Recensioni di kk549210

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Recensione alla storia Amami alla vigilia della Festa dei Morti - 15/01/15, ore 23:08
Capitolo 22: Il Fiore del Male, (parte III)
Carissima Feles,
eccomi finalmente qua a recensire questo nuovo capitolo che si rivela intenso come al solito. Il contatto intimo tra Antonio e Ottavia, di corpi, parole e pensieri: il rude generale tombeur des femmes si rivela più sensibile e capace di leggere nel pensiero di quanto si possa immaginare. Sta per tornare Ottaviano e presto la giovane dovrà essere di un nuovo marito: mi piace molto l’accenno a Glabio, personaggio che nella serie è ridotto –letteralmente- a poco più di un fantasma, ma che secondo me portava un tratto di dolcezza e autenticità in quel covo di vipere e in quel groviglio di intrighi. Molto interessante la gelosia che metti in cuore (e in bocca) ad Antonio, disposto persino ad uccidere il futuro sposo di Ottavia!
Scomparso il lupus, nel finale riecco Azia, snob e supponente al suo solito: per lei persino i Tolomei sono pecorai! Mi fa sorridere la battuta finale, in cui la matrona versione HBO fa sua il celebre detto della Cornelia Gracchorum (che starebbe molto bene in bocca alla Azia storica).
Un’ottima prova, come sempre: elegante e ricca di riferimenti storico-culturali (e cultuali)… mi sembra proprio di sentire ululare le cagne di Ecate all’angolo della strada!
Un carissimo saluto, KK
Recensione alla storia Amami alla vigilia della Festa dei Morti - 16/12/14, ore 08:45
Capitolo 21: Il Fiore del Male, (parte II)
Carissima Feles,
questo tuo nuovo capitolo si aggancia molto bene con il precedente per l’atmosfera cupa: mi piace molto l’immagine dei volti appena appena riconoscibili agli occhi di Ottavia, quasi fossero evanescenti maschere di cera.
Molto apprezzabile la “discesa agli inferi” di Ottavia, protagonista di questa seconda parte del dittico -essendo il cap. 20 vissuto dalla prospettiva di Antonio, questo non poteva avere altro punto di vista che quello della nobile e tormentata pronipote di Cesare -, nel cuore caotico e oscuro della Suburra. Ha un sapore quasi pasoliniano, mi verrebbe da dire. Qui un altro mistero si presenta: dov’è finito Tito Pullo? E perché Voreno non vuole più avere nulla a che fare con lui? La descrizione di Voreno è molto efficace e dettagliata e ci mostra chiaramente l’aspetto un po’ anomalo del personaggio, più gallo che italico. Anomalia fisiognomica che in qualche modo rispecchia il contorto mondo interiore di questo carattere.
Nell’ultima parte, l’incontro-scontro tra Ottavia e Antonio, nell’atmosfera magica e al contempo inquietante della domus, scarsamente illuminata dalle lucerne ormai spente.
Continuo a chiedermi quale sia il rapporto, quali i sentimenti e le emozioni che legano questi due… ma lei è veramente innamorata? Non so…
Molto efficace il contrasto tra le due opposte fisicità, che tu hai molto sapientemente evidenziato.
Un carissimo saluto,
KK
Recensione alla storia Amami alla vigilia della Festa dei Morti - 13/12/14, ore 10:44
Capitolo 20: Il Fiore del Male, (parte I)
Carissima Feles,
anzitutto bentornata!
Trovo molto suggestivi il riferimento a Baudelaire, contenuto già nel titolo – come sono pregnanti ed evocativi i titoli di questa FF- e l’allusione all’amore come forza vampiresca, come lama sottile (chissà se Gianna Nannini in “Fotoromanza”pensava anche lei a “Les fleurs du mal”, ma chiedo venia per la divagazione tardo novecentesca…)
Il virile e risoluto Antonio sembra sempre più un eroe decadente, quasi perduto nel suo torpore, nel suo “sogno… d’amore?”, che Cesare, conoscendo poco o niente – e per fortuna!- della pericolosa (e univocamente violenta) liason che il suo luogotenente ha voluto mettere in piedi, liquida come infatuazione. Ma ora il bell’Antonio si deve ridestare, poiché è in programma un convivium, che non è un mero atto mondano, ma si configura come un vera e propria trama di sottilissimi equilibri diplomatici, non solo in senso politico. A casa di Azia ci sarà una vera e propria partita, con tante “regine” sulla scacchiera: la padrona di casa, mai doma e incline a cedere a qualcun’altra il secondo posto, Cleopatra, Calpurnia… e forse anche Ottavia!
E così la seconda parte si apre con la descrizione della domus pronta per la grande serata: mi piace molto l’atmosfera languida e cupa che le attribuisci (l’accenno alla zanzara è raffinatissimo e al contempo orrido, quasi neobarocco) e che è il giusto scenario per le inquietudini di Antonio, concupito da tutte le sensuali matrone presenti, vere e proprie “femmine”, ma povero cervo braccato dagli occhi di Ottavia, prima nei tormentati ricordi, poi nell’apparizione inaspettata –è proprio il caso di esclamare ”lupa in fabula!”- della giovane, ingenua ma matura nell’armoniosa combinazione dei suoi fascinosi tratti, Ottavia.
L’allusione al mito di Atteone con cui chiudi il capitolo fotografa nel modo più preciso la situazione. E’ proprio vero, Antonio non ne uscirà vivo! Forte e molto azzeccato il far cozzare l’ aulico e il prosastico (o ancor meglio, prosaico) con il pensiero finale del protagonista del capitolo… un “fulmen in clausula” in qualche modo preannunciato!
Un abbraccio forte,
KK
Recensione alla storia Amami alla vigilia della Festa dei Morti - 17/09/14, ore 10:14
Capitolo 19: Gli anni della Dittatura: il Re di Nemi
Carissima,
bentrovata con questo nuovo, intenso capitolo! E con la graditissima sorpresa di un tuo disegno. Mi piace molto il tuo stile e trovo che questa immagine sia profondamente evocativa e “romantic” ante litteram, del tutto adatta all’atmosfera lunare che apre questa nuova parte. Sei al solito abilissima nel fondere ed intrecciare insieme la dimensione storica e quella intima e psicologica dei personaggi (storici anche loro, ça va sans dire!)… la riforma del calendario come quella “giuliana” è una vera e propria rivoluzione nelle vite dei contemporanei: a noi sembra giù terribile il cambio dell’ora da solare a legale o viceversa, figuriamoci la perdita dei consueti punti di riferimento! Ed eccoci quindi al 13 agosto (o meglio alle Idus Sextilis), sul lago di Nemi, nel nemus sacro a Trivia (Diana – Ecate – Lucina) in un’aura di attesa e mistero. La Azia “strana” e malinconica che hai messo qui, che preferisce il rituale notturno alle gaie bagordate di Ostia, mi garba assai: è più vicina al personaggio storico che alla megera lussuriosa e intrigante a cui la serie ci ha purtroppo avvezzato; anche l’avvicinamento tra la figlia e la madre è per me in qualche modo consolatorio.
Torna poi prepotente il ricordo tormentoso di Bruto: passione ed eros si scontrano con il rumore insistente della Storia, le diverse posizioni delle due gentes…
Nel finale, ecco comparire un nuovo personaggio, Livia Drusilla (la futura moglie del princeps)… sono molto curiosa di sapere quale ruolo rivestirà da qui in avanti.
Brava! (Passami la banalità e la monotonia…)
Un carissimo saluto,
K
(Recensione modificata il 17/09/2014 - 10:29 am)
Recensione alla storia Amami alla vigilia della Festa dei Morti - 25/06/14, ore 21:14
Capitolo 18: Gli anni della Dittatura: i Liberalia
Cara Feles,
rieccoti qua: il cerchio comincia a stringersi. Siamo al conto alla rovescia: manca un anno appena al fatidico evento, alla fine dell’ “età di Cesare”. La sapiente costruzione di questo capitolo sta nel fondere insieme elementi della storia con quelli della Storia: pubblico e privato si intrecciano. La cerimonia della toga virile del giovanissimo Ottaviano, la raggiunta maggiore età, non ha solo valore familiare, vista la posizione di spicco tenuta dalla gens Iulia, soprattutto dopo Farsalo.
L’Azia agrippinizzata della HBO (quanto poco mi piace questa sua metamorfosi, ma non è colpa tua!) comincia qui a sentire traballare il suo potere e anche la sua malia erotica. E’ una donna sola e amareggiata e priva di punti fermi.
Quello che è più intrigante in questo capitolo è la comparsa di Cassio, che con le sue parole allusive e la sua stessa presenza getta un’ombra inquietante nella storia… “E però se il mio nome fosse esposto alla paura, non so quale uomo eviterei di più di quello sparuto Cassio. Legge molto, è un grande osservatore, e spia nei segreti delle azioni umane. (…) Uomini come lui non hanno mai il cuore in pace se vedono uno più grande di loro, e per questo sono pericolosi.” (W.S.)
Con questo ronzare di Cassio intorno a Bruto, ci sentiamo proprio alla vigilia del loro sodalizio di sangue. La Tragedia sta per compiersi.

Un carissimo saluto,
KK

Ps. Com'è piccolo il carattere stavolta :)