Recensioni di _klaus

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia L'uomo in sedia - 04/04/21, ore 19:49
Capitolo 1: L'uomo in sedia
Ha senso lasciare una recensione dopo tutto questo tempo? Probabilmente no, però sono super contenta che qualcuno abbia deciso di scrivere su questo bellissimo libro :*
Mi è piaciuta questa introspezione su ciò che passa nella mente di Tadzio: in poche parole ben curate riesci a rendere il suo spirito curioso e forse un po' capriccioso, aggiungendo qualcosa al personaggio del romanzo. Davvero ben fatto!
Recensione alla storia Il respiro del mare - 04/04/21, ore 17:55
Capitolo 1: Il respiro del mare
Salve, sono consapevole che questa recensione giunge dopo cinque anni, e non ho idea se tu, Alphabet Loser, sarai ancora da queste parti. Però sono tornata da pochissimo su EFP e ci tenevo a lasciare segnali di gratitudine a chi ha scritto su La morte a Venezia, uno dei miei libri preferiti e uno di quelli su cui ho sempre voluto leggere di più.
La tua storia l'ho trovata un modo davvero elegante e ben costruito di approfondire il personaggio di Tadzio, è stato davvero bello leggerla (: Alcune cose che mi sono piaciute in particolare:
- Il tuo modo di descrivere, che trasmette la malinconia e il senso di vuoto della fine della novella con raffinatezza e senso della misura. Ho trovato alcune trovate davvero notevoli, tipo "i due pesi nei suoi talloni che lo fermano nella posizione esatta in cui si trova": chapeau.
- l'opposizione che sottolinei tra Tadzio, molto giovane e molto piccolo, e in fondo una creatura effimera, e l'enormità di ciò che gli sta intorno e che non riesce a comprendere: il mare e la morte. Tra l'altro, la rendi in modo molto delicato. Ho trovato molto ben calibrati passaggi come "il mare entra nel suo piccolo petto [...]. È solo un attimo, ma sa che non ne avrà più", e poi l'intera sequenza in cui Tadzio squadra Aschenbach da vicino.
- l'incursione nella mente da bambino di Tadzio in: "ogni tanto si divertiva a pensare di essere il figlio segreto di un grande re straniero, e quell'uomo diventava un agente dei servizi segreti incaricato di seguirlo e di assicurarsi che fosse sempre al sicuro". E' un dettaglio inaspettato, realistico e in character, e ovviamente spiazzante rispetto a tutta la roba che abbiamo visto passare nella mente di GvA in 70 pagine di novella.
- in generale, l'idea di descrivere il modo in cui T. finalmente guarda Aschenbach da vicino. La realizzazione che Tadzio ha in quel momento secondo me cattura perfettamente la potenza del personaggio: "Si sente il detentore di un intero universo che a tutti gli altri rimarrà per sempre, o per un secondo, completamente sconosciuto [...] un giovane principe che sopporta il peso della sua prima corona." Che bello.
E niente, anche la conclusione è bellissima.
Grazie ancora per questa storia così ben orchestrata, che raccoglie a testa alta gli spunti lasciati aperti da Mann :*