Recensioni di shilyss

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia I peccati dei martiri - 08/08/20, ore 12:09
Capitolo 6: Quando muore il sole
Cara fumoemiele,
Eccomi qui per il gran finale! Non c’entra una fava, ma ti consiglio di vedere un thriller. È piuttosto vecchiotto (del ’95), e secondo me capirai tutto alla prima metà del film – io avevo capito – ma tratta di argomenti che tratti anche tu: è “Mai con uno sconosciuto,” e c’è un giovane Antonio Banderas prima di Rosita e di Zorro con delle scene fanservice. Ma torniamo a Fleur e Azael. Il loro rapporto morboso non poteva finire altrimenti e io apprezzo sempre tanto quando tu ti cimenti in questo tipo di rapporti, perché anche quando indaghi nell’oscurità dei rapporti familiari hai ben presente che sono oscuri, che questi due non potevano vivere felici e contenti perché viviamo in questo mondo che ha determinate regole. E se alcune regole sono vetuste o non hanno più senso, altre, come quelle dei rapporti all’interno del nucleo familiare, ce l’hanno ancora – ragioni biologiche, ma anche di mera alleanza tra popoli, clan, famiglie. La reazione di Marcy in tal senso è forte e decisa e mi è piaciuta molto. È di totale e netto rifiuto, un rifiuto tale che la porta a svestirsi dai panni di tutore legale di Fleur per dirle sostanzialmente di andarsene al diavolo col fratello. Non accetta spiegazioni e forse questa è una delle rare figure adulte che prendono una posizione nelle tue storie, dove quando i personaggi sono adolescenti perlopiù troviamo genitori assenti e incapaci del tutto di comprendere i figli che hanno generato. Anche in questo caso Marcy, pur essendo una zia trasgressiva e molto moderna che ha una visione della sessualità propria e altrui libera da condizionamenti, rimane impietrita di fronte a un rapporto malsano.

Il ruolo attivo di Fleur è un elemento fondamentale di questo capitolo. Quando Azael rinuncia a darle fuoco, perde la sua occasione e risulta sconfitto. È lei la vincitrice. E in effetti è lei che lo uccide, conscia che il rapporto tra lei e il fratello non potrà risolversi che in questo modo, consapevole che lui tornerà a farle del male. La costruzione di questo finale, con la figura di Barbablù che trasla da Azael a Fleur, con il riferimento al Frankenstein di Mary Shelley mi ha convinta tantissimo – sono legata alla vicenda di costei perché c’è un cimitero bellissimo, a Roma, dov’è sepolto il poeta Shelley insieme a Keats e a Gramsci e al liceo mi capitava di fare sega da scuola e andarci con le amiche. Non erano miti semplici; uno ricalca il moderno Prometeo, l’altro, Barbablù, non è esattamente una fiaba e come sai me la sono studiata piuttosto bene (nel senso: Perrault l’ha raccolta nelle fiabe, ma non presenta i medesimi archetipi di un Biancaneve o di un Cappuccetto Rosso e quindi adattarla non è così scontato). Il finale è un punto interrogativo su di lei, su Fleur. Cosa ne sarà di questa giovane donna che ha già ucciso? Si libererà delle sue ossessioni? Sappiamo che passerà per vittima, sebbene sia una carnefice e che, forse, collezionerà altri cadaveri nella sua stanza segreta. Bravissima, perché scrivi cose intelligenti, perché quando affronti tematiche scabrose lo fai senza mettere unicorni colorati che sparano fiorellini, perché crei personaggi maledetti, tutti.

E con 530 parole di recensione capisci bene perché arrivo sempre tardi, t’ho lasciato una shot!
Recensione alla storia I peccati dei martiri - 01/08/20, ore 12:37
Capitolo 5: Il peccato del sinistro mietitore
Cara fumoemiele,
ormai si è capito che senza il sabato mattina io sarei persa, persa, ma anche che è il mio momento preferito per leggere con una bella tazza di caffè alla mano. Prima di passare al capitolo vero e proprio, vorrei spendere due parole sul termine cliché che usi in calce al testo. Tutto è un cliché, tutto è stato visto e raccontato già al tempo di Omero, a mio modesto parere. Quello che cambia, semmai, è l’approccio a tematiche che sono sempre quelle (amore, vendetta, ricerca di un obiettivo e compagnia cantante) in base al sentire delle persone nel dato momento. Le storie incest devono affondare, come fanno le tue, in un contesto di follia, di dipendenza emotiva, di senso di colpa. Fleur e Azael devono essere così come li hai descritti perché altrimenti non soddisferesti quel lettore che non cerca relazioni pruriginose, ma storie complesse e sanguinarie perché qui il sangue deve scorrere. Questo capitolo in tal senso è particolarmente chiarificatore, perché ci mostra come Fleur, nel tentativo di arginare la gelosia folle di Azael nei confronti della loro madre, abbia scelto di amarlo cristianamente, nel senso del porgere l’altra guancia, anziché condannarlo perché dio vuole così.

Solo che terrore e paura e shock vari hanno spostato questo amore su una deriva proibita, nell’illusione che dando amore ad Azael Fleur sarebbe riuscita a controllarne l’impulso rabbioso. Ciò provoca, a mio parere, anche un senso di onnipotenza nella ragazza, più celato rispetto a quello del fratello maniaco, ma non meno presente. È evidente nel fatto che lei non chiede aiuto e crede di poter gestire il fratellastro (lo fa per vergogna e anche perché crede di farcela), nel tentativo di suicidio volto, anche questo, a far smuovere Azael (ricordo che non si chiude in bagno, segno evidente che vuole farsi trovare). Anche la seduzione e il concedersi che opera potrebbero, dunque, essere visti in tal senso. Centrale la figura della divinità e della fede. Quest’ultima è vista solo come un vuoto orpello così come le scritture sono lettere che rimangono perlopiù morte, perché pur assecondando i loro insegnamenti – sii remissiva e ama il tuo prossimo – non offrono a Fleur la soluzione sperata. Deve trovarla da sé, come da sé dovrà tentare di liberarsi di un Azael che tenta di ucciderla in maniera tremenda. In attesa dell’epilogo, voglio dire ancora due cosette. Uno, che credo nel prossimo capitolo avremo l’infanzia vista anche da Azael (chissà se ci ho preso, in caso affermativo sappi che giuro, non ho sbirciato) e poi un segno della follia di Fleur: è interessante notare come racconta la morte della madre. Il colpevole è un padre violento, che prima uccide la compagna e poi tenta di porre fine alla ragazzina che si difende, riesce a farlo, e non dice di aver operato una legittima difesa (cosa che è) ma si considera un mostro, così come non chiama mostro il padre, ma gli fa dire “di fronte al corpo della sua amata e alla colpevolezza”. E in questa frase gettata quasi a caso c’è la percezione folle di Fleur, perché no, non ami chi uccidi o picchi.

Tutto questo delirio (mio) per dirti che a me piace la storia e piace come l’hai costruita, soprattutto perché il rapporto morboso tra i fratelli (che io non cerco mai nelle storie e leggo unicamente da autori scelti) non è messo lì perché "fa figo" (sic), ma per indagare una marcescenza dell’anima, una corruzione viscerale che viene condannata fin dal primo istante, dato che Fleur, nonostante il nome e le apparenze delicate, appare spesso oscura quanto e come Azael. È un lavoro interessante e pregno di tanti significati, anche se con questi divoratori mi stai facendo venire una curiosità incredibile! A presto,
Shilyss :*
Recensione alla storia I peccati dei martiri - 25/07/20, ore 18:24
Capitolo 4: Distruggersi per non amarsi
Cara fumoemiele,
eccomi finalmente da te, come il dessert dopo la cena. Sarà una recensione un po’ raffazzonata perché di cose da dire ne ho tantissime e voglio iniziare, dato che il caldo mi dà alla testa, con qualche battuta. Anzitutto, di Erode non sapevo. Ah, che simpatiche e igieniche abitudini XD. Secondo, il mento degli Asburgo parla chiaro quanto al perché non ci si deve unire tra consanguinei – non è la società, è proprio la biologia che ci chiede/impone di unirci con chi ha un dna diverso il più possibile dal nostro, altrimenti nascono figli con tare mentali o fisiche. Ci sono anche delle ragioni di alleanze tra tribù, ma bando alle ciance. Il punto qui è che Fleur vuole amore (pur bloccandosi) e Azael desidera controllarla e manipolarla (ma la bacia, a mio avviso, solo perché spera di ottenere la sua fiducia e darle la mazzata finale dopo).

In questo incrocio di desideri e ambizioni che hai creato mi appare difficile decidere chi avrà la meglio. Azael, qui, aveva già effettivamente dei tratti demoniaci, con la caratteristica dell’ossidiana legata alla sua figura, l’incapacità di piangere e il desiderio di spaccare in due la testa di Fleur per carpirne i pensieri. D’altra parte, la ragazza stessa non è sana di mente e il suo bisogno d’amore è un’ossessione pericolosa che la sta facendo precipitare in un abisso da cui si era rialzata a malapena. Ammetto che non mi aspettavo che tentasse il suicidio, sebbene in realtà l’ho visto più come una trappola per farsi salvare, dato che non chiude la porta a chiave – la massima è che chi lo vuole fare davvero ci riesce, ahimé.

Ma siamo a quasi trecento parole e ancora non ho affrontato la tematica che più mi sta a cuore dirti. Tu sei brava, Fumoemiele. Scrivi bene, crei trame avvincenti, scavi nella mente dei personaggi scovandone i pensieri più beceri e biechi, tiri fuori l’orrore e non hai paura di farlo. Sei qui, ma potresti essere altrove (leggi: in libreria). Ci sono, è vero, delle tematiche ricorrenti nelle tue storie, ma non è perché hai esaurito gli argomenti, ma perché quel filone, quel disturbo, quel problema ti prendono ancora e devi parlarne perché hai qualcosa da dire. Dostoevskij ha fatto lo stesso: scriveva della povera gente e in ogni suo romanzo, che si parli di Raskol’nikov che uccide l’usuraia o del principe idiota o del soggiorno nel penitenziario, si occupa di loro, della gente dei bassifondi, sempre da un lato diverso, ma sempre usando quel materiale umano. Quindi ogni grande autore ha la sua poetica: seguila finché avrai qualcosa da dire e complimenti per il capitolo <3. Non ho ancora idea di dove voglia andare a parare e mi intrippo ‘na cifra. Perdona il ritardo anche tu, ma con questo caldo tocca aspettare un refolo di vento per recensire… <3
Un abbraccio,
Shilyss
Recensione alla storia I peccati dei martiri - 15/07/20, ore 16:04
Capitolo 3: Da chi stai scappando?
Cara fumoemiele,
devo dire che questo capitolo è molto intrigante perché ti porta vicino (forse) a comprendere alcuni stati dell’animo dei due protagonisti e poi ci fornisce quella stilettata in più che rimette tutto in gioco. Fleur, per esempio, non sembra affatto l’innocente vittima di un fratello mostro e il suo senso di colpa sa di consapevole analisi di un passato condiviso dove lei era partecipe di qualunque cosa ci fosse tra di loro. Azael viene visto come un interesse romantico – con le dovute attenzioni del caso, cioè del fatto che si tratta di un amore malato e malvisto. Qualcosa ha turbato il loro idillio – la crescita? L’amore fraterno che devia sporcandosi nell’attrazione fisica? Anche il modo in cui viene troncata la relazione con Freddy risente di Azael. Sono abbastanza convinta del fatto che Fleur abbia corso eccessivamente col ragazzo, consumando un rapporto con lui quando non era ancora pronta. L’arrivo di Azael le ha fatto velocemente archiviare questa relazione che avrebbe potuto, forse con i tempi giusti, decollare o meno.

Se non fosse comparso questo inquietante fratellastro che ce l’ha con lei e vuole distruggerla perché la ritiene responsabile di qualcosa – quella cosa? – Fleur si sarebbe vestita in maniera più casual e sarebbe tornata a casa prima. Invece ha voluto bruciare le tappe, così come vuole chiudere con il ragazzo anche a livello amicale (non rispondendo alle sue chiamate) e nascondendo le cose alla migliore amica. Quando Fleur e Azael stanno insieme si avverte una tensione particolare, non fatta di attrazione o desiderio, quando di annullamento e devastazione. Forse influenzata dal romanzo di Frankenstein che citi a fine capitolo e che inizia, se non vado errata, con la creatura giunta alla fine della sua esperienza che racconta la sua vicenda, mostrandoci la propria umanità superiore a quella del dottor Frankenstein che prima gioca con la natura e con la morte e poi si pente del figlio che crea, rinnegandolo, mi chiedo chi sia la vittima e chi il carnefice. Perché leggendo il romanzo e l’eloquio della Creatura finiamo per non giudicare quest’ultima innocente, rea comunque di aver ucciso, ma danniamo soprattutto lui, il medico brillante e privo di scrupoli. Quindi la delicata Fleur potrebbe essere oscura quanto Azael, sebbene su di lui pesi questo nome che, insomma, non fa ben sperare. Felicissima di essere passata un po’ prima del solito e ansiosa di proseguire, ti mando un caro saluto e ti faccio i soliti ma sempre meritatissimi complimenti <3. Brava <3 <3
Shilyss
Recensione alla storia I peccati dei martiri - 11/07/20, ore 16:14
Capitolo 2: Amore e morte
Ma ciao fumoemiele!
Finalmente ho un po’ di tempo per leggere come si deve; mi hai messo un po’ la pulce nell’orecchio dicendo che molte cose non sono come sembrano, quindi più che della trama mi soffermerò sull’introspezione di Fleur e sul simbolismo legato al suo nome. Viene chiamata dalla zia “fiorellino,” e l’immagine di se stessa cadavere mi ha ricordato nitidamente i pittori preraffaelliti e devo dire che l’immagine è molto bella, perché si crea una commistione tra il fiore reciso e Fleur morta.

Un aspetto particolarmente inquietante è quello che vede Azael punire Fleur divenuta adulta. In lui c’è un evidente atteggiamento annichilente e distruttivo, che viene frustrato (così pare, perlomeno) dal fatto che Fleur, a dispetto delle violenze patite e subite, ha continuato a vivere e a crescere, passando da bambina a donna. Ecco allora che la ragazza manda un messaggio al fratellastro: gli mostra una crescita che non le appartiene del tutto (la scelta di un abito molto femminile e l’erotico rossetto rosso su tutti). E subito viene punita per questo, doppiamente. Perché con Freddy le cose non vanno come lei vorrebbe, arrivando a toccare un’intimità che la lascia indifferente se non disgustata e perché Azael le conferma di essere rimasto quello di un tempo - che poi mica è detto, stando alle note, che sia come sembra...

Di Fleur, però, occorre che dica ancora qualcosa: hai reso molto bene il suo sentirsi colpevole che molte volte riguarda le vittime. Crede di essere responsabile del legame che l’ha unita ad Azael, come se in passato avesse potuto scegliere di subire abusi o meno da lui e questo è un atteggiamento che può portarla di nuovo in una spirale sbagliata, fatta di errori che rispuntano fuori dal passato. Ovviamente queste tesi potranno essere smentite o meno solamente dalla trama… Ho notato che questa è una delle rare storie – forse la prima – dove l’adulto, qui interpretato da zia Marcy, ha un ruolo parzialmente positivo. È ovvio che Fleur non riesce a confidarle i suoi timori (sarebbe difficile il contrario), ma vedo nella donna almeno un pizzico di buona volontà e non una totale chiusura nei confronti della nipote. Mi intriga questa storia, decisamente, e tu sei sempre bravissima **! Un abbraccio forte,
Shilyss