Recensioni di Mari Lace

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Recensione alla storia Tra Peccato e Giustizia - 16/09/18, ore 17:29
Capitolo 1: Tra Peccato e Giustizia
Recensione premio per il contest Rianimiamo i fandom!

Ciao mystery, eccomi qui!
Sullo stesso fandom utilizzato per il contest, e se lì la storia non mi aveva fatta impazzire - per i motivi di cui abbiamo già parlato - questa la trovo decisamente più coinvolgente! L'idea di partenza, tanto per cominciare, è fenomenale.
Non tanto che la Brent sopravviva, la sua follia che la spinga a vedere Beatrice nelle azioni nel giudice, Beatrice che non dovrebbe avere alcun diritto di vendicarsi, perché ciò che ha fatto lei è giusto, impeccabilmente giusto. Spaventoso ma IC come lei passi a ritenersi investita d'una missione divina e corra a giustiziare il giudice. Wargrave era probabilmente l'unico tutto sommato tranquillo a quel punto, qui mal gli incoglie ad abbassare la guardia.
Bella anche la comparsa finale dei quattro sopravvissuti, che probabilmente non sapranno mai quanto siano stati fortunati. Emily Brent, senza nemmeno saperlo, li ha salvati tutti... ed è morta subito dopo.
La frase finale riassume perfettamente il suo personaggio.
Per quanto riguarda la forma, è molto buona; ho trovato solo una svista, nella frase "in quanto suoi gravissimi peccati sarebbero stati impossibili da espiare" manca l'articolo prima di suoi, "in quanto i suoi gravissimi..."; senza non mi sembra scorra bene.
Ho detto tutto, credo!
Alla prossima!
Mari
Recensione alla storia Come Àncore - 17/08/18, ore 20:17
Capitolo 1: Come Àncore
SECONDO CLASSIFICATO

Titolo: 2/2 


Va bene per la storia, riprende un paragone, che tra l'altro ho molto apprezzato, presente nel testo e questo per me è un pregio. 

Grammatica e stile: 8/10 [3,5 di grammatica e 4,5 di stile] 

La grammatica sarebbe perfetta (a parte che non credo Luna vada scritto maiuscolo, ma non tolgo punti per questo), se non fosse per un grave errore di concordanza al centro del testo, ovvero nel ricordo di Vera. 
“Vera ricordò ancora, rabbrividendo, lo sfregamento che la ruvida corda appesa al soffitto le provocava sul collo mentre, in piedi su una sedia, fingeva di procedere tentennando verso l’abisso della morte. E poi, quasi improvvisamente, in un istante Philip Lombard fece il suo ingresso 
il vecchio giudice, sorpreso, uscì dal proprio nascondiglio dietro l’armadio, venendo freddato sul colpo. 
Il giorno seguente arrivò sull’isola il barcaiolo, Narracott, che riportò i due” 
Tutto ciò è un ricordo, ma non un flashback, che quindi potresti eventualmente raccontare nello stesso tempo che utilizzi per il presente: non è questo il caso, perché tu lo metti in bocca a [o meglio, nei pensieri di] Vera. Dato che utilizzi il passato remoto per raccontare il presente, per un avvenimento accaduto in precedenza devi usare il trapassato, e quindi “in un istante Philip Lombard aveva fatto”, “il vecchio giudice era uscito” e “era arrivato il barcaiolo”. 
Lo considero un errore grave, da -0,5 per ogni ricorrenza, e quindi tolgo -1,5. 
Lo stile è semplice ma curato, anche se in alcuni punti l’ho trovato un po’ ripetitivo. 

IC: 8/10 

Sinceramente, non mi convince molto l’IC dei personaggi, quello di Lombard in particolare. Hai scritto d’aver considerato quello della pièce teatrale, ma hai anche aggiunto che ti riferisci solo al fatto che Vera e Philip si salvino. Assumendo che i caratteri dei due restino immutati rispetto al libro [anche perché ho provato a cercare informazioni, ma tutto ciò ho trovato è proprio il loro essere innocenti, nient’altro], ho trovato Philip decisamente troppo dolce. Pronuncia una sola battuta, che unita al suo sorriderle dolcemente me lo presenta in un’ottica davvero troppo zuccherata. Il Philip Lombard che ricordo io (ho riletto da poco il libro, proprio per poter giudicare al meglio) è sarcastico, non perde l’occasione di stuzzicare Vera. Qui me lo sarei immaginato a ghignarle, soddisfatto d’aver previsto ciò che lei avrebbe richiesto; anche la considerazione finale sull’aver passato i giorni peggiori, ma anche il migliore, sull’isola, per quanto possa essere vera e, in un altro contesto, romantica, in bocca a lui mi stona non poco. 
Ripeto, non so se nella pièce Lombard sia più dolce, ma in questa storia ho ritrovato ben poco del personaggio che ho conosciuto nel libro. 
Per quanto riguarda Vera, lei mi convince molto di più; l’avrei immaginata terrorizzata dall’isola e decisa a non tornarci mai più, ma mi sta bene anche la tua ipotesi, l’hai ben motivata con la metafora delle ancore. 

Originalità e trama: 8,5/10 

Hai immaginato, complice la pièce, che Vera e Philip, innocenti, si salvino. Ma, e qui per me sei stato molto originale, addirittura comprano la casa sull’isola e vi tornano! 
Detto ciò, però, la trama è piuttosto semplice, la definirei stilizzata. Tutta la prima parte, ovvero metà storia, serve solo a riassumere l’antefatto. Il resto è affidato a uno scambio di battute tra i due personaggi, dove l’unico tratto davvero interessante ai fini della trama è lo sparo dei fuochi d’artificio. 
Insomma, mi è sembrato che tutto andasse un po’ troppo velocemente. 

Gradimento personale: 3/5 

Come accennato alla voce della trama, questa storia va fin troppo veloce: l’avrei apprezzata – parliamo di preferenze soggettive, naturalmente – molto di più se avessi tagliato la parte riassuntiva ed espanso quella del presente. 
Oppure, la parte del ricordo poteva anche rimanere, ma sarebbe stato davvero bello se avessi ampliato comunque il resto, dando più spazio alla nuova vita di Vera e Philip. Inoltre, riconoscere poco o niente del personaggio del libro nel Lombard del presente non mi ha aiutata a sintonizzarmi con i personaggi della storia. 
Una cosa che ho invece molto apprezzato è stato il paragone con le ancore, che dà anche il titolo alla storia. 

Bonus prompt: 2/2 

Il prompt dei fuochi d’artificio è ben utilizzato, costituisce un punto focale della trama. 

Bonus fandom: 0/1 

Totale: 31,5/40