[Partecipante al "500themes_ita" col prompt 349, ossia Bellissima amicizia ]
D’istinto, serrò la presa attorno alle spalle di Teseo.
Il giovane chiuse gli occhi e si lasciò stringere. Aveva bisogno di quell’abbraccio.
Eppure, gli sembrava quasi di offendere il dolore pacato del suo compagno di Tebe

Le ferite del bullismo subito nella scuola Babbana permangono in Albus Severus Potter anche dopo essere arrivato a Hogwarts.
Ogni parte di sé strepita, si strugge per la voglia di esser parte di quell'umanità, ma già in passato ha provato fin troppe volte a mostrare se stesso al mondo e quel mondo non ha fatto altro che rifiutarlo e denigrarlo in tutti i modi possibili e immaginabili.
[Questa storia partecipa all'iniziativa "Save the fanfic, save the Christmas" indetta da Fuuma sul forum Torre di Carta]

Benvenuti all’Athanor, dove la materia si trasforma. Come le persone.
Nel cuore di Londra esiste un luogo che vive solo di notte, un santuario di ombre e velluto dove il desiderio diventa rito e la verità prende fuoco come metallo nel crogiolo. All’Athanor non si entra per caso: si viene chiamati. E chi oltrepassa le sue tende scopre che ogni stanza è una prova, ogni sguardo un varco, ogni danza un incantesimo.
Qui, anime diversissime s’incrociano senza maschere: un Dom che ha giurato di non appartenere più a nessuno, un ragazzo dolce con un potere inatteso, un uomo ferito che non crede di meritare tenerezza, una ragazza che conosce troppe formule ma troppo poco di sé. Nessuno di loro è pronto a ciò che l’Athanor risveglierà.
Notte dopo notte, canzone dopo canzone, l’Athanor si accende come un calendario segreto: ventiquattro porte, ventiquattro storie dove il piacere è linguaggio, la fiducia un rischio e il cambiamento inevitabile.
Perché in questo luogo il corpo parla, l’anima risponde… e nessuno ne esce come era entrato...
Attenzione: le OS non sono betate, saranno corrette con calma in un secondo momento.

Profondo Blu è ancora in vita e dopo due anni dal combattimento con le Mew Mew è ora alla ricerca dell'essere più forte mai esistito. La portatrice del Cristallo Mew si è ora risvegliata! Sogni, visioni e racconti di civiltà e poteri perduti, un nuovo mondo da scoprire, nuove amicizie e nuovi amori. Una nuova realtà da vivere insieme!

Gajeel e Juvia avevano molte più cose in comune di quelle che molti potrebbero pensare. Una di queste era la passione per i capelli. Entrambi amavano prendersene cura e spendevano moltissimi jewels per i prodotti migliori. Andavano sempre a fare shopping insieme.
Quella serata avevano deciso di passarla insieme e farsi i capelli a vicenda.

La prima parte della battaglia contro Shigaraki e l'unione dei Villain aveva avuto la meglio e tra gli Herose che avevano combattuto e perso la vita uno di loro aveva dato tutto se stesso e aveva pagato con la vita.
E per questo suo sacrificio gli fu dedicata una statua.

Una serie di drabbles narrate dal punto di vista di personaggi di "Assassinio sull'Orient Express" di Agatha Christie, leggibili indipendentemente l'una dall'altra, in alcuni casi potrebbero contenere spoiler. // Alcune drabbles sono state scritte per l'iniziativa "Il gioco dell'assassino" indetto da Fuuma sul forum Ferisce la Penna, altre per la challenge "Calendario dell'Avvento 2025" indetta da Rosa66@ sullo stesso forum (in ogni capitolo è specificata l'iniziativa di appartenenza). Le drabbles pubblicate tra il 1° e il 24 dicembre partecipano all'iniziativa "Save the fanfic, save the Christmas" indetta da Fuuma sul forum Torre di Carta e gemellata con Ferisce la Penna.

Naruto aprì e richiuse gli occhi un paio di volte abbastanza perplesso. Quel negozietto polveroso, il giorno prima non c’era. Ne era certo, anzi sicurissimo, al suo posto c’era un muro vecchio fatto di mattoni. Non poteva sbagliarsi, passava di lì tutti i giorni per andare al porto e conosceva tutti i negozi della via. Nella notte, come un fungo, ne era apparso uno nuovo. Oddio, all’apparenza sembrava avesse cent’anni: i battenti di legno, i vetri opachi e le maniglie d’ottone, Naruto sbirciò le vetrine senza riuscire a distinguere bene la merce esposta. Alzò lo sguardo sull’arco della porta, ma appesa non c’era nessuna insegna. L’unica cosa visibile era il cartello appeso sulla porta: Come on in We’re OPEN.

Mi chiedo quante volte ho reso triste un'ipotetica donna a cui tengo moltissimo

Nami.
Il suo nome è un taglio interno, un bruciore localizzato in un punto che non sa definire.
Il profumo dei ciliegi non riesce a cancellare l’amaro della sua voce quando lei, ferita, gli ha voltato le spalle.

Terzo libro della serie "I ragazzi del dodicesimo piano".
Kevin spera un giorno di poter trovare l'amore anche se la vita non è stata molto carina con i ragazzi che ha incontrato. Il ragazzo è alle prese con gli esami alla facoltà di architettura e il lavoro quando un giorno, durante una consegna, incontra il bellissimo Alex che ruberà completamente il suo cuore.

Sì, c’è un camerino.
No, non chiedete al personale del negozio.

Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.

A volte la vita ci mette di fronte a prove dolorose, che ci fanno sentire fragili come fiori di campo.
Ma anche la fragilità è un'arma.
L'arma del cuore.
"È come se avessi una lama puntata al cuore e fossi incapace di difendermi. Se azzardassi, se mi avvicinassi troppo, lo farebbe sanguinare. Ma se mi allontanassi, incontrerei un vuoto insopportabile e il contraccolpo ora mi ucciderebbe.
Ne sono sicura.
Mi ucciderebbe."

Il coraggio della Principessa De Lamballe durante la prigionia.