Recensioni di murdershewrote

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia On your grave - 06/05/16, ore 12:40
Capitolo 1: On your grave
Per questa terz’ultima storia valgono più o meno le stesse ‘critiche’ fatte a “Paranoia” riguardo alla narrazione saltellante. È quasi impossibile seguire tutto senza aver letto le altre due storie (hai fatto bene a specificarlo nelle note). La cosa bella è che comunque (come nella risposta che già mi hai dato) la ‘confusione’ narrativa riflette quella mentale dei protagonisti, quindi è una sorta di escamotage che rende il lettore più partecipe dei loro tormenti.
Mi è piaciuta molto l’analisi che hai fatto (anche nelle altre storie) dei pensieri e dei ricordi di Jill poiché, effettivamente, il gioco non ha dato molte indicazioni su come lei abbia passato quegli anni con Wesker. Lo scorrere del tempo è del tutto relativo a quello che si fa: tre anni non sono molti, passano velocemente ma non se trascorsi sotto Wesker e sotto continue torture psicologiche. È chiaro che una persona non può non crollare.
Carina la scena di Jill che stringe la foto dell’Alpha Team. Il modo in cui indica i volti dei compagni morti (e quello suo e di Chris, morenti) la rende triste e dolorosa e, ancor di più, quando si sofferma su un ultimo volto in particolare. Perché lui è ancora vivo.
Mi è piaciuta altrettanto la scena di Chris davanti alle lapidi con le parole << "Redfield." Capitano >>. Ho trovato estremamente interessante l’uso del termine ‘Capitano’ piuttosto che il nome proprio, quasi Chris si senta in dovere di mostrare rispetto nei suoi confronti. Non perché sia davanti alla tomba o perché si stia rivolgendo ad un suo superiore, ma più perché è come se avesse riconosciuto la sua vittoria su tutti, su di lui (“Ha spezzato persino me”).
Nel finale poi sembra acquietarsi tutto, con la ‘paranoia’ spazzata via da un – fittizio – paesaggio meraviglioso e quel senso di pace che solo la morte può dare. Bello bello bello!  :D
 
Tris davvero originale e ben fatto, non aggiungo altro.
 
* offre Wesker di cioccolato *
I know u like it… >:) 
Recensione alla storia The Chosen One - 05/05/16, ore 21:00
Capitolo 1: The Chosen One
In questa ‘seconda parte’ della mini trilogia (permettimi di definirla così) è Chris quello che perde la testa. Se non nel primo gioco, non mi è mai piaciuto molto come personaggio ma qui mi ha fatto quasi – quasi – pena. Come per Jill prima di lui, il crollo psicologico è tremendo e doloroso, perché non si tratta di un semplice (se mai si possano definire semplici, questi problemi) disturbo post-traumatico ma più di dover combattere mostri che non può vincere. L’immagine di Wesker che pian piano si compone nella sua mente è meravigliosamente disturbante, sia dal punto di vista fisico (carne e sangue, un corpo che ri-prende vita), sia da quello psicologico (Chris che, appunto, perde lucidità in maniera graduale e inesorabile). Mi è piaciuto tantissimo il dialogo tra i due, quando Chris gli chiede di andarsene e Wesker non può perché << "Cosa te lo impedisce?" Un movimento improvviso, il suo volto a pochi centimetri dal tuo. "Tu." >>, a sottolineare che lui è vivo nella sua testa e che, quindi, non può sparire. È Chris il problema, non Wesker.
Mi è piaciuto molto anche il tono quasi epico delle parti #11 e #15 , quasi fosse un’ode – più un canto di morte, forse – dei tempi andati e di quelli appena trascorsi. Perché è ancora Wesker a fare da padrone, anche e soprattutto nella morte.
Pollice in su anche per questa storia, assolutamente. :D
Recensione alla storia Paranoia - 05/05/16, ore 17:27
Capitolo 1: Paranoia
Ciao!
Dunque, ho letto questa storia insieme a “The chosen one” e “On your grave”, dato il filo conduttore. Pensavo di fare un'unica recensione sempre in merito alla similitudine tra le storie... Ma non ci riesco, devo spendere una parolina per ognuna di esse (sebbene ci siano molti punti in comune).
Allooora, inizio col dire che questa – e le altre – presenta una narrazione che, devo essere sincera, è difficile da seguire. Da un lato ho apprezzato la complessità dell’intreccio come testimonianza della confusione mentale (la paranoia, appunto) della protagonista. Dall’altro però, questo continuo saltellare da un pensiero a un altro, tra passato e presente, tra un personaggio e l’altro, ha rischiato di farmi andare più volte fuori strada. Non è successo solo perché leggo le cose diecimila volte, però ammetto che la lettura può risultare pesante, specie se il lettore non ha molta conoscenza della storia originale (ma quest'ultimo, effettivamente, non è problema tuo). Comunque, a parte questa ‘pecca’ (in realtà non posso nemmeno definirla tale), ho trovato la trama davvero interessante e i caratteri dei protagonisti assolutamente verosimili. L’angoscia di Jill è così pesante da far male quasi fisicamente, ma allo stesso tempo sei conscio che anche lei si è macchiata di colpe orribili (seppur contro la sua volontà) e quindi non sei più sicuro di cosa provare nei suoi confronti, se pietà o timore, quasi al pari di Wesker. La parte che ho preferito è stata il dialogo con quest’ultimo sul ‘destino’ dell’umanità. Quel “Jill cerca gli occhi di Wesker e vi legge una sincerità così assoluta che, per un attimo, è tentata di credergli” è, in pratica, il motivo per cui Wesker è tanto affascinante (almeno, è il mio): egli è talmente convinto di quello che dice e delle sue idee da farti credere che abbia davvero ragione a fare quel che fa. Sei tentato di giustificarlo, in qualche modo (ovviamente non lo si può difendere ma, diciamo, le ‘sue ragioni’ andrebbero quantomeno capite).
Un’altra parte che mi è piaciuta moltissimo è stata il momento della morte della dottoressa Roach: pur non descrivendo la scena completa (probabilmente di una morte terribile), mi è venuta la pelle d’oca a leggere << "E dov'è adesso?" "Dietro di lei." >>. È tutto così inquietante e lento che ti da il tempo di focalizzare il sorriso spaventoso di Jill, quasi fosse posseduta, e poi immaginare il resto. Bellissima!
Infine, per quanto riguarda il nomignolo “Dearheart”, se tu non lo avessi fatto nelle note finali, ti avrei sicuramente chiesto spiegazioni a riguardo. Personalmente credo che, proprio perché è un vezzeggiativo già usato per sbeffeggiare Claire, non lo avrebbe usato anche con Jill, quindi in realtà l’ho inteso come se lo stesse affibbiando per la prima volta proprio a lei (come se la scena del gioco con Claire non fosse mai esistita). E questo fondamentalmente perché mi piace pensare che Jill sia ‘speciale’ per lui (indipendentemente dal modo in cui la sfrutta XD).
Nel complesso, quindi, questa storia mi è piaciuta.
Passo alle altre due! ;)
Recensione alla storia Diritti sindacali e zombie - 21/04/16, ore 21:02
Capitolo 1: Diritti sindacali e zombie
Ciao!
È da un parecchio che ti ho visto sul fandom ma solo ora ho avuto il tempo di leggere qualcosa di tuo. Volevo iniziare con qualcosa di intelligente ma spensierato e direi che con questa fic ho fatto centro!
Già l’introduzione, col risveglio di Liam, fa intendere il tono con il quale scorrerà tutta la vicenda. A questo proposito mi è piaciuto il linguaggio “crudo” che hai utilizzato per descrivere un mondo che non è videoludico ma, piuttosto, tristemente e dolorosamente reale. Insomma, il protagonista è il classico impiegato, giovane e un po’ sfigatello, nel quale tutti possiamo immedesimarci, non un fantomatico eroe senza paura e senza macchia. Tant’è che si fa beffe di lui anche il gatto col topo  (la stessa scena è successa col gatto dei miei nonni ma con un pipistrello... ti lascio immaginare la loro reazione!). Quindi, nessuna pietà per Liam, nessuna! *la vita è crudele, caro mio*
Poi si entra nel vivo della vicenda, arriviamo al meeting. Già all’inizio si percepisce l’agitazione e l’insofferenza di chi vi partecipa. E qui mi è partito il primo principio d’infarto. Sì, perché se la vocina di Sherry (come dimenticare quando era ancora la bambina dolce - e rompiballe - di RE2?) può essere tranquillamente ignorata, quella di un’altra decisamente no. Cioè. Non c’è nemmeno bisogno di introdurlo che Wesker si intromette subito. Con quella voce, poi. ♥
E allora si continua con Wesker Jr. e la zietta (?) che, da bravi Wesker, fanno i ribelli (il primo) o, più semplicemente, ignorano con nonchalance (la seconda) chi gli sta intorno. Jill mi è sembrata la brava agente del primo gioco, subito pronta a farsi domande per capire la situazione mentre Chris...insopportabile. Al posto di Liam gli avrei lanciato la tazza di caffè.
A questo punto entra Ada e qui ho apprezzato molto i pensieri di Liam riguardo la sua bellezza come conseguenza dello sviluppo della tecnologia e del miglioramento della grafica che, ovviamente, ha ottimizzato le curve della donna (oltre che rendere ridicolo Chris...ma dettagli). Ma poi si ritorna al problema principale: Wesker e la sua eredità. Un concetto fondamentale che è da sottolineare perché gli Ashford e Spencer avranno pur creato le basi di tutto il “pandemonio” della serie ma senza Wesker la storia non sarebbe andata avanti. È stato sempre lui, seppur con qualche aiuto, a gestire l’impero delle bio ricerche finché era in vita, e continua anche da defunto con Jake e Alex, appunto. Vuoi o non vuoi, lui è sempre presente, non si discute.
Il risultato del primo round tra le due teste calde è la messa al tappeto del povero Liam che mi ha fatto morire con la frase "Cose che possono succedere. Soprattutto quando un Tyrant sradica un tavolo di sei metri dal pavimento e lo lancia a tutta velocità per la stanza, schiacciandomici sotto." e le riflessioni sul futuro incerto del gatto, lasciato nelle mani di Alex (me la sono immaginata a placcare Albert stile giocatore di football, spettacolo! XD).
Lo scontro finale, però, è la parte più bella della storia. È stato epico.
Chris è il solito cafone sgraziato e piagnone che non sa perdere o semplicemente accettare l’esistenza di Wesker. Albert è sempre Albert, che guarda tutti e tutto dall’alto in basso, anche se sprofondato in una poltrona. Excella l’ho a-do-ra-ta (per tutta la storia, in realtà) col suo tentativo di richiamare all’ordine Wesker (perché ovviamente è ancora infatuata di lui) prima gentilmente, poi sclerando totalmente e, infine, mandandolo a fanculonia (come in fondo ha fatto lui con lei, povera donna).
Alla fine di tutto, però, chi ci va di mezzo è ancora Liam, giUoia! Non so che intenzioni hai ma è un personaggio originale davvero davvero carino, potresti anche utilizzarlo in futuro, chissà. ;)
Quindi, ricapitolando: trama originalissima e divertente, stile scorrevole e pulito, personaggi assolutamente IC, Wesker perfetto (si è capito che lo amo?). Oh, c’è anche un gatto (IC anche lui) quindi bonus point per te. Risultato? Una bella storia da ricordare col sorriso, sicuramente! :D
(E ora sono curiosa di leggere gli altri tuoi lavori. Se sono tutti scritti così bene sento che non me ne pentirei.)
Alla prossima!
 
Recensione alla storia The Chronicles of grievous illusions - 24/04/14, ore 20:17
Capitolo 15: Cap.14: De insania peccatoris
Per la serie "chi non muore si rivede" (anche se con Wesker e Birkin nei paraggi questo detto non vale poi molto), eccomi nuovamente qui, dopo secoli, a tediarti con le mie riflessioni! :P
Dunque, cominciamo.
Sarò forse ripetitiva ma, ancora una volta, mi son venuti gli occhi luccicanti di ammirazione già leggendo il passo iniziale. Fitta talmente bene la storia e il nostro caro Wesker che potevi tranquillamente chiudere il capitolo qui, o comunque fare una storia a sè stante.
Bella anche l'immagine di Jill (come quella di qualche capitolo fa, quando era nella vasca), quieta ma allo stesso tempo preoccupante, povera. Sono sempre più convinta che, alla fine di tutta questa storia, lei dia di matto. O Wesker. O io, più probabilmente!
Permettimi però di segnalarti un piccolo errore: nella frase "l'espressione neutra, insofferente, faceva intendere che -" sembra che l'aggettivo "insofferente" stia ad indicare la "non-sofferenza" di Jill, la sua serenità, quando invece il suo significato dovrebbe essere esattamente l'opposto. A meno che non si possa utilizzare anche in questo caso o io abbia sbagliato l'interpretazione della frase! ^^'
Ancora una volta, poi, non posso non apprezzare l'atteggiamento paterno del dottore specie sapendo a cosa sta andando incontro. Il fatto stesso che anche l'ambiente circostante gli appaia più tetro del solito sembra quasi un presagio funesto, così come l'anticipato corteo funebre a seguito di Wesker.
A questo punto è stato interessante notare come, durante l'interrogatorio, Wesker addossi a Frayn "la colpa" del suo stesso pestaggio, come se lui non c'entrasse mai e fossero gli altri a sbagliare: "Non ho avuto altra scelta. Lei non mi ha dato scelta" oppure poco dopo "Capita a tutti di sbagliare". Bellissimo lo scontro verbale, quando Frayn allude al cuore di Wesker e come quest'ultimo si sente vulnerabile, nonostante l'apparenza.
Infine, la vendetta di Wesker (come quella nei confronti di Chris) è stata qualcosa di spettacolare.
Tutta la scena mette un'ansia pazzesca perchè si spera fino all'ultimo che l'eroina di turno s'inventi qualcosa per evitare il peggio ma allo stesso tempo si ha la consapevolezza che, effettivamente, non c'è via di scampo. Le ultimissime parole tra Jill e il dottore commuovono eppure una voce esterna, che s'intromette prepotentemente, ha il potere di spezzare tutta l'atmosfera. Perchè nessuno può sfuggire ad un dio, soprattutto se questo comincia a spazientirsi o a non divertirsi più.
Scena "incredibilmente crudele" (non dimentichiamoci che, comunque, stiamo parlando di Resident Evil, non dovremmo stupirci/turbarci per scene simili), sì, ma a suo modo (che è il tuo) elegante. Mi è piaciuta molto. Punto.

Adesso non mi resta che vedere gli sviluppi... *mumble mumble*
Beh, mi dileguo. A presto! ^_^