Recensioni di _juliet

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Recensione alla storia Dona Eis Requiem - 28/08/14, ore 17:18
Capitolo 1: Dona Eis Requiem
Contest "Ispirazione musicale"
4° posto: Dona eis requiem - SilenceIsMusic
 

Grammatica: 9,5/10 

Il testo è più che corretto e devo farti un'unica osservazione che ha a che fare con la grammatica, ma anche con il registro linguistico. Prima dell'atto finale, Aiace si rivolge alla sua sposa dicendo "A te che ti ho amato, mia sposa, ricorda Aiace il Grande..."; ora, ho scoperto che esiste qualcuno che non considera a me mi e a te ti dei pleonasmi, ma delle sottolineature che mettono in evidenza l’elemento più importante. Non è il mio caso: è una forma che detesto e non uso e non mi piace sentirla/vederla usata. 
Anche se ritengo che la forma sia usata soprattutto in canzoni dalla dubbia utilità (es: "Coca cola sì coca cola, a me mi fa morire/Coca cola sì coca cola, a me mi fa impazzire" cit. un cantante italiano che piace a molti), è pur vero che è attestata anche nella letteratura illustre; Manzoni, per esempio, la usa nei Promessi Sposi. Il fatto è che lui la usa per fare parlare i popolani. 
Tu stai facendo parlare un eroe classico, in una storia che, dallo stile al lessico al registro, vuole imitare in tutto e per tutto i Poemi Omerici. Per questo motivo, secondo me, quella forma è stata una scelta infelice. L'avrei evitata in ogni modo, cercando di costruire la frase in modo diverso. 

Stile: 6,5/7 

Hai scritto sui Poemi Omerici e la tua storia rappresenta una buona imitatio di uno stile che non è affatto facile da padroneggiare, infatti ho pochissimi appunti da fare. 
Ogni tanto, hai usato frasi lunghe e ricche di vocaboli che, nonostante perfettamente corrette, impastano un po' la lettura (es: "... tanto era imponente la sua stazza che gli consentiva di reggere perfino remi interi con una mano sola in completa autonomia"; es: "La mano di Atena si posò sugli occhi di Aiace, tremante di pietà per un dolore che non avrebbe mai potuto nemmeno lontanamente provare"; es: "E tu, ferro troiano che tante vite achee hai troncato, attui la tua vendetta così come Ettore Glorioso ti ha sussurrato, serpe infida e maledetta che covavo in seno da quella parità prolungata e perfetta!"). 
Segnalo una piccolezza nella frase "Aiace lasciò cadere a terra la spada ed il cuore maciullato, incredulo per tutto il sangue versato e l'onta subita. Si toccò il volto ancora madido di sudore e sangue, si guardò quellemani e di esse ebbe vergogna" = l'uso di quelle mi disturba un po'; in realtà non credo che sia scorretto, ma avrei preferito le mani, perché esse non vengono nominate né prima né dopo, nonostante sia ovvio che Aiace si tocca il volto con le mani. 
Ultima piccolezza (poi la smetto) nella frase "Le urla arrivavano al cielo, così forti che pian piano i soldati si destarono, i signori degli Achei scostarono i lembi delle tende per assistere al massacro" = forse avrei preferito una congiunzione coordinante dopo "si destarono". 

Lessico: 4/5 

Hai usato vocaboli ricercati per avvicinarli allo stile dei Poemi Omerici e, anche in questo caso, hai fatto un buon lavoro. Ti segnalo solo qualche ripetizione (es: "campo... campo"; "sangue... sangue") e qualche termine che, forse, non è adattissimo (es: "... primo fra tutti Odisseo, perforato dalla colpa..." = mi piace l'immagine che viene suggerita, ma avrei preferito qualcos'altro, tipo schiacciato/distrutto/oppresso/amareggiato; es: "... mostrò l'organo e lo morse con tutta la sua ira,stracciandolo in strisce viscide e sanguigne" = avrei forse preferito strappandolo/dilandiandolo, ma il vero problema in questa frase è strisce: non è verosimile che qualcuno, strappando carne a morsi, produca delle strisce... non saprei, suggerirei poltiglia, forse). 

Uso della canzone (Lacrimosa): 4,5/5 

Obblighi: Il protagonista ha subito una perdita ed è guidato dal dolore. 
La storia non ha un lieto fine. 

Gli obblighi sono stati rispettati in modo eccellente e, come nel contest precedente, sei riuscita a stupirmi: quando ho scritto che il protagonista doveva aver subito una perdita, pensavo che tutti l'avrebbero interpretata come la morte di una persona cara. E nei Poemi Omerici, in effetti, ci sarebbe molto materiale. Invece tu hai scelto Aiace Telamonio e lui, secondo la legge dell'onore che regola i rapporti fra guerrieri nell'opera, subisce LA perdita per eccellenza, accidenti. Assolutamente perfetto, l'ho adorato. 
Due piccole, piccolissime cose mi hanno lasciato un po' perplessa. 
Primo: il testo della Lacrimosa è in latino, la vicenda è ambientata sotto le mura troiane. Non ci si può fare niente e, in effetti, ci si può tranquillamente passare sopra ma, dato che hai inserito versi della canzone come battute dei personaggi (forse), mi sembrava giusto fartelo notare. 
Secondo: hai inserito versi della canzone come battute dei personaggi? Lo chiedo perché sono fra virgolette, ma non è ben chiaro chi sia a pronunciarli: se i personaggi o una voce fuori campo a caso. Per quanto riguarda "Huic ergo parce, Deus" mi pare di aver capito che, forse, si tratta di Tecmessa; per i versi alla fine mi sono immaginata una specie di canto funebre collettivo. 

Gradimento personale: 4/5 

Ormai mi conosci abbastanza da sapere che, se una storia riguarda i Poemi Omerici, non può non piacermi. Come nell'altro contest hai scelto un episodio famosissimo e pluri-raccontato, rielaborandolo in modo consapevole e intelligente. È sempre bello rituffarsi in Omero. Grazie! 

Punti bonus: 0/1 

Possibilità: La storia è ambientata in epoca vittoriana. 

Per un totale di: 28,5/33 
Recensione alla storia L'onore della notte - 13/06/14, ore 12:33
Capitolo 1: L'onore della notte
L'onore della notte, di kk549210
1° posto al mio Shakespearian quotations contest (a pari merito con Clockwise):

Grammatica: 9/10
Il testo è più che corretto, a parte qualche piccolezza che vado a segnalare:
- nella frase "Usare quella forza che le proveniva proprio dal suo nome" avrei omesso il le, perché la rende ridondante: il lettore sa già che la protagonista è Andromaca e che si sta parlando di lei, per cui è logico che la forza che proviene dal suo nome vada a lei stessa;
- la frase "Si avvicinò alla finestra e rivolse fuori il suo sguardo" non mi suona. Penso che il rivolgere lo sguardo implichi lo spostarlo da ciò che sta guardando verso qualcos'altro, una sorta di moto a luogo... per questo richiede la preposizione a, o la preposizione verso. Secondo me la frase poteva essere costruita in questo modo "rivolse lo sguardo al di fuori/all'esterno/verso l'esterno";
- ultimo appunto: nella frase "Levò di nuovo gli occhi al cielo e pregò con intenso fervore" il soggetto, cioè Andromaca, andrebbe esplicitato, perché nella frase precedente era Ettore, e questo crea un po' di confusione.

Stile: 6,5/7
Magistrale imitatio di uno stile che non è affatto facile da padroneggiare. I miei unici appunti:
- sull'andare a capo che, in alcuni casi, avrei gestito in modo diverso (es: "Andromaca si abbandonò al ricordo. Una sera simile a quella, rischiarata dalle fiaccole e riecheggiante di imenei" = sarei andata a capo dopo "ricordo", perché parti con la descrizione dello stesso);
- sulla punteggiatura: apprezzo l'uso dei soli punti fermi ma, in alcuni casi, inserire dei punti e virgola o due punti avrebbe reso la lettura più scorrevole (es: "...s'era pure messa a modulare note flebili e tremolanti. Una leggera monodia che voleva essere dolce e rasserenante, ma che in quell'atmosfera malinconica e forzatamente operosa risuonava invece come un singulto funereo" = invece del punto fermo, avrei usato un punto e virgola; "E anche la sua fedele sposa doveva conformare la sua vita, i suoi atti, il suo cuore a quella norma inesorabile. Gli uomini in battaglia, a difendere le mura di Ilio..." = invece del punto fermo avrei usato i due punti, perché spieghi cosa comporta la norma inesorabile).

Lessico: 5/5
Hai usato un lessico estremamente appropriato allo stile scelto, senza farlo risultare pesante.

Uso della quotation: 5/5
Uno degli usi che ho preferito! Davvero, quando ho letto "catasterismi" e ho ricordato quale citazione avessi scelto, mi sono messa a saltellare per la stanza. Nonostante conosca abbastanza bene la mitologia greca e i Poemi Omerici, non ci avrei mai pensato. E mi ha folgorata all'istante.

Gradimento personale: 5/5
Il punteggio parla da solo: di questa storia mi è piaciuto tutto, dall'inizio alla fine. In una one-shot di poche parole, sei riuscita a riprendere uno degli episodi più strazianti dell'Iliade e a riempire un vuoto lasciato dall'autore (gli autori?), costruendolo in modo verosimile. Amo che tu abbia scelto il punto di vista di Andromaca: sappiamo tutti cos'è accaduto poco prima e cosa accadrà più tardi, l'abbiamo visto e lo vedremo con gli occhi degli eroi; mi piace sapere cosa pensa lei, tornata ai luoghi di donna che le competono, divisa tra la consapevolezza che l'onore è ciò che conta di più per il guerriero e l'amore che prova per l'uomo. La citazione da "Romeo e Giulietta" legata al catasterismo è stata la ciliegina sulla torta. È stato bello immergermi in Omero dopo tanto tempo, grazie :)

Totale: 30,5/32


Recensione alla storia Ἐρῶ σου - 13/06/14, ore 11:44
Capitolo 1: Ἐρῶ σου
Ti amo, di SilenceIsMusic
3° posto al mio Shakespearian quotations contest (a pari merito con Chloe R Pendragon):

Grammatica: 9,5/10

Stesso errore nelle frasi "...ed il suo corpo ho straziato in sette giri attorno le mura divine" e "Sono lì davanti le mura di Ilio imponente" = "attorno" e "davanti" sono preposizioni improprie e richiedono obbligatoriamente l'appoggio di una preposizione propria, più comunemente a.

Stile: 6/7
Ti premio perché, avendo scelto di scrivere una fic sui Poemi Omerici, hai giustamente cercato di imitarne lo stile. I risultati sono abbastanza buoni ma, in alcuni casi, ho avuto difficoltà nella lettura. I motivi:
- la punteggiatura: hai usato soprattutto punti fermi e qualche punto e virgola e due punti ben posizionati (ma ce ne potevano stare anche altri es: "Ti desidero mia regina delle amazzoni, le tue labbra sono miele sulle mie, il tuo seno il risveglio dei sensi" = dopo "amazzoni" avrei messo un bel punto e virgola), ma mancano decisamente troppe virgole (es: "Ho esaurito il mio odio ma non la mia fame" = "Ho esaurito il mio odio, ma non la mia fame"; "... femmina immota che ora mi guardi negli ultimi istanti della tua vita perduta" = "... femmina immota che ora mi guardi, negli ultimi istanti della tua vita perduta"; "Ti desidero mia regina delle amazzoni" = "Ti desidero, mia regina delle amazzoni"...); nella frase "Così soffice la pelle sotto i miei calli, ti bramo da quando ho posato gli occhi su di te" invece della virgola avrei inserito un punto e virgola o, ancora meglio, dei puntini di sospensione;
- la costruzione delle frasi: nello sforzo di imitare Omero, hai cambiato spesso l'ordine naturale dei componenti della frase (Soggetto, Verbo, Oggetto); è una buona pratica ma, se usata molto, confonde e stanca (es: "Para con impeto il mio nemico e giochiamo con le lame [...]. Agisce svelta la figura e affonda la spada..." = stessa costruzione in entrambe le frasi).

Lessico: 3/5
Hai cercato di usare vocaboli ricercati per avvicinarli allo stile scelto. Anche qui hai fatto un buon lavoro, ma c'è qualche scivolone:
- ripetizioni, specialmente di "scudo" e "spada"; nelle ultime righe anche "desidero" e "desiderio" e "gli ultimi istanti";
- alcuni lessemi non risultano adeguati allo stile e al resto dei vocaboli (es: "Sono lì davanti le mura di Ilio imponente" = non importa quanto io ci provi, ma non riesco proprio a immaginarmi Achille che dice "sono lì"; visto che, nella frase successiva, descrive le mura, avrei scritto "Fisso/osservo/vedo/scorgo le mura di Ilio imponente. Immense e superbe..." oppure, volendo mantenere il significato della tua frase "Mi trovo" finanche "Sono davanti alle mura...", ma non "Sono lì"; es: "non potranno far nulla su di me" non mi suona: avrei preferito o "non potranno nulla su di me" o "non potranno far nulla di me"; es: "adrenalina" = non so dire se un uomo dei tempi di Achille possedesse il concetto di adrenalina, forse l'avrebbe identificata come ira/euforia/furia per lo scontro; es: "spazzo nel fianco" = ho cercato questo verbo, "spazzare", nel dizionario, ma non ho trovato un significato che giustifichi la tua frase, specialmente perché è accompagnato dalla preposizione "nel"; es: "fino ad adesso" = direi che siamo tutti d'accordo che la forma più comune nell'uso è "fino ad ora");
- una piccolezza: "cobra egiziano" = Achille sarà stato in Egitto?

Uso della quotation: 5/5
Ottimo! La citazione si adatta perfettamente alla vicenda (e alla coppia) che hai scelto. Non ci avrei mai pensato e sono contenta che l'abbia fatto tu per me.

Gradimento personale: 5/5
Partendo dal presupposto che Achille è amore, la storia mi è piaciuta molto. Le interpretazioni su questo episodio si sprecano e non sono pochi a ritenere che Achille stupri il cadavere con l'intento di farne scempio, di umiliare; le fonti, però, ci dicono anche che Achille piangeva la morte della donna che aveva ucciso. Hai scelto di raccontare una storia difficile, perché in essa c'è molta violenza ma, in qualche modo, anche della tenerezza, e l'hai rielaborata in modo delicato, narrandola dal punto di vista dell'assassino, dello stupratore, dell'amante, e donando un po' più di umanità a un personaggio che, in fondo, tanto umano non era. p.s. ho cancellato la recensione di prima perché avevo fatto un pasticcio con il codice sorgente xD

Totale: 28,5/32