Recensioni di Macy McKee

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Recensione alla storia Remember the Time - 26/09/15, ore 10:14
Capitolo 1: Remember the Time
Quinta classificata al contest "Affidatevi alla fortuna"
Grammatica e sintassi: 14,7/15 
Stile e lessico: 14/15 
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 9,5/10 
Utilizzo del pacchetto: 9,8/10 
Caratterizzazione dei personaggi/IC/Attinenza al fandom: 9,7/10 
Eventuale bonus : +1 
Totale: 58,7/60 +1 
Grammatica e sintassi
Hai fatto un lavoro eccellente su grammatica e sintassi: da entrambi i punti di vista, la storia è letteralmente impeccabile. Non c’è un singolo errore grammaticale e la costruzione delle frasi è totalmente corretta dall’inizio alla fine. 
Ti segnalo giusto un errorino di battitura: nella frase “dipingevano una lauda desolata”, ti è sfuggita una “u” invece della “n” in “landa”. 
Non mi suona del tutto bene invece la frase “Quel luogo era un’alchimia perfetta di ricordi, erano volti ed emozioni che s’intrecciavano nell’iniquità di un intervallo di vita non troppo definito”, perché quell’”erano” riferito sia a “luogo” sia a “volti ed emozioni” suona un po’ strano. È una situazione difficile per scegliere il modo migliore di concordare il verbo, e personalmente ti suggerirei di ometterlo del tutto, perché la frase suona comunque (e perché la mia risposta quando una frase non suona è sempre tagliare xD). 
Dal punto di vista della punteggiatura, la storia è eccellente. Ci sono giusto le due fasi che compongono il secondo paragrafo che sono un pochino lunghette; se fossero state affiancate anche solo da una frase breve, l’equilibrio sarebbe stato perfetto. Già così, il ritmo della storia è ottimo. 
Stile e lessico
Tu alimenti la mia ossessione per gli stili “audaci” e personali, e io mi esalto U.U Perché sono fissata con le storie in cui l’autore compie delle scelte stilistiche rischiose, in cui le frasi sono strutturate in modo innovative e c’è varietà di registri. Trovo che questa sperimentazione dia un qualcosa “di più” alla storia, la rende indimenticabile e unica. Sono fermamente convinta che, forse anche più della trama, uno stile unico sia ciò che dà valore alla storia. 
E tu compi numerosissime scelte in questa direzione: trovo eccellente il fatto che tu sappia padroneggiare ripetizioni e figure retoriche, espressioni complesse e immagini evocative e vivide. 
E non ti limiti a questo: lo stile non è soltanto audace, ma anche scorrevole e fluido. Il ritmo della storia, come accennavo, è davvero ottimo. 
Lo stile, in oltre, è al contempo chiaro e delicato: mi piace moltissimo il fatto che tu sappia costruire immagini estremamente dettagliate senza fornire dettagli, creando immagini vivide attraverso suggerimenti e indizi. Non ti limiti a “dire” le cose, insomma, ma le “mostri” attraverso le parole. In questo modo, la scena che si presenta davanti agli occhi del lettore è infinitamente più precisa di quanto lo sarebbe se avessi descritto ogni cosa nei dettagli. E in questo modo lo stile risulta molto più poetico e “professionale”, perché non usa descrizioni “a elenco”. 
Dal punto di vista lessicale, apprezzo come per lo stile l’utilizzo di espressioni ricercate. Tuttavia, ci sono alcune scelte che non condivido del tutto, perché accosti termini di registri molto diversi in un modo che a tratti stride un pochino. Cioè, è eccellente il fatto che siano utilizzati registri differenti, questo assolutamente. Ma alcuni accostamento non suonano del tutto bene, ecco. Ad esempio, nell’espressione “un qualcosa in divenire”, quel “qualcosa” è molto, molto colloquiale rispetto al resto della frase, soprattutto accostato a quel “in divenire” che invece appartiene a un registro molto più elevato 
Un altro esempio è la frase “un posto nascosto all’interno”, che è preceduto da un’espressione che contiene la parola “landa”: in opposizione a landa, quel “posto”, che si riferisce alla stessa cosa, suona un pochino fuori posto, un po’ troppo “basso”. 
In generale, dimostri di avere un vocabolario estremamente ampio e ricco e di conoscere perfettamente il significato delle parole che usi, ma alcune espressioni risultano un po’ forzate, e questo prosegue un po’ per tutta la storia. Ci sono alcuni accostamenti che non suonano del tutto “naturali”, ecco. 
A volte, inoltre, alcune espressioni risultano un pochino “criptiche”, hanno bisogno di una seconda lettura per essere comprese fino in fondo 
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale
Mi piace tutto della struttura di questa storia. 
Da un punto di vista oggettivo, l’articolazione della storia è totalmente efficace: è chiara, lineare, coerente. Anche l’inserimento della canzone nella storia è assolutamente riuscito: la posizione del testo è perfetta, perché rende la canzone “cornice” della storia senza mischiarsi ad esse. Si fonde con la storia ma non la “contamina”, rimanendo separata e perfettamente visibile. 
Ed è altrettanto eccellente il modo in cui descrivi il momento. Il momento in sé, in generale, è un’idea eccellente: il presente e il passato che si fondono, i ricordi che riaffiorano come se avessero una volontà propria. 
In particolare, ho apprezzato moltissimo il fatto che questa storia, in poche, pochissime righe, riesca a fare una sintesi perfetta di ciò che è Blake: c’è un frammento di tutto, dalla mancanza totale di una morale a tutto ciò che Sally ha rappresentato per lui. 
In particolare, il contrasto fra il momento in cui Eddie e Sally hanno fatto l’amore e quello in cui lui ha cercato di violentarla è particolarmente efficace: riassume il loro rapporto in modo completo, senza “giustificare” le azioni di Eddie né “romanticizzarle”, ma anche senza ridurre tutto ciò che c’è stato fra loro a quell’azione imperdonabile. 
È particolarmente efficace anche il “miscuglio” fra pensieri e ricordi: risulta assolutamente completa l’introspezione, perché partendo dai ricordi arrivi a ricostruire la psicologia (complicatissima) del Comico. 
L’unico appunto che mi sento di fare riguarda la “coesione” della storia, che non è riuscita fino in fondo: la storia “parte” in una direzione, in modo un po’ vago, e prende un paio di strade diverse prima di arrivare al senso vero e proprio del momento, al significato puro dell’introspezione. Per questo, non si percepisce fino in fondo il filo logico della storia, e la narrazione risulta un pochino dispersiva (soprattutto nella prima metà perché, invece, nella seconda metà il percorso è chiarissimo.) 
Utilizzo del pacchetto
Mi è piaciuto moltissimo il modo in cui hai inserito la parte del pianto nella storia: vicinissima alla conclusione, come se fosse il passaggio che determina il cambiamento di tono e rende possibile la fine. Come se quel gesto, il più umano che Eddie compia, fosse un punto di svolta. E effettivamente vediamo la svolta con quella frase finale (eccellente e assolutamente d’effetto, fra l’altro). 
In particolare, inserisci l’azione in modo assolutamente scorrevole: la fusione del momento con l’a storia è totale. È un elemento vero e proprio della storia, non qualcosa di “inserito”: risulta assolutamente spontaneo come passaggio, e perfettamente coerente con il resto della narrazione. 
Indubbiamente, anche l’avvertimento song-fic è presente e rispettato in modo pertinente e accurato. Personalmente avrei inserito anche un paio di versi in più della canzone, magari lo stesso numero di versi all’inizio e alla fine per dare un senso di “cornice” completo fino in fondo, ma è un dettaglio minuscolo. L’atmosfera della canzone e il significato dei versi scelti sono rispettati fino in fondo, anche in questo caso in modo del tutto naturale e non forzato. 
Caratterizzazione dei personaggi/IC/Attinenza al fandom
Si riuscita a rispettare il contenuto dei pacchetti e rimanere totalmente fedele al personaggio, facendo al contempo un’introspezione accurata e approfondita, in pochissimo spazio. Non hai sacrificato nulla, né il ruolo dei pacchetti né lo sviluppo della personalità di Eddie. 
E non sono questo: oltre a essere estremamente approfondito, è anche perfettamente fedele all’originale. L’idea che non sappia distinguere fra bene e male è totalmente in linea con quello che vediamo nel fumetto, e ti dà la possibilità di “raccontare” le sue azioni e i suoi pensieri in modo oggettivo e senza giustificarli. 
L’unica cosuccia che non mi convince fino in fondo è il tono della prima metà della storia, che è un pochino troppo “elegante” per Eddie, mentre la seconda parte èù più diretta e più in linea con il personaggio. 
Trovo particolarmente azzeccato il modo in cui parli del rapporto con Sally, come accennavo: trovo che sia la massima espressione possibile di un rispetto dell’IC assoluto e ben riuscito, perché riesci a ricostruire il loro rapporto in modo “crudo” e diretto, senza abbellimenti, ma senza nemmeno sminuirlo. Lo rappresenti in tutto ciò che è, e attraverso esso riesci a ricostruire il lato più complicato in assoluto di Eddie. 
Recensione alla storia No Redemption - 13/08/15, ore 11:41
Capitolo 1: No Redemption

Seconda classificata al contest Who we are
Grammatica e sintassi: 20/20 
Stile e lessico: 14,5/15 
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 10/10 
IC: 5/5 
Introspezione: 10/10 
Eventuale bonus: + 1 
Totale: 60,5/60 + 1 
Grammatica e sintassi: 
Questo contest mi sta mettendo seriamente in difficoltà nel trovare nuovi modi per riempire questa sezione, perché una grandissima parte delle storie giunte sono assolutamente perfette dal punto di vista grammaticale e sintattico. E io continuo a ripetermi, ma non posso evitare di dire che questa storia è totalmente impeccabile. Non c’è alcuna sbavatura, di nessun genere, sia per quanto riguarda la grammatica sia per quanto riguarda la sintassi. 
Stile e lessico: 
Del tuo stile è immediatamente evidente il suo essere “personale”, sentito. Sei audace nella costruzione delle frasi e nell’accostamento delle parole, al punto che ogni tanto ci si sofferma su una frase pensando “ehi, questa costruzione è inusuale. Ma funziona. Funziona davvero bene”. A primo impatto alcune frasi, particolarmente complesse o insolite nella struttura, sembrano un pochino “strane”, ma dopo qualche istante ci si rende conto che nella narrazione funzionano, e funzionano davvero bene. Anzi, funzionano molto meglio di come avrebbero fatto se fossero state formulate in modo più “tradizionale”. 
Non solo: lo stile, dalla formulazione delle frasi allo sviluppo della narrazione in sé, è sempre perfettamente in linea con il personaggio. Utilizzi un tono davvero perfetto, e la scelta di utilizzare la seconda persona risulta assolutamente vincente. In particolare, lo stile risulta davvero adatto perché non è mai troppo “basso” nel registro per narrare i pensieri del cosiddetto uomo più intelligente della sua epoca, e al contempo non è mai forzato, mai costruito, ma fluisce in modo scorrevole e naturale, spontaneo. 
Anche la punteggiatura è molto buona: corretta, precisa, utilizzata in modo consapevole e adatto alla costruzione del ritmo della storia. 
L’unica frase che non mi convince del tutto dalpunto di vista della punteggiatura, è “inseguono un eroismo ovvio, scontato e fanno della debolezza il loro marchio”, in cui quella virgola dopo “ovvio” che non è lì per la suddivisione degli elementi dell’”elenco” rompe un po’ il ritmo della frase. 
Inoltre, l’unica altra cosuccia che non condivido fino in fondo è l’”ed” della frase “Ed hai bruciato gli ideali”: se fosse stato isolato, lontano da altre frasi che cominciavano con “e”, sarebbe stato perfetto. Ma dato che le frasi che cominciano con le congiunzioni sono un po’ pesanti, il fatto che anche la frase precedente cominciasse allo stesso modo rende questa un po’ meno scorrevole, rende quell’”ed” superfluo. (Chiaramente, si tratta solo di una questione di “suono”, non è assolutamente un errore grave; anzi, non è nemmeno un errore vero e proprio in realtà, solo una piccolissima “sbavatura” nella fluidità della narrazione) 
Dal punto di vista lessicale, dimostri di avere un vocabolario ampio e ricco e un’eccellente consapevolezza del valore, non solo dal punto di vista del significato ma anche dal punto di vista del registro di appartenenza, delle parole che utilizzi. 
Ci sono giusto un paio di scelte che non condivido proprio fino in fondo, e te le segnalo per potermi spiegare meglio. Nella frase “tua anima straziata”, quello “straziata” è un pochino ridondante, un pochino troppo “sentimentale” rispetto al tono della storia. Nella frase “macchiata e scusata da principi di cui ormai il mondo è derelitto”, invece, quello “scusata” potrebbe forse essere sostituito da “giudicata”, che suona più in linea con il resto della narrazione e anche più comprensibile nel suo significato. 
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 
Potrei passare ore a blaterare su quanto io abbia apprezzato la struttura di questa storia. È una rete fitta e ben tessuta di riferimenti, richiami, temi che ricorrono e sottili contraddizioni. 
È complessa come una mente umana, questa storia, e per questo totalmente adatta a ricostruire i pensieri che avvengono in essa. 
Potrebbe essere una mia debolezza, ma ammetto di amare le storie che si sorreggono su un’impalcatura, appena accennata. Qui, soprattutto nella parte finale, il richiamo alla poesia di Shelley che “sostiene” il finale è un’idea geniale, di quelle che mi fanno fangirlare per ora. Se avessi trovato una cosa del genere in un romanzo, leggendolo, solo questa parte gli avrebbe fatto meritare un posto fra i miei preferiti. Perché mostra una grande cura e attenzione, mostra fra l’altro una perfetta consapevolezza e conoscenza del personaggio e un’ottima comprensione del “ruolo” e delle caratteristiche che Moore gli ha attribuito. Il legare Adrian, nella tua storia, alla stessa poesia a cui è legato nel fumetto è un’idea brillante. Dà proprio un senso di completezza. Fra l’altro, non ti sei fermata al frammento che Moore utilizza ma sei andata oltre, anche se di poco, e questo rende la storia ancora più interessante. Ancora di più, perché già con quei due, tre versi in più a cui ti riallacci dimostri di essere andata oltre, oltre al personaggio del fumetto, oltre alla storia in sé. Questa storia voleva essere un approfondimento, e ci riesce in pieno. È un approfondimento completo, intelligente, preciso e accurato. 
L’idea, poi, di aprire la storia parlando di opinioni generiche è davvero eccellente: crea un contrasto forte ed efficace con lo sviluppo della storia. Ozymandias stesso presenta questo contrasto in sé: il modo in cui è visto contro ciò che è davvero. E allo stesso tempo queste prime frasi mostrano la gente per come la vede Ozymandias: persone che non sanno, che non sanno cosa stia succedendo attorno a loro. Che non vedono – non devono vedere – la verità. 
IC: 
Dalla prima all’ultima riga, sei riuscita a rimanere all’interno dei “confini” della mente di Adrian. Sei riuscita a rispettare perfettamente quello che di lui si vede nel canon, con tutti quei meccanismi complessi che lo rendono un personaggio incredibilmente difficile da decifrare. Tu hai letto oltre: oltre la facciata e oltre la singola azione. Hai riunito ogni singolo elemento che lo compone come personaggio e li hai utilizzati per ricostruire la sua mente in modo estremamente approfondito e aderente al canon. 
Poiché dei suoi pensieri non sappiamo quasi nulla, possiamo ricostruire la sua personalità solo da azioni e parole: tutte le azioni e le parole che compie nel canon potrebbero perfettamente inserirsi nel flusso di pensieri che tu costruisci. Questi pensieri sono proprio la perfetta base di tutto ciò che fa e dice nel fumetto, e credo che non esista dimostrazione di rispetto della caratterizzazione originale del personaggio migliore di questa. 
Introspezione: 
Lo ammetto: l’idea di scrivere un’introspezione su Adrian, che é uno dei personaggio che mi affascinano di più in assoluto, mi ha sempre fatto un po’ di paura. Un po’ di ansia, perché si regge su un equilibrio delicato di verità e menzogne. Perché non può essere classificato, perché non è né buono né cattivo. Perché non rientra in nessuna categoria ed è difficilissimo inquadrarlo correttamente, soprattutto perché si ha la sensazione di cominciare a conoscerlo davvero solo alla fine dell’opera, solo quando, in un certo senso, è troppo tardi. 
Tu sei stata in grado non solo di mantenerlo IC, m anche di creare un’introspezione approfondita, intelligente, molto piacevole da leggere. L’idea di utilizzare la seconda persona non è efficace solo dal punto di vista stilistico ma anche dal punto di vista del risultato complessivo della storia: quella voce che si rivolge direttamente a Ozymandias, che parla con lui, permette di “scavare” nella sua mente in maniera assolutamente completa e di grande, grandissimo impatto. Come se tutti i suoi pensieri e quelle colpe di cui lui è perfettamente consapevole fossero portati alla luce davanti ai nostri occhi, senza che nemmeno Adrian possa impedirlo. 
Trovo estremamente efficace la scelta di inserire l’accenno a Blake alla fine: Blake, che come lui era oltre la redenzione, e che invece ha espiato prima di lui. Anzi, senza di lui, perché per lui non c’era speranza. Un uomo opposto ad Adrian in apparenza, eppure la persona a lui più simile che potesse esistere. 
Mi piace moltissimo, inoltre, come in pochissime righe tu riesca a condensare i pensieri di Adrian su se stesso, su ciò che ha fatto e sul mondo. Sulle persone che continuano a vivere grazie a lui e grazie a coloro che sono stati sacrificati. Anche Adrian ha sacrificato se stesso, ha sacrificato ogni possibilità di redenzione. E nessuno, a parte Dan e Laurie, lo saprà mai. 


Recensione alla storia Behind Blue Eyes - 15/06/15, ore 20:04
Capitolo 1: Behind Blue Eyes
Seconda classificata al contest "The darkest side of me" di Stareem
Grammatica e sintassi: 20/20 
Stile e lessico: 14/15 
Attinenza al tema/utilizzo della citazione: 10/10 
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 10/10 
Approfondimento dei personaggi/IC: 10/10 
bonus: 
Totale: 65/65 + 1 
Grammatica e sintassi: 
Grammatica e sintassi sono assolutamente impeccabili. Non c’è una sola virgola fuori posto, una sola sbavatura o imprecisione. 
Stile e lessico: 
Lo stile è professionale e preciso e mostra una perfetta lucidità e consapevolezza. Non è mai frettoloso, mai impreciso. È equilibrato e maturo, audace e vario, quasi crudele in alcuni passaggi in modo perfettamente aderente all’atmosfera della storia. 
L’unico appunto che mi sento di fare è che non è sempre scorrevole fino in fondo. Ci sono alcuni passaggi un pochino pesanti, soprattutto all’inizio, nonostante la scelta si contrapporre frasi brevissime a periodi lunghi aiuti a creare il giusto ritmo. 
Dimostri anche di avere un vocabolario ampio e ricco e di saperlo gestire bene. Le scelte lessicali sono buone, adatte al personaggio. Ci sono giusto un paio di passaggi che non condivido appieno, perché abbassano un pochino il tono della storia, e te li segnalo. 
Basterebbe una debole spinta per provocare un effetto domino e ottenere ordine. Qui non mi convince del tutto quell “ottenere ordine”. Non suona benissimo, ma risulta un pochino forzato. Io lo cambierei in “ottenere l’ordine”, che suona più adatto, più naturale all’interno della frase.
La pioggia crea bolle sui vetri dell’ufficio Qui non mi suona del tutto scorrevole quel “crea”. È un po’ colloquial rispetto al resto della frase, spezza un pochino il tono. Io lo sostituirei con un “forma”, che dà, secondo me, leggermente meglio l’idea della scena. 

Attinenza al tema/utilizzo della citazione: 
La citazione è presente nel significato stesso della storia, in ogni riga e riflessione. È presente con ancora più forse in quell’opposizione, quasi violenta, fra ciò che appare e ciò che è. Adrian, in quella miscela impossibile da decifrare di “buono” e “cattivo”, di meriti e colpe, è analizzato in modo preciso e approfondito, e quel “lato oscuro” è esposto in maniera lucida e chiara. Il tema è assolutamente evidente, e il legame con la citazione appare forte e saldo fin dall’inizio. 
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 
Sei riuscita a fare qualcosa che non credevo possibile: sei riuscita a riportarmi al fumetto. Sei riuscita a ricreare, dalle primissime righe, quell’atmosfera creata da Moore di cui mi sono innamorata dalla prima pagina del fumetto. Ho avuto bisogno di metabolizzare la cosa, perché l’atmosfera di Watchmen è una di quelle cose praticamente impossibili da ricreare al di fuori dell’opera stessa. Ma ce l’hai fatta. Le descrizioni, il tono. Il tono, soprattutto, che fonde ironia drammatica e distacco con un profondo senso di conoscenza della realtà nella sua completezza. 
Approfondimento dei personaggi/IC: 
Anche qui sei stata in grado di fare qualcosa di spettacolare. Io ho un vago terrore di Adrian in quanto a caratterizzazione, perché è un insieme di sfumature sottili e menzogne e intelligenza immensa difficilissimo da gestire e rielaborare in modo coerente. Basta una parola fuori posto e l’equilibrio, delicatissimo, si infrange. Tu hai saputo trattare questo equilibrio con una delicatezza e un’abilità straordinarie: hai ricreato in modo estremamente preciso e approfondito l’intreccio di finzione e realtà che è questo personaggio, la gentilezza apparente e la consapevolezza di ciò che accadrà – di ciò che dovrà fare. 
Il contrasto continuo fra apparenza e realtà è gestito in modo brillante: presenti l’Adrian che tiene in mano l’action figure di se stesso, simbolo di ciò che il mondo crede che lui sia, e lasci che la verità – che è un assassino, che ha ucciso il Comico – affiori e avanzi insieme alle tenebre. Lo mostri come l’uomo gentile, come il capo affabile e premuroso che parla con la donna che morirà perché il suo piano possa compiersi. 
È un lavoro a dir poco eccellente. 
Recensione alla storia Christmas Watches the Watchmen - 02/10/14, ore 19:49
Capitolo 5: Trust
Recensione premio per il secondo posto la contest "Brighter than a thousand suns"
*rotolamuore* L'ultima. Storia. LOL. 
Okay, mi ricompongo e parto dall'inizio. Anzi, parto da prima dell'inizio, ovvero da quando ho visto il tuo posto sul forum in cui hai nominato questa raccolta, mi sono fiondata a cercarla e ho urlato: "Sììì, ho una scusa per blaterare su ben cinque storie su Watchmen in un colpo solo! Yay!", perché ovviamente sono una giudiciA tanto seria e professionale. *Il mondo scuote la testa*
E quindi io ti recensisco tutte le drabble della raccolta because of reasons. 
First storia. 
Cattivo Eddie che non apprezza il Natale. Non si fa. 
Giuro che ho passato mezz'ora a fissare questa storia, indecisa fra il rotolarmi dalle risate e il passare il resto della vita a guardare lo schermo del computer con gli occhi che rotolavano fuori dalle orbite, in ammirazione. Perché questa drabble è perfetta. Assolutamente, totalmente perfetta. Ti ho già detto che amo i dialoghi fra Ed e Adrian delle tue storie? Beh, li amo. Sono maledettamente perfetti (quante volte userò la parola "perfetto" nelle recensioni alle tue storie? lol) e maledettamente plausibili. I mean, sono loro. Assolutamente. E in questa storia non ti sei smentita: anche in una manciata di righe riesci a renderli in un modo straordinario, dunque: woah. 
P.s. Interessante vendetta U.U
Seconda storia.
In un centinaio di parole sei riuscita a farmi apprezzare Laurie più di quanto io l'abbia apprezzata in dodici volumi di fumetto. Laurie che vede il pacchetto, che è curiosa e vuole sapere, che all'improvviso diventa gelosa del suo segreto. Laurie che è sveglia e capisce. Capisce che Sally potrebbe dirle tutto ma non lo farebbe, che quel pacchetto è lì ma non dovrebbe esserci e che se sua madre lo vedesse potrebbe addirittura portarglielo via. Non sa di chi sia, ma intuisce che c'è un segreto dietro, e vuole custodirlo. Mi piace tanto l'idea che Blake abbia lasciato di nascosto un regalo a sua figlia, è perfettamente in linea con la sua assoluta mancanza di rispetto per chiunque, compresa la madre di sua figlia, e con la sua visione distorta del suo ruolo di padre nei confronti di Laurie.
Terza storia.
Mi succede quando leggo ognuna delle tue storie: riesco a ricostruire alla perfezione nella mente i personaggi che pronunciano le parole che tu fai pronunciare loro. Riesci a rendere anche Rorschach in maniera magistrale: riesco quasi a sentirlo rivolgersi a Dan, che lo convince a fare una cosa tanto bella e per lui tanto inutile. Lui che scalpita per tornare sulle strade a dare la caccia ai criminali e che non riuscirebbe mai e poi mai ad apprezzare il Natale. Le due righe del "diario" sono assolutamente perfette. Sei un genio.
Quarta storia.
Di nuovo, il Comico con la sua distorta e un po' folle visione di come essere un padre per Laurie è magnifico. Mi piace la sua consapevolezza che, pur sapendo di dover partire, si rende conto che per una volta avrebbe una ragione per rimanere. Non lo farà, e si dimenticherà di tutto, assorbito dal vortice di violenza e massacri della guerra che a lui tanto piacciono, ma finché può vedere Laurie vuole ricordarsi di lei. 
Mi piace un sacco il suo modo di parlare, di agire. Te lo ripeterò all'infinito e sarai anche stufa di sentirmi (leggermi?) XD, ma amo come lo rendi.
Quinta storia. 
Questa mi ha uccisa. Del tutto. Ancora più della prima e di quella di Rorschach, che pure erano magnifiche e divertentissime. Ma questa mi ha assolutamente dato il colpo di grazia. 
E' magnifica in ogni dettaglio: dall'idea allo sviluppo allo stile. Muoio all'idea del Comico bloccato per una settimana con Bubastis: l'unico commento sensato che mi viene in mente è LOL. E la frase conclusiva è assolutamente perfetta. Povera Bubastis incompresa. 
 
Ho amato ogni storia di questa raccolta. Chiedo scusa se sono stata un po' ripetitiva nei complimenti, ma io amo, amo il modo in cui rendi i personaggi *w*

Recensione alla storia Endless - 02/10/14, ore 15:45
Capitolo 1: Endless
Recensione premio per il secondo posto al contest "Brighter than a thousand suns"

Ho deciso che la versione ufficiale del perché io abbia scelto questa storia per la recensione sarà che, dato che avevamo appurato che Adrian ce l'ha con noi per non essere stato considerato, mi sono lanciata su una storia in cui c'è lui per farlo contesto. E che né il rating rosso né la coppia c'entrano niente. No no. Assolutamente no. *Non le crede nessuno*
Non riesco a inventare una versione ufficiale che sia credibile riguardo la mia reazione a questa storia, quindi non ci proverò nemmeno: la mia reazione è stata questa  :Q___  Perché questa storia è perfetta. 
E' perfetta in tutto, dal POV di Blake (ma quanto sei brava a renderlo? Confessa, tu in realtà sei Alan Moore in incognito. Ti ho beccato!) che è sempre assolutamente azzeccatissimo in ogni singola parola alle battute che si scambiano. Povero Eddie, non riesce mai ad averla vinta. 
Ho amato ogni singola riga. Giuro. La violenza, la lotta per il controllo, la mancanza assoluta di rispetto e scrupoli di Blake, che vuole ottenere ciò che gli piace senza preoccuparsi di nulla e di nessuno e che si illude di poter assumere il controllo. E Adrian che lo illude, lo manipola, gli fa credere di potersi soddisfare e in realtà è lui ad avere la situazione in mano, come sempre. 
La narrazione cronologica dell'evoluzione del loro rapporto è straordinaria. Dall'inizio, quando cominciano a conoscersi e già sono in conflitto, un conflitto a metà fra l'odio e l'attrazione, fino alla fine, con l'epilogo inevitabile. Il paragone fra le situazioni, il punto di vista di Blake che si evolve con il passare del tempo, il finale. E' tutto assolutamente perfetto. E, woah, la descrizione di ogni singola scena è da lasciare con il fiato sospeso. Descrivi tutto con una precisione e una poesia straordinari, trovando il giusto equilibrio fra l'essere esplicito e l'essere poetico. Riesci a descrivere il loro rapporto così violento in un modo eccellente, che non diventa mai volgare o banale. Non c'è un singolo cliché, una singola caduta di stile. E parlando di stile, il tuo stile di scrittura è fantastico: coinvolgente, diretto, ammaliante. Da catturare il lettore alla prima riga e non lasciarlo fino all'ultimo punto. 
Ho amato ogni singola riga di questa storia.