Recensioni di A ghost behind words

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Serata di pioggia - 15/06/16, ore 15:07
Capitolo 1: Serata di pioggia
Mi trovo qui, a tentare di scrivere una recensione, senza sapere bene che cosa dire a primo impatto.
È un racconto malinconico che con dolcezza ci porta fino al punto culminante, quello in cui la luce acceca e si porta via la vita. Hai uno stile fluido, che secondo me si adatta molto bene a questa storia; e poi ho apprezzato particolarmente la tua capacità di raccontare un dramma senza scadere nel patetico, per di più in modo originale: attraverso i dettagli dei due ombrelli e della pioggia, che fa da spettatrice e sembra quasi accompagnare il dolore.
Sono rimasta affascinata e incuriosita: spero di poter leggere presto qualcos'altro di tuo!

Ghost
 
(Recensione modificata il 15/06/2016 - 03:18 pm)
Recensione alla storia Stringendo Ricordi di Spine - 20/08/15, ore 22:04
Capitolo 1: Prologo
Fin da subito mi aveva colpita il titolo di questa storia: aspettavo soltanto l'occasione per leggerla e, magari, recensirla.
Al momento mi sembra inutile - inadeguato, quasi- dirti che mi piace già il tuo stile, che questo prologo m'incuriosisce soprattutto per la sua originalità.
Posso solo assicurarti che la serie di domande che hai posto mi porta più che mai a riflettere; che riesco già ad intravedere la sofferenza ancora sconosciuta di Bruno, gli occhi nerissimi di Ambra.
Posso solo rispondere che sì, voglio giocare.
Alla prossima, dunque.

Ghost
Recensione alla storia Scenes Selection- Jay Hahn - 16/07/15, ore 11:16
Capitolo 1: Scenes Selection- Jay Hahn
Inizio questa "recensione" - che in realtà è semplicemente un meraviglioso ritorno a casa- ringraziandoti di nuovo.
Grazie per ciò che, attraverso Jay e la sua storia, sei stata capace di regalare a me e a molti altri. Non sono stata una compagna di viaggio costante nella vita di Jay - perché è questo che sento di aver fatto: accompagnarlo nel suo viaggio, non solo leggere passivamente- ma ormai conosci perfettamente quel che ho provato, sai quanto l'ho amato. E l'emozione che scovare per caso questa piccola OS mi ha dato dimostra che lo amo ancora: il sentimento è tutt'altro che affievolito.
So di essere tremendamente smielata, ma quando si tratta di lui non riesco a fare altrimenti.
Mi ha piacevolmente sorpresa la prima persona: in questo modo i pensieri di Jay, che pure trasparivano benissimo nella long, qui ci arrivano diretti, come un colpo al cuore. A dire il vero anche il contesto era inaspettato. Cioè: prima di notare Beatrix, Jay aveva lo sguardo del tutto assente, perso nel vuoto e di certo non credevo che avesse la forza di ricordare e immaginare.
Sarà una mia impressione, ma ora che ho terminato di leggerla questa OS mi sembra complementare alla prima: dal punto di vista di Beatrix si passa a quello di Jay. Un cerchio che finalmente si chiude.
Sono rimasta ancora una volta incantata dai pensieri di Jay: quelle immagini sono così concrete e palpabili da sembrare reali: com'era prevedibile, anche se intuivo già, ci sono rimasta male quando ho scoperto che era tutto frutto della sua immaginazione. C'è però una cosa che queste proiezioni rendono ancora più chiara: il rapporto tra Izaya e Jay, che è sempre stato all'insegna della quotidianità e della leggerezza. Izaya è un personaggio stupendo e l'unico aggettivo che mi venga in mente per definirlo è travolgente. Sa sempre come prendere Jay e ha una sua personalissima filosofia di vita, fatta di gesti più che di parole e forse più giusta di quella di molti altri - gli stessi che gli danno dello stupido-.
E' bello vedere che nell'immaginario di Jay tutto è come avrebbe dovuto essere: sia lui che Chaz frequentano il college, Izaya e il suo migliore amico finalmente hanno smesso di litigare - anzi, vanno persino d'accordo- e il bar di Lizzie è ancora in piedi, più saldo di prima.
Ma l'idillio si spezza nel modo più brusco e quelle immagini cozzano irrimediabilmente con l'ambiente dell'Escape, la cui atmosfera mi è sempre sembrata piuttosto opprimente e soprattutto con la presenza di Brad, l'arma.
Ancora una volta la lucidità del ragionamento di Jay mi lascia spiazzata: il rapporto con Brad è un insulto alla vita che gli ha strappato ciò che più amava. Un insulto che lui porta avanti fieramente, quasi come una bandiera, facendosi male da solo. Così i ruoli, paradossalmente, si scambiano e la bambola diventa proprio Brad.
Anche se non scriverai mai più di Jay, di Izaya e degli altri - perché forse è giusto così- li porterò tutti nel mio cuoricino metallaro.
Posso solo dirti che, pur non conoscendoti, ti voglio bene e che in questa storia ho lasciato una parte importante di me. Forse è proprio a te e a Jay che l'ho consegnata. So che ne avrete cura.

Tua
Ghost
(Recensione modificata il 16/07/2015 - 11:21 am)
Recensione alla storia Portami In Chiesa - 03/07/15, ore 16:56
Capitolo 1: Portami In Chiesa
Ammetto che anch'io sono stata attirata dal riferimento a Take me to church, da brava fan di Hozier.
Se dovessi descrivere questa OS in poche parole, direi semplicemente che è di una delicatezza e al tempo stesso di una forza uniche nel loro genere.
In molte coppie, di amici o fidanzati che siano, l'uno è più estroverso, aperto al confronto, al cambiamento; l'altro è una persona più sofferta e timida, che magari fatica ad accettare se stesso o gli altri. In questo caso, ovviamente, si tratta di Andrew e Christian.

Fin dall'inizio ho amato la semplicità e la delicatezza del rapporto che si crea tra i due. In particolare sono rimasta affascinata dalla profondità del pensiero di Andrew e mi ha conquistata il modo in cui la sua spontaneità e determinazione riescono a stravolgere completamente, anche se in modo graduale, il punto di vista di Christian. Andrew a sua volta trova nell'amico il coraggio di confessare almeno a lui la propria natura, un peso che sentiva il bisogno di togliersi. Ognuno accompagna l'altro in un percorso di evoluzione che da solo non aveva avuto il coraggio di cominciare.
Cominciavo già a sperare che vivessero felici e contenti, ma ovviamente cheìiedevo troppo.
Ah, quanto siamo sadici noi autori.
A parte gli scherzi, ho visto la morte di Andrew come una sorta di sacrificio, la condizione necessaria perché Christian finalmente si rendesse conto della propria omosessualità e del fortissimo sentimento che prova per l'amico. Anch'io, come padre Bryce (a proposito la figura di questo prete mi ha piacevolmente sorpresa, visto che rompe uno stereotipo) amo credere che in fondo Andrew sapesse tutto, ma non avesse mai forzato l'amico a fare un passo a cui non era pronto.
La madre di Christian, ahimè, resta statica, incapace di accettare la diversità di Andrew e di riflesso anche quella del figlio; ma forse è anche questo uno dei motivi per cui finalmente Christian sente il bisogno di andare in chiesa, di cercare un modo per capirsi a fondo.

Sullo stile nulla da dire: è molto fluido e mi sembra decisamente più narrativo che descrittivo, ma secondo me si adatta perfettamente alla trama della storia.
Spero mi perdonerai per il papiro, ma non ho il dono della sintesi e in più sono molto sensibile su questo tema: infatti sto scrivendo anch'io una storia che affronta questi temi (a dire la verità mi piacerebbe avere una tua opinione a proposito). Ad ogni modo ancora complimenti perché questa storia è stata un piccolo colpo al cuore, mi ha toccata come poche altre.
Alla prossima, spero!
Ghost
Recensione alla storia Jay Hahn - 24/06/15, ore 16:54
Capitolo 1: Shelter
(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Non so neanche come cominciare a spiegare perché sto segnalando questa storia per le Scelte e come tradurre in parole la quantità di emozioni che quei trentacinque capitoli hanno suscitato in me.
Il personaggio di Jay -che ben presto ha perso la consistenza di personaggio e ha assunto quella di uomo in carne ed ossa, perché è meravigliosamente completo- è stato per me un amico, un fratello e naturalmente un compagno di viaggio in una Londra che di certo non dimenticherò. Non sono io ad essere entrata nel mondo di Jay: è lui che, con lo snodarsi della storia, è entrato dentro di me. E' Jay ad avermi preso per mano e ad avermi svelato una dopo l'altra le sue debolezze, le sue contraddizioni e i suoi pensieri, da cui sono rimasta totalmente catturata e affascinata.
Potrei dire di essere cresciuta con lui, a tal punto sono stata coinvolta: e ogni volta mi entusiasmava scoprire un nuovo dettaglio, un significato diverso nelle parole.
La storia del protagonista s'incastra alla perfezione con le vicende degli altri personaggi e le completa di un senso che altrimenti non avrebbero. Prima fra tutte quella di Izaya che allo stesso tempo, nel bene e nel male, costituisce il punto di svolta inevitabile, il principio e la fine.
E a questo punto, siccome in fondo sono una persona romantica, non posso non soffermarmi su una cosa in particolare: l'amore tra Izaya e Jay. Il loro è un amore che cresce di giorno in giorno, fatto non tanto di parole quanto di sguardi, di dettagli e di gesti; è la sua concretezza che mi ha conquistata.
Tutti i personaggi, anche quelli relativamente secondari, hanno un'unicità che li rende veri, una psicologia che li contraddistingue. Quasi tutti si evolvono con il passare del tempo e ognuno di loro lascia un'impronta indelebile: in questo sta, per me, il vero talento di chi scrive. Non c'è un dettaglio lasciato al caso, anche perché i capitoli sono stati revisionati singolarmente più di una volta.

Credo sia inutile dire che la storia scorre più che bene: alle parti descrittive o introspettive si alternano colpi di scena e reazioni imprevedibili che non permettono di abbassare la guardia.
Ci sono momenti in cui ho riso e altri in cui ho pianto anche l'anima (momento in cui fingo di odiare l'autrice), cosa di cui non mi credevo capace; ma soprattutto ho riflettuto. Perché la storia di Jay invita -quasi costringe- a riflettere su temi di cui adesso più che mai si discute.
Quella di Jay è una storia d'amore, di dolore, di cambiamento, di determinazione, di sopraffazione, ma prima di tutto è un inno alla rinascita. Un invito ad alzare e rialzare la testa.

Sarò banale, ma alla fine dell'ultimo capitolo mi sono sentita svuotata, come se avessi deciso di consegnare un pezzo di me a Jay e lui l'avesse portato con sé.
Fortunatamente potrò ricominciare questo viaggio ogni volta che vorrò.
Non posso far altro che ringraziare Bloom per aver dato vita a quello che per me è un piccolo miracolo.