Recensioni di Lisa_Pan

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia The Rain Before it Falls - 03/10/12, ore 15:28
Capitolo 2: The Hungry Satan
La pioggiaaaaaaaaaaaaaa..io la amo, no davvero io la amo da morire. So che un pò un controsenso perchè prima ti ho detto che adoro i pantaloncini, ma amo anche il piumone caldo, adoro il sole ma la pioggia ha qualcosa di troppo affascinante. Il giorno del mio compleanno di qualche anno fa, ai tempi in cui il mio cervello era ancora imballato nella plastica da pacchi e ero restia ad utilizzarlo per paura di rovinarlo, sono uscita con il mio migliore amico sotto il diluvio universale. Eravamo in pantaloncini e maglietta senza ombrello e abbiamo passato ore seduti su un muretto a prenderci la pioggia e a cantare come idioti canzoni scelte a caso e a prendere in giro gente che correva e scivolava e cadeva e si rompeva l'osso del culo. Qualcosa di decisamente troppo divertente, uno dei compleanni più belli della mia vita.
Ma non è questo il motivo per cui amo la pioggia, c'è molto ritmo nella pioggia, la capacità che ha di coprire gli altri suoni, di zittire il rumore e pretendere che la naura si pieghi silenziosamente al suo ritmo, come se non ci fosse nient'altro che conti più di quel preciso istante in cui la pioggia si stacca dal cielo e crolla a terra in una cacofonia di silenzio e suono.
Loro non pretendono che la natura si pieghi alla loro musica, ma hanno la capacità di farlo, hanno la capacità di gridare e non essere prepotenti, gridare ma non per essere ascoltati, gridare per bisogno per sfogo. Per conciliarsi con la pioggia, con le gocce, con la cacofonia, come se fosse qualcosa di troppo grande dentro di loro incapaci di dargli una forma piuttosto che una voce.
Io amo Stone, amo Jeff e Chris.
Io Chris l'ho conosciuto per sbaglio quando per me la musica era trash e basta, una roba che non ti sto nemmeno ad elencare, prima o poi chiunque si perde in musica del cavolo capace d'intrattenere solo un pubblico di uccellini impegnati a far il bagno nella fontana del giardino di una villa e si sto parlando dei cazzoni.
Comunque mi è piaciuto da morire, in realtà significa molto più di quanto si possa pensare, è lui che mi ha fatto conoscere il mio migliore amico, quello della pioggia, uno dei tanti cazzoni un pò diverso dagli altri, Chris era con noi la prima votla che ci siamo visti e boh, è stato profetico. Ci ha dato una spinta, come ha fatto con Eddie.
Quella frase, del fuoco che vaporizza la pioggia, io boh..ci sono rimasta di sasso. E mi ricorda qualcosa..:)
Complimenti come sempre e niente scusami per questo continuo parlare senza sosta.
Lis.
Recensione alla storia The Rain Before it Falls - 03/10/12, ore 13:57
Capitolo 1: Liyng Season
Eh ma è colpa tua. Si proprio tua, se sono qui e non riesco a scollarmi dalla sedia è solo colpa tua. Tra l'altro devo andare a cucinare a mia sorella che tra poco torna da scuola e se non vede il pranzo pronto è capace di trucidarmi, porella ha pure ragione. Anche se non è giustificata a trucidarmi, comunque..non credo ti freghi molto di come mia sorella passa le sue giornate e di come io riempio il mio fancazzismo prima del rinizio delle lezioni e del mio nuovo trasferimento, è una roba che ti sfinisce.
Comunque (il secondo dei tanti) qui c'è un sole che spacca le pietre e pensare a Seattle grigia, anzi bianca, e umida e scostante, anche se poi tanto scostante non lo è con quel suo tempo strano, beh è difficile, insomma sono a maniche corte e pantaloncini ed è ottobre e sono strafelice di questa cosa perchè adoro andare in giro in pantaloncini, credo sia una coda troppo bella, anche d'inverno di solito mi faccio trovare un pò troppo leggera per il clima strano di Roma, a Roma c'è sempre il sole ma quando viene giù il temporale è capace di lasciarti congelata con la mano attaccata ad un palo della luce.
Ma sono ancora in riva al mare e per ora il tempo è rimasto sempre lo stesso quindi niente Seattle nella mia testa, solo un Eddie troppo leggero e troppo pesante per quel clima incomprensibile. E uno Stone che adoro, ma adoro in tutti i sensi, ha la sensibilità di Eddie al contrario. Eddie capisce quello che avviene intorno a se e dentro di se, ha sempre in mente cosa deve essere, chi vuole essere e lo hai scritto anche te..in un modo o nell'altro arriva a un punto in cui la risposta si disegna da sola su un blocco da disegno. Stone invece capisce le persone, le capisce per davvero e non ha un briciolo di paura a sbilanciarsi, a fare domande, ha una curiosità che se lo mangia dentro e mi piace..anch'io sono tremendamente curiosa dei bei visini della gente, è piàù una fissazione la mia, sto li ad osservare che quasi sembro una stalker, non come Maddie ma a livelli più cauti e meno invadenti, o forse meno inquietanti, e leggo leggo leggo fino a quando non ho più fiato da sprecare in studi come quelli. Mi piacciono le persone e credo sia la mia più grande debolezza, perchè mi ritrovo come in questo casp a parlare a ruota libera di cose che forse nessuno seguirà mai perchè caotiche e senza logica.
Però è così e forse è per questo che mi trovo così bene con quello che scrivi, perchp anche tu scavi dentro le persone, Tutta la storia dell'intimità che non ti sto a ripetere perchè ormai ne avrai fin sulle palle.
Io vado avanti a leggere, così la smetto di dire scemenze.
E' familiare comunque, il modo in cui scrivi ti fa sentire parte di tutto, un pò come Eddie agli inizi, sguardo basso e fisso sulla punta delle scarpe, però ti senti parte di loro e ti senti sempre sorpresa alle spalle dalle loro uscite, dalla loro musica e dalle urgenze di Mike e dalla sua chitarra rossa tinta. E ho appena fatto un miscuglio delle tue storie che fa quasi paura quindi ti saluto per davvero e vado avanti a leggere il secondo capitolo.
Lis.
Recensione alla storia Corduroy - 03/10/12, ore 13:30
Capitolo 1: Corduroy
Vedi? Che poi non ho ragione! E' intimo quello che scrivi. Tanto intimo che sento le viscere contrarsi, forse è anche per il ciclo ma sicuramente c'entri anche te. E dico sicuramente perchè è così e magari riesci anche a spiegarmi come diavolo è possibile che io apro questa storia e mi parte Jeremy in riproduzione casuale nella finestrella del player. Sembra quasi che la tua ricerca d'intimità si propaghi fino al mio computer, come se in qualche modo contassi più di qualche filo elettrico o contatto o comando, come se la voce di Eddie fosse talmente profonda da rompere qualsiasi legge fisica elettrica e quello che vuoi e partisse in riproduzione al comando delle tue parole.
Intima. Fottutamente intima.
E Jeremy, sensazionale.
E Eddie, che vuole sentirsi parte di quel gruppo ma fa di tutto per tenersene fuori, il più freddamente possibile consapevole di essersi lasciato la propria famiglia alle spalle negando con tutto se stesso che se ne sta creando una fuori dalle quattro mura di un bungalow a San Diego? Bello, mi sa di piccolo e indifeso ma non diciamo cazzate. Ha una forza quell'uomo a dir poco allucinante, camuffata da sguardi bassi, troppa umiltà e tanti dubbi sparsi qua e la e forse anche da una sensibilità troppo sviluppata che non si lascia sfuggire nulla nemmeno un'appendice sfuggente del giornale.
Un suicidio di un ragazzino. Jeremy.
Ho i brividi, te li farei vedere ma non sarebbe un bello spettacolo.
E Stone, l'onda anomala che ha sommerso Eddie, guarda che ha senso anche questo. Eddie in un modo o nell'altro si ritrova sempre sommerso ocn l'acqua fino al collo, che poi quell'acqua sia salato, dolce o fatta di note non frega niente a nessuno, è sempre un'onda e che tu la buchi o la cavalchi o lasci che ti sommerga, è questo che conta.
Beeeeeeeeene, oggi sono più filosofeggiante del solito e mi sento un attimino fuori dai miei panni, mi riprendo il ruolo di idiota patentata e torno a scivere qualcosa, magari un'altra recensione chi lo sa. Spero per te di no, male che va mi ritroverai ancora qui.
A presto.
Lis
Recensione alla storia A State of Love and Darkness - 03/10/12, ore 13:01
Capitolo 3: 3
Questo è quello che si chiama un dolce risveglio. Stamattina mi son svegliata con la consapevolezza di avere un macigno sulla schiena, sono una vecchiaccia rinchiusa in un corpo di una ventenne, ho un dolore alla schiena regalatomi tutto da papà , il genio stamattina se n'è andato lasciando lo stereo acceso con the magical mystery tour inserito, è stato un dolce risveglio anche quello a parte il fatto che il silenzio è arrivato verso le otto e mezza e io avevo perso quasi del tutto il sonno.
Comunque, mi sono svegliata e sono corsa ad accendere il computer, non so per quale motivo ho corso ma l'ho fatto, ed eccomi qui seduta a lasciarti l'ennesima recensione che non capirai mai e se riuscirai a capirla sarai ufficialmente un geniaccio.
C'è una cosa che penso mi abbia sconvolta più di tutto il resto che ormai conosci benissimo per quanto te ne ho parlato, questa cosa non te l'ho mai detta fino ad ora ma è un pensiero fisso a cui non sapevo dar eun nome prima, invece adesso ce l'ho in testa be nstampato a caratteri cubitali manco fosse uno striscione pubblicitario. E' l'intimità. Sembra che tu sia così profondamente radicata nelle menti di quei ragazzi e non che senti e parli quasi come loro. Riesco quasi a vedere il sorriso sbilenco di Eddie mentre canta, o le dita di Mike che volano e stuprano la chitarra ed è solo una minima parte di quello che posso aver visto o provato fino ad ora. Le note, le paura, i loro dubbi e la voglia di stare insieme, uniti come mai nessun gruppo lo è stato, come se si fossero promessi una vita eterna fatta di musica e passione graffiante che ti entra nel petto e ti squarcia il diaframma. Come i sussurri di Eddie che sono diventati grida, o come i suoi occhi bassi che sono diventati un rapporto diretto con il parterre e che si accorgono che qualcosa non va e che quella musica è da rimontare e ristabilirla sotto il proprio controllo, solo per il gusto di lasciarla di nuovo libera, giusto per il gusto di riprovare la sensazione di un petto che si squarcia non dalla paura o dai dubbi ma da note troppo forti che escono arrabbiate dall'esofago.
Sei intima con loro, tremendamente intima, non dovresti descriverli così e io non dovrei provare dei brividi al momento dello sparo eppure li provo, proprio a fior di pelle di quelli che fanno rizzare anche i peli del naso. Sei un fottuto geniaccio. Te lo ripeto da troppo tempo ma è davvero così.
Maddie, non ho parole. E' un dolore troppo fisico, una rabbia troppo materiale per essere spiegata e la delusione la puoi accarezzare con mano tremante per quanto sia visibile ad occhio nudo. Come il colpo di un fucile e come il corpo a pezzi della ragazza. Diamine è distruttivo, davvero. E' un contrasto enorme, la musica e lei, passione e dolore, però poi pensandoci non sono molto lontani, le grida silenziose di lei si mischiano alle grida di Eddie e la sua delusione diventa passione e rabbia nelle canzoni loro.
E' pazzesco.
Beh, complimenti.
Lis
Recensione alla storia A State of Love and Darkness - 03/10/12, ore 01:35
Capitolo 2: 2
Mi sto cecando di sonno e un rumeno sta cantando ai provini di x-factor che mia madre sta guardando da più di un'ora, non l'ho mai vista ridere tanto, giuro. Comunque a parte questo momento di scazzo totale passo a commentare il capitolo, il secondo, e traumatizzante, davvero.
Eddie è qualcosa di profondo già di suo, come una nota diversa, una nota che si sviluppa all'interno di una mente speciale, una mente che viaggia su una diversa lunghezza d'onda, insomma Eddie ha l'oceano dentro e chiunque abbia un minimo di quell'acqua salata nella gola ha già qualcosa di speciale da raccontare. Eddie sente in modo diverso, Eddie forse sente il mondo ad una tonalità che ti perfora i timpani se non sei abituato a tutto quel rumore e soprattutto se non riesci più a trasformare il rumore in musica. Tu non sai che aiuto mi hai dato in questo momento e non voglio suggerirti nulla, mi piacerebbe parlartene in privato e non spiattellato qui anche perchè non serve, insomma questo è il tuo spazio, anzi lo spazio per la tua storia e per i tuoi personaggi.
Credo di non aver mai letto di un Eddie così vero o forse non me lo hanno mai lanciato in testa con una forza e una prepotenza tale da rimanermi impresso nelle vene. (immagina la scena, i globuli rossi con la faccia di Eddie e le piastrine che mi sorridono e i globuli bianchi che sussurrano o gridano, fico!) Maddie è l'apice di un dolore troppo grande, anzi non di un dolore, di un'impressione e della conseguente paura, abbiamo detto che Eddie è uno che sente più del dovuto, uno al quale cammina la testa ed è impossibile non rendersi conto di quello che ti succede intorno, almeno non a lungo andare, può sfuggirti in un primo momento ma quando il marcio si è insediato in te...beh..ecco che anche le cose che prima apparivano innocue adesso sembrano dannatamente preoccupanti. Come Maddie o come le centinaia di volti senza espressione che lo circondano e gli impediscono di vivere, vivere per davvero e di fottersene.
Io ti adoro, ma per davvero.
Sono un controsenso me ne rendo conto ma più leggo e più mi piace, forse perchè anche nel dramma assoluto riesco a sentire che..boh, sei brava e arriva e si sente che tu in primis ti sei immersa in questa cosa, in questo groviglio di casini e macelli, in quel millenocentonovantaquattro. Sappi che ho amato la terzultima riga, con tutta me stessa.
Beh, ora vado a nanna..domani leggo e recensisco il terzo.
LIs