Recensioni di rhys89

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Zampe sulla neve - 16/12/18, ore 21:29
Capitolo 1: Zampe sulla neve
[Valutazione del contest This is Halloween]

Titolo: 
Il contrasto dell’immagine quasi giocosa che evoca questo titolo e tutto l’angst di cui è invece permeata la storia è davvero straordinario, mi è piaciuto un sacco. 


Rispetto del tema: 
Non si parla strettamente di Halloween, ma con un protagonista del genere – oltretutto in uno dei suoi momenti più cupi – il tema è comunque ampiamente rispettato. 


Sviluppo del punto scelto 
Il licantropo è il protagonista assoluto della tua drabble e viviamo tutta la scena dal suo diretto punto di vista, quindi anche il punto che hai scelto è perfettamente sviluppato. 


Caratterizzazione dei personaggi: 
In questa drabble la caratterizzazione non viene particolarmente approfondita – anzi, è piuttosto labile – ma in fin dei conti in così poche parole ci sta che venga un po’ messa da parte. 
Questo tuo protagonista senza nome ci viene presentato proprio in un momento di transizione, e mi piace come si avverta anche nel suo inconscio questo stare in bilico tra l’uomo e la bestia. 
Inizialmente lui è troppo preso dal dolore per accorgersi di nulla, ma quell’ululato agghiacciante è per il lettore chiaro monito di quanto sta succedendo. Il momento della trasformazione è fonte di un’estrema sofferenza ed è ovvio che catalizzi ogni suo pensiero, ma poco dopo al dolore fisico si sostituisce la distinta sensazione della volontà umana che viene meno… e del richiamo del sangue. 
La bestia ha avuto il sopravvento. 


Stile e trama: 
La trama è molto ridotta ma allo stesso tempo molto ben sviluppata: si parla di un arco di tempo estremamente breve – anche se quanto breve nessuno può dirlo con certezza – eppure viene analizzato con estrema attenzione. 
Lo stile è semplice, privo di artifici che sarebbero stati fuori luogo in una storia del genere, ma comunque ben curato. Nella sintassi i periodi variano di lunghezza abbastanza da dare un ritmo piacevole alla lettura, che nel complesso risulta di una pacatezza quasi esasperata, in netto contrasto con quanto viene raccontato… eppure – forse proprio per questo – particolarmente indicata allo scopo. 
Mi è molto piaciuto il metodo che hai usato per trattare l’argomento, con questa prospettiva quasi ciclica che parte da lontano, si avvicina fin addentrarsi sotto la pelle della creatura in trasformazione, si sofferma un momento sulla visione dei suoi denti ormai aguzzi e poi sale di nuovo, in cielo. Dove la luna, beffarda, se la ride.


Gradimento personale: 
Il licantropo è sicuramente il “mostro” che più mi affascina e mi terrorizza, quindi ho particolarmente apprezzato questo spaccato che racconta uno dei suoi momenti clou. 


A presto!
rhys89
Recensione alla storia Carne, sangue e libertà - 13/07/15, ore 14:36
Capitolo 1: Carne, sangue e libertà
Seconda classificata al Fatemi paura! Horror flash contest.

Correzioni

1. […] paura emanata dalle sue prede; amava leggere la confusione sul loro volto quando li lasciava liberi nel cuore del bosco […] --> Il soggetto è sempre “le sue prede”, dunque ci vuole il femminile: “le lasciava libere”, non “li lasciava liberi”.
2. La ragazza era ormai stremata e riversa sul suolo freddo […] --> In questo caso la preposizione corretta è “al”: “riverso al suolo”, non “riverso sul suolo”.
3. […] il terrore della ragazza era stato un’ottimo afrodisiaco […] --> Ottimo è maschile e non vuole l’apostrofo: “un ottimo”, non “un’ottimo”.
4. […] il terrore della ragazza era stato un'ottimo afrodisiaco, ma non era abbastanza. […] --> Ho capito cosa volevi dire, ma in questo contesto “afrodisiaco” non è un vocabolo appropriato, dato che poi con “non era abbastanza” lasci intendere che ne vuole di più e che quel “di più” è il cibarsi dell’intero corpo: molto meglio, ad esempio, “antipasto”, che oltretutto, data la situazione, calzerebbe proprio a pennello.
5. Spalancò le fauci -cedendole il controllo- e attaccò […] --> Dopo ogni segno di punteggiatura, trattini compresi, ci vuole uno spazio.


Griglia di valutazione

Titolo: 3/3
Titolo molto semplice, eppure estremamente evocativo ed originale, che si può comprendere appieno soltanto dopo aver finito di leggere la flash.

Livello di ansia: 4,5/5
Il racconto delle prime metamorfosi e di come l’uomo ha ceduto infine il posto alla bestia, pur completando molto bene la caratterizzazione del protagonista, allentano un po’ quella tensione che si era creata con l’avvistamento della futura preda. Tuttavia, quando il lettore riprende il filo del racconto presente, viene catapultato di nuovo nella realtà terribile che sta vivendo quella sventurata ragazzina, riuscendo quasi ad avvertire sulla sua stessa pelle la paura che sta provando di fronte a quello che sarà il suo peggiore – e ultimo – incubo.

Grammatica e sintassi: 4/5
L’errore di concordanza col soggetto del punto 1 e di apostrofo del punto 3 sono piuttosto gravi, così come il mancato spazio dopo i trattini (punto 5), l’errore di preposizione del punto 2 è più lieve mentre quello del punto 4 è solo un’inesattezza di significato.
La grammatica è ottima e la sintassi molto curata, anche se l’abbondanza di periodi piuttosto lunghi e ricchi di molte subordinate rallenta, in alcuni punti, una lettura altrimenti molto scorrevole.

Caratterizzazione del mostro: 5/5
Direi 5 cum laude, se fosse possibile: il tuo licantropo è delineato talmente bene che sono piuttosto sicura che avrò più problemi del solito ad andarmene in giro con la luna piena.
Hai descritto la sua psicologia fin nei minimi dettagli, il conflitto interiore che lo coglieva dopo le prime trasformazioni e la decisione successiva di abbandonarsi all’istinto, fino ad aspettare con trepidazione quei momenti di pura bestialità, necessari ormai come e più dell’aria. Quel suo giocare alla caccia con le sue vittime, poi, è al tempo stesso così malato e così verosimile da dare letteralmente i brividi.

Caratterizzazione della vittima: 4,25/5
Apparentemente non si sa molto di questa “ragazzina anonima” che è stata suo malgrado prescelta tra tutti gli altri, ma leggendo tra le righe scopriamo che è molto timida – cammina per la strada con lo sguardo basso e i capelli davanti agli occhi – e ingenuamente fiduciosa nel prossimo – segue il suo futuro assassino senza protestare – oltre che, ovviamente, terrorizzata quando si rende conto della situazione orribile in cui si trova.
Avrei preferito un maggiore approfondimento della sua personalità, ma tutto sommato anche così ne risulta un bel personaggio.

Stile e trama: 9,5/10
Ad eccezione degli errori che ti ho segnalato ai punti 1, 2, 3 e 4, che hanno disturbato leggermente la lettura, c’è solo un’altra piccola cosa che volevo farti notare, e riguarda l’utilizzo dei due punti: sebbene non sia tecnicamente scorretto ma solo caldamente sconsigliato, a me personalmente non mi piace il doppio utilizzo del “due punti” nella stessa frase (come hai fatto nel periodo che va da “Le prime metamorfosi” a “libero di essere ciò che voleva) perché ritengo possa generare confusione nel lettore.
A parte questi piccoli appunti, però, il tuo stile è molto fluido e piacevole, la narrazione pacata ed estremamente introspettiva ricorda molto i flussi di coscienza, ma è al contempo leggera e piacevole da leggere, con periodi che, sebbene talvolta siano piuttosto lunghi, non sono mai pesanti o poco chiari.

Gradimento personale: 5/5
Non faccio che ripetermi, lo so, ma ho letteralmente adorato la caratterizzazione del tuo licantropo: introspettiva senza essere pesante, cruda senza essere truculenta, estremamente realistica e, proprio per questo, decisamente inquietante.


In conclusione

Titolo: 3/3
Livello di ansia: 4,5/5
Grammatica e sintassi: 4/5
Caratterizzazione del mostro: 5/5
Caratterizzazione della vittima: 4,25/5
Stile: 9,5/10
Gradimento personale: 5/5


Totale: 35,25/38.
Recensione alla storia Accettami - 13/07/15, ore 14:31
Capitolo 1: Accettami
Quinta classificata al Fatemi paura! Horror flash contest.

Correzioni

1. Fai finta che non esisto […] --> In una subordinata oggettiva ci vuole il congiuntivo; inoltre, dato che così facendo il soggetto diventa ambiguo, consiglierei di aggiungere un “io” per esplicitarlo: “Fai finta che (io) non esista […]”
2. Fai finta che non esisto ma lo so che mi senti […] --> Prima del “ma” avversativo ci vuole la virgola --> “Fai finta che non esisto, ma lo so che mi senti[…]”
3. Vorresti che ti permetta di vivere la tua vita. --> Ci vuole il congiuntivo imperfetto, quindi “permettessi”, non “permetta”.
4. Fai ancora due passi ma questa volta […] --> Vedi punto 2.
5. […] ma questa volta non ti volti […] --> Non è un vero e proprio errore, ma resta comunque un’allitterazione che infastidisce la lettura, per cui ti consiglierei di eliminarla.
6. Pensi di seminarmi ma lo sai […] --> Vedi punto 2.
7. Corri fra il marciapiede carico di persone […] --> La preposizione usata non è corretta, va sostituita con “su” --> “corri sul marciapiede”


Griglia di valutazione (senza punteggio, come richiesto)

Titolo:
È un titolo molto semplice, ma al contempo questo imperativo lo rende decisamente originale, soprattutto perché il suo significato lo si capisce solo a storia conclusa.

Livello di ansia:
Pur avendo adoperato il POV del licantropo, hai trasmesso tutta l’ansia della vittima mentre cerca di fuggire da un testino ineluttabile, correndo col cuore in gola fino a ritrovarsi – sia letteralmente che metaforicamente – in un vicolo cieco: non può scappare da se stesso.

Grammatica e sintassi:
Gli errori più gravi sono sicuramente quelli di modo (punto 1) e tempo (punto 3), mentre gli errori di punteggiatura (punti 2, 4 e 6) sono più lievi; l’errore di preposizione, al punto 7, è una via di mezzo.
Per il resto, eccetto gli errori che ti ho segnalato, sia grammatica che sintassi sono molto curate: l’utilizzo di frasi spesso molto brevi e la quasi totale assenza di modi indefiniti rendono la lettura incalzante e il ritmo serrato, proprio come se il lettore stesse fuggendo insieme al protagonista.

Caratterizzazione del mostro:
Giudicare questa sezione (e anche la prossima) mi è risultato piuttosto complesso, dato che mostro e vittima sono in realtà un unico essere. Ho risolto giudicando l’uno e l’altro come due personalità distinte che coesistono in un solo corpo.
Premesso questo, pur avendo adottato il POV del mostro, paradossalmente l’hai caratterizzato con minor precisione della sua vittima: per quasi tutta la storia ti concentri su ciò che sente colui che sta fuggendo, lasciando poco spazio ai pensieri, desideri, emozioni dell’inseguitore.

Caratterizzazione della vittima:
La personalità della vittima è invece ben delineata: la sua ansia e la sua paura, così come il suo irrealizzabile desiderio di sfuggire al suo destino, emergono da ogni frase attraverso tanti piccoli dettagli – lo spasmo involontario, il cuore che batte sempre più forte, il respiro strozzato – descritti con cura minuziosa attraverso gli occhi di quello che è il suo metaforico carnefice.

Stile e trama:
All’interno della flash c’è stato un punto, più che altro una pignoleria, che mi ha stonato un po’, ovvero quel “ma lo sai che sono più veloce di chiunque altro”: in effetti non è che la voce narrante – diciamo così – è più veloce in senso assoluto, è soltanto che l’altro non può sfuggirgli; la differenza può sembrare piccola, ma in realtà il significato cambia profondamente, perché come l’hai messa tu sembra che tu parli della creatura più veloce del mondo, mentre in realtà la velocità in sé non c’entra molto, e la sua “vittima” non può sfuggirgli solo perché sono intrinsecamente legati.
Oltre a questo, gli errori di tempo (punti 1 e 3) e di preposizione (punto 7), più l’allitterazione del punto 5, hanno leggermente interrotto la fluidità della lettura, ma per il resto lo stile è molto scorrevole e incalzante, coinvolge il lettore rendendolo partecipe della fuga disperata del protagonista e lo sorprende con un finale del tutto inaspettato.

Gradimento personale:
Di questa storia mi ha colpito soprattutto l’andamento estremamente veloce della narrazione, che riesce a trasmettere al lettore tutta l’ansia della “vittima” in fuga dal suo “carnefice” fino a raggiungere l’apice con quel frammento di specchio e il finale decisamente inaspettato.

Recensione alla storia Insieme per sempre - 13/07/15, ore 14:23
Capitolo 1: Insieme per sempre
Nona classificata al Fatemi paura! Horroro flash contest

Correzioni

1. Daniel ne era certo. Se glielo avesse chiesto […] --> Per evitare di frammentare troppo il testo, dato che la frase “se glielo avesse chiesto […]” è una spiegazione alla prima, ci starebbero molto bene i due punti, al posto del punto fermo --> “Daniel ne era certo : se glielo avesse chiesto […]”
2. Se glielo avesse chiesto Roberto non avrebbe mai accettato […] --> Le frasi sono unite per asindeto, dunque tra le due deve esserci una virgola altrimenti si rischia, oltretutto, di far confusione con il soggetto --> “Se glielo avesse chiesto, Roberto non avrebbe mai accettato […]”
3. In realtà lo erano già fidanzati […] --> Refuso (o almeno credo): questo “lo” non ha ragione di esserci, dunque va eliminato.
4. No, non sarebbe stato facile. Per quel motivo, piuttosto che ad attendere […] --> Messa così la frase, il lettore è logicamente portato ad associare il “quel” al “motivo” espresso precedentemente più vicino, in questo caso “non sarebbe stato facile”: è quello che istintivamente si riconosce in “quel motivo” – e non il discorso della trasformazione – arrivando all’errata conclusione che sia perché “non sarebbe stato facile” che il protagonista si trovava di fronte alla casa del suo ragazzo, quella notte.
5. […] chiuso in una cantina rinforzata, attendendo di tornare umano. Per quel motivo, piuttosto che ad attendereche i suoi lo isolassero dal mondo, era lì, sotto casa di Roby, perché anche lui diventasse un Licantropo.
Roby era davvero stupito della sua presenza. Per qualche motivo aveva legato la luna piena […]
--> La ripetizione più evidente è quella del verbo “attendere” perché sono proprio in due periodi consecutivi, ma, nonostante ci sia una frase intera a separarli, anche il secondo “motivo” infastidisce la lettura (forse proprio per la presenza dell’altra ripetizione poco prima).
6. […] si chiese se avrebbe resistito e riuscire a dare a Roberto […] --> In questo caso non ci vuole l’infinito ma il condizionale, da concordare con “se avrebbe resistito”: “sarebbe riuscito”, non “riuscire”.
7. Non rispose alla domanda, ma dallo sguardo atterrito del ragazzo, capì che […] --> Questo “ma” introduce la subordinata che inizia con “capì che”, dunque non ci vogliono virgole nel mezzo a meno che tu non inserisca un’incisiva --> “Non rispose alla domanda, ma, dallo sguardo atterrito del ragazzo, capì che […]”
8. I suoi ultimi pensieri, prima che il mostro prendesse il sopravvento furono i seguenti. --> Devi chiudere l’incisiva iniziata subito dopo “pensieri”: “ I suoi ultimi pensieri, prima che il mostro prendesse il sopravvento, furono i seguenti.”


Griglia di valutazione

Titolo: 2/3
Il titolo non è granché originale, però si accorda molto bene con la storia e ciò che vuole trasmettere.

Livello di ansia: 2/5
L’atmosfera cupa e ansiosa viene messa in ombra sia dalla storia romantica che dal racconto delle prime trasformazioni del protagonista: il ritmo inizia a movimentarsi quasi alla fine, quando ha inizio la trasformazione e l’uomo cede il posto alla bestia.

Grammatica e sintassi: 4/5
L’errore più grave è quello di tempo e modo del punto 6, seguito dall’errore di concordanza del punto 4 e poi, più lievi, dagli errori di punteggiatura dei punti 2, 7 e 8 e le ripetizioni del punto 5.
Sia grammatica che sintassi sono molto curate, ma l’utilizzo di molti periodi lunghi e complessi rallenta la lettura, impedendo alla storia di procedere col ritmo incalzante che meriterebbe.

Caratterizzazione del mostro: 3/5
Nonostante il punto di vista sia quello del licantropo, la sua caratterizzazione non è molto approfondita. Per la prima metà della storia, fatta eccezione per quel “lui lo voleva accanto a sé nella malasorte che gli era toccata, per sempre”, ti sei limitata a raccontare la storia del tuo protagonista e a descrivere le sue azioni, senza soffermarti sui suoi pensieri ed emozioni a tal proposito; le cose cambiano dal momento in cui si sente cogliere da “una smania incredibile”: da quel punto in poi le sensazioni che prova si fanno più vivide, come pure i suoi desideri e le sue paure.

Caratterizzazione della vittima: 2/5
La personalità della vittima, in questa flash, purtroppo mi è sembrata piuttosto superficiale: di lui sappiamo soltanto che era incuriosito dalle periodiche scomparse del suo ragazzo, stupito – e inquieto – nel trovarselo di fronte quella notte e terrorizzato dalla sua trasformazione.
Magari soffermandoti un po’ di più su ciascuno di questi tre aspetti, senza citarli semplicemente nel testo, ne risulterebbe un personaggio meglio caratterizzato.

Stile e trama: 6,5/10
Tra gli errori che ti ho segnalato, sono quelli dei punti 1, 2, 5 e 6 ad aver disturbato particolarmente la lettura, mentre quelli di punteggiatura (7 e 8) sono quasi sorvolabili.
Oltre a questo, ci sono alcune cose che non mi convincono. Ad esempio, nella prima parte dici “Fino a quel momento sembrava che tutto andasse per il verso giusto” e subito dopo scrivi “No, non sarebbe stato facile.”
Forse ti riferivi al discorso della trasformazione, ma se non lo specifichi il collegamento logico che fa il lettore è con la situazione che tu hai descritto poco prima, e questo può generare dei dubbi.
Come pure mi lascia perplessa il fatto che, nonostante tu abbia detto che i genitori di Daniel avevano “preso in mano la situazione”, lasci intendere che lui, in realtà, può sfuggire alla loro sorveglianza quando vuole. Di nuovo, sicuramente non è così, ma sarebbe meglio specificarlo onde evitare in questo tipo di fraintendimenti.
Nel complesso, lo stile è semplice ma curato, e la storia che ne risulta è – con le eccezioni di cui ti ho parlato – piuttosto scorrevole e piacevole da leggere.

Gradimento personale: 2,5/5
Forse è strano, ma la cosa che più mi ha colpito è stata la vivida descrizione dell’incredibile egoismo – perché di questo si tratta – dimostrato da Rìghel: nonostante avesse scelto per il suo ragazzo un destino maledetto e potenzialmente letale, nella sua testa è convinto di essere nel giusto. Tanto che alla fine, poco prima di cedere il completo controllo alla bestia, ribadisce a se stesso che Daniel sarà “suo o di nessun altro”.


In conclusione

Titolo: 2/3
Livello di ansia: 2/5
Grammatica e sintassi: 4/5
Caratterizzazione del mostro: 3/5
Caratterizzazione della vittima: 2/5
Stile: 6,5/10
Gradimento personale: 2,5/5


Totale: 22/38.