Recensioni di shilyss

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Le Crociate - 01/09/20, ore 13:22
Capitolo 1: Le Crociate
Ciao cara! :)
Ti confesso che volevo disperatamente leggere una storia su Nicky e Joe ambientata durante le crociate, quindi quando ho visto che tu ne avevi scritto, ne sono stata felicissima. La shot mi è piaciuta, lo dico subito e senza mezzi termini. Il punto di vista di Nicolò si presta benissimo a rendere questo racconto/confessione più coinvolgente. Tra l’altro, io credo che la loro non sia una storia facile da raccontare e tu sei stata molto brava a condensare tre momenti in una shot. Abbiamo Nicolò, il soldato che combatte per “liberare il sepolcro di Cristo dagli infedeli” e che, a un certo punto, scopre di avere un dono che gli altri non hanno, l’immortalità condivisa inaspettatamente con Yusuf. Abbiamo un momento di crisi. A fronte dei doni e della scelta dei due guerrieri di servire l’unico dio e di proteggere la vera fede (perché questo è anche il punto di vista di Yusuf), i due soldati vivono una crisi di fronte alla carneficina occorsa alla famiglia di Yusuf, tale che fa mettere loro in dubbio la validità stessa della guerra santa e unisce i due uomini nella pietà. È solamente dopo questo che, anche grazie all’ospitalità di Nicolò, Yusuf e lui possono, seppur con le dovute rimostranze morali necessarie nel Medioevo, scegliere di amarsi sebbene le leggi terrene e divine lo vietino con forza.

A questo punto, ti confesso che ti ho letta non solo come persona che ha visto il film e ha amato questi due tenerotti, ma anche come medievista ^^. E apprezzo le ricerche che hai fatto e il tentativo di rendere la storia il più possibile credibile. Ecco perché condivido la scelta di porre l’accento sulla religiosità e sulla fede, elementi imprescindibili per un cristiano dell’anno mille che parla il volgare e scrive in latino, ma anche per un musulmano nel periodo massimo del loro splendore (Aristotele, il grande filosofo greco, fu riportato in Occidente con traduzione dall’arabo). I punti di contatto tra le due religioni sono inoltre numerosissimi, anche nei divieti (Gesù è considerato un profeta, sebbene non il figlio di Dio, la storia su cui si basa il Nuovo Testamento a un musulmano è più chiara). Assolutamente coerente il matrimonio di Yusuf, che certo non può uscirsene con le sue inclinazioni in quel periodo, così come il fatto che Nicolò a quasi trent’anni non sia sposato e si flagelli per sopire istinti considerati peccato (erroneamente, per carità, ma purtroppo nel Medioevo la si pensava così e a nessuno veniva in mente che fosse sbagliato e sarebbe sciocco negare ciò che è stato). Insomma, sei stata bravissima a scriverla così, hai fatto davvero un buon lavoro e me la sono proprio goduta. Attenzione alle maiuscole “Terra Santa benedetta” “Cristiani” in luogo di “cristiani” e, per favore, scrivine ancora <3.
Shilyss :)
Recensione alla storia The villain in your history - 29/08/20, ore 18:56
Capitolo 1: Le Pendu
Cara Fuuma,
La Booker x Nile è una ship che abbiamo in comune, perché c’è, tra loro, qualcosa che tu qui hai esposto, sviscerato, chiamato, illustrato. Non è lui che la ritrae, a proposito? Potrei dire una sciocchezza, in caso correggimi, però c’è dell’altro, in quei cinque minuti, qualcosa che abbiamo visto entrambe. Io ho pensato che fosse perché entrambi appartengono all’epoca contemporanea/moderna. Andromaca appartiene al mito, ai Micenei se non a prima ancora, e così Quyn o come si scrive. Nick e Joe sono due cavalieri medievali che hanno combattuto per la terra e per dio, il loro romanticismo sa ancora di Stilnovo. Booker e Nile no. Lui è un soldato napoleonico, lei una marine. Gli Stati Uniti erano già indipendenti quando lui è stato impiccato. Sono simili perché condividono lo stesso background, le stesse idee – il mondo era già più o meno così come lo conosciamo. Appartengono alla stessa macro area della storia, fatta di individualità e solitudine e che Booker rappresenta benissimo col suo vizio del bere e col suo comportamento da outsider. Certo, li dividono circa duecento anni, ma lascia che ti dica che Booker ha come mentalità più vicina Nile che Andromaca con i suoi secoli dimenticati o i due cavalieri che sono morti per la loro fede.

Almeno la prima volta. Ho amato i riferimenti letterari della storia, soprattutto perché Calvino è un autore che amo e Cervantes a suo tempo lo lessi con gusto, ma ho amato anche il rincorrersi del tema del vino, la scelta del tarocco dell’impiccato e il duplice significato che viene mostrato nella shot fatta a goccia, dove piccole porzioni di testo si soffermano di volta in volta su aspetti del sentire di Nile fino all’incontro, a Parigi, con l’immortale traditore, con l’immortale che ha provato, come avrebbe voluto fare Nile, a vivere con la propria famiglia attirandosi l’odio e il risentimento di quest’ultima, soffrendo tutte le sofferenze di un immortale, come il vedere chi si ama sfiorire e morire e non poterlo seguire, ma rimanere ancorato là, al passato. Nile è ancora abbastanza giovane da non aver esaurito la sua vita mortale: se non fosse morta a ventisei anni ne avrebbe trentasei e avrebbe ancora la vita davanti, ma l’attesa le pesa, l’amore degli altri (Nick e Joe) è solo il riflesso di quello che lei vorrebbe vivere con un’anima moderna e tormentata (moderna nell’accezione storica del termine), schiava del vizio, isolata per un tradimento che sa di amarezza. Un’amarezza che ben si nota anche tra le tue righe, che emerge delicatamente in questa Parigi contemporanea che, però, proprio perché c’è Booker mostra un po’ della sua aria bohème e della Restaurazione. È una recensione delirante, me ne rendo conto, ma ecco, io li vedo e li vede anche Andy quando consente a Nile di andare anche se i patti erano altri.
Un caro saluto e a presto, sperando di lasciarti frasi più connesse, ma il fatto dell’immortalità mi fa sempre fare voli pindarici esagerati,
Shilyss
Recensione alla storia Ya'aburnee - 16/08/20, ore 10:35
Capitolo 1: Prima parte
Cara Miss Adler,
mi devi perdonare se arrivo da te con questo ritardo stratosferico, ma si sa, agosto è un mese strano. Sono contentissima di leggere qualcosa su Nicky e Joe. The Old Guard ha molti difetti, ma ha il pregio di aver presentato una storia in cui gli spettatori possono divertirsi a ricamare i vuoti, a immaginare le date epoche storiche. E due cavalieri medievali, un crociato e uno che combatte per la mezzaluna, che si scoprono innamorati e immortali in un’epoca dove non c’è alcun tipo di tolleranza e che hanno questa cosa meravigliosa che è il loro amore, questa benedizione che non può far smettere loro di credere in un dio benevolo che ha permesso loro di vivere mille anni insieme (e a questo punto occorre pensare a Booker che, al contrario, ha perso la famiglia a poco a poco, incapace di tenere insieme i pezzi), ispirano per forza cose. Ho amato il modo in cui hai delineato il 1986 in maniera coerente e saliente, guardando un po’ dall’alto tutti i vari accadimenti di quest’anno: ciò ha dato all’eterna missione degli immortali un sapore più universale. Il loro scopo è proteggere l’umanità e darle via via una nuova speranza, ma anche individuare i punti dove intervenire e per questo occorre avere sempre una mappa. Ma anche ritrovarsi.

La descrizione del mare, della grotta estiva, del bisogno di stare insieme che descrivi sono dolcissimi e carichi di una grande sensualità, come sempre accade quando ci delizi con le tue storie (di cui sentivo la mancanza, devo ammetterlo <3). Coinvolgente e ben descritta non solo il mare, ma anche Malta e la città libanese di Le Kef: con brevi tocchi descrivi il sole e il mare, scegliendo volutamente la similitudine più scontata degli occhi, ma che acquisisce profondità proprio perché sono loro due a dirsela e se la dicono da quando è nata la poesia moderna. Concludo con un paio di appunti d’approvazione sulle note <3: sì, nel 1986 le effusioni è opportuno che se le scambino in privato. Negare un passato fatto di intolleranza e vessazioni non restituisce nulla a chi è gay o in qualunque altro modo si identifichi, così come mettere supereroine fantasy in contesti simil storici pare un insulto a quelle donne che hanno dovuto lottare (e lottano anche ora) per poter decidere del proprio corpo, votare o addirittura ereditare i beni di famiglia. Raccontiamo la verità, per quanto orribile e lontana dalla nostra attuale visione, proprio per impedire che certi diritti, faticosamente conquistati, possano essere messi in dubbio, un domani. Sul discorso della fede, si entra in un terreno spinoso, ma apprezzo la tua scelta di non voler mettere carne al fuoco in discorsi spinosi e molto ampi, di stampo teologico e, considerato il periodo in cui questi due zucconi sono nati, pure filosofico. Una cosa però te la devo dire. Belle le citazioni, le frasi, le descrizioni… ma il mio giubilo interiore è su quel CONTINUA **. Awww!

Un abbraccio forte, sei sempre delicata e intensa e sei una scrittrice bravissima **
Shilyss
Recensione alla storia Tra il Cielo e il Mare - 06/08/20, ore 19:51
Capitolo 1: Tra il Cielo e il Mare
Cara Mirycoccola (neologismo appena or ora coniato da me) pistacchiosa mia!
Ma diciamo la verità, Nicky e Joe hanno la residenza a Malta per pagare meno tasse, altro che i cavalieri, l’arme e l’amore! Ora ti giuro che torno seria. Mi piace tantissimo questa shot perché è molto poetica e tocca dei temi fondamentali. Quando ti leggo, poi, trovo sempre tanti spunti di riflessione, mi faccio sempre tante domande, perché al netto del punto del GRA dove ti trovi (dove ci troviamo tutti noi di Roma, per chi non lo sapesse è l’anello der potere che circonda Roma), sai dare profondità a ciò che scrivi. E ogni tanto una boccata d’aria nuova fa bene, come quando dai aria alla stanza. Ma torniamo a noi per la seconda volta. Nicky e Joe si sono amati da tempo immemore, da sempre, e il loro legame ha una dolcezza che unisce in sé sia il più squisito Stilnovo che il Cantico dei Cantici, ma non è mai stucchevole.

È una consapevolezza. Sono due anime immortali che parlano sempre della morte – e questo è anche un tema di The Old Guard. È quasi un personaggio a sé stante, la morte, perché entra in ogni discorso degli immortali. Credo che vivere quasi in eterno ed essere come Andromaca o come Booker sia straziante, ma esserlo avendo un partner può essere una meraviglia senza fine e qualcosa di terribile. E lo dici quando, riflettendo sulla morte, Joe pensi al fatto di non ricordare mai niente oltre il buio. Quando muore, Nicolò non è lì con lui. E se uno dei due smettesse di essere immortale e l’altro no? Noi abbiamo la consapevolezza che il tempo da vivere separati può essere qualche decennio, ma nel loro caso quanto può essere beffardo il destino? La morte è “l’assenza di loro”, come scrivi? L’altro tema riguarda chiaramente la concezione che il mondo esterno ha e nutre degli immortali e delle persone che amano quelli del loro stesso sesso. Nicky e Joe in quanto guerrieri crociati hanno sicuramente subito sulla loro pelle le peggiori stimmate possibili per un amore osteggiato non solo dal prossimo, ma verosimilmente anche da loro stessi (non sarebbe coerente con la mentalità medievale, altrimenti).

Tutto questo processo interiore di accettazione personale si è unito alla consapevolezza di essere maledetti/benedetti da una vita eterna che ha baciato entrambi, concedendo ai due amanti di vivere in infiniti luoghi infinite esistenze e possibilità. Ciò crea un legame di una profondità inaudita (se non so’ soulmate questi, cosetta mia, io non so chi lo siano), un legame che resiste ai cambiamenti del mondo e non perde nemmeno la speranza riguardo un miglioramento, come quando Joe si chiede se verrà un giorno in cui non ci sarà disprezzo né dileggio né eccessivo protezionismo nei loro confronti e saranno liberi di amarsi confondendosi tra la folla. Che tutto muore, ma che vi sia la speranza è un concetto bellissimo, saggio, figlio del tempo che ha visto nascere questi due tiramisù al pistacchio e tu, come sempre, hai creato qualcosa di bello. Io, invece, t’ho lasciato ‘na shot.
Un abbraccio stritolante,

Shirycoccola Camacha tua