Scrivi dannatamente, dannatamente, dannatamente bene. Non ti soffermi sui dettagli dell'azione ma infili le mani direttamente dentro le viscere di chi parli. I contorni sono quasi sempre sfocati, impalpabili...il dove, il quando, la posizione del sole, tutto ciò che sta intorno al sentimento è strappato via per ficcare gli occhi e la mente di chi ti legge dritto nella carne viva. Nelle sensazioni, nella verità di ciò che accade. Quante volte vediamo una persona seduta a un tavolo, magari con un bicchiere tra i denti. Ma vediamo davvero? Sappiamo davvero? No, mai. Quello che scrivi frammenta l'immagine fisica, che improvvisamente è solo un guscio fragile, un abbellimento inutile perchè quello di cui vuoi parlare è di come batte il cuore, di quanta aria esce dai polmoni e come, del suono che fa la musica non fuori ma dentro. Dentro di noi.
Potrei scrivere qui cos'è per me Alive...com'è stato sentirmi domandare se aveva senso che fossi viva e la risposta era solo una voce spiegata che dava finalmente significato a tutto. Ma vorrei solo leggere di più di quello che scrivi, perchè è meraviglioso...
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