| Recensione alla storia The Horse, the Soldier and the Girl - 05/08/13, ore 14:18 | | Capitolo 1: 15 Agosto 1914 | Comincio a leggere e vedo come descrivi tutti i dettagli. Oh, sembra di avere quel sigillo di ceralacca sotto le dita, e gli angoli della lettera che punzecchiano le altre. E periodo storico? Prima guerra mondiale. Mi era piaciuto un sacco studiarla, e ritrovarla in un racconto così interessante mi fa molto piacere. Andando avanti me la ricorderei meglio e mi piacerebbe sempre di più, sempre di più. Anche il modo di scrivere, cioè, davvero perfetto: la secchezza e la malinconia di James sono interpretate benissimo e mi hanno fatto sentire quasi teso come lui, che deve andare in guerra, così, da un momento all'altro, tra tre giorni.
Il dialogo tra James e la ragazza che gli sta davanti è uno strappalacrime, ma non tanto per lo svolgimento - che è sempre catturante - ma per la fine, quando lei rimane così impassibile a lui, se lo scansa di dosso quando la tiene per non lasciarla uscire. E' una scena toccante, la vedo chiarissima nella mia mente. Ho quasi paura che Sylvia non riesca a salutare James come desidera prima che questi vada in guerra, insomma, mi sento in pena per questo.
Poi trovo che il padre sia un bel personaggio, riesce a far ragionare sua figlia. Lo descrivi un uomo che non parla molto ma s'intende molto bene con Sylvia, e lo descrivi perfettamente. Me l'hai fatto stare molto simpatico, speriamo che con la guerra non gli capiti niente.
E poi lei se ne va a fare una passeggiata. Mi piace come finisce questo capitolo! Sembra quasi... quasi una tempesta frenata, bloccata dietro un muro prima che potesse esplodere. Ecco, il muro è il padre. Bravo padre, sempre di mio gradimento.
E infine, l'immagine finale di Sylvia che finisce all'orizzonte sui "rilievi verde bottiglia" (wow, bellissimo paragone!) è indescrivibile. E' proprio da film, stupefacentemente bella.
Devo continuare a leggere pian piano. Sei molto scorrevole e catturi nella tua semplicità.
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