Recensioni di ladyathena

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Figlia di suo padre - 20/07/22, ore 11:09
Capitolo 5: Casa dolce casa
Be si sa l amore pio ogni cosa anche questo. E si dema non è male tanto da conquistare anche il diavolo con il suo amore. Non è detto che un amore debba durare on ogni vita sapere ciò che aspetta alla fine ha trasformato amore di indi in abitudine, anche perché sapeva cosa ci fosse in gioco, troppo forse per permettergli di rompere. E si penso che con demo indi fosse geloso chissà cosa sarà vedere il suo incubo diventare realtà. Be se pensa che lei gli sarebbe rimasta fedele, perdonandolo, che fosse scontata c era. C'è ci sarà sempre Be di sbaglia. Questa è la peggiore punizione per mamo
Recensione alla storia I Sogni Sono Desideri - 25/02/17, ore 17:19
Capitolo 16: Capitolo 16 - Un Passo Avanti?
Finalmente mamo si è decisoa parlare e confrontarsi con il suo migliore amico ammetendo di amare usa e di volerla conquistare ma il primo passo è diventarne amico , dato i rapporti litigioso e chissa che le ripetizioni non siano un modo, senza contare che occorre controllare e rendere innocquo il suo collega e rivale che ha sua differenza , ha gia un buon rapporto con la bionda , ma mamo è deciso a non mollare per nessuna ragione al mondo puo permettersi di perderla ora che ha capito quel che prova ,sembra che amo abbia un alleato speciale e non immaginato nel papa di usa che sembra essergli molto grato per l’aiuto dato alla figlia e cosi abbiamo gia il paparino dalla nostra la moglie appena vedrà mamo concorderà con lui , nessuno è meglio di mamo per la loro bambina . mamo è riuscito ad ottenere lo stesso turno del rivale per controllarlo. Quello è l pomeriggio piu importante della sua vita in cui si gioca la maggior parte del suo piano e sembra riuscirvi ora lui e la bionda sono amici , chissa se poi questo vorra dire la realizzazione dei sogni notturni e delle fantasie di mamo ? ma semba che adesso anche la bionda ha crti sogni rossi con mamo? che siano solo sogni, fantasie o ricordi di una vita passata?
Recensione alla storia I Sogni Sono Desideri - 05/02/17, ore 18:49
Capitolo 15: Capitolo 15 - Consigli Di Sopravvivenza
Ben tornata
Era ora quel solitario e apatico di mamo ha deciso di darsi una svegliata e che forse se non voleva perdera l’occasione di felicita della sua vita doveva per forza parlare con qualcuno ! era ora ancora un po ed era tardi . povero motichi erano anni che aspettava una richiesta di aiuto dell’amico ma soprattutto di vederlo comportarsi come qualunque altro ragazzo della loro eta , in preda ai primi tirbamenti d’amore, con un po di ritardo ma direi che ci siamo , il cuore di mamo ha trovato subito la sia meta e sta cercando di far venire a capo della cosa e farla accettare alla mente razzionale del giovane che di certo non si vede in versione romantica ! ma si sa nessun cuore è a prova di cupido e anche quelo di mamo alla fine è stato centrato ora deve il ragazzo darsi una mossa . che fossero agli opposti è evidente anche ad un cieco, ma chissa che sotto sotto data la sua scarsa capacita di mostrare i sentimenti mamo non volese usare gli insulti per attirare l’attenzione della bionda che altrimenti di certto non lo avrebbe mai avvicinato spontaniamente amen ha ammeso quello che prova credo che moto per poco non abbia un infarto sentedogli confermare quello che lui ha sempre immaginato ossia che potevano essere una bella coppia se solo l’amico ci avesse provato su una cosa i due amici concordano non sopportano il dottorino con cui usa sta uscendo , al solo pensiero per poco mamo non corre il rischio di lascirsi andare a dire cose poco carine . ma vinto dalle sue paranoie , paure mamo vorrebbe mollare ma moto gli ricorda che in amore e in guerra fuggire è da conogli, ma lo avvisa dovrà comprtarsi bene con la bionda che considera sua maica e anche perche è certo che le amiche di usa , lo prenderebbero volentieri a ceffoni se dovesse farla piangere, e che la stessa testolina buffa potrebbe mostrare il lato piu vendicativo si una volta che ci si è confidati togliendos un fardello si dorme molto meglio e non solo adesso mamo ha no scopo diplice controllare il collega tenendolo lontano da usa e soprattutto diventare amico della testolina buffa e non sappiamo quale delle due cos sia la piu semplice . certo che il dottore rischia di ricevere la prima reazione violenta di mamo che al sentirlo Sai amico ... Usagi è davvero un portento! Non vedo l’ora di uscire di nuovo con lei e approfondire la nostra conoscenza - Continuò a dire Yuri sghignazzando.
- Ti consiglio invece di stare attento - Lo ammonì prima di voltarsi e andar via di lì prima di commettere una follia.
e si dottore avvisato mezzo salvato
Recensione alla storia Cappuccetto rosso e il cristallo d'argento - 27/09/14, ore 19:18
Capitolo 18: Fuoco
e si qualcuno sembra divertito dalla nuova situazione che ha trovato al suo rientro il suo amico freddo e distante innamorato e non di una donna ma bensi di una ragazzina che per scherzo del destino al momento era pure sua alunna . ryo vuole capire bene cosa esattamente provano i due e decide di indagare con la persona che sa in qualche modo piu sensibile e portata a parlare ossia la bionda , anche perché vuole veder fino a che punto sia cotto mamu e la invita a ballare «Prometto che non farò nulla di sconveniente». Tsukino si rilassò, finalmente, e gli sorrise. «Va bene». A quel sorriso, buttò un'occhiata a Mamoru. La sua espressione non era delle più felici, anzi sembrava essere infuriato e non con lui, ma con Tsukino. La fissava in un modo... non seppe spiegarsi in quale modo. Era comunque divertente da vedere per lui che viveva la loro relazione da fuori. Relazione? Addirittura?, si chiese, ma guardando l'amico capì che c'era qualcosa di simile in ballo tra loro. e si sembra assurdo guardando da fuori che due cosi diversi abbiano intrapreso una strada che li sta portando ad una relazione strana , fatta di parecchi litigi ,ma non reale A lui era sempre piaciuta. Non in maniera romantica, ma come alunna aveva sempre attirato la sua attenzione. Come aveva detto in passato anche a Mamoru, era il classico stereotipo di allieva ''intelligente, ma non si applica'' e questo lo divertiva. Era una delle sue poche alunne che non aveva mostrato interesse per il suo aspetto fisico e altrettanto per la sua materia. Tutte le arrabbiature dovute al suo poco interesse alla matematica sparivano appena incontrava, distrattamente, il suo sorriso. Era una persona a cui era impossibile non voler bene, per questo era più deciso che mai a far smontare Mamoru delle sue convinzioni e spingerlo più che poteva verso questa accoppiata. Li vedeva bene insieme. Anche se erano alunna e professore, al momento .e si al momento sarebbe difficile per loro anche solo pensarsi come copia , ma, chissa che una volta finita la suplenza di mamo le cose non possano migliorare Ryo vuole capire cosda provi la bionda per l’amico «Dimmi un po', Tsukino»,.«Cosa ne pensi di Chiba?». Lei sobbalzò. «Chiba?». «Sì, il supplente di matematica», spiegò furbamente. e si doveva farle credere che non si conoscessero e che non fossero amici o lei on sarebbe mai stata sincera Tsukino rimase per qualche istante a pensare; aggrottò la fronte e si morse il labbro inferiore, tanto da apportare un lieve graffio vermiglio su di un lato. Qualcosa disse a Ryo che quelle labbra erano passate sotto quelle di Mamoru. «Non c'è molto da dire», improvvisò. «E' un professore». il diretto interessato della conversazione era rimasto rigido, come una statua, appoggiato ad una parete della sala, mentre continuava a guardarli in cagnesco.Chi lo avrebbe mai detto. Mamoru Chiba era geloso. A Ryo scoppiò una gran risata, che non si premurò di fermare, e ripensò distrattamente al discorso di poco tempo prima. e si è incedibile vedre mamo cosi geloso , cosi incapace di controllare le proprie emozioni quando si trattava della bionda Quel Mamoru... scosse la testa, divertito. E' peggio di un adolescente. e si ma chiunque quando il vera amore bussa alla porta del cuore ritorna adolescente a dispetto dell’eta «Il tuo problema con lei è che ti piace, vero?».Era stato un azzardo, quella frase. Lui lo sapeva che Chiba era un tipo più che spigoloso, poteva paragonarlo persino ad un roveto intrinseco e fitto senza spazio per nulla . «Chi? Tsukino?», parve scioccato. «Tsk!». Eppure, Ryo non gli credette. Si vedeva lontano un miglio che voleva starci lui al posto di Jadeite e si vedeva nitidamente che era geloso marcio di quell'abbraccio così soffocante a cui Tsukino si era concessa. «Quindi, non ti disturba che lei stia ballando con un altro ragazzo?», chiese cautamente.ma questo ci tiene alla pelle? La cautela con Mamoru non era mai troppo poca, rischiava una spina nel fianco da un momento all'altro e la cosa non gli piaceva molto. «Ryo, come devo dirtelo che non mi interessa?», tintinnò il suo calice. «E' una tua allieva e, adesso, mia». Mia. A quella parola, così rumorosamente strisciata tra i denti, Ryo sobbalzò. Lo sapeva che c'era una gerarchia che ne vedeva una certa impossibilità nella loro relazione, ma sapeva anche che, di questa differenza, Mamoru se ne stava facendo un muro, oltre che una scusa. Si stava proteggendo, di nuovo.e si ormai mamo sta considerando usa sua e non certo come alunna ! ma da cosa mamo sembra volersi proteggree cosi bene , tanto da metter rei suoi sentimenti sotto il completo controllo della logica ? Scosse la testa. «Sei un testone». Mamoru sorrise, sprezzante. «Perché?». «Lascia stare», fece un segno poco gentile con la mano. «Visto che a te non interessa, me la prendo io». Gli occhi dell'amico rischiarono di uscire fuori dalle orbite. «Ma sei pazzo?». Ryo sorrise, sicuro di sé. Ci teneva a salvare il suo amico. «Affatto», si avvicinò al suo orecchio. «E' un bel bocconcino». La fronte di Mamoru si aggrottava sempre di più e i suoi occhi lo osservavano con un'espressione ostile, tanto da domandarsi quale Mamoru avesse davanti. Delle volte sembrava tornare il ragazzo del liceo, quello timido e scontroso. «E' una tua alunna», scandì nervosamente. «E allora?», cercò di sorridere. «Adesso il professore in carica sei tu». Mamoru lo trattenne con una mano sulla spalla. «Ma è sempre una tua alunna, santocielo! Dovresti riflettere di più!». Ryo si fermò un secondo a pensare. Per capire cosa veramente provasse e rischiando parecchio l’amico decide di giocare in modo pericoloso osssia facendo creder a mamo di essre interessato alla bionda, la cosa sembra non esser gradita dal moro che sembra addirittura trasformarsi Mamoru era un roveto intrinseco e fitto, certo, ma dentro aveva finalmente fatto sbocciare una rosa. Era un bocciolo delicato e stava a lui farla crescere, senza essere ferita dalle sue spine. Così facendo a modo suo, l'avrebbe soppressa. Serviva una mano amica: la sua.e si se vogliamo che quel bocciolo resista occorre dell’acqua che limpida lo rinfreschi ! Lo affrontò: «A chi lo stai dicendo? A me o a te?». Lasciò l'amico a bocca aperta e si diresse verso Tsukino che stava ancora danzando con Jadeite. La osservò mentre stava guardando, ferita, verso l'ala destra della sala. Proprio dove c'era stato lui e dove adesso c'era Mamoru che era rimasto pietrificato sotto il bacio della Ichionose. Gli venne da ridere. Mamoru voleva giocare sporco e chi era lui per esimersi da un gioco divertente? * * * intanto il nemico stava gustandosi il suo trionfo guardando il ciondolo che teneva tra le mani Era un bellissimo pezzo di alta gioielleria, doveva riconoscerlo. Questi umani quando ci si mettevano sapevano fare delle grandi cose e, questo ciondolo incastonato, ne era una testimonianza. Attorno al collo di Sailor Moon, poi, stava così bene... scacciò immediatamente quel pensiero. Non doveva assolutamente farsi ingannare dalla luce illusoria dell'ex principessa Serenity. Lui odiava quella donna, la odiava con tutto se stesso, e dovette ricordarlo con un certo sforzo. Credo che se uno deve imporsi di ricordare di odiare una persona all’’ora tale odio non è poi ne cosi forte ne autentico!ai male il nemico sembra conoscere che usa sia sereniti e quindi temo sia un passo avanti di concentrarsi a far funzionare il cristallo. Usagi era riuscita a farlo funzionare con poco e non doveva essere troppo impegnativo, no? In fondo, lui era un ex abitante della Terra. Confluì tutta la sua potenza oscura nel piccolo gioiello, cosa che gli richiedette un certo affanno, Il ciondolo prese vita emanando bellissimi bagliori argentati e il sorriso di Jadeite si allargò talmente tanto da sentirsi un idiota. «Sì!», urlò. ai e io che credevo che il cristallo d’argento potesse essre Uato solo dalle sovrane della luna!? E si sentiva forte. Forte da poter distruggere l'intero pianeta con un semplicissimo calcio, così forte da poter uccidere una ragazza con un abbraccio, così forte che... iniziò ad affannarsi. Il respiro gli stava facendo paradossalmente male nei polmoni. Si sentiva infinitamente arrabbiato e tristemente impotente, c'era qualcosa che lo stava ferendo dentro e che gli spaccava le ossa del torace una ad una... lentamente. Si accasciò a terra con gli arti tremanti, la vista oscurata da un nitore accecante e senza un briciolo di forza. Era sfinito, affaticato. Cosa diavolo stava succedendo? e si che quello fosse solo illusione e che il cristallo a modo suo abbia deciso alla fine di ottenre giustizia ? * * * e si a quanto sembra ryo sta guadagnando parecchi punti di vantaggio su mamo Si era sorpresa di percepire un senso di sicurezza tra le braccia del suo professore e non si era sorpresa di sentirsi fuori posto. Quello non era il suo posto, non erano quelle lunghe braccia a doverla sorreggere in un ballo, ma il pensiero sibillino del bacio tra Mamoru e la Ichionose le fece salire su la bile. Accidenti, pensò. Devo cancellare questa cosa che sento. e si nonostante la sicurezza che sente usa non puo non ricordare il bacio che mano ha dato e che ancora adesso la far star male «Non pensarci troppo», le disse il professore.e si ha capito benissimo a chi e a cosa lei stia pensando e cercando Lei avvampò. «A co-cosa?». Nagamura ridacchiò. «Al signor ''non c'è molto da dire''». Usagi abbassò lo sguardo. Aveva il cuore che tamburellava fortemente nel petto, il sangue defluiva talmente veloce che temette di perdere i sensi, perché era spaventata. Era terribilmente spaventata.Non riusciva a concentrarsi.e si ha paura , ma non sa che ryo è dalla loro parte e che custodirà per bene il loro segreto e che spingerà mamo a decidersi Il suo docente di matematica sapeva che si era intrattenuta con il suo supplente ed era terribile. Tremendo. E si era fatta soffiare il Cristallo d'argento proprio a causa dell'insana relazione instaurata con Mamoru. Santocielo, pensò. Cosa faccio?Maledizione a lei e la sua impulsività! Era nei guai fino al collo. «Sei fortunata, in un certo senso», le disse. «Mamoru non è un professore in carica completa, è un supplente. Appena avrò più tempo da dedicare al lavoro, tornerò io ad insegnarvi la matematica e lui tornerà al suo, di lavoro». si faceva trasportare.Prima Runa con Minako, il Cristallo d'argento, poi il principe perduto e infine Mamoru. Tutto l'aveva trascinata, tutto l'aveva trasformata in qualcosa di diverso da lei: una guerriera, una custode e un'irresponsabile. Ricordò con nostalgia i tempi leggeri come piume passati con Naru e Seiya a scuola, al Crown e in giro a fare shopping. E, prima, Seiya non era così... ingombrante.be s sa sappiamo che seya ami usa e di come pero il destino della bionda sia cambiato e di come anche se apparentemente con difficoltà la sta conducendo dall’uomo che ama «Pensavo una cosa», disse il professore. «Ho sempre creduto che Mamoru avrebbe trovato la persona giusta tra qualche anno e, non so spiegarmi il perché, ho creduto che sarebbe stata molto più grande di lui». Il suo volto andò in fiamme, letteralmente. «M-ma cosa dic...». Nagmura la zittì con sorriso intenerito e continuò: «Lui è molto maturo, Usagi. Ha vissuto sulla pelle avvenimenti che avrebbero potuto decimarlo, farlo diventare una briciola, e invece è qui che mi sta praticamente uccidendo con lo sguardo. Non ha più i genitori da quindici anni, ormai. E' un orfano e non solo di una madre, ma di affetto e, come se non bastasse, la vita ha dovuto dargli anche quel suo genio». Scosse la testa, tormentato. «Per questo, forse, lo vedevo bene con una donna più grande. Per una maturità, forse, più accentuata. Eppure, adesso...».e si quell’apparente confessione sconvolge usa , infatti sembra descrivere una donna decisamente diversa da lei Usagi attese che finisse la frase, in silenzio. Nella sua testa quel breve discorso le scorreva dentro come un fiume, dapprima delicato, poi tutto le scrosciava come una grande cascata.Erano informazioni che a lei servivano... Questo la immobilizzò.A cosa le servivano?Era un professore, Mamoru. Per capirlo, forse? Ma a cosa serviva capirlo?… capire di chi si era innamorata? Questa domanda sibillina la fulminò, facendole sgranare gli occhi .No, non era possibile. Assolutamente. E si ryo non sa di aver dato informazioni importanti che mai mamo avrebbe dato spontaneamente e che possono aiutare lei a capirlo e perche no anche a fare finalmente chiarezza nel suo cuore è assurdo , e se vogliamo contro la legge ma lei lo ama , ha capito il perché il suo cuore è cosi in subbuglio con mamo Era come se il professor Nagamura le avesse regalato una rondella per far ingranare bene un vecchio orologio, arruginito e grezzo. Ammirato da molti, ma lasciato in un museo senza onori, senza colori. Doveva essere così proprio Mamoru. Era stato solo per troppo tempo per poter capire come funzionavano molte cose, cose come la gentilezza o il semplice rispetto. D'improvviso si sentì fortunata, perché lo era; aveva una famiglia al completo, amiche che le erano sempre vicino, una vita dopotutto non così male. Rei aveva ragione: si era rimbambita. e si mamo non conosce la dolcezza di un sorriso e di una carezza materna eppure da essa si protegge forse perché teme di soffrire starà ad usa colmar questa lacuna «... adesso, guardo te e capisco molte altre cose», parlò Nagamura. «Altre cose?», chiese. Nagamura scosse la sua testa bionda, scacciando via chissà quale pensiero, allontanandola nuovamente da Mamoru. «Oh, niente», le sorrise. «Lascia stare ciò che ho detto».e si vuole capire come ha intenzione di reagire e cosa veramente prova la bionda Usagi inclinò la testa, confusa.«Adesso... non posso più lasciare stare le cose», disse più sorpresa che determinata. e si ecco la nostra usa combattiva e guerrirà! Così il problema del Cristallo d'argento passò in secondo piano, come se fosse stata una piccola insufficienza in matematica che avrebbe potuto recuperare. Perchè lo avrebbe recuperato, ormai lo sentiva suo, anzi era lei a sentirsi il cristallo delle volte. «Credo che qualcuno voglia ballare con te», le disse con una strana dolcezza, il professore. Poi si chinò quanto doveva per giungerle accanto all'orecchio e le bisbigliò: «Ma attenta, Tsukino. Io ti tengo d'occhio».Era stato così... terrificante. Quel sussurro che forse voleva sembrare sensuale, provocatorio, la spaventò e arrossì.ma non certo per spaventarla ma solo per aiutarli in caso fossero in difficolta E, solo quando vide chi voleva ballare con lei, capì che Nagamura l'aveva fatta arrossire di proposito. Perché ritrovare gli occhi di Mamoru era, sì,un'emozione, ma averli addosso con quella furia era ancora più adrenalinico. E spaventoso. Nagamura la sospinse appena un po' in avanti, facendoli trovare l'uno di fronte all'altra, in modo che nessuno dei due potesse fuggire.bravo i due devono essre messi agli angoli senza possibilità di fuga Sorrise in modo accattivante. «E' tutta tua, Chiba». Mamoru fece una smorfia di disappunto. «Non sono qui per ballare». Nagamura ridacchiò, divertito. «E per cosa, allora?». «Per un brindisi. Motoki è troppo brillo per farlo e tu sei un ottimo oratore», rispose. «Sai intrattenere le persone».e si l’allusione è evidente si riferisce alla lunga conversazione con la bionda e non sa che era lui l’argomento ! Nagamura sgranò gli occhi, fintamente sorpreso dell'allusione appena fatta, e trattenere una risata stava diventando un problema. «Oh, sono addirittura un ottimo oratore adesso?», chiese. «Sì», fu un ringhio.direi che mamo sta facendo fatica a trattenersi Nagamura rise apertamente e di gusto, voltandogli le spalle e scuotendo la testa in maniera davvero sconsolata. «Insomma, Mamoru, balla con questa bella ragazza e piantala di arrampicarti sugli specchi!». Usagi arrossì completamente. Si schiarì la voce e fece due passi indietro. Non era certa che fosse una buona idea, adesso, ballare con lui. E, a giudicare dal suo sguardo, non lo era nemmeno per lui. Per lo meno erano d'accordo una volta tanto. Così sorrise per allentare la tensione e fece quel passo in più per allontanarsi del tutto da lui, ma venne trattenuta proprio dalle sue braccia e portata al suo petto in modo irruente. e si nonostante concordino che non sia il momento per stare da soli mamo non sembra gradire che lei voglia sfuggirgli «Ma che fai?», domandò timidamente. Lui schioccò la lingua nel palato. «Ballo con te». Usagi sospirò. «Lo vedo». «Non vuoi, forse?», domandò severamente.e si teme che lei gli preferisca un altro e che la fila inizii pure ad allungarsi , seya, jadite ed ora ryo Non seppe il perché, ma arrossì. Voleva rispondergli che non sarebbe stato il caso, voleva allontanarsi da lui perché aveva bisogno di capire delle cose e perché si vergognava troppo per ciò che era successo il pomeriggio, ma si zittì. La voglia spaventosa di toccarlo, la zittì. Cercava di mantenere una certa distanza tra loro, di non tornare a quella distanza pericolosa che li aveva visti l'uno nella bocca dell'altra, ma la presa di Mamoru si fece più esigente e l'accostò completamente a sé.Era strano. Era un momento che la riempiva di brividi e che non credeva di poter mai vivere, mai le era accaduta una simile sensazione nello star vicino a qualcuno, quindi arrossiva sempre di più. Eppure, in una piccolissima parte, si sentiva distante da lui di almeno dieci anni. Forse quattro era più appropriato. L'età, i ruoli nella scuola, le vicende familiari, i loro caratteri... tutto li separava. Era una relazione senza futuro, avevano avuto solo un lieve principio molto audace e nulla più.e si sembra che molti siano sti ostacoli fittizzzi o reali che cercano di separli o meglio che loro o lea loro mente e logica creano per seararsi Fece un grosso respiro. «Tu e... la Ichionose state insieme?». Meglio togliersi il dente subito: via il dente, via il dolore. Lui parve sorpreso della domanda e indispettito. «E Jadeite è il tuo fantomatico fidanzato?».e si non si asettava quell’audacia , ed adesso e lui a voler sapre «Che...?», batté le palpebre. «Non fare la scema, Usagi», la rimbrottò. «Il ragazzo con cui stavi ballando prima, Jadeite, è il tuo ragazzo?».e si sembra che mamo non ci veda piu dalla gelosia , e non sa che il legame con jad è di ben altra natura e di come adesso sia un problema per lei Usagi si intristì. Nominare Jadeite era come aprirle una ferita d'orgoglio, ma lui non poteva saperne nulla del furto del Cristallo. Se avesse avuto accanto Tuxedo forse tutto questo non sarebbe mai avvenuto... già, Tuxedo Mask. Un altro interrogativo. «No, non...», venne interrotta. «Già, come può essere preso da una ragazza così svampita? Conosco Jadeite e so che gli piacciono ragazze più serie, infatti non toglieva gli occhi di dosso a Hino», spiegò con una certa malignità.certo che questa poteva risparmiarsela! Va bee che è geloso e che non conosce bene la dolcezza ma questa è un offesa gratuita , attento a non rimpiangare quello che ha detto! Lei scattò e si fermò. «Come ti permetti?». «Come mi permetto a fare cosa, Tsukino?», domandò con freddezza. La chiamò con il suo cognome, cosa che accadeva solo in classe ormai. «A parlarti come se fossi una poco di buono? Dimmi, come si possono chiamare le ragazze come te?».e si male in peggio! Soccorso chiudetegli la bocca prima che se ne penta! Usagi era rossa in viso, ma di rabbia. Anche se era stata privata del cristallo d'argento, era certa che avrebbe potuto causare un vero e proprio disastro se non teneva a bada il suo stato d'animo.Era furibonda, furiosa, iraconda. Qualsiasi cosa che avesse a che fare con il fuoco, adesso, era in lei.e sappiamo che il fuoco brucia! «Ragazze come me?», sibilò. Il sorriso di Mamoru parve cattivo agli occhi di Usagi e molto inadeguato a loro che avevano vissuto diverse intimità «Ragazze che giocano a fare la strip-lessons con un professore, che hanno un amico impiccione che baciano di tanto in tanto, che ballano con il primo che incontrano e che poi, ciliegina sulla torta, cercano di intrattenersi con un altro professore ancora», bisbigliò. «Dimmelo tu, Tsukino». Dimmelo tu, Tsukino. Faceva male, pensò.ma da che pulpito viene la predica , visto e considerato che l’idea della lezione è stata sua , cosi pure dei baci che le ha rubato, e poi che gli frega chi bacia o con chi balla , non è ne suo padre ne tanto meno il suo ragazzo! Ormai ballare era impossibileUna poco di buono. A lei che arrossiva ogni volta che la guardava, a lei che forse si era innamorata di lui, a lei che... impazziva al ricordo di quel ''perché sei bellissima'' del pomeriggio. Le si formò un magone nella gola. Era troppo l'offesa perché, a offenderla, era stato lui. Il lupo che giocava ad azzannare e lei, cappuccetto rosso, che si faceva azzannare facilmente. e si ma il lupo non doveva mica essre poi ucciso dal cacciatore! Senza fermare l'imput che sentiva nel profondo di sé, Usagi schiaffeggiò il viso di Mamoru.brava!avra bisogno di conoscer la dolocezza , ma pure anche le sbrerle educative della mamma! Attirò l'attenzione di tutti, ma non le importava ormai quel giorno lei era potente, lo sentiva dentro che nulla avrebbe potuto nuocerle. «Io non so come vengono chiamate quelle come me», disse con un filo di voce colmo di disprezzo. «Ma so come vengono chiamati quelli come te: stronzi». Si voltò e, nello stesso momento, notò Rei che se ne usciva dal locale con l'espressione furibonda. Non diede peso all'amica, pesò il proprio rancore ed era troppo per rimanere lì. Se ne andò, lasciando Mamoru con una mano sul volto arrossato. e si mi sa che nessuna ha mai osato schiaffeggiarlo ! e si la senshi dell’amore non puo non fare il tifo per la copia «Oh», mormorò Minako. «Sono carini insieme». A Rei non scappò que mormorio così fastidioso, quell'affermazione non le piacque per niente. Era un'assurdità. Guardò proprio di fronte a sé e trovò lo spettacolo di Usagi un po' bizzarro per i suoi gusti. Davanti a lei, una sua amica era vestita di bianco e l'aveva trovata non solo bellissima, ma cresciuta. Davanti a lei, Usagi danzava con un uomo di ventuno anni che la stringeva con delle mani insicure e paurose, ma che la vezzeggiavano. Che l'amavano. E stavano bene insieme, si ritrovò a pensare. «Non dire idiozie», rimbeccò l'amica.. Makoto, accanto a lei, sbruffò. «Qui l'unica che continua a dire idiozie sei tu, Reichan». «Come?», sgranò gli occhi. Le parve dispiaciuta, ma non molto. I suoi occhi verdi la guardavano con rispetto, come sempre, ma volevano risultare anche un po' severi. Si scurirono appena e anche lei parve cresciuta di colpo. «Sono d'accordo con te: Usagi sta facendo una sciocchezza dopo l'altra da un po' di tempo ed è tutto collegato a Chiba. Non voglio minimizzare e difenderla, ma io ho notate diverse cose», parlò fluidamente. «Cose che potrebbero esserci utili».e si mako a notato che tette le stranezze dell’amica sono legate a mamo Ami annuì. «Anche io ho notato diverse cose». ... diverse cose? Lei aveva notato solo la sua irresponsabilità. Bene, avevano attirato la sua attenzione. «E quali sono ''queste cose''?», domandò scettica.e si rea ha visto solo un peggioramento del carattere irresponsabile , ma noi ha cercato la causa Parlò Makoto: «Punto primo, Usagi non sa darsi una regolata in presenza del professore e il motivo potrebbe essere sconosciuto». «Potrebbe?», chiese Minako. Makoto annuì. «Credo che Chiba abbia qualcosa. Non so se di natura benigna o maligna, ma ha qualcosa che attira Usagi». «Un po' come fa la marea con la luna», mormorò Minako. «Chiba su Usagi ha proprio questo effetto», intervenne Ami. «Oggi pomeriggio, dopo la sua sparizione, ho avuto un contatto telepatico proprio con lei». Telepatia? Ami Mizuno che ripiegava in simili sciocchezze? «Che?», mormorarono insieme.e si sembra assurdo che il loro genietto creda a tali cosa che non possono essre conprovate dalla logica Ami tirò fuori il suo computerino azzurro e iniziò col pigiare i piccoli tasti colorati, mostrando una piccola parte della schermata piena di numeri alle amiche. «Usagi è riuscita a mettersi in contatto con me tramite il suo pensiero», studiò i loro sguardi e indicò la linea leggera che il computerino segnava tra un iperbole all'altra. «Non vi dirò nulla su dove era e cosa stava facendo, ma era insieme a Chiba e...». «Come sospettavo!», sbottò Rei. «Cosa stavano facendo?», intervenne Minako. «Qualcosa di hot?». «Lasciatela parlare!», fu Makoto ad adirarsi. Ami le sorrise. «Dunque, dicevo che era con Chiba. L'eclissi di questa mattina su di noi ha avuto un effetto... esasperante. Su Usagi è successo il contrario, almeno è quello che io ho creduto fino ad adesso. Vedete, io ho notato dei cambiamente sensoriali in Usagi il giorno stesso che ha incontrato Chiba».e si amy non perde di vista la ragione perfortuna ed ha iniziato subto il controllo al primo segno Makoto scosse la testa. «Cosa intendi dire? Non ti seguo». «Credo che in lui ci sia qualcosa che riesca ad attrarre la forza di Sailor Moon e la faccia crescere a dismisura. Proprio come fa la luna con la marea, come ha ipotizzato Minako qualche minuto fa. Per esempio, sentite adesso come vi sentite meglio? Esclusa Minako». «Io?», Minako si toccò il viso. «Perché?». Rei e Makoto si guardarono e annuirono, sorprese. Era vero. Ami tornò a parlare. «Sì, tu sei stata meglio dopo aver toccato Usagi mentre brillava. Io mi sono sentita meglio nel momento in cui ho percepito l'intrusione nella mia testa e vi basti sapere che, per indurre Usagi a collegarsi con me, è stata una sfida con Chiba», spiegò con quel suo accento delicato. «Voi due, invece, vi sentite meglio adesso perché, come vedete, stanno discutendo». Le labbra di Rei formarono una O rotonda. «Oh». Makoto si toccò il mento. «C'è una cosa che non quadra». Hm? «Cosa?», domandò Rei. «Nel caso di Ami e Minako, Usagi aveva il cristallo appeso al collo. In questo momento lei non ce l'ha. Come possiamo sentirci meglio?». Il sorriso di Ami si fece acuto. e si capiamo che il poter del cristallo sia grande , ma non è paragonabile al poter dell’amore vero Erano molto diverse, Ami e Rei. Lei era calda, una testa calda che agiva d'impulso, coperta dalle fiamme come uno scudo e, chi entrava, si scottava. Rei bruciava. Ami, invece, era cheta. Rifletteva, non agiva d'impulso, era più fredda per certi versi e studiava tutto ciò che le passava accanto. Proprio come l'acqua: calma, buona, fresca. Indispensabile. Come era per loro, per il loro piccolo team di guerriere dilettanti. «Quello che cercavo di dire prima a Rei è che Usagi ha cominciato a registrare dentro il suo corpo una tale quantità di potere che avrebbe potuto annicchilirla al suolo, ma che sta reggendo con grande successo. Anzi, sembra nemmeno accorgersene. Credo sia lei a guidare il cristallo e non viceversa, per questo oggi l'eclissi su di lei non ha avuto alcun effetto e si la presenza di mamo aiuta la bionda a gestire controllare il potere che è in lei , senza che lo sappia , ora iol cristallo d’argento non è atro che un semplice gioiello inutile privo di potere «Questi ciondoli che Runa e Artemis ci hanno dato, ci permettono solo la trasformazione: sono cristalli di metamorfosi. A determinare gli attacchi, le potenzialità, siamo noi per il semplice fatto di essere noi e basta». Gli occhi di Minako si chiusero. «Non ti seguo». «Quello che vuole dire Ami è che noi siamo state prescelte per questo compito perché siamo noi stesse ad avere poteri che ci permettono di determinare attacchi inscindibili dal nostro elemento», le spiegò Makoto. Ami, sorridendo, annuì. «Quindi noi potremmo attaccare senza trasformarci, volendo. Questo richiede un allenamento inteso, però». «Aspetta...», mormorò Rei. «Quindi, Usagi è il Cristallo d'argento?». Ami rimase a riflettere per un secondo. «Io ho ipotizzano che lei riesca a guidarlo per il suo titolo di combattente della luna e che in Chiba ci sia una piccola quantità di potere terreno che le faccia alzare di tanto il suo tasso energetico». «Potere terreno?», chiese Makoto. «Vedete», Ami mostrò loro una vecchia piantina del vecchio regno della Terra. «Noi stiamo cercando il principe, erede di grandi poteri e unico manipolatore del Cristallo d'argento. Forse, Chiba è un ex abitante della Terra e in lui risiede una piccolissima quantità di potere». ... quindi, se in lui c'era del potere terreno, il potere di Usagi, che era quello della luna, aumentava. Perché erano in sincronia i due fattori; il cristallo d'argento era stato creato per proteggere la Terra e, di conseguenza, Usagi proteggeva Chiba. Bingo! Rei si ritrovò ad annuire. «Credi che potremmo ritrovare il principe anche senza cristallo?». be se staserò piu attente alle parole di amy e al sentimento che lega usa , capirebbero che ill principe lo hanno già trovato e pre da un bel pezzo! Ami si fece seria e aggrottò la fronte. «Lo escludo assolutamente». «Perché?». «Usare Usagi come cristallo la porterà alla morte. Ne sono sicura», la sua voce si incupì. «Il principe non può palesarsi senza la pietra che lo attrae; ricordate che il cristallo è di provenienza selenita, quindi un terrestre può attingere a tale potere solo tramite la pietra. Non sono come noi che abbiamo sangue argentato nelle nostre vene, perché siamo Senshi. Loro hanno bisogno di un mezzo per creare una scintilla di luce, invece, Usagi è stata in grado di crearla con la sola volontà». «Capisco...», borbottò Makoto. Rei scosse la testa, esasperata. «Quindi, dobbiamo comunque recuperare il cristallo. Siamo punto a capo, solo a causa di quella svampitella», disse acidamente. Il sorriso di Minako si alzò e raggiunse gli occhi, diventati più dolci. «Guardate la svampitella», suggerì .e si mentre le amiche discutevano e cercavano di caprese e come la cosa o meglio il problema mamo poteva esser di loro auto , l’amica aveva appena finito di litigare e colpire il problema! E, nello stesso istante che Rei alzò gli occhi, Usagi colpì il volto di Chiba. Vide i suoi occhioni blu pieni di ira, era irriconoscibile con quel cipiglio così freddo, così... maturo. Delle volte, Usagi non sembrava la stessa persona, era come se dentro di sé avesse diverse entità e questo la spaventava molto.e non sa quanto veritiera sia la sua intuizione , usa è ben tre persone completamente diverse in un o stesso corpo. La prima usa allegra , solare poco amante dello studio , la seconda la guerriera il leader, la terza ancora sopita la principessa lunare, è normale che usa si senta sottosopra , anche perché l’equilibrio è sempre piu difficile da raggiungere e mantenere e sempre di più sarà la personalità di usa a risentire e potrebbe anche sparire! e si mamo l’ha raggiunta . Sembrava immersa in un mondo tutto suo.Rimase a osservarla di nascosto per qualche istante; pensierosa e silenziosa non sembrava nemmeno lei, era talmente abituato al rumore che faceva che vederla così gli faceva quasi male. Poi, però l'immagine di lei che ballava con Jadeite si frappose ai suoi pensieri sereni, deragliando ogni buon proposito. Ripensare alle mani di quello su di lei lo mandava in bestia e non seppe spiegarsi il motivo preciso, era ancora travolto da sensazioni di bruciore e che lo confondevano molto. Nessuno poteva toccare i suoi giocattoli. Era insensato provare della rabbia per così poco. Geloso da far paura , ma lei nonn è un giocattolo ne tanto meno suo quindi o le chiede scusa o è meglio che impari a controllare la sua gelosia e capisce e cosa è quella rabbia che gli scorre nelle vene Si era comportato malissimo nei suoi confronti, però. In un solo giorno l'aveva baciata con passione, portata a fare una strip-lessons e infine insultata come peggior donna. Non sapeva da dove proveniva tutta quella rabbia verso di lei, sapeva solo che era nella confusione più totale e che non riusciva a tollerare il pensiero di lei con un altro ragazzo. No, nessuno poteva giocare con le sue proprietà. Non poteva risolvere tutto con un semplice innamoramento, era un finale scontato di un altrettanto romanzo scontato; lei lo aveva preso nel profondo ed era irrazionale per lui. Era del tutto fuori ogni logica. be l’amore e la logica stanno in due diverse dimensioni e mai si incontrano o possono convivere ! Era attratto da lei, cosa che aveva notato sin da subito, ed un momento dopo si ritrovava ad odiarla. Attrazione e repulsione, questa teoria ancora gli condannava la vita Cosa era che lo spingeva così energicamente tra le braccia di Usagi? Cosa gli annebbiava la vista? Era solo un senso di rivendicazione sulle sue proprietà?Non lo sapeva, era nel pallone, ma era conscio solo che se si fosse trovato davanti Jadeite gli avrebbe spaccato la faccia. E ne avrebbe goduto come un pazzo .e si finalmente il suo lato passionale sembra essersi svegliato e si perche solo un innamorato perso puo provare cosi tanta rabbia verso uno sconosciuto! Decise di smetterla di spiare e pensare; era già stata una strana serata, non voleva certo complicarla con atteggiamenti da ragazzino. ... Ragazzino? Era Usagi, la ragazzina. Adesso anche il suo subconscio ci si metteva! Fece un sospiro ed entrò.Mamoru provò un enorme caldo, un imbarazzo piuttosto forte. «Brutta serata?», le chiese. Un tono di voce soffice, senza sentimenti troppo forti, senza alterazioni. Semplicemente rassegnato, senza difese. Aveva deciso di mostrarsi così e già se ne pentì. «Buffo che tu lo chieda», mormorò lei. Già. Era stato lui a rovinarle la serata, a farsi dare uno schiaffo così pesante davanti a tutti, a farla arrossire di rabbia e forse farla piangere. Sospirò e fece per poggiarsi contro il tavolo dove era seduta Usagi, ma lei si allontanò, scendendo. Stava mettendo una distanza e lui stranamente non la capì .e si usa vuole tenerlo alla larga cerca di lottare contro quello che fino a poco fa era il suo desiderio più grande avvicinarlo !come al solito mamo capisce l’opposto della verita! Era più facile farsi abbracciare dagli altri ragazzi che da lui? Questo aumentò la morsa nello stomaco. I suoi occhi erano tristi e velati da un rossore che non lasciava fraintendimenti: aveva pianto. Tipico di una ragazzina. ... adesso era scosso dall'istinto omicida. Accidenti! «Adesso scappi?», le chiese con un filo di voce. Fu strano il tono che gli uscì, data la quantità di rabbia che stava inglobbando in poco tempo. Di solito l'avrebbe derisa. Usagi fece un grosso respiro e annuì. Era spaventata da lui? Era sulla difensiva, era un animale quieto che attendeva l'ultimo attacco e, per questo, si era chiusa in un guscio. Poteva capirla. Tante volte era stata come lei, tante che i suoi tutori avevano paura a parlargli in quei mesi successivi alla morte dei suoi genitori. Per questo cercò di non esserne troppo offeso. «Io... ehm...», cominciò col parlare. «Dovrei...». Doveva cosa? Non ci riusciva. Aveva una colla nella gola. Tutte le parole che sentiva di dire, rimanevano attaccate alla sua pelle, senza uscire. Senza scusarsi.E SI mamo non riesce dirle nulla di quello che vorrebbe ne le scuse ne forse dele parole di comprensione che potrebbero avvicinarli «Non si sforzi, professore», disse lei. «Non serve scusarsi per qualcosa che non si pensa, no?». La sua resa gli fece male. Questa non era la sua Usagi, non era quella ragazzina che appariva e spariva così dal nulla, non era quella sfacciata che si era spogliata davanti a lui. Non era la combattente che aveva avuto modo di conoscere in quei due mesi. «Tu cosa ne sai di cosa penso?», le chiese. Lei alzò la testa e la tirò completamente indietro, presentandogli un profilo di un piccolo viso a cuore. Era quasi regale, gli ricordava quella principessa che sognava, ma si schermò la testa, dicendosi di essere impazzito. Usagi chiuse gli occhi e respirò a pieni polmoni, lasciando che la stanchezza di quella giornata si sciogliesse. «Non lo so cosa pensi e non voglio saperlo», rispose.e si sembra che i due amino colpirsi e ferirsi a vicenda , o sono come calamite impazzite che non possono stare lontani o si feriscono in ogni modo possibile ed immaginabile Lui rimase nuovamente ferito da lei, da quell'affermazione amara. Non le staccava gli occhi di dosso, era rimasto ferito, ma anche completamente assorto da lei. Dal suo profilo. Deliziosa, pensò. E non seppe il motivo di quel pensiero. Era così, però. Era una ragazzina dalla struttura corporea minuta, formosa per via di quei dolci che mangiava a dismisura e colorata. In lei c'era un tripudio di colori: oro per i capelli, azzurro per gli occhi, rosa per la pelle, color pesca per le labbra. E stasera c'era il bianco, per che cosa? Per la sua innocenza che lui mirava a distruggere. «Non più», mormorò Usagi a voce bassissima.e si usa ha gettatole armi ha deciso che altro adesso avrà la priorità e che non perderà tempo ed energie a capre uno come lui Mamoru si ridestò. Non più? Era un semplice frase di poche parole e nemmeno con un senso compiuto, ma nel petto di Mamoru era esplosa, bombardando ogni recinto di filo spinato che negli anni aveva costruito. Non più. Era un crack nel cuore.e si ha capito che ha perso ‘unica cosa che voleva l’attenzione , la premura e il cuore l di lei! Schernì la sua espressione addolorata prima che lei riaprisse gli occhi, mascherandosi di un sorriso falso e appuntito. «E' un bene che tu non lo voglia più sapere, Tsukino». Lei aprì gli occhi, li sgranò e scattò indietro. «Pe-perché?». Mamoru ridacchiò. «Non vorresti sapere quale opinione mi sono fatta di te». Fece due passi verso di lei, mentre gli sfuggiva. Nemmeno guardava dove stava andando a sbattere, si muoveva frenetica verso una via di uscita da... lui? No, dal dolore che le stava provocando. «A dire il vero, nessuno donna sulla faccia della Terra vorrebbe conoscere un simile pensiero», continuò. Affondava il suo coltello. Usagi scuoteva la testa, spaventata. Offesa nel profondo. «Nessuna donna sulla faccia della Terra vorrebbe avere a che fare con te», rispose sulla difensiva. La risata di Mamoru si fece sempre più alta e avvolse il silenzio della cucina. «Io potrei garantirti che milioni di donne vorrebbero avere a che fare con me, Usagi», si pavoneggiò. Lei continua a indietreggiare, mentre lui avanzava. Mamoru la vedeva la paura di Usagi e ne era eccitato. Si era acceso qualcosa dentro di lui, ancora quel fuoco che gli accendeva la mente. «Donne come la Ichionose?», domandò ingenuamente. Ingenuamente? Tsk! «Potrebbe...», mormorò allusivo. E allora perché lei non si lasciava prendere? Perché non era nel suo letto? ... era una sua alunna. Già. e si mamo pero non sembra deciso a mollare , voleva la ragazza anche se ancora non lo sapeva e avrebbe lottato perche lei tornasse a guardarlo senza paura e senza tentare la fuga, l’unica che nonostante tutto non cadeva completamente salvata forse dal suo ruolo di alunna Però si lasciava baciare da Kou e si lasciava abbracciare da Jadeite .pero sembrava non negarsi ad altri cosa che lo faceva imbestialire dalla rabbia Lei si fermò di colpo. Aveva la fronte corrugata, un'espressione che aveva visto poche volte e, quelle poche volte, lui era stato colpito pesantemente. Era una piccola guerriera, lo sapeva.e non sapeva quanto! «E quante di queste donne oggi sono al tuo fianco, Mamoru?», chiese con freddezza. «Quante ti guardano oltre questo bell'aspetto?». ... Oh, merda.Aveva creato un mostro, pensò.e si usa sembra aver appreso bene dal maestro ! Cercò di sfruttare la situazione a suo vantaggio, andando a ribattere con un'altra domanda allusiva. «Bell'aspetto?», domandò.Il suo sorriso fece innervosire Usagi, cosa che lui notò con grande soddisfazione. Riusciva sempre a prenderla in fallo. Poi, fece spallucce. «Hai solo questo, Mamoru». ... colpito. Doppia merda!«Ho solo questo?», ripeté con un ringhio. Adesso era passata alle offese! E si sembra che l’allieva abbia superato il maestro in abilità nel colpire pesante e basso! ma il bello per lui deve ancora incominciare Usagi sorrise, compiaciuta.«Oltre ad un livello altissimo di stronzaggine», si corresse. Stronzaggine? Non credeva che esistesse una parole del genere, ma la lasciò passare, perché adesso per Mamoru era una questione di principio. E non l'avrebbe passata liscia.«Non mi sembravi così schifata questo pomeriggio», la informò con un tono cupo. Non poteva ululare, ma lo avrebbe fatto. «Nemmeno tu», strisciò. adesso sembrano due bambini che stanno litigando e che si divertono a lanciarsi contro la prima cosa che trovano si complimentò con se stesso per aver usato questi gesti come un'arma. Perché? Perché Usagi aveva appena deglutito e stava arrossendo. «Hm... Mirtilli», mormorò. «Solo a te piacciono queste schifezze». e ricambia il favore Be', per lo meno adesso avrebbe attirato altri tipi di sguardi. A quel pensiero, Mamoru sembrò rasserenarsi. Era un po' geloso del modo in cui Motoki e Ryo l'avevano guardata appena arrivata, per non parlare degli altri ragazzi. Forse nessuno provava un vero interesse per lei, ma gli aveva dato fastidio. Molto. «Come ti sei permesso?», sbottò. Lui rise, divertito. «Nello stesso modo in cui ti sei permessa tu». Odiava i dolci. Per lo meno i pasticcini. «E adesso ridi ancora, Mr Tutte Vogliono Me?», lo sfidò, ridendo. Quella risata... rabbrividì. Non poteva trovarla così musicale, accidenti! Era una questione di orgoglio, adesso! Non poteva arrendersi così! «Tu, piccola...», strisciò a dentri stretti. «Piccola cosa, Mamoru?», lo prese in contropiede. Non seppe che risponderle, così afferrò un altro dolcetto dal colore rosso accesso e lo buttò contro Usagi. Prese a camminare verso di lei, cadenzando i passi con i battiti del cuore di lei che sentiva nitidamente. Ormai il suo bel vestito bianco era impresentabile e Mamoru non poteva far altro che trovarla più deliziosa. Ancora si domandava il perché di un simile aggettivo per descriverla, ma il fuoco che sentiva dentro gli annebbiava il senso di giudizio. «Sei un idiota!», gridò.. Lei, ormai, non poteva più muoversi: era finita contro l'enorme frigorifero. Era stata intrappolata da Mamoru che le stava davanti, con un braccio in alto e l'altro poco più sotto, poggiati entrambi contro la parete di acciaio. Usagi era ormai intimidita, ma non smise di difendersi.e si anche se messa apparentemente nell’angolo usa non molla d’altra parte è o non è la guerriera della luna! «Tu non hai un'accompagnatrice? Va' da lei e lasciami in pace!». Mamoru fece spallucce, confuso. La guardò ed ogni pensiero si confuse con il contorno delle labbra di Usagi, ogni piccolo desiderio trovò riparo nelle piccole rughe del sorriso di lei e si sentì così sconfitto che la rabbia cominciò a bruciargli dentro ancora di più.Chi diavolo era questa ragazzina? Perché i suoi propositi svanivano? Semplice perché il cuore sta cercando di aver la meglio sull’orgoglio «Non voglio andarci», mormorò incerto. I suoi occhioni lo guardarono con l'aria più innocente che avesse mai visto e Mamoru non fece altro che capitolare .e si l’ingenuità e la purezza di usa lo hanno stregato «Pe-perché?». Lui abbassò la testa e la poggiò contro la sua fronte, mescolando i colori dei loro capelli. Sentì la morbidezza dei ciuffi biondi e si ricordò di come avrebbe voluto carezzarglieli un giorno. Abbassò le braccia e andò a stringere la vita di Usagi, portandola sempre più vicino al suo bacino. Sentì la scarica elettrica di quando si univano, sentì l'incastro che sarebbero stati... «Scusa...», sussurrò con sincerità. E quello che percepì dopo Mamoru fu solo un'enorme vampata di calore, non appena lui si abbassava e Usagi si alzava. Andarono l'uno verso l'altra, baciandosi. Unendosi in un bacio senza pretese, senza impulsi vendicativi, ma cheto. Dolce.Un dolce bacio di fuoco. finalmente sembra che il lupo cattivo per almeno un momento sia stato fermato zittito e forse addomesticato da un angelo. La luna e la notte finalmente possono scambiarsi un dolce bacio che da tempo immemore vogliono darsi mentre i piccioncini si scambiano il loro bacio rei sta per fare un incontro decisamente unico Ciò che continuava a tintinnare era un ciondolo di cristallo che continua a rotolare via, lontano da un uomo che aveva visto una sola volta e che era successo poco prima di un'ora fa. «Ti prego, aiutami». Era Jadeite, accasciato a terra, e si teneva il petto con una mano. Aveva l'aria affaticata, quasi distrutta, e boccheggiava. Ma invece di trasformarsi e combattre rei decise di bloccare prima il cristallo e recuperelo Era il cristallo d'argento, quello. Anche se non sembrava. Corse a raccoglierlo, ma dovette gettarlo subito a terra per la sensazione di bruciore che le aveva invaso la pelle.«Oh mio Dio, brucia!». E si del famoso cristallo che sembrava un semplice pezzo di vetro Rei riusci a riprendersi il cristallo nonostante il fuoco , ma è o non è la guerrira del fuoco! fissò la luna piena, mentre il suo sguardo color lavanda diveniva lentamente rosso cremisi.Quella luna, quella sera, era osservata da un paio di occhi antichi e infuocati da vecchi sentimenti. Vecchi almeno di mille anni. E come mai jad è riuscito a salvarsi e perché tra tutti ha cercato proprio rei, che abbia un legame con la guerriera di marte
Recensione alla storia Come Ogni Volta ... Cielo e Mare - 21/05/14, ore 23:12
Capitolo 17: Epilogo - Una Vita (Quasi) Perfetta
il tempo è passato e la nostra copia ha finalmente avuto i gemelli e come ogni copia che lavora e che fa il medico si sta giostrando tra il lavoro , la casa e i piccoli lui e Usagi non avevano mai un attimo di respiro. ne di momento solo per loro e si hanno decisamente bruciato le tappe in velocita dopo la loro separazione , un matrimonio lampo e la nascita di due gemelli che completano il loro amore e che li rendono una famiglia ma che decisamente rendono difficili i momenti a due e le coccole che ogni copia vorrebbe avere e ritagliare per se Non avevano mai un po’ di tempo per stare insieme e neanche ricordava quand’era stata l’ultima volta che erano usciti da soli. Adesso che ci pensava, forse, l’ultima volta era stato in occasione del loro primo anniversario mamo comprende che hanno bisogno di una vacanza e si decide a chiamare il padre con cui ha ormai un ottimo rapporto e che è contentissimo di fare il nonno a tempo pieno In pochi anni, avevano imparato, l’uno dell’altro, molte più cose di quante ne avessero apprese nei trenta precedenti. E, ripensandoci, sembrava quasi irreale che avessero vissuto un passato così burrascoso. Certo, ancora adesso litigavano, e a volte anche di brutto, ma non era mai qualcosa a cui non si potesse porre rimedio. Avevano imparato a comunicare e a confrontarsi e, benché Hiroshi fosse sempre testardo e autoritario, era un padre su cui si poteva contare, che col tempo aveva saputo colmare le lacune affettive degli anni precedenti. penso che lo spavento preso abbia veramente fatto uscire il vero hiroschi che ha compreso il suo errore ed ora vuole solo rimediare e godersi co che per anni ha perso ma la troppa felicita i tempi e i ritmi sballati fanno si che usa dimentichi la pillola e che comprenda di essre in cinta e la cosa la preoccupa poiche un piccolo era programmato solo fra alcuni anni Non si aspettava che Mamoru reagisse bene alla notizia, però l’espressione dei suoi occhi le aveva causato non poca delusione. Tuttavia non poteva certo biasimarlo. Lei per prima aveva accolto la notizia quasi con disperazione. Aveva pianto e si era sentita avvilita al pensiero di ciò che l’attendeva. Ma le era bastata un’ora ed era già follemente innamorata della nuova vita che le stava crescendo dentro.Il ragazzo malediceva se stesso. Anche se aveva cercato di non far trasparire il proprio disappunto, sapeva di averla delusa e non voleva leggere la tristezza nei suoi occhi. Un altro figlio era un grande dono, un’ulteriore prova del loro legame, una creatura che sicuramente sarebbe stata amata Ma lui era riuscito a vedere solo altre complicazioni. E si sentiva meschino per questo, un padre inadeguato. E ancor di più perché non aveva avuto il coraggio di parlare subito con Usagi. ma alla fine comprende che i figli valgono ogni sacrificio e che amera il piccolo come non mai