Il frutto dell’attrazione.

di ArtRevenge_M
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo17 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Il frutto dell’attrazione

 Capitolo 1

La pazzia inizia…

 

Camminavano ormai da ore, ed ancora non erano riusciti a ritrovare gli altri.

Ormai entrambi erano stanchi, affamati e avviliti.

Se avessi dato ragione ad Usop, invece di pensare all’improbabile tesoro che ci sarebbe potuto essere su quest’isola, forse ora sarei a gustarmi uno dei dolci di Sanji, invece di camminare a vuoto senza una meta precisa

Pensò Nami avvilita, scrutando il paesaggio circostante.

Era stata veramente una brutta idea quella di inoltrarsi verso la foresta.

-Nami..io ho fame! Torniamo indietro…-

E la cosa peggiore era essersi portata dietro Rufy, inizialmente euforico per la grande avventura che non sembrava essersi presentata, e con lei, nemmeno il tesoro.

-Sto cercando di ritrovare la strada..perché invece di lamentarti non provi a salire sopra un albero per vedere se vedi la Sunny?- Rufy a quelle parole si riprese, contento di rendersi utile.

Con un unico movimento allungò il braccio fino al ramo più alto di un albero vicino, per poi salire velocemente sopra.

-Cosa vedi?!- urlò dal basso Nami.

Rufy scrutò l’aria circostante, senza però scorgere la nave.

-Non vedo nulla Nami!- urlò, restando comunque sopra l’albero.

La navigatrice sospirò sconfitta.

Come avrebbero fatto a ritrovare la nave e i loro compagni?

-Ehi Nami..qui ci sono dei frutti!- esclamò Rufy, la voce gioiosa simile a quella di un bambino.

Immediatamente la navigatrice voltò il capo verso l’alto per poi ordinare:

-Non mangiare nulla che non conosci Rufy..non..-

-Sono buonissimi!-

Nami si mise una mano in fronte scuotendo il capo avvilita.

Ovviamente, non aveva ascoltato minimamente quello che lei gli aveva appena detto.

Era il solito impulsivo.

-Rufy..scendi immediatamente giù!- li urlò lei e Rufy ubbidì.

 Nami notò che il capitano aveva sceso vari frutti raccolti dall’albero e con le mani strette a pugno si avvicinò per darli una bella botta.

-Ti avevo detto di..- ma, ancor prima che finisse di parlare o che il pugno che stava caricando andasse a segno, Rufy lasciò andare i frutti, bloccandoli la mano con un semplice movimento.

Nami restò interdetta per un paio di minuti, prima di riprendere il suo solito cipiglio battagliero.

-Finalmente hai capito che quei frutti possono essere velenosi..ogni tanto anche tu..-ma restò zitta, vedendo lo strano sguardo del suo capitano.

Gli occhi neri, molto più intensi di come si ricordava, la scrutavano come se potessero vederla fin dentro l’anima.

-Rufy che ti prende?-domandò lei, cercando di sottrarsi dalla stretta solida del suo capitano.

-Adesso..- la voce bassa e roca le fece salire un brivido lungo la schiena, mentre l’altra mano del capitano le cingeva, risoluta, la vita.

-mm..?- Nami totalmente stranita non riusciva a capire cosa stava accadendo.

-Ti voglio ..adesso!-chiarì Rufy e Nami sentì le sue guance colorirsi, mentre le labbra del capitano prendevano possesso delle sue.

Gli occhi totalmente spalancati per l’incredulità, restò immobile, mentre il futuro re dei pirati, saccheggiava la sua bocca.

Nami sentiva la testa girarle e per un attimo si abbandonò al bacio di lui, ma fu solo un attimo, prima che riprendesse coscienza di quello che stava accadendo e delle parole pronunciate dal suo capitano.

Rufy non si sarebbe mai comportato così e di questo, ne era certa.

Riuscì a liberarsi dal bacio, ma non dalla sua stretta.

-Rufy.. lasciami immediatamente!- esclamò, ancora rossa in viso.

-Non so che diamine ti stia prendendo, ma l’influenza di Sanji ti fa veramente male!-borbottò, continuando inutilmente a sgusciare via dall’abbraccio.

-Sanji? Cosa centra lui…ti piace più lui di me forse?-

Il viso da cucciolo bastonato, lasciò Nami senza parole, incantata a vedere il viso sempre più vicino del capitano.

Prima che potesse nuovamente baciarla, Nami si scostò, voltando il viso verso l’altra parte.

Cosa faccio? Pensò la navigatrice, cercando inutilmente una soluzione, fu in quel momento che scorse i frutti caduti dalle braccia di Rufy.

-Ma certo..deve essere uno strano effetto di quei frutti…-mormorò, accorgendosi solo in quel momento delle labbra di Rufy sul suo collo.

Lo sentì scendere fino all’incavo del collo e strinse le labbra, cercando di non mostrare il piacere che stava provando da quelle carezze.

-Rufy…-sussurrò, senza poterne fare a meno.

Lui sollevò il capo, avvicinandolo al suo.

Sentiva le palpebre abbassarsi lentamente e il respiro di lui sulle labbra.

Non potevo lasciarmi andare a lui …non per colpa di quei maledettissimi frutti.. però..

Nell’esatto attimo in cui le labbra di Rufy toccarono le sue, un urlo quasi femminile li fece sussultare.

Entrambi si voltarono, scorgendo l’intera ciurma al completo.

-Nami-swan!- ululò Sanji, spedendo il capitano contro un albero.

-Stai bene, mio dolce angelo del cielo?- domandò, smielato come sempre.

-si..-borbottò lei, mentre le sue guance avvampavano dall’imbarazzo.

-Sanji si può sapere che ti è preso?!- domandò infuriato Rufy, che ripresosi dalla botta, stava spolverando il suo cappello di paglia.

-Rufy,come hai potuto approfittare di Nami-swan..non ti credevo capace di un simile gesto…-

Iniziò Sanji, frapponendosi tra Nami e Rufy.

-Hai mai pensato cuoco, che magari volevano solo divertirsi?-domandò lo spadaccino, avvicinandosi insieme agli altri.

-Nami-swan e Rufy?!- domandò incredulo, quanto Usop, Chopper e Robin.

-No..aspettate..credo che sia colpa di uno di quei frutti..-mormorò Nami, sollevata di aver ritrovato l’equipaggio e di essere scampata per il momento al pericolo “Rufy”.

Robin s’inginocchiò fino a prenderne uno.

-Ho già visto questo  tipo di frutto..se non sbaglio altera il carattere di una persona..o i desideri…-

-Quindi Rufy ti stava baciando a causa di questo frutto..-mormorò Zoro, mentre Nami diveniva rossa come un pomodoro.

-Sanji lasciami passare…-borbottò Rufy, gli occhi puntati su quelli della sua navigatrice.

-Niente da fare, non voglio che tu salti addosso alla mia dolce Nami-swan.-

Quelle parole fecero innervosire il capitano, che strinse forte i pugni prima di mormorare con voce ferma.

-Lei non è tua..-

La tensione si fece palpabile e nessuno parlò per alcuni istanti, ma a Nami parvero ore.

Nell’attimo in cui Rufy aveva detto quella frase, aveva sentito il suo cuore palpitare forte, come quando era ricomparso tra le macerie dell’impero di Arlong, da vincitore.

-Calmiamoci..è meglio tornare alla nave e vedere cosa si può scoprire su questo frutto..-Robin, cercò di placare gli animi, ma ne Rufy, ne Sanji si mossero dalla loro postazione.

Nami e la sua sorellona si scambiarono uno sguardo, senza sapere cosa fare.

-Robin ha ragione..torniamo alla Sunny fratelli..-mormorò Franky, avanzando fino ad arrivare hai due.

Poggiò le sue enormi braccia nella schiena di Sanji e Rufy,spingendoli verso la via del ritorno.

Entrambi non protestarono, ma non smisero minimamente di scrutarsi con rabbia.

Nami sospirò, avviandosi con gli altri verso la nave, affiancata dalla sua sorellona, che teneva ancora in mano quello strano frutto.

 

 eccomi qui con una nuova storia di One piece..

Inizio nel dirvi che non sono molto sicura dell'idea che mi è venuta e che continuerò a postare la storia solamente se ci saranno molti pareri positivi, altrimenti non andrò avanti. (perchè è stupido scrivere una storia se alla maggior parte dei lettori non piace no?) spero vivamente che l'inizio vi sia piaciuto..un kiss e commentate mi raccomando! 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo2 ***


Capitolo 2

I frutti proibiti.

 

La navigatrice sbadigliò, frustata.

Erano ormai passate varie ore, da quando si erano messi alla ricerca d’informazioni sui frutti di quell’isola.

Avevano scoperto, grazie soprattutto alle conoscenze di Robin, che si trattava di un tipo di frutto di cui la marina aveva proibiti il commercio.

Era conosciuto come uno dei frutti proibiti, di cui ne esistevano sette diverse specie, sparse in sette isole diverse.

Rufy, secondo le supposizioni di Robin, aveva mangiato il frutto dell’attrazione e questo era il motivo del suo strano atteggiamento verso Nami.

Nonostante i molteplici libri letti, non avevano ancora trovato nessun antidoto contro gli effetti di questo frutto.

Oltre tutto, la marina sembra aver insabbiato la creazione di questi frutti, diminuendo ancora più le informazioni disponibili.

-Credo che dovremo andare a letto…-mormorò Robin, guardando con espressione preoccupata la sua sorellina.

Nami non disse nulla, gli occhi persi nei suoi pensieri.

-Nami, abbiamo cercato in tutti i libri presenti a bordo…ormai è tardi, gli altri sono andati a dormire e credo che dovremo andare anche noi..-continuò Robin , la voce pacata.

Nami poggiò i gomiti nel tavolo della cucina.

La sua sorellona aveva ragione.

Per tutto il giorno, la ciurma aveva tenuto Rufy lontano da Nami, con vari pretesti e Sanji, aveva promesso che fin quando Rufy non fosse tornato normale, avrebbe evitato, per il bene di tutti, di girare intorno alla navigatrice.

A turno, avevano sfogliato vari libri e nonostante conoscere l’identità del frutto gli avesse rincuorati, non potevano in alcun modo rasserenarsi, visto che sembrava non esistere una soluzione.

-Vai avanti tu Robin, io resto ancora un attimo…poi ti raggiungo.-mormorò Nami, la voce stanca.

L’archeologa non disse nulla e sospirando si avviò verso l’uscita.

Nami si appoggiò allo schienale della sedia, guardando i libri sparsi nel tavolino quasi con odio.

Come era possibile che non ci fosse una soluzione?

Per tutta la mattinata, era stata costretta a star lontano dal capitano, ma non aveva potuto fare a meno di pensare al sapore delle sue labbra, ne al brivido che l’aveva colta, guardando lo sguardo che aveva rivolto a Sanji.

-Oh Rufy…-sussurrò nell’oscurità della notte.

-si?-la voce della fonte dei suoi pensieri, la fece sobbalzare.

Velocemente si alzò dalla sedia voltandosi verso il suo capitano, che appoggiato allo stipite della porta sorrideva.

Non era il solito sorriso, quello allegro e privo di ogni malizia.

Quello era un sorriso che Rufy non aveva mai mostrato.

Un sorriso da cacciatore, e Nami si sentì disarmata.

-Co..cosa..fai..cosa fai qui?-riuscì a domandare Nami, ancora sorpresa dalla sua comparsa.

-Avevo fame, così son sceso in cucina e..ho trovato te.-mormorò, disarmandola con lo sguardo.

La navigatrice, chiuse le labbra, cercando di darsi un contegno e abbassò gli occhi, proteggendosi così da quelli del suo capitano.

-ah..capisco. Io stavo andando a letto quindi..-mormorò Nami, chiudendo alcuni libri.

I passi lenti e misurati di Rufy le fecero battere forte il cuore e quando la mano del capitano le alzò il viso verso di se, Nami non poté non perdersi nell’infinità dei suoi occhi.

-resta con me..-il sussurro la fece arrossire lievemente le gote.

-solo per questa notte…-aggiunse, accarezzandole con un dito le labbra.

Nami, incapace di rispondere o di compiere una qualsiasi azione, restò immobile.

Soggiogata dallo sguardo del futuro re dei pirati.

Il viso di lui scivolò verso quello di lei, assaggiando lentamente le sue labbra.

Questo bacio, non era come il primo che le aveva dato nella foresta.

Non c’era bramosia o fretta.

Dolcemente, li stava segnando il contorno delle labbra, per poi assaggiare il sapore della sua bocca.

La mano di Rufy, avvicinò la vita di Nami verso il suo bacino, accarezzandola dolcemente.

Lei le mani appoggiate nel petto, sentiva la testa girarle, mentre s’inebriava di quel piccolo pezzo di paradiso.

-Rufy..-sospirò, staccandosi leggermente dalle labbra di lui.

-Oh bimba…sei mia..-bastò quel sussurro per spezzare l’incantesimo di cui la navigatrice sembrava vittima.

Immediatamente spalancò gli occhi, scostandosi dal suo capitano, che impreparato a quel gesto non oppose resistenza.

-Cosa c’è?- chiese lui, ma Nami scosse solamente il capo.

Sapeva di essere stata una sciocca a lasciarsi andare.

Dopo tutto se Rufy fosse stato veramente in se non l’avrebbe baciata, non era da lui..ma soprattutto..Rufy non l’avrebbe mai chiamata bimba.

Lo vide avvicinarsi, ma immediatamente si scostò, quasi, come se il minimo contatto con lui, la potesse scottare.

Uscì velocemente dalla cucina, per dirigersi nella stanza che condivideva con Robin.

Non si guardò indietro, ma era certa che lui, non l’avesse seguita.

                                                                   ****

Monkey D Rufy, fissò la porta per un minuto lunghissimo, per poi lasciar comparire una smorfia sul suo viso.

Avvicinandosi al tavolo guardò i libri che la ragazza stava consultando, per poi sorridere senza la solita aria spensierata.

-smettila di agitarti..è tutto inutile.-quel sussurro, apparentemente senza alcun destinatario, venne portato via dal vento.

Mentre Rufy voltava le spalle alla cucina, per ritornare nella sua stanza.

Una cosa era certa.

Monkey D Rufy, sembrava veramente molto cambiato.

Forse troppo..

 

Allora... cosa dire per primo se non GRAZIE!!!
Grazie per tutte le persone che mi hanno dato dei pareri sulla storia e invogliato così a proseguire.

Per tutti quelli che l'hanno aggiunta tra i preferite e le seguite e per le persone che hanno solo letto.(spero che sta volta, oltre a leggere mi darete un vostro parere!)
Mi scuso se forse il capitolo è un pò corto e vi prometto che gli altri saranno più lunghi, ma qeusta scena mi andava di farla così...

Ringraziamenti

 francesca27 [Contatta] Segnala violazione
 03/02/10, ore 16:03 - Capitolo 1: Capitolo 1
Grazie mille..spero che recensirai anche il prossimo capitolo..un kiss.
 lucia lair [Contatta] Segnala violazione
 03/02/10, ore 13:04 - Capitolo 1: Capitolo 1
Grazie mille, anche io amo le runami*-* come vedi ho aggiornato presto..spero mi seguirai un kiss.
 H1Corona213 [Contatta] Segnala violazione
 31/01/10, ore 20:03 - Capitolo 1: Capitolo 1
Eccoti accontentata..grazie della recensionexDdimmi cosa ne pensi di questo ora..un kiss.
 Agnese_san [Contatta] Segnala violazione
 31/01/10, ore 17:48 - Capitolo 1: Capitolo 1
Oh grazie sei molto gentile..sono felice che tu abbia letto le altre mie storie..spero che mi seguirai e ovviamente di ricevere altre tue recensioni..un kiss..
 RuNami 4 ever [Contatta] Segnala violazione
 31/01/10, ore 15:09 - Capitolo 1: Capitolo 1
Ciao..si mi avevi detto che avresti letto e commentato, altre mie fanfiction targate runami e sono felice cha tu abbia mantenuto la parola..spero che questo capitolo ti piaccia fammi sapere..kiss
 giodan [Contatta] Segnala violazione
 31/01/10, ore 14:54 - Capitolo 1: Capitolo 1
Tranquilla, la storia lo già in mente e il secondo capitolo era solamente da rivisionare..ovviamente gli altri saranno più lunghi..questo era solo un piccolo assaggio..un kiss spero di ritrovarti al prossimo chappy..
 new_francysmile_live [Contatta] Segnala violazione
 31/01/10, ore 14:27 - Capitolo 1: Capitolo 1
Anche a me piace come è venuta quella scena...xD spero che anche questo capitolo ti piaccia...e di poter rispondere nuovamente a una tua recensione..kiss.
 Akyp_chan [Contatta] Segnala violazione
 31/01/10, ore 14:20 - Capitolo 1: Capitolo 1
grazie..grazie grazie..sono felicissima che ti sembri interessante. Anche per me rufy e nami sono la mia coppia preferita di One piece..ci sentiamo al prossimo chappy..

mi raccomando commentate..i vostri commenti, sono la linfa vitale della storia..by al prossimo chappy..

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Capitolo 3
*** Capitolo3 ***


Capitolo 3

Ti prego…Rufy!

 

Tracciò l’ultima linea, sorridendo.

Aveva appena finito la cartina dell’isola nel cielo ed era totalmente soddisfatta del suo lavoro.

Dopo aver mangiato insolitamente, con un Rufy dal poco appetito, si era diretta nella sua cabina.

Non aveva alcuna voglia di pensare a ciò che sicuramente avrebbe distrutto la ciurma.

Ormai non ne aveva più la forza.

Dopo tutto, era sempre stato Rufy quello che sorrideva anche nei momenti peggiori, l’ancora di ognuno di loro.

Ora però, dopo tre soli giorni,lui era un altro.

Non si erano nemmeno accorti di quanto in fretta fosse cambiato.

Sembrava che la sua espressione fanciullesca fosse svanita, che la sua immaturità non fosse mai esistita.

Ora, al posto del ragazzino sciocco e impavido che Nami conosceva, c’era un uomo dall’aspetto vissuto.

Ma non era qualcosa che si poteva vedere con gli occhi, che mostravano il Rufy originario.

Era qualcosa che la ciurma vedeva col cuore.

Nulla erano valse le ricerche di Robin e Nami o i tentativi di Usop e Chopper di far ricordare a Rufy chi veramente fosse.

Ormai era totalmente un'altra persona.

Poteva veramente un frutto provocare tutto questo?

Secondo Robin , la marina aveva insabbiato ogni informazione su questi frutti e nonostante i motivi supposti dall’intero equipaggio fossero tanti, nessuno poteva dirsi totalmente certo.

La navigatrice però, sapeva che qualcosa non quadrava.

Il frutto avrebbe dovuto alterare solamente il legame con Nami.

Facendo provare al capitano una forte infatuazione, di cui avevano già avuto conferma.

Qual’era quindi, la causa che spingeva Rufy ad essere divenuto così pacato?

I suoi modi erano mutati:

La camminata, il modo di mangiare, l’espressioni utilizzate.

Era come se gli insegnamenti dati tanto tempo prima da Sanji, stessero facendo effetto solo in quel momento.

Nami chiuse gli occhi, appoggiandosi fiaccamente sullo schienale.

Era stanca.

Stanca di fare congetture, stanca di dover star lontana dal capitano, stanca di aspettare che il vero Rufy tornasse.

Nami..

La navigatrice spalancò gli occhi, mentre l’eco della voce del capitano si espandeva nella sua mente.

Alzandosi si girò verso la porta, ma nessuno era entrato.

La stanza era vuota.

-Rufy..-sussurrò inconsciamente.

Mentre il ricordo le ritornava vivido nella mente..che fosse solo a causa dello stress?

Due colpi leggeri alla porta la distrassero dai suoi pensieri e senza pensare esclamò:

-avanti..-

La sua sorellona comparve da dietro il vano della porta.

-Nami..ti va di scendere? Sei qui da varie ore ormai…ti occorre una pausa no?-

Nami sorrise, cercando di non mostrare la sua preoccupazione e mormorò un “si” deciso.

Robin però, non si fece ingannare:

-Andrà tutto bene…- la rassicurò e il sorriso di Nami si spense.

Abbassò il capo, annuendo.

Per vari minuti, Robin restò in silenzio, aspettando che Nami si ricomponesse dal suo attimo di debolezza.

Quando risollevò lo sguardo, le comparve un leggero sorriso che Robin contraccambiò.

-Andiamo..-disse decisa lei, guardando con determinazione la sua sorellona.

Lo aveva evitato tutto il giorno con la scusa di finire le carte nautiche, ora però, era giunto il momento di affrontarlo.

Un raggio di sole colpì Nami, nell’esatto attimo in cui uscì dalla sua cabina.

Quando si spostò, il suo sguardo venne attirato dalla polena della nave.

Rufy aveva sempre adorato quel posto, ma ora da quando aveva mangiato quel maledetto frutto, nessuno l’aveva più visto salire la sopra.

Senza nemmeno rendersene conto, Nami era arrivata di fronte alla polena.

Alzò la mano accarezzando il dorso , mentre la sua mente si perse in mille ricordi.

-Nami-swan…!- l’urlo del cuoco la riportò alla realtà.

Nami si voltò velocemente, sorridendo al suo amico.

A causa di tutta quella storia, era dovuta stare lontano anche da lui, per evitare il litigio avvenuto la prima volta.

-Nami-swan ho preparato per te e per la dolce, Robin, uno dei miei deliziosi dolci…-mormorò.

Era talmente euforico che Nami non poté fare a meno di ridere di cuore.

-Cosa c’è?- chiese lui, sempre sorridendo, Nami scosse il capo, asciugandosi le lacrime negli occhi.

-Nulla..nulla..solo grazie.-disse, sorridendo grata per essersi rilassata del tutto.

Il cuore di Sanji fece le capriole, mentre rispondeva al settimo cielo.

-Di nulla…dolce Nami. –

In quel momento tanto allegro, nessuno dei due si era accorto dei pugni chiusi del loro capitano.

Solo Robin, aveva notato nel volto di Rufy, un cambiamento improvviso.

Come se il viso spensierato, fosse divenuto una maschera di puro odio.

-San..-non riuscì a finire l’avvertimento, perché il suo capitano, allungando il pugno aveva spedito Sanji lontano da Nami.

Nessuno si mosse per un minuto interminabile, mentre il corpo di Monkey D Rufy, veniva scosso da spasmi.

-Devi. Starle. Lontano!-sibilò, con voce sconosciuta.

Nami guardò Sanji sdraiato sul pavimento e rabbrividì, nel vedere del sangue uscire dalla sua bocca.

-Rufy!- urlò Usop, mentre il capitano si dirigeva a passo spedito verso il cuoco.

Nami si girò verso colui che una volta l’aveva salvata.

Lui, che riusciva a darle tanta sicurezza anche solo standoli accanto, ora le incuteva timore.

Quello..non poteva essere lo stesso Rufy, a cui voleva bene.

-Basta Rufy!- Zoro, aveva sbarrato la strada al suo migliore amico, convinto di poterlo fermare.

-Togliti di mezzo..-Gli occhi di Nami si spalancarono, mentre anche Zoro veniva sbattuto in una angolo della nave.

Non capiva.

Vedeva il suo capitano..o qualcun altro?

Abbassò lo sguardo, tremando leggermente.

-Rufy devi tornare in te!-li urlò Robin, trattenendolo col suo potere.

Chopper, artigliò una delle sue caviglie, aiutando Robin, anche Usop, si avventò su di lui trattenendolo il più possibile.

Nami avanzò lentamente, mentre gli occhi di Rufy puntati sul cuoco brillavano d’odio.

Franky, aiutò Zoro a rialzarsi, mentre Brook tratteneva Sanji.

-Rufy..-la voce senza calore sorprese tutti, ma più di tutti il capitano, così come lo schiaffo che seguì subito dopo.

Il rumore echeggiò nella nave  silenziosa e tutti trattennero il respiro.

Bastò un colpo di ciglia e i compagni che trattenevano il loro capitano, vennero spediti da una forza sconosciuta contro le assi della nave.

Rufy strinse il braccio di Nami, avvicinandola a se.

Gli occhi del futuro re dei pirati, brillarono di un rosso fuoco, mentre quelli di Nami iniziarono a lacrimare.

-Rufy….ti prego..torna ad essere il solito capitano pasticcione….quello pronto a cacciarsi in un mare di guai…-

L’intero equipaggiò non fiatò minimamente, ne si mosse, mentre la navigatrice orami al limite della sopportazione esclamò.

-Torna…. ad essere il ragazzo svampito che amavo tanto! Ti prego….RUFY!!!!-

La voce di Rufy sembrò emettere un ringhio cupo, prima di bloccarsi del tutto.

Lasciò il braccio della navigatrice, indietreggiando lentamente.

-smettila…-sibilò, portandosi una mano verso la testa, poco dopo un urlo di dolore echeggiò verso l’isola, mentre dal corpo di Rufy una strana sagoma usciva lentamente.

Quando essa si compose, il futuro re dei pirati cadde a terra, non prima di aver sussurrato al limite delle forze, il nome della sua navigatrice.

 

ECCOMI.. con il 3 capitolo di questa fanfiction tutta Runami! XD Come avete visto dal corpo di Rufy è uscito qualcosa...(e visto che sono una bastarda..dovrete leggere il prossimo capitolo per sapere di cosa si tratta xD)

Scusatemi se non ho aggioranto presto, come invece avrei voluto fare ma i compiti sono una moltitudine ed anche se il capitolo era pronto non ho avuto modo di aggiornare...spero di riuscire a fare un aggiornamente veloce. Vorrei rispondere alle vostre recensioni, ma non tempo! 8perciò non prendetevela!)

Sono comunque felice che la storia vi piaccia e per quanto riguarda rufy..nemmeno a me piace molto il carattere che ha avuto in questi capitoli, ma era necessario per lo svoglimento della storia...(capirete di più nel prossimo capitolo) mi raccomando, recensite numerosi...perchè i vostri commenti sono per me dei piccoli tesori che mi invogliano a continuare la storia.. un kiss... a presto

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Capitolo 4
*** Capitolo4 ***


Capitolo 4

Nami nelle mani del Nemico.

 

È riuscito a respingere il mio potere.

Era questo l’unico pensiero di Kamatari, che ora guardava il corpo da cui aveva tratto parecchia energia, con un misto di sorpresa e incredulità.

Come se non bastasse, l’energia spiritica sottratta, gli aveva consentito di rigenerare quasi completamente il suo corpo, che da decenni aveva perso la sua forma umana.

-Sono tornato..-sussurrò più a se stesso che a gli altri.

Subito dopo prese a ridere sguaiatamente, ancora incredulo di aver riacquistato il suo corpo.

-Rufy!- l’urlo della donna per la quale era stato rilegato a spirito molto tempo prima, lo distrasse dalla sua contentezza.

-Nami..calmati!-esclamò Robin, trattenendola perché non si avvicinasse al corpo di Rufy. Immobile vicino a lui.

-Lasciami Robin!- ordinò lei e Kamatari, vide perfettamente le lacrime di disperazione uscire dal suo volto.

Le stesse lacrime che lei… aveva pianto quel giorno…

 

-Hisato NO!!- L’urlò della giovane donna squarciò il cielo e la pioggia iniziò a cadere fitta.

Mentre le lacrime di disperazione che cadevano copiose nelle guance si mischiavano alla fredda pioggia, Ayako si mise a correre, lottando contro il tempo sovrano.

Da lontano, la sua unica ragione di vita sorrise, prima di esalare il suo ultimo respiro.

-HISATO!!!!!!!!-

 

-Ehi abbiamo detto ha te!- la voce dello spadaccino, distolse Kamatari dai ricordi del passato.

-Come prego?-domandò lui, guardando con occhio cinico la ciurma di cappello di paglia al completo.

Nei loro volti si leggeva una grande determinazione, ma anche un misto di paura per ciò che non riuscivano a spiegarsi.

-Ti abbiamo chiesto chi sei?!- s’infuriò Zoro.

-E soprattutto cosa ci facevi nel corpo di Rufy!?-

Kamatari, mostrò un sorriso di scherno, per poi commentare.

-Ma come..con tutte le ricerche che avete fatto..non ci siete arrivati da soli?!- domandò ironico, facendo irritare ancor di più il cuoco.

-Senti tu..!-iniziò Sanji, ma Robin non lo fece proseguire e lasciando Nami ad Usop e Chopper, chiese:

-Sei lo spirito del frutto dell’attrazione?-

Kamatari scosse il capo, e deluso dall’affermazione dell’archeologa replicò.

-No…affatto, il mio spirito e stato sigillato in uno di qui frutti per puro caso..-spiegò, guadagnandosi l’attenzione dell’intera ciurma.

-Quindi è stato solo un caso che tu ti sia impossessato del corpo di Rufy?- domandò, mentre Sanji ribolliva di rabbia nel pensare a tutto quello che quel tizio gli aveva fatto passare.

-Esatto…anche se dopo duecento anni di attesa, non avrei mai creduto di poter non solo uscire dal quel maledettissimo frutto, ma anche recuperare la mia forma originale grazie allo spirito di questo ragazzo.-borbottò, facendo impietrire la ciurma di cappello di paglia.

-Che cosa!?- esclamò Zoro, sfoderando una delle sue spade.

-Hai assorbito lo spirito di Rufy?!-urlarono Brook e Usop.

Spaventati dalla situazione.

-Rufy…-il sussurro lieve di Nami si confuse fra le voci dei suoi compagni.

La navigatrice fissò disperata il suo capitano, svenuto ai piedi di Kamatari e si sentì impotente.

Kamatari sorrise, un sorriso privo di ogni genere di allegria.

-Bravi, vedo che avete capito.-li canzonò, posando il suo sguardo su Nami.

Si trovava dietro Sanji e Zoro, tenuta stretta da Usop e Chopper.

Non guardava lui, ma teneva lo sguardo puntato sul corpo inerme del capitano.

Il sorriso di Kamatari si scompose per un momento, ricordando l’antico rancore che l’aveva porta alla morte, ma la sua facciata da duro non crollò.

-Bastardo! Se succede qualcosa a Rufy ti eliminerò personalmente!- promise Zoro, stringendo forte le sue spade.

-In questo caso fatti pure avanti..perché per il vostro capitano ormai non c’è più niente da fare.... –mormorò, senza scomporsi minimamente.

-Mi sono stancato delle tue baggianate!!-sbottò Franky, puntando il  braccio verso di lui.

Kamatari, guardò stranito il suo avversario, spostandosi prima che le fiamme lo colpissero.

Salì nell’albero maestro, quasi come se stesse correndo sulla terra ferma.

-Rufy!-Il suo sguardo puntò la rossa, che ai piedi del suo capitano spegneva le fiamme sul suo corpo.

-Franky non fare azioni sconsiderate!- lo rimproverò Robin, facendolo arrossire come un bambino scoperto a rubare le caramelle.

-E anche voi..non sappiamo con chi abbiamo a che fare.-mormorò poi, verso il resto della ciurma.

Il suo sguardo indugiò su Nami, che vicino a Chopper teneva la mano del capitano.

-Chopper?-L’archeologa aveva trasmesso col suo sguardo, una domanda silenziosa a cui tutti attendevano la risposta.

-Il battito è lento, ma c’è…-borbottò, tranquillizzando l’intera ciurma.

-Bene..-sussurrò Robin, puntando gli occhi come il resto dell’equipaggio su Kamatari.

Lui spostò lo sguardo sull’isola che per anni era stata la sua prigione.

Sapeva bene di non poter combattere contro tutti loro e averla vinta, ma se riusciva a trovare la sua spada sarebbe stato salvo.

Poteva evitare i loro colpi facilmente, ma non avrebbe potuto farlo in eterno.

-Preparati..perché non vedo l’ora di farti a pezzi!- esclamò Sanji e Kamatari spostò il suo sguardo su di lui.

Cogliendo la sua unica via di fuga.

Sorrise, prima di lanciarsi contro di loro; quasi fosse un falco che si lascia andare in caduta libera, per attaccare la sua preda.

-Attenti!- urlò Franky, scostando Robin dalla traiettoria.

Kamatari sorrise, mentre tutti si spostavano, tutti tranne quelli dietro di loro.

Roteando su se stesso, toccò coi piedi a terra, prima di lanciarsi contro la navigatrice.

-Era una finta.-realizzò Zoro.

-Nami!- L’urlo di Robin, non poté impedire alla sua sorellina, di venir presa da Kamatari, che l’aveva parata di fronte a se come scudo.

-Bastardo lasciala!-ordinò Sanji, ma lui rise, stringendo più la vita di lei verso se e tenendo con l’altra mano la sua gola.

-Lo farò…..ma prima devo essere sicuro che voi non mi uccidiate, dopo tutto sono appena tornato in vita. - Nami portò le mani verso quella che le stringeva il collo.

-Vigliacco..-sussurrò Zoro, le spade ancora sguainate.

-Allora? Volete che le spezzi il collo o preferite lasciarmi andare e…-

Iniziò, ma Sanji troppo incavolato lo interruppe.

-Se pensi che ti lasceremo andartene via, portandoti Nami con te allora..-

-Puoi andare…-la voce di Robin, fece voltare di scatto il cuoco, come il resto della ciurma.

-Robin-chan che..?-

Robin non guardò nessuno, eccetto Nami e le due senza bisogno di parole si capirono.

-I tuoi amici non mi sembrano convinti..-commentò ironico, guardando i vari volti e cercando di capire cosa avesse in mente quella donna.

Da quando aveva preso il posto del loro capitano, aveva capito che l’archeologa era molto scaltra e che per ogni sua azione c’era una motivazione precisa.

-Non ti preoccupare, hai la mia parola..nessuno di loro ti attaccherà.-

Il resto della ciurma non disse nulla, senza capire minimamente ciò che la navigatrice aveva in mente.

-Però prometti che una volta lontano lascerai andare Nami..-li disse e Kamatari sorrise, stringendo inavvertitamente di più la presa sulla rossa.

Robin li stava chiedendo di lasciar andare ciò che per decenni l’aveva mantenuto vivo.

Il ricordo esplose violento, quanto una lama affilata.

 

-Perché?- una domanda che il vento spedì lontano…

-Perché lui?!-i pugni stretti, la rabbia che sarebbe esplosa da un momento all’altro.

-…io lo amo..-una risposta tanto semplice che squarciò il suo cuore in due.

Sentì nuovamente le urla, la frustrazione.. e riavvertì il vento gelido della note sferzarli il viso.

Così come lo squarcio nel petto del suo migliore amico e il suo sangue nel viso.

-HISATO!!!-

-Lo prometto..-la sua voce uscì sicura, ma sapeva bene che quello che aveva detto era una bugia.

-Bene..-Li bastò un balzo, per salire sopra la polena, per poi sparire con la navigatrice.

-Robin..vuoi veramente lasciarlo andare via così?! Nami-swan…-

Ancora una volta la voce di Sanji venne interrotta e la ciurma stette ad ascoltare in silenzio.

-In questo momento la cosa più importante e che Rufy si riprenda…non sappiamo nulla di quel tipo e sono sicura che con lui Nami non correrà nessun pericolo.-

Robin avanzò verso il capitano, raccogliendo il cappello di paglia di Rufy.

-Come possiamo esserne sicuri Robin, visto che non sappiamo nemmeno chi sia?-le chiese Franky, prendendo Rufy in braccio.

-Da quando è salito in questa nave sotto le spoglie di Rufy, non ha mai avuto atteggiamenti aggressivi nei confronti di Nami, ma solo di protezione…non le farà del male.-

Gli altri senza parole la guardarono allontanarsi dandoli le spalle.

-Chopper, cerca di stabilizzare Rufy, se non si sveglia entro un’ora andremo a prendere Nami, mentre tu e Usop resterete qui a controllare la nave e il capitano.-

-Dove vai?- chiese il cecchino.

-Ho delle ricerche da fare..-rispose, per poi sparire da dietro la porta.

Il silenzio cadde pesante su tutto l’equipaggio, mentre anche Franky, Usop e Chopper si allontanavano, portando Rufy nella stanza di Chopper.

-Credi sia una buona idea?-domandò Zoro allo spadaccino.

-Non so, ma mi fido di Robin…-borbottò quello accendendo la sigaretta.

- ….non preoccupatevi, al massimo potrebbe perdere la verginità… Yohohohoho.-

Sanji e Zoro assestarono all’unisono un colpo  conto il povero scheletro, prima di incamminarsi verso la cucina.

-Ragazzi perché l’avete fatto? Ora sicuramente mi uscirà un bruttissimo livido nella mia pelle..anche se in realtà pelle non ne ho, solo ossa, Yohohohohohoho….- la risata di Brook, si espanse su tutta la nave.

Rallegrando un po’ gli animi..prima che la tempesta facesse il suo corso.

Eccomi gente..non sono molto in ritardo solo din un giornoxD Spero che il capitolo vi sia piaciuto e ringrazio tutte le persone che hanno recensito involgiandomi a scrivere...e tutti i lettori che sono veramente tanti e di cui spero avrò un loro parere in questo capitolo.
Come avete visto, Rufy dentro di se aveva uno spirito..(Kamatari)e pare che nel suo passato ci foss stata una ragazza molto somigliante a Nami, forse addiritttura una sua antenata..chi lo sa? boooooooo dovrete scoprirlo..e soprattutto dovrete scoprire cosa accadrà a Rufy! Si risveglierà? Non si risveglierà?

u_u mistero..


PS:Un bacione enorme e a tutti..come sempre vado di fretta, ma vi assicuro che ho letto tutte le vostre splendide recensioni e che continuerò a scrivere per tutte le Runami presenti su EFP...UN KISS enorme..alla prossima..

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Capitolo 5
*** Capitolo5 ***


Capitolo 5

Dubbi dal passato..

 

La navigatrice voltò il capo, aprendo lentamente gli occhi.

Sentiva la testa spossata e per questo ci mise un po’ nel mettere a fuoco la stanza in cui si trovava.

Le pareti, così come i mobili presenti, avevano un aria antica e regale.

Coi muscoli indolenziti si mise seduta, accorgendosi solo in quel momento di non possedere più i suoi abiti.

Guardò la sottoveste bianca che portava indosso e arrossì, prima di ricordare gli ultimi avvenimenti.

Sapeva che il tizio uscito dal corpo di Rufy, l’aveva portata con se, fin quando arrivati al centro esatto del bosco si era fermato… in quel momento aveva sentito la testa dolere e subito dopo aveva perso i sensi.

-Finalmente ti sei svegliata…-la voce del suo rapitore, fece voltare di scatto la navigatrice verso la porta.

Dove Kamatari, appoggiato alla porta e con le braccia incrociate al petto, la fissava.

Il sorriso malizioso che comparve nelle sue labbra, fece irrigidire immediatamente il corpo di Nami.

-Spero non ti dispiaccia se mi sono permesso di metterti quella sottoveste…-

Nami preferì non commentare e si trattenne anche dall’arrossire.

-Cosa è successo..e dove mi trovo?-domandò, stringendosi con le braccia, quasi volesse rassicurarsi da sola.

-Sei all’interno della mia città, mi dispiace tu sia venuta, ma Ayako poco prima di morire ha attivato un incantesimo molto potente contro gli intrusi…di cui non sapevo nulla..-

Nami spalancò gli occhi:

primo perché in quell’isola, ne lei ne gli altri avevano trovato alcuna città; secondo perché il suo rapitore stava parlando di magia..quasi fosse una cosa normale, e terzo, non sapeva minimamente chi fosse l’Ayako di cui stava parlando.

-Incantesimo?- domandò inizialmente e Kamatari annuì.

-Il mio popolo praticava potenti arti magiche..-spiegò semplicemente e Nami restò senza parole.

Non aveva mai creduto nella magia, ed ora sembrava esistesse, ma quanto si poteva fidare delle sue parole?

-Hai detto che sono nella tua città..ma quando abbiamo esplorato l’isola non abbiamo trovato nessuna città..ne persone che..-

Kamatari avanzò nella stanza, interrompendo il discorso di Nami sul nascere.

-Questo perché l’isola è solo una copertura, la vera città sta sotto il terreno..anche questo avviene grazie alla magia.. e per quanto riguarda la gente che ci abitava…sono morti…-

Nami sussultò a quella rivelazione e per un attimo, le parve di scorgere un lampo di malinconia negli occhi azzurri di Kamatari.

-Ma questo fa parte del passato…-borbottò lui, rivolgendo nuovamente lo sguardo su Nami.

Il sorriso che delineò il volto del giovane, la lasciò sconvolta.

Sentiva di essere nuda di fronte al suo sguardo e la cosa non era di certo d’aiuto.

-Co-come sono morti?-domandò Nami, cercando di guadagnare tempo.

Sapeva bene che i suoi amici, presto sarebbero venuti a cercarla, ma si chiedeva come avrebbero fatto, visto che si trovava sotto terra.

-La marina trovò il nostro covo..e sterminò tutti quanti..-

Nami fu colta alla sprovvista dalla risposta e la sua curiosità divenne sincera.

Perché la marina avrebbe dovuto voler un intero popolo morto?

Non fece in tempo a formulare nessuna domanda tuttavia, perché si ritrovò il viso di Kamatari a pochi centimetri.

D’istinto si ritrasse, dimenticandosi di trovarsi su un letto e finendo così sdraiata.

-Aspetta!- ordinò, portando le mani al petto di lui, che le era salito velocemente sopra.

-Ho aspettato abbastanza…duecento anni, rilegato in quel maledettissimo frutto..e il mio unico rimpianto era di non averti avuto.-

Nami, incredula dalle sue parole, non poté far a meno di domandare.

-Cosa stai dicendo?! Io non ti ho mai visto..non so nemmeno come ti chiami!- si lamentò e lui sorrise laconico.

-Il mio nome è Kamatari e tu bimba, sei senz’altro la rincarnazione di Ayako…-

-Co..?!- Kamatari, le impedì di parlare, prendendo le sue labbra socchiuse con prepotenza.

Nami, sbatte i pugni contro il suo torace, per farlo allontanare da lei, ma sembrava tutto inutile.

Lui si staccò un momento, guardandola estasiato.

-smettila di agitarti bimba, tanto è tutto inutile…-

Sussurrò lui e lei, lo guardò con occhi battaglieri, nonostante dentro covasse una grande paura.

-Quindi dovrei solamente lasciarmi andare a te!?- domandò ironicamente, colpendo nuovamente il suo torace.

Lui rise, talmente forte da far tremare il letto.

Subito dopo, passò una mano nel viso di Nami, scrutando attentamente i suoi occhi.

Il ricordo di quello sguardo lo colse di sorpresa, e improvvisamente divenne rigido.

Anche la navigatrice si accorse, del suo strano mutamento e che la sua sicurezza sembrava essere svanita, anche se non ne conosceva il motivo.

Si scottò per un solo attimo, gli occhi persi nel vuoto.

Nami vide il corpo di lui tremare improvvisamente, poco dopo, le fu addosso.

Non fece in tempo a evitare la sua presa.

Kamatari la girò di spalle e strappò brutalmente  la veste, scendendo anche la biancheria di pizzo che le copriva la sua femminilità.

Incurante delle urla di protesta che lo stavano assordando, immobilizzò la navigatrice.

Solo quando i suoi occhi videro i tre piccoli nei tanto famigliari, lui la lasciò andare incredulo.

Nami si rannicchiò su se stessa, gli occhi lucidi, ma decisi, scrutarono il volto di Kamatari.

Lui fissò per un tempo indefinito quegli occhi tanto odiati e la consapevolezza di essere stato ingannato s’insinuò nelle sue viscere, mettendo profonde radici.

Senza una sola parola, ma con il viso contratto in una smorfia d’orrore per quello che aveva appena scoperto, uscì dalla stanza; sbattendo brutalmente la porta, prima di chiuderla a chiave.

Nami fissò la sua unica via di fuga con rassegnazione, subito dopo, le lacrime che aveva trattenuto per orgoglio scesero copiose nelle sue guance.

Toccò i polsi, leggermente lividi per il trattamento rude ricevuto e per un momento si domandò cosa avesse sconvolto il suo rapitore.

Subito dopo però, si diede della sciocca.

Doveva trovare un modo per fuggire e di certo preoccuparsi per lo strano comportamento del suo nemico non l’avrebbe aiutata.

                                                                      ****

Robin scese lentamente li scalini, scorgendo Franky parlare con Chopper si avviò verso di loro.

-Allora?- domandò al dottore di bordo, ma lui scosse il capo:

-Non si è ancora svegliato..e le sue condizioni sono troppo deboli..-spiegò brevemente e Robin annuì.

Franky si voltò a guardarla.

-Cosa si fa Robin? La sorella è nelle mani di quel tipo da troppe ore ..evidentemente non aveva alcuna intenzione di lasciarla andare..-mormorò, più a se stesso che a l’archeologa.

-Ero sicura che non lo avrebbe fatto.-

Sia chopper che Franky la guardarono increduli.

-Allora perché lo abbiamo lasciato andare?- La voce non apparteneva ne a Chopper ne a Franky.

Zoro comparve sbadigliando e Robin rispose:

-Aveva Nami come ostaggio e in quel momento dovevamo accertarci che Rufy si riprendesse..oltre tutto non sarà un problema ritrovarli.-

Anche Sanji si unì al gruppo, accendendosi la sua solita sigaretta prese a fissare intensamente Robin.

-Non avremo problemi?! La foresta è enorme…dico ti ha dato di volta il cervello!- esclamò Franky e l’archeologa sembrò per la prima volta infastidita.

-No zuccone!- lo apostrofò, facendolo divenire di un rosso scarlatto.

-Sarà la vivend-card a condurci da lei..ricordate? Ognuno di noi ne ha un pezzetto.-

Franky si sentì ancora più sciocco, mentre Sanji sorrise.

-Sei fantastica Robin-swan..- mormorò con approvazione, lei non si scompose minimamente e rivolgendosi al cecchino che si stava avvicinando in compagnia dello scheletro, disse:

-Usop.. tu e Chopper resterete nella Sunny, badate alla nave e al capitano..-

Chopper annuì e Usop tirò un sospiro di sollievo, visto che non avrebbe dovuto vedersela con quel tizio sbucato dal corpo di Rufy.

-Bene allora andiamo..-mormorò l’archeologa.

La ciurma annuì con un cenno della testa e scesero dalla nave.

Guidati dalla vivend-card, per il salvataggio di Nami.

Intanto nella nave…

-Dici che riusciranno a trovarla?-domandò la piccola renna e Usop annuì con aria saggia.

-Ho addestrato quei ragazzi personalmente, non avranno problemi..-lo disse con un tono di uomo vissuto e a Chopper brillarono gli occhi, mentre il cecchino iniziava il racconto di una delle sue imprese.

Dentro la cabina di Chopper, sdraiato nel letto e troppo debole per muoversi, Rufy mostrò una smorfia di puro dolore, mentre l’immagine della sua navigatrice in lacrime, gli esplodeva nella mente.

Eccomi! Come avete visto sono puntuale..come ogni lunedì aggiorno..xD Spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi ringrazio per le numerosissime recensioni...ecco le risposte..a tutte..un beso molto grande..al prossimo chappy..tutto da divorare..xD

 sted [Contatta] Segnala violazione
 25/02/10, ore 22:44 - Capitolo 4: Capitolo4
Grazie mille sono felice che t piaccia e che tu mi abbia fatto sapere il tuo parere..spero di risentirti..e che il nuovo capitolo ti sia piaciuto un kiss..
 namigattaladra [Contatta] Segnala violazione
 25/02/10, ore 00:18 - Capitolo 4: Capitolo4
Grazie tante, come vedi sono stata puntuale nell'aggiornamento..e spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto come gli altri...kiss
 Laprinc [Contatta] Segnala violazione
 24/02/10, ore 12:10 - Capitolo 4: Capitolo4
Per la tua gioia o recensito abbastanza presto..non vedo l'ora di sapere cosa ne pensi di questo capitolo..un bacio.
 lucia lair [Contatta] Segnala violazione
 23/02/10, ore 22:55 - Capitolo 4: Capitolo4
Già, povero Rufy! e in questo capitolo..povera Nami...la storia s'infittisce di un mistero...spero ti sia piaciuto anche questo chappy...a presto..kiss.
 RuNami 4 ever [Contatta] Segnala violazione
 23/02/10, ore 21:50 - Capitolo 4: Capitolo4
Addirittura l'applauso sono commossa!! XD Comunque per quanto riguarda Robin e Franky..si è una coppia che mi piace molto, ma per sapere se li citerò nella storia devi continuare a leggere..ehhehehe io sono molto crudele non svelo nulla u_u
Spero comunque che anche questo capitolo ti sia piaciuto e di risentire un tuo commento..by kiss.

 new_francysmile_live [Contatta] Segnala violazione
 23/02/10, ore 21:30 - Capitolo 4: Capitolo4
No...coppie SanjiRobin non ne faccio su questa fan fiction..forse(ma solo in via di forse perchè non voglio svelare nulla) ci sarà una Franky Robin...e comnque io Sanji lo sempre visto bene con la sorella di Nami, Nojiko..spero che anche questo cahppi ti sia piaciuto e di risentire un tuo commento..by

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Capitolo 6
*** Capitolo6 ***


Eccomi con un nuovo capitolo!Un pò cortino lo ammetto..ma serviva per la continuazione della storia..vi prometto che il prossimo sarà molto più avvincente..però intanto godetevi questo.(grazie mille per le splendide recensioni..spero di sentire un altro vostro commento in questo chappy..un kiss..)


.ps: AUGURI A TUTTE LE DONNE!!

Capitolo 6

The City Under Earth.

 

Robin guardò il piccolo pezzetto di carta con espressione assorta.

Era da una buona mezz’ora che guidati dalla vive-card, si erano inoltrati nella foresta alla ricerca di Nami, allontanandosi di parecchio dalla Sunny.

-Ehi Robin..cosa c’è?-domandò Franky, vedendola ferma a pensare.

-La vive-card, punta sotto di noi..-spiegò calmissima e gli occhi di tutta la ciurma si posarono sul pezzetto di carta che, come l’archeologa aveva detto, puntava proprio sotto di loro.

-Cosa significa?-domandò Zoro, lo sguardo guardingo.

Sanji, agitato, guardò la sua dolce Robin cercando di scacciare i pensieri negativi e aspettando una sua risposta.

L’aria divenne tesa e nessuno osò fiatare.

-Che l’abbia seppellita viva?-domandò Brook, venendo poi spedito contro il terreno da un calcio di Sanji.

-Non dire idiozie scheletro!-esclamò isterico.

-Potrebbe avere ragione..-esordì Zoro inespressivo, aumentando la rabbia e la preoccupazione del cuoco.

-Zitto testa d’alga!-ordinò Sanji, e i due nemici-amici, si guardarono in cagnesco, pronti a darsi battaglia.

Robin non si curò della lite che stava per svolgersi, ma lentamente raggiunse una grande quercia separata da tutti gli altri alberi.

Inciso sul legno, in una lingua che l’archeologa conosceva bene, c’era un ordine di apertura.

Ma apertura di cosa?

Si ritrovò a pensare Robin, leggendo attentamente l’ordine.

-Robin. …cos’è?-domandò Franky, che l’aveva raggiunta lasciando Brook a fare da arbitro a gli altri due.

-Credo sia un ordine di apertura..ma non capisco per cosa.-spiegò, continuando a tenere lo sguardo fisso sull’incisione.

-Un ordine d’apertura?-mormorò scettico.

Robin fissò la vive-card, che puntava costantemente sotto di loro e quella strana incisione.

Contro ogni logica, saltò in alto, ma quando la forza di gravità la spinse di sotto, non sentì più il terreno sotto i piedi.

Franky, vide la terra trapassare l’archeologa prima che quest’ultima sparisse   completamente.

-Ro..Robin!- esclamò il carpentiere, inginocchiandosi e toccando il terriccio con le mani,

 che ora appariva come semplice terra.

-Franky..cosa..-iniziò Zoro, attirato come gli altri due dalla sua esclamazione.

-Dove Robin-swan!?!- domandò Sanji, cercando la sua Dea con affanno.

-Lei è..è..-cercò di dire Franky, ancora incredulo.

-..sotto terra..-disse Brook, che aveva assistito alla scena da lontano.

Sanji lo spedì nuovamente a terra, innervosito da quello che pensava fosse un macabro sarcasmo.

-Smettila..di..-iniziò, ma il carpentiere lo zittì.

-Ha ragione! Un attimo prima era qui e poi…poi ha saltato e quando ha toccato terra..la come trapassata!- spiegò, per poi alzarsi e posare una mano sull’albero con le incisioni.

-Come sarebbe a dire trapassata, mi state forse dicendo che la terra ha..ha …INGHIOTTITA VIVA ROBIN-SWAN!- L’urlo di Sanji rimbombò, per l’intera isola facendo volare via gli uccelli nelle vicinanze.

-Non c’è bisogno di urlare così, cuoco da strapazzo..-lo rabbonì Zoro, osservando la vegetazione che li circondava.

-Zitto! Questa è una tragedia! Prima Nami ora Robin…le mie due Dee sono in pericolo!! Devo salvarle, così loro mi giureranno amore eterno.-mormorò, con gli occhi che brillavano di felicità.

Mentre Sanji era immerso nelle sue fantasie amorose e Zoro lo guardava con esplicita pietà, Franky fissò il punto dove  l’archeologa era scomparsa ricordando l’avvenimento avvenuto pochi minuti prima.

Era scomparsa sotto i suoi occhi e lui non aveva potuto far altro che guardare.

-Cosa facciamo adesso?- domandò Brook, con due bernoccoli sulla testa.

-La vive-card puntava in basso..-borbottò Zoro, puntando gli occhi sul terreno.

Il carpentiere fissò lo stesso punto, poi sorrise.

-Certo..dobbiamo saltare!-esclamò e i tre si voltarono a fissarlo straniti.

-Saltare?-domandò Sanji e Franky annuì, spiccando un salto, quando la forza di gravità lo riportò giù, come Robin venne inghiottito dal terreno.

-Ve lo avevo detto io..Yohohohohohoho..-commentò Brook, spezzando il silenzio che si era venuto a creare, poco dopo, i tre raggiunsero l’amico sotto terra.

                                                                      ****

Kamatari finì di distruggere la stanza suntuosa su cui era entrato, per poi guardare la devastazione di ciò che aveva provocato.

Ascoltò il suo cuore tamburellare frenetico, mentre ogni tassello del suo passato tornava al suo posto.

Ayako aveva ingannato non solo lui, ma tutta la loro gente..e per cosa?

Per il suo stupido amore…quell’amore così peccaminoso che aveva distrutto un’antica amicizia..

L’espressione battagliera della sua prigioniera le tornò nella mente e gli occhi di lei, si fusero con quelli del suo ex migliore amico.

Si chiese per un attimo, se anche lui era stato a conoscenza dell’imbroglio a tutto il popolo, ma no, non sarebbe stato possibile.

Ayako aveva fatto tutto da sola.

Ed ora il peccato di quell’amore si trovava a pochi metri da lui,

Sentì la rabbia crescere nuovamente e la voglia di eliminare la ragazza si fece largo nelle sua mente.

Nonostante ciò si sentiva bloccato.

Bloccato da quel sentimento, che tanto tempo prima l’aveva portato quasi alla morte.

Un rumore interruppe i suoi cupi pensieri e velocemente si affrettò a vedere cosa stesse combinando la sua prigioniera.

Nami, l’espressione battagliera e il braccio grondante di sangue, era riuscita a sfondare a spallate la porta.

Lui, osservò attentamente la sua figura e ancora una volta sentì di esserne maledettamente attratto.

I suoi occhi s’ingrandirono leggermente alla vista di Kamatari, ma la navigatrice non indietreggiò.

Fissò quasi con sfida il volto del suo nemico, senza avere la minima intenzione di arrendersi a lui.

Kamatari avanzo velocemente, troppo veloce perché gli occhi di lei potessero vedere il movimento e le arrivò di fronte.

Nami sussultò, senza poterli impedire di caricarsela sulla spalla.

-Mollami!- urlò, imponendosi di non urlare, visto il dolore che sentiva alla spalla.

Lui però non l’ascoltò e con la stessa velocità, la coricò nel letto, un tempo appartenuto ad Ayako.

Nami strillò, sentendo un dolore acuto al braccio.

-Smettila di urlare in questo modo..non c’è nessu..- la frase li morì nelle labbra, mentre un calcio lo spediva contro l’armadio a lato.

Nami voltò il capo e le lacrime scesero finalmente dai suoi occhi.

-Sono furioso…molto furioso!- esclamò Sanji, guardando con disgusto Kamatari.

Robin, Franky, Zoro e Brook alle sue spalle avanzarono all’interno della stanza e gli occhi del loro nemico si spalancarono.

Erano riusciti a trovarli..ma come?

-Preparati..perché non potrò mai perdonarti, per quello che hai fatto alla dolce

Nami-chan!-avvisò Sanji, accendendosi una nuova sigaretta.

Ora cosa accadrà?? Sanji sconfiggerà Kamatari ?booooooooooooooooooooooooooooooo scopritelo..continuando a seguire la ff bacio...a Lunedì!!

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Capitolo 7
*** Capitolo7 ***


Salve! Puntuale come sempre ogni lunedì, ecco a voi il 7 capitolo della storia.
Ovviamente, ringrazio moltissimo tutti quelli che hanno letto(siete veramente tanti) ed anche quelli che hanno recensito!(vi adoroxD)
Spero vivamente ke questo capitolo vi piaccia di più e come ogni lunedì (problemi a parte) aggiornerò, per la vostra gioia, (spero) Vi mando tanti bacioni e vi chiedo come sempre di dare anche un breve commento per sapere cosa ne pensate...a Lunedì!

Ps: x chi ama Harry Potter e in particolar modo la coppia (Herm-Draco) vi consiglio di leggere la mia One Shot pubblicata pochi giorni fà..e se commentate ovviamente è anche meglio, ma mi basta che la leggiate se proprio non avete tempo.....by.

Capitolo 7
Il Richiamo del cuore..

 -Preparati..perché non potrò mai perdonarti, per quello che hai fatto alla dolce

Nami-chan!-avvisò Sanji, accendendosi una nuova sigaretta.

 

Kamatari indugiò per un attimo su ogni suo nemico, per poi alzarsi lentamente.

Il cuoco, buttò fuori il fumo e i suoi occhi restarono fissi su l’uomo che aveva rapito la sua dolce Nami.

-Bravi..avete trovato la mia città..-si congratulò, spostando poi la sua attenzione sul volto dell’archeologa.

-Immagino.. che il merito sia tutto suo.- disse, riflettendo a voce alta.

Il cuoco sorrise, annuendo.

-Esatto..Robin-swan è la migliore..-mormorò, sicuro come mai in vita sua.

Kamatari, guardò gli unici occhi in quella stanza a rappresentare il suo passato e senza neanche una parola, richiamò la spada, da sempre sua fedele compagna, a se.

-Direi che abbiamo parlato abbastanza…-esclamò il cuoco e spegnendo la sigaretta si avventò contro di lui.

Kamatari schivò il colpo, avanzando verso lo spadaccino, già in posizione di combattimento, ma ancora una volta evitò l’attacco, sorpassando l’avversario con un salto.

Brook alle sue spalle lo sorprese, ma sorrise, avvertendo l’energia vitale della sua migliore amica.

Prima che il colpo del musicista gli strapasse un braccio, Kamatari, parò il colpo con la spada appena richiamata.

La ciurma di cappello di paglia ebbe un attimo di tentennamento e le parole di Nami accrebbero la loro preoccupazione.

-Fate attenzione, lui sa utilizzare la magia..-

Kamatari non poté fare a meno di sorridere, scoccando un occhiata  penetrante alla navigatrice.

-Vedo che prestavi molta attenzione a tutto ciò che ti ho detto..nonostante la situazione..-

Nami  lo guardò con disgusto, trattenendo le nuove lacrime,che minacciavano di cadere.

-Quale situazione, bastardo?!-chiese furioso Sanji, facendo scoppiare a ridere il diretto interessato.

La rabbia crebbe a dismisura e senza ragionare, il cuoco si fiondò su Kamatari.

Il sorriso maligno che gli contornò il volto segnò la fine di Sanji.

Mosse leggermente la spada, dalla quale scaturirono strane scintille.

In poco tempo, il cuoco venne intrappolato dentro una bolla d’acqua.

-Sanji!- urlarono Robin e Nami, mentre il loro compagno perdeva lentamente i sensi e la risata  di divertimento di Kamatari, colpiva come tante lame affilate, il cuore della ciurma di cappello di paglia.

-Cosa diavolo gli hai fatto?-chiese lo spadaccino, interrompendo il suo divertimento.

-Oh..non preoccupatevi, ho solo portato la sua mente nei ricordi più dolorosi del suo passato.-

Il silenzio avvolse la tesa aria, che si respirava.

Zoro strinse forte le sue spade, mentre Brook e Franky, guardavano minacciosamente Kamatari.

Quest’ultimo però, aveva gli occhi puntati contro lo sguardo di Nami, che battagliera restituiva l’occhiata.

-Immagino che se riesco ad ucciderti lo libererò..-esclamò Zoro, portandosi in posizione d’attacco.

Kamatari non rispose, ma si preparò a fronteggiarlo.

Quando Zoro corse contro di lui, in un solo e fluido movimento venne sconfitto.

La stessa bolla che aveva intrappolato Sanji, ora sospendeva in aria anche il corpo di Zoro.

-NO!-Esclamò Nami, mentre Franky e Brook si paravano di fronte alle due ragazze per proteggerle.

Kamatari sorrise, vedendo Brook avanzare, verso le bolle e provare a distruggerle con la sua spada.

-È tutto inutile… solo io ho la facoltà di decidere del loro destino..e del vostro.-aggiunse lentamente, il suo sguardo penetrò Nami, che non poté in alcun modo evitare di tremare.

Robin che non aveva perso minimamente la calma, si preparò ad utilizzare il suo potere, per togliere la spada dalle mani del loro nemico.

-Cosa!?!-esclamò Kamatari, vedendo le braccia di Robin, spuntare dalle sue stesse e bloccarli il movimento.

-Ora Brook!- l’urlo dell’archeologa, diede il segnale d’attacco al musicista che partì spedito verso il loro nemico.

Quando la spada dello scheletro si posò però su Kamatari, lui sparì.

-Dove diavolo è finito?!-domandò Franky, dando voce hai pensieri di tutti.

Il pericolo giunse inaspettato e Robin riuscì a pronunciare solo poche sillabe,prima che la bolla la colpisse.

-Robin!-urlò Nami, mentre le lacrime sgorgavano incessanti dai suoi occhi.

Franky restò immobile, lo sguardo perso nel vuoto, mentre le parole di Kamatari, poco lontano da lui, li rimbombarono nella testa.

-E ora che quella sgualdrina è fuori gioco..chi è il prossimo?-La navigatrice cadde in ginocchio distrutta.

Senza più la forza di urlare.

Un enorme esplosione, la costrinse ad alzare lo sguardo.

Franky aveva attaccato Kamatari senza pietà e lui parando il colpo, lo aveva fatto finire contro una colonna della villa.

La terra tremò per un momento, mentre Franky, continuava a lanciare potenti fiamme contro chi aveva assalito e parlato male di Robin.

-Ora basta…-sibilò lui e parando l’ennesimo colpo di Franky, Kamatari si portò velocemente contro di lui intrappolandolo come il resto della ciurma.

Nami guardò la scena impotente e sentì il battito del suo cuore diminuire.

Quando Brook si parò di fronte a lei, Nami scosse il capo e sollevandosi, bloccò lo scheletro per il braccio.

-No ti prego…non..no..-Lui però non l’ascoltò nemmeno e dedicandoli solo un occhiata di sfuggita, mormorò.

-Rufy non me lo perdonerebbe mai..se non proteggessi la sua donna…-mormorò, lasciandola completamente senza parole.

-Yohohohohoho…-la risata cristallina di Brook riempì l’aria, subito dopo si lanciò contro il nemico.

Nami si morse il labbro inferiore, vedendo l’ennesima bolla ricoprire un suo compagno.

Si portò le mani alla testa, mentre ogni loro avventura le tornava alla mente.

Le risate, i litigi, i pianti…il suo pensiero, cadde poi nel viso sorridente del suo capitano e le parole di Brook, così come il suo sorriso, le ritornarono alla mente.

-Rufy..-il sussurro, non venne udito da Kamatari che si avvicinò sorridente alla navigatrice.

-Bene..ora che i tuoi amichetti sono sistemati, direi che possiamo riprendere da…-

-RUFYYYYYYYYYYYYYYY!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-l’urlo immobilizzò completamente Kamatari, subito dopo, il suo sguardo divenne duro come il ghiaccio e il passato tornò prepotentemente nella sua testa.

                                                                           ****

 

Chopper, bagnò il piccolo fazzoletto per poi riposarlo sulla fronte del suo capitano.

Sembrava che gli strani dolori, causati dall’essere stato posseduto, fossero finalmente terminati.

-Come sta?- la voce di Usop apparì preoccupata, quasi timorosa.

-Ora bene..deve solamente riposare..-

Usop annuì, sedendosi vicino al suo capitano.

Poco dopo che i loro compagni erano partiti per recuperare Nami, Rufy aveva iniziato ad agitarsi nel sonno e non aveva smesso di ripetere il nome della navigatrice, fin quando Chopper non gli aveva dato un sedativo per placarlo.

Usop sospirò, mentre Chopper rimetteva i suoi “attrezzi” a posto.

Avvertiva una strana sensazione..e  le sue preoccupazioni, si erano rivelate sempre fondate.

-Usop?-al richiamo del piccolo medico, il cecchino si voltò.

-Cosa c’è Chopper?-

La renna, leggermente rossa in viso, guardò il suo compagno di avventure e poi timidamente rispose.

-Quando Nami ha detto…di..di amare..Rufy..significa che..che..-senza riuscire a continuare la piccola renna, si zittì.

Mentre il cecchino annuiva saggio.

-Credo che lo ami..ma non posso esserne certo.-

-Come mai?- domandò incuriosita e completamente sbiancata.

-Le donne sono imprevedibili Chopper..se vuoi, posso raccontarti di quando in una delle mie numerosissime avventure, incontrai una giovane…-

Mentre Usop raccontava una delle sue frottole e Chopper ascoltava incantato, Rufy sentì nel vuoto in cui si trovava qualcuno urlare il suo nome.

Cercò di concentrarsi nell’immagine sfocata che li appariva.

I capelli arancioni ricoprivano interamente il volto e i singhiozzi erano l’unico rumore udibile in quel silenzio che non sembrava avere fine.

-Rufy..-la voce risuonò nella sua mente, ed il suono richiamò il suo cuore.

-Ti prego…aiutami..-

Quelle parole…le sue parole…

Rufy guardò per l’ennesima volta il viso della sua navigatrice rigato di lacrime e seguì la discesa di una, fin quando  la luce di quella stessa gli impedì di vedere.

-Nami…-sussurrò il nome della fonte del suo risveglio, aprendo finalmente gli occhi.

Ricordatevi di recensire..kiss..kiss..

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Capitolo 8
*** Capitolo8 ***


Capitolo 8

Il risveglio di Rufy e le certezze di Nami.

 

 

 

 

Quelle parole…le sue parole…

Rufy guardò per l’ennesima volta il viso della sua navigatrice rigato di lacrime e seguì la discesa di una, fin quando  la luce di quella stessa gli impedì di vedere.

-Nami…-sussurrò il nome della fonte del suo risveglio, aprendo finalmente gli occhi.

 

*

 

La testa gli girò un momento, mentre con fatica si rimetteva seduto.

-..e poi quando…-la voce del cecchino lo risvegliò del tutto dall’incanto.

-Rufy!- la voce del piccolo Chopper e la sua incredulità la costrinsero a voltarsi, mentre la piccola renna si attaccava alla sua spalla in abbraccio spontaneo.

Le lacrime solcarono il viso del suo medico di bordo e cappello di paglia, non poté far a meno di sorridere.

-Grazie al cielo…-mormorò Usop, unendosi all’abbraccio.

-Non stavo mica morendo…-borbottò Rufy, poco dopo si staccò velocemente dall’abbraccio, guardandosi frenetico intorno.

-Rufy?-lo richiamò il cecchino, ma lui chiese solo:

-Dove sono gli altri..e dov’è quel tizio!?-

Usop sospirò e lentamente iniziò a raccontare quanto successo durante la sua incoscienza.

Mentre il cecchino, andava avanti con la storia, il volto di Rufy diveniva una maschera inespressiva.

-.. e ora sai tutto..-finì di dire il suo compagno.

Le mani di lui, si strinsero forte nel suo cappello di paglia, mentre l’immagine di pochi minuti prima l’invadeva la mente.

-Dobbiamo cercarli..-sussurrò Rufy, alzandosi dal letto e barcollando per un momento.

-No! Sei ancora debole il tuo fisico non si è..-iniziò Chopper, cercando di respingerlo nel letto, ma Rufy lo scostò lentamente dal suo cammino, raggiungendo la porta.

-Andiamo..-mormorò, mentre il volto di Usop sbiancava.

-Non credo sia una buona idea..Zoro e gli altri se la caveranno da soli..dopo tutto è solo uno e poi…-

Rufy però uscì dalla stanza senza nemmeno ascoltarlo.

La luce colpì il suo viso e socchiuse gli occhi per non venire accecato da essa.

-Nami..-sussurrò, mentre lentamente il suo sguardo si volgeva verso la foresta.

Camminò con passo deciso fino alla polena, mentre Chopper e Usop, rispettivamente alla sua destra e alla sua sinistra si fermarono poco prima.

-Rufy..sei sicuro di voler andare?- chiese Usop, non del tutto rassegnato all’idea di restarsene a sicuro.

-È una follia..sei ancora debole ..-cercò di dissuaderlo Chopper, preoccupato per le condizioni del suo capitano.

-So bene di non essere in piena forma, ma…- i lineamenti di cappello di paglia s’indurirono , scrutando persi l’immensa isola.

-..sta solo a me sconfiggere quel tipo…-

Rufy appoggiò nella sua testa il suo fedele amico e alzando lo sguardo verso il cielo sorrise.

Poco dopo, partì con i suoi due compagni all’avventura.

 

                                                          ****

Kamatari rivide il volto del suo migliore amico, mentre gli occhi battaglieri di Nami, lo guardavano senza abbassare minimamente lo sguardo.

-Sei solo un mostro..-la sentì mormorare e strinse forte i denti, facendo forza su se stesso per non colpirla.

Quelle parole…le aveva già sentite e quel pianto forsennato; lo aveva già vissuto.

 .. 

 

Il vento mosse impetuoso i suoi capelli, mentre le lacrime solcavano il viso di quel volto perfetto.

-Perché..?-singhiozzò, senza poter fermare il dolore che le squarciava il petto.

L’intero villaggio assisteva allibito, ed il cielo, quasi fosse triste anche lui per la perdita subita, piangeva incessanti gocce di pioggia.

Kamatari lasciò la presa della sua spada, mentre guardava con occhi spenti, il corpo del suo migliore amico ricoperto di sangue.

Sentì un senso di nausea invaderlo e guidato dai sentimenti che erano stati repressi dalla rabbia, si avvicinò al suo corpo.

-Allontanati!- esclamò Ayako, guardandolo con uno sguardo di pura collera, mentre le lacrime non smettevano di bagnarle il viso.

-Sei solo un mostro..-mormorò, tenendo stretto a se il corpo di Hisato.

Quelle parole lo trapassarono a intervalli regolari, senza lasciarli alcuna via di scampo.

 

. ….

La mano a nascondere il viso, che celava ogni suo vero sentimento, Kamatari avanzò verso Nami.

Afferrò il suo polso, attirandola a se.

-Lasciami!- protestò lei, cercando di scansarsi dalla sua presa, ma senza riuscirci.

Le  catturò la  bocca, stringendo a sé il corpo caldo della navigatrice e Nami lasciò andare ogni suo sentimento, piangendo lacrime di dolore.

Quando il sapore salato, giunse alla bocca di Kamatari, il bacio venne interrotto…mentre la stessa scena tornava prepotente nella mente di lui.

La rabbia invase il suo corpo e prendendola in spalla corse fino alla sua stanza, deponendola poi nel grande letto a baldacchino.

-Ti avrò…-sussurrò, mentre le mani della navigatrice, allontanavano il petto di lui.

-No succederà mai!-lo contraddisse, cercando di mostrare una sicurezza che in realtà non possedeva affatto.

-Non ci sarà nessuno a interromperci questa volta..perciò perché non ti arrendi?- domandò, scostando con un solo movimento le mani che battevano fastidiose nel suo petto.

Lei abbassò lo sguardo e Kamatari sorrise, convinto di aver vinto, ma quando le sue labbra furono a pochi millimetri da quelle di lei, la voce chiara e cristallina di Nami lo bloccò impedendoli di continuare.

-Lui verrà..-

Kamatari alzò un sopracciglio, scostandosi per guardare il volto della bella navigatrice.

-per questo non posso arrendermi..-spiegò sussurrando ogni singola parola.

-si..Rufy verrà a salvarmi, superando ogni ostacolo!-esclamò decisa e Kamatari strinse forte la presa sui suoi polsi, infastidito dalla fiducia che lei riponeva in quel ragazzino.

Subito dopo sorrise scaltro.

-Se lui arriverà…farà la stessa fine di tutti i tuoi stupidi amichetti.-

Nami sussultò e Kamatari estese il suo sorriso.

La mano di lui  accarezzò la gamba della navigatrice, risalendo verso la sua femminilità.

-E tu non vuoi che lui muoia vero Nami?-gli occhi di lei si fecero vitrei e completamente in balia del suo rapitore, lasciò che la sua bocca incontrasse quella di lui.

Kamatari compiaciuto, cercò di accedere dolcemente, ma un esplosione lo costrinse ad alzare il capo.

Si scostò bruscamente da Nami, guardando fuori da una finestra cosa stesse succedendo.

I suoi occhi si allargarono e senza nemmeno rendersene conto si ritrovò ad imprecare.

Subito dopo, l’urlo del ragazzo dal cappello di paglia invase l’intera isola.

-NAAAMIIIIIIIIII!-

eccomi puntuale come sempre..spero ke il capitolo vi sia piaciuto..come sempre vado di fretta ma ho letto ogni vostra splendida recensione e sono felice ke la storia vi piaccia..
Ringrazio tutti..ma proprio tutti nessuno escluso..e v'invito a recensire anche questo capitolo, regalandomi i vostri pareri..a lunedì..con un super eccezzionale capitolooooooo! Un bacione..by

 

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Capitolo 9
*** Capitolo9 ***


 

Capitolo 9

Lo dobbiamo a lui…

 

Subito dopo, l’urlo del ragazzo dal cappello di paglia invase l’intera isola.

-NAAAMIIIIIIIIII!-

 

 

Quando si erano addentrati nel bosco, Usop e Chopper, si erano ricordati che non avevano la minima idea di dove fossero finiti i loro compagni, ma Rufy, senza ascoltare le loro proteste, aveva preso a correre a più non posso, fin quando giunto al centro esatto dell’isola, era stato colpito da un martello super gigante di Usop, che lo aveva fatto finire a terra, per poi essere risucchiato da essa stessa.

Rufy i realtà non aveva ben capito cosa fosse successo, anche perché sia Usop che Chopper erano inspiegabilmente scomparsi, così aveva urlato il nome della sua navigatrice…iniziando ad incamminarsi verso l’enorme struttura, che si trovava al centro di tante piccole case.

Ignaro che Usop e Chopper si trovassero proprio sopra di lui.

 

*

 

Kamatari strinse i pugni, mentre Nami alzandosi dal letto lo raggiunse verso la finestra.

Guardò verso il basso, aprendosi in un sorriso spontaneo, mentre la figura del suo ingenuo capitano si stagliava contro il sole.

-Un'altro scocciatore..-mormorò, spostando lo sguardo verso la sua navigatrice.

-Sapevo che sarebbe venuto…-sussurrò, senza staccare gli occhi da Rufy.

Kamatari estese il suo viso ad una smorfia infastidita, strinse il polso di Nami, strattonandola contro il suo corpo.

-Allora.. immagino saprai già quale sarà la sua fine.-il cuore d Nami perse un battito, mentre con forza Kamatari la buttò contro il letto poco distante.

-Vado ad occuparmi del tuo amichetto..dopo potremo continuare senza più alcun intoppo.-

La sua risata si espanse nell’aria, mentre con la solita velocità inaudita si dirigeva, verso cappello di paglia.

Nami si morse il labbro inferiore, lasciando che il volto sorridente le suo capitano le invadesse la mente.

Con il braccio che pulsava dal dolore e le immagini della fine dei suoi compagni, si alzò da dove si trovava e i suoi occhi brillarono come una volta.

Non si sarebbe arresa e non avrebbe permesso a nulla e a nessuno di far del male al suo capitano.

Strappò un lembo della sottoveste logora che portava indosso, e la legò al braccio per fermare il sangue.

Camminò fino alla porta, ma come già sapeva la trovò chiusa.

Guardò in ogni angolo della stanza fino a posare il suo sguardo sulla finestra.

La sua unica via di fuga.

Aprì le ante e il vento gelido che la investì, la fece rabbrividire.

Avanzò verso il piccolo balcone, notando che la distanza da terra era troppa per saltare.

Fece scorrere lo sguardo da una parte all’altra, notando solo in quel momento, un altro balcone alla sua destra.

Non era molto vicino, ma per la gatta ladra, non sarebbe stato un problema.

Si sporse verso l’altra parte di balcone e prendendo la rincorsa saltò in avanti,dandosi una buona spinta col parapetto.

Arrivò incolume dall’altra parte e sorrise, asciugandosi il sudore dalla fronte.

Guardo la finestra che si trovava di fronte e stringendo i pugni colpì il vetro.

Sentì alcune schegge conficcarsi sulla pelle e il sangue colare copioso, ma non se ne preoccupò.

Doveva raggiungere Rufy, doveva salvare i suoi amici.

Entrò nella stanza guardandosi in giro furtivamente, fin quando la visione di un quadro, attirò la sua completa attenzione.

Sentiva il cuore batterle forte, mano a mano che si avvicinava per vedere meglio.

Eppure, quella donna dai capelli arancioni era la sua copia esatta.

Sembrava fosse lei, di qualche anno più grande e la sua mente scoprì perfino di sapere già il nome della donna che la guardava sorridente.

Era Ayako…

La ragazza che Kamatari aveva nominato..la sua presunta rincarnazione.

Sentì un brivido scorrerle lungo la schiena, ma non né capì il motivo.

Voltò lo sguardo alla porta e avanzò velocemente, ma quando mise la mano sulla maniglia esitò.

Sentiva che qualcosa le stava sfuggendo…sembrava quasi che avesse ignorato un tassello fondamentale.

Però lasciò che questi pensieri sfumassero e aprì lentamente la porta, lasciandosi alle spalle quel quadro così uguale a lei.

 

*

 

Rufy camminava per l’enorme maniero in cui era entrato, continuando ad urlare ad uno, ad uno, i nomi dei suoi compagni

Nessuno rispondeva alle sue grida e l’immagine che lo aveva risvegliato, non faceva che riempirli la mente.

Voltò verso un nuovo corridoio, trovandosi di fronte ad un enorme salone semi distrutto.

Non furono però le macerie che catturarono l’attenzione di cappello di paglia, ma i corpi dei suoi compagni, sospesi su delle enormi bolle azzurre.

Rufy avanzò fino a trovarsi sotto di loro, allungò il braccio salendo sopra quella di Zoro,che come tutti gli altri sembrava dormire.

-Ehi!-esclamò il ragazzo di gomma, colpendo la bolla senza però ottenere alcun risultato.

-Zoro!-lo chiamò, senza arrendersi minimamente, ma lo spadaccino non rispose, mentre la sua espressione si faceva di pura sofferenza.

-È tutto inutile…-borbottò una voce  e Rufy guardò per la prima volta il viso di Kamatari.

Con curiosità e senza nemmeno pensare che lui fosse la causa di tutto, cappello di paglia scese dalla bolla che imprigionava il suo migliore amico.

-Cosa gli è successo?-chiese e Kamatari sorrise, godendosi l’ingenuità di quel ragazzino.

-Sono stati catturati dalle loro stesse paure…ecco cosa gli è successo..-Rufy guardò lo strano tizio apparso dal nulla.

Brandiva una spada e l’aura che avvertiva da essa, non era delle più amichevoli.

-I miei compagni non hanno paura..-borbottò Rufy,lo sguardo sicuro quanto quello di un bambino.

Kamatari camminò intorno a cappello di paglia, studiandolo senza riuscire a capirlo veramente.

-Eppure è questo il motivo per cui non riescono a svegliarsi…-mormorò e Rufy celò il suo sguardo grazie al suo fedele cappello di paglia.

-Ma non ti devi preoccupare, perché presto farai la loro stessa fine.-decretò Kamatari, ma cappello di paglia restò impassibile e con voce priva di calore chiese solo:

-Sei stato tu?-

Il viso ancora coperto dal cappello, Rufy si voltò leggermente verso il suo nemico, che rise della domanda.

-Bravo..sei perspicace..-lo schernì subito dopo, stringendo la spada con più forza.

Rufy anche sta volta non fece una piega, voltandosi totalmente verso di lui:

- Dov’è Nami?-chiese, portando una mano al suo cappello.

-Non credo ti riguardi, ma puoi stare tranquillo..non le farò del male a meno che lei non mi costringa.-borbottò in risposta.

-Sai è molto combattiva,esattamente come sua madre, ma dopo che ti avrò sistemato, sono sicuro che non avrò più problemi nel domarla..-

Rufy non disse nulla, nonostante il suo corpo era scosso da un’incontrollabile rabbia, ma strinse i pugni fino a quando non sentì il sangue colarli nei palmi.

Subito dopo, alzò lo sguardo verso i suoi compagni, incuriosendo il sicuro Kamatari.

-Ora basta dormire..svegliatevi!-ordinò Rufy e il suo implacabile si espanse per l’edificio, mentre la sua forza di volontà distruggeva lentamente le bolle create da Kamatari.

-Non è possibile..-esclamò quest’ultimo, guardando la ciurma alzarsi uno, ad uno.

Il suo sguardo infine si posò sul capitano.

L’espressione scultorea, gli occhi pronti all’attacco e la sicurezza assoluta.

-Ti sei ripreso…-mormorò Zoro, sbadigliando sonoramente.

Rufy sorrise, mentre tutti i suoi compagni lo affiancavano.

-Come diavolo..-si lasciò sfuggire Kamatari, senza nemmeno saper come continuare.

Incredulo per  quanto appena visto, indietreggiò inconsapevolmente di un passo, mentre la voce cristallina della navigatrice raggiunse tutti i presenti.

-C’è riuscito perché è lui il motivo se ora siamo tutti qui…se abbiamo ancora qualcosa per cui lottare, lo dobbiamo al nostro capitano.-

Rufy fissò intensamente gli occhi della sua navigatrice, che nonostante le lacrime le rigassero il volto sorrideva.

La rabbia si dissolse e una strana quiete si diffuse su tutto il suo corpo.

L’aveva trovata.

 

Eccomi qui puntuale come sempre!Come avete visto Rufy ha risvegliato i suoi compagni e ha ritrovato la sua navigatrice...ma se siete stati attenti ad una frase di Kamatari...ora vi starete facendo mille domande..spero lo siate stati e ke questo capitolo sia stato di vostro gradimento.

Ringrazio tutte le persone che hanno recensito..e i tantissimi lettori ke spero mi daranno un parere almeno su questo chappy..vi mando un bacio e vi aspetto lunedì prossimo..

ps:per tutti gli amanti di Harry Potter e in particolare della coppia, Draco/Herm, vi informo che ho postato il primo capitolo della storia che ho appena iniziato, mi piacerebbe molto che mi deste un parere anche su quella...spero lo farete e grazie ancora di tutto...un kiss by

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Capitolo 10
*** Capitolo10 ***


Capitolo 10

Sono loro la mia vita!

 

La rabbia si dissolse e una strana quiete si diffuse su tutto il suo corpo.

L’aveva trovata.

*

Rufy scrutò intensamente gli occhi della sua navigatrice e si perse nel sorriso che li rivolgeva.

-Come diavolo hai fatto ad uscire!?!- esclamò Kamatari lo sguardo furioso, ma Nami non fece nemmeno in tempo a rispondere.

La stanchezza la vinse e lentamente perse i sensi.

-Nami-chan!- urlò il cuoco, avvicinandosi velocemente, ma una potente onda d’urto lo sbatte contro la parete di spalle.

-Sanji!- esclamo Zoro, puntando, come il resto della ciurma, gli occhi su Kamatari;

che ancora impugnava quella spada magica.

-Non vi permetterò di avvicinarvi a lei..-mormorò, gli occhi iniettati di sangue.

Nessuno si mosse di un passo, nessuno tranne Rufy, che col fedele cappello che gli celava il viso, s’incamminò verso la sua navigatrice.

-Sei sordo?!- esclamò Kamatari e utilizzando la stessa potente onda d’urto, spedì Rufy vicino al cuoco ancora svenuto per il colpo.

-Rufy!-esclamò  la sua ciurma, mentre Kamatari sorrideva, un sorriso che scomparve subito dopo dal suo viso.

Quando sotto lo stupore generale, il ragazzo di gomma si sollevò lentamente, senza mostrare il minimo segno di fatica e come se nulla fosse, si ripulì della polvere che  gli aveva sporcato i vestiti, riponendo poi il suo prezioso cappello nel capo.

-Come hai fatto?- chiese Kamatari sconvolto, guardando Rufy camminare nuovamente nella direzione della navigatrice, ma lui non rispose e Kamatari, dopo un attimo di smarrimento, scagliò un'altra potentissima onda d’urto contro lui.

Rufy venne scaraventato su un'altra parete che la potenza del colpo distrusse, seppellendo cappello di paglia in quelle macerie.

Franky urlò il nome del suo capitano, mentre gli altri avevano assistito increduli alla scena.

-Evidentemente prima non avevo calibrato bene la potenza..-mormorò più sicuro Kamatari, voltandosi verso il resto della ciurma.

-Ora mi hai stancato..-disse Zoro, sguainando le spade e preparandosi a combattere, ma la voce decisa del suo capitano lo fermò.

-No! Non intrometterti Zoro!-

Rufy si rialzò con fatica, mentre le macerie che lo avevano coperto, caddero provocando un gran fragore.

Ancora una volta il ragazzo di gomma prese il suo cappello coprendosi il viso e guardando l’incredulità del suo nemico mormorò.

-Nessuno può impedirmi di raggiungerla..- il tono basso, deciso, senza alcun inflazione, spezzò il silenzio teso e pieno di stupore.

Così come i determinati occhi neri, che lasciavano trasparire quanto vero fosse ciò che stava dicendo.

Perché per cappello di paglia quella era una certezza.

Così Kamatari si ritrovò a dover percorrere nuovamente il suo passato, ricordando la determinazione che ardeva negli occhi del suo migliore amico.

E quell’ultimo sguardo, poco prima di morire, faceva da eco alle parole che mai avrebbe potuto dimenticare “lei non sarà mai tua..”

La spada li sfuggì dalle mani, mentre la testa scoppiava al ricordo di quanto aveva passato.

L’urlo del suo dolore incontenibile si espanse e la ciurma lo guardò inginocchiarsi, mentre il loro capitano prendeva tra le braccia la sua navigatrice.

Il lamento si infranse come un onda sullo scoglio e con la rabbia che lo assaliva riprese mano alla spada che puntò sulla ciurma, scaraventandola facilmente via, subito dopo, fece la stessa cosa contro Rufy e Nami.

Continuò poi a dare sfogo a tutta la sua rabbia, distruggendo le pareti e continuando ad urlare il dolore che gli stava uccidendo il cuore, la mente, l’anima.

I suoi occhi rossi, corsero alla persona che lo aveva ridotto in quello stato.

Stava a terra, immobile; respirava con fatica e sentiva dolore su ogni parte del corpo.

Senza la minima pietà puntò nuovamente la spada verso di lei, pronto a finirla.

E così fece.

Scagliò un'altra onda, con tutta la rabbia che possedeva in corpo, causando altri detriti e macerie, ma nessun morto.

Solo la figura del giovane ragazzo di gomma che non sapeva arrendersi.

Le braccia spalancata, le mani chiuse a pugno e il sangue che colava da ogni parte del suo corpo.

Eppure restò in piedi, mentre Kamatari lo guardava stranito.

Dietro di lui la sua navigatrice, ancora sdraiata sul freddo legno era incolume, il cappello di paglia posato nel suo grembo.

 -Non ti permetterò di farle del male..-ed il sussurro, destinato ad essere un forte grido riempì la sala.

-Sacrificherò la mia vita se sarà necessario, ma non permetterò né a te, né a nessun’altro di toccarla!!-

Kamatari strinse forte la presa nella sua spada, sentendo la rabbia crescere, senza smettere di fermarsi e con voce strascicata di un piacere maligno dettato dall’odio che sentiva, sibilò.

-Vorrà dire che prima ucciderò te e dopo finirò anche lei.-

Non ottenne però nessuna reazione da parte di cappello di paglia, se non quella di farlo sorridere.

-Non ci riuscirai, perché io ti sconfiggerò!-

La sicurezza di quelle parole colpì Kamatari come un pugno ben assestato e lo scontro ebbe inizio.

Con velocità sorprendente Rufy scagliò un pugno contro la mascella del sui nemico,  che impreparato a quel brusco cambiamento non riuscì a schivare il colpo.

Si rialzò però prontamente e recuperò la spada puntandola poi contro cappello di paglia.

-È la tua fine..-decretò, spedendoli una delle bolle che aveva imprigionato la ciurma.

Rufy restò immobile, ma non successe nulla.

La bolla si dissolse e lui guardò confuso il suo nemico.

Kamatari spalancò gli occhi, non capendo cosa fosse successo.

Tutte le persone avevano paura, anche di qualcosa d’estremamente stupido, ma l’avevano.

Quel ragazzino invece, non solo aveva spezzato l’incantesimo che imprigionava i suoi compagni con la semplice forza di volontà, ma la bolla non era riuscito ad intrappolarlo.

Era svanita, nell’attimo in cui lo aveva toccato.

-Chi diavolo sei tu veramente!?!- si ritrovò a chiedere Kamatari, mentre Rufy mostrava un’aria spaesata da bambino.

-Il mio nome è Monkey D. Rufy e sono colui che diventerà il re dei pirati!-

L’espressione sbalordita del nemico non mutò minimamente, ma si fece subito seria quando Rufy partì all’attacco.

Con un fluido movimento evitò il colpo, scagliando un’onda d’urto che prese cappello di paglia in pieno.

Altri detriti crollarono, sotterrando Rufy, che però dopo vari attimi si rialzò.

Kamatari lo guardò respirare con  fatica.

Vedeva la stanchezza e l’indebolimento del corpo di quel ragazzino, ma non riusciva a capire.

Non capiva quale misteriosa forza lo facesse rialzare ogni volta.

Nuovamente lo colpì, ed ancora, ancora e ancora, ma lui ritornava sempre in piedi.

Con ferite profonde che gli ricoprivano il corpo e con la stanchezza che aumentava senza mai diminuire.

-Perché?- sussurrò inconsciamente, vedendolo rialzarsi un ennesima volta.

Rufy non si voltò, continuando a respirare affannosamente.

-Perché continui a combattere, quando sai che è tutto inutile!?!- domandò, guardandolo con rabbia.

-Te lo sei chiesto  ..vero?- domandò la voce lontana del cuoco, seduto e con le spalle contro il muro.

-Come riesce a rialzarsi..ogni volta o il perché quella strana bolla, con lui non ha funzionato.-Sanji sorrise, ricordando le parole dette tanto tempo prima dall’uomo che gli aveva salvato la vita.

Mentre Kamatari stringeva i denti dalla rabbia.

-Rufy è sicuro di poterti battere..-sussurrò Zoro, mettendosi seduto a fatica.

-..e la convinzione di questo non lascia spazio ad alcun tipo di paura..-finì Sanji, chiudendo gli occhi e accendendosi una sigaretta tranquillo.

Kamatari voltò il capo, guardando quel ragazzino, armato solo della sua forza interiore.

-Non ci tieni proprio alla tua vita..-mormorò lui, guardandolo voltarsi.

-Loro sono la mia vita...-sussurrò in risposta cappello di paglia e il cuore di Kamatari venne colpito da una potente fitta.

Ancora non hai capito?! Lei ormai è tutta la mia vita…

Le parole rimbombarono forti nella sua mente, mentre il viso del suo migliore amico forte e determinato si sovrapponeva a quello di Monkey D Rufy.

-..lei è tutta la mia vita..-disse quest’ultimo e Kamatari spostò lo sguardo verso la navigatrice, ancora a terra priva di sensi.

-Sono questi i motivi per cui continuo a rialzarmi, perché fin quando uno di loro sarà in vita, io non potrò mai smettere di combattere.-sussurrò infine, riprendendo la sua posizione d’attacco, con la certezza che fin quando avrebbe avuto respiro, non si sarebbe fermato.

 

 Eccomi! Puntualissima come vedete...vi dò per prima cosa gli auguri di buona Pasqua e felice Pasquetta!Vi mando un super bacio e vi dico grazie, grazie, grazie, grazie...per le vostre meravigliose recensioni.Spero ke questo capitolo non vi abbia deluso, di ricevere un vostro parere(che per me è fondamentale!) e di ritrovarvi anche nel prossimo capitolo.
A lunedì un kiss..

ps: Ho pubblicato una storia categoria Harry Potter, su Draco Hermione il titolo è "Dal dolore Nasce il coraggio.." se avete un pò di tempo e se siete amanti di questa coppia, bene allora leggetela e recensite.(anche se per il momento ho postato solo i primi due capitolixD)

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Capitolo 11
*** Capitolo11 ***


Capitolo 11

Scoperte e Verità..

 

 

-Sono questi i motivi per cui continuo a rialzarmi, perché fin quando uno di loro sarà in vita, io non potrò mai smettere di combattere.-sussurrò infine, riprendendo la sua posizione d’attacco, con la certezza che fin quando avrebbe avuto respiro, non si sarebbe fermato.

 

*

 

Kamatari fissò intensamente gli occhi carbone di cappello di paglia, notando solo in quel momento un particolare che fino a quel momento gli era sfuggito.

Portavano la stessa determinazione di quando la lotta era iniziata.

Nonostante la stanchezza, il respiro affannato e il grande indebolimento del suo corpo, gli occhi non erano mutati minimamente, così come la sua convinzione di potercela fare.

Restò a guardare quello sguardo per molto tempo, senza accorgersi minimamente dell’avanzare di Rufy verso di lui, ne del pugno che lo colpì in pieno volto.

Volò fino ad una colonna che si spezzò in due e la forza dell’impatto gli fece perdere la spada.

Restò in mobile, il sangue che colava dalla testa a guardare il suo nemico in piedi fissarlo deciso.

-Che stai aspettando?-domandò Kamatari, con la vista appannata dal colpo ricevuto.

Rufy non disse nulla, limitandosi a fissarlo tranquillamente.

-Allora? Finiscimi avanti o prima preferisci sapere fin dove mi sono spinto con la tua cara navigatrice…-lo provocò,senza ottenere però alcuna reazione visibile.

Sanji invece digrignò i denti alzandosi in piedi a fatica.

-Bastardo..-sputò quelle parole con odio profondo, avanzando velocemente, per quanto le ferite glielo consentivano e prendendo a pugni Kamatari, fin quando la mano di Rufy fermò il prossimo colpo diretto allo stomaco del suo nemico.

-Rufy!?- esclamò il cuoco, non capendo perché lo avesse fermato.

Cappello di paglia però non rispose, mantenendo lo sguardo su quello di Kamatari.

-Cosa stai facendo? Perché lo hai fatto smettere..non dicevi che tutti loro sono la tua vita? Io l’ho ferita e se non mi avreste interrotto continuamente…-iniziò a provocarlo, ma Rufy non lo fece proseguire, sussurrando poche e semplici parole.

-Tu la ami..-

Parole che furono in grado di placare la rabbia di Sanji, lasciare stupita la ciurma e bloccare l’odio profondo che Kamatari portava dentro.

-Non potresti farle del male..-aggiunse infine e senza nessun altra parola, voltò le spalle al suo nemico, senza avere l’intenzione di finirlo, perché infondo aveva già vinto.

La verità, è la vittoria più schiacciante che qualsiasi persona possa avere.

Con pochi passi raggiunse il corpo della navigatrice, ancora priva di sensi.

Inginocchiandosi, le mise il cappello nella testa per poi prenderla in braccio.

Quasi guidata dall’istinto dei sentimenti, Nami si rannicchiò contro il suo petto, mentre Rufy fissava il piccolo corpo che stringeva tra le braccia, con una strana pace dentro.

-Torniamo alla nave ragazzi..-mormorò, voltandosi verso i suoi compagni, che lentamente si rialzarono avvicinandosi al loro capitano.

-Usop e Chopper che fine hanno fatto?-domandò Zoro, sbadigliando sonoramente, mentre insieme a gli altri si dirigeva verso l’uscita.

-Non lo so, in realtà non ho nemmeno idea di come io sia venuto qui..-borbottò Rufy, mentre la ciurma lo guardava incredulo.

-Non hai usato la vive-card ?- chiese Franky, ma Rufy scosse semplicemente il capo.

-E come hai fatto a trovarci!?!- chiesero Sanji e Zoro all’unisono.

Rufy sembrò rifletterci un attimo, subito dopo mormorò.

-Ho iniziato a correre per l’intera isola, poi Usop mi ha dato una martellata in testa e mi sono ritrovato qui.-

La spiegazione lasciò basita l’intera ciurma, tranne Robin che sorrise divertita.

Kamatari guardò quei giovani ragazzi allontanarsi, ma poco prima che scomparissero del tutto gli richiamò.

-Aspettate!-

L’intera ciurma bloccò la camminata, ma mentre gli altri si voltarono Rufy continuò a dargli le spalle.

Si alzò a fatica, reggendosi nella colonna semi distrutta.

-Date questa a Nami..-ordinò, togliendosi dal braccio la collana appartenuta un tempo ad Ayako e tirandola verso lo spadaccino, che l’afferrò al volo.

-Perché dovremo farlo?-domandò Zoro, mentre Sanji schiumava di rabbia.

-Quella collana apparteneva a sua madre Ayako, la donna che un tempo mi rubò il cuore…-spiegò, continuando tuttavia a tenere gli occhi ben puntati su cappello di paglia.

-Cosa?!-esclamò il cuoco, incredulo quanto gli altri.

-Conoscevi la vera madre di Nami?-domandò Robin, l’unica calma tra il gruppo e Kamatari sorrise.

-Esatto…-sussurrò, rievocando l’immagine che aveva occupato il suo cuore per tanto tempo.

-Perché dovremo fidarci, magari contiene un incantesimo..-suggerì Zoro diffidente, ma Kamatari scosse il capo e disse:

-Quel ciondolo dirà a Nami le sue vere origini, credo che abbia tutto il diritto di saperle..-

- va bene..lo faremo..-sussurrò Rufy, subito dopo Sanji iniziò a protestare.

-Potrebbe essere pericoloso per la vita della dolce Nami..non possiamo rischiare..-stava dicendo, ma Rufy aveva ripreso semplicemente a camminare, lo sguardo fisso nel volto della sua navigatrice, così il resto della ciurma andò dietro a cappello di paglia, continuando ad ascoltare le inutili proteste di Sanji, che non sarebbero smesse di certo presto.

Ancora una volta Kamatari restò stupito, ma poi sorrise, nonostante la fatica e il dolore che sentiva.

-Ci rincontreremo..Monkey D. Rufy..-sussurrò al vento e in quell’esatto attimo, tra le proteste di Sanji, gli sbadigli di Zoro, i rutti di Brook, i super di Franky e le risate di Nico Robin, cappello di paglia sorrise, lasciando che il vento trasportasse un altro messaggio.

-Ne ero certo..-

 

 

 eccomi come sempre punutale.

So ke il capitolo è un pò breve, ma siamo quasi alla fine e questa parte serviva per far capire che Kamatari era spinto dall'odio del passato, ke vedeva rispecchiato nella nostra navigatrice..

Comunque il prossimo capitolo sarà molto più lungo..talmente tanto che credo c'è ne vorrà un altro..e ovviamente aspettatevi una scena molto dolce tra Rufy e Nami..dopo tutto ve la meritate..xdal prossimo lunedì, baci grandi..

Ps: Grazie x le super recensioni e per i tantissimi lettori...spero di sentirvi anche in questo chappy..un kiss

 

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Capitolo 12
*** Capitolo12 ***


Capitolo 12

Paura: desideri e sentimenti.

 

Dolore, dolore cocente e soffocante.

Talmente forte che sembrava volesse portarla alla morte, ma senza mai arrivarci veramente.

Senza concederle il riposo eterno.

Eppure voleva lasciarsi andare, ormai nulla la tratteneva, ma non ci riusciva.

Continuava a farsi divorare da quelle fiamme, soffocando nel mare dei suoi stessi pensieri.

Non lasciava mai però, che esse la portassero completamente via.

Come se qualcosa o qualcuno glielo impedisse.

Una forza più grande e senza coerenza.

Un'altra fitta, e poi il gelo che la rendeva bollente svanì e il tiepido calore l’avvolse calmando i suoi inconsci tremori.

Lentamente quasi temesse ciò che avrebbe scorso, aprì gli occhi, troppo appannati per poter distinguere dove si trovava.

Ascoltò i lievi rumori che si sentivano, mentre lentamente tornava in possesso della vista.

La prima cosa che mise a fuoco, furono dei cappelli neri, che adornavano il viso addormentato del suo capitano, che in quel momento assomigliava a un bimbo nell’ora del riposino.

Sorrise senza poter controllare il suo viso e restò incantata a guardarlo.

Aveva la testa poggiata nel letto su cui lei era sdraiata.

Sembrava dormire profondamente il viso rilassato in un espressione di pura felicità.

Improvvisamente capì che qualcosa non le tornava.

Si alzò bruscamente, gemendo poi colta da una fitta al braccio che aveva concepito la spinta.

Guardò la fasciatura, accorgendosi solo in quel momento di trovarsi nella cabina del piccolo Chopper.

Sono sulla Sunny..si ritrovò a pensare, per poi cercare di alzarsi, ma una mano le bloccò il polso e Nami si voltò verso il suo capitano, che sbadigliando mormorò:

-Ti sei svegliata..-la navigatrice annuì, mentre Rufy la spinse nuovamente a sdraiarsi.

-Ehi..- cercò di protestare Nami, ma Rufy non le diede retta sistemando meglio le coperte.

-Chopper mi ha ordinato di non farti scendere per nessun motivo, devi riposare..-chiarì, per poi risedersi nello sgabello accanto al letto.

-Cosa è successo? Kamatari…-

-Tranquilla..non devi più preoccuparti di lui..-bisbigliò quasi e sembrò che la sua spensieratezza fosse svanita.

-Quindi lo hai battuto..?- domandò lei e lui alzò il viso e sorridendole annuì.

Nami si perse in quel sorriso, che durante la sua “prigionia” le aveva permesso di andare avanti e contraccambiò leggermente, quasi con timidezza.

-Quanto ho dormito?-domandò poi, voltando lo sguardo verso il soffitto.

-Due giorni, hai avuto la febbre molto alta..-aggiunse e Nami si voltò sorpresa.

-Ho davvero dormito per due giorni di fila?-domandò e Rufy annuì, lasciando che il silenzio cadesse tra loro.

Entrambi evitarono lo sguardo dell’altro, persi in pensieri contrastanti e privi di ogni logica.

Fu lui il primo a rompere quel silenzio che Nami trovava imbarazzante, e il sussurro, la lasciò meravigliata e sorpresa.

-Scusami..-

I suoi occhi saettarono verso di lui, per poi perdersi in quelli neri che la stavano già fissando.

-Mi dispiace di non averti saputo proteggere..-continuò e Nami scosse il capo, con frenesia disperata.

Incurante del dolore si mise seduta, cercando di alzarsi, ma Rufy la bloccò trattenendola nel letto.

-Sei debole Nami, non puoi alzarti…-borbottò, ma lei tolse le mani che la bloccavano e si alzò in piedi.

Sentiva la debolezza, ma non poteva permettersi di mostrarla al suo capitano.

Non poteva, non voleva, non doveva..

-Tu mi hai salvato Rufy..se non fossi arrivato lui..-lasciò la frase in sospeso, lasciando che il suo sguardo si abbassasse, ma cappello di paglia portò una mano verso la sua guancia e le fece risollevare il viso.

-Cosa? Lui cosa Nami!?!- Gli occhi di lei brillarono e senza minimamente pensare lasciò che il suo corpo aderisse a quello del suo capitano.

Appoggiò la testa nel petto sorreggendosi nella canottiera di lui.

-Nami..-sussurrò Rufy, restando impalato e incapace di compiere qualsiasi movimento.

-Non importa..perché sei arrivato..-mormorò e Rufy chiuse gli occhi sentendo l’odore di mandarini che lei emanava.

Controllato dai suoi istinti, lasciò che le sue braccia circondassero la vita di lei e avvicinò il suo viso nel collo della bella navigatrice, lasciando che l’odore di mandarini inondasse la sua mente, il suo spirito, il suo corpo.

Nami trattenne il respiro, mentre le labbra di Monkey di Rufy morsero la sua pelle lattea, quasi stessero assaggiando un mandarino.

-Rufy..?-la voce uscì tremolante e confusa, mentre brividi leggeri le percorrevano la schiena.

Lui non rispose, spostò solamente il viso, e lasciò che ancora una volta i loro occhi si incontrassero.

-Perché mi sento così Nami..?-le chiese e lei non riuscì a rispondere, sentendo il suo cuore galoppare veloce.

-Io…ti voglio..-sussurrò e in quel momento il cuore di lei spiccò il volo.

La guardava fisso, tremando all’idea di ciò che lei gli provocava.

Sentiva di essere sbagliato per lei, troppo sciocco, troppo bambino e imbranato per la mente di Nami.

Eppure non poteva impedire che il suo cuore martellasse forte, ne che le sue mani volessero toccare la sua pelle e conoscerla fino in fondo.

Non poteva neanche lontanamente immaginare che Nami stava facendo fatica a respirare

dopo quello che le aveva detto.

-Rufy io..io..-cercò di dire, ma cappello di paglia, confuso e impacciato la lasciò andare, quasi spaventato dai suoi stessi pensieri.

-Devi riposare..-le disse, quasi in trance per poi avvicinarsi alla porta della cabina.

Nami non capì, lo guardò spaesata e prima che potesse richiamarlo, lui sparì dietro la porta.

Lasciando che il freddo pungente del mattino la penetrasse.

Era salva, ma stava morendo dentro.

Forse è piccolo come chappy, maquesta è solo una delle scene pucciose che ho in mente e nel prossimo chappy vi assicuro che ci sarà da ridere..xD Ovviamente vi ringrazio x le splendide recensioni..*-* siete voi l'unico motivo x cui cerco di essere sempre puntuale ogni lunedì..xD spero recensirete anche questo e intanto vi mando un bacio...a lunedì..by

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Capitolo 13
*** Capitolo13 ***


Eccomi..puntuale..anche se in ritardo con l'orario!XD godetevi il capitolo, divertente..xchè il prossimo sarà molto love...xd un kiss e grazie siete fantastici tuttiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii by

Capitolo 13

Non so cosa vuol dire amare..però lei, mi fa venire fame!

 

Troppo.

Troppo di tutto e di niente.

Cose che non capiva e sensazioni mai provate stavano dilaniando la mente e il corpo di cappello di paglia, che sdraiato nell’amaca della sua cabina guardava fisso il soffitto in legno.

Aveva mangiato molto più del solito, ma quel vuoto che percuoteva la sua pancia, non sembrava volesse calmarsi.

Non lo aveva mai provato prima, ma era certo di sapere a cosa fosse dovuto.

Nami: eccone la causa.

La sua navigatrice, che ora riposava nella cabina del piccolo medico, era costantemente nei suoi pensieri; così come l’odore fruttato di lei e le labbra diafane che tanto attiravano Monkey D Rufy.

Il ragazzo di gomma però, non sapeva cosa lo spingeva a desiderare ardentemente la sua compagna d’avventura, quasi fosse la carne adorata, di cui lui andava pazzo.

Avvertì nuovamente quel fastidio alla pancia e sconsolato si girò su di un fianco, cercando di prendere sonno, ma anche questo sembrava essere sparito.

Poi, sentì bussare alla porta e voltandosi verso di essa borbottò:

-Avanti..-

Quando si aprì, Zoro, Sanji, Franky, Chopper, Usop e Brook entrarono all’interno.

Rufy guardò i componenti della sua ciurma tranquillamente, dimenticando per un attimo quello che attanagliava la sua mente, ed anche se inconsapevolmente, anche il suo cuore.

-Fratello..-lo chiamò Franky, avanzando rispetto a gli altri e sedendosi a gambe incrociate nella fredda superficie in legno.

Rufy spostò il suo sguardo su di lui, ma il robot sembrava per la prima volta senza parole.

-Ecco tu e la sorella Nami…-iniziò, catturando tutta l’attenzione del capitano col semplice nome della navigatrice.

-..si insomma..-continuò, guardando disperato il resto della ciurma, gli venne incontro Zoro che grattandosi la nuca, non avendo idea di come continuare, borbottò solo:

-Lei ora è..- ma non continuò, guardando Rufy come a farli intendere qualcosa che cappello di paglia ovviamente, non aveva minimamente compreso.

-Insomma Rufy!- sbottò impacciato Usop, avvicinandosi all’amaca, insieme al suo fedele amico di sventure, Chopper.

-Cosa c’è?-domandò all’ora il capitano, sempre con una faccia ingenua che mandò in bestia l’affranto cuoco, che con le lacrime agli occhi e un fazzoletto tra le mani, esclamò.

-Stai con lei vero? Con il mio dolce fiore di loto;con la mia perla marina; con il..-ma Sanji venne colpito furiosamente da un pugno di Zoro, vedendo che stava divagando troppo.

-Testa d’alga! Come ti è saltato in mente di colpirmi..?!-disse massaggiandosi la parte lesa, ma Zoro ignorò lui e i suoi epiteti non troppo carini, spostando lo sguardo verso il suo capitano.

-Allora?-gli chiese e Rufy inclinò la testa, mentre il suo equipaggio aspettava impaziente una risposta.

-In che senso..?-

Tutti, a quella domanda caddero dalle loro postazioni, allibiti e sconvolti dalla stupidità del loro capitano.

-Rufy c’è solo un senso!- disse Usop, che fu il primo a rialzarsi.

-Perfino Chopper lo sa..-e la piccola renna annuì alle sagge parole del suo amico.

-Non capisco..che cosa intendete??-

Monkey D Rufy, si sedette nell’amaca, facendo posto al suo amico Usop, che sembrava essersi rassegnato come il resto della ciurma a scoprire qualcosa in più di quel che già sapevano.

Tutti, tranne Brook che sorseggiava tranquillamente il suo The.

-Dimmi..-esordì, spezzando il silenzio che si era creato e appoggiando la tazzina in un comò.

-Nami è la tua donna ora?-la domanda diretta e senza peli sulla lingua, lasciò basiti gli altri e pensieroso Rufy.

Ora le sei facce erano tutte rivolte al ragazzino di gomma che sembrava stesse pensando con attenzione a quanto appena affermato dall’amico.

-Io..voglio bene a Nami..-riuscì a dire, continuando però a ostentare una faccia confusa.

I suoi amici, si scamparono occhiate perplesse e Franky allora disse:

-Le vuoi bene come vuoi bene a Robin?-Rufy senza nemmeno rendersene conto scosse il capo.

E Usop sospirò, guardando preoccupato il suo amico.

-Perciò l’ami..?- gli chiese e Rufy si alzò dall’amaca, camminando fino alla porta della cabina, con gli sguardi dei suoi compagni puntati contro.

-Non so cosa vuol dire amare..però lei, mi fa venire fame!-

Sanji a quella rivelazione mostrò un espressione basita, chiedendosi come la sua dolce Nami si fosse potuta innamorare di un tale stupido, qual’era il suo capitano.

-Fame?- gli chiese Usop, trattenendo le risate insieme al piccolo Chopper.

-si, ecco quando sto con lei ho voglia di..mangiarla!Anche questo pomeriggio, quando si è svegliata io…-Rufy smise di parlare, ricordando l’accaduto e vergognandosene profondamente.

-Tu cosa?!-sbottò Sanji, che già aveva i nervi a mille e ormai aveva smesso di lagnarsi.

-Lo morsa!- esclamò tutto d’un fiato Rufy calandosi poi il cappello sul viso.

Nella cabina scese un silenzio tombale, fin quando la ristata di Usop, seguita da quella di Chopper lo spezzò.

-Cosa hai fatto!?!- esclamò incredulo Sanji, mentre Zoro tratteneva le risate e Franky faceva il suo ballo super!

Brook riprese in mano la tazza e finì con grazia il suo The.

-Ecco lei, era tra le mie braccia e..il suo collo..ecco, non so..-cercò di giustificarsi con l’adirato cuoco, ma non fece altro che confonderlo di più, aumentando le risate dei suoi amici.

-Nami-swan tra le tue braccia!?-disse incredulo, per poi scoppiare in un pianto disperato.

-E bravo il nostro capitano, quindi devi solo dirglielo..-mormorò Zoro, avviandosi tra le risate, con Usop e Chopper fuori dalla cabina.

-Dirle cosa?- domandò, guardando perplesso Franky trascinare via un piangente Sanji.

-Che la ami..-sussurrò Brook,  uscendo con gli altri e chiudendo la cabina ancor prima che Rufy potesse dire qualcosa.

Ora oltre alla causa della sua fame, anche il motivo scatenante.

Si era innamorato!

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Capitolo 14
*** Capitolo14 ***


Capitolo14

Posso amarti?

 

Dormiva.

Dopo tutta la fatica che aveva fatto per prendere il coraggio ed andare nella sua stanza, lei dormiva.

Aveva fatto avanti e indietro diverse volte, di fronte alla porta della stanza di lei, ma proprio quando aveva preso il coraggio ed era entrato, nulla.

Lei dormiva!

Sbuffando per l’ennesima volta, il ragazzino di gomma si mise a cavalcioni nella sedia poco distante dal letto, iniziando a fissare l’ignara navigatrice.

I suoi occhi si puntarono da subito, nel viso dolce e sereno che la rossa aveva accucciato per metà nel cuscino.

Sorrise, pensando che non aveva mai visto Nami sveglia con quell’espressione.

Solitamente, assumeva un aria da rimprovero, oppure uno sguardo omicida, ma mai aveva visto il viso della bella navigatrice tranquillo e rilassato come in quel momento.

Allungando una mano le scostò una ciocca di capelli, un gesto istintivo che lo lasciò perplesso e pieno di dubbi.

Gesto, che lo portò ad accarezzare il collo fino alla lieve scollatura della canottiera che lei aveva indosso, ma dopo poco si fermò, scrutando pieno di rimorsi il rossore che il suo morso aveva lasciato nel collo di Nami.

-Scusa..-mormorò, nonostante sapesse bene che la navigatrice stesse riposando.

Lentamente si alzò dalla sedia, posandoci il suo fidato cappello, per poi avvicinarsi al viso della sua bella.

Accarezzò con gesti lievi la guancia di Nami, spostandosi poi verso il segno rosso che gli aveva lasciato e dopo poco, senza nemmeno accorgersene la bocca preso il posto della mano, iniziando a tracciare una scia di baci leggeri che arrivarono fino al viso di lei.

Monkey D Rufy, con espressione ingenua da bambino, esitò un momento fissando quasi ipnotizzato, quelle che a lui parevano due petali di fiore, ma fu solo un momento, subito dopo scese a sfiorare le labbra della sua navigatrice.

Svegliandola del tutto dal suo sonno.

-Rufy..-sussurrò, gli occhi velati dalla sorpresa.

-Posso amarti Nami?-domandò cappello di paglia, il volto smarrito da bambino.

La navigatrice restò muta, per attimi che a Rufy parvero infiniti, poi annuì sorridendo dolcemente e traendolo a se verso il letto.

Cappello di paglia, ormai completamente sopra la sua navigatrice, scese a baciarla nuovamente, stavolta lambendo con più sicurezza ciò che gli apparteneva per diritto.

Nami accarezzò i cappelli neri del suo capitano, sentendo il suo cuore correre veloce, mentre la sua lingua assaggiava il sapore di lui.

Dopo pochi attimi o tante ore, si staccarono, entrambi ansanti.

-Perché?-borbottò Rufy, portandosi una mano alla pancia e guardando confuso la sua navigatrice.

Lei, ricambiò l’occhiata con altrettanta perplessità, chiedendo a sua volta.

-Perché cosa?-

Rufy scosse semplicemente il capo, spostandosi verso l’altra parte del piccolo letto e scrutando con fame la navigatrice.

-Cosa c’è Rufy?-il tono preoccupato e lo sguardo supplicante, costrinsero cappello di paglia a rivelare il suo strano stato d’animo, di cui si vergognava profondamente.

-Ho ancora fame di te Nami!- esclamò, pentendosi di non aver a portata di mano il suo cappello per poter celare l’imbarazzo nel suo viso, che crebbe, appena la risata cristallina di Nami si espanse per tutta la stanza.

-Non è divertente..-mormorò offeso, facendo per andarsene, ma Nami si portò sopradi lui, ignorando la fitta alla spalla fasciata.

-Scusa..- sussurrò, scendendo verso la bocca di Rufy per depositarvi un piccolo bacio.

Lui non disse nulla, posando la sua mano nel collo di lei.

-Hai fame di me Rufy?-gli chiese Nami, lo sguardo languido e malizioso allo stesso tempo.

Monkey D Rufy annuì meccanicamente, non riuscendo a staccare gli occhi dal viso della sua navigatrice.

O almeno, non ci riuscì fin quando lei non si tolse la canottiera, lasciando che l’attenzione del suo capitano venisse presa da ben altro.

-Nami!- esclamò, deglutendo mentre le labbra di lei scendevano verso il suo viso.

Rufy avvertì nel petto il seno morbido della sua navigatrice e lasciò che il sussurrò penetrasse all’interno di lui.

-Anche io ho fame Rufy..-

E la bocca avida di lui, si scontrò con quella impaziente di lei: in uno scontro dove non esistevano ne vincitori, ne vinti.

Quell’attimo di crescente passione però, non ebbe un liete fine….

-Dolce Nami, ti ho portato…-

Sanji, l’espressione sconvolta e un vassoio in mano, restò di sasso, così come i due beccati in flagrante, lasciando che un silenzio teso aleggiasse per tutta la cabina.

………………..

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……………………………………………….

………………………………………………………….

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………………………………………………………………………….

 

Poco dopo.

 

-RUUUFYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYY!!!!!!!!!!!!!!!!!!-

 

 

 ECCOMI!
Puntuale come sempre, anche se oggi credevo di non far in tempo.

Prima di tutto, GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEE...i vostri commenti sono unici e vorrei avere il tempo di rispondere ad ognuno, ma a causa della scuola e degli esami imminenti non mi è possibile.
Spero possiate perdonarmi!*-*
Poi vorrei dirvi che scriverò altri due capitoli e che la storia si concluderà al 16 capitolo quindi.=( 
Non preoccupatevi, cercherò quest'estate di scrivere almeno dell One shot..su questa splendida coppia, x ringraziarvi con tutto il mio cuore x avermi seguito!!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e vi assicuro che nel prossimo se ne vedranno delle belle! Un abbraccio enorme a tutti, recensori e lettori..

kiss, kiss..

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Capitolo 15
*** Capitolo15 ***


Capitolo 15
È qualcosa che si mangia?

 

Monkey D Rufy, il viso celato dal cappello di paglia, ascoltava il suo adirato cuoco minacciarlo per l’ennesima volta con un mestolo da cucina.

Non si era mai sentito così tanto in imbarazzo, come in quel momento.

Mentre i suoi compagni se la ridevano all’interno della cucina e Sanji, viola in viso, gli elencava le cento e più ragioni per cui non si sarebbe mai più dovuto avvicinare a Nami.

-Oh andiamo cuoco, non credo che Rufy stesse facendo tutto da solo..-esclamò Zoro, che appoggiato al muro vicino alla porta, guardava Usop e Chopper sbellicarsi dalle risate.

-Vorresti forse dire che Nami, il mio dolce fiore di loto, la mia musa, la sirena del mio cuore si sarebbe fatta toccare da questo zotico!?!-chiese, scatenando altre risate e puntando il dito contro un imbarazzato Rufy.

-Dubito che l’abbia costretta..-commentò solo Zoro, sbadigliando sonoramente.

-Su questo sono d’accordo anche io, Rufy non è di certo il tipo che costringe le persone..-gli diede manforte Franky.

Rufy annuì , sollevando finalmente il viso.

-Non m’importa un accidente!- s’inviperì Sanji, mescolando il sugo con troppa energia.

-Ma esattamente, cosa stavate facendo?-chiese Brook, che calmissimo sorseggiava la sua tazza di The.

Rufy parve riflettere un attimo, arrossendo di botto, al ricordo della sua navigatrice senza la maglietta.

-Cosa stava facendo lui volevi dire..!?- borbottò lugubre Sanji, apparendo dietro il povero scheletro che annuì con decisione.

-Smettetela con queste assurdità, più tosto Rufy, le hai detto che l’ami?-chiese Zoro impaziente, concentrando l’attenzione della ciurma su quell’enigma.

Monkey D Rufy scosse il capo, per poi commentare:

-Non ne ho avuto il tempo…insomma, io..-le parole della sua navigatrice rimbombarono nella mente di cappello di paglia, che imbarazzato smise di parlare.

-Non le hai detto che l’ami e stavi ugualmente mettendo le tue manacce sul corpo niveo della mia sirena!?- La domanda di Sanji, che sapeva più di affermazione, lasciò basiti tutti i componenti della ciurma.

-Quindi, non vi stavate solo baciando..?-domandò Zoro, il primo a riprendersi, ma non fu Rufy a rispondere.

Il cuoco infatti, con aria infastidita e senza mezzi termini borbottò:

-Esattamente, visto la posizione in cui gli ho trovati!-

La mascella di Usop cadde fino a scontrarsi contro il tavolo, mentre Franky e Zoro guardarono straniti il loro capitano.

Brook, imperturbabile sorseggiava il suo The, mentre Chopper rosso d’imbarazzo quasi quanto il suo capitano, si nascondeva dietro la gamba del robot.

Nessuno di loro si sarebbe mai aspettato, che il loro ingenuo capitano, in realtà, non fosse poi così ingenuo.

Il silenzio incredulo che si era creato venne spezzato da il commento divertito di Franky.

-E bravo il nostro capitano! Così ti stavi dando da fare…-Zoro rise, mentre Sanji con un coltello in mano, tagliava con troppa energia un’innocente carota.

Anche gli altri (tranne il cuoco) si unirono alla risata e alla fine anche Rufy si ritrovò a ridere, fino a quando non mormorò confuso.

-In che senso?-

L’intero equipaggio finì a terra, mentre Monkey D Rufy guardava i suoi compagni d’avventura con aria smarrita.

-Come in che senso!?- esclamò Usop, massaggiandosi la parte lesa.

-Era troppo bello per essere vero..- mormorò Zoro, mentre Franky annuiva con un enorme gocciolina in testa.

-Io non capisco..-dichiarò Rufy imbronciato.

- Noi credevamo che stavate facendo l’amore e che Sanji vi avesse interrotto sul più bello..-gli spiegò Usop, con uomo da aria vissuta.

Rufy inclinò il capo e tutti lo guardarono aspettando un suo commento che non tardò ad arrivare.

-Cioè?-

Per l’ennesima volta la ciurma finì coi piedi per aria, il loro capitano era veramente irrecuperabile.

-Rufy sai cos’è il sesso?-domandò Zoro, grattandosi la testa alla vista della faccia confusa del suo capitano.

-È qualcosa che si mangia?- chiese ingenuo, facendo morire dalle risate Sanji, ora più tranquillo per l’incolumità della sua dolce Nami, e disperare il resto della ciurma.

-Ma come puoi non saperlo Rufy!?- esclamò Usop dando voce al pensiero dei suoi compagni.

Cappello di paglia restò impassibile mentre mormorava tranquillo:

-Non so..mi dite cos’è?-

La cucina venne avvolta dal silenzio,mentre tutti pensavano a come affrontare la situazione.

Tutti tranne Sanji, che prese a canticchiare tranquillo, mentre continuava a cucinare.

-Ecco Rufy il sesso è qualcosa che..serve per fare i bambini.-mormorò confuso Usop e Rufy restò stupito iniziando ad elaborare delle “idee”.

-Cioè se noi due facciamo sesso nasce un bambino?-Usop sbiancò e rabbrividì a quella prospettiva e Sanji rise tranquillo.

Gli altri scossero la testa, disperati.

-Fratello lo hai confuso di più!!- esclamò Franky, guardando male il cecchino che per tutta risposta borbottò:

-Spiegaglielo tu allora!-

Franky si grattò la testa, cercando l’ispirazione mentre Rufy lo guardava impaziente.

-Ascolta Fratello, prima di tutto non puoi fare sesso con Usop, lui è un uomo..-iniziò e

Rufy annuì, la faccia concentrata su quella del robot.

-Il sesso si fa con le donne, come Nami..o Robin..-Franky arrossì improvvisamente, fermando il discorso e Rufy lo guardò confuso.

-Quello che Franky vuole dire e che gli uomini fanno sesso con le donne, non tra di loro.-borbottò Zoro, accorgendosi del momentaneo distacco dalla realtà di Franky.

-Perciò io posso farlo con Nami e Robin?-

A quella domanda la padella di Sanji, per poco non finì sulla testa di Usop e la sua tranquillità svanì.

-Non pensarci nemmeno! Hai già approfittato fin troppo della dolce Nami, non avrai anche la mia adorata Robin!-esclamò, lo sguardo truce puntato su quello del capitano.

-Cuoco smettila di intrometterti!- borbottò Zoro truce, iniziando un battibecco furioso con Sanji.

Franky nel mentre era in un mondo tutto suo e Usop spiegava a Chopper, con un'altra delle sue fandonie, il motivo per cui sembrava essersi addormentato in piedi.

Rufy guardò i suoi compagni sorridendo, soffermandosi poi su Brook che, tranquillamente seduto, sorseggiava il suo The.

-Rufy?-

Lo scheletro aveva la faccia seria e il capitano sorrise, aspettando che proseguisse.

-Hai visto le mutandine di Nami?- domandò e Rufy scosse il capo.

Il suo compagno sembrò deluso.

-Brook?- chiamò, dopo pochi attimi di silenzio tra loro.

-Si?- rispose lui, intento a sorseggiare il suo The mentre guardava Sanji e Zoro darsi battaglia.

-Il sesso è divertente?- domandò e lo scheletro annuì.

-Tu sai come posso farlo?-domandò allora Rufy, molto curioso e subito il suo compagno annuì spostando la sua attenzione sul suo capitano.

-Vedi la prima cosa da fare e chiederle di farti vedere le sue mutandine..poi..- ma Brook non finì mai la sua frase, perché un calcio di Sanji con tanto di rimprovero lo spedì contro la parete.

-NON METTERLI STRANE IDEE IN TESTA!- urlò furioso il cuoco, mentre Zoro guardava la scena impassibile.

Rufy sorrise, contento che tra i suoi compagni ci fosse tutta “quell’armonia”.

-Credo sia meglio risolvere questa questione..-mormorò deciso Sanji, voltandosi verso il suo capitano.

L’impatto di Brook intanto, aveva risvegliato Franky dai suoi sogni ad occhi aperti, interrotto il racconto di Usop e sviato l’attenzione di Chopper.

- Cos’è successo?- chiese Franky.

Nessuno rispose, troppo intenti a guardare Sanji e Rufy uno di fronte all’altro.

Il primo si accese la sigaretta, l’espressione seria in volto.

Il secondo, sorrideva tranquillo, guardando il suo compagno con curiosità.

-Ascolta Rufy. Prima di fare sesso, devi imparare la nobile arte della seduzione.- decretò solenne, guadagna dosi occhiate scettiche dallo spadaccino e dal robot, sognatrici da parte di Chopper e Usop e annoiate da parte di Brook che aveva ripreso a sorseggiare il suo The.

- Devi essere galante, ma non troppo; sicuro, a non troppo; intraprendente, ma non troppo..dolce, ma non troppo..-

Zoro sbadigliò, interrompendo, subito dopo, il  discorso sul nascere.

-Senti cuoco abbiamo capito..in poche parole devi divenire un pinguino lustrato al comando di una donna.-sbottò spiccio, ottenendo l’approvazione di Franky e l’ira di Sanji.

-Non ascoltarlo Rufy..tu devi essere un gentil’uomo…-

-Se c’è qualcuno che non devi ascoltare, quello è il cuoco..vai da lei e falle capire chi comanda.-disse Zoro, contraddicendo Sanji.

-Ma ricordati di dirle che l’ami..- mormorò Franky.

-Chiedile di farti vedere le mutandine!- esclamò invece Brook, ma il pugno di Zoro e il calcio di Sanji lo spedirono contro le assi della nave.

Rufy, che aveva spostato la sua attenzione da un compagno all’altro, restò immobile per un attimo, dando la sensazione di star riflettendo su quanto gli avevano appena detto.

Fin quando…

-Siete sicuri che non sia qualcosa che si mangia?-

Non avrebbe mai potuto immaginare che quella domanda, l’avrebbe fatto volare fuori dalla cucina.

 

 Lo so ho un ritardo pazzesco e mi dispiace davvero tanto! Ma ho avuto problemi col pc, che per fortuna ora si sono sistemati.
spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che mi perdoniate x non aver aggiornato puntale come sempre.
Il prossimo lunedì aggiornerò senza alcun dubbio e aspettatevi una scena oltre che simpatica anche molto dolce..tra Rufy e Nami.

Un bacio e un abbraccio, Marta.

Ps: spero mi farete avere un vostro parere su questo chappy..by.

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Capitolo 16
*** Capitolo16 ***


Capitolo 16
Mi uccidi!

Monkey D. Rufy, aveva riflettuto tutto il pomeriggio perso nei suoi pensieri, fin quando al calar della sera si era finalmente deciso.

Sarebbe andato da Nami per fare sesso.

Dopo tutto Franky e Zoro gli avevano spiegato che si poteva fare solo con le donne e Sanji gli aveva fatto capire che non gli avrebbe permesso di avvicinarsi a Robin, per oscure ragioni che non aveva compreso.

Ma non erano questi i motivi che stavano spingendo le sue gambe nella cabina della navigatrice, bensì ciò che Brook gli aveva rivelato.

Il sesso era divertente.

Così aveva detto, per cui Monkey D Rufy, voleva assolutamente provarlo.

Ormai giunto di fronte alla cabina di Chopper, dove riposava Nami, Rufy fece per aprire la porta, ma le parole di Sanji sulle buone maniere li ritornarono alla mente, così invece di spalancare la porta bussò deciso.

-Avanti.-

Il ragazzo di gomma deglutì, aprendo la porta e entrando all’interno della cabina.

-Rufy..-mormorò sorpresa, Nami, distogliendo subito lo sguardo dal suo e lasciando che le sue guance si colorassero di un rosa leggero.

-Ciao..-esclamò cappello di paglia, un po’ sorpreso che Nami non fosse sola nella stanza.

Infatti Robin, seduta vicino al letto e con un libro in mano, guardava i due con divertimento.

-Volevi qualcosa?-riuscì a dire Nami, dopo interminabili minuti di silenzio.

E Rufy, si rianimò improvvisamente.

-Si, volevo fare sesso con te.-

Nami restò muta e il colore del suo viso, mutò improvvisamente, arrivando ad un forte rosso acceso.

Robin invece, superato lo sbigottimento iniziale, si coprì la bocca con la mano, cercando di trattenere le risate che minacciavano di uscire.

Prese il libro e, alzandosi dalla sedia, si diresse verso la porta mormorando:

-Allora vi lascio soli.. e ………buonanotte.- il tono malizioso fece vergognare profondamente Nami, mentre Rufy tranquillo contraccambiava il saluto.

Quando si girò verso Nami però, un colpo ben assestato di lei lo spedì contro la parete.

Rufy si rialzò massaggiandosi la parte lesa.

-Che cosa ti prende?- domandò Rufy, con aria imbronciata.

-Che diavolo prende a te!?! – strillò ansante la navigatrice.

Rufy la guardò perplesso, fin quando le parole di Brook non li ritornarono alla mente.

Così si avviò a passo deciso verso la sua cartografa, che improvvisamente smise di guardarlo in cagnesco.

Totalmente ipnotizzata, dallo sguardo sicuro del suo capitano.

-Nami..-esordì, spezzando il silenzio teso che si era creato.

La rossa, lo fissò in attesa e anche il solo respirare divenne un’impresa.

Era seduta e Rufy torreggiava di fronte a lei, non lasciandole alcuna via di scampo.

-Mi mostreresti le tue mutandine?- chiese serio.

Nami restò per alcuni minuti impassibile, per poi passare ad uno stato di puro nervosismo, fin quando spedì (con l’ennesimo pugno), il suo capitano contro le assi del pavimento.

-Idiota!- sibilò, sdraiandosi  nel letto e dandoli le spalle.

Monkey D Rufy si sedette nel pavimento, l’aria perplessa e anche un po’ dispiaciuta.

-Nami..-mormorò, con voce avvilita.

-Sparisci!-urlò in risposta la sua navigatrice e cappello di paglia capì che sta volta era veramente furiosa.

Eppure lui aveva seguito tutti i consigli che gli avevano dato.

Quindi dov’è che aveva sbagliato?

“ falle capire chi comanda”

“Ma ricordati di dirle che l’ami”

Le parole di Zoro e Franky tornarono nella mente del futuro re dei pirati, che si alzò in piedi, sollevato.

Non aveva seguito proprio tutti i consigli.

-Nami girati!- ordinò, ma la navigatrice non rispose nemmeno, troppo concentrata a maledire la stupidità del suo capitano.

- Nami!- esclamò e sta volta la navigatrice si voltò,pronta a darli un altro pugno in quella testa bacata che si ritrovava, ma cappello di paglia bloccò il suo pugno con sguardo serio e per un attimo le certezze di Nami vacillarono.

-Cosa vuoi ancora?!- domandò arrabbiata ed anche un po’ esasperata.

-Devo dirti una cosa ..-mormorò solo e lei, con voce sarcastica rispose.

-Vuoi che ti mostri il reggiseno per caso? Oh magari hai intenzione di..-ma la navigatrice non poté terminare la frase.

Perché improvvisamente la sua bocca fu bloccata da quella del capitano.

Monkey D Rufy, col ginocchio poggiato nel letto ed una mano che attirava a se la sua navigatrice, baciò con insistenza le labbra che fino ad un paio di minuti fa gli avevano detto di sparire.

S’insinuò con forza, spinto dal desiderio inconscio di lei e quando si staccò da quella che poteva considerarsi la sua unica debolezza, sussurrò.

-Ti amo…-

Il cuore di Nami si fermò, mentre quello di Monkey D  Rufy, iniziò ad accelerare i suoi battiti, alla vista dell’unico sorriso che sapeva toglierli ogni difesa.

Quando però alcune lacrime iniziarono a scendere dalle guance della bella navigatrice, Rufy si spostò da lei preoccupato.

-Nami mi dispiace..-mormorò, senza saperne nemmeno il motivo.

Nami scosse il capo, coprendosi il viso, mentre le lacrime continuavano a scorrere inarrestabili.

Così, come tanto tempo prima, Monkey D Rufy posò il suo cappello nella testa della navigatrice, chinando il capo sconfortato.

-Non so cosa ho fatto, ma ti prego smetti di piangere…. Così mi uccidi.-

Nami alzò il viso, incontrando  lo sguardo ferito del suo capitano e per un momento pensò fosse un altro.

Mai, aveva visto quell’espressione di pura sofferenza nel viso del suo amico.

Mai.

Eppure in quel momento, cappello di paglia non rideva e nel suo volto non c’era la determinazione che lo distingueva.

Era insicuro, spaventato e debole.

Nami si morse il labbro, sollevando una mano per accarezzare il viso di Rufy.

Il calore gli avvolse e i loro occhi s’incatenarono.

-Anch’io..-sussurrò con voce flebile Nami.

Cappello di paglia le scostò una ciocca dal viso, per poi asciugarle le lacrime con piccoli baci, fin quando le loro bocche non si scontrarono, perdendosi in un turbinio di emozioni.

Nami strinse forte i cappelli del suo capitano, attirandolo a sdraiarsi sopra di lei.

Lui spinto dal sapore della sua bocca, scese ad assaggiarle il collo, lasciando una scia di baci infuocati che si conclusero all’inizio del petto; poi insicuro, con la mano iniziò a sollevare la maglia di lei, scendendo a baciarle la pancia e risalendo lentamente.

Nami chiuse gli occhi, accarezzando i cappelli del suo capitano.

Sentì le mani di lui spogliarla ed accarezzarla, beandosi dei suoi baci e gemendo dal piacere che nella sua esplorazione cappello di paglia le stava donando.

-Rufy…-ansimò, mentre la mano di lui si perdeva nella profondità della sua femminilità.

Lui la baciò, con una forza che diminuì sempre di più, fino a divenire dolcezza.

La rossa, si lasciò inebriare da lui, ma il calore e la passione la stavano sopraffacendo così invertì le posizioni, entrando lentamente dentro di lui.

In quel momento, Monkey D Rufy, avvertì una sensazione di potere immenso e mentre lei si muoveva, lui la seguiva.

Aumentando il ritmo ad ogni spinta, presto si ritrovarono a volteggiare nelle più alte vette del piacere, appagati.

 

 E con questa scena si chiude il capitolo.
Spero vi sia piaciuto e che commenterete. 
Intanto vi voglio ringraziare x i commenti del precedente! 

GRAZIE MILLE!

Avevo intenzione di firne questa storia, ma vorrei darle un finale più degno, col prossimo capitolo, un kiss..
a lunedì prossimo!

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Capitolo 17
*** Capitolo17 ***


Dedico questo capitolo a tutte le lettrici che mi hanno seguito dall'inizio di quest'avventura, fino alla fine.

                                                                        Spero che il finale non vi deluda.

Capitolo 17
Sei mia?

 

Il calore lo aveva sopraffatto, cullandolo in un caldo sonno dal quale si era appena risvegliato.

Sentiva l’ondeggiare della nave e il silenzio fitto che albergava in essa.

La sua mano accarezzava distratta il capo color arancio appoggiato sul suo petto, mentre la mente, era completamente priva di qualsiasi tipo di riflessione.

Ricordava solo lei  e l’unione dei loro corpi.

Quasi come stesse guardando una vecchia videocassetta, che mandava in dietro per rivedere  la scena che più preferiva un’altra volta; e ancora, e ancora, e ancora..

Un movimento della rossa portò i suoi occhi su di lei, che lentamente si stava svegliando dal tepore in cui era scivolata.

-Rufy..-sussurrò.

Le gote leggermente rosse dall’imbarazzo, sorrise, mentre Monkey D Rufy, la studiava curioso.

-Nami..- rispose tranquillamente cappello di paglia.

I suoi occhi brillavano di una strana felicità: come quelli di un bambino che ha scoperto qualcosa di nuovo e fantastico.

-Ecco..insomma..ehm..cioè..-

Nami non sapeva cosa dire.

Si ritrovava lì… tra le braccia del suo capitano; del suo salvatore;dell’uomo/bambino che amava tanto; ed era felice, confusa..sopraffatta da troppe emozioni.

-Io.. ….- cercò di dire nuovamente, ma poi si perse nello sguardo tranquillo e pacato del capitano e non seppe davvero più che dire.

Restò in silenzio, cullata dal sorriso di Rufy e rassicurata dalle braccia che l’avvolgevano riscaldandola.

-Sei bella...- constatò Rufy, mentre Nami arrossiva e abbassava lo sguardo.

-..e calda..-osservò ancora, poggiando la sua fronte contro quella della navigatrice.

Lei sorrise, accarezzando la guancia del suo capitano con dolcezza.

-Anche tu sei bello..-si sentì molto stupida a dirlo, eppure sembrava così giusto in quel momento.

- ..e caldo.-sorrise inconsciamente, stringendosi di più a lui.

Monkey D Rufy continuò a fissare la sua navigatrice con paura crescente e il suo sguardo si spense per un momento.

Se gli uomini e le donne facevano sesso, allora Nami avrebbe anche potuto farlo con qualsiasi altro uomo, e questo pensiero, infastidiva la palese gioia di cappello di paglia.

Nami non si accorse di nulla, troppo concentrata nello studiare le piccole cicatrici che il petto del suo capitano riportava dall’ultima battaglia.

Perciò non capì il significato del mormorio di Rufy.

-..e mia.-

Lei concentrò il suo sguardo su di lui intensamente, cercando di leggere dalla sua espressione cosa volesse dire, ma Rufy nascose il viso nell’incavo del suo collo, per sfuggire a quello interrogativo della sua navigatrice.

-Rufy..cosa..?-iniziò lei, ma la voce insicura del capitano interruppe la sua domanda sul nascere.

-Sei mia.. vero?-

Nami arrossì a quelle parole e avvertì la stretta del suo capitano farsi ancora più solida.

Sentiva un po’ di dolore, a causa dei lividi non ancora guariti, ma non protestò, portando una sua mano ad accarezzare la testa di quello scapestrato del suo capitano.

-Si, sono tua.-rispose sorridendo, ma Rufy non era ancora convinto e come un bambino offeso e vergognoso di venir fuori dal suo rifugio, chiese ancora:

-E..non farai con nessun’altro uomo ciò che hai fatto con me sta notte?-

Nami sorrise di più, senza però poter impedire alle guance di tingersi nuovamente di rosso.

-Si…-rispose con sicurezza.

-Non farò..l’amore, con nessun’altro. -

Questa promessa, colmò cappello di paglia di tranquillità e sicurezza.

Sollevò il viso sorridente, scrutando quello imbarazzato della navigatrice e scese verso le labbra di lei.

Quando però ormai era giunto alla meta, un urlo spezzò il momento che si era venuto a creare.

-Era Sanji?- domandò Nami e Rufy, annuì stranito quanto la sua navigatrice.

-Vado a vedere che succede..-mormorò Monkey D Rufy, infilandosi velocemente i pantaloni.

Quando aprì la porta della cabina, affacciandosi verso il balconcino della nave vide una scena alquanto buffa.

Sanji infatti, brandiva uno dei suoi coltelli da cuoco e Franky completamente nudo, si copriva con le mani “i gioielli di famiglia” stando ben lontano dalla furia del biondo.

-Come hai osato mettere le tue manacce sul corpo niveo della mia dolce Robin!-esclamò il cuoco, mentre una strana aura rossastra ricopriva il suo corpo.

-Ora calmati fratello..-iniziò il povero Robot, ma il biondo non lo fece nemmeno finire e subito replicò.

-Fratello un corno! Cosa ti è saltato in mente in quella zucca…-

Monkey D Rufy non riuscì a seguire il resto del discorso, perché Nami( con indosso solo un lenzuolo bianco) era uscita dalla cabina, catturando completamente l’attenzione del suo capitano.

-Cosa sta succedendo?-domandò, sporgendosi leggermente.

Rufy non rispose, troppo concentrato a seguire i giochi di luce che s’intravedevano nei capelli di Nami.

-Perché Sanji ha un coltello in mano?-chiese ancora, volgendo lo sguardo verso il suo capitano e perdendosi nell’infinità di quegli occhi carbone.

-Rufy..-sussurrò, dopo lunghi attimi e cappello di paglia le cinse la vita abbassandosi a sfiorare le sue labbra.

-Non lo so.-rispose solamente prima d’immergere il suo viso nei capelli arancio di lei, avvolgendola col suo abbraccio.

-Questo vale anche per te !-ululò Sanji, guardando infuriato lo spettacolo che Rufy stava donando alla sua intera ciurma.

Monkey D Rufy non si mosse, sorridendo con un bambino che aveva compiuto una marachella.

-Perché stai abbracciato a Nami-swan!? E perché mai lei ha solo un..un…..TU!-ululò il cuoco adirato guardando prima Franky che si stava coprendo con la coperta che Robin gli aveva appena portato e poi il suo capitano, che abbracciava con possessività la dolce Nami.

-Io non capisco…-piagnucolò il giovane, per poi scoppiare a piangere disperato.

-Come possono due dee come loro preferire dei trogloditi, senza cervello e che non sanno nulla sul galateo, ad un gentil’uomo come me, pronto anche a dare la vita per un loro sorriso…-borbottò disperato, facendo scoppiare dalle risate il resto della ciurma.

-Dovrai rassegnarti cuoco.-affermò Zoro tranquillamente, ma in risposta il coltello si conficcò in un asse vicino al viso dello spadaccino…poi…

-IO NON MI RASSEGNERO’ MAI!- ..il grido di Sanji si espanse per tutta la nave e Rufy sorrise.

-Credi che potrebbero sorgere dei problemi?-domandò Nami e Rufy annuì, suscitando molte preoccupazioni nella navigatrice che si allontanò dal suo capitano, ma quest’ultimo non gradì il brusco distacco e allungando il bracciò riportò la cartografa tra le sue braccia.

-Rufy, forse sarebbe meglio…-

-Ho detto che sarebbero potuti sorgere dei problemi, ma non che non gli potremo risolvere.-borbottò nascondendo nuovamente il viso nell’incavo del collo di lei, che a quelle parole, sorrise abbracciando a sua volta il suo capitano.

-Risolveremo anche i problemi irrisolvibili capitano?-

Rufy sorrise, sentendo il cuoco e Zoro battibeccare, poi ascoltò le risate del resto della ciurma, per poi sentire il vento fresco del mattino nella pelle e l’odore salmastro del mare.

Infine annusò la pelle della bella navigatrice, lasciando che il profumo di mandarino lo avvolgesse interamente.

-Non esistono problemi irrisolvibili se tu sei con me. –le sussurrò, sollevandola da terra e dirigendosi nella cabina.

-Dove..?-

Chiese lei.

-Ti voglio..-

Fu una risposta, più che sufficiente.

 

Lo so..ho postato molto in ritardo, ma non sapevo come finire questo capitolo perchè io stessa non volevo che finisse!
Mi sono molto divertita a scrivere questa storia e avrei voluto che la fine fosse perfetta.

Non credo di esserci riuscita, ma vi avevo fatto aspettare troppissimo, quindi alla fine ho postato.
*
Vi ringrazio infinitamente, per avermi seguito fino alla fine. 
E per avermi donato i vostri pareri, vitali per la continuazione di questa fan fiction.  

Un bacio e un saluto a tutti.

Ps: fatemi sapere cosa pensate della fine.

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