Recensioni di kk549210

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Amami alla vigilia della Festa dei Morti - 10/08/15, ore 18:59
Capitolo 25: Saturnalia!(parte II)
Carissima, oggi pioggia in ER!
:D
Dissolvenza dal capitolo precedente: di nuovo Bruto e Azia intenti al gioco dei latrunculi. Bruto, Bruto… e quel suo continuo “ius sui” (gran bella espressione palindroma che ho trovato in Lucano, “stoico de fèro”, quando racconta la morte di Pompeo che viene decollato dall’ex legionario Settimio sotto gli occhi della mogli Cornelia)… com’è rigido!!! E i consigli di Crasso che gli ronzano già in testa: Bruto sarebbe già un cesaricida bell’e fatto, se non ci fossero i turbamenti d’amore! Ah, l’Ammmore! Questo fanciullo capriccioso, che lancia frecce alla cieca e usa come suoi strumenti infallibili i begli occhi “grandi e luminosi” di Ottavia e i suoi lunghissimi riccioli d’ottone – sempre per non parlare della sua voce “sottile e pacata”. Buonanotte: Fine dell’autarkeia e della metriotes!
La seconda parte del dittico è tutta di Ottavia, nuovo ingresso in scena, e tu segui al meglio la tradizione teatrale classica del “cambio scena” all’arrivo del nuovo personaggio. Titubanza e seduzione (come l’atto di sfilarsi la stola) iniziale, un po’ di rabbia che non guasta nell’animo innamorato e tormentato, quando la persona amata è “sparita” per un po’ senza dare notizie di sé.
Passata la parte caratterizzata dai convenevoli, Bruto e Ottavia si trovano di nuovo faccia a faccia, lasciati lì da quella furbacchiona di Azia con la scusa del gioco dei latrunculi. E Bruto come “invecchia bene”!
Fantastica questa chiusa della sua descrizione condotta attraverso gli occhi di Ottavia…
Scacco matto, davvero!!!
K
(Recensione modificata il 10/08/2015 - 07:02 pm)
Recensione alla storia Amami alla vigilia della Festa dei Morti - 10/08/15, ore 18:38
Capitolo 23: Saturnalia!(parte I)
Carissima, bentornata!
Hai perfettamente ragione: questa storia è così complessa (e così bella) che non è possibile pensare di aggiornarla tanto per fare… E la vita extra retem scorre inesorabile e rapinosa <3
Penso che questo tuo primo “tomo” dedicato ai Saturnalia si possa intitolare giustamente “Il ritorno del paterfamilias”: per quanto giovane, infatti, Gaius Octavius è l’uomo di casa. Sappi che nel figuramelo ora io non vedo il bamboccio saputello che ci hanno rifilato gli anglosassoni nella fiction, ma il giovine Ottaviano della realtà storica.
L’immagine iniziale della palude originaria mi garba moltissimo: d’altronde, la Roma dell’ “Archeologia” di Livio quella di Faustolo e Acca Larenzia, altro non era che un terreno limaccioso invaso dall’acqua stagnante del biondo Albula/ Tevere. Non oso pensare alle zanzarone che dovevano aggirarsi da quelle parti, in un’epoca in cui lo zampirone era ancora lungi dal comparire all’orizzonte!
Ma ora bando alle becere ciance del XXI secolo…
Ottaviano ritorna con Agrippa (dal bel mento volitivo che sfoggia sia sui rilievi dell’Ara Pacis che nella galleria di ritratti del Palazzo dei Conservatori), il fido Agrippa, proprio mentre in città si sta lanciando il grido che incita ai Saturnalia. Dunque festa di Saturnus, nume tutelare di una iustitia perduta da tempi immemorabili (la mitica età dell’oro irrimediabilmente perduta) e, mi verrebbe da azzardare etimologicamente – dando spago all’Isidoro di Siviglia che è in me-, dei “sata” che tanta importanza hanno in una società prevalentemente agricola.
La notte decembrina che sembra favolosamente estiva viene straziata dalla concretezza di un grido femminile, che riporta i due eroi (quasi Dioscuri?) alla brutale realtà di Roma, metropoli pericolosa e violenta, popolata di briganti, ladri e stupratori.
E’ davvero molto efficace il modo con cui tu introduci il personaggio di Livia Drusilla: fanciulla salvata dai briganti, sì, ma personaggio di spessore fin dal suo ingresso, con quel suo sguardo tagliente e quel suo modo di fare quasi “arrogante”…
Molto bello anche il quadro finale, degno quasi d’una pittura vascolare, con Bruto e Azia intenti alla scacchiera all’interno della Domus Octavia: il primo tutto d’un pezzo come al solito, con il suo intramontabile habitus stoico, l’altra in vesti di pronuba (azzeccate, almeno questa volta!), che spera nel rientro della figliola per gettarla tra le braccia del figlio della sua “amica”.
L’attesa non è stata vana, carissima! Ancora una volta ci hai regalato un capitolo molto elegante e ricco di atmosfere e situazioni coinvolgenti.
Un carissimo saluto! Ti abbraccio
Kappy
Recensione alla storia De Adulescentia - 02/04/15, ore 23:17
Capitolo 6: Nodi
Carissima,
mi piace molto l’immagine di apertura, con Ottavia che giocherella con le acque dell’impluvium, ripresa a metà del capitolo anche attraverso gli occhi di Bruto.
Ed ecco i tuoi (nostri) giovani che continuano ad avvilupparsi nella rete della loro passione repressa, dei malintesi e, non ultima, dell’orgoglio. E la fitta ragnatela dei rapporti sociali e familiari, delle trame ordite dagli adulti, fa il resto: qui entra in scena Cesare e tu crei una sapientissima partitura di duetti, di rimandi tra vecchi e giovani. Anche Ottaviano, con il suo sguardo intelligente e penetrante, contribuisce a rendere il capitolo più articolato. Continua la “guerra rancorosa” tra madre e figlia (già vista in “Rome” e qui naturalmente accentuata dall’adolescenza di lei che in questa FF è protagonista): la scena del triclinium è davvero molto ben costruita.
Nel complesso, ti riconfermi ancora una volta abilissima creatrice di atmosfere e profonda scavatrice dell’interiorità dei personaggi: è sempre piacevolissimo leggere i tuoi aggiornamenti, che si rivelano sempre stilisticamente ineccepibile. Un perla preziosa in questo oceano…
Ti abbraccio forte,
K.
Recensione alla storia De Adulescentia - 09/03/15, ore 21:25
Capitolo 5: Bambole
Carissima,
continua il labirintico tormento dei nostri due giovanissimi e tu sei molto abile e delicata a descriverlo, con due grandi sequenze narrative che fondono delicata introspezione e un pizzico di doverosa ironia.
Mi piace tanto  Bruto che nella sua stanza sembra un elefante in un negozio di porcellane, e anche il realismo con cui descrivi la sua lotta contro le zanzare…
Certo che è un bello smacco per lui essere superato in Stoicismo dalla più giovane e delicata Ottavia: ora si trova quasi ad assimilarsi a Cesare (“l’uomo di tutte le donne e la donna di tutti gli uomini” recitava un carmen triumphale…), tutto preso com’è a lottare contro se stesso, con le sue voglie, i suoi desideri e le fantasie che inevitabilmente si attivano non appena chiude gli occhi. Non si può commettere una iniuria contro una virgo di nobile famiglia, ma sarà la cosa giusta fidanzarsi con lei? Non sarà solo un capriccio… ne varrà veramente la pena? Mi piace molto il modo in cui chiudi la sequenza dedicata al giovane rampollo della gens Iunia.

Ottavia è decisamente più risoluta di lui, anche in questo capitolo. Ed è anche decisamente simpatica nelle sue strategie per tenere lontani i possibili fidanzati scelti dalla madre, presentandosi come una ragazzetta spettinata che gioca ancora con le bambole. Ti confesso che ogni volta che tocco l’argomento “matrimonio” nel mondo antico, mi viene una gran rabbia e non la nascondo a nessuno… E Ottavia fa bene a sottrarsi al destino di “carne da matrimonio” (mi viene in mente quell’epitalamio di Saffo in cui si irride il guardiano del talamo con i piedoni giganti, la cui presenza rivela il retroscena violento della faccenda). Ma Bruto quando arriva, mannaggia?
E il tuo opus maius? Quando ci regalerai un nuovo, sorprendente aggiornamento?
Un carissimo saluto,
KK
Recensione alla storia De Adulescentia - 02/03/15, ore 15:49
Capitolo 4: Risveglio
Carissima,
più vai avanti in questo tuo “Brutus minor”, più mi metti in difficoltà nello scrivere recensioni che siano alla tua altezza. Rischio veramente di essere ripetitiva: sensibilità nel descrivere la delicatezza del momento, eleganza formale e coesione narrativa… non ti manca proprio nulla!
Spero che il prossimo anno questa FF (o la versione maior) siano concluse, affinché tu possa partecipare agli Oscar della FF e giustamente trionfare!
Ora mi do alla bieca citazione: c’è un punto che mi è piaciuto molto, e mi piace riprendere qui…
“"Bruto...che ne vuoi fare di me?"

...Che ne sarà di me?

"..."

Nessuna risposta venne da lui.
"...Non si può, noi non siamo..." continuò lei.

...non siamo fidanzati…
Li facciamo fidanzare questi due? Le due vecchie “arpie” si comportano già come consuocere! (Scusa per l’intrusione becerona nei tuoi progetti scrittori…)
Vivat valeatque Brutus
http://www.museicapitolini.org/collezioni/percorsi_per_temi/grandi_bronzi/bruto_capitolino
Questi sì che gl’eran omini!
Un carissimo saluto… e una nuova, solenne TRIPODATIO per la tua fanfiction!
Kappy