Recensioni di Akemi_Kaires

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Recensione alla storia Attento a ciò che desideri - 14/09/15, ore 21:11
Capitolo 1: Attento a ciò che desideri
Ammetto di essere in ritardo, ma ho cercato comunque di ritagliare un po' di tempo per recensire questa tua storia - le valigie possono ancora aspettare, già.
Come già sai, io non conosco molto bene l'Anime. Sicché, quando mi hai nominato Max, ho pensato che stessi parlando del Capo Magma. Con mia enorme sorpresa ho notato che, invece, si trattava proprio del fratellino di Vera: ho riesumato dai miei ricordi d'infanzia chi fosse, prima di commentare questa shot. Non volevo farmi trovare completamente impreparata.
Vorrei iniziare dicendoti che noto un grande miglioramento nella cura che presti verso i tuoi scritti. Ci sono sempre meno errori grammaticali e lo stile è sempre più leggero - nulla a che vedere con certi tuoi vecchi progetti, se devo essere sincera. Si vede che stai cercando di migliorare in tutti i modi, accettando i consigli che ti vengono dati nelle recensioni: non è da tutti farlo.
Tuttavia, adesso c'è un altro scoglio da superare. Si tratta delle ripetizioni, uniche pecche di questa tua ultima creazione. Proprio come per il problema della grafica e dell'impaginazione, trovo che un modo per scampare dall'uso frequente delle stesse parole sia stampare il proprio scritto. In questo modo ti risulterà più facile notare dove ti sei ripetuta. In alternativa, potresti leggere ad alta voce ciò che hai scritto, ma senza interrompere l'attività e distrarti. Devi trovare il metodo più congeniale, quello più adatto a te, in modo da correggere questo tuo errore. Vorrei, quindi, mostrarti i punti in cui avresti potuto utilizzare dei sinonimi.
Prendiamo in esame la prima frase. Nomini ogni personaggio, in modo da presentare tutti quanti al lettore. Non sarebbe una cattiva idea, se non fosse che nelle frasi successive questi vengono ripetuti. Alle volte Max [...], [...] poteva intraprendere il suo personalissimo viaggio senza l'aiuto di Vera [...] sono i punti incriminati. Stesso discorso per la parola "viaggio", come potrai notare anche negli esempi appena riportati.
Noto, invece, un'imprecisione lessicale in questa frase: La paura gli attraversa le vene [...] non presenta un'espressione propriamente corretta. Sembra quasi che la paura stia passando attraverso le sue vene, non che ci sia scorrendo dentro. Per questo motivo sarebbe giusto usare, appunto, il verbo "scorrere".
Infine, trovo che questa descrizione sia piuttosto contraddittoria: Si distese sul materasso [...]. Congiunse le gambe al petto divaricandole quanto bastava per infilarci la testa, ad occhi aperti.. Se provassi ad immaginare la situazione esattamente come l'hai descritta, noterai che... è fisicamente impossibile - oppure è da folli contorsionisti - che Max sia riuscito a fare tutto ciò! O si è raggomitolato a riccio e si è messo a dondolare sulla sua schiena, oppure non è veramente sdraiato sul letto: per riuscire a mettersi in quella posizione, dovrebbe essere seduto sul letto. Allora sì che tutto assumerebbe un senso logico.
Gioisci: non ho trovato altri errori o sviste da segnalare.
Per quanto riguarda più da vicino il protagonista, trovo il suo comportamento piacevolmente umano e realistico. Consciamente o inconsciamente, hai dato retta a ciò che ti avevo detto tempo fa: l'IC non deve diventare una costrizione, tantomeno un limite. Chiunque, in determinate situazioni, avrebbe paura, sarebbe agitato, piangerebbe, oppure riderebbe e arrossirebbe. Con l'IC non bisogna mai esagerare, né in eccesso, né in difetto. L'esempio è proprio Max: nonostante sia preciso e metodico, prova comunque paura e timore nei confronti del futuro che gli spetta.
Concludendo, sono sicura che alla tua amica piacerà sicuramente questa storia. Mi auguro che l'inizio dell'anno scolastico sia stato bello per entrambe!
Al prossimo scritto!
Recensione alla storia A ognuno la sua shipping! - 02/09/15, ore 22:46
Capitolo 4: NeiryuShipping – For Akemi_Kaires
Mi hai chiesto di essere severa, quindi non esiterò a (provare a) comportarmi come un correttore di bozze. È la prima volta che provo ad essere completamente oggettiva in una recensione, perciò fingerò di non avere con te alcun tipo di legame e di giudicare la storia senza coinvolgere l’autore – c’è una prima volta per tutto, no? Detto questo, cominciamo, mia cara San.
Neiryushipping, una coppia in genere ignorata dalla maggior parte dei membri del fandom. Si tratta di una scelta audace, che può catturare o meno l’attenzione di chi si trova faccia a faccia con la pagina delle ultime pubblicazioni. Purtroppo si hanno poche informazioni riguardo l’IC di personaggi secondari, quali Capipalestra (eccezion fatta per Sandra) e Superquattro, e si è costretti ad aggrapparsi a quelle poche frasi che il gioco concede. Questo sicuramente aiuta poco il lettore ad incuriosirsi alla storia, ancor meno a giudicarla in modo oggettivo: ognuno ha un modo diverso di interpretare le parole dei personaggi secondari e, di conseguenza, di immaginare il carattere di questi ultimi. Per questo motivo giudicherò semplicemente ciò che ho di fronte in relazione alle poche informazioni che mi vengono fornite da Heart Gold e Soul Silver.
Prestiamo attenzione al layout della storia, che sicuramente gioca un ruolo fondamentale. Le “Note d’Autore” a inizio capitolo aiutano sicuramente il lettore a comprendere l’elemento chiave attorno al quale ruota l’intera vicenda. Purtroppo, per quanto siano state scritte con un carattere leggero e piccolo, finiscono col sovrastare il titolo e a ottenebrare la sua importanza. Perché? Semplice: il titolo in questione non è messo completamente in rilievo. Non spicca un granché, rimane proprio nell’angolo sinistro della pagina, e risulta quasi spontaneo leggerlo distrattamente o addirittura saltarlo. Consiglio di spostarlo al centro della pagina e di ingrandire il carattere, in modo tale da balzare subito all’occhio ancor prima delle NDA. Per quanto riguarda il corpo del testo, trovo azzeccata la scelta del font e della sua dimensione: si tratta di un carattere molto neutro, che facilita la lettura e la scorrevolezza.
Per quanto concerne la grammatica, la sintassi e il lessico, preferirei fare qualche piccolo appunto. In generale l’intero scritto non presenta un linguaggio pomposo e barocco, che rischierebbe di annoiare il lettore e di invitarlo a chiudere la pagina. La narrazione procede scorrevole, grazie anche all’alternarsi di vocaboli semplici e più complessi. Risulta facilmente comprensibile a qualunque lettore. Tuttavia vi sono alcune imprecisioni in punti particolari del testo, che ci terrei a riportare:
La sua non era forza, la sua era sicurezza. La virgola, come segno di punteggiatura, viene utilizzata come alternativa alla congiunzione “e”. In questo caso, però, non vi è coordinazione tra le due frasi: il tuo intento è sottolineare una netta opposizione tra i due concetti. In genere, quando ci si ritrova a dover rimarcare una differenza tra due frasi, si usa il segno “:”. Questo perché, nell’evidenziare l’opposizione, si finisce col spiegare l’opposizione stessa. Siccome il segno “:” viene solitamente utilizzato anche per spiegare un concetto, ecco che si consiglia di usarlo anche in casi come questo.
Ormai era la terza volta in quella settimana che, una volta incassata la sconfitta contro Lance, il volto mascherato di Pino rigirasse il coltello nella piaga — pur senza che se ne rendesse conto.Dal punto di vista della sintassi, l’intero periodo risulta di difficile comprensione. Inoltre l’espressione “che se ne rendesse conto” risulta troppo pesante, perciò sarebbe consigliato sostituirla con “rendersene conto”.
«Fatti gli affari tuoi, Pino» lo apostrofò, alzandosi da terra con la sua solita aria maestosa, spolverando il mantello e il vestito, poi fece per girarsi e andare via. Converrai anche tu che ci sono troppe “,” in questo periodo. Devi sapere che l’uso di quel segno di punteggiatura ha il compito di rallentare il ritmo della lettura. Non per niente, viene spesso indicata come “pausa”. L’uso eccessivo – o abuso – della virgola rende eccessivamente fangoso l’intero periodo. Perciò si consiglia di suddividere tale periodo in più periodi, in modo tale da ridare un tono al ritmo della lettura.
«Di cosa parli?» gli chiese infastidita, voltandosi con l'aria di chi è interessato ma non vuole farlo notare. L’uso della virgola in precedenza al “ma” è praticamente d’obbligo, in quando pone una pausa prima del passaggio da una frase all’altra. In questo modo si evidenzia maggiormente il contrasto tra le due frasi, esattamente come già detto prima.
«Beh, è un candelabro particolare, della regione di Hoenn, lo si trova solo lì [...] Stesso discorso per quanto riguarda l’uso eccessivo della virgola. Si consiglia di alleggerire il periodo.
Non sei il solo pensò la ragazza Esattamente come hai fatto per tutti gli altri pensieri, sarebbe bene dividerlo dall’azione utilizzando una “,”.
«Tu non sei dura come vuoi far credere, mascheri la tua fragilità dietro un'immagine di durezza e imperturbabilità, ma non sei così» La frase successiva alla virgola non dovrebbe essere semplicemente coordinata tramite “,” alla principale, siccome si tratta di una spiegazione della stessa. Sarebbe meglio, perciò, utilizzare i “:”.
«Pensaci un attimo: io la mia la posso togliere quando voglio... tu invece?» Tutte le congiunzioni avversative (ma, però, bensì, invece, ecc.) andrebbero poste dopo una virgola, che rimarca la pausa e il distacco.
Evidentemente c'era un motivo se Lance era più in alto rispetto a lei, lui si mostrava al mondo per come era, ai suoi Pokémon, ai suoi sfidanti. La seconda frase è una spiegazione della prima, perciò andrebbero coordinate con i “:”.
Non aveva segreti per chi lo osservava, né una doppia personalità che veniva fuori negli attimi più bui. Secondo la grammatica italiana, non è possibile utilizzare un solo “né” in una frase. Il costrutto di una frase corretta prevede l’uso del “né... né”, usato quindi per negare due concetti differenti. In questo caso, siccome si tratta di un concetto solo, si consiglia di usare espressioni come “ancor meno”.
Per ciò che riguarda i personaggi, trovo che siano fedeli al loro carattere originale. Nulla da aggiungere in proposito, tantomeno da correggere.
È una storia dalla trama semplice, senza troppe pretese, però molto introspettiva e scritta in modo efficace. Le descrizioni non risultano barocche e lente, per questo motivo il lettore non fatica ad immaginare il modo di agire e il comportamento dei personaggi protagonisti. È introspettiva al punto giusto e non si perde in divagazioni inopportune.
Riassumendo, eccezion fatta per alcuni errori, l’intera storia risulta ben fatta e curata. Consiglio di correggere le sviste, in modo tale da rendere il frutto dei tuoi sforzi ancor migliore.
Nel caso ci fossero alcune cose da chiarire, per esempio qualche mio appunto poco chiaro, non esitare a farmi domande. Tornando ad essere semplicemente Akemi_Kaires, sono contenta che tu mi abbia dedicato questa storia. Davvero, non avresti dovuto! Non era necessario. Sappi, però, che mi hai resa davvero felice! Continua così!
Alla prossima storia!
Recensione alla storia Sentimenti puri per dei grazie sinceri - 15/08/15, ore 20:57
Capitolo 1: Sentimenti puri per dei grazie sinceri
Una storia semplice, senza troppe pretese, ma ciò non vuol dire che non sia speciale. Sono sinceramente contenta che tu abbia deciso di scrivere qualcosa, dopo cinque mesi di assenza su EFP. Ogni tanto ci sta rispolverare il proprio profilo, non credi anche tu?
L'intero scritto verte sulle descrizioni, precise e leggere al contempo. Queste permettono al lettore di immaginare appieno la scena e di immedesimarsi in Lucinda, che prova dei sentimenti puri e chiari nei confronti di ciò che sta vivendo. Non è difficile, quindi, fingere di essere al posto di questa giovane sposa. Hai descritto una scena classica senza cadere nel banale, brava!
Mi piacerebbe tanto sapere, a questo punto, che cosa ha provato Brock durante questi preparativi. Sicuramente sarà stato emozionato quanto la sua futura consorte. Il matrimonio, del resto, è un momento unico e magico, da condividere con la persona che si ama profondamente.
So che questa recensione potrà sembrare un po' troppo corta, ma non ho molto altro da aggiungere. Non ho notato errori grammaticali, tantomeno sintattici. Questa piccola storia di ritorno ti è riuscita bene, non c'è che dire!
Spero di leggere presto qualcosa di così carino! Continua così!
Recensione alla storia Orfanelli a Londra - 07/08/15, ore 22:03
Capitolo 1: Una notte di settembre ce ne andammo
Inutile girarci troppo attorno: il miglioramento c'è stato ed è parecchio evidente. Ciò si nota anche dal fatto che tu abbia deciso di trattare dei personaggi che, in genere, in questo fandom non vengono poi così tanto presi in considerazione. Alla fine hai deciso di scrivere semplicemente per te stessa, non per un mercato - un mercato che non giudica ciò che produci, la sostanza, ma l'involucro che lo contiene.
Sarò breve, anche perché c'è ben poco da dire su questo primo capitolo. Grazie alle tue descrizioni, a parer mio molto efficaci, il lettore viene immediatamente catapultato nell'ambientazione e non impiega molto tempo a focalizzarla in modo nitido. Aggiungo inoltre che, a differenza di ciò che fanno molti autori, non hai impiegato righe di testo per presentarci i luoghi nei quali prende atto il capitolo: hai fatto sì che fossero le azioni dei personaggi a dipingerlo, rendendo così il tutto leggero e piacevole da leggere. Mi ha colpito molto questa particolarità, perché non è di tutti.
Passando invece ai personaggi, noto che sono stati rielaborati in modo piacevole, senza però perdere di vista il loro carattere nell'opera originale. Finalmente leggo una storia dove Silver viene presentato per quello che è: un bambino, un innocente e innocuo bambino che non ha la più vaga idea del perché gli sia stato riservato un destino simile - e del quale non è consapevole, per giunta. Blue cambia dal giorno alla notte, quando è al suo fianco, e anche questo aspetto fortifica il realismo della storia. I ruoli che sono stati assegnati a Koga, Sabrina e Surge sono piuttosto particolari, ma non per questo stonati. L'unico personaggio sul quale sono rimasta abbastanza scettica è Alfredo, dato che nel manga non è il capo della triade appena nominata - però ho anche capito che metterci Giovanni sarebbe stato sbagliato. A questo punto mi domando se compariranno anche Pino e Karen, ma questo lo scoprirò soltanto leggendo gli altri capitoli.
Trama molto carina, piacevole e malinconica al contempo. Non è eccessivamente elaborata, ergo è stata scritta senza troppe pretese. Mi piace questa semplicità, che si rispecchia anche nel lessico utilizzato. Mi permetto però di fare qualche piccolo appunto non tanto a livello grammaticale (mi hai appena detto che sistemerai alcune cose e io ci conto, sappilo), bensì di contenuto. La prima è una contraddizione logica, mentre il secondo è un punto trattato - secondo me - in modo piuttosto frettoloso. Procediamo con ordine.
lui ti afferrava alla radice dei capelli e, ridacchiando con perfidia, ti osservava dimenarti invano a testa ingiù, finché la faccia non ti diventava rossa come un peperone, spesso punzecchiandoti con la ramazza che aveva usato un'ora prima per pulire i gabinetti. Se rileggi con attenzione, noterai anche tu ciò che ho appena visto io, immaginandomi la scena. Immagina di afferrare una persona qualsiasi per i capelli: com'è possibile che questa si giri a testa in giù? La stai tenendo saldamente per la testa, in sostanza, quindi... o sei a testa in giù anche tu, o questa descrizioni manca di qualcosa.
«Già, mantenere i marmocchi costa, ma il guadagno che ci fruttano i loro stupidi genitori per tenerli in vita è ancora maggiore… Ahahaha!». Perché i genitori non possono fare affidamento alle autorità per riprendersi i figli? Per quale motivo i Rocket - carino il motto, a proposito - hanno deciso di avviare un'attività così impegnativa e rischiosa? Magari sono interrogativi ai quali troverò risposta nei capitoli successivi, ma mi sembra comunque strano che nessuno possa ribellarsi, a meno che Alfredo non sia un pezzo grosso o qualcosa di questo calibro.
Per il resto, a parte qualche virgola tra soggetto e verbo (Le persone più importanti e buone per lei, stavano soffrendo), non ho notato errori grammaticali gravi che necessitano di essere segnalati. Sono molto soddisfatta di ciò.
Sono contenta di aver letto questo bel capitolo. Non vedo l'ora di leggere gli altri!
Raid On the City, Knock out, Evil Tusks!
Recensione alla storia 100 Situations Challenge: Pokémon - 20/01/15, ore 20:55
Capitolo 1: 001. Finger
Almeno tu non morirmi d'infarto, te ne prego. Tornare e trovare questa perlina nel fandom mi ha reso dannatamente felice, sai? Non so quante cose siano cambiate da quando mi sono presa una lunga pausa, però sono contenta di vederti ancora qui. E con che miglioramenti! Ma ora passiamo alla recensione vera e propria, perché i convenevoli possono ancora aspettare.
Premetto che io ho giocato sporadicamente a X e Y, però ricordo bene questa scena. Seppur in poche righe, hai saputo rendere perfettamente i sentimenti di Shauna e l'enorme affetto che lei nutre nei confronti di Serena. Penso che chiunque, sia maschi sia femmine, proverebbe emozioni del genere in un contesto simile: combattuta tra amore e rimorso, alla fine la ragazza decide di arrendersi all'evidenza e di accettare la realtà. Lo trovo un gesto davvero ammirevole, che non è affatto da tutti. Ognuno di noi può vestire i panni dell'Allenatrice, di questo ne sono particolarmente convinta.
Apprezzo e comprendo appieno la scelta di utilizzare la seconda persona per descrivere il tormento interiore di Shauna. Ritengo che si adatti perfettamente alla storia, in quanto più diretto e sotto un certo punto di vista anche più colloquiale. E' come se il narratore fosse anche il lettore, o meglio è come se qualcuno di estraneo alla vicenda descriva il tutto: dà più un senso di condivisione, no? Come ho già detto, chiunque potrebbe trovarsi nei panni della giovane, un giorno. Ho letto inoltre del tuo timore di scrivere in prima persona nella risposta alla precedente recensione: stai tranquilla, penso sia una fase comune di tutti gli scrittori. Quando avrai acquisito maggior fiducia in te stessa, sono sicura riuscirai a fare grandi cose!
Nel complesso sono davvero felice di aver letto questa bella storia. Mi spiace aver scritto una recensione un po' scarna rispetto ai miei vecchi standard, ma... non ci sono più abituata! Prometto che le prossime saranno decisamente migliori. Mi raccomando, continua così, perché sei migliora davvero un sacco!
Un abbraccio gigante!