Recensioni di Mari Lace

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Recensione alla storia Wake me up at Midnight - 16/01/21, ore 21:30
Capitolo 1: Wake me up at Midnight
Ciao, Soul!
Sono qui per via della challenge di Asmodeus.
Non conosco la band in questione (ma non conosco neanche i membri delle band che ascolto, praticamente, sono un caso perso), ma questo non è stato d'ostacolo alla comprensione della storia, alla fine avrebbero potuto benissimo essere due musicisti inventati e non credo sarebbe cambiato nulla, anche se è interessante che il dettaglio del vivere male i tour sia reale (mi fa piacere che si sia attenuato).
Non ti segnalo gli errori notati durante la lettura perché ho visto che l'ha già fatto Pampa, ma per quanto abbia trovato lo stile scorrevole in alcuni punti mi ha un po' stonato; ti riporto due casi che riguardano anche l'uso del narratore.
"L’aereo che aveva riportato a casa i Nothing But Thieves"
Iniziando la storia la mia impressione è stata che il narratore fosse una terza persona con focus interno su Phil, perciò questa frase non mi ha molto convinta: penso che utilizzerebbe il nome della band un narratore onnisciente/esterno, non uno con focus su un membro della band da cui mi aspetterei più un "li aveva riportati a casa". Questa è stata la mia impressione sul narratore e potrei benissimo aver frainteso la tua intenzione, ma te la espongo comunque, magari può esserti utile.
"obiettò il cantante, sbadigliando e perdendo lo sguardo tra le fiamme che danzavano davanti a sé."
Qui credo che l'uso del pronome sia improprio, perché il soggetto della relativa sono le fiamme e non il cantante. Dovrebbe essere "davanti a lui".
Sempre a proposito del narratore, mi è sembrato un po' traballante: per la maggior parte della storia ho avuto appunto l'impressione che fosse con focus su Phil, ma in alcuni punti (pochi; la fine del primo segmento, ad esempio) mi è sembrato che il focus si spostasse invece su Conor. Magari era una scelta voluta, però mi ha un po' disorientata – niente di grave, in ogni caso.
La storia in sé l'ho trovata molto fluffosa: non ha una trama complessa, si concentra su un momento di tenerezza tra questi due ragazzi. Un po' come loro, non ho sentito tantissimo l'atmosfera natalizia, ho percepito questo senso di alienazione che prova Phil diciamo; proprio per questo però ho trovato molto carino il tentativo di Conor di festeggiare comunque, di restare sveglio fino a mezzanotte perché deve dargli il suo regalo e non può farlo prima. L'affetto, ecco, è passato tutto, a partire dal pensiero che ha avuto il cantante di prendergli un regalo quand'erano in Germania. Phil questo affetto lo avverte, ed è curioso, ma non si permette comunque di svegliare l'altro per richiedere il regalo, preferisce lasciarlo dormire e questo è molto dolce.
Bello il messaggio finale, per cui non sono necessari decorazioni o pacchetti per passare un buon Natale ma basta la vicinanza di una persona amata.
Il titolo mi sembra coerente; forse l'avrei preferito in italiano, ma so che hai una predilezione per i titoli in inglese e posso capire che questa specifica frase ti piaccia più così.
Ti saluto, Soul, alla prossima!
Mari