Recensioni di Ink_

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Recensione alla storia La mamma è per me.. - 05/08/19, ore 00:25
Capitolo 1: La mamma è per me..
Ciao :)
Ho trovato la tua storia girovagando per caso e mi ha incuriosita. Mi sono, infatti, subito chiesta se ti fossi rifatta alla versione originale in cui Peter viene allevato dalle fate e torna spesso a visitare la sua mamma, finché non trova la finestra chiusa ed un nuovo pargoletto ad usurpare il suo posto; magari mescolando tutto l'angst di un bimbo rimpiazzato con il classico Disney (a volte mi lamento che questa sezione abbia il difetto di essere un po' confusionaria... Proprio come quella di Alice nel paese delle meraviglie ahimè, ma almeno ti permette di mischiare le varie versioni più liberamente!).
Veniamo a noi però.
La flash mi è piaciuta, mi è piaciuto anche il fatto che tu abbia accostato i pensieri di Peter Pan alla dolcissima canzone di Wendy, facendoli scorrere in parallelo.
Mi colpisce subito una frase: "Non gli basto io?". Questo interrogativo per me racchiude molto più di quel che sembri. È il pensiero infantile ed egoistico di un eterno bambino. La superbia di voler essere il centro del mondo per i Bimbi Sperduti, così com'è il centro dell'isola; la stizza di rievocare ricordi dolorosi, nonché un velo di fastidio perché i Bimbi stanno inavvertitamente disobbedendo alle regole di Peter.
Apprezzo anche tanto che abbia incorporato la scena in cui Peter Pan rompe la freccia! Gli hai dato spessore, non è solo noia, ma l'espressione dei suoi sentimenti.
La disillusione dell'eterno bambino è quasi toccante, la delusione di chi non ha mai avuto una vera madre e che ne converserva -pochi- ricordi distorti e negativi... Anche se mi sorge spontanea una domanda, giusto per chiarire la confusione che ho in testa: Peter non sa davvero cos'è una mamma? Perché dalle prime righe sembra davvero che non abbia il concetto di "madre", ma poi emerge che lui una mamma ce l'aveva eccome, anche se non era delle migliori... La risposta migliore mi sembra quella di prenderla con filosofia e giungere alla conclusione che sì, Peter Pan sa cos'è una madre perché ne ha avuta una, ma non comprende tutti quei valori e quei comportamenti di cui canta Wendy, poiché sua madre non è mai stata né amorevole né gentile.
Mi è piaciuto anche il pianto di Peter, specialmente l'accostare la lacrime ad una goccia di pioggia, quasi non riconoscesse cosa fosse una semplice lacrima.
La storia in sé è semplice, pulita e lineare, dritta al punto e d'effetto. Quindi complimenti :D
Spendo ancora due parole per la frase finale, così schietta e lapidaria. Forse è la frase che fa più male perché va contro quell'idea che "la mamma è sempre la mamma", quando hai cinque, quaranta o cent'anni e chissà, forse anche quando non cresci mai.
Ti rinnovo i miei complimenti e ti auguro una buona continuazione!
Un abbraccio,
~Ink
Recensione alla storia Ombra. - 03/07/13, ore 00:26
Capitolo 1: Ombra.
Ho paura, una paura folle. Sono al buio, sola mentre tutti dormono, nel mio salotto a recensire questa storia. E ho paura. Sono Lilith, quella di "Brucia" per intenderci. In un raptus mi è venuta voglia di rileggere la storia succitata e mi sono ritrovata la seria "There's always a dark side", si chiama così no? Forse inconsciamente, ma hai detto una delle più sincere verità di questo mondo, ma veniamo a noi. Curiosa come sono mi ci sono catapultata subito. Per quanto ne so, nella storia originale, Peter "scappa" dalla carrozzina e finisce sull'Isola che non c'è, ce lo porta Campanellino se non erro, ma comunque; il fatto che tu l'abbia interpretata diversamente già m'incuriosiva. Devi sapere che dopo il mio amore patologico per Alice nel Paese delle Meraviglie, viene quello per Peter Pan ... Ho paura cavolo, sono qui sola con gli occhi un po' lucidi, ho la sensazione che potrebbe apparire da un momento all'altro e farmi male. Analizziamo razzionalmente la storia, per favore. Ombra, perché Ombra? Non l'ho mai nemmeno ritenuta un personaggio, non era nemmeno Ombra per me, ma semplicemente ombra. Però se ci penso è lei che ha convinto Peter a portare via Wendy e i suoi fratelli, dopotutto se non fosse rimasta in quella casa ... Il modo in cui sottolinei il nome di Peter è da brivido, perché quello non è Peter, è qualcos'altro, ma cosa? Immagino di aver capito il senso della cosa, Peter viene sporcato dal male e infine diviene il male stesso, giusto? E bisogna alimentarlo questo male, come? Uccidendo, assorbendo, i Bambini Sperduti (che poi non so nemmeno tanto sperduti per come l'hai messa tu, anzi!) e poi? C'è qualcosa che non riesco a capire in questa storia, ma so il perché, la verità è che ho paura e questa mia paura (irrazionale?) mi ferma e mi impedisce di cogliere l'ultimo frammento di questo orrido puzzle. Orrido in senso splatter, non pensare male. Non so cos'altro dire, se non "Mettemi al sicuro". Ho letto la tua presentazione, purtroppo non parlo né la lingua anime né quella manga, ma siamo simili sai. Ti sento vicina in qualche modo. Ho un'immagine in testa adesso, io, qui seduta, la luce accesa in un angolo, l'ombra di Peter riflessa sul muro (non Ombra), gli altigli protesi, un ringhio, le zanne scoperte. Il tuo solito profilo, cappellino compreso, la bocca spalancata e le mie macchie di sangue un po' ovunque sulla parete. Una volta ho urlato davanti allo specchio che non volevo crescere, è folle, ma spero vivamente che non accada qualcosa. Non ho molto altro da dire se non, avvertimi, questo è il mio account, mandami un messaggio dicendomi che hai scritto una una storia su questa linea, fregatene dello spam. Ti aspetto :) Tua, ~InkEI