Recensioni di My Pride

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Recensione alla storia Salvami o seppelliscimi - 25/11/14, ore 22:03
Capitolo 1: Salvami o seppelliscimi
GIUDIZIO PER AVER PARTECIPATO AL CONTEST «UN BATTITO DI CIGLIA: SECONDA EDIZIONE»
«SALVAMI O SEPPELLISCIMI» DI KAMY (MSP17)
“Ah, eccolo l’Howl che conosco. Caro il mio stregone, ecco che sfuggi nuovamente alle tue responsabilità. Non vuoi ammettere che è ben altro di cui vorresti parlarle” ribatté. Howl allargò le braccia e queste divennero delle ali piumate nere. Mutò il suo aspetto e si voltò, saltando con le zampe verso la porta.

- Sviluppo della trama e dei personaggi
Una storia abbastanza corta che racconta uno spicchio di conversazione tra Howl e Calcifer, mostrandoci come il demone del fuoco abbia ben inquadrato che Howl ha qualcosa da nascondere e che quel qualcosa riguardi proprio Sophie, la quale se la dorme bella grossa e, proprio come Calcifer stesso dice, sembra non essersi per niente accorta del fatto di cambiare aspetto quando è in quello stato di sonnolenza così pesante.
Non ci sarebbe in realtà molto da dire, forse perché, trattandosi di un racconto breve, sono i personaggi ivi presenti che parlano direttamente per essa, narrandoci quel momento che sembra avvolto nello scorrere del tempo e in quella notte tempestata di incendi e boati che porta con sé un'imminente e decisiva battaglia; nonostante tutto, Calcifer prova a far ragionare Howl che, in risposta, dice che la sola cosa che gli interessa è la propria bellezza e il fatto che voglia essere visto solo come una persona attraente agli occhi di chi lo guarda, ma non è esattamente ciò che il demone del fuoco sembra aver intuito, date le sue successive parole e il modo in cui si rivolge poi alla figura dormiente di Sophie quando resta finalmente solo con lei.
Da questo punto di vista, la storia mira a calarci nei panni di entrambi questi due enigmatici personaggi e nel volerci mettere al corrente di quell'attimo intimo strappato al tempo, facendoci così comprendere che, oltre quelli che sembrano essere pensieri superficiali in cui Howl appare soltanto desideroso di pensare al proprio aspetto e di come il suo stesso essere possa apparire in bel altro modo agli occhi di terzi, magari Sophie stessa, c'è qualcosa di molto più profondo che proviene dalle parole dello stesso mago.
Nonostante questo, però, non sono riuscita a trovare una nota del tutto innovativa durante il corso della storia, forse anche a causa della sua brevità. Parli sì di un breve spaccato, di qualcosa che potrebbe essere visto come un missing moment rubato al film e che quindi potrebbe benissimo inserirsi in una parte di esso senza creare disordini o chissà quali problemi a livello di trama, ma... c'è qualcosa che non fa sembrare completa o originale questa storia, proprio a causa del tema che hai deciso di trattare.
Non l'hai fatto in modo superficiale o frettoloso, questo è certo, ma non è nemmeno stato sviscerato come forse ci si aspettava, facendo sì che anche la caratterizzazione calasse un po' e divenisse una piccola pecca di contorno che non ha innalzato del tutto il livello del racconto da te presentato in questo frangente. Hai saputo comunque trattarli bene, almeno per quanto tu abbia messo in atto la parte introspettiva, breve anch'essa per dare molto più risalto alle azioni dirette e ai discorsi in cui si gettano Calcifer e Howl, visto il modo in cui esse vengono poste dinanzi agli occhi del lettore.
Facendo capire meglio i pensieri del mago con un'introspezione maggiore, magari inserendo le sue preoccupazioni per quel che riguardava Sophie o quella battaglia contro cui si stava per lanciare - lui stesso dice che Sophie potrebbe arrivare alla verità solo quando sarà lei stesso a seppellirlo, parole che lasciano ansia e fanno comprendere quanto il tutto turbi Howl - probabilmente sarebbe aumentata anche un po' di più la caratterizzazione totale del racconto, accrescendo in qualche modo anche l'originalità per il cercare di mettere nero su bianco un determinato momento.

- Stile, sintassi & grammatica
Per quanto lo stile sia semplice e con un ritmo veloce per adattarsi alla storia, ha bisogno di qualche piccola limatura qui e là che possa renderlo più perfetto di quanto sia in questo momento.
Ci sono piccoli errori disseminati nel testo, ma niente di così eclatante da essere considerato realmente grave, solo piccoli accorgimenti che potrai notare tu stessa poco più giù e che avrebbero anche potuto scomparire con una rapida ma corretta rilettura. Le frasi sono incisive e mirano ad essere dirette, forse a volte persino troppo, però nel complesso non rappresentano errori di sorta nonostante alcune potrebbero continuare benissimo nel periodo precedente per rendere la narrazione rapida ma anche fluida.
Ho inoltre notato che, quando si tratta del cambio di personaggio, tu non vai a capo. Mi spiego meglio: se per esempio è Calcifer a parlare, nel suo stesso periodo fai continuare le azioni di Howl e poi vai a capo facendo partire il suo discorso diretto, cosa che ammetto di non aver mai trovato in un testo e che mi ha lasciata un tantinello perplessa. Ti consiglierei di rivedere questa cosa perché, alla lunga, specialmente se si tratta di molti più personaggi, potrebbe in qualche modo rendere difficoltoso il susseguirsi della narrazione e il comprendere chi fa cosa e in quale momento.
Qui di seguito, gli errori di cui parlavo pocanzi:

All’interno della stanza entravano degli spifferi di vento che sollevavano volute di cenere → All’interno della stanza, entravano degli spifferi di vento che sollevavano volute di cenere
queste finivano → In un testo narrato, usare quel “queste finivano” stride davvero molto se messo a confronto con la frase precedente. Riscriverei in un molto più musicale: “le quali”, così d intendere comunque le ceneri e far sì che l'intero periodo abbia un suono migliore
Dal piano di sopra venivano sbuffi → Dal piano di sopra provenivano sbuffi
Lasciò volare una serie di scintille tutt’intorno e spalancò gli occhi, la sommità delle sue fiamme Howl ascoltò il custode del suo cuore crepitare e abbassò lo sguardo. → In questa frase c'è decisamente qualcosa che non va, almeno per quanto riguarda la seconda parte. Con quel “la sommità delle sue fiamme” non si comprende se tu intenda gli occhi di Calcifer - e mi par di ricordare che siano proprio al centro, ma magari rammento male io - oppure tu voglia intendere altro, poiché la frase recita “la sommità delle sue fiamme Howl ascoltò”, dunque qui credo che tu abbia dimenticato la punteggiatura se diamo per buona la prima ipotesi degli occhi. La frase, quindi, andrebbe così: “Lasciò volare una serie di scintille tutt’intorno e spalancò gli occhi, la sommità delle sue fiamme; Howl ascoltò il custode del suo cuore crepitare e abbassò lo sguardo.”
piegò di lato il capo → piegò il capo di lato
i corti capelli biondi a caschetto. → Per renderla più fluida, sostituirei con: “il caschetto di capelli biondi”, ma questa è più una piccola annotazione capricciosa che altro
una mano sulla spalla/appoggiata sulle spalle → Ripetizione. Sostituirei oppure eliminerei una delle due
Forse dovrei … → I puntini sospensivi vanno uniti alla parola che li precede. Te lo annoto solo adesso a scopo illustrativo, ma lo stesso errore si ripete un altro paio di volte e lo correggerei; sembra anche esserci un errore di formattazione che capita solo con Word, ovvero i tre puntini molto distanti l'uno dall'altro
-Mi ha detto di aspettarla. Potrò smettere di scappare, potrò fidarmi di vivere senza circondarmi di amuleti- → Trovo che segnalare i pensieri con i trattini sia una cosa abbastanza sbagliata, poiché al principio pensavo che stesse parlando e ti fossi sbagliata ad inserire l'interpunzione giusta per i discorsi diretti. Un più elegante corsivo sarebbe di sicuro la scelta migliore
nel cielo blu-nero della notte → Ammetto di aver storto un pochino il naso nel leggere “blu-nero”. O scrivi “scuro” oppure “bluastro”
Qualcosa l’ha già abbattuto Howl, il vecchio te. Non è vero che sei quello di prima o non usciresti a combattere → Qualcosa l’ha già abbattuto, Howl, il vecchio te. Non è vero che sei quello di prima, o non usciresti a combattere
allungò il braccio tenendo le mani aperte e strinse la coperta al petto con l’altra mano. → allungò il braccio e aprì una mano, stringendo la coperta al petto con l’altra.

- Parere personale
Sono stata un po' incerta su come catalogare questa storia. L'ho presa come una sorta di missing moment che raccontava una parte mancante nel film, certo, però, per quanto mi abbia in parte comunicato la fiducia che Howl ripone in Sophie e mi abbia quindi vagamente calato nei suoi pensieri, mi è parso che durante la narrazione mancasse qualcosa, come se ci fosse qualche altra cosa nascosta fra le righe ma che faticasse in qualche modo ad emergere come avrebbe invece dovuto fare sin dal principio.
Di certo è stata una lettura piacevole, ma non molto impegnativa o troppo interessante come mi aspettavo. Si è trattato più di una slice of life con un pizzico di introspezione, ed è un vero peccato perché, visto l'argomento che avevi scelto di affrontare, ne sarebbe potuto venire fuori qualcosa che avrebbe potuto attirare maggiormente l'attenzione.
Recensione alla storia Mad as a hatter - 18/11/14, ore 13:25
Capitolo 1: Mad as a hatter
GIUDIZIO PER AVER PARTECIPATO AL «SUMMER CONTEST PER STORIE EDITE»
«MAD AS A HATTER» DI MARGE86 (MARGE)
“Siete arrivata, finalmente! È quasi rintoccata l’ora” disse senza alzare lo sguardo. Mandò giù tutto d’un fiato il contenuto della tazzina. Un enorme cappello verde acqua gli copriva la testa, ma anche quello, più che un capello vero e proprio, sembrava una tazza da thè rovesciata, con tanto di manico sull’orecchio sinistro.
“L’ora per cosa?”


- Sviluppo della trama e dei personaggi
Per quel che riguarda il fattore trama, oserei dire che è originale. Non tanto per il tema scelto - insomma, dopotutto Alice in Wonderland è una specie di cult e su questo libro sono state fatte un sacco di rivisitazioni e film nel corso degli anni, c'è chi ci ha addirittura fatto dei fumetti, però questo ora come ora non c'entra nulla -, ma più che altro per il modo in cui sei riuscita ad incastrare durante il corso della storia almeno una parte dei vari elementi principali che compongono per l'appunto quel determinato racconto.
Sfruttando le caratteristiche tipiche del mondo di Howl, hai rigirato quelle di Alice in Wonderland a tuo favore e sei riuscita a creare una storia che si regge senza troppe spiegazioni che annoierebbero il lettore, lasciando correre la fantasia e inserendo elementi fantastici che rappresentano alla grande ciò che succede dall'inizio del racconto fino alla sua conclusione.
Non solo al principio abbiamo Sophie che prende quell'essersi alzata come una cosa normale - dopotutto ha diciotto anni ed è in fase di crescita, dunque non può reputare quei centimetri in più come un avvenimento bizzarro -, ma mano a mano che si prosegue durante la lettura, si comincia ad avere un quadro abbastanza chiaro di ciò che sta accadendo, lasciando però la chicca per il finale.
Senza perderti in troppi inforigurgiti che allungherebbero solo il brodo e lascerebbero solo con un grosso sbadiglio, delinei tutto con maestria e prosegui in quella strana epopea di Sophie fino all'incontro con il classico brucaliffo, che ovviamente non si presenta come un brucaliffo ma come una bella farfalla blu che lo ricorda parecchio nei modi di fare e nelle parole. Da qui si arriva alla vera conclusione della storia e i nodi pian piano vengono al pettine, dove ci viene anche spiegata l'assurda crescita di Sophie a causa di quelli che Howl aveva catalogato come funghi magici e che, come detto, nell'universo di Howl's Moving Castle non possono nemmeno essere reputati come un elemento che non sta in piedi da solo. C'è una sorta di studiata accuratezza e questo è sempre un bene, poiché si sente così la passione che uno scrittore mette nel proprio scritto e che riesce così a passare attraverso le parole fino al lettore, facendolo immergere in quel mondo creato con tanto amore.
Un altro punto a tuo favore sono in particolar modo i protagonisti del racconto, ormai divenuti tuoi: sai come farli muovere e interagire tra loro, usando in modo egregio le caratteristiche principali di Sophie e quell'eccentricità che sprizza da tutti i pori di Howl, alternando il tutto con quelle sporadiche apparizioni di Calcifer che ci mette sicuramente del suo. Per restare in tema, tanto di capello.

- Sintassi, stile & grammatica
Ho immediatamente notato che il tuo modo di scrivere è diventato più ampio e lo stile molto più pulito di quanto non fosse prima, per quanto fosse curato di suo già negli anni passati; usi i tempi giusti e non c'è una sovrabbondanza di virgole o errori di battitura come a volte capita quando si tratta di storie abbastanza lunghe, dove spesso e volentieri scappa anche la parolina più insignificante senza farci caso, e questo gioca sicuramente a favore per quel che riguarda il riuscire a creare un buon racconto.
Non ho molti appunti da farti, se non qualche piccolezza che non rappresenta errori gravi e può essere vista come una sorta di consiglio. Lascerò anche qualche breve parola sulla questione virgole, così da sistemare il suono e le pause di alcune frasi. Libera ovviamente di lasciare il ritmo della narrazione come credi, se reputi che per il tono che volevi dare siano giuste:

riposavano all’ombra, per le grandi occasioni. → La virgola la ometterei tranquillamente
scherzava lui posandole → Qui, invece, una virgola dopo “lui” ci starebbe bene
Fu allungandosi per prendere un barattolo di cardamomo in cima allo scaffale che Sophie si accorse di essere leggermente più alta. → A causa di pause la frase risulta troppo lunga, quindi cercherei di rivederla in qualche modo per rendere la lettura molto più immediata e fluida, con le dovute pause ma non troppe
Sophie ridacchiò tra sé e sé → Essendoci già un “tra sé e sé” poche righe più sopra, cancellerei tranquillamente questa ripetizione
Ma poi sorrise → É consigliabile non cominciare una frase con una negazione come il ma. Salirei dunque la frase, giacché si tratta di un seguito che si può facilmente unire al discorso diretto poco più sopra
commentò lei staccandosi → Virgola dopo “lei”
“Howl, aiutami!” piagnucolò → Essendo un discorso diretto di Sophie, il quale è stato aperto nella riga superiore, lo salirei senza problemi e lo unirei subito dopo alla parola “terrorizzato”
spiegò tra i singhiozzi a Calcifer → Cambierei in “spiegò a Calcifer” per rendere la lettura più fluida. Ovviamente è solo un parere personale
Era stata costretta prendere → semplice svista, hai dimenticato una “a” tra costretta e prendere
“Fra un po’ farò esplodere il Castello” → Giacché inserisci subito dopo la dicitura “esclamò”, ci metterei un punto esclamativo alla fine del discorso diretto, così da dare maggiore enfasi alla frase
Sophie sobbalzò provocando → Virgola dopo “sobbalzò”
rispose la farfalla stizzita → Virgola dopo “farfalla”
chiese lui scrollando → Virgola dopo “lui”
Sophie annuì stringendo → Virgola dopo “annuì”
La afferrò per un braccio → Come le restanti frasi appuntate, anche questa può essere tranquillamente trasportata sul rigo precedente per unire i discorsi diretti fatti da Howl stesso
ribatté mettendo → Virgola dopo “ribatté”
sbuffò Sophie incrociando → Virgola dopo “Sophie”
Dunque, è tornato tutto nella norma? → Qui non si tratta propriamente di un errore, però vedere quella virgola prima del verbo essere mi stoa un po'. Forse cambierei mettendo tre punti di sospensione per dare una sorta di pausa lunga e riflessiva che in quel momento ci sta abbastanza bene, non saprei
verso la porta del Castello furono → Virgola dopo “Castello”

- Parere personale
Durante tutti questi anni e durante tutti i contest indetti in passato, ho avuto modo di leggere molte tue storie facenti parte della saga “Flowers Wall”, e il solo vederne il nome mi fa sorridere poiché mi fa capire in qualche modo quanto tempo sia trascorso da allora, rendendomi persino un pochino nostalgica. E non è un bene che un giudice diventi nostalgico o dimostri troppo apprezzamento nei riguardi di partecipanti conosciuti, poiché sembra che strizzi l'occhio quando magari non è invece così.
Tralasciando questo piccolo particolare, ho trovato molto carina quella sorta di gioco di parole tra il titolo, la trama stessa della storia, il modo in cui si comporta Howl verso la conclusione - un po' matto, proprio come il famoso Cappellaio - e il richiamo al cognome di Sophie; da un senso tutto nuovo e divertente alla fanfiction e fa comprendere quanto tutto sia stato studiato come si conviene e non sia invece stato lasciato al caso, realizzando un racconto piacevole da leggere, e, come detto al principio, con quel pizzico di originalità che non guasta mai e la mescolanza tra i vari elementi magici e non che alla fin fine compongo il mondo di Howl's Moving Castle.
Un racconto frizzante e delicato che mi ha lasciato un bel sorriso divertito sulle labbra durante tutta la lettura.
Recensione alla storia Sopra di noi solo il cielo - 23/10/12, ore 15:34
Capitolo 1: Sopra di noi solo il cielo
Sviluppo della trama e trattazione del tema
In verità mi sento un tantino in imbarazzo nel commentare questa tua storia, perché, per quanto contasse unicamente due pagine, mi ha letteralmente spiazzata
Lasciami ammettere la mia debolezza per Howl Moving Castle, ma non è stato questo a spiazzarmi, ovviamente, bensì il fatto che non avessi nulla da muovere a proposito della trama, della storia in sé né tanto meno sui personaggi
Sei riuscita a creare un pre-film - chiamiamolo spin off, ecco - che, per quanto fosse breve, è riuscita ad emozionarmi, vuoi per il discorso di Howl sulla guerra, vuoi per quel lato caparbio e desideroso dello stesso di mettere fine ad essa, per quanto non si discosti dall'Howl sognatore - e anche un po' codardo, a detta di Calcifer - che abbiamo imparato a conoscere
Quella voglia di porre fine ad un conflitto ha fatto sì che lo sviluppo della trama e la trattazione del tema si impennasse, poiché è bene ricordare che non tutte le guerre si combattono sul campo di battaglia, ma anche nel cuore di chi è determinato a porre fine ad esse e si batte con tenacia estenuante per riuscire in qualche modo a concluderla
Hai scelto un momento di intimità che in quel momento è solo di Howl e Cal, un momento in cui Howl si apre con lui e si rivela essere un sognatore, però è qualcosa di bello, qualcosa che in qualche modo accresce la speranza di un mondo migliore, un mondo dove il cielo non è popolato da aeronavi o mostri, ma unicamente azzurro
E, aye, per quanto sognatore sia Howl, questa sua voglia è una cosa che ho davvero apprezzato

Sintassi, lessico&grammatica
Ho poco da dire, qui, perché la grammatica era perfetta e il tuo stile mi è molto piaciuto, diretto e schietto senza mai esagerare. Arrivavi al punto, eri capace di mostrare la scena e creare immagini suggestie dinanzi agli occhi del lettore, facendogli vedere ciò che tu volevi che vedesse, pur senza scrivere troppo e senza attenuare l'info-rigurgito con cose che sarebbe stato inutile inserire
Non sono del tutto convinta di quei punti prima di chiudere le virgolette - ricordavo che si mettessero dopo -, ma non lo calcolo come errore perché dovrei controllare bene su Accademia della crusca, perché può darsi che sia un altro modo che in questo momento mi sfugge
Inoltre ho solo qualche piccolo appunto da muoverti, più che altro errori di distrazioni e parole che in un determinato contesto mi sembra che suonino un pochino male, ma nulla di grave:
  • “Chiudi, sbrigati!” urlò il demone del fuoco, gracchiando. → Di solito il verbo “gracchiare” si utilizza anche per esprimere un concetto di voce un po' stridula, dunque ti consiglierei di cambiare in “gracchiò il demone del fuoco”, in modo da non ripetere due volte la stessa cosa;
  • Strascicando i passi Howl avanzò → “Strascicando i piedi”. Non so se questa forma da te usata sia dialettale o meno, ma di solito si dice “piedi” e non “passi”; inoltre dopo “passi” ci vorrebbe una virgola;
  • “E cosa cambierebbe?” sussurrò Howl, e si lasciò cadere sulla sedia di fronte al focolare. → “lasciandosi cadere”. Non è un errore, ma trovo suoni meglio;
  • Un giorno mi trasformerò del tutto, ed eliminerò per sempre ogni singola, schifosa nave della flotta di Suliman, e dell’esercito nemico. Metterò fine a questa guerra.” → La virgola dopo “Suliman” non ci vuole;
  • Un giorno lo farò! Devo solo trovare…l’ispirazione giusta.”→ Dopo i tre punti ci vuole lo spazio. Lo ripeti anche dopo in questo passaggio “Suliman non avrebbe tutto il potere che ha…”, ti consiglierei di stare attenta;
  • A chi interesserebbe, la parte migliore di me?” → Niente virgola;
  • Ma non attese risposta e salì le scale a passo pesante → Andare a capo dopo il “ma” è un errore; unisci la frase a quella precedente;
  • Calcifer si appiattì nuovamente tra le braci, e chiuse gli occhi. → Senza virgola. Oppure puoi scrivere “chiudendo gli occhi”, lasciando in questo modo la virgola;
Come già affermato, la grammatica era buona, la sintassi pure e, in particolar modo, scrivevi con cognizione di causa e con una conoscenza eccellente della lingua; sono stati quei piccoli errori di distrazione - non credo inoltre che siano errori veri e propri, ma più di una forma di distrazione momentanea, perché non sono gravi - a far calare un po' la perfezione del testo, ma tutto sommato era ben scritto

Parere personale
Dire che l'ho amata sarebbe un eufemismo.
Hai saputo destreggiarti in sole due pagine e non c'è niente che manca, niente che viene lasciato al caso, la storia si dirama dinanzi agli occhi del lettore senza essere né troppo lenta né troppo veloce, lasciando semplicemente il tempo che trova
Non c'è nemmeno uno scontato romanticismo, nessuna virgola fuori posto - ciò inteso nella caratterizzazione dei personaggi e nella loro coerenza nel testo -, non una caduta di stile né tanto meno una forzazione del tema, quindi chapeau. Ovviamente non hai potuto destreggiarti troppo nella spiegazione della guerra, essendo già il background del film, e questa è una cosa che fa perdere un po' di corpo alla storia, almeno agli occhi di chi non conosce la storia nel suo complesso e si ritrova a leggere la storia per caso. Non mi sento però di penalizzarti per questo, tenendo conto che le fanfiction, di solito, sono destinate a gente che bene o male conosce il fandom e chr sa già cosa aspettarsi senza che gli vengano sempre sbattuti in faccia fatti che già conosce di suo
Diventerei ripetitiva nel dirti quanto mi sia piaciuta, dunque credo sia meglio concludere qui
Recensione alla storia Stelle cadenti - 26/09/11, ore 18:53
Capitolo 1: capitolo unico
La tua storia mi ha fatta correre un brivido dietro la schiena.
Quei brividi che ti provoca il leggere qualcosa di bello, di piacevole, qualcosa che alla fine ti lascia un bizzarro sorriso sulle labbra che, certe volte, non riesci nemmeno a capire da cosa è stato causato davvero.
La narrazione è stata particolare sin dalla prima riga, giacché ho apprezzato moltissimo la tua decisione di stendere la storia sul punto di vista di un'entità eterea e senza corpo. Non ho mai letto niente di simile, e, giusto per restare in tema, tale scelta ha fatto sì che l'apprezzamento personale e l'originalità del racconto schizzasse alle stelle.
Ho amato ogni singola frase, ogni singola descrizione di questa piccola entità che, giunta agli ultimi bagliori della sua vita, scorge un'anima sua compagna cadere proprio nelle mani di Howl prima di spegnersi del tutto.
Non ho davvero parole per dirti quanto mi abbia colpita questa tua storia così introspettiva e malinconica, una storia nella quale hai saputo sfruttare bene l'elemento cielo proprio per il modo in cui hai deciso di affrontare quell'elemento, amalgamando inoltre la citazione da te scelta nel racconto stesso.
L'unico appunto che ho da farti riguarda la frase d'apertura: tu hai scritto «La gente, stolta, crede che le stelle cadenti siano messaggere di buone notizie»; credo che la virgola dopo gente avresti potuto evitarla, poiché la frase suonerebbe meglio in questo modo «La gente stolta crede che le stelle cadenti siano messaggere di buone notizie», giacché nella tua frase hai diviso il soggetto dall'aggettivo.
A scopo unicamente illustrativo, inoltre, ti appunto che nell'introduzione hai scritto «Una cielo notturno» anziché «Un cielo notturno», in caso tu voglia sistemare tale errore di battitura.
Per il resto la storia mi ha colpita davvero molto e, ti assicuro, non mi sarei mai aspettata che tu decidessi di raccontarla da quel punto di vista.
I miei più sinceri complimenti.


Originalità: 10/10
Caratterizzazione dei personaggi: 9/10
Stile e lessico: 9/10
Utilizzo del pacchetto: 8,8/10
Apprezzamento personale: 5/5

Totale: 41,8
Recensione alla storia Il giardino di Sophie - 24/06/11, ore 23:17
Capitolo 1: Il giardino di Sophie
Mi sarei aspettata qualcosa di più da questa storia, lo ammetto. Non tanto per il modo in cui è stata stesa, ma per lo più per la trama con cui essa si presenta al principio.
La storia tende ad alzarsi verso le ultime pagine, giacché durante la lettura sono rimasta inchiodata allo schermo mentre leggevo di Howl che spiegava le caratteristiche di ogni fiore presente in quel giardino e il suo vago riferimento a Sophie, riferimento che diventa marcato andando avanti con la lettura.
E' la parte scritta in corsivo che mi ha fatta sorridere, forse perché in quella determinata scena mi sembrava di vedere esattamente ciò che vedeva Sophie e le bellezze che le si paravano dinanzi agli occhi. Sono riuscita a figurarmi quel bel giardino come se mi trovassi lì io stessa, e la cosa mi è piaciuta moltissimo.
Niente da dire, invece, sulla grammatica: la storia è ben scritta ed è curata, e ad ogni frase da te stesa si riesce benissimo a capire quanto tu ami ciò che scrivi e quanto la tua voglia di far trasparire tramite parole l'accuratezza dei dettagli o i sentimenti dei personaggi sia alta.
Anche se al principio mi è parsa un po' noiosa, dunque - gusto puramente personale -, la storia merita davvero.


Originalità: 8,5/10
Caratterizzazione dei personaggi: 9/10
Stile e lessico: 9/10
Utilizzo del pacchetto: 8,5/10
Apprezzamento personale: 4,5/5

Totale: 39,5/45