Recensioni di Yu_Kanda

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Recensione alla storia On your side - 25/12/13, ore 19:17
Capitolo 1: On your side

[Recensione partecipante all'iniziativa "Babbo Natale Segreto 3.0" del gruppo facebook 'HPeace&Love]





Atlantis a mio parere è uno dei telefilm recenti più interessanti, sebbene mescoli e stravolga un bel po' la mitologia classica.

L'inserimento fra i protagonisti di una figura storica di spicco come Pitagora è stato, secondo me, un tocco di classe, così come il rendere Ercole un personaggio assai più umano che divino. Inutile dire che ho da subito adorato le interazioni fra Jason e Pitagora!

Tu riesci a rendere molto bene il rapporto che c'è fra i due, la complicità, il sentimento di amicizia e di fiducia reciproca.

Trovo che questo 'missing moment' sia perfetto, esprime in modo molto spontaneo i timori e i dubbi di entrambi i protagonisti. In particolare però sottolinea la rassegnazione al destino, visto come già deciso e immutabile, di Jason contrapposta all'ingenuo ottimismo, pieno di speranza, di Pitagora.

Il tuo modo di scrivere è scorrevole e ben strutturato, descrivi bene situazioni e pensieri intimi, hai buona proprietà di linguaggio. Qualche volta però cambi il punto di vista senza far capire che chi parla (o pensa) non è più lo stesso e usi vocaboli poco adatti alla situazione oppure con un significato improprio.

Ad esempio “ingerito”, che in un contesto come quello mitologico di Atlantis, riferito a qualcuno come Ercole, stona molto. Per la figura che è Ercole, sarebbe più vicino al personaggio riferirsi ai suoi bagordi con “ingurgitato, tracannato”.

Ti faccio una piccola lista delle cose che rivedrei, soprattutto quei passaggi in cui non si capisce bene chi parla o fa cosa.

Il balcone di Pitagora: Jason ci cade dentro, se tu usi “da cui” dici invece che è caduto da quel balcone. Sarebbe meglio usare “balconata in cui/nella/sulla quale era piombato”

“ma sapeva per certo che si trattasse” se sai una cosa per certa il condizionale non ha ragione di essere, è più corretto “doveva trattarsi/si trattava”.

“Jason aveva già udito i suoi passi e aveva sollevato lo sguardo su di lui” Il secondo 'aveva' può essere omesso, è sottinteso e così facendo eviti un'inutile ripetizione e snellisci la frase.

“Pitagora ricadde al suo fianco” Usato così, 'ricadere' vuol dire 'cadere di nuovo' cosa che Pitagora non sta facendo per la seconda volta; "si lasciò cadere" - ma io gli preferirei scivolare - è una descrizione più adatta del suo atto.

“Soffiò una lieve risata, appena sussurrata” Il termine 'soffiare' prevede sempre che l'aria venga emessa dalla bocca con forza, a meno che non sia usato in modo figurativo, e non è questo il caso; era usato anticamente per intendere “sospirare” e si usa per “sussurrare”, ma mai per il ridere. Io lo cambierei con “Emise”.

‹‹È complicato›› iniziò (Jason), – L'ultima persona nominata era Pitagora, che si compiaceva di aver fatto qualcosa di buono; se non specifichi chi parla, visto che il soggetto è cambiato, si dà per scontato che sia Pitagora a farlo.

‹‹Quindi›› provò a dire, – "Provò a chiedere", visto che Pitagora pone una domanda.

“Fu un altro pugno nello stomaco, sentire il suo nome pronunciato con tutta quella tristezza e arrendevolezza; ma non poté fare molto altro per lui, se non chiudere la sua mano in entrambe le sue” In questa frase, senza mettere soggetti o specificare in altro modo non si capisce bene chi fa cosa. Io la riformulerei così: "Sentire il proprio nome, pronunciato con tutta quella tristezza e arrendevolezza, fu un altro pugno nello stomaco; ma non poté fare molto altro per l'amico, se non chiudere la sua mano in entrambe le proprie"