Recensioni di meiousetsuna

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Check Mate - 20/03/21, ore 09:52
Capitolo 1: Check Mate
Contest: il mio peggior nemico sono io, di Setsy
Dirkfelpy89 con:
Check Mate
grammatica: 4.50/5
-Alfiere in H3.  Tutte che le volte che non si tratta del trait d’union, va utilizzato il trattino lungo dei caratteri speciali – (Lo conto una sola volta).
sè. = sé
Figuriamoci due .-.  doppia punteggiatura, il punto è chiuso sia prima che dopo il trattino
Sviste per le quali non sottraggo punteggio:
umane ? Qui c’è uno spazio di troppo tra la parola e il punto interrogativo
stile: 9.20/10
A livello prettamente stilistico, la storia è piuttosto semplice e scorrevole, e si adatta bene al contenuto. Infatti una partita a scacchi è qualcosa che inevitabilmente si mostra come una sfida intellettuale fredda, calcolata: fin quando, poi, entra in gioco la componente emotiva che cambia il risultato prevedibile. La scelta di inquadrare ambedue le drabble tra due nomi di mosse e la parola “scaccomatto” è perfetta… faremo altre considerazioni in altre parti della valutazione. Non solo queste frasi sono uguali, ma tutto lo scritto è formato di periodi proporzionati. La voce non è stata quella di un narratore predominante, ma hai lasciato esprimere i personaggi in prima persona, scelta molto indovinata per le drabble, secondo me. L’unica pecca è che nessuno dei due usa un linguaggio molto distinguibile, anche perché non si parlano neppure; i loro pensieri sono – giustamente – rivolti alla scacchiera, tecnici, per almeno metà del tempo. E non ci sarebbe motivo per loro per usare termini molto scelti o forbiti; Borgov, che è più adulto, fa delle considerazioni personali sulla sua avversaria, e questo è il momento dove nello stile risalta maggiormente la differenza. Pensa con più metodo e calma, anche se non certo con lentezza, come si capisce dalla “scaletta” che si forma nella sua mente, quella dei tre “troppo”. Anche l’impeto di Elizabeth è distinguibile nella sua visione della torre che avanza senza fare prigionieri, verso il Re. L’impaginazione dei due pov - una a sinistra e una a destra – è quantomai indovinata, perché dà l’idea del fronteggiarsi da due fazioni, essendo presenti contemporaneamente. Trovo che tu abbia scelto un fandom difficile per dare risalto allo stile, che poteva solo risultare asciutto, e in questo hai realizzato una stesura intrigante che si è concentrata su qualcosa di “esterno” – la partita – che è come un terzo personaggio a sé stante.
IC (di ambedue i personaggi): 9.75/10
Con questo IC hai voluto rischiare, e hai fatto benissimo! ‘La Regina degli scacchi’ non è ancora un fandom popolarissimo, che quindi ti può aiutare con tante fiction da leggere prima di scriverne a tua volta. In più abbiamo due personaggi molto freddi, in apparenza, che è difficile scandagliare nel profondo. Invece la sfida che hai scelto come momento della storia non è solo la cosa più sensata in un telefilm che usa come base il gioco degli scacchi (anche se è molto più di questo), ma ti dà il vantaggio di vederli proprio contrapposti. Non ho inserito una voce ‘trama’ ma questa sarebbe stata perfetta. Ognuno dei due avanza verso l’altro, pensando, scoprendosi e capendo l’avversario. Borgov è molto signore, la sua caratteristica più bella. La rispetta, a dispetto degli stereotipi dell’odio tra russi e americani e quello, normale negli anni ’60, di senso di superiorità maschilista. Hai elencato le giustificazioni che lui da a Elizabeth (ubriaca, insicura) piuttosto che volersi compiacere e dire che è poco capace, stupida – rispetto a lui, almeno. Lui che è tutto d’un pezzo vacilla appena, e questo gli costerà caro. Elizabeth è più disinibita, malgrado la contemporanea difficoltà nei rapporti umani cosiddetti normali. Guarda a lui come una specie di macchina priva di debolezze, e cerca di contare su altre risorse. Sull’aiuto che ha ricevuto da tanti amici. Sul suo strano intuito. Si capisce che è nervosa – scruta la scacchiera, non la guarda e basta – perché lui in tensione la mette eccome; però ha già immagazzinato nella mente uno schema di gioco e tutti i suoi imprevisti. Si riconoscono tantissimo tutti e due, anche se ti sei concentrata di più su Borgov, come introspezione. Le drabble vogliono essere a specchio, quindi hanno lo stesso spazio e ‘mimano’ le rispettive mosse, ma lei non pensa a lui nello stesso modo, c’è meno identificazione. So che la protagonista tende naturalmente a catturare l’attenzione, però c’è una disparità tra i due, visto che nella seconda drabble entrano anche in gioco, seppure in modo sottinteso, gli amici, quindi altri personaggi.
Resa dell’effetto “a specchio”: 5.50/10
Come ho scritto a nove dei tuoi colleghi di contest, l’effetto specchio non è stato raggiunto; mi dispiace perché la storia sarebbe stata eccezionalmente adatta, potendo essere mostrata come una partita con i pezzi che – metaforicamente – si “raggiungevano” al centro della scacchiera. Eri partita benissimo, perché l’inizio e la fine di ogni drabble sono in effetti la stessa mossa, e non era certo una ripetizione inutile; se i due “scaccomatto” fossero stati vicini sarebbe stato perfetto. Per il resto, emotivamente le sensazioni e i pensieri dei protagonisti non sono proprio gli uni i riflessi speculari degli altri. Mi spiego: per esempio, solo Borgov si chiede se prova rispetto per Elizabeth o se la teme; lei, d’altro canto, non pensa le stesse cose, né domandandosi se lui ha paura di lei, né – più a specchio – se anche lei teme lui. La ragazza invece è chiusa nel suo mondo interiore (certo questo è IC) e rimugina sulla propria decisione di giocare senza medicine o alcol, e sull’aiuto degli amici. Borgov non pensa a nessuna persona esterna, invece. La frase in cui ambedue osservano la scacchiera non è nella stessa posizione nelle due drabble: nella prima è la terza frase lunga, nella seconda quella centrale. Insomma, da una parte funziona abbastanza perché si fronteggiano in un modo che più diretto non si può, in pratica: ma dall’altra stanne seguendo due percorsi differenti nella loro psiche. O ancora, lui la fissa negli occhi, lei guarda solo il gioco. La storia è così semplicemente composta di due pov e se il bando avesse chiesto questo sarebbe andata bene, ma non era così…
titolo: 2.80/3
Questo titolo è molto essenziale, forse anche un pochino troppo. Naturalmente è super adeguato, perché non devia dal fandom e soprattutto indirizza il lettore in modo corretto, il che è non solamente giusto, ma anche consigliato. Resta però un po’ prevedibile, parlando di una serie che ruota intorno alla vita di una giocatrice di scacchi e che nella storia vedremo, appunto, la finale di una partita. Detto questo, la sottrazione è minima perché il fandom è nuovo e non posso affermare che ci sono già fiction con lo stesso titolo! D’altra parte è preferibile qualcosa di semplice ma centrato di un lungo giro di parole che poi ha poco contatto col cuore della storia. Per un fandom che tutti abbiamo visto in lingua, credo, amo molto il titolo in inglese, che appare riparatore… “La regina degli scacchi” invece di “The queen’s gambit” è davvero banale, e così sono felice di trovare il nome originale inglese della mossa.
gradimento generale: 1.90/2
La coppia di drabble funziona come i meccanismi di un orologio: molto tecnica, scandita, proporzionata. Manca un pochino di accuratezza nel dipingere l’interiorità dei protagonisti, ma il momento scelto ti ha anche pilotata in quella direzione. I pezzi degli scacchi fungono in pratica da personaggi aggiunti, aprendo e chiudendo e danze con esattezza. Sono felice di leggere un primo lavoro su questo fandom, che trovo difficile da utilizzare.
totale: 33.65/40