Recensioni di My Pride

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Recensione alla storia Regina Rossa - 17/07/15, ore 21:34
Capitolo 1: Regina Rossa
GIUDIZIO PER AVER PARTECIPATO AL «SUMMER CONTEST SPECIAL EDITION: ROYAL FLUSH»
«REGINA ROSSA» DI MANUFURY

Lei che gli aveva sorriso con quelle labbra rosse e piene, che sembravano formare un cuore perfetto e guardandola, una volta tanto nella sua vita, Aleksis si era sentito fortunato: aveva pescato dal mazzo e gli era capitata una regina rossa a cui far finalmente riferimento.

- Sviluppo della trama e dei personaggi
Non è una storia che brilla esattamente di originalità, diciamo che si può prendere più che altro come un leggero missing moment/slice of life che racconta un ricordo dell'adolescenza di Aleksis e Sasha, ricordo di un amore appena sbocciato fra la neve invernale che prende pian piano piede durante gli anni dell'accademia militare; si tratta ugualmente di una storia piacevole da leggere, con quel pizzico di introspezione che non guasta mai e che riesce, passo dopo passo e parola dopo parola, a far immedesimare il lettore nei pensieri del narratore, in questo caso Aleksis, e a far sì che possa comprenderne lo stato d'animo durante tutta la lettura.
Ciononostante, questo evento narrato lo chiamerei più che altro “esercizio di stile”: è una storia ottima per quanto riguarda il far sì che il lettore riesca ad avere una lettura godibile - anche con un pizzico di fluff che, se non esagerato, non guasta mai, dopotutto -, ma non rientra tra quelle memorabili che si ricordano per determinati particolari o intrecci di trama, data la poca originalità della stessa e il modo abbastanza semplicistico con cui si sdoganano gli eventi, arrivando al dunque senza dare chissà quali colpi di scena et similia. Sta ovviamente allo scrittore decidere come seguire il proprio racconto e che cosa scriverci per far sì che esso diventi apprezzabile, dunque su questo non sto a sindacare; però, se posso essere sincera, rendere la cosa un pochino più movimentata e meno introspettiva avrebbe potuto dare alla storia quel pizzico di pepe in più, staccandosi dalla sensazione di già visto e già letto - non è un argomento nuovo, ragazzi che giocano a strip poker, anche per noia, si possono leggere in qualunque fandom o quasi, persino nei telefilm alla tv - per far restare di stucco il lettore e fargli esclamare “Questo proprio non me lo aspettavo!”
Tornando al discorso di cui prima, quello che riguarda l'introspezione, direi che è stato un lavoro ben svolto. Che il narratore sia Aleksis si comprende di primo acchito, poiché i pensieri non sono né troppo lunghi né troppo articolati; li definirei “pensieri da uomo che arriva subito al sodo”, ovvero che, aye, alle cose ci pensa e ci riflette anche su, ma se deve passare ai fatti ci passa e basta senza recriminare, cosa che effettivamente succede quando alla fine vengono entrambi sovrastati dalla passione e lasciano che sia essa a guidarli, senza sé e senza ma. Un ottimo modo per riuscire a catturare l'attenzione, senza ombra di dubbio; in questo modo si riesce bene a patteggiare per lui e sentirsi un po' parte della sua mente, dando agio di comprendere meglio come si sente in determinati momenti e le sensazioni che prova. Non posso dire lo stesso per quel che riguarda Sasha, essendo lei vista attraverso gli occhi di Aleksis ed essendo quasi una figura di sfondo: si capisce più o meno che cosa pensa e come si comporta, si vede che è IC e tutto il resto, ma se si dovesse provare a fare un'analisi più approfondita, sarebbe impossibile proprio perché noi la stiamo osservando come se fossimo Aleksis, quindi vediamo soltanto ciò che vede lui.
Ho inoltre notato che, oltre a metterla come frase di partenza, hai sdoganato la traccia in vari punti, facendo sì che essa potesse seguire diversi stili d'apparizione: dapprima come incipit d'apertura - un classico, direi -, poi come citazione interna messa nella bocca - o, per meglio dire in questo caso, nei pensieri - del protagonista principale nonché voce narrante, e anche verso la fine, dove oltre a mescolarsi le carte sul pavimento finiscono per mescolarsi anche i loro corpi, dando così la sensazione, fortunatamente non troppo ridondante, che la traccia sia stata eseguita senza voler cercare di strafare ma provando semplicemente a dare un senso alla frase capitata nella pesca.
Devo dire, però, che l'accostamento Sasha/Regina Rossa è quello che ho apprezzato maggiormente. In verità è un passaggio semplice, qualcosa che di primo acchito può non sembrare molto significativo, eppure, anche grazie al fatto che hai inserito quel richiamo alla canzone dei Modena City Ramblers per dare un senso alla cosa, si capisce che il fante è in fin dei conti Aleksis e, come viene spesso affermato nella teoria della scala reale, il fante è asservito alla regina - in questo caso rossa - e si prodiga per lei, standole accanto. Proprio come succede nella conclusione della tua storia, dove si vede il fante di Aleksis raggiungere la regina rossa di Sasha, esattamente come ha fatto lui. Entrambi i fanti hanno ritrovato la loro regina ed entrambi sono pronti a servirla: un accostamento che, oltre a rifarsi al testo della canzone scelta, è perfetto per un contest in cui si sarebbe dovuto parlare di poker senza far sì che esso divenisse del tutto il pilastro portante della storia stessa.

- Stile, sintassi & grammatica
Ho poco da dire per quel che riguarda questo punto, poiché la grammatica e la sintassi erano ottimali per un tipo di storia così leggera. Non c'erano paroloni altisonanti e il lessico è abbastanza semplice, proprio ciò che ci si aspetterebbe per un missing moment. Sono del parere che ogni storia deve avere un proprio tono narrativo, e che non si possa raccontare ad esempio di guerra utilizzando un tono leggero che non renderebbe giustizia al background stesso di un genere così terribile e delicato. Aver dunque scelto uno stile diretto e deciso che non girasse troppo intorno, rendendo ridondanti parecchie cose, è stata di sicuro la scelta più azzeccata.
Per quanto riguarda il resto, non parlerei esattamente di errori. Alcuni ce ne sono, ma si tratta di errori di battitura e distrazione e non è nulla che non possa essere tranquillamente sistemato con una rilettura; c'è invece il particolare punto dei segni di punteggiatura, in questo caso le virgole, dove in alcuni casi non mi è sembrata un'ottima idea utilizzarle in quel modo.
Ti appunto qui di seguito ciò che volevo dire, segnalandoti anche un po' di frasi che potrebbero essere scritte meglio per rendere la lettura più fluida e i passaggi in cui sono presenti gli errori di battitura:

Quando si alzano gli occhi dalle proprie carte per scrutare l’avversario bisogna prestare attenzione a ogni più piccola espressione del viso → Quando si alzano gli occhi dalle proprie carte per scrutare l’avversario, bisogna prestare attenzione a ogni più piccola espressione del viso
ogni volta che alza gli occhi al viso di Sasha ne coglie le espressioni → ogni volta che alza gli occhi sul viso di Sasha, ne coglie le espressioni
pensa che la mancanza di fortuna sia dovuta al fatto che l’ha persa tutta incontrandola → Rivedrei un po' la fine di questa frase, perché sembra quasi, leggendola di filato, che abbia incontrato la fortuna, anche se è ovvio che non si parla di quella
sul tavolo un cinque → “sul tavolo ci sono un cinque” penso che inserendo il verbo sia un po' più fluido e comprensibile
ma come pensa spesso, e come diceva Schopenhauer: → ma, come pensa spesso e come diceva Schopenhauer:
Aleksis ogni tanto ci ripensa a quella serie di eventi → Eliminerei il “ci”, la frase funziona anche senza di esso e, anzi, forse è persino più godibile
E poi era arrivata lei.
Lei che gli aveva sorriso con quelle labbra
→ Puoi tranquillamente unire i due periodi, essendo continuativi dello stesso discorso
rosse e piene, che sembravano formare un cuore perfetto e guardandola, → “rosse e piene, che sembravano formare un cuore perfetto, e, guardandola,” oppure, meglio ancora per eliminare un mucchio di virgole “rosse e piene - che sembravano formare un cuore perfetto - e, guardandola,”. Non riesco a fare i trattini lunghi, ma si tratta di quelli
Da allora si erano incontrati spesso, per parlare, per giocare… semplicemente per stare assieme → “Da allora si erano incontrati spesso: per parlare, per giocare... semplicemente per stare assieme”; sistema anche i tre puntini. Immagino che tu abbia scritto la storia su Word, pocihé te l'ha formattati male e ti ha lasciato il blocco unico, tanto che basta cancellarne uno per far sì che spariscano tutti e tre i puntini di sospensione
bloccando a metà della sua operazione Aleksis e deve avere un’espressione molto buffa → bloccando a metà della sua operazione Aleksis, e deve avere un’espressione molto buffa
Le si sporge, sempre sorridendo.
“Ho detto che questa volta voglio le tue labbra.”
→ Giacché è Sasha a parlare, l'azione precedente, che tu hai scritto subito dopo il discorso diretto di Aleksis, andrebbe riportata in basso. Quindi la frase andrebbe così: Lei si sporge, sempre sorridendo. “Ho detto che questa volta voglio le tue labbra.”
le sua labbra → le sue labbra
Nei suoi diciannove anni Aleksis ha baciato altre volte → Nei suoi diciannove anni, Aleksis ha baciato altre volte
chiude gli occhi per assaporarsi il momento → Trovo che “assaporare” suoni meglio, perché “assaporarsi” sembra quasi ridondante; si parla di Alekiks, è lui che chiude gli occhi, quindi è ovvio che si tratta di lui e che è lui ad assaporare l'attimo, dunque lasciare l'infinito va ugualmente bene
il loro bacio di fa più travolgente → il loro bacio si fa più travolgente
e nell’impeto della passione, nessuno → e, nell’impeto della passione, nessuno

- Parere personale
Come lettura piacevole l'ho apprezzata, un po' meno quel che riguarda l'originalità della stessa, come ho ben detto. Siccome non mi piace ripetermi mi fermo qui, ma con quella marcia in più avrebbe sollevato molto il mio gradimento personale.
Ho trovato un po' troppi cliché letti in altre storie o visti in altri posti, quindi questo ha abbassato un po' l'apprezzamento, anche se fortunatamente la storia aveva le sue caratteristiche e le sue particolarità, così da sfumare, almeno in parte, la sensazione di già sentito e dando ad essa una stemperata nuova, dando vita ad un suo corpo a poco a poco.
Certo, non ha una trama articolata e non pretende di essere chissà quale grande romanzo - e ci mancherebbe, dopotutto la tua scelta era di fare una one-shot abbastanza semplice e ti saresti di sicuro messa ancor più di impegno di quanto tu non abbia fatto qui se avessi voluto fare qualcosa a capitoli con una super trama -, ma come diceva Lord Henry “Adoro i piaceri semplici. Sono l'ultimo rifugio delle persone complicate”, e in fin dei conti la tua storia aveva un suo perché e una sua determinata linea temporale da seguire.
Non sempre si deve fare chissà quali grandi cose per catturare un lettore, e anche qualcosa di semplice - per quanto avrei apprezzato qualcosina di più, ma questo è mio puro gusto personale - può rivelarsi una lettura emozionante.
Recensione alla storia Run - 02/02/15, ore 17:17
Capitolo 1: Run
GIUDIZIO PER AVER PARTECIPATO AL «WINTER CONTEST» PER STORIE EDITE
«RUN» DI MANUFURY

Il respiro si blocca, i muscoli si tendono e il cuore inizia a battere forte per pompare più sangue misto ad adrenalina nelle tue vene. Tutto il tuo corpo è pronto alla fuga, vero Aleksis? Ogni cellula, ogni tessuto, ogni organo, tutto il tuo io grida: “Corri Aleksis, corri!”

- Sviluppo della trama e dei personaggi
Tenerezza. Ecco la prima parola che è balzata subito alla mia mente non appena sono arrivata a fine lettura. Ma facciamo un passo indietro.
Dal titolo e da come la storia stessa inizia, con quella lieve sensazione d'ansia che permea la narrazione, tutto ci si aspetterebbe tranne la conclusione a cui si giunge; al principio si entra pian piano nella psiche di Aleksis, si sentono le paure e i tormenti che si è portato con sé nel corso degli anni sin da quando era in orfanotrofio sia fuori da esso, facendo solo ciò che era abituato a fare: correre. Non si può proprio fare a meno di patteggiare per lui e stargli almeno mentalmente vicino per provare a dargli una qualche sorta di conforto, avvertendo, passo dopo passo e parola dopo parola, quella sempre più crescente agitazione cominciare a diminuire e a fluire via come un fiume, convergendo in qualcosa di molto più calmo e che lascia il sorriso sulle labbra.
Le immagini che si susseguono durante i suoi pensieri sono suggestive e perfette per un personaggio apparentemente duro e freddo come Aleksis, con quel continuo richiamo al metallo e al suo gelo e al modo in cui esso è sempre stato presente nella sua vita, persino con Cherno Alpha; diciamo che, in qualche modo, è stato proprio quello stesso metallo a temprarlo e a renderlo ciò che è adesso, rendendolo successivamente vicino alla donna della sua vita. Bello anche il contrasto creato proprio dalla visione di Sasha: bianca e austera nel suo bel vestito, le labbra rosse e piene, danno di lei l'impressione di una donna che, nonostante la scorza un po' dura che solitamente mostra al mondo, è nel pieno della sua vitalità e della sua felicità in quel giorno così speciale per ogni coppia che convola a nozze.
In quanto a caratterizzazione, qui abbiamo soltanto un flusso di pensieri e ben poche parti descrittive - almeno per quel che riguarda le descrizioni vere e proprie, che non sono molto presenti nel testo, trattandosi per lo più di un'introspettiva, a quanto sembra -, ma essi bastano a dare un'impronta del protagonista e a far comprendere il suo stato d'animo in quel determinato momento, rendendolo IC con poche parole ben calibrate; non c'è eccessiva smielatezza, non c'è niente che lo faccia apparire fuori di sé e quindi fuori dai suoi soliti schemi, bensì vediamo il suo ripensare al passato - ottima scelta, così da far calare ancora di più il lettore nella sua caratterizzazione - fino a quel giorno, quel magnifico giorno in cui, sorpresa delle sorprese, si ritrova sposato con la sua amata.
Proprio su questo vorrei spendere due parole: la cosa, in un altro frangente, sarebbe potuta risultare banale - la sublimazione e l'unione di due anime che non hanno fatto altro che fuggire dal resto del mondo fino al loro congiungimento -, ma in questo contesto funziona, da' una spinta in più al tutto, lasciando con un bel sospiro di sollievo quando si scopre che tutti i pensieri ansiosi e post-apocalittici di Aleksis non sono altro che un breve ripensare al passato prima della felicità che ne seguirà poi. Difficilmente si riesce a restare IC con personaggi così complessi e austeri, si rischia difatti di cadere nel banale e di lasciare che sia l'OOC a dilagare imperioso, ma sei riuscita a trattarli come si deve e hai dato loro spessore, rendendoli loro in tutto e per tutto.
La trama non spicca di certo di originalità, ma ha i suoi punti forti proprio per il tipo di fandom in cui è presente e, in particolar modo, per i personaggi da te scelti, protagonisti indiscussi che riescono a far sollevare in questo modo le intere sorti della narrazione. Se si fosse trattato di qualcun altro, molto probabilmente, si sarebbe solo trattato di una storia che avrebbe spiegato in parole spicce il presenziare dinanzi all'altare di due persone, ma con Aleksis e Sasha le cose sono diverse: sono due guerrieri, due soldati che sono cresciuti in un mondo che li ha sempre visti correre via da ogni cosa, e persino in quel momento Aleksis vorrebbe correre e scappare lontano - per novità? Per paura? Per l'incredulità di aver finalmente trovato la felicità? Pensieri che si susseguono anche in questo frangente e che sono assolutamente veritieri, visto il grande passo che stanno per compiere -, per quanto venga frenato proprio dalla splendida visione di Sasha.
Una storia che, vista singolarmente, non sembra possedere punti forti, ma che letta nel complesso risulta oltremodo piacevole ed innovativa.

- Stile, sintassi & grammatica
Nulla da dire per quel che riguarda lo stile. In altri momenti avrei detto che più punti fermi avrebbero in qualche modo alleggerito le frasi, ma, in questo caso, lo stile adottato ci sta tutto e si piega tutto intorno al racconto.
I pensieri si susseguono veloci, quasi si volesse seguire la vita frenetica che ha sempre vissuto Aleksis e il titolo stesso della storia, correndo a più non posso senza fermarsi mai e senza seguire quello che potrebbe essere un filo logico; è un buon modo per rendere il lettore ancora più partecipe in tutta la narrazione, lanciandolo direttamente nella mente del protagonista, pur senza strafare. Alcune frasi andrebbero un po' riviste per piccoli errori proprio da niente, ma, per il resto, è un ottimo stile che lascia ben intendere il significato stesso di tutta la storia.
Qui di seguito ti appunto qualcosa, la maggior parte piccolezze che possono essere corrette con una rapida lettura:

forte/forte → Una piccolezza, però cercherei un sinonimo per non ripetere la stessa parola a così poca distanza
vero Aleksis? → vero, Aleksis?
Corri Aleksis, corri! → Corri, Aleksis, corri!
correre finché non ti manca il fiato e il sudore t’imperla la fronte → Dato il tempo di narrazione, trovo suoni meglio “correre finché non ti manchi il fiato e il sudore t’imperli la fronte”
i tuoi ricordi, la paura che provi.
Un rumore ovattato [...]
Ti volti lentamente [...]
E allora la vedi: lei
→ Queste frasi puoi farle continuare tranquillamente sui periodi precedenti, giacché possono essere letti come un seguito del pensiero
e insieme vi avviate → e vi avviate insieme
cui era abituato → cui eri abituato
stata solo tua, per sempre e che tu saresti → stata solo tua, per sempre, e che tu saresti
In fuga senza nessuno da amare → Non so se volessi ripetere la frase senza la virgola dopo la parola “fuga” volontariamente o se ti sia solo sfuggito - trovo che suonino bene in entrambi i modi, dato che da un certo stacco -, in caso te lo segno semplicemnete a scopo illustrativo

- Parere personale
Ammetto spudoratamente che, pur avendo letto uno sprazzo di fumetto e avendo visto il film non so quante volte, questa è stata la prima storia che ho letto in questo fandom, per di più su due personaggi austeri e complessi come Aleksis e Sasha.
Non nascondo, come detto pocanzi, che al principio mi ero aspettata una storia angst che sarebbe poi sfociata in qualcosa di un po' più tranquillo - il genere fluff avrebbe dovuto farmi capire qualcosa, così come l'immagine iniziale, anche se credevo che fosse lì più a scopo illustrativo che per altro -, ed è stato davvero piacevole leggere di questo piccolo sprazzo di felicità di due personaggi che personalmente ho imparato ad amare - e di cui ancora rimpiango la morte, sob.
La tua storia ha dunque fatto sì che li amassi ancora di più e mi sentissi partecipe di quel loro momento speciale, come un ospite silenzioso che spiava il tutto da qualche angolo remoto, forse persino dalle impalcature sovrastanti mentre lavoravo su piccoli accorgimenti che avrebbero potenziato maggiormente Cherno Alpha e mentre mi soffiavo il naso per la gioia. Ma adesso sto un po' divagando, non farci caso.
Mi preme inoltre dirti che difficilmente leggo storie het - o, almeno, non quanto basta, dato che alcune le trovo trite e ritrite e mi annoiano -, quindi tanto di cappello per avermi fatto adorare un racconto di questo tipo. Non dico che fossero il mio OTP, ma di sicuro è stata una lettura più che piacevole e piena di begli spunti.