Recensioni di 8WeirdSisters8

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Recensione alla storia La fidanzata - 28/01/13, ore 21:38
Capitolo 1: //
Ciao!
Stavo curiosando tra le tue storie, quando, con un tuffo al cuore, scorgo una fan fiction su nientepopodimeno che "Delitto e castigo".
Di solito, quando trovo fan fiction che traggono ispirazione da opere ottocentesche, uso storcere un po' il naso, perché penso sempre che finiranno per essere delle buffonate. E di solito è così. Ma questa... è semplicemente al di sopra di ogni aspettativa. Credo, molto sinceramente, che chiunque abbia apprezzato il romanzo possa trovare in questa piccola shot una gradevolissima lettura.
Premetto che, se il rischio di toppare clamorosamente esiste per qualsiasi classico, figuriamoci con Dostoevskij, impareggiabile tanto come narratore quanto come conoscitore dell'animo umano. Perciò sei stata, prima di ogni cosa, molto coraggiosa.
Ulteriore premessa: il mio preferito, fra i suoi romanzi, in effetti è "Umiliati e offesi", cosa che mi vale il costante, sdegnato disappunto di mia sorella, che da cinque anni a questa parte ogni Luglio, con un pellegrinaggio mentale, riapre "Delitto e castigo". Perciò mi ci è voluto un po' per ricordare qualche particolare.
Lo stile è semplice, mai banale. Dici il necessario e niente più di esso. Utilizzi il corsivo in modo opportuno, sicché il lettore è facilitato nel riconoscere il tono e l'inflessione della signora Resslich. Non avrei sopportato uno stile pomposetto, riecheggiante quello di Dosto, perché sarebbe risultato posticcio,  artificioso.
E' interessante, oltre che originale, il seguito che hai immaginato per le vicende di questa altrimenti anonima ragazza. Dal romanzo, se non ricordo male (se sì, correggimi!) sappiamo solo che Svidrigailov, prima di suicidarsi - tra parentesi, ossessionato dallo stesso fantasma che, con singolare arguzia, hai fatto apparire anche a lei, in chiusura - dispone nel testamento somme di denaro in favore e dei tre orfani Marmeladov e della giovane fidanzata. Del destino di quest'ultima non si sa nulla, nè finora avevo potuto immaginare questa sorte.
Di nuovo, sei stata coraggiosa e anche brillante: in Dostoevskij, le sorprese, soprattutto quelle negative, non finiscono mai. Anche quando pare di aver toccato il fondo, si riesce, raschiando, a finire un po' più giù, salva l'improvvisa, insperata scoperta della luce divina, pronta a manifestarsi sempre dentro l'uomo e mai fuori di esso. Intendo dire che non si tratta di un Deus ex machina, ma di una speranza, flebile e martoriata dalla realtà, che emerge e che ci risolleva dall'abisso. Così hai fatto tu: se si era in pena per la povera fidanzata di Svidrigailov, proprio perché era la fidanzata di quel gran peccatore, lo si è ancor di più quando si apprende della sorte che le hai riservato. Finché, in una manciata di righe finali, la stessa bambina che dava il tormento a lui appare per dare la grazia a lei e risollevarla dal suo personale abisso.
La metto fra i preferiti, devo per forza di cose :)


Modifico per: perché lei hai dato il nome dell'usuraia? Solo perché ti suonava carino o per qualche altro motivo?
(Recensione modificata il 28/01/2013 - 09:39 pm)