie delle dimensioni ALFA,
BETA e GAMMA si
unissero in un'unica storia, della quale lui conosce già la
fine, perché ha
fatto in modo di affrontare guerrieri con destini facilmente
intrecciabili tra
di loro”
Dovevo
ammetterlo. Il piano del Sommo Sacerdote si stava
rivelando, ogni secondo in più, una genialata. Quel
farabutto si era limitato a
giocare con le nostre esistenze, ma l’aveva fatto in un modo
così meschino e
subdolo da farlo sembrare quasi innocente.
Quasi,
perché lui stava approfittando di questa falla, nei
nostri destini, per puntare al trono più alto di tutti.
“Se è
così, comincio a capire anche perché i poteri di
Hinode gli siano
utili” comprese immediatamente Cell,
scuotendo la testa con
frustrazione “Ci avevi anche detto
che
lui non potesse leggere la propria Linea del Destino, non è
così? Con Hinode,
questo difetto viene azzerato… ora,
sono
ancora più curioso di sapere cosa ha spinto quella bambina
ad accettare le
richieste di quel folle”
Già.
Perché ALFA Hinode aveva acconsentito a seguire il
piano del Sommo Sacerdote? Le possibilità erano due, ed
entrambe potevano avere
pieno fondamento. A prescindere da quale fosse quella corretta, io ero
certa
che la piccola controparte di me avesse visto la Linea del Destino di
quel
bastardo. Bisognava soltanto capire cosa avesse scoperto.
La
prima ipotesi alla quale avevo pensato preannunciava la
nostra sconfitta. Questa teoria mi terrorizzava perché, se
si fosse rivelata
corretta, avrebbe significato la fine delle nostre vite e della nostra
libertà.
Era, dovevo ammetterlo, l’ipotesi che più mi
convinceva, perché la seconda mi
sembrava talmente impossibile e impensabile…
… poteva, la bambina,
aver visto una nostra possibile vittoria?
“Rifiuti ancora di usare le
tue capacità…” mi
rimproverò
Malefica, cominciando ad allontanarsi da entrambi “… sei così terrorizzata da te
stessa che non riesci a sfruttare il tuo
potere a nostro vantaggio. Per questo, io sono convinta che andremo
incontro ad
una sconfitta inevitabile, Hinode…
fai
pace con la tua anima quanto prima, perché quando ritroverai
quel coraggio che
ti manca, potrebbe essere troppo tardi per tutti!”
Malefica
decise di abbandonare la Sala del Trono, lasciando
quel gruppo di folli, di cui io facevo parte, completamente da soli.
Mia
madre non poteva capire. Non poteva sapere quanto
terrore provassi per la mia capacità, la mia
unicità, la mia Anomalia come
avevo imparato a chiamarla da qualche giorno mentre facevo ricerche su
Asia
Taneko e Hitomi Okada. Io temevo il futuro che ci si parava davanti, e
non
avevo il coraggio di leggerlo perché sapevo di non poterlo
cambiare.
La
mia Linea del Destino e quella dei miei nuovi alleati e
compagni sarebbero restate immutate, a prescindere da ciò
che sarebbe successo,
ma se ci avessi letto una sconfitta io non avrei avuto più
la forza di
combattere.
[Dark
Days Are Coming – DRAGON BALL SUPER]
“C’è
un’ultima cosa che mi preoccupa”
aggiunse Cell, facendo
distogliere i miei pensieri dalle paure che provavo
nell’anima “Riguarda
lo scrigno che i vostri amici hanno rubato dalla stanza del Sommo
Sacerdote.
Fin quando non sapremo cosa contiene, non riusciremo a fare un passo
avanti…”
“… sullo scrigno
non dovete preoccuparvi”
A
parlare era stata Lilith, la quale si era ripresa dal suo
riposo e ci aveva raggiunto con decisione e tranquillità. A
dire il vero, non
ero più certa che la regina dei demoni stesse dormendo,
mentre stavo parlando
con Malefica assieme a Cell, e quest’ultimo sembrava averlo
notato.
“Da quanto ci stavi
ascoltando?”
“Fin dall’inizio… non
ho più bisogno di dormire, ora che sono tornata completa”
confermò lei,
aggiungendo “Da quello che ho
capito, non
si tratta di un’arma o di un qualcosa di necessario, al Sommo
Sacerdote, che
possa sconfiggerci o distruggerlo. Da come veniva custodito, io credo
che
quell’oggetto contenga semplicemente qualcosa di molto caro
all’angelo…”
“… qualcosa che
lo lega alla sua precedente vita da mortale?”
compresi io, ricevendo l’assenso da parte di Lilith che
continuò il suo
discorso.
“Se non possiamo
combatterlo sin da subito, la miglior cosa da fare è cercare
di studiare il
passato del Sommo Sacerdote. Tutto ciò che so, su di lui,
riguarda solo quanto
ha compiuto quando io ero una vera donna. Non sappiamo nulla sulla sua
precedente vita da mortale. Più
cose
verremo a sapere, più debolezze scopriremo di lui!”
“Perciò, la
nostra prossima mossa sarà quella di recuperare lo Scrigno?”
le domandò Cell, per niente soddisfatto “Non potevi recuperarlo due
notti fa, quando
ne hai avuta l’occasione?”
“E far sì che il Sommo
Sacerdote ci venisse alle calcagna, alla prima occasione disponibile?
Voglio
sconfiggere quel figlio di puttana, ma non ho intenzione di uccidermi
da sola.
Qualunque cosa ci sia all’interno di quel piccolo cofanetto,
saranno ALFA Kairi
e la F.O.F. a scoprirlo… e noi
approfitteremo delle loro ricerche per fare la nostra mossa
successiva…”
“… sempre che
loro non la facciano prima di noi… o, peggio, sempre che non
sia il Sommo Sacerdote a farlo”
Sembrava
un suicidio, ma quella era l’unica scelta che
potevamo compiere, al momento. La nostra scarsa potenza e la presenza
di altri
nemici ancora troppo forti ci obbligava ad attuare una tattica
remissiva, di
catenaccio, con la quale avremmo dovuto avere a che fare fino al giorno
in cui
avremmo dovuto compiere l’assalto decisivo.
Una
cosa era certa.
“Se saranno i nostri nemici
a fare la prima mossa…”
“… per noi sarà la
fine. Giusto, Lilith-Sama?”
La
regina dei demoni non ebbe il coraggio di rispondere,
abbassando sconsolata il capo.
“Cell… per quanto è
avvenuto due notti fa…”
“… acqua passata. Non
c’è bisogno che tu dica altro”
[Krillin
and Goku – DRAGON BALL SUPER]
Incredule,
osservammo l’androide mentre camminava verso
l’uscita della Sala del Trono. Quello era davvero il Cell che
conoscevano
tutti?
Sembrava
un altro!
“Dove vai, adesso?”
gli chiesi io, con curiosità, mentre lui
aveva già raggiunto il pomello dell’enorme portone
in legno, mezzo consumato
dalla muffa e dalle tarme.
“Ho promesso a una certa
persona che l’avrei
svegliata presto e che avrei continuato ad allenarla. Se
non c’è altro di cui parlare, io mi congedo”
Poco
prima di uscire, si lasciò scappare una soffusa
dichiarazione, convinto che noi non lo stessimo più
ascoltando.
“Quella
nanerottola… mi sta mandando in tilt il cervello!”
Quando
richiuse la porta alle nostre spalle, stavo quasi per
commuovermi, e anche sul viso di Lilith si era formato un sorriso
stupito e
meravigliato.
Cell
era cambiato al punto da provare a stringere un legame
con la piccola Ayumi?
“Loro due possono capirsi,
più di chiunque altro, perché hanno un
passato molto simile” affermò
Lilith, tornando vicino al bozzolo e
accarezzandolo con la sua mano “Se c’è qualcuno che
può risvegliare il Cuore
di Cell, quella è Ayumi Yoshida”
“Lilith… per quanto
riguarda la bambina di Chi…”
“So già tutto. Non
preoccuparti…”
“Io non volevo dirti
questo…” aggiunsi subito io,
preoccupata,
prima che lei mi anticipasse nuovamente, con tono triste ma con sguardo
sereno.
“Non mi pento della
mia scelta, Hinode. Quella piccola ha più bisogno di aiuto,
rispetto a me. Non
importa se la Protezione Assoluta, su di lei, si attiverà
solo dopo la sua
nascita. Fin quando le daremo la possibilità di venire al
mondo, ce ne occuperemo
noi… ma dopo, la ridaremo a sua
madre,
come è giusto che sia! Prima questo avverrà,
prima potrò combattere con l’animo
libero!”
Annuii
con la testa, grata che la regina fosse completamente
lucida sul da farsi. Non dovevo temere un suo improvviso cambiamento di
piani.
Perciò,
ora dovevamo soltanto aspettare, giusto?
Aspettare…
…
aspettare, fino a quando…
“E non solo… ho come
l’impressione che qualcun’altro voglia proteggere
questa piccola, anche a costo
della sua stessa vita!”
“Un momento… che cosa…?!”
Prima
che potessi chiederle spiegazioni sull’ultima frase da
lei affermata, il suono di un fulmine che cadeva a pochi chilometri di
distanza
dal nostro castello mi colse totalmente alla sprovvista.
Il
boato che ne seguì fu la conferma a quanto temessi di
più.
Durante
l’alba, non vi erano state tracce di nuvole nel
cielo, e per questo compresi al volo cosa fosse successo davvero.
Quel
fulmine era frutto di un incantesimo…
… il mio incantesimo
di tracciamento!
“Hinode… non dirmi
che…”
“Già… purtroppo è
così! Qualcuno è appena
atterrato sul
nostro pianeta! SVEGLIA TUTTI QUANTI! TEMO CHE DOVREMO COMBATTERE
CONTRO
QUALCHE NEMICO!”
***
A qualche
chilometro di distanza
In
quel preciso momento…
ALFA SIMON
[Terror
– DRAGON BALL SUPER]
“Pride non riesce a
capire… perché non vuoi attaccare subito il
castello
dove si trovano i nostri nemici?”
“Perché io, a
differenza di tutti i tuoi compagni che sono morti, ci tengo a uscire
vivo da
questo scontro. Lilith e GAMMA Hinode
non sono avversari da sottovalutare, e potrebbero aver escogitato
qualcosa per
tenerci impegnati, prima di ritrovarcele di fronte”
lo rimproverai io,
con severità “Inoltre, il
nostro
obiettivo non è attaccare alla cieca i nostri
nemici… ma recuperare un guerriero
in grado di rigirare il tempo del nostro
signore”
Eravamo
appena atterrati a qualche chilometro di distanza
dal palazzo nel quale Lilith, GAMMA Hinode e Cell si erano nascosti in
quei
giorni. Che illusi. Non riuscivo a credere che quei tre imbecilli non
avessero
pensato ad un altro nascondiglio oltre a quello.
Per
ovviare a una qualsiasi tecnica di rigetto, io ero
entrato dentro il corpo di Pride, il quale mi aveva protetto per mezzo
delle
cellule di Buu. Solo dopo essere atterrati, io venni cacciato dal suo
corpo.
“Ascoltami attentamente,
Pride… credo tu abbia
già intravisto
tutti i nostri nemici che stavano viaggiando verso questo pianeta. Sai
cosa
significa questo, vero?”
“Certo… che siamo
arrivati al culmine della battaglia!”
confermò lui, tutto elettrizzato “Quando
vuoi che Pride sferri l’attacco?”
“Lascia che atterrino
sul pianeta e che incontrino i nostri obiettivi, così non
capiranno le tue
reali intenzioni. Attaccali solo quando saranno concentrati al massimo
sullo
Scrigno… a quel punto, dovrai
rubarlo
con una delle tue copie e riportarla dal Sommo Sacerdote. Il tuo vero
corpo,
invece, resterà qui… e porrà fine alle
loro sofferenze!”
“Se vi dicessi che
siete stati già scoperti?”
[Jiren’s
Theme – DRAGON BALL SUPER]
Entrambi
ci voltammo alle nostre spalle, dove qualcuno si
era appena tele-trasportato per accoglierci a suo modo.
Costui
era Cell, il quale era in compagnia di una bambina
dai capelli castani nascostasi timidamente dietro una delle sue gambe.
Doveva
chiamarsi Ayumi Yoshida, se non erravo.
“Lo sai che hai commesso
una grandissima cazzata a venire qui da solo,
vero?” lo avvisai io, sogghignando
assieme a Pride “Non
penserai davvero di poterci sconfiggere assieme a quella ragazzina! Ti
è andato
di volta il cervello, in questi giorni?”
“Cosa ti fa credere che io
resterò da solo, nel corso della battaglia?”
obiettò però Cell, invitando la piccola a
mettersi in posizione di
combattimento “Fin quando
resterò qui,
Lilith potrà raggiungerci con il tele-trasporto… e per voi due sarebbe la fine!”
“Sembri così
sicuro di te, insettoide!” lo prese in
giro Pride,
rivelandogli “Cosa ti fa pensare che
lei
verrà da te, lasciando che la piccola bambina di BETA Chi
rimanga completamente
da sola, senza alcuna protezione? Pride
non è per niente convinto della tua idea!”
La
spavalderia di Cell era velocemente andata a farsi
benedire. Quell’idiota aveva commesso un grande errore e se
n’era reso conto
solo in quel momento. Non solo si era portato di fronte a due guerrieri
molto
più crudeli, potenti e spietati di lui, ma l’aveva
fatto portandosi appresso
una piccola e indifesa ragazzina.
Non potevo chiedere di
meglio.
Con
la mia velocità, fui in grado di portarmi alle spalle
dell’androide, imprigionando sia Cell che la piccola Ayumi
tra le mie braccia,
pronto a compiere la mia prossima mossa.
“Cos… LIBERACI
SUBITO, BASTARDO!”
“VA VIA, PRIDE…
A LORO CI PENSO IO!”
Senza
dare loro il tempo di reagire, mi preparai a usare la
materializzazione, pronto a raggiungere il luogo a me destinato per
compiere la
mia missione. Sarebbe stato facile raggiungerlo, grazie ad un oggetto
che il
Sommo Sacerdote ci aveva consegnato dall’inizio di quella
guerra.
Cell
e Ayumi non furono in grado di fuggire e finirono per
seguirmi a loro volta nel luogo dove, ad attenderli, avrebbero
affrontato un
destino a dir poco crudele.
***
Dimensione
Sconosciuta
CELL
[Emperor
Frieza – DRAGON BALL XENOVERSE]
Ci
ero riuscito. Grazie a Dio, ALFA Simon aveva deciso,
scioccamente, di separare le sue forze da quelle di Pride, e aveva
trascinato
sia me che Ayumi da un’altra parte.
Quando
Hinode ci aveva raggiunto, in preda al panico,
annunciandoci l’atterraggio di un nemico, io avevo deciso di
raggiungerlo al
volo in compagnia della piccola bambina, allieva del defunto Son Goku.
Riaprii
gli occhi, consapevole di essere stato
tele-trasportato in un luogo molto lontano dal quale ci trovavamo.
Strano.
Quell’ambiente mi ricordava tantissimo il pianeta
Terra. Tantissime persone mi stavano fissando, con aria incredula e
orripilata,
e tra queste riconobbi moltissimi guerrieri di razza sayan, namecciana
o
terrestre. Vi stavano addirittura alcuni majin.
Che posto era quello?
Provai,
ancora una volta, ad analizzare l’ambiente
circostante. Sembrava una città come tutte le altre, con la
differenza che
sopra ad ogni palazzo intravedevo un simbolo molto particolare, che ero
certo
di aver già visto da qualche parte.
“Ma… ma quello
è Cell?!”
“Per la miseria! Come
diavolo ha fatto a giungere qui?! Conton City non
dovrebbe essere…”
Quando
sentii quel nome, cominciai a rabbrividire per lo
shock.
Per tutti i Kami!
Ero stato
tele-trasportato a Conton City!? La Città del Tempo?! Come
era stato possibile?
Quel luogo non doveva essere schermato e protetto da una barriera, per
impedire
a persone indesiderate di accedervi?
“Cell… che ingenuo… pensi davvero che uno come me, in possesso
della Bacchetta di Sambuco, non sia in grado di spezzare delle difese
magiche
così scarse?”
Inferocito,
mi voltai verso ALFA Simon, il quale si trovava
sopra le nostre teste, in volo, stringendo con forza la gola di Ayumi
con la
sua mano, la quale faceva fatica a respirare.
Merda.
Avrei dovuto
immaginarmelo.
“Voglio fare un gioco con
te, Cell!” annunciò il verme,
urlando
talmente forte che si fece udire da tutti i cittadini di Conton City
“Io ti concederò
l’utilizzo di un solo
attacco, dal quale io non mi difenderò in alcun modo! Così, se vorrai, potrai
uccidermi… ma se lo farai, io ucciderò la tua
nuova amichetta e non potrai più riabbracciarla, nemmeno
nell’Aldilà!”
“FARABUTTO! LASCIA
ANDARE QUELLA BAMBINA!”
Una
decina di guerrieri si erano gettati, ingenuamente,
all’attacco di ALFA Simon, il quale però era tutto
tranne che un’idiota.
“Branco di insetti
schifosi…”
Non
riuscirono nemmeno a sfiorarlo. I loro corpi vennero
colpiti da un’improvvisa luce verde, partita dalla bacchetta
estratta dal guerriero,
che trapassò i loro cuori. Tutti loro precipitarono esanimi
al suolo,
terrorizzando ancora di più i cittadini che, a quel punto,
compresero di
trovarsi di fronte a una grave minaccia che puntava a togliere loro la
vita.
“Sono… sono
morti! LI HA UCCISI! QUEL BASTARDO HA UCCISO TUTTI I NOSTRI
COMPAGNI! ATTACCHIAMOLO E LIBERIAMO QUELLA BAMBINA!”
urlò un
namecciano, in preda alla rabbia, gettandosi anche lui
all’attacco del mio
nemico in compagnia di un’altra trentina di guerrieri.
“NON FATELO!”
urlai loro contro, portandomi davanti a loro e rivolgendo loro la
schiena, per
evitare un improvviso attacco alle spalle da parte di ALFA Simon
“VI FARETE SOLO AMMAZZARE!”
“NESSUNO DI NOI TI
CREDE, ANDROIDE DA STRAPAZZO!” dichiarò
uno di loro, con rabbia “SAPPIAMO
BENISSIMO CHI SEI… HAI IDEA DI
QUANTE VOLTE TI ABBIAMO DOVUTO DARE UNA LEZIONE, DURANTE I NOSTRI
VIAGGI
TEMPORALI? TI CONOSCIAMO ALLA PERFEZIONE… E SAPPIAMO CHE SEI
UNO SPORCO
ASSASSINO!”
Perfetto.
Nessuno di quegli idioti mi ascoltava. Non mi
avrebbero mai creduto, lo sapevo sin dall’inizio. Avrei
dovuto agire di
persona, conoscendo le capacità di Ayumi, ma non sapevo se
quell’incantesimo verde
potesse ucciderla davvero.
Il
giorno prima, avevo scoperto tantissime cose sul conto
della bambina, e le sue capacità superavano di gran lunga le
mie aspettative.
La sua seconda anima, inoltre, aveva preso il sopravvento e mi aveva
sfidato in
un combattimento, nel quale ero riuscito a vincere con grande fatica.
Solo in
tardo pomeriggio, la bambina aveva avuto il coraggio di parlarmi del
suo
passato…
… della sua vera
storia, quella che nessuno dei suoi amici conosceva.
Tutti
i guerrieri che avevo invano tentato di avvisare, si
gettarono contro ALFA Simon il quale usò nuovamente la sua
bacchetta per
incantare quei poveri disgraziati…
… i quali, invece di
morire, si voltarono minacciosamente verso di me!
Cazzo! Quella non era
la maledizione Imperio? Hinode l’aveva usata la sera prima
contro uno dei
nostri prigionieri, costringendolo a fare ciò che lei voleva.
“… uccidetelo!”
Mi
affrettai a raggiungere la trasformazione Golden, prima
che uno di loro provasse a colpire il mio punto debole, ovvero il
nucleo che si
trovava nel mio cervello. In meno di un minuto, fui in grado di
occuparmi di
tutti loro, senza alcuna fatica, decidendo semplicemente di metterli al
tappeto
e di non ucciderli.
Se
ora quegli imbecilli non si fossero fidati delle mie
parole…
“… AVETE VISTO?
CELL E’ UN ALLEATO DI QUEL BASTARDO!”
Santi Shenron e
Polunga!
Ma che avevano nel
cervello quei coglioni? Segatura?
“Cosa ti aspettavi, Cell?”
mi ammonì ALFA Simon, continuando a
stringere con più forza la gola di Ayumi, la quale stava
pericolosamente
diventando viola a causa della mancanza d’aria “Come possono credere a un androide che non ha mai
fatto del bene? Sei
un essere senza Cuore! Lo sei sempre stato! Come puoi aspettarti che si
fidino
ciecamente di te, al primo sguardo?”
Merda.
Mi
disgustava ammetterlo, ma ALFA Simon aveva detto la verità.
Io non potevo chiedere l’aiuto di tutti quei guerrieri,
perché in loro vi era
il ricordo del mio oscuro passato. Loro non si sarebbero mai fidati di
me e non
avrei mai potuto far cambiare loro idea. Loro mi conoscevano in un
modo, e
avrebbero continuato a trattarmi così perché non
ero stato in grado di cambiare
la mia anima, sempre se ne avevo una.
Io
non avrei mai avuto un Cuore. Io ero destinato a rimanere
un semplice androide, costruito da un pazzo scienziato che mi aveva
considerato
la sua più grande creazione, l’essere perfetto, ma
pur sempre un mero oggetto
del quale si sarebbe soltanto vantato e al quale non aveva mai
insegnato cosa
fosse la vita vera.
“… e pensare che
proprio tu volevi candidarti a Dio Supremo… che
pagliaccio… hai solamente illuso
l’animo di questa
ragazzina innocente! Oggi, lei morirà, senza che tu possa
far nulla per…”
Il
mio corpo si mosse da solo. La rabbia aveva preso il
sopravvento sulla mia coscienza, e mi aveva fatto provare un sentimento
che io
conoscevo ormai a memoria…
… era la sete di
sangue.
Quel farabutto doveva
morire, qui e adesso!
La
mia mano, il cui palmo caricò un colpo alla mia massima
potenza, era già tesa verso ALFA Simon, il quale
cominciò a ridere davanti al
mio intento omicida.
In
quanto agli altri guerrieri attorno a me, costoro
cominciarono veramente a temere per la vita di Ayumi, e non avevano
tutti i
torti.
Bastava
un errore, e io avrei potuto condannare a morte la
bambina.
No…
… ma quale errore?
Io
potevo farlo…
… io ero Cell! Ero l’Essere
Perfetto! Non potevo farmi sconfiggere da quel farabutto, anche a costo
della
vita di una bambina…
… dell’unica persona
in grado di capirmi davvero!
“ECCO A VOI CELL
PERFETTO!” cominciò a urlare quel folle
e sadico sterminatore, a tutta la
platea “NON HA NEMMENO
PIETA’ PER LA SUA
CARA AMICA! SE VOLETE SALVARLE LA VITA… E’ A LUI
CHE DOVETE PUNTARE, E NON A
ME!”
Cominciai
a percepire la minaccia alle mie spalle. Centinaia
e centinaia di guerrieri, di ogni razza, erano partiti verso la mia
direzione,
pronti a uccidermi e strapparmi gli arti dal corpo.
Ayumi
aveva rivolto i suoi occhi verso di me, e mi sussurrò
una sola, semplicissima parola, rivolgendomi un dolce
sorriso…
Uccidimi.
Bastò
questo per rasserenare il mio animo.
[I’m
Seriously Going To Crush You – BOKU NO HERO ACADEMIA]
Non
importava se quel branco di ingenui non mi avesse creduto.
Non mi importava se per loro, quanto stessi per compiere, fosse un atto
disumano. Non mi importava nemmeno più di diventare un Dio
Supremo.
Fin
quando quella bambina avrebbe avuto fiducia in me, io
avrei combattuto anche contro il male in persona…
… non mi restava altra
scelta che fidarmi di lei, e compiere il mio ultimo, tremendo gesto da
androide
omicida.
Invece
di sparare il raggio di energia dalla mia mano, io
puntai con decisione il mio sguardo verso l’obiettivo e usai
una tecnica molto
usata dai guerrieri provenienti da Namecc…
… due laser di KI,
originati dai miei occhi!
“NO! MALEDETTO!
NOOOOOOOOOOO…”
Quei
colpi, a differenza di quello che avevo precedentemente
caricato, erano molto più veloci e precisi. Entrambi avevano
raggiunto ALFA
Simon, più precisamente il braccio che stringeva la gola di
Ayumi. Tutti i tendini
del suo polso vennero trapassati, costringendo il nostro nemico a
liberare la
piccola bambina che, ripresasi dalla mancanza d’aria, gli
sferrò un calcio
vendicativo. L’adulto terrestre accusò il colpo
non reagendo in tempo e
precipitando verso il suolo, a qualche centinaio di metri di distanza.
Prontamente,
mi ero tele-trasportato via dalla marmaglia di
guerrieri che puntavano alla mia testa, e raggiunsi la piccola Ayumi
mettendomi
davanti a lei e scompigliandole i capelli soddisfatto. Si era ripresa
al volo,
grazie alle sue intrinseche capacità.
Quando
i guerrieri di Conton City provarono a raggiungermi
nuovamente, fu proprio la piccola terrestre che prese le mie difese,
urlando
con rabbia a tutti loro.
“SIETE DEGLI IMBECILLI!
CELL E’ UN VOSTRO ALLEATO E STA CERCANDO DI SALVARVI, RAZZA
DI INGRATI CHE NON
SIETE ALTRO!”
Tutti
quanti fermarono il loro moto, restando a bocca
spalancata per il modo in cui la piccola si era rivolta a loro,
incapaci di
ribattere a quanto stesse continuando a urlargli contro.
“NON VEDETE CHE STO
BENE!? LUI NON E’ PIU’ QUELLO DI UN TEMPO! NON SOLO
HA STESO E BASTA I VOSTRI
COMPAGNI, MA SI E’ RIFIUTATO DI UCCIDERMI PUR SAPENDO CHE
SONO IMMORTALE!
POSSIBILE CHE QUESTO NON VI BASTI A FIDARVI DI LUI?!”
Quello
che avrei visto quel giorno, lo ammetto, non me lo
sarei mai scordato per il resto della mia vita. Ormai convinti dalle
parole di
Ayumi, tutti avevano deciso di superarmi, portandosi di fronte a un
divertito
ALFA Simon, il quale si era velocemente ripreso dal debole colpo della
mia
piccola compagna di battaglia, oltre che mia nuova amica.
“Devo proprio ammetterlo,
Cell… questa volta mi hai davvero sorpreso”
dichiarò ALFA Simon, più tranquillo che mai
“Hai deciso di sprecare il tuo unico
colpo libero per liberare la tua
nuova amica, piuttosto che salvare questa città
così sacra e importante. Potrei
ancora usare i poteri della mia bacchetta, e tutti loro…”
“… quale
bacchetta, coglione? Quella che ho distrutto un minuto fa?”
Stranito,
il giovane terrestre puntò lo sguardo verso il
palmo col quale teneva, inconsapevolmente, ciò che restava
di quel bastoncino
tanto potente, ma ormai inutilizzabile.
Per la prima volta da
quando l’avevo conosciuto, quell’uomo venne colto
da uno shock improvviso, che
non gli permise di collegare al volo quanto fosse realmente accaduto.
“Ma… impossibile… ma come…?”
Quell’imbecille
non si era minimamente reso conto di quanto
fosse accaduto. Era caduto preda del tranello che io e Ayumi gli
avevamo
preparato.
“Non ho mai puntato alla
mia amica” spiegai a tutti i presenti,
i quali erano stati tratti in inganno assieme al nostro nemico
“Io ho colpito solo la
bacchetta… quel farabutto
è stato beffato da una
semplice Illusione! Non vedi che il tuo polso è ancora tutto
intero?”
“Un’ill…
illusione?” continuò a non
comprendere ALFA Simon, con
la bacchetta spezzata che continuava a tremargli nella mano.
“Esattamente… un
Gen-Jutsu che vi ha spinto
a credere che, quel colpo, fosse diretto solo a me!”
[Archangel
– BEST OST IN THE WORLD]
La
bacchetta di Sambuco cadde dalle mani del suo ultimo
utilizzatore, rimbalzando per terra fino a fermare il suo moto in
maniera
definitiva. Gli occhi di ALFA Simon cominciarono a comprendere cosa
fosse
realmente accaduto e puntarono in direzione della piccola Ayumi
Yoshida, le cui
iridi avevano improvvisamente cambiato colore. Ora erano rosse, e
attorno alla
pupilla stavano vorticando tre tomoe.
Quell’occhio
avevo imparato a conoscerlo il giorno prima,
quando Ayumi mi aveva spiegato cosa fosse, grazie anche
all’aiuto della sua
seconda anima.
Era stato uno shock,
per me, scoprire che quella bambina non fosse altro che il frutto di un
esperimento folle condotto da un pazzo shinobi, o meglio conosciuto
come ninja,
di nome Orochimaru. Dentro al suo corpo, infatti, circolava il genoma
di dieci
pericolosissimi guerrieri, le cui capacità erano a dir poco
incredibili.
Scoprire che, il giorno in cui l’avevo assorbita, lei mi
avesse intrappolato in
un Gen-Jutsu per celarmi l’esatto opposto, fu sconvolgente.
Scoprire che, a
causa delle sue capacità, lei non potesse morire in alcun
modo, che potesse
possedere più Cuori contemporaneamente, che fosse in grado
di trasformarsi in
un pesce-squalo quando entrava in acqua, o che sapesse recuperare
informazioni
semplicemente comunicando con le piante…
… queste e tantissime
altre capacità che la rendevano molto simile a quello che
ero io.
Anche lei era il
risultato di un esperimento, come me. Anche lei era stata creata con lo
scopo
di distruggere tutto ciò che le capitava a tiro. Allora
perché era diventata
così, invece di seguire la strada
dell’Oscurità?
Semplice… qualcuno
aveva avuto il coraggio di conoscerla e di seguirla, insegnandole cose
come
l’amore o la fiducia, le stesse emozioni che la bambina aveva
provato a farmi
comprendere.
ALFA
Simon aveva sbagliato in toto.
Se
io non ero nient’altro che un’androide privo di
cuore,
anche Ayumi sarebbe dovuto esserlo, e mi rifiutavo di credere a una
cosa del
genere.
Lei
non era un semplice cyborg, ma una bambina che aveva
avuto la forza di superare tutte le avversità, facendosi
riconoscere come
guerriera da uno dei miei più grandi nemici, Son Goku, che
l’aveva voluta come
sua allieva.
Androide… umano…
… potevo essere sia
l’una che l’altra cosa, ma non mi sarebbe
più importato di nulla.
Io ero semplicemente
Cell…
… e avrei combattuto
contro i miei nemici, come avevo sempre fatto, con la consapevolezza di
chi era
ormai in grado di capire cosa significasse la parola vita o
libertà.
Io avevo un Cuore, e
l’avrei usato fino all’ultimo grammo della sua
energia contro quel pezzo di
merda di ALFA Simon, anche a costo di cambiare per sempre la mia vita.
“SEI SPACCIATO, FIGLIO DI
PUTTANA!” urlai al mio nemico evocando
dal nulla, tra le mie mani, un Key-Blade, pronto a spaccare la faccia
di ALFA
Simon che rimase paralizzato per lo shock quando vide la mia nuova arma
“ITACHI!
PRENDI IL POSTO DI AYUMI… E DAMMI UNA MANO!”
“Con
molto piacere…”
esclamò la piccola, con un
tono completamente diverso dal solito, molto più freddo e
minaccioso,
inglobando il suo corpo all’interno di una gigantesca
armatura di quell’energia
che, avevo imparato, si chiamasse Chackra.
Io
e la mia compagna di battaglia eravamo pronti a spaccare
il culo di quell’imbecille!
***
Dimensione
GAMMA – Castello Reale
Nello
stesso momento…
LILITH
[Continuazione
– Archangel – BEST OST IN THE WORLD]
“Davvero non riesci a
trovare alcuna traccia di Cell?!”
“Ci sto provando! La
sua aura e quella di Ayumi sono come sparite!”
Io,
GAMMA Hinode e tutti gli altri presenti ci trovavamo
nella Sala del Trono. Quando la figlia di Malefica aveva annunciato
l’arrivo di
una forza sconosciuta, io mi ero incaricata di chiamare tutti i
presenti e di
portarli lì, mentre sua madre aveva eretto una speciale
barriera attorno al castello.
Gli
unici assenti, ci eravamo resi conto, erano Cell e
Ayumi, i quali erano andati a fronteggiare la grave minaccia.
“Sono stata una
stupida” cominciò a pentirsi GAMMA
Hinode, in preda alla frustrazione “Avrei
dovuto immaginarmelo che un Demone Puro potesse portarsi dietro altri
nemici,
grazie al suo corpo!”
“Basta, Hinode!”
la rimproverò tuttavia Malefica, affermando “Cell era pienamente
consapevole
di ciò che stesse per compiere, e quella bambina
è tutto tranne che una
stupida! Se sono andati lì, è perché
l’androide si è reso conto subito della
grave minaccia e ha cercato di separare le forze del nemico!”
“Ma Ayumi…”
provò a insistere Eraser Head, prima che la
temutissima strega lo fermasse con un cenno del capo.
“… quella non è una
ragazzina normale. Nel suo DNA, circolano i genomi di dieci tra i
più temuti
guerrieri provenienti dalla Dimensione ALFA. E’
stata protetta fin dal giorno in cui è nata da molti dei
suoi
compagni, e verrà protetta anche da Cell!”
“Esattamente!”
confermò GAMMA Hinode, fulminando con lo sguardo tutti i
presenti “Se,
invece di lamentarvi di lui, aveste provato a conoscerlo
meglio…”
“ORA BASTA!”
A
urlare, con nostra grande sorpresa, era stata BETA
Cristal, la quale aveva poggiato una mano sulla spalla della mia
compagna di battaglia,
cercando di placare gli animi tesi.
“Non serve a nulla
litigare, adesso. Se loro pensano che Ayumi sia al sicuro con Cell,
allora non
ci resta che fidarci di loro. Ora come ora, l’unica cosa a
cui dobbiamo pensare
è rintracciare il nemico che si trova vicino a noi!”
La
principessa del regno di Hearts aveva ragione. Avevo
riconosciuto all’istante le due aure che erano atterrate su
quel pianeta. Si
trattavano di ALFA Simon (la cui energia spirituale era scomparsa
assieme a
quella di Cell e Ayumi) e di Pride, il quale aveva azzerato la sua aura
pochi
secondi dopo quella del suo alleato.
Ergo, avremmo dovuto,
con tutta probabilità, vedercela con il mio vecchio compagno.
Pride
era il secondo Deadly Sins più potente. Il suo potere
gli permetteva di disintegrare tutto ciò che inglobava nella
sua immensa aura. Nonostante
io fossi immensamente più potente di lui, non sapevo quanto
potere potesse
avergli donato il Sommo Sacerdote. Se, come temevo, aveva reso Pride e
Sloth
forti quanto me, o peggio, se li avesse resi capaci del Risveglio, non
potevo
avvicinarmi a nessuno dei due perché sarei potuta cadere
vittima dei loro
poteri.
Al
contrario, se Pride era rimasto quello che conoscevo, un
guerriero in grado di usare la magia Bianca era perfettamente in grado
di
contrastarne i poteri di polverizzazione. Ci bastava proteggerci con
una
barriera, e non avremmo più subito alcun danno. La persona
più indicata per
combattere contro di lui era BETA Cristal, colei che possedeva il
Key-Blade
Originale, la custode ufficiale della Spada di Narnia, Fiamma della
Speranza.
Avremmo dovuto sostenerla, ovviamente, dato che non aveva la stessa
potenza di
Pride, ma essendo quest’ultimo completamente solo, potevamo
tranquillamente
sconfiggerlo…
… tuttavia, più tempo
perdevamo, meno possibilità avevamo di coglierlo alla
sprovvista!
Non
solo. Se non eravamo in grado di trovare Cell e Ayumi,
avremmo potuto ritrovarci in una situazione di svantaggio. ALFA Simon
sarebbe
potuto tornare da un momento all’altro…
… e, a quel punto, per
noi non ci sarebbe stata alcuna speranza.
“Cos… ANCORA? MA
CHE DIAVOLO STA SUCCEDENDO?!”
Altri
fulmini illuminarono il cielo in lontananza. Se ne
sentivano una decina, segno che tanti nemici stavano atterrando sul
nostro
pianeta.
Quelle
aure, tuttavia, le conoscevo alla perfezione. Non
erano, per caso…
“… un
attimo… ma questa è…”
“… SONO LE AURE
DEI NOSTRI AMICI!”
***
Dimensione
GAMMA
Nello
stesso momento…
ALFA KAIRI
[Soundtrack
7 – DRAGON BALL Z]
L’atterraggio
su quel pianeta si rivelò molto tranquillo, e tutti
noi conservammo le capsule contenenti le nostre navicelle
spazio-temporali. Pensavo
che non fossimo stati scoperti, fino a quando non sentii tutti quei
fulmini
cadere in lontananza. Gabor aveva insegnato a tutti noi, dal primo
all’ultimo, come
riconoscere le tracce di Magia, sia bianca che oscura, e su quel
pianeta ve
n’erano a migliaia, di ogni genere.
Quei
lampi erano un esempio lampante. Strano sentirli o
vederli quando il cielo era così limpido e azzurro, senza
alcuna traccia di
nuvole.
“Quindici… sedici…”
Altri
tre fulmini, caddero successivamente alle
dichiarazioni d BETA Kairi, prima che il silenzio cadesse nuovamente
all’interno di quella foresta.
Diciannove lampi in
tutto.
“Quelli erano
segnalatori!” comprese BETA Sora, visibilmente
preoccupato “Significa
che siamo già stati scoperti!”
“Poco male!”
dichiarai io, soddisfatta “Significa che ci raggiungeranno
loro!”
“Ha detto bene, sua maestà!”
Allarmata, mi voltai
alle mie spalle ma non c’era nessuno. Chi aveva parlato?
Prima
che potessi scoprire cosa stesse succedendo, tutti
quanti fummo tele-trasportati da un’altra parte. Ci trovavamo
all’interno di un
castello in rovina, a giudicare dallo sfarzo dei mobili ma anche dagli
enormi
squarci sulle mura.
“Ma… ma questa
non è la Sala del Trono, mamma?”
domandò BETA
Emerald a sua madre, la quale però stava tremando per
l’emozione.
[I
Have Seen Much - NARUTO]
Davanti
a noi, infatti, vi stavano tantissime persone che
conoscevamo. Una, in particolare, aveva fatto commuovere la mia
alter-ego,
perché si trattava della sua cara figlia.
“Cri-Cristal…”
L’intera
famiglia si strinse in un caloroso abbraccio, e
tutti e tre cominciarono a piangere per la gioia. Sia Emerald che la
regina
della Dimensione BETA avevano temuto il peggio per la loro parente, e
ora che
l’avevano vista sana e salva, le loro paure si erano dissolte
del tutto.
“HIRO! GOTEN!”
“GOGO!”
“CAULIFLA! SEI SALVA!”
“RAGAZZI! SIETE TUTTI
E DUE VIVI!”
“AIZAWA-SENSEI!”
Chi
pensava di aver visto la morte dei propri compagni, alla
fine, era riuscito a riabbracciarli e a commuovere tutti gli altri.
Anche io,
la responsabile della separazione di BETA Cristal dalla sua famiglia,
mi gettai
tra le braccia della ragazza, singhiozzando e piangendo come una
fontana.
“Mi… mi dispiace,
Cristal… è tutta colpa mia…”
“No. Sono stata io a
reagire male” ammise la giovane, con
sincerità, sciogliendosi dal nostro
abbraccio e dichiarando “Tu volevi
soltanto aiutarmi, mentre io ti ho urlato parole orrende, che non
pensavo
affatto. Volevo sembrare forte e
spavalda come mio padre, ma invece ho finito solo per complicarvi
ulteriormente
la vita. Lui mi avrebbe tirato un ceffone, davanti al mio
comportamento, e
stavolta me lo sarei meritato tutto. Non importa se le mie
origini sono
diverse da quelle che credevo…”
Detto
ciò, lei si voltò verso la sua madre adottiva e
verso
BETA Emerald, affermando con orgoglio.
“… sono onorata di
essere tua figlia adottiva, mamma, e lo sono ancor più che
tu sia il mio
fratellastro, Emerald. Se sono quella che sono oggi, il merito
è anche vostro!”
Commossi
e grati che lei non fosse arrabbiata con loro,
entrambi si gettarono nuovamente sopra Cristal, ricominciando a
piangere.
Quella
ragazza aveva affrontato, in un solo mese, così tanti
problemi e sfide, e si era dimostrata una degna principessa, in grado
di
superare ogni avversità senza lasciarsi sopraffare
totalmente dalle sue
emozioni ma, soprattutto, riuscendo a comprendere e farsi perdonare da
tutti
gli errori che aveva commesso.
Sia
BETA Emerald che BETA Cristal sarebbero diventate
persone importanti e amate, nel loro regno…
… sempre se,
ovviamente, fossimo stati in grado di vincere quella guerra
apocalittica.
“A proposito!”
affermò BETA Sora, con un ghigno divertito, puntando lo
sguardo verso GAMMA
Hinode e dichiarando “Abbiamo
scoperto che voi due…”
Riku,
presagendo una figuraccia del mio ex ragazzo, fece in
tempo a tirargli una gomitata sulle costole, ma il rossore della figlia
di
Malefica e di quella di BETA Kairi lasciava presagire il tutto. Grazie
a Dio,
io e i miei sudditi avevamo anticipato una loro possibile relazione
amorosa a
entrambi, ma nonostante ciò sia la regina che BETA Emerald
erano a bocca aperta
davanti alla rivelazione di Sora.
Tuttavia non erano
orripilati, quanto stupiti e meravigliati. Quando la giovane
adolescente, con
un cenno impaurito del capo, confermò il tutto, i due
compresero che la ragazza
fosse seriamente affezionata alla figlia di Malefica che, con sua
grandissima
sorpresa, venne invitata dal fratello di Cristal a unirsi a loro.
Solo
a quel punto, davanti agli occhi soddisfatti di BETA
Sora, che compresi le sue intenzioni. GAMMA Hinode venne letteralmente
travolta
dalle sue emozioni e cominciò a versare fiumi di lacrime,
che non accennarono a
fermarsi rigandole e solcandole il viso. Quelli non erano solo pianti
di gioia.
In quelle sensazioni, io riuscivo a percepire tutto il dolore che la
figlia di
Malefica avesse provato, in quegli anni, tutta la sua solitudine e la
sua
impotenza nei confronti del dominio incontrastato del Sommo Sacerdote.
“Sono felice che tutti voi
vi siate riuniti… ma questo non è il momento
adatto per adagiarsi sugli allori”
[Pain’s
Theme - NARUTO]
Avrei
riconosciuto quella voce tra mille. Lei era una delle
cause per cui la mia prima vita era stata distrutta per sempre. Assieme
ad ALFA
Glacial, lei aveva cancellato ogni traccia della me adolescente,
umiliandomi e
straziandomi l’anima.
Con
un leggero tremore, ma con la consapevolezza che non mi
sarei potuta tirare indietro da tutto questo, mi voltai verso di lei.
Nonostante avesse preso il possesso del corpo di Ai, riuscivo a
intravedere il
suo sguardo arcigno e malefico sul volto della bellissima bambina.
Avevo
nuovamente di fronte Malefica, anche se appartenente a
un’altra dimensione.
“Non perdiamoci in
chiacchiere… credo di sapere cosa siete venuti a fare,
qui” mi lesse nel pensiero lei, mentre
tutti gli altri si erano portati
rispettosamente dietro di noi per assistere, senza interromperci, al
nostro
dialogo “A dire il vero, sono
altrettanto curiosa di capire cosa possa esserci dentro questo scrigno”
“Allora non ci sarà
bisogno di aggiungere altro”
Prontamente,
misi una mano nella mia tasca ed estrassi lo
Scrigno appartenuto al Sommo Sacerdote, ma Malefica si
rifiutò di toccarlo.
“Non così in
fretta, sua maestà” mi disse
la strega, con
fermezza e decisione “Le mie due
alleate
mi hanno anticipato che vogliono stipulare… un
accordo… in base al quale
valuteremo se darvi una mano oppure no!”
“COS… NON E’ GIUSTO!”
protestò BETA Sora, ma io lo interruppi bruscamente con un
cenno della mano.
Me
lo sarei dovuto immaginare. Ero certa che quella megera,
Lilith e GAMMA Hinode non avrebbero ceduto così facilmente
alle nostre pretese.
“D’accordo.
Ascolterò le vostre richieste”
Malefica,
soddisfatta, si indicò la schiena, affermando.
“Perfetto. Noi tre, Cell
compreso, saremo pronti a darvi una grossa mano
per sconfiggere il Sommo Sacerdote, oltre ad aprirvi questo Scrigno
Segreto.
Tuttavia, ognuno di noi vuole delle garanzie… e la prima, la
più semplice,
consiste nello sciogliere la Maledizione che ha annichilito gran parte
dei miei
poteri. In questo modo, potrò riottenere la mia bacchetta e
le mie ali,
tornando ad essere una fata in tutto e per tutto”
In
effetti, quella era la richiesta più banale di tutte. Ero
venuta a conoscenza di questa maledizione molto tempo fa, quando
affrontai
Malefica per la prima volta. Non osavo immaginare quanto potere potesse
riottenere, in quel modo, ma se fosse stato sfruttato per sconfiggere
il Sommo
Sacerdote, questa richiesta avrebbe potuto giovare a entrambe le
fazioni.
Prontamente,
puntai Fatalità verso il petto della donna, dal
cui piccolo corpo venne momentaneamente estratto il suo Cuore, colmo di
oscurità, i cui poteri venivano paralizzati da un sigillo a
catena, con
lucchetto bello in vista.
“Kairi…”
“Non abbiamo altra
scelta, al momento” affermai a BETA Riku, con
sincerità “Abbiamo
bisogno di sapere cosa c’è in
questo scrigno!”
Attivai
il potere di Fatalità sul lucchetto di quel Cuore,
liberandolo dalla sua prigionia. In ben che non si dica,
l’aura di Malefica
schizzò alle stelle, come non lo era mai stata in tutto il
tempo che l’avevo
conosciuta. Era a dir poco impressionante. Se quella strega, anni fa,
ci avesse
affrontato con il massimo dei suoi poteri, avrebbe potuto sconfiggerci
con
estrema facilità.
Malefica
si inarcò in avanti, gemendo e soffrendo come non
mai. Colta da un’improvvisa empatia nei suoi confronti,
provai ad avvicinarmi a
lei, ma un ennesimo sbalzo d’aura costrinse tutti a fare un
passo indietro.
Improvvisamente, il suo kimono si strappò lungo la schiena,
e due immense ali
si mostrarono in tutta la loro maestosità, trascinando tutta
l’oscurità,
presente nel Cuore della strega, sopra di esse e macchiandole
irrimediabilmente
di nero, come quelle dei corvi.
Solo a quel punto, la
strega fu in grado di recuperare il pieno controllo, evocando una
piccola
bacchetta dalle sue mani.
Grazie
a Gandalf che, negli ultimi anni della sua vita, si
era prodigato nell’indottrinarmi nell’arte della
politica, dell’economia, della
battaglia e, in particolare della magia, fui in grado di intuire al
volo le
proprietà di quella piccola e minuscola bacchetta.
Legno di noce, nove
centimetri e tre quarti, piuttosto rigida, corda di cuore di drago.
Chissà
perché, ma non mi aspettavo bacchetta più adatta
in
possesso di quella donna.
“Era da anni che
aspettavo questo giorno…” ammise la
strega, quasi senza fiato, indicando le
sue ali “Esse
sono in grado di assorbire l’oscurità presente nel
mio Cuore… e di
estirparlo per sempre. Re Stefano, conscio di ciò, e sapendo
che avrei fatto di
tutto per smascherare il suo tradimento nei miei confronti, aveva
deciso di
strapparmele e di sigillare i miei poteri rigenerativi con la
Maledizione che
tu, Kairi, hai liberato, impostami a causa di un sigillo donatogli da
Xehanort
in persona…”
“… ma allora perché non
hai provato a chiedere aiuto?” domandò
BETA Kairi, confusa.
Fu
GAMMA Hinode, tuttavia, a risponderle.
“Perché le Fate
che si innamorano di un mortale cessano di ottenere
aiuti da parte delle prime.
E’
avvenuta la stessa cosa per la Malefica della mia epoca…”
“… e, non potendo più
liberarmi della mia oscurità, il mio cuore ne venne
corroso…” confermò BETA
Malefica, ammettendo “…
non vado fiera di
ciò che ho fatto, ma questo non significa che io non rifarei
le un mie scelte.
Io volevo vendetta nei confronti di quel traditore
infingardo… e quale miglior modo,
se non maledire la
sua unica figlia, esattamente come aveva fatto lui con me?”
Riuscivo
a capirla, perché la sua versione ALFA, poco prima
di morire, mi aveva fatto assistere al suo passato e mi aveva fatto
provare
tutte le sue stesse sensazioni.
“Quindi, la tua
Oscurità…” comprese
al volo BETA Sora,
indicandole le ali.
“… esattamente. Le
piume nere cadranno man mano, sostituite da quelle bianche, e
l’oscurità dentro
di me svanirà, facendomi tornare ad essere una fata
dall’Anima Candida. Ora,
però, non perdiamoci nuovamente in
chiacchiere!” dichiarò senza
mezzi termini la ormai ex-strega, tornando
a rivolgersi a me “La seconda
richiesta
riguarda le due Hinode, quelle della Dimensione ALFA e quella della
Dimensione
GAMMA. Quando questa guerra sarà
finita,
voglio che voi le proteggiate, anche a costo della vostra vita!”
“Non ho alcun
problema ad accettare questa richiesta… lo avremmo fatto
comunque!” la
rassicurai io, voltandomi nuovamente verso GAMMA Hinode i cui occhi, da
ambrati, erano tornati del suo colore naturale.
Anche il suo cuore si
stava colmando nuovamente di luce.
In
quanto ad ALFA Hinode, ero pronta a combattere con tutte
le mie forze, pur di riabbracciarla di nuovo.
“La terza, e penultima
richiesta, viene da me” si aggiunse Lilith,
puntando il petto verso di se,
e ammettendo “Alla fine di questa
guerra, io potrei morire per mano di Zero… voglio la vostra
parola che, se ciò
dovesse accadere, la mia anima non verrà cancellata e che
quella di Clarice ritornerà
in vita, per stare con Hiroshi!”
“D’accordo. Accetto
anche questa richiesta… ma ne
manca
ancora una, dico bene?” dissi io,
consapevole che quell’ultima sarebbe
stata la più difficile da accettare.
BETA
Malefica confermò le mie supposizioni, andando dritta
al sodo.
[Prophet
+ Crimson Flames - NARUTO]
“L’ultima richiesta
che vi faremo… è che Cell, terminata questa
guerra, diventi ufficialmente il
nostro Dio Supremo!”
“CO-COSA?!
SCORDATEVELO!” affermò BETA Trunks,
visibilmente inferocito “AVETE IDEA
DI QUANTO SIA STRON…”
“Accetto!”
Tutti
si voltarono verso di me, sconvolti dalla facilità con
la quale avevo deciso di acconsentire a quella richiesta.
Temevo
molto peggio, da parte loro. Avere Cell come Dio
Supremo era il minore dei nostri mali. Era malvagio, ma non puntava a
un
apocalisse. In questo, dovevo dargliene atto, l’androide era
molto più saggio e
calcolatore rispetto ai nostri reali nemici.
Avrei
preferito mille volte di più uno come lui, al comando,
che un mostro senza pietà come il Sommo Sacerdote. Quando
seppi cosa avesse
fatto alla povera Asia, scoperta compiuta con l’aiuto delle
copie distrutte di
Ub e Momo, mi era ribollito il sangue nelle vene.
La giovane ragazza,
inoltre, ci aveva mandato un messaggio criptico, grazie ai movimenti
delle sue
palpebre, e grazie a questi avevamo ideato una strategia da attuare
contro il
Sommo Sacerdote per fargli perdere tempo.
“Non preoccupatevi per
Cell” ci rassicurò comunque GAMMA
Hinode, condividendo un suo pensiero “Non
so il motivo, ma da quando sta legando con Ayumi, credo che stia
cambiando in
meglio…”
Chi
conosceva la bambina, davanti a quelle parole, cominciò
a sorridere con gioia.
“…
già… Ayumi è incredibile, in questo!”
ammise Ub, sinceramente
“Se non fosse stato per lei e per
gli
altri membri dei Detective Boys, Shinichi e Ai avrebbero mai avuto la
forza per
andare avanti e lottare. A proposito!
Dove sta? Se ho capito bene, anche lei è…”
“UN MOMENTO! CAZZO!
DOBBIAMO RITROVARLI!”
“Non ho interrotto le
ricerche!” Lilith
tranquillizzò BETA
Cristal, la quale era andata nel panico “Ma
non riesco comunque a intercettarli! Deve essere finito in qualche
dimensione
che non possiamo raggiungere!”
“Scusate… cosa
sta succedendo?” domandai io,
capendo stesse succedendo qualcosa di grave.
In
pochissimi secondi, GAMMA Hinode cominciò a spiegarci
tutto quello che era avvenuto prima del nostro arrivo, allarmandoci
ulteriormente.
“Cazzo… ci
anticipano sempre!” dichiarò,
frustrato, il giovane Goten “E’ come se conoscessero le nostre mosse
in
anticipo!”
“Stavolta, però, si
sono ingannati con le loro stesse mosse!” affermai
io, convinta delle mie
parole “Se davvero intendono
affrontarci
a viso aperto, sono costretti a giocare in soli tre campi di battaglia,
ovvero
su questo pianeta…”
“… sul pianeta
dei due Zeno…” mi
seguì a ruota GoGo.
“… MA CERTO!
CONTON CITY!” comprese al volo Hiro,
battendo un
pugno sulla sua mano “Il
Sommo Sacerdote vuole tornare ad essere
un mortale, giusto? Allora, se non può usare il potere di
Eri per regredire la
sua Anima…”
“… userà quello di Chronoa!”
intuii subito Lilith, preoccupata a morte “Ora capisco perché non riuscivo a
rintracciarlo! Io non posso raggiungere quel posto!”
“Voi no… ma noi sì!”
Prontamente
BETA Sora e BETA Riku avevano deciso di
affiancarmi, con tranquillità.
“Noi possiamo aiutarvi a
rintracciare quel posto, oltre a farvelo
raggiungere!” confermò il mio
amico dai capelli argentati, rivelandoci
“Non solo… questo
permetterà, a qualcuno di noi, di viaggiare molto
rapidamente da una dimensione all’altra!”
“Ehm… di cosa
parl… UN MOMENTO! DOVE DIAVOLO AVETE PRESO QUEGLI ANELLI?!”
Ghignando
soddisfatto, BETA Riku mostrò a Vefuniel due
anelli che lui portava al dito, di colore verde e giallo. Lo trovai
subito
strano, perché il mio amico indossava anche dei guanti.
No.
Un attimo. Quegli anelli non erano simili a quelli di…
… sorrisi anche io,
davanti alla rivelazione di quei due scaltri dei miei amici.
“Quelli che vedete
sono anelli molto particolari, perché sono stati creati
grazie a una
particolarissima sabbia, proveniente da una zona molto vicina a Conton
City! Con quello giallo, noi possiamo
facilmente
tornare nella Dimensione dove si trova la città del tempo,
mentre con il verde
possiamo tranquillamente raggiungerne altri!”
“… E’ PERFETTO!”
dichiarò Flame, soddisfatta “Se tutti noi avessimo un paio di quegli
anelli, potremmo cogliere il nostro nemico alla sprovvista!”
“Noi, però, non li
abbiamo” smorzò gli animi Junion, con
delusione “Solo
due persone potrebbero
raggiungere Conton City, al momento…”
“… perciò…”
capii
al volo Clairy, insoddisfatta “Dobbiamo scegliere chi far raggiungere
Conton City!”
“Non sarà necessario!”
Improvvisamente,
su ciascuna delle nostre mano destre,
apparì un guanto, mentre sull’indice e
sull’anulare vennero infilati una copia
di quegli anelli, uno verde e uno giallo.
A
compiere quell’impresa era stata BETA Malefica.
“Ora, chiunque lo
desideri, può raggiungere Cell e Ayumi, aiutandoli nella
battaglia contro ALFA
Simon” ci disse lei, con divertimento di fronte ai
nostri sguardi increduli
e sconvolti, mentre afferrò lo Scrigno Segreto dalle mie
mani “A questo ci penserò
io. Potrei metterci un
po’, perciò vedete di difendermi
egregiamente… e preparatevi alla
battaglia! Lui è già qui!”
“Un momento… parli di
Pri…”
Quando
BETA Shiro si sentì toccare la spalla destra,
pensò
si trattasse di un amico. Non si era reso conto, al contrario nostro,
di essere
finito nella morsa mortale di Pride, il quale si era portato tra di noi
senza
che ce ne rendessimo conto.
“GOM GOM PISTOL SHOT!”
“NO! NON FARLO,
FLAM…”
Avvenne
tutto nel giro di pochi secondi. Quando il pugno di
Flame sfiorò la guancia del nostro nemico, la mano della mia
amica cominciò a
polverizzarsi lentamente, e lo stesso avvenne per la spalla di BETA
Shiro.
Tutti
noi provammo a intervenire, ma fu troppo tardi.
Con
l’orrore che si impossessava del suo viso, entrambi si
voltarono verso di noi, verso i loro più cari
amici…
“… no… a…
aiut…”
Queste
furono le ultime parole della mia migliore amica, prima
che del loro corpo non restasse più nulla.
Monkey Portgas. D. Flame
e BETA Shiro Yamanaka erano stati appena uccisi.
***
GAMMA HINODE
[The
Scarlett Letter - NARUTO]
“No… non è
possibile…
non può essere…”
Come
era potuta succedere una tragedia simile? Come avevamo
fatto a non renderci conto della presenza di Pride?
L’orrore
si era impossessato dei nostri cuori, mentre tutti
quanti i nostri nuovi compagni si erano portati davanti a Malefica,
pronti a
combattere.
In
quanto ad ALFA Kairi, vedere cancellata la sua migliore
amica davanti agli occhi…
… la sua rabbia era
più che visibile.
“Tu… lurido…”
“Se ci tieni tanto a
raggiungere i tuoi amici…”
affermò il
demone puro, con fermezza “… perché non provi a
combattere contro
Pride? Ci metterà meno di un secondo a farteli incontrare!”
La
donna venne fermata in tempo da Junion e Clairy, gli
unici che potessero capirla ma anche i due guerrieri con più
sale in zucca di
tutti gli altri. Attorno a noi, infatti, era stata eretta una barriera
di
Chackra che aveva impedito a tutti di essere cancellati
completamente…
… a differenza, purtroppo,
dell’intero castello nel quale avevamo abitato in quei
giorni, che venne
completamente polverizzato dal suo potere. Grazie a Dio, anche il
bozzolo
contenente il bambino di BETA Chi era stato incluso nella protezione, e
perciò
non subì alcun danno.
Eravamo
riusciti a proteggerci, anche se per poco, ma se
avessimo disattivato quella barriera per noi sarebbe stata la fine.
ALFA
Kairi, più inferocita che mai, cercò nuovamente
di
attaccare il mostro, ma stavolta fu Lilith a fermarla con il suo corpo
da majin,
avvolgendola attorno a una delle sue braccia.
“LIBERAMI SUBITO,
LILITH! QUEL FARABUTTO DEVE…”
“No. Nemmeno io posso
avvicinarmi al mio vecchio compagno, non ora che
il suo potere è stato amplificato dal Sommo Sacerdote”
confermò la
regina dei demoni, confermando le mie paure.
Come
avevamo temuto, l’angelo aveva previsto anche tutto
questo, e perciò aveva potenziato i due Deadly Sins
rimanenti per non farsi
cogliere impreparato. Riuscivo a percepire l’immensa aura di
quel mostro anche
all’interno della nostra protezione.
Forse
non era forte quanto Lilith al cento per cento delle
sue forze, ma quel bastardo poteva facilmente cancellare ogni traccia
di Majin
dentro al corpo della sua ex-compagna e nostra alleata.
Se
il guscio protettivo della regina dei demoni fosse stato
polverizzato, tutti i nostri sforzi per potenziarla sarebbero stati
inutili. E
se una come Lilith non poteva contrastare i suoi poteri, di certo non
lo poteva
fare ALFA Kairi. Se quella Maestra del Key-Blade avesse messo anche
solo
un’unghia fuori da quella barriera, per lei era la fine.
“Kairi… calmati!”
gli ordinò il ciclope, visibilmente scosso
dalla morte di una delle sue più care amiche “Anche io vorrei vendicarmi
di
lui, ma non possiamo attaccarlo a testa bassa. Flame e Shiro potranno
tornare
in vita! Non dimenticarlo!”
Troppo
scossa da quanto fosse avvenuto, la regina della
Dimensione ALFA crollò per terra dopo essere stata liberata
da Lilith, scossa
dai pianti e dal dolore. Il non essere riuscita a salvare la sua
migliore amica
era un peso orribile che avrebbe dovuto sopportare per il resto della
sua vita,
ma se avessimo vinto quella guerra, avremmo potuto riportare in vita
ogni
caduto.
“Come hai fatto a superare
le difese di questo castello?”
domandò BETA Malefica a quel mostro, il quale scosse deluso
il capo.
“I vostri poteri, con
Pride, non servono a nulla. Pride ha semplicemente
polverizzato il vostro incantesimo… con i suoi nuovi poteri,
niente può
impedirglielo”
Spalancai
scioccata gli occhi.
Per
tutti i Kami…
… nemmeno le barriere
magiche, adesso, avevano effetto sul suo potere?
“Pride è un
avversario che non può essere sconfitto da
chiunque… solo in
pochi possono permettersi di affrontarlo”
ci rivelò Lilith, capendo
anche “A
quanto pare, potrebbe distruggere anche questa barriera se
volesse…
ma allora perché non l’ha fatto?”
La
risposta, purtroppo per noi, era piuttosto semplice.
“Uno di noi due è il
suo obiettivo”
Ub,
preoccupato, ammise quella verità, preoccupando tutti i
loro compagni di battaglia.
“I nostri nemici sanno che,
dentro uno di noi, abbiamo Eri. Se ci
catturano entrambi, potrebbero ottenere il potere di cui il Sommo
Sacerdote
necessita” lo seguì a ruota
Momo, preoccupata “E’ un
vero guaio… il nostro gruppo si sarebbe dovuto occupare solo
dell’apertura dello scr…”
Inorridita,
la giovane si tappò la bocca, ma ormai il danno
era fatto.
“Quindi lo scrigno
del Sommo Sacerdote è in questo gruppo…”
comprese il demone puro,
orripilandoci “Questo
renderà la missione di Pride molto più semplice!”
Tutto
il gruppo della Dimensione ALFA incaricato di quella
missione, sbiancò davanti alle sue parole.
[Sasuke’s
Ninja Way - NARUTO]
“E per quanto riguarda i
poteri di Pride… sì! E’ vero! Avrebbe
potuto
polverizzarvi seduta stante, senza lasciare alcuna traccia della vostra
esistenza! Se non l’ha fatto, è per tre semplici
motivi” continuò a
sproloquiare il demone, alzando la mano ed elencando le sue scelte
“I primi due riguardano gli ordini
che gli
sono stati imposti dal suo nuovo signore… ovvero
rapire i due majin che hanno imprigionato la bambina e la principessa
dal Cuore
Puro che ha in dote il Key-Blade Originale, oltre a recuperare lo
Scrigno che
voi avete rubato!”
Cazzo.
Era un vero guaio. Nessuno di noi avrebbe potuto
sconfiggerlo, quindi?
Era questo che ci
stava anticipando quel mostro assassino?
“Hai parlato di una terza
motivazione…” si rese conto
Nori,
andando subito a rassicurare Ub e Momo, mentre io mi portai di fianco a
BETA
Cristal, in compagnia dei suoi familiari “… quale sarebbe, Pride?”
Il
ghigno di quel farabutto mi fece venire il voltastomaco.
Lui
e GAMMA Zamasu erano i principali responsabili della
fine del mio mondo. Era colpa di Pride se i due sovrani di Hearts,
compresi i
principi, morirono davanti ai miei occhi.
Lo volevo morto, più
di chiunque altro.
“Il terzo motivo… è
perché Pride non vuole obbedire agli ordini del Sommo
Sacerdote… non subito,
per essere precisi!”
Terrorizzati,
assistemmo alla caduta della nostra protezione
di Chackra, che si dissolse come se non fosse mai esistita sotto lo
sguardo
sbigottito di Junion e Clairy.
Nemmeno
le loro tecniche erano efficaci contro una creatura
simile.
“Anche Pride, deve
ammettere, è molto interessato al contenuto di quella
scatola!” ci rivelò lui,
lasciandoci completamente di stucco “Per
quale motivo, il Sommo Sacerdote non ne ha mai parlato con noi? Ben
sapendo che
saremmo stati pronti a sacrificarci per fargli ottenere il trono di Dio
Supremo, cosa c’è di segreto che il Sommo
Sacerdote non ha voluto rivelare a
Pride? Per questo, Pride
ha
deciso di prendere tempo con voi… e
vi
lascerà aprire quello Scrigno, prima di uccidervi e
riportarlo al suo legittimo
proprietario!”
La
rivelazione di Pride ci aveva colto alla sprovvista.
Questa
storia, improvvisamente, aveva cambiato tutte le
carte in tavola. Quindi nessuno, a parte il Sommo Sacerdote, sapeva il
contenuto di quella scatola? Molto strano, pensai. Perché
tenere nascosto ciò
ai suoi compagni?
Temeva che, quel
segreto, potesse far rivoltare contro di lui i suoi alleati?
Ora,
più che mai, dovevamo scoprire il contenuto di quel
piccolo scrigno.
“… e tiro a
indovinare…” comprese al volo mia madre,
ghignando perfidamente in faccia
al suo nemico “…
sapendo che solo noi possiamo aprire lo scrigno, hai deciso di darci
un tempo limite. Ho indovinato?”
“Un’ora! Pride vi
concederà un’ora di vita!”
confermò lui,
puntando un indice verso di noi “In quel lasso di tempo, voi dovrete
consegnargli Eri, BETA Cristal e lo Scrigno del Sommo Sacerdote,
rivelandogli
anche il contenuto dentro di esso. Se lo farete, Pride
risparmierà tutti gli altri…
altrimenti…”
“… ci ucciderà
tutti…”
capì al volo Vefuniel, mentre BETA Kairi e suo figlio
Emerald erano tutto
tranne che disposti ad accettare le condizioni del demone puro.
Quella
che ci aveva proposto Pride, tuttavia, era un’offerta
a dir poco irrinunciabile. Potevamo e dovevamo approfittarne per
riuscire a
vincere quella battaglia.
“D’accordo…
cosa ne pensi di aggiungere uno scambio, allora?”
proposi io, al demone puro, con decisione “Le regole sono semplici… se, entro
l’ora che
ci hai concesso, saremo in grado di aprire lo scrigno o comprendere
cosa ci sia
al suo interno, voi ci ridarete ALFA Hinode. In caso contrario, potrete
tenerla!”
“Capisco… ma
queste regole, Pride deve ammettere,
sono ancora a suo svantaggio per essere accettate”
mi interruppe subito
il mostro, puntualizzando “Pride non
scambierà la piccola ALFA Hinode con lo Scrigno…
ma potrebbe scambiarla con te!”
Anche
quell’offerta era molto interessante. Se quella guerra
sarebbe davvero finita nel giro di sole ventiquattr’ore,
riuscire a salvare la
mia alter-ego dalle grinfie dei nemici sarebbe stato essenziale per i
nostri
scopi. Lei, a differenza mia, conosceva il nostro destino, e poteva
suggerire
la strategia vincente a tutti noi.
“Non farlo”
Con
mia grandissima sorpresa, ALFA Kairi si alzò in piedi e
tornò di fronte a tutti noi. Stava cercando di reagire, ma
si vedeva che stava
soffrendo come non mai.
“Quel bastardo ci sta
ingannando. A lui non interessa portarti dal Sommo Sacerdote e non sei
più
utile a quell’angelo” dichiarò
la regina, puntando lo sguardo verso Pride “I
suoi ordini sono stati molto chiari… consegnargli Eri, BETA
Cristal e lo
Scrigno Segreto. Se avesse voluto proporci davvero uno scambio, il
Sommo
Sacerdote avrebbe potuto raggiungervi poco dopo il rapimento di ALFA
Hinode…”
No.
ALFA Kairi non stava ragionando con lucidità. Le sue
parole avrebbero avuto senso se e soltanto se il Sommo non si fosse mai
reso
conto della scomparsa dello Scrigno. Quello era stato il nostro primo
scacco al
re, una mossa così inaspettata da aver colto alla sprovvista
anche un nemico
scaltro come l’arcangelo supremo.
Perfino
i suoi alleati se ne erano resi conto, e Pride aveva
deciso di agire per conto suo. In quel momento, non stavamo trattando
con il
Sommo Sacerdote, ma solo con il demone puro della superbia.
Dovevamo
approfittarne.
“… e se anche
stesse dicendo la verità, cosa vi fa credere che il Sommo
Sacerdote accetti, senza alcuna protesta, di lasciare andare la piccola
Hinode?
D’altronde, lei non si trova qui con Pride. Giusto?”
Mi
rimangiai al volo ciò che avevo pensato su di lei. Questa
volta la regina della Dimensione ALFA ci aveva visto giusto. Quello
scambio
aveva senso se e solo se Pride avesse avuto, con se, la piccola
bambina. In
caso contrario, quella proposta andava a nostro svantaggio.
Fu
l’improvvisa risata esilarata e folle del membro dei
Deadly Sins a ghiacciarci sul posto. Qualcosa, infatti, stava
lentamente
fuoriuscendo dal suo petto scoperto, grazie alla sua metà
majin.
Era una testa che
tutti noi avevamo riconosciuto all’istante.
[Crimson
Blaze – BEST OST IN THE WORLD]
“Cosa… non
può essere…”
esclamò la regina della dimensione ALFA,
crollando nuovamente in ginocchio e cominciando a singhiozzare come una
bambina, in preda all’orrore.
Quel
viso apparteneva proprio ad ALFA Hinode, la quale si
trovava in stato semi-comatoso, provocato dall’assorbimento
nel corpo di Pride
il quale si rivolse nuovamente a noi, in particolare a Ub e Momo.
“VOI DUE! CHI
POSSIEDE IL CORPO DI ERI, ME LO MOSTRI IMMEDIATAMENTE! IN QUESTO MODO,
VI
POTRO’ SUGGERIRE LE MODALITA’ DELLO SCAMBIO!”
A
quel punto, io mi voltai verso i due majin, facendo loro
segno di ubbidire. Non avevamo altra scelta, purtroppo.
Ub,
con sguardo arrendevole, fu costretto a mostrare la
testa della povera Eri, anche lei incosciente, paralizzando per lo
shock anche
il povero Eraser Head il quale non sapeva che quella amorevole piccina
fosse
finita dentro al corpo del nostro compagno.
“Perfetto. La proposta
di Pride è questa! Lui farà entrare, dentro il
corpo del ragazzo di colore, la giovane
ALFA Hinode che non potrà uscire da lì in alcun
modo, fino al termine del tempo
stabilito. Quando l’ora sarà scoccata, se avrete
accettato anche le altre
condizioni io porterò via Eri, GAMMA Hinode, BETA Cristal e
lo Scrigno Segreto.
Se non obbedirete ai miei ordini…”
“… invece che
me, porterai via ALFA Hinode, ovvero trascinerai con te
anche Ub” capii al volo, rendendomi conto
della pesantezza di quella
scelta.
I
nostri nuovi alleati ci avevano spiegato perfettamente chi
si trovasse all’interno dei corpi dei due giovani. Se
perdevamo Ub o Momo,
entrambi si sarebbero portati appresso molti giovani sopravvissuti
della strage
di Roma, e la maggior parte di loro era composta da bambini.
Stare al suo gioco significava
mettere in pericolo delle anime innocenti.
Tuttavia,
non potevamo fare altro che accettare la sua
proposta.
“D’accordo. Accetto
questo scambio!”
“NO! HINODE! NON
FARLO!” cominciò a protestare BETA
Cristal, terrorizzata dalla mia scelta,
ma sua madre si apprestò a tapparle la bocca, temendo per la
sua vita.
Lei,
come tanti altri del resto, si erano resi conto che io
stessi tramando qualcosa.
Ub,
convinto dal mio cenno e da quello di Lilith, aveva
deciso di avvicinarsi a Pride, senza temere nulla. Il Demone Puro,
grazie al
Dio che non esisteva più, aveva trasferito il corpo della
mia alter-ego nel
corpo del bambino di dieci anni.
“Da questo momento, tu non
potrai più lasciar andare via né ALFA Hinode
né Eri… da questo momento, parte l’ora
che Pride vi ha concesso! Sfruttatela
bene!”
Il
bambino di colore voltò le spalle al suo nemico e
tornò
lentamente verso di noi…
… e il suo
sorriso di trionfo mi aveva dato le risposte che il mio
potere di lettura, sulla Linea del Destino di Pride, aveva appena
predetto.
Ecco
perché ALFA Hinode aveva accettato di diventare una
sottoposta del Sommo Sacerdote. Ecco perché
c’erano state così tante modifiche
sulle nostre linee del destino, nel corso di quei giorni. E pensare che
tutti
loro lo avevano anche intravisto, in più di
un’occasione, il giorno prima.
“Quindi eri tu il
nostro scacchista…” pensai tra me e me,
voltandomi soddisfatta verso un
inconsapevole Pride.
Quell’imbecille si era
condannato a morte da solo.
***
Anomaly
– Foresta Assassina
Due
mesi dopo l’arrivo su Fatima…
AI
[Cycles
of Life – BEST OST IN THE WORLD]
“Fatima… cosa
sarebbe il Colosseo della Rinascita?”
Erano
passati due mesi dal giorno in cui eravamo giunti
nella città di Fatima. Io, Goku e Jiren eravamo stati
schedati regolarmente e
potemmo girare liberamente per l’intera capitale del regno di
Gier. Fummo
convocati di fronte ai due sovrani, Sunrise e Starlight, due
adolescenti
nell’aspetto, ai quali rispiegammo la questione in pochissimi
minuti. Entrambi
si rivelarono d’accordo nel riaprire questo Colosseo della
Rinascita, ma non
avrebbero potuto farlo subito, purtroppo per noi.
Alla
sua apertura mancava ancora un mese e, quel giorno, io
mi trovavo all’esterno delle cinte murarie, in compagnia di
Fatima, di Keiichi
e dei miei due alleati, ovvero Goku e Jiren.
“Non lo sai? Il Colosseo
della Rinascita è l’unico luogo che permette, a
tutti gli abitanti del mondo di Anomaly, di poter ritornare in vita. Di
solito
si apre una volta l’anno, ma per voi è stata fatta
un’eccezione!”
“Da quello che ho saputo,
in quest’arena si svolgono delle prove”
mi rivelò Jiren, il quale aveva sicuramente fatto
più ricerche rispetto a me,
domandando a Keiichi “Chi
le stabilisce?”
“Nessuno di noi.
E’ la stessa Anomaly che ci fa sapere, per mezzo di un
oracolo all’interno dello stadio, le modalità di
ogni resurrezione”
continuò a spiegarci il saggio ragazzo, immergendosi
all’interno della foresta
“Tuttavia,
ci sono sempre tre regole che contraddistinguono ogni resurrezione, le
più
importanti. La prima
è che solo
una persona può vincere l’opportunità
di poter tornare in vita. La seconda non
consente alcun omicidio, nemmeno per errore, e non ammette resurrezioni
programmate da noi. La terza, infine, condanna coloro che
trasgrediscono le
regole a non poter più tornare in vita”
“Un momento… ma
allora…” compresi io, davanti
alle sue parole,
la straziante verità.
Fatima,
intuendo il mio stato d’animo, mi poggiò una mano
sulla spalla.
“Già. Aprirvi il
Colosseo della Rinascita non vi garantirà la
possibilità di tornare in vita. Anomaly decide
automaticamente chi sia più
degno di poter risorgere nel mondo dei mortali, e nessuno
può avere sconti o
regali… nemmeno noi”
“Per questo, dovete essere
pronti ad affrontare qualunque tipo di sfida”
ci fece comprendere Keiichi, più deciso che mai “Se nel mondo dei mortali
è
scoppiata una guerra, è molto probabile che dobbiate avere a
che fare con delle
prove di forza, nel Colosseo della Rinascita”
“Le prove sono
collegate al mondo dei vivi?” domandò
Goku, e la sua domanda era tutto
tranne che stupida.
“Lo sono sempre”
ci rispose Fatima, ammettendo “Anomaly
prepara sempre una sfida che solo
una persona sarebbe in grado di superare. Questo avviene quando, nel
mondo dei
vivi, è necessario l’intervento o la resurrezione
di qualcuno in particolare. E’
grazie a ciò se Asia e Hitomi sono state
in grado di ritornare in vita, tempo fa”
“E per questo, abbiamo
deciso di chiedere il permesso di riaprire il Colosseo”
concluse la spiegazione Keiichi, soddisfatto “Se anche voi tre non foste in
grado di superare le prove…”
“… qualcun
altro, molto più adatto di noi, potrebbe dare una mano ai
nostri amici!”
Le
parole di Jiren mi rassicurarono. Se qualcun altro,
rispetto a noi tre, era in grado di sconfiggere il Sommo Sacerdote,
allora
avrei ceduto tranquillamente il mio posto a lui.
“Comunque,
Keiichi… non ci hai ancora detto dove vuoi portarci”
puntualizzò Goku, il quale si guardava attorno con fare
molto circospetto.
In
quei due mesi, io e i due guerrieri ci eravamo esercitati
sotto gli ordini di Keiichi e di Joseph, con quest’ultimo che
ci aveva
momentaneamente integrato nella Guardia Reale della città.
Purtroppo non
potevamo sfruttare il KI nel mondo di Anomaly, ma nonostante
ciò fummo in grado
di recuperare la tonicità dei nostri muscoli. La nostra
resistenza al dolore si
era molto abbassata a causa dei nostri decessi, e per questo fummo
costretti a
procurarci delle armi con le quali imparare a combattere. Se il mio
maestro si
era accontentato di un semplicissimo bastone, affermando che in tal
modo
sarebbe tornato alle sue origini, io dovetti imparare a utilizzare arco
e
frecce, con le quali aiutavo i cacciatori a recuperare selvaggina per
sfamare
la popolazione. In quanto a Jiren, il grigio si era procurato una
lancia e si
era dimostrato molto eccellente nel suo utilizzo, ancor di
più se sfruttava la
sua Anomalia.
“Semplice…
voglio portarvi in un posto molto particolare, ma voglio
ancora mantenere il segreto!” ci
rivelò Keiichi, senza battere ciglio “Sappiate
solo che riguarda il vostro mondo e che potrebbe rivelare qualcosa in
più sulla
vostra profezia!”
“S-SUL SERIO?!”
“Davvero pensavate che noi
rimanessimo fermi, senza svolgere qualche
ricerca?” affermò Fatima,
sorridente “Cosa
pensate che io abbia fatto,
in questi due mesi, dentro la Biblioteca della reggia?”
“Ma quel luogo non
è inaccessibile?” le domandai
io, incredula.
Già.
Anche io avevo fatto delle indagini su quel posto.
“Solo per coloro che non
hanno il permesso. Se uno di quei libri andasse
perduto, sarebbe un disastro…”
ci spiegò la bambina, dichiarando “Cercando
tra i Sacri Testi, ho trovato una leggenda molto particolare che narra
la
nascita di questo mondo… e la profezia di cui parlate
è legata ad essa!”
“E noi stiamo raggiungendo
un luogo che è legato a tale leggenda”
confermò Keiichi, avvertendoci però “Per
questo, vi sarei molto grato se manteneste alta la concentrazione. Le terre incolte di Anomaly sono preda di
animali e belve molto pericolosi. Non vorrei che qualcuna di
queste…”
“… ricevuto!
Resteremo in allerta!”
Era
l’alba quando abbandonammo la città per immergerci
nella
foresta sempreverde attorno alla cinta muraria. Più le ore
passavano, più la
vegetazione si faceva fitta e rigogliosa, e più
difficoltà avevamo nel
muoverci. Nessun animale selvaggio, per fortuna, decise di attaccarci,
e per
questo la nostra traversata si rivelò molto tranquilla.
“Keiichi…”
“… sì, Fatima. Siamo
quasi arrivati. Comincio a percepire la
voce di Anomaly…”
“…
la… la voce?” chiesi io,
confusa davanti alle loro parole.
“E’ la mia Anomalia.
Io sono in grado di percepire e udire la voce senziente
dell’intero mondo di Anomaly.
Il mio Dazio, invece, mi impedisce di
poter tornare nel mondo dei vivi, e questo è il motivo
principale per il quale
sono rimasto qui”
“Perciò…
Anomaly è viva?” comprese
Jiren, ricevendo un cenno
d’assenso da parte di Fatima.
“Esattamente. Non sappiamo
come sia possibile, ma questa è la verità.
Solo Keiichi riesce a sentire la sua voce, e grazie ad essa lui
è in grado di
darci una grossissima mano nello scoprire il passato delle popolazioni
che ci
hanno preceduto”
“Tuttavia, quello che
stiamo per fare potrebbe cambiare ogni cosa”
confermò il fratello di Asia, sempre più
preoccupato “Se
la leggenda che ha scoperto
Fatima fosse vera… potremmo aver trovato il luogo da cui
trae origine il nostro
mondo!”
“E non solo Anomaly…
ma anche tutti gli altri!” lo seguì a
ruota Fatima, prima che Keiichi ci
facesse cenno di fermarci.
A
qualche metro di distanza da noi, vi stava una quercia a
dir poco mastodontica. Gli abitanti della capitale ci avevano detto che
quell’albero, per loro, era molto sacro e si narrava fosse
stato questo a far
crescere la vita su Anomaly.
Attorno
ad essa, mi resi conto, stavano volteggiando
migliaia e migliaia di creature alate antropomorfe, grandi quanto
piccole noci.
Erano folletti?
“Quelle che vedete
sono le guardie della Quercia Sacra. Da
questo momento, noi dovremo rispettare le regole che ci imporranno i
Nocciolini…” ci
avvertì Fatima, con sguardo molto serio.
“Ehm… i Noccio-che?!”
esclamò Goku, cercando di trattenere le risate.
“Sono i folletti che si
occupano della salvaguardia di questa foresta.
Si fanno chiamare così perché indossano i gusci
delle nocciole per farsi
riconoscere dal resto dei loro simili” ci
spiegò Keiichi, con tono
rilassato “Non riderei di loro, se
fossi
in voi. Anche se piccole, una delle loro piccole lance sarebbe in grado
di
perforare un masso, e non si tratta di una diceria… molti stolti hanno provato a conquistare la Quercia
Sacra con la forza,
e dei loro corpi non sono rimaste che le ossa!”
Goku
si tappò subito la bocca, deglutendo a fatica per la
paura.
In
effetti, quando uno di questi si avvicinò per controllarci,
il suo viso era tutto tranne che simpatico. Gli occhi del nocciolino
erano neri
come il carbone, freddi e minacciosi, mentre la piccola lancia che ci
aveva
accennato Keiichi, in verità, era un piccolo ago da cucito.
Il solo fatto che
quegli esserini fossero in grado di distruggere sassi solo con
quell’arma, era
una chiara dimostrazione della loro pericolosità e
minacciosità.
Quando
quel folletto si voltò verso Keiichi e Fatima,
tuttavia, sembrò rilassarsi.
[Strange
Friend – FATE OST]
“E’ da tantissimo
tempo che non venivi a farci una visita, Keiichi!”
“Sono stato molto
impegnato, mio caro Pecan” ammise il
fratello
di Asia, voltandosi verso di noi e presentandoci quello che,
comprendemmo
tutti, fosse un suo amico “Ragazzi…
lui
è stato il mio Custode sin dal primo giorno che ci siamo
conosciuti, ed è
diventato il Comandante Assoluto dei Nocciolini”
“Urca! Allora devi essere
davvero in gamba!” esclamò
Goku, che
con il suo tono stava sicuramente cercando di fargli un complimento.
Grazie
al cielo, non si era messo a ridere a causa della sua
vocina stridula, molto simile al vagito di un neonato. In quanto al
folletto,
doveva aver apprezzato tantissimo le parole del sayan,
perché mostrò fiero il
suo petto con sguardo orgoglioso e vispo.
“So che la mia visita
è molto improvvisa, amico mio, ma queste persone hanno un
grandissimo bisogno
del tuo aiuto e di quello dei Nocciolini”
continuò a parlare Keiichi,
tornando a parlare con saggezza e autorità “Ho bisogno di visitare la
Grotta
delle Meraviglie, celata nella cavità della quercia”
“Mmmhhh… provo a
indovinare…”
cominciò a mugugnare tra se e se
Pecan, dichiarando “…
la tua Anomalia e questi sconosciuti hanno a che fare con la tua
richiesta! Dico bene?”
Davanti
al cenno di conferma del giovane adolescente
d’aspetto, ma ultracentenario saggio, il folletto
cominciò a studiarci tutti
dall’alto in basso, svolazzando attorno a tutti e tre con
fare circospetto.
Voleva senz’altro capire se fossimo una seria minaccia o meno.
“Incredibile. Era da
almeno un miliardo di anni circa che non giungevano anime provenienti
dalla
Dimensione Immaginaria. Inoltre, a tutti e tre è stata
negata la possibilità di
avere un Custode al loro fianco”
cominciò a dichiarare il Nocciolino, rivelandoci
“Questo
sta a significare che la loro energia spirituale, nel mondo dei vivi,
era a dir
poco spaventosa. Non a caso vi è stato imposto un Sigillo di
Contenimento da
parte della stessa Anomaly, per impedirvi di cambiare le regole di
questo mondo
con le vostre capacità!”
“Cosa sarebbero i Custodi,
se possiamo saperlo?” chiese Jiren,
con curiosità “Per
favore…” aggiunse,
rendendosi conto che Pecan avesse cominciato a ruotare il suo ago tra
le dita,
come farebbe un qualunque guerriero provvisto di armi così
affusolate.
“Sono creature
spaventosamente potenti che vengono create automaticamente da Anomaly,
ed hanno
un legame indissolubile con l’anima alle quali vengono
affidate. Ogni anima proveniente dal mondo
dei vivi
può possedere soltanto un Custode, e non può
cambiarlo per nessuna ragione al
mondo!” ci spiegò Fatima,
rivelandoci “Essi
sono in grado di condividere
la loro energia spirituale con quella delle loro anime, provocando la
cosiddetta…”
“… Fusione
Anomala” affermai io, lasciando tutti
loro sbigottiti,
prima di domandare a Goku “Sen-Sei…
questa tecnica non è la stessa che
mio
fratello adottivo Simon e Zero stavano provando a imparare, nel nostro
mondo?”
“CO-COSA?! NEL MONDO
DEI VIVI STANNO USANDO LE FUSIONI ANOMALE?!”
[Whisper
of Darkness – FATE OST]
Ahia.
Pecan non l’aveva presa affatto bene, e tutti i
Nocciolini si erano portati di fianco a lui, cominciando a sussurrare
parole
incomprensibili tra di loro con timore e preoccupazione.
“E’…
è una cosa negativa?” chiese
Goku, preoccupato dalla minacciosità
di quelle creaturine grandi quanto vespe.
“Lo è, purtroppo”
ammise Keiichi, con un sospiro preoccupato “La
Fusione Anomala è una tecnica che
permette, ad anima e custode, di fondersi in un’unica
entità dalla potenza
smisurata. Tuttavia, questa è consentita solo a coloro che
partecipano alle
prove del Colosseo della Rinascita, o comunque solo in questo mondo. Questo avviene perché, in caso
contrario,
Anomaly rischierebbe di collassare e di sparire… e se
sparisce questa
Dimensione, non è detto che sopravvivano anche le vostre!”
“Asia e Hitomi hanno dovuto
combattere contro dei criminali crudeli e
spietati, i temutissimi Desgraciados, che fecero uso della Fusione
Anomala per
tornare in vita illegalmente” ci
spiegò Pecan, quasi rabbrividendo “Voi…
voi non potete immaginare quali
disastri abbiano compiuto, nella Dimensione Reale, quando sono quasi
riusciti
nella loro impresa. Grazie al cielo,
quelle due ragazze sono state in grado di sconfiggere Judas e i suoi
scagnozzi,
ed abbiamo evitato il peggio…”
“… tuttavia, se
i Desgraciados fossero rimasti nel Mondo Reale anche se
per un secondo in più, senza rispettare le regole di
Anomaly…” dichiarò
Fatima, con sguardo cupo e orripilato “… l’intero ordine della nostra
esistenza
sarebbe collassato. Mentre
quei
farabutti combattevano illegalmente contro Asia e Hitomi, nella
Dimensione
Reale, su Anomaly stava per scoppiare l’apocalisse”
Sbiancai
per il terrore, quando compresi cosa stessero
cercando di dirci. Se usare la Fusione Anomala, nel mondo dei vivi, era
così pericoloso…
… allora il mio terzo
desiderio, espresso grazie a Polunga con le Sfere del Drago di Namecc,
poteva
diventare un’arma a doppio taglio per tutti gli universi
esistenti!
“Sono avvenuti incidenti,
di recente?” domandò Jiren al
Comandante nocciolino, che ci rivelò preoccupato.
“Alcuni tizi molto
loschi stanno tentando, da qualche mese, di varcare
l’ingresso della Quercia
Sacra! Per fortuna, si è trattato sempre di gruppetti molto
piccoli, che
abbiamo scacciato con facilità… ma, dalle nostre
indagini, sembra che facciano
parte di un grosso esercito di ribelli appartenenti al regno di
Apathie…”
“… lo stesso
regno che sta subendo maggiormente gli effetti del
sovrappopolamento” ammise Fatima,
facendomi capire che parte di quanto
stesse avvenendo fosse colpa mia.
Io
avevo chiesto a Polunga di donare una seconda possibilità
a tutte le anime che sarebbero morte per colpa dei Deadly Sins. Se il
regno di
Apathie stava collassando, era anche una mia responsabilità.
D’altronde,
erano morti miliardi di innocenti in un colpo
solo. Era assolutamente comprensibile se Anomaly, in quel momento,
stava
faticando a soddisfare il fabbisogno di ogni anima.
“Potete stare tranquilli,
comunque!” dichiarò Pecan, con
fierezza, gonfiando nuovamente il petto “Nessuno riuscirà a entrare dentro la
Quercia
Sacra senza permesso… non con un Comandante Assoluto dei
Nocciolini come il
sottoscritto!”
Per
tutta risposta, quasi tutti i suoi compagni cominciarono
a ridacchiare di lui, prendendolo in giro e scherzando sul suo
apparente
‘coraggio’.
[Strange
Friend – FATE OST]
“Non sei lo stesso nocciolino
che si è fatto fregare la lancia da un corvo, qualche giorno
fa?”
“Esatto! Hai inseguito
quell’uccello per ore, senza riuscire a
recuperare la tua arma…”
“… e, alla fine,
quando l’hai ripresa, ti ha lasciato anche un bel
ricord…”
“… AAAAAAHHHHHH!
SILENZIO, SOLDATI! NON TRATTATE MALE IL VOSTRO
COMANDANTE!” urlò loro Pecan,
visibilmente arrabbiato e imbarazzato,
con il guscio di noce che, come se fosse sopra un geyser, stava
bollendo per
aria.
In
quanto a me e i miei amici, non fummo più in grado di
resistere e scoppiammo a ridere di gusto. Quegli esserini potevano
essere
pericolosi quanto volevano…
… ma era un vero
spasso stare con loro!
“Comunque…”
cercò, Keiichi, di riprendere il discorso lasciato
precedentemente in sospeso “… volevo chiedervi se fosse possibile
entrare dentro la Quercia Sacra in compagnia dei miei nuovi amici. Non
ve lo
chiederei se non fosse qualcosa di importante!”
“Sappiamo che è
così” dichiarò un
altro folletto Nocciolino, e mi
sorpresi nello scoprire che questo fosse una femminuccia “Tuttavia, da quando ci
sono stati
questi attacchi recenti, capirete che le misure di sicurezza sono
decisamente
aumentate. Possiamo fidarci di te o di Fatima…”
[Norman’s
Theme – THE PROMISED NEVERLAND]
Pecan
concluse la frase della sua compagna d’armi, indicando
me, Goku o Jiren.
“… ma non
possiamo permetterci il lusso di far entrare tutti e tre i
tuoi compagni. Ne accetteremo solo uno, e sarò io stesso a
scortarlo verso la
Grotta delle Meraviglie!”
Keiichi
non ci pensò troppo. Dal suo sguardo trionfante, era
chiaro che intendesse accettare le condizioni dei nocciolini.
“Allora entreremo io e Ai”
confermò il fratello di Asia,
rivolgendosi poi a Fatima “Tu puoi restare con Goku e Jiren. Aspettateci
qui… non ci metteremo troppo”
***
[Continuazione
- Norman’s Theme – THE PROMISED NEVERLAND]
“Pecan… a
proposito delle Fusioni Anomale…”
Io,
Keiichi e il comandante assoluto dei Nocciolini avevamo
lasciato i nostri compagni e ci eravamo addentrati
all’interno della maestosa
Quercia Sacra. Questa, scoprii subito, non era affatto un solo albero,
ma un
agglomerato di arbusti, cresciuti attorno a una piccola montagnetta
rocciosa
alta un centinaio di metri. Si trattava di uno spettacolo che, sul mio
vecchio
pianeta, non avrei mai e poi mai visto.
Per
raggiungere la fantomatica Caverna delle Meraviglie,
saremmo dovuti entrare dentro un tunnel scavato nella roccia.
Prima
di farlo, tuttavia, non ero stata in grado di
trattenermi e decisi di raccontare al nocciolino tutta la mia storia e
il
motivo per il quale avevo deciso di formulare quel terzo desiderio al
Drago
Polunga.
“Mmmhhh… ora capisco”
dichiarò il piccolissimo soldato, avvicinandosi a me e
accarezzandomi con la
sua minuscola manina sulla fronte “Non potevi sapere quanto fosse pericolosa
quella tecnica, e inoltre hai espresso quel desiderio per uno scopo
eroico. Se
è così, non sentirti inutilmente in colpa! Tutto
questo si risolverà in ben che
non si dica!”
Entrammo
all’interno del tunnel e cominciammo a scendere in
profondità. Saremmo stati immersi nel buio più
totale se, incastonate tra le
pareti della grotta, non ci fossero state centinaia di pietre preziose
e gemme
dal valore inestimabile, illuminate grazie a un incantesimo luminoso
evocato
dal nocciolino.
Come
potevate immaginare, camminare in mezzo a cotanta
meraviglia fu un momento a dir poco magico. Sembrava fossi davvero
finita nel
mondo delle fiabe. Immaginai centinaia di nani che, con impegno e
dedizione,
con picconi e martelli, estraevano tutte quelle gemme per lavorarle e
renderle
ancora più lucide e brillanti.
Una
semplice parola, per descrivere quell’esperienza, era
mistica.
“Eccoci! Oltre quel
pertugio, siamo arrivati!”
Io
fui l’ultima a scavalcare quell’ultimo ostacolo, e
quando
vidi ciò che mi si parava davanti agli occhi, restai
visibilmente senza fiato
per la meraviglia e lo stupore.
[Always
With You In My Memories – BEST OST IN THE WORLD]
La
Caverna delle Meraviglie era esattamente ciò che affermava
il suo stesso nome, un luogo talmente surreale e lontano dalla
realtà che
sembrava viaggiare su altre regole, a noi ignote. In essa non vi erano
pareti
rocciose, ma l’intera circonferenza della sfera cava era
ricoperta, in ogni
centimetro, dalle stesse centinaia di pietre preziose che ci avevano
anticipato
lo spettacolo a cui avremmo assistito. Smeraldi, rubini, zaffiri,
pomici,
diamanti, e addirittura pezzi di oro e argento illuminavano, anche
senza
l’aiuto di Pecan, quel luogo che, anche senza che mi venisse
detto, compresi
fosse uno dei più sacri di tutta Anomaly.
“Asia e Hitomi non
hanno mai saputo di questa caverna, quando sono giunte qui”
mi rivelò
Keiichi, raccontandomi la sua storia “Immagino che tu non sappia come io e loro
siamo arrivati in questo mondo, dico bene? Molto tempo fa, io e mia
sorella
fummo coinvolti in un terribile incidente causato da un farabutto di
nome
Judas. Io morì poco dopo l’incidente, nonostante
Hitomi avesse cercato
inutilmente di salvarmi, mentre Asia finì in coma
irreversibile”
“Quindi sei stato qui
da allora?” compresi subito.
“Esattamente. Sono stato
recuperato da questo simpatico folletto, e da
quel giorno ho sempre vissuto ai piedi della Quercia Sacra, come una
mascotte
dei Nocciolini” mi rispose lui, indicando
un sorridente Pecan, che
continuò la sua storia per noi.
“Passò molto
tempo, prima che lui e sua sorella si ritrovassero. Asia
venne catapultata qui nonostante fosse in coma irreversibile, mentre
Hitomi li
seguì dieci anni dopo, a seguito del suo suicidio…”
“… suicidio?!”
“Judas era il suo
ex-ragazzo, e la sera che io sono morto, l’aveva
beccato mentre la tradiva con la sua migliore amica. E’ una
storia terribile da
raccontare… sappi solo che quel bastardo, per scagionarsi,
aveva provato ad
accusare Hitomi di quanto era avvenuto”
continuò a raccontarmi lui,
disgustato “Ovviamente, il giudice
non ci
cascò per niente, e decise di condannarlo
all’ergastolo. Da quel momento, però,
è andato tutto storto. Quell’uomo, capendo di
essere finito, decise di giocarsi
la sua ultima carta, e si suicidò dentro la sua cella
nonostante la sua nuova
relazione fosse ancora in piedi. La
migliore amica di Hitomi, venuta a scoprire tutto ciò, si
gettò sotto un treno
per la disperazione. In quanto a Hitomi stessa… …
si è gettata dalla Skytree di
Tokyo, non riuscendo a sopportare il fatto che, per il suo
coinvolgimento,
fossero morte ben quattro persone”
Che
orrore. Una storia in grado di deprimerti e farti
credere che il mondo fosse completamente ingiusto.
“Per fortuna che
Anomaly esiste, allora…” esclamai io,
riuscendo a far ridere sia Pecan che
Keiichi.
“Già! Hai proprio
ragione!” esclamò il folletto, prima di
rivolgersi al suo vecchio padrone e
domandargli “Comunque…
credo sia giunto il momento di chiederti il motivo per il
quale sei voluto entrare qui!”
“Semplice…
voglio farle vedere quello strano oggetto che è apparso
dieci
anni fa, dal nulla, dentro questa caverna!”
[Dead
Silence – BEST OST IN THE WORLD]
Qualcosa
saettò vicino all’orecchio di Keiichi, il quale
cominciò a massaggiarsi la sua nuova ferita. Io mi ero messa
di fronte al mio
amico, ma Pecan riusciva comunque a intimorirmi.
Il
suo atteggiamento era cambiato completamente. Il folletto
era visibilmente arrabbiato con il suo amico.
“SEI ANDATO FUORI DI
TESTA!? SAI PERFETTAMENTE COSA E’ SUCCESSO L’ULTIMA
VOLTA CHE HAI PROVATO A
SFIORARLO!” affermò il folletto,
visibilmente inferocito, rievocando il suo
ago che, nel suo precedente attacco, si era conficcato
all’interno di un
diamante “VUOI LASCIARCI LE PENNE
COME
UN BACCALA’?!”
“Ehm… posso
sapere di cosa parlate?”
chiesi a entrambi, cercando di stemperare gli animi ma, soprattutto,
tentando
di placare gli istinti omicidi del folletto “Di quale oggetto parlate?”
Per
tutta risposta, Keiichi indicò qualcosa al centro della
caverna, circondato da centinaia di aghi acuminati e piantati sul
terreno.
Senza perdere altro tempo, mi diressi verso esso, ignorando gli
avvertimenti di
Pecan.
Era
un piccolo scrigno, con coperchio. Apparentemente fatto
in avorio o porcellana, per via della sua colorazione biancastra,
sembrava
innocuo. Sulla sua superficie, tuttavia, vi erano dei simboli che io
avevo
imparato a leggere e comprendere, grazie all’aiuto del mio
cyborg di fiducia.
“Questo non è il
Linguaggio degli Dei?”
“AAAHHH!!! TU SAI COSA
C’E’ SCRITTO?!”
affermò Pecan,
visibilmente sconvolto dalla mia rivelazione.
Confermando
il tutto con un cenno del capo, mi apprestai
subito a tradurre la scritta dello scrigno.
[Destinys
Union – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Abbiamo preso due strade diverse, dimenticando che
il mondo è rotondo.
Faccio di tutto per dimenticarti, ma mi manchi sempre.
La vita è assurda. Trovo la mia anima
gemella, ma io non sono la tua.
Eppure, non ti cambierei per nulla al mondo.
A
volte è meglio amare un amore
impossibile che non averne nemmeno uno. L’Amore
Impossibile è il più bello,
il più forte, il più romantico, il più
puro.
La sola cosa che ci divide è la
Realtà.
Ci
vediamo stanotte. Stessa ora. Stesso
posto. Stesso sogno.
Ti
amo, Chel.
IL TUO MALRION
Ero
rimasta incantata da quelle bellissime parole,
nonostante il suo significato profondo celasse una storia tormentata e
struggente. Chiunque fosse questo Malrion, aveva scritto quella piccola
poesia
per la donna che amava, nonostante non fosse corrisposto.
Chissà perché era
apparsa dentro quella caverna.
“Che mi venga un
colpo… allora non ci siamo sbagliati!”
Sorpresa,
mi voltai verso Keiichi, il cui sguardo era a dir
poco trionfante.
“Ehm… non riesco
a seguirti, ragazzo…” ammise
Pecan, grattandosi
confuso la fronte “…
cosa vorresti insinuare?”
“C’è
una leggenda, scritta su uno dei nostri libri, nella quale il
protagonista è un giovane di nome Malrion Eyrian. Costui era
un principe e
viveva felicemente con suo fratello maggiore Ingrian,
anch’egli principe e
prossimo sovrano del loro regno…”
Keiichi
continuò a raccontare quella leggenda, senza
interrompersi mai. Io vi farò un veloce riassunto.
[Case
Of The Foretellers – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Malrion e Ingrian, un
giorno, incontrarono una fata che predisse parte del loro futuro. Se lo
desideravano, avrebbero attraversato l’oceano alla ricerca
del tesoro più
grande del loro mondo, e solo uno di loro sarebbe tornato vincitore da
quella
ricerca ottenendo non solo ricchezze, ma anche un potere
incommensurabile. Ciò,
però, avrebbe causato la rovina di entrambi i guerrieri, che
avrebbero per
sempre perso la loro identità. Per ottenere quelle
ricchezze, ad entrambi venne
donato un ciondolo, che li avrebbe condotti verso ciò a cui
tenevano di più al
mondo. Quella fata, tuttavia, aveva sconsigliato loro di intraprendere
quel
viaggio, perché li avrebbe segnati per sempre.
Nonostante ciò,
essendo i due principi dei grandi avventurieri, decisero di partire per
mare,
alla ricerca di quell’immenso tesoro. Durante il viaggio,
come un fulmine a
ciel sereno, entrambi si innamorarono perdutamente della stessa donna.
Era una
giovane marinaia di nome Chel, uno dei membri del loro equipaggio, e
cercarono
di ingraziarsela in ogni modo. Se Ingrian cercava di usare le sue
ricchezze e
la sua fama, Malrion cercò di conoscere e capire i
sentimenti della ragazza, e
questo gli aveva permesso di legare il suo cuore a quello di Chel.
Dopo moltissimo tempo,
l’intero equipaggio attraccò su un’isola
sconosciuta, e i due principi scesero
da soli, alla ricerca del tanto ambito tesoro. Fu a quel punto che
Ingrian, invidioso
per aver visto suo fratello così vicino a Chel, decise di
fargli una proposta;
chi avrebbe trovato per primo il tesoro, avrebbe sposato anche la donna
ambita,
senza che l’altro potesse far nulla per ribattere. Malrion,
saggio e di buon
cuore, decise inizialmente di rifiutare. Non poteva, infatti,
costringere la
donna che amava a rischiare un matrimonio combinato contro la sua
volontà.
Ingrian, però, aveva
scritto una falsa lettera, nella quale fece credere che Malrion fosse
un
depravato, e aveva minacciato di consegnargliela a Chel se non avesse
acconsentito alla sua scommessa. Davanti a tale dimostrazione di
vigliaccheria,
il povero principe fu costretto ad accettare.
Fu a quel punto che i
due ciondoli, improvvisamente, cominciarono a brillare
all’unisono, ed entrambi
i principi cominciarono la loro ricerca. Entrambi erano mossi da una
sete di
vittoria, ma se da una parte c’era un ragazzo che puntava
solo alla fama e alla
ricchezza, dall’altra vi era solo un giovane che cercava, in
tutti i modi, di non
condannare la sua amata a una vita che non le apparteneva.
I due ciondoli, però,
direzionarono i due principi verso due destinazioni differenti.
Malrion venne
ricondotto sulla nave, e il ciondolo brillò al massimo
quando Chel cercò di
capire il motivo per il quale lui era tornato indietro.
Al contrario, il
ciondolo di Ingrian trascinò il suo utilizzatore nella
direzione dell’immenso
tesoro. Lì, il principe più grande
incontrò nuovamente la fata che, con immenso
rammarico, fu costretta a concedere non solo il tanto ambito tesoro
all’infingardo fratello di Malrion, ma anche un potere in
grado di renderlo
invincibile e indistruttibile.
“I ciondoli avrebbero
condotto i loro possessori verso ciò che i loro
cuori bramavano di più”
compresi io, quando Keiichi arrivò a quella
parte del racconto “Se
Ingrian era stato arso dalla sete di potere, Malrion voleva soltanto
stare con la sua anima gemella…”
“… ma non
poté mai realmente amarla. Ingrian, tornato sulla nave,
decise
di attaccare suo fratello, abbandonandolo sull’isola, mentre
Chel fu costretta
a seguire le regole di quel verme per non vedere l’uomo che
amava essere ucciso”
Rimasto da solo
sull’isola, Malrion venne raggiunto dalla fata che, affranta
per il dolore che
aveva causato al povero giovane, fece un’ultima proposta al
giovane principe
dal cuore generoso e sincero.
Gli aveva donato la
possibilità di diventare ancora più potente di
suo fratello.
“Malrion sarebbe diventato
un essere mistico dai poteri divini, in grado
di cancellare la promessa fatta con suo fratello. Non solo. Avrebbe salvato anche la sua amata dalle
grinfie di quel
mostro, riuscendo a imprigionare per sempre Ingrian in una dimensione a
lui
avversa. Tuttavia, c’era un prezzo
da
pagare… non avrebbe potuto più amare Chel, in
alcun modo”
“E lui cosa decise di fare?”
Keiichi,
cogliendomi totalmente alla sprovvista, mi rivelò.
“Semplice, Ai. Malrion
rifiutò la proposta. Disse che la
colpa era soltanto sua, e che non avrebbe dovuto accettare la scommessa
di
Ingrian sin dall’inizio, nonostante le sue minacce.
Lui, come suo fratello,
aveva creduto che il ciondolo l’avrebbe condotto al tesoro
nascosto, senza
rendersi conto che di quelle ricchezze, ormai, non gliene fregava
più nulla!
Lui voleva soltanto che Chel non si sposasse con Ingrian, e del potere
di un
Dio non se ne voleva fare niente. In
parole povere… lui non voleva fare del male a suo fratello.
Per questo, chiese
alla fata se fosse possibile trovare un modo per salvare Chel senza
doversi
sporcare delle mani di suo fratello”
Senza
saperlo, Malrion aveva dato la risposta corretta. La
fata, con un dolce sorriso, gli rivelò che lei era una Dea
di nome Bellinherta
Harke. Il principe, inconsapevolmente, aveva superato la prova che la
divinità
aveva proposto a lui e suo fratello e, in realtà, il vero
vincitore di quella
ricerca era stato proprio Malrion. L’obiettivo non era mai
stato il tesoro e il
potere dell’invincibilità, ma quello di trovare il
Vero Amore.
Di
conseguenza, nonostante i suoi inganni, Ingrian venne
privato di tutte le sue ricchezze e di tutti i suoi nuovi poteri.
“Ma allora la storia ha un
lieto fine!” esclamò, tutto
contento,
Pecan, il quale si stava commuovendo davanti a quella bellissima storia.
Anche
questa volta Keiichi ci colse alla sprovvista,
scuotendo dispiaciuto il capo.
“Magari fosse così. Quando
Ingrian venne a scoprire la verità,
colto dall’invidia nei confronti del fratello, decise di
uccidere a sangue
freddo la povera Chel, che venne gettata nell’oceano, in
pasto agli squali…”
“NOOOOOOOOOOO… CHE
BRUTTA STORIA! ORRENDA! ORRENDA!!!”
dichiarò Pecan, inorridito come me,
mentre Keiichi terminò definitivamente il suo racconto.
“Quando lo venne a sapere,
Malrion soffrì come non mai. Tuttavia, non
gli era concesso di riportare in vita la donna che amava, e
perciò prese una
decisione molto difficile. Con i suoi poteri, costrinse suo fratello a
diventare il suo fido custode, e lo obbligò a una vita casta
e pura. Inoltre,
prese la decisione di usare i poteri e le ricchezze, donategli dalla
fata, a
favore del suo popolo e ciò lo aiutò a spodestare
Ingrian come successore al
trono. Malrion venne incoronato come Re del suo regno, e
continuò a vivere la
sua vita fino al giorno in cui non decise di donare il suo trono a un
altro
giovane ragazzo dal cuore più puro e sincero del suo.
L’anima e il cuore di
Chel, invece, non andarono mai perduti. Vennero salvati dalla dolce
fata che,
con un incantesimo, la trasportò nei sogni di Malrion,
alleviando il suo dolore
fino al giorno della sua dipartita… e la leggenda termina qui”
“BUAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHH!
MALEDETTO! NON SI SONO MAI POTUTI AMARE
PER DAVVERO… POVERINI! BUAAAAHHHHHH! PRRRRRRRRRRR!!!”
cominciò a
singhiozzare, disperato, il povero folletto, soffiandosi il naso sul
lembo
della mia tunica.
Anche
io la pensavo come Pecan, ma la sua reazione fu così
divertente che scoppiai nuovamente a ridere, e ciò ridusse
leggermente il mio
senso di angoscia.
Povera
Chel. Povero Malrion…
… verme infingardo di
Ingrian!
“Quello che non capisco,
è perché hai portato noi qui”
cominciai
ad analizzare il tutto, continuando a controllare quello scrigno bianco
“Cosa
collega la nostra situazione a quella di questa leggenda?”
“Ci sono molti più
collegamenti di quanti tu creda, ma ho bisogno di partire prima dalla
storia
che conosci tu…” specificò il
fratello di Asia, puntando il dito verso di
me “…
questo perché, durante le sue ricerche, Fatima ha trovato
una leggenda identica
a quella che ci avete raccontato voi… e si trovava nello
stesso libro della
leggenda di Malrion, prima di quella relativa agli Dei Supremi!”
[Dark
Impetus – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Il
peso di quella rivelazione mi colse totalmente alla
sprovvista e non fui più in grado di parlare per qualche
minuto. Come era
possibile tutto ciò?
Io
avevo letto tutte le storie del libro di racconti
regalatomi da Simon, traducendolo grazie all’aiuto di Juzo,
dalla prima
all’ultima parola. La storia di Zero e Lilith era la prima di
quel malloppo…
… come poteva, la
leggenda di Malrion, trovarsi prima di quella di Zero e Lilith?
In
tutto ciò, avevo già appurato che la storia
raccontataci
da Keiichi fosse avvenuta realmente, anche perché davanti ai
miei occhi
possedevo un oggetto appartenente a un protagonista di quella leggenda.
Data
però per vera questa mia ipotesi, ciò stava a
significare solo una cosa…
… Zarama non era mai
stato il primo Dio Supremo del mio mondo…
… non lo era mai
stato.
… dopo un lunghissimo regno di cento
nove miliardi di anni, aveva
deciso di rinunciare al suo trono…
Come
avevo fatto a non rendermi conto di quell’assurda
verità? Ce l’avevo avuta sotto il mio naso per
giorni!
Un’altra
domanda cominciò a sorgermi nella mente, molto
più,
insistente, e riguardava la fata della profezia narrata nella storia di
Malrion
e Ingrian. Aveva affermato, senza mezzi termini, di essere una
Dea…
… e se…
“Credo tu ci stia arrivando
pian piano, mia cara Ai… ebbene sì!”
confermò Keiichi, prima di rivelare anche a Pecan “Io credo che Bellinherta
Harke
sia stata una Dea Suprema, e che la leggenda di Malrion e Ingrian abbia
narrato
una guerra per il trono di Dio Supremo! In base a ciò, cosa puoi comprendere?”
“Zarama… Zarama,
in realtà era Malrion!”
Non
c’erano altre possibili spiegazioni. Se deduzioni di
Keiichi erano corrette, allora il personaggio di Zarama altri non era
che
Malrion. Di conseguenza, potevamo capire anche chi fosse in
realtà Ingrian, nel
mio mondo…
… e fu proprio quella
rivelazione a farmi cadere in ginocchio, davanti a quello scrigno.
“Non… non ci
credo… è assurdo…”
“… eppure
è così!”
confermò il giovane ragazzino di colore,
ormai convinto delle sue teorie “Questo
spiegherebbe moltissime cose, a partire dall’origine di
questo mondo. La leggenda successiva alla
tua, infatti,
narra di una rivoluzione attuata da un gruppo di demoni che ha provato
a
spodestare un Angelo che aveva abusato troppo del suo potere, rovinando
irrimediabilmente le loro vite. Tu la conosci, non è vero?”
Certo
che la conoscevo. L’avevo sempre letta, ma non avevo
mai creduto che potesse nascondere un significato così
profondo.
Invece,
mi ero resa conto con immenso orrore, quel libro
narrava fatti realmente accaduti, celati come leggende. Ogni storia,
pertanto,
era collegata.
“Se la analizziamo e la
tramutiamo in una storia vera, è possibile
capire cosa sia realmente successo nel tuo mondo. Zero, Lilith e i Deadly Sins hanno provato ad
attaccare il palazzo di
Zeno-Sama, con l’intento di sconfiggere il Sommo Sacerdote
che, per tutta
risposta, ha recuperato diciotto mortali donandogli parte dei suoi
poteri per
batterli. Il demone di tuo fratello,
però, ha giocato d’anticipo e ha chiesto alle
Super Sfere del Drago di creare
una Terza Dimensione, diversa rispetto a quella Reale (da dove provengo
io) e
quella Immaginaria (da dove provieni tu). La Terza Dimensione, se
continuiamo a
ricollegare le leggende…”
“… è la stessa su cui
stiamo poggiando i nostri piedi”
“… esattamente.
Inoltre, grazie alla mia anomalia, so che l’anima
senziente di Anomaly appartiene a una donna. L’ipotesi più vicina alla
realtà, secondo me, è che Anomaly sia
governata dall’anima di Chel, che cerca di dare sostentamento
a tutte le nostre
anime… e questa teoria viene
accreditata
dall’apparizione di questo Scrigno, che ci conferma della sua
esistenza!”
Davanti
alle nostre rivelazioni, anche Pecan smise di
volare, crollando in ginocchio davanti a me.
“Im… impossibile… Anomaly è stata creata da
un’anima del
mondo immaginario?”
“Nemmeno tu sapevi le
origini di questo mondo?” domandai a
Pecan, il quale fece segno di no con la testa.
“Non le ha mai scoperte
nessuno” confermò Keiichi,
quasi
tremando per l’emozione “Tutti
finivamo
qui senza sapere nulla di questo posto. Le
anime che si trovano in questo mondo sono morte per ottenere una
seconda
possibilità, e non abbiamo mai cercato di scoprire qualcosa
su Anomaly perché
puntavamo sempre alla nostra resurrezione…”
“… ma molte di
queste anime hanno anche deciso di restare qui, cercando
di accumulare tutte le conoscenze che possedevano”
continuò il folletto
nocciolino, puntando lo sguardo verso lo scrigno di Malrion “E’
grazie a queste persone generose se, oggi, Anomaly possiede luoghi di
immensa
cultura come le Biblioteche di Fatima, di Nuova Atlantide e di Handke.
Tuttavia, nessuno aveva mai pensato che tutte quelle leggende fossero
collegate
tra di loro. Perfino Asia e Hitomi hanno passato molto tempo dentro la
biblioteca di Fatima, cercando indizi su come trovarti…”
“… e, infatti,
loro conoscevano perfettamente le leggende di quel libro”
affermò il fratello di Asia, mettendosi una mano davanti
alla fronte “Io…
misericordioso Buddha… possibile
che mia sorella ti abbia mandato
qui perché aveva già intuito qualcosa?!”
“Se era così,
perché non parlarne direttamente con i miei amici, prima
che tutto… NO! NON POTEVA, PERCHE’ NON SAPEVA CHE
FINE AVESSE FATTO HITOMI!”
mi resi conto io, sbattendo una mano sulla fronte con realismo
“INOLTRE IL SOMMO LA CONTROLLAVA
SICURAMENTE
DALL’INIZIO, E NON POTEVA PARLARE DI QUELLA STORIA CON NOI O
L’AVREBBE SCOPERTA
SUBITO!”
“Io, tuttavia, penso serva
un’altra dimostrazione per essere certi delle
vostre teorie…” ammise Pecan,
e non potevo dargli assolutamente torto “… ad
esempio, siete certi che il libro di Ai sia identico a quello che
abbiamo noi?
Qual è il titolo di entrambi?”
“Folds…”
“… of Fate”
Sia
io che Keiichi ci guardammo negli occhi, sbalorditi.
Persino
i titoli dei due libri erano esattamente identici?
Sul
fatto che, nel mio, mancasse la storia di Malrion,
l’ipotesi più accreditata era che il Sommo avesse
fatto in modo di cancellare quella
storia dai suoi archivi. Forse Pecan aveva ragione. In effetti stavamo
azzardando molte teorie, senza avere la certezza che queste fossero
assolutamente corrette.
C’erano
due possibili strade da percorrere. Una riguardava
lo scrigno di Malrion, e consisteva nell’aprire il suo
coperchio. Era la strada
più difficile, ne ero consapevole, perché avrei
messo a repentaglio la mia
anima. Da quello che aveva accennato Pecan, Keiichi aveva rischiato di
morire.
La
seconda, la più facile, consisteva nel ritornare in vita
e chiedere di persona ad Asia.
[Dearly
Dreams – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Voglio provare a riaprire
questo scrigno!”
“TI HO DETTO DI NO,
KEIICHI!” dichiarò Pecan, portandosi
davanti al prezioso manufatto e
puntandoci la sua arma contro “NON
TI
METTERO’ IN PERICOLO INUTILMENTE!”
“Allora lo farò
io…”
“NO! NEMMENO TU! NON
VOGLIO PERDERE DEGLI AMICI IN QUESTO MODO! SIETE DUE ANIME
MERAVIGLIOSE… NON HA
ALCUN SENSO CHE VOI SPARIATE PER SEMPRE, SOLO PER COLPA DI UNA
SCATOLETTA
APPARSA IMPROVVISAMENTE DIECI ANNI FA!”
Ero
stupita dal fatto che il folletto mi considerasse tra la
sua schiera di amici, e non potevo che esserne contenta. Era un onore
essere
amica di un essere così leale e sincero nei tuoi confronti.
Io
e Keiichi, tuttavia, non potevamo permetterci il lusso di
aspettare. Nonostante il nocciolino stesse versando lacrime a non
finire, io e
il giovane ragazzo avremmo continuato per la nostra strada.
“Amico mio… so
che hai paura per me” confermò
il fratello di
Asia, ammettendo però “Ma mia sorella sta combattendo contro un
mostro malvagio quanto Judas… no, il Sommo Sacerdote
potrebbe essere miliardi
di volte peggio! Se non facciamo un tentativo, i nostri mondi sarebbero
in
serio pericolo…”
“Keiichi ha
ragione…” detti ragione al
ragazzino di colore,
avvicinando la mia mano verso il piccolo visino del comandante
nocciolino e
asciugandogli le lacrime, comprendendo il suo stato d’animo
“… noi dobbiamo tentare
il tutto per tutto… o
quel farabutto punterà anche alle nostre vite. E poi non
è detto che Keiichi
rischi nuovamente di sparire, giusto? Ora
noi sappiamo da chi proviene la voce della sua Anomalia! Dubito che lo
Scrigno
lo respinga nuovamente! D’altronde, non intendiamo mica
rubarlo!”
“Pecan…”
insistette, per un’ultima volta, il suo caro padrone
“… ricordi ciò
che ho scritto nell’ultima
lettera che ho lasciato ad Asia, quella che ti ho chiesto di infilarle
di
nascosto nella tasca di Hitomi? Le avevo
promesso che, la prossima volta, sarei stato io a salvarla…
amico mio…
PERMETTIMI DI MANTENERE LA MIA PROMESSA!”
Davanti
alla sua risolutezza, il folletto non poté più
ribattere in alcun modo. Almeno così credevamo.
“D’accordo,
Keiichi… ti concederò
quest’opportunità…”
“DAVVERO? GRAZIE, AM…”
“… a condizione che
io lo apra assieme a te, con la nostra Fusione Anomala!”
Il
silenzio era calato all’interno di quella caverna.
Keiichi era stato colto alla sprovvista da quella richiesta improvvisa.
“Non riuscirò
mai a impedirti di aprire lo Scrigno. Riesco a leggerlo
dai tuoi occhi, amico mio… hai lo stesso sguardo di tua
sorella Asia. E’
per questo motivo che non posso
lasciartelo fare da solo. Io ti sono sempre stato affianco, non come
servitore,
ma come un tuo pari, e sono orgoglioso di averti conosciuto. Se davvero vorrai correre questo rischio,
allora lo correremo insieme! Non lascerò il mio amico da
solo in una situazione
così complicata!”
In
pochissimi secondi, valutai ancor meglio il Comandante
Assoluto dei Nocciolini. Pecan, all’inizio, poteva sembrare
sì molto forte, ma
anche molto fragile e facilmente insultabile dai suoi compagni, ma era
in
situazioni come quella che si capiva il motivo per cui gli fosse stato
affidato
quel ruolo.
Quelle
che, all’inizio, mi erano sembrate prese in giro da
parte dei suoi compagni d’armi, trovarono finalmente il loro
significato. I
Nocciolini non pensavano affatto che lui fosse debole. Al contrario, si
fidavano di lui non come un loro superiore, ma come suoi pari,
esattamente come
Keiichi aveva fatto con il folletto.
D’altro
canto, per Keiichi quelle parole dovevano
sicuramente avere molto valore, perché commosso decise di
battere il pugno con
il suo compagno di battaglia.
Era
deciso.
“Ai! Porta il mio casco
fuori dalla Quercia! Consegnalo personalmente
alla nocciolina di nome Peanut, e dille che sarà lei a
sostituirmi, durante la
mia assenza!” mi ordinò Pecan,
con fermezza, consegnandomi il suo
guscio di noce, che io conservai con cura nella tasca della mia tunica
“Poi
racconta loro quanto abbiamo scoperto e tornate nella città
di Fatima! Ora, più
che mai, il Colosseo della Rinascita ha bisogno di ideare delle prove
adatte
alla resurrezione di un guerriero adatto a sconfiggere il Sommo
Sacerdote!!!”
***
Dimensione
ALFA – Palazzo dei due Zeno
Nel
mentre…
BETA CHI
[Kakuzu
- NARUTO]
Io
e i miei venticinque compagni eravamo giunti al palazzo
del Dio Supremo, senza che nessuno venisse ad accoglierci.
Era
un buon segno. Significava che Asia Taneko stava
riuscendo a trattenere i nostri bersagli. Ero preoccupata a morte per
la sorte
di tutti i nostri altri compagni, ma non ci restava altra scelta che
fidarci
delle poche informazioni che avevamo a disposizione.
“Possiamo davvero fidarci
di quella donna?” chiese, preoccupato,
Saitama “Quella
non è stata la stessa che ha cercato di ucciderti, Dragon?”
“Minacce a vuoto, per
quanto mi riguarda!” lo
rassicurò ALFA
Dragon, tranquillo “Possiamo
e dobbiamo fidarci delle sue parole, se vogliamo vincere
questa guerra!”
“Non ci resta altra scelta”
lo zittì subito Vegeta, il quale
però era altrettanto preoccupato come tutti gli altri
“Lei ha agito così
perché aveva temuto per la vita della donna che
amava… noi, per riportarla dalla
nostra
parte, la aiuteremo a liberarsi del demone che l’ha posseduta!”
“Come ci aveva anticipato,
il Sommo Sacerdote è troppo impegnato con lei
per concentrarsi su di noi! Tuttavia, ci conviene restare fuori dal
palazzo per
non allarmarlo ulteriormente!”
“Tutti, tranne me…”
Ero
mentalmente pronta per quella missione. Nascosta, dentro
la mia tasca, avevo una capsula segreta, mentre sopra la mia testa
stava
svolazzando un robottino a me ben noto. WALL-E era stato, per quella
missione
suicida, privato della sua coscienza, salvata dentro una pen-drive di
Domenico.
Lui e Claudia erano stati assorbiti, il giorno prima, da Momo e Ub
assieme a
tutti i nostri combattenti che non sapevano combattere. La stessa sorte
era
capitata a Boruto e Himawari che, però, avevano anche donato
le loro capacità
ai due ragazzi majin.
Avrei
svolto quella missione anche per loro. Per tutti i
membri della Sezione Anti-Mafia assenti, per la mia famiglia, e anche
per tutti
coloro che erano morti…
… e anche per il mio
Simon.
“Tanjiro… da
questo momento tocca a te. E’ ora!”
Il
mio ospite prese completo possesso del mio corpo,
azzerando completamente la mia aura e rendendo i suoi battiti
così silenziosi
che sembravo fossi già morta.
Prontamente,
attendendo che tutti i miei compagni
azzerassero le loro aure per non farli percepire dal Sommo Sacerdote,
io varcai
la porta d’ingresso ed entrai dentro il palazzo del Dio
Supremo, seguita da
WALL-E.
Ottimo.
Non ci restava che raggiungere di soppiatto la
stanza segreta del Sommo Sacerdote.
***
Stesso luogo
Poco
dopo…
ASIA
[Continuazione
– Kakuzu - NARUTO]
Ancora
una volta, il mio corpo era stato mutilato e
straziato dalle torture del Sommo che, per mezzo del suo demone Sloth,
stava
puntando a estrapolare quante più informazioni possibili sul
conto di Anomaly.
Se
io ero ancora viva, era tutto merito di Hitomi. Non
sapevo come diavolo fosse stata in grado di farlo, ma riusciva a usare
la sua
Anomalia non solo sullo stesso Sloth, ma anche sul Sommo Sacerdote in
persona.
Rigirando il tempo ogni qualvolta io rischiassi di collassare per il
dolore,
riusciva a farmi recuperare forma fisica e resistenza, permettendomi di
allungare quella tortura in maniera scaltra e inaspettata.
Il
dubbio che la mia ragazza avesse architettato tutto
questo insieme a quel BETA Simon era molto alto, considerando
soprattutto
l’immensa intelligenza di Hitomi e la furbizia di quel
giovane guerriero.
“Perché…
perché non riesco a farti parlare…”
Il
Sommo Sacerdote, per la prima volta da quando l’avevo
conosciuto, stava tentennando e non riusciva a capacitarsi della mia
resistenza. D’altronde, cosa potevo aspettarmi da
un’entità che era tutto
tranne che onnipotente?
Se
avessi avuto salva la vita di Hitomi, o se lei non si
trovasse assieme a me mentre venivo torturata dal Sommo Sacerdote, io
avrei
potuto perfino trattenerlo con la mia forza sovrumana, acquisita nel
momento
esatto in cui ero rinata nel Mondo Immaginario.
Ma
non potevo commettere errori. Dovevo aspettare il momento
giusto, ovvero quando i miei alleati mi avrebbero mandato un segnale.
“Forse… forse
sto solo perdendo tempo! Forse mi
sto solo facendo prendere dalla paranoia! Dovrei soltanto muovermi in
prima
linea, per ottenere ciò che voglio… e a
quel punto, nessuno potrebbe sconfiggermi! Già…
forse farò così…”
CRASH!
“Cos… COSA E’ STATO!?
CHI SEI!? FATTI VEDERE!”
Incredibile.
Quell’essere stava diventando pazzo, a furia di
perdere tempo con me. Si faceva perfino cogliere alla sprovvista da un
semplice
vaso caduto dietro la…
… un momento…
… ma lì, saremmo
dovuti essere soltanto in tre!
Con
orrore e sgomento, intravidi una giovane ragazza dai
capelli castani che sbucò fuori dal suo piccolo
nascondiglio, volando oltre i
segnalatori delle trappole. L’avevo riconosciuta al volo. Si
trattava della
fidanzata di BETA Simon.
Stupida! Che razza di
segnale era questo?! Voleva farsi uccidere da Sloth?
Qualcosa,
improvvisamente, mi sfiorò il braccio e feci
scattare la mia testa verso ciò che mi aveva toccato. Prima
che qualcuno
potesse intercettarlo, quello strano marchingegno si andò a
nascondere dietro
le altre cianfrusaglie presenti dentro quella stanza, senza farsi
beccare dal
Sommo.
Quando
compresi di cosa si trattasse, sogghignai trionfante.
Mi ero sbagliata. I
miei nuovi amici erano più scaltri di quanto immaginassi.
***
BETA CHI
[Too
Late – BEST OST IN THE WORLD]
Non
avevo altri modi con cui distrarre quel bastardo del
Sommo Sacerdote. Dopo aver ascoltato le sue parole, ero certa che
avrebbe fatto
assorbire Asia da Sloth, e a quel punto sarebbe stato impossibile
recuperarla.
Dovevo
farmi scoprire dall’angelo, e lasciare che fosse
WALL-E a completare tutti i passaggi necessari alla riuscita del nostro
piano.
Dopo
aver fatto cadere quel vaso, facendo attenzione a non
abbassarmi troppo con la levitazione, mi mostrai davanti al mio
più grande
nemico. Molti dei miei pensieri erano cambiati sul suo conto, grazie a
un
particolare oggetto che gli amici di ALFA Kairi avevano recuperato, dal
palazzo
del Dio Supremo, e che io avevo prontamente ottenuto per studiarlo.
Si
trattava del libro Folds of Fate, del quale ero riuscita
a ottenere anche la copia del mio ragazzo, regalatami dalla piccola Ai
il
giorno prima dell’attacco attuato dai Deadly Sins sulla
Dimensione BETA.
Ci
avevo messo pochi minuti per comprendere il linguaggio
dietro la sua scrittura, e mi ero apprestata velocemente a controllare
le
differenze tra i due tomi. Per farmi aiutare, avevo chiesto a Momo di
assorbirmi, momentaneamente, dentro al suo corpo, per poterne parlare
con i
membri della Sezione Anti-Mafia.
Fu
a quel punto che scoprimmo l’esistenza di tantissime
altre leggende, prima di quella riguardante l’amore distrutto
di Zero e Lilith.
Se quest’ultima era vera, ciò stava a significare
che anche le altre storie
erano tutte reali.
Pertanto,
Zarama non era mai stato il primo Dio Supremo di
quel mondo. Ce n’erano stati centinaia, prima di lui, e
chissà quanti altri ce
n’erano stati prima che venisse scritto quel libro dagli Dei.
Il nostro mondo
era un semplicissimo ciclo. Ad ogni nuovo Dio Supremo, si creava una
nuova
storia e una nuova modalità con la quale si potesse eleggere
questa entità…
… ma una regola,
scritta dentro la prima pagina, a noi sconosciuta, ci aveva fatto
intendere
quanto il Sommo Sacerdote fosse un pazzo senza alcuno scrupolo.
“Ah… chi
l’avrebbe mai detto che fossi tu, mia cara Chi!”
cominciò a dire lui, tirando un lungo sospiro di sollievo
“Sei stata davvero in gamba a
raggiungermi qui, ma siamo sinceri… sei
perfettamente consapevole che non sei
in grado di sconfiggermi!”
“Non intendo
affrontarti, infatti. Non sono così stupida… quello che cerco sono dei chiarimenti”
Senza
mostrargli alcuna paura, gli puntai il dito contro e
gli sparai in faccia la cruda e feroce.
“E’ inutile che cerchi
di mentirci… sappiamo perfettamente qual è la tua
vera identità…
Ingrian Eyrian!”
Il
suo sguardo era talmente stupito e sbalordito che colse
di sprovvista anche me. Credevo che quel farabutto avrebbe tentato, in
tutto e
per tutto, di ribattere e contraddirmi.
Invece,
l’avevo soltanto sorpreso e meravigliato e la cosa
non mi piaceva per niente. Se non altro, avevo attirato definitivamente
la sua
attenzione.
“Dimmi, giovane
mortale… come ci sei arrivata a questa conclusione?”
“Grazie ai libri che
abbiamo recuperato da questo palazzo”
Gli
gettai contro il manuale completo di Folds of Fate e
quello incompleto del mio ragazzo.
“Se la leggenda di Zero e
Lilith è vera, perché non dovrebbero esserlo
anche tutte le altre che vi stanno prima? Non ci vuole un genio per capire che tu hai cercato
di cancellare
l’esistenza delle storie precedenti, così da non
essere scoperto e ingannarci. Il libro che
aveva mio fratello, in
realtà, era solo un falso che hai scritto tu per deviare le
nostre menti! E’
questa la verità, non è vero?”
Davanti
alle mie parole, l’angelo cominciò a battere le
mani.
O
mio Dio. Era chiaro come il sole che avesse previsto anche
questo.
“Ma che bravi, i
nostri membri della Sezione Anti-Mafia di Tokyo… tu e quel giovane detective dell’Est
avete svolto un’indagine davvero
molto accurata… ebbene sì. Io sono Ingrian Eyrian.
Al termine della prova
ideata dalla precedente Dea Suprema, Bellinherta, io uccisi la donna
che
Malrion amava con tutto se stesso, per vendicarmi della sconfitta
subita… e lui, per punirmi, decise
di trasformarmi
in un angelo… A CAUSA SUA, SONO DIVENTATO UN ESSERE
DISGUSTOSO! NON IMPORTA SE
LA MIA POTENZA E’ SMISURATA! SE NON POSSO SFRUTTARLA CONTRO
DI VOI PER
DIMOSTRARE LA MIA SUPERIORITA’, E’ ASSOLUTAMENTE
INUTILE!”
“Sei solo un folle
megalomane…” dichiarai io, senza mezzi
termini “Malrion, nella sua forma
divina di Zarama, voleva soltanto darti la
possibilità di redimerti! E invece di capire il buon cuore
di tuo fratello, tu
l’hai tradito di nuovo… stai
percorrendo
una strada nella cui direzione c’è quello che
desideri, ma non ciò di cui hai
davvero bisogno…”
“… HA! E chi lo
afferma? Una semplice mortale come te vorrebbe fare la
predica a un Dio?!”
“Smettiamola con
questa predica… tu non sei un Dio, e non lo sei mai stato.
Nessuno di noi lo
sarà mai…”
[The
Devil – BEST OST IN THE WORLD]
Ingrian
cambiò improvvisamente espressione. Stavolta era
davvero inferocito.
“E’ inutile che
cerchi di sviarci. Sai perfettamente quali sono le
regole per la nomina di un Dio Supremo! E ora le sappiamo anche noi!”
continuai a parlare, cercando di distrarlo ancora per un po’
“La candidatura deve avvenire per
mezzo della
profezia pronunciata dal Dio Supremo decadente. Un Candidato non
può essere
nominato per due volte di fila! Nel momento in cui viene rifiutato, lui
può
tornare nel suo mondo, può diventare un Sommo Sacerdote come
è accaduto con te,
oppure verrà cancellato definitivamente! Un Angelo, che sia
un Sommo Sacerdote
o un suo inferiore, non può candidarsi! E
infine… la regola più importante di
tutte… UN CANDIDATO NON DEVE AVER MESSO MAI
PIEDE NELLA DIMENSIONE IMMAGINARIA, QUELLA DOVE CI TROVIAMO TUTTI NOI!”
Il
silenzio era calato dentro la stanza. Ingrian stava
facendo molta fatica a trattenere la sua rabbia. Non poteva uccidermi,
ma
poteva sicuramente mandarmi contro Sloth e, a quel punto,
l’Anomalia di Hitomi
si sarebbe disattivata, condannandomi a morte certa.
“Ingrian… la tua
sete di potere è davvero così grande da averti
spinto a
pugnalare tuo fratello alle spalle? La tua vendetta era così
importante da non
tenere conto della bontà di due persone innocenti come Zero
e Lilith? Diventare un
Dio Supremo è davvero l’unica
cosa che hai sempre voluto? Voglio essere sincera con te… tu non mi fai più paura. Sei pietoso,
sia come essere umano che come
angelo. Hai cercato di trascinarci nelle tue trappole, ma non
è servito a
nulla. Ogni azione commessa, che sia buona o che sia cattiva, porta
sempre a
delle conseguenze. Forse Simon, Dragon o Asia non potranno essere
più dei degni
Candidati, ma ne troveremo sicuramente altri quattro in grado di darti
del filo
da torcere… e stavolta, tu non
potrai far
nulla per ostacolare il nostro destino. Tu non meriti di diventare il
nostro
Dio! Sei solo…”
“… ma sta zitta,
schifosa puttana da quattro soldi…”
Era
tutt’altro, rispetto a quello che avevo conosciuto molti
giorni prima. Non era più calmo e rassicurante, ma aveva
letteralmente gettato
via la sua maschera. Ciò che intravedevo, nel profondo dei
suoi occhi, era pura
malvagità.
No. Quel bastardo non
si sarebbe mai redento.
“… io non merito di
diventare un Dio? E mio fratello, invece, lo meritava più di
me? Non
prendiamoci in giro… nessuno merita davvero di ottenere quei
poteri! A te
sembra giusto che a comandare le nostre linee spazio-temporali sia una
persona
di cui tu non hai mai saputo nulla? Rispondimi con
sincerità, Chi Miura… TU
TI FARESTI COMANDARE A BACCHETTA DA
QUALCUNO CHE NON HAI MAI CONOSCIUTO IN TUTTA LA TUA VITA, SENZA FARE
NULLA PER
POTERTI OPPORRE?!”
Avrei
tanto voluto rispondergli, ma non potevo. Il motivo
era semplice. Non sapevo cosa dirgli. Questa volta Ingrian mi aveva
colto
totalmente alla sprovvista.
“Già… come potresti
rispondermi, troia? Mi hai conosciuto sì e no da una
settimana, e ti permetti
anche di giudicarmi! Siete pronti a uccidermi, pur di non darmi quel
trono… SENZA PENSARE CHE, NELLA
DIMENSIONE REALE,
CI POSSA ESSERE QUALCUNO PERFINO PEGGIORE DEL SOTTOSCRITTO! NON IMPORTA
COSA
DICE LA PROFEZIA DI QUEL NANEROTTOLO DI ZENO! IO NON MI
INCHINERO’ DAVANTI A
NIENTE E NESSUNO! MAI PIU’! SARETE VOI A FARLO CON
ME… E LO FARETE PER
L’ETERNITA’!”
“Sta zitto, megalomane!”
La
situazione si era momentaneamente rigirata a nostro
favore. Asia Taneko si era prontamente rialzata in piedi e aveva
puntato il suo
arco e le sue frecce in direzione dell’angelo. Le sue ferite
erano già guarite,
grazie alla capsula rigenerativa che Peach aveva recuperato dalla sua
vecchia
navicella spaziale.
“Davvero niente
male… dico davvero”
esclamò lui, visibilmente
divertito “Avete
usato un guscio metallico per trasmettere informazioni tra di
voi… ma non è servito a salvare Hitomi!”
Sotto
i miei piedi, vi stava il guscio distrutto di WALL-E.
Alle mie spalle, Sloth si era già ripreso e mi stava
puntando la mano verso la
schiena, dove vi stava il mio cuore.
Avrei
dovuto immaginarmelo che il nostro piano sgangherato
non avrebbe mai funzionato.
E, in effetti, me
l’aspettavo fin dall’inizio.
“La tua amica è stata
molto furba, mia cara Asia. Ha intrappolato sia me che Sloth
all’interno di un
loop infinito nel quale voi due venivate torturate senza potermi
rivelare
nulla. Tuttavia, nel momento in cui Chi
è entrata dentro questa stanza, il loop si è
spezzato. Finalmente Sloth è stato
in grado di spezzare la sua egemonia e l’ha completamente
sottomessa”
Senza
timore per le sue frecce, l’angelo si era voltato
verso Asia, ed era più trionfante che mai.
Non
capivo. Cosa diavolo aveva da sorridere così tanto? Cosa
ci era sfuggito?
[The
Sealed Kingdom – BEST OST IN THE WORLD]
“E’ stato davvero
un peccato… pensavo di riuscire a strapparti qualche
informazione su Anomaly, ma a quanto pare sei troppo cocciuta per
renderti
conto della situazione in cui ti sei impicciata”
continuò a dire
l’angelo, avanzando verso di lei senza arrestare il suo
passo, mentre la
giovane ragazza di colore cominciò ad arretrare intimorita
“Tu
sai che io, te e la tua ragazza siamo gli unici appartenenti al Mondo
Reale
dentro la Dimensione Immaginaria?”
“No. Ci sono anche
Zero e Lilith” dichiarai io, attirando la sua
attenzione nuovamente “Loro
e
tutti i Deadly Sins appartenevano al Mondo Reale, non è vero?”
“La tua intelligenza,
Chi Miura, è a dir poco impressionante. Esatto. Zero e
Lilith appartenevano al
Mondo Reale, prima che io giocassi con le loro vite. Speravo,
con tutto il cuore, che mio fratello fosse molto più
intelligente nello scegliere il suo successore… tuttavia,
quando venni a sapere
che, per farmi un dispetto, elesse un piccolo neonato al posto di suo
fratello…”
“… tu ti sei
ribellato a lui… e avete avuto un diverbio”
capì
Asia, orripilata.
“Già. Malrion aveva
ottenuto il potere di un Dio Supremo ma, come uno stolto, aveva deciso
di
condividere metà del suo potere con me, il suo Angelo
Custode. Di conseguenza,
quando lui ha eletto a Dio Supremo il piccolo Zeno, i suoi poteri sono
passati
al nanerottolo… tuttavia,
quell’idiota
pensava che, con la nuova candidatura, i poteri di angelo sarebbero
spariti dal
mio corpo. Che idiota senza cervello… non si era reso conto
del grave errore
che aveva commesso…”
“… tu eri sempre stato
un suo pari, a prescindere da ciò che tu pensavi di lui. Non
poteva strapparti
i tuoi nuovi poteri perché te li aveva donati di sua
spontanea volontà. Malrion poteva
tranquillamente disfarsi
della sua carica…ma non
della tua,
Ingrian. Perciò sei stato tu a creare le Super Sfere del
Drago? Erano una
prigione per l’Anima e il Cuore di Malrion?”
“Solo per l’Anima… il
suo Cuore me l’avete portato via due giorni fa!”
***
Dimensione
GAMMA – Castello Reale
Nel
mentre…
ALFA KAIRI
[Continuazione
– The Sealed Kingdom – BEST OST IN THE WORLD]
“Quanto tempo è
passato?”
“Tre quarti
d’ora. Mancano quindici minuti al termine della tregua!”
Io,
Malefica, GAMMA Hinode, Lilith e Ub ci eravamo portati
in una zona più appartata dell’immensa voragine
che Pride, con i suoi poteri,
aveva creato con il suo potere di Cancellazione. La strega aveva
studiato lo
Scrigno Segreto, senza perdere alcun secondo, con l’aiuto di
sua figlia e della
regina dei demoni, mentre io avevo cercato di capire le condizioni di
ALFA
Hinode.
“Lei si
riprenderà… è una bambina molto forte!”
mi rassicurò il
giovane di colore, alzando il pollice all’insù
“Dobbiamo
fidarci di ciò che lei
ha visto! E’ la nostra unica speranza!”
Durante
quei quarantacinque minuti, Ub ci aveva spiegato,
per filo e per segno, quello che era successo nel momento in cui era
riuscito a
recuperare la mia figlia adottiva. Con le sue cellule da Majin, lui era
stato
in grado di leggerle i ricordi e, di conseguenza, scoprire cosa avesse
letto la
bambina sulla Linea del Destino del Sommo Sacerdote. Intelligentemente,
sia lui
che GAMMA Hinode ci avevano rivelato tutto, senza tralasciare alcun
dettaglio.
Se
quanto avevano detto era la verità, allora avevamo molte
più possibilità di quanto pensassimo. Per
tramutare ciò in certezza, tuttavia,
avevamo bisogno di controllare il contenuto dello Scrigno Segreto.
“Perfetto. E’
come pensavamo”
L’affermazione
di Malefica mi riempì il cuore di speranza.
Quella guerra potevamo vincerla. Potevo vendicare la morte dei miei
amici Flame
e Shiro.
Dovevamo
soltanto tenere fede al fato che ci era stato
assegnato…
… e lasciarci piegare
dalla volontà del Cavaliere del Destino, definitivamente!
“Allora ci conviene
raggiungere Pride e raccontargli quanto abbiamo scoperto”
dichiarò Lilith,
allontanandosi da noi e tornando verso il Guscio Protettivo nel quale
stava
crescendo la bambina di BETA Simon e BETA Chi “Voi due… preparatevi! Il destino
di questa guerra è nelle vostre mani!”
[See
What I’ve Become – BEST OST IN THE WORLD]
Anche
io e gli altri tornammo verso i nostri amici, con
tranquillità. Lilith, ne ero certa, aveva usato i suoi
poteri per comunicare il
nostro piano agli altri.
Meglio così. Avremmo
agito senza beccarci altre sorprese inutili.
“PRIDE! SIAMO PRONTI
A DARTI LE RIVELAZIONI CHE DESIDERI!”
Davanti
all’urlo di GAMMA Hinode, il demone puro si voltò
verso di noi, bramoso come non mai di notizie.
“Ottimo! Pride è
molto cont…”
“… tuttavia,
vogliamo farti un’ultima proposta!”
Il
demone, colto alla sprovvista, incurvò la sua testa di
lato. Lo avevamo incuriosito ancora di più.
Prontamente,
Ub aveva estratto il corpo di Eri dal suo corpo,
lasciandolo ai piedi di Eraser Head e si era avvicinato a Pride. Il
maestro,
prontamente, l’aveva presa in braccio, controllando le sue
condizioni.
Per
fortuna, la bambina si era solo addormentata.
“Anche io e Momo, come Eri,
siamo in grado di regredire nel tempo quello
che vogliamo. Possiamo farlo perché Majin Buu è
stato in grado di ricopiare il
suo Quirk senza alcuna fatica”
“Vuoi che, al posto di Eri,
venga preso tu?”
“No… voglio farti
apprendere quel Quirk, in cambio della nostra salvezza totale! Se ti
concederemo il suo Quirk, i nostri amici non vi attaccheranno
più!”
Pride,
questa volta, era rimasto spiazzato e incredulo
davanti alla rivelazione del piccolo bambino di dieci anni che,
lasciandoci
senza parole, stava controllando perfettamente l’intera
situazione come un vero
adulto.
“In poche parole…”
“… esatto. Noi, in
questo momento, ci stiamo arrendendo!”
Il
demone puro era andato in preda alla confusione più
totale. Non si aspettava certamente che i suoi nemici si arrendessero
così,
senza provare nemmeno a lottare.
E,
difatti, la sua risposta fu molto scontata.
“Pride non riesce a
credervi del tutto… perché
dovrebbe
fidarsi delle vostre parole? Cosa vi ha fatto cambiare improvvisamente
idea?”
Per
tutta risposta, Ub indicò lo scrigno tra le mani di
Malefica, la quale rivelò finalmente al mostro dei Deadly
Sins.
“Pride… dentro questo
scrigno, c’è un Cuore appartenente a una persona
che non corrisponde al Sommo
Sacerdote, troppo debole affinché possa nuocere ai vostri
piani. Volevamo
sfruttare il contenuto di questa scatola per provare a
sconfiggervi… ma, purtroppo per
noi, non possiamo usarlo
come arma. La questione è chiusa! PUOI ANCHE RIPRENDERTI
QUESTO SCHIFO, PER
QUANTO CI RIGUARDA!”
Senza
mostrare alcun pentimento, la strega della Dimensione
BETA gettò quella scatola ai piedi di Pride, il quale la
raccolse senza battere
alcun ciglio.
Il
suo sguardo era indecifrabile.
“Perciò, il nostro
nuovo accordo sarà questo!”
continuò Ub, imperterrito, puntando il pollice
verso di se e rivelando tutte le nostre carte “MOMO
TI INSEGNERA’ IL POTERE DI ERI, E VI PRESTEREMO GLI OGGETTI
SACRI
DI BETA CRISTAL PER QUELLO CHE DESIDERATE COMPIERE, MA IN CAMBIO NON
DOVRETE
UCCIDERE NESSUNO DI NOI!”
“Su BETA Cristal non si
può contrattare. Pride sa perfettamente che
quegli oggetti funzionano solo con lei!”
“Non ci sono problemi!”
dichiarò immediatamente la figlia di
BETA Kairi, portandosi di fianco a Ub con sguardo sconfitto “Avete vinto voi… userò il
Key-Blade
Originale per sbloccare il Cuore del Sommo Sacerdote. In
questo modo, lui potrà tornare a essere un mortale”
I
suoi familiari, inclusa GAMMA Hinode, non accennarono
alcuna protesta, e questo confermò la mia ipotesi sulla
Regina dei Demoni.
Lilith aveva davvero informato tutti.
“D’accordo…
allora Pride accetta ufficialmente la vostra proposta!
MOSTRATEMI IL FUNZIONAMENTO DEL POTERE DI ERI!”
Era
giunto il momento di trarre definitivamente in inganno
il demone puro.
Momo
Yaoyorozu afferrò una manciata di detriti sotto i suoi
piedi, permettendo a tutti di osservare quanto stesse facendo e
cominciando la
sua spiegazione.
“Eri-chan ha un Quirk
chiamato Rewind, che le permette di riportare un
essere vivente ad uno stato precedente, addirittura prima ancora che
nascesse.
E’ stato così che gli studenti del Liceo Shiketsu
sono riusciti a fuggire…
semplicemente, con i poteri di Majin Buu che ha ricopiato il Quirk di
Eri, noi
siamo stati in grado di cancellare il sigillo maledetto che avevate
imposto sui
vostri obiettivi”
Una
luce cominciò a brillare attorno alle macerie afferrate
da Momo, le quali cominciarono a ricostruirsi, come per magia. Cinque
secondi
dopo, sulla sua mano, l’aspirante eroina aveva una piccola
pietra, ciò che
restava del vecchio castello di Hearts.
“Come vedi, non ho usato la
mia magia demoniaca per ricostruire questo
sasso. Rewind può essere utilizzato anche sugli esseri
viventi, se lo si
desidera. Con questa capacità, potete ritrasformare il Sommo
Sacerdote in un
mortale… ma ci sono comunque dei rischi”
“Se Pride non
starà attento… rischia di ucciderlo. Ha
indovinato?”
“Giusto. Per
controllare un potere simile, occorre una capacità di
controllo al limite della
perfezione. Io, personalmente, non sono in grado di fare meglio di
così, e lo
stesso vale per Eri… tu, al
contrario,
con le tue capacità…”
“… arriveresti a
un controllo del 97 % di questo Quirk” lo
rassicurò
Malefica, ponendo fine ai dubbi del demone puro “Sarebbe più che sufficiente per far
regredire il Sommo Sacerdote”
Pride,
per avere conferma di quanto avessimo detto, cercò di
sfruttare il potere appena appreso.
L’intero
castello venne facilmente ricostruito. Non solo.
Pride era stato perfino in grado di regredire, con mio grandissimo
shock, anche
la morte di Flame e BETA Shiro, i quali si stavano toccando da tutte le
parti,
cercando di capire cosa stesse succedendo.
“Ma che… pensavo
di essere diventata polvere! Cosa diavolo mi è
successo?!”
“E’ una lunga
storia…” la rassicurai io,
grata al cielo di poter
subito riabbracciare la mia amica.
Avrei
voluto festeggiare ancora di più, ma non era ancora
finita.
O forse sì…?
Il
ghigno trionfante di Pride, questa volta, venne
accompagnato anche dai nostri. Quel demone, come tutti gli altri, non
era che
una marionetta, un essere incapace di compiere ragionamenti troppo
complicati.
Non aveva capito per niente il trucco che avevamo usato, e si era
lasciato ingannare
come un bambino.
Perfetto. Il secondo
membro più forte dei Deadly Sins era intenzionato ad
accettare.
***
Anomaly – Quercia Sacra
Nel
mentre
AI
[The
Birth of Fairy Tail – FAIRY TAIL]
Erano
passate sette ore da quando Keiichi e Pecan erano
rimasti da soli all’interno della Caverna delle Meraviglie.
Io, Goku e Jiren stavamo
aspettando nella radura della Quercia Sacra, in compagnia di tutti i
nocciolini
che, incuriositi dal nostro passato, ci chiesero di raccontargli loro
la nostra
precedente vita da mortali.
“Che… che storie
entusiasmanti!” dichiarò uno
di questi, quando
l’ultimo dei tre, ovvero Jiren, terminò di
raccontare la sua vita a tutti loro
“Avete
affrontato delle disavventure terribili, e avete ancora la forza di
andare
avanti! Ora capisco
perché non è
necessario l’intervento di un Custode, per voi”
“Ma non è un
vantaggio possederne uno?” chiesi a
Peanut,
sinceramente, ma la nocciolina mi rassicurò velocemente.
“Non sempre. I Custodi
restano comunque creature indipendenti, con volontà e
potenza propria. Solo chi
riesce a conquistare la loro fiducia, riesce a diventare
esponenzialmente più
forte. Asia e Hitomi sono un esempio, e
anche Keiichi e Fatima lo sono stati!”
“FATIMA?! ANCHE TU AVEVI UN
CUSTODE?!” affermò incredulo
Goku
alla bambina che, imbarazzata, indicò Peanut al volo.
Mi
venne da sorridere, di fronte a tale rivelazione. Il
destino aveva voluto che quei due ragazzini fossero legati tra loro fin
dal
momento in cui avevano poggiato piede su Anomaly. E chissà
se anche Pecan e
Peanut erano legati dallo stesso affetto. Era possibile, pensai, quando
vidi la
nocciolina puntare lo sguardo verso l’entrata della Quercia
Sacra, visibilmente
agitata.
Avevamo
deciso, con i miei compagni, che non avremmo
abbandonato i nostri nuovi amici al loro destino e che avremmo protetto
l’albero dagli assalti dei nostri nemici, fino al loro
ritorno. Qualche
nocciolino, per ordine di Peanut, si era diretto verso la
città di Fatima per
avvisare i sovrani gemelli di quanto avessimo scoperto.
La
voce sarebbe girata molto presto, ne ero sicura. In
tanti, sapevamo, avrebbero atteso di varcare l’entrata del
Colosseo della
Rinascita, per provare a tornare in vita. Avremmo dovuto vedercela
contro
guerrieri incredibilmente potenti, e difficilmente saremmo riusciti a
cavarcela.
[Erza
Scarlett – BEST OST IN THE WORLD]
“ALLARME! ESERCITO DI
UOMINI AVVISTATO A NORD-EST! CENTO ELEMENTI, PIU’ I LORO
CUSTODI, A MENO DI DUE
CHILOMETRI DI DISTANZA!”
Il
grido pronunciato dalla sentinella fu percepito forte e
chiaro dalle nostre orecchie, e Peanut non perse nemmeno un secondo.
“RICEVUTO! NOCCIOLINI
IN PRIMA LINEA! ALL’ATTACCO!”
Gran
parte dei folletti si separò da noi, volando a
perdifiato verso l’origine della minaccia. Non partirono da
soli, purtroppo per
me e Jiren…
… perché Goku, spinto
dalla voglia di combattere, li aveva seguiti a sua volta, facendo
ruotare il
suo bastone!
“Lasciatelo fare…”
il grigio tranquillizzò subito Peanut “… non si vede,
ma Son Goku è un guerriero
eccellente!”
“ALLARME! ALTRI
NEMICI A SUD! SONO SOLTANTO UNA DECINA, MA SI MUOVONO DI SOPPIATTO! NON
HANNO
CUSTODI AL LORO FIANCO! SONO A UN CHILOMETRO DI DISTANZA DALLA QUERCIA”
“Un’attacco a
sorpresa…” comprese Jiren, analizzando
la situazione “…
i due gruppi sono alleati.
Stanno cercando di separare le vostre forze!”
“Questo non basterebbe”
ribattei io, spiegando loro “… per
far sì che quest’attacco sia efficace, deve
esserci qualcuno, separato da tutti
i gruppi, in grado di raggiungere l’albero sacro senza farsi
scoprire…”
“Già…
ci stanno separando di proposito, ma non ho altra scelta che
seguire la loro linea di azione” ammise
Peanut, rivolgendosi ai
nocciolini rimasti “VOI OCCUPATEVI
DEL
SECONDO GRUPPO! QUANDO AVRETE FINITO, TORNATE SUBITO QUI… E
TENETE GLI OCCHI
APERTI! POTREBBERO ESSERCI SFUGGITI DEI NEMICI! SENTINELLA! CONTINUA A
CONTROLLARE LA SITUAZIONE DALL’ALTO!”
“RICEVUTO!”
“E noi tre? Cosa facciamo?”
chiesi io indicando me stessa, Jiren
e la povera Fatima, la quale era visibilmente spaventata.
“Io resterò qui
a controllare la situazione assieme alla mia padrona”
affermò Peanut, puntando nuovamente lo sguardo verso la
Quercia Sacra “Voi raggiungete
l’entrata della Caverna
delle Meraviglie! Se ci stanno attaccando
dall’esterno… potrebbero
aver già raggiunto l’interno!”
“Dentro?! Ma come… OH
NO! SOTTO TERRA!” compresi io, allarmata, facendo
cenno a Jiren di
accelerare il passo e seguirmi, dentro l’immensa struttura
erbosa.
Keiichi
e Pecan erano in serio pericolo.
***
Dimensione
ALFA – Palazzo dei due Zeno
Nel
mentre…
ASIA
[Premonition
– BEST OST IN THE WORLD]
Quindi
era come temevo.
Il
Sommo Sacerdote aveva tolto di mezzo ciò che restava di
Malrion Eyrian, vendicandosi definitivamente della sua sconfitta nella
precedente guerra per il Trono di Dio Supremo.
Conoscevo
quelle leggende a menadito, perché Hitomi si
divertiva a raccontarmele quando avevo perso la memoria sul mio
passato, mentre
mi trovavo su Anomaly. Sapevo tutto su Malrion, Ingrian e Chel.
“Sei davvero soddisfatto,
Ingrian? Davvero volevi soltanto questo?”
gli chiesi, visibilmente confusa “Per tutta la vita, hai sempre voluto
spadroneggiare su tutto e tutti. E’ solo questo che riesce a
darti gioia? Non
voglio assolutamente credere che il tuo obiettivo sia solo…”
“…
no… non è solo questo il mio obiettivo!”
Questa
volta, sia io che BETA Chi fummo colte alla
sprovvista. Che intendeva, quel farabutto?
Non
era solo il Trono, ciò a cui puntava?
“Ve l’ho già detto…
io
non voglio avere più nessuno che mi metta i piedi in testa.
Io non voglio
inchinarmi di fronte a niente e nessuno. Grazie
al potere che otterrò al termine della nostra battaglia, io
mi dirigerò nel
Mondo Reale… E LO SPAZZERO’ AL SUOLO, SENZA
LASCIARNE ALCUNA TRACCIA!”
No.
Non
poteva desiderare quello.
Non poteva essere un
tale megalomane!
“Tu… TU SEI SENZA
CERVELLO! SE ANCHE SOLO UNO DEI TRE MONDI COLLASSASSE, MORIREMMO
TUTTI!!!”
“Sono solo fandonie, mia
cara Asia… QUESTO NON AVVERRA’ MAI,
PERCHE’ NON
CI SONO REALI COLLEGAMENTI TRA LE TRE DIMENSIONI!”
“INVECE ESISTONO,
RAZZA DI COGLIONE! LO SO PERFETTAMENTE, PERCHE’…”
I
ricordi della mia battaglia contro Judas riecheggiarono
nella mia mente, e cominciai a tremare per la paura.
L’assassino di mio
fratello era riuscito a fuggire da Anomaly illegalmente, raggiungendo
il Mondo
Reale e causando devastazioni su scala planetaria. Anche io e Hitomi
fummo
costrette a seguirlo, e la nostra battaglia aveva rischiato di
distruggere
anche Anomaly, per via dell’equilibrio quasi distrutto tra le
tre dimensioni.
Alla
fine tutto si era risolto, ma quanto era successo ci
aveva fatto intendere una cosa molto importante…
… se ci fossimo
permessi a giocare con le regole della vita, questa ci avrebbe fatto
pagare un
conto molto salato, e quell’imbecille di Ingrian non se ne
rendeva
assolutamente conto.
“… ascoltami, razza di
farabutto. Che tu ci creda o meno, tutti e tre i mondi sono
indispensabili per
la nostra sopravvivenza. Se provi a distruggerne uno, gli altri due
cadranno a
loro volta! Non sarà
così che riuscirai
a diventare un Dio Supremo… COSI’ CI CONDANNERAI
SOLTANTO ALL’ESTINZIONE!”
Poi,
implorante, mi voltai verso Sloth, il quale aveva
ancora puntato il suo braccio in direzione della povera BETA Chi.
“Almeno tu,
Sloth… tu puoi usare i ricordi di Hitomi! Puoi dirgli che
sta commettendo una grossa…”
[Hunting
in the Black Forest – BEST OST IN THE WORLD]
Stupida.
Io ero davvero una
grandissima stupida.
Per
istinto avevo tappato la mia bocca con le mie mani, ma
era troppo tardi.
Avevo
appena suggerito a Ingrian il modo per estrapolare le
informazioni su Anomaly, e non me n’ero resa affatto conto,
presa dal desiderio
di fermare le mire espansionistiche di quel folle.
“Asia Taneko… non
posso credere che tu abbia commesso un
errore così grossolano in un momento così critico!”
dichiarò il
fratello di Malrion, mentre io scoppiai a piangere sotto lo sguardo
terrorizzato
di BETA Chi.
Era finita.
C’era
un solo modo, con il quale un personaggio del mondo
Immaginario poteva raggiungere il mondo Reale, ed era grazie ad
Anomaly. Nel
momento in cui io gli avevo suggerito quella possibilità,
lui era diventato
irraggiungibile, per noi.
Non potevamo più
rigirare il nostro tempo, perché Sloth era stato in grado di
sottomettere la
volontà di Hitomi.
Avevo condannato a
morte la donna che amavo.
“Caro Sloth… credo
tu abbia capito perfettamente le mie
intenzioni. Vero?” affermò
Ingrian, ordinando al suo sottoposto “Scava
nella memoria di Hitomi! Non importa
se perderai il suo potere e la ucciderai… NON
HO PIU’ BISOGNO DI…”
“Non sarà necessario…”
gli rispose Sloth, rivelando a tutti i presenti “E’ stata lei
stessa a permettermi
di leggere i suoi ricordi…”
“FANTASTICO! NON
FARMI PERDERE TEMPO, E RIVELAMI TUTTO QUELLO CHE…”
“… mi rifiuto”
Un
silenzio glaciale piombò all’interno di quella
stanza,
causato dalla sconvolgente risposta del demone puro che, con grande
tranquillità, aveva abbassato il palmo della sua mano
rivolto precedentemente
in direzione di BETA Chi.
Il
più scioccato di tutti, però, era proprio Ingrian
che,
evocato il suo Scettro di Angelo, si portò minacciosamente
di fronte al mostro
il quale, per niente intimorito, affrontò lo sguardo del suo
padrone.
“Prova a ripeterlo
nuovamente, se ne hai il coraggio…”
“… tutte le
volte che lo desideri, Ingrian. Io non ti permetterò di
raggiungere Anomaly” affermò
Sloth, per niente intimorito dalle minacce
dell’angelo “Proprio
perché possiedo i ricordi di Hitomi, sono consapevole dei
rischi del suo piano… e, con tutta franchezza, non intendo
affatto seguire un
essere ormai arso dalla pazzia e dalla sete di onnipotenza”
Quello
a cui stavo assistendo andava oltre le nostre
aspettative. Il destino aveva deciso di voltare le spalle a quel malato
di
Ingrian, che si era ritrovato a doversi confrontare con
un’improvvisa
ribellione.
“Prova a ripeterlo nuovamente, se ne hai il
coraggio…”
[The
Devil – BEST OST IN THE WORLD]
Sia
io che BETA Chi restammo a bocca aperta.
Il
Sommo Sacerdote, improvvisamente, aveva cominciato a
ripetere quella frase a ripetizione, ogni cinque secondi, come un disco
rotto.
Era impossibile.
Lui
non poteva essere riuscito ad assimilare completamente
il potere di Hitomi!
Le
Anomalie non potevano essere ricopiate in alcun modo.
Solo la donna che amavo poteva rigirare il tempo, e Sloth avrebbe
potuto usare
quel potere solo tramite il suo permesso.
“Resterà in quel
ciclo fino a quando lo deciderò io…”
dichiarò
Sloth, sogghignando soddisfatto “Che
imbecille… io, Ulquiorra, che mi
faccio
comandare a bacchetta da quel farabutto!”
“Non… non capisco…”
esclamai io, incredula “… perché
l’hai…”
“… non
fraintendermi, mocciosa mortale” mi
insultò il demone
puro, ridacchiando soddisfatto, schioccando il suo collo, divertito da
ciò che
avesse appena compiuto “E’
da quando
abbiamo scoperto lo Scrigno Segreto che io e Pride stavamo cercando
informazioni su questo pagliaccio da quattro soldi! Se
l’ho fatto… è perché non ho
più alcuna intenzione di stare dietro al
Sommo Sacerdote!”
“Ma… ma
allora…” cominciò a
comprendere
BETA Chi, portandosi una mano sulla bocca, orripilata.
“Indovinato… ho
intenzione di combattervi, sconfiggervi
e impedire l’avverarsi della profezia!”
ci confermò lui, dichiarandosi
apertamente come nostro nemico, ancora una volta “Tuttavia, non seguirò il piano di
Ingrian. Non ha alcun senso
raggiungere il mondo Reale per distruggerlo. Questo l’ho
appena capito grazie
ai ricordi che ho estrapolato da Hitomi. Perciò,
se voglio puntare a essere l’essere più
intoccabile del mondo Immaginario, mi
basterà togliere di mezzo voi e tutti coloro che proveranno
a ostacolarmi… e
l’Anomalia della tua amata mi sarà molto utile per
sbarazzarmi degli altri
imbecilli che oseranno contrastarmi!”
Sloth,
avvicinandosi nuovamente a Ingrian, gli sfilò, senza
alcuna fatica, un oggetto che non avrebbe mai potuto
sfruttare…
… ovvero il suo
Scettro da Angelo, che venne spezzato in due con una semplice
ginocchiata!
L’oggetto
più potente in possesso del Sommo Sacerdote era
andato in mille pezzi, sul pavimento.
“Prima che voi me lo
chiediate… sì. Posso usare l’Anomalia
di Hitomi
anche senza il suo permesso”
Quando
sentì il suo tocco freddo e glaciale lungo la mia
carotide, mi resi conto di averlo alle mie spalle. Era stato
velocissimo e non
mi aveva dato modo di reagire.
Ora
cominciavo a capire il motivo per il quale guerrieri
come Goku o BETA Simon avessero perso contro di lui. In quanto
all’ultima
affermazione, cominciai a capire come fosse in grado di usare tutti
quei poteri
insieme.
“E’ un’Anomalia… non
è vero?” si rese conto anche BETA Chi,
con tono distrutto “La
tua abilità Vampirica, quella che nessuno di noi
conosceva…”
“Esattamente. Il mio potere
Demoniaco è la Rapina. Io posso rubare e
assimilare in me tutti i poteri che mi interessano… comprese
le Abilità
Vampiriche, che tu chiami Anomalie!
Il mio corpo è completamente diverso rispetto a quello dei
miei altri compagni,
perché sono nato da solo. Io non sono una creazione di
Lilith… alla mia morte
terrena, io stesso ho deciso di lasciarmi trascinare
nell’Oscurità, meditando
la mia vendetta. Senza che quella stupida se ne accorgesse, ho imposto
un
sigillo sui nostri compagni… che
mi
avrebbe permesso, una volta morti, di ottenere tutte le loro Anomalie!
Quindi
sì… IO, DENTRO AL MIO CORPO, POSSIEDO SETTE
ANOMALIE, INCLUSA QUELLA DI HITOMI!”
O mio Dio.
Schifoso farabutto!
Quel
verme aveva architettato di tradire i suoi compagni da
miliardi di anni, e ora stava cercando di sfruttare la situazione a suo
vantaggio!
“Quindi cosa farai? Ci
ucciderai tutti con i tuoi poteri? Non pensare
che sarà così semplice!”
gli urlò contro BETA Chi, per niente
impressionata dalle affermazioni di Sloth “Puoi
anche averne cento di Anomalie, ma ti sconfiggeremo
comunque… e poi ci occuperemo
anche dei tuoi compagni!”
Quella
ragazza aveva due palle enormi. Sapeva perfettamente
di non poterlo sconfiggere, completamente da sola, ma aveva deciso di
non
mollare e di sfidarlo apertamente.
Lei aveva ragione. Non
potevo essere da meno.
Prima
che lui potesse fare altro, fui in grado di liberarmi
dalla sua morsa e provai a scoccargli una delle mie frecce che,
purtroppo per
me, si spezzò in due sul cranio del demone.
Il
suo corpo si era indurito. Aveva usato l’indurimento di
Greed, a dimostrazione che ci avesse detto la verità.
“Credi veramente che te la
caverai così facilmente?!”
affermai
io, più inferocita che mai “Io
e Chi, a
differenza del Sommo, siamo consapevoli delle tue nuove
capacità… sappiamo
anche i punti deboli dell’Anomalia
di Hitomi! Senza il Sommo Sacerdote, tu sei completamente da solo!”
“Già, lo
so… una trentina di guerrieri che mi aspettano, fuori dal
palazzo. Credevate davvero che io non me ne rendessi conto? Allora
vediamo…
perché non diamo a tutti quanti un motivo per combattere?”
Il
corpo di Sloth, improvvisamente, cominciò a ribollire e
centinaia di pezzi di carne cominciarono a staccarsi dal suo corpo,
uscendo
fuori dal sotterraneo segreto e dirigendosi verso la Sala del Trono.
No.
Non erano centinaia…
… erano
migliaia!
Il
suo intero corpo da Majin si era dissolto del nulla, ed
era rimasto solamente il suo Corpo Originale…
… no…
… schifoso essere…
… non poteva
averlo fatto sul serio!
“… ci tenevi
molto alla tua Hitomi, vero? Non ti dispiace se mi sono
impossessato definitivamente del suo corpo? Sai… per togliere tutti i vostri
compagni di torno, ho esaurito le mie
cellule da Majin, e avevo bisogno di un altro ospite in cui vivere. Non preoccuparti per lei…”
L’affermazione
che fece subito dopo, mi fece crollare nel
mio più grande incubo.
“… le ho alleviato le sofferenze e le ho
annichilito l’anima… ops!
Ma così lei sarebbe morta! Poco importa! Se mi sconfiggete
potreste… ah, no. HITOMI NON PUO’ ESSERE RIPORTATA DI
NUOVO IN VITA! NON POTRAI PIU’
RIVEDERLA PER IL RESTO DELLA TUA VITA!”
Era
ufficiale.
Sloth doveva morire!
“Chi… farai bene a
starmi dietro” avvisai la mia compagna,
più inferocita che mai, accumulando
tutta la mia piena potenza e preparandomi a farla esplodere “Altrimenti… ti conviene sparire da
questo
posto il prima possibile! THIS IS MY ANOMALY!”
***
Dimensione
di Conton City
Nel
mentre…
CHRONOA
[This
is A Fight To Change the World – BEST OST IN THE WORLD]
La
guerra, purtroppo, aveva raggiunto il suo picco più alto.
ALFA Simon aveva già trovato Conton City, e tantissimi
pattugliatori temporali
erano morti sotto i suoi colpi. Grazie all’aiuto di Cell e
Ayumi, la situazione
si era leggermente calmata, ma ero consapevole che quella situazione
non
sarebbe durata per sempre.
ALFA
Simon restava sempre un guerriero pericolosissimo, il
secondo in carica tra le file del Sommo Sacerdote. Ero certa che lui
possedesse
un asso nella manica per contrastare i poteri rigenerativi dei suoi
nemici.
Dovevamo
fare qualcosa, o quel farabutto mi avrebbe
raggiunto, e per noi sarebbe stata la fine.
Lord
Beerus e tutti gli altri Dei della Distruzione avevano
deciso di scendere sul campo di battaglia per combattere contro Hunter
Warrior.
Mi avevano rivelato di avere in serbo una sorpresa per il giovane
terrestre
della Dimensione ALFA e che non si sarebbero fatti sconfiggere
così facilmente.
Di
conseguenza, ero rimasta solamente con tutti gli alleati
di Merus. Erano personaggi molto sinistri e particolari, in grado di
incutermi
molto timore, ma se lui si era fidato di loro allora potevo stare
tranquilla.
Loro,
mi avevano raccontato poco prima dell’attacco di ALFA
Simon, erano stati in grado di fuggire all’interno della
Dimensione Reale,
grazie alla creazione di un loro membro chiamato Ishigami Senku. Era
stato
grazie a questo giovane se Merus e il suo gruppo erano stati in grado
di
salvarsi dalle grinfie del Sommo Sacerdote.
Con
lo stesso marchingegno, eravamo stati in grado di
salvare anche tutti gli studenti dell’Accademia di Gabor
Black. Avevo ordinato
a quest’ultimo di seguire i suoi allievi e di continuare a
crescerli, nel mondo
reale.
Se
qualcosa fosse andato storto, almeno loro sarebbero
sopravvissuti.
Una
luce apparve davanti ai miei occhi. In mezzo al cortile
del Covo del Tempo, era apparsa la Navicella Spazio-Dimensionale creata
dallo
scienziato pazzo della Dimensione DELTA, il quale scese da essa senza
alcuna
ferita e senza alcun danno, segno che il viaggio fosse stato completato
e
portato a termine. Era un giovane dai capelli a spazzola, bianchi con
le punte
verdi, di cui due ciocche gli cadevano lungo il viso, coprendo in parte
i suoi
occhi dalle iridi rosso fiammanti. Aveva due marcature molto singolari,
simmetriche lungo la fronte, che lo facevano assomigliare a una statua
andata
in frantumi.
“SENKU!” si portò
subito, vicino a lui, una giovane ragazza tribale dalla carnagione
chiara,
dagli occhi verdi e dai capelli biondi. Era una sua amica e si chiamava
Kohaku.
“Tranquilla,
leonessa… è andato tutto bene!”
ci rassicurò subito
il giovane, portandosi davanti a me e inginocchiandosi con rispetto
“Gli studenti
dell’Accademia sono tutti
salvi… e non è tutto. Ci resta ancora una tacca
per svolgere un’ultima
traversata!”
“Ma non avevi detto
che fosse pericoloso?” domandò
un’altra ragazza al giovane scienziato. Era
una ragazza dai capelli lunghi e neri, e gli occhi azzurri. Era
un’eccellente
maga della Torre dell’Orologio e si chiamava Rin Tohsaka. Era
stata lei,
assieme a tutti gli altri suoi compagni Servant, a salvare ALFA Hinode
ed
accudirla nella sua infanzia, prima di lasciarla in custodia al regno
di
Hearts.
“Lo
è… dato che la navicella può
ricaricarsi solo nella Dimensione
Immaginaria!” confermò
Ishigami, affranto “Con
la battaglia appena iniziata,
non ci resta che usare la navicella per un’ultima, definitiva
traversata!”
“ALLORA LA USERETE
VOI!”
Quando
udii quella voce, io restai visibilmente scossa e
scioccata. Davanti all’entrata del covo, infatti, erano
apparse una trentina di
persone, che io conoscevo alla perfezione…
… perché dovevano
trovarsi nella Dimensione GAMMA, a occuparsi dello Scrigno Segreto!
“A-ALFA KAIRI?! CHE
DIAVOLO CI FAI TU, QUI?!” esclamai, inferocita
verso di lei “PERCHE’ MI
AVETE RAGGIUNTO?! E COSA DIAVOLO
E’ QUEL BOZZOLO CHE TIENI SULLE…”
“Non abbiamo molto tempo
per spiegare tutto ciò…”
mi anticipò
subito BETA Sora, allarmato e agitato “… entro un minuto, qui
scoppierà il
finimondo! Tutto quello che ci serve… E’ FAR
PARTIRE LA BAMBINA DENTRO QUESTO
GUSCIO NELLA DIMENSIONE REALE, DOVE NON POTRA’ ESSERE TOCCATA
IN ALCUN MODO! IL
NOSTRO FUTURO E’ NELLE SUE MANI E IN QUELLE DELLE PERSONE CHE
LEI INCONTRERA’!”
“Ma che… una bamb… UN MOMENTO!” compresi
al volo,
indicando sconvolta l’enorme bozzolo “LI
DENTRO C’E’ LA FIGLIA DI BETA CHI E BETA SIMON?!”
“CHRONOA! NON ABBIAMO
TEMPO! DEVE FIDARSI DI NOI!” mi urlò
nuovamente il maestro, visibilmente
nel panico “SE NON LO
FAREMO… NESSUNO DI
NOI SOPRAVVIVRA’! E’ TUTTO SCRITTO NELLA LINEA DEL
DESTINO DELLA BAMBINA!”
Confusa,
puntai lo sguardo verso ALFA Kairi, la quale stava
stringendo, tra le sue braccia, una bambina che io conoscevo
perfettamente…
… alla quale io, per
conferma, mi rivolsi.
“Hinode… sei
certa di quanto hai letto?”
“Sì, Kaio-Shin
del Tempo…”
confermò lei, annuendo fermamente con
la testa “…
il Cavaliere del Destino è apparso a tutti noi e ci ha fatto
leggere
la sua Linea del Destino! Se salviamo questo feto e facciamo sparire
anche l’armadio,
a prescindere dalla modalità… e se faremo sparire
anche questo... allora vinceremo
questa battaglia e il Sommo
Sacerdote non ci darà più problemi! SI FIDI DELLA
MIA PAROLA E DEL FATO
STABILITO DAL CAVALIERE!”
Davanti
alla sua determinazione, io non potei fare altro che
accettare. Se era così, allora non potevamo perdere altro
tempo.
“TUTTI VOI!” mi
rivolsi agli amici di Merus, puntando il mio dito verso la navicella
“PRENDETE QUELLA PICCOLA E
ACCOMPAGNATELA
NEL MONDO REALE! QUI CI PENSEREMO NOI!”
“Ma… MA CHRONOA!
CHI RIMARRA’ A PROTEGG…”
provò a protestare
Rin, ma Senku la bloccò all’istante, affermando.
“Non abbiamo un secondo da
perdere! Se salviamo la neonata, loro
potranno vincere! Fidati dell’Anomalia di ALFA Hinode! Il
Cavaliere del Destino
ci salverà!”
“E non solo…
posso anche fare altro!” esclamai io,
raggiungendo
l’enorme portone del santuario, ordinando loro “OLTRE A QUELLA BAMBINA E ALL’ARMADIO DI
NARNIA... e a quello... DOVRETE PROTEGGERE
ANCHE CIO' CHE VI STO PER CONSEGNARE! VI AVVERTO… SE DOVESSE
SPARIRE, SAREBBE
UN DISASTRO!”
***
Nel
mentre…
CELL
[Kishuu
– BEST OST IN THE WORLD]
Dovevo
ammettere due cose, riguardanti il combattimento che
stavo svolgendo contro ALFA Simon.
La
prima era che avevo enormemente sottovalutato il mio
avversario. Quel farabutto, nonostante fossi stato in grado di evocare
il mio
personalissimo Key-Blade, era in grado di tenermi tranquillamente
testa, senza
alcuno sforzo. Erano morti tantissimi altri Pattugliatori Temporali,
sotto i
suoi colpi, e io stesso avevo perso parti del mio corpo durante il
combattimento. Il terrestre della dimensione ALFA non stava, avevo
pienamente
compreso, usando nemmeno un briciolo della sua vera potenza, ma solo il
5 %
all’incirca.
Se avesse fatto sul
serio, per noi era la fine.
La
seconda cosa che dovevo ammettere, tuttavia, era più che
positiva.
Ayumi Yoshida, con la
Fusione Anomala, era a dir poco formidabile!
Il
Mangekyo Sharingan era un’abilità oculare a dir
poco
strabiliante, con la quale lei riusciva a contrastare facilmente gli
assalti
del suo nemico, facilitandoci e non poco il compito. Tutto merito
dell’esperienza di quell’Itachi Uchiha. Inoltre,
possedere anche tutte le
tecniche degli altri membri dell’Akatsuki rendeva a dir poco
imprevedibile. Se
non poteva aiutarmi nella forza bruta, poteva sicuramente supportarmi e
affiancarmi in quella battaglia mortale.
Anche
questa volta, io venni sbalzato via dal calcio del mio
avversario, e precipitai verso il tempio del Drago Shenron, la cui
statua venne
demolita dal mio rude atterraggio. La mia alleata si
avvicinò subito a
sincerarsi delle mie condizioni, ma io mi alzai prontamente in piedi.
Nessun
graffio, ma stavo cominciando a innervosirmi. Io e
Ayumi, da soli, non ce l’avremmo mai fatta, nemmeno con la
mia forma Golden.
ALFA Simon era troppo potente, e i pattugliatori temporali non potevano
tenergli testa.
Avevamo bisogno di
forza bruta!
“Cosa ti succede, Cell? Il
tuo Key-Blade non mi sta facendo nemmeno un
graffio!” confermò il mio
nemico, volteggiandoci sopra con leggiadria
segno che i miei dubbi avevano fondamento.
Quel
verme ci stava soltanto facendo perdere tempo.
“Non pensare che sarà
così facile togliermi di mezzo, sciocco terrestre che non
sei altro!” gli
urlai io, senza alcuna paura, portandomi in posizione di combattimento
assieme
ad Ayumi.
ALFA
Simon, tuttavia, sembrava tutto tranne che preoccupato.
Puntava invece a fare sul serio, a giudicare dallo sguardo terrificante
che ci
aveva rivolto.
“Questo riesco a farlo solo
con il 10 % della mia vera potenza”
Il
mondo, attorno a me, aveva cominciato a vorticare
pericolosamente. La prima cosa che notai era che ALFA Simon si era
portato alle
mie spalle, senza che io me ne rendessi conto. La seconda era che dalla
mia
bocca sapeva di ferro e che qualcosa stava colando dalle mie labbra.
Terza ed ultima
constatazione, qualcosa mi aveva trapassato il petto, strappandomi il
cuore
senza alcuna pieta.
Quel
qualcosa era il braccio di ALFA Simon.
Senza
alcuna pietà, quel maledetto estrasse il suo arto dal
mio corpo, e le forze mi abbandonarono del tutto, facendomi crollare
per terra,
a pancia in giù.
Sconfitto, in meno di
un secondo, senza che potessi far nulla per fermarlo.
“CELL!
ADESSO TI AIUTO IO!”
Prima
che lasciassi questo mondo, qualcosa si era nuovamente
insinuato dentro di me, ma invece di torturarmi mi stava curando.
Nell’esatto
momento in cui io fui in grado di percepire la mia aura rinvigorirsi
leggermente, sfruttai la rigenerazione namecciana e fui in grado di
rigenerare
le mie ferite.
Prontamente,
afferrai Ayumi per la vita e mi allontanai da
quel mostro, prima che potesse colpire anche lei.
“Fuggire… questa
non mi è nuova, androide da strapazzo!”
Cazzo,
mi si era già portato davanti!
Che
stupido ero stato a credere di poter trattenere quel
mostro, nelle condizioni in cui mi trovavo…
… avevo condannato a
morte sia me che Ayumi!
ALFA
Simon aveva già puntato il palmo della sua mano verso
di noi, pronto a colpirci con una delle sue mosse finali.
“Che delusione… da voi
mi aspettavo molto di…”
“AMATERASU!”
Il
braccio di Hunter Warrior venne completamente arso da
vigorose fiamme nere, le quali cominciarono a incenerire il suo braccio
senza
che lui potesse far nulla per spegnerle.
“Piccola sciocca…”
A
quel figlio di puttana, purtroppo per noi, bastò
tranciarsi quel braccio dalla sua spalla e rigenerarlo, puntandoci
nuovamente
il palmo della mano verso di noi.
Porca
miseria…
… quel bastardo, come
il Simon della Dimensione BETA, conosceva la Rigenerazione Namecciana.
Ayumi,
come me, era rimasta senza parole. Niente aveva
funzionato contro ALFA Simon.
La
piccola poggiò il suo viso sulla mia spalla, incapace di
guardare negli occhi colui che l’avrebbe condannata a morte
per sempre…
… no…
… lui non l’avrebbe
uccisa…
… anche a costo della
mia vita!
[Archangel
– BEST OST IN THE WORLD]
“Ayumi… scappa!”
Prima
che quel pezzo di merda potesse colpirci, io avevo
deciso di agire. Prontamente, avevo mollato la presa sulla bambina di
sette
anni e mi ero gettato su ALFA Simon, stringendolo tra le mie braccia e
alzandomi in cielo assieme a lui, pronto a compiere il gesto
più folle di tutta
la mia vita.
Lilith… Hinode…
perdonatemi anche voi…
… perché non avrei
mantenuto la mia promessa nei vostri confronti.
Proprio
io, che vi avevo insultato in merito all’amore e ai
legami, avevo deciso di sacrificarmi per salvare la vita di quella
dolcissima
bambina terrestre…
… ora capivo cosa
provavano entrambe quando le persone a cui tenevano di più
rischiavano la loro
vita…
… e ora che le comprendevo,
non potevo che ringraziarle per avermelo insegnato.
Speravo
solo…
… che quel
gesto ne sarebbe valsa davvero la pena!
“NON SARAI TU A FARMI
FUORI, BASTARDO… MI SEGUIRAI
NELL’ALDILA’, CHE TI PIACCIA OPPURE NO!
AUTODISTRUZIONE ATTIVATA!”
Capitolo 42 *** Capitolo 42: La Guerra per il Trono del Dio Supremo (Parte 2) ***
Capitolo 42
Il prossimo
capitolo sarà pubblicato il 2 Novembre 2021!
Qui di
seguito, la pagina delle OST!
Detto
ciò…
buona lettura! ;-)
GOLDEN
BULLET - THE HUNTER WARRIOR
La Guerra
per il Trono del Dio Supremo
(Parte 2)
Dimensione
di Conton City
AYUMI
[Soundtrack
7 – DRAGON BALL Z]
Un’immensa
esplosione divampò sopra il cielo, talmente
accecante da azzerare la mia vista e così assordante che fui
costretta a
tapparmi le orecchie con le mani. Itachi prese immediatamente possesso
del mio
corpo e mi costrinse, con la forza, a scappare via per non restare
coinvolta
nella deflagrazione prodotta da Cell.
Non
servì a nulla. L’immensa onda d’urto mi
spinse a
centinaia e centinaia di metri di distanza dall’epicentro del
botto, e fu solo
grazie alla mia forza sovrumana e alle mie intrinseche
capacità se non ci
lasciai le penne. Lo stesso non fu per le costruzioni e le palazzine di
Conton
City che vennero divelte e ridotte in macerie, come se fossero state
strappate
via da un uragano.
Di
quei momenti, però, io ricordo soltanto tanto dolore, il
sapore ferroso del mio sangue che si insinuava tra le mie labbra
causato da una
brutta ferita sulla fronte, e la polvere che mi rendeva impossibile
osservare
ciò che era realmente successo.
“Ce… Cell… la sua
aura…”
Ci
misi qualche secondo per accorgermi di non essere più in
grado di percepire l’energia vitale del mio nuovo amico. A
dire il vero, non
riuscivo a percepire nemmeno l’aura di ALFA Simon.
-
Ayumi… -
- No… dimmi che non è
vero…
-
-
Mi dispiace… Cell è
morto –
Il
mondo mi crollò addosso. La mia anima si rifiutava di
credere alle parole del mio ospite, ma le lacrime avevano
già cominciato a
solcarmi il viso, segno che il mio cuore avesse già compreso
quale fosse
l’amara verità.
Cell, il bio-androide
creato dal Dr. Gelo, aveva deciso di sacrificarsi per salvare la mia
vita e
quella di tutti i nostri amici, facendosi esplodere assieme al nostro
nemico.
Mi aveva salvato la vita.
Quel mostro aveva deciso di mettere a rischio
la sua vita per una bambina come me.
[Crushing
Defeat – DRAGON BALL SUPER]
Mi
sentivo male. Era come se qualcuno mi stesse trapassando
il petto da parte a parte, con una lama incandescente, esattamente come
era
successo a Kiyoko, la mia prima madre adottiva. Era questa la
sensazione che
lei aveva provato? Credo di sì, ma lei era stata leggermente
più fortunata,
pensai inizialmente.
Kiyoko, a un certo
punto, aveva smesso di soffrire. Le mie sofferenze, invece, aumentavano
ogni
secondo di più e non accennavano a diminuire.
Eppure
conoscevo Cell solo da pochissimi giorni. Lui era
sempre stato cattivo, fin dall’inizio, e non si era
certamente comportato
meglio con me. Aveva perfino cercato di uccidermi, nella Dimensione
DELTA.
Allora perché ci ero rimasta così male?
Perché non riuscivo ad accettare il
fatto che lui non sarebbe più tornato?
Io avevo
sofferto tantissimo, quando avevo visto morire
tutti i miei compagni di classe, o quando venni a scoprire che Mitsuiko
e Genta
erano stati uccisi e torturati da quei due farabutti. Pensavo di non
poter
soffrire più di così, e invece qualcuno si
divertiva sempre a rovinarmi
ulteriormente la vita.
La prima
volta ci aveva pensato il mio primo papà, Junzo
Yoshida, quando con una semplice scusa mi aveva spinto a entrare dentro
la mia
cameretta. Quel giorno la mamma non era in casa, e lui aveva chiesto di
togliermi
i vestiti e di stendermi sul mio letto.
Fidati di tuo padre, mi
diceva. Non ti farà nulla di male.
Dovrai soltanto
restare ferma.
[Norman’s
Theme – THE PROMISED NEVERLAND]
Io,
inconsapevolmente, decisi di accettare. Fu orribile,
talmente disturbante che, quando lui lasciò la mia
stanzetta, io cominciai a
piangere a dirotto. Non ebbi il coraggio di raccontarlo a Kiyoko
perché sapevo
che, se l’avessi fatto, io non sarei più rimasta
né con lei né con papà.
All’epoca,
io avevo sei anni. Non potevo capire quanto
quella scelta mi avrebbe segnato, per sempre.
Più
i giorni passavano, però, più mi rendevo conto
che la
mia famiglia fosse tutto tranne che perfetta. Papà non
andava al lavoro da
troppo tempo, e ogni notte sentivo la mia mamma piangere e implorare
l’uomo che
amava. Gli supplicava di smettere di
farle del male o di giocare con lei.
Kiyoko aveva cominciato a vestirsi sempre con magliette a maniche
lunghe, e
portava lo stesso paio di pantaloni invece delle sue bellissime e
sgargianti
gonne.
Una volta,
però, io la beccai mentre cercava di coprirsi un
occhio con una borsa del ghiaccio. Dopo qualche secondo, avevo sentito
la porta
della nostra casa sbattere con veemenza, segno che papà
fosse uscito di casa
per passare il pomeriggio all’interno del bar sotto la nostra
casa. Kiyoko
piangeva, e io ero andata subito a consolarla, abbracciandola con tutte
le mie
forze. Inizialmente aveva anche provato a trovare una scusa alle sue
ferite, ma
io non ci avrei mai creduto.
Non più. Ormai sapevo che
papà stava facendo
del male alla mamma e che dovevo fermarlo, nonostante lei mi avesse
supplicato
di non farne parola con nessuno.
Una
mattina, quando lei uscì fuori a fare la spesa, io
raggiunsi il mio papà, già in soggiorno a
scolarsi qualche strana bevanda
dall’odore nauseabondo, e gli avevo supplicato di non fare
più del male alla
mia mamma. Gli avevo chiesto il perché l’avesse
colpita, perché la facesse
piangere ogni sera ma, soprattutto, se lui avesse osato farle le stesse
cose
che, quel giorno, lui fece con me.
Ero una bambina, e lo sono
tutt’ora. Ma un
anno fa io ero troppo ingenua nel capire che, in quel modo, io
l’avevo soltanto
messo in allarme.
Quella
seconda volta, purtroppo per me, fu migliaia di volte
peggiore della prima. Non voleva più semplicemente
divertirsi con me, non
intendeva più nascondere ciò che mi avesse
fatto…
… quel giorno, io ero
diventata ufficialmente
il suo sfogo di piacere personale. Non ebbe alcuna pietà
delle mie suppliche e
delle mie lacrime.
Fu allora,
che, però qualcosa cambiò.
Improvvisamente
papà si era fermato. Nonostante fossi
inerme, stesa per terra a pancia insù, incapace di
comprendere cosa avesse
appena fatto con me quell’orco, quello che tremava di paura
era lui.
Aveva
cominciato a indietreggiare, come se si trovasse
davanti a un mostro. Era fuggito da casa, correndo a prendere le chiavi
della
macchina e lasciandomi riversa per terra.
Quando la
mia mamma tornò, io mi trovavo ancora in quella
posizione, sotto shock e incapace di riprendermi. L’unica
prova di quanto fosse
avvenuto fosse l’immensa chiazza di sangue sotto il mio
corpo, ma le mie ferite
si erano già rimarginate come per magia.
Lei si era
gettata su di me, in lacrime, urlandomi che non
avrebbe più permesso a quel maiale di toccarmi di nuovo, che
mi avrebbe salvata
e che non l’avrei rivisto mai più.
Avrei voluto morire quel giorno, ma
dall’alto
avevano deciso di farmi soffrire ancora di più.
Quell’incubo non aveva ancora
raggiunto il suo climax.
Quella
stessa sera, la mamma mi aveva portato a casa di una
sua cara amica, promettendomi che si sarebbe occupata personalmente di
papà e
che sarebbe tornata molto presto.
Non so cosa
mi spinse a credere il contrario. Forse la paura
di quanto papà mi avesse fatto. Forse la paura che lui aveva
provato per colpa
mia. Io, incurante delle promesse di Kiyoko, decisi di agire da sola,
istintivamente. Il mio corpo si muoveva da solo, saltando sopra i tetti
delle
case o camminando sopra le pareti dei grattacieli. La casa dove mi
aveva
nascosto la mamma si trovava a cinque chilometri di distanza dalla
nostra. Io
raggiunsi la mia destinazione in meno di cinque minuti, ma era
già troppo
tardi.
Kiyoko, la
mia prima mamma, era già riversa per terra, ed
era irriconoscibile. Junzo aveva tra le mani l’arma del
delitto, e il suo
sguardo era quello di un folle psicopatico.
“Perché… perché
nessuno mi crede mai?! PERCHE’?!”
[Emma’s
Theme – THE PROMISED NEVERLAND]
Questo
urlò, prima di rendersi conto della mia presenza.
Quello che avevo davanti non era più il mio papà.
Non lo era dal giorno in cui
si era divertito con me, dentro la mia cameretta. Non lo era dal giorno
in cui
aveva fatto male a Kiyoko.
Quello che avevo di fronte, era
l’uomo che
aveva ucciso la mia mamma, qualcuno su cui bramavo vendetta.
Di quei
momenti, io non ricordo nulla. Quando mi risvegliai,
mi trovavo dentro la mia cameretta, e a svegliarmi fu un uomo con un
paio di
occhiali da sole circolari, accompagnato dall’agente Sato e
da altri
poliziotti. Mentre mi portavano via in braccio, mi resi conto che tutti
i
mobili della nostra casa erano distrutti e che sulle pareti vi stavano
molte crepe.
C’era anche un piccolo disegno, fatto a tre anni che
raffigurava la mia
famiglia, che stava bruciando sul pavimento per colpa di una fiammella
nera
come le piume di un corvo. Quello schizzo lo avevo fatto nel giorno del
mio
compleanno, quando entrambi mi avevano regalato il vestitino che a me
piaceva
tanto.
Avevano
già recuperato il corpo di mia madre, ma mentre mi
accompagnavano all’interno di una macchina della polizia,
Junzo era già stato
condotto dentro un mezzo blindato. Peccato che quel verme fu in grado
di
intravedermi, e cominciò a insultarmi in tutte le lingue
possibili e
inimmaginabili.
“MOSTRO! TU SEI UN
MOSTRO! NON SEI UN ESSERE UMANO! UCCIDETELA! UCCIDETE QUEL DEMONIO,
PRIMA CHE
SIA…”
Non
udì altro provenire dalla sua bocca perché
qualcuno,
dentro l’abitacolo di Junzo, decise di zittirlo con le
maniere forti.
Era la
prima volta che qualcuno mi additava come mostro. Per
quanto odiassi quel viscido e schifoso assassino, non si era
allontanato dalla
verità.
Passai
diverso tempo in un orfanotrofio in compagnia di
quell’uomo con gli occhiali da sole, il cui nome completo era
Shino Aburame e
che, la stessa sera dell’omicidio di mia madre, decise
finalmente di rivelarmi
tutta la verità.
Quell’uomo
mi spiegò che quanto fatto a me da mio padre si
chiamasse stupro, e che fosse uno
dei crimini più orribili che un essere umano potesse
compiere, soprattutto se
compiuto su un bambino. Ancora più grave,
dichiarò, era il fatto che Junzo
l’avesse fatto con me, la sua ‘cara’
figlia di sei anni.
A poco a
poco, man mano che il suo monologo continuava, mi
rendevo sempre più di essere stata la vittima di un qualcosa
di orrendo,
umiliante, disgustoso e disturbante, senza che io me ne rendessi
effettivamente
conto.
L’uomo che avevo chiamato mio
padre aveva
ingannato la sua bambina, obbligandola a soddisfarlo nella maniera
più
disdicevole...
… attraverso il sesso.
Le prime
sensazioni che provai, su tutto il mio corpo, furono
repulsione e disgusto. Più i ricordi di quelle due
esperienze si insinuavano
nella mia mente, più mi sentivo sporca, come se mi avessero
gettato in una
vasca colma di vermi pronti a insinuarsi in ogni orifizio del mio corpo.
Io sarei
morta dopo il secondo rapporto, mi aveva Shino
Aburame, soprattutto dopo avermi deflorato sia da un lato che
dall’altro, ma
era successo qualcosa, dentro di me, che aveva terrorizzato e non poco
mio
padre, facendolo scappare per la paura. Fu a quel punto che il
direttore di
quell’orfanotrofio mi fece notare che, sul mio corpo, non ci
fossero segni di
ferite nonostante mia madre mi avesse ritrovato immersa nel mio stesso
sangue.
“Poco dopo averti
nascosto in casa della sua amica, la tua mamma ha chiamato la polizia e
ha
denunciato il tuo stupro. Durante il tragitto, ha raccontato ai
poliziotti di
aver chiamato anche un’ambulanza per portarti in ospedale.
Kiyoko aveva deciso
di tornare a casa, attendendo il ritorno di tuo padre per trattenerlo.
Peccato
che quell’uomo si trovasse già dentro la stanza
dove ti ha umiliato, cercando
di nascondere le prove di quanto avesse fatto…”
“… io… io avrei
dovuto fare qualcosa… è colpa mia…
sarei dovuta restare con lei, fin
dall’inizio”
“No, Ayumi. Non è
colpa tua. Tu sei soltanto la vittima, in questa storia, e lo stesso
vale per
tua madre. Il vero mostro, qui, è Junzo, che non ha avuto
pietà per i membri
della sua stessa famiglia. Ti ha costretto a subire un intero rapporto
sessuale
completo, e il tuo corpo non era affatto pronto a sostenere la sua
pazzia.
Qualunque madre ti avrebbe nascosto dalle sue grinfie… lei
non poteva sapere
chi tu fossi davvero”
Confusa,
avevo alzato il mio sguardo verso quell’uomo che,
amareggiato e distrutto, decise di raccontarmi la pura e sola
verità sul mio
passato.
Io non ero la figlia biologica di Junzo
e
Kiyoko. Io non avevo dei genitori biologici. Ero il frutto di un
esperimento
condotto da scienziati folli e senza ritegno appartenenti a una
dimensione
diversa da quella dove vivevamo, che avevano sfruttato centinaia e
centinaia di
bambini innocenti per crearmi. Ero un ammasso di organi e carne creati
assemblati in un unico essere, un essere artificiale creato con il solo
scopo
di vendicare un villaggio di guerrieri di cui, a me, ingenua e
inconsapevole
bambina, non poteva fregare nulla.
Come se non bastasse, quei folli
avevano
deciso di divertirsi ulteriormente con me, trasferendo dentro al mio
corpo le
capacità di dieci temutissimi assassini, responsabili di
aver provocato una
guerra sanguinolenta.
Ecco,
quindi perché non ero morta, durante lo stupro. Ecco
come avevo fatto a raggiungere così in fretta casa mia,
senza farmi scoprire
dall’amica della mia mamma…
…
e non solo.
[The
Devil – BEST OST IN THE WORLD]
“Cosa ho fatto a
Junzo? Perché ha avuto paura di me, quando mi ha visto
l’ultima volta?”
“Ayumi…
io…”
“La prego, signore…
ho paura di aver fatto qualcosa di davvero orribile, ancora
più brutta di
quella che lui ha fatto a me! Non mi dica bugie… mi racconti
tutta la verità!”
Fu a quel
punto che scoprii quello che era successo tra me e
Junzo, prima che giungesse la polizia. Quando lui terminò,
non sapevo più se
fossi davvero un essere umano.
Mostro.
Così mi aveva chiamato Junzo. Shino aveva
detto che in realtà il mostro fosse il mio padre
adottivo…
… ma se quella era la
verità, io ero il
demonio in persona.
“Non farti prendere
dal panico, Ayumi. Quelli che possiedi sono soltanto dei poteri, e se
si è
giunti a questo è per colpa mia. Era da anni che ti cercavo,
conoscendo il tuo
passato, perché sapevo che non saresti mai stata in grado di
controllare i tuoi
poteri se si fossero scatenati in maniera improvvisa ed emotiva. Quanto
è
avvenuto non sarebbe mai dovuto succedere, ma questo non fa di te un
mostro.
Vivrai sotto questo tetto per un po’ di tempo, e imparerai a
controllare le tue
capacità, prima di affidarti ad una nuova
famiglia…”
“… non voglio andare
in nessun’altra famiglia. Non voglio più avere
né una mamma né un papà…
non
voglio avere alcun amico… non voglio più far del
male a nessuno! VOGLIO STARE
DA SOLA! VOGLIO MORIRE!”
***
[Continuazione
– The Devil – BEST OST IN THE WORLD]
Un
altro ricordo mi passò nella testa. Si trattava del
pomeriggio
passato assieme a Cell, nel quale mi allenai con lui nelle arti
marziali. Ci
eravamo presi un breve momento di pausa, e lui mi aveva chiesto di
raccontargli
parte della mia vita.
Incredibilmente,
fui in grado di parlargliene, senza alcun
problema.
***
[Continuazione
– The Devil – BEST OST IN THE WORLD]
“Quindi è questo il
motivo per il quale hai questi strani poteri…”
Non sapevo
cosa mi avesse spinto a raccontare tutto il mio
passato a Cell. Nessuno dei miei nuovi amici, nemmeno i miei maestri,
sapevano
cosa fossi davvero, e solo a Leonardino avevo accennato
qualcosa…
… perché rivelare
fatti così intimi e segreti
a una creatura così pericolosa e minacciosa?
Mi ero
spinta a difenderlo anche davanti a tutti quanti gli
altri.
A me era
stata data una seconda possibilità dalla vita,
nonostante fossi un essere disgustoso e repellente…
perché a lui non poteva
essere concessa la stessa opportunità?
“… vuoi sapere cosa penso
di te, mocciosa? Mi fai schifo…”
Come se non
mi facessi schifo già da sola.
Quel
giorno, io avevo letteralmente provato a strappare il
cuore a Junzo, per cercare di far tornare in vita la mia mamma.
Stavo per
compiere un crimine ancora peggiore del suo. Io
stavo per ucciderlo. Nonostante lui fosse stato un depravato pedofilo,
io avevo
cercato di spezzare la sua vita, esattamente come lui aveva fatto con
Kiyoko.
Io non ero diversa da Junzo. Io ero
come lui.
“… e sai il motivo?
Perché stai continuando a denigrarti senza alcun apparente
motivo!”
Quella sua
affermazione fu in grado di spiazzarmi
completamente. Cosa voleva dirmi, il bio-androide?
“Dici di essere un
mostro, ma continui ad atteggiarti da bambina innocente davanti a tutti
i tuoi
amici, come se fossi una santa o un angioletto del paradiso! Le
ipotesi
sono tre, marmocchia… o tu li stai
prendendo in giro, o stai ingannando te stessa… o sono vere
entrambe!”
“Non…
non è vero!
Io non sto…”
“Non
fare quella faccia, perché non ti crederebbe nessuno. Quell’uomo si è insinuato
dentro di te, ha
abusato del tuo corpo e della tua anima senza alcuna pietà,
e non ha provato
alcun rimorso nell’uccidere la donna che ha sposato! Non
importa se sei una
bambina o un adulto… chiunque, al posto tuo, si sarebbe
scagliato contro quella
carogna, facendogli patire le pene dell’inferno!
Non è vero che non l’hai
voluto, Ayumi…”
“No…
non volevo ucciderlo… io…
io…”
“ECCOME SE VOLEVI
MORTO QUEL PORCO PEDOFILO! NON PUOI RIMANGIARTI QUELLO CHE HAI PROVATO,
QUEL
GIORNO! JUNZO NON MERITAVA DI SOPRAVVIVERE! VOLEVI VENDICARE TUA MADRE,
VOLEVI
FARLO SOFFRIRE COME UN CANE… E NE AVEVI TUTTI I MOTIVI!”
No. Non era
vero.
La vendetta
non era la soluzione al mio problema. Uccidere
non mi avrebbe mai purificato. Io sarei…
“SEI DISGUSTOSA, AYUMI.
CREDEVO TU POSSEDESSI MOLTO PIU’ CARATTERE! TI DEVO RICORDARE
QUELLO CHE E’
SUCCESSO A ME, QUASI VENT’ANNI FA? AVEVO STERMINATO
CITTA’ INTERE… AVEVO
ASSORBITO MIGLIAIA DI INNOCENTI! COSA CREDI CHE ABBIANO FATTO I MIEI
NEMICI?
SONO RIMASTI A BRACCIA CONSERTE, OPPURE HANNO CERCATO DI VENDICARE
QUELLE
PERSONE? GOHAN, IL FIGLIO DEL TUO MAESTRO, MI HA UCCISO SENZA ALCUNA
PIETA’ E
SENZA PROVARE ALCUN RIMORSO PER LA MIA VITA! PROVA A CHIEDERGLI SE
RIFAREBBE LA
STESSA SCELTA, DOPO TUTTI QUESTI ANNI… ANCHE UNO COME LUI,
TI ASSICURO, SAREBBE
PRONTO A RIMACCHIARSI LE MANI DEL MIO SANGUE!”
Sgranai gli
occhi, incredula. Non volevo credere alle parole
di Cell, perché mi sembravano troppo surreali. Gohan era un
uomo straordinario.
Avevo conosciuto sia lui che sua moglie durante gli allenamenti sul
monte Paoz,
e mi era sembrata una persona troppo gentile e generosa per desiderare
la morte
di qualcuno…
…
o peggio, per aver già ucciso qualcuno.
“Non mi credi, è
così?” affermò
l’androide, puntando il dito verso se stesso e dichiarando,
senza alcuna vergogna “Eppure noi
due
siamo simili! Entrambi siamo stati creati dal nulla per uno scopo
deciso da
altri, ed entrambi abbiamo provato esperienze terribili, fidandoci di
qualcuno
che non meritava le nostre attenzioni. Sai, però, quale
sarà la differenza tra
me e te, ragazzina? Io non mi faccio abbattere da tutto questo! Non so
se, un
giorno, troverò qualcuno a cui voler bene come è
successo a Hinode o Lilith, ma
di certo io continuerò a combattere soprattutto per la
persona più importante
della mia vita… ME STESSO! IO NON HO PAURA DI ESSERE
CHIAMATO UN MOSTRO!
QUALUNQUE SCELTA IO ABBIA COMPIUTO, IO NON ME NE PENTIRO’ MAI
PERCHE’ E’ CIO’
CHE MI HA FATTO DIVENTARE QUELLO CHE SONO OGGI! SE VERAMENTE VUOI CHE
IO ABBIA
UNA SECONDA POSSIBILITA’… ALLORA DEVI ESSERE TU,
PER PRIMA, A GETTARE TUTTE LE
TUE MASCHERE! CHI SEI, AYUMI YOSHIDA… SEI QUELLA CHE HA
CERCATO DI UCCIDERE
JUNZO PER VENDICARSI… O SEI QUELLA CHE HA SAPUTO RIFARSI UNA
VITA, RIALZANDOSI
DOPO OGNI COLPO?”
Avrei
voluto ribattere a ogni sua parola, ma non ci
riuscivo. Non potevo.
Tutto
ciò che avevo creduto su di me era crollato ai miei
piedi. Tutte le maschere che avevo provato a costruirmi, si erano
frantumate in
mille pezzi.
Io…
io cosa ero?
Ero qualcosa?
Oppure non esistevo?
La
sensazione di essere l’unica, in questo mondo, a provare
sensazioni simili mi terrorizzava e non poco, perché
significava che non mi
aspettava altro che solitudine, nella mia vita.
Eppure,
Cell mi aveva appena detto che ero simile a lui… che
io avrei dovuto capirlo…
… ma come?
“Sono stato molto
secco con te, ma non mi hai lasciato altra scelta!”
mi disse l’androide,
alzandosi in piedi e schioccandosi il collo “Non
sei una stupida… molto presto capirai cosa sei davvero.
Dovrai
soltanto farti una promessa, mocciosa… non a me…
MA A TE STESSA! DOVRAI GIURARE
CHE, QUALUNQUE COSA TU FARAI, QUALUNQUE COSA TI DIRANNO IN FACCIA,
QUALUNQUE
COLPO DOVESSE ABBATTERTI… TU DOVRAI CAMMINARE A TESTA ALTA!”
“Io…
perché devo
prometterlo a me?” gli avevo chiesto,
più confusa che mai.
Cell, per
tutta risposta, si era voltato verso di me e si
era inginocchiato al mio cospetto, tirandomi un colpetto scherzoso
sulla
spalla.
“Perché prima di
essere un mostro, un essere artificiale o una bambina vera…
tu sei Ayumi
Yoshida! Se c’è qualcuno a cui devi
tutto… quella sei tu!”
***
[The
Sealed Kingdom – BEST OST IN THE WORLD]
Che
orribile scherzo del destino.
Le sue parole, ora,
avevano trovato un senso compiuto.
Cell
aveva ragione. Io e lui eravamo simili, in tutto e per
tutto. Lui, esattamente come me, era stato creato da qualcuno che non
lo amava
realmente, che voleva sfruttarlo solo come un oggetto. Lui, come me,
era stato
spinto a compiere scelte programmate da qualcun altro,
perché gli era stato
insegnato a vivere solo in quel modo. Come me, anche
quell’androide si era
visto crollare il mondo addosso.
Solo una cosa ci
differenziava.
Io ero fuggita dalle
mie paure e dalle mie insicurezze, cercando di mascherarle e non
celarle agli
occhi delle persone a cui volevo bene, perché temevo di
essere respinta da
tutti se avessi mostrato qualcosa di diverso dalla bambina gentile e
timida che
avevo sempre loro mostrato.
Cell era malvagio, e
aveva compiuto delle scelte sbagliate che l’avevano
condannato a morte. La
sconfitta gli aveva però permesso di capire le sue debolezze
e superarle, anche
se con fatica. Lui aveva avuto il coraggio di affrontare in faccia la
verità.
Lui era andato avanti per
davvero. Io no.
Se
veramente volevo bene a me stessa, non mi sarebbe dovuto
importare di cosa fossi davvero. Non un cyborg, non un essere umano,
non un
mostro…
… io dovevo volermi
bene a prescindere da ciò che fossi.
Dovevo
amare me stessa esattamente come mi amavano i miei
nuovi genitori adottivi, come i Detective Boys e il dr. Agasa, come i
miei maestri
e le mie compagne.
Ecco
la risposta alla domanda che Cell mi aveva rivolto,
ieri.
Io ero Ayumi Yoshida.
Punto.
Improvvisamente,
un’aura schizzò alle stelle, sopra il cielo
di Conton City. Non ci fu bisogno dell’esclamazione
sbigottita di Itachi per
capire di chi si trattasse.
Assurdo.
ALFA Simon era riuscito a sopravvivere anche
all’auto-distruzione di Cell, e non aveva nemmeno un graffio.
Si stava
semplicemente schioccando il collo, come se non avesse combattuto per
tutti
quei minuti.
- Ayumi… devi scappare! Noi non
possiamo sconfiggerlo! –
“Io non vado da
nessuna parte”
Mi
ero messa in posizione di combattimento, senza battere
ciglio. Itachi poteva dirmi tutto quello che voleva, ma io sarei
rimasta lì a
combattere.
Non sarei scappata da
me stessa una seconda volta. Avevo visto tantissime persone, a me care,
morire
senza che io potessi far nulla. Stavolta non volevo essere la bambina
dolce e
indifesa, che aveva bisogno di un eroe per essere salvata…
… volevo essere come
Cell…
… volevo
vendicare l’androide e uccidere il mio nemico con le mie
stesse mani!
“Che imbecille…
alla fine è scoppiato come un chicco di mais
abbrustolito in pentola! Che fine ingloriosa…”
Il
mio avversario era già atterrato ai miei piedi, a una
velocità incredibile. Questa volta, non so
perché, ero stata in grado di
seguire il suo movimento. Era perché lui me
l’aveva permesso, o perché ero
completamente focalizzata sulla sua figura?
“Resti solo tu, piccola
mocciosa da quattro soldi”
dichiarò ALFA
Simon, cominciando a camminare verso di me senza paura e
sbeffeggiandomi “Non
credere di potermi sconfiggere facilmente… in questo
momento, io sto usando il
25 % della mia potenza!”
Non
me ne fregava un emerito accidenti della sua forza
totale.
Io
volevo soltanto mettergli le mani addosso e fargli
provare le pene dell’inferno!
Mi
gettai immediatamente al suo attacco, con quel verme che
non fece nulla per difendersi.
“E’ così allora…
mostrami ciò che s…”
SLASH!
***
ALFA
SIMON
[Roundtable
Rival – BEST OST IN THE WORLD]
L’avevo
sottovalutata. Avevo supposto, scioccamente, che la
piccola Ayumi non avrebbe mai avuto la lucidità di
affrontarmi a viso aperto in
uno scontro alla pari, soprattutto dopo aver visto un suo compagno
cadere in
battaglia.
Invece,
con mio grandissimo stupore, era avvenuto l’esatto
contrario.
Prima
che io potessi mettermi in posizione di difesa, la
velocità del suo slancio variò in maniera anomala
e io venni colto alla
sprovvista dalle immense ali di carta che si erano formate sulla sua
schiena.
Allarmato, avevo evitato di farmi uccidere, ma quella stronza era
riuscita a
staccarmi un braccio senza alcuna difficoltà, incenerendolo
con Amaterasu prima
che potessi riattaccarmelo.
“QUESTA ME LA PAGHI,
PICCOLA PUT…”
Davanti
ai miei occhi, tuttavia, non c’era più
Ayumi…
… ma una marionetta a
me ben nota!
Cazzo!
“KUROHIGI – KIKI
IPPATSU!”
La
marionetta Kuroari fu in grado di intrappolarmi al suo
interno. Cercai di liberarmi subito, conoscendo alla perfezione la
tecnica con
la quale stava cercando di paralizzarmi, ma sette lame furono in grado
di
trapassare il mio corpo, riuscendo anche a colpirmi…
… mi vennero i
brividi, quando compresi cosa sarebbe potuto accadere da
quel momento in avanti!
Dovevo liberarmi alla
svelta di quelle lame imbrattate del mio sangue!
“ORA BASTA! HAKAI!”
Per
un pelo. La mia prigione venne immediatamente
polverizzata, ed anche le sette spade della marionetta Karasu, senza
che ne
restasse nemmeno una briciola.
“Cazzo…”
“Pensavi davvero che io non
mi rendessi conto del tuo sciocco piano,
mocciosa?!” gli urlai, visibilmente
inferocito “CONOSCO
ALLA PERFEZIONE TUTTE LE
CAPACITA’ DEI DIECI MEMBRI
DELL’AKATSUKI… PERCHE’ IL TUO MONDO
D’ORIGINE VENNE
CONDANNATO A MORTE DAL SOTTOSCRITTO! SONO STATO IO A SPINGERE GLACIAL A
STERMINARE TUTTI GLI SHINOBI DEL PIANETA KAGUYA! E non solo…
sapevamo anche di
te! Chi credi che ti abbia lasciato davanti alla casa di Junzo e
Kiyoko? Chi
credi che abbia ingannato tuo padre, facendolo licenziare dal suo posto
di
lavoro? CHI CREDI CHE ABBIA CONDOTTO LA TUA PRIMA FAMIGLIA
ALL’OBLIO’?!”
Inferocita,
la bambina evocò migliaia e migliaia di fili dal
suo corpo, attaccandoli alle centinaia di cadaveri attorno a noi. Tutti
i
pattugliatori temporali, o meglio, i loro gusci vuoti, si erano
prontamente
alzati per riaffrontarmi nuovamente.
Mi
alzai in volo, pronto ad affrontare nuovamente
quell’esercito di cadaveri ambulanti.
Pensavo
di liberarmi molto velocemente di quella marmaglia,
ma mi sbagliavo. Quella mocciosa era perfettamente in grado di
controllarli e
spingerli al massimo delle loro capacità. Inoltre, con il
suo sharingan lei era
in grado di aiutarli, anticipando i miei movimenti e respingendoli di
conseguenza.
Con
mio immenso stupore, mi resi conto di stare ad usare il
50 % della mia potenza. Era assurdo.
No. Non lo era.
Non erano loro a
essere diventati più forti…
… ero io che mi
stavo indebolendo!
Come era possibile?
“Mocciosa…
questa è colpa tua! NON E’ VERO?!”
le urlai,
inferocito, notando solo in quel momento un qualcosa che era spuntato
in mezzo
alla sua fronte…
… era un Rinnegan!
A quella stronza era
cresciuto un terzo occhio, oltre a quelli che già aveva, e
con esso stava
assorbendo tutte le mie energie trasferendole alle sue marionette!
“SHINRA TENSEI!”
Il
mio corpo venne schiacciato dalla pressione di tutte le
centinaia di marionette umane utilizzate da Ayumi, la quale aveva
già preparato
un nuovo assalto…
… in volo su un gufo
fatto di argilla, lei era armata di una nuova spada fatta di carta,
pronta a
colpirmi nuovamente…
… mio Dio…
… ma ci credeva sul
serio?
Stupida… si era
condannata da sola!
Mi
bastò schioccare le dita una volta, e tutte le marionette
di Ayumi si dissolsero in polvere sotto il suo sguardo incredulo.
Avevo
sprecato metà della mia forza, vero, ma lei si era
dimenticata di un semplicissimo particolare.
Io non avevo ancora
usato la Fusione Anomala e la mia forma Risveglio!
Non
ebbi nemmeno bisogno di pronunciare le formule. Cinque
secondi dopo, Ayumi era stata schiacciata sotto il peso della mia forma
da Lupo
Mannaro.
“E con questo, la tua ora
è giunta!”
La
battaglia era già giunta al termine. Nella mia forma
completa, io ero in grado di usare poteri in grado di contrastare i
suoi, senza
alcuna fatica. Perfino la bambina se n’era resa conto,
perché il suo sguardo
era colmo di panico e orrore.
Ci
aveva messo tutte le sue forze nel provare a uccidermi,
ma non era riuscita nel suo intento.
Ora
sarei stato io a occuparmi di lei...
… letteralmente!
“Vuoi che ti sveli un
piccolo segreto, ragazzina? Tu non sei davvero immortale…
semplicemente, non
puoi morire fino a quando il tuo cuore o il tuo cervello restano
intatti!
Perciò… a me basterebbe usare l’Hakai
per porre fine alle tue sofferenze…”
“… bastardo…
questa…
questa me la…”
“… paghi? Avresti
dovuto seguire il consiglio del tuo amico androide e fuggire via. Di
certo non
ti sarebbe successo questo…”
[Archangel
– BEST OST IN THE WORLD]
Ayumi,
orripilata, cominciò a urlare per il dolore. Le sue
braccia stavano cominciando a cancellarsi, trasformandosi in migliaia e
migliaia di particelle. Senza le sue mani, lei non poteva
più usare le tecniche
shinobi. Oltre a quelle, tuttavia, avevo saggiamente deciso di
cancellarle
anche i suoi tre occhi, rendendola definitivamente cieca e impedendole
l’utilizzo dello Sharingan e del Rinnegan.
Era
inerme, dinnanzi al mio potere. Io ero anni luce più
potente di BETA Simon perché, oltre ad aver annichilito
l’anima di Zero dentro
al mio corpo, ero stato perfino in grado di imparare l’Hakai
grazie agli
insegnamenti del Sommo Sacerdote. Ero un Hakai-Shin, in tutto e per
tutto.
Ormai
certo di aver sottomesso la mia avversaria, decisi di
interrompere la cancellazione. Non erano rimasti pattugliatori
temporali in
quella città, e non poteva più recuperare alcun
pezzo mancante con le tecniche
di Kakuzu perché ogni corpo era stato polverizzato e
spazzato via dal
sottoscritto.
Era
il momento di fargliela pagare, per aver cercato di
uccidermi.
“Vivi in fondo i tuoi
ultimi istanti, Ayumi Yoshida… QUESTO E’ UN VERO
MOSTRO!!!”
Le
urla della bambina, se possibile, diventarono ancora più
agonizzanti e ciò fu musica per le mie orecchie.
D’altronde, come
poteva reagire una piccola bambina di sette anni che veniva mangiata
viva da un
carnivoro?
Stava perfino cercando
di azzannarmi la mano, quella sciocca bambina, ma non sarebbe mai
riuscita a
liberarsi di me.
L’avrei divorata viva,
pezzettino dopo pezzettino, impedendole di ricostruirsi o di tornare in
vita.
“Hakai…”
Un
brivido percorse tutta la mia schiena e mi allontanai
quel tanto che bastava per evitare la pericolosissima sfera lanciatami
dal mio
nuovo avversario. Questo permise alla bambina di sopravvivere, ma il
suo ventre
era stato squarciato dai miei aguzzi denti, dai quali penzolava
ciò che avevo
strappato dal suo tenero e dolcissimo corpicino.
Automaticamente,
i filamenti di Kakuzu si affrettarono a ricucire
lo squarcio, ma la bambina non avrebbe più potuto combattere
quella guerra.
Masticai deliziato il pezzo di carne strappatole, ingoiandolo e
fissando
attentamente il mio nuovo avversario.
“Ma guarda un
po’… chi l’avrebbe mai detto?”
esclamai, sorpreso
“Lord
Beerus è venuto qui per farsi uccidere! E vedo che non
è da solo!”
Con
lui, infatti, vi stavano anche una decina di persone, a
me ben note.
Quindi
erano riusciti tutti a raggiungere Conton City. Si trattava
di Vefuniel, Nori, BETA Sora e BETA Riku, Eraser Head con Shoto
Todoroki e Momo
Yaoyorozu, l’intera combriccola delle meraviglie appartenenti
alla Linea
Spazio-Temporale ALFA (Kairi, Junion, Flame, Clairy) con
l’aggiunta di BETA
Shiro, e infine Lilith, la quale si affrettò subito a
controllare le ferite
della piccola Ayumi, prendendola in braccio e allontanandosi dal luogo
dello
scontro.
Sarebbe stata una
faticaccia occuparmi di tutti quei farabutti in un colpo solo, con la
mia
stamina in riserva.
***
Dimensione
ALFA - Accademia di Los Angeles
Nel
mentre…
ALFA
DRAGON
[Continuazione
– Archangel – BEST OST IN THE WORLD]
La
situazione, purtroppo per noi, era precipitata molto
velocemente. Il Sommo Sacerdote si era reso conto di WALL-E e
l’aveva
distrutto, impedendoci di assistere alla discussione tra lui, BETA Chi
e Asia.
Per questo motivo, Merus aveva ordinato l’immediato assalto
al palazzo ma,
quando aprimmo l’immenso portone della dimora, fummo subito
assaliti da decine
e decine di frammenti demoniaci, appartenenti sicuramente a un Majin,
che ci inglobarono
al loro interno e ci impedirono di fuggire.
Miseria divina…
… non avevamo nemmeno
cominciato l’assalto, ed eravamo già stati tutti
separati!
Per
fortuna, ero stato abbastanza furbo da usare una
barriera di KI per proteggermi, e in questo modo fui in grado di
liberarmi da
quella prigione.
Sussultai
quando mi resi conto di non trovarmi più al
Palazzo del Dio Supremo, ma all’interno di una base militare
a me ben nota.
Ero
stato tele-trasportato nella città di Los Angeles,
più
precisamente all’interno dell’immenso cortile della
Fortezza dei Comandanti.
Quel posto era cambiato tantissimo, rispetto all’ultima volta
che l’avevo
visto. Tantissimi graffiti ricoprivano tutte le pareti, rendendo quel
luogo
meno orribile e spaventoso di quanto non lo fosse stato per quasi venti
anni.
Doveva trattarsi, immaginai, della tanto decantata Accademia istituita
da Gabor
Black per ordine del Grande Druido Gandalf e di mia moglie.
Chiunque mi avesse
attaccato, era stato in grado di trascinarmi nuovamente nella
Dimensione ALFA.
Cominciai
a cercare con lo sguardo una possibile traccia del
mio nemico. Li intravidi, a qualche metro di distanza da me, mentre mi
fissavano con aria annoiata.
[Boro
Suru Akui – BOKU NO HERO ACADEMIA]
Si
trattava di Diablo e Glacial. Il primo era nella sua
forma potenziata e possedeva una copia dello Scettro Magico di
Malefica, mentre
il secondo era trasformato in Demone del Freddo. Come era possibile,
pensai
inizialmente, prima di controllare attentamente le loro aure.
No. Non erano loro. Solo
il loro aspetto era identico…
… in quanto
alla loro potenza, mi resi conto con orrore, erano
centinaia di volte più potenti e possedevano il KI Demoniaco.
“Immagino che non mi
lascerete andar via così facilmente, non è vero?”
provai a parlare con
loro, cercando di distrarli…
… peccato che si
fossero già gettati al mio attacco, Glacial con un assalto e
Diablo con un
incantesimo!
“E ti pareva!”
esclamai, inferocito, trasformandomi in SS2 ed evocando il mio
Key-Blade,
pronto alla battaglia e a riceverli.
Speravo
di potermi liberare in fretta di entrambi,
conoscendo tutti i loro punti deboli. Prontamente, evitai il primo
colpo di
Glacial e mi fiondai contro Diablo, schivando anche la sua magia
oscura, pronto
a colpire lo stregone con un affondo del mio Key-Blade…
… qualcosa, però,
saettò vicino al mio orecchio e i miei sensi da drago mi
salvarono la vita evitando
di restare senza testa.
Ero rimasto impietrito
davanti a quella nuova novità. Come diavolo
faceva, quel Glacial, a usare i due Key-Blade?! Non li avevo distrutti
personalmente dieci anni prima, nel Mondo del Nulla?
Quell’attimo
di distrazione fu più che sufficiente per
Diablo che, a grandissima velocità, mi sbalzò
dall’altra parte della struttura.
Volai senza poter evitare l’impatto, divellendo le mura
dell’Accademia e
finendo all’interno di una delle tante aule.
Non
ebbi il tempo di mostrare il mio terrore nel comprendere
che entrambi i miei vecchi nemici fossero stati potenziati e resi
semplici e
mere macchine da guerra inarrestabili. Entrambi provarono nuovamente ad
attaccarmi, ma io riuscii a distrarli con un semplice Taioken,
accecando la
loro vista e permettendomi di azzerare la mia aura.
Quei
pochi secondi furono più che sufficienti per
nascondermi da un'altra parte, correndo all’interno di quei
corridoi
pericolanti.
Salendo
le scale dell’accademia, raggiunsi il piano più
alto
e sferrai un pugno al portone in quercia, spalancando
quell’ufficio con la
forza. Doveva trattarsi, molto probabilmente, della presidenza. In
preda al
panico, mi nascosi dietro la scrivania appartenuta a Gabor Black,
cercando di
rifiatare e di analizzare la situazione che si era creata.
[I’m
Seriously Going To Crush You – BOKU NO HERO ACADEMIA]
Diablo e Glacial erano
stati resi dei Majin. Tutte le loro debolezze, pertanto, erano state
automaticamente annullate, e i loro poteri erano aumentati
vistosamente. Non
potevo certamente affrontarli in coppia, e soprattutto non potevo
combatterli
da solo, o per me sarebbe stata la fine.
Volevo
evitare ampiamente di sfruttare i poteri di Alucard.
Se fosse andata a finire come l’ultima volta, ero certo che
non sarei riuscito
più a tornare come prima. Se davvero dovevo combattere e
togliere di mezzo
Majin Diablo e Majin Glacial senza aiuti esterni, allora dovevo
escogitare
qualcosa e non farmi uccidere nel mentre.
Di
certo, tra qualche secondo quel posto sarebbe saltato in
aria. I miei nemici sapevano perfettamente che non potevo essere
fuggito molto
lontano, e un colpo di entrambi alla loro massima potenza sarebbe
bastato per
scoprire la mia ubicazione.
Era
una lotta contro il tempo.
“Non distruggeranno
Los Angeles”
Incredulo,
mi voltai alle spalle cercando di capire chi
avesse parlato. Come diavolo avevo fatto a non rendermi conto di una
presenza
tanto vicina a me? Ero davvero terrorizzato fino al punto da non
accorgermi di
un estraneo dentro la stanza?
“Sta tranquillo,
mio caro giovanotto… non stai impazzendo. Semplicemente, non
hai mai visto dei
quadri prendere vita propria!”
Dei… dei quadri?
A
bocca aperta, mi resi finalmente conto di cosa stesse
succedendo attorno a me. L’intero ufficio del Preside,
infatti, era colmo di
quadri ritraenti tantissimi personaggi a me poco noti, di cui non avevo
mai
sentito parlare. La particolarità di quegli ornamenti,
tuttavia, era che le
loro immagini erano tutte in movimento, come se fossero decine e decine
di
televisori appesi al muro. Quello che mi aveva parlato,
però, ritraeva un uomo
a me molto noto, e tanto caro a Cargoth.
Erano
passati dieci anni dall’ultima volta che avevo visto
Gandalf il Grigio, e mi fece uno strano effetto rivederlo attraverso un
quadro
vivente.
“Per prima cosa,
Dragon Oronar, ti consiglio di sigillare la porta dalla quale sei
entrato… in
questo modo, i tuoi nemici non potranno scovarti velocemente. Punta il
tuo
Key-Blade verso la serratura e pronuncia la formula –
ALOHOMORA -”
Prontamente,
fidandomi di quell’uomo, decisi di ubbidirgli.
La serratura di quel portone scattò subito dopo aver
terminato di pronunciare
la formula, e la stanza rimase completamente bloccata. Una sottile
pellicola di
energia si sviluppò attorno alle pareti di quella stanza,
come un rivestimento.
“E’ una barriera
che si attiva al sigillo di questa porta. Quella in cui ti trovi
è una Stanza
delle Necessità, che può essere scoperta solo da
chi ne abbia bisogno e dove potrai
trovare tutto ciò di cui hai bisogno. Per farla apparire
bisognerebbe passarci
per tre volte davanti, pensando a una necessità con molta
intensità; peccato
che Gabor, molto saggiamente, si sia ‘dimenticato’
di sigillarla… e devo
ammettere che il suo lampo di genio, stavolta, è stato
provvidenziale per te”
“Perciò non
riusciranno più a trovarmi?”
“Esattamente, ma
non possiamo adagiarci sugli allori. Se loro non ti troveranno, allora
faranno
saltare questo pianeta e ti uccideranno”
mi redarguì Gandalf,
severamente “Dobbiamo
escogitare un
piano per salvarti la vita, preparandoti inoltre alla battaglia contro
il Sommo
Sacerdote…”
La
faceva facile lui. Era letteralmente un quadro!
“La prima cosa a
cui dovremo pensare, innanzitutto, è una via di fuga di
emergenza. Raggiungi
nuovamente la scrivania di Gabor e fruga tra i suoi cassetti. La prima
cosa che
dovrai cercare sono due guanti fatti in pelle con cucito, sul dorso, un
particolare simbolo circolare. Quando li avrai trovati, infilateli
senza fare
storie. Poi, sempre dentro quei cassetti, cerca un anello verde e uno
giallo.
Mettiteli in tasca, quando li trovi, ma mi raccomando… non
toccarli se prima
non ti sarai messo i guanti!”
Anche
stavolta ubbidii senza fare alcuna storia. Non
riuscivo a capire il motivo per il quale quegli oggetti fossero
così
importanti, anche perché mi sembravano davvero fin troppo
comuni…
… ma d’altronde stavo
ricevendo consigli dal più famoso Grande Druido mai esistito
sul pianeta Iovis!
Se lui mi diceva di fidarmi, non potevo che acconsentire alle sue
richieste.
“Ottimo, ragazzo.
Sappi che, una volta infilato l’anello Giallo, riuscirai a
raggiungere la
Foresta di Mezzo, una meta-dimensione nella quale potrai raggiungere
nuovamente
i tuoi amici. Ti basterà tuffarti nel laghetto giusto
scambiando i due anelli!
Ricordati! Il giallo ti allontana dal mondo dei vivi, il verde ti
riavvicina!”
“Giallo va via, Verde
ritorna… tutto chiaro!”
affermai, recependo al volo i suoi insegnamenti.
“Ottimo… per i
guanti, so solo che Gabor ci teneva tantissimo e che non li ha mai
mostrati a
nessuno. Glieli aveva regalati il suo vecchio maestro, Albus Grindelwald”
mi spiegò Gandalf, tristemente, rivelandomi “Gabor mi ha soltanto detto che il suo
maestro lo obbligava a
esercitarsi con la magia indossandoli, come se qualcosa di particolare
potesse
attivarsi… ma non ha mai scoperto cosa…”
“Un potere
nascosto…”
“… può darsi, ma io
te li ho fatti indossare per impedirti di toccare l’anello
giallo con la pelle
nuda, inavvertitamente. Il potere che voglio donarti si trova
all’interno della
cassaforte nascosta dietro il mio quadro. Io non conosco la
combinazione, ma tu
puoi subito sbloccare il meccanismo. Dico bene, Dragon Oronar?”
[Villain
– BOKU NO HERO ACADEMIA]
Senza
perdere tempo, afferrai il quadro e lo poggiai sul
muro, mentre portai il mio orecchio sul coperchio della cassaforte in
metallo,
facendo girare la rotellina con molta agilità. Con il mio
udito sviluppato, ero
in grado di percepire lo sblocco di quel codice come se stessi
ascoltando
musica dalle cuffie di un MP3. In meno di quindici secondi, io avevo
già aperto
la cassaforte.
Rimasi
sorpreso quando percepii uno strano e intenso potere
pervadere ogni centimetro del mio corpo. Scacciai immediatamente quelle
sensazioni sgradevoli, rendendomi conto provenissero da un piccolissimo
anello
in oro zecchino, su cui era incastonato un piccolo ma preziosissimo
rubino.
Doveva
trattarsi di un oggetto magico molto potente, ma
anche molto pericoloso se fosse finito in mani sbagliate.
“Un tempo ho
combattuto per un anello simile a questo, ma nel tuo caso posso fidarmi
ciecamente, anche perché il tuo Key-Blade
manterrà puro l’oggetto che sto per
donarti. Si tratta di un Anello del Potere, forgiato da Celebrinbor
nella
seconda era, e il suo nome è Narya. L’ho portato
con me fino al giorno della
mia morte e avevo chiesto a Gabor di conservarlo, fino al giorno in cui
avrebbe
incontrato qualcuno degno di indossarlo… e tu, Dragon
Oronar, lo sei”
Ero
a dir poco senza parole. Non mi sembrava vero.
Gandalf
voleva donarmi un cimelio così prezioso senza farmi
alcuna domanda?
“Che poteri possiede?”
“Nessuno. Ora è un
comunissimo anello!”
Tutto
l’hype che avevo inizialmente svanì nel nulla.
Era un anello
qualunque? Ma che…
“Quell’anello era
in grado di instillare la speranza, coraggio e audacia in coloro che lo
circondavano, dando loro la forza per combattere la tirannia e la
disperazione.
In più proteggeva dal male chi lo indossava e ciò
che lo circondava. Questi
poteri sono spariti centinaia di anni fa, quando la minaccia
più grande per il
mio mondo di origine ha cessato di esistere. Tuttavia, ho come
l’impressione
che qualcosa sia accaduto quando l’hai intravisto…
non è così?”
Me
lo sarei dovuto immaginare che quel vecchio si rendesse
conto del mio precedente tremore.
Quindi,
ricapitolando quanto mi avesse detto Gandalf, Narya
si attivava solo quando vi stava una grandissima minaccia,
perciò i suoi poteri
erano tornati nel momento in cui il Sommo Sacerdote aveva iniziato la
sua
scalata al Trono di Dio Supremo.
“Ti avviso, però…
non so cosa potrebbe accadere quando lo indosserai.
C’è un’altissima
probabilità che la tua forza venga incrementata, ma potrebbe
anche donarti
altri poteri a me sconosciuti. Narya ha una propria volontà.
Sarà lui stesso a
farti capire se ti ha accettato oppure no!”
“Potrei perfino essere
rifiutato?”
“In tal caso…
verresti arso vivo dalle fiamme di Anor!”
Bella
prospettiva. Dovevo correre quel rischio oppure no?
C’era
poco da scegliere, in quel momento.
“O la va o la spacca!”
affermai, tirando un lungo sospiro e allungando la mano verso quel
prezioso
cimelio, pronto a rischiare tutto, per un’ultima volta,
contro i miei vecchi
nemici.
***
Dimensione
ALFA – Palazzo dei due Zeno
Nel
mentre…
BETA
CHI
[What
Can You See In Their Eyes – BLEACH]
Quando
ero entrata dentro quel palazzo, tutto mi aspettavo
tranne che di assistere a uno scontro così violento. Asia e
Sloth se le stavano
dando letteralmente di santa ragione, senza risparmiare nemmeno un
colpo.
Durante
il viaggio di ritorno verso Narnia, la giovane donna
aveva spiegato quale fosse il suo potere ai miei compagni, e loro me
l’avevano
spiegato l’altra notte. La ragazza di colore, quando era
giunta su Anomaly, non
era ancora morta ma si trovava in uno stato di coma permanente. Questo,
di
conseguenza, le aveva permesso di non ricevere limitazioni sulle sue
capacità
combattive. Quella, di conseguenza, era la sua Anomalia.
Non
importava contro chi si trovasse. La sua Anomalia
consisteva nell’essere sempre più forte
dell’avversario che le si parava
contro. Non sapevo, tuttavia, quale Dazio le fosse stato imposto per
mantenere
il suo potere anche nel mondo dei vivi.
Grazie
al cielo, riuscivo a stare loro dietro. Non potevo
uccidere un nemico come Sloth, ma potevo distrarlo per donare ad Asia
un’apertura.
Fu
proprio uno dei miei affondi, con il mio Key-Blade, a
distrarre il Deadly Sins quel tanto che bastava per consentire alla
ragazza di
colore di colpire il nostro nemico con una delle sue frecce, che
perforò da
parte a parte il cuore di Hitomi…
… fu a quel punto che,
però, il tempo venne rigirato.
Tutti
e tre eravamo tornati nelle posizioni di partenza, e
Sloth era ancora vivo.
“Che peccato… tutta
fatica sprecata” dichiarò il demone,
sogghignando soddisfatto “D’altronde…
tu, Asia, non puoi uccidere nessuno! Tu resterai più forte
del tuo avversario,
ma non puoi togliergli la vita. Anche se volessi, tu non puoi vendicare
la
donna che hai amato!”
Asia,
visibilmente inferocita, si gettò nuovamente
all’assalto del suo nemico. Nonostante quest’ultimo
avesse l’aspetto di Hitomi,
lei non si faceva ingannare così facilmente e, con
un’agilità a dir poco
impressionante, infilzò una delle sue frecce nella carotide
del demone,
affondando l’arma dall’alto verso il basso e
tranciandogli l’aorta.
Sarebbe
dovuto morire istantaneamente, ma non funzionò
nemmeno stavolta. Come prima, anche in quel caso tornammo al punto di
partenza,
come se nulla fosse successo, e Sloth stava magnificamente.
“Niente da fare,
baby… io sono ancora tutto intero!”
la prese in
giro lui, soddisfatto, puntando il pollice verso di se “Non puoi sconfiggermi, mettitelo bene in testa! Non
sto nemmeno usando
il massimo dei miei poteri! Come pensi di cavartela? Sei
finita in un loop infinito!”
Riuscivo
a leggere la frustrazione negli occhi della donna
di colore, che non sapeva più che pesci pigliare. Hitomi era
morta e l’Anomalia
di quest’ultima era passata a Sloth. Come se non bastasse,
lui non stava
minimamente utilizzando i suoi massimi poteri. Se era davvero in grado
di
rubare le Anomalie degli altri guerrieri, Asia rischiava seriamente di
farsi
ammazzare.
Al
Deadly Sins bastava rubare l’Anomalia di Asia, e a quel
punto…
… no…
… se l’avesse fatto,
lui non avrebbe potuto più ucciderci!
“ASIA! CONTINUA AD
ATTACCARLO!” le intimai, con decisione,
ridandole speranza “IO TI
RAGGIUNGERO’
QUANDO AVRO’ ESCOGITATO QUALCOSA PER FERMARLO!”
“Ti credevo molto più
intelligente, mocciosa” mi redarguì
Sloth, sogghignando deluso “Ti rendi
conto del guaio in cui si è
cacciata la tua alleata? Lei non può uccidermi!”
“Ma tu non puoi rubarmi
l’Anomalia!”
Sloth
venne totalmente colto alla sprovvista. Prima che lui
potesse rendersene conto, Asia si era portata alle sue spalle,
aggrappandosi al
suo collo con il braccio destro e allungando la mano del sinistro verso
la sua
tasca…
… dove la guerriera di
colore aveva nascosto l’Anello Giallo, anch’esso
datole da WALL-E!
“Cos… NO! FERM…”
Fu
più che sufficiente. Asia e Sloth sparirono dalla mia
vista, e io restai completamente da sola.
No… assieme a me vi
stava Ingrian, ancora immerso nel suo loop.
Incredibile
cosa fosse riuscito a fare Sloth al Sommo
Sacerdote. La creatura più potente di tutti i tempi era
stata colta in fallo
dal suo stesso alleato. Tuttavia sapevo di non poter ancora colpire
quell’essere, nemmeno se si trovava immerso nella sua
illusione. I miei colpi
non avrebbero fatto altro che risvegliarlo. Era più saggio
tornare dagli altri
e aiutarli a combattere…
… perché, ormai avevo
compreso, tutti quei pezzi di Majin erano andati all’assalto
dei miei amici!
***
Anomaly
– Caverna delle Meraviglie
Nel
mentre…
AI
[Benibara
- NARUTO]
“Fiù… per fortuna
Keiichi e Pecan stanno ancora bene”
Io
e Jiren eravamo entrati dentro la Caverna delle
Meraviglie, mentre Peanut era rimasta all’interno della
Quercia Sacra, con la
missione di proteggere Fatima e distrarre tutti i nemici che avrebbero
osato
staccare anche solo una foglia da quel luogo così importante
per Anomaly.
Ero
certa che la folletta, con il supporto degli altri
nocciolini, sarebbe stata in grado di tenere a bada i nostri avversari,
come Goku
si sarebbe occupato dei guerrieri attorno all’immensa
struttura arbustiva.
Dovevamo
soltanto avere fiducia in Keiichi e Pecan, i quali
si erano fusi in un’unica entità. Assomigliava
tantissimo a Keiichi, ma le sue
orecchie erano allungate come quelle del suo amico folletto, e il suo
viso era
molto più asciutto e spigoloso, come quello di un adulto.
In
quel momento, la Fusione Anomala tra i due stava seduta
davanti allo scrigno di Malrion, poggiandoci sopra una mano con
delicatezza.
Sembrava stesse dormendo.
“Si riprenderanno?”
domandai a Jiren, il quale mi fece segno di sì con la testa.
“Certo! Se fossero stati
rifiutati dallo Scrigno, di loro non sarebbe
rimasta alcuna traccia”
Annuii,
più tranquilla. Il nostro destino, purtroppo, era
nelle mani di quel giovane ragazzino.
Improvvisamente,
il grigio si voltò verso l’entrata della
caverna, con aria minacciosa. Io feci altrettanto, capendo subito quale
fosse
la situazione.
Come
aveva previsto Peanut, i nemici più pericolosi erano
giunti dal sottosuolo, fuoriuscendo da esso come se fossero fantasmi.
Si
trattava di tre losche figure, accompagnate ciascuno da un proprio
custode.
Ne
riconobbi due all’istante. Uno di questi, purtroppo per
me, era il Dr. Gelo in persona. A differenza del suo aspetto mortale,
aveva un
braccio robotico al posto di quello destro e il suo custode era un
piccolo
robottino molto simile a WALL-E. Il secondo era Bear, il partecipante
al torneo
dell’undicesimo universo, il cui custode era letteralmente un
orso alto dieci
metri, il quale aveva molte ferite lungo il suo corpo, probabilmente
causati da
uno scontro ravvicinato contro Peanut e i Nocciolini.
Il
terzo, invece, assomigliava tantissimo a Jiren. Di
carnagione rossastra, era molto più magro rispetto al mio
compagno e portava
una lunga barba incolta. I suoi occhi, a differenza di quelli del
grigio,
trasmettevano malvagità dalle sue pupille. Il suo custode,
mi resi conto, era
simile agli angeli descritti dalla religione cristiana, ma non
trasmetteva per
nulla bontà d’animo.
Jiren,
purtroppo, lo conosceva perfettamente.
“… ancora tu…”
“Ci rincontriamo, giovane
Jiren…” affermò
costui, per niente
sorpreso di rivedere il grigio “… sono passati cinque anni da quel
giorno…
vedo che le mie maledizioni hanno avuto effetto”
“Jiren… chi è quel
tizio?” domandai al mio compagno, il quale ammise
con grandissimo
disprezzo.
“E’ colui che ha
ucciso i miei genitori… il suo nome è Lusfer ed
è uno
dei guerrieri più potenti che io abbia mai
affrontato… anche più del tuo
sen-sei Goku! Per sconfiggerlo, i Pride Troopers si sono alleati con le
Palle
di Fuoco Kamikaze… e in quella battaglia, purtroppo per noi,
ha fatto sparire
metà dei nostri universi con un semplice incantesimo!”
O
misericordia…
… dovevamo vedercela
contro un mostro del genere?
“Hai del fegato a metterti
contro di me, Jiren…”
continuò
Lusfer, per niente intimorito dallo sguardo omicida del grigio
“… speri veramente di
potermi sconfiggere?”
“Perché non ci provi?”
lo sfidò l’alieno, pronto al combattimento
“Sono passati cinque anni da
allora… posso toglierti di mezzo anche ora,
se lo desidero!”
“Se ci trovassimo nel mondo
reale, sarebbe così”
puntualizzò il
Dr. Gelo, spiazzando il mio amico “Tuttavia,
Lusfer è stato qui, su Anomaly, per quasi
cinquant’anni e non li ha passati
senza far nulla! Voi, invece, siete morti recentemente e avete perso
tutti i
vostri iniziali poteri! Non sperate di
cavarvela contro abitanti di Anomaly al pieno delle loro
capacità!”
Su
quel punto, purtroppo per me, lo scienziato aveva
pienamente ragione. Non conoscevamo quali fossero le Anomalie dei tre
guerrieri
che, a differenza nostra, avevano avuto molto più tempo per
allenarsi. Inoltre,
nessuno di loro era in modalità Fusione Anomala…
… ergo, potevano
diventare centinaia di migliaia più forti di noi.
Quello
sì che era un guaio. Era come se fossimo finiti
all’interno di un video-gioco. Non esistevano solo le regole
dettate da
Anomaly, ma ve n’era una alla quale avremmo dovuto prestare
attenzione se
volevamo sopravvivere. Ogni abitante di quel mondo, come il personaggio
dei
videogames, possedeva un livello e poteva aumentarlo se lo desiderava.
Davanti
a me e Jiren, che eravamo paragonabili a un livello
1, purtroppo c’erano tre guerrieri con un livello molto
vicino al 100.
Non c’era partita.
Dovevamo
far perdere loro tempo, cercando di guadagnare
secondi preziosi ai nostri compagni e ai due che stavamo proteggendo
alle
nostre spalle.
“Perché siete
venuti qui? Cosa puntate a fare nella Caverna delle
Meraviglie?” chiesi a Bear, il quale
sembrava molto più minaccioso
rispetto alla prima volta che l’avevo conosciuto.
“Immaginavamo che voi
non ne sapeste nulla” dichiarò proprio
quest’ultimo, cominciando a
camminare vicino alle pareti della caverna e rivelandoci “Perciò non vi è stato detto
nulla sulle Gemme Peccaminose!”
Sia
io che Jiren eravamo leggermente confusi. In effetti non
avevo mai sentito parlare da quando avevo messo piede su Anomaly, e il
grigio
sembrava altrettanto spaesato.
“Dovete sapere che, fino
a duecento anni fa, esistevano sette pietre chiamate Gemme Peccaminose,
grazie
alle quali si poteva incrementare enormemente la propria potenza, oltre
ad
annullare il proprio dazio se si entrava in possesso di una di queste”
cominciò a spiegarci Bear, osservando estasiato
l’interno della grotta in cui
ci trovavamo “Purtroppo,
dopo la sconfitta di un tale Judas, tutte e sette queste
pietre sono state distrutte per impedire che qualcuno potesse abusare
di quei
poteri…”
“… e tiro a
indovinare… voi volete ricrearle!?”
compresi al volo io, allarmata “Avete
la minima idea di quello che sta
avvenendo, nel mondo dei vivi?! L’intera Dimensione
Immaginaria rischia di
sparire! A cosa possono servirvi queste pietre?!”
“Ma che domande? A
ritornare in vita!” esclamò il Dr. Gelo,
con nonchalance, rivelandoci
inoltre “C’è
una regola, di Anomaly, che
nessuno vi ha ancora detto… l’anima
di
chi ritorna in vita va a finire non nella dimensione di provenienza, ma
in
quella opposta! Ergo…”
Se
io fossi tornata in vita, sarei finita nella Dimensione
Reale e non in quella Immaginaria, e lo stesso valeva per quei tre.
Ottenere il
vantaggio di queste fantomatiche gemme a un mese circa
dall’apertura del
Colosseo della Rinascita equivaleva a giocare sporco contro coloro che
volevano
ottenere quel premio correttamente.
“… che branco di
idioti… quella regola non è mai esistita!”
[Gouchini
Tatsu - NARUTO]
Quella
era la voce di Keiichi? Quando si era svegliato?
Prontamente,
il giovane ragazzino si era portato davanti a
noi. Non aveva ancora disattivato la sua Fusione Anomala, e questo lo
rendeva
più minaccioso che mai.
“Siete venuti dentro
questa Caverna perché credevate, erroneamente, che le Gemme
Peccaminose
provenissero dalle pietre preziose incastonate tra queste pareti”
continuò
il fratellino di Asia, quasi divertito dalla reazione sbigottita di
tutti e tre
i nostri avversari “Quello
che cercate non può essere riprodotto perché si
tratta di
gioielli appartenenti al mondo reale, incantati da Bellinherta Harke,
la Dea
Suprema precedente a Zarama e Zeno. Solo un Dio Supremo potrebbe donare
poteri
del genere… e, al momento, non esiste alcun essere divino in
grado di creare
anche solo una Gemma Peccaminosa. Non solo…”
“… adesso siete anche
circondati!”
Sì!
Grazie al cielo, Son Goku e tutti i Nocciolini erano
riusciti a raggiungerci dopo aver sconfitto tutti i nemici esterni alla
struttura arbustiva, e li avevano accerchiati.
Per Lusfer, Bear e il
Dr. Gelo era finita!
“Ancora tu, bastardo…”
affermò lo scienziato, visibilmente irato dopo aver
intravisto il suo più
grande nemico.
I
due si erano combattuti per anni, e Goku ne era sempre
uscito vincitore. Dubitavo che, questa volta, il vecchio avrebbe vinto
contro
il sayan, anche perché era circondato.
“Arrendetevi e andate via
da qui! Rispettate le regole, se desiderate
tornare in vita!” li minacciò
Keiichi, evocando una lancia di metallo
sulla sua mano “Altrimenti,
saremo costretti a trascinarvi in prigione… e vi negheremo
quest’opportunità per
l’eternità!”
Per
tutta risposta, quei tre coglioni si voltarono verso i
loro Custodi. Era palesemente chiaro il loro obiettivo.
“E sia…”
comprese Keiichi, con sguardo minaccioso, puntando la
sua arma verso di loro e ordinando a me e Jiren “… VOI DUE PROTEGGETE LO SCRIGNO! SE
RICEVE ANCHE SOLO UN GRAFFIO,
QUESTO MONDO IMPLODERA’ SU SE STESSO!”
***
Dimensione
di Conton City
Nel
mentre…
AYUMI
[Kakuzu
- NARUTO]
Ero
sopravvissuta per miracolo all’attacco omicida di ALFA
Simon, anche grazie all’intervento di tantissimi guerrieri
che conoscevo.
Lilith mi aveva raccolto da terra e mi aveva tratto in salvo, vicino
all’entrata del Covo del Tempo. Qui, io fui in grado di
ristabilirmi
completamente, riuscendo anche a recuperare la vista.
Ero
tornata al cento per cento della mia forza.
Il
mio nemico aveva sottovalutato la mia resistenza, e non
di poco. Credeva, erroneamente, che con ferite del genere io non sarei
potuta
tornare a combattere, ma non era così. Inoltre, io non
possedevo più un solo
cuore e Lilith si rese conto di ciò, osservandomi sbalordita.
“Incredibile… ma
quanti cuori hai assorbito, piccola?!”
“Quelli di tutti i
guerrieri caduti a Conton City” spiegai
io,
tristemente, ammettendo “Tuttavia, quel farabutto potrebbe uccidermi
disintegrando questo corpo… in quel caso, io morirei come
una persona
qualunque… e pensare che stavo per sconfiggerlo! Potrei
dargli del filo da
torcere anche adesso… se solo…”
La
regina dei Demoni, davanti alle mie parole, rimase
completamente spiazzata. Lei non poteva sapere nei particolari quello
che era
successo durante la battaglia tra me, Cell e ALFA Simon.
“… Ayumi… dimmi tutto
ciò che ti serve! Io prometto che ti darò tutto
l’aiuto possibile, se vuoi
sconfiggere ALF…”
Improvvisamente,
però, qualcosa ci distrasse dai nostri
discorsi.
Nel
cielo, infatti, erano apparse migliaia e migliaia di
luci, e tutte possedevano un’aura a dir poco malvagia.
Una
di queste, per nostra sfortuna, atterrò davanti ai
nostri occhi e prese forma.
Un
momento…
… no…
… impossibile…
“Ma… ma
quello…”
“… è una copia, non
è
quello reale” mi rassicurò Lilith, ma
solo in parte “Tuttavia, possiede le
cellule di Majin Buu e la sua aura è troppo
simile a quella di Sloth… porca miseria! Non potremo
proteggere il Covo del
Tempo con così tanti nemici ad assaltarlo!”
Prima
che potessimo rendercene conto, altre cinque di queste
entità si erano gettate all’attacco di Lilith,
cogliendola alla sprovvista.
“Ma che cazzo… ha
copiato perfino le loro capacità?!”
Quelli
che la stavano affrontando, infatti, erano copie
perfette dei suoi vecchi compagni già morti durante quella
guerra, ovvero Lust,
Greed, Envy, Gluttony e Wrath. Per colpa loro, la regina dei demoni non
fu più in
grado di proteggermi e venne allontanata da me e dalla copia di Junzo
che,
famelicamente, cominciò ad avvicinarsi a me.
Avrei
potuto contrastarlo, se avessi voluto, ma il mio corpo
si era paralizzato per lo shock. I ricordi di quanto quel maniaco mi
avesse
fatto esplosero nella mia mente, come un fuoco d’artificio
scoppiato nel bel
mezzo del silenzio, e non riuscivo più a recuperare
lucidità.
Oltre
a ciò, riuscivo a percepire l’aura del mio nemico
ed
era immensa. Ero riuscita a combattere contro ALFA Simon
perché lui era stato
indebolito, ma ora avevo di fronte un Majin al massimo della sua forza.
Da sola, non ce
l’avrei mai fatta.
Qualcosa
di umido cominciò a colare dai miei pantaloni. Me
l’ero letteralmente fatta addosso.
“I…
Itachi… aiuto…”
Prima
che quel farabutto potesse sfiorarmi con un dito, il
mio ospite prese completamente possesso del mio corpo e fu in grado di
evitare
il primo colpo del mio avversario…
… ma non fu in grado
di prevedere il secondo.
Itachi
non aveva mai affrontato un Majin. Non sapeva che
quel mostro poteva attaccare da qualsiasi parte del suo corpo, e
perciò venne
preso in pieno dal pugno fuoriuscito dallo stomaco del demone
artificiale, che
mi spezzò letteralmente il fiato.
A
un mostro come quello, quella distrazione era più che
sufficiente. Un secondo dopo avermi colpito, quella creatura si era
trasformato
in una melma, pronta ad assorbirmi.
Stavo
per unirmi nuovamente a Junzo…
… non poteva esserci
morte più umiliante, per me.
Violentata, abusata
sessualmente e uccisa dallo stesso uomo, a soli sei anni. Il mondo ce
l’aveva
proprio con me.
- Ayumi…
perdonami… -
No.
Itachi non doveva scusarsi con me. Lui aveva già
compiuto un vero miracolo, in quei giorni. Lui mi aveva spiegato fino
in fondo
cosa fossi davvero, e non mi aveva mai giudicato come un mostro. Era
anche
grazie a lui se avevo avuto il coraggio di rapportarmi con
Cell…
… se non altro,
avrei nuovamente raggiunto i miei amici
nell’aldilà…
… Goku
Sen-Sei…
… Ai…
… e anche
Cell…
… perdonami,
Leonardino…
“Riapri gli occhi,
mocciosa”
Quella
era la voce dell’androide. Ero già morta? Se era
così, non avevo minimamente sofferto.
Prontamente
ubbidii alle parole dell’essere perfetto…
… e rimasi sbigottita
quando mi accorsi che, in realtà, mi trovassi ancora nel
mondo dei vivi.
La
copia di Junzo era stata sbattuta dall’altra parte della
piazza, distruggendo il sistema ad ologramma raffigurante Chronoa. Era
ancora
vivo, ma metà del suo corpo era andata in cenere.
Io,
invece, mi trovavo fra le braccia del mio inaspettato
salvatore…
… eppure io l’avevo
creduto morto! Non si era auto-distrutto per cercare di uccidere ALFA
Simon?
Come aveva fatto a sopravvivere?
“E’ la seconda volta
che ti salvo la vita! Ti sei scordata che ho i geni di Majin Buu dentro
il mio
corpo?” mi rimproverò scherzosamente
lui, lasciandomi andare e dandomi un
buffetto sui capelli “Vedi di non
accumulare troppi debiti, perché poi li rivorrò
tutti indietro!”
Commossa
e grata che Cell fosse ancora vivo, annuii con la
testa e mi preparai nuovamente a combattere. Anche Itachi si era
ripreso dallo
spavento ed aveva nuovamente ripreso il controllo del mio corpo, pronto
a
combattere. Aveva subito attivato lo Sharingan mentre io avevo riaperto
anche
la mia terza pupilla, quella al centro della fronte, dove avevo appena
attivato
il Rinnegan.
In
due, ero certa, saremmo riusciti a sconfiggere Junzo in
ben che non…
“MASENKO!”
Sia
io che Cell rimanemmo a bocca aperta quando il nostro
avversario venne completamente incenerito da quell’improvviso
attacco partito dall’alto,
non lasciando alcuna traccia della copia di Junzo.
Di
fronte a noi era atterrato un guerriero che Cell
conosceva come le sue unghie, perché era stato la causa
della sua prima
dipartita.
“Una mano, Cell?”
“Ce l’avremmo
fatta anche da soli, bastardo!” gli
rispose,
scocciato, il bio-androide ma dal suo tono riuscii a percepire anche
una
leggera punta di sollievo.
Gohan
non era il solo ad essere arrivato a Conton City.
Riuscivo a percepire l’aura di tantissimi dei nostri amici.
C’erano Midoriya e
Ochaco che stavano combattendo insieme per sconfiggere le copie dei
loro più
grandi nemici, e assieme a loro vi stavano anche Bakugo e Kyoka.
Percepivo
anche l’aura di Peach, la quale stava facendo piazza pulita
di tutti i suoi
nemici insieme a Vegeta.
E non solo loro. Erano
arrivati tutti!
Erano venuti ad
aiutarci!
Anche
Lilth aveva ricevuto un aiuto a dir poco inaspettato,
da parte della persona che più di tutte non ci aspettavamo
potesse intervenire.
“C-Chronoa?!”
Ebbene
sì. Anche la Kaio-Shin del Tempo aveva deciso di
combattere, intervenendo personalmente nel combattimento tra la regina
dei
Demoni e le copie dei suoi vecchi compagni. Entrambe le donne si erano
portate
vicino a noi tre, pronte alla lotta.
“Ayumi! Tu hai detto di
avere un piano per sconfiggere ALFA Simon,
giusto?” mi domandò ancora una
volta Lilith, imperterrita “Sei
sicura?”
“Sì!”
confermai io, spiazzando tutti i miei compagni “Lui è
un terrestre come noi e ha un solo cuore… la sua forza
proviene soltanto dalla
Fusione Anomala con la sua versione di Zero… se riusciamo a
togliergli la vita
e distruggerlo, allora avremo la vittoria in tasca!”
“E tu hai già
trovato un modo per farlo, non è così?”
capì
subito Cell, puntando lo sguardo verso di me e chiedendomi “Ora voglio farti una domanda, Ayumi…
questo
puoi farlo soltanto tu, oppure potrebbe esserci qualcun altro che
potrebbe…”
“… no. Questo posso
farlo solamente io”
Tutti
sospirarono arrendevoli. Sapevo perfettamente il
motivo per il quale loro non volevano mandarmi a combattere nuovamente
contro
ALFA Simon…
… perché altrimenti io
ci avrei rimesso la mia vita.
“Lilith… io non
voglio più diventare Dio Supremo”
I
nostri compagni, io compresa, si voltarono verso di lui
con aria confusa. La regina dei Demoni, al contrario, aveva
già compreso il messaggio
nascosto di Cell…
… l’avrei voluto
capire anche io, prima che Lilith mi cogliesse alla sprovvista.
“Ma cos… NO! LILITH!
NOOOOO…”
Prima
che potessi accennare qualche protesta, la regina dei
demoni mi assorbì dentro al suo corpo. Io, purtroppo, non
feci in tempo a
evocare una barriera e venni completamente inglobata, senza riuscire a
liberarmi. Nemmeno Itachi mi aveva aiutato stavolta…
… lui aveva già
capito, e mi aveva impedito di intervenire.
***
Dimensione
ALFA – Palazzo dei Due Zeno
Nel
mentre…
BETA
CRISTAL
[Itachi’s
Theme - NARUTO]
Quindi
era quello il Palazzo del Dio Supremo. Che struttura
singolare. La sua forma ricordava un simbolo, il cui significato era
‘tutto’ da
quello che mi aveva raccontato la mamma quando ero piccola.
Entrai
al suo interno, seguita a vista d’occhio da Pride.
Dovevo fare attenzione a non farlo arrabbiare, o avrebbe cercato di
uccidermi
prima del tempo.
In questo, Hinode era
stata molto chiara. Dovevo attaccarlo solo quando lui si sarebbe
distratto. In
caso contrario, non avrei mai vinto e sarei morta troppo presto.
In
base a quello che avevo appreso sulla mia Linea del
Destino, io e Pride avremmo dovuto incontrare Sloth e il Sommo
Sacerdote, i
quali mi avrebbero rinchiuso dentro lo stanzino segreto in attesa che
ogni Cuore
fosse collezionato. Fino a quel momento, i nostri nemici avevano
conquistato
moltissimi Cuori di Oscurità, quelli recuperati dalle
sconfitte dei Deadly Sins
e dagli alleati del Sommo Sacerdote. A loro mancavano soltanto Sette
Cuori di
Pura Luce, e io ne possedevo uno.
Tuttavia,
non sapevamo ancora quanti altri Cuori Puri di
Luce avessero recuperato, e questo mi preoccupava.
Raggiungemmo
la Sala del Trono, in quel momento totalmente
vuota, e scendemmo dentro quella piccola botola, raggiungendo lo
stanzino
segreto del Sommo Sacerdote.
Peccato
solo che, in quel momento, dentro la stanza ci fosse
solo quest’ultimo. Di Sloth, Asia o Hitomi non
c’era alcuna traccia. Inoltre
avevo trovato strano il fatto che non ci fosse alcuna battaglia in
corso dentro
quel palazzo. Da quello che ci aveva detto ALFA Kairi, metà
del loro gruppo si
era diretto verso il palazzo dei due Zeno.
Cosa
diavolo stava succedendo?
“Mio… MIO SIGNORE! SI
RIPRENDA! COSA STA SUCCEDENDO?!”
Impietrita,
crollai in ginocchio quando il Sommo Sacerdote
si voltò, confuso, verso di noi. Era molto spaesato, e si
stava voltando
frequentemente da una parte all’altra, cercando di
comprendere quello che stava
succedendo.
“Dove… dove sono
finite? Dov’è quel figlio di…”
“Mio signore! Pride
l’ha trovato qui, da solo, mentre farfugliava parole
al vento” gli spiegò il
demone, visibilmente scosso dal comportamento
del suo signore “Non
c’è nessun altro,
al palazzo, oltre a noi due e questa giovane”
Le
parole di Pride confermarono tutte le mie preoccupazioni,
e l’ansia non fece che salire quando l’angelo si
avvicinò a me, cercando di
studiare le mie emozioni con il suo sguardo inquietante.
Il
Sommo Sacerdote mi passò una mano lungo il viso,
scostando una ciocca dei miei capelli. Le sue dita erano
così gelide che rabbrividii
al loro tocco, ma non accennai alcuna protesta.
Non
potevo.
“Quindi è così…
Sloth
mi ha tradito e ha fatto fuggire quelle due stronze”
Spalancai
gli occhi, sbalordita da quella rivelazione. Sloth
aveva attaccato il suo capo? Perché l’aveva fatto?
“Co-COSA?! IL COMPAGNO
D’ARMI DI PRIDE HA ATTENTATO ALLA SUA VITA?!”
“No, idiota… lui non
potrebbe uccidermi in ogni caso, non fin quando sono un Angelo”
lo redarguì
il Sommo Sacerdote, esclamando “Lasciamo
che siano i nostri nemici a occuparsi di
quell’idiota… d’altronde,
Sloth non serviva che a questo!”
Che
orrore. Il Sommo Sacerdote non aveva alcuna pietà dei
suoi stessi alleati. I miei compagni avevano ragione ad affermare che i
Deadly
Sins fossero semplici burattini nelle mani di un folle megalomane.
Le
previsioni di Hinode non avevano accennato a nulla
riguardante un tradimento di Sloth. Il mio compito, per sconfiggere
Pride,
sarebbe dovuto essere quello di provocare i due Deadly Sins per farli
scontrare
tra di loro. Il demone dell’orgoglio avrebbe pugnalato quello
dell’accidia alle
spalle, e io avrei ucciso a mia volta Pride a tradimento con la Spada
di
Narnia.
Senza
uno di loro, tuttavia, ero spacciata.
“Comunque… sono
contento che tu sia tornato qui, Pride. Vedo che ti sei
portato dietro uno dei nostri obiettivi!”
“Pride l’ha fatto, mio
signore. Lui ha recuperato sia la giovane Cristal che lo Scrigno Segreto”
Con
grande orgoglio, Pride consegno l’ambito premio al Sommo
Sacerdote che ricevette in mano lo scrigno per anni nascosto a tutto il
mondo.
All’inizio
l’osservò con molta perplessità.
Sembrava ancora
più confuso di prima.
“Pride… te
l’hanno consegnato di loro spontanea volontà, vero?”
“Esattamente. I nostri
nemici si sono tutti arresi, senza
che Pride combattesse contro di loro. In cambio dello Scrigno Segreto e
di BETA
Cristal, ha ridato loro ALFA Hinode e ha risparmiato le loro vite. Non
solo.
Gli è stato concesso di imparare il potere della piccola
Eri, grazie al quale
Pride potrà riportare indietro nel tempo il suo signore,
facendolo tornare un
mortal…”
“… sta zitto,
Pride. Sei solo un povero idiota…”
Sia
io che il demone restammo paralizzati per lo shock
quando fummo avvolti dall’aura di quel mostro. Era
impossibile restare
impassibili di fronte a quella potenza terrificante.
La
sua superiorità, in confronto a quella dei miei compagni,
era troppo evidente.
“Ma… mio
signor…”
“… ti sei fatto
gabbare da un branco di sciocchi mortali, e te l’hanno fatta
sotto il tuo naso
senza che tu te ne rendessi conto! QUESTO NON E’ IL MIO
SCRIGNO! QUI NON C’E’
QUELLO CHE HO NASCOSTO!”
L’angelo
aprì ferocemente la scatoletta, mostrandoci il suo
contenuto. C’era un Cuore, vero, ma si trattava di un organo
ormai marcio, e
non quello che serviva al nostro nemico.
La
vera scatola, purtroppo per lui, era già diventata
irraggiungibile per il nostro avversario.
“Tu… tu sai che
fine ha fatto! NON E’ VERO?! DICCI LA VERITA’!”
mi ordinò Pride, visibilmente in preda al panico per la
reazione del suo
superiore.
Dovevo
dirglielo, oppure no?
“E’ stato portato via
dai miei amici… siamo riusciti a tele-trasportarlo in un
luogo per voi
irraggiungibile. Qualunque cosa ci fosse al suo interno, non lo
riotterrete mai
più!”
Il
Sommo Sacerdote, davanti a quelle parole, era diventato
pallido come un fantasma. Il motivo era più che chiaro, ai
miei occhi.
Senza
il Cuore di Malrion, lui non poteva tornare a essere
un mortale…
… o meglio, lui poteva
ancora farlo, ma non avrebbe potuto vincere.
“Signore… Pride le
chiede perdono… lui ha commesso un gravissimo
errore…”
“… eccome se l’hai
fatto! CI TROVIAMO NEL GIORNO DELLA BATTAGLIA FINALE SENZA IL CUORE
ADATTO AI
MIEI SCOPI! HAI LA MINIMA IDEA DEL DISASTRO CHE HAI COMBINATO?! LA TUA
SUPERBIA
E IL TUO ORGOGLIO POTREBBERO AVERCI CONDANNATO A MORTE! NON ESISTONO
ALTRI
CUORI MORTALI CHE POSSANO SOPPORTARE IL MIO POTERE! DOVE DOVREI
TROVARLO,
ADESSO!? INOLTRE CI MANCANO ANCORA DUE CUORI DI PURA LUCE! SE NON LI
TROVIAMO,
SARA’ STATO TUTTO INUTILE!”
“E… e il potere di
Eri? Quello potrebbe ancora servirci, giusto?”
“RAZZA DI
DECELEBRATO! ERI ERA SOLTANTO UN’ESCA PER POTER PUNTARE A
CHRONOA! QUELLA
BAMBINA PUO’ SOLTANTO REGREDIRE UN CORPO MATERIALE NEL TEMPO,
FINO A FARLO
SCOMPARIRE… MA SI TRATTA DI UN SEMPLICE QUIRK, UN QUALCOSA
CHE ERA IN GRADO DI
FARE GIA’ LUST, SE LO DESIDERAVA! MA IO SONO UN ANGELO, UN
SEMI-DIO, E SU DI ME
QUEI POTERI NON HANNO ALCUN EFFETTO… A ME SERVE SOLTANTO LA
KAIO-SHIN DEL
TEMPO!”
Ecco.
Ora era tutto più chiaro.
Quindi
era questo il modo in cui il Sommo Sacerdote puntava
a diventare un Dio Supremo.
Per
prima cosa, avrebbe ottenuto il potere dell’X-Blade
recuperando tredici Cuori di Pura Oscurità (quelli degli
angeli, corrotti dal
potere dei Deadly Sins e dei suoi alleati, più quello che
voleva usare per se)
e sette Cuori di Pura Luce. In quel modo, avrebbe ottenuto
l’accesso a Kingdom
Hearts e avrebbe assorbito la sua energia, divenendo imbattibile e
indistruttibile.
Per far ciò, tuttavia,
doveva tornare a essere un mortale. Un essere vivente, mi era stato
insegnato,
aveva bisogno di tre Essenze per vivere, e senza una di queste non si
era più
vivi. Si trattava del Corpo Materiale (ovvero la Logica), del Cuore e
dell’Anima.
In
quel momento, il Sommo Sacerdote possedeva soltanto la
sua Anima. Il Cuore e il Corpo Materiale non li aveva.
Per
ottenere quest’ultimo, avevo compreso, si sarebbe
servito sicuramente di Chronoa, sempre se fosse riuscito a catturarla.
Quello
che lo stava mandando più nel pallone, tuttavia, era il
Cuore.
Senza
di esso, infatti, lui non poteva permettersi di
evocare l’X-Blade.
Le
parole di ALFA Hinode, in quel momento, presero senso.
Se salviamo lei e facciamo
sparire quella cosa, a prescindere dalla
modalità… allora vinceremo questa battaglia e il
Sommo Sacerdote non ci darà
più problemi!
Avevamo
distrutto l’Arrocco del nostro nemico. Non avrebbe
più potuto difendersi. Il Re Nemico era già in
trappola.
“No… non è ancora
finita… c’è ancora il piano di riserva!”
Orripilata,
mi voltai verso il Sommo Sacerdote. O mio Dio…
… un piano di
riserva?! Di cosa diavolo stava parlando quel farabutto?
Aveva pensato anche a qualcos’altro?
“Pride… hai un
solo modo con il quale potrai farti perdonare …”
gli ordinò l’angelo, puntandogli il dito contro
“…
devi recuperare altri Due Cuori
di Pura Luce. Non mi importa più se sanno usare un
Key-Blade… prendine due e
basta! Portali qui, e fai in fretta!”
“E lei?” chiese
il demone, indicandomi con ferocia.
Ero
nel panico più totale. Non potevo certamente combatterli
da sola. Era andato tutto a farsi friggere. Stavo per morire, e ne ero
consapevole…
… per questo, davanti
allo sguardo senza pietà dell’angelo, io mi arresi
definitivamente.
Era finita.
“Sbarazzati del suo
Corpo Materiale e della sua Anima. A noi basta il suo Cuore. Del suo
Key-Blade
Originale, ormai, non me ne faccio più nulla!”
“NON FARLO, PRIDE!”
Tutti
e tre ci voltammo di scatto verso l’entrata della
stanza segreta. Era arrivata la cavalleria pesante, comandata da BETA
Chi.
Parte
dei miei compagni erano già arrivati.
***
BETA
CHI
[Sasuke’s
Ninja Way - NARUTO]
Avevo
provato a lasciare il palazzo dei due Zeno, quando
improvvisamente Tanjiro mi aveva costretto a nascondermi dentro una di
quelle
stanze, azzerando la nostra aura e abbassando il mio respiro. Pride,
infatti,
era appena rientrato e si era diretto di gran passo verso la Sala del
Trono,
preceduto niente di meno che da BETA Cristal.
Quella storia non mi
piaceva affatto. Se Ingrian fosse riuscito a uscire dal loop temporale,
la
figlia di Kairi avrebbe dovuto vedersela contro due avversari a dir
poco
imbattibili. Dovevo aiutarla, in qualche modo.
Per
fortuna, qualcuno era entrato assieme a loro dentro il
palazzo, senza farsi scoprire dai nostri nemici. Si trattava della sua
famiglia
(BETA Kairi e BETA Emerald), di Ub, di BETA Malefica e di GAMMA Hinode,
Caulifla, Kale e Cabba, di Hiro e GoGo, di Goten e Trunks. Mi unii a
loro,
spiegando loro quanto fosse successo, e loro si sbrigarono a rivelarmi
quello
che avevano scoperto e fatto.
Quindi io e la Sezione
Anti-Mafia eravamo riusciti a indovinare il contenuto dello Scrigno
Segreto. E
bravo Shinichi…
… quando ci si metteva,
quel ragazzo era in grado di sorprendere chiunque.
Scoprire
cosa ci fosse ad attenderci, grazie alla
preveggenza di Hinode, mi aveva mandato il cuore in frantumi. Tuttavia,
se
tutto ciò sarebbe servito a sconfiggere quel farabutto,
vendicando tutti coloro
che erano morti per colpa sua, allora ero pronta a compiere il mio
Destino.
E forse, un giorno, io
sarei riuscito a rivederla…
Eravamo
entrati in tempo, prima che Pride ammazzasse la
povera BETA Cristal. Prontamente, Kale e Caulifla erano intervenute per
salvare
la giovane figlia di Kairi. Il Deadly Sins avrebbe sicuramente provato
a
colpire le due Sayan con i suoi poteri, se un’arma non fosse
apparsa tra le
mani di Cristal…
… ovvero lo
Scudo di Narnia, il quale protesse entrambe le guerriere
dalla polverizzazione!
Incredibile. Ma allora
il potere di quel demone poteva anche essere contrastato?!
“Perfetto… altri
imbecilli a darci fastidio!”
esclamò Ingrian,
ormai non più in grado di recuperare la sua compostezza
“Cosa volete, stavolta?! Avete
già rovinato il mio piano, e ora sono
costretto a usare quello di riserva!”
“Pride… tu non sai
tutta la verità sul tuo signore e su Sloth, vero?”
Mi
bastò quella frase per calamitare l’attenzione del
demone, il quale si voltò incuriosito verso di me.
Non
dovevo fermarmi in alcun modo. Se l’avessi fatto,
Ingrian ne avrebbe approfittato subito.
[Prophet
+ Crimson Flames - NARUTO]
“Il Sommo Sacerdote
è un precedente Candidato al Trono di Dio Supremo”
si inserì subito GAMMA Hinode, cogliendomi alla sprovvista e
portandosi davanti
a me “Il suo nome è
Ingrian Eyrian, e ha
già perso la sua opportunità. Sta cercando di
raggiungere la Dimensione Reale,
per distruggerla e cancellarla dall’esistenza…”
“… se ciò dovesse
accadere, la vita collasserebbe… e tutti, incluso te,
spariremmo per sempre!”
conclusi io, affermando successivamente “Per
quanto riguarda Sloth… lui ha sempre ingannato i tuoi
compagni! Li ha usati per
rubare le loro Abilità Vampiriche! Puoi star certo che
cercherà di attaccare
anche te, quando ne avrà l’occasione!”
Pride
si voltò, sospettoso, verso Ingrian.
“Mio Signore…
è vero quello che queste persone hanno detto?”
L’angelo,
più che mai, era preoccupato per la situazione che
si stava creando. Rischiava seriamente di perdere tutti i suoi alleati
e di
rimanere completamente da solo. Da quello che sapevo, ALFA Simon stava
combattendo a Conton City, mentre Asia stava trattenendo Sloth in
un’altra
dimensione. Se avessimo convinto Pride a mollare il suo superiore,
quella
guerra era vinta.
“Pride presume che
questa gente stia dicendo la verità…”
comprese il Deadly Sins, la cui
rabbia stava improvvisamente crescendo “…
PERCIO’ QUEL VERME DI SLOTH PUNTAVA SOLTANTO A FARE FUORI
PRIDE, EH?! MA ADESSO
LO SISTEMERO’ IO!”
“NO! TU RESTERAI QUI
E OBBEDIRAI AI MIEI…”
“… PRIDE NON HA
ALCUNA INTENZIONE DI SEGUIRE I PIANI DI UN FOLLE CHE VUOLE DISTRUGGERE
TUTTO
QUANTO! PER ANNI, LUI TI HA SEGUITO PERCHE’ SPERAVA DI POTER
OTTENERE LA
LIBERTA’, UNA VOLTA CHE TU AVESSI OTTENUTO IL TRONO DI DIO
SUPREMO, MA ORA
TUTTO GLI E’ CHIARO! TU VOLEVI SOLTANTO USARE PRIDE E TUTTI
QUANTI I SUOI COMPAGNI
PER I TUOI SCOPI! NON CI AVRESTI MAI DATO LA LIBERTA’, NON
E’ COSI’?! SAI COSA
TI DICE PRIDE?! CHE PUOI ANDARE A FARTI FOTTERE! LUI ANDRA’
DA SLOTH… E GLI
DARA’ UNA LEZIONE CHE NON SI DIMENTICHERA’
FACILMENTE… E POI TOCCHERA’ A TUTTI
QUELLI CHE HANNO OSATO PRENDERSI GIOCO DI PRIDE!”
Scacco Matto!
Ingrian era
ufficialmente rimasto da solo!
Pride,
più inferocito che mai, aveva deciso di uscire dalla
stanza, pronto ad abbandonare il Palazzo di Lord Zeno…
… c’era solo un
piccolo problema.
“Cos… NO! LASCIAMI
STARE!”
“VERME! LASCIA ANDARE BETA
CRIST…”
Lo
ammetto. Anche questa volta ero stata troppo lenta.
Qualcuno, tra i miei amici, aveva sicuramente sfruttato
l’Anello Giallo per
andare via dal palazzo, e si era portato dietro tutti quanti, Pride
incluso.
Per
la seconda volta da quando mi trovavo lì, io ero rimasta
completamente da sola con Ingrian…
… e stavolta,
lui era totalmente lucido!
Avevo
paura anche solo a voltarmi alle mie spalle. Ero certa
che, se avessi provato a compiere un solo passo, quel farabutto mi
avrebbe
fatto qualcosa di orribile.
“Perché… perché
nessuno riesce a capirmi…”
Ogni
grammo di ossigeno presente in quella stanza era
sparito, e non riuscivo più a respirare lentamente. Ero nel
panico più totale,
e non la smettevo di tremare.
In
tutta la mia vita, posso giurare di non aver mai provato
una sensazione di angoscia così straziante.
Pensavo di averla
provata con Rum, inizialmente. Poi con Zero, e successivamente con
Lilith…
… ma mai, mai nessuno
mi fece paura come la voce del Sommo Sacerdote.
Per
giorni io l’avevo creduto un essere tanto buono e
gentile, ma non avevo capito nulla. Quella serpe aveva indossato una
maschera
per centinaia di miliardi di anni e, in quel momento, l’aveva
gettata definitivamente
via.
“… fin quando la
Dimensione Reale esisterà, ci sarà sempre
qualcuno pronto a comandarci a
bacchetta… se non ci sarà qualcuno pronto a
difenderci da quei farabutti… tutto
ciò che ho creato, per renderci completamente liberi,
svanirà per sempre. Perché…
perché non volete aiutarmi?
RISPONDI!!!”
Non
avevo il coraggio di parlargli. Non avevo le forze per
provare a rispondergli a tono. Non poteva uccidermi, ma non osavo
immaginare a
cosa avrebbe potuto farmi per rendermi un inferno quei piccolissimi
istanti.
Avevo già scoperto
cosa avesse fatto ad Asia, e il solo pensiero che potesse fare qualcosa
di
peggiore…
… no…
… non avrei potuto
sopportare un dolore del genere.
Nemmeno
Tanjiro aveva il coraggio di parlare. Lui aveva
combattuto contro moltissimi demoni, ma si era reso conto che, contro
quella
calamità, non poteva aiutarmi in alcun modo.
“Nessuna risposta,
vedo…”
Cominciai
a singhiozzare quando percepii il suo fiato lungo
il mio collo. Aveva cominciato ad accarezzarmi i capelli, lisciandoli
con una
tranquillità quasi impensabile, vista la situazione.
Nonostante ciò, io avevo
ancora paura di guardarlo in faccia.
“… molto bene… e
così
sia… vorrà dire che attuerò comunque
il mio piano di sterminio…”
affermò
Ingrian, allungando le sue mani lungo la mia gola.
Era
ghiacciato. Le sue dita sfioravano la mia pelle come
pugnali incandescenti, e la sua bocca si stava avvicinando sempre di
più alla
mia pelle.
Ingrian
non era un Dio, ma restava comunque un’entità
impossibile, per me da sola, da affrontare e sconfiggere. Non aveva
bisogno di
uccidermi per torturarmi e farmi soffrire, e se n’era reso
conto dalle mie
lacrime.
“No… ti supplico… non
farlo…”
Ormai
la mia Anima stava parlando da sola. Non c’era modo
nel quale io potessi far nulla per sfuggirgli. Sapevo cosa avrebbe
fatto per
umiliarmi, e non avrei potuto fermarlo in alcun modo.
Preferivo la morte,
piuttosto che provare quelle sensazioni con quel mostro
disgustoso…
… era la mia fine…
… nessuno mi avrebbe
protetto, questa volta…
… nemmeno Simon.
“…
no… così sarebbe troppo semplice…”
Colta
alla sprovvista, mi resi conto che qualcosa era
apparso attorno a me. Doveva trattarsi di un Incantesimo di Sigillo,
perché non
ero più in grado di fuggire da quella bolla.
“Il tuo Cuore mi
sarà utile, mia cara Chi! Per prima cosa, dovrò
catturare tutti e sette i Cuori di Pura Luce. Perciò, oltre
a te, dovrò rapire
anche i Cuori di Hitomi, di BETA Cristal e ALFA Kairi. Ho
già quello di Cristal
della Dimensione ALFA, mentre gli altri due dovrò cercarli
tra coloro che sono
ancora vivi!” cominciò
a
delirare Ingrian, quasi ridacchiando “Pensavate davvero di avermi sconfitto, non
è così? Il mio Piano di Riserva sarà
comunque più che sufficiente per
sconfiggervi! Dovrò solamente muovermi nei momenti giusti, e
nessuno di voi
sarà in grado di fermarmi!”
“Non… non pensare che
tutti gli altri te lo permetteranno! Come farai a sconfiggerci, se non
puoi
ucciderci!?” provai nuovamente a farlo desistere
dai suoi scopi, ma lui,
ormai, non mi ascoltava più.
Aveva
ufficialmente perso il lume della ragione.
“Sono proprio uno
stupido… avrei dovuto agire in prima persona già
da parecchio tempo! Tanto, a
prescindere da tutto, mi basterà recuperare tutti i Cuori
mancanti e trovare un
semplice contenitore in cui reincarnarmi… e questo
basterà sicuramente! Chronoa non
potrà far nulla per fermarmi…
dovrà per forza farmi tornare mortale! SE USERO’
QUEL CUORE, ALLORA NIENTE MI
SARA’ IMPEDITO! SI’! POSSO ANCORA FARLO!”
Quella
sfera, con mio grandissimo orrore, stava cominciando
a diventare sempre più piccola, ed io la stavo imitando allo
stesso modo. Non
mi ero sbagliata.
Ingrian
mi aveva imprigionato.
“Chi… mia cara Chi… tu
e il tuo caro ragazzo avete continuato a boicottarmi e rovinare tutti i
miei
piani… sarebbe troppo gentile, da parte mia, vendicarmi solo
su di te. Sarebbe
troppo semplice usarti come un oggetto e umiliarti per
l’eternità, nelle
maniere più viscide e disgustose che esistano.
D’altronde, già qualcuno ha
provato a farlo, e non è servito a nulla.
C’è un solo modo per metterti a cuccia,
piccola puttana da quattro soldi… e l’ho scoperto
qualche giorno fa, quando ho
fatto uccidere i tuoi genitori…”
Se
quello era un incubo, io volevo svegliarmi.
Non pensavo potesse
esistere il diavolo, nel mio universo…
… ma quest’ultimo si
era palesato, davanti a me, e aveva deciso di torturarmi con il mio
solo ed
unico punto debole…
…
l’unico in grado di distruggere definitivamente la mia voglia
di
combattere.
“…ED E’ PER QUESTO
CHE ASSISTERAI, CON I TUOI STESSI OCCHI, ALLA DISTRUZIONE DI TUTTO
CIO’ A CUI
TIENI! OGGI ASSISTERAI ALLA MORTE DI TUTTI I TUOI COMPAGNI! TUTTI
QUELLI CHE
HANNO PROVATO A SCONFIGGERMI O CHE HANNO TRADITO LA MIA FIDUCIA, OGGI,
PAGHERANNO CON LA MORTE PER I LORO SBAGLI… GODITI LO
SPETTACOLO, CHI MIURA! IL
SECONDO ED ULTIMO TORNEO DEL POTERE… E’ GIUNTO
ALLA SUA FASE FINALE!”
Quando
la mia sfera divenne grande quanto una caramella, il
Sommo Sacerdote la afferrò con le sue dita e
spalancò la bocca, ingurgitandomi
e facendomi sparire nel nulla, sancendo definitivamente la mia totale
sconfitta.
Perdonami, Simon…
… perdonami, amore
mio.
Perdonami…
-Gli anelli! Usa gli anelli!-
Sgranai
gli occhi, incredula, quando Tanjiro mi ricordò che
avessi nelle mie tasche quelle due fedi, una gialla e una verde.
Possibile che…
… il Sommo Sacerdote
era davvero così stupido da essersi dimenticato di un
particolare così
importante?
No.
Lo stavo sopravvalutando. Il nostro nemico non stava più
ragionando con la mente lucida. Era diventato un folle incontrollabile,
ma a
causa di ciò commetteva anche più errori.
L’avermi
imprigionato assieme agli anelli sarebbe potuto
costargli caro…
… se, ovviamente,
questi avessero funzionato anche in quella barriera.
- Fa un tentativo, Chi! Asia ha
bisogno di una mano! -
Tanjiro
aveva ragione. Dovevo fare un semplice tentativo, in
fondo. Non avevo nulla da perdere.
Incrociando
le dita e pregando un Dio vero affinché mi fosse
vicino in quegli istanti, tirai un lungo sospiro e toccai
l’anello giallo con
un dito della mia mano.
***
Anomaly
– Caverna delle Meraviglie
Nel
mentre…
AI
[My
Mother and My Father - NARUTO]
La
battaglia tra noi e i tre farabutti era finita con la
nostra schiacciante vittoria. Nessuno dei tre fu in grado di
contrastare la
forza immensa della Fusione Anomala tra Keiichi e Pecan, che
impedì ai tre di
commettere altre sciocchezze. I nostri due compagni usarono un'altra
magia per
imprigionare i tre nemici, che non poterono più fuggire. In
pochissimo tempo,
alcuni nocciolini partirono in viaggio, verso una delle prigioni del
regno di
Gier, dove quei tre pezzi di merda avrebbero scontato una pesantissima
condanna.
“KEIICHI! STAI BENE, VERO?
NON TI HANNO FERITO?”
“PECAN! RAZZA DI
IDIOTA!!! MI HAI FATTO PRENDERE UN COLPO! GUAI A TE SE PRENDI DECISIONI
COSI’
IMPROVVISE SENZA IL MIO PERMESSO!”
Io
e tutti quanti i miei amici scoppiammo a ridere quando
osservammo le due femmine che si sinceravano, a modo loro, delle
condizioni
degli loro amori. Fatima non faceva altro che controllare ogni
centimetro del
corpo di Keiichi, mentre Peanut stava letteralmente pestando di botte
il povero
Pecan, inseguendolo per tutta la Caverna delle Meraviglie. Solo
l’intervento di
tre altri nocciolini fu in grado di tenere a bada la folletta, la quale
aveva
reagito così solo perché si era spaventata molto
per la sorte di quello a cui,
avevamo capito tutti, avesse deciso di donare il suo cuoricino.
Solo
quando la situazione si placò, io mi avvicinai a
Keiichi per chiedergli spiegazioni su quanto avesse fatto.
“Ai… Jiren… Goku…
vi
dobbiamo dei ringraziamenti enormi! Solo grazie a voi, abbiamo scoperto
quale
sia la verità che si cela dietro la nascita di
Anomaly… E’ ESATTAMENTE
QUELLO CHE AVEVAMO IMMAGINATO! L’ANIMA CHE CONTROLLA
L’INTERA DIMENSIONE DI ANOMALY, ALTRI NON E’ CHE
CHEL!”
“DA-DAVVERO?!”
esclamai io, senza parole “MA
ALLORA… IL
SOMMO SACERDOTE E’…”
“… esatto. Malrion
Eyrian è quello che voi avete conosciuto come Zarama, mentre
Ingrian Eyrian è
il vostro Sommo Sacerdote. Anomaly è stata creata grazie al
Candidato al Trono di
Dio Supremo di nome Zero, il quale ha espresso il desiderio di creare
una Terza
Dimensione, oltre a quella Reale e Immaginaria, nella quale salvare
tutti
coloro che avevano dei rimpianti nella loro vita mortale, ma non
solo… su
Anomaly, vengono anche tele-trasportati coloro che hanno subito delle
ingiustizie per mano di Ingrian e coloro a cui sono state modificate
ingiustamente le Linee del Destino…”
“… e il Super Drago
Shenron, avendo in se l’anima di Malrion, ha deciso di
mandare Chel a creare
questa dimensione anomala!” compresi subito io,
tirandomi un ceffone sulla
fronte “Quindi
cosa c’è, dentro a quella scatoletta?”
“Semplice…”
ci rispose Pecan, soddisfatto “… dentro lo scrigno
c’è il Cuore
di Chel, ciò che permette a questo mondo di esistere! Per
questo, la prima
volta che Keiichi ha provato a prenderlo, è stato respinto
in malo modo… perché
non può essere spostato da lì!”
“Questa volta, dato che
volevo soltanto toccarlo per provare a
comunicare con Anomaly, io non sono stato respinto… e Chel
mi ha parlato
personalmente!” confermò il
fratello di Asia, annunciando a me, Goku e
Jiren “Mi
ha rivelato che è stata lei a infonderti quei desideri, Ai.
E’ stata
Chel stessa a volere che le Fusioni Anomale si attivassero anche nella
Dimensione Immaginaria… ed è stata lei a volere
che tutti i morti delle vostre
linee spazio-temporali raggiungessero questo posto! Dice che non hai fatto alcuno sbaglio…
che è rimasta colpita dal tuo
coraggio e dalla tua forza di volontà, che le hai tantissimo
ricordato la se
stessa del passato… è
fiera e orgogliosa
di come tu abbia combattuto per tornare sulla retta via, e ti sprona a
continuare su questa strada, senza alcun timore!”
Davanti
a quelle parole, mi ero commossa. Non riuscivo a
credere a quello che mi era stato appena detto. Sembrava che Chel mi
conoscesse
personalmente. Tutte le sue parole avevano colpito nel segno, e Son
Goku se
n’era reso conto dato che mi aveva abbracciato, comprendendo
il mio stato
d’animo.
“A proposito! Chel ci
ha anche detto di non preoccuparvi per quello che sta avvenendo nella
Dimensione Immaginaria!” ci avvisò
Pecan, gonfiando il petto con orgoglio “Dovete
sapere che…”
“KEIICHI! FATIMA!
COMANDANTE PECAN!”
Quella
non era la voce di Joseph?
Era proprio lui! Il
Comandante dell’esercito di Fatima era appena entrato dentro
la Caverna delle
Meraviglie e sembrava più terrorizzato che mai. Cosa era
successo?
No… non dirmelo…
… Lusfer, il Dr. Gelo
e Bear erano riusciti a scappare e liberarsi?
“Joseph, calmati! Va
tutto bene!” lo rassicurò Pecan,
avvicinandosi assieme a Peanut e
accarezzandogli la fronte per cercare di calmarlo “Dicci quello che è successo? Riguarda
quei tre che abbiamo catturato un
quarto d’ora fa?”
“Ecco… no. I miei
soldati hanno preso in custodia tutti e tre e li stanno conducendo a
Fatima… ACCIDENTI! FATEMI
PARLARE! E’ SUCCESSO
QUALCOSA DI TERRIBILE PER VOI TRE…”
detto questo, Joseph indicò me e i miei
amici provenienti dal mondo immaginario.
Solo
per noi tre? Qualcuno dei nostri compagni che non era
partito era stato attaccato?
No.
Quello che ci stava per dire il comandante era
addirittura peggiore.
“… IL COLOSSEO DELLA
RINASCITA E’ GIA’ STATO APERTO! QUALCUNO STA PER
TORNARE IN VITA AL POSTO
VOSTRO!”
***
[Continuazione
– My Mother And My Father - NARUTO]
Terribile…?
Quella notizia era a
dir poco catastrofica!
“CO-COSAAAAA?!
SIGNIFICA CHE SIAMO STATI ANTICIPATI DA QUALCUNO?!”
urlò Goku, visibilmente
sotto shock, tirando un pugno per terra “MALEDIZIONE! SIGNIFICA CHE DOVREMO ASPETTARE
ANCORA?!”
“No…
è ancora peggio…”
comprese però Jiren, rivelandoci “… se
anche dovessimo riuscire a vincere il prossimo anno, potrebbe essere
già troppo
tardi!”
No.
No!
“Ai…” si
avvicinò
a me Fatima, cingendomi le spalle con un abbraccio sincero e
comprensivo.
Con
lei avevo legato moltissimo, durante quel periodo su
Anomaly. Lei sapeva perfettamente il motivo per il quale ci fossi
rimasta male
davanti alla notizia di Joseph.
Non
avrei potuto mantenere la promessa fatta a Ub. Non sarei
potuta tornare in vita per stare assieme ai miei amici…
… non avrei potuto più
riabbracciare mia sorella Akemi…
… Ayumi e i Detective
Boys…
… Shinichi…
… Piccolo Sen-Sei…
… il Dr. Agasa, Simon
e Chi…
…
… Ub…
“Non dovete
preoccuparvi in alcun modo! Era tutto previsto!”
Confusi,
ci voltammo tutti verso Keiichi e Pecan, con
quest’ultimo che continuò la frase lasciata in
sospeso dal suo amico.
“Ve lo siete
dimenticato? Anomaly riporta in vita
coloro di cui il mondo dei vivi ha realmente bisogno. Chel ci
aveva già
anticipato questa sua scelta, mentre stavamo comunicando con
lei… ed io, assieme a Keiichi,
siamo d’accordo
con la decisione che lei ha preso!”
“Quindi si tratta di
qualcuno che può sconfiggere il Sommo Sacerdote?”
chiese Peanut, senza
parole “Anomaly
ha riaperto il Colosseo della Rinascita solo per questa
persona? Quanto è importante, se ha spinto il pianeta a
riportarlo in vita
senza alcun preavviso?”
“Moooooolto
importante!” le rispose Pecan, mostrandoci un
pollice alzato e facendomi un
occhiolino “Credimi, mia
cara… anche tu
sarai felice, quando lo incontrerai!”
“EEEEHHHH!? URCA! LO
INCONTREREMO?!” affermò Goku, ancora
senza parole per tutti gli avvenimenti
che si stavano susseguendo.
“Certamente. La Caverna
delle Meraviglie è l’unico posto in cui
è
possibile attraversare il varco tra le tre Dimensioni!”
confermò
Keiichi, puntando il dito verso le pareti “Osservate!
Le gemme incastonate sulle mura stanno brillando sempre di
più… è la
dimostrazione che qualcuno è pronto a tornare in…”
Il
giovane di colore smise improvvisamente di parlare. Stava
puntando lo sguardo dritto verso l’entrata della caverna,
davanti alla quale vi
stava una nuova persona, a me completamente sconosciuta.
Non
l’avevo mai visto, prima d’ora, eppure assomigliava
tantissimo a una persona a cui volevo molto bene. Non capivo il
perché, ma
sentivo di potermi fidare ciecamente di quell’uomo.
Se Anomaly voleva
mandarlo contro Ingrian, allora doveva esserci un valido motivo!
“Quindi sei tu il Candidato
alla Resurrezione scelto dal Colosseo della
Rinascita” dichiarò Keiichi,
con un enorme sorriso “Sei
stato velocissimo ad arrivare qui… come ci sei riuscito? Di
solito, gli altri
candidati ci mettevano mezza gior…”
Era
sparito alla nostra vista. Senza rendercene conto, quel
tizio era sparito nel nulla.
Lo
cercai con lo sguardo e lo trovai, indicando tutti gli
altri. Aveva raggiunto lo Scrigno di Chel e lo aveva accarezzato, come
un uomo
accarezzerebbe una persona a cui vuole un bene dell’anima.
Poi si era voltato
verso Keiichi, aprendo la bocca e indicando la sua cavità.
“Credo di aver
capito… ti è stata tolta la parola, non
è così?”
Alla
mia domanda, l’uomo fece un sincero cenno d’assenso
verso di noi.
“E in quanto a come
è arrivato qui… riesco a percepire
un’immensa
energia provenire dal suo corpo!” ci
rivelò invece Pecan a tutti i
presenti “Non vorrei sbagliarmi, ma
quel
potere io l’ho già percepito… non
vorrai dirmi che…”
[Destinys
Union – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Anche
qui il tizio usò il suo corpo per comunicarci la sua
verità. Semplicemente si girò di schiena,
puntando il suo pollice verso i
cinque tatuaggi che ricoprivano la sua schiena. Erano magnifici, e gli
ricoprivano tutto il dorso, senza lasciare nemmeno una parte scoperta
di pelle.
Quattro
di essi raffiguravano, per essere precisi, una marea
di fiamme, una distesa d’acqua, un cielo ricoperto di soffici
e candide nuvole,
e un enorme montagna rocciosa.
Fuoco. Aqua. Aria.
Terra. Quei quattro tatuaggi rappresentavano gli elementi della natura.
“Non… non è
possibile…”
Keiichi,
davanti a quei tatuaggi, era rimasto senza parole.
“Ma quelli…
quelli non sono la dimostrazione che…”
lo seguì a
ruota Joseph, altrettanto sconvolto.
“Ehm…
perché siete così sorpresi?”
chiese loro Goku,
visibilmente confuso.
Fu
Peanut a rivelarci la sconvolgente verità.
“Quei tatuaggi… sono
la dimostrazione che lui ha ottenuto e conquistato la
volontà delle Quattro
Reliquie Terrene. Solo Asia Taneko era stata in grado di raggiungere un
potere
simile… ma quell’uomo… è
assurdo. Nemmeno
tua sorella, Keiichi, era così potente dopo averli ottenuti!
Come è possibile?
Che razza di Anomalia possiede quest’uomo!?”
“AH! ORA E’ TUTTO
CHIARO! ANCHE LUI PROVIENE DAL MONDO IMMAGINARIO MA, A DIFFERENZA DI
TUTTI GLI
ALTRI, NON HA SUBITO ALCUNA LIMITAZIONE NELL’UTILIZZO DEL KI!
NON SOLO! IN
QUESTO MOMENTO, LUI HA ATTIVA LA FUSIONE ANOMALA CON IL CUSTODE CHE GLI
E’
STATO AFFIDATO!”
Davanti
alle parole di Pecan, tutti trasalirono per lo
shock.
Se
quell’uomo aveva potuto sfruttare il KI anche su Anomaly,
allora si trattava di un guerriero in grado di migliorarsi. Inoltre,
con la
Fusione Anomala lui era diventato ancora più potente.
“Non è solo quello…”
dichiarò però Keiichi, puntando il dito verso il
quinto tatuaggio, quello che
si trovava al centro degli altri quattro.
Era
l’immagine di un Cuore. Un semplice, scarlatto e
lucentissimo cuore rosso che sembrava pulsare con grande energia anche
sotto i
nostri occhi.
“… quello è il
tatuaggio… è il tatuaggio che si ottiene dopo
aver ottenuto la volontà della
Reliquia Sacra, quella che aveva trovato anche Hitomi!”
Questa
volta nessuno aveva deciso di rispondergli. Era
troppo lo shock davanti a tale rivelazione. Non sapevo cosa fosse
questa
Reliquia Sacra, ma dalle loro reazioni compresi si trattasse di un
oggetto dai
poteri incommensurabili.
Improvvisamente,
lo sconosciuto puntò un dito verso la sua
testa, e poi indicò Joseph, ripetendo tali gesti almeno tre
volte.
“Joseph…”
comprese Jiren, rivelando le intenzioni del candidato alla resurrezione
“…
credo voglia usare la tua Anomalia per comunicare con noi!”
Davanti
alla conferma dell’uomo muto, il comandante
dell’esercito di Fatima sospirò con aria
elettrizzata.
“Quante emozioni dovrà
provare ancora il mio cuore?”
Questo
disse il vecchio soldato, prima di ripetere i gesti
del candidato in simultanea con lui, in modo da attivare la sua
Anomalia.
Cinque
secondi dopo, gli occhi di Joseph mostrarono una
nuova luce. Sembrava una persona completamente diversa. Il suo sorriso
e la sua
risata per poco non contagiarono anche tutti gli altri, me inclusa che
non
stavo più capendo un accidenti di quanto stesse avvenendo.
“Signore e signori…
davanti a noi abbiamo un guerriero degno di questo pianeta!”
esclamò
Joseph, più eccitato che mai “Mi ha appena comunicato che ha intenzione di
dare una bella lezione al Sommo Sacerdote, e che dopo averlo fatto
tornerà qui
con l’anima di quell’imbecille!”
“Eh?! Che cos…”
“Non solo! Ordina a
voi tre, e a tutti gli altri guerrieri appartenenti al vostro
mondo…”
continuò però il soldato, ignorando
l’esclamazione di Goku Sen-Sei “…
di restare qui e di non provare, in alcun
modo, a tornare in vita, perché rischiereste soltanto di
essere cancellati!
Saranno i vostri amici a raggiungervi qui, e tutti gli abitanti della
Dimensione Immaginaria resteranno qui, a vivere su Anomaly per
l’eternità!
Quando tornerà, cercherà di essere molto
più chiaro!”
“Ma… ma che
diavolo sta dicendo?!” esclamai io,
assolutamente
contrariata “Lui non può
impedirci di
tornare in vita! Chi diavolo si crede di essere?!”
“Non dice che ve lo
impedirà…
semplicemente non ve lo consiglia, non in questo momento per essere
precisi”
specificò però Joseph, chiarendo quel concetto
“Se
resuscitaste prima del suo
ritorno, c’è l’enorme rischio che
possiate morire nuovamente, e stavolta
potreste non tornare su Anomaly…”
“… ma restare
cancellati per sempre, per via della battaglia”
comprese quindi Jiren, seguito dal cenno d’assenso di
quell’uomo dai capelli
chiari e gli occhi argentati, tanto simile a quella persona alla quale
volevo
così bene…
… e se…
… no. Mi rifiutavo di
pensare a un’eventualità del genere. Lui non
poteva essere morto.
Eppure…
… ora stavo andando
nel panico.
“Tu… tu chi sei…”
gli chiesi, spaventata a morte “…
ti
prego… dimmi che non…”
“Sta tranquilla, mia regina… mio
girasole… sorellina mia…”
Le
parole di Joseph mi spezzarono letteralmente il cuore.
Come avevo fatto a non
riconoscerlo? Eppure lui era una delle persone più
importanti della mia vita.
Avrei voluto tanto abbracciarlo, ma le mie gambe non se la sentivano di
muoversi.
Fu
lui ad avvicinarsi, abbracciandomi con affetto, e io non
potetti fare altro che rispondere con lo stesso gesto, scoppiando a
piangere
per il dolore.
Era successo. Non
sapevo come, ma lui aveva perso la vita mentre io ero già
morta. Come era
potuto succedere? Chi lo aveva ucciso? E gli altri? Stavano davvero
tutti bene?
“Dice di non
preoccuparvi… che è riuscito a trovare il modo
per sconfiggere il suo nemico!”
continuò Joseph, mentre il candidato si staccò da
me, con tranquillità “Dice
che ha scelto di morire spontaneamente per scoprire quale fosse la sua
Anomalia, prima di affrontare la battaglia finale. Tornerà
qui assieme a tutti
i vostri amici subito dopo aver sconfitto Ingrian… possiamo
soltanto fidarci
delle Pieghe del Destino”
Una
luce cominciò ad avvolgere il corpo di quell’uomo
così
potente, il quale allungò il pugno verso di me come faceva
quando era vivo.
Singhiozzando ancora più forte, io decisi di collegare il
mio pugno con il suo,
e lui si indicò il petto, quasi commosso.
“Ti… sniff… ti voglio
bene anche io…”
Con
quei semplicissimi gesti, ci eravamo già detti tutto.
Quando la luce divenne più intensa, io ero già
più tranquilla e libera da ogni
brutto pensiero.
Lui era già andato
via. Era tornato in vita, pronto a sconfiggere e salvare tutti coloro a
cui
volevo bene.
“Insomma… IO NON
CI STO CAPENDO NULLA!” esclamò
Peanut che,
poverina, assieme a tutti gli altri nocciolini voleva saperne di
più “CHI
E’ QUEL TIPO? COME HA FATTO A OTTENERE LA VOLONTA’
DI QUELLE RELIQUIE SACRE?!”
Fu
Jiren a risponderle tranquillamente, mentre io venni
consolata da Fatima e da Goku, il quale mi strinse in un caloroso e
paterno
abbraccio.
Non
fui più in grado di trattenere tutte le mie emozioni. Il
mio cuore mi spinse a esplodere, e mi strinsi forte al mio maestro,
colui che
mi aveva insegnato a combattere…
… colui che, con una
semplicissima proposta, aveva cambiato la mia vita…
… colui che, assieme a
Piccolo Sen-Sei, mi aveva insegnato a dare tutta me stessa per la mia
felicità
e per quella di coloro che amavo.
***
Dimensione
di Conton City – Foresta di Mezzo
Nel
mentre…
GAMMA
HINODE
[Emperor
Frieza – DRAGON BALL XENOVERSE]
Ci
eravamo riusciti. Io e i miei dodici compagni eravamo
riusciti a trascinare via Pride dalle grinfie del Sommo Sacerdote, ma
non
eravamo stati in grado di raggiungere la Dimensione GAMMA. Gli anelli,
infatti,
ci permettevano di viaggiare da un mondo a un altro, ma solo se prima
si
raggiungeva una meta-dimensione molto particolare.
Per
farlo tornare nel punto di partenza, infatti, avremmo
dovuto trascinarlo all’interno di uno dei tanti laghetti
dentro quella foresta
magica, infilandoci l’anello verde al dito.
All’apparenza
una missione facile…
… se non
avessimo avuto di fronte un Deadly Sins, e non uno qualunque.
Pride
era uscito in fretta e furia dall’acqua e si era
guardato intorno, visibilmente preoccupato. Doveva aver capito di
trovarsi in
un luogo molto particolare, e questo lo stava intimorendo. Noi tredici
lo
circondammo da tutte le parti, pronti a combatterlo. La frase che ci
pronunciò
successivamente, però, fu uno vero shock.
“… siete stati molto
furbi, Pride lo ammette. Questa foresta, d’altronde,
è l’unico luogo nel quale
noi demoni non possiamo usare il nostro Risveglio”
Quando
udimmo quelle parole, tutti quanti sgranammo gli
occhi per la sorpresa. Quel luogo era pericoloso per i Demoni Puri?
Non solo. Lui
conosceva già quel posto? Come era possibile?
“Pride deduce che, dalle
vostre facce paonazze, non sapeste cosa fosse
questo luogo. Il suo nome è Foresta di Mezzo, ed
è un collegamento magico tra i
mondi e le dimensioni temporali, creato dal Sommo Sacerdote miliardi di
anni fa.
Conton City si trova a pochi chilometri di distanza da questo posto” ci spiegò lui,
puntando il dito verso
uno dei tantissimi laghetti “E’ stato grazie a quella pozzanghera se
Pride, Lilith e i suoi scagnozzi furono in grado di fuggire dal Regno
Demoniaco, e lo stesso fu per Zero, ancora prima. C’è
solo una regola che
vige, in questo luogo… se si rimane
qui
per più di un’ora, la tua mente si azzera e sei
condannato a vagare dentro
questo mondo, senza alcuna possibilità di tornare indietro!”
“E azzera anche le
nostre capacità” notai, allarmata,
quando mi resi conto di non poter usare
la mia magia. Lo stesso valeva anche per mia madre, la quale si era
messa
prontamente dietro le spalle dei cinque sayan e di Ub, quelli con le
capacità
combattive migliori.
“Indovinato. Qui, non
possiamo usare alcun Key-Blade, non possiamo usare
l’aura e non possiamo sfruttare i nostri Quirk. Il Sommo Sacerdote le ha pensate tutte per
impedirci di toglierlo di
mezzo… se anche fossimo in grado
di
sconfiggerlo, a lui basterebbe raggiungere uno di questi laghi e
nascondersi.
Inoltre, è a questo che servono i nostri anelli”
Ma
certo. Ora mi era tutto più chiaro. Quegli
anelli, sui quali vi stavano i loro numeri di organizzazione,
erano identici ai nostri!
Quindi
era così che viaggiavano nel tempo. Avevano sfruttato
la Foresta di Mezzo, grazie a quegli anelli che portavano al dito,
sicuramente
più pratici e potenti dei nostri. Quando io mi trovavo con
loro, non mi avevano
mai fatto conoscere questo posto, forse perché non si erano
mai fidati ciecamente
di me.
Non avevano avuto
torto.
“Pride… cosa vorresti
fare?” chiese BETA Kairi al demone, preoccupata
“Non
abbiamo alcuna intenzione di
farti del male… se il tuo desiderio è quello di
voler tornare a essere un
mortale, allora noi possiamo…!”
“Tornare a essere un
mortale? Pride non crede proprio…”
“Ma… il Sommo
Sacerdote non ti aveva promesso la libertà?”
No,
Kairi. Il tuo ragionamento non era affatto corretto. Il
tuo concetto di libertà era completamente diverso da quello
che sognava e
sperava di ottenere Pride.
“Lei è una stolta, sua
maestà…solo un imbecille rinuncerebbe a poteri come i miei!
QUELLO CHE
PRIDE DESIDERAVA ERA IL POTER GIROVAGARE, NEL NUOVO UNIVERSO CREATO DAL
SOMMO,
SENZA ALCUNA LIMITAZIONE! SONO ANNI CHE PRIDE NON HA POTUTO ASSAGGIARE
UNA
GOCCIA DI SANGUE MORTALE, NELLA SUA VITA… E QUESTO
PERCHE’, ALTRIMENTI, SAREBBE
IMPAZZITO E NON AVREBBE PIU’ POTUTO TENERE A FRENO I SUOI
ISTINTI, FACENDOSI
SCOPRIRE DAGLI HAKAI-SHIN E DAGLI ANGELI!”
Lo sguardo disgustato
della sovrana era identico a quello di tutti gli altri suoi compagni,
io
inclusa. Quell’essere andava ucciso subito, e alla svelta.
“Pride è curioso
di sapere come e in che modo voi vorreste provare a
sconfiggerlo, se non conoscevate le regole della Foresta di Mezzo!”
continuò a prendersi beffa di noi quel verme, convinto delle
sue capacità “Volevate
trascinarlo all’interno di un altro mondo, non è
così? In questo modo vi
sareste soltanto condannati da soli! L’unico modo che avete
per ucciderlo,
impedendogli di usare le sue capacità, è
affrontarlo qui!”
“E tu sei convinto di
poterci affrontare da solo? Se nessuno di noi può
usare il massimo delle nostre capacità, quello svantaggiato
sei tu!”
gli fece notare BETA Emerald, mettendosi in posizione
d’attacco e puntando
ferocemente lo sguardo verso il suo avversario “Riusciremo
a farti fuori in pochissimi secondi, Pride! PUOI STARNE CER…”
Male.
Emerald aveva enormemente sottovalutato l’avversario.
[I’m
Seriously Going To Crush You – BOKU NO HERO ACADEMIA]
Pride,
infatti, con una tranquillità disarmante, aveva
estratto qualcosa dalle tasche della sua veste e l’aveva
puntata in direzione
del giovane principe.
Era
una pistola.
“ATTENTO!”
Subito
dopo aver notato la minaccia, qualcuno si era
frapposto tra Pride ed Emerald, riuscendo a deviare il proiettile
appena
partito dall’arma dell’infingardo demone.
Costei
era BETA Cristal, e tra le sue mani…
… no… non potevo
crederci…
… erano davvero Fiamma
della Speranza e lo Scudo di Narnia?!
“C… cazzo…
c’è
mancato poco!” esclamò il giovane
ragazzo dai capelli rossi, rimproverato
immediatamente dalla madre con lo sguardo “Grazie,
Cristal… ti devo un favore!”
Emerald,
nonostante il tentato attacco da parte di Pride,
non si sarebbe comunque fatto nulla per via delle sue cellule sayan e,
soprattutto, per gli allenamenti fisici che aveva sostenuto in quegli
anni.
Avrebbe dovuto, però, fare molta più attenzione
perché non sapevamo se quel
demone possedesse altre armi nel suo arsenale. In quanto a Cristal,
scoprire
che lei fosse in grado di utilizzare la spada e lo scudo ereditati dal
padre
era una notizia a dir poco magnifica.
Perfino
Pride, davanti a quello che era successo, era
rimasto colpito. Cristal era stata in grado di anticipare le azioni del
demone,
ed aveva avuto i riflessi per deviare la pallottola senza alcuna
fatica, grazie
alla protezione dello scudo.
Questo,
inoltre, ci aveva dato un suggerimento su come
ferire quel verme, ovvero le armi. Più ne avevamo a
disposizione, meglio era
per noi…
… e, dalla nostra
parte, avevamo qualcuno in grado di…
“Merda… non posso
evocare niente! Nemmeno la magia di Buu è efficace in questo
posto” affermò
Ub, con enorme fastidio “L’unica
che può
affrontarlo, in questo momento…”
“Non c’è solo lei!”
Giusto!
Ci stavamo dimenticando di Hiro e GoGo! Loro,
infatti, indossavano le loro divise e armature da eroi! Il ragazzo
poteva avvicinarsi
al suo avversario senza temere le pallottole della pistola, mentre GoGo
poteva
rivelarsi la più veloce tra tutti noi.
“Ehi! Non scordatevi di noi!”
dichiarò Caulifla, accompagnata da
tutti i sayan, ovvero Goten e Trunks, Kale e Cabba “Non ci servono armi o KI per dare una bella lezione
a questo coglione!”
“Giusto! Preparati a
prenderle di santa ragione, vecchiaccio!” la
seguì Goten portandosi vicino
a GoGo, la quale era già pronta a partire
all’attacco del suo nemico.
“Allora anche noi ci
muoveremo nella stessa maniera!”
esclamò
Malefica con le sue ali appena spalancate, accompagnata dalla famiglia
di
Cristal e dal giovane Ub “Se non
possiamo combatterlo con le armi, lo indeboliremo per Cristal!”
L’unica
che non aveva alcuna possibilità di muoversi, in
quel momento, ero proprio io. A differenza di tutti gli altri, infatti,
io non
avevo mai svolto allenamenti atti a migliorare il mio fisico, e per
questo non
potevo sperare di evitare una pallottola, non senza il mio scettro o
senza
poter usare il KI. Non solo.
Per
qualche strana ragione, il mio corpo si stava
indolenzendo sempre di più, e il mio controllo su di esso
era leggermente
diminuito. Il problema era che non riuscivo a capirne il motivo, e
ciò mi stava
preoccupando molto.
Non
potevo restare ferma, senza fare nulla, non con Cristal
che rischiava la vita contro quell’essere.
“HINODE! PRENDI
QUESTI!”
Qualcosa
mi venne lanciato a distanza dalla giovane
principessa. Si trattava di un pugnale, di un corno cavo in avorio e di
una
piccola ampolla di cristallo, che rotolarono sull’erba fino
ai miei piedi.
Erano
gli altri doni che BETA Dragon aveva fatto a entrambi
i suoi figli.
“Tienili al sicuro! Mi
raccomando!” mi urlò lei,
capendo subito
che qualcosa non stava andando nel verso giusto, con me “Ci penseremo noi a Pride! Tu vatti a nascondere!”
Con
l’orgoglio ferito e distrutto, capii di non avere altra
scelta. Rammaricata e distrutta, ubbidii alla ragazza che amavo,
allontanandomi
lentamente dal luogo dello scontro.
“State perdendo molto
tempo… siete sicuri di poter sconfiggere Pride in
meno di un’ora?!”
urlò il demone puro, il quale aveva spalancato la
bocca e aveva estratto, dalla sua cavità orale, una lunga
katana ricoperta da
un pericolosissimo liquido “LIBERI
DI
PROVARCI! PRIDE ACCETTA LA VOSTRA SFIDA! FATEVI SOTTO!”
La
battaglia cominciò subito dopo e io mi andai a nascondere
dietro un enorme pino, a una sessantina di metri di distanza.
Fu
a quel punto che le mie condizioni peggiorarono. Le forze
cominciarono ad abbandonarmi e fui costretta a poggiare la mia schiena
sul
tronco dell’arbusto, tossendo con veemenza. Quando notai, con
orrore, che la
mano con la quale mi ero coperta la bocca fosse coperta di sangue, mi
resi
conto della macabra verità.
[Bunseki
Analysis – BOKU NO HERO ACADEMIA]
La
tua potenza è, senza alcuna ombra di dubbio, aumentata! ma i
rischi di quella
brodaglia sono perfino maggiori rispetto a quelli della versione
precedente…
PIU’ UTILIZZERAI IL MASSIMO DELLA TUA FORZA, PIU’
VELOCEMENTE IL TUO CORPO NE
PERDERA’ IL CONTROLLO… ED ANDRAI INCONTRO AD UNA
ATROCE MA DOLCISSIMA MORTE!
Le parole di Zero risuonarono nella mia testa, come
la sentenza di
un giudice che impartiva una pena di morte per il malcapitato
colpevole. Non
ero ancora completa e non possedevo i miei ricordi, ma ciò
che avevo fatto con
la Yakuza non poteva essere cancellato, così come quel
grossolano errore.
Durante il torneo e, ancora di più,
durante la falsa battaglia
della Dimensione DELTA, io avevo usato parecchie volte la mia immensa
aura, e
in quel momento ne stavo pagando le conseguenze.
Provai a stappare la boccetta lanciatami da
Cristal, e con mia
grandissima sorpresa, fui in grado di farlo. Ne bevvi solo una semplice
goccia,
più che sufficiente conoscendo l’importanza di
tale medicina e sperando con
tutto il cuore che avrebbe funzionato.
Un
ennesimo colpo di tosse straziò ulteriormente i polmoni,
e questa volta il dolore fu quasi insopportabile.
Quelli erano gli
stessi sintomi con i quali BETA Ai era morta, qualche giorno prima,
provocati
dall’uso eccessivo del KI Power che avevo assunto quel
giorno, dentro al
ristorante nel quale avevo rincontrato Jin. Ad aggravare la situazione,
quello
stesso tipo di sostanza era stata ingerita anche dalle mie restanti
copie,
moltiplicando esponenzialmente la gravità delle mie pene.
La
parte peggiore, tuttavia, riguardava lo Scettro che io
avevo rubato a Diablo. Se avessi potuto utilizzarlo, io non avrei avuto
alcuna
difficoltà a ripristinare la mia salute. La Foresta di
Mezzo, tuttavia, mi
impediva di evocarlo e di esprimere il desiderio alle Sfere del Drago
in mio
possesso.
Ero
talmente scioccata che non mi resi conto di due figure che
si tuffarono dentro uno dei tanti stagni, a una trentina di secondi
l’una
dall’altro, sparendo senza lasciare alcuna traccia.
***
Dimensione
DELTA
Nel
mentre…
ASIA
[Kakuzu
- NARUTO]
Maledizione.
Se fossimo andati avanti ancora per molto, ne
sarei uscita pazza.
Io
e Sloth eravamo stati tele-trasportati nella Foresta di
Mezzo e, con la forza, ero riuscita a tele-trasportarlo nella
Dimensione DELTA,
dove avevamo cominciato a combattere.
Ogni
volta che riuscivo a sconfiggere Sloth, lui usava
l’Anomalia di Hitomi e mi costringeva a ripetere quelle
azioni daccapo,
impedendomi di metterlo fuori gioco.
Inoltre,
non si stava ancora impegnando a usare le Anomalie
dei suoi vecchi compagni, né tantomeno la sua. Avrebbe
potuto sconfiggermi
quando e come voleva, semplicemente assorbendo la mia Anomalia. A quel
punto,
non avrebbe potuto più battermi…
… non capivo…
… perché, invece, BETA
Chi sembrava avesse compreso quale fosse il punto debole del mio
avversario?
Perché non poteva assorbire la mia Anomalia?
Qual
era la paura nascosta del demone puro dietro il dazio
della mia…
… nel momento in cui
ci arrivai, continuai a sferrare le mie frecce verso la sua direzione,
con
determinazione centuplicata.
Ora ci ero arrivata!
Lui
non poteva assorbire la mia Anomalia perché, se
l’avesse
fatto, non avrebbe più potuto uccidere me o i miei
compagni…
… e non avrebbe
nemmeno potuto sconfiggere il Sommo Sacerdote!
“Pensi ancora di poterti
mettere contro di me, Asia Taneko?! Non
riuscirai a trattenermi ancora a lungo!”
Eravamo
tornati indietro, ancora una volta. Il vantaggio di
quei loop temporali era che io recuperavo istantaneamente tutte le mie
energie,
inclusa la stamina. In caso contrario, il suo vantaggio sarebbe stato
facilmente
annullato.
“So che l’hai
compreso, mortale… io non voglio
assorbire la tua Anomalia, perché altrimenti non sarei in
grado di ucciderti!”
mi rispose lui, con naturalezza, prima però di rivelarmi
“Questo, tuttavia, non significa che
non possa sconfiggerti!”
“Questo è tutto
da ved…”
PUNCH!
Indietreggiai,
sorpresa, a causa del pugno che mi era
arrivato in faccia. Mi toccai la guancia destra, gonfiatasi a causa
dell’improvviso colpo sferrato da Sloth.
La
sua velocità era decisamente aumentata.
“Ti piace? Tutto merito
dell’abilità vampirica di Wrath!”
gongolò lui, soddisfatto, facendomi segno di provare a
colpirlo nuovamente.
E
così voleva la guerra?
Lo avrei…
PUNCH!
Sbigottita,
provai nuovamente a toccarmi la guancia. Mi
aveva colpito nuovamente nello stesso punto?
No…
… figlio di puttana!
Me l’aveva fatta!
“Ci sei arrivata, non
è vero?” esclamò
Sloth, con aria
soddisfatta, sedendosi per terra davanti a me e rivelandomi “La
tua Anomalia è davvero fastidiosa, ma quella della tua donna
lo è ancora di più…
ora posso rigirare il tuo tempo al momento esatto in cui ti ho colpito!
Non ti
sei chiesta come mai non sei stata in grado di anticipare il mio primo
colpo?
Eppure dovresti essere molto intelligente, Asia Taneko…”
Certo
che l’avevo capito, viscido bastardo.
Quel
mostro non aveva mai riportato il tempo indietro nello
stesso istante, ma era andato sempre un passo più avanti del
normale,
impedendomi così di recuperare il cento per cento delle mie
forze.
Ora
non potevo più sfuggire al suo loop temporale. Solo
l’intervento di un altro guerriero avrebbe potuto salvarmi da
un’umiliazione
simile, spezzando quella orribile trappola.
“Maledetto… questa me
la…”
PUNCH!
Ero
stata colpita nuovamente, ma stavolta avevo provato a
rispondergli, gettandomi all’attacco del mio avversario.
Purtroppo,
però, la sua velocità mi aveva nuovamente
sovrastato, ed era stato in grado di colpirmi con un altro calcio.
Invece di
risolvere la situazione, l’avevo peggiorata ulteriormente.
“Brutto…”
PUNCH!
Sloth,
intelligentemente, aveva sfruttato quel singolo
errore tornando indietro nel tempo fino al momento del calcio.
Merda!
Così non sarei andata
da nessuna parte!
***
[Kimimaro’s
Theme - NARUTO]
Avevo conosciuto Hitomi
dieci
anni dopo essere giunta su Anomaly. Prima di allora, avevo cercato
strenuamente
mio fratello Keiichi per tutti e sette i regni, convinta che anche lui
fosse
stato portato lì dopo la sua morte.
Lo ammetto. In quegli anni,
avevo fatto di tutto per non meritarmi la resurrezione o la fiducia
della
popolazione di Anomaly. Ero disposta a qualsiasi gesto estremo pur di
riuscire
a ritrovarlo, anche rubare la Gemma Peccaminosa dell’Ira e
allearmi con Judas,
inconsapevole del legame che lui aveva con la mia vita.
Mi separai da lui e dal suo
gruppo di folli idealisti quando scoprii quali fossero i suoi reali
obiettivi.
Non mi sarei mai abbassata al suo livello. Non avrei mai permesso che
il mio
mondo, e con esso la mia famiglia, rischiasse di raggiungere quello
che,
all’inizio, credevo fosse l’inferno.
Fu con Hitomi che,
tuttavia, io
fui in grado di ritrovare me stessa. Io e Ayame, la mia amica lupa e
fidatissima Custode, avevamo incontrato quella ragazza e il suo
compagno di
avventure Lucky (una cornacchia spelacchiata e senza piume) mentre
viaggiavamo
nella Foresta di Raus, l’unico posto di quel mondo privo di
esseri umani.
Dovetti letteralmente salvarli da un feroce tirannosauro, rischiando
seriamente
di farmi pappare dal busto in giù, e da quel momento non ero
più riuscita a
separarmi da lei…
…
letteralmente.
All’inizio, sia
io che lei non
andavamo affatto d’accordo. Dal giorno in cui mi ero separata
da lei, al
limitare della Foresta di Raus, me l’ero ritrovata
invischiata in tutte le mie
avventure, come una cozza attaccata sullo scoglio.
La mia idea su di lei,
tuttavia,
cambiò quando venni aggredita da uno sgherro di Judas che,
per poco, non era
stato in grado di uccidermi. Ayame, disperata per la mia vita, mi aveva
letteralmente trascinato per la caviglia fino al primo villaggio che
aveva
raggiunto, chiedendo l’aiuto dei suoi abitanti. Solo Hitomi,
che in quel
momento si trovava lì per i fatti suoi assieme a Lucky, non
ebbe paura dei miei
tatuaggi e delle minacce che le avevano rivolto, portandomi
all’interno
dell’osteria in cui alloggiava e prendendosi cura delle mie
ferite.
Non riuscivo a credere che
potesse essere successo davvero. Un mio simile, per la prima volta
nella mia
nuova vita di Anomaly, aveva deciso di ignorare le regole non scritte
di quel
posto, salvandomi la vita.
Non ero ancora innamorata
di
lei, ma avevo deciso di porre la mia fiducia in quella donna che aveva
avuto il
coraggio di ripagare un debito. Fu lì che, assieme ad Ayame,
chiesi a Hitomi di
darmi una mano a cercare mio fratello Keiichi.
Le nostre avventure insieme
furono tantissime, e in ciascuna di esse io legavo sempre di
più la mia anima a
lei. Tre di queste, in particolare, mi fecero capire quanto lei fosse
importante per me.
***
[Continuazione
– Kimimaro’s Theme - NARUTO]
La prima fu
l’omicidio della
piccola Fatima. Nel regno di Gier, un conte di nome Indrus aveva deciso
di
sfruttare malamente il territorio che gli era stato concesso da sua
maestà, il re
Peters.
Non solo. Essendo, nella
sua
precedente vita da mortale, un fascista di origini italiane al comando
di una
colonia africana, si divertiva a rapire le bambine più belle
del suo regno
costringendole a subire rapporti non consenzienti di tipo sessuale.
La sua preferita era una
ragazzina di origine somala, di nome Fatima, che aveva provato a
fuggire grazie
all’aiuto di Hitomi. Purtroppo, però, la piccola
venne scoperta e riportata
nella villa di Indrus, ma ormai io avevo deciso di aizzare tutti gli
abitanti
di quel regno, pronti a far cadere la testa di quel verme. Ne
seguì una feroce
battaglia, nella quale il conte venne definitivamente sconfitto, ma per
Fatima
non c’era stato nulla da fare.
La bambina, subito dopo
essere
stata catturata, era stata condotta nella stanza delle torture, dove
era stata
brutalmente abusata da tutti i soldati comandati da Indrus. La bambina,
a causa
dello shock e delle disgustose ferite inferte in quelle violenze
sessuali, non
era stata in grado di sopportare quanto subito ed era morta. Scoperto
ciò, io
non fui più in grado di perdonarlo e decisi di togliere la
vita a quel verme
schifoso.
Se
la fine di quella bambina fosse toccata a Keiichi? No,
non volevo lontanamente immaginarlo.
Come se non bastasse, la
mia
azione portò a gravi conseguenze. Re Peters non aveva preso
bene quello che era
successo e aveva mandato il suo esercito a placare la situazione. Per
evitare
inutili spargimenti di sangue, nonostante le suppliche di Hitomi, io
decisi di
consegnarmi, offrendo al re la mia vita in cambio della salvezza dei
rivoluzionari.
Inizialmente lui non aveva
accettato, ma fu a quel punto che Hitomi venne in mio soccorso dopo
avermi
inseguito assieme a Lucky e Ayame, cercando di raccontare il motivo
dietro a
quella violenta rivolta. Peters non avrebbe risparmiato nessuno dei due
se non
fosse intervenuto un soldato, un uomo di nome Joseph, che con la sua
Anomalia
poteva leggere nella nostra mente, capendo le nostre buone intenzioni.
Grazie all’aiuto
di un altro
soldato, in grado di capire e mostrare la verità o la bugia
di una persona,
l’intera contea si salvò, ma io dovetti pagare a
caro prezzo la scelta
dell’omicidio di Indrus. La Gemma Peccaminosa
dell’Ira mi venne tolta e, a
causa dello strappo con quella pietra, io persi la mia memoria.
Non solo. Ayame, inferocita
per
quanto mi stessero facendo, provò ad attaccare il re, ma
venne uccisa.
La mia Custode, da quel
giorno,
non fu più al mio fianco.
***
[Man
Of The World - NARUTO]
La nostra seconda
avventura,
invece, avvenne nella capitale del Regno di Gier, rinominata Fatima per
ricordare l’anima di quella povera bambina rimasta uccisa
dagli stupri di quei
mostri.
Io venni assolta al
processo
grazie all’aiuto della regina Nell, la moglie di Peters, la
quale mi spronò ad
entrare nel nostro esercito. Con la mia memoria ormai andata a farsi
friggere,
decisi di accettare.
Hitomi, invece, venne
accolta
all’interno del palazzo e fece amicizia con i due principi
gemelli, il
temerario Sunrise e la dolce Sunrise, con i quali si mise in moto per
cercare
notizie su mio fratello a mia insaputa. Nel mentre, io ero riuscita a
farmi un
nome e una reputazione tra i soldati, divenendo nota come Zanna
Scarlatta.
Andava tutto bene, fino a
quando
non venni a scoprire il segreto più macabro di tutti, celato
nei sotterranei
del castello di Gier.
C’è
una particolare legge che esisteva
fin dal giorno in cui sorse Anomaly, riguardante coloro che avevano
meno di
sedici anni. Era stato scoperto, infatti, che questa categoria di
anime,
appartenenti al mondo anomalo, possedesse delle Anomalie più
potenti e
pericolose, molto probabilmente per metterli alla pari con gli adulti.
Scoperto
ciò, tuttavia, qualcuno aveva avuto la bruttissima decisione
di rapire alcuni
bambini per cercare di estrarre i loro immensi poteri, e per questo, in
tutti i
regni, venne decretato che le anime al di sotto dei sedici anni non
dovessero
essere torturate o uccise in alcun modo.
Ebbene. Dentro quel
laboratorio
segreto, vi stavano centinaia di bambini, di ogni età,
rinchiusi all’interno di
bocce di vetro sferiche colme di liquido violaceo. Quasi tutti loro
erano già
morti, e le loro cadaveriche membra fluttuavano lentamente dentro le
loro
prigioni.
Fu
la scena più disgustosa e raccapricciante alla quale
avessi mai assistito in tutta la mia vita. Fu grazie ad essa se,
tuttavia, fui
in grado di recuperare la memoria.
Solo una bambina, una
giovane
ragazzina di nome Momo, era ancora viva all’interno della sua
boccia, e io fui
in grado di liberarla e di fuggire assieme a lei, senza farmi scoprire.
Quando
raggiunsi Hitomi nella camera del suo castello, le raccontai cosa
avessi
scoperto e lei si offrì di nascondere la bambina dentro la
sua camera, mentre
io avrei condotto delle ricerche in gran segreto al riguardo di quanto
stessero
cercando di fare nel sotterraneo.
Per un mese intero, avevo
deciso
di far finta di niente, cercando di comportarmi in maniera normale e
gentile
come avevo sempre fatto, nel mio trascorso a Fatima. Solo Joseph,
diventato il
nuovo comandante dell’esercito, era riuscito a scoprire tutto
semplicemente
leggendomi la mente, ma ero riuscita a conquistare la sua fiducia e
aveva
deciso di aiutarmi nelle indagini.
Joseph.
Quell’uomo, dal giorno in cui ero giunta
nell’esercito, mi aveva trattato con una gentilezza e un
rispetto che nessuno,
in tutta la mia vita, mi aveva rivolto a pelle, se non la mia famiglia.
E, in effetti, lui era la
mia
figura paterna, in quel mondo.
Come immaginavo, non
circolarono
molte informazioni relative alla sparizione della piccola Momo, ma in
tutta la
città si era diffusa la notizia di un vandalo che aveva
tentato di infiltrarsi
all’interno del castello e che, conseguentemente a tale
fatto, le difese
attorno ai sotterranei fossero state implementate. Io e Joseph fummo
scelti per
proteggere l’entrata del laboratorio segreto, in compagnia di
altri due soldati
ai quali venivamo affiancati separatamente in un turno mattutino e in
uno
notturno, in alternanza.
Nei turni notturni in cui
io mi
trovavo in coppia con Joseph, entravo dentro al laboratorio e cercavo
di
scoprire qualche informazione in più. Fu in una di queste
sortite che scoprì l’orrenda
verità.
Dietro a tutto
ciò vi stava
soltanto il Re Peters, il quale puntava a distruggere e agglomerare
tutti i
regni di Anomaly nel suo, all’insaputa dei suoi figli
adottivi e di sua moglie.
Nella stessa sortita,
tuttavia,
io venni scoperta dallo stesso sovrano che, in compagnia di tutti i
suoi
alleati, arrestò sia me che Joseph. Per fortuna, Momo venne
salvata da Hitomi
che, per impedire ai soldati di catturarla, l’aveva affidata
ai Nocciolini. Io
e il comandante, tuttavia, fummo costretti a subire un ingiusto
processo.
Joseph fu straordinario,
quel
giorno. Si addossò tutte le colpe delle indagini, affermando
davanti agli occhi
dei giudici corrotti, ma anche di Nell, Sunrise e Starlight, tutte le
macchinazioni del sovrano e ciò che avevano scoperto dentro
quel laboratorio.
Fu tutto inutile. Quelle
povere
anime volevano troppo bene al loro fidato familiare, e Joseph venne
subito
condannato a morte, mentre per me era stata decisa la tortura e il
carcere a
vita. Per la seconda volta, dopo tutti quegli anni, mi ero resa conto
di essermi
affezionata a qualcuno e stavo, per l’ennesima volta,
rischiando di perderla.
L’esecuzione di
Joseph si tenne
cinque giorni dopo e io venni obbligata a parteciparvi. Era
l’umiliazione
scelta dal Re Peters per punirmi e per mostrarmi cosa mi sarebbe
successo se
avessi proferito anche solo una parola al riguardo del laboratorio.
Poco prima che il boia
calasse
l’ascia della condanna sopra il collo di Joseph, ero
scoppiata a piangere per
la disperazione e mi ero voltata verso Hitomi, che stava assistendo al
processo. Mi era rimasta solo lei, in quel momento…
…
Joseph era destinato a lasciarci per sempre, e si
sarebbe sacrificato permettendomi di far circolare ulteriormente la
voce…
…
Ayame mi aveva già lasciato…
…
ero rimasta da sola, con Hitomi…
…
l’unica alla quale potessi chiedere aiuto, in quel
momento.
Quell’urlo aveva
ammutolito
tutti i presenti, inclusi Nell e i suoi figli i quali, per la prima
volta,
avevano mostrato una crepa nelle loro maschere di odio nei miei
confronti. Io,
però, non potevo vederli.
I miei occhi erano rivolti
solamente verso la donna che, man mano mi rendevo sempre più
conto, aveva più
fiducia in me che in chiunque altro.
Non fosse stato per lei e
per la
manifestazione della sua Anomalia, io e Joseph non saremmo mai riusciti
a
salvarci. Quel giorno, Hitomi scoprì di poter rigirare il
tempo all’indietro,
tutte le volte che lo desiderava, imprigionando la sua vittima in un
loop che
si sarebbe spezzato solo e soltanto quando lo avrebbe voluto lei.
Di conseguenza, il Re
Peters e
l’intera città di Fatima si erano trovati
costretti, contro la loro volontà, a
ripetere quella settimana per almeno una decina di volte. In questo
modo,
Hitomi era riuscita a farci guadagnare del tempo prezioso, con il quale
era
riuscita a convincere sia Nell che i due gemelli della nostra innocenza.
Quando il re venne
smascherato,
seguì un combattimento nel quale io e la regina Nell lo
affrontammo con ferocia.
All’inizio entrambe andammo in grossa difficoltà e
la donna, purtroppo, venne
ferita mortalmente senza che io potessi far nulla per salvarla.
Nonostante ciò,
la sovrana di Fatima aveva deciso di ridarmi, con le sue ultime energie
vitali
rimastele, la Gemma Peccaminosa dell’Ira con la quale, anche
grazie alle
battaglie e ai duri allenamenti svolti con il comandante Joseph, ero
riuscita a
sconfiggere definitivamente Peters.
A seguito di quel tremendo
scontro, Sunrise e Starlight erano diventati i nuovi sovrani di Fatima.
Non
potendo, Hitomi, riportare indietro nel tempo una persona
già morta, il corpo
di Nell venne degnamente sepolto, mentre io diventai il comandante
dell’esercito. Joseph venne reintegrato assieme a me, ma gli
venne affidato un
incarico completamente nuovo, ossia quello di proteggere Sunrise e
Starlight
anche a costo della sua vita, come loro guardia personale.
La piccola Momo, invece,
aveva
deciso di lasciare Fatima e di restare stabilmente a vivere con i
Nocciolini.
Ci aveva ringraziato con tutto il cuore per averla salvata e ci aveva
assicurato che l’esercito di folletti, da quel momento,
l’avrebbe cresciuta e
aiutata a diventare una persona migliore.
In quanto a Hitomi,
quell’esperienza mi aveva spinto a volerle ancora
più bene di prima, e non più
solo come amica. Furono i nuovi sovrani gemelli a mettermi la pulce
nell’orecchio, ma ammetto che all’inizio io li
avevo presi per pazzi.
Io non potevo essere
innamorata
di Hitomi, giusto?
***
[Obito’s
Theme - NARUTO]
Dopo quella tremenda
esperienza,
però, ne seguì subito un’altra, quella
che mi aveva quasi spinto ad arrendermi.
Momo, qualche settimana
dopo
quegli avvenimenti, ci aveva mandato una lettera con la quale chiedeva
a
entrambe di raggiungerla alla Quercia Sacra, perché aveva
importantissime rivelazioni
in merito a mio fratello Keiichi. Io e Hitomi, accompagnate da un
manipolo di
soldati, avevamo deciso di accettare.
Quando raggiungemmo
quell’enorme
struttura arbustiva, ad accoglierci fu il comandante
dell’esercito dei
Nocciolini, il vecchio Arachid, il quale ci spiazzò con le
sue rivelazioni.
Tempo addietro,
all’interno
della quercia, un bambino di dieci anni era apparso dal nulla. Si
trattava,
compresero subito i Nocciolini, di un nuovo abitante di Anomaly e
l’avevano
cresciuto come se fosse uno di loro. Un giorno, tuttavia, quel bambino
aveva
deciso di scappare via, assieme a un Nocciolino di nome Pecan, e di
loro si
erano completamente perse le tracce.
Quel bambino, ci
rivelarono, si
era fatto chiamare come Keiichi Taneko.
Quando compresi che non mi
fossi
illusa per niente, che il mio fratellino era davvero su Anomaly e che
potevo,
se lo desideravo, farlo tornare in vita, il mio cuore era scoppiato di
gioia.
Almeno, questo era quello
che
provai, in quel momento, prima che i Desgraciados rovinassero tutto.
Judas
tentò, con la forza, di rubare la Reliquia Terrena
all’interno della Quercia
Sacra, ma non ci riuscì.
Fu lì che,
tuttavia, io venni a
scoprire la verità sul passato di Judas e Hitomi, i quali
erano stati fidanzati
poco prima di morire. Non solo…
…
era stato Judas stesso a provocare l’incidente che
aveva portato alla morte di mio fratello.
Non fui in grado di
ammazzare
quel figlio di puttana. Hitomi, con la forza, mi aveva impedito di
ammazzarlo e
l’aveva fatto fuggire. Quando venni a sapere che lei fosse
sempre stata a
conoscenza di quella storia, senza raccontarmela mai, il mio cuore si
era
spezzato.
Quando tornammo a Fatima,
io e
lei non ci guardavamo più negli occhi, segno che qualcosa si
fosse spezzato per
sempre nel nostro rapporto.
Per mesi io non le rivolsi
più
la parola, troppo orgogliosa per ammettere di aver esagerato con lei.
D’altronde, non sapevo nemmeno il motivo per il quale i due
si fossero lasciati
o se lei fosse realmente stata presente all’incidente che
aveva causato la morte
di mio fratello.
La maschera,
però, si dissolse
completamente quando, un giorno, i due sovrani mi convocarono nel
castello,
rivelandomi che Hitomi avesse deciso di consegnarsi spontaneamente a
Judas per
far liberare mio fratello, il quale si trovava proprio davanti ai miei
occhi.
Avrei tanto voluto
abbracciare
forte Keiichi, ma non ne ero in grado.
No, era una bugia. Nel
momento
in cui avevo scoperto che Hitomi fosse scappata dalla città
di Fatima, il cuore
mi era quasi scoppiato per l’orrore e per i sensi di colpa.
Solo in quel momento, io mi
ero
resa conto che Hitomi fosse parte della mia anima e che, senza di lei,
niente
aveva più senso. Avevo ritrovato mio fratello, ma a quale
prezzo?
Non potevo ignorare
l’incolumità
di Hitomi solo perché avevo raggiunto il mio obiettivo.
Per questo, anche a costo
della
mia stessa anima, avevo deciso di combattere contro Judas per salvare
la vita
della donna che, ormai avevo compreso, io amavo più di
qualsiasi altra cosa al
mondo.
Quella volta fui in grado
di
salvarla…
…
ma stavolta non ce l’avevo fatta.
Hitomi era morta per mano
di
Sloth, e io non ero in grado di uccidere il suo assassino.
***
[Continuazione
– Obito’s Theme - NARUTO]
“A
cosa stai pensando?”
Mi trovavo stesa sull’erba, ormai priva
di forze.
Ogni volta che provavo a rialzarmi, lui mi faceva
tornare indietro
un decimo di secondo in avanti rispetto al precedente momento,
impedendomi così
di recuperare le mie energie. Sia io che Chi avevamo sottovalutato
enormemente
le capacità intellettuali di Sloth. Speravo di poterlo
trattenere ancora un
po’, ma il demone dell’accidia era stato molto
più scaltro di me ed era stato
capace di trovare la falla nella mia Anomalia con una
facilità disarmante,
rigirando inoltre le capacità di quella che aveva appena
imparato e riuscendo
in ciò che nessuno era mai stato in grado di compiere con me.
Rendermi
completamente e totalmente inerme.
“Che tu possa
credermi o
meno, posso immaginarmelo… sei
frustrata
perché non sei stata in grado di sconfiggermi o farmi nulla.
Sei distrutta
perché non sei riuscita a vendicare la donna che ami. Sei a
pezzi… perché sai che,
nonostante la tua Anomalia,
io sono in grado di ucciderti quando e come voglio!”
“Ho i miei dubbi
al riguardo
di queste affermazioni!” dichiarai io, cercando
nuovamente di rimettermi in
piedi.
Niente da fare. Sloth aveva rigirato di nuovo il
tempo, sempre un
decimo di secondo in meno rispetto al precedente istante.
“E’
tutto inutile, Asia.
Ormai ho vinto io… l’unica
scelta che ti
rimane, per andare via da qui, è ammettere la sconfitta!”
insistette
lui, convinto delle sue parole “Sei
stata
su Anomaly, ma non hai ancora imparato a interpretare questa
capacità. E’ vero…
tu potrai sempre sconfiggere tutti gli avversari che ti si pareranno
davanti,
ma ti è vietato togliere la vita a qualsiasi essere
vivente… non ti sei chiesta,
tuttavia, se la tua
Anomalia è efficace contro un Demone Puro come me?
Può, la tua unicità, essere
adatta solo ai combattimenti contro i mortali?”
Il ragionamento di Sloth era lineare e, purtroppo
per me, anche
veritiero. Mi ero cullata sulla mia ipotetica invincibilità,
ma non avevo mai
pensato che la mia Anomalia potesse rivelarsi un’arma a
doppio taglio. Io non
mi ero mai chiesta se la mia invincibilità fosse tale anche
con i demoni o gli
angeli, perché non ne avevo mai affrontati. Avevo dato per
scontato che la mia
Anomalia fosse efficace con qualsiasi creatura vivente, e invece mi ero
condannata da sola.
Molto probabilmente, quel discorso cambiava se
avessi avuto tutte
e sette le Gemme Peccaminose o le Quattro Reliquie Terrene di Anomaly,
perché
tali oggetti avevano poteri e capacità a dir poco immense.
Invece
Sloth mi aveva messo sotto scacco. A lui bastava togliermi la vita, e
ora ne
era in grado grazie all’Anomalia di Hitomi.
“Te ne stai
rendendo conto
solo adesso, vero? Ebbene sì. BETA Chi voleva che tu
guadagnassi del tempo
prezioso per cercare altri alleati, ma ha sopravvalutato le tue
capacità e ti
ha chiesto troppo… lei non ti
raggiungerà in tempo. Prima che lei ci trovi… io
ti avrò ucciso!”
Sloth, puntò il palmo della sua mano
verso di me, pronto a
colpirmi.
Non
potevo permetterglielo!
Prontamente cercai di rialzarmi, ma quel farabutto
rigirò nuovamente
il tempo per farmi stendere nuovamente.
Non era vero che non potevo ribattere. Se avessi
continuato a
rialzarmi, anche priva di forze com’ero, lo avrei costretto a
rigirare sempre
il tempo senza dargli la possibilità di uccidermi.
Nel momento in cui io mi rialzai nuovamente in
piedi, lui mi
riportò a terra, ma non era stato in grado di alzare nessuna
delle sue braccia.
“Cosa
succede, Sloth? Non riesci a colpirmi?”
Innervosito, lui provò nuovamente a
puntarmi il palmo della mano
verso di me, ma io ero già in piedi…
… e,
nemmeno un secondo dopo, entrambi eravamo tornati al punto di partenza.
Un dubbio cominciò a insinuarsi nella
mia mente e in quella di
Sloth, al quale ricevemmo subito un’immediata risposta.
[Archangel
– BEST OST IN THE WORLD]
“Tu non puoi
ucciderla,
Sloth!”
Il demone, allarmato, si voltò alle sue
spalle, ma io ero già
stata tratta in salvo da BETA Chi, che mi aveva raccolto da terra
puntando il
suo Key-Blade verso il mio petto.
Cinque secondi dopo, io ero già tornata
al cento per cento delle
mie forze, grazie al suo incantesimo di cura.
“Quello
che ha sottovalutato le potenzialità delle anomalie sei tu”
continuò Chi, soddisfatta “Se l’Anomalia di Asia non fosse efficace
anche
contro di te, a quest’ora lei sarebbe morta. La tortura del
Sommo Sacerdote non
ti è bastata come dimostrazione?”
Sbarrai gli occhi, quando compresi le parole della
mia alleata.
Lei aveva ragione. La tortura di Ingrian era stata traumatica, ma non
mi aveva
ucciso. Avevo subito gravi conseguenze fisiche, vero, ma non mi aveva
sconfitto. Non solo. Il fatto che Hitomi avesse sfruttato la sua
Anomalia per
darmi una mano era previsto anche dalle regole.
Ayame, quando era ancora viva, me l’aveva
specificato durante i
nostri allenamenti.
Non
importa quante Anomalie siano in gioco. Il Destino farà
sempre in modo di
rispettare le regole di tutte le unicità, anche sfruttando
quelle delle persone
che mi sarebbero state vicino.
“Tu…
tu lo sapevi fin dall’inizio che sarebbe andata a finire
così”
comprese Sloth, facendomi capire quanto quella ragazza fosse scaltra ed
intelligente.
E pensare
che, fino a pochi giorni prima, lei non fosse nemmeno in grado di
sferrare un
pugno decente. Lei non poteva realmente combattere contro i nostri
nemici, ma
la sua intelligenza aveva colto alla sprovvista tutti quanti, anche i
suoi
alleati.
“BETA
Chi! Come pensi di poterlo sconfiggere?”
le domandai io,
prontamente “Hai
in mente un piano?”
“Niente di
niente… Ingrian si è
liberato dal loop con
l’arrivo improvviso di Pride, e io sono sfuggita a entrambi
per miracolo! C’è
mancato poco che quel verme mi catturasse”
ci rivelò Chi, rabbrividendo
per la paura “Siamo nei guai,
Asia… il Sommo Sacerdote ha parlato
di un piano
di riserva, con il quale punta a rigirare la guerra a suo favore! Molto
presto
potrebbe raggiungerci per provare a catturarmi di nuovo”
Se qualcuno era rimasto spiazzato da quelle
rivelazioni, quello
era Sloth. Il demone sperava di averla fatta franca e di aver messo
fuorigioco
il suo superiore, ma le parole di Chi erano state, per lui, una vera
doccia
fredda.
Il motivo era presto detto. Ingrian, se voleva,
poteva mettere
fuorigioco i suoi ultimi sottomessi, in particolare lui che
l’aveva tradito.
Gli bastava semplicemente scagliargli contro qualcuno di più
potente e
pericoloso…
… gli
bastava trascinarci verso il demone dell’Accidia!
“Ma
che… STA SCAPPANDO?!”
Era proprio così! Sloth, in preda al
panico, aveva deciso di darsi
alla fuga a piedi, correndo all’interno della foresta facendo
zig zag tra gli
alberi e il sottobosco.
“Inseguiamolo!”
ordinai a Chi, preoccupata “Se non lo fermiamo, potrebbe
scapp…!”
Sia io che Chi restammo a bocca aperta, quando
qualcosa ci venne
incontro a folle velocità…
… Sloth?!
“Cazz…
OUCH!”
Feci appena in tempo a spostare Chi con una
spallata, prima che il
corpo del demone, privo di sensi, mi finisse addosso con forza immane
trascinandomi lontano per centinaia e centinaia di metri. Solo dopo
aver
distrutto un ulivo, fui in grado di interrompere quel moto e,
prontamente, mi
rimisi in piedi mentre Sloth crollò esanime a terra.
Non era morto, ma non avrebbe riaperto gli occhi
per un bel pezzo.
Inoltre, la sua aura demoniaca era sparita…
… un
momento…
…
l’energia che percepivo…?
“A…
Asia… per fortuna stai
bene…” cominciò a dire lei,
dandomi conferma al fatto che fosse successo
davvero, che Hitomi fosse ancora viva…
… e che,
per qualche oscura ragione, fosse stata in grado di liberarsi dalla
prigionia
di Sloth!
Non mi importò nulla di quanto mi stesse
accadendo intorno.
L’unica cosa che mi sentii di fare, in quel momento, fu
abbracciarla e
piangerle sulla spalla, grata di averla ritrovata dopo tutto quel tempo.
“A-Asia?!
Non credo che questo sia il momento più adatto!”
affermò lei, allontanandomi con dolcezza e puntando lo
sguardo verso le mie
spalle “Sloth è ancora
vivo!”
Per quanto desiderassi stare ancora abbracciata a
lei, non potevo
dargli torto. Percepivo ancora le aure di Chi e di Sloth, con
quest’ultimo che
aveva definitivamente perso il suo contenitore e che, ora, era
costretto a
mostrare il suo raccapricciante aspetto.
Sia io che Hitomi eravamo diventate pallide come
cadaveri. Aveva
l’aspetto di un uomo nudo con due paia di ali e piedi e mani
da drago. In testa
portava una corona, teneva in una mano un serpente e cavalcava un
cerbero alto
almeno cinque metri, che stava puntando il suo sguardo malefico verso
la povera
Chi.
Quella doveva essere la forma originale del demone.
Non
eravamo solo noi. Tra i due mostri e Chi, infatti, si ergeva una figura
molto particolare.
Era
abbastanza alto e affusolato. Non era molto muscoloso,
ma sembrava comunque un tipo molto allenato a giudicare dalla sua
tonicità.
Viso allungato, occhi molto grandi e dai lineamenti dolci, iridi
argentate, i
suoi capelli erano chiari e corti ma irti
all’insù. Aveva tantissime cicatrici
lungo il suo petto scoperto, segno che avesse combattuto moltissime
battaglie.
Per fortuna, indossava un semplice paio di pantaloni corti per celare
le sue
nudità, ma nonostante ciò Hitomi si era coperta
gli occhi per la vergogna.
Questo non le permise di notare, sulla schiena di
quell’uomo,
alcuni tatuaggi a me fin troppo familiari…
… davvero
troppo...
“…
le Reliquie Terrene… e quella Sacra…?”
Chiunque fosse quel tizio, era appena giunto dalla
dimensione di
Anomaly, ne ero certa. Dovevo soltanto capire se fosse dalla mia parte
oppure
no.
Qualcosa apparve davanti ai miei occhi, e a quel
punto rimasi
totalmente spiazzata. Erano davvero quello che pensavo fosse?
“Asia…
ma quelle…”
“Sì.
Sono proprio loro! Non
so come…” ammisi io, spiazzata
“…
ma quello sconosciuto mi ha appena
lanciato addosso la Gemma Peccaminosa dell’Ira e tutte le
altre!”
BETA Chi, al contrario, non sapeva come reagire
davanti
all’ingresso in scena di quello strano sconosciuto anche
perché la sua aura non
assomigliava a nessuno di nostra conoscenza. Inoltre, per complicarci
ulteriormente la vita, costui non ci stava rivolgendo nemmeno una
parola.
Forse, compresi, non ne era in grado.
“Ma…
ma tu sei…”
L’esclamazione di Chi mi colse alla
sprovvista. Lei lo aveva
riconosciuto, forse. In effetti, come aspetto, assomigliava tantissimo
a
quell’uomo. All’inizio, come tutti gli altri, avevo
creduto di conoscerlo,
prima di capire che fosse la sua versione malvagia. La sua aura e il
suo
aspetto non combaciavano, però.
Eppure…
… no.
Anche Hitomi era rinata su Anomaly con un aspetto
che non era il
suo, e una volta tornata in vita il suo corpo non era tornato quello
originale.
Che fosse accaduta anche a lui la stessa cosa? E che questo avesse
modificato anche
la sua aura?
“Sono
passati duecento anni dall’ultima volta che vi ho visto, Asia
Taneko e Hitomi Okada”
[Exorcist
– BEST OST IN THE WORLD]
Quello sconosciuto, improvvisamente, aveva
cominciato a parlare
con la voce di una donna, e questo spinse Hitomi a formulare
un’ipotesi molto
particolare.
“Asia…
credo che quell’uomo abbia attivato una Fusione Anomala con
un
Custode… deve trattarsi proprio di lui!”
Annuii, trionfante e vittoriosa, afferrando la mano
di Hitomi e
avvicinandoci verso di loro. BETA Chi, davanti alla rivelazione di
quello
strano individuo, era andata ancora più in confusione.
“Impossibile…
io…” cominciò a
esclamare Sloth, indietreggiando
per il terrore “…
tu… tu dovevi essere morto e sepolto! Come diavolo sei
tornato in
vita?”
“Semplice…
hai sottovalutato le sue capacità!”
dichiarò quel
nuovo guerriero, sempre con la voce da donna, puntando il dito verso se
stesso
e affermando “Il
mio nome è Momo Kog! Sono la Custode affidata
all’anima di BETA
Simon Kog, e quello che vedi davanti è il risultato della
nostra Fusione
Anomala! SIAMO QUI PER DARE A TE E AL TUO PADRONE UNA LEZIONE COME SI
DEVE!”
Capitolo 43 *** Capitolo 43: La Guerra per il Trono del Dio Supremo (Parte 3) ***
Capitolo 43
Il prossimo
capitolo sarà pubblicato il 7 Dicembre 2021!
Qui di
seguito, la pagina delle OST!
Detto
ciò…
buona lettura! ;-)
GOLDEN
BULLET - THE HUNTER WARRIOR
La Guerra
per il Trono del Dio Supremo
(Parte 3)
Dimensione
di Conton City
ALFA KAIRI
[Prophet
+ Crimson Flames - NARUTO]
Era
andato tutto secondo le previsioni di ALFA e GAMMA
Hinode. Cell e Ayumi erano già stati messi definitivamente
fuorigioco quando
raggiungemmo il campo di battaglia. Erano riusciti a guadagnare secondi
preziosi, impedendo ad ALFA Simon di raggiungere Chronoa e il Covo del
Tempo.
Oltre
a loro due, purtroppo, ci avevano lasciato tutti i
pattugliatori temporali della città, che nulla avevano
potuto contro la furia
del nostro avversario.
La
navicella costruita da Ishigami Senku era già partita,
portandosi dietro coloro che non potevano combattere. Ub e Momo,
perciò,
avevano deciso di lasciare una parte ciascuno di Majin Buu dentro
quell’astronave, quella contenente i sopravvissuti
all’attacco di due sere
prima sferrato dai Deadly Sins.
Con
quel viaggio, inoltre, eravamo riusciti a salvare la
bambina dentro al bozzolo, la quale era nata un’istante prima
della partenza.
Di lei si sarebbero occupati i membri della Torre
dell’Orologio che, per ordine
diretto di Chronoa, erano partiti assieme a lei. La Dea del Tempo, con
mio
grandissimo stupore, aveva porto ad Ishigami uno strano oggetto avvolto
in un
drappo, ed aveva ordinato a tutti i compagni di Merus di proteggere
quell’oggetto anche a costo della loro vita.
Chissà di cosa si
trattava.
Tra
i fuggitivi, per mia scelta, erano partiti anche i miei
figli, inclusa ALFA Hinode. Non avevo avuto il coraggio di chiedere a
Ub e Momo
di mostrarmi nuovamente i volti dei due fratellini, perché
ero consapevole che
li avrei fatti soffrire ancora di più. Salutare Hinode,
però, era stato
tremendo.
Solo una frase, detta
a cuore aperto dalla bambina, mi aveva dato la forza di andare avanti.
“Ti ritrovo in gran forma,
Vefuniel…” cominciò
ALFA Simon a
prendere in giro la sorella di mio marito, la quale era tutto tranne
che
intenzionata a dargli corda.
“… risparmia il fiato,
verme schifoso… non sperare di
farla
franca anche questa volta!”
affermò infatti la donna, più decisa che
mai, evocando il suo Key-Blade e preparandosi alla battaglia “Questa volta, ti toglieremo definitivamente
di mezzo! Puoi starne certo!”
“Voi non farete un
accidenti! Di lui mi occuperò io!”
Beerus
ci colse alla sprovvista, con quell’affermazione,
cancellando tutti i nostri piani. Dubitavo fortemente che da solo
l’Hakai-Shin
potesse occuparsi di ALFA Simon, soprattutto se quest’ultimo
era stato allenato
personalmente dal Sommo Sacerdote.
“Beerus… sii
ragionevole!” lo supplicò
subito BETA Riku,
preoccupato “Il
nostro avversario è molto potente! Se non approfittiamo
della
superiorità…”
“Guardatevi attorno,
invece di preoccuparvi per me!”
Nemmeno
un secondo dopo aver pronunciato quelle parole,
centinaia e centinaia di aure cominciarono ad apparire tra le macerie
di Conton
City, sia appartenenti a persone che conoscevo sia quelle
oscure…
… con la differenza
che le seconde erano troppe e che non avevo alcuna idea da dove
provenissero!
“Ma che…?!”
esclamò Flame, sbigottita davanti a quello
spettacolo spaventoso, da film horror.
Quelle
aure malvagie erano dei Majin. Centinaia e centinaia
di creature demoniache, con le cellule di Buu, erano pronte a
sterminarci tutti
con la loro aura terribilmente gigantesca. Il gruppo di Merus,
precedentemente
destinato a trattenere il Sommo Sacerdote al palazzo dei Due Zeno, era
finito a
Conton City per chissà quale motivo e stava cercando di
contrastare quei
mostri.
“Se non li
fermate… Chronoa potrebbe essere presa d’assalto!”
dichiarò il Dio della Distruzione, con un ghigno spavaldo, e
sicuro di sé
affermò “Io posso
sconfiggere
quell’imbecille senza alcuna fatica…”
Davanti
alla sua uscita, ALFA Simon cercò di trattenere le
sue risate, e camminò con passo felpato verso Lord Beerus
portandosi di fronte
al micione.
I
due avversari si trovavano faccia a faccia. Se il lupo
mannaro, apparentemente, sembrava più minaccioso e feroce
che mai, l’Hakai-Shin
del settimo universo si sentiva altrettanto certo delle sue
capacità.
Con
un cenno deciso della mano, detti l’ordine a tutti di
lasciarli fare. Se fossimo rimasti vicino a quello scontro, di certo ne
avremmo
pagato le conseguenze. Si trattava della battaglia tra un Hakai-Shin e
un
allievo del Sommo Sacerdote, e gli angeli ci avevano già
avvisato di quanto
fosse rischiosa un combattimento simile. Inoltre, la presenza di
quell’esercito
di Majin era una minaccia che non potevamo sottovalutare.
Se
non li avessimo fermati, il rischio che Chronoa potesse
essere rapita dai nostri nemici aumentava a vista d’occhio.
Non ci restava
altra scelta che fidarci di Beerus…
… era pur sempre il
Dio della Distruzione, giusto?
“Ahahahahahahahahah…
SEI RIDICOLO, BEERUS! COSA TI FA CREDERE CHE…”
Il
lupo non fece in tempo a terminare la frase. Lord Beerus,
spostandosi a velocità incredibile dietro il suo
fondoschiena, afferrò la coda
del lupo e la strattonò con tutte le sue forze.
Cinque
secondi dopo, il ruggito di dolore di ALFA Simon si
propagò per tutto il campo di battaglia, mentre
l’Hakai-Shin cominciò a far
roteare, con la sua mano, l’appendice strappata con la sua
semplice forza
bruta.
“Io sono un essere
molto comprensivo e generoso…”
Nel
giro di qualche secondo, l’aura dell’Hakai-Shin
schizzò
alle stelle e tutti, nessuno escluso, restarono a bocca aperta davanti
a
quell’improvviso aumento di forza.
Era
mai stato così potente, prima d’ora? In effetti,
perché
solo lui era rimasto a combattere assieme a noi? Che fine avevano fatto
gli
altri Hakai-Shin? Se tutti loro erano forti come Beerus…
… un momento…
… e se…
“…
tuttavia… c’è una cosa che non posso
assolutamente tollerare…”
L’intero
corpo della divinità felina cominciò a ricoprirsi
di
uno strano sigillo oscuro, che avvolse ogni parte del suo corpo.
Non
avevo sbagliato, allora! Quello non era Lord Beerus…
… quello che avevamo
di fronte era…
“… l’arroganza di
coloro i quali non mostrano il rispetto che mi si deve! HAKAI!”
ALFA
Simon, per niente spaventato dall’attacco, fece
esplodere quella sfera con una sola zampata. Non solo, era riuscito a
farsi
ricrescere la sua coda, a dimostrazione che fosse in grado di usare la
Rigenerazione Namecciana, esattamente come il suo alter-ego della
Dimensione
BETA.
“RAGAZZI! ANDIAMOCENE
DA QUI! POSSIAMO LASCIARLO A LUI!” ordinai a tutti
i miei compagni,
puntando il dito verso i majin “OCCUPIAMOCI
SUBITO DI QUELLE CREATURE PERICOLOSE, PRIMA CHE FACCIANO ALTRI DANNI!”
Il
mio ordine venne recepito all’istante. Tutti quanti ci
gettammo ferocemente all’assalto di quei mostri, consapevoli
che non tutti ne
sarebbero usciti vivi da quella guerra.
Uno
dei miei nemici provò a cogliermi alla sprovvista,
cercando di affettarmi con un Key-Blade a me ben noto. Con
agilità, fui in
grado di evitare quell’attacco, e mi preparai a quella
stranissima battaglia.
Di
fronte avevo una copia perfetta di Master Xehanort,
armato della sua fida Innominata. Non era davvero lui, ma ero certa
fosse in
grado di usare tutte le tecniche del maestro…
… con la differenza
che, a differenza dell’originale, fosse migliaia di volte
più forte!
“Quindi è
così? E sia…”
accettai io, trasformandomi in SS2 ed
evocai Fatalità tra le mie mani “…
ti
darò una lezione che non ti scorderai facilmente!”
Il
mio primo affondo venne facilmente evitato dal mio
nemico, che si tele-trasportò alle mie spalle, usando
Geoforza per sollevare il
terreno sotto ai miei piedi. Evocando una barriera di KI, fui
perfettamente in
grado di attutire l’impatto del colpo senza perdere stamina,
e mi portai alle
spalle del nemico per sfruttare una delle mie qualità
migliori…
… la magia del Fuoco!
“ZETTA FLARE!”
L’immenso
raggio magico fiammeggiante colpì la schiena del
mio nemico, perforandogliela da parte a parte e lasciandolo solo con un
buco di
venti centimetri mezzo carbonizzato. Nonostante ciò, il
vecchio Majin fu in
grado di ricostruirsi la parte incenerita come se nulla fosse.
Già
dai primi scambi, avevo intuito che sarebbe stata
un’impresa togliere di mezzo quel mostro. Era immensamente
più forte di tutti i
nemici che avevo sconfitto, Diablo e Glacial in primis. Non potevo
cavarmela
solo con il SS 2, ma se avessi raggiunto il Terzo Livello il mio corpo
non
avrebbe retto, consumando la mia stamina.
Una
sensazione di calore avvolse il mio Cuore. Ancora non
riuscivo a far parlare la mia Seconda Anima, ma riuscivo a comprendere
quando e
come lei cercava di richiamare la mia attenzione.
- Nezuko! Hai in
mente un piano per contrastarlo? –
Prima
che potessi comprendere la sua risposta, Majin
Xehanort aveva deciso di passare nuovamente all’offensiva. La
sua aura,
prendendomi totalmente alla sprovvista, aumentò ancora di
più alzando una marea
di detriti dal suolo e facendoli svolazzare come se fossero semplici
foglie in
balia del vento.
Quando
lui terminò la sua trasformazione, sbiancai per
l’orrore.
Un'inquietante
armatura copriva, ora, tutto il suo corpo.
[Dark
Impetus – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Viola
scuro con bordi rossi, la zona del torace era formata
da un pezzo unito scoperto solo sulla parte anteriore, collegato da due
cinghie
nere con bordi bianchi disposti ad X. Le ginocchiere avevano sopra
delle
placche a V con un linea verticale rossa al centro, le scarpe di
metallo invece
erano nere, con una "linguetta" a forma di V ed uno spuntone a
zig-zag sul tallone. Le braccia erano coperte da placche a forma
d'anello con
la parte superiore più larga rispetto a quella inferiore,
messe una sopra
l'altra. I polsi e le mani invece erano di colore rosso scuro, con una
placca a
forma di triangolo viola scuro con segni simili a un'ala da
pipistrello. Lungo
il dorso delle dita inoltre aveva una striscia d'argento, la quale
terminava
con affilati artigli d'argento. Le spalliere erano molto larghe ma poco
lunghe,
con la punta tonda e di colore viola scuro. Sulla parte anteriore vi
era un
simbolo d'argento simile ad una V, con i lati sulla parte inferiore a
zig-zag;
queste erano collegate da una catena, la quale passava da una spalliera
all'altra le cui estremità, molto lunghe, penzolavano ai
lati con una punta a V.
Alla fine, nella parte inferiore, queste spalliere avevano un
rettangolo di
tessuto nero, con il bordo interno bianco con fori da bottoni. Attorno
alla
vita aveva una cintura viola scuro con bordi rossi, ed una fibbia a
forma di
sagoma di cuore d'argento con una linea al centro, due corna e due
"maniglie" ai lati. Aveva anche un alto colletto, formato da due
placche che giravano attorno al suo collo. Eccetto nella parte
anteriore dove era
più aperto, queste due placche sono messe una sopra l'altra.
Dietro aveva
un'altra placca metallica nera con la forma di un'ala da pipistrello,
la quale
sembrava il colletto di un mantello. Questa era collegata da
un'estensione
attaccata alla schiena con due simboli a fulmine neri dietro, che mi
ricordavano
gli occhi di un Nesciens. Da questa placca partivano due lunghe strisce
di
tessuto nero con il bordo interno bianco e con fori per i bottoni.
Attorno alla
vita aveva anche del tessuto nero che copriva la parte superiore delle
gambe,
eccetto per la zona anteriore; dietro, vi erano altre due strisce di
tessuto,
di colore nero nella parte posteriore e lilla in quella anteriore.
L'elmo
di quell'armatura era alquanto singolare, avendo una
forma a tubo formato da varie placche nere messe una sopra l'altra
eccetto per
la zona anteriore, cima esclusa, la quale era rimasta aperta solamente
con una
serie di sbarre metalliche rosse, simili a delle costole, dalla quale
era possibile
notare il volto di Majin Xehanort. Sulla cima di questo elmo, vi stava
una
testa bianca di capra con la mascella grigio scura ed il pizzetto
bianco. Gli
occhi invece erano neri e possedeva due lunghissime corna a spirale di
colore
grigio che si estendevano ai lati. Sulla cima della testa aveva altre
due
corna, ma molto piccole e dritte verso l'alto di colore grigio scuro.
Misericordia. Che
diavolo avevo di fronte? Io non avevo mai visto Xehanort in quella
forma! Cosa
significava tutto questo?
“KAIRI! ATTENTA!”
Qualcuno
mi si portò davanti, parando l’improvviso attacco
di quel demone con un Key-Blade. Costui era BETA Sora, il quale si
affrettò a
respingere il nostro nemico con un Reflexga.
Grazie
al cielo, il mio amico era riuscito a farmi
riprendere dallo shock di quell’improvvisa trasformazione.
“Sora… potresti
spiegarmi cosa diavolo gli è successo?!”
domandai al mio vecchio amico, il
quale mi rispose piuttosto agitato.
“Quella è la
forma che Master Xehanort aveva ottenuto, nella mia
Dimensione, dopo aver conquistato l’X-Blade! In quello stato,
è molto più
potente di quanto tu possa immaginare!”
Perfetto.
Nella Dimensione ALFA, io e i miei compagni di
battaglia eravamo stati furbi abbastanza da sconfiggerlo prima che il
vecchio
raggiungesse quella forma. In caso contrario, non avremmo mai potuto
batterlo.
“Allora come posso
sconfiggerlo?”
“Semplice…
attacchi alle spalle, magie a distanza… e quando lo mandi
allo stremo, riempilo di cazzotti per consumargli la stamina…”
mi spiegò
velocemente BETA Sora, aggiungendo “…
quando non sarà più in grado di replicare,
distruggilo con un colpo solo! Non
lasciargli nemmeno una cellula Majin!”
“Perfetto! Grazie
mille!” gli risposi io, grata per i suoi consigli,
prima che qualcun altro
cercasse di colpire il mio amico con una spada lunghissima.
Era
un uomo molto alto e longilineo, con il volto angelico e
glaciali occhi color verde acqua, luminosi per colpa della strana
energia che percepivo
nel suo corpo, con le pupille che si allungavano come quelle di un
gatto. Aveva
lunghissimi capelli d'argento, con due grossi ciuffi che gli
incorniciano il
viso, oltre al simbolo dei Majin impresso sulla fronte. Il suo
abbigliamento
consisteva in lungo cappotto di pelle nera a colletto alto, stretto in
vita da
un cinturino e chiuso solo nella parte centrale, lasciando scoperto il
petto e
le gambe. Il cappotto era corredato da spallacci segmentati bianchi
metallizzati e polsiere circolari dello stesso colore. Sotto il
cappotto, portava
pantaloni militari neri, stivali di pelle lunghi fin sopra il ginocchio
e
stretti sulla parte superiore da cinghie metalliche, e guanti bianchi,
mentre
il petto era nudo, coperto solo da due cinture di pelle incrociate e un
corpetto con un logo, a me molto familiare, che gli copriva l'addome.
L’avevo
riconosciuto al volo. Cloud aveva passato anni a
combattere contro quel mostro assassino, forte quanto Xehanort se non
di più.
Quello era Sephiroth,
in versione Majin.
Con
agilità e rapidità, fui in grado di salvare la
vita di BETA
Sora respingendo la Masamune del nostro nemico e costringendo
quest’ultimo ad
affiancarsi a Majin Xehanort.
“E’ dall’inizio della
battaglia che quello lì mi sta alle calcagna!”
ammise BETA Sora,
ringraziandomi con una dolce pacca sulla spalla “Mi aveva già
dato grattacapi
quando ero più giovane… e adesso è
diventato perfino più potente!”
“Non ti invidio…”
fui sincera con lui, mentre i nostri due
nemici erano già pronti a fronteggiarci senza alcun timore
“…
che
ne dici, Sora? Mostriamo loro di che pasta siamo fatti?”
Il
lampo argentato lungo i capelli di Sora fu la conferma
alla mia domanda. In meno di un secondo, il mio primo Amore fu in grado
di
raggiungere l’Ultra Istinto, schioccando i muscoli del suo
collo e preparandosi
a combattere contro il suo nemico.
Nel
mentre, Nezuko aveva iniziato a rilasciare la sua aura
demoniaca che, grazie al mio Cuore di Pura Luce, non mi fece perdere il
controllo e mi spronò a trasformarmi in SS 3.
Il
mio aspetto doveva aver colto tutti di sorpresa, non
tanto per i lunghissimi capelli biondi che mi arrivavano quasi a terra,
o per
l’assenza di sopracciglia. In effetti, qualcosa era diverso
anche dall’ultima
volta che avevo mostrato quella forma. Tutto il mio corpo era ricoperto
da
quelle che BETA Chi e Tanjiro, durante il nostro soggiorno nella
Dimensione
DELTA, avevano chiamato Creste Demoniache, e il loro aspetto mi
ricordava la
forma di una vite. Era sulla fronte, più precisamente sulla
zona a destra, che
tuttavia vi stava la differenza maggiore, rappresentata da un corno che
sporgeva almeno di dieci centimetri.
Quella
che avevo raggiunto era la mia massima potenza. Ora
né Sephiroth né Xehanort potevano farmi paura,
nemmeno con il marchio dei
Majin.
***
Dimensione
di Conton City – Foresta di Mezzo
Nel
mentre…
GAMMA
HINODE
[Continuazione
– Dark Impetus – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Erano passati circa quaranta minuti
dall’inizio di quello scontro
tremendo tra Pride e tutti i miei compagni. Le mie condizioni stavano
peggiorando sempre di più, e non sarei potuta sopravvivere
ancora per molto.
Nonostante ciò, mi rifiutavo di
raggiungere un’altra dimensione
solo per recuperare la mia magia e salvarmi la vita, anche
perché non sarebbe
cambiato nulla. Il KI Power non danneggiava soltanto il corpo, ma anche
l’anima
e l’aura di coloro che abusavano dello stesso. BETA Ai, per
prima, aveva subito
danni e lei aveva dentro di se il Cellular Power, il potenziatore di
energia
spirituale definitivo e meno pericoloso tra i più
conosciuti, del quale tutti
quanti i miei nuovi compagni di battaglia avevano una dose nel proprio
corpo.
Inoltre, mi rifiutavo di lasciare Cristal da sola,
a combattere
una battaglia mortale contro un Deadly Sins, senza che io potessi
prestarle
supporto.
Nonostante lo svantaggio numerico, il demone era
perfettamente in
grado di affrontare tutti i suoi avversari. Si muoveva con
facilità e
leggiadria in mezzo a loro, provando a ferirli con la katana che,
compresi
dallo sguardo preoccupato dei miei amici, fosse intrisa di veleno.
Più i minuti passavano e più
mi rendevo conto del divario
esistente tra quel mostro e noi. Era questa la reale
capacità di quella
carogna. Nonostante fosse stato indebolito, la sua miglior arma era
l’esperienza nel combattimento, e ciò lo rendeva
più ostico che mai. Perfino
con la fusione tra Caulifla e Kale, possibile per mezzo degli orecchini
Potara
donati loro da un Kaio-Shin, non stavamo riuscendo a ferirlo.
Qualcosa, però, cambiò quando
il demone provò a colpire Cristal
con la sua katana, cercando di staccarle la testa dal collo…
… e la
principessa,
sbalordendo tutti, fermò la lama con il palmo della sua mano!
Il sangue cominciò a schizzare dalla
ferita e la principessa aveva
cominciato a gemere per il dolore. Le vene del suo braccio cominciarono
a
pulsare e mostrarsi sulla sua pelle, diventando violacee per via del
veleno.
Oh no…
…
no!
Era
un disastro!
“STUPIDA
MOCCIOSA!” le
urlò Pride, trionfante “IL VELENO DELLA KATANA E’ MORTALE E NON
VI
STA ALCUNA CURA! TI SEI CONDANNATA DA SOLA… ma cos…"
[Lightning
Flame Dragon Roar – FAIRY TAIL]
Sia io che quell’essere avevamo
sottovalutato la resistenza al
dolore della principessa, la quale stava continuando a trattenere la
katana
senza curarsi del veleno. Pride non poteva liberare la sua arma
perché non
aveva la stessa potenza fisica della Yilancar, la quale possedeva i
geni di un
Super Sayan Leggendario.
A Cristal non importava nulla di essere stata
avvelenata, perché
quel gesto aveva creato un’apertura nelle difese di Pride,
delle quali tutti ne
approfittarono. I primi furono i sayan e coloro che ne possedevano i
geni, i
quali tempestarono di colpi il demone puro che, per il dolore, fu
costretto a
mollare la presa sulle sue armi…
… la
katana finì nelle mani di Malefica, mentre la pistola in
quelle di Ub.
I due non si fecero attendere e, con grande
freddezza, partirono
all’attacco. Mia madre conficcò la lama di quella
spada dentro lo stomaco di
Pride, mentre Ub scaricò la pistola colpendo, con le
pallottole, le giunture
delle sue spalle. In quel modo, le braccia del demone erano
inutilizzabili,
essendo impossibilitato a usare le cellule Majin.
“MA-MALEDETTI!
QUESTA ME
LA…”
Il demone non fece in tempo a parlare. GoGo,
sfruttando la sua
velocità, allungò una delle sue gambe e fece
perdere l’equilibrio al suo nemico
con uno dei suoi dischi rotanti. Pride cadde a terra a pancia in su e
la
katana, che si trovava ancora dentro al suo corpo, non fece altro che
far
provare più agonia al Deadly Sins.
Prontamente, quest’ultimo aveva provato a
liberarsi nuovamente con
la forza, ma un piede andò a spingere sulla sua testa,
impedendogli di
muoversi. Costui era Hiro che, con la sua tuta da combattimento, in
metallo,
aveva permesso di guadagnare qualche istante di secondo per consentire,
a
Cristal, di sferrare il colpo di grazia a quel mostro…
…
conficcando con forza Fiamma della Speranza nel petto di Pride, il
quale si
dimenò per qualche secondo prima di perdere completamente le
forze e restare
esanime sul terreno.
Erano passati quaranta minuti dall’inizio
di quello scontro.
Avevamo vinto.
“SI’!
CE L’ABBIAMO FATTA!
ABBIAMO SCONFITTO QUEL MOSTRO APPARENTEMENTE INVINCIBILE!”
festeggiò Kefla,
trionfante, tirando pugni al cielo “E’
STATO UN GIOCO DA RAGAZZI!”
“Sarà meglio andarcene da qui,
il più in fretta possibile!” avvisò
tutti Malefica, preoccupata “Siamo stati qui anche fin troppo!”
Tutti quanti annuirono, dando ragione a mia madre,
e mi
raggiunsero in ben che non si dica. BETA Cristal, come era prevedibile,
cominciò a spaventarsi quando mi vide in quelle orribili
condizioni.
[Vector
To The Heavens – KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“HINODE! MA
COSA…”
“Il
KI Power…” comprese al volo
Malefica, mentre la principessa
si era sbrigata ad asciugarmi il volto dal mio sangue “… non potendo
controllare la
nostra aura, quella sostanza si sta comportando come una vera droga”
“Però
noi non siamo nelle
sue stesse condizioni” fece notare loro Emerald,
indicandomi leggermente
preoccupato.
“Voi…
voi avete il Cellular Power…”
spiegai loro, mentre Cristal
era riuscita, con grande fatica, a stappare l’ampollina
contenente il liquido
di guarigione, facendomene assaggiare nuovamente qualche goccia
“… la vostra versione non
danneggia il corpo
quando sei con l’aura azzerata, a differenza mia… merda… credo che non abbia funzionato
per niente, Cristal…”
“Oh
no… Hinode! Non puoi…”
“Cristal…
ti ho già avvertito
su questo punto. Non possiamo cambiare
il Destino. Seguiamolo e andrà tutto bene! Fidati di
me… qualunque cosa accada!”
La principessa del regno di Hearts
abbassò il capo, sconvolta e
afflitta.
“Forza…
è il momento di raggiungere Conton City!”
annunciò BETA
Kairi, afflitta “Altrimenti
rischiamo
seriamente di restare incantati dalla Foresta di Mezzo”
Con immensa gioia, ma anche con la consapevolezza
che stessi per
morire, tutti cominciammo a volare in direzione della città
del Tempo. Emerald
si era offerto, galantemente, di portarmi in spalla consentendomi di
non
sprecare nuovamente energie.
Non appena abbandonammo la Foresta di Mezzo, sentii
che la mia
magia fosse tornata al cento per cento, e provai a curarmi con essa.
Niente da fare. Ero troppo danneggiata. Inoltre, il
mio Scettro
poteva esprimere solamente un desiderio, dato che le altre sei sfere
erano
state consumate dal suo precedente possessore. Di certo, non avrei
sprecato
quella che restava per un desiderio egoistico.
Semplicemente,
era giunto il momento di uscire dalla scena. Dovevo soltanto accettarlo.
Un messaggio telepatico mi era arrivato nel momento
in cui ci
eravamo avvicinati a Conton City. Mi era stato mandato da Lilith,
annunciandomi
che Cell avesse rinunciato alla carica di Dio Supremo. In poche parole,
noi tre
avevamo ufficialmente deciso di unirci a Simon Kog e a tutti gli altri
guerrieri nella lotta contro il Sommo Sacerdote. Sapevamo che questa
decisione
ci avrebbe condotto a morte certa, tutti e tre, ma in fondo era giusto
così.
BETA Cristal, nel mentre, stava volando alle spalle
di suo
fratello, così da poter controllare le mie condizioni. Per
quella ragazza,
accettare il suo destino era molto più difficile rispetto a
noi, perché era
consacrata a qualcosa di straordinario e unico.
Per
questo, io le avevo mentito.
Non le
avevo rivelato cosa stesse per succedere, perché altrimenti
c’era il rischio
che qualcosa sarebbe cambiato. Per lei sarebbe stato tremendo
affrontare tutto
ciò, ma sapevo che se la sarebbe cavata alla grande.
Tutti gli altri, i suoi familiari inclusi, erano
pronti al
disastro che si stava per compiere.
“Emerald…
è il momento…”
Quel sussurro venne percepito dal fratello di
Cristal senza che
quest’ultima lo scoprisse. Pronta a compiere il mio destino,
volsi lo sguardo
verso quella giovane ed innocente adolescente, così da
distrarla e impedirle di
capire quanto stessimo in realtà facendo.
“Hinode…
sei sicura che…”
“Purtroppo
sì” le confermai
io, affranta, mentre provavo a respirare con più calma per
non peggiorare troppo
rapidamente la mia condizione fisica “Ho provato anche a usare uno dei desideri,
con le Sfere del Drago dentro al mio Scettro. Ce
n’è rimasto soltanto uno…”
Le avevo mentito ancora una volta, così
da porre la parola fine a
tutte le sue speranze. Non mi avrebbe mai riavuto, non in quel mondo.
Non
potevo illuderla per il resto della sua vita. Nel momento in cui sarei
morta,
io non avrei raggiunto Anomaly…
…
perché
non avevo alcun rimpianto al quale aggrapparmi.
“Non…
non è giusto… io…”
“Al contrario.
Doveva andare
così, ed è giusto che io paghi per tutte le
povere persone che ho ucciso. Per
questo… io volevo chiederti scusa.
Ti ho
illusa… ti ho costretto a legare la tua vita con la
mia… io ti ho fatto provare
affetto nei miei confronti, e ho costretto il tuo Cuore ad amarmi con
la forza…”
“No!
Non è vero!”
affermò con fermezza Cristal, provando a non
piangere davanti alla mia faccia “Io… io ti amo, Hinode! A te sembrerà
assurdo,
ma io non posso vivere senza di te! Sei riuscita a scoprire e
mostrarmi una
parte della mia Anima che non conoscevo affatto… e sei stata
in grado di
farmela amare, così come…”
“Cristal…
mi duole ammetterlo… ma tu non sei ancora innamorata di me,
ed
io non lo sono ancora di te”
Ero stata troppo dura, lo ammetto, ma era la
verità. Lei era
ancora molto piccola, e non aveva mai saputo cosa fosse il Vero Amore.
Cristal
lo aveva confuso con la cotta che provava nei miei confronti, e per
questo non
potevo permetterle di continuare a vivere nell’illusione di
una bolla di
sapone.
Doveva reagire da adulta, affrontare con coraggio
quanto sarebbe
successo, e compiere quanto il Destino avesse deciso per lei.
Quando allungai il mio braccio verso Cristal,
evocando
quell’oggetto tanto a me caro, la giovane ragazza rimase
totalmente spiazzata.
“Ma…
Hinode… perché…?”
“E’ il
mio compito. Lasciare
in eredità quest’oggetto in punto di morte
è ciò che permette, a questo Scettro
Magico, di diventare più potente che mai… tu sei
la persona a me più cara, BETA
Cristal. Se il Destino non avesse interferito, forse mi sarei davvero
innamorata di te. Ma sarò
sincera… forse
non ti amo come donna, ma di certo ti amo come una sorella…
sei e resterai
sempre parte della mia famiglia…”
le rivelai io, cercando di trattenere
le mie lacrime “… non
dimenticartelo mai,
qualunque cosa ti accadrà… anche
tu,
Emerald! Promettimi che proteggerai tua sorella a qualunque costo, come
un vero
Re!”
“Io…
io lo farò, Hinode…”
mi promise Emerald, già singhiozzante,
mentre la loro madre stava tremando per l’emozione e il
dolore.
Il mio Scettro Magico brillò per
l’ultima volta, concedendomi di
esprimere il mio ultimo desiderio. Anche quell’ultima sfera
del drago si
trasformò in pietra, e il mio bastone si dissolse nel nulla
frammentandosi in
centinaia e centinaia di particelle che andarono a fondersi con Fiamma
della
Speranza. Lo stesso avvenne per tutti gli altri oggetti sacri di
Narnia, che fusero
il loro potere con quello del Key-Blade Originale.
BETA Cristal era ufficialmente diventata la degna
Custode di tale
chiave, ormai completa.
Riuscimmo a vedere le rovine di Conton City da
lontano. Era in
corso una feroce battaglia tra i nostri compagni e centinaia di Majin
sguinzagliati, molto probabilmente, dallo stesso Sloth.
“No…
è impossibile…”
L’esclamazione di Cabba fu ciò
che ci permise di tornare nella
realtà. Di fronte a noi, infatti, era apparso un nemico che
qualcuno aveva
creduto ancora morto.
Solo Cristal era stata colta alla sprovvista da
ciò a cui stava
assistendo. Pride era ancora vivo, e le sue ferite si erano rimarginate
all’istante.
***
BETA CRISTAL
[Riku’s
Theme – GARIK WHEELER]
Quello
era un incubo. Non riuscivo a trovare altre
spiegazioni. Pensavo di aver rispettato tutte le regole dettatemi da
Hinode.
Allora perché Pride
era ancora vivo? Tutto ciò non aveva alcun senso!
Inorridita,
cercai conforto negli sguardi dei miei amici,
sperando fosse solo un piccolo contrattempo, che in realtà
non avessi sbagliato
nulla. Davanti al loro sguardo perso nel vuoto, di fronte allo shock di
mia
madre e di mio fratello, persi ogni speranza.
Cosa avevo sbagliato? Fiamma
della Speranza avrebbe dovuto ucciderlo, nella Foresta di Mezzo!
“E’ la prima volta,
dopo tantissimi secoli… che qualcuno osava ferirmi
così gravemente! Se non
avessi sprecato parte dell’energia accumulata nella mia
Pietra Filosofale per
tornare in vita e per rigenerare le mie ferite, a quest’ora
avrei fatto la
figura del pirla…”
No.
Come avevo potuto essere così superficiale?
Eppure
i miei compagni me l’avevano specificatamente detto!
Per uccidere Pride, avrei dovuto prima distruggere il suo corpo Majin,
poi
consumare la sua Pietra Filosofale, e infine colpirlo al Cuore con la
spada…
… dopo aver ascoltato
il monologo di Pride sulle sue limitazioni, avevo dato per scontato che
i primi
due punti fossero già stati superati trovandoci nella
Foresta di Mezzo.
Invece,
la Pietra Filosofale era ancora attiva e quella era
una terribile notizia…
… perché significava
che, adesso, all’esterno della Foresta di Mezzo, Pride poteva
scatenare tutta
la sua potenza!
“Accidenti. Ho smesso di parlare
in terza persona…” si rese
conto il demone cominciando ad avvicinarsi
lentamente in volo verso di noi, con tranquillità “… devo aver perso il lume della ragione,
a causa della rabbia che
ribolle nel mio sangue…”
Avremmo
dovuto combattere contro quel mostro all’esterno
della foresta, non avevamo scelta. C’era, tuttavia, un
problema. Adesso ci
trovavamo tutti fuori, pertanto i nostri poteri erano nuovamente
attivi. Lo
stesso, però, valeva per Pride…
… e sconfiggere quel
demone, ancora al massimo della sua forza, sarebbe stato impossibile
per me…
… non senza
sacrificare qualcuno a me caro.
Tra
i miei compagni, i più forti erano sicuramente mia
madre, Kefla, Malefica e Ub. Le prime tre, come potenza, erano molto
vicine al
livello degli Hakai-Shin, mentre il bambino aveva l’enorme
vantaggio di
possedere le cellule Majin nel suo corpo. Contro Pride, tuttavia, le
loro
capacità non sarebbero state sufficienti. A quel mostro
sarebbe bastato
attivare la sua abilità vampirica per toglierli di mezzo.
Degli altri miei compagni
non provai nemmeno ad azzardare l’ipotesi di farli combattere.
Mi
era rimasta solo una semplice scelta da fare.
“Scappate…”
Tutti
i miei compagni d’armi mi osservarono, sbigottiti e
terrorizzati dal mio ordine. Non potevo, però, fare
altrimenti. Loro non
potevano nulla contro quel mostro. Solo io potevo combattere contro
Pride…
… e se i miei amici e
la mia famiglia fossero rimasti lì, per loro non ci sarebbe
stata alcuna
speranza di uscirne vivi.
Dovevo
trattenere quel mostro lì, nella periferia di Conton
City, così da impedirgli di far loro del male.
“… SCAPPATE!”
Al
mio urlo, finalmente, tutti decisero di ubbidire in preda
al panico. Anche loro avevano compreso la gravità della
situazione ed avevano
saggiamente scelto di non restare in quello che, ben presto, si sarebbe
trasformato in un campo di battaglia.
Presagendo
un possibile attacco da parte del demone puro,
evocai subito lo Scudo di Narnia, infondendo in esso tutto il potere
della Luce
che possedevo. In tal modo, speravo di bloccare un eventuale attacco a
lungo
raggio…
… ma non avevo fatto i
conti con le abilità di quel farabutto.
SLASH! SPLAT! SLASH!
Orripilata
da quei suoni, non avevo il coraggio di voltarmi.
Non potevo essere stata così ingenua da averlo sottovalutato
fino a quel punto.
Qualcosa, però, si mosse alle mie spalle, superandomi e
raggiungendo il mio
nemico.
Era
un pezzo di carne formato da cellule Majin, sicuramente
appartenenti a Pride. Era completamente ricoperto di sangue. Solo a
quel punto
decisi di controllare, incapace di credere che fosse successo davvero,
di
ammettere che avevo sbagliato tutto.
No. Non mi ero
sbagliata, purtroppo, e i miei dubbi erano stati tutti confermati.
I
corpi delle persone che amavo stavano già precipitando
verso il suolo, e il loro atterraggio fu tremendo. Se qualcuno di loro
era già
esanime per via dell’attacco a sorpresa di Pride, gli altri
seguirono lo stesso
destino per colpa di quell’ultimo volo che spezzò
gran parte delle loro ossa.
Inutile provare a
raggiungerli. La loro aura era completamente azzerata.
Erano morti tutti quanti.
I sayan, il piccolo
Ub, Hiro e GoGo, la strega Malefica…
“No… mamma… Emerald…”
Stavo
già piangendo, ma in quel momento non riuscivo a
sentire nulla. Era colpa mia. Questo mi dicevo nella testa. Se tutti
loro avevano
perso la vita, la responsabilità era soltanto mia.
“Tranquilla… con
lei ci metterò un po’ di più!”
In
preda alla disperazione, mi voltai verso Pride e il mondo
mi crollò addosso. Tra le braccia, in condizioni a dir poco
pietose, vi stava
la donna che amavo.
Non
solo avevo permesso al demone della Superbia di uccidere
la mia famiglia e i miei amici…
… ma avevo lasciato
che Hinode, già in fin di vita, venisse catturata.
“Sei proprio una sciocca”
esclamò quel verme, stringendo con la
sua mano la gola di Hinode, che cominciò a rantolare per la
mancanza d’ossigeno
“Non hai ancora capito cosa
è successo
davvero? Nessuno di voi conosce la reale capacità della mia
Abilità Vampirica… io
ho il potere di cancellare ogni cosa,
senza alcuna limitazione… ANCHE LE VOSTRE CERTEZZE!
E’ DALL’INIZIO DEL NOSTRO
SCONTRO CHE STO LAVORANDO SULLA TUA PSICHE! UNA RAGAZZINA COME TE NON
PUO’
SPERARE DI POTERMI SCONFIGGERE, CON LA POCA ESPERIENZA CHE SI RITROVA!”
“La… la mia psiche?”
balbettai io, stranita.
“Esattamente, BETA Cristal!
La mia Abilità Vampirica non funziona
solamente con persone od oggetti materiali, ma può
cancellare tranquillamente
anche sensazioni o sentimenti provati da qualcuno. Quando ho capito che
non sei
minimamente in grado di celare le tue emozioni in battaglia, mi sono
semplicemente permesso di giocare con i tuoi legami”
mi rivelò Pride
con sicurezza ritrovata o, per meglio dire, mai perduta “Quel tuo scudo non è stato in grado di
proteggerti completamente, ma
d’altronde come potresti farlo se hai imparato a usarlo solo
da qualche giorno?
Ci vogliono anni di allenamento per poter padroneggiare, alla
perfezione, armi
tanto complicate… un’adolescente
come te
che mi sconfigge tanto facilmente? Ne avevate di fantasia…”
Pride
lasciò andare la gola di GAMMA Hinode, che riprese a
respirare lentamente, ma quel mostro l’aveva imprigionata
nella carne Majin,
lasciandole libera soltanto la testa. L’aura della donna che
amavo era
diventata ancora più bassa e si stava spegnendo sempre di
più, come le braci di
un camino che si erano consumate per tutta la notte.
Una
sola, semplice fiammella la teneva ancora in vita.
“Hi-Hinode…
io…” provai a parlarle, ormai
in pena, ma fu lei a
cogliermi di sorpresa con un’ammissione inaspettata.
“Perdonami,
Cristal… avremmo voluto dirti la verità sin
dall’inizio…”
[Response
Of Souls - NARUTO]
Bastò
questo a farmi capire tutto. Quella semplice frase fu
più che sufficiente per farmi comprendere che questo era
ciò che sarebbe dovuto
accadere sin dall’inizio. Non c’erano stati
cambiamenti nella Linea del
Destino. Non avevo commesso errori effettivi…
… tutto quello che era
successo, era stato previsto…
… non solo…
“Lo sapevi…”
“Certo che lo sapeva”
A
rispondere fu Pride, ridendo di gusto davanti alla
confessione di Hinode, che chiuse gli occhi con sguardo cupo e
colpevole.
“Sapeva tutto quello
che sarebbe successo oggi. Ha letto la tua Linea del Destino e ha
deciso di
stare zitta” confermò lui, accarezzando
il volto di Hinode con perversione
e dandole una leccata disgustosa su tutto il viso, e per poco non mi
venne il
voltastomaco “Il suo Cuore
è sempre stato
marcio, fino al midollo. Invece di
provare a salvarti la vita, invece di farti fuggire, Hinode ha deciso
di
spingere te e la tua famiglia a combattere una causa persa sin
dall’inizio.
Bell’amore che provava per te, la reincarnazione della sua
ragazza…”
“Sta… sta zitto…”
cominciò a rantolare nuovamente Hinode, dalla cui bocca
stava cominciando a
fuoriuscire un rivolo di sangue.
“… perché dovrei? E’
soltanto la prima delle tue menzogne”
continuò però Pride, leccandola
nuovamente e assaporando il suo sangue “Quante bugie hai alimentato con la tua
storiella d’amore, Hinode… Cristal! Vuoi veramente
sapere cosa è successo quel
giorno?”
“N…
no… non dirgliel…”
“La verità
è che non sono stato io a uccidere i sovrani del regno di
Hearts. Non è stato nemmeno GAMMA Zamasu! Colei che ha
sterminato la dimensione
d’origine di Hinode…”
Il
braccio di Pride si allungò verso la mia persona,
puntando il suo dito in mia direzione. La mia testa cominciò
a scoppiare per il
dolore e io non potetti far altro che stringerla con le mie mani, quasi
strappandomi i capelli a sangue. Faceva così male che
strinsi le palpebre più
forte che potevo, come se stessi cercando di riprendermi da un brutto
sogno.
Dei
flash passarono nella mia mente, immagini che io non
avevo mai realmente vissuto…
… i volti di Sunrise e
Starlight, i genitori della mia versione GAMMA, che mi accarezzavano i
capelli,
sussurrandomi nell’orecchio quanto mi volessero bene, dandomi
il permesso di
sposare Hinode…
… poi vidi un vecchio
signore, fin troppo simile a Pride, dal quale avevo comprato una fede
nuziale
con cui avrei giurato amore eterno…
… sangue… urla…
esplosioni… pianti…
… e poi qualcosa mi
colpii con freddezza, facendo sparire tutto ciò.
***
[Continuazione
– Response Of Souls - NARUTO]
Quando riaprii gli occhi,
il mondo attorno
a me era cambiato.
Mi trovavo ai piedi del
castello di Hearts,
più precisamente davanti all’immenso portone.
Qualunque sovrano avrebbe
desiderato vivere al suo interno, e in tanti avevano provato a
conquistarlo con
la forza, senza riuscirci. Mio padre e mia madre, grazie a Fiamma della
Speranza, avevano sempre cacciato i rivoltosi permettendo a me, a mio
fratello
e a tutti i loro sudditi di vivere in pace e in
tranquillità.
Stavolta, però,
qualcosa era cambiato. Io e
Hinode non stavamo festeggiando il nostro matrimonio? Ci eravamo appena
scambiate le nostre fedi nuziali quando, improvvisamente, il mondo era
diventato nero.
Vidi i cadaveri dei miei
genitori e di mio
fratello, squarciati e smembrati come bambole di pezza date in pasto a
un cane
da combattimento. Mi venne un brivido lungo tutta la schiena e temetti
il
peggio.
Non
doveva essere vero. Doveva essere un incubo. Tutto
qui…
…
solo e soltanto un brutto sogno.
Continuai a guardarmi
attorno. La mia
famiglia non era stata la sola a perire. Attorno a me c’erano
centinaia e
centinaia di cadaveri sanguinolenti, riversi per terra, con ferite
terrificanti
lungo tutto il corpo. Chi era stato a fare tutto questo?
Sangue. Ne sentivo il
sapore fin dentro la
gola, arsa e dolorante. Facevo fatica anche solo a respirare, e sentivo
qualcosa premere lungo i miei polmoni aumentando le mie pene. Abbassai
lo
sguardo, lentamente, fino a scoprire il motivo dietro a quelle
sensazioni.
Ero stata attaccata da
qualcuno che
conoscevo. Fiamma della Speranza era passata da parte a parte nel mio
petto,
colpendomi mortalmente al Cuore e versando il mio sangue sul bellissimo
vestito
nuziale regalatomi da mia madre.
Ad assassinarmi era stata
Hinode, la quale
stava piangendo sulla mia spalla.
“…
amore mio… cosa…”
“…
mi dispiace… mi dispiace così tanto…”
Non era vero. Era solo un
incubo. Tutto
questo non era successo davvero, ne ero certa. Stavo sicuramente ancora
dormendo, e il matrimonio non era stato ancora celebrato.
Hinode non mi avrebbe mai
uccisa senza un
valido motivo. Noi due ci amavamo.
“…
cosa… cosa è successo…?”
“…
è colpa mia… la fede che ti ho messo al
dito… tu… tu sei impazzita…”
La paura che avevo
cominciò a dissolversi
lentamente. Non era l’incubo che temevo. Per anni mi avevano
fatto credere che
la figlia di Malefica mi stesse solo usando o che, una volta
conquistata la mia
fiducia e quella della mia famiglia, fosse soltanto intenzionata a
vendicare
sua madre.
In quel sogno,
però, la cattiva non era
lei…
…
ero io.
Le mie mani erano diventate
zampe di
leonessa, e tra quelle lunghissime ed affilatissime unghie vi stavano
ancora
dei rimasugli di carne. La fede nuziale che avevo al dito, ora, si
trovava a
terra, spezzata in due.
“…
sono stata io… a fare tutto questo…”
“…
è colpa mia… mi dispiace… non sono
riuscita a fermarti
prima… perdonami… perdonami amore
mio…”
“…
fa niente, amore mio… è solo un incubo,
giusto?”
La giovane dama di corte
aveva alzato il
suo sguardo verso di me, confusa e sbigottita. Io, per tutta risposta,
le
rivolsi un sorriso sincero.
Le forze mi abbandonarono,
e caddi in
ginocchio per terra. Fiamma della Speranza si era estratta da sola con
quel
movimento, e altro sangue venne riversato fuori dalla mia ferita e
dalla mia
bocca. Le mie braccia non si muovevano più, e non provavo
più dolore. Faticavo
sempre di più a respirare, ma non avevo più nulla
da temere.
“Sì…
sì, Cristal… questo è solo un brutto
sogno…”
Questo mi disse Hinode,
inginocchiandosi
davanti a me e abbracciandomi con dolcezza. Io lasciai che il mio corpo
si
rilassasse sopra al suo, permettendole anche di accarezzarmi i capelli.
Quando
eravamo sveglie, io odiavo quando lei si divertiva a pettinarmeli
perché non
era in grado di usare le spazzole.
Quel tocco,
però, mi aiutò a rilassarmi
ancora di più.
“Domani
è il gran giorno, vero?”
“Già…
domani, finalmente ci sposeremo” mi
rispose Hinode, continuando a
coccolarmi e rassicurarmi con le sue carezze “Ho
atteso questo giorno per
anni… ricordi ancora come ci siamo innamorate
l’una dell’altra?”
“Certo…
devo ammettere che… in quegli anni…
ero davvero una principessa arrogante e impertinente” ammisi
io, ricordando il
nostro primo bacio…
… la prima volta
che l’avevo costretta a
fare sesso con me…
… e la seconda
volta, la più bella, quando
avevamo fatto l’Amore.
“…
io non cambierei quei momenti per nulla al mondo” dichiarò lei, stringendomi con
più forza a
se “Ti amo, Cristal. Tu sei l’unica in
grado di farmi apprezzare ciò che
sono. Se non fosse stato per te… io non avrei mai scoperto
quanto fosse bello
il mondo che mi circondava. Mi sembra impossibile che tutto questo
esistesse da
sempre… mi hai fatto rinascere… se tu non mi
avessi fatto il dono di dividere
la tua vita con me, mi sarei persa e non avrei saputo più
ritrovare la retta
vita. Se io non ti avessi mai conosciuto… non avrei mai
scoperto quanto fosse
semplice amarti”
“Quella
che ti deve ringraziare… in realtà sono io. Sei
arrivata all’improvviso, un fulmine a ciel sereno. Mi hai
fatto perdere la
testa, mi hai spiazzato. E il bello… il bello è
che non sapevo darmi una
risposta. Mi chiedevo come mai provassi tutti quei sentimenti nei tuoi
confronti, nonostante non ti avessi mai nemmeno conosciuta…
mi chiedevo… mi
domandavo chi fossi per essere riuscita a stregarmi e farmi passare
notti
intere a sognarti. Quando ti ho dato il mio primo bacio… il
mio cuore si era
bloccato… o semplicemente… aveva cominciato a
battere per la prima volta”
Era vero. Tutto quello che
le avevo detto,
fino all’ultima parola. Ogni volta che la guardavo negli
occhi, l’amore che
provavo per lei era indescrivibile, tanto forte, potente e immenso che
sembrava
quasi irrealistico…
… come se,
attorno a me, fosse sparito
l’intero universo e fosse rimasta solo lei…
… in effetti,
quell’incubo era una
rappresentazione letterale del mio ultimo pensiero, ma non era questo
ciò che
intendevo in realtà.
Il mondo attorno a me
cominciò a farsi
grigio. Quell’incubo stava per avere fine e, ben presto, mi
sarei svegliata.
Avrei dovuto rimettermi quell’abito nuziale, stavolta per
davvero, e avrei
dovuto sorbirmi le lacrime di gioia di mia madre, e anche quelle
rumorose e
imbarazzanti di mio padre…
… mi sarei fatta
accompagnare all’altare da
mio fratello, il primo ad aver creduto in quella storia
d’amore…
… e avrei
scambiato nuovamente le promesse
con la donna della mia vita…
… pensai, pensai
scherzosamente, eviterò di
andare in escandescenza compiendo una strage. Meglio che
quell’incubo restasse
tale.
“Credo…
credo che sto per svegliarmi…”
La sentì
singhiozzare sulla mia spalla.
Hinode stava piangendo, e non riusciva a smettere.
“D’accordo,
allora… sniff… non ti farò aspettare
oltre…
sniff… promettimi solo che… sniff…
questa volta… sniff… non farai aspettare la
vera Hinode per un’ora davanti
all’altare… sniff”
“…
va bene… tanto ora so… come si cammina con il
vestito…
senza incespicare…”
L’avevo fatta
ridere. Stava piangendo, sì,
ma ero riuscita a strapparle anche un sorriso sincero, e lei
tornò a guardarmi
negli occhi, mostrandomi quanto mi amasse sul serio.
“Hinode…
puoi baciarmi… per favore? Sento che… se non lo
faccio… io ti farei… soffrire ancora di
più…”
L’amore della mia
vita non si fece
attendere due volte. Ormai non riuscivo più nemmeno a
muovere la lingua, ma lei
non se ne curò e non lo feci nemmeno io. Semplicemente, le
permisi di lasciarsi
andare con me, facendomi inondare dal suo affetto e dal suo passionale
amore.
Doveva trattarsi di un
incubo, ma quel solo
bacio era stato più indescrivibile di tutti gli altri che
avevo realmente avuto
con Hinode. Mi promisi che, quando sarebbe giunto il momento di baciare
quella
vera, anche io avrei fatto provare le stesse sensazioni…
… il calore e il
profumo del suo respiro…
… il sapore
dolce e afrodisiaco delle sue
labbra…
… il suono del
suo cuore che batteva a
pochi centimetri dal mio…
“…
te lo prometto, Cristal… ti amerò per
sempre… sigh…
saremo solo noi… sigh… nient’altro che
noi… per
l’eternità…”
Nient’altro che
noi…
…
sì…
…
ti amo, Hinode…
…
ti amo.
***
[The
Devil – BEST OST IN THE WORLD]
Non
riuscivo più a respirare. La mia gola produceva lamenti
che mai avrei immaginato di poter emettere, tanto orripilata e
disgustata dalle
immagini che avevo appena visto viaggiare nella mia testa.
Quelle
che avevo appena visto non erano semplici
allucinazioni. Non era un incubo, come aveva ipotizzato GAMMA Cristal
quando si
era risvegliata dall’incantesimo di quell’anello.
Era
stata lei. Lei aveva ucciso i suoi genitori e suo
fratello. Lei aveva sterminato tutta la sua dimensione…
… e Hinode, per
fermarla, era stata costretta a uccidere la donna che amava.
“Cristal… mi
dispiace… perdonami… perdonami…”
incominciò a
supplicarmi la figlia di Malefica, dispiaciuta, mentre Pride non la
smetteva di
ridere come un pazzo.
Per
lui doveva essere una scena esilarante. Vedere due
ragazze soffrire in quel modo, distruggere le loro certezze e la loro
psiche,
era uno spettacolo che non si sarebbe perso per nulla al mondo.
Ora
riuscivo a capire le parole che GAMMA Hinode mi aveva
pronunciato, poco prima che Pride tornasse all’attacco. Ora
sapevo perché lei
fosse convinta che io non la amassi davvero…
… e non potevo darle
torto.
Io
non avevo amato GAMMA Hinode. Io mi ero convinta di aver
compreso cosa fosse il Vero Amore, incantata dai racconti di quella
donna, ma
non era così. Io non ero la sua Cristal…
… io non provavo gli
stessi sentimenti della mia alter-ego.
GAMMA
Cristal aveva creduto di essere finita in un incubo, e
per questo non si era resa conto della macabra verità.
Hinode, nonostante
l’avesse colpita a morte, nonostante fosse in procinto di
lasciarla per sempre,
per non far soffrire la donna che amava aveva preferito mentirle e
stare al
gioco. La mia alter-ego era morta così, serena, certa che si
sarebbe
risvegliata per vivere il giorno più bello della sua
esistenza.
Invece
era finito tutto. Quell’amore non si sarebbe più
realizzato…
… tutto per colpa di
un anello…
… tutto per colpa di
Pride.
“… è già
morta…”
GAMMA
Hinode aveva la testa inclinata all’ingiù, e i
suoi
occhi erano ormai spenti e privi di vita. Il KI Power non le aveva
lasciato
alcuno scampo, spezzando la sua vita nella maniera peggiore di
tutte…
… rivivendo, per
l’ultima volta, il ricordo più brutto della sua
vita.
“… è
un vero peccato. Avrei tanto voluto giocare ancora con entrambe”
dichiarò quel demone, riattaccandosi il pezzo di carne Majin
e liberando il
cadavere di Hinode da esso, afferrandolo dai capelli.
Non
l’avrei mai perdonato. Un essere simile non meritava
alcuna pietà.
“Vuoi un consiglio,
ragazzina? Stai alla larga dal sottoscritto, d’ora
in avanti…”
“Lasciala andare…”
Il
demone si zittì davanti alla mia frase. Pensava di aver
spezzato definitivamente la mia anima…
… ma la verità era
che, al contrario, aveva riacceso in me la voglia di lottare.
Rivedere
i ricordi di GAMMA Cristal mi aveva fatto capire
tante cose. La prima era il motivo per il quale lei mi abbia difeso da
tutto e
tutti, anche a costo della sua vita. Non l’aveva fatto solo
per il ricordo
della donna che amava, ma anche per pagare il suo debito con lei.
Hinode aveva
ragione. Io non l’avevo amata per davvero…
… questo, però, non
significava che quei sentimenti da me provati fossero falsi…
… che quella storia
d’amore dovesse per forza avere una fine.
Io
la rivolevo indietro. Volevo salvare Hinode perché mi
stavo rendendo conto della verità più bella di
tutte. Se prima ero solamente
innamorata di lei, ora l’amavo.
Io amavo Hinode.
Io la amavo.
Il
mio corpo venne avvolto da decine e decine di scariche
elettriche. Il sangue stava cominciando a ribollire nelle mie vene e
nelle mie
arterie, e il mio cuore cominciò a pomparne più
del necessario al punto che il
mio petto si gonfiava dolorosamente allo stesso ritmo.
Rabbia.
Pura sete di sangue. Questo fu il segreto. I miei occhi
vedevano solamente rosso.
Rosso come il sangue
che aveva versato inconsapevolmente la mia alter-ego.
Rosso come il sangue
che aveva versato GAMMA Hinode per fermarla.
Rosso come il sangue
che avevo visto scorrere dai corpi della mia famiglia, per mano di
Pride.
Rosso. Come il sangue
di Pride, con il quale avrei imbrattato ogni centimetro del mio corpo.
Rosso. Come sarebbe
diventata Fiamma della Speranza, una volta che avrei concluso la mia
vendetta.
“… TOGLILE LE MANI DI
DOSSO, SCHIFOSO FIGLIO DI PUTTANA!”
Il
mio corpo scoppiò come una bomba atomica, e un potere
immenso cominciò a scorrere nel mio corpo. La mia energia
spirituale era
straripata, distruggendo ogni limite fisico che mi ero stupidamente
imposta da
sola. Attorno a me, vi stava un’aura verde smeraldina, e
avevo acquisito così
tanta massa muscolare da diventare il doppio di Pride.
Qualche
ciocca di capelli svolazzò davanti ai miei occhi, e
mi resi conto che non fossero più neri, ma di un dorato
vicino alla lucentezza
degli smeraldi.
Ero diventata una Super
Sayan Leggendaria, proprio come Broly.
Il
demone dell’orgoglio, davanti a tale avvenimento, era
rimasto leggermente sorpreso ma nulla di più. Era ancora
convinto di potermi
sconfiggere.
Illuso…
… non aveva
capito di aver commesso il peggior errore della sua vita.
“La rivuoi? Come
vuoi… va a riprendertela!”
Pride
mollò la presa. Il corpo di Hinode cominciò a
precipitare verso il suolo, pronto a fare la stessa fine degli altri
caduti in
battaglia…
… sarebbe andata così
se io non l’avessi recuperata al volo, sfruttando la mia
immensa velocità.
[Kishuu
– BEST OST IN THE WORLD]
Questa
volta il Majin era rimasto a corto di parole. La mia
velocità era drasticamente aumentata e lui non era stato in
grado di anticipare
le mie mosse.
Sì,
mosse…
… perché l’avevo
tagliato a metà dal busto con Fiamma della Speranza.
Mi
avvicinai al suolo, atterrando vicino ai cadaveri dei
miei amici e della mia famiglia. Fu lì che lasciai quello di
Hinode, dandole un
ultimo bacio sulle labbra prima di voltarmi nuovamente verso il mio
nemico con
l’intenzione di porre fine a quel combattimento, fosse stato
con le buone o con
le cattive.
“Devo
ammetterlo… non immaginavo possedessi una trasformazione del
genere…” ammise Pride,
riattaccandosi il busto appena tranciato “…
dovrò fare sul serio, per sconfiggerti una volta per tutte”
Le
parole di Pride mi galvanizzarono più che mai. Fremevo
dalla voglia di squarciarlo e strappargli gli arti dal corpo,
desideravo
ardentemente mettere in mostra la mia nuova potenza. Quindi avrebbe
utilizzato
il massimo della sua forza? Ancora meglio.
Io
avrei fatto sul serio, mettendo in mostra una mia nuova
capacità.
“Structural
Grasp Magecraft”
Con
il suo ultimo desiderio, GAMMA Hinode mi aveva concesso
la Fusione Anomala con l’anima risiedente nel mio corpo.
Quest’ultima, senza
farmi attendere oltre, fu in grado di analizzare alla perfezione le
caratteristiche
fisiche di Pride, e mi mandò telepaticamente i suoi
risultati.
La
sua potenza fisica, in quel momento, era leggermente
superiore alla mia ma aveva ancora attiva la fusione con la sua parte
demoniaca
artificiale. Quando avrei cancellato quest’ultima, avrei
dovuto vedermela con
la sua reale forma, quella descrittaci dai Cyber Rainbow come uno
scheletro con
una corona in testa. Possedeva in tutto sei Cuori, tutti collegati da
una
Pietra Filosofale grande quanto un pallone da calcio che si trovava nel
suo
ventre.
La
sua Abilità Vampirica, come aveva specificato quel
mostro, era in grado di cancellare qualsiasi cosa desiderasse, che
fosse
un’entità fisica o un semplice
sentimento…
… ma l’analisi appena
svolta da Emiya Shiro mi aveva rivelato un piccolo particolare, un
difetto di
quella tecnica che avrebbe permesso alla sottoscritta di rigirare le
sorti di
quel combattimento dalla mia parte.
Non
avevo più bisogno di trattenermi. Era giunta l’ora
di
evocare Unlimited Blade Works.
“I am the
bone of my sword
Steel is
my body and fire is my blood
I have
created over a thousand blades
Unaware
of loss, Nor aware of gain
Withstood
pain to create weapons, waiting for one’s arrival
I have no
regrets. This is the only path
My whole
life was unlimited blade works!”
***
Dimensione
DELTA
Nel
mentre…
BETA CHI
[Continuazione
– Kishuu – BEST OST IN THE WORLD]
Ero stata fortunata.
Non potevo non ammettere questo.
Ingrian
aveva commesso una sciocchezza a non controllare la
mia persona. Con l’Anello Giallo, ero stata in grado di
sfuggirgli, e mi ero
ritrovata dentro la Foresta di Mezzo. Senza perdere tempo, avevo deciso
di
infilarmi l’Anello Verde, entrare dentro la pozzanghera che
Asia aveva segnato,
con astuzia, con i rottami del piccolo WALL-E abbandonati sulle sue
rive, e
tuffarmi in essa.
Ero
riuscita a raggiungerla poco prima che lei venisse
nuovamente sopraffatta da quel bastardo di Sloth. Prima che io e lei
potessimo
nuovamente provare a combatterlo, tuttavia, il demone aveva provato a
fuggire
ma era stato intercettato da uno strano tizio molto somigliante a Simon.
[Comet
- NARUTO]
La
sua aura, infatti, me lo ricordava molto ma qualcosa era
diverso. Fu quando si presentò che, però, rimasi
letteralmente a bocca aperta.
Avevo sentito bene?
Quello era davvero il
corpo di Simon? Ed era stata sua madre a parlarmi?
- Credo che si tratti di
una Fusione
Anomala – mi
spiegò Tanjiro, comunicandomelo mentalmente –
Tornando da Anomaly, Simon deve aver ritrovato l’anima
di sua madre. Ecco perché è stata lei a
risponderti! –
-
Ma allora… Zero…?! –
- Penso che lui e Simon
siano stati
definitivamente separati, Chi… non dovrai più
temere nulla dal demone puro -
Quindi
era tutto vero. Non me lo stavo affatto immaginando.
Una sensazione di pura gioia pervase la mia anima quando compresi che
Simon e
Zero non sarebbero stati più fusi…
… io avrei potuto
amare il mio ragazzo senza nessuno che potesse opporsi.
“S-Simon?”
provai a chiamarlo io, confusa e incredula davanti a
tutto quello che stava accadendo.
Fu
nuovamente la sua seconda anima, tuttavia, a rispondermi.
“Perdonami,
mia cara… ma potremo parlare solo al termine
della guerra. Sappi che Simon, al
momento, non può far uso della sua voce. Tutti i chiarimenti
verranno dopo…”
Annuii,
con dispiacere. Quella donna aveva ragione. Avevamo
di fronte il demone dell’accidia e il suo gigantesco
cagnolone a tre teste. Non
potevamo sottovalutarlo.
“Non so come tu ci sia
riuscito… ma devo farti i complimenti, Simon Kog!”
lo aizzò Sloth, rialzandosi da terra e pulendosi il sangue
che colava dal labbro
inferiore con la sua zampa a squame “Sei
riuscito a scampare alla morte… lo
stesso, purtroppo per voi, non è stato per il pargolo che la
tua ragazza
portava in grembo!”
Diventai
pallida come un lenzuolo, quando notai il ghigno
diabolico del nostro nemico. Il motivo era più che legittimo.
Simon
non lo sapeva tutto quello che era successo. L’ultima
volta che avevamo parlato, entrambi avevamo litigato malamente sulla
faccenda
di Naruto e Hinata. Da quel momento, lui non mi aveva più
rivisto. Non poteva sapere
che io avessi rischiato di perdere la bambina, e che Lilith si fosse
prodigata
nel salvarle la vita.
Colei
che aveva preso possesso dell’uomo che amavo si
portò
davanti a me e, con sguardo atterrito, mi sfiorò il ventre.
“Simon… ascoltami…”
“… chi
è stato? Chi ti ha…”
provò a chiedermi Momo, agitata, ma io non sarei stata al
gioco di quel
bastardo.
“Non dovete preoccuparvi
per me!” li interruppi subito, prima
che lui si facesse venire strane idee per la mente “Sono successe molte cose
da
quando non sei stato qui… ma va tutto bene! Non
c’è nulla per cui…”
“Simon… calmati,
ti prego! Se perdi il
controllo...”
Oh merda. Se sua madre
era arrivata al punto di supplicarlo…
[Le
Chant De Roma – AKAME GA KILL]
“Qualche ora dopo la tua
dipartita, Lilith ha attaccato Chi e le ha
strappato il feto dal corpo…”
continuò Sloth, soddisfatto “Controlla
tu con il Biological Traces, se non mi credi. Ci sono ancora tracce
della sua
energia spirituale nelle carni di Chi!”
“NO! NON CREDERGLI, SIMON!”
urlai all’uomo che amavo, preoccupata a morte per la
situazione che sarebbe
potuta insorgere “Lilith
l’ha estratta da me solo per salvarle la vita! Te
l’ho detto!
Sono successe troppe cose per spiegartele sul momento, ma…”
“E sai qual è la cosa
più raccapricciante?”
continuò il Deadly Sins dell’Accidia, affermando
con
sicurezza “Lilith non si
è limitata a
toglierle il bambino… MA HA
TRASFERITO
PARTE DELLA SUA ANIMA DENTRO DI ESSO. QUELLO CHE TU, CHI, HAI
INUTILMENTE
TENTATO DI SALVARE ERA UN MAJIN!”
Questa
volta rimasi completamente spiazzata dall’intervento
di Sloth. Impossibile. Non poteva essere vero. Lilith non aveva potuto
commettere una simile bastardata, non quella che si era appena redenta.
Doveva
essere tutto falso. Non c’era altra spiegazione. Lui
ci stava soltanto prendendo in giro.
“Simon… ti scongiuro…
devi credermi… la bambina è salva! Ho rischiato
di perderla per colpa del tuo
alter-ego, ma ora è tutto apposto” lo
implorai io, quasi in lacrime “Sloth
sta mentendo… lui nemmeno dovrebbe sapere la
verità su nostra…”
“Già… in
realtà, non dovrei sapere nulla
sull’accaduto! Nemmeno Ingrian era a conoscenza di questo
fatto! Chissà
perché lo conoscevo… non sarà che, per
puro caso…”
Il
mio cuore, davanti a quell’ammissione, perse un battito.
ALFA
Hinode aveva affermato che il destino della mia bambina
fosse cambiato improvvisamente, senza alcun preavviso.
Perché Sloth sembrava
che ne fosse consapevole?
Un
dubbio macabro viaggiò nella mia mente.
“Non è un
dubbio, stolta mortale… è la pura
verità. Sono stato io a
modificare la Linea del Destino di quella bambina”
dichiarò Sloth,
aumentando il mio senso d’angoscia “La
diceria che il Destino non possa essere cambiato è una
stronzata. Ogni essere
vivente è obbligato a vivere una certa esistenza per colpa
dei suoi stessi
limiti, ma questo non significa che non esistano delle scelte in grado
di
cambiare per sempre il tuo destino. Quale sarà la scuola che
prenderai? Di chi
ti fiderai? Di chi ti innamorerai? Se davvero il Destino fosse univoco,
non
esisterebbero le Linee Spazio-Temporali… a me è
bastato raggiungere la camera
di Clarice Red il pomeriggio prima che lei tornasse insieme a
Lilith… rivelarle
che avremmo strappato la vita del nipote del Dr. Agasa. In
nessun’altra linea
spazio-temporale, ciò è avvenuto… e
questo ha causato un cambiamento radicale nella Linea del Destino della
vostra
piccola!”
Quelle
parole potevano sembrarmi fin troppo sincere, ma mi
erano nati non pochi dubbi su quello che mi stava raccontando. Per
quale oscura
ragione Sloth aveva cercato di impedire che la mia bambina morisse nel
mio
grembo? Come mai aveva permesso a Lilith di compiere ciò che
lei aveva fatto?
Non aveva senso.
E poi, quella storia
del Majin… a me sembrava completamente senza senso. Se
davvero Lilith aveva
cercato soltanto di mandare parte della sua anima nella nostra piccola,
perché
tenermi in vita? Solo per trarmi in inganno? Chi mi diceva che, invece,
Sloth
fosse certo dell’avvenuta trasformazione del mio feto in un
Majin?
Chi gli aveva
suggerito che, invece di essere morta o di essere salvata, la mia
bambina sarebbe
diventata una Majin?
Una
cosa era certa. Se Lilith avesse davvero commesso un
gesto così efferato, nemmeno Zero avrebbe potuta perdonarla.
“Simon… se alla
nostra bambina fosse capitata la stessa sorte di Ub?”
Davanti
alla mia domanda, il mio uomo mi guardò confuso
prima di capire a cosa stessi alludendo.
“Sei solo una sciocca, mia
cara Chi…” insistette tuttavia
Sloth,
rivelandoci “…
sai perché conosco la Linea del Destino della tua bambina?
Perché
anni fa fui io a spingere BETA Hinode a suicidarsi… senza
farmi scoprire da
Ingrian, io fui in grado di rintracciarla e di rubare…”
[Main
Theme – KIMETSU NO YAIBA]
Sta mentendo.
Una
voce. Questo udimmo tutti quanti, cercando di guardarci
attorno per capire cosa stesse succedendo. Poi scoprimmo la
verità e
rabbrividimmo.
Era
stato lo stesso Sloth a parlare.
Le
sue parole sono vere solo in parte. Lui ha
davvero cercato di trasformare quella bambina in un Majin completo, ma
io
gliel’ho impedito anticipando i suoi movimenti. Quando Lilith
si
è unita a Clarice, le ho chiesto di salvare la vita di
quella
povera bambina. Non avete motivo di
preoccuparvi, perchè da quel momento il Destino è
stato
modificato a vostro favore. Seguitelo… e tutto
andrà bene!
“…
la sua
Abilità Vampirica! Quando lei
comprese ciò che io avessi fatto, raggiunse la versione
GAMMA di se stessa e le
rivelò quanto accaduto, spronandola ad abbandonarci. Io so
tutto quello che
accadrà a quel feto, Chi… o, per meglio dire, a
quel Majin! La tua bambina
ormai, come la chiami tu, non esiste…”
Era
assurdo. Cosa diavolo era successo?
Qualcuno
aveva usato Sloth come una marionetta e l’aveva
usato per comunicarci quell’importante messaggio. Il punto
era che io conoscevo
perfettamente quella voce, ma credevo si trovasse all'interno di Ub.
Come aveva fatto a passare nel corpo del nostro nemico?
Perfino
Simon si era reso conto di quanto ciò
fosse strano, ma il suo ghigno mi aveva fatto comprendere che tutti i
miei
dubbi erano corretti.
Ce lo avevamo sempre
avuto sotto gli occhi. Quindi era davvero lui
il Cavaliere del Destino.
“Chi… sta tranquilla…
Simon ha capito tutto e lui ti crede!”
Le
parole rassicuranti di Momo mi fecero tirare un sospiro
di sollievo. Grazie al cielo, Simon si fidava delle mie parole, e
questo mi
dette ulteriore forza di volontà. Se la nostra bambina era
stata davvero trasformata
in un Majin, allora ALFA Hinode non avrebbe mai appoggiato Lilith in
quel
piano. Mi rifiutavo di credere che quella bambina fosse così
insensibile da far
trasformare un feto in un demone.
Non
dovevamo più farci mettere i piedi in testa da quel
parassita. Ci stava soltanto ingannando. Le frasi di Sloth puntavano
soltanto a
destabilizzarci, e quel mostro non aveva altre armi con le quali
sconfiggerci
se non l’uso della parola. Non solo aveva perso il suo corpo
di Majin, ma ora
era rimasto totalmente scoperto e indifeso.
Tutto
ciò che ci restava da fare era combatterlo e
sconfiggerlo.
Se
solo la sua aura si fosse abbassata ulteriormente…
… invece quel mostro
sembrava forte esattamente come l’avevamo lasciato! La
Fusione Anomala con la
sua parte Majin sembrava quasi non fosse mai avvenuta.
- Chi! Osserva attentamente
i nostri
avversari! Non noti nulla di particolare?! –
Incuriosita
dalle parole di Tanjiro, cercai di studiare il
corpo originale di Sloth e quello della sua fida belva a tre teste.
Quest’ultima,
a differenza del suo padrone, sembrava apparentemente più
feroce ma la sua aura
era immensamente più bassa rispetto a quella del demone
dell’accidia…
… tra i due, tuttavia,
notai un particolare molto significativo…
… un semplice Filo
dell’Anima li legava indissolubilmente.
“La Pietra Filosofale
di Sloth è all’interno di quel Cerbero”
A
parlare era stata Asia, la quale era affiancata da una
Hitomi tornata al pieno delle forze, ed entrambe stavano puntando lo
sguardo
ferocemente verso Sloth il quale ora sembrava decisamente preoccupato.
Il demone non aveva
più un solo avversario da combattere, ma addirittura quattro
e in simultanea!
Se non lo avessimo sconfitto ora, non avremmo vinto mai più!
“CHI! ASIA! A VOI CERBERO!”
ci ordinò Momo Kog, voltandosi verso Hitomi e chiedendole
“In
quanto a te, cara… la scelta è tua! Il tuo aiuto,
contro Sloth, ci sarebbe
molto utile!”
Hitomi,
con grandissima sicurezza, annuì con la testa e si
portò di fianco alla fusione Anomala tra Simon e Momo,
mentre Asia ed io
affrontammo il nostro obiettivo con aria minacciosa.
Era giunta l’ora di
vendicare tutti coloro che avevano sofferto a causa di quella merda!
***
BETA SIMON
[Survive
and Get The Blade – KIMETSU NO YAIBA]
Per
la prima volta da quando ero tornato in vita, qualcosa era
riuscito a smuovere i miei sensi ed il mio istinto. Sloth mi aveva
fatto
prendere un colpo con quelle sue affermazioni, ma qualcuno lo aveva
controllato
avvisandoci che le parole del demone non fossero del tutto veritiere.
Il
volto non del tutto stralunato della mia amata mi aveva
fatto comprendere che, in mia assenza, qualcuno aveva cercato loro di
dare una
mano…
… qualcuno di
così potente da riuscire a controllare il Destino.
Il
mio istinto mi aveva suggerito la verità ed il ghigno
soddisfatto di Chi me ne aveva data la conferma.
- Tranquillo,
Simon… se la caveranno
alla grande! –
-
Lo so, mamma… ma se non ci sbrighiamo, il Sommo
Sacerdote potrebbe cercare di rapire Chi o Hitomi! Sappiamo benissimo
quale sia
il suo reale obiettivo –
“Simon!”
Quando
mi voltai verso Hitomi, lei mi sussurrò qualcosa
all’orecchio, leggermente preoccupata.
“Pensavo…” mi
disse lei, con sincera agitazione “…
che
sarebbe potuto servirti, per la battaglia…”
Le
sorrisi, decisamente soddisfatto. Eccome se mi serviva,
quel consiglio.
“E’
un’ottima notizia, Hitomi…”
le rispose dolcemente mia madre,
alzando il pollice all’insù “… tu appoggiami
e basta… A QUESTO FARABUTTO
CI PENSIAMO NOI!”
Prontamente,
mi gettai all’attacco del Corpo Originale di Sloth,
consapevole di tutti i rischi che avrei corso se avessi abbassato la
guardia.
Non sarebbe riaccaduto una seconda volta. Ora sapevo quali erano le sue
capacità e non mi sarei fatto nuovamente colpire come un
incapace.
Mi
tornò in mente la prima volta in cui io e Sloth ci
eravamo incontrati, nel corridoio di quell’hotel. Quella
volta, se il demone
avesse davvero voluto, mi avrebbe potuto uccidere nei modi che
più desiderava.
Di me e di tutti coloro che si trovavano dentro a quella camera da
letto non
sarebbe restata alcuna traccia.
Fu
durante lo scontro contro Envy di qualche giorno fa
che, però, quel farabutto era stato in grado di cogliermi
alla sprovvista. Poco
prima di poter, grazie all’Anomalia di Hitomi, dare il colpo
di grazia al
demone dell’invidia, quello dell’accidia mi aveva
trafitto alle spalle con il
suo braccio. La ferita non aveva colpito punti vitali, ma mi aveva
tranciato la
spina dorsale, paralizzandomi e trascinandomi in uno stato di coma
quasi
permanente. Quasi, ammisi a me stesso, perché Hitomi mi
aveva suggerito di sfruttare
quella situazione per raggiungere Anomaly, così da salvarmi
la vita. Lei,
invece, si sarebbe fatta catturare da Sloth per ingannarlo.
Lo
ammetto. Quella ragazza aveva avuto una grandissima
idea. Conoscere quale fosse la mia personale Anomalia era molto utile,
soprattutto nella situazione in cui mi trovavo. Inoltre, la mia Custode
personale era qualcuno che io conoscevo perfettamente…
…
e che mai mi sarei immaginato di rivedere in quel
mondo.
Quei
cinque mesi su Anomaly mi avevano permesso non solo
di scoprire le mie capacità nascoste, ma anche di
riallacciare un legame che io
avevo creduto perduto per sempre con mia madre, alla quale chiesi
tantissime
spiegazioni sul suo comportamento da viva. Lei non mi nascose nulla.
Momo mi
raccontò tutta la sua vita, di come avesse accolto Clarice e
di come fosse
diventata sua amica, di come si fosse innamorata di mio padre e di
quando aveva
scoperto d’essere sotto il tiro della X-X-I. Mi
raccontò anche di come scoprì
la verità su Zero e di come entrambi avessero legato molto
tra di loro, durante
la mia infanzia, raccontandosi tutto senza nascondersi nemmeno un
particolare…
…
e, infine, mi raccontò anche di come decise di
sacrificarsi per salvarmi la vita, trasferendo Zero dentro al mio corpo
morente.
Quando
terminai di raccontarle quegli infernali quattro
anni, sfruttando tutte le mie armi a disposizione dato che non potevo
parlare
per via del mio dazio, mi sentivo uno straccio. Sentivo di averla
delusa, di
non essere riuscito ad avere la vita che lei tanto desiderava. Invece
mi
abbracciò, colma di gioia nello scoprire che io ero
fidanzato con una ragazza
così dolce e bella come Chi, che sarei diventato
papà del suo bambino e che
avevo ritrovato il mio dopo tutti quegli anni.
Venni
a sapere che, oltre alla mia anima, anche quella
del mio Custode mi avrebbe seguito, mi colmò di gioia.
Scoprire che mia madre sarebbe
rimasta affianco al sottoscritto in quella battaglia finale, mi aveva
donato
una carica che mai avrei immaginato di possedere. Non dovevo fare altro
che vincere
quella guerra e dare un calcio nel deretano di tutti i miei nemici.
Per controllare la mia
Anomalia, tuttavia, dovetti affidarmi ad un’altra donna su
Anomaly. Fu un vero
peccato non aver mai scoperto quale fosse il suo vero nome, anche
perché non
volle mai rivelarcelo. Se non fosse stato per lei,
non sarei mai riuscito a controllare la mia Anomalia.
[You
See Big Girl TT – SHINGEKI NO KYOJIN]
Sloth
non perse tempo e indurì il suo corpo con
l’Anomalia
di Greed provando ad inglobarmi nella sua aura, probabilmente con
l’intenzione
di invecchiare il mio corpo con i poteri di Lust. Sogghignai
soddisfatto e
sicuro di me, certo delle mie capacità, e decisi di
attaccarlo invece di
sfuggirgli, cogliendolo alla sprovvista e sferrando un pugno dritto sul
suo
diaframma. Quell’imbecille si fece cogliere impreparato e
incassò il colpo,
sputando sangue dalla bocca e boccheggiando per il dolore.
Inferocito,
Sloth circondò me e la mia compagna di battaglia
in un cerchio di fuoco demoniaco, merito dell’Anomalia di
Wrath. Il demone
dell’accidia, certo di averci imprigionato, si immerse dentro
quelle fiamme e
alzò una marea di polvere con le sue ali, per accecare la
nostra vista. Quando la
brecciolina cadde per terra, diradandosi assieme alle particelle di
polvere,
davanti ai miei occhi vi stavano due Hitomi.
Stupido. Come poteva
anche solo credere che l’Anomalia di Envy potesse spingermi a
colpire una delle
mie alleate?
Prima
che lui potesse reagire, io mi portai davanti al suo
cospetto…
… sferrando un
soddisfacente, vendicativo calcione in mezzo ai suoi cosiddetti.
Le
sue urla di dolore furono la mia più grande
soddisfazione. La sua anomalia si disattivò
all’istante, e notai Hitomi tirare
un sospiro di sollievo.
“Ma come… come
diavolo hai fatto?!” mi
domandò il demone, allontanandosi
in volo senza comprendere “Avevo perfino copiato la sua aura…
conoscevo
tutti i suoi segreti! NON AVRESTI MAI DOVUTO SCOPRIRE QUALE FOSSE
QUELLA VERA?!”
“Chissà…”
lo sbeffeggiò mia
madre, prendendolo in giro con una linguaccia infantile “…
bleeh! Te lo dirò solo se ti arrendi!”
Più
inferocito che mai, Sloth provando perfino a nascondersi
con i poteri di Gluttony, ma non fu in grado di colpirmi con il suo
calcio
perché notai il suo movimento, evitando l’attacco
con estrema facilità.
Troppo semplice. Mi
dispiaceva un po’ per lui, a dire il vero. L’ultima
volta che l’avevo
affrontato sembrava un mostro invincibile, e ora lo stavo umiliando.
Anche
Hitomi, alla fine, decise di giocare sporco. Usando la
sua Anomalia, lei fu in grado di far sparire
l’invisibilità del suo nemico
riportandolo indietro al momento in cui non l’aveva ancora
attiva, ovvero
subito dopo il colpo ai genitali.
“Non… non
capisco…” cominciò
a rantolare Sloth, dolorante “…
sto provando a rubare la tua Abilità
Vampirica sin da subito, e anche quella di Hitomi…
PERCHE’ NON CI STO
RIUSCENDO?! CHE DIAVOLO STA ACCADENDO!? ESIGO UNA SPIEGAZIONE!!!”
Inutile
andare per le lunghe. Quello scemo non avrebbe mai
potuto sconfiggermi, non in quelle condizioni.
“Non ci arrivi? E va
bene… visto che sei
così disperato, te lo rivelerò”
lo avvisò mia madre, soddisfatta
nell’essere riuscita a darmi una mano “Io, Momo Kog,
possiedo l’Anomalia Impedimento, con la quale posso bloccare
le unicità di
tutti i miei avversari, inclusa la tua… in parole
povere… contro di me, non
funziona alcuna Anomalia! Fin quando ci sarò io, non potrai
rubare le Anomalie
di nessuno!”
“Cos… E’ IMPOSSIBILE!
LA MIA ABILITA’ VAMPIRICA HA POTERE UN ASSOLUTO! NON
PUO’ ESSERE ANNULLATA!”
“Invece è
possibile. Si tratta di una legge esistente su Anomaly,
chiamata Assioma dell’Opposto”
gli rivelò Hitomi, raggiante, puntando
il dito verso il suo avversario con aria trionfante “Non importa in quale
dimensione
ci si trovi… ogni Anomalia, di qualsiasi tipo, ha un suo
opposto che l’annulla
completamente. E’ lo stesso motivo per il quale tu, fondendo
Rapina con
Butterfly Effect, sei stato in grado di frenare gli assalti di Asia
nonostante
lei fosse più potente di te!”
“Il mio Dazio mi impedirebbe
di usare questo
potere su più avversari nello stesso giorno… ma
è qui che entra in gioco
l’Anomalia di mio figlio! Questa si chiama
Annullamento… e gli permette di
cancellare i Dazi di tutti coloro che gli stanno vicino, a patto che il
suo
resti fino al giorno della sua morte!”
In
parole povere, Sloth poteva usare tutte le Anomalie che
voleva, ma con quella di mia madre ancora attiva lui non avrebbe potuto
difendersi in alcun modo. Per questo ero stato in grado di colpirlo
nonostante
si fosse indurito con i poteri di Greed, per questo non ero
invecchiato, e
sempre per lo stesso motivo ero stato in grado di riconoscerlo o di
sviare al
problema della sua invisibilità. Ma era della mia Anomalia
che quel pagliaccio,
tuttavia, avrebbe dovuto preoccuparsi, soprattutto se Hitomi ci aveva
visto
giusto con le capacità del nostro avversario.
“Perdere l’uso
della parola non è nulla, in
confronto al potere che mio figlio ha ottenuto… dico bene,
Sloth? Qual era il
tuo Dazio, a proposito? Non ce l’hai mai rivelato, in effetti”
si rese conto mia madre, prima di battere il pugno sul palmo della mia
mano e
dichiarare, con tono fintamente spaesato “Che
sciocca!
Hitomi è stata dentro il tuo corpo, perciò lei sa
quale sia il tuo Dazio! Mia
cara… dobbiamo preoccuparci di questo parassita?”
“Al contrario”
ci rassicurò Hitomi, rivelando con sguardo
vendicativo la verità “Il suo Dazio gli impediva di combattere con
il suo Corpo Originale per più di dieci minuti, rendendolo
incapace di usare
tutte le Anomalie per cento anni… ma conciato come sta, non
sarà un problema
dargli il colpo di grazia!”
Il
panico si era formato sul volto di quel demone. Si era
appena reso conto di essere stato messo in trappola. Il motivo era
semplicissimo.
Non poteva
sconfiggerci, nemmeno se lo desiderava.
Vero.
Annullare il Dazio di Sloth equivaleva a renderlo più
forte di quanto sarebbe potuto essere, ma per lui questo era un guaio
di
proporzioni mastodontiche. Se anche fosse fuggito da lì, il
demone dell’Accidia
aveva sprecato tantissimo tempo nella Dimensione DELTA…
… i dieci minuti
erano, perciò, scaduti da un sacco!
A
quel farabutto restavano soltanto due scelte. Provare a
fuggire da lì, restando però incapace di compiere
definitivamente la sua
vendetta…
… o restare
lì, a combattere contro di noi, certo della sua dipartita.
Se
anche io e Hitomi non fossimo state in grado di fermarlo,
qualcun altro l’avrebbe fatto…
… una certa Asia
Taneko che, durante lo scontro contro Cerbero in compagnia di BETA Chi,
aveva
ascoltato il nostro discorso con grande interesse.
Lei
non aveva più limitazioni di alcun tipo. Avrebbe potuto
scoccare le sue frecce anche per uccidere.
La
scelta dello Sloth Originale fu quella più codarda di
tutte. Senza curarsi della sua seconda parte, quel fifone decise di
usare il
suo anello per fuggire da quella linea spazio-temporale, tornando nella
Foresta
di Mezzo.
“Simon…”
“Ha compiuto una
sciocchezza…”
dichiarò mia madre, sicura di se, rassicurando la giovane
Hitomi “… se
distruggiamo il cane a tre teste, il Corpo Originale
di Sloth non durerà più di un secondo nel Mondo
dei Vivi. Andiamo ad aiutare
Asia e Chi! Prima distruggiamo Cerbero, prima quel pagliaccio
morirà senza
causare danni inutili!”
***
Dimensione
di Conton City – Foresta di Mezzo
SLOTH
[Premonition
– BEST OST IN THE WORLD]
Non
poteva essere accaduto per davvero. Quel verme di un
terrestre non poteva essere riuscito a tornare in vita. Non poteva
essere
diventato così potente in quei pochissimi giorni, al punto
da superarmi in
potenza e abilità. Era tutta colpa di quella puttana di sua
madre. Era stata
lei a renderlo così potente. Se avevo perso quella
battaglia, la colpa era solo
sua.
Credevo
di essere riuscito a sottomettere tutti i miei
avversari e tutti i miei ex-compagni di battaglia, ma non era stato
così. I
miei piani di conquista erano andati a farsi friggere, ed ero
consapevole che
ben presto Ingrian avrebbe preteso la mia testa come vendetta.
Oltre
al danno di veder sfumare tutti i miei sogni di gloria
per la seconda volta nella mia esistenza, avrei dovuto pagare a caro
prezzo le
mie colpe…
… stavolta, in maniera
definitiva.
Non volevo morire, non
così.
Essendo
rimasto a corto di energie, le mie anomalie non
erano più attivabili. Per questo, la mia capacità
combattiva era stata
pressoché decimata. Dovevo trovare qualcuno con cui
combattere quell’ultima
battaglia, perché solo così sarei riuscito a
sopravvivere. Dovevo solamente
muovermi e agire prima che Simon Kog e la sua combriccola di troiette
distruggesse la mia metà più preziosa.
Giunto
nella Foresta di Mezzo grazie all’Anello del Tempo,
provai a raggiungere Conton City in volo. Fu a quel punto che,
però, venni
inglobato da una strana barriera magica, che mi trascinò
all’interno di un
altro stranissimo mondo.
[Dead
Silence – BEST OST IN THE WORLD]
Ero
finito all’interno di una Dimensione Artificiale.
Attorno a me vi stava un paesaggio completamente diverso da quello che
conoscevo. Era una collina ricoperta da centinaia e centinaia di fiori
colorati, e il cielo era limpido e privo di nuvole. Era un Dungeon,
compresi
allarmato, nato dalla volontà di una dei nostri nemici.
Come
avevo intuito, al suo interno si stava svolgendo un
combattimento molto feroce. Pride stava lottando contro la giovane BETA
Cristal,
la quale lo stava letteralmente riempiendo di colpi feroci.
Da quando quella
ragazza era in grado di trasformarsi nel SS Leggendario?! Cosa diavolo
era
successo? E come diavolo riusciva, quella ragazzina, a controllare il
potere
completo di Fiamma della Speranza!? Non sapeva nemmeno come si evocasse
quell’arma, fino a qualche giorno prima!
E
pensare che il mio vecchio compagno si trovasse con il suo
corpo originale, oltre ad aver risvegliato il massimo dei suoi poteri.
In
quella forma, persino uno come me doveva fare attenzione a non
provocarlo,
nonostante fossi più forte di lui almeno il doppio.
Immaginate quanta attenzione
nelle condizioni in cui mi trovavo adesso.
Un lampo di genio
percorse la mia mente.
E
se avessi aiutato Pride? Potevo ancora convincerlo a
tradire il Sommo Sacerdote, per salvandoci la pelle a vicenda! Nel
migliore dei
casi, avrei potuto pugnalarlo alle spalle quando la guerra sarebbe
terminata
senza un vero vincitore!
Allungai
il braccio verso BETA Cristal, pronto a rubare la
sua Abilità Vampirica o, per essere più preciso,
la sua Anomalia. Se quelle
rapite ai miei vecchi compagni erano spariti, la mia era utilizzabile
quando e
come volevo.
Attesi
qualche secondo provando ad attivare la mia capacità fino
a quando, con orrore, mi resi conto che qualcosa non stesse quadrando
per il
verso giusto.
Per
prima cosa, non riuscivo più a controllare la mia
Abilità Vampirica. Non ero stato in grado di rubare quella
di Cristal, e la
cosa mi aveva totalmente lasciato di sasso. Ero convinto, al cento per
cento,
che lei non avesse alcuna protezione in grado di ostacolarmi.
O forse…
“Questo mondo…
questa dimensione parallela è essa stessa lo Scudo di
Narnia! Come diavolo ci è riuscita, quella stronza? CAZZO!”
Quel Dungeon stesso,
compresi io stesso, l’aveva protetta!
Con
esso, Cristal aveva impedito l’attivazione della mia
Anomalia. Ergo, i miei poteri erano inutilizzabili, in quel posto.
L’ultima
frase, mi resi conto tardivamente, l’avevo urlata
troppo forte, e questo mi fece scoprire sia da BETA Cristal che da
Pride. Se
dalla prima, come era prevedibile, mi beccai uno sguardo a dir poco
omicida,
ricevere lo stesso trattamento dal mio vecchio compagno fu un autentico
shock…
… e quando mi resi
conto che il demone dell’orgoglio aveva tentato di usare i
suoi poteri nei miei
confronti, mi si gelò letteralmente il sangue nelle vene.
Evitai
per un soffio di farmi polverizzare dalla sua Abilità
Vampirica, ma a causa sua persi letteralmente la mano, e fui costretto
a
tranciarmi l’avambraccio per evitare di sparire
completamente. Ero rimasto
definitivamente senza un braccio, e avrei dovuto cavarmela in quelle
condizioni
fino al termine della battaglia.
Maledetto Pride! Questa
non l’avrebbe passata liscia. Cosa diavolo gli era passato
per l’anticamera del
cervello!?
“Tu… RAZZA DI
IMBECILLE! SIAMO COMPAGNI! CHE TI SALTA PER LA TESTA DI…”
“Compagni… TU
HAI ANCORA IL CORAGGIO DI CHIAMARMI COMPAGNO, SCHIFOSO
VOLTAGABBANA DA QUATTRO SOLDI?! NON HAI FATTO ALTRO CHE PRENDERTI GIOCO
DI ME,
IL GRANDE PRIDE, COSI’ DA POTERGLI RUBARE
L’ANOMALIA! HO INDOVINATO?!”
La
mascella per poco non mi cadde a terra per lo sgomento.
Che novità era questa? Da quando quell’idiota
sapeva ragionare con il suo
cervello?! E chi diavolo gli aveva raccontato la verità?!
BETA Chi…
… quella troia! Lei
era rimasta assieme ad Ingrian, quando Asia mi aveva trascinato nella
Dimensione DELTA! La fidanzata stessa di Simon l’aveva
confermato. Se Pride,
prima di combattere contro la Cristal della dimensione BETA, avesse
incontrato
la figlia di Nishikata e Takagi…
… e se questa, invece
di stare zitta, avesse spifferato tutto come un usignolo
all’orecchio di
quell’imbecille?
Me
l’avrebbero pagata tutti cara!
In
quel momento, tuttavia, avevo troppo bisogno di un
alleato. Dovevo trovare un modo per convincere quell’incapace
di essere ancora
dalla sua parte, anche a costo di pestare il mio orgoglio.
“Pride…
ascoltami bene!” gli dissi io, cercando
di mantenere la
calma “Non
puoi vincere da solo contro quella ragazzina! Il suo potere
è
spaventoso, molto vicino al mio! Se non vuoi morire… SE NON
VOGLIAMO MORIRE
ENTRAMBI… DOBBIAMO ALLEARCI E SCONFIGGERE INSIEME I NOSTRI
NEMICI! SOLO IN
QUESTO MODO POTREMO…”
“… sopravvivere?
Già…
come se fossi così stupido!A
malapena riesci a muoverti, e dentro questo Dungeon sei senza Anomalie!
Che
aiuto vorresti darmi, ipocrita parassita! QUELLO CHE VUOI, IN
REALTA’, E’
SALVARTI LA PELLACCIA! E chissà… a
storia terminata, tu proverai di nuovo a pugnalarmi alle spalle, come
hai fatto
con i nostri compagni! DICO BENE, ULQUIORRA!? PUOI SCORDARTELO! NON
INTENDO
STARE AL FIANCO DI UN PARASSITA APPROFITTATORE COME TE! PREFERIREI
FARMI
AMMAZZARE DA QUESTA RAGAZZINA, PIUTTOSTO CHE STARE DIETRO A UN
COGLIONCELLO CHE
NON HA LE PALLE DI AFFRONTARE IL SUO DESTINO A VISO APERTO! CON CHE
CORAGGIO
POTREI DEFINIRMI IL DEMONE DELL’ORGOGLIO?!”
“Tu… tu…”
“… che
spettacolino deprimente…”
affermò la giovane principessa
del regno di Hearts, inarcando la testa con sguardo da folle
psicopatica “… hai ucciso
le persone alle quali tenevo di
più, stai per fare una fine raccapricciante… e hai perfino il coraggio di litigare con
l’unico amico che ti è
rimasto, che è intenzionato a darti una mano! Per quanto mi
riguarda, Pride…
sono disposta a combattere anche contro voi due messi assieme!”
Che
miracolo. Chi mai avrebbe immaginato che avrei ricevuto
quell’assist al bacio proprio dalla nostra nemica?
D’altronde, avevo di fronte
una Yilancar con geni Sayan, e per questo lei desiderava affrontare
più nemici
in una volta sola, solo per il gusto di sfogarsi.
Fu
la successiva frase del demone scheletrico, tuttavia, a
ghiacciarmi sul posto.
[The
Devil – BEST OST IN THE WORLD]
“Credimi, BETA
Cristal… chiamare amico una
carogna del
genere è paragonabile al tuo perdono nei miei confronti. Al
mio posto, nemmeno
tu accetteresti una proposta simile… quello sgorbio mi fa
solamente pietà! PUOI
ANCHE AMMAZZARLO ADESSO, DAVANTI AI MIEI OCCHI, PER QUANTO MI RIGUARDA!”
Come…
… doveva essere un
incubo!
Pride
aveva davvero detto una frase simile? Lui che non
aveva mai mostrato altri sentimenti se non orgoglio,
altezzosità e sete di
vendetta…
… provava ribrezzo e
pietà nei miei confronti?!
Quella
frase equivaleva ad una sentenza di morte certa, per
la mia persona.
“Quindi è così…”
dovetti constatare io, disgustato dal mio vecchio compagno “… se
è questo che desideri, allora vai a quel paese! CRISTAL! PER
QUANTO MI
RIGUARDA, PUOI ANCHE AMMAZZARLO ADESSO! PER ME E’
GIA’ MOR…”
Trace
On!
Allarmato,
evitai per un soffio una spada apparsa
improvvisamente dalle spalle della principessa. Quando mi voltai a
controllare,
divenni ancora più pallido…
… quella non era una spada, ma un
Key-Blade!
“Non sono una stupida. Se
io
uccidessi Pride adesso, la sua Anomalia diventerebbe tua, e potresti
ammazzare
altri miei amici!”
No.
Quello non era un incubo.
Quello era il mio inferno.
BETA Cristal aveva intuito anche questo!
“Inoltre…”
aggiunse lei, voltandomi le spalle e puntando lo sguardo verso Pride,
il quale
era nuovamente pronto a combatterla senza alcun rimorso “… questo figlio di puttana merita di
soffrire come non ha mai sofferto
in tutta la sua miliardaria vita! Lui morirà solo quando
sarò soddisfatta… solo
quando avrò consumato la mia sete di vendetta, lui
potrà lasciare questo mondo!”
L’aura
di BETA Cristal cominciò ad avvolgere anche il mio
corpo, e cominciai a indietreggiare per la paura. Era aumentata
nuovamente,
senza alcun freno, e stavolta aveva sorpassato di gran lunga la mia!
Non avrei
potuto sconfiggerla, neanche se avessi voluto.
Un’alleanza
con Pride era ormai impossibile da attuare. Se
avessi provato a raggiungere Conton City? No… ALFA Simon era
un leccaculo di
Ingrian e non potevo certamente sconfiggere quella calamità
della natura.
Tuttavia,
potevo ancora richiamare tutti i pezzi di Majin
Buu che avevo sguinzagliato contro i miei nemici. In quel modo, sarei
potuto
nuovamente sopravvivere. Già. Quella era sicuramente la
scelta più saggia che
potessi prendere, in un momento simile.
Mi
concentrai, usando tutte le mie energie per rintracciare
l’aura di tutte le mie creature, senza tralasciarne nemmeno
una…
… neanche una…
… non ne percepivo
neanche una.
“E’ tutto
inutile, sacco di merda!”
Qualcuno
si trovava alle mie spalle, e riconoscevo
perfettamente la sua voce. Non c’era bisogno che io mi
voltassi verso di lui
per riconoscerlo.
“Come hai fatto? Come sei
riuscito a sconfiggere Majin Diablo e Majin
Glacial?”
“Un piccolo aiuto
esterno non guasta mai…” mi rispose ALFA
Dragon, puntandomi il suo
Key-Blade dietro la nuca “… ti basta sapere che BETA Cristal non
è
l’unica a essere diventata più potente! E a
proposito… quell’anello non ti
servirà più!”
Un’immensa
fiamma avvolse tutto il braccio rimanente, che venne
completamente incenerito senza che ne restasse alcuna traccia.
Cominciai a
rotolare sull’erba per il dolore, imbrattandola del mio
sangue che ormai
schizzava senza freno dalla mia ferita ancora aperta.
L’anello del Tempo era
stato letteralmente ridotto in polvere.
Il
suo sguardo era a dir poco assassino. Sembrava essere
tornato quello di un tempo, il Generale Supremo tanto temuto
dall’esercito
Yilancariano e tanto rispettato dall’Imperatore Glacial.
Dragon Oronar, però,
non era impazzito o diventato cattivo…
… semplicemente aveva
messo in chiaro quale sarebbe stato il mio destino.
Una
fitta ancora più dolorosa mi straziò il petto.
Non avevo
bisogno di capire cosa stesse succedendo…
… la mia seconda metà
era rimasta nella Dimensione DELTA e stava per consumare la nostra
Pietra
Filosofale!
“E’ finita, Sloth…”
Abbassai
il capo, ormai messo all’angolo. Dragon aveva
ragione. Non sarei più potuto fuggire da nessuna parte. Ben
presto Simon Kog e
quelle tre donne si sarebbero facilmente sbarazzate di Cerbero. A quel
punto,
non sarei riuscito a sopravvivere un secondo di più.
Era la fine.
Cominciai
a ridere, sconsolato da come tutta la mia vita
fosse stata un autentico fallimento. Che pena era stata la mia vita da
mortale.
Avevo provato a vivere sfruttando al massimo tutte le
possibilità che mi erano
state porte in mano, e tutto ciò che avevo ottenuto era
diventare il pedone
preferito di quell’arcangelo da strapazzo.
Ancora
peggio stava per finire la mia seconda vita da demone
puro. Stavo strisciando nuovamente per terra, incapace di difendermi da
quanto
il destino avesse deciso per me.
Continuai
a ridere, stavolta con soddisfazione, ma Dragon
non sembrava affatto preoccupato di tutto ciò.
“La paura di morire ti ha
fatto impazzire, demone?”
“No, Dragon
Oronar… rido perché so come andrà a
finire questa guerra”
confermai io a quel povero mortale “Alla
fine il Destino non è cambiato affatto dal giorno in cui
l’ho letto… rido
perché non posso più scappare…
perché la paura di morire si è dissolta nel
momento in cui mi si è presentata questa
opportunità”
Se
non altro, qualcuno avrebbe avuto una sorte peggiore della
mia. Questo era più che sufficiente per accettare la mia
sorte.
“Allora ti farò
un’ultima domanda, prima di farti riposare in pace…”
mi avvisò lui, con tranquillità, come se stesse
parlando con un suo pari e non
con un essere inferiore.
Anche
solo per questo semplicissimo gesto, decisi di
ascoltarlo. Quando terminò, alzai lo sguardo verso quel
cielo falso privo di
nuvole.
Se
lo meritavano.
“D’accordo…
te lo rivelerò…”
***
Dimensione
DELTA
Nel
mentre…
BETA SIMON
[This
Day And Never Again – BEST OST IN THE WORLD]
“SIMON! HITOMI!
INSEGUITELO! SE NON LO FERMATE…”
“Non potrà fare
molto, in qualsiasi caso”
rispose mia madre a Chi, puntando il dito verso Cerbero che stava
cercando
insistentemente di azzannare la povera Asia “Se
distruggiamo lui e la sua Pietra Filosofale, il corpo originale di
Sloth si
disintegrerà!”
“Allora occupiamoci
subito di quel bestione! CHI! PRENDI QUESTA E INGHIOTTILA! IL COLPO
FINALE
SPETTA A TE!”
La
ragazza di colore, nel mentre del suo combattimento
contro la belva, lanciò un rubino verso la mia fidanzata, la
quale la afferrò
con grande confusione.
“Fidati di lei, Chi!”
la rassicurò Hitomi, facendole un
occhiolino rassicurante “Quella pietra ti renderà ancora
più potente
di quanto tu lo sia già!”
Non
trovando altre possibili obiezioni da proporci, la mia
povera fidanzata fu costretta a ingurgitare quella piccola gemma,
grande quanto
una nocciolina.
L’effetto
di quella piccola pietruzza fu istantaneo. L’aura
di Chi crebbe in maniera esponenziale, ma questa volta il suo corpo fu
in grado
di controllarne i poteri immensi. Inoltre i suoi capelli erano
schizzati per
aria, assumendo una colorazione dorata.
Persino
io ero rimasto a bocca aperta. Non mi ero nemmeno
reso conto del fatto che lei avesse una coda sayan. Quando erano
cambiati i
suoi geni? Come era avvenuto tutto ciò? Possibile che
Freezer, l’alba della mia
morte, avesse passato uno Yilar a Chi?
Mi
sembrava impossibile, ma davanti ai miei occhi si ergeva
una Super Sayan di primo livello, perfettamente in grado di controllare
la sua
energia!
“Quella che ti ha dato
Asia è la Pietra Peccaminosa dell’Ira! Essa ti
permette, per dieci minuti precisi,
di controllare e usare il massimo delle tue potenzialità
senza subire alcun
danno fisico o mentale. Se eccedi,
tuttavia, rischi di perdere il lume della ragione!”
le spiegò Hitomi,
voltandosi verso il gigantesco cane a tre teste “E’ il momento di dargli una bella
lezione! ASIA! SIMON! IO STO PER
BLOCCARLO, MA L’EFFETTO DURERA’ SOLO CINQUE
SECONDI! VOI CARICATE I VOSTRI
COLPI PIU’ POTENTI PER DISINTEGRARGLI LA PIETRA FILOSOFALE!”
Io
e Asia annuimmo con sicurezza. Io mi inginocchiai davanti
a lei allungando le braccia verso il mio nemico, chiusi le mani in due
pugni e li
unii dalla parte interna. La ragazza di colore, invece, aveva
già caricato il
suo arco con una delle sue frecce e aveva ingerito le restanti Gemme
Peccaminose. In pochissimi secondi, anche la sua potenza era
enormemente
aumentata e la punta della sua freccia si stava caricando di KI. A me
spettava
il colpo alla potenza massima, ma quello di alta precisione toccava ad
Asia
Taneko.
“BETA CHI! PREPARA
CATENA REGALE!” ordinò Hitomi alla mia
fidanzata, la quale evocò subito il
suo Key-Blade “Attaccherai
quell’essere solo quando Asia avrà distrutto la
sua Pietra
Filosofale! Tu dovrai…”
“… distruggere
il suo Filo dell’Anima e colpire anche il suo Cuore!
NESSUN PROBLEMA!” affermò la
giovane ex-infermiera, facendo roteare
Catena Regale sulla sua mano e lasciando che fosse Tanjiro a
controllare il suo
corpo per non sbagliare il colpo.
Nel
mentre, Cerbero aveva abbassato le sue teste ed era
pronto a balzarci addosso con tutta la sua furia omicida. Il mio colpo
era
carico al 90 % e, in meno di cinque secondi, sarebbe stato completo.
-
Mamma… sei pronta? –
- Quando vuoi, figlio mio!
–
Alzai
lo sguardo verso Asia, la quale si trovava in piedi
alle mie spalle. Il suo occhiolino fu il chiaro segnale che anche lei
fosse
ormai pronta.
Mancava
soltanto il segnale di Hitomi…
… che arrivò
nell’istante in cui Cerbero partì alla carica!
“ORA! BUTTERFLY EFFECT!
STOP!”
L’effetto
dell’Anomalia di Hitomi fu istantaneo. Il cane a
tre teste si paralizzò sul posto, ormai immobilizzato in
quel semplicissimo
istante di tempo. Io e Asia avevamo il bersaglio a meno di dieci metri
di
distanza, a mezz’aria…
… impossibile
sbagliare da lì!
“SHOOTING TARGET HIT -
CANNON POWER!”
“SCARLETT ARROW –
AYAME GASH!”
I
due attacchi partirono all’unisono, centrando il nostro
bersaglio in pieno. Il mio, con la potenza di un cannone,
perforò da parte a
parte il petto del nostro avversario e mise in mostra la Pietra
Filosofale
della creatura. L’attacco di Asia, invece, fu a dir poco
sbalorditivo. Quello
che sembrava un colpo singolo si tramutò in un attacco
quadruplo; tre fasci di
KI, i più deboli, mozzarono facilmente le teste di Cerbero,
mentre quello più
potente raggiunse la Pietra Filosofale, mandandola in tantissimi e
infinitesimali pezzettini.
“CHI!
ORA!”
L’urlo
di mia madre venne perfettamente percepito dalla
donna che amavo, la quale non perse nemmeno un attimo, emettendo un
lungo
sospiro e caricando il colpo più potente
nell’arsenale di Tanjiro. Il volto di
Chi venne completamente ricoperto da un marchio dal design molto simile
a delle
fiamme, che le sbloccò un’ulteriore potenziale
ancora non sviluppato.
Per
Cerbero era giunta la sua ora.
“DANZA DEL DIO FUOCO! SPINTA
DEL GIRASOLE!”
Erano
passati circa quattro secondi da quando Hitomi ci
aveva concesso quell’opportunità di attacco.
Furono più che sufficienti. Chi,
con il suo Key-Blade completamente avvolto dalle fiamme, fu in grado di
raggiungere il Filo dell’Anima di quel mostro, e lo
tranciò con un semplice
affondo di spinta.
Il
corpo di Cerbero cominciò a decomporsi e, prima che
l’enorme mostro potesse rendersi conto di cosa fosse
successo, era già sparito
nel nulla.
La
nostra battaglia era giunta al termine. La prima parte di
quel demone era sparita per sempre.
Chi,
esausta e quasi priva di forze, disattivò la sua
trasformazione in SS e la Gemma Peccaminosa dell’Ira
terminò il suo effetto.
“Ci sono
riuscita…?” provò a
chiedermi, preoccupata, ma mia
madre la rassicurò istantaneamente.
“E’ sicuramente
morto… abbiamo vinto noi!”
[Brothers
(Full Metal Alchemist) – TAYLOR DAVIS]
Tutte
e tre le ragazze cominciarono ad esultare di gioia. A
dire la verità, Asia e Hitomi si abbracciarono con forza,
piangendo l’una sulla
spalla dell’altra. Non avevano tutti i torti. La sorella di
Keiichi aveva
davvero temuto che la ragazza dai capelli biondi fosse morta per colpa
di
Sloth. Inoltre, da quello che mi aveva raccontato la giovane Okada, non
si
vedevano dal giorno in cui erano tornate in vita.
Finalmente,
entrambe avevano potuto riabbracciarsi e
rincontrarsi.
Fu
la reazione di Chi, invece, a riempire il mio cuore di
felicità. Semplicemente mi saltò addosso,
cingendo le sue braccia lungo il mio
collo e dandomi il più bel bacio da quando la conoscevo.
Da
quando ero giunto su Anomaly, mi ero pentito di come
l’avessi fatta soffrire per la storia di Naruto e Hinata.
Morire in quel modo,
senza poter chiarirmi con lei, aveva lacerato la mia anima
più di quanto
l’avessero fatto altre esperienze strazianti della mia vita.
Commosso
e grato al cielo di riaverla con me, portai le mie
braccia sulla sua schiena e mi strinsi a lei, con forza, rispondendo al
suo
bacio con tutto il desiderio che provavo in corpo. Il mio gesto la
colse
totalmente alla sprovvista e, per qualche secondo, si bloccò
per lo stupore e
l’incredulità. Di solito era lei che ci metteva
più foga e più affetto in quei
gesti, ma mi era mancata troppo e non ero riuscito a trattenere i miei
sentimenti. L’amavo troppo.
Chi
Miura era la mia metà, la parte di me che era sempre
mancata nella mia vita e che, ora, ero riuscito a trovare…
… l’anima più pura,
gentile e dolce della quale potessi dipendere…
… la donna più forte e
caparbia…
… lei era perfetta.
Era
la donna della mia vita, e l’avrei protetta, anche a
costo della mia vita.
Fu
ancora più bello quando Chi rispose con pari, se non
maggiore desiderio. Ormai eravamo diventati una cosa sola. I nostri
occhi,
colmi di emozione per esserci ritrovati, si chiusero lentamente
permettendo alle
nostre labbra e alle nostre lingue di fondersi in una dolce e
passionale danza
in grado di incantarmi e far sparire tutto quello che avevamo attorno a
noi…
… in quel
semplicissimo momento, per me esisteva solo Chi.
“Ehm… Simon.
Chi. Non credo che questo sia il momento adatto per…”
Sia
io che la mia ragazza aprimmo gli occhi, voltandoci
verso Asia e Hitomi con quest’ultima che era diventata
rossissima per la
vergogna.
Non
aveva tutti i torti. Ero andato leggermente oltre con
Chi, ed entrambi eravamo finiti per terra nella foga di quel gesto
affettuoso.
Chi
ed io ci rialzammo velocemente da terra, ricomponendoci
con enorme imbarazzo e pudore. Nonostante ciò entrambi non
avevamo smesso di
tenerci forte la mano, e la mia ragazza si stava asciugando le lacrime
di gioia
con il dorso dell’altra.
La
sua pelle e i suoi capelli profumavano d’arancio,
esattamente come il primo giorno che l’avevo conosciuta.
“Non è il momento
di restare qui”
dichiarò mia madre, cercando di farmi recuperare un
po’ di contegno “Dobbiamo
tornare subito a Conton City! La guerra non è
ancora terminata!”
Mia
madre non aveva tutti i torti. Non potevo restare lì con
le mani in mano, anche se avrei tanto voluto passare ancora qualche
minuto di
pace assieme a Chi. Lo stesso, ne ero convinto, lo stavano anche
pensando Asia
e Hitomi, le quali sembravano più preoccupate che mai.
Avevano
decisamente paura di perdersi di nuovo, e non potevo
dare loro torto. Ma dovevamo andare avanti, che ci piacesse oppure no.
***
Dimensione
di Conton City – Foresta di Mezzo
Nel
mentre…
ALFA DRAGON
[Sadness
and Sorrow – TAYLOR DAVIS]
Quando
vidi il Filo dell’Anima di Sloth tranciato e ormai
inutilizzabile, capii di poter dare a quel farabutto il colpo di
grazia. Il
demone non provò nemmeno a ribattere. Si era reso conto
subito di essere stato
totalmente sconfitto, e dubitavo volesse morire per mano del Sommo
Sacerdote.
“Dragon Oronar…
sei soddisfatto per la risposta che ti ho dato?”
Avevo
chiesto a Sloth di rivelarmi se lui avesse visto lo
stesso destino svelatoci da ALFA Hinode. Davanti alla sua conferma,
capii di
non avere più scuse davanti ai miei occhi.
Potevo
solamente andare avanti.
“Sì,
Sloth… era ciò di cui avevo bisogno. Ora tocca a
te. C’è un ultimo
desiderio che vuoi esprimere, prima di morire?”
“No… poni
subito fine a questa vita indegna…
prima che io mostri il mio vero io. Almeno così
potrò riposare in pace”
Annuii,
con rispetto, usando Ruggito del Guerriero per
liberare il suo Cuore. Questo venne prontamente liberato dalla prigione
che
Sloth si era creato da solo per paura di affrontare il giudizio divino.
Meglio
così. Lasciarlo carbonizzare non mi sembrava una morte
dignitosa, e non ero
così feroce da volerlo far soffrire ulteriormente.
“Gandalf… quando
raggiungerò l’Aldilà, ti
dovrò un favore”
affermai con gratitudine, ripensando al vecchio druido e guardando
intensamente
l’anello che avevo ritrovato dentro l’ufficio di
Gabor Black, nella Dimensione
ALFA.
Narya
mi aveva permesso di sbloccare il pieno potenziale
della mia fusione con Alucard, senza che io ne perdessi il controllo.
Grazie a
ciò, la mia energia spirituale era aumentata in modo tale da
poter pareggiare,
in potenza, anche guerrieri a me apparentemente superiori come Asia
Taneko o
Simon Kog. Sconfiggere Majin Diablo e Majin Glacial, con i miei nuovi
poteri,
era stata una passeggiata.
Mi
ero reso conto subito che quell’oggetto fosse pericoloso
se lasciato in mani sbagliate. Qualcuno meno forte caratterialmente di
me ne
sarebbe diventato dipendente. Bastava indossarlo una sola volta per
restarne
drogati.
Grazie
al cielo, la mia forza mentale era superiore e quel
rischio non esisteva con me. Narya mi aveva concesso il suo potere solo
in
prestito, e per questo dovevo imparare a capire il funzionamento della
mia
parte demoniaca prima di quel giorno. In tal modo, sarei riuscito a
combattere
anche senza l’aiuto dell’anello offertomi da
Gandalf il Grigio…
… o Gandalf il Quadro,
visto che a parlarmi era stato un dipinto.
Il
Cuore dell’Angelo, con mia grande sorpresa, non venne
fuori dal corpo del mio nemico. Avevo l’enorme sospetto che
Ingrian se ne fosse
già appropriato, prima dell’inizio della guerra.
Se ciò era vero, a disposizione
dell’Arcangelo c’erano in tutto dodici Cuori di
Pura Oscurità. Speravo solo che
non avesse già recuperato dei Cuori di Pura Luce.
Anche
la battaglia tra Pride e Cristal si era conclusa. La
ragazza, con il risveglio dei suoi massimi poteri e con
l’aiuto, mi ero reso
conto, della sua seconda Anima, era stata in grado di consumare la
Pietra
Filosofale di quel demone che non aveva provato a ribattere in alcun
modo, come
se si fosse già arreso al suo destino. Fiamma della Speranza
e Unlimited Blade
Works avevano perfettamente funzionato in simbiosi, donandole un potere
che
nessun essere vivente aveva ottenuto, in tutta la vita.
Riuscire,
all’interno di quel Dungeon Artificiale, ad
evocare centinaia e centinaia di Key-Blade tutti in una volta, e usarli
contro
il proprio nemico…
… ora capivo per quale
motivo Fiamma della Speranza venisse considerato il Key-Blade
Originale, il
primo tra tutti.
Di
fronte a Cristal, in quel momento, vi stava solo un
vecchio decrepito ormai incapace di tenere aperti gli occhi. La
maschera di
follia omicida sul volto della mia figlia alternativa
cominciò a incrinarsi.
“Hai svolto un compito
eccellente, principessa Cristal… hai vendicato la
morte di Hinode!”
“No…
cosa… che significa…?”
cominciò a dire però la ragazza, in
preda alla confusione e ai dubbi “… tu… tu sei…”
“Già…
questa è la mia vera identità. Ero il padre di
Lilith”
ammise il vecchio Pride, sconsolato “Il
giorno in cui Ulquiorra uccise me e tutta la mia famiglia, io divenni
quello
che tu hai conosciuto. Mi dispiace… non
avrei mai voluto che tu vedessi morire, davanti ai tuoi occhi, la donna
della
quale ti eri…”
“… perché… perché sei così?
Non capisco… pensavo
che… pensavo che tu…”
“… fossi sempre
stato malvagio? Non sei in errore…”
ammise
Pride, indicando se stesso “…
quello che
vedi non è altro che un rimasuglio della mia vita
precedente, ma nemmeno in
quel caso ero una brava persona. Può
essere saggio un uomo che costringe una donna ad amare qualcuno che lei
non
vuole? Può essere un bravo padre qualcuno che abbandona sua
figlia, suo genero
e suo nipote senza nemmeno proteggerli dal destino che incombeva su di
loro?”
La
trasformazione in SS Leggendario si dissolse
completamente. Ormai giunta al momento cruciale, quello
dell’eliminazione del
suo nemico, lei non aveva il coraggio di affondare il colpo. Pensava di
avere
un mostro di fronte…
… e non si era resa
conto che, dietro quelle creature, c’erano anime in pena,
sofferenti e incapaci
di ribellarsi al loro destino avverso.
“Devi farlo,
Cristal…” la invitò
Pride, abbassando
rispettosamente il suo capo di fronte a lei “… ho commesso troppi errori,
anche nella mia seconda vita da demone puro. Devo pagare
nell’aldilà per i miei
sbagli… anche se il mio aspetto non è quello
dell’assassino di Hinode, tu non
puoi tirarti indietro.
E’ giusto
che tu ponga fine alla mia vita, vendicandoti per il dolore che ho
inferto a
entrambe. Siamo stati io e GAMMA Zamasu a creare quell’anello
nuziale
maledetto, donandolo a GAMMA Cristal per spingerla a compiere
quell’efferata
strage. E’ colpa nostra se GAMMA Hinode fu costretta a
ucciderla, al prezzo di
strapparsi l’Anima da sola. Se tu non vendicassi quanto
avvenne, non saresti
una guerriera onorevole e non dimostreresti di amare Hinode…”
“…
onorevole… volevo soltanto farti soffrire…
ero… ero così accecata dal
dolore che non riuscivo più a ragionare”
cominciò a tremare Cristal,
spaventata a morte per quello che era successo.
La
capivo. Trasformarsi per la prima volta in un Super Sayan
era traumatico, ancor di più se lo Yilar che aveva assunto
apparteneva a quello
narrato nella leggenda. Ricordavo ancora la prima volta in cui mi ero
spinto
fino a quel punto, sconfiggendo la mia versione di Alucard senza alcuna
pietà.
Mi ero sfogato sul vampiro, consapevole che avrei fatto del male alle
persone
che amavo se avessi rivolto la mia rabbia e la mia furia omicida verso
di loro.
A
Cristal era avvenuta la stessa cosa.
“Io… io mi sono
comportata come te…
invece di ucciderti subito, ho deciso di torturarti, di allungare il
brodo solo per umiliarti… cosa
c’è di
onorevole in ciò che ho fatto?”
“Cristal… eri
arrabbiata con lui”
Mi
avvicinai a mia figlia, che si voltò verso la mia figura
con sorpresa e sbigottimento. Non si era nemmeno resa conto che io mi
trovassi
lì, tanto si era focalizzata su quel mostro, a dimostrazione
di quanto quel
combattimento l’avesse seriamente segnata.
“Ma…
papà… io non ho il diritto di…”
“… sì, invece. Hai
combattuto per vendicare Hinode, la donna che amavi. Hai affrontato
Pride per
impedire al Sommo Sacerdote di diventare un Dio Supremo. Nel momento in
cui hai
accettato questo combattimento, eri consapevole che saresti arrivata a
questo
momento… su questo, Pride ha ragione! Non puoi tirarti
indietro proprio adesso!
Non è più un semplice diritto… è tuo
dovere porre fine e liberare la Luce di quel Cuore! Adempi ai tuoi
compiti,
principessa Cristal… è questo il destino che tu
stessa hai scelto. Non
rimangiarti le tue stesse promesse!”
Quelle
parole sarebbero state più che sufficienti per darle
la giusta carica. Ne ero certo.
Cristal
recuperò la sua compostezza e, con sguardo distrutto
e amareggiato, si avvicinò a Pride alzando Fiamma della
Speranza sopra la sua
testa.
“Riposa in pace,
Pride…”
Con
un colpo secco e deciso, BETA Cristal affondò la sua
spada dentro al petto di Pride, il quale tirò un lungo
sospiro di sollievo.
La sua anima aveva
davvero raggiunto la pace interiore.
“Sarai una grande
principessa, Cristal… meglio di quanto io sia stato
Re…”
[Man
Of The World - NARUTO]
Il
corpo di Pride si scompose in tantissimi puntini di luce,
e di lui non rimase alcuna traccia. Il suo Cuore volò in
cielo, e Cristal
crollò in ginocchio versando lacrime amare. Con tutto
l’affetto che potevo
provare per quella giovane ragazza, mi inginocchiai davanti a lei e le
permisi
di abbracciarmi, lasciando che il suo dolore straripasse senza freni.
Cosa
aveva detto BETA Chi, quel giorno? Ah già…
… non importava da
quale dimensione io provenissi, o quale legame genetico avessi con lei.
Io
sarei sempre rimasto il padre di quella bellissima e coraggiosa
adolescente,
qualunque cosa sarebbe successa.
Quanto
vere erano quelle parole.
Nonostante
Cristal venisse da una dimensione completamente
diversa dalla mia, il mio istinto paterno mi spinse a stringerla forte
a me,
baciandola sulla fronte e consolarla con dolci e amorevoli parole. Un
amore che
mai avevo provato per qualcuno, nemmeno per mia moglie, avvolse il mio
Cuore e
la mia Anima…
… era l’amore che si
provava per un figlio.
Unlimited
Blade Works si disattivò, facendoci tornare a
Conton City. Quando mi guardai attorno, compresi il motivo dietro alle
sue
lacrime e al suo dolore. Tutti coloro che avrebbero dovuto sostenerla,
in
quella battaglia, erano morti.
Quando
vidi i cadaveri di Kairi ed Emerald, il mio cuore per
poco non si fermò e provai un forte senso di nausea.
Provenivano dalla
Dimensione BETA, ma non cambiava nulla. Restavano sempre le versioni di
qualcuno che io amavo con tutto me stesso…
… ed io non mi trovavo
lì per proteggerle.
A
causa di quei due Majin, io avevo perso troppo tempo e non
avevo potuto proteggere BETA Kairi o BETA Emerald.
Se
Cristal stava soffrendo, parte della colpa era anche mia.
“Forza, amore
mio… so che è dura, ma dobbiamo riprendere a
combattere”
la incoraggiai io, con dolcezza, guardandola negli occhi e cercando di
infonderle speranza “Se vinceremo la
guerra, potremo riportare tutti in vita! Ti sei già scordata
del desiderio di
Ai? Le anime di tutti i caduti verranno salvate!”
“Tuo padre ha ragione!”
Qualcun
altro ci aveva
appena raggiunto. Erano quattro persone a me note, ma una di loro aveva
un
aspetto diverso da quello che ricordavo. Simon Kog della dimensione
BETA, come
ci aveva anticipato Zero, doveva essere riuscito a tornare in vita.
“Tutti coloro che moriranno
in
questa guerra andranno a finire su Anomaly e resteranno al sicuro
lì, a
prescindere da ciò che desiderano… e lo stesso
vale per tua madre, tuo fratello
ed Hinode” specificò subito
Asia, poggiando una mano sulla sua testa e
scompigliandole i capelli “A dire il vero… è molto
probabile che questa
sia la soluzione più saggia per coloro che non possono
sopravvivere a questa
battaglia”
“Un… un
momento… che storia è
questa?” le domandai subito io, confuso.
“Ci sono novità
su quanto potrà
succedere da ora in avanti. Ora abbiamo un piano perfetto al quale
dobbiamo
attenerci per vincere!” ci
informò subito BETA Chi, avvicinandosi
subito alla versione alternativa di mia figlia e annunciandole
“Ti avviso,
però… potrebbe non piacerti
affatto. Ci stai?”
Per
tutta risposta, la
principessa si asciugò le lacrime con la manica della sua
veste, alzandosi in
piedi e annuendo con fermezza e autorità.
“S-sì…
di qualunque cosa si
tratti, io ci sto!”
Entrambe
le ragazze
cominciarono a parlottare tra di loro, nell’orecchio, senza
lasciare che io o
gli altri sentissero qualcosa. A loro, con mia grandissima sorpresa, si
aggiunse anche Hitomi.
Parlarono
in quel modo per
circa cinque minuti interi, senza che io o gli altri potessimo fare
qualcosa
per sentirle. Solo quando terminarono, mi resi conto che mia figlia
fosse
decisamente preoccupata.
“Cristal… cosa…?”
“Non preoccuparti, papà! E’
tutto sotto controllo!” ci rivelò BETA
Cristal, tirandosi due schiaffi sulla faccia per recuperare
lucidità “Il
piano di Chi è ottimo! Possiamo sconfiggere il Sommo
Sacerdote, ma dovete
fidarvi di noi!”
“Torniamo subito in città…
dobbiamo raggiungere anche tua moglie!” mi
avvisò Hitomi, facendosi
caricare in spalla da BETA Chi per farsi portare in volo alla
città del tempo “Se
anche una dei Sette Cuori di Pura Luce venisse catturato prima del
necessario,
sarebbe un disastro!”
Né
io, né Asia, né tantomeno
BETA Simon trovammo una spiegazione dietro al loro comportamento.
E
dovevo assolutamente
essere sincero con me stesso…
… dentro di me era nata una stranissima
sensazione, e questo non mi
piacque affatto!
***
Nel
mentre…
ALFA SIMON
[The Scarlett Letter -
NARUTO]
I
Majin che Sloth aveva
separato dal suo corpo erano stati tutti uccisi, ma avevano svolto
eccellentemente il loro compito. I sopravvissuti a quella battaglia
potevano
essere contati sulle dita di una mano, e nessuno di essi era in grado
di
potersi opporre a me, ormai stremato e privo di forze.
Il
cielo di Conton City, da
celeste, era diventato macabramente porpora. Forse erano i miei occhi
che
avevano subito l’effetto della polvere alzata da terra,
quest’ultima pregna di
ogni liquido corporeo appartenente ai tanti, troppi cadaveri di quella
efferata
strage.
“Tutta qui la vostra
potenza?”
Sotto
la mia zampa
imbrattata di sangue, vi stavano i resti della fusione tra tutti gli
Hakai-Shin. Per un po’ erano riusciti a darmi del filo da
torcere, ma la loro
energia si era ben presto consumata ed io avevo mostrato loro il
massimo della
mia forza. L’abilità vampirica di Zero mi era
stata molto utile, in quel caso.
Senza di essa, la fortuna non avrebbe girato dalla mia parte.
“Siete già
morti? Che peccato…”
Con
una semplice zampata,
spiaccicai la testa di Lord Beerus al suolo, ponendo fine a quella
breve ed
intensa battaglia.
Lui
e tutti coloro che si
erano opposti a me erano un branco di idioti. Avevano combattuto contro
di me e
contro il Sommo Sacerdote, e queste erano state le conseguenze. Se
avessero
accettato le condizioni dell’angelo senza alcuna prostesta,
nessuno avrebbe
perso la vita e quell’essere avrebbe governato con giustizia
su tutti loro.
Finalmente sarebbe nato un regno in cui la dimensione Immaginaria non
sarebbe
dipesa solo da quella Reale, ma che avrebbe avuto completa e totale
libertà e
indipendenza da quest’ultima.
Qualcosa,
però, dovevo
concederla a tutti loro. Non si erano arresi. Avevano lottato fino alla
fine
per ciò in cui credevano, ed era stato molto ammirevole.
Quella era la forza
dei mortali. Loro avrebbero saputo reagire anche davanti a quella
batosta, e
non si sarebbero fermati mai. Io riuscivo a comprenderli,
perché io ero un
mortale come loro.
Il
Sommo Sacerdote lo sapeva
perfettamente, dato che desiderava tornare a essere uno di loro per
raggiungere
il suo scopo definitivo.
“Maledetto… con
quale coraggio ti
ostini a combattere per un verme ipocrita come il Sommo Sacerdote?”
Mi
voltai alle spalle,
visibilmente annoiato. Dietro di me vi stava Merus, uno dei pochi
sopravvissuti, il cui volto colmo di ferocia non mi intimidì
affatto.
Era
un povero illuso. Il
giorno prima, io non avevo avuto paura nell’affrontarlo
faccia a faccia. Il
problema si era creato nel momento in cui mi avevano accerchiato tutti
quei
mortali.
L’Anomalia
di Zero, infatti,
mi permetteva di sconfiggere tutti gli angeli e i demoni più
deboli di me, in
battaglia. Merus avrebbe senz’altro fatto la stessa fine di
Lord Beerus, se
avesse provato a toccarmi.
“Strano che tu me lo chieda…”
gli risposi io, senza mostrargli
alcuna pietà “… tu per primo dovresti sapere cosa si
prova ad amare qualcuno che non
potrai mai raggiungere!”
Avevo
toccato un tasto
dolente. L’angelo, inferocito, si gettò furibondo
al mio attacco ma io ero fin
troppo veloce e potente nella mia forma risvegliata. Con un semplice
balzo, fui
in grado di evitare il suo pugno e mi allontanai quel tanto che bastava
per non
farmi colpire nuovamente da quell’idiota.
Nel
mentre gli altri
sopravvissuti mi avevano già raggiunto. Si trattava di ALFA
Kairi, Zero e
Chronoa. Nessun altro, a parte loro, era riuscito a sopravvivere.
“Maledetto…
farabutto…”
ricominciò ad arrabbiarsi Merus, ma sapeva perfettamente che
le mie parole
avessero significato.
“E’ la verità, e tu lo sai.
L’Amore che provi per Chronoa è fasullo,
esattamente come quello che Lilith prova per Zero… e lo stesso valeva per Dragon e Cristal! Voi non
potete sapere cosa sia
il Vero Amore, perché non l’avete mai compreso
sino in fondo! Voi…”
Il
Cuore, improvvisamente,
cominciò a provare un dolore a me molto familiare.
Era
sofferenza. Era
frustrazione. Era disperazione.
“Sei solo un pazzo, ALFA
Simon…”
dichiarò Zero, pronto a gettarsi sopra di me per cercare di
uccidermi “… parli
proprio tu, che hai distrutto la
vita del tuo migliore amico… e
questo
solo perché sei stato rifiutato dalla donna che ti piaceva!
La verità è che
fai solo pietà…”
“… se ci tenete a vivere…
tappatevi la bocca…”
“Basta, Simon…
ti stai soltanto
facendo del male da solo”
confermò tuttavia Chronoa, dichiarando con
severità e convinzione “Dici che il mio amore nei confronti di Merus
sia falso? Libero di crederlo… ma non pensare che il tuo
amore sia più sano del
nostro. Perfino io, dubito che il tuo sentimento sia reale come ce
lo…”
“… VI HO DETTO DI SMETTERLA!”
La
mia aura esplose come non
mai. Tutti loro vennero improvvisamente sbalzati dalla mia immensa
energia
spirituale, mentre il mio cuore non la smetteva di lacerarsi e provare
dolore.
Perché… perché
nessuno mi credeva?
Loro
non sapevano nulla di
me. Non sapevano quanto io tenessi non solo a Cristal…
… ma quanto avessi tenuto anche a Dragon.
***
[Roxas Theme –
KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Ricordavo
ancora il giorno in cui io avevo
provato a dichiararmi alla ragazza che amavo. L’avevo
invitata a fare una
passeggiata in spiaggia, come al solito, e avevo cominciato a parlarle
come
sempre di qualsiasi argomento, per coglierla impreparata al momento
della mia
confessione.
Bastò
una sola frase, una sua sola ammissione,
a far crollare tutte le mie sicurezze.
Mi sono
innamorata di Dragon.
Non avevo
avuto nemmeno la possibilità di
dirle ciò che provavo. Lei aveva già altri
pensieri per la testa, molto più
impellenti. Lei aveva provato a chiedermi dei consigli su come far
breccia nel
cuore del mio migliore amico. Avrei dovuto rivelarle la
verità, in quel
momento…
…
ma non ne avevo avuto il coraggio. Invece di
rivelarle i miei sentimenti, mi ero comportato da amico per non farla
soffrire
e l’avevo aiutata.
Fece male,
non lo nego. Molto male…
…
ma andai avanti, perché non mi sembrava
giusto distruggere i suoi sentimenti solo per colpa mia.
Nel corso
dei mesi, tuttavia, quei sentimenti
non si spezzarono mai. Nonostante cercassi di trovare
un’altra persona da amare,
nel mio cuore sapevo che lei fosse l’unica per la quale io
provavo realmente un
sentimento, l’unica ad avermi sempre accettato per quello che
ero.
A lei non
importava che io fossi basso,
mingherlino e pieno di lentiggini. A lei non importava se io amavo
leggere un
libro o disegnare invece di giocare a pallone. Cristal mi apprezzava
per ciò
che ero davvero, ed era per questo che non avrei potuto trovare
nessun’altra
donna o uomo in grado di amarmi allo stesso modo.
Avevo
accettato che lei e Dragon stessero
insieme perché era la cosa giusta da fare, ma non era
ciò che io desideravo per
davvero. Io non volevo che Cristal stesse con lui, ma non
l’avrei mai obbligata
a scegliere me al posto dell’uomo che amava.
Se lei
era felice con il mio migliore amico, io l’avrei appoggiata e
sostenuta,
portandomi quella croce per tutta la mia vita.
Poi
arrivò la batosta…
… la sua
malattia terminale.
Quando lo
venni a sapere, il mondo mi crollò
letteralmente addosso. Quell’amore morboso che io avevo
provato per lei si era
dissolto, e io mi vergognai di me stesso…
…
mi vergognai di averla desiderata in quel
modo così strano…
…
mi vergognai di tutti gli insulti che avevo
celato a Dragon Oronar…
…
nel momento in cui tutto stava per giungere
al termine, io mi ero reso conto di essere finito all’interno
di un tunnel
senza via d’uscita.
Io e Dragon
andavamo spesso a visitarla in
ospedale, cercando di darle quanta più forza possibile. Fui
io stesso a
proporre al mio amico di sposarla, così da darle
un’ultima gioia prima di…
…
nemmeno adesso, avevo la forza di provare a
pensarci.
Il giorno
prima del loro matrimonio, tuttavia,
io andai a farle visita in ospedale, e la beccai mentre cercava di
asciugarsi
le lacrime. Aveva pianto, ancora una volta, ma stavolta non era stata
in grado
di tenerlo nascosto.
Cristal
sapeva che stesse per morire. Sapeva
che presto o tardi, quella vita sarebbe giunta al termine, e la paura
la stava
corrodendo fin dentro l’anima.
Fu a quel
punto che io non fui più in grado di
trattenermi…
…
e le rivelai tutto.
Sì. Io,
il giorno prima del matrimonio tra Dragon e Cristal, avevo rivelato i
miei veri
sentimenti a quest’ultima.
Le dissi
che l’avevo sempre amata, fin dal
primo giorno che l’avevo conosciuta, e che avevo continuato
ad amarla anche
dopo aver scoperto che a lei piacesse il mio migliore amico. Le
raccontai di
quanto avessi sofferto a causa di quella scelta, ma anche di come io
avessi
sempre appoggiato la loro relazione perché volevo loro bene.
Quello che
avevo provato per lei era un
qualcosa di indescrivibile. Nonostante io avessi sofferto per colpa di
quel
sentimento, non avrei mai avuto il coraggio di odiarla
perché solo lei mi aveva
fatto sentire così vivo. Mi bastava vederla sorridere, e la
mia anima si
rallegrava come quella di un bambino felice.
Le dissi
che non l’avrei mai accusata del
dolore che avevo provato nei suoi confronti, perché non era
paragonabile alla
gioia e all’orgoglio di aver ricevuto anche solo un piccolo
pezzettino del suo
cuore. Le dissi che l’avrei appoggiata fino in fondo nel suo
matrimonio con
Dragon, perché sapevo quanto Cristal lo amasse davvero,
esattamente come io
amavo lei.
Quando
terminai la mia confessione, i suoi
occhi parlavano da soli. Era a pezzi. L’avevo distrutta, lo
sapevo, ma non
sarei stato degno di esserle amico se non avessi detto la
verità. Cristal
doveva sapere chi aveva avuto al suo fianco, glielo dovevo. La feci
piangere
nuovamente. Poggiò la sua testa sulla mia spalla
supplicandomi di perdonarla,
che era stata una stupida perché non era stata in grado di
capire i miei
sentimenti.
Una frase,
in particolare, mi straziò l’anima.
“Sono
una stronza… LA MIA VITA E’ STATA UN VERO SCHIFO!
STO FACENDO SOFFRIRE LE
PERSONE A CUI TENGO DI PIU’, ED E’ TUTTA COLPA MIA!
VORREI SOLTANTO ALZARMI DA
QUESTO LETTO E CORREGGERE TUTTI I MIEI ERRORI… e
invece… sigh… invece sto per
morire… sigh… sto per dare un dolore immenso ai
miei genitori, ai miei amici…
sigh… a Dragon… sigh… e anche a
te… sigh… farò meglio a morire il
prima pos…”
PAFF!
Davanti a
quelle parole, io non fui in grado
di perdonarla. La sua guancia era ancora rossa per via del mio
schiaffo. Lei
non poteva dire una cosa del genere. Non poteva!
“Colpa
tua? Questa non è colpa tua, Cristal. Io non ho avuto il
coraggio di dirti la
verità fin dall’inizio. Io ti sto facendo soffrire
anche adesso… ma nessuno,
Cristal, ti accusa di niente, perché non è colpa
tua! Se tutto sta andando a
rotoli è colpa di questo maledetto tumore che ti sta
uccidendo… la colpa è sua,
Cristal. La colpa è del Destino, non tua. Tu hai fatto tutto
bene… non hai
sbagliato nulla… nulla…”
Il mio
corpo si mosse da solo. Portai le mie
mani sul suo viso e poggiai le mie labbra sulle sue, scioccandola e
lasciandola
totalmente sbigottita sul posto. Quando mi separai da lei, le dissi con
sincerità.
“Se
esistesse un qualunque modo per guarirti e farti sparire quel tumore
dal corpo…
se, nel peggiore dei casi, io trovassi un modo per farti tornare in
vita, una
maniera per donarti una seconda occasione, io correrei il rischio. Non
permettere al dolore di toglierti anche i tuoi ultimi giorni di
vita… domani,
tu ti metterai quel vestito bianco e farai ciò che hai
sempre desiderato…
giurare amore eterno all’uomo che hai sempre voluto al tuo
fianco. Io prometto
di sostenerti, di amarti e onorarti, in salute e malattia…
ma non come tuo
marito… ma come tuo amico, fino a quando ne avrò
l’opport…”
Non avevo
finito di parlare. Lei mi aveva
zittito con un semplice gesto della mano, mentre con l’altra
si toccava le sue
labbra. Non mi ero reso conto di essere andato oltre, con quel gesto.
Avevo
sbagliato a baciarla. Avevo sbagliato
nel consolarla in quel modo, con quelle parole, ed il motivo era
più che
semplice.
Nessuno
poteva capirla. Nessuno, perché nessuno stava provando
più dolore di lei.
Asciugandosi
gli occhi con il dorso della
mano, e cercando di trattenere i suoi singhiozzi, si rivolse
un’ultima volta a
me.
“…
grazie, Simon, per avermi consolata… ora sto meglio. Sono
felice che almeno i
nostri dubbi sul nostro rapporto si siano risolti. Però, se
non ti dispiace,
voglio restare da sola… tra un po’ mi porteranno
in Chemio-Terapia, e dovrò
prepararmi al peggio… ci vediamo domani, al matrimonio!”
Sapevo che
stesse mentendo. Nonostante lei mi
stesse rivolgendo uno dei suoi bellissimi sorrisi, riuscivo a percepire
la
falsità dietro le sue parole e i suoi gesti. I trattamenti
della Chemio-Terapia
erano stati interrotti due mesi prima, perché avevano
solamente peggiorato le
sue condizioni fisiche. Lei, con quelle persone, mi stava semplicemente
buttando fuori dalla stanza.
Non potetti
fare altro che ubbidirle.
Consapevole di quanto avessi appena fatto, dovetti accettare la sua
ultima
richiesta e la lasciai da sola, salutandola e augurandole una buona
notte.
Mentre chiudevo per l’ultima volta la porta, potei udire un
semplice lamento, così
lacerante e straziante da farmi scappare dall’ospedale, in
preda alla
disperazione.
Il giorno
dopo, assistetti al suo matrimonio,
ma ormai lei era già morta dentro. Aveva mentito davanti a
tutti, celando il
suo dolore e cercando di non far soffrire l’uomo che
amava…
… e
cercando, inutilmente, di non far soffrire l’uomo che
l’amava.
Quella fu
l’ultima volta che la vidi. Il
giorno dopo lei morì, fisicamente troppo provata dallo
stress che le era stato
provocato, che io stesso le avevo provocato con i miei gesti.
Fu a quel
punto che compresi l’amara verità…
… nel
momento in cui mi ero confessato a lei, ero finito nel peggiore tra i
gironi
dell’Inferno, e non sarei mai più scappato da
lì.
***
[All Gone – THE
LAST OF US]
“Posso accettarlo… posso tollerare di
essere stato rifiutato da Cristal
quella volta, perché era sinceramente innamorata di Dragon.
Ma mi rifiuto… MI RIFIUTO DI
CREDERE CHE IL MIO AMORE
FOSSE FALSO! VOI NON MI CONOSCETE AFFATTO! NON POTETE SAPERE COSA SI
PROVA A
PERDERE PER SEMPRE LA DONNA CHE SI AMA! NESSUNO DI VOI LO SA,
PERCHE’ NON
L’AVETE MAI PROVATO IN TUTTA LA VOSTRA VITA! NON SAPRETE MAI
COSA SI PROVA A
VEDERE I SUOI OCCHI CHE SI SPENGONO, IL SUO CUORE CHE SMETTE DI
BATTERE… VOI
NON POTETE COMPRENDERE QUANTO FACCIA MALE RENDERVI CONTO CHE NON LA
RIAVRETE
PIU’ AL VOSTRO FIANCO PER IL RESTO DELLA VOSTRA VITA!
Ma ancora peggio…
peggio di tutto ciò…”
Era
crollato. Il muro che
avevo eretto per mantenere segreto il mio dolore si era sgretolato, e
il mio
pelo si era rizzato su tutto il corpo. Stavo ringhiando come un folle
in
direzione dei miei nemici che, impietriti e sbigottiti davanti alla mia
reazione, non poterono fare altro che ascoltare le mie ragioni.
“… voi non potete sapere quello che si
prova nel vedere la donna che ami
perdere fiducia e speranza in se stessa. Avete sempre avuto la strada
spianata,
tutti voi… quando vi siete trovati, avete dato per scontato
che la vita fosse
solo gioia e speranza, ma non è così. Anche
Cristal e Dragon erano così,
esattamente come tutti voi… prima che quel tumore
distruggesse le loro vite. Voi non potete
sapere quanto fu difficile,
per lei, scoprire che le sarebbe rimasto poco da vivere… e
immaginate quanto
soffrì lei… QUANDO IO LE RIVELAI I MIEI
SENTIMENTI!”
“Tu…
cos…?!” esclamò
ALFA
Kairi, visibilmente scioccata davanti alla mia rivelazione “Io…
io non sapevo che…”
“Certo che non lo sapevi, razza di
sciocca… NON POTEVI SAPERLO PERCHE’
QUESTO AVVENNE IL GIORNO PRIMA DEL LORO MATRIMONIO, E LUI NON ERA
PRESENTE!
NESSUNO DI VOI CONOSCE CRISTAL MEGLIO DI ME, PER QUESTO NON AZZARDATEVI
A
PARLARE DI LEI IN QUEL MODO… O A PARLARE DEI SENTIMENTI CHE
PROVAVA VERSO
DRAGON! IO SAPEVO BENISSIMO CHE CRISTAL AMASSE IL MIO MIGLIORE
AMICO… ED IO LA AMAVO ABBASTANZA
DA APPOGGIARLA E
LASCIARLA A LUI! IO VOGLIO BENE A DRAGON, COME SE FOSSE UN MIO FRATELLO
DI
SANGUE! NON AVREI MAI POTUTO SPINGERE CRISTAL A TRADIRLO, NON IL GIORNO
PRIMA
DEL MATRIMONIO!“
“Ma… ma se è
così… perché
ce
l’hai tanto con Dragon?” mi
domandò allora Chronoa, visibilmente scossa
da tutte quelle rivelazioni “SE
DAVVERO
TU VUOI BENE AL TUO MIGLIORE AMICO, PERCHE’…”
“… perché si è
arreso”
A
rispondere fu Zero, con
mia grande sorpresa, scioccando tutti e portandosi davanti a me senza
alcuna
paura. L’alter-ego del mio demone mi stava fissando nei miei
occhi, con sguardo
pietoso e distrutto.
“Io feci una promessa a
Cristal,
quel giorno…” confermai io,
aumentando nuovamente la mia stazza e
raggiungendo i dieci metri di altezza, sovrastando tutti i miei nemici
“…
le
promisi che sarei riuscito a donarle una seconda
possibilità, qualunque cosa
fosse accaduta. Per
questo,
quando seppi che era morta, io andai da Dragon per cercare di
rincuorarlo, per
dargli speranza… ma fu tutto inutile. Per lui, era come se
lei non fosse mai
esistita. Quel giorno, io scoprii una verità ancora
più tremenda e amara di
tutte… Cristal amava Dragon, ma
lui non
l’aveva mai realmente apprezzata per la ragazza stupenda qual
era. Lui non
l’aveva mai amata…l’aveva
soltanto
illusa… e per non farla soffrire ulteriormente,
era stato al suo gioco come
un cagnolino. Altro che migliore amico… altro che Vero
Amore… per la donna che amavo, quel
verme
schifoso, lui provava soltanto attrazione fisica”
“No… non
è così...”
affermò ALFA Kairi, con sguardo distrutto “… Cristal e
Dragon…”
“… quel diario ha ben poca importanza,
sua maestà. So perfettamente il
motivo per il quale Cristal disse quelle parole al mio migliore amico. Non puoi saperlo, ma io confessai quanto
successo anche a Dragon. Vuoi sapere quale fu la sua
reazione… VUOI PROPRIO
SAPERLA?!”
Con
ferocia, sferrai una
zampata in direzione della regina, che fece appena in tempo a evitare
il mio
attacco.
“QUEL BASTARDO MI TIRO’ UN CAZZOTTO IN
FACCIA E MI URLO’ DI STARGLI ALLA
LARGA! NON SOLO AVEVA CONTINUATO A CREDERE DI ESSERE DAVVERO INNAMORATO
DI CRISTAL…
MA AVEVA DECISO DI DARE TUTTA LA COLPA A ME! MI HA URLATO CHE LE
CONDIZIONI DI
CRISTAL, IN QUEI TRE GIORNI, FOSSERO PEGGIORATE SOLO PER COLPA MIA! CHE
RAZZA
DI PERSONA DIREBBE UNA COSA DEL GENERE AL SUO MIGLIORE AMICO?! HO FATTO
DI
TUTTO PER RENDERE FELICI SIA LUI CHE LA DONNA CHE AMAVO, ANCHE A COSTO
DI
RESTARE FERITO NELL’ANIMA PER
L’ETERNITA’… ED E’ QUESTO CHE
RICEVO?! QUESTO?!”
La
mia massa aumentò
nuovamente, così come la mia energia spirituale, che
spazzò nuovamente via
tutti i miei avversari…
… tutti tranne Merus, il quale si era
portato davanti a me per
fermarmi.
Era
giunta l’ora di
riprendere quello scontro…
… e stavolta
l’avrei concluso
senza perdere altro tempo!
[Survive And Get The Blade
– KIMETSU NO YAIBA]
L’angelo
si lanciò al mio
attacco, attivando l’Ultra-Istinto e cercando di colpirmi su
tutte le giunture
del mio corpo. La mia stazza tuttavia, faceva apparire quei
semplicissimi
colpetti come dei buffetti, quasi inesistenti. Nonostante
ciò, non potevo che
fare i complimenti a quel farabutto. La sua energia vitale, infatti,
era
immensamente maggiore rispetto a quando il Sommo Sacerdote
provò a ucciderlo.
Qualcosa,
però, mi prese
totalmente alla sprovvista. Una sfera di energia mi colpì
dritto in un occhio
senza farmi alcun male, ma questo cominciò a diventare di
pietra facendomi
perdere la vista da esso. Prontamente, mi distrussi il bulbo oculare da
solo e
sfruttai la Rigenerazione Namecciana per guarirmi.
Solo una persona era in grado di usare quel potere
così particolare.
Difatti
era stata proprio
lei a sfidarmi. Lilith si era Risvegliata, mostrandomi il suo reale
aspetto da
arpia. Riusciva perfino a pareggiare la mia stazza fisica, e la cosa mi
sorprese molto.
Nella
Dimensione ALFA lei
non era mai fuggita, e non sapevo per quale assurda ragione fosse
possibile
ciò. Perciò quella era la prima volta che la
affrontavo in battaglia. Non
sarebbe stata una passeggiata, lo ammetto, ma ero certo della mia
vittoria.
Lei non poteva sfuggire
alla
Maledizione!
“LILITH! NON FARLO! SALVATI
LA
VITA!” le urlò, in preda al
panico, il povero Zero che sapeva a quale
destino stesse per consegnarsi quella povera sciocca.
“ZERO! LASCIA CHE LOTTI AL NOSTRO FIANCO!”
gli rispose Merus, più
preoccupato che mai “SE NON AVREMO
UN
ALLEATO COME LEI IN BATTAGLIA, NOI…”
Merus
si fece completamente
prendere alla sprovvista. Esattamente come Lord Beerus, anche
l’angelo finì
sotto il peso della mia zampa anteriore destra, incapace di contrastare
la mia
potenza spropositata. Nemmeno l’Ultra-Istinto gli era servito
per vincere.
Povero idiota. Si era distratto nel momento
peggiore di tutti e ne
aveva pagate care le conseguenze.
La
mia zampa anteriore
sinistra si alzò e caricò il colpo più
potente del mio arsenale, il mio asso
nella manica.
“…
sai… voglio rivelarvi un
piccolo segreto…” rivelai a
tutti, macabramente “…
durante l’apprendimento dell’Abilità
Vampirica di Zero, ho scoperto
di poter usare una tecnica in grado di uccidere anche un essere divino.
Ci ho messo molti anni a
padroneggiarla…
ma, oggi, io la utilizzerò contro di te per darti il colpo
di grazia!”
Zero,
il primo tra tutti a
conoscere quella tecnica, guaì per il terrore. Lui la
conosceva alla
perfezione, perché era anche il suo asso nella manica.
La
prima volta che avevo
scoperto di poter fare una cosa del genere, ero rimasto totalmente
spiazzato,
al punto da non farne mai parola con il mio superiore.
D’altronde, se lui
manteneva dei segreti, allora anche io avrei desistito dal parlargli di
quel
pericolo e potentissimo attacco.
E
poi, esso mi sarebbe stato
molto utile qualora al Sommo Sacerdote gli fosse venuto in mente di
usare il
mio corpo come suo prossimo contenitore. Era
un’eventualità molto lontana, ma
avere una carta simile da giocare era preferibile al lasciargli fare
ciò che
volesse di me.
Merus
si paralizzò per
l’orrore, quando si rese conto che la sua energia si stesse
lentamente
dissolvendo. Un essere vivente, che fosse mortale o meno, era in grado
di
sopravvivere grazie ai legami che si creavano non solo tra Corpo e
Anima, o tra
quest’ultima e Cuore, ma grazie alla fusione univoca tra
entrambe le parti
dell’individuo, e lo stesso valeva per un Angelo o un
Hakai-Shin…
… io ero in grado di separare Corpo,
Anima e Cuore senza alcuna fatica,
semplicemente sfruttando la vera essenza della mia Anomalia nei
confronti dei
demoni o delle divinità. Per queste due categorie, un atto
simile equivaleva a
morte certa.
“FINAL SEVERING!”
Merus
poteva divincolarsi
quanto e come voleva, ma ormai era giunta la sua ora.
“NO! MERUS! NOOOOOOOOOO…”
Davanti
allo sguardo sconcertato
di tutti i miei nemici, Chronoa per prima, l’Anima, il Corpo
e il Cuore di
Merus vennero completamente scissi, sancendo la sua definitiva morte.
Per
la Kaio-Shin del Tempo
fu un vero shock. Aveva perso colui che credeva di amare.
“Allora, Chronoa…”
affermai io, soddisfatto del mio lavoro “… cosa si prova a perdere
l’amore della
propria vita? Brutto, vero? E questo è soltanto
l’in…”
“Guarda che sono dietro di te, cagnolone da quattro
soldi!”
Lo
giuro. Quando sentii la
voce dell’angelo vicino al mio orecchio, balzai per la paura
dall’altra parte.
Merus non solo era ancora vivo, ma non aveva perso nulla. Il Final
Severing non
aveva funzionato.
Come
era possibile? Ero
certo di aver scisso le tre parti del suo corpo! Avevo visto le Tre
Essenze
separarsi…
… un momento…
… tre?!
Un
angelo non aveva tre
essenze, ma due! Quello che avevo colpito non era Merus!
“Esattamente. Ti abbiamo
fatto
sprecare un colpo inutilmente” mi
rivelò l’angelo, soddisfatto “Quello che hai ucciso non ero io… prova
a
controllare, se non mi credi!”
“Ma cos…?!”
Li
avevo sottovalutati.
Cristo Divino se l’avevo fatto.
Non
mi ero nemmeno preso la
briga di dare un’occhiata attenta al Merus che avevo
schiacciato sotto la mia
zampa, tanto ero convinto fosse stato lui ad attaccarmi. Quella che
avevo sotto
i miei piedi, invece, altri non era che Clarice Red, la quale venne
avvicinata
da un addolorato Zero che cominciò a leccarle il viso.
Il
cadavere di quella
scienziata era ciò che restava della Sovrana dei Demoni, la
tanto temuta
Lilith, che aveva pagato ufficialmente il suo dazio con il destino.
La
Maledizione aveva avuto
luogo, e l’Arpia era morta. Che scherzo del destino, pensai.
Alla fine la
sovrana del regno demoniaco aveva davvero perso la vita per mano di
colui che
amava, anche se proveniente da una dimensione diversa dalla sua. Se non
altro,
poteva consolarsi nell’aldilà con un semplice
pensiero…
… ben presto, anche il suo Zero
l’avrebbe seguita.
“E’ vero… lei, oltre a
Pietrificazione, aveva anche il potere Miraggio,
con la quale poteva far illudere i suoi avversari con delle
illusioni… devo
proprio ammetterlo. Ci sono cascato in pieno”
Come
era apparsa, l’enorme
Arpia sparì alla mia vista, dandomi piena conferma ai dubbi
che stavano
nascendo nella mia testa. Scossi il capo, leggermente deluso. Speravo
di aver
ucciso Merus, e invece mi ero occupato soltanto di Lilith e del suo
vuoto
involucro.
“Beh… che altro
dire… mi sono
rimasti altri tredici Final Severing nell’arsenale!”
affermai, con
tranquillità, puntando i miei occhi verso il lupo mannaro
della Dimensione
BETA, ormai distrutto nell’anima “SALUTAMI
LA TUA CARA PRINCIPESSA, NELL’ALD…”
[Norman’s Theme
– THE PROMISED NEVERLAND]
Fu
a quel punto che,
improvvisamente, il mio mondo divenne completamente nero, e non fui
più in
grado di riprendermi…
… ero morto. Non sapevo come o in che
modo, ma la mia Anima e il mio
Cuore avevano abbandonato il mio Corpo, esattamente come era accaduto a
Lilith
con Clarice.
***
Anomaly
– Foresta
di Raus
[Continuazione –
Norman’s Theme – THE PROMISED NEVERLAND]
Quando
fui in grado di
riaprire i miei occhi, mi ritrovai all’interno di una foresta
dalle querce
immense. Doveva essere inverno, a giudicare da tutta la neve che
c’era.
Ero
completamente nudo, ma
non mi vergognavo di ciò.
“Ci hai messo una settimana
intera
a raggiungermi, lo sai?”
Sorpreso,
mi voltai alle mie
spalle. Ero in compagnia.
Avevo,
davanti ai miei
occhi, l’anima della sovrana dei demoni la quale sembrava
più serena e
tranquilla che mai. Era nel suo aspetto da majin, ma non aveva
più il simbolo
dei demoni artificiali e i suoi occhi non sembravano più
così malvagi. Non provai
nemmeno a combatterla, perché sarebbe stato tutto inutile, e
sinceramente non
mi andava più.
Ormai
avevo capito che avevo
perso il combattimento, ma non mi capacitavo di come fosse stato
possibile. Avevo
perso per colpa di una semplicissima leggerezza, e non riuscivo a
capire come
fosse stato possibile.
“Come hai fatto a
sconfiggermi? La
mia Abilità Vampirica…”
“… ti permette
di sconfiggere
qualunque essere divino o demoniaco, che sia più o meno
forte di te. Il tuo
Dazio, tuttavia, è piuttosto chiaro…”
La mia fine, un giorno, sarebbe sopraggiunta per
mano di un mortale.
Conoscevo
perfettamente le
regole dei miei poteri, ma era proprio questo il problema. Lilith era
un demone.
Lei non poteva uccidermi.
“Infatti non sono stata io a ucciderti…
le nostre non sono le uniche
anime che tu, con la tua tecnica mortale, hai separato… e una di queste ti ha definitivamente sconfitto!”
La
notai. Qualcuno si era portata
vicino a noi, mettendosi però dietro la principessa per
paura nei miei
confronti. Si trattava di Clarice Red, che mi rivelò la
verità.
“E’ stata Ayumi Yoshida”
“Esattamente”
confermò
Lilith, accarezzando la sua testa e rivelandomi “Usare Miraggio non sarebbe
bastato per metterti sotto scacco. L’unico modo che avevamo
per convincerti che
io fossi realmente Merus…”
“… era usando le
illusioni del
Mangekyo Sharingan di Itachi. Ho indovinato?”
“Una di esse. Si chiama
Izanami”
mi spiegò Clarice, con sincero timore nei miei confronti
“Con questa
tecnica, poteva
spingerti a credere di essere finito all’interno di un loop
infinito, dal quale
potevi liberarti solo in un modo…”
“… seguendo una
sua decisione. Perciò
ho spezzato l’illusione solo nel
momento in cui ho ucciso il falso Merus…
e le tecniche vodoo di Hidan hanno fatto il resto, dato che la piccola
aveva
già ingerito qualche goccia del mio sangue al termine della
nostra battaglia”
compresi alla fine, voltandomi nuovamente verso Lilith e chiedendole
“… tu hai assorbito Ayumi
per far commettere
un suicidio a quest’ultima…
come può
esserti venuto in mente un piano così articolato?”
“A dire il vero…
quel piano lo ha
avuto Whis…” ammise Clarice,
affranta “…
lui ha continuato a parlare con
Lilith fino alla fine…”
“… speravamo,
entrambi, di poter
sfruttare questo trucco contro il Sommo Sacerdote…”
specificò Lilith,
amareggiata “… ma le
circostanze non ce
l’hanno potuto permettere. Non importa… saranno
Simon, Dragon ed Asia a occuparsi di lui!”
Sospirai, sconfitto definitivamente.
Quindi
era finita per
davvero. Il mio obiettivo di far tornare in vita Cristal era diventato
impossibile da raggiungere. Avevo perso…
… non avrei potuto mantenere la mia
promessa.
“Simon…
c’è una cosa che devo
rivelarti” mi disse Lilith, invitando la
sua alter-ego ad allontanarsi
per lasciarmi da solo con la sovrana dei demoni.
Fu
solamente a quel punto
che la principessa mi fece una rivelazione in grado di spiazzarmi e
lasciarmi
sotto shock.
“… riguarda la
tua Cristal… lei
non è mai stata reincarnata!”
Ci
misi un minuto intero per
rendermi conto di quanto quell’affermazione fosse assurda e
apparentemente
priva di qualsiasi fondamento. Impossibile…
… il Sommo Sacerdote in prima persona mi
aveva assicurato che…
… no…
… lurido figlio di puttana.
Quel
bastardo mi aveva
mentito.
“La sua Anima non ha mai
raggiunto
l’Aldilà, e il suo Cuore è stato il
primo che quel bastardo ha recuperato, tra
quelli di pura Luce. Se anche tu fossi stato in grado di trovare la
piccola
Cristal, lei non…”
“… sono un idiota… sono un
vero imbecille”
Crollai
in ginocchio, preda
delle mie lacrime e della mia disperazione. Ci ero cascato con tutte le
scarpe.
Tanto avevo sofferto per la morte della donna che amavo, che mi ero
fatto
prendere per i fondelli da quel bastardo senza rendermi conto
dell’inganno.
Per
colpa mia, il mio
migliore amico aveva sofferto ingiustamente ed aveva pagato a caro
prezzo per
le mie scelte. Non solo lui. Anche la mia e la sua famiglia, quella di
Cristal,
i miei amici…
… l’intera Dimensione ALFA.
Tutto perché non ero stato in grado di
andare avanti.
“Simon… non è solo colpa tua”
mi ammonì però Lilith, sedendosi di
fianco a me ed accarezzandomi la testa come una maestra farebbe a un
bambino “Le tue
responsabilità non sono grandi quanto
quelle di Ingrian. Lui ha giocato con i tuoi sentimenti… lui ha sfruttato il punto più debole
della tua anima, rigirandola
contro coloro che non ti hanno dato una mano…”
“… avrei dovuto
fidarmi di più
delle persone che mi stavano vicino. Avrei dovuto raccontare a Cristal
la
verità, fin dall’inizio”
continuai ad auto-colpevolizzarmi “E’
dal primo giorno che continuo a
commettere errori, e tutte le persone che mi stanno vicino ne hanno
pagate le
conseguenze…”
Ci
avevo provato. Avevo
tentato con tutto me stesso a riottenere il mio vero amore, e non ci
ero
riuscito. Se non altro, la piccola Cristal avrebbe potuto continuare a
vivere
senza che io le facessi alcun male.
La
domanda, però, mi sorse
spontanea. Dove si trovava, allora, l’anima della mia
Cristal? Non era per caso
stata cancellata da quel figlio di…?
[Destinys Union –
KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“C’è…
c’è qualcuno qui?”
Qualcuno
sbucò
improvvisamente da un cespuglio. Riuscivo a vedere soltanto la testa,
ma non mi
sarei mai dimenticato il suo bellissimo viso e la sua dolcissima voce.
Non
fui in grado di
risponderle, per quanto fossi attonito. Pensavo fosse impossibile,
eppure era
così.
“C-Cristal?!”
“C-come mai conosci il mio
nome?!
Chi sei? Io non ti ho mai
visto
prima… e poi perché sei completamente nudo con
quella tizia… OH NO! HO INTERROTTO
QUALCOSA?!”
“C-cosa…NO!
NON SO NEMMENO
DOVE MI RITROVO!” mi voltai subito verso Lilith per
chiederle aiuto.
“Non l’hai ancora
capito, vero?
Questo non è l’Aldilà… ti
trovi su Anomaly!” mi rispose
l’ex sovrana
dei demoni, più felice che mai “Lei si trova qui
dal giorno in cui è morta…
quella malattia terribile che l’ha uccisa fu provocata dalla
volontà del Sommo.
Quel farabutto ha architettato tutto sin dall’inizio! Per
fortuna Anomaly ha
capito tutto e l’ha salvata!”
“Io… io continuo
a non capire…”
“Quest’uomo
è appena apparso su
Anomaly, Cristal…” le
spiegò subito Lilith, senza perdere altro tempo “… per
questo è nudo. Semplicemente ti ha scambiato per
un’altra persona che lui
conosceva. Non è così, Simon?”
Fu
solo a quel punto che
compresi quanto stesse accadendo.
Anomaly
permetteva a tutti
di poter lottare per tornare in vita, attraverso un Anomalia ed un
Dazio.
Erroneamente avevo creduto che la mia Anomalia fosse identica a quella
del mio
alter-ego, ma non era così.
Avevo
di fronte la mia Anomalia
ed il mio Dazio, racchiuse nella stessa persona. L’istinto mi
aveva suggerito
cosa sarebbe successo, da quel giorno in avanti. Avrei potuto conoscere
e
rivivere un’altra vita assieme alla donna che
amavo…
… ma lei non si sarebbe mai
più ricordata della nostra vita precedente,
nemmeno dei nostri ricordi più belli.
Dopo
aver tirato un lungo
sospiro, mi misi una mano dietro la nuca ed un’altra a
coprirmi le nudità e mi
rivolsi ad ALFA Cristal, la quale si coprì gli occhi con
visibile imbarazzo.
“Ti chiedo scusa. Pensavo
tu fossi
la Cristal che conoscevo, ma a quanto pare ho preso un
granchio… c’è un posto
dove posso mettermi dei vestiti addosso? Comincia a fare un
po’ di freddo!”
“I-il mio villaggio non è lontano.
P-posso farti prestare qualche
vestito dai m-miei amici!”
“Allora andiamoci
subito…”
cominciò a prenderla in giro Lilith, incamminandosi nella
foresta “…
prima che il tuo occhio cada nuovamente sopra i suoi…!”
“AAAAHHHH! NON E’ VERO, LILITH!”
Per
poco non ridacchiai
divertito davanti a quella scenetta.
Forse
era giusto così. Se
quella era la punizione che avrei dovuto pagare per starle nuovamente
vicino,
allora l’avrei pagata per l’eternità.
***
Dimensione
di
Conton City
Nel
mentre…
CHRONOA
[All Gone – THE
LAST OF US]
Ci
eravamo riusciti.
Non
sapevo come, ma eravamo
stati in grado di sconfiggere Pride, Sloth ed ALFA Simon. Le perdite,
tuttavia,
erano state fin troppe. I majin avevano fatto un’autentica
strage e, del nostro
esercito, erano caduti quasi tutti. Solo nove persone, esclusa me,
erano
sopravvissute. Io e Merus eravamo le uniche entità divine
esistenti. Della
Dimensione ALFA erano vivi soltanto Dragon e Kairi. Della Dimensione
BETA erano
sopravvissuti soltanto Simon, Chi e Cristal. Asia e Hitomi, invece,
erano le
uniche superstiti appartenenti al mondo reale. Infine c’era
un solo superstite
tra la razza demoniaca, e questo era Zero.
Tutti
e dieci ci ritrovammo
davanti al cadavere senza vita di ALFA Simon. Quando Dragon scoprii
cosa fosse
successo a quello che credeva il suo migliore amico, non la prese molto
bene.
Aveva sperato, fino in fondo, di riuscire a salvare l’anima
di quello che, per
lui, era come un fratello, ma non ci era riuscito.
Dragon
si inginocchiò
davanti al suo cadavere e a quelli di Vefuniel e Nori. Anche loro erano
morte,
perendo contro le copie Majin di Son Goku e Jiren. ALFA Kairi e BETA
Cristal
cinsero le sue braccia, per consolarlo delle sue perdite.
“Papà…
vinceremo questa guerra!”
“Cristal ha ragione… riusciremo a far
tornare tutti in vita!” lo
rassicurò anche sua moglie.
Dragon
emise un lungo
sospiro, prima di riprendere a parlare.
“… lui
l’amava davvero. Era
davvero innamorato perso di Cristal… ed io ero
così infatuato di lei che non me
n’ero reso neanche conto.
Quando
ci siamo fatti le promesse, ero troppo cieco per comprendere che il
cuore di
Cristal, ormai, voleva solo Simon. Li ho fatti soffrire… ho
distrutto il loro
amore, ed è tutta colpa mia…”
“Non è
così, Dragon”
dichiarò Zero, con tristezza, mentre si trovava al capezzale
del cadavere di
Clarice Red, l’unica cosa che gli restava in ricordo della
donna che amava “… Simon
non è esente da colpe. Nessuno lo è.
Non esistono persone completamente buone o completamente malvagie.
Tutti hanno
un lato di luce e uno di oscurità… non
puoi incolparti se non sei stato in grado di comprendere le sofferenze
del tuo
migliore amico…”
“… ha combattuto
per quello in cui
credeva. Tra tutti i nostri nemici, lui è stato
senz’altro il più difficile da
affrontare” confermai io, amareggiata,
cercando di trattenere le
lacrime davanti ai cadaveri di GAMMA Trunks e Mai “Lui aveva commesso dei crimini orrendi, ma dentro
di lui aveva ancora
un lato buono… forse nemmeno Simon aveva desiderato di
diventare quello che è
stato, il leccapiedi di Ingrian. E’
vero
ciò che dicono… non esiste cattivo peggiore di un
buono che perde tutto ciò in
cui crede”
“… e a pagarne le spese, sono state anche
le mie sorelle… le avevo
appena ritrovate, ed ora… ora…”
“… erano
guerriere straordinarie”
aggiunse Merus, chinandosi davanti alle due giovani e chiudendo gli
occhi con
rispetto “Hanno
sempre dato tutto per il bene di coloro che ne avevano bisogno.
Quando torneranno in vita… quando torneranno tutti
dall’aldilà, i vostri nomi
resteranno impressi nella memoria di tutti per
l’eternità”
“A
proposito di questo… volevo parlare con tutti voi in merito
alla battaglia che
avremo contro il Sommo Sacerdote”
dichiarò subito Momo Kog,
usando la sua voce per trasmettere il pensiero di suo figlio “Però vorrei
evitare di parlarne qui, dove quel farabutto
potrebbe sentirci!”
“Andiamo al Covo del Tempo,
allora”
proposi io, spiegando “Lì,
il Sommo Sacerdote non potrà sentire i
nostri discorsi”
Ricevendo
conferma da parte
di tutti i sopravvissuti, ci alzammo in volo per raggiungere
l’unico punto di
Conton City ancora in piedi. Prima di raggiungerlo, però, mi
voltai un’ultima
volta verso quel campo da battaglia, ricoperto di cadaveri e del sangue
di
tutti gli innocenti.
Conoscevo
tutti, dal primo
all’ultimo. Era un vero disastro. Come diavolo avevo permesso
che accadesse
tutto ciò?
“Ingrian Eyrian…
questa me la
pagherai… puoi starne certo! Questa è
l’ultima volta che oserai distruggere e
rovinare la nostra vita!”
***
Nello
stesso
momento…
INGRIAN
[The
Realm Of
The Fallen King – FANTASY MUSIC]
Che
lavoro sublime. Tutti i
pezzi della mia scacchiera si erano sacrificati per facilitarmi il
compito, esattamente
come avevo previsto con il mio piano di riserva. Alla fine ALFA Simon
si era
rivelato per l’idiota senza cervello qual era.
ALFA
Cristal non era mai
stata reincarnata nella piccola figlia di Kairi. Quando compresi il
reale
potenziale di quello stolto di Simon, decisi di alimentare la sua
Oscurità
spingendo Zeno a far morire la donna di cui lui si era innamorato. Il
piccolo
Dio Supremo, tutto elettrizzato, aveva accettato subito…
… ci era anche andato piuttosto pesante,
dato che la fece agonizzare per
un anno intero.
Fu
però grazie a questo
gesto che io fui in grado di recuperare il Cuore di Pura Luce di ALFA
Cristal,
facendo sprofondare nell’oscurità quel mortale
senza alcuna spina dorsale.
Un
buono che diventava un
cattivo era uno spettacolo a dir poco esilarante, anche
perché sconfiggerlo era
molto più difficile per i miei futuri nemici…
… e così si era rivelato. Per
metterlo fuori gioco, era stato
necessario il sacrificio di Lilith, che aveva accettato il suo destino
per
donare speranza ai suoi nuovi compagni e amici.
Rivoltante.
Con
la morte di Lilith, ero
entrato in possesso del dodicesimo cuore di Pura Oscurità
recuperando ciò che
restava di Whis. Ora me ne mancava solo uno, e sapevo perfettamente da
chi
recuperarlo.
In
quanto a quelli di Pura Luce,
ne avevo recuperati altri due nel corso di quella battaglia. Oltre a
quello di
ALFA Cristal, ora possedevo anche quelli di GAMMA Hinode e di Ayumi
Yoshida.
Era stato facile rapirli, dato che entrambe erano morte nel corso di
quella
battaglia.
Me
ne mancavano solo quattro,
e li avevo tutti a portata di mano. Che idioti, tutti loro, a pensare
che ALFA
Kairi, BETA Chi, BETA Cristal ed Hitomi Okada fossero sopravvissute per
caso.
Certo, avrei dovuto fare più attenzione a non farmele
sfuggire di nuovo, come
era capitato con la ragazza di BETA Simon Kog, o sarebbe stato un vero
pasticcio.
Era
giunta l’ora di usare la
Reincarnazione Anomala su qualche mortale, a mia scelta. Ora ne avevo a
centinaia tra cui scegliere, e tutti di ottima e pregevole fattura. Era
un vero
peccato che nessuno di essi avesse un Majin dentro di se, per
stabilizzare la
mia trasformazione, ma poco male. In base a coloro che erano ancora
vivi,
potevo anche permettermi di essere meno pignolo.
Il
migliore tra di loro,
sogghignai soddisfatto, si trovava ai miei piedi.
“Alla fine eccoci qui, mio
caro…
ne è passato, di tempo, dal giorno in cui io ti ho
conosciuto. Sei stato il
mio primo compagno, il mio
primo alleato… nel giro di pochissimi mesi, ti ho insegnato
a diventare un vero
uomo, un guerriero capace di affrontare, sconfiggere e togliere di
mezzo i tuoi
nemici senza alcuna pietà. Devo ammettere che mi hai
sorpreso con la tua
tecnica segreta… se solo tu avessi
potuto, saresti stato in grado di togliermi di mezzo fin
dall’inizio. E’ un
vero peccato che non potrai essere qui a gioire della mia vittoria
finale… ti renderò
giustizia nel migliore dei
modi, utilizzando il tuo corpo per ottenere la mia vendetta eterna
contro il
Destino! EHC IS IVITTA AL ENOIZERRUSER ALAMONA!”
Stava
funzionando. La mia Anima
si adattò velocemente al cadavere che avevo scelto senza che
questo si
opponesse alla fusione. Il mio potere effettivo era notevolmente
diminuito ma,
grazie al cielo, restavo comunque più forte di tutti i miei
nemici messi
insieme.
Nel
giro di un solo minuto,
ero tornato a possedere un corpo, ma non ero ancora un mortale.
Mi mancava solo un semplice passo, per ottenere il
mio desiderio.
Puntai
il mio sguardo verso
il Covo del Tempo, l’ultima roccaforte da abbattere per porre
fine a quella
insensata battaglia. Ridacchiai, divertito, pensando a ciò
che avessi fatto al
suo interno, mentre i Majin stavano compiendo quella strage.
Evocando la mia nuova arma tra le mie mani, volai
con circospezione
verso quella direzione, pronto a sferrare il mio tremendo, lacerante
contrattacco.
Capitolo 44 *** Capitolo 44: La Guerra per il Trono del Dio Supremo (Finale) ***
Capitolo 44
Il prossimo
capitolo sarà pubblicato il 4 Gennaio 2022!
Qui di
seguito, la pagina delle OST!
IMPORTANTISSIMO!
AL TERMINE DEL CAPITOLO, LEGGETE LE NOTE DELL'AUTORE PERCHE' VI DARO'
INFORMAZIONI IN MERITO ALLA CONCLUSIONE DI TALE STORIA!
Detto
ciò…
buona lettura! ;-)
GOLDEN
BULLET - THE HUNTER WARRIOR
La Guerra
per il Trono del Dio Supremo
(Finale)
Dimensione di Conton City
Poco
dopo la battaglia contro gli adepti di Ingrian
ALFA KAIRI
[Violin OST –
SHINGEKI NO KYOJIN]
Inferocita,
mi alzai in volo
e raggiunsi il Covo del Tempo seguita da tutti quanti i superstiti,
controllando che niente fosse stato danneggiato. Per fortuna, nessun
Majin era
stato in grado di entrare dentro il santuario e per questo potemmo
sfruttare
quell’edificio per far rifiatare tutti quanti.
Tutti
noi ci eravamo
rannicchiati in un angolino di quell’immenso giardino, con lo
sguardo perso nel
vuoto. Molti dei miei più cari amici erano morti senza che
potessimo fare nulla
per evitarlo. BETA Sora era morto per colpa di una trappola di Majin
Sephiroth.
BETA Riku era stato incenerito da una Majin Malefica in formato Drago.
Junion e
Clairy erano morti per mano di due copie Majin di Cloud e Leon. Flame e
Shiro,
invece, erano morti per mano di un’intera ciurma di Majin,
raffiguranti i
Mugiwara.
Venni
a sapere che anche
tutta la famiglia di BETA Cristal era stata uccisa da Pride, ed era
morta anche
GAMMA Hinode, rendendo vere le Linee del Destino che la figlia di
Malefica
aveva letto. Passai molti minuti a consolare la povera alter-ego di mia
figlia,
cercando di alleviare parte delle colpe che si stava affibbiando a se
stessa.
Tre
persone, invece, si
erano portate in disparte e stavano parlando tra di loro, cercando di
capire
come e in che modo agire anche grazie ai consigli di Merus che li stava
ascoltando. Costoro, manco a dirlo, erano i tre guerrieri
più forti a nostra
disposizione, ovvero BETA Simon, ALFA Dragon e Asia Taneko.
“Merus…
Zero… potete seguirmi, per
favore?”
I
due, sorpresi dalla
richiesta di Chronoa, ubbidirono senza battere ciglio, lasciando noi
sette
completamente da soli.
“Mamma… ora che siamo solo noi
quattro…”
Mi
voltai verso le tre
ragazze che mi stavano affianco, ovvero BETA Chi, mia figlia e Hitomi.
Dal loro
sguardo, dedussi che volessero rivelarmi qualcosa di molto importante.
L’avevo immaginato.
Tutte e tre avevano continuato a fissarmi ininterrottamente da quando
ci
eravamo riunite, e non poteva essere una coincidenza. Avevano qualcosa
da
rivelarmi e, a giudicare dalla precedente frase di mia figlia, volevano
che
quel discorso restasse solo tra noi quattro.
“…
d’accordo. Ditemi ciò che
volete sapere. Sappiate solo che non ho la più pallida idea
di ciò che accadrà
da questo momento in avanti” specificai
io, con infinita preoccupazione
“ALFA e GAMMA Hinode non ci hanno
detto
nulla per quanto riguarda la battaglia finale contro Ingrian”
“E’ proprio questo che io temevo”
ammise Chi, altrettanto agitata “Quando
il Sommo Sacerdote ed io siamo
rimaste da sole, lui ha parlato di un piano di riserva…”
“…
per quanto riguarda
l’acquisizione di un proprio Cuore, vero?” comprese
Hitomi, al volo.
“Esattamente. Anche se lui riuscisse a recuperare i
nostri cuori, Ingrian non potrebbe tornare ad essere un mortale, e per
due
precise ragioni. Il primo è che
gli
manca un Corpo ed un Cuore con il quale legare indissolubilmente la sua
Anima…”
“… se il primo
può sembrare una
passeggiata, per il secondo è tutto un altro paio di maniche. Lo ha detto lui stesso, quando mi trovavo
dentro Sloth” confermò Hitomi
aggiungendo “Inoltre
non gli bastano due
Essenze qualsiasi, ma due abbastanza potenti da consentirgli di restare
più
potenti di noi…”
“… e tali da
consentirgli di
agglomerare il potere di Kingdom Hearts…”
aggiunse BETA Cristal, prima
di notare “…
però c’è qualcos’altro che
non torna. Per evocare quell’enorme… coso…
non gli servirebbe un Key-Blade?”
“E’ a questo che gli servono i sette Cuori
di Pura Luce e i Tredici
Cuori di Pura Oscurità, ma su una cosa hai perfettamente
ragione, Cristal”
le detti pienamente ragione, ammettendo “Nonostante
lui sia in possesso di gran parte dei Cuori necessari, non possiede
alcun
Key-Blade… almeno, io credo sia
così”
Tutte
e tre si zittirono
davanti alla mia dichiarazione. Il solo fatto che io avessi aperto la
possibilità a quel dubbio non piaceva loro affatto, ma
d’altronde nemmeno io
potevo negare l’esistenza di un’ipotesi del genere.
“Il Sommo Sacerdote
potrebbe
essere in possesso di un Key-Blade?” mi
domandò Chi, allarmata “Lo
crede davvero possibile?”
“Non conosco alcuna legge che impedisca, ad un
angelo, di avere una
propria Chiave” ammisi io, aggiungendo “Certo che, se lui avesse
in dote
il potere di un Key-Blade… sconfiggerlo sarebbe ancora
più difficile. Fin
quando saremo in grado di proteggere Chronoa, non dovremo temere nulla”
“Non potremo lasciarla sola nemmeno per un singolo
istante” affermò
Hitomi, con chiarezza e determinazione “Se Ingrian riuscisse a rapire Chronoa, per
noi sarebbe la fine… il futuro intravisto da ALFA e GAMMA
Hinode verrebbe
cancellato sicuramente”
“Ma… ma la nostra vittoria non era sicura
al
cento per cento?” ci domandò
BETA Cristal, agitata “Con la fuga
della bambina di Chi…”
“… parlava di una vittoria
futura… non di questa battaglia”
Fu
la stessa madre della
neonata a farci quella rivelazione. Tutte noi ci voltammo verso di lei,
sconvolte, mentre lei ci raccontò tutta la
verità.
Avevo
già spiegato, a Simon
e Chi, cosa fosse successo alla loro bambina, e avevano approvato la
mia
decisione e quella dei nostri compagni caduti. Nella Dimensione Reale,
perlomeno, la piccola avrebbe avuto un futuro roseo. Le rivelazioni di
quella
ragazza, tuttavia, ci spiazzarono completamente.
“Perciò…
tu sapevi già tutto
quello che sarebbe successo…”
Davanti
alla domanda di BETA
Cristal, Chi si trovò costretta ad annuire con colpevole
sincerità.
Non
gliene feci una colpa.
Anche io avrei preso la sua stessa decisione se mi avessero fatto la
stessa
proposta.
“Le due Hinode potrebbero
aver
visto la fine della Guerra per il Trono di Dio Supremo, e non quello
della
battaglia che stiamo svolgendo” misi in
chiaro ciò, lasciando attonita
la povera BETA Cristal “Una cosa la sappiamo per certa… se
dovessimo
perdere i nostri Cuori, le nostre Anime finiranno sicuramente su
Anomaly.
Tuttavia… anche se fossimo capaci di sconfiggere Ingrian, i
Cuori da lui
ottenuti potrebbero non ritornare dai loro legittimi proprietari. Per questo, dobbiamo prepararci a qualsiasi
eventualità…”
Nessuna
di noi ebbe il
coraggio di parlare per qualche altro minuto. Quello che avevo detto
era molto
forte, e tutte dovevamo farcene una ragione. Nonostante Ai avesse
espresso un
desiderio molto specifico al Drago Polunga, non avevamo
l’assoluta certezza di
poter salvare le nostre anime o di poter tornare a essere quelle di
sempre.
Più
che mai, dovevamo
impedire a quel bastardo di toccarci. Ingrian aveva ancora il coltello
dalla
parte del manico, per quanto detestassi ammetterlo.
“Allora… credo
che la mia
soluzione sia la più adatta…”
“Non piace nemmeno a noi, Cristal…”
specificò Hitomi affranta “… ma
se quanto ha ipotizzato Kairi è vero, il piano di Chi
è l’unico in grado di garantire
un futuro a tutti i nostri compagni”
“Ma… ma avete capito cosa… Cristo…
Porca Miseria…”
L’adolescente
si mise le
mani tra i capelli, più scioccata che mai.
Quello
non era un piano. Era
un probabile suicidio, e tutte noi lo sapevamo perfettamente. Se avessi
dovuto
paragonare il nostro piano a una partita di Poker, era come se avessimo
chiamato ALL IN senza possedere alcuna combinazione…
… ancor peggio, senza conoscere quella
effettiva del nostro nemico.
“Mamma… se Chi ha detto la
verità… se
dovessimo morire le nostre Anime finirebbero su Anomaly, ma i nostri
Cuori… cosa
diventeremo?”
[Dark Days Are Coming
– DRAGON BALL SUPER]
Nel
caso contrario, esisteva
un solo luogo nel quale sarebbero potute giungere, ma non riuscivo a
credere in
un eventualità del genere. Per me era quasi inconcepibile.
“Perciò…”
domandai loro,
cercando io stessa di non scoppiare a urlare per la paura e la
disperazione “…
perciò noi quattro…”
“… continueremo
a combattere, come
se non avessimo ipotizzato nulla!”
specificò BETA Chi, con fermezza “Questo
deve succedere se e solo se avvenisse
la peggiore tra le ipotesi a nostra disposizione. Il nostro primo
obiettivo non
cambia affatto. Dobbiamo proteggere
Chronoa e lasciare che siano i nostri tre migliori guerrieri ad
occuparsi di
Ingrian. Questo è quanto!”
“… però… se dovesse
accadere quell’eventualità…”
“… noi dovremo essere pronte a qualcosa
di addirittura peggiore rispetto
a questa guerra”
L’ansia
mi costrinse a
mettere la testa tra le mie ginocchia, e così fui anche in
grado di far sparire
il senso di nausea che era cresciuto nel mio stomaco.
Oddio…
… per tutti i Kami.
“Kairi! Va tutto bene?”
Alzai
lo sguardo, in preda
al panico. Simon, Asia e Dragon ci avevano raggiunto, e
quest’ultimo si era
voltato verso di me per controllare le mie condizioni. Si era reso
conto al
volo che qualcosa mi avesse turbato.
Avrei
potuto rivelargli la
verità, senza alcun problema. Avrei potuto raccontargli di
quello che sarebbe
potuto succedere…
… ma non lo feci.
“S-sì… è stato solo
un mancamento…” provai a rassicurarlo
io, con
finta sincerità “…
mi sono sentita male
pensando a tutti i nostri amici caduti… tutto qua…”
Potevo
leggerlo
perfettamente nei loro occhi.
Nessuno dei tre aveva creduto alle nostre storie, e
si stavano
insospettendo.
[Destroyed City –
DRAGON BALL SUPER]
Se
avessimo rivelato loro le
nostre paure, nessuno dei tre avrebbe avuto il coraggio di affrontare
Ingrian.
Meno dubbi lasciavamo nei loro cuori, più
probabilità avevamo di sconfiggere
quest’ultimo e salvare l’intero universo.
“Avete pensato a un modo
per
sconfiggere Ingrian?” chiese loro BETA
Chi, riuscendo a deviare i loro
pensieri dal nostro segreto.
“Uno meno efficace
dell’altro…”
ammise Asia, con rammarico “… non abbiamo mai affrontato a viso
aperto
quel bastardo. Non conosciamo nemmeno una delle sue reali
capacità… non potremo
pensare a niente di efficace fino a quando non ce lo ritroveremo davanti”
“Quanto
meno, siamo riusciti a confrontarci sulle nostre effettive
capacità”
aggiunse però Momo Kog, parlando per BETA Simon “Dragon
Oronar è il migliore tra di noi in
termini di esperienza in combattimento. Con l’anello del
potere che ha
ritrovato nella Dimensione ALFA, ora può utilizzare il
massimo dei suoi poteri
senza perdere il controllo degli stessi, perciò le sue
modifiche genetiche non
lo faranno impazzire. Poi segue Asia Taneko, che con la sua Anomalia
è in grado
di superare a prescindere l’energia spirituale dei suoi
avversari… perciò varrà
lo stesso anche con il Sommo Sacerdote… inoltre, dopo aver
ingerito sei delle
sette Gemme Peccaminose, ha ottenuto un’ulteriore incremento
nelle sue
capacità. Forza Fisica, Agilità,
Velocità, Stamina, Magia e Intelligenza…
questi sei attributi sono schizzati al massimo. La Gemma Peccaminosa
dell’Ira
non sarà indispensabile, al momento, data
l’efficacia della sua unicità”
“… ed infine
c’è la Fusione
Anomala tra Simon Kog e sua madre” li
seguì a ruota Dragon,
puntualizzando “Il suo marchio di
fabbrica è la potenza acquisita durante gli allenamenti con
Whis, che gli hanno
consentito di imparare l’utilizzo del KI Divino. Nella sua
forma base,
comunque, sarebbe in grado di utilizzare il cento per cento della sua
energia
spirituale, oltre a quella che ha attorno a se. Contando anche le
Anomalie che
possiede, lui è il guerriero più imprevedibile
perché è in grado di creare
attacchi sempre efficaci, e difficilmente il Sommo riuscirà
a uscirne indenne
contro di lui”
“Inoltre, possiede i poteri
di
tutte e cinque le Reliquie, sia quelle Terrene che quella Sacra”
terminò Asia, rivelandoci “Le
prime
permettono al possessore di richiamare l’energia dei Quattro
Elementi, ovvero
Fuoco, Aqua, Aria e Vento. La Reliquia Sacra, invece, permette al suo
possessore di combattere al cento per cento delle sue
potenzialità… ma a
differenza della Gemma Peccaminosa dell’Ira, non ci sono
limitazioni di tempo”
Sentendo
le loro
descrizioni, in cuor mio fui in grado di placare parte della mia paura.
Sembrava quasi impossibile spezzare le loro possibili combinazioni in
combattimento. Forse BETA Chi aveva ragione. Il nostro compito non
doveva
cambiare, in qualunque situazione saremmo andati a finire.
Dovevamo
proteggere Chronoa,
punto…
… perché, allora, quella
sensazione di paura non spariva?
[Silence – BEST
OST IN THE WORLD]
“La Kaio-Shin del Tempo
è ancora
dentro il Santuario, vero?” ci
domandò Asia, puntando il dito verso
l’enorme edificio, con leggero timore.
“Sì. Ha deciso
di farsi
accompagnare da Merus e da Zero, per non essere rapita improvvisamente”
puntualizzò Hitomi alla sua amata, rassicurandola “Con loro dovrebbe stare al
sicuro…”
“…
dovrebbe… ma
non ne sono sicura…”
L’affermazione
della madre
di Simon Kog ci prese alla sprovvista. Avevamo commesso un errore?
Provai
a pensarci il più
rapidamente possibile. Simon temeva che a Chronoa potesse comunque
succedere
qualcosa di grave anche con due body guard come Merus e Zero? Eppure,
se il
Sommo Sacerdote avesse provato ad attaccarli, avremmo sentito la sua
aura e
quella…
“… le loro aure…”
Solo
quando BETA Chi si rese
conto del grave errore fatto, io sbiancai e provai le sensazioni
più brutte di
tutta la mia vita.
Le
aure dei tre non potevano
essere percepite all’esterno del Santuario, ergo…
“Entriamo!” ci ordinò
Dragon, visibilmente agitato e preoccupato “Potrebbe
non essere successo nulla, ma è
meglio se controlliamo! Evocate le vostre migliori armi!”
Chi
poteva evocare un
Key-Blade e lo fece. Asia si armò del suo fido arco, mentre
Hitomi cacciò fuori
un piccolo pugnale dalla tasca della sua tunica da indigena.
Con
grande agitazione,
cominciammo a camminare lentamente verso l’immenso Santuario.
Quando ci
trovammo di fronte al gigantesco portone, Simon lo spalancò
lentamente,
nascondendosi al suo lato come avrebbe fatto un poliziotto qualsiasi.
Anche
tutti gli altri fecero altrettanto, in modo da non farsi beccare al
volo da un
possibile nemico. Solo davanti al cenno del nostro compagno
d’armi, tutti
quanti entrammo dentro. Fui io ad entrare per ultima, e Simon mi fece
cenno di
chiudere la porta facendo meno rumore possibile.
Il
Santuario, al suo
interno, sembrava migliaia di volte più immenso. Si trattava
di un enorme
struttura semi-sferica, sulle cui pareti vi stavano milioni e milioni
di
Pergamene del Tempo, ovviamente e saggiamente sigillate. Al centro
della stessa
vi stava un’enorme altare, sopra al quale non c’era
nessuno, circondato da otto
immense colonne dietro alle quali Simon ci invitò a
nasconderci in perfetto
silenzio.
Silenzio.
Non si udiva alcun
suono, all’interno di quel luogo tanto sacro e misterioso. In
un’altra
situazione avrei trovato tutto ciò molto appagante e
rilassante, ma stavolta
non era affatto così. Sentire solo i nostri respiri
affannati, il cuore che
rimbombava fino ad assordare i miei timpani…
… quel silenzio era troppo strano.
Avrebbero
dovuto esserci
anche altre tre persone, dentro quel posto. Eppure non riuscivo a
percepire
nemmeno le loro aure.
Non ci voleva un genio per capire che fosse
successo qualcosa di grave.
Dalla
mia posizione, ero in
grado di osservare anche i miei compagni. Tutti loro erano molto
agitati, ma
quelle più terrorizzate erano sicuramente Chi e Cristal, le
quali avevano i
nervi a fior di pelle. Pregai con tutto il cuore che i loro custodi, le
loro
seconde anime, potessero tranquillizzarle quel tanto che bastava per
dare loro
una piccolissima possibilità.
Io,
d’altro canto, non stavo
messa meglio. Sarebbe bastato un semplicissimo suono e sarei balzata in
aria
per la paura…
… TUM!
Non
fui l’unica ad emettere
un gemito, per fortuna strozzato con forza dalle mie mani. Anche gli
altri si
erano presi un colpo sentendo quell’improvviso rimbombo, che
si ripeté
nuovamente con lento e incalzante ritmo.
TUM!
TUM!
Tum…
… tum…
… tum…
… tum.
Cominciai
a percepire un
nuovo suono, come se qualcosa stesse rotolando lentamente verso di me.
Il mio
cuore cominciò a battere sempre più veloce, e a
fatica riuscivo a trattenermi
dall’urlare. I miei amici potevano già vedere cosa
stesse accadendo dietro la
mia colonna, e questo mi terrorizzava a morte.
Scivolai
per terra,
lentamente rimpicciolendomi con i poteri di Nezuko, e mi strinsi forte
alle mie
ginocchia. Sembrava fossi finita in un incubo, ma quello era tutto vero.
Niente mi aveva preparato a quelle sensazioni. Man
mano, qualunque cosa
stesse producendo quel suono, si stava avvicinando a me, e non potetti
fare
altro che singhiozzare in preda al pianto.
Era
Ingrian. Ero certa fosse
colpa sua. Lo intuivi dagli sguardi inorriditi che stavano rivolgendo
alle mie
spalle.
Ormai
era sempre più vicino…
… era dietro di fianco a me, alla mia
destra, lo sentivo…
… ma non avevo il coraggio di voltarmi.
Non
ce ne fu bisogno. Fu
quello stesso oggetto a rotolare davanti a me finendo il suo moto sulla
gamba
in marmo di quell’altare.
Era di nuovo calato il silenzio.
Una
sfera di pietra. Ciò che
mi aveva terrorizzato era una semplicissima sfera che era,
probabilmente,
caduta dal soffitto e che aveva rimbalzato fino al mio posto. Questo,
però, non
mi aveva affatto tranquillizzato. Non mi sarei spaventata
così tanto se mi
fossi trovata in una situazione normale, ma io e i miei compagni non
stavamo vivendo
un momento qualsiasi…
… quello era il nostro peggior incubo,
creato ad hoc dal Sommo
Sacerdote in persona.
Ormai
in preda al panico,
provai a richiamare con i gesti qualcuno di loro per ricevere delle
spiegazioni. Fu Simon, visibilmente agitato, a fare dei chiari segni a
tutti
noi con le sue mani, ordini perentori e non discutibili.
Un conto di tre. Dito puntato verso me, Chi,
Cristal e Hitomi. Dito
puntato verso l’uscita del Santuario. Sguardo rivolto verso
Dragon e Asia.
Tutti e tre puntarono minacciosamente lo sguardo verso il soffitto.
Porca miseria. Eravamo
così tanto
nei guai?
Simon
fece immediatamente
partire il conto di tre, con molta lentezza.
Uno…
La
reazione di quell’uomo
stava a significare soltanto una cosa. Ingrian aveva attaccato Chronoa,
e
probabilmente era riuscito a fare qualcosa di pericoloso.
Due…
Feci
tornare adulto il mio
corpo, asciugandomi le lacrime e cercando di recuperare quanta
più forza
mentale possibile. Tra le fuggitive, quella con più
esperienza in combattimento
ero io. Dovevo mostrarmi forte, altrimenti sarebbe andata a finire male.
Attesi
con ansia e
trepidazione il segnale definitivo di Simon, e il mio sguardo
andò a cadere su
Dragon che, per rassicurarmi, mi fece un semplice occhiolino.
Bastò.
Il mio cuore si placò
quel tanto che bastava per consentirmi di muovere le mie gambe.
Tre!
[Too Late – BEST
OST IN THE WORLD]
Scattando
come faine, io e
coloro che sarebbero dovute fuggire abbandonammo i nostri nascondigli e
cominciammo
a correre in direzione dell’enorme portone. Non avevamo il
coraggio di guardare
alle nostre spalle, perché sapevamo che un errore simile ci
avrebbe condotto
alla morte.
Un
solo passo di esitazione,
e quell’incubo ci avrebbe ucciso per sempre.
Io
fui la prima a
raggiungere l’uscita del Santuario. Senza perdere tempo
prezioso, sferrai un
poderoso calcio alla porta e la scalcinai dal muro…
… ma ciò che vedemmo, davanti
ai nostri occhi, fu solo l’inizio della
nostra fine.
Davanti
a noi, poco prima
della scalinata dalla quale avevamo raggiunto il santuario, vi stava
l’enorme
testa mozzata di un lupo, le cui orbite oculari erano state strappate a
mani
nude. Non solo. Sparse per tutto il giardino, vi stavano parti del suo
corpo in
brandelli, conferma definitiva a quanto avessimo intuito.
Chronoa era stata attaccata.
In
quel momento avremmo
dovuto sorpassare l’enorme testa del nostro compagno Zero,
questa sarebbe
dovuta essere la reazione più logica. Le nostre menti e le
nostre anime, però,
avevano smesso di ragionare nel momento in cui eravamo entrati nel
Santuario.
Ci eravamo condannate da sole, senza rendercene
conto per via
dell’improvviso shock provato.
“Final Severing”
Quella
voce alle mie spalle
fu l’ultima cosa che udii. Il mio Corpo sentii un dolore
talmente atroce che
non fui in grado di trattenere un urlo agonizzante. Qualcosa mi venne
strappato
con la forza da me, e tutto divenne completamente buio.
Non me ne potevo rendere ancora conto, ma in quel
momento avevo
ufficialmente perso la mia vita.
***
Venti minuti prima…
CHRONOA
[Silence - BEST OST IN THE
WORLD]
“Mi spiace ad
entrambi… non volevo
costringervi a seguirmi per un mio capriccio…”
“Figurati,
Chronoa…”
affermò Merus, con tono distrutto “…
almeno, in questo modo, terremo alta la concentrazione…”
“… siete sicuri?
Zero… tu hai
perso…”
“… non
preoccuparti, Chronoa. La
donna che amavo è morta, ma è tornata a essere
quella di un tempo. Quando tutto
questo sarà finito, sarò io a raggiungerla”
Io,
Zero e Merus entrammo
all’interno del Santuario. Avrei preferito restare da sola
senza farmi
accompagnare dalle due entità, ma il rischio di essere
raggiunta da Ingrian era
troppo elevato e non mi sembrava il caso di rischiare. Lui avrebbe
potuto
catturarmi in ogni caso, ma con qualche accompagnatore avrei potuto
dare
l’allarme a qualcuno.
Invece
di raggiungere
l’altare, però, decisi di attivare uno dei tanti
incantesimi di tele-trasporto
che avevo eretto all’interno di quel luogo tanto a me caro.
Davanti ai nostri
occhi, apparve un lungo e oscuro passaggio segreto, nel quale invitai
entrambi
a seguirmi. Cominciai a percorrere i lunghi e stretti corridoi, i quali
circumnavigavano la Sala delle Pergamene, seguita a vista dai miei
body-guard
improvvisati mentre nella mia mente cercavo di riordinare le idee.
Il
Sommo Sacerdote era
l’unico rimasto tra i nostri nemici ed era completamente da
solo. Nonostante
ciò, sconfiggerlo restava, per noi, un’impresa
tutt’altro che semplice. Il
piano di quel folle era piuttosto semplice da leggere. Voleva usare i
miei
poteri non solo per tornare a essere un mortale, ma anche per
riottenere i
poteri che Bellinherta gli aveva concesso tanti anni fa. In tal modo,
lui
sarebbe stato impossibile da battere, per chiunque.
Per
farlo, tuttavia, aveva
necessità di un corpo materiale per ultimare la
Reincarnazione Anomala. Dopo
aver fatto ciò, gli bastava soltanto recuperare i sette
Cuori di Pura Luce e i
Tredici Cuori di Pura Oscurità per poter evocare Kingdom
Hearts e assorbirne i
suoi poteri.
A quel punto sarebbe stato invincibile. Il suo
piano, tuttavia, aveva
molte pecche.
Per
prima cosa, Ingrian era
dotato soltanto di un Anima, e gli mancavano sia un Cuore che un Corpo.
Se il
secondo poteva tranquillamente recuperarlo, lo stesso non valeva per il
primo,
soprattutto ora che eravamo riusciti a far sparire quello di Malrion.
Inoltre,
solo io conoscevo la tecnica per aiutarlo nel suo piano.
Non solo. Se anche fosse riuscito in
quell’impresa, gli mancavano sette
Cuori di Pura Luce e Tredici Cuori di Pura Oscurità. Quattro
tra quelli puri
erano protetti da noi, ma non sapevamo se fosse stato in grado di
recuperarne
altri tre. Per i cuori oscuri, l’arcangelo si era
già impossessato di quelli
appartenenti ai suoi angeli, corrompendoli irrimediabilmente, ma gliene
mancava
sempre uno.
Il
suo problema più grande,
tuttavia, era quello dell’assenza di un’arma
essenziale per la riuscita del suo
folle piano…
… un Key-Blade.
Senza
esso, lui non avrebbe
potuto fare nulla, nemmeno con i suoi poteri da arcangelo.
“Signorina
Chronoa… dove stiamo
andando, di preciso?”
“Nel luogo dove sono custoditi i due set di Sfere
del Drago, quelli
della Terra e quelli di Namecc” risposi a Zero,
spiegandogli “Abbiamo
deciso di non trasportare quegli oggetti nel Mondo Reale, per paura che
queste
possano modificare irrimediabilmente l’ordine degli eventi in
tale dimensione. Per
questo, ne abbiamo disattivato uno, quello di Namecc, e abbiamo
ricaricato
l’altro in caso di emergenza”
“Non avremmo fatto meglio a
disattivarli tutti e due?” mi chiese
Merus, decisamente preoccupato.
“No. Ingrian resta troppo
potente
per sperare che tutti sopravvivano a questa battaglia”
puntualizzai,
severamente “Non ha alcun senso
vincere
questa guerra e non poter resuscitare tutti gli innocenti. Il Supremo
Dende ha
deciso, saggiamente, di raggiungere la Dimensione Reale per impedire a
qualcuno
di far sparire definitivamente il Drago Shenron. Se
Ingrian dovesse vincere… almeno questo potrà
permetterci di dare una
singola speranza alle popolazioni delle linee spazio-temporali rimasti
illese
da questa battaglia”
“Questo, però,
aumenta il rischio
che Ingrian possa usare quel set per esaudire dei desideri…”
“Non hai torto, Zero. Ma
quello
resta il rischio minore di tutti… la peggiore, tra tutte le
ipotesi, sarebbe
quella della distruzione totale della Dimensione
Immaginaria… a quel punto,
l’intera esistenza sparirebbe”
“Dubito che il Sommo Sacerdote sia così
stupido da arrivare fino a quel
punto…” provò a calmarmi
Zero, ma io ero tutto tranne che tranquilla.
“Ti sbagli, purtroppo.
Quel… quel
farabutto sarebbe pronto anche a questo per avere ragione sopra di noi.
Per
questo, all’interno del mio ufficio segreto, ho chiuso il mio
amico Toki-Toki in
gabbia. Volevo controllare se stesse ancora bene, poverino…”
Improvvisamente,
sentii
qualcosa rotolare vicino ai miei piedi. Il silenzio era calato dentro
quel corridoio
buio e tetro, perché nessuno dei tre si aspettava che
qualcosa potesse accadere
in quel luogo dove, apparentemente, non vi stava nessuno.
Ciò
che si era mosso vicino
alle suole delle mie scarpe era una sfera di pietra, quanto restava di
una
delle Sfere del Drago della Terra.
Sbiancai,
terrorizzata.
Avevo donato al Drago Shenron abbastanza energia per consentirgli di
esaudire
un semplice desiderio. Se le sfere erano state disattivate, significava
solo
una cosa…
… o il Supremo Dende era stato ucciso,
cosa molto improbabile data la
sua fuga nella Dimensione Reale…
… o, ancor peggio, qualcuno aveva
approfittato della battaglia usando
quel desiderio per un proprio tornaconto.
“Merus… Zero… tornate
indietro, immed…”
[Too Late – BEST
OST IN THE WORLD]
“Al contrario… voi tre resterete qui e
non
muoverete nemmeno un muscolo. In caso contrario… io
distruggerò quest’uccello!”
Chiusi
gli occhi ed abbassai
lo sguardo, capendo di essere stata messa sotto scacco. Davanti a noi,
infatti,
vi stava niente di meno che ALFA Simon, il quale aveva la gabbia di
Toki Toki
avvolta sul suo braccio sinistro. Il povero uccello non aveva nemmeno
il
coraggio di gracchiare, tanto era terrorizzato. Con la mano destra,
invece, il
nostro nemico stava afferrando qualcosa che era ben familiare a tutti
noi.
Non
c’era bisogno di capire
cosa stesse succedendo, anche perché il suo aspetto non
rappresentava l’aura
maligna che percepivo. Ingrian aveva scelto il corpo di ALFA Simon come
recipiente per la sua reincarnazione anomala, ed ora mi aveva raggiunto
per
completare l’opera.
Ma come diavolo era riuscito a ottenere
l’Innominata, il Key-Blade più
pericoloso di tutti?
La
risposta si trovava ai
miei piedi. Aveva usato le sfere del drago terrestri per ottenerne il
possesso.
“Mi sembrate
sorpresi… eppure era
l’unica mossa con la quale io potessi farvi scacco matto”
dichiarò quel
farabutto, con sguardo trionfante “Siete
stati in grado di sconfiggere tutti i miei compagni. Consapevoli che
tutto ciò
mi avrebbe soltanto avvantaggiato, voi avete insistito nel continuare
questa
guerra persa in partenza. A te la scelta, Chronoa… dovrai
accogliere ogni mia
singola richiesta… e solo a quel
punto,
lascerò andare questo pennuto!”
Pensavo
di aver protetto
Toki Toki alla perfezione, e nessuno conosceva quella stanza dato che
l’avevo
fatta costruire da GAMMA Trunks senza che qualcuno lo venisse a sapere.
Solo io
sarei dovuta entrare lì dentro.
Invece quel farabutto l’aveva scoperta
come se niente fosse,
oltrepassando tutte le barriere di protezione.
Questo non era un guaio, ma una catastrofe!
“Vi ho detto di non muovervi!”
insistette Ingrian, quando notò che
Merus e Zero stavano cercando nuovamente di tornare indietro “Se anche solo uno di voi proverà a
raggiungere
i vostri amici, farò sparire ogni linea spazio-temporale
della Dimensione
Immaginaria… e niente
sarà più come
prima!”
“Anche a costo di sparire
tu
stesso?” gli risposi io, completamente
attonita.
“Anche di più, se necessario…
voi non mi avete dato retta. Non avete
compreso quanto sia grave che noi, abitanti del mondo immaginario,
siamo
sottomessi al volere della Dimensione Reale per sopravvivere. Potremmo tranquillamente riottenere la
nostra indipendenza, la nostra libertà… POTREMMO
ESSERE NOI A COMANDARE SU DI
LORO, E NON IL CONTRARIO!”
“Sei solamente un
folle… saresti
disposto a cancellare la vita intera, piuttosto che usare il tuo
cervello!”
lo insultò Zero, più inferocito che mai, rizzando
i suoi peli per la rabbia “Hai
perso, Ingrian!Non
puoi più vincere! Che a te piaccia o meno, non sarai tu a
vincere questa
guerra!”
“Ne sei così
sicuro? Perché allora
non provate ad adempiere alle mie richieste? D’altronde, non vi resta altra scelta!
Questo corridoio è totalmente
isolato dall’intero Santuario…
ergo, i
vostri compagni non possono percepire nemmeno la vostra energia!”
Mi
disgustava ammetterlo, ma
il Sommo Sacerdote ci aveva colto totalmente alla sprovvista. Ero
consapevole
che, in quel momento, io e i miei compagni non potessimo ricevere alcun
aiuto,
pertanto eravamo spacciati.
La mortalità di Ingrian, purtroppo per
me, non era più evitabile.
“D’accordo…
come desideri!
Otterrai la tua mortalità!”
“Cos… NO! CHRONOA, NON LO…”
“… se Toki Toki
sparisse, per noi
sarebbe la fine” puntualizzai a Zero, con
rammarico, pronta a puntare
il petto del mio nemico con il palmo della mia mano.
“Chronoa…”
“No, Merus… lo
hai capito anche
tu. Se non lo faccio, sarà la nostra fine. Non protestare!”
L’angelo
si ammutolì,
distrutto dalla mia affermazione. Avevo fatto una promessa, ma non
sarei
riuscita a mantenerla. Non mi restava altra scelta che mostrare a tutti
loro la
mia vera forma, il massimo della mia forza. Poco male. Avrei dato una
bella
lezione a quel pagliaccio usando un’altra delle mie tecniche
segrete. Ingrian
non la conosceva, perché non l’avevo mai
utilizzata prima d’ora, se non per
degli scherzetti…
… con la mia trasformazione, tuttavia,
anche se avessi perso la mia
vita e la mia carica da Kaio-Shin del Tempo, non se la sarebbe cavata
così
facilmente.
In
quella forma, la mia
statura era aumentata, i miei capelli erano cresciuti, e la mia veste
era cambiata.
Quasi identica a prima quanto a modello, ora era tinta di giallo e
bianco.
“Sono pronta a darti ciò che
desideri… ma senza un Cuore, non potrai
comunque tornare a essere un mortale!” specificai
io, dettando le regole precise
“Non
bastano i Cuori di Pura Luce e quelli di Pura
Oscurità… devi averne uno
personale per far sì che il tempo della tua Anima venga
rigirato
definitivamente. Come pensi di risolvere tutto questo? Dubito che uno
dei
nostri cuori sia sufficientemente forte da sopportare la tua…”
“… certo… un Cuore qualsiasi
non servirebbe a nulla…”
Fu
troppo veloce. Nessuno
dei tre fu in grado di anticipare le mosse del nostro avversario, il
quale
puntò Innominata verso il mio petto…
“… ma il tuo mi è
più che sufficiente!”
“NO! CHRONOAAAA…!”
Un
colpo secco, al mio
petto, fu più che sufficiente per strapparmi il Cuore dal
petto. Il mio Corpo
cominciò a cristallizzarsi, ormai prossimo alla caduta.
Non
avrei mai potuto
immaginare che Ingrian fosse talmente disperato da usare il mio Cuore
per
tornare a essere un mortale. Non solo lui sarebbe riuscito a tornare un
mortale…
… ma avrebbe ottenuto anche tutti i miei
poteri e capacità, riuscendo
quindi a riavvolgere il tempo della sua Anima!
Stupida.
Ero stata una vera
e propria ingenua. La mia morte sarebbe stata vana…
… oppure no?
Quando
mi resi conto
dell’inghippo nel suo piano, un semplice sorriso
solcò il mio volto prima che
il mio Corpo si distruggesse definitivamente.
L’idiota era lui.
Non
si era reso conto dell’enorme
sciocchezza che aveva commesso.
***
Nel
presente…
BETA SIMON
[Archangel – BEST
OST IN THE WORLD]
Al
mio segnale, tutti quanti
ci eravamo mossi alla perfezione. Io, Dragon ed Asia saltammo fuori dai
nostri
nascondigli e puntammo in direzione del soffitto dove vi stava il
responsabile
di tale attacco.
Il
suo aspetto era identico
al mio, ma la sua aura era a dir poco immensa e colma di
Oscurità fino al
midollo. A differenza mia, era leggermente più basso di
statura, i suoi capelli
erano cresciti ed erano completamente bianchi, e indossava una divisa
da
Kaio-Shin tinta di rosso e nero. Sulla schiena portava due enormi ali
piumate,
come se fosse un vero angelo.
Dando
una rapida occhiata al
suo corpo con il Biological Traces, compresi che quel bastardo fosse
riuscito
nella sua impresa, che fosse stato in grado di tornare un mortale. Non
solo,
scoprii con immenso orrore. Se il Corpo apparteneva al mio alter-ego
della
Dimensione ALFA, il Cuore era quello di Chronoa. Non l’aveva
solo costretta ad
arrendersi, ma l’aveva perfino uccisa…
… Ingrian Eyniar. Finalmente faccia a
faccia con il nostro nemico
numero uno.
Una
domanda sorse nella mia
testa. Se Chronoa era morta, che fine avevano fatto Merus e Zero? Anche
loro
erano stati sconfitti?
“I miei complimenti. Siete riusciti a sconfiggere
tutti i miei
sottoposti senza alcuna difficoltà…
ma
prima di andare avanti, vediamo di chiudere i giochi con i restanti
Cuori di
Pura Luce!”
La
risposta giunse quando
sentii le urla orripilate delle quattro Principesse dal Cuore di Pura
Luce, che
davanti ai loro occhi avevano assistito a una scena tale da ghiacciarmi
il
sangue.
Zero
era stato ucciso.
“Final Severing…”
Tutte
e quattro le ragazze
che avevano tentato la fuga erano rimaste completamente paralizzate sul
posto e
non erano state in grado di uscire dal santuario. La donna che amavo si
voltò
per un’ultima volta verso di me, lasciando che Catena Regale
le scivolasse tra
le mani.
Ciò
che avvenne fu l’inizio
del mio più grande incubo.
“Mi… dispiace…
Simon…”
Chi,
Kairi, Cristal ed
Hitomi crollarono a terra, esanimi, e non si rialzarono più.
I loro occhi erano
ancora aperti ma privi di vita, e la loro aura si era azzerata
all’istante,
come se si fosse spento un interruttore nel loro corpo.
“No… CRISTAL!
KAIRI!!!”
“HITOMI! NON PUO’
ESSERE…!
HITOMI!!!”
Inutile che provassero a chiamarle.
Chi, la donna che amavo, era morta.
Tutte loro erano morte senza che noi potessimo far
nulla per
proteggerle.
Come era possibile?
In
meno di un secondo, le
persone che avremmo dovuto proteggere fino alla fine erano
già state sconfitte.
“Davvero utile questo
potere del
mio sottoposto” ammise Ingrian,
soddisfatto, mentre quattro intensi
punti di Luce penetrarono il suo petto “Grazie
ad esso, sono in grado di scindere Corpo, Anima e Cuore di qualunque
creatura
esistente! E con esso… i Quattro
Cuori
di Pura Luce che mi mancavano, ora sono miei!”
“Perché…
perché lo hai fatto?”
“Sei proprio una sciocca, Asia Taneko… io
non mi arrenderò mai! IO NON
VI PERMETTERO’ DI DISTRUGGERE IL MIO SOGNO! HO GIA’
PERSO LA MIA LIBERTA’ DAL
GIORNO IN CUI MALRION MI RUBO’ IL TRONO DI DIO
SUPREMO… E GIURO, SU TUTTO CIO’
CHE E’ RIMASTO IN QUESTO MONDO, CHE LA
RIOTTERRO’… ANCHE A COSTO DI FAR SPARIRE
QUALSIASI COSA! IO NON MI PIEGHERO’ DAVANTI A NIENTE E
NESSUNO! MAI! AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!”
Le
sue risate esilaranti e
psicopatiche mi davano soltanto fastidio. Non volevo più
stare ad ascoltarlo.
Volevo soltanto distruggerlo e umiliarlo per aver ucciso la donna che
amavo.
Quell’idiota
non aveva idea
dell’enorme cazzata che aveva commesso. Non ne aveva la
più pallida idea…
… rabbia e bile
schizzarono nelle
nostre anime in cerca di vendetta.
“E’ tutta colpa vostra! Dovevate soltanto
ascoltarmi… DOVEVATE SOLTANTO
ARRENDERVI E DARMI UNA MANO A STERMINARE GLI ABITANTI DELLA DIMENSIONE
REALE!
DOVEVATE SOLTANTO…”
“… fare i tuoi
porci comodi… tu
volevi solo questo, schifoso assassino megalomane…”
disse Dragon, che a
malapena tratteneva la sua sete di sangue, facendo lentamente
fuoriuscire il
potere demoniaco di Alucard “…
altro che
liberarci dal controllo della Dimensione Reale… SENTIAMO!
PENSAVI DAVVERO CHE
QUALCUNO TI AVREBBE ASCOLTATO?! PARLI DI LIBERTA’, MA ERI
PRONTO A GIOCARE CON
LE NOSTRE LINEE DEL DESTINO, ASSIEME AL PICCOLO ZENO!”
“E QUESTO COSA CAMBIA, SCHIFOSI E LURIDI MORTALI!
VOI NON AVETE DIRITTO
DI RIBATTERE ALLE MIE DECISIONI! SONO IO CHE HO PERMESSO A TUTTI VOI DI
NASCERE! SE NON FOSSE STATO PER ME, LE VOSTRE MAMME NON VI AVREBBERO
SPUTATO
FUORI DALLE LORO VAGINE… SE NON FOSSE STATO PER
ME… TUTTA LA DIMENSIONE
IMMAGINARIA NON ESISTEREBBE NEMMENO! SIETE SOLO DEGLI SPORCHI INGRATI!
DOVETE
SOLTANTO CHINARE LA TESTA DAVANTI AL VOSTRO CREATORE!”
“Ma
sta zitto, brutto figlio di puttana…”
Dopo
aver zittito quel pezzo
di merda attraverso la voce di mia madre, feci schizzare la mia aura
alle
stelle, e lo stesso avvenne per tutti i miei compagni di battaglia. Il
Santuario cominciò a sgretolarsi come un castello di carta,
e migliaia di
Pergamene del Tempo precipitarono al suolo disgregandosi in tanti
piccoli
pezzettini.
Ci
trovavamo nuovamente nel
cortile del Covo del Tempo. La battaglia era pronta a cominciare.
“…
gratitudine?! FICCATELA NEL CULO LA NOSTRA GRATITUDINE!!!”
Asia,
più inferocita che
mai, caricò il suo arco e cominciò a scagliare
frecce verso il suo avversario, potenziandole
con la sua energia spirituale. Ingrian evitò agilmente
quella sfilza di colpi,
ma Dragon si portò subito alle sue spalle e tentò
di colpirlo con il suo
Key-Blade…
… e tutti quanti restammo a bocca aperta
quando quel farabutto ne evocò
un altro, spazzando via il nostro compagno come se fosse un incapace.
“Tutto qui, quello che
sapete
fare?”
[Exorcist – BEST
OST IN THE WORLD]
-
Pronta, mamma? –
-
Quando vuoi, figlio mio! -
Inferocito,
io evocai il mio
e mi gettai al suo attacco, pronto a usare una delle mie magie
più potenti,
apprese su Anomaly.
“METEOR
CRUSH 4X!”
Il
cielo sopra il Covo del
Tempo si oscurò improvvisamente, e tutti quanti puntarono il
loro sguardo
all’insù per capire cosa fosse successo. Tutti
tranne io che, invece,
sogghignai soddisfatto.
“Ma che cazz…”
“…
UN’ASTEROIDE?!”
Non
uno. Quattro meteoriti
stavano precipitando sulla città di Conton City, ed
avrebbero causato una
distruzione tale da spazzare via il nostro nemico.
Almeno
così io speravo.
“Labirinto Temporale!”
Con
orrore e sbigottimento,
fui costretto ad assistere ad una scena assolutamente impensabile.
Tutti e
quattro i meteoriti che avevo evocato con la Reliquia Terrena,
rappresentante
l’elemento Terra, vennero inglobati all’interno di
quattro gigantesche sfere
magiche. Si trattava, purtroppo, di Incantesimi di Sigillo, che fecero
il loro
dovere annullando completamente il mio attacco.
“AVVISACI PRIMA DI USARE UN ATTACCO COSI’
POTENTE!!!” mi rimproverò
Asia, visibilmente grata che il mio attacco non avesse ucciso anche lei
e il
mio compagno di battaglia.
Io,
però, ero decisamente
molto preoccupato. Tra i miei compagni, io ero l’unico a
poterlo contrastare
con facilità, grazie alle capacità mia e di mia
madre. Non mi aspettavo,
tuttavia, che quel bastardo fosse così forte nella sua forma
mortale, e non
aveva assorbito ancora i poteri di Kingdom Hearts. Da solo, anche con i
nuovi
poteri delle Reliquie Terrene e della Reliquia Sacra, sconfiggerlo era
impossibile.
Per
fortuna, Dragon e Asia
avevano deciso di collaborare con me, il primo affiancandomi nello
scontro
corpo a corpo, e la seconda usando le sue eccelse qualità
con l’arco.
Tutto
ciò che si trovava
attorno a noi cominciò a sbriciolarsi e distruggersi, nel
corso di quel
combattimento a dir poco spaventoso.
Nonostante
ciò, Ingrian non
stava nemmeno sudando. Al contrario, quel bastardo si era portato alle
mie
spalle e mi aveva afferrato per il cranio.
“Che branco di incapaci…
FREEZE!”
Improvvisamente,
il mio
corpo si paralizzò senza alcuna possibilità di
replica, e precipitai al suolo
completamente pietrificato. L’impatto, grazie al cielo, non
fu mortale ma mi
procurò qualche leggera frattura prontamente curata con la
Rigenerazione
Namecciana.
Nonostante
ciò, non fui
ancora in grado di liberarmi da tale incantesimo e questo era molto
pericoloso…
…
perché Ingrian era sul punto di
approfittarne!
La
mia testa,
improvvisamente, cominciò a scoppiare per il dolore, e la
stessa sensazione la
provai nel mio petto. Era quella la sensazione che aveva provato Chi,
poco
prima di morire? Che vergogna. Stavo per seguirla senza essere riuscito
a
vendicarla.
Questo
credevo, ma per
fortuna Dragon e Asia mi raggiunsero, afferrandomi per le braccia e
allontanandosi con me dal nostro nemico. Quella sensazione, per mia
fortuna, si
affievolì quel tanto che bastava per avere salva la mia
vita. Non solo. Riuscii
anche a recuperare la mia mobilità, rialzandomi prontamente
e portandomi al
fianco dei miei compagni.
“Simon! Tutto bene?”
mi
domandò Dragon, visibilmente preoccupato per le mie
condizioni.
“Sì…
vi dobbiamo la vita!”
confermò mia madre, grato a entrambi “Che
razza di
tecniche usa, quel bastardo? Riesce a controllare il tempo, esattamente
come
Hitomi!”
“No… i suoi
poteri sono perfino
maggiori!” mi rivelò
però Asia, a dir poco scioccata “Ho
paura che quel bastardo abbia assorbito
anche i poteri di Chronoa, oltre al suo Cuore!”
Ecco
perché Ingrian era così
potente. Non solo era stato in grado di tornare ad essere un mortale,
ma ora
sapeva controllare e usare le tecniche di coloro che aveva sfruttato
per i suoi
scopi…
… ergo, sapeva usare le tecniche di ALFA
Simon e Chronoa, la Kaio-Shin
del Tempo!
“… quanto meno, siete furbi abbastanza da
scappare da Final Severing
prima della sua completa attivazione… POCO
MALE! CONTINUERO’ A GIOCARE CON TUTTI E TRE! TIME CLOCK!”
Rivolgendoci
il palmo della
sua mano, l’ex Arcangelo evocò centinaia di
lancette create con il KI, che si
scagliarono verso la nostra direzione. I nostri poteri furono
più che
sufficienti per evitare di farci infilzare come spiedini, ma la
situazione non
stava andando affatto bene. Per niente.
Quando
l’attacco di Ingrian
terminò, tutti e tre eravamo in preda alla frustrazione.
[Force of Will –
BEST OST IN THE WORLD]
“Così non andremo da nessuna
parte…” comprese Dragon Oronar,
allarmato “… se non ci
sbrighiamo,
Ingrian richiamerà a sé Kingdom Hearts…”
“… e a quel
punto tanti saluti
alle nostre vite!” lo seguì a
ruota Asia Taneko, inferocita “Quello
ci sovrasta in tutto! Dobbiamo escogitare
qualcosa, o non ne usciremo vivi!”
In
testa, però, non mi
veniva in mente nulla.
Quello che avevamo di fronte non era un avversario
qualunque.
A
causa dei poteri che
Bellinherta, la Dea Suprema antecedente a Zarama, gli aveva concesso
con
l’ottenimento di quel tesoro, Ingrian disponeva di poteri ben
al di là delle
nostre capacità. Se fusi con le tecniche di Chronoa e del
mio alter-ego della
Dimensione ALFA, ciò lo rendeva perfino più
terrificante.
In
particolare, io avevo
paura di Ingrian per due semplici motivazioni, due misteri che ancora
lo
attanagliavano.
Il
primo riguardava quella
tecnica chiamata Final Severing, con la quale aveva ucciso le
principesse dal
Cuore di Pura Luce, e con la quale aveva provato ad ammazzare anche me,
Asia e
Dragon. Non ne avevo mai sentito parlare prima d’ora.
Quell’attacco, per noi,
era completamente sconosciuto e non conoscevamo le sue caratteristiche,
come la
potenza o il suo raggio d’azione. Provare ad attaccarlo alla
cieca era un
suicidio.
Tutto
ciò che avevo scoperto
era solo per via del combattimento che stavo svolgendo. Final Severing
era in
grado di separare Cuore, Anima e Corpo di un individuo, e aveva un
preciso
raggio d’azione sul quale aveva efficacia, trecento metri se
non erravo.
Dovevamo scoprire quanta reattività avesse quella tecnica,
se l’ex-Sommo
Sacerdote fosse in grado di attivarlo semplicemente al
comando…
… o, ancora meglio, se avesse dei punti
deboli.
Il
secondo motivo del mio
timore era ancora più grave.
Nessuno di noi conosceva la reale Anomalia di
Ingrian Eyrian.
Il
solo fatto che mia madre
fosse sempre impegnata a tenergliela bloccata era un grandissimo
vantaggio, ma
non potevo allontanarmi troppo da quel farabutto. La mia Anomalia,
inoltre,
andava in contrasto con le nostre capacità,
perché non sapevamo nemmeno quale
fosse il suo Dazio.
-
Simon… continua a riflettere. Deve esserci qualcosa che
potrebbe tornarvi utile
in questa battaglia! –
Il
punto era proprio quello.
Aveva davvero un punto debole? Se sì, quale? Una cosa era
certa. Da soli, noi
tre non potevamo fare nulla per scoprirlo.
Usare
il rilascio dell’Anima
poteva essere una soluzione, se non avessimo avuto di fronte un nemico
così
pericoloso e minaccioso. Gli sarebbero bastati due centesimi di secondo
per
togliere di mezzo il mio corpo, e a quel punto era tutto finito.
Dragon
Oronar, per fortuna,
poteva usare sia i geni Sayan che quelli del Drago Alato dalle
Angeliche Ali,
oltre a disporre delle capacità di Alucard senza perdere il
controllo. Questo
gli aveva permesso di avvicinarsi tantissimo alla mia massima potenza e
il suo
aiuto mi era di grandissimo aiuto.
Asia,
al contempo, era una
vera e propria garanzia. Potevo tranquillamente cancellare il suo Dazio
senza
dover annullare la sua Anomalia, e di conseguenza la sua potenza
massima
risultava maggiore rispetto a quella di Ingrian. Se io e Dragon eravamo
ancora
vivi, tantissimi meriti andavano alla ragazza di colore, la quale
però stava
arretrando sempre di più a causa di Final Severing.
Un piccolo indizio… mi bastava anche
solo un piccolo tallone d’Achille
per sconfiggere quel farabutto…
… ne andava della sopravvivenza di tutti
i miei amici!
“Ma guarda un
po’… a quanto pare
abbiamo visite!”
Non
ebbi il tempo di
rendermi conto di ciò che avesse appena affermato Ingrian,
anche perché
quest’ultimo fu costretto a pararsi a causa di un feroce
attacco sferrato da
qualcuno…
… un momento…
… quello non era…?
“VENTUS!”
Dragon
aveva urlato il suo
nome, incredulo, mentre il giovane maestro del Key-Blade venne
affiancato da
una decina di altri guerrieri, a me sconosciuti…
… e tutti
possedevano un
Key-Blade in mano!
“RAGAZZI! RAGGIUNGETE LA FORESTA DI MEZZO E
RECUPERATE LE ENERGIE! LO
TRATTENIAMO NOI!”
“NO! ATTENTI! LUI PUO’…”
gli urlò contro mia madre, ma Ingrian aveva
già un ghigno trionfante sul suo volto…
“… FINAL SEVERING!”
Io,
Dragon e Asia ci
allontanammo da Ingrian, terrorizzati da quanto stesse per
succedere…
… tuttavia, rimanemmo a bocca aperta
davanti alla scaltrezza del
giovane maestro, che evocò una splendente armatura in grado
di salvarlo, e lo
stesso avevano fatto tutti i suoi compagni.
La
tecnica non aveva
funzionato?
“Capisco…”
ammise
l’ex-angelo, con sorpresa “… l’Armatura del Key-Blade vi
protegge dalla
mia tecnica”
Avevo
sentito bene? Si
poteva evocare un’armatura con quelle armi? Se era
così, per me e Dragon non
c’erano problemi nel combattere contro quel mostro. Final
Severing non sarebbe
stato più un problema, almeno per noi due.
Lo
stesso, però, non valeva
per Asia, la quale non disponeva di alcun Key-Blade. Dovevamo trovare
qualcosa
con la quale proteggerla, o lei non sarebbe mai sopravvissuta a
quell’attacco,
nemmeno con la sua Anomalia.
Non bastava! Se non conoscevamo quella di Ingrian,
non avremmo potuto
sferrare il contrattacco! Era inutile cercare di affrontare
l’ex Sommo
Sacerdote, anche con quell’armatura, se non eravamo in grado
di capire quale
fosse la sua unicità!
Volsi
il mio sguardo verso i
cadaveri delle quattro donne decedute, e mi soffermai su quello di Chi.
Vederla
lì, immobile e priva di vita, mi scoraggiava ancora di
più.
Il mio peggior incubo era diventato
realtà. La donna che amavo, la
madre della mia bambina, era morta e non ero stato in grado di
proteggerla.
Dovevo ammetterlo. In quei momenti, avrei voluto tantissimo il suo
aiuto. La
sua straordinaria intelligenza sarebbe stata essenziale per quella
battaglia.
Assurdo.
In pochissimi
giorni ero passato dal volerla proteggere a tutti i costi, al
desiderarla per
quel ferocissimo combattimento, al mio fianco.
Ora,
invece, non avrei
potuto far nulla per lei…
… nulla.
Simon…
il fatto che tu non voglia nessuno a proteggerti non significa che noi
rimarremo fermi ad assistere alla tua fine se cercassero di ucciderti.
E’ vero,
a nessuno piace essere difeso se si sente in grado di combattere da
solo. Ma
sai cosa ti dico, io? Se anche una sola persona è pronta a
mettersi davanti a
te per beccarsi un proiettile… allora non devi essere
così mostruoso come ti
credi!
Ma
a cosa servirebbe? Se anche io, che mi
sono allenato così tanto nel controllo del KI, mi sentissi
in pericolo di vita…
cosa spingerebbe te, Claudia, una poliziotta senza alcun potere, a
gettarti tra
me ed un proiettile?
E’ la
stessa ragione per cui tu ti sei tele-trasportato davanti a centinaia
di
persone, senza pensarci due volte, per salvare la ragazza di cui ti sei
innamorato… perché non esiste alcuna legge al
mondo, terrena o meno, che
controlli l’amore… che esso sia per i tuoi
genitori… per i tuoi figli… per la
tua metà… ed anche per i tuoi amici, come me!
Se le
persone ti vogliono bene, capiranno e ti resteranno vicine…
se la prenderanno
con te? Allora non importa! I fatti sono due… o non riescono
a vedere ancora il
buono che c’è in te, e ci vuole del tempo per
vedere quello sbrilluccichino
dentro il tuo cuore… oppure non è mai interessato
loro scoprire qualcosa su di
te! La vuoi al tuo fianco, Simon? Allora cogli il rischio! CARPE DIEM!
Difficilmente sbaglierai con questa scelta…
Incredibile
ma vero, furono
le parole di Claudia a darmi la forza di prendere la decisione
più saggia.
Potevo e dovevo agire nella maniera più logica possibile.
Vedere il cadavere di
Chi faceva male al mio cuore, ma non avevo altra scelta che reagire e
rialzarmi, come avevo sempre fatto. Avevo un solo modo per farmi
perdonare
dalla donna che amavo, ed era sconfiggere Ingrian Eyrian. Il Cuore di
Chi si
trovava dentro di lui, e se avessi tolto di mezzo quel bastardo sarei
riuscito
anche a riportarla in vita.
Ma
fino a quel momento,
dovevo soltanto raggiungere il mio obiettivo, anche pagando un costo
elevato. Quello
che stavo per fare era a dir poco orrendo, ma non avevamo altra scelta.
“DRAGON!
ASIA! CI RITIRIAMO!”
“Ma che… sei
impazzito!?”
mi urlò contro Asia, mentre io mi gettai vicino al cadavere
di Chi, Kairi,
Cristal e Hitomi.
Era
come immaginavo. Tutti
gli oggetti più preziosi delle quattro donne si trovavano
lì, in condizioni
perfette.
Qualcuno,
improvvisamente,
li afferrò davanti ai miei occhi senza darmi il tempo di
recuperarli.
Chi diavolo…
“SARA’ MEGLIO PER
TE CHE TU ABBIA
UNA BUONA IDEA… ALTRIMENTI LE MIE FRECCE TE LE FICCO SU PER
IL BUCO DEL CULO!!!”
mi urlò Asia, che assieme a Dragon aveva afferrato
ciò che c’era ai miei piedi,
prima di fuggire verso l’uscita del Covo del Tempo a gambe
levate.
Poco
prima di uscire da quel
giardino, un immenso colpo di KI colpì quei quattro
cadaveri, incenerendoli senza
lasciarne alcuna traccia.
***
All’esterno
del
Covo del Tempo
DRAGON
[No Time To Die –
BEST OST IN THE WORLD]
Usciti
da quel luogo sacro,
scoprimmo che Ventus non era il solo ad essere giunto in quel mondo.
Altri
guerrieri si trovavano fuori dal Covo del Tempo, e tutti erano
provvisti del
loro Key-Blade personale.
Li
superammo tutti, senza
curarci di chi avessimo di fronte. Non potevamo permetterci di perdere
secondi
preziosi, anche a costo di mettere a repentaglio le vite di tutte
quelle povere
anime…
… perché quello sarebbe
successo…
… gran parte di loro sarebbe morta per
darci il tempo di rifiatare e
ragionare.
Simon
cominciò a volare in
direzione della Foresta di Mezzo, ed io lo seguì al volo
trasformandomi in
Drago Nero dalle Angeliche Ali e permettendo ad Asia di cavalcare la
mia
groppa. Io e la ragazza di colore nonsapevamo più che pesci pigliare. Le nostre
tecniche e le nostre capacità
erano del tutto inutili se paragonate a quelle del nostro avversario, e
non
potevamo fare altro che seguire le direttive di colui che aveva
maggiore
capacità di controllo su quella battaglia, ovvero Simon Kog.
Era
di lui che Whis,
Chronoa, mia moglie e tutti quanti si erano fidati. Io ed Asia non
potevamo
fare altro che fidarci del loro giudizio.
“SIMON! DRAGON! ASIA! DA QUESTA PARTE!”
Al
confine della Foresta di
Mezzo vi stavano sei ragazze, suddivise in quattro adolescenti e due
bambine,
che ci stavano invitando ad atterrare lì con veementi gesti
delle mani. Simon
seguì il loro consiglio ed io feci altrettanto.
“Siete
state straordinarie!” si
congratulò la madre di Simon con quelle
ragazzine, più gaia che mai “Se
non fosse
stato per voi, noi tre non avremmo fatto alcun progresso!”
Tutte
e sei arrossirono
lusingate. Meritavano tutti quei complimenti, dal primo
all’ultimo. Avevano
tirato noi tre fuori dai guai, per il momento, ma non potevamo cantare
vittoria
troppo presto.
Tornato
umano, e permettendo
ad Asia di scendere dalla mia schiena, mi avvicinai alle sei conoscenti
di
Simon e chiesi loro.
“Sono tutti Maestri del
Key-Blade?
Dove si trovavano? Pensavo che le altre dimensioni fossero
completamente
sigillate!”
“Dalla prima
all’ultima! Si
trovavano tutti nella Dimensione GAMMA…”
confermò Masumi, alzando il
pollice “… non solo la
Barriera di
Sigillo era ancora attiva, ma quei mondi sono prosperati al punto da
far
crescere tantissimi guerrieri fortissimi e capaci! Con il loro
aiuto…”
“Non
basterà…” la
anticipò
subito Asia, più preoccupata che mai “…
Ingrian resta un vero e proprio mostro. Se
non ideiamo una strategia efficace… per noi è la
fine!”
“E qui entri in gioco tu,
Simon
Kog…” la seguii io,
visibilmente dubbioso, puntando lo sguardo addosso
al terrestre della dimensione BETA, così come il resto dei
presenti “…
perché ci hai allontanato dallo scontro?”
“Posso
analizzare il Sommo Sacerdote con il Rilascio dell’Anima”
lui si
sbrigò subito a darci le dovute spiegazioni “In
questo modo, scoprirò quali poteri possiede quel
farabutto… sarà sempre meglio
che buttarci a capofitto nello scontro senza conoscerlo nemmeno”
“E METTERESTI A REPENTAGLIO LA VITA DI…”
Asia
stava per tirargli un
cazzotto di frustrazione, ma io la bloccai in tempo.
“Asia… la sua è una buona
idea…”
“… LO SO
BENISSIMO! SO
PERFETTAMENTE QUALE FOSSE IL NOSTRO PIANO ORIGINALE! SAPEVO CHE AVREMMO
DOVUTO PROBABILMENTE
ASSISTERE ALLA MORTE DELLE NOSTRE ANIME GEMELLE PER CAUSA DI QUEL
MOSTRO! MA
NON PUOI ASPETTARTI CHE… non
puoi
aspettarti che…”
La
capivo. Sapevo cosa
provava in quel momento Asia. Lei era arrivata al limite, e lo stesso
valeva
per me. Facevo fatica a vedere tutte quelle persone che si
sacrificavano per me
e per i miei compagni. Avevamo combattuto quella guerra con coraggio e
forza di
volontà, proteggendo tutti coloro che amavamo anche a costo
della nostra vita.
Eppure, che scherzo del destino, eravamo rimasti solo noi
tre…
… noi tre ed un piccolo esercito
capitanato da sei ragazzine, che
sembravano pronte a tutto pur di darci una mano…
… anche a seguire tutti gli altri caduti.
“Un
mese fa, avrei avuto la tua stessa reazione…”
le spiegò Simon, sempre
attraverso la voce di sua madre, amareggiato e distrutto ma allo stesso
tempo
determinato e convinto delle sue idee “… una mia amica,
tempo fa, mi rimproverò per essermi
gettato da solo all’attacco dei miei nemici. Non hai idea
delle brutte parole
che mi rivolse… e me le meritai tutte. Credi
che a me piaccia sacrificare la vita di tutte queste povere persone?
Tuttavia, sono convinto che nessuno di loro si tirerebbe indietro
davanti alla
morte… ma dobbiamo far
sì che il loro
sacrificio non vada sprecato! Perché non riesci a fidarti
ciecamente di tutti
loro, Asia? Se ci facciamo guidare solo dalla paura delle nostre
decisioni, non
vinceremo mai!”
La
ragazza di colore scostò
il suo sguardo dal suo, distrutta e con il cuore infranto. Lei era una
donna
dal cuore buono e gentile, e sapevo che non avrebbe più
ribattuto alla sua
proposta. Normalmente avrei cinto le sue spalle con un braccio, ma quel
gesto
non sarebbe stato per niente apprezzato e saggiamente lasciai correre.
Lei
non era la mia Kairi.
Quella era Asia Taneko, una guerriera dalla potenza straordinaria,
capace di
dare a tutti del filo da torcere. Avrebbe superato anche quello
sbandamento.
“Lascerò
che la mia Anima fuoriesca dal mio Corpo, e in questo modo
potrò studiare alla
perfezione ogni capacità del nostro avversario”
specificò subito
Simon, avvisando loro “Sono due le cose che
dobbiamo scoprire su Ingrian… le
capacità effettive del Final Severing,
con annessi punti di forza e punti deboli… e la sua
unicità, ovvero Anomalia e
Dazio completo. Ora che sono tornato da Anomaly, con il
Rilascio dell’Anima
e con il Biological Traces, sono in grado di trovare le risposte che
cerchiamo,
ma è un grosso rischio. Basterebbe
un
piccolo danno al mio contenitore per annullare la tecnica. Per questo
mi sono
allontanato così tanto…”
“…
perché così Ingrian non potrà toccare
il tuo Corpo!” compresi al volo io,
battendo il pugno sulla mia mano.
“Esattamente.
Purtroppo, non ho alcuna garanzia che quel bastardo non possa vedere la
mia
Anima o, peggio ancora, che possa colpirla con il Final Severing. Posso
mantenere l’Anomalia di mia madre anche da qui, ma non posso
garantire che
questa possa proteggermi!”
continuò a dire lui, sempre
attraverso l’interpretazione di Momo Kog “Il mio gesto è
molto azzardato, lo ammetto… ma…”
“Non funzionerà”
La
risposta di Asia ci colse
completamente alla sprovvista. Non aveva dato modo a Simon di replicare
al suo
rifiuto, e prontamente ci dette le spiegazioni del caso.
“Simon… sarebbe
una buona idea,
ma non conosciamo ancora la distanza con la quale Ingrian
può attivare Final
Severing! E’ vero, abbiamo provato ad azzardare un ipotesi,
in base ai suoi
tentativi di sconfiggerci, ma non sappiamo se quella tecnica perde di
efficacia
quando si attiva su più persone di seguito! Prova a
pensarci… Ingrian ci ha
ucciso le persone che amiamo con una facilità disarmante,
eppure noi tre non
abbiamo subito alcun effetto! E’ stato per sua
scelta personale? Oppure è
in grado di uccidere solo quattro nemici in simultanea, con il Final
Severing?
Non solo… se Ingrian ti dovesse scoprire, cercherebbe di
colpire solo te e
nessun altro, a parte io e Dragon, può
sconfiggerlo…”
Non
aveva tutti i torti. Un
azione simile, da parte di Simon, era rischiosa perché aveva
un solo modo per
risultare efficace. La sua Anima sarebbe dovuta tornare nel suo Corpo
per
rivelarci le informazioni. Però c’erano diversi
inghippi nel piano di Simon.
Prima
di tutto, Ingrian non
poteva essere sconfitto se non dalla nostra forza simultanea. Se Simon
fosse
stato scoperto, l’ex-angelo avrebbe potuto dargli il colpo di
grazia. Per
evitare tutto ciò, io ed Asia saremmo dovuti tornare da soli
sul campo di
battaglia, ma a quel punto non potevamo disporre del nostro compagno ed
alleato.
Seconda
cosa, la tecnica
risultava efficace se e solo se Simon fosse riuscito a tornare
indietro. Di
conseguenza, io e Asia saremmo dovuti restare lì.
La
ragazza di colore non
aveva sbagliato. Quel piano era a dir poco folle.
“Lo
so… è un rischio enorme…”
“… non
è solo enorme. Non pensi
che Ingrian stia attendendo solo questo da parte tua?
Conoscendolo… direi che
lui ha già pensato a quest’opportunità!”
“E non ha solo pensato
questa… ci
ha anticipato sempre, senza darci mai il tempo di ideare una strategia
adatta a
sconfiggerlo” ammisi, amareggiato
“E’
come se avesse sempre saputo tutto di
noi, fin dall’inizio. Come se fosse sempre stato padrone del
nostro Destino…”
“… era in grado di leggere le Linee del
nostro Destino, e riusciva anche
a modificarle” ci spiegò Asia, con
sguardo cupo “Non potevi saperlo, ma
la piccola Hinode lo ha rivelato a tutti quanti,
quando il Sommo Sacerdote aveva provato a recuperarla. Lui,
essendo la più alta carica divina esistente in tutte le
linee
spazio-temporali della Dimensione Immaginaria, aveva questo potere a
sua
disposizione…”
[Seigi no Chikara
– FAIRY TAIL]
“…
no… un momento…”
Simon,
prendendoci alla
sprovvista, si allontanò di qualche metro da noi,
probabilmente perché aveva
avuto un’altra intuizione. Sia io che tutte le ragazze lo
aspettammo, in
trepida attesa di capire cosa stesse frullando nella testa di
quell’uomo.
Nel
mentre, lui aveva
cominciato a ragionare con la voce di sua madre, ma a tono alto.
“
- Il nostro vero nemico è una
creatura apparentemente invincibile, un
Giuda Iscariota che ha banchettato per miliardi di anni al tavolo del
suo
padrone. Nessuno poteva scoprirlo, perché non ha mai
realmente agito su di noi,
e questo grazie al suo potere nascosto. Si crede onnipotente, al
momento, ma sa
solo guardare al di là del suo naso. Non potrà
farlo per sempre… più è messo
alle strette, più lo indebolirete. Nel suo momento di
massimo trionfo… voi
dovrete dargli il colpo di grazia, anche a costo della vostra vita!
Anche a
costo di cambiare per sempre le sorti di tutti i mondi! -Accidenti
a te,
BETA Dragon… era a questo che ti riferivi?
All’Anomalia di Ingrian?! Se è
così…
allora il Sommo Sacerdote non ci anticipava perché leggeva
le nostre Linee del
Destino. Fino a qualche giorno fa, non era mai stata la carica divina
più
potente in carica! Seguendo tale ragionamento, allora lui…
è per questo che
voleva una Hinode appartenente alle nostre Linee Spazio-Temporali!
Perché una
volta diventato mortale, lui non avrebbe potuto anticiparci
completamente…”
“Ehm… Simon? Asia
chiama Simon…
ma è andato fuori di cervello, per caso?”
ci domandò Asia, ma Masumi
fece un chiaro segno di diniego con la testa.
“No… sta semplicemente analizzando le
informazioni che ha in suo
possesso, per fare la deduzione più probabile, sulla quale
agire”
Nel
mentre, il nostro
compagno di avventure stava andando avanti con le sue ipotesi.
“…
ciò, tuttavia, non spiega come abbia fatto a rigirare tutto
a suo favore.
Merito della sua Anomalia o della sua intelligenza? E’ stato
solo il caso,
oppure ha saputo muovere le giuste pedine con destrezza.
Merda… merda! Se solo
Chi si fosse fidata ciecamente di noi tre, invece che parlarne solo con
le
Pricipesse dal Cuore di Pura Luce restanti… anche un solo
indizio ci avrebbe
dato una grossa mano… cosa mi sfugge…
cosa…?”
Un
segreto tra Chi, mia
moglie, la mia figlia alternativa ed Hitomi? In effetti avevo intuito
che
quelle quattro avessero tenuto un segreto nei nostri confronti, ma non
ci avevo
fatto molto caso.
Un
grandissimo dubbio
cominciò ad insinuarsi nella mia mente. Possibile che quelle
quattro avessero
intuito qualcosa in merito al Sommo Sacerdote? Allora perché
non ci avevano
raccontato nulla?
Forse…
“… avevano paura
che Ingrian
venisse a scoprire qualcosa in merito… hanno tenuto il
riserbo perché non
volevano che lui sapesse che l’avevano scoperto”
cominciai a ragionare
anche io “In base a
questo…”
“…
l’Anomalia di Ingrian è
qualcosa che gli permette di anticipare le nostre mosse!”
si rese conto
Asia, sgranando gli occhi per lo shock “Non
solo. Può usarla anche per analizzare i nostri
pensieri… no. Siamo guerrieri
esperti, e sappiamo creare
Barriere Mentali più che resistenti. Inoltre
quell’Anomalia è già presa…”
“…
al di là del proprio naso…
al di là… poco
alla
volta! Capacità di osservazione! Prevedere le azioni! HO
TROVATO!”
Simon
si avvicinò a tutti
noi, con aria raggiante. Sembrava un’altra persona. Doveva
aver trovato la
soluzione, a giudicare dalla soddisfazione visibile sul suo viso.
“Era ora che ci includessi
nei
tuoi ragionamenti!” lo
rimproverò scherzosamente Asia, divertita, prima
di chiedergli “Hai capito qualcosa,
non
è così?”
“E’
un’ipotesi, ma noi la accreditiamo al 98
%!” ci confermò Momo Kog,
cominciando a rivelarci tutto quello che
aveva compreso.
Quando
la spiegazione
terminò, sia io che Asia ci guardammo sbalorditi negli
occhi. Nessuno dei due sarebbe
mai arrivato ad una conclusione simile.
“Perché non ci
hai mai raccontato
delle ultime frasi che ti ha detto BETA Dragon?”
gli domandai io,
leggermente innervosito.
“Perché,
come voi, avevo scioccamente creduto che la Modifica delle Linee del
Destino
fosse la sua Anomalia più probabile. Poco dopo aver
raggiunto Conton City, Chi
mi ha spiegato tutto quello che è successo dal giorno in cui
sono mancato,
senza tralasciare nemmeno un particolare. Lei ha specificatamente detto
che
ALFA Hinode ha pronunciato queste esatte parole –
Tu, adesso, puoi cambiare il destino degli altri esseri
viventi... ma non puoi farlo con il tuo perché non puoi
osservarlo fino in
fondo! E’ questa l’Unicità che ti
è stata imposta nel momento in cui sei
diventato il più potente! Per questo vuoi diventare un Dio
Supremo… per
cancellare i tuoi limiti! -. ALFA
Hinode non
ha semplicemente provocato il Sommo Sacerdote…
l’ha letteralmente sbugiardato
davanti a tutti voi! Quando tu, Asia, mi hai spiegato quella faccenda
della più
alta carica divina esistente…”
Sgranai
gli occhi,
sbigottito dalla facilità con la quale Simon era giunto a
quella deduzione. Ora
capivo perché Kairi, Chi, Cristal e Hitomi non ci avevano
rivelato nulla.
Sapevano che tutti e tre avessimo la risposta sotto il nostro naso, e
dovevamo
soltanto comprenderla.
“Questo, però,
non cambia molto!”
dichiarò Asia, ancora contrariata “Sappiamo…
o meglio… abbiamo dedotto quale sia la più
probabile Anomalia di Ingrian, oltre
al suo Dazio. Però dobbiamo ancora
fare
attenzione ai suoi Final Severing! Nessuno di noi sa come si crea
un’Armatura
con i Key-Blade… e, peggio ancora, io non percepisco alcun
potere provenire da
questa spada e da questo scudo!”
Ahia.
Quella non era affatto
una bella notizia. Se Asia non poteva usare Fiamma della Speranza ed
Unlimited
Blade Works, i nostri ragionamenti potevano andare a farsi benedire.
Dovevamo
combattere tutti e tre contro quel mostro. Su questo non potevamo
scappare.
Mi
voltai preoccupato verso
Simon, e lo stesso fece la ragazza di colore. Detestavo ammetterlo, ma
il
Rilascio dell’Anima sembrava l’unica opzione che ci
era rimasta, per quanto
fosse folle ed impossibile da accettare.
[The Birth Of Fairy Tail
– FAIRY TAIL]
“Allora lo faremo noi!”
Tutti
e tre, lo ammetto,
restammo a bocca aperta davanti all’affermazione di Marron,
la quale si era
portata di fronte a noi, affiancata da tutte le sue amiche.
“Anche noi possiamo usare il Rilascio
dell’Anima!” la seguì subito
Pan, con decisione “Ce
l’ha insegnata Ai durante l’ultima settimana prima
dell’inizio del
Torneo. Se la usiamo noi, la nostra morte non sarebbe disastrosa come
la vostra!”
“Ma… MA VI
E’ ANDATO DI VOLTA IL
CERVELLO?!” le rimproverò
Asia, puntando il dito contro “SIETE
IL NOSTRO FUTURO! SIETE STATE
STRAORDINARIE, MA SE FOSSI IN VOI PRENDEREI LA PRIMA NAVICELLA
SPAZIO-TEMPORALE
PER ANDARE VIA DA QUI! SE NON SOPRAVVIVRETE VOI, LA NOSTRA VITTORIA
RESTEREBBE…”
“… vana?
Inutile? Ma per piacere…”
dichiarò Kazuha, con tutto il sarcasmo che aveva in corpo,
prima di sbottare
decisa e secca “…
QUALE FUTURO, ASIA? COSA POSSIAMO SALVARE DI QUESTE DIMENSIONI? Non lo capite…”
“ORMAI E’ TARDI
PER PENSARE AD UN
FUTURO! PER QUALE MOTIVO ABBIAMO DECISO DI RAGGIUNGERVI, ALTRIMENTI? Se
anche
noi fuggissimo, in questo momento, non avremmo la certezza che voi
riusciate a
vincere, non se non ci mettiamo in gioco”
ci spiazzò Masumi con il suo
lineare ragionamento.
“Simon non può usare quella tecnica, e
voi lo sapete” specificò Ran,
inoltre, ticchettandosi la fronte con l’indice della mano
destra “Anche
una come me ci arriverebbe, e non sono una cima di intelligenza. Se
Ingrian lo
scoprisse e usasse questa strana tecnica contro di lui, sarebbe la fine
per
tutti, giusto? A QUEL PUNTO NEMMENO I MONDI DENTRO LA BARRIERA
POTREBBERO
SOPRAVVIVERE, E POI LE LINEE SPAZIO-TEMPORALI RIMASTE APERTE SONO
QUELLE CHE
CONOSCIAMO… il
Sommo ci
troverebbe comunque…”
Avrei
tanto voluto
ribattere, ma avevano tutte ragione. Loro non potevano permettersi di
restare
con le mani in mano, non se avevano la possibilità di
ribaltare le sorti del
nostro combattimento.
“Ragazze…” le
avvertii, tuttavia, prima di dare loro il consenso “…
siete consapevoli che state mettendo a repentaglio la vostra vita?
Anzi, sarò
molto più chiaro… se accetterete di aiutarci, voi
verrete senz’altro uccise! Siete
certe della vostra scelta?”
Le
lacrime cominciarono a
rigare i loro visi, e questo ci distrusse. Mi faceva male vedere quei
sei
boccioli e sapere che, nel migliore dei casi, non sarebbero
sopravvissuti alla
catastrofe.
Sulla
nostra scacchiera,
avevamo perso tutti i nostri pezzi. Erano rimasti soltanto il re
avversario, il
nostro re e i nostri sei pedoni. Avevamo solamente una
possibilità per riuscire
a non fare patta…
… mandare quei piccoli pezzi,
apparentemente senza alcuna speranza, ad
affrontare il nostro avversario.
“Simon…
Dragon… Asia…” ci
disse Bra, più convinta che mai “…
non
abbiamo altra scelta. E’ la nostra unica
possibilità di vittoria!”
“IL CIELO! GUARDATE IL CIELO!”
“E’ UN DISASTRO! STA PER EVOCARLO!”
[Crimson Blaze –
BEST OST IN THE WORLD]
L’urlo
allarmato dei maestri
del Key-Blade, nella città di Conton City, ci spinse a
seguire il loro esempio.
Quello a cui assistemmo fu qualcosa di assolutamente incredibile.
Esattamente
come con le
Sfere del Drago, il cielo divenne nero come se fosse notte, ma
l’aria che si
respirava era molto più terrificante e spaventosa. Il motivo
era presto detto.
“S-sta per evocare
Ki-Kingdom
Hearts?!” cominciarono a tremare le
piccole ragazze, arretrando per la
paura.
Se quel farabutto aveva deciso di evocare
quell’immenso oggetto, era
perché si era deciso ad assorbirne i poteri…
…
e, se non l’avessimo
fermato in tempo, per noi non ci sarebbe stata alcuna
possibilità.
“RAGAZZE! FACCIAMOLO!”
“D’ACCORDO! ANDIAMO!”
Quando
ci voltammo verso di
loro, era già troppo tardi. Tutte e sei erano svenute
davanti ai nostri occhi,
con le loro anime già in giro per cercare informazioni sul
nostro nemico.
Non
ci avevano dato modo di
replicare.
***
Covo del
Tempo
Nel
mentre…
BETA VENTUS
[Continuazione –
Crimson Blaze - BEST OST IN THE WORLD]
Ero
stato molto fortunato.
Se non fosse stato per i consigli di Eraqus e Xehanort, entrambi
trovati nella
Dimensione GAMMA, a quest’ora sarei morto sul colpo. Il fatto
che l’Armatura mi
proteggesse da quell’attacco era una buona notizia.
Questo,
però, non ci avrebbe
permesso di vincere, e ne ero consapevole. Nonostante, al mio fianco,
avessi
anche i miei migliori amici ad accompagnarmi in quella crociata
suicida, io
avrei perso la vita in quella battaglia. Ero pronto a tale
sacrificio…
… ma solo se fossi riuscito a trascinare
quel figlio di puttana con
noi, all’altro mondo!
Mentre
molti di noi venivano
facilmente tranciati in due dall’Innominata di Ingrian, io
cominciai ad
analizzare le sue capacità per cercare di comprendere
qualche suo punto debole.
Al mio fianco, vi stavano due figure di cui potevo fidarmi
ciecamente…
… il buon vecchio Yen Sid, che stava
usando la sua magia per analizzare
il nostro avversario…
… e Re Topolino, che invece stava usando
un incantesimo di Riflessione
per proteggerlo dagli attacchi feroci di Ingrian.
-
Ventus! Riesci a sentirci? –
Un
momento… quella non era la voce
della piccola Bra?
-
Siete davvero voi? –
-
Stiamo usando la tele-patia per comunicare! Abbiamo rilasciato le
nostre anime
dai nostri corpi, per cercare di capire il punto debole del Sommo
Sacerdote! –
mi disse Kazuha, avvisandomi – Abbiamo
scoperto qualcosa di molto interessante! Non solo le Armature dei
Key-Blade
proteggono dal Final Severing, ma questo può essere
rilasciato solo poche volte
nel corso di un combattimento! Gli sono rimasti solamente sei colpi per
quella
tecnica… e a quel punto non potrà più
coglierci alla sprovvista! Non solo… più
persone cerca di colpire, meno potere riesce a invocare per compierla.
Inoltre,
la distanza di quell’attacco varia fino a trecento metri da
dove si trova! –
Solo sei colpi? Perfetto! Se fossimo riusciti a
farglieli sprecare
tutti, Simon, Dragon e Asia avrebbero potuto sconfiggere il nostro
avversario
con molta più tranquillità!
Trecento
metri, allora.
Quella era la distanza che i guerrieri senza Armatura del Key-Blade
dovevano
mantenere per non restare coinvolti in tale tecnica. Ripresi a
combattere
contro Ingrian, continuando però a mantenere il collegamento
mentale con tutte
e sei le mie piccole compagne di quell’avventura.
-
Ascoltatemi, giovani ragazze! Mi sentite?
–
Quella
era la voce di Yen
Sid? Anche lui riusciva a percepirle?
- Sì!
Forte e chiaro, nonnetto! -gli rispose Bra, con spavalderia –
Anche lei sta
analizzando il nostro nemico? –
-
Hai detto bene… e sono anche a un buon
punto! -rispose
loro Yen
Sid, rivelando loro – So che state
cercando anche di trovare conferme
sull’unicità di Ingrian, dico bene? Sappiate che
sto per scoprire quale sia la
sua vera Anomalia ed il suo vero Dazio! Vi sto per chiedere qualcosa
di… -
-
Ricevuto! RAGAZZE! DISTRAIAMO INGRIAN E COSTRINGIAMOLO A SPRECARE IL
SUO FINAL
SEV… -
-
NO! FERME! -
Il
mio urlò mentale non
servì a nulla. Improvvisamente, tutte e sei si zittirono di
colpo, e fu Yen Sid
a rivelarmi cosa fosse successo.
-
Ingrian ne ha attaccata e tolta di mezzo
una con il Final Severing! Deve trattarsi di Marron Roshi! -
Cazzo!
Ingrian si era già
reso conto di essere controllato e analizzato?
-
Allora dobbiamo far presto, Yen Sid! -
lo invitai a velocizzare i tempi, agitato - Se uccide anche le altre,
non potremo avvisare i nostri
tre cavalieri in tempo! -
Sentendo
quelle parole,
tirai un lungo e intenso sospiro. Ero certo che, ormai scoperte, le
bambine non
avrebbero più potuto evitare di farsi colpire una volta a
testa. Per questo, i cinque
Final Severing rischiavano di essere più che sufficienti per
uccidere le
restanti artiste marziali provette.
Come
Maestro del Key-Blade
ma, soprattutto, come uomo, sapevo già quale fosse la
miglior scelta da
compiere.
L’unica
maniera con la quale
potevo costringere il Sommo Sacerdote a fargli perdere tempo era quello
di
sacrificare me stesso. Non sarebbe però stato facile. Se
avessi disattivato la
mia armatura, la sua priorità restava quella di uccidere
coloro che volevano trasmettere
informazioni al nostro nemico…
… cosa poteva spingerlo a cambiare idea
sul mio conto?
Semplice…
“Xehanort!
Chiami vicino
a me altri diciannove guerrieri! Insieme faremo apparire Kingdom Hearts!”
[This is A Fight To Change
The World – BEST OST IN THE
WORLD]
L’intera
battaglia,
improvvisamente, si era arrestata. Tutti, anche i miei compagni, erano
rimasti
sbigottiti dalle mie parole, e non avevano tutti i torti, mentre io
avevo
disattivato la mia Armatura, portandomi a meno di trecento metri dal
mio nemico.
Se
fosse accaduta una cosa
del genere, il nostro nemico avrebbe potuto approfittare del momento e
cercare
di assorbire il Regno dei Cuori…
… avrebbe voluto, ma non ci sarebbe
riuscito perché Kingdom Hearts non
poteva donare energia a chi non l’aveva evocato!
Quel
mondo aveva un solo e
semplice scopo, ossia quello di azzerare e cancellare tutti gli
universi per
farli ripartire da zero. Niente di più, niente di meno.
Questo, però, non era
più grave dei problemi, per Ingrian Eyrian.
Se
io avessi evocato Kingdom
Hearts al posto suo, per lui era finita. Non avrebbe potuto sconfiggere
o fare
alcunché per cercare il suo potere…
… perché solo
l’evocatore poteva dare l’ordine definitivo al
Regno dei
Cuori.
Anche
prima dell’arrivo
delle giovani artiste marziali, Yen Sid aveva fatto
un’importante scoperta, e
ce l’aveva comunicata tele-paticamente. All’interno
della sua Anima, quel
bastardo aveva nascosto parte del potere appartenente alle Super Sfere
del
Drago. Aveva la possibilità di esaudire, a giudicare dalla
magia in suo
possesso, soltanto un desiderio ma, a differenza di Super Shenron,
Ingrian era
un semplice mortale, ormai…
… e, per questo, era diventato fin
troppo debole per riuscire a
rigirare il comando di Kingdom Hearts.
Con
una semplice
dichiarazione, vera o falsa quanto era, lo avevo
destabilizzato…
… e la sua faccia, livida di rabbia
repressa, ne era la conferma più
soddisfacente!
-
Yen Sid! Quanto le manca! –
-
Trenta secondi, Ventus! Continua con la
tua farsa, e distrailo finché puoi! –
-
Chi ha detto che è una farsa!? IO VOGLIO
DAVVERO EVOCARE KINGDOM HEARTS! A QUESTO PUNTO NON CI RESTA ALTRA
SCELTA… SE
NESSUNO DI NOI PUO’ SCONFIGGERLO, ALLORA SARA’ IL
POTERE DI QUEL REGNO A
TOGLIERCELO DI MEZZO! -
Molti
dei miei amici si
avvicinarono istantaneamente a me, senza perdere nemmeno un secondo.
Eravamo in
tutto venti, ed avevamo puntato il Key-Blade verso il cielo, pronti per
evocare
l’immenso Regno dei Cuori.
Non
serviva a niente fargli
credere che tutto questo fosse una bugia. Avevo visto coi miei stessi
occhi
quanto potesse essere spaventoso il potere di quel gigantesco Cuore, ma
non
avevamo altra scelta che usarlo per i nostri scopi.
A costo di fare una vera e propria strage, ero
pronto a qualsiasi
mezzo.
Non ce ne fu bisogno.
Percepii
il mio Cuore e la
mia Anima che venivano estratti con la forza dal mio petto, sancendo la
mia
fine. Ingrian era caduto in scacco, lasciandosi trascinare dalle sue
paure e
usando uno dei cinque restanti Final Severing nei miei confronti. Per
lui,
questa era stata una mossa suicida…
… perché avrebbe permesso, ad
una delle cinque anime ancora in vita,
appartenenti a quelle giovani fanciulle, di dare le informazioni a
Simon Kog,
Dragon Oronar e Asia Taneko.
Prima
di sparire, riuscii a
godermi lo sguardo perso nel vuoto di quel verme ipocrita, che si era
reso
conto di aver fatto la cazzata più grande della sua
esistenza.
Scacco Matto, Ingrian Eyrian…
… SCACCO MATTO!
***
INGRIAN
[Continuazione –
This is A Fight To Change The World –
BEST OST IN THE WORLD]
Cosa
diavolo mi era saltato
per la testa? Stavo andando così bene…
… come ero potuto cadere nel tranello di
quell’imbecille Key-Blader da
quattro soldi!?
Non
solo avevo sprecato uno
dei miei Final Severing…
… ma ora non potevo torcere alcun
capello ad una delle anime di quelle
piccole troiette svolazzanti!
Potevo ancora risistemare
tutto,
però! Dovevo solamente riuscire a togliere di mezzo quel
vecchiaccio dei miei
stivali! Se cancellavo anche quel roditore sarebbe stato ancora meglio!
Per
prima cosa, cancellai
quasi tutte le anime di quelle ragazzine, lasciandone vive solo due.
Erano
state molto rapide e avevano fatto sì che l’arma
segreta di ALFA Simon le
colpisse una ciascuno.
Mi era ufficialmente rimasto un solo Final Severing
ma mi sarebbe bastato
perché avrei colpito più nemici con un solo colpo!
In
che modo? Semplice…
… sfruttando i poteri immensi di Chronoa!
“FREEZE!”
A
differenza delle altre mie
tecniche, questa poteva essere rilasciata a una distanza perfino
maggiore,
oltre a poter colpire più persone contemporaneamente. Tutti
coloro che si
trovavano all’interno di quel piccolo giardino erano stati
pietrificati,
comprese le anime di quelle bambine e il vecchiaccio protetto
dall’incantesimo
di quel topastro.
Avevo dieci secondi, prima che tutti riprendessero
a muoversi. Erano
più che sufficienti.
Per
prima cosa mi sbarazzai
di quel topolino stupido che aveva osato proteggere il vecchio
stregone. Mi
bastò usare la forza bruta per perforare la sua barriera e
spiaccicare la sua
testa sull’erba.
La sensazione di togliere la vita a qualcuno con le
proprie mani… da
quanto tempo non la provavo! Da quanto non ne godevo!
Ora
nessuno avrebbe potuto
impedirmi di uccidere il vecchio, che ormai non era più in
grado di sfuggirmi. Sprecare
il Final Severing solo per uno come lui era un errore che non avrei mai
commesso, così come tutti gli altri miei non-obiettivi.
Dovevo colpire tutte e
tre i miei obiettivi in un colpo solo.
Dallo
sguardo orripilato e
pietrificato di quel Yen Sid, compresi che non avesse fatto in tempo ad
analizzarmi
completamente…
… la vittoria era mia!
[You Say Run –
BOKU NO HERO ACADEMIA]
“NON PENSARCI NEMMENO!”
Qualcosa
di appiccicoso,
improvvisamente, iniziò ad avvolgere il mio corpo, sbucando
dalle macerie del
Covo del Tempo. Si trattava di pezzi di carne appartenenti a un
majin…
… pezzi di carne appartenenti a un
ragazzino che io pensavo fosse morto!
Ub
non era morto per mano di
Pride? Come diavolo aveva fatto a sopravvivere?!
“Pride non mi ha mai
cancellato…
ha soltanto trafitto il mio petto! Mi è bastato rigenerarmi
per tornare in
vita!” mi rivelò lui,
stringendo con più forza le mie membra “Ho
atteso il momento adatto per coglierti di sorpresa… e quando
ho capito che
avresti paralizzato tutti, mi è bastato attivare una
Barriera di Energia
Spirituale attorno al mio corpo! Aspettavo solo un semplice momento di
distrazione per…!”
“QUESTA VOLTA MI HAI
STUFATO,
MOCCIOSO! SPARISCI DALLA MIA VISTA!”
“FALLO PURE, SE LO DESIDERI! QUESTO ERA TUTTO UN SUO
PIAN…”
Non
potevo perdere altri
secondi preziosi. Prima che lui potesse finire di parlare, feci
esplodere la
mia aura e per il piccolo Ub non ci fu nulla da fare. Stavolta, il
ragazzino di
colore aveva usato tutto il suo corpo per paralizzarmi, ed io ero stato
in
grado di polverizzarne ogni suo piccolo frammento, condannandolo
definitivamente a morte.
L’ultima
frase, però, mi
aveva visibilmente colto alla sprovvista.
A chi si stava riferendo il giovane Ub? Qualcuno
aveva previsto tutto
ciò? Non scherziamo…
… nessuno era in grado di anticiparmi!
Nessuno!
Tutti
questi pensieri erano
durato dieci secondi.
Dieci, semplicissimi secondi.
Questo
era bastato per
rigirare la fortuna di quella battaglia verso le sorti dei miei nemici.
Quando
puntai con sguardo omicida il vecchio stregone, lui mi fece un
occhiolino
beffardo, indicandomi un punto alle mie spalle…
… no!
NO! NO! NO!
“FINAL SEVERING!”
Inorridito,
assistetti al
pasticcio che avevo appena combinato. Invece di colpire entrambe le
anime delle
due ragazzine, ne sfiorai solo una mentre l’altra
uscì definitivamente dal Covo
del Tempo.
Ci ero cascato.
Ero
caduto nella trappola
della reincarnazione di Majin Buu…
… ero stato colto in fallo dalle
stupidaggini di un bambino di dieci
anni.
No.
[What Can You See in Their
Eyes - BLEACH]
Quello
non era un piano che
quel ragazzino avrebbe potuto ideare, non ne aveva le
capacità. Qualcun altro
gli aveva suggerito ogni mossa. Chi poteva ancora mettermi i bastoni
tra le
ruote? Chi gli era stato vicino in tutto questo tempo?
Avevo
controllato i
sopravvissuti per tutto il tempo, anche quelli che mi avevano raggiunto
dalla
Dimensione GAMMA. Nessun altro essere vivente di mia conoscenza avrebbe
potuto…
… il dubbio più terrificante
della mia vita mi spinse a provare un
brivido lungo la spina dorsale.
E
se fosse tutta colpa sua…
… che fosse stato veramente lui
a cambiare tutte le carte in tavola?
“Sei spacciato, Ingrian
Eyrian”
dichiarò Xehanort, portando le sue mani dietro la schiena e
camminando con
flemma verso la mia sconcertata figura “Nel momento esatto in cui quella bambina
è
fuggita da qui, la tua sconfitta è certa. Fai ancora in
tempo ad arrenderti, se
lo desideri…”
Arrendermi? Volevano che io mollassi tutto? Ci
avevo centinaia di
miliardi di anni per riuscire a raggiungere questo obiettivo.
No. Questo era davvero troppo. Col cavolo che avrei
mollato tutto
proprio adesso!
Speravo
di potermi
sbarazzare di tutti quei nemici prima di evocare Kingdom Hearts, ma ora
avevo
superato ogni limite di sopportazione.
Volevano vedere l’inferno con i loro
stessi occhi!? Peggio per loro!
“Come volete
voi… vorrà dire che
giocherò tutte le mie carte! ALLA FACCIA VOSTRA E DI QUEI
TRE FIGLI DI PUTTANA…
VUOI GIOCARE CON ME, FATE KNIGHT?! ACCOMODATI PURE! SCACCERO’
VIA ANCHE TE!”
Inferocito
come non mai,
trasferii tutta la Luce e tutta l’Oscurità dei
venti Cuori, da me rapiti,
nell’Innominata che brillò di luce propria. Ben
tredici copie della stessa
chiave si materializzarono davanti a me, lasciando sbigottiti tutti i
presenti.
Poveri sciocchi. Sapevano perfettamente che non
dovevano provocarmi
fino a questo punto. Ora ne avrebbero pagato il prezzo.
Le
tredici Chiavi
cominciarono a fondersi nuovamente, fino a creare un’intensa
e brillante luce
in grado di accecare tutti i presenti.
Quando
essa si diradò, avevo
una nuova arma tra le mani. Aveva la forma di due Catene Regali
incrociate con
i "denti" rivolti all'esterno, con in mezzo una lunga lama d'oro
cava, e sotto di essa una filigrana verde giada. Sia la lama che la
filigrana
brillavano di una luce intensa e avevano numerosi lustrini a decorarle.
Il
Keyholder aveva la forma del simbolo degli Heartless ma senza la croce,
ma
sopra di esso ci erano due chiavi simili alla Catena Regale che
incrociavano il
simbolo.
Quello era l’X-Blade, la chiave con la
quale avrei evocato Kingdom
Hearts!
“Labirinto Temporale!”
Con
un semplice incantesimo
dell’arsenale preso da Chronoa, ero riuscito a imprigionare
tutti coloro che si
trovavano a Conton City. Da quella dimensione, nessuno dei prigionieri
sarebbe
riuscito a scappare…
… con un semplice schiocco delle dita,
questa venne distrutta,
uccidendo anche coloro che si trovavano al suo interno.
Solo
in tre erano riusciti a
sopravvivere a quell’attacco. Facile capire chi.
Asia Taneko.
Dragon Oronar.
Simon Kog.
Era
giunta l’ora di porre
fine a quella battaglia, una volta per tutte!
“Super Drago
Shenron… appari a me
ed esaudisci il mio desiderio! FA APPARIRE KINGDOM HEARTS NEL CIELO,
COL POTERE
DELL’X-BLADE, E PERMETTIMI DI ASSORBIRE TUTTO IL SUO POTERE!”
***
Nello
stesso
momento…
BETA SIMON
[Continuazione –
What Can You See in Their Eyes - BLEACH]
Quando,
qualche mese fa,
avevo parlato alla Sezione Anti-Mafia del ruolo che avrebbero ricoperto
i
pedoni nella nostra scacchiera, non mi sarei mai immaginato che saremmo
giunti
sino a quel punto.
Mai
avrei immaginato che
tutto ciò ci avrebbe portato a una situazione
così fuori dal mondo.
Sino
a qualche mese prima,
nemmeno immaginavo esistessero creature come demoni, dei o alieni. Non
immaginavo minimamente che, oltre al mio piccolo paese, oltre alla mia
città,
potesse esistere un universo e un’avventura così
incredibile e stupefacente. Se
qualcuno, allora, mi avesse detto che la nostra vita sarebbe dipesa dal
sacrificio di sei giovani eroine poco meno che minorenni, io non ci
avrei mai
creduto.
Eppure era accaduto
proprio questo.
Quelle
ragazze, alle quali avevo affidato il compito di
portare avanti la nostra volontà, avevano salvato tutte le
dimensioni con il
loro coraggio e il loro sacrificio.
Ero
orgoglioso di loro, ed ero certo che anche tutti gli
altri membri di quella sezione lo sarebbero stati.
“Simon… Dragon…
Asia… questo
è quanto… vincete… anche
per…noi…”
L’unica
ad essere tornata da quella spedizione suicida era
stata la piccola Pan, la quale spirò davanti ai nostri
occhi. Se non fosse
stato per il sacrificio di Ub, che non era realmente morto contro
Pride, a quel
punto nemmeno lei sarebbe riuscita a raggiungerci.
Ora
sapevamo tutto su Ingrian Eyrian…
… come avevamo fatto a
credere che un imbecille del genere potesse metterci in
difficoltà? Era tutto
un trucco…
… lui ci aveva ingannato
con dei semplicissimi trucchi!
Avevamo azzeccato
tutto! La sua Anomalia, il suo Dazio… quelle bambine erano
riuscite perfino a
far consumare i Final Severing al nostro avversario, perciò
non avremmo dovuto
preoccuparci di altri problemi!
E
non era tutto…
… qualcuno ci stava
spalleggiando. Non sapevamo chi o il perché lo stesse
facendo, ma questa figura
misteriosa aveva fatto tutto il possibile per muovere le pedine sino a
questo
punto.
Non sapevamo la sua
identità, ma ormai tutti avevano capito come fosse riuscito
a fare ciò.
Ora nessuno di noi aveva
più scuse.
Mi
voltai nuovamente verso l’enorme Cuore apparso in cielo,
il quale stava donando lentamente la sua energia a colui che
l’aveva richiesta.
Quindi era a questo che gli erano servite le Super Sfere del
Drago…
… a evocare Kingdom
Hearts e obbligarlo a donargli il suo potere.
Che
stupido. Povero imbecille…
… era spacciato, e non
se n’era reso neanche conto!
“Ragazzi… credo
abbiate capito perfettamente
ciò che faremo… dico bene?”
Dragon
e Asia cominciarono a schioccare i loro colli con
veemente sicurezza. Il loro ghigno assetato di sangue era
più che sufficiente
per far venire i brividi a chiunque…
… per Ingrian era
giunta la fine!
Prima
di partire assieme a loro, verso il mio obiettivo,
rivolsi un’ultima preghiera a colei per la quale sarei stato
pronto a compiere
qualsiasi cosa.
“Chi, amore mio…
dammi la forza per andare
avanti… e anche tu, bambina mia…”
***
INGRIAN
[This
Day And Never Again – BEST OST IN THE WORLD]
Ci ero riuscito! Ero
riuscito a conquistare Kingdom Hearts! Il suo potere stava confluendo
dentro al
mio corpo, senza freno, e non c’era modo che i miei nemici
potessero più
sconfiggermi.
Avevo
vinto…
… ero il nuovo
Dio Supremo di quel mondo!
“INCHINATEVI DAVANTI AL
VOSTRO UNICO E SOLO DIO! IO, INGRIAN EYRIAN, MI
PROCLAMO VINCITORE INDISCUSSO DI QUESTA GUERRA! CHIUNQUE
TENTERA’ DI
SPODESTARMI DA QUESTO TRONO, PAGHERA’ A CARO PREZZO IL SUO
ERRORE!”
annunciai con gioia, sbandierando con immensa gioia l’X-Blade
che era stato
creato dal mio nuovo potere.
Speravo,
sinceramente, che quel branco di idioti capisse di
aver perso. Ciò però non avvenne.
Tutti
e tre si portarono davanti a me e, improvvisamente,
cominciarono ad aumentare la loro aura a dismisura. Davvero volevano
provare a
contrastarmi, nonostante li avessi già sconfitti?
Avrei dovuto usare
maniere ancora più forti! Quando avrei completato
l’assorbimento di Kingdom
Hearts, nessuno di loro sarebbe riuscito più a farmi un
graffio.
Che provassero pure a
fermarmi, se ci credevano così tanto!
“ANOR ERASER GUN!”
Dragon
Oronar si era trasformato in un SS 2 in forma Oozaru,
con l’energia demoniaca di Alucard che aveva avvolto tutto il
suo corpo. Dalla
punta del suo Key-Blade, Ruggito del Guerriero, sparò un
raggio di KI fatto di
fiamme incandescenti che mi colpì dritto al petto.
“AYAME DEMONIC HOWL!”
Asia
Taneko, invece, aveva il corpo avvolto dalle sette luci
dell’arcobaleno, che le vorticavano attorno come se fossero
delle fate. Aveva
tra le sue mani, con mia grandissima sorpresa, gli oggetti sacri di
Narnia e
per il suo attacco sembrava avesse deciso di sfruttare il Corno. La
leggenda
narrava che esso richiamasse un aiuto per coloro che ne avevano
bisogno. La
ragazza di colore, tuttavia, dopo averlo suonato, venne avvolta dalla
Luce e,
tra le mani, fu in grado di evocare sia Fiamma della Speranza che
Unlimited
Blade Works. Furono questi due a permetterle di sferrare il suo
massiccio
attacco che, invece di fondersi con quello di Dragon, provarono a
ferirmi e
distrarmi.
“SHOOTING DIVINE HIT!”
Simon
Kog, invece, sembrava il più pericoloso tra di loro.
Qualcosa stava brillando sulla sua schiena, mentre caricava il colpo
più
potente tra i tre. Avevo notato quei tatuaggi anche nel precedente
combattimento, e il fatto che essi avessero rilasciato tutto il loro
potere mi
allarmò e non poco. Come era possibile? Cosa diavolo stava
succedendo? Quel
ragazzo non aveva usato tutta la sua piena potenza?
In
effetti, avevo trovato molto strano il modo in cui fosse
tornato in vita. Se Simon Kog, invece di finire
nell’Aldilà…
… avesse fatto una
capatina su Anomaly?
E
poi, i due Key-Blade che aveva in mano erano Catena Regale
e…
… ma quello…
… quello non
era…?!
Il
timore di quanto stesse realmente per succedere avvolse
il mio cuore, esattamente come fece l’immenso raggio di
energia di luce bianca,
partito dall’incrocio fra Catena Regale ed Omega Weapon, che
colpì tutto il mio
corpo.
Se
non avessi allungato il palmo della mia mano per bloccare
tutti e tre i colpi, avrei rischiato di essere sbalzato via.
Dolore. La mia pelle
stava protestando per via del bruciore che stavo provando.
Eppure io ero un Dio
Supremo! Non c’erano dubbi su questo! Anzi! Io ero
certo di aver superato qualunque Dio fosse mai esistito in quel mondo!
Allora perché facevo
fatica a scacciare via quel potere? Non riuscivo a capirlo, nonostante
dovessi
aver ottenuto l’eterna onnipotenza.
“NON L’HAI ANCORA
CAPITO, RAZZA DI IDIOTA!? TU NON SEI UN DIO SUPREMO! NON PUOI RIGIRARE,
A TUO
MODO, LE REGOLE DELLA NOMINA! QUELLO CHE HA PERSO SEI TU!!!”
Le
parole sicure e autoritarie di Dragon Oronar incrinarono
gran parte delle mie certezze. Era come se non avessi ucciso nessuna
delle
persone a loro care, come se niente avesse ferito i loro cuori e le
loro anime.
Avevo tolto loro
tutto! Tutti i set delle Sfere del Drago, inclusi quelli Super, erano
stati
distrutti da me prima di ricevere quell’immenso attacco e
nessuno dei loro
amici sarebbe potuto più tornare in vita…
… allora
perché sembravano così tranquilli e spensierati?!
La pazzia aveva preso
possesso della loro mente?
“PENSAVI DI AVERCI
INGANNATO, E INVECE SIAMO STATI NOI A VOLERE TUTTO QUESTO! FIN
DALL’INIZIO,
ABBIAMO SEGUITO ALLA LETTERA LE ISTRUZIONI DELLA PICCOLA ALFA HINODE,
DI TUTTI
I NOSTRI AMICI… E ABBIAMO FATTO SI’ CHE FOSSE IL
DESTINO A CONDURCI SIN QUI!
SAPEVAMO CHE TUTTI I NOSTRI AMICI E LE PERSONE CHE AMAVAMO SAREBBERO
MORTI PER
MANO TUA E DEI TUOI COMPARI! IL DESTINO HA FATTO SI’ CHE TU
FINISSI IN QUESTA
SITUAZIONE… PER DARTI DEFINITIVAMENTE IL COLPO DI GRAZIA!”
Certo
che lo sapevano. Loro avevano avuto un grosso
vantaggio nel sapere quale sarebbe stato il loro futuro. Le parole di
Asia non
mi intimorirono per niente, perché non potevano avere la
certezza assoluta
della loro vittoria...
… non potevano aver
previsto tutto, fino a quel punto! Era impossibile!
Impossibile!
“DICCI UN PO’,
INGRIAN… A NOI E’ PARSO MOLTO STRANO CHE TUTTI I
NOSTRI PIANI FOSSERO STATI
ANTICIPATI DA TE FIN DALL’INIZIO! CREDEVAMO CHE LA MODIFICA
DELLE LINEE DEL
DESTINO FOSSE LA TUA PIU’ GRANDE CAPACITA’! MA NON
E’ QUESTA LA TUA ANOMALIA!
IL TUO VERO POTERE CONSISTE NEL SAPERE LA PROSSIMA AZIONE FISICA CHE
COMPIREMO.
TUTTAVIA, ANCHE QUESTA HA UN PUNTO DEBOLE… FIN DAL GIORNO IN
CUI HAI PROVATO A
INGANNARE TUO FRATELLO, QUANDO ERI IN VITA… DAL GIORNO IN
CUI HAI UCCISO ZERO E
LILITH PER IMPEDIRE LORO DI DIVENTARE DEI SUPREMI… E ANCHE
OGGI, NOI TRE SIAMO
PERFETTAMENTE IN GRADO DI CONTRASTARE I TUOI POTERI! AVEVAMO PAURA
DELLA TUA
ANOMALIA PERCHE’ NON SAPEVAMO DI COSA SI
TRATTASSE… MA ORA SAPPIAMO LA VERITA’,
QUELLA DI CUI NEMMENO TU ERI A CONOSCENZA! IL TUO DAZIO… TI
IMPEDISCE DI
CONTROLLARE LE AZIONI DI PIU’ PERSONE IN SIMULTANEA! BASTA
CHE ANCHE SOLO UNA
PERSONA IN PIU’ CERCHI DI ATTACCARTI O MINACCIARTI, IN QUESTA
FORMA, E TU TI
SCIOGLI COME NEVE AL SOLE!”
Con
ferocia, continuai a tenere fermo quell’immensa onda di
energia, ma il mio corpo stava lentamente arretrando per la fatica.
Doveva essere solo un
tentativo per destabilizzarmi. Tutto qui!
Se
veramente avevano analizzato tutte le mie capacità grazie
a quel vecchio, allora avrebbero dovuto sapere la verità su
Toki Toki.
Per
impedire ai miei nemici di farmi del male, avevo deciso
di assorbire l’uccello del tempo dentro al mio corpo, cosa
che mi aveva fatto
anche crescere le ali. Se qualcuno avesse tentato di uccidermi o di
farmi del
male, se davvero ciò era possibile, avrebbero fatto fuori
anche ciò che
permetteva, a quel mondo e a tutti gli altri, di reggersi in
piedi…
… Dimensione
Immaginaria, Dimensione Reale e Dimensione Anomala sarebbero spariti
per
sempre!
“INVECE ORA SIAMO CERTI DI
SCONFIGGERTI! SE ANCHE DISTRUGGESSIMO
TOKI TOKI, IL MONDO DELL’IMMAGINAZIONE NON COLLASSEREBBE!
TUTTE LE SUE ANIME,
INVECE DI SPARIRE, FINIREBBERO SU ANOMALY E QUESTO MONDO SI
RIPOPOLERA’ DA
SOLO, GRAZIE AL DESIDERIO DI AI HAIBARA!”
“SI’,
INGRIAN… NOI ABBIAMO VOLUTO CHE TU DIVENTASSI CIO’
CHE SEI ADESSO!
SAPPIAMO CHE HAI ASSORBITO TOKI TOKI E IL CUORE DI CHRONOA PER TORNARE
A ESSERE
UN MORTALE! SAPPIAMO CHE HAI ASSORBITO I CUORI DELLE SETTE PRINCIPESSE
DAL
CUORE PURO E QUELLO DEGLI ANGELI PER OTTENERE IL CONTROLLO DI KINGDOM
HEARTS!”
“C’E’
UNA COSA, PERO’, CHE TU NON SAPEVI… ED
E’ CHE NOI AVEVAMO ACCETTATO DI MORIRE PER POTERTI
SCONFIGGERE PER SEMPRE!
ERAVAMO PRONTI A FINIRE NELL’ALDILA’ E A NON
RESUSCITARE PIU’, E QUESTO SOLO
PER METTERE FINE ALLE TUE SPERANZE DI VITTORIA! NON LI SENTI, INGRIAN?
NON
PERCEPISCI LA RABBIA E LA FURIA DI TUTTI I CUORI CHE STAI INGENUAMENTE
ASSORBENDO?! PENSAVI DI DIVENTARE INVINCIBILE CON IL POTERE DI KINGDOM
HEARTS
NEL TUO CORPO… E NON TI SEI RESO CONTO
DELL’INGANNO PIU’ GRANDE DI TUTTI!”
Fu
a quel punto che, con mio immenso terrore, avvenne
qualcosa che mai avrei immaginato potesse succedere.
Era
vero. Il mio corpo stava continuando ad assorbire tutti
quei cuori e la loro energia, senza alcuna fatica, ma i loro sentimenti
si
mostrarono chiari e forti…
… in tutti, io leggevo
disgusto nei miei confronti, rabbia per essere stati ingannati, brama
di vendetta
per quanto avessi deciso per loro…
… erano troppi.
Quel potere era troppo
grande! Non potevo assorbire qualcosa di così
immenso! Dovevo fermarmi, o per me sarebbe stata la fine!
“E’ TROPPO TARDI!
NEL MOMENTO IN CUI HAI
ESPRESSO IL DESIDERIO A SUPER SHENRON, TU HAI SANCITO LA TUA SCONFITTA!
LA TUA
ARROGANZA TI E’ COSTATA CARA! ADDIO PER SEMPRE, INGRIAN
EYRIAN!”
Il
mio corpo veniva trascinato sempre più dietro, e non ero
capace di respingere quel colpo a dir poco immenso.
Non
avevo altra scelta. Dovevo trovare un modo per sviare
quel loro attacco combinato, ma come? Ora che non ero più un
angelo, non potevo
modificare le loro linee del destino. I poteri di Chronoa non erano
sufficientemente forti per contrastare quella minaccia…
… qualcosa, però,
potevo ancora farla!
“TIME CLOCK!”
Grazie
al cielo, sembrò funzionare. Tutta l’energia che
stavo accumulando da Kingdom Hearts, invece di convogliarsi nel mio
petto,
venne rigettata fuori per mezzo di una lancetta fatta di KI, in grado
di
allontanare da me i tre attacchi combinati dei miei nemici.
Se
fossi riuscito a tenerli a debita distanza o se, ancora
meglio, fossi riuscito a ucciderli con quel raggio, sarei potuto
sopravvivere.
Almeno speravo potesse andare così.
[Why
Do You Leave Me Alone Now – BEST OST IN THE WORLD]
Stava
andando tutto storto. Il Destino, invece di darmi
ragione, mi stava voltando le spalle e non riuscivo a capire il
perché…
… perché non riuscivo
a conquistare la mia completa libertà? Perché
stavo perdendo? Perché nessuno
riusciva a vedere l’inganno dietro a quelle leggi insensate?
I Mortali della
Linea Immaginaria erano davvero così ottusi da non rendersi
conto delle
conseguenze dei loro gesti?
Non
li avrei mai perdonati…
… mai!
“L’AVETE VOLUTO
VOI! SPARITE ASSIEME A QUESTA INSULSA DIMENSIONE DI
BABBEI! KINGDOM HEARTS! RIGETTA TUTTO IL MIO POTERE SU DI
LORO… E PONI FINE
ALLE LORO…”
E’
finita.
Una
voce. Solo questo udirono le mie orecchie. Non riuscivo
a percepire altro suono se non quello.
Ciò
che ti ha condannato e la tua arroganza, non il Destino. Sei
solo tu che puoi decidere cosa o come vivere la tua esistenza. Per anni
hai
creduto di essere circondato da mostri e streghe invisibili…
ma non era così.
Chi
era che mi stava parlando? Non avevo mai sentito prima
quella voce, a chi apparteneva?
… me la stavo
immaginando? Era frutto della mia paura di morire?
Un Dio
Supremo, uno vero, mostra la Strada
della Verità e della Luce a qualunque essere vivente, a
qualunque entità
esistente nel giardino che gli è stato concesso. Non deve
comportarsi da padre,
non deve comportarsi da sovrano, e non deve comportarsi da
dittatore… un Dio
Supremo è come un pastore che cura e fa crescere il suo
gregge… è come un
maestro che concede i suoi insegnamenti ai suoi allievi. Un Dio Supremo
non
obbliga a seguire le sue direttive… lui consiglia, lui
insegna, in base alla
sua stessa esperienza, ma non comanda mai.
Ingrian
Eyrian… tu non hai mai compreso quale
fosse il reale significato dietro alla parola Dio. Mai. Tuo fratello ha
vinto
contro di te perché non desiderava imporre il suo volere a
nessuno… lui amava
la Vita, più di chiunque altro, al punto da rifiutare
inizialmente l’aiuto di
Bellinherta. Zeno ha vinto perché amava la Vita
più di chiunque altro, più dei
suoi genitori… più di te.
Oggi tu hai
perso perché non hai capito cosa
significhi Dio. Non hai capito cosa significhi Vita. Non hai capito
cosa
significhi Amore…
…
non hai capito che tutti e tre sono la stessa
cosa!
Smettila! Ti prego!
Non dire altro…
… chiunque tu fossi,
smettila di dire quelle assurdità!
E’
tutto inutile. Tu non imparerai mai. Tu non
comprenderai mai il significato dietro la parola Amore se non
l’hai mai vissuto
in prima persona, sino in fondo. E’ questa la forza
più grande dei mortali
provenienti dalla Dimensione Immaginaria, Reale… o
addirittura dalla Dimensione
Anomala.
Hai perso
anche questa battaglia, Ingrian
Eyrian… e fin quando non cesserai di combattere, questo
incubo non avrà mai
fine.
“Basta…
basta… BASTA!”
La
mia energia aumentò ancora di più, e i tre
attacchi di
Simon, Asia e Dragon cominciarono ad avvicinarsi pericolosamente a
loro.
Nemmeno le loro anomalie erano sufficienti a sconfiggermi, non con il
potere di
Kingdom Hearts che andava loro contro.
E’
quello che credi tu… ma il vero nemico del
Regno di Cuori sei tu!
Ero
certo di essere diventato matto. Di fianco a quei tre,
infatti, vi stavano centinaia di altre anime a me ben note. Le donne
che
amavano, i loro amici, le loro famiglie…
… ed il loro numero
stava aumentando sempre di più, nonostante il mio attacco
stesse per
distruggerli tutti!
“Chiunque tu
sia… GUARDA CON I TUOI STESSI OCCHI! I TUOI DISCORSI NON
CAMBIERANNO NULLA! STAI SOLO VANEGGIANDO!STAI PARLANDO A VANVERA! QUESTA GUERRA L’HO
VINTA…”
Peggio per
te, Ingrian Eyrian… vorrà dire… che
ti concederò un’ultima opportunità per
redimerti. Ma ti avviso… non ne avrai
altre…
“MA INSOMMA! SI
PUO’ SAPERE CHI DIAVOLO SEI!?”
Tu lo sai
già, Ingrian… lo hai sempre saputo e
mi hai sempre temuto. Sono proprio io. Pensavi di poterti prendere
gioco delle
loro vite, che io stesso stessi provando a farti soffrire… e
invece volevo
soltanto salvare la tua anima.
Una cosa,
però, è certa…
…
la salverò proprio in questo momento!
Fu
davanti a quelle parole che io mi arresi definitivamente.
Era lui. Avevo temuto la sua comparsa fino alla fine, e credevo ormai
impossibile che potesse rovinare i miei piani. Invece era
lì, dentro la mia
testa…
… a sancire gli ultimi
istanti della mia vita.
“Il… il
Cavaliere del Des…”
“MAGNETIC REVERSE!”
Ero
sotto shock. Ero stato un illuso.
Lui
mi aveva sempre tenuto sotto controllo. Fin dal giorno
in cui ero nato, lui aveva sempre saputo tutto.
Il
mio attacco, per via della tecnica infingarda di Simon,
rigirò completamente il suo verso, dirigendosi
inesorabilmente verso la mia
ormai resa figura.
Era finita. Non provai
nemmeno a ribattere. Il mio Corpo cominciò a sbriciolarsi
per via dell’immensa
esplosione che mi aveva colpito, e di me non restò
più nulla.
Prima
che la mia anima si dissolvesse, però, sentii una
sensazione di calore provenire nel punto dove avevo la mia mano. Mi
resi conto
di poter aprire gli occhi, di poter ancora vedere nonostante il mio
Corpo Materiale
si fosse sbriciolato.
Fu lì che vidi il suo
volto per la prima volta.
[Always
With You in My Memories – BEST OST IN THE WORLD]
Sai…
ti credevo molto più imponente, Knight
Fate.
Me lo hanno
detto in tanti, e sinceramente non
capisco perché continuiate a darmi quel nome. Non sono altro
che un uomo di
mezza età, ritrovatosi improvvisamente nel bel mezzo di una
guerra per
diventare Dio. Non sono nemmeno forte quanto quei tre che ti hanno
sconfitto,
se ciò ti interessa.
Perché…
per quale motivo mi hai ostacolato?
Cosa ho sbagliato? Cosa mi ha reso il tuo nemico naturale?
Nemico? A me
non piace quella parola. Che io ci
fossi oppure no, Simon Kog e gli altri due sarebbero comunque riusciti
a
sconfiggerti, in un modo o nell’altro. Semplicemente ho agito
secondo i miei
principi, scegliendo di comportarmi come ho sempre fatto. Ho salvato la
vita di
quella bambina, ho spronato Chi e tutti gli altri guerrieri a
continuare la
battaglia, e ho fatto tutto ciò che era in mio potere per
impedirti di rovinare
per sempre la tua esistenza.
Ti
faccio davvero così tanta repulsione?
Non provo
repulsione, te l’ho già detto… ma
solo tanta pietà. Tu hai scelto il Potere, ma facendo
ciò hai sacrificato la
tua felicità e quella delle persone che avevi al tuo fianco.
Tu non amavi Chel,
ma per ergerti al di sopra di tuo fratello ti sei spinto a strapparla
dalle
braccia di Malrion. Avresti potuto vincere quella sfida anche senza
aver
bisogno di ingannare tuo fratello… lui non si sarebbe mai
permesso di
ostacolare la tua felicità, perché lui
l’aveva già trovata. Per questo voglio
chiederti… avevi davvero una buona ragione per spingerti a
ricattare Malrion?
Io…
io… la verità è che…
…
io lo so già. Viaggiando nel tempo, ho
scoperto tutto… esattamente come è accaduto con
Dragon, Simon e Cristal della
dimensione ALFA, anche tu eri realmente innamorato di Chel. Arroganza,
Superbia
e Orgoglio non sono nulla in confronto all’invidia che tu hai
provato per il
loro amore. Tu credevi che il tuo cuore sarebbe appartenuto solo a
Chel, e
questo ha fatto accumulare Oscurità nel tuo Cuore. Voglio
rivelarti qualcosa
che ti coglierà del tutto alla sprovvista…
Cioè?
Cosa farebbe scioccare uno come me,
la più potente carica divina mai esistita nella Dimensione
Immaginaria?
Io, al tuo
posto, avrei fatto la stessa cosa.
Anche io, come te, prima di conoscerti realmente credevo che il mio
Cuore
potesse appartenere solo e soltanto alla donna che amavo… e
quando mi è stata
strappata dalle mie braccia con la forza, ho rischiato di perdere
tutto. La mia
depressione ha rovinato non solo la mia vita, ma anche quella della
nostra
figlia. Solo da poco sto riuscendo a ricostruire tutta la mia
vita… ed è
proprio grazie a questa guerra che ho capito la più grande
verità.
Non il
destino, non il potere… è l’Amore che
comanda ogni nostro passo, e questo non avrà mai un limite,
così come il nostro
Cuore.
Tu
la fai fin troppo semplice, Knight Fate…
Chiamami
semplicemente Nerd! Perché non vieni
con me? Così ti mostrerò cosa intendo con le mie
parole… e capirai ogni cosa…
Avrei
potuto ignorarlo, continuare a negargli tutto ciò, ma
non aveva alcun senso insistere sulle mie idee, non ora che si erano
rivelate
inefficaci. Forse quel semplicissimo mortale aveva compreso qualcosa
che io non
avevo intuito, o che avevo dimenticato nel corso di quelle epopee.
Provare a fidarmi di
lui non sarebbe costato nulla, no?
***
FINE
QUARTA PARTE
***
EPILOGO
Anomaly
AI
Cinque
anni. Questo era il tempo che avevo trascorso su
Anomaly, dal giorno in cui mio fratello era tornato in vita.
La
situazione su quel pianeta era migliorata notevolmente,
anche grazie all’aiuto dei due sovrani gemelli del regno di
Gier. Sunrise e
Starlight avevano preso a cuore le sorti della Dimensione Immaginaria
e, con
l’aiuto di tutti gli altri sovrani dei sette regni, avevano
deciso di sfruttare
tutte le loro risorse per darci una mano. Tutti i morti della mia
dimensione
vennero provvisti di case, lavori e cibo a sufficienza per non vivere
come
mendicanti. Ben presto, sorsero nuovi villaggi, ed io decisi di andare
a vivere
in uno di questi, nei pressi della Quercia Sacra, in compagnia di Son
Goku,
Jiren e Brianne, la quale ci aveva raggiunto nel momento della sua
morte.
Nel
corso di quegli anni, eravamo riusciti a ritrovare
moltissimi dei nostri compagni ed amici, che ci avevano rivelato la
verità su
quanto stesse accadendo nel mondo dei vivi. Scoprire che gran parte di
loro
fosse morta contro dei Majin prodotti da Sloth mi aveva fatto temere il
peggio.
Un’analisi più dettagliata potemmo svolgerla
quando ritrovammo le anime di
Lilith, Clarice ed ALFA Simon.
Dai
loro racconti, infatti, venni a scoprire che solo in
dieci erano sopravvissuti a quella battaglia, tra i quali mio fratello
e Chi.
Sarebbero stati questi a battersi contro Ingrian Eyrian. Non potevamo
fare
altro che incrociare le dita e sperare nella buona notizia.
Ora
non ci restava altra scelta che aspettare.
Nel
mentre, fui contenta di scoprire che ALFA Simon si fosse
pentito di quanto avesse fatto nel Mondo dei Vivi, al punto da chiedere
perdono
a Vefuniel e Nori per i crimini che aveva compiuto e, soprattutto, per
aver
costretto la prima a subire degli atti sessuali contro la sua
volontà. Ora
abitava nello stesso villaggio di ALFA Cristal, con la quale lui aveva
cominciato una relazione seria e matura. Non mi chiesi se
quell’uomo avesse
avuto il coraggio di dirle la verità sul suo passato. Erano
solo fatti suoi e
della sua amata, per quanto mi riguardava.
“Ai… sei di nuovo qui,
non è vero?”
Quel
giorno mi trovavo seduta sopra al ramo di un albero al
limitare del villaggio nel quale abitavo. Era pomeriggio inoltrato ed
il cielo
stava cominciando a tingersi di rosso.
La
persona che mi aveva chiamato era Ub, il quale si
arrampicò per raggiungermi e sedersi al mio fianco.
Lui
aveva lasciato il mondo dei vivi quattro mesi fa
salvando la vita della piccola Pan, permettendo a
quest’ultima di raggiungere
Simon e rivelargli i punti deboli di Ingrian. Il giorno in cui
l’avevo
ritrovato, mi ero letteralmente gettata fra le sue braccia baciandolo
con
passione e stringendolo con una foga tale da lasciarlo impietrito e
sconvolto
per più di una settimana. Poverino. Io avevo reagito come
una qualsiasi donna
di vent’anni, ma lui restava pur sempre un piccolo bambino di
dieci anni,
ancora ingenuo e puro per riuscire a sopportare un trauma simile.
Nonostante
ciò, in poco tempo entrambi riuscimmo a trovare un
equilibrio tale che, alla
fine, decidemmo di vivere sotto lo stesso tetto, come una coppietta
felice di
fidanzati.
La
vita su Anomaly non era affatto male. Potevo restare lì
per sempre, in compagnia della persona che amavo…
… ma nel mio cuore
soffrivo ancora per l’assenza indelebile di moltissime
persone a me care.
Mio
fratello, mio padre e i miei migliori amici non erano
con me. Il primo stava ancora combattendo contro Ingrian Eyrian. Il Dr.
Agasa,
Shinichi e i Detective Boys erano fuggiti nel Mondo Reale e non li
avrei mai
più rivisti, se non alla loro morte. In quanto alla piccola
Ayumi, non sapevamo
quale fosse stata la fine del suo Cuore, uno dei Sette di Pura Luce
assorbiti
dall’ex-Sommo Sacerdote. La sua anima, invece, si trovava nel
nostro mondo,
nello stesso villaggio dove abitavano Lilith e GAMMA Hinode,
ricongiungendosi
ai suoi secondi genitori adottivi...
… e non solo.
Con
loro, venni a sapere, avevano deciso di vivere anche la
prima madre adottiva di Ayumi ed un altro personaggio che mai e poi mai
mi
sarei aspettata di rivedere in quel posto. Parlo, ovviamente, del
bio-androide
Cell, il quale aveva deciso di abbandonare definitivamente la via della
malvagità per vivere assieme a colei che era davvero
riuscita a salvare la sua
Anima…
…
assieme a tutti coloro che gli avevano permesso di
scoprire il suo Cuore.
“Troveremo il Cuore di
Ayumi… quando Simon ci
raggiungerà,
troveremo un modo per aiutare la nostra amica! Te lo prometto!”
Grata
al ragazzo, poggiai la mia testa sul suo petto.
L’Anomalia
di Ub si chiamava Copia, e gli permetteva di
ricopiare tutte le Anomalie fisiche di chi desiderava. Per questo, come
me, era
stato in grado di ottenere momentaneamente un corpo da adolescente.
“Come fai a sapere
sempre cosa mi passa per la testa, Ub?”
“Semplice… perché ti
amo!”
Diventai
rossa per l’imbarazzo. Gli bastava poco perché lui
riuscisse a farmi agire come una bambina davanti alla sua prima cotta.
Senza
più alcun imbarazzo, Ub allungò le sue mani lungo
il mio viso e poggiò
dolcemente le sue labbra sulle mie. Per un minuto intero, io e lui
continuammo
a baciarci ed io lasciai da parte ogni brutto pensiero ed ogni mia
paura.
In
quei quattro mesi avevo deciso di frequentarlo in maniera
seria per sciogliere ogni mio dubbio sul suo conto. Inutile dire che
non trovai
neanche un difetto sul quale potermi appellare. Più
passavamo il tempo insieme,
più mi rendevo conto che Ub era molto più maturo
rispetto all’età che aveva, al
punto che non avevo nulla di cui vergognarmi nel raccontargli ogni mia
sensazione.
“Hai sentito la
novità? Lilith e Zero si sono ufficialmente sposati!”
“Cos…
DAVVERO?” esclamai io, incredula “Perché
non ci hanno invitato?”
“Sembra sia nato tutto
all’improvviso. Hanno voluto
solamente
celebrare il rito, senza organizzare feste o altro…”
“Ho capito… vogliono
che anche Simon e gli altri siano
presenti!”
“Esattamente. Per il
momento, sembrano più felici che mai!”
“Che bello!Sono
felice per loro… finalmente hanno ottenuto
la vita che sognavano…”
“E non solo…”
mi rivelò Ub, lasciandomi ancora più sbigottita
“… sembra che siano in
attesa di un bambino!A
quanto pare, i due piccoli Zeno avranno qualcun’altro con cui
giocare!”
Non
potevo credere alle mie orecchie. I due ex-demoni si
erano già dati da fare, ma non potevo di certo criticarli.
Si amavano davvero e
la loro vita precedente era cessata nel peggior modo possibile. Un
nuovo
bambino avrebbe permesso loro di vivere al meglio la loro seconda vita.
Toccai
il rigonfiamento che avevo nel ventre. Io li capivo
molto bene.
Fu
Brianne, una delle tante amiche che mi ero fatta nel
corso di quegli anni, a infilarmi la pulce nell’orecchio
quando si rese conto
di come mi andassero stretti tutti i vestiti, o di come cambiavo
facilmente
umore. Quando fui certa di aspettare un bambino, lo spiegai al povero
Ub che,
ovviamente, non aveva la più pallida idea di come fosse
successo. Ci avevo
messo un giorno intero per fargli capire come venivano concepiti i
neonati e
come nascevano. Ne erano serviti altri cinque per farlo riprendere
dallo shock
di essere stato, in metà parte, responsabile di quello che
era successo.
Nonostante
ciò, Ub ed io avevamo accettato, con immensa
gioia, di assumerci la responsabilità di crescere il nostro
bambino, come dei
genitori maturi. Entrambi avevamo un lavoro ed un’entrata
economica sufficiente
per poter vivere in maniera del tutto autonoma, al punto che vivevamo
in una
vera casa nonostante avessimo fisicamente dei corpi non adulti.
Lui
si prendeva cura di me ogni giorno e riusciva a farmi
ridere quando andava nel panico per la mia nausea o per le mie voglie
incontrollabili di cibo.
Sarebbe stato un padre
straordinario, ne ero sicura.
“Non vuoi rientrare?
Comincia a fare freddo…”
“No… voglio
vedere il tramonto…”
“D’accordo,
allora…” accettò
Ub, stringendosi con più calore
sulla mia schiena “…
vorrà dire che lo guarderemo insieme… e in
cambio, stasera, ci
penserò io a scaldare sia te che il nostro piccino!”
Quando
sentii le sue labbra solleticarmi bramosamente
l’incavo del mio collo, un brivido di piacere percorse la mia
pelle. Mi misi a
ridere, divertita, intuendo il significato dietro le sue parole.
“Questo tuo aspetto non me
lo aspettavo affatto, piccolo pervertito…”
“UB! AI! CI SONO
NOVITA’!”
Io
e il mio vero amore abbassammo lo sguardo verso terra.
Goku ci aveva appena raggiunto di gran carriera, tirando il fiato prima
di
riprendere a parlare.
La
notizia che mi rivolse fu in grado letteralmente di farmi
scendere dall’albero e correre, all’impazzata, in
direzione del villaggio.
***
Il
piccolo paesino in cui avevo deciso di vivere era sorto
meno di tre anni prima, grazie all’impegno e alla manodopera
di un gruppo di
abitanti appartenenti alla Dimensione BETA, morto per mano dei Deadly
Sins. In
pochissimo tempo, eravamo riusciti a rendere quel piccolo spiazzo di
terra
incolta un bellissimo villaggio di campagna ben organizzato, protetto e
governato dal Regno di Gier.
Il
nostro rappresentante era un uomo appartenente al sesto
universo. Si trattava di un ex-membro dell’Associazione Eroi,
il padre di Shoto
Todoroki. All’inizio Endeavor mi sembrò molto
scorbutico e la prima volta che
lo avevo incontrato era ai ferri corti sia con suo figlio che con il
resto
della sua famiglia. Io e tutti gli abitanti del villaggio ci avevamo
messo
circa due anni per dare loro una mano e risanare un rapporto
apparentemente
ormai lacerato. Ora viveva in compagnia di sua moglie e dei suoi figli,
e
sembrava letteralmente un’altra persona. Anche Shoto, il
quale ci aveva
raggiunto su Anomaly un anno e mezzo prima con Momo Yaoyorozu, mi
confermò che
suo padre fosse cambiato in meglio e che avesse finalmente compreso
tutti i
suoi sbagli, appoggiando addirittura l’unione amorosa tra suo
figlio e l’ex-aspirante
eroina di lignaggio altolocato.
Fu
proprio l’ex numero 1 dell’Associazione Eroi a
ricevermi,
all’esterno della sua casa, dopo che ricevetti quella notizia
da parte del mio
maestro di arti marziali.
“Lui…
anf… lui è qui?”
Endeavor,
con un sorriso soddisfatto, mi fece segno di sì
con la testa e mi invitò ad entrare. Io non lo feci
aspettare. Con
frettolosità, abbassai la maniglia della porta e corsi a
perdifiato in
direzione del salotto di casa sua, dove ad attendermi ci stava
già l’uomo che
mi stava aspettando. Non era da solo. In sua compagnia ci stava una
donna che
avevo visto solo in un porta-ritratto del Dr. Agasa.
I
miei occhi si riempirono di lacrime. Non riuscivo più a
muovermi, per via dell’emozione, ma fu lui stesso a gettarsi
sopra di me,
afferrandomi in braccio e facendomi girare sul posto con la sua forza.
“S-Simon… sei… sei
tornato…”
“In carne ed ossa!”
confermò Momo Kog, con un ghigno di trionfo
“Se
vuoi, possiamo farvi un rapido riassunto di quanto è
accaduto, se vi interessa…”
“… certo che lo
siamo!” dichiarò Endeavor,
accompagnato da una
sfilza di miei conoscenti “Oggi mia moglie e gli altri miei figli si
trovano a casa di Brianne per un invito a cena, perciò
nessuno ci disturberà!”
Si
trattava ovviamente di Jiren, Goku, Ub, Todoroki e Momo
Yaoyorozu, con questi ultimi due che avevano preparato un piccolo
antipasto,
appoggiandolo sulla mensola davanti al rudimentale divano. Notando il
cibo, il
mio pancino cominciò a brontolare rumorosamente e diventai
rossa come un
peperone nel momento in cui tutti mi guardarono.
Cinque
minuti dopo, tutti quanti ci trovavamo seduti attorno
a quella mensolina. Io mi trovavo tra Simon ed Ub, e stavo saziando il
fabbisogno energetico mio e del mio piccolo. Il primo stava puntando
molte
volte lo sguardo verso il mio ventre, con una gioia che mai avrei
pensato di
potergli vedere in volto.
Fu
solo a quel punto che sua madre cominciò a narrare tutta
la storia, partendo dalle ultime informazioni che ci erano state
rivelate da
Ub. Ingrian Eyrian aveva provato ad assorbire il potere di Kingdom
Hearts ma,
purtroppo, il suo corpo non era adatto a contenere un tale quantitativo
di
energia e ciò gli si era ritorto contro. Non solo. Simon,
Dragon ed Asia erano
riusciti anche a colpirlo con le loro tecniche migliori, tutti in una
volta
sola, ed erano riusciti a sconfiggerlo definitivamente.
“Ma se l’avete
sconfitto… perché voi vi trovate qui?”
domandò
lei la Momo più giovane “Se avete vinto… voi dovreste…?”
“… essere vivi.
Purtroppo no” ammise la mamma di Simon,
rivelandoci “La battaglia
è stata
talmente tremenda che tutta la Dimensione nella quale si trovava Conton
City è
scoppiata come il Big Bang, e siamo rimasti coinvolti
nell’esplosione. Per fortuna, come
avevamo immaginato,
questo non ha causato la distruzione del Mondo Immaginario!Chronoa, prima di intraprendere
quest’ultima battaglia, ha imposto un Sigillo di Protezione
su tutte le Linee
Spazio-Temporali non coinvolte in tale guerra. Non solo. Quando Ingrian è morto, il Cuore di
Chronoa
e quelli degli Angeli si sono fusi con l’Essenza di Toki
Toki, permettendo la
continuazione della linea Spazio-Temporale. Il nuovo Dio del
Tempo, nel
momento in cui ha accertato che il Sommo Sacerdote non esistesse
più in
nessun’altra linea Spazio-Temporale, ha riaperto i confini
tra le altre
dimensioni. Fino a quando non sarà
eletto un vero Dio Supremo dalla Dimensione Reale, la situazione di
quella
Immaginaria verrà gestita da questa nuova entità!”
“Perciò le altre
Linee Spazio-Temporali sono rimaste intatte… che
sollievo!” compresi io, seguita da una
conferma di Simon con la testa,
prima di fare un’altra domanda “Siamo certi che questa nuova entità non
si
comporterà come Ingrian?”
“Sì. Quella che è nata non
è una figura angelica o un hakai-shin, ma un essere che si
occuperà solo e
soltanto delle modifiche nello spazio e nel tempo della Dimensione
Immaginaria,
e questo avviene perché ha il cuore di Chronoa al suo
interno. E comunque, nel
Mondo Reale è stato fatto proteggere un uovo appartenente a
Toki Toki stesso… con esso,
sarebbe possibile creare una
nuova Dimensione Immaginaria, qualora le cose dovessero andare nel
verso
sbagliato!”
“Chi vi ha rivelato tutto
ciò?” domandò Goku,
incredulo “Se
siete morti durante la battaglia, qualcuno dovrà pur
avervelo spiegato, no?”
“Ingrian Eyrian in persona”
Lo
giuro. Davanti a tale rivelazione, tutti noi restammo
visibilmente senza parole.
“I-INGRIAN?!”
affermò Ub, più terrorizzato che mai “L-LUI
E’ QUI, SU ANOMALY?!”
“Sì.
E’ stato subito arrestato e condotto nella prigione di Nuova
Atlantide, dove ha subito un interrogatorio del comandante Joseph
dell’esercito
di Fatima. Non proverà più ad attaccarci, ve lo
possiamo assicurare” ci
tranquillizzò subito Momo adulta, alzando un pollice
all’insù “La
sconfitta l’ha visibilmente turbato… ed
è
successo qualcosa, mentre stava cercando di respingere il nostro
attacco. A quanto pare, qualcuno gli ha
parlato
nella mente, e lui sostiene che fosse il Cavaliere del Destino narrato
nella
Profezia di Lord Zeno!”
“CO-COSA?! I-IL
CAVALIERE DEL DESTINO?!” urlò,
sbalordito, il mio maestro.
“Perciò questa strana
entità esiste sul serio…” si
rese conto Shoto, piuttosto incredulo e
spaesato.
“Un’altra
novità riguarda la Profezia citata
da Lord Zeno. Asia e Dragon hanno incontrato il fratello della prima, e
quest’ultimo ha fatto loro una rivelazione a dir poco
sconcertante”
continuò a narrarci la mamma di Simon, con
severità “Non
sappiamo
il motivo, ma sembra che essa non ci sia più! Inoltre non ci
stanno
altre profezie che ci possano spiegare come possa nascere una nuova
guerra!”
“… è stata colpa
della guerra che si è appena conclusa”
affermò, senza mezzi termini,
Endeavor “Dubito che la vecchia
profezia
possa avere valore, dopo quanto è accaduto… e non essendo nati altri Dei Supremi, non
c’è stato modo di formularne
un’altra!”
L’ipotesi
dell’ex-Sommo Sacerdote, dovevo ammetterlo, era
tutta tranne che da buttare. In effetti tante cose erano andate nel
verso
sbagliato in quella guerra, soprattutto se il vero obiettivo era quello
di
conquistare il trono di Dio Supremo. La più grave, comunque,
era la
partecipazione indesiderata di tanti personaggi provenienti dalla
Dimensione
Immaginaria stessa, oltre a quella di un ex-pretendente.
“Perciò non
sappiamo come e quando riscoppierà la Guerra per il Trono di
Dio Supremo…”
constatò Jiren alla mamma di Simon che abbassò il
capo
affranta.
“Niente. Stavolta non
conosciamo nulla in merito.
Temiamo che solo il Cavaliere del Destino possa conoscerla, e se non
sarà lui a
farcene parola…”
“…
noi non potremo far nulla, capisco…”
“Allora non
invischiamoci più!”
Tutti
si voltarono verso di me, e mi sorpresi che nessuno si
fosse pienamente lamentato con me per tale dichiarazione.
“Ingrian è dello
stesso avviso, e lo siamo anche noi”
confermò
Momo adulta, con Simon che mi accarezzò la testa con
dolcezza “Fino a quando non ci
sarà data una nuova direttiva, è inutile
invischiarci in una guerra di cui non
sappiamo se saremo protagonisti. Ormai
è
palese che, se ci sarà una guerra… i candidati
saranno solo membri del Mondo
Reale. Noi interverremo solo e soltanto se sarà strettamente
necessario!”
“Mi sorprende molto che
quel folle si sia rabbonito così tanto…”
ammise Endeavor, e non potevamo che dargli pienamente ragione.
Ingrian
mi era sembrato tutto tranne che qualcuno con cui
ragionare. Il suo piano irrealistico da megalomane aveva portato ad uno
sterminio di massa spazio-temporale mai avvenuto prima. Eravamo davvero
certi
che quel bastardo non avesse alcun desiderio di riprovare a combattere
contro
di noi…
… o peggio, che ci
stesse ingannando per vendetta?
“Credeteci…
Ingrian non è certamente cambiato
dal
giorno al domani, ma quando parla del Cavaliere del Destino fa venire
letteralmente la pelle d’oca. Quando gli abbiamo
chiesto se avesse
intenzione di provare a tornare in vita, lui ha confermato che non ne
sarebbe
mai più capace e che nessun abitante del Mondo Reale avrebbe
potuto volerlo
come alleato in una probabile guerra. Al contrario. Lui
è certo che, ben presto, qualcuno attenterà alla
sua vita per non
fargli rivelare troppe informazioni…”
“Adesso
fa la vittima… che pezzo di merda”
lo compatii io, amareggiata.
“…
sembrerebbe così, ma non sembra affatto
preoccupato per tale eventualità.
Il
Cavaliere del Destino, a sua detta, avrebbe potuto farlo sparire per
sempre
dalla circolazione e non l’ha fatto. Non ha comunque
intenzione di scappare o
di uscire dalla sua cella, in Nuova Atlantide, ma non sappiamo se tale
decisione l’ha presa per un suo reale pentimento o per
rispetto nei confronti
di chi lo ha risparmiato. Si è rivelato anche ben
disposto a darci quante
più informazioni possibili… ma ci ha anche
espressamente consigliato di interessarci
il meno possibile alla guerra per il Trono che scoppierà. Sarà più terrificante e
distruttiva di questa fasulla? Chi può dirlo…
ma se, oltre a lui, qualcun altro dovesse ottenere informazioni
pericolose, il
rischio di restarne coinvolti aumenterebbe!”
“Non starete un
tantino esagerando?” domandò loro la
moglie di Todoroki, stranita “Da
quello che so, non è possibile trasmettere informazioni tra
Anomaly e le altre
dimensioni, dico bene?”
Simon,
con mia grandissima sorpresa e con quella di tutti
gli altri presenti, negò con la testa.
“Lo pensavano anche
Keiichi e tutti i Nocciolini della Quercia Sacra… ma non
è così. Credo voi
conosciate ALFA Simon, dico bene? Lui
è
ufficialmente fidanzato con una ragazza di nome Cristal appartenente
alla sua
stessa Dimensione che ci ha fatto delle rivelazioni… non
molto piacevoli!”
“Non piacevoli?
E’ qualcosa di grave?” chiesi
io, visibilmente
preoccupata.
“Sì, purtroppo,
e riguarda tutte le sette Principesse dal Cuore di Pura
Luce” ci anticipò Momo Kog,
prima di annunciarci “Voi
già sapete che, dopo la sconfitta di Ingrian, tutte sono
giunte su
Anomaly sane e salve. Tuttavia, non
hanno più il loro Cuore e sono solo provviste della loro
Anima e del loro
Corpo. In parole povere, sono diventate delle Nobody…”
Nessuno
stava parlando, anche perché non sapevamo ancora il
motivo per il quale ciò fosse così grave. BETA
Chi, ALFA Kairi, Ayumi e tutte
le altre erano comunque al sicuro.
Giusto?
“Cerco di essere più
chiara possibile. Tutte e sei, esattamente come la Cristal che
è fidanzata con
ALFA Simon, sono in ottima salute e stanno bene” mi
rassicurò Momo con un
occhiolino simpatico, facendomi tirare un sospiro di sollievo prima di
riprendere il discorso “Il punto è che i loro Cuori sono rimasti
nel
mondo dei vivi.
All’inizio, temevamo
fossero finiti in Kingdom Hearts, ma è stata Kairi a
dubitare di tale ipotesi.
Se fosse stato così, allora la loro dipartita sarebbe stata
definitiva, con le
loro Anime ed i loro Corpi che non sarebbero potuti restare su Anomaly.
L’ipotesi più probabile
che stiamo
vagliando, al momento, è che essi siano finiti da qualche
parte nella
Dimensione Immaginaria… o peggio, nella Dimensione Reale”
Inorridita,
mi voltai verso Simon per cercare conferma ai
miei dubbi.
“O mio Dio… è per
questo che siete preoccupati…”
“Sì, Ai… se il Cuore
di una persona è rimasto nel mondo dei vivi, allora
è possibile trasmettere
informazioni inerenti ad Anomaly. E’ già successo
in passato, molto prima che
questa guerra scoppiasse… quando Asia ha raggiunto questo
mondo mentre era in
coma irreversibile. Quella ragazza ci ha
raccontato di come lei potesse sentire le voci dei medici, degli
infermieri e
dei suoi genitori anche quando la sua Anima si trovava su Anomaly. Chi
ci dice
che lo stesso procedimento non possa essere svolto al contrario?
In tal
caso…”
“… le sette
principesse sarebbero diventate dei semplici alto-parlanti,
in grado di trasmettere informazioni su questo mondo…”
capì al volo
Todoroki, allarmato.
“… e non
è detto, a quel punto, che Anomaly resti indenne da questa
guerra” terminai io, ricevendo un amaro e
sottomesso cenno del capo di
Simon.
Si
vedeva da un miglio che lui si sentisse colpevole per
quello che era successo alle sette ragazze, a Chi in particolare.
“E non è tutto…”
aggiunse sua madre con severità, ammettendo “Quando l’Essenza
del Cuore viene
separata dalle altre appartenenti ad un mortale, si crea
automaticamente un Heartless.
Se ciò fosse accaduto nel Mondo Reale, sarebbe un vero
disastro…”
“Allora cosa
succederà?” domandò
Endeavor alla madre di mio
fratello “Non
penso che i sette regni siano così crudeli da tenere isolate
quelle
povere ragazze per l’eternità…”
“… infatti non
lo faranno. Semplicemente
continueranno a vivere come hanno sempre fatto e saranno controllate a
vista
dai loro familiari e amici, gli unici che possano notare delle
differenze nei
loro comportamenti. In questo modo, se
dovesse succedere qualcosa, saremo in grado di dare loro una mano!”
“… e per i loro
Cuori?” chiese Ub, preoccupato “Se
uno di questi venisse danneggiato? Cosa accadrebbe alla loro Anima?”
“Se l’Heartless
venisse distrutto da un Key-Blade, il Cuore tornerebbe
automaticamente dalla sua legittima proprietaria. Su questo non ci sono
dubbi.
Non sappiamo, però, cosa potrebbe accadere qualora venisse
distrutto in altri
modi. Nella Dimensione
Immaginaria, il Cuore non verrebbe liberato
dall’Oscurità ed un altro Heartless
ne prenderebbe il controllo. Potrebbe
accadere lo stesso nel Mondo Reale, o potrebbe finire anche
peggio… il Cuore
verrebbe definitivamente distrutto e non potrebbe raggiungere Kingdom
Hearts.
Sarebbe paragonabile all’Hakai di un Dio della Distruzione o
alla Cancellazione
di un Dio Supremo… di loro non
resterebbe nulla!”
“… e non faremo
assolutamente nulla per recuperarli?!” dichiarai
io, attonita e
scandalizzata da tali affermazioni “Come possiamo lasciar sì che tutte e
sette
rischino di essere…”
“A proposito di ciò…
uno dei motivi per cui vi abbiamo raggiunto è questa
pergamena!”
Con
mia grandissima sorpresa, Momo Kog si fece passare una
sacca da suo figlio e, da lì dentro, recuperò una
pergamena srotolandola
velocemente. Il suo sguardo era diventato più scuro e tetro
che mai.
Quando
lei cominciò a leggere ciò che vi stava scritto,
mi
si gelò il sangue.
Con il seguente
Testamento, AYUMI YOSHIDA, CHI MIURA,
KAIRI WAWE, HITOMI OKADA, CRISTAL ORONAR, HINODE GELO E CRISTAL OROCHI,
dichiarano le seguenti azioni da compiere nei loro confronti:
1.Nessun abitante del mondo di Anomaly
potrà,
in alcun modo, provare a recuperare i loro Cuori, per non mettere a
rischio
l’incolumità di tutti gli abitanti dei sette regni
ed oltre; tale compito, se
lo vorranno, sarà attribuito a buone e sincere persone
appartenenti al Mondo
Reale;
2.Nel caso le loro Anime fossero responsabili
di gesti fittizi o plateali, in grado di danneggiare le sorti del mondo
di
Anomaly, verrà impartito l’ordine di isolamento
forzato a vita dentro la cella
di una prigione, dalla quale non potranno uscire o avere più
contatti con
persone o cose inerenti al mondo esterno;
3.Infine, qualora le Sette Principesse dal
Cuore di Pura Luce dovessero perdere il lume della loro ragione o se,
ancora
peggio, venissero controllate da qualche malintenzionato del Mondo dei
Vivi,
l’ordine che verrà impartito sarà
quello della Cancellazione Totale dell’Anima,
allo scopo di preservare i segreti e la sicurezza di Anomaly; a tal
scopo, se
con tale gesto le sette principesse dovessero ritornare in vita, vi
è negata la
possibilità di andarle a salvare o di recuperarle, in nessun
caso e in nessuna
modalità.
Tali norme saranno
attive fin dal giorno del loro arrivo su Anomaly e verranno dichiarate
leggi
ufficiali di questo mondo, con l’unanime consenso delle
interpellate. Chiunque
oserà opporsi a tali norme, dovrà pagarne il
prezzo a seconda della gravità del
reato commesso. La prima modalità, la più
leggera, sarà l’isolamento forzato a
vita dentro la cella di una prigione, dalla quale non potranno uscire o
avere
più contatti con persone o cose inerenti al mondo esterno.
La seconda modalità,
la più grave, sarà quella della Cancellazione
Totale dell’Anima, allo scopo di
preservare i segreti e la sicurezza di Anomaly.
Firma
AYUMI YOSHIDA
CHI MIURA
KAIRI WAWE
HITOMI OKADA
CRISTAL ORONAR
HINODE GELO
CRISTAL OROCHI
Doveva
essere uno scherzo. Non potevano averlo deciso sul
serio…
“Sono… sono andate
fuori di cervello?” dichiarò infatti Son
Goku, visibilmente sconvolto “Come
se le potessimo lasciare in quello stato!!! A COSA SAREBBE SERVITA
QUESTA
GUERRA SE…”
Un
gesto deciso e perentorio da parte di mio fratello
spiazzò tutti quanti. Era triste, glielo leggevo negli
occhi, ma da come aveva
reagito sembrava favorevole a quanto avessero deciso tutte e sette le
Principesse dal Cuore di Pura Luce.
Il problema era capire
il perché dietro a tale decisione.
“Tornare in vita, in
questo momento, sarebbe una sciocchezza.
Se anche qualcuno riuscisse a resuscitare, c’è un
problema a dir poco
insormontabile per il quale diventerebbe pericoloso essere scoperto da
qualche
nemico. Il primo riguarda l’assenza del nostri precedenti
poteri. Inoltre, non
abbiamo l’assoluta certezza di dove si trovino i Cuori, se
nella Dimensione
Reale o in quella Immaginaria. Per quanto ne sappiamo,
potrebbero trovarsi
in entrambe”
La
mamma di Simon, purtroppo per noi, aveva pienamente
ragione. Nonostante ciò, sentire che tutte e sette erano
pronte a farsi
uccidere o cancellare per proteggerci…
… quello era davvero
inaccettabile.
“Non
c’è davvero nulla che possiamo fare per spingerle
a cambiare idea?”
domandò Ub a Simon…
… il quale ci rispose
solo dopo un silenzio di dieci, lunghissimi secondi prima di scuotere
negativamente il capo.
Ero
certa che lui avesse cercato, con insistenza, di far
desistere la donna che ama, ma che non ci fosse nemmeno riuscito.
“Ed ora… è giunta
l’ora di darvi la notizia più brutta, quella che
ha realmente spinto le sette principesse
a far erigere questo emendamento…”
Cosa?
Una notizia ancora più orrenda e spaventosa? Cosa era
successo, stavolta?
“Riguarda tutti coloro che
sono fuggiti nella Dimensione Reale.
Un anno e mezzo dopo essere atterrati,
hanno raggiunto la loro base segreta ed hanno cominciato a spargersi
per
l’intero pianeta su cui soggiornano. Durante uno dei loro
incontri segreti, su
un traghetto nel bel mezzo del mare, sono stati attaccati da forze
militari
ancora non note, appartenenti a quel mondo. La
bambina di Simon e Chi è al sicuro, e lo stesso vale per
l’uovo di
Toki Toki… tuttavia, l’Armadio di Narnia ed il
cofanetto con il cuore di
Malrion sono stati profanati!”
Il
mio Cuore venne letteralmente schiacciato da un forte
senso di repulsione e orrore. Nessuno aveva avuto il coraggio di
parlare dopo
aver ricevuto quella notizia. Troppo era l’orrore che
provavamo nell’aver
scoperto che oggetti così pericolosi erano finiti in mani
sconosciute e
pericolose.
C’era
una sola motivazione che potesse spingere le sette
principesse dal Cuore di Pura Luce a rinunciare di essere salvate, ed
era un
qualcosa che Momo e mio fratello adottivo non avevano ancora annunciato.
“… quanti di
loro sono morti?”
Davanti
alla mia domanda, inizialmente, lei non aveva avuto
il coraggio di rispondere. Passarono diversi minuti, prima che io le
urlassi
contro, ormai priva di alcuna pazienza.
“QUANTI SONO MORTI?!”
Questa
volta, la povera donna fu costretta ad ammettere il
numero di decessi e di sopravvissuti, davanti allo sguardo distrutto di
mio
fratello.
“Ci sono stati… solo
ventisei sopravvissuti…”
Sbiancai
per l’orrore davanti a tale notizia. Era uno
scherzo. Vi prego…
… erano fuggiti in
migliaia dalla Dimensione Immaginaria, e per la maggior parte erano
bambini o
ragazzini…
… poteva essere solo uno
scherzo…
… non potevano aver
ammazzato così tanti innocenti.
“… ne abbiamo
avuto la conferma ieri notte, quando una delle loro anime
è giunta su Anomaly… quella di Hiroshi Agasa. Tutte le altre, per qualche strana ragione, non
sono state salvate da
Anomaly e sono state cancellate definitivamente. Ci
dispiace… tutti gli innocenti che avevate salvato dalla
strage di
Roma… molti di loro… sigh…”
L’unica
anima che era sopravvissuta era quella del Dottore
Agasa. Questo significava che c’era un’altissima
probabilità che alcuni dei
miei amici e conoscenti fossero definitivamente morti e che non
sarebbero
potuti mai più tornare in vita.
Chi?
Sonoko ed il suo
fidanzato?
Kogoro e sua moglie?
I Detective Boys?
Heiji?
Shinichi?
No…
… Akemi?
“Ai… AI! AI!”
Non
riuscivo più a sentire nulla. Sapevo che stavo per avere
un mancamento, ma non fui in grado di fermarlo.
Ero
troppo sofferente e in pena per quell’ultima botta che
avevo ricevuto.
***
ASIA
Era
passato tantissimo tempo dall’ultima volta che ero stata
su Anomaly. Molte cose, mi resi conto, erano cambiate in meglio.
I
Sette Regni stavano continuando a prosperare e adesso non
erano più in guerra. Inoltre si erano stanziate tantissime
ricerche per
raggiungere nuovi confini di quel mondo apparentemente sconfinato,
anche grazie
ai numerosissimi morti della Dimensione Immaginaria, la cui conoscenza
scientifica aveva permesso a quel mondo di compiere un vero e proprio
balzo
dall’età medioevale a quella moderna.
Chissà quanti altri
popoli, quanti altri regni esistevano oltre ai nostri…
… dovevamo
solamente scoprirlo!
La
guerra era finita nella maniera che tutti ci eravamo
aspettati, ovvero con la sconfitta del nostro nemico ma anche con
l’auto-distruzione dei nostri corpi. Una seccatura, ma se il
risultato avrebbe
portato alla pace non avevo nulla di cui lamentarmi.
Tutti
e sette i regni avevano deciso, saggiamente, di non
intromettersi nella guerra che sarebbe scoppiata, intervenendo solo in
caso di
estrema emergenza. A tal proposito, Hitomi e le altre principesse ci
avevano
obbligato ad accettare le loro proposte per non lasciar trapelare nulla
in
merito al mondo di Anomaly, soprattutto dopo quanto fosse avvenuto
nella
Dimensione Reale.
Era
stato un vero shock scoprire che tantissimi innocenti,
per la maggior parte bambini e ragazzini di varie età,
fossero deceduti per
mano degli abitanti del mio mondo originale. Ero consapevole che anche
in
quella dimensione ci fossero individui meschini e viscidi, ma non al
punto da
sterminare diverse generazioni di poveri ragazzini.
Cosa
aveva causato una simile tragedia?
Non
mi interessava partecipare alla prossima guerra, ma
essendo una delle tante responsabili dietro la fuga di tutti gli
innocenti del
Mondo Immaginario, era mio dovere capire come ed in che modo fosse
avvenuto il
misfatto.
Inoltre
non avrei facilmente tollerato che Hitomi e tutte le
altre principesse potessero vivere su Anomaly con il timore che
dall’oggi al
domani non sarebbero esistite più, per via di una minaccia
che non potevamo
affrontare.
“Me lo sarei dovuto
aspettare… alla fine sei venuta a farmi visita, Asia
Taneko…”
In
quel momento, mi trovavo su Nuova Atlantide, all’interno
della prigione dove era custodito Ingrian Eyrian. Era con lui, infatti,
che
desideravo parlare.
“Sono piuttosto
prevedibile, per un uomo come te che ha macchinato piani
diabolici per centinaia di miliardi di anni…”
“Touché…
siediti pure davanti a me, se desideri
farmi delle domande… ma non posso garantirti che
riceverai tutte le
risposte che desideri”
Ormai
consapevole di non poter tornare indietro, raggiunsi
la sedia indicata dal mio più grande nemico e mi ci sedetti,
fissandolo in
volto. Anche lui aveva fatto lo stesso con un’altra, e solo
una barriera magica
ci impediva di avere un contatto fisico tra di noi
all’interno di quella cella
di isolamento.
Non
avevo paura di lui. Su Anomaly, la mia forza era rimasta
tale e quale a quella che avevo nel mondo dei Vivi, e lo stesso valeva
per BETA
Simon Kog e ALFA Dragon Oronar. Avevo un sospetto dietro a tale
situazione, ma
sarebbe stato Ingrian a confermarlo oppure no. Decisi perciò
di non provocare
ulteriormente il mio interlocutore, e cominciai
l’interrogatorio segreto.
“Prima domanda…
in quale anno, della Dimensione Reale, è avvenuta la
Guerra di Successione per il trono di Dio Supremo a cui hai preso parte?”
“In quale anno, dici? Se
non erro, è stato 598 anni dopo la
nascita di quello che, in quel mondo, viene chiamato Cristo.
Io e Malrion
provenivamo dall’Impero Romano d’Oriente.
Perché mi chiedi questo?”
“Piccoli ragionamenti
personali”
Come
avevo supposto, il tempo tra il Mondo Reale e quello
Immaginario scorreva molto diversamente, esattamente come era accaduto
tra
Anomaly e le altre Dimensioni. Zero e Lilith, infatti, a giudicare dal
loro
racconto, avevano vissuto nel periodo delle grandi monarchie,
perciò tra il
1600 ed il 1800. Mille anni di differenza nella Realtà,
centoventotto miliardi
di anni nell’Immaginazione.
In
poche parole, le probabilità che il prossimo Dio Supremo
potesse essere eletto molto tardi erano apparentemente altissime. Ma io
non
credevo ciò. Io, d’altro canto, ero finita su
Anomaly nel 2006, ovvero qualche
anno dopo l’inizio del nuovo millennio. La distanza tra
l’elezione di un nuovo
Dio Supremo ed un altro si era decisamente dimezzata, e la motivazione
poteva essere
principalmente una.
Senza
darmi il tempo di formulargli la domanda, Ingrian
comprese i miei pensieri e confermò il tutto.
“Hai fatto il giusto
ragionamento. Le cariche di ogni Dio Supremo si
stanno accorciando perché nel Mondo Reale vi sono
più esseri umani.
Nella mia epoca non superavamo il milione,
mentre nella tua ve ne stanno quasi otto miliardi. Più
candidati esistono, più uomini o donne meritevoli ne
prendono
parte… e più persone prive di scrupolo
cercheranno di ostacolare e rovinare
tutto, ripetendo il ciclo all’infinito ma accelerandolo ogni
volta. Credo
sia stato questo il motivo per il quale a voi tre sono stati mantenuti
i
poteri…”
“… per evitare
che una nuova guerra possa causare più morti di quella
appena conclusa.
Capisco… allora presumo tu abbia
già saputo
dell’improvviso cambiamento avvenuto nelle leggi ordinarie di
Anomaly…”
“Sì. L’ho saputo. Dal
momento che io, la causa per la quale è nata questa
dimensione, sono stato
sconfitto definitivamente, Anomaly non ha più alcun bisogno
di mantenere attive
molte delle sue leggi. Una di queste
è
l’Immortalità.Ogni
anima, sia
quelle già presenti che le nuove, riotterranno il
normalissimo ciclo della
morte.La
seconda è quella della Crescita.Le persone all’interno di Anomaly possono
crescere, accoppiarsi e far
nascere dei bambini.Anomaly
si è trasformata in una vera e
propria Dimensione a sé stante, come quella Reale e quella
Immaginaria. La
terza ed ultima legge riguarda il miglioramento dei vostri poteri. Capacità come KI, Chackra, Mana, Potere
della Luce e dell’Oscurità e quant’altro
possono essere nuovamente riutilizzati
da chiunque ne necessiti.D’altro
canto, altre leggi sono rimaste immutate, come quella della Seconda
Possibilità, quella dei Custodi, quella delle Anomalie e dei
Dazi ma, soprattutto,
quella della Resurrezione… ti
credo fin
troppo intelligente, Asia Taneko. Tu sai già quali
potrebbero essere le
possibili connessioni dietro a tali cambiamenti…”
“… quello che non
capisco è… chi ti rivela tutte queste cose? Trovo difficile che tu, in un solo giorno, possa
conoscere così tante
informazioni inerenti ad Anomaly… anzi… lo trovo
assolutamente impossibile!”
Ingrian
restò in silenzio, con la sua maschera
imperturbabile.
Il
cambiamento di quelle tre leggi assolute di Anomaly stava
a significare solo due cose, ossia che non era necessario tornare in
vita nel
mondo Reale o in quello Immaginario. L’abbandonare la vita
terrena in pace e
senza rimpianti era un qualcosa che tutti gli abitanti di Anomaly, in
fondo al
loro Cuore, avevano bramato. Tante anime avevano trovato in Anomaly non
solo un
mondo ricco di opportunità, ma anche una prigione dalla
quale fuggire era
impossibile, un sogno eterno dal quale non si sarebbero più
svegliate. Le anime
dei miei amici, su Anomaly, avrebbero accettato con gioia di poter
chiudere in
bellezza la loro vita, e dubitavo sarebbero andate nel pallone
conoscendo in
anticipo il momento della loro morte.
E
poi, finalmente, coppie come Sunrise e Starlight avrebbero
potuto avere degli figli, e questa era una notizia meravigliosa.
Lo
era di meno sapere che la legge della Resurrezione fosse
stata mantenuta. Perciò il Colosseo della Rinascita sarebbe
rimasto attivo…
… ergo, qualcuno
poteva tornare nel Mondo Reale o in quello Immaginario per situazioni
di
emergenza.
Una
settimana fa, ci era stato rivelato dai sovrani di
Fatima, una donna sconosciuta era stata prontamente richiamata dagli
oracoli
per tornare in vita. Solo Keiichi sapeva il motivo dietro alla scelta
di Chel,
la voce senziente di Anomaly e non potevo fare altro che fidarmi di mio
fratello.
Mi
sarei dovuta abituare al fatto che Keiichi, a differenza
mia, avesse vissuto per oltre duecento anni e che fosse, ormai, avesse
affrontato molte più esperienze della sottoscritta.
“… sai anche
dell’attacco che è stato sferrato ai nostri amici
fuggiti
nella Dimensione Reale… non è così?”
Ingrian
ci mise qualche secondo in più a rispondermi, con
tono annoiato.
“Sì. Deve essere stato
terribile vedere tante persone innocenti morire in quel…”
“… tu sai chi è stato
ad attaccarli! Non è così, Ingrian?!”
Questa
volta, l’ex-angelo mi squadrò da capo a piedi, con
molto nervosismo. Il mio tono non gli era piaciuto, ma non poteva
essere
altrimenti.
Era
l’unica soluzione alla quale avessi potuto pensare.
“Le tue accuse sono molto
pesanti, Asia Taneko. Io non sono mai uscito
da qui…”
“… tu
no… ma potrebbe averlo fatto il tuo Custode!”
Il
Sommo Sacerdote digrignò i denti, colto sul fatto. Non
poteva negare di essere invischiato in tale faccenda. Ora non
più. Si era
ufficialmente contraddetto da solo, rivelandomi che la legge sui
Custodi era
stata mantenuta. Ora anche gli individui che erano morti dalla
Dimensione
Immaginaria ne avevano uno ciascuno dopo il termine della guerra, e
perfino una
come me aveva riottenuto la fiducia di un Custode…
… rivedere la mia cara
amica Ayame mi aveva fatto scoppiare a piangere per la gioia!
Per
tali motivi, trovavo impossibile che uno come Ingrian
non possedesse neanche un Custode.
Era
l’ora di spifferare tutto.
“Se tu sai qualcosa,
sarà meglio che esca fuori dalla tua bocca…
perché non sarò più così
clemente,
tra qualche secondo!”
“Non c’è bisogno di
scaldarsi così tanto… e
va bene… ti
racconterò tutto…”
Bravo angioletto.
Fa il canarino e canticchia tutto quello che sai.
“Prima che tu possa
credere a ciò… no. Io,
il mio Custode e
nemmeno Judas siamo coinvolti in tale faccenda. E’ stato
qualcun altro a tirare
le redini di quell’attacco!”
Dovevo
ammetterlo. Le sue parole mi avevano spiazzato
completamente.
Due
settimane prima del nostro arrivo, infatti, Judas era
riuscito non so come a fuggire dalla sua prigione e non era mai stato
più
ritrovato. Nella
sua cella erano rimasti solo sette fogli
di carta, su ciascuno dei quali era stata disegnata una bandiera del
nostro
mondo.Stati
Uniti, Russia, Cina, Regno Unito,
Germania, Francia e Italia. Dietro ciascuno di essi vi
stava una sola, semplice frase...
... l'Ordine è Potere!
Quando
mi era giunta notizia di quella fuga, e della strage che si
era compiuta nel mondo Reale, io avevo fatto due più
due…
… ma a quanto pare,
avevo scritto cinque come risultato finale, ed il professore era pronto
a
rivelarmi quale fosse il numero quattro.
“Un’altra voce,
diversa da quella del Cavaliere del Destino, mi ha
parlato attraverso la coscienza del mio Custode. Ha affermato di poter tornare nel mondo dei vivi
senza l’utilizzo del
Colosseo della Rinascita grazie a un armadio ritrovato su una terra
sconosciuta
di questo mondo, all’esterno dei sette regni… un armadio ed un mondo che voi conoscete alla
perfezione!”
Quando
compresi di cosa stesse parlando, sbiancai sul posto.
Non
stava per caso parlando di…
“… esatto. Parlo del
regno nascosto di Narnia, e con esso anche dell’armadio
svanitore che ALFA
Kairi e i suoi sudditi utilizzavano per tornare nel loro regno. Narnia non ha mai fatto parte della
Dimensione Immaginaria, ma di quella Anomala. Questo mi ha
rivelato
lasciandomi completamente di stucco. Mai avrei immaginato di avere la
risposta
dietro le domande che mi sono sempre fatto alla portata della mia mano,
segno
di quanto fossi sciocco nel mondo dell’Immaginazione. Gli Anelli, Asia. Quelli che avete
ricevuto il giorno stesso della
battaglia, quelli che io stesso ho fatto utilizzare ai miei
adepti… sono questi
a permettere i viaggi tra le tre Dimensioni. La stessa Conton City, mi
è stato
rivelato, altro non era che una parte dell’Aldilà
di questo mondo. Ci eravamo
trovati sempre su Anomaly, durante la battaglia, e non ce
n’eravamo mai resi
conto. La copia di quell’armadio e
molti
di quegli anelli, in questo momento, si trovano nella Dimensione
Reale… ed i fuggitivi
della guerra se lo sono portato dietro, pensando che non si sarebbe
attivato in
alcun modo!”
“Perciò, questo
sconosciuto ha trovato Narnia ed è stato in grado di
tornare in vita illegalmente…”
“Indovinato. Questo
sconosciuto mi ha spiegato tutto ciò che adesso conosco di
questo mondo. Qui
viene il bello. Chiunque fosse, mi aveva proposto di allearmi con lui
per
conquistare il Mondo Reale. Non allearmi con lui, mi disse, sarebbe
stata la
mia definitiva uscita di scena… e
per
dimostrarmi che non scherzava, mi ha mandato un’immagine
mentale con il
cadavere di un tale Judas, descrivendomi quanto fosse pericoloso quel
tizio!”
La mia bocca era
rimasta spalancata per colpa dello shock.
Judas…
…
Judas era morto?!
“Ovviamente,
io ho
deciso di rifiutare. Sapevo che, volenti o nolenti, questo farabutto
voleva
soltanto utilizzarmi per i suoi scopi prima di togliermi di mezzo. Ha
sfruttato lo stesso trucco che ho usato io per tenere sotto
controllo i miei sottoposti… non poteva prendersi gioco di
me in
questo modo.
Alla fine, ho optato per la soluzione più rischiosa, ma
anche la
più logica… invece di
uccidermi, questo bastardo si è
limitato a distruggere il mio Custode, così che io non
potessi mai sfruttare la
Fusione Anomala… e questo è quanto!”
“Perciò…
credi sia stato questo tizio a uccidere tutti i nostri
compagni?”
“Molto probabile. Può aver
fatto l’usignolo a qualche abitante della Dimensione Reale,
facendo fare il
lavoro sporco ad essi. Potrebbe perfino essere stato beccato da questi
ultimi,
una volta fuggito da Anomaly, ed essere eliminato dopo aver spifferato
tutto. Non so nient’altro, in
merito. Inoltre,
mentre discutevamo telepaticamente attraverso il mio ormai defunto
Custode, lui
non ha rivelato nomi o indizi che mi facessero capire di chi si
trattasse…”
Perfetto.
Ora avevamo contro un nemico invisibile, che
apparentemente era a conoscenza della verità sulla nostra
esistenza. Questo
aggravava e non poco la nostra situazione, perché
difficilmente saremmo rimasti
indenni dalla guerra che sarebbe scoppiata.
Mi
alzai dal posto, camminando avanti e indietro di fronte a
Ingrian e ragionando su quanto fosse possibile fare per scongiurare
tutto quello
che sarebbe potuto succedere.
“Lascia perdere…”
Mi
voltai confusa verso Ingrian, il quale mi rivolse un
sorriso amareggiato prima di rivelarmi.
“Sarebbe inutile. Ve
l’ho già detto… più
cercherete di invischiarvi, più
c’è il rischio che questo mondo faccia una brutta
fine…”
“Perciò ci stai
suggerendo di chiudere gli occhi e lasciare che tutto vada come deve
andare? Tu che ti sei idolatrato da solo il
Dio per
eccellenza, un Paladino della Libertà della Linea
Immaginaria?” gli
risposi io, visibilmente contrariata dal suo atteggiamento “Forse tutti i miei amici non sono pronti a
combattere adesso, ma in futuro potrebbe succedere
l’inevitabile… e noi
dovremmo stare fermi senza fare
alcuna previsione?!”
“Perciò andresti
anche contro il volere di tutti i tuoi amici… anche contro
quello della donna
che ami?”
Stavolta
era stato il mio interlocutore a zittirmi, e lui
sogghignò soddisfatto per essere riuscito a togliermi le
parole di bocca. Uno
ad uno e palla al centro.
“C’è una cosa che ho
imparato in questi miliardi di anni. Dici che mi sono definito il
Paladino
della Libertà ed è così. Lo
ammetto… ho frainteso molto il vero significato
dietro queste guerre. Se non fosse stato per il Cavaliere del Destino,
non mi
sarei reso conto di tutti i miei errori. Arrendermi per paura di
morire, Asia,
mi renderebbe ancora più miserabile di ciò che
sono stato. Ho semplicemente compreso che
questa guerra non è di mia competenza e
che non ho altre motivazioni per cui lottare… e credimi,
Asia… non ne
resteranno neanche a te!”
“Libero di
crederlo…” dichiarai io,
più stizzita che mai,
dirigendomi verso l’uscita di quella cella
d’isolamento “…
ti ringrazio per le tue risposte, ma ora
non ho altro da chiederti…”
“Che peccato! Proprio ora
che mi stavo divertendo…”
continuò a prendermi in giro Ingrian, facendomi innervosire
ancora di più.
Stava
scherzando con il fuoco. Sapeva perfettamente che una
come me non andava provocata. Un’altra cazzata, e di lui non
sarebbe restata la
testa.
“Ascoltami bene, brutto
pezzo di merda…” lo minacciai
io,
avvicinandomi alla barriera magica, caricando il mio arco e puntando la
freccia
in mezzo ai suoi occhi “… forse a te non frega nulla di noi, ma
io
voglio che questo mondo e gli altri non rischino di sparire per colpa
di un
pazzo sconsiderato come te… PERCIO’ SI’!
IO COMBATTERO’! SEI SODDISFATTO?!”
Ingrian
non era affatto terrorizzato. Al contrario. Senza
alcuna paura, si era alzato dalla sua sedia e mi aveva puntato
diabolicamente
lo sguardo verso i miei occhi.
La
sua allusione mi zittì nuovamente, e stavolta non avevo
il coraggio di ribattere. Non mi ero resa conto di quello che avevo
detto. Mi
ero comportata esattamente come Ingrian. Avevo appena urlato le stesse
parole
che ci aveva rivolto lui per far valere le sue ragioni.
Maledizione.
A stare per così tanto tempo in sua compagnia,
rischiavo di impazzire.
Prontamente,
decisi di dirigermi verso l’uscita della cella,
con l’intenzione di andarmene via il prima possibile. Non
avevo fatto i conti,
tuttavia, con le ultime frasi di quel bastardo.
Non
riuscivo a fare un altro passo in più. Le sue parole mi
avevano ipnotizzato, e la mia mano era rimasta ferma sul pomello della
porta
mentre il mio corpo tremava per la rabbia, ma anche per la paura.
Io
ed ALFA Dragon stavamo attendendo il ritorno di Asia. La
ragazza aveva deciso di fare un lungo discorso con quello psicopatico
di
Ingrian, per cercare risposte su quanto stesse avvenendo nel mondo
Reale e sui
possibili rischi per il mondo di Anomaly. Da quando ero tornato nella
Dimensione Anomala, mi ero impegnato a cercare molte informazioni su
quanto
fosse accaduto ai sopravvissuti di guerra, e scoprire che gran parte di
coloro
che era fuggita nella Realtà fosse stato attaccato e ucciso
fu un brutto colpo
da digerire. Lo fu ancora di più se pensavo a come potesse
stare mia figlia. Al
solo dubbio che anche lei fosse stata colpita o uccisa, venivo colto
dal
panico.
Non
era tutto. Alla fine Chi era stata costretta, a causa
delle mie insistenze, a rivelarmi tutta la verità su quello
che era accaduto
dentro la statua del Drago. Per liberare Dragon ed ottenere il suo
Key-Blade,
lei aveva dovuto rispondere a delle domande poste da una strana
entità senza
nome. Quella prova non era così semplice come sembrava. Se
lei non fosse stata
assolutamente sincera con se stessa, quella creatura
l’avrebbe uccisa seduta
stante per mezzo di un incantesimo.
Fu
così che venni a scoprire l’ultima ed atroce
domanda alla
quale la mia amata era stata costretta a rispondere.
Molto presto ti
ritroverai di fronte ad una scelta molto dolorosa. Dovrai decidere se
salvare o
meno la piccola che porti nel tuo grembo. In base alla decisione che
prenderai,
due possibilità vi si porranno davanti…
… se decidi di
sacrificarla, tutte le persone a cui vuoi bene e quest’intera
dimensione si
salveranno da questa guerra. Tuttavia, né tu né
il tuo Vero Amore potrete
crescere dei bambini o farli nascere, e la battaglia tra i Candidati
Dei
Supremi non avrà mai fine.
Se decidi di salvarla,
perderai questa battaglia sancendo la sparizione di ogni essere vivente
da
questa dimensione, ma non potrai rivedere la tua piccola per tantissimi
anni.
Nonostante ciò, forse un giorno questa guerra per il Trono
di Dio Supremo avrà
una vera fine.
Il destino di ogni
creatura immaginaria, reale ed anomala pende dalle tue labbra. Sei
disposta a
sacrificare la vita della tua bambina per un futuro dignitoso? O
lascerai che
sia il tuo lato materno a prevalere, condannando la tua dimensione alla
cancellazione completa?
Fa attenzione,
tuttavia. Se mentirai, o se questa storia verrà rivelata al
tuo Vero Amore
prima della tua dipartita, la tua Vita e quella di tutti coloro che
abitano i
tre mondi sarà cancellata per sempre.
Quell’offerta
era raccapricciante. Con che coraggio si
poteva fare quella proposta, sapendo che lei non avrebbe potuto
rimangiarsi mai
più le sue parole?
Nonostante
ciò, Chi era stata in grado di rispondergli senza
alcun tentennamento e mia madre le aveva chiesto il motivo della sua
scelta.
***
Poco
tempo prima…
“Perché hai
scelto di salvare la tua
bambina? C’era una reale motivazione dietro la tua decisione?”
“A dire il vero… non
ci ho affatto pensato. Semplicemente
non volevo che la nostra bambina morisse così presto. Nel
mio Cuore, sentivo
che la prima scelta fosse inaccettabile e che mi avrebbe distrutto
l’anima per
sempre. E poi avevo tantissima fiducia nel fatto che Simon e
gli altri
sarebbero riusciti a sconfiggere i nostri nemici! Io non ho deciso di
sacrificare la Dimensione Immaginaria… ho
deciso di combattere e sperare in un futuro ancora più bello
di quello al quale
ci avrebbe condotto la prima eventualità!”
“Quando
hai capito, tuttavia, che le cose sarebbero potute
andare diversamente ne hai parlato anche con le altre principesse
ancora vive… per questo non vi
siete subito liberate
dall’attacco di Ingrian. Sapevate che il vostro sacrificio
era necessario…”
“… altrimenti nessuno
sarebbe sopravvissuto. Esatto… mi
dispiace, Simon. Non potevo raccontarti la verità, avevo le
mani legate… anche
se non rivedrò più la nostra
piccolina… sniff… so che almeno lei
è al
sicuro… sigh…”
***
Il
risultato di quella decisione aveva letteralmente
cambiato tutte le sorti del nostro destino. Salvando la nostra piccola,
anche
oggetti molto particolari come l’Armadio di Narnia, il Cuore
di Malrion e l’Uovo
di Toki Toki erano stati messi in salvo. L’enigma proposto a
Chi era un
trabocchetto e lei non se n’era nemmeno resa conto, ma
nonostante ciò tutti noi
eravamo in salvo con tanta speranza nei nostri cuori per le sorti del
nostro
futuro.
Qualche
rassicurazione in merito a nostra figlia la
ricevetti da Lilith. Grazie al cielo, lei aveva rassicurato me e Chi
sulle
condizioni della bambina, dissolvendo gran parte dei dubbi che Sloth ci
aveva
insinuato. Solo in parte, però, perché la sovrana
dei demoni non ci aveva
rassicurato sulla possibile contaminazione di KI Demoniaco nel corpo
della
nostra piccolina.
“E’ vero. Malefica
aveva imposto una Protezione Assoluta su vostra figlia, ma questo
è avvenuto
successivamente alla sua separazione dal corpo di Chi. Per questo, in
quel
piccolo frangente, potrebbe esserci stato un trasferimento di energia
oscura,
ma niente che possa trasformarla in un demone puro. Semplicemente,
vostra figlia potrebbe aver ereditato alcuni dei miei
poteri, o qualcuno appartenente a Majin Buu. Ripensando alla guerra che
potrebbe scoppiare… forse è un bene che lei abbia
qualche possibilità in più di
difendersi nella Dimensione Reale”
Io
e Chi, di conseguenza, potevamo solo incrociare le dita e
sperare che tutto fosse andato per il verso giusto.
La
firma della donna che amavo, su quel documento, mi aveva
sconvolto. L’impossibilità di viaggiare nel Mondo
Reale o in quello Immaginario
per salvare il suo Cuore era un colpo basso dal quale mi ero rialzato a
fatica,
ma ero stato costretto ad accettare soprattutto dopo lo sterminio di
tanti
poveri innocenti in quel luogo così misterioso.
Questo,
però, non avrebbe fermato me, Asia ed ALFA Dragon.
Niente poteva impedirci di fare delle ricerche per capire meglio la
situazione
in cui ci trovavamo. Ne avevo discusso apertamente con Chi, e lei si
era trovata
d’accordo sulla mia proposta.
Nonostante ciò, mi aveva
chiesto di non portare la bambina su Anomaly se non c’erano
le condizioni
adatte. Avremmo preferito che lei vivesse la sua vita nel migliore dei
modi,
piuttosto che traumatizzarla e mettercela contro inutilmente.
“Come pensi che sia andata?”
mi domandò Dragon, mentre
aspettavamo fuori dalla cella di Ingrian.
Non
ero stato accompagnato da mia madre, la quale era
rimasta assieme alla mia famiglia, ed essendo lei la mia Custode era
l’unica che
mi potesse dare una mano a comunicare in maniera fluida e corretta. Per
tale
motivo, mi limitai ad alzare le mani all’insù per
affermare i miei dubbi.
Quando Asia aveva
scoperto della fuga di un certo Judas, responsabile della sua prima
morte, ci
aveva chiesto di poter fare quella chiacchierata con il nostro nemico
nella
prigione di Nuova Atlantide, la stessa dalla quale il suo primo nemico
era
fuggito.
Le possibilità
che quel tizio fosse stato coinvolto nella strage di
coloro che erano fuggiti nella Dimensione Reale erano altissime.
“Eccola!” esclamò
il mio nuovo amico, quando vide Asia uscire fuori dalla prigione di
Nuova
Atlantide.
Dalla
faccia che aveva la ragazza di colore,
l’interrogatorio l’aveva molto turbata.
Quando
ci raggiunse, la sorella di Keiichi cominciò a raccontarci
tutto ciò che lei e Ingrian si erano detti tra di loro,
senza tralasciare alcun
dettaglio.
“Quindi è andata
così…”
capì Dragon, amareggiato, mentre io
decisi di azzardare un dolce abbraccio nei confronti di Asia.
Con
grande sorpresa di entrambi, lei si lasciò consolare e
in pochissimo tempo riuscì a riprendersi.
Sì. Parlare con
Ingrian l’aveva davvero traumatizzata.
“Mi… mi dispiace…”
ci disse lei, cercando di asciugarsi gli occhi “… faccio schifo, non è vero?
Mi
sono comportata esattamente come lui…”
“… no. Il suo
concetto di conquista della Libertà era malato
perché era
pronto a privarla a qualcun altro per conquistarla. Tu non arriveresti
mai a
quel punto…” la
rassicurò Dragon, capendo fosse sicuro darle una dolce
carezza sulla testa “…
nessuno dei tre sarebbe pronto a
sacrificare il bene di qualche innocente per il suo tornaconto, come ha
fatto
Ingrian”
“Quindi… pensate
che io ho fatto bene a rispondergli a tono?”
“Assolutamente
sì! Hai
fatto benissimo a rispondere di sì a quella domanda! Tu non sei come Ingrian! Nessuno di noi
lo è! Se ci sarà una
guerra, la affronteremo con spirito di sacrificio e
maturità ed appoggeremo la persona che più merita
il nostro sostegno!”
Lei
fece segno di sì con la testa, prima di ticchettare
nervosamente sulla mia spalla. Compresi che il momento tenero di Asia
fosse
terminato e la lasciai prontamente andare.
Quella
donna possedeva un carattere degno di qualsiasi
guerriero, un po’ troppo per i miei gusti personali. Mille
volte meglio Chi,
per quanto mi riguardava.
“Non sperate che i Sette
Regni accettino di buon grado la nostra scelta!”
ci anticipò subito Asia, con sincerità “Quando lo verranno a
sapere, faranno di
tutto per ostacolarci e tenerci al guinzaglio! Dovremo mantenere il
segreto
sull’Armadio Svanitore…”
“… lo faremo”
confermò Dragon, e lo stesso feci io alzando il pollice
all’insù “Come agiremo, allora?”
“Viaggeremo per i
mondi sconosciuti di Anomaly, e creeremo delle nuove nazioni, nelle
quali le
leggi dei Sette Regni non varranno completamente. Il
primo passo, comunque, sarà raggiungere Narnia senza che
qualcuno
possa darci iniziali noie… Dragon! Tua moglie e i suoi
sudditi dovrebbero
appoggiarci, in tal senso. Solo loro conoscono il segreto
dietro l’Armadio…”
Dragon,
amareggiato, abbassò il capo sconsolato.
“Se Kairi lo venisse a
sapere, sarebbe un disastro… lei è stata la prima
a volere quelle tre norme sulle sette Principesse…”
“… perciò ti tirerai
indietro?”
“No. Proverò a
convincerla.Se
solo ventisei innocenti sono sopravvissuti nella Dimensione Reale,
l’attacco
che hanno subito è stato programmato e intenzionale, e non
frutto del caso. Non mi sorprenderebbe se la
guerra venisse
combattuta su Anomaly per non dare nell’occhio nel Mondo
della Realtà”
Il
ragionamento dell’ex Generale Supremo dell’impero
Yilancariano non faceva una piega. Qualcuno aveva decisamente
desiderato
compiere quella strage, ma non capivo quale fosse il loro obiettivo.
“Simon…”
mi anticipò subito Asia, preoccupata “… ho
l’enorme sospetto che…”
“… il loro
obiettivi potrebbero essere quattro” la
seguì Dragon,
molto probabilmente per essere più delicato della ragazza di
Hitomi “…
parlo
del Cuore di Malrion, dell’Uovo di Toki-Toki,
dell’altro Armadio Svanitore… e
di tua figlia, Simon”
No.
Non ci era andato affatto piano. Al contrario. Perfino
Asia si era voltata sorpresa verso il soldato geneticamente modificato,
che non
aveva alcuna intenzione di fermarsi.
“Siamo sinceri… se
davvero nel suo corpo circola anche del KI Demoniaco, qualche
malintenzionato
potrebbe tentare di rapirla, sfruttandola per i suoi scopi. Quale miglior momento, se non quello della
sua infanzia? Se catturano lei, potrebbero avere…”
“… Dragon! Ora stai
esagerando!” lo rimproverò Asia,
visibilmente scandalizzata da quello che
stava dicendo il suo pari “Anche gli altri oggetti potrebbero essere
preziosi per un possibile candidato al trono…”
…
ma a cosa sarebbero potuti servire quegli oggetti,
nell’immediato? A nulla, perché nessuno dei tre
era sfruttabile al momento.
Il
Cuore di Malrion ormai aveva perso ogni sua funzione ed
era un semplice cuore imprigionato in un scatola.
Anche
la navicella Dimensionale sarebbe potuta essere utile,
ma solo se fosse possibile ricaricarla anche nel mondo Reale; quello
che
avevano svolto i fuggitivi era stato un viaggio di sola andata, che
aveva
consumato tutta la carica rimasta dentro di essa.
L’Uovo
di Toki Toki poteva essere sbloccato solo da un
Kaio-Shin del Tempo, o comunque da qualcuno che apparteneva alla
Dimensione
Immaginaria. La stessa Lilith ce l’aveva confermato.
Il
secondo Armadio Svanitore? Serviva davvero un oggetto
simile, se già qualcuno era entrato in possesso di quello su
Anomaly? Poteva
limitarsi a rubare entrambi (cosa che, a mio parere, era già
stato fatto),
senza dover uccidere così tante persone.
No. Dragon ci aveva
visto giusto. Mia figlia, con poteri ancora sconosciuti, era
decisamente un
premio molto più appetibile.
Questo
aveva aumentato la mia paura nei confronti della
bambina. Dovevamo trovarla, e in fretta anche!
Speravo
che, al termine della battaglia contro Ingrian, la
mia vita si sarebbe calmata, ma non era così. Altre
battaglie, altre avventure
mi attendevano al vaglio.
In fondo, però,
questo non mi dispiaceva affatto.
Ormai
mi ero abituato a quella routine. Combattere faceva
parte della mia vita, e questo in fondo piaceva anche a Chi. Come
avrebbe preso
la mia decisione? Probabilmente mi avrebbe appoggiato, ma non si
sarebbe intromessa
per non incappare in…
“Eccovi qua… chi
l’avrebbe mai detto?”
Chiunque
avesse assistito a quella scena, avrebbe visto tre
adulti diventare bianchi come fantasmi, colti sul fatto dalle donne che
amavano.
Voltandoci alle nostre spalle, ormai sconfitti, notammo che non fossero
da
sole.
Tutte
e sette le Principesse dal Cuore di Pura Luce erano
lì, con sguardo molto severo. Eravamo in grossi guai, lo
sapevo.
“Ehm… possiamo
discuterne, giusto?” provò a scusarsi
Dragon con Kairi che, invece, lo
stava fulminando con lo sguardo, e lo stesso stava facendo Hitomi con
Asia, con
quest’ultima che aveva abbandonato tutta la sua grinta.
Anche Chi sembrava
visibilmente inferocita, ma io non potevo nemmeno replicare alle sue
obiezioni.
Accidenti al mio
Dazio!
“Da… da quanto
ci stavate ascoltando?”
“Dall’inizio,
Asia… abbiamo ascoltato tutto!”
ci spiazzò ALFA
Cristal, avvicinandosi a Dragon e scagliandosi verso di lui “SIETE INCORREGGIBILI! COSA VI SALTA IN
MENTE DI PRENDERE PARTE AD UNA GUERRA SE NON SAPETE NEMMENO COSA CONTRO
DOVETE
COMBATTERE!? VUOI FAR SOFFRIRE L’UOMO CHE AMO, IL TUO
MIGLIORE AMICO?”
“Non solo…
STAVATE ANCHE CERCANDO DI TENERLO NASCOSTO AI SETTE REGNI,
CHE CI HANNO ACCOLTO SENZA VOLERE NIENTE IN CAMBIO!”
la seguì GAMMA
Hinode, altrettanto feroce “COSA SAREBBE SUCCESSO SE LORO NON AVESSERO
ACCETTATO LE VOSTRE DECISIONI? AVRESTE DICHIARATO GUERRA ANCHE A LORO!?”
“E’ STATO MOLTO
STUPIDO DA PARTE TUA, ALTER-EGO DI PAPA’!”
continuò BETA Cristal,
ticchettando il dito sul petto di Dragon “SONO
IO L’ADOLESCENTE SCAPESTRATA… NON TU!”
“Perché ve la
state prendendo solo con me?” chiese loro
l’ex
Generale Supremo, prima di rabbrividire davanti allo sguardo inferocito
di sua
moglie che era pronta a dargli una marea di cazzotti…
… evento che si
verificò in pochissimi secondi!
“PERCHE’ TU DOVRESTI
ESSERE IL PIU’ ADULTO TRA DI NOI! HAI CINQUANT’ANNI
SUONATI, TESTA DI CAPRA!”
“OUCH… AHIA… AIUT…
VOI DUE… DATEMI… AHI… UNA MANO!”
Io
ed Asia non stavamo in condizioni migliori. Chi ed Ayumi
mi stavano osservando inferocite ed inviperite più che mai,
mentre di Hitomi si
sarebbe occupata di Asia.
“SIMON! SEI STATO UNO
STUPIDO!”
Stavo
per alzare un dito, con l’intenzione di ribattere alla
piccola Ayumi, ma…
“NO! AYUMI HA
PERFETTAMENTE RAGIONE! NON AVETE ANCORA IMPARATO NULLA DA
QUEST’ESPERIENZA?!
NON POTETE CAMBIARE IL MONDO SOLO IN TRE…”
“… per questo
noi vi aiuteremo con il vostro piano… MA ALLE NOSTRE
CONDIZIONI!”
Io
e Dragon ci voltammo stupefatti verso una incredula Asia
e una comprensiva Hitomi, che sospirò dispiaciuta verso di
noi.
Anche
le altre ragazze smisero di guardarci con rabbia e
fecero un passo indietro, con sguardo affranto e rammaricato.
“Sappiamo che state
soffrendo per la situazione che si è venuta a creare con
noi. Se voi volete partecipare alla guerra
per
il Trono di Dio Supremo, allora noi vi appoggeremo…
solo…”
“… non vogliamo
vedervi combattere in prima linea, non ancora!”
Chi seguì Hitomi, con decisione “Non ha alcun senso che siate voi tre, i
nostri guerrieri più forti, a viaggiare tra le dimensioni!
Dobbiamo prima
organizzarci! Sapevate che anche altri di noi sono sprovvisti dei loro
Cuori?!
Sapevate che, nel regno di Hoffart, è stato ritrovato
qualche resto del
cadavere di Judas?! Sapevate… che Keiichi stesse svolgendo
delle indagini sul
vecchio gruppo di quest’ultimo, trovando il suo possibile
assassino?”
La
mascella mi cadde letteralmente per terra, e lo stesso
avvenne per Dragon ed Asia.
Ma che… quando avevano
avuto il tempo di svolgere tutte quelle indagini?!
“Simon… anche io
vorrei cercare i nostri figli” ammise
Kairi,
con tristezza “Ho
il terrore di scoprire cosa possa essere successo loro… so
soltanto
che potrebbero averci rimesso la vita in uno sterminio di massa! Questa non è una battaglia che possiamo
affrontare in prima linea… siamo
troppo
coinvolti e potremmo compiere delle scelte errate senza neanche
rendercene
conto!”
“… abbiamo
bisogno di una mano, Asia. Nella Dimensione Reale, molti noi
sono perfettamente riconoscibili e ci scoprirebbero subito…”
cercò di
farci capire Hitomi “…
per questo, le nostre condizioni sono
semplici…”
La
prima riguardava il Trono di Dio Supremo. Noi non
potevamo candidarci. Secondo. Non potevamo interferire in maniera
evidente
nella guerra per il trono, o a favore di un solo candidato.
Terzo.
I Cuori delle Principesse non potevamo recuperarli
noi tre. Fine della discussione.
“C’è
un motivo se abbiamo preso questa decisione. Per favore… vi
supplichiamo di fidarvi di noi!” ci
chiese Hinode, inchinandosi davanti
a noi.
Io,
Dragon ed Asia ci guardammo negli occhi, con sguardo
indeciso.
La
nostra scelta poteva cambiare ogni cosa…
… piegando non solo il
nostro destino, ma anche quello di ogni creatura vivente delle tre
Dimensioni.
***
FINE
…
…
…
…
oppure no?
Note
dell’Autore (Importantissime!!!)
Ci
siamo.
Anche
questa seconda parte dell’intera saga è giunta al
termine. Cominciata l’8 Maggio del 2018, oggi si conclude un
percorso
lunghissimo che mi ha aiutato tantissimo nella scelta della mia vita
futura.
Chi
mi segue anche nella pagina di Instagram, sa che il mio
sogno è quello di diventare un fumettista di professione, e
se ho preso questa
decisione è anche grazie alle storie che ho pubblicato qui.
Per
questo, prima di lasciarvi, vi devo ringraziare tutti, chi
più e chi meno. Grazie a coloro che hanno recensito
mensilmente questa storia,
a coloro che l’hanno messa tra i preferiti, tra le ricordate
o tra le
seguite.
Se sono arrivato fino a questo punto, è anche merito vostro.
Ed
ora, per coloro che vorranno continuare a leggere anche la
terza parte della saga, mi accingo subito a farvi delle rivelazioni a
dir poco
sconcertanti.
Ricordate
il capitolo dove BETA Chi ha permesso a Lilith di
salvare la sua piccolina? E vi ricordate di quella losca figura che si
trovava
nascosta nel castello? Vi ricordate tutto quello che è
accaduto dall'inizio
della
quarta parte di Golden Bullet (per intenderci, dal capitolo 32 in poi)?
Ebbene…
sappiate che, tra meno di un'ora, inserirò un'altro capitolo
in
cui tutto ciò che avete letto dal 32 Capitolo in
poi
avrà un'importanza colossale,
mettendo
in luce le motivazioni che mi hanno spinto a fondere i miei due romanzi
in unica saga divisa in tre parti!
Cosa
significa?
Lo
capirete prestissimo!
Lì,
inoltre, vi rivelerò quando e come comincerò a
pubblicare
i capitoli della mia terza ed ultima storia dedicata alla saga di FOLDS
OF
FATE! Vi aspetto tra
un'ora,
sempre qui, su GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR!!!
Carolina,
abbassando lo sguardo con tristezza, si avvicinò
ai quattro lettini di quell’obitorio già occupati,
e scostò le quattro coperte
che celavano i cadaveri recuperati dalla scena del crimine.
“Antonio
Marini, 48 anni. Gina Sava, 43 anni. Angelo
Marini, 27 anni. Annalaura Marini, 7 anni.
I primi due hanno perso
la vita istantaneamente con un colpo di pistola che li ha colpiti alla
nuca.
Angelo Marini, invece, ha provato a opporre resistenza a giudicare dai
segni di
lotta e dalle tracce di DNA presenti sotto le sue unghie, prima di
soccombere
con sei coltellate di cui quella fatale dritta al cuore…”
“…
Cristo Santo…” bestemmiò
Alberto, quando si rese
invece conto delle ferite che aveva la bambina.
Per
non vomitare, decisi di coprire ciò che restava di quel
corpicino. La piccola Annalaura era irriconoscibile rispetto alle foto
che i
miei colleghi avevano sequestrato nella casa dove la famiglia Marini
viveva.
“Avete
appena visto le condizioni in cui versava il corpo
della più piccola… ci sono evidenti
tracce di stupro e violenza carnale, le
stesse ferite che l’hanno condotta alla morte, causata dallo
shock di quanto ha
provato sulla sua pelle. Il suo carnefice non ha avuto alcuna
pietà e l’ha
deflorata anche dopo l’evidente decesso”
“…
tracce evidenti…” dichiarai io
con
sarcasmo, trattenendo la voglia di tirare un cazzotto contro il muro
per la
rabbia.
Quelle
non erano semplici tracce evidenti. Chiunque l’avesse
costretta a subire una violenza così crudele e tremenda,
l’aveva fatto solo per
divertimento. L’assassino era un vero e proprio mostro, ed
andava fermato il
prima possibile…
…
sbattuto in prigione e lasciato a marcire fino alla
fine dei suoi giorni.
“Si
sa già verso che ora sono morti tutti?”
domandai ad Alberto, desiderosa di risposte.
“All’incirca
tra le 21 e le 22 di ieri sera. I corpi
sono stati ritrovati dentro la loro casa da un amico e collaboratore di
Angelo.
Iginio Spedicato, 27 anni, aveva un appuntamento con il figlio maggiore
della
famiglia Marini e, quando ha notato che nessuno ha risposto alle sue
chiamate o
al citofono, si è giustamente allarmato.
I corpi di Antonio e Gina
si trovavano al piano terra, riversi sul divano, segno che siano stati
completamente colti alla sprovvista. Angelo ed Annalaura, invece, si
trovavano
nelle loro camere da letto. La piccola deve essere stata
l’ultima a morire,
a giudicare da ciò che ti ho appena detto…”
“…
e nessuno ha ascoltato le urla della bambina?! Si
sarebbero dovute sentire per chilometri, visto il modo in cui
l’ha squarciata a
carne viva!”
“Villa
Marini è piuttosto isolata. Si trova sulla
superstrada 131, che collega Lecce alla marina di Torre Chianca, poco
distante
dalla struttura sportiva Outline che, però, quel giorno
è rimasta chiusa per
ferie”
Perciò,
chiunque avesse deciso di compiere un simile
omicidio, sapeva perfettamente di poter agire indisturbato segno che
tale gesto
fosse ampiamente premeditato.
Male.
Molto male.
“Inoltre…”
continuò il mio fidanzato,
anticipando la mia successiva domanda “…
le videocamere di quest’ultima
non possiedono registrazioni vocali e non puntano in direzione della
strada,
così non c’è stato modo di scoprire se
il o gli assassini si siano mossi insieme”
“Gli
assassini?” notai io, con
curiosità “Credete
che possano essere più di uno?”
“Molto
probabilmente” confermò Carolina,
afferrando
delle bustine contenenti alcune prove “Vedi queste
prove? La prima sono i
campioni che ho prelevato dall’utero della piccolina. Inutile
dire che siano
tracce di sperma maschile. Nella seconda, tuttavia, ci sta un
altro
importantissimo indizio. Sul collo di Angelo vi stavano tracce di
saliva ed un
segno di rossetto, quindi vi stava almeno un altro
assassino… probabilmente una
donna”
“Però
non sappiamo ancora se si tratta di due parenti
stretti o di una semplice coppia. L’unica
cosa certa è che la
traccia salivare non corrisponde a quella di Gina o di Annalaura,
così come le
tracce di sperma non corrispondono a quelle di Antonio ed
Angelo… gli
assassini non hanno legami biologici con le vittime”
“Capisco…
avete un’idea su quale possa essere il
movente del crimine?”
“Abbiamo
due ipotesi al vaglio…”
cominciò a
spiegarmi Alberto, iniziando ad elencarmi i risultati del loro primo
sopralluogo “… la prima
è quella di un furto andato a male. Il notebook personale
di Angelo Marini, infatti, è svanito nel nulla. Abbiamo
cercato per tutta la
casa, ma niente”
“…
aveva qualcosa da nascondere, quindi…”
provò ad ipotizzare Carolina.
“Perché
siete subito andati a controllare per un
notebook? Qualcuno vi ha chiesto di cercarlo?”
domandai con sospetto.
“Iginio.
Angelo Marini, in realtà, è
l’autore della famosissima saga di romanzi Folds Of
Fate, ed aveva
sempre utilizzato il nome fittizio di Simon Kog 95
per non essere
disturbato dai fan nella vita reale”
“U-UN
MOMENTO! Quel Simon Kog? Quello che ha
rivoluzionato l’intero mondo della scrittura fantasy? I suoi
libri sono da anni
in cima alle classifiche di vendita! Mia nipote non fa altro che
parlarmi di
quei racconti!”
Tutto
qui? Angelo era un famoso scrittore, ma compiere un
crimine del genere solo per del recuperare dati simili mi sembrava
veramente
sciocco.
“Il
nostro sospetto è che gli assassini siano entrati
dentro quella casa con l’intento di appropriarsi di qualche
password o codice
PIN. Iginio, d’altro canto, ha
già fatto chiamare la banca del conto
corrente intestato al suo amico e lo ha fatto chiudere immediatamente.
Al
momento non ci sono stati prelevamenti sospetti dal conto, ma stiamo
tenendo
gli occhi aperti qualora uno degli assassini provasse ad appropriarsi
di quei…”
“Scartate
questa ipotesi. Non ha alcun senso che
gli assassini rubino un notebook ma non la carta di credito di Angelo,
soprattutto se puntavano al suo conto in banca!”
Dopo
aver affermato ciò, mi affrettai subito a spiegare i
miei dubbi. Se gli assassini puntavano al conto corrente in banca delle
loro
vittime, allora non avevano alcun bisogno di ucciderli tutti, peggio
ancora
stuprare una bambina di sette anni. Non aveva senso uccidere le uniche
persone
in grado di rivelare loro i codici. Dubitavo che un ragazzo di
ventisette anni
avesse bisogno di salvarsi la password o un codice PIN sul suo notebook.
Se
l’ipotesi conto corrente era veritiera, allora i due
assassini avrebbero ucciso le loro vittime solo e soltanto se avessero
già
preso possesso del PIN della carta di credito. Se si fosse trattato di
una
rapina andata male, allora i ladri sarebbero dovuti fuggire
istantaneamente o,
se non altro, ammazzare le loro vittime in pochissimo tempo.
Invece
si erano perfino presi la briga di uccidere Annalaura
con uno stupro durato minuti e minuti. O i due avevano ottenuto
ciò che
desideravano e si sentivano troppo sicuri delle loro
capacità, oppure il loro
obiettivo finale era soltanto la morte dell’intera famiglia
Marini.
“Anche
il Vice-Questore la pensa nella tua stessa
maniera” mi rassicurò subito
Alberto “La seconda ipotesi, la più
accreditata, è quella di un omicidio premeditato, attuato da
qualcuno che
voleva togliere di mezzo Angelo e la sua famiglia, una volta per tutte.
Però
lui è convinto del fatto che il movente è da
trovarsi nel notebook che è stato
rubato”
Annuii
davanti a quelle dichiarazioni. Matteo Meloni era uno
degli uomini di cui io potevo fidarmi ciecamente. Il Vice-Questore di
Lecce era
uno degli uomini più abili nel suo mestiere, il
più temuto dai criminali di
tutta Italia. Ero certa che, con lui al comando
dell’operazione, quei viscidi
bastardi non l’avrebbero passata liscia.
“Lui
sa che sono passata qui?”
“No.
Solo noi due siamo a conoscenza di
quello che stai facendo… d’altro canto,
ci stai solamente dando dei
suggerimenti e non comprometterai le indagini dall’esterno.
Ti faremo trovare a
casa i risultati il prima possibile!”
“Perfetto.
Acqua in bocca con il Vice-Questore! Voi mi
avete chiamato qui solo per chiedermi dei consigli!”
ordinai loro,
severamente “Non mi preoccupo del signor Meloni, ma
se lo venissero a sapere
i piani alti…”
“Tranquilla,
Lara! Nessuno ti venderà al Questore Renzi,
hai la nostra parola!”
***
Il
mio nome era Lara Cantalupo. Fin da piccola volevo
diventare un ispettore di polizia.
I
miei genitori erano morti poco prima che io
frequentassi le superiori. Strada scivolosa, incidente in macchina,
morti sul
colpo. Ero figlia unica, e fu mia nonna materna a prendersi cura di me.
Sacrificai molto nella mia vita, per il suo bene e per il mio sogno.
Non
avevo nomi su cui appoggiarmi, quando passai anche
l’ultimo esame per entrare in polizia. I miei risultati erano
stati tutti
frutto del mio impegno e del sudore di tutte le missioni che avevo
completato
con successo. Fu questo a permettermi di realizzare il mio sogno.
Un
anno prima, mia nonna era venuta a mancare. A
portarsela via era stato il COVID-19, che non le aveva lasciato alcuno
scampo.
Aveva 78 anni, ed era diventata come una madre, per me. Non potetti
nemmeno
partecipare al suo funerale, viste le rigidissime restrizioni.
La
mia nuova famiglia, perciò, era diventata la centrale
di polizia di Lecce. Mi ero fidanzata Alberto Gallo, l’unico
uomo in grado di
risollevarmi dalla morte dell’ultima figura affettiva che mi
era rimasta.
Carolina Congedo era la mia migliore amica, con la quale potevo parlare
di
qualsiasi cosa. Matteo Meloni era il mio modello da seguire,
l’uomo che
incarnava il mio ideale di poliziotto leale e sincero.
Tutto
ciò sarebbe potuto diventare ancora più bello,
credetti, quando venni a scoprire che fossi rimasta incinta del mio
primo
bambino. Tutti in centrale erano rimasti contenti della notizia, ed
Alberto era
perfino più felice di me. Qualcuno che non prese bene quella
notizia, però, fu
il Questore di Lecce.
Silvio
Renzi stava a comando della provincia di Lecce da
circa tre anni, ma non gli ero mai andata a genio. Diverse volte mi
aveva
provocato e preso per i fondelli, davanti a tutti i miei colleghi,
nonostante
fossi colei che guadagnava più punti in tutta la provincia
(non considerando il
lavoro di Matteo Meloni). La mia gravidanza fu solo un altro punto a
mio
sfavore. Per due mesi fece qualsiasi cosa per farmi trasferire e per
ottenere
un altro poliziotto dell’altro sesso, e lo stress che
accumulai fu talmente
grande che, un giorno, io mi sentì male e svenni dentro il
mio ufficio.
Quando
mi risvegliai, io mi trovavo in ospedale ed il
mio bambino non c’era più. Aborto spontaneo,
causato dalle mie non eccellenti
condizioni fisiche.
Non
lo superai così facilmente. Ci misi più di un
mese
per recuperare la mia lucidità e per andare avanti, ma
grazie all’aiuto di
Alberto e Carolina mi misi nuovamente d’impegno e tornai in
Questura a
lavorare.
La
prima settimana andò tutto liscio come l’olio.
Avevo
ripreso la mia solita routine, e in cuor mio avevo preso una decisione
molto
importante. Volevo diventare mamma, a qualsiasi costo e contro tutto e
tutti.
Davanti a quella richiesta, Alberto non si era minimamente tirato
indietro ed
aveva accettato con grandissima gioia. La notizia, però,
cominciò a circolare
in centrale e qualcuno non la prese affatto bene.
Quando
venni richiamata dal Questore nel suo ufficio, ero
già molto preoccupata per quello che mi avrebbe potuto dire.
Ma mai mi sarei
aspettata di avere l’opportunità di una
promozione. Io sarei diventata
Vice-Questore al posto di Matteo Meloni che, al contrario, avrebbe
preso il
posto del suo superiore diventando il Questore di Lecce.
Se
Silvio Renzi si fosse limitato a farmi quell’offerta,
allora avrei subito detto sì. Ma tra quelle parole, il verme
me ne mise
tantissime altre che mi agghiacciarono l’anima.
Devo
ammettere che è stato un bene, il tuo aborto.
Sono certo che lei non fosse portata per essere una mamma, non con le
sue
capacità. So vorrebbe riprovare ad avere una seconda
gravidanza, e per quanto
mi riguarda io glielo sconsiglio apertamente. Sei un pezzo pregiato del
nostro
corpo di polizia. Se accetterà la mia proposta,
dovrà rinunciare a diventare
una madre. In caso contrario, perderà anche il suo posto da
Ispettore. A lei la
scelta, signorina Cantalupo.
Cinque
minuti dopo, io avevo già lasciato il mio
distintivo e la mia pistola d’ordinanza sopra la sua
scrivania, dopo aver
mollato il più forte ceffone della mia vita sulla sua
guancia, capace di farlo
capitombolare dalla sua sedia. Il giorno dopo, le mie dimissioni dalla
questura
erano state accettate, nonostante le proteste di tutti i miei colleghi.
Nel
mentre, il mio corpo non aveva più il ciclo e, per
tale motivo, mi feci controllare da uno specialista con la speranza che
i miei
nuovi tentativi fossero andati a gonfie vele. Una settimana dopo,
però, io
ricevetti la notizia più brutta della mia vita. Il
precedente aborto aveva
provocato una grave infezione al mio apparato riproduttore, il quale
non era
più in grado di concepire un figlio.
Ero,
ufficialmente, diventata sterile.
Decisi
di non rientrare in polizia, ma di diventare una
semplice Investigatrice Privata e cominciai a vivere con il mio
fidanzato
Alberto nella seconda Casa della mia famiglia, a Spiaggiabella. Non era
niente
di che, ma svegliarmi ogni giorno con il suono delle onde del mare mi
rilassava
e mi dava voglia di dare un calcio al destino infingardo. Alberto stava
ancora
con me, ma il fatto di non poter crescere più dei figli
aveva raffreddato il
nostro rapporto. In compenso, tutti i miei colleghi, incluso il
Vice-Questore,
mi erano rimasti fedeli e mi chiedevano spesso consigli sui casi con
cui
avevano a che fare, esattamente come era accaduto con il caso della
Famiglia
Marini.
***
Era
passata una settimana dal giorno in cui ero andata in
centrale per controllare i cadaveri dei quattro poveri innocenti, e le
cose si
erano parecchio movimentate.
Alla
fine tutti i nostri sospetti si erano quasi rivelati un
autentico bluff. Me lo aveva confermato lo stesso Alberto la sera prima
quando,
con immenso stupore, mi aveva rivelato che gli assassini del nucleo
familiare
fossero stati ufficialmente arrestati.
Kaiek
Grieg (42 anni) e Llaiir Grieg (17 anni) erano rispettivamente
padre e figlia, di origini ROM. Vivevano in un accampamento non molto
distante
da quella casa, ed erano noti alle forze dell’ordine per le
continue rapine che
frequentavano. Qualche giorno dopo l’assassinio, la ragazza
era stata colta
dalle telecamere dopo aver tentato una rapina proprio nella struttura
sportiva
“Outline”, ed era fuggita facendosi sfuggire
l’arma. Facendo le dovute analisi,
Carolina si era resa subito conto che la pistola avesse stranamente le
stesse
pallottole che avevano freddato i coniugi Marini, e per questo aveva
deciso di
fare un tentativo facendo una scoperta agghiacciante.
Le
impronte digitali presenti sui vestiti di Angelo e quelle
sulla pistola recuperata dalla polizia erano compatibili al 100 %. La
sera
stessa, lei e suo padre erano stati catturati dalla polizia ed
arrestati con
l’accusa di omicidio colposo con l’aggravante del
furto. Il notebook di Angelo,
tuttavia, non si trovava nella loro casa.
Tutti
i documenti di quell’indagine, o per meglio dire le
copie, mi erano stati consegnati la sera precedente da Alberto e
Carolina
stessi quando ero andata a cena nella casa di quest’ultima,
ed io avevo passato
gran parte del tempo a leggere ogni singola pagina. Vi stava perfino
una
pen-drive, con all’interno le riprese
dell’interrogatorio svolto dai pm nei
confronti dei due assassini.
Questi
ultimi, come era prevedibile, si erano dichiarati
innocenti nonostante le prove del DNA li avessero completamente
incastrati.
Affermarono, addirittura di non conoscere nessun membro di quella
famiglia e che
non avessero la minima idea di cosa fosse Folds Of Fate.
Beh.
Se non altro, il caso era stato risolto…
“Ora
non mi resta che ridare questi due mattoni ad
Alberto… non servivano a niente!”
Stavo
parlando dei due enormi libri che Angelo Marini aveva
scritto. Kingdom Hearts – The Legend Of The Earthly
Yilancar e Golden
Bullet – The Hunter Warrior, entrambi facenti parte
della saga FOLDS OF
FATE.
Avevo
dormito pochissimo in quei giorni, tanto mi ero
impegnata per riuscire a leggerli tutti e due in poco tempo. Fu ancora
più
faticoso per una come me; non era affatto il mio genere preferito,
visto che
ero appassionata di gialli, sia quelli di autori stranieri come quelli
di
Agatha Cristie o Conan Doyle, e sia quelli di autori italiani come
Camilleri.
Folds
Of Fate era ispirato al genere fantasy giapponese, un
miscuglio tra personaggi già esistenti di altri fumettisti e
qualche carattere
originale di Angelo, i quali si muovevano tutti insieme in un universo
parallelo al nostro. L’aggiunta di qualche storia
d’amore e di introspezioni
per ciascun personaggio rendeva la lettura abbastanza lenta, ma non
complicata
e ricca di contenuti molto interessanti. Si vedeva che, dietro a tale
opera, si
celasse la mente di uno scrittore molto giovane ed appassionato del
manga giapponese.
Nonostante
ciò, compresi subito perché Folds Of Fate fosse
diventato così famoso. Non solo la storia di ogni
personaggio era abilmente
strutturata, ma gli argomenti trattati non erano così
banali. C’erano chiari
riferimenti all’Olocausto, alla lotta contro la Mafia, alla
politica corrotta,
alle storie di violenza contro le donne, e tanti altri argomenti che
difficilmente un’opera generalista spiattellerebbe senza fare
delle censure.
Gran parte delle recensioni positive, inoltre, provenivano da ragazzi
adolescenti che, grazie a tale saga, avevano deciso di documentarsi su
certe
storie e questo mi fece molto piacere.
Questo
mi spronò a fare altrettanto e, convinta che in
quei libri ci fosse un segreto per risolvere il caso, mi ero messa a
spulciare
ogni singola parola di quelle storie.
Alla
fine, però, non era servito a niente. Un buco
nell’acqua, in tutto e per tutto. Forse diventare
un’Investigatrice Privata
aveva rammollito il mio cervello.
Improvvisamente
sentii suonare al citofono. Era una domenica,
il mio giorno libero, pertanto avevo i miei dubbi sul fatto che fosse
un
visitatore sconosciuto. Prontamente, raggiunsi la cassaforte privata
del mio
soggiorno e conservai l’intera copia del fascicolo di Villa
Marini, attaccando
il faldone ad una gomma pane macchiata di inchiostro. Era una delle mie
fissazioni. Se qualcuno si fosse azzardato a manomettere la cassaforte
per
recuperare delle mie informazioni riservate, le tracce di inchiostro lo
avrebbero sicuramente beccato.
“Arrivo,
per l’amor del cielo!” sbottai,
infastidita, quando suonarono nuovamente il citofono “Non
sono ancora diventata
sorda, porc…”
Quando
mi resi conto di chi ci fosse davanti al cancello,
diventai rossa come un peperone.
Quello
era uno degli uomini più rispettati e gentili
dell’intera
provincia, noto per le sue opere di carità e per la sua
simpatia. Monsignor
Fernando Ventrucchio era stato per cinque anni nella parrocchia del mio
paese
natale e mi aveva fatto da educatore. Era stato lui, oltre a mia nonna,
a
risollevarmi dalla morte improvvisa dei miei genitori.
Dopo
essermi scusata più e più volte per il mio
comportamento, lo invitai ad entrare dentro la mia casa. Dieci minuti
dopo,
entrambi stavamo ricordando i bei tempi passati assieme sorseggiando
una
tazzina di caffè bollente.
“Ho
saputo quello che è successo al tuo bambino… non
puoi assolutamente immaginare quanto mi dispiaccia per la tua perdita!”
“La
ringrazio per il suo gentile pensiero… come ci
insegnava lei qualche anno fa, deve esserci un motivo se tutto questo
è successo,
vero? Forse non ero davvero portata a diventare una
madre…”
“Questo
non è assolutamente vero! Lascia perdere
quell’imbecille del Questore! Quello che è
accaduto non può impedirti di essere
una madre meravigliosa, anche perché sei una donna che tutti
invidierebbero! Ci
sono tantissimi altri modi per diventare un genitore… hai
mai pensato
all’Adozione? Sono convinto che qualche bambino
sarebbe orgoglioso di volere
una mamma come te, Lara!”
Alberto
me ne aveva già parlato qualche settimana prima, e a
dire il vero ci stavo pensando seriamente. Dare un tetto ed una
famiglia ad un
povero orfano che era rimasto senza una famiglia poteva essere il
miglior modo
per risollevare la mia vita, e sarebbe stato anche un bellissimo gesto
da
attuare. Per far ciò, tuttavia, io ed Alberto avremmo dovuto
sposarci.
“Se
il mio fidanzato mi farà una proposta di matrimonio
decente, ci penserò su e la contatterò!”
scherzai con il Monsignore, prima
di diventare molto seria “Ora,
però, passiamo a cose più serie. Monsignor
Ventrucchio… se lei è a conoscenza di come mai io
mi sia dimessa, significa che
qualcuno dei miei colleghi l’ha indirizzata a me.
Cosa sta succedendo?”
Il
vecchio prete, sorpreso dalla mia affermazione, non poté
più mentire. Tirando un lungo e sofferto sospiro, Fernando
si alzò dalla sedia
e cominciò a camminare attorno al tavolo. Si vedeva che era
parecchio nervoso.
“Signorina
Cantalupo. Mi trovo qui perché voglio
ingaggiarla. Vorrei che raccogliesse tutte le informazioni relative al
caso di
Villa Marini, e che scopra i reali assassini di quelle povere buon
anime!”
Sgranai
gli occhi, inarcando la testa in preda alla
confusione. Che storia era questa? Il caso non era già stato
risolto
brillantemente grazie all’intuizione di Carolina?
“Nando…”
esclamai io, usando il nomignolo che gli
davo quando ero un’adolescente “…
non ha visto i tele-giornali? Gli
assassini della famiglia Marini sono già stati
arrestati… ci sono anche le
prove del DNA che incastrano i loro carnefici…”
“…
Kaiek Grieg e sua figlia Llaiir sono stati uccisi
nella prigione di Borgo San Nicola”
La
tazzina che avevo in mano cadde per terra frantumandosi
in tanti pezzettini. Il mio salotto era caduto nel silenzio
più assoluto.
“Come
ogni domenica, io passo dal carcere per svolgere la
Celebrazione Eucaristica per i detenuti… al
termine della stessa, si è
sparsa la voce che un gruppo di prigionieri ha isolato quei due da
tutti gli
altri e li ha uccisi a suon di calci e pugni. Quando le
guardie penitenziarie
li hanno raggiunti, erano già stati ridotti a carcasse
irriconoscibili. Noi
due conosciamo perfettamente il funzionamento, le regole di detenzione
e le
strutture del carcere di Lecce, Lara… se quei due sono
morti, non può essere
stato per mano di qualche detenuto!”
Con
orrore, non potevo che dargli pienamente ragione. Kaiek
e Llaiir erano stati arrestati, ma in attesa del giudizio avrebbero
dovuto
soggiornare in una zona isolata del carcere di Lecce, proprio per
evitare
simili situazioni in cui non vi fosse nessuno a tenere
d’occhio la situazione,
senza contare che uomini e donne vivessero in due parti diverse della
struttura
per ovvi motivi. Inoltre, una delle regole del carcere obbligava tutti
i
prigionieri che non partecipavano alla messa a restare rinchiusi nelle
loro
celle, pertanto era impossibile che qualcuno di questi fosse sfuggito
al
controllo delle guardie…
…
ergo, o queste ultime avevano lasciato spontaneamente
alcuni detenuti liberi…
…
oppure…
…
immaginandomi quell’eventualità, mi misi una mano
davanti alla bocca, sotto shock.
“Perché…
perché avrebbero dovuto fare una cosa del
genere?”
“La
risposta è molto semplice, signorina Cantalupo… perché
quei due non sono davvero gli assassini della famiglia Marini.
D’altro
canto, mi è stato detto che l’orario in cui
è stato svolto il delitto è tra le
21 e le 22… peccato solo che io, in quel lasso di
tempo, sia stato assieme a
quei due dentro l’ospedale Vito Fazzi di Lecce!”
“C-cosa?!
Sta scherzando?”
“Affatto.
La ragazza, a quanto pare, si frequentava
con un giovane adolescente di Lecce, ed il padre lo aveva scoperto.
E’ scoppiata una rissa con una banda dalla quale Kaiek ne
è uscito
completamente sconfitto. Quell’uomo è
entrato in ospedale alle 20 di sera e
ci è rimasto fino alle 23, con sua figlia al
capezzale… senza contare che fosse
completamente ubriaco fradicio. Se non crede a me,
potrà domandarlo a tutti
gli infermieri del Pronto Soccorso, o controllare le riprese delle
telecamere”
“Ma…
ma è assurdo… le tracce di DNA…”
Se
quanto mi stesse raccontando Fernando Ventrucchio era la
verità, quello che stava accadendo era un fatto non grave.
Di
più.
Come
potevano, i miei colleghi, essere stati così
negligenti? Tanto erano certi di aver catturato le persone giuste che
non si
erano curate di controllare o chiedere ai sospettati cosa stessero
facendo
nell’ora del delitto.
“C’è
un’altra cosa, in particolare, che mi ha fatto
pensare ad un complotto. Kaiek e Llaiir sono assolutamente
negati con la
tecnologia e non hanno mai imparato a leggere o scrivere. Non
dico che
fossero due santi e tutti conoscevano la loro indole… ma
sono troppo ingenui
per commettere un crimine così efferato. E tutto per un
notebook che nemmeno
sapevano usare?”
“Monsignore…
per caso ha fatto rivolto queste supposizioni
a qualcuno?”
“Al
Questore, ieri notte. Non ha creduto a nessuna
delle mie parole. Ha affermato che le
prove del DNA non sono state
manomesse in alcun modo e che non mi sarei dovuto impicciare in aspetti
che non
fossero di mia competenza. Quando sono uscito dal suo ufficio,
ho incontrato
il tuo fidanzato al quale ho spiegato quello che è successo.
Mi ha passato il
tuo indirizzo e mi ha promesso che ci avrebbe pensato lui a controllare
la
situazione in Questura…”
Quella
storia non mi piaceva per niente.
Per
quale motivo Alberto non aveva parlato a me e Carolina
di quello che era successo il giorno prima? Perché tenermi
un segreto del
genere, ben sapendo che Nando mi avrebbe visitato il giorno successivo?
“Ok,
Nando… ho deciso di accettare la tua offerta.
Tuttavia… sappi che, da questo momento, noi due non dovremo
più entrare in
contatto in nessun altro modo. Oggi ci siamo incontrati solo
per parlare del
mio aborto e della mia intenzione di adottare un bambino! Del resto,
sarà
difficile contraddire tale ipotesi visto che è la mia
giornata libera! Sarò io
a farmi viva quando conoscerò tutta la verità!”
***
Dopo
che il Monsignor abbandonò la mia casa, io decisi di
ripulire il pavimento. Successivamente, buttati i cocci della tazzina
di caffè,
decisi di darmi definitivamente da fare. Nando aveva qualche difetto,
vero, ma
era tutto tranne che un bugiardo e Silvio Renzi aveva fatto un grosso
errore a
non tenere conto della sua testimonianza.
La
prima cosa che feci fu quella di raggiungere l’ospedale
Vito Fazzi di Lecce, dove feci qualche domanda a tutti gli infermieri
del
reparto di Pronto Soccorso, registrando ovviamente la loro
testimonianza in
modo professionale.
Tutti
loro, come temevo, confermarono la testimonianza
del Monsignore, ed un addetto alla sicurezza si offrì
perfino di fare una copia
delle riprese relative alla loro presenza in ospedale. Era un gesto
azzardatissimo, perché avrebbe rischiato di perdere il
lavoro se fosse stato
beccato, perciò lo ringraziai di cuore e gli promisi che
avrei fatto tantissima
attenzione a non far circolare erroneamente quel video in pen-drive.
Già
che c’ero, mi ero fatta strada per quei corridoi ed
avevo raggiunto l’Obitorio, dove Carolina si trovava in
compagnia di un suo
collega.
Quando
quest’ultimo uscì fuori dalla stanza per fare una
pausa, io ne approfittai per parlare con la mia amica, chiedendole di
ripetere
gli esami del DNA sugli oggetti del caso, raccontandole quello che era
accaduto
con Fernando. Mi avrebbe consegnato i risultati in privato, quando
sarebbe tornata
quella sera a casa.
Senza
farmi beccare, uscii dall’ospedale con l’intento di
interrogare due persone molto legate alla famiglia Marini, ad Angelo ed
Annalaura in particolare.
Il
primo fu Iginio Spedicato, che io andai a trovare
direttamente alla sede principale della SK Editoring.
Fu
un interrogatorio molto produttivo. Aveva confermato
gran parte di ciò che era scritto sui fascicoli, ma
attraverso le mie domande
erano usciti altri fatti molto interessanti.
Per
prima cosa, Iginio ed Angelo erano stati compagni di
classe per tutta la vita, dalle elementari sino
all’università, ed avevano
sempre avuto la stessa passione, quella della scrittura. A differenza
del suo
amico, però, Iginio si era sposato molto prima con
un’altra loro vecchia
compagna di classe dando successivamente alla luce un bambino di nome
Giuseppe.
Quest’ultimo, in particolare, si era legato tantissimo alla
famiglia Marini, in
particolar modo alla sorellina di Angelo la quale lo aveva accettato
subito
nonostante il piccolo fosse affetto da Sindrome di Down.
Il
secondo particolare che non sfuggì alla mia attenzione fu
la scoperta che Angelo Marini non fosse affatto single ma che, in
realtà, fosse
fidanzato con una donna.
“Akame
Tsukimoto. Si frequentavano da tre
anni, e l’ho conosciuta solo una volta quando
l’abbiamo invitata a casa nostra.
Di una bellezza fisica impressionante, apparentemente sembra
fredda come il
ghiaccio ma sotto sotto è una donna stupenda con la quale
Giuseppe ha legato
fin da subito”
“Strano…
non risulta ciò dagli atti…”
“…
è molto riservata e si fida pochissimo delle forze
dell’ordine. Non lo
raccontavano molto in giro, ed Angelo mi aveva
fatto promettere di non rivelarlo a nessuno… ma
Akame è una sopravvissuta
alla strage di Torre Chianca di tre anni fa!”
Il
fatto di cronaca citato da Iginio avvenne tre anni prima.
Un
traghetto colmo di profughi, per la maggior parte
bambini e ragazzini poco più che minorenni, venne
rintracciato a poche miglia
dalle coste del Salento, più precisamente tra le spiagge di
Torre Rinalda e
Torre Chianca. Prima che potessimo recuperarli e trarli in salvo,
tuttavia, un
incendio spaventoso era divampato sul mezzo di trasporto acquatico, che
esplose
poco prima dell’arrivo dei soccorsi.
Secondo
le stime ufficiali, in quel terrificante incidente
non si era mai salvato nessuno. Non si era mai capito che cosa avesse
provocato
le fiamme e la successiva deflagrazione del traghetto, del quale non
rimase
nient’altro che un relitto fumante inabissatosi nelle
profondità dell’oceano.
Per
tutta l’estate su ogni riva dell’Adriatico si
riversavano i resti di qualche corpo umano, se non interi cadaveri
rosicchiati
dai pesci. Fu una tragedia in grado di sconvolgere il mondo intero.
“Fu
lo stesso Angelo a ritrovarla riversa sulla
spiaggia di Torre Chianca, due giorni dopo, in condizioni a dir poco
pietose.
Credeva fosse morta quando si rese conto che respirava
ancora… fu un vero
miracolo. Da quel giorno, per lui non esisteva
nessun’altra donna se non
Akame, ne era completamente invaghito…”
“Capisco…
un’ultima domanda. Ci sono state delle
stranezze, in questi giorni, prima che Angelo e la sua famiglia
venissero
uccisi? O anche eventi più datati che le sono sembrati
strani?”
“Recentemente
no. Andava tutto a meraviglia… un fatto
strano avvenne due settimane dopo la strage di Torre Chianca. Angelo si
presentò a lavoro dichiarando che voleva scrivere un ultimo
libro dedicato alla
saga di Folds Of Fate ma che, per attuare la sua idea, avremmo dovuto
fare
delle modifiche al secondo tomo che sarebbe uscito nelle librerie una
settimana
dopo! In molti rimasero attoniti davanti alla sua proposta,
ma sembrava
determinato a continuare sui suoi passi e per questo motivo accettammo.
Le
modifiche, per fortuna, non furono così tante. Vennero
aggiunti dei dialoghi
nella quarta parte, ed un epilogo nel 44 capitolo. Riuscimmo a
pubblicare il
tutto nel tempo stabilito, senza perderci nulla… ed Angelo
si era già messo al
lavoro per il terzo ed ultimo atto della saga”
Sorpresa
da quella rivelazione, chiesi ad Iginio se avesse
ancora una copia della precedente versione del secondo libro di Golden
Bullet.
Per fortuna, l’uomo aveva conservato un file.txt sul suo
desktop contenente la
precedente versione del romanzo con le indicazioni, in prima pagina, di
dove
fossero state fatte le modifiche. Copiai tutto all’interno
della mia pen-drive,
con la promessa di controllare le modifiche una volta tornata a casa, e
ringraziai Iginio per aver risposto alle mie domande.
Circa
mezz’ora dopo mi trovavo già a Surbo, la mia
città
natale, dove avrei incontrato la migliore amica di Angelo Marini.
Clarissa
Rossi aveva conosciuto il famoso scrittore durante
la frequentazione del liceo, ed avevano subito legato molto. Hanno
cominciato
perfino a lavorare alla SK Editoring insieme, con la differenza che lei
fosse
una semplicissima impiegata.
“Perciò
tu, Iginio ed Angelo siete sempre stati inseparabili,
fin dai tempi del liceo…”
compresi io, durante quell’improvvisato ma
leggero interrogatorio “… è
stato lì che ha conosciuto suo marito Ettore?”
“Ecco…
a dire il vero, Ettore veniva in classe con
noi…” ammise lei
sorprendendomi, alzandosi dalla sua sedia e
raggiungendo la libreria più vicina, dove
recuperò una piccola scatola
contenente diverse foto “… vede questa
fotografia? L’abbiamo scattata il
primo giorno di liceo, ed Ettore è l’ultimo a
destra della terza fila!”
Sgranai
le palpebre quando ricevetti quell’informazione. Poi
controllai tutte le foto appese ai muri per avere conferma delle sue
parole.
Era proprio lui. Basso come un tappo, indossava un paio di occhiali
tondi con
lenti così doppie che non si riusciva a distinguere il suo
colore degli occhi.
Il classico nerd, per intenderci. L’avanzare
dell’età non gli aveva dato alcuna
tregua, dato che era stato colpito da evidenti calvizie.
Come
era riuscito, un ragazzo come lui, a conquistare il
cuore di una donna così bella e piena di vita come lei?
“Durante
il liceo non ci eravamo mai parlati, nemmeno una
singola volta. Ci ritrovammo improvvisamente alla SK
Editoring, dove eravamo
stati assunti lo stesso giorno come impiegati. Fummo messi nello stesso
ufficio,
e non puoi immaginare l’imbarazzo che provammo entrambi.
Non ci siamo
parlati per un mese intero, tanto ci vergognavamo di condividere la
stessa
stanza…”
“…
forse stiamo uscendo fuori tema…”
“Oh
no, mi creda! E’ tutto collegato! Il
giorno
del mio compleanno, senza che io mi aspettassi nulla da parte sua, lo
beccai
mentre preparava un vaso in fiori sopra la mia scrivania
dell’ufficio, e con
lui vi stavano anche Angelo ed Iginio che lo riempivano di consigli su
come
doversi comportare con me una volta arrivata… solo
a quel punto mi sono resa
conto che lui fosse così timido con me perché gli
piacevo, e per ringraziarlo
entrai dentro quella stanza senza pensarci su due volte e lo
riempì di baci per
circa dieci minuti! Se non fosse stato per Angelo…
io non avrei mai
conosciuto l’uomo della mia vita. Era il mio
migliore amico… il nostro,
a dire il vero...”
“Ed
ora dove si trova Ettore?”
“A
Piacenza. Anche lui è diventato uno scrittore di
discreto successo, e sta pubblicizzando il suo racconto per
bambini…
sarebbe voluto restare qui, soprattutto dopo…”
Comprendendo
i sentimenti della donna le porsi un fazzoletto
con cui asciugarsi le lacrime.
“Iginio
mi ha raccontato un fatto molto particolare
sul secondo libro della saga…”
“…
parla delle modifiche, non è così? Quel giorno
Angelo
prese tutti alla sprovvista. Apparentemente sembrava
euforico, ma io ero la
sua migliore amica… sapevo fosse successo qualcosa.
Quel giorno io lo presi
in disparte, e litigammo tantissimo. Fu costretto ad
ammettere che quelle
modifiche erano nate per qualcosa di misterioso, ma mi aveva fatto
promettere
di non rivelare nulla a nessuno… ero sconvolta. Non
l’avevo mai visto in quelle
condizioni!”
“Perché
non ne ha parlato con la polizia? Queste
informazioni sarebbero state...”
“Non
sono mai passati da me! Lei, signorina
Cantalupo, è la prima persona che mi ha interrogato dal
giorno dell’omicidio,
eppure è da quando ho scoperto quanto sia successo che ho
paura… ho il
terrore che Angelo avesse scoperto qualcosa di terrificante, ed ho
pensato…”
Dopo
aver tirato un lungo, pesantissimo sospiro, Clarissa mi
fece la rivelazione che illuminò gran parte del caso.
“…
che i pezzi aggiunti da Angelo nel secondo libro
fossero dei codici segreti… messaggi cifrati che celavano
una verità molto scomoda.
Per tutta la settimana mi sono messa a leggere
quell’epilogo, provando a
tradurlo, ma niente… non mi viene nulla in mente
che possa darvi una mano.
Mi spiace tantissimo…”
“Nessun
problema, Clarissa! Da questo momento ci
penserò io! Lascia che sia io a
scoprire la verità, d’accordo? Solo
un’ultima domanda…” le chiesi,
con gentilezza “… conoscevi
Akame
Tsukimoto?”
“La
fidanzata di Angelo? Certamente!”
confermò la
donna, con sguardo rattristato “L’ho vista
pochissime volte. Era davvero
molto riservata, ma si vedeva da oltre un miglio che entrambi si
amavano alla
follia. Il giorno prima che venisse ucciso… ecco…
Angelo ci aveva rivelato di
aver comprato delle fedi nuziali. Voleva farle la proposta di
matrimonio. Se
c’è qualcuno che sta soffrendo più di
tutti, è proprio lei… stamattina sono
andata a farle visita assieme a mia figlia Giulia, e stava preparando
le
valigie…”
“…
LE VALIGIE?! STA ANDANDO VIA?!”
“Sì.
Dice che non ce la fa a stare nello stesso luogo
dove l’uomo che amava è stato ucciso...
che se restasse a Lecce non le
resterebbe nemmeno un briciolo di volontà. Mi sono
fatta almeno dare il
numero di cellulare per poterla contattare, e per fortuna lei ha
accettato…”
“…
perfetto! Potresti passarlo anche a me? E’ davvero
molto importante!”
***
“Grazie
mille, Carolina… prendi tutti quei dati e tutti
quei campioni e nascondili nelle tue cose. Portali con te, stasera, mi
raccomando! Ci sentiamo!”
Chiusi
la chiamata, stringendo i pugni per la rabbia.
Erano
circa le 16 e mezzo. In quel momento mi trovavo su una
stradina di campagna, a meno di un chilometro di distanza dal retro di
villa
Marini. Non vi stavano poliziotti o carabinieri a fare da guardia, e
questo non
era affatto un buon segno.
Ufficialmente,
il caso era stato archiviato. Tuttavia le
informazioni che avevo appena ricevuto dai miei due colleghi di fiducia
non
erano delle più rosee.
“Ho
un solo modo per confermare tutto questo… spero
solo che risponda alla chiamata!”
Prontamente,
attivai l’auricolare Bluetooth e chiamai il
numero passatomi da Clarissa Rossi. Con mia grandissima sorpresa, la
linea non
cadde e ricevetti la risposta che attendevo.
“Pronto?”
“Buon
pomeriggio! Lei è la signorina
Akame
Tsukimoto, giusto?”
“…
sì. Perché mi avete chiamato? Chi vi ha passato
il
mio numero di cellulare?”
Il
suo tono di voce era visibilmente allarmato e nervoso,
segno che non si aspettasse di ricevere una chiamata da uno sconosciuto.
“L’ho
ricevuto da Clarissa Rossi. Io sono Lara
Cantalupo e sono un’Investigatrice Privata di Surbo.
So che è in partenza,
ma volevo farle qualche domanda in merito all’omicidio del
suo fidanzato e
della sua famiglia…”
“…
non avrei mai dovuto passarle il mio numero… sono
stata una stupida…” la
sentì dire con tono preoccupato, prima di
affermare con evidente fastidio “…
mi ascolti. Io non so nulla in merito.
Ho anche un alibi che posso dimostrare, perciò non
risponderò alla prima
persona che mi chiama per cellulare! Se vuole delle risposte da parte
mia, mi
porti in Questura… e comunque, mi sembra di capire che gli
assassini di Angelo
e di quelle povere persone, a cui volevo un bene dell’anima,
siano già stati
arrest…”
“…
quei due erano innocenti. Sono stati uccisi oggi
stesso dentro il carcere di Lecce, ed io ho le prove di quanto sto
affermando.
Inoltre conosco perfettamente ogni singolo membro della Questura e non
ci
metteremmo molto a...”
Un
gemito strozzato dall’altra parte della cornetta mi fece
morire la frase in gola. A quanto pare, Akame non era stata informata
di tutto
questo.
“M…
morti? Quei due erano innocenti?”
“Sì.
Sono stati uccisi stamattina. Lo hanno fatto passare
per un’aggressione da parte dei detenuti ma le analisi della
mia amica, un
medico di base specializzato in autopsie, hanno subito scovato le
menzogne dei
testimoni. Qualcun altro ha ucciso Angelo Marini e la sua
famiglia… qualcuno
di talmente potente e pericoloso da aver corrotto perfino alcuni agenti
di
polizia… se lei non mi darà una mano, la morte
delle persone che le hanno
salvato la vita non verrà mai vendicata!”
Ero
stata feroce, lo ammetto, ma non potevo fare altrimenti.
Se fosse andata via, ero certa che qualcuno ne avrebbe potuto
approfittare.
Aveva bisogno di protezione, o dopo la famiglia Marini sarebbe toccata
a lei.
Dopo un minuto di silenzio, controllai la chiamata. Era ancora attiva.
Probabilmente
l’avevo scossa.
“So
che sei una sopravvissuta alla strage di Torre
Chianca. So che ti fidi pochissimo delle
Forze di Polizia,
soprattutto dopo l’esperienza che hai già passato,
e ti capisco se quanto è
successo all’uomo che amavi ti ha reso ancora più
diffidente. Ma non potremo
mai catturare i loro assassini se non sarai sincera con me…
quei farabutti
hanno stuprato la piccola Annalaura fino alla morte… stai
soffrendo al punto
che non vuoi nemmeno voltarti indietro. Ogni volta che ci
ripensi, il tuo
cuore si incrina sempre di più e non riesci nemmeno a
respirare a causa di quel
dolore… forse non so cosa si prova a perdere ogni
cosa, Akame… ma so cosa si
prova a perdere coloro che ami all’improvviso, per colpa del
destino…”
Un
singhiozzo. Questo fu quello che sentì
dall’auricolare.
Akame stava piangendo, ed anche io avevo il viso rigato dalle lacrime.
Io
la capivo. Sapevo cosa si provava a perdere qualcuno in
maniera inaspettata.
I
miei genitori. Mia nonna.
Il
mio bambino.
“Akame…
non puoi affrontare questo dolore da sola.
Se non ti fidi della polizia, allora fidati della sottoscritta. Se
non vuoi
restare a Lecce non importa, ma almeno proviamo a incontrarci da
qualche altra
parte. Conosci Spiaggiabella? Lì c’è la
mia casa e solo pochissime persone
sanno dove abito al momento. Via della Gioventù
21, l’ultima casa a
sinistra di quella strada. Se hai bisogno di qualcuno a cui
appoggiarti… ti
prego… fidati di me, d’accordo?”
Dall’altra
parte non sentì alcuna risposta, ma la chiamata
non era stata ancora chiusa. Nonostante ciò decisi di
attenderla, di non
insistere ulteriormente. Dovevo concederle un po’ di spazio,
altrimenti l’avrei
solamente allarmata ulteriormente, rovinando tutto.
Fu
solo dopo dieci minuti di chiamata silenziosa che sentì
una risposta.
“Io…
io non voglio metterla inutilmente in pericolo…”
“…
lo so, Akame. So che non lo vuoi.
Però… affrontare
l’ignoto è sempre meglio farlo insieme a qualcuno
che da soli, giusto?”
Sentii
un ultimo, lacerante respiro provenire dall’altra
parte della cornetta.
“Io
adesso ti lascerò il tempo per decidere.
Entro stanotte, fammi sapere con un messaggio se ci stai oppure no,
d’accordo? Accetterò
anche un rifiuto, se questa sarà la tua
volontà… solo… dimostrami di
essere
la donna che Angelo amava così tanto, quella di cui tutti
coloro che ho
interrogato mi hanno parlato così dolcemente… dimostrami
di voler bene a
coloro che ti hanno salvato la vita, quel giorno. Ciao,
Akame…”
Chiusi
io la chiamata, sospirando con tristezza ed asciugandomi
le lacrime sul viso. C’erano cose che si potevano intuire
anche senza aver
bisogno di guardare una persona negli occhi, e solo con quella chiamata
mi ero
resa conto che Akame fosse completamente innocente.
Non
mi restava altra scelta che correre tutti i rischi del
caso.
“Mi
dispiace, ragazzi… mi spiace, signor Meloni… ma
dovrò
entrare di soppiatto dentro Villa Marini per cercare informazioni!”
***
Quella
sera stessa, Alberto venne a casa mia con due pizze
da asporto e due birre ancora fresche, oltre ai dati e alle prove che
Carolina
aveva ottenuto quella mattina dopo gli esami sui cadaveri di Maiek e
Llaiir. Il
medico, purtroppo, aveva avuto un impegno improrogabile con il suo
ragazzo
(piccolo incidente casalingo che lo aveva costretto a restare allettato
per il
dolore), per questo decidemmo di proseguire quella cena anche senza di
lei.
Mentre
mangiavamo e bevevamo allegramente, io decisi di
raccontare al mio fidanzato tutto quello che avevo fatto in quella
settimana,
rivelandogli con vergogna di essere precipitata nel lato oscuro da lui
tanto
apprezzato.
“Tu
hai letto quei due romanzi?! Tu, che sei vecchia
nell’anima?!”
“Ripetilo,
e ti stacco le palle con il taglia-pizza!”
lo minacciai afferrando l’oggetto incriminato, rossa in viso
per l’imbarazzo di
essermi fatta trascinare in quelle storie così strane per me
“L’ho fatto
perché credevo che ci fossero degli indizi al suo
interno… e, al termine
delle mie indagini, posso confermare di averci azzeccato! Leggere quei
due
mattoni inutili mi ha permesso di scoprire il movente del delitto!”
Dopo
aver detto ciò decisi di raccontargli
dell’incarico che
avevo avuto direttamente da Monsignor Fernando Ventrucchio. Infine gli
raccontai della pazzia che avevo compiuto durante il pomeriggio,
spingendolo ad
arrabbiarsi con me.
“Tu…tu… TU SEI COMPLETAMENTE USCITA DI
SENNO!”
“Non
ho avuto altra scelta! Se non l’avessi fatto, i loro
reali assassini avrebbero recuperato nuovamente tutte le prove!”
“E
CON CIO’!? SEI COMUNQUE SGATTAIOLATA ALL’INTERNO DI
UNA SCENA DEL CRIMINE! SAI COSA ACCADREBBE SE LA POLIZIA DOVESSE
TROVARE LE TUE
IMPRONTE!?”
“Non
succederà. Il caso è stato archiviato
questo
pomeriggio per stessa ammissione di Carolina, che ha assistito al
discorso tra
il vice-Questore Meloni ed il Questore Renzi!”
confermai io, con
immensa soddisfazione, addentando una fetta della mia pizza margherita
e
rivelandogli “Se ti dicessi che ho fatto dei passi
da gigante mi crederesti?”
“E
come? Dubito che in quella casa possa essere
rimasto qualche indizio rilevante! L’hanno scoperchiata da
tutte le parti, ed
io ero presente!”
“Non
siete stati abbastanza attenti…”
Alberto
mi guardò con sguardo offeso, ma io non potevo
mentirgli perché era la pura e sola verità.
Entrando dentro quella casa avevo
trovato di tutto e di più, segno che gran parte dei
poliziotti non avesse
svolto correttamente il loro lavoro o, peggio, che avesse preso ordini
dall’alto di non indagare con troppa minuziosità.
Finito
di mangiare la mia pizza e bevuto l’ultimo sorso di
birra, mi diressi vicino alla cassaforte del salotto e sbloccai la
combinazione. Dopo essermi accertata che nessun’altro, in mia
assenza, si fosse
permesso di scassinarla, mi infilai un paio di guanti in lattice e
recuperai
tutti i dati e le prove raccolte in quel solo giorno di indagine
poggiandoli
verso il lato del tavolo non apparecchiato per evitare che briciole di
pizza o
altro cibo potesse cancellare qualche impronta.
“Partiamo
dal faldone e dalla pen-drive che mi avete
consegnato ieri sera. Qui, viene affermato che i responsabili
dell’omicidio
sono Kaiek Grieg e sua figlia biologica Llaiir, due volti noti alle
forze
dell’Ordine facenti parte dell’accampamento ROM
distante solo qualche
chilometro di distanza da Villa Marini, i quali sono stati arrestati
ieri sera
con l’accusa di omicidio colposo con aggravante del furto di
oggetti personali
alle vittime. I due si sono dichiarati estranei ai fatti e dicono di
non aver
mai conosciuto nessuna dei quattro morti. Tutto questo
verrà confermato da
Monsignor Fernando Ventrucchio questa mattina, il quale mi incarica di
arrestare i veri assassini della famiglia Marini… lo
fa, purtroppo per noi,
solo quando si viene a sapere della loro morte di Kaiek e della figlia,
a Borgo
San Nicola. I dubbi del prete sono molteplici. Per
prima cosa, lui
afferma che i due, nel periodo in cui è stato svolto il
delitto, si trovassero
nel Pronto Soccorso dell’Ospedale Vito Fazzi di Lecce a
seguito di un alterato
litigio tra l’uomo ed il giovane fidanzato della figlia. Il
secondo dubbio
riguarda proprio la loro morte; è impossibile che quei due
possano essere
entrati in contatto con i detenuti delle altre zone, o che addirittura
potessero stare insieme viste le regole vigenti nel carcere. Terzo
indizio,
invece, è molto più sottile e solo Nando era a
conoscenza di ciò… padre e
figlia non erano in grado di leggere o scrivere”
“Cosa
abbiamo sbagliato? Voglio proprio
sentirlo dalle tue labbra, amore mio…”
“Questo
faldone non l’avete compilato tu e Carolina.
Voi vi siete limitati a farne una copia, ma le indagini sono state
svolte da
altri nostri colleghi. Al suo interno ci
sono pagine che voi avete
ritenuto veritiere, ma che presentano diverse incongruenze. Me ne sono
resa
conto dal fatto che qui non venga specificato del fidanzamento di
Angelo, o di
un particolare che sia Iginio che la sua amica Clarissa mi hanno
rivelato in
merito al loro amico. Ma andiamo avanti. Giunta in ospedale,
ricevo la
conferma, da parte degli infermieri del pronto soccorso presenti quella
sera,
che Maiek e Llaiir sono rimasti in ospedale dalle 20 alle 23, e che
perciò non
avrebbero mai potuto commettere il delitto. La prova schiacciante
risiede in
questo secondo video che li riprende in viso mentre entrano in ospedale
e
mentre vi escono. In quanto al loro omicidio, l’unica maniera
con cui Maiek e
sua figlia sarebbero potuti entrare in contatto con altri detenuti era
per
mezzo delle guardie carcerarie. Non si è trattata
di una semplice
distrazione, perché l’omicidio è
avvenuto durante una delle Celebrazioni
Eucaristiche di Monsignor Fernando, e chi non partecipa alla sua messa
è
obbligato a restare dentro le sue celle. Perciò le
guardie del penitenziario
potevano essere i complici o i carnefici del delitto. Inoltre, voi
stessi avete
avuto la conferma che quei due non fossero in grado di leggere o
scrivere…
perché si vede il momento in cui loro stessi chiedono ai
poliziotti di scrivere
in stampatello i loro nomi affinché potessero ricopiarli?!”
Il
viso di Alberto era diventato color porpora ma era
rivolto verso il pavimento segno che si fosse reso conto di aver
sottovalutato
la gravità dell’avvenimento.
“Eppure
le prove del DNA li incastravano. Come diavolo
avrebbero fatto gli assassini a direzionare le colpe verso quei due
poveracci?”
“L’errore
più grave che avete commesso riguarda la
pistola lasciata a terra da Llaiir il giorno prima
dell’arresto, quando hanno
tentato di rapinare i responsabili dell’Outline.
La pistola che la
ragazza ha usato per quella rapina non è la stessa che voi
avete recuperato…
qualcuno l’ha sostituita nel lasso di tempo tra
l’abbandono dell’arma e la
consegna a Carolina, che ha ricevuto la vera arma del delitto di Villa
Marini…
ma non quella personale di Llaiir.Lo stesso
è valso per le successive
analisi che Carolina ha svolto per le tracce salivari sul collo di
Angelo e
quelle di sperma nell’utero di Annalaura. Qualcuno ha
scambiato le tracce che i
due sospettati vi hanno consegnato spontaneamente, sostituendoli nel
tragitto
prima di consegnarli a Carolina, la quale non ha potuto fare altro che
convalidare gli esiti dei suoi esami. Quando mi trovavo in
ospedale, ho
atteso che lei rimanesse da sola e le ho chiesto di raccogliere
nuovamente dei
campioni di DNA dai cadaveri di Kaiek e Llaiir, ripetendo gli esami
senza la
presenza di altri ficcanasi… ed il secondo faldone
che mi hai consegnato
oggi ne contiene gli esiti che io ho già saputo per chiamata
da parte della
nostra amica. Nessuna corrispondenza. Ce l’hanno fatta sotto
il naso!”
“Ma…
ma è assurdo… questo implicherebbe
che…”
“Vedo
che ci sei arrivato, alla fine. Qualcuno dei nostri
colleghi ha fatto di tutto per nascondere le reali identità
degli assassini,
incastrando due innocenti e facendo finta di indagare
sull’omicidio di Angelo e
della sua famiglia! Dentro il nostro distretto c’è
una Talpa!”
Il
silenzio era calato dentro quella stanza. La mia
rivelazione era talmente pesante che Alberto si era messo le mani sui
capelli e
li tirava con eccessiva forza, tremando per l’orrore.
“Signore
Santo… è assurdo…”
“…
lo so… sembra una storia di
spionaggio
alla James Bond, eppure sono convinta di averci azzeccato. Ovviamente,
non
potevo entrare in questura affermando che qualcuno dei nostri colleghi
era il
reale colpevole dietro gli omicidi di Villa Marini.Per
questo, dopo aver
ottenuto tutte queste informazioni sull’innocenza dei
sospettati, ho provato ad
immaginarmi il movente dietro l’omicidio. Secondo
il primo faldone, Maiek e
Llaiir avrebbero commesso questo omicidio per entrare in possesso del
notebook
di Angelo Marini, appropriandosi così di tutte le
informazioni riservate del
giovane. Questo movente, però, si è
dimostrato privo di fondamento dal
momento esatto in cui hanno dimostrato di non conoscere alcuna forma
moderna di
telecomunicazione. Secondo fatto, molto importante, riguarda i conti
bancari
delle vittime che sono rimasti completamente immacolati a seguito di
un’intera
settimana, segno che non fosse il guadagno economico ad interessare gli
assassini. Inoltre la casa non è stata
apparentemente svaligiata, e solo il
notebook di Angelo sembra svanito nel nulla... ergo, chi
aveva compiuto quel
delitto puntava principalmente a quel portatile per ottenere
informazioni molto
private. L’unica maniera con la quale potessi risalire alla
verità era
interrogare coloro che gli erano stati più vicini nel corso
di quegli anni…
parlo di Iginio Spedicato, Clarissa Rossi ed Akame Tsukimoto”
“E
cosa hai scoperto?”
“Di
tutto e di più” dichiarai con orgoglio,
digitando
qualche tasto del mio notebook per aprire un documento formato file.txt
“Partiamo,
anche stavolta, dal principio. Angelo Marini, Iginio
Spedicato, Clarissa
Rossi ed Ettore Conte frequentano lo stesso liceo e, al termine degli
studi, si
ritrovano tutti alla SK Editoring a seguito del successo del primo.
Sviluppano un rapporto di amicizia molto forte nel corso di quegli
anni, al
punto che Ettore e Clarissa finiscono per innamorarsi e fidanzarsi tra
di loro…”
“…
mi ricorda qualcuno…” provò a
scherzare Alberto,
zittendosi all’istante quando mi vide afferrare nuovamente il
taglia-pizze.
“Tornando
a noi…tre anni fa, accade un
evento
che sconvolge il mondo, ossia la tragedia di Torre Chianca.
Tutti
noi abbiamo creduto che quello fosse stato un semplice incidente
avvenuto per
cause non malvagie ma, soprattutto, credevamo che non ci fosse stato
alcun
sopravvissuto. Tutto questo, però, è
falso… Akame venne ritrovata da Angelo due
giorni dopo l’incidente, sulla spiaggia di Torre Chianca, e
quando scopre che
lei è ancora viva le salva la vita”
“Questo
è davvero strano, a dire il vero… se fosse la
verità, non si sarebbe dovuto sapere da tutte le parti?
L’ospedale avrebbe
dovuto… ASPETTA! Lei non è mai stata
portata in ospedale!”
“Ci
sei arrivato!” confermai io, felice che
l’uomo da
me amato avesse intuito da solo quell’aspetto “Le
sue ferite, molto
probabilmente, non erano abbastanza gravi da farle rischiare la vita. Sicuramente
Angelo l’ha condotta a casa sua e l’ha tenuta al
sicuro fino al giorno in cui
non si è ripresa del tutto… e sono quasi convinta
del fatto che i suoi genitori
ed Annalaura non sapessero che lei fosse una sopravvissuta a quella
strage,
altrimenti la voce sarebbe circolata ancora più velocemente!”
“Allora
come avrebbe fatto Angelo a tenerla segregata
dentro Villa Marini? E’ impossibile che nessuno della sua
famiglia non abbia
trovato nulla in merito…”
“…
questo perché, come vi ho già detto in
precedenza, voi
non avete prestato la giusta attenzione a quella casa. Non
sapete che nel
giardino, sul retro della villa, vi sta un albero di quercia secolare
ben
custodito da generazioni dalla famiglia Marini? E che, sopra di esso,
ci fosse
una casetta in legno?”
Alberto
rimase nuovamente di stucco. Più andavo avanti con
la mia lucida spiegazione, più lui diventava paonazzo.
“Perciò…
mi stai dicendo che lui l’ha tenuta dentro
quella casetta fino al giorno in cui non è guarita?”
“Esattamente.
La famiglia non sospettò nulla perché
Angelo era solito scrivere i suoi appunti dentro quel nascondiglio
segreto, e
nessuno ci sbirciava dentro per disturbarlo. Fu così che lui
ed Akame riuscirono
a mantenere il segreto. Non solo. In
quell’occasione, i due hanno
sicuramente avuto un discorso molto serio, che ha spinto Angelo a
compiere un
gesto a dir poco inconsueto nella sua indole. Iginio e
Clarissa mi hanno
confermato che, due settimane dopo quell’incidente e una
settimana prima della
pubblicazione del secondo libro, lo scrittore volle cambiare alcune
parti della
storia, aggiungendoci un epilogo alla fine. Il file.txt che ti
sto mostrando
al computer è la prima versione di Golden Bullet –
The Hunter Warrior, con un
indice che specifica i punti in cui sono state effettuate tutte le
modifiche.
Clarissa stessa mi ha confermato di aver litigato pesantemente con il
suo
amico, costringendolo ad ammettere che quelle modifiche avessero un
preciso ed
oscuro scopo. Angelo le fece giurare di non raccontare quella
storia a
nessuno, neanche con suo marito, e lei così fece…
fino ad oggi, quando le
sono andata a parlare!”
“Whoa
Whoa Whoa!Un momento!”
esclamò Alberto,
alzandosi dalla sua sedia e puntandomi il dito contro “Mi
stai dicendo
che tutto questo, dall’inizio alla fine, è
collegato all’omicidio dell’intera
famiglia Marini?! Ogni singolo dettaglio che mi hai raccontato?!”
“Dal
primo all’ultimo particolare!”
Tutti
coloro che conoscevano la famiglia Marini, d’altronde,
li avevano descritti come una famiglia modello, inizialmente povera ma
poi
cresciuta economicamente grazie al contributo e al successo del figlio
maggiore. Nonostante ciò, nessuno di loro aveva accusato
segni di arroganza per
quel nuovo stato sociale, ed erano rimasti umili e generosi. Non a
caso, uno di
quelli che aveva più sofferto per la loro morte, a detta di
tutti, era il
migliore amico della piccola Annalaura, il figlio di Iginio affetto da
Sindrome
di Down.
L’unica
cosa su cui potevamo basarci per comprendere le
motivazioni dell’omicidio di tutta la famiglia Marini era
quel particolare
evento, che aveva causato tali modifiche nel libro di Golden Bullet.
Solo un
collegamento con l’incidente di Torre Chianca avrebbe
permesso di spiegare
l’efferatezza di tale crimine. Ripensai a quella bambina e al
dolore che aveva
provato prima di lasciare questo mondo, e faticai a trattenere la
rabbia.
Il
mio fidanzato cominciò a passeggiare avanti ed indietro,
visibilmente agitato. Si vedeva da oltre un miglio che non fosse del
tutto
convinto della mia teoria, e fu per questo motivo che decisi di vuotare
tutto
il sacco.
“Non
sei ancora convinto? Allora prova ad osservare
questi, se non mi credi…”
C’erano
degli oggetti che io non avevo ancora mostrato ad
Alberto, conservati all’interno di una scatola che io aprii
senza pensarci su
due volte.
Ne
cacciai fuori un piccolo cofanetto grande quanto un
pugno, una busta dell’indifferenziato chiusa e sigillata da
me, una foto, un
piccolo quadernetto con dei glitter sulla copertina, decine e decine di
fogli
scarabocchiati dallo scrittore…
…
e di un notebook in ottime condizioni.
“Questo,
mio caro Alberto, è tutto ciò che ho trafugato
da Villa Marini che voi non avete portato via per
negligenza… questo cofanetto
contiene delle fedi nuziali. Clarissa mi ha confermato che,
la mattina
dell’omicidio, Angelo avesse rivelato sia a lei che ad Ettore
le sue intenzioni
di sposare Akame… e sai dove si trovava? In bella vista,
dentro la stanza di
Angelo. Passiamo alla busta, che io ti sconsiglio di aprire. Sappi
che
al suo interno ci stanno le coperte del letto di Annalaura, talmente
imbevute
di sangue secco che non sono più bianche, ed ho fatto una
fatica immane a
staccarle dal materasso. Non so per quale oscura ragione voi
non abbiate
avuto la decenza di portarle, potendo usarle come prova chiave per un
possibile
processo. Il quadernetto è il diario segreto di
Annalaura e si trovava sullo
scaffale della sua libreria… questo te lo voglio passare
perché devi leggere
per comprendere la verità. Tieni questi guanti,
così non resteranno
impronte sulle pagine”
Timoroso
a causa delle mie parole, Alberto si infilò i
guanti da me offerti e cominciò a leggere le pagine di quel
diario. Ci mise
diversi minuti a terminarlo, tempo in cui io restai in silenzio capendo
che,
come me, avrebbe reagito male…
…
molto… molto male.
Fu
così. Dopo aver letto l’ultima pagina del diario
di
Annalaura, Alberto era diventato pallido come un cadavere.
“…
porca puttana…”
Il
mio uomo era troppo scioccato per potermi rivelare il suo
autentico orrore.
“…
l’ultima pagina di quel diario risale esattamente
alla notte dell’omicidio, poco prima che uno dei due
assassini la aggredisse e
la stuprasse a morte. Al suo interno, nelle pagine precedenti, ci
stanno
addirittura le descrizioni esatte dei due aguzzini, segno che gli
omicidi
fossero premeditati da chissà quanto tempo e che le visite
di quel porco
avvenivano anche nei giorni precedenti all’omicidio e allo
stupro effettivo.
Come avrebbero fatto, dei poliziotti esperti come quelli della
Questura, a non
controllare e portare via un simile indizio? Gli altri
oggetti, invece, li
ho trovati all’interno della casa
sull’albero… la foto ritrae Angelo Marini
assieme alla sua fidanzata Akame, mentre i fogli sono gli appunti
relativi al
possibile seguito di Folds Of Fate. Ma è il notebook la
prova più schiacciante,
la dimostrazione che al suo interno ci fossero informazioni
così segrete da
costringere Angelo stesso a nasconderlo tra le assi della casa
sull’albero!
Posso confermarti che l’ho notato solo per pura e mera
fortuna! Dimmi,
Alberto… credi ancora che questa sia la semplice
storia di quattro omicidi
che si sente ai tele-giornali? Ti sembra che il comportamento di Angelo
sia
quello di un ragazzo che non ha nulla da nascondere? E
soprattutto… la
morte di Annalaura ti sembra ancora l’opera di un semplice
pedofilo privo di
controllo, o il lavoro meticoloso di una creatura che non ho il
coraggio di
definire umana?”
Alberto,
per poco, non svenne sul pavimento. Per fortuna, io
lo afferrai in tempo e lo trascinai sopra al divano. Ci vollero
moltissimi
minuti per farlo riprendere. Anche io, quando scoprii la
verità dentro Villa
Marini, rischiai di crollare sul pavimento della cameretta di Annalaura
per lo
shock, e non so quale santo mi dette la scarica di adrenalina adatta a
rizzarmi
in piedi.
“Come…
come diavolo sei arrivata a capire tutto
questo? E’… è
assurdo…”
“…
te l’ho già detto, Alberto. Le risposte
si
trovavano tutte all’interno del secondo tomo della saga.
Adesso ti mostrerò
tutte le differenze tra la prima versione e quella pubblicata
successivamente,
ma nemmeno io sono certa di averci azzeccato in pieno…”
Senza
perdere altro tempo, conservai tutte le prove che
avevo raccolto all’interno della cassaforte, per evitare di
rovinarle
ulteriormente. Dopo essermi tolta i guanti in lattice buttandoli nel
bidone
dell’indifferenziato, raggiunsi la libreria del soggiorno e
recuperai i due enormi
romanzi della saga Folds Of Fate. Sin dall’inizio mi ero
convinta, al cento per
cento, che il movente dietro a quegli omicidi si trovasse
all’interno di quei
due tomi, e che solo leggendoli sarei riuscita a scoprire la
verità.
Sapendo
come fosse andata, fui felice che quel sacrificio
non fosse stato vano, e sapevo che da quel momento sarei entrato in un
campo
leggermente più piacevole da ascoltare per il mio fidanzato,
amante delle
letture fantasy e dei manga giapponesi o robe simili.
“La
lettura di quei libri, devo ammetterlo, è stata
molto illuminante, in particolar modo quella di Golden Bullet
– The Hunter
Warrior. Per prima cosa,
all’interno del secondo libro sono presenti
cinque prologhi, ciascuno dedicato ad un personaggio che aveva
già preso parte
a Kingdom Hearts – The Legend Of The Earthly Yilancar. Parlo
dei pezzi relativi
a Junion, Diablo, Whis, Vefuniel e Kairi. In questi non ci sono
dettagli
importantissimi, ma solo dei semplici collegamenti tra il primo ed il
secondo
romanzo. In quello dedicato alla regina di Roma, tuttavia, fa
la prima
apparizione un personaggio apparentemente inventato da Angelo, il cui
nome è
Asia Taneko. Questa donna sarà importantissima nel secondo
libro, più
precisamente nella soprannominata Quarta Parte, perché
affermerà di provenire
non da una semplice dimensione… ma dalla nostra dimensione,
dalla Realtà!
Questa specifica mi ha insospettito e non poco, ed ho fatto una piccola
ricerca
su Google. Vedi i fogli che si trovano all’interno
del primo libro? Prova a
controllarli!”
Ciò
che stavo facendo leggere ad Alberto erano degli
articoli in giapponese risalente a circa dodici anni prima, i cui
titoli da me
tradotti erano piuttosto esplicativi.
GRAVE
INCIDENTE
STRADALE NELLA CITTA’ DI TOKYO – MUORE UN BAMBINO
DI DIECI ANNI, LA SORELLA IN
COMA IRREVERSIBILE
ENNESIMA
TRAGEDIA
IN CASA TANEKO – MUORE ANCHE LA FIGLIA ASIA
RAGAZZA
DI
VENTOTTO ANNI SI BUTTA DALLA TOKYO SKYTREE – TRAGEDIA E SHOCK
A TOKYO
“All’inizio
ho creduto che fosse uno scherzo o che avessi
sbagliato la traduzione, ma il sito era legalizzato e riportava notizie
anche
molto recenti provenienti da tutto il mondo. Angelo ha
utilizzato una vera
storia di cronaca per creare la leggenda di Anomaly. Non ha
nemmeno provato
a cambiare i nomi dei morti. Asia Taneko, Keiichi Taneko,
Hitomi Okada… non
si tratta di personaggi inventati, ma di persone vere, realmente
esistite in
questo mondo!”
“Come
gli è potuta venire in mente un’idea del
genere?! Era impazzito? Se qualcuno avesse scoperto prima la
verità, l’intera
sua saga sarebbe stata macchiata irrimediabilmente!”
“…
ma a pensarci bene, non sarebbe già dovuto accadere?
Un fatto così eclatante non si sarebbe dovuto già
diffondere in tutto il mondo?
Svolgendo altre ricerche in merito, mi è sembrato assurdo
che nessun sito di
fan avesse riportato quel collegamento… ed ho ipotizzato che
il motivo dietro a
ciò fosse esterno. Chi ha ucciso Angelo Marini non
voleva che quella storia
saltasse fuori, tanto è vero che, nella versione giapponese
del libro, i nomi
di questi personaggi sono stati totalmente cambiati senza il permesso
degli
autori. Me lo ha confermato Iginio poco prima che tu
arrivassi, per
messaggio… ho l’impressione che non
l’abbia presa affatto bene visto che mi
ha risposto con tutte le lettere in stampatello maiuscolo!”
“Per
l’amor di Dio… quindi ciò che Angelo ha
aggiunto al
riguardo del mondo Reale è tutto vero!”
“Esattamente…
il punto è che non ho ancora decifrato
le altre parti del romanzo, e le ho solamente sottolineate
perché non riesco a
interpretarle. Tu sei più appassionato di fantasy
rispetto a me… potresti
darmi una mano?”
“Mi
prendi in giro? Come se servisse
chiedermelo… lo farò con
estremo piacere!” accettò Alberto,
dandomi
un bacio sulle labbra e facendomi un occhiolino “D’altronde
sono in debito
con te. Siamo stati degli sciocchi a non renderci conto di tutte quelle
anomalie… scopriamo subito chi sono i nostri
nemici!”
Senza
perdere altro tempo, raggiunsi le ultime pagine di
quel libro e cominciammo a leggere le zone che io avevo sottolineato.
Quella
frase poteva sembrare senza senso, ma al contrario ci
aveva rivelato molto.
“Angelo,
da ciò che ho capito, ha sfruttato il suo
secondo libro per raccontarci fatti realmente accaduti. La
profezia sparita
da Anomaly indica un cambiamento avvenuto nel nostro mondo.E’
la
dichiarazione con la quale l’autore sta ammettendo le
modifiche nella sua
storia per trasmetterci un messaggio”
confermò Alberto le mie
precedenti supposizioni.
“…
è stata colpa
della guerra che si è appena conclusa”
affermò, senza mezzi termini,
Endeavor “Dubito che la vecchia
profezia
possa avere valore, dopo quanto è accaduto… e non essendo nati altri Dei Supremi, non
c’è stato modo di formularne
un’altra!”
“Quest’ultima
frase è una vera e propria ammissione”
confermò Alberto, leggermente ripresosi dal mancamento
precedente “Angelo
Marini è il Cavaliere del Destino, colui che muove i fili
dietro a
quest’intrecciata storia, ed aveva cambiato qualcosa per il
proseguo della sua
saga a causa di un avvenimento che lo ha segnato”
“Possibile
avesse premeditato la sua possibile morte?
Possibile che Angelo avesse già scoperto di essere braccato
e che ci avesse
suggerito qualcosa in merito, per farci risalire al colpevole?”
provai
ad ipotizzare io, letteralmente incredula.
“Se
veramente fosse così, ci ritroveremmo davanti non ad
uno scrittore… ma ad un genio!”
Desiderosi
di risposte, Alberto ed io continuammo la
lettura, cercando di analizzare ogni singola sillaba che potesse
contenere un
messaggio segreto.
“Perciò non sappiamo come e quando
riscoppierà la Guerra per il Trono di Dio Supremo…”
constatò Jiren alla
mamma di Simon che abbassò il capo affranta.
“Niente. Stavolta non conosciamo nulla in
merito. Temiamo che solo il Cavaliere del Destino possa conoscerla, e
se non
sarà lui a farcene parola…”
“…
noi non potremo
far nulla, capisco…”
“Allora
non
invischiamoci più!”
“Angelo
ha agito in questo modo perché il messaggio che
voleva trasmettere era pericoloso se fosse finito nelle orecchie delle
persone
sbagliate” compresi io, allarmata “L’invito
di Ai, in quel racconto, è
un’avvisaglia per quelle persone che potrebbero ingenuamente
fare ricerche più
approfondite su Folds Of Fate solo per puro divertimento”
“Non
invischiatevi in questa faccenda. Non
fate ricerche se non siete in grado di difendervi” confermò Alberto,
visibilmente
preoccupato “E’ un avvertimento molto
coinciso. L’epilogo è stato scritto
per gente come noi… poliziotti o forze di polizia
di tutto il mondo, visto
che il libro è venduto in ogni parte del globo!”
Quanto
era pericoloso venire a sapere di questo segreto?
Semplice, pensai.
Al
punto da costringerlo a lasciare quel buco di trama
completamente aperto, per poter aggiungere altri particolari nel terzo
libro.
Più
provavo a fare dei collegamenti sensati, più un senso di
terrore cresceva nella mia anima. Angelo parlava di una vera e propria
guerra che
sarebbe potuta scoppiare anche nella Dimensione Reale. Era solo frutto
della
sua immaginazione?
Le
probabilità che quel pazzo usasse le sue storie per
mandare dei messaggi criptici ai suoi lettori diventavano sempre
più alte.
Cosa
aveva scoperto di così catastrofico?
Sarebbe successo
qualcosa al nostro mondo… sì, ma cosa?
Potevamo
fidarci di lui, oppure no?
Il
fatto che fosse stato ucciso per colpa di una simile
ipotesi era un punto pesante a suo favore, dovevo ammetterlo. Non
c’erano prove
al riguardo, ma il mio istinto mi spingeva a continuare con quella
lettura
assieme ad Alberto.
“Mi sorprende molto che quel folle si sia
rabbonito così tanto…”
ammise Endeavor, e non potevamo che dargli
pienamente ragione.
Ingrian mi era sembrato
tutto tranne che qualcuno con cui
ragionare. Il suo piano irrealistico da megalomane aveva portato ad uno
sterminio di massa spazio-temporale mai avvenuto prima. Eravamo davvero
certi
che quel bastardo non avesse alcun desiderio di riprovare a combattere
contro
di noi…
…
o peggio, che ci stesse ingannando per
vendetta?
“Adesso
fa la vittima… che pezzo di merda”
lo compatii io, amareggiata.
“… sembrerebbe così, ma non
sembra affatto
preoccupato per tale eventualità.
Il
Cavaliere del Destino, a sua detta, avrebbe potuto farlo sparire per
sempre
dalla circolazione e non l’ha fatto. Non ha comunque
intenzione di scappare o
di uscire dalla sua cella, in Nuova Atlantide, ma non sappiamo se tale
decisione l’ha presa per un suo reale pentimento o per
rispetto nei confronti
di chi lo ha risparmiato. Si è rivelato anche ben
disposto a darci quante
più informazioni possibili… ma ci ha anche
espressamente consigliato di
interessarci il meno possibile alla guerra per il Trono che
scoppierà. Sarà
più terrificante e distruttiva di
questa fasulla? Chi può dirlo… ma se, oltre a
lui, qualcun altro dovesse
ottenere informazioni pericolose, il rischio di restarne coinvolti
aumenterebbe!”
Mio
Dio. Quell’intero capitolo era ricco di informazioni
nascoste e celate attentamente, per far sì che nessun pazzo
di mente cercasse
di recuperare informazioni segrete.
Sarebbe
scoppiata una guerra. Questo ci stava suggerendo
Angelo con la sua storia, e chiunque avesse scoperto tale segreto prima
del
tempo avrebbe fatto una fine orrenda…
… non poteva essere
più chiaro di così…
… i suoi assassini
avevano ucciso lui e la sua famiglia per zittire quella diceria!
Questa
era l’unica spiegazione che potesse venirmi in mente.
Angelo Marini e la sua famiglia erano stati uccisi per impedire al
primo di
pubblicare il suo terzo libro, quello che avrebbe mostrato a tutti la
verità.
Perfino
lo stupro a quella bambina di quattro anni acquistò
un senso, per quanto orripilante fosse stato. Era un avvertimento a chi
ficcanasava troppo in quella storia…
… se farete ricerche
più approfondite su quest’omicidio, noi vi
troveremo e vi faremo fare la stessa
fine!
“Non
starete un
tantino esagerando?” domandò loro la
moglie di Todoroki, stranita “Da
quello che so, non è possibile trasmettere informazioni tra
Anomaly e le altre
dimensioni, dico bene?”
Simon, con mia grandissima
sorpresa e con quella di tutti
gli altri presenti, negò con la testa.
“Lo
pensavano anche
Keiichi e tutti i Nocciolini della Quercia Sacra… ma non
è così. Credo voi
conosciate ALFA Simon, dico bene? Lui
è
ufficialmente fidanzato con una ragazza di nome Cristal appartenente
alla sua
stessa Dimensione che ci ha fatto delle rivelazioni… non
molto piacevoli!”
“Non piacevoli? E’ qualcosa di grave?”
chiesi io, visibilmente preoccupata.
“Sì, purtroppo, e riguarda tutte le sette
Principesse dal Cuore di Pura Luce” ci
anticipò Momo Kog, prima di
annunciarci “Voi già
sapete che, dopo la
sconfitta di Ingrian, tutte sono giunte su Anomaly sane e salve. Tuttavia, non hanno più il loro Cuore e
sono solo provviste della loro Anima e del loro Corpo. In parole
povere, sono
diventate delle Nobody…”
Nessuno stava parlando,
anche perché non sapevamo ancora
il motivo per il quale ciò fosse così grave. BETA
Chi, ALFA Kairi, Ayumi e
tutte le altre erano comunque al sicuro.
Giusto?
“Cerco
di essere
più chiara possibile. Tutte e sei, esattamente come la
Cristal che è fidanzata
con ALFA Simon, sono in ottima salute e stanno bene”
mi rassicurò Momo con
un occhiolino simpatico, facendomi tirare un sospiro di sollievo prima
di
riprendere il discorso “Il punto è che i loro Cuori sono rimasti
nel
mondo dei vivi.
All’inizio,
temevamo fossero finiti in Kingdom Hearts, ma è stata Kairi
a dubitare di tale
ipotesi. Se fosse stato così, allora la loro dipartita
sarebbe stata
definitiva, con le loro Anime ed i loro Corpi che non sarebbero potuti
restare
su Anomaly. L’ipotesi
più probabile che
stiamo vagliando, al momento, è che essi siano finiti da
qualche parte nella
Dimensione Immaginaria… o peggio, nella Dimensione Reale”
Inorridita, mi voltai verso
Simon per cercare conferma ai
miei dubbi.
“O
mio Dio… è per
questo che siete preoccupati…”
“Sì,
Ai… se il
Cuore di una persona è rimasto nel mondo dei vivi, allora
è possibile
trasmettere informazioni inerenti ad Anomaly. E’
già successo in passato, molto
prima che questa guerra scoppiasse… quando Asia ha raggiunto
questo mondo
mentre era in coma irreversibile. Quella
ragazza ci ha raccontato di come lei potesse sentire le voci dei
medici, degli
infermieri e dei suoi genitori anche quando la sua Anima si trovava su
Anomaly.
Chi ci dice che lo stesso procedimento non possa essere svolto al
contrario?
In tal caso…”
“… le sette principesse sarebbero
diventate
dei semplici alto-parlanti, in grado di trasmettere informazioni su
questo
mondo…” capì al
volo Todoroki, allarmato.
“… e non è detto, a quel
punto, che Anomaly
resti indenne da questa guerra” terminai
io, ricevendo un amaro e
sottomesso cenno del capo di Simon.
Si vedeva da un miglio che
lui si sentisse colpevole per
quello che era successo alle sette ragazze, a Chi in particolare.
I
Sette Cuori di Pura Luce delle principesse erano un altro
collegamento al mondo reale. Angelo le aveva descritte come
alto-parlanti in
grado di trasmettere informazioni su questo mondo e quello di Anomaly.
Possibile che il mondo anomalo descritto dall’autore
esistesse davvero?
Ne
dubitavo. Un mondo del genere era impossibile potesse
esistere. Era più probabile che Anomaly fosse un gruppo di
ribelli, alleati di
Angelo, pronti ad aiutarlo.
Porca miseria, Angelo
Marini… la tua mente era arguta fino a questo punto?
“E
non è tutto…”
aggiunse sua madre con severità, ammettendo “Quando l’Essenza
del Cuore viene
separata dalle altre appartenenti ad un mortale, si crea
automaticamente un
Heartless. Se ciò fosse accaduto nel Mondo Reale, sarebbe un
vero disastro…”
“Allora cosa succederà?”
domandò
Endeavor alla madre di mio fratello “Non penso che i sette regni siano così
crudeli da tenere isolate quelle povere ragazze per
l’eternità…”
“… infatti non lo faranno. Semplicemente continueranno a vivere come
hanno sempre fatto e saranno controllate a vista dai loro familiari e
amici,
gli unici che possano notare delle differenze nei loro comportamenti. In questo modo, se dovesse succedere
qualcosa, saremo in grado di dare loro una mano!”
“… e per i loro Cuori?”
chiese Ub,
preoccupato “Se
uno di questi venisse danneggiato? Cosa accadrebbe alla loro Anima?”
“Se l’Heartless venisse distrutto da un
Key-Blade, il Cuore tornerebbe automaticamente dalla sua legittima
proprietaria.
Su questo non ci sono dubbi. Non sappiamo, però, cosa
potrebbe accadere qualora
venisse distrutto in altri modi.
Nella Dimensione Immaginaria, il Cuore non verrebbe liberato
dall’Oscurità ed
un altro Heartless ne prenderebbe il controllo. Potrebbe
accadere lo stesso nel Mondo Reale, o potrebbe finire anche
peggio… il Cuore verrebbe definitivamente distrutto e non
potrebbe raggiungere
Kingdom Hearts. Sarebbe paragonabile all’Hakai di
un Dio della Distruzione
o alla Cancellazione di un Dio Supremo… di
loro non resterebbe nulla!”
“Spie”
“Come
hai detto, Alberto?”
“Ci
sono delle spie che trasmettono messaggi agli
amici di Angelo. Le sette principesse dal cuore puro sono, tradotti
nella
nostra lingua, il mezzo con il quale si scambiano informazioni.
Può
trattarsi di persone reali o di semplici computer… ma
Angelo ci ha fatto capire
che i Cuori di Pura Luce delle Sette Principesse non devono cadere
nelle mani
sbagliate,o sarebbe la fine per il loro gruppo o
per il mondo che
conosciamo!”
“…
e non faremo
assolutamente nulla per recuperarli?!” dichiarai
io, attonita e
scandalizzata da tali affermazioni “Come possiamo lasciar sì che tutte e
sette
rischino di essere…”
“A
proposito di
ciò… uno dei motivi per cui vi abbiamo raggiunto
è questa pergamena!”
Con mia grandissima
sorpresa, Momo Kog si fece passare
una sacca da suo figlio e, da lì dentro, recuperò
una pergamena srotolandola
velocemente. Il suo sguardo era diventato più scuro e tetro
che mai.
Quando lei
cominciò a leggere ciò che vi stava scritto,
mi si gelò il sangue.
Con
il seguente Testamento, AYUMI YOSHIDA, CHI
MIURA, KAIRI WAWE, HITOMI OKADA, CRISTAL ORONAR,
HINODE GELO E CRISTAL OROCHI, dichiarano le seguenti azioni
da compiere nei
loro confronti:
1.Nessun
abitante del mondo di Anomaly potrà, in alcun
modo, provare a recuperare i loro Cuori, per non mettere a rischio
l’incolumità
di tutti gli abitanti dei sette regni ed oltre; tale compito, se lo
vorranno,
sarà attribuito a buone e sincere persone appartenenti al
Mondo Reale;
2.Nel
caso le loro Anime fossero responsabili di gesti fittizi
o plateali, in grado di danneggiare le sorti del mondo di Anomaly,
verrà
impartito l’ordine di isolamento forzato a vita dentro la
cella di una
prigione, dalla quale non potranno uscire o avere più
contatti con persone o
cose inerenti al mondo esterno;
3.Infine,
qualora le Sette Principesse dal Cuore di Pura
Luce dovessero perdere il lume della loro ragione o se, ancora peggio,
venissero controllate da qualche malintenzionato del Mondo dei Vivi,
l’ordine
che verrà impartito sarà quello della
Cancellazione Totale dell’Anima, allo
scopo di preservare i segreti e la sicurezza di Anomaly; a tal scopo,
se con
tale gesto le sette principesse dovessero ritornare in vita, vi
è negata la
possibilità di andarle a salvare o di recuperarle, in nessun
caso e in nessuna
modalità.
Tali
norme saranno attive fin dal giorno del loro arrivo
su Anomaly e verranno dichiarate leggi ufficiali di questo mondo, con
l’unanime
consenso delle interpellate. Chiunque oserà opporsi a tali
norme, dovrà pagarne
il prezzo a seconda della gravità del reato commesso. La
prima modalità, la più
leggera, sarà l’isolamento forzato a vita dentro
la cella di una prigione,
dalla quale non potranno uscire o avere più contatti con
persone o cose
inerenti al mondo esterno. La seconda modalità, la
più grave, sarà quella della
Cancellazione Totale dell’Anima, allo scopo di preservare i
segreti e la
sicurezza di Anomaly.
Firma
AYUMI
YOSHIDA
CHI
MIURA
KAIRI
WAWE
HITOMI
OKADA
CRISTAL
ORONAR
HINODE
GELO
CRISTAL
OROCHI
Doveva essere uno scherzo.
Non potevano averlo deciso sul
serio…
“Sono…
sono andate
fuori di cervello?” dichiarò infatti Son
Goku, visibilmente sconvolto “Come
se le potessimo lasciare in quello stato!!! A COSA SAREBBE SERVITA
QUESTA
GUERRA SE…”
Un gesto deciso e
perentorio da parte di mio fratello
spiazzò tutti quanti. Era triste, glielo leggevo negli
occhi, ma da come aveva
reagito sembrava favorevole a quanto avessero deciso tutte e sette le
Principesse dal Cuore di Pura Luce.
Il
problema era capire il perché dietro a
tale decisione.
“Questa
è la conferma a ciò che ho appena affermato.
Perdere uno di questi Cuori sarebbe un disastro perché i
mezzi disposti dagli
alleati di Angelo non sarebbero sufficientemente potenti per riuscire a
recuperarli. Questo è un testamento immaginario
dal valore simbolico, un
vero documento nel quale si dichiara che, in caso di sconfitta, si
assumeranno
tutte le responsabilità del caso”
“Ormai
non ci sono dubbi. Questo libro parla di una guerra
fittizia che sta per scoppiare nel mondo reale!”
“Tornare
in vita,
in questo momento, sarebbe una sciocchezza.
Se anche qualcuno riuscisse a resuscitare, c’è un
problema a dir poco
insormontabile per il quale diventerebbe pericoloso essere scoperto da
qualche
nemico. Il primo riguarda l’assenza del nostri precedenti
poteri. Inoltre, non
abbiamo l’assoluta certezza di dove si trovino i Cuori, se
nella Dimensione
Reale o in quella Immaginaria. Per quanto ne sappiamo,
potrebbero trovarsi
in entrambe”
“Qui
si stanno specificando i luoghi dove si trovano i
Sette Cuori di Pura Luce. Alcuni, quelli del mondo Reale,
sono già stati
individuati… gli altri sono ancora da rintracciare”
Ero
grata di aver invitato Alberto quella sera. Senza di
lui, non sarei mai riuscita a decifrare alla perfezione quel codice.
Fu
il pezzo successivo, però, a farci sgranare gli occhi per
la sorpresa.
“Non c’è davvero nulla che
possiamo fare per
spingerle a cambiare idea?”
domandò Ub a Simon…
…
il quale ci rispose solo dopo un silenzio
di dieci, lunghissimi secondi prima di scuotere negativamente il capo.
Ero certa che lui avesse
cercato, con insistenza, di far
desistere la donna che ama, ma che non ci fosse nemmeno riuscito.
“Ed
ora… è giunta
l’ora di darvi la notizia più brutta, quella che
ha realmente spinto le sette
principesse a far erigere questo emendamento…”
Cosa? Una notizia ancora
più orrenda e spaventosa? Cosa
era successo, stavolta?
“Riguarda tutti coloro che sono fuggiti nella
Dimensione Reale. Un anno
e mezzo
dopo essere atterrati, hanno raggiunto la loro base segreta ed hanno
cominciato
a spargersi per l’intero pianeta su cui soggiornano. Durante
uno dei loro
incontri segreti, su un traghetto nel bel mezzo del mare, sono stati
attaccati
da forze militari ancora non note, appartenenti a quel mondo. La bambina di Simon e Chi è al sicuro, e
lo
stesso vale per l’uovo di Toki Toki… tuttavia,
l’Armadio di Narnia ed il
cofanetto con il cuore di Malrion sono stati profanati!”
Il mio Cuore venne
letteralmente schiacciato da un forte
senso di repulsione e orrore. Nessuno aveva avuto il coraggio di
parlare dopo
aver ricevuto quella notizia. Troppo era l’orrore che
provavamo nell’aver
scoperto che oggetti così pericolosi erano finiti in mani
sconosciute e
pericolose.
C’era una sola
motivazione che potesse spingere le sette principesse
dal Cuore di Pura Luce a rinunciare di essere salvate, ed era un
qualcosa che
Momo e mio fratello adottivo non avevano ancora annunciato.
“… quanti di loro sono morti?”
Davanti alla mia domanda,
inizialmente, lei non aveva
avuto il coraggio di rispondere. Passarono diversi minuti, prima che io
le
urlassi contro, ormai priva di alcuna pazienza.
“QUANTI
SONO
MORTI?!”
Questa volta, la povera
donna fu costretta ad ammettere
il numero di decessi e di sopravvissuti, davanti allo sguardo distrutto
di mio
fratello.
“Ci
sono stati…
solo ventisei sopravvissuti…”
Sbiancai per
l’orrore davanti a tale notizia. Era uno
scherzo. Vi prego…
…
erano fuggiti in migliaia dalla
Dimensione Immaginaria, e per la maggior parte erano bambini o
ragazzini…
…
poteva essere solo uno scherzo…
…
non potevano aver ammazzato così tanti
innocenti.
“… ne abbiamo avuto la conferma ieri
notte,
quando una delle loro anime è giunta su Anomaly…
quella di Hiroshi Agasa. Tutte
le altre, per qualche strana ragione,
non sono state salvate da Anomaly e sono state cancellate
definitivamente. Ci dispiace…
tutti gli innocenti che
avevate salvato dalla strage di Roma… molti di
loro… sigh…”
Sia
io che Alberto ci guardammo negli occhi, visibilmente
sotto shock.
“Un
attentato… nel mondo reale…?”
“Migliaia
di morti… tanti bambini…L’INCIDENTE
DI TORRE CHIANCA! ORA TUTTO TORNA!”
Colta
da un’ispirazione, balzai in piedi, cominciando a
camminare per tutta la stanza senza riuscire a fermarmi. Alberto, nel
mentre,
aveva recepito il mio messaggio e si era subito reso conto di
ciò che avessi
affermato.
“Akame…
è stata Akame a rivelare tutte queste
verità
ad Angelo, dopo essere sopravvissuta all’incidente!
Non è stata una
tragedia… qualcuno voleva ammazzare tutti quei
profughi!” dichiarò
Alberto, sbalordito dalla verità “Lei
ha capito che, se avesse raccontato
tutto allo scrittore di Folds Of Fate, lui avrebbe trovato un modo per
trasmettere il messaggio ai pochi sopravvissuti di
quell’attentato…”
“…
e così lo ha spinto a modificare tutto il finale della
storia!” confermai io, battendo un pugno sulla mia
mano aperta, andando
avanti con le pagine ricordandomi un punto dell’epilogo in
particolare.
Una settimana fa, ci era
stato rivelato dai sovrani di
Fatima, una donna sconosciuta era stata prontamente richiamata dagli
oracoli
per tornare in vita. Solo Keiichi sapeva il motivo dietro alla scelta
di Chel,
la voce senziente di Anomaly e non potevo fare altro che fidarmi di mio
fratello.
“QUI!
QUESTO E’ IL PEZZO CHE CONFERMA IL
COINVOLGIMENTO DI AKAME! Tutte le informazioni che Angelo ci ha
raccontato fino
a questo momento sono dei messaggi criptici che Akame voleva mandare
agli altri
venticinque sopravvissuti della strage di Torre Chianca.
Angelo, inizialmente,
voleva solamente fare da intermediario… ma poi i
due si sono innamorati per
davvero, e così lo scrittore ha deciso di diventare un
membro di questo gruppo
di rivoluzionari!”
“Cristo
santo… ecco perché quella giovane aveva
così
tanta paura di farsi vedere in pubblico… ed ecco
perché Angelo, negli eventi
ufficiali, ha continuato ad indossare una maschera che gli copriva il
volto e a
farsi chiamare con lo pseudonimo Simon Kog 95!”
mi seguì a ruota
Alberto “Se fosse stata scoperta dai suoi
nemici, avrebbero ucciso sia
lei che Angelo e la sua famiglia! E’
lo stesso motivo che l’ha
spinta a partire oggi… sa che gli assassini dello
scrittore punteranno anche
a lei, e per questo motivo non vuole farsi catturare!”
Ora
mi sentivo in colpa per il modo in cui l’avevo giudicata
senza conoscerla affatto. Akame non aveva ancora risposto alla mia
richiesta e,
in seguito a tali rivelazioni, dubitavo che lo avrebbe fatto.
Probabilmente
era già dentro un aereo per raggiungere
l’altra parte del pianeta.
Continuai
a leggere quel capitolo, e per un po’ non ci
furono pezzi importanti ricollegabili a tali storie.
Questo
fino a quando Asia non aveva fatto una domanda ad
Ingrian, affermando che lui conoscesse la verità dietro alla
strage avvenuta
nelle nostre acque.
“… sai anche dell’attacco che
è stato
sferrato ai nostri amici fuggiti nella Dimensione Reale… non
è così?”
Ingrian ci mise qualche
secondo in più a rispondermi, con
tono annoiato.
“Sì.
Deve essere
stato terribile vedere tante persone innocenti morire in
quel…”
“…
tu sai chi è
stato ad attaccarli! Non è così, Ingrian?!”
Questa volta,
l’ex-angelo mi squadrò da capo a piedi, con
molto nervosismo. Il mio tono non gli era piaciuto, ma non poteva
essere
altrimenti.
Era l’unica
soluzione alla quale avessi potuto pensare.
“Le tue accuse sono molto pesanti, Asia
Taneko. Io non sono mai uscito da qui…”
“… tu no… ma potrebbe averlo
fatto il tuo
Custode!”
Il Sommo Sacerdote
digrignò i denti, colto sul fatto. Non
poteva negare di essere invischiato in tale faccenda. Ora non
più. Si era
ufficialmente contraddetto da solo, rivelandomi che la legge sui
Custodi era
stata mantenuta. Ora anche gli individui che erano morti dalla
Dimensione
Immaginaria ne avevano uno ciascuno dopo il termine della guerra, e
perfino una
come me aveva riottenuto la fiducia di un Custode…
…
rivedere la mia cara amica Ayame mi aveva
fatto scoppiare a piangere per la gioia!
Per tali motivi, trovavo
impossibile che uno come Ingrian
non possedesse neanche un Custode.
Era l’ora di
spifferare tutto.
“Se
tu sai
qualcosa, sarà meglio che esca fuori dalla tua
bocca… perché non sarò più
così
clemente, tra qualche secondo!”
“Non
c’è bisogno di
scaldarsi così tanto… e
va bene… ti
racconterò tutto…”
Bravo
angioletto. Fa il canarino e
canticchia tutto quello che sai.
“Prima
che tu possa
credere a ciò… no. Io,
il mio Custode e
nemmeno Judas siamo coinvolti in tale faccenda. E’ stato
qualcun altro a tirare
le redini di quell’attacco!”
Dovevo ammetterlo. Le sue
parole mi avevano spiazzato
completamente.
Due settimane prima del
nostro arrivo, infatti, Judas era
riuscito non so come a fuggire dalla sua prigione e non era mai stato
più
ritrovato. Nella sua cella erano rimasti solo sette fogli di carta, su
ciascuno
dei quali era stata disegnata una bandiera del nostro mondo. Stati Uniti, Russia, Cina, Regno Unito,
Germania, Francia e Italia.
Dietro
ciascuno di essi vi stava una sola, semplice frase...
...
l'Ordine è Potere!
Quando mi era giunta
notizia di quella fuga, e della
strage che si era compiuta nel mondo Reale, io avevo fatto due
più due…
…
ma a quanto pare, avevo scritto cinque
come risultato finale, ed il professore era pronto a rivelarmi quale
fosse il
numero quattro.
“Un’altra voce, diversa da quella del
Cavaliere del Destino, mi ha parlato attraverso la coscienza del mio
Custode. Ha affermato di
poter tornare nel mondo dei
vivi senza l’utilizzo del Colosseo della Rinascita grazie a
un armadio
ritrovato su una terra sconosciuta di questo mondo,
all’esterno dei sette
regni… un armadio ed un mondo che
voi
conoscete alla perfezione!”
Quando compresi di cosa
stesse parlando, sbiancai sul
posto.
Non stava per caso parlando
di…
“…
esatto. Parlo
del regno nascosto di Narnia, e con esso anche dell’armadio
svanitore che ALFA
Kairi e i suoi sudditi utilizzavano per tornare nel loro regno. Narnia non ha mai fatto parte della
Dimensione Immaginaria, ma di quella Anomala. Questo mi ha
rivelato
lasciandomi completamente di stucco. Mai avrei immaginato di avere la
risposta
dietro le domande che mi sono sempre fatto alla portata della mia mano,
segno
di quanto fossi sciocco nel mondo dell’Immaginazione. Gli Anelli, Asia. Quelli che avete
ricevuto il giorno stesso della
battaglia, quelli che io stesso ho fatto utilizzare ai miei
adepti… sono questi
a permettere i viaggi tra le tre Dimensioni. La stessa Conton City, mi
è stato
rivelato, altro non era che una parte dell’Aldilà
di questo mondo. Ci eravamo
trovati sempre su Anomaly, durante la battaglia, e non ce
n’eravamo mai resi
conto. La copia di quell’armadio e
molti
di quegli anelli, in questo momento, si trovano nella Dimensione
Reale… ed i
fuggitivi della guerra se lo sono portato dietro, pensando che non si
sarebbe
attivato in alcun modo!”
“Perciò, questo sconosciuto ha trovato
Narnia
ed è stato in grado di tornare in vita
illegalmente…”
“Indovinato.
Questo
sconosciuto mi ha spiegato tutto ciò che adesso conosco di
questo mondo. Qui
viene il bello. Chiunque fosse, mi aveva proposto di allearmi con lui
per
conquistare il Mondo Reale. Non allearmi con lui, mi disse, sarebbe
stata la
mia definitiva uscita di scena… e
per
dimostrarmi che non scherzava, mi ha mandato un’immagine
mentale con il
cadavere di un tale Judas, descrivendomi quanto fosse pericoloso quel
tizio!”
“Interessante…
sbaglio o, negli articoli che mi hai
fatto leggere, il pazzo che ha fatto quella strage sulla Superstrada di
Tokyo
si chiamava proprio Judas?”
“Era
il suo nome da musicista. Il suo vero nome era
Mark Callaghan, originario del Texas ed espatriato a Tokyo per cercare
fortuna.
Era il primo fidanzato di Hitomi Okada. Si erano lasciati
un’ora prima
dell’incidente a causa dei tradimenti del ragazzo.
Comunque sia, so che è
morto in prigione dopo essersi suicidato, ma non ho trovato altre
informazioni
che potessero darci una man…”
Anche
stavolta la mia voce si strozzò in gola. Ripresi il
libro e rilessi attentamente quel pezzo della storia, rendendomi conto
di
quanto fossi stata cieca.
“Porco
Dio…”
“Lara?”
“Judas
non morì suicida! E’ stato ucciso! Questo pezzo ci
ha spiegato letteralmente come è morto nella
realtà!”
“Ne
sei sicura? Cosa ti fa credere che questo Mark
Callaghan sia stato ucciso in prigione?”
“Oltre
a leggere gli articoli, ho fatto delle ricerche
sulle canzoni di questo ragazzo. Ho trovato, nel dark web, un
sito dove ho
potuto ascoltare i suoi album online, visto che sulle altre piattaforme
legali
erano introvabili. Non ero riuscita a comprendere
perfettamente le sue
parole quando cantava, perché sembrava stesse parlando
un’altra lingua, a noi
sconosciuta… e solo adesso mi sono resa conto che
aveva messo la sua traccia
vocale in reverse!”
“Messaggi
subliminali…” capì subito
Alberto,
comprendendo ciò di cui stessi parlando in quel momento “…
si possono
utilizzare in moltissimi campi della comunicazione per trasmettere con
la forza
delle informazioni. Molto probabilmente Judas ha cercato,
allo stesso modo
di Angelo, di trasmettere delle informazioni su questi pericolosi tizi,
ed è
stato ucciso una volta scoperto!”
“E
non è tutto…”
“…
già. Le sette bandiere e quel motto sono degli
indizi per risalire ai colpevoli. L’Ordine
è Potere… sarò
sincero. Questa è una frase che farebbe gola a un
qualunque dittatore!”
In
base a ciò che avevamo letto, ipotizzai potesse trattarsi
di un gruppo di sette loschi personaggi, ciascuno proveniente da una
delle
bandiere lasciate nella cella di Judas. Da quel momento,
perciò, li avrei
nominati come Stati Uniti, Cina, Russia, Regno Unito, Germania, Francia
e
Italia. Inoltre, avevamo un nome con il quale soprannominare il gruppo
dei
nostri nemici.
L’Ordine.
Questo era il nome di coloro che puntavano
a controllare il nostro mondo, come degli Dei.
“Sai…
questa storia mi sembra una vera e propria
citazione alla Massoneria” ammise
Alberto, con sincerità “Per
anni si è sempre ipotizzato che un gruppo di personaggi
molto illustri abbia
tenuto sotto scacco il nostro mondo. Gli
Illuministi, il Consiglio
dei Trentatré, CFR, Tavola Rotonda, Bilderberger, Teschio e
Tibie, la
Commissione Trilaterale, Club di Roma… e addirittura
l’ONU… girano sempre
tantissime voci secondo cui tutti questi siano in realtà la
stessa
organizzazione, che si limita a cambiare nome nel corso degli anni per
evitare
di attirare troppo su di sé l’attenzione”
“In
modo da agire sempre
indisturbati… se Judas ed Angelo sono,
però, stati subito uccisi è perché
qualcosa l’avevano scoperta per davvero! Andiamo avanti!”
“Ovviamente,
io ho
deciso di rifiutare. Sapevo che, volenti o nolenti, questo farabutto
voleva
soltanto utilizzarmi per i suoi scopi prima di togliermi di mezzo. Ha
sfruttato
lo stesso trucco che ho usato io per tenere sotto controllo i miei
sottoposti…
non poteva prendersi gioco di me in questo modo. Alla fine, ho optato
per la
soluzione più rischiosa, ma anche la più
logica… invece di uccidermi,
questo bastardo si è limitato a distruggere il mio
Custode, così che io non potessi mai sfruttare la Fusione
Anomala… e questo è
quanto!”
“Perciò… credi sia stato
questo tizio a
uccidere tutti i nostri compagni?”
“Molto probabile.
Può aver fatto l’usignolo a qualche abitante della
Dimensione Reale,
facendo fare il lavoro sporco ad essi. Potrebbe perfino essere stato
beccato da
questi ultimi, una volta fuggito da Anomaly, ed essere eliminato dopo
aver
spifferato tutto. Non so
nient’altro, in
merito. Inoltre, mentre discutevamo telepaticamente attraverso il mio
ormai
defunto Custode, lui non ha rivelato nomi o indizi che mi facessero
capire di chi
si trattasse…”
Perfetto. Ora avevamo
contro un nemico invisibile, che
apparentemente era a conoscenza della verità sulla nostra
esistenza. Questo
aggravava e non poco la nostra situazione, perché
difficilmente saremmo rimasti
indenni dalla guerra che sarebbe scoppiata.
“Quindi
nemmeno loro sanno ancora le vere identità dei
sette membri dell’Ordine” si
rese conto Alberto, ammettendo tuttavia “Devo
comunque darti ragione, Lara. Chiunque,
leggendo questo epilogo,
farebbe fatica a separare realtà da fantasia… sembra
quasi che questo libro
racconti solo fatti autentici, perfino quelli relativi ai personaggi
immaginari!”
“Torna
sulla Terra, Alberto Gallo.So che ti
piacerebbe avere un Harem con tutte le protagoniste femminili dei
fumetti che
ti piacciono tanto!” lo avvisai io,
cercando di farlo concentrare
nuovamente sul libro “Solo un folle
crederebbe che personaggi come Goku,
Kairi e tanti altri siano veri!”
“Già…
ma resta comunque molto strano…”
Innervosita,
chiusi momentaneamente il libro e lo fissai con
sguardo offeso.
“Sputa
il rospo! Cosa diavolo ti farebbe
credere che tutto il libro racconti solo e soltanto
la verità?”
“Ehi!
Guarda che la mia è solo una supposizione, un
dubbio!” si difese Alberto, portandosi una mano
dietro la nuca ed
ammettendo “Ecco… la fidanzata di Angelo
assomiglia veramente tanto al
personaggio di un manga che leggevo molto tempo fa. Anzi, ne
era addirittura
una delle protagoniste!”
Mi
tirai un ceffone sulla fronte. Sul serio?
Ora
che stava facendo il serio, si metteva a credere ad una
teoria così folle?!
“Capisco
che il suo fascino possa averti ammaliato, ma
dubito seriamente che un disegno possa sbucare fuori e vivere come uno
di noi!”
“Non
ho detto che sia realmente lei, ma che le
somiglia e basta… perché non provi a vedere
questo?” affermò Alberto,
visibilmente offeso, facendo una ricerca e porgendomi il suo cellulare.
Capendo
che se non gli avessi dato retta lui non avrebbe più
ripreso ad indagare sul caso, io decisi di controllare in modo da
fargli
togliere il broncio. Rimasi spiazzata, tuttavia, quando mi resi
effettivamente
conto che il mio fidanzato non avesse tutti i torti.
Erano
davvero molto simili, se non l’una la copia
spudorata dell’altra. Perfino la sfumatura delle loro iridi
era identica, così
come il loro nome. Forse cambiavano solo i loro abiti, ma
ciò non cancellava i
nostri dubbi.
“Ammetto
che c’è una somiglianza notevole… ma
dubito
che questo sia importante, al momento! Meglio non farci delle fisse su
qualcosa
che potrebbe rivelarsi una follia!” lo
zittì subito, notando che stesse
per esultare.
Mi
alzai
dal posto, camminando avanti e indietro di fronte a Ingrian e
ragionando su
quanto fosse possibile fare per scongiurare tutto quello che sarebbe
potuto
succedere.
“Lascia
perdere…”
Mi
voltai
confusa verso Ingrian, il quale mi rivolse un sorriso amareggiato prima
di
rivelarmi.
“Sarebbe
inutile. Ve l’ho già detto…
più cercherete di invischiarvi, più
c’è il rischio
che questo mondo faccia una brutta fine…”
“Perciò
ci stai suggerendo di chiudere gli occhi e lasciare che tutto vada come
deve
andare? Tu che ti sei idolatrato da solo il Dio per
eccellenza, un Paladino
della Libertà della Linea Immaginaria?”
gli risposi io, visibilmente
contrariata dal suo atteggiamento “Forse tutti i
miei amici non sono pronti
a combattere adesso, ma in futuro potrebbe succedere
l’inevitabile… e noi
dovremmo stare fermi senza fare alcuna previsione?!”
“Perciò
andresti anche contro il volere di tutti i tuoi amici… anche
contro quello
della donna che ami?”
Stavolta
era stato il mio interlocutore a zittirmi, e lui sogghignò
soddisfatto per
essere riuscito a togliermi le parole di bocca. Uno ad uno e palla al
centro.
“C’è
una
cosa che ho imparato in questi miliardi di anni. Dici che mi sono
definito il
Paladino della Libertà ed è così. Lo
ammetto… ho frainteso molto il vero
significato dietro queste guerre. Se non fosse stato per il Cavaliere
del
Destino, non mi sarei reso conto di tutti i miei errori. Arrendermi per
paura
di morire, Asia, mi renderebbe ancora più miserabile di
ciò che sono stato. Ho
semplicemente compreso che questa guerra non è di mia
competenza e che non ho
altre motivazioni per cui lottare… e credimi,
Asia… non ne resteranno neanche a
te!”
“Libero
di crederlo…” dichiarai io,
più stizzita che mai, dirigendomi verso l’uscita
di quella cella d’isolamento “…
ti ringrazio per le tue risposte, ma ora
non ho altro da chiederti…”
“Che
peccato! Proprio ora
che mi stavo divertendo…”
continuò a
prendermi in giro Ingrian, facendomi innervosire ancora di
più.
Stava
scherzando con il fuoco. Sapeva perfettamente che una come me non
andava
provocata. Un’altra cazzata, e di lui non sarebbe restata la
testa.
“Ascoltami
bene, brutto pezzo di merda…”
lo minacciai io, avvicinandomi alla
barriera magica, caricando il mio arco e puntando la freccia in mezzo
ai suoi
occhi “… forse a te non frega
nulla di noi, ma io voglio che questo mondo
e gli altri non rischino di sparire per colpa di un pazzo sconsiderato
come te…
PERCIO’ SI’! IO COMBATTERO’! SEI
SODDISFATTO?!”
Ingrian
non
era affatto terrorizzato. Al contrario. Senza alcuna paura, si era
alzato dalla
sua sedia e mi aveva puntato diabolicamente lo sguardo verso i miei
occhi.
La
sua
allusione mi zittì nuovamente, e stavolta non avevo il
coraggio di ribattere.
Non mi ero resa conto di quello che avevo detto. Mi ero comportata
esattamente
come Ingrian. Avevo appena urlato le stesse parole che ci aveva rivolto
lui per
far valere le sue ragioni.
Maledizione.
A stare per così tanto tempo in sua compagnia, rischiavo di
impazzire.
Prontamente,
decisi di dirigermi verso l’uscita della cella, con
l’intenzione di andarmene
via il prima possibile. Non avevo fatto i conti, tuttavia, con le
ultime frasi
di quel bastardo.
Non
riuscivo a fare un altro passo in più. Le sue parole mi
avevano ipnotizzato, e
la mia mano era rimasta ferma sul pomello della porta mentre il mio
corpo
tremava per la rabbia, ma anche per la paura.
Un
interrogatorio molto secco e deciso, che aveva messo in
chiaro un discorso molto importante, riaffermando ancora una volta lo
stesso
concetto.
Non immischiarti. E’
pericoloso! Se combatterai questa guerra, non sarai diversa dai nemici
che
affronterai!
Io ero davvero pronta
a combattere per la verità, come aveva fatto Angelo Marini?
“C’è
altro?”
“Sì”
confermai io, andando avanti con le pagine “C’è
un pezzo ancora più strano, che io non sono riuscita a
decifrare...”
“…
il
loro obiettivi potrebbero essere quattro”
la seguì Dragon, molto
probabilmente per essere più delicato della ragazza di
Hitomi “… parlo
del Cuore di Malrion, dell’Uovo di Toki-Toki,
dell’altro Armadio Svanitore… e
di tua figlia, Simon”
No.
Non ci
era andato affatto piano. Al contrario. Perfino Asia si era voltata
sorpresa
verso il soldato geneticamente modificato, che non aveva alcuna
intenzione di
fermarsi.
“Siamo
sinceri… se davvero nel suo corpo circola anche del KI
Demoniaco, qualche
malintenzionato potrebbe tentare di rapirla, sfruttandola per i suoi
scopi. Quale
miglior momento, se non quello della sua infanzia? Se catturano lei,
potrebbero
avere…”
“…
Dragon! Ora stai esagerando!” lo
rimproverò Asia, visibilmente
scandalizzata da quello che stava dicendo il suo pari “Anche
gli altri
oggetti potrebbero essere preziosi per un possibile candidato al
trono…”
…
ma a cosa
sarebbero potuti servire quegli oggetti, nell’immediato? A
nulla, perché
nessuno dei tre era sfruttabile al momento.
Il
Cuore di
Malrion ormai aveva perso ogni sua funzione ed era un semplice cuore
imprigionato in un scatola.
Anche
la
navicella Dimensionale sarebbe potuta essere utile, ma solo se fosse
possibile
ricaricarla anche nel mondo Reale; quello che avevano svolto i
fuggitivi era
stato un viaggio di sola andata, che aveva consumato tutta la carica
rimasta
dentro di essa.
L’Uovo
di
Toki Toki poteva essere sbloccato solo da un Kaio-Shin del Tempo, o
comunque da
qualcuno che apparteneva alla Dimensione Immaginaria. La stessa Lilith
ce
l’aveva confermato.
Il
secondo
Armadio Svanitore? Serviva davvero un oggetto simile, se già
qualcuno era entrato
in possesso di quello su Anomaly? Poteva limitarsi a rubare entrambi
(cosa che,
a mio parere, era già stato fatto), senza dover uccidere
così tante persone.
No. Dragon
ci aveva visto giusto. Mia figlia, con poteri ancora sconosciuti, era
decisamente un premio molto più appetibile.
Questo
aveva aumentato la mia paura nei confronti della bambina. Dovevamo
trovarla, e
in fretta anche!
“Strano…”
“Qualcosa
non ti convince, Alberto?”
“Questo
pezzo mi sembra più legato alla storia che al
messaggio in codice” ammise lui, confuso
“Se questi quattro oggetti
fossero stati aggiunti nella versione poi pubblicata, a quel punto
avrei potuto
supporre si trattassero degli obiettivi principali
dell’Ordine, ciò che
vorrebbero conquistare… però non ci
sono modifiche in tal senso, ergo credo
che faccia parte effettiva del romanzo. Perché ti
è sembrato così strano?”
“Ecco…
io non lo so…”
Era
la verità. Avevo sottolineato quella parte per puro
istinto. Sentivo che, dietro quel pezzo, ci fosse un altro
importantissimo
suggerimento da sfruttare per capire il vero obiettivo
dell’Ordine.
Qualcosa
mi stava sfuggendo. Me lo sentivo.
L’unica
cosa che mi era rimasta da fare era andare a
ritroso, controllare nuovamente tutte le parti che erano state aggiunte
successivamente alla storia. Erano stati inseriti, infatti, anche dei
dialoghi
tra i personaggi della storia ed un certo Nerd, il quale si sarebbe poi
rivelato il Cavaliere del Destino di cui tutti avevano parlato.
Eppure
Alberto, sino a pochi minuti prima, aveva affermato
che quella figura fosse in realtà Angelo Marini.
I
due ragionamenti non coincidevano. O meglio, il loro
legame era da trovare, e l’ultimo pezzo di
quell’epilogo era la soluzione
dietro al mistero.
Lasciai
perdere l’uovo, il cuore e la navicella e mi
concentrai sulla bambina. Parlavano di Annalaura? Non mi sembrava che
le
descrizioni coincidessero. Nerd parlava di sua figlia, non di una
sorella…
…
una figlia, giusto!
La
figlia di Simon e Chi! Il legame tra quei due pezzi della
storia erano le bambine di Nerd e la figlia dei due protagonisti. E se
si fosse
trattata della stessa persona?
Questo
faceva supporre che la piccola, in realtà, esistesse
per davvero! Angelo aveva raccontato anche la storia di una bambina che
era
sopravvissuta, molto probabilmente, alla strage di Torre Chianca ma che
non era
mai stata ritrovata…
…
almeno, non da loro!
La
descrizione della vita privata di Nerd, inoltre, era
molto dettagliata. Sarebbe stato facile comprenderne la sua
identità se me lo
fossi ritrovato davanti.
“Direi
che per questa sera possiamo interrompere qui!”
mi arresi io, stiracchiandomi e togliendo i due tomi dalle braccia di
Alberto “Puoi
sparecchiare la tovaglia? Io penso a conservare tutti gli indizi della
cassaforte in un punto ancora più sicuro”
Era
una precauzione che io volevo prendermi per evitare
un’improvvisa visita da parte di gente molto pericolosa. Le
informazioni che
avevamo recuperato erano fin troppo pericolose, e quella cassaforte a
muro non
era abbastanza sicura.
“D’accordo…
fa attenzione!” mi rispose lui,
dandomi un bacio sulle labbra “Ti avviso che
stanotte ti voglio vedere
indossare quel completino che ti ho regalato a Natale! Non farmi
aspettare!”
L’uomo
cominciò a sparecchiare, mentre io mi voltai
dall’altra parte diventando rossa di vergogna.
***
Cancellato
l’imbarazzo di quella proposta e recuperato ogni
indizio presente nella cassaforte, decisi di agire con tutta la
circospezione
del caso. Infilato tutto dentro un altro enorme scatolone, indossai un
nuovo
paio di guanti in lattice e mi diressi in giardino, raggiungendo un
piccolo tombino
nel retro della mia casa celato sia dalla mia macchina che da quella di
Alberto. Era quasi impossibile da vedere, anche perché mi
ero presa la briga di
attaccarci sopra della ghiaia per farlo sparire dall’asfalto.
Riuscendo a
scoperchiarlo, dopo diversi viaggi riuscii a scendere ogni oggetto e a
raggiungere le fogne di Spiaggiabella. Cominciai a percorrerle, sapendo
già in
quale posto dovessi risalire.
C’era
un punto particolare, dentro quelle viuzze
sotterranee, che solo io conoscevo. Una parete delle fogne, infatti,
presentava
un’apertura naturale dovuta all’erosione
dell’acqua, tipica delle rocce
carsiche molto note nel Salento. Spostai l’enorme asse di
legno che la celava
agli occhi di qualunque estraneo e mi ci infilai dentro, districandomi
con abilità
in quel labirinto talmente stretto che solo una persona affusolata come
me
sarebbe potuta passarci.
Per
fortuna, quel percorso fu breve. Dieci metri più avanti,
mi ritrovai all’interno di una piccola caverna con un bacino
d’acqua salata
profondo non più di due metri. Quell’aula
naturale, molto spesso, si riempiva
d’acqua ma non raggiungeva mai un’altezza troppo
elevata, neanche nei giorni di
vera burrasca. Senza pensarci su due volte, mi portai vicino a delle
rocce molto
pesanti e le scostai, rivelando un altro dei miei segreti.
Dentro
quella caverna, più precisamente sul suo pavimento,
vi avevo incavato un’altra cassaforte in metallo a chiusura
ermetica e capace
di creare il vuoto al suo interno, dentro la quale non poteva passare
acqua e
che avrebbe permesso a quegli indizi di non essere ritrovati da gente
indiscreta.
Completata
la missione, e certa che la cassaforte fosse
sigillata perfettamente, mi accinsi a tornare indietro. Senza
l’ingombro,
attraversare quella strettoia fu sicuramente molto più
semplice, e quando coprì
nuovamente la strettoia con la lunga asse di legno, mi sentii molto
più
tranquilla.
Una
volta sbucata fuori dal tombino di casa mia, rientrai
dentro la casa e mi diressi in bagno per farmi una doccia, gettando i
vestiti
puzzolenti dentro la lavatrice. Ero stata lì sotto si e no
per dieci minuti, ma
l’odore nauseabondo restava comunque.
Venti
minuti dopo, ero pulita e profumata, come se non fossi
passata dalle fogne.
“Ed
ora… cazzo… ma scherziamo?!”
Non
me ne ero resa conto la prima volta. Sopra al pomello
della porta vi stava un completino intimo a me molto noto. Il messaggio
di
Alberto era stato recepito.
“Un
giorno glielo spezzerò in due… lo
giur…!”
Fu
lì che uno squillo sul mio cellulare mi colse totalmente
alla sprovvista. Di chi si trattava? Erano quasi le 23, e dubitavo si
trattasse
di una chiamata di lavoro.
Dopo
essermi infilata un pigiama (ed aver, con un sospiro
arrendevole, acconsentito alla richiesta dell’uomo che amavo)
mi accinsi a controllare
il destinatario di quella chiamata…
…
e rimasi totalmente senza parole!
“ALBERTO!
RAGGIUNGIMI… E FA ANCHE IN FRETTA!”
Senza
perdere altro tempo, mi diressi subito in soggiorno e
risposi immediatamente al cellulare andandomi a sedere sul divano.
“Signorina
Cantalupo? La disturbo, per caso?”
“Niente
affatto, Akame!” mi affrettai subito a
rassicurare la fidanzata di Angelo, mentre Alberto mi aveva
già raggiunto dalla
camera da letto con sguardo ansioso “A dire il vero,
stavo attendendo la tua
risposta. Cosa hai deciso?”
Dovevamo
conquistarci la fiducia di quella ragazza. Lei era
sicuramente a conoscenza della verità, ma aveva sicuramente
paura di
raccontarcelo. Sapeva che avrebbe potuto fare la stessa fine del suo
amato se
avesse fatto un solo passo falso. Se fossimo riusciti a liberarla di
quel peso,
l’avremmo sicuramente fatta stare molto meglio.
“Io…
anzi, noi… abbiamo deciso che possiamo fidarci di
lei!”
Noi?
Si stava riferendo ai suoi compagni? Se era così,
allora gran parte delle nostre teorie erano corrette. Akame faceva
parte di un
gruppo di rivoltosi che puntavano a distruggere l’Ordine alla
radice.
“E’
magnifico, Akame!” le risposi io, mimando un gesto
di vittoria verso Alberto prima di domandarle “Dimmi
solo cosa devo fare.
Vuoi raggiungermi a Spiaggiabella, o verrò io da voi?”
“Passeremo
noi. Alcuni miei amici sono già andati a
recuperare la tua amica Carolina e Monsignor Fernando. Tra meno di
cinque
minuti, raggiungeremo te ed il tuo fidanzato! Dove avete lasciato le
prove?
Sono dentro casa vostra?”
“Inizialmente
sì, ma ora sono in un luogo che conosco
solo io. Devo recuperarle?”
“Se
parli del diario di Annalaura e di tutto il resto,
allora no. Conosciamo già ogni particolare. Recuperale solo
se non sei convinta
della segretezza di quel posto!” mi
ordinò Akame, perentoria.
Non
sarebbe stato necessario. Se anche l’Ordine mi avesse
catturato, nessuno sarebbe riuscito a scoprire il nascondiglio
perché non avevo
lasciato tracce del mio passaggio. Perfino Alberto non lo aveva mai
scoperto,
non avendogliene mai parlato.
Era
una roccaforte naturale perfetta.
“Nessuno
li troverà… puoi starne certa!”
“Ottimo…
e a proposito! Vi consiglio di prep… Stone!
E’ successo qualcosa?”
Potetti
udire delle voci, in sottofondo, ma non fui in grado
di comprendere ciò che si stavano dicendo. Qualcuno sembrava
parecchio agitato.
Allarmata, presi un foglio bianco dalla scrivania e scrissi una
semplice frase,
passandolo ad Alberto che, dopo averlo letto, era visibilmente
sbiancato.
Il
messaggio che avevo scritto era questo.
Prepara
uno
zaino ed infilaci dentro un ricambio per entrambi! E recupera anche la
tua
pistola! Fa in fretta!
Allarmato
dalla mia agitazione, Alberto mi lasciò da sola in
salotto mentre io mi ero diretta verso la cassaforte del soggiorno,
recuperando
un oggetto a me molto caro.
Si
trattava della mia prima pistola personale, che mi aveva
regalato il vice-Questore quando diventai Ispettore. Recuperai anche la
sua
cintura, provvista di una custodia per la mia arma ed una tasca con
all’interno
due ricariche di pallottole.
Con
quell’arma a portata di mano, mi sentivo molto più
tranquilla.
Il
portafoglio ed i miei documenti di riconoscimento furono
la seconda cosa che mi affrettai a recuperare, inserendole in una
piccola
tracolla la quale finì appesa sopra una delle mie spalle.
Avevo
tutto il necessario per una possibile fuga di
emergenza.
“Eccomi,
Lara!”
Alberto
era già tornato con uno zaino carico di quanto gli
avessi chiesto. Un ricambio per me e lui, il mio notebook con annesso
caricatore, un caricabatterie ed un power bank già carico e
pronto per
l’utilizzo. Non solo. Al suo interno ci stavano anche altre
ricariche per le
nostre armi da fuoco, segno che avesse compreso la gravità
di quello che
sarebbe potuto succedere.
Fu
a quel punto che sentimmo suonare il citofono, provando
un brivido lungo la nostra schiena.
“Akame…
siete già arrivati?”
Non
udì risposta dall’altra parte della cornetta. La
ragazza
di Angelo stava ancora discutendo con questo Stone. Brutto
segno…
…
non era una buona notizia.
Preoccupata,
feci un cenno di diniego al mio uomo che, per
tutta risposta, decise di non controllare. Fino a quando non avremmo
saputo di
chi si trattasse, saremmo rimasti barricati in casa.
“Akame…
per favore, rispondi! Ci hanno suonato al
citofono! Siete voi oppure no?!”
“Cosa
hai detto, Lara? Vi hanno suonato?! Avevo
chiesto loro di mandare un messaggio a Stone se fossero
arrivati… ti è per caso
arrivata una notifica sul cellulare?”
“Niente
di niente… provate a sbirciare dalla finestra
per capire se si tratta di qualcuno che conoscete! Se è
così, possiamo
rimandare l’incontro in un altro momento…”
“…
potremmo anche aspettare che questi ospiti se ne
vadano da soli. Chi diavolo viene a farci visita a
quest’ora di notte!?”
dichiarò Alberto, trovandomi d’accordo con la sua
affermazione.
Peccato
solo che ricevemmo un altro squillo del citofono,
segno che non avesse intenzione di cedere.
Spiaggiabella
era una località marina poco trafficata, anche
durante il periodo estivo. Chi diavolo si azzarderebbe a fare una
visita di piacere
a notte inoltrata?
Per
sicurezza, decisi di attuare il consiglio di tale Stone,
sbirciando dalla finestra per capire se si trattasse di uno sconosciuto
o di un
imbecille che aveva avuto la brillantissima idea di farci allarmare per
nulla.
Quando
riconobbi la macchina del Vice-Questore dal viale,
mi preoccupai e non poco.
“Cazzo…
è il signor Meloni!” sbraitai io,
incredula.
Non
era da lui presentarsi di fronte a casa mia, nel cuore
della notte. Cosa stava succedendo?
“Se
avete visite, allora sarà meglio passare doman...”
“No!
Restate in linea!” risposi io, con decisione,
chiedendo al mio uomo di prendere il mio posto ed accogliere il mio
mentore come
se non stesse succedendo nulla “Mi fido del Vice-Questore, ma
la sua visita è
sospetta… potrebbe essere successo qualcosa che non
sappiamo!”
“Noi…
ecco… Stone. Quanto tempo sei in grado di tenere
schermata la chiamata?”
“Solo
altri venti minuti. Poi dovremo per forza
staccare la linea!”
“Sarà
più che sufficiente, credetemi. In questo modo,
capiremo se lui è dalla nostra parte oppure no! Avere un
uomo influente come il
signor Meloni dalla nostra parte potrebbe essere molto importante!”
Dall’altra
parte della linea non sentì alcun cenno di
protesta, segno che la mia proposta era stata approvata. Mi tirai due
schiaffi
sulla faccia per recuperare un po’ di contegno e raggiunsi
rapidamente la
stanza da letto, dove mollai lo zaino preparato da Alberto e la mia
pistola. Se
il Vice-Questore ci avesse visto armati, sarebbe stato un guaio.
Inoltre
recuperai l’auricolare bluetooth del mio cellulare e
la accesi, infilandola nell’orecchio e facendo sì
che venisse coperta dai miei
capelli. In tal modo, il vice-questore non se ne sarebbe reso conto ed
io avrei
potuto ascoltare i discorsi ed i possibili suggerimenti di Akame.
Quando
sentì la porta dell’ingresso spalancarsi, feci
finta
di uscire dalla stanza da letto assonnata, accogliendo il mio mentore
con un
forte sbadiglio.
“Vi
chiedo scusa per la mia visita improvvisa. Vi ho
forse disturbato?”
“No,
tranquillo. Eravamo appena andati a dormire…”
gli risposi io sicura che il vice-Questore non avrebbe avuto nulla da
ridire.
D’altronde,
sia io che Alberto ci trovavamo ancora in
pigiama.
“Che
è successo, signore?” gli
chiese Alberto
con nochalance, accompagnandolo in salotto “Non
è da lei venirci a far
visita a quest’ora della notte!”
“Ne
sono consapevole, ma non ho avuto altra scelta…”
ammise il mio vecchio superiore, sedendosi sul divano con aria molto
distrutta
“… ho appena ricevuto una notizia a dir
poco orrenda dai nostri colleghi. Il
Questore è stato ritrovato morto all’interno del
suo ufficio!”
Sia
io che Alberto sbiancammo per l’orrore.
Silvio
era morto? Come era potuto succedere?
“Presumo
non si tratti di un semplice malore, se è
venuto sino a qui…” compresi
più seria che mai, ricevendo la conferma
da parte dell’uomo.
“Dici
bene, Lara. Silvio è stato sgozzato e pugnalato
nel suo ufficio. Le telecamere hanno ripreso un uomo ed una ragazza che
sono
entrati ed usciti dall’edificio nel momento in cui il
Questore è rimasto solo,
senza farsi scoprire dai nostri colleghi”
“Assassini
professionisti… avete una descrizione, o
erano coperti in volto?”
“Ecco…
questa è la parte più assurda di tutte. Quei
due avevano il volto totalmente scoperto! L’uomo era alto
più di due metri ed
aveva capelli e barba lunghissimi, color pece. La ragazza, invece, era
bionda e
molto giovane. Ah! Portavano decine di anelli sulle loro dita! Si sono
perfino
pavoneggiati davanti alle riprese, come se non avessero alcuna paura di
noi!”
Oddio.
Ma le descrizioni di quei due non erano le stesse
del...
“…
oh no! Quei farabutti si sono già mossi!”
“…
hanno capito che la verità sulla morte di Angelo
Marini è saltata fuori! Cerco di chiamare gli altri, per
capire se Carolina e
monsignor Fernando sono al sicuro! Lara! Tieni impegnato il signor
Meloni e
fallo restare lì! Se dovessero esserci delle complicanze,
porteremo via anche
lui… ma non dirgli subito la verità! Attendi il
nostro arrivo! Tra meno di un
minuto saremo lì!”
“Signor
Meloni… lei ha già qualche sospetto?”
chiesi al mio mentore, tenendo a mente i consigli di Akame e sperando,
con
tutto il cuore, che Carolina e Nando stessero bene.
“Io…
io ho il timore si tratti dell’omicidio di Villa
Marini!Stamattina, i presunti
assassini di quella povera
famiglia sono stati uccisi e Carolina mi ha accennato che i segni sui
loro
corpi fossero manganellate, e non calci e pugni! Ho paura che qualcuno
stia
cercando, in tutti i modi, di far passare l’omicidio dello
scrittore come una
tragedia non premeditata! Il punto è
che… non riesco a capirne il motivo. Silvio,
d’altro canto, non ha creduto nemmeno ad una delle mie parole
ed ora è morto!
E se i suoi assassini avessero a che fare anche con la morte della
famiglia
Marini? Lara. Io sono assolutamente convinto, al cento per
cento, che anche
tu hai provato ad indagare sull’omicidio di Villa Marini...”
“…
sino a ieri sera. Alberto mi ha poi raccontato che
gli assassini fossero Kaiek e Llair Grieg. Inoltre non mi sono mai
appropriata
di documenti ufficiali” mentii
spudoratamente, mentre un enorme dubbio
cominciò a viaggiare nella mia testa.
“Stai
mentendo, ed io lo so perfettamente. Anche io ho
avuto la tua stessa idea, questo pomeriggio, ma tu mi hai anticipato.
Ho intravisto la tua macchina mentre mi dirigevo verso la villa, mentre
tu
stavi tornando dalla direzione di Lecce sulla strada di Torre Chianca. Inoltre
l’intero giardino e la campagna alle spalle della villa erano
coperti dai tuoi
passi”
“E’
un’accusa pesante, signor Meloni… mi sta
accusando
di aver ficcanasato all’interno di una casa abbandonata,
nella quale per di più
c’è stato un omicidio!”
“Se
le mie supposizioni sono errate, allora cosa ne
dici di metterle alla prova?”
dichiarò il vice-Questore, con un tono
fin troppo tranquillo per i miei gusti “Cosa hai
fatto questo pomeriggio?
Dove sei stata?”
“A
farmi un giro per il centro. E’ vietato, per caso?”
“Allora
prova a consegnarmi i vestiti che hai indossato
stamattina dentro l’Ospedale Vito Fazzi...”
Digrignai
i denti, allarmata. Se il mio mentore era a
conoscenza di tutto quello che avevo fatto stamattina, il motivo era
palesemente chiaro.
Io,
o qualcuno dei miei amici, eravamo stati tracciati.
“Lara…
quell’uomo sa tutto!”
Non
c’era bisogno che anche Akame o Stone me lo
confermassero attraverso la chiamata. Il Vice-Questore non era giunto
lì per
caso.
“Lara…
adesso basta menzogne.So che tu hai
scoperto qualcosa.Credi non sappia che
Alberto e Carolina ti passano
una copia dei fascicoli di ogni caso che ti interessa? Lo
fanno dal primo
giorno che te ne sei andata! Quando ho saputo che quei due
ROM fossero
morti, ho inseguito monsignor Fernando fino alla tua casa. Ti ho
seguita dal
primo momento in cui hai lasciato questa casa per indagare…
so che hai chiesto
a Carolina di analizzare in privato i corpi di Kaiek e Llair, e so
anche che le
hai chiesto di ripetere nuovamente gli esami. So che hai interrogato
Iginio
Spedicato e Clarissa Rossi… hai finito di svolgere
indagini per i fatti
tuoi! Se tu sai cosa sta accadendo, se sai chi possa aver attentato
alla vita
di Silvio, devi parlarne con me e con la polizia! Non penserai mica di
affrontare tizi così pericolosi da sola, come una qualunque
terrorista!?Non
vorrai costringermi a portarti via con la forza, spero?!
Smettiamola con
questa pagliacciata. Se veramente stavate andando a
dormire, perché la
pistola di Alberto si trova appoggiata sul comodino vicino alla porta
di
ingresso?”
Sgranai
gli occhi, sconvolta, diventando pallida come un
fantasma, mentre il volto di Alberto era diventato una maschera di puro
terrore.
Stupida.
Mi ero completamente dimenticata della sua pistola,
perché lui ce l’aveva appresso fino a poco prima
di uscire dalla nostra casa,
per accogliere il mio ex-superiore. Non avevo fatto caso al gesto
istintivo del
mio ragazzo, tanta era stata la fretta di nascondere sia il mio zaino
che la
tracolla.
Fatto
ancora più grave, mi resi conto in preda al panico,
anche Matteo Meloni portava la sua pistola d’ordinanza in
tasca…
…
e la sua sicura era già disattivata!
“Non
puoi più nascondere la verità, Lara…
digli tutto
ciò che sai! I nostri amici sono arrivati ed attenderanno
che voi concludiate
la vostra conversazione, così che nessuno possa attaccarvi
nel mentre”
Non
era affatto una buona notizia. Mi ero infilata in un
vicolo cieco, e ci avevo trascinato anche Alberto. Mi ero fatta
condizionare
dal fatto che a suonarci fosse stato il Vice-Questore, ma avevo fatto
malissimo
ad aprirgli.
Le
ipotesi erano due. Matteo Meloni era dalla nostra parte e
voleva soltanto ricevere i dettagli che avevo scoperto,
oppure…
…
no, non volevo neanche immaginarmi una situazione
simile.
Akame
aveva ragione. Non mi restava altra scelta.
“D’accordo.
Lo farò… ma ad una sola condizione! Rimetta
immediatamente il blocco sulla sua pistola e permetta ad Alberto
di…”
“No.Se lo facessi, resterei completamente
svantaggiato e non so ancora se voi siate dalla mia parte oppure
no… potreste
essere delle talpe. Pertanto continuerò a tenere
sbloccata la mia Beretta… e
se farete un passo falso, non mi curerò del nostro legame!”
“Sta
scherzando, spero…”
cominciò a temere
Alberto, con aria allarmata “…
sarebbe davvero disposto a ucciderci?!
Siamo stati suoi sottoposti per tanti anni… dovrebbe fidarsi
di noi!”
“Voi,
però, non vi siete fidati di me. Avete indagato per
i fatti vostri ed avete ignorato non solo me, ma anche tutti gli altri
vostri
colleghi. A causa di ciò Silvio è stato
ucciso in un modo oltremodo
disgustoso! Non permetterò che i miei sentimenti personali
intacchino il mio
giudizio…”
“…
ma…”
“…
basta, Alberto! Prima gli diremo ciò che sappiamo,
prima potremo risolvere questo malinteso!”
Stone
ci aveva concesso venti minuti nei quali la nostra
chiamata non sarebbe stata tracciata in alcun modo, ed erano
già passati cinque
minuti. Più tempo perdevamo, più alte erano le
possibilità che qualche
assassino ci raggiungesse.
“Se
avere la pistola pronta la fa sentire più sicuro,
allora le permetto di tenerla” interruppi
subito l’uomo che amavo
notando il suo gesto di protesta, tirando un lungo sospiro e
dichiarando “Tra
non molto, capirà il motivo per il quale io non ho voluto
che altre persone,
oltre ad Alberto e Carolina, sapessero la verità”
“Sono
tutto orecchi”
Nel
giro di pochissimi minuti, io riassunsi la situazione al
Vice-Questore Meloni. Gli raccontai tutto ciò che mi era
stato raccontato da
Iginio e Clarissa, di come Angelo avesse scoperto la verità
sulla strage di
Torre Chianca e su come avesse usato il suo secondo libro per mandare
messaggi
subliminali a tutti i suoi lettori. Non gli raccontai nulla di Akame,
né della
chiamata né del fatto che fossi ancora in comunicazione con
il suo gruppo,
perché ci avrebbe levato l’elemento sorpresa
qualora la faccenda si fosse
complicata ulteriormente. Inoltre, non aggiunsi nulla sul diario
segreto di
Annalaura o sugli oggetti che avevano un chiaro legame con Akame
ritrovati
sulla scena del crimine.
Matteo
Meloni aveva ragione. Ero stata una sciocca a
sottovalutare ogni eventualità. Non avrei ricommesso lo
stesso errore.
Quando
terminai, restavano ancora dieci minuti di schermo
alla chiamata di Akame.
“Voi
tre… siete degli idioti senza cervello!”
dichiarò il nostro superiore, visibilmente inferocito
“Per quale diavolo di
ragione avete indagato per i fatti vostri?! In questo modo non avete
fatto
altro che complicare la situazione della Questura! E cosa diavolo vi
farebbe credere
che ci sia una talpa nella nostra centrale?!”
“Il
solo fatto che Lara abbia trovato tutti questi
oggetti dopo il suo sopralluogo ne è la prova certa,
vice-Questore!”
dichiarò Alberto, con sincero dispiacere “Quale
poliziotto non recupererebbe
una coperta imbevuta di sangue in una scena di omicidio con stupro? E
quale
poliziotto sarebbe così superficiale da non dare
un’occhiata in ogni centimetro
di quella villa? Il solo fatto che il computer incriminato si
trovasse
dentro quella casa sull’albero e che nessuno abbia avuto la
volontà di
controllarla è un grave comportamento da parte delle nostre
forze.Inoltre,
il fatto che ci siano due risultati differenti per gli esami del DNA
costituisce un’altra prova schiacciante!”
“Solo
un cieco avrebbe continuato a tenere il prosciutto
negli occhi. Lo ha appena detto lei, signor
Meloni… non possiamo permettere
che la nostra vita personale intacchi le indagini”
confermai le parole
del mio fidanzato, con severità “Noi
non possiamo agire in modo legale,
perché in caso contrario sarebbe troppo facile commettere un
errore ed essere
braccati dai nostri nemici… Silvio Renzi ne è
la…”
“NO!
SILVIO RENZI E’ LA DIMOSTRAZIONE ESATTA DELLA VOSTRA
CAZZATA! SE AVESTE SVOLTO QUESTE INDAGINI CON TUTTI GLI ALTRI MEMBRI
DELLA
QUESTURA, LUI NON SAREBBE MAI USCITO DALLA CASERMA PER ULTIMO,
COMPLETAMENTE DA
SOLO, FACENDOSI COGLIERE ALLA SPROVVISTA DA QUEI DUE FARABUTTI! SE
ANCHE CI
FOSSERO DELLE TALPE NELLA NOSTRA QUESTURA, IL VOSTRO DOVERE SAREBBE
DOVUTO
RIMANERE TALE! AVRESTE DOVUTO CONTINUARE AD INDAGARE INSIEME AI VOSTRI
COLLEGHI, COME UNA SQUADRA, FINO AL MOMENTO IN CUI IL O I TRADITORI NON
FOSSERO
SBUCATI FUORI! VI STATE RENDENDO CONTO CHE AVETE LASCIATO I VOSTRI
COLLEGHI, LE
PERSONE CON CUI AVETE PASSATO LA MAGGIOR PARTE DELLA VOSTRA VITA
COPRENDOVI LE
SPALLE, COMPLETAMENTE ALL’OSCURO DELL’INTERA
FACCENDA?! DOVE STA IL VOSTRO
SENSO DELL’ONORE?! AVETE PREFERITO CONTINUARE DA SOLI CON LE
VOSTRE INDAGINI
PIUTTOSTO CHE FIDARVI DI NOI!”
Il
salotto era caduto nel silenzio più assoluto. In meno di
cinque secondi, sia io che Alberto eravamo stati colti da un terribile
senso di
nausea e vergogna.
Era
la verità. Avevamo agito in quel modo perché non
avevamo
avuto fiducia in nessuno dei nostri compagni. Non avevamo rivelato a
nessuno
del fatto che potessero esserci delle talpe nel nostro corpo di
polizia.
Avevamo agito da soli, ed in questo modo eravamo caduti in fallo. Se,
al posto
del vice-Questore, ci avesse scoperto un nostro nemico, sarebbe stata
la fine.
“Lara…
non è vero! Tu non hai sbagliato nulla!
L’Ordine è l’organizzazione criminale
più pericolosa del pianeta, e controllano
ogni cosa. Se aveste agito legalmente, a quest’ora sareste
già morti tutti e
tre!”
No,
Akame. Non era così.
Se
fossimo stati nel giusto, l’Ordine non si sarebbe preso
gioco di noi, spingendo i due assassini della famiglia Marini ad
uccidere anche
il mio vecchio superiore, non in quella maniera così
plateale. Se lo avevano
fatto, era perché si erano sentiti certi di passarla liscia,
di non correre
alcun pericolo qualora avessimo provato nuovamente ad indagare.
Era
lo stesso messaggio che ci era stato mandato attraverso
il cadavere mutilato e deflorato di Annalaura. Era, purtroppo per noi,
lo
stesso messaggio che ci aveva mandato Angelo con il suo libro.
Chi
provava ad indagare ingenuamente sull’Ordine, ne avrebbe
pagate care le conseguenze.
Se
il Questore Renzi era stato ucciso in quel barbaro
modo, la colpa era solo...
…
un momento.
“Mi
aspettavo molto di più da parte vostra. Quello che
avete compiuto è un reato talmente grave che non posso
ignorarlo… Lara
Cantalupo! Alberto Gallo! Vi dichiaro in arresto!”
dichiarò il signor
Meloni, con uno sguardo talmente orrendo che non sembrava neanche il
suo,
mentre cacciava la sua pistola e la puntava verso il mio fidanzato, con
quest’ultimo che fu costretto a portarsi di fianco a me con
la forza “Mettetevi
per terra e portate le mani dietro la schiena… e se farete
solo un passo, io
vi…”
“…
mi rifiuto!”
La
temperatura dentro la stanza si era improvvisamente
ghiacciata. Alberto si era pietrificato davanti alla mia affermazione,
ed il
mio ex-superiore era rimasto stupito dalla mia decisione.
“No,
Lara! Fa come dice il tuo vice-Questore! Non
peggiorare ulteriormente la situazione! Potremo comunque liberarvi, se
dovesse
provare a...!”
“Lara…
io non te lo ripeterò una seconda volta…
STENDITI PER TERRA, IMMEDIATAM...”
“No.
Non lo farò. Io non piegherò la testa ad una
schifosa talpa come te!”
La
bocca dell’uomo si era contrita per la rabbia. Faticava a
trattenere la sua furia, glielo leggevo negli occhi. Con coraggio, mi
portai
davanti ad Alberto così da proteggere la sua vita.
Era
il momento di sbugiardare l’uomo che, per tantissimi anni,
avevo idolatrato ed ammirato e che, anche stavolta, aveva provato a
farmi una
paternale non veritiera.
“Lara
Cantalupo… si rende conto della cazzata che sta
compiendo? Potrei puntare la pistola sul suo petto ed
ucciderla qui, in
questo istante!”
“Ma
non lo farai… perché quelle prove ti servono come
il pane! Con esse, coloro che ti
proteggono le spalle sarebbero al
sicuro. Mi hai detto che il tempo dei giochi è finito da un
pezzo. Carolina
mi ha letteralmente giurato di non aver parlato di quei fascicoli con
nessuno,
e se ho imparato una cosa da parte della mia migliore amica
è che non è una
bugiarda! Non solo… Silvio non ha mai
lasciato la questura per ultimo,
neanche una volta, perché si faceva sempre portare a casa
dalla nostra collega
Giovanna… ossia sua figlia! Alberto… oggi
Giovanna era in centrale, non
è così? Non passa sempre a salutarti?”
Il
mio fidanzato sgranò gli occhi, con immensa sorpresa,
segno che ci avessi azzeccato in pieno.
“E’
vero! Oggi il Questore Renzi è uscito presto dalla
Questura! Perfino uno scorbutico come lui si è degnato di
darmi un saluto! Ma
allora…”
Inorridito,
l’uomo puntò lo sguardo verso il vice-Questore,
il cui volto era diventato una maschera impenetrabile.
Si
era tradito con le sue stesse parole.
“Akame… brutte
notizie! Carolina non è mai tornata a casa, e lo stesso vale
per monsignor
Fernando!”
“C-CHE COSA?! Ma
allora…”
La
fine che avevano fatto, purtroppo per me, era piuttosto
chiara.
Mi
bastava osservare gli occhi feroci e privi di pietà di
Matteo Meloni, il cui braccio stava letteralmente tremando per la
rabbia.
“Speravo
di poterci andare piano con lei, Lara Cantalupo…
ma non mi ha lasciato altra scelta. Marshall! Angelica! Tocca a voi!”
Prima
che potessi rendermene conto, qualcuno mi aveva
attaccato alle spalle, sbattendomi contro il muro e paralizzandomi le
braccia
dietro la schiena. Era stato un uomo a imprigionarmi in quella morsa
cosi
poderosa, coi capelli e la barba molto lunghi. Lo stesso era successo
ad
Alberto, il quale era stato bloccato da una ragazza dai lunghi capelli
biondi.
La mano del mio nemico aveva una stretta talmente potente che i suoi
anelli per
poco non mi spezzarono le ossa delle mani, costringendomi a gemere per
il
dolore.
“LARA! LARA! COSA
SUCCEDE! RISP…”
“E
adesso siamo solo noi cinque!”
Con
immenso orrore, quel figlio di puttana aveva portato la
sua bocca vicino il mio orecchio coperto, staccandomi con un morso
l’auricolare
e sputandolo per terra. Una semplice pedata fu più che
sufficiente per
distruggerlo ed impedirmi di comunicare con Akame e gli altri.
“RAGAZZI!
LE PROVE DEL CASO SONO SOTTO TERRA! PENSATE
A RECUPERARE QUELLE E NON PENSATE A NOI… TROVATE UNA
C…”
“Troppo
tardi, signorina Cantalupo…”
Come
se non bastasse, il vice-Questore mi aveva infilato la
mano dentro la tasca del mio pigiama, recuperando il cellulare con la
chiamata
ancora attiva e premendo il tasto di chiusura.
Io
ed Alberto eravamo finiti nella loro trappola.
Come
diavolo erano entrati in casa mia i due reali assassini
della famiglia Marini? E come ci avevano scoperto? E soprattutto, come
diavolo
erano riusciti a coglierci così alla sprovvista? Erano stati
fin troppo silenziosi…
… oh no…
… la porta sul retro!
Mi ero scioccamente dimenticata di chiuderla a chiave!
“Lara
Cantalupo… lei ha una fervida immaginazione, ma in
questo modo ha scoperto la verità”
parlò la donna che si stava occupando di
Alberto “Il vostro mondo sta per scoppiare
in guerra! Ci saranno milioni
di morti… e meno persone lo scopriranno in anticipo,
più possibilità ci saranno
di trovare i Candidati migliori…”
“…
Candidati…? Ma di che diavolo stai a parlare?”
“…
seheheheh…AHAHAHAHAHAHAH!”
cominciò a
ridere il mio sequestratore, inondandomi del suo fiato carico di alcol
“Pensavo
fossi molto più aperta di mente, donna… LA
GUERRA CHE STA PER SCOPPIARE, PORTERA’
ALLA NASCITA DEL NOSTRO NUOVO DIO! COLUI CHE SI ERGERA’ ALLA
VITTORIA FINALE,
GOVERNERA’ SU TUTTE E TRE LE DIMENSIONI SPAZIO-TEMPORALI!”
“Sssssshhhhh…papino! Non dovresti raccontarle
tutto questo! E’ un segreto, ricordi?Loro
non sanno che noi proveniamo
dal Mondo Immaginario… ci credono delle loro
invenzioni!”
Sentendoli
discutere, compresi subito che quei due fossero
padre e figlia e che, soprattutto, fossero due pazzi senza cervello.
Dio?!
Dimensioni Spazio-Temporali?!
Davvero
pensavano che le parole di Angelo Marini fossero
reali?! E poi…
…
personaggi inventati?!
Quei
due erano sicuramente scappati da un ospedale
psichiatrico!
“E’
stata parecchio in gamba, Lara Cantalupo”
si complimentò falsamente con me il signor Meloni, con un
sorriso in grado di
farmi accapponare la pelle per l’angoscia “Non
avrei mai immaginato che
lei fosse in grado di scoprire la verità su quanto fosse
accaduto tre anni fa,
nelle acque di Torre Chianca…”
“…
quindi è vero… quello non fu un
incidente…” mi
resi conto io, cercando in tutti i modi di liberarmi dalla presa
d’acciaio del
suo complice “... avete davvero ucciso tutte quelle
persone innocenti!”
“Persone
innocenti? Povera sciocca… quelli erano tutto
tranne che tizi qualunque. Per un anno e mezzo hanno
continuato a
compromettere i nostri piani, intromettendosi in ogni singola cosa. Tutti
insieme erano abbastanza potenti da spazzarci via ma solo se avessimo
lasciato
crescere quelle piccole pesti… e così, durante
uno dei loro incontri segreti
dentro quel traghetto, riuscimmo a mandare qualche nostro uomo per far
deflagrare
una decina di bombe incendiarie. Fu un successo
annunciato… la Folds Of
Fate, da quel giorno, cessò di esistere!”
“Erano…
la maggior parte di loro erano solo dei bambini…
come ha potuto…?”
“Quei
bambini erano mille volte più pericolosi di voi
due messi insieme, agente Gallo ed investigatrice Cantalupo. Se non
fossero
morti loro, saremmo morti noi!” mi
rispose Angelica, con un tono
scherzoso assolutamente non consono alla situazione e alla storia che
stavano
raccontando, come se non si fosse mai pentita di
quell’attentato…
…
e ciò mi stava nauseando!
Lentamente
provai a voltarmi alle spalle, per avere in bella
vista la figura completa dell’uomo. Era alto almeno due metri
e venti, era
molto muscoloso e portava i capelli lunghi e neri, quasi unti alla
vista. Gli
occhi erano piccoli e stretti, dalle iridi molto scure, ed il suo naso
era
molto lungo con qualche grosso neo che gli spuntava come un fungo.
Mandibola
prorompente e bocca molto larga, come quella degli orchi di un film
fantasy,
portava una barba talmente lunga che se l’era curata con
moltissimi bigodini.
Era
un tipo molto singolare, ma si vedeva dal suo ghigno
folle e minaccioso che fosse un uomo capace di compiere i crimini
peggiori.
“Quindi…
è per questo che avete voluto ammazzare Angelo e
la sua famiglia” cercò Alberto di far
loro perdere tempo.
“Esattamente.
Uno dei nostri obiettivi è sopravvissuto
alla strage, ed Angelo è stato così stolto da
salvarle la vita e nasconderla
alla nostra vista. Peccato solo che, due settimane fa,
quell’imbecille abbia accettato
di presenziare ad un’intervista televisiva, e la sua ragazza
si è fatta
erroneamente riprendere in volto. Non ci abbiamo messo molto a fare i
giusti
collegamenti e a controllare le pagine di quel libro per avere la
conferma a
tutti i nostri dubbi” ci spiegò
l’uomo che avevo tanto apprezzato per il
suo senso dell’onore, sedendosi nuovamente sul divano e
giocando con la sua
pistola “A quel punto è stato
fin troppo semplice. Chiunque sa che
l’autore di ‘Folds of Fate’ lavora per la
casa editrice della SK Editoring, e così
siamo entrati dentro i loro sistemi informatici recuperando la vera
identità di
quello stupido. A quel punto, non ci è restato altro da fare
che togliercelo di
torno!”
“Ed
era necessario uccidere tutti e quattro?! Anche
quella povera bambina!?”
“Che
stupido! Come se la sua famiglia non avesse letto
quel libro!” gli rispose Angelica, soffiando
sensualmente sull’orecchio del
mio fidanzato per imbarazzarlo e per farmi innervosire ancora di
più “Si
sarebbero subito insospettiti ed avrebbero cominciato a mettere la
pulce
nell’orecchio di gente come voi… togliere
di mezzo tutti i suoi cari è stato
ancora più divertente! Tu, papà, ti sei
divertito troppo presto, però… non
ti avevo detto che potevi giocare con la sua sorellina solo dopo che
avessi
ucciso gli altri tre?”
“Perdonami,
mia cara Angelica… non sono riuscito a
trattenermi! Era da tanto che non mi capitava di poter assaggiare una
bambina
così squisita! Però è stato
divertente… è riuscita a sopravvivere
per più di
un’ora, prima di morire tra le mie braccia a causa dello
shock! E poi,
figlia mia, tu non sei stata da meno… hai perfino
costretto quello scrittore
ad assistere alla scena prima di pugnalarlo!”
Volevo
rigirarmi e colpirli in faccia, ma mi sarei fatta
solo uccidere prima del tempo.
“Era
solo una bambina di sette anni… e voi l’avete
ridotta
in quello stato… non siete esseri umani!”
dichiarò Alberto, più
inferocito che mai “Pregate che non esista
un Inferno… PERCHE’ SARA’ LI’
CHE VI TRASCINEREMO, LURIDI FIGLI DI…”
BANG!
Alberto,
il cui sguardo era sgomento, fece in tempo a
voltarsi un’ultima volta verso di me prima che i suoi occhi
si spegnessero
definitivamente, lasciando che una sola lacrima rigasse il suo volto
completamente imbevuto del suo sangue, il quale usciva a fiotti dalla
ferita
d’arma da fuoco sulla tempia.
Era
morto sul colpo.
L’uomo
che amavo mi aveva lasciato.
Stordita
e sotto shock, mi voltai verso il suo assassino. Vestito
elegantemente, poco più basso di me, aveva la stempiatura e
il naso a punta.
Occhi sottili e zigomi arcuati, labbra sottili. Abbastanza
cicciottello, ma
questo non lo rendeva meno minaccioso…
…
Matteo Meloni, il Vice-Questore della città di Lecce,
aveva ancora la pistola fumante in mano, ed il suo volto era
l’emblema della
noia.
“Pensavo
che fosse molto più facile da intuire per lei,
Lara Cantalupo. Eppure avrebbe dovuto capirlo fin
dall’inizio… nel momento
in cui ti sei rifiutata di ubbidirmi, l’uomo che amavi ne ha
pagate le
conseguenze!”
“Perché…
perché lo hai…”
“…
fatto? Suvvia…” mi prese in
giro lui,
inclinando la sua testa e ridacchiando esilarato “…
chi non sarebbe
interessato a diventare un Dio Supremo? Ah già…
lei crede che tutti e due i
libri siano cifrati. Mi ha deluso… credevo che lei
fosse molto più… com’è
che si dice…?”
“Aperta
di mente… lo avevamo
già detto
prima, non ricorda?” lo rimproverò
Angelica la quale, assieme a suo padre,
mi aveva afferrato improvvisamente per i capelli, gettandomi per terra
davanti
all’assassino del mio fidanzato.
La
mia mente non riusciva ad idealizzare ciò che stava
succedendo, tanto erano forti ed impetuosi i sentimenti che provavo
dentro il
mio cuore.
Sbigottimento,
confusione e stordimento si miscelarono al
dolore e all’angoscia, ma fu quando vidi il questore Meloni
inginocchiarsi
davanti a me che a vincere fu l’istinto omicida.
Doveva
morire. Quel figlio di puttana doveva pagare per
quello che aveva fatto, per aver ucciso l’amore della mia
vita!
Provai
ad urlare, a gettarmi al suo assalto, ma Marshall fu
molto più potente e veloce di me. Prontamente mi
schiacciò sul pavimento e mi
tappò la bocca, dimostrando di avere dei nervi
d’acciaio, mentre Angelica aveva
recuperato da uno zaino che aveva raccolto dal corridoio, e che
probabilmente
si erano portati dietro dall’inizio, un nastro adesivo e
qualche metro di
corda.
“Toh…
guarda che bel completino intimo indossava! Che
pervertita… AHAHAHAHAHAH!”
Nel
giro di due minuti, ero stata denudata, imbavagliata e
legata su una sedia. Avevo tre viscidi pezzi di merda che mi
circondavano con
occhi famelici ed assetati di sangue, come cani inferociti con un
gatto.
“Vorrei
ucciderti qui, seduta stante, ma lascerei
solamente un centinaio di prove a mio carico…”
dichiarò il Vice-Questore
Meloni, voltandosi verso i suoi fidi cagnolini e ordinando loro “…
raggiungete la porta sul retro e recuperate il cadavere del medico
legale!
Di questa casa non devono restare che le ceneri…”
No.
Non stava per caso parlando anche di Carolina? Era uno
scherzo?
Avevano
davvero ammazzato anche lei?
“Guardi
attentamente, signorina Cantalupo!”
affermò quel viscido pezzo di merda, afferrandomi il viso
con la mano e
torcendolo prima in direzione del cadavere di Alberto, e poi verso
l’entrata
del corridoio “Questo è ciò
che accade a mettersi contro chi ha il Potere!”
I
miei dubbi, purtroppo, si trasformarono ben presto in
realtà. Marshall ed Angelica tornarono
dall’esterno della mia casa, e sulle
spalle del primo vi stava il cadavere senza vita della mia amica, morta
per un
colpo in fronte. La seconda, invece, aveva una tanica in mano, colma di
un
liquido che non riuscivo a capire cosa fosse.
“Perfetto…
ora manca solo la ciliegina sulla torta!”
disse il Vice-Questore indossando un paio di guanti.
Per
prima cosa, si era portato vicino al comodino dove si
trovava la pistola di Alberto. Dopo averla afferrata, si era avvicinata
a
Carolina e le aveva messo quell’arma sulla mano destra, come
se fosse stata lei
ad uccidere il mio fidanzato.
Porca
merda.
“Ci
conviene accelerare, vice-Questore!”
Marshall avvisò quello che avevo ormai intuito fosse il suo
superiore, il quale
puntò il dito verso l’esterno di casa mia
“La nostra compagna non
riuscirà a trattenere quegli imbecilli ancora per molto!”
“Non
prima di aver ricevuto un’ultima risposta da questa
troia…”
Quando
il tappo venne tolto da quella tanica, il profumo di
quel liquido mi fece cadere nel panico.
Era
benzina… volevano dar fuoco alla mia casa!
Angelica,
con mio grandissimo orrore, cominciò a versare la
benzina per terra partendo dalla porta sul retro e lasciando una scia
liquida
che arrivò fin dentro la mia cucina. Per finire,
fischiettando una canzoncina
come una bambina che si divertiva al parco giochi, riversò
il resto della
tanica addosso a me che tossì pesantemente a causa del tanfo
e del bruciore che
mi aveva provocato.
“Ah
ha! Nuda e bagnata… tra non molto, diventerai la
donna più focosa del pianeta!”
mi prese lei in giro, affondando con
veemenza le sue lunghissime unghie sul mio corpo e lasciandomi delle
evidenti ferite
in ogni centimetro della mia pelle.
Fu
solo a quel punto che il vice-questore Meloni si portò
davanti a me, strappandomi il nastro adesivo dalla bocca con decisa
ferocia e
provocandomi ulteriori abrasioni sul volto, mentre afferrava qualcosa
dalla sua
tasca.
Era
una scatola di fiammiferi, e lui ne aveva appena
raccolto uno.
Se
non mi fossi liberata all’istante da quella trappola,
sarei morta lì.
“Quando
la polizia giungerà qui, tu sarai già morta ed
arsa dalle fiamme… a meno che tu non sia
completamente sincera con noi!”
confermò lui, soddisfatto, prima di domandarmi “Prima
hai urlato che le
prove dell’omicidio di Villa Marini si trovassero sotto
terra… DICCI
ESATTAMENTE DOVE LE HAI NASCOSTE, ALTRIMENTI… OUCH!”
Non
aveva neanche fatto in tempo a rispondere. Quello sterco
aveva commesso l’errore di avvicinare troppo il suo viso al
mio, cosa che mi
permise di sferrargli una testata molto forte capace di farlo
barcollare per il
dolore.
Quando
si era voltato verso di me, con sguardo assassino,
l’unica risposta che ricevette dalla sottoscritta fu il
ghigno più strafottente
che potessi rivolgergli.
“Io
ed Alberto ti aspetteremo all’Inferno, sporco
assassino…”
Ne
ero consapevole. Che mi piacesse oppure no, mi ero appena
condannata a morte, ma non mi importava più.
Primo,
perché Akame ed i suoi compagni avrebbero recuperato
la scatola contenente tutte le prove capaci di incastrare il
vice-questore ed i
suoi complici.
Secondo,
perché l’uomo davanti ai miei occhi non avrebbe
più potuto ingannare nessuno.
“Quindi
vuoi continuare a soffrire… ti
accontenterò!
Angelica… vai in cucina ed apri la bombola del gas!
Marshall… prendi
anche l’altra tanica di benzina e lascia una scia che ci
porti quanto più
lontano possibile dalla casa! Di questi stronzi non
lascerò nemmeno…”
“…
non possiamo, signore!” lo avvisò
però Angelica,
in preda al panico “Ci hanno già
raggiunto! Seryu è stata tolta di mezzo!”
“Andiamocene
da qui, prima di trovarci circondati!”
Nei
miei occhi si riaccese una speranza. Forse potevo ancora
salvarmi la vita. Dovevo giocarmi alla perfezione quei pochi secondi
che mi
restavano prima di vedere il fiammifero appena acceso da Matteo Meloni
cadere
sul pavimento intriso di benzina.
“Ci
rivedremo all’inferno, schifosa troia da quattro
soldi… ADDIO!”
Nell’esatto
momento in cui vidi cadere quel piccolo
pezzettino di legno precipitare verso il suolo, capii non mi restasse
altra
scelta. Mentre i miei aguzzini fuggirono via per non restare
carbonizzati dalla
loro piromania, con uno strattone all’indietro io feci cadere
la mia sedia per
terra, evitando così che l’immenso ed improvviso
incendio propagatosi in casa
mi uccidesse sul colpo.
Sapevo
che questo non mi sarebbe bastato. Se anche solo
una lingua di fuoco incandescente mi avesse raggiunto, il mio corpo
avrebbe
fatto la stessa fine di Alberto e Carolina, i cui cadaveri stavano
letteralmente diventando cenere.
Continuando
a spingere con tutto il mio corpo, fui in grado
di raggiungere lo scaffale più basso del salotto, aprendolo
con i denti e
trovandomi davanti un set di posate. Sempre con i denti, afferrai un
coltello e
provai a farlo cadere quanto più vicino possibile ad una
delle mie mani.
Il
primo tentativo andò a male. Con il secondo fui in
grado di adempiere al mio obiettivo.
Pregando
che quel coltello fosse abbastanza affilato, ed
ignorando l’immenso dolore che provavo ai polsi, cercai in
ogni modo di
tagliare la corda, mentre le fiamme si avvicinavano sempre di
più al mio corpo.
“Forza…
FORZA! DAI!”
Il
coltello era abbastanza buono, ma la corda era molto
spessa perciò facevo fatica anche solo ad allentarne la
tensione.
Mi
restavano si e no una manciata di secondi. Se non
fossi riuscita a liberarmi da quella prigione, per me era la fine.
La
presa ferrea della corda attorno al mio corpo si allentò
definitivamente, permettendo di liberarmi dalla trappola del
vice-questore. Con
veemenza, scalciai la sedia intrisa di benzina e cominciai a correre in
direzione della prima finestra che avevo di fronte…
…
senza rendermi conto che una singola scintilla avesse
già raggiunto i miei piedi.
Fu
solo un attimo…
…
prima che il mio corpo provasse il dolore più grande di
tutta la mia vita!
Urlando
come non mai, mi gettai fuori dalla finestra
frantumandone i vetri e precipitando inesorabilmente al suolo. Poi, per
istinto, il mio corpo cominciò a rotolarsi da tutte le parti
per cercare di
spegnere le fiamme.
Fu
sufficiente. Il terreno del mio giardino era molto
sabbioso, cosa che facilitò la mia salvezza.
Ero
riuscita a scappare via da quell’incendio, ma le
profondissime ustioni su tutto il mio corpo erano talmente dolorose ed
accecanti che il mio corpo non fu in grado di reggere.
Poco
prima di svenire, la mia mente venne avvolta da decine
e decine di ricordi appartenenti ai volti di coloro che mi avevano
lasciato…
Alberto…
… Carolina…
… perdonatemi…
… se voi siete morti,
la colpa è mia!
***
“Apri
gli occhi, signorina Cantalupo! E’ ancora viva!”
Cosa…
cosa era successo?
Provai
a risvegliarmi, leggermente intontita. Ero morta?
Forse sì, perché non provavo alcun dolore. Il mio
corpo doveva quantomeno
essere ricoperto di ustioni, soprattutto dopo aver preso fuoco per
colpa
dell’incendio e della benzina di cui ero stata impregnata.
Provai
a mettermi seduta sull’erba.
Riconobbi
al volo una delle tante campagne della mia terra
natia, il casolare a pochi passi dal punto in cui mi trovavo. Quello
era il Parco
di Rauccio, e dubitavo seriamente che un luogo simile si trovasse nel
Paradiso
o all’Inferno.
Era
la dimostrazione del fatto che fossi viva.
Viva
e vegeta.
Come
era possibile?
“Chi
l’avrebbe mai detto che ci saremmo incontrate per
la prima volta in una situazione così disperata, signorina
Cantalupo?”
Mi
voltai alle mie spalle, ritrovandomi davanti ad una
ragazza dalla bellezza sconvolgente. Decisamente più bassa
di me, aveva i
capelli lunghi e corvini che le scendevano fin sotto le costole. Le
iridi dei
suoi occhi avevano una sfumatura molto particolare, un misto tra un
castano
molto scuro ed un bordeaux che incuteva un piccolo brivido la prima
volta che
la si guardava in volto. Indossava, inoltre, un abito canotte aderente
e
svasato, color nero, sopra ad una camicetta senza maniche a strisce
bianche e verdi.
Attorno al collo aveva una cravatta rossa, che aggiungeva un tocco di
eleganza
e colore a quel look così particolarmente scuro. Braccia e
gambe erano
totalmente scoperte, e la sua pelle con quell’outfit faceva
apparire la sua
pelle ancora più chiara di quanto lo fosse in
realtà, al punto che sembrava
brillare di luce propria sotto il candido calore della luna.
Sgranai
gli occhi, sotto shock. Era davvero lei? Non ero
riuscita a riconoscerla per via del suo particolarissimo aspetto!
“A-Akame?!
Akame Tsukimoto?!”
Lei
confermò con un rapido gesto del capo, visibilmente cupa.
“Quando
la tua chiamata si è interrotta in quel modo
così brusco, ho capito che fosse successo qualcosa di
orrendo…” ammise
la giovane, affranta “… così
non ho atteso che tornassero i miei amici e
sono corsa a prenderti. Se solo… se soltanto mi
fossi decisa un po’ prima a
risponderti…”
Rimasi
sconvolta quando la vidi crollare in ginocchio,
sull’erba, piangendo come una bambina.
“Aveva
ragione lei… io facevo parte di quel gruppo che si
è salvato tre anni fa, nelle vostre acque. Sia Angelo che la
sua famiglia mi
salvarono inconsciamente da morte certa, nascondendomi dai nostri
nemici. Me ne
sarei dovuta andare dal giorno in cui guarii del tutto… ma
sono stata troppo
debole. Per la prima volta, in tutta la mia vita, ho commesso
l’errore di
farmi trascinare dall’unico sentimento che
un’assassina come me non può
provare… l’Amore”
“Cosa…
ma che stai dic…”
“…
e alla fine, lui ha scoperto tutta la verità. Ha
saputo quello che stavamo cercando di proteggere, ciò che
avevamo rubato, chi
fossi davvero in realtà… e nonostante
ciò, Angelo mi ha accettato ed ha deciso
di aiutarmi… di aiutare tutti noi e proteggerci
dalle grinfie dell’Ordine…”
Ero
paralizzata per lo shock. Quindi era tutto vero. Angelo
aveva scoperto qualcosa di terribile e voleva raccontarlo a tutti, e
per questo
era stato ucciso.
“Ciò
che sta scritto su quei libri… sono fatti veri, non
è così?”
Si
sentì solo silenzio per un intero minuto, prima che io
sbottassi verso la mia interlocutrice.
“E’
TUTTO VERO?! SI’ O NO?!”
Incapace
di trattenersi, alla fine Akame mi rispose con un
solo cenno del capo…
…
ed il mondo mi crollò addosso.
“Siamo…siamo in pericolo…”
La
giovane confermò nuovamente con un altro cenno del capo,
prima di alzarsi e raggiungere un punto a pochi metri di distanza da
entrambe.
Solo a quel punto mi resi conto di uno zaino, lasciato lì
sull’erba, dal quale
Akame estrasse qualche indumento, gettandolo ai miei piedi.
Mi
ricordai solo in quel momento di essere ancora nuda.
“Dobbiamo
andarcene da qui… e alla svelta!”
dichiarò Akame, preoccupata ed agitata “Ci
metteranno poco a scoprire che
sei sopravvissuta. Ci ritroveremo i migliori assassini
dell’Ordine alle
calcagna se non ci sbrighiamo!”
“Un
momento… non resteremo qui?”
le domandai,
mentre celavo le mie nudità con quei vestiti gentilmente
prestati.
“No.
Matteo Meloni è solo un pesce piccolo… chi vi
vuole
morto è molto più potente, e controlla il vostro
mondo come un marionettista
con i suoi pupazzi. L’Ordine ha occhi ovunque… non
servirà a nulla denunciare
il tutto ai tuoi colleghi. Verrebbero solamente messi in
pericolo!”
“Perciò
dobbiamo nasconderci da qualche parte? Non
potremmo tornare a casa tua? Non ci sono documenti in grado di
affermare che tu
sia…”
“Sopravvissuta
a quella strage… non del tutto”
mi spiazzò lei, con freddezza, asciugandosi le ultime
lacrime che le avevano
rigato il viso “Dei documenti esistono, ma
ricollegarli a me è molto
complicato. Tuttavia, quando l’Ordine ha scoperto la
verità sul mio conto, ha
fatto delle ricerche anche su Angelo e la sua famiglia. Dopo di voi,
Marshall
ed Angelica si sarebbero dovuti occupare sicuramente di me. Un comando
del
genere potrebbe arrivare solo per un solo semplice motivo… quei
bastardi
sanno la mia vera identità… e sanno da quale
storia io provenga in realtà!”
Mi
voltai verso Akame, confusa ma allo stesso tempo
guardinga. Di cosa stava parlando?
Akame
Tsukimoto non era il suo vero nome? Lei… proveniva
da una storia?
Un
momento.
Devo
comunque
darti ragione, Lara. Chiunque, leggendo questo epilogo, farebbe fatica
a
separare realtà da fantasia… sembra quasi che
questo libro racconti solo fatti
autentici, perfino quelli relativi ai personaggi immaginari!
Torna
sulla Terra,
Alberto Gallo. So che ti piacerebbe avere un Harem con tutte le
protagoniste
femminili dei fumetti che ti piacciono tanto! Solo un folle crederebbe
che
personaggi come Goku, Kairi e tanti altri siano veri!
Quando
mi resi conto della verità, diventai pallida come un
fantasma e non riuscii a smettere di tremare.
Doveva
essere un sogno. Me lo stavo immaginando. Mi spinsi
perfino a pizzicarmi le braccia con le unghie per provare a svegliarmi.
“Ehi,
Akame! Siamo arrivati!”
Tanto
rimasi sconvolta da quanto avessi intuito che non mi
resi conto dell’arrivo di quella jeep 4x4. A guidarla erano
due ragazzi
apparentemente asiatici, e stavano sventolando qualcosa in aria.
Era
la scatola dentro la quale avevo nascosto tutti gli
indizi che condannavano il vice-questore Meloni ed i suoi complici.
“Signorina
Cantalupo… quando le ho confermato che Folds
Of Fate racconta la verità… io non mi riferivo
solo ai pezzi cifrati
dell’epilogo… ma ad ogni singola frase presente in
entrambi i libri!” mi confermò
lei definitivamente, voltandomi le spalle e cominciando ad incamminarsi
in
direzione della jeep “Il mio nome è
Akame… Akame della spada demoniaca
Murasame, ex-membro dei Night Raid e futuro Spirito Eroico nella Classe
Assassin! Io discendo dal Mondo Immaginario!”
***
THE
BEGINNING BEFORE THE
END
***
Signore e signori…
… stavolta, credo proprio
che il
vostro autore si sia superato! Cosa ve ne pare? Vi è
piaciuto questo capitolo
extra?
Ora posso veramente (e stavolta
dico sul serio) annunciare che questa storia si è conclusa
definitivamente. Il
percorso è stato talmente lungo che mi commuovo solo nel
pensare a quanto lontano
sono arrivato… e non è uno scherzo, dato che
cambio idea molto rapidamente.
Come, però, avete letto al
termine di questo capitolo, questa non è affatto una fine,
ma solo l’inizio…
… l’inizio della
storia con la
quale voglio emozionarvi in maniera definitiva, con la quale
chiuderò il ciclo
per questa avventura da scrittore di fan fiction.
Ringrazio:
1) Bankotsu90 per aver inserito questa
storia tra le ricordate;
2) Bankotsu90, kika01,
Kunoichi_BeastKnightress e Skirell per aver inserito la storia tra le
seguite;
3) Bankotsu90, Princess_Shiho, shinichi
e ran amore per le recensioni ai miei capitoli...
... ed infine, ringrazio anche tutti
gli altri lettori per
l’appoggio che ho ricevuto, e mi inchino davanti a tutti voi
per aver
avuto fiducia in me!
Grazie
a tutti!
…
…
…
…
ehm, dite che mi sono dimenticato qualcosa?
Ma
certo! L’inizio della nuova storia!
Non
ho ancora una data specifica, lo ammetto. Frequentando l'ultimo anno
della scuola di fumetto, il tempo per completare l'ultimo romanzo di
questa saga sarà molto più lungo. Questo
significa che, purtroppo, se ne riparlerà probabilmente per
il 2023. Non preoccupatevi :-) durante il tempo libero,
inizierò la scrittura della storia e pubblicherò
il primo capitolo nella sezione “Altro –
anime/manga Shonen”.