Recensioni di Gatto Magro

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Talvolta si scrive di spettri - 07/11/23, ore 22:51
Capitolo 1: Il Reverendo non è la Madonna del Soccorso
Q., 

Chissà se leggerai mai, ma: erano anni che non entravo in questo sito, in questo account, e non andavo a spulciare fra i cassetti e appunti macchiati di caffè di tanti tanti tanti anni e identità passate (e presenti). Scusa, non ha senso, ma ha senso invece che mi ha dato un'emozione grandissima vedere una tua storia nuova, e sapere che scrivi ancora, e mille altre cose. Di sicuro non ti ricorderai di me, ma tu sei stata un punto luminosissimo, di quelli che stampano una sagoma rossa dietro le palpebre quando si chiudono gli occhi. 
Volevo solo dirti questo, e che spero tu stia bene, e che ti reputo da allora una persona di immenso talento. Ora vado a godermi la storia. 

Grazie per tutte le parole che hai scritto, mi hanno dato tanto. 
Ti abbraccio, 

Gatto Magro
Recensione alla storia Zattere sciolte - 16/05/16, ore 21:34
Capitolo 2: Ambasciatori di pace
Ieri notte ho iniziato distrattamente a domandarmi come mai, due volte su tre, Synyster sia deputato alla categoria di azioni umane comunemente indicata con la dicitura Cazzate Grandi Come Una Casa. E me lo sto tuttora chiedendo, scorrendo divertita e preoccupata le righe di questa storia, abilmente tessuta intorno ad una tragedia che fa sempre scalpore, un manipolo di criminali tatuati socialmente incapaci e due misteriose, bellissime ragazze.
Una delle cose che più mi piace delle tue storie è come riesci a mescolare humor e dramma. Se può essere facile descrivere emozioni, non lo è affatto sottintenderle, velarle, stemperarle in un contesto che le renda umane e vere per chi legge. Riesco davvero a entrare in empatia con i tuoi personaggi, avverto il disappunto, l'ossessione, l'esasperazione, la follia. Sento persino l'amore.
Bravissima.

Gatto Magro
Recensione alla storia I cieli grigi, i letti vuoti di persone ma pieni di solitudine - 20/08/14, ore 00:45
Capitolo 1: I cieli grigi, i letti vuoti di persone ma pieni di solitudine
Hysterical Weapon, lo so, sono in ritardo maledetto anche se tu non lo sai, nel lasciare questa recensione che mi faceva diventare bollenti le punte delle dita ogni volta che provavo solo a pensare a quali parole mettere in fila per commentare questa storia.
Perché come faccio a dire qualcosa di sensato su questo? Su loro? Sui cieli grigi che ogni tanto sfumano anche su Huntington Beach, e lo schifo di starsene in un letto vuoto sentendosi soli, irreparabilmente soli?
Diciamo che mi hai dato un buon motivo per tornare a leggere fanfictions - anche se è un motivo doloroso, lentamente e inevitabilmente doloroso come il coltello che Matt vorrebbe piantarsi fra le costole. Il coltello che tu hai reso parole ( e chiamiamolo pure guilty pleasure, ma fa un male cane, sappilo).

"Glielo domandava sempre quando si sentiva un po' giù, quando era bisognoso di conforto, e Matt pronunciava un certo sussurrato tutte le volte, mentre il fiume di parole che gli galleggiava all'altezza della gola non poteva fare altro che prosciugarsi col tempo."

Ho letto questa frase e mi è sembrato di annegarci dentro. Hai reso perfettamente una condizione in cui qualsiasi persona si ritroverà quasi costantemente nel corso della sua esistenza: preso a schiaffi in faccia dalla contemplazione di qualcosa di inesplicabile, impenetrabile, e tutta una serie di altre parole che non spiegano un emerito cazzo e complicano ancora di più quello che in un altro universo è forse facile da comunicare, e cioè che qui c'è un anima che non saprà mai fondersi con un'altra, per quanto lo desideri disperatamente, anche solo sul piano della comunicazione verbale, e
... e mi distrugge, questa cosa. Non riesco ad afferrarla neanche se mi sporgo dall'ultimo piano, eppure anche solo scorgerla attraverso le tue parole è terribilmente doloroso, inaccettabile. Però vero.
Bravissima, e grazie.

Gatto
Recensione alla storia Era così che era iniziata (con Brian che cercava le proprie sigarette nelle tasche dei jeans e Matt che voleva smettere di fumare) - 01/08/14, ore 23:19
Capitolo 1: Era così che era iniziata (con Brian che cercava le proprie sigarette nelle tasche dei jeans e Matt che voleva smettere di fumare)
La verità è che io l'avevo già letta.
Poi io sono fatta così, mi dimentico subito di tutto, anche se nel tutto ci è finito dentro anche un frammento di meraviglia e poi diventa difficile disincastrarlo dal resto. Meno male che sono ripassata, perché questo che hai scritto è un piccolo frammento di meraviglia.
Innanzitutto il titolo. Che è uno di quelli che, se fossi seduta in poltrona, mi sarei accoccolata meglio, in una posizione in cui sarebbe stato più difficile pugnalarmi. E invece ero stesa e mi hai centrata in pieno, dritto fra le costole, parola dopo parola.
Sai, penso che ognuno che abbia letto questa tua storia si sia trovato a vagare disorientato fra sentimenti contrastanti; una scena del genere è ciò che vorremmo vedere, perché ci sono delle sigarette, un parcheggio, due ragazzi, la promessa di un amore, e schegge di speranza sempre più prepotente, ormai impossibile da scacciare. L'altro sentimento, che va a cozzare contro il primo, è quello generato dal grigiore dell'abitudine, di due vite sconsolate sbattute dal vento ovunque e in nessun posto; insomma, due vite che ci fa star male veder appioppate a Brian e a Matt.
Quindi benedetto il vento, che decide, quella sera in cui Brian non trovava le sigarette e Matt decideva di smettere di fumare (cerco di immaginarmi la sua espressione mentre lo decide, apre con una mano la porta del locale e indovina le spalle di Brian nell'aria che si fa sempre più scura, nel parcheggio) di farli sbattere uno addosso all'altro - e grazie anche a te, di averli salvati da una vita mediocre nell'ennesimo mondo parallelo in cui sono capitati.

Boom.
Recensione alla storia Doverosi ringraziamenti- 19/06/2014 - 05/07/14, ore 01:12
Capitolo 1: Doverosi ringraziamenti- 19/06/2014
Mi hai fatto battere il cuore al rovescio, ventricolo sinistro ventricolo destro, sorridere al buio e spuntare le lacrime davanti ad uno stupido schermo del pc e a delle parole che un po' avrei voluto scrivere io, e un po' sono nate nella mia pelle lo scorso Novembre.
Perché io a Roma non c'ero, e vi metterei tutti a scrivere milioni di pezzi come questo, per provare a immaginare tutto quello che è successo. Sono sicura che è stato perfino più bello di quello che hai scritto - e già così, guarda che effetto mi hai fatto. Grazie per i ricordi che mi hai fatto rivivere, e per quelli che hai condiviso della tua esperienza, carissima Witch.

Un abbraccio forte, ché ormai sono irrimediabilmente propensa a manifestazioni d'affetto a causa di ciò che hai scritto,
Gatto Magro.
(Recensione modificata il 05/07/2014 - 02:18 am)