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Recensione alla storia Il delitto perfetto - 05/03/20, ore 02:47
Capitolo 1: Il delitto perfetto
Accidenti sono senza parole. È veramente una storia toccante. Julian è sempre stato un personaggio ambiguo che con un semplice cambio di espressione poteva generare odio oppure senso di protezione e tenerezza. Questa sua ambiguità mi ha sempre reso difficile comprenderlo davvero. Forse Asra fa bene a sentirsi in colpa per averlo ucciso (ho sempre visto Asra come un uomo buono, forse un po' distaccato perfino, ma buono) però io ho la sensazione che se non lo avesse fatto Julian sarebbe comunque sempre tornato. Mi rendo conto che uccidere qualcuno sia qualcosa che ti segna nell'anima, anche se l'alternativa era rinchiuderlo nel mondo dell'appeso e se fosse riuscito a rinchiuderlo davvero per sempre non ci sarebbe stata una differenza sostanziale fra quello è la morte, non per Asra ed Eryn, non se Julian fosse DAVVERO rimasto per sempre là. Il punto è che era legittimo a sospettare che non ci sarebbe rimasto per sempre, Julian è sempre stato molto pieno di risorse.
Francamente la scena più tenera - anche se minuscola - secondo me è stata il confronto con Faust. Che creaturina adorabile, anche se forse non ha scelta essendo un famiglio, però io l'ho trovato comunque adorabile. Invece l'atteggiamento degli arcani come spesso accade mi dà sui nervi perché sono così distaccati e così totalmente disumani. Cioè non mi dà fastidio che siano disumani in quanto disumani, mi dà fastidio che siano disumani ma cerchino *comunque* un contatto e un confronto con gli umani. Non so dirti come mai mi dia fastidio però è così.
Comunque a parte tutto sicuramente il sentimento ritratto meglio in questa storia è il senso di colpa. Anche se c'è pure un senso di sollievo insieme. Mi dispiace che lui si senta in colpa anche per questo sollievo, ma penso che non dovrebbe. Penso che al massimo dovrebbe sentirsi in colpa per aver ucciso Julian, ma non per i suoi sentimenti in merito visto che al contrario dovrebbero essere per lui un conforto, una riconferma del fatto che l'ha fatto perché doveva, perché era necessario per la sua vita. E non penso che a questo punto Asra dovrebbe tormentarsi per sempre: dal momento che è arrivato a tanto pur di essere felice e di non farsi portare via la sua famiglia, per dare un senso alla morte di Julian dovrebbe provare ad essere felice con la sua famiglia. Altrimenti a che cosa è servito? Si è trattato di un sacrificio sotto questo punto di vista, un sacrificio umano. Se c'è una cosa peggiore di uccidere qualcuno è uccidere qualcuno senza dare un senso a quella morte. Non sto dicendo che dovrebbe fregarsene e gettarsi tutto alle spalle altrimenti non sarebbe Asra, però non dovrebbe vedere il suo futuro come uno scenario in cui annegherà nel senso di colpa, dovrebbe vedere il suo futuro come una vita che da qui in poi può ricominciare a ricostruire, nell'attesa di guarire da quel senso di colpa.
Bellissima storia comunque, e molti complimenti per essere riuscita a descrivere bene quei sentimenti così crudi e contraddittori, così umani.
(Recensione modificata il 05/03/2020 - 02:49 am)
(Recensione modificata il 05/03/2020 - 02:52 am)