Recensioni di fenice64

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia For ever yours, for ever mine - 26/02/25, ore 17:17
Capitolo 29: capitolo 29
Cara Demy,
dopo averci appassionate per lungo tempo con le vicende di ogni singolo personaggio intervenuto nella tua storia, finalmente ogni tassello ha trovato la sua giusta collocazione, sistemando situazioni rimaste sospese mentre altre venivano definite una volta per tutte.
Intanto, abbiamo potuto vedere la vita che è andata avanti e che ha portato quella quiete tanto attesa dai coniugi Poldark, in quanto ora possono condividere una vita felice e allietata oltretutto da un nuovo arrivo, che Ross spera tanto sia una bambina che farà compagnia al piccolo di casa Jeremy. Ora Ross ha avuto l’opportunità di godersi la nuova gravidanza di Demelza, essendole stato accanto in tutto quanto ha vissuto, condividendo la gioia che un tale evento porta.
Nello stesso momento, anche Caroline diventerà madre, e bisognerà vedere come e se questo nuovo aspetto di se stessa la farà cambiare: intanto è prossima al parto e subito dopo magari tornerà con il marito nella dimora di famiglia a Killawarren, anche per soddisfare uno dei voleri dello zio deceduto, riprendendo la sua vita un po’ più agiata di quanto non sia stata fino a questo momento, anche se lei l’ha abbracciata in toto convinta più che mai della scelta fatta di sposare Dwight, semplice medico non di famiglia altolocata.
Ci hai fatto un’ampia panoramica anche di ciò che è accaduto a tutti coloro che sono intervenuti nelle vicende di Ross: i due amici ex ergastolani hanno avuto ognuno la possibilità di una nuova vita sia sposandosi l’uno con una vecchia fiamma e l’altro tornando ai suoi lidi natali. Intanto gli affari di Ross sembrano andare per il meglio sia per quanto riguarda le miniere che donano ottimi risultati sia i commerci marittimi seguiti da Brighton, con l’acquisto di un nuovo vascello dal nome che ha, per Ross, il significato profondo della rivincita sulle avversità.
Despard e la moglie Kitty sono partiti per tornare a casa loro, non prima di aver deposto al processo intentato contro Charles Poldark e Cary Warleggan a cui è stata comminata la pena capitale per i crimini di cui si sono resi responsabili.
Francis, nel frattempo, è rimasto accanto a suo padre, negli ultimi tempi prima dell’impiccagione, e nonostante tutto, perché, comunque, era sempre suo padre, oltre ad essersi sposato con Fiona Armitage ed aver vissuto nell’abitazione di lei.
Mi ha fatto piacere che i due cugini abbiano avuto l’opportunità di confrontarsi e parlarsi con il cuore in mano, mettendo a nudo gli eventuali residui di rancore che ognuno aveva provato verso l’altro, addivenendo alla conclusione che il passato era da considerarsi tale e da quel momento di chiarimento in poi avrebbero potuto ricominciare a vivere in serenità le rispettive vite con le famiglie che nel frattempo si erano creati.
Insomma ci hai regalato, dopo tanto pathos, quel lieto fine che in effetti ogni lettore si attendeva e che ha colto praticamente tutti coloro che sono intervenuti nella storia dando ognuno il suo piccolo grande contributo.
La tua scrittura sempre coinvolgente, nonché la fantasia messa in campo per intessere una storia parecchio intricata, sono ogni volta una certezza per lasciarsi catturare dalla tua narrazione, per la quale mi complimento, e attendendoti, magari anche altrove, ti mando un affettuoso saluto e ti ringrazio per la compagnia che mi hai tenuto in tutto questo lungo periodo.
Recensione alla storia For ever yours, for ever mine - 04/02/25, ore 23:09
Capitolo 28: capitolo 28
Ciao Demy,
siamo davvero alle battute finali di questo tuo racconto, tramite le quali possiamo dire che giustizia sia stata fatta, poiché, nonostante tutti gli intrighi di Charles e tutte le colpe di cui si è macchiato, gli verranno addossati i vari capi di imputazione a cui non potrà sottrarsi e che porteranno a comminargli la giusta pena che si merita una persona che si è comportata come si è comportato lui, non tenendo in conto niente altro che il suo tornaconto personale e, soprattutto, il suo desiderio di rivalsa su quel nipote odiato a mezzo di una vendetta degna di questo nome. Hanno fatto poca strada lo zio e il suo servitore, raggiunti dove pensavano e speravano nessuno li avrebbe scovati. E, invece, una perfetta rete di informazioni ha iniziato a circolare, portando il colonnello Despard sulle loro tracce, assicurandoli a quella giustizia da cui erano convinti di potersi smarcare.
Mi è piaciuto che tu in questo passaggio abbia riportato in luce la figura di Zira, la vecchia guaritrice delle Isole Scilly, che tanto aveva fatto per Ross e a cui si era affezionata nel periodo in cui era stato presso di lei. Interessante anche il sogno premonitore, che si è ripresentato puntuale per tre notti consecutive, nelle quali vedeva Elizabeth che non diceva nulla ma che sicuramente era riapparsa per fare in modo che Zira, abile a percepire le sensazioni, afferrasse anche le sue e si attivasse per sistemare delle questioni, diciamo, rimaste irrisolte o in sospeso, così magari anche lei avrebbe potuto riposare e trovare quella pace che non aveva perseguito in vita.
Zira è stata astuta e ricettiva quando un pescatore dell’isola si è recato da lei per chiederle ausilio per curare la moglie: l’atteggiamento e le parole dell’uomo l’hanno insospettita e poi, ragionando e facendo riferimento alle sue percezioni, ha ideato qualcosa che nessuno si sarebbe aspettato e che ha dato il risultato sperato. La pozione soporifera inserita nella zuppa preparata, da recapitare a Billings, il pescatore, e ai suoi misteriosi ospiti, al fine di ringraziarlo per la generosità con cui l’aveva ripagata per essersi messa a sua disposizione nel curare la moglie, è stata perfetta, poiché ha dato il tempo al drappello di guardie reali al comando di Despard di giungere nel luogo dove si trovavano gli estranei, potendo così arrestarli, essendo essi niente altro che i ricercati Charles Poldark e Tom Harry. Non appena caduti nelle mani del colonnello, Tom Harry ha iniziato a vuotare il sacco, mentre Charles dava in smanie minacciando tutto e tutti, e pensando a come avrebbe potuto farla franca anche questa volta, pur considerando di non avere più il supporto di un personaggio altolocato come il giudice Warleggan: magari, avrebbe persino potuto tentare la carta del nipote del giudice che era un parlamentare.
Insomma, adesso i due colpevoli, a diverso titolo, verrano giudicati per le loro azioni e, sicuramente non passeranno dei bei momenti, ma d’altronde non si poteva pensare che la Giustizia non trionfasse e loro non venissero puniti per le colpe di cui si erano macchiati.
Però Zira non ha ancora assolto completamente ai suoi compiti, in quanto, nel tempo in cui Ross è stato insieme a lei, ha sviluppato nei suoi confronti dell’affetto e, avendo saputo quanto gli è capitato, vuole a tutti i costi raggiungerlo per prodigarsi ancora una volta al fine di restituirlo alla vita che merita di trascorrere insieme alla sua famiglia.
Ed è così che raggiunge dapprima Nampara per poi venire trasferita dai servitori di Ross a Trenwith, luogo maggiormente adatto alla sua convalescenza, assistito sia dalla moglie che non lo lascia un attimo sia dal suo amico medico Dwight. Lei è certa che con le sue pozioni potrà essere di aiuto alla ripresa lenta e faticosa di Ross, anche se sa che i suoi intrugli non siano ben visti dalla medicina convenzionale: tutt’al più non avrebbero sortito l’effetto desiderato, ma certamente non gli avrebbero arrecato ulteriore dolore.
Restando a Trenwith, ha avuto anche la possibilità di poter conoscere Demelza, la moglie di cui Ross le ha tanto parlato, entrando subito in sintonia con quella giovane donna angosciata per la salute del marito: lei è lì per dare conforto e sostenerla in questo momento particolarmente importante, anche perché ha avvertito che la giovane, completamente ignara del fatto, sia in attesa di un figlio e, quindi, comunicare questo futuro lieto evento all’uomo che ama e che ora si trova in un letto in attesa di riprendersi e ricominciare la sua vita, potrà essere utile per favorirne la guarigione, in quanto una bella notizia predispone l’animo positivamente e poi anche il corpo lo avrebbe seguito a ruota.
Ora davvero i giochi sono stati fatti e ogni tessera sembra aver trovato l’esatta collocazione nel mosaico che è stata la tua storia, di cui attendiamo l’happy ending, dopo averci tenuti per mesi avvinti alle svariate vicissitudini dei personaggi.
A presto e un caro saluto!
Recensione alla storia For ever yours, for ever mine - 20/01/25, ore 11:23
Capitolo 27: capitolo 27
Ciao Demy, attendevo questo capitolo per sapere come si sarebbe svolta la ricerca e, soprattutto, quale fosse stata la fine fatta fare a Ross, poiché le azioni compiute da Charles e Tom Harry potevano lasciare pochi dubbi, anche se ho intravisto una speranza di ravvedimento non tanto nello zio quanto nel suo servitore, il quale già non aveva approvato pienamente i metodi truci adottati dallo zio verso il nipote considerando che quella vendetta era andata oltre il limite dell’umana comprensione.
Despard e i suoi uomini sono alla ricerca di tracce grazie alle indicazioni date loro da Francis. Insieme è presente anche Dwight nel fortunato caso Ross fosse ancora vivo in modo da potergli prestare le prime essenziali cure.
La ricerca è capillare e non tralascia alcun indizio, fino a quando compare quel sacco di iuta gettato giù per la scarpata e, allora, le speranze hanno iniziato a vacillare, poiché quell’involto ha tutta l’idea di contenere il corpo di un uomo, cosa che si rivela tale quando alcuni soldati lo recuperano, scoprendo fortunatamente che non si tratti di Ross, ma di un giovane uomo ucciso con colpi di pistola sparati alle sue spalle. Resta da comprendere il motivo di quella sorte e chi fosse il giovane. Ma l’obiettivo è ancora trovare al più presto Ross e, quindi, sistemato sommariamente il corpo del povero ragazzo, che Francis riconosce essere Edward Simmond, uno dei suoi lavoranti, e che sarebbe stato recuperato in un secondo tempo, ecco che la caccia riprende con l’ausilio di Francis il quale, però, sta perdendo l’orientamento poiché in quelle zone sia lui sia Dwight non si sono mai spinti. Ma finalmente ecco la vecchia chiesa metodista dove, al suo interno, si trova un pagliericcio che accoglie un uomo ridotto in condizioni talmente miserevoli da lasciare stupito persino Despard, che in guerra aveva visto molti corpi dilaniati dalle battaglie ma niente di simile perpetrato sul corpo di un uomo indifeso. Ross è vivo e Dwight non può che cercare di prestargli il primo soccorso con quanto ha a disposizione, ma subito si rende conto che quel corpo abbia necessità di attrezzature e cure tali da scongiurarne la morte. Ecco allora che Francis, sollevato per aver trovato suo cugino ancora vivo e non riuscendo a concepire la violenza e la brutalità esercitate da suo padre per un’assurda vendetta, propone di trasferire Ross a Trenwith dove avrebbe fatto chiamare il loro medico di famiglia e dove anche Demelza avrebbe potuto ricongiungersi a suo marito. Non resta che accettare e preparare il tutto per trasportare il ferito, mentre Francis si reca veloce come una saetta a casa sua per attendere a tutti i preparativi assistito anche da Fiona che è rimasta ad aspettarlo. Riportato Ross a Trenwith, ora Demelza, sostenuta anche da Caroline e Fiona e dal banchiere Pascoe, può solo sperare di riabbracciare presto suo marito, mentre prega che le cure facciano il loro corso. Titti sono sconvolti ma ognuno rientra nei ranghi poiché è basilare mantenere un certo equilibrio cercando di trasmetterlo a Demelza che è colei che più di tutti loro soffre per la sofferenza dell’amato marito. Mentre ora Ross è in mani sicure e professionali, Desperd può riprendere in mano la situazione, in quanto più che mai occorre assicurare due copevoli alla giustizia, e con i suoi uomini prosegue la caccia nelle zone che gli sono state rivelate come possibili nascondigli. Intanto Ross lentamente si sta riprendendo e può finalmente ricevere la visita di sua moglie, anche se sa che rimarrà sconvolta da quanto vedrà. L’importante per loro è essersi ritrovati pur se il momento è difficile per entrambi, l’uno per il dolore nel fisico quanto mai provato e l’altra per la sofferenza interiore nell’essere rimasta all’oscuro di quanto gli fosse accaduto. Ma Ross deve riposare per ritemprare il corpo, in modo che poi anche la mente torni tranquilla, e Dwight lo assisterà in quella prima notte, mentre Dem, Caroline e Pascoe se ne torneranno a Nampara per non lasciare sola la giovane moglie di Ross in quelle prime ore tanto importanti per il loro futuro.
E come avevo supposto Tom Harry, ascoltando un residuo della sua coscienza, non aveva ottemperato agli ordini di Charles, mettendo il corpo di Edward anziché quello di Ross nel sacco gettato poi da entrambi giù per il dirupo. Tom comincia ad avere seri dubbi sulla sanità mentale del suo padrone, ma non può fare altrimenti che seguirlo in maniera da poter trovare la via di fuga, poi in un secondo momento penserà a come smarcarsi dall’ombra di quell’uomo pericoloso. Quest’ultimo, infatti, si sta accorgendo che il suo servitore non sia più così tanto convinto, notando una certa diffidenza nei suoi confronti che gli fa pensare che potrebbe tradirlo, ma anche a questa eventualità Charles avrebbe trovato una opportuna soluzione. Intanto nella sua mente c’è un forte rammarico per non poter conoscere, dal posto dove troverà riparo, il futuro di suo figlio, se sarebbe riuscito a sposare Fiona Armitage e soprattutto a dargli quell’erede che avrebbe portato avanti la stirpe dei Poldark. Però ora è essenziale che tramite i suoi contatti riesca a prendere letteralmente il largo e approdare in terra francese dove non avrebbe potuto essere perseguito per i crimini di cui si era macchiato e che lo costringeranno a rimanere lontano per sempre dalla sua terra natia e da suo figlio.
Davvero un capitolo molto ben congegnato e che ha reso visibile, tramite la tua narrazione serrata, ciò che si stava svolgendo, facendo pervenire tutte le emozioni che ogni singolo personaggio ha provato nel corso degli eventi occorsi. Un caro saluto!
Recensione alla storia For ever yours, for ever mine - 05/01/25, ore 12:10
Capitolo 26: capitolo 26
Cara Demy, ben ritrovata e, dato che sono ancora in tempo, ti porgo gli auguri per un buon anno, affinché sia sereno e propizio.
Certo che, in questo capitolo, ci sei andata giù pesante: avendo visto l’avvertimento posto all’inizio del nuovo aggiornamento, ho atteso un attimo prima di leggerlo per prepararmi a quello che ci hai raccontato e, devo dire, che hai concentrato tutta la malvagità di cui piò essere capace un essere umano nei comportamenti sia dello zio Charles, reso irriconoscibile dalla maschera di cattiveria che ha indossato, tanto da non riuscire a pensare che potesse macchiarsi, anche manualmente, di tali misfatti, e sia del suo sgherro, quel Tom Harry che sembrava un uomo sprezzante e tutto d’un pezzo, il quale, però, agli eccessi del suo datore di lavoro ha provato a farlo ragionare, senza raggiungere nulla di concreto, poiché ne sarebbe andata di mezzo la sua vita, data la crudeltà sfoderta in questo particolare frangente da Charles. Mentre leggevo mi sono tornate alla memoria alcune scene tratte dal “Trono di Spade”, soprattutto le parti riguardanti le torture che Ramsey Bolton infliggeva ai malcapitati solo per suo diletto. Qui, oltre al diletto, ciò che spinge Charles Poldark sono una miscellanea composta di rabbia e di odio nei confronti del nipote, covata lungo gli anni, per qualcosa di cui il povero Ross non era minimamente responsabile, in quanto commesso, se si può usare questo verbo, da suo padre Joshua. Nutrire e alimentare un tale livore ha qualcosa di malato dentro, nell’animo, che si è imbruttito a tal punto da non capire quali confini avesse il male, fino ad arrivare a superarli senza più porsi problemi.
Sono rimasta sconcertata dal fatto che Charles, nel corso degli anni e della sua attività lavorativa, avesse utilizzato il luogo nascosto, dove ha condotto anche suo nipote Ross, al fine di “riportare sulla retta via” alcuni dei suoi lavoranti. Quindi, mi lascia fortemente scombussolata il fatto che lui utilizzasse, come norma, certi metodi coercitivi già da tempo e non fosse, pertanto, solamente il desiderio di rivalersi sul nipote a farlo ingegnare al punto che ci hai raccontato, e che ho cercato di leggere tentando di non soffermarmi troppo sui particolari che ci hai messo a disposizione con la tua narrazione, e che rendevano fin troppo viva e reale la situazione in cui Ross era venuto a trovarsi.
In tutto il tempo che Ross è rimasto incatenato e torturato, ha cercato di estraniarsi da quanto gli stava succedendo, tornando con la mente alle cose belle della sua vita, ma anche l’uomo più forte e coraggioso non può avere una resistenza illimitata. Ma Charles deve, perché è desideroso di farlo soffrire come dice di aver sofferto lui a causa di suo fratello Joshua, spiegargli la motivazione di un tale odio nei suoi confronti, E così torna indietro nel tempo e racconta di lui, del padre, del lavoro alle miniere, del rapporto difficile che esisteva tra i fratelli, di Jushua e del suo carattere e, infine, di Grace, la donna che, secondo lui, è l’artefice di tutto il male che è derivato dal semplice averla conosciuta e che lui ha sempre reputato fosse una donnaccia. In Ross, purtroppo, rivede gli occhi di Grace, occhi che in un istante lo avevano attirato nella sua rete; e poi quel bacio, cui la sua memoria è tornata più volte nel corso del tempo. A Grace ha attribuito le colpe di ogni suo male, e tale male ora vuole riversarlo interamente su Ross, anche se lui cerca di fargli capire quanto non c’entri nulla con ciò che è accaduto tanti anni prima, ribadendo che l’unica cosa cui aspiri è una vita serena assieme alle persone che ama e da cui è riamato. Però Charles non è in grado di comprendere e, resosi conto che il tempo sta trascorrendo e, sicuramente, ci sarà qualcuno che, presto o tardi, verrà a cercare Ross, decide di farlo fuori, avendolo martoriato a sufficienza, gettandolo in fondo alla scarpata, opportunamente occultato dentro un sacco, in modo che lui ed Harry potranno mettersi in salvo imbarcandosi per la Francia, e tagliandosi così tutti i ponti alle spalle, grazie anche ai soldi che Edward, uno dei suoi uomini a cui aveva chiesto di ritirare il denaro della compravendita della miniera, ha portato in quel nascondiglio, di cui nessuno sapeva niente, salvo suo figlio Francis, che vi era stato portato da giovane, affinché si temprasse e capisse come doveva governare con pugno di ferro la miniera e, quindi, gli affari.
Davvero un capitolo duro e oscuro: ora non resta davvero che sperare che Ross, nonostante le sevizie subite, possa riuscire a sopravvivere al fine di portare a conoscenza chi di dovere delle malefatte dello zio, assicurandolo a quella giustizia che, negli anni, era stato in grado di sovvertire, usandola a suo favore tramite gente che aveva la sua stessa indole malvagia e senza scrupoli.
Ti aspetto prossimamente, auspicando che il prosieguo possa regalare qualcosa di decisamente più edificante.
Un caro saluto e ancora auguri.
Recensione alla storia For ever yours, for ever mine - 22/12/24, ore 15:28
Capitolo 25: capitolo 25
Ciao Demy,
certo che come regalo natalizio ci hai offerto un capitolo dipinto a tinte fosche con le intenzioni malvagie di Charles Poldark pienamente messe in atto. Oramai l’ingranaggio che ha ideato, assaporando la possibilità di vendicarsi di quel nipote scomodo, è stato abilmente oliato, tanto che è certo non possa incepparsi sul più bello. Tutto sembra essere stato studiato fin nei minimi particolari, in maniera tale che tutti gli attori avessero un compito assegnato da svolgere al fine di portare a termine con successo l’intera operazione.
Charles ha, pertanto, ingaggiato una disputa verbale con Foster per la vendita della sua miniera a cui tiene tanto raggiungendo lo scopo di far aumentare l’offerta rispetto a quella inizialmente immaginata da Ross, e ora non resterebbe che sancire il tutto di fronte ad un avvocato affinché la cessione sia regolamentata in tutto e per tutto. Ma Charles ha anche pensato di mettere una buona parte dei suoi scagnozzi alle calcagna di tutti coloro che suppone possano aver aiutato Ross al fine di trovare qualcosa che li faccia scoprire e, magari, tradire affinché lui possa accertarsi dove si sia nascosto per tutto questo tempo suo nipote. Gli eventi e i tempi paiono reggere il gioco di Charles, in quanto tutti sono lontani dai luoghi che lui e i suoi uomini intendono controllare. Ed ecco che, dopo aver messo a soqquadro l’abitazione di Evans senza avervi trovato nascosto lo scomparso Ross, si avviano con sicurezza a Nampara dove si trovano solo Prudie e Jud, i quali sono rimasti a badare al piccolo Jeremy essendosi Demelza allontanata. Ormai Charles è sicuro che Ross lì si trovi e lo costringe a rivelare la sua presenza minacciando di fare del male al suo piccolo se non si fosse palesato: da padre Ross non può che cedere le armi e presentarsi al cospetto dello zio che può così cantare vittoria. Imprigionati i due domestici, affinché non potesesro dare l’allarme, il gruppo sembra svanire nel buio della notte. Non appena i domestici riescono a liberarsi avvisano Dwight che parte al galoppo per Truro al fine di mettere al corrente di quanto accaduto Pascoe e concertare con lui come fosse meglio organizzarsi per salvare Ross. Il problema sarebbe stato dire a Demelza del rapimento del marito, ma forse attendendo l’arrivo ormai imminente del colonnello Despard avrebbero potuto consultarsi con lui, che di tattica se ne intendeva meglio di loro, per trovare il modo e la soluzione ottimali per salvaguardare la vita di Rossm anche se però entrambi gli amici hanno il brutto presentimento che sia troppo tardi e Charles si sia già sbarazzato di lui. Despard arriva al momento giusto e pone in essere un concerto di azioni volte a cercare di dipanare i tanti particolari che hanno reso quella vicenda oltremodo ingarbugliata e che ora è stata nuovamente complicata con la scomparsa di Ross. Despard ha ricevuto pieni poteri e inizia pertanto dal giudice Warleggan per metterlo al corrente di sapere dei suoi maneggi con il risultato finale di tradurlo in carcere, nonostante l’intervento del nipote parlamentare George. Anche Francis è stato fatto oggetto di interrogatori per tentare di scoprire se sapesse qualcosa delle intenzioni del padre. Pure Demelza, nella sua disperazione, ha implorato Francis di rivelare ciò che sapeva, affinché non si macchiasse di ulteriori misfatti come suo padre, nella speranza che Ross potesse essere ancora vivo. Ma Francis effettivamente non sa nulla dei propositi di suo padre ma forse potrebbe esserci un luogo, che gli torna in mente rispolverando i suoi ricordi di bambino, dove suo padre avrebbe potuto aver condotto Ross.
Intanto, tutta la comunità della zona, saputa la notizia che Ross Poldark era vivo ed era stato rapito, si predispone nel dare aiuto per cercarlo, in quanto quel giovane si era sempre dimostrato disponibile e generoso con chi si trovava in difficoltà.
Demelza ha vissuto e sta vivendo ore e giorni di piena angoscia cercando di non trasmetterla a suo figlio, ma ha accanto Caroline e Fiona, le quali provano a farle coraggio e sperano in cuor loro che le informazioni fornite da Francis siano attendibili, mentre il colonnello Despard, con gli uomini che ha a disposizione, dirige le sue ricerche proprio verso la zona indicata da Francis e promettendo solennemente a Demelza che avrebbe fatto tutto quanto nelle sue possibilità per ritrovare Ross e riportarlo a casa sano e salvo.
E’ stato un capitolo concitato, fatto di situazioni e di azioni che si avvicendavano in velocità: ora non resta che attendere che la missione di Despard dia i suoi frutti e che il tutto si concluda nel migliore dei modi, salvando chi deve essere salvato e riabilitandone il nome, e punendo chi deve pagare per i misfatti di cui si è reso responsabile.
Colgo l’occasione per rinnovare a te e famiglia, nonché ai lettori tutti, i miei più cari auguri per queste festività che oramai stanno bussando alle porte!