| Recensione alla storia Assenza. - 07/04/12, ore 19:45 | | Capitolo 1: Assenza. | Valerio Massimo Manfredi è senza dubbio il mio scrittore preferito.
Anima le figure storiche le cui imprese noi possiamo solo immaginarci o leggere tramite le pagine degli scrittori antichi - siano essi greci o romani - , con impressionante bravura.
E la trilogia di Alèxandros è il suo lavoro che più ho apprezzato.
Mi ha dato così tanto, quel libro, che il solo pensarci mi fa venire i brividi.
La tua storia potrebbe tranquillamente venire inserita nella trama originale del libro come aggiunta.
Credimi, è la cosa più bella che io abbia mai letto.
E non sono le lacrime che mi stai facendo pianegre a parlare, no.
Sembra che sia stata scritta da lui, da Manfredi, dettata dalle parole stesse del grande Alessandro.
Hai descritto il suo rapporto con efestine per tappe salienti - l'incontro da bambini, il primo bacio, la prima volta - e lo hai fatto con un utilizzo magistrale della lingua.
Mi spiego; Hai utilizzato delle figure retoriche meravigliose, inerenti all'età storica, e hai amntenuto uno stile di scrittura molto simile a quello di Manfredi, con tutti gli splendidi aggettivi e i verbi che ricollegano agli usi e ai costumi del tempo.
Il rapporto tra Efestione ed Alessandro, come tu stessa hai scritto, è stato poco trattato nel corso dei tre libri per motivi di spazio narrativo, ma tu, con la tua storia, hai colmato il " vuoto " - se così lo si può definire - che l'autore non ha avuto la possibilità di riempire con le sue, di parole.
Tanto di cappello perchè, davvero, non sei stata da meno.
E' una storia grandiosa, mi ha fatto tornare in mente tutti i momenti più travolgenti ed emozionanti del libro come lo scambio del dente e la promessa di amicizia eterna, il litigio con Filippo II e la fuga da Pella, Leptine - figura che all'interno del romanzo avevo letteralmente adorato - e la salda unione degli amici di Alessandro, che con lui e per lui sono arrivati a conquistare gran parte del mondo allora conosciuto.
Concludo citando le frasi che pià ho preferito, perché descrivono lo strazio dell'allontanamento definitivo di Alessandro da Efestione: Annullo la poca distanza tra noi e lo bacio, le sue labbra sono fredde e dure come marmo pario e non si modellano più sopra le mie. Un’altra lacrima sfugge dai miei occhi e cade sulla sua guancia, dando l’impressione che anche lui stia piangendo. Che lo strazio di questo momento abbia raggiunto anche il suo cuore, permettendogli quell’ultima dimostrazione d’amore verso di me.
Hai reso onore al libro, a Manfredi e all'anima stessa di quel grande eroe che è stato Alessandro Magno.
La narrazione in prima persona non mi è mai piaciuta ma adesso ho capito che bisogna solo saperli gestire bene, i personaggi, e allora sì che la lettura è scorrevole, piacevole e coinvolgente, qualunque stile venga utilizzato.
Ancora tanti complimenti.
Faith.
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