Recensioni di _Agrifoglio_

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia I visitatori della notte - 04/03/24, ore 03:16
Capitolo 1: I visitatori della notte
Molto pirandelliana questa oneshot, soltanto che questi tre, più che di un autore, dovrebbero mettersi in cerca di un treno per Lourdes… E come può uscire fuori una long con tre personaggi che sono incompatibili praticamente con tutti? Soprattutto Saint Just che dalla Regina e dal Generale de Jarjayes è meglio che stia alla larga. Ne “La leonessa di Francia”, descrivo il ferimento del Generale de Jarjayes, solo che, in quella sede, Saint Just si beccava un bel pugno in faccia e, sbalzato dalla carrozza, si faceva anche male a una gamba… e Bernard moriva assassinato da alcuni sicari del Duca d’Orléans che lo avevano scambiato per André. In effetti, nella mia storia, soltanto Girodel era un personaggio positivo. Sfido a trovare delle storie con Bernard e Saint Just che ne escono decentemente!
Che trama fare con questi tre? Rosalie si sente trascurata da Bernard che si occupa soltanto di politica. Girodel, che vuole organizzare insieme al Generale de Jarjayes (che è emigrato a Londra e, quindi, non si vede) l’ennesima fuga della Regina Maria Antonietta (che è in galera e non si vede), scorge Rosalie mentre entra ed esce dalla Conciergerie e decide di avvicinarla per ricavarne delle notizie. Inizia a parlare con lei e, improvvisamente, si ricorda di averla vista a casa di Madamigella Oscar (che è morta come André e i due non si vedono). Il ricordo dell’antico amore assale Girodel che si sente spinto verso Rosalie. Fra i due, esplode una passione che Girodel pensa di usare a suo favore per salvare Maria Antonietta. Rosalie, che non ne può più di Bernard, si lancia in questa relazione che le ricorda i bei tempi a palazzo Jarjayes. Saint Just, però, con le sue spie, stava pedinando Girodel, da lui reputato un complice della Primula Rossa e, così facendo, scopre la tresca con Rosalie e avvisa Bernard. Il pennivendolo picchia selvaggiamente Rosalie, le sfregia il viso e la chiude in una stanza di casa e, mentre ciò accade, Girodel fa evadere la Regina, i figli e la cognata. Bernard riferisce tutto a Rosalie, schernendola perché si è fatta usare come una stupida, ma, proprio in quel momento, la Guardia Nazionale lo arresta per complicità nella fuga delle Regina. Saint Just ha fatto il doppio gioco e ha denunciato Bernard a Robespierre. Bernard è processato e ghigliottinato il giorno dopo. Rosalie decide di vendicarsi, di cercare Girodel e di ucciderlo e, per fare ciò, va in Svizzera, fingendo una riconciliazione con la madre naturale, la Contessa di Polignac. Ma Girodel fingeva con Rosalie o, al di là della necessità di avere informazioni da lei, era veramente innamorato?
Recensione alla storia Una raccomandazione - 20/02/24, ore 06:42
Capitolo 1: Una raccomandazione
Ed ecco spiegato come quello scimmione di Nicolas è riuscito a entrare nelle Guardie Reali… Ora, la rogna è tutta di Oscar…
In che senso la Marchesa è ambigua? La carità dimostrata a Jeanne serviva, in realtà, a formare una giovane etera che le sarebbe stata utile per una scalata sociale tardiva? Il buon ( si fa per dire) porporato viene usato da questa insolita famiglia? Oppure ognuno gioca una sua partita solitaria senza essersi accordato con l’altro (la Marchesa non sa di Jeanne, ma intuisce qualcosa)?
Comunque siano andate le cose, già mi prefiguro l’insofferenza e il biasimo di Oscar verso il plantigrado!
Complimenti e a presto.
Recensione alla storia L'educazione sentimentale - 22/01/24, ore 00:04
Capitolo 1: L'educazione sentimentale
E’ davvero molto curata l’introspezione di Jeanne in questa storia. E’ una ragazza già quasi adulta, vissuta, ma ancora acerba su certe cose.

Jeanne è un’adolescente, come tale manichea e preda di forti pulsioni e passioni. Tutto in lei è elevato all’ennesima potenza: la determinazione feroce, l’invidia divorante, l’umiliazione straniante. E’ cresciuta per strada, ma certe cose finora le ha conosciute soltanto in teoria. Ora, invece, si trova a essere la Monica Lewinsky di un altissimo prelato disprezzato dalla Regina, ma corteggiatissimo dalla piccola nobiltà. Il Cardinale ha l’occhio lungo e ha capito che quella ragazza è una pedina sacrificabile. Nessuno si lamenterà né la benefattrice, affezionata, ma non affezionatissima, attenta, ma non attentissima né, tantomeno, la diretta interessata che vuole salire e il Cardinale ne conosce di gente così. Jeanne vuole salire credendo che, quando si troverà in alto, sarà tutto pulito mentre si renderà conto che, più salirà, più il lezzo aumenterà (Michael Corleone ne “Il Padrino III”). Soprattutto, non sa che, quando raggiungerà l’obiettivo, il senso di vuoto si farà devastante, perché quasi nulla sarà come lo voleva e, a quel punto, anche la speranza l’avrà abbandonata.

Jeanne e Oscar: la rivalità ha origini lontane e influenza anche la scelta di sposare Nicolas de la Motte che nasce dalla vista della devozione di André o così mi è sembrato.
Condivido, in parte, il pensiero di Jeanne e, in parte, no. E’ vero che Oscar ha tutto o quasi ed è sdegnosa su tutto. A me, a volte, dava fastidio l’atteggiamento di Oscar troppo sdegnoso, quasi a disprezzare la sua fortuna e sono sempre rimasta basita dal modo in cui ha gettato alle ortiche tutto, mostrandosi anche ingrata. Jeanne, però, ha torto nell’invidiare. L’invidia è sempre stata un grande difetto di questo personaggio, soltanto in parte giustificato dalla cattiva sorte (si può essere invidiosi e avere molto o non invidiosi e avere poco). Quello che Jeanne non capisce è che ognuno ha in mano le sue carte e gioca la sua partita e chi può dirlo se uno ha davvero tutto e se Tizio è fortunato e non ha diritto di lamentarsi o, invece, malgrado la felice posizione, ha l’inferno dentro?

Rosalie, invece, piomberà proprio in casa di Oscar senza sforzo, senza colpo ferire e senza sottostare a pratiche degradanti.

La Marchesa, comunque, era amica della madre di Oscar e aveva una casa molto bella. Tanto lontana da Versailles non doveva essere.

Quanto tempo è rimasta Jeanne a Palazzo Boulainvilliers?
Recensione alla storia We want to live - 31/12/23, ore 02:35
Capitolo 52: Capitolo 52
Non ho voluto spezzare la lettura del capitolo, anche se lungo e, finalmente, sono riuscita a ritagliarmi uno spazio per leggerlo tutto insieme.
E’ finita questa storia così esotica e particolare, a volte avventurosa, a volte poetica, immaginifica nelle descrizioni e melodiosa nel linguaggio. Ogni personaggio ha avuto la sua giusta ricompensa, nel bene e nel male, tranne la famiglia reale, ma questo era inevitabile, perché questa non è un’ucronia come “La leonessa di Francia”.
Il Duca di Germain muore da fellone, così come era vissuto, utilizzando male l’insperata fortuna di una liberazione inattesa.
Il Duca d’Orléans ha lavorato per nulla e muore lasciando sepolto nelle cantine del palazzo il lume perpetuo.
Alba si vendica dell’uomo che era il padre del bambino e che probabilmente abusò di lei quando era prigioniera e ancora fanciulla. Altan non esisteva e Lorenzo neppure. Se fosse esistito, sarebbe stato morto, rinchiuso chi sa dove o disinteressato a ritrovarla. Data l’abitudine della ragazza a lavorare di fantasia, è facile che si sia inventata dei grandi amori, rielaborando quello di Oscar e André, per mascherare e rendere sopportabile l’abuso subito.
Anche il Capitano Zane si vendica, ma da uomo d’onore (e anche un po’ da lama), accontentandosi di sputare in faccia al suo nemico.
Girodel trova un ripiego, Alain entra in campo al novantesimo minuto e Bernard si ricicla nel genere letterario sentimentale.
La famiglia de Jarjayes ripara in Inghilterra, Spallanzani e Sestini rompono il sodalizio e Goethe ricorda, in punto di morte, il lume perpetuo.
Oscar e André si trasferiscono in Giappone dove sono ritratti da un noto pittore (qualche anno fa, lo esposero in Italia) che era pure un antenato dell’Ikeda, diventando fonte d’ispirazione di se stessi.
Ogni cosa va al suo posto e il dono di Leopoldo si dimostra utile. A proposito, Leopoldo ed Hermione finiscono sulla terrazza del tempio, in cima al monte, che compare ne “La tigre e il dragone”? Si buttano anche loro di sotto?
Ancora complimenti per questa bella storia e Buon Anno!
Recensione alla storia Au Lycée des Roses - 26/12/23, ore 20:50
Capitolo 1: Au Lycée des Roses
Fresco e divertente questo racconto in versione moderna e adolescenziale!
Sì, Alain, divenuto Alan, è stato un eccellente Cupido e, in effetti, la A si prestava a varie interpretazioni: Axel, André, ma anche Alan.
La du Barry non ha dimenticato la vocazione da mantenuta della vita precedente, ma, poi, si rifà viva con Alan. Louis l’ha scaricata o, semplicemente, tiene il piede in due staffe?
Non mi sarebbe dispiaciuto vedere pure l’altra Jeanne con la sorellina piagnona e anche Maximilien, Louis Antoine e Bernard, i tre studenti intellettuali e politicizzati, con il vizio di okkupare la scuola.
Auguri di Buone Feste e a presto.