Recensioni di jawaad93

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Recensione alla storia Just let me know - 02/10/15, ore 12:49
Capitolo 2: Seconda parte: Di nuovo nel mondo
PRIMA DI TUTTO PERDONA IL RITARDO, MA SONO STATI DEI GIORNI DAVVERO IMPEGNATIVI .-.
ORA FINALMENTE POSSO BESTEMMIARE, PER BENE, QUESTA STORIA DEL MALE.


Stava toccando Liam ma non se ne accorse perché lo sentì irrigidirsi, ma perché Louis si era voltato per chiedergli qualcosa zittendosi dopo aver osservato il suo braccio; fu in quel momento che Zayn sentì il calore della pelle di Liam contro la sua, nemmeno un piccolo spazio a dividerle, e la consapevolezza che era la prima volta che avevano un contatto fisico da quando si era svegliato lo colpì profondamente.
Reagì immediatamente cercando di allontanarsi, ma il cuore si bloccò nel petto quando vide Liam scuotere il capo senza guardarlo negli occhi e irrigidendo la mascella. Si immobilizzò all’istante perché era ovvio il conflitto di Liam che silenziosamente gli stava dicendo di non preoccuparsi, ma che allo stesso tempo non voleva toccarlo. Lo capiva dal modo in cui stava digrignando i denti e perché non lo aveva guardato nemmeno di sfuggita.
Non sapeva proprio come sentirsi a riguardo. La pelle di Liam contro la sua era dannatamente bollente, e ricordava quel calore perché Liam era sempre caldo, mentre lui era sempre freddo – in più, ricordava che il castano era solito commentare quella differenza con una risata e prendendo la sua mano per tirarlo contro di lui.
Soffrì quando si rese conto che il modo in cui si stavano toccando in quel momento non era lo stesso, e stava nuovamente per tirarsi indietro nonostante Liam gli avesse chiesto tacitamente di non farlo, quando il rumore dell’ascensore arrivato a destinazione lo precedette.
Le porte si aprirono e Liam si allontanò dal muro, oltrepassando i ragazzi e Paul per uscire dall’abitacolo /nessuno si era accorto di ciò che era successo/. Zayn represse un gemito di frustrazione e si preparò a seguire Liam, ma la mano di Louis lo afferrò dal bicipite.
‹‹No, amico – gli disse dolcemente – Liam e Harry sono sullo stesso piano con Paul. Io e te abbiamo la camera al piano di sopra insieme a Nialler››
Il moro arrossì, l’imbarazzo si era impossessato del suo corpo non appena Harry e Paul uscirono dall’ascensore. Niall lo stava guardando con gli occhi pieni di dispiacere, mentre i suoi erano incollati alla schiena di Liam che non si mosse e rimase rigida finché il riccio non gli fu accanto.
‹‹Giusto – scrollò le spalle, la voce rauca – E’ ovvio››
Liam si voltò al suono della sua voce, e l’espressione che aveva in quel momento provocò un mancamento a Zayn che respirò affannosamente in cerca d’aria; era completamente devastato e i suoi occhi marroni esprimevano senso di colpa, e non ascoltò neppure ciò che Harry gli sussurrò all’orecchio.
Il suo sguardo rimase incollato a quello di Zayn finché le porte non li obbligarono a separarsi.
Aveva resistito fino a quel momento, ma non appena il mezzo ripartì si lasciò andare. Le lacrime scesero velocemente sulle sue guance, ma non emise alcun suono. Era sempre stato il tipo di persona che piangeva in silenzio, e anche in quel momento non perse il controllo.
Era una cosa stupida piangere per i due momenti insignificanti che aveva appena vissuto, ma non riusciva proprio a non provare dolore. Aveva dimenticato che non toccava più Liam, che non condividevano più la stanza, che non stavano più insieme.
Come aveva fatto a sopravvivere per due anni? Era sempre istintivo e spontaneo con Liam, e l’urgenza di toccarlo non sarebbe mai scomparsa, quindi come aveva resistito tutto quel tempo? Era fuori dall’ospedale solo da un’ora ma aveva già rovinato tutto per ben due volte. Come avrebbe fatto a gestire il suo autocontrollo?
Il braccio di Louis gli avvolse la vita e con la mano gli lasciò delle carezze sulla schiena, e accettò di buon grado quei gesti di conforto perché si sentiva patetico e solo. Anche se tratteneva quella reazione già dalla prima volta che aveva litigato con Liam il giorno prima, quindi era piuttosto ovvio che sarebbe esploso.
‹‹Lo aiuto io›› disse Louis non appena le porte si aprirono, e Zayn notò il cenno d’assenso di Niall nonostante la vista offuscata. Non se la prese con lui quando non li seguì perché sapeva quanto il suo amico soffrisse vedendo qualcun altro piangere.
‹‹Forza, Zayn. Penso che abbiamo bisogno di fare un discorso cuore a cuore io e te›› lo canzonò Louis per farlo sentire meglio, sostenendolo mentre camminarono lungo il corridoio.
Zayn sbuffò nonostante le lacrime ancora presenti sul suo volto ‹‹Non hai un cuore, Tomlinson››
Il castano ridacchiò e gli fece un occhiolino ‹‹Lo dici solo perché hai sempre avuto una cotta per me e io non l’ho mai ricambiata››
Scoppiò a ridere e si strinse maggiormente contro l’amico. Dentro era distrutto e, anche se non aveva mai sofferto la solitudine e a volte stare per conto suo era una necessità, quella sera aveva bisogno di qualcuno accanto a lui.

E' TUTTO TROPPO DOLOROSO PER IL MIO POVERO CUORE, ZIAM MANNAGGIA EVA MI UCCIDETE...LIAM NON FARE COSI :(((((

Quando Zayn aveva cominciato a lasciare baci fugaci su tutto l’addome di Liam, la sua intenzione era quella di far svegliare il suo ragazzo con un pompino, ma non aveva potuto realizzare il suo piano.
La colpa era di Liam perché si era svegliato sobbalzando, facendo scivolare la lingua di Zayn sul suo bassoventre – non che al moro dispiacesse, anzi.
‹‹Piccolo›› sussultò Liam, stringendogli i capelli spettinati.
Portò il suo viso ancora più in basso, e Zayn ne approfittò lasciandogli una lunga lappata tra le natiche, inumidendo la sua entrata.
Era stato ripagato con un gemito entusiasta del suo ragazzo che si spinse contro la sua lingua, non curandosi della posizione scomoda che aveva assunto con i fianchi alzati e le gambe sulle sue spalle.
Erano ancora in tour, e la sera prima Zayn aveva cavalcato Liam per ore in quella stanza d’albergo scaricando in quel modo l’adrenalina post concerto, e non avrebbe mai creduto che avrebbe dato vita ad un nuovo round di sesso quella mattina, almeno finché il suo ragazzo non aveva iniziato a spingersi contro la sua lingua facendolo eccitare.
‹‹Zayn, ti prego›› balbettò Liam, afferrando con le mani la testiera del letto, tendendo i muscoli delle braccia stringendo le sbarre di ferro con forza.
Zayn non poté evitare di guardarlo mentre lo penetrava lentamente con la lingua, aumentando il ritmo quando si scontrò con due occhi scurissimi e pieni di desiderio.
‹‹Cazzo››
Zayn si scaldò perché Liam era dannatamente eccitante a letto, e, anche se facevano sesso solo da poco più di un mese, poteva giurare che era il migliore della sua vita e non avrebbe cambiato nulla.
Leccò un altro lembo della sua pelle e vide l’erezione di Liam contrarsi contro i suoi addominali tesi, e quando soffiò sulla parte ormai umida lo sentì gemere.
Non scopava Liam da un bel po’ di tempo, e farlo in una mattinata casuale, in una casuale stanza d’albergo, in una città casuale gli sembrava il modo perfetto per rimediare.
‹‹Voglio scoparti – mormorò tra una leccata e l’altra – Li, ti prego. Ho bisogno di farlo››
‹‹La tua bocca – ansimò Liam mentre Zayn spinse più profondamente dentro di lui – La tua fottuta bocca, Zayn, per favore…››
‹‹Porca troia!››
Quell’esclamazione fece sobbalzare Liam, e Zayn saltò, sostenendosi con i gomiti sul materasso e guardando dietro la sua spalla perché aveva riconosciuto quella voce.
Louis era sulla soglia della porta con la bocca e gli occhi spalancati, e Harry era accanto a lui con la stessa espressione. Sapeva che lo spazio tra loro due era occupato da Niall che, sicuramente, era scappato via.
Liam cominciò a tossire con il viso completamente rosso, e prese le lenzuola stropicciate per coprirsi l’erezione.
L’atmosfera che si era creata venne spazzata via da quell’imprevisto, e Zayn guardò tristemente alla parte ormai coperta di Liam.
‹‹Louis!›› esclamò irritato.
‹‹Dannazione, no Malik – rispose seccamente Louis, guardando il viso del moro che aveva la testa ancora posizionata tra le cosce aperte di Liam – Non hai il diritto di usare il tono di una mamma arrabbiata dopo che ti ho beccato mentre facevi del rimming sul nostro compagno di band!››
Harry scoppiò a ridere e si coprì la bocca con una mano, mentre i suoi occhi verdi si riempirono di scuse silenziose.
Zayn sospirò e appoggiò la fronte contro la coscia di Liam, perdendo tutta la felicità che del buon sesso gli avrebbe sicuramente portato. Non era quello il modo in cui avrebbe voluto che i ragazzi sapessero di loro due.
‹‹Non ho la voce di una mamma›› mormorò contro la pelle del suo ragazzo che cominciò ad accarezzargli i capelli.
‹‹Hai ragione, scusa. Probabilmente avrei dovuto dire che hai la voce impastata perché stavi per fare sesso – replicò pungente Louis – Sai cosa stai dicendo? Porca miseria, Zayn, cosa…››
‹‹Ci frequentiamo da un po’›› intervenne Liam.
Zayn lo guardò con un sopracciglio alzato. Non avevano di certo pianificato di dirlo così ai loro amici, ma si morse il labbro per non sorridere al rossore ancora evidente sul viso dell’altro. 
Liam dovette capirlo perché gli riservò un’occhiata infastidita ma divertita allo stesso tempo.
‹‹Vi state frequentando?›› ripeté Louis con voce stridula.
‹‹E facciamo sesso›› aggiunse Zayn, premendo un bacio contro l’interno coscia di Liam quando il ragazzo si imbarazzò ancora di più.
‹‹Ovviamente››
‹‹Congratulazioni›› canticchiò Harry con la sua solita voce roca.
Liam sembrò incapace di formulare una risposta, Zayn, invece, roteò gli occhi e guardò i suoi amici con un sopracciglio inarcato.
Era consapevole del fatto che indossasse solo i boxer mentre Liam era completamente (e meravigliosamente) nudo con l’erezione ancora pronunciata sotto le lenzuola. Poteva ancora sentire il suo sapore sulla lingua, perciò si leccò lentamente le labbra, intrappolando gli occhi castani dell’altro che rilasciò un sospiro, serrando subito dopo le labbra. Zayn gli sorrise in modo provocatorio.
‹‹Grazie. Se non vi dispiace, però, adesso potete andare. Eravamo nel bel mezzo di una questione importante››
‹‹No, oddio – esclamò Louis con un luccichio strano negli occhi – Non pensavo che Liam fosse il passivo. Pensavo che adorasse dominare. Anche se il modo in cui gemeva…››
‹‹Louis!››
‹‹Solo perché è più grande fisicamente›› sbuffò Harry, aggrottando la fronte come se fosse una questione che dovevano discutere tutti loro.
‹‹So che sei esperto di queste cose, Louis – li interruppe Zayn – Non mi avevi detto qualcosa riguardo il ragazzo muscoloso che veniva sottomesso in quel film?››
Louis squittì a disagio, e arrossì, dando vita al sorriso vittorioso del moro.
Harry era evidentemente interessato e lo mostrò guardando Louis.
‹‹Giuro che, Malik…››
Si lamentò nascondendo il viso contro la coscia di Liam, sfiorando di proposito la sua erezione per sentire il suo sussulto sempre molto rumoroso e reattivo.
‹‹Andate via – borbottò senza degnarli più di uno sguardo – Oppure giuro che tornerò a fare quello che stavo facendo anche se siete nella stanza››
‹‹Zayn›› pronunciò Liam senza fiato, cercando di liberarsi.
Il moro non glielo permise premendo le labbra contro la sua pelle per poi morderla abbastanza forte da lasciarsi un segno violaceo che sarebbe rimasto per alcuni giorni.
Liam gemette, incapace di trattenersi, in un modo profondo ed eccitante che provocò anche il sibilo di Zayn.
‹‹Questo è eccitante›› commentò Harry.
‹‹Haz, no›› grugnì Louis.
Zayn uscì la lingua per tracciare i segni lasciati dai denti, e quasi si sentì in colpa per Liam quando lo sentì ansimare rumorosamente e con il respiro accelerato.
‹‹Fanculo, Malik! – esclamò Louis – Va bene, hai vinto. Stiamo andando via! Ma non pensare minimamente di essertela scampata così. Organizzerò una riunione della band e ci sarà anche Paul perché probabilmente il povero Nialler è rimasto sconvolto da ciò che ha visto››
Zayn lo ignorò, baciando lievemente Liam scendendo sempre di più fino ad arrivare molto vicino al suo obiettivo. Aspettò finché non sentì il rumore della porta che venne chiusa, poi scostò le coperte lanciandole e non dando nemmeno il tempo al suo ragazzo di prepararsi prima di ritornare a spingere la lingua dentro di lui, ansimando contro quella pelle sensibile.
Liam respirò a fatica ‹‹Dio, Zayn, dovremmo…››
Zayn scosse il capo, rifiutandosi di rimuovere la lingua dalla pelle di Liam ‹‹Voglio ancora scoparti››
Il ragazzo sospirò come se avesse rinunciato a combattere, e Zayn fece trasformare quel sospiro in un gemito che arrivò dritto alla sua eccitazione.
Non era il modo in cui avrebbero voluto dirlo ai loro amici, ma in quel momento non se ne curò più di tanto.

 
 QUESTA E' STATAT LA MIA SCENA PREFERITA IN ASSOLUTO, PER DIO. ZAYN COSI SFACCIATO POI, CAZZO BEATO LIAM STO GIRO. TU SEI UNA STRONZA COMUNQUE!!!

‹‹Eri felice con Perrie, a volte. Ma non eravate… la coppia non era reale. E lei lo sapeva bene, ecco perché poi ti ha scaricato››
‹‹Lei era una distrazione››
Louis annuì ‹‹Sì, perché dopo la rottura con Liam eri un rottame vivente, amico. Sei stato malissimo per giorni e giorni, e in più non volevi parlarne con nessuno. Ti sei tenuto tutto dentro, e anche se non siamo abituati a parlare di sentimenti io e te, è stato difficilissimo vederti in quelle condizioni››
Louis ormai non lo guardava più, e Zayn non ne fu sorpreso perché aveva ragione quando diceva che i loro discorsi non erano mai così emotivi.
‹‹Non l’ho mai amata››
‹‹No, non l’hai mai amata››
‹‹Quindi, la nostra relazione era come quella che hai tu con Eleanor?››
Trasalì dopo essersi reso conto di ciò che aveva detto, perché Eleanor e Louis erano un argomento di cui non parlava mai nessuno di loro. Lo aveva tirato fuori solo perché, come sempre, stava cercando di deviare il discorso.
‹‹Lou››
Come risposta ricevette un grugnito ‹‹Dimenticalo››
‹‹No, Louis…››
Si bloccò quando l’amico lo guardò e poté notare che le sue occhiaie naturali erano ancora più pronunciate del solito, come se fosse dannatamente stanco ed evidentemente lo era davvero. Era esausto, e Zayn lo aveva realizzato in quel momento. Se fosse stato un amico migliore, una persona migliore, se ne sarebbe accorto prima e lo avrebbe costretto a parlargli della sua situazione con Harry per cercare di consolarlo.
(Era convinto che tra lui e Harry ci fosse qualcosa, seppure indefinibile perché entrambi si rifiutavano di definire il loro rapporto. Era doloroso vedere Harry così innamorato di Louis mentre Louis nascondeva la sua vera natura stando con Eleanor. Zayn poteva giurare che si amassero, che si amassero davvero. La cosa preoccupante era l’intensità di ciò che c’era fra loro perché avrebbe potuto trasformarsi in una relazione fantastica o in una relazione terribile, non era possibile avere una via di mezzo. Sapeva che quando Louis pensava a tutto ciò era spaventato, terrorizzato dal vero significato del suo rapporto con Harry).
In quel momento, però, non se la sentì di spingere il castano a parlare di Harry.
‹‹In realtà, noi abbiamo parlato di questo – ammise Louis, dopo un breve momento di silenzio – Intendo, abbiamo già parlato di Liam e Harry. E anche di Eleanor e Perrie. Era questo il motivo principale per cui la sera dell’incidente eravamo in macchina. Eravamo appena usciti per raggiungere qualche posto dove avremmo potuto parlare. Mi avevi finalmente detto il motivo per cui tu e Liam avete rinunciato l’uno all’altro››
Zayn sussultò ‹‹Puoi dirmelo. Se non lo ricorderò mai, puoi dirmelo tu››
Louis scosse il capo perché aveva capito che non era il momento giusto per lui di affrontare la realtà.
‹‹No, amico. Lo ricorderai da solo, ne sono sicuro››
Posò una mano sul ginocchio di Zayn, alzandosi e rendendogli chiaro il fatto che non avesse più niente da dirgli. Uscì da lì, mentre il moro rimase seduto sul pavimento ancora per qualche minuto.
Zayn avrebbe dovuto sentire dentro di sé il desiderio bruciante di recuperare la memoria, soprattutto perché Louis si era mostrato così fiducioso e così sicuro.
Eppure non fu così, anzi, improvvisamente, era terrorizzato dal fatto che avesse già ricominciato a ricordare.
 
 PURE I LARRY CON UNA STORIA TRISTE, IO ODIO TUTTOOOOOOOO.
SPERO PER L'AUTRICE CHE FINISCA BENE ALTRIMENTI LA UCCIDO, SEMPLICE.


‹‹Ottima risposta, Zayn›› lo canzonò, facendolo irrigidire a causa del trono sprezzante che aveva usato nei suoi confronti.
Assottigliò lo sguardo, sentendo l’orgoglio crescere e non riuscendo a sopportare quell’atteggiamento saccente ‹‹Prego?››
‹‹Ragazzi›› provò a intervenire Niall.
‹‹Non posso credere che tu abbia avuto il coraggio di sussurrare una cosa del genere – Liam sovrastò il biondo, ma sempre con tono abbastanza pacato – Bel modo di rifiutare di ammettere di essere fidanzato ufficialmente››
La rabbia del moro si dissipò in un secondo ‹‹Cosa?››
‹‹Le hai chiesto di sposarti – continuò Liam, l’espressione sempre più disgustata – Lo hai dimenticato o cosa? Pensavo che la amassi››
‹‹Io… ci siamo lasciati››
Tutti si immobilizzarono, e Zayn si guardò intorno incerto perché pensava che lo sapessero. Avrebbero dovuto saperlo perché Perrie lo aveva detto a Harry, e sia Louis che Niall ne avevano parlato con lui. Guardando Louis, però, notò del senso di colpa nei suoi occhi e capì che nessuno lo aveva detto a Liam.
‹‹Cosa?››
Rispostò l’attenzione proprio su Liam e trasalì quando guardò il suo viso che cambiava espressione ogni secondo. Era ovvio che non avesse la minima idea di cosa stesse parlando, e che nessuno gli avesse detto che tra lui e Perrie era finita.
Non aveva voglia di dirglielo in quel momento, però non aveva altra scelta.
‹‹Io e Perrie – cominciò lentamente, mantenendo il contatto visivo – abbiamo rotto. Lei ha ritirato il fidanzamento. Non siamo più insieme››
Il silenzio di Liam era assordante.
‹‹Ma… è venuta in ospedale›› mormorò dopo vari minuti.
‹‹Qualcuno l’ha chiamata – scrollò le spalle – Il management…››
‹‹Non state più insieme – I suoi occhi erano spalancati, ed era straziante la sua confusione – Da quando?››
Sussultò, sentendosi improvvisamente colpevole ‹‹Lei ha detto da un po’ di tempo››
‹‹Zayn!››
‹‹Un mese – sospirò, abbassando la testa – Mi ha lasciato un mese fa››
‹‹Liam…›› provò Louis, andando verso di lui con una mano tesa.
Liam lo guardò con occhi accusatori ‹‹Lo sapevi? – domandò con tono isterico – Lo sapevate tutti?››
‹‹Non l’ho detto a nessuno quando è successo – intervenne Zayn, non volendo assolutamente che Liam se la prendesse con gli altri – Apparentemente, l’ho tenuto per me››
Lo guardò con le spalle tese e il petto che si alzava e abbassava velocemente a causa del respiro accelerato, e Zayn capì di avergli tolto il terreno sotto i piedi, di aver toccato un tasto che lo aveva mandato completamente in confusione.
Non capiva perché fosse così scioccante come cosa, eppure non poteva evitare di sentirsi in colpa per aver mantenuto quel segreto con tutti loro.
‹‹Questo è… Non ce la faccio›› Liam si interruppe subito, girando i tacchi e uscendo dalla stanza, lasciando un silenzio sbalordito dietro di sé.
‹‹Io non…›› biascicò il moro, facendo un esitante passo avanti. Non aveva mai visto Liam perso in quel modo, e capiva che era tutto strano e che tra di loro la situazione era precipitata, ma le sue reazioni erano così forti da mozzargli il respiro.
Di solito tra i due era lui quello lunatico, mentre Liam era quello equilibrato.
Vederlo in quel modo lo uccideva.
‹‹Dovrei…››
‹‹No – reagì Harry, camminando con passo pesante verso la porta – Ci parlo io, Zayn. Lascialo stare››
Il moro chiuse la bocca e lasciò cadere le mani ai lati del suo corpo, sentendosi inutile per non poter nemmeno correre dietro Liam.
Harry uscì di fretta senza dire niente a nessuno, e Zayn si rese conto di aver rotto qualcosa che non sarebbe mai stato capace di riparare.
 
 E DAI LIAM, STUPIDO OMONE, ZAY AMA TE. E' TANTO DIFFICILE DA CAPIRE???? METTETEVI INSIEME PORCA PUTTANA.

Gli occhi dello sconosciuto si spalancarono e si allontanò immediatamente da Liam col viso in fiamme per l’imbarazzo, e Zayn lo odiò. Non aveva mai odiato qualcuno che non conosceva prima di quel momento, ma non poté farne a meno.
E Liam… non riusciva nemmeno a guardarlo. L’immagine di lui con le braccia avvolte al corpo di qualcun altro era ancora davanti ai suoi occhi, e sentì dei conati di vomito mentre gli altri organi cercavano di rimpiazzare il buco dove una volta c’era il suo cuore.
Il suo cuore ormai si era bloccato in gola, e sanguinava a causa dei molteplici tagli che si erano creati su di esso, mentre il suo cervello urlava per il bisogno di aria e di fuga.
‹‹Sei Zayn!›› il ragazzo esclamò affannosamente, i suoi occhi blu si illuminarono e si stava avvicinando a lui per presentarsi.
Liam lo afferrò dal braccio per fermarlo, mentre i suoi occhi si riempirono di senso di colpa non appena trovò il coraggio di puntarli su Zayn. Sembrava quasi un animale in gabbia.
‹‹Zayn››
La sua voce fu il colpo di grazia. Esprimeva quanto si sentisse colpevole, sporco, e stava provando lo stesso imbarazzo che provava quando qualcuno lo beccava a fare qualcosa che non doveva o quando si rendeva conto di aver sbagliato.
Prima che la mente di Zayn ritornasse al presente, aveva seriamente creduto che lo stesse tradendo, e anche se non era così non riusciva a non pensarlo. E Liam sapeva che lui si sentiva in quel modo, sapeva cosa stava pensando, e il moro non poteva sopportarlo. Non poteva sopportare il fatto che si sentisse tradito, anche quando era consapevole del fatto che lui e Liam non stavano più insieme.
Li sorpassò, e la sua unica intenzione era quella di andare via, di uscire da lì prima di fare qualcosa di cui si sarebbe pentito – come per esempio alzare le mani a quell’estraneo che aveva attirato l’attenzione di Liam per quella sera –, e anche perché era stanco di vedere la pelle di Liam a contatto con quella di qualcuno che non era lui.
Sorprendentemente, il corridoio era silenzioso e chiamò l’ascensore catapultandosi dentro non appena arrivò. Il breve trasporto fu accompagnato da musica allegra che cozzava terribilmente con la confusione che sentiva dentro di sé.
Stava cercando disperatamente di non pensare a Liam con quel ragazzo.
A non pensare a Liam che lo baciava.
No, stop.
Alle dita di Liam che andavano su e giù la sua schiena.
Stop.
Liam piegato su di lui mentre gli sorrideva come faceva con Zayn.
Liam che spingeva dentro di lui.
Liam che sorrideva senza fiato.
Liam che mugugnava il suo nome.
Le porte dell’ascensore si aprirono, e il moro corse nella sua stanza per poi raggiungere velocemente il bagno. Vomitò finché non sentì lo stomaco completamente vuoto.
Le mani tremavano e la pelle era bollente. Si allontanò dalla toilette per appoggiare la schiena contro la vasca, come aveva fatto quando Louis lo aveva trovato. Alzò le ginocchia al petto e si raggomitolò su se stesso, guardando con occhi spenti il pavimento.
Stava ancora stringendo la maglia di Liam.
Rilasciò una risata isterica che ben presto si trasformò in singhiozzi, e sentì il petto pesante non tanto per il dolore fisico, ma per il profondo dolore emotivo.
Non si era sentito così male nemmeno quando lo avevano criticato per la sua religione, o per il colore della sua pelle, o per il fatto che uno come lui non meritava tutti i soldi che aveva.
Affondò il capo nella t-shirt, asciugando con quella le lacrime che non avevano intenzione di fermarsi. Si odiava perché, nonostante tutto, continuava ad amare quel profumo.
Era una cosa stupida perché se era chiuso in quel bagno a piangere era proprio per colpa di Liam, anche se era consapevole del fatto che se vedeva altre persone non poteva prendersela con lui perché non gli doveva rendere più conto.
Erano passati due anni da quando avevano rotto, eppure vederlo con altri era totalmente differente dal pensarlo e basta. Era dura.
 
VISTO????? LIAM SEI UN COGLIONE DI MERDA, HAI ZAYN CHE TI MUORE DIETRO E TI PORTO STO MENOMATO A CASA U.U SHAME ON YOU-.

‹Zayn››
Sentì quel sussurro attraverso la porta del bagno, e saltò mettendosi in piedi.
Liam si spaventò facendo un passo indietro, quindi usò quella distrazione come vantaggio per buttare via la maglia e raggiungerlo in camera da letto.
‹‹Zayn!››
Si bloccò sentendo il panico nella voce di Liam, e il suo corpo reagì naturalmente. Era sua abitudine essere protettivo nei suoi confronti, anche da prima che si rendesse conto che Liam gli piaceva e lo amava non come un semplice amico. Tenerlo lontano dalla tristezza era proprio una sua necessità fisica.
‹‹Zayn, Dio, stai bene? Perché eri in bagno? Cosa…›› posò la mano sulla spalla del moro che la scostò immediatamente con un gesto quasi violento.
‹‹Non mi toccare!›› urlò, squarciando l’aria tesa della stanza. Si accorse che Liam inciampò a causa del suo tocco inaspettato, il modo in cui i suoi occhi si riempirono di sorpresa e di disperazione. Era così familiare quell’espressione, e ne era convinto perché era sicurissimo che era la stessa che aveva assunto lui quando Liam aveva deciso di lasciarlo.
Voleva ridere e chiedere a Liam come ci si sentiva dopo essere stati respinti dalla persona amata, ma si morse la lingua perché non voleva essere così crudele.
Si girò verso di lui e finalmente erano faccia a faccia, anche se erano entrambi fossilizzati sul posto.
‹‹Zayn›› provò nuovamente ad instaurare un dialogo, cercando il viso del moro con gli occhi completamente sobri. Era tornato in sé.
‹‹No – Zayn scosse il capo perché si rifiutava di permettergli di studiarlo, di capire cosa stesse provando – Lascia perdere, Liam. Non voglio…››
‹‹Ma, tu…››
‹‹Esci fuori dalla mia stanza!››
‹‹Tu eri nella mia prima!››
Era infantile il modo in cui Liam stave cercando di difendersi, ma servì per bloccare Zayn. Aveva ragione, e quando ebbe il coraggio di guardarlo negli occhi si accorse che anche lui era arrabbiato.
‹‹Perché eri nella mia stanza?››
E fu a quel punto che si arrese. Non cercò più di fingere di avere tutto sotto controllo, di fingere che l’assenza di Liam non lo avesse reso patetico e confuso, e l’amore forte che provava verso di lui gli premette quasi il petto impedendogli di ignorarlo.
‹‹Avevo bisogno di una delle tue maglie››
‹‹Cosa?››
Rilasciò una risata amara, strofinando la pelle del viso completamente ricoperta di lacrime ormai secche ‹‹Ho rubato una tua maglia – ripeté ridendo istericamente – Non riuscivo a dormire, quindi l’ho fatto per cercare di rilassarmi perché mi aiuta ancora. Sentire il tuo profumo ha ancora il fottuto potere di farmi addormentare››
‹‹Non riuscivi a dormire?››
Gli rivolse un’occhiata irritata perché non era quello il concetto che doveva focalizzare. Poi però lo guardò attentamente e capì che stava soffrendo per lui.
Probabilmente doveva risultare proprio ridotto male; aveva cercato di coprire le spaventose occhiaie violacee con del trucco femminile che si era sciolto, i suoi capelli non erano acconciati e non aveva nessun prodotto che li tenesse in ordine, quindi doveva sembrare proprio un rottame, anche perché vomitare ogni volta che ripensava a quanto tempo avevano passato separati non era assolutamente semplice da sostenere e non era salutare.
Dovette apparire anche chiaro agli occhi di Liam che si corrucciò. Non poteva sopportare di vedere anche lui distrutto, quindi decise di agire sorpassandolo ed entrando nuovamente in bagno.
Andò dritto verso il lavandino per prendere lo spazzolino e cominciò a lavarsi i denti per cacciare via il sapore acido, non curandosi del fatto che le sue azioni potessero risultare davvero molto strane e poco sensate.
‹‹Zayn – lo chiamò Liam con tono debole – Perché ti stai lavando i denti? Cosa stai facendo?››
Terminò e risciacquò la bocca, ma non aveva ancora la forza di alzare lo sguardo.
‹‹Perché odio sentire in bocca il sapore che rimane dopo che vomito››
‹‹Hai vomitato?››
Si asciugò con forza il viso con un asciugamano che buttò via non appena finì. Si voltò nuovamente verso il castano, avvolgendosi il petto con le braccia per difendersi.
‹‹Sì, Liam – sibilò – Ho vomitato. In realtà, sono sicuro di averlo fatto ogni singolo giorno da quando sono stato dimesso dall’ospedale››
‹‹Dillo a un dottore! – esclamò l’altro, risultando davvero preoccupato e allarmato per la sua salute – Dio, Zayn. Dillo…››
Lo interruppe ‹‹Non è colpa della mia testa, Liam. Pensi davvero che io abbia vomitato a causa dell’amnesia?››
Scosse il capo disgustato e quello che aveva inteso implicitamente fece raffreddare l’atmosfera. Non avrebbe mai avuto detto esplicitamente che vomitava ogni volta che pensava al loro passato o al loro presente insieme, ma glielo aveva lasciato capire.
Infatti, poco dopo Liam deglutì rumorosamente.
‹‹Solo… vai via – mormorò stanco Zayn, stropicciandosi gli occhi. Era quasi sicuro che sarebbe finalmente riuscito a dormire, anche senza quel dannato profumo – Non so nemmeno perché mi hai seguito. Sembravi impegnato››
Liam non rispose a quell’accusa, poi però fece stringere lo stomaco di Zayn dicendogli che ‹‹L’ho mandato a casa››
‹‹Avrà una bella storia da raccontare››
‹‹Nessuno gli crederà. E non penso che fosse nemmeno quel tipo di persona››
Il moro sbuffò, non voleva pensare alle sue conquiste ‹‹Quindi? Sei venuto qui per dirmi che lo hai mandato a casa? Ottimo. Benissimo. Sono contento di sentirtelo dire››
‹‹Sembra quasi che tu mi abbia sorpreso mentre ti tradivo››
Zayn protestò con un suono gutturale, mentre Liam lo studiava con i suoi occhi scuri.
‹‹Mi hai chiesto perché ti ho seguito. E’ questo il motivo. Per la tua faccia, per l’espressione che hai fatto. Mi sono sentito talmente in colpa che mi è sembrato sul serio di tradirti. Non è ridicolo?››
Non sapeva cosa rispondergli, e, in realtà, non sapeva nemmeno cosa pensare a riguardo. Sembrava quasi come se… Ma no, interruppe subito quella considerazione perché Liam non lo amava, non poteva amarlo ancora; era difficile, specialmente per loro che erano in una band insieme, e Zayn non stava facendo nulla per rendere il tutto meno pesante.
‹‹Tu e Perrie vi siete lasciati sul serio?››
Quella domanda inaspettata lo close di sorpresa, quindi gli rispose con la verità ‹‹Certo››
‹‹E non la ami?›› gli chiese avvicinandosi a lui di un passo, mentre i suoi occhi cercavano qualche emozione sul suo viso.
‹‹Amarla? – rispose con tono incredulo – Dio, Liam, non la conosco nemmeno. E’ ovvio che non la amo››
‹‹Ma lo hai fatto – puntualizzò Liam, con le sopracciglia accigliate fermandosi di nuovo – L’hai amata››
‹‹No››
Liam non era l’unico ad essere rimasto scioccato dal suo tono irremovibile, ma le parole di Louis continuavano a fluttuargli nel cervello e Zayn sapeva che era la verità. Credeva davvero di non aver mai amato Perrie, e lo sentiva anche dentro la sua anima.
‹‹Zayn, le hai proposto il matrimonio?››
‹‹Non la amavo››
‹‹Zayn…››
‹‹Io amo te››
La confessione del moro avrebbe dovuto fargli perdere la ragione, avrebbe dovuto disperatamente ritrattare, dare la colpa alla perdita della sua memoria, scappare, eppure non fece nulla di tutto ciò.
Zayn amava Liam, e non ricordava gli ultimi due anni, ma sapeva che il sentimento non si era mai spento, non aveva mai smesso di amarlo.
‹‹Tu non…›› il castano farfugliò, senza riuscire nemmeno a completare la frase.
Zayn scosse il capo fieramente ‹‹So cosa sento, Liam. Ti amo. Sono sicurissimo di averlo sempre fatto››
Liam lo sbatté contro il bancone più vicino, e la ruvidezza del legno gli graffiò la parte bassa della schiena facendolo ansimare.
Il castano approfittò immediatamente della sua bocca aperta, baciandolo con forza. Zayn gemette in quel bacio profondo, chiuse gli occhi e portò subito le mani tra i capelli di Liam, stringendoli e scompigliandoglieli tutti.
La lingua dell’altro si appropriò della sua bocca, ma non si arrese subito e cercò di prendere il controllo, cedendo quando Liam si spinse di più contro di lui.
Non era un bacio né gentile né dolce.
Era distruttivo, possessivo e voglioso.
E Zayn lo voleva, lo desiderava con ogni parte di sé.
I denti di Liam strinsero il labbro inferiore di Zayn mentre si tirava un po’ indietro, provocandogli un gemito stridulo e sfacciato. Si avvicinò di più contro il corpo di Liam, finché non sentì la coscia dell’altro intrappolata tra le sue gambe.
Si sorprese di sentire l’erezione del castano già completamente formata contro il suo fianco, e il respiro gli si bloccò in gola quando cominciò a muovere i fianchi per far scontrare i loro membri duri. Gettò la testa all’indietro riconoscendo quella sensazione di piacere che aveva sempre provato con lui.
‹‹Li›› grugnì con voce eccitata, stringendogli sempre di più le ciocche per tirargli la testa indietro e avere accesso al suo collo ormai esposto.  
Gli leccò la voglia, e succhiò quel lembo di pelle finché non fu certo che il giorno dopo ci sarebbe stato un segno rosso. Liam ansimò e la vibrazione che avvertì mentre aveva le labbra contro la sua gola, finì direttamente alla sua eccitazione che crebbe nei suoi pantaloni improvvisamente troppo stretti.
‹‹Leeyum – gemette nuovamente, spingendo i fianchi contro quelli del castano e sbattendo la schiena ogni volta che i suoi movimenti erano ricambiati – Ti prego, ho bisogno…››
Liam impugnò i lembi della sua maglia, tirandola verso l’alto. Si liberò velocemente anche della sua, poi fece toccare i loro petti nudi e Zayn fu entusiasta di quel contatto. Sentì le mani di Liam ovunque sulla sua schiena, ed era sicuro che quelle dita calde gli avrebbero lasciato dei segni che lui voleva. Voleva tutto.
Fece scontrare nuovamente le loro bocche in un bacio bagnato e disperato, mentre con le mani raggiunse il bordo dei jeans dell’altro, sbottonandoli e lasciandoli scivolare.
Stava per fare lo stesso con i suoi, ma le mani grandi di Liam scacciarono le sue e si occupò personalmente di liberarlo dai pantaloni, per poi tracciare con un dito la linea della sua erezione.
‹‹Oddio, sì›› ansimò.
Liam ghignò, tracciando con le labbra la mascella di Zayn, per poi passare al collo e alla clavicola dove lasciò un morso che lo fece sussultare.
‹‹Liam›› piagnucolò. Voleva che entrambi i pantaloni ed entrambi i boxer fossero a terra, così da potersi strofinare completamente contro Liam. Sentiva il tessuto dei suoi boxer umido, soprattutto quando il castano sogghignò contro la sua pelle, scendendo sempre di più lasciandogli su tutto l’addome delle scie di saliva e facendolo contorcere a causa dei suoi respiri bollenti.
Era troppo, e non riusciva a respirare normalmente. Voleva pregare Liam di alzarsi e baciarlo, di abbracciarlo e poi di entrare in lui.
‹‹Jaan›› quel nomignolo affettuoso abbandonò le sue labbra senza che se ne rendesse conto, e chiuse gli occhi perché era sempre emozionante pronunciarlo.
Liam, però, si irrigidì e il moro riaprì gli occhi per la sorpresa. Riuscì a malapena a guardare l’espressione sul suo viso prima di essere spinto via.
‹‹Liam, cosa…››
‹‹Non puoi più chiamarmi in quel modo›› esclamò Liam, gli occhi pieni di rabbia.
Zayn sussultò perché non lo aveva mai visto in quel modo, e non riusciva a capire cosa stesse succedendo.
‹‹Ma…››
‹‹No – lo interruppe ferocemente, passandosi una mano tra i capelli completamente spettinati – Cazzo, non posso crederci››
‹‹Aspetta, Li, io…››
Ma Liam era andato via. Era corso fuori e aveva sbattuto la porta, senza rivolgerli nemmeno un’occhiata.
Non riusciva a capirne la gravità perché lo aveva chiamato in quel modo già altre volte.
 
NON PUOI ILLUDERMI COSI, FARMI CREDERE CHE TORNANO INSIEME E POI LIAM SE NE VA. CAZZO I MIEI FEELS NON CE LA FANNO PIU' IO NON ARRIVO ALLA FINE DEL MESE COSI, PORCO GIUDA.

‹‹Jaan›› mugugnò il moro in risposta.
‹‹Cosa significa?››
Aprì solo un occhio, confuso ‹‹Cosa?››
‹‹Jaan – ripeté Liam, arrossendo leggermente – Mi hai già chiamato così, quando parlavi in Urdu››
Fu il turno di Zayn di arrossire per molteplici ragioni: parlava in Urdu solo quando era esausto dopo il sesso, oppure mentre era proprio all’apice dell’eccitazione – infatti era solito parlarlo mentre Liam spingeva dentro di lui –, ma non se ne rendeva mai conto. Per quel motivo non aveva realizzato di averlo chiamato in quel modo più volte.
‹‹Non ha una traduzione precisa››
‹‹Zayn››
Sospirò e si avvicinò di più a Liam sotto le coperte, affondando la testa nell’incavo del suo collo, e senza guardarlo biascicò ‹‹Significa vita. Cioè, sei la mia vita, in questo senso››
Le dita dell’altro si immobilizzarono, e si pentì di averlo detto. Non gli aveva ancora detto di amarlo, e adesso gli diceva quelle cose.
‹‹Jaan›› ripeté Liam, pronunciandolo correttamente.
Zayn annuì contro il suo collo, finché non sentì le sue dita contro il mento e si ritrovò a guardarlo negli occhi.
‹‹Jaan›› ripeté più sicuro, con quello sguardo caldo e divertito che lo fece rabbrividire. Il suo intento era quello di fargli capire che lo intendeva sul serio, e Zayn lo comprese.
‹‹Ti amo›› mormorò, non potendo più trattenerlo. Sentiva di amarlo già da mesi, ma aveva sempre paura di essere precoce, fino a quel momento.
Infatti, non ebbe nemmeno il tempo di preoccuparsi di aver corso troppo perché Liam gli aveva risposto con un sorriso bellissimo e luminoso, baciandolo piano e dolcemente.
Contro le sue labbra, poi, gli aveva mormorato ‹‹Ti amo anche io››

 
VEDI???? LA DOLCEZZA PORCO DIO.

IO NON CE LA FACCIO CON TE, NON BASTAVANO LE TUE STORIE ANCHE LE STORIE DEGLI ALTRI. OGNI SCUSA E' BUONA PER UCCIDERMI, MANNAGGIA QUELLA TROIA.
E' BELLISSIMA QUESTA STORIA E VOGLIO IL CONTINUO E VOGLIO CHE TORNANO INSIEME.
VAFFANCULO MI FAI SOFFRIRE TROPPO MA NE VALE SEMPRE LA PENA.
NORA.

Recensione alla storia Just let me know - 21/09/15, ore 12:31
Capitolo 1: Prima parte: All'ospedale
Inizio col dirti che sei una pazza, non bastavano le tue os a farmi stare male ora anche queste...STRONZA!!
Quando Zayn si risveglia e tocca i tatuaggi ad Harry, il mio povero cuoricino :((( 


Poi la dottoressa parlò nuovamente, e Zayn ascoltò attentamente perché qualcosa continuava a non quadrare.
‹‹Zayn, che giorno è?››
Le rivolse un’occhiata sconvolta perché che razza di domanda era? Ma rispose comunque perché si sentiva ancora sollevato dal fatto che Liam fosse vivo e perché sua madre lo aveva cresciuto dicendogli di portare rispetto per le persone.
‹‹E’ il cinque aprile››
Harry sussultò e Perrie trasalì, ma la dottoressa non sembrava sorpresa.
‹‹Di che anno?››
Il senso di panico ritornò, crescendo come un’onda, soffocando Zayn che, con difficoltà, riuscì a pronunciare ‹‹Duemiladodici››
La donna si accigliò, ma Zayn si soffermò sull’espressione di Harry perché il suo amico sembrava spaventato, seriamente spaventato.
‹‹E’ il cinque aprile duemiladodici›› ripeté con voce leggermente più alta, lasciando trasparire tutta la sua incertezza.
Era sempre pieno di impegni e non avrebbe mai potuto dimenticare le date, quindi doveva trattarsi per forza del cinque aprile.
Ma la dottoressa scosse il capo, guardandolo con un’espressione dispiaciuta, mentre Perrie si immobilizzò completamente. Ancora una volta focalizzò l’attenzione su Harry, ma risultò essere un grande errore perché il riccio cominciò a scuotere la testa con gli occhi verdi pieni di lacrime mentre mormorava un ‘oh, cazzo’ poco rassicurante.
Zayn smise di pensare lucidamente.

PERCHE' MI VUOI COSI MALE??

Poi vide il viso di Liam e riprese a respirare perché… perché era Liam.
Sì, poteva notare le differenze – come ad esempio i capelli, qualche tatuaggio in più sul braccio e il corpo più muscoloso e leggermente più alto –, ma era sempre il suo Liam.
Camminava ancora come se fosse un po’ insicuro di sé, le spalle leggermente ricurve come se avesse paura di occupare troppo spazio – spalle che Zayn colpiva sempre per farle tornare dritte perché, secondo lui, non aveva nessun motivo di vergognarsi di sé, anzi doveva solo essere fiero del fantastico uomo che era.
La voglia continuava ad adornare il suo collo, ma lo disorientò per qualche minuto perché Zayn poteva giurare di avergli lasciato un succhiotto proprio lì vicino solo il giorno prima, ma poi non se ne curò più di tanto perché Liam era nella sua stanza, perché i suoi occhi erano sempre gli stessi, le sue mani rilassate, e tutto ciò che desiderava fare era immergere il naso sul suo petto ampio e odorare il suo profumo /era convinto che anche quello non fosse cambiato perché Liam era fissato con quel bagnoschiuma.
‹‹Liam›› fu solo un sospiro quasi inudibile, ma sapeva che il castano lo avrebbe colto e avrebbe capito che lo stava chiamando.
Si aspettava di vederlo sorridere perché lo faceva sempre quando lo guardava, e poi si aspettava che lo raggiungesse di corsa, come faceva ogni volta che erano costretti ad essere separati e considerava quelle poche ore come anni insopportabili.
Ma non fece nulla di tutto ciò.
Anzi, si irrigidì mentre una mano rimaneva stretta attorno al pomello della porta, e l’altra si bloccò sulla nuca che massaggiò. Zayn focalizzò l’attenzione su quel gesto perché Liam lo faceva solo quando era sconvolto, nervoso o preoccupato, come se non sapesse cosa fare e si sentisse perso.
Era un gesto familiare anche perché era solito intrecciare le dita alle sue per fermarlo e per cercare di farlo calmare, cosa che però non poté fare in quel momento.
‹‹Liam – ripeté con tono tremante, guardandolo impallidire e guardando i suoi occhi riempirsi di sorpresa, come se non si aspettasse di essere chiamato da lui – Cristo, Liam. Vieni qui›› lo pregò, devastato dalla reazione che aveva ottenuto da lui. 
‹‹Io… Zayn›› farfugliò, lasciando finalmente il pomello per entrare nella stanza, permettendo a Zayn di respirare ma bloccandogli subito dopo il sospiro di sollievo perché si era fermato nuovamente ed era rimasto lontano dal letto. Rimase quasi attaccato alla porta, e sembrava confuso, perso, come se non avesse mai conosciuto il moro.
A quel punto il respiro di Zayn si bloccò, la gola si restrinse perché quella doveva essere la sua di reazione, non quella di Liam.
Poi, improvvisamente, il castano parlò di nuovo e gli domandò ‹‹Cosa è successo?››
Il moro si lasciò cadere sul letto, strinse il lenzuolo tra le mani, e la consapevolezza di non aver pensato ad un modo per dirgli che aveva perso la memoria lo colpì.
Pensava che a dirglielo sarebbe stato Harry, ma, chiaramente, il riccio non lo aveva fatto perché Liam sembrava troppo sconvolto e lo si capiva dai suoi occhi.
Ispirò e rilasciò l’aria prima di ‹‹Pensavo fosse il cinque aprile quando mi sono svegliato››. Sussultò perché non era il modo adatto per dirglielo e non aveva alcun senso, e se ne accorse quando lo guardò timidamente mordendosi il labbro inferiore.
Gli occhi di Liam si restrinsero, ma non come quando sorrideva. Era teso per la preoccupazione e qualcosa nei suoi occhi diceva che era anche ferito.
‹‹E’ novembre›› disse lentamente, ancora troppo confuso.
Zayn fece un piccolo sorriso perché era tipico di Liam.
‹‹Sì, adesso lo so ma, ecco… non lo ricordo››
Liam trasalì e, inconsciamente, indietreggiò di un passo ‹‹Aspetta, non puoi ricordare? Zayn, non ricordi questi ultimi mesi?››
Sospirò in risposta perché il ragazzo sembrava spaventatissimo, e si rese conto che era andata peggio di come si aspettava, che aveva sbagliato il modo di avvertirlo.
Liam era sull’orlo di una crisi isterica, e lui non stava facendo nulla per aiutarlo, però non riuscì a bloccare il suo sussurro ‹‹Sì, io penso che sia il cinque aprile… duemiladodici››
Terminò e Liam spalancò la bocca, poi la richiuse e rimase in silenzio, come se fosse congelato sul posto. Sembrava quasi che non stesse neppure respirando, e Zayn sentì il panico impossessarsi del suo petto, e sapeva che doveva calmarsi e spiegare il tutto razionalmente, ma non era mai stato bravo a controllarsi quando era nel pallone più totale.
Si ritrovò a balbettare.
‹‹Sì, cioè, mi sono svegliato ed Harry era qui quando la dottoressa mi ha chiesto che giorno fosse e io ho risposto cinque aprile duemiladodici. E’ l’ultima cosa che ricordo. O meglio, ricordo che era il quattro aprile ed era tardi quando sono venuto nella tua stanza per parlarti e mi sono addormentato mentre ti aspettavo. Però quando mi hanno detto che non era aprile, e soprattutto non era il duemiladodici, beh, sono uscito fuori di testa perché non ricordo nemmeno l’incidente. Non mi sono subito reso conto di essere in ospedale, e poi…››
‹‹Pensi che sia il duemiladodici?›› Liam sussurrò con voce rotta, talmente scioccato da zittire completamente il moro.
Abbassò lo sguardo sulle coperte che stava stringendo convulsamente per l’eccessivo nervosismo. Poi mormorò ‹‹Sì. Ovviamente adesso so che non lo è, perché la dottoressa me lo ha detto e, beh, perché tutto è diverso? Però la mia mente continua a pensare che sia il duemiladodici e io…››
Si interruppe, perdendo tutte le parole perché ammetterlo ad alta voce fu abbastanza devastante. Aveva appena detto di aver perso due anni della sua vita, due anni di se stesso e due anni di Liam.
‹‹Non riesci a ricordare››
Zayn alzò la testa perché la voce di Liam era totalmente rotta, distrutta, quasi un sussurro, e riuscì a capirne il motivo guardandolo.
Un’imprecazione gli sfuggì perché Liam stava tremando, e non riusciva a sopportare le sue mani chiuse in due pugni, la sua faccia completamente pallida, e i suoi occhi colmi di terrore.
I suoi occhi erano impressionanti perché il marrone era stato quasi completamente coperto dalla pupilla esageratamente dilata, e in più non sbatteva nemmeno le ciglia, come se fosse impietrito.
‹‹Merda, Liam›› sussultò, e anche il suo corpo si irrigidì perché non aveva mai visto Liam in quel modo. Era quasi come se avesse smesso di respirare, e non riusciva a capacitarsene perché non era da Liam reagire in quella maniera, non era mai così distrutto.
Sapeva che era solo colpa sua, quindi ricominciò a farfugliare ‹‹Però la dottoressa mi ha detto che è una cosa temporanea – alzò leggermente il tono di voce verso la fine – Mi ricorderò tutto gradualmente, pezzo per pezzo. A volte non me ne accorgerò nemmeno, però tutto tornerà come prima. Ricorderò…››
‹‹Qual è l’ultimo ricordo che hai?›› gli domandò mormorando.
Stava per rispondere, ma poi si bloccò. Gli tornò in mente che Perrie era un argomento delicato e non voleva tirarlo fuori per far soffrire ulteriormente Liam.
Ma cambiò idea quando incrociò lo sguardo del ragazzo che, nonostante stesse tremando e la sua voglia di scappare fosse palese, non spostò mai la sua attenzione da lui, mostrandogli quanto fosse disperato per una risposta.
‹‹Sono arrivato nella tua stanza, ma non c’eri, quindi mi sono seduto sul letto. Ho iniziato a mangiarmi le unghie, anche se tu odi quando lo faccio, perché ero nervosissimo. Avevamo litigato e io volevo parlarti riguardo, beh…››
‹‹Riguardo Perrie›› concluse Liam con voce ferma, chiudendo gli occhi come se pronunciare quel nome gli provocasse un senso di fastidio e di risentimento.
Perrie era un argomento troppo delicato perché era stata la causa dei loro due mesi di litigi costanti, era il motivo per cui a volte scopavano rudemente dopo essersi urlati in faccia, era la causa delle camere separate che ogni tanto prenotavano negli alberghi, i silenzi che crescevano sempre di più tra loro due.
Era stata la causa della loro prima discussione seria perché entrambi erano stati colti impreparati quando il management aveva imposto a Zayn di farla entrare nella sua vita.
E la notte precedente, lui era andato da Liam perché, per la prima volta, aveva avuto paura che la loro relazione non sarebbe durata, che non sarebbero riusciti a superare quell’ostacolo imposto dai manager.
Lo aveva cercato perché aveva un bisogno disperato di essere rassicurato e, nonostante quel brutto momento fosse passato da tempo, per lui era successo solo il giorno prima e poteva ancora sentirne gli effetti addosso.
‹‹Sì, volevo parlati di lei – mormorò dopo un silenzio durato per troppi minuti, guardandosi le mani e torturandosele, con la voglia di fuggire da quei pensieri troppo dolorosi – Però abbiamo risolto, no? Naturalmente hai accettato il compromesso perché Perrie era qui prima e…››
‹‹Perrie era qui?›› domandò Liam, balzando indietro come se avesse ricevuto un pugno in pieno viso da Zayn che si stranì.
‹‹Sì, mi sono svegliato e lei era qui, ma poi…››
Liam scosse il capo, come se fosse disgustato da se stesso – una mossa che Zayn aveva sempre odiato perché mostrava quanto Liam si vergognasse di sé –, facendo aggrovigliare lo stomaco del moro che non riusciva a capire cosa stesse accadendo.
Le reazioni del ragazzo erano così inaspettate ed era evidente che gli stesse sfuggendo qualcosa.
‹‹E’ ovvio che fosse qui. Lei è sempre fottutamente qui›› la sua voce era nervosa, arrabbiata, e molto roca.
Zayn trasalì quando sentì quell’imprecazione perché, merda, Liam non diceva mai le parolacce, quindi doveva essere davvero molto incazzato.
‹‹Li, non capisco. Tu hai accettato che io la frequentassi per finta, non è così? Quindi è piuttosto normale che lei fosse qui, deve mantenere le apparenze con il pubblico, soprattutto se la notizia del mio incidente ha fatto il giro del mondo. Mi dispiace se l’ho menzionata, ma adesso non è qui, perciò non possiamo…››
Ma il castano stava già negando con il capo, era ormai ad un passo dal pianto e lo si notava dagli occhi improvvisamente colmi di lacrime, e Zayn non poté sopportarlo. Non sopportava vedere la gente piangere, specialmente se a piangere era Liam che meritava solo il meglio, che meritava solo di sorridere, di ridere.
Lo stava ferendo, ma non sapeva in che modo e non poteva neppure smettere e cercare di fargli risollevare l’umore.
‹‹Cristo, Zayn – sussurrò nuovamente – Lei non è andata via. Lei non è mai andata via. Lei sarà sempre intorno. Perché sei stato tu ad averlo accettato, ma adesso non lo ricordi. E’ stata una tua fottutissima decisione e adesso non lo ricordi nemmeno, merda, non ricordi più niente››
Quelle parole lo ferirono, e il moro non poté non esprimerlo a voce ‹‹Cosa stai dicendo? Cosa ho deciso? Non deciderei mai qualcosa senza di te››
Liam rise, forte e ironicamente, non come faceva di solito. Non riuscì a riconoscerlo in quel momento, quella cattiveria e quel risentimento non gli erano mai appartenuti.
‹‹Non decideresti mai di fidanzarti ufficialmente senza di me? Davvero? Dio, non sai nemmeno, Zayn…››
Ma Zayn aveva già ricominciato a tremare perché no, non poteva essere. Non era fidanzato ufficialmente. Non lo avrebbe mai fatto. Era sbagliato, era tutto così sbagliato. Quelle parole gli rimbombarono rumorosamente nella testa e sussultò, non potendo evitarlo.
Forse era quella la causa della stranezza di Liam, del suo essere così ferito e confuso, ma non gli sembrava possibile. Non era assolutamente fidanzato con Perrie perché non gli avrebbe mai fatto una cosa del genere.
Poi però, improvvisamente, le parole ‘due anni’ si ripresentarono nel suo cervello e tutto gli sembrò leggermente più chiaro.
Evidentemente, Liam capì dall’espressione sul suo viso che non sapeva davvero cosa stesse succedendo perché abbandonò la rabbia e sembrò stanco, sconfitto, un po’ pentito mentre lo guardava disteso sul letto e nascosto sotto le coperte.
‹‹Non lo sapevi – suppose, mostrando quanto fosse dispiaciuto con lo sguardo che gli rivolse – Non sapevi che eri fidanzato con lei››
Zayn negò con il capo perché no, non lo sapeva, ma gli risultava comunque sbagliato. Nulla gli era sembrato giusto sin da quando si era risvegliato solo e confuso, con Liam che non era accanto a lui.
Non era lì, e improvvisamente fremette dalla voglia di sapere il perché. Aveva bisogno di scoprire il motivo preciso per cui non aveva trovato Liam al suo fianco.
 
 
‹‹Perché non eri qui? – Zayn gli domandò e non intendeva usare un tono accusatorio, ma le emozioni lo avevano tradito – Anche se io e Perrie siamo fidanzati ufficialmente per pubblicità o altro, perché non eri qui Li? Mi sono svegliato e tu non eri qui, e io non capivo il perché. Io non ti avrei mai…›› si interruppe per scuotere il capo, mordendosi il labbro quando sentì le lacrime riempirgli gli occhi. ‹‹Io… perché non eri qui?››
Rialzò lo sguardo e, puntandolo su Liam, si sentì improvvisamente arrabbiato a causa del dolore che ritornò, mentre Liam sembrava scioccato, come se non sapesse cosa rispondergli.
Liam avrebbe dovuto avere delle risposte, lui non aveva perso due anni di ricordi, lui sapeva perché non era lì quando Zayn si era svegliato, mentre il diretto interessato non ricordava neppure di essere fidanzato ufficialmente.
‹‹Non ti avrei mai lasciato da solo – sussurrò ancora, una lacrima sfuggì al suo controllo e la scacciò malamente perché odiava piangere – Sarei stato qui aspettando che ti risvegliassi. Perché invece tu non lo hai fatto? Io non ti avrei mai lasciato…››
Liam lo guardò disperato e, nemmeno quella volta, poté evitare di interromperlo ‹‹Però lo hai fatto, Zayn. Lo hai fatto››
‹‹Cosa ho fatto?›› domandò confuso e infastidito.
Liam scrollò le spalle come se non avesse più importanza, ma poi si circondò il petto con le braccia, come se volesse proteggere fisicamente il suo cuore. Si era sciolto già da un bel pezzo, ma in quel momento non smetteva di muoversi, come se fosse intenzionato a correre via al più presto possibile. E il moro non lo capì, almeno finché le parole lasciarono le labbra di Liam.
‹‹Ci siamo lasciati››
‹‹Come?›› le orecchie di Zayn fischiarono e quasi si rifiutò di ascoltare. Lui… non… non quelle parole.
Ma Liam le ripeté, con voce ferma ‹‹Ci siamo lasciati››
‹‹No›› negare fu istantaneo. Quell’unica parola fuoriuscì immediatamente dalla sua bocca e riempì la stanza ancora prima che Zayn riuscisse a pensare ad una frase di senso compiuto.
Non era possibile. Liam era tutto per Zayn, era fondamentale come lo era il suo cuore o l’aria. Era diventato di vitale importanza per Zayn che non riusciva nemmeno ad immaginarsi da solo senza Liam, e non riusciva a immaginare neppure Liam senza di lui. Yin e yang, loro erano lo yin e lo yang che aveva tatuato sul polso tanto tempo prima. Aveva sempre pensato che lo fossero perché, mentre lui era la parte scura, Liam era quella chiara. Si completavano a vicenda.
Quindi, no, non avevano rotto. No, perché Zayn non poteva sopravvivere senza Liam, non più, nemmeno per poco tempo. Anche nei momenti peggiori, quando aveva considerato l’idea di loro due separati un giorno, non aveva mai immaginato che Liam lo tagliasse fuori dalla sua vita. Nella sua mente si trattava sempre di una rottura temporanea, anche nei suoi pensieri più scuri. Liam rappresentava il ‘per sempre’ per Zayn, l’infinito.
Ma Liam continuava a scuotere il capo, il viso assente, il che lo fece stupire perché solitamente non riusciva mai a nascondere le sue emozioni. Era ironico come la maschera che Zayn gli aveva sempre detto di costruirsi stesse uscendo proprio in quel momento, come se volesse proteggersi da lui. Ma nonostante l’ironia non riuscì a ridere, non quella volta.
‹‹Zayn, tra noi è finita. Non stiamo più insieme da un anno ormai. Tu… Io mi sono trasferito e ho lasciato casa nostra a settembre scorso››
Zayn premette la schiena contro il muro, come se volesse scappare da quelle parole che gli stavano facendo del male. In quel momento, comprese cosa significasse aver perso la memoria per traumi psicologici e non fisici, era ovvio che la sua mente avesse voluto cancellare quei ricordi.
Un dolore più intenso degli altri lo colpì nuovamente, danneggiando anche il suo lato fisico, e non gli importava cosa avessero detto gli altri a riguardo: quel dolore era insopportabile, atroce, ma, soprattutto, reale e non emotivo.
 
 LE LACRIME PORCA PUTTANA, IO NON CE LA FACCIO A VEDERE GLI ZIAM SEPARATI, NON CE LA FACCIO PROPRIO. MA UNA OS PIU' SOFT NO EH? MANNAGGIA EVA.

Ma, ovviamente, non smise neppure per un secondo di pensare a Liam. Non era mai stato capace di controllare quell’impulso, e il fatto che non riuscisse a tenere per sé i suoi pensieri su Liam era il motivo principale per cui si erano messi insieme.
E, Dio, quei ricordi erano come dei coltelli impiantati nel suo petto già squarciato perché aveva bene a mente ogni piccolo momento della sua relazione con Liam.
Ricordava chiaramente come il suo amore fraterno fosse diventato un interesse romantico che inizialmente non aveva percepito, almeno finché, un giorno, non aveva capito che era completamente perso del ragazzo dai grandi occhi marroni che era sempre accanto a lui. Da quel momento era cambiato tutto, soprattutto la sua personalità che sarebbe rimasta invariata anche quando avrebbe riacquistato tutti i ricordi persi.
Liam era sempre accanto a lui sul palco, durante i sound checks.
Poi era arrivato il tour di X Factor, quando il canto e i concerti erano diventati la loro professione, quando avevano iniziato ad abituarsi alle folle urlanti ma non erano ancora pronti a vivere ciò che il futuro aveva in serbo, quando Louis e Harry intrattenevano il pubblico giocando a fare la lotta sul palco mentre Niall li fissava divertito.
Quello era stato il momento in cui Zayn, voltandosi verso Liam per commentare il comportamento dei loro amici, non era riuscito a spiccicare parola perché si era reso conto che il castano lo stava guardando già da un po’ con un sorriso divertito sulle labbra, come se al posto di Louis ci fosse stato lui a rotolarsi con Harry.
Aveva fissato l’espressione dolce di Liam come un ebete per parecchi minuti, e il sentimento che gli aveva colpito forte il petto in quell’istante gli fu subito chiaro. L’amore non era mai stato un concetto astratto per Zayn, quindi sapeva che non si stava sbagliando a scambiarlo per qualcos’altro quando guardava in un modo speciale quel ragazzo che in poco tempo era diventato il suo migliore amico.
A quella prima volta se n’erano susseguite tante altre, e ogni volta che Liam lo guardava sapeva che lo amava in un modo talmente travolgente da coglierlo impreparato.
Da quel momento aveva provato a correre lontano dai suoi stessi sentimenti, ma, anche se aveva cercato di lasciare indietro quell’amore, il resto del tour era stato un’agonia perché comportarsi normalmente mentre dentro di sé si chiedeva in continuazione come fosse potuto accadere, come avesse
permesso a se stesso di innamorarsi del suo migliore amico, era devastante.
Non era stato scioccante il fatto che si fosse innamorato di un ragazzo, era sempre stato a conoscenza della sua sessualità, ma era stato scioccante innamorarsi di qualcuno che conosceva così bene.
Le settimane erano passate e Zayn aveva cercato di convincersi che non si stava perdendo nel labirinto dei suoi pensieri, ma non era mai stato bravo a nascondere i suoi sentimenti, specialmente a Liam che si era accorto immediatamente che qualcosa non andava.
Dopo essere stato scoperto, era iniziato il periodo delle scuse, finché un giorno non aveva avuto il coraggio di fare coming out con i ragazzi. Nonostante i suoi amici fossero ormai a conoscenza della sua sessualità, continuava a vacillare ogni volta che cercava di confessare a Liam cosa provava nei suoi confronti, almeno finché il suo migliore amico non lo aveva sbattuto contro un muro mostrandogli che ricambiava i suoi sentimenti con dei baci dolci che non si sarebbe mai aspettato di ricevere.
Liam aveva dato il via alla relazione che Zayn aveva sempre desiderato ma che non aveva mai chiesto per paura, e sempre Liam aveva confessato al management quello che era successo mentre erano seduti di fronte a loro mano nella mano e con le dita intrecciate.
Avevano accettato di mantenere la relazione segreta, e poi era arrivata Perrie che, come un fulmine a ciel sereno, aveva bloccato tutta la loro libertà.

I MIEI POVERI FEELS...TU MI VUOI MORTA STECCHITA IN QUALCHE FOSSO, VERO? 

‹‹No››
Zayn batté gli occhi lentamente, una, due volte, perché, nonostante fosse stanco, poteva giurare di aver sentito Liam dire quel ‘no’.
Aveva girato la testa e aveva spalancato la bocca quando aveva visto Liam guardare dritto di fronte a sé con un’espressione studiata, mentre si opponeva al management per la prima volta.
Liam era sempre stato il più buono, quello su cui i manager facevano affidamento, colui che controllava i suoi amici e sedava ogni tipo di litigata.
Non aveva mai negato niente al management, almeno fino a quel momento.
E guardando l’espressione incredula di coloro che sedevano dalla parte opposta della scrivania, si rese conto che nemmeno loro potevano credere a quella reazione.
‹‹Liam – uno di loro pronunciò esitando – noi non stavamo chiedendo a te››
Zayn sussultò, e, ancor prima di pensare, la sua mano coprì quella di Liam che sciolse il pugno non appena sentì le sue dita massaggiargli il dorso.
Quando la rilassò completamente, Zayn intrecciò le loro dita e non poté evitare di sorridere e di pensare quanto fosse strano che solo quel semplice gesto gli diede la forza di prendere un bel respiro e rispondere.
‹‹No – interruppe il silenzio che si era impossessato della stanza, attirando tutti gli sguardi su di sé /che non calcolò perché era occupato a notare le spalle di Liam irrigidirsi, l’espressione triste che nascondeva sotto quella maschera che però con Zayn non funzionava/ – Se mi chiedete di fare qualcosa, la state chiedendo automaticamente anche a lui››
L’uomo che aveva parlato prima sembrò diffidente a riguardo ‹‹Sentite, sappiamo che voi due uscite insieme e lo abbiamo accettato seguendo delle condizioni››
‹‹Appunto – interruppe Liam – E nessuna di queste condizioni include il fatto che Zayn sia obbligato a fingere di uscire con una ragazza che ha appena conosciuto››
‹‹Quelle condizioni sono state ideate un anno fa, adesso siete diventati troppo espliciti, e quindi pensiamo che sia meglio…››
‹‹Fingere che siamo entrambi etero›› le labbra di Liam si serrarono, e Zayn non poté fare altro se non sospirare. Ovviamente Liam lo notò e gli indirizzò immediatamente un’occhiata di scuse, seguita da piccoli cerchi attorno al pollice di Zayn. Non aveva nessuna intenzione di arrendersi.
Nessuno parlò per qualche minuto, e Zayn abbassò lo sguardo, sentendo nello stomaco una strana inquietudine dovuta al fatto che non si aspettava che l’incontro andasse a finire in quel modo, come se fosse un attacco alla relazione che aveva con Liam. Stavano insieme solo da un anno, ma sembrava quasi che si fossero promessi di stare insieme per sempre, e il management stava cercando di contaminare la loro intenzione. Ma la cosa peggiore era che una piccola parte di Zayn pensava che forse la proposta del management fosse una buona idea.
L’uomo intervenne nuovamente ‹‹Perrie e Zayn sono amici – il diretto interessato si fece scappare un piccolo lamento perché non era esattamente la verità, Liam aveva ragione quando diceva che lui e la ragazza si erano incontrati solo una volta, ma venne ignorato – e siccome le Little Mix sono sotto contratto con la Modest, sarebbe tutto più credibile e facile››
‹‹No›› ripeté risoluto Liam, ed era chiaro a tutti che non avrebbe cambiato idea. Il vecchio soprannome che tutti attribuivano a Liam, quello di Daddy, derivava dalla sua abilità di controllare tutto, ma secondo Zayn derivava anche dal tono di voce fermo che ogni tanto usava per dimostrare che se decideva qualcosa difficilmente cambiava idea – sarebbe stato un bugiardo se avesse detto che quella cosa non lo faceva eccitare.
‹‹Zayn?››
Smise di ammirare Liam (e di pensare all’appartamento che avevano lasciato e ai vari posti dove non lo aveva ancora scopato), e si voltò verso il manager. Ovviamente speravano che Zayn accettasse, ma il moro negò con il capo.
‹‹Non farò mai qualcosa che Liam non approva››
Il suo ragazzo lo guardò con un sorriso sollevato, stringendogli più forte la mano, e Zayn ricambiò. 

 
 
POSSO URLARE??? DAI SONO BELLISSIMI CHE DIFENDONO IL LORO AMORE. AAAAAAAAAAAAAAAAAAA GLI ZIAM CAZZO SONO LA COSA PIU' BELLA AL  MONDO, AIUTOOOOO

‹‹Liam, cos…›› non riuscì a finire di formulare la domanda perché, subito dopo essere entrato nella sua stanza, Liam aveva sbattuto Zayn al muro, usando il suo corpo per sollevarlo e tenerlo in alto.
‹‹Cristo››
Gli occhi di Liam erano scurissimi e quasi disperati, si stava anche mordendo furiosamente il labbro con un’espressione che mostrava quanto fosse voglioso.
Vedendo il suo viso Zayn capì cosa volesse di preciso, ancora di più dopo che Liam gli mormorò ‘sei mio’, in un sussurro talmente roco che fece indurire il suo cazzo.
Ogni tanto, a entrambi piaceva essere possessivi, quindi sapeva perfettamente come sarebbe andata a finire quella questione.
‹‹Tuo›› rispose immediatamente, senza esitazioni. Non potevano dimostrarsi affetto mentre erano in pubblico, non potevano nemmeno tenersi per mano, il che era un’ingiustizia perché Zayn voleva che tutti sapessero che Liam era suo e, in quel momento, Liam sembrava volere lo stesso. La voglia di marchiare il suo corpo era sicuramente tanta, come quella di mostrare al mondo che Zayn era il suo ragazzo.
Il moro gli bloccò la mascella con una mano, accarezzò con le dita la barba, e poi lo trascinò in un bacio passionale che Liam ricambiò immediatamente, facendolo ansimare.
Amava tutto di Liam, davvero tutto, ma Liam in quel modo, disinibito e che mostrava ciò che voleva, era forse il suo preferito. Adorava quella versione del suo fidanzato perché quando era possessivo lo scopava talmente forte che per una settimana aveva difficoltà a sedersi, e non si vergognava a dire che amava quando faceva così.
Liam premette le labbra contro le sue ancora più forte, dando vita a un bacio bagnato, ancora di più quando con la lingua accarezzò la sua catturando ogni gemito e leccandolo via.
Sentì ogni centimetro del corpo del ragazzo contro il suo, e improvvisamente Liam posizionò una coscia tra le sue gambe iniziando a muoverla, permettendogli di sentire contro il fianco quanto fosse già duro.
‹‹Cazzo – ansimò quando Liam si allontanò solo per toglierli la maglia e succhiare un lembo di pelle che gli fece inarcare la schiena – Dio, Liam›› Ormai anche lui era completamente duro, e non poté fare altro se non strusciarsi contro il corpo dell’altro.
Una vocina nel retro della sua mente gli diceva che forse avrebbe dovuto chiedere il motivo di tutto ciò che stava succedendo, ma non riusciva a concentrarsi abbastanza sulle parole da usare, soprattutto quando Liam cominciò a muovere i fianchi contro i suoi.
Sembrò quasi che il castano avesse intuito i suoi pensieri perché, ansimando contro il suo collo, disse ‹‹Le foto. Ho visto le foto e non posso sopportarle. Odio vederti con lei››
Lo stomaco di Zayn si attorcigliò, ma non ebbe neppure il tempo di rielaborare quelle parole perché Liam si era allontanato nuovamente, portando le dita ai suoi jeans e sbottonando il bottone.
‹‹Piccolo›› sospirò a fatica, appoggiando le mani sui suoi fianchi.
Liam scosse il capo ‹‹Ho solo bisogno di te››
E Zayn non poteva negargli niente, quindi annuì subito perché anche lui lo voleva. Avrebbe sempre voluto Liam.  
Non si aspettava di vederlo subito in ginocchio, quasi strappando i suoi jeans per abbassarli insieme ai boxer e liberare la sua erezione già ricoperta di liquido preseminale.
Anche in quel caso, però, non ebbe il tempo di reagire perché Liam inglobò la sua punta senza aggiungere altro – forse avrebbe dovuto dirgli di fermarsi perché chiunque avrebbe potuto sentirli o addirittura entrare nella stanza, ma si limitò a chiudere gli occhi.
‹‹Merda›› Zayn portò la testa indietro, posandola sul muro quando la mano di Liam circondò la base del suo pene e cominciò a muoverla mentre andava su e giù con la testa continuando a succhiare.
‹‹Leeyum, merda, piccolo›› balbettò quando, con la lingua, Liam tracciò la vena sulla parte inferiore della sua erezione.
Portò le mani tra i suoi capelli, ma non riuscì a stringerli perché erano ancora troppo corti, quindi emise un verso di frustrazione, causando la risata di Liam che vibrò contro la sua pelle.
‹‹Li›› la sua voce ormai era fievolissima, soprattutto quando Liam incavò le guance e lo portò a guardare giù, incontrando i suoi caldissimi occhi marroni.
Le sue labbra rosse circondavano oscenamente la lunghezza di Zayn che si soffermò sul suo sguardo pieno di desiderio e di amore.
‹‹Cazzo, amore, ti amo›› esclamò senza pensarci, riportando la testa indietro e graffiando quella di Liam. Chiuse gli occhi perché non poteva più guardarlo se non voleva venire subito.
Sibilò quando Liam si allontanò leggermente, ma gemette più forte quando ritornò con la bocca su di lui, inglobando ancora più pelle mentre non smetteva di succhiare.
‹‹Li, io… adesso…›› cominciò ad avvisare il suo ragazzo, e riaprì gli occhi perché improvvisamente sentì il bisogno di guardarlo.
Ma quando posò lo sguardo sulla persona che era in ginocchio davanti a lui, con le labbra ancora attorno alla sua lunghezza, non era Liam.
Vi erano dei capelli color fucsia chiaro, e il cuore di Zayn si fermò, ricominciando a battere fortissimo quando la ragazza si staccò da lui.
Le sue labbra erano gonfie, e fece un rumore osceno quando abbandonò il suo piacere.
I suoi occhi blu erano infuriati e quando lo guardò gli disse ‹‹Mi hai appena chiamata Li?››

 
IO NON POSSO VIVERE COSI. NON PUOI SCRIVERE DEL SANO SESSO ZIAM E POI FARE USCIRE QUELLA COSA STRANA DI PERRIE. POVERO ZAYN POSSO CAPIRE IL TUO TRAUMA.
VOGLIO SEMPRE ESSER ZAYN EH...


Liam tossicchiò, staccandosi dal muro e muovendo i piedi nella sua direzione. Erano entrambi al centro della stanza, e Zayn considerava Liam come il suo centro di gravità, lo considerava il suo sole. Aveva sempre avuto quel pensiero, e con la scusa era solito avvicinarsi di più a lui e far entrare in contatto i loro corpi, ma non era sicuro di poterlo fare. Si toccavano ancora?
‹‹Noi ci tocchiamo?›› domandò senza pensarci, arrossendo quando Liam spalancò gli occhi.
‹‹Io… cosa?›› farfugliò Liam, la voce acuta per lo shock e le guance rossissime per l’imbarazzo. Zayn era solito accarezzargli con le dita gli zigomi quando lo faceva arrossire.
Era solo uno dei tanti modi in cui si toccavano ogni giorno, e improvvisamente non si sentì in colpa per averglielo chiesto. Moriva dalla voglia di poterlo toccare di nuovo, quindi ‹‹Ci tocchiamo? – ripeté lentamente – Cioè, eravamo soliti sfiorarci in continuazione, e quindi ti chiedo se lo facciamo ancora. Ho notato che Harry e Louis…›› ma si bloccò, scrollando le spalle.
Liam sembrò di nuovo a disagio ‹‹Harry e Louis non si toccano più, tranne quando sono davanti alle telecamere o sul palco perché sarebbe troppo strano. Louis è sempre se stesso, tocca sempre qualcuno, Niall anche››
Aveva taciuto riguardo la sua domanda originaria, il che lo fece riflettere molto e gli dette tutte le risposte che cercava. Rilasciò un respiro afflitto ‹‹Ma neanche noi ci tocchiamo più – suppose – Io e te, proprio come Louis e Harry. Durante le interviste o sul palco invece ci tocchiamo?››
La sua intenzione non era quella di risultare disperato, ma era inutile nasconderlo. Non poteva nemmeno immaginare una cosa del genere, non toccare più la sua pelle soffice, i suoi muscoli, la barba che gli punzecchiava i polpastrelli, le labbra morbide con le sue più ruvide.
‹‹Sul palco sì›› gli rispose lentamente, gli occhi nuovamente puntati sul pavimento mentre pensava a quali parole usare. Le sue sopracciglia erano corrugate, e Zayn avrebbe voluto alzarsi e tracciare lo spazio in mezzo ad esse come faceva ogni volta che lo vedeva pensieroso.
Ma, a giudicare da quello che aveva sentito, non lo faceva più, e non lo toccava più in nessun modo.
‹‹Giochiamo anche sul palco – ammise poco dopo Liam – e a volte sembra che sia tutto come sempre. Nelle interviste di solito ci sediamo lontani››
Annuì per non lasciargli finire la frase. Cercò di non soffermarsi sul tono con cui Liam aveva pronunciato ‘sembra che sia tutto come sempre’, non solo perché aveva capito cosa intendesse dire, ma anche perché non gli credeva. Il modo in cui si stavano rapportando in quel momento glielo faceva capire, era la prova che niente era come prima.
Imprecò contro se stesso perché avrebbe dovuto avere mille domande in mente, e non il vuoto totale. Il silenzio fastidioso stava consumando tutto, aveva sempre odiato quel tipo di conversazioni, e aveva la necessità di dire qualcosa e distruggerlo.
‹‹Parliamo?›› domandò, avvicinandosi al letto perché sentiva di non avere più la forza per stare in piedi. Si arrampicò sul materasso guardando Liam che, involontariamente, scattò in avanti.
‹‹A volte – gli rispose ricomponendosi, passando una mano tra i capelli – E’ inevitabile non farlo, specialmente quando siamo in tour o abbiamo altro da fare. Quindi usciamo tutti insieme e parliamo. Non ci insultiamo o non ci rivolgiamo accuse, siamo sempre educati e quando parliamo solo tra di noi gli argomenti che tocchiamo sono la musica o commentiamo qualcosa che ci interessa. Come abbiamo sempre fatto, insomma››
Zayn cercò di non mostrargli quanto ogni parola lo stesse ferendo come se qualcuno gli stesse bucando ripetutamente la pelle con una miriade di aghi.
Avrebbe voluto discutere, dirgli che secondo lui nulla era come prima tra loro perché quando capitava di commentare delle canzoni o delle esibizioni lo facevano sempre abbracciati.
Improvvisamente odiò il fatto che Liam avesse usato la parola ‘educato’ per descrivere il tipo di interazioni tra di loro, voleva ridere istericamente perché ciò che li legava non poteva essere definito semplicemente in quel modo.
Al tempo stesso, però, non poteva fare una cosa del genere perché la sua mente gli diceva una cosa, ma l’aria tra loro due gli faceva capire tutt’altro.
Normalmente non aveva mai dovuto riflettere più di tanto sulle parole da rivolgere a Liam, ma quella era un’altra storia, e le pause che prendeva tra un discorso e l’altro per trovare le parole erano riempiti da un continuo ‘rotto, è tutto rotto, è tutto perso’ che gli ronzava in testa senza sosta.


 
Dopo pochi minuti si fece forza e riprese a parlare. Liam stava intrattenendo una conversazione con lui dopo tanto, quindi avrebbe fatto di tutto pur di mantenerla viva.
‹‹Ma ogni nostra interazione è pessima quanto questa?››
Liam ridacchiò e Zayn si rilassò all’istante perché, cazzo, lo aveva fatto ridere. L’umorismo era sempre la sua ultima spiaggia, non era divertente quanto Niall o Louis.
‹‹Sì›› ammise Liam, sembrando dispiaciuto, come se fosse colpa sua.
E forse non avrebbe dovuto pensare ai sensi di colpa perché ripensò alla rottura, e sapeva di essere lui la causa di quella situazione perché, forse, non aveva avuto la forza di aggiustare qualunque casino fosse successo. Era quasi sicuro che fosse andata così perché Liam aveva la tendenza a risolvere tutto, anche se una parte della sua mente colpevolizzava anche il ragazzo.
La sensazione di sentire il mondo sgretolarsi sotto i suoi piedi era colpa di Liam; quando a volte non riusciva a respirare perché il panico si impossessava di lui era colpa di Liam;  il dolore fisico e mentale che sentiva era colpa di Liam perché era stato lui a lasciarlo.
Aveva sempre avuto il timore che, un giorno, Liam avrebbe smesso di desiderarlo, ma non glielo aveva mai detto perché non era stato lui a fare la prima mossa, non era stato lui a rischiare tutto. Lui era stato un codardo, quindi non aveva mai pensato di avere il diritto di preoccuparsi se Liam lo avesse lasciato.
Ma quando, effettivamente, si era ritrovato a vivere quella situazione, quando si era reso conto che Liam aveva davvero deciso di non volerlo più, si era sentito morire e continuava a stare male. Liam era andato via da lui, e non poteva sopportarlo.
Circondò le gambe con le braccia e appoggiò la testa sulle ginocchia, mentre un singhiozzo sfuggì al suo controllo e le lacrime gli riempirono gli occhi.
‹‹Zayn›› la voce di Liam era strozzata a causa della preoccupazione, e poté immaginarlo mentre allungava una mano per toccargli una spalla.
Si allontanò di scatto perché non voleva che lo toccasse ‹‹Perché hai rotto con me?›› sputò fuori, stanco di dover trattenere quella domanda.
‹‹Cosa?››
‹‹Perché hai rotto con me?››
Silenzio.
Poi arrivò la rabbia, e Zayn non se ne sorprese.
Aveva sempre avuto un carattere irascibile, tranne quando Liam era con lui perché gli trasmetteva tutta la sua calma. In quel momento, però, non successe e la rabbia che sentiva era nera, e cercò di trattenere le parole cattive che erano proprio sulla punta della lingua, ma non ci riuscì.
Alzò lo sguardo su Liam e la sua espressione gli ricordava quella stupita e terrorizzata che aveva mostrato una volta quando le fan li avevano circondati senza preavviso, ma non se ne curò e sputò fuori ‹‹Perché mi hai lasciato?››
Sussultarono insieme, e fu la prima volta che Zayn odiò il fatto che continuava a vedere parti di sé in Liam e che in lui ci fossero ancora parti di Liam.
‹‹Io… – Liam si interruppe subito con una risata isterica – Cazzo››
I suoi occhi marroni si riempirono di lacrime e li sbatté velocemente un paio di volte, poi le sue labbra si stesero in un sorriso infelice, le narici si allargarono come se avesse difficoltà a respirare e come faceva ogni volta sul palco quando arrivava il momento di cantare l’ultima canzone /era la prima volta che si sforzava per respirare fuori dal palco.
La sua rabbia sparì all’istante, così come la sua sicurezza.
‹‹Non…›› fu solo un sussurro, ma Liam lo colse e lo dimostrò il fatto che lo richiamò.
‹‹No – quasi pregò, le mani prudevano sui suoi fianchi per la voglia che aveva di posizionarle sulle orecchie, come quando era piccolo e sua madre gli diceva che doveva fare qualcosa che a lui non piaceva – Per favore, non lo fare. Non dirmi perché hai avuto il bisogno… non devi dirmi niente. I ricordi ritorneranno, e adesso non posso… sul serio, non preoccuparti››
‹‹Cristo – biasciò Liam con voce rotta e stanca – Zayn, dovremmo…››
Il moro alzò istintivamente le mani come se volesse proteggersi dalla fine di quella frase. Il suo cuore batteva velocissimo per la paura di sentirsi dire delle parole che poi non lo avrebbero lasciato più in pace.
‘Dovremmo parlare’ o ‘dovremmo lasciarci’ erano le frasi tipiche che nei film dicevano dopo una rottura, e lui non aveva alcuna voglia di sentirsele dire.
‹‹Parlare›› terminò comunque Liam.
‘Li, io ho bisogno di parlare con te’. La sua stessa voce gli risuonò nelle orecchie, confondendolo perché era da tanto che non risultava così apatica, infatti l’ultima volta che aveva parlato in quel modo per nascondere i suoi sentimenti era stato dopo la morte di suo nonno.
Liam aveva ormai abbattuto quelle barriere da tanto tempo, ma gli sembrò quasi di averle rialzate e che il castano non avesse più cercato di distruggerle e capire i suoi pensieri.
Sentì un dolore alla testa.
‹‹Ti prego Liam, non farlo. Non dobbiamo parlarne, non voglio parlarne – quasi urlò, completamente disperato. Nascose di nuovo la testa tra le ginocchia perché non voleva guardare Liam, e trattenne le lacrime perché non voleva nemmeno piangere di fronte a lui – Ricominciamo da capo, okay? Ce la farò››
‹‹Tutto ciò che vuoi, Zayn – Liam imitò il suo tono di voce disperato, portandolo a guardarlo negli occhi con le sopracciglia corrucciate. Era così familiare quel suo comportamento, era la maschera che aveva sempre usato lui e non poté credere di vederla sul volto di Liam. Non aveva mai nascosto le sue emozioni, era sempre stato un libro aperto, ma non in quel momento. Era bravo a fingere – Sempre quello che vuoi tu, sempre››
I suoi occhi marroni sembravano quelli di una bambola, come se la loro luce fosse spenta e lui non sentisse nulla. Completa apatia.



Ti darò sempre ciò che vorrai, Zayn. Qualunque cosa, qualunque.
 
Quelle parole gli fecero contorcere il viso in un’espressione di dolore perché quasi bruciarono nel suo cervello.
Sentiva che era una frase conosciuta, non detta in quel momento, ma era reale. Lo ferì tantissimo, lo ferì come mai nessun’altra cosa aveva mai fatto.
Voleva chiamare Liam per dirgli di aspettare e di resistere un attimo perché stava ricordando qualcosa, ma il ragazzo era già fuori dalla stanza con le spalle rigide e un andamento normale, come se volesse dargli l’impressione di non essere scappato.
Tuttavia, era proprio ciò che stava facendo. Stava fuggendo via ancora una volta.
Non aveva alcun senso, perché solitamente era Zayn quello che scappava. Non poté fare a meno di chiedersi se Liam fosse cambiato dopo la fine della loro relazione. O era cambiato già prima? Da quanto tempo correva da lui? E quanto tempo ci aveva messo per capirlo?

NON SMETTO DI PIANGERE DAIIIIIIIIIIIII, IO NON LI POSSO VEDERE COSI...NON POSSO PORCA PUTTANA EVA.
GLI ZIAM SONO FATTI PER STARE INSIEME NON SEPARATI, NON POSSO DISPERARMI COSI.
QUESTA OS E' BELLISSIMA MANNAGGIA LA ZOCCOLA
TU SEI UNA STRONZA A TRADURRE STE COSE, MADONNA QUANTO STO MALE...
E' TROPPO BELLA, MANNAGGIA A TE...GRAZIE PERO' :((((((((((((((((((( <3 <3 <3
E BASTA VADO A PIANGERE...
NORA.

Recensione alla storia Does (s)he know? - 02/07/15, ore 00:57
Capitolo 1: Does (s)he know?

Allora inizio col dire che non mi aspettavo nulla del genere, sono rimasta colpita, in senso buono ovvio. E' COSI ROSSA CHE LA MIA "AMICA DEI PAESI BASSI" ANDRA' IN TERAPIA PER RIPRENDERSI.

Gemiti. 
Erano l’unico rumore che fuoriusciva dalle labbra socchiuse di Zayn.



Muscoli.
Erano tutto ciò che sentiva sotto i polpastrelli, stringendo la presa sulle braccia possenti di Liam per sostenersi ad esse mentre gli circondavano la vita.



Sudore.
Le loro pelli ne erano ricoperte, e, quando le loro fronti entrarono in contatto per l’ennesima volta, le goccioline che cadevano da esse si fusero e si unirono. Un po’ come i loro respiri a causa della distanza ravvicinata delle loro labbra che si sfioravano.



Seta.
Ogni volta che Liam passava le dita tra i suoi capelli e glieli tirava gentilmente /quasi sempre per avere un migliore accesso al suo collo/, aveva l’abitudine di dirgli che sembravano fatti di quel tessuto morbido, piacevole al tatto.
Zayn non permetteva mai a nessuno di toccarli, ma Liam era l’unica eccezione perché amava sentire la presa delicata e le piccole carezze che gli lasciava tra le ciocche.



Mani.
Le sentiva ovunque sul suo corpo.
Erano grandi, morbide, e i tocchi gentili /ma terribilmente eccitanti/ del castano si posarono sulle sue braccia, sul petto, sugli addominali. Non poté evitare di ansimare più forte quando le dita lunghe fermarono la loro corsa sulle sue gambe magre, stringendole e sollevandole.
Era praticamente in braccio a Liam quando quest’ultimo indietreggiò verso il bancone al centro della cucina, e lo strinse contro il suo corpo muscoloso finché non fece scontrare il suo bacino contro il bordo di legno.
La presa si sciolse quando si ritrovò seduto sulla superficie gelida, ma i brividi che sentì correre sulla schiena non erano dovuti al freddo, bensì alle mani di Liam che si posarono nuovamente sulle sue cosce.
Gli baciò piano una clavicola mentre gli divaricò le gambe, posizionandosi poi tra esse e premendo le labbra contro il mento e il labbro inferiore.
Fu il turno di Zayn di stringere i capelli del ragazzo che mugugnò contro il suo collo e gli permise di circondargli la vita con le caviglie che si intrecciarono dietro la sua schiena.
 

Questa parte sembrava poesia giuro, come ne hai parlato, loro due che si toccano cosi...IL MALE SUPREMO COME SEMPRE...

 

Danielle era lì, con un vestitino elegante che fasciava perfettamente il suo corpo, bella come non mai, ma lui a chi pensava? A Zayn. Al suo dannatissimo segretario Zayn.
Anche lui era presente quella sera, e non aveva smesso di pensare nemmeno per un secondo a quanto fosse perfetto con indosso il classico smoking nero, al contrasto sublime creato dal bianco della camicia sotto la giacca contro la sua pelle olivastra, e alla perfezione dei lineamenti del suo volto rilassato e sorridente.

 

Danielle trovati un lavoro non potrai mai competere con Zayn Malik, nessuno può. Quanto sono belli aaaaaaaw *_*

 

‹‹Liam, non farmi essere in ansia. E' successo qualcosa con Danielle?››
Non resistette a quel tono di voce dolce, quindi gli gettò addosso tutta la sua frustrazione.
‹‹Sai cosa cazzo succede Zayn? Che per me stasera Danielle è invisibile, ed è sempre colpa tua! – esclamò stringendo i pugni contro la parete dietro di sé, fissandolo con occhi furenti – Sei… sei così bello, e io sto impazzendo. Ho una voglia matta di baciarti e non dovrei desiderarlo! Sono così confuso. E' devastante tutto questo, Zay››
Il respiro gli si bloccò per un paio di secondi, e le mani cominciarono a tremargli quando le labbra del moro sfiorarono le sue.
Chiuse gli occhi nel momento in cui i polpastrelli di Zayn si posarono sul suo mento, e non poté fare a meno di rilasciare un gemito quando il pollice del ragazzo si insinuò tra le sue labbra, dischiudendole leggermente.
‹‹Fallo, Liam. Baciami. Sono qui››

Era combattuto tra la voglia di lasciarsi andare e la sua coscienza che fece capolino nella sua mente, ricordandogli che la sua fidanzata era nella stanza accanto, che avrebbe dovuto smetterla di tradirla con il suo segretario, e che avrebbe dovuto cercare di ignorare l’attrazione che provava verso di lui.
Gli ci volle qualche minuto per scegliere, ma alla fine preferì dare ascolto alla ragione e posò la mano sulla maniglia della porta per uscire da quello spazio troppo piccolo per entrambi.

Ma il moro non era un tipo che si arrendeva facilmente, per questo Liam non rimase per niente sorpreso quando la sua richiesta di essere lasciato in pace venne bellamente ignorata, venendo bloccato dalla sua mano stretta attorno al polso.
Tuttavia, quando Zayn si appoggiò alla parete del bagno e lo tirò verso di sé facendo aderire la schiena contro il suo petto, sbatté più volte gli occhi stupito. 
‹‹Sai Liam, credo proprio che le attenzioni che vorresti ricevere adesso non sarebbero quelle della tua ragazza›› gli sussurrò all'orecchio destro.
‹‹E tu che ne sai?›› mormorò in risposta con voce roca, scosso da una miriade di brividi.
Quella vicinanza lo stava facendo impazzire e non lo negò a se stesso.
‹‹Perché - riprese a sussurrare il moro, appoggiando una mano sul suo pettorale sinistro e stuzzicandogli il capezzolo attraverso la stoffa della camicia - se così non fosse mi avresti allontanato con più convinzione. Invece sei qui, e ti stai lasciando toccare come sempre. Ammettilo Liam, sei pazzo di me››
A quell’ultima affermazione seguì un morso 
inaspettato sul collo, e Liam smise di combattere, abbandonandosi contro il corpo dell’altro. 
Aveva il respiro affannato, le gambe molli e le mani tremanti, e il tocco di Zayn sul suo petto non lo aiutò per niente a formulare una risposta decente o di senso compiuto.

Quella mano scese sempre di più, fino ad arrivare ai suoi addominali che si contrassero istintivamente. Perché non lo respingeva? Perché non si allontanava da lì?
Semplice, non ne aveva la minima intenzione. 
Stare lì tra quelle braccia gli piaceva, anche più del dovuto.
‹‹Che c'è Leeyum, non mi contraddici? - ridacchiò contro la sua nuca - Danielle non sarebbe contenta di questo. E non sarebbe contenta di sapere quello che facciamo nel tuo ufficio›› bisbigliò, posando una mano sulla patta dei suoi pantaloni.
Non era la prima volta che facevano una cosa del genere, ma la pressione delle dita del moro sulla sua erezione aveva sempre un effetto travolgente, quindi /sospirando pesantemente/ appoggiò la testa sulla sua spalla e ansimò più forte quando sentì il rigonfiamento dell’altro contro il bacino.
‹‹Finalmente ti stai lasciando andare. Forse sto sbagliando per l’ennesima volta, ma mi piaci troppo e non posso far finta di niente Liam – confessò con voce tremante Zayn, senza interrompere le carezze sul suo corpo - Tu non sai come mi sento ogni volta che non mi respingi. Cosa provo tutte le volte che stiamo insieme››
Sentì il cuore battere più velocemente, e si liberò dalla stretta per premere le labbra contro quelle del moro che sussultò leggermente.
Non era il loro primo bacio, ma quello che si stavano scambiando era diverso da tutti gli altri.

La mano di Zayn - quella che fino a pochi secondi prima era appoggiata sulla sua coscia - finì tra i suoi capelli che tirò delicatamente. Sapeva perfettamente che quel gesto lo mandava fuori di testa, e si lasciò scappare una risatina prima di mordergli il labbro inferiore e stringergli piano la nuca.
Gli unici baci che si erano scambiati fino a quel momento erano stati più che altro sfioramenti di labbra durante i loro amplessi. Perché sì, avevano già fatto sesso /soprattutto sulla scrivania nell’ufficio di Liam/ , ma era la prima volta che si baciavano in maniera così passionale, con le lingue che si cercavano e i loro sapori che si mischiavano.
Liam avrebbe voluto continuare ad esplorare la bocca del moro e a gemere contro le sue labbra, ma aveva bisogno di prendere aria e a malincuore si staccò.
Un sorriso gli nacque spontaneo quando Zayn iniziò a baciargli la mascella, e appoggiò le mani sui suoi fianchi nel momento in cui passò ad accarezzargli con la lingua la barba corta, e successivamente il collo.
Mentre era intento a lasciargli un succhiotto come ricordino di quello che stava succedendo, un rumore li fece separare.
 
Prima di uscire dal bagno, però, Liam promise a Zayn che la loro serata non era finita e che, una volta a casa, si sarebbe vendicato.

 

Zayn fossi stato io Liam ti avrei scopato in quel bagno, cazzo non puoi fare Zayn cosi sexy... 

 

Ansimò quando sentì le dita di Liam piene di gel fresco appoggiarsi contro il suo fondoschiena, inarcandosi nel momento in cui cominciò a stuzzicare la sua apertura con una falange.
‹‹Prima della festa mi sono toccato pensando a te, ed ero proprio su questo letto›› lo informò con voce rauca, scatenando la reazione sperata.
Liam, infatti, ansimò e premette il primo dito più a fondo dentro di lui, attaccando le labbra contro il collo che piegò per lasciargli più pelle a disposizione.
‹‹E cosa hai fatto?›› gli domandò, mordendogli una spalla e inserendo un secondo dito.
Mosse i fianchi in movimenti circolari per sentire le falangi più in profondità ‹‹Ho immaginato che le mie dita fossero le tue e mi sono preparato. Sono venuto urlando il tuo nome››
Si aspettava una reazione positiva, infatti poco dopo Liam ricominciò a baciarlo, e gemettero entrambi quando spinse le tre dita dentro di lui contro la sua prostata, facendolo tremare e costringendolo ad aggrapparsi nuovamente alle sue spalle per non cadere di schiena sul materasso.
Non resistette oltre e, posando le mani sul petto sudato e muscolo del castano, lo ributtò sul letto, recuperando il preservativo per poi sistemarglielo sull’erezione pulsante e sensibile ai suoi tocchi fugaci.
Adorava vedere il suo capo eccitato per lui, ma soprattutto adorava la presa salda sui suoi fianchi quando cominciò a strusciarsi con il fondoschiena sul suo bacino.
Quella provocazione durò qualche minuto, poi sentì la punta dell’erezione dell’altro contro la sua apertura. Prese un respiro profondo prima di calarsi completamente su essa, gettando la testa all’indietro e stringendo la pelle dei pettorali di Liam che si sistemò per riempirlo meglio.
Si alzò e si riabbassò sul suo bacino lentamente – l’inizio dell’amplesso era sempre un po’ doloroso –, ma una volta che il bruciore sparì completamente cominciò a muoversi più velocemente.
La presa sulle sue cosce era salda, e Liam andava incontro alle sue spinte alzando i fianchi freneticamente. Era sempre una sensazione fantastica sentirlo dentro di sé, ma quella volta gli mancava qualcosa, quindi gli intrappolò le guance con le mani e portò i loro visi alla stessa altezza.
Non chiuse gli occhi, semplicemente posò le labbra già dischiuse contro quelle del castano che ricambiò immediatamente il bacio, spingendo con più forza dentro di lui e rilasciando dei gemiti dentro la sua bocca.
I loro sguardi si incatenarono, e in quel momento non furono necessarie le parole perché si trasmisero con gli occhi i sentimenti che stavano provando: passione, ma anche una sorta di amore.
 

Liam posò nuovamente la schiena contro il materasso, ma decise di portare Zayn con sé e far scontrare i loro petti.
Per rendere i movimenti più intensi allargò le natiche del moro /ormai completamente sdraiato sopra di lui/ con le dita, spingendo ripetutamente i fianchi contro esse e creando una piacevole frizione tra il membro del ragazzo e il suo stomaco pieno di sudore e liquido preseminale.
Dopo qualche minuto entrambi raggiunsero il culmine, urlando uno il nome dell’altro e chiudendo gli occhi, stanchi e sfiniti.
Avrebbe dovuto alzarsi e prendere un asciugamano per pulire entrambi, ma non se la sentiva di fermare le carezze che Zayn gli stava lasciando sulla peluria del petto, quindi rimase sdraiato lì con /e dentro/ lui ancora per un po’.
 

QUA SONO MORTA IN MILLE MODI. SEMPRE LA MIA AMICA VUOLE SUICIDARSI, IO NON RISPONDO PIU' DI LEI, HA UNA VITA TUTTA SUA IN QUESTO PRECISO MOMENTO E NON SO COSA SIA CAPACE DI FARE. RITIENITI COLPEVOLE...

TU MI VUOI MORTA DILLO AL MONDO, E NON SOLO ME ANCHE LA MIA PICCOLA AMICA...
 

‹‹A proposito di lavoro, ti consiglierei di fare una doccia veloce con me e poi di dormire. Domani la redazione sarà piena di richieste e dovrò svolgere un sacco di lavoro, quindi dovrai essere sempre al mio fianco e soddisfare le mie richieste da capo isterico ma molto soddisfatto del tuo operato›› spiegò, alzandosi dal letto e stiracchiandosi.
Lo sbuffo del moro non gli sfuggì, ma non protestò e gli fece strada verso il bagno.
Una volta sotto il getto dell’acqua calda, si insaponarono a vicenda e si coccolarono, perdendo più di mezz’ora tra effusioni e baci.
‹‹Potrei abituarmi a tutto questo, lo sai?›› lo avvertì Zayn.
Si coprì con un telo e abbracciò il corpo esile dell’altro, asciugando entrambi e rispondendogli che ‹‹Faresti bene a farlo, non ho intenzione di allontanarmi così presto da te››

E poi la scena fluff, amori della zia e daiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Mi è piaciuta un sacco credo si sia capito, starò male per i prossimi giorni, i miei polmoni sono ancora in cerca d'aria e l'amica in cerca di un amico, non so se mi spiego.
Guarda ho tirato giù tutto il calendario, i poveri santi mi staranno scomunicando ma ne è valsa la pena, sei stata bravissima come sempre.
Vaffanculo, sempre con amore, Nora. 


Recensione alla storia Not the only one - 29/05/15, ore 02:02
Capitolo 2: 2. Seconda parte
Bene inizio col dire che sei una  bastarda, pubblicare cosi a tradimento. NON SI FA.
Ok posso iniziare a smadonnare.


Dopo anni di sopportazione Josh era esploso, bloccando immediatamente le solite  lamentele del biondo riguardo la relazione di Sophia e Tom e sbattendogli in faccia la realtà: era troppo impegnato a struggersi per una ragazza che non lo aveva mai calcolato invece di concentrarsi su chi teneva davvero a lui.
Inizialmente Niall lo aveva fissato con un’espressione confusa non capendo a cosa si riferisse, arrossendo e ammutolendosi quando poi si era sentito dire dal suo migliore amico di sempre che era innamorato di lui e che non faceva altro che farlo soffrire parlandogli sempre dei suoi problemi d’amore.
‹‹E lui cosa ha detto?›› si informò immediatamente Liam.
‹‹Inizialmente mi ha soltanto guardato, poi ha superato lo shock e mi ha chiesto perché ho aspettato così tanto per dirglielo – Josh cominciò a gesticolare e con tono nervoso farfugliò – Non capisce che è imbarazzante tutto questo? Non so come farò a guardarlo negli occhi da oggi in poi›› piagnucolò, coprendosi il volto con le mani.
Il castano gli circondò le spalle con un braccio, promettendogli che tutto si sarebbe sistemato e che avrebbe avuto occasione di chiarire meglio con il biondo. Anche se i suoi sentimenti non sarebbero stati ricambiati, era convinto che Niall non avrebbe mai potuto rinunciare al rapporto speciale che aveva con Josh che sembrò convincersi e si rasserenò.

HO AMATO TROPPO I NOSH, E SOPHIA CON TOM SONO UNA SHIP STUPENDA.

Zayn si faceva sentire quasi ogni giorno e lo aveva costretto a scaricare Snapchat per scambiarsi qualche foto.
Proprio la sera prima, mentre preparava il borsone con gli abiti che avrebbe dovuto indossare il giorno della battle, aveva ricevuto uno snapchat da parte di Zayn. Aveva sorriso quando si era ritrovato davanti agli occhi una foto del moro con un’espressione spaventata e una didascalia dove gli aveva scritto che era terrorizzato per il volo da New York a Sacramento, rispondendogli a sua volta mandandogli una foto con il sopracciglio alzato e un ‘dovresti essere abituato a volare ormai’.
Zayn aveva ribattuto facendogli una linguaccia senza scrivergli altro, e - dopo aver fissato quella fotografia per minuti interi sentendosi un po’ idiota ma non potendo fare a meno di notare quanto fosse bello il suo ex – Liam aveva concluso la conversazione inviandogli un’immagine dove aveva le labbra protese come se volesse dargli un bacio e gli augurò una buonanotte e un buon viaggio.

HO AMATO QUESTA SCENA PERCHE' CREDO CHE ANCHE NELLA REALTA' FANNO COSI E STO MALE. POI IMMAGINARE LE FOTO, PORCA PUTTANA ECCO.

Si sarebbe aspettato di tutto, tranne l’espressione di pura gioia che attraversò il viso di Zayn non appena si accorse della sua presenza a pochi metri di distanza. Non avrebbe mai immaginato che il suo ex-fidanzato corresse a perdifiato verso di lui, saltandogli in braccio e aggrappandosi al suo corpo come se fosse un piccolo koala. Nonostante lo stupore non perse altro tempo e, circondando i fianchi di Zayn con le braccia, lo tenne più stretto contro di sé e nascose il viso contro il suo collo.
Sentì le mani del moro stringergli i capelli corti della nuca e, ignorando i mormorii concitati dei suoi compagni, premette un sorriso contro la sua guancia, accarezzandogli i fianchi stropicciando leggermente la felpa che indossava.
‹‹Mi sei mancato un sacco Lee. E’ bellissimo rivederti››
Fu solo un sussurro, ma Liam lo percepì perfettamente. Alzò la testa per guardare Zayn dritto negli occhi e, con un sorriso ancora più grande del precedente, gli rispose che per lui era lo stesso e che aspettava quel giorno da mesi ormai.
‹‹E’ bellissimo averti qui, vicino a me. Dopo la battle possiamo stare insieme?›› domandò, sostenendolo per la vita con un solo braccio e tracciandogli la peluria sul mento con il pollice.
Ricevette un cenno di assenso, poi – anche se a malincuore – sciolse la stretta e subito tutti i membri della crew abbracciarono Zayn. Rivederlo in mezzo a tutti i loro amici gli scaldò il cuore, ma gli provocò anche un senso di malinconia perché non sarebbe tornato a Brasilia con i Cristais.
Scacciò quei pensieri tristi nel momento in cui il moro tornò accanto a lui e, con un sorriso, gli presentò i suoi nuovi compagni. Dodici nomi erano troppi da ricordare, quindi dopo un secondo li aveva dimenticati tutti, tranne quello del ricciolino che sembrava avere molta confidenza con Zayn.
Harry Styles era uno dei ragazzi più esuberanti che avesse mai conosciuto. Mentre tutti gli altri si erano presentati con una semplice stretta di mano, lui era letteralmente saltato addosso a Liam esclamando che aspettava quel momento da mesi ormai.
Aveva messo in imbarazzo Zayn raccontandogli che gli aveva parlato di lui e del loro amore un sacco di volte, soprattutto quando era ubriaco e piagnucolava perché ‘mi manca troppo Liam’, ‘ prendiamo il primo volo e accompagnami a Brasilia’.

ZAYN E' L'AMORE SUPREMO DI TUTTO IL PIANETA CAZZO. CE DAI TI RENDI CONTO DI QUANTO SONO ADORABILI? E HARRY CHE LO SPUTTANA? AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAW VOGLIO UCCIDERMI DI BOTTE, MANNAGGIA LA MINCHIA.

Si stavano toccando dopo mesi e mesi di lontananza, e le sensazioni che Liam stava provando erano contrastanti; da una parte il suo cuore scoppiava di felicità perché non avrebbe mai pensato di poter riabbracciare Zayn in quel modo, ma dall’altra parte stava soffrendo e odiava se stesso per tutto il male che gli aveva causato.
Lo guardò con tristezza e sentendosi terribilmente colpevole, ma cambiò espressione quando il moro posizionò i gomiti accanto alla sua testa e si mantenne su essi per fronteggiarlo meglio /ignorò il fatto che ormai fosse completamente addosso a lui per non dar vita a situazioni imbarazzanti/.
Gli sussurrò che non doveva stare male per quello, che ormai era passato e che piano piano avrebbero risolto tutti i loro problemi. ‘Non ti odio, ti considero sempre una delle persone più importanti della mia vita, ed è per questo che ti ho ricercato e sento il bisogno di scriverti ogni giorno’ aggiunse sorridendogli e facendo scontrare i loro nasi in uno sfioramento dolce.
‹‹Per me rimarrai sempre il ragazzo più importante – mormorò Liam quasi vergognandosi, stringendo le dita sulla nuca di Zayn e appoggiando le labbra sul suo orecchio – Per questo ti chiedo di venire a Brasilia tra due mesi, di starmi accanto quando dovrò ricordare mio padre – la voce gli si incrinò leggermente, e fece fatica a concludere – Non potrei mai farcela senza te. Crollerei››
Come risposta ricevette un bacio sulla guancia, uno sulla mandibola e poi il moro fermò le labbra troppo vicine alle sue.
Si guardarono negli occhi per qualche secondo prima di avvicinarsi nello stesso momento, facendo combaciare le loro labbra. Baciarsi dopo otto mesi fu travolgente, e Liam chiuse immediatamente gli occhi per godersi completamente il momento.
Non approfondirono il contatto, ma quello sfioramento e il mischiarsi dei loro respiri fece comunque accelerare i suoi battiti. Quando Zayn si staccò, constatò che entrambi avevano il fiatone, ma né uno né l’altro disse nulla.
Semplicemente il moro si sdraiò nuovamente al suo fianco e si accoccolò sotto le coperte, promettendogli che ci avrebbe pensato lui a svegliarlo la mattina e che ci sarebbe stato per lui il giorno della messa commemorativa.

QUI HO INIZIATO A PIANGERE COME UNA COGLIONA. STRONZA.

In un gesto involontario, strinse la mano di Yaser e la mano di Zayn, e solo grazie alla loro presenza riuscì a trattenere le lacrime e a non abbandonare la chiesa.
Era una consuetudine stare seduto in mezzo a loro due durante la messa commemorativa, così come lo era andare via con Zayn subito dopo la fine della funzione. Aveva salutato tutti i presenti mantenendo un’espressione impassibile, ma quando arrivò il momento di salutare Yaser non poté impedire alle lacrime di bagnare il suo volto. Stette abbracciato all’uomo per un tempo indefinito, e riuscì a calmarsi solo dopo tante parole dolci e tante carezze sulla schiena.
‹‹Vieni a casa nostra quando vuoi, sai che sarai sempre il benvenuto figliolo››
Sorrise alla dolcezza con cui Yaser si era rivolto a lui, e lo abbracciò ancora una volta prima di incamminarsi verso casa Payne con Zayn al suo fianco.
Karen avrebbe passato il resto del pomeriggio a casa Malik /anche quella era una tradizione di quel giorno/, quindi sarebbero rimasti da soli in casa.
Non ci impiegarono molto tempo, e, non appena varcarono la soglia, Liam si buttò sul divano e attese che il moro lo raggiungesse. Si accoccolò sotto una coperta trovata lì, e chiuse gli occhi cercando di non lasciarsi prendere nuovamente dalla tristezza.
Sentire le braccia di Zayn intorno alla vita e le sue labbra tra i capelli e sulla fronte lo aiutò a calmarsi, e senza pensarci più di tanto si sistemò contro il suo petto, godendosi tutte le coccole.
Era arrivato a Brasilia la sera prima, avevano cenato tutti insieme /Karen e Trisha non avevano fatto nulla per celare la loro felicità, soprattutto quando li avevano visti seduti uno accanto all’altro/ e poi si erano salutati dandosi appuntamento per quella mattina.
Avevano fatto colazione da soli loro due, e come sempre Zayn aveva capito che non era incline al dialogo per quel giorno e gli aveva semplicemente stretto la mano.
‹‹Quando riparti?›› gli domandò dopo minuti che sembrarono ore, guardandolo dritto negli occhi e stringendosi maggiormente contro il suo corpo.
‹‹Domani mattina – rispose con un broncio – Williams mi ha concesso solo questa giornata. Se fosse stato per me sarei rimasto anche domani e dopodomani, lo sai›› ci tenne a precisare, accarezzandogli la mascella con un pollice.
Sorrise debolmente. ‹‹Lo so, tranquillo. E’ già tanto ciò che hai fatto per me. Grazie per esserci stato – sentì gli occhi tornare lucidi, ma cercò di focalizzarsi su altro – E’ stato difficile, ma ho resistito perché eri al mio fianco››
‹‹Per te questo ed altro. Non mi sarei perso questa giornata per niente al mondo››
Non seppe se furono quelle parole o i successivi baci sulle guance a scatenare un pianto liberatorio che durò per diversi minuti. Succedeva ogni volta: cercava di autoconvincersi di essere forte, poi puntualmente scoppiava e si liberava da tutto il dolore con le lacrime.
Zayn non intervenne, semplicemente si limitò a coccolarlo ancora di più e ad asciugargli le guance con le dita. Non glielo diceva ad alta voce, ma sapeva che quando lo guardava in quelle condizioni soffriva quanto lui, e bastò quel pensiero a farlo calmare e a fargli trovare la forza di chiedergli se aveva voglia di riposare insieme.
Si spostarono sul letto, si abbracciarono sotto le coperte e ripresero ad accarezzarsi. Quelle effusioni non erano assolutamente da amici, ma Liam aveva troppo bisogno di Zayn in quel momento, quindi spense il cervello e gli circondò la vita con una gamba e il petto con un braccio.

 
QUA LE LACRIME MI AVEVANO TRAVOLTA. NONOSTANTE L'AVESSI GIA' LETTA, MI SONO TORNATI I BRIVIDI E LE LACRIME LEGGENDO LE PRIME PAROLE. NON CE LA FACCIO A VEDERLI COSI. SEI UNA MINCHIETTA DEL CAZZO.


Inserì una didascalia scrivendoci ‘besitos xx’ e inviò, aspettando una risposta che non tardò ad arrivare. Sorrise notando che anche Zayn gli rispose in spagnolo /perdendo un battito soffermandosi sull’espressione dolce che aveva nella foto/, e ridacchiò quando Yaser cercò di pronunciare bene ‘mis hombres favoritos’.

VOGLIO PIANGERE PER SEMPRE, LO S P A G N O L O, CAPISCI? PORCA MERDA.

Zayn ammise che Perrie Edwards, la scenografa che aveva presentato a lui e alla famiglia prima di uscire dal teatro, non era una sua semplice amica, ma che ogni tanto uscivano insieme ed erano andati a letto insieme un paio di volte. Non aveva voluto dirglielo prima perché non gli sembrava il caso di discuterne tramite messaggi o il giorno della messa commemorativa in onore di Geoff, quindi aveva aspettato quel momento anche se era stato abbastanza difficile e più volte era stato tentato di mettere subito in chiaro le cose. Lo aveva baciato perché gli era mancato, ma anche perché prima di andare avanti aveva bisogno di riavere quel contatto intimo con lui.
Per qualche minuto rimase immobile, poi la rabbia esplose ‹‹Io non sono il tuo esperimento! E sai che avrei preferito sapere subito la verità – esclamò, sentendo il nervosismo crescere sempre di più – Sei sempre il solito egoista. Lo sai che il motivo per cui mi hai baciato non ha senso?››
Zayn si sentiva colpevole e lo capiva dal modo in cui lo stava guardando, quindi cercò di ascoltare senza attaccarlo.
‹‹Hai ragione, è solo che in quel momento non ho potuto farne a meno. Mi confondi, Liam. E sei tu il motivo per cui non mi impegno seriamente con Perrie››
Quella risposta avrebbe dovuto farlo sentire meglio, ma peggiorò solo la situazione e decise che non poteva assolutamente rimanere lì. Aveva bisogno di stare da solo e di metabolizzare la notizia che il suo ex-fidanzato frequentava un’altra persona.
‹‹Accompagnami all’albergo, per favore››
Ovviamente non venne accontentato, e il moro fece di tutto pur di convincerlo a rimanere lì. Gli promise che avrebbero dormito in stanze separate, che gli avrebbe lasciato il letto, ma lo pregò di non andarsene perché per rivedersi avrebbero dovuto aspettare un altro anno.
In albergo avrebbe potuto scontrarsi con Trisha o con Yaser e non gli andava di raccontare loro il motivo per cui aveva un broncio evidente, quindi dopo un quarto d’ora si ritrovò steso nel letto troppo pieno del profumo di Zayn, a riflettere su ciò che era appena successo.
Non riusciva a capire se la cosa peggiore fosse il fatto che Zayn stesse cercando di dimenticare la loro relazione o il fatto che gli avesse mentito, quindi pianse per entrambi i motivi.
Era l’unico modo che aveva per sfogarsi /alzarsi e spaccare tutto ciò che trovava davanti non gli sembrava un’ottima soluzione/, e non trattenne nessun singhiozzo e nessun gemito di frustrazione.
Poco dopo sentì la porta della camera aprirsi e Zayn cercò di abbracciarlo, ma lo spinse e gli urlò contro che non voleva assolutamente che lo toccasse e che aveva intenzione di ignorarlo da quel giorno in poi. Il giorno dopo avrebbe finto in presenza della sua famiglia per non far preoccupare nessuno, ma lo avvertì che non avrebbe risposto a nessun messaggio almeno finché non avesse fatto chiarezza nella sua mente.
Apprezzò il fatto che annuì solamente, e – anche se fece un’enorme fatica – ignorò le lacrime che avevano cominciato a scorrere anche sulle guance del moro, tornando sul letto e chiudendo gli occhi per non guardarlo.


QUI ERA CONFUSA SE ODIARE O MENO ZAYN, MA AL TEMPO STESSO MI E' DISPIACIUTO. SI AMANO TROPPO CRISTO SANTO.

‹‹Sorpresa›› fu la prima cosa che disse il moro quando si staccò leggermente per fronteggiarlo, ridacchiando e accarezzandogli le guance con le mani fredde.
Normalmente gli avrebbe risposto molto male, ma averlo lì con lui dopo tutto quel tempo lo intontiva e rispose solamente con un gran sorriso e circondandogli i fianchi con le braccia.
‹‹Sei stato il primo che ho voluto vedere dopo la mia famiglia. Ne avevo bisogno›› bisbigliò contro i suoi capelli.
Aveva un’irrefrenabile voglia di baciarlo, ma per non farlo appoggiò la testa contro il suo petto, sospirando quando sentì delle dita sulla nuca e sulle spalle.
‹‹Perché?›› gli chiese con un filo di voce, sfiorandogli il collo con il naso.
Zayn abbassò leggermente il viso e posò nuovamente la mano sulla sua guancia. I loro nasi si sfioravano e i loro respiri si fondevano, ma sapeva che non si sarebbe spinto oltre. Nonostante questo, però, si sentiva maledettamente bene e non avrebbe mai più potuto rinunciare a quella vicinanza o a quella dolcezza.
‹‹Mi sei mancato, in modo particolare nell’ultimo periodo. Ho seriamente temuto di averti perso e avevo bisogno di vederti, di toccarti – gli sfiorò il labbro inferiore con un polpastrello, mentre lo guardava con due occhi pieni di senso di colpa – Mi dispiace per quello che ti ho fatto. Sono sempre il solito casinista, e tu sei sempre la mia solita debolezza›› confessò, abbracciandolo ancora una volta e nascondendosi contro il suo collo.
‹‹Ma adesso sei qui, è questo che importa. Ora come ora voglio solo coccolarti – ridacchiò, coprendo entrambi con un plaid – Parleremo dei nostri guai più tardi, o un altro giorno. Adesso sbaciucchiamoci e basta››

LI AMO PER SEMPRE CAZZO.

Per evitare di rimanere completamente nudo si buttò subito sul letto, chiedendogli se fosse successo qualcosa.
‹‹Come fai ad essere così buono con le persone? E soprattutto, come fai ad essere così paziente con me?››
Quelle domande lo spiazzarono un po’, quindi cercò di trovare delle parole adatte e che avessero un senso.
‹‹Se ti riferisci a quello che è successo oggi con Perrie sentivo il bisogno di farlo. Ho sbagliato a giudicarla senza conoscerla, però non significa che mi vada a genio il fatto che tu ci sia stato insieme – cercò di mantenere un tono normale per non far trasparire tutto il suo fastidio – E sai perché con te sono paziente››
Il sorriso malizioso che spuntò sul volto di Zayn gli fece capire che aveva qualcosa in mente, infatti poco dopo si ritrovò steso sul letto con il moro seduto sul suo bacino.
Istintivamente gli strinse i fianchi con le mani, e gli indirizzò uno sguardo interrogativo.
‹‹Sei per caso geloso, Lee?›› glielo domandò soffiandoglielo sulle labbra.
Era un po’ difficile rimanere impassibile se Zayn era così vicino, soprattutto perché aveva cominciato ad accarezzargli il petto e a lasciargli dei morsi sul collo.
Il respiro caldo sulla sua pelle gli provocò dei brividi su tutto il corpo, e non poté trattenere un gemito che sfuggì dalle sue labbra dischiuse.
‹‹Cosa… cosa stai facendo?›› era imbarazzante il tono spezzato con cui aveva pronunciato quelle parole, ma in quel momento non se ne curò più di tanto.
‹‹Ti faccio capire perché non devi essere geloso – a quella risposta seguì un morso sul mento – Sto apprezzando la tua bellezza – un bacio sul naso – E mi sto eccitando›› un movimento di fianchi e un bacio sul labbro inferiore.
Liam mosse il bacino di rimando, facendo scontrare le loro erezioni quasi completamente formate e bloccando il viso di Zayn con le mani. Senza esitazioni attaccò le loro labbra, ansimando direttamente nella bocca del moro che strinse maggiormente le cosce intorno ai suoi fianchi.
Mentre continuavano a baciarsi, sentì delle dita intrufolarsi sotto il bordo dell’asciugamano e inarcò la schiena per far sciogliere il nodo e rimanere libero.
Zayn non perse tempo e, spostando le labbra umide e rosse su un suo capezzolo, se ne sbarazzò, toccando subito la pelle finalmente scoperta.
Liam gli strinse i capelli con le dita, gettando la testa indietro e ansimando sempre più forte quando sentì i denti del ragazzo stuzzicargli la pelle del fianco mentre con le dita sfiorava la coscia destra.
‹‹E’ una settimana che viviamo di nuovo insieme e siamo già a questo punto – constatò, allargando le gambe e sussultando quando sentì un polpastrello contro la sua apertura – E… e tra un mese? Cosa… cosa faremo?›› articolò con grande fatica.
Zayn alzò leggermente il capo, portandosi tre falangi alla bocca mentre fissava Liam con uno sguardo che esprimeva pura lussuria. Le leccò per qualche minuto prima di riportarle tra le cosce del castano, mentre posò le labbra contro il suo orecchio.
‹‹Non lo so, ma sinceramente mi importa ciò che stiamo facendo adesso›› gli morse piano il lobo, ansimandoci su quando lo penetrò con il primo dito.
Era da tanto tempo che non andavano oltre al bacio, quindi entrambi gemevano senza trattenersi e i movimenti erano frenetici. Nessuno dei due sarebbe durato molto, e Liam era talmente perso nelle emozioni da non curarsi del fatto che lui fosse completamente nudo mentre Zayn era ancora completamente vestito.
Roteò i fianchi per sentire meglio le due dita dentro di lui, e alzò le braccia per riuscire a muoversi meglio.
Fu in quel momento che sentì la lingua del moro tracciare le parole del tatuaggio che aveva fatto sul bicipite dopo tre mesi dalla sua partenza a New York. Aprì gli occhi per godersi quella visione, e sorrise quando il ragazzo gli baciò tutta la frase ‘somewhere is a place that nobody knows’, per poi premere le labbra sulle sue.
‹‹Alla fine te lo sei fatto tatuare davvero›› bisbigliò contro la sua bocca, aggiungendo un’altra falange e spingendole sempre più profondamente.
Trovò il punto che lo fece tremare e inarcare la schiena, continuando a colpirlo e  procurandogli maggior piacere quando strinse la mano libera sulla sua erezione.
Liam venne dopo pochi minuti, ripetendo il nome di Zayn senza sosta, stringendosi contro di lui e appoggiando la fronte contro il suo petto. Aveva bisogno di un’altra doccia, ma era troppo stanco e rimase sdraiato sul letto con gli occhi chiusi e tornando a respirare normalmente.
‹‹E’ imbarazzante il fatto che io sia venuto nelle mutande guardando il tuo viso durante l’orgasmo – affermò Zayn, giocando con i suoi peli del petto e posando la testa contro la sua spalla – Però eri così bello. E sei mio›› dichiarò, riempendogli il collo di baci.
Non obiettò e non aggiunse nulla, semplicemente si godette tutte le attenzioni e si rilassò. Non si erano dati un’etichetta precisa, ma non c’era bisogno di definire il loro rapporto perché si appartenevano e lo sapevano benissimo entrambi.
‹‹Domani svegliami prestissimo per fare la spesa, però adesso dormiamo›› mugugnò, ribaltando le posizioni e stendendosi per metà sul materasso, per metà sul corpo di Zayn che coprì entrambi con il piumone.
 
TE L'HO DETTO CAZZO, SONO VENUTA CON LORO E NESSUNO MI HA TOCCATO. TI RENDI CONTO? PORCA PUTTANA. MI FARANNO CHIUDERE EFP PER TUTTE QUESTE PAROLACCE E SARA' SOLTANTO COLPA TUA.

‹‹Lee, anche io sono ancora innamorato di te. In realtà non ho mai smesso di esserlo – confessò, guardandolo con quei due occhioni da cerbiatto che lo conquistavano ogni giorno – Voglio stare con te›› aggiunse, circondandogli la vita con le gambe.
Trattenne il respiro per qualche secondo, poi con la mano gli sfiorò il torace, il collo, fino a posarla su una guancia.
‹‹Anche io, più di quanto immagini. Te amo mucho, jaan››
Aveva pronunciato quel soprannome senza rifletterci più di tanto, e si preoccupò quando vide delle lacrime sfuggire al controllo di Zayn che scoppiò a piangere tra le sue braccia.
Ribaltò le posizioni e permise al ragazzo di raggomitolarsi su di lui, e cercò di farlo calmare accarezzandogli la schiena con le dita e sussurrandogli che andava tutto bene.
Ridacchiò all’improvviso cambiamento d’umore di Zayn che, seppur con le guance ancora bagnate, gli bloccò il viso con le mani e si fiondò sulle sue labbra.
Sorrise nel bacio, e i battiti del suo cuore aumentarono quando – quasi senza staccare le loro bocche – si sentì dire ‹‹Y yo también te amo, mì pequeño amor››
Amava quando gli parlava in spagnolo, e Zayn lo sapeva perfettamente, infatti aveva un’espressione compiaciuta e un ghignò si formò sulle sue labbra un po’ gonfie.

ME NE VADO HAI CAPITO? SEI UNA PERSONA CATTIVA. MI HAI FATTO SOFFRIRE MALEDETTAMENTE.
SONO BELLISSIMI CAZZO E TU SEI TROPPO BRAVA A TRASSMETTERE EMOZIONI, IO NON CI VOGLIO PIU' VIVERE TE LO DICO.
VAFFANCULO ORA RICOMNCIO, DEVO RESPIRARE E SMETTERLA.

MANNAGIA A TE.
NORA.

Recensione alla storia Not the only one - 04/05/15, ore 23:33
Capitolo 1: 1. Prima parte
INIZIO COL DIRE CHE MI MANCAVA LEGGERE COSE TUE, DA MORIRE.

Erano stati fortunati perché non avevano perso quello spettacolo unico che era il tramonto estivo su Brasilia. Il panorama era mozzafiato non solo perché da lì tutta la città era visibile, ma anche per le delicate sfumature di arancione e rosa che occupavano il cielo.
‹‹Il tramonto è il momento della giornata che preferisco. E’ di una bellezza disarmante e non trovo mai abbastanza aggettivi per poterla descrivere – Intavolò quella conversazione perché il suo intento era quello di confessargli il suo interesse, quindi coraggiosamente posò lo sguardo sul castano che lo stava fissando curioso. – Anche per te non riesco a trovare le parole adatte. Vorrei davvero farti capire quanto tu mi piaccia, ma so già che tutti gli aggettivi sarebbero superflui››
Deglutì rumorosamente, cercando di formulare dei pensieri di senso compiuto. Cercò di smorzare la tensione prendendo il volto di Liam tra le mani, stringendogli le guance piene e ispide e godendosi la morbidezza della sua pelle a contatto con i polpastrelli.
Sospirò estasiato, lasciandosi sfuggire delle confessioni. ‹‹Non ho mai visto nessuno come te. Ti paragonerò sempre al tramonto perché entrambi mi lasciate senza parole – gli accarezzò la voglia sul collo, avvicinandosi ulteriormente al suo corpo – Sono sicuro che tu abbia anche un’anima meravigliosa, e non vedo l’ora di conoscere ogni più piccola parte di te››


LA PRIMA "CHIANGIUTA". VAFFANCULO, ANCHE SE L'AVEVO LETTA, STO CAZZO. SONO MORTA UGUALE.
HO AMATO LA SHIP TRA SOPHIA E TOM, SENZA PARLARE DEI NOSH OVVIAMENTE.

Non appena rimasero nuovamente da soli, Liam si avvicinò a lui e cercò di baciarlo e riprendere da dove erano stati interrotti, ma lo fermò giustificandosi con il fatto che gli era passata la voglia.
‹‹La visione della Peazer me l’ha fatto ammosciare›› aggiunse, non potendo evitare un commento acido.
Il castano scoppiò a ridere e, dopo avergli dato una pacca sul sedere, riuscì a prenderlo in braccio e a convincerlo a fare una doccia insieme prima di vestirsi e partire alla volta di casa Malik.

NON PUOI CAPIRE QUANTO HO RISO. TI AMO AHAHAHHAHAHAAHHAHAHAAHHAHA

Zayn era scoppiato a piangere ed era rimasto in piedi con le mani a coprire il suo volto, mentre Liam non aveva emesso nessun suono, semplicemente stringeva le spalle di Yaser e lasciava che le lacrime bagnassero le sue guance e la maglia dell’uomo.
Si allontanarono per uscire di lì, per respirare, e Zayn li seguì silenziosamente. Non sapeva cosa dire, perciò a prendere la parola fu suo padre.
‹‹Liam, lo so che da adesso tutto sarà più difficile, ma tu sei un uomo, un uomo vero e ce la farai. Saprai badare a te stesso e alla tua famiglia. Sei leale, buono, e sono convinto che non perderai la tua solarità – gli sorrise dolcemente e gli asciugò una lacrima scappata al suo controllo – Anche io ho perso mio padre quando avevo quasi vent’anni, quindi so come ci si sente. Mi ha aiutato solo la mia forza di volontà e la persona che più amavo››
Istintivamente Liam si voltò verso Zayn e, allungandogli una mano, gli indirizzò la muta richiesta di stare accanto a lui ed aiutarlo. Ovviamente non aspettò nemmeno un secondo, lo raggiunse e avvolse i suoi fianchi con un braccio.
Yaser li guardò orgoglioso e concluse il suo discorso ‹‹Hai Zayn, lui ti sosterrà sempre e lo sai anche tu. Ma hai anche me, mia moglie e le mie figlie. Ti abbiamo sempre mostrato la nostra gratitudine e il nostro rispetto – Liam arrossì e l’uomo gli accarezzò il capo – Non sarò mai tuo padre, non potrò mai sostituirlo, ma se mai avrai bisogno di un abbraccio o di un consiglio paterno sarò sempre pronto ad aiutarti››
Il moro si coprì la bocca per evitare di dar vita a nuovi singhiozzi, ma quella volta Liam non poté evitare di scoppiare in un pianto liberatorio.
Rientrò in sala e si sedette in mezzo a Zayn e Yaser finché suo padre non fu portato nell’obitorio, e stette in mezzo a loro anche durante il giorno del funerale.
Le sue sorelle e sua madre piangevano, lui invece tratteneva le lacrime e stringeva la mano di Zayn mentre Yaser gli lasciava di tanto in tanto delle pacche sulle spalle.
Era stato forte non solo per non crollare, ma anche per Geoff che poche ore prima di morire gli aveva chiesto di mandare avanti la sua vita e di occuparsi della famiglia. Ce l’aveva fatta, non aveva versato neppure una lacrima davanti a tutta quella gente, ma era stato inevitabile lasciarsi andare la notte mentre Zayn lo consolava e gli sussurrava contro l’orecchio che lo avrebbe aiutato con tutte le sue forze.

HO PIANTO COME NON SO COSA.
STO ANCORA MALE, LIAM COSI NON LO REGGO...PER NON PARLARE DI YASER.
SHHHHHHHH PIANGO DI NUOVO, TI ODIO.


Amava assaporare ogni centimetro della pelle di Liam, quindi gli bloccò il collo con una mano e con la lingua cominciò ad accarezzargli la mandibola con movimenti circolari, per poi passare al collo che morse con le labbra e finire sul pettorale destro dove si soffermò per molti minuti.
Gli stuzzicò il capezzolo dapprima lambendogli l’areola, poi pizzicandolo con dei morsetti, sorridendo contro esso quando sentì la presa ferrea delle dita del castano tra i suoi capelli, e decise di farlo impazzire definitivamente accompagnando il tutto palpandogli l’erezione attraverso i boxer.
Strinse maggiormente le cosce attorno ai fianchi di Liam quando avvertì le sue dita abbassargli gli slip e impugnare le natiche, creando una piacevole frizione tra esse e il suo sesso ancora coperto.
Ansimò contro l’orecchio del ragazzo, poi gli mormorò ‹‹Lee, adesso io mi alzo e tu finisci di spogliarti – gli morse il lobo e appoggiò le mani contro il suo petto per alzarsi – Io faccio lo stesso con questi›› indicò l’ultimo indumento rimasto, liberandosene un istante dopo e gettandolo sul pavimento.
Aveva le cosce divaricate e i piedi erano posizionati accanto alle cosce del castano che, invece di fare come gli aveva detto, gli strinse i fianchi con le mani e lo guardò con gli occhi pieni di lussuria.
‹‹Cariño, come pretendi che io non abbia reazioni se ho proprio davanti a me la tua eccitazione?›› mugolò, lasciandogli un succhiotto sull’interno coscia.
Mormorò contro il suo bassoventre che aveva appena trovato il modo per farsi perdonare, non dandogli nemmeno il tempo di replicare perché cominciò a depositare piccoli baci lungo tutta la sua lunghezza.
Dovette appoggiare le mani contro la parete per sostenersi, e non chiuse gli occhi per godersi la visione del suo ragazzo che allargò le labbra per avvolgere il suo piacere. Non resistette molto prima di muovere freneticamente i fianchi e spingersi ancora più in fondo nella sua bocca, fermandosi quando lo sentì abbandonare la sua erezione ancora pronunciata.
Non poté impedire a un gemito di sfuggire dalle sue labbra leggermente schiuse quando Liam portò tre dita in bocca, inumidendole con la saliva e posizionandole troppo vicine alla sua apertura.
‹‹Cosa… cosa hai intenzione di fare?›› gli domandò con un filo di voce.
Prima di rispondergli, il castano gli indirizzò un sorrisetto malizioso ‹‹Voglio prepararti mentre mi scopi la bocca. Scommetto che ami questa idea››
Respirò profondamente, poi gli passò il pollice sul labbro inferiore rosso e gonfio ‹‹Solo noi possiamo fare una cosa del genere – ridacchiò, rabbrividendo quando sentì la prima falange attorno al suo anello di muscoli – Ci mancava questa posizione. Io in piedi sul letto e tu seduto contro la spalliera››
La voglia di parlare scomparve quando il suo ragazzo lo riprese di nuovo in bocca, spingendo un dito dentro di lui mentre con l’altra mano continuava a stringergli un fianco.
Dopo un paio di minuti si scostò /non voleva venire subito/, cominciando a spingersi contro le tre dita dentro di lui e, quando sentì di essere pronto, bloccò il polso di Liam e si sedette nuovamente a cavalcioni sulle sue cosce.
Lo spogliò definitivamente, poi attaccò le loro labbra, beandosi dei gemiti che il castano rilasciò direttamente nella sua bocca quando prese la sua erezione in mano e la pompò un paio di volte prima di allinearla alla sua apertura.
Con un movimento di bacino, Liam entrò in lui togliendogli il respiro e facendogli strizzare gli occhi. Si abituò quasi subito a quell’intrusione, roteando i fianchi e assecondando le spinte del suo ragazzo che non aveva smesso di baciarlo su tutto il viso nemmeno per un secondo.
Allacciò le braccia dietro le sue spalle, grugnendo quando si sentì chiedere quanto gli piacesse essere al comando e quanto gli piacesse sentirsi così pieno. Rispose mordendogli il mento e spingendosi freneticamente per sentirlo più profondamente.
‹‹E a te quanto piace farmi incazzare?›› riuscì ad articolare dopo aver regolarizzato il respiro.
Liam rise e, sulle sue labbra, ammise che amava farlo arrabbiare soprattutto perché quando era arrabbiato era ancora più passionale e voglioso del solito. Continuò a dirgli quanto gli piacesse, sussurrandogli altri complimenti che lo portarono al culmine.
‹‹Jaan… Sto per venire›› annunciò ansimante, appoggiando la fronte contro la sua spalla. Smise di muoversi per godersi appieno le ultime spinte e la mano di Liam che raggiunse il suo sesso, accarezzandolo e stringendolo piano.
Sporcò entrambi con il suo seme, e si accasciò contro il petto dell’altro che venne dentro di lui dopo pochi istanti.
Rimasero abbracciati per un po’, coccolandosi con dei baci tra i capelli e sul collo e delle carezze sulle braccia e sulle cosce.
‹‹Dovremmo fare pace più spesso in questo modo, mijo›› Liam ruppe il silenzio, strusciando la guancia contro l’avambraccio di Zayn che ridacchiò e scese dalle sue gambe per sistemarsi sotto le coperte.

ECCO LA MORTE. MORTE SUPREMA CAZZO.
TI RENDI CONTO? AH? IO BOH. 
MI VOGLIO UCCIDERE, RIVIVERE ED UCCIDERMI DI NUOVO.
FANCULO.


Siccome voleva essere sincero al cento per cento come sempre, gli comunicò le sue intenzioni ‹‹Ti credo, sono davvero sicuro che tu non abbia fatto questo per vendetta ma perché ti sentivi perso – lo rassicurò, anche se non poté evitare di essere la causa dello sguardo terrorizzato di poco dopo – Però adesso ti chiedo di capirmi ancora una volta. Forse sono il solito egoista, ma ho intenzione di rimanere a casa dei miei genitori almeno fino al giorno prima della mia partenza. Preferirei rivederti in aeroporto››
Era sicurissimo che Liam avrebbe capito e lo avrebbe lasciato andare, quindi si ritrovò spiazzato quando il ragazzo spalancò gli occhi e cominciò a ripetere una serie di ‘no’ con il fiato corto.
Lo fissò confuso, ma nel momento in cui lo vide crollare a terra e annaspare in cerca d’aria si precipitò nell’angolo del salotto dove si era rifugiato, alzandogli il capo e aiutandolo a respirare.
‹‹Ehi, Lee, piano. Inspira ed espira – mascherò il tremolio della voce, accarezzandogli i capelli quando il ragazzo seguì il suo consiglio – Bravo, così›› sussurrò, asciugandogli il sudore dalla fronte e le nuove lacrime sugli zigomi.
Liam non aveva mai avuto un attacco di panico, quindi vederlo in difficoltà lo aveva spaventato. Fortunatamente era riuscito a mantenere i nervi saldi, e per aiutarlo maggiormente aveva cominciato ad inspirare ed espirare insieme a lui, sorridendogli lievemente quando fu certo che avesse ripreso a respirare normalmente e che il tremore del corpo si fosse calmato.
‹‹Non andartene di nuovo… per favore – lo supplicò con voce roca e affannata, stringendogli debolmente una mano – Dormo sul divano, ma resta. Domani io voglio… vederti qui››

QUI DI NUOVO LE LACRIME...GUARDA SONO SCLERATA IN UN MODO ASSURDO. PEGGIO DI UNA INCINTA, MANNAGGIA LA PUTTANA.
VOGLIO IL CONTINUO OK? NON PUOI LASCIARMI COSI, CON LORO CHE SI LASCIANO E SOFFRONO, SOFFRO CON LORO DANNAZIONE.
MANNAGGIA QUELLA TROIA ECCO!
GRAZIE PER LA SOPRESA EH, RIMANI SEMPRE BASTARDA MA MERAVIGLIOSAMENTE BRAVA.
PIANGO PER SEMPRE.
Nora.


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