Che bellezza, una storia sul mio tiranno preferito! *_* Veramente è sul mio seme preferito, ma va beh, fa lo stesso. XD
Questo è, senza dubbio, uno dei passi più belli-tristi-incazzosi di tutto il manga. Bello perché l'angst non guasta mai, soprattutto se l'autrice sa mettere il pathos giusto nei punti giusti; tristi per ovvie ragioni e incazzosi per noi lettori, perché non esiste nessuno - spero - che, leggendo queste pagine, non voglia prendere il sensei e pestarlo a sangue con le proprie manine.
Con questa storia mi hai riportato alla mente sensazioni che i capitoli successivi (soprattutto l'ultimo! *_*) hanno ormai sopito, ma che all'inizio erano davvero molto forti.
Anche se questa scena non è ovviamente presente nel manga, secondo me, è credibilissima per varie ragioni: innanzi tutto, perché se un amico venisse da me, a raccontarmi la storia di Morinaga, io gli direi le stesse identiche precise cose dell'amico. E mi arrabbierei con lui allo stesso modo, e, sempre allo stesso modo, tenterei di portarlo fuori (ecco, magari anche solo per una sana bevuta con gli amici). Che poi, anche tutti i pensieri del suddetto amico sul Senpai sono più che normali e logiche: non lo ami? Sei omofobo? Non vai a letto con lui!
Però Morinaga, ovviamente, a 'ste cose non pensa.
Ed ecco il secondo motivo per cui mi è piaciuta questa storia: Morinaga è qui; è lui. Lui, che nonostante tutto continua a difendere il suo idiotissimo senpai; lui che ci pensa sempre, che sa che non potrà mai averlo come vuole lui, ma che alla fine non può fare a meno di amarlo. Lui, che io prenderei a mazzate più del senpai, perché io sono la prima ad odiare questi amori zerbini che finiscono solo per farsi del male da soli, eppure voglio bene a Morinaga e faccio il tifo per lui, perché sono anche troppo, troppo sensibile agli amori non corrisposti (lo so, c'è qualcosa che non va in me! °_°).
Sì, insomma, ecco: questa scena nel manga non c'è, ma, per me, è esattamente come si sarebbe svolta se l'autrice avesse deciso di inserirla!
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