Recensioni di Made of Snow and Dreams

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Recensione alla storia My Sweet Glowing Light - 24/01/18, ore 18:23
Capitolo 1: That Morning
Ti odio. Ti odio. TI ODIO!
No, sul serio, ora divorzio.
Ma ti pare normale che pubblichi un nuovo lavoro senza nemmeno avvertirmi? E se non me ne accorgevo, eh? No, no, no. Non ci siamo proprio, marito.
Comunque… *prende un bel respiro e lascia che la rabbia sbollisca da sola* … vediamo di riparare al danno e recensire anche questo cucciolo nuovo, appena partorito. Ehm, visto che sono ufficialmente il tuo amore, potresti spoilerarmi la durata? Solo questo, ti preeego! Quanti capitoli progetti di regalarmi, eh? ;)

Ma procediamo per ordine.
Innanzitutto il titolo: ho percepito un brivido freddo rattrappirmi la schiena e subito dopo la mia mente, per riflesso incondizionato, ha voluto evocare ogni possibile scenario positivo per soffocare quella brutta sensazione. Perché il mio intuito, subito dopo aver divorato il testo, mi ha gentilmente comunicato che stavolta l’amore tra He Tian e Mo non finirà tanto bene; che Mo andrà a cercarlo, ma gli accadrà qualcosa… o magari la sorte si accanirà contro He Tian! Non so, ma sento che qualcosa d'inaspettato sta per accadere.
Hai detto, nella tua ultima risposta, che avevo risvegliato la tua vena angst, giusto? Beh, a questo punto posso cominciare a scavarmi la fossa e sommergerla di fazzoletti di ricambio.

Lo scenario, un normalissimo viaggio in treno verso una meta imprecisata. Ti dirò, non ho quasi mai preso un treno in vita mia, ma affermare che li adoro è un eufemismo. Specialmente i viaggi notturni, quando sei solo in cabina e puoi abbassare il finestrino e lasciare che il vento ti scompigli i capelli mentre hai le cuffie affondate nelle orecchie e una penna nella mano destra per disegnare fino alla fine del mondo.
Dio, quanto mi ha fatto viaggiare con la fantasia…
Ma è strano immaginare Mo GuanShan, il bulletto di turno, abbassarsi a tal punto da prendere il treno (per i suoi canoni, intendo!). Però in questa linea temporale lui lavora, e immagino sia un lavoro stabile, considerando l’atmosfera di abitudinaria quotidianità che hai dipinto tu stesso. E’ un modello? No, non credo. E’ uno… scaricatore? No, non fa per lui. E’ un cuoco? Sì, voglio vederlo che prende il treno per raggiungere il bar dove lavora, o il ristorante che serve la colazione tutte le mattine per le otto. Sì, il Rosho ha bisogno di un po’ di stabilità.

Stabilità? STABILITA’?

Ma da quando in qua puoi scrivere di stabilità quando entra in ballo il nome di He Tian e la sua zuccherosissima presenza?
Da quando in qua una scrittrice come me può scrivere di stabilità quando la sua di stabilità è andata a farsi benedire con quella dolcissima confessione?!
“Perchè tu…” lo interruppe He Tian, gettando la sigaretta a terra e fissandolo seriamente “...mi mancherai, GuanShan”
Diamine, quanto vorrei che He Tian esistesse davvero. O perlomeno un ragazzo che si esprima con così tanta sincerità, senza fermarsi alle apparenze. Una persona che ti guardi come se fossi la cosa più preziosa sulla faccia del pianeta, che noti anche i più piccoli particolari a cui nemmeno tu stesso avevi prestato attenzione.
“Hanno...un colore diverso, al sole” disse.
E l’analogia dei capelli fa al caso nostro, con un He Tian che approfitta degli ultimi minuti in compagnia del suo amore per imprimersi in testa la sua immagine. Sia benedetta quella santa di Old Xian per averci regalato un He Tian così palesemente innamorato del suo Mo e un GuanShan sul punto di sciogliersi e arrendersi alle sue avances. Ahh, l’amore…

E ora passiamo alla parte ansiogena. Quella che mi fa presagire molto ma molto male. Una valigia, grande. Troppo grande per un classico viaggio da una settimana, o da due. E una destinazione troppo inusuale e distante dalla tua città per non iniziare a immaginare robe strane. Che abbia a che fare con i trascorsi della famiglia di He Tian?
Insomma, in ‘Ten Minutes’ erano intervenuti addirittura gli scagnozzi del padre e compari del fratello maggiore, pur di tirarlo fuori dal suo comodo angolino. E quelle erano le buone. Che questo viaggio inaspettato sia il risultato di una minaccia ai danni del suo Mo, o una nuova missiona da svolgere per restare in pace per qualche altro anno?
Ma tutto può essere, e d’altronde questo è solo il primo capitolo, giusto? E ho l’impressione (un’altra!) che l’intera fanfiction che ne seguirà tratterà le avventure di Shan alla disperata ricerca del suo innamorato. Ma come farà ad arrivare ad Hong Kong, che sarà distante millemila metri da casa sua?
Oddio, vedo un orizzonte pieno di azione, avventura, suspence e (mannaggia a te) angst a palate, tanto per soffrire meglio. E il sorrisino malinconico di He Tian – mi si è stretto il cuore a vederlo in quello stato, correlato di quelle frasi che suonano molto come un ‘Addio’, costituiscono, per il momento, il corpo del reato.

MA ECCO LA SPERANZA. Eccolo, eccolo, Mo GuanShan è qui, telespettatori! Eccolo che corre, sta accelerando, attento Mo!, allontanati dal treno, GENTE STA URLANDO IL NOME DI HE TIAN E QUESTO E’ AMORRRR, no, fermatelo, sei troppo vicino alle rotaie, idiota!, oddio, fermatelo, vi prego, qualcuno lo ferm-

...Questo, mio caro, è stato in breve il flusso dei mio pensieri mentre leggevo l’inseguimento. E qui sorge un altro dubbio esistenziale: l’età dei nostri pasticcini. Mo GuanShan ha un lavoro stabile, e fin qui ci siamo, ma considerando il fatto che la relazione dei due sembra essere un tantinello più tranquilla e pacifica rispetto a prima, ne deduco che sia trascorso qualche anno. Potrebbero avere vent’anni ciascuno? Certamente non di più, perché non riesco ad immaginare un Mo quarantenne (!!!!) in giacca e cravatta che insegue un treno, per quanto sia prezioso il contenuto al suo interno.

E la ciliegina sulla torta, poi? Oh, ma si è mai visto un esemplare di Rosho preoccuparsi a tal punto da addirittura scomodarsi e tirare fuori il cellulare per contattare di sua spontanea volontà il suo stalker di fiducia? Quante soddisfazioni mi regali, Mo. E sì, a questo punto credo che tu sia cresciuto un altro pochino per aver raggiunto questo grado di maturità. E non vedo l’ora di scoprire fino a che punto la tua maturità ti spingerà, alla ricerca di un lieto fine che, spero, il creatore di questa AU non ti proibisca di afferrare.

Bene, ho concluso. Spero per la tua incolumità fisica di rivedere presto un nuovo aggiornamento, possibilmente un capitolo con meno ansia (Snow, ma se a te piace pure l’angst!) e sudore alle mani.
Ah, prima di chiudere le trasmissioni, devo assolutamente comunicarti la mia decisione di divorziare perché… beh, la notte tra i 15 e il 16 Gennaio io ti ho sognato tutta la notte. TI HO SOGNATO, CAPISCI?? Pur non sapendo niente di te, e questo è segno che la cosa mi sta LEGGERMENTE sfuggendo di mano.

Con amore infinito, tua mogliettina
 
                                                                                           
                                                                                                    Made of Snow and Dreams.
 
 
Recensione alla storia Ten Minutes - 14/01/18, ore 01:40
Capitolo 4: I'll be fine
Sì, lo so. Lo so.
Mi trovo rintanata al calduccio di casa mia, col pigiama dello Stregatto indosso e un pacchetto di fazzoletti accartocciato nella mano destra. Siamo arrivati all’ultimo capitolo di ‘Ten Minutes’ e alla nostra ultima comunicazione, ma va bene anche così.
Andiamo ugualmente avanti: che il potere di 19 Days in versione russa ti assista in vista della lettura di questo abominio, e quello del vampiro Lestat e Alice sostenga me nell’impresa di non frignare come se avessi sniffato delle cipolle.

Come promesso, questa recensione non è una classica, semplice e delicata recensione delle mie – per quanto le mie recensioni siano tutto meno che quello; ma è la summa di tutti i tuoi lavori. Consideralo un saggio breve, per intenderci. E prepara gli anelli, perché ho impiegato due ore e mezza per ideare e buttare su carta questo coso più lungo dei Rotoloni Regina, quindi come minimo esigo un ringraziamento.

Per non incartarmi, procederò con l’esprimere inizialmente le mie sensazioni solo su quest’ultimo capitolo di una lunga saga. Hai chiamato l’orafo, sì? Bene. Iniziamo.

Ciò che traspare ai miei occhi è la dimensione del quotidiano. Una realtà domestica che cozza con il mondo esterno, composto di abusi, ristrettezze e sofferenza. La dimensione eterogenea vissuta da ogni studente che si rispetti, costretto ad uscire di casa in pieno inverno per fare lezione a scuola… e qui mi sovvengono due paragoni:

In primo luogo: l’inverno come metafora del gelo, della cappa di rigidità di pensiero che ha deciso di stendersi come una coperta sulla società. Intendiamoci, io sono un’amante sfegatata dell’inverno – non per niente sono nata il 30 Dicembre, quindi il freddo è il mio elemento -, ma per qualche ragione sconosciuta nell’immaginario collettivo è la stagione della tristezza, del pericolo, del duro lavoro, del negativo. Mo GuanShan si sveglia nella sua camera, un luogo caldo e accogliente dove i pregiudizi sono debellati al di fuori della soglia di casa, e dovrà avventurarsi all’esterno, dove il rischio di essere abusati da Alfa scriteriati o più semplicemente da individui senza scrupoli è tanto, tanto alto.

In secondo luogo: un ribaltamento della situazione in positivo, un miglioramento della qualità di vita scolastica dovuta ad un’implicita, ritrovata, serenità. ‘Era da molto che non saltava un giorno di scuola, quasi certamente aveva stabilito un nuovo record personale.’ Ma chi è un lettore dall’occhio particolarmente acuto o semplicemente un fanboy/fangirl accanito ha abbondantemente intuito che l’origine di tale serenità è dato dalla presenza di una certa personcina… e come potersi lamentare al riguardo?

A completare il quadro della dimensione della quotidianità familiare (per quanto, beh, di suo non molto stabile) vi è la presenza benefica – giorno dopo giorno mi ritrovo a benedire la comparsa di questa donna – della madre di Mo. Ne avevo già parlato nelle scorse recensioni, ma in tal caso debbo ribadire il concetto: tralasciando He Tian, la Madama Shan è il trampolino di lancio per la reazione tra i due e la creazione di un, seppur frammentario e carente di autorità paterna, nucleo familiare.
Hai notato che molti degli incontri tra He Tian e Mo, nel Manhua, non sarebbero stati fattibili in casa del rosso se la signora non lo avesse accolto in casa?
Ma nel tuo caso la lacerazione tra madre e figlio si risana, com’è giusto che sia, nei momenti di difficoltà maggiore, e cioè durante o dopo l’heat. Verosimile è la scena in cui, dal punto di vista di Mo, la relazione madre-figlio si stabilizza definitivamente con l‘imbarazzo giusto, da parte del figlio, di trattare un argomento così delicato con implicite sfaccettature sessuali.

Nuovamente vi è l’allusione al maltempo che degenererà in pioggia e fulmini – ah, ma magari da me in Sicilia ci fosse un tempo del genere!, e posso solo immaginare il riferimento a chi e l’allusione a cosa –ma per farlo devo prima introdurre i protagonisti della frecciatina, e quindi diamo pure il benvenuto a Zhang e Jian, ancor più citrulli di prima.
Mi stupisco – anzi, ormai non più di tanto – che tu abbia inserito questo breve siparietto comico tra i due, e mi piacerebbe leggere in un futuro lontano qualche tuo lavoretto sulla coppia biondona, una volta tanto. Ma stavolta lo scambio di battute è fondamentale per rimarcare il concetto della nostalgia – già annunciato ad inizio capitolo con un bell’excursus sulle abitudini caratteriali di He Tian , o per meglio dire di quella stretta allo stomaco non ancora identificata, molto simile (dovrebbe? E perché ne parlo come se ne avessi esperienza?) alle farfallo nello stomaco quando ci s’innamora – coincidenze, piccolo Mo? Fatti un po’ i tuoi conti, su.
Ma lo ammetto, la presenza invadente, ingombrante e opulenta di He Tian mi è mancata mentre rileggevo il capitolo per rinfrescarmi la memoria. E’ come leggere 19 Days con solo 3 personaggi, impensabile.

Ma la stretta allo stomaco ha visitato la sottoscritta in due punti diversi della storia.
Il primo consiste nel dolore celato dall’indifferenza provato da Mo nel sentire quella raffica d’insulti indirizzata verso gli Omega.
E qui preciso una cosa che probabilmente non ti farà piacere sentire: A ME GLI OMEGA NON PIACCIONO PER NIENTE.
Sono la classe più rara.
Trovarne uno equivale a trovare un tesoro.
Si legano solo con gli Alfa.
Quando danno alla luce dei pargoli vengono loro elargiti dei sostegni economici anche quando non sono piazzati tanto male in società.
Insomma, una classe di Mary Sue e Gary Gut.
Lo ammetto, avrei preferito leggere di Mo come un classico Beta che subisce le attenzioni di un Alfa, tanto per variare un pochino, ma va bene anche così. Sono gusti personali.

Il secondo dolorino de panza è arrivato nel momento in cui ho letto di un anti-He Tian che si è azzardato ad entrare in scena senza invadere lo spazio privato altrui, in un modo disgustosamente normale e amichevole che NO, NONONONO. Non ci siamo capiti. Okay, tuo padre e tuo fratello sono dei malavitosi, il tuo destino è divenire come loro e vivere nell’ombra, ma… Santo cielo, He Tian, perché reagisci così??!!

Vuoi sapere il momento in cui la sottoscritta ha desiderato sprofondare nel materasso e ha sputato tutto il succo di frutta sullo schermo del Pc? Quando, finalmente, dopo ben tre, dico TRE, capitoli di strazio e maledizioni, Mo ha tirato fuori…ehm…sì, quelli. Io sono piccola e non devo nominarli, okay? Okay.
Ma seriamente: una presa di posizione e coscienza così… ahhh, ci stava. Ci stava tutta.
Mi vedo costretta a nominare una delle frasi che più mi ha scatenato una carica di adrenalina e aspettativa paragonabile a quando leggo un aggiornamento di Attacco dei Giganti: << Lo sai >> iniziò a dire, pacato << Io, domani, starò bene. Anche dopodomani e il giorno dopo, e quello dopo ancora. Tu invece? >>

Degna di essere inserito nei momenti strappalacrime nel Manhua stesso da Old Xian in persona. Semplice, concisa, impeccabile. Complimentoni.
E ne approfitto per citare l’altra frase struggente che mi ha sciolta come neve al sole, anche se salto la scena della corsa sotto la pioggia – ma a quella torneremo dopo, con più calma.
Poi però…>> sussurrò GuanShan << ...senza un qualche motivo e senza una vera e propria ragione, avrei iniziato a chiedermi “Che fine ha fatto quel coglione? Starà bene? Tornerà mai?” e...e senza avere una risposta...non sarei più stato tanto bene >>

Ecco… ciò che rende impeccabili queste affermazioni è il linguaggio, più che il contenuto. Semplice, lineare, quasi infantile. Privo di tutte le false promesse e i preamboli che si scambiano adulti e adolescenti superficiali al giorno d’oggi. Come si suol dire, e come sostengo io stessa… non hai bisogno di pronunciare ‘Ti amo’ per dirlo alla persona che ami davvero.

Ma veniamo alla famosa scena nella quale ho intravisto un riferimento più o meno esplicito alla strip struggente avente come protagonisti i due Cicciobelli biondi e ancor più deficienti.
Mi riferisco a quando, sotto una pioggia torrenziale e un maldestro primo bacio sotto lo sguardo attonito della sorellina, Zhang insegue Jian per non perderlo. Ecco, è più o meno la stessa cosa che accade qui, ma con delle varianti: innanzitutto piove e basta, ed è tutto nella norma. He Tian deve correre dal suo pupo, e fin qui è incontestabile.
Ma He Tian corre e ride, è felice, è libero, mentre Zhang è sul punto di piangere e insegue Jian che è messo peggio, molto peggio di lui. La loro è una corsa disperata, ma… entrambe portano a un lieto fine; sì, perché se i due biondi si avvicineranno ancor di più, Mo ed He Tian potranno coronare la loro relazione con un legame come si deve. Ah, i lieti fine… roba sconosciuta ma apprezzabile. Magari ciò accadesse nella vita reale… ma no, devo ricordare la mia condizione di povera sfigatella che sono! XD

Passiamo al punto clou della serata – e no, non mi riferisco a quello, birbantello: ti segnalo una piccola incongruenza: i due salgono nell’appartamento di He Tian a rotta di collo senza che gli scagnozzi lo vadano a cercare. Ecco… non ti pare un po’… strano? Sono malavitosi, abituati a compiere crimini di vario calibro senza preoccuparsi dei sentimenti e desideri altrui, ma lasciano andare He Tian. E anche se poi sono andati a cercarlo, proprio non hanno pensato a controllare nel suo appartamento? Che mafiosetti ingenui. XD

E cosa accade sull’alcova di Tian? Beh, sorvolerò sull’aspetto puramente erotico, per quanto infarcito di dolcezza, e mi concentrerò solo sull’argomento ‘legame’. Perché, diciamolo pure, alla fine il fulcro della fanfiction e 19 Days è questo, giusto? Un legame per la vita. Un legame oltre l’amore… per quanto labile possa essere il concetto, per una come me che all’amore non crede. Ma ai legami inscindibili, a quel tipo di liaison viscerale che ti manterrà in contatto con la mente alla persona partecipe, beh, a questo credo.

Suppongo… temo di aver terminato la recensione su questa prima parte. Veniamo al resto.

Prima, quando ti avevo scritto, nella mia ultima recensione di ‘The taste of it’, sul fatto di non essere incline a considerarla Spin-off di ‘Ten Minutes’, ho pensato che sarebbe molto più valido considerare, al contrario, l’altra One-Shot un finale tragico di questa. Una sorta di Bad Ending, visto che il finale, qui, lascia parecchio all’immaginazione.
Secondo me lì vi sono tutti gli elementi per comporre un finale, per quanto triste e amaro – e per questo dannatamente verosimile: GuanShan muore, durante una rissa in condizioni imprecisate, e Tian è condannato a soffrire per il resto della vita.
Ecco, presumendo che gli assassini siano proprio gli scagnozzi del padre del moro, indispettito dal repentino rifiuto del figlio, tutto avrebbe molto più senso è quel piccolo appunto sull’inverosimiglianza scritto prima verrebbe così annullato… ma è solo una stupida idea, e comunque chi ha voglia di sistemare delle storie già pubblicate quando si è sommersi d’impegni?

Ma credo sia giunto il momento di tirare le fila di tutto.

He Tian e Mo Guanshan, con la comparsa di Zhang e Jian, sono perfettamente IC pur appartenendo ad un universo alternativo.

He Tian: personaggio infantile, capriccioso, ottuso, propenso a cogliere (come avevo notato nel terzo capitolo) solo il bianco e il nero di una scacchiera, grazie all’influsso di Mo GuanShan si può sperare per un futuro più clemente, sfaccettato e variopinto, pieno di colori e sfumature. Un personaggio bambino-uomo che ha ancora tutto da scoprire, senza ricorrere alla violenza fisica. Una mutazione psicologica che protende verso il basso, laddove sussiste il primo briciolo di una nuova stabilità interiore.

Mo GuanShan: il più debole fisicamente ma il più forte per forza mentale e determinazione, per lui il progresso psicologico è in salita. Se He Tian doveva abbassarsi per comprendere il suo disagio, Mo ha imparato che una lingua tagliente può divenir dolce e tenera verso chi lo ama senza riserve. Una montagna piena di insidie nella scalata, ma di facile e tranquilla discesa.

Inutile dire che mi piace pensare all’incontro tra le due forze, una protesa verso l’alto e l’altra verso il basso, come il punto d’intersezione tra due vite diverse e simili, che d’ora in poi cammineranno insieme. Magari abitando nell’appartamento di He Tian, troppo grande e dispersivo per una sola persona, o magari a casa di Mo, dove la mamma rossa potrà godere di un’atmosfera più allegra e squillante che supplisce l’assenza del marito in galera. O chissà, perché non tutti e tre da He Tian? Okay, sto divagando.

E’ giunta l’ora di dare un voto.

Il mio è 8/8,5 su 10.
Stile fluido e scorrevole, senza troppi intoppi.
Trama originale per un fandom del genere.
Mi piacerebbe, ripeto, che ti cimentassi in una Zhang x Jian, tanto per variare il tema, e vedere come te la cavi in proposito.
L’ho gradita davvero, e ti rinnovo i miei complimenti in quanto, come credo di aver capito, ‘Ten Minutes’ è stata la tua prima esperienza in quanto a fanfiction, e le premesse per comporre scritti di qualità molto ma molto alta ci sono tutte. Non so se la tua bravura sia dovuta alla tua età x, ma ricordo la mia prima fanfiction, scritta quando avevo 13 anni e… non ne parliamo.

Okay. E’ l’una e venticinque minuti, sono in piena notte e non voglio smettere di scrivere. Alla fine ho impiegato 3 ore a scrivere questo drago, ma spero che il risultato ti sia gradito – merito un premio per il mio impegno!!!!

Non so pubblicarlo ora stesso o domani mattina, ma credo lo farò ora. Domani mi risponderai e poi non ci sentiremo più, e via il dente via il dolore.

E’ stato bello. Alla fine ce l’ho fatta a recensire ogni tua singola storia, ogni tuo singolo capitolo, e mi sono pure divertita. Mi è piaciuto il nostro piccolo scambio epistolare, ma per me è giunta l’ora di togliere il disturbo – quanto sei melodrammatica, Snow!!!!

Con amore, tua sempre fedele,


Made of Snow and Dreams.
 
Recensione alla storia The taste of it - 13/01/18, ore 16:53
Capitolo 1: The taste of it
Orbene, orbene, orbene.
Come avevo promesso, oggi, sabato 13 del 1 gennaio del corrente anno 2018, la sottoscritta ha finalmente scritto la recensione destinata a Moglio – per inciso tu.
Ma andiamo al dunque, visto che ti piace leggere la recensione in sé per sé e non i miei sproloqui iniziali (come darti torto?).

Innanzitutto analizziamo le premesse di questa fanfiction che, come tu stesso hai affermato, vale tranquillamente come Spin-off per ‘Ten Minutes’ – che intendo recensire tra domani e lunedì, quindi NON sparire che sto in ansia. Una mia supposizione: per caso, tipo… tipo, questa fanfiction, tipo, è collegata all’altra per mezzo della frase ‘Preferisci che sia io a farlo’ verso la fine dell’ultimo capitolo, tipo?
 Perché anche qui He Tian propone di essere quello che avanza stuzzicamenti vari a patto che Mo non opponga più di tanto resistenza.
Hai detto che vale come Spin-off, ma per darti un mio parere sincero, non sono esattamente d’accordo: in ‘Ten Minutes’ c’è la tematica dell’heat, come prima differenza; lì Mo è moolto più inflessibile, condizione dovuta al suo stato di Omega che gli impone massima prudenza, all’ambiente malsano in cui vive e, ovviamente, alla sua natura di Tsundere; i due faranno fiki-fiki nell’ultimo episodio, senza troppi interludi giocosi come questo; qui, invece, Mo è in uno stato intermedio, cioè cede per poi ritrarsi, il che non gli causa problemi visto che è solo un semplice umano e non un Omega che prima o poi dovrà formare un legame senza troppi preamboli.

Per me funziona più come un perfetto squarcio della loro vita in un futuro vicino, mettiamola così. Un futuro in cui una vita più clemente è possibile, dove la suddivisione in Alfa, Beta e Omega non esiste – io adoro l’Omega-verse, sia chiaro, ma ammettiamolo… una società come quella sarebbe sia fighissima che terribile, troppi pericoli e troppe costrizioni.

A questo proposito, se in ‘Ten Minutes’ l’aspetto più rasserenante – per non dire l’unico - era dato dall’amore indubbiamente provato da He Tian verso Mo, un amore che riusciva ad elargire un senso di protezione che solo un Alfa forte e imponente come lui può suscitare in un mondo dove gli Omega sono costantemente minacciati, qui il punto forte è la realtà della quotidianità. In parole povere, qui lo scritto ha un’altra impronta, un altro tono, ecco, rispetto all’altra: mentre leggevo questo io respiravo normalmente, mentre la lettura di ‘Ten Minutes’ mi aveva fatto soffocare.
‘Crea il legame’, ‘Fuggi dagli altri Alfa’, ‘Attenzione a chi hai davanti’… Diamine, che ansia. Quella sì che è una storia ansiogena, ma in senso positivo!

In questo caso da analizzare è il rapporto instauratosi tra Mo ed He Tian, una relazione moolto più vicina a quella che sussiste tra comuni fidanzati – a questo proposito anche la nostra adorabile Old Xian ha deciso di infilarci la sua proverbiale dose di dolcezza, e le ultime strip in cui compare Mo lo dimostrano ampiamente. Insomma, se Mo ufficialmente sta abbassando le sue difese anche se con la stessa lentezza di una lumaca, nella tua fanfiction le ha già ampiamente abbassate, demolite e ripassate con un trattore a compressione.
Seriamente, Mo che DI SUA SPONTANEA VOLONTA’ sbaciucchia He Tian senza accompagnarci pugni e schiaffi e calci e chipiùnehapiùnemetta è semplicemente… bellissimo. Non solo: la credibilità della storia subisce uno sprint in avanti grazie al fatto che, come scenario, non è più una prospettiva così lontana nel tempo. Diamine, nell’ultima striscia Mo ha inavvertitamente mostrato il suo…ehm… amichetto (?) ad He Tian, quindi presumo che tra pochissime altre i due si scambieranno il loro meritatissimo, attesissimo e desideratissimo – He Tian contieniti, te prego – primo bacio.
AH. EDDAI CHE NON CI SPERAVO PIU’ MANCO IO.

Un microscopico appunto al riguardo: apprezzo parecchio il fatto che non ci sia il ricorso alla violenza fisica per costringere persuadere Mo a ricambiare, per una volta, le attenzioni di Tian.
Okay, capisco la natura non esattamente pacifica del moretto, capisco che non ha ben chiaro il concetto di avere una famiglia ‘normale’ – odio questo termine, ma nell’immaginario collettivo una famiglia con papino e mammina e cagnolino e steccato bianco è sempre correlato da questa parola insopportabile, e capisco anche che per addolcire un bulletto aggressivo come Mo e far breccia nel suo cuore da duro ci vogliano le nocche resistenti, ma a volte la cosa stufa.Ti dirò, ero mentalmente preparata a raffiche di ginocchiate nel costato, ma fortunatamente le mie previsioni si sono rivelate errate.
Costrizione fisica? Solo nel voltare Mo e metterlo spalle al frigorifero per fargli una radiografia con gli occhi – la norma, insomma. In parole povere, un altro punto a tuo favore.

Oh, e come non poter spendere due parole sul fievole contatto di labbra tra i due?
Paragonato alla lingua camaleontica che He Tian gli aveva infilato in bocca, questa è tutta un’altra storia. E’ un bacetto senza malizia, tenerissimo, infantile. Insomma, ho l’impressione che sia nelle fanfiction che nel Manhua sia rimarcato il beneficio reciproco generato da una relazione del genere – seppur forzata: Mo si sta sciogliendo pian pianino e capisce che per non affondare non bisogna necessariamente costruirsi delle mura attorno e ricorrere alla delinquenza, e par contre He Tian si sta… raddolcendo?
Insomma, niente più (o quasi) mani indesiderate, ma sembra che lo spilungone stia imparando cosa vogliano dire la dolcezza e la premura prive di violenza. E’ più o meno come un bambino che impara a camminare da solo con l’aiuto dello pseudo-fururo-marito d’oro. Adorabili entrambi.

E ora veniamo alla parte più esilarante di tutte: le abilità culinarie di He Tian. Niente di strano che chiami Mo in orari improponibili per preparargli cibo o comunicargli di lavorare, ma lo ammetto: la sua imbranataggine nell’aver interpretato troppo alla lettera le istruzioni su come cucinare una semplice frittata mi ha strappato un – bah, diciamo due – sorrisi.
No, devo spiegarmi meglio. Inizialmente mi ha divertita, ma poi mi ha fatto riflettere: se He Tian non ha avuto modo di osservare la preparazioni di qualcosa di così semplice come una frittata… da quanto tempo vive così, in solitudine? Ecco, nel pensarci mi sono rattristata parecchio. Se He Tian esistesse davvero e avesse un altro aspetto, me lo spupazzerei di coccole, poco ma sicuro.

……..
………
……….

Okay, il mio istinto mi suggerisce di scrivere ancora e ancora, ma devo fermarmi qui. Il gran finale lo voglio riservare all’ultimo capitolo di ‘Ten Minutes’ (L’ULTIMA MIA RECENSIONE PER TE, CI RENDIAMO CONTO??!!), dove preparerò confronti e impressioni e résumé di tutte le mie impressioni generali, dalla prima all’ultima. Preparati al papiro finale, quindi. Attendo responsi.

Con amore per il mio обожаемый муж (l’ho scritto giusto? Eheh, devi darmi lezioni di russo, tu! XD ),


                                                                                                                                                                           Tua sempre fedele Snow- Moglie.
 
 
Recensione alla storia Silenzio - 05/01/18, ore 22:04
Capitolo 1: Silenzio
*Fa capolino lentamente*

Ti ricordi di me? Sì, no?
Sono la tipa stramba che scriveva quelle assurde recensioni senza capo né coda, correlate di proposte di matrimonio indecenti e riflessioni esistenziali da tagliarsi le braccia senza pensarci due volte. Ti sei rinfrescato la memoria, ora? Faresti meglio a rispondere ‘Sì, DREAM, OVVIO! ‘, perché dopo un anno di nervi sono tornata all’attacco con una nuova recensione per te – *Coffcoff* e rinnovo la proposta di matrimonio. *Coffcoff*

E’ strano tornare alla carica recensendo una One-Shot, anziché un capitolo come gli altri – ho molto meno materiale su cui sproloquiare, ma vedrò di allungare il brodo a modo mio. Soprattutto poiché il signorino si è permesso di uccidere – sì, sei ufficialmente un assassino senza pietà, tu – il mio adorato rosso, senza aver descritto come minimo le dinamiche dell’uccisione: ovviamente scherzo, diamine (ma anche no), e ti garantisco che a volte è meglio lasciar spazio all’immaginario collettivo; un colpo di pistola, un modello piccolo e insignificante, con la canna ancora fumante, ma mortale, e perché? Una rissa in pubblico con la persona sbagliata nel momento sbagliato e nel posto sbagliato? O vogliamo credere che la sua sia stata una morte insensata, da vero innocente, atta a proteggere He Tian da una pallottola fugace?

Ma sappiamo anche che He Tian, in un modo o nell’altro, è invischiato con la mala del luogo, visto l’attività che compie il fratello maggiore.
Quindi, che alla fine GuanShan abbia fatto da scudo a He Tian durante un equivoco piuttosto acceso con le bande locali, non è forse una dinamica così assurda da non poter esser presa in considerazione – non so, ad avermici fatto arrivare è stata la frase spezzacuore pronunciata dal Rosho qui presente: << Che cosa mi hai fatto eh? He Tian? Dopo tutto quello che mi hai fatto passare, dopo tutto quello che è successo...io...io >> chiude gli occhi, e lacrime calde gli accarezzano le guance << Io non voglio separarmi da te >>
Insomma, un sacrificio indotto dalla consapevolezza ritardataria di amare lo spilungone bruno tipico di ogni personaggio Tsundere che si rispetti. Boh, io me lo sono immaginato così.

Eppure assistere al disgregamento finale della corazza difensiva di Mo è stato… bello. Ma che dico bello, è stato rinvigorente.
Diamine, mi piace il modo in cui tratteggi i personaggi. Mi piace tantissimo quando decidi di descrivere il conflitto tra la voglia di esprimere la propria interiorità e l’istinto primordiale di soprassedere per l’ennesima volta. E mi piace ancor di più come hai giocato le tue carte, sparandomi un’abbondante dose di zucchero, miele e dolcezza proprio tramite He Tian, che sa essere sia il più violento e pericoloso dei dannati, che il più affettuoso e bisognoso di affetto, forse anche più di Mo, chi lo sa.

Posso inserire la parte che mi ha emozionata di più? Che mi ha intenerita di più?

He Tian premette con forza le sue labbra sulla gola di GuanShan.
Silenzio.


Struggente con pochissime parole. Un cuore che batte per amore, che batte sin da quando è nato solo per una ragione, e il fatto che tu abbia descritto il momento esatto in cui l’incanto svanisce facendo premere le labbra di He Tian contro la giugulare per appurarne l’ultimissimo battito, impregna la scena finale di una delicatezza impressionante. Diamine, ti rinnovo i miei personalissimi complimenti anche solo per queste due frasi. Bellissimo.

Non segnalo errori di battitura, nè di ortografia, ecc (okay, Snow, basta fare la maestrina. ); ti ricordo solo il maledetto punto fermo nei dialoghi! XD
Alla mia prossima recensione. Stai in campana.

Tua futura  attuale moglie,
             
                                                              Made of Snow and Dreams.
 
 
Recensione alla storia Ten Minutes - 11/09/17, ore 21:51
Capitolo 3: In Between
Eheh, coraggio; dai che siamo al penultimo capitolo con la mia penultima recensione! ;)
(Anche se, tutto sommato, potrei prendermi la briga di recensire ogni tua singola storia che riesco ad acciuffare. Dipende dal mio umore.)

Ma, come vuole la regola, andiamo al sodo della questione: finalmente un intero capitolo dedicato alla psicologia del nostro bel tenebroso. E su questo argomento vorrei dilungarmi per un lasso di tempo consono al mio magnifico cervello per far dileguare ogni possibile sospetto sulla presunta stereotipizzazione del personaggio.  ‘E a cosa devo questo improvviso rigurgito indesiderato di acidità, Dream? ‘potresti giustamente chiedermi.

Ed ecco la mia risposta: al fatto che la maggior parte dei personaggi maschili presenti all’interno di manga, anime o manhua yaoi, quindi dedicati prevalentemente (salvo rare eccezioni, tipo te) ad un pubblico femminile, siano i classici Gary Stu. I corrispettivi fighi e per certuni versi odiosi delle Mary Sue che tanto disprezzo: belli da morire, affascinanti, correlati di quel savoir faire che tanto fa invaghire le ragazzette dei loro addominali scolpiti, dai loro capelli sempre lisci e splendenti, della loro granitica perfezione.

E non puoi comprendere, caro il mio Mestizio meticcio, quanto dei simili esseri possano darmi il voltastomaco. Ti confesso un’altra cosa, un’aggravante che probabilmente ti indurrà a cancellare il mio nome dalla lista delle tua adorate: la prima volta che lessi 19 Days, ebbi l’impressione che He Tian, sfortunatamente, essendo stato idealizzato, nato e partorito come personaggio secondario per una ship secondaria di sfondo a quella principale, rientrasse in quella categoria proprio per la mancanza di approfondimento psicologico.
Ma, come hai più volte ribadito tu stesso, il manhua non è stato terminato e Old Xian deve ancora deliziarci con i suoi attacchi di puro sadismo (ad esempio quando fa sperare all’intero fandom che Zhang e l’altro deficiente dal colore di capelli improbabile stiano per baciarsi di brutto, per poi lasciarci tutti a bocca asciutta), nonché con una caratterizzazione maggiore (lo pretendo, diamine) di Mo e He Tian, proprio perché non dovrebbero ricevere le medesime attenzioni degli altri due squinternati (o almeno così era il suo piano).

E quindi? In questo capitolo ho trovato tutto e niente.
Mi spiego meglio: hai saputo aggiungere particolari e pensieri di He Tian che giustamente non sono canon, essendo tu lo scrittore di questa fanfiction, senza stravolgere la maniacale perversità del personaggio. In altre parole, mi hai presentato un He Tian ricco, opulento di dettagli e particolari che di certo me lo ha reso di gran lunga più sopportabile del previsto. GRAZIE, O MIO ADORATO RUSSACCHIOTTO!
Hai interpretato He Tian alla stregua di ogni classico adolescente che sbatte contro le pareti costrittive che formano la società, cosa molto ma molto verosimile. In particolare (e su questo ci tengo, in quanto è un particolare che mi accomuna a lui) hai sottolineato l’importanza che sussiste la sua visione monocromatica della realtà, appunto tipica della fase adolescenziale e non. Ma attenzione! Nel capitolo hai accennato alle sfumature comprese tra gli estremi del nero e del bianco, sprazzi di colore che si accettano e si acquisiscono già nella piena consapevolezza di sé, ossia in una fase psicologica matura. Contestualizzando, direi che questa presa di coscienza sia uno dei tanti effetti compresi nel bonding, nel legame che già si è formato tra He Tian e Mo; insomma, un legame che sta lentamente abbattendo le barriere protettive di entrambi (nel caso di Mo l’orgoglio, e nel caso di He Tian questa una ottusità nel considerare il mondo o bianco o nero), che preme verso un unico obbiettivo: la stabilità emotiva e psicologica di entrambi. E quale visione migliore, se non un tripudio di colori a colorare la realtà?

E’ un concetto, vorrei sottolineare, che hai ripetuto più volte (giustamente, e ciò dona ad He Tian dei tratti ancora un po’ buffi, infantili, dati dalla sua testardaggine che però trova le sue scusanti, visto il mondo in cui si trovano e agiscono, molto più rigido e ferrato del nostro reale, visto le caste sociali), come hai fatto qui, e ti riporto il pezzo: ‘Gente con i paraocchi che si permettono il lusso di suddividere le persone in categorie, smerciando gli esseri umani come carne da macello.
Insomma, è una critica della società gerarchica e spietata, regredita allo stadio animale, tra i più forti e i più deboli. Ma non per questo meno affascinante.

 ‘L’idea di avere l’esclusiva su alcuni aspetti del ragazzo, lo facevano sentire parte di una cosa speciale, che apparteneva solo a lui.
Altri aspetti della personalità del ragazzo che mi toccano dal vivo: la sua visione possessiva collegata a una natura già incline alla gelosia. Ammetto di aver sorriso leggendo quella frase, in quanto un rapporto del genere è ciò che la sottoscritta sogna di avere con il suo Alfa di fiducia. MA CRISTO, PERCHE’ NON SONO NATA COME PERSONAGGIO DI UN MANGA, DOVE OGNI MIO SOGNO SI AVVERA?!

Ah, mi sono resa conto di aver elencato gli aspetti forti della personalità di He Tian. Passiamo alle sue debolezze caratteriali, quali il disperato bisogno di calore e conforto familiare. Spezzone, prego…
‘la presenza di GuanShan era piacevolmente ingombrante’
Insomma, hai giocato molto con il confronto tra la casa di He Tian, eccessivamente spaziosa, talmente spaziosa da essere dispersiva, triste, anonima, fredda, e la presenza di Mo, una scarica pura di energia e compagnia. Volendo potrei anche affermare che si tratta di un confronto emotivo e psicologico: la presenza dell’amato compensa e riempie il vuoto di affetto e amore di cui il nostro He Tian è tanto affamato.

(Pecca minuscola: so di essere estremamente capricciosa, e sono cosciente del fatto che la storia fosse dal principio interamente destinata a concentrarsi sui due protagonisti, ma mi hai fatto sorgere una domanda. Zhang e il deficiente sono alfa, beta o omega? XD)

Considerazioni esterne su Mo: mi ritrovo un Guan Shan fuori controllo, in parte per gli stimolatori dll’heat ma soprattutto, irrimediabilmente per il legame che già si è creato senza l’urgenza di mordere o leccare alcunchè. Consenziente e docile, dimentico della sua ostilità apparente verso He Tian. Insomma, un Mo che non è più Mo. E qui scatta la reazione (imprevedibile visto le condizioni, certo, ma nemmeno tanto) di He Tian, che finalmente mostra un pizzico di… da un lato lo definirei egoismo, da un lato un capriccio. Quando paradossalmente respinge il rosso giustificandosi con ‘...è troppo noioso. ’ E le fan del romanticismo smielato me ne vogliano (se tu rientri nel gruppo, perdonami alla stragrande), quando affermo che interpretare la frase come un atto di amore nei confronti di Mo sia terribilmente riduttivo; se in parte le intenzioni di He Tian consistevano davvero nel non approfittarsi della situazione (esempio classico in cui uno dei due amanti è ubriaco fradicio e consenziente solo per merito della sbornia colossale), per me erano comunque mischiate ai naturali istinti che un adolescente sano, forse un po’ bastardello, dovrebbe possedere. E poi ammettiamolo, chi mai vorrebbe annoiarsi durante un rapporto sessuale? Di certo non He Tian, succube della noia come tutti.

L’erotismo? Delicato, non volgare. Nonostante i fiumi di feromoni, è un approccio sensuale ma mai puramente pornografico, d’istinto animale. Insomma, il mix perfetto che dovrebbe sussistere in ogni coppia che si rispetti, sebbene in questo episodio si sia solo accennato al patimento che dovrà sopportare il povero letto nel capitolo successivo.

La parte finale mi ha fatto sorridere non poco; forse il ritrovare il Mo GuanShan che tanto apprezzo, provvisto di tutta la carica di cui si dovrà servire per contrastare al limite dell’umano He Tian. Un nuovo inizio che sfocerà nell’ultimo capitolo di questa fanfiction adorabile.

 ‘E con GuanShan come Omega, chissà un giorno...potresti vedere altre testoline rosse gironzolare per casa. ‘
Permettimi di concludere con la frase più tenera e dolce di tutte. Forse scontata, ma… Ohhh, da quando sono così sentimentale, diamine?!

A presto, a domani e a dopodomani, tua futura moglie,


Made of Snow and Dreams.