Recensioni di Helmyra

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Dovah - 10/12/17, ore 17:52
Capitolo 1: Maschere di ferro
Il titolo della storia è anche l'epiteto con cui i personaggi continuano a chiamare il tuo eroe senza nome. Forse più un anti-eroe, perché agisce secondo i suoi principi che non sono eticamente giusti o sbagliati, sono semplicemente suoi. Fa delle scelte, commette degli sbagli. Di sicuro, ciò che colpisce di più è l'alone di mistero che racchiude la sua figura, e il rispetto che incute... non perché è ormai leggenda, semplicemente perché se l'è guadagnato con lacrime, sudore e sangue.
Inizio turbolento, è forte il contrasto tra l'aria bonaria e di cameratismo che si respira nella gilda e lo sgomento che presto scende su di essa, non appena Sofie riferisce la triste notizia. Hai scritto un testo scorrevole, anche se elaborato dal punto di vista lessicale, elegante perché le frasi brevi si alternano e periodi più lunghi. Ben scandito, rende bene sia il ritmo della narrazione, che diventa sempre più concitato, e la crescente ansia di tutti i personaggi nei confronti dell'evento appena accaduto.
Che Dovah tenga testa a due vecchi orsi stagionati, come Ulfric e Galmar, poi... è di certo la massima dimostrazione della sua risolutezza.
Al momento sono insicura su come possa evolversi la vicenda. Ho delle idee sui possibili carnefici, ma credo che gli antagonisti siano più frutto della tua fantasia che ereditati direttamente dal gioco.
Bell'inizio, insomma. Resto connessa per conoscere, appena possibile, gli sviluppi di questa nuova storia. :) A presto!
Recensione alla storia The Five Companions - Prologue - 22/11/17, ore 16:57
Capitolo 1: The Five Companions - Prologue
Come storia, devo dire che è molto curata, si vede che c'è un solido lavoro di documentazione e studio delle fonti del Lore dietro ogni frase, e un po' di ripetizione dei vecchi annali fa bene a tutti, specialmente a me che a volte tendo a saltare alcuni fatti. Mi piace, soprattutto, che siano i personaggi stessi a parlarne, senza così stancare alcuni lettori che potrebbero trovare le spiegazioni troppo particolareggiate. Ho notato che le storie d'azione hanno la meglio sui racconti dialogati, ed è un peccato perché il tuo lavoro è una bella fusione di intrigo e psicologia. Almeno, sono i due personaggi "più forti" dal punto di vista intellettuale a discorrere, con il sottile intento di tener celati i veri propositi che alimentano le loro disquisizioni. Insomma... una gara a chi ha la meglio. Il giocatore di ESO sa poi com'è andata a finire.
Hai presentato un Mannimarco meno tetro e più cospiratore, ma ha senso perché si rivelerà solo in seguito in tutto il suo oscuro potere (poi non nascondo che amo particolarmente il personaggio, cosa che mi ha sempre motivata a giocare ad ESO sin da quando è stato rivelato come membro dei Compagni).
Rispondo, almeno con le mie impressioni, alle tue note a fondo pagina. Non credo che ESO sia realmente "snobbato", ho sempre pensato di volerci provare, ma la frammentarietà del materiale in gioco mi ha sempre bloccato. Senza contare che a parte i Compagni, pochi sono i personaggi realmente caratterizzati. Sir Caldwell, forse?
Il problema di ESO è che introduce del materiale in contraddizione con il Lore di Elder Scrolls, che rende ancora più complicato un quadro già ingarbugliato di suo. Dai tempi di Daggerfall sono cambiate le razze, le raffigurazioni dei Daedra, persino i libri ingame... e ovviamente, ogni storywriter ci ha messo il suo. A qualcuno crea problemi, ma io direi live with it.
Quanto alla traduzione: una regola vuole che i nomi non vadano tradotti, a meno che non ci siano già delle fonti precedenti che motivano le modifiche. Siccome in Skyrim i nomi sono stati cambiati, ed ESO è disponibile solo in inglese, è a discrezione del traduttore operare delle scelte. Quindi, vai tranquillo, perché ti posso assicurare che non esistono degli assoluti. :)
Detto questo, è la prima volta che leggo un testo tuo, magari è la buona occasione per recuperare il resto... alla prossima. :)
Recensione alla storia Thane Dovahkiin - 21/10/17, ore 19:34
Capitolo 1: Thane Dovahkiin
Nonostante il contenuto sia marcato come malinconico, ho notato che è la vena ironica a risaltare maggiormente in questa storia. Anche il protagonista, rispetto all'introduzione che lo descrive in maniera generica, più che essere padrone della situazione viene letteralmente "sequestrato" da Laila e Maven e costretto a recitare una parte nei loro giochi di letto. Quasi meglio il testo, insomma, che è più naturale e rappresenta senza troppi fronzoli la scena. Magari, nel momento tra la svestizione e i preliminari, si poteva scrivere qualcosa in più, ma spesso lo penso sempre anch'io e non lo faccio mai. Quindi va bene così. :)

Ti segnalo delle correzioni che potrebbero migliorare il testo:

- Parli di atmosfera erotica, però userei l'aggettivo per un genere, una produzione letteraria o una scena in un discorso. Magari, in una descrizione, meglio voluttuosa o lussuriosa, che sono aggettivi più "letterari".
- Ripeti sorriso nel giro di due frasi. Puoi cambiare la costruzione o puntare su una circonlocuzione, come espressione divertita.
- O mai dolce Laila è forse "Mia dolce Laila".
- Questione di stile, ma le parentesi a fine storia potrebbero staccare troppo. Puoi semplicemente scegliere di scrivere un inciso tra le virgole o i trattini.

Questo è quanto, come vedi nulla di che. Anzi, la storia è divertente e condivido il desiderio di Righod (particolare, il nome!) di indulgere più spesso nel piacere e meno nella battaglia. Un po' mi fa tenerezza, questo elfo alto che vorrebbe essere tutto d'un pezzo di fronte al fascino femminile. Mi ha fatto ridere leggere "Ma quando mi ricapita?" e in effetti è così.
Sono curiosa di leggere altro di tuo. Non ho giocato The Witcher ma ho letto i primi tre romanzi di Sapkowski. In effetti, qui la tua scrittura mi ricorda il suo stile.
Scusami per la pignoleria, a presto. :)
Recensione alla storia Crisalide - 18/09/17, ore 15:45
Capitolo 3: Un prezzo da pagare
Un capitolo diverso dal primo, anche come tempi narrativi. Se il precedente è un'introduzione molto lenta e tranquilla, quasi fuori dal tempo, in questo succede di tutto e di più. Il che è un bene, perché cambia il modo in cui hai affrontato le descrizioni e lo spazio che hai concesso alle emozioni della protagonista. Forse, la sua affermazione più forte è “Sono sempre stata una persona orgogliosa”, perché lascia presagire qualcosa sugli eventuali sviluppi della trama, su che tipo di persona potrebbe diventare in futuro. Intorno all'orgoglio e alla dignità di Enamor girano attorno le vicende che la vedono da cameriera sottomessa ad aspirante apprendista di arti oscure. Potrebbe essere poco credibile il fatto che Enamor, per così poco, si decida ad offrire la propria vita ad Hermaeus Mora (descritto perfettamente in tutto il suo orrore). Però, cambiando punto di vista, si può pensare che un singolo episodio di prevaricazione la porti a riflettere su quella che può essere un'intera esistenza come cameriera di palazzo. E che essendo intuitiva capisca che bisogna cambiare il proprio destino, appunto, e subito.
Mi viene ovvio pensare che due potrebbero essere le scelte per lei: la fuga da Alinor e un percorso sempre più consapevole nelle arti oscure oppure la Gilda dei Maghi, per ottenere un'istruzione che sia almeno formale. È strano che una maga alle prime armi, persino autodidatta, riesca a compiere un rituale di evocazione complesso... però non tanto. Forse Hermaeus Mora intende utilizzare Enamor per uno scopo ignoto, perché ha avvertito il suo potenziale. È l'unica teoria che rende giustificabile una “risposta” così diretta all'evocazione, almeno per me. (Sì, in quello che leggo tendo a metterci molto di mio, scusa!)
Spero di rileggere Enamor molto presto!
Recensione alla storia Crisalide - 18/09/17, ore 15:16
Capitolo 2: Bocciolo
Ho letto i capitoli della storia e la flashfic che hai scritto su Mannimarco e Vanus. :) Benvenuta nella sezione, fa piacere vedere gente nuova.
Ho cominciato a leggere il tuo ultimo lavoro perché è forse quello su cui desideri pareri. Per aver iniziato a scrivere da poco fanfiction hai uno stile personale, che crea comunque una certa atmosfera e che richiama alla perfezione i paesaggi che descrivi. Si possono percepire nostalgia e affetto dalle parole di Enamor, anche un certo rimpianto per la vita che non può più avere, complici gli eventi. A livello emotivo la sensazione è forte, il testo è abbastanza scorrevole, anche se ci sono dei punti migliorabili. Ad esempio, usi degli aggettivi che non sono proprio connotati, definiti sì, ma in maniera semplice. Grande, imponente, piccolo, profondo, più la definizione precisa del colore che un oggetto – o un paesaggio – richiama. A livello di comprensione la scelta va bene perché il testo diventa immediato, ma a lungo andare – e soprattutto in periodi descrittivi molto lunghi – un lettore potrebbe stancarsi perché questi passaggi tendono a somigliarsi tutti. Come quadretti abbozzati ma non proprio diversi l'uno dall'altro. Senza contare che ci potrebbe essere vita in questi boschi, nel mare e nelle città. Richiami le cime frondose degli alberi, però tra queste cime potrebbero esserci uccelli, scoiattoli. Il mare potrebbe essere increspato dalle onde e le onde potrebbero avere un andamento particolare. Insomma, approfondendo la scena riesci a rendere il tutto ancor più variegato e personale. Ogni tanto ci sono degli aggettivi e delle parole che vengono ripetuti, ma lì basta una veloce rilettura e la sostituzione con nomi, verbi e sinonimi diversi. Ho apprezzato molto, quindi, i punti in cui Enamor dà un'interpretazione personale a quello che la circonda e la sua versione della città di Alinor. Lì si comincia a sentire l'azione, si vede che la nostra altmer è segnata dal modo in cui la zia approccia il mendicante, diverso dal suo. Traspare l'ingenuità della protagonista contro il cinismo e l'alterigia di chi vive la nobiltà del quartiere alto. Perciò, dall'entrata di Enamor ad Alinor, la narrazione comincia a movimentarsi e a diventare meno statica.
A parte questo posso solo dirti che stai facendo un buon lavoro, che col tempo i personaggi e la storia ti diranno loro lo stile e il modo in cui approcciare la narrazione.
Ho letto anche il secondo capitolo, passo direttamente a recensirlo. :)

P.S – Non è errato dal punto di vista del regolamento mettere un'introduzione come primo capitolo, ma io l'avrei inserita o a inizio testo o a fondo pagina, dato che è abbastanza breve. Ovviamente, prendi ogni cosa che ho scritto come pareri miei e considerazioni personali. :)