Mi dispiace davvero che questa storia non abbia nessuna recensione: la riflessione su cui è incentrata è sicuramente un punto chiave del personaggio di Lisbeth - personaggio che adoro, in tutto e per tutto. E' anche uno dei messaggi che, secondo me, Larsson voleva che trasparisse dalla sua storia: Lisbeth, in tutta questa storia così intricata e di grandi proporzioni, pur essendo la figura su cui più facilmente si può scaricare la colpa per via del modo in cui si presenta, del suo passato eccetera, è invece sempre la vittima. Le sue azioni violente sono atti di difesa o, al massimo, tentativi di vendetta nei confronti di qualcuno che le ha fatto talmente tanto male che chiunque, al suo posto, avrebbe avuto la tentazione di agire come lei. Nonostante questo, solo dopo tre libri ne esce finalmente pulita, con il giusto riscatto.
Ti faccio solo un appunto, se non ricordo male il nome del motociclista si scrive "Nieminen" con la n finale.
Per il resto niente da dire: il tuo stile è semplice, chiaro, diritto al punto. Mi piace :)
Complimenti!
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