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Recensione alla storia Effects' alphabet - 04/11/14, ore 18:22
Capitolo 18: S come Severed Head- Testa mozzata
Eccomi!
... Che c'è? Devo portare la giustifica per il ritardo? Ma stiamo scherzando? Io non sono affatto in ritardo! Sono puntualissima.
Okay, fooorse sono un po' in ritardo, giusto un po'. E va bene, sono tremendamente in ritardo. Scusa, scusa scusa scusa! Mi spiace essere arrivata così tardi, non mi giustifico dicendo che è colpa della scuola (anche se ha fatto la sua parte con la sua settimana-tutta-verifiche) anche perché qualche fettina di tempo potevo prendermela dallo studiare o dal cazzeggiare.
Allora, mi farò perdonare con questa recensione, con la quale recensirò entrambi i capitoli che ho saltato:
Partiamo dall'effetto Poop Hair. La drabble è cristallina già di suo, senza bisogno della spiegazione ulteriore che comunue tu metti sempre. Ma fai bene uwu Le ragazze che parlano male di Madotsuki sembrano proprio la bocca che fa ottenere l'effetto: parlando solo perché ne hanno una, nel caso della bocca parla solo perché è solo quello, una bocca.
Dà vita a tutti i pettegolezzi che nel mondo reale dovevano essere rivolti contro Madotsuki, come le altre bocche del resto, anche se le altre sembrano meno malevole e si trovano in un posto un po' meno inquietante. La pioggia mi sembra perfetta, perché per raggiungere l'effetto bisogna o far piovere o far nevicare, e comunque l'effetto si mantiene anche all'interno dela stanza. Mi ero chiesta come avresti fatto questo effetto e non potevo aspettarmi di meglio. La pioggia inoltre, rappresenta l'animo cupo di Madotsuki, che la spingerà a chiudersi in casa, inoltre a sottolineare la sua insicurezza e la sua inadeguatezza rispetto alle ragazze (quando dici che loro sono più coperte di lei).
Anche per il fatto che loro, nonostante la pioggia, sembrano non avere i ciuffi ribelli che ha lei.

Ora l'altro effetto: Severed Head.
Quanto amo questo effetto, nonostante abbia una velocità di movimento lentissima. Ma può vedere cose che gli altri effetti non vedono, come Madotsuki che dorme nell'armadio, che pare distaccare un po' da tutta la confusione e morte che c'è. Sembra voler dire che solo con la morte lei potrà raggiungere finalmente la pace, che non c'è via d'uscita oltre al sucidio, cioè la fine del gioco. La morte della nonna, più che ferirla per la perdita, sembra farle apparire l'idea che anche lei un giorno, come tutti gli umani, debba morire e sembra aver paura di questo.
Infatti ad una morte dolorosa (che poi con la ghigliottina non è) come quella di una testa mozzata preferisce la morte indolore, buttandosi dal suo terrazzo. Quindi, se dapprima hai descritto un effetto che si trovava all'inizio del crollo di Madotsuki, questo si trova più meno alla fine, quando le paure le attanagliano già lo stomaco e quella è solo la conferma della sua precedente scelta.
... Non so se mi spiego .-.
E' bello come hai associato la lentezza dell'effetto con il tuo discorso precedente, con il fatto che la morte non deba fare sforzi per raggiungere il malcapitato che perde la testa in senso letterale.
Spero che questa recensione possa bastare per farmi perdonare... Scusa davvero tanto.
Mary
Recensione alla storia Effects' alphabet - 02/10/14, ore 23:16
Capitolo 16: N come Nopperabou- Nopperabou
Nopperabou, la senza faccia. Oh come vorrei non avere una faccia.
E' bellissimo questo capitolo, pare senza corpo, senza volto, ma in realtà il suo volto è ben celato dalle parole che si ripetono. Ma sono diverse, molto diverse da loro.
Ma soprattutto la frase di mezzo: "Non voglio avere un viso." Nopperabou, senza viso. Senza nessun tratto distintivo, vuota. La voglia di Madotsuki di smettere di conoscere. (Scusa se sembro così filosofica oggi, non so cosa mi è preso .-.)
Credo di capire molto lo stato d'animo di quella povera ragazza, anche se probabilmente non vuole avere emozioni, vivere nell'apatia. Nulla sul volto, assolutamente nulla, esattamente come l'effetto di cui stiamo parlando.
Tu hai spiegato perfettamente questo aspetto, volgendolo alla realtà che scorre nel suo modo naturale al di fuori della finestra di Madotsuki, mettendola in contrasto con la sua voglia di sparire da tutto e da tutti. Come un fantasma, meglio se senza faccia, esattamente come il piccolo fantasma privo di emozioni che fornisce l'effetto.

Errori: nessuno, ovviamente. E' perfetta questa fanfiction.
Anche se Madotsuki non vuole nascondersi lo fa, chiudendo per sempre qualsiasi contatto con la gente, chiudendo la sua porta di casa e lasciandola chiusa per sempre, anche dopo la sua morte. Il mistero si infittisce, intriga ancora di più, chissà quale effetto tratterà la morte della povera ragazza. Non vedo l'ora di scoprirlo.
Tornando a questo meraviglioso capitolo: Madotsuki combatte per non essere vista, per non essere giudicata, ma anche per non essere capita. Perché se per caso qualcuno riuscisse a capirla conoserebbe cosa la tormenta, e a cosa lei aspira. Il suo mondo dei sogni deve rimanere chiuso, solo suo.
Hai reso tutto perfettamente, l'ho già detto vero?
La tua raccolta è qualcosa di fantastico, e questo capitolo è un altro pezzo del puzzle: vedo che si sta creando qualcosa, sembra un terrazzo.
Madotsuki non vuole capire, perché preferisce non conoscere, non stare male conoscendo che ciò che le sta intorno è male e può solo farle del male, mentre nel suo mondo dei sogni, nonostante la realtà riesca ad entrarci, lei è al sicuro, nessuno può attaccarla nei suoi sogni. E vivrà quella sicurezza per sempre.

Capitolo stupendo, degno delle meraviglie di tutta questa fanfiction.
Al prossimo capitolo,
Mary


Ps: Mi sono dimenticata di ringraziarti per avermi ringraziato, così oltre che stupida mi sento pure cattiva .-. Basta, sono una sociopatica, si è capito.
 
(Recensione modificata il 02/10/2014 - 11:18 pm)
Recensione alla storia Effects' alphabet - 11/09/14, ore 16:15
Capitolo 15: N come Neon- Neon
Ciao! I'm baaack!
Scusa per la terribile assenza, mi inchino al tuo cospetto e chiedo il tuo perdono.
Mai stata più d'accordo con te su qeusto effetto. E mi stai facendo pensare che io e Madotsuki ci somigliamo veramente tanto. Però non penso che lei rifiuti le discoteche per la claustrofobia, forse la cosa in comune sono le troppe persone. In effetti il mondo dei neon è parecchio affollato, pieno di sprite diversi, ma che si ripetono, come la grande massa di pecore che vive nel mio piccolo villaggio sperduto in mezzo alle montagne. Ed, in effetti, l'unico diverso è proprio il pappagallo che ti dà l'effetto.

I colori del pappagallo sono simili agli altri, perché Madotsuki mette una maschera, giusto? Altrimenti si noterebbe subito che lei è diversa dagli altri, i suoi colori sarebbero spenti e tutti si allontanerebbero da lei perché è diversa, strana.
L'ambientazione non poteva essere se non una discoteca; quando sono entrata in quel mondo mi facevano male gli occhi, seriamente. E poi gli abbinamenti ai tipi sono perfetti, ci sono quelli che risplendono di più e quelli che risplendono di meno, perfino quelli che vomitano. E Mado che per non farsi notare si infila a forza quei vestiti neon che la fanno passare inosservata, ciò che la rende come tutti, ma allo stessotempo diversa.

Per il fatto di sentirsi in gabbia riconduce alla misantropia, che lega Madotsuki ad un mondo dove l'unica persona che vede deve essere il riflesso nella sua TV spenta, rinchiudendola in casa.
Il puzzle si sta completando, brava.

Ci sentiamo ;)
Mary
Recensione alla storia Effects' alphabet - 02/08/14, ore 22:32
Capitolo 13: M come Medamaude- Medamaude
Buonsalve! Sono felice che tu abbia attirato anche altre persone con questa meravigliosa storia!
Eccomi qui a recensire :3

La Medamaude (che parto scrivere questo nome .-.), l'effetto che preferisco tra tutti, lo amo veramente tanto soprattutto perché è inquietante da morire. E sono stra felice che tu gli abbia reso giustizia veramente come si deve. Mi è piaciuto molto anche questo capitolo, incentrato più sulla paura del mondo che ha Madotsuki e sulla cosiddetta "casa sicura" a cui tornare, appunto quella è l'utilità dell'effetto.
Riportarti al Nexus, cioè la sicurezza per Madotsuki; quelle porte dove lei può entrare e scegliere, quelle porte da cui nessuno può uscire tranne lei. Anche se il suo mondo dei sogni non è comandato del tutto da lei stessa si sente come se stesse andando per il verso giusto, come vuole lei.
Quindi si sente più che sicura a tornare al Nexus.

Ovviamente la grammatica è perfetta, anche se deve sottolineare l'ansia costante che stringe in una morsa la gola di Madotsuki, impedendole di vivere la sua vita e tranciandogliela quando sembava aver capito che sognare era un dono effimero. L'ansia gioca un ruolo importante nella vita di questa ragazzina e tu l'hai sottolineata a dovere, con poche parole, ma capaci di infondere tutti i sentimenti confusionari che affollano la sua mente.
Come al solito, un ottimo lavoro.

Per le spiegazioni sei stata davvero molto chiara, anche se eri già chiara dal testo che hai scritto, in ogni caso le spiegazioni vanno sempre bene, anche perché la versione rilasciata da Kikiyama può essere interpretato in modi totalmente diverso dai nostri, diverso dal raffigurare la Medamaude come un'ancora di salvezza dalla schiacciante realtà.

Bravissima, ci sentiamo quando torni dal mare, buone vacanze!
Mary
Recensione alla storia Effects' alphabet - 10/07/14, ore 17:16
Capitolo 11: L come Lamp- Lampada
Allora, prima di tutto grazie per avermi ringraziato... Ancora, ancora e ancora :3 Grazie.
Anche questo capitolo è molto bello, mi è piaciuto tantissimo il modo in cui hai collegato la luce della lampada alla curiosità di Madotsuki.
Secondo me questo effetto si può anche collegare a quello del gatto: “Curiosity killed the cat.”
Di solito i gatti muoiono per la loro curiosità (speriamo che con la mia non sia così D:), quindi Mado potrebbe essere paragonata ad un gatto che, dopo essersi spinto troppo oltre, ci è rimasto secco.
Chissà se era curiosa di scoprire cosa si provasse a sognare per sempre... Povera ragazza.
L'espressione “far luce sulle cose” mi è piaciuta molto, in quanto collega e fonde l'effetto con la ragazza, letteralmente poi, anche perché durante questo effetto la sua testa diventa una lampada.
Non mi sono mai fatta domande sulla morte di Masada-sensei, non so perché, ma sapevo che di sicuro era morto. Quella faccia bianca, l'espressione confusa ed il fatto di non poter parlare possono ricondurre solo alla morte.
I colori, come tu hai detto, ricordando di sicuro anche le sorelle monocromo, Monoko e Monoe, penso che tu parlassi di lei. La ragazza dalle cinque braccia che a me piace molto :3
Chissà se anche loro sono sparite dal mondo come se fossero fantasmi.
Infine Madotsuki si pente di essere troppo curiosa, preferiva non sapere di Masada... O forse no? Io credo sarebbe meglio sapere qualcosa, mette meno angoscia della scomparsa.
Quando dice: “E' morto. Come quelli sulla strada.” è un accenno a Shitai? Intendo, l'uomo investito da cui prendi l'effetto semaforo, ma penso che tu lo sappia :)
Bene... Bellissimo capitolo, come sempre :3
Mary