Recensioni di Reddeeroak

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Recensione alla storia Oblivion: the story of the Hero of Kvatch (Prologue) - 10/12/16, ore 20:49
Capitolo 20: Two brothers, one Dread Father.
Tu ridi, ma io mi coalizzo con la tua donna e ti ammazzo male comunque, sappilo.
Ad ogni modo, concentriamoci sul capitolo senza indugiare oltre: è stato un capitolo che mi ha decisamente rapita, un dannatissimo punto chiave per gli avvenimenti futuri.
Non riuscivo a staccarmi, sul serio, ero talmente presa che ho dovuto rileggerlo due volte perché temevo mi fosse sfuggito qualche errore, quindi pensa che ansia che mi è presa quando mi hai fatto quello stramaledetto scherzo.
Fortuna che non è morto nessuno (per ora) e il nostro simpaticone è stato salvato dal tempestivo intervento della, come già citata, sora Notte, la quale dimostra di sapere molto sul futuro del nord ma, ovviamente, non ci dice niente.
Te pare? Troppo facile!
Quando Ragnar scoppia a ridere di fronte alla morte, nel vero senso della parola, mi ha letteralmente colpito: uno perché sì, ci stava parecchio, dopo quello che ha passato manco Sithis lo può piegare; due, perché è stramaledettamente inquietante e dal mio punto di vista segue bene quelli che sono i cambiamenti di Ragnar.
Quindi sì, mi è piaciuto particolarmente, good job man.
Il combattimento tra Lucien e Ragnar mi ha ricordato una canzone che adoro "War between brothers": il dolore c'è, per quanto possano essere cambiati sono fratelli, non nel sangue, ma lo sono, e ciò li rende uniti da un legame inscindibile.
Spero tanto di vederli combattere side by side ancora una volta.
Che altro? Ah, sì, Lottie, o meglio Lothbrok. Dopo la nostra simpatica Durendal, la vecchia è la seconda a riproporre questo nome per identificare Ragnar... ho le mie ipotesi a riguardo, ma resterò in silenzio.
Dopo tutto, non è forse la musica della vita?

Ok scusa, non ho saputo resistere.

- Arwyn
Recensione alla storia Oblivion: the story of the Hero of Kvatch (Prologue) - 08/12/16, ore 15:20
Capitolo 19: Through the darkest dream.
Capitolo denso di dolore, espresso anche in modo molto verosimile: Ragnar è distrutto dopo la morte di Sabine (ti odio ancora), e dove si rifugia per stare un tantino meglio? Nell'alcool, o meglio, nella skooma, il modo più semplice per fuggire ai pensieri.
Sei riuscito a dare molto bene l'idea del suo breve momento di resa psicologica, il suo abbandonarsi completamente tanto da desiderare di scomparire per sempre.
Ragnar è forte, ha un obbiettivo, ma è pur sempre umano e in quanto umano debole di lasciarsi completamente andare.
Come ho già "commentato" durante la mia prima lettura, la parte con la statua mi sa moooolto di Sacramento Nero: forse questo potrebbe essere un modo per collegarsi al nostro Lucien?
Let's see, ma da una parte ci spero molto.
Infine la scena nella locanda è una scena che probabilmente moltissime persone hanno vissuto: chi, dopo tutto, non si è mai ubriacato a merda per questa o quella ragione, finendo in quelle misere condizioni? Certo, spero non per la stessa ragione di Ragnar, ma ci siamo passati tutti quanti.
Che sensazione orribile, resa perfettamente, che si conclude tuttavia in modo positivo: sì, perché questo è stato il modo per far capire a Ragnar che non bisogna mollare, che deve combattere e deve farlo, oltre per sé stesso, anche per la sua tenerella Sabine.
Non vedo l'ora che Rufio passi per le sue mani. (Sarà forse il motivo per cui finirà in galera?! O il motivo che lo farà ricongiungere a Lucien?! Vedremo!)
Hai pubblicato questo capitolo in un momento della mia vita dove posso sentirmi veramente affine al nostro caro Ragnar, ho seguito il suo dolore come se fosse il mio e quindi, in un certo senso, mi sento anche in dovere di dirti grazie perché, come Rag, anche per me il tempo di fuggire deve finire, e questo non ha fatto altro che contribuire a farmi sentire più decisa.
Grazie.

- Arwyn
Recensione alla storia Oblivion: the story of the Hero of Kvatch (Prologue) - 05/12/16, ore 22:07
Capitolo 18: The old lucky lady
Cominciamo subito con il fatto che ti odio.
Benissimo, concentriamoci sul capitolo: la storia del capitano Petrus mi è piaciuta molto.
Mi sono lasciata avvolgere dalle sue parole, sembrava quasi che fossi lì accanto a Ragnar ad ascoltarla come un bambino ascolta le vecchie storie del nonno: ero davvero presa, e quasi mi è dispiaciuto quando è finito il racconto.
Il viaggio è, tuttavia, giunto ormai a termine e siamo arrivati a Bravil, una città che personalmente adoro.
Cioè, fa schifissimo come città, incasinata, sporca, povera e così via ma ci sono legata per via della mia piccola (per modo di dire) Aènor, anche se lei la detesta.
Quando è apparso il dremora inizialmente ho pensato fosse Lucien.
Sarebbe stato meglio.
Ribadisco ciò che ho detto più e più volte: ti odio.
Adoravo Sabine, era la luce nella vita cupa di Ragnar, già me li immaginavo i due a combattere insieme contro il male.
Invece me l'hai ammazzata così, all'improvviso, e quel cretino di Raminus mica si sta zitto, no: "Massi, spezziamo malamente il cuore di quel povero ragazzo, che ci frega."
Ao, davvero, mainagioia.

- Arwyn
Recensione alla storia Oblivion: the story of the Hero of Kvatch (Prologue) - 30/11/16, ore 01:04
Capitolo 17: The legend of Mannimarco
Eccoci! Scusa il ritardo, ma la strada per diventare profanatrice di tombe è lunga e tortuosa.
In questo capitolo vediamo Ragnar alle prese con la conoscenza della tenerella Sabine, e devo dire che li shippo tanto. Sono carini, e in effetti ci vuole una ragazza "pura" vicino al nostre eroe mezzo corrotto.
Il mago Mucianus credo lo rivedremo, sì, perché mi sta troppo simpatico, a pelle. Forse perché è roscio, ed io adoro i rosci.
Abbiamo scoperto qualcosa di più sul nostro Re dei Vermi, il che non guasta, e sembra che tutto vada per il meglio.
Aspetta, come dici? Pene d'amore? Aaaah, giusto, la legge del mainagioia! Quando pensi che le cose stiano andando bene BAM il dolore arriva!
Forse il nostro nord non sbaglia nel rivelare il suo ammore alla piccola Sabine, dopo tutto deve partire ed ha una missione e blabla, però è triste comunque come cosa.
Senza contare che nel suo "invito" ad andare con lui sono certa si nascondeva una leggera speranza, della serie: "Eddai, vieni con me, su, stiamo insieme" ma purtroppo Sabine è una sorella amorevole e non può allontanarsi.
Per concludere ho adorato le ultime due frasi del capitolo: bellissime, davvero, complimentoni.
In tutto ciò ci vediamo alla prossima :D Siau!
Recensione alla storia Oblivion: the story of the Hero of Kvatch (Prologue) - 25/11/16, ore 13:29
Capitolo 16: Blood Eagle
Eccoci!
Iniziamo questo capitolo con l'incontro degli Jarl per decidere del futuro di Skyrim e di quel simpaticone di Sigrfid: evviva il Re!
Vediamo Loth che, inizialmente, sembra quasi intimorito dal suo compito ma, subito dopo, si comporta come un Re perfettamente badass e cazzuto, anche un tantinello instabile, forse. Tale padre e tale figlio, insomma.
La storia d'amore tra lui e l'elfa è davvero tenerella, so cute! Mi piace molto come coppia e spero che in un futuro capitolo/ in una futura storia li rivedremo. Mi mancheranno sicuro.
Ora, la scena più densa di emozioni: l'aquila di sangue.
Dire che quella parte mi ha spaventata è poco: Loth è completamente diverso, avvolto da un ombra cupa che lo rende tale e quale a Sigfrid.
Ogni sua azione è dominata da una tonalità di follia e crudeltà, specialmente nel momento in cui "tappa" la bocca al padre.
Madonna che dolore.
Su questo devo farti davvero i complimenti perché è stata una scena epica e terrificante al tempo stesso, davvero bravo.
Ah, a proposito! Barbas! Sono stata per tutto il tempo a chiedermi: "Ma dove ho già sentito questo nome?" E' LUI, IL CANE DI CLAVICUS! Meraviglioso, mi è piaciuto un sacco questo breve intervento.
Detto ciò, immagino che i ricordi di Durendal siano ormai giunti al termine: come influenzeranno le future azioni del nostro Ragnar? Non lo so, staremo a vedere.

P.s: Viva Vikings!