Recensioni di Nomura

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Recensione alla storia Mondi dimenticati - 20/02/14, ore 13:48
Capitolo 2: II - Ryuugu Rena
Sai, oggi sono a casa e non ho niente di meglio da fare, così mi è balenata l'idea di leggere una storia per ammazzare il tempo. E quale, se non questo famigerato capitolo di cui avevi parlato una volta nel forum (non pensare di esserti liberato di me solo perché non lo frequento più, ovviamente)? Ho deciso di dargli una chance, perché non posso criticare qualcosa senza averlo prima letto con attenzione, no? 
L'ho letto. E... beh, era proprio come me lo ero immaginata. Forse anche peggio, in un certo senso.
Sarò onesta: hai un buon stile, sei un bravo scrittore e me ne ero accorta quando abbiamo iniziato a ruolare. Tuttavia... il problema semmai sarebbe cosa scrivi. In questo caso, un gran bel problema. Ora, so che anche tu eri scettico per questo capitolo (vorrei ben vedere), ma voglio lo stesso scriverti cosa non mi è piaciuto, ora che ho constatato con i miei occhi più che mai.
I primi due paragrafi sono a posto: riesco a visualizzare il personaggio per quello che è; non solo, mi piace molto come descrivi quello che lei vede. Poi di colpo arriva la notizia shock. La poveraccia è incinta.
Rena è un bellissimo personaggio e il suo rapporto con il padre è certamente toccante, visto il modo in cui si prende cura di lui nonostante sia lei quella finita all'ospedale psichiatrico, e che quindi dovrebbe essere il contrario. Perlomeno in una famiglia normale. Ma estremizzare questo rapporto è veramente orribile, a parere mio, e anche maschilista, se permetti. Già l'idea che Rena stessa ha dei ruoli di madre e padre è un po' deviata nella novel, ma le frasi che pronuncia qua sono veramente agghiaccianti.
"Diranno che lui è un pessimo padre, un irresponsabile. Mi vorranno portare via da lui, e mi vorranno affidare a mia madre, e alla famiglia che si è creata con quell'uomo. No, non lo permetterò mai, piuttosto l'ammazzo, quella meretrice."
Non è ben chiaro se dovremmo simpatizzare con quello che dice o biasimarla. Ma in ogni caso... qui l'unico responsabile è suo padre. Lei potrà pur essere affetta da tutti i complessi che ti pare, ma il modo in cui lo difende dà i brividi (e nessuno cerca di farci notare che lei abbia torto! Certo, è scritto in prima persona, ma così facendo sembra quasi che l'autore concordi con ciò che Rena dice, essendo questo un tema moooolto delicato. E tu non concordi con lei, giuuuusto?), per non parlare del fatto che la colpa non ricade in alcun modo su di lui. E' un adulto. E' lui il pedofilo che è andato a leto con una ragazza. Minorenne. Sua figlia. Non conosco il diritto penale giapponese, ma scommetto che anche lì sarebbe un reato gravissimo, eh?
"Oh, papà, non ti preoccupare, è stata una mia scelta, tu non c'entri." E continua. Come se in fondo non fosse colpa di lui, nooo. "Lo capisco, tu sei pur sempre un uomo, con le sue debolezze e le sue passioni [...]" questa frase è ancora peggio. E' bruttissimo che tu abbia preso un personaggio come Rena, una semplicissima studentessa che vuole bene a suo padre, agli amici, innamorata di un ragazzo in modo normalissimo (vedi? Nessun complesso, sarebbe capacissima di avere una relazione normale), e l'abbia trasformata in... questo. Questa brutta copia di ciò che lei era. Va bene essere creativi, va bene scrivere una fanfiction, ma c'è un limite a tutto. Tra l'altro, non c'è neanche l'avviso di OOC, che qui servirebbe assolutamente. Perché questa non è Rena Ryuuguu, non lo è neanche lontanamente. Se lei è gelosa del padre, è perché teme che avendo una relazione con qualcun'altra la sua famiglia si allargherà di nuovo e sarà costretta ad accogliere una nuova madre, magari anche dei fratelli, mentre lei non lo vuole assolutamente. E' il classico caso di una figlia che ha i genitori divorziati, non c'entra proprio nessun complesso di Elettra. Certo, è molto legata al padre. Ma non ha solo lui. La sua vera, grande famiglia sono i suoi amici, che la affiancano ogni giorno in ogni gioia e dolore della sua vita. Lo dice anche qui: "Io voglio solo essere felice, ogni giorno, insieme ai miei amici, e insieme a mio padre." Eppure, qui lei vive solo per lui. La vera Rena non avrebbe mai fatto nulla del genere. E come ho già scritto, è molto maschilista pensare che lei voglia dedicare la sua vita solo a un uomo, tra l'altro suo padre, come se non fosse già abbastanza sbagliato. Ed è maschilista la frase "sei pur sempre un uomo, con le sue debolezze e le sue passioni" che in questo contesto suona come se lei stesse giustificando ciò che lui potesse mai fare. E quest'altro pezzo è ambiguo... "Papà, non devi rimproverarti o vergognarti per quello che è accaduto, mi avevi detto che non volevi fare una cosa simile, quella notte, ma dopotutto sei solo un uomo, e non c'era nulla che potevi fare per evitare l'inevitabile, a dispetto di quanto tu avessi urlato, e di come ti fossi opposto." Per un attimo ho creduto che fosse stata lei a stuprare lui, e non il contrario, ma... quello che dice dopo cambia tutto. "Non ti ho forse detto Ti voglio bene, papà un'infinità di volte, in passato, e anche in questi giorni? E non hai forse tu fatto altrettanto? Ci siamo sempre voluti bene, ci siamo sempre amati. È tutto assolutamente normale." Forse non è ben chiaro e bisognava specificare di più. Ma se anche fosse proprio questo il tuo intento, cioè che sia stata lei a violentare il padre, pensi sia giusto scrivere una storia del genere usando un simile espediente per non far ricadere la colpa su un uomo che fa sesso con sua figlia, bensì sulla ragazza stessa, che ha ufficialmente seri problemi mentali, tra l'altro? Io mi sentirei in colpa. Hai mai letto Lolita? Posso fare un bel paragone su come sia qui che nell'opinione generale del libro si pensi che la colpa sia della vittima, la ragazzina, che ha sedotto l'adulto, quando in realtà bisognerebbe incolpare lui. Stessa cosa. Ti piace come esempio?
"Sono tutti dei mostri, ma visti dall'esterno hanno tutti la faccia di persone perbene. E per proteggere la loro reputazione non esiterebbero a tradire i loro amici, non esiterebbero a tradire me." Questo è Tsumihoroboshi, giusto? Ci sono gli alieni, Rina e Teppei morti, ecc. ma quando diavolo accade tutto ciò? Il senso di quella saga era proprio farle capire il senso dell'amicizia, ma qui non lo ha afferrato neanche alla lontana.

Ho scritto tantissimo, erano secoli che non facevo una recensione così lunga. Potrei continuare, ma penso propro che non ce ne sia bisogno. So che non gioirai per questo mio parere, ma non mi interessa. Aggiungi almeno l'avviso di OOC, se vuoi un consiglio.
Ti lascio un saluto, se mai mi andrà mi arrenderò e leggerò anche gli altri capitoli di questa storia (Crystal Heaven no, è decisamente troppo lunga per me!).
Nomura, nickname che mi sono scelta qui, oltre che per quello che definireste "folle amore per un personaggio apparso cinque minuti", anche perché ho il vizio di stroncare tutte le storie che leggo con cinismo e a volte anche con un certo sadismo.
Recensione alla storia La mia routine personale - 11/12/13, ore 14:02
Capitolo 1: La mia routine personale
La fanfiction è molto simpatica, devo dire! Una cosa che mi ha divertito molto è stato il momento in cui Keiichi becca Shion mentre sta malmenando il coniglietto incolpandolo della scomparsa di Satoshi, mi ha fatto veramente ridere perché non solo non me lo aspettavo, ma viste le condizioni mentali della poveraccia negli ultimi capitoli non la vedo improbabile, come cosa... anche il momento in cui Keiichi dice ad Hanyuu che non la può aiutare perché deve mangiare mi ha fatto sorridere, in particolare. Certo, è un po' irrealistico che Satoshi si sia svegliato dal coma e che Miyo sia ancora infermiera, perché è qualcosa che potrebbe avvenire solo in Matsuribayashi e lì lei viene ricoverata, ma essendo una storia demenziale può passare. La mia è una recensione neutra, però, perché l'hai scritta in stile copione e a mio parere è qualcosa che toglie molto alla storia, purtroppo! Ho visto che anche le tue altre storie usano lo stesso stile; per carità, è una scelta possibile, ma penso che sarebbe stato meglio se fosse stata scritta con la classiche virgolette nei dialoghi, invece che mettendo il nome del personaggio a inizio frase e le azioni tra parentesi. Forse sarebbe risultata diversa, tuttavia lo stile copione non mi sembra una buona idea in una storia, sembra più il testo di un gioco di ruolo... ovviamente sei libero di ignorare questo mio parere, è solo la mia opinione e la fanfiction funziona comunque!
In ogni caso, ho trovato la storia molto carina, spero che tu scriva altre fanfiction comiche su Higurashi!
Recensione alla storia Pezzi di vetro. - 09/12/13, ore 19:05
Capitolo 1: Pezzi di vetro.
Devo dire che questa breve storia mi piace, rispecchia bene il personaggio di Rena. Mi ha colpito quel "Penso di essere una cattiva bambina, come mi dice la maestra". Anche se qui era abbastanza grande (13-14 anni), penso che sia una frase azzeccata, in fondo è così che si sente: piccola, cattiva, "sbagliata". Hai colto il suo personaggio molto bene, con i suoi sensi di colpa, la sua sofferenza. Il fatto che lei pensi di dover pagare, quasi che nessuno possa darle una mano, nonostante non sia vero. Mi è anche piaciuto moltissimo il finale, quel "Lì ci saranno pezzi di vetro?" Mi ispira molto come conclusione.
Insomma, scrivere una flashfic non è sempre facile, però questa è riuscita benissimo. I miei complimenti!
Recensione alla storia La donna che voleva diventare Dio - 08/10/13, ore 19:31
Capitolo 1: La donna che voleva diventare Dio
Ho letto giusto ora questa tua fanfiction e devo dire che è molto azzeccata, per quanto sia una flashfic. Si sa che è dura riassumere tanti concetti in pochissime parole, ma a mio parere ci sei riuscita/o. Miyo è un personaggio complesso, lo dico da sua grandissima fan che ha riflettuto spesso su di lei, e spesso sento dire che lei sia atea perché detesta con tutto il cuore quel Dio che sostiene si faccia beffe di lei. E' un piacere vedere che in questa storia viene rappresentata per quello che è davvero. 

Dio esiste, lei lo sa, e dall'alto della sua grandezza aveva pensato di farsi beffa di lei, piccola e fragile umana sola al mondo. E lei aveva accettato la sfida, una sfida che opponeva la potenza divina all'ingegno umano.

Ecco, questo è esattamente il fulcro del suo carattere, mi è piaciuto molto come lo hai descritto. Ti faccio i miei complimenti per aver spiegato Miyo Takano in così poche parole!
Recensione alla storia Madness - 19/01/13, ore 21:15
Capitolo 1: Madness
Non sono una fan delle song-fic, però ho trovato questa storia molto carina. Beh, carina non è il termine adatto per descriverla... proprio per questo funziona.
Mi piace come hai descritto questo "sdoppiamento" di Rena, mi ha comunicato una certa ansia l'immaginare il suo riflesso che sogghigna malignamente... quel Faceva male messo in evidenza rende bene le sue sensazioni. Anche il ritmo veloce esprime a mio parere benissimo l'angoscia e la follia che la ragazza prova.

Ho apprezzato anche il fatto che non sia affatto OOC. Di solito molti fan di Rena non riescono a rappresentarla correttamente nella fanfiction (o almeno in quelle che ho letto io!), ma in questo caso trovo che sia molto in-character.
Di errori ortografici non ne ho trovati, quindi tutto perfetto. Insomma, mi è piaciuta molto! ^^