Recensioni di fenice64 Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.
Recensione alla storia Nelle fiamme della notte - 12/03/25, ore 17:45 | Capitolo 1: Nelle fiamme della notte | Gentile Autrice,
intenso questo scritto nel quale abbiamo potuto assaporare le sensazioni che Daenerys ha fatto proprie quando si è trovata a tu per tu con colui che era diventato il suo sposo, quel Khal Drogo di cui le aveva parlato suo fratello Viserys e al quale quest’ultimo l’aveva ceduta, affinché lo aiutasse, con la forza dei suoi guerrieri, a rivendicare il Trono di Spade che reclamava come suo di diritto.
Il Khal è un uomo a cui tutti si inchinano, è un guerriero, un combattente che non si tira indietro davanti a una qualunque sfida, e ora ha sua moglie di fronte a lui, la quale pare sfidarlo con quegli occhi che lo osservano mentre attende che decida cosa fare di lei. La tenda sembra diventata una prigione per Daenerys, che si rende conto che mai avrebbe potuto scappare, ma lei non sarebbe fuggita, avrebbe affrontato la prova cui la stava sottoponendo il Khal con il suo atteggiamento. Ne avvertiva la forza e la prestanza, anche se ancora non l’aveva sfiorata; il suo respiro le giungeva come un vento rovente che avrebbe potuto bruciarle la pelle, ma lei possedeva il sangue dei draghi e i draghi non si bruciano.
Sono momenti di attesa, e contemporaneamente di terrore, per lei perché ha visto come si comporta l’uomo che la sta scrutando con quei suoi occhi che sembrano tizzoni ardenti. Un primo tocco viene dato al fermaglio del suo mantello, che cade in terra lasciandola nuda davanti allo suo sguardo che si fa voglioso, come di colui che sta per acchiappare la preda per farla sua, mentre lei prova solo un senso di profonda umiliazione. Non c’è via di fuga, sarà costretta a cedere ai desideri dell’uomo che è suo marito, ma proverà a farlo a modo proprio: ed ecco che, dopo un primo approccio piuttosto deciso, che evidenzia e rivendica una sorta di possesso, anche il Khal sembra si aspetti qualcosa di diverso, poiché anche Daenerys lo sta fissando, guardandolo dritto negli occhi non abbassandoli, reggendo il suo sguardo. Forse lui ha veramente trovato la sua Khaleesi e Daenerys, probabilmente in quell’istante, comprende che per stare al fianco di un simile uomo come tale avrebbe dovuto comportarsi, mostrando di che pasta fosse fatta, in maniera da renderlo orgoglioso e desideroso di avere accanto una donna volitiva che non si piegava: sarebbe stata per lui e per la sua tribù la Khaleesi che si attendevano.
Ho letto con piacere questa tua one shot sull’onda della suggestione che mi ha rimandato il rivedere la serie tv, che stanno ritrasmettendo proprio in questo periodo, avvertendo il medesimo pathos di allora.
Complimenti e un caro saluto.
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| Recensione alla storia Di Ghiaccio e d'acciaio - 21/02/25, ore 15:23 | Capitolo 107: CENTOSETTE Sandor | Ben ritrovata cara Vanessa, con questo capitolo che fa da passaggio di congiunzione tra ciò che era accaduto prima e tutto ciò che accadrà da questo momento in poi, quando Sandor si dirigerà, convintamente, verso Nord, nonostante la bruta lo abbia avvertito che una simile decisione avrebbe portato a morte certa.
In quel gelo infernale, dove anche i pensieri paiono ghiacciarsi, l’unica cosa realmente che spinge la compagnia della Fratellanza ad andare avanti è la missione che vogliono e devono compiere, in base a ciò che Beric ha visto. Non importa la fatica e quanto potrà costare ad ognuno dei componenti del gruppo, poiché è qualcosa che deve essere fatto al fine di poter ancora sperare di avere un mondo in cui vivere. La Barriera davanti alla quale sono arrivati, anche con l’aiuto della bruta che hanno fatto prigioniera, e che sulle prime si era dimostrata piuttosto recalcitrante a mostrargli la strada, è magnificamente terrificante, sembra un mondo a se stante, eretta per incutere timore e per essere un autorevole monito a coloro i quali decidessero ugualmente di attrversarla non sapendo a cosa andrebbero incontro. La Fratellanza sta facendo tappe forzate tra mille difficoltà pur di raggiungere l’obiettivo, e Beric si comporta da vero leader nel saper tenere uniti animi tanto differenti ma che hanno abbracciato insieme a lui il volere del Signore della Luce; ma qualcosa accade sul percorso, poichè il cammino indicato dalla bruta è pericoloso e in alcuni tratti il ghiaccio è troppo sottile, tanto che un paio di uomini del gruppo spariscono nelle gelide acque dibattendosi come forsennati ma perendo ugualmente sotto gli occhi stavolti dei compagni. La situazione a questo punto rischia di implodere in quanto la stanchezza, la paura, la rabbia per la perdita dei compagni si riversa sulla bruta, la quale pare voler tendere loro una trappola in maniera da poter fuggire, lei che di quelle zone dovrebbe conoscere tutto. Pertanto, prima che la situazione degeneri è Beric a decidere di trovare un’altra strada, ma questa decisione presuppone il tornare parecchio indietro e prendere la via del mare, più lunga e forse ancor più perigliosa, poiché gli scogli sono aguzzi e coperti di ghiaccio e se ci finissero sopra potrebbero veramente rischiare la vita. Intrapreso quindi il nuovo cammino un’altra minaccia si presente loro: i corvi neri del Castello di Eastwatch li hanno scorti e accerchiati e, ascoltate sommariamente le spiegazioni di Beric, decidono di catturarli per portarli davanti al loro comandante che deciderà la loro sorte. Fortunatamente Sandor e la bruta sono riusciti a non essere visti e possono dileguarsi fra il vento che spira forte e le ombre, anche se così ritrovare una meta sarà alquanto complicato. Ora sono solo Sandor e la bruta che dovranno darsi manforte, quantomeno per non soccombere, trovando un adeguato rifugio per prendere le decisioni su come proseguire, anche se la bruta ha ancora il desiderio di scappare. Ma proprio quando finalmente lei riesce a trovare un posto dove trascorrere la notte, riparandosi dal gelo furioso della notte che sta calando, ecco qualcosa che la zittisce e lascia sconcertato lo stesso Sandor quando, per scaldare entrambi, prende in mano la sua spada e riesce ad infiammarla. Già il fatto di esserci riuscito scientemente e volontariamente lo lascia titubante, ma è quello che vede nelle fiamme che lambiscono la spada che lo spaventa: in quelle fiamme vede la distruzione del mondo, tramite contorni di cose conosciute che divenivano sempre più sfocate, poiché al loro posto ombre prendevano forma, un ghiaccio impenetrabile che cedeva, mentre il buio avanzava portando il fuoco azzurro a bruciare torri e vessilli e una voce dal linguaggio sconosciuto che proveniva da un corpo sito proprio tra quelle fiamme. Una visione che lo fa ulteriormente rabbrividire per ciò che significa tutto quanto ha visto, consapevole che, ora più che mai, lui debba andare a Nord, almeno per tentare di avvisare su ciò che sarebbe potuto accadere e conscio che da solo non avrebbe potuto abbattere un simile nemico. La bruta lo guarda sempre più stranita, anche perché si è resa conto che lui si trovasse in una sorta di trance durante quella visione, e la decisione netta che sarebbe andato comunque, persino a rischio della vita, non lascia altre opzioni. Resta ora da vedere se lei lo seguirà più o meno volontariamente o se Sandor la libererà per non farle rischiare la vita.
Hai dato una svolta alla storia intraprendendo un nuovo cammino che sono curiosa di vedere come si snoderà nel prosieguo. A presto e un saluto!
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| Recensione alla storia Di Ghiaccio e d'acciaio - 27/01/25, ore 14:03 | Capitolo 106: CENTOSEI Sansa | Ben ritrovata Vanessa, con questo capitolo che è davvero tutto da vedere per come sei stata in grado di mostrarci Sansa nel suo cercare di affrontare “il dopo” la morte di Petyr avvenuta per sua scelta e per sua stessa mano. La vediamo controllata al massimo in questo frangente drammatico, durante il quale cerca di mantenere una dirittura di atteggiamenti anche verso tutti coloro che sa le punteranno gli occhi addosso. Ma il peso è tanto, enorme, poiché con Baelish lei è vissuta, e nel frattempo apprendeva la sottile arte dell’inganno, che in questa occasione aveva sfoderato al meglio e lui ci era cascato, mai più pensando che la creatura che aveva forgiato a sua immagine e somiglianza potesse tirargli un qualsiasi colpo basso. Ma le asserzioni di Petyr non hanno lasciato scelta a Sansa che, in un solo gesto, ha tentato di vendicare il male fatto alla sua famiglia che era stata calpestata affinché lui potesse raggiungere la posizione che aveva, senza pensare al dolore provocato, senza immaginare il baratro in cui sarebbero cadute le persone, pensando unicamente a se stesso e al suo personale tornaconto. Ma Sansa ora è sola e comincia, sin dai primi attimi senza la presenza di Petyr, a sentirne il peso, poiché lui era l’unica persona con cui poteva ragionare ad armi pari, una persona che la capiva in quanto le aveva instillato la capacità di vedere oltre il momento presente guardando al dopo e a come quel dopo avrebbe potuto essere positivo per i piani che maturavano nella mente.
Intenso e difficoltoso al contempo il suo voler essere l’unica a prendersi “cura” delle spoglie mortali di suo marito, desiderando che riposi alle Dita, a casa sua, il più lontano possibile da lei, come se ormai non riuscisse neanche più a contemplarlo come colui che le era stato accanto per tanto tempo.
Impassibile, apparentemente, ha compiuto tutti i gesti dovuti, ha dato gli ordini al più fidato degli uomini di Petyr affinché portasse a termine il compito di ricondurlo nei suoi possedimenti, nel più assoluto riserbo, poiché è conscia che non appena si saprà della morte di Baelish qualche inevitabilmente cosa si muoverà.
Davanti a tutti è stata la vera lady di Grande Inverno, impenetrabile, chiusa nel suo dolore. Ma Sansa sa che per riprendere contezza di se stessa abbia necessità di chiudersi nelle sue stanze e decidere come e quale sarà il suo nuovo domani. Tra quelle mura fredde, finalmente, si lascia andare a tutto ciò che, fino a quel momento, non ha potuto fare: piangere, poiché mai avrebbe pensato di poter arrivare a tanto, ma troppo era stato il dolore nell’apprendere dalla viva voce di Baelish quanta parte avesse avuto nella disfatta della sua famiglia. Lacrime e singhiozzi la scuotono fin nel profondo lasciandosi catturare dalle loro spire, sperando che dopo essersi sfogata, ormai svuotata, avrebbe avuto la forza necessaria per rialzarsi e andare avanti “da sola” nel percorso che aveva disegnato nella mente, e sempre “da sola” portare il peso di ciò che aveva compiuto. Avrebbe dovuto rivestirsi ancora una volta di una corazza fatta però di ghiaccio e acciaio, al fine di non essere più scalfita dalle azioni altrui e dagli eventuali tradimenti di coloro che la attorniavano, poiché da ora in avanti non si sarebbe più fidata di alcuno, giocando la sua partita in solitaria per se stessa e secondo il suo metro di misura. Tutto ciò non avrebbe cancellato il vuoto e la solitudine che sentiva avrebbe potuto ghermirla ma sarebbe stata in grado di controllarli volgendoli a proprio vantaggio.
Ecco che Sansa cambia pelle nuovamente, e tutto il percorso fatto, anche grazie a Baelish, da ora in avanti si manifesterà con ciò che la tua fantasia ha pensato.
Restando pertanto in attesa degli sviluppi e di un incontro, che spero prossimo, ti auguro un buon inizio di settimana. A risentirci prossimamente!
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| Recensione alla storia Di Ghiaccio e d'acciaio - 18/01/25, ore 16:00 | Capitolo 105: CENTOCINQUE Sandor | Ciao Vanessa, sono lieta di ritrovare un nuovo capitolo, ma mi dispiace il fatto di quanto tu ti senta frustrata per il poco seguito, in ordine di commenti, che dici abbia la tua storia. Probabilmente, come ha giustamente scritto qualcuno che mi ha preceduto, non è che leggano il racconto ma non lascino recensioni, commenti o, almeno, un ringraziamento all’autore per il suo impegno, profuso certamente togliendo spazio a qualcos’altro per portare a termine quanto si è prefissato sin da quando ha deciso di pubblicare la sua versione della storia, quanto il fatto che non se la sentano di esprimere con parole loro l’idea che si sono fatti del tutto. La tua è una storia bellissima ma complessa, con tanti avvenimenti, che vanno oltre l’avventura in sé: è un profondo scavare nell’intimo dei personaggi per capire come certi comportamenti siano scaturiti da loro e perché, conseguentemente, abbiano dato adito a compiere determinate azioni. E’ un percorso introspettivo, per il quale ci vogliono capacità non da tutti, e tu con i tuoi capitoli hai dato la possibilità ad ogni lettore di apprezzare il mutamento che i personaggi hanno avuto nel corso della storia, l’evoluzione che forse è alla base di tutto, oltre ovviamente a dare la tua visione di ciò che avresti ambito che accadesse nella storia canonica. Io che ti ho seguita dall’inizio, senza forse darti quegli spunti tali da supportarti nel tuo lavoro se non la mia presenza costante, mi sono resa conto di questa evoluzione e, ogni volta che un nuovo capitolo viene pubblicato, mi sorprendo dell’inventiva e della fantasia che metti in campo insieme ad una proprietà di linguaggio notevole. Sono pertanto dispiaciuta del tuo malcontento e spero che, leggendo i vari commenti, tu possa sentirti perlomeno leggermente rinfrancata.
Ora, venendo al capitolo vero e proprio, da qui si inizia con quella parte che ci hai avvisato totalmente inventata da te. La compagnia della Fratellanza si sta dirigendo a nord, tramite tappe forzate in mezzo a tutto quel fottuto bianco che abbacina la vista e tormenta la mente, insieme al gelo che penetra nelle ossa e diventa tormento anche per il corpo. Ma Beric è sicuro di dover proseguire poiché ha visto una minaccia enorme che, se non fermata, potrebbe distruggere la vita come la conoscono. La minaccia consiste in molto più che semplice odio e rabbia, è qualcosa che assomma in sé una forza distruttiva tale che neanche si riesce ad immaginare e che, se venisse lasciata libera di agire, sarebbe solo da scellerati. Beric è un uomo visionario ma in gamba nel tenere avvinti a sé un gruppo di uomini che si fidano solo della sua parola. Fra questi c’è anche Sandor, il quale si è unito al gruppo per raggiungere un altro suo obiettivo, non certo perché crede nel dio di Dondarrion e nelle sue visioni. Questa marcia a tappe forzate nel grande Nord bianco e ghiacciato, dove tutto perde consistenza, persino la cognizione del tempo, riusciamo a vederla tramite le tue descrizioni sempre perfette e puntuali, le quali rimandano, anche al lettore ultimo, le sensazioni dei personaggi di cui narri le vicissitudini. Ebbene, dopo tanto marciare praticamente in mezzo al nulla senza sapersi orientare se non seguendo le intuizione di Beric, ecco che hanno un incontro con chi quelle lande desolate le abita, perché sono casa loro, ma dalle quali stanno per essere spodestati proprio da quel pericolo cui Beric e i suoi uomini stanno andando incontro per compiere quella che per lui è una missione. Lo scontro è aspro e nuovamente sembra di essere lì insieme a tutti loro. Ciò che riescono ad ottenere, fra il clandore di asce e spade, è la cattura di una prigioniera che forse potrà guidarli oltre la Barriera, al fine di scoprire chi sia che sta mietendo il terrore. La ragazza non sembra ben disposta, e soprattutto pensa che siano solo dei folli coloro che vogliono avventurarsi fin lassù, dove l’unica cosa certa che saranno in grado di trovare è la morte.
Hai così inserito un nuovo personaggio nella storia, una ragazza facente parte dei Bruti che ha, come tutto il resto della sua gente, gli attributi, e non manca di dire ciò che pensa. Un tipo del genere penso possa piacere al Mastino il quale, forse ne ammira la schiettezza nonché il coraggio avuto nell’affrontarli.
Sandor, con gli uomini della Fratellanza ha ritrovato un progetto fatto nella sua mente e se, nel mentre, può essere utile a coloro che lo hanno accolto fra di loro, lui di certo non è mai stato il tipo che si tira indietro: spera solo di poter raggiungere qualcuno che non è mai uscito dalla mente e anzi vi si è stabilito fortemente.
Sperando che il tuo morale possa risollevarsi anche con le mie parole, ti mando un affettuoso saluto di sostegno, in attesa di ritrovarti con il prossimo capitolo!
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| Recensione alla storia Di Ghiaccio e d'acciaio - 11/01/25, ore 16:20 | Capitolo 104: CENTOQUATTRO Petyr/Sansa | Ciao Vanessa e soprattutto buon anno, visto che penso di essere ancora in tempo per augurartelo.
Strepitoso questo capitolo che chiude, diciamo, un’era. Nel corso di questo lungo viaggio, intrapreso anni fa con il tuo romanzo, abbiamo potuto assistere al cambiamento dei personaggi nel loro modo di pensare e di conseguenza, a volte, di comportarsi. Li abbiamo approvati, li abbiamo odiati, ma li abbiamo seguiti in queste loro peregrinazioni alla ricerca di se stessi seguendo gli eventi di cui erano diretti o indiretti protagonisti.
Con Sansa abbiamo potuto assistere all’evoluzione che ha avuto come persona, trasformandosi in quella che si è rivelata pienamente in questo capitolo. Non si è fatta sfuggire nessuna delle tante lezioni che proprio Petyr Baelish le ha impartito nel corso degli anni. L’ha tenuta vicino, pensando di poterla manipolare, fino ad ottenere una persona in tutto e per tutto simile a lui, con le stesse finalità e con la medesima lungimiranza per ottenere il suo obiettivo. Non si era fermato lui davanti ad alcunché, poiché la meta era di quelle da togliere il sonno la notte, ma ora finalmente l’obiettivo era raggiunto e si trovava nelle sue mani, come aveva sognato sempre: una donna come Sansa Stark, che ora era sua moglie e con la quale avrebbe governato e, magari, messo in ginocchio il resto dei Regni, sempre ordendo trame e tessendo intrighi, sicuro che la mente svelta di Sansa lo avrebbe seguito e persino supportato per risultare insieme vittoriosi. Lui che non aveva nulla è ora all’apice del successo e lo sta assaporando. Nella loro vera prima notte di nozze, dopo aver goduto di lei, ha continuato a riflettere che, nonostante avesse raggiunto il traguardo, non avrebbe potuto, proprio per la sua indole, rimanere fermo a godersi il successo di cotanto lavoro, perché per lui sarebbe stata la fine. Ed ecco che allora parla con Sansa, le rivela particolari fino ad allora celati, ma d’altronde ora lei è la sua legittima moglie e può essere messa a parte di tutto, non avrebbe avuto senso mantenere dei segreti giunti a questo punto. E Sansa ascolta, incamera ogni parola, che nella sua mente prende forma, fino ad avere pieno il quadro d’insieme. Forse Baelish ha fatto troppo affidamento su di lei, pensando che comunque sarebbe sempre stato lui il deus ex machina di tutto quanto sarebbe potuto accadere in futuro. Ma Sansa lo ha battuto sul tempo sul suo stesso terreno e lo ha tradito, compiendo quella vendetta che avrebbe riportato un equilibrio, anche se il gesto in se stesso è costato molto a Sansa, in quanto, fondamentalmente, si era affezionata a Baelish e sarebbe arrivata persino ad amarlo un giorno, se solo non l’avesse ingannata per tutto il tempo e, mentendo, avesse tradito prima la sua famiglia e poi lei. Proprio nel momento di massimo godimento del raggiungimento del risultato, Baelish viene eliminato da colei che mai si sarebbe aspettato potesse compiere un simile gesto, anche perché si era reso indispensabile per lei e per far rinascere il Nord. Ma mentendo l’ha tradita e quindi l’ha perduta. Sansa è fredda e decisa, ha riflettuto durante tutta la loro prima notte come portare a termine il suo progetto per essere libera di sentirsi padrona di se stessa: ha imparato bene Sansa, propinandogli le gocce che possono sia far riposare sia donare il sonno eterno e lui sta provando tutti gli effetti della seconda possibilità. Ma Sansa, contestualmente, non ha voluto che soffrisse, lo ha fatto addormentare, restando davanti al suo sguardo, in maniera che negli occhi della mente gli rimanesse impressa ,ultima immagine, la figura di colei che lo aveva battuto, superando così di fatto il maestro. Ora che tutto si è compiuto altre saranno le responsabilità che graveranno su Sansa e anche nuovi nemici da cui guardarsi, ma lei sa anche di avere al fianco la famiglia, quel Jon re del Nord tanto svilito e vituperato da Baelish è comunque una certezza, qualcuno di saldo su cui poter contare.
Un altro capitolo magnificamente scritto, con la solita tua capacità descrittiva, tanto da far vedere le scene mentre si svolgono, nonché la fluidità dei dialoghi serrati, che apre a scenari del tutto inediti, come ci hai annunciato nelle note conclusive. Non resta che attendere cosa la tua fantasia ha immaginato come seguito e che, credo, si smarcherà completamente dalla storia, e soprattutto dal finale che tutti conosciamo e che non ha soddisfatto la maggior parte di noi. Complimenti rinnovati e un caro saluto. A presto con la terza parte del romanzo!
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