| Recensione alla storia Nero Corvino - 11/02/12, ore 02:20 | | Capitolo 1: // | E' la prima volta che mi accosto a questo fandom, pur avendo letto da cima e fondo tutti i libri della Carey a riguardo: posso dire a mia discolpa di aver portato avanti questo comportamento fuggiasco per evitare la possibile delusione da "mi stanno rovinando i miei personaggi, diavvvvolo!".
Ma grazie al cielo la tua storia mi ha totalmente salvato da una realtà del genere; ti ringrazio.
Che dire? Lo stile è lento, sembra un velo che mano a mano viene tolto da parti troppo coperte, è uno stile semplice e nitido, che squarcia realtà superficiali e giunge all'osso, incidendo profondamente. Ogni particolare è curato e sembra quasi una telecamera che segue i movimenti dei pensieri e si sofferma, facendo di ognuno un primo piano che non lascia scampo a nessuna emozione, a nessuna smorfia, a nessuna espressione.
C'è dentro queste poche parole l'amore e l'odio del legame tra Imriel e Mélisande: un legame complesso, pericoloso e in perenne bilico tra l'ammirazione e l'odio per la distruzione provocata. Eppure, in molti modi Imriel si sente vicino a questa realtà. a questa perdizione, ad una distruzione che si è infiltrata nel suo cuore tanto quanto la perfezione estetica di Mélisande, tanto quanto la cupezza del cuore di Mélisande, senza scrupoli, se non per lui, tanto quanto la profondità dell'amore di Phèdre e Joselin, tanto quanto la durezza e l'empietà di un mondo che non si distaccherà da lui. Mai.
Ed infine, la frusta, il dolore, al purificazione e in un meraviglioso climax ascendente, eccola, la salvezza: Sidonie. Occhi neri dove la punizione e la catarsi di Kushiel si legano al suo e al loro amore. All'amore di due madri, l'una che sembra perennemente vincitrice e l'altra perennemente perdente.
Il tuo è un capolavoro, mai lasciato al caso.
Il nero diviene una realtà, una creatura vivente e respirante in migliaia di altre creature.
Grazie.
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