Recensioni di bluemary

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Recensione alla storia NE RESTERĄ SOLTANTO UNO - 16/04/13, ore 16:15
Capitolo 11: Fiamme
Secondo commento, perché almeno uno dei due capitoli lo voglio commentare in tempi umani XD Sono bastate le prime righe a farmi innamorare di questo aggiornamento! Leggere di come Akane frega Ranma e riesce a oltrepassarlo in modo così umiliante è a metà strada tra una soddisfazione immensa e uno spiscio assurdo. Pensava lui che sarebbe stato così facile riportarla a casa XD E mi ha fatto troppo ridere quando lui vuole ucciderla e cambia il proposito di recupero in omicidio, per poi inveire mentalmente contro Happosai e ripromettersi di torturarlo prima di staccargli la testa, visto cosa ha insegnato ad Akane XDDD
Mi è piaciuto l'equilibrio che hai mostrato nel loro scontro: Ranma è ovviamente invincibile, immortale, con secoli di esperienza alle spalle, poteri sovrumani e insegnamenti di Happosai; ma Akane in questo confronto non ne esce sminuita, anzi, riesce a farlo sanguinare, per quanto poco, lo sorprende, gli incrina una costola, dimostrandosi pronta a farsi spezzare un polso piuttosto che arrendersi. Arriva perfino a negare il dolore e a lanciargli contro la tinozza (“uomo sotto mentite spoglie”, e il pensiero corre di corsa all'anime XD), sempre mentre lo guarda con rabbia bruciante e disperata delusione, cose che lui non può fare a meno di notare.
Ranma non può ferirla davvero, non si sta impegnando come in uno scontro mortale e deve stare attento a dosare la forza, è vero. Però Akane ribatte colpo su colpo, ha inventiva, lo stupisce e riesce perfino a fregarlo quando lo costringe a mollarle la gamba e torna a impugnare la wakizashi. Quasi mi dispiace che il loro scontro venga interrotto dall'incendio, perché era davvero
appassionante e mi sarebbe piaciuto vedere quante altre maledizioni lei sarebbe riuscita a strappargli XDD
Ma con l'incendio le priorità di Akane cambiano all'istante, ed eccola tutta tesa verso il salvataggio delle persone ignare che sono nel ryokan. A nulla valgono i tentativi di Ranma di fermarla, ma anzi, l'immortale si ritrova con una costola rotta, il segno di una testata sulla fronte e un'irritazione ai limiti dell'omicidio. E il bello è che, per quanto Ranma si maledica per non averla fatta svenire alla prima occasione e sia ansioso di strozzarla, in realtà contro di lei si è divertito, ha apprezzato il suo talento e credo fosse anche parecchio incuriosito riguardo alle sue capacità.
Quando guarda incredulo Akane voler tornare nell'incendio per salvare la madre, dopo che cercare di salvare il bambino l'aveva lasciata mezza asfissiata, volevo fargli un patpat sulla testa, perché forse adesso sta cominciando vagamente ad avere un'idea della persona con cui ha a che fare. E prevedo che Akane gliela farà pagare carissima, questa slealtà di averla colpita alle spalle facendola svenire.
Mi chiedevo giusto quando sarebbe tornata in scena Nabiki, e lo ha fatto in grande stile anche tramando nell'ombra senza nulla di eclatante, perché in ogni riga a lei dedicata si respira la sua spietatezza. Leggere di lei che si gusta il tè, in quello che dovrebbe essere un placido momento dedicato alla rilassatezza e che invece è solo un'occasione per pensare a come sbarazzarsi della concorrenza delle sorelle, è agghiacciante e incredibilmente IC al tempo stesso. Non solo ha complottato per mandare Ranma alla ricerca di Akane nella speranza che lui la portasse, consensualmente o meno, a letto, ma sta anche facendo rimanere sterile la sorella che le ha fatto da madre. E ha fatto tagliare la lingua ad Hatsue; qui ammetto che devo essermi persa qualcosa, perché non ricordavo motivi per punirla, a meno che non lo abbia fatto per precauzione. In ogni caso, bella stronza che è!
Ma tornando ai due personaggi più importanti (sono schifosamente di parte, ma abbiamo aspettato fino a ora per vedere i due zucconi interagire, quindi sono un tantino monotematica XD), mi ha fatto piacere quel piccolo intermezzo con il proprietario del ryokan, sia perché è sempre divertente vedere le reazioni dei “comuni mortali” quando si trovano alle prese con Ranma (e i loro silenziosi commenti sui suoi modi e sul suo aspetto), sia perché così sappiamo che almeno non ci sono state vittime e lo stesso Ranma è arrivato a risarcire il vecchietto.
“Aveva tentato di lesinare sui ryu, visto che a fregarsene non c’era riuscito, ma ogni volta che aveva ripensato a quanto era stato imbecille, aveva aggiunto una moneta all’involucro.” Cri, ti adoro da morire XDDD Penso che Ranma si darà dell'imbecille per parecchio tempo, anche se con Happosai ovviamente non ammetterà nulla di ciò che è successo XD Invece, desiderando ridurre al minimo i grattacapi, decide di mantenere Akane incosciente per tutto il tragitto di ritorno, cosa che immagino non gli riuscirà affatto (e io non posso che esserne felice XD).
Una menzione degna di lode la meritano le cameriere che devono ricucirgli il kimono e lo fanno con la stessa rapidità con cui Penelope tesseva, intenzionate a tenersi un Ranma mezzo nudo tra i piedi per più tempo possibile... e come dar loro torto? Anzi, tanto di cappello per averci provato! Così lui, dopo averle cazziate in modo piuttosto burbero, si ritrova in stanza con un'Akane dormiente; ho trovato un tocco di classe mostrare il suo modo scomposto di dormire, nella tipica tradizione da maschiaccio, come un ulteriore tentativo di tendersi verso la libertà, che spinge Ranma a chiedersi se lei ritenga inconsciamente che anche il futon sia una prigione insopportabile da cui fuggire.
La descrizione fisica di Akane dal punto di vista di Ranma è stata un'ottima idea: così non solo lei è fuori dal comune caratterialmente, ma anche per quel che riguarda il fisico. Un aspetto che per i nostri canoni occidentali sarebbe assai gradevole, per gli orientali sarebbe un abominio che rischierebbe di metterla addirittura in pericolo di vita (a proposito, ho apprezzato molto gli accenni alla società e alle usanze dell'epoca); è un modo molto originale e pertinente di introdurre la sua descrizione e mi ha fatto sorridere che, mentre nell'anime Akane venga sfottuta per il poco(?) seno, qui addirittura Ranma le dà della mucca e implicitamente della tettona XD L'attenzione con cui Ranma la fissa, comunque, implica già come sia interessato a lei. Ho apprezzato tantissimo l'alternanza tra i ricordi (in cui spiccano lo sguardo di Akane, la sua incredulità e il suo odio) e le sue riflessioni nel presente, che lo portano a pensare a come lei abbia deciso di non nascondersi, di non coprire il viso come lui si era ripromesso di fare tanto tempo prima; Ranma è colpito dal fatto che in Akane riesca forse a ritrovare un po' del vecchio se stesso e si sconvolge che lei avesse parlato al plurale, durante l'incendio, nella dimostrazione di come per lei non si potesse fare altrimenti e fosse una scelta ovvia quella di rischiare la vita per aiutare degli sconosciuti, una scelta che per lui non è più così naturale (ma nemmeno davvero assurda, visto che alla fine salva la madre del bambino che Akane aveva tra le braccia). Trovo di una dolcezza incredibile quella sorta di carezza in cui si trasforma la presa che Ranma aveva sul suo volto, perché avviene in modo così plausibile e naturale, come se lui non se ne accorgesse nemmeno.
Come nella migliore delle tradizioni, Akane si sveglia, e si ritrovano a fissarsi in quella situazione terribilmente intima; le dita della ragazza salgono a ricambiare il suo tocco e lì ho trattenuto il respiro: a dispetto delle proprie intenzioni, Ranma si blocca e non riesce a reagire, mentre Akane, colta dalla vulnerabilità del risveglio in quella situazione, gli sorride e piange. E lui è talmente confuso dalla faccenda che pensa a liquidarla come un trucco, infrangendo quel momento. E tornano a scontrarsi, questa volta in posizioni decisamente più equivoche che in precedenza (a proposito, questo disegno, come anche il precedente, è splendido e cattura il momento in maniera perfetta. L'ho preferito al primo perché mi ha emozionato di più, ma sono entrambi bellissimi ed estremamente dinamici).
Ranma non sa (ancora) cosa abbia rappresentato per Akane, le sue reazioni lo sorprendono e lo confondono, ma non posso fare a meno di pensare che, mentre per lei lui è stato un elemento fondamentale durante l'infanzia, il ricordo di un individuo che alimentava il suo desiderio di libertà e la sosteneva con speranza quando si sentiva soffocare, e invece adesso Akane si sta scontrando con la dura realtà e la dolorosa delusione, per Ranma Akane bambina fosse stata un ricordo che lo aveva colpito ma nulla di più e sia invece l'Akane adulta a prendere prepotentemente spazio tra i suoi pensieri e a coinvolgerlo.
La lotta, per quanto a senso unico, è frenetica e carica d'adrenalina, e, tra una maledizione e una minaccia, Ranma capisce che Akane non vuole davvero ucciderlo, come aveva sospettato, e trova nuove offese da rivolgerle mentalmente (pera con le tette XDD spero per lui che Akane non venga mai a saperlo, o rischia di ritrovarsi evirato XD). E si ritrova con il naso rotto, giusto per tornare alla splendida introduzione di questa storia. Sarò di parte, ma non posso negare che ho goduto un sacco quando lei gli rompe il naso. È terribilmente divertente e soddisfacente assieme vedere come l'invincibile immortale si ritrovi in crisi con una ragazza XD
Perfetto il tempismo della cameriera, che entra giusto in tempo per vedere Ranma con Akane sopra di lui in una posizione che lascia spazio a una sola spiegazione possibile, con grande irritazione dell'immortale XD
Ammetto che a questo punto non mi aspettavo un flashback straziante riguardante Ukyo. Come nell'anime, Ranma qui è un impulsivo e ingenuo testone che non pensa alle conseguenze, o almeno lo era, al punto che torna dopo quarant'anni nel proprio villaggio per trovare le conseguenze della sua scelta e della sua stessa esistenza. Ukyo ha scontato per tutta la vita sulla propria pelle la stranezza di Ranma e la sua assenza, il suo dolore è vivido e palpabile, malgrado siano passati tanti anni; mi ha fatto una pena incredibile, perché tutti i suoi sogni sono stati spezzati, è diventata una reietta e ha dovuto rinunciare a ogni cosa, e ora si ritrova morente, dopo una vita di rimpianti e amarezza, con come unico conforto quello di una persona reietta e disprezzata come lei. Al contrario di Shampoo, Ukyo mi ha davvero fatto solo pena, non ha cercato in minima parte un simile fardello e non ha avuto alcuna colpa; quando poi mostra la vulnerabilità di volere Ranma accanto malgrado tutto, ho avuto una stretta al cuore e sono contenta che lui le abbia almeno concesso questo, anche se è evidente che la cosa lo abbia segnato e forse sia uno dei suoi primi dolori, la sua prima vera morte e la perdita di almeno un po' dell'innocenza e dell'ingenuità che lo caratterizzavano.
Chiuso questo scorcio del suo passato, si torna alla situazione attuale, con un'Akane febbricitante e ancora incosciente e una cameriera forse troppo intraprendente. Come già ti ho detto in fb, Ranma vergine mi sembra una cosa totalmente insensata, quindi hai fatto benissimo a esplicitare che avesse avuto esperienze, ma ho apprezzato che abbia rifiutato l'offerta della cameriera; sarà pure stato ingenuo un tempo, ma dopo aver vissuto così a lungo, non mi stupisce che trovi poco interessante e forse perfino fastidioso fare sesso con una donna abituata a prostituirsi e a fingere. E, a proposito di questo, mi fa piacere che lui abbia fatto questo “favore” alla povera figlia del proprietario. Confesso che friggevo d'impazienza per il risveglio di Akane, ero curiosissima di scoprire cosa sarebbe ancora successo, e mi è davvero venuto un po' il magone per questa parte. Hai mostrato benissimo come il suo malessere fisico sia soltanto specchio di quello emotivo, come lei soffra di più nel vedersi infrangere davanti agli occhi il ricordo idealizzato che aveva di Ranma; comprensibilissima la sua rabbia, la frustrazione e il dolore, che alla fine, anche a causa della malattia, si concretizzano nella nausea che le fa rigettare nel secchio il contenuto dello stomaco, mentre lui la sostiene. Credo che lei non sia mai stata così vulnerabile, almeno non di recente, perché non solo è a stento capace di sostenersi da sola, ma si è sentita tradita dall'oggetto del suo amore infantile e adesso che tutti i ricordi si susseguono, confrontandosi duramente con la realtà spietata e disillusa, un pianto è l'unica reazione possibile. Come al solito sono rimasta incantata dalle immagini evocative e terribilmente intense che crei, sei sublime nel destreggiarti con le parole e nel riuscire a emozionarmi con un contenuto tanto coinvolgente e al tempo stesso nel lasciarmi ammirata per lo stile e la forma.
Quando poi Akane gli chiede il nome, sfiancata dal dolore e dalla febbre, e Ranma spera ingenuamente che lei abbia deciso di non ribellarsi più solo per sentirsi minacciato di morte, ho avuto i brividi, lo confesso.
Mi è piaciuto un sacco il successivo confronto tra i due: Akane adesso non è più in pieno breakdown emotivo e sta fisicamente meglio, così lui decide di legarla, umiliandola in un modo che le farà progettare sanguinose vendette (per favore, fagliene attuare qualcuna, mi piacerebbe troppo XD). Eppure questo momento di rancore non passa in silenzio e poco a poco Akane svela a Ranma il suo piano, sorprendendolo ancora una volta per la sincerità e il modo diretto con cui lei parla e si comporta. Lui non rivela il minimo cedimento, ancora convinto di rivolerla portare indietro, per quanto ci abbia mostrato come la cosa intimamente non gli piaccia, e lei, sfiancata da tutto e troppo stanca perfino per rivolgergli la sua solita facciata rabbiosa, gli fa una domanda andando a toccare un punto che più dolente non si può. Mi si è mozzato il respiro, perché noi che sappiamo molto più di lei del passato di Ranma sappiamo anche di quanto quelle parole ci abbiano preso, e Akane lo ha capito subito, con una sola occhiata, mandandolo in crisi in un nanosecondo. Inevitabile la reazione rabbiosa di lui. Akane lo ha capito, ha scovato ciò che lui si porta dentro ed è con una lucidità estrema che gli rinfaccia esattamente quello che lui ha seppellito. Credo sia inutile dirti quanto ho adorato questa parte!
Ranma poi è stato un bastardo a legarla e a imbavagliarla, ma immagino che sia già stato tanto che si sia trattenuto dal farle qualcosa di peggio, perché brucia che una ragazzina mortale abbia capito tutto, eh? Ed è inutile che le dica che non sa nulla, perché lui resta morto lo stesso, ucciso troppe volte e senza più nulla per cui vivere, tanto che continua ad aggrapparsi all'idea di uccidere Happosai, ma in realtà si capisce bene come lo faccia non tanto per convinzione, quanto perché non gli è rimasto nient'altro a cui mirare.
Mi piace vedere come le parole di Akane lo tormentino anche dopo che lui si è allontano e continuino a risuonargli nella mente facendogli venire il dubbio che forse riportarla indietro non sarebbe la cosa giusta. Che forse lui non vuole. Certo, è ancora abbastanza convinto da farlo comunque, ma tanto sappiamo bene che il viaggio sarà lungo e nei giorni futuri possono accadere molte cose.
Complimenti davvero per come stai gestendo le interazioni tra i due. Non dev'essere affatto facile, ma hai creato in modo estremamente plausibile le basi per un avvicinamento e una comprensione reciproca che poi li porterà a provare sentimenti ben più profondi di un semplice interesse o di un'infatuazione infantile.
Bella anche la conclusione del capitolo, con Akane che, rimasta sola, ovviamente aveva già cominciato a cercare di liberarsi (se Ranma pensa che lei si rassegnerà mai può stare fresco) e la nuova comparsa sulla scena della figlia del padrone. Come ti ho detto più in su ho apprezzato che Ranma sia andato a letto con lei, rifiutando la cameriera bella, e mi ha fatto ridere non poco Akane che gli chiede se può fare anche a lei quel grosso favore. Avrei tanto voluto vedere la sua faccia, o almeno conoscere i suoi pensieri, e poi fare lo stesso con lei una volta che si fosse resa conto di quale fosse stato il favore XD
E mi è piaciuta anche la comparsa della madre col bambino, così Akane ha potuto sapere che Ranma alla fine l'aveva salvata.
Bene, tesora, non sono sicura di essere riuscita a mantenermi un minimo sensata, ma voglio ribadire che ho adorato anche questo capitolo! C'erano altissime aspettative sull'incontro tra i due, e tu le hai mantenute tutte, riuscendo a portare avanti la trama splendidamente anche in un capitolo tanto delicato. Hai davvero tutta la mia ammirazione e ora non posso che augurarti tanta ispirazione per continuare il prima possibile con il nuovo capitolo!
PS: L'Akane in carne e ossa è splendida davvero *__*
Recensione alla storia NE RESTERĄ SOLTANTO UNO - 16/04/13, ore 16:14
Capitolo 10: Ricerca
Questa volta ho davvero battuto tutti i record in negativo, sono così in ritardo che dovrebbero coniare un nuovo termine con quel significato e schiaffarci in mezzo il nome... sono davvero pessima come lettrice ç__ç
Evitando di intasare oltre il tuo spazio commenti con il mio mea culpa (se ti lascio ancora Bardak sono un po' perdonata?), passo subito a dirti che questo capitolo, tanto per cambiare è spettacolare. Essendo lungo e pregno di avvenimenti e scorci sui vari personaggi, preferisco commentare in modo separato le varie parti, ma intanto sappi che, come sempre, sono incantata dalla tua abilità di Scrittrice.
Avevamo lasciato Akane in fuga, una fuga raccontata in più voci tranne che dalla diretta interessata, ed ecco che finalmente la troviamo alle prese con la tanto desiderata libertà. Come già avevi anticipato, non è un'esperienza bella e gradevole, non è la felicità di aver ottenuto ciò che bramava disperatamente, non è il sollievo di essersi liberata di un peso. Al posto del matrimonio incombente e della prigionia tra quattro mura, adesso ci sono altri pesi simili a macigni che la opprimono: i sensi di colpa per la fuga adesso sono enfatizzati dalle azioni che lei è costretta a compiere per continuare a fuggire, in un'alternanza di prima, seconda e terza persona che non confonde minimamente e dimostra come tu sia ormai abilissima nel destreggiarti con la TPL. La voce della coscienza, quella più insidiosa che critica Akane, rivelando i suoi dubbi e i pensieri più scomodi, colpisce dove fa più male, ricordandole gli insegnamenti di Happosai e il fatto che il karma la punirà per queste azioni violente (e, considerando chi incontrerà a breve, mi viene da pensare che almeno all'inizio lei si riterrà assai punita XD). È davvero incalzante questa parte, mi è sembrato di percepire la sua tensione, il momento in cui si prepara a scattare e poi quando tutto cambia, tutto diventa terribilmente reale e tutto diventa peggio.
Mi è piaciuto molto il fatto che Akane entri in modalità da combattimento e si renda conto dopo dei danni che fa, inorridendo, perché questi sono uomini veri, non è un allenamento e lei ha ferito e forse ucciso due persone che non voleva nemmeno toccare. Il fatto che tu poi abbia evidenziato il loro aspetto ripugnante, rende bene sia la scena, con questa vividezza per i dettagli, sia il fatto che Akane non fosse abituata all'aspetto dei normali popolani. Ciò non toglie che le sue stesse azioni la sconvolgano a tal punto da lasciarla congelata sul “luogo del delitto”, sbaglio che la fa scoprire e la costringe a fuggire via come una ladra qualunque, disgustata da se stessa. Concludo il discorso riguardo a questa parte dicendo che mi piace un sacco il dualismo che hai creato in Akane: da un lato è la combattente letale, esperta e senza esitazioni, spietata quanto invincibile; dall'altro è una ragazza sconvolta e colma d'orrore per ciò che ha fatto, disgustata dalla propria vigliaccheria e dall'impulsività che le ha fatto picchiare e forse menomare due uomini che non erano veri e propri avversari (e quest'impulsività e l'incapacità di controllare la propria rabbia ammiccano agli stessi tratti che Akane presenta nell'anime, nella dimostrazione di come tu riesca a mantenere IC i personaggi e plausibili anche in un AU).
Visto il finale con un'Akane angosciata, c'è un contrasto stridente con la seconda piccola parte, in cui la protagonista, Kodachi, non potrebbe essere più diversa da lei: Kodachi non ha ucciso solo perché non le conveniva, per non sporcarsi di sangue, ed è lampante la sua totale assenza di moralità: nel suo mondo conta solo Ranma e ovviamente, se si è presa la briga di indossare un travestimento, è solo per seguire nel modo psicopatico e ossessivo che conosciamo l'ignaro immortale. Trovo davvero ben piazzato questo intermezzo su di lei tra due parti che riguardano Akane, perché risalta ancora di più l'estrema diversità tra questi tuoi due personaggi femminili (credo sia inutile dirti chi io preferisca, vero? XD Anche se sono entrambi caratterizzati in modo sublime).
Posso dire che ho letteralmente adorato la seconda parte dedicata ad Akane? Anche se almeno un pezzo e forse una stesura un po' più vecchia l'avevo già letta, non posso non congratularmi di nuovo con te per il modo in cui hai trattato i suoi pensieri durante la fuga. Sarebbe stato troppo facile che una volta scappata fosse felice, che fosse tranquilla e sicura della propria decisione. Ma una vita cresciuta all'insegna dell'annullamento di sé e dell'obbedienza al proprio clan non si dimentica facilmente e anche uno spirito libero come Akane risente dell'educazione ricevuta, che le dà l'angosciante consapevolezza di ciò che ha fatto. Reclamando la propria libertà ha non solo disonorato la propria famiglia, non solo l'ha tradita, ma ha tradito anche se stessa, o almeno quella parte di sé che è stata alimentata dall'educazione ricevuta. Il suo tormento è reso benissimo e mi fa piacere vedere che continui a pensare alla sorella, al fatto che sia fuggita anche per lei, cosa che almeno le dà un po' di consolazione. È proprio vero, non sempre quello che si desidera è così bello una volta che lo si è ottenuto, e Akane lo sta sperimentando nel modo peggiore, tormentata com'è dal freddo, dalla fatica e dai sensi di colpa.
La parte su Ryoga mi ha fatto estremamente tenerezza. Non so se sia per l'ingenuità con cui ha creduto alla malattia di Akane, se per il suo candore e il suo essere innamorato e totalmente ignaro di ciò che lei abbia fatto e la pensi di lui, se per il suo desiderio di vendetta nei confronti di Ranma, di cui sa ancora meno e che è più che comprensibile considerando l'umiliazione che ha patito per mano sua. Sarà che non lo vedo affatto come un possibile rivale in amore di Ranma e che la sua controparte del manga mi è sempre stata molto simpatica, ma lo abbraccerei XD Non vedo l'ora che anche per lui le cose volgano al meglio, è tanto buono e ingenuo, così inadatto a questo mondo spietato e fatto di intrighi e tradimenti, che non posso non augurargli tanta felicità. Buffo comunque come sia lui che Akane siano entrambi, ognuno a modo suo, dei “disadattati”, entrambi delle eccezioni e degli individui fuori posto in questa società.
Ed ecco che si ritorna ad Akane, ancora in preda all'ansia e ancora che ricorda Happosai e i suoi insegnamenti, soprattutto per ciò che riguarda il karma. Mi piace il fatto che enfatizzi la sua forza e al tempo stesso la sua debolezza, che non è fisica ma del tutto emotiva e mentale. Akane si sa difendere più che bene, il problema è che non si sa controllare, soprattutto nelle condizioni non esattamente calme in cui si trova, e il fatto di essere un pesce fuor d'acqua e al tempo stesso avere una simile potenza e conoscenza delle arti marziali è un contrasto estremamente interessante. Ritrovarsi fuori dalle quattro mura dove si sentiva prigioniera non è affatto facile e anche un semplice incontro la lascia in crisi, spaventata all'idea di doversi difendere (e non per se stessa, ma per quello che potrebbe essere costretta a fare) e totalmente in confusione perché non riesce nemmeno a comprendere la lingua o il dialetto in cui le parlano. Ammetto tranquillamente che se il tuo capitolo fosse terminato con quell'attacco finale, mi avresti sulla coscienza XD
Mi chiedevo giusto quando sarebbe apparso Ranma! Prima di dedicarmi al codinato, lascia che mi complimenti ancora una volta con te sulla vividezza delle tue descrizioni: poche frasi, qualche dettaglio, ed ecco che l'ambientazione prende vita, trasportandoci all'interno di quella taverna e più in generale nel Giappone feudale. Si vede benissimo quanto tempo tu abbia speso per documentarti e i dettagli con cui arricchisci la trama sono davvero interessanti e rendono la storia un vero e proprio Romanzo; la stessa bravura la dimostri anche nell'abbozzare personaggi secondarissimi, tipo l'oste, che, invece di rimanere un'ombra anonima, in poche righe assume dei contorni ben definiti, di un samurai senza nessuno da servire e costretto per fame a un lavoro così svilente, che tuttavia non si lascia intimorire all'istante da Ranma, nella dimostrazione della sua vecchia occupazione. Invidio un sacco questa tua capacità, sappilo!
Ma venendo a questa parte di Ranma, adoro come lui e Akane, anche distanti, continuino a inseguirsi e a influenzarsi. Se Akane nei capitoli scorsi si è vista pensare all'oggetto della sua cotta infantile, qui è Ranma quello che nonostante tutto (nonostante l'indifferenza, la sofferenza di essere un immortale, il dolore che si porta dentro e il gelo che sembra averlo privato di tutte le emozioni) si riscopre incerto e turbato al pensiero di essere lui a inseguire Akane e infine a catturarla. Il suo temporeggiare mi ha fatto sorridere, non perché fosse comico, ma perché è bello vedere come lei gli sia comunque rimasta impressa (bellissima quest'idea di una ragazza che sorride apertamente a un bambino, incurante delle convenzioni sociali, e ironico che sia proprio questo gesto gentile e spontaneo a tradirla, e che quindi la porterà all'incontro con Ranma). Quasi senza che se ne accorga, i suoi pensieri sono su di lei: non è più una caccia che lo arricchirà e gli farà avere la testa di Happosai, non è più un inseguire una ragazza senza identità, perché Ranma sta riflettendo, mettendo assieme i pezzi e arrivando a cercare una personalità dietro agli indizi che Akane si è lasciata alle spalle; e questo, per un immortale che sembrava aver perso interesse per ogni cosa, è davvero notevole e la dice lunga.
Non so come commentare la parte successiva se non dicendo che è spettacolare. Mi ha lasciato senza fiato. L'alternanza tra flashback e presente è perfetta, permette di seguire la battaglia vedendone in mezzo anche le conseguenze e il tutto è descritto in modo estremamente vivido e incalzante, tanto che mi sembrava di essere lì, in due posti diversi: con Akane nel palanchino e con lei all'esterno, nella mischia. Non hai risparmiato alcun particolare violento o sanguinoso, permettendoci di assistere alle atrocità commesse dagli uomini (o dalle bestie, bestie che non si distinguono le une dalle altre, non ci sono buoni e cattivi, non c'è onore e non c'è gloria) e di sconvolgerci allo stesso modo di Akane. Sa uccidere un uomo con due dita, sa difendersi da un'intera banda di briganti, ma questo scorcio di brutalità e violenza la lascia sconvolta, e noi con lei. Immagino che fino a questo momento non avesse visto nulla di più delle esecuzioni, e il suo congelarsi nel campo di battaglia ci sta tutto, mi sentivo esattamente come lei, agghiacciata e nauseata, e incredula che davvero degli uomini si potessero comportare in questo modo, godendo nel provocare dolore e morte. Poi però c'è un grido, e questo la fa scattare. Ho amato questa parte, perché è così terribilmente da Akane andare in difesa dei più deboli e ritrovarsi inorridita per la vera violenza. Sotto questo punto di vista lei è del tutto innocente e leggere di come si fosse diventata rabbia liquida e pura furia dinanzi all'imminente stupro mi ha lasciato un groppo in gola. È stato davvero emozionantissimo! Ed ecco spiegarsi per quale motivo ora Akane ha una “famiglia”. Leggendo mi sono venuti un paio di dubbi, che magari erano pure spiegati all'interno del capitolo, ma presa com'ero dalla lettura non me ne sono resa conto (in tal caso chiedo venia): perché la domanda di Ranma sulle sopracciglia? Le donne di rango inferiore ad Akane non le avevano? E come hanno fatto i due vecchi a capire il suo lignaggio? È perché solo una nobile si saprebbe difendere tanto bene e sarebbe così addestrata?
Mi ha comunque ancora una volta impressionato l'importanza che si dà al “mantenere la faccia”, al punto che la ragazza, dopo aver quasi subito uno stupro, non può mostrare la minima emozione e deve reprimere il trauma e fare finta di niente. Agghiacciante davvero, in questa società una come Akane risulta ancora più rara e preziosa, capace com'è di pensare con la sua testa, per se stessa, e di sorridere a un bambino sconosciuto e di classe inferiore.
Temo di non essere riuscita a esprimere adeguatamente l'ammirazione che provo per questa parte (beh, per tutto il capitolo, e tutta la storia, ma questa parte mi ha folgorato!), sappi solo che l'ho trovata sublime!
Ed eccoci di nuovo a sbirciare le investigazioni di Ranma, che lo hanno portato nel posto giusto. Le sue silenziose imprecazioni che si evolvono man mano che realizza di aver davvero trovato Akane mi hanno fatto spisciare XD La verità è che Ranma non ha la minima voglia di incontrarla, prenderla e riportarla impacchettata a suo padre, e ho come il sospetto che non sia solo per il fastidio di un compito sgradito XD Che bastardo, poi, darle del fantasma, se Akane lo sentisse XDDD
Ed ecco il gran finale!
Ricordo ancora quando me ne hai parlato la prima volta, sedute faccia a faccia davanti a una pizza, ed è un'emozione leggere ora questa scena! Dopo tutta l'angoscia patita durante la sua fuga e le sconvolgenti esperienze con i briganti, Akane ha un mezzo crollo, e lo ritengo inevitabile. Ancora si sente in colpa per ciò che ha fatto, ancora è sconvolta nel vedere il suo sogno di libertà sgretolarsi dinanzi a stupratori, briganti, ronin che ridono mentre uccidono e mutilano e tutte le piccole brutalità di quella società al di fuori delle sue mura dorate. Proprio come Happosai le aveva detto, la vita per strada è dura e spietata, non ha nulla di poetico. E lei lo ha scoperto nel modo peggiore. Ed ecco poi che mentre si ripulisce e potrebbe rilassarsi nell'acqua calda, le tornano in mente tutte le sue preoccupazioni, a cui si aggiunge quella sulla sorte di Dama Yuki. Impulsiva com'è Akane non ha pensato alle conseguenze delle proprie azioni, e adesso i sensi di colpa per aver disonorato la famiglia e il terrore di non essere perdonata da Kasumi la straziano.
“Non puoi avere tutto, Akane. La libertà o l’onore.” Alla fine tutto si riduce a questo, e nella tranquillità di un bagno alla fine lei prende la sua decisione, o meglio, la rinnova, ma questa volta con più consapevolezza che in principio.
E mentre Akane si sprona ad andare avanti per se stessa e la sorella, Ranma è di nuovo sulle sue tracce, nel preludio dell'incontro che credo chiunque stesse aspettando XD E così, dopo essere piombato a interrompere il pasto della povera famiglia, è ancora più restio a cercare di prendere Akane, oltre ad avere nuove informazioni su di lei (non è un fantasma XD, ma, soprattutto, ha cercato il più possibile di non uccidere i suoi aggressori, ha salvato una famiglia di basso ceto sociale, e mi fa sorridere che Ranma inizialmente non pensi a un atto di pietà ma piuttosto di opportunismo, per poi sorprendersi dinanzi alle altre prove dell'altruismo di Akane. Ah, ma ne avrà di tempo per conoscerla bene XDD). Ed eccolo dinanzi al luogo dove lei si è rifugiata, sperando di trovarla dormiente. Credici, Ranma XD
E, poi, l'incontro. Anzi, l'Incontro!
Tesora, hai superato te stessa. Non dirò che è come lo avevo immaginato, no, è molto meglio! La paura di Akane che si ritrova a percepire una presenza opprimente, il suo immobilizzarsi nella tinozza, alla ricerca dell'intruso, la voce che pronuncia il suo nome, familiare ma non tanto da darle un'identità, e quel tono rude e irrispettoso che la infiamma di sdegno. E questo è solo l'inizio, perché Ranma pensa bene di rompere la tinozza e renderla ancora più furiosa e imbarazzata, a meditare vendetta nei confronti del fautore di una simile umiliazione e mancanza di rispetto. Solo che lui, con una teatralità che non credo affatto fosse involontaria, si rivela, e lei si blocca, sconvolta. Quante emozioni, è valsa la pena aspettare e friggere per l'impazienza in questi capitoli solo per questo momento!
Il dolore di Akane è terribile, vivido e graffiante. L'uomo che tra tutti avrebbe dovuto capirla è anche quello che l'ha trovata e la riporterà nella sua gabbia dorata. L'uomo a cui aveva pensato per tutti questi anni, i cui occhi adesso non mostrano nulla delle emozioni di anni prima. Non c'è da stupirsi che si senta spezzata, che arrivi a sentire le lacrime quando era riuscita a trattenerlo per tutto quel tempo.
Ma Akane è una guerriera, se non fosse combattiva non sarebbe lei, così rialza la testa e sceglie di lottare. Ti ho già detto che la adoro alla follia? *__*
E non posso che apprezzare il fatto che il PoV torni a Ranma. E l'ho adorato, in ogni sillaba. L'ho adorato perché non resta indifferente, perché la guarda come se non avesse mai visto una donna, perché ritrova qualcosa di diverso dalla rabbia e dall'impotenza, e perché non riesce a sostenerlo. Ranma non ha idea di cosa lui significhi e abbia significato per Akane, ma riesce comunque a percepirne le conseguenze. “Proprio quando era ormai deciso a usare la forza per farla uscire da quella dannata vasca, Akane rialzò la testa e lo squartò con gli occhi.” Questa frase fa paura, da quanto è espressiva. E qui si vede come l'immortale che ha vissuto per secoli interi e che non ha paura di nessuno e non dimostra incertezze si ritrova squartato da degli occhi ambrati. Tu non hai davvero idea di quanto mi sia emozionata a leggere questa parte. Sei spettacolare, e io non sono più capace di fare un discorso coerente.
Le ultime righe si leggono con il fiato in sospeso, e ricalcano esattamente la scena che mi avevi anticipato: Akane che lentamente usa gli spilloni per chiudere il telo, mentre Ranma continua a studiarla forse con più interesse di quanto vorrebbe ammettere (il braccio da uomo, che è naturalmente plausibile e direi inevitabile visti gli allenamenti, mi ha rimandato un sacco al “maschiaccio” dell'anime XD). La conclusione, con quel balzo fulmineo, è da cardiopalma e il tuo disegno la ricalca in maniera splendida. Come sempre le tue descrizioni sono incantevoli. L'unica mia consolazione nell'aver letto e commentato questo capitolo tanto in ritardo è che non ho dovuto attendere per il successivo, perché credo che se lo avessi letto quando l'hai postato sarei morta di curiosità già da un pezzo XD
Ormai non so neanche quali complimenti rivolgerti, perché sei superlativa e ti superi ogni volta. C'è solo da imparare da te e se mai un giorno arriverò vicino ai tuoi livelli sarò incredibilmente felice. Ancora una volta mi hai lasciata senza respiro, sei incredibile!
Recensione alla storia NE RESTERĄ SOLTANTO UNO - 20/02/12, ore 23:19
Capitolo 9: Fuga
Ho un mese esatto di ritardo, sono perfino peggiorata ç__ç Chiedo perdono di questo ritardo oltremodo vergognoso, quindi mi inginocchio sui ceci e comincio subito a commentare questo capitolo che definire un capolavoro sarebbe riduttivo.
Come prima parte ci presenti Nabiki, e in effetti mi ero chiesta come avrebbe reagito al compimento del primo passo del suo piano; me la immaginavo quasi a gongolare sfregandosi le mani, mentre tutto attorno a lei c'era il caos di chi cercava disperatamente di sistemare le cose e rintracciare Akane prima che svanissero tutte le speranze di evitare la catastrofe. Di certo non mi aspettavo un riferimento a Kasumi, che tuttavia non avresti potuto collocare in modo più plausibile, visto che non mina in alcun modo la scorrevolezza della scena, ma anzi, si colloca senza una sbavatura tra le riflessioni di Nabiki, dandoci nel contempo un ottimo esempio di come si possano dare delle informazioni al lettore senza ricadere nell'infodump.
Come sempre la caratterizzazione di Nabiki è sublime, dà i brividi pensare che tempo prima avesse fatto quella promessa alla sorella per ripagarla delle attenzioni materne ricevute, pensando già al modo di aggirarla; era già così calcolatrice fin da allora, visto che non promette per affetto, per quanto ce ne fosse stato, ma solo perché ha riconosciuto di avere un debito di riconoscenza nei suoi confronti. Mi ha colpito vedere non solo che Nabiki provasse comunque affetto per qualcuno (immagino che la sorella maggiore sia stata l'unica persona per cui lo abbia provato, o sbaglio? Per il padre, se non ricordo male, non c'era affetto vero e proprio, bramava solo di ottenerne il riconoscimento), ma soprattutto che Kasumi avesse già anticipato i suoi piani spietati e si fosse mossa per proteggere Akane. In modo un po' ingenuo, forse, ma come sempre altruista e materno, rispecchiando appieno la personalità che caratterizza questo sfortunato personaggio. Kasumi mi fa una tenerezza immensa, spero solo che le concederai un lieto fine ç__ç
Ma torniamo a quella serpe di Nabiki, che aveva progettato tutto nei minimi dettagli per non venire meno alla sua promessa. È davvero diabolica, oltre che terribilmente astuta. Il ricordo della sua conversazione con dama Yuki (ottimo anche questo inserimento, così si capisce cosa abbia spinto quella donna ad accettato un fato di tortura e morte, oltre che come si siano svolti i fatti) è narrato benissimo, con i gesti che accompagnano il dialogo, e il terrore della dama da una parte e l'esultanza tenuta saldamente a freno di Nabiki dall'altra. Ecco spiegata anche la distruzione del kimono, quell'immensa bastarda di Nabiki ha pensato anche a questo, per non dare ad Akane la minima possibilità di salvezza. Hai creato davvero un'antagonista perfetta, come al solito non so se decidermi a odiarla o ad amarla, è semplicemente troppo profonda e ben caratterizzata per limitare le reazioni di chi legge a un'emozione univoca *__*
Nabiki aveva portato alle labbra l’ultimo sorso di tè ormai tiepido, ma non aveva smesso di fissare il nulla estasiata. Come in quel momento.
(Promettimi che non le farai del male)
Sentì il sorriso rapace stendersi quasi da un orecchio all’altro, mentre la luce che filtrava dalle imposte iniziava a rischiarare la stanza.
Sorella cara, avresti dovuto specificare meglio i termini dell’accordo.
” queste frasi sono agghiaccianti, dimostrano l'essenza di questa donna diabolica, capace di ingannare la sorella che le ha fatto da madre senza il minimo rimorso e di condannare a morte l'altra sorella senza alcuna incertezza, ma solo con un assoluto trionfo. Ed ecco che la parte dedicata a lei si chiude con un imprevisto che, se non ci fosse stata in ballo l'esistenza di Akane, mi avrebbe fatto gongolare alla faccia sua!
E chi sarebbe questo Saotome Ranma?!” chiede lei furiosa e attonita, e io non posso che sogghignare e aspettare che il suddetto Ranma faccia il suo ingresso ufficiale nel capitolo *__*
Come previsto, ecco che la scena si sposta sull'immortale, o meglio, sugli immortali. Ho trovato assai divertente Happosai che cerca piuttosto inutilmente di svegliare l'ex allievo, soprattutto considerando le botte, gli insulti e i tentati omicidi che c'erano stati nel capitolo scorso XDD
“Ti strappo… le budella… e ti ci… strozzo…”. E ricominciò a russare. Questa frase è terribilmente epica!
La frustrazione di Happosai è ugualmente divertente, credo che, se sarà costretto a interagire ancora a lungo con Ranma, ti toccherà prenotargli una seduta dallo stesso psicologo da cui va Bardak XD In un modo o nell'altro, comunque, il vecchio immortale riesce a svegliare quella testa dura dell'ex allievo e gli rivela suo malgrado la fuga di Akane.
Ma lui si limitò a oltrepassare la soglia, stupore e incredulità che si contendevano gli occhi. E qualcos’altro che non gli piacque per niente.” a me invece è piaciuto tantissimo *__* Da sfrenata fan di questa coppia, non posso che gongolare con gli occhi sbrilluccicosi a ogni minimo dettaglio che possa riguardare il loro legame, e qui ho già immaginato Ranma che in cuor suo approva Akane, magari quasi comincia a rispettarla, almeno limitatamente a questo gesto, e al tempo stesso si gode i grattacapi che la sua fuga comporta per Happosai. Insomma, già si era visto nello scorso capitolo che Ranma aveva addirittura conservato il ricordo di quella strana ragazzina, poi che era perfino parso deluso per la sua capitolazione, e adesso questo qualcos'altro e il lampo di quando viene a sapere che lei ha distrutto il kimono... che le informazioni su Akane non lo lascino indifferente per me la dice lunga.
Perfino Happosai, poi, afferma di quanto loro due siano simili, di quanto siano fatti l'uno per l'altra (ok, questo lo dico io, ma devi capirmi, sono in pura estasi a causa del tuo capitolo!). Per quanto grave sia un simile fatto, non mi preoccupa troppo la promessa che Ranma ha estorto ad Happosai in cambio del suo aiuto, se non altro perché so che l'incontro con Akane cambierà molte cose per lui; almeno voglio sperare che tu non abbia intenzione di introdurre così presto lo scontro all'ultimo sangue tra i due immortali.
Speculazioni a parte, ho apprezzato molto anche la spiegazione del perché Happosai sia stato costretto a chiedere aiuto a Ranma, pur sapendo che lui era una delle cause principali della ribellione di Akane. Torna tutto alla perfezione.
Infine, prima di passare alla prossima scena, voglio ribadirti la mia ammirazione per gli insulti che si sono scambiati i due immortali, oltre che plausibili li ho trovati davvero fantasiosi e divertenti XD
Toh, la terza scena mi pare familiare XDDD
Posso dirti che ho invidiato un sacco non solo le serve, ma pure la stessa Hatsue? E condivido le sue maledizioni per il buco troppo piccolo, non fosse altro perché con un buco più grande avremmo avuto descrizioni più accurate *çç* Non la invidio affatto, invece, per la fatica di controllare i propri pensieri; io credo che mi sarei arresa in un nanosecondo, al suo posto. Si sarà pure trattato di un po' di fan service, ma è comunque un pezzo di alto livello, descritto benissimo! E poi pure gli ormoni dovevano avere il proprio angolo di paradiso, no? XD Senza contare che anche in questa scena che ti avrà fatto guadagnare l'amore estatico da parte di tutte le tue lettrici (me compresa, se non fosse che il mio già lo avevi da tempo) ci sono dei particolari più profondi e che, pur esulando da questioni ormonali, ho apprezzato comunque e mi hanno colpito: il fatto che Ranma non abbia cicatrici, cosa che lascia Hatsue inevitabilmente sorpresa, il fatto che non calcoli di striscio le serve e soprattutto il suo rifiuto di farsi toccare i capelli.
Cambio di scenario e si torna a Nabiki, in attesa del resoconto di Hatsue (resoconto di gran lunga più casto di quanto avrei mai fatto io XD). Le poche parole con cui viene descritto Ranma sono una sintesi perfetta di come lo immagino all'esterno. Mi sono piaciute in particolar modo le frasi “Non è abituato a farsi servire, ma dà ordini come un signore della guerra.” e “Vuol apparire indifferente a quel che lo circonda, ma non vi riesce del tutto.”, che dimostrano, oltre alla figaggine estrema dell'immortale, anche l'acutezza di Hatsue; non c'è da stupirsi che sia la donna più fidata di Nabiki.
Ovviamente Nabiki non ha perso tempo a realizzare che Ranma è l'uomo di cui Akane si era infatuata e che soprattutto è l'uomo perfetto per lei. Ecco quindi che gli ingranaggi del suo cervello cominciano a girare e già concepisce un piano alternativo per ottenere comunque la vittoria.
Chi invece non è affatto l'uomo adatto per Akane, è Ryoga, in questo capitolo più adorabile che mai. Non so cosa farci, è un personaggio che mi fa un sacco di tenerezza, soprattutto perché in questa tua storia non l'hai privato dell'ingenuità e della timidezza che caratterizzano la sua controparte takahashiana. Innanzitutto devo complimentarmi per l'ennesima volta con te per le tue doti artistiche: il disegno è splendido, in questa versione definitiva e a colori, inoltre, si vede meno figo, rispetto a Ranma (molto meno figo), ma comunque esteticamente piacevole e con un che di gentilezza che lo caratterizza come un ragazzo fondamentalmente buono.
È talmente un'anima candida e fiduciosa, Ryoga, che dopo aver sentito che Akane si è ammalata e non può vedere nessuno, invece di insospettirsi si preoccupa a morte per lei e rifiuta di allontanarsi per non lasciarla soffrire da sola. Ancora una volta lo rendi perfettamente IC e ancora una volta io ho provato l'impulso di abbracciarlo per rassicurare un po' questo povero ragazzo che si ritrova a vivere nel mondo gelido e spietato dei samurai, dove la sua sincerità e la sua ingenuità sono peccati imperdonabili. Per uno con il suo carattere, era inevitabile considerare l'incubo un presagio della malattia di Akane, anzi, di più, un segno di quanto siano legati. Povero, se solo sapesse... Ed ecco che viene menzionata Akari. Così è ufficialmente la concubina di Ryoga, stratagemma per evitare che lo diventasse del padre? Sono curiosa di vedere quanto terrai della vecchia versione, per quello che riguarda questi due ragazzi.
Posso dire poi che, per quanto mi sia dispiaciuto per l'umiliazione subita da Ryoga, ho letteralmente adorato ogni parola dell'incontro tra lui e Ranma? Sono felicissima che tu abbia aggiunto questa parte, che nella vecchia versione non c'era, perché un confronto tra il fidanzato ufficiale di Akane e l'uomo che le ha rubato il cuore, due personaggi che nel manga sono rivali anche per questo stesso motivo, era davvero interessante, sulla carta, ma anche parecchio complesso, e tu l'hai trattato in maniera sublime *___* Ovviamente, non essendoci lo stesso background che ha creato la Takahashi, i due personaggi non avrebbero dovuto avere nulla a che fare l'uno con l'altro, ma tu sei riuscita lo stesso a rendere il loro incontro qualcosa di estremamente personale. Intanto hai descritto bene, anche tramite il pov di Ryoga, la differenza tra i due: Ryoga è incerto, imbarazzato e perennemente a disagio, tanto da ritrovarsi bloccato dalla semplice presenza delle tre serve; invece Ranma sprizza sicurezza e figaggine indifferente ostilità da tutti i pori, è ben più fuori posto di Ryoga, eppure se ne frega altamente. E, cosa più grave, non calcola Ryoga nemmeno con un'occhiata.
Lo scontro, naturalmente impari, risulta inevitabile, specialmente dopo che Ranma mette fuori combattimento i due samurai; se non ci scappa il morto, c'è solo da ringraziare la presenza di Happosai.
Mi ha fatto spisciare la scena successiva, con Ranma e Happosai che parlano (ok, il primo parla e sogghigna, il secondo più che altro lo sgrida e impreca) e commentano la persona di Ryoga.
Adoro il modo in cui, pur avendo creato uno splendido AU nell'ambientazione del giappone feudale, tu riesca sempre a inserire qualche scena o qualche particolare in cui i rapporti tra i personaggi vanno a rispecchiare, plausibilmente adattati, quelli del manga.
Ranma pare provare un gusto particolare nell'insultare Ryoga quando scopre che è il fidanzato di Akane. “Tranquillo, moscerino, te la riporto io la tua fidanzata. Forse”. Ma quanto lo adoro, lui e la sua faccia da schiaffi, quando fa certe uscite *___*
Comunque mi è piaciuto come Happosai abbia evidenziato che Ryoga tanto debole non è e che lo abbia fermato per evitare che riuscisse a oltrepassare l'aura di Ranma (e che quindi Ranma oltrepassasse direttamente lui XDD); insomma, pur essendo un umano normale, ho trovato “giusto” che fosse forte a sufficienza da non essere preso del tutto sottogamba nemmeno da un immortale. Penso che questa sia stata la parte del capitolo che ho preferito, anche se l'ho gradito e adorato nella sua totalità.
Nella parte successiva hai dato spazio a un altro personaggio, che fino a questo momento era rimasto abbastanza nell'ombra. Soun non aspetta altro che qualcuno a cui addossare la colpa, in maniera tanto evidente che lo comprende all'istante anche Takeo; ed è grazie allo stesso Takeo che vengono espressi gli stessi dubbi che ho avuto io leggendo della messinscena di un'Akane malata. Alla fin fine è una corsa contro il tempo, un bel rischio, considerando che stanno prendendo per i fondelli gli Hibiki in maniera nemmeno tanto nascosta. Ryoga sarà pure un ingenuo, ma suo padre no. Significativo, comunque, il fatto che il ciambellano si sia reso conto non solo delle mancanze di Tendo (che si è sempre dimostrato un uomo arrogante e più presuntuoso che abile), ma anche di quelle di Happosai, cosa che dimostra ancora una volta l'estrema genialità di Nabiki, nell'organizzare tutto tenendo l'immortale all'oscuro e arrivando perfino a beffarlo. Geniale, a proposito, il modo in cui lei riesce a manipolare il padre in farle visita, con quella lettera carica di falsissima preoccupazione per la malattia della sorella. In quel momento Soun non aspettava altro che un appiglio e Nabiki è stata brava a cogliere l'occasione, ricordandogli indirettamente con la lettera che lei era stata l'unica a sospettare delle intenzioni di Akane. Takeo poi gli ha dato la spintarella definitiva per spingerlo a confidarsi con la figlia.
Anche in questo caso, Nabiki è spettacolare. Sapendo di essere nelle grazie del padre (non solo lui chiede il suo consiglio, non solo ammette che lei aveva ragione, ma è lui stesso ad andare nei suoi appartamenti anziché richiamarla a sé), parte subito all'offensiva, cercando di vedere dove colpire per cogliere i guadagni maggiori: cerca di insinuare che sia colpa di Happosai, pone l'accento sulle colpe della sorella, ma, astuta com'è, non insiste in nessuna delle due cose per non sollevare sospetti o non infastidire il genitore. Si dimostra una figlia umile, premurosa, ansiosa di aiutare il casato e preoccupata per le ripercussioni delle azioni di Akane; e alla fine ottiene il suo scopo: Soun chiede la sua opinione e lei lo convince a mandare Ranma nella direzione in cui è fuggita la sorella. Missione compiuta. Il piano è riuscito anche malgrado l'imprevisto della mancata condanna a morte di Akane. Tutto andrà secondo il suo volere.
E passiamo ad Happosai, per nulla contento di dover aspettare (prova, questa, di come sia caduto in disgrazia); è ancor meno contento di dover aspettare in compagnia di Ranma. “Happosai gli lanciò un’occhiata sbieca, sognando di colpo di sviluppare un nuovo potere: spellare vivo un idiota a caso con lo sguardo.” Sto seriamente cominciando a venerare questi siparietti, le interazioni tra i due sono formidabili XDD Notevolissimo anche l'insulto “scimmia senza coda”, che mi ha fatto pensare a certe scimmie a caso, vista anche la testa dura dimostrata da Ranma XD Fortuna che almeno per questa volta, mentre è in presenza di Tendo, Ranma si comporta bene. In compenso non si comporta per niente bene nell'ultima, splendida parte del capitolo. Leggere di Happosai che non vuole saperne di aiutare Ranma nella ricerca di Akane e di Ranma che lo provoca è qualcosa di fantastico, anche perché già si presagiscono le ripercussioni di questa ricerca, e io non vedo l'ora *__*
Ancora si nota la somiglianza tra Akane e Ranma, questa volta se ne rende conto (di nuovo?) Ranma stesso, tanto che non credo abbia trasmesso ad Happosai le ultime provocazioni solo per il gusto di farlo andare in collera; sono convinta che un po' lui sia genuinamente interessato a lei, a livello di semplice curiosità. Infine ti meriteresti un oscar per l'ultima frase: “Sta’ tranquillo, vecchio, non te la sciupo.” . Ma come fai a scrivere delle conclusioni così perfette e che lasciano i lettori (nella fattispecie, io ç__ç) con l'acquolina in bocca e migliaia di trip mentali in corso? Davvero, sono ancora in estasi per la rilettura del capitolo e al tempo stesso soffro per l'interruzione della storia. Spero davvero che ti torni presto l'ispirazione!
E questo è tutto! Credo XD I tuoi capitoli sono così coinvolgenti e ricchi di avvenimenti e di particolari che ho sempre la sensazione di dimenticarmi qualcosa.
Ormai ho finito i complimenti, sono terribilmente ripetitiva, ma amo questa tua storia, adoro il tuo modo di scrivere e ti venero, perché sei davvero un'Autrice ineguagliabile *__* L'inchino è doveroso, per la ola da stadio mi sto organizzando. Complimenti dal più profondo del cuore!
Recensione alla storia DESTINI INTRECCIATI - 08/12/11, ore 14:42
Capitolo 11: Tristi scoperte

E rieccomi, poco a poco vado avanti.
In questo sesto capitolo hai mostrato ancora le conseguenze del terremoto e in più ci sono i presupposti per un futuro incontro tra Ranma e Akane.
Mi ha colpito molto la parte in cui Tofu, Soun e Kasumi raggiungono ciò che resta della casa, perché hai mostrato in un quadro nitido e dipinto con poche tragiche pennellate le conseguenze del terremoto per queste tre persone, portando le loro caratterizzazioni a uno stadio più maturo; se Soun nell'anime è sempre pronto a disperarsi per le cose più futili, qui si dispera, a ragione, per la perdita della casa, di cui sono emblematici il pesce morto e l'insegna distrutta. E il dottor Tofu, che normalmente non riuscirebbe mai a comportarsi in maniera sana con Kasumi attorno, qui riesce perfino a guardarla in volto senza impazzire. Passando invece al gruppo di Akane, mi è piaciuto molto il modo in cui Nabiki alla fine si scopre e dà alla sorella il miglior consiglio che avrebbe potuto darle. La scena in cui Akane e Ukyo poi cercano di far orientare Ryoga mi ha strappato un sorriso e ha alleggerito il capitolo, devo dire che ci voleva qualcosa di meno tragico, in mezzo a tanta devastazione.
La parte finale, con Ranma e il padre di Ukyo, è stata straziante e carica di amara ironia. Quella che nell'anime avrebbe potuto essere una gustosissima gag qui è resa una tragica coincidenza del terremoto e mi è dispiaciuta la sua morte, anche se inevitabile, viste le condizioni in cui versava.
Nel settimo capitolo ti sei data all'azione, eh? XD
Dev'essere bruttissimo ritrovarsi al buio, tra le macerie, con la consapevolezza che si potrebbe rimanere seppelliti lì senza possibilità di salvezza, e hai descritto la situazione di Ukyo e Ryoga tanto bene da darmi un senso di claustrofobia mentre leggevo. Non mi è dispiaciuto che loro due siano rimasti da soli mentre Akane sia riuscita a risalire per continuare le ricerche di Ranma, ma nella loro fuga, quando tutto comincia a crollare, ho avuto davvero paura che optassi per un'ulteriore tragedia. L'immagine di loro che pregano e corrono al tempo stesso è incredibilmente d'impatto. La conclusione è terribile: se da un lato Ranma e Akane finalmente si incontrano, anche se lei sviene (a proposito, molto IC Ranma che cerca di convincersi che stiano tutti bene), dall'altro Ukyo e Ryoga restano in grossi, grossissimi guai... per fortuna che non ho dovuto attendere l'aggiornamento per continuare la storia!
Il capitolo dei due ritrovi e incredibilmente dolce. Ranma e Akane sono talmente zucconi (sembra sia moda, tra le coppie XD) da arrivare a litigare anche dopo aver fatto di tutto per ritrovarsi; lui, in particolare, lo avrei preso a sberle, per la sua codardia, per il suo continuo “ti lascio perché ti voglio proteggere” e cose simili. Non che lei sia facile, come carattere, ma almeno trova il coraggio di dirgli la verità, cosa che finalmente gli dà un minimo di coraggio e lo sprona a confessarsi anche lui! Molto bella questa dichiarazione, era anche ora, vorrei aggiungere XD La scena tra Ukyo e Ryoga, prima in versione P-chan, mi ha ricordato un sacco le gag dell'anime, quando nessuno riesce a realizzare che i due sono la stessa persona. E mi ha fatto tenerezza vedere che poco a poco Ryoga sta soppiantando Ranma nel cuore di Ukyo, perché dev'essere sempre stato un ragazzo molto solo e la dimostrazione d'affetto di Ukyo ha scaldato il cuore anche a me. Il fatto che siano entrambi innamorati di persone che non li ricambiano mi spinge a tifare sempre più per loro. E passiamo al bacio tra i due protagonisti. Quello che più mi è rimasto impresso, e che mi ha fatto ridacchiare, è stato Ranma che la guarda finché non si accorge che non verrà picchiato XD Lo sfogo finale di Akane, quando il momento del bacio passa e lascia il posto alle drammatiche conseguenze del terremoto, è decisamente plausibile, e mi è piaciuto che questa volta ci fosse Ranma a consolarla.
Il nono capitolo è una tegola. Speravo che il sacrificio di Mousse non avesse avuto conseguenze tanto deleterie, e invece il povero ragazzo è rimasto paralizzato. Mi dispiace per Shampoo, ma la mia pena maggiore va a Mousse, che pur paralizzato non esita a trasformarsi in papero per vegliare sulla ragazza, nella prova di quanto estremo e assoluto sia l'amore che lo lega a lei; spero solo che tra questi due ci sia un lieto fine. Molto più leggera e romantica è invece la parentesi della seconda parte del capitolo. Non sai quanto io sia stata felice che ci sia stato il bacio anche tra Ryoga e Ukyo! Devo dire che Ryoga è molto meno imbranato di Ranma, malgrado tutto XD L'approccio tra lui e Ukyo, così delicato e in un certo senso innocente, è davvero dolce, mi fanno troppa tenerezza assieme.
Il decimo capitolo, con Ranma e Akane che dormono assieme in tenda, mi ha fatto gongolare un sacco! È stato davvero rilassante vedere che per una volta i due vanno d'accordo senza che il loro orgoglio li allontani, come succede sempre nell'anime, e sono felice di vedere che nella tua storia tu li fai evolvere, senza riportarli sempre al punto di partenza nel loro rapporto. Finalmente poi Ranma lascia andar via un'altra ragazza dicendo che non è la sua fidanzata! Era ora che dimostrasse a chi tiene davvero. Ed era ora anche che mettesse le cose in chiaro con Shampoo, personaggio di cui non ho mai sopportato gli inganni e i vari ricattini. Mi piace questo Ranma più maturo e più consapevole dei propri sentimenti verso Akane. In quanto a Shampoo, spero che si dimentichi di Ranma e che resti con Mousse, che mi auguro riesca a guarire dalla paralisi. E veniamo all'altra coppia che adoro di questa storia: Ukyo ormai sta pensando sempre più a Ryoga, non a caso non è solo per Ranma che si fa bella, e Ryoga, dal canto suo, comincia a provare gelosia nei suoi confronti. Non resta che sperare che il ritrovo generale non abbia conseguenze deleterie per i nuovi legami che si stanno formando.
E comunque dillo che hai voluto serbare tutta la cattiveria per il capitolo dopo. Che Mousse fosse grave me lo aspettavo, anche se ancora non è detta l'ultima parola per le sue gambe; finalmente Shampoo comincia a interessarsi di lui, anche solo per riconoscenza, rifiutando di andare con Ranma. E nel frattempo il quartetto riprende a comportarsi nella solita maniera un po' folle, tra scenate di gelosia, scontri e varie pazzie. Peccato che io me lo sentissi, che qualcosa sarebbe andato storto, e non solo per il titolo; diciamo che me lo aspettavo da quando avevi mostrato brevemente Nodoka ancora capitoli addietro. La scoperta della stele funeraria è stata davvero triste e comprendo appieno la tristezza e la rabbia impotente di Ranma. Unica piccola consolazione, il fatto che ci sia Akane a dargli conforto, proprio l'Akane maschiaccio violento, che nelle righe finali prende un po' le sembianze di una madre.
Per ora mi fermo qui.
Ancora tanti complimenti, sia per l'originalità della storia, sia per come riesci a mostrare i caratteri dei personaggi in un contesto drammatico senza snaturarli e anzi facendo intravedere anche qualche riferimento alle gag ricorrenti dell'anime.


Recensione alla storia NE RESTERĄ SOLTANTO UNO - 06/12/11, ore 17:19
Capitolo 8: Il tempio abbandonato

Lo so, sono come al solito in ritardo, facciamo che per vendetta mi lasci in balia di Ranma incazzoso e gocciolante? No, eh? XD Mentre mi deprimo per la mancanza di un aitante immortale in carne, ossa e codino, vedo di dare un senso a questo commento, che come prima stesura era solo un'accozzaglia di urletti estatici e adorazione folle.
Prima di tutto lascia che ti riempia di complimenti per lo stile: non so come sia possibile, ma lo hai migliorato ancora. È nitido, graffiante ed essenziale, senza una singola parola di troppo, e questo lo rende tanto d'impatto che non c'è bisogno di immagini per vedere tutto in ogni dettaglio, né di introspezioni approfondite e magari pesanti, per percepire ogni più piccola emozione dei tuoi personaggi. Hai raggiunto lo zen stilistico, e non sai quanto ti invidio!
Certo che un simile inizio da adrenalina pura non può che farmi felice! La rabbia di Ranma descritta dagli occhi di Happosai è qualcosa di palpabile, lode a te per come riesci sempre a gestire magnificamente la TPL e a giostrarti alla perfezione in ogni scena, così da darci l'idea di quello che i personaggi pensano e provano anche se non sono loro a guidare la narrazione.
Non sai che goduria leggere di Happosai sconvolto e scornato perché non aveva nemmeno visto Ranma! Ok, sono schifosamente di parte, ma adoro quando i personaggi che preferisco superano i loro maestri o si dimostrano molto più forti del previsto; il tutto raccontato poi in modo da esaltarne l'epicità *__* Mi fermo qui, o comincio a delirare prima ancora di finire la prima scena XD
Comunque non pensavo che Ranma sarebbe stato così fuori controllo, considerando che nel dialogo mentale del capitolo precedente sembrava più pacato e civile; ma immagino che un conto sia stato comunicare telepaticamente finché erano distanti, un altro invece incontrarsi e poter quindi sfogare tutta la rabbia repressa sull'oggetto della sua collera. L'ho già detto che adoro Ranma così spaventosamente incazzato? *__*
Lo scontro è descritto benissimo, tanto per cambiare. Alterni in maniera perfetta le azioni, le considerazioni di Happosai, lucidissimo malgrado le botte ricevute, ma poco a poco sempre più preoccupato, e gli insulti reciproci, che mi hanno fatto spisciare per la loro originalità!
Il contrasto tra i due immortali è un'altra cosa che mi è piaciuta molto: il vecchio piccolo e in apparenza fragile, controllato, pacato, con quella serenità tipica degli anziani maestri; e l'immortale più giovane, muscoloso, emblema di forza istintiva e rabbia pura, che la calma non sa nemmeno dove stia di casa. L'idea della sua aura che assume le sembianze di una pira funebre è un paragone bellissimo!
Bello come prima Happosai si convinca di essere stato colpito solo perché preso alla sprovvista, continuando a considerare Ranma il proprio allievo, quindi qualcuno che non ha la minima speranza contro di lui; e poi invece cominci a rendersi conto che il suo allievo è più pericoloso del previsto, con un orrore che mi ha fatto bastardamente esultare XD
Ho apprezzato comunque il fatto che Happosai sia ancora più forte (o, a scelta, più esperto e capace di trovare il modo di uscire da una situazione spinosa senza avere la peggio), perché la trovo una situazione più plausibile; in fondo lui è il vecchissimo ed espertissimo immortale. Malgrado non tifassi per lui, mi è piaciuta molto l'immagine del suo corpo che sprigiona l'aura mostrandosi incredibilmente potente, rivelando la reale forza di un immortale millenario. Però, e c'è un però, Happosai ha sottovalutato Ranma, non lo credeva così migliorato e così pericoloso, e questa sua realizzazione me la sono goduta tutta!
Terribili comunque le domande di Ranma, con cui praticamente rivela di essere alla disperata ricerca del dolore, forse perché sentire dolore in ogni centimetro del corpo è l'unica cosa che gli è rimasta e ancora non basta a far tacere i suoi pensieri. E ancora più agghiacciante è l'immagine di lui che ride, con il corpo ustionato e distrutto, mentre si gode tutta quella sofferenza. Come al solito le tue frasi tra parentesi sono qualcosa che ti colpisce e ti mozza il respiro.
Forse è meglio che chiudo qui, o il commento lo baso tutto sullo scontro. Solo, aggiungo un'ultima cosa: la descrizione dei colpi, delle conseguenze dei colpi, soprattutto, è agghiacciante; hai descritto corpi che si maciullano, ossa che si spezzano e articolazioni che finiscono in poltiglia, senza addolcire in alcun modo i danni sostenuti dai due personaggi, e la loro natura di immortali non mitiga la sensazione di dolore che trapela da queste tue splendide descrizioni.
La pace dopo la tempesta è qualcosa di assurdo, considerando la violenza con cui si sono scontrati, ma è proprio da Ranma attaccare a testa bassa e ragionare in un secondo momento, dopo essersi placato a suon di botte date e ricevute.
Aspettavo con ansia la scena dei due che parlano, con Ranma in tenuta adamitica XD Devo dire che, malgrado io abbia trovato molto divertente l'idea, sei riuscita a inserirla nella storia senza sdrammatizzare il capitolo, che invece resta molto cupo, salvo sporadici guizzi di ironia. Il disagio di Happosai nel trovarsi alle prese con questo “nuovo” Ranma è palpabile, lo si coglie dalla cautela con cui interagisce con lui e con il suo ammettere di non conoscerlo più. Ho sghignazzato non poco per la reazione del vecchio immortale quando Ranma si spoglia; c'era giusto un pelo di invidia XDD
Adesso però lascia che ti rimproveri. Come hai potuto mettere un disegno tanto splendido e ormonalmente stimolante nel mezzo del capitolo? Così hai mandato in crisi i miei neuroni, che non sapevano più se rimanere in adorazione per il capitolo capolavoro che hai sfornato o se sbavare per il Ranma nudo che hai disegnato in maniera così splendida. Praticamente mi si è inceppato il cervello, e una volta che ho ripreso a ragionare sono caduta in depressione perché non c'era nessun Ranma nella mia stanza ç__ç
Comunque sono convinta che tu abbia qualche strano superpotere (e non sono l'unica a pensarlo XD), perché è impossibile che una persona che sa scrivere così divinamente riesca anche a eccellere nel disegno.
Il dialogo tra i due, oltre che scritto in modo magistrale e perfetto nella sua caratterizzazione dei personaggi, presenta diversi risvolti interessanti. Intanto sono curiosa di sapere a cosa alludeva Happosai con quel suo “Non sarebbe il caso che…”, riferito a Mousse. Forse voleva che Ranma lo avvertisse della morte di Shampoo? O che si scontrasse con lui?
Poi c'è tutta la questione degli akuma che mi incuriosisce assai, ma di questo parlerò dopo.
Ho apprezzato tantissimo la presenza indiretta di Akane nella conversazione tra i due. Quando Happosai ripercorre le sue “gesta”, in particolar modo. Fin da piccola lei era ben decisa a far valere le sue scelte e l'elenco delle sue azioni ribelli è la perfetta sintesi del suo personaggio. La adoro! E ovviamente è tutta colpa di Ranma XDDD Non ti dico quanto ho gongolato quando hanno cominciato a parlare di Akane. È vero che Ranma si ricordava appena di lei e che di certo non ci ha pensato con la stessa assiduità con cui Akane pensava a lui, ma già il fatto che una normale mortale si sia impressa nei suoi pensieri fino a lasciare un ricordo di sé vuol dire tanto, a mio avviso. Mi ha divertito leggere questa parte di conversazione, perché c'è Happosai che rinfaccia a Ranma le sue colpe nell'aver enfatizzate l'indole ribelle di Akane (che comunque era già molto testarda di suo, c'è da dire XD), forse nella (assurda) speranza di fargli fare un mea culpa, e Ranma che invece si dimostra chiaramente indifferente e insensibile alla cosa XD Anzi, mostra pure del compiacimento per le difficoltà del suo maestro. E sono entrata in piena modalità fangirl con gli occhi a cuoricino quando ho letto di quel barlume di interesse che Ranma dimostra quando Happosai gli parla della ribellione di Akane, e il suo commento su di lei (“Mocciosa notevole, comunque, più di quanto mi aspettassi”). Sei riuscita a mostrare che il loro incontro ha segnato entrambi, seppur con gradi molto diversi, senza snaturare il carattere di questo Ranma cupo e immortale *__* Non vedo l'ora di leggere del loro prossimo incontro! E mi ha colpito il fatto che a Ranma sembri dispiacere l'idea che alla fine lei si sia piegata. Se solo sapesse... e infatti presto saprà! XDDD
E passiamo alla questione akuma. A parte che è agghiacciante il modo in cui hai intervallato il racconto di Ranma con i ricordi tra parentesi, queste righe aprono un ventaglio di nuove curiosità e domande. Non pensavo che il sangue di akuma potesse essere pericoloso; quindi se uno venisse contagiato rischierebbe di diventare come loro? Di venire posseduto, anche se fosse un immortale? È questo il caso di Taro? Non c'è da stupirsi comunque che Ranma fosse tanto sconvolto e furioso, visto quello che ha passato; i tuoi accenni alla battaglia con gli akuma fanno più male e sono più terribili di quanto sarebbe stato un racconto dettagliato. Adesso però devo chiedertelo, anche se la domanda probabilmente sarà idiota: Ranma non aveva figli, vero? Perché quel “padreeee!” mi ha ghiacciato le ossa.
M sono sentita male per lui quando ho immagino quello che doveva aver passato mentre massacrava il popolo che in fondo era la sua famiglia, tra l'altro dopo che era andato fin da Happosai alla ricerca di un talismano che avrebbe dovuto proteggere tutti e che invece si era rivelato inutile proprio nel momento del bisogno più disperato. Anche il vecchio immortale resta inorridito da quella scoperta e malgrado tutto si percepisce l'affetto che prova per Ranma quando prega che lui non perda la testa, in modo da non essere costretto a ucciderlo.
Per quanto mi faccia una gran pena, adoro sempre più questo Ranma così cupo e tormentato, hai approfondito e incattivito un sacco il suo personaggio, in questa nuova stesura! Mi è poi piaciuto il riferimento agli altri immortali, perché, seppure solo tramite accenni, hai mostrato un ampio ventaglio di possibilità e background che non si limita solo ai personaggi principali e che dimostra come il mondo in cui muovi la storia sia ricco di sfaccettature e curato nei minimi dettagli. In particolare sono curiosa di vedere se parlerai ancora di Hinako, non so perché ma mi ha dato una brutta sensazione, come se potesse tornare fuori come minaccia futura.
Ho trovato poi molto profondo e significativo il fatto che Ranma non abbia alcun ricordo dove rifugiarsi per poter ritrovare un po' di pace e felicità. È sempre stato tormentato e non è mai stato davvero felice, al contrario di Happosai, che infatti quando se ne rende conto resta un po' sconvolto. Immagino che la sua pace Ranma la troverà con Akane, dopo svariate e dolorose peripezie, ma adesso è solo un concentrato di sofferenza, rabbia e ricordi di una vita secolare dove non ha mai avuto un barlume di vera gioia e dove non ha mai trovato un posto a cui potesse sentire di appartenere. Plausibile quindi che Ranma sia diventato così duro e indifferente, così sprezzante di ciò che lo circonda. Happosai ancora una volta resta basito nello scoprire che lui ha fatto fuori senza pietà non solo un immortale neonato, come Kuno, ma perfino normali umani innocenti. “Forse Ranma aveva davvero la testa lì lì per perderla. Sarebbe stata una disgrazia, certo, ma una disgrazia ancora accettabile e soprattutto gestibile: un taglio netto, come amava ripetere, e sarebbe finita lì. Ma Ranma non stava perdendo il senno, purtroppo, kamisama, l’avrebbe preferito cento volte all’impressione agghiacciante di ascoltare uno dei tanti immortali che non distinguono esseri umani da cose e animali, perché hanno smesso da tempo di essere umani essi stessi.” Questa sua riflessione colpisce, perché se noi ce n'eravamo già accorti leggendo i capitoli precedenti, il vecchio immortale ancora credeva di conoscere il suo allievo e l'orrore con cui si rende conto che non è così enfatizza la gravità dei comportamenti di Ranma. Ranma non è più umano, non è più l'allievo che conosceva, non è più il ragazzo che sapeva bene o male come tenere a bada. È un immortale pericoloso e stanco di un'esistenza priva di scopo, è carico di rabbia e al tempo stesso incurante di chiunque, anche di se stesso. E non ha più i valori di un tempo. Ha perso la sua umanità, e la lucidità con cui si dimostra capace di uccidere chi gli sbarra la strada o osa incrociare il suo cammino rende il tutto ancora più terribile.
Ed ecco che si arriva a Kodachi. Lo sapevo che si sarebbe parlato di lei! Per un attimo, quando Happosai lo rimprovera e Ranma si gratta la testa, come imbarazzato, mi hanno ricordato troppo una scena dell'anime. Quel momento leggero tra i due è comunque svanito subito, e Ranma è tornato l'immortale pericoloso, sempre più vicino al punto di rottura, cancellando l'immagine del ragazzo imbarazzato che era trapelata un attimo. Adesso si capisce per quale motivo lui non abbia ancora ucciso quella pazza! In effetti capisco la sua paura, pure io avrei timore ad assorbire qualcosa di Kodachi, e quando lui dice di essere molto stanco mi è corso un brivido lungo la schiena. È davvero vicinissimo al punto di rottura, e la disperazione crescente di Happosai, che cerca invano di ritrovare il suo allievo sedicenne in lui, non fa che enfatizzare l'ineluttabilità della cosa.
Anche la parte successiva, Ranma che cerca di distruggere la felicità di Happosai, il suo unico ricordo felice, è il chiaro tentativo di un uomo disperatamente infelice di rendere gli altri infelici come lui.
Per la prima volta Happosai ammette apertamente di aver sbagliato, si chiede perfino, durante il racconto degli stermini compiuti da Ranma, se abbia fallito anche con lui. La sua compostezza è svanita, il modo in cui era sempre padrone della situazione ha lasciato spazio a un profondo turbamento; è Ranma adesso quello che ha la situazione più sotto controllo, è lui quello pacato, che esige e ordina, che minaccia e non ha la minima incertezza, che lo costringe a dei compromessi. Questo ribaltamento di ruoli mi è piaciuto un sacco, così come la conclusione del loro incontro.
Il fatto che adesso Ranma viva per staccargli la testa, odiandolo perché non lo ha lasciato morire, è l'inevitabile conseguenza di tutto ciò. Tesora, ma come fai a farmi emozionare tanto? A caratterizzare i personaggi così bene, rendendo alla perfezione ogni sfumatura e mostrando emozioni tanto intense e assolute con quest'incredibile maestria? Sei davvero unica *__*
Ed eccomi all'ultima parte di questo capitolo così coinvolgente. Ho apprezzato tantissimo anche la comparsa di Tofu, trovo che tu abbia avuto un'ottima idea nel raccontare la fuga di Akane tramite il suo punto di vista e con la conversazione tra lui e Happosai. La caratterizzazione del monaco ti è riuscita davvero bene: ama disperatamente Kasumi, ma al tempo stesso non può agire per salvarla, non può nemmeno vivere quell'amore e non gli resta che assistere impotente e pregare. Tofu non è Akane, gli manca la sua vena ribelle, la determinazione e anche quel lato un po' infantile con cui lei cerca di ribellarsi, sola contro il mondo, a una società che non accetta. Tra l'altro ho apprezzato moltissimo che, come nell'anime, sia stata proprio Akane ad accorgersi dell'amore di Tofu, lì dove lui neppure se n'era davvero reso conto. E allo stesso modo ho apprezzato il fatto che lei si sia prodigata per tenerlo in vita, senza permettergli di dimenticare Kasumi e di trovare così la pace, perché Akane ha il disperato bisogno di alleati e forse spera(va) ancora che lui possa fare qualcosa per salvare la sorella. L'ho adorata ancora di più nel vedere che si è resa conto delle vere capacità del monaco quando era ancora bambina; lei, e non Nabiki, come hai puntualizzato.
Certo che per Happosai questo è stato il capitolo delle mazzate! Prima Ranma, poi Akane... penso che nella sua mente si siano susseguite tante di quelle maledizioni da sconvolgere il karma XDD
Mi è piaciuto un sacco il chiaro gesto di ribellione con cui Akane dimostra di rifiutare le nozze: la distruzione del kimono nuziale è una cosa più diretta di una dichiarazione di guerra, e anche se così forse lei si è scoperta prima del tempo, è talmente IC che non posso che approvarla in pieno!
L'ultima riga è la conclusione perfetta: Akane ha deciso di fare quello per cui Tofu non ha trovato il coraggio. Non ha nulla da perdere, e quindi che Daichi si guardi le spalle (sempre se le ha ancora XD), perché avere come nemica una come Akane, e un'Akane in quelle condizioni, dev'essere di una pericolosità estrema.
Spero che il mio delirio per questo capitolo e per come hai trattato i personaggi sia stato almeno un po' comprensibile e abbia dato una vaga idea di quanto io abbia apprezzato ogni singola riga, ogni battuta di dialogo, ogni sfumatura di caratterizzazione!
Adesso però sono in crisi totale: quando ho letto il capitolo sono passata dall'adorazione estatica in fase occhi sbrilluccicanti all'adorazione estatica in fase di astinenza. La tua storia dà dipendenza, divorate le ultime righe mi sono disperata perché avevo già finito l'aggiornamento; per calmare un po' la mia disperazione ho dovuto rileggere i primi capitoli, ma resto comunque in spasmodica attesa del seguito, sappilo XD
Per il resto, che altro dire, oltre che ancora una volta hai superato tutte le più rosee aspettative di noi lettori?
Ho solo un paio di sviste da segnalarti: “inghiottito dalle pece dell’oscurità” e “Non tentò nemmeno di infilare le mani mentali fra le pieghe del suo cervello, come aveva fatto per tanti di quei secoli da finire per consideralo un suo diritto.”
Ancora tantissimi complimenti, sei irraggiungibile, tesora, non so se a prevalere è la mia adorazione o la mia invidia XDDD Spero davvero che tu possa ritrovare presto l'ispirazione e il tempo per scrivere. E beh, che altro aggiungere se non che la mia imperitura ammirazione per te ormai ha superato di gran lunga l'adorazione di Airin per Zarbon? XD Posso solo imparare da un genio della scrittura come sei tu!