Il frutto dell’attrazione. di ArtRevenge_M (/viewuser.php?uid=59973)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo17 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Il frutto
dell’attrazione
Capitolo
1
La pazzia
inizia…
Camminavano
ormai da ore, ed ancora non erano riusciti a ritrovare gli altri.
Ormai
entrambi erano stanchi, affamati e avviliti.
Se
avessi dato ragione ad Usop,
invece di pensare all’improbabile tesoro che ci sarebbe
potuto essere su
quest’isola, forse ora sarei a gustarmi uno dei dolci di
Sanji, invece di
camminare a vuoto senza una meta precisa
Pensò Nami
avvilita, scrutando il paesaggio circostante.
Era stata
veramente una brutta idea quella di inoltrarsi verso la foresta.
-Nami..io ho
fame! Torniamo indietro…-
E la cosa
peggiore era essersi portata dietro Rufy, inizialmente euforico per la
grande
avventura che non sembrava essersi presentata, e con lei, nemmeno il
tesoro.
-Sto
cercando di ritrovare la strada..perché invece di lamentarti
non provi a salire
sopra un albero per vedere se vedi la Sunny?-
Rufy a quelle parole si riprese, contento di rendersi
utile.
Con un unico
movimento allungò il braccio fino al ramo più
alto di un albero vicino, per poi
salire velocemente sopra.
-Cosa
vedi?!- urlò dal basso Nami.
Rufy scrutò
l’aria circostante, senza però scorgere la nave.
-Non vedo
nulla Nami!- urlò, restando comunque sopra
l’albero.
La navigatrice
sospirò sconfitta.
Come
avrebbero fatto a ritrovare la nave e i loro compagni?
-Ehi
Nami..qui ci sono dei frutti!- esclamò Rufy, la voce gioiosa
simile a quella di
un bambino.
Immediatamente
la navigatrice voltò il capo verso l’alto per poi
ordinare:
-Non
mangiare nulla che non conosci Rufy..non..-
-Sono
buonissimi!-
Nami si mise
una mano in fronte scuotendo il capo avvilita.
Ovviamente,
non aveva ascoltato minimamente quello che lei gli aveva appena detto.
Era il
solito impulsivo.
-Rufy..scendi
immediatamente giù!- li urlò lei e Rufy
ubbidì.
Nami
notò che il capitano aveva sceso vari
frutti raccolti dall’albero e con le mani strette a pugno si
avvicinò per darli
una bella botta.
-Ti avevo
detto di..- ma, ancor prima che finisse di parlare o che il pugno che
stava
caricando andasse a segno, Rufy lasciò andare i frutti,
bloccandoli la mano con
un semplice movimento.
Nami restò
interdetta per un paio di minuti, prima di riprendere il suo solito
cipiglio
battagliero.
-Finalmente
hai capito che quei frutti possono essere velenosi..ogni tanto anche
tu..-ma
restò zitta, vedendo lo strano sguardo del suo capitano.
Gli occhi
neri, molto più intensi di come si ricordava, la scrutavano
come se potessero
vederla fin dentro l’anima.
-Rufy che ti
prende?-domandò lei, cercando di sottrarsi dalla stretta
solida del suo
capitano.
-Adesso..-
la voce bassa e roca le fece salire un brivido lungo la schiena, mentre
l’altra
mano del capitano le cingeva, risoluta, la vita.
-mm..?- Nami
totalmente stranita non riusciva a capire cosa stava accadendo.
-Ti voglio
..adesso!-chiarì Rufy e Nami sentì le sue guance
colorirsi, mentre le labbra
del capitano prendevano possesso delle sue.
Gli occhi
totalmente spalancati per l’incredulità,
restò immobile, mentre il futuro re
dei pirati, saccheggiava la sua bocca.
Nami sentiva
la testa girarle e per un attimo si abbandonò al bacio di
lui, ma fu solo un
attimo, prima che riprendesse coscienza di quello che stava accadendo e
delle
parole pronunciate dal suo capitano.
Rufy non si
sarebbe mai comportato così e di questo, ne era certa.
Riuscì a
liberarsi dal bacio, ma non dalla sua stretta.
-Rufy..
lasciami immediatamente!- esclamò, ancora rossa in viso.
-Non so che
diamine ti stia prendendo, ma l’influenza di Sanji ti fa
veramente male!-borbottò,
continuando inutilmente a sgusciare via dall’abbraccio.
-Sanji? Cosa
centra lui…ti piace più lui di me forse?-
Il viso da
cucciolo bastonato, lasciò Nami senza parole, incantata a
vedere il viso sempre
più vicino del capitano.
Prima che
potesse nuovamente baciarla, Nami si scostò, voltando il
viso verso l’altra
parte.
Cosa
faccio? Pensò
la navigatrice, cercando
inutilmente una soluzione, fu in quel momento che scorse i frutti
caduti dalle
braccia di Rufy.
-Ma
certo..deve essere uno strano effetto di quei
frutti…-mormorò, accorgendosi
solo in quel momento delle labbra di Rufy sul suo collo.
Lo sentì
scendere fino all’incavo del collo e strinse le labbra,
cercando di non
mostrare il piacere che stava provando da quelle carezze.
-Rufy…-sussurrò,
senza poterne fare a meno.
Lui sollevò
il capo, avvicinandolo al suo.
Sentiva le
palpebre abbassarsi lentamente e il respiro di lui sulle labbra.
Non
potevo lasciarmi andare a lui …non
per colpa di quei maledettissimi frutti.. però..
Nell’esatto
attimo in cui le labbra di Rufy toccarono le sue, un urlo quasi
femminile li
fece sussultare.
Entrambi si
voltarono, scorgendo l’intera ciurma al completo.
-Nami-swan!-
ululò Sanji, spedendo il capitano contro un albero.
-Stai bene,
mio dolce angelo del cielo?- domandò, smielato come sempre.
-si..-borbottò
lei, mentre le sue guance avvampavano dall’imbarazzo.
-Sanji si
può sapere che ti è preso?!- domandò
infuriato Rufy, che ripresosi dalla botta,
stava spolverando il suo cappello di paglia.
-Rufy,come
hai potuto approfittare di Nami-swan..non ti credevo capace di un
simile
gesto…-
Iniziò
Sanji, frapponendosi tra Nami e Rufy.
-Hai mai
pensato cuoco, che magari volevano solo divertirsi?-domandò
lo spadaccino,
avvicinandosi insieme agli altri.
-Nami-swan e
Rufy?!- domandò incredulo, quanto Usop, Chopper e Robin.
-No..aspettate..credo
che sia colpa di uno di quei frutti..-mormorò Nami,
sollevata di aver ritrovato
l’equipaggio e di essere scampata per il momento al pericolo
“Rufy”.
Robin
s’inginocchiò fino a prenderne uno.
-Ho già visto
questo tipo di
frutto..se non sbaglio
altera il carattere di una persona..o i desideri…-
-Quindi Rufy
ti stava baciando a causa di questo frutto..-mormorò Zoro,
mentre Nami diveniva
rossa come un pomodoro.
-Sanji
lasciami passare…-borbottò Rufy, gli occhi
puntati su quelli della sua
navigatrice.
-Niente da
fare, non voglio che tu salti addosso alla mia dolce Nami-swan.-
Quelle
parole fecero innervosire il capitano, che strinse forte i pugni prima
di
mormorare con voce ferma.
-Lei non è
tua..-
La tensione
si fece palpabile e nessuno parlò per alcuni istanti, ma a
Nami parvero ore.
Nell’attimo
in cui Rufy aveva detto quella frase, aveva sentito il suo cuore
palpitare
forte, come quando era ricomparso tra le macerie dell’impero
di Arlong, da
vincitore.
-Calmiamoci..è
meglio tornare alla nave e vedere cosa si può scoprire su
questo
frutto..-Robin, cercò di placare gli animi, ma ne Rufy, ne
Sanji si mossero
dalla loro postazione.
Nami e la
sua sorellona si scambiarono uno sguardo, senza sapere cosa fare.
-Robin ha
ragione..torniamo alla Sunny fratelli..-mormorò Franky,
avanzando fino ad
arrivare hai due.
Poggiò le
sue enormi braccia nella schiena di Sanji e Rufy,spingendoli verso la
via del
ritorno.
Entrambi non
protestarono, ma non smisero minimamente di scrutarsi con rabbia.
Nami
sospirò, avviandosi con gli altri verso la nave, affiancata
dalla sua
sorellona, che teneva ancora in mano quello strano frutto.
eccomi qui con una nuova storia
di One piece..
Inizio nel dirvi che non sono
molto sicura dell'idea che mi è venuta e che
continuerò a postare la storia solamente se ci saranno molti
pareri positivi, altrimenti non andrò avanti.
(perchè è stupido scrivere una storia se alla
maggior parte dei lettori non piace no?) spero vivamente che l'inizio
vi sia piaciuto..un kiss e commentate mi raccomando!
|
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Capitolo 2 *** Capitolo2 ***
Capitolo 2
I frutti proibiti.
La
navigatrice sbadigliò, frustata.
Erano ormai
passate varie ore, da quando si erano messi alla ricerca
d’informazioni sui
frutti di quell’isola.
Avevano
scoperto, grazie soprattutto alle conoscenze di Robin, che si trattava
di un
tipo di frutto di cui la marina aveva proibiti il commercio.
Era conosciuto
come uno dei frutti proibiti, di cui ne esistevano sette diverse
specie, sparse
in sette isole diverse.
Rufy,
secondo le supposizioni di Robin, aveva mangiato il frutto
dell’attrazione e
questo era il motivo del suo strano atteggiamento verso Nami.
Nonostante i
molteplici libri letti, non avevano ancora trovato nessun antidoto
contro gli
effetti di questo frutto.
Oltre tutto,
la marina sembra aver insabbiato la creazione di questi frutti,
diminuendo
ancora più le informazioni disponibili.
-Credo che
dovremo andare a letto…-mormorò Robin, guardando
con espressione preoccupata la
sua sorellina.
Nami non
disse nulla, gli occhi persi nei suoi pensieri.
-Nami,
abbiamo cercato in tutti i libri presenti a bordo…ormai
è tardi, gli altri sono
andati a dormire e credo che dovremo andare anche
noi..-continuò Robin , la
voce pacata.
Nami poggiò
i gomiti nel tavolo della cucina.
La sua
sorellona aveva ragione.
Per tutto il
giorno, la ciurma aveva tenuto Rufy lontano da Nami, con vari pretesti
e Sanji,
aveva promesso che fin quando Rufy non fosse tornato normale, avrebbe
evitato,
per il bene di tutti, di girare intorno alla navigatrice.
A turno,
avevano sfogliato vari libri e nonostante conoscere
l’identità del frutto gli
avesse rincuorati, non potevano in alcun modo rasserenarsi, visto che
sembrava
non esistere una soluzione.
-Vai avanti
tu Robin, io resto ancora un attimo…poi ti
raggiungo.-mormorò Nami, la voce
stanca.
L’archeologa
non disse nulla e sospirando si avviò verso
l’uscita.
Nami si
appoggiò allo schienale della sedia, guardando i libri
sparsi nel tavolino
quasi con odio.
Come era
possibile che non ci fosse una soluzione?
Per tutta la
mattinata, era stata costretta a star lontano dal capitano, ma non
aveva potuto
fare a meno di pensare al sapore delle sue labbra, ne al brivido che
l’aveva
colta, guardando lo sguardo che aveva rivolto a Sanji.
-Oh
Rufy…-sussurrò nell’oscurità
della notte.
-si?-la voce
della fonte dei suoi pensieri, la fece sobbalzare.
Velocemente
si alzò dalla sedia voltandosi verso il suo capitano, che
appoggiato allo
stipite della porta sorrideva.
Non era il
solito sorriso, quello allegro e privo di ogni malizia.
Quello era
un sorriso che Rufy non aveva mai mostrato.
Un sorriso
da cacciatore, e Nami si sentì disarmata.
-Co..cosa..fai..cosa
fai qui?-riuscì a domandare Nami, ancora sorpresa dalla sua
comparsa.
-Avevo fame,
così son sceso in cucina e..ho trovato
te.-mormorò, disarmandola con lo
sguardo.
La
navigatrice, chiuse le labbra, cercando di darsi un contegno e
abbassò gli
occhi, proteggendosi così da quelli del suo capitano.
-ah..capisco.
Io stavo andando a letto quindi..-mormorò Nami, chiudendo
alcuni libri.
I passi
lenti e misurati di Rufy le fecero battere forte il cuore e quando la
mano del
capitano le alzò il viso verso di se, Nami non
poté non perdersi nell’infinità
dei suoi occhi.
-resta con
me..-il sussurro la fece arrossire lievemente le gote.
-solo per
questa notte…-aggiunse, accarezzandole con un dito le labbra.
Nami,
incapace di rispondere o di compiere una qualsiasi azione,
restò immobile.
Soggiogata
dallo sguardo del futuro re dei pirati.
Il viso di
lui scivolò verso quello di lei, assaggiando lentamente le
sue labbra.
Questo
bacio, non era come il primo che le aveva dato nella foresta.
Non c’era
bramosia o fretta.
Dolcemente,
li stava segnando il contorno delle labbra, per poi assaggiare il
sapore della
sua bocca.
La mano di
Rufy, avvicinò la vita di Nami verso il suo bacino,
accarezzandola dolcemente.
Lei le mani
appoggiate nel petto, sentiva la testa girarle, mentre
s’inebriava di quel
piccolo pezzo di paradiso.
-Rufy..-sospirò,
staccandosi leggermente dalle labbra di lui.
-Oh
bimba…sei mia..-bastò quel sussurro per spezzare
l’incantesimo di cui la
navigatrice sembrava vittima.
Immediatamente
spalancò gli occhi, scostandosi dal suo capitano, che
impreparato a quel gesto
non oppose resistenza.
-Cosa
c’è?-
chiese lui, ma Nami scosse solamente il capo.
Sapeva di
essere stata una sciocca a lasciarsi andare.
Dopo tutto
se Rufy fosse stato veramente in se non l’avrebbe baciata,
non era da lui..ma
soprattutto..Rufy non l’avrebbe mai chiamata bimba.
Lo vide
avvicinarsi, ma immediatamente si scostò, quasi, come se il
minimo contatto con
lui, la potesse scottare.
Uscì
velocemente dalla cucina, per dirigersi nella stanza che condivideva
con Robin.
Non si
guardò indietro, ma era certa che lui, non
l’avesse seguita.
****
Monkey D
Rufy, fissò la porta per un minuto lunghissimo, per poi
lasciar comparire una
smorfia sul suo viso.
Avvicinandosi
al tavolo guardò i libri che la ragazza stava consultando,
per poi sorridere
senza la solita aria spensierata.
-smettila di
agitarti..è tutto inutile.-quel sussurro, apparentemente
senza alcun
destinatario, venne portato via dal vento.
Mentre Rufy
voltava le spalle alla cucina, per ritornare nella sua stanza.
Una cosa era
certa.
Monkey D
Rufy, sembrava veramente molto cambiato.
Forse
troppo..
Allora... cosa dire per primo
se non GRAZIE!!!
Grazie per tutte le persone che mi hanno dato dei pareri sulla storia e
invogliato così a proseguire.
Per tutti quelli che l'hanno
aggiunta tra i preferite e le seguite e per le persone che hanno solo
letto.(spero che sta volta, oltre a leggere mi darete un vostro parere!)
Mi scuso se forse il capitolo è un pò corto e vi
prometto che gli altri saranno più lunghi, ma qeusta scena
mi andava di farla così...
Ringraziamenti
|
|
|
Agnese_san
[Contatta]
|
Segnala violazione
|
31/01/10,
ore 17:48 - Capitolo 1: Capitolo
1 |
Oh grazie sei molto
gentile..sono felice che tu abbia letto le altre mie storie..spero che
mi seguirai e ovviamente di ricevere altre tue recensioni..un kiss..
|
|
RuNami 4 ever
[Contatta]
|
Segnala violazione
|
31/01/10,
ore 15:09 - Capitolo 1: Capitolo
1 |
Ciao..si mi avevi detto che
avresti letto e commentato, altre mie fanfiction targate runami e sono
felice cha tu abbia mantenuto la parola..spero che questo capitolo ti
piaccia fammi sapere..kiss
|
|
giodan
[Contatta]
|
Segnala violazione
|
31/01/10,
ore 14:54 - Capitolo 1: Capitolo
1 |
Tranquilla, la storia lo
già in mente e il secondo capitolo era solamente da
rivisionare..ovviamente gli altri saranno più lunghi..questo
era solo un piccolo assaggio..un kiss spero di ritrovarti al prossimo
chappy..
|
|
|
Akyp_chan
[Contatta]
|
Segnala violazione
|
31/01/10,
ore 14:20 - Capitolo 1: Capitolo
1 |
grazie..grazie grazie..sono
felicissima che ti sembri interessante. Anche per me rufy e nami sono
la mia coppia preferita di One piece..ci sentiamo al prossimo chappy.. |
|
mi raccomando commentate..i
vostri commenti, sono la linfa vitale della storia..by al prossimo
chappy..
|
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Capitolo 3 *** Capitolo3 ***
Capitolo
3
Ti
prego…Rufy!
Tracciò
l’ultima linea, sorridendo.
Aveva appena
finito la cartina dell’isola nel cielo ed era totalmente
soddisfatta del suo
lavoro.
Dopo aver
mangiato insolitamente, con un Rufy dal poco appetito, si era diretta
nella sua
cabina.
Non aveva
alcuna voglia di pensare a ciò che sicuramente avrebbe
distrutto la ciurma.
Ormai non ne
aveva più la forza.
Dopo tutto,
era sempre stato Rufy quello che sorrideva anche nei momenti peggiori,
l’ancora
di ognuno di loro.
Ora però,
dopo tre soli giorni,lui era un altro.
Non si erano
nemmeno accorti di quanto in fretta fosse cambiato.
Sembrava che
la sua espressione fanciullesca fosse svanita, che la sua
immaturità non fosse
mai esistita.
Ora, al
posto del ragazzino sciocco e impavido che Nami conosceva,
c’era un uomo
dall’aspetto vissuto.
Ma non era
qualcosa che si poteva vedere con gli occhi, che mostravano il Rufy
originario.
Era qualcosa
che la ciurma vedeva col cuore.
Nulla erano
valse le ricerche di Robin e Nami o i tentativi di Usop e Chopper di
far
ricordare a Rufy chi veramente fosse.
Ormai era
totalmente un'altra persona.
Poteva
veramente un frutto provocare tutto questo?
Secondo
Robin , la marina aveva insabbiato ogni informazione su questi frutti e
nonostante i motivi supposti dall’intero equipaggio fossero
tanti, nessuno
poteva dirsi totalmente certo.
La
navigatrice però, sapeva che qualcosa non quadrava.
Il frutto
avrebbe dovuto alterare solamente il legame con Nami.
Facendo
provare al capitano una forte infatuazione, di cui avevano
già avuto conferma.
Qual’era
quindi, la causa che spingeva Rufy ad essere divenuto così
pacato?
I suoi modi
erano mutati:
La
camminata, il modo di mangiare, l’espressioni utilizzate.
Era come se
gli insegnamenti dati tanto tempo prima da Sanji, stessero facendo
effetto solo
in quel momento.
Nami chiuse
gli occhi, appoggiandosi fiaccamente sullo schienale.
Era stanca.
Stanca di
fare congetture, stanca di dover star lontana dal capitano, stanca di
aspettare
che il vero Rufy tornasse.
Nami..
La
navigatrice spalancò gli occhi, mentre l’eco della
voce del capitano si
espandeva nella sua mente.
Alzandosi si
girò verso la porta, ma nessuno era entrato.
La stanza
era vuota.
-Rufy..-sussurrò
inconsciamente.
Mentre il
ricordo le ritornava vivido nella mente..che fosse solo a causa dello
stress?
Due colpi
leggeri alla porta la distrassero dai suoi pensieri e senza pensare
esclamò:
-avanti..-
La sua
sorellona comparve da dietro il vano della porta.
-Nami..ti va
di scendere? Sei qui da varie ore ormai…ti occorre una pausa
no?-
Nami
sorrise, cercando di non mostrare la sua preoccupazione e
mormorò un “si”
deciso.
Robin però,
non si fece ingannare:
-Andrà tutto
bene…- la rassicurò e il sorriso di Nami si
spense.
Abbassò il
capo, annuendo.
Per vari
minuti, Robin restò in silenzio, aspettando che Nami si
ricomponesse dal suo
attimo di debolezza.
Quando
risollevò lo sguardo, le comparve un leggero sorriso che
Robin contraccambiò.
-Andiamo..-disse
decisa lei, guardando con determinazione la sua sorellona.
Lo aveva
evitato tutto il giorno con la scusa di finire le carte nautiche, ora
però, era
giunto il momento di affrontarlo.
Un raggio di
sole colpì Nami, nell’esatto attimo in cui
uscì dalla sua cabina.
Quando si
spostò, il suo sguardo venne attirato dalla polena della
nave.
Rufy aveva
sempre adorato quel posto, ma ora da quando aveva mangiato quel
maledetto
frutto, nessuno l’aveva più visto salire la sopra.
Senza
nemmeno rendersene conto, Nami era arrivata di fronte alla polena.
Alzò la mano
accarezzando il dorso , mentre la sua mente si perse in mille ricordi.
-Nami-swan…!-
l’urlo del cuoco la riportò alla realtà.
Nami si
voltò velocemente, sorridendo al suo amico.
A causa di
tutta quella storia, era dovuta stare lontano anche da lui, per evitare
il
litigio avvenuto la prima volta.
-Nami-swan
ho preparato per te e per la dolce, Robin, uno dei miei deliziosi
dolci…-mormorò.
Era talmente
euforico che Nami non poté fare a meno di ridere di cuore.
-Cosa
c’è?-
chiese lui, sempre sorridendo, Nami scosse il capo, asciugandosi le
lacrime
negli occhi.
-Nulla..nulla..solo
grazie.-disse, sorridendo grata per essersi rilassata del tutto.
Il cuore di
Sanji fece le capriole, mentre rispondeva al settimo cielo.
-Di
nulla…dolce Nami. –
In quel
momento tanto allegro, nessuno dei due si era accorto dei pugni chiusi
del loro
capitano.
Solo Robin,
aveva notato nel volto di Rufy, un cambiamento improvviso.
Come se il
viso spensierato, fosse divenuto una maschera di puro odio.
-San..-non
riuscì a finire l’avvertimento, perché
il suo capitano, allungando il pugno
aveva spedito Sanji lontano da Nami.
Nessuno si
mosse per un minuto interminabile, mentre il corpo di Monkey D Rufy,
veniva
scosso da spasmi.
-Devi.
Starle. Lontano!-sibilò, con voce sconosciuta.
Nami guardò
Sanji sdraiato sul pavimento e rabbrividì, nel vedere del
sangue uscire dalla
sua bocca.
-Rufy!- urlò
Usop, mentre il capitano si dirigeva a passo spedito verso il cuoco.
Nami si girò
verso colui che una volta l’aveva salvata.
Lui, che
riusciva a darle tanta sicurezza anche solo standoli accanto, ora le
incuteva
timore.
Quello..non
poteva essere lo stesso Rufy, a cui voleva bene.
-Basta
Rufy!- Zoro, aveva sbarrato la strada al suo migliore amico, convinto
di
poterlo fermare.
-Togliti di
mezzo..-Gli occhi di Nami si spalancarono, mentre anche Zoro veniva
sbattuto in
una angolo della nave.
Non capiva.
Vedeva il
suo capitano..o qualcun altro?
Abbassò lo
sguardo, tremando leggermente.
-Rufy devi
tornare in te!-li urlò Robin, trattenendolo col suo potere.
Chopper,
artigliò una delle sue caviglie, aiutando Robin, anche Usop,
si avventò su di
lui trattenendolo il più possibile.
Nami avanzò
lentamente, mentre gli occhi di Rufy puntati sul cuoco brillavano
d’odio.
Franky,
aiutò Zoro a rialzarsi, mentre Brook tratteneva Sanji.
-Rufy..-la
voce senza calore sorprese tutti, ma più di tutti il
capitano, così come lo
schiaffo che seguì subito dopo.
Il rumore
echeggiò nella nave silenziosa
e tutti
trattennero il respiro.
Bastò un
colpo di ciglia e i compagni che trattenevano il loro capitano, vennero
spediti
da una forza sconosciuta contro le assi della nave.
Rufy strinse
il braccio di Nami, avvicinandola a se.
Gli occhi del
futuro re dei pirati, brillarono di un rosso fuoco, mentre quelli di
Nami
iniziarono a lacrimare.
-Rufy….ti
prego..torna ad essere il solito capitano
pasticcione….quello pronto a
cacciarsi in un mare di guai…-
L’intero
equipaggiò non fiatò minimamente, ne si mosse,
mentre la navigatrice orami al limite
della sopportazione esclamò.
-Torna…. ad
essere il ragazzo svampito che amavo tanto! Ti
prego….RUFY!!!!-
La voce di
Rufy sembrò emettere un ringhio cupo, prima di bloccarsi del
tutto.
Lasciò il
braccio della navigatrice, indietreggiando lentamente.
-smettila…-sibilò,
portandosi una mano verso la testa, poco dopo un urlo di dolore
echeggiò verso
l’isola, mentre dal corpo di Rufy una strana sagoma usciva
lentamente.
Quando essa
si compose, il futuro re dei pirati cadde a terra, non prima di aver
sussurrato
al limite delle forze, il nome della sua navigatrice.
ECCOMI.. con il 3 capitolo di
questa fanfiction tutta Runami! XD Come avete visto dal corpo di Rufy
è uscito qualcosa...(e visto che sono una bastarda..dovrete
leggere il prossimo capitolo per sapere di cosa si tratta xD)
Scusatemi se non ho aggioranto
presto, come invece avrei voluto fare ma i compiti sono una moltitudine
ed anche se il capitolo era pronto non ho avuto modo di
aggiornare...spero di riuscire a fare un aggiornamente veloce. Vorrei
rispondere alle vostre recensioni, ma non tempo! 8perciò non
prendetevela!)
Sono comunque felice che la
storia vi piaccia e per quanto riguarda rufy..nemmeno a me piace molto
il carattere che ha avuto in questi capitoli, ma era necessario per lo
svoglimento della storia...(capirete di più nel prossimo
capitolo) mi raccomando, recensite numerosi...perchè i
vostri commenti sono per me dei piccoli tesori che mi invogliano a
continuare la storia.. un kiss... a presto
|
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Capitolo 4 *** Capitolo4 ***
Capitolo
4
Nami
nelle mani del Nemico.
È
riuscito a respingere il mio
potere.
Era questo
l’unico pensiero di Kamatari, che ora guardava il corpo da
cui aveva tratto
parecchia energia, con un misto di sorpresa e incredulità.
Come se non
bastasse, l’energia spiritica sottratta, gli aveva consentito
di rigenerare quasi
completamente il suo corpo, che da decenni aveva perso la sua forma
umana.
-Sono
tornato..-sussurrò più a se stesso che a gli
altri.
Subito dopo
prese a ridere sguaiatamente, ancora incredulo di aver riacquistato il
suo
corpo.
-Rufy!-
l’urlo della donna per la quale era stato rilegato a spirito
molto tempo prima,
lo distrasse dalla sua contentezza.
-Nami..calmati!-esclamò
Robin, trattenendola perché non si avvicinasse al corpo di
Rufy. Immobile
vicino a lui.
-Lasciami
Robin!- ordinò lei e Kamatari, vide perfettamente le lacrime
di disperazione
uscire dal suo volto.
Le stesse lacrime
che lei…
aveva pianto quel giorno…
-Hisato
NO!!- L’urlò della giovane
donna squarciò il cielo e la pioggia iniziò a
cadere fitta.
Mentre
le lacrime di disperazione che
cadevano copiose nelle guance si mischiavano alla fredda pioggia, Ayako
si mise
a correre, lottando contro il tempo sovrano.
Da
lontano, la sua unica ragione di
vita sorrise, prima di esalare il suo ultimo respiro.
-HISATO!!!!!!!!-
-Ehi abbiamo
detto ha te!- la voce dello spadaccino, distolse Kamatari dai ricordi
del
passato.
-Come
prego?-domandò
lui, guardando con occhio cinico la ciurma di cappello di paglia al
completo.
Nei loro
volti si leggeva una grande determinazione, ma anche un misto di paura
per ciò
che non riuscivano a spiegarsi.
-Ti abbiamo
chiesto chi sei?!- s’infuriò Zoro.
-E
soprattutto cosa ci facevi nel corpo di Rufy!?-
Kamatari,
mostrò un sorriso di scherno, per poi commentare.
-Ma
come..con tutte le ricerche che avete fatto..non ci siete arrivati da
soli?!-
domandò ironico, facendo irritare ancor di più il
cuoco.
-Senti
tu..!-iniziò Sanji, ma Robin non lo fece proseguire e
lasciando Nami ad Usop e
Chopper, chiese:
-Sei lo
spirito del frutto dell’attrazione?-
Kamatari
scosse il capo, e deluso dall’affermazione
dell’archeologa replicò.
-No…affatto,
il mio spirito e stato sigillato in uno di qui frutti per puro
caso..-spiegò,
guadagnandosi l’attenzione dell’intera ciurma.
-Quindi è
stato solo un caso che tu ti sia impossessato del corpo di Rufy?-
domandò,
mentre Sanji ribolliva di rabbia nel pensare a tutto quello che quel
tizio gli
aveva fatto passare.
-Esatto…anche
se dopo duecento anni di attesa, non avrei mai creduto di poter non
solo uscire
dal quel maledettissimo frutto, ma anche recuperare la mia forma
originale
grazie allo spirito di questo ragazzo.-borbottò, facendo
impietrire la ciurma
di cappello di paglia.
-Che cosa!?-
esclamò Zoro, sfoderando una delle sue spade.
-Hai
assorbito lo spirito di Rufy?!-urlarono Brook e Usop.
Spaventati
dalla situazione.
-Rufy…-il
sussurro lieve di Nami si confuse fra le voci dei suoi compagni.
La
navigatrice fissò disperata il suo capitano, svenuto ai
piedi di Kamatari e si
sentì impotente.
Kamatari
sorrise, un sorriso privo di ogni genere di allegria.
-Bravi, vedo
che avete capito.-li canzonò, posando il suo sguardo su Nami.
Si trovava
dietro Sanji e Zoro, tenuta stretta da Usop e Chopper.
Non guardava
lui, ma teneva lo sguardo puntato sul corpo inerme del capitano.
Il sorriso
di Kamatari si scompose per un momento, ricordando l’antico
rancore che l’aveva
porta alla morte, ma la sua facciata da duro non crollò.
-Bastardo!
Se succede qualcosa a Rufy ti eliminerò personalmente!-
promise Zoro,
stringendo forte le sue spade.
-In questo
caso fatti pure avanti..perché per il vostro capitano ormai
non c’è più niente
da fare.... –mormorò, senza scomporsi minimamente.
-Mi sono
stancato delle tue baggianate!!-sbottò Franky, puntando il braccio verso di lui.
Kamatari,
guardò stranito il suo avversario, spostandosi prima che le
fiamme lo
colpissero.
Salì
nell’albero maestro, quasi come se stesse correndo sulla
terra ferma.
-Rufy!-Il
suo sguardo puntò la rossa, che ai piedi del suo capitano
spegneva le fiamme
sul suo corpo.
-Franky non
fare azioni sconsiderate!- lo rimproverò Robin, facendolo
arrossire come un
bambino scoperto a rubare le caramelle.
-E anche
voi..non sappiamo con chi abbiamo a che fare.-mormorò poi,
verso il resto della
ciurma.
Il suo
sguardo indugiò su Nami, che vicino a Chopper teneva la mano
del capitano.
-Chopper?-L’archeologa
aveva trasmesso col suo sguardo, una domanda silenziosa a cui tutti
attendevano
la risposta.
-Il battito
è lento, ma
c’è…-borbottò,
tranquillizzando l’intera ciurma.
-Bene..-sussurrò
Robin, puntando gli occhi come il resto dell’equipaggio su
Kamatari.
Lui spostò
lo sguardo sull’isola che per anni era stata la sua prigione.
Sapeva bene
di non poter combattere contro tutti loro e averla vinta, ma se
riusciva a
trovare la sua spada sarebbe stato salvo.
Poteva
evitare i loro colpi facilmente, ma non avrebbe potuto farlo in eterno.
-Preparati..perché
non vedo l’ora di farti a pezzi!- esclamò Sanji e
Kamatari spostò il suo
sguardo su di lui.
Cogliendo la
sua unica via di fuga.
Sorrise,
prima di lanciarsi contro di loro; quasi fosse un falco che si lascia
andare in
caduta libera, per attaccare la sua preda.
-Attenti!-
urlò Franky, scostando Robin dalla traiettoria.
Kamatari
sorrise, mentre tutti si spostavano, tutti tranne quelli dietro di loro.
Roteando su
se stesso, toccò coi piedi a terra, prima di lanciarsi
contro la navigatrice.
-Era una
finta.-realizzò Zoro.
-Nami!-
L’urlo di Robin, non poté impedire alla sua
sorellina, di venir presa da
Kamatari, che l’aveva parata di fronte a se come scudo.
-Bastardo
lasciala!-ordinò Sanji, ma lui rise, stringendo
più la vita di lei verso se e
tenendo con l’altra mano la sua gola.
-Lo
farò…..ma
prima devo essere sicuro che voi non mi uccidiate, dopo tutto sono
appena
tornato in vita. - Nami portò le mani verso quella che le
stringeva il collo.
-Vigliacco..-sussurrò
Zoro, le spade ancora sguainate.
-Allora?
Volete che le spezzi il collo o preferite lasciarmi andare
e…-
Iniziò, ma
Sanji troppo incavolato lo interruppe.
-Se pensi
che ti lasceremo andartene via, portandoti Nami con te allora..-
-Puoi
andare…-la voce di Robin, fece voltare di scatto il cuoco,
come il resto della
ciurma.
-Robin-chan
che..?-
Robin non
guardò nessuno, eccetto Nami e le due senza bisogno di
parole si capirono.
-I tuoi
amici non mi sembrano convinti..-commentò ironico, guardando
i vari volti e
cercando di capire cosa avesse in mente quella donna.
Da quando
aveva preso il posto del loro capitano, aveva capito che
l’archeologa era molto
scaltra e che per ogni sua azione c’era una motivazione
precisa.
-Non ti
preoccupare, hai la mia parola..nessuno di loro ti
attaccherà.-
Il resto
della ciurma non disse nulla, senza capire minimamente ciò
che la navigatrice
aveva in mente.
-Però
prometti che una volta lontano lascerai andare Nami..-li disse e
Kamatari
sorrise, stringendo inavvertitamente di più la presa sulla
rossa.
Robin li
stava chiedendo di lasciar andare ciò che per decenni
l’aveva mantenuto vivo.
Il ricordo
esplose violento, quanto una lama affilata.
-Perché?-
una domanda che il vento
spedì lontano…
-Perché
lui?!-i pugni stretti, la
rabbia che sarebbe esplosa da un momento all’altro.
-…io
lo amo..-una risposta tanto
semplice che squarciò il suo cuore in due.
Sentì
nuovamente le urla, la
frustrazione.. e riavvertì il vento gelido della note
sferzarli il viso.
Così
come lo squarcio nel petto del
suo migliore amico e il suo sangue nel viso.
-HISATO!!!-
-Lo prometto..-la
sua voce uscì sicura, ma sapeva bene che quello che aveva
detto era una bugia.
-Bene..-Li
bastò un balzo, per salire sopra la polena, per poi sparire
con la navigatrice.
-Robin..vuoi
veramente lasciarlo andare via così?! Nami-swan…-
Ancora una volta
la voce di Sanji venne interrotta e la ciurma stette ad ascoltare in
silenzio.
-In questo
momento la cosa più importante e che Rufy si
riprenda…non sappiamo nulla di
quel tipo e sono sicura che con lui Nami non correrà nessun
pericolo.-
Robin avanzò
verso il capitano, raccogliendo il cappello di paglia di Rufy.
-Come
possiamo esserne sicuri Robin, visto che non sappiamo nemmeno chi
sia?-le
chiese Franky, prendendo Rufy in braccio.
-Da quando è
salito in questa nave sotto le spoglie di Rufy, non ha mai avuto
atteggiamenti
aggressivi nei confronti di Nami, ma solo di protezione…non
le farà del male.-
Gli altri
senza parole la guardarono allontanarsi dandoli le spalle.
-Chopper,
cerca di stabilizzare Rufy, se non si sveglia entro un’ora
andremo a prendere
Nami, mentre tu e Usop resterete qui a controllare la nave e il
capitano.-
-Dove vai?-
chiese il cecchino.
-Ho delle
ricerche da fare..-rispose, per poi sparire da dietro la porta.
Il silenzio
cadde pesante su tutto l’equipaggio, mentre anche Franky,
Usop e Chopper si
allontanavano, portando Rufy nella stanza di Chopper.
-Credi sia
una buona idea?-domandò Zoro allo spadaccino.
-Non so, ma
mi fido di Robin…-borbottò quello accendendo la
sigaretta.
- ….non
preoccupatevi, al massimo potrebbe perdere la
verginità… Yohohohoho.-
Sanji e Zoro
assestarono all’unisono un colpo
conto
il povero scheletro, prima di incamminarsi verso la cucina.
-Ragazzi
perché l’avete fatto? Ora sicuramente mi
uscirà un bruttissimo livido nella mia
pelle..anche se in realtà pelle non ne ho, solo ossa,
Yohohohohohoho….- la
risata di Brook, si espanse su tutta la nave.
Rallegrando
un po’ gli animi..prima che la tempesta facesse il suo
corso.
Eccomi gente..non sono molto in
ritardo solo din un giornoxD Spero che il capitolo vi sia piaciuto e
ringrazio tutte le persone che hanno recensito involgiandomi a
scrivere...e tutti i lettori che sono veramente tanti e di cui spero
avrò un loro parere in questo capitolo.
Come avete visto, Rufy dentro di se aveva uno spirito..(Kamatari)e pare
che nel suo passato ci foss stata una ragazza molto somigliante a Nami,
forse addiritttura una sua antenata..chi lo sa? boooooooo dovrete
scoprirlo..e soprattutto dovrete scoprire cosa accadrà a
Rufy! Si risveglierà? Non si risveglierà?
u_u mistero..
PS:Un bacione enorme e a tutti..come sempre vado di
fretta, ma vi assicuro che ho letto tutte le vostre splendide
recensioni e che continuerò a scrivere per tutte le Runami
presenti su EFP...UN KISS enorme..alla prossima..
|
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Capitolo 5 *** Capitolo5 ***
Capitolo 5
Dubbi
dal passato..
La
navigatrice voltò il capo, aprendo lentamente gli occhi.
Sentiva la
testa spossata e per questo ci mise un po’ nel mettere a
fuoco la stanza in cui
si trovava.
Le pareti,
così come i mobili presenti, avevano un aria antica e regale.
Coi muscoli
indolenziti si mise seduta, accorgendosi solo in quel momento di non
possedere
più i suoi abiti.
Guardò la
sottoveste bianca che portava indosso e arrossì, prima di
ricordare gli ultimi
avvenimenti.
Sapeva che
il tizio uscito dal corpo di Rufy, l’aveva portata con se,
fin quando arrivati
al centro esatto del bosco si era fermato… in quel momento
aveva sentito la
testa dolere e subito dopo aveva perso i sensi.
-Finalmente
ti sei svegliata…-la voce del suo rapitore, fece voltare di
scatto la
navigatrice verso la porta.
Dove
Kamatari, appoggiato alla porta e con le braccia incrociate al petto,
la
fissava.
Il sorriso
malizioso che comparve nelle sue labbra, fece irrigidire immediatamente
il
corpo di Nami.
-Spero non
ti dispiaccia se mi sono permesso di metterti quella
sottoveste…-
Nami preferì
non commentare e si trattenne anche dall’arrossire.
-Cosa è
successo..e dove mi trovo?-domandò, stringendosi con le
braccia, quasi volesse
rassicurarsi da sola.
-Sei
all’interno della mia città, mi dispiace tu sia
venuta, ma Ayako poco prima di
morire ha attivato un incantesimo molto potente contro gli
intrusi…di cui non
sapevo nulla..-
Nami
spalancò gli occhi:
primo perché
in quell’isola, ne lei ne gli altri avevano trovato alcuna
città; secondo
perché il suo rapitore stava parlando di magia..quasi fosse
una cosa normale, e
terzo, non sapeva minimamente chi fosse l’Ayako di cui stava
parlando.
-Incantesimo?-
domandò inizialmente e Kamatari annuì.
-Il mio
popolo praticava potenti arti magiche..-spiegò semplicemente
e Nami restò senza
parole.
Non aveva
mai creduto nella magia, ed ora sembrava esistesse, ma quanto si poteva
fidare
delle sue parole?
-Hai detto
che sono nella tua città..ma quando abbiamo esplorato
l’isola non abbiamo
trovato nessuna città..ne persone che..-
Kamatari
avanzò nella stanza, interrompendo il discorso di Nami sul
nascere.
-Questo
perché l’isola è solo una copertura, la
vera città sta sotto il terreno..anche
questo avviene grazie alla magia.. e per quanto riguarda la gente che
ci
abitava…sono morti…-
Nami
sussultò a quella rivelazione e per un attimo, le parve di
scorgere un lampo di
malinconia negli occhi azzurri di Kamatari.
-Ma questo
fa parte del passato…-borbottò lui, rivolgendo
nuovamente lo sguardo su Nami.
Il sorriso
che delineò il volto del giovane, la lasciò
sconvolta.
Sentiva di
essere nuda di fronte al suo sguardo e la cosa non era di certo
d’aiuto.
-Co-come
sono morti?-domandò Nami, cercando di guadagnare tempo.
Sapeva bene
che i suoi amici, presto sarebbero venuti a cercarla, ma si chiedeva
come
avrebbero fatto, visto che si trovava sotto terra.
-La marina
trovò il nostro covo..e sterminò tutti quanti..-
Nami fu
colta alla sprovvista dalla risposta e la sua curiosità
divenne sincera.
Perché la
marina avrebbe dovuto voler un intero popolo morto?
Non fece in
tempo a formulare nessuna domanda tuttavia, perché si
ritrovò il viso di
Kamatari a pochi centimetri.
D’istinto si
ritrasse, dimenticandosi di trovarsi su un letto e finendo
così sdraiata.
-Aspetta!-
ordinò, portando le mani al petto di lui, che le era salito
velocemente sopra.
-Ho
aspettato abbastanza…duecento anni, rilegato in quel
maledettissimo frutto..e
il mio unico rimpianto era di non averti avuto.-
Nami,
incredula dalle sue parole, non poté far a meno di domandare.
-Cosa stai
dicendo?! Io non ti ho mai visto..non so nemmeno come ti chiami!- si
lamentò e
lui sorrise laconico.
-Il mio nome
è Kamatari e tu bimba, sei senz’altro la
rincarnazione di Ayako…-
-Co..?!-
Kamatari, le impedì di parlare, prendendo le sue labbra
socchiuse con
prepotenza.
Nami, sbatte
i pugni contro il suo torace, per farlo allontanare da lei, ma sembrava
tutto
inutile.
Lui si
staccò un momento, guardandola estasiato.
-smettila di
agitarti bimba, tanto è tutto inutile…-
Sussurrò lui
e lei, lo guardò con occhi battaglieri, nonostante dentro
covasse una grande
paura.
-Quindi
dovrei solamente lasciarmi andare a te!?- domandò
ironicamente, colpendo
nuovamente il suo torace.
Lui rise,
talmente forte da far tremare il letto.
Subito dopo,
passò una mano nel viso di Nami, scrutando attentamente i
suoi occhi.
Il ricordo
di quello sguardo lo colse di sorpresa, e improvvisamente divenne
rigido.
Anche la
navigatrice si accorse, del suo strano mutamento e che la sua sicurezza
sembrava essere svanita, anche se non ne conosceva il motivo.
Si scottò
per un solo attimo, gli occhi persi nel vuoto.
Nami vide il
corpo di lui tremare improvvisamente, poco dopo, le fu addosso.
Non fece in
tempo a evitare la sua presa.
Kamatari la
girò di spalle e strappò brutalmente la
veste, scendendo anche la biancheria di pizzo che le copriva la sua
femminilità.
Incurante delle
urla di protesta che lo stavano assordando, immobilizzò la
navigatrice.
Solo quando
i suoi occhi videro i tre piccoli nei tanto famigliari, lui la
lasciò andare incredulo.
Nami si
rannicchiò su se stessa, gli occhi lucidi, ma decisi,
scrutarono il volto di
Kamatari.
Lui fissò
per un tempo indefinito quegli occhi tanto odiati e la consapevolezza
di essere
stato ingannato s’insinuò nelle sue viscere,
mettendo profonde radici.
Senza una
sola parola, ma con il viso contratto in una smorfia d’orrore
per quello che
aveva appena scoperto, uscì dalla stanza; sbattendo
brutalmente la porta, prima
di chiuderla a chiave.
Nami fissò
la sua unica via di fuga con rassegnazione, subito dopo, le lacrime che
aveva
trattenuto per orgoglio scesero copiose nelle sue guance.
Toccò i
polsi, leggermente lividi per il trattamento rude ricevuto e per un
momento si
domandò cosa avesse sconvolto il suo rapitore.
Subito dopo
però, si diede della sciocca.
Doveva
trovare un modo per fuggire e di certo preoccuparsi per lo strano
comportamento
del suo nemico non l’avrebbe aiutata.
****
Robin scese
lentamente li scalini, scorgendo Franky parlare con Chopper si
avviò verso di
loro.
-Allora?-
domandò al dottore di bordo, ma lui scosse il capo:
-Non si è
ancora svegliato..e le sue condizioni sono troppo
deboli..-spiegò brevemente e
Robin annuì.
Franky si
voltò a guardarla.
-Cosa si fa
Robin? La sorella è nelle mani di quel tipo da troppe ore
..evidentemente non
aveva alcuna intenzione di lasciarla andare..-mormorò,
più a se stesso che a
l’archeologa.
-Ero sicura
che non lo avrebbe fatto.-
Sia chopper
che Franky la guardarono increduli.
-Allora
perché lo abbiamo lasciato andare?- La voce non apparteneva
ne a Chopper ne a
Franky.
Zoro
comparve sbadigliando e Robin rispose:
-Aveva Nami
come ostaggio e in quel momento dovevamo accertarci che Rufy si
riprendesse..oltre tutto non sarà un problema ritrovarli.-
Anche Sanji
si unì al gruppo, accendendosi la sua solita sigaretta prese
a fissare
intensamente Robin.
-Non avremo
problemi?! La foresta è enorme…dico ti ha dato di
volta il cervello!- esclamò
Franky e l’archeologa sembrò per la prima volta
infastidita.
-No
zuccone!- lo apostrofò, facendolo divenire di un rosso
scarlatto.
-Sarà la
vivend-card
a condurci da lei..ricordate? Ognuno di noi ne ha un pezzetto.-
Franky si
sentì ancora più sciocco, mentre Sanji sorrise.
-Sei
fantastica Robin-swan..- mormorò con approvazione, lei non
si scompose
minimamente e rivolgendosi al cecchino che si stava avvicinando in
compagnia
dello scheletro, disse:
-Usop.. tu e
Chopper resterete nella Sunny, badate alla nave e al capitano..-
Chopper
annuì e Usop tirò un sospiro di sollievo, visto
che non avrebbe dovuto
vedersela con quel tizio sbucato dal corpo di Rufy.
-Bene allora
andiamo..-mormorò l’archeologa.
La ciurma
annuì con un cenno della testa e scesero dalla nave.
Guidati
dalla vivend-card, per il salvataggio di Nami.
Intanto
nella nave…
-Dici che
riusciranno a trovarla?-domandò la piccola renna e Usop
annuì con aria saggia.
-Ho
addestrato quei ragazzi personalmente, non avranno problemi..-lo disse
con un
tono di uomo vissuto e a Chopper brillarono gli occhi, mentre il
cecchino
iniziava il racconto di una delle sue imprese.
Dentro la
cabina di Chopper, sdraiato nel letto e troppo debole per muoversi,
Rufy mostrò
una smorfia di puro dolore, mentre l’immagine della sua
navigatrice in lacrime,
gli esplodeva nella mente.
Eccomi! Come avete visto sono
puntuale..come ogni lunedì aggiorno..xD Spero che il
capitolo vi sia piaciuto e vi ringrazio per le numerosissime
recensioni...ecco le risposte..a tutte..un beso molto grande..al
prossimo chappy..tutto da divorare..xD
sted
[Contatta]
|
Segnala violazione
|
25/02/10,
ore 22:44 - Capitolo 4: Capitolo4 |
Grazie mille sono felice che t
piaccia e che tu mi abbia fatto sapere il tuo parere..spero di
risentirti..e che il nuovo capitolo ti sia piaciuto un kiss..
|
|
|
|
lucia lair
[Contatta]
|
Segnala violazione
|
23/02/10,
ore 22:55 - Capitolo 4: Capitolo4 |
Già, povero Rufy! e
in questo capitolo..povera Nami...la storia s'infittisce di un
mistero...spero ti sia piaciuto anche questo chappy...a presto..kiss.
|
|
RuNami 4 ever
[Contatta]
|
Segnala violazione
|
23/02/10,
ore 21:50 - Capitolo 4: Capitolo4 |
Addirittura l'applauso sono
commossa!! XD Comunque per quanto riguarda Robin e Franky..si
è una coppia che mi piace molto, ma per sapere se li
citerò nella storia devi continuare a leggere..ehhehehe io
sono molto crudele non svelo nulla u_u
Spero comunque che anche questo capitolo ti sia piaciuto e di risentire
un tuo commento..by kiss.
|
|
new_francysmile_live
[Contatta]
|
Segnala violazione
|
23/02/10,
ore 21:30 - Capitolo 4: Capitolo4 |
No...coppie SanjiRobin non ne
faccio su questa fan fiction..forse(ma solo in via di forse
perchè non voglio svelare nulla) ci sarà una
Franky Robin...e comnque io Sanji lo sempre visto bene con la sorella
di Nami, Nojiko..spero che anche questo cahppi ti sia piaciuto e di
risentire un tuo commento..by
|
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Capitolo 6 *** Capitolo6 ***
Eccomi con un nuovo capitolo!Un
pò cortino lo ammetto..ma serviva per la continuazione della
storia..vi prometto che il prossimo sarà molto
più avvincente..però intanto godetevi
questo.(grazie mille per le splendide recensioni..spero di sentire un
altro vostro commento in questo chappy..un kiss..)
.ps: AUGURI A TUTTE LE DONNE!!
Capitolo 6
The City Under Earth.
Robin guardò
il piccolo pezzetto di carta con espressione assorta.
Era da una
buona mezz’ora che guidati dalla vive-card, si erano
inoltrati nella foresta
alla ricerca di Nami, allontanandosi di parecchio dalla Sunny.
-Ehi
Robin..cosa c’è?-domandò Franky,
vedendola ferma a pensare.
-La
vive-card, punta sotto di noi..-spiegò calmissima e gli
occhi di tutta la
ciurma si posarono sul pezzetto di carta che, come
l’archeologa aveva detto,
puntava proprio sotto di loro.
-Cosa
significa?-domandò Zoro, lo sguardo guardingo.
Sanji, agitato,
guardò la sua dolce Robin cercando di scacciare i pensieri
negativi e
aspettando una sua risposta.
L’aria
divenne tesa e nessuno osò fiatare.
-Che l’abbia
seppellita viva?-domandò Brook, venendo poi spedito contro
il terreno da un
calcio di Sanji.
-Non dire
idiozie scheletro!-esclamò isterico.
-Potrebbe
avere ragione..-esordì Zoro inespressivo, aumentando la
rabbia e la
preoccupazione del cuoco.
-Zitto testa
d’alga!-ordinò Sanji, e i due nemici-amici, si
guardarono in cagnesco, pronti a
darsi battaglia.
Robin non si
curò della lite che stava per svolgersi, ma lentamente
raggiunse una grande
quercia separata da tutti gli altri alberi.
Inciso sul
legno, in una lingua che l’archeologa conosceva bene,
c’era un ordine di
apertura.
Ma
apertura di cosa?
Si ritrovò a
pensare Robin, leggendo attentamente l’ordine.
-Robin.
…cos’è?-domandò Franky, che
l’aveva raggiunta lasciando Brook a fare da arbitro
a gli altri due.
-Credo sia
un ordine di apertura..ma non capisco per cosa.-spiegò,
continuando a tenere lo
sguardo fisso sull’incisione.
-Un ordine
d’apertura?-mormorò scettico.
Robin fissò
la vive-card, che puntava costantemente sotto di loro e quella strana
incisione.
Contro ogni
logica, saltò in alto, ma quando la forza di
gravità la spinse di sotto, non
sentì più il terreno sotto i piedi.
Franky, vide
la terra trapassare l’archeologa prima che
quest’ultima sparisse
completamente.
-Ro..Robin!-
esclamò il carpentiere, inginocchiandosi e toccando il
terriccio con le mani,
che
ora appariva come semplice terra.
-Franky..cosa..-iniziò
Zoro, attirato come gli altri due dalla sua esclamazione.
-Dove
Robin-swan!?!- domandò Sanji, cercando la sua Dea con
affanno.
-Lei
è..è..-cercò di dire Franky, ancora
incredulo.
-..sotto
terra..-disse Brook, che aveva assistito alla scena da lontano.
Sanji lo spedì
nuovamente a terra, innervosito da quello che pensava fosse un macabro
sarcasmo.
-Smettila..di..-iniziò,
ma il carpentiere lo zittì.
-Ha ragione!
Un attimo prima era qui e poi…poi ha saltato e quando ha
toccato terra..la come
trapassata!- spiegò, per poi alzarsi e posare una mano
sull’albero con le
incisioni.
-Come
sarebbe a dire trapassata, mi state forse dicendo che la terra ha..ha
…INGHIOTTITA VIVA ROBIN-SWAN!- L’urlo di Sanji
rimbombò, per l’intera isola
facendo volare via gli uccelli nelle vicinanze.
-Non c’è
bisogno di urlare così, cuoco da strapazzo..-lo
rabbonì Zoro, osservando la
vegetazione che li circondava.
-Zitto!
Questa è una tragedia! Prima Nami ora Robin…le
mie due Dee sono in pericolo!!
Devo salvarle, così loro mi giureranno amore
eterno.-mormorò, con gli occhi che
brillavano di felicità.
Mentre Sanji
era immerso nelle sue fantasie amorose e Zoro lo guardava con esplicita
pietà,
Franky fissò il punto dove
l’archeologa
era scomparsa ricordando l’avvenimento avvenuto pochi minuti
prima.
Era
scomparsa sotto i suoi occhi e lui non aveva potuto far altro che
guardare.
-Cosa
facciamo adesso?- domandò Brook, con due bernoccoli sulla
testa.
-La
vive-card puntava in basso..-borbottò Zoro, puntando gli
occhi sul terreno.
Il
carpentiere fissò lo stesso punto, poi sorrise.
-Certo..dobbiamo
saltare!-esclamò e i tre si voltarono a fissarlo straniti.
-Saltare?-domandò
Sanji e Franky annuì, spiccando un salto, quando la forza di
gravità lo riportò
giù, come Robin venne inghiottito dal terreno.
-Ve lo avevo
detto io..Yohohohohohoho..-commentò Brook, spezzando il
silenzio che si era
venuto a creare, poco dopo, i tre raggiunsero l’amico sotto
terra.
****
Kamatari
finì di distruggere la stanza suntuosa su cui era entrato,
per poi guardare la
devastazione di ciò che aveva provocato.
Ascoltò il
suo cuore tamburellare frenetico, mentre ogni tassello del suo passato
tornava
al suo posto.
Ayako aveva
ingannato non solo lui, ma tutta la loro gente..e per cosa?
Per il suo
stupido amore…quell’amore così
peccaminoso che aveva distrutto un’antica
amicizia..
L’espressione
battagliera della sua prigioniera le tornò nella mente e gli
occhi di lei, si
fusero con quelli del suo ex migliore amico.
Si chiese per
un attimo, se anche lui era stato a conoscenza dell’imbroglio
a tutto il
popolo, ma no, non sarebbe stato possibile.
Ayako aveva
fatto tutto da sola.
Ed ora il
peccato di quell’amore si trovava a pochi metri da lui,
Sentì la
rabbia crescere nuovamente e la voglia di eliminare la ragazza si fece
largo
nelle sua mente.
Nonostante
ciò si sentiva bloccato.
Bloccato da
quel sentimento, che tanto tempo prima l’aveva portato quasi
alla morte.
Un rumore
interruppe i suoi cupi pensieri e velocemente si affrettò a
vedere cosa stesse
combinando la sua prigioniera.
Nami,
l’espressione battagliera e il braccio grondante di sangue,
era riuscita a
sfondare a spallate la porta.
Lui, osservò
attentamente la sua figura e ancora una volta sentì di
esserne maledettamente
attratto.
I suoi occhi
s’ingrandirono leggermente alla vista di Kamatari, ma la
navigatrice non
indietreggiò.
Fissò quasi
con sfida il volto del suo nemico, senza avere la minima intenzione di
arrendersi a lui.
Kamatari
avanzo velocemente, troppo veloce perché gli occhi di lei
potessero vedere il
movimento e le arrivò di fronte.
Nami
sussultò, senza poterli impedire di caricarsela sulla spalla.
-Mollami!-
urlò, imponendosi di non urlare, visto il dolore che sentiva
alla spalla.
Lui però non
l’ascoltò e con la stessa velocità, la
coricò nel letto, un tempo appartenuto
ad Ayako.
Nami
strillò, sentendo un dolore acuto al braccio.
-Smettila di
urlare in questo modo..non c’è nessu..- la frase
li morì nelle labbra, mentre un
calcio lo spediva contro l’armadio a lato.
Nami voltò
il capo e le lacrime scesero finalmente dai suoi occhi.
-Sono
furioso…molto furioso!- esclamò Sanji, guardando
con disgusto Kamatari.
Robin,
Franky, Zoro e Brook alle sue spalle avanzarono all’interno
della stanza e gli
occhi del loro nemico si spalancarono.
Erano
riusciti a trovarli..ma come?
-Preparati..perché
non potrò mai perdonarti, per quello che hai fatto alla
dolce
Nami-chan!-avvisò
Sanji, accendendosi una nuova sigaretta.
Ora cosa accadrà?? Sanji
sconfiggerà Kamatari ?booooooooooooooooooooooooooooooo
scopritelo..continuando a seguire la ff bacio...a Lunedì!!
|
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Capitolo 7 *** Capitolo7 ***
Salve! Puntuale come sempre ogni
lunedì, ecco a voi il 7 capitolo della storia.
Ovviamente,
ringrazio moltissimo tutti quelli che hanno letto(siete veramente
tanti) ed anche quelli che hanno recensito!(vi adoroxD)
Spero
vivamente ke questo capitolo vi piaccia di più e come ogni
lunedì
(problemi a parte) aggiornerò, per la vostra gioia, (spero)
Vi mando
tanti bacioni e vi chiedo come sempre di dare anche un breve commento
per sapere cosa ne pensate...a Lunedì!
Ps: x
chi ama Harry Potter e in particolar modo la coppia (Herm-Draco) vi
consiglio di leggere la mia One Shot pubblicata pochi giorni
fà..e se
commentate ovviamente è anche meglio, ma mi basta che la
leggiate se
proprio non avete tempo.....by.
Capitolo 7
Il
Richiamo del cuore..
-Preparati..perché
non potrò mai
perdonarti, per quello che hai fatto alla dolce
Nami-chan!-avvisò
Sanji, accendendosi
una nuova sigaretta.
Kamatari
indugiò per un attimo su ogni suo nemico, per poi alzarsi
lentamente.
Il cuoco,
buttò fuori il fumo e i suoi occhi restarono fissi su
l’uomo che aveva rapito
la sua dolce Nami.
-Bravi..avete
trovato la mia città..-si congratulò, spostando
poi la sua attenzione sul volto
dell’archeologa.
-Immagino..
che il merito sia tutto suo.- disse, riflettendo a voce alta.
Il cuoco
sorrise, annuendo.
-Esatto..Robin-swan
è la migliore..-mormorò, sicuro come mai in vita
sua.
Kamatari,
guardò gli unici occhi in quella stanza a rappresentare il
suo passato e senza
neanche una parola, richiamò la spada, da sempre sua fedele
compagna, a se.
-Direi che
abbiamo parlato abbastanza…-esclamò il cuoco e
spegnendo la sigaretta si
avventò contro di lui.
Kamatari
schivò il colpo, avanzando verso lo spadaccino,
già in posizione di
combattimento, ma ancora una volta evitò
l’attacco, sorpassando l’avversario
con un salto.
Brook alle
sue spalle lo sorprese, ma sorrise, avvertendo l’energia
vitale della sua
migliore amica.
Prima che il
colpo del musicista gli strapasse un braccio, Kamatari, parò
il colpo con la
spada appena richiamata.
La ciurma di
cappello di paglia ebbe un attimo di tentennamento e le parole di Nami
accrebbero la loro preoccupazione.
-Fate
attenzione, lui sa utilizzare la magia..-
Kamatari non
poté fare a meno di sorridere, scoccando un occhiata penetrante alla
navigatrice.
-Vedo che
prestavi molta attenzione a tutto ciò che ti ho
detto..nonostante la
situazione..-
Nami
lo guardò con disgusto, trattenendo le nuove
lacrime,che minacciavano di cadere.
-Quale
situazione, bastardo?!-chiese furioso Sanji, facendo scoppiare a ridere
il
diretto interessato.
La rabbia
crebbe a dismisura e senza ragionare, il cuoco si fiondò su
Kamatari.
Il sorriso
maligno che gli contornò il volto segnò la fine
di Sanji.
Mosse
leggermente la spada, dalla quale scaturirono strane scintille.
In poco
tempo, il cuoco venne intrappolato dentro una bolla d’acqua.
-Sanji!-
urlarono Robin e Nami, mentre il loro compagno perdeva lentamente i
sensi e la
risata di
divertimento di Kamatari,
colpiva come tante lame affilate, il cuore della ciurma di cappello di
paglia.
-Cosa
diavolo gli hai fatto?-chiese lo spadaccino, interrompendo il suo
divertimento.
-Oh..non
preoccupatevi, ho solo portato la sua mente nei ricordi più
dolorosi del suo
passato.-
Il silenzio
avvolse la tesa aria, che si respirava.
Zoro strinse
forte le sue spade, mentre Brook e Franky, guardavano minacciosamente
Kamatari.
Quest’ultimo
però, aveva gli occhi puntati contro lo sguardo di Nami, che
battagliera
restituiva l’occhiata.
-Immagino
che se riesco ad ucciderti lo libererò..-esclamò
Zoro, portandosi in posizione
d’attacco.
Kamatari non
rispose, ma si preparò a fronteggiarlo.
Quando Zoro
corse contro di lui, in un solo e fluido movimento venne sconfitto.
La stessa
bolla che aveva intrappolato Sanji, ora sospendeva in aria anche il
corpo di
Zoro.
-NO!-Esclamò
Nami, mentre Franky e Brook si paravano di fronte alle due ragazze per
proteggerle.
Kamatari
sorrise, vedendo Brook avanzare, verso le bolle e provare a
distruggerle con la
sua spada.
-È tutto
inutile… solo io ho la facoltà di decidere del
loro destino..e del vostro.-aggiunse
lentamente, il suo sguardo penetrò Nami, che non
poté in alcun modo evitare di
tremare.
Robin che
non aveva perso minimamente la calma, si preparò ad
utilizzare il suo potere,
per togliere la spada dalle mani del loro nemico.
-Cosa!?!-esclamò
Kamatari, vedendo le braccia di Robin, spuntare dalle sue stesse e
bloccarli il
movimento.
-Ora Brook!-
l’urlo dell’archeologa, diede il segnale
d’attacco al musicista che partì
spedito verso il loro nemico.
Quando la
spada dello scheletro si posò però su Kamatari,
lui sparì.
-Dove
diavolo è finito?!-domandò Franky, dando voce hai
pensieri di tutti.
Il pericolo
giunse inaspettato e Robin riuscì a pronunciare solo poche
sillabe,prima che la
bolla la colpisse.
-Robin!-urlò
Nami, mentre le lacrime sgorgavano incessanti dai suoi occhi.
Franky restò
immobile, lo sguardo perso nel vuoto, mentre le parole di Kamatari,
poco
lontano da lui, li rimbombarono nella testa.
-E ora che
quella sgualdrina è fuori gioco..chi è il
prossimo?-La navigatrice cadde in
ginocchio distrutta.
Senza più la
forza di urlare.
Un enorme
esplosione, la costrinse ad alzare lo sguardo.
Franky aveva
attaccato Kamatari senza pietà e lui parando il colpo, lo
aveva fatto finire
contro una colonna della villa.
La terra
tremò per un momento, mentre Franky, continuava a lanciare
potenti fiamme
contro chi aveva assalito e parlato male di Robin.
-Ora
basta…-sibilò lui e parando l’ennesimo
colpo di Franky, Kamatari si portò
velocemente contro di lui intrappolandolo come il resto della ciurma.
Nami guardò
la scena impotente e sentì il battito del suo cuore
diminuire.
Quando Brook
si parò di fronte a lei, Nami scosse il capo e sollevandosi,
bloccò lo
scheletro per il braccio.
-No ti
prego…non..no..-Lui però non
l’ascoltò nemmeno e dedicandoli solo un occhiata
di sfuggita, mormorò.
-Rufy non me
lo perdonerebbe mai..se non proteggessi la sua
donna…-mormorò, lasciandola
completamente senza parole.
-Yohohohohoho…-la
risata cristallina di Brook riempì l’aria, subito
dopo si lanciò contro il
nemico.
Nami si
morse il labbro inferiore, vedendo l’ennesima bolla ricoprire
un suo compagno.
Si portò le
mani alla testa, mentre ogni loro avventura le tornava alla mente.
Le risate, i
litigi, i pianti…il suo pensiero, cadde poi nel viso
sorridente del suo
capitano e le parole di Brook, così come il suo sorriso, le
ritornarono alla
mente.
-Rufy..-il
sussurro, non venne udito da Kamatari che si avvicinò
sorridente alla
navigatrice.
-Bene..ora
che i tuoi amichetti sono sistemati, direi che possiamo riprendere
da…-
-RUFYYYYYYYYYYYYYYY!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-l’urlo
immobilizzò completamente Kamatari, subito dopo, il suo
sguardo divenne duro
come il ghiaccio e il passato tornò prepotentemente nella
sua testa.
****
Chopper,
bagnò il piccolo fazzoletto per poi riposarlo sulla fronte
del suo capitano.
Sembrava che
gli strani dolori, causati dall’essere stato posseduto,
fossero finalmente
terminati.
-Come sta?-
la voce di Usop apparì preoccupata, quasi timorosa.
-Ora
bene..deve solamente riposare..-
Usop annuì,
sedendosi vicino al suo capitano.
Poco dopo
che i loro compagni erano partiti per recuperare Nami, Rufy aveva
iniziato ad
agitarsi nel sonno e non aveva smesso di ripetere il nome della
navigatrice,
fin quando Chopper non gli aveva dato un sedativo per placarlo.
Usop
sospirò, mentre Chopper rimetteva i suoi
“attrezzi” a posto.
Avvertiva
una strana sensazione..e le
sue
preoccupazioni, si erano rivelate sempre fondate.
-Usop?-al
richiamo del piccolo medico, il cecchino si voltò.
-Cosa c’è
Chopper?-
La renna,
leggermente rossa in viso, guardò il suo compagno di
avventure e poi
timidamente rispose.
-Quando Nami
ha detto…di..di amare..Rufy..significa che..che..-senza
riuscire a continuare
la piccola renna, si zittì.
Mentre il
cecchino annuiva saggio.
-Credo che
lo ami..ma non posso esserne certo.-
-Come mai?-
domandò incuriosita e completamente sbiancata.
-Le donne
sono imprevedibili Chopper..se vuoi, posso raccontarti di quando in una
delle
mie numerosissime avventure, incontrai una giovane…-
Mentre Usop
raccontava una delle sue frottole e Chopper ascoltava incantato, Rufy
sentì nel
vuoto in cui si trovava qualcuno urlare il suo nome.
Cercò di
concentrarsi nell’immagine sfocata che li appariva.
I capelli
arancioni ricoprivano interamente il volto e i singhiozzi erano
l’unico rumore
udibile in quel silenzio che non sembrava avere fine.
-Rufy..-la
voce risuonò nella sua mente, ed il suono
richiamò il suo cuore.
-Ti
prego…aiutami..-
Quelle
parole…le sue parole…
Rufy guardò
per l’ennesima volta il viso della sua navigatrice rigato di
lacrime e seguì la
discesa di una, fin quando la
luce di
quella stessa gli impedì di vedere.
-Nami…-sussurrò
il nome della fonte del suo risveglio, aprendo finalmente gli occhi.
Ricordatevi di recensire..kiss..kiss..
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Capitolo 8 *** Capitolo8 ***
Capitolo 8
Il risveglio di Rufy e le
certezze di
Nami.
Quelle
parole…le sue parole…
Rufy guardò
per l’ennesima volta il viso della sua navigatrice rigato di
lacrime e seguì la
discesa di una, fin quando la
luce di
quella stessa gli impedì di vedere.
-Nami…-sussurrò
il nome della fonte del suo risveglio, aprendo finalmente gli occhi.
*
La testa gli
girò un momento, mentre con fatica si rimetteva seduto.
-..e poi
quando…-la voce del cecchino lo risvegliò del
tutto dall’incanto.
-Rufy!- la
voce del piccolo Chopper e la sua incredulità la costrinsero
a voltarsi, mentre
la piccola renna si attaccava alla sua spalla in abbraccio spontaneo.
Le lacrime
solcarono il viso del suo medico di bordo e cappello di paglia, non
poté far a
meno di sorridere.
-Grazie al
cielo…-mormorò Usop, unendosi
all’abbraccio.
-Non stavo
mica morendo…-borbottò Rufy, poco dopo si
staccò velocemente dall’abbraccio,
guardandosi frenetico intorno.
-Rufy?-lo
richiamò il cecchino, ma lui chiese solo:
-Dove sono
gli altri..e dov’è quel tizio!?-
Usop sospirò
e lentamente iniziò a raccontare quanto successo durante la
sua incoscienza.
Mentre il
cecchino, andava avanti con la storia, il volto di Rufy diveniva una
maschera
inespressiva.
-.. e ora
sai tutto..-finì di dire il suo compagno.
Le mani di
lui, si strinsero forte nel suo cappello di paglia, mentre
l’immagine di pochi
minuti prima l’invadeva la mente.
-Dobbiamo
cercarli..-sussurrò Rufy, alzandosi dal letto e barcollando
per un momento.
-No! Sei
ancora debole il tuo fisico non si è..-iniziò
Chopper, cercando di respingerlo
nel letto, ma Rufy lo scostò lentamente dal suo cammino,
raggiungendo la porta.
-Andiamo..-mormorò,
mentre il volto di Usop sbiancava.
-Non credo
sia una buona idea..Zoro e gli altri se la caveranno da soli..dopo
tutto è solo
uno e poi…-
Rufy però
uscì dalla stanza senza nemmeno ascoltarlo.
La luce
colpì il suo viso e socchiuse gli occhi per non venire
accecato da essa.
-Nami..-sussurrò,
mentre lentamente il suo sguardo si volgeva verso la foresta.
Camminò con
passo deciso fino alla polena, mentre Chopper e Usop, rispettivamente
alla sua
destra e alla sua sinistra si fermarono poco prima.
-Rufy..sei
sicuro di voler andare?- chiese Usop, non del tutto rassegnato
all’idea di
restarsene a sicuro.
-È una
follia..sei ancora debole ..-cercò di dissuaderlo Chopper,
preoccupato per le
condizioni del suo capitano.
-So bene di
non essere in piena forma, ma…- i lineamenti di cappello di
paglia s’indurirono
, scrutando persi l’immensa isola.
-..sta solo
a me sconfiggere quel tipo…-
Rufy
appoggiò nella sua testa il suo fedele amico e alzando lo
sguardo verso il
cielo sorrise.
Poco dopo,
partì con i suoi due compagni all’avventura.
****
Kamatari
rivide il volto del suo migliore amico, mentre gli occhi battaglieri di
Nami,
lo guardavano senza abbassare minimamente lo sguardo.
-Sei solo un
mostro..-la sentì mormorare e strinse forte i denti, facendo
forza su se stesso
per non colpirla.
Quelle
parole…le aveva già sentite e quel pianto
forsennato; lo aveva già vissuto.
.. …
Il
vento mosse impetuoso i suoi
capelli, mentre le lacrime solcavano il viso di quel volto perfetto.
-Perché..?-singhiozzò,
senza poter
fermare il dolore che le squarciava il petto.
L’intero
villaggio assisteva
allibito, ed il cielo, quasi fosse triste anche lui per la perdita
subita,
piangeva incessanti gocce di pioggia.
Kamatari
lasciò la presa della sua
spada, mentre guardava con occhi spenti, il corpo del suo migliore
amico
ricoperto di sangue.
Sentì
un senso di nausea invaderlo e
guidato dai sentimenti che erano stati repressi dalla rabbia, si
avvicinò al
suo corpo.
-Allontanati!-
esclamò Ayako,
guardandolo con uno sguardo di pura collera, mentre le lacrime non
smettevano
di bagnarle il viso.
-Sei
solo un mostro..-mormorò,
tenendo stretto a se il corpo di Hisato.
Quelle
parole lo trapassarono a
intervalli regolari, senza lasciarli alcuna via di scampo.
.
….
La mano a
nascondere il viso, che celava ogni suo vero sentimento, Kamatari
avanzò verso
Nami.
Afferrò il
suo polso, attirandola a se.
-Lasciami!-
protestò lei, cercando di scansarsi dalla sua presa, ma
senza riuscirci.
Le
catturò la bocca,
stringendo a sé il corpo caldo della
navigatrice e Nami lasciò andare ogni suo sentimento,
piangendo lacrime di
dolore.
Quando il
sapore salato, giunse alla bocca di Kamatari, il bacio venne
interrotto…mentre
la stessa scena tornava prepotente nella mente di lui.
La rabbia
invase il suo corpo e prendendola in spalla corse fino alla sua stanza,
deponendola poi nel grande letto a baldacchino.
-Ti
avrò…-sussurrò,
mentre le mani della navigatrice, allontanavano il petto di lui.
-No
succederà mai!-lo contraddisse, cercando di mostrare una
sicurezza che in
realtà non possedeva affatto.
-Non ci sarà
nessuno a interromperci questa volta..perciò
perché non ti arrendi?- domandò,
scostando con un solo movimento le mani che battevano fastidiose nel
suo petto.
Lei abbassò
lo sguardo e Kamatari sorrise, convinto di aver vinto, ma quando le sue
labbra
furono a pochi millimetri da quelle di lei, la voce chiara e
cristallina di
Nami lo bloccò impedendoli di continuare.
-Lui
verrà..-
Kamatari
alzò un sopracciglio, scostandosi per guardare il volto
della bella
navigatrice.
-per questo
non posso arrendermi..-spiegò sussurrando ogni singola
parola.
-si..Rufy
verrà a salvarmi, superando ogni
ostacolo!-esclamò decisa e Kamatari strinse
forte la presa sui suoi polsi, infastidito dalla fiducia che lei
riponeva in
quel ragazzino.
Subito dopo
sorrise scaltro.
-Se lui
arriverà…farà la stessa fine di tutti
i tuoi stupidi amichetti.-
Nami
sussultò e Kamatari estese il suo sorriso.
La mano di
lui accarezzò
la gamba della
navigatrice, risalendo verso la sua femminilità.
-E tu non
vuoi che lui muoia vero Nami?-gli occhi di lei si fecero vitrei e
completamente
in balia del suo rapitore, lasciò che la sua bocca
incontrasse quella di lui.
Kamatari
compiaciuto, cercò di accedere dolcemente, ma un esplosione
lo costrinse ad
alzare il capo.
Si scostò
bruscamente da Nami, guardando fuori da una finestra cosa stesse
succedendo.
I suoi occhi
si allargarono e senza nemmeno rendersene conto si ritrovò
ad imprecare.
Subito dopo,
l’urlo del ragazzo dal cappello di paglia invase
l’intera isola.
-NAAAMIIIIIIIIII!-
eccomi
puntuale come sempre..spero ke il capitolo vi sia piaciuto..come sempre
vado di fretta ma ho letto ogni vostra splendida recensione e sono
felice ke la storia vi piaccia..
Ringrazio tutti..ma proprio tutti nessuno escluso..e v'invito a
recensire anche questo capitolo, regalandomi i vostri pareri..a
lunedì..con un super eccezzionale capitolooooooo! Un
bacione..by
|
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Capitolo 9 *** Capitolo9 ***
Capitolo 9
Lo
dobbiamo a lui…
Subito
dopo, l’urlo del ragazzo dal
cappello di paglia invase l’intera isola.
-NAAAMIIIIIIIIII!-
Quando si
erano addentrati nel bosco, Usop e Chopper, si erano ricordati che non
avevano
la minima idea di dove fossero finiti i loro compagni, ma Rufy, senza
ascoltare
le loro proteste, aveva preso a correre a più non posso, fin
quando giunto al
centro esatto dell’isola, era stato colpito da un martello
super gigante di
Usop, che lo aveva fatto finire a terra, per poi essere risucchiato da
essa
stessa.
Rufy i
realtà non aveva ben capito cosa fosse successo, anche
perché sia Usop che
Chopper erano inspiegabilmente scomparsi, così aveva urlato
il nome della sua
navigatrice…iniziando ad incamminarsi verso
l’enorme struttura, che si trovava
al centro di tante piccole case.
Ignaro che
Usop e Chopper si trovassero proprio sopra di lui.
*
Kamatari
strinse i pugni, mentre Nami alzandosi dal letto lo raggiunse verso la
finestra.
Guardò verso
il basso, aprendosi in un sorriso spontaneo, mentre la figura del suo
ingenuo
capitano si stagliava contro il sole.
-Un'altro
scocciatore..-mormorò, spostando lo sguardo verso la sua
navigatrice.
-Sapevo che
sarebbe venuto…-sussurrò, senza staccare gli
occhi da Rufy.
Kamatari
estese il suo viso ad una smorfia infastidita, strinse il polso di
Nami,
strattonandola contro il suo corpo.
-Allora..
immagino saprai già quale sarà la sua fine.-il
cuore d Nami perse un battito,
mentre con forza Kamatari la buttò contro il letto poco
distante.
-Vado ad
occuparmi del tuo amichetto..dopo potremo continuare senza
più alcun intoppo.-
La sua
risata si espanse nell’aria, mentre con la solita
velocità inaudita si
dirigeva, verso cappello di paglia.
Nami si
morse il labbro inferiore, lasciando che il volto sorridente le suo
capitano le
invadesse la mente.
Con il braccio
che pulsava dal dolore e le immagini della fine dei suoi compagni, si
alzò da
dove si trovava e i suoi occhi brillarono come una volta.
Non si
sarebbe arresa e non avrebbe permesso a nulla e a nessuno di far del
male al
suo capitano.
Strappò un
lembo della sottoveste logora che portava indosso, e la legò
al braccio per
fermare il sangue.
Camminò fino
alla porta, ma come già sapeva la trovò chiusa.
Guardò in
ogni angolo della stanza fino a posare il suo sguardo sulla finestra.
La sua unica
via di fuga.
Aprì le ante
e il vento gelido che la investì, la fece rabbrividire.
Avanzò verso
il piccolo balcone, notando che la distanza da terra era troppa per
saltare.
Fece
scorrere lo sguardo da una parte all’altra, notando solo in
quel momento, un
altro balcone alla sua destra.
Non era
molto vicino, ma per la gatta ladra, non sarebbe stato un problema.
Si sporse
verso l’altra parte di balcone e prendendo la rincorsa
saltò in avanti,dandosi
una buona spinta col parapetto.
Arrivò
incolume dall’altra parte e sorrise, asciugandosi il sudore
dalla fronte.
Guardo la
finestra che si trovava di fronte e stringendo i pugni colpì
il vetro.
Sentì alcune
schegge conficcarsi sulla pelle e il sangue colare copioso, ma non se
ne
preoccupò.
Doveva
raggiungere Rufy, doveva salvare i suoi amici.
Entrò nella
stanza guardandosi in giro furtivamente, fin quando la visione di un
quadro,
attirò la sua completa attenzione.
Sentiva il
cuore batterle forte, mano a mano che si avvicinava per vedere meglio.
Eppure,
quella donna dai capelli arancioni era la sua copia esatta.
Sembrava
fosse lei, di qualche anno più grande e la sua mente
scoprì perfino di sapere
già il nome della donna che la guardava sorridente.
Era Ayako…
La ragazza
che Kamatari aveva nominato..la sua presunta rincarnazione.
Sentì un
brivido scorrerle lungo la schiena, ma non né
capì il motivo.
Voltò lo
sguardo alla porta e avanzò velocemente, ma quando mise la
mano sulla maniglia
esitò.
Sentiva che
qualcosa le stava sfuggendo…sembrava quasi che avesse
ignorato un tassello fondamentale.
Però
lasciò
che questi pensieri sfumassero e aprì lentamente la porta,
lasciandosi alle
spalle quel quadro così uguale a lei.
*
Rufy
camminava per l’enorme maniero in cui era entrato,
continuando ad urlare ad
uno, ad uno, i nomi dei suoi compagni
Nessuno
rispondeva alle sue grida e l’immagine che lo aveva
risvegliato, non faceva che
riempirli la mente.
Voltò verso
un nuovo corridoio, trovandosi di fronte ad un enorme salone semi
distrutto.
Non furono
però le macerie che catturarono l’attenzione di
cappello di paglia, ma i corpi
dei suoi compagni, sospesi su delle enormi bolle azzurre.
Rufy avanzò
fino a trovarsi sotto di loro, allungò il braccio salendo
sopra quella di Zoro,che
come tutti gli altri sembrava dormire.
-Ehi!-esclamò
il ragazzo di gomma, colpendo la bolla senza però ottenere
alcun risultato.
-Zoro!-lo
chiamò, senza arrendersi minimamente, ma lo spadaccino non
rispose, mentre la
sua espressione si faceva di pura sofferenza.
-È tutto
inutile…-borbottò una voce
e Rufy guardò
per la prima volta il viso di Kamatari.
Con
curiosità e senza nemmeno pensare che lui fosse la causa di
tutto, cappello di
paglia scese dalla bolla che imprigionava il suo migliore amico.
-Cosa gli è
successo?-chiese e Kamatari sorrise, godendosi
l’ingenuità di quel ragazzino.
-Sono stati
catturati dalle loro stesse paure…ecco cosa gli è
successo..-Rufy guardò lo
strano tizio apparso dal nulla.
Brandiva una
spada e l’aura che avvertiva da essa, non era delle
più amichevoli.
-I miei
compagni non hanno paura..-borbottò Rufy,lo sguardo sicuro
quanto quello di un
bambino.
Kamatari
camminò intorno a cappello di paglia, studiandolo senza
riuscire a capirlo
veramente.
-Eppure è
questo il motivo per cui non riescono a
svegliarsi…-mormorò e Rufy celò il suo
sguardo grazie al suo fedele cappello di paglia.
-Ma non ti
devi preoccupare, perché presto farai la loro stessa
fine.-decretò Kamatari, ma
cappello di paglia restò impassibile e con voce priva di
calore chiese solo:
-Sei stato
tu?-
Il viso
ancora coperto dal cappello, Rufy si voltò leggermente verso
il suo nemico, che
rise della domanda.
-Bravo..sei
perspicace..-lo schernì subito dopo, stringendo la spada con
più forza.
Rufy anche
sta volta non fece una piega, voltandosi totalmente verso di lui:
- Dov’è
Nami?-chiese, portando una mano al suo cappello.
-Non credo
ti riguardi, ma puoi stare tranquillo..non le farò del male
a meno che lei non
mi costringa.-borbottò in risposta.
-Sai è molto
combattiva,esattamente come sua madre, ma dopo che ti avrò
sistemato, sono
sicuro che non avrò più problemi nel domarla..-
Rufy non
disse nulla, nonostante il suo corpo era scosso da
un’incontrollabile rabbia,
ma strinse i pugni fino a quando non sentì il sangue colarli
nei palmi.
Subito dopo,
alzò lo sguardo verso i suoi compagni, incuriosendo il
sicuro Kamatari.
-Ora basta
dormire..svegliatevi!-ordinò Rufy e il suo implacabile si
espanse per
l’edificio, mentre la sua forza di volontà
distruggeva lentamente le bolle
create da Kamatari.
-Non è
possibile..-esclamò quest’ultimo, guardando la
ciurma alzarsi uno, ad uno.
Il suo
sguardo infine si posò sul capitano.
L’espressione
scultorea, gli occhi pronti all’attacco e la sicurezza
assoluta.
-Ti sei
ripreso…-mormorò Zoro, sbadigliando sonoramente.
Rufy
sorrise, mentre tutti i suoi compagni lo affiancavano.
-Come
diavolo..-si lasciò sfuggire Kamatari, senza nemmeno saper
come continuare.
Incredulo per
quanto appena visto,
indietreggiò inconsapevolmente
di un passo, mentre la voce cristallina della navigatrice raggiunse
tutti i
presenti.
-C’è
riuscito perché è lui il motivo se ora siamo
tutti qui…se abbiamo ancora
qualcosa per cui lottare, lo dobbiamo al nostro capitano.-
Rufy fissò
intensamente gli occhi della sua navigatrice, che nonostante le lacrime
le
rigassero il volto sorrideva.
La rabbia si
dissolse e una strana quiete si diffuse su tutto il suo corpo.
L’aveva
trovata.
Eccomi qui puntuale
come sempre!Come avete visto Rufy ha risvegliato i suoi compagni e ha
ritrovato la sua navigatrice...ma se siete stati attenti ad una frase
di Kamatari...ora vi starete facendo mille domande..spero lo siate
stati e ke questo capitolo sia stato di vostro gradimento.
Ringrazio tutte le
persone che hanno recensito..e i tantissimi lettori ke spero mi daranno
un parere almeno su questo chappy..vi mando un bacio e vi aspetto
lunedì prossimo..
ps:per
tutti gli amanti di Harry Potter e in particolare della coppia,
Draco/Herm, vi informo che ho postato il primo capitolo della storia
che ho appena iniziato, mi piacerebbe molto che mi deste un parere
anche su quella...spero lo farete e grazie ancora di tutto...un kiss by
|
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Capitolo 10 *** Capitolo10 ***
Capitolo 10
Sono
loro la mia vita!
La
rabbia si dissolse e una strana
quiete si diffuse su tutto il suo corpo.
L’aveva
trovata.
*
Rufy scrutò
intensamente gli occhi della sua navigatrice e si perse nel sorriso che
li
rivolgeva.
-Come
diavolo hai fatto ad uscire!?!- esclamò Kamatari lo sguardo
furioso, ma Nami
non fece nemmeno in tempo a rispondere.
La
stanchezza la vinse e lentamente perse i sensi.
-Nami-chan!-
urlò il cuoco, avvicinandosi velocemente, ma una potente
onda d’urto lo sbatte
contro la parete di spalle.
-Sanji!-
esclamo Zoro, puntando, come il resto della ciurma, gli occhi su
Kamatari;
che ancora
impugnava quella spada magica.
-Non vi
permetterò di avvicinarvi a lei..-mormorò, gli
occhi iniettati di sangue.
Nessuno si
mosse di un passo, nessuno tranne Rufy, che col fedele cappello che gli
celava
il viso, s’incamminò verso la sua navigatrice.
-Sei
sordo?!- esclamò Kamatari e utilizzando la stessa potente
onda d’urto, spedì
Rufy vicino al cuoco ancora svenuto per il colpo.
-Rufy!-esclamò la sua ciurma, mentre
Kamatari sorrideva, un
sorriso che scomparve subito dopo dal suo viso.
Quando sotto
lo stupore generale, il ragazzo di gomma si sollevò
lentamente, senza mostrare
il minimo segno di fatica e come se nulla fosse, si ripulì
della polvere
che gli aveva
sporcato i vestiti,
riponendo poi il suo prezioso cappello nel capo.
-Come hai
fatto?- chiese Kamatari sconvolto, guardando Rufy camminare nuovamente
nella
direzione della navigatrice, ma lui non rispose e Kamatari, dopo un
attimo di
smarrimento, scagliò un'altra potentissima onda
d’urto contro lui.
Rufy venne
scaraventato su un'altra parete che la potenza del colpo distrusse,
seppellendo
cappello di paglia in quelle macerie.
Franky urlò
il nome del suo capitano, mentre gli altri avevano assistito increduli
alla
scena.
-Evidentemente
prima non avevo calibrato bene la potenza..-mormorò
più sicuro Kamatari,
voltandosi verso il resto della ciurma.
-Ora mi hai
stancato..-disse Zoro, sguainando le spade e preparandosi a combattere,
ma la
voce decisa del suo capitano lo fermò.
-No! Non
intrometterti Zoro!-
Rufy si
rialzò con fatica, mentre le macerie che lo avevano coperto,
caddero provocando
un gran fragore.
Ancora una
volta il ragazzo di gomma prese il suo cappello coprendosi il viso e
guardando
l’incredulità del suo nemico mormorò.
-Nessuno può
impedirmi di raggiungerla..- il tono basso, deciso, senza alcun
inflazione,
spezzò il silenzio teso e pieno di stupore.
Così come i
determinati occhi neri, che lasciavano trasparire quanto vero fosse
ciò che
stava dicendo.
Perché
per cappello di paglia quella era una certezza.
Così
Kamatari si ritrovò a dover percorrere nuovamente il suo
passato, ricordando la
determinazione che ardeva negli occhi del suo migliore amico.
E quell’ultimo
sguardo, poco prima di morire, faceva da eco alle parole che mai
avrebbe potuto
dimenticare “lei non
sarà mai tua..”
La spada li
sfuggì dalle mani, mentre la testa scoppiava al ricordo di
quanto aveva
passato.
L’urlo del
suo dolore incontenibile si espanse e la ciurma lo guardò
inginocchiarsi,
mentre il loro capitano prendeva tra le braccia la sua navigatrice.
Il lamento
si infranse come un onda sullo scoglio e con la rabbia che lo assaliva
riprese
mano alla spada che puntò sulla ciurma, scaraventandola
facilmente via, subito
dopo, fece la stessa cosa contro Rufy e Nami.
Continuò poi
a dare sfogo a tutta la sua rabbia, distruggendo le pareti e
continuando ad
urlare il dolore che gli stava uccidendo il cuore, la mente,
l’anima.
I suoi occhi
rossi, corsero alla persona che lo aveva ridotto in quello stato.
Stava a
terra, immobile; respirava con fatica e sentiva dolore su ogni parte
del corpo.
Senza la
minima pietà puntò nuovamente la spada verso di
lei, pronto a finirla.
E così fece.
Scagliò
un'altra onda, con tutta la rabbia che possedeva in corpo, causando
altri
detriti e macerie, ma nessun morto.
Solo la
figura del giovane ragazzo di gomma che non sapeva arrendersi.
Le braccia
spalancata, le mani chiuse a pugno e il sangue che colava da ogni parte
del suo
corpo.
Eppure restò
in piedi, mentre Kamatari lo guardava stranito.
Dietro di
lui la sua navigatrice, ancora sdraiata sul freddo legno era incolume,
il
cappello di paglia posato nel suo grembo.
-Non
ti permetterò di farle del male..-ed il
sussurro, destinato ad essere un forte grido riempì la sala.
-Sacrificherò
la mia vita se sarà necessario, ma non permetterò
né a te, né a nessun’altro di
toccarla!!-
Kamatari
strinse forte la presa nella sua spada, sentendo la rabbia crescere,
senza
smettere di fermarsi e con voce strascicata di un piacere maligno
dettato
dall’odio che sentiva, sibilò.
-Vorrà dire
che prima ucciderò te e dopo finirò anche lei.-
Non ottenne
però nessuna reazione da parte di cappello di paglia, se non
quella di farlo
sorridere.
-Non ci
riuscirai, perché io ti sconfiggerò!-
La sicurezza
di quelle parole colpì Kamatari come un pugno ben assestato
e lo scontro ebbe
inizio.
Con velocità
sorprendente Rufy scagliò un pugno contro la mascella del
sui nemico, che
impreparato a quel brusco cambiamento non
riuscì a schivare il colpo.
Si rialzò
però prontamente e recuperò la spada puntandola
poi contro cappello di paglia.
-È la tua
fine..-decretò, spedendoli una delle bolle che aveva
imprigionato la ciurma.
Rufy restò
immobile, ma non successe nulla.
La bolla si
dissolse e lui guardò confuso il suo nemico.
Kamatari
spalancò gli occhi, non capendo cosa fosse successo.
Tutte le
persone avevano paura, anche di qualcosa d’estremamente
stupido, ma l’avevano.
Quel
ragazzino invece, non solo aveva spezzato l’incantesimo che
imprigionava i suoi
compagni con la semplice forza di volontà, ma la bolla non
era riuscito ad
intrappolarlo.
Era svanita,
nell’attimo in cui lo aveva toccato.
-Chi diavolo
sei tu veramente!?!- si ritrovò a chiedere Kamatari, mentre
Rufy mostrava
un’aria spaesata da bambino.
-Il mio nome
è Monkey D. Rufy e sono colui che diventerà il re
dei pirati!-
L’espressione
sbalordita del nemico non mutò minimamente, ma si fece
subito seria quando Rufy
partì all’attacco.
Con un
fluido movimento evitò il colpo, scagliando
un’onda d’urto che prese cappello
di paglia in pieno.
Altri
detriti crollarono, sotterrando Rufy, che però dopo vari
attimi si rialzò.
Kamatari lo
guardò respirare con fatica.
Vedeva la
stanchezza e l’indebolimento del corpo di quel ragazzino, ma
non riusciva a
capire.
Non capiva
quale misteriosa forza lo facesse rialzare ogni volta.
Nuovamente
lo colpì, ed ancora, ancora e ancora, ma lui ritornava
sempre in piedi.
Con ferite
profonde che gli ricoprivano il corpo e con la stanchezza che aumentava
senza
mai diminuire.
-Perché?-
sussurrò inconsciamente, vedendolo rialzarsi un ennesima
volta.
Rufy non si
voltò, continuando a respirare affannosamente.
-Perché
continui a combattere, quando sai che è tutto inutile!?!-
domandò, guardandolo
con rabbia.
-Te lo sei
chiesto ..vero?-
domandò la voce lontana
del cuoco, seduto e con le spalle contro il muro.
-Come riesce
a rialzarsi..ogni volta o il perché quella strana bolla, con
lui non ha
funzionato.-Sanji sorrise, ricordando le parole dette tanto tempo prima
dall’uomo che gli aveva salvato la vita.
Mentre
Kamatari stringeva i denti dalla rabbia.
-Rufy è
sicuro di poterti battere..-sussurrò Zoro, mettendosi seduto
a fatica.
-..e la
convinzione di questo non lascia spazio ad alcun tipo di
paura..-finì Sanji,
chiudendo gli occhi e accendendosi una sigaretta tranquillo.
Kamatari
voltò il capo, guardando quel ragazzino, armato solo della
sua forza interiore.
-Non ci
tieni proprio alla tua vita..-mormorò lui, guardandolo
voltarsi.
-Loro sono
la mia vita...-sussurrò in risposta cappello di paglia e il
cuore di Kamatari
venne colpito da una potente fitta.
Ancora
non hai capito?! Lei ormai è
tutta la mia vita…
Le parole
rimbombarono forti nella sua mente, mentre il viso del suo migliore
amico forte
e determinato si sovrapponeva a quello di Monkey D Rufy.
-..lei è
tutta la mia vita..-disse quest’ultimo e Kamatari
spostò lo sguardo verso la
navigatrice, ancora a terra priva di sensi.
-Sono questi
i motivi per cui continuo a rialzarmi, perché fin quando uno
di loro sarà in
vita, io non potrò mai smettere di
combattere.-sussurrò infine, riprendendo la
sua posizione d’attacco, con la certezza che fin quando
avrebbe avuto respiro,
non si sarebbe fermato.
Eccomi!
Puntualissima come vedete...vi dò per prima cosa gli auguri
di buona Pasqua e felice Pasquetta!Vi mando un super bacio e vi dico
grazie, grazie, grazie, grazie...per le vostre meravigliose
recensioni.Spero ke questo capitolo non vi abbia deluso, di ricevere un
vostro parere(che per me è fondamentale!) e di ritrovarvi
anche nel prossimo capitolo.
A lunedì un kiss..
ps: Ho pubblicato
una storia categoria Harry Potter, su Draco Hermione il titolo
è "Dal dolore Nasce il coraggio.." se avete un pò
di tempo e se siete amanti di questa coppia, bene allora leggetela e
recensite.(anche se per il momento ho postato solo i primi due
capitolixD)
|
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Capitolo 11 *** Capitolo11 ***
Capitolo 11
Scoperte
e Verità..
-Sono
questi i motivi per cui
continuo a rialzarmi, perché fin quando uno di loro
sarà in vita, io non potrò
mai smettere di combattere.-sussurrò infine, riprendendo la
sua posizione
d’attacco, con la certezza che fin quando avrebbe avuto
respiro, non si sarebbe
fermato.
*
Kamatari
fissò intensamente gli occhi carbone di cappello di paglia,
notando solo in
quel momento un particolare che fino a quel momento gli era sfuggito.
Portavano la
stessa determinazione di quando la lotta era iniziata.
Nonostante
la stanchezza, il respiro affannato e il grande indebolimento del suo
corpo,
gli occhi non erano mutati minimamente, così come la sua
convinzione di
potercela fare.
Restò a
guardare quello sguardo per molto tempo, senza accorgersi minimamente
dell’avanzare di Rufy verso di lui, ne del pugno che lo
colpì in pieno volto.
Volò fino ad
una colonna che si spezzò in due e la forza
dell’impatto gli fece perdere la
spada.
Restò in
mobile, il sangue che colava dalla testa a guardare il suo nemico in
piedi
fissarlo deciso.
-Che stai
aspettando?-domandò Kamatari, con la vista appannata dal
colpo ricevuto.
Rufy non
disse nulla, limitandosi a fissarlo tranquillamente.
-Allora?
Finiscimi avanti o prima preferisci sapere fin dove mi sono spinto con
la tua
cara navigatrice…-lo provocò,senza ottenere
però alcuna reazione visibile.
Sanji invece
digrignò i denti alzandosi in piedi a fatica.
-Bastardo..-sputò
quelle parole con odio profondo, avanzando velocemente, per quanto le
ferite
glielo consentivano e prendendo a pugni Kamatari, fin quando la mano di
Rufy
fermò il prossimo colpo diretto allo stomaco del suo nemico.
-Rufy!?-
esclamò il cuoco, non capendo perché lo avesse
fermato.
Cappello di
paglia però non rispose, mantenendo lo sguardo su quello di
Kamatari.
-Cosa stai
facendo? Perché lo hai fatto smettere..non dicevi che tutti
loro sono la tua
vita? Io l’ho ferita e se non mi avreste interrotto
continuamente…-iniziò a
provocarlo, ma Rufy non lo fece proseguire, sussurrando poche e
semplici
parole.
-Tu la ami..-
Parole che
furono in grado di placare la rabbia di Sanji, lasciare stupita la
ciurma e
bloccare l’odio profondo che Kamatari portava dentro.
-Non
potresti farle del male..-aggiunse infine e senza nessun altra parola,
voltò le
spalle al suo nemico, senza avere l’intenzione di finirlo,
perché infondo aveva
già vinto.
La verità,
è
la vittoria più schiacciante che qualsiasi persona possa
avere.
Con pochi
passi raggiunse il corpo della navigatrice, ancora priva di sensi.
Inginocchiandosi,
le mise il cappello nella testa per poi prenderla in braccio.
Quasi
guidata dall’istinto dei sentimenti, Nami si
rannicchiò contro il suo petto,
mentre Rufy fissava il piccolo corpo che stringeva tra le braccia, con
una
strana pace dentro.
-Torniamo
alla nave ragazzi..-mormorò, voltandosi verso i suoi
compagni, che lentamente
si rialzarono avvicinandosi al loro capitano.
-Usop e
Chopper che fine hanno fatto?-domandò Zoro, sbadigliando
sonoramente, mentre
insieme a gli altri si dirigeva verso l’uscita.
-Non lo so,
in realtà non ho nemmeno idea di come io sia venuto
qui..-borbottò Rufy, mentre
la ciurma lo guardava incredulo.
-Non hai
usato la vive-card ?- chiese Franky, ma Rufy scosse semplicemente il
capo.
-E come hai
fatto a trovarci!?!- chiesero Sanji e Zoro all’unisono.
Rufy sembrò
rifletterci un attimo, subito dopo mormorò.
-Ho iniziato
a correre per l’intera isola, poi Usop mi ha dato una
martellata in testa e mi
sono ritrovato qui.-
La
spiegazione lasciò basita l’intera ciurma, tranne
Robin che sorrise divertita.
Kamatari
guardò quei giovani ragazzi allontanarsi, ma poco prima che
scomparissero del
tutto gli richiamò.
-Aspettate!-
L’intera
ciurma bloccò la camminata, ma mentre gli altri si voltarono
Rufy continuò a
dargli le spalle.
Si alzò a
fatica, reggendosi nella colonna semi distrutta.
-Date questa
a Nami..-ordinò, togliendosi dal braccio la collana
appartenuta un tempo ad
Ayako e tirandola verso lo spadaccino, che
l’afferrò al volo.
-Perché
dovremo farlo?-domandò Zoro, mentre Sanji schiumava di
rabbia.
-Quella collana
apparteneva a sua madre Ayako, la donna che un tempo mi rubò
il cuore…-spiegò,
continuando tuttavia a tenere gli occhi ben puntati su cappello di
paglia.
-Cosa?!-esclamò
il cuoco, incredulo quanto gli altri.
-Conoscevi
la vera madre di Nami?-domandò Robin, l’unica
calma tra il gruppo e Kamatari
sorrise.
-Esatto…-sussurrò,
rievocando l’immagine che aveva occupato il suo cuore per
tanto tempo.
-Perché
dovremo fidarci, magari contiene un incantesimo..-suggerì
Zoro diffidente, ma
Kamatari scosse il capo e disse:
-Quel
ciondolo dirà a Nami le sue vere origini, credo che abbia
tutto il diritto di
saperle..-
- va
bene..lo faremo..-sussurrò Rufy, subito dopo Sanji
iniziò a protestare.
-Potrebbe
essere pericoloso per la vita della dolce Nami..non possiamo
rischiare..-stava
dicendo, ma Rufy aveva ripreso semplicemente a camminare, lo sguardo
fisso nel
volto della sua navigatrice, così il resto della ciurma
andò dietro a cappello
di paglia, continuando ad ascoltare le inutili proteste di Sanji, che
non
sarebbero smesse di certo presto.
Ancora una
volta Kamatari restò stupito, ma poi sorrise, nonostante la
fatica e il dolore
che sentiva.
-Ci rincontreremo..Monkey
D. Rufy..-sussurrò al vento e in quell’esatto
attimo, tra le proteste di Sanji,
gli sbadigli di Zoro, i rutti di Brook, i super di Franky e le risate
di Nico
Robin, cappello di paglia sorrise, lasciando che il vento trasportasse
un altro
messaggio.
-Ne ero
certo..-
eccomi
come sempre punutale.
So ke il capitolo
è un pò breve, ma siamo quasi alla fine e questa
parte serviva per far capire che Kamatari era spinto dall'odio del
passato, ke vedeva rispecchiato nella nostra navigatrice..
Comunque il prossimo capitolo
sarà molto più lungo..talmente tanto che credo
c'è ne vorrà un altro..e ovviamente aspettatevi
una scena molto dolce tra Rufy e Nami..dopo tutto ve la meritate..xdal
prossimo lunedì, baci grandi..
Ps: Grazie x le super
recensioni e per i tantissimi lettori...spero di sentirvi anche in
questo chappy..un kiss
|
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Capitolo 12 *** Capitolo12 ***
Capitolo 12
Paura:
desideri e sentimenti.
Dolore,
dolore cocente e soffocante.
Talmente
forte che sembrava volesse portarla alla morte, ma senza mai arrivarci
veramente.
Senza
concederle il riposo eterno.
Eppure
voleva lasciarsi andare, ormai nulla la tratteneva, ma non ci riusciva.
Continuava a
farsi divorare da quelle fiamme, soffocando nel mare dei suoi stessi
pensieri.
Non lasciava
mai però, che esse la portassero completamente via.
Come se
qualcosa o qualcuno glielo impedisse.
Una forza
più grande e senza coerenza.
Un'altra
fitta, e poi il gelo che la rendeva bollente svanì e il
tiepido calore
l’avvolse calmando i suoi inconsci tremori.
Lentamente
quasi temesse ciò che avrebbe scorso, aprì gli
occhi, troppo appannati per
poter distinguere dove si trovava.
Ascoltò i
lievi rumori che si sentivano, mentre lentamente tornava in possesso
della
vista.
La prima
cosa che mise a fuoco, furono dei cappelli neri, che adornavano il viso
addormentato del suo capitano, che in quel momento assomigliava a un
bimbo
nell’ora del riposino.
Sorrise
senza poter controllare il suo viso e restò incantata a
guardarlo.
Aveva la
testa poggiata nel letto su cui lei era sdraiata.
Sembrava
dormire profondamente il viso rilassato in un espressione di pura
felicità.
Improvvisamente
capì che qualcosa non le tornava.
Si alzò
bruscamente, gemendo poi colta da una fitta al braccio che aveva
concepito la
spinta.
Guardò la
fasciatura, accorgendosi solo in quel momento di trovarsi nella cabina
del
piccolo Chopper.
Sono
sulla Sunny..si ritrovò a
pensare, per poi cercare
di alzarsi, ma una mano le bloccò il polso e Nami si
voltò verso il suo
capitano, che sbadigliando mormorò:
-Ti sei
svegliata..-la navigatrice annuì, mentre Rufy la spinse
nuovamente a sdraiarsi.
-Ehi..-
cercò di protestare Nami, ma Rufy non le diede retta
sistemando meglio le
coperte.
-Chopper mi
ha ordinato di non farti scendere per nessun motivo, devi
riposare..-chiarì,
per poi risedersi nello sgabello accanto al letto.
-Cosa è
successo? Kamatari…-
-Tranquilla..non
devi più preoccuparti di lui..-bisbigliò quasi e
sembrò che la sua
spensieratezza fosse svanita.
-Quindi lo
hai battuto..?- domandò lei e lui alzò il viso e
sorridendole annuì.
Nami si
perse in quel sorriso, che durante la sua
“prigionia” le aveva permesso di
andare avanti e contraccambiò leggermente, quasi con
timidezza.
-Quanto ho
dormito?-domandò poi, voltando lo sguardo verso il soffitto.
-Due giorni,
hai avuto la febbre molto alta..-aggiunse e Nami si voltò
sorpresa.
-Ho davvero
dormito per due giorni di fila?-domandò e Rufy
annuì, lasciando che il silenzio
cadesse tra loro.
Entrambi
evitarono lo sguardo dell’altro, persi in pensieri
contrastanti e privi di ogni
logica.
Fu lui il
primo a rompere quel silenzio che Nami trovava imbarazzante, e il
sussurro, la
lasciò meravigliata e sorpresa.
-Scusami..-
I suoi occhi
saettarono verso di lui, per poi perdersi in quelli neri che la stavano
già
fissando.
-Mi dispiace
di non averti saputo proteggere..-continuò e Nami scosse il
capo, con frenesia
disperata.
Incurante
del dolore si mise seduta, cercando di alzarsi, ma Rufy la
bloccò trattenendola
nel letto.
-Sei debole
Nami, non puoi alzarti…-borbottò, ma lei tolse le
mani che la bloccavano e si
alzò in piedi.
Sentiva la
debolezza, ma non poteva permettersi di mostrarla al suo capitano.
Non poteva,
non voleva, non doveva..
-Tu mi hai
salvato Rufy..se non fossi arrivato lui..-lasciò la frase in
sospeso, lasciando
che il suo sguardo si abbassasse, ma cappello di paglia
portò una mano verso la
sua guancia e le fece risollevare il viso.
-Cosa? Lui cosa
Nami!?!- Gli occhi di lei brillarono e senza minimamente pensare
lasciò che il
suo corpo aderisse a quello del suo capitano.
Appoggiò la
testa nel petto sorreggendosi nella canottiera di lui.
-Nami..-sussurrò
Rufy, restando impalato e incapace di compiere qualsiasi movimento.
-Non
importa..perché sei arrivato..-mormorò e Rufy
chiuse gli occhi sentendo l’odore
di mandarini che lei emanava.
Controllato
dai suoi istinti, lasciò che le sue braccia circondassero la
vita di lei e
avvicinò il suo viso nel collo della bella navigatrice,
lasciando che l’odore
di mandarini inondasse la sua mente, il suo spirito, il suo corpo.
Nami
trattenne il respiro, mentre le labbra di Monkey di Rufy morsero la sua
pelle
lattea, quasi stessero assaggiando un mandarino.
-Rufy..?-la
voce uscì tremolante e confusa, mentre brividi leggeri le
percorrevano la
schiena.
Lui non
rispose, spostò solamente il viso, e lasciò che
ancora una volta i loro occhi
si incontrassero.
-Perché mi
sento così Nami..?-le chiese e lei non riuscì a
rispondere, sentendo il suo
cuore galoppare veloce.
-Io…ti
voglio..-sussurrò e in quel momento il cuore di lei
spiccò il volo.
La guardava
fisso, tremando all’idea di ciò che lei gli
provocava.
Sentiva di
essere sbagliato per lei, troppo sciocco, troppo bambino e imbranato
per la
mente di Nami.
Eppure non
poteva impedire che il suo cuore martellasse forte, ne che le sue mani
volessero toccare la sua pelle e conoscerla fino in fondo.
Non poteva
neanche lontanamente immaginare che Nami stava facendo fatica a
respirare
dopo quello
che le aveva detto.
-Rufy
io..io..-cercò di dire, ma cappello di paglia, confuso e
impacciato la lasciò
andare, quasi spaventato dai suoi stessi pensieri.
-Devi
riposare..-le disse, quasi in trance per poi avvicinarsi alla porta
della
cabina.
Nami non
capì, lo guardò spaesata e prima che potesse
richiamarlo, lui sparì dietro la
porta.
Lasciando
che il freddo pungente del mattino la penetrasse.
Era salva,
ma stava morendo dentro.
Forse è piccolo come
chappy, maquesta è solo una delle scene pucciose che ho in
mente e nel prossimo chappy vi assicuro che ci sarà da
ridere..xD Ovviamente vi ringrazio x le splendide recensioni..*-* siete
voi l'unico motivo x cui cerco di essere sempre puntuale ogni
lunedì..xD spero recensirete anche questo e intanto vi mando
un bacio...a lunedì..by
|
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Capitolo 13 *** Capitolo13 ***
Eccomi..puntuale..anche se in
ritardo con l'orario!XD godetevi il capitolo,
divertente..xchè il prossimo sarà molto love...xd
un kiss e grazie siete fantastici tuttiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii by
Capitolo 13
Non
so cosa vuol dire amare..però
lei, mi fa venire fame!
Troppo.
Troppo di
tutto e di niente.
Cose che non
capiva e sensazioni mai provate stavano dilaniando la mente e il corpo
di
cappello di paglia, che sdraiato nell’amaca della sua cabina
guardava fisso il
soffitto in legno.
Aveva
mangiato molto più del solito, ma quel vuoto che percuoteva
la sua pancia, non
sembrava volesse calmarsi.
Non lo aveva
mai provato prima, ma era certo di sapere a cosa fosse dovuto.
Nami: eccone
la causa.
La sua
navigatrice, che ora riposava nella cabina del piccolo medico, era
costantemente nei suoi pensieri; così come l’odore
fruttato di lei e le labbra
diafane che tanto attiravano Monkey D Rufy.
Il ragazzo
di gomma però, non sapeva cosa lo spingeva a desiderare
ardentemente la sua
compagna d’avventura, quasi fosse la carne adorata, di cui
lui andava pazzo.
Avvertì
nuovamente quel fastidio alla pancia e sconsolato si girò su
di un fianco,
cercando di prendere sonno, ma anche questo sembrava essere sparito.
Poi, sentì
bussare alla porta e voltandosi verso di essa borbottò:
-Avanti..-
Quando si
aprì, Zoro, Sanji, Franky, Chopper, Usop e Brook entrarono
all’interno.
Rufy guardò
i componenti della sua ciurma tranquillamente, dimenticando per un
attimo
quello che attanagliava la sua mente, ed anche se inconsapevolmente,
anche il
suo cuore.
-Fratello..-lo
chiamò Franky, avanzando rispetto a gli altri e sedendosi a
gambe incrociate
nella fredda superficie in legno.
Rufy spostò
il suo sguardo su di lui, ma il robot sembrava per la prima volta senza
parole.
-Ecco tu e
la sorella Nami…-iniziò, catturando tutta
l’attenzione del capitano col
semplice nome della navigatrice.
-..si
insomma..-continuò, guardando disperato il resto della
ciurma, gli venne
incontro Zoro che grattandosi la nuca, non avendo idea di come
continuare,
borbottò solo:
-Lei ora
è..- ma non continuò, guardando Rufy come a farli
intendere qualcosa che
cappello di paglia ovviamente, non aveva minimamente compreso.
-Insomma
Rufy!- sbottò impacciato Usop, avvicinandosi
all’amaca, insieme al suo fedele
amico di sventure, Chopper.
-Cosa
c’è?-domandò all’ora il
capitano, sempre con una faccia ingenua che mandò in
bestia l’affranto cuoco, che con le lacrime agli occhi e un
fazzoletto tra le
mani, esclamò.
-Stai con
lei vero? Con il mio dolce fiore di loto;con la mia perla marina; con
il..-ma
Sanji venne colpito furiosamente da un pugno di Zoro, vedendo che stava
divagando
troppo.
-Testa
d’alga! Come ti è saltato in mente di
colpirmi..?!-disse massaggiandosi la
parte lesa, ma Zoro ignorò lui e i suoi epiteti non troppo
carini, spostando lo
sguardo verso il suo capitano.
-Allora?-gli
chiese e Rufy inclinò la testa, mentre il suo equipaggio
aspettava impaziente
una risposta.
-In che
senso..?-
Tutti, a
quella domanda caddero dalle loro postazioni, allibiti e sconvolti
dalla
stupidità del loro capitano.
-Rufy c’è
solo un senso!- disse Usop, che fu il primo a rialzarsi.
-Perfino
Chopper lo sa..-e la piccola renna annuì alle sagge parole
del suo amico.
-Non
capisco..che cosa intendete??-
Monkey D
Rufy, si sedette nell’amaca, facendo posto al suo amico Usop,
che sembrava
essersi rassegnato come il resto della ciurma a scoprire qualcosa in
più di
quel che già sapevano.
Tutti,
tranne Brook che sorseggiava tranquillamente il suo The.
-Dimmi..-esordì,
spezzando il silenzio che si era creato e appoggiando la tazzina in un
comò.
-Nami è la
tua donna ora?-la domanda diretta e senza peli sulla lingua,
lasciò basiti gli
altri e pensieroso Rufy.
Ora le sei
facce erano tutte rivolte al ragazzino di gomma che sembrava stesse
pensando
con attenzione a quanto appena affermato dall’amico.
-Io..voglio
bene a Nami..-riuscì a dire, continuando però a
ostentare una faccia confusa.
I suoi
amici, si scamparono occhiate perplesse e Franky allora disse:
-Le vuoi
bene come vuoi bene a Robin?-Rufy senza nemmeno rendersene conto scosse
il
capo.
E Usop
sospirò, guardando preoccupato il suo amico.
-Perciò
l’ami..?-
gli chiese e Rufy si alzò dall’amaca, camminando
fino alla porta della cabina,
con gli sguardi dei suoi compagni puntati contro.
-Non so cosa
vuol dire amare..però lei, mi fa venire fame!-
Sanji a
quella rivelazione mostrò un espressione basita, chiedendosi
come la sua dolce
Nami si fosse potuta innamorare di un tale stupido, qual’era
il suo capitano.
-Fame?- gli
chiese Usop, trattenendo le risate insieme al piccolo Chopper.
-si, ecco
quando sto con lei ho voglia di..mangiarla!Anche questo pomeriggio,
quando si è
svegliata io…-Rufy smise di parlare, ricordando
l’accaduto e vergognandosene
profondamente.
-Tu
cosa?!-sbottò Sanji, che già aveva i nervi a
mille e ormai aveva smesso di
lagnarsi.
-Lo morsa!-
esclamò tutto d’un fiato Rufy calandosi poi il
cappello sul viso.
Nella cabina
scese un silenzio tombale, fin quando la ristata di Usop, seguita da
quella di
Chopper lo spezzò.
-Cosa hai
fatto!?!- esclamò incredulo Sanji, mentre Zoro tratteneva le
risate e Franky
faceva il suo ballo super!
Brook
riprese in mano la tazza e finì con grazia il suo The.
-Ecco lei,
era tra le mie braccia e..il suo collo..ecco, non so..-cercò
di giustificarsi
con l’adirato cuoco, ma non fece altro che confonderlo di
più, aumentando le
risate dei suoi amici.
-Nami-swan
tra le tue braccia!?-disse incredulo, per poi scoppiare in un pianto
disperato.
-E bravo il
nostro capitano, quindi devi solo dirglielo..-mormorò Zoro,
avviandosi tra le
risate, con Usop e Chopper fuori dalla cabina.
-Dirle
cosa?- domandò, guardando perplesso Franky trascinare via un
piangente Sanji.
-Che la
ami..-sussurrò Brook, uscendo
con gli
altri e chiudendo la cabina ancor prima che Rufy potesse dire qualcosa.
Ora oltre
alla causa della sua fame, anche il motivo scatenante.
Si era
innamorato!
|
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Capitolo 14 *** Capitolo14 ***
Capitolo14
Posso
amarti?
Dormiva.
Dopo tutta
la fatica che aveva fatto per prendere il coraggio ed andare nella sua
stanza,
lei dormiva.
Aveva fatto
avanti e indietro diverse volte, di fronte alla porta della stanza di
lei, ma
proprio quando aveva preso il coraggio ed era entrato, nulla.
Lei dormiva!
Sbuffando
per l’ennesima volta, il ragazzino di gomma si mise a
cavalcioni nella sedia
poco distante dal letto, iniziando a fissare l’ignara
navigatrice.
I suoi occhi
si puntarono da subito, nel viso dolce e sereno che la rossa aveva
accucciato
per metà nel cuscino.
Sorrise,
pensando che non aveva mai visto Nami sveglia con
quell’espressione.
Solitamente,
assumeva un aria da rimprovero, oppure uno sguardo omicida, ma mai
aveva visto
il viso della bella navigatrice tranquillo e rilassato come in quel
momento.
Allungando
una mano le scostò una ciocca di capelli, un gesto istintivo
che lo lasciò
perplesso e pieno di dubbi.
Gesto, che
lo portò ad accarezzare il collo fino alla lieve scollatura
della canottiera
che lei aveva indosso, ma dopo poco si fermò, scrutando
pieno di rimorsi il
rossore che il suo morso aveva lasciato nel collo di Nami.
-Scusa..-mormorò,
nonostante sapesse bene che la navigatrice stesse riposando.
Lentamente
si alzò dalla sedia, posandoci il suo fidato cappello, per
poi avvicinarsi al
viso della sua bella.
Accarezzò
con gesti lievi la guancia di Nami, spostandosi poi verso il segno
rosso che
gli aveva lasciato e dopo poco, senza nemmeno accorgersene la bocca
preso il
posto della mano, iniziando a tracciare una scia di baci leggeri che
arrivarono
fino al viso di lei.
Monkey D
Rufy, con espressione ingenua da bambino, esitò un momento
fissando quasi
ipnotizzato, quelle che a lui parevano due petali di fiore, ma fu solo
un
momento, subito dopo scese a sfiorare le labbra della sua navigatrice.
Svegliandola
del tutto dal suo sonno.
-Rufy..-sussurrò,
gli occhi velati dalla sorpresa.
-Posso
amarti Nami?-domandò cappello di paglia, il volto smarrito
da bambino.
La
navigatrice restò muta, per attimi che a Rufy parvero
infiniti, poi annuì
sorridendo dolcemente e traendolo a se verso il letto.
Cappello di
paglia, ormai completamente sopra la sua navigatrice, scese a baciarla
nuovamente, stavolta lambendo con più sicurezza
ciò che gli apparteneva per
diritto.
Nami
accarezzò i cappelli neri del suo capitano, sentendo il suo
cuore correre
veloce, mentre la sua lingua assaggiava il sapore di lui.
Dopo pochi
attimi o tante ore, si staccarono, entrambi ansanti.
-Perché?-borbottò
Rufy, portandosi una mano alla pancia e guardando confuso la sua
navigatrice.
Lei,
ricambiò l’occhiata con altrettanta
perplessità, chiedendo a sua volta.
-Perché
cosa?-
Rufy scosse
semplicemente il capo, spostandosi verso l’altra parte del
piccolo letto e scrutando
con fame la navigatrice.
-Cosa c’è
Rufy?-il tono preoccupato e lo sguardo supplicante, costrinsero
cappello di
paglia a rivelare il suo strano stato d’animo, di cui si
vergognava
profondamente.
-Ho ancora
fame di te Nami!- esclamò, pentendosi di non aver a portata
di mano il suo
cappello per poter celare l’imbarazzo nel suo viso, che
crebbe, appena la
risata cristallina di Nami si espanse per tutta la stanza.
-Non è
divertente..-mormorò offeso, facendo per andarsene, ma Nami
si portò sopradi
lui, ignorando la fitta alla spalla fasciata.
-Scusa..-
sussurrò, scendendo verso la bocca di Rufy per depositarvi
un piccolo bacio.
Lui non
disse nulla, posando la sua mano nel collo di lei.
-Hai fame di
me Rufy?-gli chiese Nami, lo sguardo languido e malizioso allo stesso
tempo.
Monkey D
Rufy annuì meccanicamente, non riuscendo a staccare gli
occhi dal viso della
sua navigatrice.
O almeno,
non ci riuscì fin quando lei non si tolse la canottiera,
lasciando che
l’attenzione del suo capitano venisse presa da ben altro.
-Nami!-
esclamò, deglutendo mentre le labbra di lei scendevano verso
il suo viso.
Rufy avvertì
nel petto il seno morbido della sua navigatrice e lasciò che
il sussurrò
penetrasse all’interno di lui.
-Anche io ho
fame Rufy..-
E la bocca
avida di lui, si scontrò con quella impaziente di lei: in
uno scontro dove non
esistevano ne vincitori, ne vinti.
Quell’attimo
di crescente passione però, non ebbe un liete
fine….
-Dolce Nami,
ti ho portato…-
Sanji, l’espressione
sconvolta e un vassoio in mano, restò di sasso,
così come i due beccati in
flagrante, lasciando che un silenzio teso aleggiasse per tutta la
cabina.
…
………………..
……………………………….
……………………………………………….
………………………………………………………….
………………………………………………………………….
………………………………………………………………………….
Poco dopo.
-RUUUFYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYY!!!!!!!!!!!!!!!!!!-
ECCOMI!
Puntuale come sempre, anche se oggi credevo
di non far in tempo.
Prima
di tutto, GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEE...i vostri commenti sono unici e
vorrei avere il tempo di rispondere ad ognuno, ma a causa della scuola
e degli esami imminenti non mi è possibile.
Spero possiate perdonarmi!*-*
Poi vorrei dirvi che scriverò altri due capitoli e che la
storia si concluderà al 16 capitolo quindi.=(
Non preoccupatevi, cercherò quest'estate di scrivere almeno
dell One shot..su questa splendida coppia, x ringraziarvi con tutto il
mio cuore x avermi seguito!!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e vi assicuro che nel
prossimo se ne vedranno delle belle! Un abbraccio enorme a tutti,
recensori e lettori..
kiss,
kiss..
|
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Capitolo 15 *** Capitolo15 ***
Capitolo
15
È
qualcosa che si mangia?
Monkey D
Rufy, il viso celato dal cappello di paglia, ascoltava il suo adirato
cuoco
minacciarlo per l’ennesima volta con un mestolo da cucina.
Non si era
mai sentito così tanto in imbarazzo, come in quel momento.
Mentre i
suoi compagni se la ridevano all’interno della cucina e
Sanji, viola in viso,
gli elencava le cento e più ragioni per cui non si sarebbe
mai più dovuto
avvicinare a Nami.
-Oh andiamo
cuoco, non credo che Rufy stesse facendo tutto da
solo..-esclamò Zoro, che
appoggiato al muro vicino alla porta, guardava Usop e Chopper
sbellicarsi dalle
risate.
-Vorresti
forse dire che Nami, il mio dolce fiore di loto, la mia musa, la sirena
del mio
cuore si sarebbe fatta toccare da questo zotico!?!-chiese, scatenando
altre
risate e puntando il dito contro un imbarazzato Rufy.
-Dubito che
l’abbia costretta..-commentò solo Zoro,
sbadigliando sonoramente.
-Su questo
sono d’accordo anche io, Rufy non è di certo il
tipo che costringe le
persone..-gli diede manforte Franky.
Rufy annuì ,
sollevando finalmente il viso.
-Non
m’importa un accidente!- s’inviperì
Sanji, mescolando il sugo con troppa
energia.
-Ma
esattamente, cosa stavate facendo?-chiese Brook, che calmissimo
sorseggiava la
sua tazza di The.
Rufy parve riflettere
un attimo, arrossendo di botto, al ricordo della sua navigatrice senza
la
maglietta.
-Cosa stava
facendo lui volevi dire..!?- borbottò lugubre Sanji,
apparendo dietro il povero
scheletro che annuì con decisione.
-Smettetela
con queste assurdità, più tosto Rufy, le hai
detto che l’ami?-chiese Zoro
impaziente, concentrando l’attenzione della ciurma su
quell’enigma.
Monkey D
Rufy scosse il capo, per poi commentare:
-Non ne ho
avuto il tempo…insomma, io..-le parole della sua navigatrice
rimbombarono nella
mente di cappello di paglia, che imbarazzato smise di parlare.
-Non le hai
detto che l’ami e stavi ugualmente mettendo le tue manacce
sul corpo niveo
della mia sirena!?- La domanda di Sanji, che sapeva più di
affermazione, lasciò
basiti tutti i componenti della ciurma.
-Quindi, non
vi stavate solo baciando..?-domandò Zoro, il primo a
riprendersi, ma non fu
Rufy a rispondere.
Il cuoco
infatti, con aria infastidita e senza mezzi termini borbottò:
-Esattamente,
visto la posizione in cui gli ho trovati!-
La mascella
di Usop cadde fino a scontrarsi contro il tavolo, mentre Franky e Zoro
guardarono straniti il loro capitano.
Brook,
imperturbabile sorseggiava il suo The, mentre Chopper rosso
d’imbarazzo quasi
quanto il suo capitano, si nascondeva dietro la gamba del robot.
Nessuno di
loro si sarebbe mai aspettato, che il loro ingenuo capitano, in
realtà, non fosse
poi così ingenuo.
Il silenzio
incredulo che si era creato venne spezzato da il commento divertito di
Franky.
-E bravo il
nostro capitano! Così ti stavi dando da
fare…-Zoro rise, mentre Sanji con un
coltello in mano, tagliava con troppa energia un’innocente
carota.
Anche gli
altri (tranne il cuoco) si unirono alla risata e alla fine anche Rufy
si
ritrovò a ridere, fino a quando non mormorò
confuso.
-In che
senso?-
L’intero
equipaggio finì a terra, mentre Monkey D Rufy guardava i
suoi compagni
d’avventura con aria smarrita.
-Come in che
senso!?- esclamò Usop, massaggiandosi la parte lesa.
-Era troppo
bello per essere vero..- mormorò Zoro, mentre Franky annuiva
con un enorme
gocciolina in testa.
-Io non
capisco..-dichiarò Rufy imbronciato.
- Noi
credevamo che stavate facendo l’amore e che Sanji vi avesse
interrotto sul più
bello..-gli spiegò Usop, con uomo da aria vissuta.
Rufy inclinò
il capo e tutti lo guardarono aspettando un suo commento che non
tardò ad
arrivare.
-Cioè?-
Per
l’ennesima volta la ciurma finì coi piedi per
aria, il loro capitano era
veramente irrecuperabile.
-Rufy sai
cos’è il sesso?-domandò Zoro,
grattandosi la testa alla vista della faccia
confusa del suo capitano.
-È qualcosa
che si mangia?- chiese ingenuo, facendo morire dalle risate Sanji, ora
più
tranquillo per l’incolumità della sua dolce Nami,
e disperare il resto della
ciurma.
-Ma come
puoi non saperlo Rufy!?- esclamò Usop dando voce al pensiero
dei suoi compagni.
Cappello di
paglia restò impassibile mentre mormorava tranquillo:
-Non so..mi
dite cos’è?-
La cucina
venne avvolta dal silenzio,mentre tutti pensavano a come affrontare la
situazione.
Tutti tranne
Sanji, che prese a canticchiare tranquillo, mentre continuava a
cucinare.
-Ecco Rufy
il sesso è qualcosa che..serve per fare i
bambini.-mormorò confuso Usop e Rufy
restò stupito iniziando ad elaborare delle
“idee”.
-Cioè se noi
due facciamo sesso nasce un bambino?-Usop sbiancò e
rabbrividì a quella
prospettiva e Sanji rise tranquillo.
Gli altri
scossero la testa, disperati.
-Fratello lo
hai confuso di più!!- esclamò Franky, guardando
male il cecchino che per tutta
risposta borbottò:
-Spiegaglielo
tu allora!-
Franky si
grattò la testa, cercando l’ispirazione mentre
Rufy lo guardava impaziente.
-Ascolta
Fratello, prima di tutto non puoi fare sesso con Usop, lui è
un uomo..-iniziò e
Rufy annuì,
la faccia concentrata su quella del robot.
-Il sesso si
fa con le donne, come Nami..o Robin..-Franky arrossì
improvvisamente, fermando
il discorso e Rufy lo guardò confuso.
-Quello che
Franky vuole dire e che gli uomini fanno sesso con le donne, non tra di
loro.-borbottò Zoro, accorgendosi del momentaneo distacco
dalla realtà di
Franky.
-Perciò io
posso farlo con Nami e Robin?-
A quella
domanda la padella di Sanji, per poco non finì sulla testa
di Usop e la sua
tranquillità svanì.
-Non
pensarci nemmeno! Hai già approfittato fin troppo della
dolce Nami, non avrai
anche la mia adorata Robin!-esclamò, lo sguardo truce
puntato su quello del
capitano.
-Cuoco
smettila di intrometterti!- borbottò Zoro truce, iniziando
un battibecco
furioso con Sanji.
Franky nel
mentre era in un mondo tutto suo e Usop spiegava a Chopper, con
un'altra delle
sue fandonie, il motivo per cui sembrava essersi addormentato in piedi.
Rufy guardò
i suoi compagni sorridendo, soffermandosi poi su Brook che,
tranquillamente
seduto, sorseggiava il suo The.
-Rufy?-
Lo scheletro
aveva la faccia seria e il capitano sorrise, aspettando che proseguisse.
-Hai visto le
mutandine di Nami?- domandò e Rufy scosse il capo.
Il suo
compagno sembrò deluso.
-Brook?-
chiamò, dopo pochi attimi di silenzio tra loro.
-Si?-
rispose lui, intento a sorseggiare il suo The mentre guardava Sanji e
Zoro
darsi battaglia.
-Il sesso è
divertente?- domandò e lo scheletro annuì.
-Tu sai come
posso farlo?-domandò allora Rufy, molto curioso e subito il
suo compagno annuì
spostando la sua attenzione sul suo capitano.
-Vedi la
prima cosa da fare e chiederle di farti vedere le sue mutandine..poi..-
ma
Brook non finì mai la sua frase, perché un calcio
di Sanji con tanto di
rimprovero lo spedì contro la parete.
-NON
METTERLI STRANE IDEE IN TESTA!- urlò furioso il cuoco,
mentre Zoro guardava la
scena impassibile.
Rufy sorrise,
contento che tra i suoi compagni ci fosse tutta
“quell’armonia”.
-Credo sia
meglio risolvere questa questione..-mormorò deciso Sanji,
voltandosi verso il
suo capitano.
L’impatto di
Brook intanto, aveva risvegliato Franky dai suoi sogni ad occhi aperti,
interrotto il racconto di Usop e sviato l’attenzione di
Chopper.
- Cos’è
successo?- chiese Franky.
Nessuno
rispose, troppo intenti a guardare Sanji e Rufy uno di fronte
all’altro.
Il primo si
accese la sigaretta, l’espressione seria in volto.
Il secondo, sorrideva
tranquillo, guardando il suo compagno con curiosità.
-Ascolta
Rufy. Prima di fare sesso, devi imparare la nobile arte della
seduzione.-
decretò solenne, guadagna dosi occhiate scettiche dallo
spadaccino e dal robot,
sognatrici da parte di Chopper e Usop e annoiate da parte di Brook che
aveva
ripreso a sorseggiare il suo The.
- Devi
essere galante, ma non troppo; sicuro, a non troppo; intraprendente, ma
non
troppo..dolce, ma non troppo..-
Zoro
sbadigliò, interrompendo, subito dopo, il
discorso sul nascere.
-Senti cuoco
abbiamo capito..in poche parole devi divenire un pinguino lustrato al
comando
di una donna.-sbottò spiccio, ottenendo
l’approvazione di Franky e l’ira di
Sanji.
-Non
ascoltarlo Rufy..tu devi essere un gentil’uomo…-
-Se c’è
qualcuno che non devi ascoltare, quello è il cuoco..vai da
lei e falle capire
chi comanda.-disse Zoro, contraddicendo Sanji.
-Ma
ricordati di dirle che l’ami..- mormorò Franky.
-Chiedile di
farti vedere le mutandine!- esclamò invece Brook, ma il
pugno di Zoro e il calcio
di Sanji lo spedirono contro le assi della nave.
Rufy, che
aveva spostato la sua attenzione da un compagno all’altro,
restò immobile per
un attimo, dando la sensazione di star riflettendo su quanto gli
avevano appena
detto.
Fin quando…
-Siete
sicuri che non sia qualcosa che si mangia?-
Non avrebbe
mai potuto immaginare che quella domanda, l’avrebbe fatto
volare fuori dalla
cucina.
Lo so ho
un ritardo pazzesco e mi dispiace davvero tanto! Ma ho avuto problemi
col pc, che per fortuna ora si sono sistemati.
spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che mi perdoniate x non
aver aggiornato puntale come sempre.
Il prossimo lunedì aggiornerò senza alcun dubbio
e aspettatevi una scena oltre che simpatica anche molto dolce..tra Rufy
e Nami.
Un bacio e un
abbraccio, Marta.
Ps: spero mi farete avere un
vostro parere su questo chappy..by.
|
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Capitolo 16 *** Capitolo16 ***
Capitolo
16
Mi
uccidi!
Monkey D.
Rufy, aveva riflettuto tutto il pomeriggio perso nei suoi pensieri, fin
quando
al calar della sera si era finalmente deciso.
Sarebbe
andato da Nami per fare sesso.
Dopo tutto
Franky e Zoro gli avevano spiegato che si poteva fare solo con le donne
e Sanji
gli aveva fatto capire che non gli avrebbe permesso di avvicinarsi a
Robin, per
oscure ragioni che non aveva compreso.
Ma non erano
questi i motivi che stavano spingendo le sue gambe nella cabina della
navigatrice, bensì ciò che Brook gli aveva
rivelato.
Il sesso era
divertente.
Così aveva
detto, per cui Monkey D Rufy, voleva assolutamente provarlo.
Ormai giunto
di fronte alla cabina di Chopper, dove riposava Nami, Rufy fece per
aprire la
porta, ma le parole di Sanji sulle buone maniere li ritornarono alla
mente,
così invece di spalancare la porta bussò deciso.
-Avanti.-
Il ragazzo
di gomma deglutì, aprendo la porta e entrando
all’interno della cabina.
-Rufy..-mormorò
sorpresa, Nami, distogliendo subito lo sguardo dal suo e lasciando che
le sue
guance si colorassero di un rosa leggero.
-Ciao..-esclamò
cappello di paglia, un po’ sorpreso che Nami non fosse sola
nella stanza.
Infatti
Robin, seduta vicino al letto e con un libro in mano, guardava i due
con
divertimento.
-Volevi
qualcosa?-riuscì a dire Nami, dopo interminabili minuti di
silenzio.
E Rufy, si
rianimò improvvisamente.
-Si, volevo
fare sesso con te.-
Nami restò
muta e il colore del suo viso, mutò improvvisamente,
arrivando ad un forte
rosso acceso.
Robin
invece, superato lo sbigottimento iniziale, si coprì la
bocca con la mano,
cercando di trattenere le risate che minacciavano di uscire.
Prese il libro
e, alzandosi dalla sedia, si diresse verso la porta mormorando:
-Allora vi
lascio soli.. e ………buonanotte.- il
tono malizioso fece vergognare profondamente
Nami, mentre Rufy tranquillo contraccambiava il saluto.
Quando si
girò verso Nami però, un colpo ben assestato di
lei lo spedì contro la parete.
Rufy si
rialzò massaggiandosi la parte lesa.
-Che cosa ti
prende?- domandò Rufy, con aria imbronciata.
-Che diavolo
prende a te!?! – strillò ansante la navigatrice.
Rufy la
guardò perplesso, fin quando le parole di Brook non li
ritornarono alla mente.
Così si
avviò a passo deciso verso la sua cartografa, che
improvvisamente smise di
guardarlo in cagnesco.
Totalmente ipnotizzata,
dallo sguardo sicuro del suo capitano.
-Nami..-esordì,
spezzando il silenzio teso che si era creato.
La rossa, lo
fissò in attesa e anche il solo respirare divenne
un’impresa.
Era seduta e
Rufy torreggiava di fronte a lei, non lasciandole alcuna via di scampo.
-Mi
mostreresti le tue mutandine?- chiese serio.
Nami restò
per alcuni minuti impassibile, per poi passare ad uno stato di puro
nervosismo,
fin quando spedì (con l’ennesimo pugno), il suo
capitano contro le assi del
pavimento.
-Idiota!-
sibilò, sdraiandosi nel
letto e dandoli
le spalle.
Monkey D
Rufy si sedette nel pavimento, l’aria perplessa e anche un
po’ dispiaciuta.
-Nami..-mormorò,
con voce avvilita.
-Sparisci!-urlò
in risposta la sua navigatrice e cappello di paglia capì che
sta volta era
veramente furiosa.
Eppure lui
aveva seguito tutti i consigli che gli avevano dato.
Quindi
dov’è
che aveva sbagliato?
“
falle capire chi comanda”
“Ma
ricordati di dirle che l’ami”
Le parole di
Zoro e Franky tornarono nella mente del futuro re dei pirati, che si
alzò in
piedi, sollevato.
Non aveva
seguito proprio tutti i consigli.
-Nami
girati!- ordinò, ma la navigatrice non rispose nemmeno,
troppo concentrata a
maledire la stupidità del suo capitano.
- Nami!-
esclamò e sta volta la navigatrice si
voltò,pronta a darli un altro pugno in
quella testa bacata che si ritrovava, ma cappello di paglia
bloccò il suo pugno
con sguardo serio e per un attimo le certezze di Nami vacillarono.
-Cosa vuoi
ancora?!- domandò arrabbiata ed anche un po’
esasperata.
-Devo dirti
una cosa ..-mormorò solo e lei, con voce sarcastica rispose.
-Vuoi che ti
mostri il reggiseno per caso? Oh magari hai intenzione di..-ma la
navigatrice
non poté terminare la frase.
Perché
improvvisamente la sua bocca fu bloccata da quella del capitano.
Monkey D
Rufy, col ginocchio poggiato nel letto ed una mano che attirava a se la
sua
navigatrice, baciò con insistenza le labbra che fino ad un
paio di minuti fa
gli avevano detto di sparire.
S’insinuò
con forza, spinto dal desiderio inconscio di lei e quando si
staccò da quella
che poteva considerarsi la sua unica debolezza, sussurrò.
-Ti amo…-
Il cuore di
Nami si fermò, mentre quello di Monkey D
Rufy, iniziò ad accelerare i suoi battiti, alla
vista dell’unico sorriso
che sapeva toglierli ogni difesa.
Quando però
alcune lacrime iniziarono a scendere dalle guance della bella
navigatrice, Rufy
si spostò da lei preoccupato.
-Nami mi
dispiace..-mormorò, senza saperne nemmeno il motivo.
Nami scosse
il capo, coprendosi il viso, mentre le lacrime continuavano a scorrere
inarrestabili.
Così, come tanto
tempo prima, Monkey D Rufy posò il suo cappello nella testa
della navigatrice,
chinando il capo sconfortato.
-Non so cosa
ho fatto, ma ti prego smetti di piangere…. Così
mi uccidi.-
Nami alzò il
viso, incontrando lo
sguardo ferito del
suo capitano e per un momento pensò fosse un altro.
Mai, aveva
visto quell’espressione di pura sofferenza nel viso del suo
amico.
Mai.
Eppure in
quel momento, cappello di paglia non rideva e nel suo volto non
c’era la
determinazione che lo distingueva.
Era
insicuro, spaventato e debole.
Nami si
morse il labbro, sollevando una mano per accarezzare il viso di Rufy.
Il calore
gli avvolse e i loro occhi s’incatenarono.
-Anch’io..-sussurrò
con voce flebile Nami.
Cappello di paglia le
scostò una ciocca dal viso, per poi
asciugarle le lacrime con piccoli baci, fin quando le loro bocche non
si
scontrarono, perdendosi in un turbinio di emozioni.
Nami strinse forte i cappelli
del suo capitano, attirandolo a
sdraiarsi sopra di lei.
Lui spinto dal sapore della
sua bocca, scese ad assaggiarle il
collo, lasciando una scia di baci infuocati che si conclusero
all’inizio del
petto; poi insicuro, con la mano iniziò a sollevare la
maglia di lei, scendendo
a baciarle la pancia e risalendo lentamente.
Nami chiuse gli occhi,
accarezzando i cappelli del suo capitano.
Sentì le mani di
lui spogliarla ed accarezzarla, beandosi dei
suoi baci e gemendo dal piacere che nella sua esplorazione cappello di
paglia
le stava donando.
-Rufy…-ansimò,
mentre la mano di lui si perdeva nella profondità
della sua femminilità.
Lui la baciò, con
una forza che diminuì sempre di più, fino a
divenire dolcezza.
La rossa, si lasciò
inebriare da lui, ma il calore e la passione
la stavano sopraffacendo così invertì le
posizioni, entrando lentamente dentro
di lui.
In quel momento, Monkey D
Rufy, avvertì una sensazione di potere
immenso e mentre lei si muoveva, lui la seguiva.
Aumentando il ritmo ad
ogni spinta, presto si ritrovarono a volteggiare nelle più
alte vette del
piacere, appagati.
E con
questa scena si chiude il capitolo.
Spero vi sia piaciuto e che commenterete.
Intanto vi voglio ringraziare x i commenti del precedente!
GRAZIE MILLE!
Avevo intenzione di
firne questa storia, ma vorrei darle un finale più degno,
col prossimo capitolo, un kiss..
a lunedì prossimo!
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Capitolo 17 *** Capitolo17 ***
Dedico
questo capitolo a tutte le lettrici che mi hanno seguito dall'inizio di
quest'avventura, fino alla fine.
Spero che il finale non vi deluda.
Capitolo 17
Sei mia?
Il calore lo
aveva sopraffatto, cullandolo in un caldo sonno dal quale si era appena
risvegliato.
Sentiva
l’ondeggiare della nave e il silenzio fitto che albergava in
essa.
La sua mano
accarezzava distratta il capo color arancio appoggiato sul suo petto,
mentre la
mente, era completamente priva di qualsiasi tipo di riflessione.
Ricordava
solo lei e
l’unione dei loro corpi.
Quasi come
stesse guardando una vecchia videocassetta, che mandava in dietro per
rivedere la scena
che più preferiva un’altra volta; e
ancora, e ancora, e ancora..
Un movimento
della rossa portò i suoi occhi su di lei, che lentamente si
stava svegliando
dal tepore in cui era scivolata.
-Rufy..-sussurrò.
Le gote
leggermente rosse dall’imbarazzo, sorrise, mentre Monkey D
Rufy, la studiava
curioso.
-Nami..- rispose
tranquillamente cappello di paglia.
I suoi occhi
brillavano di una strana felicità: come quelli di un bambino
che ha scoperto
qualcosa di nuovo e fantastico.
-Ecco..insomma..ehm..cioè..-
Nami non
sapeva cosa dire.
Si ritrovava
lì… tra le braccia del suo capitano; del suo
salvatore;dell’uomo/bambino che
amava tanto; ed era felice, confusa..sopraffatta da troppe emozioni.
-Io.. ….-
cercò di dire nuovamente, ma poi si perse nello sguardo
tranquillo e pacato del
capitano e non seppe davvero più che dire.
Restò in
silenzio, cullata dal sorriso di Rufy e rassicurata dalle braccia che
l’avvolgevano riscaldandola.
-Sei
bella...- constatò Rufy, mentre Nami arrossiva e abbassava
lo sguardo.
-..e
calda..-osservò ancora, poggiando la sua fronte contro
quella della
navigatrice.
Lei sorrise,
accarezzando la guancia del suo capitano con dolcezza.
-Anche tu
sei bello..-si sentì molto stupida a dirlo, eppure sembrava
così giusto in quel
momento.
- ..e
caldo.-sorrise inconsciamente, stringendosi di più a lui.
Monkey D
Rufy continuò a fissare la sua navigatrice con paura
crescente e il suo sguardo
si spense per un momento.
Se gli
uomini e le donne facevano sesso, allora Nami avrebbe anche potuto
farlo con
qualsiasi altro uomo, e questo pensiero, infastidiva la palese gioia di
cappello di paglia.
Nami non si
accorse di nulla, troppo concentrata nello studiare le piccole
cicatrici che il
petto del suo capitano riportava dall’ultima battaglia.
Perciò non
capì il significato del mormorio di Rufy.
-..e mia.-
Lei concentrò
il suo sguardo su di lui intensamente, cercando di leggere dalla sua
espressione cosa volesse dire, ma Rufy nascose il viso
nell’incavo del suo collo,
per sfuggire a quello interrogativo della sua navigatrice.
-Rufy..cosa..?-iniziò
lei, ma la voce insicura del capitano interruppe la sua domanda sul
nascere.
-Sei mia..
vero?-
Nami arrossì
a quelle parole e avvertì la stretta del suo capitano farsi
ancora più solida.
Sentiva un
po’ di dolore, a causa dei lividi non ancora guariti, ma non
protestò, portando
una sua mano ad accarezzare la testa di quello scapestrato del suo
capitano.
-Si, sono
tua.-rispose sorridendo, ma Rufy non era ancora convinto e come un
bambino
offeso e vergognoso di venir fuori dal suo rifugio, chiese ancora:
-E..non
farai con nessun’altro uomo ciò che hai fatto con
me sta notte?-
Nami sorrise
di più, senza però poter impedire alle guance di
tingersi nuovamente di rosso.
-Si…-rispose
con sicurezza.
-Non
farò..l’amore, con nessun’altro. -
Questa
promessa, colmò cappello di paglia di
tranquillità e sicurezza.
Sollevò il
viso sorridente, scrutando quello imbarazzato della navigatrice e scese
verso
le labbra di lei.
Quando però
ormai era giunto alla meta, un urlo spezzò il momento che si
era venuto a
creare.
-Era Sanji?-
domandò Nami e Rufy, annuì stranito quanto la sua
navigatrice.
-Vado a
vedere che succede..-mormorò Monkey D Rufy, infilandosi
velocemente i
pantaloni.
Quando aprì
la porta della cabina, affacciandosi verso il balconcino della nave
vide una
scena alquanto buffa.
Sanji
infatti, brandiva uno dei suoi coltelli da cuoco e Franky completamente
nudo,
si copriva con le mani “i gioielli di famiglia”
stando ben lontano dalla furia
del biondo.
-Come hai
osato mettere le tue manacce sul corpo niveo della mia dolce
Robin!-esclamò il
cuoco, mentre una strana aura rossastra ricopriva il suo corpo.
-Ora calmati
fratello..-iniziò il povero Robot, ma il biondo non lo fece
nemmeno finire e
subito replicò.
-Fratello un
corno! Cosa ti è saltato in mente in quella
zucca…-
Monkey D
Rufy non riuscì a seguire il resto del discorso,
perché Nami( con indosso solo
un lenzuolo bianco) era uscita dalla cabina, catturando completamente
l’attenzione del suo capitano.
-Cosa sta
succedendo?-domandò, sporgendosi leggermente.
Rufy non
rispose, troppo concentrato a seguire i giochi di luce che
s’intravedevano nei
capelli di Nami.
-Perché
Sanji ha un coltello in mano?-chiese ancora, volgendo lo sguardo verso
il suo
capitano e perdendosi nell’infinità di quegli
occhi carbone.
-Rufy..-sussurrò,
dopo lunghi attimi e cappello di paglia le cinse la vita abbassandosi a
sfiorare le sue labbra.
-Non lo
so.-rispose solamente prima d’immergere il suo viso nei
capelli arancio di lei,
avvolgendola col suo abbraccio.
-Questo vale
anche per te !-ululò Sanji, guardando infuriato lo
spettacolo che Rufy stava
donando alla sua intera ciurma.
Monkey D
Rufy non si mosse, sorridendo con un bambino che aveva compiuto una
marachella.
-Perché stai
abbracciato a Nami-swan!? E perché mai lei ha solo
un..un…..TU!-ululò il cuoco
adirato guardando prima Franky che si stava coprendo con la coperta che
Robin
gli aveva appena portato e poi il suo capitano, che abbracciava con
possessività la dolce Nami.
-Io non
capisco…-piagnucolò il giovane, per poi scoppiare
a piangere disperato.
-Come
possono due dee come loro preferire dei trogloditi, senza cervello e
che non
sanno nulla sul galateo, ad un gentil’uomo come me, pronto
anche a dare la vita
per un loro sorriso…-borbottò disperato, facendo
scoppiare dalle risate il
resto della ciurma.
-Dovrai
rassegnarti cuoco.-affermò Zoro tranquillamente, ma in
risposta il coltello si
conficcò in un asse vicino al viso dello
spadaccino…poi…
-IO NON MI
RASSEGNERO’ MAI!- ..il grido di Sanji si espanse per tutta la
nave e Rufy
sorrise.
-Credi che
potrebbero sorgere dei problemi?-domandò Nami e Rufy
annuì, suscitando molte
preoccupazioni nella navigatrice che si allontanò dal suo
capitano, ma
quest’ultimo non gradì il brusco distacco e
allungando il bracciò riportò la
cartografa tra le sue braccia.
-Rufy, forse
sarebbe meglio…-
-Ho detto
che sarebbero potuti sorgere dei problemi, ma non che non gli potremo
risolvere.-borbottò nascondendo nuovamente il viso
nell’incavo del collo di
lei, che a quelle parole, sorrise abbracciando a sua volta il suo
capitano.
-Risolveremo
anche i problemi irrisolvibili capitano?-
Rufy
sorrise, sentendo il cuoco e Zoro battibeccare, poi ascoltò
le risate del resto
della ciurma, per poi sentire il vento fresco del mattino nella pelle e
l’odore
salmastro del mare.
Infine
annusò la pelle della bella navigatrice, lasciando che il
profumo di mandarino
lo avvolgesse interamente.
-Non
esistono problemi irrisolvibili se tu sei con me. –le
sussurrò, sollevandola da
terra e dirigendosi nella cabina.
-Dove..?-
Chiese lei.
-Ti
voglio..-
Fu una
risposta, più che sufficiente.
Lo
so..ho postato molto in ritardo, ma non sapevo come finire questo
capitolo perchè io stessa non volevo che finisse!
Mi sono molto divertita a scrivere questa storia e avrei voluto che la
fine fosse perfetta.
Non credo di esserci riuscita, ma vi avevo fatto aspettare
troppissimo, quindi alla fine ho postato.
*
Vi ringrazio infinitamente, per avermi seguito fino alla fine.
E per avermi donato i vostri pareri, vitali per la continuazione di
questa fan fiction.
Un bacio e un saluto a tutti.
Ps: fatemi sapere cosa pensate
della fine.
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