Recensioni di Rosmary

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Non come un romanzo - 08/04/24, ore 11:16
Capitolo 1: Non come un romanzo
Ciao, Sev!
Considerando che ho adocchiato questa flashfic quando l'hai pubblicata, sono decisamente in ritardo, ma ormai credo di dovermi rassegnare al mio destino da lumaca!
Insomma, tutto questo preambolo per dire che sono contenta di essere finalmente riuscita a ritagliarmi del tempo da dedicare a questo racconto, perché il titolo mi aveva incuriosita molto e il contenuto mi aveva colpita tanto.
Non credo di aver mai letto del matrimonio di Lucius e Narcissa secondo questa chiave di lettura, l'ho trovata molto intrigante e sviluppata benissimo in così poco spazio. Quelle parole-ritornello che accompagnano Narcissa in ogni fase della sua vita sono davvero martellanti e riescono a esprimere chiaramente quanto da un lato abbia inciso su di lei l'educazione impartita e quanto dall'altro sia forte e opprimente la sua frustrazione, che niente riesce a tenere a bada e a contenere – dentro di lei pulsa, pulserà sempre, il desiderio per ciò che non è stato e non sarà mai, per una fiamma costretta a incenerirsi in se stessa.
Sei stata molto brava anche a mostrare Lucius attraverso il punto di vista di Narcissa, un uomo la cui passione arde per il potere, verso cui proietta tutte le sue energie e le sue attenzioni; un uomo che proprio non la vede come Narcissa vorrebbe essere vista.
Il contrasto con le sorelle, poi, rimarca ancora di più quanto Narcissa sia ingabbiata nei rituali del suo mondo, perché Andromeda e Bellatrix, sia pure in maniere differenti, hanno quella forza indispensabile ad autodeterminarsi che a lei manca, e allora arranca e si ripete quei ritornelli per tutta la vita cercando un barlume di luce nel buio.
Ho apprezzato questo testo anche stilisticamente, il monito ripetuto mi ha colpita tanto!
Sono contenta di essere ritornata a leggerti, brava come sempre!
Un abbraccio 💚
Recensione alla storia Occhi aperti e cuore spalancato - 06/04/24, ore 13:15
Capitolo 1: Occhi aperti e cuore spalancato
Ciao!
Prima di tutto voglio dire le cose importanti: quanto sei stata brava a caratterizzare Molly? È insopportabile e invadente proprio come nei libri – e in questo racconto c'è il vero motivo della fuga di Charlie in Romania.
Dopo le cose importanti, le cose serie: medimago! Questo tuo personaggio senza storia e senza volto a me piace tantissimo, è il tuo narratore esterno e con lui riesci a trattare tematiche delicate con quel giusto distacco che pone in lettore nella condizione di osservare i personaggi e cercare di interpretarne gesti e parole, senza tuttavia avere tra le mani tutte le risposte, resta sempre un lato inconoscibile che personalmente apprezzo molto. In questo racconto, poi, mi è piaciuto tanto seguire i ragionamenti del medimago, che si pone domande senza azzardare giudizi e non trascura né il punto di vista della madre né quello del figlio.
Arrivando alla tematica del racconto, ho trovato realistico la dinamica che metti in scena, con una madre che non vuole vedere, e si ostina a reputare giusta solo la propria visione del mondo, e un figlio che per fortuna ha piena consapevolezza di sé e non si lascia mettere in discussione dalle certezze della madre, anzi asseconda la sua volontà di recarsi al San Mungo solo per frantumarle e costringerla a vedere la realtà per ciò che è.
È stato bellissimo leggere di Charlie che parla dei propri legami e progetti con affetto ed entusiasmo, la sua è una vita piena e serena, l'unica nota triste è la madre che non vuole capirlo e si ostina a insistere su una realtà che esiste solo nella sua testa.
A proposito di Molly, sappi che tutti i paragoni che fa tra Charlie e Bill sono stati perfetti, mi hanno irritata proprio come mi irrita leggere i paragoni tra figli che fa nei libri – Molly mi ha sempre dato l'idea di essere quel tipo di madre che ha un'idea di figlio standard che tutti devono rispettare, altrimenti c'è un problema; nella tua storia ho rivisto proprio questa Molly.
Non posso che sperare, per Charlie, che alla fine Molly veda, anche se temo che pur con tutta la buona volontà la signora Weasley farà una fatica immane a capire che le sue scelte di vita non sono universalmente valide (perciò Charlie fugge in Romania! Dopotutto persino Bill-figlio perfettissimo fugge in Egitto!).
Sullo stile ormai non mi dilungo, perché sai cosa penso! 💚
Bravissima come sempre, un abbraccio grande!
Recensione alla storia L'intervista - 06/04/24, ore 12:47
Capitolo 1: L'intervista
Ciao!
Arrivo qui con un ritardo assurdo, ho letto questo racconto al tempo degli Oscar della Penna ed è da allora che aspetta nella mia lista di racconti da recensire. Sono contenta che Tre recensioni e un dado mi abbia portata qui, anche perché ho avuto modo di rileggerlo e di apprezzarlo quanto la prima volta.
Non credo di riuscire a spiegarti quanto abbia amato la caratterizzazione di Neville. È uno dei miei personaggi preferiti e ritrovarlo caratterizzato così bene è stato meraviglioso. Sei riuscita a trasportare nella tua storia la sua pacatezza, la sua gentilezza e la sua infinita bontà d'animo senza che queste qualità lo rendessero troppo – troppo buono, gentile, perfetto – con il rischio di renderlo artefatto. Ho proprio rivisto il Neville dei libri in questo racconto, sia pure più adulto, con quella sua sensibilità capace di cogliere il non detto e la riservatezza – e forse anche un po' di introversione – che lo porta a non fare mai un passo troppo lungo, ma a rispettare i tempi e gli spazi di chi gli è davanti.

Ho apprezzato tantissimo la tua Mimbletonia, l'idea di rendere l'oggetto dell'intervista metafora del rapporto di Pansy con ciò che la circonda – di quelle barriere che percepisce indispensabili alla propria sopravvivenza – ha fatto sì che l'intervista non fosse un semplice pretesto per far incontrare i due personaggi, ma il cuore stesso del loro incontro; anche per questo, oltre che per il duplice significato del titolo che spieghi in note, ho apprezzato tanto il titolo scelto. Inoltre, solo complimenti per essere riuscita a rendere così affascinante e credibile una spiegazione di Erbologia! Credo di aver aver subito lo stesso fascino di Pansy ascoltando Neville spiegare!

Arrivando a Pansy, lei è un personaggio particolare, nel senso che leggendo i libri mi provoca irritazione, ma al tempo stesso mi incuriosisce anche, un po' per il suo legame con Draco – che mi è sempre parso impari e anche consapevole di esserlo –, un po' per ciò che personaggi come lei rappresentano, elemento che tu hai sondato meravigliosamente in queste pagine. Pagine in cui Pansy intervista se stessa prima ancora che Neville, in cui lui, a sua volta per ciò che rappresenta, la induce a porsi domande scomode, alle quali lei sembra voler fuggire senza speranza alcuna di riuscirci – anche il rapporto con la propria coscienza sembra essere impari: Pansy vorrebbe avere gli strumenti per guardarsi dentro senza soffrire scelte e non-scelte del passato, ma forse è ancora troppo presto per riuscirci, e allora ecco il disagio e le accuse e il desiderio di ritrarsi.
Mi è piaciuto tanto come a emergere da questo dialogo impietoso con se stessa sia però un desiderio di andare avanti e soprattutto di proseguire in autonomia; anche se è faticoso, perché la tua Pansy sembra fare ancora fatica a riconoscere pensieri, idee e desideri che appartengono a lei soltanto da pensieri, idee e desideri che provengono dall'esterno – dall'educazione ricevuta, dal passato, dagli obblighi sociali che crede di avere. Insomma, ne esce uno spaccato estremamente realistico di un personaggio che vive un'evoluzione e una presa di coscienza, e lo fa con tutta la difficoltà del caso, con la messa in discussione e col timore di commettere qualche sbaglio.
Sei stata poi bravissima nel descrivere il suo disagio attraverso il linguaggio del corpo, è un elemento che ho amato tantissimo. Mi è parso di vederla, in quel luogo accogliente che riesce a farla sentire un'intrusa, mentre cerca pretesti per sfuggire allo sguardo troppo limpido di Neville e alla sua gentilezza che la trova impreparata – ecco, il fatto che la gentilezza riesca a metterla a disagio mi ha fatto una tristezza infinita, dà proprio l'idea di quanto lei senta necessario avere uno scudo tra se stessa e tutto ciò che la circonda.

Il finale, così accennato e garbato, con quell'invito e quel piccolo , mi è piaciuto tantissimo; l'ho trovato perfetto questi questi tuoi personaggi, che si muovono e si studiano da un lato con curiosità e gentilezza, dall'altro con stupore e un po' di diffidenza.
Nell'assenso di Pansy ho davvero visto quell'evoluzione che sta cercando di assecondare, la volontà di sbocciare e riuscire a fidarsi di qualcuno al punto tale da mostrarsi fiorita anziché rinchiusa in se stessa e pronta ad attaccare.
Ultimo ma non ultimo: il discorso di Neville sulle piante (e le persone) buone e cattive mi ha emozionata un po' tanto! Ma quanto è buono e puro questo ragazzo? (scusa, prima o poi la fangirl doveva pur venire fuori!).

Inutile anche dirlo perché sei una certezza, ma lo stile è sempre meraviglioso, leggerti è veramente un piacere (e questa volta hai scritto di anche Neville!).
Grazie davvero per questo racconto (se vorrai scrivere di nuovo di Neville io sarò prontissima a leggere!), se dovessi utilizzare una parola per descriverlo direi delicato.
Un abbraccio e alla prossima!
Recensione alla storia Sangue - 27/03/24, ore 11:52
Capitolo 1: 1. Andromeda, Bellatrix, Ninfadora, Teddy
Vederti riapparire tra gli aggiornamenti è sempre bellissimo, perché qualsiasi cosa tu scriva a me arriva dritta dritta al cuore.
Non credo che questa recensione sarà un granché, però una piccola traccia del mio passaggio qui voglio lasciarla, perché questo racconto così doloroso, dove il legame di sangue di Andromeda emerge in tutta la sua tragicità, è meraviglioso e mi ha emozionata tanto.
Penso di aver sentito su di me proprio tutta l'incapacità di Andromeda di comunicare questa realtà che sembra essere insieme la sua condanna e la sua vergogna. Non riesce a essere onesta con Ted – perché come la spieghi una cosa del genere – né ad affrontare Tonks se non quando si vede costretta a farlo – e quanto dolore sei riuscita a strizzare in queste poche righe, con Andromeda consapevole che sua figlia non tornerà, perché l'odio di Bellatrix è oltre. Ed è un po' come se non riuscisse a comunicare neanche con se stessa, come se avesse paura, forse anche rifiuto, di dire a voce alta di essere perseguitata dal sangue.
Ho sentito tanta amarezza in questa tua Andromeda, soprattutto quando ancora una volta non trova le parole per spiegare di più, spiegare meglio, al nipote la tragedia che hanno vissuto, i motivi che l'hanno nutrita. E più leggevo le tue parole, più ora ci ripenso, più davvero mi sento un po' come Andromeda che continua a chiedersi come la spieghi questa cosa, che è talmente affossata nell'odio e in una mentalità-gabbia da risultare impossibile da razionalizzare.
L'immagine di lei allo specchio, di lei e Bellatrix così simili, è stato l'ennesimo pugno nello stomaco, perché rende vividissima l'idea di una donna costretta a convivere col suo peggiore incubo in carne e ossa – a ricordarle che la spiegazione è sempre e solo nel sangue, e che lei rinchiusa in un macabro paradosso paga la colpa di essere se stessa.
Grazie di aver condiviso queste pagine, tra l'altro sono felicissima si tratti di una raccolta perché significa che il proposito di scrivere ancora c'è; e io ti aspetto come sempre.
Un grande abbraccio, amica ❤
Recensione alla storia Memories. - 23/01/24, ore 19:30
Capitolo 1: Memories.
Ciao!
Sono qui spronata da un'iniziativa del forum Ferisce la penna, per la quale avrei dovuto leggere una storia su una mia NOTP, e devo dire di aver scoperto un racconto che mi è piaciuto più di quanto mi aspettassi.
Non credo di aver letto altro di tuo in precedenza, quindi apro una piccola parentesi per dirti che il tuo stile asciutto, diretto e incalzante mi è piaciuto molto, così come ho apprezzato la scelta stilistica di chiudere l'ultima drabble con una battuta allineata a destra, quasi come a creare un distacco anche visivo tra ciò che è stato prima e ciò che sarà dopo la morte di Fred – come se ora Theodore, totalmente al buio, non potesse fare altro che sbandare.
Mi sono piaciuti i loro dialoghi quasi quanto i loro non detti, quegli sguardi che cambiano, quelle voci che diventano man mano complici e non nemiche, perché sono dialoghi che riescono a mostrare delle personalità che inducono in un gioco di sfida continua; sfida che Fred trova da subito intrigante – lui, che non fatica ad assecondare l'istinto –, mentre Theodore, più razionale, sembra aver bisogno di prendere le misure a questa attrazione inaspettata prima di lasciarsi andare.
L'ultima drabble porta con sé una grande amarezza, perché la riflessione di Theodore su chi gli abbia portato via Fred è amarissima e riesce a far emergere il carico di colpa assieme a quello di dolore che il ragazzo porta su di sé.
Insomma, questo racconto è stato una bella scoperta.
Complimenti!