Recensioni di shilyss

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Recensione alla storia Quella volta che Starlord ha rubato un bacio - 13/02/19, ore 16:49
Capitolo 1: Gamora
Carissima AThousandSuns,

Sono la prima a recensire questa minilong e di questo mi dispiaccio sinceramente molto, perché scrivi davvero bene ed è un peccato che sia la prima a dirti ufficialmente che è una figata. Devi sapere che di base adoro gli AU soprattutto quando c’è un’aderenza così marcata tra i personaggi del canone – in questo caso MCU – e la realtà parallela in cui li poni lasciandoli assolutamente IC. Quill è lui. Lo vedi e sembra un idiota e poi ti frega con qualche battuta e con una sveltezza piratesca che ben conosciamo. Gamora e Nebula, ma anche Thanos, sono totalmente loro.
Ma facciamo ordine: Tucson si ricollega allo spazio; è una città dell’Arizona, il che mi fa venire in mente la selvaggia corsa all’Ovest, i pionieri americani e quel selvaggio West che mi ricorda tantissimo lo spazio dove si muovono i Guardiani. I genitori di Star Lord sono descritti in una frase e sono loro (soprattutto Ego), mentre Thanos e il biliardo sono stati il colpo di genio. Hai scelto Chicago, presumo, perché era la città del noto gangster Al Capone e chi più di Capone potrebbe assomigliare al Titano Folle? Eppure Thanos non è solo questo, ma è un padre crudele che ha costretto le figlie a fare cose orrende, che le allevate come macchine da guerra perfette. L’ironia della sorte sta nel fatto che entrambe gli sono sfuggite dalle dita.

Anche il rapporto tra le sorelle è ben bilanciato e IC, con Nebula che cerca Gamora. La letteratura ha analizzato molto approfonditamente quelle che sono le dinamiche dei rapporti amicali maschili e la fratellanza, ma diversamente è accaduto per la sorellanza scritta non da uomini, ma da donne. Le voci femminili che parlano di donne sono una netta minoranza e anche se con un breve accenno, hai saputo dar vita in maniera coerente e plausibile al rapporto conflittuale, ma profondo, esistente tra le due figlie di Thanos.

Ultimo, ma non ultimo, è l’effetto Starlord su Gamora. Impossibile non parteggiare per questa coppia e dimenticare che Quill, pur di dare un inutile pugno in faccia a Thanos per vendicare l’amata, ha praticamente sprecato l’occasione di fermare lo schiocco (ma in fondo, chissà, Strange aveva detto che c’era un unico modo e altro non sarebbe servito a fermare il Titano). Qui Quill (perdona il gioco di parole) pur corteggiando schiettamente Gamora in modo un po’ sfacciato le sfugge, ma l’effetto che fa sulla cacciatrice di taglie è sorprendente e credibile. C’è qualcosa, in Starlord, che intriga la donna, non foss’altro che per quella scanzonata voglia di libertà che il ladro si porta appresso. Lietissima di leggere questa storia, mia cara! Tanti, tanti complimenti anche per lo stile fresco e scorrevolissimo.

Un caro saluto e spero a rileggerci presto,
Shilyss
Recensione alla storia Natale è famiglia - 24/12/18, ore 13:16
Capitolo 1: Natale è famiglia
Buon Natale Polly! <3

Erano diversi giorni che dovevo passare – ho avuto delle settimane un po’ frenetiche, e oggi che ho “quasi” tempo tu hai aggiornato postando questa fanfic, quindi mi sono detta perché non lasciare Denise e catapultarmi qui? E quindi, eccomi.

È molto dolce questa storia e ho adorato il momento in cui Rocket Racoon rompe l’idillio e si lamenta, ma anche la presa di coscienza di Star Lord che capisce di aver trovato una famiglia sgangherata (come tutte, del resto), ma pur sempre una famiglia. Il suo rivolgersi allo spirito della madre come se fosse lì con lui è molto toccante perché in fondo chi ci lascia rimane sempre al nostro fianco, nel nostro cuore. E questo è forse un po’ del senso del Natale, credo. Mi è piaciuto tantissimo anche il riferimento a Yondu perché il suo funerale è stato davvero un momento struggente in “Guardiani della Galassia vol. 2.” E il mancato bacio? Perfettamente in linea col canone e con Gamora, mia cara!

Che altro dire? Ah, sì. Buon Natale, mia cara! :*
Un caro saluto, Shilyss con il cappello da Elfo Natalizio (?)
Recensione alla storia Run through the jungle - 05/12/18, ore 13:25
Capitolo 1: Run through the jungle
Pacchetto e bonus: 9/10
Sfortunatamente hai scelto una situazione da +2 e e 3 bonus laddove era specificato che ne avrei valutati solo due. Dico sfortunatamente perché li hai inseriti in maniera ottimale. Il pacchetto PRESAGIO OSCURO è stato sviscerato davvero benissimo e ti ha permesso di portare a casa un missing moments da antologia, che non solo spiega come siamo arrivati alla scena di Randa e Conrad nel bar losco, ma anche cosa c’è nello sguardo cangiante e troppo inquieto del nostro Capitano preferito. Il sogno appare alla vigilia di una battaglia come nella migliore tradizione del doppio ed è un vero e proprio presagio, perché ricalca una scena del film – e, di conseguenza, una scena futura. L’idea di utilizzare la frase all’interno dell’oggetto è senza dubbio geniale. L’ho apprezzata tantissimo anche perché sembrava davvero che Randa stesse scrivendo a Conrad. Era non solo inserita nello spirito entusiastico e determinato di Randa, che troverà la morte proprio sull’isola, ma anche di un certo spirito che ancora permeava un mondo dove c’era ancora qualcosa di inesplorato. Il viaggio verso una meta oscura ovviamente è intrinseco e non è solo accennato, dato che la parte finale della shot – lunga e accattivante – è ambientata sulla nave che porterà i nostri eroi vicino alla Skull Island. La scena dell’incubo e il successivo racconto alla veggente (in lingua!) sono stati districati in maniera perfetta: è la veggente/mendicante la confidente, per bocca della ragazza, di Conrad e il bello è che non si tratta di una confidenza che rende il personaggio fuori carattere, tutt’altro: suona come una mezza ammissione ed è assolutamente perfetta. L’ultimo elemento che dovevi inserire era un bacio. Hai scelto una coppia su cui non ti nascondo che ho fatto qualche pensierino: Conrad e Weaver. È una ship plausibile perché è a lei che James – ma come mai non usi mai il suo nome di battesimo tranne che in un momento? – dona l’accendino cimelio di suo padre che si è portato in tasca dall’età di sei o sette anni (presumo che Conrad fosse del 1938). Il bacio è bellissimo. Sensuale, carico di desiderio, ma leggero. Il lettore rimane senza dubbio col fiato sospeso.
Grammatica e stile: (8,1) 4 grammatica/4.1 stile
Il tuo stile è chiaro ed efficace, si legge bene ed è molto scorrevole. Ho trovato pochissimi refusi dovuti a distrazione (che, come per gli altri, non ho conteggiato), ma ahimè ti “fregano” le virgole. Sebbene sia una fautrice dell’ ,e in alcuni punti non erano necessarie, mentre laddove servivano, non c’erano. Ho dato un voto penalizzante per racchiuderle tutte, ma riguardatele con calma perché è un vero peccato. Altra cosa: gli aggettivi utilizzati non sono molti e c’è un abuso del pronome dimostrativo quel/quello/quella che, sebbene in alcuni casi abbia il chiaro intento di mettere a fuoco un concetto, in altri appare semplicemente ridondante.
Esempio:
Il suolo dello stretto sentiero era reso scivoloso dal fango, e i rami delle piante formavano una
parete compatta e oscura, e incombevano protesi verso di lui come se volessero catturarlo, e
impedirgli di proseguire/ Afferrò la bottiglia di whisky appoggiata sul tavolo, con l’intenzione di portarsela alle labbra, ma
notò stupito che il liquido ambrato era finito
[,e in questo specifico caso rende la lettura difficoltosa]  
Ripetizione molto vicina rami/rami – spezzato/spezzati – quel/quella – ricordò/ricordava – lettera/lettera
È vero che fanno parte dello stile, però gli aggettivi utilizzati sono pochi rispetto allo spettro che poteva essere impiegato. 
Se gli alleati smobilitavano [avessero smobilitato] le truppe, non ci sarebbe più stato bisogno di lui per recuperare i piloti abbattuti in azione. Il suo lavoro sarebbe finito = è vero che l’indicativo si usa in modo colloquiale, ma inserito in un flusso di coscienza mi stona. 
Ripetizione complessiva di gesti e azioni…
Impegnato nella zuffa con quel fottuto bastardo, non avrebbe percepito l’uomo che si avvinava alle sue spalle finché non si fosse ritrovato il suo coltello nella schiena, se non fosse stato per quel sesto senso che aveva sviluppato in anni di missioni nella giungla. [?] 
Uscì dalla doccia senza essere riuscito a sciogliere i muscoli tesi, per cui si rivestì turbato e decise /di uscire, perché il rumore della vita nelle strade del quartiere soffocasse quella voce insiste[nte] che gli stava gridando di non partire [affinché]
Il cargo Athena aveva appena lasciato gli ormeggi, quando era iniziata la riunione informativa sulla
spedizione. [iniziò] 
 
IC/Personaggi: 9,9/10
Conrad:
Scegliere James Conrad non era affatto facile. Era un vero terno al lotto perché, diciamolo, più che una scrittura occorreva fare una riscrittura del personaggio. Una delle critiche mosse a Kong: Skull Island riguarda proprio la caratterizzazione piatta di Conrad e degli altri protagonisti. L’abilità, in questo caso, stava nel mantenerlo IC e coerente con la sua figura di ex Capitano delle SAS con un disturbo post traumatico in corso andando a indagare proprio sui motivi dietro a quel disturbo. Ecco allora che l’abile cacciatore/esperto in missioni di recupero ha perso qualcuno, nella guerra. Un amico carissimo, il migliore amico: e questa perdita si ricollega all’altra, a quella appena accennata nel film, del padre aviatore nella RAF morto presumibilmente nei cieli di una città tedesca bombardata. Il senso di inadeguatezza di Conrad, il suo cercare nella bottiglia e nelle risse una ragione per sentirsi vivo e stordirsi sono presenti nel film, ma apparivano come senza una ragione precisa. Tu hai dato corpo a questo personaggio regalandogli un passato e una storia robustissimi, un rimpianto e un amore perduto e persino una famiglia d’origine. Ma anche delle abitudini, degli atteggiamenti, dei termini (il riferimento costante alla parola “bastardo”).
Tìen e bambino:
OC che compaiono poco, ma quando lo fanno reggono la scena in maniera ottima. Tra l’altro è bello anche come li hai inseriti all’interno del contesto narrativo, rendendoli da figure di contorno a personaggi reali e vibranti, portatori del messaggio esplicativo della profezia.
Randa:
Giustamente hai soprasseduto su quanto già visto nel film. Randa compare nelle riflessioni di Conrad e nella lettera e… niente, è proprio lui, esattamente lui.
Weaver:
Weaver è sfuggente e sensuale. Appare come pensiero riflesso di Conrad e poi come presenza reale e tangibile. La nostra tostissima fotografa è stata resa in maniera davvero perfetta, tranne che per un piccolo dettaglio. Chiama Conrad Conrad. Capisco che voglia tenere le distanze con un Capitano, ma questi due hanno trascorso una notte di passione, secondo il tuo canone. Almeno un “James” nicchiante lo avrei visto plausibile, sebbene ovviamente non con intenti volti al flirt (ecco perché il punteggio non è pieno). A Weaver non sarebbe interessato, la sua sete di sapere è molto più ampia.
 
Introspezione: 10/10
Quanto ho apprezzato questo lavoro di introspezione! Mi è piaciuto davvero, davvero tanto. Di più non avresti potuto davvero fare. Ognuna delle azioni di James Conrad è giustificata da un passato plausibile e storicamente accurato, che consente di vedere finalmente il personaggio a tutto tondo. È come se lo avessi vestito della sua essenza. Ottimo il riferimento alla madre, unico legame dato che il padre è morto durante il Secondo Conflitto Mondiale. Epico il dramma del corpo non ritrovato e privo di sepoltura, che tanta letteratura classica ha ispirato; profondo il senso di colpa per una promessa non mantenuta e per la fratellanza smarrita, altro importantissimo leitmotiv appartenente alla letteratura di guerra. A questa ripresa si sposa anche la volontà autodistruttiva di un uomo che non ha (più) niente e discende lentamente verso una china fatta di alcool, rimpianti e zanzare. Come detto sopra, non era facile scrivere di Conrad, occorreva inventare. Tu lo hai fatto senza remore. Brava!
Gradimento personale: 5/5
Me la sono goduta, questa lettura. Ha stimolato la mia curiosità e mi ha tenuta incollata allo schermo tutto il tempo. È un missing moments perfetto, una shot che si ricollega come lo spin-off che tutti avremmo voluto vedere al cinema. Le esitazioni prima di Randa, le riflessioni argute e acute… ho davvero bevuto ogni parola. Hai un’abilità speciale nel descrivere le scene d’azione, ma ho anche amato il fatto che la rissa di James si svolga per salvare una prostituta, che lui paghi per del sesso (accenno lieve, ma presente). E per come hai utilizzato la mendicante, cosa che non ho potuto inserire nel pacchetto, ma che ho apprezzato grandemente. Ti invito a proseguire su questo fandom, perché hai sviscerato e raccontato Conrad in maniera impagabile. 
Punteggio: 42/45
Recensione alla storia Con questo anello - 31/05/18, ore 21:40
Capitolo 1: Con questo anello
Ciao Autrice!
... Quante lacrime hai speso su Infinity War?
Io tante e grazie a questa storia ne aggiungerò almeno una mezza in più.
Questa coppia io non la conosco, devo essere sincera. Mi sfugge chi sia Ross - era nel film? - e ho visto Doctor Strange solo una volta (oddio detta così sembra che sia il Titolare del Negozio dei Fumetti dei Simpson nella puntata dove vanno a vedere Star Wars Episodio II, ma tant'è). Dicevo, ho visto Doctor Strange solo una volta e poi ho, ovviamente, visto Infinity War. Ecco, questo è il mio stato psicofisico. Dunque non conoscevo questo pairing, questa coppia, ma nonostante questo hai toccato qualche mia corda: anzitutto, la quotidianità. Hai inserito un momento maledettamente normale per far fare una proposta di una unione che non sia meramente fisica, ma comprenda anche una commistione più spirituale. E questo è stato bello.
Poi c'è l'allaccio con Avengers, e lì ho capito che la coppia si sarebbe spezzata, infranta. Hai fatto una cosa molto bella, di nuovo. Hai lasciato che l'emozione salisse dentro il lettore senza bisogno di aggiungere neanche una parola. Ed ecco lo strazio dell'innamorato solo, che non ha un corpo dove piangere, che non sa quanto è costato - ma presto lo scoprirà - non sa di essere solo e di aver perso l'altra sua metà.
E poi c'è il dono: un vincolo fortissimo, una speranza grandissima. Quante di noi vorrebbero cristallizzare il momento perfetto, la gioia totale, prima che l'amore svanisca? Ecco, Strange l'ha fatto alla sua maniera inglese, spiccia, elegante. Nel dramma, hai inserito però la Speranza (perdona il maiuscolo che non ci azzecca): Ross sa che in un qualche modo Strange tornerà, che Thanos non ha vinto e si sente, finalmente, pronto.
Grazie per questa storia!
Shilyss