Recensioni di Abby_da_Edoras

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia The Sweet Song From the Devil - 22/03/21, ore 19:04
Capitolo 7: Il Diavolo
Ed ecco che alla fine arrivo anch'io alla conclusione di questa raccolta di OS. Devo dire che il titolo non mi attirava moltissimo, in effetti credevo che si sarebbe trattato di una shot più "astratta" sul Male nella vicenda e nella vita dei personaggi, non avevo proprio pensato al fatto che il Diavolo potesse essere Arvin, forse perché io proprio non ci riesco a vederlo così (tieni conto però che io ho solo visto il film e magari tante cose non le so).
E' vero, Arvin in certi momenti si è sentito Dio pur non credendo fino in fondo in Lui, si è arrogato il diritto di decidere chi doveva vivere e chi doveva morire, ma in alcuni casi non ha avuto scelta (ha ucciso la coppia assassina per salvarsi la vita, altrimenti loro avrebbero ucciso lui... è vero che Sandy avrebbe potuto fare una scelta diversa ma non sapremo mai come sarebbe finita e di sicuro non poteva saperlo Arvin). Ha giustiziato Teagardin, questo è vero, ma anche in un processo odierno avrebbe le attenuanti dalla sua parte. Il fatto stesso che abbia voluto proteggere Lenora prima dai bulli e poi da quel pervertito bastardo di Preston dimostra che Arvin non è affatto il Diavolo. Anzi, il fatto stesso che Arvin si ritenga tale, che immagini che Dio, se esistesse, lo punirebbe e lo manderebbe all'Inferno, dimostra che in fondo al cuore lui è onesto, è giusto. Chi veramente serve il Diavolo non sa di farlo, non ci pensa nemmeno, e qui mi vengono in mente tanti esempi, dall'imprenditore che sfrutta gli immigrati per guadagnare di più al capo del cartello della droga che si sente in pace con la coscienza perché il lavoro sporco lo fanno gli altri fino al padre di famiglia che ogni anno si fa le vacanze in Thailandia per fare sesso con delle bambine.
Arvin ha fatto tanti errori, sicuramente, è logorato dalla rabbia per la vita che ha fatto, per la morte ingiusta della madre, per aver avuto un padre violento, per ciò che è accaduto a Lenora... ma nonostante tutto questo riesce ad avere desideri positivi (è commovente quando pensa che, se avesse saputo, sarebbe stato accanto a Lenora e l'avrebbe aiutata a crescere il suo bambino), non si è completamente perduto come sarebbe potuto accadere ad altri meno forti di lui, non ha ceduto al male e alla cattiveria gratuita, ha addirittura sensi di colpa nei confronti di Sandy.
E' chiaro che neanche tu pensi che Arvin sia il Diavolo, lo dici nelle note, Arvin è un personaggio complesso e sfaccettato, un personaggio che alla fine è l'eroe positivo, ma senza essere "scontato" perché anche lui ha i suoi peccati, ma proprio per questo è "umano", è reale, perché chi può dire di non avere alcun difetto, pensiero cattivo, egoismo ecc.? Ma è Arvin che lo pensa di se stesso ed è curioso che pensi di essere il Diavolo se neanche crede in Dio... ma io spero davvero che, in un futuro, Arvin riesca a riprendere in mano la sua vita e a capire che, in fondo, nessuno di noi è veramente e totalmente buono e lui non è diverso dalla maggioranza degli esseri umani.
Questa raccolta è stata veramente bellissima e profonda, ti ringrazio perché con queste shot mi hai dato tanti spunti di riflessione e mi hai fatto conoscere questo film che mi è piaciuto molto. Spero che troverai veramente tempo e ispirazione per scrivere ancora su questi personaggi o su qualsiasi altro fandom che, magari, conosca anch'io! XD
Vorrei leggere altre tue storie, ma non ho capito bene cosa pensi di fare con quelle che hai qui nel profilo, se sono in revisione, se sono "in stand by", magari puoi consigliarmi tu qualcosa che hai completato e che posso leggere? Mi farebbe molto piacere.
Un caro saluto.
Abby
Recensione alla storia The Sweet Song From the Devil - 05/02/21, ore 16:14
Capitolo 6: Charlotte
Con un grandissimo ritardo sono tornata a leggere questa raccolta di shots e mi ha fatto molto piacere che tu abbia dedicato una di queste a Charlotte. Nel film in effetti non si vede molto, ma è stato un personaggio che mi ha colpita profondamente, una donna che fin dalla prima volta in cui la vediamo ha un effetto positivo, mette allegria, è forte, decisa, ottimista in un momento storico in cui non era certo facile esserlo. Mi è piaciuta moltissimo la scena del primo incontro di Charlotte e Willard nel bar, lui è appena tornato dalla guerra e ancora tormentato dagli orrori che ha visto, ma lei sembra "aspettarlo" per dimostrargli che la vita può ancora essere bella, che ci sono anche cose positive nel mondo... e non è un caso che lui se ne innamori subito e che desideri sposarla anche se la conosce appena. Charlotte è la luce dopo l'inferno che Willard ha vissuto, e sono d'accordissimo con te, se lei fosse vissuta Arvin non sarebbe stato così arrabbiato con il mondo e credo proprio che anche Willard sarebbe riuscito a diventare una persona migliore. In effetti io temevo che lui l'avrebbe maltrattata, dopo che si erano sposati, temevo che sarebbe stato un marito violento e manesco, invece no, Charlotte continua ad essere la luce e il punto di riferimento di Willard, e poi anche di Arvin, per tutto il tempo della sua vita, e la sua morte segna la totale distruzione di Willard e una vita piena di rabbia e dolore per Arvin. Ed è anche verissimo che la parte buona di Arvin gli viene tutta da lei e dall'amore che ha saputo donargli nei pochi anni in cui gli è stata accanto.
La scena che descrivi è molto dolorosa, Charlotte soffre non tanto perché sa che sta per morire, ma perché ha paura di lasciare Arvin, teme che lui non riuscirà a superare la sua perdita, sa già che niente andrà bene, sebbene sempre sorridente e dolce era lei la vera forza e la vera anima di quella famiglia e quando non ci sarà più anche la famiglia si dissolverà. E credo che non esista un dolore più grande per una madre.
Come al solito hai reso in modo magistrale anche questo dolore, l'angoscia di Charlotte che non potrà nemmeno morire in pace, perché sa che dietro di lei lascerà solo rovine. E in questa breve scena ho rivisto anche tutte le scene del film in cui Charlotte appare, non sono molte ma ogni volta ho avuto l'impressione che lei fosse una specie di raggio di sole, che con la sua forza e la sua positività riuscisse a illuminare e scaldare anche le ombre più cupe. La sua perdita è qualcosa di devastante.
Bravissima come sempre, tantissimi complimenti e spero di tornare presto a leggere l'ultima shot, che adesso mi incuriosisce davvero!
Abby
Recensione alla storia The Sweet Song From the Devil - 09/01/21, ore 16:26
Capitolo 5: Willard
Ciao e buon anno, in ritardo perché non sono passata prima, ma ci ho pensato un bel po' perché Willard per me è un personaggio particolare e ci tenevo molto a leggere la shot su di lui potendola commentare a mente fredda. Sono sincera, non ho approvato molte delle scelte di Willard e soprattutto il suo modo duro e brutale di trattare Arvin, ma fin dalle prime scene ho avuto la sensazione che lui non avesse molta scelta, che fosse in un qualche modo "segnato". Torna dalla guerra dove ha vissuto delle esperienze atroci, mi verrebbe da dire che le sue reazioni potrebbero anche essere giustificate da un DPTS, di cui in quegli anni nulla si sapeva. La madre Emma è fin troppo legata alla chiesa, tanto che ha promesso a Dio che Willard sposerà Helen pur di riaverlo sano e salvo e poi, quando Willard rifiuta e sposa Charlotte, lei teme che Dio si "vendicherà" per questo. Insomma, Willard è cresciuto in un ambiente che di certo non lo ha abituato a pensare con la sua testa, bensì a credere in superstizioni e fanatismi assurdi (le scene a cui assisteva in chiesa farebbero impazzire chiunque, mi vengono i brividi a pensare che ci siano persone che seguono questi pastori folli come Roy...). Secondo me Willard ha già fatto tanto a tornare sano e salvo dalla guerra, più o meno sano anche mentalmente tanto che ha saputo imporsi e sposare la donna di cui era davvero innamorato. E io non credo che Willard non sapesse amare, ha amato sinceramente Charlotte e all'inizio voleva bene anche al piccolo Arvin, poi purtroppo quel retaggio di superstizioni e fanatismo è tornato fuori quando ha saputo della malattia della moglie. Penso che lì abbia toccato il fondo anche con Arvin, quando lo ha punito e picchiato e ha ucciso il loro cane... ma come ho detto prima posso capire la disperazione di Willard (non la sua reazione, ovviamente!) e per un uomo abituato come lui a vedere tutto in funzione della religione l'unica soluzione era quella, pregare e fare sacrifici, e del resto temo che a quel tempo non ci fossero nemmeno cure per Charlotte. E comunque, nei momenti in cui riesce a pensare lucidamente, dimostra di volere bene anche ad Arvin, perché anche nella tua storia pensa che non merita un padre come lui, che sarebbe stato meglio se fosse nato in un'altra famiglia. Credo che Charlotte fosse l'unico punto di riferimento reale e concreto che salvaguardava Willard, perduta lei non c'è stato più niente, eppure lui è riuscito a fare ancora una cosa per Arvin: lo ha affidato alla nonna e si è tolto di mezzo, sapendo che lui sarebbe stato capace solo di fargli del male, di rovinargli la vita. Invece gli ha dato una possibilità.
Nelle note parli di una scelta "codarda", quella di uccidersi. Io non la penso del tutto così, penso che in certi casi, e quello di Willard lo è, il dolore e l'incapacità di andare avanti siano così forti che il suicidio è l'unica scelta possibile. La forza non ci si può dare da soli, e tirare la corda quando non ce n'è più può portare a cose anche peggiori, lo vediamo ogni giorno nel mondo. Io comunque comprendo Willard e la sua scelta, perché uno come lui avrebbe potuto anche uccidere Arvin prima di suicidarsi, invece lo ha affidato alla nonna, a qualcuno che sapeva lo avrebbe amato e cresciuto bene. Non lo ha abbandonato, si è fatto da parte perché era consapevole che non sarebbe stato in grado di crescerlo lui, non senza Charlotte. E certe volte, credo, ci vuole più coraggio ad ammettere di "non essere abbastanza", a farsi da parte, piuttosto che insistere e finire poi per scoppiare.
Nella shot riesci ad analizzare profondamente e dettagliatamente tutte le varie sfaccettature di Willard e sicuramente non è facile, in lui coesistono lati buoni, lati meno buoni e anche lati cattivi, non è come parlare di un personaggio che è soltanto positivo, seppure sfortunato, come Lenora, o personaggi totalmente marci e meschini come Preston. E' un personaggio complesso e traumatizzato e sei riuscita a renderlo perfettamente in tutta la sua difficoltà e tragicità (credo anch'io che "Sarà la cosa migliore che farà in vita, quella di morire. Lo sa. Lo ha sempre saputo.", ma non è forse una tragedia questa?).
Bravissima come sempre e complimenti, queste storie regalano tantissimi spunti di riflessione e approfondiscono sempre in modo vivido e efficace i personaggi.
Alla prossima!
Abby
Recensione alla storia The Sweet Song From the Devil - 25/12/20, ore 15:35
Capitolo 4: Lenora
Ciao e innanzitutto buon Natale! Spero che almeno questi giorni tu possa passarli in tranquillità e serenità... aspettando di diventare la zia figa! XD
Forse questa non è la lettura più adatta per il giorno di Natale, ma il fatto che tocchi a Lenora mi ha fatto venire voglia di leggere subito. Lenora è un personaggio che mi ha lasciata un po' così, nel film, non so se è perché le hanno dato poco spazio, credo che avrebbe dovuto essere approfondita di più perché, almeno nel film, non mi è sembrato che facesse una gran figura e mi è dispiaciuto perché aveva un grandissimo potenziale. Amavo la sua forza, la sua fede, la capacità di sperare anche quando ogni giorno vedeva che la vita era uno schifo, eppure lei ci credeva ancora e sempre (mi ha colpita molto la sua conversazione con Arvin al cimitero, lui così negativo e lei che cerca di spronarlo a credere ancora che qualcosa di bello può accadere). Nella tua storia è chiarissimo quanto lei ama Arvin e come lei si renda conto benissimo che quello che fa con Preston non è amore, che lui la sta semplicemente usando, che Arvin non si sarebbe mai comportato così con lei. Però questo mi rende ancora più perplessa, perché Lenora non è una stupida ragazzina infatuata del predicatore, come sono le altre, lei si rende conto del fatto che lui è uno schifoso pervertito approfittatore e poi lei ama già un altro... come accidenti ha fatto a lasciarsi ingannare da un pezzo di m**** come Preston??? Forse nel libro lo spiega meglio, perché io dal film proprio non l'ho capito e non mi è sembrato nemmeno IC con il personaggio di Lenora, sapendo anche che lei ama Arvin. E' vero, Arvin la considera una sorella minore (e devo ammettere che ho amato tantissimo il suo modo di fare protettivo da fratello maggiore e anche a me è dispiaciuto tantissimo che abbia creduto al suicidio...), però chissà, magari pian piano le cose sarebbero potute cambiare e Lenora, almeno secondo me, non è proprio il tipo di persona che si arrende, lei che spera sempre che le cose possano aggiustarsi e finire bene. Forse è una mia fantasia sciocca, ma io credo veramente che, se Lenora avesse continuato a stare vicina a Arvin mandando all'inferno quell'idiota di Preston senza sporcarsi con lui, alla fine sarebbe riuscita a convincerlo, a diventare sempre più indispensabile per lui, penso che sarebbe potuta finire bene per loro e questo mi fa stare ancora più male per Lenora.
Hai poi scritto la storia su Arvin e Lenora? Se lo farai, mi piacerebbe molto leggerla!
Non preoccuparti se non puoi rispondere subito, io quando ho tempo leggo e commento le tue storie, tu rispondi tranquillamente quando hai tempo e te la senti. E anch'io adesso sto molto meno su FB, o meglio, ho lasciato il profilo fake soltanto per linkarci le storie quando pubblico qualcosa, per il resto uso solo il profilo "quasi real" e mi trovo meglio così (nel caso ti chiedessi perché sono praticamente sparita da FB!).
Ti auguro ancora buone feste, spero che tu possa passarle bene.
Alla prossima!
Abby
Recensione alla storia The Sweet Song From the Devil - 14/12/20, ore 16:51
Capitolo 3: Preston
Ciao! Ho letto la tua risposta e non preoccuparti per le risposte alle recensioni, fai pure quando te la senti, quando avrai tempo e voglia. Spero che il tempo che non hai non sia per qualcosa di brutto ma per la bella notizia di cui hai scritto (tua sorella che aspetta un bambino... tantissimi auguri!).
E intanto io continuo a leggere con grandissimo piacere e interesse queste tue shot su quel film così complesso e indimenticabile e qui la storia è dedicata al detestabilissimo Preston! Mamma mia quanto lo odio! Ho odiato la sua perversione con le ragazze e quello che ha fatto alla povera Lenora, ma ci credi? Io l'ho odiato ancora di più quando ha mortificato da vero bastardo patentato la nonna di Arvin davanti a tutti, e anche quella cattiveria è nata dal suo egoismo e dalla sua ipocrisia, perché sono sicurissima che Arvin avesse ragionissima: Preston voleva i fegatini tutti per sé e per averli non ha trovato di meglio che umiliare la signora che glieli aveva preparati con tanta attenzione. Un vero schifo! Quello che hai scritto poi nelle note su di lui non ha fatto che confermare la personalità detestabile di questo soggetto, interpretato perfettamente da Robert Pattinson (certo che ne ha fatta di strada da Twilight!).
Sei stata bravissima a rappresentarlo in tutta la sua perversione e in poche righe, nei suoi pensieri accavallati quando si trova davanti la pistola di Arvin, sei riuscita a mettere tutto lo schifo della sua personalità, il disprezzo nei confronti di chiunque, la sua sicumera, il suo essere semplicemente un falso, ipocrita, bastardo figlio di... E' talmente compiaciuto e sicuro di sé da non avere nemmeno paura della morte, pensa che Arvin non avrà il coraggio di sparargli, poi si permette persino di vedere Arvin come il Diavolo, quando è lui l'unico vero Diavolo tra i due, un pervertito che ha usato la religione per nascondersi dalle responsabilità e le menzogne per usare e poi buttare via delle povere ragazzine innocenti, l'unica loro colpa è stata quella di non averlo preso a calci là dove fa più male!
Che liberazione è stata quando Arvin gli ha sparato, avrei voluto essere lì con lui per sputare addosso al suo cadavere e calpestarlo come lui ha calpestato la vita di tante ragazze, non solo della povera Lenora!
Bravissima e perfetta anche in questa storia, sei riuscita a calarti perfettamente nell'anima buia e infetta di questo personaggio marcio, credo sia quello che ho odiato di più, anche più di Carl, perché ancora più falso e almeno di Carl tutti sapevano che era un delinquente, mentre Preston si faceva anche osannare dalla gente come se fosse stato l'Agnello di Dio.
Bravissima, un'altra analisi profondissima e pienamente riuscita, alla prossima!
Abby