Recensioni di fenice64

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Recensione alla storia For ever yours, for ever mine - 08/04/24, ore 16:23
Capitolo 12: capitolo 12
Ben ritrovata cara Demy con un capitolo pieno di sorprese e dove l’intrigo la fa da padrone.
Sei riuscita, tramite questa trama fittamente intricata, e al contempo intrigante, a mostrare i vari volti che può assumere l’animo umano.
E’ un continuo susseguirsi di colpi di scena che lasciano il lettore incollato fino all’ultima riga per vedere lo svolgersi degli eventi.
Abbiamo saputo che Ross sia stato ospitato, nel suo periodo da fuggiasco, dopo la miniera, a Killawarren, nella casa del giudice Penvenen, da sua nipote Caroline, alla quale ha risposto con trasporto a qualche domanda precisa circa il rapporto profondo e di amore che aveva con la moglie. In più le aveva confessato di essere al settimo cielo poiché aveva saputo che presto sarebbe diventato padre e, quindi, aveva ottimi motivi per cercare di restare vivo tentando di far emergere la verità.
Nel frattempo, Charles è sempre più preoccupato per suo figlio Francis, il quale vorrebbe a tutti i costi sfidare a duello Ross per definire la questione e sbarazzarsi di quel cugino dal quale era stato preso in giro, in un primo momento, e poi addirittura aveva sedotto senza coscienza la donna che era diventata sua moglie, scaraventandolo in una situazione da cui si poteva uscire solo se uno dei due fosse passato a miglior vita. Avrebbe fatto tutto il possibile, e financo l’impossibile, per stanare Ross e dargli quello che si meritava, anche a costo di inseguirlo per tutta la vita.
Ed ecco che il cervello machiavellico di Charles comincia a tirare le fila di quello che sarà un piano che potrebbe sistemare onorevolmente la vicenda senza portare discredito alla famiglia Poldark.
Intanto, qualcosa di altamente drammatico accade che sembra venire incontro ai desideri di Charles: Elizabeth, durante una cavalcata, cade malamente e perde il bambino. Ora quella donna non ha più alcun valore per i Poldark, in quanto il medico asserisce che non potrà mai più avere figli e quindi dare un erede alla famiglia. Situazione che Charles intende volgere a suo completo vantaggio, liberandosi in un colpo solo della odiata nuora fedifraga e di quel nipote che non ha mai potuto sopportare più di tanto per gli atteggiamenti e il comportamento tenuti e soprattutto dal passato alquanto oscuro per i rapporti intrattenuti.
Organizza tutto in modo da riuscire a far fuggire Ross ed Elizabeth, sfruttando l’idea che gli aveva dato qualche tempo prima proprio Demelza, facendo credere a quest’ultima che presto si sarebbe potuta ricongiungere con il marito e una volta fuggiti insieme avrebbero potuto ricostruirsi una vita altrove, rimettendo così ogni cosa al suo posto. Ma l’ingegno di Charles non si ferma qui: egli desidera che Ross ed Elizabeth spariscano dalla faccia della terra, magari tramite un naufragio che potrà colpire la vecchia imbarcazione di Ross, il Lucifero, lasciando vedovi sia suo figlio Francis sia Demelza, dando così l’opportunità ad entrambi di risposarsi, a tempo debito, dato che Francis si è scoperto innamorato di Demelza, professandole apertamente il suo sentimento e denigrando quello che lei confessa di provare nei confronti di Ross, affermando che, con il senno di poi, avrebbe dovuto già al tempo imporsi al fine di sposare lei e non quella bugiarda di sua sorella.
Intanto, il processo giunge alle ultime battute e Ross viene scagionato da tutte le colpe, salvo quella relativa alla sua evasione e alla conseguente fuga che, di fatto, lo condannava ad una pena di sette anni di carcere.
Ma i colpi di scena non sono ancora finiti: Ross, non fidandosi istintivamente di quanto riportatogli da Dwight circa il piano dello zio, si è premunito organizzandosi diversamente con uomini di sua fiducia come i fratelli Daniels. Peccato che Elizabeth, vedendosi senza vie di uscita e trovatasi messa alle strette, abbia sparato a Ross ferendolo.
Una brutta tempesta colpisce le coste e vengono ritrovati i resti del Lucifero, ma nessun superstite.
Demelza cade in un’angoscia che la fa apparire come se vivesse fuori dal mondo in una sua dimensione fatta solo di dolore e tantissime domande alle quali non sa darsi una risposta.
Ma quando la sorte sembra accanirsi chiudendo una porta, ecco che un portone potrebbe aprirsi grazie al supporto che i tanti amici sono pronti a donarle, ridandole quella speranza che, ora, alla luce dei fatti, sembra morta. Miss Caroline infatti la esorta a non credere a tutto ciò che le viene detto o tutto quello che sente in giro circa la sorte del marito e la invita a Killawarren, luogo dove potrà sia ritrovare un po’ di quiete e sia cercare di ricostruire gli eventi della notte del naufragio, alimentando la speranza che niente sia veramente perduto.
Un passaggio veramente denso e, penso, anche impegnativo da scrivere, nel quale la narrazione prende sempre più corpo, e che ha messo in luce chi siano i veri amici su cui poter contare e avere accanto e i nemici da tenere invece sotto osservazione.
Un caro saluto e buon inizio di settimana!
Recensione alla storia For ever yours, for ever mine - 29/03/24, ore 15:00
Capitolo 11: capitolo 11
Ciao Demy,
ci hai proposto un nuovo capitolo pieno di azione, temerarietà, nonché novità pungenti relativi ai nostri protagonisti che sono, chi più chi meno, alla mercé di una situazione che, se non ben controllata, potrebbe sfuggire di mano e trasformarsi in un autentico dramma.
Demelza sta vivendo la lontananza dal marito come una costante spada di Damocle posta sul capo, sempre in tensione e in pensiero che possa venire catturato dalle tante ronde di gendarmi che pattugliano continuamente l’intero circondario, soprattutto dopo che è stata posta una considerevole taglia sulla testa di Ross: spesso sono purtroppo passate anche a Nampara, rovistando e rovinando l’unico angolo di tranquillità che sembra essere rimasto a Demelza, la quale, tra l’altro, nelle sue condizioni, dovrebbe rimanere tranquilla.
Gli amici si stanno prodigando, ognuno secondo le proprie possibilità, per aiutare Ross e, al contempo, mantenere informata Demelza cercando di farle avvertire presenze amiche, affinché non si senta sola e abbandonata, dato che quella che dovrebbe essere la sua famiglia pare averle voltato le spalle.
A irrompere nell’atmosfera altra di Nampara giungono ben due biglietti: uno da parte di Ross, il quale avvisa la moglie di tenersi pronta per una sua visita, facendo battere all’impazzata il cuore di quest’ultima, e l’altro che annuncia una mattutina visita da parte di Francis.
Demelza deve affilare le armi e non farsi trovare impreparata, qualunque cosa Francis vorrà portare a sua conoscenza. Interessante e ben costruito, pertanto, tutto l’incontro che si svolge fra loro due, con Francis, che afferma di capire il sacrificio di Demelza di sposare il cugino per amore verso di lui e per la famiglia e con Dem, che ribatte e tiene il punto difendendo Ross e cercando di far capire a Francis che, dal matrimonio, è nato qualcosa che forse nemmeno lei si aspettava, e cominciando a conoscere suo marito ne ha apprezzato sempre più l’indole e le qualità, arrivando ad innamorarsi di lui perfettamente ricambiata. Francis, comunque, non crede alle parole di Dem ed è sempre più deciso a voler riscattare il suo onore di uomo tradito proprio a causa di Ross mediante un duello che ristabilirà l’ordine in una maniera o nell’altra. Duello che, per Dem, è una vera follia, anche perché Ross ha decisamente molta più dimestichezza di Francis con l’eventuale uso di armi. Parole che, comunque, sembrano essere state rivolte al vento, poiché Francis la lascia con la convinzione che il suo agire sarà quello giusto.
A Demelza, a questo punto, non resta che tentare di appellarsi alla saggezza del capofamiglia, lo zio Charles, essendo certa che sicuramente proverà a far ragionare suo figlio per non fargli correre pericoli. Ma proprio Charles, il quale però non può più contare sull’ausilio sperato da parte di Warleggan, che a questo punto non è disposto a rischiare la sua carriera per l’amico, è quanto mai deciso a sbarazzarsi, questa volta in maniera scientificamente definitiva, del nipote, adoperandosi per farlo trovare affinché venga riportato in carcere e, una volta imprigionato, farlo uccidere assoldando qualcuno di fidato, preferendo macchiarsi di questo odioso crimine piuttosto che perdere il suo unico e amato figlio. Padre e figlio hanno purtroppo caratteristiche comuni ad entrambi, quali l’arroganza data dalla posizione sociale e la supponenza di essere nel giusto credendo di doversi riscattare in ogni modo avendo subito un torto, ma che potrebbero ritorcersi contro qualora non ben gestite.
Però in tutto questo fervere di eventi e verità scomode, ecco che almeno un frammento di felicità può essere concesso dal ritrovarsi di Ross e Demelza, proprio come recitava il suo biglietto. Il loro incontro è estremamente desiderato e presto si trasforma in pura passione: la lontananza fra i due è stata tanta, troppa, e ambedue sentono l’esigenza di tornare ad essere ciò che erano diventati prima che le vicende famigliari e non prendessero il sopravvento gettando scompiglio, angoscia e dolore.
In questo frangente la tua narrazione ha aiutato noi lettori a immaginare la scena, con Ross a torso nudo, fresco di un bagno ristoratore, e con quell’asciugamano avvolto sui fianchi che, lentamente, cade mentre cerca di avvicinarsi a sua moglie e spogliarla del corsetto affinché possano amarsi liberamente. In questi attimi così intimi Dem gli annuncia di essere incinta mandando al settimo cielo Ross, che ora ha un motivo in più per cercare ogni strada percorribile al fine di tornare al suo fianco e vedere nascere la creatura che lei porta in grembo. Possono entrambi contare su degli amici, quali Dwight e persino Caroline Penvenen, che si stringeranno ulteriormente loro intorno, come peraltro hanno già dimostrato di aver fatto, affinché la vicenda raggiunga una conclusione giusta.
La strada appare però ancora molto infarcita di ostacoli, perché chi è momentaneamente fuori dai giochi, Elizabeth, confinata e guardata a vista, affinché non possa tramare alle spalle, sicuramente non rimarrà zitta e buona per molto, facendo in modo di dissetare la sua sete di rivalsa e di vendetta ordendo nuovi intrighi.
Non resta che attendere ulteriori sviluppi e, nel mentre, porgo a te e ai lettori tutti i miei più cari auguri per le festività pasquali che sono ormai alle porte. Un caro saluto e a presto!
Recensione alla storia For ever yours, for ever mine - 16/03/24, ore 16:21
Capitolo 10: capitolo 10
Ben ritrovata Demy con questo capitolo veramente molto denso di avvenimenti, per cui mi sono ritagliata un po’ di tempo, lasciando fuori la realtà, per immergermi nel mondo da te creato e per non perdermi alcuno dei passaggi interessanti che hanno caratterizzato l’intero capitolo.
Scopriamo che Demelza sia rimasta incinta e, povera, non ha potuto incontrare suo marito Ross per comunicargli la bella notizia. Meno male che accanto a lei ci sono persone sulle quali può contare, primo fra tutti il medico Dwight, il quale si sta prodigando affinché la verità su Ross venga alla luce e tutti coloro che hanno ordito una macchinazione con i fiocchi possano essere a suo tempo smascherati, venendo anche puniti per ciò che hanno commesso a danno di un uomo innocente.
Dwight è assistito dal banchiere Pascoe e persino dalla accattivante Caroline, la nipote del giudice Penvenen, la quale è pronta a mettersi a disposizione per salvare la vita di un innocente, in quanto nessun tipo di sopruso può essere sopportabile e tanto meno ammissibile. In lei Dwight ha trovato una spalla e soprattutto qualcuno che potrebbe avere voce in capitolo data la sua posizione sociale.
Intanto la macchinazione è andata avanti ma, sicuramente, qualcosa sta scricchiolando pericolosamente per tutti coloro che l’hanno ordita e potrebbe addirittura riversarsi su di loro divenendo qualcosa di catastrofico per le loro vite, le loro carriere e le loro aspettative di potere e di controllo.
Certo che ci vogliono delle menti davvero machiavelliche per entrare nelle pieghe della vicenda e cercare di confondere ulteriormente le acque tanto da intorbidirle al punto che, difficilmente, si possa risalire alla fonte da cui tutto ha avuto inizio. E George Warleggan, il nipote di Cary, essendo un politico, sa meglio di altri come orchestrare il tutto, sperando anche di poter ottenere qualche vantaggio.
Nel frattempo Ross, uomo che non si aspetta la manna dal cielo, sta pensando che per lui l’unica soluzione sia proprio quella di fuggire dal carcere, poiché il processo è platealmente pilotato e, se non agisse, potrebbe veramente finire sulla forca, dandola vinta a coloro che gli vogliono male, suo zio Charles e quella donna di cui si era invaghito e che si è dimostrata una autentica vipera dalla lingua biforcuta.
La fuga riesce, anche con l’aiuto insperato di una persona a cui lo aveva chiesto. Ora il suo problema è non farsi trovare, cercando un opportuno nascondiglio, anche per riprendersi dalle privazioni e dalle cattive condizioni sperimentate nel carcere.
Ross, come sempre, ha una buona stella che lo segue e che lo aiuta nei periodi di crisi profonda e, proprio mentre vaga alla ricerca di riparo, trovato in una miniera abbandonata, osserva dello strano minerale rossastro, che potrebbe rivelarsi addirittura rame, e presone qualche campione lo ripone per quando potrà farlo esaminare non appena tutta quella folle avventura in cui lo hanno coinvolto sarà terminata.
Ross ha le sue difficoltà, ma anche la perfida Elizabeth sta per fare i conti con suo marito Francis, il quale comincia a riprendere contezza di se stesso e a mettere insieme alcuni particolari eventi, qualche parola e discorso per comprendere quanto la sua bella moglie sia coinvolta nella vicenda. Il momento in cui, furioso come non mai, appena letta la missiva anonima pervenuta a Trenwith e ordita da George, si reca nella stanza matrimoniale e si scaglia su sua moglie pronto a strozzarla se non fosse arrivato qualcuno a fermarlo, è da incorniciare. Chissà se Elizabeth in quel frangente è riuscita a sentire il tocco della morte che stava per ghermirla tramite le mani del marito?
Ora tutta la situazione è una sorta di “work in progress” con molta carne al fuoco e, pertanto, avendo stuzzicato a dovere la nostra curiosità di spettatori, ti aspettiamo quanto prima per il seguito, che prevedo incandescente.
Brava ad intessere una trama così intricata. A presto e buon weekend!
Recensione alla storia For ever yours, for ever mine - 25/02/24, ore 14:31
Capitolo 9: capitolo 9
Ciao Demy, finalmente mi sono portata in pari, raggiungendo la narrazione di un capitolo veramente al fulmicotone, come quello che ci hai presentato, nel quale si possono, ahimè, vedere quante e quali siano le macchinazioni dietro all’incriminazione di Ross.
Ross che soffre a sua volta per il dolore arrecato alla moglie, la quale è andata a trovarlo ed è stata costretta a lasciarlo in quella malsana prigione in compagnia solo di altri poveri derelitti. Ma Ross lo conosciamo: è un uomo astuto, attento, e, soprattutto, non si arrende facilmente: prima di ammettere che sia finita davvero non si perita di tentare al fine di trovare nuove strade per provare a salvarsi la vita. Dell’idea di Elizabeth, di fuggire da Bodmin per iniziare una possibile vita insieme a lei, non è minimamente interessato, però comunque la sua mente sta razionalizzando in cerca di un escamotage. Molto attenta, pertanto, tutta la cura che ha messo nello studiare, il posto, orari, secondini, e tutti coloro che avevano rapporti con i prigionieri, arrivando ad individuarne uno a cui cercare di porre le domande giuste con la finalità di comprendere se qualcuno dei prigionieri non fosse più comparso nei registri del carcere, segno che qualcuno di molto influente aveva pescato proprio tra i prigionieri, per usarlo quale cadavere per incolpare Ross di omicidio, sapendo bene che nessuno sarebbe andato a reclamarne la salma.
Intanto, anche gli amici di Ross si stanno adoperando per non lasciare sola e nelle ambasce Demelza, che, poverina, non conosce nessuno di tanto autorevole a cui poter chiedere di intercedere per il marito.
Pascoe ha assoldato un avvocato giovane e capace proveniente da Londra e che, soprattutto, non ha paura di scontrarsi con l’elite del luogo.
Dwigth, dal canto suo, in questo drammatico frangente, è una spalla veramente importante che potrebbe davvero fare la differenza, in quanto negli ultimi tempi, per motivi puramente professionali, è venuto in contatto con alcuni giudici e fra costoro c’è il vecchio Penvenen, che è anche il tutore della giovane Caroline, ragazza che ha suscitato il suo interesse per i suoi atteggiamenti e per il suo carattere ribelle e risoluto. Forse parlando con lei, contraria a qualsiasi sopruso e abuso vengano perpetrati, potrebbe trovare una sponda e quindi un aiuto per intercedere per Ross.
Mentre tutti i buoni si stanno muovendo, anche i cattivi cercano di tenere il punto anticipando il processo di Ross, affinché chi sta indagando non approfondisca troppo le ricerche e possa smascherare chi sta dietro all’intera macchinazione.
Vediamo ancora Elizabeth tentare il tutto per tutto con Ross, proponendogli nuovamente un piano di fuga per loro due ma, ricevuto l’ennesimo diniego e non potendo sopportare ulteriormente lo smacco, tornata a casa e presa in contropiede da suo suocero, gli conferma di essersi recata alla prigione esclusivamente per mettere le cose in chiaro con Ross, affermando che a lui non sia più interessata, soprattutto ora che, sposata, porta in grembo il figlio di suo cugino. Al vecchio e guardingo Charles tutta quella veemenza contro Ross da parte di sua nuora sembra una manfrina, ma potrebbe giocare a favore di tutti loro se, veramente, Ross potesse venire condannato alla forca, liberando da ogni problema, presente e futuro, la famiglia Poldark.
Lo sconcerto che mi assale è come possano due creature che si dicono timorate di Dio, in primis proprio lo zio Charles, anche solo pensare di macchiarsi di un omicidio, anche se non commesso direttamente con le loro mani, condannando un uomo che entrambi sanno essere innocente, solo per tornaconti personali l’uno, e per vendetta l’altra. Mi domando come si possa vivere portandosi appresso sulla coscienza, ammesso che ce l’abbiano, un peso tale.
Restando quanto mai sintonizzata su questa lunghezza d’onda, mi complimento con te per saper tenere più che desta l’attenzione, avendo ben orchestrato una trama che sfiora il dramma e ci tiene con il fiato sospeso.
Un caro saluto e a presto!
Recensione alla storia For ever yours, for ever mine - 24/02/24, ore 11:53
Capitolo 8: capitolo 8
Purtroppo, cara Demy, come avevo supposto sul finire del precedente capitolo, qualcosa doveva venire a turbare ciò che aveva preso la parvenza di un idillio fra Ross e Demelza. Persino i due servitori di casa avevano notato, dalla notte di Natale, il mutamento di atteggiamento dei due sposi che parevano essere riusciti ad incontrarsi anche su un altro piano: passavano più tempo insieme, parlavano, sorridevano, riflettevano la sera abbracciati davanti al camino; insomma, sembrava che una nuova vita avesse preso il posto di quella vecchia per entrambi appagandoli completamente.
Chi non poteva sopportare tutta quella felicità, della quale si sentiva defraudata, era Elizabeth, e tu, in questo passaggio, ci hai dato un ulteriore assaggio della sua mente machiavellica, con quell’invito ai due coniugi per far trascorrere loro una sorta di viaggio di nozze tardivo tutti insieme nella esclusiva cittadina di Bath, avendo bene in mente la meta da raggiungere per riportare Ross fra le sue braccia, con il piano architettato circa la sua gravidanza, facendo così doppiamente soffrire la sorella e portando a casa la sua personale vendetta, in quanto se lei non poteva essere felice nessun altro doveva esserlo!
Elizabeth ha tentato varie modalità per attirare l’attenzione di Ross e facendogli invece notare quanto la compagnia di Francis fosse gradita dalla sorella. A Ross e Demelza, nonostante l’avvicinamento, ancora manca quell’affidamento totale che può essere raggiunto solo quando si ha piena consapevolezza di chi si ha a fianco.
Mai più pensavo che la contorta bruna facesse certe rivelazioni a Ross per gettare malanimo, credendo poi di essere ricompensata ottenendo il suo obiettivo.
Ma le problematiche sono solo all’orizzonte, poiché altre nubi si stanno addensando sul cielo di Ross e Demelza.
Charles ci ha messo del suo, mai pienamente convinto dello svolgimento della situazione che si era verificata a casa sua mesi prima con l’arrivo spiazzante di un irritato Ross e con Demelza che cercava di farlo ragionare. Ora tutto gli sembrava chiaro, grazie anche ad alcune conversazioni avute con uno degli uomini che avevano fatto parte dell’equipaggio di Ross, quando i suoi affari non erano del tutto leciti. E su questa base, in forza dell’approfondimento della conoscenza con il giudice Cary Warleggan, Ross è finito, dritto e filato, in prigione non appena tornato dal suo viaggio in Francia, con prove che lo accusavano pesantemente e che, se pilotate a dovere, avrebbero tolto di mezzo quel nipote riottoso una volta per tutte, ristabilendo la gerarchia nella famiglia Poldark.
Ma pensare di fare così tanto male e credere di farla franca non sono la stessa cosa: Ross si è creato una rete di amicizie che lo rispetta, lo supporta e, soprattutto, crede alla sua parola e, forse, sarà proprio questo genere di persone che potrà trarlo dalla pericolosa situazione in cui si è trovato invischiato suo malgrado. Ciò che lo addolora è il sapere di avere trascinato sua moglie, di cui è consapevolmente e perdutamente innamorato (alla faccia di quell’amalgama di malignità, superficialità, invidia e immoralità che è Elizabeth), in quella situazione dai contorni oscuri e dai risvolti troppo preoccupanti. Ancora non sa cosa Elizabeth, incredibilmente venuta a trovarlo in prigione, abbia potuto dire a sua moglie, oltre a riferirgli che lei non volesse più vederlo, e nemmeno può arguire che dietro l’intera faccenda, imbastita fin troppo bene ad arte, per tempi e modalità, possa celarsi il membro capostipite della casata dei Poldark, suo zio Charles, coadiuvato da un giudice senza scrupoli che ha però una voce che diventa legge.
Vedo davvero problematico sbrogliare la matassa che è venuta a crearsi e che seminerà lacrime raccogliendo dolore, come recita un antico proverbio: chi semina vento raccoglierà tempesta! E ad Elizabeth e Charles questa massima penso faccia al caso loro.
Pertanto, con estrema curiosità, mi accingo a leggere il nuovo capitolo. A presto!