Recensioni di Kitsune Blake

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Recensione alla storia Fondamenta - 19/04/13, ore 05:07
Capitolo 1: Capitolo 1: Never compromise
Tu chiedi scusa a me per il ritardo delle tue recensioni? Guarda me! XD
Sono le 6 della mattina e non ho sonno, quindi finalmente eccomi qui! Prima di tutto voglio ringraziarti di cuore per avermi dedicato questa storia, grazie, grazie davvero! E ci sarò sempre per fangherlare sui nostri amati vigilanti, puoi contarci!
Ma cominciamo a recensire, se no qui va a finire che scrivo una Eddie/Adrian al posto di un commento, e non va bene, non qui, non ora *si sta autoconvincendo*.
Partiamo dal titolo: assolutamente azzeccato, "due pollici bene bene in alto, che bocconcino, che bambola!" (cit.). Chi meglio di Rorschach potrebbe introdurci a questo capitolo?
Splendido l'inizio e particolare, visto che invece di introdurci con calma ci proietti subito nel vivo dell'azione, dove Nite Owl sta massacrando una banda di spacciatori. Lascia a questo punto che mi dilunghi sulla tua descrizione dello scontro...in realtà ho solo una domanda: ma come fai? Anche se si tratta di un momento assai movimentato, roba che la maggior parte degli scrittori non riesce a descrivere come si deve, tu lo trascrivi divinamente. Non c'è una sbavatura, le azioni del personaggio sono coerenti tanto che senza difficoltà la mia mente è riuscita ad immaginarle. E non è facile, per niente. A me viene in mente solo un certo tipo, mi pare si chiamasse John, o Ronald, o Reuel...seriamente, brava.
Insomma, ci troviamo con Dan (o meglio Nite Owl), che sembra essere più che mai attivo nel suo ruolo di vigilante. Viene da chiedersi istintivamente il motivo di questa frenesia, di questo appagamento che chiaramente si percepisce dalle righe che hai scritto, anche senza essere nella testa e nel cuore di Dan. Ma ecco che il motivo (o almeno, uno dei motivi) ci viene spiegato poco più avanti, ed è tanto semplice quanto struggente nell'unica frase che usi per rivelarcelo.
Rorschach sarebbe stato fiero di lui.
Dan non ha mai smesso di pensare a Rorschach, mai, e non vuole smettere di farlo, tanto che si immagina con un sorriso, che è insieme nostalgia e amarezza, che il vecchio partner sarebbe fiero di lui. E qui mi viene naturale sentire gli occhi umidi, perché io non so se fosse tua intenzione, ma Dan mi sembra quasi un bambino che cerca approvazione, che fa di tutto per convincere gli altri, se stesso e persino Rorschach, che non c'è più, che nonostante abbia accettato quel vergognoso compromesso lui esiste ed ha un posto in quel mondo che invece il suo migliore amico ha avuto la risolutezza di non accettare. A differenza di lui.
Rorschach compare regolarmente nel corso del capitolo, più o meno indirettamente, e fa capire quanto sia costante la sua presenza nella mente del protagonista. Il suo stoicismo, le notti a pattugliare con lui, la sua stessa presenza, e persino il suo motto
Nessun compromesso. Ed è questo che lo spinge ad attaccare alla fine del capitolo, pensando a quelle parole che un tempo ha rifiutato, ma che ora tornano più che mai vive nella sua mente. Perché quando sei in bilico fra la vita e la morte non hai compromessi, e così è successo a Karnak. Rorschach ha scelto la morte, sì, ma solo quella fisica. La morte peggiore l'ha subita Dan, che ha ucciso se stesso per il compromesso, accettando di vivere anche sotto un altro nome. Ed è anche per questo che, forse, più che mai ora è legato a Nite Owl, suo unico legame con un passato che non potrà mai avere indietro, un passato che lo tormenta con una voce raschiante e familiare ma anche con dita gentili sul suo volto, ricordo di un incontro che lo assilla tanto da doverlo soffocare con la violenza, ed è lì che succede il casino. Basta un errore, uno stupido errore di distrazione, e non importa quante battaglie più difficili tu abbia affrontato, basta un istante per ritrovarsi ad un passo dalla morte. Così accade a Dan. Straziante la descrizione del dolore che ci presenti, sembra quasi di sentire il coltello nella nostra stessa carne. E qui ora davvero non c'è compromesso che tenga, perché si tratta di combattere per la vita, ed è ciò che fa Dan. E ringrazia (in un certo senso, perché sono in ritardo vergognoso) che recensisca solo adesso, perché se avessi da aspettare il capitolo dopo ti starei già tormentandoXD
Scherzi a parte, grazie per scrivere storie tanto meravigliose, non sarò mai stanca di dirtelo. Bellissimo capitolo per l'inizio di una storia travolgente. Bravissima, non ci sono parole per descrivere quanto mi piaccia il tuo stile, ma credo si evinca anche dalle mie parole (forse ehXD).
Qui concludo la mia (ritardataria) recensione, ringraziandoti ancora per la dedica e dandoti un messaggio da parte di Eddie, che dice che vuole uccidere Dan perché si è fatto Ad...*guarda malissimo Eddie, dicendogli di stare al suo posto perché lui già scopa abbastanza, ricevendo in cambio uno stivale in testa*. Lascia perdere, è un caso perso, ma a noi piace così*w*
A prestissimo allora, ti mando un bacio, un abbraccio e ancora una vagonata di complimenti! Bravissima!
Kitsune
Recensione alla storia Macerie - 05/07/12, ore 15:02
Capitolo 1: Capitolo 1: Sam Hollis
(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Vorrei segnalare questa storia per l'inserimento fra le scelte, in quanto non solo è stilisticamente splendida e grammaticalmente perfetta, ma presenta i protagonisti in un modo talmente approfondito che potrebbero essere reali. Sia Daniel Dreiberg che Adrian Veidt, in ogni movenza, in ogni parola, persino in ogni espressione, sono perfettamente IC, in una storia che si presenta assolutamente fedele al film anche come ambientazione. Lo sfondo di questa fanfiction infatti (dal locale nel primo capitolo, alla stanza l'albergo fino alla camera da letto) si muove insieme ai personaggi e li avvolge, non come un panorama lontano ma bensì come specchio delle loro stesse personalità. Mi soffermo poi sull'introspezione del protagonista (Daniel), descritto in un momento difficile della propria vita. La tristezza e la solitudine per un cambiamento mai accettato, i ricordi di un amico perduto verso cui si sente terribilmente in colpa, la consapevolezza di sapere qualcosa che, se fosse svelata al mondo intero, porterebbe allo sfacelo, tutto questo viene perfettamente descritto dall'autrice, che è riuscita a rendere il personaggio SUO pur mantenendolo perfettamente IC, come solo un eccellente fanwriter sarebbe in grado di fare.
Rinnovo i miei più sinceri complimenti a bluemary perché ha scritto una piccola long a dir poco splendida, che mi ha letteralmente conquistata.
Insomma, tre capitoli per un piccolo capolavoro.
Recensione alla storia Macerie - 05/07/12, ore 14:43
Capitolo 3: Capitolo 3: Nite Owl
Infine la rete internet ha ripreso a funzionare...meno male! Ed eccomi al terzo capitolo! Tanto che non ci si sente vero? XD
Ma partiamo subito, perché ci sono parecchie cose da dire.
La mano di Dan si allunga per puro istinto per afferrare il diario: la sua mente è confusa, divisa tra la rabbia che ancora cerca di farsi strada nel suo animo e la sorpresa nel vedere quell'oggetto nelle mani dell'ultima persona che si aspettava potesse averlo. Ovviamente la domanda sorge spontanea, ma le sue parole sembrano uscirgli in automatico: ciò che guarda Dan in questo momento non è più Adrian, ma il diario. Osserva ogni dettaglio di quell'oggetto che è la cosa più familiare che abbia mai toccato negli ultimi mesi.
adesso gli sembra quasi di toccare Rorschach.
Queste poche parole sono bastate a commuovermi, perché sappi che devo ancora superare il trauma della morte di Rorschach. E ricordarlo attraverso Dan, in questa fic, è davvero straziante. Mi sembra di avertelo già detto qualche volta, ma non ho problemi a ripeterlo: l'idea di inserire Rorschach, quasi come se fosse uno sfondo, è a dir poco geniale, oltre ad essere terribilmente struggente.
Infine Dan si ricorda di avere posto una domanda ad Adrian, una domanda che ancora non ha avuto risposta, risposta che tuttavia arriva nel momento in cui i suoi occhi incontrano l'impassibile sguardo del suo interlocutore. E a quel punto Dan non può fare a meno di provare una piccola e segreta fierezza nei confronti dell'amico perduto, una soddisfazione nel comprendere che persino l'uomo più intelligente del mondo può essere beffato e chi è quasi riuscito nell'impresa è stato proprio Rorschach. Nite Owl si perde in vecchi ricordi che mai dimenticherà, e nel farlo pone una domanda stupida che più che mai rivela le sue incertezze e le sue paure. Credo che tu non avresti potuto descrivere meglio la situazione: Il tono carico di condiscendenza penetra attraverso tutta la sua confusione per ferirlo in un luogo dove Daniel Dreiberg ha ancora le apparenze di un imbarazzante adolescente ansioso di ottenere l'approvazione di chi lo circonda e sempre a disagio con chi manifesta la sicurezza di cui lui è sempre stato privo.
Ancora, anzi forse sempre di più, Dan è confuso.
Eri la sola persona a cui lui fosse legato.
Serve che ti dica che ho versato ancora lacrime per questa frase? Perché è vera, terribilmente vera, e con essa più che mai Dan capisce che il suo migliore amico è perso, perso per sempre, e che l'unico modo di riaverlo accanto a sé, anche solo come una mera ombra, è leggere quel diario. Gli brucia pensare che il primo a leggerlo sia stato proprio Adrian, l'uomo che ne ha causato la morte.
Ma i pensieri di Dan vengono interrotti in un istante, nel momento in cui sente delle labbra congiungersi alle sue. La sorpresa lo blocca al suolo, si sente all'improvviso inerme e sdegnato. E' la rabbia non ancora sopita che gli permette infine di riprendere il controllo e allontanare Ozymandias da sé. Ma quello che lo confonde, più di ogni altra cosa, è che il bacio di Adrian non gli è dispiaciuto. Da tanto, da troppo tempo non sente un contatto umano privo di avversione e di violenza, e le parole di Adrian lo pungono sul vivo.
Ho pensato ne sentissi il bisogno.
Ed è vero, lui ne ha bisogno. Ma non da colui che dovrebbe essere il suo peggiore nemico. La rabbia torna quindi ad invadere il suo animo, ed è così che Dan attacca Adrian, così come mesi prima lo aveva attaccato a Karnak. E allo stesso modo il suo avversario non reagisce: lo lascia fare, lascia che si scarichi. Quello che sta colpendo è Nite Owl, l'eroe che a Karnak ha visto crollare ogni suo ideale e colui che allo stesso tempo riesce a dare a Dan il coraggio che altrimenti gli mancherebbe.
Poi si blocca. Potrebbe ucciderlo ma non lo fa, non riesce a farlo, e nella stanza silenziosa aleggiano parole che suonano come un rimprovero. Ma è Adrian l'assassino, non lui. Non si macchierà di alcuna vita, perché non vuole mettersi al pari dell'uomo che ha rovinato la vita di milioni di persone. O ha rovinato solo la sua?
L'unica cosa che Nite Owl riesce a dire è una domanda che trasuda disperazione: Che cosa vuoi da me?
Di nuovo Ozymandias ha vinto: nulla può, nemmeno Nite Owl, contro l'uomo più intelligente del mondo.
La rabbia di nuovo tramuta in disperazione, ormai la compostezza che avrebbe voluto mantenere non esiste più. Ci sono solo labbra gentili che lo sfiorano e lo paralizzano. E' il contatto umano che Dan agogna da mesi ma che proviene dalla persona sbagliata. Si sente indifeso, incapace di reagire. Si vergogna perché sta cedendo a quello che dovrebbe essere il suo peggior nemico, ma che in questo momento gli sta dando ciò che nessuno, nemmeno Laurie, è stato in grado di donargli.
Non riesce a credere a quello che sta accadendo, tanto che pensa di essere solo di nuovo oggetto delle manipolazioni di Ozymandias. Il suo corpo è attratto da quelle attenzioni ma la sua mente ancora si ribella, seppur con debolezza.
sul suo volto compare un istante l'espressione affettuosa di un tempo, di quando salutava la sua presenza con quel calore mai riservato a un altro membro dei Crimebusters, che in un modo un po' infantile lo faceva sentire speciale.
Ho apprezzato molto questa parte, mi piace perché sottolinei in modo magistrale quanto distante sia il Dan antecedente ai fatti di Karnak. Quel Dan ingenuo, infantile, direi quasi innocente...non c'è più. Ora c'è un Dan che ha visto ogni suo ideale morire insieme a quindici milioni di persone, ma ancor di più insieme al proprio amico.
Ma ecco che una volta di più si stupisce, quando Adrian lo abbraccia e si lascia sfuggire quello che sembra un sospiro carico di rimpianto. Un suono che fra le labbra di Ozymandias sembra assurdamente irreale, tanto che Dan cerca di convincersi di non averlo davvero sentito.
Adrian però non cerca il perdono, Adrian cerca solo lui. Quello che ha fatto a Karnak è giusto, era l'unico modo di salvare il mondo. Anche se dentro di sé soffre, ha sentito ogni vita che ha spezzato, forse ciò che più gli fa male è l'aver visto Dan spegnersi lentamente, tipico di un uomo che non ha più nulla per cui vivere.
Ma se Daniel accettasse di capire, allora tutto sarebbe più facile. Potrebbe risollevarsi ed evitare di morire lentamente. Potrebbe effettivamente evitare la peggiore delle morti.
Dan intanto comincia a trovarsi in un ambito a lui sconosciuto, quello di un uomo -l'uomo sbagliato- che lo sta spogliando, ma non dei suoi vestiti. Lo sta spogliando della poca forza che gli è rimasta, quel guscio fatto di rabbia in cui si sentiva protetto, che gli dava un misero obiettivo da perseguire. Ma ora proprio il suo obiettivo sta facendo di lui quello che vuole -oppure sta facendo quello che lui in realtà ha sempre cercato, ci sarebbe da chiedersi- e passo dopo passo, attimo dopo attimo, ecco che i due si ritrovano nella camera da letto. Il corpo di Dan asseconda i movimenti di Adrian. Forse vuole distrarsi, non vuole pensare davvero a ciò che sta accadendo, ed ecco che i suoi occhi cadono sui particolari della camera da letto...viola.
Ogni tanto la mente di Dan si aggrappa a qualche pensiero maligno, eco di una rabbia che in realtà sta lentamente scemando, inesorabile. Anche qui ti faccio i miei complimenti: è molto interessante la descrizione della stanza, della giacca accuratamente piegata, il tutto dagli occhi di Dan che "vede ma non vede" quello che gli sta intorno e quello che gli sta accadendo. Sembra quasi che sia sospeso fra due realtà, nessuna delle quali riesce a dargli quella protezione che lui ha sempre cercato, in modo quasi infantile. Questa parte trasuda ingenuità da tutti i pori...ecco...proprio un Dan coccoloso! *w*
Comunque...ehm. Manteniamo un briciolo di serietà. Ormai Adrian è troppo vicino, troppo concreto perché il nostro coccolo possa reagire in qualunque modo. Non fa caso ai vestiti che man mano gli vengono tolti, perché lui è già nudo, privato com'è non solo dei suoi ideali, ma anche della rabbia e della vendetta, unico appiglio che lo sosteneva senza farlo cadere in un baratro senza fine. E ora questo baratro sembra più vicino che mai, le sue dita scivolano sempre più proprio come i vestiti sulla sua pelle. E infine è davvero nudo.
L'unica protezione ora, nel mondo che ormai non gli appartiene più, sono gli occhi chiusi di non vuole abbandonarsi alla realtà.
Tutto è sospeso, nei pochi attimi che precedono i preliminari dell'amplesso. Poi arriva il piacere, arriva il calore di una persona amica, e tutto questo per Dan è assolutamente sbagliato. Non può, non deve abbandonarsi e cadere nella follia, ma allo stesso tempo è consapevole che, in fondo, era proprio questo che lui cercava, e che nessuno oltre ad Adrian sarebbe stato in grado di dargli.
Questa consapevolezza, insieme al piacere che porta un enorme sollievo nella sua anima, porta Dan a lasciarsi davvero andare. Si inarca verso il suo amico/nemico, lo cerca, affonda la mano nei suoi capelli biondi...e quando il culmine sembra ormai questione di un istante, ecco il duro ritorno alla realtà.
Gli basta vederlo, incrociare di nuovo quegli occhi azzurri. La mente torna lucida e torna anche a ricordare. Ed ecco Rorschach, ecco Laurie, le persone più importanti della sua vita che lo rimproverano lo denigrano per quello che ha fatto. Tra l'altro questa parte vergogna, Daniel. Corrotto, debole, sporco. l'ho letta immaginandomi la voce di Rorschach. E' sufficiente per farti capire quanto queste poche parole siano di effetto e assolutamente IC? Brava*____*
Sentire la voce di Adrian è come un'improvvisa doccia fredda fatta di ricordi dolorosi, è la goccia che fa traboccare il vaso. Dan lo odia, Nite Owl lo odia, ed è proprio l'eroe che in un attimo prende il controllo della situazione (si fa per direXD), con un'aggressività di cui Dan Dreiberg non sarebbe capace. E così lo bacia, di un bacio che non sa di desiderio ma di sangue. Mi viene da pensare che il morso non sia altro che una maschera della disperata ricerca di calore e di sostegno. Nite Owl è costretto ad aggrapparsi al suo nemico, l'uomo che ha rovinato la vita a milioni di persone, che ha rovinato la SUA vita e che ora lo costringe a cercare affetto proprio fra le sue braccia. L'uomo che vorrebbe considerare un amico ma che non può fare a meno di disprezzare. Merita più di un semplice morso.
Così, anche Adrian ben presto si ritrova completamente nudo. Le posizioni si ribaltano, ed è Nite Owl che guida questa volta. Guida...guidato a sua volta dalla disperazione.
Ed è quando lo penetra che Dan capisce all'improvviso, come un fulmine a ciel sereno, che Adrian desiderava tutto questo, lo voleva fin dall'inizio. Ma non si sofferma sui motivi dei suoi desideri, quanto piuttosto sul tormento che lo sta lacerando più di una ferita fisica. Vorrebbe perdonarlo e tornare ad essere suo amico, ma sa che tutto questo comporterebbe solo altro disprezzo verso se stesso: se lo perdonasse, significherebbe che una volta di più avrebbe accettato il compromesso, quello stesso compromesso che è stato la causa della morte di milioni di persone, e della morte di Rorschach. Questi sentimenti tuttavia a loro volta gli impediscono di provare solo un lucido e freddo disprezzo.
A questo punto lascia che ti rivolga per la...ehm...(ho perso il conto) ennesima volta i miei più vivi complimenti per questa parte:

“Adrian.” mormora, e poi non riesce più a trattenersi, sente le lacrime premere agli angoli delle palpebre e rendere la sua vista ancora più sfocata di quanto già non fosse senza gli occhiali. Piange mesi di repressione e di odio in perfetto silenzio, senza singhiozzare, e in un lampo di razionalità si rende conto di quanto sia assurda e patetica questa sua reazione, quando è lui che sta provocando dolore ad Adrian, che praticamente lo sta violentando...
Una bocca si congiunge alla sua, premendo appena, prima di sparire sulle sue guance per tracciare la scia umida delle lacrime che non è riuscito a trattenere.
“Dan.” dita calde e gentili gli sfiorano il volto “Va tutto bene.”
Uno strano magone gli occlude la gola e vorrebbe rispondere che non va affatto bene, perché è impegnato in un amplesso violento con un uomo che dovrebbe odiare e non dovrebbe trovare un simile conforto nella mano che gli percorre il viso.


Perdonami, l'ho incollato tutto ma credo che se questa parte non è la mia preferita davvero poco ci manca. Il modo in cui hai espresso i due personaggi è magistrale, e in particolar modo Dan, che più che mai sembra un bambino che ha bisogno di conforto ma non riesce a chiederlo, perché è confuso, turbato, disperato, arrabbiato...e solo. Il modo poi in cui adrian lo conforta...beh, semplicemente da scioglimento immediato...sono diventata un budino. Qui le lacrime ci stanno tutte, credimi. BravaT^T
Bene u.u *si tappa il naso sanguinante* inutile dirti che l'amplesso mi è piaciuto molto e beh...ma fanculo alla dignità. Quell'amplesso è da panico! Splendido, romantico, struggente...cavolo non so come definirlo! Occhi incollati allo schermo dall'inizio alla fine, come se stessi vedendo un film (mentale). Movimenti perfetti, abbiamo un Adrian consapevole di ciò che sta accadendo e perfettamente a suo agio, mentre un Dan che è ancora confuso, che partecipa ma sempre con vaga indecisione, guida l'amplesso ma di fatto è come se, per ogni cosa che fa, chiedesse l'approvazione del compagno. Poi arriva l'apice. E a quel punto poco importa che sia Adrian la persona dinanzi a lui, perché adesso, per la prima volta dopo mesi, si sente felice.
Per un attimo non è più solo.
Per un attimo non ricorda.
Per un attimo gli va bene così.

Dan, nonostante tutto, infine ha accettato un altro compromesso. Ma questo compromesso gli ha donato una felicità che da mesi non provava. Va bene così.
Vorrebbe andarsene, cercare di voltare subito le spalle a tutto quello che gli è appena successo, pensa che Adrian lo disprezzerà per quello che è successo e invece l'amico gli dice qualcosa che lui già sa, ma di cui non vorrebbe essere consapevole. Nite Owl non ha mai avuto nelle proprie mani il destino della Terra, è un peso che un semplice uomo non può portare sulle proprie spalle. Rorschach ha scelto il suo destino, e Dan non avrebbe potuto far nulla per impedire quello che è successo. Perché i buoni ideali di cui Dan era pieno non esistono, gli è già stato dimostrato ma lui non riesce davvero a farsene una ragione.
Le tenebre calano in quella stanza, di nuovo Nite Owl si trova nel suo habitat e in quell'istante il ricordo del coltello gli invade la mente. Deve uccidere Adrian, perché lo merita. Deve, certo. Ma lo vuole? Dan Dreiberg vuole davvero che Adrian Veidt muoia?
In questo momento Nite Owl sta bene, nonostante tutto si sente sereno e piacevolmente stanco. E l'unica persona che poteva fare tutto questo altri non è che l'uomo che lui stesso si era ripromesso di odiare. Che si era costretto ad odiare.
Un giorno lo ucciderà, ma ora non è il momento.
Infine il sonno prende il sopravvento. Finalmente si tratta di un sonno ristoratore, un sonno privo di dolorosi ricordi.
Eccomi, sono alla fine della recensione. Non so quanto sia lunga, davveroXD ma dovevo dire ogni cosa perché te lo meriti. E' una storia a dir poco splendida, IC dalla prima all'ultima riga. Eccezionale. E Dan...beh...coccolo! Ora ho voglia di abbracciarlo! *^*
Bravissima, davvero, non smetti mai di farmi appassionare ad ogni tua storia. Una vagonata di complimenti! Spero di sentirti presto, un bacione! *___*
Kitsune
Recensione alla storia Macerie - 02/07/12, ore 15:17
Capitolo 2: Capitolo 2: Daniel Dreiberg
Prima di iniziare, ti chiedo perdono perché ti lascio recensioni tanto saltuariamente. Tu mi dirai "ma sì, so che sei impegnata, tranquilla!". Ma non sono tranquilla, perché ti meriti talmente tanto le recensioni che non posso fare a meno di dare ascolto alla mia testardaggine. Quindi eccomi qui. Voglio finire di recensire Macerie, prima di farmi una scaletta che comprenderà Bound, BCT, All'ombra della morte, Morning Shower, Fondamenta e ovviamente Like a Mirror. Ma che ne dici, cominciamo?
Avevamo lasciato Dan con un fazzolettino in mano, un fazzolettino che non contiene nulla se non l'indirizzo di un hotel. Ed è interessante che Daniel scelga la notte per incontrare Adrian: le tenebre lo avvolgono come una protezione, sono l'habitat di Nite Owl, sono la zona in cui lui si si sente più forte e più sicuro di sé. Può uccidere. Ma, soprattutto, Daniel in questo momento non si sente bene se non nei panni del suo alter ego. E cosa meglio della notte rappresenta Nite Owl?
Tuttavia non posso fare a meno di pensare che il nostro eroe (posso definirlo così?) sia estremamente insicuro. Troppo spesso pensa all'idea dell'omicidio, tanto che vien da credere che stia cercando più di convincere se stesso piuttosto che mostrare la sua reale convinzione. Troppo spesso affibbia ad Adrian termini forti ("bastardo") che non fanno parte del suo vocabolario, che sembrano estremamente forzati, perché Dan stesso non è convinto di quello che pensa sull'amico.
L'apertura della porta, il saluto di Adrian all'ingresso, queste due cose mettono a tacere i milioni di dubbi che Nite Owl ha nella testa, ma non li fa sparire. Cala un silenzio assoluto, pesantissimo e irreale che gelerebbe il sangue a chiunque.
Tuttavia Adrian, impeccabile, non mostra alcuna incertezza: molto azzeccata la descrizione del modo in cui è vestito (violaXD), fa decisamente pensare ad un uomo che in ogni occasione, sempre e comunque ha la situazione sotto controllo. Ed è così in effetti. Ti faccio i miei complimenti, credo che ormai tu abbia reso Adrian Veidt completamente tuo, e non è cosa da poco: ogni parola, ogni aggettivo è assolutamente IC, così come il suo modo di fare, sciolto, leggiadro e raffinato. E' Adrian, nulla di più.
Dan a questo punto è in assoluta soggezione. Non può fare a meno di notare una volta di più quanto il suo vecchio amico sia perfetto in ogni cosa, dal suo fisico al suo modo di fare. Adrian è bello da ogni punto di vista, e questa volta il complesso di inferiorità più che mai si fa sentire, dal momento che gli eventi di Karnak hanno messo fra loro un muro che nemmeno l'amicizia può sgretolare.
In tutta questa bellezza, però, Adrian mostra delle rughe, eco di un passato che non può essere cancellato, specchio di pensieri e notti passate in bianco che nemmeno l'uomo perfetto può mascherare.
"Perché, Adrian?"
La domanda infine sorge spontanea, ma è una domanda dal duplice significato. "Perché, Adrian, mi hai lasciato quel biglietto? Cosa ti ha fatto pensare che ti avrei seguito?"...oppure"Perché hai fatto tutto questo, Adrian, sapendo le conseguenze che avresti subito?"
Tuttavia Dan è convinto che l'amico non si sia reso conto del massacro che ha compiuto. Davanti a sé ha un uomo tranquillo, pacato, insopportabilmente sorridente.
E questo è troppo. L'ira di Dan esplode, ma già dopo poche battute inizia ad affievolirsi. Una volta di più viene da chiedersi se lui sia davvero arrabbiato con Adrian, o se semplicemente provi disgusto verso se stesso, che in quel mondo è l'unico a non aver trovato un posto dove stare. L'utopia esiste, tutti ne sono entusiasti, e Nite Owl è l'unico che non riesce a trovare pace. O almeno crede di esserlo.
Ancora Dan passa all'attacco, mosso dalla disperazione ormai, più che dalla rabbia. Ripete all'amico (ripete a se stesso) se davvero non prova nulla per avere ucciso milioni di innocenti ma alla fine ecco che Adrian gli apre gli occhi: chi sono milioni di innocenti? Nessuno. Quello che fa male a Dan non sono i quindici milioni, ma i quindici milioni e UNO.
Rorschach. E' Rorschach che manca, l'amico che non gli ha mai voltato le spalle, il partner che l'ha sempre affiancato in ogni occasione, l'uomo che è arrivato alla sua fine rispettando in ogni sua parte il suo credo: nessun compromesso, mai.
Dan sa di non essere come lui: sa che se tornasse indietro nel tempo, se potesse fermare Adrian non lo farebbe, perché dire "sì, anche così va bene" è radicato nella sua natura così come nella natura di ogni essere umano. E' la via più facile. La via dei vigliacchi.
E Dan si sente un vigliacco. Nei confronti del Comico, che mai ha abbandonato la sua via nonostante fosse consapevole di quanto fosse terribile ("violent lives ending violently"); nei confronti di Rorschach, che allo stesso modo non ha mai rinunciato al suo pensiero ed è morto per difenderlo; infine nei confronti di Adrian, che si è caricato sulle spalle la vita di milioni di persone per salvarne miliardi.
Di tutti loro, solo lui si è visto crollare addosso il mondo, il SUO mondo, fatto di dorati ideali che sono sempre rimasti tali.
Ed è questa consapevolezza che lo fa crollare. Ancora una volta, Ozymandias ha avuto la meglio su di lui. Un guizzo di rabbia ancora si fa strada nell'animo di Dan, ma ormai la verità più che mai gli è evidente. Poi, per la seconda volta nello stesso giorno, una sorpresa: un diario vecchio e logoro, che a molti potrebbe sembrare un'agenda come tutte le altre, ma non a lui, Nite Owl, che in quel diario vede subito il suo migliore amico.
Che dire Mary...uno spettacolo. Una volta di più sono contenta che tu mi abbia fatto conoscere Watchmen. Spero solo di essermi fatta perdonare almeno in minima parte l'assurdo ritardo con cui ti sto lasciando infine una recensione! Ora vado al prossimo capitolo, a presto! *________*
Kitsune
Recensione alla storia Macerie - 10/05/12, ore 17:39
Capitolo 1: Capitolo 1: Sam Hollis
Bene, eccomi qui.
Per lasciarti questa recensione ho riletto l'intero capitolo, e ti dirò che l'ho adorato ancora di più, dato che finalmente ho approfondito la mia conoscenza su Watchmen. Non ti ringrazierò mai abbastanza per aver traviato la mia mente, credo che questo film sia entrato nella mia top five. Anzi, non ci sono dubbi.
Passiamo però ora alla tua fic, il cui primo capitolo mostra un assoluto capolavoro di introspezione, come pochi ne ho visti. Ora che conosco Dan posso dire con certezza che questa è una delle tue migliori introspezioni, e si colloca fra i primi posti della mia classifica mentale insieme a quella di Toma del capitolo 52 e quella di Terok del capitolo 56.
Ci stai mostrando un possibile futuro dopo gli avvenimenti di Karnak, in cui Adrian ha portato a compimento il suo geniale (non riesco a definirlo diabolico, perché di fatto non lo è) piano, uccidendo 15 milioni di persone per riuscire a portare la pace nel mondo, un obiettivo quanto mai utopistico che infine si è davvero realizzato. Ma questa è un'altra storia.
Dicevo...dopo questi avvenimenti Dan ha ripreso a dare la caccia al crimine, ma è rimasto ben poco del vecchio Nite Owl. Rorschach è una "macchia vermiglia nella neve" (lascia che ti dica che ho letteralmente adorato quest'espressione. Mi hai fatto rivivere il momento della morte del nostro amato sociopatico, facendomi anche venire il magone...RorschachT.T), Hollis è morto e i suoi assassini molto probabilmente sono rimasti coinvolti nel disastro che ha colpito il mondo un anno prima. Non riesco a fare a meno di pensare che Dan si roda un po' il fegato per questo...penso che volesse massacrare di persona gli assassini di Mason. Questo fatto è ulteriore motivo di sofferenza per Nite Owl, che non ha avuto nemmeno la possibilità di vendicarsi a dovere.
Insomma, delle persone che Dan ama solo due sono rimaste in vita. Laurie non può assolutamente colmare il vuoto che si è creato dentro di lui, perché è forse la persona che vive una situazione più simile alla sua di chiunque altro. Un vuoto non può essere colmato con un altro vuoto, quindi per forza la loro relazione era destinata a finire. E ti dirò che, nonostante nel film non ne parlino, secondo me Laurie soffre parecchio per la scoperta dell'identità di suo padre. Ma anche questa, si sa, è un'altra storia, una sola delle mille possibili in questo fantastico mondo che è Watchmen.
L'altra persona (rullo di tamburi*___*) è Adrian, il fautore del disastro che ha portato il mondo alla pace al prezzo di milioni di vite, fautore del crollo dello stesso Daniel, che in un solo giorno non solo si è visto distruggere le sue idee di eroe e di giustizia, ma si è visto portar via anche le due persone a cui forse teneva di più, ossia Mason e Rorschach. Come abbiamo detto sabato scorso, tra un fangherlamento e l'altro, Dan prima di Karnak aveva un'idea molto infantile del mondo: l'eroe è colui che sempre e ad ogni costo protegge le vite degli innocenti per creare un mondo migliore, ma in un attimo Ozymandias è riuscito a spazzare via questo stereotipo. Anche qui ci sarebbero milioni di cose da dire, potrei collegarmi a Eddie, colui che per primo aveva intuito la vera natura dell'uomo, una natura selvaggia ed egoista, portata a pensare solo a stessa...perciò indifferente ad ogni tentativo di salvezza (molto significativo appunto il sangue che cola sulla statuetta di Hollis, formando la parola "ingratitude"). Insomma, ciò che tranquillizza e porta alla pace la natura umana non sono l'eroismo o l'amore, bensì la paura.
Daniel dopo Karnak non ha potuto fare a meno di riflettere e di ammettere a se stesso che in fondo Adrian aveva ragione, che il suo ideale di eroe non sarà mai ciò di cui l'umanità ha bisogno. Nite Owl non è più Nite Owl ma non è più nemmeno Daniel Dreiberg, come ben dici invece è sospeso fra le due identità, perché non trova più un confortevole rifugio in nessuna delle due. Il corpo morbido di Laurie non allieta le sue notti, non quanto farebbe invece il vecchio partner perduto (e qui potremmo anche cadere nel doppio senso, se solo questa introspezione non fosse tanto struggente).
Alla fine, Dan è cresciuto, ma questa crescita ancora non la riesce ad accettare, forse perché è avvenuta troppo in fretta. Odia Adrian per ciò che ha fatto, odia se stesso perché convive con un terribile segreto che andrebbe svelato in quanto crimine, ma che non può essere svelato perché risulterebbe essere un crimine ancora più grande.
E vive, giorno dopo giorno, sempre allo stesso modo. Una vita grigia, a cui una volta si era ritirato dopo il decreto Keene, ma che questa volta è più che mai costretta. Ora più che mai forse desidera il modo di vedere di Rorschach, bianco e nero. Senza compromessi, senza segreti. Ed è proprio il partner a comparire all'improvviso nella sua mente, una voce chiara e nitida che porta un groppo alla gola non solo a Daniel, che cerca di accantonarla con un'immaginaria risposta, ma anche al lettore (esatto, anche a meT^T).
Ma ecco che questo grigio giorno, forse, è meno grigio del solito. Io sono convinta che Adrian non sia lì per caso. Perché un multimilionario dovrebbe essere lì, in quel locale, proprio a quell'ora? Mah, e infatti anche Dan ha la mia stessa impressione. Il desiderio di attaccarlo è forte, così com'è forte il desiderio di parlargli come un amico (perché sì, Dan non riesce ad odiare fino in fondo Adrian), e altrettanto forte è l'impulso di rinfacciargli tutto quello che ha fatto.
Ma prima di poter prendere una reale decisione Adrian non c'è più. Solo il nome di un hotel e il numero di una stanza. Decisamente Veidt non era lì per caso.
A questo punto mi dirigo verso la fine della recensione (non so nemmeno quanto abbia scritto), e concludo ripetendoti i miei più vivi complimenti per questo spettacolo di introspezione. Mi sembrava di essere Dan, non sto scherzandoXD...le emozioni che prova sono tanto realistiche e IC da risultare vere. L'ho adorato.
Brava, brava, brava...non lo dirò mai abbastanza! *______*
A prestissimo!
Kitsune
(Recensione modificata il 10/05/2012 - 05:40 pm)
(Recensione modificata il 10/05/2012 - 05:44 pm)